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ANNO
XLIII
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RIVISTA MILITARE I
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ITALIANA ' 1° APRILE 1S98
DISPENSA VII. -
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S0Ml\t1ARI0 DELÌ..E 1VI ATERT8 CONTENUTE NELLA PRESENT.E DISPENSA
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ALCUNE IDEE SULLA GUERRA DELLE MASSE (
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Alcune idee sulla guerra delle mass9. magg iore d'artiglieria _ •
La. cavalleria colonnell.o. -
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ETTORE BELTRAMI,
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Pag.
nei
1897. - MARZIALE BIANCHI D 'ADDA, tenente . . ( Continuazione e fme) · · · · · · · · · » 582
Gli sbarchi dl corpi d'operazione sopra coste nemiche. E LMSLIE, maggiore della R~ale artiglieria britta(!nica. (Con» 598 tinuazione) . . . . · · · Notizie politloo-milltarl. -
» 61,'1
x.
Notizie militari estere: Austria-Ungheria: Esami di avanzamento al g1·ctdo di maggio1·e A do#one di due ca1mòiii a ti?'o rele1·e JJe1' la guer1·a da f o·i 'tezza -
Bilancio del ministe1·0 della difesa migherese per l'amio '1.898 co_1nme1;io 1·ativa ùi occasiÒne dell'anni'versa1·io dell' as-. ~ 629 sunMone al frano dell'i11ipe1·at01·e Fra1icesco (fiusep'J.)e • Francia: 1Jtanovra ed eipe1•ime1iti di m~bilitazionrrdi a1·tiglie1·ia ~ • , P-rogetto di c1·eazi01ie di uri 3° 1·eggi mento st1·anie1·i · · · .» 632 Russia : Aumenti di alt1·e fruppe e se1"Vizi - A1·1riammto - T1·uppe · . 1·usse verso i l confine cMnese . . . . . . . . · • · · · » 633 1wedaglia
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Rivista dei periodioi •mllltal"i
CASA EDITRICE LIBRARIA
E. VoG~IER A
PROPRIETÀ LETTERaRIA.
L'arte militare si · trova oggi di_ fronte ad un problema intieramente n uovo in seguito all a completa rivoluzion.e che si è vèriiìcata nell'organamento degli eserciti. Ormai che tutta la parte valida della nazione è inquadrata più o meno solidamer.N;e in eserciti sterminati, la guerra è dÌventata di nuovo la lotta !i tutto un popolo contro un altro popolo. ' Non si tr ovano più 1'.uno di fronte all'altro esercit i la cui -forza rappresenta t~na debole percentuale di tutta la popolazione degli stati belligeranti: oggi è una gran parte della popolazione, d 1e in ·caso d i. guerra è chia mata ad impug nare le armi, e che parteciperà in ~aniera più o men o attiva alle operazioni guer resche. È la g uerra delle grandi masse, g uerra che finor a costi· tuisce .t~n'inc9gnita, perchè mai si sono viste in campo l'una di fronte all'altra armate le g randi masse, che oggi gli stati _moderni organizzano. Certo 'd all'invenzione della polvere d1,1, sparo all'nltima grande guerra del 1870, si è vista sem· · pre prevalere questa tendenza qi aumenta.r e il 11um.erci dei · . combattenti. A.i tempi di Gustavo A.dolfo sono 40 o 50 mila uomini al più, che cqstituiscono un esercito di operazione; ai tempi di F ederico II il· meno numeroso dei belligeranti conta già 100 mila uomini. Napoleone ~ nella prima guerra in cui ebb~ a condurre in campo eserciti da lui stesso organizzati, nel 1805 contro l'Austria, porta in campo da 150 a 2_00 mila uomini in un solo teatro di operazione. Nella campagna di Russia per la quale aveva organizzati da 5 a 600 mila uomini, non riuscì a schierarne più di 200 mila ; e a lla memorabile battaglia di Borod ino n on entrarono in azione che soli 120,000 uomini. · a6 -
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AXN_O XLII),
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ALCUNE ll)EE SULLA GUBRRA DELLB MASSE
ALC.U NE IDEE SULLA GUERRA DELLE MASSE
Nella guefra del 1870 nel 1°: periodo, .si so~ tr~~ati sul . teatro delle operazioni 500 mila · tedeschi e 2Q0 mHa francesi. Ma anche q~esta campagna ci dice assai poco. della o·uerra delle masse, poichè non s'inferisce se i principi che :overnavano la guerra tra gli eserciti ·meno agguerriti_e composti di sol'èlati di mestiere, ·regoleranno anche le guerre future. La guerra del 187q invero pose d i fronte un esercito composto - uso i termini _caratte~i_stici eh~ quantun~ue non le~teralmente r ispondenti a venta, m~gho fanno mtendere ~l conèetto - un èser.cito composto d·i. soldati di mestiere (11 francese) ed una nazione armata - l'esercito tedesc~. · Ma è da notarsi ·questo : che in ogni grande combatt1ment~ . di quella guerra, a Gravellott~, a \Vorth, ~- Froschw iller, 1 tedeschi si trovarono sempre m numero d1 . gran lunga su·periore ai fnuicesi, di modo che 'non solo non possiamo m quella guerra vedere la guerra de~le ~asse, ma non possiamo neanche vedervi. una battaglia d1 masse. L'esperienza e l'osservazione pertanto- non ci posso~o dare alcun l ume intorno al gravissimo problema che con.s1ste nel sapere s·e tutti i precetti e. tutti. i ~:'todi che la prntica e la scienza militare- dettano a chi dmge una guerra, sfano applicabili alla guerra fut,ura, alla $uerr~ delle grandi .masse. Cominciamo intanto col determinare 11 carattere. differenziale di una nazione armata, vale a dire di un esercito ,moderno e di un esercito di _soldati di mestiere. La prima differenza è costituita dal numero. Mai si è visto un e·sercito di soldati di mestiere così n umeroso coi;:ne un esercit; nazionale moderno. Oggi il numero regna SO· vrano, incontrastato, ~d ,è prima precauzione inquadrare quanto maggior numero di uomi~i si_.P~~s~. _ .. . Non solo s'iucorpori,),no nell'esercito d1 1 lrnea ~utti gli uomini eh~· per determinate circostanze non hanno ~i~itto al.1'esenzione, non solo in altre parole, si fa a meno d_1 nc<?r:·ere alla classica estrazione a soi'te, che creata dalla n voluz1?ne francese non ha vissuto nemmeno un secolo; ma pr~t1ca~ mente si abolisce ogni distinzione fra prima e seconda lmea·
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La seconda linea non è più destinata, come lo fu nel 1870, a fare il servizio delle retrovie; a · guardare le piazze forti, .ad qccupare le provinue nemiche. che l'esercito .· di l" linea . si lascia alle spalle : no; la 2" linea è chiamata a disimpe. gnare lo stesso còmpito dell'esercito di 1• linea.· Anzi si sa che in massima in tutti gli eserciti eurqpei ogni corpo d'armata di 1" linea può fare assegnamento soprn una divisione, almeno di 2• linea. Il secondo elemento di distinzione fra gli eserciti moderni ·e gli eserciti di soldati di · mestiere è quello della qualità degli uomini ché li compongono. È vero che .oggi l'istruzione del soldato si è molto sempJificata; è vero che il livello generale dell'istruzione e dell'intelligenza si è elevato di modo che per istù1irè. un soldato occorre assai minor tempo di quello che era necessario a i tempi di Federico II; ma non· basta il sapere per avere un bnou soldato; occorre .molto di più, occorre il potere .ed il volere; potere e vole1·e che si trovavano in sommo ·g1;ado .nel soldato di mestiere. · Abituato questi alle privazioni, alle fatiche speciali della gnerra, al soldato di mestiere si potevano richiedere sforzi, che sarebbe vano dqma.ildare al soldato di oggi, specialmente al soldato· richiamato; che per un lungo periodo di anni ha vissut o in ...famiglia. ' ' .Qnanto al volere si dice che mentre nel soldato di mestiere esso em il frntto naturale della disciplina e dell'abit ueline, nel ~oldato odierno esso è frutto di un sentimento più elevato: dell'amore alla patria ed al Re. , Che questo sia il fine da prefig gersi è indubitato, ed a · su esto scopo tenrlono incessantemente gli sforzi degli ·ufficiali : ma che questo fine sia on11inamente ragginnto è dubbio. Nelle classi alte vi è lo scetticismo, 'incompatibile con . l'idea del patriottismo, ed il nervosismo che produce le fo. ghe di Larissa, a puche ore di distanza dai giorni in cui · con un entusiasmo, che _pareva il portato del più ardente ·pàtrìottis·mo, si acclamava alla guerra : il nervosismÒ, questa malattia terribile del secolo che muore, che produce un'eccitazione ed uno sforzò momentitneo, non quel volere risoluto,
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ALCUNE IDEE SULLA GTrnR!!A DELLE MASSI::
fermo, indistruttibile che può fare di' ogni soldato un eroe. Nelle cla::;si basse, salvo poche eccezioni (è doloroso il dirlo, ma è una verità,) vi è l'ignoranza che r ende molti inabili ,a comprendere l'idea della patria. L o ripeto: elevare il liveHo morale del soldato, sublimarlo all'idea del ' bene inseparabile del R _e e della patria, deve costituire l'obbietto di tutti gli sforzi degli ufficiali ; ma che questo obbietto sia stato raggiunto intieramente n iuno può osare di affermarlo. P erciò sono le qualità inorali naturali dell'uomo, partico· lari a ciascuna nazione, a ciascuna razza, che precipuamente nei grandi eserciti moderni varrann o a fare più o m eno buono il soldato. Napoleone I , scrivendo nel 1809 al maresciallo Berna.dotte, che comandava un esercito di guardie nazionali, raccolte intorno ad Anversa p er resistere alla spedizione. sbarcata dagl'ing lesi nell'isola di Walcheren diceva : ·un uomo non é un soldato! Ed aveva perfettamente ragione, avuto riguardo agli eserciti di cui disponeva, composti io. buona parte di vecchi soldati, che avevano visto cento e cento volte il fuoco . Però se .Napoleone I ritornasso al mondo. e dovesse vedere i grandi eserciti odierni, non direbbè più che un uomo non è un soldato, e direbbe che ogni, uomo è un soldato, ed è un soldato piò o meno buono, a seconda del suo carattere naturale. Queste qualità che cia.scun#popolo possiede in grado mag· g ior e o minore sono : 1° Il coraggio personale, consistente nella mancanza di timore del dolore fisico e della morte. Vi sono popGli, che possiedono in g1·ado eminente queste qualÌt,à e che sono perciò natur almente coragg1òsi, come il turco, lo spagnolo, l'ungherese. · P erò' a dimostrare come questo requisito sia ins ufficien te è bene. nota.re che turbe non disciplinate d i ungheresi e di spagnuoli non hanno presen tato in campo aperto alonna. resistenza. Così gli spagnuoli nella guerra che sostennero contro i vecchi soldati di Napoleone I, · al principiò del secolo,
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quantunque avessero il numero dalla loro, quantunque occupassero ottime posizioni difensive, non opposero mai che resistenze insignificanti ai francesi ; mentre rinchiusi n elle mura di u~a fortezza resistettero in modo così strenu o da fare invidia 'a i più vecchi soldati. La ragione è forse questo, che trattandosi di t urbe i ndisciplinate, l'azione del comando si faceva p iù facil mente sentire ed era pìù facilmente intell igibile fra le mura di una fortezza, in cui l'azione è n ecessariamente limitata, che non in aperta campagna. 2° Abitudine alla disciphna. Vi. so.no popoli n aturalmente portati alla d isciplina. Ed a que~to proposito è bene notare come l'allentamen to dei vincoli sociali, _la polverizzaeionb della società, por così dire, mina questa naturale disciplinatezza. Il segreto della disciplina dei richiamati nell'esercito prussiano, ri posava in gran parte nei vincoli socia.li d i 1,ispetto e di obbedienza, e talvolta anche nei vincoli giuridici,' ch e legavano il contadino al proprietario. D ato il sistema di organamento dell'esercito prussiano, ed il r eclutamento territoriale, al reggimento, il contadino r idi venuto soldato, trovava i l S UO sottotenente in u-q proprietario del S\10 paese, e Verso di osso era natural mente disciplinato: l'abitudine alla d isciplina . nella vita civile gli rendeva perfettamente logica e · n atnrale la d isciplina rri'ilitare. Oggi però i ra,pporti fra le varie classi sociali si allentano, e molto spesso l'odio e l'invidia prendono il posto della subordinazione d i una volta. 3" ·L 'attitudine a sopportare le pr ivazioni e le fatiche, e s'intende :e fatiche speciali inerenti alla vita militare. Così un operaio cittadino, quantunque r obusto, è soldato men · huono di u n contadino, specia lmente se questo appartiene a quei g rossi centri, come esistono nel mezzogiorno d'Italia, dimodochè per andare a lavorare il suo campo deve fare lunghe marce. · La prima conseguenza d.i queste qualità specifiche dei grandi eserciti moderni è questa : che non si possono, salvo il caso cli assoluto imprescindibile bisog no, clomandare ai soldati quagli sforzi che si potevano i mpunemente richiedere · ai' soldati di mestiere; altrimenti si otterrà il risultato o-"'ravido • .
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ALCUNE IDEE SULLA GUERRA ,DELLE MASS,&
di disa~trose conseguen:;e, di condurre al fu,ocò degli effettivi . decimati. P erciò bisognerà pensai·e a nutrir ben,e i soldati, ~ farli riposare t ranquillamente ed al coperto, ad accantonarli nell~ case. ogni qual volta sia possibile, a non richiedere da essi che marce brevi e che non· li spossino. Quanta differe; za fra questi soldati .e ql\elli di cui disponeva Napo leone, che serena vano impunemente sui cam?i s_enz~ tende, senza coperte e che potevano vivere per lungh1. g 1orm di solo bi·scotto ed acqi.1~,:ite! ' . Certo anche Napoleone si preocc1+pava di migliorare, per quanto 'era po~sibile, la vita dei suoi soldati, ~11a~1do lo pot~va'. poichè il. princìpio è sempre quello: no~ 1·whi ~dere ~ai_ clei sacrifici i111Mtili perché al momento clel bisog1io· i soldati siano in q1·ado di compiere il massimo sforzo; ma vi è una grande differenza fra il minimum ìnclispensabile di cui ha bisogno il soldato odierno e quello che poteva bastare al . soldato di mestiere. . . . Così,per esem:pio)l regolamento tedesco de'l 23,maggio 1897 sul servizio delle armate in campagna, considera l'iwcautonamento nelle case, presso gli abitanti, como .la regola costante che deve soffrire ben poche eccezioni per far riposare ~ dormire le truppe. · ,, Gli è appunto per questi minori pregi intrinseci del soldato , moder.o.o di fronte al soldato di mestiere, che il g Jne~ale von der Goltz faceva ia sua celebre previsione sull'avvenire dei grandi eserciti moderni: che cioè verreb~e un giorno in cui un novello Alessandro, alla testa· di un esercito 11).0lto meno numeroso ma più agguerrito, di un eser_cito .vale a dire composto di soldati di mestiere, disperderebbe i moderni eserciti di Serse, come egli li chiama. Ardita previsione invero, ~he basandosi però sulla venuta di un novello. Alessandro o di un novello Napoleone, non induce ·nessun g<.)Vernante a tentare l'avventura. · OD'nuno può immaD'inare dati i nuovi e terribili ausilii che la scienza ha offerti ed incessantemente offre all'arte··militare, quale sarebbe mai la situà.zione di 10.o 12 degli attuali corpi
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,UCU1"E lO'EE SUI.LA GUERRA DELLE MASSE
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d'armata costituiti come oggi lo sono, di fronte a non pm di tre corpi d'armata, _composti di soldati vecchi ed agguerriti, abituati a tutte le fatiche, a tutte le privazioni, portanti come i soldati di Napoleone quindici giorni di viveri nel loro sacco, che con le marce più ardite, con la maggiore 1ibertà cli movimenti, che ad essi soli sarebbe consentita, minacciassero le linee di comunicazione dei dodici corpi d'armata. Il generalissimo che li comandasse,. fosse anche l'uomo più convinto della verità ~el . principio di concentrarsi per combattere> sar~bbe costretto a dividersi per proteggere le proprie linee di comunicazioni, o a indietreggiare o ad accettare battaglia nelle condizioni più sfavor,3voli. Napoleone nella più grande, più bella, più dotta, più geniale delle sue manovre, o meglio .in quella serie di manovre che costituì la immortale sua campagna del 1814 contro gli eserciti alleati, ci ha fatto vedere cosa può un pugno di vecchi soldati condotti da un generale di genio, contrò una massa di uomini di un valore rn:olto inferiore. Gli alleati condotti da Schwar~enberg e Blticher disponevano di 250 mila uomini; Napoleone di 50 mila. fra i quali erano molti cosp·itti, ma. anche . 24 · mila uomini della sua gnardia, il fior :fiore dell'esercito francese. Gli alleati si. erano divisi d~po la; battaglia di L a Rathière ; Bhicher marciava su Parigi per le rive della Marna, Schwar· zenberg per quelle della Senna. Napoleone mentre opponeva a questo un piccolo corpo di truppe di copertura, còrnposte in buona parte di coscritti, coll'eletto del suo esercito si precipitava sull'altro, e guadàgnav.a una serie di battaglie. Non fu tanto il numero che ;in quelÌa campagna ammirabile oppresse Napoleone, quanto la poc~, la niuna solidità dei suoi coscritti adoperati come truppe di copertura, che non riuscirono a fare quanto egli chiedeva loro, di disputare cioè palmo a palmo il terreno al nemico. È lecito affermare che se nella campagna del 1814 Napo· leone avesse avuto· tutti vecchi soldati, le sorti di essa sarebbero state ben diverse. · · Ma lasciamo che il cultore di organica militare mediti ·e . studi per vedere se non è possibile escogita;re un sistema che
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Al.CUNE IDE E SU f, LA GUElt HA DEI.I .A ~rASSE
assicuri al paese non solo lo scudo, nei richiamati disabituati dal mestiere delle armi e distratti dal pensiero della famiglia, ma assicuri anche la spada in un forte nucleo di soldati diremmo quasi di mestiere, abituati a tutte le fatiche, a tutte le privazioni dell a vita \nilitare, atti a dare il max imimi degli sforzi che aUe forz e umane si può chiedere. A questo concetto alludeva il generale Bronsart von Schellendorf, :fino a ieri ministro della guerra in Ge_rma!-1ia, q,u ando diceva che l'esercito di prima linea deve essere composto degli uomini ohe si trovàno in servizio al momento della, . _ mobilitazione, e di una ·o al ma:;!?iJ:nO di due classi di richiamati. Lasciamo, dico, tutto questo agli studiosi di organìca militare, e consideriamo la guerra delle masse, poichè se le por te del tempio di Giano non resteranno "chinse per lungo tempo ancora, è fra enormi masse di soldati ohe avverrà l'urto formidabile.
Se il cnlto del numero guida gli organizzatori aegli eserciti moderni , ne viene come primo corollario che è sul nu-: mero più che sulln qualità dei suoi soldati che un gènerale dovrà far e assegnamento ne11e battaglie. ' Napoleone I a Gobier che si meravigliava come 1con eserciti meno numerosi riuscisse a battere eser citi più numerosi, rispondeva che sì sbagliava ; che egli aveva cercato sempre di avere la superiorità numerica dalla sua, e che appLrnt o attesa la disparità complessiva delle su~ ' forze di fronte a quelle dell'avversario, il suo segreto consjste':a nel cogliere il nemico diviso, nell'impedirgli di cong itmger:Si, e nel batterlo separatamente, essendo pertanto in ogni azione superiore di numero a quella delle parti dell'esercito nemico che aveva di fronte. E se Napoleone sentiva il bisogno di ,avere il numero dalla sua, egli, che pur disponeva dei più agguerriti soldati d'Europa, tanto più deve sentir questo bisogno oggi un g e· nerale che comandi corpi di truppa, composti in gr an parte
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ALCUN I\ [l)EEJ :SU J,Lt\ GUEHRA D ~:r.L l,; ~fASS!,
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di richiamati; e si può essere s~otui che egli non cercherà, nè accetterà battaglia, se non avrà il numero daUa sua, a meno che l'attacco non si rannodi ad altre azioni, e nc:i'n costituisca che una parte del piano d'insieme, oppure'non abbia la materiale certezza d i uu rinforzo eh~ gli dia la SL1periorità numerica. Tanto più che questo culto del numero è non so o nella mente degli organizzatori degli eserciti moderni, ma è. passato, intensificandosi fino nell'ultimo fWldato ; di guisa che il sapere che la_superiorità numerica è dalla proprià par te, ne rialza straordinariamente il morale su cui sopratutto bisogna contare. Appunto per questo, quando un generale non s i sentirà abbastanza forte, non ingaggerà battaglia o si r itirerà,, a meno lo ripeto, che il r esistere ad ogni costo, o l'attaccare ad ogni costo, senza preoccnparsi cli una eventuale sconfitta,_ non faccia parte di un di viso generale di operazioni. Perciò la necessità di evitare che la ùattag lia non s'impeg ni se. non quando i capi vogliono impegnarla; e di qui la riforma singolare adottata dal regolàmento tedesco del 23 maggio 1887 nel servizio degli eserciti in campagna. Prima le ètVangnardie si costituivano cli reparti relativamente g rossi di fanter ia; il n uovo regolamento estendendo una tendeuza ché già cominciava a manifostar.;;i nel 1870, p rescrive che l'avanguardia sia costituita da artiglieria e dalla poca fanteria e cavalleria necessarie a scortarle. L a ragione d i q nesta profonda rinnovazione è evidente. Quando un reparto <li fanter ia ha impegnato u n combattimento, é relati "'?ameute cliifi . cile disimpegnarlo, come per la fanteria è anchè difficile non accettare un combattimento. Costituendo avanguardie di g rossi r eparti di· fau tei'ia, questi potevano impegnare il combattimento scontrandosi col nemico e costringere in corto qual modo il grosso a parteciparvi per disimpegnarle, correndo così il pericolo di a vere delle battaglie 110n vol,n te dal generale comandante. Facendo in vece marciare al l'~vanguarclia l'artiglieria, questa è più libera di accettare oppur no il eombattimento e disimpegnarsi ritirandosi, q uaudo ciò le venga ord inato. E tanto
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ALCUNE IDEE SULLA. OUEIIRA OELL~ )!ASSE
maggior vantaggio vi è nel costituire l'avanguardia con grossi reparti d'artiglieria, in quanto 1~ battaglia comincerà con un duello d'artiglieria, in cui ciascuno cercherà. di ridurre al silenzio l'artiglieria dell'altro partito.
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** L e enormi masse che si dovranno condurre nelle guerre venture portano di conS!eguenza l' impossibilìtà èli mar.c iare di'vise; onde il famoso detto di Napoleone I : marciare clivisi, concentrarsi per combattere, se è pii.. che mai vero nella seconda parte, n on è più vero nella prima. Napoleone formulava questo principio in vista delle sue truppe ,mobilissime, che non voleva fossero ostacolate o rallenta.te nei movimenti, dalla necessità di mantenersi in comunicazione mediante grossi convogli o magazzini di rifornì: mento. Ciò che Napoleone chiedeva ai suoi magazzini erano principalmente e quasi esclusivamente materiali da guerra, munizioni , cavalli per la cavalleria e artigli~ria, materiali da costruzione. Q,L1anto ai viveri egli si limitava, per così dire, a provviste di biscotto e di acqua.vite, perchè al momento di un'azione strategica ·o tattica, il suo soldato di biscotto e di acquavite esclusivamente doveva vivere. Ad una cer'ta lontananza dal nemico l'esercito doveva mantenersi a spese del paese, mediante le r equisizioni e le taglie. E il marcia,·e clivis.i, permetteva altresì la maggior celerità delle marce. Il mutarsi delle cose impedisce oggi che questa parte del celebre detto di Napoleone sia più applicapile. L e truppe per recarsi nei luoghi stabiliti per il concenl;ramento non marciano più, ma approfittano delle ferrovie; perciò una marcia in lontananza del nemico, quando cio~ sarebbe possibile marciare divisi, diventa assai rara. L'esercito -tedesco, ad esempio, potè marciare diviso dopo Sedan per concentrarsi sotto Parigi, essendo sicuro che fino a Parigi non avrebbe più trovato resistenza; ma se l'armata francese di Chalons, invece di accettare il piano del conte di
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Palikao, di una marcia sul fianco dell'esercito tedesco, avesse, come voleva Mac-Mailon, aspettato l'avanzarsi dell'esercito tedesco, costretto a dividersi dalla permanenza a l\fotz dell'esercito di Ba:liaine, per disputargli il terreno palmo a palmo, l'esercito tedesco n on avrebbe potuto marciare diviso, ma avrebbe dovuto marciare concentrato . !noltre è da cone,iderare che, quantunque la ricchezza dei vari popoli sia progredita, .pure non è facile far vivere eserciti ste;mi~ati sulle provvigioni che si possono trovare nel paese. E una r isorsa saltuaria ed inconstante, ohe riesce di un peso insopportabile al paese ohe subisce la requi~izione. Con ciò n on voglio dire che un esercito invasore non debba vivere a spese del nemico; voglio dire soltanto che la forma più razionale, più progredita, più civile della irnposiziçme della taglia in denaro, si sostituirà sempre più 'alla forma primitiva della requisizione in natura. Si otterrà co~ì un doppio scopo: quello di recar meno danno al paese inv,aso, colpendo solo una classe di abitanti, l'agiata, e recando anzi vantaggi alla classe meno agiata. L ' altro vantaggio è di approfittare piu intensamente dei viveri che un paese può dare. Quando si fa la requisizione in natura, vi sono dei nascondigli che necessariamente sfuggono r.ll'indagine fretto losa e poco oculata, quantunque avida, di coloro·cl:ie eseguono la requisizione; ciò non avviene quando i generi si pagano a pronti contanti, benchè il denaro sia forni to da taglie al paese stesso imposte Come nel campo della finanza pubbli~a il tributo in denaro ha sostituito la prestazione in natura, così nella guerra, la ~aglia in denaro sostituirà la req uisizione. Già Napoleone, fi n dai suoi tempi, aveva provato come in paesi relativamente i:icchi, nei qual~ è men raro il denaro, la taglia in denaro soddisfa meglio ai bisogni dell'esercito e reca minore gravezza al paese. che non la requisizione in natura. A quèsto sistema ricorse nel novembre 1870, la II armata tedesca nella sua marcia da ìvletz verso la Loira, dovendo ·traversare un paese, in cui le r equisizi?ni eseguite dalle
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,ILtUNE IDEE /HJl,I,A GUERRA DELLE hUSS E
n umerose ..truppe che la precedevano, pareva avessero nonchè mietuto, spigolato . ~ · « Quando: dice von der Goitz, lo storico della II armata, alla fine del mese di novembre 1870, la direzione dei servizi amministrativi della II armata 9rganizzò dei mercati nella Beauce, dove dal principio di ottob~e vi era stato continuo passaggio di t~·uppe e dove le requisizioni no~ dav_ano_ pit~ · nulla le sue vantaggiose proposte desta:rouo 11 des1deno d.1 vend~re. Si vide . all9ra che non erano già le provv1g1ou1 ·che mancavano, ma i sacchi per cont.enerle. « I contadini portavano la loro avena in cortine c1:1cite insieme, in coverture di mobili, in lenzuoli, in casse, in pa- . nieri; fìnalmen~e l'offert:a fu si fort,e che i prezzi ribassarono notevolmente». . . . · Ma l'esempio che colpisce d1 più è quello tutto recen'te, diso-raziatamente fo rnitoci dall'assedio di Adig rat. M~ntre ìe reo:isizioni non davano assolutftmente più nulla, il magg i~;e P restinari bloccato, riuscì ~1, procurarsi pagando a contanti, una ingente quautitt1 di buoi. Bisoo-na considerare inoltre che lè grandi. mi1sse cost.io . tuenti. gli eserciti moderni, devono necessan~mente essere collegate con ferrovie alla loro prima bas'e d'operazione. F:'a le ca.use che hanno reso possibile h1 cosj;ituzione di .eser c1t1 così nume1;osi vi sono appunto le ferrovie, le quali sole permettono di mantenere le comunicazioni fra un 1ese,rcito nu-. meroso e 1a sua base d'operazione. . In passato, anche con un ordinatore come Napoleone I , la m!méanza d i ferrovie creava serie d ifficoltà ed invincibili. Nella campagna di Russia del 1812, :N:3-poleone aveva oltre 400 mila uomini sull.a Vistola; ebbene, pure attraversando un paese relativamente ricco di biada, carni e frumento., non ne giunsero al N·iemexi. che 300 mila. . Eppure Napoleone aveva la previggenza di .utilizzare ·~ e.orsi d'acqua, tanto che aveva nella sua g uardia organizzati battagli oni di marinai per attenqer('} a questo servizio. Così in quella memoranda campagna, molti trasporti fn-. rono fatti per acqua fino ,a Kovno sul Niemen seguendo la
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Vistola, il Frische Haff, il canale d i Federico ed il Curische Haff. D i più è da considerare che il marciare divisi è possibile fino ad un certo punto e non è scevro di pericoJi, quando si è in yicinanza del nemico. Se trattandosi .dt un esercito numerante c,omplessivamenle· meno di 209 mila UO· m'i ni, potevano bastare tre strade, quando era condotto da un Federico o da t{n Napoleone, oggi in proporzione, con eserciti di 600 mila uomini, sup~osto che fossero allenati come i soldati di· Federico e Napoleo~e. occorrèbbero nove strade .convergenti verso il campo di battaglia, condizion~ cli cose assai difficile a Ti trovarsi, per ottenere cbe Je orè diurne fossero sufficienti a. far giungere . benchè tardi ma in tempo titile, ~11 campo di battaglia gli ultim i riparti dell.e colonne. · È vero che i campi di ba~taglia in cui opereranno le g randi masse degli eserciti moderni saranno più vast i, avranno una fronté più estesa degli antichi. Ma ciò non tog'lie che questa estensione ~vrà certi limiti. Vi è chi parla di dodici ed anche di quindici colonne avanzantesi 1: una a lato dell'altra a ·quattro o cinque chilometri d'intervallo. Ma io credo questa ~na ipotesi errata. Ciò importerebbe una fronte di battaglia compresa fra 48 6.90 chilometri, estensione in cui possono a,ser luogo dieci battàglie, non una. 11,1 .altre parole, con una ,fronte troppo estesa, si avrà non . una battaglia sola, ma tante battftgìie separate, come disgra1. ziatamente noi italiani abbiamo avnto ad Abba Carima: Si .faccia -pure la debita parte a l numero dei combattenti · straordinariamente cresciuto, alla portata incomparabilmente m~ggiore- delle armi moderne, resterà sempr e questo, che l'estensione di un campo di battaglia sarà limitato dalla possibilità di traslocare il più grosso nerbo delle proprie trnppe da un'estremità all'altra di esso, vale a dire 20 o 25 chi.lometri al massimo . . Se fosse vera ti ipotesi di coloro,' i quali parlano di dodici o q uindici colonne avanzantesi l'una a lato dell'altra a quattro o cinque' chilometri d'intervallo, andrebbe calpestato il precetto di Napoleone, concentrarsi per combattere. Ognuno può ,immaginare qu.ale chimera sarebbe il concentrament o di
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ÙCUN g JDE'.E SU LLA GUE;RRA DELLE MASSE
dodici o quindici corpi d'a.rmata' a tre divisi;1ni, schierantesi su di una fronte variante da 48 a 90 chilon:>:etri. Se l'avver sario avesse veràmen'.te le sue truppe concentrate, si lin;iiterebbe .ad opporre la .di.iensiva con una ·sottile cortina di soldati lungo tutta guest~ smisurata linea, afforzandola con trinceramenti campali, e tr·o vato un punto, che in una fronte -così vasta non potrebbe· certamente mancare, in cui il terreno offris.se dei ripari, concentrerebbe colà il più gr0sso nerbo delle sue truppe, e su qu'èl punto prenderebbe Ì'offensiva lanciandosi risolutamente all'attaccò. Qtterrebbe così un risultato decisivo; quella battaglia decisiva che Napoleone poneva come contenuto dell'obbietto di ogni azione guerresca. E se una sola grà.nde battaglia era decisiva quando si tr ovavano a fronte soldati agguerriti, quali erano quelli coi quali e contro i quali Napoleone combatteva, è facile immaginare quanto più decisiva sarebbe oggi una grande batta.glia, oggi in cui il principale elemento che rende forte una truppa è il suo morale. . S'immagini una battaglia d'Austerlitz e una battaglia , Vag ram vinta contro uno dei grandi eserciti moderni. Se Austerlitz e Wagram ebbero effetti tanto d isastrosi su soldati di mestiere,' quanto non ne sarebbe .p iù terribile l'effetto sui soldati moderni? Ad Austerlitz Napoleone lasciò spuntare la sua destra dalla sinistra degli austro-russi, concentrando tutt1 i suoi sforzi contro il centro e la destra di costoro, minacèiandone le co- · m unicazion i. A Wagram ugualmente; yd a Wagr~m, Napoleone combatteva con un gra:n fiume, il. Danubio alle spalle, ed il suo esercito e quello austr iàco erano schierati come due quarti cli circonferenza concentrici, il cui centro era costituito dai ponti che i francesi avevano gettato dall'isola di L obàu sul Dan ub10; a ,Vagram dunque, Napoleone sfondò · il centro dell'esercito nemico, col magnifico sforzo del fuoco " concentrato di 100 cannoni. Prima che egli si decidesse a q uesta vittoriosa manovra, quando ancora disponeva di tutte le sue numerosissime riserve,
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gli si venne a dire che la sua sinistra comandat,a da Massena che si 1:l,ppoggiava al Danu bio, avendo dovnto .s ostenere l'urto della maggiore massa degli austriaci, aveva dovuto ripiegare quasi pi.ù presso ai ponti gettati sul Danubio, e che perciò egli cqrreva rischio di essere tagliato fuori dal fiume. A Napoleone in quel momento si presentavano due vie da scegliere: o mandare rin~ori i alla. sua sinistra per r espingere 1a destra del nemico che troppo <la vicino lo incalzava, op· pnre ordina:re alla sua sfhistra di disputare il terreno palmo a p~lm(!, concentrando i suoi sforzi contro il ceJ;}.tro del ne,mico; romperlo e sbaragliatolo, prenderlo di fianco,. costtin'gèrlo' allà dedizio·ne, distruggere la destra degli Aus~iaci. · Quèsto sar ebbe stato il diviso fecondo di maggiori risulta.menti; e la storia vuole che Napoleone ragionando pacatamente con Macdona.ld sul campo di batt aglia delle due vie che gli . si ponevano dinanzi, dicesse che se avesse avuto a sua 'disposizione soltanto vecchi soldati, egli non avrebbe esitato un momento solo a seguire il ~iviso più ardito di concenti·ar e i suoi sforzi contro il centro degli austriaci, lasciando pur perdere terrèno alla s.u a sinistra; ma essendovi nel s uo esercito m6lti soldati di nuova leva, eg li temeva del1' impressione morale che su dì essi ç1,vrebbe potuto fare l'idea di sapersi tagliati fuori dai politi sul Danu,bio, cioè dall& proprie comunicazioni. Perciò decidevasi a rinforzare la sua sin.i stra per porla in grado di resist~re alla destra Austriaca, conservando sempre l'intento di forzare il centro· degli av, versari, nel quale intent_o riuscì collo sforzo mai visto fin allora del fuoco convergente di 100 cannoni. · , Ripeto, cogli eserciti . moderni, una g rande battaglia, in cui il centro nemico fosse schiacciato, importer ebbe come conseguenza una rotta terribile d i t utto l'esercito, perchè lo separerebbe dalle proprie linee di comunicazione, lo dividerebbe in· due ·parti che già demoralizzate, sarebbe agevole battere l'una dopo l'altra. E le linee d i comunicazioni oggi non si improvvisano, nè si sostituiscono perciò facilmente. Esse ~ono cost ituite necessariamente da linee ferroviarie, comi;mìcanti col cuore del · paese, ed ognuno comprende
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agevolmente c.orne tali linee con q~esti r equis,iti siano ben · poche. P er siffatte considerazioni è evidente $econdo il mio modesto avviso, che il marciare divisi non 'è ~m precetto' che più si attagli alle g randi massé, che costituiscono gli eserciti moderni. Onde è evidente la necessità che per obbedire alla seconda parte del precetto di Napoleone << co11centrq,rsi p_er combattere » occorre dare una ma.ggiore profondità alle .colonne che 1ion saranno, cioè, come alcuni 1potetizzano, costituite da dodici o quindici · corpi d'armata ciascuno a· tre divisioni, iuarcianti su dodici o quind ici strade, ma saranno tre o quattro armate, cias6una di più corpi d.'ar m_àta .marcianti su tre o qnattro strade, con una fronte assai ridotta, e perciò assai più facilmente concen trabili nel senso deria fronte,. dàlla de- . stra é dalla sinistra, vale a dire v,e rso il centro. È vero che il pericolo della soverchia disseminazione così evitato sulla fronte, si r ipercuote sulla profond ità; perchè tre corpi d'armata, marcianti l'uno app;èsso all'altro .nella medesima strada, presentano 11:na profondità di 75 chilometri, il che matematicamep.te impedisce di far giungere· il gioi:no stesso ed anche dne giorni· dopo le di.visioni della coda del- ' l'immane colonna s ul campo di battaglia. \ Ma r inconveniente è in questo caso meno grave. In primo luogo soccorre la ovvia. riflessione che . le granelli battaglie odierne a cui parteciperan no masse sterminate di uoinini dureranno più di un giol'no, così come più di .u n giorno durarono le battaglie, a cui parteciparono gr=and~ masse d i truppe. La battaglia di Lipsia nel 1813 durò ·tre g iorni, appunto perchè gli alleati non potevano far arrivare tutte le colonne in un giorno solo su l campo di battaglia. Nella sanguinosa battaglia di Essling nel 1809, in cui Napoleone doveva far sfilare le sue truppe per· un solo ponte s ul Danubio, se il -ponte non fosse stato, rotto · daU' impeto della corrente, il combattimento sarebbe riprincipiato il g iorno appr'esso, perchè Napoleone solo il giorn o_ appresso avrebbe
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terminitto il , c.o ncentramento delle sue truppe. Il . ponte si ruppe, ·e Napoleone dovè ritirarsi nell'isola di. Lobau. , Io non mi dissimulo l'obbiezione · che può farsi contro la sov~rchia profondità delle colonne, che cioè se il nemico ha -l'aggiunt.o un grado di concenkazione superiore, egli potrà -respingere, rompere le prime truppe che in avverso gli si schierino in battaglia, e ributtarlè sull~ truppe che seguono, e che sono ancora in marcia. J,a migliore ,i potesi che in questo caso potrebbe farsi, sarebbe qu.e lla di nn successivo schierarsi in battaO'lia di ciascn~a delle di visioni, una dietro l'altra, ad ·O intsrvalli piuttosto sensibili, il che importerebbe una· serie ~successiva di .battaglie, in cui: il nemico si troverebbe sempre in forze di gran lunga snperiori e con un morale semp\e pi~ì. -elevantesi, in seg uito alle successi ve pa~ziali vittorie: ... L'obbiezione è gravissima, ma non si è.mancato e non si ma~ca di escogitare mez.zi per porvi rimedio. La prima maniera escogitata, già da· me accennata, è di evital'e per quanto è possibile pl:.e la battaglia s'impegni "' senza la volontà del comandante in capo. Quando la fantéria impegna una· lotta, difficilmente riesce a sospenderla, ; tr~ncarla, pei.:c~q _si è' riconosciu_to ~ni:versalmen te che i~ ·Cò.i:ltmuare a cost1tmre l avangu~rd1a d1 un forte reparto d1 fanteria, era- estremamen~e pericolrnw; on~e l'_avanguardia viene ora costituita nella formazione di guerra dei principali · eserciti, da artiglieria, e da poca cavalleria e fanteria -di scorta. 1 Questa tendenza, che già si cominciava a delineare nel 1870 , e ohe ebbe felice applicazione tra l'altro a vVòrth, a Sedan, questa t~ndenza di far cominciare la battaglia non più .dalla ·fanteria, ma dall'artiglieria si è generalizzata; è stata per così dire sistematizzata princi pal~ente per opera del principe ·Hohenloe Ingel:6.ngen nelle sue Letter·e swll'artigliei·ia e del generale von Schell nella sua · ormai cl3issica opera: « La tattica dell'artiglieria. » ' « In questa...fii.se della battaglia, dice il generale von Schell « parlando degl'inizi del combattimento, n on si phò far altro « di meglio ohe ~piegare tutta l'artiglieria del corpo ~'armata,
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« e generalmente si commetterà un errore lasciando indietro · « una parte delle batterie. » (Il generale von Schell suppone ancora un solo corpo d'armata marciante su, di une. via; noi ne supponiamo tre tutti avanzantisi sulla stessa strada).« Que« sta, prosegue il generale von Sohell, non costituisce una re« gola assoluta, dimodochè bisognerà tener conto· delle cir« costanze per regolare questo spiegamento di fo:rze. Ma anche « quando mancasse lo spazio per spiega.re tutta. l'artiglieria. o « non si avesse sul posto sufficiente fanteria per prot~ggere « i pezzi, si può sempre farli avanza.re per averli sotto mano ~ a pi:oprìa disposizione. « Se dunque l'artiglieria del corpo d'armata, con o senza « le batterie della di visione di testa, può talvolta bastare alla « propria missione, è nondimeno lecito duma.~darsi, in eia« scun ca.so particolare se non sarebbe preferibile di far a.van« zare anche l'ar tiglieria della divisione di coda. « Si dirà forse che non è senza inconvenienti il separare « anche momentaneamente le batterie dalla divisione alla « quale sono addette. Senza dub9io; ma questi inconvenienti « sono largamente compen~ati dal vantaggio che il nuovo « aiuto di 24 pezzi procnrerà all'in.sierne. In tal momento si « tratta di respingere l'artiglieria dell'avversario, e per rag« giungere l'obbiettivo, questi tali pezzi resterebbero assolu« tamente inutili, se mantenuti presso la. loro divisione, men« tre portati a.vanti saranno estremamente preziosi. « P erchè dunque il generale non avrebbe,il diritto èli fra« zionare le sue truppe in vista dell'obbiettivo immediato « ché egli cerca di raggiungere in un determinato momento « del combattimento? « P erchè dunque gli sarebbe interdetto di utilizzare· per « la lotta decisiva d'artiglieria, le batterie di una divisione « per la speciosa ragione che questa non arriverà che più ·« tardi sul campo di battaglia~ D'altra parte egh si sfor« zerà di prendere le sue dispo~izioni per facilitare la riu« nione in tempo opportuno di quest'arma· alla fanteria. E ·« nella. peggiore ipotesi, la divisione troverà sempre nelle « su~ vicinanze alcune batterie se essa non può essere
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« raggitinta dalle sue. Non vi è alcuna ra<Yioue seria che .I:'.,,...,, · 0 · d, · 1..,""1a « evitare impegnare fin dal principio la totalità della . t' r . d ar « 1.g 1e~1a. el corpo d'armatà. Se più tardi si avrà bisogno « d1. ar. tiglierie su di un altro punto, sarà sempre poss·b ·l I 1 e . « d 1 ritirarne dalla linea e portarle altrove. <~ Q~an~o .al pericolo che potrebbe correre questa massa. .« d artighena, esso è nullo :finchè ci si limita: ad attaccare « l'avversario di fronte ». · · ·· ~ . QuesJo ~ag1onamento così · acuto del generale von Schell, questo .rag10namento che ~osi bene risponde al principio na• p~leon1co del concentrarsi per combatter e, dello sforzarsi cioè d.1 a.vere:ia superi.orità numerica sul nemico (poichè a questo s,1 r1d~ce ~a quest10ne, questo ragionamento che costituisce l apphcaztone del principio di Napoleone a l duello d'l aru~ ~ )' . g 1e~1a, col quale s'impegna la battaglia, noi lo dobbiamo a~phcare,. non più alle poche batterie della di visione di uoda d1 1:n ·corpo d'armata, ma all'artiglieria dei tre corpi di a rmata, c~e marcia.no l'uno appresso all'altra. sulla medesima. · straçla.
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, Io. ~0110 con vinto che in questa guerra di grandi masse 1 unita corpo armata, l1a preso il posto della di visione e l'un~tà d'armata ha preso il posto del corpo d'armata. Co,mbatfiiotnenti di una divisioue isolata difficilmente si verifiche. ran_no.; ~ià furono assai rari nella gL1erra del 1870, sara nno rar1ss1m1 nella guerra avvenire, in cui si riscontreranno masse triple di numero di quelle che operarono nel 1870. Ora la logica più ineluttabile, ia forza stessa dei fatti c·1 a·ice che quando si facessero marciare le truppe su di una , fr onte non più ampia di una quindicina di chilometri ' e perciò _tre corpi d'armata sulla medesima strada, il gener~le co_n;i~ndante dovrebbe riunire tre dei sci reggimenti d' artighena, che ha a disposizione, sotto un unico comando alla avanguardia, lasciando gli altri tre reggimenti a ciascun corpo d'armata, privandone così le divisioni. ~el primo duello d'artiglieria egli verrebbe a disporre di una massa . cl i . quattro reggi monti, ai quali applicando gl'insegname11t1 del generale von Schell, potrebbe aggiungere gli
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altri due reggimenti dei due corpi d'armata di coda. Si suppongono i due avversari l'uno concentrante cosi le sue forze, l'altro disseminantele su di una lunghissima fronte : que's ta fronte lunghissima non potrebbe resistere alrurto formidab ile, allo sforzo immane prima della artiglieria poi della· fanteria. Ma non basta; òltre questo mezzo di sostituire nell'avanguardia alla fanteria l'artiglieria, che può . sempre interrompere il combattimento quando vuole, vi sono altri mezzi per diminuire la profondità delle ?olonne di marcia, .o ndi fare -giungere la coda delle colonne in tempo uWe sul campo di battaglia. Questi mezzi, dei quali largamente usarono Federico e Napoleone, erano caduti in disuso e dimentica,ti; ma il principe l!.,eclerico Carlo nella guer~a del 1870 ne fece almeno uno tornare in onore, col classico e regolamentar e sistema di marciare per quattro; e Federico II non sarebbe mai riuscito, come riuscì, contro gli austriaci presso Praga a concentrare 65 mila uomini sulle alture di Prosik dopo una marcia di notte; Napoleone non ·sarebbe mai riuscit~, mentre vi riusciva sempre, a con~ntrare verso mezzodì sul campo di battaglia 50 mila uo~inì marcianti su di una sola strada partiti a prima mattina, se questi no11. avessero camminato in ordine serrato. Dopo questi maestri dell'arte della guerra, niuno aveva osato di far marciare in avanti i corpi d'arma~a in colonna serrata. · « Quando, dice von der Goltz, il 18 agÒsto 1870 al mattiuo, « il principe Federico Carlo ordiuò di procedere in ordine « serrato, da tutte le parti si gridò che la cosa 11011 era (< fattibile, ed anche dopo la guerra, le sue disposizioni fu« rono spesso criticate. « Nondimeno era il primo pas'so verso una innovazione « che l'avvenire ,·edrà definitivamente adottata». È l'uovo di Colombo per così dire: far ~arciare per me~zi plotoni invece che per quattro. Cosi la profondità della colonna ~i ridurrà a tre chilometri e mezzo per una divisione, vale a dire a meno di 15 chilometri per un corpo d'armata su tre divisioni.
NÒu basta: una volta in questa via, si cercheranno t'utti gli espedienti possibili per diminuire la profond ità delle colonne; potrà utilizzarsi il terreno attiguo alla strada quando esso sia poco accidentato, per 1a marcia della fauteria; anche tratliandosi di terreno coltivato ove la marcia può assomigliarsi a quella sulla nAve. Affine di non stancare molto i soldati, si alterner anno i reparti che marciano sul terreno con quelli che marciano sulla strada; d'altronde è la prima massa clie soffre la maggior fatica, e quant0 più questa sarà pesante, tanto meno soffriranno i reparti che seguono. Napoleone usava anzi, quando poteva, nelle marce sulla neve .non ancora gelata e con tempo relati va mente freddo, far precedere la cavalleria, acciò le zampe ferrate dei ca'.'alli consolidassero la neve alleggerendo la fatica della fanteria. Se sul terreno coltivato si potrà far pas:iare prima la caYalleria, la fante ria troverà il t erreno battuto consolidato e proverà perciò minor fatica nel marc iare. Anzi se si tratterà cli terre grasse, argillose, quando non abbia piovuto, la fa. tica sarà minore che sulla strada ordin:ria, perchè la strada ordinaria consumata dal passaggio dell'artiglieria e da masse così sterminati di uo mini, solleverà nembi di polvere, mentre sul t_e rreno que3ta polvere tanto fastidiosa mancherà del tutto, o sarà in assai minore proporzione. Ma è ovvio che ben raramente si troverà un t·e rreno adiacente_ alla strada che sia adatto ad una lunga marcia della fanteria. Gli accidenti del terreno, le piantagioni di vigne, di luppoli, di alberi, r enderanno la marcia faticosissima, talvolta impossibile, e consiglieranno a non allontanar le truppe dalla strada per non affaticarle di soverchio. M~ quanto si può sempre fa.re è di utilizzare la strada giorno e notte, facendo dormire il giorno accantonate, se è possibile, le truppe eh~ marciano di notte. Trattandosi per esempio della marcia di d ue corpi d'ar~ mata su di una stessa strada si pc,ssono fare marciare di giorno gli uomini, e formando essi una colonna di una profondit.à non maggiore dì 21 chilometri, è possibile di farli giungere tutti in sette o otto ore ad una ventina di chilometri
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ALCUNE WEE SULLA GUERRA OEl,LE MASSE
di distanza; il 0arreggio, ad éccezio'ne di pochissime vetture come carr~ per mal~ti, fucine che debbono s~g uire le trupp; presso le slllgole Ullltà, potrebbe mettersi in marcia snbito dopo i due corpi d'armata. Si avreobe lo inconveniente che· i corpi non potrebbero disporre del propri~ carreggio se non sette o otto ore dopo il loro arrivo in una detérminata località.; ma l'inconveniente non è di quelli capitali; è lievissimo, e. fol'se più che la truppa colpisce gli ufficiali. · Nè mi si obbietti che quando la truppa g iunta ad un~ tappa non trovass~ materia per fare alcuna r equisizione di viveri, non avrebbe sotto mano le vetture viveri da cui prelevarli. L'inconveniente è assai facile a risolversi. Se con le disposizioni attuali la truppa appena giunta alla tappa, non trovando viveri nel paese li preleva subito dalle vetture, _coll'ordine di marcia da me accennato, la truppa appena gmnta alla tappa, preleverebbe i viveri dai propri zaini, per rimettervi l'equivalente della razione consumata prima di riporsi in marcia, quando g ià son giunte le vetture viveri. Insomma a seconda della maggiore o minore urgenza, si adotterebbero in tutto o in parte questi espedienti. Solo l'intento da raggiungere re~ta fisso : diminuire per quanto è possibile la profondità delle colonne di marcia, senza però estenderne soverchiamente la fronte come vorrebbero coloro, i quali fanno l'ipotesi, che secondo il mio modesto avviso condurrebbe ad un disastro, di dodici o quindici corpi d'armata marcianti su dodici o quindici strade di verse. ' D'~~trà parte, circa questa obbiezione ~ella soverchia pro· fond1ta delle colonne di marcia, vi è una ultima osservazione da fare : l'esperienza della guerra del 1870 dimostra che non solo non è necessario, ma neanche u tile che tutta la fanteria giunga contemporaneamente sul campo di battaglia. La magg.ior parte ~~lle · b~ttaglie combattute nella guerra del 1870, c1 danno un idea d1 quello che sarà la. battaglia del· l'avvenire fra le grandi masse. La battaglia comincerà con un duello di artiglieria, nel quale naturalmente a parità delle sltre cond izioni, riuscirà
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superiore .il partito più numeroso. Dura'Q.te il duello .dell'artiglieria, la fanteria comincerà a giungere sul campo di battaglia, e l'artiglieria di quel par tito che in questo primo duello contro ,!_a nemica artiglieria sarà riuscito superiore, comincerà a convergere parte dei suoi fuochi sulla fanteria nemica. Fuoco terribile, fuoco distruttore.che in questo primo momento, attesa·la grande distanza, farà sì che la fanteria si serva unicamente di uno dei due mezzi o1'ensivi che ha a sua disp0sizione: il fuo90. « Il fuoco, dice Meckel, ha preso un'importanza capitale. « Esso occuperà la più gran parte del combattimento e im« porterà il più gran consumo di forze. · «·µa sua potenza distruttiva si incarica di punire nel modo « più sanguinoso l'imprudente che avesse osato di far troppo « presto 'ricorso all'arma bianca . Il successo del fuoco è di« ventato la base necessaria della, decisione nella lotta della « fanteria. Ma oggi, come ieri, l'allo~o della vittoria è so« speso alla punta èlella baionetta ». Vi sono dunque due fasi difforenti nell'azione della fanteria: l'un.a lunga, generale, preparatoria, ed è il periodo di combattimento éol fuoco; l'altra corta, locale, decisiva che termina coll'istante dell'assalto. Nella stessa guisa, in cui è assolutamente interdetto di condurre la fanteria nella fase preparatoria in ordine serrato, altrettanto deve essere interdetto il dare l'assalto con gruppi di uomini riuniti· a caso, usando invece ordini, formazioni A comandi ai .q uali sono abituati. . Gli è per questo che l'attacco finale si déve dar sempre con truppe fresche di fanteria, con truppe che non hanno partecipato alla lunga, lenta, snervante e diciamolo pure, demoralizzante fase di combattimento col fuoco. E quando si perisa che la fanteria dovrà percorrere una zona di terreno della profondità di oltre un chilometro ed un quarto n ella fase preparatoria del combattimento, solito il fuoco .del nemico, prima che le truppe fresche di fanterià pos- · sano 1mprendere la f;:tSe decisiva, la fase del combattimento all'arma b_ianca, si comprende facilmente quante volte la
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r Al CUNE ll>El'. S\:LLA OU Ett ltA DELLE MASSE ALCUNE !OEE SULLA nUEltltA DELl,ll: MASS J;l 576 fronte di questa fanteria avanzantesi a. pa~si lenti ma continui, dovrà essere rinnovata' da truppe fresche, le quali sì avanzeranno in relativa sicurezza dietro ra>linea dei com- , battenti. Ciò posto egli è evidente che vi sarebbe quasi l'impossibilità di usare ad un tratto tutte le proprié truppe; onde la inutilità di averle tutte fin dal primo momanto in cui s·ini~ia il combattimento snl campo di ·battaglia. Basterà che i reggimenti di coda della colonna. di marcia giungano non più tardi di sei o set,te ore .dopo cominciato il combattimento sul campo di battaglia, e questo l'lì'o dimostrato, è possibile ottenerlo. Le t ruppe a grado a grado, d i ora in ora giungenti s ul campo di battaglia, serviranno a colmare i vuoti prodotti _dal fuoco ne~i?O nella. lunga e sottile linea di fanteria, pas30 passo avvici,1?-antesi alle posizioni nemiche, colla missione di defa.ticarlo e di demoralizzarlo col fuoco, e rendere sicura. la zona di terreno stendent~si all~ st1e spalle; le ultime truppe serviranno a formare la colonna d'assalto per l'attacco a lrarma bianca che dovrà coronare il combattimento. Nel 1870 alla battaglia di Worth fu la divisione di fanteria :wurtemberghese che ultima arrivata sul campo di battaglia, s'impadronì con l'assalto finale del ridotto della difesa, il borgo cli Froeschviller, dopo sette ore· di combattimento preparatorio sostenuto dalLirtiglieria e dalla fanteria. D'altronde, riassumendo su questo punto, sembra a mio se<ruire avvìso evidente che è la via di mezzo che bisoo-na o o '. per evitare i due errori opposti di estendere ·oltre misura. la propria fronte o di aumentare eccessivamente la profondità delle proprie colonne di marcia: Il principio da segt1irsi è sempre lo stesso ed un solo: quello napoleonico, di concen-
trarsi per combatte,·e. Come il soverchio estendersi della fronte presen:ta l'inconveniente di opporre al nemico una linea relati,amente sottile elle non ·potrebbe re3istere alPurto di un ~sercito che sapesse concentrare le proprie forze, così il sovernhio allungarsi delle colonne nel senso della profondità, sarebbe pure
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una viola.z ione de1 principio concent1·arsi .c°'11,ba,ttere; giacc~è le divisioni della coda della colonna non potrebbero giungere a tel$\.pO sul campo di· battaglia. E~ è a -questo punto, a mio avviso, ad ottenere cioè il massimo · di concentrazione delle proprie forze, che si ridurrà nella gu~rra delìe masse tutta la strategia. Su que3to punto le gra~dt masse, le nazioni armate, come si sogliono chia· mare, 1 grandi eserciti moderni hanno resi inutili tutti 0(Yli insegnamenti, tutti i più belli esempi della strabegia. « ~ella guerra f~tura, scrive il generale Lewal, il contatto \ « sara preso al discendere dai vagoni; la semplificazione « estrema del ?iano 'èliventa necessaria; manca lo spazio per « manov~are; 11 ·combattimento· è imminente: si fa impeto « ver'3o 11 grosso del nemico per disorganizzarld a colpi in« cessanti. . « È elementarissimo ma non si saprebbe agire altr:menti. « In conseguenza i li miti del concetto strateaico si riducono· « quel~i ~ell'esecuzione invece aument.ano :el~e stesse pro~ « porzioni. « Le dotte preparazioni, le combinazioni geniali, le belle, « manovre hanno fatto il loro tempo. Immense masse ac« cumulate si precipitano direttamente le une sulle , altre, « tale par e ·debba essere la strategia fu tnra. » Quanta differenza fra guE1st'urto di fronte immediato, e le sapienti concezidui di: Napoleone I. La p~rola ~t,rategia non esisteva prima di Napoleone; fu. rono ~h studiosi di cose militari anstriaci che .la crearono. ~a niuno escogitò mai e (ciò che è ancora più importante) nmno mai ebbe migliori concezioni strategiéhe di quelle di N·a poleoue. ' La. guerra diceva Napoleone è agire sulle comunicazioni del nemico;· detto ver o per i suoi soldati agguerriti, detto vero soprattutto per lui, il quale colla sua mente profonda di una mossa e ed acuta sapeva discernere le conseauenze . o con . la sur. infaticabile attività sapeva,prendere e prendeva tutti i provvedimenti di precauzione, in previsione delle consegu~nze che la. sua mossa poteva prodnrre. .
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ALCUNE IDEE SULLA GUERRA DEI.LE MASSE
La sua prima. previggenza qua1).do imprendeva· una delle sue ardite mosse strategich~, era quella di prepararsi un'altra base di operazione, di apparecchiarsi una linea difensiva dietro la quale potersi immediatamente l'itira.re eon relati-v a. sicurezza, se il successo non coronava i suoi sforzi, e se veniva tagliato fuori dalla sua prima base di operazio~e. Così nella campagna invernale de.l 1806-1807 in Polonia. contro i russi, egli teneva il quartiere .generale ed il g rosso delle sue truppe concentrate negli alloggiamenti d'inverno a Varsavia. Seppe che l'esercito russo si era diviso, che di fronte a Varsavia erano rimasti 50 mila uomini comandati da Tolstoi, e che lo sforzo maggiore dei r ussi condotti dal Beningsen marciava da Koeniglberg contro la sinistra. f\·ancese comandata da Ney e portata innanzi. a· Thorn. L a sua pr,eviggenza aveva già fatto fortificare Varsavia in modo che essa presidiata da' poche truppe potesse resistere per una quindicina di giorni al nemico. Lasciò a Varsavia Mas~ena con poche truppe, colla missione d'.impedire alle tr uppe del generale Tolstoi d'impadronirsi delle sue linee di còmunicazione; ordinò che si fortificasse T horu posto più a nord sulla Vistola, io modo che in caso d'insuccesso, dovendo ritirarsi, lo potesse fare in dtrezione perpendicolare alla sua r etroguardia e non in direzione obbliqua, la qu.al~ avrebbe offerto il suo fianco ai colpi del nemico. Fece prendere ai suoi soldati quindici giorni di biscotto e di acquavite e si pose in marcia per attaccare il fianco sinistro dei russi in marcia contro Ney. Benningsen avvertito da un corriere cattm:ato dai suoi.della mossa di Napoleone, si affrettò a ritirarsi, dimodochè, com'è noto, l'attacco di Napoleone trovò i russi -pronti a difendersi ed in ottime posizioni ad Eyla.u dove seguì la battaglia, che con grande spargimento di sangue fu vinta da Napoleone. I suoi avversari immaginarono talvoltlt mosse strategiche ugualmente belle ed ugualmente dotte, ma non le attuavano con quella ricchezza di precauzioni e con quella risoluzione ed energ ia con le quali le eseguiva Napoleone. Napoleone si poneva per così dire in grado di poter fare per quindici g1orm a meno di una base di operazione. Una
Al.CUNE. IDEE SULLA GURRllA .IIEl, LE MA SSE
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d'3llè_ cose che egli più frequentemente ~·ipeteva era questa; che 11 s·oldato può vivere di biscotto ed acquavite. Ed infatti ogni qualvolta imprendeva una delle sue grancl,i mosse strategiche, ordin~a ai soldati di portare sul dorso quindici giorni di biscotto e di acquavite, il che lo poneva in condizione di fare meno di carreggio e di una linea di rifornimento. P otrebbe pggi richiedersi altrettanto dai soldati della nazione armata? Forse lo si potrebbe ottene~·e malgrado la brevità della ferma, a furia di cure e mediante sforzi graduali da.i soldati che si .trovano già sotto le armi al momento della mobilitazione; ma occorrerebbero dei mesi di tempo per assuefare ,a queste fatiche i richiamati. D'altra. parte quale l'utilità di queste mosse strategiche, c~nsistenti nel marciare sul fianco del nemico per agire come diceva Napoleone, sulle co_m unicazioni di esso, cioè fra il nemico e la propria base di operazione? P erchè correre rischi così gravi? Se a qualcuno sembrerà troppo assoluta la P~~~osi~ione del g_enerale Lewal già riportata circa l'impossibilita d mcontrars1 se non di fronte col ne~ico,· a nessuno, io o~o asserirlo, basterà l'animo di asseverare che queste marce di fian co, alle qua.li in fondo si riduce ogni tentativo di agire sulle comunicazioni del. nemico, si possano imprendere se non nei <;si. in cui ~i possano. da ess~ sper~re grandi vantaggi per 1 azione tattica, come sareb.be il costrmgere l'avversario a rendersi esso assalitore in posizione a lui assai svantaggiose. Perchè se l'aver assunto l' iniziativa nelle operazioni di guerra, se l'aver presa in altre parole l'offensiva costituisce un vantaggio grandissimo, perchè limita la. libertà di movimenti dell'avversario, e sovra.tutto perchè rialza il moral.e in modo .straordinario, dando alle trcppe maggior fiduci a nella loto forza, gli è certo che giunti alla battaglia le parti s'inver.t~no e~ il va~taggio_ a p~rità di condizioni sta d!l,lla parte d1 colut che s1 mantiene sulla difensiva. Così furono battaglie difensive quelle sostenute da Napo· leone a l\fa.rengo nel 1800 ed intorno ad Ulma nel 1805 quantunque egli strategicamente a vesse presa l' offensiv~ marciando sulla linea di comunicazioni del nemico.
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Al,CUNE !L>EE SULLA GUE RllA DIU, LE lL!.SSE
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AL"U:SE IDEE SUI. LA GURtcRA llELLEl
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ASSE
Ma. al o-iorno d'ogO'i se questi van taggi non si avessei·o a verifica~e, non si :aprebbe comprendere l'utilità · di una marcia sul fianco del nemi(?o, irta di difficoltà-; grav.ida di grandissimi pericoli_. . . L'oppor tunità di simili mosse può solo npresen~ars1.qnando i due partiti si trovino ugualmente concentrati In_ qu:sto caso nei due comandanti sorgerebbe quello s~ato éh an~mo in cui ci trovammo noi e gli Abissini ad Adua nel 18$6, nel quale niuno vole~a assumersi la responsabilità di iniziare la battaglia e.ciascuno dei due attendeva che l'~ltro l_'assumt:i~se. • La mancanza di sicurezza delle nostreJmee d1 comunica~ zìoni, generata dalla rivolta . dei_ due_ r~s ~eba~h ed Agos ci ~ pose nell'alternativa o di ritirarci o d1 d1v1derc1 yer rende_re più sicure le nostre comunicaz~on~ , ~ pr~voeare n.01 la ~att:agha. . Gli è per questo che al pnnc1p10 d 1 q~es~ studi~ 10 ac: ce.nnavo che secòndo il mio modesto convincimen to, 1 c11lton di organica militare dovrebbero cercare di concretare un or~ dina.mento il quale mentre assicurasse al paese lo scudo di una O'rande massa di uomini richiamati al mom~to della. dichi:razione di guerra dalle loro case, assiou:·a:se anc~e ~~ spada di tre O quattro corpi d'armata, co.mpost1 d1 so~dati g 1~ in servizio al momento della mobilitazione, non d1sturbat1 dal pensiero della fami glia, e rotti per ~n ~ssi~uo e gr_adua~e esercizio a tutte le fatiche, a t utte le pnvaz1om della v1:ta m1~ lita.re. Soldati ai quali si potrebbe richiedere lo sforz? d1 marciare senza carreggio, di serenare a cielo scoper to, d1 far marce forzate senza il timore che dopo due o tre di queste, i loro effetti vi fossero ridotti alla metà. . Ognuno pn ò agevolmente compren~er,e quale effe~t~. produrrebbero questi tre o quattr<1 corpi d armata lanc1at1 s~l fianco ed alle·spalle del nemico, liberi di accettare battag~ 1~ 0 di ritirarsi a ca1.1sa della loro maggior libertà e _cel~nta di movimenti, lasciando il front e della linea di com\,\nicazione o-uardata dal- resto dell'esercito ben concentrato e afforzato · :elle sue posizioni da. trinceramenti ca~p,ali.·. • . . . Poichè lo ripeto, a parità di condizion i la vittona sara di colui che si sarà _mantenuto sulla difensiva e che con una
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vigor~sa controffensiva, al momento opportuno, quando l'avversario sarà spossato dal lungo attacco, lo ricaccerà nelle , s1:1e posizioni e ne lo, discaccerà · fors'anco. Giacohè se è sul numero che si fa fondamento, è evidente ohe a parità di. numero e delle altre condizioni, la vittoria sarà di colui che ha il compito meno difficile e meno sanguinoso da compi~re, a colui cioè che si terrà sulla difensiva. D' altra parte occorre riflettere che in certo qual modo l'aumento enorme del numero dei soldati r ichiede si cerchi di costituire qualche corpo d'armata di t ruppa più scelta, alla quafe si possano .domandare sforzi che sarebbe vano esigère dalla massa dell'esercito. Ai tempi di N-apoleon e ogni reggimento aveva le sue compagnie scelte ; quaranta anni dopo si sentì bisogno di riunire le truppe scelte di fanteria in battaglioni; ora noi le ab-· biamo riunite in r eggimenti attribuiti uno per ogni corpo di armata; ma poichè nella -g uerra futur a masse tanto numerose di uomini debbono operare conce.ntrate, per mantener e la proporzione, non basta più costitui:e semplici r eggimenti di valore superiore a quello del r estante dell'esercito, ma oacorre costituire divisioni e corpi d'armata. Nè si dièa che è la cavalleria appoggiata dall'artiglieria a cavallo e raggruppata in divisioni che ha la missione di minacciar e il fianco e le con;rnnicazioni del nemico: non in tutti i terreni può operare la cavalleria; non tutte le posizioni possono essere occupate dalla cavalleria; e di più quando qnesta è r aggruppata in grandi masse, per i suoi maggiori bisogni, è forse meno mobile di una truppa di ottima fanteria abituata alle lunghe marce ed alle privazioni. Riassumendo, la vittoria a parità di condizioni, sarà di quel partito che saprà r aggiungere un maggior grado di concentrazione. È quindi sempre il culto del numero che fa_sentire il suo impero; il. concentrarsi per combattere di Napoleone I è sempre e più che mai vero. E'l"l'OltE B ELTR.UU. .lfO-g[JiOre d' A1·tigliel'ia
·LA CAVALLERIA NEL
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HH.17
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' Giornata clel 15 settembre .
.LA CAVALLERIA NEL 1897 -. Confinw,:.ionc e fin e. -
Ve<Li Dispensa /\I
E passiamo al secondo periodo, che comprende le fazioni del 15, 17 e 19 settembre fra il Mincio e'" l'Adige, e si riferisce esattamente alla situazione militare dal 1866 all'inizio della, campagna: · · · SUPPOSTO GENERALE. Un'ar·mata dell' Qvest, operante lll.ngo la sinistra del Po, distacca un corpo d 'armata, il quale avanza verso~Ver ona per coprire il suo fianco sinistro. . Un'armata d eÌl'Est distacca un corpo ::l'armata per coprire Verona e minacciare il fianco sinistro dell'armata dell'Ovest operante sulla sinistra del Po. ~
Il III corpo d 'armata rinforzato dalla divisione di milizia mobile e dalla divisione . di cavalleria al comando del tenente generale l\'1irri rappresenta il partito Ovest ed è r iunito sulla sponda destra del Miri.ci.o; il V corpo d'armata agli ordini del tenente·· generale '.rournon, rappresenta il. partito Est ed è accampato . ne.i: pressi di Verona. Non ci p r oponiamo però affatto di eùtrare in una minuta narrazione clell' operato della cavalleria, ciò che d'altronde ci sarebbe quasi ìmpossibile, per la mancanza di particolareggiate notizie, ma ci liqi.iteremo soltanto a rilevàr e l'impiego fatto della cavalleria, Ù che rispÒnde compiutamente al nostro assunto. ~
.Il III corpo d'armata, par tito Ovest, avendo saputo che le trnppe nefniche, 'u'scite da Verona, si sono avanzate verso Sommacampagna, decide in relazio:tJ.e alla missione avnta, di avanzare per Valeggio e Monzambano, allo scopo di .oçcupare le alture di Sommacf).mpagna.
Estratto dell'o1·dine cli opemzione. A quest'uopo il comandante del partito Ovest dispose .quanto' appresso: La divisione di ~avalleria iniziasse il passaggio del Mincio al ponte di Borghetto. . Suo còmpito: garantire la marcia innanzi del corpo d'armata e mina~ciare il fianco sinistro, e le ret.r ovie del nemico. La V divisione rinforzata dalla brigata di batterie da 9 delle tri;ppe suppletive e seguita: da 2 reggimento cavalleria Nizza, 'd al reggimento bersaglieri, dalla brigata di batteria da 7 delle truppe suppletive, dal 48° reggimento fanteria, dalla sezione sanità dalle truppe suppletive, costitùenti la riserva di corpo d'ai-mata, passasse il Mincio al. ponte di Borghetto. Suo obbiettivo: S. Lucia di Tione altura di M.amaor; la 6' divisione diminuita dal 48° reggimento, passasse il Mincio sul ponte militare alla, Cauchiola (fra Monzambano e Borghetto). Suo, obbiettivo: alture delle Muraglie sulla destra del Tione. La di'.'visione di milizia mobile passasse il Mincio sul ponte militare da gettarsi a Monzambano. Direttrice di marcia: Cascina Nuova - Salionze - Cam· pagna Rossa. Tutte e tre le divisioni dì .fanteria dovevano inìzìai:e il passaggio del Mincio alle ore 6. 1
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·LA CAVA LI.EIUA 1'EL
Ji:i9~,
Il V corpo d'armata (partito Est), poichè truppe nemiche eransi impadronit~ dei passi sul Mincio tra Borghetto e Monzambano, ebbe per còmpito di rioccupare la linea del Mincio, e non potendolo,. procurassE1 in ogni modo di sostenersi sulle alture di sinistra del T~one.
Estratto dell'o1·cl'ine di operaz ione. Il suo comandante . in cons~_guenza. si propose di ca mmi: nare verso il Mincio tra Monzambano e Valeggio con du,e colonne principali ed una sec0ndaria a sinistr<1,, le quali, passato il Tioue dovevano puntare al Mincio per le Muragli e, 8. Lucia e pendici nord di Monte Mamaor. L e due colonne principali erano costituite dalle divisioni 9' (colonna. di destra) e 10" (colonna di sinistra). Ciascuna di queste divisioni aveva a propria disposizione uuo squadrone di cavallnia,, la 9' di,·isione per far ossf}r · vare sul fronte ed a destra, ed esplorare il terreno fino al di là di Oliosi e Mongalia, onde in ca.so di bisogno po_ter poggiare subito a destra ed occupare .in tempo le alture di S. Rocco di Palazzolo; la 10' divisione per esplorare il fro nte e tenei·si collegata con la 9• divisione a destra e colla colonna secondaria di sinistra. La colonna secondaria di sinistra fu :tormata dall' 11" reggimento bersaglieri, quattro sqÙadroni dì cavalleria del r eggimento cavalleggieri Lodi, e da una brigata di artiglieria sotto gli ordini del colonnello Grillenzoni. Questa colonna , aveva per còmpito: di portarsi al Belvedere (ossario t:li Custoza) percorrendo le alture di :M:. Croce e M. Torre e discendere a sud del Gorgo, onde osservare e parare in caso a movimenti, essenzialmente di cavalleria, sulla sinistra. Giunta a Belvedere ed. agendo in relazione alle altre due divisioni doveva passare il 'l'ione· ai M0lini e procedere su Valeggio, tenendosi alla sinistra della 10" di visione sulle pendici settentrionali di monte Mamaor. · L e varie colonne dovevano trovarsi pronte a marciare alle 6.
Vuolsi no.t are anzitutto che nelle Pr escrizioni dei sino-oli . o temi dei due partiti trasmessi dalla direzione superio:rre delle man,::,vre, al partito Oyest · era fatta facoltà di . j nviare in ,esplorazione sulla sinistra - del Miricio, allè ore 16 del · o-iorno pas14, . ~re s~qadroni, nno cioè per ciascuno dei punti ' saggw d1 Monzamb~uo, Borghet_to e Goito. Tali squadroni però dovevanò_ essere rientrati alle ore · 19. Il partito Est per contro, per le ore 1G del 14· doveva 'Collocare gli avamposti sulla linea Oà del Salè V: Montresora, ed alla stessa ora poteva. inviare in .esplorazione .uno squadrone. Queste ricognizioni fornirono ai comandanti dei partiti i'mport.auti informazioni diguisachè nel mattino del 15 era loro snfficieritemente nota la situazione nemica. La fazione del 15 si syolse per tutta la sua di;irata sotto , una pioggia battente, e çori una folta nebbia che copriva il fo.n do delle valli ed ,impediva di scorgere i movimenti delle tru?p~, ~d intendere perfino a qualche distanza i colpi delle artiglierie e. tantomeno della fucileria. , · I primi scontri delle avanguardie avvennero dopo le ore 6 ¼ ed il combattimento non tardò ad estencl'ersi su tutta la linea del 'rione, e verso .le 9 ¼ S. l\tl. il Re, che sotto · la -pioggia continua aveva assis~ito all'andamento della manovra, ne ordinò la cessazione. Al III corpo d'~trmata era riuscito d'impadronirsi delle alture di S . Lucia, e Cnstoza.
di
L·a. divisìone di cavalleria ebbe nella oo-iornata una l)artè assa~ b:rillante, .e rispondente . allo spirito em,inentemente offensivo, e caratteristico élell'àrma. · , Alle ~re cinque essa cominciò il passaggio del Mincio al ponte d1 Borghetto. Per assicurare l'avanzata del corpo d'armata ~ per l'esplorazione sill fronte, inviò un r eggimento 1>ull~ lrnea Campagna Rossa (ad ovest di Oliosi) e Moùte Mamaor, e col restante delle sue forze si diresse sopra Toàe Gherla e Rosegaferro. · _ 38 ...:
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LA CAVALLERIA NE L.
\,A CAVALLERIA. NEL
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La cavaileria avversaria, quattro squadroni del reggimento Lodi, tento 'di arres(arne la marcia, ma pér la sua inferiorità numerica non': pot è opporre che una debole resistenza. , La divisione di cavalleria giunse. così Villafranca, e di qui, per sciogliere il mandato ricevuto di minacciare il fianco . sinistro e le retrovie nemiche, si spinse sino a Sommacampagna dove sorprese .iJ carreggio nemico, e mentre stava inoltrandosi ancora più verso ovést, alle' spalle , nemiche, e che pattuglie spinte innanzi attendevano a rompere la ferrovia, fu arrestata clal segnale del termine della ma1;10vra.
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Giornata del i7 Rettembre. T.E ~A DEt. PARTITO
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di milizia mobile (Prielli, al centro) su Belvedere e colla W" div~sione (Majnoni, colonna di destra) su Custoza. L a brigata cli cavalleria (avu.ta in rinforzo) è incaricata · di fiancheggiare il movimento nel piano e proteggere il corpo d'armata da assalti improv\"isi di cavalleria sul suo fianco sfnistro, concorrendo poi, potendolo, a combattere l'avversario nella sua ritirata da Custoza e Belvedere. Es1>a colla propria batteria doveva muovere alle ore 7 da Dossobnono, diretta per Calzoni a Pozzo Moretto. L a colonna di destra era rinforzata da 4 squadroni del reggimento cavalleggeri Lodi e gli altri due squadroni di detto reggimento dovevano coprire l'avanzarsi delle colonne del centro e di sinistra.
Esi
Al sig. comandante il V corpo d'armata. Colle truppe ai'· suoi ordini e con una divisione di milizia mobile ed una brigata di cavalleria che le giungerà questa sera in r inforzo, attacc~i domattina le posiziouf conquistate dal nemico ed avanzi poi su Valeggio e Monzambano per rioccupare la linea del 'Mincio. TEM:A. DEL PAR'l 'lTv OvEsT.
Il III coi·pò procurel'à di sostenersi sul le alture di Custoza di Santa Lucia · che ha potuto" conquistare il giorno precedentè, in attes~ di r info1~ c_h e gli permettano di proseguire l'offensiva su Sommacampagna. , e
. Est:l'atti degl ~or dini cli operazione. P Am·rro E s1·. Il comandante del V corpo d'armata intende marciare con tre colonne ben riunite e compatte all'attacco delle posizioni di Oustoza, Belvedere · e Santa Lucia che gli .r isultano occupate dall'avversario e precisa1nente: colla 9" divisione (Pedotti, colonria di destra) sopra Santa Lucia; colla divisione
p AU/!'I'l'O
OVEST.
Il III corpo d'armata ha ordine di mantenersi sulle alture conquistate cli CustQza e Santa LucifL in attesa di rinforzi che gli permettono di proseguire su Sommacampagna. Il suo coma:ndante dispone: La 5• divisione tenga occupate le alture di Cnstoza; La 6° divisione tenga occupate le alture di Santa Lucia; . La divisione di cavalleria, costituita dall,a P brigata, dal r eggimento Nizza (4 squadroni) (la 2" brigata, come è detto sopra, era passata al partito est) e da una batteria a cavallo ha per còmpito di proteggere la destra del corpo d'armata. cercando di molestare la sinistra del nemico . La fazi one . a seconda del tema e delle disposizioni emanate dai due comandanti di partito, naturalmente si svolse intorno alle storiche alture della posiz.ione di Custoza, su tutto' il fronte di quel terr eno molto accidentato e intersecato da colli e colline, dove le forti posizioni si succedono · le une alle altre. . L'azione pertanto della cavalleria non poteva svolgersi che nel pia.no, come infatti avvenne; e le cavallerie a,vversarie, essendo press'a poco della stessa forza, era impossibile che si verificasse un deciso sopravvento dell'una sull'altra.
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LA . CAVALLERIA
NEL 1897
. Prima dell'alba la divisione di cav:alleria del partito Ovest inoltravasi avanti e a destra del corpo d'armata, ii:radiando le sue punte di esploratori verso la pianura di Col~mbarotto, Pozzo Moretto e Sarchie, ove non tardava ad incontrarsi colla cavaJleria nemica. Ne seguirono parecchi scontri, i quali non cessarono se ~on quando si pronunciò l'intiero lIJ.OVimeùto del rispettivo corpo d'armata. . . . , . 'Tuttavia alla cavalleria del partito Ovest nuscn d1 trat· tenere e rintuzzare la brigata avversaria _quando le truppe del proprio partito furono costrette ~ r~piegare. ., Il partito Est riuscì ad impadro111rs1 delle alture, e perc10 la O'iornata fu per esso coronata da lieto successo·. partito Ovest, battuto, avrebbe dovuto ritira1~s1 al ~i là del Mincio ma per non imporre alle truppe soverchie ~tiche, rioccupò le posizioni del mattino.
Il
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LA CAVALLERIA NEL
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È mio int1ndimento operare offènsivamente sulla destra col III corpo, mentre il V agirà in modo temporeggiante, . concorrendo però colla stia destra alle mosse òf:fensive del III corpo. . La l" brigata di cavalleria rinforzata da 4 sq:uadroni del regg mento Nizza ,e dalla brigata di artiglieria a cavallo, agli ordini del maggior generale Bernezzo, coprirà il fianco destro dell'arm~ta avanzando su Viilafranca e Dossobuono, e spin. gendo esplorazioni sulla pianura a sud·. Ii reggimento cavalleggieri Lodi, (addetto al V corpo di armata), coprirà il fianco sinistro dell'armata esplorando il terreno compreso fra la ferrovia Milano-Verona e l'Adige. La marcia delle varie colonne. sar?, regolata in guisa che · i grossi d'avanguardia giungano sulla Hnea Custoza-S. Rocco di Palazzòlo alle ore 7 1/ 1 . • P.A.a1·1To EsT.
Giornata
clel 1.9 settembre..
Per la fazione del i9, il in e V corpo d'armata, ad eccezione di poche truppe, f1:uono riuniti, per formare un'armata (partito Ovest), al comando deno stesso _direttore ge· nerale delle manovre, mentre le poche truppe d1strattene: di fanteria; 3 reo·aimenti t:,t:, 1 brigata di cavalleria.; 24 pezzi · E s t segnato, al· comando del magg:ior formarono i1 partito ~ generale Ferraris. \
Estr·atti
clegli ordini
del
1.8
seltembi·e.
PARTI'l'O OVEST.
Risulterebbe che il nemico (partito Est)· ha r ipiegato sulle alture di Sommacampagna-Sona. In conseguenza dell'arrivo del V corpo d'armata, prendesi domattina !'.offensiva varcando il Mincio per BorghettoMonzambano:
Era desso composto da tre reggimenti' di ·fanteria, ognuno dei quali rappre~entava una divisio.ne di 12 battaglioni, da 24 batterie segn,te e da una brigata di cavalleria (la 2") ef- · fetti vamente rappresentata. Il comandante il partito, informato della probabile manovra del nemico soprn Sommacampagna intendeva o;pporsi alla sua avanzata. A guest.'.uopo dispose: che la divisione A, forte di 12 battaglioni e 8 batterie preÙdesse posizione sulle altu-re di Boscoscuro, di le Borghé e di C. Zerbare; che la divisione B, forte di 12.. battaglioni e J 2 batterie, occupasse le alture della Berat tara e quelle ·ai Cà del Sal~; che la d ivisione C, forte di 12 battaglioni ~ 4 batterie si trovasse ammassata in riserva ad ovest,di Sommacampagna; che la brigata di cavalleriit, partendo all'alba, p~1;hi.strasse il fronte delle posizioni sovraindicate ed il piano a r;;ud delle posizioni stesse, ce-rcando il contatto col nemico per ostacolare l'avanzata e fornire informàzioni sulla sua forza
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LA CAVALLERIA. NEL'
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e sulla direzione delle sue colonne. Compinto tal mandato la brigata cli cava~leria si ammassa fra. Sommacampagna e Pozzo Moretto pronta ad agire energicamente · contro minacce che venissero da piano e specialmente da Villafranca. Le posizioni sopra dette dovranno essere occupate. alle ore 7 del 19. La sera del 18 le divisioni A e B dovevano èollocare gli avamposti, in modo eh~ i piccoli posti fossero sulle posizioni da occuparsi nel mattino seguente dalle divisioni stesse. La manovra contrariata da una pi0ggia continua e battente, si svolse compiutament e a seconda delle idee e delle prescr izioni emanate dal comandante il partito Ovest. Verso le 8 '/~ l'azione si sviluppò sull'intiero fronte. Il V cor po di armata ebbe a sostenere lunga e vivace lotta contro la posizione di C. Zerbare, mentre il III corpo attaccò il fianco sinistro dell'avversario. La cavalleria, come nella giornata del 15, appoggiata in parte dalla d ivisione di milizia mobile, ebbe nella manovra una parte brillante. Come il gi6rno 15 le riuscì di sboc.care nel piano, d i girare dal sud le posizioni nemiche, e da ultimo di puntare dritto su Sommacampagna. B1evi consider~zioni. In primo luogo salta subito alla vista che le truppe destinate a prendere parte alle manovre, furono riccamente dotate di cavalleria, e cioè in una pr oporzione assai maggiore di quella ammessa dalla J.lOStra Formazione di guerra dell'esercito, del che vivamente ci oompiacciamo, e per molti ragioni, fra cui principali le seguenti: che al fine si riconosce che anch~ nei nostri t erreni la cavalleria è tutt'altro che un imbarazzo e che saggiamente ìrnpiegata può r ender.e i più svariati ed uti li se1:vizi; che così facendo , si offre opportuna occasione ai coman° · danti delle g randi unità di impratichirsi sempre più nell' impiego dell'arma; • eh~, infine, si porge il vero ed unico mezzo alla cavalleria di addestrarsi neg li svariati còmpiti che le spettano in guerra, compreso quello . essenzialissimo, di manovrare sul campo d i battaglia in stretta unione colle armi sorelle.
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È per queste ragioni che noi fummo e saremo sempre lieti di vedere molta cavalleria alle grandi manovre, pòichè soltartto in questo modo è possibile conseguire il duplice vantaggio: di ·porre in g rado i comandanti superiori di apprezzare in giusta misura l'importanza della eavalleria nelle operazioni militari e di dare all'arma una solida istruzione prahl%.
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Pel bene del paese e dell'esercito è duopo sia sfatata la assurda e la vecchia leggenda che i nostri t erreni non sono adatti all'azione della cavalleria, mentre, tanto più oggidì, è forse vero il contrario. Evidentemente l'impiego a massa della cavaller~a non avrà in Italia l' identico significato e la stessa portata ohe in Francia e in :Ge.r mania ecc..; i nostri terreni richiederanno forse una diversa formazione di guerra delle . grandi unità, maggiore abilità nei comandanti . e nella truppa, e quindi · ~aggìore ist~uzione e maggiore preparazione; ma non imped iscono in alcuu modo l' impiego della cavalleria; con questa sola differenza che il servizio d'esplorazione vorrà essere . Bseguìto con maggi~re cavalleri~. di quella .richiesta dai ter reni d'oltr 'A.lp~ e con metodo differente da quello ò.a noi adottato, e che sul campo di battaglia la cavalleria, se, di sovente. troverà ostacolo all'azione unita di -molti squadroni, troverà · in vece i~numer~voli occasioni . per com par ire d' improvviso alla spicciolata ed attaccare di sorpresa. E ·· le grandi manovte' d i quest'anno su:ffvagano la nostra tesi in maniera esauriente. Nel primo periodo delle stesse (dal 9 al 1_3 settembre) la divisione di cavalleria eseguisce tre esercì tazioni di brigrota contrapcste, due delle quali vengono a svolgersi sulla brug hie.·a di Ghedi, e la 3" sulla pianura Medolama, per il pos.sesso della quale venivano ad affrontarsi le cavallerie d i due .armate l'una. in ritirata .e l'altra in offensiva verso est sulla regione collinosa a sud del lago di Garda. La brughiera di Ghedì e la pian ura Medolana, aperte, unite, in molta parte incolte, sono assai adatte all'impiego dì masse di -cavalleria, costituite non soltanto da due brigate ma, di
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veri e grossi corpi di cavalleria. Tale impiego fu appunto oggetto d elle tre ese1:citazioni sopraddette, limitato p~ò al campo tattico, non .permettendo la poca profondità della zona ' ai manovra lo sviluppo di esercitazioni di avanscoperta, come pure sarebbe stato desiderabile. Coteste manovre, accura.tam,ente svolte, dimosti"arono, fra l'aÌtro, l'utilità, ap.ch e per noi, di tali annuali eserci!,azioni di grossi reparti di cavalleria con artiglieria a cavallo. Nel 'fatto le masse di cavalleria iono invero lo strumento fortunato dell'arditezza, del con cetto e della ful mineità dell'~zione'; ma in pari teìnpo sono uno st.rumento . delicato e pericoloso, e vÒgliono una mano ch e alla v igoria unisca la pròntezza ed u n meccanismo risponden,t~ che funzioni aÙa perf~zione. Ora ciò non può ottenersi che coll'abitu~re i comandanti la cavalleria al 1:naneggio disinvolto delle loro masse nel combattimento, e queste all'azione pronta, vigorosa e compatta. Giustamente pertanto si approfittò, nel primo periodo delle manovre, di qu\31 terren.o unito ed aperto che avevasi a disposizione per esercitarvi a parte là di_v.isione di .cavalleria, nel'l'impiego di masse di cavalleria e n ell'impiego efficacemente combinato cli cavalleria ed artiglieria a cavallo. · N el secondo period o si ebbe per contro terreno· rotto, osc1lto, molto coltivato. Fu perciò impossibile l' impiego di masse:' ma peraltro non fu impossibile l'impiego della cavalleria. Non si ebbero graudi attacchi, ma invece cadche in colonna di via, cariche a stormi, scont,ri di .J1eparti e di fr~zioni in ogl..\Ì direzione in cui si avvistassero partiti avversari, azioni insomma per lo più. slegate ~ confuse, ma che pur n on di meno conseguirono, prese nel' loro insieme, ottimo successo. L 'artiglier ia invero in tali terreni incontrò gravissime dif• ficoltà ~ seguire le masse della cavalleria e n on riuscì mai a preludiare all'azione di essa, ma è mestieri non dimenticare che tale preludio n on aveva quasi r agione di essere, man cando l'impiego a massa della cavalleria. I nostri terreni adunquE> permettono dovunque l'azione della cavalleria, qui a massà, e colà alla spicciol~ta., e nulla impedisce che regg.i men ti a ca:vallo, arditi, manovrieri' e ben
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comandati, possano, anche nella battagl/a, far sentire il peso della loro azione, del 'loro valore e contribuire con le armi. sorelle al risultato fi nale della vhtoria. · La duplice riproduzione in cruenta della b2.ttaglia di Custoza coll e manovre dei 15 e 19 settembre, per f~rza inel uttabile deUe- cose ci trasporta poi c0lla memoria alla sfortu: . nafa giornata del 2~ giugno .1866,. n ella quale la cavalleria .austriaca ebbe tanta part,e, e la nostra avrebbe potuto averne · una assai ma.ggiore. , Gli Austriaci, e b'en a ragione, ricord.ano ad ,ogni momento la nota ca:rica. dello squadrone d el capitano Bechtoldsheim, la quale fornisce una delle prove più dimostrative de·l risultato che pu·ò ottenere anche un piccolo mani pqlo di cavalli quando gli sia dato di attaccare per sorpresa; cond izione appunto difficile a verificarsi nei terreni aperti e che p.e r contro, si presenta di sovente n ei nostri terreni. E con maggior ragione ricordano poi le catiche della brigata P ulz nel piano di Villafra.nca, che, a loro parere, avrebbero ottenuto lo ~ straordinario successo · d i immobilizza.re presso Villafranca, per tutta la, giornata, quella g rossa . massa di· truppe che ivi 1 era raccolta. In ~iò havvi della esagerazione, ma• la si comprende facilmente, poichè non sapendo forse rendersi ragione dell'inaz_ione di così grosso nerbo di forze, Ja ·vollero trovare ne_ll'effetto prodòtto nel mattino dagli attacchi della loro cavalleria. Noi possiamo e dobbiamo andar orgogliosi della brillante condotta t enuta all'ala sinistra dai valoròsi squadroni dei reggimenti Cfuide ed Aosta, ecc., ma in pari tempo non possiam'o dimenticare che all'ala opposta,.d ove pur trovavansi'tan ti squadroni, combatter ono soltanto i cavalleo-o-eri di A lessandria > . , 00 che nel mattino acèorsero a rintuzzare g li squadroni del P~1lz e si coprirono di g loria, mentre · gl_i splendidi" squadroni della di visione d,i linea furono, come già a San Martino n el 1859, lasciati inoperosi per tutta la giornata. , . Nel fatto non s'ara facile si presenti n uovamente ·all'esercito_ italiano occasione così propizia di tentare un colpo decisivo con grossa massa di cavalleria, quale g li si presentò
LA c'AVALT.ERIA NEC. 1897 594 nel pomeriggio di quella giornata Sull'estrema .destra d:ll~ lunga linea di battagli~, in una posizione da cu~ tostoc~e SL avanzasse. si spuntava compiutamente l'ala della pos1z1one nemica e si veniva poi a cadere sulla sua linea principale _ di 'ritirata, trovavansi a quell'ora inta.tte due divisioni di · fanteria e .la divisione d..i cavalleria d i linea, alla quale si sarebbero ancora potuti riunire altri tr: reggimenti di cavalleria leggera che t rovavansi lì dappresso ~ra V,i.llafranca e il piede dell::!, collina. . ... . Era una massa di 35 squadroni che si avrebbe , potuto formare, e ·qualoi'a .a vesse arditamente avanzato contro Somn::;.acampagna, come fece la divisione· Bernezzo nelle n:-a~~vre cli quest'anno, e fosse stata seguita anche da una sola d1v1s10ne cli fan teria, è forse esagerato l'affermare che il risultato di tale mossa sarebbe stato per noi decisivo? Ne informi l'operato della divisione di éavalleria nelle fazioni del 15 e 19 settembre. G-li Austriaci ammettono e riconoscono che i loro squa · droni contribuirono cli molto alla vittoria delle loro armi; noi siamo pr ofondamente convinti che la nostra cavalleria avr~bbe potuto decidere dell'.3- g iornata in nostro favore . E questa ferma credenza non solo è nostra, ma era g enerale nell'esercito italiano nel 1866 come lo è tuttora oggidì; e ad ont::). .di tuttociò si è sempre. mant~nuta un~, corrente ostile alla cavalleria che in mamera recisa ed ostinata ne contesta la sua utilità. nei nostri terreni. Molta, molta cavalleria adunque alle grìindi manovre e alle esercitazioni sp~ciali dell'arma, d'avanscoperta e di manovre d'insieme, le quali' rappresentano il campo di battaglia del tempo di pace.· In esse, è :vero, non si colgono allori di gloria, ma vi si acquista da tut,ti la pratica cotan\o ne: cessaria; le varie armi imparano a vicendevolmen.te couoscers1 ed apprezzarsi e sovratutto vi si apprende la vera tattica che è poi la tattica delle t1°e a1·mi. E la cavalleria oltre al .suo· particolare vant aggio di allargare la propria istruzione, ritrarrà pure quello di farsi maggiormente apprezzare ed essere posta in grado di disimpegnare il difficile. mandato che le spetta in guerra,.
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Nelle grandi manovre del 1897, tanto in Francia quanto in Germania ed in Italia, alle divisioni ·di cavalleria furono addetti piccoli nuclei o sezioni di ciclisti militari; ed in generale fu riconosciuto ch'essi furono di vaÌido sussidio alla cavalleria sia nel servizio di esplorazione, ·sia in quello di corrispondenza. Non è nostro int-endimento, nè potrebbe esser nostro çom- · pito, di prendere in esame la questione del ciclismo militare; tutt~via dessa, · nella fase in cui ormai è ent1:ata, è talmente connessa ·coi vari quesiti che l;iflettOnO l'impiego della CfL- , valleria, che stimiamo opportuno di dirne due parole. Ciò. che avviene comunemente con tutte' le cose nuove accadde pure per il ciclismo militare. Gli uni lo portarono alle stelle, .e taluno giunse persino ad affermare che le divisioni di cavalleria non avevano più alcuna ragione di esistere, poichè, d'ora in avanti esse dovevano con vantaggio Bssere rimpia~zate da sezioni di ciclisti, che costituirebbero la vera arma dell'esplorazione. : Altri, esagerando nel senso opposto, ne contestarono qualsiasi utilità nel campo militar.e. 1 - L'esperienza pratica fattan e ebbe ben presto ragione di coteste esagerazioni.' Allo stato attuale delle cose crediamo che a nessuno salterà più in mente di scì·iver.e e sostenere ohe devesi abolire la ··cavalleria per sostituirla coi, ciclisti, come non vi sarà più alcuno che·non· ne voglia riconoscere l'utile impiego, quando questo sia circoscritto in giusti limiti. Ii" capitano frd.ncese Gérard, uno dei più con vinti e cald i fautori dell'impiego. dei ciclisti in unione alla cava.lleria, ha minutamente studiato l' impiego di una compagnia ciclisti i11 sostegno della cavalleria, applicandolo alle operazion i della cavalleria ideate dal colonnello Cherfils nel noto suo libro Cavalerie en campagne . . È uno studio pubblicato nella Revue clè Cavalerie, non solo interessante, ma che vorremmo conosciuto e seriamente esaminato dall'ufficiale di cavalleria, poichè ci fa toccare con mano gli iudi,,cutibili vantaggi che ciclisti ben g uidati sono
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in grado di fornire alla ,cavalleria, nell'esplorazi0n'?, nel combattimento, µel servizio di sicurezza ecc.; in 'tutti insomma i diversi compiti che spettano alla cavalleria_in guerra, in tutte le innumerevoli c_o ntingenze in cui essa può venire a trovarsi sia nel suo servizio strategico innanzi al fronte dell'esercito, sia nel servizio di sicurezza e di copertura delie masse di fan. teria. Le sue deduzioni e concÌusioni sono razionali e per nulla esagerate, sebbene in guerra vera, e su di un térreno sconosciuto, i suoi ciclisti non potr~bbero eseguire ne~meno la metà delle operazioni cui egli li fa concorrere. Jt la conoscenza particolareggiata del terre!lo che sempre serve di guida e di norma alle mosse tutte de' suoi ciclisti; ma come è possibile in guerra di rilevare dalla carta all'l/75,000 ·o all'l/100,000, di cui ci si serve, i vari ostacoli che presenta il terreno ad un utile azione dei ciclisti? Per usufruire il terreno come fa il Gérard nelle sue operazioni dei cidisti nell'esplorazione strategica, ora inviandoli sul fianco dell'avanguardia, ora innanzi alla testa della stessa, ecc. per occupare punti adatti alla loro azione, si òchiederebbe la cognizione particolareg giata, che tutt'al più si può a~erè della zona di_ territorio dei dintorni della 'propria gn!),r-· nigione, · Noi :pertant,o non ammettiamo che, durante il servizio di avanscoperta, i ciclisti possano esplicare la loro azione precedendo la cavalleria, all'infuori di casi eccezion~li, e quando si abbia fa, sventura di combattere nel proprio plese. Noi siamo convinti che nel servizio strategico l'impiego dei ciclisti debba essere limitato al sostegno diretto della divi,sione di. cavalleria e al servi'zio di corrispondenza. La massa di cavalleria non deve mai subordinare i propri mo,vimenti a qùelli dei ciclisti; a questi di qoadiuvarla nel miglior modo sia loro possibile. · Riteniamo poi che i ciclisti possono trovare un maggiore e più adatto campo di azione nel servizi? di Ji·mitata esplora,zione e di sicurezza alla testa dei corpi d'annata, durante il periodo d'avvicinamènto dei due eserciti, rimpiaz~ando anche totalmente la caval!eria divisionale o d ì corpo d'armata,
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tntte volte stimisi conveniente rinforzare· le divisioni di cavalleria con reggimenti addetti alle unità di fanteria. E que·s to, specie per· ùoi che disponiamo di così poca cavalleria, ·s arebbe già un grande vantaggio, È fuori dubbio che nelle guerre future il ciclismo militare è chiamato a prestare utili e svariati servizi, purchè però lo si mantenga in un campo assolutamente pratico, L'azione dei ciclisti sarà sempre forzatamente ristretta per (Juesta capitale ragi~ne che non è possibile formarne grosse , unità. Si rifletta soltanto . che un battaglione di ciclisti, in colonna su ' di una strada per due, avrebbe· una profondità oi p:3;recch~ chilometri, per , conviµcersi che è giuoco.forza restringersi alla creazione di piccoli nuclei, di piccole sezioni. E da questi, è evidente, che pèr la )oro esiguità n umerica no11 è dato pretendere ~he azioni modeste, sebbene u tilissime, e specia lmente in sostegno delle divisioni di cavalleria, nel servizio di esplorazione presso i corpi d'annata, e sovratutto nel ser vizio di corrispondenza. . E èon questo poniamo termine. al ftostro. modesto lavoro al quale avremmo voluto dar e ben altro sviluppo se ci fosse stato possibile di procurarci le necessa.r ìe notizie. ,Oi lusinghia1!1o peraltro che dallo stesso si~ dato rilevare su.fficentemente l'impiego che venne fatto della cavaJleria nelle grandi manovre in Germania, F rancia ed Italia, E non ci pare poco, :poichè nelle medesime è per la prima volta che si mette in pratica il principio tante volte enun. ciafo, ma giammai applicato, dell'impiego di masse di ca· valleria nell'avanscoperta e sul campo di bàttaglia: L'anno 1897 vuol essere annover~to, a nostro parere, siccome uno dei più importanti per la cavalleria, e nutriamo fiducia inaugurerà una nuova era per la medesima. MARZIALE BIANCO!
' '
o'AonA
'l'ene-nte col01inell-O.
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GLI SBARCHI DI CORPI D'OPERAZIONE SOPRA COSTE NEmCHZ
GLI SBARCHI DI CORPI D'OPERAZIONE SOPRA
COSTE
Continu(lzione. -
NEMICHE
Vedi dispensa V
Questo esempio maggiormente avvalora la sagacia degli ordini severissimi emanati 80 anni prima e che si sono già. accennati cioè: che nessim ;.epart.o può cambiare direzione o
pu,nto cli sba1·co, senza p1·ima ave1·ne avuto 01·dine formale. Il non ave~ sbarcato provvigioni fu un altro errore, sarebbe stato più razionale sbarcare le provvigio!\i che erano sulle lancie lasciandole sulla spiaggia in consegna ad un quartier mastro, poichè in ques.t o modo si avrebberro avute a disposizione delle truppe in qualunqu_e mome;uto.
Lo sbarco inglese in Egitto nel 1882. (K). La s.pedizione che ora imprendiamo a trattare probabilmente per molto t empo. ancora ser.virà di modjello. Da qualunque lato la si consideri} da quello strategico, arriministrati vo e tattico oppure come esempio di eccellente· cooperazione· tra marina èd esercito, s~ vede e~me essa segna progressi tali ~a non ~ssere p~ragonab1le con tùtte quelle che ebbero luogo m _preceden~a. (K). LA SITUAZIONE IN EGIT1'0 NEL , 1882.
A Me.he_met Ali, che colla vittoria di Na.zib (1839) riportata da. suo :6.gho Ibrahim alla testa di un esercito di Egiziani e di Neo·ri sull'e.sercito. tu~co, ~veva ottenuto l'investitura ereditaria dell'Eo·itto col titolo di v1cere, successe una serie di principi inetti, prodighi
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Più si considera la condotta di una spedizione attraverso i mari, più fr esaminano e si para.g'onano le disposizioni in essa emanata con quelle impartite nelle spedizioni prece. denti, e maggiormente emerge con chiarezza il retto ap · prezzamento dell~ situazione col quale si concepì il piano generale. La grande cura usata nel provvedere ai numerosi par·ticolm·i; l'abilità con la quale le risorse del paes~ da navi e traspvrti vennero utilizzate sono ammirevC?li e ia serietà
e corrotti che condussero l'Egitto già così florido sull'orlo dell'es·trema rovina.. Ma chi diede veramente il tracollo alla prosperitit ed alla ricchezza del paese fu i smail pascià che sali al trono kediviale nel 1863. . Il potere d iscrezionale di un tal princi11e sovra urdal popolo, non poteva frnttare a questo che clolori e mi:_:;erie. Quando Ismail saF al trono, la sua privata fortuna era modestissima, ecl il d.ebito dell'Egitto ammontava a 75,000,000, franchi, quanclo ne discese, la sua fo~-tuna privata era immensa ed il debito dello Stato raggiurigeva. la somma. cli ?,269,609,500 franchi. Questa enorme differenza di gravame :6.nanzia,rio, raggiunta in sedici anui, era in pa.rt,e rappresentata da spedizioni scientifiche e conquiste militari nel Suclan e Mlle regioni equatoriali, e da pubblici lavori, ma, çonviene pur dirlo, la miglior 1:iorzione di essa, aveva servito acl arricchire smisuratamente il kedive ed. i p1·incipi della sua famiglia. (1), ad alimentar.e una prodigalità ed un lus~o smisurati della corte, a, colmare le éasse dei banchieri di Parigi e cli Lom:l ra.. Questi coll'appoggio dei loro governi e con arte ,finissima seminando a larga ma.no la corruttela su terreno così eminentemente atto a farla fiorire, spogliava.no il paese col mezzo di prestiti onerosi, - e colla subdola creazione d'isti~ut:i. intesi, in appareuza, à fa;vorire il suo sviln])po economico ma in reaJtà a -soddisfare la rapace libidine di --pubblici funzionari alti e ba.,;si, indigeni ed esotici 1 che il sentimento clel dovere e quello clel pubblico bene avevaJ10 a scherno a saziare la cupidigia eternamente insoddisfatta del suHano di Sta.mbul e dei suoi mirustri..Da essi, soltanto a.cl enorme prezzo d'oro, il Kedive ott.eneva, dispense e firmani illusori, con cui aumentare l'indipendenza del proprio potere, come ad esempio quello relativo al canibiam.ento della linea ereditaria di successione, o quello che gli accorda,va. il diritto cli negoziare direttameute colle potenze cli Enropa le riforme giudiziarie da introdursi in Egitto. Nè nùnori sacrifici si richiedevano per sovvenziona.re largamente i giornali cli Ca.iro ed Alessandria, e taluno dei più diffusi di Londra e cli PaU) Notiamo elle, per la sola parte fondiaria, giovandosi del suo !potere assohtto, il · Kedive si era approP,riati 505,000 ac.ri dei migliori terren i, ecl altri acri ~25i29 ave.va distrilrn iti tr_a i principi della sua famiglia , {Un acro e<Jllivalc a 40 ar e) .
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GLI SBARCH I VI CORPI D'OPERAZIONE
·di stt1di uon la qnale si prese ad esame la storia delle prece· denti oper~zioni, sono una preva del desiderio intenso ni .sfuggire gli errori commessi nel passato traendo utili i'u.segnamenti dalle proprie ed ·alt1;ui dolorose espe~·ionze. Di fatto, dopo ::ivere studiato la disposizione e l'esecuzione -di questa spedizione, non è possibile non do~eré onstatare · .· -che gli ammaestramenti ricavati dagli avvenim~nti.- passati ·furono non solo con ponderatezza stud iati, .ma furono così ·rigj, i quali co_ll'opera loro . c_oncorr evano_ a crear~nel. complesso un ~ene_ra.le spostam?nto poh t1.co, eco11om1co e morale, che poneva l·Egitto alla me.ree delle poten,1e occidentali. · Il popolo egiziano, morto da lungo tempo alla, storia, sen?:a unità ,di raz½a, senza aristocra.f,ia ereditaria, vivente da secoli a.bbn1ti.to nel brago servile, privo di quello scl-termo di tradizioni e d.i istituzioni che impronJ;ano effigie propria e carattere àlle nazioni, non ,era. in g ra.do cli subire,così ad un tratto e senza transazioni. i. fascini' -e gli effetti di una_ civilta. i.JJocri_ta e ,bottega,ia, che gli ~i. presenta.va 01~na.ta d1 tu tti 1 lenocm1 cm _l'avidità e la ma.la fede sappiano ·• . suggerll'e. Il fellah, lo scluavo liberato, abba,nclonava,no i suda-ti ,e~,rnpi :per: tra.sferirsi al_le grnncli città, ove presto si abituavano a.cl ar• t1fic1a.l1 bisogni che prima non aveva.no mai conosciuti e mentre da un lat_o I.a re~jgione immobile e intra.nsigente li manteneva ligi al vecclno . genio r~rnsulmano, cla~l'a.ltr o i maestri d'Europa ed i giornali scntti _m lrngua a:raba, nvelavano loro nuovi orizzonti intorno .al.la vita sociale e politica., e cli questi ammaestramenti essi . non .appreizavan.o che la par te relativa. ai di ritti, non essendo ancora in grado di. compr endere quella relativa ai doveri. Da ciò i primi gern~i cli rea~ione contro la invadente ingerenza e la. 1n-eponclera.nza deg:h E urope1. ·, Gli Egizianj incominciava.no a. valersi clei primi mezzi. della. civ ilfa'.t, contro coloro c!1e la, civil tà volevano loro imporre; il malconten to a poco a p~co chvenne generale, e s'iù.ca,rnò in un part ito cosi -eletto ~tMaoua_le, 11 qua.le da latente e ~uramente religioso che prima. -era, d1vern1e rn, breve un. vero e propno partito politico attivo, che -compreudeva gran par te dell'elemento autoctono. L' Em·?pa che aveva, moHi interessi da · difendere nell'Egitto si ·preo?C?,PO senai~~nt~ cl.~lla condizione finanziari.a di quel l)aese che. precipitava r~Jn?1ssm~amente, e cercò cli · risolvere il difficiie _problema colla rrnmone.d1 una commissione cli inchiesta internazionale ( !.878) a cni presero pa,rte Francia, Inghilterra, Austria ecl Italia., ma pm: troppo i rimedi proposti peggiorarono la. situa.zione che potè ' cosi essere completamente .signoreggia,ta. da,gli speculatori e11ropei. Isma~l, inso:lfe~·en~e di una. tutela che gl'impediva cl.i sfoga.re le sue pass1om pensò eh nbellarsi. ed _anzitutto provvide a liberarsi, fa.-
SOPRA COSTE NEMICHE
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isaviamente applicati in guisa dal asciar nel futuro poco o nulla di nuovo da imparare, nelle applicazioni possibili del;l'avvenire . Il valore d i questa operazione è grandissimo, fornendoci ,essa unll. splendida prova del come si sono applicati g li am . ·maestramenti del passato alle mut~te condizioni dell'epoca \Presente; e sarebbe impossibile poter dettare regole sulla, q ue,stione degli sbarchi, senza ricorrere quasi del tutto a questa
,cendo nascere dei torbidi, dal ministero '\Vilson Nubar jmscià, ,che coll'~ppogg10 delle potenze o~rcava di frena:re i sut>i arbitri. Il 19 febbr aio 1879, a Ca.iro, un a,ssembramen.to di ufficiafi e di soldati che, a motivo delle economie, erano stati licenziati senza ohe venissero loro liq uid.ati gli assegni çli tre11t~1 nìesi di cui'erano creditori, SÌ recava fra UD.a t urba di plel;>e, a.l Jlli.lJ.ÌSterO <ledi esteri O'J'idanclO che Yolevano del fit?.ts (danaro), e vi maJtratta-t:a i mini;t;i·i "'.V'ilson e Nubar Pascià, e sarebbe trascesa. ad atti più gra.vi di ribelh?ne, senza_l'111ter:7ento del _Kedive, che giungeva sul posto. accom_p a~nato dai consoli generah del.le v,ario nazioni, e scortato da un battaglione della guardia,. La folla non avendo obbedito alla intima. zione di sciogliersi, fatta.le con promessa che le sarebbe stata resa ~ i11fjtizia., il ;edi:'e ordinò al battaglione di far fuoco . La truppa fece una scanca -in ana e l'assembramento senz'altro si sciolse. Questo moto insurrezionale fu ordito. dallo stesso K.edive come Yeune più tar~i diln?_st.rato clal S\to· contegno sul qua.le s'a,ppog·giava grandemente 11 partito che voleva l'Egitto degli 'Egizi.ani . Le pote nze em-ope_e fece~'o d~porre !smail ed al suo post,-0 elev;arono 1 pa.s01à :figlio d1 I sma1l, nomo tutt'alt.ro che adatto a -~l trono 'Irufik pad1·oneggiare i minacciosi eventi. · L'ill'iposizione di questo principe, non troppo beneviso fece deo·en~rare jJ1 irri_t~zione il mr.lc?n.tento che da lungo tempo cova.; a, -~ ele~ento nnhtare e :p~rte d1 q_uell.o relig10so, le persone pilt intelligenti e coSJJJcue e prn amanti del loro paese ed a.lcuni membri d~lla stessa famiglia vicereale, prodi.lig:evano 1~ nomina del princl.pe" H alunì che secondo essi era di d iritto l'ereae del trono e sul q1~ale_ fon~ava,110 _le più ardenti. speranze, siccome quello a cui .si attrJ.bmva 1 m tendnnento d1 proclamare importanti r iforme, int ese- a.d ema:ncip~re e nazionalizzare _l'~gitto è.sottra,rlo all'ingordigia clei banchien europei, rappresentati nella terra faraonica dal conélomìnium e dal' controllo. J1 partito nazionale di\"ellne pÌLLpotente e a.umenta.n do di: enero·i,a -per preparare un prossimo e grandioso movime11.to in favore cl.ella -emancipazione del paese rese pitL accentua.ti gli at,triti fra Eo·i½ia1ii <ed Europei. · · b Frattanto l'opera spogliatrice degli Stati europei . p1'oseg ni va 39 -
A~NO XI.lii.
GLI S.BARCHl Dl CQRPI
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o' OPERAZIONE
SOPRA COSTE NEMJCElE
spedizione. In questo caso le r agioni politiche che_rrov~ca- · rono questa spedizione hanno poèa importanza sui ?artico lari tecnici epper ciò non è necessario prenderle ad esame. B a:t a solo accennare che il paese era 11elle mani di Arabi Pascià che disponeva da 50 a 60,000 uomini' e che il fa~atismo relio-ioso imperava sovrano neìla regione •del Nilo. Oltre a ciò il paese divennto poco sicuro pel e foras tiero, e gh interessi inglesi in pericolo, resero un intervento inevf tabile ..
Cairo, posta all'estremità del delta, trovavasi in potere di Arabì; essa divenne l'obbietti-vo da raggiungere. L'avvicinar visi per Alessandria intersecato com'è il t erreno da innumerevoli canali, e del tutto sprovvisto di strade, e per di più dovendosi compiere l'intero tragitt o percorrendo i canali o la . ferrovià, sarebbe • stato come accingersi ad una operazione assai difficile di fronte ad una opposizione determinata. ,
sempre più intensa e sotto il governo .<l~ T:rnfik le popola~ioni. in; digene furono op1n·esse .da t,ah ,balzelli mgiust1 ed ocho~1 pernhe esse sole 110 erano colpite, da fa.r prevedere p rossima un,1 p~tente reazione sotto l'impulso del pa.rtito nazionale che soffiava nel fnoco .. rrufil{ pascià aveva p romesso delle riforme; m~' non mantenne la sua promessa . . . . . . ,· . . . . . . . Ne seo·uì che s'111commciarono a tenere .delle l ~UlllOrll seg1.ete alle. qua.li cof patriotti, gli stud:enti,_ ~ ]j amb1z1os1 ed 1 mes_tator~, pr~nde·vano parte anche i colonnelli prn popolari ed mfluen.ti ~ell es~rn1to: e fra questi; più emergente, Araby bey, ed a cu1 adenva~o _pa.r eccln capi religiosi e la maggior pa.rte dei. mudir (govematon) d.elle provincie agr icole. . . , . . I n queste riunioni i vitr i elementi s1 fusero, s1 ordmar?110, e stabiÌirono un programma politico completo b~sato su ra~1c;ahs?hneriforme pro'.,·,·a:mma che fu accolto con entusrnsmo dag li . Eg1ziam.. Una delle peggiori piaghe che affliggesse l'Egitto con~1s_tev~ nel ma.lcontento dell'esercito, motivato dalle prefer?nze e pn _v1leg1 che. vi erano accordati. agli ufficiali stranieri) e specialmente a1 nurneros1 turchi e ci rcassi. · . . . Questi. ultimi, invero, astrazione fatta, dall~ quest1?ne eh naz10.11ahtà, e di. origine, per l'energia ed il coraggio d.1 cm g~ner alment~, sono dotati , costituiva1rn il mi&lior_e elemento ~l'a;:1one 111 mezzo a.1 quadri, in complesso non _ott1m_1 , d1 .cp.1e1. corpi cl 1~d_ol~nt1 ~ella~ e , di ne~ri non facilmente d1sc1ph~ab1h ; come g_h ~1ffic1a.l1 em ope1_ne costittiivano il migliore elemento, dal.punto d1 vista.della loro superiore coltura tecnica e genera.le. Questo ma.lcouteu to ~erò, _provenivH, a.ltresì da u1_1'a1ti:a. causa ge: ner ale · cioè dalle eccessive r1duz1om progettate o già eflettnate per . ragioni di economia. . . . . . .· . . . Si sopprimeva.no le varie scuole m1hta.r1, s1 volev~no ndnne da di fanteria e si to_o·lievano crechto e b,ise alle, 0 1 9.- a 6 1· re<'0>·o·imenti 0 ' · d 1' l'u·e 9 ,o;;68.'000 istituzioni mili.tari della nazione. Con la somma .. · concessa dal controllo al bilancio della guerra., non era poss1b1le; mantenere sotto le anni la forza di 18000 uomini st_ab1hta·clal :firmano d'investitura dell'attuale Kedive, e stata poi fiss~ta __dalla legge 1° novembre 1880, nè provvedere comunque ai b1sogm 11nhtan. )
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... di
llUO st ato che tre anni prima contava 50,00Q uomini e 200 cann.oni. Non garbava alle potenze tutrici, che l'Egitto disponesse cli fo rze mili.tari sta.bilmente. orga.nizzate. · · E fu appunto il malcontento dell'esercito, cl1e venne prescelto .e sfru ttato dai mizionalisti ·per scendere in campo ed injzÌare il periodo dell'azione. 1117 febbraio 1881, in Cairo, i colonnelli Ah.m.eél Araby, Abd-elAl-Hihny, cd A.lì-F ehmi, in qualità di-mandatari ind igeni, chiesero a.l governo: 1° L'ug uaglianza di tratta.mento negl'impicghi; .. 2° .Una revisione delle leggi 'che consent isse agli ufficiali gli a.,·a.11zameni;i secondo i propri meriti; 3° Ofte il ministro dcli.a guerra, fosse egiziano cli nascita.. Ern il primo ,t entativo di applica.ziòne pratica del motto : « L'Egit,to a.gli Egjziarii. » n ministro della .guen ·a.: tra,tt;i in agguato i t-re colonnelli mediante . ll!J invito per assistere al maJrimonio della sorella del Kedive, li fece a.rrestare e li t,radusse innanzi a.cl un. consiglio di. guerra; ma Je trnppc del reggimento di Abd-el-Al-Hi lmy che gili erano state sobillate, presero le armi, e mal.grado le misure perentorie q.ella polizia, irruppero nel pa.lazzo e li liberarono, accompagna.ndoli tr ionfalmen te alle caserme tra. il plauso delhi ])Opolazione. Quindi ,dimissione del ministro per la guerra Osman Rifki e sua sostituzione _con Ma.hmnd-Sami-Barruclì, che era intelletto ed anima clel partito nazionale. · ·La· ribellione militare conta.va il s uo primo trionfo, ecl tlll decret-0 cli f.tmn istia genera.le emanato d,tl Kedive veniva a. conferm arlo. Poco dopo, si pronunciò confl.itt o fra il ministro per la gnerr a ecl i rappresentanti. del. controllo a. cagione della sornma che per l'esercito era assegnata nel bilanyio, della qr1al.e il ministro intendeva disporre senza alcuna ingerenza per pa.rte del controllo. F rancia ed h ghjlterra sostennero i lor o r1tppresentan ti o·pponenclosi alle pretese del ministro, e fo ventura che venissero scongiurati. gli effetti della irrita.zione profondissima· destata nel paese da ques ta opposizione.
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OLI S BA RCII I DI' COUPI D 0 Pl!: RAZ10NE
605 perc{ò di effettuare lo sbarco ad I smailia. S iccome il can~tlo poteva esser e bloccato colla massima facili tà, così nessun accenno del piano progettato doveva trapelare. Si diramarono istruzioni·alle truppe che tenevano Alessandria, bombardata ed occupata i n antecedenza, di attirare da quella parte per quanto possibile l'attenzione di Arabì. Si richiamò un contingente di circa 7,000 uomini dalle Indie a Suez, per cooperà re colle fo rze venuto dall'Ingh ilterra. F u disposto dal SOPRA COSTE NE!f! CIIE
Dall'altro lato il cana le di S uez dava conveniente accesso al lago Timsah, ove si po-t eva effettuare uno sbarco senza t imore che esso venisse interr otto da ostacoli imprevvedut,i essendo il territor io compreso tra Ismailia e Cairo deser to aper to, salubre,. libero da impedimenti, con u na linea ferr oviaria ed un canale di acqua buona lungo la strada da percorrersi, Oltre a ciò la distanza da Ismailia al Cairo era solo di 96 mialia mentre da Alessa,n dria ve ne er ano 127; si deliberò o
Il 9 settembre (1881) il partito nazionale inanimato dai notevoli vantaggi. già conseguiti, dalla speranza di conseguirne dei maggiori, e dall'aura popolare che spirava a lui pienamente favorevole, chiese per mezzo di un pronunciamento militare capitanato da- Arabi bey, una maggiore estensione dellc ,frELl'lch igie costi tuzionali, n n aumento del bilancio atto a port.are a 18,000 uomini l'effettivo doll'e~ercito secondo la legge del!' anno precedente, e r espulsione degli ufficiali stranieri. . Il o-o,·crno si diniegò a questo concessioni, ed allora i tl'e colonnelli ~ccuparono collo truppe il palazzo di .àbdin, 11 ,·icerè stretto dalla necessi tà cedette; il mini stero R iaz pascià si rit,irò., e gli succedette un'amministrazione presieduta nuornmente da Cherif pascià, che promosse tostò il voluto anmento dell'esercito, e l'adozione di forme rappresentative molto più concrete. Sebbene in questi an-enimenti la parto più attirn fosse assunta da 'Ufficiali clell'osercito, non si può però dire che i moti Egiziani fo:;sero sorti per appa,gare le ambiziose mfre di alcuni di essi . .Bisogna. riconoscere c·he questi ufficiali personificarono i sentimenti del popolo stanco del giogo ignominioso impostogli. La più bella p rova si ha nel disc?rso cl1e Araby ~)oy t~nne al popolo accorso ad acclamarl_o alla stazione. quando egh lascia,a Cau:o per r ecarsi a Bas el Had1 ad assurner v 1 11 comando del suo reggi· 1nento colà traslocato, discorso che sarebbe t roppo lungo r ipetere ma, che si può leggere tradotto dall'arabo uel libro del Gozzi da cui ricaviamo ques(;i brevi app unti. , . . . . Ottenuto il governo rappresentativo, 11 partito m1,z10nale non s1 arrest,a, ma prosogue pi(1 ene~gic~m?nte _c he mai nel~a lotta intrapr es~.' nella. qnale ripor tò umLsene cli v1t~o~·ic· per cuJ, s1 rosero sempre pl~l tesi i rapporti fra parlamento e m1mstero da lllla parte e condom1llio anglo-francese dall.'altra. , . . Il 9 a,p rile 1882 fo scoperto e sve~tato, a.ltn disse. mve1~1;ato,_ ll~ complot,to di ufficiali circassi dirotti da Osman R1fk1 pascià. m11u::,tro della guerra nella proceden te amministrazione, contro la vita di Araby pascià, e cli altri uffir,iali di nazionalità egiziana, ed i colpevoli tradotti innanzi ad un consiglio di guerra (18 àprile 1882) Yen11oro condannati all'esilio al F iume B ianc_o.
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Ma H K odi ve per consiglio dei consoli di Francia e BretaO'na e della Subli_me Porta (che inte~deva ~rot_e&'ger_e gli uffìcfali t urchi dompromess1) , sen za consultare 1 pro])n mrnistn cu,nce!Java la sentenzr~ della ~or~e- marziale, e _co-Q1m~1tava di moto propùo tale pena in quella dell·e::,1ho a Costantmopoh, ponendosi per tal modo in aperto conflitto coJ proprio governo e perciò col p arlamento. ' Il gabinet~ offeso di quell'atto ostile del Kedive, e di q,uella. ingerenza straniera nelle p rerogative ministe1·iali recatosi il 10 mao·. g io llresso al vicerè, gli chiese la r evoca, di tale 'commnlazione ed ~l diniego da lui opposto, si ritirò dichiarandosi insu}tato, e co~Yocò t~le~rafì cnmen te la camera dei notabili, senza neppure prevenire il K ed1ve che solo ne aveva il diritto. · Dal .canto loro gli agenti anglo~fra.ncesi, forti dell'a.nivo ad Alessandria clolle flotto (15 n:aggio) _g_i.rndagnato ai . lor? interessi il pres1donte della camera. do1 notab1b, con nota, collett.iva delli 25 mao-gio (_1882) ~nt~ma~·ono_al presidente del consiglio la.dimissione cl;l ·gabinetto, 11 rm v10 dei due genera.li Alì Fohmi od A bd-el-Al-H i lmy, e l'esilio di Arabi pascià. A quest'atto, approvato dal. Kecli ve, mn rigettatq acl unanimità dalla. ca1_nei-a, il Tninistero si dimise in massa, dopo a vere ottenuto dal p~·es1dente dell3: camera una solenne dichiarazione colla quale q,uest1, smentendo se ste:sso,. affermava di non aver avuto par te e di 11011 n.dem·o alla nota col lett1va delle potenie, sebbene figurasse coin volto nella emanar,ione di essa.. Ara,bi pascià, però, mani.fostò il suo intendimento di voler rimanero ciò ma lgraclo alla testa doll'esercito. pne _g iorni dopo, il vicerè avendo convocati i notabili ed i capi nuhtan _onc~e pro~ved~ro alle clifficol tit d ella situazione, T n lba pa::;cià ebbe a _d 1ch1arare 111 p1ono consesso, che l'esercito rospingova la nota collott~v'.1- delle potenze straniere, non riconoscendo aln-a autorità no n eg1~iana _che C)~iel_la del S nltano, e si 1·i.tirava. sdegnosamen te in uno agli altn ufficiali presenti venendo fatto seo·Jlil in città ad entusiastiche ova-zioui. ' "' Nell~ s~sso g iorno e_i:a presentata al Kedivc una petiiione fi rmata da. tuih _~h 1;tl~n:1a, g~i _sch_e~J,, ! notabili del pal"lamento, e da tutte le antonta c1v1h e 1mhta11 rnd1gene, colla quale lo si supplicava. di
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SOP RA COSTE NEM1CHE
GU SBARCHI DI COP.l'l o'o rERAZ lON E
-due divisi9ni e di u n reparo di sussistenza. Ciascuna div.i·sione era al completo ed org anizzata in modo da poter agir~ indipendentemente, q ualora ciò fosse sta.to necessario. Cia·scuna divisione era costituita di due brig ate di fanteria a . ,quattro battaglioni e di truppe supplettii e consisten ti in u n battaglione ex tra di fant eria, d ue batterie da campag na, due squadi:oni di cavalleria, 1~na compag nia del genio, sezione -comn'11ssariato e compagnia sussistenze, più un ospedale da
g enerale lord ì)\Tolseley, per assicurare fa mobilità delle truppe allo sbarco, che ciascun: reggimento di cavaller ia , battagli one di fanteria, batteria d'artiglieria s' imbarcherebbe completamen te equipagg iata. P er esser e sicuri di potersi valere della ferrovia tra Ismailia ed il Cairo, si presero dei prov vedimenti per poter disporre di 5' locomotive e del · matériale rotabile per quattro treni. Il corpo di spedizione consisteva di u n corpo d'armata a
reiuteoTare Arabi pascià alla direzione dell'amminisfrazione della o·uerr:'. Il vicere, confor ta to dal parere dei consoli di Fmncia e Bretagna, teneva, fermo nel proposùo di nominare una. nuova am~ini~ .strazione, ma non avendo trovato alcun opportuno personagg10 eh notor ietà. che in quelle conting'euze volesse accettare di (arne parte, e ven uto ·a conoscenza che le sent inelle del suo palazzo erauo state r addoppiate, e che egli er a i vi tenuto quale pr igio1ùero, accondiscese a pregare Arabi pa~cià di r iprendere le s~rn fu11:~ion i.. . . La prevalent e azione personale eh Arabi pascra;' m tntt1 que:-;t1. avvenimenti, ave.va fatto di l\1i il capo r iconosciuto ed acclamato del partito, che lavor ava ad ema.ncipare _l'Egitto, ma, come gli ever1P) l o provarono, se non era il volgare ed ignorante fellah descntto agli europei ·dai giornali clei bancl1ieri anglo-francesi, ei non possedeY~ però nè l'altezza di mente e di carattere, nè l'adeguata coltura. d1 capo militare e di statista, nè quel complesso cli qualità morali che si richiedevano a. reggere una m1ss1011.e, che un verace ed onesto patriottismo e fors'anco una non moderata ambizione, gli aveva.no consigliato di assumersi. . Egli vedeva ,bensì nnite contro ,di lui Francia ed I11gh~lte1:ra, ma ne conosceva la reciproca. diffidenza e gelosia e sulh1, ·loro qvahtlt che sperava di veder presto manifestarsi in lotta aperta egli fondava, le sue illusioni di completa ri1.1scita. Fratta.n to la questione egiziana, considerata nei consigli d' Em·opa a.lht stre.o·ua deo-li opposti particola1i , jnteressi , anzich.è a quella. dei d.iri.tti e delle s~:ti dei misero Egitto, era soggetto d'in:finii'.e trattafo7 e fra le potenze, i cui rappresentanti riuniti in areo])a.go a Costa1;1hnopoli come di costume non r iusci.vano che a complicarla maggiormente' anziche derirnerla, lasciando iu definitiva al più determinato, astu.to e forte . di scioglierla a suo .vantaggio. Il concetto 'di un iu tervento armato aJ;Jglo-francese in Egitto, si fa ceva strada ma,n mano nella civile Europa. Intauto in Francitt, alle agitazioni. e pressioni ,lel partito capitanato cla.1 signor Gamber,ta (cui gli allori della impresa di TL~n_isi vellicavano il' bernoccolo delle conquiste) per un intervento m1htare m Egi.t~o, il signor Di Frey?inet dichiarava in Prtrla1~1~nto che « giammai 11 governo accon::;entH"ebbe ad un mterven\o nuhta.re francese 111 \
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Egitto, dovendo la qiiestione egiziana esse1·e ·risolta claf concerto EnroJJeo. »
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La :E'rancia immobilizzata da condizioni cli polit ica interna era. costrett a ad abdica.r e in tal modo alla propri.a preponderanza in Egitto, a vantaggio della, s ua collegata e rivale, la quale vistasi alfi.ne colle mani libere, non esitò a profittare senza scrnpoli. del momen(:o favor evole da, hmga mano prepa.rato ed atteso,· per gettare le basi mate,. r iali cli un India Africana., le cui basi morali .erano giit state posate da. molti a.rini colla isti tL1zione della « African civilization society » colle esplorazioni nei Sudan e colle/ tent:tci filantropiche insistenze per. l'ahulizione della.schiavi tù. L' Inghi..lten'a non si la.sciò sfuggire l'occttsione propizia, d.i mettere il piede in Egitto come pad rona.; bisogna però riconoscere che nes.sLml'l, potenza in Énropa aveva tanti interessi cl~ sal_v:agna.rdan~. Per essa il canale di .Suez rappres.entava J.a via prn breve e s.1cura. .a.i pe5ssedimenti inclia.ni e poic4è· gli avvenimenti in Egitto J>recipita,vano e la chiusura del cana.Je al commercio E uropeo poteva da LU'l giorn.o-all'altro divenire un fatto compiuto, l'Inghilterra operò saggiamente provvèdendo ad allontana.r e questo pericolo che minacciava bensì. l' ELU·opa in.tera ma che più gravemente clegl' interessi clegh .altri stati comprometteva. quelli della Gran Bretagna. Intanto in 'Egitto cresceva il ferm~nto e l'odio contro gli Eul'Opei ; ,non occorrev,'t che il fatto occas1.011ale che desse fooco a,11.e polve1'i. ' La venuta. i n Alessandria, delle fiotte alleate anziché calma.re gli . animi diede a.limento alle passioni che covava.no nei cuori pe1;chè · quest'atto fu considerato in Egi tto come u11a s:6.da od una minaccia lanciata dall' Em·opa alle aspirazioni degli. Egiziani. L' 11 giugno 1882, gi'orno festivo, nel qua.le i numerosissimi facch ini del porto di Alessandria erano disoccupati, un Maltese nbbriaco attacèata.' briga in via delle Suore con un indigeno, lo fredda con 1111a coltellata. Accorsi i pa,renti dell'ucciso vogliono trarne ven·detta, ma sopravvennti a.lcuni Greci. amici. dell'uccisore, prendono l e difese di questo, e s'impegna CClSÌ una zttffa la qnale per l'accorrere dei. ìl'.fosstÙmani ed. Europei divisi in élue campi, diventa in breve una batfa.g lia. e si estende acl altri quar tieri della c-itt,\. Gli E nropei so110
SOPLiA COSTE NElll!CHE
GLI SLlAllCHI DI CORPl D'OPERAZIONE 608 campo ed un reparto veterinario. Oltre alle due divisioni v ri erano le seguenti truppe sotto glì ordini diretti de~ comandante in capo: l° Una brigata di cavalleria al completo composta di. tre reggimenti, una batteria.' di artiglieria a cavallo,•uu riparto di sn:ssistenza, ecc; · 2° L'artiglieria di corpo d'annata, consistente in una . batteria a cavallo e due da .campagna, con una . colonna.
muniziorii ed un parco d'assedio di qnattro compagnie di artiglieria da _fortezza; · 3° Il genio, composto di pontieri, telegrafisti, fE:rro-vieri, ecc., con reparti di ·sussistenza, quattro ospedali da campo, ·ecc. 4° due battaglioni di marinai. _ In cifre rotbnCÌe il numero delle truppe trasportate in Egitto fu il seguente : '
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armati cli fucili e r i.voltelle,·i naturali non hanno che dei na.but (1) · ma sta per loro la forza stragrande del numero e qu~lla . dell'odio,, lunga.mente covato. Ils(t-ngne scorre largamente per le vie, si saccheggi(tno i negozi, e si conunettono a tti di bar!:>arie inaudita. Qualunque Europeo incontrato per le strade è sp1etn.tamen~e assassinato senza riguardo a.sesso ed età.. La folla forse119ata e bnaca d1 sangue, . infierisce sui cadaveri. Molte persone che, ignare cli quanto avviene, ritornano dall'aver visitato la flotta, cadono brutalmente massacrate da esseri furibondi;. che la vista del sangue ha convertito in belve. Quelli che pervengono a rifugiarsi negli uffici di polizia onde trovarvi. asilo, sOJ10 ivi invece infamemente legati e poi sgozzati per mano cl~gli a-genti stessi del o·overno, i. quali, ailzichè sedare la sommossa come il dovere e; l'onire loro irnpone, vi' prendono vilmente parte. . . -• · Nella zona dei massa.cri, solo alcuni quartieri ·abitati in ma.ggioranza da Italit,ni, vanno quasi immuni da danni, poichè . quelli, la mago·ior parte pugliesi e ca.labresi, raccolti a risoluta difesa, dalle· :fin.estre, delle porte, dal mezzo delle vie' fanno un fuoco formidabile sulla folla clegli arabi, e:d inftiggendoloro gravi perdite riescono a tenerli i11 rispetto. , I d:i.sorclini, incominciati alle ore 1 pomeridiana cessarono alle 5 1/ 2; per energico intervento ~i Hn reggimen.t.o cli [.ant~ria egiziano, che già da tempo aspettava _in caserma l'ordine d1 agire e che 1n breve ristabilisce la tranquillità nelle vie') Perdono la vita in qnella nefasta gi-ormita 120 Europei e circa 1300· Arabi, ed i feriti sono in munero <LSSai maggiore. Fra i caduti clonne,, vecchi, fanciulli. · Il segnale della lotta è dato; vi è bensì. una breve sosta percbè di nome esist,e ancora un Keclive d'Egitto ; ma la lotta è inevitabile e, fatale. . Essa s' inizia. col bombardamento cl' AlessaJ.1dria e fìnisce colla de-finitiva occupazione clell' Egitto })er parte dell'Inghilterra.
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(I) Arma ravorit~ dagli A.ralli, che maneggiano con somma destrezza, e co nsiste irt, un lungo bastone di legno cornale, munito talvolta di teste di chio'.li ad una delle estremità.
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Fanteria . Cavalleria Artiglieria . Commis. e sussist. . Sanitari .
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15,600 (compreso 1 marinai) 2,300. 2,450 (compresÒ il pare.o d'assedio) 1,300 750.
Il· contingente indiano non venne incl,uso nel computo su ~ esposto; esso, ·come si è detto più sopra, ammontava a 7,000 uomini: é per esso si stabilì un · deposito acl Aden. Altri deposit i si costituirono a Malta .' e Cipro ecl. altri due battaglioni di fant~ria ed un.a batteria d'artiglieria vennero mandati di presidio ad Alessandria. . Ogni unità 1prese imbarco sopra una nave avendo con se l'.intero equipaggiamento 9,.bmprese 'le tende. Ad ogni battaglione di fantercia venne assegnata una nave, e ciàsc'una ·nave in media trasportò 30 ufficiali e 760 uomini con 55 cavalli, 2 carri 'per l'acqua, 10 carri a due ruote e circa. "ì 150 altri carri di varie specie. ' La cavalleria disponeva di 2 navi per reggimen~o, ognuna. delle quali portava in media 13 ufficiali, 290 uomini di t ruppf), · · 370 cavalli, oltre sei carri per l'acqua, munizioni da fucileria e da 60 a 70 tende di modello speciale. Ogni batteria d'artiglieria disponeva di una nave· ~apace di portare ·7 ufficiali, 170 uomìn.i cli truppa, dai 130 ai 180 cavalli e circa 40 tende, oltre ben inteso i pezzi, le munizioni; ecc. La· colonna munizioni formata da 185 ufficiali e soldati e 207 cavalli colle munizioni dì riserva era caricata su una. nave a parte.
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SOPRA COSTE NEMJCHE
Gf.I SBARCHt DI CORPI n'op~~RAZlONE
Il genio er a imbarcato su navi separate,.così pure gli . spe,d ali da campo e gli altri servizi. Vi erano in tutto circa, :70 :µavi trasportanti la spedizione. · Tutti i trasporti provenienti dall'Inghilterra portarono con -se delle zattere per sba1•ca1·e i cavalli. La partenza della spedizione dall'Inghilterra si effettuò con .grande celerità. Dal 30 luglio· al 12 agosto ·non meno di 41 grossi tra:sporti furono spediti sul teatro della guerra. Si trasse pro.fitto dei numerosi portj ·inglesi, cosicchè l'invio delle truppe -e delle provvigioni procedè ·simultaneamente dai differenti porti. Delle quarantuna navi sopra menzionate, 13 salparono dal porto di Lonp-ra, 11 da Southampton, 9 da Portsmonth, 2 da Liverpool; 3 da Kingstoron, 1 da Queenstowu -ed 1 da ,V oolwich. · E nel mentre che queste d isposizioni per l'invio della spe· ,dizione si proced.e va pure a concretare le altre per riuscire -d a effettuare lo. sbarco colla maggiore sollecitud ine p'ossibile. Si era stabilito che la marina dovesse pensare allo sbarco -delle truppe, cavalli e materiali sulla spiaggia una volta · -che i tr~.sporti fossero giunti a destinazione; e ad un uflioiale fu assegnato il compito di' esercitare l'intero controllo .locale sui trasporti . L'ufficiale al quale questo incarico fl~ affidato prese eccel1len~1 d isposizioni prima di lasciare l'Inghilterra~Ottenne dall'ammiraglio che gli si assegnasse la vecchia nave trasporto Thalia per adibirla quale ufficio di sbarco con un equipaggio <li 430 uomini; la fece pure pro,;iv-edere di molte barche, alcune <lelle quali a vapore, e d i un apparato elettrico, Qome si è -sopra accennato, i trasporti portavano seco loro zattere per ,lo sbarco dei cavalli; i pontoni trasportati dalle navi che .avevano il contingente indiano forono utilizzati nel lago di 'T imsah e fecero ottimo servizio, potendo essi trasportare 25 cavalli alla volta. / '1 · Dopo avere accennato ai rprincipali dispositivi della spe-dizion~ dando una superfici\ le oonosc~nza di t5si,. ritenuta_ , -essenziale per poter essere nel caso d1 apprezzare le \:ause
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-del suo successo, è opportuno ritornare alla spedizione; essa. concentross-i al di là di Alessandria senza inconvenienti e colla sicurezza- precisione che è guar eutita dalle navi mosse col' vapore. La maggior parte d~i · trasporti compierono il tragitto in 12 g iorni ed alcuni in minor tempo. La situazione in questo momento era la seguente: In primo luowp il cana.le era ancora aperto e le navi transitavano ~ome al solito. ' ' Il signor de Lesseps che abitava Ismailia convinse Arabì .che gli inglesi non avrebbero mai osato d i valersi del canale; ed a questa fortnnata illusione n_oi probabilmente au<lia1no debitori se il canale 1ion fu bloccato da Arabì Pachà, . -cosa che qualora fosse stata fatta, avrebbe guastato molto i piani ·degli inglesi che avrebbero dovuto sbarcare in altro .. punto diverso da quello progettato, incontrando naturalmente molte maggiori difficoltà sia nello sbarco sia ne_lle Òperaztoni successive. , . Arabi teneva l'intero 'Egitto ad / eccezione dei dne punti <li Alessandria e Suez presidiati da truppe inglesi. Gli inglesi aveyano una flotta .a Porto Said e navi minori ad Ismailia, mentre queste due città erano occupate da pre:3idi egiziaiui favorevoli ad /4..rcabì.
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Gli sbarchi sulle sponde del canale· di Suez. (18 agosto 1882). Durante il concentramento della spedizione, . non trapelò assolutamente nulla circa l'intensione di valersi del canale; -al contrario tutto sembrava indicare una avanzata da Alessandria rimontando il delta. Compiuto il concenttamento, si emanarono gli ordif1ci, per · uno _sbarco nella baia di Aboukir, e per l'avanzata da colà. Dopo la promulgazione di 01·dini dettagliati il 18 a.gosto alle 3,30' pomeridiane l'intera flotta ancorò per linea nella baia di Aboukir. Sopraggiunta l'oscurità la flotta mosse verso orieut~ ed arrivò al di là di Porto Said . al mattino
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OLI S.BARCHI DI CORPI D'OP ERAZ!ONF.
SOPRA COSTE NEMICHE
successivo; con questa manovra l'intero cànale era in po-· tere della marina inglese, giacchè durante notte del 18 agosto si sbarcarono dei marinai a Porto Said i_ quali sorpresero completamente la guarnigione di Arabi; un altro reparto sorprese ecl occupò Ismaili~ mentre un ·terzo r eparto passò il canale impossessandosi delle draghe, cl.elle « gare » (stazioni), e dell'ufficio telegrafico di Kantara. Questi sbarchi preliminari tanto a Porto 'Said quanto ad• . Ismailia meritano di essere ricordati quali esempì di operazioni della maggiore delicatezza effettuate con completo. buon successo. Nello sbarco di Porto Said si cercò tutt0 il possibile di non destare i sospetti della squadra francese di cui una delle navi, La Gallissonière, stava ormeggiata alla stessa cassa. d'ormeggio della Mona1·ch dalla quale nave doveva effettuarsi lo sbarco. La t1·uppa non sapeva rlel progettato sbarco e fino alle 9re ll nessuno seppe che esso doveva aver luogo alle B antimeridiane.. Le città era. ben conosciuta epperciò si divisero letruppe di sbarco in sezioni, :fissando in antecedenza a ciascuna di queste l'obbiettivo e la strada. · · Si dov.eva distribuire una razione di cioccolàtto alla truppa prima dello sbarco ed il rancio doveva invece /:lSSere mandato a terra alle ore 7. La truppa doveva coi fucili scarichi ed era. vietato ,di caricarli .senza averne prima ricevuto ordine formale; il massimo silenzio doveva osservarsi durante tutta. l'~perazione. Qualche minuto p rima del.fora ,.fissata per lo sbarco una zattera fu gittata verso la spiaggia, ed p.nitamènte alle lancie delle navi si formò un ponte gallegiante che le truppe di sbarco percorsero in tanto silenzio che nemmeno la nave francese ~istante solo di pochi metri si accorse di ciò che succedeva. In virt1\ ditali disposi½foni l'Òpèrazione riuscì perfetta-
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Ad Ismailia ove la guarnigione di A rabi era di forza consid erevole occrorreva prode~ere ancora con molto maggiore
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~ccorgimento. Qui pure alle 3 antimeridiane nel massimo silenzio e del tutto inaspettati, 565 uomini sbarcarono ac. ,cerchiando le guardie. Prese del tutto di sorpresa, la loro resistenza fu minima ed alle 4 antimeridiane l'intera piazza era in potere degli inglesi. La marina assunse imme~iata· mente la proteziondl del canale, coll' invio costante d1 pattuglie e le stazioni della metà settentrionale del canale stesso vennero tutte occupate da forti distaccamenti muniti di mitragliatrici e protetti da trine.era.menti. Tale era lo stato delle cose allorquando il naviglio dei trasporti inglesi giunse a Porto Said. Il solo ·ostacolo all'immediato uso del ·canale era costituito da un piroscafo fran,cese della lviessagerie il quale proveniva da Nord e che si rifiutò di aspettare in una stazione lasciando libero il, tran· sito .a.i tr~sporti ; non essendo opportuno oetenere ciò che si desidera-va coli.a forza lo si lasciò proseguire rimanendo ,così · bloccato· il canale per qualche ora. Intanto era della massima. uro-enza mandare rinforzi di truppe al presidio. di b Ismailià senza un 'minuto di ritardo ed a quest'uopo s'1m· .bar~arono 600 uomini su due cannoniere che poterono oltrepassare il piroscafo francese arrivando ad Ismailia n ella stessa · sera. Si scorsero delle truppe arrivare dal Cairo per ferrovia alla stazione di N e:6.che ma trovandosi questa a portata. delle artiglierie delle. navi , con un fuoco bene aggiustato fo distrutta insieme al campo Egiziano. Contemporaneamente ~l nemico f'n ricacciato e le rovine del tren_o interruppero la linea, tagliando così ad Atabì la comum,cazione ferroviaria colle sue truppe al di là di Nefiche. Quando il canale fu sgombro, le navi inglesi vi entrarono nel seguente ordine. · Prima venivano 500 marinai montati su alcune barche leg.gere, poscia la nave d~ sbarco Thalia della q~ale_ si. è _già_ parlat~, . portante altre barche ed i reparti di art1:6.c1en; mdi v~ni va il rimanente dei due battaglioni marinai con foraggi, carbone, collo stato maggiore ferroviario e pochi uomini del -genio, seguivano due brigate di fanteria al completo, il com· missariato, la. fanteria montata e du;e ospedali da campo ;
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GLI S BAltCHl DI COltl'I o'OPE HAZlONE
quindi la brigata di cavalleria con una batteria a cavallo e· una batteria da mont,agna ed in ultimo altre barche. Questa specie d'avanguardia dopo piccoli ritardi dovuti all'incagliamento di qualche nave arrivò a.d Ismailia e ,vi prese terra,. Due reggim~nti di fanteria sbarcarono coi loro, bagagli in due ore; e la brigata , Highland, della forza di circa 4000 uomini, potè scendere a terra in 3 ore. La cavalleria e l'artiglieria impiegarono niaggior t empo. . Le operazioni susseguenti che riuscirono completamente,. terminando èolla eaduta di Aral;>ì e coll'occupazione del Cairo,. sono note a tutti. Commenti. - Questa spedizione fu descritta con una certa ampiezza di particolari, giacchè essa presenta un eccellente, esempio di buona organizzazione e di opportune /1isposizion1; · in essa chiaramente appare che g li errori. ·delle spedizioni precedenti furono evitati. La mancanza di mobilità che le truppe alleate ebbero a. · soffrire in Crimea, dopo lo sbarco, a cagione della scarsezza dei t d.sporti fu evitata dalla saggia disposizione per la quale_ ogni unità ·dove·va imbarcarsi coi traspo1·li ne.cessad e colle-
lencle al com1'Jleto. · L'avere scelto per lo sbarco le acque tranquille di un lago. in tern.o dimostrò che si erano apprezzate con retto critei;-i() . le difficoltà ed i pericoli di uno sbarco sopra una costa aperta.. Il piano strategico consistente nello effettuare lo sbarco sul .. :fian-co di Arabi ove si aveva -pure l' inestimabile vantag gio di disporre di una ferrovia , e di un canale d'acqua potabile, fn assai 'bene concepit o; ma Ì'r on si sarebbe potuto effettuarlo senza interruzioni se non si fosse mantenuta là più assoluta . . / seg retezza, amta.ta ~ Pastuzia precedentemente adoperata nella campagna de11:'' Ashan ti ; di divulgare cioè l'intenzione d i oecupare un ql,biettivo affatto· differènte da quello reale · e facendo in modo che la falsa . noti~ia giungesse al nernicç>. La splendida cooperazione élelle for2Je dell'esercito e deìla marina è pure degna di nota e la r epentina ed inaspettata, presa di possesso del canale per parte delle autorità navali èun esempio del come un'operazione deve eseguirsi. Si spiegò
SOPRA COSTE: NEl!lCflE
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la massima preveggenza non soìo nel. portare seco locomo-· ·ti ve e materia.le rotabile, ma persino il materiale per sbarcatoi oltre le zattere, i rimorchiatori e le barche. La composizione delle_forze della spedizione era adatta. allo scopo e k. loro sua organizzazione ottima. . Come nel 1801, un conti<flgente dalle Indie si fece venire per cooperare colla spedizione inglese ; ed il cambiamento, delle co·ndizioni cagionato dalla introduzione deì vapore come:. · forza motrice fece sì che giungesse questo contingente nel modo preciso stabilito ed avesse parte negli eventi della campagna, ben differentemente da ciò che avvenne nel 1801. In questa spedizio;ne non vi fu quesiiione del dominio de} mare giacchè le forze egizianb erano. tutte a terra; di guisa. che i trasporti si avviarono indipendentemente dal loro portodi partenza alla loro destinazione e non vi fu alcun ritardo, nel concentrare i convogli. , La riuscita di questa s'pedizjone fu così rapida e decisiva. che si g iunse· fino a scemare il valore delle difficoltà che si ebbero a superare, considerandola come una facile impresa .. Però da, ciò che abbiamo visto è facile dedurre che le principali cause clel fapido e completo buon successo fnrono l'accuratezza e la bontà del proge3to, la sollecitudine colla qual& la spedizione fu condott,a a termine, l'abili.tà strategica addimostrata, l;/meravigliosa cooperazione tra l'esercito e ma?'ina, infi ne lo slancio e l'energia spiegata in tutto ciò checoncerneva la spedizione. La fortuna poi grandemente favorì gl' inglesi giacchè il blocco del canale·:potev11 effettuarsi' in qualunque momento da Arabì ; ciò che avrebb"e seriamente· d isturbato tutti i piani; fortnnatamente l'infiuenza del signor· de Lesseps esercitatasi però al solo intento di preservaredai danni inevitabili ciò che considera va sua proprietà, poichè egli credeve ferma1pente che gl' inglesi giammai avrebbero, osato cli vlolare la neutralità del canale, impedì tale calamità e lq sbarco sul fianco egiziano potè effettuarsi. L'ostrnzione . tempora~ea del cana.le dovuta alla presenza. del piroscafo francese della M:essagerie Melbourne, il cui capitano rifiutò di soffermarsi per lasciare passare il naviglio.
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GLI SBARCHI DI COl1PI D'OPERAZIONE SOPRA· COSTE NEmCBE
<lei trasporti; il ritardo che esso cagionò ed il disturbo che -esso procurò al piano inglese non solo dimostra, le difficoltà ,serie cui si sarebbe dovuto andare incontro se tutto il canale fosse stato blodcato, e . nello stesso tempo ci presenta un .altro quesito, da considerare cioè ci fa vedere che non vi è nulla che porti maggiore imba. razzo in spedizioni guerresche che l' inter~sse dei , neutrali Come appunto nel nostro -caso .avvenne. in piccola misura, questi interessi possono dare. · luogo alle più vessatrici restrizioni ed a ritardi e non i ·sempre opportuno usare la forza o prendere misure energiche chi li .produce. ' È pure degno di nota che mentre questo movimento di ·fianco avveniva, Arabì era tenuto. inipegnato sul suo fronte presso Alessandria. L'occupazione di quella piazza fn la base , dell'intera spedizione e questo fatto .dimostra chiaramente di ·quanta importanza sia lo stabilire, se è possibile, una qualunque base sulla costa nemica, come operazione preparatoria . .a quella ,principale della spedizione anche quando non si sia intenzionati d'intraprendere immediatamente l'avanzata da ·questa base, ma semplicemente per valersene onde rendere più rapide e decisi ve le operazioni seguenti ingannando il :nemtco sulle nostre vere intenzioni.
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ELMSLIE llfaggior,i detta Reale ·a,·tigli,eria b,·iltaMiica.
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Nella quindicina due progetti di leggi militari furono approvati du Ila Cam.era; quello per indennità d\ equipaggiamento ai sottotenenti di nuova nomina . e quello per la coµvers ione in legge del R. Decreto 25 .novembre ,f 897 per la sistemazione degli u!Ticiali su!Jalterni del corpo di commissariato. Ambediie questi disegni di legge·- i nostri le!Lori già li conoscono_essendosene parlato nelle precedenti puntate. La discussione parlamentare non diede luogo a, notevoli incidenti. La Camera convinta della utilità dei progetti stessi pe1: le ragioni adotte nelle relazioni ministeriali di accompagnamento, li app,rÒ, ò senza discussione. Ora pendorfo ambedue davanti al Sef!ato . Nutevoli invece ed ioteressanii nelle di,cussioni parlamentari di questo periodo di tempo fu.rono alcune risposte dare dail'~n. generale Afao de Ifo,era, souosegretario di Stato per la guerra, ad analoghe domande di alcuni deputati. ' Di queste risposte è opportuno d,are un cenno, Nella seduta ·del 15 corrente l'on. g~nerale Afan de Rivera rispose ad una interrogazione dell'on'. (,alletti che desiderava sapere« se vel'amente « siasi fissato che la terza gara generale, invece da tenersi a Torino in « maggio, debba ténervisi dal 29 maggio al 1.4 giugno; e come con questo « ritardo si escludano di fatto ·dalla gara gli studenti di Roma e di tutte « quasi le città e gli agricoltori di gran parte d'Italia. » Sin da qua.odo (disse l'oo. Afon de Riven1) venne decisa l'esecuzione della teri.1 gara genera le di tiro a seguo in Torino per commemorare il cinquantenario del la elargizione dello Statuto, e se ne iniziarono i lavori di prep~razione, si stabi lì che la stessa ·avesse luogo nel.la seconda qu indicina di ma~gio. Le considerazioni che indussero a fissare tale data furono le ·seguenti : ,1 ° Perche tra la fine di maggio e il principio di giugno è la stagione più bella in Torino e· senz11 dubbio la più propizia per eseguirvi una grande festa di tiro a segno. 2° Perchè in quel temp~ si presume possa verificarsi la maggiore 1
( Continua).
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NOTIZIE P0LITI00-n11Ll1'ARI
, I m~ggiori più anzi.ani della fan teria sono dell'agps.to •I894, nella cava lleria sono del giugno ,18~3. Q~1indi i maggiori si trova.no uq momento \ndi13tro a quelli della fanteria. . Dell'artigljeria e del genio nQn ne pariialllo; &ono del 189>1 , addirit- · tura inQie~ro. . I capituoi nella fau~eria hanno l'anzi~nità del 7 ottobre •I 887, nella cavalleria del ~4 marzo •I 887, e qnind, qui siamo qnasi ,illa pari. In artiglieria e genio invece abbiamo l'anzian ità del 29 giugno ,f 88t Per i sQttoteuenti la fanteria si trova al ti setten1bre ~ 89(~ e la cava lleria aI '18 genriaio 1895, l'artiglieria e genio al 20 ottobre ·I 895. _Qui quell i cli cava lleria, artiglieria, ~ genio si trovano un momento più avanti; ma in complesso per la cava lleria non c'~\ queil'urgenza assoluta, immediata di ritoceare le tabelle che effettivamente ;,i potrebbe dire vi sia per le armi d',1rtiglieria e genio . .L'onorevole Mini$talcpi Ila tratteggiato con color i troppo neri le condizioni degl i uflicia·li qi cavall~ria; esse non sono tali quali egli le deserìve. La verità, come ho detto un'altra volta ali., Camera, è quesl3, che la legge sui limiti- d'età !ta frovato la f~nteria molto più vecchia delle altre armi, qui,ndi ci sono stati più vuoti nel l'arma di fanteria, di quello che sieno stati per le altre armi di eavalleria, di artiglieria e del gen io. Perciò ne è venuta una dispari tà. Potrei dire all'onorevole Minisea lch i çhe la fanteria è i·imasta trascurata .per tanti anni e che una volta che s-i è pen~ sato ad essa tutto il mondo ora le _g rida addosso. Quanto al modo con cu i so pperire all'attuale transitoria deficienza degli ufficiali di cavalleria,, era stato presentato un disegno di legge, a cui la Camera nei suoi uffiei nqn fece buo4 viso, tanto che il Ministro della guerra se11~'altro la ritirò, nè vi sostituì altro. e questo perchè, in . s~gu ito ai provvedimenti presi, la cosa 11011 si presenta più con \anta urgenza e così minaceiosa come una volta. In primo luogo il ministro della guerra ha fatto un esperimento che è ri uscito benissimo, servendosi della legge cli avanzamento, per fa r pas~are degli ufficiali di complemento nelle fi le dell'esercito permanente; e sebbene da principio fosse dubbio che se ne potessero avere molti, fatti inveee hanno ' dimostrato il contrario. Ma abbiamo preso anche altri temperamenti, cli. cui aceeun.e1:ò i principali. Oltre l'ammissione degli ufficiali di complemento, abbiamo fatto d~lle facilitazioni agl i allievi della scuola milit;;ire ehe aspirano ad anelare in cavalleria. E queste $ODO: la diminuzione del deposito da fare dalla- famiRlia_ da 4000 a 2000 lire·; e con questa dimin~1zione va posto ·
aflluenza di forestieri, sia per la stagione più propiiia, sia perchè I' esposizione sarà bene avviata. 3° Percbè i lavori di adattamento della grande caserma ex-Ospizio , cli Carità, nella'quale sarebbe dato al loigio ai tira tori po.veri, non saranno ultim;i.ti che nella prima quindicina di maggio, e dopo il 15 giugno quei locali dovranno servire per le truppe. 4- 0 Perchè quando si determ inò la data, ritenevasi che la , festa dello Statuto fos$e, come di consueto, nella prima domenica di giugno e si voleva che in quel giorno la gara fosse ancora aperta e si potesse ese- • guire un grande corteo di tiratori di tutte le regioni italiane. Difatti ìl termine della gara essendo stabilito ·· pel 9. giugno, nel dì dello Statuto, ehe sarebbe ricors·o il 5; si sarebbe trovata presente la massima parte dei tiratori. · 5° Perchè finalmente la data dal 29 rirnggi!) al 9 giugno, non al H gi ugno come crede l'oriorevole Galletti, comunicata alle società di tiro, alle rappresentanze ester·e, ai corpi armati dello Stato, alle direzioni delle ferrovie e dei tra$pOrti mai·ittimi, ai provveditori di lavori, di • premi, ecc., è stata da tutti trovata opportuna ed iu questo senso si sono già avviati largameute tutti i molteplici preparativi . Nè da quella data ormai si potrebbe più recedere senza anelare incontro a gravissimi incòuvenierHi ed a perturbamenti di varia natura.
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** Nella seduta del 25 aliti Camera/onorevole Afan de Ri,,era rispose ad una interrogazione del deputato Miniscalchi éhe desiderava « sapere quali «· provvedimenti s'intenda 11dottare per ripi,rare al ritard~to avanzamento « nell'arnia di cavalleria in tutti i gradi e specialmente in quello da ca« pitano a maggiore e sapere come s'intende sopperir13 alla deficienza' di ufficiali. » . · · / GI i ufficiai i di cavalleria (disse l' on. sottosegretario ct(Stato per la guerra) si trovano, di fronte all'avanzamento, non io condizione anorn1ale, ma in condizione nè migliore, nè peggioré di quel la delle altre armi, falla eccezione dell'artiglieria e del genio, che si trovano moltò indietro. A dimostrare ciò, basta confroutare fra loro i. più anziani di ogni gr·aclo nelle diverse armi dopo le ultime promozioni che sono st.-ite fatt.e. · . Pei tenenti colonnelli da promuoversi a èolonoelli nella fanteria, i più anziani sono quelli del marzo 1895; nella eavalleria, sono pu re del marzo ,1895.
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NOTIZIE POLITICO-MILITARI 620 in relazion~ il cavallo di agevolezza che noi ~i:,mo subito agli officiali , invece Che dopo un certo tempo di servizio. ~ Quindi il minore assegno non può . essere risentito d~ll' ufficiale, perchè esso un cavallo di servizio l'ha subito.. . · . Inoltre abbiamo ricostituito alla scuola militare di Modena lo sq~adroue di cavalleria. La Camera sa che prima c' era questo squadrone alla scuola di Modena; poi fu soppresso e fu fattt1 tutta· una cosa per dare un maggiore amalgama a tutti gli allievi dell1,1 scuola., Veram.ente Ja conseguenza fu questa che, soppresso .lo squadrone dell arma d1_ cavalleria, ci furono meno concorrenti, e l'amalgama noti. fu nè maggi.ore nè min.ore, perchè vi sono certe cose che, caccia te via da lla porta, ,1:1entrano sempre per la finestra. , Abbiamo dnnque ri,~ostituito questo squadron~, e la. consegue.nza e · · stata . che un' maggior numero di allievi ha ch1e_sto d, andare m ca~ valleria. ·siccltè quest'a,nno, su 4 ,t 2 posti di fantena ne abbiamo rnesst ben 45 di cavalleriii, mentre negli altri anni questo numero ern molto minore. Tutto ciò fa sì che mentre prima si poteva temere çli non avere iibbastanza ufficiali di cavalleria, o~gi questo timore è svanito.
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· Nella stessa sed uta l'onorevole Afan de Rivera rispose ali' iu terrocrazioue dell'onorevole Del Balzo « intorno alla condot1a disordinata, il logica, 1mprevidente dello stato maggiore nell~ ~!time_manovre e iif metodo in crenera lé che fu secruito dai cornandaot~ cl, unita tattiche» . Anzi tu tt: (d isse I'onorevoÌe sottosegretario di Slato) ringrazio l'on?revole Del Balzo delle dichiarazioni che ba fatto precedere al suo discorso, perchè io verità i termi·1i,j co~ cui_ aveva formula to questa interpellanza avrebbero giustificato che 11 mm1stro della guerra -non . oli avesse risposto. . . ç J;'onorevole Del 'Balzo non ha parlàto delle grandi manone ma del le manovre di· campagna eseguite .l'anno scorso dalle truppe del corpo· d'armata ,nei dintorni di . i\'.lon tesarchio e di S. Martino Gaudrno. Ora mi sarebbe facile dimostrare come egli sia caduto in parecchie inesattezze, e che qu-asi tutte le cose che ha detto e che possono a ve~e apparenzii di verità, egli veramenten ou !eh~ dimostrate. Ma non,vogl'.o. im pegnarroi in una lunga discussione tecnica per la qua le la Cameia non è il' luogo più adatto. · ··
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Eg1i ha criticato la scelta del terreno per le manovre di campagna in generale, ed ha parlato della famosa carta della malaria che bisogna aver presente quando. si debbono fare qneste scel te. Io posso assicu: rare che questa carta è stata tenuta molto preseute, ma non si possono p•trtroppo seguire se~ pre j precetti dati· da essa perchè, mezza Italia allorn 11011 dov.rebbe~avere neppure la ·guarnigione. La questione della scèlta della loc:::J.ità per fare · le m;;novre è difficile perchè questo .terreno ·deve · soddisfare a delle con lizioni cha tàlvoita sono fra di es·se contradditorie. /' Pei: esempio : il terreno di manovra d~ve presentare accentuati caratteri tattici, af.finchè. l'esercitaziooi riescano proficue; ma nello stesso tempo bisogna che non sia 'troppo distante dai centri ove ·si~trovano le truppe per evitare molte ·spese di trasporto. Il terreno di manovra deve offrire cond izioni igieniche soddisfacen ti, ma in talune r~gioni, e specialmente per la questione dell'acqua, non è facile trov11re un teri·eno il quale prest>nti tutte le cond izioni d'igiene desidPrabi li. Mi si è citato il fauo di l\Iinturno. ìVfa a Minturoo i soldati p1·esero il til'o perchè nel ritorco bevvero l'acqua inq ui nata in uno di quei paesi di toppa. · ' Fu provvisto subi to perchè quest'acqua inqu inata fosse risanata . Infatti i reggimenti che furnno dopo a Minturno non ebbero neanche un caso di febbre. ' Dunque rimane dimostrato che quello fu un caso accide!lta le. Il terreno di manovra .non ,deve/ esse,:e troppo iotensiviimeu te coltivato per oon danneggiare soverchiamenie la pror1rie1à privata, ed in conseguenza, .per · non eccedere in spese· di rimborso. Potrei seguitare un pezzo a parlare di questo terreno. Se doves$ i dire intero il mio rarere, le manovre nell'Italia Meridionale, bisogoerebbe far le in fra apri le e maggio, come ricordo, che si faceva nei tempi passati. Io amrneuo con l'onorevole Del Balzo cbe, non,solameote in questa · questione, ma pur troppo in tutte le questioni dello Stato, noi scambiamo spesso l'unità con l'uniform ità. L' onoi·evQle Del Balzo dice che nelle manovre si commisero degli et-rori, che vi furono delle incertezze nel maneggio delle trnppe specialmente nelle prim.e esercitazioni: Questo nòn posso nè négarlo nè affermarlo. :Nfa dico: perchè si fanno le manovre lutti gli anni '? Si f~nno appunto per abituare i com:indanti dei ripartill comllndarli anche quando sono cosi' gros"i come presso a po.co debbouo essere in tempo di guerra. Quindi io dico: se errori furono com01e:;si non mi stupisce; si.debbono
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anzi commettere percbè, a furi a di commettere, errori si finisee per imparare. L'onorevo le Del Dalzo ha toccato anche un altro tasto ecf è quello dello attendamen to e dello a('.cantonamento dei soldati. In massima io sono d'accordo con lui: quando si può scegliere è sempre meglio accantonare che accn m pare. . ,Noi 11bbiamo fai.lo poi molte esperienze di metodi di atte11tlamento, fo rmando vari reparti di truppa attendati in modo diverso per assicu~ nirci dei risultati dell'uno e dell'altro sistema. Questo si e fatto l'anno pass:ito ed ·anche l'anno venturo si ripeternnno gli esperimenti. Pcrchè·· su queste cose non decide che l'esperienza. li miglior giudizio per questa p;irte ci viene dai soldati, ed a questi appunto bisogna far provare i diversi metodi. L'onorevole iotenogante ha p<1rlato anche in ordine ai richiamati alle grandi manovre del Veneto, dicendo che questi, parmi, non avevano arnta una sufficiente preparazione, perchè furono istruiti negli esercizi rii plotone e di nwrcin soltauto per far bellr, mostra al ln rivisto, ma che fu per loro tra$Cur11tn la istruzione nel tiro col nuovo fucile. Orn io su q11e~to debbo assolutamente dichiarare all'onorevole DeÌ Balzo che egli non è stato bene informato; anzi gli dirò rii più che effettivamente le istruzioni di tiro .. f'nrono fatte col nuovo fuci le. Però ha detto l'onorevole Del 13alzo, e qui ha detto cosa veramente giusta, che con questi richiamati non si può fare come l'anno passa to, cioè non si po~sono menere immediatamente a pari nelle marcie con le altre truppe che da molto tempo si trovano sotto le armi, perchè i richiamati hanno perduta l'abitndino di certe fatiche. Quindi per quest'anno spero· che si potrà prvvvedere a che codesta gente sia ch iamata alle armi 1111 ~o· prima, affinchè con esercizi successivi e progressivi possa convenientemente allenarsi. E· quanto alla questione delle ornrce, io sono d'accordo con l'onorevole Del Balzo nel credere che non si debbano fa re più di 20 o 25 chilometri di marcia . Però l'onorevole Del Balzo sa meglio di me che se ne fanno alle volte anche 50. Il generale Cialdini, dopcl una marcia di 60 chilometri diede la battaglia di Castelfìd:irdo e la vinse. Ri;:issnrnendo, non escludo che errori ci 'siano stati; ma quello !lhe io escludo assolutamen te è che questi errori siano tali da far giudicare il nostro corpo di stato maggiore tanto al disotto della propria posizione e come gentP- che vada un po' colla testa nel s,1cco senza sapere quello che fa. Noi abbiamo fra i nostri ufficiali di stato maggiore dei veri valori .
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Un'altra questione fu trattata :il la C11mera che quantunqu.e non r.iguardi di rettamente l'esercito, ha grande importanza politica, economica e militare:. quella della vendita di alcioe navi io allestimento per la nostra marma. · Pare che qua Iche governo estero si sia rivolto alt' italiano per l'acquisto di una o.due navi da guerra recentemente costrntte e che il governo italiano abbia prestato orecchio alle offerte. La questione fu portata alla çamera da una interrogazione dell'onorevole Santini il quale domandava al governo di smentire ufficialmente le voci che correvano al riguardo. 11 governo non smentì la cosa , ma l'ouorevole Brin rispose, press'a poco così: La questione deve essere esaminata da parecchi punti di vista, e principalmente da quello economico e da quello militare. . · Sotto il rapporto econom ico, e3sa ha uno specia le valore per un paese come il nostro, dove la mano d'opera è talmente abbondante, che molti dei nostri operai sono ogn i anno obbligati a recarsi in cerca di lavoro all'estero, dove uon sempre trovano :iccogl·ienze benevole. È quindi cosa sommamente de,-idorabile che si riesca ad introdurre da noi e a dare largo incremento lld un'industria così importante, come è quella delle costruzioni dPlle navi da guerra. l utaoto è da notare che io brevissimo tempo abbiamo esportato costruzioni per ben 54- milioni in oro. Ciò ba destato molte invidie all'estero, dove non sono mancate denigrazioni a carico dei nostri prodotti. Vi sono infotti io giuoco gravissimi interessi. Mi constn che i governi esteri esercitano grandi inlluenze per ottenere che queste costruzioni navali siano affidate ai loro industriali; e che all'uopo impiejlano tulla la in Oueuza della loro diplomazia e tutti i vari e potenti mezzi di cu i dispongono. Iofaui vediamo formarsi sindacati finanziari ll}lo scopo di offrire capitali purcbè la fob bricazione dei bastimenti e delle armi sia affidt1ta all' industria del loro paese. E così è accaduto che parecchi dei uostri industriali , che avevano offerto la costruzione di navi a condizioni più favorevoli sono stati messj in disparte iu seguito a pressioni di governi esteri. . L' Itali.i, disgraziatanaenle, non è iu condizione di offrire capitali; maggiore qùindi è il dovere del goveruo, qnnndo òlTerte di acquisto
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NOTIZl E POLITICO - MILITARI
vengano fatte, di· considerarle con occh io molto benigno e di non respingerle tanto leggermen te. Io ho studiato molto questo problema: e mi rincresce che i limiti di un' intem,gazione non mi . permettano di esporlo ampiamente alla Ca mera; tanto più. elle 'esso è veramente di interesse grande pel riostro paese . Dal punio di vista militare, io credo · che elemento di potenza mi.,, lirare di un paese non si11 solo la quantità d'armi, che possiede, ma · anche la potenziali1à di produrre questi strumenti da guerra ormai così complicati e costosi. , L'Inghi lterra ha potuto produrre corazzate di ,15,q;,_oo tonuellate in due anni; dal giorno in cui le ha poste in cantiere al giorno in cui . sono state armate. . Anche .nel nogtro paese Pbbiamo potuto produne corazzate nùn solo di 15,000 ma di 18,000 tonnel late, ciò ,he ha stupito molte marinerie, estere, ~-he hanno mandato qni i loro agenti e non credev,1no .nemmeno che l'Italia, così nuova in qnest' industria, avesse potuto giungere .a questo punto. . . È quindi· verissimo che sono in corso trattative; ed ho la convinzione profonda che ' sarebbe uo grave errore respingere seoz' altro le proposte, · che vengano fatte; credo anzi, per conio mio, (e mi rassegnerò al voto della Camera; se essa avesse uu criterio diverso) che sia dovere del governo di caldeggiare queste proposte.
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altra legge. Per• ben tre volte si .vendettero navi e non sorsero ioconvenieoti di sorta non solò, ~rn anche il ·Pa rlamentò vide di buon occhio le vendite, pe'r chè fo tte regolarmente. J . · Bisogo'a 0onsiderMe ché la nave Gnchè' non è collaudata . non può consirlerar:-i proprietà dello Stat(? . ' ·« Del resto (aggiunse II Mini3tro), io tengo a~diobiarai·e che non c'è n,essun impeg'no. · · · « Se il Parlamento vuof neg;ire il permesso, lo può fare con la maggior libertà perchè la cosa nou è affatto pregiudicala. Ma la Camera ci pensi bene prima 'di preodere una decisione. Il ritardo nell'a llestimento del le nuove na vi non potrà supen1 re i dodici mesi.» Rilevò di nuo \·o i vantaggi che di1 lla vendita ne avranno lo S,tato e l'industria navale. Rìco rdò il g1;anrle amore che ha sempre portato alla marina e come egli si adoperasse sempre al l'incremento del naviglio. • Indi t:onchiuse : · « La Camera ·adunque è arhi1ra di fa re qnello che ·crede. Prenda es.sa le sue risoluzioni, io mi riservo di prendere le mie.» Dopo alcune viv11ci repliche degli oppositori e controrepliche del Ministro, la Camera fiuì coli ' 11pprovare un'ord ine del giorno col q·uale · ( udite le dich iai·azioni del go verno passa all'ordine del giorno . » . Così re6tò al gove1:no piena frwo ltà di fare in proposito quello che crede meglio. ; Dopo ciò la -Camera si è aggic,rnat~ al H apri le prossimo.
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Con ,questa risposta .dell'onorevole Brin la questiorle ~on è fin ita. Gli oppositori della vend ita presentarono alla Camera un~ mozione che fu inscritta all'ordine del giorno e discussa il 26 corrente. La mozione suonava così: · « La Camera iu vita il governo, prima di precedei·e alla vendita delle navi dello Suno, a presentare apposito disegno cli legge. » .Il governo sostenne che questo progetto di legge don è necessario. La discussione fu vivissima. · · L'onorevolFl Brio, ministro della mari_n~, pose la questione così: « Il governo ha il di ritto di p~.rmettere ad un costrullore la v~ndita di una nave da lui, ordina t:i ?.» Il Ministro sostenne avere il governo 1ale dirit.to ed osservò che anche per questi contratti e' è la legge di contabilità, la q1rnle sta.bi lisce norme . e limiti opportun i all'opera del Ministero. Non c'è duoqùe bisogno di
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I l mi'nistero ha determinnto di estendere i benefici derivanti drdla. Cassa ufociali,' stata istitui!a con l'Atto n. 23i dello scorso anno, anche agli uffì<'i ali in congedo provvisti rii peosioocJ vital izia. All'uopo :Verranno perl(loto costitu ite snbito, presso i di.stretti di · corpo d'arma ta ed i.n quello d.i Cagliari, complessivamente tredic i sezioni di cass,1 le quali dovranno funzionare separatamènte da quelle costituite presso i distretti stessi per gli ufficiali in servizio attivo permanen le. I vantaggi che ,da tale istituzione trarrann'o g!i ufficial i pensionati saranno li rnitriti ;ii prestiti in. conlanti ' che potranno otten~re dalla Cassa uffici,i.l i. ....., Per i rapporti con la cassa. e,si ·farnnno capo, per mezzo del dist1'euo militare uèl territo rio del quale ri;iedono, al rfotreuo· che trovasi al capo I uogo de1 rispettivo corpo d'armai.a.
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NOTIZIE POUTIC!)-.MlLITA.&l
Ciascun uffi()iale pensionato di quabia·si ,,grado, per oontrarre un . prestito, dovrà quindi rivolgere ;il comaudp.nte, .<lei disti·etto di corpo d'a1:mata o del distretto di Càgliari conforme domandà, scritta ~li carta semplice, in cui sa ranno ,esposte, e se possibile anche convalidate co~ documenti, le ragioni che lo inducono a farla . Al l'attp della couces~~ooe della somma ottenuta in prestito, l'ufficiale pensionato ne rilascerà ricevuta dich iarando cbe si olibliga cli restituire alla rispettiva sezione di cassa, i:ç. quote mensi li di ciascuna delle qua li sarà precisato l'ammontare, fa somma · pi·estatagli, e di versare le tasse mensili ,in proporzione ·della medesima, alla cassa suddetta. Ai comandanti dej distretti ·di capoluogo di corpo d'armata El del distretto di Cagliari col l'assistenza 1lel rispettivo Consiglio cl' arnministrazjooe è affidata la gestione del fondo delle sezioni di cassa per gli ùfficiali pensionati, sotto la direzione lii un ufficiale generale io congedQ, delegato dal comandante del corpo d'armata. Per l'amministrazione, per l'impiego del · fondo, per la enti tà dei prestiti, per la restituzione dellt> somme ·prestate, per la mi;ura delle tasse sulle medesime, valioao le norme impartite pt>r i prestiti agli ufficiali in attività di servizio. Le domande rigu::irdanti la cassa ufficiali dovranno es~ere presentate o per mezzo del comandante del corpo, se ino ltrate da ufficiali io servizio attivo, o per mez1,o del comandante del dis_trètto militare, neL territorio nel quale risiedono, se avanzate da uffici111i pensionHi. I comandanti anzidetti vi apporranno il visto e vi aggiungeranno tutte · le informnioni che riterranno necessario fornire io proposito. Il pagamento delle quote mPnsili per la restituzionè dei prestiti deve cominciare dal mese successivo a quel lo in cui i\. detito l posto in essere e da que;;t'u ltirno decor.rerà del pari la tassa snlla somma prc~tata ._ Gli ufficiali in disponibil ità e in aspettativa, qua lora ricevessero gli assegni, per conto del\'nfficio d'ammfoistraziooe di personali militari vari, da on distretto in · cni non fosse' istituita sezione di cassa, faranno ca-po per mezzo di quello, nei r:1pporti con la cassa stessa, al distretto del capoluogo della diYisione nel territorio della quale risiedono. « fino alla totale estinzione del debito » l'ufficiale cbe ha oontratto un prestito con la cas;;a, deve p~gare , « una tassa meu~ile· còstante » di ceme;imi 25 per ogni ,100 lire e per ciascuna frazione di -100 lire prese ,, prestito. E co~ì l"ur6.ciale che, ad esempio, avesse ottenuto un 1 pre·stito di lire 300 dovrà pagare ciascun rne3e, e frnp - a che non le avrà ·restituite uitre, lire 0,75 di tassa.
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NOTIZIE P0LI1'ICO~M1LITAR1.
.... .. Fra le altre più iinportanti disposizioni d'iuteresse mi li tare emanate nella quindicina notiamo le seguenti: [l Ministero li a determinato di ammettere in ~ia esperimentale negli òspedali militari gli officia li in congèdo del R .. esercito e ddla R. marina, provvisti di pensione vitai izia. _ . L'ammissione s'intende subordinata all'esistenza di posti disponibili, oltre a quelli neces~ari per le per:,one enumerate al § 3 del regola· mento sul servizio sanitario, Per la pratica e,secuzione ·di qnestll concessione., sia per riguardo agli uflfoiali del R. esercitò, sia per quelli della· R. hrnrinà, si danno _le seguenti norme particolari'. • Gli ufficiali che desiderano di essere ri<.:overati negli ospedali militari, potranno presentarsi direttamente esibendo, per il · loro , iconoscirnento il libretto di pensione. I ricover;iti sono soggetti alle stesse disposizioni regolamentari degli ufficiali in servizio attivo. La retta giorna lien1 di ricovero da pagarsi dagli ufficiali_pensionati è la medesima stabil ita per ·gli ufficiali, di pari grado, in servizio attivo, cioè : / Ufficiali generali Ufficia li su perìori Capitani. Sqba lterni.
L. 8,00 » 5,00 » 3,50 » 2,50
11 pagamento delle somme dovute alle amministrazioni degli ospedali Uovrà essere fatto entro il mese nel quale gli ufficiali escono dai luoghi di cura. . . Quando per_ò la permanenza in questi si prot1·aesse per due o più · mesi, la retta di ricovero sarà pagata mese per mese. La concessione fatta a titolo d'esperimento, dnrer~ fino al 30 giugno ·1899, dopo il quale giorno il Ministero si riserva di <Jecidere intorno alla sua definiti va adozione. Il Ministero ha dclterminato che agli uomini della classe 1-874 stati ricbiamati sotto le armi i quali abbiano diritto a fregiarsi della medaglia ·d'Africa, e ne abbiano solo ricevoto il breveHo mentre si trovavano in cuogedo, la medaglia sia distribuita gratuitamente dai corpi presso i quali prestarono o prnstano tuttora servizio.
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NOTIZIE POLlT!CO-llULITARI ·
.Per i rich iamati già inviati in congedo le medaglie verranno dai corpi fatte pervenire ai destinatari per mezzo dei sindaci . In analogia a quanto è dispo,sto dall'Atto 280 della Raccolta, il l\ii nistero ha determinato cbe i tenenti delle armi di fanteria, cavalleria , artiglieria e genio, i quali pel disposto dell'articolo 35 della teg{!e 2 luglio ,f896 su ll'avanzamento del R.. e$ercito, ottengano .il ti-a.sferi. mento ne l corpo con tabi le militare, possano continuare a far uso della divisa dell'arma di provenieuza per un anno, dalla d:1ta del loro trasferimèn to nel corpo coot:abile militare. · Un R. Decreto ha ·sta bi lito ·Che agli ufficiali della pos11.1one ausiliaria in servizio effettivo che vengono nomina ti comandanti di distretti militari è; dovuta, oltre agli assegni fissati dal regio decreto 2·1 otroÌ)l·e 189·1, n. 41F~, l'indennità di ca!·ica stabilita, per tale comando, dalla tabel la IV della legge sugli ,13ssegni per l'esercito. Ta le decreto avrà effetto a cominciare da l corrente esercizio ,t 897-9'8. Ro ma, il '.:!8 marzo ·I898. X
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NOTIZIE MILITARI' ESTER E ';
AUSTRIA-UNGHERIA .
Esami di a'Vanzamentv IH grado ai maggiore. - Sono state pubblicate le nuove prescrizioni relative agli esami che devono su perare i capitani delle truppe a- piedi, quelli di artiglieria e quell i di cava lleria, · per conseguire il grado di maggi'ore. • Secondo la- legge d'avanzamento del 18ì9, questi ufficiali, se non hanno ·frequentato uno de'gli· specia li· corsi su peri ori di s-tudi ' stabiliti nel l'eserci to austro-ungarico, devono dar prova dinanzi ad una commissione di po~sedere le cogn izioni teoriche nec.essilrie per il grado di maggiore. All'uopo ven~ono annualmente chiamati in Vienna ·a far 'parte di un corso, che sino ad ora era di 3 settiniane, e d'ora in poi, io base al1e recenti di sposizion i, sarà .di 6 seuimane. Tale maggior durata faciliterà il compito della commissione esamrnatrice, imperocchè nel bi:eve tempo di 3 settimrrne riusciva ad essa assai ditfici le da re un gi.udizio esatto sul valore degli esam inandi, i quali sono annualmente in numero relativamente ·grande. / ' TI corso preparatorio per gli 'aspiranti ad ufficiale superiore, corso che durava parecchi mesi, ·fu abo lito fio dal ·1 8%. Sinor::i potevano concorrere all'ammissione nel corso per la promo-· zione a· maggiore: a) quei ca pi tani II ppa rtcocnti alle suddette armi che venivano chiamati per turno d'anzianità dal Ministero della guerra; b) quei capitani che si trovavano nella 11a metà del loro rnolo d'anzianità e che, pur non essendo chiamati dal Ministero perchè non com- · presi fra i pi.ù anziani, chiedevano di concorrere agli ·esami. Ora è r.imasto· invariato ciò che si riferisce ai capi!a'lli di cui alla lettera a), e quauto a quelli di cui alla lettera b) essi non possono chiedere volòn1ariamente di concor't'ere al detto corso, ma devono es~ere proposti per iniziativa dei co111andanti di corpo. Le proposte devono poi essere particolareggiatamrnte annotate dai comandanti di brigata e didivisione o dai direttori di artiglieria, ed anche dai comandanti di corpo. d'annata se l'ufficiale è da questi personalmente conosciuto .
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NOTIZIE MitITARI ESTERE
Qualche giornale non giudica favorevolmente le disposizioni relative a q·uesto avanzi mento a scelta, osservandQ che esso può dar Iuogo a preferenze nocevoli al la disciplina dell'esercito.' ()uesii giornali esprimono l'opinione che il Ministero avrebbe fatto assai meglio porre un argine alle promozioni a scelta auzichè riconfermarle colle nuove disposiiioni. .
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Adozione di due cannon'i a tiro celere per la guerra da fortezza. - In Austria-Ungheria sono stati ado ttati due nuovi cannoni a tiro celere per la guerra da fortezza detti: uno « Panzer-kanone M:. 9(1, », cioè <;annone per affusto corazzato, l'altro« Min imalscharten-kanone M. 94' », cioè cannone per affusto a cannoniera minima. Quetti due cannoni sono del calibro di 8 ct>ntimetri, adatli all'impiego di munizioni ·a bossolo metallico, ed hanno l'otturatore a blocco scorre, vole in senso verticale. .Entrambi lanciano i seguenti proiettil i: Granata Mod. 94'.' Shra pnel Mod. 9,t Metraglia Mod. 94-. Proietto da eset'citazio.ofl ~lod. 94'. La nuova istruzione relativa ai due cannoni suaccennati parla ancora di un « Kasema.tt-kanone Mod. 95 ,i del calibro di centimetri 8. Questo cannont1 ~ pressochè identico al cannone da casamatta dello stesso calibro Mod. 9((. già da tempo adottato; differi:;ce s;lo nef congegno di pun,. teria, Anclie i proiettili sono gli stessi ad eccezione dello shrapnel, il quale, pel cari.none l\fod. 95, può funzionare da metraglia grazie ad una spoletta çl)e determina lo scoppio anche a soli 200 metri d[ distanza. Bilancio del rniniste1·0 della difesa imghense per l'pnno 1898. La camera dei deputali ungheresi ha teste approvato il bilancio del mi• nistero della difesa p.er l'anno 1898. La discussione occupò una sola seduta, giacchè quasi tutti i capitoli del bilancio importavano una spesa uguale a quelli dell'anno precedente. Le poche modificazioni sono qui appresso descrilte: ,1° Aumento di 91 ufficia li di fanteria ·e 1O di cavalleria; 2° Maggior assegno di 20, H5 fiorini ('I) . per l'addestramento di ·cavalli di rimonta; ({) Ogni fiorino vale circa lire 2,20.
631 ' . - · 3° ~foggiore' àssegno di 4- fiorini per ogni convivente al rancio, cagionato dall'aumento de], prezzo del pane; (i. 0 Maggiore assegno di fior ini\ ·193,64-9 per la· fabbricazione di car. tucce a pallottola con polvere senza fumo; · . 50 Maggiore assegno di fiorini 13,H 1 pei trombettieri montati di reggimento; · · 60 Prima rata di fiorini 13,953 per la costruzione di un nuovo ospedale di Lnndwehr in Budapèst; 7° Maggicr assegno di fiorini 1Hi6,025 .per gl' istitn ti d'istruzione ed educazione militare di Landwéhr, clerì.vante dalla legge approvata o.elio scorso anno, la quale trasforma l'accademia Ludovica in un'accademia si mile a_quella _Teresiana de ll'esercito comune; crea una seconda scuola cli cadeùi e una nuova scuola militare superiore; so Maggiore assegno di fiorini 12,020 per l'aumento di sei sottointtindeo ti; · 9° Maggiore assegno di fi0rioi 70,000 per pensioni; 10° Prima rata di fiorini 7,000 (del credito complessivo d'i fiorini 32,500) per act1uisto qi velocipedi. NOTI ZIE llULlTAR<I ESTERE
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Nella discussione del bilancio un s9lo deputato ha preso la parola per ottenere dal ministro: 1° Che l'insegnamento sulle nozioni sanitarie impartito alla truppa I sia vieppiù sviluppato ed esteso anche ai gendarmi, a vantaggio non solo della truppa stessa durante il servizio mi litare in pace e in guerra, ma anche del benessere degli uomini durante la loro ·vita civile; 2° Che si dia maggiore importanza allo sviluppo dei sentimenti religiosi per contrapporli alle idee del socialismo invadente, che paré cominci a minacciare le file dell'esercito; · 3° Che sieno istituite delle piccole biblioteche pei soldati, contenenti libri di lettura istruttivi. e di carattere morale e patriottico. Il ministro Fejervary ha risposto cbe l'insegnamen to sulle nozioni sanitarie è già abbastanza curato, e non essere possibile estenderlo anche ai gendarmi in causa del loro speciale e gravoso serviiio che li obbliga a vivere di visi in gru ppi di pochi uomin i, sparsi per tutto il regno ; che egli, pur attribuendo una grande importanza a tutto ciò che si i:iferisce alla religione, -non può dimenticare che le istitu.zio12i militari sono fatte per formare dei soldati e non dei cappuccini; che le idee socia liste non sono per n_ulla penetrate nelle file dell'esercito, il .quale osserva rigorosamente le prescrizioni della disciplina e ,della subor<li. nazione; che infine , !)On potrà aderire ali' invito di costit1,1ire delle
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633 invece cbe per p3riglia, su 3 righe, rii cni 111 ,Ja e la 2a di 3 cavalli ciascuna, e la 3° di '2. I due cav~ll i lateral i delfo prima riga porta.vano ciascuna un conducente; no solo conducen.te guidava la 2" riga , ed uno pure la terza ~Pare però che sia restata In preferenza al sistema d'attacco per pariglie. Il pesq delle vetture-pezzo raggiunge i 4-000 ch ilogrammi. Si sono inroutrat~ rlifficoltà notevol i nel traino fuori dellt> strade. Nei primi ~re giorni si eseguirono marce·attraverso boschi e pra·terie ragg·iungendo una velocità di ,i, chilometri all'ora; nel qu11rto giorno ebbe luogo una manovra a partiti contrapposti e nei giorni successivi, 21 e 23, altre manovre complem.entari. A queste maoov-re, oltre l'a rtiglieria, prese parte la fanteria destinata alla di fe$a della piazza di Toni. L'artiglieria della difesa mobile intervenne ant:li'essa tl servendosi della ferrovia a scartamento ridotto che fa il giro del campo çrincerato, trasportò rapidamente nel luogo del l'azioné i pezzi trai nati da 2 locomotive. Con questi prese posizione di fi,mco alle batterie dell'att.acc'.l stabilite contrl) il forte di Villey-le-sec. NOT IZIE lllLlTARl ESTERE
NOTIZIE MILITARI ESTE_&E
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biblioteche pei soldati, sia perchè la bréve ferma di due anni, tutta.impiegata· nelle occupazioni del servizio, non offrirebbe campo ai soldati di approfittarne, sia perchè la nuova· istituzione imponerebbe una _rilevante spesa. 111edaglia cammemornt·iva in pccas"ione del(' anniversai·io ·dejt' asfimzione al ·t1·ono deU'imptwatore Francesco Giuseppe. - Si . i-ile va dai gior.oali austro-ungarici che in occasione del cinquantesimo anniversario clelJ'assuuzione ·al trono dell' im peratorti Frani;esco Gii,i.seppe (2 dicembre 11898), sarà di~triJlUita, a ricordo .della fausta ricorrenza, 11ua medagl ia commem.orativa di bronzo ed una medaglia d'oro sormontata da uh'aquila dello stesso metallo. La medaglia di. bronzo sarà data ·a tutti gli ufficia.li, impiegati militari e uomini di truppa sia ·dell'esercito comune che delle Laridwehr i qual\ prestarono o prestano ·tuttora servizio durante il regno dell'imperatore Francesco Giuseppe, •nonchè a tutti coloro che sono fregiati _con. medaglia di guerra. . La medaglia d'oro sarà data ai militari ed impiegati che ser<cirono nell'esercito o nelle Landwehr 50 ·anni o più.
Progetto di creazione di itn 8° re_q_q1;mento stranieri. - La st:-impa annuncia che è in i:;tudio il progetto per la creazioue di un ·3° reggimento str:rniero resa necessaria dagli effettivi troppo elevati dei reggimenti esi , stenti. Secondo un articoio della France Mit-itciire atttrn lmente le com· paguie non hanno meno di 325 uomini e la compagnia deposito supera i 700 uomini.
FRANClA.
· Manovrci 'ed esperimenti di mobibitazione d'artiglieria. - 1,1 ·39° reggimento d'artiglieria ed il battaglione a piedi di guaroigione a Toul hanno eseguito nel mese di febbraio un periodo di manovre ed esperimenti di mobilitazione. I detti corpi furono rinforzati da un gran numero . di-riservisti ed imp-iegarono quadrupedi dei coltivator·i, pe'r constatare il servizio che questi potranno prestare in caso di guerra. L'esperimento pare sia riuscito perfettarnente, meglio as&ai di quello che si sperava. Fu mobilizzato un parco d'-artiglieria leggero d'assedio di 3 battçrie di cannoni da 155 corti. Fra i riservi sti ,richiamati un centinaio circa ebbero limitato il periodo d'istruzione ad una settiman3, a condizione che pòrtasse~·o seco oho o due cavalli di loro proprietà . Questi risposero volentieri alla chiamata allettati dalla brevità del periodo .e della indenrriià g1ornalìera di lire 5 per ca vallo. Fra i ,quadrupedi presentati fu fatta una rigorosa scelta e quelli ,impiegati prestarono un utile servizio. Le. vetture pezzo furono attaccate ad 8 cav;_il li, le altre a·6." Nell'attacco ad 8 cavalli fu esperimentato un nnovo sistema disponendo i caya)li
RUSSIA,
r1umenti d-i altre , truppe e servizi. - Con recenti decreti venne formata una nuova sezi0ne telegrafica da fortezza a Vladivostok, così pure vennero aggiunte clue compagnie alle i del battaglione fenovieri del genio dell'Ussuri (Siberia orientale) ed una sesta sotoia al le 5 già esistenti nel territorio dei Cosacchi del Don. Venu·e pure ordinato di conservare le 2 batterie da mont:1gna, poco tempo fa abolite, presso la ,J3a 1 br!gata di artiglieria (Sebastopoli). (' Venne infine stabilita la formazione in tempo di pace di 7 parchi di artiglieria e di 1 quadro speciale del Caucaso per le truppe di riserva (2 3 linea). Questi parchi si trasformeranno in guerra in 48 parchi per artigl ieria da campagna e 2 parchi per artiglieria da montagna, fo~·mando pure 118 comandi di brigate di parchi. Queste nuove disposizir,ni, oltre al rendere le divisioni di riserva sempre più atte a combattere a 1
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AN NO XLIII .
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NOTIZIE MILITARI ESTERE 634 fianco di (fnelle di ,t n linea, accennano ad un prossimo ulteriore sviluppo delle tmppe di riservn le quali, anzichè trasform~rsi in gu_e:ra 1? 20 divisioni di ~o turno e H di 2° turno, come era sinora stab1hto, SI tra sform~ranno probabilmente in 30-35 divisioni di i 0 turno e 20-25 di 2° turno.
Armamento . - Secondo i giornali di Pietroburgo, alle ·fabbriche d'armi governative di Perm e Goroblagodatsh. venne ordin:i_ta. la fab~ricaiione di cannoni d'acciaio a caricame!'.lto rapido, con relativi affusti e munizioni, per l'imporlo di 8 milioni ài rubli.
Truppe russe i;erso 1·t confine chinese. - In segu!to al conflitto di i?teressi che si va sempre più acuendo all'Estremo Oriente. tra la Ru$s1a .da una parte, l' Inghilterra ed il Giòppone dall'altra; conflitto che pu~ tras1:inare a conseetnenze gravissime, sarà bene for cenno delle forze d1 cui può disporre Russia lungo i conlìni orieniali del!' impero Chinese e della Corea . Le troppe russe dislocate nel la circoscrizione militare dei Priamur, neJl 2 regione cioè compresa tra il lago di Baik.al e Vlaµiv ostok, sono le seguenti: A) ESERCITO DI ~ a LI~ EA. . . . ,1o Fanler1:a : ·1O reggimenti caccia1ori della Siberia onentale su 2 bauoglioni ognuno . 4a e 2• brigata fauteria di frontiera della Siberia <lrientale, la 11• rn 4, battaglioni, la 2" su 5 . 2 ball:iglioni autonomi dì fanteria di frontiera. . E così in totale 3·1 battaglioui (di cui 24 permanentemente sul piede di guerra) aventi nna fo rza complessiva in guerra di 600 ufficiali e 2t.,500 uomini di truppa. ,, 20 Ca'Dal./eria : ~ reggimento dragoni dell'U:;suri ~u i squadroni. 3 reggii~enti cavalleria cosacca del Transbaicnl, di coi 2 su 6 sotnie e su!}. 4 reggimento cosacchi dell'Arnur su 3 sotnie, che si mobili1a in guerra su 6 sotnie. •1 sotnìa cosacch i cloll ' Ussuri. Nel complesso quindi, 27 sotni e e squadroni con una forza di guerra di 90 ufficiali e HOO uomini di truppa. 30 Artiglieri.a: .1a e 2• brigata di artiglieria della Siberia orientale o divisione arti<>' Jieria cosaw, del Transbaical con 1Obatterie da campagna , 2 da mou1aina, 2 a cavallo o 2 di morta!; le·b~~terie dn campagna e da montagna su 8 pezzi, quelle a cavallo e d1 mortai su 6.
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NOTIZIS: MILITARI ESTERE
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Tutta questa mtiglieria è permaueote~enle sul p·iedo tl i guerra e con ta nel!' insieme ,16 ba11erie e 120 pezzi con 60 ufficia li e ~ 800 uomini di truppa. 4° Genio : 1 battagl ione fe~rovieri del! ' Ussuri, 1 battaglione zap. patori della Siberia orientale· e 2 compagnie minatori dell'Amur; con una forza di ·1O~ ufficiali 1:irca o 2300 uomini di tra ppa sul piode di guerrn. B) T11 uPPE 0 1 RI SERVA (1:orrispondenti all ' iucirca per organizzazione eù irrÌpiego :illa landwdir austro-ungari co). •1° ~i'anterùt: 2 battaglioni fanteria 'di riser va (rruelli di Strietensk e di Cita) che mobilitandosi si trasformano in 8 baw,glioni aventi la forza eomplt!ssiva di 160 11f01:ia li drca c 8000 uomini di truppa ; e 4 battaglioni cvsacdi i a piedi di 2° e 3° baudo 1:on uua forza iu guerrn di (I. ,\. ufficiali e ·I 900 uomini di trnppa. 2° Cavalleria: 2 reggi menti cosacchi <lei Transboical su 6 sotnie ognuno, ,i sotnie cosacchi dell'Amor, 1 sotnia cosacchi dell'Ussu ri; ossia 17 sotnie in totnle con 60 ufficia li circa e 2300 uomini di truppa. C) T nl'PPB 0 1 rnnTEZZA.: 5 bèlltaglio11i fanteria e 5 compagnie di artiglit!ria da furtezz:i, 2 compagnie zappatori, 1. 1:ompagnia minatori, 1 sezione telegralbti da fortezza . Queste 1ru ppe, tenute quasi tutte permanentemente sul piede <li guerra, formano il presidio della pi~zza forte di Vlad ivos1ock con una forza complessiva di ·130 uffici.ili o 6000 uomini di truppa . Riassumendo le truppe mobìli combattenti .W' linea o riserva) della circ;oscrizione militar.e dell'Amu r sarebbero pertanto in caso di guerra: ;1.3 battagl ioni di r~nteria con
. 800 uffìcinl i e 34-,'I 00 uomini di truppa H sotnie e sq uadroni di cavalleria con . 150 , 6,700 . », •16 hauerie (·120 pezzi) di artigl ieria CQF. . 60 , •I ,800 )) Totale '1 OI O ufficiali e 4-2,600 uomini di truppa Aggiungendo a queste cifre le truppe del genio da campagna, le truppe di fortezza, quelle assegnale ai parchi di al'tig]ieria ed ai servizi di 1n e 2• linea, e gli impiegati civili nl seguito del-le truppe, si ha che le forze russe mobilitabili nella circoscrizione mili1are del P riamur ascendel'ebbero all'incim1 a ·1350 ufficiali, 200 impiega ti e 56, 000 uomini di truppa. 1 La llnssia da tempo va prep:irando la mobilitazione ed il concentramento di queste truppe, di cui del resto la massima pa rte · è permanentemente sul piede di guerra; pare anzi che dallo scoppio ·dell'ultima 1
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NOTIZIE MIL I1'ARI ESTERE
guerra tra China e Giapponé in poi non si sia mai addì venuti alla loro parzjale smobilitazione. Giova pure notare che tutte queste truppe si trovano dislocate immediatamente press~ la frontiera russo-chjnese e elle · il loro concentramento (ove non sia ancora parzialmente avvenuto) è molto favorito dal cor~o del fiume Amur, percorso regolarmente da pi· roscafi quando non è gelato. · Le trnppe d·ella circoscrizione mi li tare dr.ll'Amur sono composte io massima ·parte di çosacchi e colon i russi emigrati dall'interno della .Russia, abituati alla vita la più rude; sono io CC\m.plesso truppe composte d1 elementi ottimi. Giova pure ricordare che fino dal lu.glio -agosto 1897, col pretesto di proteggere i lavori della ferrovia russa attraverso la Manciuria contro i briganti, entrarono in Manciuria il 4° battaglione cacciatori della Siberia orientale (6 compagnie sul piede di guerra), 1 so tuia dP.l 1 o reggimento cosacchi del Transbaieal e l/2 batteria da montagna (dati forniti dal Novoje Vremia) ;· pare che queste truppe siano aumentate in seguito. Così sembra che almeno 500 soldati russi con una ventina di uffìcial'i si trovino in Corea. Tutte le truppe russe della Siberia ed Asia ce~tÌ:ale pre$entano io tempo di guerra una forza di circa ·190, 000 uomini (136 battaglioni di fanteria , 142 squadroni e sotnie di cava lleria, 34 butterie con 256 ·pezzi ecc); dalle voci che sono corse e dal fatto che durante la guerra ,,. cino-giappoMse vi erano più. di 60,000 Russi concentrati alla frontiera orientale della Siberi~ pare che le truppe del Priarnur siano già state rinforzate da altre tr~ppe tolte specialmente dai governi di Irkustk e. Tornsk, (ora tanto più che la ferrovia transiberiana permette già un facile trasporto fin quasi al lago di Baikal)J o f3tte venire pef mare da Odessa. Tutto considerato egli è certo ch'B la eifra suindicMa di 60,000 uomini, e tutti ottimi elementi per la guerra in quelle regioni, può considerarsi come un m'inùno delle forze con cui la, Russia potrebbe sostenere i · suoi interessi nella regione nord-occidentale della Chir.a . Con quali mezzi materiali potrebbero opporsi al la avanzata di quelle truppe l' Inghilterra ed il Giappone, privi c9me sono di ogni base di operazione sul continente, non tarderemo forse molto a saperlo. 1
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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI
Rivista Marittima.
Marzo. ·1898. · -
Per ta sto1·ia della mar'ina 'italiana.
Bello ed opportuno è uno studio che miri a recare con tributo' ali' istoria della marina italiana. Giovane come essa è, ha d'uopo di trarre ispirazione e vigore dalle antiche memorie marinare riassumendole da lle più antiche del le repubbliche come dal le più moderne dell'eroica difesa della marina veoeta ne l 18:l.8-rn. Lo stndio che ora s' im prende consta di tre parti e di ·un'appendice. Nella prirua si di~corre della necessità di una storia della marina itblii,na, se ne fissaoo i periodi, si cercano per Oflnuoo di essi le idee diretti.ve e' si esaminano le storie scritte nella nostra marina. In seguito si accenna su qua 1i fattor i storicisociali dovrebbero rivolgersi le ricerche degli studiosi per la conosceo za del primo pel'iodo . La seconda parte è up complemento al primo periodo ed unn prepar~ziooe al secoodq. Vi si tratta della storia polit.ico-social~, delle repubblidie marittime e delle altre regioni ·littora li ita! iaQe, La temi parte infine, contiene gli elementi per il secondo periodo dell'istoria marittima italiana che si chiama il periodo delle seconde croC'ia!e. In esso si cerca di mettere i.n evidenza il carattere di nazionalità che presenta l' istoria della marina italiana, vi si discorre della loua fra la. cristianità e l'osmaoesimo e della politic.a vaticana dal 1453 àl •1 72L Sicome dalla caduta di Cost~ntinopoli , ai primi del 1700 l'i$toria dell o stato ·ecclesiastico ha stretta attinenza con quella 1elle repubbliche marittime per l'opposiziope ai Turchi, così ci dimostra la oecessitù di trarre profitto per essa dai documenti vaticani . 1
1 microrganismi del mare e le alterazioni ·delle ,Pittiire delle cai·ene. Mahan e Callwell. - Continuazione. ' L'esercito e l'annata inglesi .. - Dalla recente pubblicazione Die ffeere. 1md Flotten der Gegeicart. Quarto contr'ibiito- alla cinematica navale.
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R IVIST A DEI PERIODICI MH, ITARI
RIVIST A DEI PERIODICI mL!TARI
Lettere · al Direttore. Yelat1tra. sistema ' Vas salo. Informazioni e not·izie. - Marina milita.re. -- Ar·gentina: Prtve dell'incrociatore corazzato General San Martin. - Cina: Varo del'.I' incrociatore Hai:..li;u. Francia: Cnstruziooe dell' iocroci/ltore corazzato Duple'ix - Il bilancio per il 4898 - Prove delln corazzata Massénà e degli incrociatori D'.t1ssas e Lavoùier - Modifì,·azioni all'armamento delle corazzate Yaitll an, Courbet e Déva.~tation. - Ge1·mania: Varo del]' incrociatore corazzat9 'N -=- Costri1zione delle cannon iere ersatz Jfyane e lltis e di sei torpedinie(e. - lnghUterra : I nuovi incrociatori corazzati .4bouskir, Crecy, Ilo_que e S1tltej - Prove della corazzata Jll·ustrious, dell' incror.iatore Diadem e del le controtorperliniere Gipsy e Otter -- Varo della cont!:otorpediniera Bidfinch :_ Notizie sull'arm,nnento dei nuovì incrociatori del tipo Argonaut e sul l'esplosione di una carica a bordo della cannoniera · 801tnce1·. Ttalia: Prove del l'incrociatore corazznto Carlo Alberto. - R.1t-~sia: Costrnzione di un piroscafo rompi-ghiaccio e di un r.H1ovo incrociatore del tipo Swetlana - Adozione di mo1ori elettrici per i congegni delle artiglierie. - Siam: L' inérociator~ Malw, Cfwlr.kf·i. - Spagna: Notizie de lla CO\':lizata l'ictoria. - S tati Uniti: Le nuove corazzate Alabama, lllino'is e Wisconsin - Affondamento · dell'incrociatore cornza to 1lfa.ine - Avaria all'affusto di un cannone della corazzata J'owa - Cambio dei cannoni degli incrociatori San Francisco, Yorktown Philadelphia, ecc. - Notizie sui lanciasi luri delle nuove navi e delle torpediniere Craven e 1Jahlgren.
Esciirsioni sezionali: Lecco) Cima di Cam, Grigna, Pizzo Formico, Roccoli Lorla. - Me:>sina) Santa Lucia del Mela e Colle ! nardo. - Caro1Jane scolastiché': Milano) Legnoue e M. Barro. Bologna. Va1·ietà. -:- La valanga di ghiaccio dell' i\ltel$. - Nuove spedizioni ne Il' Imal~ja. Personalia. - Necrologia "di Giuseppe Ragazzooi. Letteratura ed Arte. - Istituto Geogr. Milit.: Catalogo e Carte d'Italia. - Dott. Galli Val lerio: Guida medica per l'alpinista. - Alpine Journal.. - Zeitschrift des D. u. Oe. Alpenvereins, voi. XXV e XXVI. - Mitth. des D. n. Oe. A. V. - Alpenfreund. Atti ii(fi,ciali della Sede Centrale del C. A. I. - Circolare per la votazione di. modificazione allo Statuto. Cronaca delle Sez·ioni. _:.. Torino - Aosta - Yarallo - Firenze Bologna.
N eue Militarische Blatter.
Riv ista Mensile del Club Italiano. I
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Marzo 1898. - Importanza dell' 1·niz'iat'iva nella s1:stemazione degli ordin'i in guerra. - Continuazione dello studio ·del generale Woide, tradotto da l russo. - Critica delle operazioni del Hi; 16, -i 7, 48 agosto ,1870. La r eale armata francese net' 1789 e suo dissol'vimento all'epoca della rivolltzione . - La milizia. Le milizie provinciali dette fino dal 1778 troupes prov·inciales, costituivano la riserva dell'esercito ed erano chiamate ad inter valli di tempo alle armi. Nel ,1736 formarono 400 battaglioni di 600 uomini cadauno. Per le successive modificazjoni apportate dal ministro della guerra Mont-Carrey, lii mi lizia reale frao~ese consta va [nel 1~89 d! 13 reggimenti di granatieri a 900 uomini cadauno, di H regg1ment1 di provincia li, · e di 78 battaglioni di guarnigione. L'articolista si diffonde in segu ito a discorrere del!' istruzione dei singoli reparti di truppa, della· tattica e dell'educazioné militare delle soldatesche, soffermandosi special mente sul!' influsso apportato nell'esercito dalle idee della rivoluzic?ne. · 1
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Ne l grtippo del Bdi~ina. Pi,z Roseg: :za ascensione e 1a discesa intera - . mente. pel versante italiaoo ( Con 1 itlttst1·azione). - A Facetti. Nelle Dolomiti . - A. Blurnenthal. Cronaca Alpina. - Ascensioni inve1•nali: Nelle Alpi Mari ttime - .M.. Cornour - Punta· Sbaron - M. Civrari - Rocciamelone - M. Angiolino - P izzo di Antigi~e - Grigoa ~leri.diona le - M. Legnone - Pizzo Cav~llo - Lago Santo, eéc. - Ascensioni varie: Le ascensioni al Monviso nel 1897 - Da Pont St. Martin al Lago di Lucerna e da Thusis al Lago di Como - ~elle Alpi Lombarde e nell'Appennino Centra le - Nel gruppò .Albigoa-Di:.grnzia .
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Le manovre ncwali inglesi n~l 189i.
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RIVISTA DEI PERIODICI ~IILITARI
Uno sguardo al confine russo occidentale. · L'autore esamina nei rispetti geografici e mi litari il valore <lella linea · confinaria fllti33 da Kroil.stadt a Sebastopoli ed al Mar Nero, nel suo sviluppq ~omplessivo di 1750 chi lometri, e l' importanza e la produttività d~l le hnee che d_al l' interno dell'impero mettono capo a questa pe1'iferia , cioè quella di Pietroburgo-Vilna-Bialistock-Va rsavia: quella di MoscaSmol·eusl<, Brest-LìtAwsch.i-V~rsavia ed iolìo~ que,lla di Kief-KowelVarsavia. .
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Per la lotta da cannone con la, corazza. Internationale Revue iiber die Gesammnten Armeen un.d Flotten.
.Marzo •1898. - Contribitto allo studio deìl'attacco detld fanteria. Storia del riordinamento dell'esercito in llalià dal 1896 al 189i.
Contributo alla conoscenza clella flotta italiana. ,- Il Minìs~ro della marina Brio . ...:_ Il Ministero della marina ed il Consiglio dell'ammir,lgliato. Lo stud_io è del capitano GRAEVENt'l'Z, redatto con 'ia .~olita ecrnaoimità e profondità di dottrina. Egli tratteggia con bro,•i ed incisivi tratti la vita e l'opera del ministro Benedetto Briri; poscia espone quella del viceammiraglio Luigi Pa lumbo. ln(ine descrive l'opera del Consir,lio deol'i . 1· o i, arnm1rag 1 che dichiara uti le per l' unità dell'ordinamento e per la c9n titinuità del l'o pera del rinnovamen to della ilot.ta uostra. · ,,, Sulle nuo'lie f'ormazfoni organiche clell' eser<Yito russo. La potenza ma1·ittim.n russa 'in principio clel 1898. Rivista di fanteri'a,
Marzo ·1898. - Le. 'vittime della milizie,. Le « carto(ole , .· L'arvicolo 36 delìa legge ·d'a,vanzamento. L' artigl'ieria delle t·r11,ppe supplèttii;e. Pe1· iin piccolo fatto quasi personafo.
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RIVISTA ' DE l PERIODICI MILITARI
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somma enorme, incalcolabile di interessi, - qnando si è fatto un cruadro foschissimo delle stragi, e dei lutti, e deJle rovine, e delle miserie' che fa guerra si la,cia dietro, ·_ quando si è detto il doppio di quello che il signor Bloch ha detto e si ha la certezza ancora di non aver deuo altro che una p2rte, e forse la più piccola, delle verità, ....:. ebbene anche llliora non si è fotto altro che agginn1tere un unovo raggio ben luminoso all'aureola di di vinità che il De .Mn istre ha veduto fhlgere attorno alla guerra, non ,i è fatto ,li tro che dimostrare in una manitlra nuova che la guerra non è il capriccio d'un Re. o la follìa dì un popolo, ma è la grand i:;sima legge dell'umanità. Poichè la guerra è una cosi grande rovina e nonJicnen o la s, fa, ciò vuol dire che essa dipende da un qualcheccsa che la volontà d'un uomo, o di un popo lo, o di tutta l'umanità non pos,ono rnodi!icare. Perciò _tutte le considerazioni che il sig. Bloch ha fotte allo scopo di dimostrare come siano funeste le conseguenze economiche dell.1 guerra (vera mente egli ha pa dato solo delle conseguenze che $i vedono snhito e' Federit;o Bastìat potrebbe chiedergli che parlasse anche di quel le che non si vedono, o solo tardi) - tutte le considerazioni del signor Bloch, ha .fatte, forse per distogliere le menti dàl pensiero del la .gueira, non sono un rMiooameoto completo, ma sono puramente e semplicemente una (e neanche comp leta) del le premesse d1 un sil logismo che può essere fo r mulato così ': 1° La guerrn è una tremenda cos,i (specie a chi n'esce vinto); 2° Ma la guerra è fatale, inevitàbile; :3° Dunque, bisogna apparecchiarsi con ogni CUl'a e pote1~1a e sa.perla for bene. Q
La guerra eritreo-a/Jissina .nel l896 - Continuazione. Vo.rieta: La sicurezz.a delle ariwi a retrocarica - Ritirata ccl « indietro . » Cronaca. - Amtria: Sottuf1iciali Talfermati. - Norvegia. : Bi lancio . - Russia: Nuovi sotloteoeoti. - Argentùia: Limit i di eti1.
CORSI
Le cons'egiienze econo-niiche della guerra. · E un brfoso ed acuto articolo in rispost:1 al liliro del Bloch, sulla guerra lei rispetti dell'.ecouomia statale. Ma quando, come scrive l'articol ista, si· è bene dimostrato come la guerra turbi spaventosamente una
Journal des Sciences Militaires.
M~rzo 1898. - Il per'icolo delle milizie. - La capacità professionale manca, alle milizie - Lo spi rito dì corpo manca f,\lle milizie come a tutti ì combattenti isolati - Per . combattere l'avversario è necessario bi lanciarlo io valo:e - Conclusione generale. 1
Il generale Lewal è co:;i giunto al tennine·.del suo lungo e laborioso sturlio. E vi dice ·che tutti i cnori stanno oggi' per la pace e tutti gli
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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI
RIVISTA DEI, PERlODICl MILl'fARI
intere;si la reclamano. Ma nel lo stesso tempo le 11ziou i sembrano opposte. Tutte le cure <léi grn ndi Stati moderni sono intese a prepararn la guerrn, scopo delle preoccupazion i generllli. Il desiderio di accrescere le forze mi litari domina la politica degli Stati all'est : l'Italia ha elevato di alquanti milioni il suo bilancio ordinario della guerra; e la G-ermania aumenta senza tregua il proprio esercito attivo. Il Belgio sopprime il rimpiazzo ed aggiunge ben 15,000 uomin i alla cifra dell'annuo cori tingente. Tale situazione. Non~ possibile diminuire le nostre fo rze, e distruggerle sarebbe un imm enso pericolo. Quegli che per il primo si. porrà sulla via pacifica delle riduzioni è sicuro di essete op· presso e soverchiato dt1i vicini rima$ti ancora in armi. Taluni allora, bandiscono In tesi del disarmo general e simultaneo. È questa la grande teoria della lega della pace. La scomp'arsa della gue1:ra -so pprime tutti gli armamenti. Ma uni, tale ipotesi va s<:artatll senza discussione. È necessario invee~ tenersi pronti per dove l'url-lgano sarà per scoppiare. Frattanto gl i utopisti di ogni fatta mettono avanti senza tregua gli int.eressi commerc(ali, industriali ed agricoli. Essi proclam;no la necessità di non turbarli. di soverchio. E lo spirito pubblico si culla ·mollemente su questa china. ì\fa se egli fosse debitamente illuminato non mancherilbbe di reagire contro questa corrente. Truppe improvvisate, afferma infine il generai~ Lewal, sono tru.ppe impotenti . La Francia è assai l'icca per. mantenere un esercito in armi. Delle economie non rinforzeranno guari la sua fortuoa. La scelta non è àubbiosa.
Note sulle marce di Dagobert. - Il generale Dagobert è una delle figure più siogolari e più originali delle guerre della Rivoluzione francti,e. Entrato nel servizio nel 1756 come sottotenente, Dagobert fec.e tutte le campague della guerra dei sette anni ed ebbe cinque ferite delle quali dn.e a Wesel al]' indomani di Clostercarnp. Unicamente devoto alla patria il vecchio gentiluomo partecipò valorosamente· alle lotte della rivolnzione. Nominato maresciallo di campo all'e-;e.rcito del Varo, egli si distinse il 19 novembre 1792 all'attacco del colle di Braus dove decise della vittoria alla testa di ·12 compagnie di granatieri e di u·n battaglione del l'H O reggimento; poscia a Sospello dove en trò fra i primi , il ,f ,i febbraio 1793 al combattimento di Pietracava, il 2 marzo alla pre,a del Belvedere dove comandava l'avauguardia formata di cacciatori corsi e di· grana tiei·i. 1 2 sua riputazione e ii suo valore e la rude ' franchezza lo resero popolare. Nelle pianure del Roussillou il generale Dagobert died~ ·prova squisita del la sua forza d'an i010: il 20 maggio ·1793 al combattimento di Deon egli raccoglie i suoi cavalieri, carica alla testa di essi il nemico,ed ha un cavallo nccìso . sotto di lui; il ,17 lugl io alla battaglia di Perpignano egli respinge all11 baionetta 111 ca. valleri:i' si,agnuola ed infi'ne i! 22 settem,bre, all a battagli:i di Trouillas, egli compie _miracoli di valore nella ritiratn. di Saint Colombe. Nella Cerdagne, al contra rio, il generale Dagobert si rivela UI!,O dei- più ablli _generali dell a Repubblica per le mosse compassate e profondamente swdiate e per le su~ ma'rce ardite .. R?ttO alla guerra di montagna egli ben conosceva il terreuo sul quale era chiamato ad operilfe e compie una guèrrigli;i con t:iu ta passione che gli spagmioli lo denom inarono il demone .
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Il teneno, gli uomini e le armi in guer-ra. Federico i l grande. - Continuazione. Siil mare. -
La marina e la difesa nazionale.
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Gli eserc1:ti moderni.
.,,. Le alleanze. -
La.
Corsica. La difesa della Corsica, dice l'articolista, deve essere l'oggetto dell·e costanti preoccu pazioni dei Francesi, al lo gcopo di conservar~ nel Medi terraneo un punto di appoggio importante. Gli Italiani videro c-:in molta contrarietà I' installamento dei Francesi in Tunisia e quando la flotta francese entrò a Biserta essi corppresero la nuova minaccia chè si rivelava. E l'articolista tragge delle singolari conseguenze da questa situazione dt equ ilibrio marittimo. G·li Italiani per trovare un compenso all'occupazione tunisina si sfoxzarono di conquistare l'Abissinia e trovarono invece la sconfitta. Adump1e,· continua l'articolista, l:i Francia tiene Biserta e non l'abbandonerà; m:i esse deve for_tificarvis i · vieppiù e collegare questa piazza ·importante co.n la Corsica.
Pre,parazione della cornpagn'ia al combattimento II parte : Il gruppo. - Considerazioni generali. - La piazza d'armi . _:_ Generalità. - Posizioni. - All ineamenti . - Marce. - ì\laoeggio dell'arme. - Fuochi. - Il terreno.· - Attacw. - Applicazioµi . - La co·mpagnia. - Considerazioni · generali. - Generalità sui combattimenti offensivi. - La brigata. - La divisione. . Revue du Cercle Militaire.
42 Marzo. - La settimana m~litare. - La statna al generale Bonrbaki - · H comitato di patronato e il comitato d'iniziativa - L'appello all'esercito e alla stampa.
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RIVISTA DF.I PE RIODICI l\11LlTARJ
RI VISTA DEI l'ERIODICI MILITARI
Esami d'amm-issione alla seiiola. superior·e di guerra nel./898. - Una so luzioae di questioni tattiche. · L'Esposizione internazionale degli eserciti di terra e di ma·1:e nel 1900. Il combattimento. - Conferenza del-tenente colonnello PAQUJN.
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La ·sciwla siiperiore di gnerra dell'esercito spagnolo. Secondo il decreto reale dell'8 febbraio· ·1893 e susseguente regolamento, l&condizioni che si esigono pe r essere' ammessi alla scuola superiore di guerra sono le seguenti : essere ·I O o 2° tenente di fanteria, di 4i cavalleri:i, d'artiglieria,' del gen io, es:;ere nfficiàle almeno di 3 anni ed aver senrito per ·1 anno intero in un corpo di truppe o in un ufficio tecnico. La durata dei C?r,;i era stabilita a 3 anni. Secondo il decr~to 3 marzo 1898 fu rooo portate le seguenti modificazioni al i'egolamento sopracitato. I corsi della scuola su peri'Ore di guerra avranno la durata cli ,i. .ann i. I c~ndidati a questa scuola oltre i requisiti sopradetti dovranno contare un anno rli grado e di servi-:io presso i corpi di. tru ppe o in un t;fficio tecnico. Io principi o tutti i corsi sono obbligawri, poscia si scindono in faco ltativi, cornpreso lo studio della lingua inglese, araba e dei dialetti delle tribù ma lesi e delle Iso le Fi lippine. Ai corsi teoretici so110 accoppi,a ti e"ercizi 'prati\'i. ed in fine ai 4, anni segue un viaggio di stato maggiore . Crnnaca francese. - Una statua al generale Bonrbaki - Riordinamento del (,onsigl io superiore di guerra - Le decorazioni per la riserva e l'armalll territoriale - La gendarmeria francese - Le citazioni all 'ordine del giorno nella marina - Diritto :illa medaglia coloniale - Scuole d'istruzione di fon teria ·_ Società politecnica milita.re - .Gl i esercizi della società del tiro al cannone di Parigi'. Notizie militati estere. - Inghilter•ra : Aumento .dPgli eITettivi di guerrf. - Austria-Unyhe1·ia: Le manovre imperiali . - Stati-Un:iti: Il navigl io da combattimento. - ltal'ia: Le fabbriche d'armi. - Rumeti'ia : Reclu'tnmento degli ulficiali dì riserva. - Russia: La bici· eletta Gérnrd.
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l'autore delle memorie ha fa tto fidanza nel concetto del motto antico « &mper aliqwì.d haetet) e che di conse~uenza un libro scritto non è mai perduto. L'articolista aggiuoge inoltre che il libro ba molto va lore nei docum enti in editi·, specie nelle lettere, e che esso dà un sufficientemrnte fedele ral)'gnaglio intorno alle con.dizion i della Colonia Eritrea tra gli auni ,f 892 ,e 4896 . ·
Tntorno alla questione de.Il' attacco della fanteria. - Continuazione. La cavalleria nella di[esa dei passagyia dei; fiumi. ~Not-izie llell'eser'cito e della marina in Russia. - Ordinamento dei circoli mi litari di Viiua, di Varsavia, è di Cbiev. · 1Votizie mi litari estere. Bollettino della Società g~ografica italiana.
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Marzo ,1898. - Atti della Società. - Cons igli e reh,zioni di fP.bbraio. Comunicazioni e relazioni . - Il Pe.1·iplo di ~ordenskiold e del socio corrisponden te· Fiorini - La depressione Preaestina ed il passo degli Olmi, all 'estremo lembo sud-est della campagna di Roma. ·Not'izfo- ed appunti. - Geografia genera le· - Quarta campagna idrogrnlica della « Princesse Alice». - E'uropa, : La popo lazione di Roma il 3,1 dicembre ,18~}7 - Essa risulta nella cifra di fi.89 , 965 anime, tra popolazione èoo dimora stabile, guarnigione e popolazione tlut.tuante. - Afrita: Nnova spediziot1e Cavendish - Nuove missioni scientifiche al Congo. - America: L'isola Santa Cata lina. Regioni polari: l i terremotò in Islanda nel ,1896. Somma~·io di articoli geografìci
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Revue du génie militaire.
Marzo
Jahrbiicher 'fur die Deutschè Armee und Marine.
Ma rzo ,t 898. - Dalle memorie di guerra del dott. Kretschmar durante le campagne del 1sog in Tirolo e del 1810 in Spagna.
Le memorie di Baratie1·i. L'articolista espone in modo assai obiettivo il contenuto del recente libro le Jlfemprie d'Africa del genera le DARA'1'1Ell1. Egli afferma che
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•I 898.
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Nozfoni i ntoi·no alle ·sor,qent'i, d'acqiia sotterranee.
La questione delle acque sotterràne~ si solleva . llssai di frequente avanti agli ufficiali del geniq, sia che si tratti di trarre profitto di queste acque per l'a limentazione degli stabilimenti militari, sia cl1e convenga di impedire ai filoni d'acqua di invadere e ~inacciare una data qua lità di lavori d'artl:i. Ora queste questioni offrono nel I.oro complesso delle grandi diOìcoltà, a cagione della o,curità e dell'incer-. tez;.a che le contraddistinguono. È infrÌtti ass.ii raro che si posseggano delle 'notizie geologiche così complete sopra ciascun terreno o delle
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RIVISTA DEI°PERIODICI MIL!Tli.RI
RIVlS'l'A. DEI PERIODICI MltlTARÌ
monografie o prospetti di sondaggio tali da offrire sicura base alle 1·icerche ed agli studi . Quasi s~mpre l'ingeg~ere è costretto a procedere a tentoni . 'L'articolista si propone lldunqne di offrire una raccolta di principi più fondatamente e scientifici, tratti dalle marmiori op~re scritte 0 in materia,_ studiando la questione nei rispetti de11: o-eolorrita e della . d'I eostruzwne. . " assai <l tecnica E concludo che il problema è vario e complesso, ~ seconda della natura del terreno e stratigrafia sotterrnnea. Ne emerge adunque la necessità di uno studio minuto, attento ed esatto· e l'obblig? di ben. guardarsi dalle geoeral iz~azion i che possono di f~equentr:1 rnd.urre in errore anche' i più peri ti fra i teorici o i pratici dell'arte .
nuovo pezzo dell'artiglieria campale prns.;;ia1rn è servito da un _capopezzo e da cinque cannonieri serventi . L'affusto è formllto da un corpo rigido, ed è provvisto di freno automatico a corda. Il colonnello brigaiiere Paul Grnnd. Not1~zie e·c1·onaca sv-izzera . - La nuova gran/lta dirompente - Studi sui piani 'di mobilitazione dell'esercito - Società della Lanclsturm - Addetti mi li tari - Segna lazione ottica. Notizie ·1n1:l'itar-i estere - A-ustria-Ungheria.
Analisi ed estratti, dalla corrispondenza del Vauban. - Anno ,1670 Villggi del Vauban in P iccardia, in Champagne, nella Franca Contea, e nei tre Vescovadi ,- Continuazione del le fortificazioni di Besançou , Dòle, Salios, Fort-Saint-Andre e Cbateau-Belio - Prime proposizi9ni relative alla costituzione 4i ~na compao-n ia de.I o-enio - Ritorno del Vauban :':elle Fiandre - V:iuban consi!lia u' Lo~vois di rettificare la frontiera settentrionale mediante ca:bi e cessioni . - Preparativi llll'assedio rii Condt\. Il corpo del qenfo agli Stati-Uniti di America. Sdenze fisiche. - I l cervo volante. Nota sull' etiog1·a(Ò 'impiegato dagli S7Jagnitoli a Cuba.
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J Revue militaire Suisse.
Marzo 1898. - Operazioni intorno a Vienna nel 1809. Manovre del 2° corpo d'armata nel 1897. - Continuazio.ne.
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/Il cannone da campagna a tiro rap1'.do dell'artiglieria tedesca.
Si è pubbi icata. di recente l'istruzione sul nuovo cannone da campagna tedesco modello 4896. Le nuove regole di tiro (Schiessenrege'ln) sono così rese di pubblica ragione mentre le tavole di tiro son·o ancora mantenute segrete. La· nuova bocca da fuoco ha un calibro cli' 77 millimetri. I! siste~a .di chiusura è a vite, con percussore, provvisto di una. posizione d1 sicurezza . Ulì estrattore automatico espel le il bossolo presso !'llpertura della culatta. Le munizioJii ·consistono in uno rhrapnel ed m una granata, entrambe provviste di spoletta a doppjo effetto, graduata fino a 5000 metri . Le sr.atole a metraglia sono soppresse. Il
Rileviamo dalle notizie militari austriache una notevole .corrispon denza relativa al le fortificazioni di Cattaro ed alla loro importanza mili tare e marittima. Dal 1° gennaio •1898, fu creato, un posto di cornan.: dante della fortezza e del forte militare di Cattaro. Fino allora era vivameote sentito nella màrina austro-ungarica il bisogno di un porto sussidiario a quel lo di Pola; e su avviso unanime questo porto fu scelto all'est.remo confine cleila Dalmazi;i, nel la triplice rada di Cattaro con i suoi seni sicurissimi di Teodo, di Peràsto e di Cattaro. Intorno a Cattaro vennero eretti dei 'lavori di f~rtificazione, secondo i dettami dell'arte moderna, specialmente sul contrafforte montano fra' Teodo è Perzagno, cioè sul1 contrafforte di Yermaz (Werk-Yermaz). Da nostra pf.rte, ;1ggiungiamo ' ancor,1 alcuni particolan sull'import.anza dei nuovi , lavori austriaci , intesi a trasformare Cattaro iu un vero forte militare di primo ordine. La baja di Cauaro forma un triangolo costituito da tre elevati massi 'dolomitici, di monte Cassone a settentrione, di monte Sella o Lovcen ad oriente, e del monte YermHz ad occidente. Frn .il Cassone ed il Lo';'cen corre la catena bru Ì.Ja e calcare che forma un sol tutto con l'a ltipiano della Cat-unsca.-Nahja, dal vicino principato del Montenegro. Chiuso fra queste muraglia della natura stendesi il bacino catarino in fondo del quale siede sicura e protetta la città di Cattaro. La base di questo triangolo ·pre;enta da Ostro una costa leggermente arcuata, di circa cinque miglia di lunghezza. Il contrafforte che ora potentemente fortifica l'Austria, · ha una bel la e lunga istoria nelle guerre dalmatiche. Nel 18'13 i francesi stretwmente chiusi in Cattaro, blocca ti da terra e da mare, resistettero il più a lungo possibile. .Ma l'ammiraglio inglese Hoste, con quel sicqro intuito dei pregi del terreno e larga conoscenza del littorale dalmatico, da Fasana a Spizza; che egli aven saputo acquistarsi in dieci anni di guerre e di ardita navigazione, ordinò che si coll ocasse una batteria sul contrafforte del !lJOnte Vermaz e che
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RI VISTA DEI PEHI.ODIC-I JU ILITARI
di là si bersagliasse la città di Cattn ro. Allora, nella notte del '16 al 11 ottobre, come scrive nella sua stori a della Da lmazia il prof. . Eber, tutti i croati al servizio di Francia e di presidio in Cattaro, temendo delle offese che procedevano del Vermaz., disertarono e si presentarono a Perzagno all'abate Brunati, agente austriaco, portandogli tre bandiere e le ch iavi de!Ja cittal:lella. Roste ed il vladica del Monteoe1rro, Pietro I, i I Grande, proposero una capitolazione al generale france;e Ga·uthier che la respinse. Nel dicemb re le ' ba tterié del Vermaz tuonavano contro la città di Cattaro ridona all'estremo . Il 27 essa capitolò.
Cronaca francese. - Sdoppiamento de l 6° corpo d'armata Il riordinamento del servizio telegrafico mi litare - Piccole notizie militari.
ANNO
XLIII
RIVISTA MILITARE ITALI A N~A
DISPENSA
VIII.
16 APRILE 1898
Per la Direzione Lonovrco 0IS O TTI ' ttnente co/onrn,l/.o R. il., i11ca·ricalo
o A
~
DEMARCHI CARLO , /
gerente.
ROMA VOGHERA
-TIPOG1\AFO·IWITOR8
1898
I
ENRICO
6-19
SOMMARIO DELLE J.IATERIE CONTENUTE NEL L A PRESENTE DISPENSA
Il mllita.rismo. C. Cònsr . .
IL MILlTARlSMO
Dieci conferenze di Guglielmo Ferrero. · ·
· . ·
. . .
. . . .
. .
D1i-:c1 coNt'ERE~z~: m
. Pag. 649
Per la conclusione sull 'indirlzzo degli studi dl g eografia milita.re. - G. R1vA PALAZZI, maggioro generale . . . » 6'74
c+Uc+LIEL1IO J!'ERRERO
Milano, 189$. -
F ,·atoll i T ,-e\'cs
Gli sbarchi di c orpi d'operazione sopra coste nemiche. ELMSLJE, maggiore della Reale artiglieria brittannica. (Continuazione)
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Nota bibliografica: Pensieri sul combattimento odierno Notizie politico-militari. -
a;•
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Notizie militari estere: Austria-Ungheria: jJfanovi·e ù1121c1·iali ed ese1·citazioni tatticl1e annuali nell'esei·cito aus!?'o-ungarico. - N 1,ove disposizioni 1·elative all'ammissione nelle accademie m1Uta1·i dell' ese1·cito aust1·0-ungan·co . . . . . . . . . . . . . . . . . ,. 'ì'20
Francia: Rio,.ganizzazione del servizio te!egra,lico 1111liù11·e. -
C1·ea-
zione dì ima compagni<t ciclisti. 1'as's<t militare. - Quarti battag lioni alle manovre. Sdoppiamento del VI co1·po. .il.mmissione di sottujjiciali alla scuola di M. di 8ai11t Jlaixent. - Ammissione alla scuola sJJeciale di Sain t Cui·. - Fondi p er il pe1j'ezionamento del mate1·iale d' al'lnaine11to. GuaiJUt di cuoio per fode1'1· di sciabole, . . . . . • 721
Romania: lsfruzione degli allt'evi ufficiali di rise1·~a . . . .
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125
Russia: J>1·omoz ioni di' capitani al grado di tenente co/Ònnetlo. IlisUlt((ti della ,;hiamata della leva del 1897. tl'uppa nella 8ibe1·ict 01·ie11tale . . . . . . .
Aumento di »
12G
Serbia: .fr'ot·mazirme dei 5° rtJ,qgimento delià g11a1·dia.
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'728
Rivista dei perlodioi mllltarl . . .
CASA EOI'fIUCE LIBRARIA
E.
VOGHERA -
)) '72()
PROPRIETÀ .LETTERARIA,
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Una nuova eruzio ne d i quel ·brillante e largo ingegno a cui dovevamo l'Europa giovane, sotto· nome di Militarismo, non pote\·a non richiamare l'attenzione del vecchio che spese :tutta la sua vita nella milizia, ch'ebbe pure qualche parte nella creazione del giovane esercito italiano, che ora, ~uor~ della corrente della modernità, sta g uardando lo spettacolo dalla sua solitudine. Conoscendo l'aL'l.tor'e - non d i persona però - sape\·o che -a vrei trovato nel libro una splendida, luciferica, spietata esposizione di grandi idee modernissime, erompenti precipitosamente da un giova.ne Vesnvio, in ,seno al quale arde un fu oco di verità, di giustizia, di cal'ità civile, non patriottica ma umanistica. Non àvrebbe potuto sorprendermi che nella sua foga giovanile lanciasse pure molte scorie, e grosse, e neppur'e che l e sue lave trascorressero oltre i confini del -teina propostosi, come almeno io me lo figuravo. P ensavo bensì: possiamo intenderci, noi vecchi, con questi giovani, -che parlano un linguaggio tanto di verso dal nostro? ... se alla nostra stantia parola d'ord ine: Pat?'ia r isponda la balda controparola : Cnccagna? ... Tutto ?iò ·ohe fu. oggetto del nostro culto, combattuto da un'onda che trabocca dalle cattedre, <lalle conferenze, dai libri degli apostoli del mondo nuo,·o, va gi1\ di moda. L'Italia va buttando via i panni cl)e le -erano stati messi -addosso al levarsi su dal sepolcro ; prende freddo, casca dalla poe.sia alla prosa o inventa una nuova
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poesia da cantarsi con accompagnamento di cucch iaio e forchetta... Fa bene?... F a male? ... Credetti che · il m'ililw·ismo del libro dovesse essere qnelloche sino ad ora s'intendeva per spirito di casta militare, opiù comunemente prepotenza milit:>.re, o q-irnllo che noi soldati diciamo spirito m:ilitar·e, che è propriamente l'anima. dell a milizia. Aperto appena il libro, vìdi che l'autor e mira. assai più lungi e ad un bersaglio molto p iù g rande, che insomma reca .la poderosa cooperazione del suo ingegno e della. sua penna alla Crociata contro la guerra. Un q ualcosa di enorme, in ci.1i il militarismo , come Jo intendiamo noi,. sguazza dentro e quasi sparisce. Sono dieci confe-1•e1ize, ten ute, com'è detto nella prima pagina : « salvo mi.a, in Milano, tra il 7 febb ra io e l' 11 a prile « del 1897, per incarico avuto dalla « Unione Lombarda p er <( la pace »... allungate, arricchite e rimutate in vari modi, « pr.i ma cl i_esser date alla stampa. >> V'è una breve prefazione, assai interessante, in cui l'autore, dà la, ragione della sua opera. « Questo libro » dice « non « v uole ann nncìare agli uomini nessun ,n uovo regno dei cieli,. « nè descri vere ;1essun favoloso paese di cuccagna; vuol solo « dimostrare che 1101 passato la guerra è stata la figlia dei. « peggiori v izi umani e non la madre delle più bel1e virtù;. « che nel preSénte, _t,·a i pnpoli civili ci'l!}uropa,. la guerra non, «.ha più alcuna funzione da compiere, e che pe'r ciò va spa« rendo, anzi è gii1 mortit e $opravvive solo nella immagi« nazione ç!egli uomini, troppo lenta a seguire i rapidi ri« volgimen Li delle cose. (!) Que::;ta non è dunque una fan-.. .« tasticheria sentimen tale, ma una analisi della vita, una in. « terpretazione della realtà; che può essere erronea, · ma che « fu tentata con il solo e deliberato proposito cli penetrare <{ la veri tà delle cose. » Questo liqro dà << le prime co_nclusioni di lunghe r icerche>> che ,l'autore « va prosEgÌiendo da anni ... 'rèinte delle itlee di « questo libro furo no meditate a lungo, t.ra i cimiteri silen.(< z1os1 di lontane cose mor te da secoli, sn vecchi libri e1
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IL MH,lTA RISMO
IL M1LITAR1SMO
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« docu menti. coperti dalla po ivere veneranda di ciò che fo, tr a << ìe ro vine di civiltà passate ... Mi sono iJclotto a µubblicarlo, « perchè ho veduto che libri di questo tipo ser vono a diffon<< dere tra le persone colte il gnstò delle questioni e dogli «. studi sociali ... :È tutto pieno cli orrore per la violenza cieca << e br utale:.. che nasce (l'orrore) dal pensare che, più la csi« stenza è piena di pericoli, cli diffìcolt,à , cli g randi e nobili << ambizioni (?) , più deve l'uomo purificare la sua morale, la « sua politica, la :filosofia della vita con cui si governa, di\. « ogni stoltezza, foll ia e vanità. « Ora noi abbiamo. bisogno urgente d i una simile pnrifì« cazione. Da quaranta anni si lavora a persuadere il popolo · « italiano che la salute è per lui nei principi morali e nelle « istituzioni di quel militarismo eh tipo francese e napo· « J.eon ico, che fu introdotto tr~ noi dopo i.l 1860; da qua« rant.'anni si sottopone gran parte della gioventù maschia, « alla educazione della caserma ; . si tenta in tutti i modi « di esaltar l'anima del popolo con una passione rnilita1:e, « che se non genera l'energia, la simuli almeno .... » Segue UJJ. qt1adro, o meglio un abbozzo, altrettanto vivace quanto rapido, delle non liete condizioni iutellettuali, morali, · economiche, politiche, sociali deUa n uova gent e italiana, nei qnale veggo g ran verità e una sicurezza d'occhio e di mano magistrale. Del male che accenna l'autò·r e non dà colpa, se non cho indirettamente e pa.rzialmente, a qnel rnililm·i smo di cui ha parlato prima, in quanto che gpesto non ha potuto e non lo poteva: da sè ,,o~o ·-- prevenire o sannre quel male. Ben altro ci vuole ! d ic'egli ; e in quest.o anch' io sono perfettamente d'accordo con lni. Ben altro ci vorrebbe! La prefazione termina collo avvertire il lettore che questo libro fu scritto due anni dopo l'altro l'Europa giovane « co« sicchè questo (il Militw·ismo) rappresenta il pensiero del< l'autore maturato di due an ni. Il lettore potrà. così spie« garsi certi m~tameuti cli idee, senza supporre nello scrittore ,< una volubilità troppo grande. » E d io applaud isco di cuore a questà chiusa, per le grandi speranze che hanno suscitat;o
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I L nm.lTAR!S.110
l'L MILl'J:'ARIS)10
in me lé due pnme manifestazioni di questò splendido m -, gegno g iovanile.
,è un effetto della ferocia n ativa, animnlesca, della specie umana,la quale è stata addokita, sì, ,ma non d iminuita dalla
civiltà ; ma soggiun ge che, questa, la civiltà, progredendo ·sempre n ell'oper a sua fatale di reprimere le male passio ni, deve in un tempo più o m en o remoto àncora sopprimere la guerra, perchè è mala passione il voler recar danno al trn i ·e m etter sè a pericolo di soffr irlo e il lavoro sociale intende t utto a schiv11re dolore e procurare piaceTe. In tale argomentazione si può trova.re appiglio a molte e non lievi obbiezioni, tanto più se si considera ehe una alme,n o delle d u·e .parti guerreggianti crederà quasi sempre di avere per sè t u tte le buone rag ioni e si r idurrà a venire alle armi solt anto perchè venga a mancarle ogni altro modo di far valere quelle ragioni. V'è il caso, per ·esempio, della legittima difesa, che può portare persino a far guer ra offensiva,·come :a guardar bene, spassionatamente, avvenne alla Turchia ,l'anno scorso. Oggi che le contese tra g li Stati nascono e sono .alimentate e inviperite da passioni non più di singoli prin c ip i o capi, ma di i'nteri corpi sociali e dei loro origani, dove t roveremo quella gente, che, levata ad una alta temperatura, conservi la calma sufficiente per bilanciare pericoli, dolori, p iaceri, prima di esser messa alla prova? I miracoli dell'arbitrato per ogni caso, tra contendenti inacerbiti, di cui nè l'uno n.è l'altro voglia cedere, sono ancora nelle nebbie del fut uro, di un futuro che v ogliamo sperare prossimo, ma che può no n esserlo. Nou v'è forse qualche grano di sovercbio ottimismo i n qu elle visioni dell'autore ·?... La nativa ferocia. n egli uomini, dopo tanti secoli e tanto lavoro di civil ~à ·ne conviP,ne egli stesso - è addolcita, sì, ma non dim inuita , dio'egli; io mi contenterò di 'di~·e non spen ta. SoUo f orme civili ella è più visi bi le che altrove anche .oggi preéisamente .là dove si. dice comunemente che sia il · pr,in cipal focola.re 1
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della ci vilt,à, in Francia, in P arigi. Quanto cammino dovrà fare ancora civiltà per riuscire a spengerla ?... E fn.ttan toL. Non saranno possibili le guerre?... Non sarà necessario, utile almen o, sotto qualsivoglia forma., il militw·ismo? L'autore prosegue: « sia negli i~1d ividui come nelle so« cietà: lo spirito bellicoso è sempre l'effetto di una malattia. << Gli uomini che amano la guerrn per la guerra sono mo« ralmente ammala.ti ; e le società, sono tanto più facilmente « tiral;e a lla guerra-, quanto più il loro ordinamento è moral« mente vizioso. » E sia pure se si vuole, ma ta.luna d i .quelle società può trarre pei capegli in campo qualcm1'al tra che sia p iù. sanamente ordinata; secondo le condizioni dei po poli , dei ltiogh i, dei tempi. Non accetterei quella sentenza come· un assioma storico indiscu tibile. Ora l' autore prende la sua penna più grossa e la intin ge nel suo inchiostro più nero e gitta giù uno schizzo dei « con<< quista.tori militar i )) cioè dei grandi capitani, dei grandi u omin i di guerra. Ecco corn'ei li rappresenta; « quasi sempre •< melancon ici violenti, misantropi pazzi d'orgoglio, tormen« tati da un' irosità cpntinua e da una continna incontenta(< bilità, ·capaci di inter essarsi so.lo alle. cose da, cui potesse ·« v:enir loro una soddisfazione di orgoglio e perciò continna« mente affi.'itti da un tedio incurabile e da un b isogno insa« ziato di' eccitazione. Non per altro essi hanno empito cli « gnerre interi ev i storici, se n on per il bisogno d i sfogare « C] Uesta i ncessante inquietudine interna, d i scuotere via con « violente emozioni, questa oscura malinconia che pesava « loro sull'animo ; di soddisfare nn poco r i nsaziabile orgo· « gl io, il solo sentimento da cui potesse d erivar loTO qualche « g ioia morale. Nature d i rissatori incorreggibili, per l'orgo•( g lio smisurato e l'iracon.dia, essi h anno port,ata questa vio« lenza malign a di carattere così n ei rapporti personali con « i serv itori, .come nei rap por t.i d iplomatici con le altre l'la« zioni e i loro rappresentant i; di qui l'um·ore litig ioso della « loro polil;ica., che resta anche nelle questioni in cui non si « ritrovano più · i motivi d i guerra. ordinari alla età storica (( in cui ciascuno di essi è v issuto; che t rae spesso da un
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La prima conferenza .ha per titolo: Pace e guerra aU(J, fine clel secolo XIX. Comincia collo· ammettere ché la guen:a
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, J!. MIL!'l'AltlSM O
IL M! !.lT"ARISMO
<< piccolo puntiglio per.,;onale del sovi.',1no la ragione d i mia « guerra gigantesca tra popoli. Nè per quante i l lorq·orgo-
'Carlo XII di Svezia o qualche despota o capitano oneu:tale, cioè semibarbaro. · L 'an..tor-e però fa eccezione di taluni che ebbero, com' e1 ,dice, « la gu·erra gaia »•che, secondo lui, dovrebbero essere ,stati q uelii i qu ali guerreggiarono non per inclinazione, ma per neceisità-, come costretti dai tempi, dai misi, dagli· uomini; e tra questi ci addita Giulio Cesare, che a me pl1re sembra.costretto, si, ma più che altro dalla propria ambizione. 'Non so veder bene perchè non dovesse 1.tvere anch'egli « la .<.< g uerra triste>> se non fo sse per privilegio d i fel ice temperamento. Anche tra i popoli l'autòre dist,ing ue « quelli che hanno ·« la g uerra gaia e quelli che. hanno la guerra triste; e la ·« hanno gaia o triste, secondo che i loro Go ver ni sono buoni « o cattivi, secondo che è maggiore o minore la g iustiz ia « dei loro ordinamenti soci.ali . » Qui pure due soli esempì, ma presi ambedue dall'oggi, dalla flagrante q ues~ione cubana; gli Stati U niti dell'America settentrionale e la Spagna. G li Americani hanno la guerra gaia, gli Spagnuoli l'hànno triste; e per dimostrarne la ragione l'autore fa con mano maes-tra una descì:-izione delle poudizioni politiche, sociali, economiche e morali di quelle d ue nazioni; sole smagliante di là, dall' A~lantico, dove va tutto il cuore del giovane democrat ico; t empo · molto grigio, e quasi notte senza luna, -di quà.; ma se non siruno proprio nel vero, non dobbiamo esserne lontani. · Sono due capitoli (III e IV) che meritano -davvero di essere letti. Segue una rapida ma stupenda anc1.lisi psicologica della vita .ili g uerra della soldatesca gregaria ai dì nostri, da cui ·emerge la necessità della disciplina, che l'autore afferma colle ·belle parole del · nostro tenente col~nnello Barone. Accenna .i d iversi metodi che furono adoperati sino ad ora per otte. n er e q uella abnegazione che è il fondamento della disciplina ,d i battag lia : l' assuefazione progressiva al pericolo, come negli antichi eserciti cesarei romani « su cui -Napuleoné con,< tava molto »; il fatalismo, come tra i l\fa.omettaui; la paura -0.i pene sevt:rissime, che dice « sist ema applicato oggidì dal
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« glio diabolico s'inebri nelle vitt~rie e nella umiliazione dei « nemici 1>uttati a terra., essi t rovano una felicità intera, e « continua nemmenrJ n~lla gi:erra, che1 pure è un bisogno ,<
della loro natura, perchè lo sforzo sovrumano di volontà
« e di pensiero che costa loro una g uerra, ne accresce quasi
« fi no alla insania la convulsa iracondia - - loro massimo tormento; e 1a voluttà momentanea della vittoria è pagata ca-
<< « « « .
r;m_ent~ con dover sostener la fatica ineffabile di t anti pensieri, d1 tante collere, di tante impazienze, di tanti sforzi violenti di volontà, necessari a smuovere un così oo-ran nu« mero di spiriti tardi e torpidi che aspettano da loro il prin« cipio del moto. In fondo, anche per loro la guerra è u ua « sofferenza, onde essi ne hanno una specie di ribrezzo sé« greto ; ma tant'è, il èaratbere orgoglioso e violento li tra« scina, mal lor g rado, sempre di n uovo alla g uerra. La loro « natura dolordsa li t ira alla guerra e nella guerra essi tro« vano, attraverso pause fuggevoli di piacere, · un ·esacerba« mento della propria infelicità: il circoJo eterno della g uerra, « che nasce dal dolore e lo genera. » · · Messoci dinanzi questo così fosco qn8<dro dei som.m i g tierr ieri, che quasi pare venuto dall'Inferno dante~co. l'autore ci presenta qualche esempio, due soli, cioè Attila; quale è descritto dal bizantino Prisco, e Napoleone I , e ne accenna di sfuggita un terzo, l'imperatore r omano Settimi.o Severo. Io so di qnesto che fu un prode capitano, abile e for tunato, rista,uratore della disciplina nelle legioni romane, temuto dai suoi non meno che dai nemici, ma . non saprei dire quanto r~tssomigliasse agli altri due e all'archetipo espresso dal quadro. Lasciando a,i lettori il. g iudizio circa l'Unno, che in sostanza non poteva essere che un barbaro del secolo v, e tanto piu circa, il Corso ·moltissimo più no to a noi, credo che non d~bba essere fac ile trovare tra gli uomini di guerra più preclari dei t empi moderni uno a cui s'attagli abbastanza b ene q uel lugubre modello~ e-dubito assai che si possa rinvenirÌo anche tra quelli di secondo e terzo ordine, se non fo sse nn
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JL MI LJTARlS)IO
JL MILITARIS'l! O
« Governospaguolo ai suoi soldati d i Cu ba:». Non so per ch& n on parli del sistema oggi vigen te in quasi tutti gli Stati civili, della pr eparazione alla g uerra d i tutti i cittadini validi, mediante hna breve educazione militare teorica e pratica · della. cui efficacia forse dubita.. Dopo di aver detto. che ~oi tre metodi da l ui accennati si può ottenere solide soldatesche, _da genti rozze, ignoranti; quasi selvatiche, d ichiara com'egli,. stimi p referibile la disciplinatezza volontaria della gente colta, e invoca l'esempio degli Americani del Nord nella. gt1erra di secessione 1861- 65, facendone l' applicazione a lmeno ad una eletta che dia éonipattezza e fermezza alla massa; che, ~ in s~s~anza quello che dovrebbe dare agli eserciti europei il serv1z10 d'ar me obbligatorio esteso ai cittadini d'ogni classe. Ma quegli Americani su cui il giovane democratico si appoggia così volentieri, sono una gep.te si~i gene1·is, nata, cresciuta e vivente in un mondo assai d i ver so da questa vecchia Europa, da questa· vecchissima Italia. Noi che abbiame sperimentato le milizie volontarie cont.ro le buone soldatesche regolari, e possiamo avere per hase di g i udizio non Ièggende ma fatti visti e vissuti, possiamo pnre avere il diritto d i non condividei·e interamen te l'opinione e la :fiducia del o-iovane scrittore. ' ' e, Dice : « E facile capire che tra questi quattro sistemi, l'nl<< t imo (lo americano) è quello che costa u na somma mi~ « nor e di dolore alla societù, che lo ·applica., I · tr e p rim i si1 « sterni i mplicano la ~oercizi one violenta in tutti i rapporti « .sociali; e quindi oppressione economica e morale del popolo,. « instinti tirannici nelle classi dominatrici : l'ultimo i mplica << invece condizioni del tutto con trarie a queste. » << l\ia soggiunge -- lo ripeto, esso non può applicarsi che a nila, « mat~ria uma,1fa elettissirna >.) che noi, per nostra disgrazia, non abbià.mo. D unque, almeno per ora, è inutile par; la.rne. L '1w tore dev'esserne più che persuaso egli stesso ( vedi pag. 353 e seguenti del suo libro). · « Ora il p rocesso con cui si,può raffinare la materia umana. « sino a darle i-a divina purezza del diamante, si r iassume « in una parola sola : giustizia. » E qui si .en tra in un a.rei· pelago dottrinale di affer mazioni e negazioni ricise, taglienti, ·
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che si succedono ~ino quasi a dire che dove sia i l Governo giusto, vi sarà pu~e i mpossìb1lità di guerra. ~l male è che l'autore medesimo, volgendo intorno i' occl110 per questo mondo d'og g i, non sa dove trovare un Governo veramente g iusto,. come lo intenderebbe lni, benchè l'Inghilterra per un v~rso, gli S tati Uniti per un al tro, lo attraggano-. Ad ogni niodo egli si pone t ra i campioni della pace, 11011 tan toper la considerazione de i danni e dolori _cl:e la. ~ue~ra p1:o· duce, quanto per combattere quello spmto d1 rngrnst1 zia,, d i violenza, di « sopraffazi9ne » che \-i scorge. - Neppur questo può persuaderci, se pensiamo che il danno e il dolore sono inseparabili dalla g uerra, mentre possono esservi guerre g iuste, come quella cui siasi t\·atti per difesa contro prepotenze straniere ; per cui tra g li a,v\r.ersari della guerra possia,mo dare ragione intera ai senti~entali , non così ai filoso, fanti. La seco nda conferenza [La società militare (quest9 mili-
. tare ci pare di troppo) bar ba1·ica. L'orda] è nn bellissimo quadro della vita intera dei popoli guerrieri barb:Hici, co~qnistatori e devastatori, di quelli però soltanto _d1e tutto struggono e. nulla creano, che .si man tengonQ 1mpermeab1h alla civiltà e si logorano da loro medesim i, come è a.ppnnto oggi nell'Africa la informe società dei Dervisci, che Fautore prende acl esemp io. Ved iamo forrnarsi il primo m:cleo dell_a vàlanga, poi questa crescere, preci pi tare, g iacere, d1ssol ve1:s1. È una forma del bellicismo, la più prossima al brigantagg10: il rnililarisnio non ci entra. Del resto l'Europa vide inva,sioni barbariche procedere e finire in modo mo~to diverso da quello ; ch'è accennato dall'au tor e in principio della conferenza seguente, ma solo in nube.
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La terza conferenza è in t itolata: Le civiltà milÙw·i.· Non siamo ancora foor i dell'arci pelago. Vediamo Imperi rnililari, nei quali, s· .intende, la cast~ m ilitare predomina, governa., cioè smunge il pa.ese la$ciandovi tu ttavia adito alla civiltà,, perchè la produzione della r icchezza , d i cni ellà profitta, si /
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lL MJL!TAR!S)!O
H, MIL!TARIS)!O
mantenga ed aum6nti, sicch è ella., mentre fo. o non fat gnerra, possa a.vere non sola,ment.e da campare, ma da oziare e godere Si discende così dalla antichità civile.. ma asservita , attraverso al medio uvo, sino a moltissimo innanzi nei tempi moderni. Si distinguono du e forme d'impero militare.: l'una a,·i.c;fi)cratica, in cui sta a capo un'oligarchia ereditaria, nobiliare, feudale, esempio la:H'rancia nei secoli xvre xvn; l'altra bitr()cratica, nella qtrnle primeggia una casta di ufficiali o funz iorntr'ì militari., tratti su da qualunque condizione sociale, ma sopra tutto dalla classe media. sovvenuti da ufficiali oivili, ed anche da ecclesiastici, esempio l'impero turco. In amhedue le forme superbia, prepotenza, cup idigia., disprezzo. su in alto, servilità, viltiL, forse ra4core impotente, gin al basso; ignoranza, o appena un ombra di coltura elementarissima. dappertutto. Dopo ciò, il lettore può desiderare forse di vedere le or igini del v ero milita1·ismo n ello sp irito di consorteria e nelle regole di dovere e di onore dei Cavalieri, nel compagnonaggio o cameratismo dei Condottieri o dei Giannizzeri, nelle prime discipline dello bande spagnuole e svizzere, dei lanz ichenecchi, dei raitri : ma l'autore non ne fa motto. Y ediamo bensì nel libro sbocciare e svolgersi la gerai'chia militare, che l'autore considera sotto lo aspetto sociale, come conseguenza della costituzione dispotica degli imperi m i{itari. Salendo a lla cima., chiama illusione la fede nella u tilità dello affidare il governo dello Stato militare ad uno solo, contro la opinione dello S pencer, e s'ingolfa in sottili ragionamenti che, se noi'!- altrÒ, vanno assai Iungi dallo ar-~ gemento del libro. Abbiamo sempre dinanzi agli occhi la ]'rancia di Luigi XIII e L uigi XI V. ove quella che l' autore chiama civiltà militm·e non è altro che la monarchia dispotica e feudale e il militarismo si confonde colla prepotenza dell'aristo.crazia di nascita, che provop di tanto in tanto le _jacque?'ies. Del vero e sano spii'ilo militai·e nulla si vede, benchè ve ne foss e già una buona dose n egli ese1·ci ti di Luig i X IV, come ve n'era, e più puro e in grado forse maggiore, in quelli che stettero loro a fronte. Giustizia '
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.avrebbe voluto che ne fosse fatto qualche cenno. In questo ·quadro, ben disegnato, rna colori~o e lumegg~at~ con penn ello crndo, tut to il male è in vista; quel po d1 bene eh~ pure doveva esservi anche a qu ei te~np~ manca. affatto. ~ -qne:;to nù difetto non leggiero, che si risçontra m tutt~ ~l libro, per cui questo, nonostante la sua ~~parente .ser enita. prende aspetto di opera passionale. Ma c10 non puo fa1· mera.vi rrl.ia, se si pensa alla :,;cuola cui appartiene l'autore, allo -suop~ al qnale mirava, e all'uditorio per cui furono fatte · queste conferenze. R accolo-o dal caoitolo VI di questa terza conferenza alcune senLenze:° « La g~1erra non ha accumulate nella storia che « rovine materiali e morali ( ! ! !) » - « Oggi la maggioranza « degli uffi.òi.l i possiedono queste qt~al it.à (sentimenti di lealtà, (( di onore di cavalleria), rna essi le hanno apprese dalla (< morale b ~rghese. » _. « La. societ:~ militar e (in genei:aleJ 1< vive i.n uno stato di anMchia mora'le. »
Quarta conferenza: La vita sociale nelle civ~ltà_ m!l'ilar·i. 'l'utto ciò che l'autore mette qui al presente s1 nfensc~ al passato, e più particolanneute alla Francia d'~~nanz~ la.1:1v~ìuzioue. Dice che la ca'3ta predomi::iante negl imperi .militar~ , l'aristocrazia militare - la n obiltà insomma, diremo no_1, militare O no - prende per sè i diritti e i p~aceri, ~ ~ascia alla borghesia ed al popolo 'i doveri e i dolori. Negli mterv·lllL tra una o-uerra e l'altra - sempr·e dunque quella che u~ u va alla g~erra (ecclesiastici, magistrati, al ~i ufficiali clell'orcline civile fannulloni sotto qualunque titolo) - non ' . . p ensano ad altro che- a d ivertirs.i, _a godersi la v1~a, a _l:lpr~~ -care i l ilenaro proprio e l'altnu rn lusso ~ god1me_nt1. Da l'esempio e soverchia t;uttì di gran lunga 1l_ capo d1 quella ca:.l;a, e d<."110 8tato (vedi Luigi X1V nella prima parte del!~ sua, lunga vita, il Reggente d uca d',Orléan:s, ~uigi X V e 1 -l oro imita.tori d'olt re Reno e d'oltralpe), specialmente_ s pre: ,cando enormi somme in colossali edifici sull'esempio det
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IL M!L fTilRISllO
IL
despoti orie.nt~li e degli impera tori romani. - Iu Italia, dico, io, ne fu visto qualcosa a 'rorino, a Parma, a l\fodeni, a Fir:nze ( imperi milita.ri ?... ) e molto più. a R6ma (impero militare?) e a Napoli (? ). - • Del resto oggi, dice l'aut ore, sotto Pin~uenza l?revalente della borghesia, si fanno operepubbhche le quali superano di molto in grandezza, ed iufi.nitamente in utilità, gli artistici monumenti del fasto aristocratico e regale dei secoli passati; basti accennare le fcfrrovie. Vi è (vi fu) dunque un « lusso militare » che mira « allo << sfarzo , e talora anche alla bellezza artistica >> e un « lusso « borghese » che vuole « il c:omfort, la comodità. »· - Si potrebbe domandare a quale delle due categorie appartengano palazzi ponti:ficii e principeschi di Roma. - Uno dei caratteri più spiccati del lusso aristocratico-militarA., in passato, dice l'autore, fo ... « la sudiceria. » - Che fosse prc,prian;iente cosa ar•istocratica e mil'itcwe! ... - Oggi la cura della pulizia,è grandissima tra i militari; ad anche ciò è passato in loro dalla borghesia. Si passa al capitolo scabroso delle relazioni tra / due sessi, e qui l'autore ci rappresenta con molta verità e con colori vivaci fa vita licenziosa della aristocrazia militare, coll'occhio sempre ~sso nella Francia del passato, ~he veramen te si può di.re ne fosse maestra; ne accenna benissimo, benchè cli volo. le ragioni, e dimostra quale virtù miglioratrice abbia in avuto nei tempi più prossimi a noi, la, prevalente influenza della borghesia. Argomento questo che potrebbe da sè solo forni r materil:t, {tcl un lungo discorso, e l'ha già fornit,t nel nostro Parlamento e nella stampa nella occasione delle d iscussioni intorno alle leggi sul matrimonio degli .ufficiali. Se non che la borghesia odierna, alta e bassa, indigena. ed. esotica, ci offre a diluvio esempì di scostnmatezza che, a lmeno per numero, sorpassano di cei·to quelli offertici dalle aristocrazip, di spada dì ogni paese .. Si direbbe che gli scolari hanno superato i maestri. ~fa, r ipeto, quest~ è un campo troppo vasto. Questa conferenza termina così : « Il principio adull'que; << su cui poggiano le soèietà milita.r i, è l'egoismo. Le classi
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MiLLTArJSil O
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dominatrici vogliono che la. società tutta contribuisca a
« procurar loro piacere senza che esse si studino di proc'.irare
« ao-li a ltri un equivalente di gioia; qualche volta anzi pro·« c~rando in cambio un eguivalente di dolore. Esse vogliono « i piaceri e le gioie del lusso e della ricchezza, non però le ' « pene austere del lavo~·o; vogliono_ ~e voluttà ~e~l' a~nore , « ma respingono le gravi responsab1hta della famiglia. rutta « 1~ loro ,o/ita è una continuata negazione della. giustizia Se « dungue la civiltà mili tare dnrasse, il suo tri~lifo definitivo « sarebbe il falliment o della giustizia; ma noi vedremo che « ne~sun o impero militare è riuscito, nonostante gli sforzi « più disperati di volontà e di pensier_o, a gnest~ t,:·io~f~ de·(< fo:iitivo della propria viziosità; tutt1 sono precipitati m co« !ossa.li rovine t ra le fiamme di inestinguibili incendi, che « le classi dominatrici stesse a ve vano attizzato; trasportate « da nn a follia a cui nessnna di esse ha potuto resistere. Gli « imperi militf.Lri . sono destinati a cadere, tr~tscinaudo nella ·« propria r ov ina tutto i l mondo fastoso cr~sc~~to sull~ s_trut· « tura · delle loro ingiustizie; i monumenti p1u splendidi del « lnsso pubblico, le reggie sontuose, i capolav~ri con c~i gl~ « ai:tisti più grandi hanno volnto ricreare gh oz1 vam ~e1 « dominatori viziosi. È insito nella civiltà militare un pnn« cipio di caducità., ohe neanche la forza del genio può ~in« cere, ecc.... » Dove· va a colpire questa tremenda scanca, ·oggi?... Nella modesta nicchi~ O?·e campa di st~nto ~l niilit~r isnio ital'irtno no certo. A noi tutta questa m1traglm. che 11 ,giovane scrittore va scagliando contro alti e larghi bf:'rsagli, .a noi passa sopra il capo un bel tratto.
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ciò
Quinta conferenza: La clecoclenza e rovina degli lmper·i L'Impero tiwco, molto lnngi da noi, come vedete, per ogni strada. . . Sono certamente bellissime pagine, o per lo :meno tali c1 sembrano, perchè noi sappiamo benissimo che là in riva al Bostoro agonizza un gran malato, vecchio e pieno di acci?.cchi, ma non lo conosciamo che di n~me. Potrebbe darsi che vi fosse qualche po' d'esagerazione in ciò che d ice l'autore ,
m'il'ilcir-i.
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I L M<i LlTARiSMO
forse derivante dalle fonti alle quali egli ha attinto. Ad ·ogni modo, guar dando alla dat~ della pubblicazione del libro (dicembre .1897), ci sorprende di non trovarvi {ma parola di due fatt,i cli gran rilievo, che segnarono come due punti d'arresto, , nel diva~amento della Turchia, cioè il riordina.mento delle sue forze terrest,ri, per ope-ra principalmente del ted8sco generale von der Goltz, e la bella occasione di sperimentarne il merito in una guerra breve, di sicuro felice esito, offer taledall'iricauta Grecia. Sesta: .Napoleone, il prototlpo dell'uomo di g uerra, del conquis~atore, la . personificazione del militarismo - o meo·lio. o ancora ç!el belìicismo - nei tempi moderni. In questo Napoleone, corr ispondente a puntino al tipo della specie d.escrittodall'antore nella prima conferenza, mi pare, di raffig urar e quello del Taine sotto una mano di uerofumo, ridiseg natocon u_n a bravina che strappa l'applauso, benchè quello che potè esservi d i umano e di buono nel g ran Còrso sparisca sotto q uella fosca tinta. Questa conferenza e la seguente sfugo·ono all'analisi ; bisogna leggerle attentamente pagina. per pa;ina. accompagnare colla mente la. fiumana dei pensieri che vi trascorre, alla quale sem~ra a_n gusto l'alveo che la contiene. .· Esse ci danno la idea, - e dico soltanto la idea, nou la misura - della potenza di intelletto e di espressione -del giovane scrittore.
spiritnale delle is tituzioni milltari, c'.alla gib~rna d i modelloperfetto al culto della gloria. marziale) ~ di burocrat1~m?', immedesimato colla vita nazionale. A moltiss1m1 Francesi dispiacerà questo scritto, come il prececlei~te, con:e quasi tuttointero questo libro, e non li _r:rstrncl_era. ; _a ,no1 se1:11bra una .·evera ma .1to11 ino·iusta esposizione di venta palesi e recon~ite. L a Fraucia il miglio~ giudice d i ciò che più le si con· venga in fatto di ordinamenti politici e sociali, ma è un fatto. eh' el la tiene in sospetto e in timore gran parte d'Europa. Ella ha t ra ie mani le chiavi del tempio· cli Giano.
è
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F u vera g loria'! Ai poster i l'a1·dua sentenza.
Settima: i11iliia1·ismo e Cesai·i.~mo i , i Francia. (-luadro a.lla T aine anche questo, che fa seg Llito al precedente, ma pure improntato di un'ardi ta originalità, specialm.ent;e nelì~ cons iderazioni d'ordine s,intetico lampeggianti sui rappoJ.·t i tra' la r ealtà presente e i postulati della odierna :filosofia sociale, l ra ciò che è e ciò che potrebbe e dovrebbe ~ssere. L'autor e timmira e condanna nel tempo stesso guel magnifico cesari~mo, eh' è un impasto maraviglioso di patriottismo. di tnilitarismo (inteso nel sexiso del massimo sviluppo ;nat~riale e ·
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!L :UlLITAl! I.$!110
Ottava: Il m·ilitarismo italiano. <~uesta è una :figlia bastarda. d i A.d ua, o Abba Garima che si voglia. At traverso a.cl nn velo, di sangue e di lacrime, l'autore travicle dietro _a d ~in g r:1ppo· non piccolo di. fi gnri, di tra{ncanti, di sognato~·i, d~1llus1: tra cui .non mancavano oo·li uomini onesti e cli ottime rntenz1om , . . tra vide qualùhe cosa di g:osso, e gli . parve di scorgerv i nn J!fililarisrno italiano , n a,to da tm· deliberato proposito. eh cost,itu ire un cesarismo ita.liano, un Impero militare somigliante· al francese. E gli pane uno dei principali autori -- non_attori, ma propr io autori, sin dalla prima sc~na_ - . del· triste dramma: e.ritreo. E ra, n ull'.al~ro che l' esercito italiano: nato,. come tutti sanno, nel 1860 per difender e, ·compiere ed asso.' dare quella,... che allora sembrava santa... opera della U nita, d'Italia sotto la bandiera bianca, rossa e verde collo stemma. reale di Savoia: un esercito affatto immune d'ogni lebb11ét pol i bea,, docile, modesto, rispettoso, ~)azie1:te, _schiavo _àella. lerrge e del suo d·overe, 11911 isprovvisto d1 spwilo m'Llilare,. non infetto di 'ì'hil-ilarismo. E stava là, tranquillo, coll'armeal piede; aspettando che a pezzo a, pezzo lo smembrassero per lmlestraie quei pezzi nell'Etiopia. . Omde meraviO"lia, se vedendosi dischiuso dinanzi quel campo - l)er altre ragioni che di semplice glor~osit1i n~111La r ~ -- alcuni O molti. giovani uffici1di, e anche a ltri non gwvam, si lasciarono sejlurre dai rn_iraggi coloniali e dett ero mano volontefosi alla .conquista verso il S udan e verso l'Abissinia e persino se ne fecero a.posto li ?.. Che cosa si sarebbe detto,
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. IL MILIT ARISl!O Il, MI LJTARI Sll O
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-proposero una « soluzione francese de! la. q:1estio~e italiana: ·« conquistare, sotto la bandiera del pr~nmp10 naz1o?ale, tutti « gli Stati italiani e applicar loro il regime d~l cesansmo n apo·« leonico ». Questa strana e ardita affermazione non ha alcun fondamento storico. Sappiamo infatti che la u nificazione d'Italia non fu architet tata d i primo gitto a T orino, ma si svolse a passo a p1:1sso, così nel concetto coD?,e :nel fatto; c_h~ il procedimen to a modo di conquista, colle armi, ~~ ne~essità. p èr lrt Lombardia, pel Veneto, per una. par te d egli ;::;ta~1 della C h iesa e del r eo-no delle Duo Sicilie, mentre per t utto il resto .~upplirono la ;ivoluzione e l'a.nnessi~ne ~pontanea; . che il regtme esteso a poco a poco a tu_tta l Ital~a f ~, non 1_l cesar ismo napoleonico, ma il monarchismo costituz1onale p1emo~.tese con qualche piccola modificazione di stampo forse p1u lombardo che francese. Vero è che da principio spesso nella -stampa e nel Parlamento si citava r esempio della ~rancia'. perchè allora il fare di testa nostra s pa~entu.va ed altn esem~1 di fnor i non si avevano a.lla mano, e d1 cose tedesche non b1-so(Ynava far motto. Ma anche spesso, a proposito o a spropo-si~ si citava l'Inghilterra. Da ultimo decideva il Parlamento dello Stato a v olta a volta ingrandito, con criterio, per quanto possibile, non cesareo nè f rancèse, ma parl~mentare.ita~ia~o. E basti rammentare il voto per -R oma capita.le. Cosi m1 dice la mia memoria; quindi ai miei occhi parecchie deduzioni brillanti dell'autore scompaiono. . Avemmo, si d ice. in brevissimo tempo una gran turba di stipendiati dello Stato, una farragine d'affari e di l~cri d'ogni sorta, ed avemmo pure u n Parlamento eccess1vam eute 0(Yovernativo, alla napoleonica. Conseguenze d1 Stato nuovo, for mato a quel modo, di fabbrica piemontese; ef·f ~t ti di quel tempo, d i quelle nostre vertiginose buon_e ·fortune, èd anch e riflessi dell' affarismo francese, allora navig ante a vele gonfi.e, ma non ~mpo~ti, spon ta~ei. Qualche cond iscendenza verso la Francia e 1 Francesi, qualche favore p articolare in materia di finanza, d i comm.ercio, _d'industria.. : A vevamo . obblighi. cosi grandi e così r8cent1 v erso quei · nostri v icini di ponente!
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,di questo gvosso esercito, se, aperte le sbarre, chiamati innanzi gli uomini di buona v olontà, n essuno si foss e mosso? ... E chi vorrà farci torto se, dopo la strage diAdna, fiammeggiò i.ra le nostre :file il desiderio della vendetta? ... Non v· è bisòg uo -rli mi litarismo per qnesto; basta un poco d L quello spirito mil itàre ch'è l'anima d i qualunque esercito. Con ragione dice rautore che le truppe da noi mandate in Africa, fo tte p er le prevedibili guerre europee, n on erano beue adatte ad affrontare la. furi a barbarica del p iù bellicoso tra i popoli africani. a prima. giu n ta,_ in quel t risto paese, e con tanta inferiorità, cl i forze Ma quando egli ci sbriga la battaglia del I" marzo con queste poche, secche, crude parole : « Questo povero esercito di meschini, spaventato al « primo lampegg iare del fuoco, fuggiva come una tor ma di « montoni impaurita da.vanti all'incendio che invade le pra « t erie; e g li u ffic iali r estavan o t ravolti dalla fo ga cieca di « questa fo lla atterri ta che av~vano cercato in vano cl i ferma re, « vittime anche essi, doppiamente infelici, delle falsità ed in« coerenze d i q uel sistema di nomini e cose in cui a.vevano « sceltq__ d i vi vere», nsa un linguaggio che p uò essere mocle1·· nissimo, ma non è italiano • « S tudiando il militarismo italiano,» dice l'autore. « esami« ueremo una delle p iù curiose esperienze storiche d i questo « secolo, la prova tentata d'introd urre questo stesso sistema « (il militarismo francesei in un 1:iaese n novo, m a i n cond i« zionidiverse di tempo. » ~o: le orig ini dell'esercito (e non del militarismo) italia.no sono, com e ho g ià detto, ben altre da q uelle accennate così dall'autore; e q11indi sparisce la curiosa esperienza, e lo studio casca per gran parte nel v uoto. Si comincia, come ragion n1ole, dal Piemonte. « Sino a « 50 auni fa il Piemo11t~ fu una m iniatura della :wrancia; un « piccolo Stato militare che cercttva d'imitare alla meglio ciò « che in grande faceva la Frannia. » L'autore n on può ignorare che l'esercito satdo fu ricostiLuito dopo la caduta di Kapo· leone I con <JUadri che avevano appar tenuto per la massi ma parte al l'esercito fran cese . lvia. egli va più oltre, d icendo che -d opo il 1848 il G o,·erno e il partito nazionale di Piemonte si
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AX~O lL III.
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_n, MIT,ITARISll!O
IL MILlTARlSAIO
Le forze militari di terra e di m~re forono aumentate a. misura del crescere della nuova I talia, per necessità di difesa esterna ed interna e per quelle ragioni o esigenze di politica. internazionale a cui nessuno dei grandi Stat i tmropei ha vo, luto o sa,puto - e potremmo forse anche dire potuto - sottr.arsi iusino a.d oggi. L'idea che si aumentino reggimenti e· navigli per dai:. pane, stato e .guadagno a un maggior numero· di persone e così accrescere la falange dei sostenit~ri del sistema, è abbastanza curiosa. E non lo è meno l'altra d i una specie di propaganda, t entata dalle « classi dirigenti » per suscitare nella nazione il culto della gloria militare, di proposito deliberato, contro il; profondo sentimento di giustizia sviluppato in Italia dalle· tradizioni della. rivoluzione. Quando mai, o in nomé di qualemilitarismo· fm'.ono predicat.e agli Italiani queste aure.e massime di morale militare « che una vittoria è sempre grande(!) « qualunque sia il motivo della guerr:a; che per un popolo è « sempre glorioso imporsi colla forza delle armi ad altri po-« poli (?) ... )> . Oh g li effetti della sanguinosa visione di Adua! «L,e nostre tradizioni di vittorie sono troppo povere. » :È vero. Le g lorie-dei nosi;ri avi, per un buon tratto di tempo in. su, -sono sparpagl iate un po' da per tutto f;ra le glorie francesi, tedesche, sp1ignuole, persino turchesche . Non is tavano molto· meglio di noi per questo riguardo gli Americani a l principiodella guerra di seèessi.one. Noi mettiàmo insieme q nel pocoche abbiamo di t radizioni per alimentare, non la gl~riosità . - che non avremmo materia bastante per questo - ma q Llello spirito mili tare che deve mantenerci vi vi. Ci sembra. per lo meno inutile :he si venga a dirci che alt.r i, la Francia per esempio, è più r icco di noi : potr emm~ rispondere cl;ienon nacque r i000, e prima di d i venirlo fu povero. Noi siamo rinat i appena ieri. Meno male che non ci si ascrive a demerito il nou aver noi « la violenza di ternporamento e la cru« deltà nec0ssat'ia per fondare un militarismo vigoroso)>: Non· le avevano neppure i T edeschi nel 1870, epp~re arrivarono a P arig i_ « Lo spirito mili tare si può alimentare solamente « con grand i vittorie e con prove disperatissime di valore._
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« Non si fonda un militarismo accumula.udo scon:6J,te ... » Quante ne accumularono le nazioni e gli Stati più potenti,
più militari, più bellicosi d'oltralpe e d'oltre mare!. .. « La \< follìa è uno stimolante del sen timento, molto più_ forte che « la ragione; onde un popolo non può essere oggi seria« mente militare, se non ha fatto qualche pazzia sino in « fondo . . N~i abbiamo commesso moltissimi errori; abbiamo « anche ·cominciata qualche pazzia, ma non ne siamo mai an« dati in fondo; siamo sempre rinsaviti a mezza via, se a . . « mezza via i pericoli diventa.vano t,roppo grandi, e se una « paura, non lontana parente della viltà, valeva a fa.rei « gnarire. » Daccapo e sempr e il fantasma di Adua! Oh, una volta per sero.pre, una interrogazione : Che cosa sarebbe avvenuto, ohe cosa avrebbe potuto avvenire, se il 1° marzo 1896 il generale Baratieri, invece di avvicina,rsi ad Adua, fosse rima --to fermo, o avesse fatto un passo indietro, e se qualche g iorno dopo il generale Baldissera si fosse avanzato dalL' Asmara? ... « Un'altra cansa d i ordine sociale ha fermato fL mezzo la « coltura artificiale del militarismo italiano: l'impoverimento « a la rovina della classe medièt, avvenuta nell'ultimo guin« dicennio ... » O la 'rurchia? .. , Non. è, secondo l'autore, un .lmpero militare? Non la cita egli ste,:so come esempio d i milita1·ismo? .. . .Ha dessa. o ha avuto mai una classe media non po1;era e Ùon rovi1;ata? ... << :~ impossibile fare ardere << una lampada senza olio ... )> Austria, ]!'rancia, Spagna, nelle loro grandi distrette --- ben altre che le nostre! -- seppero sempre trov~do l 'olio, quando lo vollero: sole forse talvolta l'Inghilterra e l.'O la11da si ritrassero dal giuoco quando videro l'olio venire meno. E noi rinunciammo all'avventura etio pica, non ·perchè ci mancasse l'olio, ma per altri motivi che a tutti son noti. Qui l'autore viene a discorrere del « deca« dimento della classe media, seguito in Italia dopo il 1880 « per va.rie cause» tra le quali mette particolarmente in r isaito lo aumento soverchio della popolazione, Ja caduta « di « innumerevoli speculazion~ e banche, seguita tra il 1880 « e il 1890, nelle qnali la media berghesia aveva rischiati
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IL l!JL JTAR!Sl!O
« molti dei suoi risparmi » « la politica. del protezionismo » donde« è nata una
« ad oitranza, inaugurata ~opo il 1887
« borghesia grassa, poco numerosa e ricchissima. >> « I r ecenti progressi del socialismo, tra i giovani studenti « ~elle università, furono in parte il riflesso politico e mo ,, rale di questa crisi (cioè del d_isagio delle classi medie} , che « va aggravandosi; come un riflesso ad nn t empo politico e « intellettuale fu la rapida assimilazione, da parte della « gioventù, di tutte le teorie politiche, storiche, economiche, « che, da qualunque parte venissero, negavano il militarismo.,« la gloria militare, la teoria del prestigio bellicoso. Queste « teorie sono quasi tutte forestier~ ecc. » e da ciò ,< quella « passione per la coltnra stran iera che è un carattere della « generazione a cui io (l'autore) appartengo, quella trascu(( ranza per la coltura prettamente ital iana che è il gran « disinganno o dolore dei ve~chi avanzi della generazione << che ha visto fare l'Italia. » Queste parole significano molto più che non dicano. Noi dunque abbiamo per legge, e di fatto , l'obbligo generale del servizio militare, che trae alla milizia anche la gioventù colta; ma una gran parte di questa, al dire dell'autore, non porterebbe che il corpo alle baudiere; la mente sua, la sua anima sarebbe ... altrove. Segue uno slancio di pessimismo a proposito delle nostre miserie politiche, economiche, sociali, intellettudi e morali, di cui la colpa è principalmente, s'intende, data al Governo, nel quale slancio la mia tepidezza per la esagerazione lirica, di qualunque colore sia, non mi permette di seguirlo. Noterò soltanto com'e~li attribuisca un singolare valore simbolico alla conversione (com'egli dice) di quel genialissimo scrittore ch'è Edmondo De Amicis, l'autore dei famosi Bo.z:;etti milita1·i, un tempo redattore e direttore del giornale P Italia militare. ·Ma chi di noi militari, che conoscemmo lo allora gi0vane De Amicis, vide in lui un mililar·ista? Potè forse parerlo alle signore che sorridevano commosse ai giulebbati solçlatelli ch'ei disegnava: a noi ·parve quello che ho detto, uno scrittore geniale, ma un po' troppo :- aUora -
IL MIL1TA1t!Sll0
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portato al dolciume. Quanto più lo ammiriamo oggi ? Facciamo dunque plauso alla sna conversione. Prosegue. « Un esercito, nel quale i soldati, che appar« tengono alle classi colte e agiate, sono svogliati e scettici, « mancanti di ardore e di iibnegazi one, ~ un corpo a cui manca « la spin;1 dorsale. » Basta di per se. ste.,,sa la str~tt~ de~l~ dis~iplina militare, sia pur blanda., a produrre. tali effet~1 m giovani co"l.ti assuefatti ad una vita libera e agiata. Ma insomma l'autore ha già detto ai'trove che si possono avere eccellenti (solide) milizie da gente povera e rozza, e noi lo sappiamo benissimo dalle tradizioni, dalla storia e, dalla. nostra esperienza medesima, noi uomini dei passato oramai. « Il miglior • \< modo per mantenere fermo al fuo~o uu reggime1:1to co~" posto di varia gente, è che un piccolo gruppo d1 esso s~a « esempic> di coraggio e fredd ezza e comunichi così la propria « tranquillità agli altri . .. L o sappiamo, e appun~o per ciues~? abb iamo fede nei buoni qiiad1·i, bene preparati, molto pru che nella gioventiÌ colta e agia.ta sparsa nelle file, e nei « si~ « gnori che facc iano con devozione il loro dovere )>. Se V I siano anche questi, tanto meglio; ma il farvi conto so~ra sarebbe uria ingenuità. Del resto i signori in un esermto odierno in punto di guerra ::3aranno per la massima parte nei quadri; ciò che ne rimarrà escluso varrà, militarmente, Poco più , o altrettanto' o forse meno, dell'altra soldatesca. volgare. Queste afferma.zioni, diversamente da quelle di cm è pieno il libro, sono fondate non sulla doU,rina, ma sulla esperien za. . . 'riro un velo pietoso sulla pittura che l'autore fa, deg li elementi che la borghesia e il popolo d'Italia forniscono all'esercito, di cui egli si giova per combattere, o meglio sti?:tnatizzare, ciò ch'eo-li chiama il militarismo italiano, che m sostanza è l'esercit~ del suo paese. Il solito. spet,tro gli dà i pennelli e i colori e gli guida la mano. . . In conclusione l'autore consiglia all'Italia di nnunc1are tLlle avventure guerresche, e si congratula con lei del vederla così ripugnante al militarjsmo nella generazione che viene ora ascendendo, perchè ella può pretender e a ben altro
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JL Mil.!T AR!SMO
primato che quello delle armi, a quello cioè dell'i11telletto, di cui ella ha nelle menti dei suoi fio-li il oo·erme fecondo ' o ed a cui va preparamlosi la sua nuova studiosa gio~rentù. Provveda in pace a sanare le sue tante piaghe, a soddisfare ai suoi immensi bisogni, faccia nobile gara di libertà, di ragione, di giustizia colle altre nazioni, che su quel Cétm po può superare, lasci il patriottismo militare, o militarismo patriottico che sia, alla sua vici1m, Ìtì. Francia, che lo ha nelle ossa o nell'anima; curi sopra tutto lo sviluppo ·della ricchezza privata e pubblica. « Noi siamo, rispetto ai nostri « colleghi stranieri (noi g ente colta d'Italia) deali straccioni o ' « ch e richiamano loro i l ricordo di Diogene il quale viveva « filosofando, ma dormiva. in una bòtte: con questa differenza « per0 che D iogene d ormi va in una botte per el~zione, « mentre noi ci viviamo per bisogno, perchè non possiamo « andare nei bei palazzi; chò la voglia non mancherebbB ... « Noi giovani d"oggi :-;iamo una generazione disgraziata, una « d i quelle generazioni su cui si compie la giusti.zia di colpe « e di errori commessi dalle generazioni precedenti ecc. » Questi dne ultimi capitoli sono stupendi: rn.a intanto ch'io solivo mi ronza negli orecchi qnella breve frase del cantore di Valchiusn. << Chi mi assecura? >> ed odo un m inaccioso brontolio dall"e::Jtremo Oriente, al qunle risponde di là dairAtlantico, dal paese della dsmocrazia pura, che non ha re, uè esercito, nè militarismo, e guasi neppure Governo, il g rido: « Guerra! gnerra ! » a voce di popolo. Nona conforenza: Il militw·ismo inglese e tede.w·o. È presto detto, secondo quello che dice l'autore. In Inghilterra il militarismo è a zero, perchè l"esercito è quasi affatto imboi·ghesato; in Germania, il Guverno, o meglio l'Imperatore è l'aristocrazia s'ingegnano di tenerlo su, come cosa loro, ma il p aese se ne va per al tra strnda, a l lavoro, al guadagno, allo stndio. Sono popoli positivi, pratici, trafficanti, dunque pacifici. Alla prova! Tenti la 11,nssin, di mettere un piede nella Cina, o accenni la Francia verso il Reno, e vedremo se gli Ing lesi o i 1'edeschi lasceranno fare. Ma, l'autore trovn
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,occasione, anche discorrendo pacatamente del soldato-borghese britannico e del .,oldato a controvoglia teutonico, come li dipinge lui, per' lanciare ancora qualche sasso nel giardino di casa sua è nostra, contro la neghittosa e pitocca. borghesia italiana, contro il n ostro cesarismo e militarismo,
• Decima ed ultima: Dai passato 0U'a1Jveni?'e. Qui apparisce in tutto lo sfolgorio del suo ingegno Il filosofo, il sociologo, 'Trae dalla « volontà di vivere >> uhe vede nell'fl.nima della umanità, ltì esaltazione dell'Io, qualcosa di pil't dell'egoismo, -o l'egoismo sublimato, che raflinandosi e precisan dosi diviene, nel consorzio umano, bramosia d i potenza, cupidigia di ric.cbezze e di godimento. Figlia della cupidigia è la guerra - che, così presentata, si ridurrebbe ad una specie di furto .a. mano ar mata ed a luce di sole, tigura sotto lit quale non ~i potrebbero agevolmente adattare tutte le guerre del passato . « Tale è stata sempre nella storia, la funzione vera della ·« g uerra: p~ocurare ad una piccola oligarchia una ricchezza, « che generasse l'orgoglio e le desse il piacere di v ivere in « mezzo al volgo, co me u na casta privilegiata, che è e si sa « superiore. » Ci vedete il militarismo, e poco più là il · -cesarismo ; ci potrete forse anch e scorgere, attraverso .a.lla .calma filosofica, la unilateralità di una dottrina esuberante signoreggiata da una passione acre, come da una fissazione. Ma, dice fautore, la esperienza di tutti i tempi ha d imostrato -c he la ricchezza e la potenza àcquistate in <1uel modo non sono dt1ratore; si logorano da loro stesse. E finalmente le classi do minatrici (quelle tali oligarchie, minoranze audaci) d opo tanti secoli cli fotte infeconde, an7,i rovinose, se ne sono persuase e si sono volte al lavoro, sorgente di ricchezza, e ,quindi di potenza, più sicura, e nel temo stesso più pura . D i qui un bisogno, un desiderio di pace, un novus oi·clo; opera e vanto di questo nostro secolo, glorioso di vera gloria sopra .ogni altro. Non bisogna credere però ohe la cupidigia « sia scemata nel ~< cuor e dell'uomo ». Oh n o! nessuno lo crede ! - Ora il so.eia.lista en trn in iscena e parl a con parole a ·oro ; specialmente
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IL MlLl'l'AlllSMO
a proposi.to della avidi:tà coloniale. P arole vane, mentre iD mondo va per quella china. O non avete detto che il germe· della cupidigia è nel fondo dell'anime umane? O non è l a febbre coloniale una valvola di sicurezz~coÙtro il malanno, deHe guerre europee?... Ne deriveranno al t re g uerre di là dai mari? Non è impossibile: e allora,, non v i sarà pericol'o di vedere ridivampare la. guerra, anche in -Europa e rinfocolarsi il militarismo?... La descrizioue delle condizioni economiche e sociali dei principali paesi più o meno civih · in quest'ultimo mezzo secolo e della evol uzione di t ut ti e di ciascuno verso uno stato di pace ferma e d i sviluppo economico, su basi industriali, commerciali e finanziarie più o meno rac•ionevoli e oO'iuste ) o o meno egoistiche e ingiuste, non ostante un equilibrio politico mantenuto a peso d'armi in tanta parte d'Europa, in cui si avvicendano l'analisi rapida e brillante e la sintesi ardita,. ferrea, tag liente, con uua spig liata maestria, è, a mio g iudizio.,, la parte più bella di questo audace volume. Il militarismo non vi entra che. in languore, come colto da etisia, benchè in apparenza vivace ancora in Germanja, vivacissimo in Francia. 1\:Ia un nulla, dico io, può rinfiammarlo dappE1rtatto, come lo riaccese l'anno scorso i!,l T urchia la provocazione della Grecia. L ampeggia in questo momento dove- meno lo si aspettava, 11egli Stati Uniti di America, e lampeggia pure nella Spagna. L'ultimo capitolo comincia così: « E cco definito il dov ere, « degl i uomini di b nona volontà: diffondere l'idea che la guerra, ~< tra popoli ci vili, è oramai un fenome.110 oltrep assato; rista« bilire l'equilibrio troppo t urbato tra i· fatti (che, secondo« l'autor e, stracorrono) e le idee (che, secondo luì, sono in « gran ritardo ! ». E termina così: « La fine delle guerre. « chiude il primo e il più t arribile capitolo della storia della « civiltà bianca; da questo secolo cominciano g li altri, che « saranno ancora più arruffat i, ma anche - speriamolo con ·« fede ·- meno lugubri del primo. » Speriamolo! . ,.
La prima impressione che fece in me la letturn di questo libro ·- messa da parte ogni passione o considerazione profess ionale - non saprei esprimerla meglio che col paragone di u n frutto non bene maturato . Mi venne in mente che se l'autore avesse avuto più perfetta conoscenza dell'argomento che prendeva a trattare, l'opera sua ne avrebbe vantaggiato d'assai. Poi pensai che q uelle conferenze erano state lette dinanzi ad un pubblico irnme~·oso, applaudite, favoregg iate da quella parte della stampa che ha migli ori polmoni e prestanza più o·iovanile e più atletica; pensai che ad ogni modo il libro era queUi che debbono fare romore, specialmente là dove più fer ve la vita e si apparecchia il futuro, tra la gioventù. E nel l ibro stesso, _;enuto alla luce a così breve d istanza da altro del medesimo autore accolto con gran favore dal pubblico, trovai anch'io tanta novità e originaJità d'idee, tanta potenza d'ingegno ardit0, tanta v ivacità di penmi,, insomma tanta promessa per lo avvenire, c1a dovermi convincere che avevo dinanzi a me ben altro che un libello da lasciarsi passar~ ·senza aprir bocca. Vi scorsi sopra t utto d ue cose : una mente pode~osa e una forte corrente di opini,me che supera le chiuse del presente e si slancia nello avvenire. Mi par ve bene che qualche militare n e parlasse u n po' diffusamente alhi parte colta del nostro mondo militare in questo p er iodico; e mi vi accinsi.
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PE R L A CONCLUSIONE suu:JNDIRIZZO DE GLI STUDI, ECC .
PER LA CONCLUSIONE
SUU/ 1N~1R.Ill0 Dl~GIJ ~TU~I Dl G[WGRt\li1!AMILITA RE :\ P1l0 1'0 $ 1T0 lH U~,\ Ri·~CE:-;T 1·: l'U lHH.J(:AZ.IO~t:
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Sono or mai i;i·ascorsi quasi 15 anni dalla pubblicazione fatta in quest,a Rivista di un mip scr itto sulla Jm;portanza clellu geotogia nello studio militare rlel tei·reno, a cui fece seguito l'ann o dopo, cioè nel . 1884, altro scritto dal t i tolo: La geologia e gli studi militari, in risposta ad alcuni appnnti f~tti alle idee da me propugnate n el pr ecedente. Con questi scritti e con altro sulla Geologia e gli siudi geogr·a(Ìci, inserto nel BolleUino della Società geologi ca del 1885, mi propon evo, come appar e dai titol i, di dimostra.re come in tutti i rami di studio che si occupano del't,erreno, a cominciare dalla geografi.a per scendere alla topografia, non fosse pOiìsibVe porre altro fondamento razionale che quello naturale, procedeu te cioè didla esatta cono.,cenza del terreno stesso nella sua origine, nella sua n atura e nella storia del.le sue vicende e trasformazioni. · E in questa R ivista fu specialmente sotto l'aspetto milit are, che io propugnai. per gli ,<itudi del terreno la n·ecessità di basare l' indirizzo su questo fondamento naturale, che può bel} d irsi essen zialmente scientifico ; in quanto che all'aridità del m etodo statistico, al convenzionalismo di quello
(!J C.1nw Ponno, tenente colonnello cii st,to m~:zgior,•. - <J11.idri a/./o si1u lio clclln yeogn;,.fìa militare. Compend io riel le lezion i di geo. r:tfia mi lit·irc (flar lc :;cner:d oJ c,poste agl i ufficiali a!lie1•i della scuola rii guer.-:1. To1·i11 ,, Vnlo:,c ti po~rafica e,l il. ri.:c, 1817.
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idrografico e alla troppa soggettività del metodo ipotetico, mirav·a a sostituire l'osservazione g uidata e controlla ta dalla. scienza . Nel richiamare ai lettori della Rivista questo antefatto, non è oggi mia intenzione di ria,prire la discussione sul1a verità delle idee da me esposte allor a, e sulla opportunità <lel metodo di studio da me propug nato ; g iacchè not~voli pubblicazioni di geografia avvenute in Italia in questi ultimi ani;i.i andarono _sempre p iù affermando la prevalen te tendenza verso questo indirizzo; e l'insegnamento già da 15 anni seguì.to con successo alla scuola di g uerra ne diede la migliore riprova. , . S uperfluo quindi sarebbe lo scendere oggi nuovamente 111 lizza per affrettarne la g eneralizzazione e la rapida.diffus~ou:,; chè gli ostacoli che la rallentano n on sono quasi ormai prn di opin:ioni, ma piuttosto di deficenza di insegnanti con venientemente preparati. Del resto questo scopo può considerarsi i mplicitamen te compreso nel compito p iù pian o e sereno, che oggi appunto mi propongo: di dare, cioè, in questa Rivista il benv em1~0 a l primo libro di testo di geografia militare, in cui q uel nuo ormai lontano programma di studi del terreno tro va sanzione e completa soddisfazione. B questo il 1:bro del tenente colonnello P orro, che ha per t itolo: Guida allo stiulio clella geog1·afia milita,·e (1) , Pres·e n tare qu esto libro ai colleg h i· dell' E sercito, e specialmente ai giovani; esporne in brevi t ratti il conten uto; dare una idea chiara di ciò che in esso costituisce l'applicaz{one del nuovo indirizzo agli st udi d i geografia militare; classificare questo libro e questo indirizzo fra le altre .op~re attinenti alla geografia mili~are, onde appaia la parte d1 utile . ch e da tutt,e si può ricavare; colorire con h1 parola dell'esperienza e d egli e~em pi quan to. la. fo rma severa dell'esposi?.ione d idattica pu ò aver lasciato n elle penombre delr incertezza,
(,J.) Gi:ì citalo.
DEGLI STUD I Dl GEOGftAF I A M I LITAR.E
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PE!l LA CONCLUSIONE SULL I N D!RIZZO
per il lettore che fosse nuovo a questi studi ed a queste applicazioni; tale è lo scopo pel quale richiamo oggi di nuovo l'attenzione dei lettori sull'orma{ vecehio argomen to.
Come appa.re dal titolo, questo libro non comprende eh~ la prima delle due parti in cui l'autore considera doversi dividere lo studio della geografia militare. Questa, per dirlo colle parole dell'autore, « nella prima. « parte deve considerare quegli elementi della geografia ge« nerale, o quelle parti di essa che maggior in:B.uenza eser« citano sulle operazioni d i gL1erra (terreno, acque, clima, « vegetazion e, elementi antropogeografìci ) ; » mentre nella. seconda deve applicare i principi generali studiati nellà prirri.a « all'esame di alcuni teatri di gnerra offrenti esempi atti a « rendere più concreto l'apprezzamento militare ed à fornire « tipi di studio utili per al tre applicazioni. >> ' Queste due parti formano rispettivamente materia dei d ue corsi in cui alla scuola di guerra è ripartito l' insegnamento della geografia. ,. Noi qui dobbiamo occuparci soltanto della prima, in cui consiste specialmente l' importanza ed il fondamento , del metodo di studio adottato. A dare una idea sommaria del modo con cui la materia è svolta e ripartita negli otto capitoli o sezioni del libro, valga il seguente cenno del contenuto di ciascuno d i essi. Nel I: Introduzione, l'autore espone con ricchezza di"erudizione le q uistiou-i riferentisi alhi parte metodologica e allo sviluppo storico degli studi geogmfici dai più. antichi tempi fino al momento attuale; soffermandosi principalmente c0n abbondanza di dati e di citazioni su1 movimento che si va sempre più accentuando per l'avviamento degli studi geo·grafici verso l' indirizzo prettamente scientifico. La trattazione di questo argomento fu già oggetto delle: Note sulla sistemazione scientifica clello studio clella geog1·afia militare, che lo
stesso tenente colonnello P orro pu bb\icò in questa Rivista nel 1896. Il teneno, le acque, il clima, la vegetazione costituiscono l'oggetto dei capit~li II, III, IV e V. Og_nuno di q:1esti ele· ·.menti vi è studiato prima per se stesso, por nella sua rnfl.uenza s.ulle operazioni di g uerra. . . Nel VI: Elementi antropo-geografici, viene studiato 1 uomo come ogO'e.tto e come fattore geografico: .un appoo oo-eoO'rafico b . -sito paragrafo tratta della statistica_ e d ~lla organ1zza,~10ne ,dd servizio statistico. Infine si esamma l' rnfh1enza. degli elementi antropogeografici sulle operazioni di guerra. Nel VII: Le regioni geografi.che, si riassume l'esame an~litico dei precedenti elementi, si classificano le regioni lll base ai caratteri geografici predominanti, e si passa all'apprezzamento complessivo di una regione geogni.fic~, ~sam1· nando i caratteri che assume la g uerra nelle reg10m pia.neggianti e nelle regioni montane. . . ' . Infine il capitolo VIII tratta dell'ordrnamento d1 uno studio geografico militare: ossia dà, lé norme per ar.chite~tare nel~e sue linee generali e per sviluppa.re1ne1 particolari lo stud10 geografì.co-militai·e di una regione.
Come ,o gnuno pnò facilmente desumere _dal cenno ~ommario precedente, i capitoli nei quali princ1~ahne~te_ s1 àCcentua la d ifferenza di indirizzo o di metodo d1.studio n ~petto aO'lì altri libri' d i o-eoh-rafì.a militare, sono quelli r elati vi al t:rreno ed alle acq:e; :1ementi che r iassumendo tu tto ciò che si riferisce alla, formazione ed alla trasformazione del suolo, obbligano la geografia a r icorrere per la loro intim~ e rigorosa cognizione all11 scienza che più specialmente s1 occupa .di qnesto studio, cioè alla geologia. . . . t vero. che anche lo studio degli altri elementi per co1Tl· -sp~ndei:e all' indirizzo scientifico seguito, de~e trar, profitto del contributo di altre scienze, quali per esemp10 la meteorologia, la botanica , l'antropologia, l'etnografi a, la statistica, ecc. ;
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PER LA CONCLUSlONE SULL' INDIRIZZO
ma questo contributo essendo per la minore importanza degli elementi stessi e delle a.pplica:11io11i richieste dai nostri studi, più .limitato, non costit uisce una d ifferenza ca-ratter ist i~a fra questo e il metodo seguito in altri trattati . I~ pertanto sul Terreno e sulle 1icq,ue e specialmente sul primo di questi elementi, che nell'esaminare il libro del tenente colonnello Porro, mi oc0orre r ichiamare l'attenzione del lettore, onde voglia seguire i ragionamenti con cui mi stud ierò di metterne ìn evidenza le rag ioni e l'importanza. A dare un· id ea sommaria della mat eria contenuta nei capi. t;oli relativi ai suddetti elementi , ed a g uida e schiarimento di <1uanto sarò per dire, credo opportuno riportare qui l' indice analitico.
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Le Acque.
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I . Le acque in generale. L'acqua come oggetto e fattore geografico - Oireolaziono geucra~o dell'acqua - Studio geografico dell'acqua. II. Le acque sotterranee. Circolazione delle acque sotterranee - Sorgenti naturali sorgenti artificiali. III. Le acque superficiali. Nevai. e ghiacciai - . Acque correnti - Laghi - Mare . IV. Influenza deile acque nelle operazioni d i guerra. V . .H'onti e note b ibliografi.che per lo studio delle acque.
Il Terreno . I. Natura e struttura del terreno. Rocce : loro classificazione e g iacitura - T erreni geologici. II. Le forme del terreno. i l) Genesi dolle fo rme del terreno. For mazione e trasformazione dolla terra. Azione delle fo rze interne: 1VI(;)tamor.fismo - Vulcan ismo Fenomeni sismici. ... .Azione delle forze esterne: Atmosfera - Acqua - Ghiacciai - Acqua di circolazione sotterranea - Correnti L ag hi - Mare - Organismi - Azione complessiva delle forze interne ed esterne: for mazione del r1lievo terrestre. · B) Configurazione planimetrica. C) Configurazione altimetrica. Classificazione delle forme del terreno: 'rerreno pianegg iaute - Terreno montuoso : montagne, valli, valichi - Misure a ltimetriche : orometria. D) Distribuzione dei rilievi torrestri. III. Influenza del terreno nelle operazioni di guerra. IV. Appendice: cenni sommari descritti vi intorno alle principali rocce tipiche. V. Fonti e note bibliografiche per I~ studio del terreno.
Davanti a questo programma taluno potrà ancora escl amare, come già nei priwordi della questione: ma questa non è più geografla, 0 pretta geologia; richiamando così alla mi~i memoria le recrim inazioni contro l' in:utile scientifìcisrao, non necw._sa?'io pef' chi deve cornanclare le l?·uppe e concturle cilla
battaglia. Jrmperocchè il terreno, abbasta,iza comprensibile in antecedenza, colla letliwa clelle earle, 1wn ha più seg,-eli all'alt.o clel combattimento peÌ· l'occhio espe1·ime,italo dei comandanti. Ma ora non è più il caso di: r itornare su questa q nestione da,l momen to che un libro sta d·a vanti agli stud iosi, che per a vventura fossero d issenzienti. nel qnale non solo è dimostrata con ragionamenti la necessità d i studiare il terreno con metodo severamente scientifi co, ma. il metodo stesso essendo messo alla portata cli tnr.t,i, deve porre un·argine ai giudizi campa.ti in aria. dettati da preconcetta avversione alla novità o da naturale d iffièlen:.:m verso rig noto. Ora nulla può più esservi di misterioso circa alla pretesa difficoltà di a ppropriarsi <)nelle no7.ion i elementar i di geolog ia, che si pretendevano a0cessibili so lo a pochi ini ziati; da che tali nozioni piarn1mente esposte in questo libro vi sta,nno in contatto ed in g iusta proporzione d. importan za con quelle altre
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PE R LA <.;Oi:\C l,U SIONE SULL°INO!lt!ZZO
non me~o scienfiche riflettenti il clima, la metereologia, gli elementi antropogeografici, a cui nessuno ha mai pensato di contendere. insieme al le nozioni cosmografiche, l'ospitalità nei trattati di geografia. E in vero chi sa cju_a nti fra i lettori, che già si mostran o parati a diffidenza Yerso queste cognizioni geologiche, perchè ammanite in un li bro cli testo cli geog rafia, si saranno divertiti nella lettura del Bel Paese del buon abate S toppani, che le presentava in pian i ed ameni racconti alla mente de i n ipotini e delle loro mamme. Ohi sa qnanti che ora si allarmano davanti a.i paragrafi che parlano del met~morfìsmo, del vul canismo, dei fenomeni sismici, avranno visitato l' Etna e il Vesuvio e la solfatara di P ozzuoli, e il tempio cli Serapide, e gli spenti vulcani Sabatini e L aziali , e vi avranno magari fatto escursioni in allegre e gentili brigate, discntendo la ragione dei fe nomeni os,::ervati. A ltri avrà galoppato sulla campagna r omana e visti, se non os_servati. i tufi vulcanici da cui è in gran parte costi&nito l'elastico sottosuolo; molti avranno visitato a Ti voli ed a ltrove grotte con stallatiti, ed avranno ammirato il curioso fanomeno delle acg_ ne calcari incrostanti. N nmerosi ufficiai i avranno per· corso, a scopo di studio o di esercitazione neiìe grandi manovre o in quelle di campagna, gli anfiteatri morenici del G~rda, d i R ivoli, di Ivrea, di B orgo Ticino, SPuza poter.:;i onentare col tradizionale criterio della linea di displuvio. E a seconda del.le rispetti ve guarnigioni, in cui oo·n uno ' . . e., a:'r~ ? ar var: ~nm preso parte alle manovre di campagna, at tm collett1v1 e t;attici, alle scuole di tiro d'artiglieria, sarà occorso a taluno di affrontare i terreni argillosi e franosi delle Langhe e del S uba.ppennino a<lriatico e padano, o della caratteris tica r egione delle crete senesi; ad altri i monti calca1:i d~ll'~pp~nnino c~ntral~ colle acque scomparenti negli inghwtt1to1 e risorgentt al piede delle alture, come nel Carso· ad altri di notare la imponente frastag liata e biancheggian t~ ~as_sa d_elle Alpi dolomitiche, cli aspetto e caratteri cosi spe· 01alt e differ enti diL quelli delle Alpi occiden~ali. Altri invece ohiamato a manovrare snl Ticino, e sui vari fiumi della
DEGU ST UDI 01 GE OGRAFI A ll!LI-TARli:
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pianura Lombarda avrà notato le alte rive che or a un solo .g.i:a a doppio e triplice gradino li accompagnano, ora accostandosi ora scostandosi dalla corrente, diversamente influendo ·sulle operazioni militari del loro passaggio. I nfine, laghi, stagni, lagune, acque risorgenti luugo nna. ·data linea della pianura sègnata dai fontanili deltazione dei fiu mi a lla foce, coni · di -deiezione al loro sbocco dalla valle, -come quello classico della Stura di Lanzo, tortuosità della. -corrente, arginature, dune di sabbia lungo le coste del mare come press::> Ravenna e Viareggio e ai tomboli di Orbetello, ecc. ecc. saranno pure fatti e fenomeni su cui forse non si sarà portata un' ossflrvazione metodica e pr ecisa, ma che non possono non essere rievoca.ti alla memoria d i chi li ha visti, o manovrando ha dovLlto subirne l'influenza. Si troveranno certamente in quest'ultimo caso coloro che -~lla tes ta dei loro riparti, manovrando nella zona alpina, avranno sdrucciolato sulle roccie arrotondate e li;ciate dagli antichi ghiacciai, e saranno stati obbligati a procedere a s tento ed in fila per uno, H~ dove avevano presunto per le miAi. forme dei d ossi, di poter procedere speditamente e con :larga fronte. 8 occorso a me di vedere per questo fatt:.o mutar faccia una manovra di brigate oontrapposte, stata preparata .con aspettativa di grande insieme, e che dovette invece svolgersi in mag re e lunghe file con forze frazionate, . sfatando colla evi;: denza dei fatti la rnal fond ata riputazione di eccellenza di una nota posizione di sb1,1.rramento di fondo Yalle. Non. altrettanta notorietà certamente mi è lecito supporre per i fenomeni meno osservabili e le leggi meno evide11ti della circolazione sotterranea delle acqne, che pure ha tant · importanza per la condotta delle operazioni militari ; come ne pnò far fede chi ha preso par te ad operazioni in _·Hrica. C hi sa quan ti all'atto prn,tico sarebbero esposti a morir d i sete per la non conoscenza. di pochi principi, che se non valvalgono a far scaturire l'acqna dalla roccia come al semplice tocco della vergc1. di Mosè, guidano però nella ricerca ,dei veli acquiferi e delle sorgenti. Senza d i ciò non si 'H -
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PER LA CONCLUSIONE su1.1..'1:-.Dl1l 1Z%0
DEG(,l S'{'UD1 DI GEOGRAFIA mLJTARE
scaverebbero pozzi -~el greto .degli arid i torrenti africani, e · non varrebbero le norie presso al letto delle asciutte e sabbiose :fiu mare a fertilizzare gli aranceti di Messina.
Nel che la solerzia: degli editori ha efficacemente corrisposto alla dj).igenza dell'egregio autor e. ìVlalgrado però questi aiuti, non saranno del tutto rimosse le d ifficoltà per çhi affronta per Ia prima volta il campo di questi :;tudi; e poichè mi sono offerto a guida, n on devo esitare nell'additarle e nel suggerire il modo di superarle.
Potrei moltiplicare gli esempi per dimostrare quanto importanti siano le deduzioni che si possono trar.r~ d~ll~ cognizione e dallo studio dei fatti e dei caratteri mtnm del. ·terreno: ma il còmpito che mi son qui proposto, essendo soltanto quello di servir di guida al lettore nell'afferrare l' importanza del metodo dì studio rappresentato dal libro del tenente colonne! lo Porro, ·continuo il mio· cammino, notando: come per procedere dalla cognizione dei fatt i e dei carntteri del t erreno a quella della influenza loro nello studio militare di una regione, occo1:re classificarli, coordinarli secondo le leggi di loro successione, di cause e di effetto, di origine e trasformazione; ordinarli e classificarli nel modo, nel tempo e nello spazio, per ricavarne. osservazioni e <led uzioni di ord ine più complesso. Per questo. coordinamento cl19 rilega i singoli fatti alle cause generali, gli elementi alle grandi linee, la topografia alla geografia, le applicazioni tattiche alle strategiche e logistichè, bisogna ricor rere a qualche nozione sulla storia dBlla terra, sullà fo r mazione dei suoi rilievi, sulle leggi che ne o·overnano le trasformazioni in rapporto colla natura. delle o roccie · costit::enti; · bisogna cioè ricorrere alla geologia . Ed in ciò, secondo me, si appalesa Ja· massima utilità di cJuesto libro, in cui il tenente colonnello Porro ebbe il grande merito di saper r idurre a forma semplice e piana e a proporzioni ristrette al pnro necessario le cognizioni tolte a prestito da q nesta scienza. Numerose figure e schizzi dimostrati vi in· tercalati nel testo, come pure una bella cartina geologica d'Italia, ridotta alla più se.mplice espressione, quale si conviene allo studio a .cui è destinata., contribuiscono a rendere ·più evidenti e. comprensibili a tutti le nozioni esposte.
Una prima difficoltà per chi non ebbe mai ad occuparsi ,della materia, si presenta nel capitolo che tratta della clas,;ifì.cazione delle roccie e del loro modo di comportarsi agli agenti esterni: imperocchè queste nozion i che assumono la massima importanza per le ulteriori deduzioni, richiedono una pratica conoscenza delle roccie e de.Ila loro intima composizione. Questa conoscenza si può . difficilmente acquistare se alla descrizione che l'autore fa delle roccie tipiche in apposita Appendice al primo ca,pitolo, il lettore non potrà accoppiare l'esame effettivo di campioni di esse roccie, opportunamen~ scelti fra i' più caratteristici. E invero, sebbene le moltiformi varietà- delle roccie possano raggrupparsi intorno a pochi tipi r ispetto ai caratteri che imprimono all'a Sùperftcie del suolo, e che a questi soli convenga limitare le nostre ricerche; e qnantunque gueste roccie ci stiano tutto il giorno sotto gli occhi impiegate nelle costruzioni, nelle industrie, nella pavimentazione o mauutènzione delle strade, è tuttavia p it\ facile trovare ufficiali che sapl)iano risolvere proble~i di matematica e trovare l'epicentro di un terremoto, di q·uello cl1e distinguere in un mucchio di piet;re nn granito da un gneis, da un calcare, da un'arenaria, da uno schisto. Persino l'argilla, la terra da mattoni, non è per lo più ben nota nei caratteri e nelle proprietà sne, per le quali entra come dato importantissimo nell'apprezzamento della praticabilità, tattica e logistica, specialmente per i moviment,i di colonne di grosso carreggio .
DÉG l, l STUDI f>l GEOGRA.FJA MILITARE ~ER. . LA ç ONCLUS1 mo,; sur.1,' JNf>lRlZZO
È però da considerani che le 1,occ_i~ che costitui~con~ le g raudi masse del suolo souo poche pm :~elle sopracitate, ed il lettore potrii facilmente farne la pratica conoscenza ~cquistando un piccolo campi~nar_io,_ c~me se 1~e .tr?vano m vendita presso taluni uegoz1ant1 d1 gmocatto~1.. Pr_ovengon~ per lo più _cialla German~a, dove cer_te ~ogmz10,~1, da. ~01 considerate troppo esclusivamente scientifiche, s~ fanno ~c.q uistare ai giovanetti indirettamente, senza dar.vi la gravita di un insegnamento metod ico. Anche senza ricorrere alla Ger mania sarà facile agli ufficiali farsi da sè una raccolta di 1.6 a pezzi delle principali di dette roc?ie .. . Qurtndo le avran no ben riconosciute, le gettmo p'.1re; non è necessario formarsene un museo. Museo deve él1ve~ tar~ t utta la natura per chi forma l'abitudine alla o_sservaz1one. E l'ufficiale colto e che mira in alto deve diventare os;:;ervatore. Ma snperato questo scoglio, si presenta_ tosto :m'al:'ra obb iezione, ed è quella che si riferisce alla d1fficolt~t d1 nca vare e tradurre dalla carta geolog ica e dalle monografie geologiche i dati opportuni allè,1, cognizione e i_n terpreta:io~e del t erreno. I rnocrocchè è a questi documenti che sara grnocoforza ricoiT~re per conoscere la natura, <lis?osizi~ne e distribuzione delle roccie dominanti nella reg10ne d1 cui vo eo·liamo intuire la fisonomia . e i caratteri. . .· E invero le· carte geologiche si limitano a tracciare con ,determinate .tinte e segni convenzionali le differenti Ere e i ·Periodi geologici costituenti il ·suolo delle r e~ioni da esse ntppresentate, e mettono in evidenza .solo le .rocc1e emersone antiche e recenti , (granitiche, porfinche, serpentinose, anfì.boliche, vulcaniche recenti ecc.) . , . . Ciò nondimeno il più delle volte va:rrà la semplice mcli~ .cazione delle E 1 ·e e periodi data dalla carta, a permetterci d i fare anche per hi natura e composizione ~elle rocc_ie se·dimentari, deduzioni approssimative sufficent1 per la rwerca ,dei caratteri più s1.dienti. Infatti. sebbene nellè varie regioni del globo . non corn:sponda 1~na perfetta ident ità di roccie alla contemporaneità
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delle formazioni, pure in ogni singola règione e per regioni finitime ~ uesta corrispondenza esiste con una sufficiente ap. . pross1maz10n0. Per esempio il pliocene nell'Appennino, indicato sulla carta geologica con q ue1la striscia gialla che corre lungo il piede del versante adriatico, con regolarità di andamento e d i proporz(one rispetto alle alt re formazioni, è quasi esclusivamente costituito da argille e sabbie gialle, che imprimono speciali forme e caratteTi a tutta la anzidetta zona. · Inoltre benchè in ogni Era vi sia una certa varietà di roccie, tutta,,ia havvi in genere predomi;11io cli determinati tipi; la ' -,1ual cosa è ancor più applicabile alle epoche e periodi in cui ogni Era è divisa. Così per esempio il calcare, con vari gradi di compattezza e di miscela con altri elementi, è la roccia predominante del- . l'Era secondaria. Nell'Appennino 'roseo-Emiliano, l'Eocene è generalmente cost ituito da roccie arenarie, con prevalenza or di elementi silicei e argillosi ed ora. cl i elementi calcareoargillosi, e così via. Ond'è che chiaro appare, come fatta un pò di pratica, e completando i dati della carta con quelli forniti dalle pregevoli monografie, che specialmente da qualche tempo i nostri egregi ingegneri dell'istitut o geologièo vanno compilan.do ad illustrazione . del rilievo geologico d'It:t'ia,, e che con intendimenti ecl idee d i vero progresso vanno già adattanilo alle esigenze dei vari ram.i di studio e specialmente a quello della geografia, potrà a poco a poco lo ~studi oso di questa imparare a rica vrire dai documenti geologici i dati relati vi alla intui7,ione del terreno, per le 'a pplicazioni che g li occorrono. Al che gli varrà inoltre la conoscenza delle leggi che presiedettero alla fo,·ma7,ione ed alle successive trasformazioni della superficie terrestre, che nel libro che abbiamo sott.'occhio vengono riassmite con semplicità e chiarez7,a.
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PER J.A C.'.>NCLUSIOt\E S\J LL'!.l, DlRI ZZ.O
Ed ora che abbia.mo largamente discnsso dell'ut ilità del metodo e del pregio del libro, che primo ne rappresenta · l'applicazione, è doveroso compito rivolgere nu pensiero memora e riconoscente all'opera degli egregi ed illustri scrittori che arricchirono la nostra letteratura militare di opere di geografia militare e di altri studi strategici, seguendo- altri sistemi di esposizione e cli coordinamento della materia, e che per altre vie, secondo il genio loro, forono da tempo -o r. guida or maestri alla generazione che sta per sparire. « È egli divenuto inutile, od antiquato, tutto gnel mate« riale scient.ifico frutto di eletti ingegni, a cui avete pur « attinto la vostra coltura, ora che avete bandit.o il . verbo « della scienza nuova? » Così nii parve più volte sentirmi interpellare dai miei coe" . tanei che su quei libri compirono i loro studi in materia.; cosi. mi chiedono i giovani desiderosi di sapere se e come po · (;1:a;nno valersi di quei libri, che malgrado la diversa ordinatura e i diversi criteri fondamentali, sono ancora quasi gli unici d ocumenti di cui possiamo disporre per estendere lo ,studio della geografia militare all'intero-territorio nazionale · .ed alle regioni finitim e. L a domanda è più che giusta; specialmente per quelli; che •· non avendo seguito i corsi della scuola di guerra in questi uttimi anni, mancano dei materiali pi11 recenti per gli studi applicativi. Ed è anche ammissibile in parte per quelli, che pur avendo frequentato la scuola di guerra, non vi hanno .certamente potuto eseguire lo studio di tutte le r egion i neppur -d'It.alia, non che della rimanente Europa. E bbene io rispondo ai miei giovani e vecchi interpellanti, .che i classiGÌ libri del M:ezzacapo, del Sironi e guelli appli-cati vi del Perrucchetti, del Goiran e dì altri conservano il loro integrale valore quali opere di scienza strategica e geografica.; e lo conservano tanto più, quanto più larga sarà la
Da quanto precede parmi risultare, come questa parte generale delle lezioni di geografia del tenente colonnello Porro sia più. che sufficiente a dar e una precisa idea del valore e della portata delle· deduzioni ed applicazioni agli studi militari che questo metodo di studio scientifico, ovvero naturale, delb geografia militare, offre mezzo di compiere. Tnttavia ciò sarebbe eme~so in modo ancor più evidente e convincente, se l'esempio di una più larga e più completa applicazione avesse potuto esser posto sotto gli occhi del lettore coll'esame di una estesa regione geografica, n~ta per la sua importanza strategica. Ma queste applicazioni, che costituiscono appunto il programma dell'insegnamento del secondo corso di geografia alla scuola di gnerra, cioè della geografia militare propria~ mente eletta, non hanno potuto per mancanza di tempo essere apprestate per la pubblicazion1:1. S pero però che le mie insistenze varranno presso l'egregio autore, a procurare che .a1lmeno la descrizione di una delle r egioni formanti oggetto delle lezioni della 2" p_arte del corso sia presto pubblicata come · appendice .al presente volume, a titolo di saggio, onde possa servir di guidi:!. agli ufficiali per compiere da se stessi -consimili studi o lavori. Uno di questi ·studi fu per verità pubblicato lo scorso anno in questa .Rivistli; ed è la descri·zione fatta dal capitano Albricci, .uno dei più distinti all.ievi ,del teneqte colonnello Porro, dell'anfiteatro morenico del Garda. Questo pregevole ,lavoro però., riferendosi a zona ri,stretta e di nat,ura, formazione, e quindi anche di carattere, uniforme, non è il più adatto per mettere in evidenza tutte le deduzioni e i confro11,ti a cni può dar luogo l'esame di una regione d i formazione più complessa e di caratteri più svariati. Esso basta tuttavia a dimostrare la supèriorità di ,questo sugli altri procedimenti per lo studio del terreno.
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DEG·r,i STUDI Dl GEOGRAFIA MILlTARE
P.ER LA C01'CLUS10NE SULL'INDIRIZZO
coltura scientifica di chi se ne varrà per uno studio intelligente. Imperocchè qualunque sia il metodo di descrizione, Adoperato in quelle opere, esse saranno sempre ricche di i.,n-· segnamenti, prevalendo nell'un libro il valore delle consi- · derazioni strategiche, nell'altro l'ordì tura storica, in altri il qoordinamento degli elemei;iti geografi.ci all'esame obbiettivo. di determinate ipotesi. In tutti i casi non potrà derivare da. questi studi che nn utile accrescimento di coltura militare· geografi.ca; purchè di questi libri si sappia trar profitto, tenendo conto del carattere loro; del loro ·scopo e del valore, da darsi agli elementi ed ai mezzi impiegati. Per quel cµe riguarda il terreno, molte delle des'crizioni contenute in guèsti libri sono il frutto di personali rico-· gnizioni fatte dagli antori, o da loro colleghi, o desunte da. documenti consimili, e sono quindi di una perfetta attendibilità. In altri, del terreno non è detto che a grandi linee,. come comporta la larghezza della trattazione e senza la pre· tesa di eccessivi particolari. In ~aluni poi, malgrado non se· ne faccia un impiego metodico é spinto alle più intime con-· seguenze, è chiara l'influenza delle personali cognizioni delle>· scrittore in ordine ai fatt i naturali a cui il terreno deve i suoi essenziali caratteri distinti vi. E però leggendo q uelle ~escrizioni, si cerchi di completare· la cognizione dei t erritori descritti colìa indagine, sulla natura e costituzione loro, procurandosi dalla carta geolo-· gica e da altri .libri e monografie geologiche, topografiche,. idrografiche, ecc., i relativi mezzi di confronto. Per ciò che si riferisce a territori stranieri, non mancano· libri di geografia, e d i geografia militare, che fondino lo studio sui principi applicati nel volume del tenente colon-· nello Porro; non però sempre cosi obbiettivamente e com-· pletamente. Valga per le opportune indicazioni la accurata e ricca. nota bibliograficA. che il tenente colonnello Porro ha inserito nei primi capitoli del suo libro e che ne forma uno dei. notevoli pregi.
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Da noi, sebbene questo libro del tenente colo1mello Porrosia fino ra la sola pubblicazione con cui si afferma l'applicazione dell' indiri~zo naturale nello stLldio della geografia. militare, è opportuno qui dichiarare: che a rendere possibile questa affermazione ha grandemente contribuito l'opera, degli altri egregi ufficiali che lo precedettero nell'insegnamento di . questa materia, nel' periodo che si può dire di transizione fra ·l'antico e il nuovo indirizzo. E cioè: del ~olonuello Zuccari, a cui si deve l'iniziativa della innova7.ÌOne, e l'aver superato le diffict>ltà non lievi della novità. e ,della defìcenza di ele menti opportunamente preparati; poi del colonnello Borzino che ne fu il continuatore. .N'è va taciuto che nello stesso ordin'i' di idee è ora. indirizzato l'analogo insegnamento presso la scuola d'applica·zione d'artiglieria e. genio per opera del capitano Sa.ndulli e del suo snccessore il capitano Goria. Ma la buona volontà.' e le personali convinzioni di q uesti egregi non avrebbero facilmente conçlotto a pratici risulta,ti, se i loro sforzi non fossero stati sosteuuti dall'appoggio largo ed illuminato di chi presiedev~t alle sorti d i questi 11ostri massimi istituti militari, e non · fossero inoltre stati assecon-· dati con intelligenza e volontè\, dagli ufficiali allievi, presto. da.ll'amore per il nuovo studio trasformati in convinti ed utìlissimi collaboratori.
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· Ce&an~eute in q nesto periodo di 16 anni, quanti ne corsero c1 all' iuiziamen to, molte incertezze ed osciliazìoni si sono, dovute verifiéare; perchè, trattandosi di cosa nuova, gli: stessi convint.i, quantunque chiaramente ne .intuissero le linee generali e gli scopi, . non altrettanto facilmente potevano determinare i limiti in cui la scienza della, uaturn doveva.. essere chi,uru-1ta a contributo. Di qui l'accusa spesso ripetuta, e secondo me uou g iustificata, di esagerazione in questo indirizzo e in guesti limi ti ; a,ccusa a cui più sovent.e era ba.se la soggettiva avversione
PER
r.A
CO ~C l,USJONE SU LL' nmm1zzo
DEGLI STUDI Dl GEOGRAFIA MILITARE
.alla cosa non ben nota, e talora, concediamolo, la mancanza <lel tempo e dei materiali e la impreparazione dei discepoli. Sicchè pan·e talora ad alcuno che si eccedesse nello scien· tifi~i::mo, e specialmente nel geologico; chè quanto alle altre scienze, specie se positive. qualunque eccesso non sembrò mai tale per gli studi dègli istituti militari superiori. Dissi l'accusa di esagerazione non sempre giustificata; perchè io son d'avviso che lo scientificis mo non sia ·mai troppo per chi ha, sufficiente fondamento di coltura per trarne pr ofitto. L'accusa è o può esser e vera solo relativamente a, quelli d1e si trovano nel caso opposto. E però, ripeto, gran me· rito del libro del tenente colonnello Porro st.a nella esposizione delle cog nizioni scientifiche ridotta per proporzioni e forma al limite più ristretto consenti bile coli' indirizzo del1' insegnamento o colla ·poca preparaz_ione a ttuale degli al· lievi. Un trattato di geografia generale aYviamento allo studio della mili tare, più voluminoso di quello del tenente colonn ello Porro, in cui l'astronomia, la geolog ia, la meteorologia, l'antropologia, -la botanica, la statistica, ecc., ecc. fossero pitl largamente e profo ndamente messe a contributo, potrebbe essere un libro inadatto in genere per l'insegnamento nei ~ostri istituti superiòri; ma tale non sarebbe per chi potesse ded icarsi a studi più profondi. Maggiori saranno le cognizioni, e maggiori saranno le applicazioni che il geografo militare potrà fare di esse alla s oluzione di quei numerosi problemi, che la vita, condensata di un popolo in istato di guerra sarà per presentare. L'esagerazione d'oggi non sal·h più tale domani, nè lo sarebbe più neppure oggi, se invece del libro di scuola si con.s iderasse il libro di studio. Ben. venuto sia dunque lo scientificismo, a cui auguro continuo progresso, e nessun altro limite all'infuori di quello oltre il q uale cessa L'utilità diretta per lo scopo che la geog-rafia militare si propone.
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Ed ora chiudo come ho cominciato molr,i anni fa, colla ·convinzione: che le idee /'anno strada. Oramai il numero dei convinti della verità e della applicabilità delle id ee rappresen tate dal libro del tenente colonnello Porro sul metodo da seguirsi nello studio militare del ter reno, e in genera le sulla. necessità di un indirizzo scientifico nello studio della geografia, è crescinto nel pnbblico milita.re in rapporto quasi eguale a quello dei frequentatori della scuola d i g uerra, e di parte di quelli che in questi ultimi anni ebbero un inse· gnarncnto consimile alla scuola cl i applicazione. Lecito è quindi l'esprimere la speranza, che il libro del tenente CO· lonnello Porro possa contr ibuire ad assicurare vieppiù e ad estendere questo indirizzo negli studi del terreno negli istituti superiori militari , e a.ll' Isti tuto geografico militare, dove esso appare assolutamente indispensabile alla intelligen te rappresentazione grafica n elle levate (1). Termino coll'augurio che il libro trovi favore fra bO'li uf. ficiali studiosi, come g ià pare bene avviato ; e che all'esercito che ha dato il buon esempio, tenga dietro nelle scuole del nostro paese la rapida introduzione dell' jndirizzo suientifico nell' insegnamento, a cui g ià largamente accennano. di voler contribuire coi nuovi testi il P orena e il Pasanisi e e.olla lgra_nd~ opera di ge~g_rafia: Da terra, il Marinelli; ed a cui sar a d1 g rande suss1d10 la prossima pubblicazione della descrizione g eografica dell'Italia del prof. Fischer di MarburO' . b tradotta dall'mg.•·• Novarese e dal prof. Pasanisi. Quando questo indirizzo sarà stato generalizzato nelle scuole secondarie, e gli ufficiali. arriveranno alla scuola di .g uerra forniti delle opportune cogniz ioni, l' insegnamento
. (I) S~'I NOA not C.1111,0, maggio re,. - Stil fondamento scientifico degli stucU gr.og1·a.{ìcl al!tar1 e suita sua aJJJJlica~ione cii lavori cai·togmfici (Vedi llivisla niilitare, fohhrnio
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corrente annoi.
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PER LA CON CLUSIONE SULL'amm1zzo DE GLI STOD1, ECC. 692 della geoO'rafia militare compresa in questa prima parte· , o delle lezioni del tenente colonnello Porro, potrà essere ridotta allo studio deì caratteri militari e della influenza sulle operazioni che i singoli elementi geografici esercitano per se stessi, e per il loro compl.esso sulla fisonomia delle regioni ;. ' e più larga pa,rte potrà essere fatta allo studio dei teatri di operazione, scopo pre.cipuo della geografia militare.
G. Rrv A .llaJgi or
GLI SBARCH[ DI CORPI D'OPERAZ!ON8 /
SOPRA
COSTE
N E M I CHE
Conlinw ,zione. - \'cdi di.,pe11sa \'Il
PALAZZI
generale.
Rivista generale delle sped izioni del tJassato {L ).
P rima di considerare le possibilità del futuro sarà bene per un momento dar e uno sgui11:do r etrospettivo. alla st oria .generale del pass<l.to, per quanto riguarda sped izioni su co?te nemiche. (L). ' EoE~CPI 'J:R.A.T1:I DALl,.A. G·UEURA ÙL', O-GIAPPOKESE.
Per mettere meglio in grado il lettore di. giud ic;are i n. Gase alla · .situa,zione politico-militare le operazioni. militari. d i. cui daremo 1111 rapi.do cenno, credia.mo opportnno accennare brevemente alle ragioni -della guerr a ed al modo con cni scoppiarono le ostilità ! Da quasi mezzo secolo la Chimi ed il Giappone erano in l otta più o meno aper1;a per predominare iJi Corea. La China come potenza. sòvrana vedeva d i mal'occhio l'ingerenz(l. del Giappone nelle cose Corea:ne, e si studia.va di creare ogni sorta ·di ostacoli. a.I progressivo sviluppo dell'influenza della na,1ione ri valo. ~ E così in Corea a seconda. che i.n da ti rn~omenti p revaleva. l' una o 1 altra infinenza si avevano congiure, assassini, cambiamenti di ministri ecl intervento delle due potenze rivali segui.te da un vivace .scambio di note diplomatiche le quali però se accomodava.no momentaneamente .le cose non rinscivano certo a comporre defi nitiva.mente la. grave vertenza. · Il Giappone non faceva rnisteri delle·sue aspirazioni alla c.onqui.i;ta· della penisola il cui. possesso r iteneva necessario allo svi lnppo -della. sna. potenza e, nazione g iova.n e, operosa, energica, sent.iva in sè .stessa. la forza di raggilmgei·e il sno obbiettivo anche a costo di · una g nerrn' colla China. · · · La~lotta s i accentuò dopo la rivolta. del 1882 e benchè ancora. non si. venisse decisa.mente alla. guerra pul' ent facile comprendere che ,si avvicinava il momento in cni.'si sarebbe doYnto r icorrere alle arrn i.
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Un fatto che colpisce l'osservatore è l'universalità, per dire così, di simili operazioni. l?in dai tempi remoti, ailorquando. gli eroi greci fecero la loro spedizione a Troia, la storia ricorda centinaia di: tentativi fatti attraverso i mari da nazione contro nazione; alcune riuscite, altre no; alcune volte su larga
scala e con grandi conseguenze ulteriori, quale ad esempio, la conquista normanna della Bret.tagna, altre circoscritte eda lungo tempo passate nell'obblio. Si può quasi dire che non esiste t ratto di costa di qualt1uque continente che non aubia. la sua istoria di operazioni per mare e d i sbarch i di truppe, se-
Conviene notare ch e la R ussia e g li Stati Un it i desiderosi anche essi di ceearsi nna situav.ione .priv ilogiata nella Corea sofffavtino nol fnoco sperando di poter pescare nel torbido, e che infine nel disgra;da.to rog no punto di mira di tan te ambizioni, era sorto in mezzo a.i t umulti ed alle gare dei due part,iti chinosi e ofapponesi . un. cerzo partito pe1· d ir così nav.ionale che aspirava all'ind i.pendenz~ assoluta. Ou assassinio poli tico e l'insurrezione scoppinta in una pro,·incia. ~( Corea }Jer opera d~i nazionali e 1>er domar la quale il R e chiese I inte1Tento della Cbma, forono nel marzo 1894 le cause occasio111LIi della g uerra, !a quale fn unn, sequela non into1Totta di sconti tte pei eh i nesi. · b'ra i molti esempi che questa campagna potrebbe offrircj ci limiteremo a pigliare quelli più caratterisLioi, nei qttalicioè pii, chiaro apparisca la saggia applicazione dei concetti sYolti clall'Elrnslie uel :,;no ltccumto studio, od i vantaggi che possono 1·i.,-:ultare da 11 11n ben comb inata azione fra le fo rze ma.ri ttime e quelle l;el'l'estri. () i sembra. degna cli not,a. la cura, pof:ILa dal Giappone nello scc~liore il punto oYe doveva effettuarsi lo sbarco delle tt·upJ)e destinate a da re nu primo rinforzo al corpo d'occupazione della C'o1·ea. che pit'.t tardi clovern d ivenire la baso di opera :done del l'esercito oporn.nte. A..mmaestra.ti da.J sa.ug ninoso cvisodio del trasporto JCows!t im,q cola,to a fondo da incrociatori giapponesi, ancor lJl'irua. della formalo clfohiarazione cli ~nen a, senza che le navi da gnena che lo scortavano pocesse1·0 salvarlo, i Giapponesi prescelsero come punto di ,;ban;o il porto cli Susan a. vrnterenza cl.i quello di Ohomnlpo benchè qnc:;t' ultimo offrisse vantaggi considerevoli. · La flotta chinese tene\·a il mare ed 1111 disastrn a ,Tebhe potuto facilmente accadere essendo Chemulpo molto pit'.1 ;;oggetto che non :-5mmn agli attn,cchi della flotta nemicn, data l:i distanza dni porti g inp_poncsi e In sua posizione ri:,;pet,to nl golfo d i Petchili. .U1sogna pnre uotare che in previsione clella g 11e1Ta tntte lo coste della. Corea e della China. erano stnte dettaglin.ramcnte studiate e r ic,onosciuto dalla marina g iappone:,;e d,,I 1891 al 1894. se il porto cli Fmmn presenht,'.f', il vantag~io di poter e:-sçro p.ut Jac1lmente protetto dagli attacch i clolla flotta. Ohincse cm. si-. tua.to in modo che le truppe coHt sbn,rcato non a.vrol,bero vor.uto riunirsi al rimanent,e clell'cse1'cito dislocato a, Sns,mio, poichè fra i due sc:n~lioni ;,i in terponeYa un corpo chi nese accampato fra A.san e S0ikm1.
. Era nece:;sario ftnnienta re questo corpo i1emicopr ima che fosse rinfo rzato o rendere c.o;,i_possibil~ l' nnione d i 1utte le forze g.iapponcsi. A ~1ncsto scopo 1 Grn.p1Jo11es1 at.ta.c<:ano jf 29 luglio i chinesi i l'incerau presso Seikau o dopo due ore di fooco li respin:;ero yerso Sud nel più completo disordine. . Convjone. uotnr~ che rutto qt~c,;t~ oper~zio11i si S\'Ol:;ero prima che la ;z·uen·a io.·se d 1chrnrata, 1•01che la clie hiamzi.011e nfficiale delln, guerra, non ebbe lu,>go che il l '' agosto
· .:e~ru.
BATl'A.GLT•.\ DI PJSG YASG.
:Ping Yang giaco sulla destrn. d.el fi ume Tai Don a pochi chi lometri da 1 nrn're. I n questo punto i chine,;ì dopo la rotta di Scilian ll.\'ernno di,·:saro ~i _o ppor::ii a 11 ".t;·anza~a dei Gia1>pone:,;i ecl a g nesto :scopo a \'Cva ns,. n umtc molte ±orze latte ,·onire pe1' m,Lre . ..-\. l?ing Yang si emno pm·o·conccntrati g li a.van~i cl.al corpo battuto : l Se1kan <lopv essel'e sfuggito ai gia.ppouesi con un lar o·o ed ardito giro compiuto in 24 giorni cli marcia . "" Al mal'esciallo Y.amaga~a urge,·a cli vincere questa resistenza per avea libera la Y.Ja ~no a.I. tinme Yaln; p_erò lo strade ora.no iu pessimo stat.o per ~e cl 1l'~t,te pwg-g·e e uon s1 poteva pensar e ad incam .mrnn1·v 1 tutto l·cscrc1 to. . Di pit'.1 procedendo soltanto per ,·ia. di terra. si \'eniva ad urtare ~ronta.lmeute le forti posizioni nemiche e la Yittoria poteva, c::;sere crnl,lJ1a,. . Iu qu_esta. con_tinµ·en:-\_11, :,;i P?n:;ò a r icnl'l'ere alla flotta perchè foe iht,asse il compito doll·eserc1to, o ad es:,;n si ai!ida l'ono duo mis""':,ioni, la prima cli sbarcare un µTosso distaccamento a, Susan clestinarn ad operare per l'alta ,alle del Tai Don ::mila sinistra del nemico la sec:<mda cli sbru·care una hrip-ata a Ruano--chu alla. foce del fium~ ~tcss" per clim:i.n ni re il movim en to s ulle str;èlo in ca.tr,iv.i,;simo sr,ato .. . La 1l11tta_ clisin~pe~uò·egreginmente il dnplice mandato e l'acconlo±ra es;;a o _l'eser cito !u uno dei principali fattori del la Yittorin . Le due 1mpre:,;e cla compiersi asevano cru-atteri molto cliYersi . Lo sbarco di un cotpo a Su;:,an presentava difficoltà logist,iche perchè qne,;to corpo do po :;l,o.rcato dovevtt lLllontanarsi di mol t,o dal.la cost,a per tend~re al ,mo obbiettivo. e;.;:;o però non prese11tnva, peri col.i perchè ;,1 ese~rnirn :-nlle <'ùs•c orienrnli della penisola : Lo shaw·o
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SO P HA COSTE NEMICHE
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GL I $13 .-1.RCHI DI COHi'I D 0PÌ!.ltAZIONE
·non sempre per parte cli una nazione estera, almeno soventi,
-come negli stati ·dell'America del sud , Ìll relazion e colle ope1.· azioni della guerra civ ile; mentre non esiste quasi un' isola ·di: qnalsi;;i,si estensione, valore od .importan za, la quale non -sia stata in qualche epoca oggetto di una spedizione per parte cli qualche nazione agognante al suo possesso. ·a Hnang-clrn . non richiedeva invece p repara.ti-vi s peciali d'ordine -1ogistico perchè le truppe venivano sbarcate quasi sul luogo dove ·doveva.no impegna.rsi, presentava però seri pericoli sia dal lato del. mare ove si agg·imva la fiottii ehinese, s ia. nel toccar terra ove era pfobahi le che si incontrasse resistenza da pa.rte del nemico. L e clue opera,1,ioni fo.r ono p reparate e condotte in modo inappuntabi le sicchè il cli staecamen to d i Susau provvisto dei me,1,,1,i logistici necessari potè rapiclamenl;e spostaxsi. dalla costa verso l'alto ·Tai do n, ment,re la brig ata cli H aung-ch.u conpieva il suo sbarco malgl'ado l'opposizione della cavalleria chin.ese e senza essere dis.turbata dalla fiotta avversaria. tennta. lont,ana d a replicate climostrazioni offeiisive contro i voni eseguiti in quei giorni dalla flo tta g iapponese. Non è nostro compito clescrivere la battaglia d i P ing Yang ed. a questo proposito rimandiamo il lettore a quanto fo pnbbliér~to in -q uesta Rivista negli scorsi anni, a noi è sufficiente far notare come .esercito e marina proced.ette1·0 nel più perfetto accordo nel periodo -della preparazione clella battaglia aggiungendo questo dettaglio impor tante che la, :flottfl> a.intò la. colonna di sinistra a traversar e iL fanne p resso Haung-chu dove esso è larghissimo snpplenclo a lla .defice11?;a del matel'ifl>le da ponte. LE OPERAZIONI: ALLA FOO}: DEL YALU.
Le operazioni della. fiotta cinese alle foci. del Yalu meritano di .essere stud.iu.te per riuseire ad. evital'e gli errori da essa. commessi. Per contro la condott.a della :flotta giapponese ci offre uno dei -più luminosi esempi del come debba OJ)erare un a forza navale per aver ragione dell'avversarìo approfittando de' suoi. errori . I chinesi , prima ancora che la battaglia di P ing Yang a.vesse . annientata la loro potenza m ilitare n ella Corea, g ià presentivano vicino l'istant.e in cui non sarebbe più sta.to possibile per loro di , contenderne il possesso alle tru1)pe giapponesi. :Essi at tendevano per tandçi a. costi tnirsi una linea cli resistenza piit arretrata. ai confii:1i della Corea sulla des tra de.l fiumei Yall.l . Quivi si. era già :fin dai primi di settembre concentrato un. corpo di t ruppa sot,to gli ord ini del g enerale Ynug e si lavorava. con ard ore a forti-ficare le posizioni occL1pate nella speranza d i ri uscire . 1:1.cl impedire al nemico di invadere lo Shing Ki!}g,
I. •~ .......
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È p ure interessante d i n otare, <lacchè l'Inghilterra di venne ·p otenza marittima, come con le sue spedizioni. abbia fatto sen·tire il peso della sua potenza in quasi tutte le parti del globo. :Sulla costa a mericana le sue operazioni si svolsero da San Lorenzo _a nord fino a Montevideo asud.
Questo corpo e_ra però insuf?ciente a i bisogni. della d ifesa ed i l governo ~ecluno, specialmente do1)0 aver av uto noti7.ia che i >Gia.ppones1 clel T,,u· a·on. . l 1·s1 a.vanzavano ::irclitaniente contro la' 11·nea < . ·p~·ovv1c e e ·nrgen:1,a al concentra.ment.o a 'raku, nel o·olfo cli Petcil( d1 ~n _corpo d 1 oltre 4 00~ ~10mini. per iuvi~rl.o pe; mare, sotto la pro,,ez1one cl.ella. fiotta a, 'v\•eJu alla foct1 del Yalu. L_a ~pedi7.i.one s'. imbarcò su 5 p iroscafi il giorno 14 settembre .,e~ 11 1~ a mezzocl1 s 1 iniziò lo s barco sotto la protezione immediata .d1_4 to1._pedm10re? ment,re :i l resto del.la. flotta si ancorava a 12 miglia 11 sud della foce del Yalu. · È notarsi . che la flotta intern impegnò largamente i snoi equipa~gJ e. le ~ue ll?harca:1om per agevola 1·e J.~ sbar?O, j[ qua l.e appunto pe1 . defice?,1,a. eh rn<;1_:te1.1ale da. sbarco non fu ult,imato che nelle ore .a11tnnor1drnne del 1·1. Nemmeno una nave in crociera molto avanl;i protog/:!:eva la flotta .ch.1:13-ese la qua.le sen e stava tra.nquillarnen'tc all'ancora anche quando, .ultimate le opei:azrn1!1 eh sbarco, avrebbe potuto .ini7,ja.re .il ritorno. . Alle 11 aut1 m.en_d.rnn~ apptn·e improvvisamente al largo la flol;ta, g1a1)ponese e la battaglia d1v10no inevitabile. ~ I eh.inesi lasciano tre ua.vi a guardia del eon.voglio ancorato al di c~e~tro clellri, b'.1rra del fiume e lllL10Yono incont,ro al nemico. La. Ho.tta clnnese fu quasi. c~mpletamente distrutta nel tenibi le m·.to. ed rn questa_ bat.taglia il Giappono gnachgnò l'incontrastato domm10 del .Mar Giallo. Gli error( p1~i~cipa lt dei ch.~nesi pr~ma della battaglia consist.ono : ~t) nel.l ~v.e1 omesse le mrnure eh sicurezza necessarie pel' ren-0.ere _1mposs1b1le una sorpresa : · b)_nel. non avel' ben prepa.ra.to la ;:;pedizione fo rnendo Je nav -~mera.ne d1 t L1Uo il materi~le _da sb_a.reo ilecessario perchè caneell.are 1~ rnecl.es1mo 1~ot,esse esegm1·s1 rapidamen te come era imposl·,0 dalh1 ,s1tuazrone perwo~osa. della l ocuJità prescelta; n,e_ll·aver impiegato ii facilii;are lo sbarco gli equipaggi O le 1mba1eaz1on1 de.Ila fiotta la. quale per questo fatto fu cosketta a rim_}.~n.ere inerte poco lontan:1 dal ptmto di sba1·co in.vece di operare P 11t\_archt.a.mente verso qualche punto lontano e così attrarre a · sè la ·f1o -oa nemica. Pen. cli versament;e operò invece in questa occasione la flotta o·1·'l-I>ponese . · ' o·· . La prima quindicina di sef.t.embre è un periodo cli attiYi.t.à p rod i_g 10sa por que::;ta fiotb1 eccellent,e che anela di misnnrn;i col n.ernico.
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Al'i~ O XLI II,
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OLI SBARCHI 1)1 CORPI D 0 PERA ZION F.
SOP RA COS'l'J,; NE}llCHE
Sulla costa africana non solo la parte settentrionale del_l'JTigitto fu per ben due vol te invasa dagli inglesi, ma sba.rcarono pure spedizioni sulla costa orientale tt Suakim e su quella occiden tale denominata Costa d'Oro. Pure in Asia il s uo l ungo braccio g iunse :fino alle coste delht. China in due
occasioni; mentre quelle più vicine ad essa l'Olanda, Francia, Spagna, rl'urchia è. Russia sono state tntte in varie epoche il ,t eat ro degli sbarchi di truppe inglesi : Tale esame retrospet tivo dimostra ·chiaramente quanta probabilità vi sia, per non dire certezza, di future spedizioni combinate attraver~o i mari tra m arina ed esercito per parte
Essa scorta un g rosso convoglio di 30 navi onera.rie cariche cl.i vettovaglie pel corpo del generale J_a::uaga ~a ; ~rasp~r ta 1:rnppo. della 3'' di vi:;ione (Katznm) cla H1rosh1ma; si spmge fino Vi'a.1 hai Wa1 per provocare i cinesi a battaglia cd a.iuta l'es~rcito o~enu1.~e contr o la 1inea del 'fa.i. Don concorrendo a.liti battaglia eh Prng--Y a.ng con J coràzzate eèl a lcune torpediniere, le ·quali rimontando :il fiume sono, · di efficacissimo aiuto 11el passa.ggio di e;;:,;o a.lle truppe de.lla. colonna di sinistra. Non vi è nn istante d.'incertez,1a nella sua condotta; mentre una frazione ttppoggia. la marcia della divisione Katznra nell'attacco_di Piug-Ya.ng, il g rosso della flot,t;a bordeggia J1elle _acque del litorale avendo inna.nzi a sè come 11rotez10ne alcum navi che son quelle appunto che alle -~1 ant. a e_t 17 scopr?no l a flotta. c~nese. . . · L'anuniraglio lto non 81 lascH~ sfnggne l'occasione proprn1a e la potenza marittima della China è q,tasi anuicntata..
l,E: Ol'ERAZIO''.\'I PER
L'INYESTIME:<TODT.
Pon·r-.AR.'r:E[UH.
Rotte le trnp1)e cinesi a P ing-Jang, ::;'imponeva ai giapponesi ar insegni re il nemico con obbiettivo di portare la. guerra nel cuore. dell' Impero celeste. _ . . . .. . :Però l'attraversare t utta la l\fancrnrm e scender per via d1 terra a Pechino onde dettare la pace dalla capitti le nemica era impresa lnng hissima e cli:ffici.le per · la stagione poco propizia a lle operazioni militari. Le piogge dirotte e persistenti aveva~o reso <\nasi . i~_pr~ticabili .le strade e la ;:;alu te della truppa commciava a ri sen tns1 d.1 queste anormali co1Ìdizi.oni climatologjche. L'inverno si avvicinava. a grandi passi. Bisogna.va trovar modo di. raggiungere lo scopo imponendo i minori sacrifici agli nomini; i u nna parola era necessano s_ceo-liere una v ia l)ÌÙ breve e meno faticosa per colpire 11 nerrnco, b al cuore. · E questa via esisteva, però era sbarrata da. due pote~ti_fortezze I 'ort Arthur e ·wei-hai-'iVei . La. battaglia mivale d1 Ha1yang aveva r esa la flotta g iapponese padrona del )far Giallo, 1~a il Golfo cli Petcili non era pratricabile poichè in esso si erano npara:t1 gh avanzi, ancora potenti della flotta, cinese sotto la prote,Hone delle. l)osizioni fortifica te di "\V'ei-hai-vVei, Port Arthur e Clufu, Perchè l'accesso d i venisse possibile bisognava i mpadroni rsi cli almeno una delle chiavj del golfo di Petcili e di quella appunto, che serviva di rifugio alla rnaggioi· parte delle navi nemiche..
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(
I giappo.nesi si decisero cosi a ten tare h~t.tacco di Por t A.rt,hnr per mare e per terra,, Pel nosr,ro scopo uon è in.dispensabile seguire il concentra.mento della· 2" armat.a a,lla foce del Taidong, poichè data l' inerziii dei cinesi l'operazione non presentava g ravi pericoli, ci basteril, a.ccennare che c::1sa fo efficacemente protetta dalla flotta p:iapponose, la quale per distrarre l'attenzione del nemico fece delle arditissime punte ,i Wai.-hai-'iìVci a Port Arthur e si arrischiò persino a penetrare nel golfo cli Petcili facendo credere l)ossibile un colpo ·c1i mano su Tien-Sin. Cosi pure escono dal nostro campo le brillanti operazioni del generale Yamagata le qnali si chiudono con la vittoria di Kiulen e colh occupazione dei pas:;i attraverso la catemi dei F in-Schui-Ling poich è la rigidezz,a della stagione obbliga quelle ottime truppe a premlere i quartieri d' inverno. Accenneremo in vece brevemente a.llo sbarco cli queste t ruppe s,dla })enisola, di Regent's Sword allo scopo di assediare Port Art hur da par te di terra. Mentre si eseguiva il concentra111ento della 2~ armata alla. foce del Taidong, delle naYi g ittpponesi r iconobbero attentamente le coste della penisola. e sui rnppor ti fatti dalla meclesirrm si decise di esegnire lo sbarco snlla, costa cli Hwaynan, r:t 12fi km. a nord-est di Port-A.rthnr, ove b. ·so,rveglianza per par te del nemico era completamente trascurata. . Il 2-4 ottobr e assf~i per tempo i trasporti, 50 navi onerarie, oltre_pa.ssarono la foce del Hwaynan e quivi si iniziò lo sbarco. Un · po' verso bvest eravi bensi la costa cli Petsewo, città ricca e fiorente e che qnindi avrebbe offerti molti vantaggi; m :1 non si accettò l'idea di eseguirvi lo sbarco pcrchè a bassa marea le navi dovevano rest,tr lontane da tena da, 7 ad 8 mi.dia aumentando le difficoltà, dell'operazione e d iminuendo l'effica.ct appoggio della fiotta alle truppe sba.rcant,i. P resso l'Hwa.yna.n erano invece meno cattive le condizioni della costa. La s_pedizione mosse ver so il punto prescel to a notte alta per non .~ttirare l'atteu,1ione del nolllico e nella notte stessa s'iniziò le sbarco compagnia cli marina cl,e fu seguita a breve inviando a terra dista;iz,a cli tempo da una compagnia del 1° r eggimcu to. Nel mattino cominciò lo sbarco del 2° e del 15° reggimento e seguitò nei g iorni seguenti.
nna
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GLI SllARClll DI C0 11Pl D 0PE(tAZ10NE
SO PRA COSTE NElllI CHE
di questo paese; esso pure dimostra con . grande chiarezza, quanto il buono o catti·vo successo di tali-spedizioni dipenda in grande parte dal ca1·attere personale e dalle 'virtù di chi
addimostrati da Abercrombie colla titubanza e l'indecisione di sir j_ Mordauni; che riuniva continui consigli cli guer,·a per salvaguardare dietro i loro pareri la sua, responsabilità. Lo stesso contra~to appare chiaramente paragonando il piano meravigliosamente ponderato e la vig orosa e decisa· esecuzione della spedizione egiziana del 1882 con quella senza preciso scopo e così :fiaccamente condotta che vilipese il nome inglese a Ferrol e Oadice. E quando, dopo tutto, consideriamo che le truppe le g uali presero parte 1tlle spedizioni che fallirono erano valorose ed energiche quanto quelle che riuscirono vittoriose (ed a conferma di questa nostra asserzione basta citare le truppe che sotto gli ordini di Abercrombie si comportar1mo eroicamente, cioè quelle stesse trnppe che sotto g li ordini cli sir :1. Ilfordaunt snbirono gli scacchi di Cadice e Ferr ol), chiaramente appare quale importanza capitale ha il personale carattere dei comandanti. Dalle poche spedizioni accenn.a te appare ancora con chiarezza quauto le circostai;i.ze di ciascuna di esse differiscono tra di loro. Le con dizioni che regolano il loro rìsultato fincLle sono così complesse, che qu,al,unque tentati1..,o cli presc-r·ivere
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1
le comanda. P er limitarci solo agli esempi accenn,ati, vediamo quale contrasto esista tra l.c1, risoluzione e lo spirito intraprendente Le operazioni furono compiute soltanto dodici giorni dopo poichè tanti. ne occorsero stante il mare a.girato a sbarcare i cavrdli. rarte dellii flotta come sempre era stata nl largo per proteggere lo sbarco ., ma il :::,o·io.rn:o G quando i giapponesi si accingono . . . .ad . atta.e. care i. forti di Galinwan. per erear;,1 una comm11caz-1one prn s1cura. col mare essa si trova nella baia di Ga,lin.wan per dase a.ppoggio alle trup1)c di. terra, appoggio che riesc.e inutile per la fuga dei pre~ sidi chinesi., ma eh.e non prova meno l·ard1re della flotta sapenclos1 che molte torpedini difendono l'enti:ata ~ella baia. . . . . Veni.v.nto così complet,amente nstab1h te le comumcazaom tra l'esercito e la flotta. Stabili.tisi cosi salda.mente neJla penisola di Regent's Sword, i giapponesi avanzano ra.pid~mente per a:;;sediare Poi·t-Arthur. _ La flotta ne osserva.va, m1.rab1ln~ent.e le mosse. · .t.\ppena stab~.litasi i~ 7 nell:1 _baia di. Talicorwau ess~ co~n_i1~ci_a dallo spiccare frequenti ncogn1z10m nel.le acque del golfo d1 \V01ha,i-vVei o si a.ssi.cina che in questo pnnto è rifugiata, l'intera flo tta cinese. Bisoo·na impedirlo di accorrere in aiuto di Port-Arthur e per ottonet ciò nei:i"sun mezzo migliore che il costringerla ad accettare battaglia c.;omplet,andone la distruzione iniziata alla foce del Yalu il 1 7 settembre. r erciò il lG novembre 18 navi giapponesi si dirigono verso Vi'eihai-\\Tei, ma i1rntilmente provocano i n tutti i modi. il nemico a c.;ombattere. I chinesi dimostrano un sacro orrore per la flotta giapponese, la quale sicura cli non essere attaccata, può nei giorni 21 e 22 cooperare efficacemente all'attacco della piazza di Port-Arthur . .A.pprofitta,ndo che le navi. chinesi non ardiscono di abbandona.re ,vei-hai-v-Vei essa non distacca che una sola nave per guardarsi da possibili sorprese e con tut,to il resto s'imJ?egi:,~ n_ella battaglia. :E'orza l'entrata del porto e colle sue potenti ~rughene sbaraglia,/ le masse cinesi gHi incerte di fronte all'azi,one energica delle truppe cli terra. Caduto Port-..:-\. .rthur il golfo di Petcili si pu<'> dire aperto alla flotta gia,pponese e si può già 1n·esnmere cl~e presso la China dovrà. accettare, la volo11tit del vincitore. I n tnr.ta questa oper~zione arclita e for tunata l'accord? fra marina ed armata ,fu perfett,o. Esse s1dnnostrarono degne hurn, dell'altra,
regole e disposi,~ioni da applicarsi in qiialwiqiie caso riesce semplicemente impossibile. Gli impetuosi frangenti della costa
tunisina e della baia di A.boukir, quando prevalgano i venti del nord, sono condizioni di fatto in c.:ompleto contrasto con quelle che si possono affc,cciftre nelle acque t ranquille del lago Timsah. Le colline coronate da truppe ad Aboukir differiscono di molto dalla spiaggia deserta p resso ]~upatoria ed ancora m!Lggiormente dalle città quasi dor mienti di Ismailia e di Porto Said; al mas5imo tutto quello che può farsi è di tentare d'indicare pochi principii generali. Dando uno sguardo ret.rospetti vo ai giorni in cui il va~~re non era conosciuto e ~omparandoli ai presenti v ediamo 1 _immensa potenza che 1~ spedizioni hanno a loro disposizione per quanto riguarda, la certezza dell'arrivo a destina~ione· ~ei trasporti all'epoca fissata, e la celerità colla quale 1 man possono essere percor,;i, Non. più alla mercò dei venti
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GLI S ,I Al<CII J DI CORP\ ii' OP l~llAZIONE
e delle correnti, un corpo di spedizione è al presente imo strumento mobile nelle mani del proprio comandante, atto ad essere portato a volontà esattamente ove è richiesto, po · tendolo t.rasferire celeremente da un punto all'altro. Oltre a questo, ·vi è ora la certezza di poter fare assegnamento su un corpo cooperan te, ove occorra, e p0r reparti nhe si d ipartono da punti diversi e lontani vi è la. possibilità di minacciare uno stesso punto de lla costa nemica efl:'ettnando poscia effettivamente . lo sbarco in un altro del tutto differente. Vedemmo pure l'importa.nza ed i vantaggi dell'a,s soluta se. gretezza eh~ richiedono il più delle volte simili opera,zionì. B assai probabile che il miglior modo di mantenere la segretezza sia quello di fare partire senz'altro i tmsporti (come fu praticato a Rochefort) con ordini suggellati $enia che a nessuno sia nota l a destinazione. A.l momento . in cui noi trattiarno questo argomento un corpo di spedizione con tL1tta 'probabilità è sulla via di effettuare uuo sbarco snlla costa chinese e prima che questo lavoro sia compinto possono avvenire tali eventi nello estremo Oriente da gittare chiara luce sul soggetto che stiamo considerando. La necessità cli aver·e il dominio clel ma1·e pr-ìma di arrischiarsi acl una si:>eclizione attraverso di esso è sta.ta così chiaramente dimostrata dall'ammiraglio Oolomb che è inutile ritornarci sopra. Un punto della massima importanza, e da aversi sempre presente, è la scelta di una spiaggia coperta per lo sbarco col mare non mosso per le operazioni. Le migliori disposizioni del mondo sarebbero di nessun / valore se un pesante proì0ttile proveniente dal mar e venisse a scoppiar e snìla sp iaggia nel l'atto dello sbarco delle truppe e così pur e se lo sbf.trCO subisse ritardi per la condizione del mare presso la costa. Questi ritardi non solo permettono al nemico d i prepararsi per fronteggiare l'attacco, nut tendono pure ad affievolire lo sfan.cio ed i l morale degli assalitori. Qualunque interruzione cagionata dal tempo, mentre la truppa è solo sbarcata in parte o che a,;veni:,se anche guanclo t.ntr,i gli
SOP ltA COSTE NÈMICIIE
70:3
:uomini hanno raggiunto la spiaggia, ma senza i uecessa.ri t raspor ti e provvigioni, p;nò seriamente mettere ìn perico lo la riuscita della spedizione. La scelta del_ luogo ove effettivamente si eseguirà lo sbarco costituirà sempre una questione d ì grande responsabilità e quindi assai dìftì.cile. Le acq ue basse (poco profonde) come abbiamo visto a Sfax ed Aboukir. costituiscono un grande contrattempo per simili operazioni, g iacchè impediscono qualsiasi cooperazione per parte delle navi -de.1Ja {fotta, tranne bene inteso con fuochi alle grandi distanze. E fuori dubbio che per un' importante spedizione, sarà · bene, sempre quando possibile, impossessarsi di qualche porto per fr1.cilitare le operazioni . · I vantaggi che si r icaverebbero dallo esercita.re le truppe .ad operazio1.ii di sbarco sono fuori dubbio considerevoli, qualora si potesse disporre del tempo necessario per tali eserc;itazioni preliminari. Ad ogni modo ogni qualvolta avvengono ritardi che non s ì possono evitare, sarà bene utilizzare questo tempo nell'ad <lestramento della truppa. Sembra quasi superfluo rilevare di quale importanza sia p_o ter effettuare lo sbarco cli sorpresa, adoperando l'a.b ìlità e l'astuzia. · L 'attacco fron tale di una posizione non è mai cosa buona <la intraprendersi, perchè troppo arr ischiosa. L'importanza di essere forniti a sufficienza d i mezzi dì trasporti per terra, onde poter avanzare irnmed i1.1,tamente appen_a sbarcati, è una condizione necessaria che deve atti.rare l'attenzione del lettore. Il poter iniziare la marcia appena effettuato lo .s barco con buon successo può concorrere a completare la disfatta immediata del nemico, mentre un ritardo porta sempre ad operazioni prolungatE\, È da notarsi che tanto ad Aboukir q uanto al capo Breton lo slancio con cui si e;;eg ul lo sbarco è stato seguito dc1 un periodo di eccessiva prudenza per p?-'rte del comandante. Forse in ambo i casi essi sentirono nell' intimo dei loro cuori che la loro impresa era troppo temeraria.
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GLI SC!ARCHI DI CORPI D 0PEIÌAZlONE
Ogni sforzo deve farsi affinchè uno sb~rco progettato si effett,ui nel minor tempo possibile; e ciò si può ottenere al-lorchè si dispone di molte grosse barche e scegliendo un fronte di sbarco il più esteso possibile. Per lo sbarco della fanteria la cosa è facile, non così per le armi. a cavallo. >( ~e zattere e barche piatte s~u? ~i grande utilità_ per fal:llitare lo sbarco delle provv1g1om ed un convernente \ materiale in legno cli ·regola clovrebbe accompagnw·e la specli:rione come infatti fu, pr·aticato nella spedizione cl'Rgittonel 1882. Il provvedersi cti acqua potabile sulle spiagge GJ?e·1·te è genemlmente cli/'fì.cile; come si è visto già in parecchi degli esempi citat,i, il poter disporre di un buon rifornimento di acqua da potersi sbarcare in unione alle truppe o poco dopo per raggiungerle in un dato punto è cosa a cui si clov1·ebbesemp1'e penscwe. Una nave cisterna accompagnò la spedizione d'Egitto nel 1882. L 'asso.Iuta necessità di riconoscere bene non solo il posto· prescelto per la sbarco ma pure, se è possibile, il terreno, circostante è chiaramente dimostrato da più di uno degli-. esempi a,ccennati. Si è constatato in tutte le spedizioni che per la cavalleria. e Fartig.lieria, e specialmente per quest' ultima, s' impiega. molto maggior tempo che per la fanteria nelle ,o perazioni d'imbarco e sbarco. La difficoltà è principalmente cagionata daì cavalli; ed a questo riguardo si dovr ebbero escogitarealtri mezzi, oltre quelli attuali che sono deficienti, i quali permetta.no di compiere qnesta operazione con quella maggiorecelerità che è richiesta dalle esigenze di oggi giorno. Allorchè si adattano delle navi pel trasporto di truppe e, cli provvigioni non dovrebbe r inscire molto difficile, nellointento di facilitare il carico e scarico. specialmente dei cavalli e materiali pesanti, - di praticare alcuni inta.gli nella miwala della nave (non in corrispondenza s'intende del macchi11ario) e sopra en trambi i :fianchi della medesimci. Converrebbe inoltre poter disporrò per ogni nave di almeno 4
SOPRA COSTE NEMICHE
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buone "t'ampe mobili e di alcune barcacce piatte per effettuare
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il trasbordo con qelerità. Quando le navi emerges~ero troppo d~dl'acqua, con poca. difficoltà e pericolo, se in acque poco agitate, si potrebbero inclinare leggermente tanto da ridurre questo inconveniente e da ·permettere che gl'intagli. della murata non siano troppo elevati rispetto al piano delle barcacce piatte. Questo sistema, che a noi sembra il più adatto ed il più rapido per l'imbarco e lo sbarco dei cavalli, non è mai stato esperimentato i.n tempo di. pace. Si è sempre creduto che per lo sbarco delle armi a cavallo 3i dovésse ognora impiegare molto tempo. Q~1esto argomento però è della massima importanza; ed una commissione dovrebbe con\'Ocarsi per potere accertare con esperimenti quale sia il più celere e miglior modo di compie-re questa operazione per l'avvenire. Detm commissio11e dovrebbe avere. a disposizione una. nave mercant ile, d i quelle di requisizione, per adattarlri a trasporto, uolla facoltà di praticare su di essa tutti i cambiamenti chè si eredono opportuni, e disporre di alcuni squadroni di cavalleria e di una batteria montata di artiglieria. La disciplinri delle truppe dopo lo sbarco devesi osservare rigorosamente. In parecchi casi è occorso che le truppe nella confusione dello sbarco, sentendosi finalmente a terra dopo un prolungato soggiorno sulla nave ruppero più o meno il freno della disciplina. · Potendosi trovare nei luoghi abitati spacci di liquori ecc. è indispensabile la più grande vigilanza per parte di tutti g li ufficiali per evitare gl i abus i a meno che lo sbarco non avvenga sopra una costa aperta. Un'ottima s3ilvaguardia in questi casi è que1la di t enere la truppa costantemente occupala a, meno che non si debba marciare avanti Il lavoro si può sempre trovare nel riattamento delle strade e nel migliorare le comunicazioni ìn genere, combinando tali la,vori con molte guardie, picchetti ecc. per tenera tntte le trnppe occupate.
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Gl,l SBARéHI DI CORPI I
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n'orEHAZIONE
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SOPRA COSTE NEMICHE
Dal complesso d i ciò che abbiamo visto non crediamo che sia soverchio affermare che la spedizione Egiziana del 1882 , incorpora nelle sue disposizioni e nel modo come vennero eseguite le operazioni maggior parte dei precetti dedotti dalle passate spedizioni, mentre sfugge tutti gli inconvenienti verificatisi in esse.
.NOTA. BIBLTOG.RAF[CA
la:
( Co'n/ ini ,a)
·
E LMSLI E ;l f uggiure (lclitr, Reale arli9Ue,·ia, britli.1.nnica
..•.:., ,.
.\.
Pensieri sul combattimento odierno, per Vrr-ronro CARPI, maggiore nel tj 0 régg. alpini. Ilergamo, Tipografia frate lli Bol is, •18\.l8.
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« Le armi da fuoco in genere e quelle portatili in ispecie hanno subito di recen te perfezionamenti tali da far sorgere il dubbio che stiano per a[ermarsi cambiamenti radicali nel modo di svolgersi delle future bat.tagl ie ». Così testnalmeute si espriine l'autore e da questo concetto fu indotto a manifestare <1ualché particolare opi nione sull'andamento di una battaglia dopo l'adozione delle ultime armi da fuoco, e $pecialmente riguardo al loro impiego ed ai mezzi da opporre ai loro effetti . Le mie considerazioni egl i dice, avrebbero forse potuto limitarsi nl fuo~o del la fanteria, .come quel lo che ha maggiormente risentito degli attuali progressi , ma anche l'artiglieria ha subito importanti trasformazioni e la stessa cavalleria non pnù rimanere passi va di fronte ai nuovi mezzi; e così trascinato dall'aigomento, egli ci offre 1i'oo studio :iccurato dell'nione delle varie arm i. Il lavoro del maggiore Carpi si può considerare siccome diviso in due parti ben distinte. Nella prima è minutamente esam inat11 l'azione della fanter ia, del l'artiglieria e della caval leria, sempre però d:il punto di vista del fuoco, e cioè del suo impiego e della sua efficncia, poichè oggidì 111 vittoria ai-riderà soltanto a ch i sul termine del comba ttimento avrà conservato la maggior potenza di fuoco , cioè il maggior numero di fuci li utili. Si comprende che tutto ciò rigua rda cjuasi esclusivamente la fanteria e l'artiglieria; epperò è pure assai bene svolta la parte che riguarda la canl leria, per la quale 1-i _riconosce che l'arma da fuoco non è che uu ausiliario , utile per certe circostanze special i nelle quali 1~on le sia po,sihile agire altrimenti che appiedata. P11rlaudo della carica, si acccnaa ,il l'opioione di coloro ell e v0rrehhero assolutamente bandire la cavaller ia da l campo di ba ttaglia. E l'a utore giustamente o;$erva, che se 11 lla stregua di rlati teoriei sulla proba bilità dì C'o lpire nn bersaglio cosi vi,ihile, l'attuazione di una carica sembrn
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NOTA BIBLIOGRAFI CA
quasi impossibile, oltre la teoria vi è però la pratica. E questa inseooa : « che i dati tecnici possono variare per risorse di terreuo, di am biente tattico, di ll'mbiente mora le, e quests riso1'se sono I.a li da uon escludere la possibi lità della carica, per esempio contro nemico scosso o di sorpresa > . 11 compito della cavnlleria sul campo tattico sa rà inrlubl,iamento assai g_rav~, .Luttavin l'au~lélcia è talvolta grande fattore di riuscita, e 1anto più riusc1ra la caval leria ')uauto più sarà audace nei limiti del razionale . Così fac~ndo lu ~aval le~·ia non produrrù più certamente le grosse p~rdite. che cag1onav11 a 1 tem p1 delle sne pesanti formazioni, ma potrà qualche volta ancora ottenere brillanti risultati cd emulare oli squadroni di Seydlitz e di Murat. l> La seconda parte è aucora più interessante o originale. In oss:i si comincia dal prendere in esame il terreno del campo di battaglia, proseguendo ullo svolgirnt!u to dell ' iutiero andamento del combattimento moderno. Higuardo al terreno, il maggiore Carpi vi annette· la massima importanza, sebbene non si schieri affatto con coloro, che« ésageranclo il vero concetto, vorrebbero cootinuarncnte ricavarne ottime coperture n trasformare ogni campo di battaglia in un campo di Plt wna ». . L'esa me r1tti vo del campo di battaglia, scrive il Carpi, deve avere diverso scopo, secondo che ci proponiamo di rendere più elTicace il nostro fuoco, di facilitare le mosse e le comunicDzioni, di scemare l'e[etto del fuoco :i vversnrio. ~el primo caso occorre esa minare il Lerreno antistante, studiare le migliori condizioni di pendenza e visibilitù, misnr:ire distanze, soombrare il ca nipo di tiro, opporre ostacoli all'uvversario. "' .\/el secondo caso con viene cs,101inare tutta la zona di prnb:ibile manovra e determinare i mezzi e le vie più convenienti per comunicare stabilendo segnali, cercando passaggi , creandoli quando occorra, rimo~ vendo ostacoli. · ~el t.em.1 caso_bisogna studiare il terreno cbc si occupa, apprezzarne le linee 1mportant1, gl i appigli più uti li e avendo il tempo co rreggerne le form o, afforzare le loca lità, el,ev,1re ripari ove non oe esistono dei nalur:ili. l P.rimi due casi sono quell i che hanno maggior importanza, perchè la lattica moderna consiste ntll 'esplicare massima rtziooe di fnoco unita mente a rapide mosse; soltanto in via eccezion:ile il terzo ca:;o dovrà prevalere. Ciò premesso, l'autore stud i:i. il terreno dai punti di vista: del rnodo di facilitare le com unicazioni e uel modo per scemare Q<>li effetti del fuoco • • avvers.ino.
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NOTA BIBLTOGRAF lCA
E. viene alle segneuti conchinsion i: 1 o Che gli effetti o·goora crescenti delle armi portatili moderne ri-
chiederanno di approfì unre sempre ed ·ovunque del terreno; 20 Ch e il terreno nell'avvenire dovrà es:;ere sfruttato in modo diverso da quello che si faceva nel passa to; 30 Che ogni comnndante di truppe deve conosc6re ed applicare i più semplici mez1.i per trarre dalle condizion i del suolo un'utilità attfoa secondo i mezzi, il tempo e lo scopo. A coufortnre sempre più la propria opinione su l terreno, l'au tore prende in minuto esame la ba uaglia della Lisaine, nella quale com~ t" noto, l'abilissimo generale Werder cou pochissime fo rze (4), nelle tre giornate de~1 ti, ,16 e ·17 gennaio ,187,1, seppe tenacemente resistere, mediante l'appoggio ottcnnto dal terreno, ai ,1i0,000 uomini e 36,ì can noni del gener:ile Bourbaky. tEsam inati, pertanto, le armi , le formnzioni e il terreno, i l maggiore -Carpi si dom:inda qu:ile influenza avrauno i nuovi elemen ti" sul cam po <li b:ittaglia, e ci presenta un quadro assai interessante dello svolgimento del combattimento odierno. · Ci è assolutamente impossibile riassu mere lutti i vari puuti toccati dall'autore, e le molte idee espresse dal medesimo, che meriterebbero form are soggetto di um pia e proficua discussione. , l)ai preliminari del combatiimento, allo sch ieramento, alla traYersata. della zona battuta, alle· ali, nlla sol uzione col fuoco ed all'urto fìuale che decidel'à della lotta; tutto insorn mo, dall' inir.io dPlla ba l!agliu sino alla decisione della medesima è studiato cou cura r: in modo abbastanza particolareggiato. Sono poche pagine, ma scritte bene e con tale chiarezza che dimostrano in maniera mirabi le la li mpidità della rneote dell'autore. L'un ico :i ppunto cho potremmo fare è lluello di non :iver tenuto conto sufliciente del le enormi mc1s;e che combatteranno la battngl ia decisiva ·e con seguentemente della grande estensioM che :,ssumerà il campo di battaglia, il che, se non può modificare le idée ciel maggiore Carpi sull'impiego e sull'efficacia del fuoco, diffici\mente invece consentirà la prep~razioue del terreno. Comunque sia, è lavoro molto interessante, pensatamente studiato cd informato a molto senso pratico, ed è con vera soddi~fazione che ne tributinmo elogio all'autorP. (l) Una divisione badese, 3 brig11.te, la 4• divisione di riserva, -CJ11al che piccolo repa rto sl.accato da nelfort. ('
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NOTTZIE P()Ll'TIC0-1\tfILITARI
Il Parlamento restò ch iuso durante la quind icina per le v:1canze pasquali e In .vita pol itica italiana scorse placida e tranqui ll;i . In manca t1za di fotti che direttamente interessino l' J.talia, la nostra stampa periodica si occupò con amore della vertenza tra la Spaana e gli Stati Uniti per la questione di Cuba; vertenza che ioteressa°<·omplcssivamen te l'Enropa e l'America . Della questione di Cuba, della lunga ed accanita guerra che gli Spagno li sostengono da anni ed anni contro gl' insorti di quell'isola, con un coraggio degno di miglior sorte e di miglior causa , non possiamo parlare coo sufficiente la rghezza ed è inutile farne un sommario in questa breve rnssegna. Il fondo generale della questione e le linee principa li della situazione creata dagli avveni men ti sono cose note ed ormai vecchie. · 1t nota pure e ,;ecch ia quella specie d' in tervento mascherato che da lungo tempo gli Stati Un iti esercitano a favo re degl' insorti cubani. Cosa nuova ma non inaspetta ta è l' interven to diretto ed aperto del gr;inde Stato dell'America del Nord; l' intervento rliploma tico e la minaccia d'intervento armato. Cosa nuova (ed inaspettata a chiunque non sapesse misurnre J'nlterezza spagnola) è l'atti tudine patriottica, coraggios3 , temeraria della Spagna di fronte ad uno Stato clic la supera tre volte in popolazione e almeno cento volte in ricchezza. Ma è proprio vero che il forte non può tu tto osare contro il debole cbe non si avvilisce. Gli Stati Uniti esitano. I dispacci d' ieri davano sicura la guerra ; quell i d'oggi danno probabi le la pace ; fo rse domani torneranno alla guerra e il giorno appresso viceversa. Fnittan to è certo che da più di un mese la Spagna, esausta di uomini e di danaro, la tiene a denti cogli Stati Uniti. I l contegno della Spagna le ha attirato le sim patie e l'ammirazione di quasi tu tta l'Europa ; e quando si pensa cbe l' Inghilterra ste;;sa ha più di nna volta ingoiato qua lche boccone amaro piuttÒsto che romperla col la potente cugi na di oltre Atlantico, non si può certo non am~ mirare il coraggio della Spagna; tnl• l'amm irazione non deve giungere t
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al punto da non vedere che la guerr11 di Cuba e l'attuale vertet1 1.a cogli Stati Uniti $0 110 conseguenze inevitabi li del pessimo govern<> con cu i la Spagna ha sempre, trad izionalmen te, governato tutti i paesi dove ebbe dominio. Governo di oppressione e di sfru ttamento, quo le non fu mai usato da nessn n altro popolo cristiano. Di questa specie di g0verno qualche provincia italiana porta ancora i segn i. Il diri tto della Spagna $ U Cubo. ò incontr11stabilmente legitti mo; data dalla scoperta dell'America . Si aggiunga che non vi è di mezzo neppure questione di nazionalità perchil gl' insorti di Cuba sono sangue spagnolo. Ali' A vana si parla sp,1gnolo come a Madrid. Ma, se non è ouerra di uaziooalità, è 0°uerra d'indipendenza contro la tirannia della o . madre patria. La Spagna perdette per il c11ttivo governo quasi tutte le sue colonie. Colombo e la rortuna le avevano dato l'America quusi intiern ; oggi le rcsw Cnba ; presto perde rà 11nche questa. Ce ue duole perchè si tratt11 di nazione latina, di nazione a cui ci legano vincoi i di sangue e di simpatia , di nazione noMle t1el vero sens<> del la paro la ; ma non si resta impunemente nel medio evo mentre tutt<> il mondo cammim1 . Gli Stati Uniti intervenendo contrav·veugono ai diritto iilternazionalè;. nè fo rse è l'unurnità elle li spinge a questa contravvenzione, sibbene egoi,tico interesse. Da una parte obbiamo l'alterigia ftiudale, da ll'al trn l'av idità mercantile. Speriamo che, se il conl1i tto. ha da ,,coppiare, la c;vi ltà e la ginstizia sieoo la conseguenza della guerra ; cosa che spesso avven ne anche quando esse oou erano affatto lo scopo nè dell'nna ni;. dell'al tra parte com bauente.
l{ientriarno in ltal ia. Fu pubulicat.a la Relazione dell'on . Ch iapusso sul bilancio del b g11err1t per l'esercizio ,t 898 -99 . . Escl use le partite di giro, che rn ppresentano una ~em plice impostazione contabile, la quale non ha alcuna azione economica generale della. fi nanza, la spesa complessiva per l'esercizio ,t 898-H9 è determ ina ta in L. 273,0•I 6,50,0. Però com metterebbe un grossolano errore ch i dicesse che tanto spende l' Ital ia per il suo esercito. Questa ci fra, se . noi )a depuriamo di 3t milioni per pensioni e di altre somme, cbe rappresenta no partite purarneutt~ fi gurati ve o spese non pertinenti al l'esercito, essa discende a circa 239 milion i.
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Ma in questa cifra sono ancora compresi '.:29 milioni e più pei carabinieri, mezzo milione e più per tiro a segno, quasi mezzo rnilioee per scuole mi litari, ecc., ::>cc.; sicchè la vera som ma assegna ta all'esercito .non raggiunge i 205 milioni, dei quali quasi 16 sono <li spese straor-<linarie. Con questa somma LI Ministero della ,guerra si propone di mantenere sotto le armi nna forza media di: ufficial i •l:2,9tl9, uom ini di troppa 188,70·1, cavall i di ulficia li 8,698, cavalli di truppa 32,632, esclusa l'arma dei reiili carabinieri, che conta 567 nfficiidi con 1059 ca valli, 23,022. uomini di tru ppa con 3579 e.ava lli. Togliendo dalla ciJra dell a forza : ~35 ufficiali, che fonno servizio al Ministero della guerra, alle scuole ed istituti diversi, alle compagnie di disciplina ed al corpo inval idi; 3025 nom ini di truppa del corpo invalidi, delle scuole mi litari e -delle com pagn ie di disciplina; Restano per l'esercito combattente ed i suoi servizi accessori ·12,tl'li\. tlei primi e •I 85,676 dei secondi; ossia la forza media di. pace per ciascun -corpo d'armata (uriicial i e truppa) è ind icata da •16,ti07 uomini, cioè il 50 per cento circa della forza di guerra. 1
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La relazione Chiapnsso nota che uno dei punti su cui si fermò specia lmente ,~attenzione della Commissione del bilancio è il modo con cui il Ministero provvederà alla diffe renza notevole del prezzo del pane che, conteggiato a lire 22,50 per quin tale, sali da qualche tempo al prezzo medio di lire 28,84-, importando una maggior spesa di lire 2,282,500. Ecco la risposta che il Ministro della guerra diede alla Commissione: Si provvede alla maggior spesa per lire 400,000•nsufruendo in parte ,del credito disponihiie per la fabhricaiiouc della ga lletta, destinata a -sostituire Lfu el la mandata in Afri ca; per altre lire 655,000 usufruendo <li una parte delle somme assegna te ai ri forn imenti del la carne io con-serva, essendosene nei due esercizi precedenti fabbricato in quantità snf,ficiPn te a completare le dotazioni di mo bilitazione e di riserva, e, lì nalmeote, per le residue lire 1,2.30, 000 con le economie che si sono potute fa re sul capitolo dei foraggi, causa il minc,r costo della razione. La chiamata della cla.sse 1874: ha a('cresciuto per il pane la differenza tra .Ja somma $\anziata e quella bisognevole di al tre lire 5/t.0,000 circa, ma a questa si provvederit con uno speciale disegno dr legge. In questo mot!o il maggiore costo del pane si è potuto pareggiare ,senza ricorre re al solito esped iente del le diminuzioni di forza sotto le anni . 1
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Un altro pun to sul qua le la Commissione si intrattenne p1u e quello ,ehe riguarda la' spesa per i collegi militari. Ad una s.pesa complessi.va
di lire ,i.8;j,650 per i due collegi di Napol i e Roma corrisponde una .entrata di lire 37·1,'100, siccbè i collegi pesano sul bilancio per lire 1H,000 ,in cifra tonda . La Giunta trovò c:ccessiva que~ta spesa , e noi non vogliamo entrare :in merito. Ma la Giunta ha torto di credere che basterebbe la sop.pressione dei collegi per far cessare la spesa . Ed invero la maggior parte della differenza passiva è costituita dagli assegn i dovuti ai proJe,sori e maestri civil i (lire 98,000 su lire H ~,000). Sopprimere i collegi non sil,(n i(ica soppri rnere la spesa, elle in gran parte o sotto foi;.,ma di pensioni vital izie o di tempornnei assegni di disponibi lità re,sterebbe sempre a ca ri co della fina nza. Dunque ha fatto e farà bene la Giunta a vigilare che le spese sieno ,,contenute nei minimi li miti possibili, ma non ha fatto altrettanto bene · .traendo dalle cifre, che sopra abbiamo ricordato, conseguenze che non s9no·esaue, e farebbe peggio se ne traesse pretesto per risollevà re la .(J_uestione del rrrnnteoimento dei collegi mili tari. Questioni decise ieri non si risollevano 0ggi per il misero pretesto di .,poche decin~ di migliaia di lire.
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Allo sco po di costituire nei reggimenti nucleo d,i cavalieri intel' ligenti, abili ed arditi, da potersi impiegare utilmente io campagna nell'adempimento di speciali mis.sioni, il Mini~tero ha determinato -,quanto segue : Il numero dei cavalieri scelti, appuntati o solda ti, deve essere J i 5 per squadrone, quello dei caval ieri sce lLi. col grado di sottufficiale o di .,caporale, non è limitato. Per ottenere la nomina a cavaliere scelto, l'appuntato o soldato deve ,;possedere i seguenti requisiti: <i) avere almeno un anuo di effeuivo $ervizio nell'arma, e non -essere adibito ad alcuna carica speciale; b) saper leggere e scrivere -·sufficiMtemente; e) essere Ji bL1on~ condotta, éli svegliata intell igeoza , di buona vista e di robusta cnstituzione fis ica; d) dar prov;i di posse.,dere speciale arditezza ed att.itudine per l'equitazione. Sono da preferirsi cùloro che sanno ntwtare e che hanno qualche co.nosoonza pratica di lingue estere. ' I sottufficiali e ca porali, per poter essere nominati cavalieri scelti, ~debbono possedere in grado maggiore tutte le qualità suaccennate. 46 -
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La nom ina d~ i caval ieri scelti ha luogo in seguito ad un esame, ùiretto ad assicurare se il militare proposto ha i requisiti rich iesti ed in pHticolar modo la necessaria attitudine per l'equ itazione, dato da apposi ta commissione di officia li presieduta dal· comand1rn te del reggimento. La commissione sottopone separata mente ad uo esame i sottu fficiali,. ca porali. e soldati (appuntati compresi) proposti dai singoli sqnadroni,. e qu indi fra essi separatamente fa la scelta. . I l cavaliere scèlto deve essere annualmen te riconfermato in talerpia lità . Ad ·ogni caval iere scelto, nominato o confermato tale, viene conse-· gnato dal comandante del reggi men to con pompa, dioai;izi ali,~ truppa. riunita, uno speciale certificato. 11 cavaliere scelto porta sul braccio apposito distintivo. Egli incorrenel la perdita del distintivo quando per cattiva condotta, o per constatata deficienza di talune attitudini , non vien gi udicato meritevo ledi con tinuare nella sua qualità. ' · I cavalieri scel ti devono essere istruit.i: a) nell'equitazione di cam pagna; b) nel nuoto e nel passaggio dei· cor;i d'acq na; e) nel r,restare le pri me cnre al proprio cavallo malatoo ferito ; d) nel l'orientamento tan to pra ti co sul terreno, quanto con l'~iuto della rete strnda le traccia ta dalla carta; e) ·nell e nozioni ele.meutari circa la for1.a e le fo rmazioni delle . unità del le varie aémi; {) sul le no rme da ossèl'Vùrsi per portare ordini od avvisi. Ai sottufficiali si impartiscono nozioni più estese su lla topografia e sulle ricognizioni. Ai cavalieri ?cel ti debbono essere assegnati (TUei cavall i che per etil,. per grado di addestramento, per mezzi e per resistenza, sono maggiormente atti a so,tenere speciali fatiche. In cam pagna i cavalieh scelti sono particolarmente impiega ti : a) nel la com posizione delle pattuglie di ricognizione; b) nei servi1.i di esplorazione e di collegamento, ta nto durante la marcia quanto durante il combattimeIJto; e) nel la trasmissione degli avvisi e degli· ordini importanti , quando questo particolare servizio non può essere· disimpegnato dai ciclisti assegnati ai vari 'comandi. I n quei casi, nei quali la natura e l'importanza dell'opernione da· compiersi richiedono l' im piego di un nucleo di caval ieri intelligenti, ard iti e ben montati, tut.li i cava lieri scelti' del reggim ento possono essere riun iti in un ri parto speciale, posto sotto · gl i ordini di un ufficiale e preferibilmente di uno di quelli che forono preposti alla loro. i, truzio.ne sin dal tempo di pace.
. Ai cavalieri scelti, non graduat.i, ò dovu to, al termine di ogni trimestre, un premio speciale in denaro, che verril loro corrisposto per cura del consiglio permanente d'ammin istrazione a carico della massa cavalli. A.I cavaliere scelto, graduato, non compete alcun premio in denaro. ,;.
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Vennero emanate le norme per il funzionamento della scuola centrale di tiro di artig lieria . Eccone un su nto : La scuola centrale di tiro d'artiglieria, istitui ta con regio decreto n. 3,rn del 30 dicembre 1897, ha la sua sede normale in Nettu r.o. Essa ha per iscopo : ,..Di abilitare i tenenti anzim1i dell;i specialità da campagna a dirigere il tiro della baueria, ed i capitani auziani del la stessa specialiti1 a dirigere quello della brigata. Di abilitare i ·tenenti e i capitani anziani della specialità da for tezza e da costa rispettivamente a dirigere il tiro di una batteria o di un gruppo di batterie; b i rendere uniforme in t.utti i reggimenti e ri parti dell'arma, l'appl icazione pra tica dei regolamenti su l tiro e su lla condotta del fu oco, e di esperimentare praticamente lt~ innovazioni dei predetti regolamenti ·che venissero proposte ed ordiirn tc. ~elle esercitazioni pratiche e negli studi della scuola centrale di tiro devoòo essere impiegati e considerati esclusivamente i materiali regolamentari , astenendosi da ogni esperienza di materiali di nuovo modello, fotta eccezione per quelt i solt:rnto che formano parte integrante della istruzione pel puntameIJto e tiro delle artiglierie di ogni specie, come apparecchi pel puntamento indiretto, telelemetri, ecc. ecc. La scuola centrale di tiro d'11itiglieria dipende : a) disciplinarmente da lle autori tà che hanno giurisdizione sul territorio ove essa fun zi ona; b) · tecnicamen te dal Ministero della guena (Direzioue generale artiglieri'3 e gen io), il quale affida ai competenti ispettori l'a Ita sorvegli11nza dei corsi d'istruzione. · L'epoca, la du rata dei corsi stessi, il pa rsonale che vi dovrà assistere e tutte le modal ità di esecuzione verranno stabi li ti da l Minis;tero volta per volta. I corsi per l'artiglieria da campagna verranno sempre effettuati al poligono di Nettuno : quelli per l'artigl ieria da fortezza potranno aver luogo sia nell' oradetto . pol igono, sia in uno dei pol igoni frequentati normalmente dalle brigate da fortezza od anche, in tutto od in parte, in uno sbarramento; quel li pel' l'artiglieria da costa, parimenti in tutto , o in parte, in una piazza maritti ma . 1
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NOTIZIE POLl'l'ICO -MILITARI
NOTIZ IE POLI'l'lCO - MlLlTARl
Alla direzione di ogn uno dei corsi predetti sarà preposta quelia parte di personale permanente nella scuola che verrà volta per volta designata . Per il servizio della scuola,.sia nei mesi in cui questa non funz iona, sia durante i corsi, è istituito a Nettuno un distaccamento lisso composto di uomini, ivi apposi tamente comandati, che sa ran:10 fornii.i dai reggimenti d'artiglieria da campag,rn o dà briga te di artiglieria da fortezza o da costa, e verranno cambiati a determi oati period i secondo speciali disposizioni date dal Ministero. ** * Ao::dogamen te a qua 11 to fu fa tto negìi ùl timi ann i dee.orsi il Ministero, al lo scopo di perfez.ionare l'istruzione degli ufTkia li d'a rtiglieria ù1 congedo apparlenenti :iile specialilà da fortezza e dn costa ha ·detel'lninato di ammetter quelli fra essi che ne presentino regolare domanda a .presta re ;;ervizio presso le briia te d'artiglieria da fortezza e d,1 çosta durante i più im portanti periodi d'istruzione per queste specialità, e çioè : a) nell'epoca della esecuzione dellè scuole di tiro .ai pol igon i per pa rte delle brigate suddette; tJ) nel periodo delle e:,ercitazioni estive che le pl'ime 8 brigate da fo rtezza compiono· negli sbarra menti del I, II e IV corpo d' armata; e) in taluno dei periodi d'esecuzione delle scuole di tii:o a mare per parte delle brigate da co,ta. · Gli ufficia li i.n congedo delle bt·igate d'artiglieria da costa e da fortezza possono essere ammessi in segu ito a loro domanda, a prendere parte ad una qualunque delle scuole cji tiro indicate dalla circolai·e 39 del corrente anno escl usa quella di Ceci oa, fra il 2.5 luglio ed il •I 6 :,gosto (1• mu ta del la specialità da costa) . · Es~i dovranno, nel periodo che immedia tamente precede, prestare altri 15 giorni, di servizio presso una delle brigate della rispettiva specialità colla quale essi saranno chiam'ati ad esegui re le esercitazioni al poligono. Gli ulficiali inferiori di complemento del le ~pécialità da fo nezza gli ufficia li inferiori di milizia territMiale della stessa sr.ecialità - residen ti c1uesti ultimi nel tenitorio dei primi 9 corpi d'a\-mata potranno inoltre - abbiano .o no preso parte alle scuoiò di ti ro sopra indicate - partecipare nel periodo com preso fra iI ,1O agosto ed il ·1 O settembre :i lle esercitazioni estive che le. compagnie delle prime 8 brigate da fortezza compiono negli sbarramenti della fron tiera occidenla le. Gli uflìciali inferiori di complemento e ·di milizia territoriale della specia lità ùa costa che abbi ano chie~to di prendere parte ad una del le scuole di tiro ~opra indicate, e che desiderino intervenire anche al
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periodo dell'esecuzione del tiro a mare, potranno e;;sere chiamati a prestare servizio a datare dal ,f O luglio presso le briga te da costa, rimanendo così in servizio dal 11O luglio s100 al termine della semola di tiro al poligono. I nomi degli ufficial i ammessi in serv izio saranno pubbl icati nel Bollettino delle nomine.
""' * Vennero pubblicate .le pri nci p~ li norme per le grandi manovre, le manovie di campBgna , le csen,;itaziooi di cavalleria e le manone coi quadri che avranno luogo nel correute anno. 1.,., Grandi 1nan01;re. - Si svolgerauno dal giorno ·I O al ·12 settembre incluso, nel territorio del I e Il corpo d'armata, e vi pren: deranno parte le seguenti truppe : a) i corpi d'armata I e II nella loro formazione organica; b) una divisione di ,:avalleria; e) una div.isione di milizia mobile, formata di 4, reggimanti fanteria ed un battaglione bersagl ieri. 2. Manovre di campagna. - Negli àltri 10 copi d'arrrnata si svolgeranno, colle uorme vigenti, le m:inovre di campagna dal fO al ,12 settembre inclus'o. · Per ie truppe stanziate in Sardegn11, dette manovre avranno luogo dal 2.8 maggio all'8 gingno incl u~o. 3. Ese1·citaz'ioni di ca'valleria. - -I reggimenti di c~1valleria che non prendono parte alle grandi manovre, saranno riuniti per alqnanti giorni nelle località prescelte dai comnndanti di corpo d'armata per esegllire evoluzioni di reggimento e di uriità superiori eccetto i reggi rnéoti: Savoia cavalleria (3°), lancieri di Novara (5°), cavalleggieri di Foggia c,1,1°) e cava l)eggeri G-uide ('1'9°), i quali, nel mese di agosto e nella circostanza di trnsferimenti per il çambio di gùarnigione, esegl1i~anno esercitazioni di avansco perta a parliti con trapposti e d'insieme, nel territorio del IX corpo d'armata. (L Jfonov1·e coi g1tad1"i di corpo d' arma,ta. A senso del' Atto 80 del 18\!7 si eseguiranno nei corpi d' nrmata II, IV, V, VII, X e XII , colle norme dall'Atto stesso stabilite-! . . 5. Esercitaziowi d' assedio coi qua<[ri. - Av ranno luogo nel corpi d'armata IV, VJII e X . 6. Manovre coi quadri d·i cavalleria. - Si eseguiranno nel I e lV corpo d'armata e vi prenderanno parte ufficiali della 1a e 63 ~rigata di cavallrria.
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7. Viaggio d'istruzfone d:i c0;vallerfa. - Ne avrà 111 direzione l'ispettore dell'arma di cavalleria, e si svolgerà secondo le istruzioni che .il Mini stero si riserva di impartire. 8. V'iagq1:o d1; stato maqqiore. - Si effettuerà, per cura del comando del corpo di stato maggiore. nell'epoca e con le modalità che saranno stabilite dal capo di stato maggiore dell'esercito.
.e sono riservati a giovani, le cui famigl ie appartengono per nascità o
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Frn le altre disposizioni rni li tari di. maggior interesse notiamo le seguenti: Il Ministero ha determinato che i militari dì truppa detenuti nelle carceri mi litari preventive, che ìn seguito ad ordine degli avvocati fi scal i militari debbono essere liberati per sentenza assolutoria, per fine di peoa o per condono, saranno senza indugio fatti rientrare ai corpi di proven ienza, pel' cnra del comandante del carcere . · Quell i però che debbono essere trasferi ti ad una compagnia di disciplina speciale e quelli che a mente delta nota .4. che fo segui to all'allegato n. 12 del regolamento di disciplina , debbono cambiare di corpo o d'arma, saranno bensì liberati dal carcere, ma tretteunti in attesa che il comando degli stabilimenti militari di ~eoa provveda :il loro trasferimento . · ' ,, Il Ministero ha determinato di dotare i comandi dì reggimento di cava lleì·ia cli un cannocchia le-binoccolo per trmi di lioea col relativo astuccio iden tico " quello giù in distribuzione per i comaodi di mezzo reggimento e per · gli· squadroni . . 'Venne annunziato che nel mese di maggio p. v. saranno ch iamati a sostenere l'esame di idoneità per l'avanzamento a eapotecnico principale d'artigl ieria e gen io di '3• classe i capitecn ici di 1a classe che, chiamati a detti esami nell'ottobre 18%, con· bÌ Circolare n. 75 del . Giot·nale militare detto ano o, non poterono per uu motivo rrualsiasi, presen tarsi ai medesimi, e qnelii che iu allora risultarono non idonei, e semprechè trovinsi nel le condizioni ind icate all'artit:olo fi. del Regio Decreto 3 luglio ,f 885. · Ven ne aperto il concorso per la concessione di tanti assegni di studio fino alla cooconenza di li re seimila snlla fondazione Vittorio Emanuele II , istituita .da lla cornrnissiooe ceo trale ùi beuelìcenza , amministratrice della Cassa di risparmio di j\[ilnno. Gli assegni sono normalmeote dell'am n10ùtnre d1 una mezza pensione (lire ~00 nei. collegi militari, lire ii50 ne ll'acca demia e nell,1 scnoln militare), hann<1 la durata di uu .:inno a cominciare dal ,1° ottobre p. v.
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per domicilio, alle provincie di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, i'l'lilauo, Novara, Pavia, Rovigo, Sondrio, TreVi5o, Verona e Vicenz11. È pel' altro in faco ltà del Ministero di fissare diversamente, caso per ,caso, la misura e la durata degli assegni stéssi. Possono prendere parte aI concorso sia coloro che aspirano ad es· ·sere ammessi negli istitu ti militari nel!' anno scolastico ,1898-99,_ sin -coloro che già vi si trovano allievi. Le domande per essere ammessi al concorso debbono pel'vcnire :il :Ministero della gne1-ra (Segretariato generale) non piè1 tardi del ,1o ngosto prossimo venturo. - Venne pnbblicnto un Regio Decreto 3 aprile col'rente che fissa le ,date in cui avranno luogo in quest' anno le chiamate al le armi per istruzione dei mi litari in congedo il limi tato appartenenti a varie classi e categorie, ed il tempo che i richiamati passeranno sotto le armi. Queste da te si succedono d:il 22 maggio al 10 ottobre ed i periodi di permanenza ~otto le armi da v1,nti a trenta giorJ1i. Il nnmero dei ,richiamali all'istruzioue in tutte le armi ò rilevante. Roma , il •12 :iprite 1898.
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b) Gli aspiranti ad una ùelle due accademie, i quali non superassero detto esa me di licenza sa rebbero ammessi all' ultimo o penultimo anno di corso di una scuola di cadetti. c) Ai migl iori all ievi dell e scuole dei cadetti sarebbe concessa, l'am missione in uua delle due accademie mi li tari, beninteso dopo cheavessero su perati i prescritti esami.
AUS T RI A -UNGHERIA.
· F RANCIA .
Manovre impehali ed esercitazioni tattiche annuali nell'esercit0> anstro-1mgarico. - Le manovre imperia li avranno luogo quest'anno nella i;egione su d-est dell'Ungheria, e vi prenderanno parte i corpi d'arma ta VI (Kascltau), VIf (Temesvar) e XII (Hmnannstadt). I riservisti che saranno chiamati alle arm i presso questi corpi d'armata presterÌmnoun servizio di 20 giorni, portando le compagnie ali~ fo rza di 130 uomini , ciascona . Negli allri corpi d'armata dell a monarchia, ad eccezione del XV (Serajevo), avranno luogo le solite esercitazioni tattiche annua li, alle quali, prenderanno parte i rirnrvisti delle varie ::i rrni per un numero di g~orni· variab'ile da •13 _a 28. 1
N1wve disposizioni relat-~ve all'avim'issione nelle accademie . mili-· ta.1·i dell'esercito a1lstro-tmgarico. - Qualche giornale militare austroungarico accenua ad innovazioni, che sarebbero in istudio, relativamente all'ammissione nelle.accademie militari degli allievi della scuola mil itare-superiore e del le scnolll dei cadetti .. Le iunovazioni in progetto sarebbero le segoenti : n) Gli.all ievi della della scuola militare (preparatorin per le due,accademie, cio0 quelia di Wiener - Neustndt per le armi di line:i, equella di Vienna per le arm i speciali) dovranno d'ora in poi subire,ol tre gli esami ordinari di am missione, anche un esame speciale di li-cenza., dello M.at1tritiitspriifnng. · ' Questa innovazione av rebbe per iscopo, oltrechè di accentuare vieppiù, per dette accademie il carattere di veri e propri istituti su1Jeriori, anchequello di provvedere in certo modo a.ll'avvenire di quei giovani, che per malattia od altra cagione fossero costretti a rinunciare all a carriera militare. Costoro potrebbero più facilmen te ottenere un impiego civile qualora fossero provvisti, in confo rmità del progeno, di un certifìcato at-· testante il buon esito degli esnrni di licenza da essi subitì.
Riorga.nizzazione llel seniz'io telegrafico m'ililare . - La Commissione. dell'eserci to nella seduta del 2 marzo, ha approvato il rnppol'to sul progetto di legge per la riorganizzn ione deì servizio telegrafico militare. Il rapporto conclude per l'ap provazione del progetto resp ingendo però la istituzione della commissione superiore di telegrafia. Oreazfone di una compagnùi < Yichsti. - Nella stessa_ seduta la Commissione del l'esercito ha approvato al!' unanimità la proposta di mettere ~!l'ordine del· gioroo il proge tto del deputato .Le I-Ierissè solla creazione di una compagu ia· ·ciclisti . ,Tassa mili tare. - Ln legge di lì oanza dell'anno in cono mod ifi ca in modo notevole le disposizioni relative al la tassa militare. Le modificazioni pri ncipali sono: •1° La tassa non è imposta ai rifo rrn.ati ; z(' Sono esenti al pagamen to della tassa non solo gli individui ed i sostegni indispensa!Ji·li di fam iglia, dispensati eia due 11nni di servizio-per questo motivo, come era prima , ma anche quelli che, essendo dispensati per altro titolo, adem piono eifattivamente i doveri di sostegni di famiglia. Questa disti nzione è necessa ria, perchè il unmero dei dispensati dai con:. sigl i di leva, come sostegni di famiglia, è limitato al 5 ¼ del contingente incorporato per tre ann i ed il numero deì congedati dai comandanti di corpo è limitato aJl'.1 °lo, dopo il primo anno di servizio, ed ali' I °lo dopo il s·econdo anno, per cen to riferi to al i' effettivo degl i uomini della classe app~ rtenente di corpo. Sono anche esenti da lla ta-;sa gli uomini inviati in congedo per ragioni di bilancio ('.2° parte del ,1onlingeotc); 3° La tassa mi litare, che On qu i era dovuta da l P gennaio dell'anno, che segniva la decisione del Consiglio di leva, fi u.o al ,1° geunaio che seguiva il pas\:aggio dell'interessalo nella risen'n dell'esercito territoriale (cioè per un periodo ma,simo di '.18 anni) ora viene limitato a 3 nnnl;
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
NOTI ZI E M I LI'l'All.I ES'l'li:nE
4° Restando imm utata la lassa fissa di 6 lire, è stata triplicat.a 'la tassa proporzionale, ragguagliandola a 3 volte la quota mobil iare e ,persona le dell' individuo tassato . Se qu'esti ha ancora i suoi ascendenti di ' primo grado la tassa proporzionale è aumenta ta del quoziente che si ottiene dividendo il tripl o della 1ruota mobi liare e personale di quello degli ascendenti di pri mo grado il quale è maggiormente tassato per il numero <lei fig li vi venli e dei figli rappr~senta ti dal detto ascendente.
Quart·i batta,ql·ioni alle mano1,re . - In massima, e nei lim iti dei cre·<l iti dispon ibil i, i c1unrti ba ltagli oni (eccettuati quelli che tengono guarnigione a Parigi e nei forti) prenderanno p?.rte alle manovre coi loro reg·gimcrlli . Quel li che rill'epoca delle manovre stesse non ~aranno formati a 4 compagn ie, saranno completati, per quanto possibile con riservisti .' I comandanti di corpo d'arma ta dovranno iu tempo debi to notificare al Min istero il numern dei quarti battaglioni che giucliclieranno poter fare partecipare alle manovre. , Sdopp'iamento del Vl corpo.· - Lo sdoppiamento del VI corpo ~i':i rmata, decretato con legge 5 dicembre ·1.89.7, ha avuto piena attuazione ed all a data del. 2 1 feblira io comiociaròno a fu nzionare i vari servizi . La regione resta divisa fra i co rpi d'a rm?, ta VI e XX da. una li nea -che dallil Senna, a monte di Troyes, va all a Mosella fra Saint-Miche! ,e Pont-à-\iousson : la pnrte a nord costituisce la 6a regione con ca poluogo Chùlons-sur-)forne e la parte t, sud la 20• regione con capoluogo Naucy. Ciascuna regione comprende ,t suddivision i di regione, facendo ecce·zione 111 sistema generale della c;rcoscrizione terri toriale, secondo il ,<1uale ogni regione dov rebbe comprendere 8 suddivision i ; venne pertanto modifìcara l·a .1·elativa disposizione lasciando iodekrminato il numero delle suddivisioni d'ogni regione. · Al comando del V[ corpo venne chiamato il generale Kessler, che ha così sostitnito il genera le Ilervé desigrrnto ora per missioni speciali (comando di armata). Al comando del XX corpo fu nominato il generale de Monard , tolto dal comando cleJ la ·1 ·1" divisione, alla qua le venne preposto il generale Cornul ier- Lucioière. Lo sta to maggiore del VI corpo non subi mod ifìcazìon i; quello del XX venne costituito da: 1 colonnello capo di stato maggiore, ,1 tenente colon0ello sotto-c~po, 3 maggiori, 3 capitani e 3 archivisti.
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li VI corpo comprende : a) 2 divisioni di fanteria cioè : , 11" divisione - B.eims - cou 2 brigate ; 23a e 24,a costitui ta ciascuna con 2 reggimenti di linea ed ·1 battaglione cact:iatori; 40a di'visione - Saint-Mit:hel - con 2 brig~te; 79• e 80•, costituite la 79 4 con 2 reggimenti di linea ed un battaglione cacciatori e la so• con 2 re.ggimenti di linea e 2 battaglioni cacciatori ; b) la 63 brigata di cavalleria (già 6a bis) a Comrnercy ; (;) la,. 6a brigata d( artiglieria : reggimenti 25° (Chttlons) e Ii0° (Saint-Mic:hel) ; d) il 6° battaglione del genio, stanziato a 1'0111 nella 20 3 regione ; e) il 6° squadrone del treno equipaggi ; : {) la .63 sezione di segretari cli .stato mag~iore e reclutamento; q) la (P sezione di commessi ed operai militari d'nmministrazione; • h) l.1 ca sezione d' infermieri militari ; i) la 63 legione di gendarmeria . Nella 6• regione stanziano poi, senza far pane del VI corpo, le seguenti truppe ~ a battaglioni. d'artigl ieria a piedi;: 3° a Reims, 4° e 5° a Verduo; 3a cli visiorui di c<1 va llcria (comando, brigata dragoni meno un reg.gimcnto e brigata cacciatori) ; t~a divisione di- cavalleria (completa) ; 1 5" divisione di cavalleria (comando e brigata dragoni). Le truppe terri toriali della 6" regione comprendono: 4 reggimenti di fan teria ; · 1 squadrone di cavnllcria leggera ; 2 grnppi d'artiglieria campale (corrispondenti ai reggimenti attivi 2.5° e ,\.Oo) ; · 2 gruppi d'artiglieria a piedi (corrispondenti ai b.attagl ioni attivi 3° e ,ì 0) ; ·1 ba ttagl ione del genio (6°) ; 11 squad rone del treno ; ,t sezione di commessi ed operai ; sezione d' io fermieri. Il XX co rpo comprende : a) 3 divisioni di fan teria, cioè : 4'2a. divisione - '.\i'ancy - con z' brigate : 21 a e ·22a, ciascuna a 2. reggi menLi di li nea; 39a divisione - Com nrnrcy - con '2 brigate : 77• e 78a ciascuna a 2. reg~imcn\i di liuca ; 1 1
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NOTIZIE lflLI'l'ARl ESTERE
4-·1" divisione - Remiremont - con 3 brigate: 81", 82a, e 83a, costituite la 8·1a da ·1 reggimento ·di linea e 2 battaglioni cacciatori , la s2a da un reggimento di linea e 3 battaglioni cacciatori é la 83a. da un reggimento di linea e 4 battaglion i cacciatori ; b) la 20a brigata . di cavalleria (giit 6•) a Nancy; c) la 20a brigata d'artiglieria: reggimenti S0 (Nancy) e 39° ,(Toul) ;. d) il 2.00 squadrone del treno equip11ggi a Versailles (governo di Parigi) ; e) la '.23• sezione di commessi ed operai d\imministrazione; f) la 23• sezione d' inferm ieri militari a Parigi ; g) la 20• legione di gendanneria (già 6" bis); Il corpo d'armata pel' ora non ha battaglione del genio nè sezionedi segretari di stato maggiore e reclutamento. Nella 20" regione stanziano poi senza far parte del XX. corpo leseguenti truppe: i I ,t 450 reggimento fan teria di linea _; 2 battaglioni d'artigl ieria. a piedi: 6° a Toul, 8° ad Epinal ; la 2° divisione di cavalleria (completa) . Le truppe territo riali della 2Ja regione comprendono : 4 reggimenti di fanteria ; ·I squadrone drngoni ; 2 gruppi d'artiglieria. campale, co rrispoudenti ai reggi meriti Mtivr S0 e 39°; 2 gruppi d'artiglieria a piedi corrispondenti ai baltagliqni attivi 6° ed S0 , ,1 sezione di commessi ed operai. Mancano per ora il battaglione t.erritoriale del genio e la sezioneterritoriale d' infermieri.
Aniniissione ·di sottii/Jiciali alla scuola di M. di Saint Maixent . Per l'amrnis~ione dei sottufficial i alla scuola militare di Saint Maixent si richiede una nuova condizione. ES5i debbono aver passato almenC> ,i mesi in no impiego di sottullìciale contabile, prima. del •I O luglio dell'anno del concorso. Questi !~ mesi sono compresi nei 2 anni di effettivo servizw come sottufficiale. Ani-missione alla scuolli speciale 1ni·litare di Saint Cyr. - Il numero degli allievi da ammettersi nell'anno •I 898 alla scuola speciale militarn di Saint Cyr è fissalo a 550, di cui >i20 per la fan teria dell'esercito, 60 per ia fanteria di rnarinn, 70 per la cavalleria.
NOTIZIE MILITARI Es'rERE
, Fondi per
,j J,
perf'ezionamerito del materùi/.e d'armamento . -
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Con
ia data del 47 fèbbra io ·1898 ò stata prol ungata la legge che crea nel
bilancio delle finanze un nuovo capitolo speciale intitolato « Perfezionamento del materiale d'armamento e ricosti tuzione dei S?rvizi militari ». Gli introiti del nuovo capitolo sa.ranno forniti dal prodotto della vendita d' immobi li mi litari o di fortificazione radiate. È noto che' sono in corso di trattative fra il governo ed il munì· -c ipio di Parigi per la. vendit.a di una parte della _ci_nta fo rtificata della ,capitale per l'importo di L. ,t 00,000,000 e che s1 rntende provvedere con tali risorse al le spese o(,correnti per la fabbri cazione del nuovo ,materiale d'artiglieria.
Gua'ina d·i cuoi o J)M' f'ode1·i di sciabole. - Da circa 2 anni è in esperimento presso un battaglione cacciatori una guaiua di cuoio. sottile (alluda) per i foderi delle sciabole degli unici~li. Q'.1e~ta guam_a da usar.;i iu c11mpagna deve servire ad 'i mpedire I baglion prodotti dal ' metalo Incido ai raggi del sole ed a lim itare il rumore prodotto dn i fo. ·deri di metallo nella marcia. Pare che questo ripiego siasi dimostrato molto ntile nelle esercit.-izioni di campagna ed abbia avuto l'approvazione -del generale Jamoot. ROMANIA.
Istruzfone degli atlieoi ufficiali di 1·iseroa. - Io Romania i giovani ,che possiedono un certo gr:ido ùi coltura (laurea ti, frequentanti le scuole superiori, ecc.) prestano un servizio nell'esercito_p_ermnnent; di .6 mesi soltanto, dopo i qual i, previo esame, sono a~crittt col. graao d1 sotto.tenente ·alla riserva dell'esercito. Allo scopo di svi luppare e di uniformare l'istruzione degli ufficiali -di riserva, fu disposto di raggruppar,~ questi giovani per corpi d'armat:i. riunendoli in un dato reggime~1to di ogni corpo d'armata (da · .cl.esiaoarsi annualmente). "' ' . . . . .Le materie d'insegnamento da impart1rs1 a qnestt g10van1 sono : ·a) tattica applicata al servizio di campagna; ·b) fortificaz ione e lavori di zappatore in campagna; c) topografia; .d) artigl ieria (per gli arruolati nell'artiglieria); e) comunicazioni (per gli arruolati in cavalleria); f) leg\slazione e amministrazione;
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NOTIZIE MIL1TAR1 ESTERE
g) regolamento tattico del l'arma, nozioni cl' igiene e d'ippologia (armi :i cavallo); h) lavori grafici di fort ifì cazione e di topografin; 'Ì) esercizi ginnastici e scherma. L'esame finale ha luogo a Bucarest, avanti una comm issione composta. di, c_iuque uffici_ali superiori delle varie armi, e consta di tre esperuneo'.1; uno . prat~co (comando di una compagnia, di uno sriuadr?ne o tlt una batterra, secondo l'arma del!' esaminato), uno scritto, ed uno orale. .I. giovani che superano l'esame ricevono un :1ttestato di attitud ine al grado d'i sottotenente di riserva dell'arma rispetti va. I rimandati rientran_o al pro~rio corpo e possono nuovamente presentarsi agli esami ogn i tr~ mesi; ma non superando le prove del terzo esame passano nella nsnva col grado conseguito nel reggimento dove prestarono servizio. RUSSIA.
Promoziom: d1: co7J-itani al grado d-i tenente colonnello (1). _ H 26 febbraio ('1O marzo) del corrente anno vennero promossi nell'arma di fa nteria e cava lleria (2) 2,13 cnpitan i al grado di tenenle colonriéJlo.. Il numero dei capitani idonei all'avanmmento era in que ll'epoca di : i\.5'7 per anziani 1à; 29/i. a scelta; ,1 per aver ultimato l'accademia di stato maggiore; 6 per meriti speciali. 758 in totale.
D'. '.luesti venn~ro promossi: ·102 per anzianità e .1 ,J.I a scelta (compresi 1 7 promossi per meriti speciali e per aver ultimata l'accadem ia dj. stato m;iggiore) . Dei ·1 02 capita::ii promossi per anzian·ità 6ii: avevano servito nel grado dn capitano per 9- ·1 O anni, 35 per :I 0-H, 3 più di H anni (permanenza media nel grado di capitano ,JOanni all'incirca); 22 aveano l'età dai 4-0 ai 4-5 anni, 80 dai 4-5 ai 50 nn::?i (età media dei capitan• promossi per anzianità 4,7 anni circa). (I) In Russia, come è nolo non esisLe il gmdo di maggiore. (2) Escl uso il corpo rtella !luardia che ha un av~nzamento specialo.
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NOT IZIE MILITARI JsS'l'ERE
Dei 1H capitani promos,i tenen ti colonnell i a scelta a .:ivevano servito nel grado di capitano per 3 a 4- anni, ,1·I da 4- a !S anni, ,15 da 5, n 6 anoi, 8 1 da 6 a 7 aoni, 1 otto anni (p1:,rmanenza media nel grado di. . capitano da 6 nnni a 6 anni e mezw ali' incirca); ,1'i avevauo l'età dai 35 ai 4-0 anni , ,111 da 4-0 a Mi, 39 da Hi a 1.iO (età mefa dei capit:rni promossi a scelta 4-3 anni circa). Si vede da questi dati·: ·1 ° che l'avanzamen to a sceltn dal grado di capitano a tenente co-· lonnello è applicato in Russia su vasta seala; 2° che i promovibili, sia ad anzianità sia a scelta, sono tra di loro· in condizioni di carriera ben dissimili vuoi per età, vuoi per anzianità, di grndo; 3° che i promossi a scelta hanno un vantaggio medio sui promossr per anzianità di 2 anni 1/ 2 , 3 :inni di ri1i11ore permanenza nel grado di, c~pitano e di ,i. anni in meno di età al!' incirca; !~ 0 eh~ se è relatinmente breve per tutti, brevissima talora per i,promossi a scelta, la perm:inenza nel grado di capitano; molto più lunga· è invece per tutti la permanenza nei gradi di sottotenente e tenente, tanto. che .l'età genera le media per la promozione a tenente colonnel lo è d~ ,\.5 anni nll' in:::irca. 1
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' di, contingente
Jhm ltati delln chiamata della leM del l 897. - Il levri per l'e;;ercito e per la marina nel 1897 era stato li,sato a 282,90-0 uomini (3 ,900 più che nel 1896), non· compre:;o il contingente da for-· nirsi cfolle popolazioni indigene del Caucaso. Pel completamen to del suddetto contingente si aveano a disposizione969,792 iosc:ritti (di cui 27,·129 erano rivedibi li della classe antece-· dente), così divisi per rel igiooe: 887,810 Cristiani . 50,460 Elmi. 30,120 Maomettani 1,:372 Pagan i 1
1
Nel numero degli inscritti aveano diritto ad eseuzione da l servizio permotivi di famiglia di: ·198,870 ,t a categoria 18~,827 2·' )) 55,634 ;:p » 1
Totale
'
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,
NOTIZIE 311LITARI ES'f ERE
Erano compresi n; lle li,te di leva e ricevettero il precetto. di p'.·esen~ ttazione 739, ·137 iost:ritti (e,cl usi quiudi que Ili c:he a veaoo li ~' ntto ~1 ,esenzione dal servizio per moti l'i d·i fa migl ia di ,Ja categoria), de, quadn: 279, ·137 veooero incor porati nell'eserci to e nel la marina; . ,1, 682 ven nero assegnati alla riserva dell'esercito e della mrnna; 83 44-4 vennero riforma ti; 40,1:045 ottennero uoa dilazione al $ervizio per dife tti fis ici o malattie; 3·1,785 non si presentarono alla chiamata (di cni ben 7,742 ebrei); 2 072 si riscattarono dal servizio; • ·201:41~6 vennero assegoati all a milizia territoriale (opolcenie). Un decreto del 28 gen·na io (9 febbraio) ·venne ordirwta pel corren te anno .la trasformazione dei ,t O !Jauagl ioni cacciatori della Siberia orieo tale m ·I O reggimenti · . di due bwagl ion i ognuno. Collo stes~o decreto venne disposto che la divisione cavalier,~ regolare dell'Ussurè (finç,ra su 2 squadroni) si m1sformi in u'.1 r eggimento d.r:igoni a~en te t squadroni nell',1nno •I 898, 5 sq uadron i nel 1899, e ·6 squ:iclroni nel 1900. Queste dis posizioni oltre dare un note,vol.e aumento ali~ truppe russe che si trovano lu ogo il confine nord -orientale del la Chr ~~· sono no sintomo abbastanza significante della Iinea di condotta poltt1ca che ·ser1ue la Russia in quelle regioni. ,fomento di tntppa nellfl Siberia orientale. -
a
e)
SERBIA.
Formazione del 50 1·eggimenlo della g1l~rdfo . - Il 5° battaglione
?
è stato trasformato io un reggimeato di 2 battaglioni, col nome di « 0 reg"iine,1to fanter ia della 1ruardia . » In tempo di guerra il nuovo reggunento e) o ' . d '
forma un reggimento di li, batt:iglioni ed nn battaglione d, ~pos,.to'. ana.Jorrameote agl i a Itri reggimenti· fante ria esistenti (della guardw ed, linea) . "'1a fa nteria serba consta quindi attualmente: di i 5 reggimen ti di linea (su 2 battaglioni~ ; . >> 2 reigimenti delta gua rdia (su 2 battagl,001); » 3 battaglioni della guardia. . . . Questi ultimi saranno quanto prima trasformati essi pur~ tU re?g,·menti di 2 battagliç,ni ciascuno, e così sarà com piuta la tn1slormaz1one .,della fan teria serba, iniziata già da due anni .
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;RIVIS'fA DEI ·PERIODICI MILITARI
Rivista di.artiglieria e ge nio.
:Ma rzo i 898. -
La reg·ione 11rontenegrinn.
Come illustrazione e monografia da annettersi al bell issimo plastico ·,eomp0$1.o da l colonnello Cherubini sulla regione montenegrina e _dedi.,eato alle. LL. A.A . RR. il Prioi;ipe e la Principessa di Napoli, vede ora 'la luce questo studio ne lle colonne della Rivista di art,i glieria e genio . .E francam ente, uno studio cosiffatto deve ol tremodo ri nsci r grnto a quant.i .si occ.upano dell ' int~ressante paese guerriero. Così il lavoro plastografico $Ì avrà a corredo una men1oria di singo lare importanza ché varrà ad ,illustrarlo in tntti i suoi particolari ed a renderlo maggiormente noto. ·Solo avremmo Yulu10 una maggiore ui1i1à e uniform ità di Qrtografia ,nella dizione dei nomi, che gur,sta alcun poco· e tragge qua lche volta in .errore lo studioso ..poco pratico nell'ortoepia slava. Ormai l'ortogralìa .serbo-croata con caratteri latini è cÒmu uemeote irnpugoata dai filologi italiani, come qucHa che meno si adatta alla dolcezza della lingua nostra ,e i'icorre a segai ,poco noti o di diJlìcile lett.ura. Sembra iovece più opportuna e conforme alle esigenze dcli~ lingua nostra il sistema fonetico .o, pi ù trcnicamente, /'onet,:co-metatetico, che si fonda su leggi psiccifis iologiché cootinue per cui si mira a rend~re la lettura, al possibile, più fo cil e e spedita; e ciò si ottiene precipu:irnente intercalando dPlle ~ocali nei gru ppi di piL\ cousonii nti (epentesi:), rendendo l'r vocalica in ,:principio di parola, e con altri processi aoa loghi di raddolcimento i :quali tendono.a rendere la .'proou~zia dPi norni slavi meno aspro e dif- . 1fìci le. Men ciò è ben picciola menda ael graude e singòlare pregio delJ'opera com piuta dal colonnello Cherubin i. . Per .qunnto ha trit tto. all::1 de;:criziooe geologica ed oro-idrografi ca della ,regiolle mon1enegrina, l'a utore si è valso molto oppo rtnnamenLti degli .studi magistrn li dell'Hasse rt, inseriti nelle Mittheilangen del Peterrn ano, .-specie per qu~nto si riferi sce al la quadruplice linea dei sollevamenti ,moo'tani del Principato, comunemente noti col nome di Orieo, Magan ich, iDormitor e Ljubizoa; sebbene alcun.poco vi dissenta nei partico lari quel ,grao de ed insigne studioso della geologia e de ll a geogra fia rnonte1wgnna .• 47 -
A:<NO XLIII.
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RIVISTA DEI PERIODICI MILI'l'ARI
che è il Rovinski. Nella parte storica, l'autore tenne specialmen te, e più di ogni altro, presente il libro del Ch iudiua Storia del_ Montenegro ornai un poco an!i,qtrnto, e certamente di seconda mano 10 confron.to del le oper~ documentate e più originali del Milakov ic, trado.tt~ anche m italiano dal Caznacic' e stampa ta a Ragusa, e del Med1Jkov1c che continuò l'opera del Mi!akovic' dal regno del vladicn Pie1ro I all'a$suuzioue al tro~Q del principe regnaute Nicola I. . . . Recentemen te anche 111 Rivista JJfilitare pubblicò degli studi assai interess,rnti e documentati, specie sulla guerra franco-monten egrina ·e su lla ripresa delle osti lità veneto-serbe ·a ll'epoca di. Xapoleone . I. sugli· Zernovich e Venezia, snl primo e secondo llssed10 d1 Scutan nel ser CO lo decimoquarto. . . . Bellamen te e r.Jpidamente l'nuto re esa rnma mtanto lo sv il upp~ st.orico del popolo mon tenegrino, dai prim i tempi al.l'occ~pazion? de.1 Serl.,i. Ed anche qui mi sia concessa un'altra breve digressione. J~ ant1c.a Di oclea, non !unge dall'odierna Podgòriz~, reclama uno stud10 attivo e'.l immediato da pHte degli archeologi nostri, se non s1 vuole che gli• a~,rnzi e le rnvine rlel l'ant!Ca patria dell' impera lc;He Diocleziano vadano smarriti col tempo, in guisa da cancel larsene affat:to ogni mern~ria. . E qnesto onore e questa C.U!'a clovrebhe ~pettare :igli archeo~O~I d i Laha. . )3reve, espressiva e sem ,ta · segue la narrazio1w della st~ri~ dell:1 ~1na: stia dei Nenrnnja, l'origine dell' in<lipendenza det. 7'.eta n1, 1 Balsc.ia .. 1 'Zernovich, il governo teocratico dei vladica eleu1v1 nella .glon?sa l.a~nirrlia dei Petrovic-Njeg1n. Nel traueggiare la figura del vlad1c11 Pielr.o Il ·1·;~tore pe,rò tralascia il grande in tlus~o che esso esercitò frn _i popoli 300rrgetti e rra tutte le genti di Serbh1 con le sue opere le11tern n e: ritial~ lo Srpco Ogledalo (Specchio Se1·bo) ed il Corse/ti Vienaz (Serto della: Montagn,1) . Lo s1ud io del colonnel lo Cherubin i ~i arresta in questa pnntaw rtll'istoria dell'n ltirna guerra di Oriente, alla presa di An ti vlll'i, degli isclotti del lago di Scutari, alla ces~ioue di Du lzigno e del littorale da lmatico fi ne, aIla Bojana, al ricono~cimen to del\' indipMd enZll mon tenegrina . (~on ·ciò, il Principato, da una gioga ia di montagne sterili e b~ullr, ven iva ad estendersi su · terre più fornci che ne avv11nt:1ggiavano d1 gran luoga le condizion i economiche e veni\1a confermala l'nlta fama di valore colla. qua le il popolo del Nfontenegro aveva attr:wergato i seco li. All0 s1.11dio. sono annes~e tre carte assai interessanti: una riproduce fotog rntìcnmente la plastigrafia del Montenegro, l'altra ne rnpprese.nta l'orogrntìa e _l' idro"rafia e l'ultima, influe, la stru!tura e la conhgurn1ooe geologrc3. '
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RIVISTA DEI PERIODICI }{IL!TAJU
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Sitll'applicazione dei principii dell'arte d·i/ensil;a . In una breve nota che cc,mparve nella Jfro'ista, d·,; arti(Jlieria e genio dello scorso annò il mnggiore del geu io Rocchi propugnava la necessità di coordinam la fortificazione ai principii generali della $Cieoza mi litare, e si accen11ava.nltresì aile zone eh resistenz<t. dove ostr,coli uatL1r;,li ed anificial i, fuochi fron tali e fianchegg ianti, n ion\l di artiglieria .e di fucileria concorressero ad ,1 rrestare l'aggressore. L:1 difficoltà di rivestire di forme pratiche nn determinato couceuo difens ivo, che ha in tutti i tempi dato origiue a ·progetti irrealizzabili, si m:inì festa nnr,he uel presente periodo nel qua le l'arte fort ific.atoria va llncora in cerca di disposizioni atte a neutralizzare la potenza dei nuovi mezzi di offesa. Ma perchè la fortificazione permanen te e:-ca dal le presenti incertezze e si incnrnmini con sicurezZll verso forme e disposizion i rlifensivP. riconosciute nel le l0ro linee generali di uuivers11le :1ppli cazione, non bnsta che eiasenno dei provvedirne.nti studiati per soddisfare alle diverse esigenze dcli.i difes;i si mostri praticn di opportuni1i1, nw si richiede altresì che l'insieme dei ·provved imenti stessi, costituente ciò che altra volta si ch iamava sistema di fort.ificazione, risulti coordin11to ai principii fondamen• tali dell'arte della guerra e conseguenza necess11ria delln loro appli cazione agli scopi $pecifici che si tratta d~ raggiuugere colle rlifese permanenti. Tale indi rizzo, contintrn il maggiore Rocchi, dal qua le più vo lte la prev:1 lenz:i cli · tenrlenze dottrinarie rlistolse la fortitìcazione, sarà tan to pi ù opportuno ucl preseu tc periodo in ct1i per la deficienza di dati pratici che pos~ono dednrsi soltanto eia prove rea li, per I' irnperfett:1 co· no~ceuza dell'azione de: nnovi mezzi di offesa e più ancora della cnpacità di resistenza di taluni dei materiali impiega ti nella difes11 , si 11ccn· mnlano nella ri$olnziolle dei singoli problemi d'afforzamento le incertezze che hanno dato origine nlle non ancora defi nite questioni.
Plastomerrit~ d,el mayfrior genernle
n. Wille .
lt un interes$ao te riaS$U nto del colonnello .De FEo sul nuovo libro Plastomen'i,:. riel maggior genera le ,ville. Le polveri a poco fumo sono ancor.i nella loro infanzia e quindi è còmpito di chi' deve curarne la conservazione e di ch i ·deve adoperarle di studi.ime n fondo i caratteri, riconoscendone i difetti per giudicare se sieno tollerabi li o se sillno rimed i11hi li, e con qunli mezzi. Il nuovo esplosivo plastomenite entra aduoque nel giro delle considerazioni genera li intorno al le polveri infume, sui vantaggi e , ugli inconvenienti che esse presentano ed e·ssen" zialmenle sulla loro st::ibilità clii mi,·a.
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RIVISTA DEl PE RIODICI MILITARI
RI VISTA DEI PER10DIC1 MILITARI
Jl isccllanea e noti:;ie. - \'uova istruzione per l'artiglieria da camp:igua svizzera - Fotografia dei fHtu li di scoppio degli shrapnel~ - Passatoi per corsi d'acqua - Affusto per cannon i a Liro ra pi do con freno di coda - Alzo per cannoui da campng,rn - Cupol11 corazzata del fo rte Wael hem di Anversa - Il nuovo materiale da c:i mpagna t'ldesco ~iod. ,1896 secondo le J)U ~blicazioni .ulficiali - Microscopio per la lettura delle col'le - Fil tro portatilo da campagna. .\'o/ i:ie -militar i eslerc. - Bulgar ia : .Modilicazioni ali' ordinamento della cavalleria e del l'artiglieria . - Francia : Manovre a Toul . Germa,na: Carri cl.1 munizion i per fa nteria. · - fn9hW errn: f\"u ovo .cannone da campagna.
« possible q'on ,e decide it tenir compte des ohjectious qui ont pu ,'• tre « fo rmu lées, :i u mois eu cc qui concerne les jeux miliiaires, et qÙP la
Revue Militaire de l' Étra.nger.
Marzo ·1887. - i l nnoco metodo di i.stru zio1ie della fa,itcria italia11a . ~: l'esame e la critica dol sistemn di i~truzione a baso di ginonstica, l'ormulato dal la scuola ceutra le di ti ro di .Parma. Questa questione scrive le Revue, presenta oggidì uu interesse tanlO maggiore io qua nto che le oecessitii sociali hanno costretto a rid urre gradatamcote la ferma. i l,!iorna li e le ri viste, eoutinua l'articolista, lrnnuo discosso lungamente il mc1odo in llalia, ma lalnni ai1to ri , pur non 11ega.ndo ad esso una ser ie di vantaggi, fo rmularono del le critiche che conviene riassumere. Si di.sse, ad esemp io, che la necessitii di termi na re l'istruzione del le recl ute iu cinque settimane obbl igava ad alqu:rnte inversioni nell 'orrl i11e del programma ; che un'istruzione così inLensi r a, fon dala in massima po éte sugli esercizi corporali e ginuasLici, fati cava fuor di mistira i gio van i soldati e li rendeva indisponibili per qualcho tempo. A.ltro rim arco fu quello che il metodo non·leneva sullìcientomeote conto di quel principio di ord ine che è il fon damento della cosliluzione degli eserciti . senza del· qua le non ò possibile la disciplina, La pre,crizione di istru ire i soldati a ·grup pi e non in formazion i regolamentari. nrtò con tro il vec.cltio e rad icato fo rmalismo. li condurre i giovani soldali da no punto ad un . .altro se uza nulln· esigere di regolamentare nelle fo rme pane un ra~so -s0vercltiamentc audace o l'orso p•iricoloso. Riepi logando, continua l'nu. tor-e, ad oota cl i tutte le c.ritichc che furono mos~e al nuovo metodo, in Italia fu ricouosciuto in esso grande eJ1on poco pregio e più considerevole fra tutti q nello del la rapidità dell' istruzione, inco mpleta se n 1ol:;i, ma t.uuavia su fli ciente perchò un soldato :.;appia compiere il proprio dovere inrruadrato nel plotone o io altro uni 1ù mobi li late. E conclude : • I l est
« nouvelle méthode ainsi rcmaniée ne tarde pns it devenir poochaine' mcnt n:glemcntni re da 11!- l'arm r e itn li enne.
Esercito tedesco. - Il riord inamento dell'artiglierin - Truppe - Stabilimenti - Artiglieria a piedi - Di~po,i1.ioui geuerali - Gli urncia li - Il comando - L'artiglieria in Rav iera eri in Sassonia D<i71osito di tirtiglieria. - C:ommi~sioue delle e:<pr rienzi! - L':irtiglieri::i ,la ca mpagna - Gli utlicia li - Ordinamento io tempo di .paco !\fohi litnzio11B del l'.i n iglioria -- A rmarneoto . Le uran,1'i manovre itn liane nel I 89i. È un ·esposizione sistema tica del lo operazioni delle 11lti111e f!ranrli rnanovre nel Ve1·onese. Sebbene contra rinte da l cirttivo tempo, dil'.e il com pilatorr, esse hanno non,li meno penne~so di coustat:ire la resistenza delle tru ppe alla fati cu e cli rendere un esnuo conto dei ser vizi eh<' si è in gr:ido di auenclere d:ille un itit di milizi:i mobile.
.'Votiz'ie, militari. - lnyhi ltMTa: Hitol'llo in :ittivitit dei riservisti rii fonterin - Ri:perienza di mobilitazione della guartlin a piedi Costituzione di un posto rlell'a111 rni ragl iarn a Douore, . - .4 usll'ia Ungheriu: Bilant:io della lnndwhcr unglterese per· il ,1898. - Belyio: 1\fo,lificazioni al modello di lancia dei la ncieri. - (;crmrmia : Le grandi manovre del ·1890 . Rivista mensile del Club alpino italiano.· Ma rze, •18H8. - Sui monti ,ù Dèoero ( Alta. Os~oia). - \'otr, supplnrnr11tar i, -R. <:r::nu . Il l'elmo per la ])Ul'Cle ,\'o,·d, l-lAY NIW PmLLBIORE . Crnnar;a alpina. - N11o vc ascensioni: Poocioni del \°c·sp(•ro - Puuta :\licliele e S:isso della Pnglia - 1!i;cen,io1ri innern,di: Alpi rn:iritLime - )I. )!inclino - I :Hnrrt - :\!. .\Tucroue - ~I. Rnldo ~r. .\[isurasca o .M. .Xero -1\L Parruccia - .Xelle Alpi svizzere, ecc. - Ascensioni vnrie: Torre d'O vn rda e Cinmarel la - Petit :\.lt. Bla11c e M. \'alaisan - ~I. T:i rnhnra - M. Velino - fl untn ~lelara, Ln Parruccia e Ln )leta_. - Asc10'1'Ì011i sezionali: (Brescin) (_,.ruppi del lbitone ,1 dell' Adamello - ( Fire nze) ,\ VnlombrM:i. - (Genova) Jf. Hoccngrandc, M. Bnccn e .\l. Carmo. Personalia. - XecrologiP: G. B. .\ r:ildo - lfo rico Wci;;•.
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RlVIS'l'A DEI PERIODI CI MJLlTARI
Letterritura crl arte. - .forh huch del C. A. S vizzero - Anuuai re delle ·s. T. del Delfinato - Alpina - Ocr Alpeofreund - Millheil. dcs D. u. Oe. Alpenvereirn; - Ocsterr. Alµ. Zeit. - Ocstorr. Tou rZei t. - Revuealpinc della sez. Lionese del C. A. F. - Gli alpini Th. '\Vundt: Die Jungfrau nnd d11s Berner Oberlancl - C. flickncll: Le figure incise sul le rocce di Yal Fontanalùa . - r accari e l'avarino: Catalogo delle piante C(1 ltivntc nella Chanousia. tllli ufficiali della. sede ccntratù del C. A. 1. - Circola re: Jndirizzi e richiami. Cronaca delle se::ioni. - Toriuo - Yerona - L.ecco - Ligure _ Livorno. Internationale Revue iiber die Gesammten Armeen und F i otten .
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RIVISTA DEI PEIUOl>ICI MILITARI
numero di oggetti 3ttinenti al servizio militare. Ad esempio la settima sezione, 01111 fra le più importanti, è snddi1•isn in tre gr nppi : a) servizio delle artiglierie che com prende le poll·eri e gl i esplosivi, le armi portatili, il materiale dell'artiglieria da campagu:i, gli equipaggi da ponte, il materio le _dell'artiglierill d' a5scdio, da costa e di marina; b) servizio del genio, che comprende le costruzio11 i, l'nccasermamrnto, il servi1.io <!elle fo rtifìca1.ioni . il servizio degli 1.app3tori dtil genio, mine, proiettori elettrici, fotograOa. acreostati, ponti , ciclismo mil itare, ccc.; e) ser,·izi ge11erali. bibliografia, cartografia, equip,ggiameiui, accampamenti. amministrazione, servi1.io dei socc-01·si. L'esposizione del governo belga comprende ·i diver~i serl' izi dcll'e$ercito erl è la più completa.
J.a concorren:;a. nc/l'Asin Orien 1ale. - Continu:11.ion1·.
Aprile 11898. - Ll re ,1l/,e9·to d·,; Sassonia, le .mc opere in yuerra ed in pace, suo'i sen,izi nell'esercito di::,w,sonio e di Germania.
Bollettino della Società geografica ita liana .
Fra non molto il re Alberto di Sassonia compie il sno sellautesimo anno, e da ogni parte di Germania $i pnbblic.ino studi e mem0rie di cw1sio11e intorno al la vita del vnloroso principe e so ldato. Questa tlcll' lnternntionale Uerme è sohria e conci$a, e sembra un vero e J)roprio omaggio 111il it11re. .I l re Alberto di Sassou ia che leg,'l t.anta parte dcli:, sua esistenz:i alle guerre del secolo nostro, foce le sue pri me nr mi nell'aprile 18,HJ al l'as"alto delle trint:crc di DLippel .d tempo della gverra tedesco-danese. Pre.se in segllilo bell:i parte ,,I combattimento di Vini', il 7 maggio, e poscia a que!lo di Voi le, 1'8 maggio, cd in cu traml,i il principe Alherto ebbe a distinguersi per coraggio, sa ngue fredd o e valore persona le. Alrr unn te vo lt~, · all a tesla delle truppe bav,1 resi e sassoni, egli si spinse nelle trincere e nelle ridotte 11cmiche e le cspunuò con . somma audacia. A ~·1 nono il priucipc fu promosso m,1rrrriore, nJ)er . d' 0v mento 1 gucm1; nel Hl50 tencnte-eolonnello ed alla fine dello stesso anno co ma ndante di brigata. Bolla e interessirnte è h1 parie presa dnl re Alberto di Sas~onia nella campagna ciel •1866 e uo11 meno bella 11uella riel 18ì0, intorno a ~fot.z, a Sa int-Pri vai, n Le Bonrget ed a Parigi.
Aprile ·1898. - .4.tti cle/t,, Socfolà: Cou~iglio del 7 rnnrzo 1898 Conferenza dell'S marzo 4898. Gomuniwz·iatù e relazioni: un geografo itnliano del secolo xn u, Giov,rnni Aoto11io Hizzi Znnnou i, del socio ALoO Bu,,;,1c1-1 , {l'ont.inunzione). - I tinern rio o r1pte del vinggio Brava-Eghenn-Lugh-Bandera- Brava, del tenente C. ~l.~M1:-.1 - Alcune alt.re osservazioui ,m lle « Appcarnncès of Laod» nella zooa polare autllrtica , del socio A FAtsT1:-.1. · l\'otizic ed ap7nmti. - a) (ieor,rafia r,ene-rale: Tlir1.o Congresso geogn1fi c.> italiano. - \'nriazioni cli livello nei lag l1i e nei 111a1·i intern i, pro.lotte dal véu!o e dalla pr,mione atmo~fericn . b) Èuropa: Profon lità del craÌcre cen trale dell ' Erna :..... nli.r nrnioui magnetiche nell' Au,tria -U11,zherin - Apertn ra del la ferrovia Yologda -Arcaogelo. · e) 1lsia: Esplorazione di F. K. Drij~n ko nel lngo Baiclll - \'iag~io d,!1 capitano Well by e del tell'eot.e Ma lcolm ,a ttrnverso il Tibet l II nuovo lago a Selèbe$. d) A{rica: La missi one Ca bra nel C<mgo - Il Mo%i. e) Oceania: Spedizioue alle i,ole dello St.rcuo di Torre; - Aur:il'er;o il gran deserto dell 'A u;tra lia occidentale - O;ser v::uorio meteorologit:o sul Monte Co,t:iusco .!._ La Tasmania. Bibliog 1·afia . - Som mario di art,icoli r,eogrn.fìc·i. Cnrte: Schizz·> dell'itiu<Jr,,rio )[~mioi da Bra va a L!1gli e vicerersa.
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}.'arte milito re ctll'es71osizione di llrnxellcs. Come si sà, l'ottava sezione de11·e~posizio11c d i Bruxelles è ioterottzio11.1le e rlr,d icatn all'al'te mili!;ire. Ciò nondi111cno, due nazioni soltanto, lfol~ io e Francia ltauno ullicialmen te parll!cipato .illa 111òstr,1. Poclti ,litri Stnti lrnnno iu verc aderi to ad e,porre, ] n ~reciali sezion i, un certo
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inviSTA DEI PEIUODICI MILITARI
RIVISTA. DEI PERIODICI MILI'l'ARI
Revue Maritime.
Febbraio •I898. Il personale operaio degli equipaggi e fa mano, d'opera.- dell'opifìc.io cent1·ale della flotta. n rapporto ·medfro della campagna, dell' « .Eure >> nella niwi;a Guiriea.. La 11uarta gue1·ra navale f1·a la Francfo e l'Inghilterra, ,J 335-13/~L Il bombardamen to dell'isola d·i Lissa e la battaglia di Lissa.
Le Mitlheilimgen di Pola del l'anno pas~ato banno pubblil:ato in ~eparato volume uu racconto delle. opernzioni mari ttime dnrnnte la guerra del •1866 . Il lnvoro è dovuto 11 ll'ufficiìdù di marina M. von A ttel rna yer che. fu a:Jgrega to allo stato-maggiore del vice-amm iraglio Tegetthoff. Noi· riassnmerem·o la narrazione che ha tutte le parvenze di una relazione ufficia le a complemento del volume •JLiinto de ll'Oste·rr·Mchische. Aiimp(eim Jahr'e 1866, ponendo io ri lievo le discord11nze che corrono fra queste e la nostra relazi9ne ufficia le sul la campagna del ·1866. Ed ecco subito-che ci si prernntn una piccola differenza circa la ricognizione dellaflo tta austriaea avanti Ancona, il 27 giugno ,1866. Il vi~e- ,1.1nn~ iraglio Tcgetthoff credendo la flotla ita liana tuttora in 'l\1 ra n1.o si era mosso dal le acque di F:,saot, con tnt!a la sua squadra da guerra, cioè sei. corazzate, una fregata ad elice, quat!ro cannoniere e due avvisi , con lo· scopo di sorprendere e predare il porto di Ancooa che sapeva male difeso dalle poche oavi cbe coià si trovavano. N-:1rrano infatti gli Austriaci stessi nelln loro relazione ufficia le (op. cit., vo i. V) che vedendo l'Esploratore volteggi3re. nell'approssimarsi ad Ancona, invece di go-· vernare dire!lamente, venisrnro io sospeLto di qnalclrn insidia di torpedini o di mine sottomarine. Quest~ mDoovra riu:;cì, afferm11 il c:ipitano . von Attelmaye'r, e fii la sola ragione, egli di<:e, per cui l'amm iraglio1 Tegctthoff rinunziò per quel giorno di precipiwr,si sul nemico e fli attncèarlo direttamente . Ma l'autore dinrnuLicb per e.erto l'eff~tto della su-per1orità numericil elle le undici cornzate, le qua1tro fregate ad elicn ed i due avvisi n1ccolti nella rada -di Ancona debbono avei- e~ercitato sull'animo del l'a mmiraglio austriaco, per _distoglierlo dall'auacco. lufotti, al primo annunzio.dell'avvicinarsi della fl otta nemica l'ammiraglio Persano ordinò di ravvi va re i fu och i, sa Ipare le ancore e mettersi in moto. Ed allorcbè le due li nee de lle 1n1 vi it11lian e furono pressoch è formate il contramni iraglio Vacca, col Prinàpe di C1rrigna11 0, :dia tesla dellfr corazzate ed il vice-ammiraglio ,\lbini colla Maria .'lclelaide iil h1 testa. del le 011vi di legno mossero verso il nemico seguiti per contromarcia I
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in linea di fila dagli aliri bastimenti . L'ammira glio Pemno, dati gli ordin i, si qirigeva con l' Esplorntore ali' incontro delle due linee già in moto, quando la squad ra austriaca, clie 1·1nmobile per lo spazio di più di un'ora aveva assistito a cpiei prepr,rati vi, vùlte le prore alle coste istriane si allontanò. Erano le 7 nnt. del ',27 giugno. Le navi italiane erano già tutte uscite da l porto di Ancona., ma non tutte erano in buono st11to per com battere. Per questo stato di cose l'ar,~ata italiana, apparentemente molto superiore di forze, era di fatto in condizioni poco favorevoli per poter ottenere futti quei vanta ggi che la prevalenza numeric.a poteva prometterle. E que$ti vantani diventavano ancora più dubbì ora che la sq uadra austriaca , ritirandosi . invece di uu pronto. combattimento le offriva un instguimento, cui la metà delle cornzate iw li ane non era beoe preparat11. Potevasi supporre che neppure le navi au;t riaclrn fossero tutte in buon issimo stato per co mbattere, ma su questo incerto vantaggio del nemico non credette l'ammiraglio Persano di dover fore assHgnamento. Com preso , egli disse., (Uelaz·ione svlla campagna del 1860 in Ital-ia, pag. 288. Torn. II) dal desiderio di ouenere· cornpmta e sicura vittoria prim11 di arrisch iar:;i ad ope razioni di dubbio esito radunò 11 consiglio a bordo del la cornzznta Princ·ipe di Cari9nano il contrammin1glio VMca, il c,,po di stato maggiore D'Amico ed alt.ri anco ra tui espose lr, stato delle co;;e, accennaodo ad istruzioni avute relative a qualche i,mpre.sa rii grau momento, per la qual,~ pareva d()vesscro serba r;;;i io iaIle le fùrze del l'annata. Per q neste considernzioni, e perchè giii la squadrn austriaca si era di molt,1 allontauata, i con-· .venuti furono di parere -unanime di rien t.rare oel porto di Ancona; èciò ru tosto' coma ndato. All'armata cd alla pubblica opinione quell'atto parve verarnente ·uu r:fi uto ad una sfi da lanciata dall'ammiraglio Tegetthoff e gravissime ne furnn ò invero le conseguenze morali. Dopo.. ciò, l'armata ri mase nella rada di Aocon:i. attendendo ai racconciamenti sopra detti . . Da11'8 al ,12 luglio la sq uudrn italiaoa incrociò uel l'Adriatico compiendo delle evoluzioni , poscia fece ritorno ad Ancona . Io seguito alle del ihern,ioui del Consiglio d~i ministri tenuto il •I ,1- luglio, il ministro Depretis venne in Ancona affiqe di comb inare direttamente coll'ammi-rng lio quali precisa mente dovessero essere le operazioni da iutraprender;;i da.Ila l101w. E siccome l'attacco di Venezia n di Trieste sarebbe stnto irn prèsa troppo ardua, e uon eotrnvn peranco nelle mire dèl Go•:erno di tentare nno sharco oel l' {stria, parve conveniente impossessar:;i dell'iso la di Liss:-i. Ora l'attacco dell'isola sem bdv11 non dove,,s1) incontrnre gr:iv i difficoltà . . Al le :! pom . del H3 lnglio la llotta italiflnn
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RJVJS1'A DEI PERIOOICl MILITARI
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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI
s,ilpava a quell~ vol ta con undici corazzate, quattro fregate iu legno, tn~ -corYette ed altre navi onerarie: in tutto 28. La ricognizione fatta da i -capo di stato maggiore condusse a mutare il disegno di attacco prima · ·divisato, in consegueoza di che 'furono dati, la stessa sera del 17 lnglio, m1ovi e più particolareggiati ordin i. Il bombardameu to del 18 sembrò tale da assicurare un completo successo per il giorno seguen te. Nel rappoi·to austriaco sull a difesa di Lissa pubblicato clall'Oesterreichische Militar Zeit.schri(t ('I866, agosto, 8° fascicolo) non è accennnto ad altra perdit.-i di uomini nel giorno ·18 che quella di 35 messi fuori di combauimento. Secondo lo stesso rapporto, un terzo ci rca dei c.-iuoon i della {lifesa erano smontati, i danni delle opere molto gravi. Dall'opera Oste1·•re.ichs-Kitmpfe ùn Jahre 1866 si rileva che il fone_Giorgio ebbe un quinto dei difensori fuori di servizio, la i11età dei pezzi smontati ed il .parnpetlo Ìll grande parte raso, e che la balleria Mam·ula perdette il s uo comandante ed un terzo dei difeu$ori. I l capitano Attlemayer confe rma queste notizie e riporta le disposizioni del comaorlante austriaco <li Lissu, colonnello Urs, nomo · fiero e deciso cli resistere fino all'e:ctremo. Analogamente concorda la relazione degli avvenimenti del HJ luglio. Dai de>cumenti italiani esaminati dalla relazione ital iana sullli ca mpagna del ·1866 (volume II) non risultn però che fosse fatto nitro tentati vo cli s barco da parte dei marinai italiqni all' infuori d1 quello di Porto Ch iave. Forse furono due semplici tinte quegli altri cui accenna la relazione austriac/l ed il li bro del çapi tano Attlemayer, vale a dire dì un bragozzo presso la punta Stupischi e di alcune barche nellD br,ia di Stoncica, che sarebbero stati mandati a vuoto dai cannoni della di. fesa dal - monte Perlic' e dalla torre Well ington. Segue la narrazione degli avvenimeoti del 20 luglio. Il ca pitano Attlemayer si dilunga nella esposiziooe delle misure adotta te da 11 'am rniragl io :regetthoff oell' i mm inente lotta con i vascelli italiani e conclude che fnrono ottime tanto nel caso di nttacco diretto, tanto nel c/lso di 'u:i tiro in ritiratu, ciò che temeva il condottierQ austriaco, molto a ragione, in cansa della sLiperiorit~ cJ.:!lle artiglierie italiane. Inoltre l'ordine assunto dal Tegettlioff, secondo il ciwto a~1tore anstri.-ico, aveva il' singolar~ var1taggio di passare fncilmi:ote e rapid:imente da una :ill'altra formazione dì attacco dirètlli. La narrazione della battaglia non si scosta molto dalla r':'lazioue ufficiale it:di,1na della quale sono, .qua e là, · riportati dei larghi sqnarcì. 1
Nozion i storiche ml/o sviluppo del serviz·io di ·vettovogl iarnento e cli cas~a neli' armata tedesca. La costa Monrmanc;. - Hills:;unlo dalla Marine .l/mutschau.
Cronaca marina. - Inghilte1·ra :' Traversata dei Powcrful - li Vindict'i1;e, incrociatore di 2a classe; varo e descrizione - I'elortis, incrociatore di · 3a classe; saggio della sua trnver;;ata - Star, contro-torpediniera; saggi di prova - Woodclcok, cannoniera fluviale - Saooi co n cannoni da 6 pollici con piastre corazzvte Vickers Oc> I. d' ' ·rorpediuiera Vernon - Imbarco rii caroone - ·Apparecc11 1 son.,daooio elettrico - Impiego dei picdoni viaggi:.itori - Oflìcina cenfral; di elettricità a Desenport. - Germania: Costruzioni nav:ili; artiglierie. - Russia: La Petropavlos.cha. cornzata di ,t" classe; :me prove - Abrelc, torpediniera di alto mare - Hil:rncio per il 4 898. _..: Norceg1·a: Bilnncio della marina nel 1897-98. 1
Estudios Militares.
-0 111 arzo 1898. - La campagna del 1859 (coutinnaiione). La q-uestione alt1tale deU'artiglieria da campagna. - Ria;;s unto da lla Revue yénérale des sciences piires et a.ppli qi,.ées di Parigi. S1J1,w,1·do storico sulle nàlizie e l'eserci to territo1·iale delle Cana·rie. Stato socia.le e rnorale dell'impero grec? altri caduta di Costant'inopo/-i. Rivista mi litare estera. - Germania: Corsi pratici di tiro. - AustrùiUng her·ia: Esami per la promozione a maggiore. - Fran~ia: Considerazioui ,sull'impiego della cavalleria nelle manovre - Crea. · iioue di on battaglione di zappatori telegrilfi,;ti. - Italia: Le fo rtificazioni di Roma - Co_rsi ~J tiro. · :20 marzo ~ 898. - Introdiiz'iont ad un corso di yeografìa militcire . - Contiuuazione del la traduzione del lo stud io del tenente-colonnello Carlo Pol'ro. La questione attuale dell'artigl'ierici da campagna. - Continuazione. file.neo di Madrid. - X.IV conferenza miliwre. . Not!'t'ie militari P,Stere. - Germcim:a: Riordinan1ento del servizio di stato maggiore. - kns!ria-Ungheria: Osservazioni sul cannone . a tiro rapi~l~ . - FranC'ia: Sopra le manovre. - Russia : Un'Unione milita re cooperativ,1. 1
Revue du Oercle Militaire.
·9 ,, prile 1898. - J.a settimana mi/.itan'. - Il quartier gen1:ral e del ooverno militare di Parigi llll'Hòtel des Invalirles - La ri vista del 3·1 marzo - l\tani fe»tniooi di patriCJttismo - L'attivìti1 del presente e le speranze nell'avvenire. 1
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RIVISTA DEI PE RIODICI mLIT,\R I
RI.VIST A DEI PERIODI CI MILITARI
,tfar:ce, stazionmnenti e. combattimenti delfo piccole unità. Terz~ tema sulla cnw . I Due rnesi in Russia. - Da l giorua le di ·viaggio di un ufficiale. L'esposizione inteniarionale degli 1serc·it·i di terra e di ma,:re nell'anno 1900. Cronaca francese. - I veterinari miliia ri - Le riforme tem poranee
· Io essa sono svolte a fondo importanti qnistionì riOellenti le e·volu -zioni dell'arma e cioè la rr.anovra a segnali, l'attacco e 111 ra~colta. Eccettuato fo rse qualchè piccolo dettaglio che noo merita d'esser men:zionato, tutto ciò che -scrive il coloooello D'Ottone è della mas~ima importanzn. Certamente sa rebbe l'ideale, se un comandante cli cavalJeria - di reggiment9 o di maggiore unità - potesse col locarsi alla testa delle sne truppe, guidarle con semplici cenni della sciabola, farl e spie1pre nella voluta direziÒne e portarle all'attacco. senza comandi od indic,1zioo i ·di alcuna sorta. Ma ammesso anche, che i capitani tutti del reggimento posseggano le .indispensa bili rprnlitii di istruzione, di in izi:itiva e di criterio per sa persi regolare al riguardo, non si tien conio snlliciente dell'orgnsmo del momento, della polvere che di solito avvolge la cavnl leria , e che irnpe· ·dirà quasi sempre di scorgere i segnnl i di sciabola del suo capo, e che fofin~ l'errore a~sai possibile di un sùlo capitauo sconvolgerebbe tutta la m·a novra ideata dal capo. ' Cavalleria manovriera e non rigida si : sin qui 513 1110 perfettamente d'nccordo ed ottima cosa sarà pure il cercare d-i (aria muovere e diriye-rc colla semphcc ù idicazivne dello, scopo da raggiungere; ma non nntriamo al rigoarrlo troppe illusioni che potremmo amaramente scon'tarc nel moù1ento serio della prova. Anche il Regolamento di evolmione per la eavalieria tedesca pre~ -s~r ivc·e raccomanda la mano vra a semplici segnali della sciabola o dell a m-:wo, e dice èhe è ess~nziale di preparare il reggimento a seg1tire ·il suo crmandante senza comanéii o senza soneria di Womba, in vista ,del suo ·impiego nelle grnndi ttnilcì ,= eppèrò non sarebbe cèrtamente un male allar'gando la prescrizione che al riguardo contiene già il nostro .Regolamento.
- Uniformi degl i uffk ialì Lerritorial.i d'a rtiglieria - ~ibliotechealpioe - Riun.ioni ippiche mi litari. Notizie m·ilitari este•re. - fng/Ìilt~rra : H.is.u ltati del la .spedizione de~ Tirolo. - Stati Uniti : La marina da guerra . - Ttcilia: La ~cnola- ' centra le di artiglieria. ll concorso ipp'ico di Parig·i.. Rivista· di cavalleria .
Marzo 1898.--;--- [ficogn'izione di cavalleria, per E. Cons1. 1
L' il lustre auto.re volle dare una specie di continuazione al suo artico1D' Nella nebbia pubb lica to ne! fascico lo di febbraio e di cui a suo ttimpo· abbiamo reso conto. In questo è vivnmeote narrata la ricognizione di cavalleria gnidata il 2 . ngosto 1746 dal lo stesso feld maresciallo conte Gio,,anni P.; lffy, l'a rdito· ed abi le comandan te geuernle di quell'arma. Erano 3-,tOOO caval ieri in :33 o 35 squadro r1i più q ualche cen tinaiodi rasciani a cavallo (1). Essi ottennero lo scopo voluto di fornire a~ Principe Eugenio le notizie rich ie:,te intorno all'eserci to tu rco che andava raccogliendosi presso Belgrado, rna attorniati da migliaia di cava i.ieri nemici, accGrsi ad affrontarli , e inseguiti si n sotto le~mura di Peter va radin·o, dovettero alla· fine la loro saivezza a. 2 o H battaglioni di fo nte ria, fatti uscire dal la fortezza a loro soccorso, e che col loro fuoco fermarono la caccia tu rca, abbatterono gli str.r.co rridori e costrin$ero gl i ni tri a dar volta. Episodio cava ller istico 'hen rneritntevole rli essere ricordato. in una ni-. vista dell 'arma. 1
S((/le evoluzt:cmi della rm: allel'ia. - Concetli e proposte (continuazione e Ci ne) pel colonne! lo D'OTTONE. '
Questa ultim;:1 pMte dell'interessan te stodio, del colonnello D'Ottone ha indubbiamente nn pregio specinle, {1}
RA l ZEN)" cavalleggel'i
irregolar i slavi.
L •
Corse Gentlemcn e 1\tilitari., pel colonnello
Puc;1.
-{.,a, massa 1"imon1a e l'indennità cavalli per gl ,; 1,fficial'i dell'ese:i·c,ito ital'iano, per F. M. Si dovrebbe stabilire il principio che· l'indennità cava lli , che de,·e ·pércepire ciascun nflìciale. debba essere in proporzione del numero e ilell;, ([liali tà dei cavalli che egli deve tenere, e ta le che nel numero di -anni stabiliio, es,11 rappresenti il va lore a1;segnato ai cavalli. Si 1,i~si n ·L: 220 l'indennità per un cavallo di ·I" ca tegor ia,.~ L. 200 -<piella di 2a cawgoria, a L. ~50 q.nel la di 3a categoria ed .à .L ·100 ,quella di fa.". Ogni ufl'iciaie abbia tante volte questa indennità lfllllnti
742
RIVISTA DE I PERIODICI ~IlLITARI
RIVISTA DEI PE RIOD ICI MILITARI
· l:lispeuo :ii nostri depositi d'a llevamento si accennn nlJ'economia che vi si potrebbe conseg uire adouando il :sistema econom ico ,1mministrntivo, col qua le sono retti i rlepo.;iti tedesch i.
sono i fav:il li che effettivamente possiede nel limite del nnmero delle rn:oo i che gl i sono concesse. Sarebbero poi rigu11rdati di ,1a categoria i cavalli degli ufficiali genernli, degli ufficiali superiori di stato maggiore, cav111leria ed aniJ!l ieria a cav11 llo, e degli niutanti di campo ed ufficiali d'ordinanza dt S. M. il Re e dei Real i Principi. Di 2.a categoria i caval li d..gli ufficiali superiori d'artiglierinda càrnpagoa e mont:.gua, dei capitani di stato m11ggiorc, degli ufficiali inferiori . di ca valleria e d'artiglicriil a cavallo e degli nf!kia!i dei n .R. ca rnb[nieri. Ui 3a categoria i cavalli degli ufficiali superiori <l'anigl itlria da fo rtezza e di ,quelli del genio addetti ai corpi di truppa, degli nf6ciali inferiori d'artiglieria da campagna e montagn·a, degli uffici11li superiori. di fanter ia (esclusi quelli dei distretti e degl i gtal.Ji limenti di pena),, degli ufficiali superiori delle scuo le mi litari , degli aiutan ti di campo di fanter ia ~ degli ufficia li d'ordinnnza dei genera li. Di 4a categoria, infine, i cavalli degli ufficiali inferiori tl'artiglieri:.. da fortezza e di quelli del geu io addetti ai corpi di truppa , degli uffìciali del treno d'artiglieria e del genio, degli ul'lìcial i su periori dei · distretti e degli stabili men ti di pena, degli uffìciali iuferior_i di fan teria e del le scuole militari (aiutanti maggiori), degli ufficiali superiori medici, coinmissari e veterinari, ,dei capitani medici presso i corpi di truppa ed istituti militari e di tutti gli altri, non nominati ma che fanno uso del cav:illo per l'esecuzione del loro servizio. .
Sull'a.limenta.zione del cavallo cli trnppa, pel c3 pitano G. To:,co. L'autore vorrebbe che nella rnziooc del ,:avallo militare, invece di· ,due, sì facessero entrare quattro derrate, cioò l'avena, l'orzo, il fienoe la paglia, e r itiene che così facendo~ se non si risol,•e delìoitivamente· l'arduo que8ito, se ne trarrebbe però un benefìcìo non Jie,,wn favore del l'alimentazione dei nostri quadrupedi. 1t quindi studiata n fondo la questione dell'orzo, in $0:;tituzione dell'avena.
Svort militare, per
NEll O.
Jl aFticolo interessante, informato a mollo senso pratico, nel qmtle si propongono poche riforme che 11ppaiono util i, senza c11ldeggiare modificazioni troppo rnrl icali e senzn ch iedere per gli uflfoiali faci litazioni t~c\ aiuti ecces~ivi. Si vorrebbe come punto di partenza che il Ministero provvedesse iii mantenimento del caval lo io ragione dirett11 del lal'oro a cui lo si assog-geua, e si ri tieoe che l'osservanza scrupolosa ed insieme intel Iigeu te del Hegolament0 ministeriale, l' impiego lucrativo e raziona le del puro sangue, fauo sotto il pa trod nio delle ;;ocic1à di corsa, I' interven Lo obbligatorio degli u1Tici11li ne'gli e~en:izi di equitazione di campagua, s:ene> i mezzi più atti vi a migliorare l' atti tu di rrn ca v11 I leristica degli ufficia I i di cavalleria.
La v_reparazione della ca-i;aÌleria moderna. - (Continuazione e fine}. pel _dottor CoMADJ NI. Iu quest'ultima parte l'autore tratta del ca\rallo mi lit11re e del la sua preparazione. Iuteresrnote il seguente ,pecchio della p9oolazione equ in-a dei di, versi Stati europei ri ferentesi, però, al ,1892: in Francia ci rca 3,2.00,000 cava lli , va la a. dire 8,5 per ogni 100 abitanti; in Inghilterra 3,000,000, ossia 8,5 per ogni ·I 00 abiwuti; n'ell' impero Austro- Ungar ico 3,500,000, ossia 1O per ogni 100. abilanti ; in Germania 3,600,000, ò:;sia 7,8 per ogn i 100 :i~itmit i ; in Ital ia 750 ,000, ossia 2 per ogni 100 ii bi tanti ; nella Sviizera 100,0'00, os·sia_,i, per ogni ,109 abit:rn1i; In T:fu ssia più di iO,OQ0,000, ossia 28 per ogni 100 abitanti.
La pfstola a rotazione, modello 1814., e la pistola Valtol'ta, [)t' l rupi-·
wno F.
L.\V..\GNA.
Non si crede che la pis.tQ l/1 a rotazione io uso uel nostro e$ercito sin un'arma buona t:l nemmeno che sia pratica; e perciò se ne pro-pone l'al.Joli1.ione, sostituendola colla pistola Valtorta, la quale presunterehbe i seguenti van tairgi: celeri t'.l di fuoco; lunga gittata; celerità di caricamento e S(aricamento; sempl ici tà e robustezza nel congegno; facile scomposizione e ricomposizione; leggerezza e · poco volume.
1
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743-
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I
,
3/ '7 44-
HIV1STA DEI PERIODICI MILIT ARI
ANNO
Essa è a ripetizione ed a caricamento multiplo come il oostro mo·schetto, ha il c~libro di soli millimetri 6,5, di gui.snchè collo stesso peso e volume permetterebbe al soldato cl i portare con sè maggior nu·mero di cart.ucee. ·
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Iniziativa e autonom'ia degli squadroni, per O. L.
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Si confut~, con gi uste assennate ragioni, l'articolo dello stesso tiLolo-<lel capitnno k\.bignente, · inser to nel 2° fascic.olo e di cui abbiamo ,reso conto : Libri - Riviste - Giornali; Note su I le ca vallerie estere; · Notizie va rie ; Necrologio; .Par1è u flìcia le.
XLIII
RIVISTA MILITARE ITALIANA
D ISPENSA
IX. ~ 1° MAGGIO 1898
Pcn;,, la Direzione LODOVICO
C1SOTTI
teneri te t<Jlonnello R. ,I , inca.ricalo
DEMARCHI CARLO ,
gerente.
ROMA V O G·H E
R A
E N
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•• TIPOGRAFO•ll:DITORB
{898
I C O
745
SOMMARIO NELLA PRESENTE D ISPENSA DELLE MATERIE CONTENUTE
LA GUERRA D'I NVERNO SUIJ.1E ALPI
' - -I
La. guerra. d'inverno. -
E uGENJO
.
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. Nota sulle r id otte Oampa,11
del genio . · ·
.
DE· Ross1, capitano dei bers( Pag. '745
.
.
.
GIUSEPPE Vm,TURI, .
•
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.
•
.
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•
maggiore •· .
• · »
'159
maggiore della Reo.le artiglieria brittannica. -
'
tinuazione e fl1ie) .
Fastro. _
.
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GIROLAMO CAPPELJ.O,
La. guerra Cubana,. -
A.. F.
Notizie polltioo-mlllta.ri. -
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tenente nel 28• fanteria .
•
»
7'18
»
'184
.
816
>)
a:.
Austria- Ungheria: Aumenti 11ella ma1·i1ta da gue1·1·~·. - lndui."' nilà vi talizùt iti decoi·ati con medaglitt at vctl01· milita1·e . . » 82 1
Quad1·i d'avanzamento per gli ujjiciali » 828 » 882 Germania: JJfodificazioni orga1tfcke . . · · · · · · » 884 Russia: Probabili at>venimenti ve1·so i l confine persiano
Francia : Tassa militare. -
Rivista dei perlodioi militari · · · · · · · · ·
E.
VOGIIERA -
coups ile nlitins les plns i nLU r cssanls; cc serait rendre un se r\'ico sig11:1.U· non seulemcnt. a ux g éu~rtt11 x, mai:,:;:\ cbacu11 dcs subor,lonnùs qui (( pcuvel'l.t a.voit' il coopérer ÌL paw:ille~ l.onta tivos, ~ ou souvc nt l "in tolligence Ll ' un sen l pcut fl.moner
PrJci.~ ,te i:a,·t ilr, /a {litede
Operazioni contro gli sbarra m enti a lpini.
)) '79'1
Notlzlè militari estere:
CA SA EDITRICE L IBRARIA
« Il seraiL ,, désirer quo on ~· appliquiii il. reunir d nns uu ex tr a it hist.oriquo dnt.aillé les
. JOMl:,il
(Co,i.-
1
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«. le sucee.._; ,..
Gli sbarchi di corpi d'operazione sopra, coste ~emiche. E LMSl,JE
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835
PROPR IETÀ LETT ERAIUA,
P ortare la guerra sul territorio nemico, disturbarne la radunata e lo schieramento strategico, tali sono gli immensi vantaggi che una maggiore rapid ità di mobilitazione accorda.no alla nazione militarmente meglio organizzata. Però nella realtà delle cose, l'esercito giunto buon primo in questo bellico reCOJ"d, non potrà profittare dei vantaggi enunciati, se am:itutto non supera gli sbarramenti che chiudono la frontiera avversaria. Ne consegue che il paese cui la perfezione organica militare e la situazione politica consenta -di agire aggressivamente, non baderà a sacrifizi di denaro ,e di sangue per far cadere le opere nemiche di confine; e non mancano esempi nella storia dai quali r isulta come di fronte a questa necessità cessò ogni scrupolo, e avvenne di impadronirsene con un rapido e fulmineo colpo di mano, .anche in piena pace. · · · Nella ·1otta disperata che probabilmente si accenderà in E uropa nessun uomo di Stato si tratterrà, in omaggio soltanto ad ormai vieti pregiudizii, dal procurare al sno esercito .un primo e così grande vantaggio. ,s - ANNO XLIII.
0
LA OUEHRA D 1NVERNO SULJ,E ALPI 746 I clamori dell'aggreclito non verranno a cangiare le sorti delle armi. e :finiranno soffocati dagli inni del popolo vit-
torioso. . . . La storia è piena di operazioni simili, ~ontra1~ie _al cosi detto di'ritto delle genti, e pur tacendo eh colpi d1 ma~oeseguiti. con tro piazze forti isolate, _ricor~erà solta~to, _m appoggio della mia . asserzione, tra gli altri quello e~eg mt': dalla Francia, nello inverno del 1701, a danno_ de_1 Paesi Bassi, per opera dol maresci.a~lo c1i_Bo~ffiers, che unpiegando, le sole guw·nig oni di. frontiera m pie~ia pace, ~ella nott~ dal 15 al 6 febbra io sorprendeva selle piazze for ti, Olandesi,. . facendone prigione i presidii. La ]?rancia pose in tal modo saldo pie.de. nelle F iandr~, ebbe coperta la linea d'invasione d~lla Mos_a e le co~um cazion·i col territorio dell'Elettore d1 Colonia suo alleato e si assicurò strategicamente il fronte difensivo ·Reno Mosella,. in previsione della prossimo lotta con l'im~er o (1). Quest i fatti si possono evidentemente nnn~vare ~ ~o~ credo sia folli a il pensare che date le p~esent: cond1z1om. politiche e militari di Europa,. I~ gner_ra .s1 abbia da accendere con una serie di improvv1s1 colpi d1 mano sulle frontiere terr esti e marittime. Ma il vicino guar da ovunque il vici.no. co~ sosp.etto,_ e~· ognuno veglia alle proprie· porte ; assai d1ffic1le sa:·a,qui~dJ;, il trovare l'istante propizio, affinchè la sorpresa riesca pienamente. Fra tutte le epoche dell'anno, la più favor.evole alle, azioni. precoHizzate è ind ub_itatament~ l' in~erno, perchè abitualm!:!nte si ha g ran fidu.c1a nelle d1ffi.colta cLe oppongono· alle operazioni i ghiacci e le nevi; quindi si: riducono _le guarnigioni e meno attiva si esercita la vigila~za, ~:nz~ rifletter~.' che se il t raffico è sospeso o lo spiQoagg10 pm difficile, ci~assicura vantaggio a chi med ita la sorpresa, garentendogh. segretezza nei preparati.vi e nello avvicina mento.
· 1 · \'ede,·o le Cc1mpag11e del Pri11tipe P.11genio di Savoia,.
(l) Per maggiori partioo ari
voi. lii, pag. lOO e seguenti.
747
LA G UlsllRA D' INVE RN O SIJL LI•: AL PI
Oggi che LUpinismo è largamente diffuso tra la popolazione colta e che l'esercito ha un gran· numero di ufficiali rotti alla montagna, le idee esistenti un tempo, sulle diffi. coltà delle operazioni invernali, si sono considerev0lmente modificate. S i credeva volgarmente ohe la percorribilità delle Alpi fosse minima nell'epoca più rigida dell'anno e andasse crescendo nelle altre stagioni; invece è ormai constatato, che le difficoltà apposte dalla neve, nebb ia ecc. sono maggiori in autunno e primavera che iu inverno. L a statistica dei sinistri e la storia, confer mano che le escursioni e le operazioni militari tentate nei mesi di ottobre, novembre e mar7.o, sono le più feconde di cata.strofi e di insuccessi, mentre quelle eseguite in dicembre, gennaio· e febb raio, conducono qua5i seinpre a felici risultati. In questi mesi infatti, a parte la rigidezza delle notti, il cielo si mantiene quasi sempre sereno, la neve ) bo-elata s ino ao-li b strati profond i, porta senza ceder e il peso delle persone; !"atmosfera calma A limpida lascia distinguere sino a distanze enormi i più piccoli accidenti, dello immacolato e grandioso panorama. S plendide giornate, notti scintillanti per migliait1, di stelle si susseguono per settimane int iere, lasciando in chi le ha ammirate nei distaccamenti in vernali alla frontiera, indiment icabile ricordo. In primavera ed autunno invece lo sgelo ed il rigelo si a lternano, il vento soffia . costantemente generando la tormenta; valangh~ e lavine piombano alle vette, la n eve cede sotto i passi, la nebbia vela costantemente il paesaggio e smarrisce il viandante. Sarà. perciò nei. mesi di dicembre, gennaio e feb braio che si tenteranno con speranza di successo, arditi colpi di mano' sugli sbarram,:mti Alpini. Trovo quindi · opportuno, ed interessa,nte r"icercare i fatti di questo genere svoltisi nelle nostre montagne e divulgandoli, r enderli famigliari, affinche nessuno ne rimanga impressionato, ove per avventura dovessero rinnovarsi a nostro danno. ·Tra le operazioni invernali, di cui la storia è ricca due mi parvero più interessanti, perchè ebbero a teatro le valli 1
1
LA GUl!:RRA D l\VElt1'0 S OLI.E ALPI
LA GUERRA D' INVERNO SU LL E: ALPI
della Dora e dell'Aro e vi agirono Carlo Em~nnelel e Lesdiguieres (1 ). Le virtù civili e militari del primo, la grandezza del suo animo s.ono note; non così si conosce il Lesdiguieres, che pure accoppiava a tutte le qualità d el guerriglier o, quelle del più consumato generale di battaglia. Il Lesdiguieres, benchè portato allà offensiva dal suo temperamen to iropetupso, sapeva opportun amente rinunciarvi, ogni qualvolta la prudenza, che accoppiava alla più grande audacia, non gli mostrava l"attacco singolarmente conveniente. P reparava la sua impresa con la massima cura, discendendo sino ai minimi particolari , costante nei suoi progetti non si lasciava disanimare per qualunque ostacolo gli si parasse · d'innanzi. Conoscitore di tutti passi delle sue montagµe e del clima; vigoroso, abituato alle più dute fatiche, trionfava agevolmente delle più aspre ·difficoltà. Velocissimo nelle marcie, correva da un punto all"altro dell'aspro teatro di guerra, in ~utte le stagioni, in tutti i tem pi per i più pericolosi sentieri con unà rapidità fantastica. Meglio che ogni altro dimostrò, che nella guerra di montagna è soltanto comJJiendo movimenti rilenitli inesegitibili che si puo a1·rivar-e a risultati positivi (2). Le operazioni del Le:;diguieres irradiarono dal Delfinato verso la Savoia, il P iemonte e la Provenza, conse1Tando anche nelle meno notevoli l'alta impronta della genialità; s~no quinqi ~i grandis~imo interesse miìitare ver ~oi , e 1_nerJ terebbero d1 essere mmutamente e completamente illustr ate.
Alcuni brevi cenni sui fatt i che precedettero le imprese che andrò esponendo, facilit eranno il seguirne lo svolgimento (1). La fortezza di E xilles, nel 1594 in mano a i fràncesi, era stata dal L esdiguieres pres idiata con una compagnia delle sue guardie, agli ,ordini del capitano Call:)rambaud, ed una com' pagnia di ordinanza sotto il capitano Ettore della ]?orest signore .di ~laccons, che aveva altresì il comando della piazza'. Il duca dt Savoia, che assai di mal occhio vedeva tale porta dei suoi d<.lmini nelle mani dei francesi, segretamente aveva fatte riconoscere le difese del for te dall'ingegn ere militare Bus~a, con l',in_tend im~nt~ di impadronirsene per sorpresa (2). . ~1~te ~ero msuffic1ent1 le forze che gli rimanevano dispomb1h, chiese ecl ottenne la coopera:zione.di truppe sp'a gnole, Il governatore di Milano, Giovanni Velasco connestabile di Castiglia, ossequente agli ordini venuti da Madrid, raccolte trnppe in L ombardia (3) a maryia spedita le diresse a Susa ove si era già accampato il contingente piemontese.
(!) l!:sa min:re. rie~ f(l'.anLo _6 ~lcLto in appresso la carta al 50,000 Lici l'istituto G. ~I. (:'l .~u1c 111, No:;. lhston·e Genealoglqtie <Le la l/oy,1le ,1/a.ison <le Savoye. Tomo 11.
La guerra
di
r.
(3)_ I ruppe ct, S. )I. Cattolica condo tte da Milano all'impresa cl i l!:xilles : Reggi mento llorso ,~cerbo,. di !2 co'?1pagnie milanesi l200 uom,ni ) • Marche~e T rev1c, dr ~3 insegne ranti napotelani. . . . . . . . . . . . 1600 • ( Totale fanti . 3800 » Marchese Barbo, d 1 8 comr,ago,e catalan i 1000 J • Compagni:i Marchese Del Vasto . . . . \ ) Ercolo Gon1.aga . . . . . . 1 » Troilo di $. Secondo . . . . / Roger )larlion . . . . . . . Ca va Ilegge ri di SpaCesa ro Litt:i . . . . . . . ? gna sotto Don RoRoderigo v~rnet . . . . . \ rlrigo cli To ledo 1000 Tota le ca valli l.600 Alfonso Ca1,1t1 . . . . • . Bernardo Velasco . . . . . · Totale. . . 5100 Consal vo Olivares . . . . . / Gabriele di I.ara . . . . . J ·Pietro Comaccio . . . . · . Cora1.ze milanesi 300 Alfonso Pimentel . . . . . Barone Cnracciolo 6 compagnie di archi bugieri a . cavallo . . . . . . . . . . . . . . . 300 Arrchh io di Stato - mazzo JO - Imprese mil itari.
I
(l) Francesco Dc Doune duca cli Lescliguieres maresciallo cli Fmncìa (1543-iG!G) aveva a bbracciata la rHorma. Capo del 1>arlìto protestante nel Delfinato, contribui potentemente a porre Enrico JV sul trono. ì\el !G,!2 abiurò il calvinismo a Grenoble e fu in tale occasione creato connestabile di Francia. (\!) Kol!N.
749
·montagna.
t
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LA GUERltA D'INVERNO SU I.LE ALPI
LA GUERRA D'INVERNO SULLE A L.Pl
L a riunione avvenne il 2 maggio, ed il gi9rno :ieguente l'avanguardia· comandata dal conte Druent, s'impadronì di primo lancio dei trinceramenti, eretti dai francesi attorno a S. Colombano (1) . Il Blaccaus, con le sue poche forze, si chiuse nel forte e mandò a chiedere soccorsi al Lesdiguieres. Costui, intento alla espugnazione di Bricherasio, era stato avvisato del passaggio degli spagnoli per Avigliana, ed aveva pot,ut~ quindi ordinare al Prebaut suo valoroso luogotenente, di muovere , da Briancon. al soccorso cli E xilles con tutto il disponibile. Prebau't, p.a rtito il due per il colle di Bausson, Sestrieres e Blegier, il quattro giungeva ad Exi lles e vi .gettava altri cento uomini a rinforzo del presidio. Il giorno seguente muoYeva all'attacco di S: Colombano, ove 200 piemoi1t~si agli ordini del conte di Schalenghe si erano asserragliati. J?opo :fierissima pugna, nella quale lo stesso Prebaut cadeva ucciso, i francesi rimanevano padroni del villaggio. ' Quest~ insuccesso e l'infelice riuscita di una scalata notturna, persuasero . i piemon~esi ad attendere i (5annoni, per i quali si accinsero a.cl aprir strade e costruir b,a tterie. Intanto il Lesdiguieres ,con p iccola scort1i era g iunto ad Exilles, ed attivamente aveva posto mano ad' a:fforzare le difese e molestare gli avversari che stavansi inerti nel loro campo di Chio. monte. L 'arrivo di Carlo Emanuele il 9 maggio, impresse nuova vita alle operazioni, cosicchè il 10 vediamo i piemontesi guidati dal cavalier e Ponté; riprendere S. Colo~nbano e spingere posti avanzati sino all' Ambin, il giorno 11 gli spagnoli condotti da Don Ga.rcia di Mieres, piombare sul villaggio ~i Exilles . ed incendiarlo (2}. ' Il Lesdiguieres, davanti alla soverch ianza delle forze n~ miche che n on poteva controbilan.ciare senza togliere l'assedio . di. Bricherasio, ripiegò il 12 a Oulx, ab_bandonando il forte ~ sè stesso; p ronto però a profittare del minimo err?re degli alleati. (·Il Per lo operazioni di ()UCSto :;tudio ri ferirsi ,1l la carta al 50,000. (il) s.,~oz1.o. Sto1·i11 m.ilita1·e
ael l'iemonte. Voi. Il, Cap. 2, .
75f
· Il 14 maggio giunsero :finalmente 13 pezzi dell'artiglieria ·ducale, condotti dal marchese di Cambiano (1), che il 15 apriTono il fuoco, durato poi incessantemente sino al 17. Venne •tentato un assalt o, che malgrado la morte del capitano Cam·Tambaud n on riuscì, per cui si 1:iprese il cannoneggiamento, .continuato sino al 23 g iorno della capitolazione del forte . Il duca Carlo Emanuele, riattata la fortezza, collocatavi una guarnig ione mista di spagnoli e di piemontesi, agli ordini del capitano Alessandri al servizio di Spagna, ritornossene a 'Torino. Le truppe invece rimasero ancora attorno ed Exilles, comandate, le piemontesi dal Martinengo, le spagnòle da Don Rodrigo d i Toledo; a fronteggiare i l Lesdiguieres, che stava :facendo edifica~e a Beaulard un fortilizi o. · Questa opera d i dubbio valore, era dallo scaltro francese (2) ,stata iniziata allo scopo di invogliare i nemici a tentarne l a ·espugnazione; spercl.va in t-al modo di dividerli tra Exilles e Beaulard iu due corpi, e batterli ~eparatamente. .Il comandante spagnolo infatti, malgrado l'opposizione del Martinengo, . si lasciò adescare dalla apparente facilità della impresa e la mattina del 30 maggio, mosse da E xilles con .1000 uomini deUe sue t ruppe, alla volta di Beaulard. D on Rodrigo precedeva in persona la colonna, con una ,a vanguardia di 400 Catalani, lo segui vano a m ille passi, il, reggimeuto Acerbo milanese (3) e 200 fanti napoletani. N es:Sun drappello era stato spinto su per i :fianchi della vallata n essuna pattuglia perlustrava i l vasto piano, allora fittamen te .alberato, ove vagava la Dora, tre Salbertrand e dil Gad . Il Lesdiguieres, prevenuto dalle n umerose spie, mosse chetamente• la notte del 29 da Cesana, con 2000 fanti e 300 cavalli, diretto al ponte Ventaux che a bella posta aveva in -eendiato solo in parte, per mettersi in imboscata (4). Informato (t) G;u,e1ipe Cambi,1no, signore di Rnllia g,·an maestro d'artiglie ria fu nomo d1 ,guerra e lettera\o distiuto . ' (2) Le notizie intorno alle or1erazior.i del Lesdig11ie res vennero ricar,1Le special mente dal Vide! che ne scrisse I.) biogmlìa, ma accettale soltan to in quell o che poteva -<),se re controllato s in dalle opere di altri au tori, sia dai documenti degli arch il' i (li Stato. (3) Archi1•io di Sta to. - Mazzo di add izione.
(4) V1oi:~. -
Tfistoire du Connest11ble de L es,iiguicres.
752
LA GUER&A D'INVERNO SU LLE ALPI
LA GUERRA D'INVERNO SULLE ALPI
però dalle vedette, collocate a, Monfol, dell'avaQzata che senza, misure di sicurezza andava facendo Don Rodrigo, pensò di circondarlo e farlo prigione con- tutta la sna colonna. A questo scopo varcò rapidamente il ponte e portossi a. ridosso dello sperone, · che dal Pramand cade a rinserrare la Dora (1) con i suoi fanti e .contemporaneamente diresse il capitano d'Auriac colla cavalleria, lungo la riva destra della Dora a Salbertrari.d, alle spalle degli Spagnoli. Spedì inolt re una colonna di 300 uomini per Case Planverso Case· Romano, ed altrettanti ne a,vviò per l'alto, probabilmente· à Case Pinet, per completare l'accerchiamento. Gli Spagnoli scorsero i Fr~ncesi ·solo a pochi passi dal ponte Ventaux, ed attaccarono impetuosamente; ma soverchiati dal Lesdiguieres, ed udito il combattimento impegnato~al grosso, sorpreso sui fianch i, ripiegarono sino ad Oulme .. Qtùvi eransi asserragliati alcuni manipoli di Milanesi e· Napoletani che r inforzati dai retrocedenti Catalani opposero gagliarda resistenza per due ore, ma cadnti gli ufficiali,. morto valorosamente Don Rodrigo, parte si arresero e parte si sbandar"ono. Circa 300 cadaveri r imasero sul cainpo, 200 fu. rono fatti prigionieri.. Il Martinengo erasi mosso a ~occorso, ma avvisato della.. r otta e dell'avanzata del Lesdiguieres sino a Moncellier ritornò frettolosamente ad Exilles. Il generale francese vista la difficoltiL di attrarre a battaglia anche i Piemontesi, nella notte, malgrado la stanchezza dei suoi, saliva alla Assietta, ricalava il giotno seguente a Fenestrelle, e correva pos0ia a sorprendere Bnriasca e Macello-Qualche mese dopo, con la medesima rapidità, partiva dalla. p ianura con ,un centinaio di soldati; varcava di nuovo l'Assietta, ritornava sotto Exilles, e la notte del 15 settembre, ne tentava la scalata. Un sergente della guarnigione che doveva facilitare l'impresa veniva però nello stesso giorno scoperto ed impiccato,. di guisa che la sorpresa fallì.
l
l.
' 753
I tentativi di riconciliazione tra il Duca e la Corte di. Francia, iniziate in questo mese e le segrete pratiche ~he tra i d ue governi si erano andate svolgendo nel successivo ottobre, facevano prevedere una pace prossima, cosicchè. le ar mi tacitamente posavano e nei due campi pareva pensarsi esclusivamente alla' presa dei quartieri d'inverno . Il Lesdiguieres d isciolto il proprio esei-cito erasi ridotto, a Briançon, con poche forze, ed oàtensibilment e prendeva le misure necessarie a svernarvi, mentre invece, 1n pectore, andava meditando un'ardita impresa, la prima appunto delle· due che mi son proposto di illustrare.
Riprendere Exilles al Duca era l'idea fissa del Lesdiguières, tuttavia ben comprendeva, che per avventurarsi in simile tentativo, occorreva aver dalla propria, i:ie non tutte 1e probabilità favorevoli , almeno , la massima parte (1) . Queste condizioni, secondo il Lesdiguier es indispensabili alla riuscita dell'impresa, erano probabilmente le seguenti: 1° Lontananza delle truppe ducali tale, . che non potessero giungere in tempo al soccorso della piazza ; 2'' Certez,za che Carlo Emanuele non profitterebbe della sua mossa su E xilles per piombare alla sua volta nel Brianzonese; 3° Diminuizione del presidio del forte e poco affiatamento tra i suoi componenti; 4° Rilasciam·ent,o della vigilanza; 5° S carsezza di approvigionamenti ; 6° Tacita o palese connivenza degli abitanti della vallata; 7°· Comando della piazza affidato a mani incapaci. Alla fine di dicembre tutte queste desiderata parvero compirsi. Il duca, d isperse le truppe nei quartieri d'inverno, sembrava solo occupato dei suoi ma;neggi diplomatici. La 1-!eve caduta in abbondanza chiudeva i passi che dalle valli Valdesi condu~ono nel Delfinato.
(l) Presso il tunnel della attuale ferrovia. ( !) _VrnEL. -
Op era citata •.
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LA GUERRA .D'INVERNO SULLE ALPI
Il presidio di Exilles, depauperato di quasi tutti i suoi ufficiali ed alfieri, e persino del chirurgo, recatisi alle loro case in occasione delle feste natalizie, era travagliato da -fieri litigi insorti tra Piemontesi e Spag110li (1). Il cambio del distaccamento delle truppe di Spagna era stato anticipato e la compagnia di Pi etro Castro, aveva ottenuto ap· punto in riguardo alle feste di Natale, di calare a Susa prima dell'arrivo dell'altra compagnia montant~, che alla sua volta godette del vantaggio di potersi recare in ritardo ad E xilles, il cni pr esidio in tal g uisa, trovossi ridotto della metà. Infin e in luogo dell'Alessanclri, solda.to energico e risoh1to, era stato da poco collocato al comandò del forte certo capitano Gazzino piemontese, v~cchio, carico di malanni e di famiglia. Costui per avidità di lucro, anzichè ritirare dai comuni della vallata le contribuzioni in natura, necessarie all'appr ovvigionamento della piazza, le pretese in contanti, cosicchè se la cassa era piena, i magazzini in compenso -erano vuoti. Inotre queste ed altre angherie avevano suscitato fortissimo malcontento nella popolazione, che tacitamente faceva voti per il ritorno dei Francesi; e li teneva informati di quanto succedeva nel forte. Parve alfi.ne l'occasione matura al L esdiguieres che decise di agire il 1° gennaio 1596. Il 30 dicembre, so tto pretesto di rassegna, convocò le mili~ie dol Pragelato e dell'Alto Delfinato e la nobiltà volontaria della regione (2) . Nella notte del 31 diresse le milizie
, I. A GUE &RA D'INVERNO SULLE A LPI
.\
(Il CHIDIAXO. - llislorico discor,o 11ubblicato nei monumenla 1/isl-oria e Patriae, Tomo lii, pagina i 332. -· Contiene CfL\esto e gli altri 1m ·ticolari che seguono. (2) Et~t cl('S troupes qu i ont Dlaqué ot pris le fort d'~xi llcs, i595 ; Tro111>e$ llommes Che(s Noblcsse Dauphinoisc . . . . . . !50 - Pacquiere,. Gcmlann erie (Mnilr,•s) . . . . 200. - llorenl o,. - ront cou ncrte. Reggimento fanterie Founlconnerlc Id. <l'Auriac :!000 - Auriac. J,t . nonn e - 13ollllt'. Artill l~rie . ·~O Milice, du rr~gela, 300 lol. Rri~nconnais . , 300 Sa voi r
-
:!980
-del Pragelato per i colli di Blegier e di Lanson alle grangie Godisart (3), quelle del' Delfinato per la valle del Chisoue a Perosa. L a nobiltà volontaria agli ordini del visconte di Pacgnieres e ·100 cavalieri scelti (mattresJ, del capitano Hercules forouo diretti per Cesana ed Oulx a Chiomonte; con l'incarico di precludere la via ai primi soccorsi, che da Susa potessero venire alla piazza. Infine egli st.esso alla testa . di 2000 fanti, 100 cavalli, con 7 pezzi al seguito, mosse a. marcia spedita sulle orme del Pacquieres. Le truppe portavano vi veri per i primi tre giorni, una colonna di 100 muli doveva provvedere al sostentamento per quelli successivi. Il Lesdiguieres contava di giungere presso le porte del for te all' alba. Con il favore della nebbia che in quell'ora suole avvolgere le cose, un suo drappello doveva precipitarsi ,sul· ponte levatoio, non appena venisse abbassato, per far usci~e la ronda esterna, prescritta, dal sen·izio di piazza di quei tempi. Disgraziatamente una piccola circostanza, d'altronde imprevedibile, sventò la sor presa, sulla quale però il L esdig uier es non faceva intero ed unico assegnamento, come dimostravano i cannoni trainati al suo seguito. Alcuni soldati del presidio erano in quella notte rimasti clandestinamente nel villaggio di Exilles, per festoggia.re il nuovo anno. Lo scalpitare della cavalleria del Pacqnieres, per quanto attutito dalla neve che copriva la strada, at:,.. trasse la loro attenzione e sYelò il pericolo che il forte correva. P,recipitatisi a dare l'allarme, la guarnigione in breve fu al suo pogto di combattimento, ed il Lesdiguieres si vide ac~olto a moschettate. Persistetté tuttavia il generale francese nel divisato attacco, nella speranza di far capitolare. la piazza, prima deldell'arrivo.dei S'occorsi, ed a questo scopo collocò : 1. Un drappello della compagnia dei gendarmi, agli ordini del gnidone Yentanou, al ponte dell a Dora, a valle (3) Arehivio di Stat<>. -
l.
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llolazi•JOi ~linìst1·i: Vodi Carta al 50,000 prima l]uota
·1176.
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LA GUERR A D'INVERNO SULLE ALPI
L A GU ERRA D'I NVERNO SULLE ALP(
di Exilles, con l'ordine di innalzarvi, con travi e sassi, un trinceramento, nel quale furono poi messi due pezzi; 2. Il reggimento Bonne. a Brunei (1), con l'incarico di impedire gli aggiramenti per l'alto; 3. Il reggimento d'Auriac a S. Colombano; 4. Il reggimento Fontcouverte hel villaggio di Exilles; 5. La cavalleria del Pacquier, richiamata da Chiomonte a Deveis; 6. Le truppe dell'Hercules appiedate, accanto ed a monte del Ventacon , con la missione di sostenerlo, e fortificarsi per mezzo di muri a secco; 7. Le milizie, sulla destra della Dor a, con il grosso a F rais e drappelli avanzati, daJ c01le delle Jrinestre, per l\fadonna della Losa e Gravere; 8. Infine 2 cannoni, 2 colubrine ed una bastarda, in batteria sullo sperone che sovrasta il villaggio di E xi lles. Il 3 gennaio queste truppe erano a l loro posto, ed i. cannoni aprivano il fuoco contro il saliente del bastione Nord iella piazza, mentre inizia'vasi verso lo stesso obbiettivo il camminamento in trincea. Notevoli fu rono anche le pr ecauzioni del Lesdiguieres per essere avvisato in tempo dell'avanzata dello t ruppe piemontesi e per spedire facilmente soccorsi su l'uno o sull"altro versante della valle. Al primo scopo pattug lie di cavalli corsero sino a Susa. e posti di avviso furono collocati sulla vetta del Pelvo e dei · Quattro Denti, al secondo fu rono gettati due ponti sulla· Dora a Chambon, e vennero da squadre di contadini aperte strade nella neve, sino al Clot di Brnn da un versant e, sino aU'.A.lpe d"Ar giiel dall'altro (2). Data la conosciuta intrapren denza di Carlo EmaI).uele, parrebbe che le disposizioni del Lesdiguieres per coprire l'assedio di Exilles, dovessero essere rivolte a guarentir e la sua destra a preferenza della sinistra, nella considerazione
che un attacco v ittorioso da quel lato, lo avrebbe tagliato fuori da Oulx e quindi dal Delfinato sua base d. operazione. I nvece, come appare dalla ordinata dislocazione per il 3 gennaio, egli tenne il nerbo delle truppe all'ala sinistra e lasciò a. destra le sole milizie. Questa disposizione, in apparenza illogica, si trova g iustificata pienamente, quando si consideri: la stagione, l'orientamento della valle, la posizione della batteria di attacco. la situazione degli accantonamenti per le truppe, ed in fine l'ostacolo costituito dalla Dora. Infatti: affinchè la ritirata potesse cousidei-arsi assolutamente impedita. a i francesi, occorreva che le truppe ducali, superate le resistenze dell'ala destra., giungessero al ponte Ventoux prima del L esdig uieres. Ora, data l'altezza çlella neve su tutto il versante Nord del contrafforte d' .A.ssietta, il dislivello e le difficoltà topografiche da superare, .la distanza da Chiomonte al ponte ora detto, la brevit.;i, del giorno, il tempo occorrente per l'esplorazione e per scacciar e le milizie, non è errore r affermare che una giornata di marcia non era .sufficiente. Per il L esdiguieres queste difficoltà non esist;evano avendo dietro di se aperta la buona stra.da Salbertrand-Oulx, per la ·quale in una notte come era venuto, così poteva andarsene; laonde una minaccia di aggiramento per la sua destra non presentava un effetto così immediato e serio come a prima vista sembrerebbe. L 'andamento della valle, per rispetto ai punti cardinali, <leve considerarsi come fattore non indifferente nell'apprezzare, d''i.nverno, il valore delle posizioni difensive su di un versante, piuttosto che sull' altro. Ora l'orientamento dl:lll a Val Dora è tale, che uno dei versanti, quello dell'Assietta, ·è volto a Nord, quello dell' Ambin e esposto a mezzogiorno, ne deriva che la J1eve molle, altiss ima sul primo, è invece in quantità minore sull'altro (1), ove facilmente lo sgelo di urno ed il rigelo notturno la rendono gra,nulosa e portante.
(I) Clut dì Brun sulla carta al 50.000. (2) VideI, opera cita t~.
(l) I vigneti della vallata arrivano sino ali' altezza di Amburnet su quel ,·ersnnte, mentre sull'altro non superano la lerrovia.
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75ft
.LA GUERRA D'INVERNO SULLE ALPI
Ne viene da qnesto fatto che la percorribilità dei dueversanti· è diversissima, quindi più. facili gli attacchi sn l'unor che sull'altro per cui, ginstamente apprezzando le cose il Lesdiguieres mise le maggiori forze sul versante · esposto a Sud, le minori su quello rivolto a Nord. Militava anche in favore di questa dislocazione, la necessit.à di coprire la batteria dello attacco (sulla sinistra della. Dora), non disprezzabile obiettivo per l'avversario, e la rigidezza della stagione che, impedendo di far :erenare 1~ truppe, rendeva indispensabile procacciar . loro ricovero nei villaggi, che si trovavano ad essere. appùnto collocati sulla sinistra del fiume, nel versante più soleggiato. . Infine il corso della Dora, inguadabile per lungo tratto , presentavasi quale importante elemento separatore dell' attacco, ·obbligato così a svelare sino dall'inizio, con lunghe e nere colonne, la direzione dello sforzo prinoipale. Il vantaggio di tempo, non ·indifferente in montagna, che generalmente ha l'attaccante, allorohè il difensore ancora perplesso esita a muovere le riserve, era in questo cas~ com-. pletamente neutralizzato dàlla poissbilità, che a,vevano 1 france~idi spingere celeremente i soccorsi per le strade, opportuna.mente sgombre di neve, mentre all'assalitore era forza. aprirsi lentamente e faticosamente la via, cambiando sovente la spossate avanguardie. , . Lesdiguieres apprezzò dunque da vero montanaro 1 vantaggi che poteva ritrarre dalla inclemente stagione, a servizio della d ifesa, e dispose logicamente e perfettamente le. proprie truppe.
NOTA SULLE RIDOTTE CAMPALl
1. - Le ridotte nella organizzazione cli un campo cli battaglia.
Di massima: nella organizzazione di un campo di battaglia, difensivo, invece delle linee cont in ue e delle opere aperte, si applica oggidì il prinr.ipio di locali zzare la d ifesa con punti d'appoggio atti a r esistere isolatamente co1i piccola forza, _· !3,llo scopo di rendere disponibili per la difesa manovrata il massimo numero di truppe. Anche nelle battaglie offensive l'attacco ricone talora alla. costituzione di punti d'appoggio, tanto per trattener e la difesa che eventualmente passiisse alla controffensiva, e ciò specialmente ne' fronti d'attacco dimostrativi, quanto per assicurare la ritirata od il possesso del teàeno conquistato. In generale questi punti, d'appoggio si costi tuiscono con. trinceramenti, u tilizzando all' uopo gli appigli tattici del tér· reno e prendono il nome di ?"idotte. Si possono anche formare punti d'appoggio con villaggi o. caseggiati messi in istato di difesa, però di massima ne' soli. casi in cui non siano soggetti al tiro d'artiglieria.
2. - L'azione delle ridotte dev'essere essenzialmente passiva.
(Continua). EuGEKIO DE RossL ca.pitcino dei bcrsa.g!ieri-
lI \ .t
Nelle ridotte la tiifesa è condensata in poco spazio con piccolo fronte e perciò nella lotta lontana la differenza tra il fronte di attacco e quello della difesa risulta enorme, mentre i · due fronti tendono ad uguagliarsi nella lotta vicina, con. ,vantaggio per la difesa che ha il su9 fron te rafforzato dai lavori di fortificazione. · ·Ne emerge che di m~ssim,1, l'azione dell~ ridotte deve espli- cars1 da vicino ed in modo passivo .
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NOTA SULLE RIDOT TE CAMPALI
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NOTA SULLE RIDO'l''l'E CAMPALI
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Parlando d i .difesa passiva e v1cma non. s'intende ~ià che si debbano immobilizzare tiratori e pezzi dietro trmceramel'lti. o-iacchè una buona difesa di una ridotta deve. fa~e largo · a:.':iegnamento sulla m,o bilità de' prop1:t elem_ent~ difensivi per rinforzare a momento opportuno 1 fr?nt~ mmac·Ciati od attaccati, per agi'.re sugli aggruppamenti d1 trnppa che possono formare all'incontro di ostac~li e per opera_re sui lavoratori intenti alla demolizione delle difese accessorie: i n altri termini la clifesa passiva e vicina non deve escludere la difesa manovrata vicina..
trinceramenti a tracciato chiuso; vale a dire che il tracciato potrà presentare de.Ile interruzioni, anche se il terreno è ac.cessibile, purchè sieno battute dal fnoco. Intendendo in questo modo la chiusura delle r idotte, rie·scirà semplitì.cata l'operazione di adattarne il tracciato al terreno · e d i ottenere ne' varì fronti una difesa propor?.ionata agli attacchi ; inoltre le ridotte si potranno tener più ampie e così evitare l'inopportuna agglomerazione dei difensori, sottrarle ai tiri cl' infilata e di rovescio ·ed infine si potrà corrispondere più facilmente alle esigenze della difesa ma.novrata -interna.
3. Le ridotte devono costituirsi con trinceramento
Ricorderò iu proposito quanto e scritto nell'istruzione te·<iesca suìla fortificazione campale (1893) : « e invece <ii ese « guire opere chiuse è meglio, ordinare la difesa mediante ·« gruppi di trincee stabilite nei punti piu importanti del -<< terreno e protette da un ben disposto sistema d i difese -<< accessorie. » Con ciò peraltro non 's i intende di abolire in modo as·soluto l'impiego del tracciato chiuso, che in casi eccezionali potrà esser preferito per le condizioni speciali del terreno d'impianto.
si
a tracciato chiuso? Nel passato gnando la potenzialità di un tri~ceramento er~ ,d ata dal fuoco e dall'ostacolo, che era parte integrante dei profili, si rendeva indispensa~~ile che. il t_1:acciato de!le. r id~tt;e fosse un poligono chiuso : c10 non e pm necessario ogg1d1. L'azione del fuoco sul terreno d'attacco si può ottenere ,senza l'impieo·o di trinceramenti a tracciato chiuso, d'altra par te il tracci:to dell'ostacolo, ~he ?ra si stabi!isce a d~st~nza ,dai trinceramenti, è vincolato a1 tn ncerarp.ent1 rnedesurn solamente per il fatto c~e risu~ti hat~~to e p erciò non richied~ trincerament i a tracciato chrnso. S1 aggrnnga che non puo .avere influenza sulla chiusura delle ridotte il piccolo rialzo di ,terra dei moderni trinceramenti. Il capitano Déguise nel suo Manuale di .fortificazione campale ammette l'inutilità di mascherare con traverse o lunett~ le interruzioni che n e' fronti di gola danno accesso alle n.Jotte, notand; come sia sufficiente che tali interruzioni siano battute dal fuoco: or bene, non vi è ragione per non esten. <lere questo principio ai fronti di testa e laterali, giacchè, dovendo le ridotte poter resistere isolatamente, un attacco all~ gola può talora avere importanza quanto un attacco sugli .alt ri fronti. . Si conclude pertanto che per ottenere la chiusura delle ridotte non occorre che le medesime siano · costituite da
4. - Elementi del tracciato.
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I
Gli elemPnti de! tracciato devono essere scelti ed appi·o-priati al t erreno in modo dà realizzare una difesa corrispon,dente alle varie esigem:e dei fronti di attacco : ciò si potrà -ottenere con l'opportuno impiego delle forme salient,i e rieu.tranti che possono fornire azione frontale, fiancheggiante e fuoch i incrociati . Il capitano Déguise nel suo Manuale di forliificazioue campaìe ammette che la base della difesa di un punto d' appoggio dev'essere la difesa frontale, e che perciò l'elemento -del tra.ccial;o deve essere l'angolo saliente. Cìò e vero guando si tratta di ridotte a. tracciato chirn;o, come propone il Dé- · ,gt1ise, giacchè in tal caso l'azione fiancheggiante ed i fuochi incrociati andrebbero a scapito dell'azione fronta le; non è 49 -
ANNO XLI II.
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~OTA SULLE RIDOTTE CAMPALI
N OTA SUt.Lls RIDOTTE CAMPALI
altrettanto vero p er le ridotte a, t racciato non chiuso, potendosi con l'e m edesime ottenere azione :fiancheggiante e fuochi. ' incrociati senza sacrificare l'azione fr0ntale .
6. -
Opere annesse. -
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Ridotti.
In taluni cas i sarà opportuno eseguire trinceramenti an 5. -
Ridotte ampie o ridotte con minimo spazio interno.
Anticamente le ridotte si costruivano ampie in modo da contenere l'accampamento del presidio; oggidì invece si fanno, poco profonde e quind i poco ampie per rendere m inimi g li effetti del bombardamento. -· Nelle ridotte con piccolissimo spazio in terno le truppe n on. possono riman ere e r esistere lungamente, perchè vincolate all'esterno per tutti i r ifornimenti cli vi veri e _di munizioni. Ciò rende necessario di far permanere nelle ridotte solamente il presidio di sorveglianza e di farvi entrare il presidio di. ·difesa all'atto in cui si avverte l'avanzata dell~ colonne di attacco: inconveniente questo assai grand e nel caso in cui le ridotte fossero attaccate d i notte. · Si aggiunga che le ridotte a terrapieno ristretto battono, poco il terreno laterale, difetto questo molto grave per opere che devono resistere isolat.amente, e ne.Ile quali, come scrivev. der Goltz, la cura del difensore dev'essere specialmente rivolta ai fianchi, per aver gli attacchi frontali poca p robabi-lità di riuscita. S i ritiene pertanto di sommo interesse che le ridotte sianoampie, acciò abbiano la possibilità di contenere tuUo i l. pr'?sidio e possano svilnppare convenie_ntemente la loro azione su tutti i fronti probabili di attacco. E solamente 'in tal moào che si potrà dare alle ridotte il massimo valor difensivo. Sarà anche possibile · rendere maggiormente ampie le ridol;te, applicando il principio che 1le lunghez7,e delle varielinee difensive devono esser e stabilit.e, n on g ià in base allo spazio strettamente necessario per il numero dei fucil i e pezzi disponibili p er clife~a, ma bensì ten endo anche con to _della difesa man ovrata, in modo cioè di avere appostamenti per· tutte le forze che in date cir0ostauie potrebbe occorrere di concentrare a difesa de' vari fronti .
1:
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n essi. a lle ridot te, sia per fan teria che per artiglieria, a fine di completarne l'azione, ad esempio per battere zone di terreno non viste dalle ridotte, per r itardare l'occupazione di punti importanti, per rendere più diffici le l'aggiramento mediante l' occupazione d i locali tà aìl'infoori dei fianchi, per aumentare l'azione d i qualche fronte. Talora potrà anche essere conveniente costrurre ridotti n elle ridotte, allo scopo d i prolungarne la resistenza avvenendo la perdita della linea principale, sebbene in massi ma convenga a:fforzare potentemente una sola lin ea di difesa. Per la costituzione dei r idotti si potrà trarre profitto dei ricoveri, delle trincee di comunicazione studiarJélone opportu namente la loro postazione. Circa all'azione dei posti annessi si noti che in guesti la difesa non deve accettare .l'urto dell'attacco, e che perciò dovranno organizzarsi applica.udo solamente la difesa frontale.
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7. ·-- Tracciati ti11ici.
In tutti i manuali si indicano t racc:iati tipici p er le ridotte, considerando il ten.· eno piano ed orizzontale, ·ammettendosi che essi possiedano speciali qualità difensive. Si ritiene invece ch e ai t ipi teoretici sia più utila sostit uire esempi pratici r icorrendo a varie forme di terreno e supponendo speciali condizioni tattiche, abituando così l'ufficiale a maneggiare gli elementi della fortificazione ed evitando che l'ufficiale medesimo sia tentat o ad applicare i tracciati tipici nei terreni vari,· invece di desumere il tracciato più opportuno dal terreno e dalle condizioni tattiche. Scrive il maggiore Rocchi: « la prevalenza delle condizioni « geometriche nella formazione dei tracciati e di criteri esclu« sivamente tecnici nelle disposizioni difensive fn la causa
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NOTA SOLI-E RIDOTTE CAMPALI
NOTA SULLE RlDOTTg CAMPALI
« che impedì d i trarr e dalla for t ificazione quell'efficace con« corso che essa è in grarlo di apportare alle operazioni « campali. )> .
In generale si esclude L'impiego delle artiglierie nello ridotte, osservando che, per essere l'azione di queste quasi esclusivamente passiva e vicina , l'artiglieria dovrebbe rinun·Ciare all'azione lontamt. Si nota inoltre che ò d iscutibile se a brevi distanze convenga la sostituzione dei cannoni ai fuci li. F inalmente, ammettendosi come quota della linea di fuoco delle ridoU.e a tracciato chiuso. un'altezza superiore a l ginocchiello del pezzo, si osserva che per impiegare l'artiglieria nelle ridotte, senza variare l'altezza della linea di fooco, si incorrerebbe nell' iucon venieute d i dover costrnn o le piazzuole in rialzo o di disporre i pezzi in cannoniera. Si ammette però la convenionza di armar e le ridotte cli artiglierie, ne' casi eccezionali che per mancanza di spazio non ue sia possibile a.ltrimenti l' impiogo, o quando l'artiglieria abbia scopi fissi e determinati molto importanti, come quello ad esempio di battere una stretta. Ora invece bisogna considerare che nello guerre future, in conseguenza dell'aumento di potenza, precisione e celerità delle moderno armi portatili, si avri1 l'impossibilità o quasi di avvicinarsi ::i.Ilo scoperto ad un trinceramento e di demolire rostacolo sotto fuoco acceleratv; e che perciò le colonne di assalto, o dovranno ri correre all' im,piego di scudi metallici, od improvvisare ripari per contrapporre trinceramenti a trinceramenti. Da questo fatto emerge la convenienza che per l'avvenire si abbia artiglieria .nelle ridotte, allo scopo di poter demolire i ripari, che userà l'attaccante per vi ncer~ la resistenza delle opere, e contro i quali non avrebbe efficacia razione della fucileria. A.u1messo po i il principio di costrnrre le ridotte a tracciato non chinso ed ampie, non hann9 più valore le ossorvazioui relati ve allo spazio occupato dai pezzi ed all'altezza della l Lnea d L fuoco.
Antica.mente si distingueva la ridotta di:l.l fortino: si chiamava ridotta. l'opera. a · tracciato poligonale, fortino quella. ad angoli salienti e rientrati. Per tracciato delle ri<lotte si_ impiegava di preferenza il quadrato, sebbene fossero noti. gli inconvenienti della mancanza d i fiancheggiamento e de~ settori privi di fuoco o di minor fuoco. Dal quadrato si passò in seguito ai. tracciati pentagonali, esagonali, ottagonali regolari ed irregolari. Alla gola si applicò di preferenza il tracciato tanagliato e bastionato, e talora si formarono alla gola e . sul fronte i:isvolti per i.l fiancheggiamento. I 'l' urchi a Plewna applicarono in generale per tracciato delle ridotte il quadrato, poche volte il pentagono, resagono ed altri poligoni regolari e, per correggere l' ,tzione dei tracciati tipici a pianta rego lare non adatti a lla configtU"azione del terreno, costruirono a.vanti alle riclo~te due linee di trincee da battaglia ed una linea di buche da bersaglieri" avanti alla prima linea di trincee. Le buche da bersao-lieri formarono la linea di osservazione o di sorveglianza. o mentre le due linee di trincee da bat,.taglia, collega,te con trincee di comunicaziono, costituirono la vera liuea di combattimonto. L e ridotte servirono cosi da ridotto della posizione. Si aggiunga che le ridotte turche non erano isolate, ma riunite in g ruppi, ovviandosi in tal modo agli inconvenienti derivanti da,lla loro forma non adatta al terreno e dalla mancanza di fiancheggiamento. Anche le ridotte russe avevano forme geometri.che rego· lati e perciò la loro azione si completava, come nelle ridotte turche, con antistanti trincee da battaglia.
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8. - Le ridotte devono essere armate di artiglierie? Ai numeri 5 e 6 si è accennato- all'impiego di artiglierie sia nell' intel'no delle ridotte che nelle opere annesse : esaminiamo ora tale questione.
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NOTA SULLE RlDOTTE CAilll'Al,l
NOT A SUL.J,E RID OTTE CAMPA LI
9. -
Forza del presidio
Per determinare la forza del presidio delle ridotte, anche ne' manuali più recenti cl i fortificazione, si danno norme astratte indipendenti dalle condizioni tattiche. Si fissa in genèrale .una compagnia come presidio minimo, e come presidio massimo d ue o quattro compagnie, e poi, detratta da questa forza la riser vf~, che si stabilisce di una data fraz ione dell'intero presidio, si ricava la forza che deve guarnire la linea d i fu oco. Al numero di tiratori cosi risultante si assegna una data lunghezza di linea di fuoco, ed in generaìe in modo diverso a seconda che trat.tasi di fronti di testa, laterali o di gola. Qu;ste norme astratte per determinare la forza del presidio non sono basate sulle modalità dell'occupazione tattica e sulla natura delle posizioni, ed inoltre vincolano senzft scopo · l'opera del fortificator e. · Si dovrà invece, per determi1rnre il presidio d i una ridotta, calcolare la forza occorrente per i singoli front i, tener conto della forza che può spostarsi da fr0nte a fronte, della riserva interna che potrà occorrer:e per alimentare e rafforzare i vari fronti, così da ottenere una buona d ifesa manovrata. In massima l'occupazione normale dei trinceramenti dovrà farsi con una sola riga in catena ordiuaria, essendo in generale da proscriversi l'impiego di più righe per la considerazione che una stessa pallottola può colpire più uomini l'uno d ietro l'altro, e che una sola r iga di. tiratori, per la celerità di tiro delle moderne anni, è sufficiente per fo rnire una buona difesa di un tr inceramento. 10. -
Profili delle ridotte.
Il gr·mèrale Brialmont assegna ai profili delle ridotte un comando minimo di metri 1.70, e nota che, quando non si ha tempo per ottenere questo comando, bisogna rinunciare a l'la costruzione delle ridotte.
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Secondo il Brunner i profili delle ridotte :;;i caratterizzano per ia minima altezza di metri 1.80. Il maggiore Spaccamela nel suo Manuale cli f'orlifica;;ione ( 1891) ind-ica l'altezza d i metri 1.70 come lf~ più conveniente per le ridotte campali; ma poi lo stesso Spaccamela nei suoi Ricordi di (01·ti(foazione campale (1895), riduce tale altezzà ad 1.10 ed anche ad 1 metro. Il capitano Déguise ammette che la bancb in.a dei t irator i ,debba normalmente stabilirsi a livello del t erreno natrtraJe. Nel regolamento tedesco snlla fo rtificazione campale (1893) ·si assegna per profilo ·delle r idotte lo stesso profilo delle trin· .oee di battag lia. Per decidere quale sia la soluzione che meglio soddisfi alle ·esigenze moderne della fortificazione s ul campo d i bay,taglia Bd al più con.veniente impiego dei mezzi moderni di di fesa, .esaminiamo le condizioni a cui devono soddisfare i profili di for tifimtzione campale e che si possono l'. Ìassumere nelle se• .gnenti: 1. I profili devono tenersi più bassi che sia possibile, perchè coi p iccoli rilievi si u tilizza meglio la radenza, rie·scono utili i rimbalzi, si presenta minor bersaglio e le oper e risultano meno visibili. Si aggiunge che per l'adozione delle g ranate torpedini e dell e artiglierie a tiro curvo scompare il vantaggio degli alti profili d i .fornire buone posizioni r:1 i attesa allo scoperto . 2. I profi.li d.e vono costruirsi facilmente e cell)remente, :all'occorrenza sotto il fuoco, ed in massirrm 1uando sarà ben deter mina,ta, la. direzione dell'attacco del cofobattimento t emporeggiante delle avanlinee. Per i profili che richiedono molto tem po per l'esecuzione s ar.ebbe necessario occupare le posizioni preventivamente ; ciò che in massima non è sempre possibile, anzi generalmente dannoso. In proposito nell'.lstruzione sulla foi·ti/ìca.zione carnp(J,le per la fanter ia tedesca, si legge quanto segue : « Fatto . « innanzi tempo, l'afforzamento del ter reno è Flddirittnra no<< ci vo ed è d i ostacolo alla libertà di movimento.
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NOl' A SULLE 11 I DOTTE CAMPitLl
NOTA SULLE RIDOTTE CAMPALI
Fra i lavori complementari sì accenna ai seguent.i: Individuare il puntamento sull'ostacolo è su i punti principali da battersi, a fine di ottenere nn tiro utile di notte ed in caso di forti nebbie. A tale scopo basterà puntare l'arma di giorno sni punti che potrà occorrere di battere ed individuare il pnutamento mediante paletti piantati snl pendio del parapetto; Costruire piccole traverse per limitare l'azione delle gra: nate esplodenti, lavoro questo ind ispensabile quando si mettono muri in istato di d ifesa; Rivestire le scarpe interne, specialmente se la qualità deI terreno non permette di tenerle molto ripide, e quando si prevedono franamenti. Non si devono però applicare i rivestimenti in muratura, giacchè nel caso un proietto scoppiassepresso a.I muro, gli effetti d i distruzione sarebbero corisiderevoli; Provvedere allo scolo delle acqne.
3. I ripari devono potersi faci lmente scavalcare dall'e· trup_pe, quando sia. necessario portarle altrove per rinforzarealtri fronti, per agir controffensivamente, ecc. 4. I profili devono essere ~tndiati in modo d~ permettere il rafi;'o rzamento successivo ed in maniera che anche il più piccolo lavoro possa offrire un buon appostame1~to. 5. I profili devono essere adattabili ovunque e. così. potere trar partito per la loro esecuzione delle più piccole accidentalità del terreno e degli appigli tattici i più insignificanti. Ora a queste condizioni soddisfano solamente i profili minimi, « le trincee cli battaglia », quelle opere cioè _che col minimo lavoro possibile, in dipendenza della forma e costituzione del suolo, forniscono sufficiente resistenza ~lle paliottole di fucile, alle pallette degli shrapnels, alle schegge delle granate e· che, se .rinforzate, possono anche r esistere ai tiri d'ar- . tiglieria. Ne emerge l'adozione iu fortificazione campale dell'unico. tipo, la trincea di batta.glia, invece dei trincera.menti. e degli. alti profili che più non soddisfano all e moderne esigenze. Naturalmente qui si parla d i profili tipici, e cioè si considera iì terreno piano ed orizzontale; ciò non esclude l'applicazione di profili più elevati, gnando lo r ichiedano le speciali. condizioni del terreno onde poter vedere e battere il terreno. esterno.
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ll. _.: Elementi essenziali e ·complementari dei ripari. Sono elementi essenziali dei ripa.ri lo sgombero del campodi tiro, la misura delle distanze, le ma.schere. Lo sgombero del campo di tiro è i,.ma operazi_one più importante della costruzione stessa dei r ipari. La conoscenza delle distanze ha un'influenza s.traordinari~ sull'efficacia del tiro; epperciò, quando si impianta un t rin.c eramento, devesi sempre determina.re la distanzfL che lo separa da1 punti principali del terreno esterno. · Finalmente l'operazion~ di mascherare i ripari è pure im- · portantissima, poichè in tal modo s1 sottraggono alla vista e quind i al tiro nemico.
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Dell'ostacolo.
L'ostacolo che rompe la coesione dell'at tacco, mantenendolo· lunga mente esposto ai tiri, ha una parte importante nella co.stituzione delle ridotte, per essere l'f1zione di queste passiv::z e vicina . L'ostacolo acqnisLa oggidì maggiore valore in previsione cl.egli at.tacchi notturni, che neutralizzano in gran parte l'a· zione del fuoco. Per l'addietro l' ostacolo veniva costituito mediante un fossato esterno ai trinceramenti, di piccole dimensioni e malamente fiancheggiato per fornir~ un arresto apprezzabile, oggidì in vece, peì· moti \;Ì !t t utti not i, si costituisce mediante difese a~cessorie situfite alla dist,rnza da 50 a 100 m. dalle linee di fuoco . Fra le difese accessorie più efficaci si hanno quelle formate di reticolati di. filo di ferro, ma peraltro non sarà fa.cile trovare in campagna il materiale per costruirli: meno efficaci sono le a.bbattute.
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NOTA SULLE RlDOTTE CAMPALI
NOTA SULLE R lDOT'rE CAMPALI
Non essendo possibile :impiegare nè abbattute, nè reticoiati di filo di ferro, si potrà costruire attorno alle ridotte, alla distanza da 50 a 100 metri dalle linee. d i fu oco, dei fossat,i ristretti e convenientemente battuti. Tali fossati fornir anno un tempo di arresto all'attaccante, provocheranno il raggrnpp1tmento delle truppe di. attacco, che così potranno essere battute più facilmente, inoltre determinernnno una selezione degli stessi attaccanti poichè, nell'1Lvanzata, una parte delle trnppe si fermerà nei. fossati, riducendosi così il numero · degli uomini che il difensore dovrà poi fronteggiare. In tal senso funz ionarono avanti alle ridotte di P lewna le trincee e le buche da bersaglieri q1.1ando vennero ahbandouate dai difensori. Si aggiunge che oltre. agli indicati ostacoli impiantati alla distanza da 50 a 100 metri dalle r idotte, sarà anche opportuno che l'attaccante trovi alFultimo momento dell'assalto qualche altro ostacolo non previsto, come, ad esempio, fogatP-, torpedini, ecc.
bisogna invece ri.correre a costruzioni bli.ndate. Queste costruzioni dovrebbero essere alla prova dai tiri di sfondo degli obici e mortai, quando la località scelta per l'impianto della posizione d'attesa o rnagazz1no non risultasse convenientemente defilata da questi. t.iri. In dipendenza peraltr o del molto t empo e dei rnezzi occorrenti per l'esecuzione di costruzioni hlindJte al sicuro dai t iri a per cussione dei mortai ed obici, sarà giocoforza limitarne l'impianto per i soli m~1gazzini di · munizionamento ed invece proteggere le posizioni di attesa ed i magazzini viveri con soli blindaggi resistenti alle pallette degli shrapnels ed alle schegge delle granate. La tutela di queste nltime posizioni si dovrà cercare indir ettamente, come scrisse il maggiore Rocchi, disseminandole su larghe zone, rendendole poco visibili e riducendole aJle minime dimensioni. Anche nella istruzione tedesca sulla fortificazio ne campale è indicato che per ripararsi dai tiri d i sfondo bisogna ricorrere alla s~ggia distribuzione de{ r icoveri in posizioni non riconoscibili dall'inimico.
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13. - Organizzaz ione interna delle ridotte .
Per essere passiva e vicina la 'difesa delle ridotte interessa, durante la lotta lon.t ana o preparazione dell'attacco, che la . fanteria e l'artiglieria sia tenuta al coperto in posizioni di att esa presso le posizioni di combattimento, per entrare poi in azione nella lotta vicina, quando, cessato il fuo co delle batterie d'attacco, si inizierà.. l'attacco della fanteria. Interessa inoltre che nelle ridotte, quando alle medesime si v uol dare gran valore difensivo, si abbiano gli occorrenti magazzini per deposito viveri e munizioni. Finalmente non si deve diment,icare la costruzione degli osservatorì, l'approvvigionamento d'acqua, l' impianto di un ricovero ambulanza per i feriti e lo stabilimento delle comu nicazioni per facilitare la difesa manovrata. Oggidì per l'adozione delle granate torpedini, degli obici e mor tai da campagna non è più i l caso di pensare all'impianto di posi?:ioni d i attesa e d i magazzini allo scoperto, e
14. -- Progetti delle ridotte.
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Nella massima parte dei casi, in seguito ad · una ricognizione a cavallo, si determinano i lavori da eseguirsi per affo rzare una posizione e senza perdita d i tempo si mettono a po:;to i lavoratori e si iuiziano i lavori. Raramente in g uerra e per esercitazione in tempo di pace si compilano i pr ogetti _delle ridotte. L'ordine dato all'ufficiale di progettare la difesa di un punto d'appoggio. può riguardare la soluzione del problema t att ico e tecnico, fissata o no la posizione·. ove deve sorgere la ridotta: ovvero può riguardare solamente la soluzione del problema tecnico, od in altri termini la traduzione in linguaggio fortificatorio del problema tattico. Si consideri il caso p11ì generale, aìlora il progetto dovrà contenere succintamente:
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N01'A SULLE RIDOTTE CAMPALI
A) lo stndio della posizione sotto il rapporto tattico e-
tecnico, e cioè : . ia descrizione somma.ria della posizione, sia considerata. in sè stessa che in relazione alle posizioni vicine, l'esame dei vari fronti e campi di tiro, la direzione ed importanza degli attacchi presumibili, la direzione del tiro. dell'artiglieria d'i,ìttacco, l'indicazione degh appigli tattici che presenta. il terreno per l' impianto dei trinceramenti, per la costruzione dell'ostacolo, delle comunicazioni, dei ricoveri e magazzini, l'indicazione dei materiali utilizzabili dalla difesa eche sarà possibile requisire; B) la soluzione del problema tattico, e cioè: l' indicazione delle modalità dell'occupazione tattica,. della, forz~i occorrente sui fronti ed in riserva e dell'impiego, delle fo rze nella difesa manovrata·; G) la soluzione del problema tecnico e cioè : l'indica,zione dei lavori da eseguirsi, dei mezzi e del tempo occorrente con un accenno ali' organizzazione del lavoro. Al breve rapporto dovranno anneUersi: il piano d' insieme del terreno d'impianto e del terreno esterno con l' indicazione della linea di fuoco dei trinceramen ti, delle batteri~ e dell'occupazion~ tattic,i, l' icnografi.a della ridotta, i particolarj, cioè i profili delle trincee, l'icnografia e profili deHe batterie, ricoveri e mag~Lzzini, i progetti d' inondazioni, di· sistemazione a difesa di caseggiati, boschi ecc. la nota dei lavori, . il riparto dei lavoratori e tempo occorrente per l'esecu· · zione d0-i lavori, la nota degli strnmenti e materiali occorrenti. GrusEPPE VENTURI m,aggiore del genio.
GLI SBARCHI DI CORPI D'OPERAZIONE .SOPRA
COSTE - ,-
Coniiruw.zione e (!ne. -
NE}.IIJCH E
Vedi 11ispensa \!111
Importanza degli ammaestramenti ricavati dalle operazioni passate che possono giovare ·nelle future. S i è già accennato che la. spedizione di Egitto nel 1882 ,ci somministra un eccellente esempio prat ico dell'applicazione di quasi tutti gli ammaestramenti avuti dal passato .e che in essa li _ttoviamo praticati su larga scala. La riuscita di questa spedi?>ione, nella quale la maggior parte di questi ammaestramenti vennero r ealmente messi in pratica, è guarentigia· della loro bontà; e non si incorrerà in errori se nel concepimento e nell'esecuzione di future sp'e dizioni si ·prenderanno per gnida lè linee generali che furono adottate da quest'ultima. Ma il mondo non r imane fermo. Parecchi a,nni sono già trascorsi <lacchè questa sp~·dizione ebbe luogo e durante questo periodo molti ed importanti progressi furono fatti nel materiale in genere; la velocità delle navi, in ispecial · modo di quelle da g~erra, ha grandemente aumentato, le grosse artiglierie imperfette adoperr.te nel pombardamento di Alessandria, cedettero il posto a nuovi cannoni molto più potenti carica.ntis,i dalla culatta ,e questi pure alla loro volta dovettero cedere il passo ai cannoni a tiro rapido terribilmente più potenti. Ovunque noi si giri lo sguardo si constata che la vecchia massima di Orazio Tempora -rau tantii1· et nos 1nutamur in illis regge
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GU SBARCHI Dl CO l!Pl D ' Ol'ERAZIOI\E
SOPRA COS1'E ~EMICH E
ancora e che la corren te del fiume Tem,po e Cangiamenti sta scorrendo al p1'.'e sente ancora pii;i rapidamente che nei tempi remoti. Sarà perciò di profitto il considerare in quale maniera le innovazioni e le tendenze dei .nostri giorni, possono influire sni progetti e sulla condotta di spedizioni di sirnil natura nel futuro . I cambiamenti principali possono essere raggruppati come segue : 1° Progressi nelle macchine e . caldaie che hanno n tu. ralmente dotàto le navi e le torpedii~iere di velocità assolutamente ignote pochi anni or sono. 2° Progressi nelle ferrovie che hanno facilitato i trasporti. 3° Progressi nelle armi da guerra coll'introduzione dei fuci li a ripetizione e dei cannoni a tiro rapido possedenti grande rapidità d i tiro e grandi portate; l'introduzione delle polveri s,,nza fumo che pone in g rado questi cannoni di far fuoco con rapidità allorquando è r ichiesto ed in ma.niera che qualunque area esposta a tale fuoco è. addirittura sottioposta ad una pioggia di proiettili; progressi nei particolari delle mine sotto marine e nella grandezza e velocità delle torpedini ecc. ecc. 4° Progressi nei mezzi ordinari delle communicazioni coll'introduzione dei tl'llefoni portatili atti ad essere a~operati in campagna ecc. ecc. 5° Altre innovazioni quali, palloni ecc. ecc. I progressi apportatì nell'architettura navale e nelle macchine e caldaie n on solo aumentarono la velocità delle grosse navi ma di clero origine alle recenti torpediniere ed ai più recenti ancora arieti-torpedinieri capaci di effettuare traversate superando la velocità di 30 miglia all'ora; e navi di simil natura avranno certamente un'importantissima parte nelle spedizioni future tanto dal lato dell'attaccante quanto da q nello del difensore. P er parte dell'attaccante si può dire che il suo co.rpo di spedizione lo avrà completamente sotto rnano.
L e moderne na·\:.i posson·, mantenersi unite se1rna la pni piccola difficoltà, se ciò verrà rich~esto. Potr~ no così facil. mente trasportare truppe e compiere sbarchi in q ualunque posto ed in qualunque ora stabilita; e dopo avere simulato uno sbarco sopra un punto qualunque della costa ivi attirando l'attenzione e le truppe del difensore potranno 11ppro:fi.ttando della loro grande rapidità port11rsi in un pnnto del tutto differente e colft effettuare lo sbarco reale. I veloci arieti- torpedinieri offriranno i migliori mezzi per fare le ricognizioni preliminari dello sbRrco. Basterà cbe queste navt precedano la flottR di poche ore, tempo del tutto suf'... ficiente per compiere la ricognizione con tale sollecitudine che quasi prima che avvenga l'allarme s ul punto minacciato. i trasporti si trovino già sul posto. Saranno pure utiili per da.re la caccia ed arrestare piroscafi ed altre navi appartenenti al nemico oh" potrebbero dare preavviso del · pericolo. L a presenza di tali m~vi coi t~asporti sarà pure utile e· necessaria per tenere a bada le to.rpedinier e nemiche. In guanto alla difesa sta il fatto che, per quanto il dominio ·del mare sia in potere dell'attaccante, sarà quasi impossibile che egli possa impedire le scorrerie degli arietitorpediuieri. Armati come sono di mezzi capaci di affondarequalsiasi nave mercantile (trasporto), possono quindi infliggere serie perdite al corpo speclizionario attaccando ed af-. fondando i loro trasporti. · Potrebbero collo slancio e temerità .rit,ardare persino il viaggio della spedizione attaccando i trasporti mentre si avviano per lo sbarco. · La traversata delP « Ar·macla Espanola >> fu ritardata per· nn'.intiera annata .dall'azione temeraria.. del Drake, il quale· attaccò , Caclice ove la fio tta s'i stava allestendo e distrusse non meno di 100 navi cariche di provvigioni. L'ariete- torpediniere è ben adatto per un colpo ardito di questo genere; e le nostre difese costiere, quantunque bene organizzate ed adatbe ~d arrestare grosse navi, non sono ancora sicure e· soddisfacenti per poter arrestar~ questi visitatori notturni che,
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GLI SDARCHL DI CORPI D'OPERAZIO NE
SOPR A COSTE !\EM ICHE
,dispongono di una velocità, vertiginosa, senza notare che la maggior parte dei nostri porti mércantili n ou è nel caso di ·parare ad una operazione di simile natura. Le cond.iziuni cui si dovrà soddisfare nelle future spedi-zioni per quanto concerne i trasporti per mare sono le se.,g nenti: 1° Si dovrà·fissare una velocitit minima che si richiederà da · ogni t rasporto prima di noleggiarlo, per poter assicurare ,l'uniformità della marcia delh spedizione. 2.0 Si dovrà mantenere la massima segretezza sui porti prescelti per l'a.llestimento dei trasporti e sulla data della partenza. 3° Lo sbarco del.le . truppe dovrà effettuarsi colla massima rapidi tà; possibile, e le navi dovranno fare vela contemporaneamente per la destinazione stabilita con ordini ·suggellati. 4° Quelle che si dipartono da posti differeht,i dovrebbero muovere simultaneamente ·e sotto buona scorta di navi ve.locissime. 5° Le navi veloci adibite per l'esplorazione fa d'uopo . che precedano la flotta solo di tanto da permettere che la loro ricognizione sia compiuLa allorquando i trasporti giun,gono a destinazione. 6° Tutte le navi che s'incontrano e che possono dare informazion i al nemico devono essere raggiunte obbligandole -di rimanere colla scorta. 7°. Avvicinandosi alla. terra ferma si deve mantenere una grande vigilanza a mezzo di rapidi incrociatori per impedire che navi nemiche vengano alle nostre spalle e ci rechino danno nel mentre tutta la nostra attenzione è rivolta allo sbarco. )( Un'altra specie di navi che banno preso grande sviluppo in questi ultimi tempi è quella dei piroscafi piatti a ruote -ora in grande uso nei fiumi dell'Africa e dell'America del sud. · Si possono costrurre queste navi dotandole di molta potenza e di grandi d imensioni. Se ne trovano in commercio .d i quelle aventi 45 metri di lunghezza su 9 m. e 15 di
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farghezza, collo spostame1}to di 150 tonnellate e con una pe:scagione di appena om,38, dotate di. una velocità di 15 miglia ,all'ora. Il vantaggio enorme di queste navi su quelle ordinarie .aventi molto minore tonnellaggio e metà velocità., malgrado abbiano una pescagione di almeno metri 1,52 'è inutile di-scuterlo ; e tutte le future spedizioni dovrebbero disporre di .un n umero considerevole d i questi legni, potendo eiascuno ,di questi sbarcare mezzo battaglione per volta e questi le.gni · _alla loro volta dovrebbero essere provvisti di zattere colle ,q tiali si raggiungerebbe l'ideale per lo sbarco dei cavalli e ,delle artiglierie. Ora diremo poche parole dei pr<?gressi delle locomotive ·,stradali che furono considerevoli in questi ultimi tempi. U n articolo interessante a:pparve nel giornale cc Royal · ,Unitecl Se1·vice Instil'ulion » dell'agosto di quest'anno (1894) for:nendo una quantità. di dati sulle at,t itudini di talune d i queste macchine che vennero ad.operate dt1rante le manovre del 1893. ln quest'articolo viene d imostrato di quale utilità esse siano -e q uanto poco costi il trasporto di provvigioni per mezzo di esse, paragonandolo con quello per mezzo di cavalli. Questo 1>erò non è il solo uso che si 'possa fare di queste macchine. ,Esse sono molto utili per pompare l'acqua ed adattirndole ,con una dinamo possono adoperarsi per generare elettricità .- 0vunque esse possono trovarsi. Il valo1·e della, lu,ce elett1·i<Ja ,pe1· f'acililar e il lavoro notturno, che può essere necessario poco dopo effettuato lo sbarco non ha bisogno di essere q uì -discusso . . Tale luce adattata, in modo da poter illuminare il terreno ·s ul fronte dei piccoli posti è anche d'immenso valore morale, giacchè contribuisce ad impedire allarmi fantastici per le sen- · ,t inelle e permette così alle truppe il tranquillo riposo. I prog1;essi avvenuti nell e armi in questo lasso cli tempo 1:relativamente breve (dal 1882 spedizione inglese d'Egitto) . ,sono degni di nota. Essi comprendono l'introduzione dei fucili a i·ipetizione a:>er la fanteria e delle artiglierie a tiro rapido per le navi 50 -
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,\:()(0 XLIII.
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GL I SHA U<;lil 0 1 CO RPI D' OP E RAZIONE
aggiungendo a queste la polvere senza fumo che ha aumentata la velocità inizi,1.le dei proiettili e che ha reso gli esplosivi magg iormente for midabili che per il passato. Generalmente parlando si può affermare che come la po_. tenza di tutte queste armi moderne è capace di spazzare cou una pioggia di proiettili qualunque area occupata dal nemico; così reciprocamente qualunque tentativo di sbarco di fronte. ad un nemico fornito delle stesse armi riesce impresa d'improbabile riuscita per le tremende perdite alle quali si andrebbe sicuramente incontro. Cer tamente il sosteg no che le navi possono dare è molto più potente che per il passato, ma il loro fu oco non è molto efficace cont ro a trinceramenti e possiamo c9u certezza dichiarare che le imprese di Amherst e d i A.bercrombie ogg i non si potrebbero p iù ripetere. . Sarà perciò sempre necessario di prendere dei provvedimenti per coprire lo sbarco delle truppe mediànte il fuoco a oo-ranate, . e l'nso fattone dai frances i a Sfax mediante pe-" . santi mortai m ontati su bcwche piatte corazzate atte ad essere rimorchiate, anche in acque poco profonde, sono meritevoli di considerazione. U n precetto che ha attirato maggiormen te la nostra attenzione, -studiando gli ammaestramenti che abb iamo potuto trarre dalla storia delle precedenti spedizioni, e df1 seguirsi da chi è a capo d' un corpo di sbarco, si è q uello della scelta di un punto ove l o sbarco non possa essere interrotto dal mare agitato. 'rali punti lungo le coste presso le nazioni civili furono, quasi tutti prescelti e trasformati in porti; p~r conseg uenza la presa di un porto o dell'estua.r io di qualche fiume saranno· i primi obbiett ivi delle nostre future spedizioni. ~ ' in tali punti che si proveranno g li effetti .d iretti di distruzione delle mine sotto marine, oppure i ritrtrdi che il sospetto della loro presenza ci procureranno. . . . P er quanto riguarda la comunicazione con punti lontam, seguenti prog ressi ebbero l~10go: S'introdussero telefoni adatti pel servizto d i campagna e
SO PRA COS'rÉ NEMICH E
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si 'riuscì a pot ere stendere tali linee colht massima veloèità; al punto che al giorno d'oggi tale operazion e può esegnirsi , al trotto. Non vi ' è alcun dubbio che il poter mantenere in continua e rapida comunicazione il comandante col fronte · , e coi fianchi del suo corpo di truppa è cosa della più grande importanza. E d"it notarsi che i francesi a Sfax facero largo uso dì questo gener e di comunicazione lungo tutta la loro linea. Non si è ancora progredito nei metod i di com unicazione tra le navi o le imbarcazioni e la spìaggia, poìchè il semaforo. e le segnalazioni per mezzo dell' alfabeto l\forse adoper:+ùdo bandiere e lampade rimangono sempre i metodi . tuttora in vigore. Al t elefono per terra in vece, fn dato esteso sviluppo. dai francesi; però è molto dubbio se esso offra gli eguali vantaggi del teleg rafo considerando ben bÈme le cose; giacchè mentre le trasmissioni di quest'ultimo sono accurate ed esatte, quelle somministrate dal t elefono ~1on sempre sono attendibili per l'erronea trasmissione a voce dei messaggi, oppure per l'ascolta½ione non esatta di chi li riceve. I palloni a, scopo di ricognizioni verranno maggiormente adoperati che per il passato nelle future spedizioni. Ancora nessun esempio è apparso del loro uso in sulle navi (1) ma ora che l 'alberatura a bordo d i queste va a poco a poco scomparendo ed i vant11ggi d i grosse navi piatte specialmente adatte per gue.s to uso incominciano a costruirsi, non sarà difficile probabilmente che si addivenga a dotttre le navi di un apparecchio aereostatico, e naturalmente di esso dovrebbero essere fornite le principali navi delle spedizioni fn ture. CONCLUSIONE. Senza tentare di entra're in maggiori par ticolari, sembra., che dalle pagine trascorse si p ossano stabilire i seguenti principi generali.
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O) Nel !896 ,1alla squadra francese dei ~led iterran eo furono fatti esperimenti di simil genere nel 1ieriodo delle grandi manovre.
SOPRA COSTE NEMICH E
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GLI SBARClll Dl COÌlPI n'oPERAZlOlO.<:
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qualsiasi. Iu alcuni casi un doppio sbarco pnò offrire molti vantaggi, essendo necessario un piecl à te-n ·e in un posto per stacc.are . il nemico da un altro che è appunto quello che si intende di attaccare. 9° Stante la potenza delle a rmi moderne, i stratagemmi , . avranno molto maggiore importanza nell'avvenire, e si dovrà perciò riporre ogni cura per fare sì che le truppe possano effettuare lo sbarco di ,,òrpresa. 10.0 L e acque trangnille sono indispensabili per uno sbarco ordinato e che deve riuscire, perciò non dovranno ·r isparmiarsi fatiche e sagrific i per poter disporre di un porto . per questo scopo. 11 ° Ciascuna unità del corpo di spedizi one dovra imbarcarsi al completo, colla sua provvigione cli vil)e1·i, lencle,
·1° Che le spedizioni attra ,·erso i mari avranno sicuramente gran ginoco nel futuro, come del resto lo ebbero pel passato; e che l'argomento è per conseguenza degno di studio.· 2° Che prima di tentare una spedizione di simil genere il domini o del mare deve essere assicurato. 3°· Che nel concepimento e nella preparazione di simili spedizioni fa d'uopo consultare i più intelligenti in materia del paese, in modo che la forza della spedizione e la quantità e qualità degli approvigionameuti del corpo spedizionario siano non solo sufficienti, ma pure adatti a compiere tutte le operazioni che sai-anno per richiedersi all'uopo . Il numero non dev'essere eccessivo, ma puramente limit ato alle esigenze volute. ..J: Una volta decisa la spedizione, tut,te le risorse più valide del paese dovr anno concorrervi. 5° 1 comandanti dell'armata e dello esercito devono essere prescelti in special modo fra gli uomini il cui fenno CU?'aitere ed animo 1·iso7·uto sono notm·i, e questo principio si basa appunto sulle esperienze del passato. 6° Che i preparativi devono essere completi e rapidi per quanto è possibile. 7° L'assoluta. segretezza deve mantenersi non solo sulla destinazione della spedizione, ma anche sui suoi punti di concentramento, sulla data probabile della sua par tenza e sui porti ove le navi si stanno allestendo. Un appello al pat riottismo della stampa dovrebbe farsi nei primordi dei preparativi. s• Gli attacchi frontali doliberati essendo difficilmente al presente effettuabili si dovrà fare il più ampio uso ed affidamento della splendida mobilità conferita dal vapore ad una flotta spedizionaria, per distrarre rattenzione del nemico dal pu nto reale dell'fLttacco, mediante falsi attacchi e cl i v·ersioni su altri punti della costa, poichè in questa mobilità ed autonomia, per dire così delle flotte moderne consiste la reale superiorità sugli sparsi ed immobili difensori della linea costiera e la pesante inerzia di un esercito cui riesce difficile mutar obb iettivo una volta messo i9- moto per nna direzione 0
t;·a.<iporti pe;· le,·,·a, oltre convenienti imba1•cg~-:ioni pM· .lo sbarco. 12" Grande provvista di spaziose bar:che piatte, n av i a ruota e lancie dovr.'1. essere portata sui t,rasporti e ciascuna nave porti i rnez?.i per sbarcare le proprie truppe. 13° La maggior possibile velocità dovrà es::;ere adoperata dal momento che l'impresa. è stata decisa fino al raggiungimento dell'obbiettivo . 14• La ricognizione del pnnto stabilito :per lo sbarco è indispensabile e questa deve effettuarsi colla massima rapidit~.1,. Sarebbe bene fare praticare simili r·icognizioni du i rf(iciali in tempo cli pace. 15° È della massima importanza sbarcare una buona provvista di acqua per la trnppa e con essa anche le razioni . e le munizioni di riserva. Prendere e mantenere efficaci disposizioni per il mantenimento della disciplina, cosa che si può facilmente ottenere tenendo la truppa costantemente occupata. 16° ]J'in dal tempo di pace dovrebbe tenersi tutto pronto, compresa la provvista <lelle barche necessarie ecc. ecc., se pùssibile; se ciò non può farsi, avere sempre pronto il materiale per poterle costruire lì ·per lì. 17° Sperimentare fin dal tempo di pace l'imbarco e lo
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GLI SBARCHI DI CORPI n 'oPERAZIONE
sbar co d i ar tiglieria e cavalleria: esercizio questo che l'esperienza ha dimostrato essere deficiente, essendosi sempre impiegato in tali operazioni un temp o esor bitante. L'argomen to tanto complesso finora trat tato con l'immensa m ole di particolari che variano con ciascuna spedizione, non è di _quelli che si prestano facilmen te a larghi principì o a ragionamenti indnttivi. Si è cercato di svolgerlo sotto il suo r eale-~spet to in relazione alle condizioni geografiche e fisiche della natura ed a lle iuflne1ize del carattere e dell'indole umana; cose che dopo tutto q·.1ello che si è detto e fattò , saran no ne.I futuro, come lo furono pel passato, i fattori dominanti nel decidere la sorte delle spedizioni ed il finale destino delle naz1om.
Il maggiore E!rnslie dedica il sno lavoro all'Inghilterra la qua le p~r la sua 1>o~i:é one geografica _è costret.ta a ricorrere ad operazioni d1_ sb~rco ogm qua.l volta le esigenze della s ua Yita politica l'obblighino alla guerra. · · L'Elmsli'e ha perfettamente ragione asserendo che il suo studio dovrà riu's cire interessante sia t)l~11arinaro che al soldato iu,glese chiamati iu simili imprese ad operare d'accordo; ma rl() i. siamo pure s1cun che anche in Italia l'esercito e Ju, marina fa.ran no lieta accoglienza. a questo opuscolo che sotto modesta apparenzanasconde molta ma molta. dottrina. Se vi e i n Europa una nazione le cui condizioni abbiano molta analogia con quella dell'Inghilterra., questa è senza dubbio l'.LtaÌia. Per l'Jn_ghilterra è una n·ecessità l'essere potente sul mari,~ non solo per difen dere le sue cost,e e le sue l'.LL1merosissime colonie ma anche per poter offendere efficncemenLe c.;hi si avvisasse di ostacolare _i ~ suo progressivo sviluppo; yara'.lelamente però .a questa necessita esiste per essa la. poss1b1hta d1 concentrare sul mare laitte b sue energie e tutta ]a sua attenzione. VItal~a ~1,a i'.wece mm, fi:ontiera terre_s,tre per la quale confina eo11 due stati pm d1 lei potenti, e nella dupli ce necessitù. che ne r is ulta per l'.ltn.lia d i. dover pens.ire ol treché a.Ila prote?.io11e delle sue coste anche a lla difesa delle frontiere terrestri consiste .l'unica rimarchevole differenza frit le condizioni delle due poten?.e. Però questo fatto che la distoglie forzatamente da[ riYolo-ere tntte le sue attivitù verso il mare non attenua per nnlb l'uro·ent~ bisoo·no di avere una forte marina, poicliè appun tò h~ SLut esistenza la ~ aa J~rosperi til: la sna potenza ri::;iedono 111 nn /!Ìusl;o equi libri ~ fra le forze mantenne e _quelle terrestri e nell'arn1onìc.;o impiego in Nlso di gueffa cli questi due elementi del suo organismo mili tar e.
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SOPRA COS'rE NEMICHE
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La posizione geografica dell' Itali.\ posta. a. cava!i~re dei d i~? grandi bacini in cui si divide il Mediterraneo, nella s1tuaz10ne l(lll favorevole per avere dominio su entrambi, la mette necessariamente .n ella. cond izione non solo di non potersi clisinteressftre da qualsiasi questio11e che tocch i l'equilibrio in questo mare che un .giomo fu detto i tali(wo, ma, anche di tendere a divenire col ternpo .uno dei fattori principrili dell'equilibrio stesso. · Ma a q uesto ·grande r isultato non si giungerà senza enormi sa' a-rifìci poichè in questo mare ri.:;tret,to in cui si accentra.. così. g ran pa,r te clella vita ·poli tico-comm_crciale _clell'Europti_ ~i toccano e si: 11rtano sfrenate, potent1 arnb1z10rn e chsparatiss11m. 1.n.t,eressi 111 cui twva.no la loro origine lunghe e dispera.te lotte. È bens,i. vero ehe l'idea ci.i. una gnerra. s1)aventa tut,i;i gli Sta.ti. Jlercb.è si.a pci vinti. che poi vincitori essa si presenterà come un immane disastro. E volenti o nolenti i n questft lotta J1oi saremo fatalmente tra-scinati poichè per noi il Meditorraneo ò la sorgeni;e principale della nostra 'vita politica e non potremmo perdervi la posizione che oggi vi a.bbiamo ;;ern:a rinunciare d 'un tra.tto anche alle piil razional i pretese acl. pii1 1?oclesto sv.iluppona.zion~le_. "' . . . · , Pur troppo ch.rns1 nella terrea mors,1 eh d1fiìcolta finanziar~e create -da un.a crisi generale economica che 11011 ancora siamo rrnsc1ti a vincere completamente, no n J)Ossiamo :;egrlire con. ugimle slanci.o febbrile le fl,l.tre n,1zioni. n.cl crescend.o continuo degli ai;imimeu_ti, misurando i no:;tri preparatis i cli d ifes,:i a.Lla potenzialità fina.uziarfr~ del paese, in at.t,e:;:.. che tempi migliori ci sorridano permettendoci di far sent.irè intera.. possente e costante la T1ost.ra azione in quel complesso cumulo di' qi.10stio11i che nel linguaggio diplomatico :;.i n sa110 -compendiare col nome di equi.li.brio nel 1'iedi.t,erraneo. . Frattanto le no.,;t.rc men ti non si allontanino c.lallo studio di quec;te ,quistioni e dall'aLudisi minnta, spassionata .di. tutto c.;iò che in meritò ad. esse si. :fa o si propani, altrove. . :È uecessa.r io che l'avvenire ci. colga preparati. e quello che ]Jii1 monta prepn.rati uel miglior modo vossibilc in rela.-zione a.i me:1.zi di -cui disponiamo. Vedemmo la necessit,\ dell'accordo fra l'esercit,o e la. marinarisaltare rt chiare nol;e i u tutti. g li esempi ;;torici cita.ti dall':ElmsHe, vedem1i·t0 come ne::1sm1.'altra-nazione possa così strettamente paragonarsi. flll'lnghilten-a come l'Italia no~tra. . . . , . Orbene s ia nostra, cnra, nostro stucl10 contrnuo, 11 favorire la cementazione de ll'esercito e della marina, cli questi d ue elementi che vivono d'una vi ta così di versa, che k rnno attitudini cosi cli.sparate e che pure nel momento p::.icol.ogico del.la lotta debbono cosi l 'llll l'[l,lt ro ·completarsi dii, riuscire in l;ui;to omogeneo1 compa:.to1 rnovent,e con. iden.ti.tit d.'i.n tcnti e parallel is1no di ,;forzi ad nn.'nnica meta, la gran,dez7,a e la grorùt d0lla pat ria. ELMST.,1 1:: llfc1..fff!i0i·t· della, Re1tle artiglieria brin1.n nic ti
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:b:ra i nnrnerosi fatti guerreschi che si svolsero in Italia neJJ ·1848, i n quell'ann o, ricco di generosi eventi, è degna d'esame· l'azione delle t ruppe pontificie condotte dal generale Gio,.anni Durando, ed il vigoro~o concorso dei fo rt i alpigiani del Bellunese e del Bassanese. Lo studio di _tali operazioni . non. r iesce soltanto interessante dal punto di v ista tecnico, ma a ltresì da quello patriottico, per l'ammirazione ch e rievocano quelle splendide giornate del nostro riscat to nazionale,... quando da ogni vallata, da ogni villaggio accorrevano bal- danzosi i volontari, male armati e p eggio equipaggiati ;. quando ogni borgo organizzava compagnie di combattenti,. giuranti a D io di cacciar e a costo cli qualsiasi sac:rifizio il nemico dal suolo natio e che come simbolo della sacra causa. sposata, portavano sul petto una rossa croce. Questi fieri ricordi ritemprano i nostri animi d'italiani e di soldati, e ci brillano d innanzi quale esempio e sprone a forti e 1 generose· . azioni.
(i) FONTI STORJCH8. S~uria '.locumentata dei corpi -~1!ilitat·i venc:i e di aie-uni alleati (milizi e di terra.). ncgtt anni 1848-49, di Eoo,1noo IA GEn. Venezia, Calore edit.. , Schia1·imenti sult!L condotta del genercite Durando, comand!mle te truppe ponti/foie-
rnso.
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ai
l jela.zione s·u ccinla delle opemzi oni del genemle Dtirando nello Stato Veneto MASSIMO A:;mGLIO.
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Scotti, i818.
'
L u1G1 oB SnrANI. la campagna elci Sette comuai ( Veneto) n el f848. Pu bblicato per
cu ra dei tigl i. Pisa, tipografia T. Nistri e C., -1896. . _C.-1t1 Lo
MAlflAN L
Le guerre dell'indipeiul,cnz1t italiana dal 1848 al 1870. (Storia po--
ht1ca e m1Ittare). Vo i. i 0 • Roux e Fa vale, T'orino ~882. Der Feldzug dei· oaterreichischen Année i n ltalien im fa.Me 1848. Wien Verlau . ' '.,. K. Holzh. 1.ss1,. A. H. Der Peldz-ug in 0/Jcr-Jtalien im Jahrc 1848, nell' « Oest. Mi lit. Zeitschrift del, !865 e seg.
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Le trnppe austriache, ammassate, dopo le prime v.icendemilitari dell'anno 1848, fra Verona e Mantova, tentavano r imettersi dai patiti rovesci, riordinandosi, attendendo rinforzi e pr opizie occasioni per attaccare. Le milizie di soccorso, agli ordini del tenente generale N ugent (il medesimo che nel 1813, · invasa la Romagna, aveva proclamato l'iudipende1~za. d'Italia) il 16 aprile varcavano l' Isonzo ed entravano n el . ]'riuli. Esse contavano 22,000 fanti, 1800 cavalli, 12 batterie da campo ed alcune d i razzi da guerra. Il 19, il Nugent, dopo aver batt uto un n ucleo di volontari, il quale sebbene inferiore d i numero, a~reva tentato resistergli, si accampava, attorno al v illaggio d i Ousignano. · Entrava i l 23 in Udine, ed il pre':lid io agli ord ini del maggiore Zannini Licurgo, modenese, traendo seco 3 cannoni, r ifugiavasi nella fortez za di Osoppo. La nuova dell'invasione austriaca nel Friuli mise in fermento le province Venete. Il governo di San Marco chiese con insistenza aiuto al generale Durando che · capitanand o le truppe pontificie, trovavasi ad Ostiglia. Il Durando, dopo qualche esitanza, inviavà sul. Piave due battaglioni cli granatieri e due di cacciatori affinchè si mettessero ag li ordini del vecchio generale piemontese Alberto La Mar mora; e poco egli stesso con altri '7000 uomini di tr.nppa regolare pontificia, da Ostig lia, i n tre marcie g iungeva in Treviso. Attendevansi ancora le milizie del generale pontificio Ferrari (altri '7,000 uomini); e queste truppe, un ite 11 quelle raccolte fra i ,·ol ontari veneti, da 15 H, 16 mila uomini in tu tti, si disposero a, contendere il passagg.io del P iave al corpo di soccorso austriaco. Il N ngent, lasciati alcuni ba ttaglioni1 solito le fortezze di Palmanova ed Osoppo, a sorvegliarvi i presid ii che vi si trovavano, avanzavasi con somma lei1tezza e circospezione, perchè sul fianco destro della sua d irettrice d i marcia, fra l'alte valli del Tagliamento e del P iave trova vasi un'intera, p rovincia
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sollevat,1, e pm ancora per la difficoltà di passar e il Tagliamento, il cui ponte era. stato tagliato. Perciò egli non arrivava sul P iave che il 29 aprile, quando già il fiume era guardata dalle trnppe di Durando, alle guali stavano per congiungersi i volontari dì Ferrari. Il passaggio del Piave dì vi va forza sarebbe stato assa.i difficile e di assai dubbia riuscita ; il generale austriaco decise quindi di spingersi nel Bellunese e superare il corso d'acqua nella sua alta valle, ove sembrava meno difeso; d i H1 avr ebbe potuto a scendere per la destra del Piave, percorrendo il canale di Quero, dar battaglia, occupare Treviso per assicurarsi' le spalle, e quindi accorrere a Verona; oppure seguire la via che da Feltre per Ar ten conduce a P rimolano, imboccare l'alta valle del Brenta e per Trento e per Bassano e Vicenza riuscire a Verona,. Le sue truppe erano raccolte fra Conegliano e il Piave, e di là prendevano le mosse per Ceneda e Serravalle per porre ad effetto la prima parte clell'i mpresa di visata. Obiettivo principale del Durando era l'impedire il congiung imento dell'esercito di N ugent con quello del Radetzki; egli doveva interporsi come cuneo fra ·l'uno e l'altro, ed opporre tali ostacoìì alla ,marcia del N ugent da vietarg li di g iungere a Verona, od almeno da farvelo g iungere in tali 0ondizioni e con tanto ritardo da riescire d i sca.rso giovamento al Radetzki. Il generale pontificio, che aveva il quartiere generale a Montebelluna, av.eva for7,e troppo esigue per prendere l'offensiva oltre il Piave. Doveva limi tarsi a contrastare l'avau: zata del nemico, collocandosi in opportuna posizione per r iuscirvi nonostante la scarsità delle sue forze . Il 3 maggio il N ugent spinse una forte colonna., comandata dal maggior generale Ouloz, ne~ Bellunese. Questa provincia avev·a provveduto i mezz i per opporre tenace resistenza. Le truppe bellunesi era.no riunite in una ci..ociala cl i 400 volontari, alla dipendenza del cittadino Palatini; coloro che la componevano erano tutti armati cli fucile, vantaggio non comune, giacchè agli insorti in generale face· vano difetto le armi da fnoco; il governo provvisorio di
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V imezia inoltre aveva inviato in dono al comitato bellunese due canuoni e copiose munizioni. Alla crociata bellunese si unirono nei primi g iorni d i maggio due squadre di volont ari Agordini sotto gli .ordini del cittadino Probati. lt queste milizie bisogna aggiungere altresì la guardia civica, circa 700 uomini assai male armati e che male avrebbero potuto da soli misura1:si colle soldatesche del Nugent. I cr,o ciati, all'annunzio dell'avvicinarsi degli Austriaci si . erano portati a g uardia del passo di F 11dalto, sulla sinistra dell'alto Piave. Ma, la sera. del 3 maggio un corpo di 400 croati girava la suddetta località e penetrava nel Bellunese per Val di 'ribolla; altri 400 pel colle di Frascon si dirigevano alla volta dei primi, mentre altre e numerose truppe nemiche salivano verso il passo di Fadalto. Come avviene in montagna all'attacco frontale si accoppiava l'attacco aggirante. · I battaglioni nemici, che avevano potuto superare i valichi indifesi, scendevano rapidi verso Belluno. Intan to il mattino del 4 le campane suonarono a stormo ; tutta la guardia nazionale era d'urgenza chiamata alle ar.mi ed inviata ai passi di ] 'rascon e S . Ubaldo. Il presidente del comitato della difesa, D oglioni, coadiuvato dal membro Jacopo 'l'asso (1), avvivava per quanto gli era possibile la difesa. Ma era disgraziatamente tardi. · Gli attaccanti poco dopo il mezzodì del giorno 4 maggio si pr esentava;no in numero d i 800 a Trichiana e favoriti .da una densa nebbia superavano il d if:6.cile passo delle Candelle, tagliando dalla città i presidii d i Fl'ascon e S. U baldo ; la notizia pervenuta 00n folmiuea rapidità a Belluno vi gettava tremenda angoscia. Il distaccamento di Fadalto fu richiamato in tutta fretta, ed il nemico trovato sgombro quel passo si avanzava snlla città, ed accampava nei pressi di questri, 3000 armati . .I Bellunesi abbrnciarono il ponte di legno sul Piave a Ca podi ponte, e l'ingegnere Brambilla barricava fortemente il ponte di pietra dt Belluno. Ma il podestà ed il Municipio rièonosciu t...i. Yana ogni ostilità contro le ingenti masse (I) ~ucilato ,fag li A11., Lria,i i11 Trù, iso il 9 a1rrile 1849.
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nemiche, riuunziaro;10 a resistere, ed alle 3 antimeridiane del 5 ma.ggio il Comitato, seguito dalle truppe volontarie, partiva per Feltre, preferendo ritirarsi anzichè assistere alla r esa della città. . ~ua~~·o_ a :i\fontebell:mo,_ avvertit~ pri~a da~ voci v~ghe, poi nfl101almente da un 1mp1egato della legazione di Belluno certo Tessari, che gli Austriaci, aggirati i passi montani della sponda sinistra- del Piave, avevano occupato Belluno, _ 1 ~ gener~l'e Dm:and? sp~dì a Feltre il capitano Quintini per mcoragg1are gh ab1tant1 a resistere alle offese nemiche sino a.l giungere di rinforzi che prometteva d'in viare solle~ifaimente. I volontari bellunesi, abbàndonata la loro città, avevano dapprima preso posizior1e con due pezzi d' artio-lieria sulla strada Feltre-Belluno; ma g iudicando essere difficilissimo con pochi uomini compiere un'utile difesa in un luoo·o· molto aperto: all'a:vvicinarsi del nemico si ritirarono in F'e1tre, città tuttavia as~a1 poca ~orte, poichè priva d i mura dalle quali sperare va.Ilda protezione; inoltre più della metà dell'abitato è d~vfso in bo~ghi fuori dell'antica cinta, nella quale, essend ov1s1 appoggiate contro delle case, vennero praticate molte recenti aperture. Presidiava Feltre un centinaio di crociati agli ordini del prof. abate Antonio Zanghellini, uomo corao-gioso e di sentimenti ìi berali; a questo manipolo s' era:o aggregati cinquan~a uo~nini .della vicina Quero, e ci~quanta della colonna mobile dei congedati bassanesi, accorsi prontamente il 4 maggio dalle loro posizioni del campo deÙa Piov_e ga pr essa Primolano. Con si poca truppa però e con una cit tà n elle -condizioni sopra descritte era follia resistere . perciò l'ava~1guardia del generale Culoz alle 10 pomeridian: del 6 maggio, potè facilmente impadronirsi di Feltre, facendovi_ prigionieri il capitano Quintini ed alcuni volo~tari, ai quah era mancato il tempo di ritirarsi. Apertisi la via del. Bellunese. g li Austriaci tolsero rapid~mente dal basso Piave alcune truppe che si avevano lasciate per tenere a bada i nostri e si avanzarono con 14 000 uomini sulla strada Belluno --Feltre-Quero. Il mattin.o_' del
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7 ,maggio Durando ignorando ancora · la capitol azione . di
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Feltre, partiva alla volta di questa cit,tà con l'intenzione di soccorrerla, come aveva promesso, e dominare al tempo stesso lo sbocco che per Arten conduce in Val di Brenta. l\fa a Quer o incontrò i volontari Bellunesi e Feltrini in r itirn.ta e da essi a.pprese l'ingresso degli Austriaci in F eltre, come il nemico avesse spinto a Castelnuovo, tre miglia a Nord di Quero una compagnia di cacciatori, ed avesse occupata la gola di S. Vittore, per là qut1le il Durando avrebbe dovuto sbucare nel piano Feltrino. Il generale pontificio ·poteva, senza avventurarsi nella pericolosa stretta di S. Vittore, mantenersi nella favorevole posizione di (luero, di fronte alla quale l'avversario, per le condizioni del terreno, non saTebbe stato in grado di spiegare che un numero di forze inferiore a quello che il Durando poteva collocare per la difesa. Ma a distogliere il generale da un tale disegno giunsero alcune nuove, narranti che gli Austriaci avevano già spinto un gr0sso corp? da F eltre per Arten sopra Primolano, forse coll'intenzione d i guada.gnare Bassano, cogliendo -0osì alle spalle le nostre truppe. Preoccupato da tali informazioni Durando lasciò alla d ifesa di Q.nero i volontari Bellunesi e duecento carabinieri pontifici ed egli r itornò precipitosamente sui propri passi, portandosi a Pederobba s ulla ~.trada che da Montebelluna conduce a Bassano. Il mattino del medesimo giorno le truppe del generale Ferrari giungevano a Treviso e dopo il mez:zodì quel comandante si recava a Montebelluna ove gli venne riferito -che il Durando colla sua di visione era partito pel Feltre. Giudicando il Ferrari che, per la partenza delle forze del .Durando, il P iave non fosse abbastanza custodito, ritornava a Treviso, r iuniva la sua truppa e la faceva immediatamente partire per Montebelluna, ove non arrivavà che alle 2 antimeridiane del dì segnente. Nel corso della notte poi il Ferrari si recò a Pederobba per accordarsi col Durando; la conferenza, che ebbe luogo nella villa del conte Onigo fu, -secondo testimoni oculari, assai animata. Il Durando convinto che il I1emico col grosso delle sue forze volesse
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scendere per Ars1·e· e P 1·1·molano, riso · 1se e1·1 portare la propt1a · . . . div1S1on~ a Bassano, lasciando il Ferrari allo . sbocco del canale d1 Quero per opporsi a qualsiasi eventuale movimento che l'avversario tentasse pronunci~re fra Quero e Oornuda.
Tossa, gu idata dal dottore GiL1seppe Rober~i, animoso ed eletto giovane; una colonna mobil e di congedati Bassanesi, formata dai militari in.congedo, ancora idonei.a l servizio e dimorante nella città. e nel distretto ; essa non contava che 60 soldati, ma costoro rappresent.avano un ottimo elemento· di guerra, essendo già abituati alla disciplina mili tare, alle fatiche campali ed addest\·at i nel maneggio delle anni; li comandava il bassanese P ietro Montini, che si mostrò in tutte le fazioni di quella campagna sempre degno della fiducia,. che i suoi concittadini avevano riposta in lui. 00mpletavano questi due corpi le gui1rdie nazionali mobili della cit tà e del distretto di Bassano, ca.pitauate dal cittadino A. La.rber. Tutte le milizie Bassanesi trovavansi raccolte sino dal giorno 6 maggio nella buona posizio.ne difensiva del campo della Piovega a Nord di Ba.ssano. Il mattino delr8, alle ore 6, o·iuno-evano a Bassano d ue ufficiali d'ordinanza del bo·enerale b b Ferrari, Luigi da Stefani e Giovanni Battista Niccolini, colla missione d i r iunire combattent.i di spinger e gli abitanti del luogo ad una strenua difesa; il Niccolini con vibrate parole entusiasmò il pJpolo Bassanese, ed in men d'un'ora cir0a tre· cento individui, ar maì;i tilla meglio, si offrirono di partire per rinforzare i propri concittadini'che nei d intorni di P r imolano stavano per venire alle prese coll'avversar~o .. Il De Stefani requisì in tutta fretta carri e vetture d'ogni specie, fece su essi caricare i nuovi arruolat i e con grande rapidità condusse questo convoglio d'armati a Primolano.· La strada della Val S ugana presso il villagg io di Primolano si biforca ad angolo retto; il tronco principale va sino a 'l 'rento ; l'altro dopo una salit a assai ripida attraversa il pae3ello di Fastro, d1e domina Primolano, prosegue quindi per un tratto pianeggiante di circa 10 miglia, entro nella spaziosa valle di Fonzaso e· mette infine capo a Feltra. Quando il luogotenente Luigi De S tefani coi rinforzi Bassanesi pervenne a Primola.no, trovò il combattimento già impegnato fra alcune soldatesche austriache che occuparono l'altura d i l!-,a.stro ed i crociati B a.ssanesi ai quali s'erano aggiunti ~ montanari del vicino co mune d'Ercego. G uidava
Questa decisione del D urando ·Ì·iescì dannosissima alle nos~re operazioni, e si cominciò a vederne i tristi effetti subito al mattino dell'8; poichè, appena sorto il sole essendosi gli _Aust~·iaci presentati in forze di fronte a (~~ero, la compagma dei carabinieri ed i volontari Bellunesi abbandonaron~ quella forte posizione, ed il nemico occupò le alture _che cmgono .l'imboccatura della stretta, prima che il Ferr~n potesse accorrere per imped irlo. Gh avvenimenti sino ad ora narrati precedono immediatamente il fatto d'armi di Fastro, e sono con esso sì strettamente le~ati , che ho ri'.tenuto non fare cosa inopportuna e~ponendoh . al lettore con qua.lche ampiezza ; essi gli potranno fornire un concetto del modo col quale si venne al detto combattimento, dell'ambiente nel quale si svolse, 0 delle conseguenz~ subitanee che . da esso ne scaturirono.
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.( A Bassano, dopo gli avvenimenti eti Bellun~ e di B'eltre si viv~v~ in gra~de tre~idazione, perchè si sapeva che gli Austnac1 erano m marcta su P rimolano; dina,nzi a tale minaJcia si bramava ardentemente un rinforzo dal Durando. Ed egli il 7 _maggio scriveva. al Comitato provvisorio di Bassano promettendogli il desider ato soccorso e ra.ccomandan_dogli a l tempo_ stesso: di eccita1·e l·è sue milizie ed i popoli ctella Valle &i Brenta a resister·e q'uanto più pe-r loro si
,P~lesse, fosse anche per poche ore, nel caso che gli Aust1·iaci du;cendessero da Felt1·e per· 01·siè alla Brenta (l) . Le truppe Bassanesi comprendevano: una crociata. di circa 200 uomini, portante per distintivo una sciarpa con croce (,t) Dispaccio 7 m,iggio 1848, N. :l6t6 (Comitato pro1·visorio di Bassano).
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tutti i Bassa.nesi il dottor Roberti, coadiuvato dal capitano nobi le Antonio Luigi Cappello; stava con essi pel servizio . spirituale il padre Faustino da Codroipo (al secolo Giuseppe · Bianchi) una, nobile :figura di sacerdote e di soldato, che con la parola e con l'esempio del disprezzare ogni pericola, infondeva e conservava nell\µlimo dei nostri fermezza e coraggio . Lo scambio d i fuci late, all''hrri vo del De Stefani, durava g ii~ <la un'o ra vivacissimo ma senza un risultato efficace per al· c una deÌle due parti; se nonchè d'improvviso il Roberti prese un'ardita risoluzione: . ' con una trentina d'animasi volontari s·arrampicò .per un viottolo angusto e t ortuoso che perme.t te d i salire al coperto sino ad un'altura che sovrasta il poggio di Fastro, e da quella vetta i nostri aprirono un ben nutrito fuoco danneggiando ad un :fianco ed alle spalle una compagnia di croati (1° reggimento Banale), che fu costretta ~t rifugiarsi precipitosamente in d ufl case e nel prossimo cimitero di Fastro. Mentre i Croati eseguivano questo movimento i nostri r imasti nella ,;alle, guidati dal capitano Cappello e dal l uogotenente De Stefani, in colonna serrata guadagnarono ra,pidamente la sommità del Poggio di Fastro, e mentre una parte di quei prodi circonda.va le due case, un'altra irro.mpeva colle baionette calaté nel cimitero, non così presto però che alcuni ·çlei nemicì, ivi ricoverati, non riuscissero a scalare il bisso muro d i c inta ed ateta versando velocemente · la strada maestra, a ripararsi arwh'essi nelle due case. Nell'assalto del . cimitero cadeva mortalmente colpito il nobile Giulio .i:lfaello, figlio di ricca famiglia bassanese; il valoroso giovane, .assistito· dall'infaticabile cappuccino spirava due ore dopo nella vicina Cismon. Il combattimento fra i Croa,ti asserragliati nelle ca.se ed i nostri volontari non accennava a finire molto presto. L'attaccare di viva forza gli edifizi come s'era fatto del cimitero era azione temeraria, la quale poteva ai nostri procurare perdite gravissim~, poichè per la speciale disposizione dei due abitati il nemico era in grado d' incrociare i propri fuochi sugli assalitori ; d'altra parte se si fosse ·prolungato ancora per qualche tempo il combattimento, i croa.tt pote1
793 ·vano venire rinforzati da altre truppe, che supponevansi non ,molto lontane; in tale frangente i nostri si appigliarono ad ·un partito energico e decisivo ; risolseto cioè d; incendiare il.e due case . e costringere in tal modo l'avversario od a cer,carè scampo nella fuga od a combattere alhtperto. Prima a tentare l'atto distruttore ed oltremodo pericoloso ·sotto il grandinare del piombo nemico fu una donna, detta fa Gegia dei Quattro Cantoni (moglie di Giovanni Bassani ,di Primolano); quest'ammirabile eroina si avvicinò cauta·mente ad una delle case, mentre continuava ad infuriare mi-seidiale la fuci lata dei croati; ma, malgrado il suo slancio gene 'i'Oso, la patriottica donna non riuscì nell'intento; l'esempio -della Gegia fn seguito immediatamente da . un giovanotto e . da un adulto, ma ahimè sempre invano ! Finalmente la fort~na arr~se ad un giovane pastore, il qu1de pervenne ad ap·piccare 11 fuoco al tetto di legno mediante una lunga per;tica, su cui aveva adottata dellçl, stoppa accesa. Mentre le fiamme avvolgevano rapidamente le due case, il luogotenente, De Stefani, r iu nito uù nucleo dei ilostri, ne .formava una piccola colonna,, alla cui testa destinava o-li -uomini armati di baionetta, e si av·vicinava animosame1~te .alle case attendendo che i nemici ne sbucassero. Gli aust riaci .accortisi dell'incendio, tormentati dal fnmo, spalancarono repentinamente le porte delle due abitazioni, e si precipitarono ·all'aperto dopo aver usato l'astuzia., poco generosa invero, -d i spingersi innanzi quali schermi. il padrone 1d'una delle -due case, ed il figlioletto suo : i nostri, furibondi , accecàti <dall'entusiasmo: inferociti dall'aspettativa, si scagliarono vio-· ìentemente sui croati e nell' impeto dell'assalto ferirono o-ra0 vemente il padre e rovesciaronb il figlio. I ,volontari, sebbene mediocremente .armati e gua~i tutti inesperti alle azioni guerresche, combattevano collo slancio ,e l'ardimento di provetti soldati. Alcuni irruppero nelle case 'incendiate onde snidarvi i nemici rimastivi; &Itri si diedero ..ad incalzare i croati, che non avendo resistito al cozzo dei nostri, tentavano mettersi in salvo snlla strada che per Arten -0onduce a l!"eltre; la loro ritirata però eseguivasi ancora in !il -
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modo abbastanza ordinata, tantochè, dopo qualche tratto d i. corsa, sostarono al riparo di fossati e muricciuoli ed apri-· rono il fuoco ~nde frenare il vigoroso inseguimento dei vin citori. Ma. un plotone di crociati Bassanesi, guidato dal capitano Cappello, si spinse risolutamente innanzi attraverso· i campi e riuscì sul fianco degli Austriaci, cangi~ndo la lor~ritirata in una rotta completa; nè il·Cappello s1 accontento· del riportato successo, ma continuò a perseguitare inesorabilmente il nemico infliggendogli perdite gravissime. I volontari erano accesi di tanto furore, che, nonostante i loro ufficiali tentassero spesso trattenerli e moderare il loro slancio,. t emendo di cadere in qualche imboscata sapendosi chb altre, truppe nemiche trovavansi non molto lontane, pure q_uei pro~~ continuarono l' inseguimento fino oltre Arsiè al C1smon, in vista del villaggio d' Arten ove numerose milizie austriache erano appostate; saggio consiglio era quindi sme.ttere l'avanzata e così fu fatto. Questo splendido episodio che illumina, di luce gloriosa. 'il fo rte popolo Bassanese e fo'.·ma una bella pagLna tra quelle del nostro risoro·imento nazionale, costò ai volontari Bassao uesi due morti e quattro fer iti; ma le perdite subite dai Croati raggiunsero una cifra assai maggiori (1). · La fazione di Fastro metteva i nostri in possesso delle alture che fanno corona alla gola di Primolauo e la1 dominano; impedivtt agli Austriaci di seguire la Val Sugana per accor-· rere a Verona; dav,1 mezzo alle truppe di Durando di avanzars.i per la strar~a Primolano-Arten nel Bellunese alle spalle di F eltre, ove appunto stava raccogliendosi il nerbo delle. forze nemiche; svelava che gli A.ustrlaci avevano pochissime milizie sulla strada Feltre Primolauo e che solo una parte, di esso aveva gli avamposti fra Feltre ed Arten; infine obbligava il nemico, qualora, malgrado tutti i testè detti ostacoli,.' volesse avventurarsi a scendere su Primolano, di avanzare· '.c on scrupolose cautele, con somma lentezza e con un buon. (i) La Relazione austriaca co1npilata <lai ,:;apilano :1 . H. .:osi si esprim<> : • il reparto ciel tenente Magdebnrg fu tuttavi:l indehol ito per la 1ierdita di alcuni 5olda li: m,i pei• il s110 v.a !ore sfuggi alla vergogna della prigiùnia. •
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corpo di soldatesche poichè i nostri s'erano mostrati e mostravansi ' preparati a resistergli fieramente. Ma nella mente del generale Durando quel combattimento non servì che a ribadire l'idea già spuntatavi, che gli Austriaci avessero effettivamente l' intenzi o~e di scendere per Arten-Primolano, e che le truppe così valentemente ricacciate dai nostri volontari 1'8 maggio fossero riparti mandati in ricognizione dall'avanguardia nemica, ch'egli supponeva . ferma ad A.rten. Questa erronea convinzione del Durando fu la pr'.incipale causa dell'esito disgraziato del combattimento di Cornuda, svoltosi il 9 maggio; perchè temendo sempre di venir attaccato dalla parte di Primolano dal grosso delle forze nemiche lasciò mancare alla divisione F errari un soccorso che avrebbe deciso ben altrimenti delle sorti di quell'infelice fatto d'armi. La fazione di Fastro terminò alle ore 11 antimeridiane; alle 3 pomeridiane girinse ai crociati Bassanesi la notizia che · un distaccamento della divisione Durando, forte di un battaglione . di fanteria svizzera (600 uomini), e di dne compagnie di carabinieri pontifici (250 uomini) agli ordini del colonnello Avogadro di Cas1;,nova, muoveva su Primolano. Questa novella rinfocolò l'&ntusiasrno dei nostri bravi volontari, e poichè si pronosticava per l'indomani una fazione importaute, si spedì sollecitamente da Primolano a tutti i , comuni circonvicini l'invito chè all'alba del giorno seguente mandassero buon numero d'armati, onde fosse possibile sopratlare in modo energico e decisivo l'avversario. Nel frattempo quei soldati Bassanesi, i quali col capitano, Cappello e col lnogotenente De Stefani s'erano spinti nel1' inseguimento fin sotto la posizione nemica d' Arten, non trovando là una località favorevole per resistere ad una eventuale controffensiva degli austriaci, e difettando di viveri, · retrocederono sino all'altura di Fastro. Su un poggio, sorgente sulla sponda sinistra del Brenta e di fronte a Fastro, ve.nuero stabiliti due cannoni carichi a palla, il cui fuoco,. qualora se ne fosse presentata l'occasione, avrebbe rinforzata .la nostra résistenza., ed · avrebbe. in caso d'insuccesso pro-
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tette le nostre truppe nella ritirata, permettendo loro di prendere una seconda posizione difensiva sulla destra del fiume, lnngo la strada ·provinciale Bassano- Levico, donde, essendo affatto coperte· con taluni improvvisati lavori di forti~ca~ione, aHebbero potuto tormentare il nemico con un fuoco micidialissimo e sotto il quale non sarebbe stato in grado d'avanzare senza enormi perdite. Il colonnello Avogadro di Casanova, arrivato col proprio distaccamento al paesello di Cismon, vi pernottava, poichè · essendo egli completamente. ignaro della vittoria di Fastro e credendo che gli avversari fossero ancora in questo villaggio, temeva ch'essi, battendo i sentieri. che passano sopra lo stretto di Primolano piombassero fLlle spalle ed ai fianchi della sua piccola colonna; e ciò sarebbe statq dannosissimo durante u na marcia notturna fra le gole anguste di quelle montagne. All'alba del 9 il rinforzo pontificio lasciava Cismon ed andava a riunirsi ai volontari in Fastro. Tuttavia qnesto soccorso riescì. super fluo, perchè gli Austriaci non vennero più a mÒlestare i nostri dalla parte di Primolano, ma scesero tutti m massa per la valle della Piave, ed attacca.rono le ·milizie di Ferrari nelle adiacenze di Cornnda.
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L'umile nome di l!.,astro rievoca dunque alla mente nostra una delle .t ante prove di slancio e patriottismo, colle quali i montanari del Veneto illustrano la campagna del 1848. Ma ' non soltanto in quell'anno memorando i. popoli delle alpi. · d ifese.ro er oicamente le balze natie; sempre, quando la patria, fn in pericolo, essi risposero con strenue azioni all'a,ppello ,che a. loro era stato rivolto; ed i g iovani soldati d'oggi, i b'aldi e forti alpini sapranno mantenere alta, intatta questa tradizione di valore e di gloria, emulando i pa.dri generosi nel contendere allo .straniero i difficili passi affidati alla loro guard ia!
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GIROLAMO CAPPELLO tenente nd 28° fanter i a
LA GUERRA CUBANA
J. _Nella maggiore delle Antille, da circa quattro anni si combatte una guerra acerba fra la Spagna e g li insorti di Cuba. Desideri compresi di libertà e di antonomia isolana, disagi economici e malgoverno spingono gli uni ad emanciparsi dal· l''altra; e ìa Spagna attaccata da un estremo all'altro dei domini superstiti del vasto suo impero coloniale, dalle Filippine alle Antille, porg~ al mondo il bello spettacolo di una tenacia· nella lotta, d i un entusiasmo patriot.tico e di una gra,nde fiducia nell'avvenire, che a' tempi nostri suona ammonimento. La guerra principiata come hanno principio t utte le insurrezioni, cioè con poveri mezzi, ma con fede grandissima, con le forze sparse e senza preventivo ordinamento sorprese il governo dell'isola, che pensò di vincerla moltiplicando gli sforzi isolati, racldoppii.mdo talvolta: di zelo e talvolta di vio· lenza; e sorprese il governo centrale che a cagione della grande distanza interposta fra l'isola e la madrepatria non potè dappr incipio opporsi al dilagar e delle passioni e delle insurrezioni che con mezzi o seròtini o inadeguati. ~,\lla fine la Spagna trovossi innanzi ad un movimento così vasto che nessun lembo dell'isola 116 rimase immune. Gli ultimi moti scoppiarono nel febbraio 1895. L'antico, motto della« S,iempre fiel isla de Cuba )) cessò di lusingare gli Spagnuoli che memori della storia delle pa,rziali riscosse e consapevoli dei sentimenti che animavano i liberali dell'isola si apparecchiarono a combattere ed a rivendica.re la ragione del loro diritto . Successivamen te non meno di centomila combattenti furono spediti a Cuba. E per ordinare un siffatto esercito la ·
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L A GUERRA CUBA N A
LA G-OERRA CUllANA
Spagna non pensò a sacrifizi : spedì i migliori suoi general i, disgregò in parte l'esercito continentale, ridusse ad un solo battaglione i reggimenti st~nziati nella penisola, chiamò le truppe d i riserva e per anticipo gli uomini della classe del 1895, raddoppiò e triplicò il naviglio da guerra. L' isola di Cuba del capo Maisi alla sua estremità orientale, al capo S . Antonio all'estremo opposto misura·1450 chi-· lometri; vale a dire all' ing ross,o quanto corre da Parigi a Madrid. Quanto alla larghezza l'isola non tocca in media che i cento chilometri, sebbene esistano talnni punti in cui essa si restringe tanto da non oltrepassare i sessanta. Ne forma l'ossatura una catena di monti noti col nome di Sierra Maestra e dì S ierra d' El Cobre, i cui picchi si adèrgono oltre i 1800 metri e ad essa fauno corona o scalèa una serie di colline o. di medie montagne che si elevano dai cinquecento ai mille melri sopra il lìvello del mare. Fra monti e colline corrono delle larghe depressioni e talvolta delle pianure e vallee acqnitrinose o pratili, solcate dà fium i Ò da ruscelli. In complesso adnnqne una ·na,tura topografica assai variata ed accidentata; ricca di prodotti naturali di buone posizioni da combattimento ricche di appigli tattici e sin bo-o. larmente adatte alle guerriglie. La popolazione componèsi di biapchi, S pagnuoli o creoli, e di uomini di colore. Il suo numero non è noto con certezza ; nondimeno le presunzioni più attendibili lb fa,nno credere pari ad un milione e più che settecentomila anime, suddivise nelFordine che seg ue : La Avana. Santa Clara . Matanzaz . Santiago di Cuba . P inar del. R io . Porto P rincipe . Totale .
480,000 360,000 300,000 2BO,OOO 220,000 172,0QO
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popola?.:ione cubana un cinquantamila mongoli, cinesi nella massima parte, occupati nei lavori delle piantagioni del caffè ,e della canna da zucchero. Ma. questi ultimi sono a g rado a grado surrogati da negri in seguito alla soppressione de:nuiti va della schiavitù decaduta nel 1880. Nei rispetti del governo l' isola di Cu ba è suddivisa in sei province, cioè : Santiago di Cuba, Porto Principe o Cama,guey , Santa Chiara (Cinco Villas) Matanzaz, l'Avana, Pinar -0.el R io (Vuelta de Abajo). Più comunemente ancora servesi in Cuba di una grossolana distinzione politica ed ammininistrati va cioè di dipartimento orientale, di dipartimento oc .cìdentale e d i diparti'mento meridionale. L'or ientale corri-sponde alle terre di Santiago, l'occidentale a quelle di P orto Rico, il meridionale a quelle di Matanzas ed A vana. Ogni provincia è ret,ta da un governatore civile coadiuvato dit :una deputazione provinciale : in ogni città havvi un con-siglio municipale retto da un sindaco ( alcade) (1). ]ha le ,città più notevoli dell' isola è A vana con dugento mihi abitanti, Santiago di Cuba con sessantamila; 1\fatanzaz, Cien- . fnegos, Porto Principe, Manzauillo, e Santa Clara. con una popolazione inferiore alle cinquantamila anime. Una delegazione dell' isola, fino dal 1880 ha voce nelle ,Cortes della madrepatria e nel Senat o dei. Regno; alla prima ,assemblea invia una. ra,ppresentazione di 30 deputati ed alla ,seconda cli 14 senatori. Il bilancio dell' isola. per ciascun anno è votato dai due ,rami del parlamento madrileno. Nel 1894-95, ad esempio, gli introiti ascendevano a 123 milioni le spese a 130. Il deficit salì .ad unque in quell'anno a circa sei milioni d i pesetas, come nell'anno antecedente avea sorpassato i 28; ~ ciò sia detto per distoo-liere dalla. diffusa opinione che Cuba sia veramente il b granaio deila Spagna e la principale sua risor,m economica. 1 .
· L a pi·osper ità e la ricchezza dei commer ci d i Cllba è di
. 1,762,000
Si crede che la popblazione negra entri in questa cifra per cirèn, me7,zo milione di anime ; si conta inoltre fra là
( 1) n1mo1sT, /,' E.pc.aM. Ctiba et les Étc1,ls- lini, . Pari,, 1898. -
.l' i:tro,11ger. tS9i_.
Revne :lfilitn.ire cLe
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!.A GUERRA CU BA XA
data assai recente. Infatti, non più tardi del principio dei: secolo nostro, a1lo1·quando la Giammaica e San Domingo. erano all'apogeo de' loto traffici, l'isola di Cuba era pressochè négletta dalla madre patria spagnuola; popolata nella. massima parte da p iccoli proprietari d i razza bi anca, essi, non avevano d'uopo d i schiavi per la coltivazione della terra. che lavoravano da loro stessi, dedicandosi in special modo aira.llevamento del bestiame : Cuba non contava allora che. trecento mila anime. I primi segni dell'inct·emen to commerciale ed economico doll' isola risalgono al 1810. A quest'epoca, mentre le colonie inglesi e francesi erano ancora rigorosamente vincolate dalle restrizioni del patto coloniale, i coloni. cubani ebbero il g rande vantaggio d i sviHcolarsene con tasse lievi, ed assicurare la vendita dei loro prodotti. Poco appresso, nel 1812, le colonie inglesi e francesi abolì vano la.. t,ratta degli schiavi e Cuba, in circa trent'anni, venne a provvedersene cli circa ottocento o novecento mila. S iffattam.ente, mentre le colonie di Francia e d i Inghilterra vedevano sfuggirsi la mano d'opera, o rincara.re all'eccesso, i coloni del1'A vana, liberamente, continuarono a reclutare schiavi dalle, ceste africane. Mrt la schiavitù prolungata non · mancò di prodùrre i suoi effetti, cioè cor ruzione nell'orclinè morale ed econonomico e cattivo uso delle •naturali risorse dell'isola. Le foreste rigoglios~ furono devast:!te per cedere il campo, alla coltivazione d~lla canna da zucchero, le ,miniere di rame,. i giacimenti di carbon foss ile furono trascurati, le praterie artificiali screditate. Il piantatore spagnuolo sì fece intanto. più crudele e violento degli altri coloni d'E uropa. E la tratta dtli negri facendosi sempre più d ifficiÌe o immorale, convenne ai proprietari cubani di ricorrere a.11' immigrazione cinese. Di conseguenza, studiando le origine e la costit uzione della grande colonia spagnuola, le fo nti della sua prosperità, la schiavitù, l'immigrazione mongolica, il governo assoluto senza. il minimo temperamento libera.le, ne emerge la ragione e il principio di umi crisi violenta (1). (l l A1rnnE Cocnu-r. - llevue des dt-11.1: .lfo11des, 15 no,·cinbrù lS69.
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Il regime protettore si era adnnque consolidato a Cu bar Ne avvenne per na turale conseguenza che gli Stati-Uniti d'America, una g rande parte dei cni prodotti e le farine in ispeoie erano grarati di tar iffe differenziali allo sbarco in Cuba., colpirono a loro volta, per rappresaglia, con eleva.te t asse d i dogane gli zuccari cubani. Ne derivò una tr emenda prostrazione nel commercio della così detta ;·eyina delle Antille. Il mercato na turale d i Cube, era l'Unione Americana ed i danni di questa g uerra d i tariffe si ripercossero per tutta. l'isola. Cuba infatti esportava negli Stati Uniti il 62 °/4 del pro· dotto degli zuccari, il 22 °/. in Inghilterra, ed appena il 3 1/o nella S pagna. In questi frangenti economici si maturarono i semi della. prima grande rivolta. · I bilanci coloniali erano impotenti a porvi rimedio : complicata nei sistemi l'amministrazione isolana non aveva controllo di sorta. Cuba toccava intorno al 1870 circa ·150 milioni di franchi di bilancio, e pagava una una serie di spese e di impegni che nulla .avevano che a. vedere con l'isola; come g li interessi di un debito con tratto con gli Stati-Uniti di America, le spese di amministrazione dell'isola di Ferdinando -Po e di Annobon, Secondo il Cochut (lievue cles dei@ iYlondes, 15 novembre 1869) la colonia pagava ben tre milioni e settecentoottanta mila franchi ai suoi fu nzionari in disponibilità., chenella massima par te r isiedevano nella metropoli. L a qu estione schiavista alla fine precipitò gli av venimenti. D opo la gnerra di secessione si rese manifesto che la schiavitù non poteva più oltre mantenersi nelle Antille. La guerra c ivile scoppiò e colpì Cuba 11ella sua prosperità. Nel 1878 1 isola che produceva di. solito settecento milioni d i chilo· grammi di zucchero, non ne produsse che trecento appena! ..... Tal.i i dati della statistica economica. Comunque ora si vo · glia considerare l'isola nei rapporti della politica e del d ir itto, si rammenti che Cuba conta 9 milioni e 772 mila et-
LA GUERRA C UBANA 802 tari vale a' dire il quinto della super ficie t0tale della l!..,rancia -e c~nta oltre duo milioni 'di abitanti. U n giorno Cuba potrà annoverare quindici milioni di anime, tanto r icco e .ferti~e è il s uolo e confacente il clima. E ssa sopporta un b1lanc10 d i dugento milioni di franchi,. ha ricchezze fores tali e mi. 11erarie enormi. A.dunque, ben considerando t utte queste risorse, sorge spontaneo il quesito se Cuba non possa assurgere un tempo alla d ignità di nazione.
Cuba dispone d i uu esercito coloniale e di una propria divisione navale a carico del bilancio isolano e cioè : Fanteria. - Sette reggimenti, a due battaglioni e quattro compagnie cadanno. Un battaglione di cacciatori a quattro compagnie. Dodici compagnie di guerriglie a cavallo. Una sezione di. brigata. Una brigata di d isciplina: · Cavalleria.·- Due reggimenti a quattro squadroni. Uno squadrone di cavall.eggeri volontari _d etti_ dì_ C~nca.jua~i. A1·tiglie1·ir.t. - U n battaglione eh artiglieria da piazza a sei compagnie cadauno . . Una compagnia da montagna. Una compagnia operai. · . Genio. - Un bat taglione a quattro compagnie. L'effettivo di queste mLlizie, nei c:icoli del bilancio, ascendeva a 672 ufficiali e 13,843 soldati. Inoltre il governatore oivile dell'isola poteva disporre di una guardia speciale adoperata nei servizi di polizia, forte d i ~ìr~a ci_n_que.mil_a t:omini: I n complesso adunqne le forze speciali 1mh tan d1 ~ uba s1 possono valutare pari a circa ve4 timila _comb_att~nt1, sen~a .contare le milizie volontarie. Queste nltnne s1 stimavano m. Madrid forti di oltre sessantamila uomini: il volontario non gravava in alcuna maniera, sul bilan.cio nè dell' iso_la., nè del!a . madrepatria, ma era bensì tenuto a ·provvedersi ,~ proprie spese delle anni e dell'abbiglìamynto. .. . Secondo l'Annucwio mi/ilare spagniwlo del 1896, le nnl1z1e volontarie cnbane erano vl°dntate come in appresso : · · Fanteria. - Trentotto battaglion i - 132 compagnie 64. sezioni.
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Cavalle1·i:a. - Dodici r eggimenti - 35 squadroni - 17 sezioni.
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Artiglieria. - Un battaglione - 5 compagnie - 1 brigata montata. Genio. - Un battaglione - 3 compagnie d i zappatori. La divisione navale cubana nei tempi ordinati componevasi di quattro incrociatori, di un incrociatore torpediniere ·e di sei cannoniere di varia portata e modello, impiegate specialmente nella repressione del contrabbando e del commercio · .clandestino delle armi. Cause geografiche, etnografi che ed economiche formarono .adunque la base ed il movente del!' insurrezione attuale. Fra le prime la g rande lontananza della colonia dalla madrepatria e la sua vicinanza alla Florida, al Me:,;sico ed agli S tati-Uniti di America; fra le seconde il fra romischiamento della popolazione molto ada tto a fo mentare spiriti di autonomia e di indipendenza non esistendo veruu vincolo speciale di tradizioni storiche e di. unità, d i pa.tria ( l ); fra le ult ime il d isagio economico derivato da un sistema tributario alquanto antiquato e non conforme alle esigenze della produttività e della d istribuzione delle ricchezze dell'isola . .Fra le cause di indole mo·rale lo · spirito di ventura, fo. mentato dai venturieri di Spagna che corsero l'isola fipo -<lai tempi di Ferdinando e di Isa.bella; manten uto v i~·o dal cambio delle dinastie della madtepatria e dall)mmigrazione straniera. In complesso veruna fusione nè etnica, nè religiosa, nè politica; molta fiducia nelle proprie forze, molta nelle dottrine ~he giungevano dal continente americano e suonavano ammonime1ito e rimprovero ai patriotti delFisola « l' Ameiica degli Americani. » · Ma non è g iusto anche il dire che la Spagna non s1 sia seriamente occupata nel mitigare i disagi e nell'attenuare gli attriti della politica. Già fino dal 1865 il ministro Oanovas, a.llora a capo del d ipar timen to del.le colonie si avviò (·I)
O. J . 13: C.\SA,. /,a 1111crr a separatista cle C11/J11. Madrid, tS%.
LA GUERRA CUBANA. 804 con risol uzione sulla v ia dellè riforme giuste e necessarie (1). Le r ivoluzioni del 1868 e del .1876 precip itarono gli av ven imenti: ~tlla Restaurazion e ben venti leggi stat utarie furono largite all'isola che fu assimilata alle province spagnuole. Ma la lotta era durate dieci anni. La guerra di Secessione che condusse gli Stati Unih . alP abolizione della schiavitù. ebbe un contraccolpo nell'isola. · Appunto nel 1868 i liberali di essa, traendo profitto del malcontento causato dall'applicazione del nuovo sistema tributario ed incorao-giati dalla rivoluzione. di Spagna che b rovesciava dal trono Isabella II, levarono il vessillo della. rivolta. E . domandarono l'abolizione della schiavitù e l' indipendenza dell' isola di Cuba. Il moto ebbe principio a Yara, nel fertile distretto di .Manzanillo, ed ebbe a capo il · causidico Emanu ele Oespedès. In breve la sommossa dilagò per t,utta l'isola, specie pei terreni che aveano più ricche le piantagioni e più folt i gli schiavi. Era lo scorcio del1' anno 1868. Il marchese di Stinta Lucia, ft Porto Prin cipe, largì la libertà a' propri schiavi a patto che combattessero per la causa dell'indipendenza dell'isola e l'esempio fu tosto seguito. In breve s'affrancarono dalla sòggezione di Spagna i distrett.i orientali ed appr esso i centrali . La. repubblica ct1bana fu proclamata. D'allora comin ciò quella lotta acerba e continua fra insorti e tru pp~ d i Spagna che durò dieci anni. 'renninò con la convenzione o capitoh1zione di Zanjon (10 febbraio 187? ) accettata dalla Giunta pr ovvisoria del governo di Cuba e dal maresciallo l\iartinez Campos, còmandan te in capo del corpo spagnu olo destinato a pacificare l 'isola. · I pàtti della c·apitolazione imponevano l'ordin amrnto politico ed am ministrativo di Cu ba all'esempio d i P orto R ico, l'amnistia dei delitti politici e la liberazione dei prigionieri di guerra, l'emancipazione dei coloni asiatici e degli schiam. che av evano combattnto nelle fi le degli insor ti.
(i) Jfinisterio àe Utl·r arnitr. -
l uD ta inforrnitlion de Ultramar. -
Madri(! , !.869.
LA
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GUERRA CUBANA
1\1:a la gra..nde g aerra avea lasciato dei postumi. T erminata dopo d ieci anni d i lotta perchè gli insorti si erano stremati d i forze, essa continuò nelle guerriglie, così bene adatLe alla topografia dell'isola ed allo ·spirito dei suoi ~bitan h: il pe~ r iodo fu denominat o della gu,er,·a cliiquita, ossia piccola g uerra, ed in essa si acqu istò fama il generale Polavieja. Le caratteristiche d i questa prima e lunga guerra separatista furono anzitutto gli sforzi impotenti d egli Spagnuoli a soffocarla. le perdite enorme cui an daron o incontro a cag ione dell'inclemenza del clima e della poca salubrità delle r egioni ed infine l'assenza di risultat i decisivi nello sviluppo della campagna di r epressione. Gli insorti furono quasi sempre poco numerosi, o meglio non fu possibile valutarne la forza in base a dati attendibili e sicuri. Si stimarono quindicimila combattenti, bene armati, ap· provvigiemati e sostenuti dalla vicina r epubblica americana ; ma sopratutto singolarmente favoriti dall'abitudine al clima della pat ria isola, dalla profonda conoscenza del terreno sul ,quale combattevano e dalle intelligenze con ogni classe di popolazione. Le bande formavansi nella massima p ùte con uomini a cavallo, ciò che dava alle medesime u u~ grande Tapidi'tà e fac ilità di movimenti. Alla moda degli antichi -dragoni nelle guerre del secolo passato: og ui cavaliere prendeva in groppa u n fante ~ ra.pidamente, a stormi, gli insorti p iombavano in mezzo agli accampamenti spagnu oli, predavano incendiavano e distruggevano i convogli, sorprendevano ,guardie e distaccamenti avanzati . L'arte consisteva nel fare un grande vuoto innanzi alle -.truppe spagnuole 1a.nciat e all' inseguimento, e a frazioriare le bande degli insorti in piccioli nuclei che piombavano sulle colonne e le battevano separatamente. I 18,000 uomini di guarnigione n eÌl'isola ne forono scon.certati; la marina non aveva . navi sufficienti a r eprimere il contrabbando delle armi e delle munizioni. Nel 1869 l'insurrezione dilagò nel territorio di Cinco Villas e lo mise a soqquadro : si escogitò anzi una specie di muraglia n ella parte · più ristret ta dell'isola, cioè n elle adi.a cenze
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di Porto Principe : da ì\fo~·oni, non lunge dalla costa settentrionale, a Iucaro sulla costa meridionale si levarono delle a.battute per oltre cinquanta metri di profondità. La creazione di questa specie di muraglia della Cina, afferma la Revue 1vfilitaire cle l' Ht1·ange1·, durò un anno . iutiero di l,woro. . La campagna dei dieci anni costò alla Spagna un miliardo di pesetas e circa 75 mila uomini posti fuori combattimento~ o per morti, ferite o malattie! Non era ancora ~stinto il grc1nde fuoco della decennale insurrezione, che il generale Polavieja, luogotenente del maresciallo Blanco successore di Martinez Campos, prevedeva imminente una nuova guerra.. · Frattanto abolivasi progressivamente la schiavitù, ma a umeutavansi \ balzelli per saldare le grosse partite di credito contratte dalla Spagna all'epoca della grande lotta. Lo sbilancio economico dell'isola creò la tabe degli « assegnati » e per essi uno squilibrio ed una perturbazione considerevole nella grande e nella piccola. finanza dell'isola. È facile comprendere come ben presto il part,ito dei malcontenti, sgominato durante la g uerra, riannodasse con vigorosa mano le diradate :file. R eclamassi ad alta voce una niodi:ficazione . nella ra ppresentanza comunale e provinciale, una migliore e più equa distribuzi<;me dei t ributi ed infine · la creazione di un'assemblea cubana. Gli autonomisti più radicali alla cui testa fortemente a,ffermavasì Maceo, proponevano riforme ancora più sostan~iali, vale a dire una costituzione sul tipo delle colonie inglesi e che l'amministrazione di Cuba fosse rimessa ai nativi dell'isola. Il generale Polavieja fu richia1mito in Ispagna e l'audacia dei rivoltosi non ebbe più limite ·alcuno: La propaganda separatista si fece pubblicamente, ebbe i suoi organi di giornalismo, le sue agenzie e le sue aderenze nella vicina repubblica americana. Frattanto il gabinetto del ministro Sagasta promulgava. nuove riforme. 1\fa tardive o insufficienti c'.he fossero non im pedirono lo scoppio di una nuova rivoluzione a Cuba, incoraggiata con
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armi, 00n uomini e con danaro dalla Giunta rivoluzionaria. di New- York. , I primi moti scoppiarono dapprima nella provincia di Santi~go di Cuba all'estremo capo orientale dell'isola. Era il febbraio del 1895 : due bande di insorti avevano levate le armi e minacciavano di empire di g uerriglie t utta. Cuba. 'L'una forte di 200 uomini occupò il villaggio di · Baire, a settentrione della Sierra Maestra, l'altra non magg iore di 150 uomini si riannodò a Guan tanamo, buon ancora.ggio ad oriente di Santiago. '~uest'ultima banda soltanto, a quanto affermano i documenti officiali, era provvista · di armi e di qualità scadente assai. Aveva 11 capi un certo numero di condottieri o forusciti molto noti nella decennale guerra separatista; Gu ilermon .ìVfoncada, Garzon, P eriquito Perez e Quintino Bauderaz. Al ,primo romore della rivolta il generale Callej a, governatore generale dell'isola proclam~ il giudizio statario. Il generale Lechambre, comandante militare della provincia di. Santiao-o ricevette l'incarico di ordinare delle colonne vo. o lanti per inseguire , e disperdere gli insorti. Ma il gener ale Callej a non disponeva che di tre reggimenti di fanteria, cioè di 3600 uomini, di uno di cavalleria, di due sezioni ·da piazza e d i un mezzo migliaio di g uardiea ca.vaHo. ln complesso di molto meno di cinguemila combattenti e circa mille ca.valli. Cominciò a llora il richiamo affannoso dei rinforzi dal1' is.o la e dalla madrepatria, e la Spagna vi rispose con sollecitudine e con slancio mirabili. Il 3 marzo 1895 salpò il pr'imo battaglione di rinforzo dall'Avana a Santiago; subito dopo il generale Lechambre· chiamò i presidi di i:lfauzanillo, di_ Santiago e di H olguin e li raccolse nelle adiacenze di Baire contro il focolare dell'ins urrezione. Diede a comandare queste truppe al generale· Garrisch, un prode e sperime\}tato soldato delle passat eguerre cubane. Nello stesso tempo il tenent1:1 colonnello Bosch correva con pochi battaglioni da Santiago d i Cuba verso G·uanta-
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namo, per incontrar e le guerriglie di Periquito P2rez e di Brooks e degli altri capi insorti. Le coste della provincia furono attentamente guardate da tre cannoniere, così si aggiunse ben presto l' i~1crociatot·e · Venaclito che venne dall' .Avana. Il 4 marzo il tenente colonnello Bosch raggiunse nelle adiacenze di Ulloa le bande d.el P erez e le sbaragliò completamente. · Da sua parte il generale Garrisch. penetrò il 6 marzo in B aire e e;ostrin$e le bande insurrezionali ad abbandonarlo. P areva che la quiete fosse ritornata nell'isola ed il foco lare .della rivolta prestamente o felicemente soffocato, quando ,g iunsero dagli 8tati-Uniti nuovi avvisi di apparecchi guerreschi e la noti7.ia della trama di una più vasta e complessa insurrezione che do,·eva abbracciare l' isolp, tutta. Tosto, al 1° marzo, il governatore spagnuolo decise la formazione ài un battaglione di fanteria che riceve tte il nome di P eninsitlar-e, in ciascuna delle sette zone militari del!' isola. Questi bat taglioni componevansi di volontari e di nuclei di reclutamento provenienti dalla Spagna: formarono una specie di amalgama appena cementata e r icevettero nome e n-µmero d'ordine in corrispondenza alla relativa regione di forma7.ione. Gli avvenimenti incalzavano. Si attendevano dalla madre patria circa settemila giovani soldati aesignati a prestar serv izio nelle colonie, munizioni cla guerra, armi e cannoni da montagna. Anche la squadra navale dcll'.Avana dimostratasi insuffi.ciente ad impedire il traffico delle ar mi ed il contrabbando <li guerra fra gli insorti ed il comitato americano per Cuba venne opportunamente rinforzata. Dall'8 al 12 marzo si avviarono int anto a Cuba i primi :rinforzi spagnuoli. Disi'inpeg nava il servizio .la Campagnia Transallantù:a eh& nell'intervallo di tempo sopra· menzionato -con cinque grandi piroscafi, ( San Domin go - A l/ònso · XLII - 1lntonio Lope;; - Leone XIII - Alfonso XIJ) provvide al trasporto di sette battaglioni in completo assetto di guerra .e for ti di circa 900 combattenti ognnno. Ogni battaglione di
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--rinforzo . componevasi di sei compagnie. Le nuove truppe -sbarcarono a .Cuba dal 20 marzo in poi. Ma nelr intervallo di t empo la situazione si era singolarmente aggravata. Grazie all'attività di .Antonio ::Y.fa.ceo, capo insorto e distin~ tosi assai nella decennale guer ra separatista quale capo di sta.to maggidre dell'esercito insurrezionale, le guer riglie e le bandé si erano moltiplicate come per incanto. Dall'angusta zona di Porto P rineipe, Santa Clara e Santiago la rivolta si comunicò rapida e possente a tutta risola e sorprese quei medes imi .bO'OVernanti spagnuoli che si lusingavano di averla spenta in Baire. Dal 10 marzo le colonne spagnuole avevano sostenuto alquant.i scontri di guerriglie a J3ayamo, a 'an J uan ed a Solies ; -e nel medesimo tempo,sorpresa dal rapido incalzare di questi .avvenimenti, la squadra spagnuola incrociando da un capo all'altro della lunga isola, non basta,·a a raffrenare lo sbarco -di insor ti e di capi. Gli avvenimenti ebbero un contraccolpo nella S pagna ed .al gabinetto liberale del Sagasta successe il conservatore di Canovas del Castillo, col generale Azcarraga al dica-sterio della guer ra e l'ammiraglio Béranger a quello della marina. La risoluta e precisa volonta della nazione spa.gnuola .pane per un momento incarnarsi nella persona del Oanovas. Egli riassume le volontà sparse in un'unica parola d'ordine, le precisò e tracciò loro una sicura linea di condotta. Ed -ebbe a coadiutori valenti nell'opera il ministro della guerra, t enace ed ordinato lavoratore e dotato di quel!~ qualità che ·si richiedono appunto nell'organatoreclegli eserciti. Talmentechè lo truppe spagnuole dotate fino allora di vecchi fucili ,e di vecchi cannoni, ricevettero in sua mercè innanzi all'inimico, ed in pieno stato di guerr a un nuovo e perfetto arma,mamento. P er le cure del generale .Azcarraga e del collega :per gli affari della marina, dngentoventimila comba.ttenti pa~sarono dalla Spagna &. Cuba, in pieno assett o di guerra, a mille · cinq1.1ecento leghe dalle ri,,e della madrepatria. .Queste operazioni parvero e furono un portento, e la Spagna 52 -
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a buon diritto può andarne gloriosa- e ritrarne i migliori ausp1z1 di fortuna nella lotta avvenire. Ano slancio degli uom1m corrispose l'appello caloroso deìla finanza: Canovas.. d imandò quattrocento milioni e la nazione gliene diede oltre , seicento. « La nazione spagnuola lotta e lotterà, così disse il primo-· « ministro di Spagna, essa no:ù è arbitra dei destini della. « guerra e poichè essi sono nelle mani dell'Onnipossente,« Egli deciderà ..... Ma non aver più speranze non è del po« polo spagnuolo! (1). )> . _ E la guerra si apparecchiò lunga ed acerba, con pertmac1a·, di propositi, con fede, con volontà ferma ed incrollabile in ogni contraria fortuna.
II . . L'uomo della situazione doveva essere nuovamente il ma.-resciallo Martinez Carnp0s, il pacificatore della prima grande· auerra cubana. Risoluto di t~·arre partito dagli ammaestra:i.e~ti della precedente lotta e della guerra carlista, cui egli; aveva a,ttivamente partecipato, il generale l\fartinez Campos: si mostrò subito propenso ai partiti estremi e desideroso di compiere uno sforno deciso ed energic!o affine di soffocare· 1 la rivolta a'suoi pri'mi palpiti di vita convulsa. I re ite1:ati invii· di uomini e di danaro avr ebqero indarno logorate le forz edel1a n,azione e cresciuti ardire e baldanza alla rivolta. Nè il governo tardò a corrispondere alle giuste esigenze de!\ maresciallo Campos. Era il principio di aprile 1895. Col n uovo generalissimo-, salpavano da Cadice un battaglione di fanteria marina e circa. seimila uomini in rinforzo ai servizi e presidi dell'isola.. r quattro battaglioni di cacciatori che erano a Porto R ico do-" . vevàno passare a Cuba ed accrescer e il numero delle forze·, messe .a disposizione del maresciallo Martine4 Campos. (l)
Discorso di M. Canovas ciel Castillo al Senato nella seduta do! 1° Iugl10 !896.:
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Il 10 aprile un decreto r ichiamava alle armi le truppe in congedo, affine di colmar.e i vuoti causate dalle spedizioni nell; esercito della madrepatria: tre11taduemila uomini accrebbero così le forze milita.ri della Spagna. In questi frangenti il generale Martinez Campos sbarcò a Santiago di Cuba il 16 aprile. Era suo disegno di occupare con .f orti presidi di difesa, o di osservazione i p unti dell'isola più importanti nei rispetti tattici, di usare moderazione ed indulgenza verso gli insorti, come ne aveva usato ai tempi della guerra carlista, a Sagunto, allo scopo di restituire con la persuasione e la bontà la ricca e prediletta isola al domi°:io della Spagna. L 'esercito di spedizione usciva. in questo mezzo rinnovato dalle abili mani del ministro Azcarraga: battaglioni compatti salpavano dai porti della madrepatria, con assetto mirabile di guerra, con molta fede e molto entusiasmo. E nell'aprile .la situazione non cambiò, gran fatto nell' isola, da parte degli insorti: o fosse attesa per nuovi apparecchi o tema a cagione d i quelli che la Spagna stava apprestando, ·essi non tentarono nulla di riso! uti vo nè accennarono ad allargare le fila delle loro guerriglie. J?iccoh scontri er ano avvenuti a Monte Veràe a Palmarito ed ,L Ciego Rioia: il comitato americano affilava intanto le armi e soffiava in quel fuoco. Il 14 aprile preser o terra a Baracoa i d ue famosi capi degli insorti Massimo Gomez e J o::1è ì\farti. Parve allora che l'insurrezione assumesse · di un subito carattere ed indirizzo deciso, è tale da destare giuste apprensione anche nei più. ottimisti di- Spagna e di Cuba. Massimo Gomez da ~an Domingo contava allora 67 anni ; Era stato comandante delle milizie insorte al tempo della grande guerra separatista e si era acquistata buona fama di capo valente ed energico : J osè l\farti era stato presidente del comitato centrale rivoluzionario per Cuba ed aveva diretto tutti gli apparecchi della insurrezione del J.895. Il generale '1\fartinez Campos lanciò subito un proclama che prometteva l'amn istia a tutti gli insorti. In pari tempo
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appareoohiossi a reprimere la r~volta con_ le for~e _che aveva condotte ·seco dàlb Spagna, e ad attuar e 1 termm1 del programma che si era proposto. . . . Importava sovratntto ordinare la difesa terntor1ale, .~ehmitare la responsabilità ed i limiti d el comando . P ercio la pi·ovincia di Santiago di Cnba venne ordina.ta in tre zone distinte : La prima stendevasi _al sud della Sierra Maestra ed ebbe a capoluogo Santiago di Cuba e fu data a . coman~ar~ al generale Salcedo; la seconda comprendeva 11 terntono a mezzodì del fiume Canto ed ebbe a c.apoluogo Bayamo. A comandante di quest'ultima zona m ilitare fu preposto il aenerale L achambre (1). La terza infine s tendevasi a settenfrione del fiume Canto ed ebbe a comandante il generale'" Suarez 'Valdés, che si stabili. nella città di Holguin, nella pianura di Santiago di Cuba.. . . . . . . L.e truppe che erano nell'1sola ed 1 nnforz1 sopraggrnnt~ furo110 ripartiti in sei b rigate leggere. Le comand~Lr ono 1 a enerali Suero, Garrisch, Bazan Echague, ed i colonnelli S antocildes e Copello. Ebbero il compito di moltiplicar e i distaccamenti e le colonne leggere per tutti i punti della zona sottoposta, di adoperare i volontari, i .gendarmi e le m ilizie paesane allo scopo di acquistare p recisa notizia del terreno e delle sue r isorse. Già un'ordine anteriore del generale Calleja aveva prescritto l'aumento delle guerriglie montate. A mezzi squadroni ed a squadroni iutieri esse furono aggiunte ai battaglioni nuovi aiunti dalla madrepatria" perchè servissero loro di auida : da rischiaratori del terreno. Il generale iVIartinez b Campos provvide a chè questo servizio fosse completato, ed ordinò la creazione di nuove guerriglie di cento a centocinquanta cavalieri ognuna, con uomini tolti dal paese e condotti da ufficiali dell'esercito. Così fu creata una nuova guerriglia a Porto Principe, t ra a Santiago di Cuba, una a .Manzanilla ed una a Bayamo. , (ll
1/evue ;,,wt,i,ire <Le l'étrnn.ger, ·1896, I , pag. 228
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Con gli uomini che erano rimasti dopo la formazione delle brigate leggere, il generale Martinez Campos ordinò due nuovi battaglioni peninS\llari che furono 1'8° ed il 9", e rinforzò di un altro battaglione i reggimenti di linea, }[a.ria Cristina e Alfonso XIII. Infine , i ncalzando g li avvenimenti dopo lo sbarco nell'isola dei due famosi capi insorti, vennero chiamate da Porto R ico a Cuba tutte le truppe disponibili, tosto che furono poste uél conveniente assetto di guerra. .E contemporanei a questo provvedimento andarono formandosi i servizi. Quello del vettovag liamento facevasi ognora p iù çl iffì.cile per il contegno d elle popolazioni insorte, quello sanitario richiedeva mezzi ed apparecchi a dovizia per l' infierire del clima, delle febbri. e per il crescere della mortalità. Furono perciò ordina ti ospitali da campo in Holguin, in Bayamo, ili Manzanillo, in Mayari e Victoria de Las Tnnas, ed aggrandito infìue quello di Santiago di Cuba. S'accrebbe il personale medico del!' isola 0 fu chiesto al ministro Azcarraaa il sollecit.o invio d i nuovo 1hateriale sanit.ario. b Per quanto concerne il servizio di vettovagliamento, 1·1 generale Martinez Campos ordinò la formazione di grandi maaazzini di viveri all'Avana, a Santiago, ad Holguin ed a o Gibara. Un accurato ed esteso servizio d i salmerie doveva assicurare il trasporto dei viveri dai magazzini avanzati alle trnppe distaccate: perciò in ciascuna zona furono ordinate delle compagnie mulattiere con pii che cento animali da soma ognuna. . E nel medesimo tempo il generale Matinez Campos moJtiplicava se medesimo. Percorse l' intiera isola affine di rendersi esatto conto degli umori della popolazione e dei bisogni delle truppe. Un mese dopo il suo arrivo sbarcò all'Avan.a dop~ aver visitato minutamente i circondari di .Manzamllo, d1 Porto Principe e d i N uevitas, i più atti vi foco lari dell' insurrezione cu bana. Diede promesse d i riforme, di indulgenze e di amnistia e ne r icevette assicurazioni di fedeltà alla Spagna da parte dei conservatori, d~i riformisti e degli autonomisti. V erificò il disagio economico delr isola, la rovina delle am-. ministraz ioni local i, il potente incoraggiamentu alla r ivolta
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che veniva d'oltre mare agli spiriti più ardenti e desiderosi. del benessere della patri,L isola. Ma il generalissimo della Spagna non disperò pertanto. Diede ordini al generale Arderius, comandante in secondo delle forze militari spagnuole, di vigilare attentamente al· l'estremo capo orientale : poscia, il 2 maggio, egli fece r itorno a Santiago dopo essersi reso esatto conto delle condizioni del circonda.rio di Santa Chiara.
Aveva indosso il piano generale per un governo mili,tare e politico dell'isola, e cioè la nomina a generalissimo ,di Massimo Gomez, di sopraintendente delle province di •Guantanamo e di Baracoa, di Antonio Macao . A Manzanillo ,e del Canto era proposto Bartolomeo Masso; ad H olg uin, Mogari e T unas, Francesco Borrero. Il piano rivelò a.dunque .un completo ordinamento della. insurrezione cubana, prepa·,ra.to da lunga mano con fede nelle proprie forze, ma con neo-Li aiuti che devono venire dagli americani. 'ma0o·aiore 0 · O E le guerriglie con questo mezzo si allargavano ed em•piva.no l'isola tutta, stimate n<:>n maggiori di 1500 uomini, .a.i primi. di marzo1 alla fine di maggio esse dovevano di 'certo superare i 6000, solamente n elle terre di Santiago di Cuba, .e se ne comunicava. il fremito alle pitl lontane che minaccioso -si agitavano ancor esse. Porto Principe sino allora. cred uta. ,tra11quilla, levossi in sedìzioni ed in t·.umul ti per cui. ' convenL1.e dividere le forze e moltiplicare F osservazione da un .-eapo all'altro della vastissima isola. Frattanto si av visava lo sbarco di manipoli di rivoltosi ,s11lle coste di Camag L1ey e pressavano . :Massimo Gomez a 1penetra1:e nelle terre di _q.uesta pro vincia, ricche per l_' alle~ va.mento di bestiame e di cavalli, ed interposte a guisa d1 ,eoneo tr.a il circondario di Santiago e quello di Villa. Clara. IL maresciallo -M artinez Campos chiese allora, nuo:vi rin·forzi a.Ha madrepatria: dieci squadroni di cavalleria leggiera , .a lqua.nti battaglioni di linea, riufo1·zi di truppe tecniche e ,di artiglieria. Il generale Azcarraga rispondeva sollecita.·mente con slancio alle r ichieste. IL generale Jiartinez Campos contava all'arrivo dei nuovi rinforzi di mantenere un'attitudine difensiva sino all'otto,b re p1:ossimo e quindi di riprendere l'offens iva risoluta, da ~Santiago di Cuba a Santa Chiara, intraprendendo ope~a.zioni r egolari con colonne provviste di artiglieria e cavalleria.
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Ma in questo tempo non stavano inoperose le armi. L e guerrigl ie degli insorti si scontrarono il 21 di aprile con n na colonna g uidata dal colonnello 'rejerizo o la scon:fì.ssero non lungi dal villaggio di Yaguas. Gli Spagnuoli privi di soccorso, attorniati da ogni parte, in paese infido, dovettero arrenàersi ad una guerriglia di poco inferiore ai mille uomini. Il l maggio il generale Salcedo alla test;a di un distac· ca.mento del 2° battaglione peninsulare e del reggimento di cavalleria F ernando- Cortez, disperdeva una b~.nda condotta dal ribelle Quint ino Banderas a Loma l\fogote. Otto gieirni appresso il 9,) battaglione peninsulare, uno degli nlLimi nuovi formati <lai generale Mar tiuez Campos, respingEwa vittoriosamente dal villaggio di Cristho un primo attacco condotto dti J m;è lVIaceo. • · Il J 3 maggio. circa n.1ezzo migliaio di uomini del reggimento di fan teria Simancas, al comando del tenente colonnello Bosch, teneva testa alle guerriglie coalizzate di J osr e di Antonio 1\'faceo impadronitesi, delr importante posizione di Jovito, sulla destra riva del fiu me Guibo, ad una decina di chilollletri da Guantanamo, I nfine il 20 maggio un 'altra colonna agli or dini del tenente colonnell o Sandoval batteva a Dos Rios, villaggio posto sulla destra del Contramaestre, un gruppo di bande insurre· zionali a,lla cui testa era Massimo Gomez. Fn appunto in 'luesto scontro molto sanguinoso pE:r en· tram be le parti che J osè lVfarti, il preconizzato cape• politico della sommossa cubana. troYÒ la mor te. 0
{ Continua).
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' NOTIZIE POLITICO - MILITARI
NOTIZIE POLITI00-1fILIT ARI La guerra che si temeva da tar1t9 tempo fra gli Stati Uniti e la Spagua, è scoppiata malgrado i. buoni uflhi del Papa e delle potenze e_uropee. F u procrastinata di pochi giorni per una differenza tra la mozione votata in proposito dalla Camera degli Stati Uniti e quella votata dal Senato . In ambedue si era deliberato d'intimare al la Spagna lo sgo mbro di Cuba e costringervela colla fo1:za in caso di rifiuto ; ma il Senato voleva· riconoscrre Cnba come repubblica indipendente e la Camerad'accordo col Presidente, non voleva; forse per non contradd irsi quando (se la vittoria arriderà agli Stati Uniti) si delibererà l'annessione di quelI'. isola. Per comporre il dissidio vennP, nominata una Commissione inter- ' parlamentare, cioè composta di membri dell'uno e dell'al,tro ramo del Parlamento, la quale votò nrrn mozione unica, approvata poscia dal Se-· nato e dalla Cam era. In questa mozione si ch iede lo sgombero di Cuba da parte della Spagna; senza accennare al riconoscimento della rPpub-. biica cubann . Conforme a questa mozione il governo degli Stati Uoiti reçlasse· e· consegnò all'ambasciatore spagnuolo un ultimatum con cui si chiede alla Spagna l'abbandono..,dell' isola di Cuba; tempo quarant'otto ore· !1lla risposta. '" · L';11nbasciatore rispose immediatamente chiedençlo i suoi passaporti.
*" * Frattanto in Ispagna si radunavano le' Cortes e la llegina Reggentefaceva il discorso inaugurale in cu i, dopo aver.accennato al la sitnazione, , diceva : «·Le difficol1.à dell'avvenire non sa ranno superiori al le fo rze ed al la· energia del paese. Con una nrnrioa ·e con un e$ercito gloriosi, col la concordia della nazione e coll'.1iuto di Dio, trnverseremo, come i nostri antenati,, onoratamente, una crisi provocata senza ragione e senza giustizia . » Qualchr giorno dopo fu pubblicato uo decreto che +Jroclama va lo sta todi guerra fra la Spagna e gli Stati Uni ti.
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Il decreto soggi uoge che la Spagna aderisce ai princi pii della dichiarazione di Parigi del ,J 856, cioè, che la bandiera cop re la merce salvo. il contrabbando di guerra . Il decreto, però, fn form ale risP.rva su l diritto della Spagna di praticare la corsa quando lo giudichérà opportuno, Da una parte e <lal.J'altrr, cùmiociarouo subito le operazioni militari,. cioè movimenti di navi e di truppe. , La Spagna chiamò sotto le armi 30 mila uomini ; nell'isola di Cuba, il quanto si dice, ve ne sono già più di ·,100 mila. Gli Stati Uniti dal canto loro avevano già aperto grand i arruolamenti , prima ancora che la guerra fosse decisa, sapendo ch'essa era inevitabile;. ed avevano pur fat to acquisti. di navi in Inglii lterra e in Germania . Il PresiMntc degli Stati Uniti ptlbb licò un proclama con cu i si noti fi ca il blocco deLI ' isola di Cuba. La Spagna fece partire in tutta fretta per Cuba le sue uavi da guerra,. Grando entusiasmo regna nel paese, nel l'esercito e nel la marina spagnu ola. L'a mmiraglio Villel i, in una allocuzione ngl i equ ipaggi, avendo detto che « i timorosi restassero a casa • gh fu risposto con entusiastiche gri da « Torneremo soltanto vittoriosi! » 1 Fino al momento in cui scriviamo non giunse notizia di scontri; solo qualche nave mercan til_c spagnuola che si trovava nei paraggi americani , venne cattu rata. Non parleremo dei piani che si attribuiscono all' uno o all'a ltro dei · belligeranti, perchè sono tutli fondati su ipotesi che gli -avveni meoti possano variare. Io termini generali è però credibi le che gl i Stati Uniti cerchi uo aozitutto di distruggere la llotta spiignuola in battaglia navale, per potersi quindi ani schiare a mettere in mare un convoglio rii sbarCG per Cuba. Ci riu$ciranno? Vedremo.
* "* Attualmente yi sono alle An tille tre incrocia.tori ital iani: il Ba1i:;an , la Calabria e l' Umbria. Presto pa rtirà a quella volta· il Ca.rlo Alberto col contrnmmiraglio Candiani che assu merà il comando del la squadra. · Queste navi sono ritenute piucchè sufiìcienti per ogni e•:entualità, te. nuto conto che a Cuba, tea tro della futura azione, gl'italiaoi residenti: possono contarsi sul le dita. Riguardo ai provved imenti del governo italia no per tutelare la libertà dj commercio e di navigazi.one in vista della guerra ormai dichiarata,.
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cliede impo1·tanti sch iarimenti al la Camera dei deputati, nella seduta del 23 corrante, l'on. Visconti-Venosta, ministro degli affari esteri. Eccone un sunto: Non appena il dissidio tra gli Stati Uniti e la Spagna parve poter condurre ad aperta o,tilità, il Governo del Re non mancò di preoccuparsi . del le conseguenze che avrebliero potuto derivarne p3r la navigazione ed il commercio dei neutri, tenuto conto sopratutto della circostanza che. nè gli Stati Uniti, nè la Sp_agna figurano tra le rotenze che hanno ade-.· rito alla Dichiarazione di Parigi del '16 apri le 1856 (Convenzione che vieta la corsa). A tale fine ci siamo mes:;i in comnnicazione con quel li w1 i Governi europei che nella eventualità di un confl itto armato tra la Spagna e gli St~ti Uniti avrebbero llVUtO la maggior somma d'interes!ii da tutelare, Mentre questo scambio d' idee si veni Vll svolgendo, il Governo degli Stati Un iti ti faceva di sua iniziativa perveni'rc la notificazione ufficiale <lei principii di diritto marittimo acni hn risoluto di 'atlener$i nella pre- _ sente guerra. Reco sostanzialmente i termini della notifie11zioue : « 4u La bandiera neutrnle copre la merce nem ica, ec..:ettuato il confrabhllndo di guerra; « 2° La merce neutrale, eccettuato il contrabbando di guerra, non è passibile di cattura sotto bandierà nemica; . « 3° Il blocco, per essere osservato, deve essere effettivo. Iolìne il Goveroo degli S:ati Uniti non intende usare il diritto di corsa. » Niu na notificazione ci è fino ad ora pervenut:1, eirca la pre~ente materia, dal GoYerno spagnuolo, ad ogo i modo i~ Goveru9 sp iegherà per . la tutela degl' interessi del commercio e della navigazione 'i I ma;simo impegno e la più assidua di ligenza. 'f
,.. * ' ' La Gazzetta ufficiale ha pubblicato nella parte nflìci,de, la seguent~ notificazione di . neu tralità dcli' Italia nella guerra tra la Sp3gna e gli Stati Uniti d'Americ:-1 . « La Spagn:1 e gli Stati Uoiti d'America trovandosi in i_stato di guerra, e !.'Italia es,eudo in pace con entrambe quelle poten_ ze, 11 Governo del Re ed i cinadini del regno ha nno l'obbligo di scrupolo5amente osservare i doveri della neutral ità, conformemente alle leggi in vigore ed ai princip:i genera li del diritto delle genti. Coloro i quali violassero quest( doveri, non potranno in vocare la protezione del R~gio Governo e de1
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-suoi agenti, ed incorreranno anche . nelle pene comminate dalle leggi speciali e generali dello Stato». La stessa Gazzetta iifficiale riprodusse· poi, nella parte non ufficiale, le disposizioni di legge presentemente in vigore circa la neutralità dei porti e circa le pene per le trasgressioni agl i obblighi del la neutralità . l"
* * Nella seduta del 27 corrente vennero in discussione al Senato due progetti di legge che i lettori già conoscono: quello per l'indennità di equipaggiamento ai sottotenenti di nuova nomina e quello per )a sistemazione dei subalt~rni commmissari·. 11· Seuato li approvò ambedue con modificazioni di form:i che vennero accettate dal Ministero, ma hanno J' inconven iente di far ritornare i progetti stes~i al la Camera con inutile perdita di tempo. Nessun progetto· di legge militare fu discusso all:i Ca mera durnnte la quindicina, ma non sono prive d' intere5se militare alcun e risposte date da ll'on , Afan de Rivera, sotlosegretario di Stato per la guerra, 11d analoghe domande ·di alcun; deputati, / perciò ne porgiamo un çenno. Nella seduta del ,18 corrente tornò in ca mpo il fondo della sciolta Associaz,iane vestiario del quale abbiamo altre vo lte parlato. L'on. Santini che già aveva intcnogato sull'impiego di quest~ fondo il ministro della guerra, fece seguire ali ' inter,1·oyazione un' interpel./anza, chiedendo percbè' « il ministro ha permesso che s'inver tisse a beneficio di una Cassa a favore degli ufliciali in servizio atti1 0 il fondo della soppressa Associazione vestiario, çostituito con i versamenti e con 1a' percentuale· di aumento dall ' 1 al 5 per cento snl prezzo di acquisto, tranne pochi, dagli ufficia li attualmen te in posizione ausiliaria, in riserva o in riposo, » Rispose l'on, A.fan de Rivera che il Ministero dell a guerrn ha fatto di tutto per dare agli ufficiali a riposo tutte quelle giuste soddisfazioni alle crual i avc:vano diritto; non già per le pretese da loro affacciate sul fondo della discio lta Associazione vestiario, ma per qnei giusti e dovero,i riguardi che il Governo deve verso benemeriti uflìciali, che hanoo reso servigi :il la patria e potranno certamente renderne in avvenire altri non meno sensibili. Nella istituzione del la Cassa-ulTiciali . l'att.uale M_inistro della ouerra ha cercato di far entrare anche gli ufficial i pensionati a fruire dei" vantaggi del la Cassa medesima, e lo ha fatti:> in quei limiti che gli era possibile, tenendo conto dei minori oneri che hanno gli ufficiali gi ubilati 1
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di fronte a quelli clic sono in servizio permancnle; e ha fauo qualche c0&a di più: non solo gl i ha ammessi a fruire dei vantaggi della Cassa, ma ha voluto farlo in guisa ·che il loro amor proprio non fosse per nulla tocco , cioè a di re che es~i prenderan no i prestiti di denaro che. saranno l~ro fatti, con semplic~ ricevuta. r E meu1re agli ufficiali dell'eserci to permanente si fa la ritenuta ordinaria sullo stipendio, per i pensiona ti questv non si fa nè si può fo re e si deve creder loro completamente sulla pa rola . Recenlemenlc, in dn ta 15 aprile, (continuò l'on. Afan dc Rive'ra) il presidente dell;i. societit fra gli ufficial i pensionali ha proposto d'impie~are i! fondo della soppressa associ:izione vestiario in una istìtuzionc perpetua di soccorso a prò degl i ufficia li pensionati del presente u dell'avvenire, colla quale, ol tre all'o iuto in dali casi agl i uffi ciali , alle vedove ad agli orfani, ~i concederebbe altrc;ì il ribasso sui viaggi fe r. . rc,v1ar1. Il Mini stero, solleci to sempre della sorte deg li ufficiali pensionati, noo è aiieno da ciò, ed ha già concretato degli studi ptlr vedol'C di otten ero dei ribassi fe rrovinri per gli uf(iciali pensionati, e credo che sullo un r.erto punto di vista essi abbiano anche que~to diritto. Tullo ciò si farebbe in modo che le società ferroviarie non venissero a risentirne danno alcuno. Dunque per questa parte il Ministero del la guerra fo rà ciò che pnò per migliora re la sorte degli ufficiali pensionati. Ri mane la questione del!' impiego di que~to fondo come la inLendono gl i ufffcia li medesim i. Però la Camera comprenderà che per fare quello che essi vorrebbero, bisognerebbe che le disposizioni dote per le Casse ufliciali (che sono state accettate veramente con grande compiacimen to da tulli e ci1e, di rò di più, hanno procurato elogi all'amministrazio~e della guen a anche all'estero, anche da ch i a fa rci elogi non è molto propenso) fossero revocate per clnrc u-n altro impiego a <1ues1.o fonci o. Ora ciò non è possibile nè da questa' nè da nessun'altra amm inistrazione della guerra, special mente percbè verrebbe a crearsi un dualismo pericoloso fra la classe degli urfkiali in :3ervizio permanente e l'altra degli ufficiali in congedo. Però io non esito a dichiarare all a Camero che <rualorn questa Cassa ufficiali, In quale fu nziona soltanto dal 1° gen naio ultimo, non dovesse dare quel risultato che il )iinistero della guerra si augura, e che si riconoscesse opportuno non fnrl a funzionare cosi come è, il Ministero della guerra nel reimpiego di questo fo ndo terrà qnch e conto delle rnccomandar.ion i e proposte che gli furono fatte dal presidente delln Socictit degli nffici:ili pen,ionati .
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~ella seduta del 20 corrente lo slcsso on . Man de Rivera rispose .ad un'io terrognione degli on. Arlotta e Bosdari i qua li volevano sa pere «. se s' intenda nuche in quest'anno accord:1re l';:1mmissione per esame al secondo ed :il terzo corso dei collegi mi lita,\ come giit si fece lo ~corsQ .anno, con beneficio dei giovani e con gr:inde utilità per couclizioni morali ed economiche dei collegi stessi ». Con regio decreto ,13 ngosto 1897, (rispose il sottosegretario di Sta to) i collegi militari vennero pr,r tntti gli effetti legali pare~!!iati :igli istituti tecnici (sezione fisico matema1ica). ._ ' Ora l'ammi,siooc al pri mo anno di istituto tecnico ha luogo, o senza esame present.a odo la licenza tecnic:i , o cou esame su determinato materie. Perciò anche per i collegi n1ilita ri si e questo 11000 stabi lito che l'ammissione al primo corso debba a,·er luogo per esa me o per ti toli . Per quanto rii wirda inrecc l'ammissione nlle cl:issi superiori alla ·primn, il r egolamento degli istituti tecnici stabili~ce che (( non si può essere inscritto agli esami di .imm issione ::id una classe superiore alla prima, o agli ~snm i di licenza, se prima non siasi ottenuta l':ipprovazion_c agli csam! di ammissi~nc alla prima classe o non siasi conseguita In licenza Lecn1cn, e non s1noo clecor.,i tanti anni quan ti souo quelli che il candidn10 :lvrebhe don1to spendere in un istituto governativo 0 pareggia to per essere ammesso all'esame al quale si aspira , . Stabilisce inoltre che ( l'esame di ammissione nd una classe superiore nlia pri mn di qualunque sezione del l' istituto, deve comprc11dere tulle le materi~ di studio prcscrille por le cl11ssi precedenti o partire .da quella io cui il candidato sia st:ito regola rmente :immesso o promosso ». Per conseguenz:1 se il Miuistero 1ella gue rra indicesse eccezionalmc1llc gli esami per l'ammissione al secondo. terzo o cruarto corso dei collegi, dovreblie attenersi a tali norme. Nello scorso nono si fu costrelli a fare ammissioni al secondo ed al terzo corso dei collegi militnri per esame, perchè già da alcuni :inni -era no rimaste gospese le amm issioni, e rerchè l' epocu in cui venne fu ori il regio decreto conceroeute la ricostituzione dei collerri militari e quindi il concor3o di ammissione ai medesimi, fu t.ale cl~e a molti giovani non ern più possibile procu r~r3i presso rrJ i istituti tee oici il titolo di studio necessario per presentars i agli e:ami presso gli istituti stessi.
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' In quest'anno non si sarebbe potuto chiedere l'autorizzazione al Miuistero dell'istruzione pubblica di fare altrettanto, perchè il concorso èstato indetto molto per tempo, sicchè gli aspiranti hanno agio di regolar.~i nel modo che credono più opportuno per procurarsi titolinecessari .
ancora procrastinato, ne avrebbe risentito danno essa stessa per la qualità della merce e ,pel maggior prezzo cui avrebbe dovuto sottostare.
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Nella seduta stessa l''on. Afan de Rivera rispose ad una in terrogazione dell'on. Valle sulle ragioni per le quali migliaia di domande per la pensione dei veterani del 1848 -49 non sono ancora state consegnatee sottoposte all'esame della Commissione. Le domande fatte in base alle antiche leggi (disse il sottosegretariodi Stato) &ono state sempre inviate regolarmente al la Commissione; le domande in base al la nuova legge 4 marzo •I 898, vengono trattenute al Ministeri della guerra in attesa che il Ministero del tesoro abbia compilato il regolamento per quesia legge, regolamento che detto )Ii, nistero ha avoca.io interamente a sè. Appena questo regolamento sarà redatto, il Ministero della gn(:Jrratrasmetterà qnelle domande alla Commissione l}el!o stesso ordine nel qnale sono pervenute al Ministero . · Del resto si può srnr tranquilli, cbe il Ministero della guerra è i· tutore naturale dei veterani ed ha tutto l'interesse perchè c1uesta povera gente possa aver ciò che le spetta. Nella seduta de.I 2i lo stesso on. Afan de Rivera rispose ad una interrogazioo(:J:dell'oo . Giunti« sui criteri séguìti per l'acquisto di cavalii ·., U'estero ~a preferenza dei cavalli nazionali, che si potevano avere a, miglior prezzo e sarebbero siati più r~datti al servizio mi litai'e ». La risp.osta dell'on. sottosegretario di Stato si compendia nel direche se si sono comprati all'estero è perchè non se ne trovarono di buoni all'interno. ' Uno ·degl i anni passati l'amministrazione militare trovandosi nella necessità cli provvedere per i .ventiquattro reggimenti di cavalleria circa H 00 cavalli di pronto servizio, le comm issioni incettatrici poterono. acquistarne solo 200. A metà giugno 1897 fu costretta l'amministrazione militare ad acquistarne 930 in Ungheria, di prouto servizio da 5 a 7 anni al prezzo, med io, portati in Italia, di lire 700. ' . Cçdesto acquisto, per l'epoca in cui fu fatt.o, non potè danneggiaregli alJevatori naziona li e, se l'amm inistrazione militare lo avesse, 1
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Fra le più interessanti disposizioni di ordine militare e!]1anate nel!& quindicina notiamo le seguenti : Il Ministero ha determinato che i sottufficiali e caporali · maggiori dell'artiglieria dn costa , da fort.~zza e delle compagnie ,operai .d' artiglieria siano provvisti, così io tempo di pace, come in tempo di guerra, di pistola a:· rotazione modello 89 eia truppa, con relativa fondina e cordon i. La dotaz:one di guerra di cartucce a pallottola per pistola, sarà di 3 p;icchetti ('18 carLucce) per ciascuno dei detti gradnati. Venne notificato çhe anche quest'annp gli inscritti di leva potranno fruire della tariffa militare tanto sulle solite linee ferroviarie e su quelle lacual i quanto sui · piroscafi d~l la Navigazione generale italiana per recarsi esclusivamente dal comnne al capolnogo di çircondario, nonsolo al tempo delle sedute ordinarie, ma, eziand io io occasione di quelle supplNtive e strnordinarie dei CousigH di lev11, e per ritornarne. Venne notificato che nella prima quindicina del mese di gingoo prossimo avranno principio in Roma gli esami di idonei tà per l'avanzamento ad auzianità dei ca pitani del corpo veterinario militare con anzianità a tutto il 1888, compresi quelli che possono concorrere aglt esami di riparazione. Il progrnmrna sul qua le dovranno aver luogo le relative prove, è quello stabilito dall'Atto .·J H del 1890. · I capi di corpo e di servizio i quali hanno alla loro dipendenza capitaui veterinari che si trovano nelle suaccennate condizioni, faranno pervenire al ?11ioistero, non più tardi del ,15 maggio p. v.., gli elenchi nominativi çli proposta compilati su deliberazione delle Commissioni compilatrici de!IP. note caratteristiche, e corredati dal relativo verbale. · L'ordine di ch iamata, il nome degli ufficia li esaminandi ed il giorno di presentazione alla Commissione esorninatrice, verranno indicati a tempo debito sul bollettino militare. · Venne pubblicato un R. Decreto per il quale tutti coloro che hanno. diritto, giusta le norme in vigore, al computo della camp3gna in Oriente sono pure autorizzati a fregiarsi della medaglia commemorativa delle guerre per !:indipendenza e l'unità d'Italia con una fascetta portantel'indicazione « Campngna •I 855-56 » .
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Coloro che già sono fregiati della medaglia stessa per altre campagne, aggiungeranno semplicemeute al nustro di detta medaglia, una -fascetta colla indicazione « Campagna . ·1855-56 » .
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Venne pubblicata la nuova _legge per assegni ai veterani delle ci,m, .pagne •I8.\.8:Hl così concepita: Art. 1, Il fondo di lire •1,250,000 per le pensioni ai veterani ·18t~8;t9, compreso lo stanziamento del capitolo n. 36 dal bilancio del tesoro per l'esercizio ,t898-!l9 è iscritto a uno speciale capitolo, elevandolo alla som ma di lire 1,600,000 nella quale resterà consolidato per l'esercizio .predeLto e per i successi vi. A.rt. 2. A cominciare dal •1° lugl io ·1898 gli· assegni port:iti dalle -leggi ,i- dicembre ·I8i9, n. 5168, 22 luglio 188•1, 11. 3.\.9, '16 luglio ·1882, o. !l98, 3 luglio ,1888, n. 5505, 2 marzo ,188.\.,. n. ,1958, 22 .iprile 1886, n. 3821:, 28 giugno 18\H, o. 35•1 e 2!~ dicembre 1896, n. 550, saranno anche lic1uidati ~i vetenrni . che abbiano unicamente fo u~ le _guer1-.: del ·184-8-49, od una sola di queste due campagne, ferme rimanendo tutte le altre condizioni stabilite nelle sovracitate lecrcri. . ~ç Art. 3. A datare da ll'epoca stessa, gli assegni ancora da liquidare .ai veterani saranno per tutti indistintamente di lire ·I 00 annue. Art. 4. Ove il fondo come sopra consolidato risu ltasse insufficiente a fornire l'assegno ·a tuLti i veterani, che ne giustificheranno i requi-· siti, la precedenza sarà accordr,ta ai più vecchi di età. Art. 5. Il Governo, in conformità al parere del Consiglio di Stato, è .autorizzato a coordinare e a pubblicare in un testo nnico le leggi per gli assegni ai veterani. I Esso è anci;e autorizzato, udito i I parere del Consiglio . di Stato, a .pubblicare il regolamento per l'appli<'a zione del testo unico . 1
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. * "'* ' Il Ministero fece noto che tl indetto un ,esame pei sottotenenti di complemento, arma di cnvalleria, i quali, possedendo la licenza liceale o d'istituto tecnico, ed avendo compiuto un servizio éffettivo di sei mesi almeno, corrie ufficia li di con1plemeoto aspirino alla nomini, a sotto·tenenti in servizio attivo permanente. Per essere ammessi ai detti esa mi gli aspiranti, oltre a riunire le ,due condizfooi suaccennate, dovranno: a)' non olt;·epassare l'età di anni 28 al ·IO luglio ,t898; b) essere celibi , o se ammogliati, dimostrare ,di possedere una rendita annua di lire :2'200.
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1 so ttotenenti 'c·he aspirano ad es~ere ammessi a tale esame presenteranno apposita domanda su carta da bollo d1 lire una: a) al rispettivo ~omandante cli corpo, se trovansi in servi zio; b) aie omandan te del di· ..stt·etto, nel cni territorio sono domiciliati, se in congedo. I comandauti di corpo e di distretto daranno corso gerarchicamente a . -siffatte domande, unendovi copia rii sta to di ser vizio del ricorrente, e per quelli che si trovano iu serv izio, nn rapporto sul loro modo di ,servire,· redatto dalla Commissione com pilatri ce dello note caratteri:stiche. Le autoritù militari superiori nel trasmettere tali domande devono ·esprimere l'esplicito loro parere sulla conven ienza, o meno, di ac..cogl ieri e. • Le domande di cui si tratta dovranno perveni re al Ministero non più ,tardi <lei 45 nrnggio pros.;i mo ven tlirn. ' I nom i degli ufficiali ammessi all'esame verranno a tempo debito ·pub'blicati su l Bolle.ttino delle nomine, ove sarà pnre indicato il giorno in cui essi· dovranno presenta rsi al la scuola ~l i cavalleria, pres~o cui . .-avrà luogo l'esame ste%o. Gli aspiranti ai quali sarà conferita · la nom ina di sottotenente di ca,valleria in servizio attivo permanente, saranno classi fica ti co lle norme -che verranno stabilite nel Regolamento di prossinl3 pubblicazione, prr :l'applicazione della precitata legge 2 luglio ·1896.
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li :Ministero in fo lazione al disposto della legge 22 luglio 1897 e del -relativo regolamento, ha stabilito quanto segue ri$petto alle hiciclette militari . Le biciclettH appartenenti all'ammin istraiione mil iwre sono esenti -dalla tassa, epperciò ·non devono essere nè denuuciate, nè presenLate per .trapposizione dello specia le contrassegno stabilito pei velocipedi di prorprietà privat.-i. Le dette biciclette saranno muu itc di una targhetta fissa, port;nte in.cisa la scritta: « Servizio mili.tare» sormoutaLa dalla corona reale; tali -targhette saranno allestite dall'officina di costruzione del genio di Pavia, · -n distribuite nel numf,ro strettamente necessario oer le biciclette effettivamente possedute dai singoli corpi ed uffìci. ' L'uso delle ,biciclette mil itari è riservato ai militari io di visa ; è però ,fatta faco ltà ai comandanti di corpo e capiservizio di permetterne l'uso ..agli ufficiiili in borghese, ed agli impiegati dell 'amministrazione militare, -53 -
ASNO Xl.l ii.
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i qual i dovranno essere in grado di comprovare la loro qualità, portando seco il libretto ferroviario. Per evitare .ogni equivoco nell'interpretazione delle disposizioni di cui si tratta, si avverte che l'esenzione della tassa è riservata alle sole biciclette di proprietà dell'amministrazione miliwe, epperciò i velocipedi di proprietà degli ufficiali e dei militari di ·truppa sono soggetti alla ìeggtl comune, e come tali devono essere denunciati pel pagamento della r.elativa tassa. Vennero chiamati, alle armi per 20 giorni: a) I mi litari di trupp11 di ,p categoria della classe 18·i 1 in congedo· illimitatq, compresi i sot.tufficiali , ascritti alla fanteria di linea, ai granatieri, ai bersaglieri, alle comaagnie di sanità, di sussistenza, che alla data del 2.2 maggio prossimo venturo si trovino nel territorio dei distretti d~· Cagliari e Sassari; q) i mi litari di truppa di ,ta categoria di classi in congedo illimitato· dell'esercito permanente, ascritti ai corpi anzidetti ed appartenenti a· qualunque distretto mil itare, i CJUilJ.i ne] detto giorno 22 maggio si trovino· nel territorio dei distrettt di Cagl iari e Sassari e che non risposero alla, chiamata delfa loro classe, per aver ottentltù il rinvio ad una chiamata successiva e si trovino tutt'ora in tale po5izi,:me; e) gli ufficiali di complemento nati nel 11871 etTeuivi ai reggimenti· di fanteria stanziati in Sardegna ed al b11ttagl ione ber,;aglieri distaccato. · a Caprera, e quelli medici, commissari e contabili effettivi ai distretti di Cagliari e Sassari, fatta eccezione, per tutti, di quelli provenienti dall'esercito permanente in qualità di ufficiali efiettivi. La presentazione dei richiamati di truppa avrà luogo per tutti il 2z maggio nelle ore antimeridiane. Roma il 27 aprile ·1898.
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NOTIZIE MILITARI ES·TERE AUSTRIA-UNGHERIA.
Att,menti nell<i marin<t da guerra. - La Nette Freie Presse del 5 aprile .riferìsce che il vice ammiraglio von Spaun, comandante della marina da guerra cieli' impero austro-ungarico ('1) ha presentato al con.siglio dei ministri un pr()getto relativo all'aumento della_marina da guerra, per la esecuzione del quale occorrerà un credito straordinario di 55 milioni di . fiorini da ripartirsi in dieci anni. Oltre a ciù resta stabilito che nel bilancio della marina debba annualmente essere inscri~ta una maggiore spesa di 500,000 fi orini per provvedere al necessario au rnrnto negli effettivi dr.gli stati maggiori e degli equipaggi. Coll'adozione di tali proposte la 1rnirina da guena dell'impero austroungarico raggiungerà nel '1 909 la seguertte forza: Hl navi da battaglia di 6,000 a 9,000 tonnellate ; 7 incrociatot·i di 2a classe di 4,000 a 7,000 tonnellate ; 7 incrociatori di 3• classe di UìOO a 2,~00 tonnellate; 15 torpediniere di alto mare di 3(i0 a 600 tonnellate; 19 battelli torpedinieri di 360 a 600 tonnellate. La flottiglia del Danubio aumenJerà di 3 monitori e 6 navi minori. Le nuove costruzioni devono essere eseguite nei cantieri dell::i monarchia; e quanto ai cannoni solo alcuni di quelli di grosso calibro saranno acquis1ati all'estero. Indennità vital-iz.ia ai decorat·i con meda.glia, a.l vcilor rn:ilitare. - In seguito a disposizione imperiale inserta nel N. i2 del Giornale militare austro-ungarico di quest'anno, coloro che dal ,JO gennaio 1898 furono o saranno decorati con medaglia d'oro o d'argento di -1 • classe al valor militare, avranno diritt9 per tutta la vita alla relativa indennità stabilita dai regolamenti. Finora il dii·itto alla 1ndennitù cessava in massima col cessare di essere ascritti ad una qualsiasi categoria dell'esercito perma · nente o della lanclwehr. (l) 11 la suprema autorità della mar ina da guerra dipendente per ò dal Ministero della guerra comune alle due parli della Monarchia.
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NOTI ZIE MIU'l'A.R(ESTERE .N01'1Zrn M!Ll'l'AR~ ~STERE
Nel caso in cui il decorato sia sottoposto a procedura penale legale od a condanna, l' indennità è pure sospesa per tutta la durata della procedura e della pena. L'indennità è pure sospesa per tutta la durata delle pene disciplinari degli arresti semplici od inaspriti, degli anesti isolati e di rigore. Si perde totalmente il diriuo aila indennità solo quando una sentenza legale esplicitamente lo 1;rcscriva. F RANCIA.
1'ass1i militare. - La legge di finanza dell'anno in corso modifica in modo notevole le disposizioni relative alla tassa militare. Le modificazioni principali sono: 1° La ta;sa non è imposta ai riformati. 2° Sono esenti dal pngamento della tassa, non solo gli indigen.ti ed i sostegni indispensabili di famiglia, dispensati da due anni di servizio per questo motivo, come era prima, ma anche quelli che, essendo dispensati per altro titolo, adempiono ~ffetti.vamente i doveri di sostegni di fam iglia. Questa distinzione è necessaria, perchè il num.ero dei dispensati dai con:jgli di leva come sostegni di famiglia è limitato al 5 °/ 0 ciel contingente mcorporato per 3 anni ed il numero dei congedati per lo stesso motivo dai comandanti di corpo è limitalo ad 1 ¾ dopo il primo anno di servizio ed all'l "/o dopo il secondo anno, per cento riferito all'effe ttivo degli uomini della classe ,1ppartenente al corpo. Sono anche esenti dalla tass~ gli uomini inviati in congedo per ragioni di bilancio (2a parte del contmgente). I ~~ 0 La tassa militare, che fin quì era dovuta dal 1° gen·n;)io dell'anno eh~ seguiva la_decisione del COll$igl io di leva fino al :lo gennaio che seguiva il passaggio dell'interessato nella riserva dell'esercito territoriale, cioè per un periodo massimo di ' :18 anni, ora viene limitato a 3 anni. · L.1,o Resta ndo immutata la. lassa fissa di ('ì lire, è stata triplieata la tassa proporzionale, raggungliando la a 3 volte la nuota mobiliare e. personale del!' individuo Msato. . Se q,'.esti ha ancora i suoi ascendenti di primo grado la tassa prop~ z10nale e aument;;ta del quo,.iente che si ottiene dividendo il triplo della quota ~10bili~re e personale di quello degli ascendenti di 'pri mo grado, il quale e maggiormente tassato per il numero de~ figli viventi e dei fio-li rappresentati dal detto a,;cendente. · "'
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Quadri d'al)anzamento per gli 1b/ficiali. - Un decreto presidenziale 22 marzo 1898 stab ilisce le nuove norme che dovranno regolare le proposte all'avanzamento degli uflìcial i e la compila1:ione dei relativi quadri. Le innovazioni principali portate dal nuovo decreto sono: i O Accre~ciuta l'ingerenza, io fatto d'avan;1,amcnto, del consiglio superiore della guerra e dei singoli ·membri ispettori d'arrnatn ed esteMi a tutti i grad i, mentre prirna era lim itata nlle proposte di avan;1,amento ai gradi tlì · generale di brigata e di divi:;;ione ed alle proposte rda tire agli uaìciali del servizio di srato maggiore. Con ciò il ministro della guerra crede di assicurare all'avanzamenro una maggiore unit.à di vedute e maggiore giustizia. Effettivamente permetterà agli ispettori generali de$ignati quali comandanti di àrrnata di meglio conoscere gli ufficiali che donanno servire sotto i lo.ro 01:s.lini in caso di ~uetTa. 2° Diminuita l' ingerenza diretta del ministro, il quale non potrà più ordinare l'inscrizione di autorità nei quadri d'avanzamento nel modo quasì arbitrario che pri111a era in vigore. La se detta iscrizione dovrà, d'ora innanzi, essere limi tata a q ucgli ufficia~ chç si segna le ranno per fau.i di guena o per missioni importanti in Francia, all'estero o nlle co lonie. Cosi ,pure il ministro non avril più la faco ltà di determinare l'anziani tù minima degli uf.ficinli da inscriversi s11i quadri d'avanzamento: d'ora innanzi basterà che gli ufficiali abbiano co111piu to nel rispeuivo grado il tem po mini mo pi'escritto da lln legge. Ciò naturalmente var rà ad allargare · il campo della scelta mediante l'esclusione tempo ranea o definitiva. 3° Favorita 1a scel ta per i gradi superiori ; inquantochò l'iscri;1,ione. nei quadri d'avanzamento, menlre resta st(l!}ilita nell'ordine di anzianità per i tenenti e capitani, Yerrà fotta per ordine di preferenza per i maggiori, tenenti colonnelli, ecc. Le abrogate disposizioni ammettevano l'ordine di preferenza soltanto per i colonnd li e generali di btigata da promuoversi al grado su periore. · Le norme che regolano l' iscriiionc nei quadri d'avanzamento si . possono riassu mere come segue : I quad ri d'avanzamento degli uflìcial.i sono stabil iti ogni anno dopo le ispezioni generali. Il numero dei candidati da inscri versi nei quadri d'avaniamento è determinato ogni anno dal ministro in base al numero delle promozioni faue nell'anno precedente. · · [ quadri d'avanzamento sono stabil ir.i per arma o servizio. I tenenti ed i capitani vi sono inscritti in, ordine d'nniianità, i maggiori ed i te- . uent.i colonnelli in ordine di prefernnza .
NOTJZ JE MILJTARI ESTERB
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,l\OTJZIE MIUTARl ESTEltE
Condizione essenziale per l' inscrizione nei quadri d'avanzamento · compiere al 3t dicembre dell'anno della inscrizione il tempo minimo di permanenza in ciascun grado. stabilito dalla legge. · Il procedimento che si segue per l'inscrizione nei quadri d\1vanzamcnto è il seguente : a) Le proposte pc1· l'avanzamento vengono foue dai capi di corpo o di servizio nel corso della ispezione generale, e dai generali di divisione o degli ispettori tecnici, secondo· che si tratta di fanteri::i o delle altre armi C> servizi, quindi vengono sottomesse alla approvazione del gover· natore mi lita re o comandante di corpo d' armata. b) Il governatore mili tare o comandante di corpo d'armata, il quale . può rimandare ad alt1·0 anno alcune delle proposte, concre\a gli stati di proposta per le tru ppe e servizi della regione e li presenta ad una commissione d'a rmata. C) }~ii comrnissione d'armata (una per ogni circondario d' ispezione d'armala) la quale comprende: l'ispetto1;e d'armata, membro de! consigl io sup~riore della guerra, presidente; i comandanti di corpo d'a rmala del circondario, membri titolari; gl' ispettori tecnici, membri aggiunti per la classificazione dei candidati della rispettiva arma o servizio; esamina gli st:ati di proposta e stabilisce, per oi·dine di preferenza le lisle di presentaziQne al consiglio superiore della guerra. 1n quesle liste di presentazione il numero dei candidai.i può essere doppio di quello sta bilito dal ministro per i qu:.idri d'avanzamento . . Le commissioni d'armala si riuniscono in Parigi a\l'epo6a fissata ogni anno dal ministro. · · d) It consiglio superiore della gnerra, inciwicato di operare la clas-· silìcazioM complessiva dei candidati, funziona come commissione superiore di classificazione per tutte le armi 'o ~ervizi e stabilisce : t 0 Nei limit.i stabiliti dal ministro, i quadri d'cwanzmnento ai. diversi gradi fino a colonnello incluso ; " 2° S.enza limitazione cli numero., le liste d-i iit.titwl-ine. ai gradi di generali di brigata e di generale di divisione ed asiirni lati, in ordine di preferenza. Il consiglio superiore della guerra dà anche il suo parere sulle candida ture per le funzioni di comandante di corpo d'armata clic gli vengono sottomesse dai ministro. Il procedimento generale ora descritto·subi~ce le seguenti mod ifìcazioni: A) Per la fanteria. - Le proposte approvate dal governatore,, mili-
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. iare O comandante di corpo d'armata, prima di ess~re presentate alla com missione chrmata, sono ~ottomesse all'esame di una commissione ,regionale, che si i·iunisce al capoluogo del corpo d'a.rmata e c~rnprende: il ;:,aovernàtore militare o comandante d1 corpo d armata, pre, sidenie; . . .. . i aenerali comandanti di divisione dt fantena , e, se ne e 11 caso, 1 ,geuerali di divisione governatori di piazze for ti comandanti superiori di ·,grn ppi di difesa. . . . . L'ispettore d'armata può . assistare alle operaz1om della comnnsswne re11ionale e prenderne anche la presidenza. c)La commissione regionale stabili5ce l'ordine di preferenza dei candi.dati da present:arsi per ciascun grado. . . . La commissione d'armata esamina le proposte fatte dalle cnmm1ss10m regionali; pronunzia l'inscrizione nei q'.iadri. cl' a vanzin~en to per i ~ra~i .di capitano e di maggiore : srabilisce le hste d1 presentn1one al con~1gho ·superiore della guerra per i candidati ai gradi di tene~1te colonnell? e co~ lonnello, o per i candidati da ammettersi nelle liste d1 a1t1tud1ne ai gradi .di 0crenerali di briaata e di divisione. Al consiglio superiore della guerra n'on rest.:i quindi che pronum1are l'iscrizione nei quadri d'avanzamento per i gradi di tenente colonnello e .colonnello, e stabilire le liste di aLfitudine por i gn,di di generale di bricrata e di divisione. ~ B) Per le altre anni e servizi. - Le liste di presentar,ione, stabilite .col procedimento normale dalle commissioni d'annata , so~o sottoposte ..all'esame di una commùs'ione d'arma o tli servizio (una per ciascuna arma 0 ,servizio) composta del presidente del comi tato t<~cnico, presidente, e di tut.t.i gli ispettori tecnici, la quale deve dare il suo parere sul valore, dal punto di vista tecnico, dei candidati ai .gra~ i di capit.an?, r~aggior~,. tenente colonnello, colonnello e generale d1 bngata o ass1m1 lat1, e stabilisce ,perciò l'ordine di preferenza. . . Le liste passano quindi al consiglio superiol'e della guerra, al qua (e s'. ,acrcriun(/e con voto deliberativo, per la classificazione dei cand idati d1 ,c,['\~cuJ ;rma o servizio, il presidon1e della rispettiva commissione d'arma o servizio. C) I candidati impiegati nel servizio di stato maggfo1:e, a qua(unqn~ :arma appa rtengano, sono giudicati a parte dal ccms1gl10 supen.or~ d1 guerra sulla · presentazione delle commissioni d'ar'.11a.t.a. La comm1ss1one d'arma, ehc giudica del loro valore tecnico, è cost1tu1ta dal eapo d, s~a'.o maggiore generale dell'esercito e da tutti gUisp.ettori tecnici del servJZ10 -0i stato maggiore. I candidati per i gradi d1 tenente colonnello, colonç;
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NOTIZJE 3l!Ll'l'ARI E STERE
NOTIZIE MI LI'l'A R I E~T ~RE
nello e generale cli brigata vengono compresi nei quadri di avanzamento-. delle armi rispettive. l tenent.i e ·capitani brevettati, appartengano o no al servizio di stato· maggiore, sono inscritti nei quad ri d'avanzamento nel posto cc,nispondente alla loro anzianità aumentata di sei mesi. . D) Gli ufficiali od assimilati appartenenti allo stato mao.aiote dell'e. òO sérc1to o alle direzioni del ministero della guena, sono classificati da, una cmnm·issione speciale, composta · del ministro della g~erra, presidente, del capo di st,ato maggiore generale dell'esercito, vicepresidente, del capo di gabinetto, dei sotto capi di stato maggi<,re generale per gli. ufficiali dello stato maggiore dell 'esercito, dei direttori del ministero pHri candidati delle rispettive direzioni. E) Iscrizioni d'autorità. - Possono essere inscritti d' au Ìorità nei, quadri d'a vanzameiùo dal ministro della guena, in segui tò a rapporto dei, loro capi gerarchici o degli .ispettori generali, soltanto gli ufficiali o assimilati che si sono segnalati per fatti di guerra o per missioni importanti, in Francia, all'estero o 111le colonie. Essi possoni) essere oggetto di scelta. fuori· turno.
1. Un ufficio cent.rale ; 20 Un'ispezione degli stabilimenti tecnici di fanteria;
GERMANIA.
llfodificazioni Ol'fjaniche. - Il Giornale militare iifficiale pubblica unaserie di modificazioni organiche state approvate col bilancio militare det · ·1898, le quali debbono avere effetto dal 1° april'e corrente. Le più importanti di tali modificazioni sono .le seguenti: . · 1° Nii.ove /onnazioni: · I a) Un'ispezione generale di cavalleria e due altre ispezioni di cavalleria. L'ispettore generale ha rango ed assegni d' un comandante gen:e-: raie di corpo d'armata; gli ispettori di cavalleria sono pa reggiati ai comandanti di divisione. ' Le sedi delle varie ispezioni sono così fissate': Ispezione generale di ca valle ria Berlino. 1. a » di cavalleria . "'· Konigsbe'rg. Stettin. 3a » » » Mùoster. 4a » » » Saarbrucken. b) Un' ispezione generale del materiale da campagna con · sede a, Berlino, ·retta da un tenente generale o da un maggiore generale anziano~ Dalla medesima dipendono le seguenti autorità:
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30 Un' ispezione degli stabilimenti tecnici d'artiglieria ; 4° Un'ispezione dei depositi d'artiglieria (le 4 ispezioni dei de. posi ti d'artiglieria sin qui esistenti avranno la denominazione di direzioni)~ 5° Un'ispezione dei ,lepositi del tieno. Dipendono inoltre d~lla ispezione generale in parola gli auuali 4 ispettori delle armi, del materiale da campagna e del materiale dell'a rtiglieria· a piedi. . In conseguenza delle preaccennate rifor me vengono soppresse l'ispezione degli stabili menti tecnici esistente presso il Ministero del la guerra, nonchè la prèésistente ispezione dei depositi del treno. c) Quattro direzioni dei depostti del treno con sede rispettivamente a Danzicà, Berlino, Casse! e Slnisbu rgo . Queste ispezioni sono subordin~te ali' ispezione dei depositi del treno. cl) Alcuni posti di farmacisti presidiari. 2° Nel corpo di stato maggiore gli ufficiali applicati aventi incarichi· scientilìci passano a fa r parte del grande stato maggiore. 3° I viaggi di sta to maggiorè debbon,o fa rsi annualmente presso tutti i corpi d'armata; unodi tali viaggi può essere di fortezza . . 4° È soppressa la distinzione in due clas.,i dei generali medici e dei medici assistenti; i ·generali medici di 2" classe acquistanù rango e distint.ivi di colonnelli, e gli assistenti di ,!a classe avranno d'ora innanzi b denominazione di 1nedici superiori. 50 Durante l'anno 1898 avranno luogo presso la scuola di tiro di fan teria due corsi d' info.rma7,ione ai quali interveranno in complesso 66 tenenti colonnelli e maggiori delle truppe a piedi (esclusa l'artiglieria a piedi), un corso cl' informazione per 36 comandanti di squadrone cd un corso d' informazione per 30 comandanLi cli reggimento od ufficiali superiol'i di pari rango delle trnppc a p!edi (esclusa l'artiglieria a piedi). · Il Ministero, della guerra è autorizza to ad aumentare, occorrendo, il numero dei part.ecipanti ai suddetti corsi. . 60 Miglioramento del vitto del soldato . - In luogo del supplemento vitto viene corrisposto alla truppa un assegno per rancio, il quale comprende quella porzione del soldo che era sin qui destinata all'acquisto del p~sto di rnezzodi, in ragio ne di ·13 p(ennige ('16 centesimi ci rca per individuo) .
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
R:tJSSIA.
Probabili avvenirnenti verso il confine persiano. - È not.a tutta l'influenza -che ha la Russia in Persia e quanto questa influenza si vada estendendo. La Russia coi recenti acquisti nell'estremo Oriente n:Jn ha certamente risolto in modo definitivo tutte le questioni che si riferiscono ai suoi vastissimi possedimenti in Asia. Trovato uno sbocco verso l'Oceano·Pa-cifico, gj trntterà forse in seguito di tro'va rne un altro che metta in comunicazione l'Asia centrale ed il Caucaso coll' Oceano indiano. Dipenderà ,dagl i avvenimenti il determinare se questo sbocco si troverà attrilverso · l'India inglese, oppure attraver;;o la Persia o la parte orientale dell'impero -01.tomano. · ln ogni modo già da vario tempo si vanno segnalando dei forti concen.centramenti di tru ppé russe nelln Transcaucasia ed anche, dicesi, lungo il confine persiano. 1 pretesti per un eventuale intervento russo in Persia si vanno forse maturando. Fino dal dicemtre dello scorso anno i giorna li russi accennava no alla gravissima situazione interna della Persia ed alle ostilità sempre crescenti tra lo Scià ed i governatori delle provincie. Ora ·il Novoie. Vremia mentre annuncia essere molto probabile tra breve t! rnpo nuovi massacri di armeni nella Armenia persiana, dice che non sarebbe ·più possibile per la Russia il toÌlerare che altri stuoli di profughi armeni vengano ad invadere i territori della Transcaucasia, ove appena appena si trova lavoro per gli emigrati rus:;i, e che in caso est.remo la Russia ,impedirà questa invasione nelle sue· terre aintnndo la Ptirsia a. ristabilire l'ordine nelle sue provincie. I Tenendo presente che generalmente i giornali russi più autorevoli non sogliono prononciargi sulle questioni più importanti se non quando le .cose stesse sono in massima già. decise dal Governo, e che da parecchio tempo gli stessi giorrwli asseriscono chè, dopo aver risolto la questione dell'estremo Oriente, la Russia provvederti' a risolvere le altre questioni riguardanti l'Oriente europeo e l'Asia. centrale, è d'uopo non perdere di <wista quanto si va forse preparando verso i confini turco·persiani e russi. "'
RIVISTA DEI PERIODICI' 'MIL~TARI
Ratnik
Marzo ·1898. -
Lei ,que-rrn Serbo-biilgara nel 1885.
Dall'ultimo numero del Ratnilc, la rivista militare ufficiale di Serbi;, che vive bella e rigogliosa vita da oltre un ventennio, apprendiMuo 110 cortese e largo riassunto di un lavoro pubblicato in questa Rfoislit mili.tare itaJicina. Il lavoro è quello del tenente Engenio Barbàri ch, pubbl icato sulle puntate di gennaio e l'ebbraio u. s. col titolo: « Considerci.z-ioni stilla giierra Serbo-bu.lgarci net 1885. - Operazioni per l'investimento ed .assedio di Viddino. » SottJ questo titolo 1 scrive l'anicolista serbo, è compa rso in Italia un lavoro che varrà a rias;odare i. vincol i e le simpatie ch e legano insieme le nazioni italiana e serba . Con gentile pensiero l'autore ha vol uto solTermarsi specialmente alla u11rrazioue degli avvenimenti mil itari del circondario di Vid,lioo, dove le armi dei Serbi furnno vittoriose, e tale riguardo sarà debitamente apprezzato nell'esercito · del Re Alessandro I. L'esposizione degli avvenimenti e le consider:izioui -cui essi hanno dato luogo valgono ari assicura re al l:ivoro dell'ulTiciale itali ano nn posto cospicuo nella storia militare. di Serbia ed a ritenere l'opera che egli lia intrapre$O come una fedele gu ida pr.r l'interpretazione e lo studio della importante campagna, ed a considerare l'obiettività dei suoi giudizi come defi nitiva i11 merito al la medesima. L'anieolista serbo, che rivela u11a grande maestria e conoscenza nell'interpretazione ,della lingua nostra, ri:issume poscia lo studio del tenente Barbaricb, ordinatamente a capitolì , facendo seguire alla fine di cia$cheduno le proprie osservazioni improntate n singolare simpatia per la stampa militare italiana. E conclude : « Questo è il succo del!' importante studio pubblicato cl"all::t « Rivista milittire 'itcilimw. » Esso è, fino ad ora, il più imparziale ed obbiettivo dei Ìibri usciti per ie stampe eu ropee relativ~mente al teatro di operazione di Viddino. Compilato dn uno studioso clw le cose di Serbia e di Bulgaria ha, già eia tempo, co11sidernto nei suoi lavori con sereno an imo, esso costituisce un ottimo la1•oro desiderato. Epperciò esso merita grande lode e ricono$cen:rn.
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Materùili per l'istoria dellci 9uena Serbo-turca nel 1877-78. · È il seguito di una importaute·monografi:.i che varrà ad amplia re ed illustrare la relazione ufficiale dello stato--maggiore serbo sul!' ultima grande gu~rra di Oriente, relazione tradotta già da tempo in lingua francese, e stampata da lla tipogrnfia nniorwle di n elgrado.
Jnfl1.wnzci dei proiettili .~coppianti contro para71etti in tetr(i o rico'IJeri blindati. Il mellico militare ed i stt0i requisiti. La campagna di Serbùi nel 168!J. Importanza. delle manovre fa tempo cvi pace. Il poti.9ono <li a!rtiglierùi ci Jiiterbog - Tenente colonnello N:cor.ITCH. Le sciwle di equitazione in Sèrbia. · Revue du Cercle Militaire. ,t 6 aprile ,I898. - La settimana rnilita:re. - Le vacanze di Pasqua La 95" 1.ezione dei veterani <leil'esercito e dell'armata - Il monu-
mt:lnto commemorativo a Fontt•noy - Manifestazioni patriotiche e loro import~nza. '
1}la'l'ce, stazioni e com.battimenti delle piccole i~nità. Interessante esempio di applicazioni tattiche concrete risolte rispetto al terreno ed al nemico, col metodo appl icativo del Verdy fo Vcrnois e del Mathes di flilabruck.
L'esercito e la niarùw degli Stati-Uniti di Arnericci. È uno studio di singolare importanza al tempo presente, rispetto al conilitto ispano-americano. Hanno servito da fonti all'articoli&ta i copiosi e numerosi volumi dell'Annu.alReport of Wai;_ del dipartimento militare della confederazione americana ed altre pubblicaiioni straniere dì circostanza . È prezzo dell'opera il riassumere quei dati improntati ::i documen ti origin ali. Gli Stati -Uniti, sorpresi dal periodo di tensione politica attuale, hanno pi'eso a precipizio quei provvedimenti militari che più sembravaoo ind icati, affine di rimediare al!' inferiorità del loro esercito perrnanente e della loro marina. L'esercito americano conta appena venticinquemila comba ttenti ed è costituito mediante ingaggi . In tempo .di pace l'esercito permanente clov·r ebbe asce.ndere a centomila uomini. Ogni reggimento è oi·dinato su due battagliou i a due compagnie ognuno: alla di- · chiarazione di guem, si formerebbe un un ico battaglione di campagna,
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RIVISTA DE I PERIO DICI mLlTAR l
RIV ISTA DEI PE RIODICI MILl'r.uu
,egualmente su due compagnie, mentre le rimanenti due servirebbero di quadro al secondo battaglione e con 1:i' riserva avrebbesi il terzo. L'effettivo cli guerra delle compagnie americane, così riformate, dovrebbe -ascendere a 220 co rnbattenti, più i quadri. Ogni squadrone di cavalleria o batteria di artiglieria cosi rinforzata conterebbe, respettivamente, cento sciabole e dugento cannonieri. Hiepi logando, la forza combattente degli Stati-Uniti dovrebbe toccare 11.04-,384- uom ini e 2,3 ,rn ufficiali, ripartiti nell'ordine che segue : 0
Cavai1·eria 552 u flicia I i )) Fallleria ,, 327 )) Art iglieria 4-69, )) Genio
,1·2,000 uomini 75,,12~
»
Hi,41Y7
))
752
»
. La paga in tempo di guerra è accresciuta del 26 ·0/ 0 del lo stipendio. Quanto alla guardia naziona le ed al la mi lizia, il Presidente della Confeclernz ione ha facoltà di iri1piegarla ali' intcr~o ed allo esterno dello Stato. Ne fanno pal\te gli uomini dlli 18 ai 10 anni. Questi contingenti. trascurando le previsioni esagerate di tllluni, si possono valu tare [Jari . v I a centomila uomini . Le truppe ~ono armnte di Winchester perfeziona to e di Krag-Jorguesen. La di fesii delle coste americane è invece molto considerevc,le; ma non completa e perfetta in ogni sua parte. Infatti nel corso di sei anni si spesero ben dugento milioni di fran chi per le fo rtifi cazioni mnrittime, per l'armamento dei forti costieri e per lii posa delle torpediniere; ma re$ta ancora molto a farsi grazie all'enorme di-stesa lit.toranea delle co5te americane. Quanto alla marina, essa è delìcien te nel persona le. L'ausi liaria conia 63 navi e stazza 208,69 ·1 tonnellate. È questa delìcenza che spiega tutti gl'insucce5si completi o parziali che più d'una volta, nel corso del secolo, posero a repentaglio l'integrità istess:i degli Stati Uniti. La guerra del ,t8:12 coll'Ingh il ten a sorprese l'Unione ancora ma l raffermata con un esercito di 10,000 uom ini, di cui una metà non ancora istruni e si ricorse alle milizie. l i risultato ne è qu3le lo si poteva attendere; benchè occn patissi mi in Europa per una guerra ben :altriment.i formidabile - quella contro Napoleone - gl' inglesi misero a dura prova i loro antichi coloni; per questi rovesci um ilianti si alternarono colle capit.olazioni vergognose, e questa nazione potè veder incen.: {l.iare la capitale senza .poter opporvisi punto nè poco. 1
Due mesi in .Riissùi. - Dal giornale cli viaggio cli un ufficiale frances~. L' esposiziorw internazionale degli eserc'ili e delle a'l'mate ne.l 1900.
RIVISTA DEI PERIODICI MILl'!'ARl 838 Cronaca 1nilitcwe francese. - I CfUàdri ausiliari dell'intendenza - Ammissione di sottufficiali alla séuola cli Saint- Maixent - Riordinamento dei cacciatori del Tonchino - Scuola di istruzione di fanteria - Proposte per ordini cavalleresche delle colonie - Scuola po·litecnica militare.
Notizie militari estere. Revue d' Artillerie.
RIVISTA DEI PERIODICI llll LlTA!U
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L'affusto è del tipo rigido ed il rinculo è limitato a mezzo di un freno· a· corde molto simile a quello dell'antico materiale e di una calzatoia. L'altezza, del ginocchiello è di ceot. 95, cioè 20 centimetri inferiore a quello del vecch io materiale da campagna. Le cariche sono contenute in scattole di latta. Seguono uel riassunt~ della Revue d'artillerie, alcuni cenni relativi alla manovra del pezzo, alla scuola di plotone e di batteria. L'interess:inte studio sarà continuato su l'le prossime puntate della rivista· di artiglieria francese.
Sttidio sult' impiego degli esploratori di artiglieria e stii mezzi di collega-. m.P.nto.
Aprile ·1898. -
Saggi sulla tra.zfone de'i ·rami e degl-i ottoni
Estratto di un rapporto del maggiore PBALON. Lo stralcio del detto rapporto si riferisce ad alquoi saggi sperimentali eseguiti sopra metalli do lci in lan1ine, o tra61ati, particolarmente di rame, oppure con lega. Lo studio è .molto succinto e senza dilungarsi in spiegazion·i scienti6che si limita alla constatazione delle leggi che regolan(} il lavoro di questi metalli. È suddiviso in tre parti distinte e comprende la prima gli espnimeuti èompiuti sull'ottone laminato, la seconda su.I, trafilato e la terza infine sul rame laminato. Jlfateriale r,:iodello 1896 per l'artiglierfo campale tedesca - Regolamento di esercizi e metodi di tiro. Nella circostanza dell'esame del bilancio tedesco per l'anno •I897- 1.898, la Rerne d' Artilleri e ha annunziato il servizio di uu certo numero di batterie di nuovo modello, nell'artiglieria campale di Germania. D'allora la distribuzione de) nuovo materiale fu attivamente continuata, di guisa, che la sostituzione del nuovo cannone all'antico può considerarsi, quanto· prima, un fatto compiuto. E contemporanei uscirono per le stampe di: Germania ~critti e pubblicazioni che regolamelltavano l'impiego della nuova bocca da fuoco. Da essi fu possibile arguire la potenzialità del. l'arma novella ed il suo irnpi.ego. Il sistema,di chiusura del nuovo cannone modello ~ 896 è a cuneo orizzonta le, con percussore che si arma automaticamente. Si apre facendo scorrere il cuneo dalla parte destra.. li ' meccanismo di culatla è provvisto di un congegno di sicurezza. Il calibro del p·ezzo è di mm. 77. Secondo i dati forniti da lla Ueichswehr il nuovo cannone porta di traverso scritti alcuni motti e leggende. Per traverso, e nel mezzo della lunghezza del pezzo, la segueot~: Pro gloria et Patria.. Verso la cn latta l'aquila tedesca con le iniziali imperiali W. R. II. E da ultimò più sotto la scritta Ultima ratio Regis. 1
L'articolista si propone di srnJiare il còmpito degli esploratori di arti glieria e degl i elementi di collegamento dell'arma, di precisare le funzion ~ d·el personale adibito a questo ufficio e di esaminarne i metodi di istruzione più utili ed ellìcaci all'uopo. Si divide in due parti . N'ella prima, ' l'autore cerca di met.tere in luce, cli coordinare e di applicare alla tattica . di marcia o di combat.timeoto di una artiglieria costituita le prescrizioni che in materia sono disseminate nei vari regolamenti ed istruzioni in, vigore; nella seconda di studiare le fu 9ziohi degli esploratori e degli ele,mt:nli di col legamento in un reggimento dell'arma.
Saggio sulla 1na11iem di stabilire i bersagli sagomati nel til'o dell'artiglieria Notizie varie - Inghilterra - Cannoni a tiro rapido sistema Vickers - Spagna - Scuola centrale di tiro per l'artiglieria - StatiUniti - Polveri ·senza forno Maxi m-Schupphaus - Norvegia Approvvigionamenti di armi e di munizioni - Svezia - Ordinamento dell'esercito. Revue Milita.ire Suisse.
Aprile ·1898. - Le manovre imperiali tedesche nel 1897 . A proposito dette _qrcmdi manovre federali. Le 1nmwv1·e del ,2° Corpo d'a.nnata nel 1897 - Continuazione. Della fortificazione provvisoria e delle fortezze improvvisate. La resistenza di Plevna ha rimesso in oriore la forti6cazione del camp(} di battaglia, ma il problema si è singolarmente complicato grazie alla adozione dei nuovi proJettili scoppianti e delle poi veri senza fumo. Da· queste innovazioni hanno preso le mosse due metodi, assai diversi fra loro nei postulati , che un'opera recente del tenente-colonnello del genio,
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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI
RI VISTA DEI PE RT001Cl MI LIT AI{!
austriaC(l WACNEn enumera ed illusti·a. Il primo metodo cli fo rti0r'.azione -improvvisata P. quello ca ldeggiato da l maggiore ìVfErnn, l'al tro dall' ini:{egnE>re r,usso capi1r100 13UIN17.Cf·ll . lJ primo impiega le corazze mòbiJi ;. il secondo la costruzione delle opere in terra con cas;imaua in calcestruzzo, ~scluse le corazzature. · Il sistema del rnnggiore .M.nEn è largamente noto: esso si compone di una ciotura di opere ripartite sopra più linee di prof0ndit1ì, armate di ·Cannoni sopra affusti corazzati e di cupole girevol i portatili per cannoni a tiro rapido da mm. 57. Il sistema del capitano Bu1N1zcH1 differisce dal ' precedeotè non soltanto nei . processi cli costruzione ma eziandio nello . scopo che si prefigge .. Mentre il rn aggiorn i\'.{Eyi;,n ordina la difesa ri$pet1ivamente alfa lotta con l'11 rtiglieria, il capitano Burnrzcm non si occupa che clell'attacco.cli viva fo rza e si li mita a ba ttere gli intervall i delle opere. Quest'ultimo sistema infa tti non comprende che uua eintura di sicmezza. un'ailra di fo rti ~taccati costituÌti ùa un nùcciolo e da un in vi lnppo concentrico di fo rma semicircolare. La guarnigione di cadaun for te è assai ·Considerevole: un ba ttaglione di fanteria a 800 uomin_i, otto cannoni da campagna ed un centinaio cli serventi. Il nòcciolo non deve ricevere che fanteria soltanto. Le opere sono in terra ed a prolìlo assai marcato. L'artieolistn si diffo'nde in s~guito intorno all'esame della fu tura tattica del -combatt.imento ed alle in/luenze del nu ovo tiro delle artiglierie.
Notizie e cronacci - Cronaw mil,,itare svizzera : Rapporto sulla gestione · del dipartitnento rni!tare -- Effettivi dell'esercito svizzero - Il re- · cl utarnento nel ,J897 - Istru~ione militare prep.-.r11 toria - La nuova compagnia di aereostieri - Prolungamento del servizio degli ufficiali di cavalleria e di artiglieria - I l cavallo d~gli ufficia li - Le mitraglia~rici. Cronaca militare italiana - Il concorso di Nettuno per un nuovo tnateriale per l'artiglieria da c:impagna ~ Saggi per la trasformazione d8l!'attuale materi~le - Studi per un nuovo materiale da montagna e per un ohice da campagna da cenL ·12 - L~ ricompense per la battaglia di Ad ua. Il corrispondente italiano, -afferma a questo proposi to che le H 57 ricompense accordate rappresentano il frutto dì un lungo , paziente ed imparziale lavoro compiuto dal generale Sangninetti, al ritorno dei pri gionieri, dalla Commissione presieduta dal generale San Marzano, ed infine da lla Commissione presieàuta dal generale Hemch . Esso offre ad unque tutte le garanzie che sono desiderabili.
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Joµrnal des sciences militaires.
4 prile ·I 898. -
Massime ncipoleoniche. Nazfoni straniere.
nittia mo un poco lo s5 uardo su lla pa rte che si riferisce all'Italia , e sul sentimento d':°talianità che ebbe o seppe conservare il primo Na,poleone. « Voi non conoscerete, dice ad esempio Bonaparte, i popoli in ""enerale e meno ancora l'italiano. Non fidatevi del le dimostrazioni. ,che vi fa rà ; non allarmatevi tro ppe,, ma pre1Jdete bene le vowe m1·sur13 precanziooali. » Parlando del la .leva ta in massa, dei generali , ·delle loro doti di carattere e di intel ligenza, Napoleone ril'elà una ,q uantità di sottili ed argute osservazioni Il generale G·risot che rac-cobe le massime napoleoniche fece adunque vpera meritoria e di ·grande .interesse mil itare, politico e letterario . .
,Ca raller1:a
contro {(tn!eria.
L'autore dopo una lunga serie di considerazivni teoretiche conclude : Una fanteria che si premul'!isce e ben conosce il proprio servizio è · ·itwttaccabile da parte della cav11 lleria. Le ·riserve di avamposto sono . •inespugnabili allo.rquandu hanno sulla loro fron te della cavalleri a, -specie al principio delle operazioni quando nulla ancoi·a ha potuto de:mural izzare la fanteria. l jna fanteria che non sta sulle guardie e non disim pegna alle incum_benze del proprio servizio si espone ad essere ·disper:;a come il vento. La cavalleria non attaccherà mai da fronte m:1 ·da fianco per diminuire le perdite. La sorpre.,r,, almeno parziale, es·sendo necessaria alla cavalleria per riusci re, essa, nell'11ttacco contro 'la fa nteria, non impiegherà Je, grandi masse cl1e sarebbero visibili a grande distanza. L'autore termina in fine il suo studio richiamando l'attenzione ,ulla lentezza dei movimenti de!la compagnia di fan teria al-lorquaodo occorre spiegarla d'improvviso. Terreno, uomini ed anni ·in gue1·ra - Guerre contemporaoee. Rrcparciz-ione della compagnia al co1nba,1tùnento - Tt> rza parte Impiego dei fuo chi - Marce e so~te sotto il fuoco. ,Le arm•i- del dimoni - Armi portatili - Cannoni - Navi. · Se.:ondo l'aulOJ'e del prescnie ~tudio il. miglior fuci le II piccolo ca-Jibro sarebbe quello da mm . 8 con chiusura a cil indro girevole e scor : revole e con armamento automatico, aprendo la culatta. Ed aggiunge : I nuo vi fuci li che nel •189·1 furono ~<lottati in Italia ed in Romania, nel 1893 in Spagna, Sl'ezia e Norvegia, non sono gran fatto superiori .a l cali bro di mm. 8. Si esarr.iui a questo proposito ciò ehe la riduzione 1
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dei calibri ha fotto guadagnare iu velocità iniziale ed io radenza di traiettoria. E per fissare le idee l'autore considera il fucile di Norvegia e di Svezia, ciQè il, Mauser-Krag -Jorgensen clte l:rnciano una medesima cartuccia. La pressione esercitat.1 sulle pareti della canna si eleva a 3,800 chilogrammi per cen timetro quadrato, il proiettile pesa 1Ogrammi e la velocità a 25 metri da Ha bocca dell'arma è di 700 metri. Ora l'.1utore ammette che con la fabbricazione degli accia i nichelati una simile pressione si po~sa anr.he agevolmente sopportare dalle canne dei fucili svedesi e norvegiani; ma opina che le zone hattute siano più profonde con i fucili lii 8 mm, · che con quelli di 6. Intorno ai ,1300 metri il proiettile di l'a libro maggiore può dunque lottare vantaggiosamente con quello di calibro minore ed oltre i 2000 metri quello di 8, secondo l'autore, porta assolutamente la palma sopra quello di 6. Circa il cannone dell'avvenire, l'articolistn afferma che gli ingegneri co,trutto ri sino ad ora si sono ~ssai male apposti nell 'accrescere smisuratament e, nell'arma che proposero, la velocità iniziali>. Infatti allo specioso scopo di ouenere qualche metro di pilY nella velocità si è sacrificato il peso dei proiett.ili la cui importanza nei rispetti ha list.ici e dì eflìcacia e incontestabile. Ed in verità, per un cannone da campagna, è affatto indifferente disporre di una velocità iniziale che superi· i 500 metri, poichò anche con questa, un proiettile abbastanza pesnnte a 300'0-3500 · di~pone ancorn una grande efficacia ed una considerevole v~locità. Ad esempio lo shrapnel, a 3500 metri co11serva ancora 250 metr: di velocità e,d è efficace oltre i 4000 met.ri . Adunque, afferma l'articolista, le grandi velocità inizia li oo·n si potr;rnno conseguire che a detrimento del peso del proiettile e della mobi lità. Egli raccomandn il calibro 7 <f2 ed anche 8 lancian te un proiettile di otto chilogrammi : affusto senza rincu lo, velocità di tiro dai '10 ai ,12 colpi al minuto. Un ;aie calibro, conclude, esaud isce il voto del primo Napoleone che deside- , rava un solo modello di liocca dH fuoco per l'artiglieria campale, af. Jìne di evitare ogni incertezza nel!' impiego 'di essa. È l'avviso contenuto nelle note dettate al generale. Gourgaud : « Un seu l calibre est suffìsant pour la guerre de campagne, il n'y a plus itlors d'incertitude. »
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Non si può essere d'accordo circa il modello che più convenga ~d0t· tare per !!eserci to, ma è certe che esso sarà ben presto_ deter_n:'.nato :allorquando si saranno designate le esigenze_ ed I co'.11p1t1 del c1c11smo militare. E ciò sarà sovra tutto questione dt dettaglio meccanico'. ln_tanto è oiusto segnalare i progressi cornpiuti: si hanuo per gl , usi m1·litari delle biciclette cornpletam!3nte smontabili e che si possono allogare . perfino nel breve spazio che c~mporta una valigia. Il peso della macd1ina fu notevolmente alleggerito fino a discendere a circa sette chiloarainmi, impiegando metal li leggeri e l'alluminio. Sono altresì _da ~e~oa lar:;i per gli usi di guerra il triciclo ed il quadriciclo, su appos~te guide, per i servizi di ricognizione, di sorveglia nza, come per la rl1struz 1one -ed il riattamento delle strade ferra te. Neue Militarische Blatter.
Apri le 1898. _ Corrispondenza e relaz·ion·~ col f'eld-maresciaUo generale 1iOn Steinrnetz. E una raccolta ,Ji aneddoti, di notizie e di giudizi assai importaut_i -circa la vita ilei lo Steinmetz, collezionhta dal generille von CoNRAlH, Vi è particolarmentP. descritta la vita del con~ottiero Na~l10d, o ~e\ Leone ,d;i Nachod, come popolarmente egli fu noto· 1n Germa_rna, pos~Ja lo operazioni la ,t a armata che egli comandò durante il pnmo periodo della auerra franco prussiana, ed infine le ultime vicende Ji quella vita, con:acrata al Sovrano ed alla patria, che si spense nel ,t 877. la cavalleria d·ivisionale e la wvallerla di rorpo d'armata - Sguardo storico :illa questione - L'odierna organizzazione della caval lena nelle, rrraodi armate - Quali princi pii si invocano pro e contro la costituzione delle delle divisioni di cavalleria in tempo di pace - Dei corpi di cavalleria. L' e.;ercito inglese odierno - Continuazione . . l'esercito reale francese nel 1789 e :;ue ,i;icende alla rivoluzi one d,i Francia .
Comunicaziol\,e attraverso _!a. va lle propriamente detta e relazioni fra le vallate ed i massicci Yicini. Il ciclismo militare in Francia ed all'este1·0.
Apri le 1898 ..- L'ispiratore d'i Colombo, Paolo Del Pozzo Toscanell'i.
Riassurniarno dal diffuso studio per interesse dei ciclisti militari ita~ liani . L'autore afferma che di veramente pratico in guerra non esiste che l;i bicicletta ben aditta all'impiego singolo ed a quello collettivo.
Non è indifferente nè pri\·o di significa10 il fotto che a Firenze, tra 'il ,1397 ed il H-82, vivesse l'ispiratore del Colombo . Infatti, il JJeri1)lo <li Pietro di Portogallo, il leale cavaliere della cristianità, tro vv larga
La valle dell'A.1·v11 -
Rivista marittima.
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eco più cbe in ogni città italiana nell a bella Firenze: Quivi infatti it fig lio del Re Pietro, Giovanni, venne a soggiornare nel ,J ,i.28. e ·vi fu onorato con splendide feste. Era centro di quella vita intellettuale erigogliosa assai la Casa dei Medici. Tra i dotti e gli scienziati elle facevano corona a Cosimo e si univano con lui al convento degli Angeli, era certamente il Toscanelli. Paolo Toscanell i fece i primi suoi studi, in patria, frequentò lo Studio fioren tino e poscia passò a PadoYa cl6ve prese la laurea: io mecl icina. nen presto sali in fama come arch itetto egeografo. Nella sua varia produztone i contemporanei esaltava·no in specia l modo il rifacimento cui egli ~i accinse della Geografia del 'l'olomeo, che trasformò quasi per in tero secondo uuovi concetti . Ma tut.t·a !'atti-. vità scientifica del Toscanelli non sa rebbe l:rnstata a toglierne il nome all'oblio, se la continuità ' logica e storica trovatasi in lu i e nel sommo. Genovese non avesse colpita l'attenzLone degli stud iosi. A buon conto,. comunque controver5e siano la ragione ed va lore delle coincideo7,e scientifiche fra il grande Genovese ed il Fiorentino, resta sempre il gra nde· divario che corre fra di essi; e cioè che l'uno designò o divinò gli· obiettivi della scoperta e l'altro ebbe l'animo di compierla. La famosa mappa del Toscanelli segnava bensì e rappresentava la attualità · del grande progetto, ma non · attenuava per nul la i tenebrosi perico li , leterribi li incogn ite e le difficoltà pauro$e . L'aver vinio tanto e così tenace sgomento rimane $empre il maggior titolo di gloria per Cristoforo Colombo. Sui metodi per cambiare il rile·JJaménto fra le unità di imli forza, navale. Le potenzialità del naviglio mercant'Ìle. Gli. equ-ipaggi. le paratie stagne e nito~e prescrizioni del Lloyd germa:n:ico ver i p·irosca-{ì translatlantici. · . Per la storia della marina i taliana - Continuazione - Parte seconda. lnfurmazioni e not'iz'ie. - Ma1·ina m'ilitare.' - Argentina: Acquisto. di un crociatore corazzato - Notizie e prove dell' incrociatore corazza to General San Martin - Prove delfa nave-scuola Presidente 5_armùmto. -- Brasile : Vendita di navi. - Francia : Varo del 1' incrociator~ Gheatea1trenaitlt- Notizie del l'incrociatore Dupel'itThouars - Prove degli incrociatori D'Assas, D' Entrecastea11x, Catinat e Lwr,oùie1· - Esercizio di mobilitazione dell:1 ,;qu:idra del Nord - Perdita della torpediniera Ariel. - Gerrnan'ia :· Il programma di sessennato per la ricostituzione de.Ila flotta - ·1 0
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incrociatore corazzato Hansa - Varo cieli' incrociatore Gazelle. Giavpone: Varo del l'incrociatore corazzato Asarn.a. - fnghilterra: · Il bilancio per il ,t898-99 - Le nuove costruzioni- Varo della corazzata Goliath e dell'i ncrociatore Jfermes - Prova della corazzata Tlfastrious - La traversata cieli ' iocròciatorc Powerf1t.l da Portsmouth a Hono--Kon11 - Adozione in servizio del nuovo cannone di ,152 milli ;etri /a i 7,5 tonnellate · - Propost:i di modific:izioni dell':mnamento di nlcuoe corazzate e di r,1diazione di navi - Varo delle controtorpediniere Mer-maid e Dove - Notizie e prove delle controtorpedinierc Fer·vent, Zephy,r, ~folet,. FlyingFish, Wolf e della cannoniera Wooblark - Espenment1 d1 una nuova rete parasiluri - Dipintura esterna delle navi. - ftalia: Le ' manovre del ,t 897. - R.mnenia,: Progetto di nuovo organico della flotta. - R1tss'ia: Credito di 90 mi lioni di ruhli per nuove costruzioni _: Cambio del le caldaie dell'incrociatore corazzato A . Nach'i-mo(f- Costruzione di piroscafi per il mar Ca.spio. - Spagna: I l confl itto ispano-nordamericano - Acquisto di un incrociatore corazzato - No~izie della corazzata Pelayo - Pr9ve del le contro· torpediniere A.ttdaz e Osado: - Stq.ti Uniti : Il c?nflitto n?rdamcric.ano-ispano - Credito di 50 milioni di dol lari per la difesa nazionale - Acquisto di navi; nuovi incrociatori Nen Orlçan.s. e Albany - V-aro del le corazzate T<earsarye e Kentucky - Notma sul la perdita dell' incrociatot'e corazzato ìlfoine - Varo delle to.rpedinierc Mackenzie e llfac - Kee. - Navi da çr1wr,r a in costruzione. Le Spectateur militaire.
Lettere del generate E1tgenio Cavai,qnac wll' Algeria. L'uni forme mil'itare costiime nazfonale.
,JOapri le ,t 898.
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E una proposta del colonnello OornR di semplifica.re al possibile il servizio del vestiario in guerra, adottando l'àbito dei borghesi ed ag"iun(7endo a distìntivo di arado o Ji arma degli speciali bracciali. Il ~ ~ ::, . . ·1 vestiario proposto sarebbe quello usato abitualmente nel la vita c1v1e con i'aoaiunta di insegne mobili p. e.: una fascia tric.olore al berretto, , sulle ;~niche un bracciale rosso che rechi in bianco il trofeo della arma il numero del corpo ed i distintivi di grado. Decorazion-i, eroe-i e medagli:e -
Continuazione.
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RIVISTA DE I PERIODI CI MILITARI
La piccol~ 9iwrra ed il se1··v·i z:io d·i to.ppa - Specialitil concernenti le gu_a rd1e _delle gallerie fer_roviarie - Specialità rilleueoti le guardie dei ponti - Dello guardie delle stazioni ferroviarie - Servizio di sicurezza e di tappa - · Distaccamenti di marcia e co lonne mobi li io regioni sospùtte - Sorpresa di Eyrisel les nel ·I 870. Il c~pi~ano ~a Tour d'Auvergne primo granatiere della repul'blica. li rmgwvmmnento dei quadri.
imped irle di compiere il suo mandato, dnrc cioè alle truppe retrostnn ti sicnrezza e libertà di manovra. Converrebbe pertanto, sino a cht1 non sia possiliilf, aumentare la nostra cavalleria, ch'essa fosse quasi tuttn raggruppata in divisioni ed i~ briga le indipendenti, da ripnrtirsi nl momento del bisogno frn le unità che devono opcrnre isolnte, in relnionc al teatro di guerra cd allo scopo loro a~segoato . · Adogni corpo d'armata poi hnsterebbe assegnare due squ:idroni a: più. L'nutore non lo dice, ma rrucsto, su per giù·, è l'orclin:imento francesf!, ~econdo il ciun le si ha una prima. l'inea di di visioni di cavn lleri,1, incaricate <lell'esplorazione Jon tam, ed un:i seconda linea di briga te, le quali hanno il còmpito ri i appoggiare nel caso di bisogno la cava lleria più avanznta .e di coprire le trnppe retrostanti. Ln sola ma ril evante di fferenza c0nsis1crebbe nel concetto direttivo dell' impiego del combaLti mcnt.o ,li fronte alla c111·alleria avversaria. In ogui modo è un bell'articolo, e le proposte del m:iggiore ì\Io~solin meritano di essere prese in esnme e discusse .
Rivista di cavalleria.
Fascicolo I\", aprile 1898 . - Un mese di acansco7>erta, pel maggior g-enern le PrrTALUGA G10VANl\L . È la narrazione particolareggia ta dellé ope!·aziooi di espl~razione cQmprnle dallo sq uéldrone Cheren contro i Dervisci nell 'ultima campaana 0 g1Jnnaio-febbrnio ·1 897. 1 11 cavall~ria dev'essere_molto gra ta al generale Pi ttaluga, il quale, col suo nrticoln « L:i carica di cav3 llcria a Cossa la » pubblica to in ~ nesta Rivistn nel . 1897, ed ora con questo secondo pregevole e · tntercssante lavoro, illustra le gesta dei nostri cavalieri. I giovani ulliciali leggeranno con interesse queste pagine e studiandole con cura e col comp,,sso alla mano, ne trarranno etncacc ammacstranieuto. r cdere o coprire, pel maggiore E. Mosso 1..1x.
Alla C?l'a(lcria ~pettu il servizio stralegico, il quale si può ria:;su1'.rnre. nel la Jrasc : Vedere e copi'ire; però stan te la diflicolrà di conci1_,are fra loro i_due termiui: vedere o copi·i-re, è nece~sa rio di ripartire 11_':.l la ~avallcm disponib_i le i due mandati, in modo che quella incaricata dr vedere non debba preoccuparsi del coprire. . ~a cava lieri.i inca ricata di vedere - d~risioni di ca valleria con nrugl_iena a cava llo, dovrebbe possibi lmente evitare la cavalleria avvers~rr_a, !>Ott'.·aeridosi ad ~SSU Cd ingeg_oa~dosi col moschetto, al solo scopo d1n,~11rm1ars1_per amvare nelle rn ,gllori condizioni possibili a superare od a lorzare gli ostacoli che le impedissero di vedere. La cavalleria . incaricata di coprire - brioate ,li c.irnlleria appoauia te ,~a re~ar~i di fan teria e d11 artiglieria da iampagna - assicura t~l)con lantem I I P?Ss~sso di punti specialmente imperlan ti sul tergo , potrebbe d_a,:e la caccw ~Ila ca'.•a llPria avversa ria cd attaccarla per metterla possibilmente fuori ques11one, o ad ogni modo, co ll'appoggio della fanteria
Il
pas.sato,
i l presente e l' amJenfre del cawt/.lo ita/:i:ano ·in rapJJOrlo al servizio mi.litare, pel maggiore veterinario dott. CAnc.o OTTAVIO Bo~to .
Sono tre conferenze, gii1 leue nel gennnro · •I 8% agli ufficiali del ·1t.i 0 reggimento artiglieria, ed ora, per lii circostanza, ampliate e rivedute. Oici:i mo subit.o che ru ottimo pensiero rp1ello che i,:pi rò l'autore nel darle nlla stampa . La prima parte ora pnbblicatn contien,i nn rapido ~g11ardo al passato del cavallo. L' Ital ia ebbe un passat.o, nella produzione equina, veramente invidiabile, ma la fa tale influenza delle guerre continue arrestò ogni mo vimcnto progres,ivo 11ell' in,l ustria rnval li 11a,' l11 quale :rndò sem pre più in decadenza. Compiuto il risc.~tt.o nazionale l'industria eq uina rientrò in un11 nuova fase d' incremento; ma per quanto si sia tenlato di fare, è aucorn lontiino il momento in cui si potrit dire cl i a vcr raggi unto lo :.copo .
Passagg1: de·i corsi d'a.cqna a nuoto della caualll:ria, pel capitauo G.
\'i l.UNI .
Sono appun ti interessanti, riflettenti glì esercizi, faui dal reggimen.to cavalleggeri di Roma dal 26 giugno al •1° agosto dello scorso anno , di passaggi :i ttra verso la Sesia e da ultimo del Ticino.
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RIVIS'l'A DEI l'ERIODICl MI LIT ARI
La massa rimonta e l'indennità cm,alli, contiu uazione e fi ne·, per E1. M. Spo1·t m'ilitare, per R. PuG1: Istruzfone delle reclute a· cavallo (continuazione). Ancora sull'iniziativa ed autonomia degl'i squadroni, pel capi tano F. Au 1GNE1'TE. A. p1·opos1;to di avanzamenta, per F.
La nuova legge del 2 luglio 1896 dice che « l'avanzamento deve aver luogo per arma e per corpo;» finiamola adonque una buona volta di far ba llare le cifre dell'Anniia1·io e dì appel larci a quel la che fu giustamente chia mata dorata utopia dell 'eq ui paramento delle carriere. Dopo tutto non sa rà rriai agli ufficial i di cavalleria che .converrà servir;;i di ta li argomenti, poic~è essi potrebbero, ,mzi dovrebbero, presto essere ritorti a loro danno, come lo furono fino a:ieri. L'essenziale i3 che si porti 1.1rima e si mantenga poi l'~ rma nelle condizioni volute dalle sue esigenze. Tutta via le note r:ara tter istiche degli uffìcia li su periori ' dovrebbero essere compila te da una comm issione composta <lai comandante della divisione, da l comandante della brigata e dal colonnello. I r:osacchi, pel tenente A. G. PAs1N1. Attualmente sul piede di pace la cavalleria cos~cca conta 53 reggi- · menti e 20 sotuie (squadroni) indipendenti. Iu totale 317 sotoie; un effettivo di 2039 utlìcia li, 4-5,736 uomini e ,.6,252 c1ml li. Su l piède di guerra: ·1.i8 reggime1~ti, 9,1O sotoie di cui una· p~rte autonoma.. Io totale 1~5H uffkiali, 1125,900 uom ini , ·134,173 cava ll i.
XLIII
ANNO
RIVISTA MILITARE I·TAL I AN A
DISPENSA.
X.
16 MAGGIO 1898
Riviste - c;,:ornali. No tiz'ie sulle cavallerie este1·e. Not1'zie ·varù. Par le nffic io,le.
Fra libri -
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- >:>•C.-
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·
Per la Direzione LODOVICO
O tSO TTI
len,,.tecolonnello R. A.., im:aricttto
~
D EMARCHI CARLO,
gerente.
J.
ROMA VOGHERA
ENRtCç:>
TIPOGRA FO-~:OITORB
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SOMlvfARIO
LA TEORICA DEL BOMBARDAMENTO
DELL E MATERIE CONTENUTI!: NELLA P RESENTE DISPENSA
.N EL
DIRITTO
INTERN AZION ALE
La. teorica. deJ bombardamento nel diritto internazion,ale. - Dott. EMILIO VENzr, .tenente d'artiglieria . . . . . Pag. 849 La guerra d'inverno suil e Alpi. - _EUGENIO DE Rossr, capitano dei bersaglieri. - (Continuazione) . . . . . » 860 La guerra Cubana. -
A. E'. -
(Oonti-nuazione)
»
880
Alcune consideraz_ioni e proposte sulla scuola di applicazione dl sanità militare - Dott. G. DE Rmms, colonnello medico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ',, 905 Notizie politico-militari. -
)) 912
tJJ.
Notizie militari estere : Bulgaria: Leva della classe 1898 . . . . . . . . . . . » 923 Francia : Quadt·i mpp1·ese1itcmti le uniformi degli ese1·citi stranie1·i. - 1'ruppe coloniali. - Indenm'tà alle famiglie. - Consiglio supe1·iore della guerra - Sua 1:omposizione. - Riorganizzazione delle i·spezioni generali. - Espet·imento di moòt'litaz'ione della sqitad1·a del Nord. - Scuole di tfro col ·nuovo materiale da campagna. - · Pet·iodo · d' istruzione per i capitani del genfo impiegati" allo stato maggiore del/!arma . .:_ Una nuova tunica pe1· la f ante1·ia. - Situazione dello stato maggiot·e g_enerale ft·a·ncese al 1.0 marzo 1.'898. - ltfig/io1·amenti introdotti neUa situcu#one generale deU'ese1·ctto col bilancio del i898. - Lice1ize ai ~ilitar_i di trupJ)a pei lavo1·i del 1·accolto . . . . . ·. . . . » 923 Russia: l.Uo1·dinamento delle circosc1·izioni mililari della 8ibei·ia e dell'Àsia centrale. - Ferrovia Tra1isi òeriana . » 929
Rivista dei perlodloi mtlltarl . · . . . . .
CASA EDITRICE LIBRARIA
E.
VOGHERA -
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PROPRIETÀ LETTERARIA.
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I progressi fatti nella gittata del le moderne artiglierie. l'impiego generalizzato dei proietti scoppianti, e la straordinaria potenza distruttiva dei nuovi esplosivi rendono ·og.gi.dì. i l bombardamento come metodo d ' aUacco · di uri. uso .assai più frequente e di una riuscita assai più probabile che -non per il passato. Onde, a torto, Pasquale Fiore nel suo T1·atlaio d·i clirittò ùilernazionale diceva che « il bombarda-~ mento non è più un'arma dei nostri tempi » ; ed infatti ·nel '70 i T edeschi si limitarono ad ihvestire le fortezze più :importanti e bombardarono senz'altro le rimanenti . Lasciando all'arte militare il compito di determjnare lo :Scopo che ·si vuole ottenere, nonchè i mezzi da impiegarsi per raggiung0re tale scopo, noi ci limiteremo a considerare -i prin.cipii del diritto dell'3 genti, che si riferiscono al bom,-bardamento. Innanzi tutto si fa questione se sia lecito o no il bombar,aa.men to, e molti scrittori sono apertamente contrari, sostenendo che con esse si reca danno non solo ai belligeranti, ma anche ai. pacifici cittadini. Noi non ammettiamo tale -teoria, perchè sarebbe strano che per tal riguardo un eser,cito dovesse riman_e re inoperoso innanzi ad una città forti... :fica,ta, e dovesse lasciarsi d ietro forze che potrebbero impe.'d irgli· la ritirata. , Lo stesso Vattel ammette la legittimità del bombarda- m ento, pure aggilingendo che non vi si deve ricorrere altro .che nel caso in cui sia as;;olutamente necessario per conti.n uare le operazioni di guerra, o per a,ccelerare la fine di un .assedio. l\fa su questo punto non v'è mai stata questione, e .55, - . Ai'\NO \Llll.
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LA TEORIC A DEL BOMBARDAME NTO
tutti ;;,ono d'accordo nell'ammettere che il bombardamentodeb ba esser limitato nei soli casi d i estrema necessità. Passando ora a dis,mtere lè principali guestioni a propoposito del bombardamento, lo faremo e~ponendo le regole 1 generalmente ammesse intorno ad esso:
1° Le città ed ·i villaggi aperti che non oppongono resistenza: · possono essere occu1Jati, ma è proibito di bombardarli senza necessità. Il Calvo sostiene che ·in nessun caso e per nèssun pretesto è lecito bombardare una città. aperta, n on fo rtificata e che non sia militarmente difesa, e che. l'agire contro di essa.. allo stesso :çnoclo che se fosse una città, fortifi cata, sarebbe una violazione di t utti i principii del diritto delle genti, e si r ischierebbe di farsi eliminare dal numero delle uazionj. che tengono ad essere alla testa della civi ltà. Così fu vivamente biasimato il bombardamento di Valpaparaiso nel 1866 eseguito dalla squadra spagnuola sotto gli ordini dell'ammiraglio ì\ilendes -N unE)z. La ragione per cui si ricorse a tale misura d i rigore si fu perchè la squadra spagnuola a,veva inva.no cercato ·di at~acca.re un _combattimento navale col suo nemico; ma ciò uou legittima per · n ulla l'incendio di u u porto esclusivamente commerciate, aper to, senza fortifica.zioni_ nè muriL, e sprovvisto di artiglierie e di truppe per la difesa. Se al contrario una città aperta si difende, potrà essere attaccata e sot tomessa come se fosse fort ificata; m~L per ciò. occ.orre che vi sia una resistenza reazle, seria7 costituita per lo meno da barricate e da caseggiati po.sti in sta,,to di difesa. 2° Se 'una citid, è 1·iunita ad 1Mi sistema di f'm·ti/ica:doni, che la pro'eggono più o meno da vicino, il bombcwdamento dovrà essei·e essenzialmente diretto contro le opei·e difensfoe e din torni ~· l'interno clella città e la va:f'le abitala dalla popolazione cit:ile clovrà esse1· 1·isvar·miala per qiianto è possibile. Prima della guerr a del 1870 nessuno avrebbe messo m dubbio questa regola, accettata eia tntti gli scrittori di
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Diritto inle1·nazionale, compr eso .De M:artius, che è not9 per aver dichiarato leciti molti altri mezzi di guerra ora affat to banditi. Ma d urante la guerra del 18 70 i T edeschi anzichè attenersi a quanto la regola prescrive, credettero più facile, più utile e più pronto d'investire le ~· arie piazze .forti, di circondarle d i un cerchio di ferro, ·che impedisse l'accesso ai viveri ed ai soccorsi, e poscia dirigere un forte bombardamento non contro le fortezze, ma le città stesse, in modo da · obbligare fa popolazione bMghese ad esercitare « una pres<< sione morale ">> sul comandante e forzarlo alJa capitola.zio.rie. Tale teoria, sostenuta dai generali , \Terder e Le B ois venne in parte ammessa a difésa dello stesso Jacquemins, fond atore dell'Istituto di diritLo interf1azionale di Gand, sotto pretesto che era in nome dell'umanità che si agiva in tal modo. A propo~ito infatti del bombardamento di Parigi i:l J acquemins nella Revue clu, .clroit internr,ttional dice che durante 22 giorni di fu oco, gli assea1iati ebbero appena 16'7 persone uccise, vale a dire .una media di circa 7 per g iorno . Tali pèrdite per lui sarebbero poca cosa, sopratutto quando si pènsi alle migliai,i di soldati che avrebbero potuto trovare la morte in una sola sortita, e perciò conclude d icendo che se il bombardamento di una città ne accelera la resa 7 ed impedisce una sola sortita, non merita le critiche che ad esso. si fanno. Questa teoria venne splendidamente confutata di M. Griolet nel Bulleiin cle legislation comparèe; noi accenniamo soltanto all'argom·euto principale, il quale consiste nel dire che al giorno d'oggi non è più lecito uccidere in guerra i pac1fici cittadini essendo le ostilità dirette esclusivamente ad annientar e le forze militari del nemico. « S0l0 ,, la vita dei combattenti - eg li esclama - può esser sa« crificata,, poichè essa è in ginoco dur ante Ja guerra, quella « dei non combattenti non lo è. Colpirli direttamente o vo« lontariament e è una violazione del diritto delle genti. » · « Niente vi ha d i più immorale - esclama, il Bluntschli « d i questa pressione psicologica, che si vuol far e esercitare « sulla guarn igion·e da parte della popolazione. Inoltre
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« l'e.. perienza ha dimostra to,che essa ò quasi sempre senza « effetto, giacchè il comandante della piazza assediata reprime « la sommossa dei cittadini, ne punisce i promotori, ma si « guarda bene dal cedere alle minaccie o non si arrende « :6.uohè glielo permettono le forze di cui dispone. » Il Guelle pure biasimando vivamente il bombardamento dell'interno della città, conclnde dicendo che per alt,ro in pratica le regole attuali del diritto della guerra autorizzano tale procedimento, ma soltanto in quei casi cli assoluta necessità. Egli però si guarda bene dall'indicare questi casi di assoluta necessità, e questo, non si può negare, lascia un po' d'indeterminatezza nella; sua conclusione. Noi per conto nostro non esitiamo a dire che in un solo caso è lecito bombardare l'interno delle piazze, ed è quando la popolazione civile, rinchindendosi dentro di esse, concorra efficacemente alla difesa; fuori di questo caso dovrà per quanto è possibile " evitarsi. Non può a meno quindi di viva.mente biasimarsi il rapporto del grand uca d i Mecklembourg, il quale all'assedio di Toul scrisse che in attesa delle art ig lierie di medio calibro, bombardava la città per renderne il soggiorno « aussi « desagreable que possible. » Ed invece è sommamente .lodevole il modo di procedere della squadra francese, la quale, inviata nel 1838 a doman· dar e sodd isfazione al Messico, attaccò non la città di VeraCruz, ma soltanto il forte di San Giovanni d'Ulloa . , che fu costretto a capitolare. Ma, ripeto, in pratica è molto difficile astenersi dal boml;>ardamento della città, e gli stessi Francesi, come osserva il Calvo, che s'erano tanto lamentati del modo di procedere dei Tedeschi, non tardarono poi ad imitarli. Parigi sfuggita appena alle bombe dell'esercito inva· sor e, fu nella guerra civile, che seguì la capitolazione, bombardata. dalle truppe del governo di Versailles:
3·' È 'MSO che l'assediante annim,zii, sempr·e quando è possibile, la sua intenzione di bombardw·e la piazza, affìnche i non co1nbattenti, e sop,·atutto le donne ed . i bambini, possano sotlrarsi o,gli ori"ori d'un assedio. Pe1·b quanclo si tratta di
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cJ,i sorprende1·e il ne;,iico pe;· impad,·onirsi rapidamente della posi:.ione, la mancala rlenu,n::ia del bombardamento non costituù·rl una -viola:ione delle leggi cli guen·a. Il B luutschli nel formulare qu·esta regola si fonda sulla risposta che il principe di Bismarck aveva dato il 17 feb· braio 1871 a M. Kern, ministrò di Svizzera a Pirigi, e decano del corpo diplomatico, allorchè questo consesso ebbe a rivolgergli r eclamo contro il bombardamento d i Parigi avvenuto senza denunzia. « Riservandosi, egli rispose, un « esame più profondo della questione teorica, io mi limito « a sostenere che la preventiva denunzia di un bombarda· (< mento nou è necessaria, secondo i principii del diritto « delle genti, nè riconosciuta obbligatoria negli usi militari.» Tanto ìl Calvo, che il Guelle pongono in dnbbio l'ultima parte di quest'asserzione, e riconoscon9 che numerosi precedenti aveva no consticrato la pratica delr avvertimento ; così nel 1832 all'assedi~ di Anversa, il maresciallo Gerard, comandante dell'esercito francese, prevenne il generale olandese del giorno in cui comincerebbe il bombardamento della cittadella. A Roma ·nel 1849 il generale Oudinot, e gli alleati avanti a Sebastopo li nel 1859 si regolarono nello stesso modo. Ora pure ammettendo che remissione di questa formalità possa esser giustificata nei casi urgenti, nei <)Uali un attacco improvviso, preparato da un preventivo bombardamento, possa sembrare autorizzato per necessità cl i guerra, rimane la questiono di sapere se questa urgenza si verificava nel caso Ji Parig i, e nell\i.lfro della cittadell,. di La F ère nel di· partiuiento dell' Aisne, anch· essa bumbardai,a senza alcun avviso. Il Calvo non esita a rispondere che nei oasi ricordati la necessità. della sorpresa era ben lontana dall' esser d imos trata; ad ogni modo lasciando da parte una questione così discutibile e di natura tanto elastica qual'è quella di accertare un' urgenza, che soltanto u n giudice disinteressato avrebbe potuto apprezzar e stando sul luogo al momento stesso dei fatti, ci semb ra che q nesta pratiça tanto umanitaria non do,1 rebbe mai esser tralasciata. Nei casi ord iuarii' ravviso sarà inviato nno o due giorni prima, nei casi
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NEL DIRITTO IISTERKAZI OX ALE
urgenti sarà .inviato una o due· ore pri ma,, ma bastano spesso poche ore prima per prevenire gravi danni e risparmiare allà pacifica popolazione molti degli iue.vitabi li. orrori che porta scco la guerra. Ricordarsi che a l giorno d'oggi la guerra ò una. lotta tra due stati, non già una lotta tra particolari, usare verso questi ultimi i maggiori rigiiardi possibili è un podato della civiltà odierna ed è uno dei più distintfri caratteri, di ciò che il Bluntschli chiama « la guerre « ci vilisée. >>
,( che un popolo, presso il quale le scienze, le lettere e le arti << sono in onore, si rifiuti a portare in guerra i I dovuto ri« spetto ai. tesori di scienza, d'arte e cli letteratura, ai quali « è dovuta la civil tiL od ierna». Vero è che i T edeschi si scu -sarono dicendo .che la torre elevata della cattedrale ~li Strasbourg serviva di osservatorio agli assediati per seguire impunemente i movi menti dello truppe nemichE\, e che la distruzione della biblioteca si dovette alla negligenza delle .autoritii della città, che prevem1te del bombardamento, avrebbero dovuto prendere· le necessarie misur e per mettere in -sai vo i libri ed i manoscritti. Quanto a Parigi allegarono per scusa la nebbia. e la distiLn;,;a f dai sette agi i otto km.), soggiungendo che trattandosi d i piazze m unite da vicino di fortificazioni, è 'impossibile distrugger e le fortificazioni senza .colpire anche la città. Noi non neghiamo che C'[Ueste ragioni possono avere il loro peso, s opratutto !.'ultima, in quanto è notorio che prima del 1870 lo città. fortificate avevano in massima le loro opere a con tatto col resto d elrabitato o poco distanti da q nesto. Però nei campi trincerati od ierni, nei -quali i forti staccati son o anelati gradatamen te allontanandosi dal nucleo centrale, di mano in mano che sono aumentate la potenza e la gittata delle artiglier ie, si è cercato d i porsi a distanze convenienti per preservare dal bombardamento la città rinchiusa dentro il corpo di piazza, e se prima ,questa distanza si riteneva fosse di tre, o quaU,r o km ., al _giorno d'oggi 0 quasi sem pre s uperior e ai 6 k m. Orn in questi casi sarà facile evitare in principio il bombarda.mento, ma iniziate le operazioni di un assedio regolare, caduta la pri ma e seconda linea di d ife..,;a, se ne esistono dne, l'attac cante inizierà senz'altro il bombardamento del corpo di pia,zza -con granat,e-torpedini od altri proietti carichi di potenti esplo·sivi, cd allora un eserci.to che tenga alla sna riputazione di civiltfl, dovrà attenersi colla magg ior esattezza possibil e alla r egola snesposta, sempre beninteso a.Ila condi7.ione che ras sediato indich i chi~1ram.e nte con segni esterni ben visibili gli · edifici meritevoli d i rispetto, o si gnardi bene di u tilizzarli .a. scopi militari . Ad ogni modo la regola ha sempre la sua
4°) L'assedia,ile clom·à, pe;' f/itanto è possibile 1 pi·en,de>·e
le misu1 ·e necessai·ie pe1·çhé le chiese, gli ospedali, gli edifici pubblici clestinati ai servi::i civi li, i mqnmnenli d'rwte. le rolle.zioni m·tisticlie e scientifiche ecc. rii una città assediata siano risparmiate clitntnte '1,l_bombarclame,ito. assedialo dovrà iriclicare rjuesti edifizi in moclo 1;i,\'iùite e non idili tzarli clu- " ranle la lolla. L a dichiarazione d i Bruxelles nel 1874 ammise questa regola, stattL del resto proclnmat,L d~ molt i autori precedenti, qu ali l'Halleck, il "\Vheaton; l'He'. rter; ricordiamo inoltre che il primo condanna severamente il maresciallo Blucher, che nel 18 l5 fece sradicare gli alberi che servivano d'a,nnament;o a Parigi, e minacciò di demolire il ponte di Iena e di rovesciare la colonna Vendome. l\fa non sempre Yenne eseguito qnanto la regola prescrive, ed i bombardamenti di Strasbonrg e di Parigi ce n e danno una pr ova. Il Calvo riferisce che nella prima di queste città i proietti. 1·idussero completamente in cenere la biblioteca, e cagionarono g\·ay i danni alla cattedrale; nella seconda non si r is parmiarono n è le scuole, ne gli ospedali, nè alcun altro monumento pubbli00; perfino le serre e le sale del .Museo d i !"toria naturale furono bersagl io di un l'uoco nutrito e continuo. i( Un tal fatto, osser va la « protesta che i membri dell'Istituto di Fntucia emanarono « a sezioni riunite n el 18 settembre 1870, ha sollevato r indi « g n a.ziouc u n i versale ; è stato esso forse l'opera d i un capo « secondario, e fu disapprovato dii l suo sovrano e dal suo « pa~se? Noi lo vogliamo credere. giacchè ripugi:ia a pensare
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importanza, visto il gran numero di piazze forti esistenti ancora del vecchio sistema, e che non si è pensato ancora o non si è potuto, per ragioni d'indole, varia t rasformare o ri-durre ad u n_ tipo più moderno. 'l'erminiamo quest'argomento esponendo due altre regole, che più·che al bombardamento debbono riferirsi a.ll'investi-· mento d i una piazza forte, ma lo facciamo, sia per la loro importanza dal punto di vi:;;ta moderno, sia perchè indirettamente hanno anche attinenza col bombardamento, considerando che questo può aver luogo anche durante un assedjo regolare.
5°) Se il difensore f'a u,scir-e dalla città assediala i non combaltenti ver poter-la dif'endere più,· a lungo, l'assediante· può, senza violare le leggi della guerra, opporsi a lasciarli pqssare, ed in q·uesto caso l'assediato è obbligato a lasciarli \ 1·ientra1·e nella piazrn. Non appena si pr evede che una cit.t1.L potrà essere assediata, il comandante di essa dovrà attirare l'attenzione degfr abitanti sui pericoli ai quali si espongono r imanendo, e facilitarne in ogni modo la partenza . Ma giustamen te il Gnelle osserva ché, malgrado questa, saggia precauzione, accade per lo più che la maggior parte della popolazione preferisca ri manere, anzichè abbandonarela città minacciata. Alla conferenza d i Bruxelles i delegati di A nversa proposero che in nome dell'umanità si eccettua.s sero dal bombardamento alcuni quartieri, ma la proposta fo re-· spinta perchè si disse che avrebbe diminuito l'efficacia del bombardamento, e impedito di: raggiungere colla dovuta ra-· pid ità lo scopo della guerra. Ma potranno allora, una volta che l'assedio sia incominciat o,_ espellersi dalla città le bocche inutili? e l'assediante potrà opporsi a tale misura? La conferenza dì Bruxelles non ha dato una r isposta pre. cisa alla questione, le Istruzioni Americane sono più esplicite, e dicono che in questo caso l'assediato ha il diritto di opporsi;il Bluntschli, osservftndo che l'espulsione degli abitanti è in
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LA 'l'EOlUOA DE(, BOMBARDAMENTO
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generale cagionata dalla mancanza di viveri, e che perciò l'assediante ha t utto l'interesse d'impedirhL nella speranza che la fame obbligherà le pia'zze a capitolare più presto, conclude poi d icendo che l'opposizione da parte dell'assediante non sarà giustificabile che quando riposa sull'estrema necessità delle · operazioni militari. Il Guelle infine opina che l'assediante farà bene a consentire al passaggio degli espulsi, tutte le volte che lo potrà senza compromettere le operazioni d'assedio, e che non dovrà rigettarli sulla piazza che in casi estùmi. A noi tutto .ciò non sembra. sufficiente; è evidente che ·l'assediato non ricorrerà a tale misura che quando è ginnto agli estremi e solo per prolungare di alcuni giorni la d ifesa si tro v.erà nella necessità di d iminuire i conviventi ;· d'altra parte l'assediante ha sempre sommo interesse ad ottenere nel più pr est o possibile la resa della pia.::za, quindi se ne conclude che in pratica è poco p'r obabile che si dia quella possibilità, di cui parla il Guelle, e che invece esisteranno sempre quelle necessità di guerra, di cui parla il Bluntschli; talchè noi diremo che l'as:;ediato farà sempre bene a tentare l'espulsione delie bocche inutili, ma è anche certo che l'assediante avrà tutto il diritto di i mped irla. Dnrante l'assedio di Strasbourg si è dato un esempio di q uesta concessione, e l'uscitit dalla città delle donne e dei bambini , dapprima proibita dal generale \Verder, venne poi permessa: in seguito alle istanze della Svizzera,; ad ogni modo il Bluntschli osserva che questo fatto cagionò non pochi inconvenienti per r assec1 i ante. 0
6°) Gli agenti clelle polen:::e neitlr·e e le alti·e peJ·sone ,'i vestite d-i un caratlel'e diplomatico sono liberf di ·ri:,nanei·e o di anclai·sene; nel primo ·caso per altro nella trasmissione della cor·risponclenza col pr'opr io paese dovranno assoggettarsi a quelle precauzioni che c1·eclerà di stabilire l'assediante. La questione è affatto moderna, essendosi presentata per la prima volta dnrante l'assedio di Parigi nel 1870. Il 17 settembre infat ti i membri del corpo d iplomatico, che non avevano accorn pagnato la· delegazione del Governo della
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LA TEORICA DEL BO~IBARDAMENTO
d ifesa naz ionale a Tours, si riunirono in assemblea., e Sl'l proposta del ministro svizzero, basa ta sul fatto che non era ancora stato partecipato l'annunzio ufficiale del bombardamen.to, decisero di rimanere. Per risolvere poscia, la guestione del modo come si sarebbe proceduto per inviare e r icevere la corrispondenza 'in caso d'investimento, venne rivolta al can,c elliere federale a :Ferrières il 24 SP,ttembre una domanda, in cui, t,ra l'altro si d iceva: « .... . si vorrebbe una voltu. per « settimana far par tiré un corriere esclusivamente diploma« t ico, accet;tando tutte le prescrizioni che piacerà a V. E. di « stabilire » . Il 27 settembre M. B ismarck rispose che l'autori7,zazione ,del cambio della corrispondenza non è in generale ·tra g li usi di guerra, e qnand'anche si concedesse la spedizione di lettere aper~e-à~ parte degli agenti diplomatici, è asso lutamente poi inammissib ile l'opinione di ')Uelli che sostengono in terno delle fortificazioni di Parigi essere un centro conveniente per le relazioni .d iplomatiche. Il G ottobre gl' interessati risposero con una protesta collettiva, ma J}ismarck non cedette; solo il rappresentante degli Stati-Uniti ottenne il permesso d i poter corrispondere in segreto col propr io Governo. pa CJ Uesto episodio il Gnelle c1educe che in caso d'assedio la proibizione di comunicare al di fuori è opponibile a tutti; il Bluntschli è anch'esso dello stesso avviso, maravigliandosi per altro in cer to qual modo della protesta del corpo di plomatico del G ot tobre. Il Morin discute a lungo la question;, <? finisce col dire che la trasmissione dell a corrispondenza chiusa dovrebbe essere permessa, porche a l di sopra del d iritto del belligerante, sempre relativo, esiste il diritto delle potenze neutre, delle quali l'interesse còllE)ttivo è superiore a quello individuale di una s0la ~azione. Noi non riteniam o accettabile la teoria d el M.orin e crediamo che in ·questo caso sia assolut,o il d iritto dell'assediante, solo g iudice competente delle precauzioni -e delle condizi'o ni che esigono le sue operazioni militari; d'altra parte l'interesse che esso ha d'interdin? qualsiasi comunica-
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zione tra l'interno della piazza e l'esterno è troppo evidente, perchè possa . comprometterlo con concessioni ad agenti di potenze neutre, che abusando della loro posizione potrebbero far nascere questioni che è sempre meglio evitare. Ma se su questo punto non potranno aver tratta.mento diverso dal resto degli abitanti, è indiscutibile che durante il bombardamento si cercherà di risparmiare, per qmtnto è possibile, le case e · le residenze di questi age11ti diplomatici, sulle quali, come segno di· neutralità saranno state inalberate le bandiere delle r ispettive nazioni. Dott. Emuo VENzr
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LA GUERRA D'INVERNO S ULLE ALPl
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. LA GUERRA D'JNVERNO SULLE ALPI Continuazione, -
\ledi ctispensa IY
L'enorme quantità di neve cadut11 sulle Alpi, avevano persuaso il D~ca che le operazioni di guerra sarebbero state per quell'inverno sospese ; giuns~gli quind i come fulmine a ciel sereno la notizia della mossa del Lesdignieres. Radunò le poche truppe che stavano tra Torino e SusaJ \ ed a, marcia forzata si diresse a quest'ultima città, ove il o-iorno 5 si trovò con BOOO fanti ed 800 cavalli. Contempo,:, raneameute ordinava al reggimento tedesco conte Giovanni Lodrone ed ai r eggimenti piemontesi Porporato e F er_rero, accantonati t.ra Pinerolo e Pancalieri, di portarsi per Perosa ed invadere il Pragelato (1) . Carlo Emanuele stimava fa\:ile questa impresa. stante la debole resistenza che a suo parere avrebbero opposto le milizie francesi, ma se esse dapprim~- parvero dargli 'ragione ripiegando sino a Fenestrelle, quivi arrestarono il progredire dei Piemontesi incuorate e guidate da ufficiali oppor· tunamente dal Lesdiguieres spediti a --0omandarle. La situazione generale quindi il 5 gennaio era la seguente : I Francesi si stende\·ano dal colle dell'Albergian al 'l'roù di 'l'nglia, cou il centro, molto avanzato, al colle delle F inestre, i Piemontesi stavano invece ri uniti in dne masse una_ a, Susa, l'altra a :i'lientoulles.
(I) li reggimento Lodrone contava 800 fan ti, 700 circa ne a,•evano gli altri due formanclo in totale una coloniia <li 2200 comhattenti. - Archivio <li St;ito, Uflìcio del Soldo ,
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La fronte tenuta dal Lesdiguieres con soli 2200 uomm1 e ra certamente considerevole, tuttavia la, sproporzione non appare così straordinaria se si ricordi la stagione in cui le -o perazioni si svolgeva,no . La neve in quei giorni, chiudeva i passi più impervii, .e gravi ostacoli accumulava ai colli più facili, riduceva qmndi a ben pochi i luoghi di passaggio, · difficol tandone enormemente l'attacco con obbligare !'assalitore: 1° A seguirò una sola linea di marcia, quella segnata dalla traccia migliore, per non allungare la già lenta salita. 2" A marciare in una sola colonna, per tenersi appunto alla direttrice che unica permette di avanzare in condizioni relati ve di combattività. 3" A limitare al minimo la forza della colonna stessa, per non assumere una profondità eccessiva. 4° A far senza degli aggiramenti, resi i mpossibili dalla imprnticabilità 'dei colli circostanti. 5° Infine a ricalcare a sera i propri passi rinunciando al terreno guadagnato penosamente per le difficoltà di trattenere le truppe all'aperto e nella· neve. Questi svantaggi ritorconsi in favo re dei difensori dei colli al solo patto che siasi preparato per loro ricovero, eombu · stibile e vitto. La possibilità in montagna d i eseguire imprese nel cuore dell'inverno è dunque legata . al possesso dei ricoveri, costruiti opportunamente presso i punti di obbligato passaggio, -o sui nodi di alte comunicazioni; ne viene che non il colle o la posizione saranno gli obbiettivi principali, ma bensì i baraccamenti viciniori, · senz~i i quali. non s i potrà permanere neppure un giorno sul luogo contrastato. Da questa importanza dei ricoveri ne deriva che su di essi -si getterà come sni forti di sbarramento quella tra le nazioni che per le ragioni accennate nella premessa del present~ studio, non abbia tanti scrupoli. Tanto più probabili saranno queste occupazioni, prima -della dichìarazione di guerra, che esse non offriranno la minima difficoltà perchè i ricoveri sono sempre abbandonati
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d' inverno e genera.lmente anche d'estate, sorgono in luoghi deserti e prossimi al confine, e vi si può giungere in poco temp o e con marcia n on segnalata. D avanti ad nn risultato così grande e così sicnro, chi esiterà un istante ad ordiuare r impresa: Questa titubanza, n ell'esempio storico che stiamo esaminando, durante la tacita treg ua che precedè la mossa del L esdiguier cs, fu appunto quella che condusse ad esito· fanesto il tentativo d i salvare Exilles. I :B-,rancesi avevano costruiti dei Ba,·acons su tutti i colli principàli che dal P ragelato e dal Delfina to conclncevano ai possedimenti del Dnca d i Savoia, se Carlo Emanuele avesse fatto occupare soltanto quello del colle .delle Pinestre, appena in autunn o abbandonato dagli avversari, egli a vrebbe non solo impedito alle milizie di fa~· testa all'altezza di Fenestrelle, ma reso impossibile a Lesdiguieres r impresa di E xilles, per timo1·e di vedersi girato per l'Assietta e tag liato fuori da Briancon. , / Il Duca di Savoia era ancora i n tempo ad ord inar e questa mossa il giorno 2, quando· g li pervenne la notizia dell'attacco di Exill es. Il 3 genuaio assa poteva mettersi in esacu zione con parte delle . truppe di guarnig ine a S usa e compirsi senza ostacoli, perchè le milizie del Pragolato stavano all'Alpe cl' Argi.iel e q uelle del Briançonnese intorno a P erosa. L a sorpresa ebbe per effetto di conturbare non solo i comandanti in sott'ordine, ma anche il capo stesso dell'esercito· piemontese, che nou ritrovò in quel critico m omento la lucidezza di ·men te di cui in altre occ~sioni aveva date provesicure. Cosa avverrebbe oggi, è lecito chiedersi, alht notizia di arditi ed improvvisi colpi di mano, eseguiti sulle nostr e opere e ricoveri di montagna, e sulle nostre città commerciali della costa ? Quale impressione ne r isentirebbe la n azione, l'esercit-0 ed i suoi capi, quale lo stato d'animo di tutti, la lucidezza d i mente e la calma di chi avrà il supremo comanc:lo e la suprema responsabilità ? A ciò si risponderà forse che non essendo possibile un fatto simile non è il caso
863 di fermarsi a considerare situazioni basate s a ipotesi fan ta stiche, e sia pure, auguriamoci che tutto ciò resti nel campo della fan tasia, ma intanto il prepararvicisi è prudenza elèmentare, giacchè il danno v iene sempre d'onde meno si crode e quando m eno ci si pensa. Carlo Ernanu~le troppo tardi comprese, quanto dal possesso del colle delle F inestre, dipendesse l'allontanamento di l,escliguicre~ da Exilles, e decise quindi di impadrunirsene a viva forza . Avrebbe, dopo q L1esto r isultato, potuto portare le truppe che aveva in ,al Ohisone sino al Gran P uy , donde por il colle d i Costa Piana, sarebbero cal ate facilmente alle spalle dell'avversario al Gad . Qu est0 progètto era il migliore che la stagione permet• tesse di effettuare, anzi dirò che era l'unico. Infatti: L a colonna proveniente da P erosa, comandata dal Ferrero, avr ebbe potuto nella buona stagione: O portarsi al colle delle F inestre e per la cresta del contraffor te dell'.A.ssietta aggirare il fianco n emico. O salire da P ourriores al coll e di Assietta, per agirvi come nell a ipotesi g ià enunciata. O marciere per Traverses al colle di Sestrier es e calare a Cesana. Od infine recarsi a P uy, pernottarvi, e per ìl col le di Costa Piana, discendere al Gad. Ma nella stagiono invernale, la necessità assoln ta di ri·coverare le truppe nella n otte, limitano cd impastoia.no le operazion i militari. ne deriva che le t raslocazioni n elle alte regioni, non. possono effet tuarsi che da ricover o a ricovero, per i piccoli reparti, da villaggio a vil laggio per i grandi. i\ella situazione che vado esponendo, se il primo partito fosse stato prescelto, il F errero avr ebbo don1to da Men · toulles salire al collo delle Fi·nestre, marciare per cresta, sino oltre al meno la T esta d 'A.ssietta, e cala re a monte di E x.illes. Questa marcia, dato anche cha nessun ostacolo avesse apposto ·il n emico, non era fat tibile in nna. sola breve g iornata invernale, nè poteva spezzarsi in du e, pernottando al LA GUERRA D'IXVERXO SUf,LJ\: ALPI
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I. A GUERRA. D'INVl>Rl\"O SULLE ALPI
LA GUE ~ RA o'INVERtlO SULLE ALPI
colle, per chè · il ricovero ivi esistente non era 0apace certo di 2000 uomini . In che stato si sarebbero trovate queste truppe dopo aver sereuato nella neve senza fuoco e forse con un pessimo tempo? (lJ Se si fosse adottato il secondo dei piani d'azione, probabilmente anche esso sarebbe fallito, non per la lunghezza della marcia, ma. perchè il nemico, data l'impor tanza de~la posizione, la facilità della difesa, e l'oculatezza del Lesdì guieres, non avrebbe mancato di resistere almeno 3 o i1 ore, nel quale tempo sarebbe caduta la notte che avr ebbe posto il Ferrero nella triste condizione di ridiscendere a Pourrieres. Con la terza soluzione, gran parte delle difficoltà logi·s tiche, sarebbero scomparse, ma non quelle tattiche, perchè 'ragionevolmente era da supporre che al colle d i Sestrieres le milizie del Brian9onuese a Hebbcro opposto accanita. resistenza. Ma superata anche questa, non era tuttavia impedita la ritirata al L esdiguieres a cui sempre rima11evano aperte le-vie del colle des Echelles e della Roue. L'efficacia della minaccia era perciò minim~t, perchè in.completa, tarda. e lontana. Rimaneva dunque la terza soluzione, infatti pres!_}elta da Carlo E manuele, perchè riun~ va tutte le probabìlitàdi successo. Essa per metteva di partire dal villaggio del Puy e giungere a Sauze d'Oulx od al Gad per una strada breve. un colle facile e fuori dell'azione delle truppe n emiche, con la cert ezza di ottenere un risultato positivo ed immediato. Come si disse però, questa mossa decisiva del .Ferrero, era· subordinata alla presa del colle delle Finestre, per la quale operazione venne dal Duca dì Savoia destinato il reggimento Borgognone Bindi, e la compagnia spagnola del capitano Castro. Servivano da avauguardìa e da guida la compagnia ('1) Gli atleti cl'eocono acl un 'ora almeno <l olla cresta d' Assietta e non è racile il trascinarli alla vettn; presso i co lli il disboscamento ha allontan alo ancor più la foresta. Se relativamente facile è condurro lei;na al seguito per un piccolo repar lo clo ò assai <lilllcìle per unn grossa colonna, 11uale è quella di cui si tratta, ed in quantità sufficiente per ardere l'intera nottu.
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,.di Milizie di Susa, capitano Giacchetto, fungeva da mastro
-di campo l'Alessandrì. Il trasporto dellè munizioni e dei vi-veri al seguito, doveva essere fatto a spalla d'uòmo. La colonna andò il 6 gennaio da Susa a Gravere donde, ocal calare della notte, mosse per il colle delle F inestre, che ·si sapeva. tenuto da una compagnia di Miltzia francese. Dopo le prime due orè di marcia, la notte essendo oscu-rissima, il grosso perdette le tra.ccie clelravanaua rdia. e mes"' . ' -sosi sopra una falsa pista, si smarrì verso il Pian Gìalassa. Il Giacchetto con le sue Milizie, giunto al Colletto, si arrestò per attendere il resto della colonna, ma passate alcune ,ore in inutile attesa, e riL1scite vane Je ricerche fatte al suo t ergo, con la gente mezzo assiderata, ricalò a Susa, ove giunse all'alba. Poche ore dopo vi arrivavano a frotte, cd a d_rappelli, gli uomini della colonna principale in uno stato miserevole. E ssi avevano va.gato tutta notte nella neve, seminando quella nuda regL011e dì uomini assiderati; parecchi ebbern le estremità gelate e molti ne morirono. Circa 150 -soldati mancarono all'appello e ben 30, della compagnia del -capitano Castro, perdettero l'uso di qualche membro (1). Il triste esito ~i questa impresa, devesi s0pratutto al man.oa.to collegamento tra avanguardia e grosso, tanto più ne,-eessario, inquantochè l'oscurità avrebbe impedito di accorgersi, che la compagnia di Milizia, poco a poco andava -distanzando le altre truppe. Questo fatto do,reva prevedersi, essendo i Miliziani, gente pratica di montagna e bene equipaggiata, gli altri invece nuovi a quanto li circondava, ed equipaggiati imperfe ttamente. L'aver prescelto la notte per ~seguire la mar cia, può essere g iustificato dal desiderio di tener celata la mossa al L esdignieres, di ·sorprendere i difens·ori del colle, ed impedir loro sopratutto di incendiare il Ba,·acons. L'avvicinamento di notte, può essere tentato con facilità maggiore in montao-na che in pianura, percqè la inclinazione del pendio indie: se · non a ltro, all' ing rosso, la direzione di marcia, facilitazione (l}
Archirio
di St..,to. Ufficio ùcl sollio. 0
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Al>XO XL III,
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LA c,u 1mnA 0' 1Nv EJtNO SULLE ALPI
LA r.uEltUA D' INVERNO SUL r,B i\Ll' I
accr esciuta a mille doppi, se il profilo della posizione nemica:. si proiett.a sul cielo. È supediuo poi l'insistere, per dimostrare che i vantaggi che si ricavano guadagnando terrenoin tal modo, sono tanto grandi, di fronte ad armi moderne, da consigliarne quasi sempre l'impiego. La stagione i'nvernale viene certamente a difficoltarne l'esecuzione, ma siccome l'avvicinamento di una posizione in pieno g iorno sarebbe ancor più lento e quindi micidiale in questo periodo dell'anno, cosi non sarà mai sconsiglia.bile una operazione notturna anche quando I~ neve copre le montagne. Per tentarla però bisogna avere guide praticissime, eh distribuire lungo la colonna, soldati non nuovi a quelle regioni, equipaggiamento adatto, e zona da percorrere possibilmente unita. 'Infine collegamento continuo tra tutti i reparti e condotta. oculata, consistente nello evitare le lunghe soste che inducono al sonno ed all'assidera~eùto, e lo insistere nella operaziono, se il tempo viene repentinamente a cambiare o le guide smarrissero la via. Indispensabile inoltre è la segretezza dei preparativi, per evitare che il nemico t enda imboscata, o fabbrichi false piste,/ per trarre in luoghi impervii la colonna, ed attaccarla .
nemico eseguirà i suoi arditi colpi di mano s~1lle opere e sui ricoveri di tutta la cerchia alpina. Costituisca.usi qùindi questi comandi con organi vitali all'altezza del mandato, ricordando che tale il comandante, tale la fortezza, o che non vale la pena di aver speso tanti milioni per lasciare alla mercè dell'intraprendente v10mo, leporte di ca:::a nostra. (Continua) .
.l!;c;GE~ro DE Rosst C"pilano dei ~N'.lfl /Jlieri.
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... •,.
Fallito il tentati ,·o contro il colle delle :B"inestre, il Duca. Carlo Emanuele, rinunciò a l già descritto piano, ed ordinò al Ferrero di ritornarsene a Pinerolo. Ricevuti però 500 Na-· poletani di rinforzo, avanzò il 9 gennaio da Susa a Chiomonte, donde potè distintamente udire il cannone che tuonava ad Exilles. I mpose allora agli ufficiali che si ' trovavano. assenti clal1 forte per licenza, di rientrarvi ad ogni costo, e .scelse tra essi il capitano Lanzo per consegnare al Gazino un St\O bi· glietto nel quale, partecipandogli il prossimo soccorso, lo invitava a resistere.
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... LA GUEHRA CUBANA
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LA GUERRA CUBANA Conliniiazione. -
Vedi rlis1>e11sa IX
III. Dal 1815 al 1897 g li Stati Uniti di ,A.merica hanno seguito, 1·ispetto alla Spagna e r ispetto a Cnba, un metodo 'di condotta costante: da una parte la politica officiale, corretta e r i·servata; dall'altra una politica popolare, compiacente ed impulsiva. Sostanzialmente, le due linee di condotta si compenetrano in una sola, e mentre ,l'una significa inizio o preparazione, l'altra continuazione ed azione efficace e continua. Infatti, al. Senato ed alla Carnera dei rappresentanti elettivi si a\·anzarono mozioni allo scopo di ricono:;;cere negli insorti cubani la qualità di belligeranti ed alla :fine proposte di inter vento fra Spagna e Cuba. Questi sentimenti ebbero eco in Madrid -ed inacerbirono gli animi ; e mentre il presidente Mac Kinley, nel suo pittoresco ed evangelico linguaggio predicava « pace .agli uomini di buona volontà sulla terra » nuov1. e più minac-ciosi eventi si maturavano nell'isola insorta a danno della madre patria. . Intanto l'irnprovvisarnento dei battaglioni peninsnlari, com· piutosi con uomini tolti dai vari reggim enl;i della penisolà non avea dato tutti quei buoni r isultati che ripromettevasi il ministro della guerra, generale Azcarraga. Come nelle I ndie, per le truppe inglesi al tempo dell a campagna del Chitral: nell'Eritrea per le truppe nostre, e più. recentemente ancora ,nella campagna di repressio.ne contro g li Afrid i, il valore d i
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·tali riparti malamente amalgamati per una guerra coloniale, 1,i d imostrò scarso nei 1:ispetti dell'organica e delta coesione morale e materiale. Il generale Azcarraga s'indusse allor a ft spedire uell' isola -d elle unità di tr uppa costituite, ed affidò a turno a ciascun reggimento della penisola l'iucaricp di apprestare dei cont ingenti omogenei, che conservareruo nome e tradizioni del corpo ,d i origine. La sorte decise dei reggimenti che doveva no forIi.ire gli opportuni nuclei d i truppa ed il generale Martinez ·Campos s'ebbe ben presto i d ieci battaglioni di fanteria ed .i dieci squadroni di cavalleria che aveva richiesto. Perfettamente equipaggiate ed omogenee, organicamente, -queste truppe nel giugno del 1895 salparono per la lontana isola cl i Cuba i) ). · I batrtaglioni d i fanteria contavano sei compagnie a 150 uomi1ii' cadauna, gli squadroni di cavalleria 140 uomini di truppa e nove ufficiali. Il ser,vizio dei trasporti fu compiuto -d a dieci piroscafi. che salparono nella massima parte da Ca.dice, fra il 1° ed il 30 gi ugno, e recarono a Onba circa 11,500. uom,.ini e 380 ufficial i. Era il t,ernpo che la rivolta infieriva acerba più che mai nel -circondario di Porto Principe : contava appena quarantamila .abitanti, ma il suo ter ritorio era singolar mente adatto alle guerriglie, alle imboscate ed alle sorprese; uu dédalo di fiumi .e di affluenti che si rovesciano dall'altipiano centrale all'un~ -e d all'aJ tra costa, e fra i principali il Pablos, il Oaunada ed il J aguey nella settentri'onale; il Remate, il Rio Perro, il Rio .di San P edro e di Santa Oruz nella meridionale. ~ rra N ue(l) I reggi men ti sorteggiati furono i seguenti :
Ftmteria. - l.leggimento delle Baleari (n. 41), reggimento di San Ferdinant1o { n. H) , reggimento del!' Estremadura (n. 15), reggimento llo r bone (n. i 7), reggimento Guadalajara (n. 20), reggimento d'Aragona (n. 21), reggimento di Gerona (n. 22), rcg,gimento di America (o . lt.), reggimento <l i Andalu;;i,1. (n. 52), reggim1mto di Zamora (n. 8). Cavalle1·ia. - Lancieri di Lusit;w ia (n. H ), cacciatori di Villarobledo (n. 23), -cacciato ri di Tétuan (n. H ), ussari di Pavia (n. 20), lancieri del Principe (n. 3), Jancie\i cli Vill1tv iciosa (n. 6J, c:1cciaLori di Alfonso Xll (n. 21), cacciato ri d i Tàlavera (n i5), "I ancieri di Nl11nancia (11. I 1), lancieri d i Spagna (n. n) . - (Revu.e militaire de l' Etranger, -~nuo 1896, I: L"Bspagne et l'in.~11rrecli0n cubaine, n. 820, pag. 231-232) .
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ANi'\0 XLIII .
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L:1 OUJmRA CUISA!H
v itas e Porto Principe eone una buona ferrovia che impor· tava custodire e proteggere contro i tentati vi degl~ i_nsorti' che desideravano troncare la, comunicazione del pres1d10 spa.O'nuolo fra il capoluogo e la costa. . 0 Il circondario di Porto Principe, nel maggio del 1805, era altremodo scarso ed assottigliato dai presidii distaccati a . O"uardia ·della ferrov ia e lungo la costa settentrionale delo l'isola. Si componeva del reggimento di fanteria di Tarnigona, a• due battaglioni, del battaglione caccia.tori d i Cadice, di unosquadrone del reggimento di cav_alleria Fernando Oort~~ e~ infine di una compagnia del gemo. In complesso non prn di d ue migli1iia di combattenti suddi_visi fra le . città di ~or~o Principe, di Ciego di A.vila, nodo d1-un'altra ~rnea ferrnvian ~· che unisce 1\1.orou sulla costa nord a J ucaro m quella sud; di. Nuevitas e di Punta Piedra. . Era urgente ed opportuno rinforzare queste ~:uppe prima che l'insurrezione prendesse piede al centro dell 1Sola. .Attendere i rinforzi che si avviavano dalla. Spagna poteva es~ere· .· oloso e compromettente, epperciò il generale Martmez. pene . . . . d" Campos risolvette di soffoc~re la. n~olta con 1 sol1 mezzi ~ cui disponeva. t•~rano i prinu d1 .g1ug~o. Correva vo~e d1 sbarchi di. corpi filibust.ier i sulla costa d1 O~roaguey_ e fra l~. 1 tte di GuanaJ· a e di Guajaba, l'ancoragg10 preferito dagh ISO e · · d" insorti che stendevano di _la la mano agli aiuti_ di armi e 1 armati che venivano dalla J!°'lorida e da Nuova York. I_l generale :.\iartinez: Campos telegrafò allora al governatore di P ort~ Rico, di inviargli tutte le truppe che 'aveva. sotto mano e ~1 sO"uarnii: tutta l'isola; ohè l'urgenza del pencolo e del lab1S~O'na consigliava e giustificava ogni passo estr~mo. ,:,p ·a diresse il 1° e 2° battaglione provvisorio che sbar. OSCl A '] cavano allora dalla madre patria r nno a Oiego de -~vi ~.. l'altro a Nnevitas. Gli avvenimenti incalza~ano. L~ pro\~mc1a . di Porto .Principe fu dichiarata in istato ~1 as~ed10 ed 11 suo territorio passò a far parte del qnarto d 1part11nento,_o zon~ . ione , che fu . data a comandare al generale G10vann1A . d 1. ope1·az· Moreno che ebbe in sott'ordine il generale Serrano m qua- -
LA GUERRA CU BANA
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lità di comandante della briga.ta ol·ientale ed il colonnello A.ldave in qualità di comandante della brigata occidentale. <,Juest'nlti.mo ebbe a residenza prefissa la città di Ciego de Avila, tld il còmpito cli cnstodire la comunicazione ferroviaria fra Moron e J ucaro. Ed un'altra misura ancora urgentemente si imponeva. Occorreva proteggere il territorio adiacente di Las Villas dai colpi di mano che indubbiamente vi avxebbero tentati gli insor ti, specie il circondario di Villa Clara, uno dei più sicuri e de' p iù :fiorenti. A questo scopo il governatore generale trasse qualche battaglione d i fanLeria dalle altre province, per rinforzare il reggimento Alfonso X III che teneva presidio in Villa Clara, e v i aggiunse lo squaclrone provvisorio del reggimento lancieri di Pizarro. Il 2° battaglione del reggimento Isabella la Cattolica fu spedito all' A·vana, il 2° o 6° bat.taglione peninsulare trasferito a Santiago di Cuba (1). Lo forze, così accresciute, furono sottoposte al generale Luque, go".ematore dell a provincia di Por to Rico . Egli le d1vise a cordone e se ne formò due linee: la prima stendendosi verso occidente dietro ai due fiumi Jalibouico del Norte cd Jalibonico del Sud, perno uella piceola citt~~ cli Jalibonico, era destinata a, dominare l'intero altipiano; la seconda toccava i sobborghi di Placetas; di Ouaracabuya, di Baez e d i Fromento, e serviva cli rfr1f~rzo alla prima. Còmpito ·di questa seconda linea si era la guardia delle trincera erette dagli insorti tra il 1868 ed il 1878, fra Jucaro e :Moron, di impedire che se ne impadronissero nuovamente e di valersene, in og ni modo, come di appoggio contro eventuali attacchi che tentassero contro Ciego de Avila o contro la linea ferroviaria. Nel caso cho ::.Vlassimo Gomez a vesse accennato ad empire di gnerriglie la provincia di Porto Principe, le truppe sottoposte al generale Luque dovevano accanitamente opporvisi, rigettando gli insorti sull'altipia110 o nella regione paludosa del Pab los o del Cauuaclo. (! ) Reouuni/.Uaire de
t'Btranoe,·, anno 1896, n. 820. pag. 234.
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Ne avvenne uu·enorme sparpagliamento delle fo rze spagnuole ch e le g uard ie a cavallo, le staffette, re comunicazion i telegrafiche o ferroviarie non seppero n è poterono a ttenuare. S opra: una doppia linea, di oltre cen to chilometr i di estensione cadauna, si distesero a g uardia meno di cinquemila uomini, in territorio mal.fido e t al volta anche malsan o. [ piccoli presidi si considerarono alla fine come posti d i guardia, privi di collegamento tattico e dideterminatiolliettiviiu caso di combattimento ; sì. che attesero il compiersi degli aYvenim.enti dando bella prova e saggio di r esistenza al clima. alle fatiche ed esemp io di solida ed inconcussa disciplina. Ven ne frattanto la stagione dell.e piogge equatori al i. Il m ese di giugno ed i primi del succes~ivo l uglio trascorsero senza avvenimenti militar i di qualch e rilievo, ed i n q nesto frattempo i piroscafi Catalog,w, J1onlevideo, San· F1·ancisco,
R egina C1·islina, A.nlonio Lopez, Alfonso XII, San Domingn .e Baldomero Iglesias, successivamente, aYeano sbarcato i rinforzi venuti dalla madre patria ( l ). Nella provincia d i Santiago di CL1bet,, dove s pesseg giavano gli insorti, non erano avvenuti che deg li scontri da arnmp osto: il 6 d i giugno, alle officine d i T ranquilidad, nel circ~n(t ) L'online d' imbarco e la l' i!lrnng1•1·, N. 820, pag. :?33:
succes,;ione di essi è de3eriLto nelle RevuP .f/ilitaire de Ulllci~ li Truppa Tot.i le
Cillà di Cadice (p iro-
Cadice
31 maggio 4 squail i·oni
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31 maggio 6 squadroni iO giugno bau. fant. marina 10 gi,:~no balt. Bstromadttra
52
640
676
54
960
·1,0-14
&O
860
1.68?
900 l,73~
36
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3• 68
89r. ,1,i75
98! l ,831.
48
t ,{50
4,207
20
56~
682
sr,, ro po$lale)
Cadice Buenos-AIJ1'eS Cat.alogna (postale) Ca.d ice 11/ontevideo Ca<lice
o Borbone. San F ro11cisco
Santander 19 giugno Sa ntan•lcr :?O giugno
Regina Cdstina
Al{Oll/10_Xl I
Corogna 20 giugno Valenza 21 gi ugno lklrcellona 26 giugno
Smi Domingo
Cadice
Antonio Lopez
Baldomero Iglesias endice
;!9
giugno
! 9 giugno
llatt. An<lalusia 2
com1Jagnie, battagl. America 4 còmp. hatt. A- ~ mer1ca balL. Zamora hatt.. Glwdalajara batl. Aragona e Gerona bil l l. San I?er<linaodo e 2 cornp. butt. Bnleari batt. Baleari
885 dario di JJManzam·11 o,· i l '27 g iugno a .faruco e t re g iorni npp~·esso ad Aguas Clar,is, sulla strada forrata che da Santiago d~ Cu~a condt~ce a Sau Luis. L e colonne volanti ed i posti d1 avviso degli spagnuoli riferivano di essere stati attaccati da piccole bande e di averne av uto ni,giono dopo nn breve e touace comba.ttimentu: però la molti plici tà deo-li attacchi e d egli obiettivi designati dagli insorti faceva :tare sulle guardie, e ritenere per nulla affatto decisivi questi scontri che aveano più la parvenza di ta:;teggiamenti O d i finte, che di pr opri e dec isi vi attacchi eon esito definitivo. Fur0no nondimeno fa7,ioni di qna.lche rilievo q uella. della colo_nna 'I'ciada compost,L del 3° battaglione peninsulare, il 3 giugno, suHe rive del rio d i Contramaestre; qu ella del co!onuel~o Canella.sJ col 4° battaglione penins ulare, a. Seboruco, 11 9 gtUgno, .ed a ] 'ilipina;:; dieci giorni a ppresso ; ed infine quella. del generale Garcia Navarro nel circondario di Santiago di Cuba, i l HJ, 20 e '21 gingno, a S ant a Rosa ed a 'l'cn orio ( I ). Nella proviuçia di P orto Principe le bande insurrezional e era.no tutta.via poco intraprendenti ed audaci. Il i5 g iuo·n o 1111 distaccamento ciel battaglione di Cadice ba tteva nna c~lonna di insorti n elle a.diac~nzo di Guanabacoa; il O'iorno 8 un drap· pello di vol oui;a,ri di Saretas disperd eva un\ltra g uerriglia ~ra B ~llavisLa e Carita.cl e s· impad roniv,t del campo degl i msort1. collocato in posizione inaccAssibile. i\fa in ris posta a questi riarzial i s 11ect1ssi de lle a rmi spagnuolo l'avanguardia di Massimo Gomez, nella notte su l 16 ~ingno, a ttaccò improvvisamente e con grande rumore l~ ~urna degli avam post i intorno a Porto Principe. Ne derivo _u n allarme cd un lieve disord ine ch e potò essere prontamente ed efficacemente repre,;so, sì ehe. a ll'alba g li. insorti 'furono costretti a hA.ttere in ritirata verso le alture di Sant'.A.nna., a mezzogiorno della città. Il giorno appresso un'altra guerriglia d eg l i insorti attaccò lt~ r idotta d i Alta Gracia a 2='> chilometri di P orto Princip9, incendiò il casel lo fe/ro· LA GUERR.\ CUBA:NA
1;A GUERRA CU BANA
(I) Rev11e Hilitaire ,l e L'ti trange1·, anno 18% , :'i. 8~1), pag. ~35.
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LA GUERRA CUBANA
viario e la stazione e distrusse un tratto della linea ferroviaria che congiunge Porto Principe alla baia. d,i Nucvitas. Da ultimo, il 23 giugno, un'altra banda catturò un distaccamento spagnuolo di venticinque uomini e d i un uffic iale, nelle baracche di E l-Mnlato, abbandonato nell' immensa distesa d i territorio che ,aLtraverso la valle del Cannado corre fra Porto Principe e :M:oron. . . Nel frattempo cresceva il fermento citt.a dino. A Villa Clara ed a Santo Spirito vi furono sedizioni e tumulti. Il 2 giugno un, distaccamento del reggimento 1Ufonso XII si scontrava con uua ba.uda di insor ti nelle adiacenze di Lobo Rosado e combatteva con essa, assai vivacemente, ius0gu endola alla :fine fra le montagne di SeborÙceJ e di Remedios. Il 15 giugno un altro partito attaccò il porto di· Peredes, nel circondario di Santo Spirito, buon scalo dellP n umerose distillerie d i zuccaro che sono nei contorni. Infin e, il 22, un altro scontro piut · t osto s~tnguinoso accadde a San J osè, doYe un distaccamen to spagnuolo fu rinforzato mediante traspor to in ferrovia con altre truppe provenienti da Placetas. 0
Era il mezzo luglio, e nulla ancora di preciso o di det~n-minato si era manifestato nei movimenti -insnrreziouali del~ l'isola. Jn questo mentre i rinforzi venuti di Spagna erano giunti tutti e soltanto occori:eva, sistemare e completare i serviz1, specie quello delle sussistenze e di sanità; quando un improvviso evento venne a turbare i disegni é le speranze di pacificazione cosi carezzate dal maresciallo ì\iartinez Campos. Esso d imostrò che l),rdore degli insorti non si e1'.a per nulhi assopito, ·che ricevevano di coutinno aiuti di armi, d i uomini e di 1111;on1.ggiamenti d'oltre mare, dalla prossima libera confedernz ione degli Stati Uniti, e che sol;. tanto. attendevasi r occasione propiziu, per opera,rc fortemente• · ed ordinatamente. L'll luglio il hcnerale Martinez Carnpos gi unse a :Manzanillo, il miglior porto di scalo e di crociera cl~lla baia d i B uena Esperat:).Za. Aveva in precBdenza, eon gn1.nde cura ed affettò, rilevate .le condizioni cli;:;agiate dei circondari di Santo
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:Spirito, dove, comé si dis3e, più minacciosi e larghi si erano · .manifestati i moti separatisti, e quindi le terr e d i Remedios ,e la trincea da .Jucaro a Moron. Aveva dunque incoraggiato ,la ripr esa della coltivazione e dei commerci e ravvivp..ta, al .possibile, l'assopita attività d,e lle qua.r anta d istilleri,~ d i zuc-caro che sono nella provincia di Santiago di Cuba, e della -decina de.Ile medesime che formano la ricchezza del circon,dario di Porto Prinr i.pe, di. Sant' Anna e di. Devorcio. In seguito il generalissimo spagnuolo si proponeva di visitare Bayap10 e di risa.lire l'in tera vallata del Rio Canto, non tanto ri.cca per la coltiv~tzione della canna da zucchero -q uanto per quella del tabacco e, nella sua parte alta, per l'in,dustria delle miniere; cli correggere abnsi, di. adottare riforme che aveva in animo, e d i surrogare funzionari . Si 0ra pertanto messo in viaggio il 12 d i luglio, con poca ~scorta di ;avalieri e di g uide che si d icevano pratiche degli uomini e della terTa, e si dires~e a Veguita, non ostante il __geuer.a le Lachambre ne lo avesse a.vvisato dei pericoli cui · ,eventualmente poteva anela.re incontro; e della presenza di :numerosi n uclei di guerriglie nei contorni. d i Ba:vamo; guerr ig lie di più che tremila combattenti condotte, a, quanto di-..cevasi, da Antonio Maceo. }'iducioso nell'opera di pacificazione che stava per intraprendere il generale spagnuolo volle nondimeno procedere ol tre. Spiccò soltanto avv iso al generale Santocil.de, che.reggeva una colonna sulla strnda d i Veg uita, di attendere suoi -0rdini e di immobilizzare a quest'uopo una parte delle t ruppe che aveva disponibilì. Giunto a Veguìta., il mare·sciallo l\fartinez Oampos ebbe la conferma delle previsioni fatte dal generale Lachambre: la presenza d i Maceo era ornai ..accertata, e non pochi indizi davano a cred ere che . egli ~disponesse di buon nerbo di insorti, risoluti e bene in armi. Raccolse perciò nn migliaio e mez,10 d i uomini dintorno ,.a sè, ed alla testa di essi, col generale Santocilde, il 13 ln_glio continuò i l suo viaggio vE:rso Baya.mo. La piccola co lonna spag'nnola era ginnta a due chilo metri ,dalla biforcazione delle strade cli J uca.ibama e di Pemlejo
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LA G U ERllA. C U8,IN A
allorquando, d'improvviso, venne attaccata dapprima in testa e poscia sui fianchi e da tergo da forze insurrezionali d i grnn lunga SLlperiori in n umero. Erano le ~nerriglie che Antonio Maceo, nella speranza di un facile e pronto successo ed in quella della cattura del g enerali~simo spagnuolo, aveva prestamente raccolto nella provincia di Man~anillo, ed ingrossate, man mano, fino a r~ggiungere _la forza di circa settemila combattenti . La colonna spagnu oht attaccata di subito in marcia ed intenta ad a.ttravorsare un passo difficile, rn.vvolta tutto d'improvviso da un n embo di cavalieri nemici, si form ò in quadrato ed in quest"ordino continuò ad avanzare lentamente,. molestata, n el suo largo e profondo bersag lio dai colpi degli insorti. Xella mischia il generale Santocilde cadde ucciso, mentre valorosamente ordinava le sue truppe e si. adoperava a far fro n te all e rj petute cariche della ca,valleria di Maceo. Il maresciallo Martinez Campos prese il comando della. colonna o dopo gravi perdite e stenti pervenne in Bayamo, n el -pomeriggio del 13 luglio del 18DF>.
L"a.ppello non era dunque t roppo rassicurante in presen za di u na ri_volta cosi vasta e cosi fo rtemente organiz- · zata. Il generale Ga.ruia N a,varro sal pò di · tntLa fretta da Santiago di Cuba con due baUaglioni di fan teria (reggimento di Cuba) e con il battaglione di caccia.tori di Valladolid. Nello stesso tempo il colonn ello Alda.ve salpò da Jncn.ro con un ba.ttaglion e del reggimento Alfonso XII1 e dne squadron i d i cavalleria. Il 20 luglio t utte queste forze, che non sorpassa vano i quattromila uomini sbarcarono in :'.\-fanzanillo e si avviarono a Bayam.o, sotto g li ordi ni del generale L achambre. Il 18 il genera.le Snarez Valdes partì da Holguin, medesimamente alla volta d i Bay amo. alla testa di due battaglioni cJ ol reggimento di fanter ia dell'Avana. Ma prima dell'arrivo dei rinfon:: i le bande insurrezionali di Antonio :.\1.~ceo si erano d isperse fra i monti cli 7,arzal e di El Oobre, ed il generale ì\fartinez Oampos ebbe allora la. possibilità di raggiungere la costa. D opo il combattimento di Peralejo non si ebbero, nella seconda quindicina di luglio e n,el corso del mese di agosto, che scontri di poco rilievo n ell e province .di Santiago e di Porto Principe. Anche la provincia cli Las Villas s i mantenne tranquilla, ad onta dello sbarco dei capi insorti lfoloff e Sanchoz : il go\·ernatore potè ,:osi attendere a.Ila più fav ori:wole distribuzione delle sue truppe, fiuchè fosse cessata la stag ione dell e piogge, ~ giunti nuovi rinforzi dalla mad repatria, in previsione della campagna. dell'autunno. A quest'uopo, atti\-amente lavorava in patria il generale Azcarraga, richiamando i riservisti della classe del 1891. e sorteggiando i reggimenti di fanteria e d i cavalleria che doveauo comporre un intero co1·po di armata di ::ipedizi on e, da tenersi pronto ~1cl ogni evento (1).
Alle prime novelle del combattimento e del pericolo fel icemente scampato dal maresciallo l\fartinoz Oampos, n uovi rinforzi furono avviati in Mauzanillo e d ecretata una raccolta generale delle trnppe ,illora. disponibili . ~ou erano allora nell'isola che cinquantadue mila uomini, appena, sud: divisi nell'ordine che segne (1) : Trup1;>e cli presidio prima dell' int,nr· rez10ne. Rinforzi chiamati da Porto R ico (4 battag lioni) . .Rinforzi venuti dalla madrepatria e r aclute . . Riuforzi sbarcati fra il 20 e il 30 ' giugno. Battaglioni 'di nuova formazione Battaglione d i gnerrillas di Tejacfa.. Totale ( l) •El
t:J,,1·cito Espanot, otto twc
1895.
Ufficiali
Truppa
894
18,540
104
3,050
840
10,272:
360
9,164 1,800 500
2,094
52,32&
)
(I) V. L,ibells Jahresbe,.icld c iiuc1· <Zie Fe1·,mdungcn w1d Fotlscl11·ìlte im. 11/itttii1·w.-sen . XX II Jahrgang , 18%, pa g G03 Oic lù 1111pf~ der Spa nier a11f Cuba, - Oerli n, Sii(. 11 ill ler un<! S0h11. !S96.
S90
LA GUl,RRA CUJJANA
LA G UEllRA CUBANA
Frattanto, dei dieci squadroni di cavalleria sbarcati a mezzo ·lug lio, sei avevano ricevuto l'ordin e di portarai .immediatamente a Porto Principe ed il resto a Las Villas: per quanto riguarda i d ieci battaglioni di fanteria sbarcati. fra il 3 ed il 17 di luglio, cingue d i essi •erano stati assegnati al cir-condario di Santiago di· Cuba (battaglione delle Baleari, di .San F ernando, dell'Andalusia, di Guadalaj ara e dell'Aragona), nno alla provincia d i Porto P rincipe (battaglione di Gerona), quattro alla provincia di Santa Clara ( batt.aglione del l' Estrernadura, del Borbone, di America e d i Zamo{·a). In qnesfultima proviì1eia em di g ià dis locato il batti.tglione della marina, sbarcato alla fine di. giugno. D i conseguenza, dne terzi dei rinforzi erano stati avviati nella. parte orientale <lell' isola, la più minaccia,ta e la. pi~\ minacciosa. Il generale Mar tinez Oa m pos aveva d unque ai snoi ordini 43 battaglioni d i fanteria, 18 squadron i di cavalleria, l battaglione di artiglieria da piazza, l batteria da montagna, 1 battaglione del genio e la. guardia. civica; dislocati nell'ordine che segue :
Prnvincia di San~iago : 24 battaglioni d i fanteria ; 4 squadroni di cavalleria; 1 batteria da mon tagna.. P1·01;incia cli Porto Pri;icipe: 5 ba:ttaglioni di fa nteria; 7 squadroni di cav.;,lleria. Proliincia di San la Olo.ra : 9 bal;taglioni di fanter ia; 5 squad roni di cavaUeri a. Pi·ovince cli j[alan:::as, ·i lvana, Pino-1· clel Rio: 5 battag lioni di fanteria. ; 3 squadr oni di cavalleria. ; 1 battaglion e artiglieria da fortezza. L'estendersi dell'insurrezione e l'accrescinto numero delle truppe avevano reso di bel nuovo insufficienti gli ospitali e le infermerie, ta1;i.to più che · le 'piogge e la febbre gialla aveano cominciato a mietere gra.nde qnant·ttà di vittime fra
t
89 1
le truppe spagnuo1e. Il generale l\fartin~z Oiimpos orcl i nò a.llora la costituzione di ospedali, mediante baraccamenti e ricoveri smontabili spedi ti all'uopo dalla madrepatria: ne furono istitniti nella provincia di Porto Principe a Ciego de Avila, a Nuevita,s, a Guiamaro ed a Santa Cru:l° del Sur. -e nella provincia cli L as V illas, a Cieufnegos, a Santa Cfar~ · ed a Remedios (1) . E d ifettando singolarmente l'opera delle truppe recniche per le n 1,1ove cost,ruzioni e per gli a.datta.menti. che si rendevano nAcessarì all'acquartieramento delìe · truppe venute, e più ancora d i quel.le che. erano attese nell'aut unno dalla Spagna, il generale .i\fartinez Oampos chiese d'urgenza l' _invio di un battaglione .di zappatori del geuio, specialmènte ed opportuna mei:te composto di falegnam i e d i mu ratori (2). Inoltre, allo scopo di rendere più che mai sicure le città dell' interno e le maggiori del littorale, é di premunirle da un eventuale colpo di mano che sopra. di esse fossero per tentare le guerriglie insurrezionaili, il governatore richiese l'invio di un battaglione di. artiglieri~i da fortezziL e, con.t emporaneamente, la spedizione sollecita di un cer to n umero di boeche da fooco di grande portata è di grande potenza . Dovevan,, ques ti servire al completamento dei forti a ma.re dell'Avana e di jyfatanzas, all'armamento delle tr in.cere di Porto Principe e le-esuberanti al rnftorzamento delle -difese continue fra. Moron e Juca ro. · Da ult imo, nel~·intento d i ren dere le opemzioni ulteriori più. facili e spedite, il gener.:1.le Martinez Campos completò la rete telegrafica e quella di segnalazione ottica che di gùt esisteva, specie nel)f. provincia. di Sant,iago di Cuba. All'uopo venti app~trecch i furono spediti dalla Spagna, e le comunicazioni fra 1\fanzani-llo, Holguin, V ictoria de las Tnnas e Porto P rinci -pe furono assicurate. Ogni ba.ttao·lioue di fan-~ o t eria e squadrone di. cavalleria fu p1·ovvcduto di numerose
(L) 1/eime .llilit<1ire de l"l:'tmn.(lei·, N. 8~0. -
L'lisf)a (lne et l 'inm1Tedio11 Cubainc,
pag. 239 . (2) S' im barcò ~n Cad i;,e il 31 lugl io !S95 so l ri ro,cafo C,-idice.
" LA GUERRA CUBANA 892 guide e bene esp@rte del paese. · Un certo :rnmero di colonne volanti fu inolt re istituito a.ilo scopo di proteggere i commerci e le coltivazioni del tabacco e dello zuccaro e di far scorta ai convogli di merci che si dipartivano dal1' interno dell'isola.
.Nelle arti della politica il gener ale lYfartinez Campos non aveva frattanto compiuti tutti quei passi che si riprometteva. Egli aveva preso terra nell'isola r ibelle tutto compreso dell'eccellenza del sistema che aveva se~uito nel 1878, e convin to che solo la benevolenza sarebbe nusc1ta a capo del dissidio e della . insurrezion e. Il genera.le pensava che fosse suffi.cente e necessario il negoziare, di attrarre a sè con arti o con promesse gli uomini e le cose, di modificare gli ,i ngranaggi dell'amministrazione interna e d i accompagnare il complesso delle r iforme con nna buona most~·a delle armi. Moltiplicò pertanto i posti fortificati, le guardie e le coloni1e mobili e pagò nobilmente e continuamente di persona nell"opera che si era proposta. Disposto a porre m atto tntti i termini del suo programma piegò alle concessioni, persuaso come era da b.ra:vo e valoroso ed . in bn~n~ fede, che la mi'g liore maniera di fare la guerra a1 nbalh s1 fosse appunto quella di non farla in alcun modo. ì\fa poichè è necessario essere in due per combattere, è anche d'uopo esser e in dn1:1 a non voler combattere. _N el 1878, al tempo r1ella prima grande gnerra separatista, il metod~. che il oo·euerale :.\fartinez Campos si era proposto era bens1 mirabilmente r iuscito, ma conviene anche osservare che la auerra durnva allora da dieci anni contin ui , che .le .forze. b deali insorti erano esanste e che nè continui nè tan to v1stos1 co:correvano a quell'epoca nell'isola i mezzi d i guerra e gli incoraggiamenti da parte degli S tati Uniti di. America, per rendere la lotta più. tern10e e più. attiva ( !.).
• (Il CtL\ III. J-; , BE )IOJS I'. L ' H,pa.g;ie, Cub1. et les !?ta.t-s- lfnis, pag. 5i. P,i ri,, Perrinrbi Co mp, Lib. Ed ., !89S.
LA GUERRA CUBANA
893
Per contro, nel 1895, la guerra era ap_pen a cominciata ; gli insorti fiduc iosi nelle fo rze che aveano, o che erano 101:0 promesse, confidavano nel pieno ardore degli' entusiasmi ~ delle speranze. La n uova r ivolta aveva infatti costato diciassette anni di preparazione; sacrifizi, 1ungo studio e lunga intesa.. Di conseguenza, ai proclami di amnistia, alle propo·sizioni di çoncordia e di pace del maresciallo Martinez Ca.mpos la rivoluzione non rispondeva che con movimenti offensivi, affilando le armi. · La sollevazione dilagava e levava in fiamme l'isola t utta, la traversava in tutta la sua lunghezza, impediva le maroe, le molestava, circondava alla fine lo stesso generalissimo di Spagna ed era sul punto d i ritenerlo in ostaggi.o. Ciò nullameno il generale .M:artinez Campos, compreso nella sua r ettitucline·militare, fer mo nella bonti.t della linea di condotta che si era prefissa continuava nel suo metodo. Radunava al pala.zzo del governo, per consultarle, le giunte d irettive' dei pa.rti.ti, convocava i capi cli essi, prometteva r iforme, si sforzava. di fo rmulare accordi, di offrire conces· sioni ed amnistie. Ed in questi negoziati poneva più ardore di 'q uauto fosse necessario, o dimostrava di adoperarlo; tal· chè la clemenza parve debolezza, le miti disposizioni dell'animo furono ritenute quali sintomi di timore per un' in· surrezione che lo circondava ornai da tut te parti, e da tutte parti lo trova va impotente a dominarla od a, reprimerla. In Ispagna, frattanto, una tale arte d i governo non si comprendeva. Pareva fondata sopra di un malintefo; i partiti più risolut,i reclamavauo una pronta repressione della rivolta, i più moderati attendevano con impazienza un frutto qualunque da quel lungo e reiterato invio di rinforzi che tanto .avea costato alla madrepatria. e nel quale era lecito di tanto sperare e di tanto confidare. Combattuto tra due contrarie correnti il generale lYiartinez Campos risolvette di attendere gli eventi, e gli eventi me,desimi, alla fine, trascinarono lui ed il metodo di politica pa· .cificatrice che si era pr oposto a Cuba.
894
l;,A GUE RRA CUt!ANA
In questo frattempo il governo spagnuolo si occupava. degii apparecchi per una nuo,a spedizione, allo scopo di vibrare un colpo decisivo contro g li insorti dell'isola, tostochè avesse fatto ritorno la stagione autunnale ed il tempo asciutto, favorevole ai grandi movimenti delle truppe e dei carriaggi. I cotpi si ordinavano nella massima parte con elHmenti volontari, poichè a seconda della vigente legge sul reclutamènto dell'esercito spagnuolo sono ancora ·possibili le surrogazioni, mediante il pagamento òi mille>duecento pesetas, sino a pochi giorni della data. prescritui. alla parteµza del piroscafo che deve condurre le truppe nelle colonie. · Si trattava inoltre cli organizzare intorno ali ' isola un blocco assai streLto, affine di impedire agli in;:;orti di comunicare con gli Stati Uniti di America., ed intercettare da questi il r iforni mento delle armi e delle mm1izioni da g uerra. Dall'altra parte era urgente di dare il cambio a i riparti di truppe che già esistevano nelrisola, decimati dalle malattie, e d i rinforzarli con nuove leve e con nuovi elementi t1;atti dalle classi in congedo. Secondo i disegni del generale Azcarrnga il nuovo corpo d'armata . doveva comporsi di venti. battaglioni di fanteria,. a mille uomini cadau·no\ opportunamente rinforzati con i riservisti della classe del 1894, di un reo-o-imento di arti;:,o . glieria da for tozza, di quattro b~1.tterie di artiglieria da montagna e di otto squadroni di cavalleria (1). P er quanto riguarda la flottiglia di Spagna, ai primi del 1885, contava nelle acque dell'isola le navi segu enti . Tncr·ocialm·i di 2· classe - l nfanla Isabel (l'I 96 tonneIlate!, .Jo,·ge .Juan (935 tonnellate), San.che-: Ba;·cai,~tegni (935 tonnellate), Cristobal Colon (1182 tonnellate). Inm·ociatoi·i di 3" classe - General Concha (548 tonnel~ · late', Magallanes (572 tonnellate). · Cannoniere cli 1· classe -· Ni,eva Espa,ia (630 tonnellate).
{I) Lii/Jells' Jahresberichte {tir 1808 etc. Op. rit., pag. 6Q3.
LA GlJERflA CUBA NA
895,
Can1wniei·e cli :J ' c:lasse - Cuba Rspanofa (255 tonnellate), Alsedo (2.!.7 tonnellate\ Criollo (201 tonuellate), Conti·amaestre (179 tonnellate), Inclio (100 tonnellate) . Scialuppe cannoniere - Cw·idacl (28 tonnellate), Lealtad {30 tonnellate). Pontoni - Fernanclo el Gatolico (òOO tonnellate). In seguito l'armata fu accresciuta, in marzo, con l'incrociatore di l'' classe ReiJia Jtfe,·cecles (3000 tonnellate) e con l"incrociatoro di 2• classe ()mde cle Venar.lito (1200.tonnellate) ed in luglio con gl i avvisi torpedinieri r.1lon:;o Pinzon, raN<'.<:. Pin.:::on, Galicia, Jfa,·ques de .liolina e con oali . . mcroo1aton .1lfonso .'\LU, Jfa;·qnes de la Bnsenada ed Isabella Il Ma il numéro ancora scarso dellé navi, rispetto all' immensa estensione delle coste da sorvegliarsi, cioè oltre tre migliaia cli chilometri, non permetteva di assic.urare un vero e proprio blocco dell'isola. Allora il governo spa.gni10lo, dietro proposta dell' ammintglio Béranger; ministro della marina, deci;,c l'acqnì:;to di venticinque cannoniere a scardO· tonnellaggio. Queste cannoniere avrebbero potuto avvicinarsi di molto alle coste, e supplire alla. difficoltà che incontravano le grosse navi della squadra di accostar:;i ad esse per via della grande pescagione di cui avevano bisòo·no. cantieri di Vea-Murgia e di Cadice si occuparono della costruzione di sei di queste cannoniere; le rimanenti furono commissionate agli arsenali dell'Inghilterra. L'intera :flot;tiglia di queste navi leggere doveva essere pronta a salpare per Cuba ai primi giorni del mese di ottobre.
I
La chiamata delle classi in congedo illimitato (1894) non aveva dato in Cuba che tre migliaia di uomiui appena. Quan to ai ventimila nomini di eccedenza del contino-ente· t:> della classe medesima, posti a disposizione del ministro della guerra, diecimila e più fra essi usarono della facoltà. del riscatto accordata dalla legge. S i dovette' a.dunque ricorrere ad altri espedienti per procurare gli uomini che erano necessari Furono aper ti degli arruola.monti volontari per la.
/
LA GUÈRRA CUBANA
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,d urata della guerra, mediante un premio d i dugento cin,quanta fraucb i all'anno, chiamati i riservisti della classe del 1891 ed accordata l'amnistia ai disertori che si. fossero presentati per combattere nell'isola di Cnba. La ~rima di -queste misure non d iede che scarsi r~sultati ~ cagione dell'esiguità del premio proposto. N onduneno s~ arruol.ar~no circa 2500 spagnuoli residenti nella Repubblica Argentina e nel Brasile, ed ingrossarono il corpo di spedizione di_ un ottimo ed animoso cont,iugente di truppe, assuefatte al clima ed alle privazioni delle guerre coloniali. . . Mediante la chiamata dei riservisti, fo alla fine possibile ,d i costituire le unità di g uerra domandate dal generale Mart inez Campos, in completo assetto, e nella forza ~rescritt_a -di mille uomini · per cadaun battaglione di fan tena. Il s1·stema di formazione del coqJo d'aYmata 'di r inforzo fu il medesimo di quello seguito nelle spedizioni precedenti, e .cioè l'estrazione a sorte fra, i•reggimenti di fanteria e di ca valleria della madrepatria.. f./ ordine d i battaglia fn stabilito 11ell'ordi11e che segue: (1) F ANTE.R.IA. I Corpo cl' a1·mala. - 1 battaglione per cia·scuno dei reggimenti: del Re (N. 1), delle Canarie (N. 43), di Leon (N . 38), delle A.stnrie (N. 31). . . II Corpo d'armata. - l battaglione per ciascuno de1 reggimenti : Granata (N. 34), Alo va lN. 60), Sori~ (N. 9). . JZI Corpo d'armala. - l battaglione per ciascun~ de1. reggimenti : Tétuan lN . .:15), Biscaglia (N. 44', M:aJorca (N. 13).
. .
IV Corpo d'armata. - 1 battaglione per eia.senno dei
reggimenti : Asia (N. 59), Lnchana (N. 28), battaglione cacciatori di BarceHona (N. 3) . 11 Corpo d'a1·mata. - 1 battaglione per cia.scun? dei reggimenti: Galizia (N. 19), San Marziale (N. 46). (i} LiilJelts' ·.1ah-resberir,hte ,i.be r di,1 Veranderung und Portschritte i1n Alilitiirwesen XXII fahrgang: (895, Derlin - Ernst Sieg!reid Mittler und Solrn - pag. 603·60~. - Re. vue Alilitaire ,Le l' Ètranger - L' Espa(Jne e l'ins1irrection ciillaine. - N. 821, pag. :!87 . Anno 1896, Tome I. - Estados de tas fuer.zas 11 materi(!/ sw;€sivamente en·viados a la istas de Cuùa y de Puerto Rico. Maclrid, !896.
897
VI G01·po d'armata. -- l Battaglione per ciascuno dei -:r eggimenti : Costituzione (N. 29), battaglioné cacciatori Las Navas (N. 10), Burgos (N. 36), Jsabella II (N. B2), battaglione -cacciatori Reuss (N. 16). O.uAJ,LERIA. 1 squadrone per ciascuno dei reggimenti: cacciatori di Arlaban (N. 24), lancieri di Sagunto (N. 8), .lancieri del Re (N. 1), dragoni di Santiago (N. 9), cacciatori -di Trevino (N. 26), cacciatori di Maria- Cristina (N. 27), dra.goni di Montesa (N. 10), usseri della Principessa (N. 19). 'l'utt i questi reggiment,i di cavalleria non avevano, fino :allora, fornito alcun riparto ai corpi di spedizione prece·denti : gli squadroni contavano 155 uomini cadauno. ARTIGLIERIA.. 1 battaglione di artiglieria da fortezza a -sei compagnie con 39 ufficiali ed 800 nomini in totale, 4 .batterie da montagna. . , GENTO. 1 battaglione di zappatori a 1000 uomini e 38 :ufficiali. In tota.le, il corpo d'armata di spedizione doveva ascender e a circa 23,850 uomini. I battaglioni di fanteria in luogo ·del fucile Remington e del fucile Ma user, del calibro di .rnillimeti:i 7,65, ricevettero il Mauser di nuovo modello, del cal ibro di millimetri 7. Allo scopo di sopperire alle nuova bisogna del perfezionato armamento della fanteria spagnuola, il governo commise armi in parte alla casa Lowe e Compag1ùa d i Berlino, ed in parte alla fabbrica di armi di Oviedo. · Quest'nltima produsse circa ottanta fucili al giorno, ed unitamente a quelli spediti di Geì·mania fu ' raccolta e completata 1.a dotazione di 36,000 fuc ili di nuovo modello, destinati .a l corpo di spedizione a Cuba. Alle batterie da montagna fnrono assegnati cannoni da . ·centimetri 8, modello Plasencia., e sostituiti in appresso con cannoni del medesimo calibro, modello Krupp, someggiati in' modo assai pratico e leggero. Urgeva intanto completare i quadri degli ufficiali subal. t erni nel corpo spedizionario, di tenerne pronti in soprannumero per colmare le deficenze manifestatesi nelle truppe che ,stavano in Cuba . Per provvedervi nella misura necessaria, 5$ -
ANNO Xl.li/.
898
l.A OOERRA CUBAN A
il generale Azcarrnga chiamò alle armi un certo numero di ufficiali di riserva, abbreviò la durata delle scuole militari e promosse sottotenenti un certo numero di forieri e di fo . rieri-maggiori che conta,vano almeno dieci anni di servizio, e sei di grado. Gli squadroni di cavalleria doveano salpare dalla patria senza i cavalli ; le batterie di artiglieria dovevano essere fornite dal l° e dal 2° reggimento da montagna; il battaglione da fortezza ebbe sei compagnie, mediante elementi tratti da ognuno dei nove battaglioni che avevano guarnigioni nella penisola, o alle isole Baleari, o alle Canarie. Anche, . il battaglione di zappatori del genio ebbe . sei compagnie tratte dal 3° reggimento di zappatori-mina.tori. Mediante l'ar rivo di questi rinforzi, le truppe del generale Martinez Campos dovea.no accrescersi considerevolmente,. sino a t occare gli ottantamila combattenti circa> classificati nell'ordine che segue (1) :
S , 99
LA GUERRA CUUANA
d.
per or marsi tatticamente ed or anicame dersi nell'isol~ dei cavalli e del ne~essario :q~ipetgeg::~~vnvtoeD oveano segui · re, per 1··d i ent1ca r agione le batter1·e d t · ana e d lt' . ' a mon ab . ~ u ~m~ i .ba~tagli~ni di fanteria. Così ordinati li scagh?n1, la Soczeta cli Navigazione Transatta i: g soll:c1t~diue, iniziò il 13 di agosto il traspor: :~:11:0:.:ttta nell ordine che segue : ppe Piroscafo Cataluna: 4
1 batteria da montagna Squadrone di Trevino . Barcellona, 13 ag. Squadrone di Sagunt~. 14 ag. Valenza, Squadrone di Santiago Cadice, 16 ag. Squadrone di l\fontesa. . Squadr. della P rincipessa. Squadrone Maria Cristina. Piroscafo .ì.Iaria C1·istina: ' Diversi . . ' . . . . Sautander, 20 ag. Reclute volontarie . . Coruna, 21 ag. ) Battaglione spedizionario . Reuss. . . .
60 battaglioni di fanteria di linea. 69,700 uomm1. 26 squadroni di cavalleria . 3,900 » 2 battaglioni da fortezza, 5 batterie 2,200 )) da montagna . · 2 battaglioni zappatori del genio 1,400 » .2,700 )) 2 battaglioni di fanteria marina . Guerriglie, guardia civica, milizie. 10,000 )) Queste truppe doveano formare la sesta spedizione di truppe spagnuole nell'isola di Cuba (1).
Ulllciali Tru ppa
4 8 10 8 9 10
9
183 153 155 153 147 155 153
46
4
103 37
976
9 9 5
154 152 187
Piroscafo 1l1ontevicleo : Barcellona, 18 ag.
Squadrone del Re . . Squadrone Arlaban . ) 2" batteria da montagna
Piroscafo Antonio Lopez: Arduo e difficile era il trasporto di un cosiffatto numero di· truppe a così grande distanza dalla madrepatria, ed in limiti di tempo assai ristretti, dappoichè l'intera spedizione doveva. salpare dalla Spagna per Cli. ba entro la seconda metà di agosto. Fu pertanto stabilito che precedessero nella partenza le truppecli cavalleria, come quelle che aveano d'uopo di maggior tempo.
·
~ II ba.tt. art. fortezza ~ Truppe varie . . . Piroscafo San Fernando:
Cadice,
21 ag.
Barcellona, 22 ag.
{ Batt. sped. Luchana
? Batt. sped. Asia . .
:/;~aap~:;::'J:
(t) Estados <le los fuei·za· y m 1 • · 1 . ,a95 ,:~sta - Madrid - fmprent.a c.lu deposito de f. G
(I) l tibell's. - Op. cit., p.1g. 001 . La Revue ,1/ilita-il'e de l'Elranger dilTerisre lie\'ementc dalle cHre so pra esposte por quanto rillette i battaglioni di ranterhl e le ba tterieda montagna. - Op. cii. pag. 288, N. 821. Anno !89G, \'OI. Il.
desde et 8 marzo de
ufl'leialeJ.
I
a
.
29 15
742 2
33 35
932 932
Cuba
~ente 6/Wi~dos a y Puerto Rico 9 con motwo àe la acti,al campana.
uerra, f896, png. 6-7-399. - (Pubblicazione
901
L A GUE RRA CUBANA
LA GU ERRA CUBANA
900
Piroscafo Luzon : ( 4 comp. genio. ) Batt \pediz. Granata 23 ag. J Cadice, \ Reclute. e varie . . Piroscafo Santiago: · )3att. sped. S. Marziale Scmtander, 23 ag. Reclute volontarie . . Coruna, · 24 ag. Batt. sped. Isabella II .
l
Piroscafo 1Hfonso Xll : Santander, 24 ag. - B att. cacciatori Las Navas Cor una, 25 ag. - 4 comp. Burgos .
l
Uflìci~l i Trupp a
24 31 3
683 202
Piroscafo Santa Ba1·bara : Cadice, 29 ag. - R eclute e truppe varie
37
951 131
34
424
Piroscafo Leone .X.I!I : Batt . sped. Asturie . Cadice, 29 ag. Batt. sped. Canarie . R eclute e varie . .
37 25
968 615
Ca.dice,
25ag.
Bat t. sped. Alava Reclute e varie . Marina . . .
l
Piroscafo Montevideo : Cacciat~ri BarceJ_Iona Batt. spect. Galizia, . Barcellona, 25 ag. Tru ppe varie . ,
l
Piroscafo 1llfonso XILI: Batt. sped Oosòituzioue Reclute e tr upR_e vane. Santander, 25 ag . 2" comp. batt. Burgos . 26ag . Coruna, Reclute e truppe varie Piroscafo SunC Agostino: ~ Batt. sped. ~fajorc~ . 27 ag. I Reclute van e . . . Valenza, Piroscafo San Domingo: Batt. sped. B iscaglia. Valenza, 28 ag. Reclute varie. r
914
, l . l I
UJJiciali Trupp,t
35
936,
37 1.
200'
33 44
93·7 891
18
122
34 33
914
27
128
Piroscafo Colon :
Piroscafo Buenos A.i1·es:
B,tt. sped. Soria
P iroscafo (frande A.ntilla: ) Batt. sped. T etnan 29 ag. { Reclut e varie . . Valenza,
34
!)08
29 11
915
1
49 8
36 32 17
944 925
3,6
926 52 312
Caclice,
30 ag.
Bat t. sped. del Re . Batt. sped. Leon. . Reclute, d isertori ecc.
P iroscafo La1'ache: Oontingei;ite Baleari (1) Barcellona, 5 sett. R eclute vol?ntarie . . T ruppe vane . . .
'Potale della 6· spedizione (2).
946
265 240 12
70
1107 23,306.
50
IV.
14: 10 29
32
34 4
18
965 21 961 31
I n un milione ed ottocentomila abitanti che conta l'isola di Cu ba, oltre mezzo milione sono uomini di colore, neri o mulatti, e ciug·uantamila .i cinesi. Della popolazione residua, (1.) Imbarcatisi 1ier l'isoln di Porto Rico. - Eslados etc., pag. 9. (2) Non sono compresi i numerosi co ntingenti di recinte vo lon tarie, cli diSCl'lO l'i, co rrigend i. ecc. ecc., arrivati a Cuba . ai pri mi del succcssi,·o settem bre e des tinali a colmare le lacune delle trup pe clw già si trovavano co là . Si con frpnti a q uest'uopo
I' J!stactos de !rt (uerzas etc .
902
L A G UERRA C U BANA
un buon terzo sono impiegati civili, o militari e soldati; i rimanenti lavoratori di · campagna o rimast i alla libertà, dei ca~pi affine cli sottrarsi a qualunque governo di legge. Colà prosperarono, e la naturale configurazione dell'isola, ricca di foreste all'interno, di terreni incolti e spopolati, favorì lo spi· rito dell'indipendenza e il desiderio di assoluta libertà. I pro motori ed i capi naturali della rivolta furono adunque i desiderosi di ottenere una parte nel governo dell'isola; gli · spostati nel grande stuolo della .popolazione agricola ed industre dell'isola, dedita alla coltivazione della canna da zucchero ed alla raffineria di esso, alla colt1,u-a del .tabacco ed al traffico di questa enorme massa d i zucchero che per nove decimi provvede di tale derrata l'America del Nord. Ai mal- · contenti si aggiunsero i disagi economici, derivati dallo squilibrio e dalla , perturbazione tra il bilancio dell'isola e i carichi che ad essa si vollero imporre, tra le risorse paesane e l'occupazi~ne militare cui l' isola dovette soggiacere, ed infine l'esca lanciata in quel fuoco dalle promesse e dagli incoragg iamenti dei liberi Stati dell'America del Nord. Ed i malcontenti e gli spostati che dapprincipio potE1vansi contare, crebbero a dismisura. Si procacciarono buone e n umerose armi e le aggiunsero ai machetas, o coltellacci paesani con i quali avevano fino allora condotte le guerriglie, pensando di risparmiare la scarsa polvere che avevano. Così gli insorti si disciplinarono, si conobbero e crebbero in numero ed in ardimento. Il fitto velo delle foreste deU' interno del1' isola, le enormi estensioni di terreno disabitato ed incolto, essendo tutta l'attività degli abitanti di Cuba raccolta pei· iutiero in determinati punti 'della cos'ta, e più specialmente verso la settentrionale dell'occidente di Cuba, servirono da piazze d'armi. Le coste tortuose e facili agli approdi, ora a lidi dolcissimi coperti di banchi dì arene, ora a '{i,ord, come aveva singolarmente agevolato il traffico ,degli zuccheri, fa: vo·rì. il contrabbando delle armi, lo sbarco delle munizion i, l' intesa dei capi dell'insurrezione con i promotori ed i capi della Giunta cubana di Nuova York L e guerriglie così si ordinarono e si proposero una linea di condotta ben precisa
LA GUERRA CUBANA.
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continua: rapidità delle mosse, veruù vincolo tattico, im~ b oscate, sorprese ed aggnati. Ai primi dell'autunno del 1895 gli insorti potevano essere .27,000, secondo calcola il Cor1·eo Militar·: erano divisi nel.l'ordine che segue: All'oriente di Cuba : Nelle adiacenze d i Santiago, 5000 combattenti; nel circondario di Manzanillo, 4000 combattenti; nel circondario di H olguin, 2500 combattenti. Al centro dell'isola: Nelle adiacenze di Porto Rico, 2000 ,çombat_tenti; nel circondario di Ciego de Avila, i500 combattenti; nel circondario di Santo St>irito, 2500 combattenti; ·nelle provincie di Sagua, 2000 combattenti; di Cienfuegos, 1000 combattenti; di Trinidad. 1500 combattenti; di Santa ·Clara, 2000 combattenti, di Remedios, 3000 ~ mbattenti. La parte orientèl,le dell'isola, ossia la cosidetta Vuelta de Abajo, essendo la regione più ricca e doviziosa per il grande prodotto del tabacco, era ancora, nell'autunno del 1895, immune da qualsivoglia commovimento o cenno d'insurrezione. L'armamento degli insorti era vario e comple:;so: 150 fucili .Mauser, 9000 Remington, 5000 vVinchester, 3000 carabine e rivoltelle d i vario sistema. Dei 27,000 combattenti circa una metà, nella massima parte -c reoli, o piantatori, o piccoli proprietari, era a cavallo. L'art iglieria degli insorti constava di alcun1 cannoni a tiro r~p ido e· di poche mitragliatrici. La tattica consisteva nel tentare qualche bel colpo; le fab'briche e le distillerie, dichiarate o considerate neutrali, servi·vano agli insorti o d1 base di operazione o di schermo. Sor· prendevano i coltivatori, li facevano a pezzi e si dileguavano sui veloci cavalli. Le colonne volanti degli Spagnuoli o giungevano tardi o non aàivavano che a barattare qualche colpo d i fucile con i cavalieri insorti ritardatari, o intenti a mettere in salvo il facile è r icco bottino . Ciò spiega lo scarso numero dei morti e dei feriti che ebbero le truppe durante la campagna cubana, in proporzione alla forza del corpo stesso e ,delle altre perdite avven ute o per malattie o per morbi en<lemici.
905>
LA GUERRA CUBANA
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Tale la situazione dei ·belligeranti nell'autunno del 1895_ Notizie contraddittorie la descrivono, nè è facile per mezzo . di esse formarsi un criterio esatto e preciso (1). Difficoltà di ogni so1:ta attendevano il corpo di spedizio3:1e spagnuolo, inerenti al . clim~, alle ar~~ dei r,ivo~tosi, all~ .d 1f~ fì.coltà di raggiungerli e d1 batterli m un az10ne demsl\1a, dall'altra parte le forze insurrezionali trae~1do_p1:ofitto dal~a configurazione topografica dell'isola~ dagl~. amt1. che vem-· vano di fuori, crescevano di forza, d1 audama e d1 baldanza.
({) Lo/Jells' Jalwesbericlite' fiir 1895. Op. cit.,'pag. 606.
(ContinU(fJ.
A. :B':.
ALCUNE CONSIDERAZIONI E PROPOSTE SULLA SCUOLA DI APPLICAZIONE DI SANITÀ MILITARE
Dalla costituzione del Regno d'Italia sino al 1883 il 1·eclutameuto degli ufficiali medici per i bisogni di pace emolto più per quelli di g uerra dell'esercito fu assai difficile· e scarso. Tanto vero, che si dovette, durante la campagna del 1866, emanare una L egge speciale, che, abolendo il gradodi medico aggiunto (sottotenente) concedeva ai medici civili il grado di medico di battaglione (tenente). Oltre cli che,. come compenso alla lentezza della carriera, si · concesse ai medici militari· l'aumento del g1;1iuto dello stipe1{dio per ogni quinquennio passato nello stesso grado e furono computati,. per la pensione, come anni di effett ivo servizio 5 anni di studi uni versitari. P erò, in seguito, alcuni di questi vantaggi vennero tolti, poichè stabilito il servizio obbligatorio personale, quasi tutti gli studenti medici delle nostre università si trovarono vincolati al servizio · militare, . con la sola facilitazione di poterlo ritardare, come ogni altro studente universitario, sino, al 26° anno di etlt. Da quest'epoc~t il reclutamento degli ufficia.li medici si rese e-ssa,i fac ile, ed un gran numero di giovani laurettti si t rovò a disposizione dell'esercito. Si vide perciò la necessità di reggimentare un così rilevante numero di giovani medici, e per dar loro un indirizzo unico nell' espletamento -delle n umerose incumbenze del corpo sanitario militare, e per infondere loro l'abitudine della disciplina, e per vivificare in essi qnello spirito militare, che disgraziatamente va. di giorno in giorno affievolendosi n elle masse dei g iovani studenti delle nostre università.
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ALCUNE CONSIOl!:RAZIOXI E PROPOSTE
A tale scopo, fu creata la scuola d'applicazione di sanità militare, e se essa abbia raggiunto l'obbiettivo assegnatole, non è necessario che lo s'i dimostri, bas tiudo a convincere .anche gl' iùcreduli gli eroi~i sforzi fat ti dagli ufficiali medici dell'esercito nella dolorosa, ma gloriosa battaglia del 1° marzo 1896 ad Abba Ca.rima, nonchè le altr e cont.ingenzo guerresche, che dal 1884 in qua, l'Africa ci porse. Siccome però non tutte le nuove istituzioni possono nascere perfette, così anche la scuola medico-militare subì la legge comune e, vnoi per l'obbligo imposto ai medici del tirocinio di soldato, al quale non erano mai stati obbligati ; vuoi per qualche difetto nell'insegnamento, la scuola ebbe in sul nascere un' aspra guerra, l'eco della quale si ripercosse anche nell'aula del Parlamento Nazionale, e poco mancò che la nutiva istituzione non fosse demolita dalle fondamenta. La sc~ola · per ò resistette al fuo co e, grazie all'eroismo dei suoi allievi, dimostrò la necessità della sua esistenza, ed oggi nessuno più oserà addentarla! ... È questo un conforto e la magg iore delle ricompense, che potessero aspettarsi i valor osi insegnanti della scuola predetta. Però come innanzi è detto, è nella natura umana che non · tutte le sue creazioni possono nascere perfette ed anche la scuola medico-militaJ:e ha i suoi nèi, che con la guida dell'esperienza bisogna correggere; e se un vecchio medico militare osa parlare di tali nèi, non è certo per diminuire l'importanza dell'istituzione, ma lo fa solo nella speranza di vederne for tificato l'organismo e pe~chè essa conservi alto ed integro il suo prestigio e la necessità della sua esistenza. Vediamo quindi, con la scorta del regolamento per la scuola d'applicazione di sanità militare, quali possano essere i nèi da molti medici militari rilevati. L'articolo 1° del r egolamento sopracitato dice: « La scuola « d'applicazione di sanità militare è instituita allo scopo di « fornir e ufficiali medici al corpo sanitario militare ». Tale dicitura sembra poco esatta, poichè la scuola non crea i medici, che vengono. istruiti e formati solo dalle Uni-
SULLA SCUOLA DI A PPLIC AZIONE DI SANIT,Ì. MILI TARE
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versità del R egno; tanto vero che in qmisi tutti i concorsi furono ammessi nell'esercito quali sottotenenti medici effettivi, dei gi~vani _lau~eati, che non erano affatto passa ti p·er . la scuola d1 applicazione; sarebbe stato più logico dire che ~a scuola d'_ap~licaz(one di sanità militare è instituita per msegnare a1 g10vam medici vincolati al ser vizio militare alcune nozioni di speciale applicazione all' esercizio medico~ilita~·e; per educarli alla disciplina, al contegno, allo spi nto d1 . corpo ed a tut~e quelle virtù militari, che nei tempi norrnal~ e nelle ne~ess1tà straordinarie di pace e di guena fa~no fare abnega.z10ne della propria persona, per dedicarla unicamente al bene in separabile del Re e della P atria. · Ma a pa~te ~ale p~ccola :ligressione, vediamo cosa insegna la scuola a1. g 1ovarn medici provenienti dalle università ·, . es::ia 1mpart1sce: « a) insegnanti teorico-pratico-sperimentali, in cui sono « applicati gli studi fatti nelle università alla trauniatoloO"ia « d( ~uerra, alla epidemologia, alla microbiologia, alla ; 0 • « d101na legale ed alla igiene militare ; « b) educa gli allievi a quella uuit~L cli criteri tanto ne« cessaria, afnnchè, quando siano nominati ufficiali medici « sapp_iano,_in modo unifor me, interpetrare ed applicare 1~ « leggi e~ 1 _re~olamenti riguardanti le condizioni fisiche per « le amm1ss101u nell'esercito, i passaggi di categoria, le ri« forme ed ogni altro modo di cessazione, temporanea O per« manente, dal servizio militare ; « e) d~ lor? (ai giovani medici) cognizione compendiata « della I_egislaz1one ed amministrazione militare, e partico« lare~giata d~L servizi? sa~itario di pace ed in g uerra, nei « corpi e negh ospedali ; e h addestra praticamente nell'uso « degli svariati ma ter iali sanitari da campo;
«. Inoltre la scuola è istituita per abi tuare gli allievi alla « VIta militare, iniziandola con un corso d'istr uzione mili-
« tare; e per raffermare nell'animo loro i sentimenti di onore · « e di disciplina, ai gua ii l'ufficiale deve costantemente in<< formar e la sua condotta. »
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A LCU NE CONS!DER.AZIONI E PJt()POSTE
E tutto questo s'insegna in 7 mesi di permanenza alla. scuola! . A . ma che? la Francia che recluta o propriamente fo1·ma i suoi allievi medici a1la scuola milìtare di sanità di Lione e presso la quale rimangono ben 4 anni, fa poi passare questi allievi alla scuola di applicfl,zione di medicina di Parig i (Val-de-Grace) ove li trattiene ancora 10 mesi; e noi reclutando dalle università pretendiamo d' insegnar tanto in soli 7 mesi? Il nostro programma d'inseg namento così. esteso, fa nascere il dubbio che non possa in così breve tempo essere interamente appreso dagli allievi!. .. Quindi è desiderabile che o la scuola si spogli di gran parte dell'insegnamento teorico e si attenga un poco più a quello pratico, o che prolunghi di più il per iodo d'insegnamento. Lo scrivente pro.pende per il primo partito; e per verità, la traumatologia teorica, l' epidemo logia, la microbiologia, · la chimica applicata ecc., possono senza danno essere tolti dal~ l'insegnamento, poicbè è da supporre che gli allievi medici abbiano di già appreso nelle Università quel tanto che è loro necessario per l'esercizio professionale, e se ciò non fosse, difficilmente apprenderebbero tali n:iaterie nel breve corso della scuola medico-militare, E poi, anche l'insegnamento delle mater ie militari, così largo ed esteso, è assolutamente utile e pratico? non si potrebbe restringerlo a quel tanto che entrer~t nelle attribuzioni di un sottotenente medico, g iacchè l'esperienza insegna che il troppo è nemico del necessario, come il meglio è nemico del bene. Anche troppo prolungata è l'istruzione elementare militare o scuola del soldato ... Per giÒvani intelligenti, istruiti, laureati, la scuola del soldato potr~bl:>e essere impartita in poche lezi9ni; poichè, se per i coscr itti delle armi combat~ tenti, che per nove decimi s~no ignoranti ed analfabeti, bastano cinque settimane per apprenderla, è logico ritenere cheper dei medici tale istruzion e potrebbe essere impartita in più breve tempo. - Quindi, ridotto l'insegnamento t eorico, abbreviata l' istru- . zione delle materie militari, r istretto a più breve tempo il
SU!,f, A SCUOl,A D( Al'PLICAZJONg DI SANl'I',\ MI LI TARE
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c orso d'insegnamento, si potrebbe pretendere dalla scuola molto di più di ciò che orà non si ottiene! ... E per essere più chiaro è necessario esporre le cose così come sono.,. Tl bilancio della glierra spende in ogni anno, per il mant enimento della scuola, oltre 150,000 lire; e che cosa in compenso ne r icava l'esercito? In media ha tratto fi nora dalla scuola non più di 15 a 20 sottotenenti medici all'anno.,., }!; pur vero che la scuola ne educa circa 160 all' anno, ma la · maggior parte, dopo pochi mesi di servizio, ritorna alla sLla casa in congedo, per dimenticare quei regolamenti e quell'insegnamento teorico che aveva appreso in pochi mesi di permanenza alht scuola. V i è quindi sproporzione fra la spesa del bilancio della g11erra e l'utile che l'esercito ritrae dalla scuola; ecco perchè sarebbe desiderabile che per l'avvenire la scuola fosse più utile e produttiva, impartendo l'insegnamento non solo agli allievi medici, ma più e specialme1,ite ai tenenti medici prossimi all'avanzamento. Ed a proposito di essi, credo che sar ebbe tempo di modificare il sistema degli esami, poichè come ora son fatti non ~anno assoluta sicurezza d i giudizio -c irca. i meriti del candidato; potendo succedere che dei oo-io vani valenti, 1na timidi, possano in quel quarto d'ora di prova esitare, smarrirsi, confondersi e fare non buona figura; mentre altri più pron ti e di sin volti, ma meno istmi ti, possono, qualche volta, ottenere una classifica superiore ai loro meriti reali. 'rale possibile in con veniente potrebbe essere eliminato facendo fa,re ai candidati un breve corso sulle materie di -esami presso la scuola cli a,pp.licazione d i sanità militare, ove • _potrebbero essere meglio conosciuti e vagliati e gli esami finali non sarebbero più una sorpresa od un colpo di fortuna, ma sarebbero il risultato di un ben ponderato giudizio. Oltre d i. ciò si avrebbe il vantaggio d'impartire agli ufficiali medici un insegnamento uniforme, che darebbe loro un'unità di cri,teri_o, non solo nei g_iudizi medico-legali, ma pure nella espli- · caz1one delle facoltà pratiche e direttive, che è il perno dell'esercizio delle proprie funzioni.
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ALCUNE CONSIDERAZIONI E PROPOSTE
Nè credo ,ehe sia da trascurare uri altro fatto abbasta.nza sconvenevole; cioè quello di vedere, poco prima degli esami, ,peregrinare per le università italiane i nostri giovani medici in cerca di qualche insegnamento-in alcune materie, che dovrebbero essere il loro tesoro scientifico; e ciò, sia perchè spesso manca loro il materiale di esercizio, cioè i cadaveri e la clinica; sia perchè si trovano di guarnigione in lpcalità lontane dai centri d'istruzione e dagli ospedali .militari. S onvi poi alcune materie di esa,mi, che questi ufficiali esamiÙandi non possono, anche volendolo, apprendere nelle Università, nè hanno modo d'impararle dura!}.te il servizio militare, per speciali contingenze di servizio o di posizione in cui si sono trovati durante la loro carriera; tali materie sono : l'igiene militare, la medicina legale militare, il seryizio ed il maneg· gio del materiale sanitario di guerra,· ecc. ecc. Orbene, queste materie di esclusiva pertinenza dello scibile medico militare, potrebbero benissimo essere apprese alla alla scuola di applicazione d i sanità militare e si otterrebbe così uniformità di conoscenze e di applicazione delle leggi e delle disposizioni regolamentari su tali materie. Non è nelle intenzioni di chi scrive di tracciare un programma d'insegnamento, ma di accennare solo ai vantaggi, che, con i passaggi siwcessivi di tutti gli ufficiali medici per la scu.ola di applicazione si potrebbero trarre. Ma non solo con l'ampliare il campo didascalico può la. scuola rendersi maggiormente utile e necessaria, bensì do-. v rebbe essa allargare il suo campo ,scientifico, per esempio, nei p1·oblemi p1·atici d'igiene milita1·e, lllustrando le questioni etiologiche ·di alcuni morbi, ohe soglionsi alcune volte svolgere nelle caserme, nei campi ed in alcune guarnigioni. A. questi studi conseguirebbero quelli sulla profilassi, sulle disinfezioni, sulla ingegneria sanitaria delle casern1e e degli ospedali, ecc. Nè meno utile potrebbe essere la scuola nelle quistioni dei controlli circa le grandi forniture all'Amministrazione della guerra e se ne avvantaggerebbe l' igiene alimentare. Nè mi si dica che a questo scopo furono istitniti i gabinetti
SULL A SC UOLA DI _APPLI CAZlON E D I SANIT.\ )llLl'rARE
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batteriologici e çhimici negli ospedali in sede di. corpo d'armata, poichè finora essi' poco hanno potuto funzionare per molteplici ragioni, che qui sarebbe inopportuno enumera1~e. In ultimo Io scrivente crede che non sarebbe fuor di luoo-o ' o se il gabinetto medico-rnicografico della scuola facesse dellericerche puramente scientifiche, mettendosi alla pari con gli altri Istituti consimili delle università del Regno nel seguire il movimento scientifi co attuale per la ricerca dei sieri terapeutici , delle tossine ed antitossine, dei vaccini, ecc. Alt.rimenti a che serve il gabinett o batteriologico della scuola cosi ben fornito e provvisto di tutti gli apparati micrografìci ? Se esso è destinato solo ad insegnare agli allievi il maneggio· del microscopio e la ricerca di alcuni microrganismi patogeni, è allora ben poca cosa, poichè gli allievi già conoscevano od almeno è naturale supporre che conoscessero tali pratiche di indagine clinica, prima della loro venuta alle armi. E con l'ardente desiderio cli vedere sempre più emergere nel movimento scientifico odierno il corpo sanitario militare, lo scrivente fa voti che la scuola di applicazione di sanità militare possa fra non -molto gareggiare nelle mediche discipline con tutti gl' istituti d'insegnamento del Regno, Dott. G. DE R ENzrs colonnello m edico.
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KO'r l ZlE POLlTl(;O-M JLI T ARI
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NOTIZrE P0L1TICO-A1ILIT ARI
·tt umultid'nell:i del l'XI · ci1;coscrizione . corpo d'l'lrmata, se non . ces ~·a rOno de l utto, . 1mmu1rono assai; ma inaspettntarnent<~ scoppiarono altrove con magg iore ~io lenza ed assunsero ca rattere politico. ' ~ ~che_10 questa seconda fase , il Go l'erno fu pari al suo comp ito -e l e~erc1to d,1ede prova delle pi ù subl imi virtù nel!' aforn pi men to di .un d-0foroso dovere.
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la guerra fra gli Stati Un iti e la Spagua, rendendo diffici le l'espo 1·tnione di grano da ll'A merica, ebbe per na turale ed immediata -conseguenza un aum&oto nel prezzo di 1rue,ta derrata così necessa ri?, e quindi uu rinc;iro del pane. · Xe origin;i rouo dimownioni e tumulti fra le popolazioni rura li di v,11·ie ci ttà e l.Jorghi delle Puglie, speci,1l01e11 te a Ba ri e Foggia e i11 -q n;ilche localit3 delle Marche e dell a Ho1mgua . Il (}overno fu sc•ll erito :,i provvedimenti. Da un lato sospese il dazio,s ul gr:rno e aperse i magazzin i mi1itari a favore delle popolazioni i11!liget:11i, cioè (come già av·el':l ratto per la Sicil ia) fece distribuì ai ,·comnn i che più ne avevano bisogno il grano raccol to nei mngazziui snddetll , dall'altro diede le disposi,.ioni più energicl1e pèrcli è :' online fo;~e ad ogni costo mantenuto. Hinforzi di c;irnbiuieri e tn;pp,1, funzionari di pubblica sicurezz:i v-eunero inv iDti SOi lnoglH dove la minaccia di di$Ol'dini era mag~iore; ·i comandiiuti di truppe venuero autorizzati a prendere tutte le dispo,;i,.ioni ravvisa te con venienti ed a~su mere, occorrendo, essi .stessi la direzione del ser vizio di pubblica sicurezza. Era l~cito sper~ re che qnesti pro vverli rnen1i :wrebhero rnggiu nto lo ·scopo, nw non lo raggiun:;cro, perché i sÒ li,ti agitatori sollìavaoo nel ru oco cercando di ,fruttare abilmente ;; sco po politico la miseria di una parte del le popoiazioni. Sembra pure che qualche J'uuzionario po litico non abbia- mostra to la 11ecessl'lria euergia nell'esegui re le istrnziou i del ·HoYerno. · Fatto sia che i d,~orJini 11el la provincia di Bari si rinnovarono. Aì lora il Gorerno inviò in quella città il generale Luigi PeJJoux che assu11~e interinalmente il comando del corpo d'arnrnta e l~ reggenza ,delfa prefettura . • Le ,-aggie dispo,izioni di lui ottennero presto il loro effe:lto. l
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Anzitu tto decreta to che i coma odn nti dd .IV corpo d'armata (Pia.ceuz;1), del ~ I (~o logna) e del VII (Ancona) assumessero la cl irezione ~ella fubbhca sicurezza nella circosc1·izione del r ispettivo ca rnando, ,come I aveva assun ta il genera le Pel loux: in quello di Bari. U_na deHe pr~me disposizioni di q uesti comanda nti fu · il ritiro delle ;arm~ 3lle_ Societ:i del tiro a segno; .tutti poi diedero istru i ioni chiare e ,precise 31 _loro d rpc~d~n ti, ~d ~rdine far uso delle armi ogniqua lvol ta, ~ro:aodos1 a capo d1 l'lpar lt dt tnippa davanti ai tumultuan ti O rivol'tos,, non v~desse,:o altro mezzo di an estare le devastazioni, ovvero la '1mppa v,enisse dai tumultuanti assali ta . Contemporaneamente si provvide a ri11forzare con richiama ti d~ I .0 _ . . d. I, ' ' ,C O .,ged~ le leg1on1 e1 ca rauinieri ed i cor pi di truppa . . Fmo da quando i disordini erano ristretti al le provincie di Bari e ,d_, 1~ncona e non avevano ancora ca rattere poli tico, il Ministero aveva .richiamato dal congedo i mi. lita ri delle •·looo · •18-iO e •1871· oppartenent1 o • , • . ..v . . . . . ·' v ,., ,"1 .alt Auna dei carabrn1en rea li , 1 qna lr erano :;tati distribui ti nelle sta:· · delf · · ·. . . · ZI OUI · e provmc1e p1u mmacc1ate. Poi i diso rdini crescendo d'e$tensione e m~t:n1d? carattere, vennero chiama ti alle armi i mi litari della classe ·1873 ascr~~LI a1 reggimenti di fan teria di linea (e~clusi i gran 11 tieri), ai 1;ers;:glieu, ed al persoo11le permanente déi distretti. J,a p'.·estJnta1,ione di (JUesti fu ordinata per il ma tiino de l (j corrente. •Pochi ,g1orn, a ppres~o si chiamò il resto della classe ·187:-l Tutti i mil i.tar i di truppn rich iamati, ecqettuati gli alpini, cl;e si tro·v~vaoo nella _c1rcoscl"izione territoria le di uu distretto, ebbero ordine cli pr-esootars1. a quel comnndo qu:ilnoque fo sse il loro distretto di .J e va, .~ c1lialu~que. i~dic:izione aYesser~· sul loro foglio di congedo. l _11ch1a mat1 alp1111 ebbero ord ine di presentarsi alla sede del ma. ,_gazz1no del propri o battagl ione. .Più tardi si fo ce una nuova ch iamata di carabinieri. Tmt·1 g1·I ascri tLi :a Il•Arma, appa rtenen ti a lla classe •187z ebbP.ro - 01·d'in e di' presen tarsi S9 -
,\:'/1(0 Xl.I li .
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NOTIZIE POLITICO- MI L ITARI
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l · · cm risieil mattino dei ,13 maggio al comando della &gione lll devano . . . · ra de·ianf.to di varie classi e di Questi richiamali che abbiamo sop I ,te"' com'era stato loro ordì. . · 1.,seutarono puutua men tutte le armi .• S I P ~- ., I . fu .000 inviati a destinazione. 0 I n 1ente e ce eiemente I ,. . • nato, e. re"'o a r . ed rntens ita,.. . 1. · ces·arono anzi c1..ebbero d'e,teusione · · Ma 1 disorr mi non · ~ ' ·. . d' ·econd'ordine a varie del le. te e dalle cJLta t :, daIle bo1ga pnssando , . ,• , -Mi lano. In questa. . . . . . d 1 R (l'no. Firenze, L'1vorn o, N~poli prmc1pali c1 tla e e., · . . nate e presero il carattere d,, . ultima, specialmente durarono van e g1or . vera rivolta. . . c~ dei. tu rno 1t1. ne, del le re[)ressioni ·' direm(\ solo· . . Non faremo la c1ona • , . l · .. e l'a ttività dei comandanti e~ a· del (l'overno, la n so utezu . . . . .1 'l che eneroia "' ca pt. .in sottor . d.me e d'1 ttl'ti , de· • ""uli nfl1crn l1' la p,meuza, . corpo d armata, e i . . .· d' bb.diellzn della truppa lurono, . . 1· \' b eoaz1one lo spn tto LI i . la d1sc1p llla, a n "' , . ' I . ·es-ione fu ri11orosa m:i giusta" qu:ili le ci rcostanze richiedevano. •a iep1 ~ . <> lo scopo f~ pi!n~mlente1 ~:g.~:.t1::Ìdàti furono d'una pazienza, d'una re~i, . . 1 nostn ul11cia 1, stenza, d'una disciplina ver:imente amm irevoli.
7 venne pu bl). 1"·c·''·1to ", 1\' -·l il ano il seguente decreto : · La sera del giorno . . d. "' .l o notifica che con Regio decreto, I lu' an . d. r t della 1)1'ovmc1a « Il pre . . . d.I M'I no 1,, posta in stato d'asse io. ,., et o J pronncia l Ja iu d,,ta , corrente a Il . ·ommendatore Fior~nzo, coman. ..ile B'lVa- eccan s e . . « Il tenente genet, . ' : . to R,wio commisrnrio straordtnar10· dante il III corpo d'armata, e uomma '"' 0
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Trascor,o tale 1ermine, i detentori di armi da fuoco sara·nno deferiti al tribunale mi liiare. « 2.. Rimane vietato ogni assembr:,me!lto por le vie e gli abitanti dovranno rincasare non più tardi delle ore 23. « 3. J1inchè durano gli attual i. disordini i pubblici esercizi verranno chiusi alle ore 2.·t. « 4. Sotto la responsabilità dei vari inquilini, veriricandosi conflit ti per le vi.e, si dovranno cbindere le persiane che prospettano le vie medesime. . «· 5. I telegrammi priva ti che dànno informazioni sui p1'esenti disordini non saranno ammessi se non dietro il visto di questo comando. « 6. I contravventori alle presenti disposizioni saranno deferiti ai trihunali militari, come pure vi sara nno deferiti i ri 1oltosi. « 3. Le autorità dipeDdenti cureranno . l'esecuzione del _presente decreto ». Lo stato d'assedio venni:: pure proclamato a Firenze, a Livorno, a Napoli ed in ,,arie città minori, e dappertutto le disposizioni dei gene~a li nomina ti com missa ri straordinari furono simili a quelle prese dal generale Bava a Milano. «
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coo pieni potl)ri » · ·r ' t del Cflmmi~sariomarn e,, o · ' il seouente Più tardi. venne pu bi)l'1cato ~ " straordinario : .· ta provincia col R. de5 1 to i~' . qne « Per lo stato d'assedio proc ~m_a , ella qualità di Regio comcreto del 7 corrente, assumo i p1en1 poteri, n_ . d' .- e decreto quanto segue . ,. missano stra or ina1 io . ·. . . , , . di orto d'armi; quelli e1ie « •I. Sono annullati tutti l pe1me,,s1 . ·ie pel circondario di Mi·. d fu oco dovranno ve1 sa i . . -possedessero armi a • . .- .- rcondari al le rispettive .. · t ·aie e per g 11 a11 11 '' 1 · · l,1no a questa questui a cen I • . •• d ·b·1 1anti della città di Milano e ·mi appartenenu a " • I soltopref~tture. ,e a1 , t r1 11iù ta rdi della mezzanotte . d e"ere conseooa e no ' . sobborgh i ovrnnno s:, . " d . 1.I Milano e de"li altri circon" dall'8 al 9 corren te, que 11e dPI circon arto e iu .• , d,ui entro 24. ore dal l'a ffi s~ione del presente marnfe,to.
li P residente del CC'D$ig1io e Ministro dell'interno, onorevole Di Rudinì , ha inviato il •I O corrente ai Regi comm issari delle .città e provincie in stato d'assedio, ai comandanti di corpo d'arm~ta e dei dipartimenti militari n:iarittimi ed ai prefetti e sottoprefe tti una circola re telegrafica così concepita: « Le notizie c.he da ogni parte del regno giungono al Governo centrale, vagliate coù an imo sereno, dimostrnno che, se l'agitazione perdura e si propaga in superficie, v:i però diminuendo d' intensità . Le repression i rigorose, le procfamr1zioni di stato d'assedio, l'aver domato in più luoghi audaci rivolte, la perdurante trnnquill ità della capitale e di intere regioni come il P iemonte, la Sicilia e la Sard~gnn sono fatti di grande importanza e da scoraggiare i rnalvaggi e rincuorare çoloro che vogliono .mantenuta l' integrità del la patria. « È supremo ilovere quindi di perseverare in questo sistema di repressione pron ta ed_in llessibile ; è stretto obbligo di ogni depositario dei pubblici poteri di spegnere energicamente sul nascere ogni atto di sedizione.
NO'fl7.1E POLlTlGO · MlLITARl
NO'l'IZIE POf, 11.'I CO - illlLIT.l R!
l\ia io debbo a\tresì rilevare in più luoghi, segnatamente là dove non avvenne nulla di grave, preoccupnion i soverchie, timori es~gerati affannose domande di con tinui rinforzi, qu:isichè il Governo cen, . b. . . a· t o dove-se , trale ·avesse riserve inesauribili di cara m1er1 e I rn ppe mettei·e il paese in :issetto di guerra ~ quasichè l'It:ilia fosse ,,eramenrn minacciata da un supremo pericolo. . « E vero che tante inconsul te agitnioni dimostrano un trav1amen~o io quelle masse che sì agitano senza causa e seoi'.~ s~opD;. ma il pen_r.olo non consiste neJla mionccia :il paese O alle lSl1tllZ10b1, ?lHl USCI· r::inno trionfanti cl:, questa prova dolorosa , bensì nella poc_a hdu_c,.a_ rn se stessi, che pare -turbi le men ti .di coloro che amano le 1st1tuz10111 e vogliono conservarle. ., . , « È mestieri, dunque, che tutte le autorl\a agiscano con _cal~n:1 e ,co~ . discernimento, guard,1ndo ~erenamente gli eventi, ria lz:1ndo l_au 11n_o degli onesti, a·lliatandosi coi buoni cittadini, ricqndn~endo rn tutt i la P'.ena -~ducia nello Stato e mostrando con le parole e coi fa tti t he nu lla m10acc1n
Pareva c_he ave_ssero ricevuto un:i parola d'ordine. Mo lti partirono rea lmente dat luoghi dove :;i trovavano, ma finora non passarono la fron tiera uè prnbabi lmente la passeranno, perchè l'annunzio della pron tissima re: pressione li raffreddò, li scoraggi, e mostrò a cl1iuuque aveva un poco di buon seoso che tornare oggi io .ltal ia con io teuzioni osti li s11rebbe anclll re incontro alla propria rovin:i senza alcuna speranza di successo. Si aggiunga che il Governo svizzero, allè rimostranze fatte<r li dal Governo it~ liano, r(spos: che non avrebbe mai permesso ,ii det~ operai di pa,saren1 -grosse scln ere la front iera, nè raccogliersi sopra di essa , ~periilOJO che mau tenga la parola; au ogni modo se questa gente verri1 sara ricevuta come si merita. Tutte le disposizioni al riguardo fu rono già prese. Però siffa tto mov imen to di operai all'estero concorre a dimostrore a quale pei·icolo ,;i sarebbe trovatn l'[talia se l'azione del Governo e dei suoi a ~enti, ·dell'esercito specia lmente, fosse stata meno ri sol 11 ta; Questo 1~0.v1mento sem bra conferm11re un'opinione, fonda ta su mo lti indizi , che c1oe la sommoss:1 nelle grand i città fo sse prep,li'atn di lunga mano ma sia scop piata prematurnmeu t.e e senz',1ccordo. I l piano :;arebbe fa llito in parie per questo, mr, sopr,itut.to perchù non si è esita lo ne lle misure ree pre,5sive.
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la patria . . . • . .. . . i ·· « È mestieri, altresì elle sen·za molt1phcare rHJ11este al . comarn aut, dei corpi d'armata che non debbono secon_darle tut_te e che comp1on~ éon "rande senno e con vero coraggio l'openi loro, s1 provveda ad ogm erne:<renza coi mezzi che si h,1n no a disposizione. In ogni ci rcos1anrn J'eflìc:cia dell'e,empio, la coscienza di adempiere a u~ alto dovcrn, _la fid ucia che il Governo ha in tutti i fu nzionari di ogni grado m1ht~r.1 e civili, ppssono e debbono centu~licare_ J_e forze _sost~n\1te?alb uon _d1:1 uo e permettere, usando il vigore mlles,1bde che I casi nch1edono, cl , nsta_. · prontamente l'ord'me auclle con .pocl1'1· t1omini, purchè ,1doperat1 bil1re seozà e::itazioo i, che sarebbero col pevoli. ) .
,. * * La si tuazione al giorn o ·I O corren te' è del ineata dal la soprarifei'i t:i circolare del presidente del Con:,;iglio; nei' giorni segu_en~i andò ancor~ migliorando , siccbè al momento in cui scriviamo ogni pel'1colo puo dirsi svan ito . Ma pri ma di chiudere questa triste cronaca, dobbiamo ancora notare un altro fa tto. . . . Ap pena le notizie della sommo_ssn di Milllno s'. $parser,o all'ester?, i numerosi' operai italiani, spE>cialmeute lombardi, _che s1 t'.'ovano 1~1 Svizzern si commossero, si adunar'ono, si raccolsero 1u gruppi di ~arec-chie centinaia e si apprestarono alla partenza per ree.orsi a Mdano.
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· .Pas~iamo n mig liore argomento . Il ·l" corrente in Torino alla presenza delle LL. MM . il He e la Re,~ina dei Principi di Napoli e degli altri Principi dell a Rea l Casa, coll'in~ tervonto di vari min istri, fra cui il ministro della guena genera-le San Marzano, le pre;;idenze dei Senato e dell a Camera ecc. venne imu,,ura ta l'esposizione nazionale. . ~. P_ron un~iaro~o in quel l'occasione noLevol_i discorsi l'ou . Cocro -O rtu, mm1stro d agncolLura e commercio, l'on . Casana sindaco di Torino l'on:Vil!a é monsignor Richelm y, arciv()scovo di Torino. ' .11 discorso inaugnrale fu pronirnci:ito da S. A. H. il Duca d'Aosta P!'~sidl'Utf:. dd comitMo per l'e,posizione. Non possi:imo astenerci dal 1'1,fen re llll hra110 Jel SUO diSCOl'S O, d,)Jent.i Che Jo spazio DOIJ Ci J.lHl'Jnetla d, lare un cenno degl i altri.
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N.O'l'IZ I:e POLITJCO - MILITARI
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« Maestà!
« In questo momen tci solenne l'Ital ia intiera ricorda nell 'esult~nza del
cuore uno dei più fa usti avvenimenti del J;i .sna vita poli tica e lo commemora sciogli endo un inno alle vittorie Mila Scienza e del Lavoro. « Dieci lustri appena souo trascorsi dal · giorno .in cui il Magnani mo He Carlo Alberto sanciva le garnn zie slatut3rie e, col sacrificio del trouo e della vita, auspicava all' unità ed all'i ndipeudeuza del!~ Patda italiana, di quella Plltria che fu l' ideale di tutta la sua vita e cl1e per l'inviue virtù di Vittorio Emanuele, per la sapien te politica di un grande Ministro e per gli eroici ardirnenli di Giuseppe Garibald i, pote in breve tempo assurgere a dignità di Nazione; e in questo breve periodo che vasta trasformazione l quanta virtù di opera e di pensiero l quunto tesoro òi studi e di lavoro ! · « Sì, o Sire! [ fori.i propositi , le liet.e visioni, i presagi che da otto secoli associarono la Fàmiglia di Sa,voia ai destini del popolo italiano, che nei giot'lli della sventura rialzarono gli spiriti, che in mezzo alle difficoltà ed agli ostacoli <l'ogni maniera diedero lena e costa uza nel· J'Hffaticata marcia che dai monti della .Moriana ;,priva la via alle ridenti terre d'Ita lin/ tutti si sono provvidenzialmeote avve.rnti. « L' Itnli a sentiva che la sua missiooe di civiltà non avrehbl' potuto , compier~i se non raccogliendosi uuita sotto una sola bandiera e consacrando unitn ttltte le poderose energie della ~ua mente e del suo cuore all'oper.i del suo risorgimento ec~nomico. « E l' Ita lia beuedicendo a questi sacri ricordi intende ~ggi dar prova che essa non ha fa ll ito alle sue pron1 e;.se . Essa vuol<~ rivelare a sè medesima tutto il benefi cio che cioquaut'anni' di libero regime hanno _portalo i~. ogni pa rte della sun vita econom ica e civi le; che si conosca e si apprezzi il nuovo indirizzo che la sctìo la ed il lahoratorio hanno· portato uel campo della sua educazione artistica e del suo progresso industria le; che si riconosca tutto il valore dei snoi operai. . oc Alto e .nobil e pensiero - o Sire - dinanzi al quale esulta il Vostro cuore, come lieti di santo orgoglio esultano i Vostri padri che ·là, ·souo la cri r}ta di Superga, posano, la testa su i gu:rnciali di marmo, qntisi sen tinelle vigili ed immote alle porte d'Italia e veggono con gioia compinta l'opera 1111a quale han no cosi concordemenle cooperato . »
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l i giorno 8 poi, nell a stess.i città di Torino, nel l'aula del palnzo ._i\Jfodama co l\' intervento delle LL. :MM. il Re e la Regina e dei Principi 'Reali, min istri, genera li, senn tori, deputati ecc., ebbe luoo-o la com . n mernornz,one cinquantenaria del primo Parlamento suba Ipino. Primo a pa rlare fu il sindaw di Torino, barone Casana. Il suo discorso letto con voce vibrante è stato vivamente applaudito. Parlarono quindi applauditissi mi il presidente del Sennto ·e il presi-dente dell 11 Camera. Dopo di che S. M. il Re lesse il seguente discorso che riportiamo testual mente : « S·ignori
Senatori! Signon: Dep1ttati /
« Voi siete qui conveunti per s'a iutare i ricordi sacri alla libertà ita1iaop.. Custode di questa libertà, ho voi1110 trovarmi in mezzo a voi. « Fiero di avere ereditato in coronr in Honw, sono orgoglioso di a vere avn to i na tri Ii in questa antica b,pitale ùel Piemonte. A Tori no fu i educato ad ama re l'Italia, e dall 'eterna cittil porto a Torino la paroln d'affetto di tu tta la Nazione. «.i!n quest'aula il Mio Magnanimo Avo dichiarò al mondo civi le che I' Iia lia era destinata a formare una sol:i Nazione. In quest'au la il ~iio fo1mor.tale Gen itore proclamò altarnebte di sentire e di racC'Ool iere il ·grido di dolore che da ogni parte d'Italia si lè vava verso di l,ui. In -quest'aula il Parlamento subalpi no , ispirandosi con pr.ofonda saviezzi,, -ora al consiglio della prudenza , ora ai grandi ardimenti, tramandò a noi il più eloquente esempio deire virtù civili e politiche. « Le istit.uzionì parlamentari oggi, come allor.i, sono forza e decoro -de:ll a pa trin. Ma a perpetuarne il ,,igore è bene ispirarci a quelle vrandi ,t,?dizionì, e eia ques'. 'aula, piena di ricordanze delle virtù del ~o po lo piemontese, .che segut con seco lare affetto la fortuna della Mia Casa, :a questo popolo forte e fedele, che col valore dei suo i ,;oldflti, provato da riua nobilissima storia, coll a mente dei suoi ùomin i di Stato col .persevera nte volere dei suoi ci ttadin i, sPppe fare del P iemonte ' una Ita l;a vi~ente, qu_an_do la grande Itali a. non era che un no me; a questo ~o polo, tn questo giorno sacro alle memorie del suo· pnssato, Io mando 11 caldo augu rio che gli sorrida iu grembo alla sua gran madre nn prospero e lieto avvenire.
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Signori Senatori! Signori Depntati !
« La Mostra del lavoro inaugu rala pochi giorni or sono, ci ha rivelato, i costanti progressi conseguiti in mezzo seco '. o co lla libertà di mi oggi commemoriamo le origini. · « Nel ricordo del le anti che virbù, colle quali rurono supernte le più, ardne prove, attingiamo le euergie morali necess~rie a v_incere le diffi~ coltà del le qna li non è mai sgombro il cammino dei_ po pol 1. . «L'Italia trovò il segreto del la fo rtuna, quando lu sorretta dall,') v11'LIÌ' della -concordill : essa che conosce quanti sani fici costino l' uniti1 e la. . libertà, s~prù sempre couservarle gelosamente. « I dolori che il Mio cuore d' ita liano e di Re prova 111 questo momenw,: sono leni ti da lla fede che dobbi.:imo conserva re nell'avvenire della patria. Le sofferenze de,I popolo richiamano la sol.ecitudine del mio Governo; ma confido, perchè sento che il Parla1nento e il faese si str_ingono c?~1e sempre intorno a ì\fe, che sarà m<,n ten uta salda la difesa dei supremi mteressi della Nazione. . ( Il popolo ebbe, ed ha nel la Mia Casa l'i nterprete del suo pensi~~o, · e J;:i Mia Casa ebbe, e,I ha a fondamen to la fiduc ia del popolo. Qoest mLirna armonia d' idea li e d'i nt"nti che ispirò !i o d~J le ori_gini le oostreistituzioni son certo che le renderà sempre più feconde per ili graudezza, e la prcsperità d' Italia. >> . . I l discorso del Re fu iot.errotto rruasi ad ogni pcno:lo _da cal orosi ap-_plausi e da grida .di « Viva il Re . '>>
Dopo questa commemorazione furono sospesi, per luttuosi fa tti di> Milano , tutti i festeggiàmenti. Pochi giorni appresso le Loro Maes tà lasciarono Torino e torn arono.' afta capitale. )/.
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Fra le più importanti dispo~zioui d'interes~e militare, ohre le chia-· mate di classi cui abbiamo sopra parlato, notiamo le seguenti: Un H. decreto ha stabilito che i souoteneu ti di complemento del corpo veterinario i qna li aspirino al la nomiua a sottotrnenti in servi_ zi<>· effetti rn, saranno soltoposti ad esam i di con1:orso secon do program°!1 ~ modalità da sta bil irsi da l Mioistero dell.1 guerra, e il Ministero valendosr.,
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della facoltà couferit,Jgl i con ·questo decrelo ha aperto un è$ame di concorso per la no mioa di sei sottotenenti veterinari. . Un R. decreto ha conferito una meclaglia d'oro alla bandiera di Rorna. Ecco il tenore d'i ta le decr~to : « Sarà conir11a una rned·aglia d'oro des1ioa1a a ricordare le azion i eroiche compiute dal la cit.tadionnza e dD llè !ruppe romane nella campagna del '18,\.8 e nella difesa di Roma nel ·1849. « La medaglia sa rà con8egnata al sindal'o di ·noma perch è ne sia fregiMo il Gonfa lone Municipale a perenne ricordo degl i eroici fa tti e come attc,ta to di gratitudine nazionn le nella ricorrenza del Na tale di Roma nel cinquaotesimo anniversario d~ll a prima guerra dell'ind ipendenza » . [I Ministro della guerra ha determ inato che sia uo riaperti i passaggi nell'arma -dei carabinieri rea li per i milita ri cJ.i truppa dei ,·a ri corpi del regio esercito, ecceituati i ~ott11 flì cia li, che oe fa cciano domanda prima del ,J 6 giugoo prossimo \en turo. Traseorsa t,de data le domande non a" ra nuo altrit:neu ti corso. :\ solui'.ione di quesit.i fatti da varie an1ministr:izioni sul l'acceU.azione o meno di domande di pre$titi, snl foud~ de lla Cas~a-uffi cia:i, presen· ta l.e da ufficia li a ri poso mnnitì di pensione vi1 ali zia ma non più inscritti sni ruol i dell'eserci to, il MiniHero ha uotifkato che le cfopo sizioni emana te per estendere ,mche agli uffi cial i pensionati i benefici accordati coll'i~ti tuziouc delln suddetta cas~a del'ono interpretarsi nel seoso <·-he tali benelìc i vanno coucessi indistintameote a tu tti gl i nflìcial i provvisti di pensione Yi tidizia, si trovino o no ancora inscritti sui moli de ll'eserci10, purchè la pensione che godouo sia loro d,lvuta pel servizio milita re prest1ito. Analogamen te a quanto venne pratica lo negl i scorsi anni', il Ministero fece conoscere qu:di siaoo gli uflìc iali che, per la loro anziani1à di grado, potranno essere inscritti nei quadri d'avnùzamente pl'r l'anno ·1899. A parziale modiOcazione delle disposizioni c0nten ut11 nel la Ci rcol.:i re u. 49 del corrent~ anno, il )Ii nistf ro ha dererrn inato che la scuo la del ·1° regginiento artiglierir,, al pol iµ-o no di Colfiorito, anzicilè ~volgersi drd 2,1 lngl io ~I 15 agosto, abbia lnogo d:il l' 11 luglio al 5 ngono. In tal senso dovrà pe11aoto iute11 dersi rnodiJìc,1ta la dello Cirro lare.
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.. * Tra la Spagna e _gli Stati-Uni ti co11 ti u1w la guerra ~ :;'a pp rossimano avvenirneo ti decisivi. Dur1, nte l,1 qu inrlicioa non ebhPro lurwo nelle . 0 acque d, Cuba foLti impor1a11ti; v, furono da pa rie degl i Stati-:Uo iti
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NOTIZIE POLlT lCO - MlLl'X'ARl
f.)arzia li bombardamen ti a piazze forti d~lla costa e piccoli teutati.:i di sb:nco senza ',risu ltati . Uno sbarco m grande non può tentai ?1 <finchè uon sia distrutta Ja flotta spagnuola. A questo tendono glt StatiUniti. ci riusciranno? Io caso afferma tivo, la guerra avrà presto termi~e . ma se la flotta ameri1:ana avesse la peggio·, 1:i guerra dure: rebbé a' lungo, perchè gli St:iti-Uniti, coi mezzi d_i cu i dispongono, .possono ccntiouarla iodefin itume_nte. Questa e la si tuazione davanti a Cubn. Alle Fili ppine gli Spagnoli ,ebbero un grande sc11cco. I.a mattina del ,io maggio la loro llottiglia fo q~iei paraggi fu di!'.trutta da una squadr~ ami>ri:ana_. Ora Maoi'lla, ,capi1ale delle Filiµpine è discrezione 'degli Arner 1_can1 che_ possono bombarcl.irla quando v0gl iono e potrebbero nnche 1mpadron1rseoe se ~1vcssero tru ppe da sbarco
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Homa, il '13 maggio ,1898.
NOTIZIE MILITARI ESTERE BULGARIA:
Levti delta classe l898. - Con ukase del 9 ( 21) febbra io u. s., venne -0rdinata la leva dei giovani appa rtenenti alla classe 1898, come pu re .dei rivedibili e degli esentati per va ri motivi della classe 1897. Il con tingente di leva è fissato in '19,000 uomini. FRANCIA.
Quadri rappresentanti le uniformi degli eserçiti .stranieri:. - Il Mìnistro del la guerra francese, ha ufficialme nte autorizzato i corpi di trnppa ad acquistare tin quad ro in cu i sono rappresentate le uniform i dell'eserci to germanico. Questo quadro dov rà essere affisso nelle ca merate. L'utilità di questo provved imen to è manifesta iuq uantochè tenendo -continn:imente . quei modelli sotto gli occhi della truppa si tende a famig liarizzDrla con le unifnrrni dell'eserci to col qua le potrà essere ,chiama ta a combattere, ed a l';icilitare in special modo il servizio .di. ricognizione e di esplorazione. Tr·1.1nJe coloni ali. - Con decreto 7 febbrai_o 1898 il reggimento tir:igliatori sudanesi è stato portato da ,( 6 a 18 compagnie e la l'orz:i delle -co mpagnie è sta ta dimi nuita di 1O tiragliatori sicchè viene nd essere di · 151· uomini di truppa. Le compHgn ie na e ,isa, da costitui rsi alla sede della porzione cen:t.rale potranno sen·ire rispettiva mente come compagnie di reclu te e di <le posito. l'ndennità alle famigl'ie. -:- Dalla Camera clei deputati è stata approvala la seguente disposizio ne a . vantaggio delle fom i~lie dei ri:;ervisti e territùria Ii ehi:ima ti alle a rrn i per istruzione : « A partire da ll a pron111 lgazione della legge di finanza del ,(898, « una indenn ità di l'\O centesim i al giorno e per p~rsooa, presa sulle 1
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« risor,e general i del ministero dell'Interno, sarà corrisposta alle famig lie • bisognose dei risenisti e territoriali durante il pe riodo d' istrnzione. « La indenn ità sarà pagat.a per cura dei comun i P-d andrà sommata a • quella che per avventura sia già stata assegnata a Ilo stes~o scopo dalle « autorità municipa li. » Consigl:io superiore della guerra - Sull. compos·iz·ione. - li nu~ mero massimo dei membri del Conseil supérieur de la g·uerre, ridotto da ·12 a 1O dal deçreto 28 senembre •18H3, è stato riportato· a 12 con decreto ·1 marzo '18H8. Il M.iu i:itro della guerra, nel rapporto al Presidente della Repubblica osserva« cbe il numero di •1O membri, il !ltrn le rispondeva ~d un modo d'organizzazione dell'esercito, non corrisponde più ai bisogni iittuali. » I l Ministro della guerra ed il Capo di :;tato maggjo rè -dell'eserci to ne sono membri di diritto. 11 Consigl_io · superiore resta ora pertnnto così costituito: Pres'i,dentc geoerale Bi llot, Ministi'o della guerra; V-ice Presidente generale Jamont, comandante in capo (designa to) tli un gruppo di armate; Uelatore generale de Boisdeffrt>, Capo di stato maggiore dell 'esercito . · Mojor Gimèral del Comandante in capo. 1
Membri:
generale Sanssier, eomandaute io capo (dcsign,ito) delle armate dii riserva; geuera le de Neg'rier, conrnndante ( de,igoa to) di annata; geoerale Coiffé, comandiln te (designato) del l'armata delle Alpi ; generale Hervé, comandate (designato) di armata; genera le de Fraoce, comandante il 1 ° corpo d'armata . Comandante 1 {de::;igoato) di Mmata; · . 0 generale M:ercier, comandante il 4- coi-po d'armata ; genera le Giovannine!l i, comandante (designato) di Hmata; genrra le Brugère, comandante il -2° corpo d'armata; 1" genera le Zurli nden, Goverirn toì·e di Parigi. Il generale de France, allorchè quanto prima dovrà pass.ire nel quadro· di riserva, sarà so,;titui10 dal generale Hrnyère ; e cosi ii genera le Coifl'é; che passerà nel qu11dro di ri,erva il prossimo luglio, sa rà sostitu ito, a quanto dil'. esi, dal generale Jedè, governatore di' Lione. Riorga.niziazione delle 'ispeziom: grnerld.i. - Nessuno dei progetti relat ivi agli altri comandi fino ad ora pre~entati è ancora giunto in porto. Però un uuovo passo è stato fatto verso la costituzione dei comandi di armata col decreto lf> marzo, il quale allarga le .attribuzi oni degli ispetori generali. 1
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NOTIZJE MI LITARI ES1'ERE
.NOTIZIE MILITA Rl ESTERE
. Se~ondo le dispot izioni fìno ad ora in vigore si aveva no due specie di 1spez1om genera li , cioè: . . ' ~) l~ 'ispezioni generali dei corpi d'armata, di cu i potet'aiio essere rncancat, 1 membri del consiglio su peri ore della guerra, designati per comandnre _le armate in tempo di guerr:i. Queste ispezio11i av~vano lo ,scopo dc_constatar.e lo sta to dei corpi d'arm ata sotto il punto di vistn della ,prep~raz1one al la guerr;:i ed alla mobilitazione, il raggruppamento ed il funzionamento delle varie armi o servizi che entrano uella costituzione delle unità di. guerra, infine lo st,Ho cli preparazioue e l'organizzazione delle trpppe tl1 riserva e dell 'esercito tenitoriale chiamutc a nrnrciare in ·Caso cl.i mobilitazione; b) le ·ispezion·~generah dei personali di tatte le a-i'mi, di cui erano I incari~a ti i, C0m(l0d3~ti di COrpo d'~f'rlJ(lt3 (di diritto) pe;• le (J'llppe di. .fantel'la de, nspett1v1 corpi cl' armata, :1ltri ullicia li generali de$ignati volta per volta dal Ministro per le :iltre arm i e servizi . u . , Nessuna rel_ a~ ione gerarchica esisteva fra gli ispettori genera li di corpo ·cl armata e gh 1spettor1generali de i personal i di tutte le arm i : wnw O'li uni che gl i altri 11givano µei- incarico diretto del ministro délla 0O'Uer~a ·ed a questi direttamente ri ferivano i risultati delle ispezioni. ,.seco_nd~ le nuove disposizion i inveee si hanno bensì ancora due specie .d lSpez'.~111 ma le loro .de~ominazioui e le funzioni lùrO HOll corrispondono p1u alle precedenti;_s1hanno e1oè : ispezioni d' armota ed 'ispeziord lecnfohe. 1° Ispezioni d'armata. - L'esercito è diviso ogni anno, in circon·d_ari d_'isp~zione gen~ra li co,?prendenti più corpi d\1rm11ta, la cui ispe.z1one e allid:.w1 al _v1ce-pres1dente ed ai membri del consigl io superiore della guerra 1ncancati di missioni speciali. L'ispaziooe verte, non so lo sul!~ p~eparnzione aila guerra e sulla mobilitazione, ma su tutte le parti COSl!lut_Ive e~ organiche del l'esercito, e quindi: sul la diseipl ina·, istruzione, .arnm1nstraz,one, esecuzione deL servizio, mobilitazione,prepa razione alla guerra. Gli Ì$pettori generali hanno inoltre l'incarico di constatare la situazione delle piazze forti, degli approvvigionamenti, e del mate1:iale -c~~e pu_re l'organizzazione e lo stato di preparazi one delle truppe e sèr~ v1:1 d1 Tl:Serva B dell'esercito territoriale. Gli ispettori generali d'armata .agiscono come mandatar i diretti de l ministro della O'Uerra. . In ogni circoncl:irio d'ispezione l'ispettore geoe;ale d'armata è coad1u vato : , dai comandanti di corpo d'armata per le tnippe e servizi delle ,!'JSpeu,ve regi_oni, i quali in tal modo non sono più ispetto i:i di diritto ,delle truppe eh fanteria dei rispettivi corpi d'arm.tta; 0
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NOT1ZIE MlLlTA.RI EST ERE
b) dagl i ispettori tecnici del le varie anni e servizi (servizio di sta to
maggiore, cav~lleria, artiglieria, gen io, intendenza, servizio di sanità, gendarmeria). Gli ispettori d'armata. eseguiscono tuue o soltanto parte delle operazioni d'ispezione genera le secondo un programma da essi sottomesso alrap· provniooe del ministro. Per le operazion i non esegu,ite· persoualmente dall'is pettore rl'armat:i possono P-ssere delegati i comandanti di corpod'arma tà e gli ispettori tecnici. 2. Jspe,ioni tecniche. - Sono oggetto delle i5pezioni tecniche: il ser- ' vizio di stato maggiore (comprendendovi oltre il personale impiegato in questo se,:v izio'. nnche il personale eri il servizio degli uffici di reclutamento e quelli della giusti zia militMe), la cavalleria , I' anigl ieria, il .genio, l'intendenza, il servizio di sanità e la gendarmeria. Gli ispettori tecnici sono designati, anno per an~o, da l ministro e scel ti di preferenza fra gli ufficiali genera li o assimi lati designa ti per esercitare la direiione dei gr11udi servizi delle annate in tempo di guerra. Essi ricevono le istruzinu.i daWispettorc d'armata, cni spetta approvare i loro itinerari e l'or dine del le loro operazioni. Gli ispettori d'armata. raccolgono i lavori d' ispezioni ed i rapporti dei. comandanti di corpo d':mnata e dl:'gli i:;pettori tecnici dei rispettivi cir ,:onciari e li trasrneuono al ministro unitamente ad una loro relazione riassunti va. Da questi documenti viene <lesup ta la situnzione generale dell'esercito cbe ogni anno viene presentata ,il presidente della Repubblica e comunicat11 al consiglio superiore della guerra, pl:lr servire di base agli studi dell'aQno seguen te. · Altra irnporwnte attribuzione degl i ispettori d'arma ta è quell a di cinnofare gli ufficiali generali o assin1ilati e gli ufficiali superiori e assim ilati che sono capi di corpo o di servizio; il che, in certo modo, li costitui~ce arbitri del\'a vanzamento dei detti ufficia li. Il 1wo1'0 decreto abroga quell o del 43 gennaio 95 ~he determina ya le attribuzioni del le commissioni di classific:1z1one per l'avanzamento e le ricornpe~se degli uffici~li, ed annunzia nuove· disposizioni al riguardo. Si pos,ono quindi prevedere importanti modificazioni su tale argomento, e probabile aumento d'ingerenza ~egli ispetto ri d'armaw . Oltre le due specie d'ispezion i, di cui si è trattato fin qni, ne esiste una, terza : le ispezioni speciali delle scnole dei servizi e degli srnbilimentt mi litari dipendenti direttamente da l ministro del la guerra, nel le qnali gli ispettori d'armata· non hanno · alcuna ingerenza . Gli ispettori 'speciali sono scelti·, di preferenza; fra i membri dei comitali tecnici delle armi e dei servizi. 0
NOTIZIE MU,iTARI ESTERE
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Espuim.ento di m.ob'ilitazione della squadra del Nord. ~ l I 21 ma rzo 1898, nelle rade di Cherboifrg e Brest si procedè ad un esperì mento di mobilitazione della squadra del Nord. Cominciate verso le ore 8 del mattino le opei'azioni ebbero lermine poco dopo il mezzodì ed in questo breve las~odi tempo le navi caricarono più di 3000 tonnellate di carbone, 45 giornidi viveri ed altro materiale. " 1 . Gli equipaggi delle navi furono completati cogli uomin i provenienti da}, 1° e 2° deposito di marina. La ~tampa segnalò in modo pa rticolare la celerità con la quale furonocompiute le· varie operazioni di mobilitazione. I magazzini degli arsenal i funzionarono splendidamente. Le navi presero tuue le disposizioni di combattimento, sba rcando le imbarcazioni e tutto il materiale inutile cnpace di nuoeere al tiro dei cannoni. Le munizioni d'esercitazione furono rimpinzate con quel le da'gucrra. Il materiale sbarcato fu trasportato nei magazzini di deposi to degli arsenali. I viceaJnrni ragli, prefetti marittimi di Cherbourg e Brest, si reca rono a bordo d~ ciascuna nave, per rendersi esatto conto delle operazion i compiute ed ingene,·e esternarono la loro soddisfazione sul modo come proccdè in com-plesso questo esperimento di mohilitazione. Scuole di tiro col 11;1iovo materiale da campagna. - I reggimenti d'arti-· glieria hanno inviato distaccamenti al campo di Chiilons per farnigliarilzarsi col nuol'o materi,de da : campagna mod . 1897. Pare che questoprovvedimento pl'epa ratorio sia orn ultimato e che nelle prossime scuoledi tiro le batterie' si eserciteranno successivamentè col nuovo .materi ale. Fratt~nto ogni reggim~nto invierà un maggiore ccl un eapitano a Poitiers,. ove $1 esegu1scono ogm anno i così detti corsi pratici di tiro da campa(Jna, · per studiare l'impiego tattico del nuovo cannone e concreta re le rn°odificazio ni da apportarsi alle relative istruzioni. . Period~ cl' istruz'Ìone per i capitani del genio impiegati allo stato ma.r,gwre dell arma.. .- Un provvedimento meritevole d'essere segnalato, è s·talo preso riguardo ai capitani del genio che, essendo impiegati allo stato. maggiore dell'arma, sono destinati in easo di mobi litar.ione a for partedi un corpo di truppa . Detti capitani dovr:inno. fore tutti gli anni un periodo d'istruzione d~ 8 ~ _10 giorni possibilmente nel luogo dove i riservisti assegnati alle , urnta, che dovranno essere poste sotto il .Joro comando, effettueranno il loro periodo d'istruzione. 1 capitan i che a ppartengouo ad uni tà che pren<lono parte n manovre dovranno, se il loro particolare servizio lo permette, essere chiamati nell'epoca e per tutta la duratD delle manovrestesse.
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l\OT!ZlE Mll,J TA.ltl ESTERE
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Durante il periodo d' istruzione do1• 1·auno in particolar m~do s~u diare i del.tagli d'organizzazione e di fun zionamento della nspett1va unità. Una nti0va tiinica per la fanteria. - I o mas:iirna è già sta la accettata dal Ministro della guerra la nuova i unica per le truppe •di fanteria .. · Essa sa rà ad una sola bottoniera abbottonantesi sul pnzo mediante 7 bottoni: sarà adattata a.Ila vita, ma sonza serrarla di troppo; di panno colore ble~ foncrf col colletlo di pa nno rosso vivo per la f'.1nteria d_i line~ e la legione straniera e di panno egual mente bleii {once per gli altn corpi . Situazione dello st,ito mo ggiore yenerale francese al 1° marzo 1898 -:- Al ,10 m:irzo •1898 I., ~ituazione dei generali dell't·~err.i\o fra oce,e ern la $Pgnen1e : 1
,10 Generali mantenuti nel quadro auivo senza lif'(litc di elà (GenM"ali D'ExéCL -Dowrnerc e Sanssier) 20 General i di divisione in attività di servizio (corrispondenti ai nostri tenenti geu,ira li) $0 Generali di b ig:ita ia nttività di servizio (corri spondeo ti ai nostri maggiori geoera 1i) ~ 0 General i di divisione di ri,;en-a 5° Generali di briga ta di riserva 6° Genei·ali di divisione in ritiro . 70 Gener~l i di briga ta in ritiro.
Totale
2
218 ·
96 ,t 50
5,1 . ,129
756
Nell'anno correo te raggiungeranno i li miti di etil 18 generali di divisione e 30 generali eh briga ta. . Miglioramenti introdotti n,ella sit-uazione gene·rale dell'esercito coUilanc·io de /, 1898. - 'La commissione del bilancio ed il ~iinistro ·delln guerra si sono messi d'accordo per assicurare nell'anno in corso alcuni mi oliora menti uell 'a rnmini $trazione dell'esercito. L'effettivo dì pace s3fà accrrsl'iuto di -12,500 uomini per la cre:1zioae, deì qua rti ba ttaglioni in /10 re~gimenti suddi visionali , saranno ristabiliti· gl i aiutanti dì battagliooe, avvantaggiando così la condizione dei sottnftìciali. Saranno isti tuite al campo di Chàlons; deHa Va lbonne e del Rnclìard tre scuole d'applicazione di tiro che sostitui ranno in certo
929 .qual. modo le tre scuole di tiro regionali st:ite sop presse dall'ex- Nfi, ,nistro Mercier. La cavalleria si avvant:ig~ia del la creazione di un nuovo ·;p.lotone di $p~his cfol Saha ra. All'artiglieria sono stati assegna ti maggio1·i credi ti che in passato onde forn ire alle truppe le munizion i ne-,eessarie ai tiri di guerra. Una somma adeguata è stata inoltre im p0·s tata in bilancio per le occorrenti trasformazioni di materiale, allo scopo ..di ottenere che il nuovo cannone da campagn:i possa esser messo in ::Servizio per la fin e del l'auno. · Pei servizi amministrativi dell'esercito, la commission,i del bi lancio 11a pre verluta (a spesa di 1\. milioni in pi ù, clovutn :11 ria lzo ciel grano -~ dell'avena. E stato accresciuto il f'ondo pensioni per gli opera i civil i irn piega,ti negli stabi limenti militari e sono stati aumentnti i credi ti pel ,ma ntrn imento dei militari negli o~pizi civili. Una. notevole esten.sione -è sta ta data alla creazione di campi di tiro e di nrn oovre, ma in com,penso lo Stato fu autorizzato ad alienare i poligon i che non sono più. zutilizzabi li a cagioue della gran(Ìe portata delle nuove armi. f.,i,cenze ai mihta1"i di truppa pe·i tavori del raccolto . - Il Ministro ,della guerrn ha i11viata ai Prefetti una nota relativa ali' invio in per•messo dei soldati c,; he desiderano prer,1der parte ai lavori del raccolto :sia presso la propria famiglia sia presso altri colti va tori . Le fo rmali tà da compiersi dai rnltivatori che vogliono ottenere la vomitori mifoari sono le seguenti : I ca,pi di famig lia od a!Lri co ltivawri inoltrano, pel tramite della p,·efettura, :i l comandante di corpo una cfimanda, la qua le contenga i .seguenti d~tì: Estensione della cu tmr,1 del petente, epoca nella cruale il concorso -<lei lavoratori mili tHi ~ ritenuta indi,peusi1bile, parere del sindaco che .,dovrà, inol tre, attestare ::otto la rna responsabil itn, che havvi penuria ,di la voratori civili n\ll Comune; quel li mi litari non potendo essere ac.eordatì se non r.1el caso in· cui la nrn no d'opera civile faccia ~ssoluta,·mente ,<lifeuo . NOTIZIB )!11,ITA IU ES1'ERB
RUSSIA.
Riodl.inameuto delle circoscrizioni militari della Siberia e dell'Asia ,.cent rale. - La Siberia è divisa amministra ti vamente in 4 governi (Tc41olsk, Tomsk, Ienissei ed Irkustk) ed in quattro provincie ([akustk, Amu r, Transbaical e Primore); l'Asia r,entrale si divide in 9 provincie ,( Turgai, Ural, Akmoliusk, Semipalatiusk, Semiriec!)nsk, Samarkand, Sir ;Oa1·ia, Fe1·gana e Transcaspio). ,6,0 -
,\ NNO XLIII .
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.i;>jOTI ZIE MILITARI' ESTERE
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La Siberia ·poi comprendeva sinora 3 circoscrizioni militari : rpiella di; ·Omsk (governi di Tobolsk e di Tomsk e le provincie di Akmoliusk,Semipalatiusk e Semirieceusk dell'Asia centrale), quella cli lrkustk (governi di Ienissei, Irkustk e la provincia di lakustk), èquella del Priamu~· provincie del Transbaikal, dell' Amur e del Primorc) . L'Asia cei.ltrale a sua volta era divisa· in du e cii-cosc1·izioni mili tari :, quella dd Transcaspio (provincia del Transcaspio), e quella del Turkestan (provincie del Sir-Daria, Samarkand e Fergana) . Le provincie de\J'Ural e del Turgai fanno parte della ci rcoscrizione militare di Kasan. Con. decreto im periale del 23 dicembre '1897 (4 gennaio 1.898), restandoinvariata la circoscrizio.ne amministrativa della Siberia, si formò una sola circoscriziqne militare coi governi di Tobolsk, Tomsk, Ienissei ed Irk usÙ<. e colle provincie di Sem ipalatiusk, Akmoln isk _ed Iakustk, circoscriz.ione chli\ prende il nome di : Circoscrizione 1nilit1ire clella Siberia avente per capoluogo la città cli Omsk. - ~e provincie del Transcaspioe di Semirieceu:,k cessano dnl dipendere di rettamente dal Ministero · della guel'ra e plssano alla dipendenza diretta del gc,vernatore generale e ri1ili1are del Turkestan, colla quale provinc:i,, form eranno una solacircoscriiione. militare. Nu lla rimane variato per qu3nto riguarda la circoscriòone militare del> Priarn ur. In complesso, inver,e di 5 circo,crizioni militari, se llf: hanno ora in, Siberia e nel!' Asia Centrale solamente 3 (Priamur, Siberia e Turk~stan). li nuovo ord inamento lia cli notevole : · ,i o che si formò una sola circoscrizione militare con va rii governi e· provincie dèll' interno, per cui si avrà d'ora innanzi una maggiore stahrlità negli ordinamenti di quel ti~rritorio; . ~o ehe venne uni fica ta in un sol centro militare e amministrativo la, massima parte dell'Asia Centrale, la 'q 11al~, · unitamente~alla re,!lione del. Priamur, ò forse destinata ad importanti even ti, per cui questo aecentra-· mento di poteri e di direzione non può èssere c5he giovevole. ] giornali russi segnalano questo avvenimento della riunione di quasi,tutta l'Asia Centrale in una sola unitt1 amministrativa e militare, come· avente c3rattere di speciale irnportan7.a, quale preparazione per una non-• lontana azione della Russia verso la Persia, 1' Afganistan e l'_lndia inglese. Ferrovia Tra.ns·ibrwia1w,. - La ferrovi,1 transiberiana giunge attuai-· mente fino a Kliuci, · 700 chilometri circa ad est di Tomsk ; però tra, Kliuci e Tornsk non sono ancora costrutti i ponti sui corsi d'acqua cli. maggiore irnportanz.a; su questo tronco della linea vennero fi nora eseguiti,
NOTI ZI.R MI LITAR I Es·r1mE
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i _traspo r_ti ~Ji_ merci~ di _truppe, o con trasbordi O v1soru d1stes1 sul gh 1acc10 de, fiumi. . Solo il 1. 0 apri lo di quest'anno vennero stabiliti dei treni diretti tra Pietroburgo e ! ~msk (4365 ch ilometri di percorso) . Questi treni saranno d_ue aJ mes?, c1oe al :1°-ed al 16 di ogni mese, ed impiegheranno da 6 a 7 g1orm nell andata ed altrettanti nel ritorno. Questi treni sono foa.cr·· t' · modosp,·1 · d. . c>01<1tm . , · e~w e, su 1. tip? 1 quelli adottati per le ferrovie interoceaniche dell Amenca Seqentnonale, adatti per lunghi viaggi attrave,·so regioni deserte e per gran p.irte dell'anno freddissime. Pel ?o~pimento d~lla forrovia trat1siberiana mancano quasi 4500 chilometnd, strada, ossia una buona metà dell'intera linea .. La l'agione di questa l~tJtezza nella costru zione della parto orientale d~lla gr~nd~ ferrovia la s1 deve rintracciare negli avveilirnent.i politici d1 questi ul t1m1 anni. · . In princi~io la forrovia doveva seguire la valle clell' Amur e poi mettere a Vlad1vostok; a tale scopo venne già costrutto il tronco Vla<livo stok-Khabarovsk lungo l'Ussuri. . ~fa il perco:so lungo la valle <lell'_A~1ur apparve subito ·troppo lungo, m_comoc!o: po~o adatto pel commercio/ ed anche pericoloso a ca usa del clima nwd1ss1mo é del bricranta· ,n,,·o · , "L~ . guerra_~i.no~giapponese fece_ subito intravedere la possibilità di far se"m,e ·- on·erta _. .alla le11 . ovrn un a!iro tracciato ,· la mediaz,1·o11e della R ussia ~!la . C~rna__ dtedù ai _Russi la quRsi sovranità sull a Manci uria, ed allora , 1 t,_ovo p1u _?onvenrnnt.e f~ r passare la ferro via per la Manciuria stessa, abbrnvw'.1do 11 percorso d, 600 ch ilometri, attr3verso a regioni meno mosp,tah. : 1Ia ~nche gli_ st~1di! per la ferrovia della Manciuria procedettero a u l_~nto , ~nche la s, nsco~tr~ro~o molt.e difficoltà prima . non previste . P~1~ d~l 1esto che le ~omm,_sswm russe, più che gli studii per la fe rrovia, ave~se1o p_er scopo d1 studiare la l\fauciuria ed organizz1irvi il dominio della Russia . · . L~1 ferr~v i11 attrav_erso Ja l\~a~ciuria doveva mettere ~apo a Vlaclivostok, ma il recente unportant1s:;11no acquisto di Port-Arthur e Ta-lienKhvan da parte della Russia mette Vladivostok in seconda linea· oramai I~ meta_fì~ale della ferrovia transiberiana non plll) ~ssere · che' il golfo di Pe-tc,-h e ~ort_-Artliur, e probabirmente prima di costrurre il tronco adducente a Vlad1vostok, si costrurrà il tronco di'Fort-Arthur. . 11 pu_nto pi_ù diffici le per la fe rrovia transiberiana è il lago di Baikul - 0 giornali rus~1 dicono quasi impossibile il risolvere in modo opport~ni quella questione; converrà o desct:ivere alla ferrovia un lungo giro di V
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NOTIZIE MILITAR.I ESTRHE
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.. d.1 300 chìlomet.ri attorno alla parte meridion? le_ del lago, ~ttraverso pm ..· no, oppure rìcol'l'ere a incomodi trasbordi un terreno d·t 1·Iic1·i·1:s:;1t . . o al··) pasL, . . J c·o 1 · n i· nverno (il larro è largo wca 80 ch1lomet1 i . 11I . sa"11io su nac I e d li L · ' ;,,:,, io · ·me' sembrnno difficoltà per quanto gi•av1ss1 . . .pur sempre. .esagerale a a se rn un • avvenne non lontano stampa russa. Non ,~a1.·a da meravì111Jars1 . lo> • • • d . .51. d . f • la decisione di troncare la questione facenoo p1 oce ei e pren era orse . . I ' •I n. la feHovia .. . d·'1 Jrku~tuk verso Port-Arthur attra,,eiso dll'ettamente • • ·1 ·ha u u ·_ 11olia e la parte settentrionale della Cllllla propriamente detta, l _e e e.q,~1 ~arrebbe da parte della Russia ad una vera presa di possesso di tut.ta a ·te nordica dell'impero cbinese. • . . , . ... pm . a ·da la costi·uiione della ferrovia s1 sa so,o d1 pos1t1 vo Per quanto ngu 1 · , . ·· . · a· che vennero sbarcate a Port-Arthur ed a Vlad1vostok quanttta enoum t rotaie fotte venire da Odessa. . k Finchè la ferrovia transiberiana aveva pe1: meta Vlachvost~ , 1~ ~ua .importanza ne I vece .. 11·10 inondo non era relatLvamente . . grande, dovendo ·· . tte1·e capo a Port-Arthur e quindi congwngere la parte pm essa 01a me · ' · ll'E . 1 sua ... ·1 1 11' O'eano Paci neo il Giappone e la Chma co 'u1opa, a vlla e e e e ' . . R · . . l'E rop·1 . 11nportanza non e. so la "Niente · .,,,11rand1ss1ma per la. ussia, ma pe1 . ,n ' e l'Asia intern.
RIVISTA Drnr P]~RIO D[Cf MIL[TARI Voennji Sbornich.
Aprile ·1898. - · lo guerra e l'economia poi'itica. Influenza degli 01·dini econoni·ici degli sta/i sulla capacità d-i condttrre /;unghe e res-istenti uuerre.
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Gli stndi socia li militari hanno preso da tempo in Russia un largo qnanto meritato sviluppo. Alle opere del Bloch, .consigliere di stato e membro del c•msiglio di finanza del l'impero, sono succeduti studi e commenti, specie per quanto lrn trailo la statistica generale, e d.i recente qnesta monografia del Gulebich, mol t,i accurata nelle ricerche, obiettiva e serena nelle conclusioni_. L'autore definisce la guerra come la lotta tra le rorze di uno o di più stati. La forza del.lo stato per condurre la guerra si può definire con la potenzial it.à militare di esso, e come espressione esti·iosica di questa pornuzia litì,, generalmente. si considerano le forze armate, cioè l'esercito e la flotta. Ma il decisivo risultato di qualnnque gQerrn risulta. non soltanto dalla perfezione o dal la perfettibi lità delle ,frmi chè si contendono il primato nella lotrn, o da lla abil ità Mllo . impiegarle, ma altresì da lle cause di indole genera le che caratterizzano la forza o la potenzialità dell'organismo militare che si ci menta. Fra qneste caus,~ indole generale l'autore comprende l'attivi tà del lo stato, l'ordine po litico di esse e la quesiione socia le : drd co mplesrn di queste attività deriva la facoltà di cui lo stato medesimo dispone di sostenere una loua più o rneoo tenace, prolungata o fortunata, di mantenere io campo una maggiore o minore qu.intità di forze armate o di vascelli da guerra. E qu i l'au tore rincarando la dose di un'aforisma dello !omini, afTermt1 che sono appunto queste ca use di indo'Je generale che decidono <lell.i lotta o del la sorte degli stati che si co rÌ1 ba1tooo, e conferiscono uoa maggiore' o minore importanza sia al.la vittoria come alla sconfi tta. L' intriosica debolezza di Ca rtagine, 11ggiunge I' aulorn, quale organismo statale, fu per certo causa che la guerra che e$sa impegnò con Roma , ad onta delle sco nlìtte memorabi le e delle ·viuorie di .. Jnoibnle. al cen tro del l'Ila li.i, volgesse a triste fine per la repubblica
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&lVIS'rA DEI PER101HC1 ~llLl'l'ARl
libica e term inasse infi ne con l' annid1ilimento della medesima. Egual mente la rn"'ioue della une del ciclo gu!.'rriero di veu ti anni condotto dal pri mo N: po1eoue e ierrni uato con 1a c1ennitiva sconfina dew imperatore a Wa1erloo, risiede nell' intriosica debolezza dei mezzi della Francia e 11 ella disparità e final ità di questi rispetto al la lotta che _aveva im pe"'na to contro i pÌ'inci pa Ii stati etl ese rei ti dell' En ro pa coalizzata: 0 ? ad oot" del r.renio del or.inrle t~ondottiero adoperato allo scopu di .I.:1, u ç,) d.. ristabi lire ùu certo equ ilibrio nelle fo rze, nnl lameno la s pe .1z.'°ne sve11 tm.1w della Russia e la dispa rità dei mezzi dei bell igeranti_ nlla fine fecero traboccare la bi lancia, e la sconfitta 1ei Francesi fu rnevitabil ment~ segnn ta. E 1.:1 sno i ione di ciuesto priu~i pio geu_erale, continua l'autere, cloveva ricevere una nuo1·,1 e più ampia conlerma da, tenw1 nostri. . Il princi pio dell'obbligo univor;;:de alle arm i pubbl!cato Jc1ppnma io Franl;ia, fino dal 1789, e dal •18 13 grndualrnente applicoto nel Begno di Prussia ricevette nell'u ltimo trentennio una così larga e generale applicazione, che i11 tutti gli stati di Europa,. ed in. brev,e periodo d1 tempo, motaronsi ]a fìs iOilOffiia e ['assetto de~li es<'.l'Cltl. . L 1st1_tuz1o~e _e la leoislaiione dell'obbligo genera le nlle ,,rm1 Ieee s1 che rn tutti gli :,tut1, a rli;misu ra, cre~cessero gli 1~serciti :;al iIi a proporzioo i · giga otesc!:e . La societl,, ad uo dato momento, potè diventa re esercito ordin11tamente e saldamen te costituilO cioè allr, nazione armat,a secondo la felice espressione del geotmtle Voo det' Goltz. Q~1esta r ifo'.·ma net sistema d1 com pl etamento de•rli eserciti mntò sostanzrn lmente ti loro modo di e~sere e lo stato socin i; rlellc ran e 11rmate. Iufotti gli escrci \i odierm non s1 possono astrarre dall'ol'ganismo dello s tato e della societ~, nè poss~~o _avere scopi O fio.i li1il dill'ereuti da quelli che lo stato stesso o I: soc1eta S.L prnpoogono. La conseguenza imm: d_i~1a c~i questo stalO d1 ~o-:;e, c,,uclude l'autore, e una straordinaria attiv1ta sprn tuale e morale dt _tuttu lanazione nel proprio esercito. Nel la gticrr.-1 f'utura , c_on~1ut'.11_ il G-nlelHch, l'accordo t.ra le operazioni mil itari e le maoifesi.i11.1001 d1 mdole sociale ed ecooomica dovri1 emergere cou speciale distìmiooe e con grande pree figurare ' ..:,1one. . . Corn"" vulemenl.i della lotta dovr~nno infatti inqnndrars1 - d Il . c1 11. e ~ elle fì le del!' esP-rcito tutte le fo rze ·morali , fisiche ed In tellettua 11 . ta. c1·1 mezzi e elJ zione e porsi a' cimento con tutta qncll a mo Itep 1·1c1 113 risorse che adduce la moderoa civ iltà. Di cooseguenza a graodezw e ar.l estensione di mezzi corrispood(!rà neces:;a ri ameute im portnr'.zn e~ intens1t~ singolare di risn I1,ati. Ad u nq ue, nello ,;t.r1biIire le relaz1?m ed t !'a pporll che intét'cedono fra l'attività della forza arnrn la e la ' '.1ta generale dell'o rganismo dello stahJ, consi~te il divario che corre. Ira la gnerra del e}
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RIVISTA DEI PE RIODIC I ~l lLl'l'AlU
935 -:tem po preseu Le e quel le che coodu cev:rno gli eserciti a base di ina~<,"'io ·allorquando i metodi di guerreggi,we non erauo così intimamen~e ~~n~ {!_essi con la funz ione dello stato genera le ed i risul tati della lotta meno ~'. r1/leu.eva_no : ul~'a t~ivi 1à e sull 'economia del le nazion i. Ma dappo,chè ·ai nostn g1orn1 s1 d1spor1gono sotto le bandiere quanti nom ini v,Jlidi co?la la trazione, e si cimen ta alla pro'.:a del (noco il fio re di essn; --ch wramen te sr man 1fes1a qual_ mai v,,lore avrà l'esito dell a lotta · nelle guerre future. E_la lotta, coeren temente al l'i mportanza ed alla •cosc1cnza dei supremi interessi che ~gi ta, non potrà terminare che col "comple to esa 11ri men10 del le forze e dei mezzi materiali o morali di ,urrn delle due n:nioni che si com bnuono. Ne è esempio la gner ra frauco-pru,sin na del ·1.870-7·1. · I 11 questa ,guerra le eause che ne determirrnrono la fine e decisero della vittoria dall;, parte dei Tedeschi si debbono .riui.rac:ciare nell 'esaurimento asso'foto delle risorse dell'i mpero e della repubblica francern. Jnfalli, come è 11ot.o, la guena frrucc-p nÌ$siana non ebbe termin fl che con Fanoienta~rie,uo degli eserciti regola ri ed irregolari di Francia e I~ pace ru con--f.l'.1sa qua ndo ,,ppunto il regime swto ca dde rovesciato (impero, repubbl'.c;1 , wmune) criiando l'assetto ecouort1 ico delli, uaziooe non fu più in m1surn _di reggere all'nrto di tan te e così svariate traversie e quando la ·nvoluz10ne e l'au11rchia iu Parigi minacciò ['esistenza di tutto l'orcran ismo · st~t:ile e socia le della nazione. Sol tan to dopo ta le fo,gregaziou: econo:-.uuca e morale, .la Francia si vide assol utamen te costretta ;d accettare la ·vot.on tà del nemico ed a sottometterglisi. Lo sco po della guerr:i fu intera·mente conseguito d~gl i eserciti tedeschi m~dia nt.e le 101·0 vittorie, che ·srinsero_la ~?rnncia al. suo di~solvime nto. Per con tro, dal la parte della - Gerrrwn1a, l 1otero ordinamen10 stat~le uscì dnl la gu!:'rra fo rtemente e vir!lme nte ri_n vigorito, .e ne fono o fede i successi o~leou ti nel c11111 po storico: sc1:ut1fico, reli gioso, economico e, di -reeenre, colonia le e.ma rittimo . ..-co:-1c~he con v1,rne concludere che uel suo complesso genera le In guerra rfrauco- tedesc:i del 1870 -7•1 ha de!in ito, in nn ~ato momento della storia della potenz ialità della Germauia piuttosto che della !<'rancia. ' •. Adu114n e, con tinua l',1u tore, la vittoria delle moderue guerre a base d, n'.11.wne armata sarà per q1rn lle nazioni appo le quali I.i forza e la ,coesione fll:)t , 10 , . •morate • • apparirù pi ù concorde, ed elevat'l ( , e l'eoera'a <!> ' ed ·i J -clell att1V1ta naziona li ri usciraunc, nd impo rre all'avversario più risoluta e tenace la vo lontà propri a. Ma la forzn morale- tome \,1 intellettuale di ·-O?ni nazi_ooe ma_nifost.audosi rome ri~uilato di tutta la sua vita storica, s i_ cor~p litn e s1 connette oello stesso tempo con l'influenza delle coo, diz1on1 mate rinl i ed eco nomiche ; poichò la forza morale delle n11 zioni 0 - 0 •
RIVISTA ,DEI PER l ODICI MILITAlll 936 è la risultante delle forze morali di ogui cittadino . E come in ogui organismo umano si trovano strettamente ed inti mamente collegati due aspetti· dell'esistenza e del l'attività di essa, cioè lo spiri tuale ed il corporale~ così nel la vita delle nazioni si trovano in streua unione i fenomeni spirituali con quelli economici . Infatti, colla distruzione del benessere e delle risorse economiche della n11zione e con iI processo di esosinosi dei., mezzi materiali di cui dispone nella lotta , debbono altresì aonient.1rsi nel lo stesso tempo le sue fo rze morali. J}esistenza di un nesso fra l'attività economica degl i stali ed il feno-meno della guerra si può agev.olmente rintracciare io tu tte le grnndi guerre del pas.sato. . . . . . . Simili rapporti sembra no assa i stretti ed 10t1rn1 al Lacombe, d1e volle.. partitamen te e sottilmente esaminarl i nel le sue Basi (ondamenlati della
storia. E11li trova infauì che la causa determioante ed impulsiva del le guerre· è qu:si !,ernpre il desiderio ·di diminuire il valbre e la potenzialità econo-rnica e morale di un altro stato che è nemico. In tal modo la guerra, pro:vocando il t.rapas$o del -nalore da una ad ,,!tra mano, non rappresenta nell a vita ,renerale delle nazioni che un aspetto speciale della distribuzione dell e rir.chr.zze. Perciò adunqne, obietta 'il Gu lebich, la guerra considerata qua le fenomeno che interessa preci pn amente le questioni, economiche delle na zioni e degli stati , dovrebbe essere riportata nella, sfera dei caratteri di indole econom ica e socia le della vita degli stati stessi. Ed iuvoc2 molto a proposito a quest'uopo l'autorità del ThoroldRogers, nel suo libro dell'interpretazione economica dell_'i,;toria. Cos~chè, ai nostri tempi , appare ovunque un profondo cambiamento negh ordini social i ed economici derivato appuot.o dal cambiato assetto delle · cose militari . E l'autore, a questo pun to, si prova di enumerare l'io- · flueoza di ciascuno degli clementi che, con-le cose della guerra, l)amw tratto ri spetto al la condotta della guerra ft~lllra ._L'or_dinamento odierno delle forze :moate, egli soggi4oge, permette 3:.gli stati d, Europa d1 met-tere in piedi esi,irciti davvero smisurati. Il numero di so~da t~ t'.he è s~a])ilito a ruolo nelle cinque 1rn1ggiori potenze contrnentah, c1oe Russia, Germania, .Francia, Austria ed Italia, oggidì raggiunge e fo r,.;c supera Ja ci fra di nove mii-ioni. EITettivameo te questi e3erciii sarnuno di gran Jun~a superiori in numero, dappoicbè questi s_tati ~ brev~ intervall~di tempo dal la dichiarazione della guerra sono rn misura di accrescerli con opportuni ri nforzi, fino a c~rca diciotto mi lioni di coml~a'. ten_ti. Ta- lune nazioni poi, o mosse da necessità di di fesa o da am b1z1on1 , o da, naturnle spirito mii ilare, hanno spinto l'organismo militare, fin dal tempo-
RIVISTA OEI PERIODICI MILl'l'Altl
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di pac~, alla rna~sima produtti vità consentita dal la popolazione e dalla economia naz:ona le. La German i,), ad esempio, seuza arande sforzo· può .x_nettere in armi _tutti i suoi ciuadini , dnppoichi! dispine di llfl3 popo_laz1o~e fori.~ ù mtl 1tnrmeote educala. La nuovn legge militare poi ~p, nge'.·a 111 un eP.oc_a no_o lou_taoa la Germania a mettere in campo ci rea due mila battaglioni d, lautem, per il com ple~so dell'eserci to tedesco. lo questo modo il complesso delle forze arma te nelle guerre avrenire sarà per c~rto e di gran lu~ga maggiore di tutte insieme clellc forze eu ropee che s1 combatterono nelle passaie gtl'erre. Difatti, osserva il Gulebich, la massima forza armata di cni dispose Napo leo1rn 1 fu 11él novembre dell'anno ,18,13, e fu di 2,02'2,000 uorn ini . Nella guerra del ·1853-,18i.i6 lo sf~rzo m_assimo degli eserciti fu segna to d,1llr1 [lussia, come prnvò non e guan uno studio st:, t1stico pubbl ica to nel Voenr~ji Sbornich; e lu al lora raggjunta la cifra di ,1,935,000 comba ttenti. Al tempo dell& guerra franco tedesc.:i del ·18 i0 - 71, Ja Germnuia, al ,J 0 gennaio ,1s7,1, contava sotto le urmi ,f,35·1,000 uomiui . Il complesso delle forze armate ordirrn te dn ll a fln ssia, all'eporn del l'ultima gran de guerra di Oriente ,isce;e a ,1, s,10,000 comba llen ti, siccome afferma iI i;:encra le Bogdauov ich nel ~tro prezioso r,assunt.o storico rn ~li t.a rc ::-u ll'ope rniooi dell'amm inistrazione della guerra ('I). E 'l nesta st.raord iu.11·ia mole di èserci1i i• in diretlO rapporto Con lo Sviluppo dell'arte militare e con Je questioni economiche e socia li che le si riferiscono, nella vita delle na-zion i e dei popo li. · lo corri5po ndenzn al la ere.;ciuta mole degli eserci ti le perdite cut essi v~nno soggetti in tempo cl i guerra , e l'tiffetto, ingrandito a dismisura, s1 ri percuotono sullo sta to civi le e.J er.ooorn ico della nazìou e tantoche di leggeri uno squ ili brio in questi elemellli o io questa , ,:monia lo precipita alla bancarotta . Iaoltre, l'inlluenza Jegli av ven imen ti del· tempo di g11 erra si diffonde più rapid innente che lo passa to su ll os~aw mora I'.' delle i·orze armate. Tràlasciaudo il tempo dei piccoli eser . citi assoldali I qua h vivevano pi ù o 111 e1io astratti da lla vita 1137.ionale o all'iII fu~ri deli' orbi rn ste;sa , nou a vendo cou c.,;sa ncppure le ori ii ni: non s1 p,uo a meuo d1 osservare che :,oche uell' ultirne grancl i g11 erre, del ,186f~, del '1870 e del •1877-78, gli eserciii (;O rnponevausi precipuamcnt~ d1 genie g1ovaue, o che si trova1'n nella nrnssima pa rte ~otto le 1.wndrere prima che 1::i guerr11 scoppias::;e, on hreve ioterv~llo d,1 lla dich iar:izione della guerrn stess:-i . Questa geote giovane, fra i 20 ed i 30
per
(I) ?ueste cifre si riferiscono alla forza massi ma rlcll 'eserc ito ru:;:;o; il .Sono 1·1portate an che nel 1'he Diclionci1·y o{ Sta li stie <li G. )lulhal1.
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lugli o 1878.
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RIVISTA l>lt l PERl0D l 0J MILITAnt
RIVIS1'A DE I PERIODICI MILITARI
anni 1111. più de bol i i viucoli con la rncietà o con la famiglia e la loro sorte tocca, per così dire, mol t{) meno l'economia del!a vita pub blica dell:1 nazione che nou la possano toccare quell a degli nom ioi che hanno varcato i 30 anni. Di conseguenza è diffici le lo stabilirè quali stretti rap porti corrano oggi fra na;ione ed eserci to, da quando tutti gli, uom ini validi al.le arm i scendono in campo per comb11 uere e per cimentare la prnpri a esistenza. . O ocridì , più che la metà del com plesso delle forze armate è composta di u;~iui di età matura, e nel la maggioranza dei casi con fa migl ia pi ù o meno n umerosa. Con J'auima ed il pensiero stretto ad essn, con le ordi. -no. rie occupazioni del tempo di pace violen temente interrotte, l'imp rcssionabil itil e lo stato psicologico dei co mba ttenti sarà così accen tuato .da J)reparl'l re sorprese non lievi figli. orgauizwtori dell_e odier.ne nazioni arma te. Le conseguenze dell3 penurbazione econormca nazionale sa rau oo poi cosi pronunciate, eia non doverle trascnrnrn in ,1 lcuna guisa uèi determinanti della co ndotta tiella guerra. Fra ttan to, in questi frangen ti, tutti gli Stati d'Eu ropa adotiano un o rdinamento ed uua preparazione guerresc11 degli eserciti pressocliè eguale; di gnisa che l' organ izzaziorJC mil ita re delle grandi potenze, nelle sue li ner cfl ratteristiclie, non offre rilevanli differanze tra paese e paese. Si tiene bensì presente la grantle molo delle nazioni armate, se ne prevedono i movi menti nei pi ù min uti p,ntico lari , si ticu conto delle necessarie lentezze d1e rccarleraono, degl i incia mpi, degl i errori; si pe·n ,a a t~lllpll opportuno di colmnre le lacune ché si ~1,aoife; tera nno; m~ non si 1.iene or;, 11 rauo con to delle ,ondizi ou i sùciali ed e(;onom1cbe d1 q ueste strno,~ iuarie moli cli armati, nè del la loro pratica applicazione. Pare infa ui che, grai.ie il gra nde nnmero elci di spnDibili p~r il_ servizio militar~ di o!!ni unione,. e la co modità delle li nee di com urncaz1one, non s, pensi tant~ :dl'individao quanto 1i lla.massa . Ma che valore po trii av.ere mai qlie$ta ma,s3 e q ualè l'orza rii re:;iste!lza , l'f UUlor{\ si pensi che nel 181 '2., 13-·1~ ·COO rnol i di e,crci ti assai più piccoli de lle Rttuali, occorsero tre annt d 1 -con ti nue guerre per anuieota rli '? Ora, aggi unge il Gulebich , rpwnto tempo sa l' il ue~cssa rio per aunieotare l'Anteo d'oggi (~ distaccarlo dalla propria· terra che su,cita ed arma u11 esercito do po l'altro ·'? Sotto _l' impu !so del le l'erro vie e grnzic alla prep~ razione :is,,id~a delI;~ guc~ra per iodo degli ap parecchi è di molto di minuito negli escrc111 odiern1. Le guerre, osser va ancora il Gu lebicli , posso_no scoppia re più inattese e spontanee ed i pri mi scon tri e le pmne nvv1saglte avrmuo un carattere più decisi1•0 che per lo passato , assolutamente, ma non già relativa mente al corso ed all'esito fina le delìa campagna, chè le guerre secondo il co-
s tume inva lso e l'ordi namento da tutti adottato, possono prolunga rli di molto, grazie alla possibilità di cb.iamare eserciti sop r;1 eserciti , fino a venti linee succes~ive. · In ciò co nsiste ;\dunque là specia le differenr.a delle forze armate -od ierne, in confronto con qu elle del la prima metà del secolo x,x. l\Iaggiore lentezza di movimenti, ma più intensità e gravità di risu ltati che ~i ripercuotono su tuua la unione, materia Imente e mora lmente. Così chè lo st11to c.he apparirà più pronto ed ordinato negli elemet1ti vital i che compongoao la potenza militare e sarà socialme:nte eri ecoaomicameur.e più forte nel condurre ifl lot1,1 , nvrà la villoria. E la vi ttoria. o la sconfitta si ripercuoterà su 101.ta la nazione e sul suo modo di e,sere grazie all'incredibile aumeuto dei mezzi di comun icazione, lo svi luppo delle industrie, l'incremento del la form:i cap ital istica ed i cresciuti bisogni -della vi ta econom ir} e socinle dèll'Eu ropa. E l' autore, a co iival idare il suo assCrtù, riporta a questo punto una serie di e,enchi e ·di !lati d i statistica. E coni incia con l'aumento del la popolazione dei primari Stati di Eu l'O()/\, nell' ultim,o trentenn io.
d
Stalt
Rnssia E11rope11 P ru ssia . Grnn Brelt.agua I talia Austr ia-Ungheria F ranc:ia .
Popolazione, . per miglio quad rato
.
A urnen to di densit à per 0/o
1866
1896
31 •1·16
48
5:s
237
,~3 25
253 233 ·152 177
;3 rn 2s,1
2·1
·171 •189
· ,12 7
Come cocl/jc,iente indiretto dello svilu ppo dei bisogni della vi tà comune e i:lella cre;ciuta popolazione, il Gulebich ri tiene deb ba contars i l'aumento dei proven ti degli Stati, che calcoln iu milior1i di ru bli come iu appresso : t'opolazionc Au1 11cn1:o d i cteiu;i tà Stati
Prussia . Ita lia Ungsia . Austria- U nglieria Francia . Gran Br('ttagna
per 111iglio q u~d 1·a to · 1866
189 6
258 2,t2 566 /~62 75t) 630
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198 165
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H-7
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RI VISTA DEI PER lOL>lCI MI L ILUl!
RLV1ST A UEl PE RIODICI )IILITARI
'.VJ11 · ciò elle, secondo l'autore, si è considerevolmente accresciuto dnl ·1810 a questa pane si è il movimento dei fondi dello Stato . Il complesso del debito pubblico e~iropeo che nel 1870 toccava i 75 miliardi di franchi, nel •I 88G si elevò a H 5 mi liardi. E delle conseguenze della guerra, nei rispetti economici e soc·.ia li, non sapr;iuno nè' potranno sottrnrsi neppure gli Stati neutri. Il Belgio, la Svizzer11, e più di ogni altro l'Inghil terra se uc risentiranno egualrnent~. L'urto dei mi lioni di uomini che scendouo in campo con le terribil i armi muderne diventerà una vera battaglia per la loro esistenzn. Fino a questo punto lo studio interessante del Gnlelich . Nelle prossime puutate egl i promette un esame pi, rticola reggia to delle condizioni dei vari Stati dt f<.:u ropa rispetto alla fu tn ra guerra .
Rev ue Militaire de l' Étranger.
Aprile 18~)8. 1
La guerra greco -turca nel 1897.
Io questa puntata si tratta delle operazioni nel I' Epiro. Ali' inizio del la guerra le forze t~rano così di sti nte: Dalla parte dei. Turchi, la [ divisione di O, man Pasciil era a Giannina e Pente Pig_adia (5000 uomini) la II, di Musta fil Hi lmi Pascià, tra Imaret e Vlachema . L'artiglieria da campagn,1 e da montagna era suddi visa fr a Giannina, Mezzovo, . Plncca, Luras, Canopulo e Gribovo. Le fortific::iz ion i di Preves:i erano armate con venti cannoni di Yario ca libro. L'esercito greco dell'Epiro coo Lava invece 22,JOO uomini, dei quali la maggioranza era scagl iona ta nelle adiacenre di Arta. La ca mpagua dell'·Epiro e su_ddi- · visa dal l'an torn in due periodi distinti. Il pri mo, dal 18 al 30 apri le, e segnato dalla duplice offensiv.1 dell'esercito greco su Pente Pig11dia e Prevesa, e dall a ri tirata lina le su Ana; il sectmdo, dal ·1° .il 17 nrnggio, corn prende il concentramento del!e truppe elleniclie intoino ad Arta e )o sviluppo della seconda offensiva e terminà con la battaglia di Gribovo. 1
L'ord:inamento dell'art'iglierin tede.~ca. - Continuaziorrn - - Stabili1,nenti tecnici dell'an igl ieri;i - Personale degli stabil irneuti tecn ici ..1- u mciali di artiglieria Corpo degli artiglieri - Corpo degli :,rsenali - Stabilimenti tecnici dell'a rtiglieria tedesca - Ufficio delle costruzioni di artiglieria di Spaudan - Fonderie di Spaodau - Polveri lici - Ba viera - Fonderie di cann oni e fabbr ica di armi di J nrrolstadt - Scuola misw di arti gl ieri a e del genio di Berlino - cimando e quadri del la scuola mistn - Scuole di tiro rii artiglieria .
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· Riordinamento deU' esercito italicmo. - Contiou;izionfl - Dei dill'enmti ,e,ercizi dell'esercito - Corpo inva lidi e veterani - Corpo del commissari:i to - Corpo contabile - Corpo veterinario - Giustizia mi litare - Isti tuto gèogra!ìco - Im piegati vari - Senale militari. Notfrie militari estere . - Austria Ungheria : Nom ina del l'arciduca Francesco Eerdi nando al post() di llggiunto al comandante in capo dell'escr~ito. - Germa11:ia: Scuole di tiro dell';iniglieria prussian:-i nel •I 898 - M11oovre di antunno dei corpi b:iv:iresi -- Costru zioni navali previste nel periodo 1898·•1903. - Italia: Cavalieri scelti e loro impiego ed llttribuzioni - Modificnione alla legge di avanzamento del ;:> luglio ·1896 . - U?ts:~ìa : Aumento delle truppe di gua rnigione nell'Amour - Ammini;;trazione civile e milita re della Siberia - Aumento dell'artiglieria cl:-i fortezza - Il per.;;onale dell 'altro cC1rnando nell'eserr,ito russo. Revue du Cercl~ Militaire.
30 aprile ,J898 . - Lei settinuina militare. - .La guerra fra la Spagna e gl i Stati Un iti di Amedea - L'ufficio dei militari - Un'opinione d~ respingersi - O-li a vversc1ri degli e;;erciti permanenti e del militarismo - Logici singolari.
i'rfarce, stazioni e combattimenti delle p'iccole imità d'i g~terra, 1'1 ° problema teorico-pratico - Marcia delle batterie a caval lo tìtio a Braux - Esecuzione della marcia - Evoh17,ion i dell'artiglieria marcia durante - Esecuzione della mnrcia. &ercitazione tatt-ica del 26 aprile a Vincennes . L'esposizione internazionale degli esenùi d1: terra e d'i ma.re nel 1900. -Cronaca ,nàhta1·e fràncese . - Le ispezioni generali nel ·1898 - Comandi superiori dei gruppi di difesa - Ordinamento dei gruppi territoriali di artiglieria - Scuole di istruzioni di fauteria - Società politecnica militare.
Not·izie 1nil·i ta1·i estere. - Spagna : Gli apparecchi di guerra.:- Stati Uniti : L'esercito e la llotta americana . - Ttalia : Il bilancio della guerra. - Sv'izzera : Le grandi mnnovre nel 1898.
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Hl VISTA DW PERIODICI Mll.11'Aél l
crn:rndo queste a quel la contraddicevano egli non esitava ad abbando narle. Egli fu cosi uno dei preco rsol' i di quel lo speri mentalismo, che, con Leooardo da Vinc~i e con Galileo, dovevn poi trionfare nella scienza. I mon umenti scientifici del Toscanell i (;he ancora a noi rimangono. fauno fed e delln profondità de' suoi studi, dell'acutezza delle we os5ervazioui e della vastità del sno ingegno.
S ocietà G eografica Italiana.
Maggio 1898. - Att'i della Soc·ietà. - Relazioni e confer/'/nze - .l;tiassu miamo le due interessanti , tenute dai tenenti Vannutelli e Citerni intorno alla seconda spedizione Bòttego nell'Africa orientale:
Jffateriat~ per lo studfo deU'fsola S1;p6ra. Note del viaggintore Mo0IGJ,IAN1.
Il tenente di"vascello Vanuutelli, preme5se alcune brevi notizie sull'orgànizzazione della sped izio}1.e, narra con fonua bril lan te le vicende di questa rlalla sua partenza d:i lla costa sino al Lago Rodolfo, trattenendosi in ispecial modo intorno alle scoperte geogrnfiche come quella del Lago· Regina 71'.Iargherita (Pagadé) e del co rso inferiore del Fiu me Omo, fino allo sbocco del Lngo Rodolfo, scopo primissimo dell'i mpresa . Chiude la sua esposir.ione con un affettuoso r icordo del suo sveu turnto compagno Maurizio Sacchi. Tale ricordo per bocca di lui, che fu ultimo a sep11rars~ dall'infelice dottore sulle rive del Sagan, ed ultimo Europeo che gli strinse la mano, riµscì commoventissimo. Parlò quindi il tenente di fa nteria Ci-· terni, il qua le, r iprendendo la narrazione dall 'arri vo della spedizione alla fol:e dell'Omo, condusse l'uditorio attraverso le regioni inesplorate della valle del Sobat, nei Jambò e ri.;a lendo il corso del Saint- Bon (Upeno), fino a Legà, luogo dove la caçovan:i fn assa lita e quasi co:npletamente distrntta. Descrisse con molta efficacia gli ultim i momenti della spedizione, il tradimento degli Scioani, la lolla eroica fina le e il suo epilogo . Bicordò con 11ffetto il valoroso condot.tiero, che egli vide cadere fulmi~ato e che bacjò già cadavere, rimanendo egli stesso fe rito. Narrò brevemente le angosce della dura prigionia di circa tee mesi e if t.riste viaggio di ritorno· nello Scio~, sino alla liberazione ottenuta 1 mercè· l'opera del dott. Nerazzini. Chiuse con una nobile invocazione alla memoria del perdut.o capi tano.
Geografi,a generale. - I l terzo congresso geograGco ita liano - La so cietà geografic:i di Am lmrgo - La società di archeologia e <l i geourafia di Orano - Con"ress,J delle societii geografiche di Framia. n · a v - Europa. - Livellazione di precisione dell'Austria-Uogheriu Commercio della Spagna con le suH colonie e sua potenza attuale coloniale. Sono alcune cifre che è importante di riassumere, poichè dimost1'unoil 0<)'rande interesse che hn c1uesta nazione a conservare sotto la sua di. retta dipendenza i suoi possessi più bell i, cioè Cuba e le Filippine. Nel 1895 le importazioni da Cuba in Isi:fog rrn furouo di 37,182,000 franchi, e le esp'1rtMioni da lla Spagna in Cnba di ,136,261 ,000 frnncbi_; cioù 99 milioni a vantaggio della metropoli . Quasi tutto qoesto tralficer si effettuò souo bandieia sp:1gnuola, La Spngna riceve da Cubt1 fran chi Hi.472,000 di tabacco e sigari, ·10,782,000 fr . di zucc~iero, 2,754-,000di cacao, ecc. Le esportazioni spagnuole in Cuba consistono sopratutto in calzature (18,69<:;,000 rr.), i11 tessuti di cotone bianco (Hi,8!~2 fr.), in faritl'a e grano ('1·1,862,000 fr.), vino, cotone, ca rbone, conserveal irnentnri, armi da fuo co, saponi . A Porto Rico la Spagna ha acqui. stato nel 18% per 30,480,100 fr., e vcod nto . per 4,i., ,\:•17,000 fr. I prodotti di maggiore imponazioue da Porto Rico sono il caffè ('I 6,63•1,000· !"l'anch i), lo incchero (t.i,500,000 fr.) , il tabacco, ecc.; le esportazioni · spagnuole nell 'isola sono le cotonate (7,332,000), le calzature il carbone, il riso; Per le Fi lippine l'esportazione, oel 1895, fu di 2i , 97·1, 000franchi, l'i mportazione dalla Spagna cl i 2o,7'70,000 fr. Gl i acquisti della metropo li consistono in tabacco e sigari (•I6,2:H,000 fr.), zucchero, semi oleaginosi; le vendite in tessuti di cotone (1.•J,,J92,000 rr.), cotone lì-· lato, ar mi da fuoco, sacchi. Per l'isola di Fernando Poo il commerciofu di •1,!H9,000 fr. di esportar.ione in Ispagn:i, e di ti27,000 fran chi di esportazione dalla Spagna nella colon ia. In complesso, le importazioni dslle colonie spagnuole nella metropoli furono, nel •I 895, d~ 1
Paolo del Pozzo Tosc1,ine/ll'. inù::i.atore della. scoperta dell'America. - Il Toscanell i visse in quell'epoca mirnbile in ,cui Firenze era perno di un grande \3 fecondo movimento .~cientifico . Prevaleva:10 nllora pressogli ornd iti , come faci lmente si può comprendere, data la profonda am-· miraz1one per il classicismo, i concetti cosmografici attinti quasi esclusivameote alle fonti greche, e canoni fondamentnli del l.a scienza del mon~o erano la sfericità della terra (riconosciuta dai più dotti padri della Chiesn) e l'esistenza di isole e di cootinen ti seonosciuti fra coi la Merop ide di Teopompo, l' Atlantide di Platone e la terra Groniana di Plutarco. Il Toscanelli, contrariamen te agli umanisti gretti, passava alla trafila della propria esperienza le affermazioni de,lla scienza antica,'e,
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RIVISTA DEI PERIODICI lllLITAR!
ANNO XLIII
'93,852,000 fr., e le esportazioni della Spagna nelle sue colonie di ~06,977,000; ossia una differenza di ·H3,·l25,000 fr . in favore del -<:ommercio spagnuolo. Ja-hrbiicher fiif die deutsche Armee und Marine.
Maggio 1898. -
r grnnatieri a c1wa{lo.
L' im pif>go dei granatieri a cava llo risa le al la guerra dei treot':rnni. Si citaoo inflitti per la prima volta all'in vestimento di Ratisbona oel ·163,i-; Luigi XIV poi regolamentò l'impiego dei grnnatieri a cavallo e nel ,t 667 formò le prime qnattro compagnie. Ciascuna compagnia di granatieri a -cavallo .contava 5 ufficiali, 21 sottufficiali e 3 tamburi e 90 comuni . I granatieri a cavallo avevano l'nffìcio dei dragoni e comb"anevaoo ora a piedi, ora a cavallo, a seconda delle necessità. Si distinsero oppresso nelle guerre federiciane e furono imitati nell'esercito di Russia, dove ~incora oggidì ne èsistono, raccolti it1 un corpo che ha nome « Reggimento dei granatieri della guardia a cavallo>> e fo rma appunto la prima brigatn del la seconda divisione.di cavnll'eria della guardia imperiale .. L' esercito fog le:;e e /.' od1·erno conflitto alla frontiera ind!iana. I nemici delle truppe colonia/:i olandesi nel/.'lndia orùntale. Tre questioni d1: strategia mod~rna. Sopra iI libro dello Sc11En101,: Die Lehre 1;on Kriege. P,ro/11.sion'i sul diritto mil'ita.re ali' Università di Berlino. Furono tenute dal colonnello andi1ore dell'esercito austriaco, dottor 'Dangelmaier, il quale, uni1amen1e al ('O lonnello Damianitsth, del me·desimo esercito , lavora attiva mento alla riforma dei codici · penali mili tari austriaci. L'opera del Dangelmaier è nbbastanr.a nota anche in Italia per via del suo libro classico: Filosofia del d"iritlo rnil·i tare. ·Ora lo stesso autore si prnpone di diffondere e cli introdurre le teorie -del diritto mili1are anche nelle an i.e universit'3rif>, media_nte opportune lezioni e corsi. il servizio rnilit,ire obblirtatorio in Olanda.
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XI. - 1° GIUGNO {898
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ROMA VOGHERA
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S 0Mlv1ARIO DEI.I.E MAT EHIE CONTENUT E NP.LLA PRESEN TE DISP ENS A
LA GUERR A D'INVERNO SULLE .ALPI Cont inuazione. -
La. guerra. d'inv erno sulle Alpi. - EuGENIO DE Rossr, capitano dei bersaglieri. -
( Contfouazione e ,fine) . . .
La g11erra C11bana. -
A. F. -
Delle mura di Genova . tano di fan teria .
( Conti nuazi'one) .
Cel)nO storico. -
E.
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Pag.
9·15
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capi. . . . . . . . . . . . . . . » 985
Vedi dispensa X
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TORELLT,
Poco favorevoli al D uca, trascorsero i due anni che se· g uirono quello, tristamente iniziato, con la perdita di Exilles. Nell'estate del 1597 Lesdiguieres erasi impadronito della Mo· riana ed aveva minacciata la Tarantasia, cosicchè stavano i possedimenti d i oltre A lpi per essere separati dal Piemonte (1). Imponevasi quindi a Carlo Emanuele I il ricupero della prov incia perduta, a costo d i qualunque sacrificio. Era in· tendimento del Duca di profittare della chiusura dei passi, che conducono nel Delfinato, a causa delle nevi, per invadere dal Cenisio la Moriana e soverchiarne le deboli guarnigioni. Un corpo d i truppa postato a Oha.mbery avrebbe conteso il passo a l Lesdiguieres se questi, da Grenoble, fosse cor so alla riscossa, ed un altro reparto agli ordini di Don Amedeo, dalla ~r arantasia per i colli che uniscono la valle del'Doron a quella dell'Aro, avrebbe dovuto facilitare l'invasione. Infine numerosi emissarii, percorrendo i villaggi, dovevano eccitare i contadini alla r ivolta contro i F rancesi. Alla fine d i novembr e, quietamente andarono concentran. dosi agli ordini del Ferrero in Susa le truppe destinate alla operazione, mentre a Chambéry, il D uca in persona, costituiva il corpo diretto a fronteggiare il Lesdiguières, ed a Montiers Don Amedeo ragranellava altre forze. L a Spagna 0
Leggendo. -
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A. F.
campo di òattagli'a di 11fa9·e11go studiato dal P1TTALUG A. - /}li avvenimenti' del 1886 di 1tuovo desc1·itti. - Il punto di vista del FnrnnJUNG. Pc1·sonalità ed amòiente. - n concetto direttivo della battaglia di Custoza da pa1·te degli ausfriaci. - Valo1·e complessino del lih1·0 del E'RIEDJUNG. - [In lib1·0· di sonetti del FONTANA. - L 'Atlante delle battaglie del gen erale STERNEOG. I Nuooi canti del Princtpe Nicola del Mo11te11eg1·0 tradotti i11 italia,110 dal B AUDARJCH. . . . • • • • • • • • >>
Notizie p olitico- mllltarl. - a:. .
... . . . . . .
996
)). 1005
Benedet to Brin .
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Giuseppe Dezza. .
.
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» 1018
Notizie militari estere :
Inghilterra. -
La campagna in India del 1897.
Rivista dei perlodlol mllltarl . . . . . .
CASA EOI'rRICE LTIJRARIA
E. VOGHERA -
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P ROPRIETÀ LET T ERàRTA.
(i ) Per -le operazioni clescrilte in ap presso, consul! nre l:ì cart,i nl 50,000 dello stato m:1ggiore sartio o {Juelle fraucesi «ll 'S0,000, od al i~0.000 in cro111?, (M 1linistero degli interni.
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LA GUERR.A D'INVERNO SULLE A LPl
LA GUE&R.A D'INVERNO SULLE ALPI
a veva promesso aiuti, e difatti erano in ma~cia 2000 fanti italiani, da v _ercelli verso Susa, ove sarebbero giunti ai · primi di dicembre. Lesdiguieres stavasene di ·persona a Grenoble e teneva le, sue truppe sparse nei quartieri d'inverno del ~ragelato, ~1finato e Provenza, con guarnigioni nei cast elli della Moriana, e del Graisivaudan. · . . . Nessun sentore pareva avesse delle intenz10m dell avversario, tanto che una dimost razione fat ta tentar~ dal Due~ in valle di Barcellonetta, lo indusse a concentrarvi 2000 fanti agli ordini c;lel B onne (1). . . . . Disgraziatamente per Oarl? Emanuele, gli ab1tant1. d.ell~ Moriana presero le armi intempestivamen~e, facendo pn?1om tutti i distaccamenti francesi da Lauslebourg a S. '. M1chel. Questo fat.to obbligò il Ferrero a precipitare . il ~uo mgresso, in Savoia, per salvare quelle fedeli popolaz10m dalle vendette del ,nemico (2). Il ~ dicembre varcò il .Oenisio con 1200 fant i e 20_J archibuaieri a ca.vallo e scese a Lanslebourg. Il 3 mau~o due0o-ni·e ad Aussois dee-li insorti che v1 fron<::> o compaò . , in sosteo·no teaaiavano i Francesi. Lesdio-uieres non ap pena infor mato della rivolta, e della. calata d:l Ferrero, ri~biamò lestament e il Ba.une a Grenoble e da . questa città, spedì contemporanea.mente suo genero, Creo·ni con il suo reggimento, e quello d1 Fontcouverte per o ' p ., il colle d i V aujauy (3) in .soccors~ del ;;1,cquieres g~verna~ tore della Moriana. (4). D issi come 11 Dttca, fidando snLe nevi.
VwE1,, cap. VIII, pag. 3SL Opera citata, volume 2°. ~ . · " · "I d' n vill'oc a'"'io , situ·1to nel vallone del. Rio Flmnot.,,, aJlluente(3) Vallj(\U Y C J nome I U ' . t ·a le volta affiuent.e della Romanelle, da.va al rnass1c,';1~ co1n p1 ~s~ ~· dell'Oli, alla · . rle la Cochette e l' ~i< •uille-Equard. La strada d, Allemont, p,1s,anclo poi Oz, ~,uncnne · 0 •· • , nell'alta c omba d'ùll e. Giunta . "C"il. a Vaujauv, donde rilllOntando ti Flumet, !lpassa,e ·. : Cl . b , :1 Plau du Se~il, per il colle del Glandou, permetteva d1 ;,ce11dcre a la 1a111 re, e per quello della Croce di Ferro di calare a S. Jean . , . Tutte le memorie clell 'opoca ch iamano indifferentemente l' ur~o .o I altro co lle \11Vaujany. Doven(lo il c,·ègni calare a s. ,l em\ ev identemente avrn ~areato quello <le i a. Croce di Ferro. · (4) V!OEL. - Opera .citata . (Il fhsloire du Connéstab!e d,e Lesdiguieres. -
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che avrebbero chiuso i passi elevati si fosse stabilito a Chambery, per essere in misura d'arrestare qualunque soccorso che dal Graìsi vaudan, o per la valle del Gellon, si avviasse all'Arc. Ma anche questa volta l'avveduto francese eluse il suo piano, gettando appunto i soccorsi in Jvioriana, per i coJ.li creduti impraticabili. · Il Oregni giunse a S. Jeau il 5 d icembre e vi a; sunse il comando, av·viando il giorno seguente il reggimento Ifontcou verte in ricognizione. Questo repitrto scontrassi nel Ferrero che er.tsi avanzato sino a S . André, ripiegò sul propr io grosso fermo a S. Miohel. La mattina del g iorno 8 dicembre il Oregni avanzò di nuovo verso i Piemontesi che si attendevano di veder comparire Don Amedeo, per il colle des Engombres, alle spalle degli avversari. Disgraziatamente le difficoltà della strada furono tali e tanté che Don Amedeo non potè superar e la resta e dovette rid iscendere in Tarantasia., lasciando così il Ferrero con poche forze, di fronte al Oregùi, che disponeva di quasi 3000 combatten\;i (1) . . ·Lungamente indecisa tuttavia rimase la pugna., sino a che morto il F errero, il conte di Serra.valle ed il ba.rone Fava uccisi, il conte Capris, unico ufficiale superiore rimasto, d iede l'ordine della ritirata. Caduto però· anoh' esso ferito, i Ducali volsero in foga verso il Cenisio lasciando sul campo 800 uomini (2}. . I F rancesi afflitti da gravi perdite non insegu~rono. I due mila Haliani al servizio di Spagna giunsero qtÌ.e.l giorno al Giaglione, ma alla notizia della rotta del E' errero, rica· larono a Susa. La non riuscita marcia di Don Amedeo per il colle des Eucombres e la relati va facil tà invece con la quale il Crégni superò il colle della Croce di Ferro, riconfermano la già segnalata influenza che sulle operazioni d'inverno, esercita l'orientamento dei versanti, sn cui si deve operare. (I) VrnEL. -- Opera citata. Opera citata.
(2) CAllOI ANO. -
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LA GU ER RA l)'INVERNO SU(,LE ALPI
LA GUERRA n'rnvERNO SULLE ALP!
Infatti la parte più ardua da percorrere -per i Francesi, .consisteva nel tratto da Vaujauy alla cresta, tutto esposto a Sud e quindi più facile e praticabile, in paragone della testata del vallone di Belleville, esposto direttamente a Nord, cb,e dovevano battere invece i Piemontesi, per giungere al colle d·es Encombres. :$d il paragone tra le difficoltà incontrate d~ll'una e dall'altra colonna, riesce tant o più instruttivo, inquantochè le quote dei passi sono quasi identiche, (1) la loro posizione assai prossima, i venti dominanti g li stessi, infine l'allenamento delle truppe che li d.òveva superare identico. Non si comprende quindi come Carlo Emanuele · mentre considerava impraticabili i colli condncenti al D elfinato, fondasse poi gran parte della riuscita dell'invasione, sulla traversata dei passi che ·mettono in 'l'arantasia.
costruita, dicesi da Beroldo di Savoia. Vi nacque Tommaso I nel 1177 e vi tenne corte di amore. Francesco I nel 1536 lo prese e lo saccheggiò, appiccandovi poi l'incendio. Il Lesdiguières vi aveva collocato un presidio di 200 uomini e ile aveva affidato il comando al conte D'Arces, che gli promise di resistere sei settimane almeno (1). Il Duca di Savoia, memore del come il Lesdiguières g li aveva t olto Exilles, decise di avere la Charbonnière con lo stesso metodo (2). A questo scopo, il 21 gennaio conce11trà rapidamente a· ChambérY7000 fanti, 2000 mwalli e 12 pezzi e nella notte spicca verso Aiguebelle 12 compagnie di cavalli e tutta la fanteria piemontese, agli ordini del D'Albigny. Costui occupa la città nelle prime ore del giorno, e spinge la cavalleria ad Argentine, con guardie ava.nzate ad Épierre; sorprendendo un posto di carabinieri francesi. ed un convoglio di munizioni. Mirava il Duca sopratutto con questa rapida marcia. dell'avanguardia, ad impedire l'incendio dei villaggi attornianti la Charbonnière, che certamente il nemìco avrebbe appicàto per togliergli la possibilìtà di alloggiarvi la truppa. · Il 22 Carlo Emanuele mosse da Cbambéry con 10 compagnie di . cavalli e tutta la fanteria spagnuola, agli ·ordini del Mendoza, e quella italiana sotto il Trivulzio, ed andò la sera ad alloggiare a Chamoux, mentre Don Amedeo, con altre 10 compagnie . di cavalli e 2 reggi"menti di fanteria savoiarda, si portava a Bétonnet per osservare Lesdiguieres. Il D'Al bigny nello stesso giorno spediva il reggimento piemontese · del Barone _d ella Serra, ad assicurarsi della stretta di Épierre, ed allòggiava due reggimenti alla Croix d'Aiguebelle, un, terzo ad Ayton, il resto ad Argentine, compiendo l'accerchiamento del forte. Il 23 il Duca si portò ~; riconoscere il forte in compagnia di Don )Iendoza e dell' ingegnere San Front. Riuscite vane
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Il congresso di Vervins preludi~ute la pace, ed una tregua pattuita con il L esdiguières, facevano sperare che le armi dovessero posare quell'inverno sulle Alpi. Il Lesdiguières infatti aveva richiamato Qrègni a Grenoble e lasciato governatore in ~foriaua il Pacquières, confidando che mentre le . . nevi lo guarentireb bero da Val Dora e dalla Taraµ tasia, il forte della Charbonnière, aFresterebbe qualunque impresa nemica diretta a risalire l'Aro. Il forte .della Charbonnièr~, vera openi di sbarramento a quei t~mpi (2), stava sopra umi roccia ergentesi a picco da ogni latò, in mezzo alla valle, poco a monte di Aiguebelle. La sommità di questa altura aveva forma di triangolo pressochè equilat!;:1ro, di 400 passi circa di lato; l' ope~·a consisteva in trè froJ?,ti bastionati, cingenti diversi robnsti fabbricati, tra cui una altissima torre Hl Col ilcs l~ncombres 2337. -
Col de I.i. Cro ix de Fer 223i.
(2) Costr\1ito nel 1x secolo, l'antico castelln, fu sino alla meta <lei
x11 1 la resiclcnzà ordi naria dei conti di Savoia. Aiguebc ll e. caf1it,de della co ntea; _cbhe iu <]Uel., periodo una reale impor tanrn , c.;sa sorgeva a l principio ileJl;.1 stret.L,i chiamala da i Romani Po rttL .-1c11a Guerra. - Cr.AUDE Gt-:Noux. /listoi?·e de .Savoie.
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(i) V101i 1.. - Opera citata . (21 l par ticolari che seguono sono 1·icavati ,fai l'èrilaole succlis de la repi-ise du fo1·t de la Clui·r bonnié1·e; el de l'enlicil'e rèd1iction du pay de ilfa·u rienne a. l'obèissrrnce de Son .,messe. - Chambéry, '1598. Bi blioteca del Duca di Genova.
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le intimazioni di resa, ordinò si ponesse mano ai lavori di approccio, ed alla costruzione di 3 batterie nell'attesa dei cannoni, che scortati da 400 Svizzeri agli ordini del conte Ohabot, erano ancora in marcia. L'orribile stato delle strade foce perdere 8 lunghi giorni, e fu soltanto il 4 febbraio che le batterie aprirono il fuoco, una di Sud ed ai" piedi della rocca, una da Est e l'altnt da· Ovest della strada d·accesso al forte. Alle ore 4 di sera, il D uca fece montar all'assalto dell'appena comincia ta breccia, il reggimento piemontese del cont.e Ajmone di Scalenghe, ma senza risultato. Qualche riparto rimase sopra alunne roccie al piede dei bastioni sino a tarda ora, con la speranza di penetrare nel fo rte, con il favore delle tenebre; i:na bersagliato da una g randine di sassi dovette r icalare al piano. Le batterie fu rono avvicinate alla piazza, ed il 6 il Duca si preparava a far rinnovare l'assalto, quando il D'Arces capitolò. · L esdignieres non appena avvisato delle operazioni delì'avversario, rinniva in fret:ta J 200 fanti e li spediva di nuovo agli ordini del Oregni, df.L Grenoble in lVIori'ana. R in novando costui la marcia del passafo dicemb.r e, attraversò il colle del Glaud on e seese a la Ohambre, ove attendevalo il Pacquieres. La marcia fo difficilissima e riuscì solo a forza di energia e di enormi fatiche. Il Orègni a piedi, in testa alla colonr,i.a, apri va egli stesso la via nell'altissima neve, animando con l'esempio e colla parola le sue truppe (1). Il 6 febbraio a sera, dopo 12 ore cli, marcia eontinua, le truppe francesi si riunirono f.L la Ohambre · con q uelle condottevi da Panquières. Il Duca di Savoia informato dell'arrivo ··del Oregni, con· cepì il pensiero di farlo prigioniero con tutti i suoi, ed a questo scopo per attirarlo quanto più era possibile lontRno dal colle del Glandon malgrado la piazza si fosse g ià arresa, ordinò che le batterie continuassero a sparare a salve . . (I) VrnltL. -
1
L A GUER.RA D INVERNO SULLE ALPI
011er,, Citat,1. Capit olo Vlll.
LA GUEHR..\ D 1Nl'El!NO SULLE ALI' ! ·
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Il comandante francese, privo d'informazioni per l'ostilità ·degli abitanti, spintosi in ricognizione, udito il cannone, si persuase che il D 'Arces resistesse ancora e decise perciò di ,soceorrerlo La mattina dell'8 febbraio Crèg ni avanzò con tutte le sue ·forze per la sinistra dell' Are, sino in faccia a i tricerameuti -0he coronavano la stretta di É pierre . Questa stretta, costituita dalla Costa di Mouttantin ad Est, ' ·e dalle propaggini della Roehe Blan che ad Ovest, era aggirabile per la Bergerie de la Ohaz, con r elat iva fac ilità. Il Barone della Serra che comandava le trnppe ducali alla difesa della ·stretta, aveva trascurato di raffornare quelle localiti1, conù·daudo sui contadini che stonneggiavano da quel lato. Il D ' A.lbigny informato della comparsa del nemico, accorse ·con le fo rze che stavano ad Argentine, e prescrisse al Serra -di temporeggiare per invogliare il Orègni all'attacco; spedisce in tant; e.l Duca ed aJle truppe ,scaglionate a valle, avvisi perchè si affretta.sseru. Il Orèg ni {Ìopo di essersi spiegato in battaglia all\dtezza ,del Rio Fourneau, ad un tratto si decise alla ritirata, sia che la fortezza della posizione lo sconsigliassero dall'attacco, sia ,che avesse sospetto del tesogli tranello. Il D'.Albigny vistolo sfuggire, avviò il Marchese d'Urfé con · i carabinieri a cavallo per la sinistrn dell'Aro sulle orme dei ·francesi, spedì invece il barone de la Perrière ed il capit~no Guasconi con 200 cavalli per la destra del fiume a la Chambre, ,con l' incarico di sopravanzarvi il Oregni allo sbocco del val.lo~.10 del Glaudon (1). Egli stesso con il reggimento Serra e le prime compagnie .arrivate del Sautena e del F rasneda, iniziò l'inseg u_imento, vigorosamente condotto da d'Urfè'che caricò più volte, mal:grado le condizioni sfavorevolissime del terreno, protetto in ,q ueste azioni da porzione dei suoi archibugier i appiedati. Hl e pa rticobri che segii'ono sono in parte rira,•ati dal manoscritto :
Relatione det Seyuito nella Im1n·esa che il Se;·,nu) di Savoia Ila /)ilio neUa ri.cupen1tionc della v rovincia di Jlforiana cl pl'igionia del principe di P.oys Signor ~li Crichi col sua seyu'ito et nobiltà. - Archi vio di Stato - f. M.
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LA GUERRA D'INVERNO SULI,E ALPI
LA GUER&A D'INVE&NO SULLE Al.P I
L'i~iziativa del D 'Albigny venne imitata da Don Garcia di Mieres e da Don Amedeo, che senza· .attendere ordini mossero le loro truppe in suo sostegno. Il Duca di Savoia, tenuto al oorrent~ minuto per minuto con staffette dell'andamento delle cose, alla testa di 4 compagnie di moschettieri Spagnuoli ed Italiani' (circa 400 cavalli) con 160 corazze del Brusadore, accorse a spron battuto e raggiunse la coda del Orègni, quando costui era già alle prese con 1~ P6riere nella piana di S . Etienne di Ouines. Seguiva immediatamente il Duca, don ]'ilippo 'di Savoia suo fratello, con altri 100 cavalli e la compagnia di moschettieri del capitano Evangelista. Si accese tosto fierissima pugna che rimaneva indecisa, controbilanciandosi il numero e la stanchezza dei francesi, con l'inferiorità di forze, ed il morale altissimo dei Savoiardi, qu.ando .finalmente giunsero le fanterie Ducali a· far traboccare la bilancia. Carlo Emanuele inviò tosto una colonna, guidata dal cont& di Tl,'émour detto· cavalier · d'Irlanda a girare per l'alto sul fial'l:co del ·o regni diretto a S. ~~lban sulla strada di Col Glandon, ed egli stesso con la cavalleria, gettandosi tra i. francesi e la montagna, accorse a S . Etienne a sostegno del Pérriere. Il comandante francese vide allora. infiltrarsi il d1sordine· ne~le sue truppe, ed agni capo minore cercare qua ,e la scampo con i suoi, senza più. curarsi degli altri reparti. Con 800 va. lorosi circa, egli tentò aprirsi la via verso il colle del Glan· don, ma il reggimento Ajmone di Scalenghe gli chiuse la. strada, gettossi a.llora di n uovo contro S: Etienne :per sfuggire su S . Jean, ma il Duca inpersona, combattendo in prima fila come un semplice soldato, lo respinse. Mentre ciò avveniva, il capitano Pacciotto con duecento francesi si era asseragliato a la Chambre, 111 una robusta casa del giudice Dumbert, altri archibugieri occupavano il· campanile, il conte d'Urfè con i moschettieri appiedati li tene.va. in rispetto. Altr i 600 fant i raccozzati dal Pepe sergénte di battaglia, napoletano al servizio di Francia, guadato l' Are,.
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per la destra di quel fiume, celeremente riP.iegavano su San Jean inseguiti dal cavalier della Monta. Cadeva intanto la notte imponendo tregua ai combattenti, il Crègni circondato da ogni parte, con la neve sino alla cintura, affamato sfinito, alfi.ne si arresè a discrezione. (Lu· nedì, 9 febbraio), iù quel momento arrivavano l'ultime fan.terie s ·pagnuole del Mendoza, provenienti da Ayton. Il Oregni con tutti i suoi capi e soldaiti « furono uno dopo « g li altri, disarmati d i ogni arme sino alle spade, cosa cer to ({ miserabile a vedere, massimamente essendovi tanta nobiltà «: e soldati, che mostravano d'essere guerrieri veterani ». Furono, gli ufficiali dati a guardia alla compagnia Spagnola di Don Ivigo Borgia, i soldati alle compagnie del Santena, Brusadore ed Evangelista (1) . La mattina del 9 Don Amedeo forzava il Pacciotto ad a1~rend.ersi, mentre il Duca proseguiva su S. Jean. Quivi era già arrivato' il cavalier della Manta predandosi 300 quadruped i, denari argenterie e tutti i bagagli, che vi aveva lasciato il Cregnì . . Il P epe ed il reggi~ento :E'ontcouver te avevano continuata la ritirata per S . Michel, diretti al colle del Galibier. Il loro inseguimento fu affidato . ai contadini che ne fecero massacro (2 ). L e gnarnigioni francesi ai ponti di B enart e Maffrè,
(I) l.i prigioni pri ncipali fu rono questi: 11 principe di Poys signore di Crichi, generale de ll a fanteria frances,i e che si, faceva chiamare gorernatorc della Savoia. Il viscortle (li P.tCQliieres colonnello di !O insegne, che si face,•a chiamare governatore del la rirovincia oi Moriiina. Capitani : Signori D'Urtiere, - Da · l<ontaioe - S. March - Champs - Ceroi~s Charame Chaurmere - Béron - S. M.trlin - Oi Modene - Moulilliart - Beauregard - La Cantoniere (ricchiss imo) Pclisson - Bteysson. Le peti t Mou~iò (sic) capitano nipote di Lesdiguiéres - 5 gentiluomini volontari 5 Luogotenenti, 3 AlHeri e 1200 sold,iti - \Archiv io di Stato - Imprese Militari). \2) 1 conta<lini • amuté, a ht pur,uite, pousscs <I ·un nò moin~ ardent quo juste <lesir < de vcngiance grimpàs à pert,i cl' haleine i~ travcrs J es precipices d0s rochers, l' h<•rreur , clcs neiges et 'des :;lacont-, allaient promptemont couprr ct, emin aux tilus r.ITroyé., , , , et le surprernant a hrnr advant.(1ge par te., $entier destroit, don il; estaient. pratiques, , eh tirajent le pai•cmcnt <!es v,o lanccs et ravages r1u'ils avaient sauffer ts. Si qne la « pluparC moureren t qu·estonffé~ da.n s !es neiges, que calbutes dari, !es precipices , qu'assommés a caup de pierres et de leviers •. Dal l'él'ilable siiccès., ecc. ecc, cita.lo annti.
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L A GUERRA D' INVE RNO SU L.LE ALPI
LA GUERRA n ' rnvr; RNO SULJ,E ALPI
alla torre di H ermillon, al castello di Villaret, s1 arresero -senza resistenza. In memoria di questo folice avvenimento Carlo Emanuele fece coniare una medaglia d'argeni;o ove da un lato eravi la sua effigie ed al rovescio l'immagine di S. Ilfaurizio a piedi, con le seguenti pai·ole : Caro. Ema. Allob. Dux - XI Inviet Virtude Profl.ig. Host. Ezercq. Praes. Cum .. C. C. C. P rimar. Ca,pt. ì\forian. Prov. Recuperat - 17 ì\fartii 1598 (1) .
Il Cregui che nello stesso anno iu dicembre aveva con <;;uccesso battuta la prima delle accennate vie, lasciossi tra.sciuare a seguire il medesimo itinerario, senza riflettere che gli obb iettivi si trovavano ormai · in posizioni diametralmente opposti e che differente perciò doveva essere la solu· zione del problema. ' Trattandosi infine di liberare una piazza investita, il vantaggio di tempo doveva far tacere ogni altra c·onsiderazione, potendo un'ora perduta esser fatal e all'impresa,. E sa,minando la parte tattica dell'operazione, non si riesce a spiegare la titubanza del Cregni davanti alla stretta di È pierre e la precipitosa ritirata eseguita, senza aver almeno tentato un aggiramento con parte delle forze per il versante occidentale della valle. Le sue truppe avevano nei giorni precedenti ed in altre occasioni, mostrato di quale r esistenza fossero capaci, n on doveva quindi t emere dallo avventurarlo ad una marcia tra le nevi, che in para.gone di quella: del 6, doveva parere una inezia. In montagna si t1:ovano un gran numero di posizioni fortissime per loro stesse, che bisogna evitare di attaccare. Il genio di questa g uerra cousiste nell'occupare altre località sui fianchi tld alle spalle di quelle tenute dal nemico, al quale si lascia l'alternativa o d i evacuare, senza combattere, la sua posizione, per prenderne altre pii\ ind ietro, o di uscirne per venire ad attacca~e le nostre (1). Invece il Cregni si mise in precipitosa ri~irata a cui nulla ,obbligava, anzi tutte lo condizioni si pr estavano a favorire successive difese nell'interno della valle, abbondandovi posizion i di r etroguardia ed abitati per l'indispensabile ricovero delle truppe. La presenza infine del reggimento F ontcouverte a S . Jean era arra sicura della quiete della popolazione e della possibilità di quando che sia uscire dalla Moriana per .il colle del Galibier. · L e più elementari regole di gnerra vennero dimenticate. ,sul.Cregni r icade quindi la intera responsabilità del disastro.
La causa principale della rotta dei frances i, va r icercato credo nel.la scelta della linea di marcia per libera.re la Charbonniere. Da Grenoble due erano le strade indicate per passare in l.\foriana, quella che percorre le valli della R omauche d 'Olle e del Glandon, e l'altra che pel' Isère il Bredaz ed il Ioudron, conduce al colle della Perche. La prima· lunga 120 chilometri, con un dislivello da superare di circa 200 metri, portava lontano dall'obbiettivo, <la cui r estava divisa dalla stretta di Épien·f, offrendo il solo vantaggio di una immediata e certa giunzione con le truppe d el Pacquières. La seconda più breve, 72 chilometri con 200 metrii circa di dislivello, consentiva di girare la stretta di Épierre, ed assai più vièino della precedente veni va ad sboccar e ad Aiguebelle, permet tendo anche· la g iunzione con il Pacquières non appena i Ducali avessero abbandonn,to la str etta ora nominata. Unico difetto d i questa linea di. 1ùarcia era, di svolgersi nella zona d'azione delle forze nemiche riunite a Bettonet, ma a ciò potevasi porre riparo con. dimostrazioni per la,valle del Gellon, che tenessero occu pato l'avversario, nel breve tempo, reiLlmente · pericoloso in cui la colonna aYrebbe per corso la zona attorniante Arvillard . (IJ rlo1c111,.v ,.l\". - Jfistoire, ecc,, pag-. 7G3 .
cf
( 1) N ,ll'OLEv\ i::, .1f em Ol' ie.
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11 valore personale spiegato nella pugna di S. Etienne non vale a scusare l'insipienza del condottiero di truppe. Passando a considerare le operazioni piemontesi, s1 può anzitutto ossesvare, che se in massima la condotta dell'avanguardia per parte del D'Albigny il 22 gennaio, e l'inseguimento iniziato con le sue truppe 1'8 marzo, sono encomiabili, non paiono esenti da critica le rimanenti disposizioni del Duca, nelle qnali si not a: 1• Ingiustificata dispersione . delle forze sopra una lunghezza di quasi 20 chilometri, qua.nti ne corrono · da Épierre a Bettonet, il che poteva evit~irsi, abbondando luoghi di a0cantonamento nella immediata vicinanza di A iguebelle. 2° Mancato ammassamento alla stretta di :~~pierre la vigilia del combattimen to. Le notizie del passaggio del Crègni al colle del Glandon. erano pervenute al Duca il 7, come ne fanno fede le disposizioni date per continuare il .simulato assed io ; poteva quindi lo stesso giorno o la notte, o il mattino ancora dell'S, ordinare il concentrament o delle truppe più lontane verso la. stretta ove, come era da supporre, il Cregni .si sarebbe tra. non ·molt o presentato. Questa imprevidenza, davvero inesplicabi le, non si poncepisce, unita ftl progetto di voler circondare il Cregni, che alla fine aveva una forza non d isprezzabile di 1500 fanti I per rispetto a quelle ducali, così largamente disseminate. Le truppe savoiarde non si mossero che per iniziativa dei loro capi dopo presentatosi il nemico, arrivando le ultime sul luogo del combattimento quasi a mezzanott e. 3° Colloc9rmento del corpo destinato ' ad osservare le provenienze .del Graisivermau in localitit non perfettamente opportuna. I11 vero, ·il nemico, sia c]:i.e avanzasse per Pont- Charra, sia. che giungesse da ·Allevard, doveva far eapo ad Arvillard. Da. questa località poteva o. gettarsi a destra nel vallone del Soudron e varcare il colle delle Perche, o risalire il Gellon o per il passo di Mongilbert calare ad A iguebelle; od infine,
-d iscendere il corso dello stesso fiume, e per Chamaux venire .alle spalle dei ducali. Nel primo caso, Don Amedeo appostato a Bettonet, non . 'sarebbe giunto in tempo ad impedire la traversata del colle . della P erche e tutto al più, forzarldo la rnarqia e profittando della pista lasciata nella neve dai Francesi, sarebbe arrivato .a: molestare la coda. Q~esto nella ipotesi, che d imostrazioni n emiche verso Bettonet o verso Mongilbert non lo avessero c ostretto ad esitazioni ed a compromettenti ritardi. Indubitatamente il Cregni, lasciata al colle una forte ret roo-nardia e favorita dallo stato della montagna, avrebbe e, r eso vano ogni inseguimento oltre la displuvialè. Nel secondo caso, quando una ben intesa diversiQne verso i V illard, avesse fatto perdere quilche ora a Don Amedeo nel chiar ire le vere intenzioni dell'avversario, con tutta probabilità i Francesi sarebbero r iusciti a prevenirlo al colle di Mong ilbert. Poichè, se da Arvplard corr ono sino al colle circa . 14 chilometri, il dislivello è però solo di 941 metri; mentre per giungervi da Bettonet; bisogna innalzarsi di ben 1189 metri ,s opra un percors.o d i 6 chilomet-ri. Senza considerare che la prima strada percorre una zona abbastanza facik, ed aperta verso sud, mentre l'altra si inerpic_a per uno stretto vallone, volto a nord-ovest. Finalmente nel. terzo caso, cioè nell' ipotesi d i una marcia per la Rochette e la Trinité, solo allora la posizione di Bettonet appare razionale ed efficace. A mio parere, ess8ndo Foccupazione di Arvillard troppo a vam1ata, potevansi ·con maggior utilità le truppe di Don Amedeo stabilirsi al coll6 di .Mongilbert. Da tale località una vja rimaneva direttamen te sbarrata; l'altra di Ohamoux lo erà. indirettamente con la posizione all'offensiva sul fianco presa dai Piemontesi, èd infine la terza veniva a perdere gran parte della sua importanza, restando sottoposta agli attacchi provenienti dai passi del grande e del piccolo Oucheron. Il colle, è vero, non offriva i r icoveri che oggi vi sono stati ·costruiti dai Francesi, nelle vedute forse ora accennate, ma .a poca distanza sorgevano e sorgono a.n~ora abitati capaci· di .
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dar ricetto a numerose truppe, di cui facile sarebbe riuscito il concentramento. Non disprezzabile vantaggio finalmente era la possibilità di un pronto e grosso soccorso, con il quale il Duca, dal paese di Mongilbert, sarebbe potuto in breve ora arrivare al colle omonimo a rincalzo del faatello.
nazioni si hanno uo mini già prècettati per .tali incombenze, e· design.ate località, ore e capi per operare, ed infine si tiene· pronto in luoghi prossimi tLllà fr ontiera tutto quanto può· occo1Tère dagli esplosivi ai travestimenti. Al momento opportuno, isolati od a grnppi, in divisa od in bQrghese questi arditi scorridori dovranno in parecchi .luoghi ad un tempo, colpire l'avversario nelle comunicazioni ferroviarie e telegrafiche, secondo nn piano sapientementecalcolato. A morte oscura ed ignominiosa essi vanno incontro. ma. quali enormi vantaggi non assicurano al proprio paese riuscendo nelle imprese? ed è per guesto che non mancheranno· mai i volontarii per siffatte operazioni, attrat ti dal doppiofasci no del pericolo e della gloria. Veglino dunque i camerati che hanno l' onore di trovarsi. alla fronti era. Il grido che · mandavano le scolte romane attorno al vallo, . Vigila! Vigila! sì ripercuota nei cuori dì ognuno di essi e risuoni d i vetta in vetta su tutto il .perimetro alpino. Non confidiamo nei giganti di neve · e d i ghiaccio che sembrano ergersi insuperabili alle nostre porte. Essi si lasciano juvece facilmente vincere da chi li conosce e soprat utto non li teme preparando tristi risvegli a chi fiducioso, dorme dietro quella inerte e fallace barriera. Vigila! Vìgila! ad ognuno ·r ipeterà la co.:icienza, quandoper poco riiìetta all' ignominia ed ai rimorsi a c1; i lo dannerebbe la sorpresa del posto affidato al sno onore. · Vig ila! Vigila! deve sussurrarci il cuore evocando le spa·ventose conseguenze della nostra ignavia. E tale sentimento deve spingerci a famigliarizzare il nostr0, pensiero con gli avvenimenti improvvisi, fol~inei, che precederanno la levata in armi delle nazioni; investigando come,. quando e per qnal via il vicino potrà tentare ques ti colpi di mano. e quale sarà il modo migliore d i mandarli a vuoto. P er questo studio è indispensabile la conoscenza del t~rreno oltre alla frontiera, od almeno l'esame minuto ragionato . della carta topografica della zona al di lii del confine, è qui.
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Paragonando le imprese cli Exilles e della Charbonière, compiutesi nelle medesime condizioni di stagione, si osserva che in ambedue l'assalitore riuscì nell'intento, mentre il soccorso falli completamente. Da questi esempi non si deve certo in linea assoluta, dedurre che le operazioni di simile genere abbiano da condurre si medesimi risultati, ma certo si potrà sempre sostenere che in un colpo di mano le probabilità di .t'Ìùscita sono maggior i per lo aggressore che per l'aggredito, oggi specialmente cli_e i mezzi di comunicazione di tanto si accrebbero. Questa maggior facilità di muover truppe e materiali, di trasmettere ordini e ricevere informazioni, in apparenza arma a doppio taglio, in sostanza si risolve a vantaggio dell'aggressore che senza preoccupazione potrà goderne all'atto del concentramento e dell'azione, mentre l'aggredito, riavutosi clalla sorpref:>a troverà ogni cosa guasta ed interrotta, per opera dei' previggente avversario. La differenza tra i nuovi e gli antic:.:hi colpi di mano con siste appunto n ell'importanza assunta ' dalle interruzioni dei telegrafi, dei t~lefoni, lo sterminio delle c~lombaie militari, la distruzione dei manufatti,· la presa di possesso di certe stazioni ferroviarie. Queste imprese, arçlite ed arrischiate, non sono tutta via di grande difficoltà di esecuzione, quando se ne prepari celatamente ed a tempo ogni particolare e sopratutto quando si scelgano uomini a.datti a compierle. Se da noi si sono fatti progetti e studii d i questo genere lo ignoro, non è un mistero però per alcuno che presso altre
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pur troppo è forza confessare che le carte messe a disposi.zione degli ufficiali, ottime in quanto rigua1·da il nostro territorio, al d i là della linea ·punteggiata di confine, si· pre·sentano di abbagliante candidezza, quasi fosse quella terra incognit~1. Vi saranno certamente impor tanti r agion i che impediscan o all' Istitu:to geografico cli porre in vendila carte diverse, ma intanto sta il fatto, che per gli stranieri tali scrupoli o ragioni non _e $istono. Si incoutrano infatti ad ogni ,colle o vetta u fficiali e sottufficiali che hanno in · mano ott ime carte i n cui il ncstro territorio, ben lungi dall'essere in bianco, v i è largamente e minutamente. ' I nostri vicini dell'Ovest hanno forn ito i loro ricoveri ed i loro presidii alpini d i una biblioteca, ove abbondano le -opere che raccontano i fasti di qu el glorioso esercit o. Ciò è .certamente ottima cosa e sarebbe-desiderabile che da noi la -si imitasse, tuttavia date forse le condizioni differenti di elemento soldato, e sopratutto di bilancio, la proposta potrebbe sembrare prematura. :Mi limito a far voti quindi perchè una ,s emplice tabella, sulla quale sieno in modo chiaro, p~des.tre -e succinto scritto le sor prese tentate, riuscite o non riuscite, ,e con Fesposizione delle conseguenze ch e ne deriveranno al paese, l' infamia o la gloria che toèc? al p:·e~idio. . . . Venga appesa nelle camerate e nei corpi d1 guardia, o ue1 :ricoveri esistenti là, ove quei fatti si svolsero. Questi semplici r icordi, di cni ogni luogo delle n0stre Alpi è ricco, potrebbero essere stesi da ufficiali dei corpi -che danno guarnigioni ai posti di frontiera. In tal modo .o-li ufficiali conoscerebbero meglio là' storia delle guerre al~;ine, indispen~abile per condurvi con criterio le gran~i 0011:e · le piccole imprese, e la truppa con tale memento d1. gloria -0 di v ergogna davanti agli occhi, si sentirebbe eccitata a -coadinv arli con l'impegno, lo scrupolo e l'abnegazione che .i.n quei posti d'onore si r ichiedono. E uGENio DE Rossr copi/ano dei liersaalie,r i .
LA GUERRA CUBA NA Contin110:.i 0111•. -
1·ed i di.<penrn X
Il generale Martinez Campos risol vette di coucen tra re la - :m aggior parte dei rinforzi che attendeva dalla Spagna nella p ro vincia di Santa Clara, la più. cen trale del!' isola, d'onde . sarebbe stato facile l'avviarli sia. verso l'Avana, sia verso Santiago di Cuba. Il generalissimo s' indusse a questo partito spinto da d ue ragioni : da una parte egli sperava che in forza del g rande ·schieramento delle sue truppe sarebbe stato impossibile alla insurrezione di guadagnare terreno, e men tre avrebbe protetto i éoltivatori delle canne da zucchero, sarebbesi restituita la confidenza e la sicurezza alla classe operaia; dall'altr.a i l generai~ Martinez Campos aveva fiducia di costituirsi nella provincia di Santa Clara una ve.rn piazza d'armi, dalla qu ale potevansi drizzar puntate e lanciar colonne volanti contro le ·truppe degli insorti, non appena se ne fosse manifestata la necessità. · Di conseguenza, i venti battaglioni che presero terra man mano nell'isola, furono H,vv iati e r ipartiti come in appresso : 4 battaglioni nella provincia di Santiago di Cuba; 2 bat.t aglioni n ella provincia di Porto R ico; 1 battaglione n ella provincia di Matanzas; 13 battaglioni nella provincia di ::Santa Clara. Medesimamente, degli 8 squad roni di cavalleria furono destinati 3 alla provinéia di Santiago di Cuba 1 a ' •quella di Matanzas e Li a quel la di Santa Clara. Quest'ultima p1;ovincia., così guarnita di forze, do,·eva formare il 5° d istretto militare. Il generale di divisione. Suarez ·v aldès, già comandante del circondario di Holguin, n e fu 6z -
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i.nvestito d~l comando. Ebbe a i suoi ordini il maggior generale Luque, che conservò le attrib uztoni di governator e, ci vile e militare del circondario di Santa Clara. Poscia, allo· scopo di attivare una completa e continua vi-. gilanza sovrn tutto il territorio de~la provincia, gt1esta. fu suddivisa in un certo numero di zone militari, con presidi stabili e colonne volanti per la sorveglianza dei territori sottoposti alla rispe~tiva giurisdizione. L e zone militari ,furono ( 1); ½ona di Santa Giara. - Comandante, maggior generale Luque. Truppe di occupazione: battaglion i di fanteria Ama· rica, Sorìa, San Marziale, Alfons o XIII, 1° squadrone volontario clell' Avana e squadrone del reggimento Pizzarro. Zona di Remedios. - Comandante, colonnello Oliver~ Truppe di occupazione : battaglion i cl i fanteria .Borbone, Isabella II, Burgos; sq uadroni di cavalleria di Oamajnani e di Paviu. Zona di Sagua. - Comandante, colonnello Hernandez .. Truppe <li occupazione: battaglione di fanteria Estrema.dura,. Navas e Galizia; squad roni di cavallerta Sagunto e S,m Do, mingo, pelottoni di guide r eclutate nel paese. ½ona cli Gien(uegos. - Comandante colonnello Lopez. Truppe di occupaziono : 21 b,ìtt,aglione del 1° r eggimento di fanteria marina, battaglioni di fanteria dl Barcell ona e delle Canarie, guerriglie del reggimento Alfonso XIII; squadroni:: di cf,alloria Montesa e Trevino. Zona clella Trin'idad. - Comandante, colonnello Reyes. Truppe di occu pazione : battaglioni di fanter ia Alava e Biscaglia; 2~ squadrone di volontari dell'Avana. Zona di Santo Spù·ito. - Comandante, colonnello Izquierdo. 'rruppe di occupazione : battaglioni di fanteri a di Zamora, di Chiclana, di Granata e di 'l 'etuan ;' squadrone di cavalleria della Principessa; uua compagnia zappatori-minatori dC1l genio. Ogni bii.ttaglione ricevette l'incarico della sorveglianza deL territorip sottoposto ; doveva percio percorrerlo con. piccole, ( I) Rev1,e .I/ili/aire de t"L'tnmger
anno 1896, n. 8!1, rag. 291, 399.
LA GUERRA CUBANA
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colonne composte di guide di cavalleria e seguite a breve distanza da drappelli di fanteria, senza zaini eci equipaggiati alla leggera. Questi dista.ccamenti dovevano inoltre provvedere alla sicurezza delle coltivazioni e t:,o-aranti.re i col· ' tivatori da q ualsiasi colpo di mano che gli insorti tentassero contro di essi. J?urono stabiliti nelle zone dei magazzini di viveri e di vestiario, affiuchè le truppe potessero quivi provvedersi del necessario, senza perdita di tempo o spreco di forze. Ne derivò un infinito frazionamento de.Ile truppe ed un frantumamento ton meno rilevante delle risorse materiali del corpo di spedizione spagnuolo. Al generalissimo parve un bene, e l'aver disseminato tutta l'isoli'!. di posti d1 guardia, . per così dire, sembrò un.a promessa ed una garanzia di prossima · pacifìcazionè, un mezzo molto adatto per imporre ai ribelli e per restituire la fiducia a coloro che più temevano per le sorprese e le guerriglie. .!frattanto era vennta la stagione propizia alle operazioni militari. Cessato le piogge equatoriali, andò a grado a grado scomparendo la febbre gialla che metteva inciampo al ratto ' muovere dello tr nppe e sopraccaricava d'inferrni e -di ina.d atti alle fatiche, gli ospitali, le infermerie ed i depositi. Gli insorti facevano capolino nella parte orientale dell'isola a piccole guerriglie, più spesse e frequenti nel circondario di Bayarno e cli Santiago, p iù vaghe ed indecise sul terri-. torio finitimo di Santa Clara. L e truppe spagnuole usci vano dai loro accantonamenti per inseguirle, ma beu tosto ne smarrivano le tracce in un terreno intricato, . o boscoso, o montuoso; procedere oltre pareva temerario a cagione dell a facilità degli agguati e delle sorprese. Così passò il mese di settembre ed i! successivo di ottobre. Erano fortemente guardate dalle truppe spagnuole le linee ferroviarie e telegrafiche, le distillerie cli zuccaro e le manifa.ttorie di tabacco. Nuove comunicazioni ottiche furono oltre a ciò stabilite fra Santa Clara, Placetas e Santo Spirito. F~1 ordinato di radere al suolo i cespugli e le boscaglie, per circa quarantacinque rnet1:i di profondità, su ambo i fianchi delle linee ferroviarie, affine di rendere pi1\ difficile
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agli insorti lo av vicinarsi ,1d esse e tenta.re sorprese contro i convogli . Inoltre il generale Martinez Campos, beu compreso dei vantaggi che poteva riprometter:-;i dal nuovo · armamento della fanteria spagnuola, e desideroso di sperimentarlo, ordinò che ogni. b attaglione fosse provvisto d i qnattro centinaia di fucili del modello Mauser, da millimetri 7. Ciò accrebbe fiducia nelle truppe che molta n o aveano nell"arma n ovella e comunemente la designavano con l"appellativo di maqitina para matd1· (1) . Ai malati ed agli nomin i inCf1 r icati della d ifesa dei posti d.i guardia si passarono i Reroington ed il Mauser rimase ai destinati alle colonne volanti ed ai d istaccame11ti combattenti. [n questa guisa si semplificò , d i molto il munizionamento cl elle trnppe spagnuole e si ovviò alla duplicità di esso. Al.tr i provvedimenti rig uardarono l'azione delrarmata. Una doppia crociera, l'UJla fornita dalle cannoniere ordinate in Inghilterra ed in IspELgna~ prossima alle coste, doveva intercettare ·le comunicazioni degli in sorti fra d i loro e con l'esterno, un'altra, fornita dagli incrociatori, do,·eva. esercitare la polizià d'alto marEI allo scopo di i mpedire gli sbocchi . Incrociatori, cannoniere e torpediniere furono assegnate a differenti settori per visitare gli isolotti, le baje e i seni e completare 'in una parola un attivo, rìgo.roso e continuo serv izio di vigilanza contro il contrabbando di g uerra1 Il contrammiraglio Delgado, comandante della d ivisione navale spagnuola, prese imbarco n ell'incrociatore Ba1·cai:.:tegni, uno dei più velo~i e poten\della squad~·a. ~ le operazioni ben tosto cominciarono. Difficile riuscì. dapprima compreu<lero il disegno di guerra che gli insorti si erano proposto, a causa della moltep licitù, dei loro attacchi, delle fin te e delle sorprese. ch e essi riserbavano. N ondimeno, agli oc~i della popolazione e dell'esercito, si era affermata una potenza militare incognita e mai supposta.
(f) Macchina per uccidere. (BI Correo .lfilitar, ~ seLtcml>rc 1895).
LA GUERRA CUDANA
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Lungo ed nnche inopportuno sarebbe l'esaminare partitamente l'istoria delle guerriglie che ne successero La lotta conservò il carattere della guerra da partigiani, ed ogni arte ed ogni arme fu menata buona : si limitò dapprima alla parte dell'isola meno popolata, e meno ricca, quindi, a grado a grado. battè a lle porte dei maggiori centri popolosi o più . noti per le ricchezze o per gli agì. Era. il mese d i ot tobre. Il generale Massimo Gomez concepl allora un nuovo piano cli guerra. In l uogo di infestare di continuò le tene o;·ientali dell'isola con una g uerriglia steri le e priva di obietti vi egli decise di estendere il movimento insurrezionale a tutta Cnba, affine cl i portare un co lpo decisivo alla dominazione spagn uola. Di conseguenza convocò tutti i capi delle gnerriglie ed ordinò loro di raddoppiare dovnnque di attività o di vigilanza, di arrestare lo sviluppo di ogni lavoro industriale o agricolo, di incendiare le raffinerie degli zuccari e di insterilire in un~t parola ogni fonte <li benessere e di ricchezza dell'isola. Poscia, occorrendo far massa degli insorti per rompere le linee spagnuole attorno alla provincia cli Santa Clara, e pen etrare attraverso di esse nel circondario d i Matanzas e dell"A vaua, Massimo Gomez chiamò a raccolta gli insorti di C!'l.magney o le g nerriglie d i Santiago, condotte da Antonio Ma<.;eo. Non poche difficoltà s i ebbero a s uperare iu questa radunata. I ribelli erano logat i al terreno, inclini all'azione isolata, ccl indipendente; rilutt~nti al vincolo dell'ord inamento e de lla . d isciplina d el le forze. Pure, a i pi::imi cl i nov~mbre, An t,onio :.\:[aceo potè raccogliere tre migliaia di insor ti e varcare · alla testa di essi il fi ume Canto, dirigendosi all'ovest. Len ta e diffic il e fu la mar cia della colonna insurrezionale: evitò g li scontr i delle t ruppe dei colonnelli Oeballos e Nario, poscia riuscì a, sottrarsi all' in seguimento della colonna Aldecoa. F rattanto, senza aspettare rarri vo negli insorti d i Maceo, il generale Mass imo Gom.ez aveva·invasa la prov incia di Vi lhi. Clara.
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I.A GUE IUtA CL'llAN ,\
LA OU.ERRA C\Jll ANA
L 'audacia sorprese e la sorpresa crebbe l'ardire e la concordia fra gli insorti. Senza oltre attendere il suo luogotenente, Massi~o Gomez decise di invadere la provincia di Las Villas alla testa dei rivoltosi di Camaguey. Il 29 ottobre approfittando d~llo sparpagliamento delle truppe spagnuole occupate nel rifornimento dei viveri, Massimo Gomez oltrepassò le trincare · tra J uca\·o e Moron all'altezza di Jicoteita. Sorpreso daUa rapidità. del mo,·imento il generale Aldave, comandante della brigata di Ciego de Avila, ordinò tosto la formazione di due colonne leggere per l' inseguimento; ma una serie di ostacoli ne impedì la costituzione fino al 5 di novembre. A quell'ora gli insorti si erano dilunga.ti assai ed internati nelle montagne di Jalibonico, di guisa che le colonne spagnuole, avendo seguito tracce false, dopo un affannoso quanto inutile inseguimento fecero ritorno ai propri campi mentre i ribelli di Massimo Gomez, affatto molestati, pervenivano a Ncibà, sullo rive del Rio Zaza. Non sì tosto il generale Martinez Campos obbe avviso della ri$cossa degli insorti, della marcia di Maceo e dell'ardita iniziativa di Massimo Gomez, tolse le seguenti misure: il generale Mella, comandante della provincia di Porto Principe, ricevette l'incad~ di arrestare Maceo o di farlo inseguire da un distaccamento all'uopo ordinato. Nella provincia di Santa Clara furono formate tre colonne per operare contro Massimo Gomez : il genera.le Olivier doveva avan7.are da Placetas a Tibisial, il colonnello 'Zubias da Remedios a Manacas per precedere il nemico, ed infine il generale Galvis, partendo da. Santo Spirito, marciare su T aguasco· a,llo soopo dì tagl.iare la line·a di ritirata ai ribelli. Ottime erano le disposizioni rna non potevano nè sollecitamen te nè concordemente eseguirsi. Nel fi·at.tempo il generale Martinez Campos, non volendo sguarnire di trnppe i posti più minacciati della provincia decise di richiamare il g1:merale Navarro, per via, di mare, da Santiago di Cuba a Cienfuegos, per avviarlo poscia di là per ferrovia a Santa. Clara.. Dovea.
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967 condurre seco due battaglioni di fanteria e dne cannoni di ..ar tiglieria da montag~a (1). Ma in causa delle difficolth clelle comunicazioni ottiche e -telegrafi.chi• ed a cagione della persistente ·stagiono delle piogge i movimenti eseguiti dalle truppe spagnuole man·Carono d i simultaneità e di coordinamento. .. -~ondime1~0, grazie alla b~1ona vol ontà ed allo spirito di in1_z1~t1va d o,nde erano animate le colonne del generale '0ltv1er e del colonnello. Zubias, esse rinscirono a respiucrere fino ai due J alibonico (2) gli insorti di Massimo Gomez~ ed a m?lestarli in seguito assai vi~acemeute nella regione de nominata della R eforma. Ma fu breve sosta nella marcia -dei ribelli. Nel frattempo Maceo continuav, il suo movim ento nella provincia di Santa Clara, segui to a breve in-tervallo dalla colonna del generale Aldecoa, non ma<Ycriore . cl 01:'> ·d 1 ue battaglioni. Era la metà di novembre. Importava anzitu~to i~pedire che la seconda colonna delle truppe insurrez10nah varcasse d i bel _nuovo le trince1·e tra Jucaro e ~foron., e •che le truppe di Maceo si concriuno-essero al corpo b o di Massimo Gomez. Si giuocò di astuv.ia da entrambe le parti, ma alla fine il par tito degli insorti la vinse. Per opporsi al passaggio della nuova colonna il colonnello A.ldave aveva raccolto la massima parte delle sue forze tra Ciego de Avila e J ncaro, lungo la ferrovia che li con-giunge. Nondimeno, a fronte così estesa ed intricata mal 'SÌ convenivano le scarse forze del colonnello · spagnuo lo. lVfaceo, rapidamenbe e precisamente infor mato, eseguì allora una marcia di fianco in cospetto dell'avversario, cruadagnò il piccolo borgo di Redonda ed in quel punto, °non molestato, oltrepassò la formidabile trincera deo·li Spacrn.noli . o o talchè il 20 novembre si congiunse alle fo rze di .:.\fassimo Gomez. I due cn,pi ribelli disponevano allora di una massa di -oltre cinquemi la combattenti, superiori in num ero ed in celeritii a quella che, in un dat.o momento, avrebbero potuto (I) Re1,1ie :!liltlaire tte n ;·1r1111ger. - Op. cil. n. S~ t. pag. 300 sog. I!) J.ilihonico del Sn,I -:- J:tlihonico ciel l'iortP.
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.LA G.UERRA COBAN'A.
LA GUERRA ç}UBANA
opporre gli Spagnnoli dissAminati per larga distesa di terreno-. Ma impor tava ad essi di ragginngere al più presto i centri più ricchi e popolosi dell'isola, Matanzas, l'Avana e Pinar del Rio, affine di fon:narsene nna base saldtt e fiorente : evitavano perciò i parz1ali combattimenti, gli incontri e gli inseguirn,mti delle colonne spagnuole; come dimostrasserer t imore o d'e siderio intenso di evitare perdite di :nomini o di munizioni. Il risetbo parve indizio di debolezza e promessa. di prossima fine della resistenza dei ribelli. Il 2 dicembre gli insorti furono raggiunti alla R eforma dalla colonna del generale Valdes, · ma i rivoltosi evitarono con n uova abilità il comba_t,timento. E .mentre gli 8 pagnnoli erano costretti ad allontanarsi per provvedere ai viveri , gli ir{sorti si frazionavano a squadre per isfugg (re all'inseguimento ed alla vigilanza delle trllppe spagn1tole. Così pervennero a raccogliersi a grandi masse nella sicura valle d i Siguanea, incassat,a e boscosa, ed a sottrarsi dall'a ttivo ed instancabile inseguimento delle colonl'!,e del generale ·valdes . Nel frattempo, n uovi -rinforzi -stavano ordi naùdosi nella madrepatria, i quali fo rmarono poscia la 7·' spedi; ione. Gli effettiv i dei corpi della penisola si era,no di molto assottigliati per gli invii a C~, a Porto Rico ed alle Filippine ;, epperciò conveniva colmare i vuoti e nello stesso tempo ap-· parecchìare i quadri d i :un nuovo corpo di spediiione. Fn -chiamata perciò in anticipo la classe .del 1895 ed il contingente di essa, rico11osciuto idoneo, forte di 85,000 uomini, fu suddiviso nell'ordine che segne : J;l ,000 uomini ai reggimenti della penisola, 22,000 uomini a Cuba, 2000 uomini alle Filippine. Il 26 ottobre il contingente destinato a Cuba. fu r ipitrt ito tra . i reggimenti destinati a somminist rar e i primi battaglioni alle colonie é più generalmente in r iparti di istruzione improvvisati. Sulla fine di ottobr e il nuovo corpo d i spedizione era pressochè formato. Lo componeva, i primi ba.ttaglioni dei reggi menti sotto segnati : ( 1) (-1) Es tados de Ias fuerzas y materi ai succsi vamen r.c en viMos a la.s islas de Cuba y PuùrtO Rico rlesde el 8 c1e marzo dri !895, hasta cl (O dc abrit de 1896, con motivo de la actual camp.ana. - Mad rid, ·1896.
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N . 16 Reggimen to d i fanteria, della Castig lia. )) » 2'7 » di Cuenca .l> » del1a .S avoia G )) l9 B attaglione caccia.tori di Porto Rièo . )) 12 Reggimento di fanteria di Saragozza }} 18 » » d i Pavia,. )) 1 Battaglione cacciatori di Catalogna )) .LO Reggimento di fanteria di Cordova. )} · 16 )) di Spagna » )) )) » 33 d i Siviglia. . » d i San Quintino . » 47 » della Navarra . » ~8 » » Hì Battaglione cacciatori di Mérida » 4 » di Bar~astro » )} 7 Battag lione d i fanteria della Sicilia. » 39 della Cantabria » >> )) 2,4 » d i Ba.ylen » )) )) 23 di Valenza . » )) del P r incipe » 3 » )) )} 35. ' )) d i Toledo l}
lo
. I due reggimenti r egionali delle Baleari ed i due dei cacciatori regionali dell e Canarie dovevano fornire insieme un _battaglione, ché prese nome di battaglione provvisorio di Cuba, N. 21. Ogni battaglione spedi~ionario, come quelli di 'già inv.iati in precedenza,. doveva contare sei compagnie, ciascuna della, forza seguente: 1 capitano comandante, 4 ufficiali subalterni, 5 sottuffìciaJi, 10 caporali, 4 trombettieri, 4 soldati di l" classe, 143 soldati di 2" :c1asse. Medesimamente, fo provveduto ai ser vizi : una n uova compagnia di telegrafisti specialmente addestrati all'impiego del telegrafo ottico, un battaglione d i rinforzo della marina , grande materiale di sussistenza e d i sanità. I tenenti-generali Pando e l\1arin furono destinati nell'isola, con i n uovi rinforzi, affine di coadiuvare il governa,tore generale e d i surrogarlo nel governo delle province
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pm minaccia.te. Le truppe imbarcarono nell'ordine e nel modo che segue : Piroscafo A.lfonso XII : · . Barcellona, 8 nov. 1895, batt. fant. marina, Cadice, 12 · nov: 1895, 66 ufficiali, 1400 truppa, reclute e varie. Piroscafo Leone XJJl : Ooruna, 22 nov., ba.tt. sped. Principe, batt. sped . Toledo : 9'7 uff., 2225 t ruppa. Piroscafo Monte~,icleo: San tander, 22 nov., batt. sped. Cantabria, batt. sped. ayleu: 104 ufficiali, 1720 truppa. B P iroscafo Buenos Afres: -Oadice, 22 nov., b.att. sped. Catalogna, batt. sped. Pavia: 110 uff., 1875 trnppèL Piroscafo Sant' Agostino: Cartagena, 22 nov., batt. sped. S ivigl ia : 42 ufficiali, ·944 truppa. Piroscafo Santiago :. Barcellona, 22 no,·., batt. -sped. Navarra, ba.tt. sped. :S. Quintino: 80 uff., 2010 truppa. ~ Piroscafo San F1·ancisco : Oartagena, 23 nov~att. sped. Spagna: 39 ufficiali, 960 truppa.. Piroscafo Satr-ustegni: Oadice, ~3 uov., batt. sped. Savoia, hatt. Saragozza : 97 ·uff., 1900 truppa. P irnscafo Colon: Barcellona, 23 nov., batt. sped. I\Ierida, batt. sped. Barbastro: 92 ufficiali, 2000 truppa. Piroscafo Santa Barbara: Santander, 24 nov., batt. sped . Valenza, reclute 1•"rinfo rz1: 44 ufficiali, 1830 truppa.. Piroscafo Catalogna: Caclice, 24 nov., batt. sped. Porto Rico, reclute e volontari : 89 uff., 1158 truppa.
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Piroscafo Regina (Pristina : Santander, 24 nov., batt. sped. S icilia, Coruna., 25 nov., reclute : 66 uf.f. 1040 truppa. Piroscafo Cittd di Caclice : Oadice, 25 nov., b!),tt. sped. Castiglia: 64 uf:f., 1007 truppa. Piroscafo Sant' Ignazio : Palma, 22 nov., 'reneriffa, 28 nov., batt. provvisorio di. ·Cuba e reclute: 70 uff., 11 LO truppa. Piroscafo Alfonso XIII : Cadice, 30 nov., batt. sped. Cordova e 4 comp. batt. ·Cnenca :. 104 aff. , 16'78 truppa. Piroscafo Santo Domingo: Oadice, 30 uov., 2 comp. batt. Cuenca, reclnte e r mforzi: 65 uff., 1200 truppa. In t otale, comprese le truppe fuori quadro o spedite in Tinforzo dei battaglioni di già esistenti nell'isola di Cuba, la 7• spedizione ascese a 13 generali, a 144 ufficia.li superiori,· a 1253 ufficiali inferiod, a 788 sottufficiali ed a 24,441 caporali e soldati: in comple.sso a 26,639 uomini. Queste truppe sbarcarono all'Avana ed a Oienfuegos, tra il 22. novembre ed il 25 dicembre successivo (1). Sulla :fine dell'anno 1895 il generale Mar tinez Carnpos -doveva adunque disporre nell'isola di pressochè 110,000 combattenti: a qnesti doveano ancora aggiungersi dai 6 ai 7,000 uomini del corpo volonta.rio di Cuba mobilizzato. E ra perciò necessario procedere ad una sommaria distribn7.ione delle truppe nell'isola e specialmente di assegnare tosto alle province i 21 battaglioni di rinforzo che sbarcavano dalla madrepatria. Egli decise che 13 di essi sarebbero aggregati alla pro vincia di Las 'Villa,s, 2 a quella di Sant iago di Cuba, 3 a quella -dell'Avana ed altrettanti, infine, mantenuti in riserva. E · poichè l'effett ivo delle truppe spagnuole aveva toccato un numero assai rilevante, il generale Martinez Oampos (l)
Estaclos cLe tM' (aerzas ek, pag. i4-i5.
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pensò ad un nuovo riordinamento tattico e stratecrico delle . b medesime e le ordinò in due corpi di armata nel modo che segue : I CoRPo o' ARMATA, (provincia di Santiago . di Cuba). -Ooma;ndante, tenente g enerale Pando. · I Divisione: tenen te generale Moreno, comandante . I brigata : maggior g enerale Linares; circondario, .. occidenta.le di Santiago. · - 4 battaglioni di fan teria ; una sezione di artiglieria da montagna · II b rigata : maggior g en erale Navarro; circondario orientale d i Santiago. _..: '3 battaglioni di fant eria; u na se· zione d i artiglieria. III brigata : maggior generale Ca uellas; Guantanamo. - 3 battag lioni d i fan teria; una sezione di artiglieria da montagna ; 2 scp.rndroni. IV brigata : maggior generale Obregon; circondario di Baracoa-Magari. - 3 battaglioni di fanteria. .Mezza brigata aggregata: colonnello 'rejada. - - 2 battaglioni di fanteria; 1 squadrone ; 1 compagnia zappatori del g en io. · II Divisione: tenente generale Gon zales lV[unoz,. com a.ndante. I brigata : magg ior g en erale Gasco; circondario di· Bay amo . - 4 battaglioni di fanteria; una sezione di artiglieria da campagna. II brigata : maggior generale Oì:donez, ì\1:anzanillo. - 3 battaglioni di fante ria,; 1 sguRdrone; una se?.ione di 4' ·artiglieria ; una compagn ia di zappatori del genio. lfl Divisione: tenente generale Pin, comandante. I brigata: maggior gen erale E chague, Ho.lguin. 5 battaglioni di fanteria; una sezione zappatori •del genio. II brigata : maggior generale Toral, Las Tunas . 2 battaglioni di fanteria. U Co.aPo D'ARMATA, (provincia di Santa Clara,). -:- ·Comand ante il tenente generale Marin. 1 .Dfoisione : tenente generale S narez Valdes, comandan te.
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. I brigata : maggior generale L uq ue ; circondario di Santa Clara e 'l'rinitad. - 8 battaglioni d i fan teria ; 2 squa ·droni di cavalleria. II bi;igata: magg ior g enerale Cornel, Oienfnegos. - . 5 battaglioni di fanteria ; 2 squadroni d i cavalleria. III brigata: .maggior generale Godoy; circondario di Sagua. - 5 battaglioni di fanteria ; 3 squa.d roni di ca-· valleria; una sezione da montagna. Il D'i1.,isione : tenente generale Ximenes Castellano, co. m ::qndante. I brigata : maggior gen erale Olivier, Remed ios . ·6 battaglioni di fan teria ; 2 ·s quadroni di cavalleria; 1 se.zion e da montagna. II brigata: maggior generale Aizpurua. Santo Spirito. - · 6 battaglion i d i fan tei:ia; 1 squadrone d i cavalleria ; una sezion e da montagna. III brigata : maggior gener ale Alclave,. Oiego de Avila . - 4 battaglioni di fanteria; ·2 compagnie di zappatori del genio; 4 squadroni di cavalleria; una sezione di artiglieria. Le truppe non inquadrate o comprese nello specchio sopra desci;.itto, dovevano dipendere, a guisa· di colonne mobili o volanti, dai due comandanti generali territoriali e cioè dal g enerale ifolla per quelle distr ibuite nel territorio di Camaguey e dal generale Arderius, comandante iri secon do <lell' isola, per quelle stanziate nelle province dell'Avana e di Piuar del Rio.
1
E la serie dei piccoli scontri, delle avvisaglie e dei combattimenti d'imboscata continuò accanita e confusa. Il 10 de.cembre, sotto -la Trinità, avvenne uno scontro con una .colonna spagnuola condotta dal co_lonnello R u bin , che perdette 9 morti e 30 feriti. Due giorni appresso, nella pro vincia d i Porto Principe, 800 insorti assalirono e dispersero n elle adiacenze di L as Minas li.n distaccamento spagnuolo non maggiore di 70 combattenti : un capitano e guattro soldati riuscirono a sfuggire; i rimanenti furono dispersi o fatti p rigion ieri,.
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Nello stesso tempo continue scaramucce avvenivano nel circ0ndario di Santiago d i Cuba. Il 12 decembre, in aspro. combattimento presso -Bisara, il tenente colonnello Salcedo fu gravemente ferito; in un altro, nelle adiacenze di V ictoria de las Tunas, gli Spagnuoli respinsero nelle foreste un forte, ,. nerbo di ribelli e si impadronirono di un fortilizio da essi improvvisato e d ifeso con artiglierie a tiro celere. Il 19 decembre il generale Cauellas ed il colonnello Maquero, alla testa di mille e più uomini, appicèarono un sanguinoso combattimento con una gr?ssa banda di rivoltosi tra Ramon e Iagua (1). Era adunque chiitramente manifesto che dopo la riunione ' delle forze di Massimo Gomez e di Maceo gli insol'ti miravano a concentrarsi nella provincia di Cienfuegos. Accorse subito da quella parte il generale l\fartinez Oampos: a San Cruces, sul bivio ferroviario che da Villa Clara e da Sagua. condu.ce a Oienfuegos, egli radunò una forte colonna r_nobile che diede a comandare al colonnello Ariz~m (2). Poscia spostò ratto queste forze verso La Mandinga, alla foce della Siguanea. Nello stesso tempo, allo scopo "di circonda.re e di . soffocare il maggior nucleo dei ribelli. nel circondario di Cienfuegos, ordinò ai generali Olivier e Luque, di marciar dritti contro il grosso degli insorti. i\fa Massimo Gomez evitò con abilità grande la· stretta, piombò snlla colonna Arizon ed a Malt iempo le inflisse delle gravi· perdite. Poscia i rivoltosi oltrepassarono Ja ferrovia da Santa ~ Clara a Oienfuegos, fecero saltare numerose opere d'arte sulla linea stessa e n1e distrussero nn buon tratto (3). Liberati i rivoltori dalle angustie e d.all'accèrchiamento degli Spagn uoli ,segnit'arono in breve la loro marcia alla volta di M:a-tanzas.
(l) LOoE:1.1.'s. - . :lfilil<i·rische Jabr esberichle fiir 1895, pag. 607.
(2) BattJ.glione di fanteria cli Barb,istro, distaccamento dei battaglioni di Baylen e· delle Canarie. (3) Unr1 locomotiva spedita a riconoscel'e la Jine,i dal generale Valdes cadde in llna.
"taglia ta e le molte persone che essa. conduceva rimasero morte e ferite nell'accidente sciagurato. - (Lon&1.r.s'. - ;Jlilitiirische Jabresbcricltte {iir, 1895, pag. 607 .
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Il momento era grave e singolarmente critico : tre quarti delle forze spagnuole erano distribuite nella provincia orientale dell'isola e gli accessi dell'Avana, di Matanzas e di Pinar del Rio pressochè sguarniti d i truppe. J!j più grave, difficile· ed incerta rendeva ancora la situazione la grande quantità. delle linee ferroviarie e stradali che da Cienfuegos tendonoalla costa nord-ovest, che si incrociano in nodi importanti di comunicazione che importava in questo caso di guardare e di difendere con presidi o con d istaccamenti volanti. Il g.merale Martinez Oampos, nell" impossibilità di altrimenti provvedervi, ordinò allora. ai generali Luque, Olivier e Prat di inseguire senza tregua le colonne dei r ibelli. Quind i si trasferì di persona a Colon, concentrò nelle adiacenze deìla città il reggimen to cl-i fanteria Maria Cristina, i ·d istaccamenti disponi bili di Matanzas e chiamò a sè per ferrovia, da Sa.nta Clara e da Placetas, le colonne Navarro ed Ald ecoa. Nello stesso tern po, delle cannoti_iere e delle navi onerarie dovevano trasportare da Sant iago di Cuba, da J ucaro e da . Las Tuuas, il maggior nerbo dì trnppe che fosse possibile. Infine, allo scopo di togliere agli insorti ogni mezzo, di rifornirsi di° cavalli e per provvederne le t ruppe spagnuole, il generale l\fartinez Campos ordinò la requisizione di tutti i ca.valli esistenti nell'isola. ìvia prima ancora che a questi provvediment,i :tosse con-· cesso il tempo materiale per attuarli, Massimo Gomez il 25 decembre alla testa d t 12,000 insorti con 6 cannoni a tiro rapido pervenne a J avellanos, ad occidente di Colon: nella loro marcia avevano lasciato dietro a sè larga orma di fuoco e di sangue. Stragi di piantatori della canna da zuccar o, rovina delle coltivazioni e delle ferrovie. .M:artinez Campos corse allora al nuovo inseguimento: con un migliaio e mezzo di uomini ritenta la pericolosa avventura che mancò pòco gli costasse la. vita a Bayamo, raggi unge gli insorti nelle adiacenze di Audaz, il 20 dicembre, e li costringe a retrocedere. La mischia fu san, guinosa, e 700fra morti e feriti dei ribelli rimasero sul ca~po. Contrariato d,a queste scacco, Massimo Gomez si rivolseallorn fino a Munga., nelle adiacenze degli stagni di Zupa ta,
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lasciò qui v1 i malati ed i feriti della sua colonna e riprese di .bel nuovo una rapida corsa in direzione di nord-es b, verso . Cu:manayagua . E come gli Spagn uoli smarrironò le tracce degli insorti, mercè la rapida ed improvvisa di versione, il capo dei ribelli riprèse d i bel nuovo la sna marcia v~so l'ovest nei contorni di Calimete: il 29 d icembre, sfugge alle ricerche del generale Navarro e proviene il,3 gennaio 1896 sulla strada ferrata dall'Avana a Batabano. Le province dell'Avana e di ·P inar del Rio sono allora poste . in istato di assedio: mobilizzati i volontari per la difesa della capitale e raccozzate le forze disponibili, il generalw lYlartinez Campos riuscì ad ordinare attorno a s·è un' corpo d i qu ind icimila combattenti. . ~ m_entre le co'lonne Valdes, Navarro, Echagu~ e Luque msegm vano il g rosso degli insorti per le vallate del R{·o del~a Palma o per le montagne intricate cli Jaguey, i generali Cornell, Pra.ts, Gal vi:; ed Aldecoa che stavano sbarcando con le truppe disponibili dall'oriente di Cuba si ordinavano in una posizione difensiva fra :òfariel ed Artemisia, ad oc.cidente dell'Avana. .M:a Massimo Gomez raddoppia in audacia ed in celerità sorprendente: il 7 gennaio dopo uno scontro con la colonna Navarro, che prima avèva scoperte le orme degli insorti a mezzodì. dell'Avana, questi riescono a sfuggire nuovamentet -ed a penetrare nella provincia di Pinar del R io. Lo seguì Maceo, con i suoi, ed in breve tutta la ricca regione della V nelta de Abaj o fu empita di guerriglie, di stragi e di devastazioni. ,. ' L'anno nuovo era adunque cominciato con una cns1 improvvisa e violenta per parte delle truppe cli Spagna. La guerra dell'anno precedente aveva costato 1000 uomini di perdita, fra morti e feriti, secondo i dati u fficiali. Ma di gran 1unga snperiore per la cifra dei colpiti di febbre gialla, cioè ~14,000 uomini, ·uel breve periodo che corse dal l') settembre a\ 15 decembre del 1895: altre notizie accrescono ancora di più quel numero e lo fanno ascendere a 21,000 uomini.
Le ~risti novelle ebbero un contraccolpo nella madrepatria. Le marce rapide ed audaci degli insorti, da Las Villas a Matanzas, da Matanzas all'Avana e dall'Avana a Pinar del Rio, avevano rivelata l'isola in completa balia delle forze insu~r~ziouali Cl~ba~e, al cui petto si d iinostravano impot enti 1 due corpi d i ai·mata spagnuoli. E nelle 'dolorose cont ingenze del momento ~uonarono più amare le promesse d·el generale Martinez Campos che dall'Avana, non guarì prima di questi scontri avea mandato al governo il pomposo avviso : veni, v icli, vinci. Il generalissimo fu tosto . fatto segno ad un 11embo di accuse: parvero debolezza i sistemi del oO'Overuo . ed 1 metodi adottati da lui p~r guerreggiare nell'isola; fu accusato cl i aver sperperato le forze che con tanti sacrifizi ,gli iu viò la S pa.gua, in guisa da non saper opporre nel peri.colo e contro le forze coalizzate degli insorti che piccoli 11tlClei di truppe, · cli tre o quattro migliaia di .combattenti appena incapaci di qualsivoglia risultato decisivo. · Cedendo agli impulsi popolari, il governo del ministro Canovas richiamò allora il generale Martinez Campos e lo s urrogò nel comando generale dell'isola di Cuba con il generale Weyler, già comandante del 4: corpo d'armata di B,trcellona, che sapevasi avversario accanito delle rivendica:zioni degli insorti e partigiano aperto delle più estreme misure di rigore. Il generale IVfartinez Campos lasciò allora l'isola e ne rimise il comando al tenente generale Marin. La sua partenza n _el corso della guerra segna uno stacco e l'inizio d i un periodo novello caratterizzato dall' deO'li estremi mezzi . impieO'O o b per vincere la r esistenza dei ribelli. 0
V. Il generale W eyler, marchese d i Tenerift'a, aveva promesso ,cli fare la guerra non più a furia di decreti di amnistia o di promesse di grazia, ma con la forza ed il diritto ·inesorabile -0.elle armi. S i raccontavano di lui, dal tempo della guerra di 63 -
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Catalogna, degli interessanti ar.eddoti ed episodi .che delineavano assai bene la figura dell'uomo: tratti di energia che, confinavano talvolta con la crudeltà, volontà indomita e de~isa ad ogni costo . ed a qualunque mezzo. , . · Di origine tedesco, come si dice comunemente, 1iacque 11 Weyler da un naturalizzato di tale nazione e da ·una aragonese. A tredici anni entrò nella scuola militare di 'roledo e d~t questa passò in quella di stato maggiore e ne usci juogotènente. Di lì a due anni fu inviato a Cuba come capitano. Quivi pre,;e parte a vari combattimenti, ed in ricompensa. . del valore e dell'intelligenza dimostrati fu nominato colonn ello. Nel 1873 il Weyler, già colonnello brigadiere, fu r~èhiamato in Ispagna e· prese pa.rte alla guerra contro i Oarlisti come maresciallo di campo , dapprima, e come ca})itano o-enerale della provincia d i Valenza, d i poi. Salito al tr onoA lfonso XII, per r icompensare il -V.,Teyler degli insigni ser· . v io-i che · egli aveva reso alla .causa della monarchia lo nominò luogotenente generale e capitano generale delle isoleCanarie. Il \.Veyler aveva allora appena 39 anni di età . .Passò in seguito alle Baleari, poscia alle Filip pine e~ in-!i1~e _al CO· mi)..ndo gE1n erale di Barcelloua. Contava 56 anm , c~oe cmqueanni di meno del suo predec8ssore, generale Martmez Cam-pos, quando fu chiamato al governo dell'isola di Cuba. La fama del nuovo comandante corse veloce per 1tutta l'isola,. insorta. Il timore riannodò magg iormente le fila dei rivoltosi decisi a raccozzarsi ed a r estringersi sempre più nel campo, delle fo rze materiali come in quelle delle forze morali . ì.Vla a Cuba i peggiori nemici ed ,i migliori alleati dei r i\·oltosi,. più chele anni e gli armati, sono le in~emperie, la~ebbre giall~ e le foreste. L'isola allungata da oriente ad occidente fusiforme, con una catena di montagne in cresta, con acqù.itrini o malsaui o impraticabili lungo le spiagge, con praterie (manigua) alte ed impervie fra monti e lito, non è il p~ù a~evole ed adatto campo alla manovra. I.a natura stessa, s1 puo dire, è insort,a e congiurata nell'isola cli Cuba. Poche le strade cheascendono alle montagne, faci li a smarrirsi attra.verso ,gli àcquitrini e le praterie, fo lte di erbe oltre la statura.
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dell'uomo. Smarrit a la strada, è sommamente arduo il rintracciarla in quel dédalo d i vegetazione lussureggiante. Conviene a llora osservare attenta mente r orma degli uomini o degli · animali, scrutare le piante, le foglie, le sabbie, inv estigare il sottosuolo e l'umidità delle terre per dedurne la vicinanza 'dei corsi d'acqua o di vallate; considerare il volo degli uccelli ed argnirne che truppa avanza, se si slanciano diritti a volo sull'orizzonte, o che g iacciono prossimi dei cadaveri o dei campi se fanno cer chio all' ingiro nell'aria. Sono questi i mezzi e g li indizi che usano i ,y•0,st1•ead01°es ed i baqueanos del!' isola. lVIa la. guerra cosiffatta non è guerra ma caccia alle fì ere: le marce, le soste ed i combattimenti non entrano in nulla nelle·combina,zioni del nemico, ma bastano a sventare ogni più abile manovra l'istinto locale deg li isolani, un senso straordinariamente sviluppato ed un :6.u to da bracccmiere. Nelle marce, nelle soste, nei fatti d'armi e negli inseg uimenti, l'occhio e l' orecchio debbono stare perpet uamen te all'erta. Sotto . il sole che dardeggia, dall'alba a l mezzodì e da questo alla sera, oppure soUo la pioggia insistente e copiosa significa ben d i freq uente mettere a repentaglio la vita lo allontanarsi di qualche chilometro dalla stazione. O l'in cauto è atteso dal coltellaccio o dalla · machelas del rivoltoso, · O dall' infido acquitrino che Jo sprofo11 da nel fan go. Giunti alla t appa, uon è ancora suonata l'ora del riposo; i sensi debbono più che mai vigilare a l marg ine delle foreste ed ai piedi delle montagne. Nulla v' ha per cibarsi. all' infu ori cli q uanto si reca seco; molle il. terrel'.).o per riposare ed attendere J.a d ima,ne per seguit,.re nella serie delle ansie, del.le contrarietà e elci pericoli. 'l'ale la vita e tali i sacrifìzi dei soldati e dei comandanti spagnuoli da mesi e. d<L giorn i interminabili, d i fron te ad un nemico che in a lcuna maniera rassomiglia a quell o dell' Eur opa. Gli insorti stanno appiattati dietro le rupi od occulti dalle erbe alte, alla portata dell'unico sentiero per il qua le è forza che debbano passare gli Spag nuoli. ]~echeggiano i colpi ed il fumo della polvere ha appena il t empo di dile g uarsi che al grido di, al machete/ uno stuolo di cavalier i
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LA GUERRA CUBA NA
LA G UERRA CUBA NA
si precipita a grandi grida snl distaccamento spagnuolo che non trova tempo di comporsi in quadrato. Altra volta, di repimte, una siepe di fiamme avvolge i campi ed i bivacchi a q ualche centinaio di metri di d istanza : le orbe secch~, _il calore, il vento alimentano in maniera indicibile l'incendio, nè la velocità del cavallo stesso può sottrarsi alle volte daìl'or ribile stretta. In questo quadrq le figure cli capi insorti corne .Massimo Gomez e Maceo giganteggiano, ed alla fant.asia dei soldati assumono le tinte di personaggi pressochè fantastici. i\Iaceo, rostinato·mulatto, conos0eva la sua isola nativa piega a piega; la parte orientale p~r avervi pascolato da giovinetto le mandrie di muli ; la centrale e l'occidentale per ave1:la corsa e ricorsa in numerose scorrerie. Fisso in un·unica idea, non viveva che per il trionfo d i essa, ambizioso, vanitoso, avido di gloria e di onori, mediocre generale, condottiero d' impulso e d' istinto, comandante infine più temuto che amato ed obbedito. Più istrutto e geniale nelle manifestazioni della sua attività. guerresca apparve invece Massimo Gome~; a,st uto e fecondo negli espedienti e nei ripieghi, vero condottiero di guer riglie t di partig ia.ni, Fu app unto .lvfassimo Gomez che apprese in San Domingo, là dove fece le sue prime armi, quel combatteré disordinato e crudele che adottarono gl' insorti ; la- guerra decennale lo abituò poscia ad ogni sorta di privazioni e lo scaltri nell'arte (1) . Riassumendo, .Massimo Gomez parve la mente direttrice dcli' insurrezione cubana, il pensiero e la riflessione; Antonio Macco il braccio, la volontà, fo rtè, indomita e brutale.
In questo tempo gli insorti minaccia vano l'Avana. Distrussero la ferrovia fra questa città e Batabano, interruppero le comunicazioni telegrafiche fra la capitale dell'isola ed i centri più popolosi. Era la metà di gennaio 1896. 11 generale W eyler, nominato governatore dell'isola il 19 dello ( I) EUGENIO FLORP,S, L a Cuba, etc., pa,g. Gt,, 65.
(JIICl'l'fl
di Cuba, pag 366. 367. -
llE:<OIST.
L'H,p af)nf,
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stesso mese, domandò al governo un nuovo r inforzo di venticinque battaglioni di fanteria e di dieci squadroni di cavalleria; poscia imbarcossi alla Cor una, il 24, e per venneall'Avana 1'8 di febbraio. La situazione era allora lievemente migliorata. Riavutisi dalla prima sor presa gli S pagnuoli avevano respinto nella seconda metà di gennaio le colonne di Massimo Gomez dall'Avana, verso la quale città erasi diretto il capo degli insorti con quattro cannoni, fino a quindici chilometri di distanza da essa. Poco appresso, in un altro scontro fortunato, gli Spagnuoli respingevano da Oieufuegos un'altra mano di insorti. Anche Antonio Maceo, chepareva diventato per un momento l'incontrastato signore della provincia cli Pinar del Rio fo battuto con qualcheperdita. Da ultimo. alla fine di gennaio, gli. Spagnuoli disperdevano nna guerriglia di rivoltosi nelle adiacenze di Matanzas. Siffattamonte, al principio di febbraio, gli Spagnuoli riportavano alquanti vantaggi in una serie di combattimenti contro grosse e piccole bande di insorti : avevano abbandonate le cit~~. intorno alle quali parevano unicamente legati, attraversate le campagne a costo d i gravi e sanguinose perdite e c,mtrastato vittoriosamente quell'assoluto dominio che pretendevano gli insorti di Massimo Gomez sulle campagne dell'isola. Dopo l'audacissimo raid dei rivoltosi nelle province occidentali di Cuba i capi si erano n uovamente separati: Massimo Gomez .fece ritorno sui suoi passi e percorse in ogni senso la provincia dell'Avana, assai al largo, reclutando partigiani e provvedendosi di armi; Antonio Maceo alla testa dei negri e dei mulatti del dipartimento orientale, monta.ti ne!la massima parte, rimase nella provincia di Pinar clet Rio allo scopo di formarsi colà una nuova base di oper;zione contro la ca pitale. ' Infatti la posizione topografica della Vuelta de Abajo, a piccola distanza dalla .costa americana della Florida e ocrittata come ponte fra questa ed il centro dell'isola, permetteva di ricevere con somma facilità dagli Stati Uniti g rande
LA GUERRA CUBANA 982 copia di armi e di munizioni da guerra: il territorio boscoso, frastagliato e coperto della costa settentrionale agevolava la guerra da partigiani, le sorprese e gli agguati. Appunto tr aendo profitto dei singolari vantaggi di questo terreno, gli insorti d i Antonio lVIaceo, partiti 1'8 di g ennaio da Colorado, avevano potuto percorrere inosservati la costa di settentrione e fuggire all' inseguimento della colonna del generale Garcia Navarro. Violentemente ed improvvisamènte penetrnron.o poscia il 9 nel porto d i Cabanas; ad occidente dell'Avana, il 10 a Baja de Honda, 1'11 a Las Posas ed infine il 12 a Las Palma. Quest'ultima piazz.a della Vuelta de Abitj o aveva di recente avuto un rinforzo cli -tre centinaia di regolari spa· gnuuli: Antonio Maceo volle !;osto evitarla e volse invece in direzione di mezzodì, contro Pinar del Rio, il capol uogo dell'estrema provincia occidentale dell' isola. Vi g iunse dopo una rapida marcia il 16, traversando i mont i d i Consolacion du Norte e dì Vinales; ma i generali Luque e Garcia Navarro alla testa di due colonne composte dei battaglioni di San Quintino, della Savoia, della Galizia: della Sori{l,, di Baza e di Isabella la Cattolica, avevano preceduto i ri vol'. tosi in Pìnar del R io. Ne seguì allora una serie di ,;contri e di scaramucce sulla strada di Candelaria il 17 gennaio, a Taironas il 18, a 'l'iraclo il 19, tntte favorevoli alle truppe spagnuole. Ma in questo mentre Antonio Maceo portava a compimento il suo piano, di ridursi all'estremo lembo occidentale di Cuba per rifornirsi: il 22 esso entr~wa infatti a 1\fantua e vi si stabiliva,. In questo tempo Massimo Gomez ave\a frantumato le sue forze in un n umero assai grande di guerriglie, per vivere più facilmente e per inquietare e molestare più larga.mente i p residi e le colonne volanti spagnuole. Queste guerriglie empirono le province dell.:Avana e di .Matanzas, minacciando a mano annata i lavorat9ri delle piante da znccar o. Dal 12 al 18 gf'nnaio ne furono segnalate a grande distanza fra ess·e a Ilianagna, a Bej ucal, . a Ticotea ed a San Nicoht. Quasi tutte , g razie alla loro· mobilità erano riuscite a
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sfuggire all'inseguimento degli Spagnuoli ed a farne perdere Je tracce. · Nondimeno, il generale Suarez Valdes per venne a sconfiggerne una, il 14, nelle adiacenze di Vereda-Nueva ed il colonnello Molinas a disperderne un'altra il 18 presso GaJ eon, nella provincia cli Matanzas.
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I n. questo tempo l'isola era sudd ivisa in tre gran.di tron-ooni segnati dalle trincar e o trocha di J ucaro-M.oron e di lVIariel-Majana. Ad accrescere ed a munire questi ultime provvide il generale Marin, in considerazione del movimento :insurrezionale che si manifestava nella Vuelta de Abaj o per :mezzo delle guerriglie del ì\faceo. Intorno ' a queste linee for tificate e nei centri più popolosi stavano 135,000 uomini di truppe r egolari e 40,000 volontari. A gua,rdia della linea di Mariel-Majana furono di.s posti 20,000 combattenti al comando del gerrnrale Arolat, ;un prode ed esperto ufficiale dello stato maggiore del ge'nerale Weyler, che aveva per còmpito di impedire il passaggio delle truppe di Maceo dall'estremità occidentale dell' isola al centro di essa ed il congiungimento delle forze di lV~aceo co1i quelle di Massimo Gomez, di Callisto Garcia e di .altri capi degli insorti. A.cl accrescere l'azione della linea di. Mariel-Majana, cloveano provvedere alcune colonne volant i : quella del generale Luque dislocata nei contorni del Pìnar del Rio_, dei -colonnelli Madan, Linares, Aldecoa, Cornell' e ·Tort. Ognuna ,d i esse componevasi di un battaglione di fanteria e di un ·drappello di cavalleria per le guide. Una colonna speciale comandata dal generale Galvis e composta dei battaglioni di Porto Rico e di Alfonso XIII doveva sorvegliare la linea ferroviaria fra San F elice e Batabanos. Infine, lo stesso generale :'.\I:arìn; alla fine cli gennaio, raccolse ai suoi ·ordini una forte riserva fra Alquizar e Sant'Antonio, a n~ezzodì ·dell'Avana ed a buona portata sia di Matanzas, sia di Pinar -del Rio, grazie alla linea ferroviari.a dell' A vana-Bej ucal·Candelaria, o della San Felice-Guines-Matanzas. Com ponevano
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questa riserva generale due distinti nuclei di truppe, . runo · agli ordini dei generali Macon, Echague e del colonnello Segura, l'altro al comando del colonnello Ruiz. Tali le d isposizioni degli Spagnuoli all'arrivo del generale "\Veyler sui primi del febbraio del 1896. Esse non erano ancora compiute, che notizie ed avvisi accertavano dell' intenzione di Antonio Maceo di ripassare dalla Vuelta de Abajo i.. all'Avana.
DELLE MURA DI GENOV-A ...
A. F.
(Continua )
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C'ENNO STOIÙCO
Janus re:x; Italiae de sti?·pe gigantium funda1Jit Janua tempore Abrahe. Se si dovesse prestar fede alla leggenda., Genova quindi fu fondata da Giano, e se cosi fosse sarebbe sorta a Castello costrutto a modo di ci'ttà. Ma allora i popoli erano rozzi, dati semplicemente alla vita agricola, non conoscevano mura d i pietra ed i fabbricati non erano che di canne o legnami intonacati di fango. O se, d'altra parte, i Liguri stessi stabilirono la loro sede principale a Genua o Gen·ova, che in celtico Genua significa adito od entrata siccome sbocco di commerci, non potè sorgere chemodestamente guarantendosi a lla meglio dalle offese esterne. Adom bra.udo quindi all'ingrosso i primordi di questa illustre città, dei quali appena rimane scarsa memoria dirò che ai tempi Romani pare che Genova facesse vità a sè. Nella seconda guerra punica sola fra i Lignri si alleò a Roma, e ciò le valse un orribile sacco datole 205 anni avanti Cristo dall'ammiraglio cartaginese Magone fratello di Am1ibale che ne diroccò le mura; ma non tardò molto ad esser rifabbricato in seguito a decreto dei consoli di Roma. Lucrezio pretore dei Romani in Liguria ne curò la costruzione e forse in questa oc0asioue ricostruì l'oppidum, come Castello munito, nella regione perciò detta del Castello, in Sarzano. Vestigia di esso più non rimangono. A ricordanza forse dell'oppidum - come rilevo da un pregiato lavoro del signor Boscassi, sullo stemma di Genova - furono improntate col Castello : le monete, il sigillo consolare e gli antichissimi pesi autentici i cui archetipi si custodiscono al Museo del Palazzo bianco. La figura di esso è simbolica e non ci può quindi dare un'idea anche lontana della sua forma, pertanto 1 l'in. trodt1zione sua quale divisa nelle monete e nei sigilli ci
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addii:nostra la sua importanza come opera fortilizia., per guei -tempì di gran conto. Il privilegio di battere moneta Genova. l'ebbe da Corrado II, R e di Germania e dei Romani con diploma del dÌcembre 1138, e le prime monete con1ate furono il dena1·0, di biglione, con da una parte il Castello, con . tre torri, colla leggend~i Ianua e dall'altra la croce colle parole Ounradi rex . Il conun. Gia_como Cervasca, nella sua elabora/rd, statistica ,di Genova, 1838, dà un cenno dell'àntic~t città di Genova ·e dei s~ccessivi ingrandimenti che ebbe in epoche diverse per necessità di difendersi. . Al cenno aggiunse una carta prospettica con la distinzione delle fabbriche principali esi. stenti fin da quei tempi e la demarcazione degli ingrandimenti fatti. La carta - dice il Banchero - fn i;icavata da -quella fatta dall'Accinelli, e riguardandola comè cosa, la qua,le -è d'impossibile esattezza, puossi dire che fn ordinata ad un ·Certo punto di comportabile verità, mediante la scorta delle istorie. Convinto pur io di quanto asser isce il Bandi.ero non posso quind i considerare come giusta la figura prospetticit del castello che in quella si può vedere, mentre però con -sufficiente e::ia.ttezza indica il posto dove esso si elevava determinando così il germe più antico della cit;tà. Trionfava poscia Roma di Cartagine ed estendern il sud -domi~io, invano resistettero i Luguri per ben un secolo, ma furono soggiogati. Genova d iventava, municipio romano e la L iguria fu. convertita in provincia prendendo la denominazione di Genova.
Le mura a detta del cronista Galvaneo Fiamma non vennero più. rialzate sino ,1, èhe l'imperiosa necessità di difendere l'abitato dalle inyasioni dei Saraceni non l'impose. Non posso credere però che i Genovesi esperti nell'arte della g uerra, ·s tessero per così lungo tempo esposti agli sbarchi ed alle predazioni dei pirati e se non si rialzarono. mura si saranno restaurate le vecchie e dove erano a ffatto abbattute si sarà ricorso a delle bastie od opere campa,li. Intanto dirò che da quel giorno che si raccoglie dagli st.orici genovesi, in quel tempo Genova era difesa da un muro che cominciando vicino alla chiesa, ora detta Grazie, te1:minava presso l'altra di S. Croce in Sarzano chiudendo in tal gnisa i colli di Oarignano -e Sarzano, la P iazza del Molo, la strada Prione, il colle di S. Andrea, il Campo dove sor_geva il pubblico Palazzo o l'aµtico Castello. Quattro porte aveva queste cinta rinforzate da torri, una -S. Torpete, la secondlt di S. Giorgio, la terza Porta della Città, la quarta di S. Andrea. ,' Perdute son(\ le vestigia di tuttociò eccetto che ne restano ,alcune della porta di S, Andrea che fu poi rinnovata in epoca · · posteriore (Canale). Genova, com·e dissi, ebbe sin dal suo nascere vita rigo,gliosa per quanto fosse limitatissimo l'abitato e colle indu·strie e co' commerci andò man mano allargandosi con sin· . golare costanza che addimostra quanto sia grande l'energia -de' Liguri Genovesi. E dal primitivo oppidum, di cui feci cenno, si ampliò man man mano nel 935-1155-1276-1320-1346-1536 e continuò ad ..ampliarsi nel 1626 e pochi anni· fa, nel 1873 si ingrandiva .ancora coll'agg.regazione di tutta la regione orientale che si -stende fino al torrente Sturla. E per.chè non dirlo l oggì an·Cora aspira ad un altro ingrandimento, che è nel pensiero · di tutti, e che i fatti quotidiani avvicinano sempre più al suo compimento. Intendo parlare della ridente valle di Polcevera, che il ·Giustiniani intravedeva nell;etii sua, come destinata a divent,tre parte di una sol:a città.
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Mura merlate.,
Genove ebbe fin dal suo nascere vita r igogliosa per qminto fosse limitatissimo l'abitato. Caduto l'Impero romano seguirono le invasioni barbariche -che la fnnest.arono . Nell'anno 645 percorrendo da, devastatore la Liguria marittima RQtari Re dei Longobardi saccheggiò e smantellò anche Genova, tuttavia come di già sotto i Romani subito si riebbe.
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Mentre altre città agguerrite, ma di minore importanza. rinnovavano 1.e mura dopo la distruzione parziale . o t otale di es.se sulle fondamenta all'incirca delle stesse, Genova per· lo soperchio di grossezza le r innova a somiglianza di altr(} grandi citti',, allargandole ad abbracciare più vasta ci1',ta per essere più libera nei suoi movimenti di difes.a per comprei1dervi gli abitati esterni che l'industria rendeva fiorenti. E • le rinnovava dopo gli assedì, dopo un assalto improvviso, in seguito ad una- grave minaccia dando loro l' impronta che l'a~te fortificatoria, nuova in quel dato ID:omento, suggeriva più conveniente. 1 Il saccheggio che dovette subire dei Saraceni nel 935 (Sigiberto) o come altri voglio110 nel 925 (Giustinian i), costrinse i cittadini · a rinnovare ed a restaurare le pro'prie, mura. E così si fece la, prima ampliazìoue da S . Giorgio.' fino al colle di S . Andrea; quindi nello spazio occnpato da. q uesto accrescimento si ebbe la chiesa o l'oratorio di Sant ' Ambrogio, le case e torri dei Fieschi, poscia palazzo duc11le, la cappella di S. Lorenzo, indi il -Dnomo, Campetti e ·Banchi. Tre porte ebbe questa nuova cirita, cioè quella di S . Pietro di Banchi, ,di S. Matteo .(Porta della Va.lle o di. Valle) e di S_. Egidio (Canale) . Ma da S . Pietro di Banchi, dice il Belgra,no, dev'essersi allungato o subito o poi un braccio di muro; il quale, attraversando le vigne nella dir ezione all'incirca degli od ierni vicoli dell'Amhr perfetto, . del Fornaro e degli Spinola (dove m~ansi i notevoli resti di due torri costrutti a bozze) corresse alle falde del Monte Albano (Castelletto) lasciandosi fuori la basilica d i S. Siro. Genova, come già dissi, eretta a municipio dalla potenza. romana, f3Ubì a somiglianza delle altre città italianè & l'invasiorre dei barbari ed il regime feudale, ma accorta in. "politica ottenne privilegi e franchigie che la tolsero in parte, dalla dipendenza del grande feudatario e così potè reggersi a governo consolare dal 1100 al 1190 (Ca:ffaro). In questo, lasso di tempo intimorita la repubblica dalle armi di Fede- . r ico Barbarossa, pensava a premunirsi contro di esse dando. opera al terzo ingrandimento della città,· nel 1155.
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Riprese il cinto di mura da Sant' Egidio, lo continuò salendo per P iccapietra, calò a S. Germano presso l'Acqnasola, · ·occupò la piazza delle Fontane Marose, il piano della ìVIad<}alena, hL sommità. del colle Sano, ov' è Castelletto, ed il piano di Sant'Agnesè, dove discendendo verso la piazza deld"Anm1-r1ziata pervenne alla spiaggia del mare, ed· al sito ,della porta dei Vacca. In questo terzo giro si apersero le porte cli Piccapietr?,, di S. Germano, del Portello, di Sant'Agnese, dei Vacca e si rinnovò quella di S. Andrea (Canale). In quest'epoca l'arte fortificatoria· non era di molto avanzata e le sue mura per quanto interamente costrutte di pietre q uadrate non erano coronate che da merli in numero di 1060 e rinforzate con torri e torrioni, col piano dei merli sco-. perto, secondo l'uso italiano. La lunghezza delle mura era ·di 5520 piedi. Nel 1276 fu cinto di mura il borgo del Molo, il q uale ern al d i fuori delhL piazza. Principiando dalla chiesa delle ·Grazie allnngossi il muro dietro i macelli e la Malapaga .infìno alla torre del lVIolo, a tergo della chiesa di S . Marco, riunivasi poscia. pel luogo detto il Bordigotto ai SS. Qosmo ·e Damiano . Nel 1320 imperversando le fazioni guelfe e ghibelline fu -deliberato di rinchiuderà molti borghi a Levante. Qt1est'altra cint11 che venne ultimata nel 1327 cominciava dalla porta •di S. Germano, compr endeva i luoghi dell'Olivella, di :S. Stefano ·e di S. Germa,no medesimo, stendeasi al colle di Carignano fino alle foci del Bisagno, e per questa parte a ndava a coµgiungersi colle antichissime mura (Giustiniani). Questi due ingrandimenti, che daremo loro l' importanza ·di ·nuova cinta, si fecero durante i governi dei capitani del -popolo, succeduti, ai podestà nel 1257, epoca di guerre civili, t urbolenti fazioni di famiglie ed alberghi disputantesi le ,s orti della repubblica e guerreggiantesi in modo regolare, -con assedi regolari; dìmodochè i padroni della città (guelfi) allargavano la cinta e si difeudevano còntro i propri fratelli (ghibellini) siccome nemici i più temibili. Secondo lo Spotorno nel 1336, secondo altri nel 1346 si <liede mano al vasto recinto, che chiameremo la quinta
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ampliazione nella carta del Cervasco la quarta - considerando i due . ingrandimenti sopra accennati di minor rilievo; - - da Sant'Agnese saliva pel colle cli Carbonara e prosegui va per Pietraminuta, altri la ·chiama Pietramunita, e monte Galletto fin sopra la chiesa d i S. :Michele ora distrutta, sotto la quale si hsciò una porta nominata dal vicino borgo, poi dalla vicina chiesa di S . Tommaso. Ma nessun&;. caratteristica diflerenziava queste mura dalle precedenti, eravamo semp~·e nell'antica fortfficazione. (Vedi : Carle perspective de /, ancienne vale de Génes, incisa dall' Armanino di Genova, copiata da quella del Cervasco, ed esistente anche nella Biblioteca militare di Geno va . sezione 29, N. 45) . Al tempo di Cristoforo Colombo la città d i Genova era tuttavia contenuta entro la cerchia, onde i governanti l'avévano cinta dal 1320 al 1336, attenendoci all'asserzione dello Spotorno In quel periodo di tempo del dogato popolare elettivo, a vita, non ebbe quindi Genova modificazioni nel suo circuito murale. Del come fossero le mura nel secolo xv. 'lo addimostra una Ìrnago 1,1,rbis del 1410, esistente nel palazzo-Bianco, tela di grandi dimensioni, esegLlita però nel 1697, dal pittore Cristoforo de Grassi . Cinta daziaria -
Mura vecchie (1536).
Durante ii brevissimo dogato di Paolo da Novi nei pochi giorni d i aprile 1507 Genova fu assediata da Luigi XII. Il doge raccolse quanti nomini potè formando un esercito d i 8000 fanti che pose sotto gli ordine di Jacopo Corso luogotenent'e di Tarlatino; e poichè seppe i Francesi incammina.ti verso la Polcevera,, mandò 600 uomini. a custodire i passi più angusti, ma costoro appena sentirono l'appressarsi del nemico, presi da forte panico fuggi ron.ò, trascinando · nella. fuga quei che stavano loro dietro, di guisa che i Francesi scesero nella valla:ta a sette mig lia dalla citt,à, senza colpo forire. Per la città corse subito g rave timore.: le donne e i fanciulli ricoveravansi nei chiostri, le cappelle si ritiravano
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frettolose sui monti lasciando come spopolate le vie; solo, il doge, i tribunali e pochi popolari tennero saldo il posto, proyvedendo coi mezzi di cui potevano disporre alla d ifesa. Fu munito il colle di Promoi1torio e la rocca di Castellaccio, e tutto il recinto fra quei due punt,i compreso, per cui quando Luigi X II alloggiato a Rivarolo diede ordine del· l'att~cco i'ncontrò resistenza energica e coraggiosa tantoche la vitt~ria fo 1unga pezza, in dubbio da parte dei Francesi, i quali all' ult imo, più n umerosi e più agguerriti, giunser o ad impadronirsi di Promontorio donde dominavano, la città. · . Allora lo spavento del saccheggio indusse il governo genovese ad inviare ambasciatori al re, incaricati di trattare della dedizione, Ma il re non volle riceverli ed a mezzo del cardinale d i Rohan fece loro sentire essere sua volontà che la città si rimettesse alla di lui clemenza (Guicciardini libro VII), Il popolo av uta la r isposta re!l-le, irato riprese le armi e combattè ancora con eroismo peF ricuperare il Promontorio,. ma i Francesi vittoriosi misero in fuga i cittadini ardimentosi. Il 2S aprile del 1507 Luigi XII entrava trionfante.in Ge. nova. Ho accennato a questo assedio, uno dei fatti più salient i di quel periodo tumultuoso della storia genovese, perchèha importanza per l'arte for tificatoria. · Solevano le città, prima di quell'epoca premunirsi contro. l'avanzata del nemico con opere d istaccate e campali. Genova aveva opere distacca.te, chiamate anche bastie : al Faro, ·al Promontor io, Peralto e Castellaccio. · Queste ricevevano il presidio dalla città. Ma cosa, avvenne in questo assedio? La difesa principale si fece dentro' esse: facilmente prendibili dall'intero corpo nemico, attirarono involontariamente i difensor i della cinta principale, la quale rimase sguernita., mentre poi la mischiasi sviluppò per iut ieroattorno ad esse. Una volta perdute,il nemico aveva espugnato la città. senza n~mmeno scalfiggere le mura. E quest'nsanza di portare su queste opere stac~ate il maggiore aiuto o per liberarle o per afforzarle aveva già pro· dot,to la perdita anzichè la conservazione di non poche città..
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Faceva u opo d i un evento fam oso e questo accadde in Genova in quell'anno. , . . , Visto il danno che producevan.o andarono rn d isuso. Co:;1 il P r omis, le sco·n sio-liò an che ·il Macchia velli ·nell' A1·le del.la b ' gue1·1·i1,, lib. VII (1). . . . . I Francesi venivano scacciati n el 1512, ma per cup1d1g1a di 'potere tra i Freg oso e gli Adorno Genova tornava m servi tù. In q uesto tempo campeggia nella storia di Genova la fì'o-ura di un amniirao-lio condottiero, che i mpresse larga or ma b b l a· di , sè anche nella storia di tutta Italia, intendo p ar are 1 A ndrea Dor ia che i g,movesi contemporanei p roclamarono padre della patria, . .. .. . . Discrustato dei trattamenti avuti dal r e d1 !!'rancia a1 cm servio-i in ili ta va, nel 1528 fece un improvviso voltafaccia get· tand;'>i al partito imperiale d i Carlo V e cogli aiut i che ebb~ da lui s'impadronì di Genova e p osela in libertà. I_l re d1 Francia tentò nel dicembre del 1528 a mezzo del Samt-Pol, di ricuperare Genova, ma accortosi in tempo il Dori~ .de~Jo avanzarsi dei n emici, oppose loro :fiera resistenza, eh gmsa che fui·ono costretti a ritornare indietro, non sen :;,;a ~ver pr ima incendiato il palazzo d i Fassolo di recente acquistato da A~ra . S tipulato l'anno seguente addì 3 agosto la pace di Camb~a1 tra F rancesco I e Carlo V v i venne compresa la rep ubblica genovese, tuttavia i francesi contin uar?n o per lunga pezza a predare le n avi e le robe dei Genovesi. , Nell'Agosto 1536 g iung evano, notizie a Genova che u n esercito francese era in marcia per assalirla. Andrea Doria a tali n otizie dispose per la difesa. E d infatti un esercito francese comandato da Cesare :E'reg oso e Barnaba Visçont i si sp inse sino a Fassola e sotto I.e (l) 1,uigi ·Xli aggiunsr un t,aluarJo alla Lanterna cui diede nome di Origlia: quasi volesse imb rigliar Genova. . .. . . .. . . Ma non andò molbo che i ~·rance.li stessi rimasero nnbng\1at1, perdenti o i l llal u'.rnl~ venne att•:rrato. cosi avvenne della fortezza del CasLellctto schiantata dalle rad1e.1, 1 cui ri$tauri o le rovine si avv icendarono in seguito coll a tirannide e liberta. Ven ne :tlt,irrata del tutto nel l.81.9.
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-mura del Bisagno . Un alfiere con una sca.la, era. g iunto pers ino a piantar la bandiEira sulle m u ra. Un capitano corso gli ,oorreva addosso e n on potendogliela levare di mano, lo fe-riva gravemente in modo che poteva a stento l'ardimentoso ..alfiere scendere a precipizio tra i suoi ; tale fatto r incorava ,gran.demente i difensori, i quali stanchi delle sostenute fa·tiche, ma aiutati dall'arrivar. dei rinforzi di Antonio .Calvo, . poterono rinfrescando la battaglia costringere i l Fregoso a ritirarsi. èompletamente. « In questa comune allegrezza, furono dt quelli che non ·« tantG si rallegrarono del pericolo nuovamente scacciato, --<< quanto temevano, rimirando al tempo che doveva venire. ' ·« Dei loro t imore la cagione ei:a che vedevano le mura, da ·« suoi antichi fabbricate non essere bastanti a difendere la -« città, essendo basse, sot tili e per la vecchiezza, rotte, perciò ·« persnadevano continuarn'ente che si facesse qualche pròv·« visione. « I ragionamenti di costoro, inhodotti più volte tra di verse « compagnie d'uomin i, commisero g li animi di mol t i, co« noseendo in yifetto essere cosa indegna d'u na città così ·« nobile, che avesse a tremare tutta per ogni scorreria ed as·« salto dei nemici. Il perchè parve all'universa quanto prima, -<< si fabbricassero nuove muraglie con fortissimi bastioni. E -« fatto sopra questa cosa consiglio, benchè a quest'opera si -«·Opponessero la grandezza della cosa, l'eccessiva spesa e la « difficoltà d i trovare i l denaro, non di meno, con sideratosi la -« cosa per una parte e l'altra diligentemente, prevalse l'opi-« nione che ho detto, e subito con frequenza di cittad ini in·« clinati a questo, fu decretato che restasse appresso il S enato -<< la cura del mettere insieme i denari e ii g iudizio e la fa-<< coltà di t utta questa i mpresa. D opo trovandosi per conto -« fatto essere il bisogno settantamila scndi che con questa ·« somma pensavano doversi interamente condurre a fine « quest·opera, ne pigliarono dall'erario di S . Giorgio, con ·« consentimento dei partecipi diciasette mila e cinquecento. ·« Gli altri, parte dalla liberalità particolare di molti citta « <lini, secondo che si estendevano le facoltà d'og nu no, parte t;t,. ..:..
A,1'(0 Hlll.
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t>EL LE MUltA t>l GENOVA
DE LLE MURA DI GEJ'iOVA
« per taglie fatte, parte furono raccolti dal pubblico. Poco
quella detta del P ortello, » » . dell 'Ac<fuasola., » » dell'Arco o di S. Stefano . . 11 Bonfad.io parla della preoccupazione grave dei magistrati per t rovare 11 denaro necessario alla fabbriciizione delle mura. ~a gran questione veniva ~in parte scioHa nell'imporre nel~ l anno 1536 una ta~sa generale per le fortificazioni. Abbiamo accennato _a par tic_olari su questa cinta di mura che prese forma b~st10nata g1a.cchè gli scrittori genovesi come giustamente _fa osse~·vare 11 Quarenghi, tacciono su essa o ne parlano d1 sfuggita come se si fosse trattato di un semplice restauro e nessuno accenna all'avvenuto cambiamento di sistema nelle fortificazioni come ora voluto dai tempi p@r la cresciuta efficacia delle artiglielìe. Questo g iro di mura, che dal baluardo di S. Tommaso serpeggiando attraverso i colli arrivava fin o alle foci del Bisagno ed andava' ~i congiu?-gersi cole antichissime mura, prese la denonliuazione di àecch'ie miwa o mu,1·aglie . .l'D diede fine inaspettata al monastero d i S. l\fichele, . giacchè si costrusse un baluardo ove poggiare la balza di S. Michele, detta più anticamente nelle scritture la costa
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« dopo, r iuscit.a quell'opera molto maggiure che non si ere<< devano da pr incipio vi bisognarono per fornirla, presso « cinquecento mila scudi ... ». (Dagli Annali di J acopo Bonf'acÌio da Gorzano citato dàl Quarenghi). Secondo gli Annali Ecclesiastici del frate Agostino Schiaf. fino, fu il 19 di ottobre· che il Doge pose la prima pietra, ed in memoria di questa nuova c inta si posero due iscri-. zioni, su tavole in marmo uria ·alla porta dell'Ac·q uasola e l'altra alla porta di S. Tommaso. D isig natore e direttore di questa cinta fu Gio. Maria 0 1giati ingegnere militare di grande fama. . Oltre all'Olgiati, la Signoria ricorreva pure per consigli ad altra celebrità il Sangallo. D a documenti posseduti dal èhiarissimo i lisori (cosi il Quarenghi), si rileva come la repubblica appunto nel 1536 facesse vi vissimi uffici presso il duca. Alessandro de' Medici per avere da Firenze l'insigne ingegnere ed architetto Antonio cli Sangallo e come questi infatti si rc1casse in G enova nel febbraio dell'anno successivo, commendando le prime opere e lodando i disegni della cinta. Nell'anno 1553 si fo rtificò anche il lato di levante a mare dal Molo Vecchio fino alla Darsena, costruendovi quella lunga linea di mura che venne chiama,ta col nome di m uragliette. Atterrate poscia per il grandio::;o terrazzo in n;iarmo che a sua volta venne distrutto. Nelle niuragliette si aprivano pa· racchie porte: 1· la porta del Molo Vecchio fabbricata sopra disegno dell; ingegnere Ga,leazzo Alessi da P erugia, ornata. esternamente con dorica architettura ed all' intorno d i elegante e maestoso ordine rustico, aveva dne bastioni ai fianchi. 2") Porta del pon~e della Mercanzia, 3•) » >> » • » Reale, 4°) » », >> ·» L eg na, 4") » » » >> S pinola ed altre di minore importanza. La cin ta aveva pur essa 5 porte e cioè: quella di S . Tommaso, >.) di Carbonara, o dell'Albergo,
cor·nianelli (1).
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Plante delle muraglie vecchie ne esistono nella Biblioteca Civico Beriana e n0ll'.1frchfoio Municipale, vennero desianate • . • t:>
m epoca posteriore, ma non avendo subite modificazioni di importanza, se non si tratta che di lievi ristauri, si possono riguardare utilmente anche riferendole all'epoca in cui vennero le Mura stesse fabbricate. Nell'Archivio di Stato si conserva una pianta delle Mura vecchie della città di Genova con. par te delle~ mura di mare, ma non porta alcuna indicazione in iscritto, cioè data, nè nome dell'autore.
·m La chiesa di S. Michele fu a tterrata nel fer rovia.
rn,9, per
far- posto alla coslruzione della
• E.
'roRELLI.
wpilono 56° {a11te1·ia.
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tanto frequenti esistono i campi di battaglia, agli uGìciali che volessero dedicarvi la loro attenzione unendo al la p~zienza dell'erudito il criterio del militare. . ,..
il campo dì battaglia cJ;i. Marengo st,ud·iato dlil PJTTALuGA. - Gli a1Jvenùnenti .del 1866 di nuovo descritt'i. - Il 1nmr.o di ·vista del Fn mDJUNG. Personalità ed_ll1nb'iente. - li concetto dir~ttivo della battaglia di Custoza da parte degh ci1.rntriaci. - Valore complessivo del libro del FnmJUNG. - Un libro cli sonetti de/. FONTANA. L'Atlante delle battaglie clel genera,/e STERNEGC .. - I Nuom: canti del Principe Nù;ola del Montenegro tr(ldotti in ·italicino dal B.utnAmc11 .
Da qualche tempo ci venne diretto dall'n utore, il signor H. FR JEDJU NG ques~a s.ua opera in due volumi la quale tratta della Lotta per la egemonia 1,n Germania dal 1859 al 1866. (Der Kampf nm die Voherrschaft i n Dmtschland 1859 bfa 1866. - 2 voi. Stuttgart •I 898, Cotta, edit.). ·
[I capitarlo .P1TTALUGA ha raccolto in un fascicolo di un'ottantina di pagine i frutti di parecchie indagini da lui fatte circa ~Ila kittaglia di . Marengo; ha ravvicinato le relazioni, descritto i due eserciti, indicato la loro forza e la loro dislocazione. Ma la parte più interessante dello studio sta nelle ricerche sulle condizioni del campo di battaglia qunle doveva essere un secolo fa, in conOltre a rendere ev ideuto Ja tendenza della Bormida di f ronto ad o<rni. !>I> sempre più a va lle il Tana ro, e quindi di scemare il numero l·aoaiunoere ~o e delle anse, è determinnto quale fosse la importanza del Fontanone, su cui ricama1·ono tante descrizioni coloro che raccontarono la battaglia rli Ma renoo « fino al punto di far perire confusamente nelle sue acque uomini O I • « e cavalli massacrati •. Invece ammessa la copiosa pioggia caduta nei mesi di maggio e di giugno del -1800 e la natura del terreno, lo scrittore ritiene che la zona prossima al Fonwoooe fosse pantanosa, ed in alcuni luoghi a(:quitrinosa al punto da crenre seri osta_coli alle manovre e da offrire al rio il va lore di un ottimo appiglio tattico per la difesa e nulla più. Invece l'aspetto generale del paesaggio, è a parere dello scrittore poco variato da qnello che era cento ann,i addietro. Se,.,ue il racconto della battP.glia dedou_o d~rl confronto di moltissimi documenti d'indole diversll, e lo scritt.ore ha potuto fare ciò che, a quanto sembra non riuscì al Berthier; dare cioè una relazione cirr.ostanziata eri esatta di quella battaglia che mutò i destini politici dell'Europa. È \'ero chP. il Berth ier doveva scrivere in modo da accrescere la gloria di Napo:Jeone raccontando una battnglia sul cui corso, tatticamente parlando, la volontà di quel generale apparve assai scarsa; ed oggi invece la storia , ha già fissato il valore di quel grande. L'illustràzione veramente pregevole del PITTALUGA indica quale larga, ' messe di indicazioni e di studi potrebbero offri re i terreni d'Italia, ove '
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Il libro ci tenne dubbiosi, oscillante com'è tra la stÙria militare e la politica. Ma tien più della prima che della seconda, e nessunn storia militare può oggi così bene sfuggire al riflesso delle vicende politiche come_ lo poteva un centinaio d'anni fa. Per troppe vie gl i eserciti si in·trecc1ano oggi colla vita del paese perchè le gesta loro possano ritenersi indipendenti affatto da quanto avviene fuori cli loi·o. }la è pur anco necessario çhe il paese e gli studiosi che sono in esso, sì interessino, pi~ che non fanno delle cose militari e si persuadano che le gesta di guerrn di un:i 1rnzion1:: non souo elemento di rettorica per lo storico ma manifestazione essenziale ed im portante quanto ogni altra nella vita di quella n,1zione. Un profondo pensiero ha mosso il Fnrno,uNG, un austriaco, a studiare minutamente gli avvenimenti militari del ·1866. l i trionfo ottenuto dall'impero austriaco dopo la grave scossa subita nel "8,~8 e 1849, quando o.gni nazionalità in esso compresa parve reclamare i suoi diritti alla indipendenza, aveva condo tto alla persuasione che all'esercito fosse essenzialmente raccomandaia l'esistenza di quell 'impero. Venne la terribile prova del '1859, poi quella ancor più dura del 11866 ·iu Boemia , e l'Impero vinto ormai nella lotta lungamente sostenuta per conservare l'egemonia sulle genti tedesche, obbligato per contraccolpo ad abbnndonare le aspir<1ziooi domioatrici nudrito per più di nn secolo sulla penisola italiana, risorse a nuova e fiorente vita improntata a tendeozè assai diverse da quelle segnite in passato. · Quali soug duaque Je vere relazioni tra l'esercito e le condizioni politiche dell'Impero, se la sconfitta dell'uno ha bensì modificato le altre, rna non l~a uociuto alla compng~ne dell' insieme? Qua li sono le raaioni di tanta elasticità dell'orga,ìi smo1 ::i · Da qnesti concetti rn t;ove l' Au tore e si spinge a scrutare l'indo le deil'esercito, il suo passato storico, l'indirizzo del pensiero. che lo ao.ima, il mondo che lo circooda, gli éser.:iti coi qua li si affronta. Parecchie pagine
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descrivono i mutamenti organici degli eserciti europei nel corso di questo secolo tanto ricco di mutamenti nel campo politico e sociale. Quelle pagine dovrebbero essere lette dai sociologi e tra essi dal Letourneur il più sbrigativo di tutti, i qu:ili, fob_bricando a modo loro la stori:i, finiscono col negare ogni progresso, e quindi ogni vi talità, oI l'organismo militare. ,."* Ma passiamo ol tre, e torniamo al voluminoso libro elle stiamo ora esaminando. Gli arch ivi furono largameuti aperti, almeno per parecd;io tempo, a chi lo scrisse. E possiamo arguire che ciò sia avvenuto quando essi dipendev:mo dall' illustre Arnc\h il quale con tanta liberal ità ue apriva i tesori agli stud iosi. Il Fm &HJUNG vi cercò ansiosamente risposta a varie dornaude, per le quali non la trovava nei libri stampati, e via ,·ia strada facendo, il suo· pensiero andava couceutrandosi di prtlferenr.a sulla fatale lotta comba ttuta nel settentrione e nel mezzogiorno dati' Austria nel 1866. Quanclo non trovò quelio ehtl cercava, o quel tanto che obbisognava al suo spirito indagatore, si rivolse ai sopravviventi, a quelli che ebbero parte ~ostanziale nello storico dramma, od almeno che avvicinarono coloro che la ebbero. . Trovò facile acces:;o presso di loro; li interrogò; ue raccolse numerose informazioni, piccanti rivelazioni, episodi affatlO personali. Il dramma gli si ripresentò alla men te, e lo affascinò; il libro che do,•eva descri rere un· periodo di storia ondò 11ccentrando intol'IIO al punto culminante di quel periodo, a quello che ne era la catastrofe, e il rimanente non 11 pparve SE' non io quanto spiegava l'iivviamento al la catastrofe. Ben più . L'Uomo che si trovò in mezzo alla terribile procella, e noo ebbe mano sufficientemente ferma per dominarla, interessò in modo speciale lo scrittore, cd egli fini col portare in rrnnzi &I lottore il clrnmma psicologico svoltosi nel fondo al l'animo del generale 13eoedeck dacchè fu chianrnto alla testa dell'esercito di Boemia fino al ~iorno della battaglia di Sadowa, e que!l'argomentù diviene predomi nante nel li bro. Se all'infuori del titolo, e non conoscendolo affatto, legges,imo il libro, saremmo for se tentati di dargli uu titolo ben diveri;o da quello che figura sul suo frontispizio , e di ~o5tituirgli, per esempio, questo: Il comandante di un esercito ùi guerra e l'ambiente .
Nè con ·ciò vogliamo trova r diretto nl libro. Esso ii quello che è ; se il titolo,oou si adatta, o non vi pnre clie che l'i si adatti , ca mhiatelo. li libro rimane quello che è, e rome tale rn lello, e in questo caso merit.'\ di essere letto; il ri manente è pura contin~e1~1.a.
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** D'altra parte 01)0 è meraviglia che le narrazioni sloriche prendano -codesto abbrivo. Lo vuole l'indirizzo odierno del pensiero. Il problema .psicologico fu ripreso in esame da un punto di vista interamente nuovo e costituisce uno dei principal• oggetti delle indngini scientifiche pre- . senti : nello stesso tempo In volonlà individuale fu trovala schiava dellem ille correnti che intorno all'individuo tu rbinano. La contemplazione -delln lotta fat~le di colui che invano reagisce contro esse, ed :i lla fine soggiace, attrao come poteva att.rarre ai tempi degli antich i tragedi, greci quando l'uomo era travolto dal Fa10. [n ne5sun luogo quella lotta si manifesta più tragica che nell'an imo rii un generale cui siano affida ti i ,des1ini del sno paese ; quon1lo il suo pensiero sorge cosciente soprn il mondo che lo circonda e la sua volontà uon arriva n dominaì'e questo mondo. · Ciò noi radiamo nel seguire la personalità del Benedeck, come ce .Ja descrive lo scrittore. C'è uon mornle da dedurre? L:i domanda ò molto ardua e coim'.o lge la soluzione del problema che più profondamente turba l'epoca nostra. Piutto,10 ci sareb6e da chiedere: comunque si ,possa pensare circa l:i libertà umana, vi ~ono insegnamenti nei fatti .raccolti con tanta cura, e raccontati con L:into ordine dal FRrnornr-r.? Xon mai la storia è priva di iosegoarnenti; disgraziatnmeate di raro essi paiono pror.cui. ~
,. * Non c'è bisogno di mol ti cenni per richiamare alla memoria le vicende militari del Bcnedeck. Ardito e risoluto comandante sul campo di bauaglia, il Ilenedeck .aveva segnato le migliori pagi oe della sua vi ta militare qui io Ital ia. -Cnrtatoue, Goito e San Marti no, mostrano in lui la touacità nell:i lotta, Mortara lo spi rito d'iniziativa di cui aveva già dato prova in Ga lizia .. Però egl i ste,so non si sentiva capace cli regolare le mosse.di un grosso esercito. Le sue doti gli caltivarouo l'affetto dei soldati; la sua iotrepide.zr.a 1;u l campo di battaglia li traeva ad imitarlo ed a compiere qual111111ue_atto di energia egli chiedesse loro: sul limitato teatro di gnerra della vallata padana sul quale aveva manovrato per tanti anni sotto la guida del suo maestro e duc<:l, il vecchio Radetzk y , e di cui cono:. sceva ogni strad a, ogni albero, si sentiva capace ili manovrare. Su più ampio terreno era men sicuro di sè. L'npinione pubblic.a, · più di
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qualsivogl ia 11ltra causa, suggerì di chiamar lo al la direzione della guerra, principale, lasciando quella della secondaria al l'arcidÙca Alberto, che· rispetto ad essa si trovava in coodizioui analoghe a quelle del Benedeck; la devozione verso l'Imperatore ìudnsse il Benedeck ad assurriere, benchè a malincuore, un comando per il quale non aveva nessuna, · propensione, ·e così si tro rò alla testa del l'eserci"to di Boemia . Laggiù seu tì il bisogno di appoggiarsi a quakheduoo. L'accordo tra Bhicher e Gneisenau nelle operazioni del ·18·1,i era ri masto caratteristico, nei ricordi della generaziùue militare la quale emerse intorno alla metà, del sec.1110. « Spiega colle sue chia'cch ierate la vittoria di oggi; diceva il Bl ucher al Gneisenau, acciochè anche i dotti se ne persuadano. Vicino· al Radetzky stava nel 18)-8 e nel •l 849 l' Hess in analoghe condizioni. L' uno vuole e l'altro rende esegui bile il comando. Ma lTlùHENLOuE: con quella sottile ed elevala critica che è suo merito, nelle sue Lette.re· sulla strategia esam ina a proposito del Giul,1y e del Kuhn che cosa avvenga quando le idee di chi vuole non sono all'nnisono con quelle· di co lui che deve tradurre in .forma con :reta di disposizio ni quella vo-· lontà. li Benedcck fu travùllo da l perrsiero oscillante, per quanto· dommatico, del Krismanic. L'annlisi di ·questo concetto forma la parte essenziale del libro che segue con gran cura gli avvenimenti e gli uomini fi no al momento cui-· minante in cu i il Beoedeck, cosciente testirnou:o della c:itastrofe che an dava preparandosi, scrisse -il famµso telegra mma all 'Imperatore alla vigilia di Sadowa . Rinfrancato alquanto dalla ri:;posta eh.e ne ebbe,. dètte la battaglia, e nelle alterna1,i ve che oramai erano abituali nel-· l'ani mo suo, ebbe ancora uo pensiero di vi ttoria quando ia ru ina era, fatta ormai irreparabi le. Lo scrittort' nel chi udere il suo libro presenta da un Iato il Benerleck che si lenzioso accetta tutl,1 la re,poo:;a bì!itit ·di nna sventura in, cui molti altri avevano colpa, dall'a ltra l'Austria che nell'esame delle passate sciagure si ritempra , e cerc11 uuÒv~ e sicu ra via ai_ suoi destini Le personalità spariscono di nuovo di frou te ai risultati <li , un avvenimento.così com ple,,so come è la guerra. Nelle condizioni attuali e coi numerosi legami che l'esercito ha oggi colla vi ta sociale in tutte le · ·. sue ma nifestazioni, le consegueuze della guerra sono in parte apparecchiate fino dal tem po di pac~, e la preparazione inadeguata dell' im pero, ~ustri~co alla doppia guèrra che fatal mente lo minacciava e che tutta la sua storia lasciava prevedere, ha sui risultati tale importanza da ridl1rre le oscitanze <lel generali:! cui furono allìdate le· sorti ciel prin~ ceipa le eserci to, alla misura di un episod io. La guer ra :;tessa è un, J)
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dramma cosi complicato che sempre meno può manifestarvisi decisiva Ja volon!à di uno solo. Sempre più dunque si rende necessario l'ac-· cordo de! pensiero e delic volontà di ciascuno che Jrn un comando daun capo all'altro dell.i gerarchia, acciocdrè l'azione proceda armonica. e minori sienò gli attriti e per conseguenza gli sprechi di forza. Questo è I' in_segnamento pi ù eflìcace che dovrebbe trarsi da.Ilo studiodegli avvenimen ti di cui di:;corre il. libro del FmEoJuNc .
Nel quale na turalmente non ò ommessa la parte che ri(1uarda la 5ouerra <) combattutasi nel ,J866 in Italia sulle coll ine di Custoza,'sui mon ti del Tirolo e sul mare' di Lissa. Anche per Custoza lo scrittore fede le ad uno dei suoi concetti fondamentali, segue il geoer/l le ed il suo capo di stato maggiore, l'arciduca Alberto, ed il genera le John. Anzi viene a pi ù decisa conclusione, Cerca di distinguere la parte dell'u no e quE:lla dell'a ltro. Dà al generale i~ ?eni.ale pcn~iero di raccogl iere fi no all'ultimo battagl ione per portarlo.in lrnea, al suo capo di stato maggiore il merito di avere, calmo , ra t. tenu to sul campo di battaglia le riserve fini!hè non eni opportuno il· morneuto di lanciarle. Dopo le pubblicazioni nmcial i e non ufG ciali, dopo gli studi minuti, pubblicati sulla giornata di Custoza, nessun partico lare è rimasto nel.· l'ombra . L'A . ha trovato modo di seguire le parole del generale au striaco, valendO$i delle ri relazioni di un benedeltino, il Dndick, che si trovava al quartiere genera le e pubblicò i rico rdi di quanto vide in Irnlia ne1 ,J866. Poca cosa del reslo se si lim itano a questo che l'Arciduca possa aver cr,3duto cli avere interamen te sorpreso gli italiani . In tanto col portare la sua aueozione quasi intera mente sopra quauto avviene da lla parte degli austriaci e col l'accennare appern a ciò che fecero gli ital iani, il racconto della battaglia risulta alquanto monco e i risultati non son0, ben spiegabi Ii. La battaglia fu data dal comando au:;triaco con uu concetto e fini to con un altro. Attrarre gli avversari e separarli dai ponti e dalla linea di ritirata fu il concetto iniziale facilmente sventato dal la opportuna puntata della 3a divisione dalla sinistra del Mincio. Ma l'A. dice che la battaglia invece di prendere la piega voiuta 'd1ill'Arciduca e dal suo capo di stato maggiore segui le sue leggi naturali, soprattutto perci1è il La ~fa rmora uon intendeva di dirigersi all'Adige come era preveduto~ ma bensì di 0ccu pare solid amen te le col line tra Peschiera e Verona -
LEGGENDO 1002 • E allora dorn sta la sorpresa riuscita -~Il'Arciduca? Dopo le iina invece il comando austriaco risoh,ette di fare tutto lo sforzo su Custoza · Ciò si sapeva, ma non bene risulta dalla lettura del racconto come sta nel libro, e se non lo si sapesse da altre fonti, come andò . che quello sforzo, fatto a caso ripensato, e dopo di aver comba ttuto per tutta la mattiaatll , riuscì. Lo scrittore accenna ai tetri sentimenti per i qual i il Della Rocca credette che le due divisioni di cui disponeva fossero necessarie -per coprire la riti1·at.a. E ben a ragione l'arciduca Albeno che :weva lascia to solo un reggimento di ussari ed ua battaglione a fr?nteggiare {;ial diai, disse più tard i: - Non so se mi sia riserbato di -avere ancora il supremo com;ndo in una fnt~ra campagna di guerra; rna se avrò quella sorte, so con piena convinzione, che io impiegherò fino all' ultimo ·uomo di cui disponga, tutti nella direzione de(\isiva.
*"" * Prima di lasciare i due volumi, nei qi.Iali nitri potrà raccogliere merosi aneddoti, episod i, detti, e via di seguito, di cui alcuni apparve'ro oià su alcuno dei nostri periodici, non è possibi le di passare sopra al ri~ordo dt un fatto poco noto. Poco tempo dopo la vittoria di Lissa cioll il 2,\. settembre successivo al giorn0 della battaglia, il Tegethoff fn improvvisamente sollevato del comando ed incaricnto dì un viaggio al l'estero per lo studio delle lloLLe straniere. Questo allontanamento fu considerato come una mezza punizione, senza che sia stato mai ben cono· ' scinto il motivo per cni ess; ebbe luogo_. . T ra le chiacchiere fotte allora dn i giornali corse anche questa, che la ,,'pesa fatta da ll'amrnirag!io per commemora re coi suoi compagni d' arme con un banchetto a bordo del Ka·ise1· la battagl ia di. Lissa, sia stata oggetto di grave disapprovazione da parte del ì\'linisteeo -incaricato della ~onta bi lità, di che sia venuto disgusto nel TegetthoIT che non si tenne d11 I manifestarlo senza ritegno alcuno .. Dopq_ di ciò sarehhe stato consigliato -ad allontanarsi per qualche tempo. La storjella non ebbe conferma ni: fu smentita. li viaggio del Tegetthofr ,1 1l 'estero, ove ricevette segai di fonda considerazione, fauo 11 ll'indomani di nna batt.,glia che segnerà 11 -suo nome in modo incancellabile nell a' storia della guerr~ navale colpì rauenzione dei contempor11nci, e fn interotto nove mesi più tardi quando, :avvenuta la terribile catastrofe di Queretaro, l'Imperatore incaricò il Te· getthofT di ripona re in 'patria la salma del fratello. Non sarebbe possibile che l'idea dello sfavore, e per conseguenza la storiel la che vi è connessa, fossero nate nella fantasia dei soli ti che hanno bisogno di cercare la r~giooe a quanto vedono, e quando non la trovano di immaginarla a
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-seconda della loro portata? Il rinnovamento della marina austriaca può bene giustificare il giro in Èuropa dell'illustre personaggio cui esso ·sarebbe stato affìdato,. e il delicato ufficio commesso al Tegetthoff dimostra sufficientemente la stima che avevasi di lui . ,.
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Lungo è questo esame dei due grossi ed elaborati volumi del FamJUNG, -eppure essi sono appena sfiorato, e lascio ad altri il cogliervi più am- , . piamente. La sua lettura è facile, pian,, e piacevole; l'interesse che -desta grandissimo, il punto di vista nuovo, e certamente completa quanto tìoora fu scritto sopra un periodo considerevole nella storia contemporanea militare.
. A questo medesimo tenore di narrazione appa rtengono i libri del fran-cese CHUQUET, uno scrittore mili tare recente che ha cominciata la sua -carriera nel ,f884 con ua libro sul Chanzy, e via via ha rifatto in parecchi volumétti la storia mi litare dell'epo.cn della rivoluzione francèse, e quella della guerra del 4870 e 1871 . L' una e l'altra a traverso gli eserciti che si oppongano alla invasione straniera, gli danno mezzo di vedern lo spirito delJa Fra ncia e di rappre-seutare l'amore patrio e il coraggio. Questa rassegna bibliografica ebbe ·occasione di parlare largamente di questo $Crittore a proposito di un · ·suo libro sul la giovinezza &i Napoleone, li brio della esposizione, l' abbondanza dei particolari e sovratutto l'ordine del racconto, ciò che i J<'rancesi con pàrola riassuntiva chiamano il lib-ro rende facile la lettul'a ilei 'volumi del CHUQUEI' . Egli volgarizza, secondo il vero significato . , -del la parola, i ricordi di un periodo, che i Francesi si sono fol'zati cli mantenere sem·pre vivi come eccitamento alla vit.a, e im1)ll lso a Ila gl'anùezzn . Il racconto del passato in tutta la sna renltil, qua le esso fu , colle ,sue debolezze, coi suoi slanci, coll,~ sue glorie, coi suoi dolori sembra 1 ancora oggi agli scrittori francesi utile a conservare trn i loro com patrioti lo spirito guerriero che li rende rispettati in Europa. In questo ordine di idee hanno origine i libri del C11uQuET e sarebbe ·desidei:abile che anche presso di noi sorgesse uua letteratura improntata allo stesso spirito, e richiamandoci all a con?scenza della nostra vita nazionale, ed alle bel le pagine dei generosi sforzi per essa compiuti anche sui campi di battaglia ci insegnasse ad apprezzare meglio il nostro passato, ed a preparn rci alle lotte che via via i nostri destini vanno preparandoci. · 1
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11 CttuQuEr nel s11 0 intelligente e sagace amore di patria non' ripudia, ricordi men piacevoli del passato, ma vi coglie gli insegnamenti di cui essi possono essere fecondi. La vita delle nazioni come quella degli individui dovrebbe essere un contin uo miglioramento, dovuto ll'lla illuminata coscienza delle proprie facoltà ed all'esame spassionato cleile proprie azioni, e l'execls-ior deve provenire da uno sforzo r.ontinuo dell'a. -· nimo. In ciò la storia può foroire utile ainto : essa è rivelazione della coscienza irnzionale, e disgraziato è il popolo che non lo comprende o mal lo comprende ritenendo la storia una formale manifestaz_ione del l'arte enu lla più. I li bri del CuuQLlET, e quelli che 8ppartengano- allo stesso ordine di idee, non sono d,a . considerarsi come vere ed esclusive esposizioni tecniche della storia della guerra, od erud iti narrazioni dei movimenti degli eserciti . Mirano anche all'animo che muove qoegli eserciti e forse più a quello che alle loro operazioni. Tendono cruindi a riempire una pagina molto trascurata nell'arte della guerra, quella che riguarda la psicologia militHre, ,1ppena accennata dai . trattatisti passati, e lasciata in generale alla esperienza di ciascun indi- viduo. È quello un campo quasi Yergine rella scienza della guerra, ilquale necessariamente a c::msa del l' indirizzo preso nell'epoca nostra dal. ' pensiero sarà quanto prima abborclato: Speriamo che· i pionieri siano pen$a tori i quali alla mente uniscano il cuore nelle loro ind agini. j_
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L' .Hlante delle battagl'ie che pubblica a Lipsia il maggior generalev. ST.IWN&r.G (Schlahten-.Hlas) nel suo 5:~ 0 fascicolo testè venuto in luce, pubblica in dieci pagine di testo con un pi,,no, due schizzi e due cartinela descrizione degl i ostinati combattimenti di Susa, Sommacampagna e Custoza il 23 e 2,1, luglio 18i8. Gli stessi sui quali la Rivista ha in passato pubblicata una eccellen te esposiz~one dovuta al l'abile penna det generale 7.ANELL J. . Lo stesso Atlante a suo t.empo ·ha pubblicato la descriziorie e le carte· riflettenti non solo i combauimenti e le battaglie dell a guerra del ·184-8, ma anche di quelle del 1859 e del ·1866. Torneremo su questa pu bblicazione che riassume tanta parte di storia milit.are. 1
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** Infine prendiamo nota tra i libri stampati in Italia e pervenuti a questa Rivista due raccolte di poesie. Una di esse del M. A. FONTANA intitolata I Caw,,lieri d-i Sa·voi a. Una serie di sonetti nei quali è tostretta , e spesso
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-cost~pata, la storia dei principi di Cas" Savoia. Nnturalmeute per leggerli bisogna conoscere i ,fotti cui essi alludono, ed allora non si capisce perchè. si debbano leggere i quattordici · ver6i in coi ad essi è alluso. Rimane l'arte del poeta : e la conoscenza del dizionario è molta, il suono ,dèlla p~rola grandissimo ma spesso, e più di quanto occorre, spinge il poeta ad inventare le' parole e talora per amore della rima. Pompeggia, ,citlc1trante, innostrci, /.'algida marea degli stagni e dei laghi, l'alpe -che ha ce~so il fianco alle torme infeste, l'elce che s(rondas'i, ci sembrano ard1_tezze troppo numerose in una sNtantina di pagine, compreso 11 froutesp1zio, il motto e l'indice. . - D'altra p_arte l'onda sonora della poesia non manca , ma spesso man-cano gli articoli per amore del verso con la solita libertà concessa ài poe~i . _Ad OJni modo . grnndissinio è l'effetto del poeta per· questa nostra I talia 11 cui concetto da Giulio Cesa re, per Dante e per Mazzini passa nel _cuore agli ita.liani e fu fatto cosa viva sotto gli auspici e per opera dei principi celebrati da l poet!i. La grandezza di questo p~n,srero vale a sanare i peccatucci dei versi se fossero anche molto più numerosi. Altri vers i appaiono nel volume Nu.o-i;i Cànti del principe di .Monte-. negro Nicola I, tradotti dal tenente BABBAnrcu , e pubblicati dal Voghera. La traduzione ha dovuto vincere mol te difficoltà per mantenersi ·fedele al testo originale e prendere contempo raneamente la fo rma del verso ed in ciò va da ta' lode al trndut.tore. . · La poesia ci conduce in un ordine di idee nuovo affatto alle nostre orecchie, se non vogliamo rammentarci dell 'Omero e dell'Ossian. Sono inni ò ricordi della recente lotta religiosa e politica sostenuta dal Mo~,tenegro per difendere la p~tria contro i Turchi. È loro scopo il marcare profondamente nel cuore delle tribù mon teoecrrine il ricordo dei oforiosi fa tti compi~ti dagli uom ini che hanno cont:so la parte del lo~~ paese .al!a _soverch ,ante pressione dell'invasiùne turca e prepara to i futuri dest1111 che sono certamente serbati nella stùria al i\ionteneo-ro. · Per fin ire annunciamo il libretto ora giunto del Nrc~r.ETTr ALTIMARI (edito presso il Voghera) l soldati d'Italia, con illustrazioni riflettenti .alcuni epìsod( dttlla guerra d'Afric.a .
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NOTIZIE POLITIOO-.MILIT ARI
Sedati o repressi nella prima quindicina di maggio i tumulti e le sommosse cha ·funestarono tante città e terre d'Italia, con minaccia non solo · all'ordine sociale e alle istituzioni che ci reggono, ma pure ali' unità della patria, l'Italia pensa ai casi occorsi, misura il pericolo. superato, esprime la sua gratitudine :i. coloro cui deve Ja propria sulvezza, indaga le cause del fenomeno inaspettato, studia e discute i mezzi per impedire· che si ripeta altra volta. Tutti questi argomenti, trattati sotto tutti i rapporti, con va rietà di. tin te e d'intonazione secondo i diversi caratLl'll'i degli individui e dei partiti , furono il tema dei discorsi nei circoli po litici e militari e degli articoli della stampa periodica durante la quindicina; sarebbt1ro stati il tema obbligatorio delle di.scussioni parlamentari se il P&rlamento non fosse stato, chi uso. È naturale. · Come r1uei che eon Iena. affannata. Uscito fuori dal pelago alla riva. Si volge all'acqua perii:liosa o guai.a,
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così fa oggi l'Ital ia. Nella molteplicità dei giudizi sulle cause e le responsabilità del passato· una cosa salta all'occhio: l'unanimità con cui gli uomini di tutti i partiti non sovversivi deplorarono l'aberrazione di t:inta parte delle nostre popolazioni e stigmatizzarono, come un delitto coutro la patria, l'opera di quei, fo rsennati che, profittando di un maléontento occasionale onde s'erano spinte ad eccessi le popolazioni di alcune campagne, suscitaroao ad eccessi maggiori la plebe di cospicue città. Questa unanimità di giud izio fra gli uomini intell igenti di tutti i partiti o"nesti è accentuata in uua lettera di Menotti Garibaldi ad un suo vecchio commilitone, nella quale, accennando ai fatti di Milano è detto : , la. , camicia rossa si unirà, occorrendo, ali' e.sorcito per difendere l'integrità. , della patria , .
Un altro punto su cui tutti gl i italiani sono unanimi è ueffli encom ialla condotta dell'esercito. Questi encomi vanno dal comandan~ di corp~ d'armata al soldato. 11 paese ha toccato co11 mano che, se nei bassi fondi della società vi sono fo rze ana rchir.he ca paci di scatenarsi in dati momenti e mettere tu tto a soqr1uadro, vi è pure in ma no al Governo una forz:i di gran lunga s?p~riore, unn forza virtuosa e irresistibile, cui tutto piega, e su cui si puo la re pieno assegnamento. pazienza de~li. uflì~iali e del_la truppa, impassibili davanti agli insulu della tu rba nderoc1ta , fermi sotto il 0O'randinarc delle terrole e der sass_i;_ la disciplina per cui tranquillamente, sebhene col cuore ~traziato 11_bb1d1van1> al l'ordin e di far uso delle arm i, ogni qualvolta la necessi tà d1 fr_enare v,~ndal1s~i ?d i~pedire che la plebaglia avesse il sopraven to, obbl1gar:ino I super1or1 ari impartire quest'ordine, rivelarono al pubhlico tult~ _l'elUcaci~ ?ell'~d ucaziooe mi litare. .Mostrarono che, per quant-0 ~ p_art1t1 sovver~m abb1:ino cercato di far breccia della compa()'ine dell'rserc110 , non vi sono riusciti. cl Si_ vide _che l'i uflueoza dell'educazione ricevuta in quartiere dura per molu noni anche dopo averlo lascia to e si mantiene nelle classi in con gedo; dil!'a'.ti i richiii maLi ritornano e, appena indo;sala la giubb:1 del soldato, ndrveugono i soldati d; pri ma. Si vide che l'e;ercito è 111 base inc.~ol labi_le su cui pc,sano le istituzioni dello Stato, l'ordine della società e, l 101egntà della patria. Quindi' un~ corrente di sim p~t1~ per l'eserci to si svegliò da un capo,. ali altro d Italia; una corrente dr simpa tia che ricorda i 0O'iorni delle cam- · pagne per l' ind ipendeora. . I d'.sgraziati eventi dell'ultima ca mpagna d'Africa, l'immeritata scoufi tta .d~ Adua che a tanti uomini pol itici, anche fuori dei partiti sovvers1v1, porse occasione di denigrare l' esercito, furono dimenticuti · 0• almeno s'ebbe la prova di fotto, persuasiva più dei raoionamenti ~he 11 tutto posson~ attribuirsi, fuorcbè a mancouza di valor: e di disci~lina nell 'esercitò. . ~nsomma, uu vero ri volgimento, un riusavimeuto è av venuto nell'o-· P1?'.oo~ pubblica in Ital ia rispetto all'eserci to, rispello alle istituzioni milttarr e, per quanto nbbiamo detto e quanto siamo per dire, non po-trebbe essere più giustifi cato.
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ioo9 La distri buzione di grano ni comun i indigenti, ordinata dal Governo, ma compitasi sotto gli auspici del Ministero della guerra e per mezzo de' suoi fonzioaari, è un atto altamente commendevole perchè, provvedendo alla mi seri:i vera, fece subito rientrare nell'ordine coloro che solo per rabbia di fam e n'erano usciti e tol se ogo i pretesto ag li altri. Prirna si distri buì il grano dei magazzini militnri, poi si ricorse alle compre sia per ulteriori distribuzioni, sia per rifornire i magazzini ste5si, e tutto procedette cosi regola rmente, da evitare perftoo le critiche della stnmpa e le lago anze di un solo fra i rnnti comuni iotércss:1ti. NOTI ZIE POLITICO-MILITAR!
:SOT!ZlE POLITICO -M ILITA Rl
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• * I comandanti di corpo d'armata secondo.ti da tutti i loro dipendenti resero al paese servizi incalcolabili; coloro tra essi che nssunsero la reu(Tenza cli prefeuure, quelli nominati Begi Commissari straordinari neT" paesi in cui fu proclamato lo stato d'assedio, disim pegoarono il loro compito in modo su periore ad ogni elogio e mostrorouo vere qua,1ità di uomini ùi Governo. Fra questi emerse specialmente il generale 13ava-Becca1·is, regio_ con~missario a :\lilano, cui la sorte assegnò un compilo più grave e più d1f,tìci le che 11rrli altri. Come la prontezza dell'intuito e la rapidità ùell'esecuziooe furono le . ca ratteristiche della sua azione militare così nn allo sentimento dcll:i responsabilitù, accoppinto a raro tatto e flua percezione, improntò la sua azione civile. · Le di lui lettere all'arcivescovo di iiilaoo, :1i vescovi e ai parroci ,della Lombardia, quelle ad alcuni deputati, i sobri ma efficaci ordini del giorno e proclami alla truppa, da cui è bandita ogni ricercatezza di parola Cl)me ogni iolìngimento d'animo, rivelarono nel gener:ile 13:ivn, non soltanto l'uomo d'azione, ma anche l'uomo di pensiero, l'uomo cli cuore e che conosce il cuore umano. Al genera le Ba va ed a suoi colleghi l'eserci,o ed il paese devono imperitura gratitudine. Nè minore gratilUdine si deve a chi nei tristi giorni de!le sommosse resse il .Ministero della guerra. Esso in quei giorni fu l'anima del Governo; da esso pDrtirono le principali disposizioni che riconrlussero in Italia l'ordine e la tranquillità. lira <1ueste è da tutti lodata e amìniratti, come un atto di genio la chiamata alle arm_i, dei co~iddeui rerrovieri. -Questa chiamata assicurando il se.rvizio ferroviario da minacciati gravissimi scioperi e quindi la celerità de( movimenti cl i truppa per schiac·ci·are le rivolte prima che pigliassero campo, questa chiamata scongiurò un vero disastro. E tuttociò senz.i costo di spesa; ·perchè i ferrovieri richiamati erano già tutti in servizio presso le ferrovie, e il richiamo alle 11rmi gl'in-chiQdò nl loro posto; perchè la gran maggiora nza, se poteva essere cre-duta disposta a scioperare, subendo a malincuore la volontà di pochi fa·Cinorosi, si era certi che non era egualmente disposta a dise1·tar e. _ Il vincolo militare imposto al personale ferroviario liberò in pari tempo le ferrovie da uno sciopero e i ferrovieri qa una tiranni a, ecco perchè .abbia mo detto che fu r1uasi no colpo di genio.
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La gratitudine degl' italiani per l'ese rcito non si limitò a p~ rol11, ma si tradusse io atto; prese per co,ì dire nn'espre~sione pnuica . Ali' indomani della provvidenziale repres,ione e precisamente nella ciui, ch'era stata il campo principale della sommossa, s'a prirono sottoscrizioni per le famiglie povere dei militari richiamati sotto le armi, e iu poco tempo fu raccolta una cospicLJa somma. L'e.;empio cbue immcdintamentc irniwtori da un capo all 'oltro d'Italia; io ogo_i cittò in ogni sobborgo s'apri rono sottoscrizion i e si coprirono di firme; cùn~igl i provinciali e municipal i, istitu ti, sodalizi, privati a ppartenerrti a tutte le classi dell11 società fecero a g~ ra' per esprimere, in questo modtl, all'esercito la loro sim patia. A c:ipo della patriottica sottoscrizione figura con centomila lire S. M. il Re, La questione Jei 5occor.;i alle famiglie povere dei richiamati sotto le armi è questione antica ed attrasse più volte tutta l'nttenziooedei ministri della gut>rrn. La uecessità di que:;ti soccorsi ,'-l una cousegLJeoza inel'illtabile della natura degli eserciti moderui, della costitu1.ione uelle moderne società. Non si tratt:1 di volontari o di mercenari che non lwono radici in p~ese.; si tratta di cittadini strappati alle famigli e. Il mi lit11re cli truppa rich iamato alle armi , sia per tutelare l'ordine pubblico, sia per difendere la patria di fronte allo straniero, sia anche per sco po di semplice istruzione, dev'esseresnfficieu temeote tranquillo come lo è l'ulnciale - su lle sorti della propria famiglia; de~'cssere certo almeno che la sua fa miglia non morrà di fame. Nou è gi usto , uoo è prudente che il peusiero di lasciar la famiglia nella miseria tormenti il richiamato al momento del suo distacco; non è giusto n~ prudente che questo ponsiero debba perseguitarlo per tu tto il tempo ch'egli resta sotto le bandiere. Di ciò convinto e persuaso il cessato t\'lini$tro dell3 guerra, genera le P~lloux, aveva studiato profonrlamente la questione ed anche preparnto 65 -
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un • apposito progetto di legge da presentarsi al Parlamento; ma, col vento che tirava decisamente avverso al le $pese militari e a tutte quelle cl~e paressero avere una lontana relazione con esse, 001;1 ven.ne mai il . momento di presentarlo. Più fo rtunato a questo riguardo fu l'attuale Ministro, gènerale San Marzano, che, dopo la burrasca delle sommosse, trovù il vento cambiato e seppe opportunamente e $aggiamente profittarne, per emanare, il 20 corrente, una circolare in. cui si riconosce alle fam iglie povere dei militari testè richi~mati sotto le armi il diritto ad uri sussidio giornaliero, e si stabiliscono le norme per la relativa distribuzione. Egli è vero cbe questa circolare provvede solo per le famiglie dei mibita·r i testè richiamati ; nè potrebbe essere altrimenti ; per un progetto d: indole· generale e permanente cì vorrebbe una legge; ma è già un gran passo l'avere stabilito il principio, sia pure per un caso speciale; dopo questo possiamo essere tranquilli che il prov vedimento di indole generale e permanente verrà.
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Or ecco un sunto della detta circolare: Hanno diritto al soccorso la mogl ie del militare richiamato sotto le armi ed i figli che nel giorno stabil ito pel richiamo del loro padre non avevano ancora compiuto 'lr> anni di età. · Possono tuttavia avere diritto al soccorso anche· i figli che in qriel giorno avesrnro già compi~ o l'età di 15 anni, purchè sia comprovato, coD certificato medi co vidimato dal sindaco, ohe sono inabili al lavoro. Hanno pertanto diritto ai soccorso la moglie ed i fig li dei militari testè richiam11ti , de lle classi ,1870, 7·1 e ,72 ascritti ai carabinieri reali, della clas:;e ,1873 ascritti alla fanteria di linea, bersaglieri e persona le perma~ente dei dislretti, della classe 1873 .e 7,i ascritti agli c1 lpini, alla artiglierria da costa e da fortezza ed al genio, escluso il treno. · Non hanno diritto al soccorso la moglie ed i lìgli dei militari testè richiamati ed :1scritli al personale ferroviario, tenendo conto che essi, nonostante il rie hinmo alie armi, hanno continuato nelle lor0 abituali · occupazioni, nelle stes$e sedi in cui prestarono servi1,io e percependo gli stessi stipend·i cht1 prima percepivm10, di guisa che nessun d:10oo e. spcstamento d' interessi è derivato alle loro· fami glie, dalla chifmata rntto le armi del capr.
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I soccorsi giornal ieri sono stabiliti come in appresso: Nei capiluoghi di provincia· e di circondario, per la moglie L. 0,50, per ogni fig lio di età inferiore n ,15 anni {ovvero anche di età superiore, ma inabile ;1l lavoro) L. O,z5. Negli altri comuni il soccorso giornaliero è di L. 0,40 per la moglie e di L. O,~O per ogni figlio che si trovi ,nelle condizioni sopra indicate. Ln concessione del soccorso è subordinata alla constatazione del bisogno della moglie e dei figli dei richiamati . Questo soccorso verrà corrisposto dal giorno che il militare siasi presentato al distretto, alla legione od al magazzinci cli battaglione. Nel caso cli morte del richiamato, avvenuta mentre era in servizio, o nel caso che (1 militare ritorni in famiglia inabile al lavoro, il soccorso continuerà_fino a tu~to il novantesimo giorno da quello in cui il militare richiamato avrebbe dovuto far ritorno al comune di residenza, o vi è rientrato inabile al lavoro. Pei rriilitari ric~verati all'ospedale e che ne escono abi li, il sussidio continuerà fino a tutto Fottavo giorno della loro uscita d1dl'ospedale.' Nel caso che il militare, la vedova e gli orfani di esso minori di 15 anni acquistino diritto a pensione, il socr,orso continuerà fiùo al giorno precedente a quello della decor,:enza dell a pensiono. Il comandante del corpo cui appartenga il militare richiamato, morto quando era in servizio, o divenuto inabile al lavoro, ne informerà il sindaco del comttoe interessato perchè disponga par la continuazione del pagnmento del soccorso. Quando, per una ragione qualsiasi, il militare richiamato sia inviato in corÌgedo prima degli altri del la sua classe, si dovrà pure dllrne avviso immediato al sind:ico perchè provveda per la cessazione del soccorso. Il soccorso già accordato cesserà quando risulli che la famiglia a cui fu concesso nòn è strettameute bisognosa, o ,quando il mlliwre richiam11to sia dichiarato disertore o cond,rnnato :il carcere od a pena maggiore. . . Segue la circolare specifi cando mmulamente quanto debbono fare i corpi ed i sindaci per la concessione dei soccorsi, per il loro pagamento, per il rendiconto e rimborso delle spese. Di tutto questo noteremo soltanto che l'importo dei soccorsi è a carico a·e1 bilancio àella guerr; , la spesa che potesse occorrere per effetlnare il pagamento dei medesimi, sarà a carico dei comuni. Essi anticipano _le somme per il pagamento dei soccorsi e ne ricevono poi pronto rimborso dal distretto militare.
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Questa cir:colare fece in paese la ·migliore impressione; essa avrà per effetto di lenire molte miserie e sollevare un coro di benedizioni da tante povere famiglie.
Vennero pubblicate alcune varianti all'istruzione relativa agli ufficiali in conged,o che risultino sprovvisti di uniforme o irreperibili. Vennero avvertiti i corpi che ai militari richiama ti sotto le armi e già investiti d'impieghi special i spettano gli as,egni Jìssati pel rispettivo impiego solo quando ne vengono ad occupare i posti vacanti in relazione agli organici in vigore. Analogamente a quanto venne altra volta disposto, il Ministero ha determinato che anche agli uomini delle classi testè richiamati alle armi, i quali si _t.rovioo avfir diritto alla medagl ia d'Africa, essa venga . distribuita colle norme in vigore.
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*"'* Fra le altre più importanti disposizioni d'indole militare emanate . nella qnindiciua notiamo le seguenti: Il Ministero ha determinato di rinviare ad altro tempo, che si rt· serva di stabilire, la chiamata alle armi per istruzione dei militari di 1a categoria della classe •I 871, indetta per il giorno 22 CClrrente n~l1' isola di Sardegna. · Furono pubbl icati i cambi di ~ede degli stati maggiori di brigata e 1iella compagnia dei reggimenti del genio, coll'indicazione delle epoche in cui dovrann'o aver luogo. Fu pubblicato un R. Decreto che estende al persò~ale inferiore ci vile e tecnico siibalterno, dei depositi di allevamento cavalli le disposizioni relati ve al cclrnpenso dovuto agl'impiegati civili trasferti da una ad aH.ra sede permanente. Venne mutato il nome a taluna delle opere di fortificazione di Roma. Vennero pubblicate le norme per il trattamento di viaggio degl' inscritti di leva nel movimento generale del loro invio dai distretti militari ai corpi. Queste norme comprendono : •I O il vettovagliamento degli uomini e indennità di viaggio; .2~ le stazioni di vettovagliamento. , Vennero prorogate le operazioui per l'esame definitivo ed arruolamento degli inscritti del la classe 1878; cioè il Mi:.iistero a modificazione di disposizioni precedenti ha determinato che le sedute dei cousig.li di leva per I' esarne definitivo ed arruolamento degli inscritti abbiano principio in tutti i circondari il '13 luglio, anzichè il ·1° giugno. Venne pubblicata l'elenco delle facilitazioni di viaggio nei trasporti dei nazionali residenti all'estero, chiamati io Italia per la leva o per il servizio militare, a norma della convenzione stipulata fra il Ministero della guerr:i e la Società di navigazione genel'ale it.ali:rna, pei_ trasporti miht.1ri sul mare. Importanti disposizioni, che la ristrettezza dello spazio non ci permette di riportare nè di riassumere, furono emanate circa la dipeilden.za e la re$idenza degli ufficiali in congedQ (ufficiali in· posizione ausiliaria, di complemento, di milizia 1erritòriale, di riserva, i·u disponibil ità, in aspettativi,) e circa ·1e destinazioni , degli ufficiali di com- · plemento.
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Il 28 nrnggid, in seguito il disaccordo tra vari Ministri sul programma di governo, I' iutiero Gahinett.o diede le sue dimissioni che J'urooo rassegnate dall'on. Rudini, presiden te del Consiglio, nelle mani di S. M. il Re. Sua Maestà accettò le dimissioni ed incaricò lo stes~o on. Rudinì della formazione del nuovo Gabinetto. Lei crisi fu insol itamente breve. Il ·I O giugno il nuovo Gabinetto era già com posto come segue : Pres'idenza, 1:nterno ed 'i.nteri1n dell' agricoltwi·a, marchese An tonio di Rudini, deputato; Aff'a:1"i esteri, marchese Raffaele Cappel li , deputato; Grazia, qiust-izia e cidl?', avv. Teodorico Bonacci, deputato; Finanze, avv . Ascan io Branca, deputato; Te.~oro, avv . Luigi Luzzatti, deputato; Guerra, generale Alessandro di San :\forzano, sena tore; Marina, vice-amm iragl io conte Napoleone Cauevaro, senatore; Jstrtiz1:one putJ!Jl,ica , prof. Luigi Cremona,' senatore; Lal'JOri p·ubblici, generale marchese Achille Afan de rtivera, deputato; Poste e telegrafi, avv. Secondo Frola, deputato. · Rom~, il 28 maggio •I 898. ,:i;, .
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BRIN
La morte tolse quasi ina$pettatamente all'Italia nel mat tino del 24 maggio 1898 Benedetto Brin, ministro della mar ina e costruttore nayale di fama più che europea. Egli era torinese, nato il 17 maggio 1833. Uscito ingegnere dalla Università, dé.lla sua città nel 1853, salì di passo in passo tutta la carriera del genio navale, fino al grado di ispettore generale cui arrivò nel 1880 (1), accompagnando il rinnovamento del mater iale della n ostra marina da guerra attuato secondo. il pensiero voluto dal Saint-Bon, quando con somma audacia potente intuito del fnturo si sbarazzò di. vecchie ed inutili navi per porre su, nuova e feconda via la marina italiana. · Questo pensiero si riassume facilmente nelle due massime fondamentali: costruire navi da guerra tali che}quando escono dal cantiere, pei· il complesso delle qualità nautiche e militari superino tutte quelle esistenti - emancipare la costruzione delle navi da guerra ed il loro armamento dall'ind,ustria:
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(1) Allievo ingegnere 28 agos to 1853 - sotto ingegnere 1i :l' classe, 5 maggio 1856 - di {", il 6 gcmnaio !860 - ingegnere d i 2• classe, H aprile 1861 - di 1•, il 3! ·roaggio 1865 - direttore delle costruzioni n,tVìLli di 2• classe, 8 luglio !868 - di i", il :H ottobre -!SH - ispettor~ delle costruzioni navali, 22 ottohre 187t. - ispettore in capo, 6 .gennaio i8i6 - · 1lil'ettore generale ciel genio navale, i9 set.tcmbre 1880 ~ in r1osizion~ au:ilia ria·, per sua domanda, t, genn~io l.89',. · Fu chiamato a l Miai~tero della marina come capo 'divisione il 26 luglio l863 e direttore delle costruzioni nàv111i del li dipartimento marittimo il 6 marzo !.873, Mi nistro della marin,i trn il 25 marzo l.876 e il 24 marzo J.878, poi membro <Jel consiglio supe. riore cl i marina. Oi nuovo ministro di 111arina dal :12 ottobre 187S al i9 <licembre ·1878, dal 30 marzo -188~ a l '.> feb braio 189:! e 'dal tO marzo 1896 e tlegli atTari esteri (lai 21, maggio !892 11.ll' 8 d icembre J.893. ·
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straniera, rendendo g radatamente capaoe l' industria nazionale di provvedervi per intero. Questo programma riempie la :vita operosa del Briu: la sua esecuzione affida il suo nome .alla storia dell'arte navale. Nel costruire una nave da guerra gli uomini che inaugurarono nel 1873 col Duilio il rinnovamento: della flotta da .guerra italiana, il Sa.ìnt-Bon ed il Brin, stabilirono come principio che la nave posta in cantiere non dovesse solamente rappresentare il più perfetto tipo di quanto si cono·s ceva in quel momento in cui essa era progetttLta e disegnata, ma che tenendo conto dell' indirizzo del pensiero e delle esigenze dovute all'applicazione di nuovi trova.ti scientificÌ sagacemente compresi, essa precorresse nelle forme, nell'armamento e nella potenza quanto potevasi attendore nei futuri dieci anni in fat to d i oostruzioni nava li. Insomma parve s upremo ed unico desiderio che la nave da gL1erra ideata, dovesse sempre essere la prima sui mari in potenza ed etlicacia una decina d'anni dopo che usciva dai cantieri. Era pensiero degno del genio intuitivo d i uua mente italiana. L a nave così concepita doveva goderii dr tre qualità, essenziali : essere veloce tau to da esser padrona di manovrare più celer~mente di qualsiasi altra nave conosciuta essa potesse .aver di fron te, e conservare la libertà di rimant1re o di sfuggire al combattimento: avere tal capacità di approvvigi onamento da essere aidonoma per il maggior tempo possibile, cioè da d isimpegnarsi dai magazzin i del carbone, e da r imanei-e, a suo heneplaci to e secondo che le condizioni lo im pongo~o in alto mare, lontana da essi : esser e forte da soverchiare coi suoi mezzi offensivi e difensivi qualsiasi rivale. A queste tre doti cercò d i soddisfare il Brin come ingegnere navale; combinò forma e impulso per procacciare velocità massima alla sua creazione, le diede capacità di contenere carbone e sorgente d i forza quanto fu possibile perchè corresse padrona i rnari, la difese c01i corazzature temperate da scompartimenti stagni per renderla,, se non affatto invulner>abile, almeno insensibile ai colpi; la munì di formidabi li artig_lierie, e gua:ò.d' ebbe conciliato questi t ermini così
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BENEDETTO ll!lIN
llENEDE'l'l'O llli!N
contradditori, d isse alla concezione sua: va e sii potente, veloce e sovrana, e il Duili o uscì sui mari e colpì di meraviglia tutti i marinai intelligenti del mondo civile, il DuÙio che fu la prima grand e opera del Brin nel 1873 e l'ultimo suo pensiero, quando in questi ultimi tempi parve necessario di ringiovanirlo. Corrono presto i tempi anche per le navi da, guerra. Il .Duilio mise su una nuova via le costruzioni pavali': e via via nel cercare nuove e più adatte soluzioni ad un problema, . che voleva unita l'agilità, la robustezza, la capienza e la leggerezza, da principio si pensò di dare il sopra.vvento alla forza ed all_a resistenza; si ebbero grosse artiglierie e grosse corazzature. Poi a poco a poco tra i fattori della guerra navale _acquistò pregio sempre maggiore, l'agilità e· la leggerezza, e si aggiunse alle grand i navi di battaglia il tipo degli incrociatori. Le successive navi da g uerra ideate e messe in cantiere dal Brin tengono dietro a questi progressi, non smente1ido mai il concetto fondamentale da· cui era partita l'opera dell'ingeg nere, di comprendere cioè l'indirizzo del pensiero universale in fatto di costruzioni navali, e di precorrerne i risaltati colle costruzio~i italiane. E siccome al rinnovamento del materiale doveva andare di pari passo quello del pensiero animatore della marina, il Brin vincendo ogni opposizione, e specialmente quelle municipali più tenaoi delle altre da noi, volle con una scuola unica fondata in Livorno, dalla quale debbono uscire tutti gli ufficiali di maùna, cancellare vecchi antagonismi d1e nella nuova Italia avrebbero nociuto alla co.mpagine dell'armata.. L'altro concetto altan:i.eute patriottico, alla cui attuazione cooperò il Brin, fu guello di esimere le costruzioni navali dalla industria straniera, ed affidarle a quella nazionale in modo che le · ùa vi avessero acl essère varate ll'ei cantieri italiani, corazzate ed armate ·me_rcè l' industria italiana. Quando il Brin cominciò a far sentire più potente ·p influenza della mente sua erano ancora, i tempi in cui si comperavano fuori d'Italia le navi da guerra complete.. L 'A/fondatore ·giungeva
dall'America in armi pochi giorni prima della g iornata di L issa. Oggi i cantieri italiani varano le navi da guerra sui disegni dei nostri ingegneri, ed in un tempo tanto breve, che possono riuscirvi entro i limiti previsti dai contratti e perfino riprendere per d ue volte lo stesso lavoro e~1tro quei limiti. Così poterono forni re oramai all'estero alcune navi da guerra, onde sarà possibile coi capitali attirati in tal modo nel nostro paese dare maggior vita ai nostri cantieri. E nergia grandissima fu voluta nel Brin per svolgere g radualmente in una ventina di anni questo programma. Le fasi della sua attuazione furono il progressivo sviluppo dei cantie1•i di · San Pier d'Arena e di Livorno : la creazione dello . stabilimento di Terni per la fabbri ca delle corazze, e quella dello stabilimen to di Pozzuoli per la costrnzione dei cannoni. S e il Brin trovò abili ed energici cooperatori all'opera. sua, i cui nomi ricorrono facilmente a.Ile nostre menti, dis.o-ra.ziatamente dolori ~d opposizioni grandissime lo contrio ' starono . E la solita sorte degli innovatori, i quali devonoromper e la rete da l ungo tempo consolidata degli interessi, o vincere la inerzia abitudinaria degli uomini. Il Brin op· pose la coscienza di uua vita inte~erata alle calunnie deii malevoli, e l'opera sua dette ragione ai suoi sforzi. I disastri che frequentemente colpiscono le marine stranier e, non esclusa l' inglese, ec.cezionalmente si manifestano nel nostro naviglio da g uèrra, e gli insuccessi che obbligarono a ripr~ndere la costruzione d i qualche grossa nave presso altri Stati, non turbarono mai la previdente e sagace opera del Brin. Ai guaii meriti, che ci inducono ~1 misurare più dolorosamente la perdita. fatta, conviene aggiungere che a· differenza di altri molti i quali all'altezza del pensiero non seppero accoppiare l'affetto dell'ammaestrnmento, l'ingegnere navale la$CÌÒ una scuola negli ingegneri _navali che cooperarono a tradurre in atto il suo pensiero, o lo raccolsero da lui. È un prezioso retaggio che l'Uomo lascia alla sua patria, e le . dà garanzie che la sua tradizione feconda n on cesserà.
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J3ENf,;DETTO BRlN
A noi non spetta l'esaminare l'opera politica del Brin, che nelle fulgide e serene plaghe della scienza dovette trovare conforto alle dolorose battaglie della vfra pubblica nella• quale forse fn attratto dalla noce ;sità di attuare l'impresa cui aveà posto mano.
GIUSEPPE DEZZA · r
,Morì. in Mi lano il 14 maggio ultimo scorso, ed era nato a Melegnano il 23 febbra io del 1830. Nella, prima guerra d'indipendenza egli ancora giovinetto prendeva già le armi tra i volontari. Nel periodo d'attesa che corse tra il 1850 ed il 1859 co~piè gli studi di ingegnere. Quando gl' Italiani furono chiamati alla riscossa, il Dezza riprese le armi nei cacciatori delle Alpi, e fu sottotenente nella compagnia in cui il Bixio era capitano. Passato nell'esercito che allora crea vasi nel!' Emilia, chiese le dimissioni, per essere dei Mille che sbarcarono a Marsala. Nella dibattuta lotta di Calatafi mi fu special mente chiamato da Garibaldi ad assa.lire sul fianco l"avversario, che per quel movi mento si decise alla ritirata. A Capua aveva il .comando di un reggimento alla stretta di Maddaloni ove furono salvate le sorti della giornata ed assicurato il risultato della battaglia Il B ixio nel suo. rappo:rto nel citarlo con altri ufficiali scriveva che con uomini com e quelli, « se la vittoria « non coronerà sempre g li sforzi, certo essi sapranno inco11trare ai loro posti una morte gloriosa.. » Alla tenacità del Dezza a Monte Caro f .1 certamente dovut1t in gran parte la vittoria del Bixio. Conservò quel comando nell'esercito regolare, sicchè s i trovò alla testa del 29° di fanteria nella di,;isione del Cerale alla battaglia di Onstoza. È sap nto quale. seguito di in~onvenienti scompose la testa d i g·nell1L divisione su cni venne a gravitare l'avversario nella prima fase di quella
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GIUSEPPE l>EZZA
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giornata. ~ e disposizioni del Dezza valoroso ad arrestar la confusione destata da un improvviso assalto della cavalleria r n·e mica in uno dei reggimenti mentre era ancora ic. marcia, e l'avanzarsi del nemico i l quale tendeva a collocarsi sui passaggi del Ìliincio. Dopo la guerra d el 1866 salì via via fino ai supremi gradi: fu aiutante di campo del Re Vittorio Emanuele e ben voluto da lui quanto era stato prediletto da Garibaldi. Comandò i corpi d'armata di Ancona, di Palermo, di Bologna e di Milano :6.nuhè nel febbraio del 1895 per effetto dell'età fu posto in posizione ausi liaria.
NOTtzrn MlLITAKI ES'rERE
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NOTIZIE MILITARI ESTERE IN GH ILTERRA .
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La ca:mpajJna in India del 1897. - oc L'army and Navy Gazette» nelle puntate del mese di genna io pubblica uno studio critico sull'ultima campagna degli Inglesi alla frontiera indiana che crediamo pregio dell'opera ripo rtare qui sollo integralmente. Le operazioni mi litari che si svolsero durante l'estate e l'autu nno scorso non poterono es'sere seguite accurataniente senza difficoltà anche dà co· loro che conoscono bene le frontiere dell' India, e a quell i che non pos· seggono q~1esta conoscenza deve avere recato certo meraviglia la rapidità colla quale precipitarono gli eventi che dettero luogo 11 1la guena su vari tratti della frontiera. 'Si crede c,pportuno perciò di ricapitolare la storia, · milita re degl i ultimi mesi e di estendere anche all'esercito dell' India· quella libera critica che ordinariamente colpisce le operazion i rnilital't che av~engono in Europa. Nei primi di giugno dell'anno scorso il signor Gee, utlicia le politico nella posizione di frontiera che fronteggia Edwardesabad, più comune· mente conosciuta sotto il nome di Bannu, risalì la va lle del Tochi con una scorta di 300 uomini agli ordini del tenente colounello Bunny. I\leutre la trnppa stava consu mando ir rancio presso ì\faizar venne improvvisamente attaccata da fo rze preponderanti indigene e, dopo aver~ avuto tutti i propri ullicial i morti e feriti fu ricacciata al di là della frontiera . I responsa bili di questo primo ~·mo osti l_e essendo morti, nou sì credi} opportuno insistere su questo incidente; occorre però osservare· che non è m~ì prudente abcbe quando si ha da compiere una missione non ostile, di trascu rare quelle ind ispensabili precauzioni militari che si impongono ogn i qualvolta un reparto 5i sofferma nelle vicinanze o in territorio nemico. Per punire gli .autori di questo attacco fu deciso di fa r risalire da una div.i:;ione la valle del Tochi e furono a ppnnto gli errori commessi nell'avanzata di questa divisione che fecero appa rire i difetti della organiz· zazione militare delle Indie. Era opinione generale, ed il modo ·perfetto col quale si mobilizzò parte dell'esercito nella campagna de.I Gh itr11l l'avvalorava, che l'esercito
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indiano disponesse di un piano di mobilitazione ·pràtico e fac ile, atto a far fronte a qualunque e,,euienza. Questo piano di mobilitazione esiste . senza dubbio, però, come fu dimostrato dagli eventi della campagna scorsa esso e inéomp.Jeto. Così, al lorquando fu necessario l' invio improvviso di una divisione nella valle del Tochi invece di mobilizzare un paio di brigate, tro~iamo una raccolta più o meno disordinata di reggi· menti presi rprn e là privi di quella coesione clte il lavoro costante del tern po di pace produce. Gli elementi eo'n1 ponenti questi reparti essendo stati presi da una mezza dozzina di distretti militari, la scelta del loro comandante non era di capitple import:rnz11, ma nel In costituzione degli stati maggiori di questi ,comandanti si è dimostrato che nell'esercito ind iano non si è tenuto ,calcolo dei principi più elementari dell'organica. Se un generale non può entrare in campagna col le truppe che ha comandai.e ed istru ite in · ,pace, deve però ad ogni costo avere con sè il proprio stato maggiore e non un'accolta di elep-ienti presi un po' da per tntto, privi d'nlliatamento e di quella esperienza che è tanto necessaria in campar,na neo-li oro-ani " o ~ dii;ettivi del comando. Nè vale a scusare il malfatto la peregrirrn idea messa fuori da coloro che furono così /male ispirati nel preordinarla, che cioè privando alcuni distretti contemporaneamente del genera le e -clell ' iutiero stato maggiore si avrebbe avuto in essi la mancanza di continuità nell'esercizio delle funzion i terriioriali, essendo ovvio osservare 4lome è assai preferibile che qualche inconveni;nte si verifichi uel disimpegno delle ordinarie operaziou.i di un distretto nel tempo di pace, .anzichè il disordine di una truppa di fronte al nemiço. La mobilitazione percio della Divisione destinata nella valle del Tachi portò alla luce tre ,gravi difetti: · · 1. ·che reggimenti della stessa brigata non si pote~ono riuni re ; 2, che da questo fatto ne derivò il non affiatamento dei generali con le truppe poste al loro com&ndo; 3. che i generali anzichè disporre de; propri stati maggiori, ebbero gli stati maggiori costituiti da una raccolta molto eterogenea dì ufficia li, Le operazioni militari della vrdle del Tochi fu rono di nessùna importanza pel sem pii e<~fatto che il nemico evacuò il paese portandosi nell' Af· ganist11n, in attesa di tempi migliori. Si passa perciò al successivo periodo della campagna. Alla. fine ~el inese di lugJio nell'assoluta in~aputa di tutti, la intera vallata dello "$wat distante 200 miglia circa eia quella del Tochi, si sollevò come un -sol uomo, ed i ribelli, marciando con incredibile rapidità, attaccarono vigorosamente la posizione di Malakancl. Non è questa considerata dal la to mi.litare, una vera posizione per un campo trincerato, ma, por
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~ OTIZIE Ml !.ITARI ESTl!!tE
ragioni di opportuoitit si dovè rinu nziare n sceglierne più innanzi una, migliore e la si occupò quantunque insostenibile. Questa posizione consiste di un cratere circondato da coll ine ed alture rocciose troppo estese per poter essere validamente occupate dalle truppe allora disponibili e per di , pi~ dominanti il cratere da tutti i lati. Noli deve perciò avere-' recato meraviglia se il nemic:o si fece acl assalire in forte numero un lato della difesa e si deve alle ra re qua lità combattenti dei sostegni accorsi a tempo, se il fatto d'arme di Maloka'nd non divenne una seconda edizione di Isandhlwana. Per più. di una settim:ma le guarnigioui di Malakand e di Chakdara, con insuperabi le ferm ezza, poterono m:intenere le loro posizioni sebben·e strette da vicino dn forze nemiche enormemente superiori in numero e non fu che al giungere òei rinforzi provenienti dall' India al comnndo del geuernle sir 'Bindon Blood, che si potò con focilità prendere l'offensiv:i sconfiggendo e disperdendo il nemico. In questo periodo della campagna vi sono due punti chedanno luogo a critica. Il primo si è di avere subordinato i principi militari alle esigenze· · politiche, giacchè, per piacere alle chiacchiere di ignoranti politicanti dell'Inghi lte1n, il governo nè abbandonò la val.le dello Swat, nè l'occupò fo rtemente, adottando così uua debole mezza misura e ponendo uLa briga ta in una posizione insostenibile sulla catena dei monti situati tra l'India propriamente detta e la valle dello Swa·t. Come succede con tutte le mezze misu re non passò lungo tempo cbe ne conseguirono seri inconvtH1ieuti. Il secondo punto da critica rsi è il modo nssolutamente defi ciente col quale funzionò il servizio d'informazionj , tanto da non rivere avuto il minimo sentore dell'avvenuta ribellione che riversò parecchie migliaia· di ribelli alle porte delle Indie. La spiegazione di questo fot to è assai semplice. Non esiste in India un servizio d'ioformazioni nel vero senso della parola; le funzioni di questo servizio in campagna vengono esercitate da un funzionario denominato u!Ticialr politico ed è da questo· funzionario che il generale comandante riceve le info rmazioni . È bensì vero che quando si entra in campagna fanno parte .dello stato maggiore del comandante, ufficiaii informatori, l ntetligence Officers, però essi non portano che il nome solo ed in realtà non sono altro che mappatori, non aventi nessuna previa conoscenza del teatro rii guerra cd ignorando completamente lo lingua del paese e le popolazioni. l mesi di giugno e luglio recarono le loro sorprese sulla frontiera indiana, però furono quelli d9i mesi di agosto e seuembre che ebbero il primato. Non appena gli eventi della valle del Tochi e quelli di Malakand ebliero cessato di occupare la pubblica attenzione, ecco che la,
NOTIZI E MI LIT,IJ{ I EST ERE
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tribù dei ~fohm:mds i cui territorì trovansi ad occidente della vallo dello Swat e di Peshawur, improvvisamente si raccolsero in parecchie miul iaia eù oltrepa~sando la r.rontie'.·a ince ndiarono. un grosso vil laggio ed un bazar propno sotto gli occh i della·guarnigione di Pcshawt1r. L'oflìciale informatore di quPsto trailo di · rrontiP.ra risiedeva ad una distanza di ~00 n~igli.1 . a. Simln. e la sola autori tit incaricata di questo ser vizio era I uffìcia le c1vrle funzionante nel distreuo di Peshawur. Fortunatamen te la gu_arnigiooe clt .Peshawur era forte, di guisa ch e potè con foc ili1i.1 compiere _u na_ sort'.t.1 e srnnfìggere i ri bell i; però anche Cfui giova 0 0 • tare . c~ie '. ~ v1llagg'.o ~ bazar non sarebbero stati iucendi:11i, ttualora il serv1z10 d ID form az1on1 avesse bene funzion oto. La scoofitta inniua ai Mohmands avvenne nel te rritorio indiano e s~ c1:cdett: opporLuno, vn lendosi di questa vittoria, penetrare nel territorio dei )lohr.naud,; cd imporre loro i patti nel cuore del loro paese. Per mettere 111 effetto questa decisione si stabilì chè men tre il generale EJles avrelibe avanzato direuamente con una divisione da Pesha wur, si r Bi~dou Blood , lasciando la valle dello Swat e com piendo un leggero aggiramento, avrebbe fallo prendere alla su:i divisione un a p~sizione tnle da .poter essere in grado di cooperare dal nord. Questo piano era eccellento ed avrebbe posto il nemico Lra l'iucudioc ed il martello, ma uella sua esecuzione si commisero parecchi grav i errori. I l generale .El les parti nel la giusta direziooe e oon incontrando ostacoli giutise alle pri ncipali p'lsiiioni fortificate dell'avversario. Si r niodon Blood dall'al tro lato prendendo le mos~e della vall ata dell o Swar. arri vò col le sue du e bri)!ate ai passi setteotrionaI i cosicchè iI nP-m ic; trova vasi in un wl de sac. Però appuu to qua ndo questa congiuozione stava per avvenire, ebbe luogo una infelice modificazione del pieno d'nione combinato . Una delle brigo te' n settenlrione venne di · notle attaccilla subendo lievissime perd.ite, e t~1tta l'i ntera brigo ta, uon curante del piano generale dell'operazione,. s1 ~vviò a. 11ord iniziando una ca mpagna per conto proprio ; in t~I guisa l.op.craz1 one combi:.1ata fìn ì io un so lenne lìasco . La lJrigata d1stacca ta31 s1 trO\'Ò a ma l partito, e dopo aver perduto 2~5 uomini dovette inglol'iOsamente ritirarsi oella valle tlcl lo Swat. · ' Gli eYenti accarluti nella valle del Tochi , a Malakaud si svolsero come fulmini a riel sereno, non così però quelli dell'operazione di cui ora si tratl:l . Tullo era stato dispo5tO e prepiirato, gran quanti tà di truppe si potè couceutrnrc nell a valle del Peshawnr e reaolarmente ooni giorno gi ungevano informazioni per mezzo di spio. ~\lalgrado t:uo questo per una inconcepihi le i111 previdenza Lu ndikot~l ed Ali Musji<l
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fo rono prese e S?.ccheggiàte e la storica posizione di Kaiber cadde con poca resistenza da parte degli Inglesi in potere degli Afridìs. · Come succede in simili circostanze, ne segui un conflitto tra le .autorità · civili e quelle militari, nel qua le ognuno tentava declinare la propria responsabilità ,rn Il' accaduto . Comunque sia iI Kaiber venne stra p· pato agli rngle:;i. Colla presa di Kaiber per parte degli Afridi, gli Orakzai loro amici e vicini si sollevarono pure ed l)_ttaccarono i posti del Samana imposses-sandosi dei forti di Saragahri p~ssando a fìl di spada i valorosi suoi difensori, i Sikhs. Il governo delle Iodie de(·.ise perciò di sottomettere gli Afridi e. gli Orakzai ed iniziò la cam pagna del Tirah. Il paese occupato dagli Afridi ed Orakzai ha la forma di un rett1mgo l0 di cui i lati ovest-r::st hanno una lunghezza di circa 50 miglia e quelli nord- sud di 25 miglia circa. Gl i Afridi occupano circa i tre quarti di -questo rettangor"o e gli Orakza i ne occo pano il resto c61 loro territorio posto lungo il lato meridionale. A nord e ad ovest, catene ben definite di monwgne costituiscono ot:timi conlìni, mentre che a sud una serie di ca teo; ancor più formida bi li di quelle già citate si oppongono alla via dell'invasore. Solo nel tratto della fron t.iera orienta le non esistouo grandi ostacoli naturali . Questa regione occupata dagli Afridi ed Orakzai è :iperta ad un'avanzata inglese da 3 · lati: ,1° dall'est cioè da Pesawur ; 2° dli sud cioè da Ila direzione di Kohat e di Samana e 3° dalla va Ile del Ku rrnm ad ovest. Solo il lato setten trionale conlìnante coll'Afganistan era posto fuori ,della regione di possibili operazioni. Se si mettono da parte le rngioni pdlitiche che furono sempre il !lagello di tutte le campagne dell'India , e se si considera il problema esc! usivamente dal lato militare ·erner:gerà eh iara mente, a meno che.. non si possano addurre · ragioni assai ·valide pel contrario, che il lato più, debole e meno difendibile dell\,v.ver:;ario doveva essere quello prescelto 'per l'attacco. Questo l_ato, come giit si è visto, fronteggia Peshawur, e Pesltawur, come del resto si può facilmente vedere dalla carta, ò la testa di un'importante linea ferroviari.a e dispone di tutti i mezzi propr'i ad ùna grande ·linea fer rata. ,Questo lato perciò, a parte gli altri vantaggi, costituisce un'ottima base. Non si comprende quindi pèr qual motivo si ri nunziò a tutti questr van. · ·taggi prescegliendo per base Kohat, piccola cittadina posta a !1,0 miglia dalla .stazione ferroviar ia più prossima e divisa da que~ta danno dei maggiori fiumi del!' India. Allorquando poi si com,idera che Ko_hat fronteggia il lato più forte· delll'avversario, mentre Peshawur, ·come si è ·visto, fronteggia quello più debole, nO'n si spiega davvero quali furono i
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NOTIZU. lJILlT ARl ESTERE·
NOTIZJE MILITARI ESTERE
~ riterì che stal-.il irono l'adozione di questa base. E la via per Kohat di"'Veene la p,rinci pale che il nemico . ed unici linea di avaozata. . Ne conseauì ~ ·<Ven11to 'a conoscenza di questo piano, non tenne più le sue forze spa rpa:~lil,te, ma ue effettuò il concentramento e potè così opporre una serie di :~resistenze, in -posizioni favorevo li, per" impedire l'avanzata degli inglesi. li grave-errore coinmesso di fa re muovere una forte unità di ouerra • t> ~;,per ~10'1rnica strada, e ciò uon ail' insaputa del nemico, costituisce la violazio.ne di trn ·principio ovvio di guerra, giacchè è notorio, anche pei· -~hi non è profondo in arte militare, che un grosso reparto deve muoversi, ,·,per quanto è possibile, su fronte abbastanza esteso e per il maggior un.mero ,di str,1 de possibili affine di evitare ritardi ed uno sviluppo non ne·-ces~ario in profond ità. Eppure nell'avanzata1da I<ohat si trova un intero n.corpo d'armata incamminato sopra un'uni'ca strada, e cosi e.sposto,· non :oSolo all'immensa fa1ica ed ai ritardi che una tale formazione comporta, ma costretto ad a_rre,tarsi continuamente per lasciH passare il carrearrio wiveri dei riparti ·di testa. . 1:>1:> Si uota pure che la presenza di un corpo d'armata nou era neressaria, etÌ · ~giacchè.J'attac00 e la {)resa di Xagru venne e!Tettuato da ,i 1:e.,11imenti ~a i 3/ , dfllla rimanente forza i'tette inoperpsa. Una sola divisione avrebbe ,,raggiunto il medesimo scopo in metà tempo ed egualmente i)ene. La soverchia e nJn necessaria prt>ponderanza di fo rze poste, come ,-i è visto, a Kohat, coli' intento Ji dl'ettuare un'invasione dal sud ha cont inuato a :-us,:i:,t.ere anzichè diminui re ~ell'avanzata da Koha t. La forza 4ot~le del corpo d'a rmata era di 33 ,000 uomini dei quali 20 000 desti1nati in prima linea ed i rimanen(i a g1rnrciia della linea di com~nicazione "e per fornire colonne ~taccate. Da Kohat al primo obbiettivo Karappa la ,,di~taoza è di circa 50 miglia ed e$i;tono tre linee di avanzata. La_pl'ima, ·~1ungo la valle del Khanki, la seconda, percorrendo la catena dei mouti ::-Samana, presso il fone Lol'kha rt e la terza, auraverso il Cagru-Kotal. •ìD i queste tre strade sulo l'ultima citata ~enne percorsa dal corpo ,l'ar..mata col ri,ultato che s· impiegarono 12 giorni, per compiere questa ..distanza. Avvenuto p concer.tramento delle dne divisioni a Karappa -<due vie facili pei passi di Sanpaglrn e di Singaz portavano nel Tir.ah, .;m~ non si riuunziò al sistema gi~t adottato e si prescelse la prima delle ---dt1e vie ci tate col risultato che s'impiega rono 3ltri nove giorni, per per-oorrere una distanza di circa '16 miglia. Per la sola avanzata ,li 70 mig]ia ..dalla base a _Kohat alla valle del Tirali, s'impiegarono ,t9 giorni, il che · ,..(là una media di poco più di 3 miglia al giorno. Dopo aver ·condannata l'avanzata per un'unica via, 'occorre osser• ·vare eziaodio che essa uria·, in certo qual modo, con 1111 alLro prin..cipio generale che si del'e :,<lottare in guerra, sia in [ndia che altrove. •
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ANNO XLIII.
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-Questo prmt~1p10 è che un esercito deve ·divider.;i.permarciareecon-. centrar;i per combattere, però nell'applicazione di questo pri1~cipio molto· deve lasciarsi alle _condizioni local i. Cvsi la concentrazione ecce,siv,) odi una concentrazione che è al disopra delle esigenze è di danno al l)iano . genera le di campagna, quanto lo può essere nna soverchia dì,spersione; è nel la giusta media che sì trova il successo. Così ntll caso attuale si è· notato che i 20,0QO uomini furono con grandi difficohà e vitalidi concentrnti per attaccare i! passo di Sanpagha, ma avvenuto ranacco si· . trovò il passo così debolmente occupato che una bri-gata se ne sar ebbe· impo.;:;essato con facilità . .'fai fatto ebbe a verificarsi due giorni più . tardi all'attacco del passe di Arhanga , Glie si trovò difeso-fa soli 400 uo- . mi oi e che avrebbe potuto essere' preso da un battngVione. Qnest~due casi, po:;sono ci tar;;i quali esempi di eccessi va concentrazione. In seguirn alla presa dei due passi sopracitati gl' Inglesi .. si · [)Orla~ . rono nel cuore del Tirnh , ma a parte que$tO successo risultante dal fotto che gl' Inglesi ebb.ero solo a comb~ttere delle gu~n iglie, il v::mtaggio tattico ed io certo qua l modo stra tegico st:i da lla parte degli, Afridi. A Chagrn--Kotal es$i inffo:;ero agli Iaglesi perdite qu3J.tro vohesuperiori a_lle loro, ai pa~si di Saopagba e di Arh·anga le loro p_ei-dite· -furono in5ignilicanti come del resttl lo furono quelle degVi in.glesi ; essi, s' imposse;;sarono di un convoglio e di una cassa del tesoro,; met'(.'~ abili-, dÌ sposizioni, con poch i centinaia d'uomini,, tennero a bada ll l'l ioterocorpo d'a rmata e finalmente conservarono una dozzina di hnee di ritirata aperte, delle ritiali si valsero ~llorqnaudo si vid'ero soverehiMi dal numel'O. Se gl' Inglesi non hanno ottenuto un ri·$ultnto ptù soddi-sfacen te lo si de\;e al fatto d'aver voluto dare 1!'11 colpo Wùppo secco ali' insurrezione ed in. un:i sola direzione, invee~ di viocerla 01:,'CtJo[)nndo, tutto intorno il territoi;io insorto, con l'obblig,He cosr Ì' rìibelli- a cadere anche senza impiego rii forzo, presidiando cioè fonemente il l(.:,il~ r; la, valle del Bawr, Tirbh, più Peshawq_r e Kurram. · Si è cercato io questo breve studio ,di far risaltare j, punti deboli· della campagna. Il lato fa vorevole di essa apparirà nei giom-a~i uffi · ciali e l'intelligeote lettoÌ'e potrà ricavarne le deduzioni. Lo scopo prin-cipale è stato di far risaltare che nemmeno io uoa campagna de11'ladia, ove I·eccellenza delle trn ppe serve . a coprire errori ta t~ici e strategici, si possano trascurare qll egli elemenwri principì di gn~rrn che a:,,sicu-rnno, con la riuscita, anche l'approvazione ed il rispetto di q,ueUe u.: izioni che potrebbero un giorno trovarsi in guerra contro gli Inglesi. S i, è cercato di attirare l'attenz,ione su enori manifesti perchè si possa, provvedere ai rimedi, pel bene dell'.esercito e. dell'impero~
RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI Rivista di artiglieria e genio.
Apri le 18~8. - Tl teoremu del mi 11hno lavoro 11pplù:111.o alla rù:erc11 deg l-i effelt'i della scarica nelle arrni tln (no,;o.
Studio dell11. ferrovia Saati-Sayanàt,i. Nell'ottobre 189G 11na comrni:-sione tli 111ficia li del gen!o pal'liva per l' Eritrea :ilio r;copo di , tudiare 1111~, rete ferroviaria che mettesse in comuni,:azione Massaun con i princip1tli centri dell :1 coloni.i. I vantnggi che promeueva la costruzione cli 1rnn linea fe rroviari-a potevrrno essere i sP,guenli: Permell:ere di 1.rasrortare prontamente le nostre forze locali, i rinforzi ed i rifornimen1i eh('. potess111·0 giungere per mare in vicin,rnza del p1mto minacciato della frn ntiern. Permettere ai nostri sold:ll.i e specia lmente ai meno acclirnat.iti di traver,;n re in poc:he ore unn wna perico losa alla s,,lutc dei hianchi . Rendere menn faticosi e di~pencl iusi i tr:1sporti . Migliorare il servi,:io postale. Favorire tra quei popoli il diffondersi della civiltù di cu i le ferrov ie sono fattori potentissimi . Al!evolan-: infine in . Massa 11a il movirnenlù dei prodotti di o,portazione. Di fronte a tali vnntaggi si apponeva il costo dei lavori; m:1 a rendere meno grave la spesa al'l'ehbesi pot:11to prnce<lere per gr:icli, v:ilendosi molto dell' opern delle truppe del gen io. M:1 ragion i rii opportunitù laseii1rono . catlere il progetto La prima linea studiala fu la Santi-Sag:rneiti, fo più import;intc dal momento che era intenzione di fa re di Sa!,!a neiti il perno della difesa della frontiera verso l'Abissin ia. Ed a questo centro si doveva at'l'ivare per la via più breve possibile, seguendo cioù di, mnssima le ste~.se valh1te in cui ~i :;volgeva l:1 mu l:Htiera che percorrevano le carov:1ne. Si cominciò con lo stud io del tronco da Sa:iti a Baresa poscia con cprnllo tla H:1res:1 a Saianciti . li lavoro procedei.le lento in causa dell'assottigliamento del person.ale in c:111,a delle 11Hdauie. lnfaui in gennaio del :1897 do po soli pochi nw~i di lavoro il persona le er:i ridntto a metà, perchè in pari.e c!onvalescente cd in parte degente nelle infermerie e negli spedril i della co lonia. AIla rìne il lavoro fu interrotto nell'aprilo del 18$17 in forza del l'o rdine di ri mpatrio p1~rvenuto alla commissione .
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RlVJSTA DEI PERIODICI MILIT,\RI
RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI
Ora è da spàarsi che gli studi da essa compiuti con tanto amore e tanto sacritìzio non vadano del tutto perduti ma giovino .a chi dovrà ri tentarne la prova .
traino non occorrano più di 6 cavalli; che la vettura-pezzo trasporti i cannonieri occorÌ"enti pel servizio. Oggi insomma, anche più che/ per il passato, si hanno, quanto alla potenw del cannone ed alla mobilità del suo materiale, esigenze così opposte fra !oro che qualunque sia la soluzione adottata alcune di esse debbono essorc sacritìcate. Il problema consisto appunto nel ricercare l:i sol uzione che, tenendo conto per quanto è possibile dclfo esigflpze opposte, siD. meglio in grado di soddisfare ai bisogni pratici della guerra . Oggetto di questo swdio è appunto la discussione di tale problema.
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Circa nna
proposta· di modifù;azione dei telemetri da costa.
Prog;tto di mi' nuovo ,;annone da, ca1npa,qnà del generale Rohne: Il aeoerale RoH NE noto ed a II torevole scrittore di eose di artiglieria ha pubblicato, nei primi tre fascicoli della Krier1stechnische Zeitschri/t, il progetto di un nuovo cannone da campagna che nelle sue linee generali . cori'ispondc a quello che l'autore ebbe già a proporre nel '189(1,. Lo scritto in cui il generale tedesco espone iJ suo nuovo progeuo è auiitutto notevole per il metodo razionale che vi si trova tracciato nel determinare gli element.i della nuova artiglieria da campo, e poi per le pre oevoli osservazioni critiche che esso contiene ci rca il modo in cui i vari "problemi relativi al cannone moderno da cam pagua furono sino nd ora risolti dai costruttori. ~
A proposito dell'installazione dell' arti9lieria nella difesa in montag n rt. Afli1,stn a rinculo ridotto. Nuovi tip·i di pali telegrafici portatili. Biciclette p_ei· uso militare. Sistemi di attacco e di traino per il carreggio dell'artiglierici da campagna. Misi:etlanea. - Condizioni al le r1ua li deve soddisfare il rn,1teriale della artigheri:.i da campagnn. Mentre per H materiale dell'artiglieria da costa, per l'artiglieria da di.fesa ed anche per quella d'assed10 è relativamente faci'le soddisfare le condiiioni richieste, per l'artiglieria da campagna queste condizioni sono · · tante, così disparate, e spesso così oppo:.:te fra loro che è impossibile riunirle in uno stesso materiale. E necessa/ia la potenza per batt\lre bersagli resistenti, si richiedono grandi giuate p~r estendere il raggio d'azione dell'a rtiglieria oltre quello della fucil eria; occorrono proietti pesauti e voluminosi che contengano uu gran numero di pallette; è indispensabi le un:i ç)cr rande velocità restante che dia• la necessa ria efficacia alle • schegge o palldte; si ricerca una rapidità di tiro che permetta di copri re di proietti in pochi istanti la zona occupata dal nemico. Ma nel medesimo tempo è necessario che il cannone reso così potente sia anche leggero, e che tale sia pure il suo affusto; che i proietti, benchè pesanti, siano di Yacile trasporto; che Jc veuure siano leggere e capaci di trasportare il <1uantitati vo di proiet1i oce?rrcnti pel fuoco rapido; che pcl
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Journal des Sciences Militaires.
Mrwcrio t~ -1898. - Il ·velocipedismo neqli . eserc.iti fra.nc!'se e st,mnùwi. - V:intaggi della bicicletta. Allo stato auuale del la questione si può dire che la bicicletta è il tipo delle macchine che conviene meglio nelle esigenze militari . In confronto al biciclo, la hicicletta ha il vantaggio di essere meno soggeua ai guasti, di essere dotata di una maggiore velocitàied infine di ec;sere più faci lmente condotta. La bicicletta ha pu re considerevoli vantnggi su_l cavallo; abbenchè il cavallo che su.pera ostacoli, sa lta fossi e siepi non possa essere strAttamente mosso a raffronto con la bicicletta. Nondimeno la macchina presenta 11n crrande vant:v,crio vu . dal flUHto tli vista economico, poichè un cavallo costa caro e nello acquistarsi e ucl ma11tenersi. Oltre a ciò la bicielct1a affatica in misura assai minore del cavallo; si trova dovunque un posto dove poterla alloga1·e e :-i dissimula più facilmente agli oechi del nemic;o il più attento e vigilante. In contrapposto, considerando obiettivamente ln questione delle bicicleue per uso militare, si risc[!ntrano tr,luni ineonvenienti. La macchina è più o meno !,!:rettamente legata iil le strade ed ai sentieri; può guastarsi p;ù o meno faci lmente ed infine inutiliuar;;i nel caso di gravi guasti ai congegni di locomozione. Adunq ue, 11n tipo di bicicleua militare deve soddisfare ad una serie di esigenze tecni(1he: sol idità, leggerezza, unifo rmità, moltiplicazione e sviluppo, soppressione delle parti in meti}llo lucido, vibrazioni, posizione, freni e pnrafanghi, accesso1·i, trasporto, ri piegamento. •
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Il Grande li'elÙrico. -
Continuazio~w - Dei distaccamenti.
Lo studio comincia con il vecchio e grande aforisma: Un'antica norma di gut)rra diee: « colui che più suddividerà le· proprie forze sarà sconfitto ·separi1tamente. » Il Re Federieo bi:isimava la for mazione dei distaccamenti
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RIVIST,\ . DEI .P ÈRIODICl M!Ll'I'.A RI
RIVISTA DEI PER.IODIC I lllILITARl
nel l'offensivà e la costituzione di coi:pi di tÌ·uppo incaricate di svolgerla, composti di elementi giov&ni. U1w tr;1sgressione a questa regola poco mancò nòn fruuasso una sconfitta ai prussiani a Soor nel giugno '17(15. È Federico stesso che confessa l'errore: « A Soor avrei meritato la sconfitta, e se non lo fui lo dehbo al l'abi lità dei rniei generali cd_ al valore delle mie t.ruppc. » Gli ullìeiali che comandano i distaccarnenti·dehbono essere energici, arditi e prudenti. Essi debbono avere dell' iniz-iativa e tirarsi cl' impaccio in qualunque frangeJ\tC. L'indecisione cli F inck cagionò la caduta di ~foxen, il 20 novembre i 759. Successivamente l'articolista passa ad esamina re il valo re delle piazze forti, nel concetto mili tare del Grande Federico. Le piazze forti, egli dice, esercitnno una specie di Httrazionc sugli esereiti rl'o perazione, r:he si rivolge il più delle volte a danno. di questi . Se l'es1Ìrcito è inferi ore di numero, o disfatto, o comand,Jto da un generale poco intra prendente ed attivo, prova una tendenza irrcsistibi'le :1 rifugial'si sono il cannone della pi,izza. Ed i pretesti non mancano: rifo rmare l'esereìto, cornpletal'e le munizioni e le vettovaglie. Ma nel contempo il nemico accerchia J:i fortezza, isola 'l'esercito e ìo costringe alla resa. Il Grande Federico, soggi unge l'articolista, non ha mai ceduto all'attl'azi.one delle fortezw. Dopo la battaglia di Hocbkirch, ad esempio, egli· non peusa in alcun modo a ritiral'si sotto le mura di Dre,da, ma ma rcia arditamen te e celer(lmente in Silesia ad onta della vicinanza del- · l'esercito _austnaco ,iittorioso. Dopo la rotta di Kunersdorf egli non cerca soccorso dalla piazza di Custrin ma si rivolge a Berlino, ci LtiJ apel'ta per ri fo rmarvi l'esercito al più tosto possibile. Riflessioni sulla guerra Continu:1r.ione del lo ,;1udio del genel'ale Ho-
[I terreno, gli iwinini e le anni allo gnerra. -
franco-prussiana Dl11GUEZ DE Q UJJA1'0.
h i prepcirazione dellci compagnia at r:ornbattimento. - Appenclice - Metodo cli istruzione pratica per la COflpagnia' in terreno vario - l ri . scbiaratori di fanteria - Istruzione eçl addestramento sul terreno Compito nelln offensiva - Compito nella difensiva - lstr11ziooi comuni all'attacco ed a!la difesa - La compagnia ·- l fu ochi Apprezzamento delle distanze col mozzo del suono e dr.gli stl'11menti di precisione -- l,;truzione dei quadri - Della· missione dell' ullicia le nel combattimento odierno. . La vallata dell'Arve. - Continuazione - Notil.ie storiche sul passa!!gio dei Valdesi nel 1689 ed avvenimenti rnilitari dei qua li fu teatr(J la vallata del!' Arve nel 1798, '1814 e ;18·Hi - Considernioui mili ta ri Posizione di 'Cluses - Attacco della valle di Beaufort. .
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-'Ilte com Jatlinienlo tt,; località. - Villersexel - !J gennaio '187·1. J.Gti eserciti del domani. - Armi porla1ili - Cannoni -; Navi. ~ ,Del ·metodo d' islriizione sul tiro in F1'ancia.. - Considerazioni generali Dwlfo armi li,ce alle nrrni n calibro ridono. 1
R ivista marittima.
'Meggio 1'898. -
Ameri,qo Vespucci.
Nella compiliizione di que,to ~tudio l"autore V. VEr.c111, adoperò esclu·sivamente i documenti scritti da Amerigo Ve5pucci e pubblicati durante ·fa slla vita. Seguendo in parte il raziocinio del Varlenuger, 1'nu1ore nc"cordò un valore di 1m·f,·renza a '1 uelli puhblic:,ti dopo la · morte del ·grande fiorentino. Circa aglì altri documenti, siano autentici o no, l'nr·ticolista. non li ha raccolti imperciocchè ad ogni mod~ essi non ridondano .:a maggior 'lustro del Ve,pucci. li pilota, l'ammiriigl io ed il capitano' hrillanQ di {uce vivissima nelle lettel'e pubblicate dal tipogl'~ fo di Saint-Dié: -il monumen10 lettern rio, ma sema pretesa, di Amerigo Vespucci è tutto li1. Al-tra questione con~roversa è quell~ iconog ralìca del Vespucci. li :3 feblmiio cli quest'anno fu scoperto nelln ch iesa di Ogn issan ti un\iff reseo della Pietà attribuito al Ghirt.,ndajo. Si vuole che nel-giovinetto che è -cor~ipreso nel dipinto si r:iffìguri il navigatore che condusse a termìne ,la più lunga navigazione oce~nica prima di quella che ri:se immortale il Magd lano. Come per i manoscritti, così per i ritrat.ti, conclude ,i( Veccm, parlino i competenti dell'arte. · ,1
modem.i criteri snt servizio· sanitario nei combattimenti navali.
È un-0 pr•egevole scl'ittura del medico capo di 2a classe, dottor H11 0. tempo, egli scrive, i medici di marina si preoccupano del modo <li regolare sulle moderne navi il servizio sanitario in tempo di :.:gueri"'a. Le Il.orme ed i sistemi antichi, infotti, non si confanno più ai ilisogni attuati ed a migliorare e prepa 1·are per la guerra il sèrvizio sanitario navale. lnfìne i cri teri dominanti. di una chirurgia eonservatri,ce -dopò l'inlroduzione dell' antisepsi e dell'asepsi nella cura delle. ferite hanno sostanzialmente modificato i dati del prob lema r.he si presentava in modo :issai più semplice ai chiru1·ghi di un tempo. Questi, sui va ·seelli o nelle col'azzate di un ventennio fa operavano in un ambiente .-assai diverso da quello attuale : l'antica suddivisione della nave in Jue ·O I.re po1ui aperti da poppa e da prua offriva costì spazì alla circola. ..zione libera ed ininterrotta. Conidoio, batteria e coperta comunicnvano
·oa <pmlche
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fra di loro per via di larghi boccaporti che corrispondevano l' uno sopra,, l'altro. Invece· le condizioni di oggi sono mutate radical ment<'. Non sol()oi hocèaporti sono assai più ristretti e ben di rado sovrapposti I' uuo al- . l'alt.ro, ma sulle navi moderne le antiche divisioni sono rese molto più.. comolesse dalle paratie stagne onde ne risultano dei Mmpartimenti più,, o meno piccoli ed ingomlvi anch'essi. I (atti ·della Jlfaddalena ne~ febbraio 1893. Sul combattimento fra navi. ·
I?confl,itto ispano-americano. È un articolo di attuali tìi del co mandante Bo~A.,11co che è pregio dell'opera il riassumere. Gli obiett.ivi politici che regolano il presente·· confliuo cubano debbono rintracciarsi nH! carattere generale della vertenza la qua le ha carattere interna;.:ionale e mondial.e. Infatti In que-·· stione di Cuba è una questione di dominio e di esransivitii coloniale.. Questi ultimi obbietti furono ripetutamente accennati dal Mahan che ne:r ·due suoi più impoi-tanti lavori sulla influenza del potere navale avev1t accennato agli insegnn menti storici che la sua patria avrebbe dovuto.. meditare per la tutela e l'i ncremento della sua potenza Gli studi det Ma han toccarono infatti successivamente (1890·97) la politica estera. degli Stati Uniti di America, l'istmo di Panama ed il · potere navale; la possibi lità di una alleanza anglo-americana, la prepara%ione alla guerra navale- · ed infine la struttu ra strategica del rriare caraibico e messicano. Questaprop11ganda del Maban provocò una larga ed appns;iona ta agitazione letteraria, militare e t.ecnica, e di rim,1ndo l:1 larga preparazione mi lita re e navali!. degli Stati-Uniti di America nell' ultimo decennio.' Cosicchè, considern li nel campo mi li tare, gli obiettivi del presente conOitto possono--riasrnrnersi in obiettivi territoriali éon1iuentali, in òbiettivi insul(t ri ed inobiettivi commel'ciali. L'obiettivo continentale contrn il territ.orio di una. del le nazioni belliger~nti è da escluderst per la 1·eciproca · lontan.anza dei. tea tri di operazione, .invece l'obiettivo insuÌa re è il più importante e può· riass-umersi nei J'.!Omi, di Cn ba, delle Filippi~He dell e Canarie. L'obiettivo,-. commercia le può a$sumere una maggiore o mino re·importanza a seconda delln energia spiegata dalla Spagua nel presente conflitto nava le. Da'" queste considerazioni emerge adunque che i; solo obietti vo conseguihile-· e capace di provocare una rapida ;;oluzione nel confl itto è quello insula re,... ci rcoscritto speciaiment.e nel teatro di operazione dell e Antille. Qualsiasi occupazione temporanea dipenclerù invece dal dominio det mare. Nè Cuba, nè le Filippine, nè le Canarie possono essere conservate:-
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o mantenute, se occupate preventivamente senza la com pleta supremazia sul mare. Alla fl otta spagnuola, nel momento attuale spetta ad unque l'ullim.a ratio del presente conflitto, e se la Spagna in luogo di spendere tesori per mantenere un esercito di dugento mila uomini in Cuba ne avesse impiegato una parte nel!' incremento della flotta essa av rebbe chiuse le porte alla ribellione e soffocalo le speranze di conquis ia dell'Unione sotto il. peso .della sua spada. Al momento ~ttu&le, ed esaminando· gli elemenli di potenzialitù di eìHrambe le nazioni belligeranti, il Bonamico cosi cont.inÙa . Gli Stati dell' Unione americana non ebbero nè hanno esercito permanente e l'esperienza della guerra di Secessione ci avverte che l'organizzazione di forze occasionalmente arrt;o]ate non è un còrn pitofacile nè di breve ducata, come lo ha dimostrato s:1pientemente il Ca llwcll nel suo studio sulla guerra di Secessione (The ell'ect o( nwritime com.nwnd' on land cainpa.inqs). Ora per quanto l'America sia la terra dr~i prodigi non è con forze irnp1:ovvisate e promiscue che si può sperare di aver ragioÌ.1e di forze organiche ben costituite iu. una bat taglia campale, ma non si puòneppure escludere la possibilità di giLtare qualche migliaio di fac inoro~i ad incremento del disordine o di volonta ri a so3tegno ed aiuto delle guerriglie. Non è quindi sulle poche forze ,organiche nazioM li che l'Unione può fore assegnamento per una conquista territoriale, e si può affermare che prima dt Ire mesi essa non potrii met.tere in ca mpo aperto fo r1.e che siano in grado di tener fronte al l'e,erci to spagnuob, tanto in Cuba ·che alle Filippine. La Spagna ha fo tto prodigi di energia mantenendo a nu mero un esercito di oltre centocinquanta . mila uomini nell' isola insorta e di. dodici mi la ·alle Filippine: e se cause <lisso! veu1i e concorrenii non a vessero imptidito di utiliuarle convenien temente al certo l'insu rrezione si sarebbe vinta. Di conseguenza l'articoli$ta conclude: Gli Stati Uni ti d' Ame1·ica hanno ed avranno per la du rata di alcuni mesi un'inferiorità organica di forze territoriali rispetto alla Spagna, che li renderà ci rcospetti nel tentare operazioni di invasione di qualche entità é nel compromettere lo stenda rdo della nnione americnna. Le imprr.se coloniali che essi tentarono benché prepara·te, allestite e' prevedute non saranno condotte dai capi dell'esercito sott,) il Yegsillo nazionale bensì da venturieri di altre nazioni, onde la condotta o la disfa tta delle truppe raccogliticce non suoni disdoro della dignità dell'esercito nazionale. Prima di tre mesi non vi sarà 1frob~ biliti1 di sbarchi considerevoli da parte degli Stati Uniti e la Spagna rima rrà per questo tempo sia in Cuha che :i lle Filippine con una forza . militare sufficiente per garantire l'integrità del p.:ièises,o sinchè almeno pqt.rà spera re qualche ausilio dal mare. Intanto l'attuale su periorità numf'rica delle forte spagnuole dov.rebbe rapidamente dominare la situaiione
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perchè ogn i indugio è pericoloso e può diventare funesto se la notta non rie,-ce a contrastare cou efficacia il dominio del mare e mantenere con i11ten sità suITTcien te il contatto na vale con le forze territ9riali. Dalle brevi ,considerazioni a<lun.rp1e il comandau~e Bonamico couclu<le : Che il conflitto ispano-,nnericano non è ,un problema mil itare territoriale nella sua ultima soluzione come mol ti persistono a credere, ma ben.sì un problama esclusivo.mente navale che flUÒ essere rapidamente risolto per effetto del· solo dominio del cuore sen1.a l; impiego delle tru ppe, benchè quehe po5sa:io essere impiegate a scopo di dimostrazione o di appagamento della pubblica opinione. Da pa rte nav11le, la· più spiccata preponderr,nza di tipi a favo re della Spagna consi.~te nelle navi di grande potenza e di grande celerità. L'arti · col ista quindi si diITonrle ad e:;am ina re il valore ·comparativo delle varie spc~ie di navi ed i primi avvenimenti dell'at.tuale guerra ispano-a mericrina. Le proiezioni per sezione nella wrto,qrafia. Lettere at dii'etlore. . Jlforina militare. - At·gcntina: Acquisto di un incrocia tore corazzato. Austria: ProgetLo di aumeµto della flotta - Varo dell'incrociato re corazzato D. - Ch·ilì: Varo di· contro1orpedìrnere. - Francirr : La nuova coranata Su/fren - Prove rlella corazzata Charlema,qne e de"l' incrociatori .v· Eiitrecastem1:x:, Catinat e Lawisier - Cambio delle " caldaie dell' avviso- torpediniere Lance -:-- Tiri al bersaglio della ;;rruadra del :Mediterraneo. - Germania: Varo della torpediniera DIO. - fn,qhillerra: Il progre$SO del la· murina da guerra - Varo dell ' in· crociatore Ariadne - Co,truzione di nuove c:mnoniere e di un pontone rollante - I nuov i incror,iatori corazzati - L'1 incrociat,,re llerrn~s - Prove degl' incrociatori Terrible e Jluri011s - Nuovo turavento sistem:J Vickers - OITerta della colonia di Nat:11. - Jtrtli11: . Prove dcli' incrociatore co razzato C•trlo AliJerto. - Ru.~sia : Nuovc costruzioni - Ln corazzata Sissoj- Veli.t.:ij· - Prove <lella c:rnnonier,! cor:nzata Hcrabry. - Spagna: .(.,a guerra con gli Stati Unili d.'America -- Notizie delle co:·azzate Pelajo, Victoria e Nu.mancia. - Stati . Uniti: La guerra con la Spagna~ Nuove cos1.ru%;ioni e acquisti di nuove navi - Risol uzione del dissidio fra il Governo e i fornitori di corazze - Costruzione di un bacino di c:1renaggio - Opinione spagnuola ~u l disastro dell' incl'ociatore Maine. - Svezia : Costruzione ~legl' incrociatori-torpedinitlri Psi:foncler e Jacob Bra,qyii. - Jlfarina· mercant'ile: I.e spese di rimpatr_io degli equipaggi di navi abbandò· · nate. C. B1wxo - Nuo,i pil'0Sct1G. -:- Notizie w rie. : La guerr:, fra
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fa Spagna e gli Stati Uniti cl' America - L'Europa nell'Estremo
Oriente - La balistite e . la durata delle bocche da fuoco. E. BnAV&TTA Spedizioni ·artiche. - Marina da diporto: Le regate di Marsigl ia, Tolone, J-Ìyères, Cannes, Monaco, Mentone, Nizza e Genova. A.
CA)t(JRH J.
Internationale Revue iiber die Gesammten Armeen · und Flotten.
Maggio 1.898. - Stndio sulla 1·itirata e l'insegiii'inen 1o dopo W orth . Servizio di intendenza 'in querra. >
l i corpo dell' intendenza è uno degli organi più es,enziali in guerra. Una serie di splendide e belle combinazioni mi litari rnancar0no ben di sovente, per difetto delle intendenze. Ali:,. battaglia di Novi nel ·1799, si virlero i soldati di Moreau e di Joubert cedere di froni e alla fame ed .abbandona rsi sul suolo esausti mentre la mischia più infieriva. Nel 1805 i vincitori di Ulma abbandonarono in massa le file della, grande armata e si dispersero nel le ca mpagne per rintrnpcia rvi il vitto. E si potrebbero senza difficoltà, moltiplicare gli e$ernpt della specie. Per lottare contro il nemico .con speranza di suècesso non è dunque solo necessario che l'esercito siti bene i;truito e bene disciplinato, ùccorre anche che sia ben ·provvisto cli un completo ed esatto servizio delle sussistenze. L'articolista riassume a questo punto i capisaldi de! servizio dell'inten: -<lenza . In tempo ordin,,rio la direzione e l'esercizio degli stabilimenti :,rn. ministrativi dell'esercito cd il controllo della gestione dei corpi di truppa . In campagna invece e presso il comando in capo dell'esercito e delle gran di unità di guerra, il servizio di intendenza sc,tto la direzione e l'au,torit/1 del comandante, disimpegna le nttribuzioni di uno stato maggiore ,dell'amministrazione, col supremo obbligo di soddisfoi·e ai bisogni delle twppc in ogni circosta'nza e vincendo qualunque ostacolo. bilancio delh rnarina inglese pe.t 1898-99. Situazione degli in,glesi in Egitto e. nella campagna del Sudan. L'esercito rnmeno. - Istruzione pratica delle trnppe - Fanteria - Cavalleri11 -Artiglieria - Considerazioni generali sull'e$ercito rumeno, . La ferrovùi .;iberiana. - Continuazione. .fl
La Spagna e la 9uerm con ln repubblica. nord-mnericana. È un rapido riassunto dei passati avvenimenti nell'isola di Cuba al tempo , -del governo del gener:ile M.irtincz Campos e \Veyler. Si chiude in 'Jliesta
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RIVISTA UEI PE RIOD ICI MILITARI
RJVIS'rA DEI .PERI.ODICI MILITARI
· puntata con resame delle forze belligerànti della Spagna e degli Stati Uniti d'America, dal quale risul ta che in torpediniere la prima potenza sta alla seconda come 14 a 7 e nelle altre navi nella proporzione di flc..
Anstria-Un,qheria. - Il secondo centenario della creazione del 28° reggimento fanteria, oc Re Umberto I, » si fe,teggia 11gIi u lt.i mi di maggio.
a '17. R e vue m ilit air e s u isse.
Maggio ,t898. - Alle gra.ndi 11w1;ocre france.si nel 4898. I'enetrazio11e del fucile.
Questo reggimento di cui è capo il Re d'Jtal ia è uno dei più valorosi òcll 'e~erc;ito austro- ungarico. In due secoli di guerre il reggiinento pre.se parre in 3:j campagne, in 113 battaglie, io ·30 assedi ed in 197 combatLimen ti . Ebbe sei croci di Maria Teresa, due di Leopoldo, 5 della Col'ona ,di Ferro, 32 c1·oci militari e circa dugento medaglie al valore.
R ivista di F a nteria.
È un riassunto pregevòle del recente studio pubblicato dal capitanodell'a rtiglieria italiana ANTONIO CAsc1;-;o. Le mano-vre imperiali tedesche n,:l 1897. - Continuazione. - Ordini eni11nati per tu giornata dell'8 settembre - Discussione gener::ilo. · La rivista svizzera così conclude: Jn complesso, tanto perJ'azione del la cavalleria come per quella della fanteria, le manovre imperial i tedesche· del '1897 non hanno fatto alcuna rivelazione, nè introdotto alenna novità di qu::ilclie riliev'b. I corpi d'armata su tre divisioni hanno fotto la loro, prova già da tempo .ed in altri eserciti. I Russi hanno costitu ilo dei corpi di cavalleria fino dal tempo di pace e se ne fece nlq uanto uso nelle p~ssate campaine. · Per quant.o si riferisce all'a rtiglieria si può, come negli anni passa li,. constat.are la tendenza al raggruppamento in grandi batterie in massa di artiglierie. Ma anche questo non è una novità.
Sag_qio di im nuovo cannone a tiro rapido da campagna iii Austria. . Le esperienze che hanno condotto l'artiglieria austro-unga rica ad adottare u1w nuova bocca da fuoco a tiro rapido non sono ancora deonitivamente ulti mate. Nond imeno sono usciti per le stampe alcuni dettagli sul nuovo cannone i qualì permettono aUa Reviie ~ilitaire snisse di ricostruirlo nei principal i modell i esaminati. Notizie e cronaca militare straniera. · È imminente, a quanto sembra, in fsv izzera la creazione di quattro. compagnie di mitragliatrici. Le compagnie saranno montate ed aggregate a ciascun corpo d'.armatr1. L'arma scelta è là mitr~gliera )Iaxi m, largamente il quest'uopo sperimentata al p_oligono dl tiro di Thounc.
Il con te Waldersee - La divisione di cavalk ri a indipendente - Ispe,,ioni ai reggimenti di fanteria della Guardia - Le manovre imperiali.
Cronaca rntNtare tedesca. -
Aprile -1898. -
Al generale Ricciotti Garibaldi.
f: una Iettel'a del capitano Domenico Guerrini che volentieri rias,u·111er~mmo da capo a fondo se non fosse troppo nota per il gra nde vaforn dello scrivenle e per la diffusione del periodico miliwe che rh~ pubblicata. _ Essa risponde ad una serie <li obbiezipni mosse dal generale Hicciotti -Garibaldi all'esercito permanente, in raffronto ai corpi armati improvvisati e volontari: al primo il generale nega ogni slancio a cagione de.lta ,disciplina che staUCfl i nostri soldati latini, nei secondi soltanto egli riconosce la forza che deriva dall'ideale e dal l'entusiasmo. Del parlai:e ai so.telati. Il modo di. parlare ai soldati deve essere materia di meditazione e di studio non faci le ma non infecondo. E per consigliare chi ~appia e possa . ,o per aiutare chi sapendo e potendo già voglia, la Rivi.sta espone e ra,c:co · .glie il come siano stati esortati a battaglia i soldati dai loro comandanti nei tempi che vanno dalla più ri mota antichitù sin verso la fine del med io evo. Le notizie sono raccolte in massi ma parte dal libro delle orazioni mili_1.àri raccolte da Remigio fiorentino e .stampate in Venezia ·nell:i second.i métà del Cinrruecento. Unn qwmiigione tedescc; in Germania. - Strasbu rgo, ·1894 Ln swola di guerra e qli esami a scelto. Le_qqendo l' « Annuario militare». Note ell appunti. - Le liste di avanzamento - Un episodio del sacco di Roma - Lei Gazzetlli d·i Adua.
RI VISTA DEI PlsR IOD lCI mCITARI
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RIVISTA DEI PERIODICI MÌLITARI
Gli ufficio.li subalterni , i sottuffìcì al,; e il sen;izio inlero; pel c:tpitano F. Rivista di cavalleria.
M:arrnio ,t 898. Fasdcolo V. - Un mese di a1Janscoperta . Contin uazione 00 e lìne, pel maggior generale P1rr.\ LUGA Grnv AN:-XL Questa seconda e ulLi rria parte del pregevole lavoro del genera le Pi tta luga è anche' più interessante della prima . « I fa tti narrati , come dice bene lo stesso autore, minuziosamente con scrnpolosa sincerità ed accertata verità, palpitano della vita reale di campagna e per di più campagna . d'Africa . • B questi fatti son quelli compiuti dallo sq nadron~ dal 22. geoni. io · sino al 9 febbraio, e cioè dal momento in cui si venne a stretto contatto col nem ico e colla sna abile e numerosa cavalleria sino alla constatnta ri tira ta dei Dervisc so pra Abù-Gamel-Atbara, e ai ritorno dello sq uadrone alla sua sede di Cheren. Veggano e studino bene i nostri giovani ufficiali di i;avallE>ria queste abi li e a1·dite operaziani dello squadrone Chereo e vi troveranno ampia materia d'ammaestramento. E non sapJ)iamo ristare dal tributarù i più ampi elogi al generale Pittalnga, non tanto pel suo pregevole e coscenzioso lavoro, quanto per aver scosso - e perchè non dirlo - la 1wstr~ solita noncuranzn e aver reso di pubblica ragiQo e fatti che senza d1 lu i sarebbero probabilmente rimasti ignorati per sem pre ; J~tti che ono·re. rebbero qnal; iasi esercito, e qualunquè siasi caval leria che forse potrebbe fa re altreuauto, ma non più nè meglio di certo .
ifanonre <li due d'inisioni di co.;oalleria--e di ·i in corl!o d'armata .
Jt la tradnzione dcll ' import:rnte relazione sulle manovÌ'e francesi Ileil'Est comparsa nel fascico lo di febbraio della Re vue de cavaler·ie. Con iutta ragione si possono c:hiamare, . non gr~odi maoovre, ma nrnnovre di cav:ilkria, perchè nel fatto furono ti\li. E lavoro molto HlLere:;sante per tutti gli studiosi di cose militari, e benissimo l'e~e la di:ez'.o?e della nostra Rivistcl di .ca:vatlerùi ad apprestarne la traduzione po1che ID modo pa rticolare ri us..,irà istru ttì vo agli ufffcia Ii cieli 'arma·, i qua li potranno pu I' anche formaisi ·un esatto concetto delle tendenze della cavailena france~e.
ADIGNENTE .
'
L'autore si occupa di un problt:ma, non solo grav i5simo, com'eg li dice, per la cavalleria, ma n611o stesw terr1po nssai delicato. Oggidì i nostri giovani sottufficiali sooo animati dall'nnira speranza: and:1re alla .scuola ' mil iwre, per raggiungere il loro ' idea le unico : le spalline. Così ne viene ehe, nei primi anni abbiamo. booni sergenti ma senza pratica e in àspettativa di poter andar~ alla ,cuoia, e negli ul timi noni sergen ti pra.Lici ma senza bontà, pw;hè J<m1oralizzati per non essere riusciti ad andare alla scuola. Ciò premesso, e poi chè voglimno assicurarci graduati intelligenti e abbasLaozn col ti , e n on po%iHmo accordar loro quei non disp rezzabili vantaggi lìnanzi,,ri di cui godeva al!rn volte il sou11rnciale, al posto di que::ti ultimi diHmone loro altri di ordinù sovratutLo mora le e che pur no n esseudò dispenlliosi per l'erario, as,icurino al sottJ ffi cia le un avvenire onorevo!e e 11deguato ai rìmarchevoli ~ervigi che ce ne at.teodiamo. In nna parola : il sottnfficinle vuol es,;ere urlì, iale, ebbene dopo nn lungo ed esemp.lni:e servizio promoviamolo a sn, ttotene.ote. · \Ton negh iamo elle questa prospetti'\T:i delle ; pallrno cos tiLni t'ebb<~ un mezzo eccellente per avere buon i sott11flì.;iali, e per ronf{uistare definitivamente all'eserci to ottimi giovani; ma:. .. . re, ta 1:i_questiooedelb loro promozione ad uflìciale. _ A.il evitare poi quals iasi pericnlo di clnalisrno, che nascerebbe dal costit11 ire co., ì due categorie di ufTici,1li, il capitr:no Abignen te propone che i sottuflìciali non sieno prornO$Si sotLotenenti per so la anzianità e benemerenza di servizio, ma rrequentino il cor,-o speci8 le pre,so la ~cuole .mi litai-e, come og?idì. Insomm;, , lo rip~tiamo, è proposta cornplessa e assai delicata,. tu ttavia meritevole, pe' vant.1ggi che un verrehhero, cli serio esa me.
Modesta proposta 1·ppica; pel maggiore F. FornE. La ·prod uzione cavalliera in Italia, specie per l:1 qualità, è in éontinua dècadeuza: uuico l'. imedio perwoto sn'rehbe quel'lo che lo St.nto im piantasse per proprio conto una rnza principa le di ('ava lli nel rùntro d'Ita li,1, ~ Grosseto, ed una più n10des1n a Persa no, con snccur;a le nelle i:<ole. Così formeremmo in quelle region i il vivn io model lo da crescer:;i e sviluppnrsi anche negli nitri attuali deposi ti d1 allevamento . [l
passat/J, il presente e l'a.1;1ienire del cata tlo i.tal'iano ·in repporto al servizio m'ilitare, pel maggiore veteri nario 0Tr;1 v10 Bos10. (Conti11 11azioue).
' iO.tO
RI VISTA DE I PERIODICI Mll,ITARI
Ottimo il concetlq di ricordare ie gesta gloriost> compiute da l rc,ggimento Guide nella battaglia di Cu, toza il 2t giugno 1866, m11 l'autore _ si limitò alla pubblicazione di pochi rapporti, trovati nell'archivio del reggi mento i qual i per essere ~La ti compi lati subito dopo la b,ittaglia -sono troppo succinti, non entrano in alcun particolare, t!pperò non rendono che un'idea assai pallida delle hi'i llanti e ardite cariche eseguite -dalle Guide in quella gior~ata. s·arebbe stato necessa rio inquadrare, per-così dire, l' azione, descri vendo minuziosamente il momento nel quale ebbero luogo le cariche, ,per metterne in ri lievo l' importanza e dedurne i vantaggi conseguiti, .allegando quindi i vari rnpporti siccome documenti . . Sport militare, pel colonnello H.. PuG1. l'stnu:ione delle reclute a cavai.lo . Fra ·libri, rivis_te, giornali. Not'izie varie.
RIVISTA MILITARE ITALIANA
DISPENSA -
XLIII
ANNO
l .cat'alleygùri .Gttide a C11stoza, pel tenente colon nel lo LlllR I.
XII. - 16 GIUGNO 1898
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Per la Direzione
L O,D O VI CO o ISOT T I_ lttn,,u~ colo11nello IL ,L , incn.ri,cato
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ROMA VOGHERA
DEMARCHI CARLO,
gerente.
EN RI CO
TI POO RA FO-ROITOR R
1898
/
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S0Ml\t1ARI0 DELLE MATERIE CONTENUTE NELLA PRESENTE DISPENSA
IL REGOLAMENTO ;PER LA LEGGE SULL'AVANZAMENTO NELL'ESERCITO
.Il regolamento per la legge sull'avanzamento nell' esercito. - E. C. . . . . . . . . . . . Pag. 1041 L'esercito Piemontese nella campagna del 181&. QUA'rO Gu,Ùtoucc1, maggiore d'artiglieria,.
La guerra Cubana. -
A. F. -
.
(Continua:z;ione e fin~)
ToR»
1066
>>.
1081
Nota bibliogr;ifica:
Squadrone esplorante. 1-'ro scherma Appunti e impressioni. COULAN'f,
A. »
capitano
Notizie politico-militari. -:
a;. •
1105
» ll09
Notizie militari estere: Austria:.:Unghe.ria : P?;ogcÙo pe1· la costr~zi'one di nuove linee f en·oviarie ·_ Jlfanovre navali nell'Ad?'iatico - Varo e cost1'uzioni di nuove navi da gue1'ra - Invio d·i una co1·vetta nelll Asia 01·ient ale - Ricltiamo i?t se1·vt'zio dell'arciduca Ika_1icesco Fe~·dinando - Collocaraento et •·iposo del tenente gene1·ale ?!On 8amonigg - · Promoz·io1ti . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1117 Chinà: Fo1'mazione di un co1-po di fruppa a p1·otezion.e della capitale» 1122· Francia: 'l)·iippe coloniali - Ispezioni d'armata i1i F1·attcia Disti?iti'vo degli u;!Zciali dell'eserci to te?·1·itor·iale - Bottoni e tambu?·i d'allmninio - Creazione di nuovç tmita -- L'impiego dei colortiòi viaggiato;·i in mai·e - Rimonta dei èapitani di fantei·z)z " 1122 Germania_: 11figlioramento del 1Jitto del soldato ' . . . . · . » U25 Giappone: _11.roti:z;ie sulla mrwina e sull'esercito giapponese . . » 1126 Russia: Ist1·uzione dei rise1·visti hèl 1.897 - An;tarnento e rioi•dinarnent o di t?'uppe nella 8 i/Je1·ia orientale - Canale tra il 1'J1a1· Baltico ed il MM Nero - Alt?'i aumenti di t1·iippe in Asia » 1129 Serbia: Riordinamento dell'eserci'to » 1131
~iv1sta dei periodici milltari .
CASA EDITRICE LIBRARIA
E. VOGl·IE'RA -
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PRO PRIETA LETTERARIA,
I. Nel 1896, durante la sua terza e breve permanenza a ,capo dell'amministrazione della guerra, a S . E. il generale R icotti era dserbato di far discutere ed approvare dal Parlamento la legge sull'avanzamento nel R . Esercito, per la quale ;a, nessun ,risultato pratico avevano approdato le precedenti proposte di parecchi ministri della guerra, compreso lo stesso :generale Ricotti. Primo fra i proponenti fu il generale Emilio E'errero, il ,quale, nel giorno 30 maggio 1883, presentando al Se~ato un disegno di ìegge sull'avanzamento, esponeva in questi termini la necessità di modificare la legge 13 nowmbre 1853, ,che aveva regolato l'avanzamento nell'esercito Sardo e, ,successivamente, nel nostro: « T rent'anni di' esperienza permettono oramai di g iudi.care degli effetti della legge, ed in base a tale esperienza, )llOn che al fatto che in questo periodo dì tempo i nostri ,ordinamenti militari vennero radicalmente mutati, si p nò ',conoludere che la; medesima abbisogni oggi di imporlianti . .modificazioni. « Oonve-rrà difatti considerare nella legge i nuovi perso:nali di cui si .accrebbe il corpo degli ufficiali, come pure gli ufficiali in servizio ausiliario, di complemento, di riserva, <li milizia territoriale. « Converrà tener conto delle nuove condizioni fatte 8/l personale di truppa dalle ferme brevi introdotte nelle ultime leggi sul reclutamento ... Oltre a ciò è d'uopo r icono:-soere la necessità di riprendere in esame i princ{pi generali f.Ji -
:\~NO );tilt.
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I L REGO,LAMENTO
PElt L A LEG GE SULL'AVANZAMENTO N ELL' ESEltCITO
stessi a cni la legge si inspira, modificandoli in quelle par ti ~che fecero una prova men buona, e di concretare maggior. mente quelle prescrizioni generali che la praticli dimostrò troppo vaghe per renderne l'applicazione più sicura, più precisa, più regolare. » Due disegni di legge presentò il mm1stro Ricotti negli: anni 1885 e 1886; uno il ministro Bertolè-Viale nel 1887'~ tre il ministro Pelloux negli anni 1891 92,93; ed a nessuno dei proponenti le vicissitudini parlamentari consentirono d i associare il proprio p.ome alla legge des tinata a presiedere alle più alte e vitali fu nzioni dell'organismo mili tare. Nel dicembre del 1894 il ministro Mocenni p_resentava al Senato un disegno di legge sull'avanzamento, in poco disforme dall'ultimo del generale Pelloux; rna, chiusa la le gislatura, il diseg no stesso era ripresentato nel giugno 1895r e, dopo talune preventive modificazioni concordate frn il ministro e·l'ufficio centrale del Senato, esso veniva approvato dalla Camera vitalizia nella primavera del 189€>, non senza altre importanti varianti suggerite dal ministro Ricotti (s ucceduto nel .frattempo al generale Mocenni) e da queg li già. propugnate come presidente e relatore dell'ufficio anzidetto. La Camera dei deputa ti accettava anch'essa qnel disegno· di legge, salvo taluni r itocchi per i quali occorse, naturalmente, l'a.pprovazionc del Sena to, che non tardava .a concederla ; cos icchè il 2 ìuglio 1896 veniva promulgata la legge da tanto tempo invocata. Non è ora più il caso d i soffermarsi a farne l'esame dopo due anni di prat ica, se non com plèta, applicazione : basterà aver presente che i cardini delia legge sono questi : limiti d'età; avanzamento in massima ad anzianità, eccezionalmente a ·scelta; avanzamento per arma, o per corpo, sino al grado di maggior genera)e. 'rroppo note sono le argomenta zioni in pro' e contro tali basi dell'avanzamento, per parlarne qui; e d'altra parte ciò non occorre per lo scopo di questo studio. · Per ~ffetto delle stesse vicende che ne avevano accompagnato lo studio e la discussione, la nuova legge si risentiva,
di alcune mende, quantunque. di poco momento, e di qualche lacuna, specialmente in quelle disposizioni transitorie che il legislatore non può trascurare senza ledere diritti di fatto, o virtualmen te acquisiti. Di tale condizione di cose non t.ardò a convincersi il generale Luigi Pelloux, succeduto nel Ministero della guerra al generale R icotti; epperò, quantunque la nuova legge non contasse che pochi mesi di vita, egli non esitò a pr esentare al Senato, nella pÌ'Ìmavera del 97, un disegno di legge per modificarla. Il ministro così appoggiava le sue proposte, intese : od a chiarire il testo e a definire l'interpretazione di taluni articoli ; od a coordinare fra loro disposizioni diverse, o, come si accennò, a, r ipiana.re qualche lç).cuna: « Necessità assoluta, non certamente il desiderio di m utament i o di innovazioni, mi spinge oggi a sottoporvi 1alcune proposte d i modificazioni alla legge sull' avanzamento n el regio esercito, dopo meno di un anno soltanto dalla sua applica7,ione. « A voi che ben conoscete quanto . vasta sia la materia, qnant o complessi siano gli argomenti di cui si occupa una legge così importante, non deve recare meraviglia se, nel tradurli in un sistema d i disposizioni legislative, è mancata in qualche punto la necessaria armonia con i criteri cui si informa la, legge, se taluD."'particolare ha potuto sfuggire, e qualche lacuna passare inosservata. « Del resto non altrimenti è avvenuto per la legge d'avanzamen to del 1853, la quale, benchè più semplice dell'attuale, perchè si riferiva a categorie dì personali assai più limitate, ha richiesto, · snbito dopo la sua promulgazione, ed in un periodo di poco superiore 11 due anni, di essere per tre volte modificata; mentre per essa è occorso un regolamento così vasto da compr endere la materia di un'altra legge. » 'ruttavia le poche modificazioni proposte dal ministro Pelloux non poterono essere tradotte in legge (6 marzo 1898) se non dopo un anno dalla loro presentazione, un doppio rinvio fra il Senato e la Camera dei deput ati, ed un
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PER f, A LEGGE SULL'AVANZAMENTO NELL'ESBE!Ol'l'O
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IL REGOLAMENTO
incidente parla,mentare, che parve il determinante dell'uscita 'del generale Pelloux dal Ministero. ' Si era così giunti al marzo di quest'anno, e la legge del 2 luglio 1896, modificata secondo le proposte ora dette, non aveva ancora, nè l'ebbe che pochi giorni addietro, il regolamento per la sua applicazione. Fra le altre possibili, una ragione di siffatto ritardo deve essere per l'appunto stata quella dell'attesa di _v eder approvate le modificazioni alla leggP, del 96, nel fine di non essere, eventualmente, , poi costretti a variare le dis posi.zioni del regolamento, per metterlo in armonia con le modificazioni stesse. Ma gli studi per il regolamento erano stati iniziati da lungo tempo, come deducesi dalla relazione con cui il ministro Pelloux, nella seduta del 9 aprile 1897, presentava al Senato le proposte d.i modificazione alla legge 2 luglio 1896. Se ne desume difatti che il generale Ricotti aveva affidato quegli studi ad una speciale commissione, e che questa aveva pressochè ultimati i suoi lavori or fa un anno. . E tenuto conto che il risultato dei medes·imi ha dovuto poi. essere esaminato ed approvato dal Ministero, e, ciò che più r ichiede tempo, dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei conti, non deve meravigWire se, per quanto desidei'abile,"la pubblicazione del regolamento non ha potuto essere annunziaLa prima dello scorso maggio (Atto 112 del Giornale militcire ). La pubblicazione ne è stata fatta in un solo volume con la ·legge d'avanzamento 2 lugli'o 1896 modificata, intitolandolo, come è stabilito nella premessa al regolamento di disciplina militare, allegato- n. 13 ii regolamento stesso. Ed ora che si dispone della guida sicnra, permanente, qu~tidianamente necessaria nell'applicazione della legge di avanzamento, che, per indole e per importanza, va fra le prime di quelle militari, nòn sembri inòpportuno intraprenderne l'esame, ,nel principale intento di segnalare i punti salienti, e di commentare le principali disposizioni, in ispecie quelle che si riferiscono ai nuovi criteri adottati dal legislatore.
II. Il regoJameuto è di viso in cinque par ti, alle quali fanno seguito quelle disposizioni che, per loro natura, non possono essere St\ non transitorie. La parte prima riflette tutto quanto è promiscuamente riferibi le all'avanzamento nelle due grandi c·ategorie ufficiali e truppa, e dà norme generali per l'esecuzione di talune prescrizìoni contenute in più d'una dell~ altre parti. La I seconda parte tratta dell'avanzamento ai t:,o-radi di truppa: la terza di quello degli uffi.ciali in servizio attivo perma,nente ; mentre· che l'avanzamento degli ufficiali in congedo forma oggetto della parte quarta. . Le speciali disposizioni relative al tempo di guerra sono raggruppate nella quinta parte, La terza e la quarta parte, ed ariche la prima, per quanto lo consentiva la diversit,à della materia, sono. riparbte in modo analogo, così da giovare all'armonia della compilaz1011e. · Siffatto sistema d'ordinamento de·l testo è razionale e sem~Iice, nè, a n _ostro avviso, alcun altr? avrebbe potuto esserlo m eguale misura. Non certo quello di sviluppare la materia .s eguendo completamente la successione dei t itoli e dei capi della legge, ciò che avrebbe fatto esulare ogni armonia di parti ne\ testo; tanto meno quello di attenersi al coordinamento degli articoli della legge, la qual cosa avrebbe evidentemente obbligato a ripetizioni od a frequenti richiami. Nè pure sarebbe r iuscito pratico trattare dell'avanzamento sminuzzand o la materia secondo il concetto gerarchico; oppure tentare, con pregiudizio della chiarezza, una maggiore sobrietà del testo conglobando ciò che riguarda g li ufficiali in servizio attivo permanente con quello che si riferisce alle varie categorie di ufficiali in c~ngedo. · Il testo delle varie parti. è ripartito in epio-rafi che si sue. . . t:, ' cedon·o secondo una divisione generale in paragrafi. (_
;,
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IL REGOLAMENTO
III. L a pa.rte pr ima del regolamento si apre (§ 1) riportando la progressione gerarchica dei gradi qual' è stabilita dalla legge 28 giugno 1897, sull'ordinamento dell'esercito. Poi si definisce (§ 2 I, con dichiarazione più esplicita ch e non siano quelle che si rintracciano in altre disposizioni, che cosa si intenda per carica e per impiego speciale, attribuendo la prima esclusivamente agli ufficiali investiti di · p~rticolari mansioni di comando o çli servizio, ed assegnando il secondo ai graduati di truppa con speciali attribuzioni di servizio. Sono rispett ivament e r iportate e conservate (§ 3) le precedenti disposizioni di legge o regolamentari in ordine alla competenza dei provvedimeuti at tinenti all'avanzament,o (no· mine, promozioni, trasferimenti di ruolo, collocamento in aspettativa, in dispon ibilitcì, passaggi dal servizio attivo permanente ad una delle categorie di ufficiali in congedo, ecù.). Dell'anzianità d i grado il regolamento stabilisce (§ 7) il crii:,erio esatto, forse non espri;:sso dalla legge quando talora usa la dicitura : « di pari grado ed anzianità» , (per es.,. nell'art. 46, ultimo capoverso). Ora si può ben dichiarare che non vi siano ufficiali di « pari anzianità ». come altresì con' ferma la g raJu':Ltoria fa tta dall'art. 48 d~lla legge; ma sia più esatto invece dire che souvi ufficiali di « pa1; data d'anzianità ». A parità di questa data, l'ordine di precedenza è: con molta proprietà, ·chiamato .dall~1 legge (art -'19) e dal regolamento (§ 8) « anzianità rel~tiva ». P er ciascuna specie d'avanzamento ad anzianità ed a scelta, il regolamento staoilisce (~ 11) uno specìale qnadro, nel quale i militar i sono, cl i massima, inscritti in ordinEI d'a nzianità.
PER L A LEG GE SO LL ' A V A NZAMENTO NE LL'ESERCIT O
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Di fronte ai limiti d'età ed all'art. 9 della leo·o·e oo era irn-:portante che fosse. ben stabilito come debbasi eseauire il com. o puto .dei posti vacanti, ed il r egolamento l' ha fatto con molta chia rezza (§ 12), non senza aver coordinate le nuove disposizioni del legislatore con quelle della legge del 1852 sullo ..stato degli ufficiali. · Il concetto d'attualità., per così chiamarlo, portato in questo -computo si è che sono da considerar.si vacanti i posti ancora occupati da coloro ai quali, per l'esistenza di vacanze nei gradi superiori, spetterebbe la promozione. Quest'estensione del criterio sanci to dal precitato articolo <lella legge riguardo ai limiti d i età, è pure applicata dal r e,golamento (§ 88) al computo per determinar~ quando spetti l'avanzamento agli ufficiali prori1ovibili a scelta., rendendo in -tal guisa il vant:1ggio concesso a tali ufficiali indipendente -dal modo con cui vengono ripianate le vacanze, epperò an,che costante, come chiaramente intende la legge. Ma d i ciò ·si accennerà ancora a suo tempo. L'art. 59 del precedente regolamento d' avanzamento di-0hiarava : « le promozioni ai gr;adi di ufficiale in tempo or« dinario di pace succedono una o due volte l'a11no, il che per ò ·« non toglie che possano aver luogo p iù. frequentemente, se<< condo l'urgenza dei casi e l' importanza delle vacanze av<< venute. » Il regolamento nuovo è più esigente e tassativo quando stabilisce (§ 13) che, sempre quando vi siano candidati promovibili, le promozioni nei grad i di ufficiale si facciano entro -ogni trimetre, ed anche con quella maggiore frequenza che sia compatibile con le esigenze del ser vizio. Le dichiarazioni fatte dal ministro Ricotti alla Camera dei deputati, nella circostanza della prima discussione del -d isegno dell'aituale legge él'a vanzamento, di non poter ac,cettare l'emendament o per stabilire., median te ht legge, che le pro mozioni si facesse ro a data fissa, come vivamente si ·invocava di fronte al nnovo sistema dei limiti éetà, non .avevano tolta la spei·an7.a di leggere· qua lche disposizione
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IL REGOLAMENTO
in proposito nel r egolamento, il quale, per l'appunto, ha ora corrisposto a quella speranza, mirando a tutelare, se no,n la carriera degli ufficiali (a ciò ha provvedùto la modificaz ione apportata all'art. 9 della legge), i loro interessi, cou.ciliandoli e.on quelli del ser vizio. Non d1 rado veniva domandato pe1;chè taluni posti rimanessero a lungo vacanti, pur essendovi aspiranti idonei a. coprirli. Ciò, accadeva per più d'una ragione; non ultima quella di bilancio, in quanto era precalcolata un'economia. sugli assegni agli ufficiali, ricavata appunto col lasciare sussistere un determinato numero cl i vacanze. Si comprende che ogni singola vacanza non possa, tosto. che si verifica, essere coperta, particolarmente negli altv. gradi e in talune cariche dove possono essere indispensabili. attitudini speciali, o speciali requisiti di coltura e di studio ~ cosicchè non sempre il primo fra i promovibili potrebbe essere destinato a coprirla: epperò, nell'interesse del servizio, è giustificata una cer ta elasticità per rendere possibile, s enza, troppo ricorrere al sistema degli intei·i:,n o degli incai·icati, di provvedere adeguatamente ad una razionale assegnazione dei postì vacanti ai promovendi, D'altra 1parte una. certa latitudine risponde agli stessi interessi degli ufficiali, che così possono esser e destinati, all'atto della promozione, a quella specialità, di servizio cui sono più idonei, e naturalmente; aspirano, evitando anche traslochi non indispensabili. Ma non si saprebbe ammettere che quell'elasticità e q,uella. latitudine eccedessero, poichè il silenzio della l~gge circa il tòmpo delle promozioni&non giustifica la rinuncitt ad un èriterio di massima in teso a chiudere l\ìd_ito ad un possibile arbi-· trio. Del. resto in siffatta materia vuolsi procedere coi criteri non del summum jiis, ina dell'equità, delia opportunità, della convenienza; nella convinzione che l'apparente bene-· ficio :finanziario d i non necessa•i indugi negij avanzamenti, non è vera e frutt uosa economia di fronte alle conseguenze sommamente dannose allo Stato, prodotte dallo sconforto e dal malcontento sollevati venendo meno ad impegni, siano pure soltanto · moral i; verso coloro che si sono ded1ca~i al
PER LA LEGGE SULJ,' AVANZA MENTO NEl,L ESERCITO
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serv1z10 dello Stato stesso, e, adempiendo i propri, hann0,, meritata la promozione, Encomiabile è adn11que la nuov,t disposizione del regolamento, la quale, se taglieggerà alquanto una fin qui preveduta. economia portata in bilancio, avrà d'altra parte alto effettomorale tra gli uflfoiali; gioverà al pr2stigio dell'amministrazione militare, come non può non aver giovato a quello dell'amministrazione giudiziar ia la disposizione sancita dall'articolo 262 del relativo ordinamento, la quale stabilisce, doversi fare le promozioni di categoria entro due mesi dal giorno in cui si verifica la vacanza. Nei gradi d i truppa il r~golamento prescrive che le promozion i abbiano, di 1mLssima, luogo ogni mese, « salvo durante ìl periodo di tempo interposto frit il congedamento di una classe, o di. parte di essa, e la chiamata della classe successiva, nel qual periodo esse sono regolate, da speciali d isposizioni ministèriali >>. 'l'ale eccezione, come ognun vede, è specialmente intesa a commisurare il numyro dei graduati di truppa. alle più limitate esigenze del servizio, di fron te ai piccoli ef-· fettivi delle unità., nel periodo di forza minima.
Dal regolamento (§ 14) è conservata la prescrizione di sei mesi circa la ricevibilità dei reclami per rettificazione d i sede d'anzi,mità, ed è stabilita quella di due per i reclami motiva.ti da non conseguita promozione per effetto d i errore Di fronte. alle svariatissime circosta.nze di servizio in cui può t,:ornrsi. un ufficiale, potevasi forse estend6re alquanto di più tale pe~ riodo · d i d ue mesi, pnr riconoscendo che il prolungarlo d~ troppo avrebbe potuto portare ad inconvenienti di vario .ordine. È stata esclusa ogni prescrizione in merito agli effetti degli èrrori riconosciuti d >ufficio, e ciò è bene, in quanto essa avrebbe nuociuto al prestigio dell'amministrazione, alht quale soltanto è imput:,abile l'errore stesso; mentre d'altra parte sar ebbe stata così difficilmente applicab ile, che proprio non cont.ava di prevederne il caso, poichè i singoli militari souo.
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IL REGOL,H11E::,,;TO
PER LA LEOGE SULl}AVANZAMENTO ~ ELL ESER.CIT0
,essi stessi i più interessati ed i più vigili a denunziare l'er· rore presunto o ricouoscinto; e vi si affretteranno, in vista -della prescrizione che loro ]imita ad un tempo non lungo la faco ltà ùi farl o.
L'alto fine di salvaguardare i quadri da un pericoloso in, q uinamento di elementi tanto contrari allo spirito militare, è stato adunque opportunamente dichiarato dal nuovo regolamento, in conformità 1i quanto, con cura costante, si è venuto fin ora praticando.
Nello stabilLre le modalità per eseguire le votazion i concer· nenti la idoneità o non idoneità all'avanzamento, o la · d.esi_gnazione ad nna carica, il regolamento (§ lo) prescrive che ciascun votante firmi la propria scheda. Mantenn to cosi il segreto momentaneo della votazione, si ha modo, di potere, ciò che in taluni casi può essere utile, constatare come sono r isultate composte la magg ioranza e la m inoranza.
L \u·t. 23 della legge .d'avanzamento prescrive che pei gradu_a ti di truppa le promozioni a,bbìano luogo a scelta. Il · regolamento ha interpetrato lo spirito della legge elfettnaudo di massima, come già sempre si è fatto, ravauzamento ad anzianità previa l'esclusione dei non idonei(§ 31). Non si può che lodare tale sistema, siccome quello che chiude l'adito ad una possibile perniciosa saltuarietà. cli criteri fra una commissione d'avanzamento e l'altra, ed anche nella stessa commissione, col cambiarsi dei componenti. È ·così efficacemente tutelato il prestigio dei gradi d i truppa ed anche l'amor pr oprio d i chi può aspirar vi.
IV. La legge ha lasciato quasi per intero al regolamento d i s tabilire le norme per l'avanzamento ai gradi di truppa; cosicchè questa materia, pur rimanendo confinata in non molte pagine del testo {parte seconda\ è più diffusamente delle altre svolta dal regolamento stesso. In massima vi sono riportate le precedenti disposizioni al riguardo, mod ificate, in qnanto era necessario d i fronte alle poche disposizioni della nnova legge. · T alvoltà .poi è deferita facol tò, al Ministero di derminare alcuni particolari, che, pe1I la loro poca importanza o per l'op· portunitiL di poterli agevolmente m~clificare, non avrebbero avuta sede propria nel regolamento.
Di massima, l"avanzamento ai gradi di truppa ha luogo iri. seguito a semplice proposta della commissione delle note caratterist.iche, confermata dalla · competente commissione d"avan7.amento (~§ 40 e 44). Questa, composta almeno di tre membri, compreso il presidente, è costituita per battaglione {mezzo reggimento, brigata) se trattasi di avanzamento ai gradi di caporale e caporalmaggiore; per reggimento se trattasi di avanzamento ai vari ·gradi d i sottufficiale.
Nelle d isposizioni generali della par te in esarne (§ 2 1) è stabilito che siano esclusi dall' avanzamento quei militari di truppa, che, prima dell"arruolamento o durante il tempo trascorso in congedo, abbiano preso parte a mene sovversive od a societa aYverse alle istituzioni nazionali .
Il principio dell'avanzamen to per anzianità. mediante selezione, soffre un'eccezione nella promozione ai gradi d i ca· pora.le e vice- brigadiere dei carabinieri reali, e di .sergen1,e, in quanto che l'ordine d'i nscrizione dei candidati nel rispet· tivo quad ro d'avanzamento sia stabilito, n~m dall'anziauit~~
Con le proposte d'avanzamento confermate, si compilano i .quadri d avanzamento, che servono per tutte le promozioni delran no in corso. Qnando se ne preveda il bisogno s i compila un quadro suppletivo d'avanzamento (~~ 48 e 50).
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IL REGOLAMENTO PER L A Ll!:GGE SULL' A VANZ~~JENTO NELL' ESEMITO
di servizio, ma da un punto .di classificazione loro attribuito daÌla competente commissione d'avanzàmento. . L'eccezione è giustificata dal fatto che i predetti gradi si 'conseo·uono soltanto dopo che, mediante esame, sia accertata o . l'idoneità dei candidati, i quali, come è noto, compiono speciali corsi di preparazione. Il regolamento stabilisce norme generiche per l'assegna- . zione del punto di classificazione anzidetto ..
Uno speciale capo tratta dell'ammissione d~i sottufficiali al corso speciale della scuola militare, ed in ésso una dispo: sizione particolare stabilisce che gli aspiranti all'esame per l'anzidetta ammissione abbiano non meno di due anni di anzianiki di sottufficiale e n on abbiano superato il 25° anno d i età al 1° agosto dell'anno 1101 quale ha luogo il concorso . Tale prescrizione vuol essere riferita . al n. 2 dell'articolo 5 della legge d'avanzamento, secondo il quale, i sottuffkiali per poter conseguire la nomina a sottote.nente de9bono' aver e almeno quattro anni di a nzianità da sottnffi.ciale; al 11. 1 dell'art. 4 della predetta legge, che pone la condizione di mas$ima di non aver superato i 28 anni d'età per poter otf;enere la nomina stessa; all'attuale ordinamento di corso di studi della scuola militare (2 anni}. Sembra però che, in relazione a tale ordinamento ed ai periodi dell'an1':o in cui si iniziano ~ si ultimano i oorsi 1 della scuola, sarebbe stato pos.3ibile agevolare alquanto la condi½ione relativa all'età degli aspirànti, anticipando il termine, ora stabilito; al 31 dicembre d~ll'anno precedente al concorso, senza scemare di troppo quell'elasticità che si ·è voluta avere per dare, con tutto agio, poi corso ai provvedimenti per la nomina a sottotenente.
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V. La terza parte del regolamento tra~ta, come fu g ià accennato, dell'avanzamento degli ufficiali in servizio attivo permanente, epperò e:-isa non poteva non riuscire, fra le altre, la più importante. Naturalmente anche in questa materia la legge molto ha lasciat0 da definire al regolamento, il quale, ha dato la soluzione di parecchie quistioni particolari, che se talora non in- · teressano che poche categorie di ufficiali, sono tuttavia di grande importanza.
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Nel capo I (Vacanze nei. ruoli organici) merita di essere ricordata la disposizione relativa al trasferimento in servizio 8.ttivo permanente dei sottotenenti di complemento (§ 6B), seconqo la quale spetta al lV[inistero di determinare annualmente, per 'ciascun'arma, quanti posti di ufficiale subalterno .debbano assegnarsi ai sottotenentì di complemento; e il numero di ta,li posti non può superare, nell'insieme, il quarto <l-el totale di quelli di ufficiale subalterno· che si rendono vacant~ durante l'anno nei vari ruoli ( esclusi l'arma dei carabinieri, i corpi sanitario, contabile e veterinario}. T11Je disposizione collima perfettamente col testo dell'ar- · ticolo 5 della legge che dice: « I sottotenenti possono essere « tratti dalle categorie: 1" allievi delle s~uole militari ..... ; « .2• sottufficiali ..... ; 3° sottotenenti di complemento ..... ». Cosi.cchè nessu·n obbligo è fatto di ricorrere, per il reclutamento dei sottotenenti, al.la categoria di cui si tratta, in quanto il Ministero pos_sa anno per anno semplicemente determinare di farne a meno. Potrebbe pertanto anche avvenire che siffatto speciale redutameuto si riduca, nelle ordinarie circostanze, addirittura a :zero, od almeno· a poca cosa, in relazione al rendimento annuo <lella scuola e dell'accademia militare.
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IL HF.GOLAMEN'l'O
Tuttavia, dopo soli due anni di vita della nuova legge, il Ministei·o è già ricorso alla modalità di r ecluta1nento di sottotenenti della quale è paroìa , applicandola alle armi di cavalleria e del oo·enio' dove.. per ragioni forse .bransitorie, erano ... andate inaridendosi le altre fonti d i reclutamento. :ò'Ia se nel ·combinato disposto dall'art. · 5 e dall'art. 32· della legge, questa ha soltanto vincolato per un quarto i posti ann ualmente disponibili fra gli ufficiali subalterni a favore dei provenienti dai sottufficiali, lasciando il Ministero della guerra di ripartire come meg lio creda ~li altri tre quarti dei posti stessi, il regolamento è ciò non ostante, sopravvenuto con una seconda limitazione riguardante aI)punto la fonte di reclutamento costituita dai sottotenenti di complemei;ito; devolendo cioè ai medesimi, in ~gni caso, non più di un quarto dei posti annualmente vacanti fra gli ufficiali subalterni, esclusi i ruoìi dianzi accennati. Qnali le ragioni d i questa limit,azione? S enza indagarle t utte, per non indugiarsi troppo sull'argomento, accenneremo a quella d i evitare che sia eventualmente data la prevalenz:1 agli elementi forniti dalla fonte d i reclutamento suaccennata; elementi buonissimi ed utili certamente, ma non giovani; cosicchè il regolamento ha voluto che, in ogni caso., all'elemento uroveniente dalle scuole militari sia almeno riservata la met; del-t otale dei posti disponibili durante l'anno, essendo tale elemento fra tutti il più giovane, epperò quello di cui più si ha bisogn~ e.nche in dipendenza de.i limiti di età. Nello stesso capo I (§ 64), si legge la disposizione che prescrive il compenso fra le varie categorie di concorrEmti alla nomina a sottotenente, allorquando aìcuni posti siano precedentemente stati devoluti in più ad una qualunque di. esse, per deficienza del numero di aspira,uti delle altre. Ma il compenso non può aver luogo che entro il periodo di un anno, compreso fra due promozioni normali immediatamen te· successive ; e ciò, a prescindere dallo scopo secondario di non prolungare ,indefinitamente uno s~ato di cose che renderebbe,
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PER LA LEGGE SULL' AVANZAll!EN'l'O NELL'E:,ERCITO
assai complessa l'applicazione dell'art . 32 della legge, e m a_rmon ia con la prescrizione dello stesso art. ,di legge. il quale· riserva a.i provenienti daì sottufficiali un quarto dei posti di ufficiale subalterno, che si rendono vacanti complèssivamente·
clurante l'anno. ('
·
Nello stesso ordine d i idee, ed in relazione all'art. 36: dell a legge, il quale, per il caso particolare dell'avanzamento da tenente a capitano, dice che « fino alla concorr enza di un « quarto i posti vacanti possono essere devolut,i alle pro'« mozioni ~1 scelta », il regoh1mento (§ 66) non ammette, per le promozioni avvenire, il cumulo dei posti che spetterebbero alla scelta, µon occupati a tempo debito per mancanza d i promovibili a scelta.
Nelle disposizion i speciali ai singoli ruoli per la nomina. a sottotenente, si trova ripristinato (§ 72) un provvedimento· g ià adottato in passato per reclutare i sottotenent i del treno. .d'artiglierià e del genio; quello cioè di nominarvi i sottufficiali dei reggimenti d'artiglier ia e genio e delle compagnie· treno del genio, i quali abbiano determinate condizioni di . anzianità di sottufficiale, ;iauo giudicati meritevoli di conseguire la nomina ad ufficiale e superino un esperimento d i idoneilii. Tale speciale. reclutamento, ammesso dal n. 2 dell'art. 5, della legge, è per ò soltanto applicabile quando vi sia defi~ cenza di sottufficiali nominandi che abbiano frequentato il corso speciale della scuola militare. Il limite d'anzianità di sottufficiale. accennato al precedente a linea, è stabilito in cinque anni e sei mesi, evidentemente perchè i sottn:fficiali da scegliersi, avendo già ottenuta la raffer ma, offrono maggiore guarentigia della loro idoneità alla nomina cui aspirano. Con prescrizioni analoghe, il regolamento ammette che· possano anche nominarsi sottotenenti rispettivamente nell'arma d'artiglieria ed in quella del genio, col susseguente· passaggio nel personale delle fortezze , sott ufficiali dell&
PER LA LEGGE SULr,'AvANZH!ENTO NEl, L'ESERCITO
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lL REGOLAMENTO
'brigate d'a.rtiglieria da fortezza e da cost·a, e sottufficiali del genio, esclusi quelli della specialità ·treno. Così pure è disposto (§ 75) per l'eccezionale reclutamento -di sottotenenti del corpo contabile da sottufficiali di qualsiasi .arma o corpo. Sempre in via eccezio1rnle, possono anche essere nominati -sottotenenti in detto corpo allievi della scuola inilitare. L'ap· plicàzione di tale disposizione non può riguardare che q nei ,casi in cui per ragioni fisiche, sopravvenute dopo l'ammis•sioue alla scuola, qualche allievo non sia giudicato in grado ,di prestare un utile servizio nelle armi di fanteria o di ca·-valleria ; epperò essa sembra opportuna. Un breve rilievo ancora in merito al reclutamento dei sottotenenti del corpo contabile: questo corpo è l' unico al quale, senza esplicita dichiarazione della legge, non sia stato esteso il reclutamento dei predetti ufficiali da quelli di complemento. Tale esclusionc risponde alle dichiarazivni fatte in Senato, quando non veniva accettata la proposta dal mi- . .nistrò Pelloux di modificare, fra g li altri, anche il N. 3 dell'art. 5 della legge, per chiarire clie il r eclutan1,ento anzi. detto era applicabile altresì al corpo contabile. Quelle dichia,razioni infatti avevano concluso doversi ritenere che il legislatore avesse inteso adottare quello specia.le reclutamento per le sole armi combàttenti. Con rnolti:t opportunità, fra i sottotenenti di complemento . aspiranti al 'trasferimento in servizio attivo permanente è, dal regolamento (§ 78) dato, a parità di ogni altra circo-stanza, la preferenza a quelli che abbiano preso parte a campagne di guerra.
Nell' intento di porre l'inizio della carriera nelle varie ...armi in eguali condizioni, il regolamento (§ 79) prescrive che .le nomin~ a sottotenente, da farsi annualmente tosto che siano
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t erminati gli esami delle scuole militari, abbiano luogo sotto fa medesima· data d'anzianità.
'Le disposizioni comuni a tntti i ruoli relative- all'avau:zamento incominciano a dichiarare (§ 83) che di 1~ano in mano che si fa vacante. un posto devoluto all'avanzamento, la promozione spetta al primo insc?·itto nel rispettivo quadro . .çl'avanzamento. · Per quei· moli ed a quei gradi, invece, in cui l'avanza·rnento ha luogo parte ad anzianità e parte a scelta (éla :tenente a capitano; e da capitano medico a maggiore) il rego,l amento espone molto bene (§ 84) come debbansi successivamente trarre .i promonndi dalle d ue specie di quadro di .avanzamento, ad anzianità ed a scelta, per ripianare le va.canze esistenti. Con dichia.razione esplicita (§ 86) è detto che il d ir itto alla ·promozione è indip.endente dal t empo in cui essa potrà effettuarsi, nel limite 'd i tempo massimo stabilito fra una promozione e .l'altra (un trimestre); e che nello stabilire chi sia .il primo' inscrit,to in tin determinato quadro d' avanzamento i!lon si tiene conto di quegli ufficiali che già abbiano acqni-stato il diritto .alla promozione. Di detti t~fficiali ne-ppure si tien conto nel riportare sni :ruoli d'anzianità le aliquote di ruolo organico alle quali sono ragguagliati i vantaggi concessi dalla legge agli avanzanienti :a s.c elta. ordine all'art. 25 della legge, quello che contempla la promozione a scelta ecceziona.le cli ufficiali segnalatisi per .altissime qualità, o per insigni servizi militari, il regolamento (§ 89) si limita. a chiarire il d isposto da q nell'articolo, il quale, per i più alti gradi dei ruoli più piccoli, troverà limitatis:sima applicazione cli fronte alla condizione che ogni · singolo ,In
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A NIW Xl.l ii.
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' ll,REGOLAMENTO
av~nzamento a scelta eJcezionale si,1, stato preceduto da venti. promozioni ad anzianità od a scelta ordinaria (1). Com'è noto, l'articolo 52 della }9gge d'avan:c:amento sta· bi'lisce che l'anzianità relativa dei tenenti dei carabinieri è determinata, dalla data del trasferimento in tale arma da. quella di provenienza. Nel .fine cli evitare, o almeno attenuare, posposizioni. di tenenti più anziani ad altri cli minore anzianità, il regolamento (§ 95) ha ammesso che la domanda d i trasferimento, nell'arma dei cara.binieri possa esser fatta quand'anche l'aspirante non sia che soUotenente, alla sola condizione di:. avere almEmo tre anni di anzianità di grado; per modo che, tosto conseguita la promozione a tenente, egli potrà, ove vi siano posti disponibili, ot,tenere il trasferimento. Il ritorno nell'arma di provenienza dei tenenti dei carabinieri che non dimostrino cli possedere l'attitudine neces saria 8.llo speciale loro servizio, non può aver luogo (§ 96) che· entro il primo triennio dal loro passaggto nei cal'abinieti .. (I) Nelle intenzioni del legi;latore, di q11estu iivanzamento . a scelta eccezionale· dovrebbesi esplic,1re l'ef.O-cacia applicandolo pili specialmente ai gradi di capitano e di maggio re : lo cun ttlrma il seguente brano della relazione con cui il ministro Ricotti· nel giorno 28 aprile :l896 presentava alla Camera dei deputati il disegno della legge· d'avanzamento. « JJ terzo avanzamento a scelta..... è precisamente quello che deve costituire la base ll~I vero avanzamento a scelta in tulli i grad i della gerarchia degH utnciali. , • « Agsai limitato per numero, e accompagnato dalle maggiori garanzie cli applica·zionc, tale a1•a11 iarnento non perturberà sens'lòilrnen te quello normale ad anzianitit,. cJn rigorosa idonoiLà, della massa degl i utuciali, e procurerà il mezzo d'accordare un accoler·amento di carriera nei vari grad i a quegli ulliciali, che, per fatti o servizi militari eminenti, si reodano meritevoli cli promozione, o posseggano qualità militari così spiccate da potersi fondatamen te presumere, che la. loro promozione ridonderi1 ,i benellcio dell'esercii.o e dello Stato. • Tate. moclalitil. <li avanzamento il scelta, non subordinata ad alcuna coocli1.ione (Il anzian ità dell'ufficiale, potrà. essere quind i di granue ellic,icia, specialmente pei gradi· di capitano e maggiore, n~i quali assai lunghe sono le perrn,1nenze, in condizioni nor· mali ài carriera. Essa ()arà, pertanto, modo d',n•ere qualèho promozione a generale io, età relati vamente giovane, anche ir1 tempo prohrngaLo di pace•. · Nella. pratica, però, J'avamamento a scelta eccezionale non avrebbe ancora t.rovata app licazione clurante i due anni di vita. della legge d' arnnzamento, ove non vogliasi tener conto di uoa antici pata promozione a maggior generale, per ,il qual gra(lo l' avanzamento lìa luogo e.,cJusivamcote a scelta (art. 4:l della legge; Ve jasi anche iL 3' c,1poverso del § !67 del rfgolamen to).
Pfrn LA LEGGE S OLL' AV ANZAMEN'I'O NELL' ESERCITO
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Con tale disposizione il regolamento, mentre è venuto ad escludere che si possa far domanda· per ott,:mere tale ritorno, · ha forse inteso prevenire l'eventualità che taluno promova, pur senza chiederlo, ma col suo comportarsi in genere, il r itorno medesimo, nello scopo di sottrarsi alle eventuali meno favorevoli condizioni dell'avanzamento a capitano nell'arma dei carabinieri, per rispetto alle stesse condizioni clel1'arma di provenienza.
Una disposizione speciale all'arma di cavalleria (§ 98) stabilisce che la promozione degli ufficiali di tale arma addetti ai depositi' d'allevamento cavalli o ai depositi stalloni, quand'anche vi siano vacanze in. tali personali, non possa aver luogo prima che sia avvenuta quella degli altri ufficiali del medesimo grado e ruolo, che trovansi inscritti sul quadro d'avanzamento per l'arma dì cavalleria, e li precedano in anzianità, In questo modo il regolamento ha applicato agli ufficiali di cui trattasi, il criterio adottato dalla legge (art. 45, 2° capoverso) pe~ l'avanzamento di quelli dei d istretti e delle fo~·tezze, :rispetto agli ufficiali delle armi combattenti.
L 'avere la legge subordinate le condizioni dell'avanzamento dell'arma del genio a quelle dell'artiglieria (art. 45, 3° capoverso) ha richiesto che il regolamento definisse nei pit\ minuti particolari come debbasi procedere nei vari casi che possono nella pratica presentarsi, sia negli avanzamenti ad anzianità, sia in quelli a scelta. Le disposizioni al riguardo (§§ 99 e 100) sono troppo dettagliate per poterne riferire in sunto senza venir meno alla chiarezza; basterà soltanto accennare che esse procedono dal conc·e tto, assai logico, di ·supporre inscritti in un unico quadro complessivo d'avanzamento al grado superiore gli uffici ali promovibili di ciascun grado delle due a:rmi.
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. IL REGOl,AMENTO 1
L'avanzamento degli ufficiali del treno, tanto d'artiglieria quanto del genio, è sqbordinato, con r iferimento agli altri ufficiali di dette armi, alla stessa sopra indicata condizione posta per quello degli ufficiali di c~valleria addetti ai d0positi.d'alleva~1ento e ai depositi cavalli stalloni (§ 101).
In conformità al secondo capoverso dell'art. 35 della legge, il 1·egolamento ripete che i sottotenenti d'artiglieria e del genio proven i~nti dai sottnfficiali, nonchè quelli provenienti dalla semola d'applicazione, i quali non ne hanno superati · gli esami finali, sono promossi tenenti insieme ai sottotenenti dell'arma di fanteria di pari data d'àuzianità, o (aggiunge di proprioì successivamente per gruppi proporzionali a quelli dei promossi di fan teria, allorquando la promozione in corso non comprenda tutti i sottoten.e nti di fanteria della stessa data di anzianità (§ 102).
Le dispos:zioni speciali per l' avanzamento nel personale permanente dei distretti sono contemplate in due soli paragrafi (§§ 103 e 104). Lasciato, come ha inteso la legge, (art. 45) ad uno special'e R. Decreto (1) di determinare la quota parte devoluta alle (!) Questo R. Decreto ha preceduto il regolamento ( V. Atto N. 25 del Giornale ,!filitare J.898). Esso ha la dati 23 dicembro !897; ed il suo primo articolo <Jispone quanto
appresso: , I posti vacanti negli ufficia:i del personale,pennanente Ilei distretti, quando non vengano coperti, nei limiti stabilili dalla le(;'ge, con umeiali richi11mati dalla posiziono di serviiio ausiliario, (la legge d'ordinamento prescrive che almeno 3i colouneJJi e u tenenti colonnelli <lei distretti siano ufficia li in servizio :rttivo permanente, potendo gli altri essere ufficiali richiamali (lalla posizione di servizio ausiliario), saranno devoluti: . nei gradi (li colonnello, tenente colonnello e capitano , per un quatto, agli ufficiali promovibili del grildo iuunediatamente inferiore e già appartenenti al personale permanente dei distretti; per tre quarti, ad ufficiali dei so]lrad~tti gradi, trasferiti dalle armi di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio ; nel grndo di maggiore : per metà agli uni e per metà agli altri; nei grad i di ufficiale sullaltornò : per In totalità ad ufficiali t rasferiti vi rlalle arm i sopr;1indieate ·, ,
PER LA LEGGE SULL AVAN'ZA11/ENTO NELL'ESERCITO
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promozioni e q uelh ai trasforimenl;i per coprire i posti vacanti nel personale di cui è parola, il regolamento (§ ·103) illustra la condizione imposta dalla legge (art. 45} all'avanzamento degli ufficiali dei distretti, secondo cui, la promozione cli tali ufficiali non può mai aver luogo prima di' quella degli ufficiali delle varie armi di pari grado ed anzianità. Se per effetto di siffatta condizione mancano i promovendi, sono ammessi tr"asferimeuti in più della quota stabilita: come pure, ove la stessa condizione non vi si opponga, in oaso di cl eficenza di ufficiali da trasferirsi, i posti ' vacanti possono coprirsi con promozioni in più della quota per esse determinata. È importante infine notare che dal testo del r egolamento (1° capoverso dell'art 103) si dednce non es;ere indispens.abile · alcuna domanda o proposta per il trasferimento nel personale dei d istretti; cosicchè pa,re che esso possa anche ave.r luogo, per così dire, per inizifitiva del Ministero. ·se tale deduzione è esatta, la facoltà lasciata al Ministero pare anche n ecessaria, di fronte alla condizione posta dalla nota alla tabelh degli ufficiali dei distretti, annessa alla legge di ordinamento ( 1), ed all'eventualità che possano essere in di- · _fotto, o addirittura mancare, le domande o le proposte delle c0.mpetenti commissioni di avanzamento per trasferimenti nei distretti di . ufficiali delle varie armi. Quanto ai criteri con cui esercitare una tale facoltà, ·non si tace eh' essi sembrano altrettanto delicati q1;1anto ampia è la facoltà stessa; epperò non pare inverosi mile che, in previsione di doverla appliuare, il Ministero baserà le sue determinazioni s1;tlle esplicite dich iarazioni richieste alle commissioni d'avanzamento, per stabilire una specie di graduatoria fm gli idonei ai vari servizi n3lle diverse armi.
(l) Nella nota ({) all it pagina prec_edcn tc si e già detto che tra gli uffic:ali dei distretti a lmeno 31 colonnelli e u tenenti co lonnelli debbono essere ufficiali in servizio aLtivo permanente.
t.
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PER LA J,l':GGE S tJLL'A VAN ZAMENT O NELL'ESE !W!TO
I L HE GO LAMENTO
Disposizioni analoghe a quel le ora esaminate regolano l'avanzamento d<'lgli ufficiali delle fortezze (1) 105 e 106).
(i
fo ordine ·all'avanzamento nel corpo sanitario, il regolamento (§ 107) riproduce il combinato disposto qal terzo capoverso dell'art. 35 e dell'art. 51 della legge riguardanti l'avanzamento a tenente, e subordina (§ 108) la inscrizione dei tenenti e dei capitani medici nel ris_petti vo quadro d i avanzamento alla speciale .condizione di ·aver prestato, col loro grado, un ser vizio di almeno tre anni presso un corpo di truppa. od un ospedale militare. Tale condizione risponde altamente all'interesse del servizio, dando affidamento che i prornovendi avranno, mediante l'esercizio effettivo delle precipue funzioni loro attribuite, conservata la pratica professionale, e consegutta la piena conoscenza del servizio presso le truppe, come esige il buon andamento dell'importante servizio sanitario in pace ed in guerra. Qualche parola ancora sull'anzianità ·d i grado di due s.nui necessaria e :mfficiente ai sottotenenti medici per conseguire di' pien dir itto la promozione a tenente. Seconclo il sopracitato art. 51 della legge, per tale anzial1ità, è anche computato il tempo trascorso in servizio effettivo come sot tot enente di complemento. • Non ·è molto tempo, 0 specialmente durante le campagne d'Africa1 non pochi sottotenenti medici di complemento prestiwano, m una o più volte, lungo servizio presso le (2) A senso ;Iell'art. 45 della legge, e seni'attendere it regolamen to, cou R. Deoreto 3i gennaio 1897 iAlto t,3 del Giornale illilil.are 1897) è stat.o stab ilito che i posti v~ -
canti fra gli ufTiciali delle fortezze si;wo de\•oluti: a) se di ufficiale superiore : per quattro quini.i agli ufticiali di pari grado delle arm i d'artiglieria e d~I genio; per un quinto all,L promozione di ulliciali c1el grado inroriorc del personale stesso, ins~ritti su l quadro d'avanzÌuneùto; b) se di uiTiciale inferiore': per cluo terzi agli ufficiali di pari gra(lo delle arm i c1'artiglierìa e del genio; per un terzo alla promozione dì ufficiali del grado inferiore del personale stesso, inscritti sul quad ro d'avanzamento. Lo stesso n. Dccrnto ammette dic, ove :iiancliìno domanrie o proposte, si facci,,no t,·asferimenti cl'autor1tà nel 1iersonaie delle fortezze ,ii utllciali cl'ar tiglieria o ciel genio.
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t ruppe; cosicchè, in base a tale d isposizione di legge, per taluni di essi, il trasferimento in servizio attivo pennanente sarebbe stato ben presto seguito dalla promozione a tenente, se pure questa non avrebbe dovuto avvenire con.temporaneamente a quel trasferimento. Quale la conseguenza ·di tale fatto, che forse sarebbesi eccezionalmente potuto ammet.tere un,1 volta tanto per riconoscere le benemerel}ze dei valenti subalterni medici dJ complemento che fnrouo in Africa, ma non mai in modo geuerale e permanente? La in-cessan te instabilità del i·t1olo d'anzianità dei sottot enenti m edici e la conseguente anormalità del loro ava.nzamento .a tenente, dal quale avrebbe; in massima, esulato il criterio ,generale del merito personale. Bensì è vero che i migliori .avrebbero modo, per cosi dire, di rifarsi, conseguendo i due .avanzamenti a scelta concessi al corpo sanitario ; ma ciò non toglie che il criter io adottato dalla leg ge presti il ·fianco ad una facile critica. Nè varrebbe il d ire che gli ufficiali medici, per ragione d1 studì, iniziano più tardi degli -altri la carriera militare, in quanto che tale circostanza di -fatto sia comune a tutti gli ufficiali medici, cui 1 d'altra parte, la legge sulle pensioili, appunto in vista di quella .circostanza, ha- riserbato uno speciale trattamento di favo re. Il regolamento non ha, naturalmente, potuto che seguire le orme della legge; ma, per le consid~razioni ora svolte sar ebbe stato assai desiderabile che, con la circostanza di i.no.dificare la legge 2 luglio 1896, quella 6 marzo 1898 ne avesse anche modificato l'articolo 5 1, nel fi ne di porre, come per gli altri ufficiali, i primi passi della, carriera d i quelli medici in ,condizioni ben definite e costanti. Così, per ~sempio, per tenere· in qualche misura conto delle men favorevoli condizioni d'età in cui i med ici intraprendono la carriera di uffi ciale, l' ar ticolo 51 sarebbesi potuto modificare nel senso .d i computare per l'anzian ità di grado dei sottotenenti me .dici il periodo di sei mesi di serviiio che, a. senso dell'articolo 5, n. 3, della legge, t utti i sottotenenti d i complemento debbono aver prestato per poter ottenere il trasferimento in ,servi7.io attivo permanente. In tal guisa l'anzianità di grado 0
IL REGOLAllJE},;TO
. PER LA LgGGE SULL 1 AVANZUÌEN'I'O NELL'ESER.CITO
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necessaria e sufficiente ai sottotenenti medici per conseguire di diritto la promozione a tenente sarebbe, d i fatto, stata ridotta da due anni a soli diciotto mesi. Ma ciò che non ha fatto il legislatore, nè ha potuto fareil regolamento, avrebbe pur mezzo il Ministero di attuare ; in qnanto che, per assicurare .la stabilità del ruolo d'.anzianità. dei sottotenenti medici in servizio attivo permanente basti rigorosamente applim1.re il criterio che nessnn0 cli quelli di, complemento, da cui i primi esclusivamente si traggono,. compia, come tale, un servizio alle ·armi superiore, fosse pur· anco di un sol giorno, a sei mesi. Diventato pertanto quota. comune a tutti, questo periodo di tempo non darebbe luogo_ ad alcuna difficoltà perchè, frn g li ammessi ad uno stesso· concorso di nomina, a sottotenente medico i.n servizio attivo permanente, l'anzianità vengr~, come per tutti g li altri sottotenenti di pari data d'anzianità, stabilita secondo la classificazione di esam~, la quale rappresenta, o dovrebbe rappresentare, la relatività del merito personale.
Per il eorpo contabile, il regolamento dopo avere, nel concetto, riportata la d isposizione dell' ultimo capov.er5o, dell'articolo 35 clella legge(§ 111), pone (§ 112) la condizione che, per poter ottenere il trasferimento nel corpo contabile, ·i tenenti delle varie armi non debbano avere' un'anzianità di grado maggiore di quattro anni Evidentemente tale restrizione ha in mira due scopi: di evitare un possibile soverchio ritardo nella promozione a c1Lpitauo dei tenenti contabili pro· venienti dai sottotenenti del corpo stesso, per effetto dell'immissione di tenenti di essi più anziani; di opporsi a çhe, ove le condizioni di carriera nel corpo contabile si facessero molto favorevo li ed in previsione di un p iù rapido avanzamento a capitano, tenenti anziani delle varie armi chiedano di escirne per giovar.,;i d i quelle condizioni. Molto opportunamente la condizione di anzianità ora.detta non è riferi~ile ai tenenti i quali, per ferite od infermità riportate per cause di servizio, siano .di venuti meno idonei 1 al servizio .nella propria arma.
Di fronte alla soppressione degli ufficiali subalterni commissari, voluta dalla legge d''ordinamento 28 giugno 1897 (1),. ed in attesa del regolame;i.to d'avanzament,o. il regio decreto· 22 ottobre 1897 ultlo n. 249 del 0-iornale mitilare· del 1897), dava le nonne per il reclutamento dei capitani commissari. Il regolamento riporta in massima le disposizioni di quel reo·io decreto le qual i richiedendo speciali studi ed un eleo ' . vato grado di coltura negli aspiranti a capitano nel corpo di commissariato, mirant, a porne gli ùf-tìciali perfettamente, in grado di ben corrispondere ai molteplici e non facili incarichi di servizio loro affida.ti, sia in tempo di pace, sia iru tempo di guerra.
Per quanto riflette il corpo in validi e veterani, il regolamento ha ridotto da 18 a 15 gli anni d i servizio necessari perchè gìi ufficiali in effettivo se1:vizio od in aspettativa, possano concorrere a ç,oprirne i posti vacanti, escluso , ben inteso, ogni termine di tempo nel caso d'inabilità per ferite od infermità riportate per caus'e di servizio. (Continua).
E . C.
(t) 11 regio decreto 25 novembre t 897 (Alto 265 del Giornale militare del Hl97J provYedeva all:l si;temnione degli attuali uflìciali suhal tern.i commissari. Tale decreto, da, conv.ertirsi in legge, ha dato luogo ad altre propos te d'iniziativa della co'.nmis_S.i_one parlamenta i·e, che, ebbe ad esaminarlo; proposte sensibilmente diverse dalle <lispos1z1onr del decreto stess~, e elle non sono ancora state discusse in Parlamento.
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L'ESERCITO PIEMONTESE NEU'A CAllPAGNA D!sL
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.L'ESERCITO PIEMO:N'l'ESE NE L LA CAMP A GNA DEL 1815
La coalizione del 1813 contro la Francia, terminata col trattato del 3 gennaio 1815 negoziato da ~ralleyraud, aveva r ieondotto il territorio nazionale ai confini del 1793, salyo q ualche aumento alla frontiera dell'est e in Savoia. Conse cut ivamente al trattato d i Parigi, si iniziava a Vienna il · · Congresso delle potenze per regolare g li affari d'Eui'opa. Sul trono di San Luigi. risalivano i B orboni, ai quali la storia degli ultimi vent icinque anni nulla par ve avere inse- gnato. Il governo di Luigi XVIII, non fu che una serie non interr otta d i attentati alle conqniste anche p iù legittime e pi1ì temperate della rivoluzione del 1789, che il consenso pressochè unanime di ogni ordine di cittadini voleva riguardate come intangibili. Così la Restaurazione, accolta da prima con un senso d'inaspett3ito s·ollievo e quasi cli gratitudine dalla nazione esausta e profondamen te stanca daìlo stato di g uerra inte1'minabile in cui l'avevano tenuta la repubblica, il consolato e l' impero, non aveva tardato a venire in uggia ' all'universale. La Francia aveva.,__ tollerato il poco larvato dispotismo · imperiale, affascinat1.1 clal genio di Napoleone, abbagliata dallo splendore di g loria ~ilitare onde il Grande aveva circonfusa la sua corona, inebbriata da qne.lla potenza q uasi fantastica che faceva vibrare così fortemente le corde più sensibili del sent imento nazionale e dell'orgoglio patriottico; ma nòn poteva piegarsi al movime:1to sistematicamente retrogrado di un governo che disconosceva le basi, le origini, la ragion di essere dei nnovi tempi, per correre d ietro fat icosamente al sogno d i risuscitare un passato tramontato per sempre.
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Napoleone, confinato uell' isola d'Elba ma tenuto informato con zelo minuzioso dello stato degli animi e degli avvenimenti in Francia non meno che dell'andamento delle discussioni in seno al Congresso cli Vjenna, convinto della impo- polarità dei Borboni e del disaccordo degli alleati, ed ansioso di approfittarne per riafferrare l'impero, non aspettava che di essere assicurato d i poter fare assegnamento sull'esercito. Ricevuto questo annunzio, il 26 febbraio alle otto d i sera -egli salpava da Porto-Ferraio per mt10.vere audacemente, alla te~ta di un pugno d'uomini, alla riconquista del trono imperiale. Sbarcato il 1° marzo al golfo J uan, g iungeva il 2 · a Grasse, mandava da Digne un proclama al popolo ed uno all'esercito, la sera del 20 entrava alle Tuileries . L'aquila imperiale era volata di campanile in campanile fi no alle torri di Nostra- Donna di Parigi. A V ienna, dove lo sbarco dell'imperatore sul snolo francese fu noto il 7, la costernazione non conobbe limiti: tutti erano esterrefatti, ma Talleyrand che odiava l'Eroe dell'odio dei leviti per Saul (per usare la efficace espressione delr Alfieri), in tutti sepp~ trasfondere il convincimento che solo· la pace poteva dar forza a Napoleone, e che non bisognava a ccordargli la più piccola tregua. Il 13 il Congresso redigeva una d ichiarazione, che la Storia ha g iudieata degna d i selvaggi, colla quale lo si poneva al bando del d iritto delle genti : il 25 veniva firmato il tratta.te di alleanza offensiva e difensiva in forza di cui Austria, Russi<t, Inghilterra e Prussia, rinnovando il patto di Ohaumont, si impegnavano a riprendere le armi e a « non deporle che di comune accordo, dopo -aver posto nell'impossibilità d i nuocere il nemico ed il per turbatore della quiete del mondo. >) Il protocollo venne lasciato aperto, e tutte le potenze fi rmatarie della dichiara·zione del 13 marzo, eccettuata la S vezia, iiderirono succes: sivamente alla coalizione. Le operazioni dei collegati dovevnno cominciare in giugno; e già sul finire di maggio un esercito anglo-olandese a 0o-li ordini del duca di Wellin :::,o·ton ' :e uno prussiano comandato dal feld - maresciallo B li'Lcher , manovravano nel Belgio per cong iungersi, mentre gli austriaci
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L'ESERCITO PIEMONTESE NELLA CAAIPAGNA DEL
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Non è a dire quanto quest,i avvenimenti impensierissero i piccoli sovrani d'Italia, da breve tempo risaliti su i loro troni -e dal ricordo ancor vivu delle sofferte calamità trnent i argomento di più forti apprensioni per l'avvenire. E le angustie e i t imori di tutti facevano capo al re di Sardegna; il -quale, come più 'forte e più vicino al pericolo, sco_ngiuravRno B sollecitava.no con ogni mezzo a custodire i passi del Varo e aél. afforzare i valichi alpini, tenendo presenti i danni loro provenuti dal mal conteso passaggio alle armate della repubblica francese, quando avevano superate le barriere naturali d'Italia, guidate da Bonaparte. Ed ansiosi, più che di .altro, di essere assicurati che una azione esercitata, mediante il concorso piemontese, alla frontiera orientale di Francia permettesse all'Austria di inviare (senza .loro rischio) -sul Reno i 70,000 uomini che teneva in osservazione in Lombardia, non si rimanevano dall' eccitare quel monarca .a:ffinchè si risolvesse àd assalire i francesi di fianco non appena i collegati li avrebbero attaccati di fronte. Vittorio Emanuele I, figlio di Vittorio Amedeo III, era salito 1ml trono nell'anno 1802, per l'abdicazione del primogenito che regnò sotto il nome di Carlo Emanuele IV. · Lunga.niente aveva conosciuto l'avversità della sorte, perchè -fino al 1814 non regnò che sull'isola di Sardegna; i suoi -Stati di terraferma estendo rimasti incorporati, ti.no al trattato di Parigi di quell'anno, nei 134 dipartimenti · dell'impero Napoleonico. Rientrato il 20 maggio nella sua capit ale, il re fu act:olto con fervide e sincere manifestazioni di gioia. Il Piemonte chiedeva pace con dignitiL; e, stanco dalle lunghe guerre imperiali, non rifuggiva però meno dalle soperchierie della politica austriaca. E perciò accoglieva con lieto animo il sovrano da cui si riprometteva,. e e.on ragione, quiete operosa ·e indipendenza dalla soggezione e dall'inge'. renza straniera. Mite d'animo, dotato di una rara rettitudine di carattere, Vittorio Emanuele, benchè alieno da innovazioni e da idee di nazionalità, era però al tutto insofferente della prepotenza della Corte di Vienna nelle cose della mo11archia. Non poteva vedersi in casa cotesti stranieri a far da
si concentravano sul Reno e i russi erano in marcia verso la Francia. Napoleone tentò di aprire negoziati; sopra tutto d i staccare l'Austria dalla coalizione. Ma ogni suo sforzo fallì di fronte all;;i. implacabile politica .dei collegati, alla quale dava in quel momento un pretesto e· quasi una 'parvenza di ragione l'agg ressione dì Murat verso l'Austria, onde a torto fo ritenuto ispiratore e partecipe. Egli però, benchè risoluto ad osservare sincera.rn:ente per parte sua il trattato di Parigi del 1814, aveva mente tr oppo acuta per non essere certo che i suoi tentativi diplo~atici non avevano probabiliti.1 alcuna di arrivar e a buon fine: non pertanto volle mettere in evi-. denza questi tentati-vi, per mostrare alla Francia e all'Eu-· ropa da qual parte venivano le minaçcie alla pace del monflo. Perdut~ ogni speranza di accordi, Napoleone si accinserapidamente alla difesa; riuscendo, in modo che tenne del tra il 20 marzo e il J. g iugno· b . Prodigioso , a oro-anizzare un esercito capace d_i tener testa all'Europa intera levata in armi contro di lui. 11 suo piano consisteva nel prevenire· · con una controffensiva fulminea l'invasione imminente, portando i suoi primi éolpi sugli anglo-batavi e sui p1~ussiani;. per operare quindi, riconquistati il Belgio 0 l~ linea c~el Reno,. una potente diversione in Italia dove era sicuro eh trovare· aderenze e simpatie. Così l'Austria, minacciata nei suoi possedimenti delh1 penisola non avrebbe avut0 agio di rinforzare le t ruppe inglesi ~ prussiane sùl R eno; mentre egli, se la f~rtu~a a~ess~arriso alle armi francesi nei Pùesi Bassi, nutriva fiducia dt riconguistare le provincie cl' Italia, la 'gemma più fulgida, forse la più ambita, della sua corona imperiale. Perciò mentre-, preparava colla sicurezza abituale al deb:llatore di t~nte coalizioni i movimenti dell'esercito del Belg10, aveva avviato . il maresciallo Bruné nel dipartimento del Varo, e mandato iu Savoia Grouchv, (cui doveva succedere presto Suchet) affinchè, sotto color~ di g uardare da possibili colpi di mano i punti più deboli di quella intra.lciata frontiera'. si tenes_:ero_ pronti a prendere, al momento d~signato, una risoluti, offensiva. 0
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L'ES!;; ltCITO PlEMONT ESE .NELT.A CA ~lPAON,~ DEL
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padroni, e lo dava chiaramente a divedere: sembrava che sua aspirazione e regola di governo fosse la formula onde Giuseppe Giusti fece più tardi il ritom ello d'una delle più efficaci tra le sue poesie patriottiche : « e non vogliam tedeschi! » Così sna pr ima cura era stata crearsi un esercito. Riordinò subito gli otto r eggimenti d'ordinanza (Guardie, Savoia, :;\'fonferrato, Saluzzo, Aosta, Cuneo, Alessandria, Regina) cònservanclo le antiche denominazioni, meno al regg.imento Marina cbe prese il nome di Cuneo . Ciascuno doveva contare 1626 uomini, divisi in due battaglioni di sei compagnie: una. di granatieri, quattro di fu cilieri ed una di cacciatori. Le tr uppe ìeggiere vennero organizzate in battaglioni autonomi di 825 nomini, a sei compa,gnie: una di carabinieri, quattro di cacciatori e una di bersaglieri. Abolita la coscrizione, i soldati d'ordinanza. venivan~ reclutati mediante arruolamento volontario per sei anni, retribuito con un premio d'ingaggio di trentasei lire. Fu instituito nella cittadella cli T orino un deposito di organizzazione~ che durò ad agire iino all'agosto d i quell'anno; e primi ad essere ar mati ed equipaggiati furono i cacciatori formati dal conte Emilio Roberti, che ebbe il comando del battaglione come tenente-colonnello., Il 15 h1glio fu instituito il corpo dei Carabinieri R eali, con norme desunte da quelle della gendarmeria francese, e n'ebbe il comando il conte ProvanaBussolino. Il colonnello R occati, glorioso avanzo dell'antico esercito piemontese, ebbe l'incarico di ricostituire l' artiglieria in Torino; e, lui morto, fo nominato gran mastro dell'u.rma il conte Vibò de Praly, .cui venne aggiunto il colonnello Giovan ni Quaglia, che aveva comandata. l'artiglieria del corpo .del duca di Monferrato in Tarantasia. Poco. dopo furono riordinati i sei reggimenti di cavalleria (Dragoni del r e, Cavalleggieri del Re, Cavalleggieri di P iemonte,. Piemonte reale, Savoia- Cavalleria e Dragoni della Regina), privi però, per il momento, del necessario numero di cavalli. Volendo poi il Re, per un cotal suo preg iudizio, g uardarsi, nel dare assetto all'esercito, da qualunque innovazione, ricostituì i r eggimenti provinciali in numero di dodici. Ebbero,
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q uesti fo rmazione analoga a quella dei r eggimenti d'ordinanza; ed erano mantenuti a numero per mezzo delle levatb fat te a cura dell' Uditorato general e, secondo le norm~ del R. Editto del 4 marzo 1737. La durata dell' obbliO'o di servizio era di dodici anni per i provinciali della Savoia dì quat~ordici per i Nizzardi, per t utti gli altri di sedici. Ogni reggiment0 aveva la. sala d'armi ed il quartiere d'assemblea per lo più, nel capoluogo della provincia in cui si recl utav~ e da oni prendeva nome; e costi.tera co'nvocato annualmente per la durata di quattordici giorni, a data variabile. L'll agosto giungevano in Tor ino 19 ;:i.fficiali e 655 uo · mini di truppa, reduci di Francia. E ra un battao·lione del glorioso 31° leggero, che dopo avere combattuto ~on Soult nei campi di T olosa, aveva ottenuta faco ltà dal re di Francia di ri~patriare _senza essere disciolto, g uidato dal suo prode m:g~1~re Reg1s, avanzo di cento battaglie. Erano tra gli ufo01ali Peroldo, Goretta, :F'ilippone, Vacchino, ed E usebio. Bava, capitano. Furono denominati Caccia.tori Piemontesi per distinguerli da quelli formati da Rober ti che assunser; il nome di Cacciatori Ita liani ; e ne ebbe il 'comando il t enente-colonn~llo ~i~hele P iano, venendo Regis, perchè ferito, collocato a d1spos1z10ne. P ochi mesi dopo fu costituito un altro battaglione di Cacciatori (della Regina), formato dal marchese Cuttica. Si era anche tornati, per triste abito del passato, ai mercenari ; e giò, un reggimento svizzero era organiz~ato _ed al~ri s~ ne preparavano. Ma per gli indegni maneggt dei capi che truffavano il Governo con effettivi simulati, vennero disciolti e licenziati. Insomma il lavoro di ordinamento procedeva con molta alacrità sotto la man(} sicura del re che v' impiegava tntta la propria ener()'ia 1:avvisa.n~o in ogu~ progresso deìl'armamento nazionale :n ~asso. avanti nella via da percorrere per levarsi di casa O'li austr iaci; ognuno dei. quali, come egli scriveva con ram:ar ico al fratell o, mangiava come quattro dei suoi soldati. Si face.va. m?l:'°; ~' se non tutto bene, come il reclutamento degli uffi~i~li m.sp1rato esclusivamente a criteri politici od aristo0ratwi, almeno con mol to zelo e sufficiente speditezza. E.
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questa era appuutq la condizione essenziale, poichè le circo· stanze davano assai più v1:1,lore al tempo che alle modalità: era necessarissimo avere il più sollecitamente possibile un esercito capace di adempiere la sua miss ione, sì per eman oiparsi dagli stranieri, che per tenere alto davanti all'~uropa il decoro della monarchia testè risalita sul trono. Il reggimen to Savoia fu destinato a Snsa, Piemonte a Fenestrelle, Monferrato a Mondovì, Saluzzo in Saluzzo, Aosta a Ivrea: nella capitale forouo chiamati, oltre il r egg imento Gual'die e i Cacciatori Italiani, i Dragoni del Re e della Regi'ua. I due r eggimenti d i · Cava lleggieri furono stanziati a Ca.rignano, Savoia- Cavalleria e Piemonte R eale alla Venaria · e sebbene questi corpi, in specie la cs.valleria, fossero inco~pleti, pure al loro apparire le g uarnigioni austri~he si ritira.vano. concentrandosi nell" Alessandrino, nel ·vercellese -e nella Lo,mellina. Da Torino erano usciti il 13 luglio. Con ·tutto ciò la conrl izione creata a l Governo e al paese dagli avveni menti che si preparavano dopo il r itorno di Napoleone dall'Elba era grave. Incompleti erano ancora gli effettivi delle t ruppe stanzittli, malgrado la facoltii data nel mese di luglio ai comanòanti dei reggimenti di ordinanza di a rruolare prima quattro, poi dieci uomini per ogni compag nia, che appartenessero alle provincie i taliaue non soggette al r e d i Sardegna. ! provinciali erano per la più g ran parte uomini sopra i quaranta anni e d isusati dalla vita militare. D eficienti i quadri delle due milizie per. numero, e in_ parte per qualità.. Pochi i cavalli, che cominci~ vano ad affl mr~ appena in n umero adeguato a montare i primi squadron~; la artiglieria da campagna scarsa e ancora in via di formaz ione. Mancavano le armi, gli equipaggiamenti, i materiali da mobilitazione, e g li arsenali difett.avano dei mezzi necessari a lla produzione. Inoltre l'amministrazione dello Stato era ancora incompleta, e lè finanze non avevano quell'assetto stabile che costituisce la forza e la floridezza delle nazioni . « I proventi delle tasse, scriveva il r e _Vittorio Emanu~le I _a~ frate I lo, non entrano nelle nostre casse; chè i nostn am101 mangiano terribilmente. >J P er converso, imminenti i pericoli
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minacciati dalla guerra che 1Ylurat aveva d ichiarata all'Austria il 25 marzo, e dai francesi che si concentravano ai confini . Convenne pertanto al re d i aderire alla lega offensiva e d ifensiva. contro Napoleone. Il 30 marzo egli diresse un .proclama all'esercito per esprimere la propria soddisfazione .per i buoni r isultati ottenuti nel riO'rdinameuto d i esso, e la :fiducia ch·e, se i gravi avvenimenti che si maturava.no presso una nazione vicina avessero minacciato la tranquillità del P iemonte, le armi di questo avrebbero saputo sostener e la loro antica riputazione di valore. P oi, il 9 aprile, fn firmato .a Vienna dai plenipotenziari regi di San Marzano e Rossi e dall'inviato inglese Olancarty il protocollo d'alleanza. Non potendo, per le condizioni dell'erario e dei magazzini militari, fare sul momento un maggiore sforzo, il Re si impegnò .a mettere in campo 15,000 combattenti; e ad accr escere questo numero, consigliandolo le circostanze e l' inte~esse comune, fino al doppio, appena le entrate degli Stati Sardi fossero aumentate in grado a ciò sufficiente. Fu espressamente dj.chiarato che le truppe piemontesi sar ebbero agli ordini di generali propri, sotto il comando supremo.(come tutti gli eserciti collegati) del duca di Wellington. Confi-dare S . M. $ 11,rda, concludeva il protocollo, che questa sua pro\·a cli benevolenza verso gli augusti alleati li indurrebbe a procacciargli la restituzione di quella parte della Savoia che apparteneva al P iemonte prima della r ivoluzione, e che il trattato cli Parig i clol 30 marl'W 1814 aveva assegnata ~lla Francia. E sott"o la data del 2 maggio fo fi rmato a Bruxelles un altro protocollo, tra il conte di San Martino d' Agliè per il Piemonte ·e il duca di Wellington per gli .alleati; r.love l'Inghilterra si .obbligava a sborsare agli Stati .Sardi la somma occorrente per il mfwteuimento e l'equipaggiamento di 15,000 soldati, e ad aumentare la contribuzione in ragione di undici lire sterline e due scellini per ogni uomo in più di questo numern. Venne allora stabilito -che queste forze dovrebbero ag ire d i concerto colle austl'oinglesi, e potrebbero venire trasportate su qualunque punto (j!I -
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delle coste medi terranee che fosse ravvisato oppor tuno dì assalire n ell'interesse comune. Ma nel secondo articolo del t.rattato stipulato il 20 maggio in V ienna, tra San Marzano e Wessemberg, fu poi stabilito che le truppe piemontesi r imarrebbero, per quanto sarebbe possibile, in vici nanza del patrio territorio. F inalmente in una Convenzione firmata. dai medesimi il 1° g iugno, si aderiva (e qnesti a rticoli debbono essere riesciti ben dolorosi al cuore del re) alle esigenze dell'Austria che chiedeva il mantenimento a spese deHa Sardegna delle truppe a ustriache di passaggio per i regi Stati, la demolizione delle fortifica.zioni di A lessandria e.ccettuata. l.,:J, cittadella, e per questa il presid io misto ed un comandante austriaco. _., Uu alto slancio di patriottismo e di devozione alla dinastia trionfò, poi chè il re ebbe acceduto alla -lega, della maggior parte delle difficoltà che si opponevano agli urgenti apprestamenti di guerra voluti dalla gravità del momento. J?er effetto di una abnegazione e di una feconda operosità egualmente onorevoli per il principe che n'era inspiratore a.ttivissimo e per il popolo che nel praticarle sentiva di ob bedire alla austera religione del dovere, i. reggimenti si com pletavano, nuovi corpi si formavano, si apparecchiavano ambulanze e materiali di equipaggiamento e da g\1erra. Vennero organati i servizi di San\ti e delle Sussistenze, e requisih quadrupedi in numero sufficente al bisogno . Imposto un prestito· forzato di quattro milioni d i lire per gli armamenti, ogni giorno si fondeva no cannoni, e cent inaia di nuovi facili. erano distribuiti alla trnppa. Siccome i più. immediati timori venivano dalla bassa valle padana, dove Mnrat an· cora non vinto si avanzava coWesercito napoletano minacciando l' gmilia, il governo del re de liberò di concentrare sotto Alessandria i corpi d'ordinanza, g ià organizzati, come i reggimenti G uardie e Saluzzo; aggiungendovi i due reggimenti di ca,·alleggeri che, sebbene non completi di cav~1lli, erano in grado di entrare. in campagna, e alcune compagnie d'a.rtiglieria. Furono altresì con vocati in quella piazza i reggimenti provinciali. Appei1a r iuniti coli1 7 od 8000 uomini,
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il re volle recarsi in persona ad ispezionarli; però, a dire del Pinelli, se ebbe a compiacersi dall'arma.mento e arredamento dei soldati e dello spirito che li animava, dovè constatare · che la mancanza di esperti e provetti. ufficiali, conseguenza dei metodi segni ti nel reclutamento dei quadri, era causa che si avesse a notal'e una cer ta de:ficenza nella istruzione e nella consistenza di quelle truppe. Ben n'ebbe rammarico Vittorio Emam{ele che aspirava a trovarsi presto a capo di u.n'esercito solidamente organizzato e addestrato; e consigliatosi col Gifflenga, ritornato dal servizio francese, e col de Latour che, benchò t uttora al soldo dell'Inghilterra, era accorso ad offrire l'opera sua al sovra.no, affidò a quest'ultimo il mandato di avvisare ai rnezv.i onde l'esercito acquistasse la necessaria istruzione. E de Lat our, previo l'assenso di buon grado concesso da Lord Bentinck, si sobbarcò . Come però il più. urgente consisteva nel trovare ufficiali che fossero in_ grado di impartire effica(;emente tale istruzione, così co~ R. Decreto del 28 marzo vennero iù·htati quellt che dai d isciolti eserciti napoleonici erano rientrati in Piemonte a r~carsi in Vercelli, dove -Chffiep.ga, verificati i loro titoli, li avrebbe assegnati ai corpi. Frattanto si iniziarono istruzioni '" ed esercitazioni r igorosamente metodiche, da svolgersi incessantemente aspettando di entrare in campagna. Svanita colla ritirata di M:urat dalle rive della Secchia e del P,Ln;ro la minaccia di una invasione del Piemonte da quella parte, si pr onunziava sempr~ più. for te il pericolo dalla frontiera francese, sulla q·uale avvenivano movimenti militari molto significativi. La Savoia francese si r iempieva di armati, e la parte rimasta al Piemonte cagion ava vive inquietudini al ~e ed al Governo per- la debolezza della li~ea di confine, il frastagliamento di essa,. e la scarsità dei mezzi di 9,pprovvigionamento e di rifornimento offerti dalle condizioni locali. Dubitòsi di comprometterne definiti vamente le sorti con una decisa occupazione militare, e temendo cli perderla per effetto di una troppo riguardosa astenzion e, credettero :finalmente di conciliare tutte le esigenv.e co11' inviare nelhL Savoia sarda · una guarnigione
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abbastanza limitata da non dare ombra alla Francia e assai forte per mantenere l'ordine pubblico e guarentiro la frontiera. E, come troppo spesso avviene, il ripiego rappresentò la soluzione meno fel ice. Ad assumere il comando delle fo rze in Savoia ft1; destinato il conte Gian Battista Nicolis di Robilant, antico ufficiale del genio, nato a Su.nt'Albano i~ Piemonte; che, dopo avere a iutato il proprio zio paterno (Spirito Benedetto, che fu d istintissimo ingegnere militare) nello studio delle fort ificazioni del regno, si era guadagnato durante le campagne dal 1792 al 1796 il grado di l.nogotenente.:colonnelh Rit,iratosi a vita privata sotto il governo imperial'e ohe ricusò · d i servire, non si occupò iu quel tempo che dello studio delle lingue per le guaii aveva una specialissima attitudine, ed alla restaurazione otteuue il grado di maggior-generale. Ad esso fu affidata la difesa delle dne linee di Tarantasia e d i Moriana. La Ta.rantusia corrisponde al P . San B ernardo, ed è cont inuata nel versante italiano dalla linea di operazione" della Val d·A.osta. La strada vi seglle sempre la destra dell'Isère, coperta da grandi massi montani, tra i quali si aprono, venendo da Ginevra e da Annecy, le due importanti · comunicazioni determinate dalle valli dall'Arve e del l!'ier. Raggiunti Conflans e Albertville, cioè il punto di confluenza dell'Ar~y coll'Isère, · chi discende offensivamente dalle Alpi può minacciare tutta la Savoia per la valle dell'Jsère e per le stra.de di Sallanches e di Fa.verge, e prendere di rovescio la linea del Cenisio. Punto di cap'itale importanza. pertanvo è Conflans, sia per l'attaccante che per il difensore. La Moriana o valle dell' Are corrisponde al passo del Cenisio; e malgrado la aspra e selvaggia natura sua e la tortuosa configurazione, è linea di primaria importanza nelle operazioni verso la valle del Po perchè pr ende di rovescio l'alta valle della Dora Riparia., ed è la. più diretta tra Lione e T orino. lL suo sbocco è chiuso dalla stretta di A.'iguebelle (dove passano l'A.rc e la strada. d'Italia attraverso il Cenisiol , la più forte tra le numerose gole che vi si inçontrano
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Punto capitale della Moriana è Montmèlian, al nodo delle .strade di Grénoble o d i Ohambèry da cui dista 16 çhilometri a snd- ovest. Giace alle falde di una collina che dette il nome alla cilità, (mons emilianus). La piazza- forte, un tempo assai importante, ricostruita nello scorcio del secolo xvr dai duchi di Savoia, fu presa nel 1600 da Crè'lui e nel' 1691 dit Catinat. Chiave della linea dell'Isère è Grènoble, a 45 chilometri a sud-ovest da Ch11,mbèry, quasi a metit distanza tra· gli sbocchi della Moriana e della Taranta.sia ed il R odano,' al confluente del Drac coll'Isère e qui ndi al nodo delle strade che discendono le valli omologhe. L'Isère la divide in due parti ineguali, delle quali la più vasta è sulla riva sinistr a: siede al punto di concorso di interessanti comunicazioni, munita di antiche mura che furono restaurate da Napoleone e d i buone ed estese fortificazioni, al piede del Monto Rachais. Sulla riva des'tra si aprono le porte Saint- Laureut o de F rance : sulla sinistra quelle Cr èqui, d i Graille, Saint.) osebh, Trois-Cloitres e des Adieux. La guarnigione della Savoia, che si componeva unicamente del reggimento omonimo in procinto di completare i suoi eff:ettivi per mezzo del r eclutamento, venne frattanto rinforzata coi reggimenti Piemonte e Monferrato, ooi Cacciatori Italiani e con una compagnia d'artiglieria fornita di quattro pezzi. Con queste truppe che non superavano i 3200 uomini, il generale cli R obilant pose il quartier generale a Montmèlian e gli avamposti alle Marches e a Saint Joire ; territorio sardo che i Francesi erano autorizzati ad attraversare, per convenzione stipulata tra i due governi, finchè non fosse rettificata quelrintricata.frontiera. Vedendosi però in quella posizione sfilare continuament e davanti forze fran cesi, pensò di tirarsi indietro; e l' 8 maggio, lasciata una . sola coml?agnia in Montmèlian, portò il resto delle truppe a Saint-Pierre d'Albigny per accostarsi alla linea della Tarantasia. Occupato il Col- du-Frene, fu dislocato ad Aiguebelle il reggimento Savoia, forte di 400 uomini, con m1 grosso distaocameuto a M:altaverne ed altri minori por
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mantenere le comunicazioni con Montmèlian. (Mal.taverne è un villaggio quasi equidistante da l\fontmèlian e da Ai:guebelle}. Il 10 maggio Suchet, che frattanto aveva preso il comando delle forze francesi, si stabiliva nei dintorni di Chambèry, mentre il generale Giuseppe Maria Dessaix, detto il Bajardo della Savoia per la memorabile difesa delle Alpi · sostenuta nell'anno precedente contro g li austriaci, occupava le rive del lago di Ginevra. Nominato Robilant capo di stato maggiore del contingente · pièmontese destinato ad entrare in campagna sotto il co·mando del gener~le de Latour, le truppe in Savoia pa.s sarono agli: ordini del conte Andezeno di Salmour, maggiorgenerale," che giunse sui luoghi il 13 giugno; ed <Y,,)provata in massima la dislocazione stabilita dal suo pr,e decessore, pose il quartiere generale a l'Hòpital, concentrandovi i due deboli battaglioni del reggimento Piemonte. In queste posi. zioni stimava A,ndezeno di potere aspettare sicuramen te rin° forzi, riguardandosi certo di non essere attaccato finchè .non fosse intervenuta una dichiarazione di g uerra ; e questa parrà buona fede forse soverchia in un generale onde il sovrano faceva parte di quella lega che aveva per fine espli0ito la g uerra di sterminio a Napoleone, che ne impugnava la sovranità, e lo dichiarava fuori della legge comune. Cbecchè sia di ciò, nella notte dal 14 al 15 la di visione francese lVIaransin, forte cli quasi 12,000 uomini, muovendo da Chambèry invase la Savoia sarda in tre colonne; quella di destra marciando su Mont mèlian, la cenfrale su Ai:guebelle, quella di sinistra s u l'Hopital-Conflans. La prima, giunta inaspettata su lVIontmèlia,n preceduta da cavalleria, foce prigionieri presso chè t utti i Cacciatori Italiani lasciati colà, alcuni carabinieri ed un _ufficiale : g li scampati si ripiegarono su - Saint-Pierre d'Albigny, dove credevano di trovare sostegno nelle altre tre compagnie del battaglione. Ma queste esseri· clone già partite, clove~tero ritirarsi combattendo, pér rannodarsi ad esse, fino al ponte d i .Freterive . L a seconda, . venendo per Pont-Charrat, dopo avere aggirata, per il Col-dnOocheron la città d i Ai:guebelle, ne a ttaccò la gµarnigioue
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mentre un grosso drappello di cavalleria spingendosi sulla ·strada l'ob bligò ad arrendersi. La compagnia di 1\faltaverne, che non cor.tava pil\ di sett anta uomini, circondata da oltr e 1200 francesi distaccati ·dalla colonna di }\fontmèlian, spinse avanti alcnni bersaglieri ·e, trinceratasi nel villaggio, si difese fi no all'ultima car t uccia. Morto combattendo il suo eroico comandante, capitano de ·Oharbonnea.u, d opo aver sofferto perdite enormi dovè arren··dersi pur essa. Sorpresaaltresì una piccola guardia sul fianco, 150 cavalieri francesi si spinsero su Ai:guebelle pri:i;na che il tenente-colonnello i\farechal, che i vi comandava il reggimento ·S av oia, avesse sentore del nemico . Stava il reggimento parte in piazza d'arme all' istruzione e parte negli accantonamenti; ,co~i lontano da aspettarsi d'essere attaccato che i fucili non a vevano la pietra focaj a, sostituita con nna zeppa di legno ·come si praticava nelle esercitazioni·. Il comandante, smarrito il sangue freddo, non pensò neppure a formare il qua,drato in d ifesa : molt i si sbandarono, g li altri caddero pricrionieri con tutti gli ufficiali. Presa Ai:gL~ebelle,. i . francesi. b non spinsero scorrerie oltre Argentine; tuttavia 11 reggi · mento provinciale d' Ivrea giunto di recente a Saint-Mich~l nella valle di. Moriana, temendo di essere prevenuto, per 11 Dol-dn-Galibier, sulla strada del Moncenisio, si r idusse all'Ho-spi ce e alla Ramasse, mettendo gli avamposti a Termignon. La terza colonna discese dalle montagne de' Beauges per il Col-dn-Frène ; E", circondato nella. notte il distaccamento ,che osservava cotesto passaggio, arrivò· per la strada maestra in Yista degli avamposti dell'Hopital alle cinque della mattina. Avvertito Andezeno, inviò a fronteggiare i frnncesi il tenente-colonnetlo Roberti colle tre compagnie di C~cciatori 1 taliani. Precedevano ·i bersaglieri del battaglione comandati -dal capitano Valentino Pallavicini. Venuti questi a contat to col nemico, fecero fooco a brevissima distanza, presso il ponte <li Freterive. I francesi ebbero molti morti, e temendo una imboscata si arrestarono per riconoscere il terreno sui loro .fianchi; accortisi però di avere a fare con un'avanguardia, :S1 spiegarono e attaccarono . Il Pallav icini sostenne l'urto
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gagliardamente; ma, perduta la metà del suo effettivo conun ufficiale, dovè retrocedere. Rober ti tenne testa fìuchè non si vide in pericolo di esser/3 aggirato da un battao-lione che marcia~do lungo l' Isòre tentava passare il fium/' presso Ja F onderia per prenderlo alle spalle. Minacciato di essere tagliato fuori dall'Hòpital s.i ripiegò su Gilly, paesello l:I, 4 chil~metri d~ ~uel bo~·go; raccogliendo gli avanzi del presidiodi .Montmelian e disponendo le sue truppe a scao-lioni ai lati della strada. Quivi il combattimento si riacc:Se vi vis- · simo,. re.stando morto sul campo il capitano Ceppi, che si era distinto nelle guerre dell'impero, e ferito il tenente Ghilini; mentre il Pallavicini accresceva la fa ma di valoroso, che si era acquistata iu I spagna. Obbligati a ritir~~si i Cacciatori Italiani si ripiegarono su l'Hòpital, dove Andezenoaveva disposto il reggimento Piemonte davanti al boro-o e o ' . alla Fonder ia. .man da t a una compagma Qui si prolungò ancora per qualche ora la difesa ; fìnchè, ve~endosi molto inferiore di numero, Andezeno dovè pattuire un breve armistizio. In forza di questo, dovè so-ombrare, insieme coi r egi impiegati, l 'Hopital, e ritirai;i in Tarantasia portando il quartiere generale a Seez, dondemandò una compagnia comandata dal capitano Borio, in osservazione a Roche-Chevin di là da Moutiers . L'indomani si diresse verso il borgo di Saint-.M:aurice, dove fu r aggiunto ~a un battaglione del reggimento di Monferrato sceso per il Col-du-Bonhomme, mentre faltro si manteneva nel Vallese. Questo primo scontro costò ai Piemontesi 200 tra morti fer iti e prigionieri. ·, ,.. ( Continua) ToRQUA'l'O Gu.ARDUcèi: · wayyiure d'arligtiel'ia.
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LA GUERRA CUBA NA Coulinuazione e (ì11e. -
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\fedi di:,pensa · Xl
Infatti, presi pochi giorni di riposo fr~ i suoi in Mautua. e rifornitosi, il capo dei ri volt.osi cubani si mise in marcia verso l'oriente manifestando l'intenzione di ripassare nella provincia dell'Avana. Il suo passaggio, all'altezza di Pinardel Rio, fu segnalato al generale L uque che si lanciò sulle peste dei rivoltosi: era il l O di febbraio. R addoppiando · in celeriti'.L con le guide del Maceo il generale spagnuolo riusct ad attaccare in coda la colonna dei ribelli nelle adiàcenze del Paso R eal, sulla strada da Consolacion a P alacios; ma non cosi decisamente da costringerli a fermarsi e ad accettar tutta il combattimento . .M:aceo riuscì. alla fine a trarre in inganno gli Spagnuoli ; il generale L uq uecade ferito e cedette sul campo il comando al colonnello Hernandéz. Nel frattempo, traendo profitto della confusione, Antonio .Maceo attaccò il. dì seguente il piccolo presidio. spagnuolo di Candela.ria, a circa cinquanta chilometri dal Paso Reale e si impadronì delle fo rtiticazioni. Prontamenteil generale Mar in inviò in soccorso dall'Avana a CandeJaria una brigata di fanteria. Il generale Canellas ne assunse il comando e la rinforzò con la colonna mobile Seguta. e gli squadroni del colonnello R uiz. Le truppe riescono a. togliere il blocco alla cittadella ed a c~cciarne gli insorti; ma il dì seguente il colonnello Segura essendosi slanciato, all' inseguimentò verso occidente, sullo stradale di P ozo Bondo, con. due compagnie del reggimento Simancas, due del reggimento di Zamora, una di quello di 8an Quintino,. cadde in un agguato tesogli da quattromila insorti. S'accese un combattimento accanito, da cui pervenne in buon punto
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LA GUEilRA COBA:--A
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disimpegnarlo il colonnello Rniz, alla testa di tre squadroni di cav~dleggeri spa,gnuoli e di una sezione da montagna. La lotta continuò ancorn qualche g iorno, in piccoli scontri , e parziali combattùnenti, :finchè g li insorti si divis~ro in due gruppi distinti: l'uno rir11ase nella provincia d i Pinar del Rio al comando del Diaz, Faltro, col l\faceo, per via di marce abilmente e continuamente dissimulate continuò il progettato spostamento in direzione d i ori-ente. Il 12 febbraio gli insorti -di A~ton~o Maceo oltrepassarono la t rincera di Mariel-ì\fajana, · in corrispondenza di Ar temisa, e penetrarono nella provincia dell'Avana eludendo ogni ricerca ed ogni esplora~one ,delle -colonne volant,i spagnuole (1). · ·
LA GOEHP..A CUBANA
Il Regione , cli corpo di
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cv1·1nata :
bat taglione cacciatori di 'rarifa (N. 5); 1° battaglione del reggimento fanteria della Regina(N. 2). III Regione di corpo di a:nnata: · 1~ battaglione del reggimento fan teria Principessa(N .4); .l° battaglione del reggimento fanteria Otumba (N. 49). 1 V Regione cli corpo di at'mata: 1.., battaglione del reggimento fanteria di Almansa (N. 18); 1° battaglione del reggimento fanteria di Albnera (N. 26) ; 1° battaglion e del reggimento di fanteria di Guipuzcoa {N. 53).
V 'Regione di wrpo cli r;wmala: 1° battaglione del reggimento fanteria dell'Infante (N. 5) .
. Rapidamente s'ordinarono in questo tempo i rinforzi chiesti <lal generale '\Veyler, p rima della sua partenza dalla· madrepatria, e successivamente sbarcaron0 in Cu'ba. Con decreto dell' 11 gennaio fu prescritta la forma,zione di un battaglione spedizionario in ognuno dei tre reggimenti di lancieri della Rt;gina, del Borbone, e di Farnese ed in eia.senno dei sette reggimenti di cacciatori di Almansa, di Alcantara., di Albufei'a, di · Castillejos, di Sesma, di Galizia, ' e di Vitori,t; un successivo ordine del 18 gennaio ordinava la formazione di un battaglione di lJ.00 uomini in ciascuno dei tredici reggimenti di fanteria sotto descritti e di tre mezze brigate con elementi tratti dai battaglioni di cacciatori -che non avevano ancora distaccato delle unità. a Cuba. I battaglioni designati erano i seguenti:
I Regione di cor·po di ai-'mata : ' , 1° battaglione del reggimento d'i fanteria de '\VadRa.s (N. · 50;; 1° battaglione .d el reggimento d i fanteria de Covadonga (N. 40); battaglione cacciatori di Arapili (N. 9).
( l) Lò1J i,: 1, Vs. - Jfillita rischc larhe.1be1·ichl e, t89!i. 1/evtie :llilitairc de i· !Jlra11ge1·. L' l\pàgne e/. l ' in~u1·1·ection Cti~aine, !\. S',O , ti\97 .
VI Regione cli corpo di armata : battaglione cacciatori di Llerena (N: 11) ; 1° battaglione · del reggimento fanteria Leal tad (N. 30) ; 1° battaglione del reggimento fanteria Garellano (N. 43). VIT Regione di corpo di a1·rnata : 1° battaglione del reggimento fan te1;ia di Luron (N. 54:); 1° battaglione del reggimento fanteria della·Murcia (N. 37). Successivamente, con ordine del 1° febbniio, fu creato un 5° r eggimento di artiglieria da montagna chi inviarsi a Cuba: doveva comporsi con le tre batterie ancora autonome nell'isoht e con altre tre batterie di quatt;o pezzi ognuna ordinate in Ispagna, a .cura del 1° e del 2° reggimento da montagna. L'effettivo di ogni batteria fu fissato come in appresso: 1 cap1tano, 2 tenenti in prima, 2 tenenti in, seconda, 5 ser_genti, 16 caporali, 2 trombettieri, 8 cannonieri di 1• classe, 1'.:!0 ca.nnonieri di 2" classe, 5 cavalli di ufficiali, 4 cavalli -di. truppa, 44 muli. L'ordine di i mh11rco di queste truppe avvenne nel modo che segue, a cominciare dalla .cavalleria del corpo di spedizione: Piroscafo Regina Cristina . Santander, 23 gennaio 1896. 1 · batteria del L1° reggimento da montagna; Piroscafo Regina C1·istina. Corn na, 24 gennaio 1896. Squadrone Farnese, A lbufera, Almansa, Regina, Galizia_ Reclute e Volontari ;
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Piroscafo Santo Domingo. Barcellona, 26 gennaio 1896. Ti:uppe varie. Squadrone Alcantara, Borbone, Castillejos, Sesma. Reclute e Volontari ; Piroscafo A.lfonso XIlI. Cadica, 28 gennaio 1896. Squadrone Vittoria. Reclute; Piroscafo Catalogna. Cadice, 12 febbraio 1896. R eclnte, battaglione di T arifa; Piroscafo San Francisco. Barcellona, ,12 febbraio 1896 .. Battaglione Otmnba. Reclute; Piroscafo Buenos-Aires. Cadice, 13 febbraio 1006. Battaglione R egina, "\Vad-Ras: Piroscafo Sant'.i-lgostin . Alicante, 13 febbraio 1896."Bat-taglione Pr111ci pessa ; · Piroscafo San FernanrJo. Barcellona, 13 febbraio 1896. Battaglione A lmansa, Albufe ra; Piroscafo klontevideo. Coruna,, Vigo, 13-14 febbraio 1896 .. Battaglione Lu~on, Murcia; Piroscafo Colon. Barcellona, 14 febbraio 1896. Battag lione Infante, Guipuzcoa; Piroscafo' Leone XIII. Oadice, 15 febbraio ·1896. Battaglione Covadonga, Arayili; Piroscafo Alfo,_iso XIII. Sautauder -Cornna, .18-19 febbraio 1896. BattagliouEl Llerena. R eclute; Piroscafo Santiàgo. Santander, 19 febbraio 1896. Battaglione Lealtad, Gavellano ; Piroscafo Mai·ia Cristino., Barcellona, 6 marzo 1896.. 3 batterie del 3° reggimento . montagna. In totale, le spedizioni qi truppa df1lla fine di gennaio ai primi di marzo del 1896 ascesero alle ·cifre seguenti: 7 generali, 107 ufficiali superiori, 651 ufficiali inferiori, 652' sottufficiali, 21,015 caporali e soldati : In tot_ale 22,432' 11omini (1).
(I) Esto<los de I.a fuerzas y 111atericil sucesivamente enviados a l«s isla,s" de CubCI de Puerlo /lico. Madrid, t896. puhblicazione uffkiale pag. iG-20.
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Come giunse ii generale vVeyler all'Avana assegnò al .generale Mari~ il comando in capo delle truppe di prE}sidjo in Porto R ico: i distaccamenti dell'Avana, di Pinar del Rio -e di l\fatanzaz, correvano in questo tempo sulle tracce delle guerriglie di Macao e di Massimo Gomez: Assottigliare maggiormente i presidi del I e II corpo d i armata (Santiago di Cuba e Las Villas) per ri.:i.forzare le adiacenze dell'Avana pareva imprudente ed oltremodo difficile. Le guerriglie dellç1, vallata di Bayamo e della valle del Canto davano segni ,d i vita. Nella provincia d i Santiago le bande condotte da .J osè Maceo e da Rali avevano oltrepassato il fiume Cauto, ed impegnato un serio combattimento conda çol.ouna T ejada. Nella provincia di Las Villas erano accaduti due aspri combattimenti: l'nno, all' 8 di febbraio sulle colline di Marnez l\dtro di lì a, poco a Mordazo Infi.e il 12 dello stesso mese avveniva uno scontro a Sabana de Las P almas fra la colonna del generale Godoy e le guerriglie del Lacretet, d i N unez e di Cavito j\.l varez. . Anche lo stato sanitario delle truppe spagnuole in questo ·mezzo cominciava ad essere assai critico. Secondo rapporti ufficiali, dal principio delle operazioni a tutto il marzo 1890, l'esercito spagnuolo aveva perduto 314 ufficiali e 4892 uomini -d i truppa, fra morti e fe riti. In quanto alle malattie endemiche ed alla febbre g ialla, le perdite dei primi mesi dell'anno 1896 possono riassumersi come iu appresso: gennaio il 7,75 °j.0 , febbraio 6,75 °/ 0 0 , marzo 4 ¼o aprile3,50 ' /0 0 (1). In quanto a prigionieri gli Spagnuoli avevano perdnto 1 564 uomini.· In c1neste strettezze, il generale Weyler chiamò dalla. r)rovincia di Santiago d i Cuba quattro battaglioni dì fanter ia ~d uno squadrone di cavalleria, affine di cooperare all'.iuseguimento delle bande di Maceo e di Massimo Gomez. Nello stesso tempo il nuovo governatore pensava di porre in atto una serie di riforme generali, allo scopo di togliere .ai ribelli ogni mezzo di sostentamento ne.lle campagne, ed (I) !\a ppo rto rlcl generale medico ispettore de Lo,acfa.
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impedire ad essi ogni risorsa di vettovaglie, adottando nella più larga misura possibile il nconcenlM,rniento.
Hernandez, rompono il cerchio che si stringeva. loro dappresso e si r ifog iano nella provincia di Matanzas . Il generale ·weyler pensò subito di opporsi al passaggio degli insorti, almeno nella provincia. dj Las Villas . A quest,'nopo il generale Pando, comandante del 2° corpo di armata, doveva solidamen te occupare la si11istra del fiume Hanabana. Oltre alle tr uppe disponibili, il generale Pando ebbe ai suoi ordini la colonna Segura, trasportata per mare da Batabano a Oienfuegos, la colonna lc~cbag ue che marciò su Amavillas, infine le colonne Galvis e Prats. :.\fa nuovamente gli insorti g inocarono allora di somma audacia ed astuzia: mentre la colonna di Antonio ìVIaceo avanzava fìn o a Ooìiseo, Massimo Gomez bruscamente retrocesse da Colon od il 25 febb raio, a Las P erlas, attaccò il distaccamento del colonnello Mol ina. Quattro giorni appresso i rivoltosi occu . parono il porto di Santa Cruz, ad oriente dell'Avana. I primi cli marzo passarono in scontri e contromarcc. In questo tempo :l\Iassimo Gomez e Quintino Banderas riuscirono a far perdere le proprie tracce alle colonne di inseguim ento del generale Prats.
Dopo esser penetrato nella provincia dell'Avana, Antonio .M:aceo per G uira de Melena e Quivican si diresse a Sant' Antonio de las Vergas dove passò la giornata del 16 febbraio e vonne poscia. a porre il suo campo.,.a Sant'A.melia.. A, veva seco grande tl1rba di insorti, in parte armati ed in pa!·te disarmati o che attendevano di esserlo. A llora uelr intento di impedire ogni progresso dei rivoltosi verso l'oriente dell'isola, il generale Weyler spedi per fetTO\·ia le colonn·e Echagne o Giovanni Hernandez a Guines ed a Catalina, e le colonne Gal vis e J.!"rances ad Aguacato ; contemporaneamente tutte le ferrovie dell'est di Cuba r icevettero ordine di trasportare a l primo cenno il maggior nucleo di forze disponibili sulla fronte Matamms- La Union ( l). Queste truppe dovevano tener testa allo forze insnrrezionali, mentre le colonne mobili dei generali Linares ed _\ldecoa e de i colonnelli Tort, Segura e Ruiz dovevan o operare a tergo, noll' intento di avvilupparle. l\fa prima che questi movimenti potessero eseguirsi A.ntouio 1\facco, il 18 febbraio, attaccò la città di Jaruco difesa da un dobole presidio ed il giorno appresso effettuò la sua riunione con il corpo di Massimo Gomez. I due capi insorti si spostano.allora in dir ozione di mezzodì, attaccano a La Catalina la col onna (1) I~ f,11·so opportuno a •1ue$tO punto ri co nl;,re la rl isposizionu rkl sistema ferrovi ari o dcli' isola di Cuba. Lo sviluppo rlclle linee comp rende altLialmentr oltre rnoo ch ilometri, tralasch ndo le ferrovie a scart:,mcnto ridotto per I~ tiuali si cm negoziato t ra il governo spagnuolo ed un si1Htacato inglese la costru1.iono di 600 chilomc·tri . .\la Jo scoppio dell'insurrezione troncò l'opera a mezzo. Cinque compal!nie rerro,•iarie ~i ripartiscono 1·csorcizio delle lince cubane e ~ono: la ferrovia dell'o,·rst dal!' Av:u1a a Pinar del flio - le ferrovie dall'Avana al l' Unio11c;a Gunn a/WY, a Ratahan o; da Guinrs a ~la lanz,a$ co n diramazioni n. Marlruga erJ a Mnri~nao - la ferrov ia cl:\ 11~gla nella llam dell Avana n Guanabacoa Ctl a Matan zas per Jarneo - la ferrovin eia Matauzas per Uemba. Colon e San Dominito a Villa Clara ro11 di ramazioni su Guac.1muro. Cardenns e Jucaro - Ja frrrovia eia Matanzas per l' t:nionc e i\avajas su Guaneira,; ~on dirama zioni a C.:nion Guines, Nnvajas Rcmba, Navajas, Ja,;uey, Gu:ioejrns-Colon, Guanejras.lucavo - le ferro,·ie trasvor;al1 o di rnccoi·damento di Cien ruegos, In Cruces-SantoO_omiogo-Sagua.-Ln Isabella, con diramazion i a Las Cruccs-Villa Clara e S11g u:i-Enci·uc1atla - la ferrrm :, dn San .fuan dc los nemcdios a Placetas ecl i raccord:un enti a settentrione con Casilda, Tri11idad e Guin a do Solo ed a meu otli con T.as l'una, e Saoto Spi rito - infine i tronconi di linea llolguin-Gi ba ra, Sanliago-f:an Lu is-Santia!!'o cl Cane~·, Caima5scra Santa Catalina do Guantannmo-Jamaica.
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Il breve periodo della guerra regolare era finito e ricominciava l'aspra e difficile da partigiani. ]!; notevole in qù.esto la s1stemazione delle diretti ve e delle nonn e generali sul èombattimento, inserite allora nelle Tst1·ucciones de campana. « La gnerra nelle colonie è una guerra da imboscate e « da so rprese. Occorre perciò esercitare la più grande at« tenzione nelle marce e nelle piccole soste, specialmentti « sui fianchi delle colonll e. La vigilanza devesi raddoppiare ~< ne· terreni frasf,agliati .e coperti, intorno a i corsi d'acqua, « al.le strette ed agli incrociamemi delle strade. Si racco« manda per questo moti vo il più gl'ande silenzio special« mente a i dispaccamenti di sicurezza, alle avanguardie Òd « ai tancheggiatori, allorquando il ter reno è coperto. E come « è di massima importlmza tener unito tra le mani il grosso « delle truppe per poterne disporre nel miglior modo e ce· « leremente, così si raccomanda. di evitare una soverchia.
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LA GUERRA CUBA~A
LA ùUERR.A CUBANA
<< lontananza fra i vari elementi della colonna. Le piccole
« colline boscose, sebbene rappresentino un pericolo, poichè « favoriscono singolarmente le imbosca.te, tuttavia permet·« tono qualche vol!ta di trarne profitto per dissimularvi le « t1'.uppe dalla vista del nemico. Dur,t nte le marce nessuno -« abbandonerli le file· e sotto verun pretesto. Per corilodità -<< delle truppe si eseguiranno invece degli alt assai frequenti « ed. in luoghi adatti prendendo le necessarie precauzioni. -<< Dall'avanguardia, dalla retroguardia e dai fiancheggiatori ·« dipende in modo assoluto la sicurezza della colonna ; ep -<< perciò questi elementi debbono con somma cura e coscienza « adempire a l compito loro. L'avanguardia e la re~rognardia, ·« composte ordinariamente di fanteriit si divideranno in due «nuclei: il grosso e la p unta. Anche la cavalleria addetta « ai riparti di sicurezza si d ividerà in due nuclei : uno di -<< essi avrà l' incarico della · esplorazione vic~na, l'altra del « servizio di sicurezza. Spesso l'avanguardia e la retroguardia «..incorrono nell'errore d i lasciar crescer e oltre misura la -<< prescritta distanza che le separa; tale inconveniente è « specialmente dannoso nelle guerre coloniali e devesi evi·« tare ad ogni costo sotto la speciale responsabilità del co« mandante della colonna.">> Altre prescrizioni riguardano la sicurezza delle t ruppe da fu~ .' Scelto il luogo di sosta e stabiliti i piccoli posti, la èom.pagnia si reca al sito di accampamento. Si fa la chiannta -delle truppe ed il comandante della compagnia ne riferisce .ai superiori immediati: il servizi0 cli sicurezza è essenzia lmente disimpegna.to da un sistema 'di sentinelle doppie fornito dai piccoli posti. Si raccomanda a tutti gli elementi -.del sistema di sicurezza di ' trincerarsi sul posto: nessuno e ,sotto verun pretesto oltrepasserà la linea dei piccoli posti.
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G iudicando che lo . scopo propostosi dagli insorti e dal ,collegamento dei due maggiori capi si era pienamente rag_giuuto, sollevando le province dell' Avana e di Miitanzas è molestando senza tregua le colonne spagnuole , Massimo
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Gornez ed Antonio Ma.ceo decisero di nuov,:1,mente separarsi. Il primo si avviò alla provincia di Santa Clara, il secondo rinforzato dalle bande di Quintino Banderas si diresse verso occidente, costeggiando per Nue·va Paz, Jicotea e Luisa, 00n l'inte~to di rinserrarsi di bel nuovo nella Vuelta de Abajo. Il generale Linares che si trovava contro il fianco destro degli insorti, ed il colonnello Tort che mosse all'inseguimento, non r iuscirono a raggiungere in alcuna maniera la colonna degli insorti di Antonio Maceo. Nella notte del 13 al 14 .marzo i rivoltosi attaccarono violentemente Batabano, scompaginarono il presidio spagnuolo ed elusero la vigilanza di quattro colonne spedite all' insegnimento. Alla fine, il 16 marzo, il colonnello Suarez Inclan con i battaglioni dei reggimenti di Tarifa e di Luchana, con lo sguadrone Vittoria e con una batteria di artiglieria, marciando da Artemisia · a Candelaria, s' incontrò all'altezza di Galope in un campo di guerriglie insnrrezionali., Dopo tre ore di ·accanito .combattimento i rivoltosi riesèirorio a guadagnare le montagne ecl a sottrarsi ad ogni ulteriore inseguimento del colonnello Suarez. Omai la provincia di Pinar del Rio si era tramutata nel focolare il più temibile dell' insnrreziç,ne cubana: occorreva p~r0iò separare completamente quella parte dell'isola dalle rimanenti, con mezzi di ostruzione continui e potenti. ;;:i 20 marzo il generale Arolas ricevette l'ordine dal governatore Weyler di sistemare una nuov~ trincea continua (t-rocha) sulla linea di sorveglianza e di osservazione già distesa tra Mariel e l\fajana. Un maggiore del genio ed un colonnello di artiglieria presiedettero ai lavori che furono tosto intrapresi con straordinaria prestezza, affine di condurli a buon punto prima della stagione delle piogge. Si cominciò dapprima a porre in istato di difesa le piccole città aperte di Mariel, di Guanajay e di Artemisia, come ogni villaggio che si trova'va sulla congiungente di questi punti. Abbat;tute, blockhaus, reticolati di fili di ferro e ridotte costituirono in breve una solidissima linea di difesa continua, lunga circa trentacinque chilometri. 70 -
Al\NO XLIII.
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I c~pfsaldi_della ~ifes~ . furono armati con cannoni Krupp, da m1lhmetr1 75 a tiro celere, con cannoni Plasencia da centimetri 9 e con cannoni N.faxiin...,Nordenfeldt da millimetri 57. In genere ad. ogni ridotta non furono. assegnati più di due pezzi. Le truppe incaricate della difesa mobile della t?·ocha di Mariel-Majana · si composero di 14 battaglioni di fanteria o di cacciatori, di due compagnie di fanteria marina di un . ' battaglione del genio, di un reggimento di cavalleria e di un cer~o numero di compagnie di volontari cubani. La piccola piazza di Mariel ebbe per guarnigione una compa()'nia di fant<~ria marina, alt,rettanto i piccoli villaggi inten:ed1: il grosso delle truppe venne in vece r ipartito fra le ridotte, i blockhaus e le altre zone fortifièaté. A rena.ere più forte e rapida la difesa della linea il b0'6· nerale W eyler provvedeva nello stesso tempo ad un nuovo ordinamento delle truppe di Cuba, e specialmente di quelle del 3° corpo di armata dislocato in Pinar del Rio. Dopo il combattimento di Candelaria, Maceo si diresse nella parte settentrionale d i Pinar del Rio. Le colonne Her nandez (battaglione di fanteria Galizia), Suarez I~clan (battaglioni di fanteria Tarifa e Luchana), E chevarria (battaglioni di fanteria Basa ed 1sabeila la Cattolica) e Frances inseguirono a grandi giornate i rivoltosi: Hernandez li rag~ giunse a Montepino ed infliss.e loro una sanguinosa sconfittà; Frances a ?ayajabos fl 20_ marzo. Nel frattèmp? il generale Arolas con 1 colonnelli Rmz, B ernal ed Arnaiz occupa.vano i posti loro assegnati sulla grande trincea di Mariel-Majana. Ma Maceo suddivide ancora le sue forze. Manda Quintino Banderas nei contorni di Cayajabos per fronteggiare le colonne dei colonnelli Frances ed Hemandez, ed esso medesimo, con un nucleo assai importante ripiega, fino all'estremo lembo della provincia di Pinar del R io. L e colonne Suarez Inclan e Villa inseguono Antonio Maceo per Bahia .de la Honda, mentre il colonnello Echeveàia, a mezzodì della dorsale montana, copre S. Cristoforo e Caùdelaria. Il 29 ~aceo _attac~a ~as Palmas, ma ne è respinto dalla guarnigione; 11 30 11 piccolo e valoroso presidio è ::,occorso in tempo
opportuno dal generale Suarez Inclan che insegue t osi sino a Vinafos.
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rivol-
Nuove informazioni avevano nel frattempo assicurato che :gli insortL si trovavano raccolti nella regione di San Diego ,di Nunez e Oristobal. È questa composta di· un massiccio montano di qualche rilievo cui accedono poche strade obbl~gate. Il generale Weyler, allo scopo di impadronirsene, ,decise di far convergere in quella zona un certo numero ,di colonne leggere. Il movimento doveva iniziarBi il 9 di .aprile. La colonna del generale Suarez Inclau, for te di 3 battaglioni, giunta a Santa Clara di Los Pinos doveva pel bosco addentrarsi nel massiccio montano di San Diego di Nunez, la colonna· Echeverria avanzarsi per Cayajabos e la ,colonna Devos per Brarnales. Ma una differente esecuzione ,degli ordini, rispetto al tempo, tolse la contemporaneità del,l'a:;i:;ione che il generale "\Veyler si era proposta. D i couse:guenza, la colonna Devos, composta di un solo battaglione ,del reggimento di fanteria Alfonso XIII, venne ad urtare senza appoggio di sorta contro le posizioni dei rivoltosi. ·Di fronte alla grande superiorità numerica di questi il battaglione spagnuolo ripiegò in bnon ordine e si rafforzò nel -viUaggio di San Claud io con difese improvvisate. Non es,sendo l'abitato molto·. lontano dalla costa settentrionale, la ,cannoniera 11lerte aiutò efficacemente con i suoi fuochi la ,strenua resistenza del battaglione spagi;rnolo, sinchè giunse la .colonna del generale Suarez Inclan che sboccò a tergo delle -colonne insurrezionali, dopo una notevole marcia di tredici ,ore attraverso una regione 'montagnosa assai aspra e difficile. Antonio Maceo ·s gombrò allora dal massiccio di Cuzco e ·si ritrasse più ad occidente. Il generale Suarez Inclan com;binò allora i_suoi movime·nti con le colonne Devos e Villa, .ed appoggiato da una terza (Valcarcel) traversò liberamente -il massiccio montano liberandolo dagli ultimi resti delle col onne insurrezionale. L 'operazione richiese l'intero mese di .aprile, e va notata per l'ardimento col quale le truppe spa· ,gnuole seppero co~pierla, adattandosi .ad un vero e proprio
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guerreggiare da .montagna e sottostando ad ogni sorta di. privazioni, talchè a buon diritto l'azione delle montagne di Cuzco va annoverata fra le più brillanti e segnalate per le. truppe spagnuole nel corso della campagna cubana. Alla fine di aprile nuovi avvisi facevano conoscere che Antonio Maceo erasi stabilito nei contorni dì Carajicara. La zona de!:>ignata è compresa tra San Vinales, Bahia-Honda e San Cristobal, e consta di un massiccio montano assai elevato e particolarmente accidentato. Il generale W eyler ordinò di bel nuovo una marcia concentrica, analoga a quella c<?sì felicemente riuscita nel paese di Cnzco. Il generale Suarez Inclan, partendo da Bahia-Honda, doveva attaccare la posizione direttamente; il generale Berna.I, dopo aver raccolto a San Cristobal una colonna con truppe tolte dai presidi della lrocha di Mariel- Majana, doveva avanzare per la S ìerrn de Rangel e San Diego de Tapia. La colonna del colonnello. Valcarcel doveva servire di collegamento fra le due anzi nominate. Infin e le colonne Devos e Gelaber t dovevano attaccare i l nemico da tergo , tosto che fosse sboccato fra.. San Biagio e Ca.imito. Ma un malinteso nella diramazione degli ordini mandò a vuoto la combinazione progettata dal generale We.Yler e le colonne spagnnole dovettero ripiegar&. sn Bahia-Honda. Passò alquanto tèm po di sosta nelle operazioni militari .. All'inaspettata resistenza degli insorti occorreva opporre un. nnovo ordinamento ~elle truppe spagnuole. Il generale W eyler alla fine prepose il generale Gonzales Munoz al governo della provincia di Piuar del Rio. In maggio, dopo una serie di manovre e di contromarca, Gonzales Munoz sconfisse gli insorti che si erano stabiliti sul -· l'altipiano di Rubi , nella provincia di Piuar del Rio, là dove contavano di passare non molestati la stagione delle pioggeTre migliaia di mambisi, nella massima parte di colore, vi. veva,uo su quelle alture con le famiglie e le greggi, fin o. dalla fine di aprile: non mancavano di nulla, a detta dei prigionieri, poichè imponevano t.aglie elevat~ sul paese e,
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·-sulle popolazioni dei contorni. Gli insorti obbedivano al cabecilla Quintino Banderas, e indirettamente dipendevano da .Antonio Maceo. Sorpresi dalle colonne del generale Munoz, la cui arti:glieria menò strage nel campo nemico, i rivoltosi furono .attorniati e posti nell' impossibilità di opporre un'ulteri0re resistenza. Dopo questo combatt,imento fortunato occorreva riordi-nare le truppe che erano nell'isola e rinforzarle con altre .che dovevano venire dalla madrepatria. Il Ministro della guerra prepar ò all'uopo un contingente ,di 40,000 uomini, da inviarsi a Cuba nell'agosto. Il nuovo .corpo di spedizione doveva, contare quattro compa.gnie di: .artiglieria da fortezza, i quadri di una brigata di batterie ,da montagna, due compagnie di telegnnsti, due di operai di artiglieria, quattro compagnie di zappatori-minatori, un reggimento di cavalleria . duo compagnie d i sanità e trenta battaglioni di fanteria. In settembre dovevano chiamarsi alle bandiere le reclute della classe ciel 1896, delle quali ben :38,000 dovevano essere inviate a Cuba. ~~nche i servizì, speci; quello dell'intendenza, dovevano -completarsi. In tempi normali, laddove nella penisola con ,un esercito di 100,000 uomini, in media, si hanno tre grandi .centri amministrativi, in Cuba, nuo all'agosto del 1896, non ·esisteva che nna sola intendenza di d ivisione la quale do · veva provvedere al servizio d i 180.000 combattenti. Il Ministro della gnerra provvide adunque alla costitu·zione dei seguenti organi generali del servizio: un'intendenza _:generale militare, un controllo generale, due intendenl/Je re,gionali di campagna, ordinate come ciuelle di corpo di armata nell'esercito peninsulare, d ue sotto-intendenze, una a ~orto Principe, l'altra a Santa Clara, un ufficio di inten-denza aggregato al quartier generale del corpo di spedizione.
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« provincia di Pina,r del Rio; ciò che teutei:à di_ fare _il _go.ver~ « natore di Cnba tostochè g li saranno pervenuti quei rmforzi « che attende per l' antunno. :~; anche · probabile che le
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Il generale
Ochando, che esercitò a Cuba le funz ioni d:r capo di stato maggiore del generale Weyler, dal febbraio all'agosto del 1896, cos~ tratteggiò la situazione degli Spagnuoli uell' isola, a metà dell'anno sopra citato (1): « Seb« bene. la situazione siasi considerevolmente migliorata dopo « l'arrivo del g enerale vVeyler, le risorse militari e finan« ziarie sono tuttora assai insufficienti. I rinforzi che sbar« cheranno in S8ttembre, forti di 40,000 uomini, sono appena « necessari a mantenere a numer o le unità che sono dislocate « in Cuba. Molto numerario è anche occorrente, dopochè le « t ruppe non sono più p~igate' dall'aprile. S ì manca dì ca« valli per la cavalleria, di bestie da soma,, da trasporto e « da tiraggio per le artiglierie e p er i bagagli. N oudimeno« lo spirito delle truppe si mantiene eccellente e· cominciano« ad acclimatarsi ed adattarsi alla regione. Non si riuscì in « alcuna manier e a formare dei corpi volontari negri: la « gente di colore forni$ce infatti il maggior contingente di « armati agli insorti. Questi debbono ascendere a circa 25,000i <, uomini che d ispongono di fucili. Un a.ltro numer o di gente· « assai considerevole seconda i primi e possono in ogni caso« venire armati dagli Stati Uniti di America. ,La nostra mà« rìna è frattanto incapace dì sorvegliare l.' intera distesa « delle coste che le è affidata in ,cnstodia, ,e, trattenuta da, « considerazioni di indole internàzionale, n on può conve: « nientemente esplicare tutta l'azione sua. « Le medesime considerazioni limitano .e contrastano al« quanto il piano dì operazion i propostosi dal g enerale <e \Veyler, tanto dal punto di vista militare che dal punto di « vista politico. « Oggidì la questione essenziale ed assoluta della cam« pagna è di circondare e d i . vincere Antonio Maceo nella. (! ) ilfililèiri sche Jahresberichle fùr !896. -
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bande di Antonio Maceo si sforzeranno di oltrepassare la
« t?'ocha di Marìel-i\fajana, e forse di romperla all'altezza di Ar · « ternisia, piccola cittÈL guardata da 13,000 uomini appena. « Ma è anche probab ile che Antonio lVIaceo sfugga_a~ un « combattimento intorno alla grande t rincera._e cerchi d1 ag<< g irarla per mare abbandonando quelle ~1ig liaia d~ truppe « n Ewre che formano il nòcciolo dell'esercito separatista. « In questo stato di cose, il generale We?ler si _dovrà dì: « mostrare inesorabile nel'colpire i rivoltosi e specialmente 1 « negri ed in g enere tutta la gente d ~ colore. Discorrere di « autonomie e di riforme vare oma1 opera assolutamente « vana. I separatisti di Cuba non desiderano e non mi~ano « che all'assoluta indipendenza dell'isola ed alla redenz1_one « dei Cnbani dalla dominazione della Spagna. Per vernr a, « capo della resistenza occor re fare il deserto attorno agli i~« sorti, respingerli all'estremo confille della V nelta de AbaJ ~ « e Jà troncare ad essi tutte le comunicazioni con le restanti « parti di Cuba e con i l mare. » Pochi. fatti si possono segnalare nell'ulter iore corso del~a campagna del 1896. Tentativi contro l~ o?ere d' a~·te sulle vi~ $tradali e ferroviarie, v iolenze cont ro 1 piantaton e contro 1 mao-o-iori centri abitati. Anche d urante la stagione delle io:.:e avvennero dei frequenti scontri fra insorti e SpaP oo 1 gnu ol i. Questi i nseguirono quelli senza posa ,e ~enza ~ cun r ignardo sulle intemperie della stagione; ma i nsulta~1 non furono tali quali potevansi Eit tendere da t anto coragg10 e cla ta,nto ar dimento da parte delle truppe spagnuole. La nnova attitudine adottata dal corpo di Gonzales Munoz, nella provincia di Pinar del Rio, doveva esser piuttosto . difensiva che offensiva. Nelle altre parti di Cuba, Massimo Gomez, non troppo vivamente incal zato, dopo che riuscì a separa;si de Ant onio Maceo, corse le provi~ce di Matan~as _e di Las Vìllas levando dappertutto aderenti. Nella provmcia
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di Santiago, Callisto Garcia, J osè òfaceo e Periguito Perez, alla testa di 4000 o 5000 partigiani, seguitarono a percorrere da padroni la p rovincit>. ed a minacciare . le piccole piazze presidiate dagli Spagnuoli. Intanto, per domare l'ins'urrezione, la madrepatria dal marzo 1895 al settembre 1896 aveva spedito a Cuba 42 oo·ene. rah, 638 ufficiali superiori, 5884 ufficiali subalterni e 158,987 uomini . di truppa: computando le perdite subite, secondo ·l' E:Jercilo Espanol, l'effettivo combattente poteva valutarsi a 180,000 uomini di truppe venute dalla Spagna, ed a 20,000 uomini appartenenti all:esercito insulare, alle guerriglie ed ai volontari. Secondo la statistica redatta dall'ispettore di sanità;, nell'agosto del 1896, l'esercito spagnolo a Cuba aveva 576 fe riti in cnra, 1115 malati di febbre gialla, 128 colpiti da dissenteria, 1299 affetti da paludismo, 102 da febbri tifoidi, 80 di tubercolosi polmonari 6927 di infermità di varia specie. Nel corso dellti seconda decade di maggio, si curarono negli ospedali e nelle infermerie dell'isola 1135 u omini, cioè il 74 per 1000 dell'effettivo presente. La mortalità fu del 3,30 per LOOO e del 24,31 dei malati, per 1000. Alia fine della stagione delle piogge, il generale \Vey ler dovea assumere la direzione suprema delle operazioni militari con tro gl'insorti. . Obiettivo principale doveva essere la provincia di Pinar del R io, do:ve vi era110 omai raccolti gli insorti in ·un numero assai ragguardevole. P er dare efficacia e. celerità alle mosse delle truppe spagnole furono create delle compagnie di fanteria montata, incaricate di secondare le operazioni della cavalleria nell'inseguimento e nell'esplorazione vicina. A quest'uopo furono requisiti tutti i quadrupedi disponibili nella regione della Vuelta de Abajo. Alquanti scontri nei dintorni della Oonsolacion avevar..o infatti dimostrata la n ecessità di appoggiare l'azione della cavalleria con forti riparti d i fanteria montata. Altre mis:ure neLl'ordine della politica, e della sicurezza int~rna dovevano complet~re le disposizioni di indole militare.
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Per formare il v uoto attorno agli insorti centinaia di abitanti delle campagne di Pinar del Rio dovevano entro otto giorni raccogliersi in alcun~ località designate, di guisa che gli insorti non potessero trovar~ aiuti. d a n essuna parte. Il provvedimento riuscì ad indebolire i ribelli, ma d'altra parte ·quelle migliaia di contadini raggruppati in varie località e ·che appunto chiamavansi 1·econcentrados, colpiti dal disagio economico formarono dei veri centri di miseria. Il generale W eyler interdisse ancora il trasporto delle vettovaglie, da una località all'altra, senza l'autorizzazione d ell'autorità militare. .Anche il gregge ed il bestiame in genere doveva raccogliersi nelle zone fortificate, e nelle adiacenze dei grandi centri ahitati sotto la custodia e la sorveglianza delle trnppe spagnuole. ' . Ne derivò un grande spostamento della popola:.'lt0ne cubana: i piantatori ed i coltivatori della canna da zt:cchero do.v~ttero ·-abbandonare le rispettive zone di t erreno, 11 commercio cubano ormai illanguidito dal principio della carnpagn.a cessò affatto e lanciò nella miseria tanto la popolazione della costa che quella dell'interno dell'isola. I lamenti dei reconcentraclos ebbero un'eco lunghissima negli Stati-Uniti d'America. La libera. rep.ubblica ame:ican~ -credette dover suo di intervenire diplomaticamente, affine d1 mitigare i danni che derivavano ai cub.ani dai rigorosi prov vedimenti del generale Weyler. F u là prima origiué degli attriti e dei contrasti diplomatici fra le due potenze che condusse alla fin e alla guerra presente. Anche dalla parte degli insorti la guerra si andava viemmeo·lio disegnando nel campo del diritto e delle armi. Il pri:io principio g imidico della rivolta cubana fu posto da da Josè ]\farti, che .cominciò a cospirare fino dal tempo della o-rande oo·uerra separatista' dall'età d i quindici anni. Dottore b . iu g iurisprudenza ed in belle lettere fo console a New-Y~rk ~ poscia ministro plenipotenziario e delegato della re~ubbhc~ urngnayaua alla conferenza moi10taria del 1889. J ose 1\1.arti fu inolt.re ra.gguardevole scrittore e poeta valente.
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Il suo ideale era la c~st ituzione dell'iolsa naMle in libera repubblica. Il patrìotta esaltato t rovò la morte nel combattimento di Dos R ios, il 19 maggio 1895. Il partito separatista l'aveva inviato a New-York per sollecitare dag li Stati U~iti e dalle altre potenze il ricotloscimento dei diritti dei belliO'e. b ranti a tutti gli insorti cubani. Josè Marti era inoltre inc~iricato di raccogliere i fondi che provenivano da una par te dal vers!Lmento volonta.rio che facevano g li emigrati cubani, g iornalmente, sul frutto del loro lavoro e dall'altra le oblazioni degli agricoltori e dei grandi proprietari dell'isola, che in tal maniera assicur avano i lor o beni contro i saccheo·gi e b()'li ino cendi delle guerriglie insur rezionali. A Cuba ~1 governo provvisorio dell'isola venne a mano a mano ordinandosi ~si componeva di un presidente e di quattro ministri i quali delegarono a rappresentarli nelle provincie dei prefetti e dei governatori commissari. La residenza del governo insurrezionale doveva essere varia, a seconda degli avvenimenti e dell'indirizzo dei moti e delle guerriglie. L'esercito dei rivoltosi, o. come comunemente andava designandosi nell'isola l'E)ercito libertaclor cle la republica cle Cuba, comprendeva uno stato mag gior e generale, composto del e;enerale in capo, dei luogotenenti generali, dei maggiori generali, dei di visionari e dei comandanti di brigata : un corpo di truppe d i tutte le armi eon organizzazione presso a poco simile a quella delle.. truppe spagnuole. La forza degli insorti poteva oramai valutarsi dai 40 a:i 45,000 combattenti, suddivisi in cinque corp~ di armata. L 'armamento ne era perfetto: fucili a ripetizioi1e ed artiglierie a tiro celere., Poco addestrati nell 'impieg o del fuoco, ·pure i rivoltosi r iescriono a ricavare snfiìcieute partito da esso; impiegando dei proiettili esplosi vi. ciò che d'altronde· basta a metterli fuori legge nei diritt,i dei belligeranti, a tenore ddla convenzione çli Pietroburgo (1). E l'impiego delle armi fo ori legge si rese subito manifesto nei combattimenti di ottobre e di novembre del_1896,. 1;1) A C1tb1i. NÀSSE -8BCON 1.iA ,.,
L' llisur,·ection wbaine, Ile
[évrier 189:, à mai
corrispon~! nte del 111 llevista Blancc,.
1890, pa r P. g 5p1-
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.Alquanti cannoni a dinamite foro.no costrutti a New York, e recati ad Antonio Maceo da Emanuele Ramos, luogotenente nelle milizie nord- americane (1). Due di essi furono specialmente impiegati nella provincia di .P inar del Rio contro alcune colonne del generale Gonzales Munoz: l'azione dei ca.nnoni a dinamite si estese per cento jarde all'intorno ed un sol colpo caduto in mezzo alle file degli Spagnuoli cagionò ad essi la perdita di trenta uomini. In un secondo combattimento alla fine di ottobre dodicimila Spagnuoli stavano di contro ·a cinquemila insorti muniti della terribile artigli(~ria. Con sette colpi centocinquanta . uomini furono uccisi ed un g rande n umero feriti assai gravemente. Frattanto i rivoltosi d i Antonio Maceo .tenevano sempre le montagne della Vuelta de Abajo. Quivi si esercitarnno, raccoglievano provvigioni da bocca e da g uerra in corrispondenza ai centri più minacciosi Idegli Spagnuoli ed in. corrispondenza della temuta t;•ochoJ di l\.fariel-:M:ajaua. Al principio di decembre fo r ipresa l'offensiva dalle trnppe di Antonio Maceo. Era.no con lui Francesco Gomez Miro D iaz, e buon nerbo di contadini di Pinar del Rio, equipaggiati ed armati. Il 4 decemb1:e, in un combattimento di imboscata. morì Antonio .Maceo il più ostinato ed il più energico dei capì delle forze insurrezionali . .La notizia della perdita fu variamente commentata in Europa, a motivo delle r ivelazioni d i qnel dottor Certucha, che si volle avesse per tradimento condotto il capo degli insor ti in un' imboscata preparata di comune accordo con gli Spagn uoli. . . Cou la morte del 1\faceo le operazioni nella. provincia di Pinar del Rio perdettero a mano a mano di inte.nsità, e si manifestarono in vece più pericolosi quei centri che ornai erano passati in seconda linea ceme ManzaÙillo, Bayamo e Santiago. L 'attività del generale ·weyler clovev~i llll?Vamente porsi a cimento in altri teatri e la trocha di J uca,ro-Moron doveva (i l Lonr.: u s' .lahreberirh-te {tir 1896, pag. 557.
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q:ipreudere la palma sopra quella così fortemente munita· a difesa di Pinar del Rio, fra .M aried e Majana. Il novero delle truppe spagnuole, sulla fine dell'anno 1896, aveva intanto raggiunto la bella cifra di 170,000 uomini senza tener conto dei volontari. . Lungo sarebbe · l'enumerare g li s~outri del primo semestre cl'ell'anno 1897. · Combattimenti di qualche rilievo nella provincia di Matanzas, meno significanti intorno a Bayamo ed all'Avana. Intanto, in seguito all'improvvisa scomparsa del ministro Canovas del Castillo (8 agosto) a.1 generale Weyler succedeva nel governo di Cnba il generale don Ramo Blanco y Grenas, nato nel 1832 a Bilbao. Egli si preoccupò subito dello stato sanitario delle truppe spagnuole, assai minaccioso per l'infierire della. febb re gialla. :B'tuono migliorati caserme ed ab'l?igliamenti delle truppe, emanate delle disposizioni igieniche e:ompatibili .con le operazioni militar i, largamente diffusi i filtri da campagna, stabilite delle sanatorie per ogni ribelle chtl avesse dato ricetto nella sua casa a malati o feriti spagnuoh. Nuovi ospitali furono creati, ingranditi g li esistenti sino a portare ciascuno alla capacità di oltre mille· malati. La dotazione di guerra dell'isola fu completata, specialmente per quento ha·trat;to alla difesa costiera e delle piazze dell'Avana, Cardenas, Cienfuegos e Santiago di Cuba: diecimila granate, trentatrè milioni di car tucce per fucili Mauser da millimetri 7, dieci milioni per fuciii del calibro di 7,65, tredici per R emington. Ornai si prevedèva la guerra con una grande potenza continentale e, giudicata inevitabile, la Spagna vi si preparava dà lunga mino, con fede e con pertinacia. Gli insorti si dimostravano meno resistenti ed ac· caniti nella provincia di Pinar del Rio, più attivi nella pro· vincia di. Santjago di Cuba. . Gli effetti del reconcenlriamento si f{1,cevano sentir~, ma con essi incrudeva y ieppiù il d isagio economico dell'isola di Cuba e crescevano i pretesti per la vicina r epubblica
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americana, ad intervenire nelle faccende dell'isola. Si pretendeva il riconoscimento del diritto dei belligeranti per parte, degli insorti, la concessione di una costituzion~. Si avv~ava. sulla via delle riforme il governo spagnuolo ed 11 maresciallo Bianco, allorquando, dopo lunghe controversie e dibattiti nel c~ropo diplomatico scoppiò 1a guerra fra la Spagna e· gli Stati Uniti di America. ·
VII. Le deboli speranze che ancora s i nutrivano affine dì evi-· tare un conflitto fra il vecchio ed il nuovo continente si dileguarono il 22 di aprile 1898. :Ma alla prima dìchiarazione della guerra non seguì cosi dappresso l'azione. Notizie contraddittor~e e non bene det~rminate hanno fatto sì che nulla ancora d1 veramente premso si conosca sui primordi della campagna, talchè riesce impossibile con i materiali dei quali oggidì dispone la $tampa. ••rnilitare europea, di redigerne un riassunto. Le fo·i·ze navali di. America furono ripartite in tre sgua-· dre: squadra di blocco a Cuba, squadra volante e squadra del Pacifico. La squadra di blocco comandata dal capitano di vascello Sampson lasciò Key- West nelle prime ore del 22 aprile e stabilì fino dallo stesso giorno il blocco della. costa occidentale di CLtba compresa fra Càrdenas al nord e Cienfuegos al sud. Pell'efficacia del blocco non è possibile fino ad ora giudicare. Poichè se si sono avute notizie di parecchie catture s'ignora però il nnmero de!1e navi ~h~ riuscirono effettivamente a rompere il cerchio della v1g1lanza degli americani. Le notizie che pervengono giornalmente dal!' America. hanno a più riprese arrecato notizia di bombardamenti in alcune località o di sbarchi tentati in uno o più punti del littorale cubano. Giunse anche notizia di qualche scontrop~rziale fra navi di minore importanza, ma t~tti questi avvenimenti non possono al certo compren1ers1 che nella c~rchia degli episodi o dei tasteggi·arnenti che preludono o una..
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grande azione marittima o una grande azione terrestre. Essi non pos~ono aver altro scopo che queìlo di saggiare l'effica~1a ~e1 mezzi di difesa spagnuoli o di molestare l'apparecch10 d1 nuove opere di protezione ~ostiera come sembra sia accaduto a Mat~uz;as. Circa le notizie che pervengono più attendibili e confermate dagli avveniment i posteriori sembrano quelle di f~nte spag~uola, più incerte e contraddittorie quelle di ori• gme americana. Le impazienze del pub blico per qualche bombardamento o tentativo di sbarco non si possono appaga~·e con esse e levano in America ed in. Ispagna la voce chiedendo avvenimenti decisivi; ma la g uerra procede inta~to. c?mpassat~ e pr~1~e~te_ ed è ve1•amente proprìa guerra p01Che 1 1'1Sultat1 deClSl Vl d1 essa non si maturano che col tempo. D'altronde la fl otta americana non ricaverebbe vantaO'gi di s~rta bombardando le città cubane, nè l'occupazion: si potra effettuare fino a che la spedizione non sarà garantita da sorprese delle forze spagnuole di terni e di mare. Intanto a _tut.to rigore, la lotta nell'Atlantico non è peranc~ incommc1ata. ~li Americani esitano a sbarcare con fqrze adeguate perche non hanno neppur temporariamente conseo..uito il dominio del mare. Gli ~pagnuoli sembrano fortt' della loro flotta in potenrn e sembrano disposti a ritrarne il massimo vantaggio ed a portare i risultati del suo attuale stato e della sua posizione teorica alle estreme conseguenze. Intanto non è possibile redigere eh~ una breve cronistoria della guerra, a linee maestre. L' 11 maggio gli Americani hanno ' attaccato Càrdenas città di 15,000, abitanti posta sulla costa settentrionale di Cuba ~d i1: ~ccellente ?osi~ione strategica. Càrdenas pres~nta mfatt1_il vant_agg10 d1 essere a due o tre tappe dal1 -!1- ~ana e d1 esservi collegata da un tronco di linea ferroviaria. La torpediniér~ Winslow, le cannoniere Wilr,iigton e Hudson scortate_ da tr: altre navi più picèole si presentarono alle otto d1 mattmo avanti Oardenas e cominciarono
LA GUERRA CUUA NA
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una furiosa cannonata. Alle 1,30 la TVinslow, fortemente danneggiata, dovette disimpegnarsi dal combattimento avendo il corùandante ucciso da un colpo di cannone spagnuolo. Gli A mericani si ritirarono 00n gravi perdite ed a varie essendo il tiro degli Spagnuoli ammirabilmente diretto. Nel mede simo giorno altre navi della flotta americana hanno tentato di sbarcare viveri e provvigioni sulla c~sta di Cienfoegos. , Il possesso di questo porto avrebbe permesso di · rifornire con celerità e sicurezza gli insorti cubani della provincia d i Santa Clara. Gli Americani fallirono egualmente questo tentativo. Il 12 maggio, al levar del giorno, la squadra dell'ammiraglio Sampson giunse davanti a San Giovanni di Porto Rico e bombardò le batterie che difendono la città. Il bombardamento si prolungò per 3 or e e causò, a detta degli Americani, gravi cianni all'abitato. .Secondo i giormali amer{cani .la squadra dell'ammiraglio Sampson si componeva delle corazzate .lncliana e Jowa, del monit ore a torri Pu1·itan, dell'incrociatore cora,:zato NewYork e degli incrociatori non corazzati Gincinnali e Detroit. Nel Pacifico le cose si sono svolte in modo diverso. Il -Oontr'ammiragho Dewey, comandante la squadra composta degFinnrociatori Olympia, B altim ore, Raleigh e Boston, delle ,cannonier.e . Concord e Petrel e di qualche altra nave aggiunta fu costretto, in virtù. della dichiarazione di neutralità dell'Inghilterra, a lasciare Hong-Kong; onde, non potendo fare assegnamento sopra alcuna· base di operazione prossima .alle Filippine, si portò nell'arcipelago per bombardare o ta.glieggiare Manilla o pi1\ probabilmente in cerca di un anco:raggio al quale poter appoggiare sicuramente la ·s quadra (1). La squadra spagnuola delle F ilippine, comandata dal contro ammiraglio Montojo, metteva in linea Castilla, Reina Cristina, Don Jiian de Aust1·ia, .Don Antonio de Ulloa, Isla cle Cuba e Velasco, e, lasciato il porto di iVIanilla ancorava a -C avite, distante circa sei miglia da ~nilla per essere (t} Rivista 11/aritlima , maggio 1898 pag. HS.
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protetta dalle fortificazioni .di Ca vite e potere al tempo stesso concorrere alla difesa di lvfanilla. Se non che la squadra. dell'ammiraglio Dewey, penetrata la notte nel g olfo di Ma. nilla, prese3?-tavasi all'alba del 1° maggio davanti a Cavite ed in poche ore di cannoneggiamento distruggeva la maggior parte della squadra spagnu ola. Non sono ancora noti i partinè l'esito è conosciuto con precolari del. combattimento .
NOTA· BTBLTOGRAFfCA
ClSlOne.
La manifesta inferiorità della squadra spagnuola delle· Filippine rispetto a quella dell'ammiraglio· Dewey e l' inet ficenza delle difese degli ancoraggi dell'arcipelago non potevano risparmiare all'ammiraglio Montojo la s9;rte che gli è· toccata, e poichè a lui non era possibile evitar battaglia nè di accettarla in condizioni migliori di quelle che· prescelse, non pare che egli possa esser ten uto responsabile del ·disastro di Cavite. · A. F.
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Capitan1o A. CouLANT. Squadrone esplorante . Pro scherma. Appunti e impressioni. - Torino, .Rom;_ Frassa ti, 1898. Sono poche pagine, scrit.te molto bene - e questo non ò poco merito - nelle quali sono presi a disnmio a alcuni quesiti riguardnnti lo impiego degl i squ8 droa i esploriioti, e si spezza una va lida lancia a favore della scherma. · Nota fondan1~ntale dello scritto è il senso pratico, che suol dirsi comune, forse per irooia, poichè invece è tanto raro! e perc.iò cotesti ap' valore anche per chi. non punti del capitano Coulaut hanno un cer,to <livida éompiut.ameo te le sue idee. Per quanto ha tratto nllo squadrone esplornnte, il Coulant ritiene: a) elle gli squadroni esploranti dovrebbero essere spinti innanzi a grandi distirnze, poichè « le giornate di marcia di trenta chilometri, richieste nei tempi andati , costituiscono ormai un altrettanto lontano ·quanto non più seguito precetto ; e tan to più a confronto della mobilità -odierna degli squadroni , cooseguitii con l'allenamento opportunamente ,praticatosi ». A questo riguardo osserviamo: il Regolamento dice che «-in generale « cotesta distanza può, senza inconvenienti, essere anche di una gior« natii di marcia, e che casi speciali consiglia no talvolta una maggiore « distanza »~-ma queste non sono affatto prescrizi0ni tas?ative e delJbono servire sem plicemente quiile norma. Il llegolamento mette in rilievo che il massimo di tale distanza dipende, in ogni•ca.;;o particolare, dall'am·piezza della fronte di esplorazione assunta , da l terreno e dai mezzi di comunicazione disponibi li frn il grosso e gli squadroni ; e noi riteniamo, .anzi siamo profondamente ·convinti, che gli squadron i esploranti non potranno nelle guerre future spingersi ad una distanza maggiore di una .giornata di marcia. Nel fatto la cavalleria non potrà più, come la tedesca nel 1870, sèorazzare a suo talento e dovrà iovece ino ltrare assai guardinga ~e pure intende compiere la propria missione di fron te alla 7,1 -
ANNO XLIII.
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NOTA BIIH,IOGRA FICA
cavalleria avversaria che av;nzerà pari menli collo stesso mand,1to. Sta, bene q c_he ·avanscoperta e al leuament•> non possano disassociarsi, si• « compenetrino quasi », ma il capitano che disponga di uno squadrone· beoe allenato, dovrà pur sempre risparmiare al possìbile le forze deipropri cavalli, poichè non gl i è dato prevèdere gl i eventi tutti della giornata·. b) · Scopo dell'esplorazione è: trovare noti~ie sicure sul nemico etrasmetterle presto e sicure, epperciò nel caso d' importan ti notizie 1~· pattuglie di scoperta do-vrebbero trasmetterle direttamente al grosso, e, non allo squadrone esplorante. · Il Coulant tocca qui ad uno de' quesiti più im portan ti e nello stesso, tempo più delicati <lei servizio di eòplorazione, a quel lo cioè delh1 tra smissione delle notizie. · Il Regolamento forse è en trato a que;;to riguardo in tro.ppi partico.lari. Comunque sia, è fuori dubbio che sia in questo importantissimo. ramo di servizio, sia negli innumerevoli ·casi che posso no presentar5i nell'attuazione dell'avanscoperta, è l'iniziativa ind ividuale dei corrian-· danti in sott'ordine che deve pro vvedere. e) Le pattugl ie, secondo l'avviso dei più, debbono essere poche ma: buone .. « Il numero per altro è potente ausil iario di successo, e una pa ttugl ia fo rte, oltre a prevalere negl i scontri talora inevitabi li, potrà au« cora, quando occorra, scindersi e osservare e perlustrare da più pa rti. »· 11 Coulant non ha voluto espri mere un'opi nione contraria al ·negola-meuto e al l'avviso ch'egli erroneamen te crede dei più,, che vogliono, pattt'.glie costituite da po:.:hi uomin i. P reoccupato per altro delle pilÙuglie· nem iche che percorreranno la ste5Sa zona battuta dài nostri esploratori l'autore accenna timida meu te al vant1tggio che si consegn irebbe c~; qualche pa,uuglia for te. Fatto è ch e a questo proposito le idee si .sono di molto modificate in, questi ultim i anni e che va prevalendo il Cbn,cetto che le pattuglie deb-bono essere abba,;;taoza forti, per essere in grado, di fron teggiHe le pica cole pa ttuglie nemiche ed a vere un u umero sullìciente di soldati per la. trasmi~sioae delle notizie. , Anche qui, pertanto, il .ca pitano Coulant ba acceuoatl) a questione ca~ pi tale. · cl) Giusta il Regolnmento gl i squad ron i esploranti non ricorrono a~ combattimento, se non quando vi sieno costrPtti dalla necessità di sostenere le rispettive pattuglie e di concorrere còn ess~ a supernre le parzia l~ resistenze che impediscono di vedere, oppure da lla ntices;i tà della propri:ì saivezza. 1
NO'l'A BlBLIOGRAl?!OA
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Il Conlant ossc1·va che, per quanto verificasi nello svolgersi delle esplorazioni, le occasioni di combattere si producono per lo squad l'One esplorante più frequenti di quel che appare a prima vis'ta. E soggiunge: « lo « squadrone esplorante farà del suo meglio per evitare l'evisodi o, rna , soltanto dovrà sfu ggil'lo quando tutte le condizioni suesposte - tali cioè « che non ,n;rechino vantaggio al nemico nè compromettano il suo onore « gli guarentiranno una ritirata utile e sicura. » Il precetto teorico da tutti accettato è questo, che lo squadrone esplorante deve al possibile evi tare il combattimento, ma è fuori dubbio che molte occasioni di combattere si presenteranno al lo squadrone. Resta a vedere, colle masse di cavalleria, che nelle guerre future eseguiranuo l' avanscopel'ta, se lo sriundl'One esplorante conserverà il còmpito attuale assegna togl i dal Regolamento, o non diverrà una pattuglia, sostenuta a breve distanz11 da forte reparto. Quante teorie, che pure in pace sembravano giustissime, non ha sfatato la guerra ! E non meno interessanti sono le pagine dettate a favo re della sclierma; diremo anzi che qui l'autore, abile ed appassionàto schermitore, muove . passi piÙ' sicnri, come avviene sempre, quando trattisi di materia di cui si è in pieno possesso .
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I l Coul:int ba n1gione da vendere <]Uando afferma che la scherma è parte integrante del cavaliere, cui, più che ad ogni altro, è necessario l'uso dell'arma bianca; epperò lamenta che al reggimento, per un cumulo di varie cause, non la si trovi sempre, come dovrebbe essere sugli altari . Egli nota parecchie di queste cause, ma è assolutamente nel vero quando osserva che sopratutto prepondera l' inerzia fisica di ch i dovrebbe, a qualsiasi costo, approfittare della sala d'armi. Notevoli gli appunti intorno al maneggio delle armi - sciabola e lancia - da parte della truppa. In luogo dello schermù·e fo bianco, che non conduce _ad alcun utile risÙltato, il Coulant vorrebbe ché si insegnasse al cavaliere a schermire dapprima su bersagli fissi , cli poi di fronte. ad nn avversario rappresentato. E queste sono, ind ubbiamente, giustissime idee, e vorremmo che trovassero lieta accoglienza fra le fi le della cavalleria . Il Coulant deve però persuadersi che fra il metodo da lui propugnato e quello regolamentare
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NOTA Bl8LIOGRAFICA
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non corre poi quella gran cl ifferenz<1 che appare forse a prima vista, e noi conosciamo 11ualche reggimento, nel quale gli anziani non perde- ' vano affatto il loro tempo nello schermire dal In posizione come a cavrtllo o dmante la scuola di r·fghe a fila. aperte, ma erano invece esercitati, e qnasi giornalmente, nel maneggio delln scinhola e della lancia a mezzo dei bersagli fissi e contro avversario rappresentato. Non è quindi tanto qu%tione cli metodo quanto di modalità di app licazione del medesimo. Comunque sia , sta i I fatto che le osservazioni dell'autore sono di indiscutibile valore, e se le prescrizioni del tomo 4° risguardanti il maneggio delle armi fossero l'itoccate uel senso indicato dal Coulant, condurrebbero più f!)ci lmeute e con minor tempo, a formare buoni cava.lieri scherm itori. Il Coulant infine propone che presso la Scuola di scherma cli Roma sia annua lmente comandato un certo numero di uf!iciali, tratto dai capitani o dai tenenti anziani del l'arma. (< Dopo un corso di sei mesi, egl i i: dice, quest'elemento, già predisposto per passione e per fisico, sarebbe « nel, caso di dirigere proficuamente l' insegnamento di scherma irnparK tito da , maestri pateiltati . Ne risentirebbe un vantaggio notevole quella « parte cli detto insegnamento rifl ettente i giovani ufficiali nonchè quella « degli al tri graduati. E la sala d'armi ben diretta in giusto e comodo « orario frequentata, produrrebbe la passione p&r le armi e gli abili istrul« tori, m1~ntrc purtroppo oggidì l'istruzione delle armi non è appresa « che sulle pagine del regolamento d'esercizì. » È una proposta Cùme tante altre, che effettivamen te, se attuat11, potrebbe recare buoni fru tti ; rna è ,pur certb che l'istituzione di questo nuovo corso non è 11lfatto necessaria, molto più, che l'insegnamento della scherma è, iu generale, seriamente imparti to in tutti i reggimenti.
B. D,
NOTJZIE PO:L11ÌICO-Nl lLI1'ARI
L'ordine non fu turbato in alcuna parte d'Italia durante tutta la quindicina; ma non per questo furon o abolite o sospe:;e finora le misure state adoLtate per ristabi lirlo. Nou uno dei militari delle dassi ricl1iarnate fu rinviato in congedo . La lezione è stata dura per tutti ed il ricordo non si cancellerà facilmente. I tribunal i militari lavorano. Dal complesso dei dibattimenti .davanti a questi tribunali, assa i meglio che dalle discussioni in aria.' appariranno le cause, la natura, gli scopi delle sommosse che miravano a mettere in pericolo le istituzioni e diremmo quasi l'integrità deìla patria; si vedrà quanta p,,rte in quei mot.i abbiano avuto, oltre 'ì partiti pr~priamente detti sovversivi, anche quegl i altri che, seuza essere ta li , sono però nemici .delle isti tuzioni e primo fra questi il clericale_, Dal \'esatta conoscenza delle canse, della natura e degli scopi del represso movimento scaturirauno le mi;iure t1 cui conviene appigliarsi pe~ salvare J':wveo ire. Il carattere e la portata ùi queste furono oggetto d1 pubblica e privata discussione, duran te .tu.tta la qui~d(cina e .costituiranno naturalmente i.I programma con cui il nuovo mrnistero si presenterà al Parlamen to. L'accordo non raggiun to nell;1 combinazione di q nesto programma fil appunto la c:iusa dell a.crisi ministeriale di cui abbiamo l'atto cenno nell'ultima puntata; nè la difficoltà dell'accordo·ci reca meraviglia pc~·ch.è si traLta di un problema nuovo, o almeno di un problema non mai alfocciatosi io termini così rncisi. L'Italia nel su.o cammino è giunta a un bivio; prendere una strada o r~ltra può avere coi~seguenze incalcolabi li.
*"' * Le misure state adottate per reprime~·e la rivolta: lo stato d'assedio, le focoltà date ai comandanti mil itari, le disposizioni emanate da es'si per mantenere l'ordine pubblico in qnesta o in quella località,. sono provvedimenti in vigo re su eni ogni discussione è fin ita, ma ques:1 sono
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NOT17,IE POLJTICO - Ml LITARI
NOTI ZIE POL!TICO-mI,ITARl
di loro uatura provvedimenti passeggieri , ~i qunli devono tener dietro nitri di carattere permanente. E questi non sono cosa di poco momento, perché si tratta di motl ifìcare sostanzialmente alcune d<~lle leggi fon ~lamental i dello Stato: la legge su lla stampa, la legge ~ulle associazion i, la legge elettorale. . Tu~t1 ammel:touo_ che la stampn sovversiva ebbe gran pa rte nella preparazione degli aonn 1 lllla r1 volui e cli e bi~ogna frcna,rla; ma come e fino. a qual punto'? Esigendo cauziooe per la pubblicazione cl i giornali'? ~o.st1tuendo all'attuale responsabi lità fittizia del gerente la responsabil1ta penale dell'editore e pecuniaria de l tipografo '? . Non entreremo in siffatte questioni che lasciamo alla stampa politica ; osserveremo soltan~o ~he, qualunqu: s.ia la legge, sariJ sempre inefficace nel la sua applicazione, se I reati d1 stnmpa non venrrono sottratti al capriccioso (e in siffatte materie •sempre lerraiero) gwdizio della . una . sottomettendoli invece al la competenza dei tribunali "" g1 ordiirnri . . Qu~_ndo si pens~ c!1e sono l~sciatì aÌla competenza della giuria i rea ti d1 eccitamento ~li odio e al disprezzo contro l'esercito e quelli di propaga~1<la s~vversmi nell'eserci to stesso; quando si pensa che, nove volte su diec,, _1 rela~ivi processi fini scono con un'asso ln torin, quantunque il reato abbia tutti I caratteri dell'evidenza, non si può non c0nvenìre che la legge in siffatta materia dev'essere riforn,atn. Anche la _riforma_ <~ella legge sulle associazioni s'impone; bisogna sottopon:e tutti i soda li zi all'obbiigo di co'municarn all'nutorità i rispettivi . statuti e la composizione dei consigl i direttiYi; bisogna dare facoltà e modo al Governo di vigilarne l'indirizzo, affinchù non diventino centri di propaganda sovversiva e di cos pirazione contro lo Stato. La ri~orma della .legge el_ettorale pol itica, che fece così cattiva prova nelle ultime e penulume elez1on1, e della legge elettorale amrniuistrativ:i che mette i municipi in mano dei nullatenenti, e pure una necessiti! che non ha bisogno di essere dimostrata. Ma venendo ali' atto pratico si prese~tano: diffìcoltà straordinarie, e quantÌo poi sì sia fat to tutto questo, non si sara ancora alla metà dell' opra. Le misure !)oerc1trve devono essere accom_r~gna te d~ ~ltre che, tenendo conto dello spirito dei tempi 1, e delle cond1z10rn speciali del nostro paese, tolgMJO, per quanto è possibilE', le cause di ·ma lessere~ di malcontento donde originano le som- \ mosse. Anche in questo concetto tutti sono d'accoi·do, ma tradurlo in ano è anche più difficile che concretare misure coercitive. A noi basw l'averv i accennato; $arebbe quasi fuori luogo addentrarsi in questa ma1eria.
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•• Continua e va assumendo proporzioni maggiori m tutte le province ,del regno ·1a sottoscizione a favore delle fami g1ie povere dei richiamati sotto le Hrmì , non solo come opera di cari1à, ma come dimostrazipne di simpatia all'esercito e ripro v::izione dei passati disordioi . Dalla città stessa dove i disordini furono maggiori, p11rtono verso l'esercito ed i suoi capi provi: di benevolenza e attestati di gratitudine, . . . Il consialio comunale di Milano rntò un or,lme del g,orno d, plauso " e di ringraziamento ali'esercito e al F.L commissario, generale Bava . Nel consiglio comunale di quella città il sindaco prese la parola e,. ricordando con ani mo rattristato i dolorosi avvenimenti rlei giorn i passati disse: « la nostra città ha dato di sè nn brutto spettacolo e fu severa·« ~1ente oiuclicato in Italia ed all'estero. Le conseguenze sono terribili: . « i com011::rci arena ti, gli stabilimenti chiusi, i fo restieri fuggia$chi l -« Eppure a Milano il prezzo del pane non aveva subìto aumenti, il la<-voro fìoriva; per rat1i vi era mezzo di ,procurarsi una :vita modesta e
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·« felice l » L'ora:ore rlopo essersi auguralo che un Governo forte e generoso im\pedisca .ii nemici del l11 patria di continuare nell'opera loro nefasta, ed aver fotto Yoti che tutti i cuori si uniscano in un'opera di pacificazioo e ·sociale, c:hinse il· suo dire esprimendo viva riconoscenza per l'esercito <rlorioso per l'illustre crenera le Ba va-Beccarìs, per tutli coloro che si Cl ' " adoprarouo a lenire i dolori causati da lla perfidia di pochi alla maggio,ranza della popolazione buona ed onesta . Altri consiglieri si associarono alle parole del sindaco ; quindi venne ;presentato e votato il seguente ordine del giorno: « Il consi11l io comunale di Milano, ricordando con rnmmarico i tristi « ll~•vcnirne~ti che recen temente h11nuo turbato la cit.tii; e confidando « che gli ammaestramenti del pass::ito e il senno della po pola zione labo< riosa, r,iano sempre in avveni re efficace difesa contro le propagande « avverse alle istituzioni, all'ordi ne e al la pace pnbblic::i, interprete dei < sentimenti della ciuad inan;,,a, encomiu il con tegno ammirabile dell'eser~ -« cito ed esprime ;i l R. com missario strao rdina rio la viva gratitudine « per avere saputo provvedere al prorito ristab ilimento della calma, con -.1:, fermo propo$ito e con elevati intendimenti civil i e patriottici.» Quest'o rdine del giorno ru approvat0 alla qua,i unanimità.
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NOTIZIE POLITICO-MlUTARI
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* * Con lodevole sollecitudine vennero da l Governo sottoposte a"il'approva-· zione di Sua Maestà e già pubblicate le ricompense a coioro cbe maggiormen te si distinsero nel mantenimento dell'oi·dine e nella repressione, dei lamentati tumu lti. Questa sollecitudine fece nel paese e n~ll'esercito· In migliore impressione. Le ricompense come le pene per essere eflicaci, devono essere pronte. Ln più ~lta onorificenza l'ebbe il generale Bava-Beccaris comandante· il corpo d'arma ta di Mi lano, che' fu nominato Grande ufficiale deÌl'Or-· dine mili tare di Savoia, « per gl'imponanti servizi resi allo Stato. J; S. M. il Re voJle comunicare egli stesso al generale B~va qnesta onorificenza col seguen te telegrarnma: e<
Roma 6 giugno 1898. 1
« Ho preso in esame la proposta delle ricom pense pervenutami dal• « Ministro della guerra a favore delle truppe da_ lei dipendenti, e col « darvi la mia appro1•azione fu i lieto e orgoglioso di onorare la virtù « del la disciplina, abn<'gazione e valore di cu i esse offersero mirabile, « esempio. e< A lei poi. personalmente volli conferire di rnotu proprio, la Croce « di Grand.' uffi ciale del l'Ordine militare di Savoia, per rimeritare il « grande servizio ch'El la rese alle istituzioni ed alla civiltà e perchè Jè « attesti, col mio affetto, la riconoscenza mia e della patria . » li generale pose qu esto telegramma all'ord ine del giorno delle trnppeda lui comandate col le seguenti parole : « Nel compimento di un penoso dovere, la parola augusta del nostro« amato Sovrano giunge grad ita ai nostri cuori e rafforza in noi l'affollo« al le p:i trie istituzion i e la fede nell'avveuire. » Fra le altre onorificenze notiamo la JJomina d~I tenente gener~Je Dei Ma yno, comr,ndante la div isione di Milano, acommèndatore dell'Ordinemilitare di Savoia, « per l'alta intelligenza ed ene~gia con' cu i impiegò« semp.re le truppr. ai suo i ord ini per fa r fron te al.Ja rivolta popolare, ( ottenendo risultati pronti ed effi<:'aci. » Notiamo infine pei fatti di Mi lano (dal 6 al ·1 O maggio) otto med:iglie d'argento al valor mil itare, trenta di bronzo; pci fatti di Bari, Molfetta e Modugno (dal 27 aprile al •1° m~ggio), tre medaglie d'argen to, quattro di bronzo; pei fatt i di Parma e Piacenza (dal 2 al 8 maggio) nna me(5 ma<mio) due , d,1glia d'argento ed una di bronzo; pei fatti di Brescia • 101')
NOTIZJE POLITICO-}flLl1'ARl
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medaglie d'argen to e quattro di bronzo; pei fattJ di Luino una meùaglia d'argen to ed una di bronzo; pei fatti di MelegnM10 una me.daglia d'argen to ; pei fa tti di Monza due medagl ie di !>ronzo; pei fa tti di N~poìi un~ medaglia di bronzo. Tralasciamo gli encomi solenni e le oomrne negli Ordi1~i dei Ss. Mau rizio e Lazzaro e della Corona J'ltal ia. •
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Abbinrno crià da to uotizia nella precedeute punlata della determinazione di conredere'\111 sussidio alle famigl ie povere dei richiamati sotto le armi, accenuando all'entiià di questo sussidio e alle norme per la concessione . Ora aggiungiamo che nell11 qu indicina venne pubblicato da lla Gci.zzettci uflìciale un H. Decreto pel qua le, allo scopo suddetto, v.1 ene ~releva ta dal fondo di riserva del ~J ioistero del :esoro e posta a d1spos1zwne del Ministero della guerra la somma di lire duecentocinquanta mii~. Questo R. Decreto che sarà presen tato ~ l Parlamento per essere convertito in legge, è preceduto da una relazion_e del Miu istro del tesoro della quale giova dare un sunto. . Dopo i provvedimenti (dice !'on. Ministro) che la tute la del l'ordrne pubbl ico ba reso necessari per reprimere i _tumulti che. ~g1tarono al~ cune provincie del Regno, il governo $ente ti dovere ~1 preoc~up,ll'~I delle consecruenzc economiche le 1prn li, ad accrescere il pubbl,co d1sag'io, ricadrebbero a . danno delle fam igl ie povr;; re dei richiam~ti sotto le armi, che dal lav0ro del .loro eapo traevano 11 solo- o principale mezzo di sostentamento . Come non fu lecito esitare, nel momento del bi,ogno, a far appello alle classi in congedo, non si deve ora dimen ticare a prèzzo di qua (c sacrifi zio molte farnigli~ dei rich iamati abbiano contribuiw co lla privaiione del loro unico so~tP.guo, ail' incolu mità dei cittadin i e della patria. Mentre il ooverno sw stud iando l'al ta questione, che giù fu oggette> di attenziou: e di proposte cl[ eminenti uomin i parlamentari, e che Stati a noi vici ui hanno già risoluto, s'impone intanto la necessità di adottare un provvedimento il qua le permetta di recare irnmed iaw so~corso alle famiglie bifognose dei richiamati ultimamente sotto le an~1. E"li è 1}erciò che il croverno Ila stabi lito di col'l'ispoodere alle mogli e l) l) cl a appoai ficrli dei mil itari bisognosi richiamati, nella misura sta .b'J' J Ila site ~orme, un sussidio"giorna liero e in reluzione a questa Jetermiuazione si pi'esenta alla firma di Sua Maestà apposito ::;chema di Decreto.
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NOTIZIE POLITICO-MILITARI
NO'Ì'IZrn FOLi'rlCO - MILlTARI
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* * Numerose prnrnozion , 1n t.utte le ar_n'li e corpi dell 'eserci Lo, ~pe~ialmente nel la fanter ia, vennero firmate nella quindicina da S. M. il Re, e, con insolita pron tezza, regi3tra te dal la Corte dei Con ti, cosicchè, appena una settimana dopo la fi rma rea le, p,lter0no essere pubbl icate. Con ques·te promozioni, tanto più gradite perchè inaspettate, almeno ·pel' ora, furono portati quasi al completo i quadri del nuovo ordinamento. Oltracciò ebbe luogo nn largo movimento 'negl i nfficiali,' specialmen te in quel li addetti a servizi amministrativi, dipendente da lla costituzione dei depositi dei corpi e da l riordinamento dei distretti. Venne pnhblicato un Regio decreto che approva il regolamento per l'applicazione della legge 2 luglio ,1896 su li' ava1mmento del negio ·esercito modifica ta da quel la 6 marzo 1898. Pochi giorn i appresso si pubblicò in apposi to volume il detto regolamen to unita mente alla legge 2 luglio ,1896 modiGc.i ta come sop,p si è ·dallo. Ques-ta pubblicazione costi tuisce l'allegato n. 1 fl al Regolamento 1
di disciplfoa rnilitare.
Con siliatta pnbblicazione, dopo quasi due anni di :11te:;a, fu esaudito uno dei voti più arden1 i degli ufficiali. Oggi, coll a legge e il regolamento sott'occhio, ciascuno potrà conoscere esattamen Le i propri di ritti, la propria posizione rispetto .J ll 'avanznmento e finiranno o .Jlmeno diminu iranno le ingiuste lagnanze e gl' infondati reclami. · · Venne uotifica to che, nel mese di ottobre del corrente anno e nei giorni che saranno ind icati nel Bollettino 1iflìe'iale, verranno chiamati a sostenere l'esame d'idoneità aH'avanzamento i farmac isti di terza classe ·Chi:; ebbero la nom ina all' impiego nell'a nno ·1 89i; e quelli che, avendola avuta nel ,1896, non si presentarono agli esami nel ,1897, perchè impediti da legittim:i ed accertata causa . Gl i esami avranno luogo presso la fo rrn aèia centrale mili tare. · ' Vennero pubblicate le norme speciali e progrnrnm i d'esame per l'avanzamenlo dei capit.Joi medici. .~
** Fra le altre più interessanti disposizioni io mnteria mili tare ema nate 'DAila qnindiciua notiamo le seguen ti: Col ·1° lnglio prossimo sarà riaperto il pan ific io militare cli Salerno. Il Mioi$tero lrn determinato che le nom ine c1d aiutan te maggiore ,in 2°, ad ulfic ia le pagatore e a relatore oegli osped,ili militari principali
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della seconda divisione cli ciascun corpo d'armata non formino più . oggetto di variazione matricolare sugli stati di gervir.io, ma sieno soltanto inscritte suì libretto personale. A parziale modificazione cli disposizioni precedenti il Ministero ha d·etenninato che i reggimenti d'artiglieria ,16 e 21 scambino tra loro le epoche fissa te per le rispettive scuole di tiro. · E' stato adottato pei ciclisti uuo speciale distin ti vo formato da una bicicletta ricama.la in lana rossa su panno tnrehino pei caporali e soldati ed in argento oc\ in oro su panno nero pei sottuITiciali . Questo distintivo dev' essere portato snlla manica destra della giu bbn e del cappotto. Affinchè gl i urfici.J li in servizio attivo delle armi di fan teria, cava lletia, artiglieria ·e genio, trasferti oel person:ile permanente dei distretti, ed i teoeuti delle stesse armi trasferti nel corpo cont..Jbile ·rililitarn ~'lbbiano modo di util izzare ancora . la divisa di cu i sono forn iti, il Ministero ha determina to che possano .contimwre a f~r uso del la divisa dell'arma da cui provengono, per un anno dalla data ciel loro trasfarimento. (,li ufnciali poi richiamati dalla po5izione ausi liaria e destinati ai distretti· conserveranno per tutta •la durata di tale servizio la divis.a dell'arma cui appartenevr.no prim'a di essere collocati io posizione ausiliaria. · · Vennero pubblicate nel Giornale militare norme speciali per le grandi -esercitazioni estive del le truppe del genio . Con R. Decreto in data 5 giugoo venne disposto che nel couen te anno ,1898 non abbiaoo più luogo le chiamate al le arm i per istruzione dei mil itari in congedo illimitato, che, secondo disposizioni precedenti dovevano venire sotto le. armi. 'I-
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Prima di chiudere questa breve rassegna notiamo che, a quanto :;i a nnunzia, sa rebbe intenzione del governo italiano ·di diminuire il nnmero delle navi che ora stazionano nel le acqne di· Candia. Quest'a nnunzio fu accolto con soddisfazione da l paese che di tante forze nelJ'acque cli Canclia non vede assolutamen te lo scopo. Orn che la questione di Caudia è passata dal periodo acuto in uno s1ato· cronico e che l'Austri a e la Germania hanno riti nito le loro truppe daJI' isola e le loro navi da que i paraggi, pa re evidente che, se riguardi interna zionali non ci permettono di ritiraici del tutto anche noi, convenga
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NOTIZIE POLlTIÒO-MILlTARl
almeno di'minuire il peso di un'occupazione navale e terrestre di cui nessuno vede i vant.a.ggi. Chiudiamo dicendo che la Gazzella Ufficiale ha pubblicato il R. Decreto che c.:onvoca il Senato del Regno e la Camera dai Deputati per il giorno 16 corrente. L'ordine del giorno della Camera reca soltanto: « Comunicazioni del, governo . »
NOTIZIE MILITARI ESTERE
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AUSTRIA-UNGHERIA .
Roma, il ,12 giugno '1898.
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P1'0getto pM' la costrnzione· di mlO'ce linee ferroviarie. - Si ri leva dal giornale Peste·t Lloyd (n. H del corrente anno) che la Camera dei deputati ungherese discuterà quanto prima il progetto della costruzione di una ferrovia a scartamen to ridotto nella Bosnia.:.Erzegovina ('I) tra Gahela e Castelnuovo, para llelamente alla costa dalinata , con due diramazioni una a Grnvosa, sul marn Adriatico, l'altra a Trebinje verso il confine del Montenegro. Con la costruzione di tal i ferr0vie i po rti mil itari di Caltaro e Teodo, nonchè la piazza di Gravosa ed il punto fortificato di Trehinje saranno in celere comunicazione con le fenovie clell' Impero che conducono direttamente a Budapest e a Vienna. · /lfonovre na-vat1; nell'Adriatico. Il N. H- del l' Armeeblatt 1898 .annunzia che il ,1° maggio corrente anno cominceranno le manovre navali nell'Adriatico e dureranno circa 3 mesi . Anzitutt.o avranno luogo manovre di navi isolate, poi manovre di squadre ed infine manovre a partiti contrapposti. Yaro e costr11zfoni d-i, niwve navi da guerra. - Lo stesso giornale annunzia che probabilmente il 4- del prossimo ottobre, giorno onomastico dell'Imperatore, avrà . luogo a Trieste il varo del più grande degl' in-crociatori della marina da guerrn austro- ungarica, contradistinto attt{a1-' mente con la lettera '« D ». Le macchine rnotrici di quella na •:e da guerra avranno la forza nominale di ,12,000 cavalli vapore, cioè 2000 cavall i vapore di più dell'incrociatore « ì\faria Theresia » . Il dislocamento sarà di 6·100 tonnellate . L'arrnamento·con;terit di ~8 pezzi e 2 mitragliere. Il tipo della nuova nave è quello degl'incrociatori del la stessa classe, ma minor_i. denominati « Franz Joseph I» e: Elisabeth , « Ma ria (i) Le ferro vie delta Bosnia-Erzegovina sono tutte a. scart.amcnto ridotto, meno tronco Baojaluka-Doberlin.
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
N OTIZIE MILIT,\Rl ESTERE
'l'heresia ». Anche essa poncrà il nome di uno dei membri della casa regnante. IoolLre sarà affrettata nello stesso canliere anche la costru1.ioue del grande incrociatore torpediniere contradistiuto attualmente col la lettera « B •, il cui mocchinario avrà la forza nomi nale di 5000 cavalli vapore, ed il cui dislocamen to ascenderà a 2,iOO tonnellate. invio di una conJeUa nell' Asi.a Orientale. - Lo slesso A nneeblatt riferisce che io Pola si sta al lestendo di tutto punto la corvelta « Frundsherg ~ per iuU'aprendere uu lungo viaggio nei mari dell'Asia Orientale. Lo scopo di qnesto viaggio J)are sia quello di constata re le condizioni in cui si trovano gl' interessi commercial i austro- ungarici in Orieule. La nave sosterà nei maggiori porti che si trovano sul la li nea delle Indie percorsa dalle nav i mercantili della Società Lloyd anstriaca. R'ichiamo in servizio dell'arciduca Francesco Ferdinando. - Con decreto imperiale inserto nel N. .J3 del Giornale mi litare austro-ungarico, S. M. l'I mperatore ha richiamato in servizio l'arciduca Francesco Ferdinando, lnogotenente- maro~ciallo, erede presunti vo della corona austro-ungarica, il quale per motivi . cli sa lute aveva dovuto ·abbandon:iro il servizio fin dal , ·1892. . L'arciduca Francesco Ferdinando non ass~.merà alcun comando ef.. fett ivo di truppa. Egli è destinato addetto al seguito dell'lmperatore con gli onori conferiti agl'i spettori gonet;::ili delle truppe. L'arciduca l•raocesco Ferdinando d'Austria niicque a Graz nel ·1863. Fa nominato sottotenente nel 4876, tenente nel ! 882, capitano nell'85, maggiore ntll l'89, tenente colonnello nel ·1890 e poco dopo colonnello. Nel ,1892 fu promosso maggior generale e poi, nello- stesso anno, l uògotenente-manisciallo. Finora non ha comandato ancora una divisione. 11 posto cui è stat~ ch iamato gl i offrirà occasione di assumere temporaneamente il comando di grosse unità du,~ante le grandi manovre. Al seguito dell'arciduca sono destinati un ulTiciale superiore di stato maggiore qu;1le aiutante di campo ed un capitano quale ufficiale d' <>rdinanza. Collocamento a 1·iposo del tenente genernle 'liOn Samonigg. - Con disposizione imperiale. inserta nel N. 1 (l, del BolÌettino militare, il tenen te generale cav. Giovanni von Samonigg, i~pettore generale degli Istituti d'istruzione ed educazione milit~re, è stato collocato a riposo i~ seguito a sua domanda. Promoz1:oni. - Il N. 15 del Bollettino delle nomine dell 'esercito ,:iu1;1ro-ungarko contiene numerosissime promozioni nei vari gradi. 1
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della gerarchia mili tnre e nelle varie armi e corpi. ('I) Li;, promozioni da sottotenen te in su, elle si riferiscono allo stato maggiore genernle e al corpo di stato maggiore, allo stato maggiore del genio, alle varie armi combattenti, noochè agli uffi ciali del corpo sani t:irio e del treno, sono qni appresso rie pilogate. 2 tco·tJoti generali (Feldmarsclrn ll lienteuant.) sono stati promossi generali di corpo d'armata (Fcldzeugmeister). Essi sono il generale Merla Emanuele, comandante dtil IX. corpo d'a rmata e comandante generale io Joseph stadt, e il con Le Sch ulenlrnrg Giovanni , comandante dell'Xl corpo d'armata e comandante generale in Lemberg. li primo era tenente generale dal maggio •1898, il secondo da ll'ouobre dello stesso anno. 18 maggiori geuerali (Genernl-Mojor) sooo sta ti promossi tenenti ,generali. Di essi 1 ora maggior generale dal maggio 1892, •I da l maggio ,1893, 6 da l maggio ,189i, 6 dal giuguo 1894'; J dal l'ouobre 189 ~ e 1 dal novembre 489~. 20 co lon nelli souo stati promossi maggior generali. Di essi ·I (il comandante del la G·nardia iru pcriole) era colonnello dal maggio 189·1, ·1 d:i l gennaio, 9 dal mnggìo e 9 dal giugno ·I 892 . Di f[U estì nuovi promossi 1 comandaYa e continua :i comandarP la Guardia imperiale, 12 . erano e so no al corn:mdo di una brigarn di fanteria, •I al conrnndo di 1 brigata d1 cavallerin, ·I al comando di 1 brignta da montngoa, •I è cnpo della 2& divisione al Ministero della guerra, 1 è direttore d'artiglieria, (45° corpo), 1 è capo dell'ufficio 1elegrafo:, al comando del corpo di stato maggiore, 1 è c,1po ufU cio del ripa rto operazioo i, ,f è capo diYisione al com itato mi litare tecnico. 30 teneoti colonuolli sono stati promossi colonnelli. Di essi i9 (cioè l> di slato maggiore e ·I dello stato maggiore del · genio, '13 di fanteria, 1 di cavalleria, 7 di arLigl ieria da cam pagna e 2 di artigl ieria da fortezza) erano ten enti colonnelli dal maggio ·1805, 1 (di foo teria) era tenente colonnello dal maggio 189,\.. 77 maggiori sono stati promassi tenenti colon nelli, Di essi : 13 souo di sta to maggiore ed erano maggiori dal I O novembre ·I 895; /~ sono dello stato maggiore ciel genio ed erano maggiori •I da l 1omiiggio 1895 e 3 dal 1° novembre 1895; 1l6 sono di fan teria e sono stati promossi: 27 per auzianità, di cui 15 del •1° maggio •1893 e '12 del •1° noYembre 4893; 9 a scelta, di cui 1
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(O È noto che nell'escrciLo austro-ungarico le J)romozioni hanno luogo iri via normale due vo!te all"anno, cioil nel maggio e nel novem!Jre.
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NOTIZIE MU, ITA.Rl ESTERE
NOTI ZIE MILITAlt-1 ESTERE
2 del ,t O mnggio I894, 2 del i O novembre 11894, 2 del ·1° maggio ·1895 e. 3 del 1° novembre ,18H5; 1 è dolle trnppe pionieri (·I) delfo promozione del ·1° maggio H~95 ,ed è s1ato promossQ a scell/1; H. sooo di caval leria e sono stati promossi ,12 per am:im1ità tatti del 1° maggio 11855, e 2 a $Celta del 1° novembre ·1895; · 6 sono dell'artiglierta da campagna e sono sta ti promo,si 4 ad anzianit.11 del 1° gennaio •1894, e2 a scelta di cui 1 riel 1° maggio •1894 e ,1 del 1° maggio ,1895; 2 sono del l'artiglieria da fortezza di cui 1 è sLato promosso nd an.zianità ed ern della promozione del ·1° maggio ·1894, e ,1 a sceltn del ·1° maggio 1895; ,1 del treno del ,J O maggio ,J 894. 85 capit.aoi di ,11• classe sono stati promossi maggiori. Di essi.: i è del la guard ia ungherese; ·12 sono di stato maggiore e uell a promozione a capitano del ·1° maggio 1892; !~ sono dello stato maggiore del genio , di cui due sono della pro mozione del ·1° maggio 1894 . e 2 del ,1° maggio ,1892. 39 sono di fanteri...,, di cui 27 sono stati promO$Si ad anzianità ed erano ·1 della promozione del ·1 ~ maggio ,1886, 1 del ·1° maggio 1887, 25 del 1° novembre ·1887 ; '1'.2 a scelta di t:u i 3 del 1° maggio ·1888, 1 del ,1° ·settembre 1888, 2 del 1° novembre ·1888, 5 del _1° gennaio ,1889, ·1 del ,1 ° maggio 1889. 1 è dei pionieri ed è stato promosso a scelta. Era ca pitano dal ·1° no vembre 1888. · 12 sono di cavalleria e sono stati promo~si parte ad nnzianità e parte ..a scelta. Di essi 6 erano capitani rlal 1° novembre 1886, 2 dal ·1 ° mag.gio ,1887, 1 da I '1 ° maggio '1888, 11 da I ,t O settembre ,1888 e 2 da I 1° novembre 1888. ~ ,· 7 sono d'artiglieria da campagna e sono statj promossi parte ad anzianità e parte a scelta. Di essi 2 sono della promozione del 1° novembre 1885, 3 del 1° maggio '1886 , 2. del ,1° maggio ,1887. 2 sono d'artiglieria da fortezza: 1 era ca pitnno · dal 1° maggio 1886 e ·1 d,il 1° gennaio 1889. 2 sono del corpo sanitario ed era no capitani meqici dal ,1° maggio
-~ sono del treno ed erano capitani 11 dal novembre ·1886, 11 dal maggio ,1887, 11 dal gennaio ·1889, ·l dal mi1ggio 1890. ,175 capitani di 2• olasse delle varie armi e co rpi ,ono stati nominati di ,1a classe. Quasi tutti erano ca p:tani di 2• classe da I maggio o dal novembre 1895 ('I). A capitani di 2a classe sono stllli promossi: Nella fanteria e tr·uppe tecniche ·120 tenenti ad anziauiti1 (cioè fino alla metà della lista dei tenenti promossi nel novembre l8!lO) ed altri 35
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·1886.
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tenenti a scelt~. F ra questi ultimi il tenente più favorito è della promozione del '.l 0 novembre ,1895. Nella cavalleria 29 tenenti ad anziaòith , cioè fino ai più anziani della promozione del novembre ,1890, ed 8 tenenti a scel!a. Fra quesri uItimi il tenen te più favorito è della promozione del novembre 11895. Nell'artiglieria da, campagna 20 tenenti ad anzianità, buona parte cioè doi promossi nel uovembre 1890, ed altri 9 a scelta. .Fra questi ul· timi il più favor ito è dell::i promozion e del maggio ·1895. Nell'artig&ier-ia dei fortezza 3 teneoti per anzianità elle erano della promozione del ,1° novembre ·1890, ed nitri 2 a scelta, di cui il più favorito è del la promozione del maggio ·1891. Nel co1·po sanitario ,1 tenente della · promozione del . maggio ·1888 e 1 <lei novembre ,t888. Nel treno 4- teoenti, di cui ,1 ern della promozione del maggio ,1890 e 3 del novembre ,1890. AI grado di tenente sono stati promossi: Nelleranni di /anter-ici e nelle lnippe tecniche !k18 sottoten,mti, cioè fino alla metà della lista dei promossi del 4° novembre ,189!~ . Nella cavalleria 68 sottotenenti, cioè fluo alln prornozion~ del maggio 11894-. Nell'art1:glieria da campagna l.i8 sottotenenli e nel!' artiglierici da fortezza ·19 sottotenenti tntti della promozione del maggio ,1895. Nel corpo sanftario 2 sottotenenti della promozione del maggio ·1894-. Nel treno ·1 1 sottotenenti di cu i '.:! erano della promozione del novembre 18H3 e H del maggio ,189/L 1
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(,IJ I capitani di P classe hanno uno stipendio :tnnno di. fioi·i ni J.200 r.iuell i di 2• classe uno stipenctio annuo di fic,rini 900. Ogni fiorino valo lire 2,25 circa.
(!) Gli nflìcfali delle truppe tecniche, cioè dei pionieri e riel 1·~ggimento rerrovic!'i.te!egrafis ti formano, per le promoz ioni, un unico ruolo con g li ufficia li di fanteria. 72 -
A N'.~ O XLIII.
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
CHINA.
Formaiione d·i un corpo di tr11,ppa a protezione della capitale. Secondo il North China Herald al generale Dem-fu-siam, n?m~nato comandante in capo delle truppe chinesi stanziate ~el le P'.'?vm?e d'. Scìian-dun, Schan-si, Schen-;si e Kbu-nan, venne a{hda to I rnc:rnco, d1 formare un esercito speciale di 60 ,000 uomini di tutte le armi. Questo esercito. in caso di pericolo per la capitale cieli' Impero,. dovrebbe .servire come di sussidio per le truppe di ca mpagna stanziate a Pekrno. FRANCIA.
Tnippe. coloniali . - Nel Tonkino sono state pr_ese le. occor~ent~ misure per procedere alla formazione di un l)attaghon~ d1 ~anaa d1 fanteria marina; di' due battaglioni di ti nitori tonchines1 e d1 una bat- · · teria di artiglieria, da tenersi pronti per ogni eventualità nell'estremo oriente. ' Secondo le istruzioni del Governatore G~nerale, gli elementL che entreranno nella composi1,ione delle accennate unità sa ranno scelti con cura speciale. • . . Tspezioni d'armata in Francia. - Un decrrto del M.rn15.te.ro dell~ <ruerra del 15 aprile determin~ nel modo ~ . seguente la compos1z10ne de1 èircoli d'ispezione generale per l'anno m corso : . 10 Circolo. Ispettore d'armata: Generale Jamont. Corpi d' armata 30 e 70; 3a. e ,\,a divisione di cavalleria; piazze forti di Belfort, Besançon e Langres. . . , 20 Circolo. IspEttore d'armata: Generale De Négr1er. Corpi dar~1ata so e ·I 30; 6a e 7a divisione di cavallt ria; piazze forti di Epinal e Digione. , , . , . , 3° Circolo. Ispettore d'armata ·: GPneral0 Co1ffe. Corpi cl 1.1rmata ~ t1o e ,150; piazze forti di lione, 11renohle, Nizza, Tolone e gruppo della Corsica. · . 40 Circolo. Ispettore d'armata: Generale Hervé. Corpi d'armata 60 e 20°· 2a divisione di cavalleria, piazze forti di Toul e Verdon. 50 (Jfrcolo. Ispettore d'armata: Genetale Giovannio/'lli . Corpi d'armata H0 , •I2° e •17°. . 60 Circolo. Ispettore d'armata: Generale De France. Cor pi d'arma.ta ,t o, 2• e ·1 oo; piazze forti di Lille e Duukerque.
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7° Ci1·,;olo. Ispettore d'armata: Generale Mercier. Corpi d'armata e 5°; 5• di visione di cavalleria; piazze forti di Mauheug~, La Fère ,e Reims. 8° C-iroolo. Ispettore d'armata: Genera le Brugère. Corpi d'armata -Ho, 46° e •I 8°; piazze forti di Bayonne e Perpigoan. 9° Circolo. Ispettore d'armata: Generale Zurlinden. Truppe e servizi del Governo di Parigi . Vi sono inoltre: Llll circolo speciale per l' Algeria e. Tunisia di cui -è ispettore il Generale Larchey, noocbù un circolo d'ispezione per le ·va'rie scuole militari e pei servizi. Distintivo degli it{fic'iali delt'eserc'ito territoriale. - Gli uOìciali --del l'esercito territoriale portano, come segno distintivo, sul colletto .<fe!la giubba una bottoniera di ga llone d'oro con un piccolo bottone <l'uniforme .situati a 15 mm. dal numero del corpo cui appartengono . Bottoni e tamburi d'allu,min'io. - Sono stati messi in esperimento -io val'i corpi di truppa alcune migliaia di bottoni d'alluminio i quali !hanno rispetto a qnelli attualmente in uso i ségu<:lnti vantaggi : sono ·pi1~,,1 leooeri non si ossidano, consen •ano indelìnitamente la loro lucen1 .tezza senza degrndarsi ecc. Sono anche in e,perimeuto tnmburi dellJ stesso metallo. Creaz1·one di nuove .1inità. - Con decreto presidenziale 3 1 marzo ,u . s. venne decisa la creazione di un nuovo battaglione del genio che -,prendMà il mrrnero 2 0 e farà parte del -1° reggimento, e di una nuova ·sezione di segretnri di stato maggiore e del reclutamento che prenderà il N. 21. Queste unità serviranno a completMe la formazione del XX corpo .(l'armata . Per ·effetto dello stesso decreto viene creato un 20° battaglione terriitorial,e del geo io corrispondente al 20° battag\ione attivo. l'impiego dei colombi via.ggiatori in mare. - Gli acciden ti so. pravveouti nello scorso marzo alle macchine dei vapori transatlantici f rancesi la Touraine e la Champagne e quelli prodottisi a bordo di .alcuni bastirnei1ti inglesi, hanno provocato otia serie d'esperienze sulfimpiego dei piccioni viaggiatori. · li 26 marzo un certo numero di colombi, accoratamente scelti fra le ·varie società colombolìle di Hàvre, souo stati trasportati a bordo del 'Vapore Bretagne ed affidati al capitano di stato maggiore Reynaud, ,molto esperto e pratico nella materia, il qua le - autorizzato dal Mini·stern della guerra, - ha preso imbarco per dirigere tali e.;perienze. Giunto a New- York il capit;ino Reynaud ha imbarcato anche colà. ,un certo numero di piccioni t1ppnrteoenti a colombaie stabilite sulle ~
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NOTIZJE MILJTAltl ESTERE
coste americane, e nel fa r ritorno iu Frauci.i, rne11 1re il b;1s1i11Hw to si allouti,nava dalle acque di New-York, ha lanciato 5 di tali piccioni: .i. a 600 miglia e ·I a 800 miglia dalla costa americ:,na. Trattasi di piccioni assai bene istruiti e si è curio:;i di couosC•!re il ri,;u ltato ùel la loro lauciaw. In qnauto concerne i.piccioni po1·1ati vi,, <_la ll'lli'.vre, il ~1pil.ì'.lO· n eynaud ne ha lanciati 30, dei quali una pme il ma'.uno d~I I 1 ;ipnle alle 8 a 500 miglis da detto porto. Tro. soltanto sono n eutril t1 , o almeno, r iconosciuti e questi sono giunti vella stessa giornnta alle r. porn . Di llkuui a ltri lnuciati il mattiuo del 18 apri le alle 6 n 153 miglia dal porto, uno solo è rientrato alle '2,20' pom. dello stes~o giorno. Uo picc.ione lanciato il 'z7 marzo :ille 8 è andato a posa r::i sullo Stenmer Chnllerton cht.l trova \';isi in alto mare a 'l50 miglin ùa Scilly, latore di uu di$paccio n~I qua le era prcv isto un ritardo neH',H'I''. vo del. !Jret'.1gne, avendo qncsto liastirneoto dovuto aiutare un veliero 1ngle~e ~n pericolo. Si preYede che le esperieoze, le quali h:lllno già dati n s.ul1.1.11 ~od~ <lisfoceoti, ne daranu o aocorn dei migliori quando potrauno 1m p1ega rn pkciooi ammaestrati da più Iboga manv. . . . Si crede 11cneralrnen1e che la compagnia transatlantica 1sl.il ler;i :::opra ci:iscuno dei suoi grandi 1ra~por1i marittimi un ~er vizio speciale di colombi viaggin1ori, tratti da colombaie rrance~i cd americane. . llùnontn diJi copitan·,; d'i /<mteria. - In ssguilo all ,1 pron111lgo z1oue della legge del 4- marzo ·1897 relaLiv:1 alla creazione dei quv1·1.i b,1 1wgl ion i nei reggimenti snddivii:;ionali, il )li11istro dell~ j?nerra ha sottomesso all'approvazione del P residente della repubblica 1111 uuovo rcgolnmeuti). sulla rimonw tfei t:apirnni di fo nteria. Eccooe le disposizioni principal i. Sooo monl11ti: i capitani conrnudant i di compagnia ed 11 iuta11ti maggiori, quelli distaccati al ~linistero della guerr::i, i capit11ni brevettati incaricati di fun zion i attive, quell i appnrteueuti al rp1adro perm.ineute del le scuole di tiro e gli istrn 1tori cornanda111i di c0 111 po~nia alll1 sc11ola di Saint )faixe11L. Compiut:, laf.formazione dei quarti battaglioni, i c.ipi1nni che per promozione o trnlllu tamenlo ;;a mono destinati a far parte del ,prnd ro t:Om · plemen t'are ,dei reggi rneni i non avr:rnu o ùiritt.o ad c,sere mo11tati ~e non apparterranno ad una ùel le categorie .so (1ra enn111erat~. Xei reggi menti che 110n hanno cost11u1ta alcuna umla dt'l loro q11ar10 bau:igl ione, i qtwttro c~p itnn i più auzioni del (]Uadro complemc1~tr1re ~arnnoo moninti ;, in quelli dove il quarto battaglione è sollanlo 111 pn rte costituito, il numero n1nssimo dei c:,piw 11i montati del 'luadro c,,mple~ mcotJre e del <\,o hauagliooe ~arà compl,•ssin1nien 1e di rrnattro qu·aJora 111
cari ca di aiutante maggiore del ,to battaglione non ancor11 sia sl.ata crea ta; sa rà di ci 11que nel caso contrario. In via transitoria , i capitaoi attualmente montati, contrariamente alle disposizioni che precedono, conservernnno il ca,,allo fiu o al momento in <:ui dette disposizioni saranno lo ro applicabi li . GERMANIA.
M-igliommento del vitto del soldato . - lu tutte le classi sociali si ,n ow , negli ultimi decenni, un ri levante aumento nel consumo di viveri, mentre le prescrizioni relative al vi tto del soldato datano in massima dal 1.858. Tenuto conto di questo fotto e dei maggiori sforzi che si richieggono ora d,d soldato, specie dopo la riduzione della fer ma, venne stabi lito nel bilancio 1898, 1111 maggior assegno per il vi tto del soldato. Oln·è all'aumento nella quantitù dei generi, al pasto del mattino e del mnzogiorno venne aggiunto quello della sera . La razione t,tiomaliera t' complessiva mente la seguente : RAZIONE V!VERI PICCOl.A
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GRAXDE
(esercitazioni ncc~ntonamcnto ccc.
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Caffè bruciato in grani. . 10 gr. 15 gr. Carne cruda (manzo, castrato, vitello, 180 gr. ') 250 gr. 40 con di gr. ca~ 61 gr. _di sugmcio maiale) O allr1 gr,ssi sugnaccio ov,,ero lo.rdo affumicato. . . . . . 120 gr. ( .o altd 200 gr. ovvero conserve di carne . . . 100 gr.) grass i I 200 gr.
l
Legumi (piselli, fagiuoli o lenticchie) ovvero riso, orzo pilato, tritello (di avena, saggina o d'orzo)
125 gr.
ovvero conserve di leg umi ovvero patate . Sale . . . .
1500 gr.
250 gr.
150 gr.
25 gr.
·Generi complementari secondo il bi-
sogno.
La razione giornaliera di pane è di grammi 750 ov,•ero grarnmi 500 di. galletta - in contanti H.> cent. circa; - il supplemento di 250 gr . ossia di un terzo del la raiione pane giornaliera - in cootanti 5 . cent. cin·a.
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
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NOTIZIE MILITARI EST.l>RE
Oltre le navi su ci Late il Giappone- ha ancora: 2 contro-torpediniere di più di , 100 tonnellate ciascuna; !1 torpediniere da lle 79 alle 85 » » ,18 » » 53 » 6t\ » » 45 · » cli 4-0 tonnellate eiascuoa. · Secondo il progetto approvato dal Governo giapponese nel 18%, frll '10 anni il Giappone avrà: H9 navi e.on uno spostamento complessivo di 155,780 tonnellate. La spesa pre,,eotiv:ita per l'aumento della flotta è di 772 milioni di lire. Sono già in costruzione !17 oa vi (in Inghilterra, Germania, . .Franeia e America). ì11arina mercantile. - Nel 18% la flotta mercantile gia ppooese aveva un tonnellaggio di 169, ,iH tonnell:ite; nel 18n6 aveva raggiunto 3'iH mila e 522 tonnellate, ed attua lmente snpera le 4-00,000 tonnellate . Delle due compagnie <li navigazione e,istenti in Giappone, una ·(NipponSusen-Kairna) è sovvenzionata da llo Stato con ·14 mi lioni di lire :il· l'auno. Durante la guerra chino-giapponese questa eompagnirt trasportò sul continente asiatico per più di 100,000 tonnellate <li materiali. Essa contava allora 62 oavi. A guerra finita ordi nò la e.ostruzione di altre ,18 navi. Delle 80 navi da trasporto cbe avrà questa compagnia, 50 hanno uno spostamento superiore alle 2000 tonnellate. Per svi lu ppare la navigazione e la costruzione di navi il Governo giapponese ha 1stabilito una legge in forza della quale sono dati s~ssidi speciali agli armatori di navi. CJuesti sussidi sono in ragione del tonnellaggio, della velocità di cui la nave è capace e della lur1ghèzza del viaggio . Porti principali. - Il Giappone ha tre poni militari prineipali : ·I O Jokoska,, costruito dal!' ingegnere francese Verni nel 187. 1; trovasi nel la baia di Tokio; 2° Kure nel mare interno presso Khirosioi; 3° Sasebo nella baia di Omur vicino a Nagasaki; e due porti secondari, cioè: 1° Talcesiki .nell' isol·a di Isusin; 2° 1liais11.ni (non ancora com pletamente finito} nel mare Giapponese, a 725 km. eia Vladivostok. Tutti questi porti sono protetti da batterie da cos ta. Il porto di (okoskci è con$idera to il migl iore fra tutti. Esso comprende tre baciJJi, due .cantieri per grandi eostruziooi ed altri picco li cantieri 1
GIAPPONE.
, Da un articolo scritto da persona competente nel Noì)o'Ìe l'remia· stralciamo le segue~ti notizie sulle forze di terra e di mare del Giappone.. Flotta. - Il personale della m:irina da guerra giapponese e di : ·I 206 ufficiai i ; 2H 4- sottu ffìciali ; - 387 pi loti; -10,.682 m:irinai. Al 1 ° settembre dell'anno 1897 la flotta giapponese era rii ,i3 navi, e precisamente: 3 corazzate di 12, 649-12,oo17-e 7,835 tonnellate rispettivamente;,. ·I fregata corazzata; 2 corvette corazzate. di 2,~39 tonnellate; ·1 incrociatore corazzato; ·I 2 incrociatori in parte corazzati; non corazzati; 2 » torpediniere; 1 » ·1 avvisatore; 6 corvette; ·14- cannoniere. La flotta giapponese si può divider.e in due grandi categorie: 13 Navi di battaglia; 2" Navi per la difesa della costa . Appartendono alla -2.a categoria i 2 incrociatori non r.orazz:iti, le ff. corvette e le ·14 cannoniere. Tuue le altre navi si possono assegnare· alla ,i°• categoria perchd tutte di costruzione assai recente (la più vecchi,t· fu costruita nel ·1886). ' La velocità ~i cui sono eapaci le navi della Ìlotta giapponese varia, <lai 15 ai 22 ½ nod i all'ora. Esse sono armate con cannoni a tiro rapidod'ultimo modello. In complesso le navi della ·1 a eategoria hanno uno spostamento di,: 82,0~5 tonnellate, e seno armate di 478 cannoni dei quali 4-3·1 a tiro rapido. Dt questl ·.i:29 sono di grosso calibro, 302 di piceolo calibro. Le navi della '.2.a categoria banno uno spostamento comple$sivo di 22 mila e 293 tonnellate, e sono ea paci di una velocità media cli 12 nodi. aìl'ora. Sono armate di cannoni a tiro rnpido di pi ccolo cal ibro. 1
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NO'rIZIE MILl'r AR! ESTERE
NOTIZIE ~llLIT ARI E S'rERI!:
per la costruzic,ne di torpediniere. Lv segue per importanza f{ure (fu com piu to nel 1895). Nell'arsenale di Kure si fa bbricano i ca nnoni a tiro rapido. Sasebo è impol'lante come porto di ri(ornimento della flotta gia pponese. È in progetto la costruzione di uu porto militare a Omikato nella baia di Aomori Si sono cominciar.e le fortificnzioui dei porti di Nagnsaki e di Khak.odate . Sono in progetto le fortificaz ioni di Saeki all'entrata della baia di 13ungo.
La popolazione delle grandi città era la seguente: Tokio ,1,1!68,000; Osaka 505,657; Kioto 3!~'.il,724.; Nagoia 235,706; Kobe 183,065; Cokohama ,119,868.
Forze di terra. - Al 1° geooaio 1896 il Giappone avern: Esercito ptlr manente . 65,[~78 uomini Riser va . ,J 66,000 » Persona le addetto alle amministra7,431S » zion i mil itari 1
L'esercito giappooese è formato su 6 div isi1rni di fontoria ed 1 divisione del la guardin. :Xci 4899 l'esercito avri, ,12 di visioni di fanteria con un efTettirn di 305,900 uomini ci rc~. Le truppe giapponesi sono foggiate alla prussia na. Il soldato è discipli nato, bene istrnito e coraggioso, ma facilmente impressionabile. Dove difetta l'esercito giapponese è noll:i ctva lleria , perchè scars::i e mnl mon tala. Fe rrnvù . - Il Giappone :nçominciò a costruire ferrovie nel 1870. Oggi sono in esercizio 37·10 km. e se oe comuiranoo ancora circa 2000 km. I l materiale mobile è di: 5:22 locoq101i ve, ,191~3 carrozze per viaggiatori e 7390 carri per merci. L' irn portanza militare della rete fo rroviacia gia pponcse appnre evidente solo guardando una carta del Giappone. La linea principale percorre in tutta la sua lunghezza I' isÒla di Nikon (11820 km .). Nell'isola di Kiusiù essa si prolunga fin o n Nagasaki e M.itzuei. Dalla line:i principale si staccano rami secondari conducenti ai principnli punti della costa. I n caso di guerra il Giappone può assai celermeu Le con(;entrare truppe e materiali in un punto qualsiasi del suo territorio. Popolaz'ione del G'ia,ppone. - I l 3•1 dicembre ,t896, secondo il ceo· simento di qqell'11ono, la popolazione rlel Giappone era rii i'ì,708,26,~ abitanti con nn aumen to di 437,64-,\. sull'nnno precedente. 1
RUSSIA .
/stru..·ione dei riservisti nel ·189i. - [u coul'ormitù alle disposizioni emanate nel .J887 circa il richia mo dei riser visti alle arm i, oel •1897 ebbe luogo 4110° periodo di istruzione 'pei militari di truppa di fon teria ed artiglieri a da ca mpagna e da for tezza i riuali, dopo aver ser vito nell'esercito permanente, vennero assegnati alla riserva. Nell'anno decorso vennero richiamati alle armi quelli che servirono negli auoi ~8871892. I1numero complessivo dei richiamati fu di ,166,0:H di cui •I 35,1 75 presero parte al periodo di istruzione (123,201 di fan1eria e H ,974 di artiglieria), 9, 952 non risposero 111\a chiama ta, 9,069 vennero esenta ti dal servizio per inattitudine fisica , e gli altri o per malattia o per 11ll ri motivi otten nero la dilazione di un anno alla chi:imata. li periodo di istruzione ebbe la dnra w: di 4 settimane per i riservisti dell'artiglieria da fortezza, di 3 settimane pei riscn isti di fanteria cl1e servirono un no no. solo nell'esercito pttrmanente (questi però erano rii.:hiamati ii llc ;irm i por l:i 2" volta) e per quelli dell':irtiglieria da campagna, cli 2 settimane pei riservisti di fan teria che compiono la intera fer ma nell 'esercito permanente. La chiamata ebbe luogo verso il mese di, ottobre, quando era giit staia eonged:lta la cfasse anziana dell'esercito permanente ed il resto attendeva in parte 11i lnvon: volontarii presso gli :ibitanti; dimochè n.:in vi fu nessuna difficol1à per l'alloggiamento dei richiama1i. E,si secondo le località e le speciali tà d'a rma vennero r11ggruppa1i in battaglioni, compagnie e batterie; quelli di fa ntcri:i ricevettero una speciale istruzione sul .nuovo fucile del calibro di millimetri 7, 5. A rmamento e 1·iordinam ento di truppe nella S'ibcria orientale. - lo una precedente puntata della Rivista abbiamo già indicato come i i O batt:iglioni cacciatori della Siberia orientale, con decreto dAl 29 gennaio (·10 febbraio), ven issero trasformati iu ,io reggimenti su due battaglioni ognuno. (;on successivo decreto del 3·1 marz0 ('i2 apri le) veuue ordinata la fo rroazione di altri 2 reggimenti cai;cia tori della Siberia orienta le, essi pure su 2 battagl ioni. I ,f O reggimenti pri ma e,isteuti form arono due brigate, la 1n com posta del 1°, 2°, 3°, +0 e 5° reggimento, la 2• dd 6°, 7°, 8°, 9° e 100. 1
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NOTIZlE MILITARI ESTER.E
NOTIZIE ~!ILITARI ES'tERE
Colla for mazione dei due nuovi reggimenti (H O e 12°) il numero di· queste brigate venne portato a 3 (ognuno di 4 reggimenti). . Inoltre, mentre prima .due sol i batt.aglioni cacciatori della Siberia. orien tale erano sul piede di guerra (4 025 uomini ognuno all.'incirca), ven ne disposto che tulti i 2i battaglioni ora esistenti abbiano gli effettivi del tempo cl i guerra (41 ufficiali e 205,i, uomini di tru r pa per ogni reggimen to di 2 battaglioni). · Per tal modo le _truppe r usse della cin:oscrizione mil itare del Pri11mur aumentarono in questi ultimi mesi di 44 battaglioni cncciatori, salendola loro forza complessiva da 200 uflìciali e 5,800 uorriini di truppa a 500 ufficiali e 25,000 uomini di truppa all'incirca, aumentarono inoltredi un reggimento di cavalleria Cosacchi del Trambaikal e di quattm squadroni di ·c11valleria regolare delI' Ussuri ('I O squadroni e sotnie in totale con 1500 uomini circa) ; diminuirono invece di un battnglione· Cosacchi a piedi del Transba ikal (900 uomini circa). Canale tra 'il Jlfar Baltico ed i:t Mar Nero. - I lavori per rp1esta. nuova opera colossale che intraprende la Russia incomincieranoo nell'attuale primavera. La spesa prt:lventivata è di- 200 milioni di rubl i (540 milioni cli lire circa). La profondità massima del canale sarà di metri 9,5 con una !arghezza. alla superficie di 7~ men·~ di 38 metri al fondo. Si trarrà naturalmente largo profitto dei lìum i navigabili, quali la Orina occidentale, la Beresina ed il Don, che s1 trovano lungo il percorso progettato dei cana:e. Partendo da Riga sul M11r Bal tico, il canale termina a Kherson sul Mar Nero, toccando le città di Dinabur11, Borìssov, Yiev, Peresaslav, Cercassi , Bobritzev, Kremencing, Iekaterinoslav , j\.leksandrovok ed Al ioschki. Compresi i traili di fium i navigabil i, il canale avrà la lunghezza totale di 1900 chilometri ci rea . • Altri aumenti di truppe in Asia. - I giornali russi già avevano aimnnciato l'invio di un forte nucleo di truppè da Vladivostok a PortArthur e Ta-lien- khvan; 0ra coo. decreto del 27 m:'\fZO (8 aprile) venne pure ordinata per le anzidette due Joc;11 lità occupate dai Russi, la formazione di un comando e di due battaglioni di artiglieria da fortezza di. Kvau.ttun; e~si saranno su 3 compagnie ognuno. Collo stesso decreto venne· disposto, che 111 divisione autonoma rh artiglieria .da rJa mpagna del Transbaical (2 batterie su 8 pezzi), venisse. assegnata in permanenza ai '12 reggimenti cacciatori colà receo- · temente for mati, aumentandola di una 3• batteria tolta al la 11" hriaata . v d1 artiglieria del la Siberia orientale, e prendendo la denominar.ione di
1 di visiona di artiglieria dei cacciatori della Siberia orientale ». In sua vece venne formata una nuova divisione autonoma di artiglieria del Transbaical con due batterie tolte dalla circoscrizione mi litare di Kiew e che evidentemente vennero fatta venire da· Odessa . A Vladivostok si aumentò di una compagnia di 300 nomini l'artiglieria da fortezza di quella piazza, e nel Transcaspio si portarono da 4, 11 5 compagnie ciascuno i due bauaglioni ferrovieri di quella regione.
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SERBIA .
lhordcinwrnenlo dell'esercito. - Prosegue il riordinamento dell'esercito serbo secondo la legge del 1896. Esiste vano prima 5 reggimentt di artigl ieria da cam pagna su 7 batterie ognuno (meno il reggimento del Danubio che ne aveva 6), più 5 batterie da montagna assegnate al reggimento de.Ila Schumadia (39 batterie in tutto); ora in conformità della legge suindicata, il numero delle batterie da campagna per ogni reggimento venne portata a 9, assegnando 3 batterie da .montagna at reggimento della Morava ed altrettante a riue)lo del la Orina (MS batterie in totale. Le batterie da campagna hanno la forza media di 61> uomini e 50 cava ll i, quelle da montagna di 5i uomini e 18 muli. È noto come la mas,;ima parte dei battaglioni di fanteria (-17 su un totale di 20) sia stata trasformata in reggimenti su 2 battnglioni; secondo informazioni del!' Tn val.ido riisso, sembra però che , · per le con· dizioni dél bilancio, non sia aumentato in nessun modo il numero degli ufficiali e dei mi litari di truppa sotto le armi, dirnodochè il quasi raddoppiamento di unità combattenti, che s i sta attuaorlo nell'esercito serbo, si riduce in comple,so ad un maggiore fraz ionamento delle fo rze esistenti, il che non può certarn,rnte contribuire alla maggiore :;olirlità di quell'esercito. Lo stess0 gi9rnale giudica pure troppo complicato il recente riordinamento del Comando supremo dell'e.sercito, riordinamen to fauo alla epoca della nomina dell'ex -re Milano a comandante supremo, e ri tiene che esso uon è adatto ad un picco lo esercito di ,13,000 a ·1 8,000 uomini al massim(1,
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R I VISTA DEl PERIOD ICI MILITARI
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RIVISTA DEI . PERIODICI MILITARI
Rivis ta di a r tig lieria e genio.
~J.,ggio 1898. -
L'arte d1fens·iva .
lì un r iassunto della bril lan te conferenza tenuta dal maggior Rocc111 al Circolo mi litare d i Roma i l 16 aprile 11. s. La reg'ione montenegrina. - Continuazione e fir.e dello studio del colonnello CrAuo10 C1rnnuorn1 -
For ma di governo.
. Il ,go:erno del Mon ten~gro è 11utocratico o meglio pa triarca le, pcrchè '. I principe è padre sovrano "'a" protettore. 11 principe regnante esercita 11 potere assoluto per mezzo di un ministero e concordemente con un consiglio di Stato. Circ:i l'ordinamento mili ta re lo studio offre de,,li .accurati ragguagli dovuti al la cortesi_a del teoe'.!te nel!' esercito mon~enegrino Stefano Iovicev1ch . Nel Princi pato non e,iste vern na le""e di recl_utameuto, però ogni montenegrino è soldato sino che è ab~e al manegg_io delle armi. I Mon tenegrini atti alle nrmi sono distinti in due l\a t_egorie, Quell i dai •18 ai 4:5 :inni fa uno parte dell a prima, tutti gl , altn della soconda o riserva. J~a fan ter_ia è su_ddivisn in briga te, in battaglion i, compagnie e plotoni ; le briga te d1 fon terta sono otto ma non tutte di e111rn le numero <l~ battaglioni e:sendo la loro orga nizzazione purame;te regionale. L autore ha pero omesso a cruesto punto di dlscorrere delle fort.i ed in~ime r~lazioni SOCi'.tli che COl'l'ODO fra 1 e1·cito (~ nazione UlOUtene~l'IDa, c10 che cost1tu1sce 3ppuuto una delle singolnrilà più belle tra le lorze armate eunlpee dei tempi nostr i. Infatti , fra la tirannia dell e forme e le esigenze che_i rnpou_go~o agli ordinameuti mil itari ed a qua.lsivogl ia eserc_ito dei tem pi nostri simmetria , schematismi ed aride leggi di convenz1one, quello d, Montenegro ha saputo conservare in tatta l' impronta che gli è propria di nnione in armi . .La gerarchia e l'ordin~men to militare 11:ovano una corrispondenza nell'assetto sociale della popolazione, o meglio questo assetto, dalla base nlla sommità. è lo si.esso esercito nazionale. Il Montenegro è popolato da varie tribù . La tt'ibù derivò
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1a lla fo miglia ed ha due concetti, uno più re~triuivo di fratellanza, l'altro più largo di const1r teria 1erri toriale là quale lega assieme le famiglie derivnte da no medesimo stipite e che acquistarono, emigrando, il diritto di ciuadmanza in altre terre e presso altre tribù. La prima fo r ma socia le è tutta intima come sacrario famigl iare, ed è b,,se e fondamento delle più piccole un ità dell ' e,ercit.o, la seconda, più larga, si presta al reclutame11to delle maggiori unità di gùerrn, come il battaglione e la brigata. Fanno parte del la squad rigl ia (descet) o grnppo di sette uomini, selle 'VOinich o soldati appartenenti arl una mi!desim a fa miglia, o (ra I consanguinei; ed è di diritto capo di e,~a il più valornso o il maggiore ìn età che megl io r,iaccia ai com ponenti la squadriglia stessa di elev:irc a) propri11 comando, c,ol grado di cr,porale (clescetar). Tre de.~cettir formano un tiOd o plotooe, del qua le fa nno parie le squadr iglie·clella compagnia pi ù strette in parentela ed a ppartenenti al la rnedP,sim;, tribù , erl è preposto a capo di esso un vodnilc, o sergenlP, so rtito dall'istesso gruppo di ramiglie che compongo uo il rod. Quat.tro vodi, della medesima tribù, villaggio o grnppo di vi llaggi dipendenti ria uu:, stessa na.hjia o provincia, formano una scetas o compa~nia di fan teria, con a cape un ut1ìziale (oflìzi,,.) scelto con i soliti riguardi terr itoriali e fa migliari. Epperciò, alla costituzione delle unità dall a più piccola ::i ll a maggiore dell'ese rcito, 1misieclouo lr.rghi1'simi cri teri numerici ed crf(anici elle mirano appunto al \'ispelto dei vincol i fomi t li~ri dell a nazione in armi . Ogni com pagnia ha un propriovessi llil"ero (batiachtar) con grado intermedio frn uffì.ciaie e sergente, con ca rica ered itaria che pero s' eguaglia, nel l:i distribuzione dei comandi, n .quel la d1 ufficiale. Così che, per amore di eq uanimità, se cli dne tribù o fami glie che en trano in composizione di una stessa com· pag11 ia, l'una foroi;;c@l'oflìzir, l'a ltra ha il diritto di somministrare il barùichtar, nella per.;ona di uo sottnmciale della prop rin gente. Qualora ,ivveng,rno contravveuziooi a questi rigua r,li fa migl iari, da ll a costi tuiio.ne del descei :r quel la della sce/.QS e del ba tta~lione, quab1veglia mil itare ha facoltà di sporgere reclamo al Principe regrnintc. Si ffattam ente :' i rnggin oge oell' egercito una :;tabilitil organica iucom · par<1bi le, coo ti uuitit di culto nelle tradizioni che passano nel sncrario delle fam iglie o dei le tribù e vi si infuturano; ,nline saldeiza ed af. fo1 tuo,i tà di vincoli fra i componenti cli una medesi ma unità c!i guerra , Queste relazioni coi,i strette e così intime costitu iscono adnnque la jHÙ bella singolari tà all'esercito montenegrino e ne fo rmano l'e~s1rnza. Esse furono r icavate da ono studio pubblicato in questa J?i'Oùta Militare , ncll'nprile del "897. Anche l'avvirendar,i anona le del contingente
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RIVISTA DEl PERIODICI MILITAR[
RiyISTA DEI PERIODICI MILITARI
di leva nel battaglione permanente sembra· alquanto modiOcat.o. Ad ·esempio il Uatnitni!c, che è la rivista mi li tare ufficiale eh Serbia,· nel suo numero di marzo recava le seguenti informazioni sul battaglione e sulla batteria di istruzione permanente : I l bat1.11glione permanente :avrà d'ora iunanzi due distinti periodi d'istru zione. L'uno andrà da l 0 ~ aprile alla One di li.1glio di c11daun anno, l'al tro dal ,1° agosto alla fine di novembre (op. cit. pag. 34-7) . L'istruzione di queste truppe è mantenuta fresca grazie esercitazioni settimanali, mensili ed anuuali, imparti te nel capoluogo di circoodario <lagli stessi ufficiali destinati a co mandarle in guerra . La seconda porzione dell'esercito. nazionale disimpegna il servizio territoria le, ed è -ordinata in compagnie, della l'orza complessiva .di sette mila uomini . L'armamento del!' esercito nazionale è misto fra Berdan e Werndl; <lue brigate soltanto posseggono que.sL' ulttrno, le ni tre sei il 131,3rdan. Ogn i soldato ha il nosc, o"&l tello nazionale a lama leggermente cu rva, e quest' arma, nel rTIDneggio della quale sono molto abili e destri i Montenegrini, eclissa in guerra l'uso ciella baionetta . Og0i compagnia, -ogni battaglione ed ogni brigata ha 111 sua b:iodìern rossa, con la croce bianca e l'asta dipinta a striscie bianche e scarlatte; insegna di gloria, ·segnacolo di vittorie cbe è religioue e cu lto stupendo per l'esercito della Zernagora. In tempo di ·guerra , ad c,gn i brigata è 11ggio nta nna ba tteria di .pezzi {li acciaio da centimetri 7,50 , modello Krupp, comandata da un mag.giore: sei sono le batterie da montagu:,i, su due sezioni e quattro pezzi, due qnelle eia campagna sn tre sezioui e sci pezzi. A disposizione del c@rnndo in capo dell'esercito esiste inoltre una batteria di mitrngliatrici ca dieci canne, Berdan.- Il terreno montuoso della Zernagora non esige l' impiego di cnvalleria come nrma da battaglia; tuttavia è prevista la formazione di no reggimento di circa mille cavalieri, del qua le farebbero parte i perianici, o guardie del Prioc,ipe, e quegli altri Monteue~ gri oi che posseggono ca va I lo ed abilità suflì'Uiente per servire neIJ 'arma . [ perfanic'~ formano una compagnia di cento uomini. Un tempo era la sola milizi11 permanente del Principato e tràsse il nome dalla penna d1e questi soldati portano sul berretto (perianiza). · . Il colonnel lo Cherubini chiude il suo studio facendo voti perchè il Principe _coutinui nella via del progresso sulla quale lo ha molto -0pporltrnameute e saggiamente avviato il Principe Regnante Nicola I .e rhe possa essere il faro luminoso di vera civi ltà per tutti i popoli ·orieot.ali.
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Le mitragl-iat-rici 1·ispetto agli eserciti campali . È una couferenza tenuta da l tenente colonnello di artiglieria, cav.
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al Circolo Militare di Roma I~ sern del ·14 maggio u. L' idea di sparare rapidamente e di riunire in una sola o in poche mani molti mezzi di difesa è antica come le arm i da fuoco, ma le difficoltà meccaniche contro le quali essa venne sempre ad urtare fecero .sì che ~I nostro secolo fosse serbato di svi lupparla e di coodurla a quell'alto grado di perfezione cui è giunta. Ma quale è il còmpito che è riserbato alle mi tragliatrici negli eserciti c11mpa li ?Il chiarissimo conferen:ziere si propone di dimostrarlo, posci,1 chè e,;eguì una rapida e brillante corsa attraverso il suo impiego nelle gnerre dell'u ltimo trentennio. E l'autore conclude esternando il pensiero che le mitragliatrici deb- . bano rimanere nelle mani dei comandanti delle divisioni, vuoi di cavalleria, vuoi di fanteria. Quanto all'ordinamento,. qualunque sia il conr.etto ,o logistico o ammini strativo che rnggruppi le hatterie di mi tragliatrici sempre dipendeutemente dal principio che le informa, si tenga presente che esse devono potere con tutta faci lità trova r,i nei punto voluto e nelle proporzioni richie,te dall' enLità del bisogno: si tenga pure ,presente che come u,on si è mai usaro, di impiegare i cannoni siugola rmen1e così non si adopri mai una mitragliatrice isolata. FELICE MAl\lANI
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· Di a.lctine recent,; applicazioni catottr'iche - T. GuA11oucc1. Lei JJl'Obabilità della determinazione esatta della forcella e le .regole di tiro del t' artiglieria carn;pale . Circa l'impiego del telemetro nel tiro indiretto di campagna. E/feti.i clel fucile di piccolo calibro . ....;_ Dei feuomeoi di compressione idraulici esperimentati a Massaua. ,l1iscellanea. - L'11rtiglieria a Dargai - Le manovre di masse 111 campo di Chàlons - Telemetro da costa Lewis - Esploditore Roquè per interrompere la circolazione delle ferrovie - Freno per affusti da campagna - Spali iera per colombi. J.Votizie milita1·i estere. Revue du service de l'intendance militaire.
Maggio ,t898. - Il qiiid·icc ordinario de/, contemrioso amministratioo, l i diritto amministraLivo non è stato fino ad ora codificato. Anche -presso di noi la lacuna è a volte a volte sensibi le e provoca lungtìe e disparate discussioni.
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RIVISTA DEI PERJODIGI MILITARI
Le regoie della procedura stessa sono sparse in un grande nnrnero di leggi e dei decreti, sicchè riesca malagevole e difTìcile il rintracciarle. E dopo tutto questo è egl i lecito sperare che in un a~venire non lontano gli attuali testi saranno coordinati e completati, in guisa rin ottenere un codice di nnHniaistr111.ione compleLo 'l Ciò Ù molto problematico, osser ya l'nrticolista, ed è probabile che i legislatori recedevano davanti a tante e tali difficoltù che importa l' impresa e l'::i mministr.izione, oggi come nell'avveoire, si dovrà piegare ad nna serie sva riarn di applicazioni e di regole. L'articolista esaminn d questo pu nto la parte vi tale del ln questione. Essendo le due giu,,Lizie, civile ed amministrativa, distinte l'una dal1':iltra occorre avere per ognuna di esse un gi udice ordinario, Ynle a dire un'auto1·i1à~ompeLente a pronunziarsi iù ogni questione. In Francia nd esempio, non esisto difficoltà alcuna, come in Italia, nel c11_m pt1 della giu stir,ia civi le, poic:l·tè ù il tribunale di circ;ondario cl1e giudica e delibera in materia. Per la giustir,ia amministrativa si ha in Francia una scelt:i alquanto più ampia che in Italia e cioè: i consigli rli prnfetlL11l1, i rninisLeri ed inlìn e il consiglio cl i Stnto, .seuz,1 contare i tribunali eccezion:tli come la corte riei conti, il consi~Jio della pubblica istruzione, il consigl io del contenzioso delle colonie ccc. ecc. L'articolista p& ssa qu indi ad esa minare il va lore dell e varie ~edi di giud izio, esa minandone par ticola rmeate i vantaggi e le difficoltà di proced11r11.
Origine delle acque artesiane di Oned-R'hi1·. L'occllpazione del l'al to S11 haro, come si sa, è subordinata alla crea1.ione od alla permanenza dei pozzi di acqua potabile fra Ourgla, ElOiodh e Tenwssioio . Perciò lo studio del LAHAC11m interess11 direttamente l'avv1mire e la continuità dda 1·olonia del Sahara. Esso completa un interessante studio di idraulica. coloniale ~ià po bhlicalo noli a Reo11e scicnt'ifiq1ie del seLteinbrè del 1896. lo studio del LAHAC11r;: è conedato da una bella carta dr.lle acque artesiane dei bacino cieli' Igarghar dt!ll'Oned-~lin.
RIVISTA DEI PERIOD ICI MILI'fAIU
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monografia che pubblica la Retue du serdce de l'intendance, il PAaMENTrnn si è valso molto degli studi dell'italiano Beccari, dell'Università di Bologna, morto nel 1766. Il Ber.cari scoprì che le farine di frumento cooleugono due sostan1.e ben disLinte, la prima che si designa col nome di materia animale o glutinosa ed il secondo col nome di arnylacea o pasta vegewle. Questa osservazione dello scienziato italiano non lasciò più luogo a dubbi nel rnrso del tempo passato. Ora, poichè il principale alimento dell'uomo è h1 forina, è dunqne fra le piante che contengono dell 'amido che conviene ricercare un surrogato alle ordinarie vivande, per supplire alla mancanza dei grani e dello alt.re sostanze alimen tari . L'articolista propone adunque il castngno d'India, le ghiande di quercia, l'iride ed allri tuùeri più comuni. L'uso dei frutti della quercia è assai più antico e lo ricorda perfino il poeta Lucrezio Caro: Quod sot atq ue imbres declerant, quocl terra crcarat
Sr,ontc suo, sati~ id placabat pecLor:i. àonum: Gl~ncliferas ìnter curabant corpora querc11s Pleruml]ue ; ...
Estratti d'i, 1·ecenti pubblic.aziowi che interess1ino l' amm'inistrazione mihtare. Revue du génie milita,ire.
Maggio ·1898. - Soprci tm nuovo i;isterna di costruzione del calcestr1izzo armato per i mu1·i di grande capac'ità. Inconveni enti delle ord inarie opere in muratura e vantaggi del calcestruzzo armato. Nota sopra im n1tovo sistema cli reticolato rh
filo cli ferro Mnontabile.
Il nuovo sistema di reticolato di filo di ferro proposto fu immaginalo allo scupo di eliminare i principali inconvenienti che presenta questa specie dì difesa accessoria. Il sistema consiste iu un supposto sul quale si innestano i cnpi dì alquante coppie di fili di ferro.
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Estratti dalle .opere del J>armantier.
Analisi ed estratti della corrispondenza del Vauban. - Assedio e capitolazione di Valenciennes. - Assedio presa di Cnmbrai. - Rinnovazione di queste due piazze forti. - Assedio di Saint-Ghislain.
È uoa memoria del PAnMEN1·11,:n cbe tratta dei vegetnli che in tempi anormali possouo surrogare gli ordinari alimeu ti dell'uomo. Le operC' del P AR MF.NT JER, é da nomrsi , sono oggidì diventate assai rare. Nella
È questo il periodo per così dire aureo dell'attività del Vauban . Nel 1677 fu deciso di fare il doppio assedio di Va lenciennes. e di SaintOmer . Il tempo cattivo fece differire quel lo di Saint-Omer.
Studio sugli or:;i di Tunisia e su quelli di Russu,.
Semole e parti al-irnen/M'i.
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ANNO HII I.
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!UVJS'i'A DEI PEKlODlCl MILlTARI
RIVISTA DEI -PERIOOICI llILI'rARJ
Il 5 di_ ~arzo Louvois assisteva all'investimento di Valenciennes. nel medesimo ~ioruo il Re partiva da Sa int-Germain ed il !~ o-iuno-eva aÌ campo. Il •17 lu dato l'assalto di pieno giorno : Vauban derog! cosi dalle lunghe costumanze dell'assedio prep.irato ed ordinò del le colouue ct· _ s lto d. t · · i as a i re o quatt.ro m,·1 a uomini le qua li perfettamente riuscirono nel l~ro auda~,e ...colpo ~i mano,- NelI' Ab~·égé de ses se1·vices, Vauban par!ando del! as~cdi~ di Valen_cienues· scrisse : Questu piazza fu <·onquistata l~ un tem~o ~ssa1 breve'. sia. in grazia della bontà delle disposizioni del1attacco, s,a in grazia di quel!~ buona fo1·tuna che accompagna ovunque .la pers?na del Re. Dopo la presa di Valenciennes, Luigi XlV si porta immediatamente~n Loi.tvois e col Vauban sotto le mura di Cambrai dove giunse il_ 2~ marzo. La citt.à capitolò il 4 di aprile e la ciu11 della 1_7 con tntt, gli onori di guerra. La corrispondenza del Vauban si riferisce adunque a questo imp?rta,:le periodo della po liorceticu regolare e me!'lta grande studio. ·
Ita lia si suscitò un'onda di iuvet.tive contro la vecchia costumanza di onore, a proposito del duello Macola - Cava llotti. Ma lo spirito militare, dice l'articolista, dovrà al la fine trionfare anche dello spirito ignavo dei t<~mpi, pcrchè poggia sopra una delle essenze dello spirito urnano, che è la nobiltà e lageuerosità del suo carattere.
L'esercito odierno dell' fngh'iltel'ra. - Infanteria della Gua rdia - Cava lleria - Corazzieri della Guardia - Reggimenti di dragoni Reggimenti cli ussari - · Reggimenti di ulani - Artiglieria Treno - Mifoia.
ii
Fortificazioni. -
La uuerra f1 ·a la Spagna e gli Stati f!niti di America. L'anicolista passa in rassegna le forze della Spagna a Cuba, al la fine di marzo del ,1898. I dati sono quelli forniti dal LobeJI ed oppo1·tunamente c0mpletati cioè, 7900 nlìiciali e ,180, 000 uomini a Cuba, 200 ufficia li e 11-,500 uomini in Porto Rico, 7'i5 ufficia li e 25, 000 uommi alle Filippine. In tot.:1 Ir~ 8900 uftìciali e 2 10,000 uomini in servizio nelle colonie.
Periodici.
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H.ileviam_o ~111- giudizio assai Jusinghi~ro so pra uno studio del cupitano d1 artiglieria DE ANGEL1S relativo all'ordinamento difensivo decrli sbarra~enti alpini e pnbblicato nella Rivista d'art·iglieria e genio del febbraio scorso .
Corrispondenza eta ll' italia.
Comunica:àoni. - Sulla strada carrozzabile da Mahatsara a TananariYa .
Neue Militarische Blatter.
Giugno ·I898. '
Lo spirito dei temp·i nostri e l'esercito. .
'
E uno studio speculativo del tenente-colonnello auditore DANGEL· MA.I ER. Egli anzi_ tutto definisce lo spirito del tempo che rappresenta per la · . s~mma delle tendenze e del le idee che lo animano. Lo spirito del tem )O vive della vita dell'umanità dello indirizzo delle arti, delle lettere e delle armi. L'istoria dello spirito del tempo e l' istoria dell'urnanitil compr~~a ~ntr_o qu_ei dati limiti, o come disse bene l'Hegel: l' istoria dello spirito e l'istoria delle sue opere. Lo spirito mi litare a tntta prima sembra male adattarsi all o spirito democratico del tempo nostro. Il sentimento de ll'onore ed i d?veri che esso impone sembrano troppo gravi e soverchi. A proposito del duello ad esempio, scrive il D ANG ELM AJER , in
}
È opera del capitano vqn GRAEV.ENt'J'z, il sincero e ca ldo am ico delle cose nostre. Egl i esa minfl .anzitut.to l'assetto del bilancio mili tare italiano ed il suo consolidamento in 239 mi lioni di spese ordinarie; esamina in seguito i mo1ivi delle maggiori spese dell'anno come il manteòimenlo del cor po cli occupnzione io Candia_ e le opere -colon ial i. L'autore enumera quindi partitumen te le leggi di interesse mi litare ultimamente emanate fra noi : l'assegno di pri mo corredo. dei sottotenenti nuovi promossi, il progetto di passaggio degl i ufficiali di fanteria nella cavalleria, ritirato rial ministro, genera le cli San Marr.ano . Il capitano GnAEVEN!TZ discorre . poscia con grande simpatia delle feste del ciuqnantenario dello Statuto, dello scoprimento del busto al tenente-colonnello G-all iano, avvenuto il 14 ma1·zo u. s., ed infine delle ricompense concesse per la bauuglia di Adua . Il capitano von GnAEVENJTZ, con grande sentimento militare e con mano assai felice cita alcune motivazioni delle ricompense, specie quella del maggiore Turitto. Così, conclude lo scrittore tedesco, si chiuse una delle pi ù gloriose pagine della storia coloniale italiana. Notizie milita1·ì estere.
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RIVISTA DEI PERlODICI MlLl'J'ARI
Revue militaire dè l'Étra nger.
Maggio •I898. -
Le truppe delle strade /'errate tedesche .
La Revue già da tempo IH1 pnbblicato degli interessa nti studi circa -l'organamento dell e trn pr.e delle l'errovie tedesche; ora essa si propone ·di_completarli e di portarli a gi(lruo, esaminandone il part.icolare servizio in tempo di gtterra . Le truppe delle ferrovie tede~che comprendono oggidì :""1° La briga ta fe rrovieri prussiana rom posta di tre re!!"Ì· me_~ti, a due battaglioni di <ruattro conìpagnie ogn uno,.cioè 2,~ compag;ie; 2_0 Il battaglione dei fonovieri IJav,1r%i a tre compagnH\ 30 La dire·z1one generale dell e ferrovie militari di Berlino. Solo ia guerra potrà -ora dimostrnre se la Germania , peJ notevole svil uppo dato alle tru ppe .addette al servizio ferroviar io, non abbia sorpassato le previsioni di -una saggia economia delle sue forze. )~ infatti presumibile che tutte -queste tru ppe si troverauno in caso di eserci tare la loro attività efficacemente! •
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ltlVI STA DEI P.ERIOl>lCl 111ILI TARI
Bollettino della Società Geografica Italiana. /
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Giugn.o 1898. - Atti della Società. - Comunicazioni della presidenza. Relazioni. - Il terzo cong1·esso geografico ital-iano . Il terzo congresso geografieo italiano, co me i precedenti di Genova (1892) e di Roma (11895), coincideva cou uno dei. molti fes teggiat1;1enti
<:ohe si son fa tti, in questi pochi decenni da l eomp1mento della umficazioue, per commemorare nn episodio saliente del la vita o scien~ifica o politica del popolo it,iliano. A Genova , uel nome immortale di Crntoforo Colombo, la festa vestì carattere alquanto internazionale, quale convenivasi maocriormcnte nel quarto cen tenario di una scr>perta che aveva « raddoppi;to il mondo»; a Roma, compi uto un veu ticioquennio da !1' insediamento nella secolare ciuà de' papi del la capi tale dell'Italia reden ta, fra il ricordo delle passate discordie politiche non completamente sopite e quelle giova ni di vita romorosa da poco sorte alla luce,_ il con.gresso, molto pi ù importante del precedente, ebbe c11rattere nazionale e visse , ne' I)ochi oioroi di quel seuembre, una vita a sè, quasi clande. stina, sebbene piena di ottimi e diseiplinati risultati; a Firenze, rn. un~ sta cri on e oltn~modo pro pizia, iI eougresso, che inaugurava una sene d1 fes~e purtrop po inc9mpiute, in onore di due illustri ital iani, Paolo dal Puzzo Tosc11nell i, irrspirato're della scoperta dell'America, e Amerigo Ve~ spucci, aveva nell'aspetto il buono di Genova e di Roma . [ tre-congressi -si eompletarouo a vicenda e ne uscì' un lavorìo scientifico veramente utile e fecondo e che dà aft-idamento per l'avven ire. ~
Le grandi manovre, russe i n Polori-ia nel 1897.
Alle grandi manovre russe iu Polonia hanuo partecipato, fra -i due partiti, 176 bnttaglioni, 152 squadron i e 63,j. pezzi; ossia 4360 ufficiali -e. ·122,000 uomini. Sono queste . adnnque delle vere e proprie ma novre ·di armata, di tanto pi ù intei-essanti in 1Jnanto clw si svo lsero sopra un teneno di probabile teatro di .opera1.iooi fra la Germania e la Russia. [I concetto gener,1le dell e manovre si ricollegò appunto a questo pensiero: Un'a rrrrnta dell'l) vest, oltrepassata la Narew tra Ostrolenka e Roja n perviene a VychJ,'.ov sul Bug e vi res pi nge un'armata dcli' est su Bie'_lostock. Quest'ultima deve ritardare l'offe nsiva dell 'armata dell'ovest, fintantochè giunga no truppe da Souvalki e da :Minsk, in guis:1 da impegnare ' in buone coud izioui una bauagl ia ì·avo,:evole sotto Bielostock.
n
bi lancio dell'i1npero tedesco nel 18fì8- 99. Not-iz'ie mihtari estei·e. - 1iustria- Uh.gheria : Mastri d'arme mi.lita1'i. · .....:. Gel'mani a: UOìciali addetti alle fabbr iche d'armi per ~egu irvi i corsi di riparazioni alle armi - Riparto dei cadetti prussiani nel ·1 897-98 - Cor50 di informazioni :dia Scuola di tiro di ranteri,l - Ufficiali di fanteria in via ti nei pionieri e viceversa Creazione dell 'ispettorato genera le della c_avalleria - Il ·bilancio della marineria tedesc11. -- Rwna1iia: Contingeutè del ·1899.
Gl'i 11lbanesi
nt l
Montenegro .
lt una monografia del dott. BALD ACCc assai perito in materia. Egli esamina l' influenza montenegrina nel l'Albanin , rispetto al l'etnografia ed ai commerci dei Balcani. Viaggio del Da1-ragon da. llo Scfoa al paese dei Bot·an e viceversa. Sitlle isole d·i Capo Verde. JVot'izie ed app1inl'i... - Geografia genercile. - Centenario di Vasco de Ga ma - .La società geografica di La Paz. - Eur opa: La popol11zione dell'Italia ca.Icolata al ,M decembre ,J 897 - Risulta dall' Annv,ar io statfatico 'Ì..talia..no del 1898 pari a 3·1,H9,2'17 anime cioè a ·I 09,82 anime per chilometro quadrato - Stazioni metereolooiche all e Azzorre. - Asia: Spedizione nl Pamir - L'osserva"' di Hong-Kong - Il numero degl i stranieri nel Giappone. torio 1
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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI
ltlV1STA DEI PERlODICI )l!Ll'l'AR I
Africa: La traversata dell'Africa di E. Foà Apertura dellefer rovie nell'Uganda - Delimitazione dei confini ano-lo-tedeschi . - Popolazione della costa d'Avorio. - .4.merfoa: Alle Bermude - Immigrazione allo Stato di San Paulo del Brasile. - Regioni' polari: Alla ricerca ,ii Andrée - Sulla necessità della esplorazione delle terre antartiche. Bibliogi·afia. . . - S01nrna1"io degli a1·ticoh geo91·afici. ~
-
Revue du Cercle militaire.
28 maggio 11898. -
La settùnanci militare. - Al Soudan francese· - Il passo di Sikasso e la conquista di Kenidougou - La rolitica di Babemba e l'influenza di Samory - La spedizione colonia le di Aude'ònd - Le nostre perdite - I bravi caduti sul campo di battaglia. Prima _relazione degli eserciz·,; p./atici sul terreno . La psfrologùi del campo di battaglia.
L_'ai:ticol ista raggruppa i moventi della psicologia del campo di battaglia 11Jtorno a due elementi etici di grande im portanza e cioè l'educazio~,e mora_le ~ la potenza della volontà umana subordinat11 alle partico-· lan cond1zwn1 del campo di battaglia. L'&pos'izi'one inter·nazionale degli eserciti di terra e di mare nel,J900. Not'izie mìlita·r i francesi. - Le scuole di tiro - Inse,,ubrnenti della scuola norm ale di tiro. -: Scuolg di app lic,1zioue .'.'.'.. La medaglia coloniale - La mar ma ed 1 hattaglioni di fan teria Jeaoera d'Afri ca Scuole di istruzione di fan teria - L'assemblea "euerai: dell'Unione delle donne francesi. ' ~ Noti:i'ie militari estere. - German'ia: L' est africano della Germania - Baviera: 11 reggimento Re Umberto dJtalia: - Spagna e Stati: Uniti di America : Gli avvenimenti della guerra ispano-americana. - Italia: Aumento dell'effettiv'o dei carabinieri . . -i giugno 11898. - La setl'i,rnana rnilitare . .:_ Viaggio del Prosidentc della repubblica a Saint-Etienne - La man ifattura delle nrmi Fonderie ed .icciaierie - La fes ta federa le dell'associ azione ginnastica - La col tura degli sport.ç. Seconda. relazione degli esercfri pratic'i sul terreno.
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.ile f01·mazioni alpine anstro-imgar-iche. È il riassunto di un'opera rece1J!emcntf' comparsa a Vienna per opera del capitano · di stato- maggiore austriaco von LurG E NDORF col titolo : Greuzsichenmg, Marsch ·und Esechr m·i Gebirge. L'autore esamina la formazione del la divisione alpina austriaca, della brigala e del battaglione di fanteria con i relativi servizi .. 1 Tedeschi nell'Asia orienale. - Kiao - Tcheon. ,Cronaca militare francese. - Riviste .autunnal i - Attribuzioni dei conrnndanti superiori dell a difesa - Comandi ed istruzioa-i delle tru ppe. Not'i:tie milita1·i estere. - Germania : La rivista della primavera . - Spagna : Il conflitto ispanv-americano. - Svfazera: Le batterie di mitragliatrici . H giugno . - La settimana '11Vititwre. - Il comitato Dupleix - La propaganda dell'espansione colon iale. .Studi d·i marcia e d'i combatt'i1nento. - Quarto esercizio applica·to al teneno . Gli iifficial'i ,i:n congedo dell'esercito ·ilal:iano. Cronaca francese. - Lo Tzar ed il generale Saussier - Il cappotto di campagna degli ufficiali e degli aiutanti - L'un iforme degli ufficiali generali . - Le decorazioni straniere - Al Circolo militare.
Rivista del Club Alpino Italiano.
Maggio ,1898. - XXX. Congresso degli Alpinisti italiani a Biella Programma. ,La Grande Ronsse. - P rimo passaggio dalla Punta Nord alla Punta Sud (con 2 ill ustrazioni). C. RESTELLl. " L'Alpinismo a Roma. P. Bnrn1. Cronaca cilpinci . - Niwve ascensioni ; Punta Valletta dell'Asino M. Véla n - Pointe de .!a Peti te Lyre - Becca H.ayette - Punta Fiorio - M. Collon - L'Evèque - Mi tre de l'Evèque - Dent de Zallion - Dents des· Bou<pietins - J°umeaux. - Breithorn , Ascensioni in-vernali. - Ascensioni varie: M. Paton - iVL Jafferau - Nelle Dolomiti di Gardena, di Fassa e di Ampezzo Nel!' Appennino centrale. - Esciwsioni sez'ionaZ.i: Torino) M. Bracco - Ligure) Pania della Croce - Como) Sassi Grosgalli .e Arze_gno , ccc. - - Carovan e scolastiche: Torino) M. Angiolino. -
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RIVISTA DEI !'El;t10DICI MILITARI
Gu-ide: 1° corso d'istruzi_one pe.r guide aìpine presso la sezione di Milano - l\iorte della guida Christian Almer - J. Pichler 25(; volte sull'Ortler. · Personalia. - Alpinisti italiani soci onorari del C. A. F. - Cenno necrologico di Luigi Vacchelli e di Giorgio Sinigaglia. Varietà. - Circolo speleologico e idrologico a Udine - Società fran-· cese di pittori di montagna - Un miraggio nelle Alpi: Gtteratnra ed arte. - Cataloghi di fotografìe di. alta montagna · E. Whympflr: A Guide to Zerinatt and the Mattberhorn - G. Miglio: Dal Motterone a Varallo - Tounng Club Ciclistico: Guida del Veneto - Bolletiìno ,t~96 della Sezione di Brescia - Revue Alpine de la Sect. Lyonn. du C. A. F. - Echo des Alpes Alpina - Mittheilungen d. D. u. Oe. A.-V. - Appalachia. Cronaca delle Sez'ioni. - Bergamo (XXV anniversario) - Torino Napoli - Roma - Milano - Brescia. Altre Società alpin,. _:__ S. A. ·Meridionale - Club pedestre Genovese- Circolo Alpino a Delebio - C. A. Ingl ese - C. A. TedescoAustriaco - C. A. Au:;triaco Club dei Turisti Austriaci - · Club dei Turisti ·Norvegesi.
Per la Direzione Lonovrco CrsoTT l ·,,,.ne,He colonnello R, ,.( ., iuc<iricato
•
DEMARCHI CARLO,
gerente.