RIVISTA MILITARE 1898 TOMO III

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ANNO

XLIII

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.RIVISTA MILITARE ITALIANA

.. ÒISPENSA Xlll. -

' 1° LUG LIO 1898

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ROMA -VO G H E R A

ENRICO

TIPOG RA FO-RntTORB

{898 \


SOM MARIO

I 14ò

DELLE MATERIE CONTENUTE NELLA • PRESENTE DIBPENSA

lL REGOf,AMENTO n

regolam ento per l a l egge sull' a vanzamento n ell' esercito. - E. C. - (Co ntinuaz ione) . . . .· . .

. Pag. 1145

L 'eser ·t

PER LA LEGGE SULL'AVANZAMENTO NELL'ESERCITO

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o p emontese n ella c a.mpagDa.. del 18.15 . - ToRGu,uiouccr ma<ro-iore d' t 'o-[' . ' ""' ar i ., 1er1a. - (Conti'mtazi'one) " l Hi4Delle mura di Genova. - . Cenno stor ico - E ·1· . tano d " r, t · · · OREI.l.I cap11 an eria. - (Continuazione e .fime) . . . . . . .' . >> l rso c1

QUATO

L eggendo. -

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Due confe1·mze _

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na e magg,oi·e Iloccm sull'arte d ,r · L'altra del te t t1 enstva nen e colonnello M .r nrANJ sulle tni'tragli'atrt . L ~'ud." -I ' e confe1·enze ed i l (;mco1.o' l\!J1.rrAnF. nr R0:1:tA 0• l a•·te di guer1·a l t d · i su co me o o storico applicativo - L . .

montagna studiata dat ca itauo a guer1a in 1·ico ti ·z·t . p V. LUTGEN DORI' sui r i'co1·di sto rr - it i a1•i del, 'l'frolo La battaglia di 8acite nel 180?. v1i cenno sul I d · · di disfruzione v~o,·Le elle fortijìca:zioni di f1·011te ai nuovi me::;:zi e cause mo1·au e i 7,isu · lt t . studfa tf d l · a t delle r;ue1·1·e a. capitano fì!lga Di~ IIEuscn · ·

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Le n or.me, secondo le quali viene stabilito l'ordine d'anzianità in ciasci:i.n ruolo, sono date in una serie di minute disposizioni (sll4-~ 123) daUe l1 uali appare raccurato studio del cornpilato1:e di stabilire, per ciascuno dei casi posi;ibili, la regolll. fissa con la. quale assegnare a.d ognuno il posto cui ha diritto n~l proprio ruolo d'anzianità. 1192

Nota. bibliografica : PAUL D E LA UlUlJAR,

oflicier

t.1111tinua~lo11e. -

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Notizie polltioo- militari. -

ans en Abyssinie. Souvenir d' un »

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1203

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Notizie militari estere: Austria - Ungher ·,a . IJ . . . . • ZSJ)OSI U v m (J?'!JOni " ' . . militari di s ;. . . . c te conc.enient·i i maesiri . e ie1 ma - Variazioni nello stato ma .

- Riordinamento dell'o-rfanotr Vi .. !!fltOre gene1·ale • tuti d'istruzione e di educ . o o militare di Fischau - .lsUGerm ania : Ma1·i11a da gu ... azion~. di_ land1vel.r-imgl1e1·ese. . >> 1213 Nor vegìa. 8 . . et' a - : omine e p romozioni ,. 1216 · pese militari . . . . · » 1219

Rivista dei periodiol mllltarl . » 1221

Nei ruoli in cui i sottotenenti hanno diverse provenienze, l'ordine d'anziani.ta di tali uf.qciali è così. stabilito : un proveniente dai sottufficiali ·e tr e dagli ·allievi dt lle scuole militari o dai sottotenenti di complemento e cosi di seguit~ avvertendo che fra i sottufficiali hanno la precedenza quelli che compirono il corso speciale della scuola militare, e che i' proven ienti dalle scuole militari e dai sottotenenti di complemento si considerano preventivamen te fra loro classificati in base ad un pu·n to, a formare il quale concorrono, secondo le norme date dal Ministero : per gli allievi, i risultati annuali e ztuelli dell'esame :finale; pei sottotenenti di complemento, i risultati degli esami voluti dalla legge (art. 5, n. 3) ed equiva.lenti, secondo i casi, a quelli pe1; la pro: mozione a sottotenente nella scuola o nell'accademù~ militare; la durata del ser vizio effettivo che avessero prestate, come sottotenenti d i .complemento, in più dei sei mesi prescr itti dalla legge (§ 115). ' 74 -

A~i\'0 X~ I I I.


1146

li, REGOLAME N'rO

PER LA LEGGE SU1, J,' AVA NZUIE ~TO NELL'ESERCITO

Inoltre pei sottotenenti d i cavalteria provenienti da a-li allievi della scuola militare o dai s~ttotenenti di comple1~en to, concorre a formare il punto di classificazione anzidetto il risultato del corso obbligatorio d'istruzione, complementare presso la scuola di ca v<;1,lle;ria (§ 116). ·

qualche m odo, quest'o1.1inione quanto è già stato fatto dal Min istero per i trasferimenti già avvenuti qelle armi di cavalleria e del genio. .

,,

Giusta~ente ha inteso · il · ~egolamento rwonoscere, in · qualche misura, utiie alla · lo~o carriera il servizio volenterosamente, o per· obbligo, prestato in. più dei sei mesi dai sottotenent i di complemento t ra:sferti · in servizio attivo permanente. Data la facolti1 lasciata al :Ministero, il grado di tale utilitù, potrà altresì variare, e s.i ·avrà così anche un mezzo, pei.: quanto secondar io, di promuovère, ove occorra, il rec~utamento dei sottotenenti in ser,;izio att1 vo permanen,te da quelli di complemento.

Poco sopra si è acc.ennato all'esame che questi ulti!lli ufficiali debbono superare per poter ottenere il 101;0 trasferì- · mento in servizio attivo permanente; riportando quasi ' testalmente le parole della legge (art. 5, n.. 3) si è detto .che tali esami sono equivalent i a. quelli ;tabilit( secondo le armi, per la promozione a sottote,nente degh allievi della scuola o dell'accademia militare. :E appunto il con cetto d{ questa equivalenza che ha principalmente indotto il regolamento a, classi:fic~are promiscua,mente i sottotenenti provenienti dagli, allievi ora det ti e dai soJtotenen ti di- co~plementò. Ma ad ottenere quell'equivalenza nÒrJ'. basterèbbe che gli esami, di cu! è p~rol~, ~orrispondesser~ soltanto a quelli finali delle scnole m1htan , m quanto talune materie, impor tanti, anche dal punto di vista militare, vi siano insegnate nell'anno o neg li di corso precedenti all'ultimo. Si infer isce pertanto che l'esame, per così ch~marlo, di trasferimento dei sottotenenti d i complemento do'lrebbe avere programmi così. fatti da compr endere aJmeno tutte le principali materie scientifiche e militari che si svolgono durante tutti gli auui di corso della scuola o dell'accademia militare: conferma, . m

1147 ' '

L'articolo 50 ' della legge, confermando parzialmente il disposto dalla legge 20 1~arzo 1873 (atto 122· cl.ella ·Raccolta), stabilisce che l'anzianità _d i grado dei sottotenenti delle armi d'ar tigli~ria e g,enio provenienti dall'accademia militare; decorra dal g iorno. in cui fnrono promossi al t erzo corso dell'accademia stessa, o in cui vi forono riconfermati, se dovett.ero ripeterlo. i\ia, senipre in relazi'one alla citata legge, il predetto articolo 50 non conferma ·altrettai1to per gli allievi dell'acéademia i quali, non avendone superato il· terzo ani;;,o di corso, sono nomina ti· sottotenenti in fante ria, od in cavalleria. Intese il legislatore col suo silenzio di ~scludere da tale, più che benevolo, equo trattamento questi ultimi sottotenenti ? No~1 l'ha ç}recluto il r egolamento (§ 118) che esplicitamente per .essi conserva, parificandoli agli altri, q uanto ha volutò la legge 20 mar zo 1873. · E l' interpretazione pare corretta, poichè la detta legge n on è stata abrogata da quella d'avan• zamento 2 lùgJ.io -1896: bensì l'a1:ticolo 67 di g_ uest' ultima . ha, tolto· ogni effetto a t utte le disposizion i in ccintradclizione con la legge stessa ; ma il fat·t:o che una disposizione . d i ·quella ·20 marzo 1873 è solo in parte r iprodotta neila legge d'ava,nzam~nto, non rende incompatibile con questa ·la, sopravvi,renza della r estante parte della disposizione stessa.. A prescindere da tale considera,,ione, sarebbe stato, fin o alla evidenza, contra rio all'equità, _n è pµò a vedo voluto il legisli:ttore, se, in relazione all'ord imimento degli s l;ud1 della scuola mili.tare (2 ~uni) e dell'acci:tdemia; militar e (3 anni), n on si fosse tenuto conto del terzo anno di servizio e di stc.dì pa,ssato in aciadernia agh allievi che debbono far passaggio in 'fanteria od in cavalleria, i quali si sttr ebbero così veduti pretèrmessi d i 1m anuo nell'anzianith di grado rispetto ai colleghi che ini~iarono contemporaneamt\nte nella scuola militare gli studi per conseguire la nomina a sottotenente.

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11 -lt!

IL IH:GOLA~l.ENTO

Nello st.esso paragrafo ora iu· esame (118) è compresa la disposizione per la quale agli aspir; n.ti alla nomina it sottotenente, cui sia ritardata la promozione per deficienza di posti (vedi § 81), viene_ assegnata, quando sono uominati s·ot- . totenenti, la data d'anziani~à che loro sarebbe spettata se, non fosse intervenuto il predetto. impedimen to. Benchè; a tutta prima, tale disposizione possa indurre nel pensiero, se nel suo spirito almeno, la legge consenta di attribuire con anticipazione l"anzianità di ufficiale a chi ancora.· non ne ha la qualità, essa è logica ed equa, in quanto, a parer nostro, essa preveda. principalmente il caso che talÌ.m aspirante, dopo aver conseguito virtualmente il diritto alla nomina :1 sottotenènte, u·e fosse poi inesorabilmente escluso per aver superata l'età stabilita dall'articolo 4 qella legge; ed è superfluo dire che tale eventual.ità doveva assolutamente evitarsi. Nè vai;rebbe obbiettare elle il regolamento abbia esorbitato dalla sua competenza; dopo che la legge non aveva creduto di sancire essa stessa i! temperamento in esame : è questo un particolare, di effetto ess~n.z ialmente ·amministra- . tivo, a cui il legislatore non poteva discendere; ma. che rientra pienamente nell'ordine di idee da cui derivano le disposizioni degli artinoli 50 e 51 della leg ge, dei· quali già si è parlato (anziani.tà dei sottoten~nt,i d'ar tiglieria E:l genio, provenienti dall'accademia milit~r e, e dei sottote·u ·enti med~ci) . Il regolamento ha prescritto (§ 72) che i sottotenenti d'artiglieria e del gènio provellienti da quelli d i complemento di dette armi : compiano il corso regolare della scuola d'applicazione d'artiglieria e genio insieme a quellr provenienti dall'accademia; oppure compi~no un corso speciale presso la scuola stessa. In quest'ultimo caso, nel~ promozione a tenente, :. pr edetti sottotenenti provenient'r da quelli di complemento so'uo promossi insieme, ma classificati dopo nel rispettivo ruolo d'anzianità, a quelli dello stesso corso provenienti dall'accademia militare; n·el primo caso invece i sottotenenti di entrambe le provenienze vengono, non solo promossi ms1el),1e,. ma anche promiscuamente classificati . •

PEJt LA LEGOE SU1.L' avA~ZA~lRNTÒ NEu,'ESERC11'0

1149

Un_- inuovazio;e portata dal regolamento (§ 120) è _r inter· calameuto dei promossi a scelta, o con precedenza d1 posto: (con questa perifrasi il regolamento indica gli ava~za:m-en~1 speciali. non chiamati a scel~a dalla leg_ge, conce~s1 a1 ca~1tani e maggiori di stato maggiore) fra 1 promoss1 ad anzianità, con la stessa data. . . La questione è meritevole di essere con ~ura _e sammata. D i fronte · alla legge 2 luglio 189~. che ha ridotti _a ~1ccolo propon::toni i _van taggi derivanti dai µreclct t_i s ~ec~ah a van: zamenti, non si sarebbe potuto ancora segmre 1l :;1steina d1 pon:e gli n:flìciali che ne usufruiscono dopo tutti ~nelli promO!i,Sl contemporanéamente ad auzianicà. sen7.a n dul're a'.l una pr.oporzione minima, od anche a,nnullare clel tutto, il vantacrcrio· accordato d!l.lla. legge. E poichè la legge stessa OC> • .C 1 non può non aver voluto che tale viintagg10 1osse r~a o, uo-uale e costant'.} per gli ullicia1i di uno stesso grado d1 nn d:terminato r uolo, si rendeva necessario evitare che quel vantao-gio all'atrto 'pratico votes~e variare, o persino mancare, in. d.ip:nd;nza delle .circostanze in cui hanno. luogo le promozioni, o dei criteri con cui esse vengono fatte: . . . La uuorn prescri,zì,>nc, rnentr~ è conforme alle chspos1~1o_u1 articolari deo-li articoli 38 e 40 della legge, è compf.tt1b1le . P col successivo articolo 48 della ·medesima, il quale prescrive bensì, in genere, che. a parità di data. di nomina o cli decreto, r anzianità sia determinata dal posto occupato nel ruolo d' anzianità dol grado inferiore, ma lascia pur facoltà di determinare altrimenti nel decreto d i promozione. È dunque fondato ritenere che, se l'art. 48 della legge ~rova piena ap plicazione quando trattisi di av~nzamento a _c01 concorrono militari tutti inscritti in un unico quadro d a.va,n zamento, o si tratti cli trasferimenti di ruolo, o d i richiami dall'aspettativa o dalla disponibilità, la leg~e non ~a per altro voluto, con una norma d'indole generico, togliere effetto, o rendere persi~o n1\Ue, le particolari, esplicite pr~scrizioni che determinano il momento in cui è maturo 11 diritto alla promozione_ ,d egli ufficia.li 'che hanno soddisfatto a tutte le condizioni per conseguire l'avan~amento a scelta (ar t. 36, 38, 40 della legge). ~


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PER LA LEGGE SULL'AVANZA~lENTO Nfi:LL'E::;1,;RCJTO

A.11~ stessa c~nclusione ·si perverrebbe prendendo a ragionare m base al concetto, s,ancit.o del regolamento (ultimo capoverso, del§ 61) che quànd.o si facciano contémporanea- , mente vacanti più posti in uno stesso grado di un ruoio, si assegnano i detti posti con le consuete norme, come se le vacanze fossero avvenute successivamente. Devesi supporre cioè,, che le singole promozi9ni individuali abbiano luogo ad instanti successivi, ed allora la d isposizione ora ·eSa)llinata appare in tutta la sua logica ed equità.

stato· giustificabile sussidia~e l'effetto corRorale della pena con tm danno alla. ·carriera di ~hr ha dovuto uniformarsi alle esigenze delle leggi éàvalleresche. Per gli effetti della dumta della detenzione, potrà avvenire che il sottoposto ad una pena detentiva per benanco trenta giorni non soffrirà alcuna deduzione d'anzianità, e che quegli punito con un sol. giorno di più, si vedrà di _tutt~ i 3~ gi?rn~ diminuita· la propria anzianità: per vero dire, 11 cnteno e un po' ru'de; ma il regolamento n ~)ll ·ha fatto , in_ merito, che seguire lo sp~rito della legge.

I un. l ·e 4 dell'aùicolo 53 della legge, ·sono stati- arr!pia mente illustrati dal regolamento (§§ 124, 125, 126). Secondo il n. 1 non sì computa, per l'anzianità dì grado, il oempo durante il quale l'ufficiale sia stato detenuto per condanna penale o sospeso dalle sue funzion i' per effetto del.la legge penale, Se questo tempo supera UD mese. , · A questo proposito il regolameuto ha sta,bìhto o chiarito: che la . deduzione d ' anzianità, per effetto della ora detta disposizione di legge, deve farsi, non solo nel caso della detenzione pr.opri amente detta, ma anche in · quelli della rr.wlusione e . dell' ar?''esto; che . fa pei1a del confino non porta alcuna deduzione d'anzianità; che la deduzione stessa si rife·risce f!, tutta là durata della det-enzione o della sospensione, e non sol.t anto al tempo in p iù di un mese. ' · .~ Su tali particolari, poche osserva~ioni: non si può che lodare ·1a benevola disposizione relativa al confino, in quanto questa pena, non imponendo in massima i ndispensabilmente la sospensi,o ne dell'ufficiale dalle proprie funzioni (vi 1m, se si vuole, modo di occupare utìlment~ un ufficiale '~l.nche quando lo sì isolasse nel cuor dell'inverno .sulle Alpi),. il regolamento, con una · norma generale ha inteso di evitare che ·SÌ deciclesse, caso per caso, se debbasi, o non, proc~dere a deduzione d'anzianità ; e pertanto, anche di escludere possibili disparità di tratta.mento. Del resto, co.munemente, il confino è inflitto pel reato di duello, a cui, talora l'ufficiale non p uò sottrarsi; epperò, nel caso ptLrticolare, non sar;bbe

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IL REGOLAMEN1'0

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Con prescrizione esplicita (§ 126} il regolamento ha. 'vòluto che, 'mediantè speciale visita medica collegiale, si cons~ati se gli ufficiali che, per u ltimata aspettativa motivata da infermità temporarie non provenienti dal ser_vizio, sono da ammettersi a concorrere ai posti che si facciano vacanti nel loro grad9 e ruolo, siano, per le reali condizion~ della :loro salute. effettivamente in grado di ri prendere 1mmecliatament~ il servizio. Poichè tale ammissione rimette ·gli u fficiali anzidetti a disr>osizio~e del Governo, è giusto ch8 sino a quando rimangono in attesa di nn impiego, essi non sorr~.riaciano a perdita d' &nzianità, quantunque già sia traoo d 1 , . scorso 1'1.rnno dal loro temporaneo allo!)tanamento e serv1z10; ma non sarebbe d'a)tra parte equo, e la legge verrebbe elusa, se in quel periodo di attesa, oltre a percepire g li speciali assegni concessi per . legge, essi n on fossero sottoposti a deduzione d'anzianità ogni volta che lo stltto reale della loro salute ancora non consenta la immediata ripresa dell'effetti vo servizio.

Fra le disposizioni particolari concernenti la cessazione dal servizio attivo permanente per ragione di età, due meritano cli essere qui. · accennate: la prima (§ 127) dichiara· esplicitamente ciò che la legge ha creduto di poter · ~ot~oi_n~ tendere, non facendone menzion e nella t,a\Jella dei hm1t1 d?età annessa all' art. 8; che, cioè. per i capi mnsica non

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115:è

I L REGOLA ME.N'l'O

l'ER LA LEG GE: s u LL'. wANZAMEN 1'0 NEI,L'ESERCJ'J'O

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rea;le ad una carica' di competenza del grado immediata· meu{e superiore al su.o ; e ciò qua'n.d'.anchfl qliest'ultimo uffi. cialè sia stato soltan t o incm·icalo, per decreto real.e delle fun-

v i è alcnn· limite fisso di · età per cessare dal detto servizio. N~n è tuttav ia senza ragioni questa eccezione che,. ponendo qu esti nuovi ammessi n ella· categòria ·d egli u ffic iahiall'infuorì della n orma generale, riserba loro il trattamento fatto a i s~li generali d'esercito, i quali, come è n oto, non soggiaciono ad alcun li~nite d'età! {art. 10 della legge). Ed inYero, se a i capi musi"ca fosse stato applicato il limite di età degli ufficia li subalterni (48 anni}, essi non avrebbero potuto raggiunger-e l'anzianità minima di grado richie· sta per il dirit to alla perisioue, quante .volte la loro am· missione in servizio fosse stata posteriore al 28° anno d'età : la legge invece ha prolungato tali ammissioni si.no al 35° auuo d'età, epperciò giustamente essa non ha voluto moncare con alcu~1 vincolo speciale il servizio utile che i capi musica possano prestare. Ciò non toglie, naturalmente, che n èl fatto pr·atico, le circost~nze _del ser~i,zio _rongano, sotto questo r iguardo,· i capi muswa_ 1U cond1z1on1 non sempre propizie, in' quanto che og_n1 bu on co~onnel.lo si occuperà per far sostit uire il propno_ capo musica,·~:imunerandolo con un ben meritato riposo, ogm volta ch e egli, per menomate attitudini fisi~he, non sia pi~ in grado di rendere ancora un buon servizio anche a gualche chil ometr o dalla COl}SL1eta sala -di esercita~ioue dei musicanti, e, quel che più importa, di seguire _il reggi mento nelr eventualità del la gnerra ! La seconda d isposizione, il, f ui si accennava, completa. opportu~aruente l'art. 9 dellalegge, dichiarando (§ 129) che per le cariche co11ferite per decreto reale, ma che secondo le tabelle graduali e numeriche di formazione, possono essere a:ffida,t;e ad nffiuiali -d i due gradi s uc..;essivi, il titolare di u na di esse che abbia il grado inferiore, s'intende investito del grnclo superiore, e quindi uon soggetço al limite d'età del ?md ~ effettivamente posseduto, ogni qualvo lta egli si trovi mscrrtto nel quadro. d'avanzamento ed un altro .ufficiale dello stesso suo ruolo e grado, inscritto d opo di lui nel medesi mo <111adro d'avanzamento, sia sta to nominato, pe'r decr eto

...•

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11 53

zioni di essa. caso oreveduto in questa disposizione non di rado si p r~senta 1;egli alti g radi ; epperci_ò, ad evitare ogni p~ssibile d,isparità di trattamento, provv idamente ha voluto 11 reg~lamento che del benefì."Bio concesso dalla legge ad un uffi.. ciale pàrtecipi anche quello di ÌllÌ più a,nziano,. e com~ lui promovibil(} al grado superiore, quante volte che, lll relaz1o~e alF ordinamento delr esercito, la carica coperta da quel10 stesso ufficiale sia di competenza di due g radi.

n

La parte che si sta esamina.udo si chiude .con l' esposizione d_ellè modalità pe~ l' accertamento deff idOneità. all'avanza-

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mento. Un criterio assai pratico emerge dal regolamento : che per la generalità degli uffici.ali le cui funzioni si e:ercit~no sp~cialmente nel comando, n ella direzione e.nella istruzione militare dei propri dipendenti, non sono, in massima, necessari speciàli esperimenti p~r acc,3rtare la loro idoneità_ all'avanzamento, in quanto questa si manif<.1sti nella quo~1d1ana, pratica del servizio e nella continua esplicazione, da parte del · l'ufficiale, delle proprie qualità intellettu ali, morali e :fisiche, e possa essere r iconosciuta ed accertata med iante il controllo attento ed incessante dei superiori. Bandita pertanto ogni superfetazione d i esa:11i o ~i _es pe: r imen'ti, questi non sono richiesti che in talum speciali casi aiustificati o da,lla particolare posizione del!' u fficiale, o dal ~a.rat tere preval0uteme1;te tecnico B professiona le della coltura ch'egli deve possedere. . . In auest,' u ltimo concet to sono tas;;ativamente conservati (§ l38) g li esami tecnici per accertare l' idonei tà all'ava~zamento ~~a anzianità da tenente a capita.no n ei corpi samt ario, contabile e veteri nario, e quella chi capitano a mag g iore nei c'lrpi sauittn-io e veterinario; ed i> defer ito al


115~

Il, REG0LAMEN'1'0

Ministero di determinarne- le· modalità ed i programmi, in quanto che in un. regolamento organico, non avrebbero siffatti pàrticolari, per loro natura variabili, trovata opportuna sede. I criteri suesposti valgon~ anche per l'acce1tamento dell'idoneità all'avanzamento a scelta; ma gli ufficiali interessati non sono inscritti nel relativo quadro d'avanzamento se non dopo aver conseguito il titolo di s.tudio o di esame voluto dalla legge o dal regolamento. Occorreva evide·ntemente stabilire una condizio~e d'anzianità di grado per g li ufficiali che intendono concorrere aali esami speciali per l'avanzamento a scelta; ma l'adottare in proposito un numero' o numeri determinati di anni di o-rado o avrebbe potuto, date speciali condizioni generali dell' avanzam~nto, e di ,fronte alle penn~nenze rnin ime nei v,1,ri gradi stabilite dalla. legge (art. 7), ostacolare od impedire addirittura l'avanzamento a scelta. Opportuno è pert~rnto il criterio in merito sancito dal regolamento· (s 142), per rendere indipe~1dente dalle circostanze dell"avanzamento il momento in cui l'ufficiale può dima.ndarn d i concorrere agli esami a scelta; stabilendo cioè la condizione di avere, per la sua sede d'anziani~à, raggiunta la prima .me.tà del ruolo organico cui, secondo 11 grado. e l'àrma o corpo, è ragguagliato il vanta.a0 gio dell'avanzamento a scelta al qualè si aspira. .Ma uelht pratica n on avrà mezzo l'ufficiale di conoscere esatta.mente quando qilella condizione sia per lui.. soddisfatta, eppero occorrerà che il Ministero volta a volt.a determini e renda in tempo noto : quando gli debba pervenire la domanda anzidetta ed a qual punto di ciascun ruolo d'auzianità corrisponderà a qnell' epoca, approsimativamente almeno la metà del corrispor1dente rnolo organico. , · ' Come in passato, una sola volta, e nell'anno successivo alla prima prova, si possono ripetere gli esami per l'avanzamento ad anzianità; pure una sola volta quelli a scelta, ma in uno qualunque degli an1~i, successivi, ben inteso su

PER LA LEGGE SlJ LL'AV;.NZAMl,NTO NELL'ESEl!ClTO

."

1155

domanda delF ufficiale, ed- alla condizione c~e ~gli conti~u~ a r iportare giudiz\o favorevole dalle c0mrniss1om ed autonta competenti (§ 145). · · ·• · t conservat~ (§ 146) la disposizione secondo la qual~ l'ufficiole, per due volte giudicato non idoneo negli esalll:1 spe ciali, non può più aspirare, :fiuchè ·rimane nello stesso grado, all'avanzamento a scelta. · · el eIle\ pi·01·)oste cl' avanzamento Intorno ak11a compi·1azione 1: . il reo-olamentù dà norme particolareggiate. Alle stesse commissioni inm1ricate ·della compilazione delle note caratteristiche sono deferite le proposte d'avanzamento per gli ufficiali (§ 67), in merito alle quali la l_egge (a:rt. ~O) ,· ba prescritto eh' esse vengano fatte da « apposite » com1mssioni, ma si è astenuta dal designarle. Ora, potevano le dette commissioni per f~uanto « apposite» non essere quelle delle note caratteristiche? N_o n pare: ove si consi:leri-che in ciascun corpo t,utti gli ufficiali aventi comando, dal colonnèllo ai capitani, fanno parte delle commi~sioni compilatrici delle note caratteristiche: e _m~nc~erebbefo perciò gli elementi oude comporre comroiss10~1 diverse; nòn potendosi, d'altra parte, ammettere che ven1ssero. formate di ufficiali estranei al' corpo, ai quali farebbe difetto quella competenza di giudizio che si può s~o ~cquistare mediante il cont,inuo contatto cli. ser vizio col g1~dic~u.do . .Che, se poi al disopra delle commissioni co~p1_hL~nm delle note caratteristiche vi fossero altr~ con1m1ss10m m~an~at~ dell~ proposte, riuscirebbero superflue le comi:nis~10111 di grado superiore di cui all'art. 31 della le~g~, ~01~he_ q~esta non ha inteso certamente ùi creare tre ordrn1 d1 grnd1z1 sull'idoneità all'àva,nzamento. Se ne infer isce che le (< apposite )> commissioni non deb~ bono essere diverse da tutte le altre istituite con regolame~t1 od istruzioni, ma bensì distinte per ogni arma o corpo.


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Il, f!F.GOLAMEN'l'O

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. Dal, testo del regolamento (§§ 140'e 147 ) sì d . I d ifferenza di. quanto avvìe . . . . . e uce c 1e, a ... . . . . ne per gh ufficiali deali altri o-rad1· · o o 1 mscnz10ne dei .capìtan· d .., . .nei q uadri· d' avanzamento e .. . , i me lCl d e1 tenenti che hanno conseo-. . . . mento a scelta ha luo . . . . ,:,u1to il titolo per lo avtmzabìlito r ·t d'· ,' . . _$ o md1penden tementè da u n presta1m1 e anz1amta d'i arado dopo h . sfr ~t J d. · i:, ' e e sia stata soddi a,, a a con iz10ne1 richiesb dal 88 142 d 1. . . 0 ·, prima m t' d 1 · aver rao-gmnta la • ' . 0 -a e rispettivo ruolo organico. Come in passato, l'ufficiale (s; 159,) • .. . , zamento od , 1· . . :::3 . - puo ununzia,re all avan, ,tg 1 esami od esper · t' . per l'aee'er tamr:mto d 11 · '. d i?1~n l, .ove sumo prescritti , ·. ·t· e a sua i o11e1ta all'avanzamento acl a z1a111 ~L. . . ' ma. dev e .f:arne d'w h'1araz1011e in iscritto . d . d11se la rmuncia è v o1onaaua i. • · . , m wan o o motivata da i fi .t, l deve essere accertata mediante certifi.cat~ m:~::.1 a, a quale e

no~ni~J::~c~~~;f: :e (§ 164) VtÌ.ole che all'ufficiale g iudicato • anzamento, ad anzianità od lt . partecipato tale l2:iudizìo e l·t sua -t. '. asce a, v enga ~ ' mo 1vaz10ne. ]'erma la propos . · t a d· ··avanzamen to dell·· . restando : tente com miss io t t. 1 a compeue, u ,r.e e autori.tiL ::uperiori debbono . . . . , . prend erne v1s1one' e, posso no f'ar e 1n . ·t l . zioni (§ 156). , mer 1 0 e proprie osserva-

.. Con giustificabile eccezione al à it~ .· odi avanzamento a sce'lta . 1· rio o;nerale, le proposte eccez10ua e (art 9.5 d 0 11 1 sono periodiche (~ 157) · . a egge) non h · ~ , ma "' 1 moltrano d i mano, e e se ne presenti il caso. \ m mano M.

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Come non l'ha fatto er l . . .. ropost d. p e comm1ss10u1 rncaricate delle e i avanzamento 1a Jp ae . P pure ha prescritto il n ' ,glo . oppo~tunamente, nepumero e a compoM1z1 d 11 missioni d'avanzamento d. . , d . ~ one e e com. spett,i l'e;;::tme d i quelle pr~~::teo ~?~~-1~re' (art _31) alle_quali mero e la gu·:dità il r l • , _ta 111\ ece md1cato il nu. • ego amento (§ 158), senza, in 111ass1ma,

1157

· determinarne la sp~ciale composi7,.iòne, ripartendo fra esse il compito loro affidato, a seconda delle armi, dei corpi e del grado degli ufficiali. • Oosicchè per l'apphcazione d el regolamento occorreranno particolari disposizionÌ. del ?iiinistero, il qu ale, come è noto, senza attendere il regolamento, sin dall'anno scorso ha provveduto per dare pien a applicazione alle prescrizioni che la legge ·ha dett~te in ordine all' oggetto ora in esame.

In ottemperanza al pr~scr.itto dall' a{t. 81 della legge, il regolamento ha determinato, chi~1mando a parteciparvi i tito- . lari delle supreme cariche militari, ht composizione della commissione cent,rale d'avanzamento (quella cioè che esamina lo proposte cli-avammmento ai vari g radi di gener~le), pur lasciando al Ministero facoltà d i designare a m èmbri di detta commissione ufficiali g enerali che abbiano r ango superiore od eguale a quello di comandante cli corpo d'annat~ (§ 159) . Il parere della competente commissione d'ava nzamento di grado superiore · in merito alle proposte d' avanzamento ~t scelta è favo revole se il candidato ha riportato un n umero di voti propizìnon inferiore ai due terzi dei v otanti: tale alìquot,a sale a quattro quinti nelle vota.zioni su proposte di avanzamento a scelta eccezionale (arL. 25 della legge §§ 161 e 1.63) .

'

Natu ralmente, secondo il numero dei componenti le singo1e commissioni, le 1.1liql1ote ora dette assumono, ii-i. pratica, nn valore di V!3rSo: così, per esempio, nella, sceHa ordinaria, in unà commissione di cinque componenti- (che è 'i l caso meno favo revole per il candidato), la condizione dei due terzi ri·chiede effettivamente un numero di voti favorevoli eguale ai quattro qui n~ dei votanti; cioè ·quattro. Nçm p oti:-ebbero certamente tacciarsi di soverchia larghezza queste prescrizioni de1 regolamento, in qua,nto nessuna guarentigia sia sovérchia allorchè trattisi di g iud icare dell' ido. neità di chi aspira ad un vantaggio d i carriera, e, contem. porauef).mente di salvaguardare gli i nteressi della grande


115-<

lI;REGOt AMENTO

ma.ggioranza degli ufficiali, che solt~frto conseguono l'avanzamen to ad anzianità. Le prescrizioni s.tesse contribuiscono inoltre a far tenere nella dovuta considerazione tanto l'avan~am~~to a scelta, quanto i singoli ufficiali che ne acquistano 11 d iritto e ne usufruiscono. Ma, per contro, sarebbe, stato intempestivo esi1>·ere i'unan~mità_ dei votanti, ciò .che avrebbe potuto porfa;e al r isultato eh metterE1 in balìa di u11 solo C'Omporì ente la commissione il parere · della grande 1111.tggioranza della mede:;;ima, e r endere così vana rappli0azione della legge.

Le deliberazioni delle commissioni d:a van,,;amento di oDTado . . supe:·1ore, nportate per ciascirn grado di ogni arma O corpo, negli specchi d'avanzamento, formano la base 'tle.i quad?·i di avanz~~ento ad anzianità ed a scelta, da. compilarsi ·per cura del Mm1stero al principio d'ogni anno(§ 167).

Con disposizione esplicita (§ 167) il regolamento prescrive che ~er l'avanzamento al gra~o di maggiore generale sia compilato un qmtdro a scelta unico dei colonnelli delle var,ie armi e del cor po di stato maggio~:e. · 'l'ale disposizione non esorbita da quella dell'a.rt. 22 della legge che « l'a'va.nzameut;o ha luogo per arma o per corpo, salvo le . eccezioni indicate tassativàmente dalla presente legge. » Invero lo speciale provvedimento escogitato dal re golame~1to risporn~e all'eccezione insita nell'art. 27 della legge stess~, 11 qua.le prescrive un ùnico ruolo d'anzi~u~ità pei generali. A prr,scindere che se si prendesse alla lettera l'articolo · 22 della legge, nessuno potrebbe essere promosso mao·gior generale, si nota che per questo grado devesi avere -~'":>n r~olo unico_e, d'alt ra parte, le . promozioni al grado stesso si fanno esclusivamente a scelta (itrt. 42 delb legge''. 1\fa tale scelta no.I!- può evidentemente farsi che tra i colonnelli delle varie armi e del corpo di stato maggiore; ne viene di conseguenza ~he, quantunque la legge abbia in proposit0

..

PER LA

li 59

LEGGE SÙ'LL' A VAl\'~AMENTO N l?.LL'ES~:Rerr o

· l~-0 il reo·olamento non ha .sconfinato dalla sua compe.· t acn; " , o · d' tenza prescrivendo la formazione d i ~n. q_uadro un_100 a van: ' zamento a scelta in cui siaùo inscritti 1 predetti colonnelli a-indicati idonei all'avanzamento. 0 Del resto tale prescrizione è, in via s_u bordinata, suffragata da questa considerazion~ : . dal grado di_ colo.nn~llo, a cui si perviene dopo success1v1 avan~ament1 per arma ~ nell' arrna, il promovendo esce per passare a far p~rte di un nuovo ruolo in cui s.i fondono nel "nuovo grado di. maggior generaÌe, colonnelli delle varie provenienze. Q,uest>1l~ tima circostanz~t non può non avere un gran valore ne1 riguardi delralta opportunità di contemperare in una sol~ corrente quegli elementi, che, senz11 alcuna _preceden te r e.c1proca relazione di ca.i:riera, vi si immettoi~o per proseguir~ d i conserva verso il più. alto grado gerarclu co del tempo d1 pace e le supreme cariche militari. Nè 1~ ragioni _di _q~est,a alta opportnnità occorre qui die,hittrare ; pi u Uos_to_ s1 . d1rn che esse non si riscontra.no, o soltirnto m grado assai limitato, nei g radi, anche elevati, che gli uffì.~iali dei vad ruoli percorrono nella rispettiva lit ma o nel nspett1 vo 0orpo . L'ordine normale cl: inscrizione nel predetto quadro di l)Oll può es:::.ere a vanzamen t o a maggi·01· "'aene1"tle , , ... ·, , in massima, che quello stabilito in genere c~al r~gola~nent? (§_ cioè secondo l'anzianità déi colonnelli da mscnvers1. C.10 risponde al concetto del legislatore : invero, rar~. ..25 dell~l legge (a vmrnarnento a scelttt eccezionale) deterr~rna ~111a _ stinzione fra promozione a scelta eccezionale . ed 0~·clma~ ia '. se il leo·islatore rwesse avuta l'intenzione d i dare. facol_ta d1 variare ~omunque la preceden::,;a fra i àichiar~ti 1do~e1 all_a scelta ordinaria, non sarebbe stato il ' caso d1 applicare i'. detto art. 25 all'avanzamento aì gradi d i generale, ed eg.li lo avrebbe specificatamente dichiarato. Invece il legis!ator.e dice esplicitamente che la d isposi;i;ione sì ~pplic~ a,g!1 uffi~ ciali di qualsiasi grado, compresi cioè, quei gr~dl n el qual_1 l'avanzamento ha luogo esclusivamente a scelta; che dimostra eomo d i guest'li.i't imo avanzamento egli si facesse un

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PER LA L~OOE SULf,'AVANZAMENTO NELl,'ESEltGITO

ll, IIIWO J.A ME;-; TO

conce tto che non sembra poter esser e ·at verso da q uello a cui si è conformato il r egolamento. Tuttavia quest'ultimo ha ammesso· che, pur rimanendo nel campo dell'a vanzamento a scelta. ordinaria, si possa mod ificare l'ordine normale di inscrizione nei quadri d'a vanzamen to ai grad i d i generalo, a cui esclusi va.mente si . perviene mediante promozione a scelta. Questo concetto collima. con lo intendimen to del lègislator e di non escluà ei'é la pòssibilità che, in talun caso specialissimo, il Governo possa valersi della facoltà della scelta nelle promozioni dei genera li, per portare più. celeremente ai comandi s_u premi dell'esercito qualche distintissimo ufficiale (Alti par lanientar·i, session e 1895- 96, Senato del Regno,._pag. 1453). Al concet(,o in parola è appunto inspirata la dispo.s izione (§ 167, 3·• capoverso), secondo la quale l'ordine nbrma le di inscrizione nei quadri d'avitnzamento ai vari gradi di ufficiale generale, può essere modificato assegnando, in seguito a. parere della commissione centrale d"avanzamento. precedenza di posto a quell'ufficiale · cui siano riconosciute qualità mi.li tari così spiccate da far presumere con fo ndamento che la anticipata sua promozione ri~sca di vantaggio all' esercito ed allo State. · R iassumendo : il regolamento ha inteso che l'avanzamento esclusivamente a scelta ai gradi di generale, in massima, si esplichi nella pratica previa la rigorosa selezione degli idonei, tenendo co.nto dell'anzianità del grado inferiore ; ma, in via particolare tale avanzamento può anche attuarsi giusta il concetto della scelta più ampia ed assoluta.

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Il sistema da segmrs1, quale fu ora riassunto, non ditferisce da quello adottato da l r egolamento per ravanzamento ai gradi di truppa, che, secondo la legge (art. 23) deve pure soltanto aver luogo a scelta. Tale corrispondenza di criteri per i due differenti avanzamenti sarebbe stata completa se il r egolam ento avesse ~mmesso, che anche nei quadi·i d'a.van~amento a1 gradi di

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."'

1161

truppa si potesse, previo il favorevole parere della competente commissione a·avauzament o, variare Pordine normale di inscrizione a favo re di quel graduato che, per istruzione o per speciali at titudini militari. sia meritevole d i un acceleramento nella promozione. Sembra che una simile disposizione, se applicata cou discernimento, av rebb~, _in part_icolar modo nei grad i d i sottuffìciale,giovato al serv1z10, specie di fronte alle attuali brevi permanenze alle armi, al. prestigio del g rado e del graduato .. Tanto del!' inscrizione, quanto I clell'esclnsione dal quadro d·avanzamento, gli ufficiali ricevono comunicazione per via gerarchica, ed è fatta menzione nelle loro note caratteristiche (§ 168).

In previsione che, per qualche g rado, ·e ru_olo il guadt·o di avanzamento · non sia sufficiente per l'anno in corso, si procede alla compilazio1:1e di un quadro suppleti,·o (§ 169). L e proposte per la cancellazione dal quadro a·a.vanzamento. o per la sospensione della promozione di talun ufficiale, sono fatte e debbono venir co11fermate dalle compr-tenti commissioni d'avanzamento : proced imeÙt0 analogo è seguìto per revocare la sospensione della promozione (~ 170). Queste ,h sposizioni sono molto opportunamente intese a tutelare l'interesse, degli ufficiali, sottrnendoli ad ogui verdetto che non sia. quello d~gli enti a cui, dal regolamento, e affidato il giu~izio sul.l' idoneità al loro avanzamento. Una breve osservazione· ancora in ordine alla esclusione dal quadro d'iLV~Ln½amento; in seguito a giud izi.o di non idoneità. L 'ora ricordato~ 170 (2° capoverso) stabilisce che, ove sulla p1.-omozione di taluu ufficiale sia stato, dalle commissioni, espresso gindizLO sospensivo, si clebba nnonun ente accert.are la di lui idoneità all'avanzamento t0sto che sia cessata la causa cl ella sospensione, nel fine di re voca.re . la sospep.sìone stessa o di deliberare la cauèollazione dal quadro d'avanzamento. 75 -

ANNO XLIII.


116::l

1

11 63

I L REGOLAillE:,/TO

Plm LA LEGGE SULL AVANZAME~TO NELL'ESERCITO

Poichè, a senso ~el § 151 del regolame~ to, il g iudizio sospen~ivo anzidetto non può trovar. luogo che per le momentanee condizioni fisiche dell'ufficiale, o per ragion i ·della sua condotta, si inferisce che non potrebbesi applicare il criterio sancito dal menzionato § 1'7 0 nei casi di dichiarafa esclusione dal quadro d'è.wanzamento di un deter minato anuo per non idoneità, nell'intento di promuovere in seguito la· inscrizio11e nel qu~dro stesso. Ciò sttmte, la es~lusione d~ve avei.' effetto pm· t utto il tempo d urante i.I. quale ha vigore il quadro d'avanzamento che si considera; cioè ·per tutto l'anno in corso. A nostro avviso, da tale· criterio generale si potl'à derogar~ soltanto nel caso in cui sia stata determinata dal Mii;i.istero la compilazione di un quadro suppletivo d:avanzamento § 169 del regolamento), nella considerazione che esso può riguardarsi come un nuovo quadro per l'anno corrente.

all'avanzamento . P oi, ogni posto devoluto all'avam:amento è assegnato (~~ 83, 84, 85) afl. un determinato ufficiale frn quelli inscritti nei quadri d'avanzamento, e dal giorno di tale assegnazione (~ 86) detto nffici,ile acq nista il di ritto alla promozione ed all'applicazione l~ !BO) del limi te a·,età del g rado immediatamente superiore. P er tal modo la posizione dell'ufficiale è effetti va.mente guarèntita, come vuole la legge ; ed anche il tempo della sua, promozione è- determinato in limi.ti sL1fficientemo11te ristretti (§ 13). Per maggior chiarezza pbi, è ben definito (~ 12i il modo col quale, in un mome~to quàl~asi, debbonsi computare i posti vacanti in ciascmn grado e molo. In ult imo, per gli ufficiali che hanno acquisito il t,itolo per l'avanzamento a scelta, tale avanzamento ò loro as::;icurato nella esatta misura stabilita d,\lla legge (~~ 87, 88, BO).

.,.

(Continiw) .

E. C. Pervenuti così al termine dell·esame delle t re prime par ti del regolamento, e prima di procedere oltre; non sembra inopportuno valersi delle considerazioni svolto per integrare il concetto. generale a cui si è inspirato il com pi latore; concetto che fin d'ora può essere posto in luce con pil\ efficace concorso delle idee di recente esposte al lettore, e che, sebbene con minore evidenza, emana altresì dalle ultime dne par ti del regolamento. A parer nostro, q1:1.el concetto può essere così for mulato: uniformarsi agli intendimenti de~ legislatore per deterJ51inare nei più importanti particolari quanto si riferisce a.ll'avanzamento dei militari, ed in specie degli ufficiali, nel fine di sottrarlo a qualsiasi provvedimento aleatorio. Così., prendendo soltanto a considerare ciò che si l'iferisce all'avan?.:amento degli ufficiali. si nota : è determinato il g iorno in cui ciasctin posto si rende vacante (~ 69); ed ogni singolo posto vacante, a misura che si prèsenta, viene, in primo luogo, devoluto (~~ 60, 61, 62) al tnrno cui spetta, cioè agli ufficiali r ichiamati da.li' aspettativa, ai trasferimenti di molo ed ..;

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L'ESERCITO ' PIE}!ON'rESE NELLA CA)!P,\GNA DEL

L' ESEROI'I'O PIT~MON'.l'ESt • r> .

NELLA CAMPAG;NA

DEL 1815 I

Co ,,tiiìu11 ;ione. -

\!,>di dispensa Xli

Borio, assalito il 18, dove ritirarsi su l\foutier; poi, il 19, vistasi tagliata la ritirata, traversare l' Isère e raggiungere il 20 i l generale Saint-Maurice per le montagne di ìvJonfort e di N otre Dame-des-Près, perduti venticfoque uomini e gravemente ferito egli stesso. Così le truppe d i AndezenQ presero, a datare dal 19 giugno, le posizioni delle Grandi-Alpi che separano la Savoia dal Piemonte, aspettando i rinforzi che si annunziavano da Torino.

a

Frattm1to l'armata ltustro-sarda., condotta dal felci-maresciallo barone di Frimo.nt, iniziava le sue operazioni contro la Francia. Era : divisa in tre corpi, aventi le forze e gli · obiettivi seguenti: 50,000 uomini destinati, sotto gli ordini diretti di Frimont, a penetrare ùel Jura, nella Bresse e nel Bugey, per la strada del Sempione; 25,000 uomini, agh ordin i del luogotenente-generale conte di Bubna, che dovevano entrare nel Delfinato per la 1 valle di Mariana ; 18,000 11omini del contingente piemontese, comandati dal luogotenente.generale conte de Latour, che dovevano seguire la stessa direttrice di maroia. Il generale al servizio austriaco Bianchi d'Adda era p'oi alh testa di una, armata di 50,000 uomini, colla quale- doveva terminare la guerra contro Murat e quindi entrare nel .;

1815

1165

mezzogiorno della Francia, conducendo i parchi d i grosse artiglierie occorrenti per eventua.Ii assedi di pirtzze-forti . Il 18 giugno il qua.rtier~ generale di ]'rimont era a Novara, .la sua avanguardia tra Vaprio e Borgomitnero; guello di Bubna a Vercelli coll'avanguardia a Chivasso, quello del de _L atour a Torino. Le forze ~i questo erano accantonate tra Rivoli e S. Ambrogio, coll'avauguardin tra Avig liana. e Bussolìno. Da. Novara Frimont si portò rapidamente su Borgomanero e Domodossohi, spingendo il 22 l'avanguardia al villaggio del Sempione e distacca.ud.o dL1e eolonne. La prima., di circa 3600 uomini con una batteria, marciò agli ordini del maggior·generale 'l 'renk sul P. San Bernardo per raggiungere Andezeno; · l'. a,ltra, composta d i tre battaglioni del r eggimento d'Esterhazy , marciò per Ivrea sul G. San Bernardo, per cooperare alla presa della stretta di Saint-Maurice. Il maggior-generale Geppert fu inviato a Cuneo colla sua brigata (comprendente un distaceamentò di modenesi ed u no di parmigiani), per coprire le valli piemontesi ed osservare le forze che i francesi avrebbero potnto portare al campo di T ournoux. · Dessaix, occupata Oarouge, ponevi), agevol mente in rotta un battaglione del reggimento di Monferrato rimasto nel Faucìgny, che oppose una debole resìstenza al pon te d ella Dranse. . .Mina.cciato poi nella sua linea di ritirata da u n bat,taglione .d el 42° francese che aveva passato il,finme a ·un guado inferiore presso Ripaille, que l riparto r etrocedette, abbandonando Thonon ed Evi~tu, :fino a l forte passp delia Meillerie, dove la strada Eviim-Saint-Gingolph è chiusa tra i monti di Tholl on e il Lemano. I vi i francesi a.ppostarouo tre pezzi· che avrebbero obbligato i piemontesi a sloggiare, se non fosse sopraggiunto il colonnello austriaco Bogdan coi suoi tirolesi. Era questa la estrema punta dell'avanguardia di Frimont comandata da Orennev'ille, che fino dal 20 era arrivata a tappe forza,te a Saint-Maurice occup:tndo la stretta, mentre il quartiere generale .giungeva il :M a. Martigny, il 25 a Saint-1.\faurice, il 26 a Thonon. Fu Orenneville che, avuto


1166

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L1 ESERCITO PIE310NTES E NELLA CAMl'A ONA .D EL I l:, ! !)

r,'ESERC!TO P!E)IO~TESE :XELL.\ CAMPAGXA DEI: l dl f>

sentore della marcia di Dessaix verso il lago di · Ginevra, S!JÌnse. in rinforzo de.l battaglione piemontese i tirolesi di Bogdan. Questi, col tiro delle loro carabine e di un ·can- . noncino che avevano trascinato. fecero co~tare caro il pos,. sesso della stretta a Dessaix, che non pertanto li obbligò a r etrocedere fino a Saint-Gingolph. I francesi ebbero 200 tra morti e feriti; 170 ~ o-li dlleati che . però lasciiirono 78 prigionieri al ponte della Dranse. .Dessaix, accortosi di avere a fronte forze considerevoli, ricoudusse le sue truppe sulla sinistra della Dranse·portando il suo quartiere generale a Tlionon. Ma neppure colà tenen· dosi in buone condizioni contro un a.ttacco di Or en·neville, ~i r itirò il 24 a Caronge; lasciando gli avamposti a Vezènaz sulla strada. che scend e a 'r honon, una grossa avanguardia a Chene, e untt gran-guardia ad Annemasse, al bivio delle strade che conducono lL Bonneville e a Honne . Sembra fuori di dnbbio che Ci-enneville, se si fosse avanzato rapidamente coi suoi qnattro battaglioni leggeri, avrebbe potuto avviluppare nei g iorni 25 e 26 le fo rze delle HUali iu quelle posizioni disponeva Dessaix; ma ind ug iandosi uell'aspet tan-3 rinforzi, fu preYenut,o da questo che, fatta ripassare l' Arve alle truppe della riva destra, sgombrò Oaronge e protendendo la destra per Saint-Jnlien fino n Bonneville si ravvicinò a Maran:;in. Frimont, g iunto lo ~tesso giorno, vol.le fate riconoscere le nuove posizic,ni prese <lai francesi, e inviò in esplonizione Bogdan con 1500 tirolesi . Questi s'inoltrò così spensieratamente, che perdè in una imboscata la metà, dei suoi uom ini, e a stento potè salvarsi col resto. Nonpertanto Frimou t venne il giorno sognante ad a.ccampar si sulla riva dell' Ar ve. sicchè 11> due armat.e rimasero divise solo da questo fiume. In conseI guenm di trattative intervenute; i francesi abbandonarono il basso li'aucigny, io Chablais, e la provincia di Carouge por· tando:=:i col grosso verso il .Jura mentre una colonna si ritirava per Seyssol e la strada di Chambèry . Frimont aspettò nelle posizioni prese notizi e della marcia di Bubna, che do ,·eva cougiunget·si a lui per mezzo della colonna di Trenk.

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1167

Congiuntosi ad Andezeno il 22, Trenk doveva sboccare il 28 nella valle dell'Isère per occupare l'Hopital e Oonflaus,, collegandosi a Bubna e riunendo il corpo di questo alla sinistra di F rimont. Il 22 un distaccament o francese che, impadronitosi di Olavièr e; si era inoltrnto fin o a Oesanne, fo respinto dal colonnello 0 ' Brien comandante il r eggimento a,ustriaco di Kerpen; e Trenk ed A4.ndezeno assalirono i francesi trincerati in Moutiers, mentre una brigata austl·iaca, scendendo dalla montagna della Vanoise, ne minaccLava i fianchi. Stava in Moutiers col 14" d i linea fi:ancese il colonnell o Bugea.ud, divenuto più tardi illustre per le sue campagne in Algeria; il quale, ·scorgendo la superiorità. numerica degli alleati e non volendo lasciarsi for zare in (JUel lnogo, si ritirò il 2,6 su l'H6pital e prese buone posizioni a Oonfians e alla 8'oncleria. P adroni di Moutiers, 'l'renk e Andezenq vennero a legarsi ~on Bubna. che dal canto suo, sloggiati dalla brigata K lopfstein · gli avamposti del generale francese Mesclop, coll ocati al di qua di Sant -Jea.n- de- .l\lauricnne, ayanzava esso pure verso Conflans. Vennero allora Trcnk e Andezeno a costituire così l'avanguardia di Bubna, dal quule ebbero ordine di ~.ttaccare Con:flans e l'Hòpital, che erano di.fesi dal 14° e 20'' di linea o da 600 guardie nazionali al comando del. geuernle .ì.\Iaransiu. Fu convenuto fra i dne generali che l'attacco avrebbe luogo su due colonne, ò ehe ognuno di essi darebbe lo disposizioni necessario per il bllon esito della op.m~zione. La prima colonna, comandata da 'rrenk. fo rte di dieci compagnie del reg ~ gimento nngher ese di Duka, d\m battaglione del reggimento Piemonte, di quat.tro compagnie de' Cacciatori Italiani: cento ussei.-i, alcuni croati e una mozza batteria, dove,;a seguire la strada maestra fino a Conflaus e attaccare la testa di ponte presso la B'oncìeria; l"altra, condotta da A ndezeno e composta di un ba.ttaglione di Duka e d i uno di Monferrato, doveva impadronirsi del castello di Conflans, e occupare l' H6pital. Le due colonne si dovevano trovare in vista de' loro obiettivi alle 4 a ntimeridiane del .28. Entrambe si posero in marcia il 24; essendo all'avaugnardia d i Trenk il colonnol~ Roberti coi suoi caccia tori e alcuJ;li usseri, a qnella di Andezeno il


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I,'ESE1l.Cl1' V PIEMONTE SE NE LLA CAMPAGNA DE L

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maggiore conte di Castellamonte. Tr euk marciò direttamente per J\foutiers ; .Andezeno piegò alquanto a destra per l'alto Faucigny, il Monte Cornet e Beaufort, dove giunse il 25 .e si tr'attenne per riconoscere le posizioni dei fran0 esi. Tr ovò che questi si erano t rincerati al castello di Oonflans, che la Fon.. der ia e il ponte sull' Arly erano asserragliati, e che l' Arly llOJ+ era guadabile : riconobbe anc-ora che il grosso dei francesi era all'Hòpital, con un battaglione a Ugines e 200 uomini al ponte di Quege e all 'Hamean- de-Ven ton. Vedutosi nella impossibilità d i far passare l'Arly a una par te d.elle sue truppe perchè, raggiuntft la montagna,- di P allue, aggirasse la posizione .dell'Hopital venendo a cadere su Saint-S igismond, Andezeno partì il 27 alle L.I: del pomerig gio da Beaufort, ordinando a due compagnie d i seguire h1 destra del torrente Doron (che si getta nell'Arly di contro al promontorio su cui siede il villaggio di La Pa.lud), e di a ttaccare alle 3,3'0 dopo mezzanotte l'avanguardia francese al ponte di Quège. E aèl. altre due prescrisse di ma,rciare sul!à r iva sinistra, appostarsi dit'.ltro il villaggio e attaccare contemporaneamente alle prime. Forzata la posizione, queste compag nie dovevano, per la sinistra dell' Arly, concorrere all'attacco dell' Hòpit,al. Un'ora, dopo mezzanotte) il generale era snlle a.lt,ure che dominano questo borgo, in vista del b ivacco francese ; e, come intese il fooco del .suo distaccamento, marciò per n1;t sentiero facen te capo al castello d i Confl.ans che i francesi sgombrarono per ridursi, dopo aver g uastato il ponte sulrA.rly, nelle case dell'Hopital situate s'ulla r.iva destra. L e compagnie distaccate, ribut tata. l 'a va.ngua.rdia francese e trave1,sato con essa · il t orrente, si erano impadronite dopo vivo combattimento delle alture d i Venton, e giungevano in quel mentre all' H òpital molestando la ritirata dei francesi. Andezeno schierò le sue t ruppe sulla sinistra dell'Arly; dove però, essendo allo scoperto, soffrivano g ravi perdite per il fuoco micidiale che ·1e tempestava dall'abitato. Era urgente passare il .fiume a qualunque costo; e, non rimanE1 ndo· del ponte che alcune travi semiarse, fu giocoforza adtittarsi a quella via malagevole, per la quale piemontesi e ungheresi si inoltrarono~ gara. Toccata in un certo

L' ESERCITO PJEMONTESJ,; NELLA CAJIPAONA. DEL

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n umero la riva destra, attaecarono i francesi appostati nella strada principale che attraversa il borgo; ma, caricati vigorosamente da Bugeaud alla testa del 14°, furono uccisi o rica.cciati nel fium e dove molti annegarono. Andezeno conobbe di aver troppo preteso dalle deboli forze di cui disponeva ; e pertanto, lasciata una cdmpagnia nelle case della riva destra più prossime, al fiume (ridotte così a una testa di ponte pass~ggera) richiamò il resto sulla sinistra. CÒstì attese la CO·. lonna di Tren ki sull'arrivo della quale ad ora precisa egli aveva fatto assegnamento con soverchia fiducia, senza pensare ai ritardi sempre possibili e quasi inevi_tabili in pa,ese mo~tuoso. R ima,sero gli avversari per circa un'ora così. di visi dal fiume, scambiandosi rare fucila te mentre i frances i asserragliavano l~ vie per l'estrema· difesa. Bugeaud fra.tt,mto formato in colonna un batta,glione del 14° dietro le case della strada principale, si accingeva, sboccando da essa, a ributt are nell' Arly i piemontesi r imasti da quella parte ; mentre l'àltro battaglione rinforzato da uno del 20°, accennava, r imontando la corrente, a tagliar loro la ritirata. A t rarre da questa pericolosa condizione i dne valorosissimi bai;taglioni, g iunse in buon punto la colonna di Trenk. Questi, spinti i suoi volteggiatori a.ll'attacco della 'Fonder ia , si impadronì del ponte vohmte ed obbligò i francesi a r i. passar e l'Arly, fa,cendo qua.Iche prigionier9 : al tempo s~esso mandava i Caccir1tori I taliani, alcune compagni0 di croati e UJ:?. drappello di volontari del r eggimento P iemonte a rinforzare Andezeno, che, 1:ipresi1 r offensi_va, vide cambiare ~L, fav or suo la faccia del combattimento. Poche . granate austria:c,he bastarono ad incend iare le case dove i francesì si erano appostati, obbligandoli ad abbandonarle; e agevolarono il passaggio del fiume ai Cacciatori Italiani che, per lo stesso · ponte semidiruto, afferrarono la riva oppost,L. I francesi fecero dalle barricate ostinata resistenza, combattendosi accanitamente col fuoco dalle finestr e ed a lla baionetta nellt3 vie. Solo dopo un·ora di mischia sanguinosissima nella quale .l'ançica , (( 14me demi-brigad<-} », tenne alta la sua riput azione. . di valore, i francesi, in base a una sospensione d"arm i1 s1


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L'BSEIWlTO Pll>~iONTESE NELLA.. CAl!l'AGNA DEL 181 :1

L'ESERCI'l'O l'l EM ON'rnSE NE LL A CAMPAGN A DEL

ritirarono; dirigendosi parte per il Col-du-'ramier su :b'àverges, parte per Ugines su Annecy. Si contarono J.800 tra morti' e feri ti d'ambe Je parti.' Fra gli ultimi, degn issimo di onorata menzione è il lu9.goteneùte austriaco Ridel, che v edendo il gen erale Andezeno pr t>so di mira da n n soldato · fran cese, gli fece riparo del proprio corpo riportan do una ·., grave ferita. · Il g enerale Trenk si collegò subit o con Frimont invian do . un forte distaccamento nel F a ucigny ; e per ordine di Bubna, già padrone di l\fontmèlian, p.rese la via del Col-elu-Frene • per passare nei B eauges, men tre una parte delle truppe piemontesi, condotta da Andezeno, doveva per il Col-du-'ramier dirigersi su Faverges e impadronirsene.

Il corpo di Bnbna, trattenutosi a Vercelli dal 18 al _21 giugno, giunse il 22 a T orino. Ben forni to di cava lleria e artiglieria, esso comprend eva 13 squadron i di usser.i austriaci, due reggimenti di éavalleggeri piemontesi, ed ol tre la com petente artiglieria da batt,a glia aveva due batterie d;;i posizione di calibro 12, · e guattro obici. Pervenuto a Sus1.t il 23 . Bubna mandò il generale conte di Bretschneicler in avanguardia sul Moncen isio, con 1500 uomini d i fanteria e cavalleria. Il 24, Ùconosciuta ]a vallata di Oulx, rich ia).llÒ le truppe legg ere che vi si trovavano da alcuni giorni al comando del , maggior Pirkel, per avviarle nella nott;e del 24 al 25 su Modane. I francesi abbandon arono il Col-dela Roue; ritirandosi da Saiut-Andrè e da Modàne; e presero posizione a Saiut~M:ichel, mentre l'avanguardia di Bulma si congiungeva alle truppe leggere. Il 25 questo generale., t occato il Moncenisio, fece occupa,,·e Bessaut, Lanslevìllard, Tigne. Bonneval e lo Hameau-des-Breviaires ; il 26 un drappello di usseri con alcune compagnie di eroati fu da lui inviatv sul la Vanoise, per mettersi in comnnicazioue colle truppe a ustro-sarde entra.te in Tarant~sia, che vennero rinfo rzate con quelle,che stanziavano nella vallata di Bessant. Ci ò fatto, BLòna diresse ad Oul x. due battaglion i del reggimento di Nassau per osservare il forte di Briauçon, e

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ortò il suo ·quartiere generale a La.nslebourg: poi, infor:, to il 28 che Moutiers era sgombra, ordinò all'avanguar.u.1a · d. · dia,di impadronirsi di Saint-Jean-de-1\'Iam:ie_nne, e di m gere un for te d_istaccameuto sul Col-du-Galib1er per pre~emre possibili minaccie sulle retrov ie. Il 29 . l' avanguardia au· striaca si impadronì delle alture che sovrastan o al borgo della Chambre, ment re il r esto del corpo d'armata preud~va possesso di Saint-J ean-de-Maurien~e. A._ llor~ il g ener~le_Our~a.l, a nome di. S uchet,, chiese un arrrnst:.1z10. Convenu ti 1 parlamentari a.lla Chambre, le propost e francesi, t endenti evi. dentemente a guadagnar tempo senza va.utaggio corre;;pettivo per gl i r~lleati, furono respintedaBubnache inconseg~enza ·ordinò a un reo·o·imen to di penetrare nel borgo della Ohambre. I francesi 0"' si rit.irnrono trincerandosi al ponte <l e11'·~1-\.r e, presso A'ignebel.le, e snlle alture di Argentine. Hubna non osò attaccarli di fronte; ma, aggirando le altti.re ehe serrano PArc sulla sinistra spinse 2600 u omini di t rnppe leggere p~r il Col-du-Cochero~ ·e per i boschi di St.-Remy, aJfinchè, ' scendendo per il Col-de-òfongil bert, prcndesse'.·o i fran cesi alle spalle: poi si portò avanti con t nt te le sue fon ~e, pronunziando un attacco genera.le. Suchet, infor mato da Dessa1: che Frimont con 45,000 uomini si· a pparecchiava a p_a,:';,sare 1 Arve ed entrare in Gin evra, e avuto sentore del movimento ago·irant e consentì a una sospensione d·armi, i nvero a_l ui poco favore;ole, della quale per altro non sarebbe giusto df.1r ,merito intero alle d isposizioni prese da Bnb na. Il qu~le frattanto, per effetto di questa convonzione che , rat1ficat,a da, ·Frimont. durò in vio·ore fino al 2 luglio, potè sboccare s~nza perdit e con tutto suo corpo d i truppe, rartiglieria e il carreggio neila valle dell'Isère . .~gli oceupò A'Jguebelle, . ed ottenne altresì di entrare in .M ontmèlian lla uott,e del -Z), e in Chambèry ,il 3) . Ma ciò per accordi; non già, come affenn~ 0 ··inza d1 · · ·I t de -.-r· · _I) et· poco credibilmente vi Ile tte- 0 n1. ·tvron, · ·>i·ro u-~ o' ." . intimazioni e dì repliche, nè per ht pretesa energia co 11 cm, -rinfacciando a, Suchet di mancare d i_parola e di c;ercare di acquistar tempo con sotterft1gi, avrebba fatto occupare i~ ponte• di Montmèlian d i prepotenza sotto gE occh1 dei francesi

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L'ESERCITO PlEMONTl~SE NELLA CAMPAGNA DEL

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iritimiditi. Che possano ;sservi state incertezze e tergiversa- ' zioni d~ parte di alcuno dei parlamentari n on si nega; mai la cavalleresca figura di Suchet è tanto chiara nella S toria, quanto è oscuta Ja fama di Bubna, noto soltanto per le vessazioni commesse e per la rapa,cità. dimostrata in Lombardia e in Piemonte. D'altra parte è noto che, appena infor~ mate della controversia, il inare,sciallo ord1nò _di rimeUere · quel posto agli austriaci. Frattanto Bubna, avuta notizia del combattimento di Conflans, mandava ord ine a Trenk di avanzarsi rapidamente nei Beauges per il Col-du-Frene, Il contingente piemontese che, sotto gli ordini del de Latour, erà rimasto in osser vazione alla frontiera d i Lombardia mentre ìVlurat si avanzava nel Modenese, ebbe ordine, dopo la disfatta di questo, di inoltrarsi verso la Savoia per congiungersi a Bubna. Il corpo d'operazione si componeva del reggimento Guar'clie, di un battaglione del reggimento Saluzzo, dellaJegione Reale Leggera, dei Cacc iatori Piemont~si, di tre reggimn 1ti provinciali (IviondovL Snsa e Ivrea), di due reggimenti di cavalleria e di nn i, proporzionè'tta art,iglieria: In t utto circa 8000 uomini. Latour aveva per generali subordinati Gifflenga e Saint-Michel ; per capo di stato maggiore il generale di Rohil~nt, e per aiutante di campo il cavaliere J~manuele di Villamarina,. Oomauda va ì'artiglieria it( colonnello Oapel, · · ed il genio il capitano Delaugier, Vittorio- Arnòdeo Sallier, conte de Latour, nato nel 1774 a Chan1bèry da Amedeo- Giuseppe à,nch' esso diyenuto più tardi generale, era maggiore n ell'antico esercito piemontese pri ma del domin.io napoleonico. Passato nel 1798 a,l servizio dell'Austria, venne addetto col g rado di capitano di cavalleria a llo stato maggiore del maresciallo de B elleo·arde . e , e in tale qualità fec.e lii campagna del 1805 contro la Francia. Alla battaglia di Cald iero dette prove di coraggio e d i avvedutezza guidando le colonne autriache ad assalire il cen tro dell'armata d i _l\fassena; sì che meritò glì elogi dello stesso arciduca CRrlo. Proinosso al g rado di maggiore, era, al fìanco

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dell'arciduca alla battaglia d i Essling, e si trovò a tutti i combattimenti cli quella campagna disastrosa, Costretto, alla pace coll' Austria, a abbandonare, -come savoiardo, il servizio di questa, passò a quello dell' Inghilterra, Nominato colonnello, spiegò nelle guerre di Sicilia ta lenti militari così prestanti, che venne in som;:no favore ' d i lord Bentinck il quale lo fece generale e lo raccomandò a \Vellington, Questi, , sbrigatosi con bel garbo d i N ugent , irlandese di origine e generale austriaco, che doveva andare in Spagna a prendere . il comando delia legione italùma al servizio inglese. dettEI invece tale comando al de Latour. La legione era formata tutta di piemontesi, già sotto le bandiere di Francia, fatti prigionieri in Spagna dagli inglesi ; ed ammontava a tre reggimenti comandati da de ]l'a.verges savoiardo, Righini e Oiravegua piemontesi, Con questi, rinforzati da artiglic; ria, de Latour prese parte a varie fazion_i di guerra nella penisola, · ed in specie ai vari tentati vi d'a,ssedio contro 'l'arragona, esercitando il comando in modo coudegno alle sne alte doti militari. Nel 181tl si tr ovò sotto Bentinck nella Lig uria a ·fronte di Jl'resia;. ed il 17 aprile s'impad roniva, alla testa della legione italiana, dei forti R ichelieu e Santa Tecla. Ho già detto come nel 1815 si affrettasse a mett ere l'opera sua a servizio clel proprio R e, per devozione al quale aveva sempre r ifiutato di militare nelle annate napoleoniche. Glorioso avanzo di queste era. in vece Alessandro Giffleng3:, nato nel 1777 a Vercelli, Laureato a diciotto anni nell'università di Torino, nel 1796 entrò nell 'esercito sub11,lpino col grado di ufficiale, e si segnalò in va,ri scontri nelle campagne contro la ]'rancia , N el1799, sconfitti dagli austro-russi i francesi . in Lombardia e in Piemonte, fu da MeJas e Suvarow inviato a Cagliari per inv_itare Carlo-Emannele rv0 a tornare in terra ferma , Dopo il 1800 seguì le sorti della sua patria, e · servì nell'esercito francese, dove fu aiutante di campo del vicerè E ugenio. Con esso fece ,la campagna de l. 1805 n el Veneto e neo·Ii Stati ereditari d'Austria contro l'arciduca t:, Carlo; poi fn mandato alla grande armata in Prnssia, dove fece le campagne del 1806 e L807. La campag:na del 180(-)


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L'ESERClTO Plf: lfONTESE NELLA CA MPAGNA DEL

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lo trovò colonnello nella cavalleria it.aliana:, e "in guesta qualitÒ: si dist inse alla battaglia · di Sacieo car~cando gli austriaci. Promosso, dopo quella, dì "\Vagrarn, al g rado· di ~aggior-gimerale, ebbe un comando iu · Spagmt dove pure si segnalò. 'l 'ornato in Halia, fu mandat o nel 1813 ad afforzare l'iso la di Lissa.: nel 1814- fece la campagna. contro "' gli ·austriaci Caduto il regno d'I talia., Vittorio Eman uele gli confermò il grado uelreser:)ito piemontese, al cui riorI dinamento contribuì efficacemente. Il corpo d'armata si mise in mo-yimento il 25 g iugno, ed , i l quartier geuernle si spostò . in quel giorno da 'l'orino a Sant,'Ambrog io, e il 26 fu a S usa. Di. quì fu distaccato il generale Saint- .M:ichel col reggimento Mondovì nella valle della Dora, per osservare la. piazza d i Br iançou e la frontiera del ::\fonginevra; passando ai d i lui ordini anche il reggimento austriaco di Nassau, .lasciato ailo stesso scopo da Bubna. Inoltrandosi su due colonne a marcie forzate (per l'opinione diffusa che i F r,mcesi volessero difendere la posizione d i Aiguebelle), le truppe piemontesi si concentrarono fra il l° e il 2 luglio in vista dì questa città. Qui de Latour si congiungeva a Bnbna, e trovava il r eggimento di Piemonte venuto da Conflans a raggiungere questo generale. Il 3, il • quartiere generale fu trasferito al castello di Rubeau, e le truppe si accantonarono tra la Chavanne e Planaise dove era dal 1° in poi il quart;iere generale di Bubna. La sera stessa G ifflenga, alla testa dell'avanguardia forte di 4 battaglioni, 200 usser i austriaci e mezz>1 batteria, penetrò nella vallata di Pont-Charrat, gi ungendo la ' sera. dèl 4 in .vista di Grè· noble. Fu convenuto che BubnEL coi suoi e col reggimento . P iemonte avrebbe passato il eonfine al ponte di Belvoisinmentre de Latonr piega.udo a sinistra sopra Pont-Charrat scenderebbe l'Isère per marciare su quella piazza. ~: da notarsi che, a questa data, il generale piernon t ese non dis po· ueva di più che 9000 '\:}Omini; imperocchè, s'e era stato. r inforzato da un battaglione di Sarzana e dai reggimenti provinciali cl' Acqui ' e cli Torino (che sommavano appena a 400 nomini per ciascuno), aveva però perduto il reggimento

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Mondovì, ed A.udezeno non a,veva ancora potuto riun irsi a lui. Con forza così esigua (e ancora per portarla a 9000 combattenti Bubna aveva dovuto dargli 400 ussari e il regcrimento Nugent), avventurarsi a t renta chilometri dal corJ>o o . h di sostegno potrebbe apparire piuttosto avventataggme c e ragionevole ardimento; se non fosse noto che sulla fron tiera francese, a quell'ora quasi affatto sguernita, gli alleati non 'avevano a fronte da quella parte che alcuni battaglioni di guardie n.a zionali al Pas-des-Echelles, e tre a ltri al fo rte Barraux. R iesciva quindi impossibile ai francesi gettarsi tra i d1:ie, corpi austro-sardi per separarli.. Così de Latom, lasciato un battag lione del r eggimento S usa a Villa rnoit per sorvegliare . Barraux, spinsè decisamente innanzi Gifflenga coll'avanguardia, e il 5 venne con tutte fo sue forze ed il quartiere genera.le a c+ières, pi.ccòla borgata a cinque chil ometri d it Grènoble. L a stessa sera, i generali fecero mut ricvg nizio~e sull'Isère, il Drac, e la pianura che fa capo a i sobborg hi della città. ·· La piazza era, stàta m~ssa in stato di clifosa: alcune n uove opere costruite sulle sponde del Drac proteggevano i bastioni, e 70 pezzi d i ogni calibro eran.o in batteria sui rampari, rivestiti con sacchi a terra e salsiccioni che ne accrescevano· la solidità. Una traversa costruita ·al di sotto della Porta di Grailfo manteneva nel grande fosso una massa d'acqua profonda due metri. I viali dei · sobborghi erano stati fortificati con trinceramenti ed abba,ttute; e sulla r iva dest,ra del-l'Isère, all'est, era stabilita una for te batteria che prendeva d;infilata la strada di Vizille, buona posizion e tattica a sud della città, a 1500 metri dalla Porta Saint. J oseph. Questa batteria era in direzione quasi paralle la alla 'linea rett11 che congiunge.la Porta di Graille a quella di France. Situata in un bacino solcato da cl ue uorsi d'acqua, Grènoble chiudeva agli alleati nna delle principali vie di. comunicazione del mezzogiorno, lungo , la q uale alcuni sbocchi,. che si possono r itenere come inespugnabili, stabiliscono delle posizioni formidabil i. Tali le alture · di Vizille, la Mìue, e il famos o masso di Sisteron. Padroni di Grènoble, i francesi.

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potevano sempre portare per questo grande passaggio dei corpi minaccianti le retrovie di un armata che tend~sse a Lione. Queste due piazzo, considerate come le chiavi della Francia mer idionale, sembravano destin,ate ad essere vig orosamente difese; e non era da aspettarsi che g li alleati po- , tessero attaccare la se conda sanza essere padron.i della prima, "' o almeno senza avervi portato un corpo di osservazione capace di resistere alle forze che i francesi potessero concen- .. trare nel Delfina to. De L atour pertanto era inevitabilmaute a ttratto verso Grènoble, o vi si portò dinanzi con quella sollecitudine che egli potè maggiore. Rivolta tosto la sua. atternàoue sulle manovre preliminari, dovè limitarsi, date le forze di cui disponeva, a lasciare un battagl ione t ra Pont-: Oha.rrat o Gonselin per garantirsi le spalle dalla. guarnigione del forte Barraux, non ancora accerchiato dal corpo di Bubua che osservava .la riva dèstra dell'Isère. L a piazza di Grènoble conteneva una guarnigione di 950 guardie nazionali, compresa una compagnia cli zappatoripompieri. Lo stato maggiore era così composto: Comandante la piazza: marescialJo barone ::\fotte. )> le truppe: colonnello Falcon . » l'e.r tiglieria : colonnello Noel. )) il servizio del genio: colonnello de Hautponlt. La maggior parte degli abitanti ern devota a Napoleone, . e disposta a cooperare uolla gLrnrnigioue nella difesa della cit1ià. Una difficoltà che pareva insormonta,bile si .affacciava al de Latour. cioè la mané:11.nza di artiglieria di assedio ; tuttavia ritenendo c~e la notizia della catastrofe di Vlaterloo, giunta, in Savoia il 26 gingno, non poteva non a·vere scosso .11 la guarnigione e gli abitanti di Grènoble, non disperò di potere impadron irsene con un colpo di mano. Pensò egli perciò di ristringere le sue prime operazion i a ll' attacco dei sobborghi, la cui occupazione gli avrebbe permesso di stabilirsi al p iede degli spalti e risparmiata l' esecuzione dei lavori d'approcciQ. Poi un attacco vivace, accompagnat o da

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1,he incendio, poteva dare affidè.l,mento che la città si sa ;::b: arresa. Prese pertanto le oppor tune disposizioni 1~ell~ n otte dal 5 al 6, la matt,ina seguente i diversi corpi d1 e~u il de L atour aveva il comando si riunirono avanti al villaggio di Gières in una sola colonna, che prec~uta da u~a. forte avang uar dia, fian chegg iata dalla cavalleria e segmt~ da.Jl'articrlierìa si ·pose ' in movimento all'alba per arrestarsi moment:neam'ente alla Galocherie, dove ·si incrociano _le · strade di Grèn oble o del monastero dei Mini.mi. L'avangna.r.d1a, comandata da Gifflenga, si componeva di due divisioni d'usseri, sei battaglioni, tre can noni e tre obici : essa ri.cev~tte l'ordin e di prendere la strada. di Vizille, o di arrestarst pnma · di entra.t·e sotto il tiro della piazza. Il resto ddle truppe continuò a marciare sulla strada di Gières al comando del generale di R obilant, incaricato di pronunziare un fa~s~ attacco contro il sobborcro dei Trois- Clo1tres, posto a sm1stra t:> ' della strada di Vizille, mentre Gifflenga avrebbe spiegato quello effettivo contro il sobborgo Saint~Joseph, si tuato a destra della stra.da stessa.· ·Messi in battana un obice o un pezzo da 8 (sottotenente E nrico} contro i ~rincerame~ti d ei T rois-Oloi tres, e la.sciato un mezzo battaglione Gnard1e. (capitano Buri e sottotenente Ferrere) di sc~r~a al_la art1ghen~ e un battao·lione del reggimento d' Acqut m riser va, Robilant con bat taglione Guardie ed uno del rcggi~ento Nugent, alcune compagnie di granatieri e cacciator i dei va~i corpi, mez:la batter ia (capita~o Op.~rti, l uogo~enen~e ? ~,o~e1, luogotenente di Collegno), s1 a.vv10_al p~gg10 de Mm1mi, e d.ispose le su e forze in un a, praterHJ. ant1stant~ al conv~nto: Questa posizione era a portata dalla piazza e mter rned1a ai due sobboro-hi Trois- Cloitres e Saint-Joseph;. e pertanto Roo . . bilant era in condi7.ione d i acuorrere ·sollecitamen te m rmforzo sì. del proprio distaccamento che delle t ruppe di Gif-

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flenga. . . . . Qu ando de Latour g iudicò che tali rnov1ment1 tossero compiuti, si portò rapidamente alla avanguardia. Gifflenga, · alcuni·. distaccamen ti ch e aveva osservati· d uran t e la marma di Cacciatori delle A.lpi e guardie naziona.li francesi sulle 76 -

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L'ESERC:l'l'O PIEMC1NTESE ;< ELLA CA )IPAGN A DEl,

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alture di Vizille, aveva lasciato innanzi ad Eybins e a · Saint-Martin due battaglioni di 'l1orino e Sarzana per fronteggiarli'. in rinforzo delle compagnie cacciatori dei reggimenti Torino e Salu.zzo che già, per ordine del J;,atour, battevano là car~pagna allo ·stesso scopo. La c·a.;,alleria percorreva a stormi la pianura. _Assicurato così alle spalle, Gifflenga formò 111 ·c9lon na di attacco due battaglioni delle legione R eale Leggera soUo gli ordini del tenente-co!onnel1o Bussolino, il battaglione dei Cacciatori Piemontesi e uno di volontari al co mando del tenente-colonnello Piano; e sì. spinse innanzi, facendosi precedere da alcuni bersaglieri e dall'artiglieria scortata da 200 ·usseri di Frimont. In riserva tenne uno squ~drone di cavalleggeri (sottotenente Lisio), e uno di carabinieri (sottotenente Oavassola). · I bersaglieri sostènuero il primo e vivacissimo fuoco dei francesi, trincerati nei posti avanzati stabiliti nel sobborgo; ma lo slancio con .cui furono ·sopra agli spalleggiamenti obbligò i difensori ad abbandonarli. Retrocedendo in disordine, cercarono questi di rifugiarsi nella piazza entrando per la porta Saint-Joseph; ma, trovatala chiusa, a stento poterono ripararsi passando da quelle di Graille e de' TroisOloitres, dopo essere stf.l,ti caricati da drappelli di ca valleggeri e carabiniei·i che ne presero un numero considerevole. La colonna entrò a passo di carica nel sobborgo Saint-Joseph, i generali de (1atour e Gifflenga marciando 1n testa, e si spiegò di fronte alla porta omonima, a mezzo tiro di fucileria dalla piazza. · Frattanto Ro bilant batteva coll'artiglieria i trinceramenti del sobborgo Trois-Olpitres: lanciando altresì qualche proietto nell'interno della città. Come vide volgere a bene l'attacco sulla sua sinistra, mandò in rinforzo un obice a.ll'ufficiale superiore che comandava le truppe impiegate al falso attacco, coll'ordine di portarsi avanti. Scacciati i difensori dalle abbattute e dai trinceramenti, l'artiglieria si avanzò a mezza ·gittata. e aprì un fuoco vivissimo: gli usseri, le compagnie d'Aèqui e .Guardie giunsero di fronte al rivellino

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Tr-0is-Oloitres e si riunirono ai Cacciatori Piemontesi. Alzato il ponte di questo rivellino, il fuoco raddoppiò d'inte~si_tà ·su tutta la linea· dei rampari, offendendo g ravemente 1 pie ; moiltesi spiegati al piede degl.i spalti e nelle strade che fanno capo ai bastioni. Chiamat a avanti l'artiglieria., prese ~re posizioni scelte dai generali medesimi sotto la metragha e a mezzo tiro di fucile dalla piazza. I n questa fase · del com, battimento, la più grave della giornata, la legione Reale Leggera e· i Cacciatori Piemontesi si stabilirono nelle case di fronte ai rampari: molti bersaglieri furono lasciati appostati dietro gli alberi dei viali perchè t irassero nelle cannonon.iere, mentre m i fuoco di fucileria ben nutrito, diretto sul ramparo da tutti i luoghi dominanti il parapetto, molestava seriamente i difensori. Questi movimenti, eseguiti con slanciò ed intelligenza, raggiunsero l'effetto che le batterie della piazza concentrarono i loro tiri sulle case occupate dall'attaccante, r isparmiando l'artiglieria che altrimenti sarebbe stata annientata. Essa perdè bensì un terzo del suo personale e dei 011valli; ma t)otè mantenersi in posizione fino al termine dell'azione senza rallentare il suo fuoco.

( Continiia) TORQU ATO GUARDUCCÌ iJla(l{liore d'a·r liglier ilt.

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D.l!:LLE MURA D I G E NOVA

DELLE MUR.A DI GEN"OVA CENNO STORICO.

Continua::;ione e fine, velli clispensa Xl

Mura nuove (1626).

Nel 1625, dopo una lunga èd ut ile quiete per la R epub· : blica, scoppiarono le ostilità tra essa e Savoia a proposito della piccola terra di Zuccarello su cui Genova vantava dei ' diritti e su cui cavillosamente ne vantava altri, il Duca Carlo Emanuele I. Stretta alleanza colla F rancia, Carlo Emanuele, assaltò la repubblica con forze proprie spalleggiato dÉL un grosso esercito francese sotto il comando del connestabile di Le~diguières e ·del maresciitllo di Creqnì (18,000 fanti e 2000 cavalli sommavano le truppe alleatej. Costoro avanzand o per la via del .Monferrato occuparono N ovi, Voltaggio e Gavi e non trovando resistenza miravano ad impadronir si senz'altro di Genova stessa. l\fa l'arrivo di una squadra spagnola nel porto di Genova mandò a vuoto i loro piani e sì ritirarono dal territorio della repubblica. Colla pace di Monc,!On poi ç:essò il conflitto che avrebbe potuto riuscire fonesto alla repubblica. Ma tale contesa col Duca, di Savoia e l'avanguardia minacciosa di sì ·, forte esercit o mosse i Serenissimi Collegi a nominare una commissione perchè avvisasse ai modi dì fortificare la città. Di questa commissione faceva parte un frate, P. Vincenzo l!,irenzuola (Vincenzo Maculano}, dottissimo in architettura militare, il quale nel marzo 1625 pronunziavasi, con

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un suo discorso, sul miglior modo di difendere Genova con tl'.incee dalla Lanterna e S. Benigno sino alla Bastia di .Promontorio, da P1:omontorio a S. Bernardo e da S. Bernardo sino alla foce del Bisagno. Gli ufficiali P?i delle milizie in data dell'll marzo col mezzo del capitano Claverana, esponevano l'opinione che : « la vera, difesa della città consiste · « nell'impigliare lì posti della sommità delli monti che sono '<< da S. Benigno tirando per costera verso Promontorio, « Bastia e chiesa del B . Crocefisso, tirando poi pure per co« stera in Granarolo et al Castellazzo e tutte quelle som« mità che scendono poi verso il Bisa.gno, con il munire li « detti tre forti del Castellazzo, Bastia di Peraldo e Bastia « di Promontorio e farne qualche altro dippiù. con fascin e « e .t erra secondo sarà il bisogno ». Nel tempo che discutevansi questioni siffatte e v'era una m~rcata indecisione ,ml da farsi, si spargeva una falsa voce per la città che il nemico fosse alle port e, specialmente di S. Tommaso. Allora « correndovi a furia il popolo armato « per difesa si dette principio, scrive lo Schiaffino, a, cin« gere la città di trincee e bastioni n~ll'eminenza delle mon« tagne che gli sovrastano per lo s1:>azio di sette miglia, nella « quale opera che assai presto fu condotta, travagliarono ' « ancora le famiglie di religiosi ». Così con tali opere passeggiare, campali e tumultuarie imposte dal bisogno di un a energica difesa sì veniva tracciando e sbozzando la nuova gran cinta. ,;, ·'.~

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Infatti appena cessò il pericolo corse Sl~bito in molti l'idea di afforzarla in modo regolare, duraturo, permamente. I ma• gistrati, dapprima spaventati dell'ampiezza dell'opera volevano non solo pensarvi, ma nemmeno parlarne. Come e dov_e prendere tanti denari per sì colossale impresa? Come decidersi a costrurre una linea fortiti cata lunga dagli 8 ai 9 chilometri, qual era quella che si meditava, occupando altnr e difficilissime da S. Benigno, pel Castellaccio al Bisagno? Ep-


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pure tale necessità s' imponeva e l'idea non era, neppure nuova, anche prima delle minaccie del duùa di Savoia un domenicano, Gaspare Vassari, con felice intùizi'One aveva sostenuto quanto da molti ora si vole:va fare, sin dall.' anno 1568 _comunicando il suo asserto al Senato perchè venisse man- , dato a compimento. L'idea però sopita si risvegliò formi da- o bile nella mente di molti col pericolo corso e trovò nel padre fra Domenico di Guezzi Maria carmelita1io scalzo un zelante apostolo nell'eccitare la repubblica ed il popolo perchè ' · prendesse forma concreta. Il Senato dopo lungo tergi versare J si pronunciava per la cinta ampia e la prima pietra veniva ·. gittata nell'anno stesso 1626. Furono principiati subito i la- , vori coll'assistenza degli architetti P. Vincenzo F irenzuola · (Vincenzo Maculano), Carlo . Petrucci, P. P aolo Rizzo, Ba- : stiano Ponzello, Bartolomeo Bianc.o e Giovanni Aicardo, e col parere di D: Gherri dell'Arena, ingegnere chìamato da Milano e del F ontana da Napoli. N on faccia meraviglia se ,vediamo la repu}:>blica giovarsi dell'opera dei frati , erano dottissimi in materia, il Ma.calano ·specialm~nte famoso per altre fabbriohe da lui di~·ette e ne fanno prova parecchi consulti esistenti tuttòra n·euc~ filze del!'Archiv io di Stato. Il lavoro delle Nuove Mura compiva.si nel dicembre del 1932 . Vi erano impiegati circa 8000 operai. L'opera intiera costò ai Genovesi dieci milioni di lire della loro moneta, e la lira genovese del 1630 circa equ ivaleva tL odierne lire itatiane 1,45 di intrinseco; e si stirmL circa il doppio in valore commerciale (Belgrano) . Vinsero, dice bene il Botta, la natura aspra e quasi intrat tabil e colle mine, coi p icconi, con gli scalpelli. Nostravasi il sito irregolare e difficilmente couseziente a forma regolare d i fortificazione. Con tuttociò tanta fo l'industria, la pazienza e la forza di chi lavorava e di chi " il lavorare sollecitava., che si videro uscire da quelle masse incòmQoste cor tine, baluardi e bastioni coi fossi e coi fianchi, come se plastica materia si fosse maneggiata. Per le suddette s pese fu imposta una tassa sul capo di ogni cittadino che passasse i tre lustri, da una lira sino al le 'cento

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DELLLi ) tU&A D L GENOVA

DELLE MURA Dl GENOVA

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secondo le condizioni d'ognuno, con legge che i più ricchi, e coloro che non avessero famiglia contribuissero la somma di duecento. N on lievi sussidi si cavarono dalle ~ompere di S. Giorgio, da. colleg i de' notari, de' guisdicenti e de' medici e da altri corpi morali. . Nel · 1648 si coordinava la fortificazione dal lato di mare con quella di terra e si poneva la prima pietra del nuo~o molo, ' desig~ata con maturo consiglio da ingegnei'i peritissimi sotto la direzione di Ansaldo De Mari, il quale pare introducesse sulle vecchie m Ùra an che il cammino di ronda ehe mancava.

·L'ao.da,mento delle Mura Nuove (che t,uttora si vede, meno i così detti Fronti Bassi demolit,i nel 1892 che si prolungavano dalla Batteria Prato a Porta .Romana) è il seguente. Dall'ultimo lembo dì Oarignano ove il Bisagno si tuffa in mare, ch'è il lato estremo ad oriente di Genova, si diparte la cinta, e correndo per alcun tratt,o e con vari angoli hL pianura denominata dal B isagno g uadagna. le alture. Sovr'esse ascendendo ed inerpica,ndosi, secondochè si rialza i l contrafforte, signoreggia le valli adiacenti, sino a che giunto al· vertice ' dello Sperone si ripieglt in linea angolare e si volge a cavaliere delle r identi colline della Polcevera. Quindi, lasciandosi a tergo la part ~ elevata, s' inoltra pel pendìo di S'" Maria degli Angioli, e curvandosi ed assecondando il P romontorio di S. Benigno scende nuovamente ~l lido, ove si congiunge ,i.i ripidi scogli della Lanterna. La cinta ha 48 bastioni e contava 137 garrette. sviluppo d i queste mura era il seguente :

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Da S . Benigno allo Sperone. metri 6,160 6,490 Dallo Sperone alla S t rega. . » 2,360 Dalla Strega alla porta del Molo Vecchio » 4,550 . Dalla porta, del Molo Vecchio alla Lanterna. )) 'l 'otale metri 19,560


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DEL LJ,; ntu RA DI o'ENOV A

OELI,E MURA DI GENO VA

Le bastie di Promontorio (tenaglia), Peralto (sperone) e Castellaccio vennero nella costruzione delle Nuove ivrura d istrutte, nell'Archivio di Stato, si veggono tracciate a mano. Allo Speroné però fu fatto un gr,a n cavaliere, e pia.ntatavi una batteria ; al Promontorio un'opera a corno o tenaglia..

appena la fondamenta delle muraglie lo copriva, difetto trascurabile se si tien calcolo che r a.ggressore non aveva il sito per formare le batterie ed il temm o per conilurre ed aprire le trincee. · · Nè potevano i nemici così di leggiero valersi del minatore, tuttochè in più siti si potesse incominciare il lavoro al coperto, ma però inutilmente per la durezza della viva , pietra., che dappertutto s'incontra. Di conserva, ciò spiega se le mura non avevano contromine, per il terreno scosceso, inadatto ed a1 sicuro dalle sorprese sotterranee. Non ignoravano i Genovesi tali lavori, anzi furono dei primi ad applicare le m1ne, Uberto Il'oglietta, nel libro VI parla di questa guerra sotterranea, ma pare che la contro· mina fosse occasionale e non iìistemata coi1 antiveggenza, nel 1487 assediando il forte di Sarzanello (Sto,·ie, libr o VL cap. I, Guicciardini) applicarono le mine, come pure nel 1512 alla torre della Lanterna vogliosi di caC;ciare il presidio francese. Il che vnol dire che non faceva difetto nei Ge- . novesi simile cognizione ma non da.vano a tale guerra l'importanza che aveva, per altre piazz·e situate per meglio fada. I nuovi tempi avevano portato metodi nuovi per l'oppugnazione delle piazze, le artiglierìe. erano cresciute di ·po, tenza, conveniva qnindi ingrossare L parapet,ti e fo ciò che · si fece tl).

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Dopo il xv11 secolo nessun altro ampliamento ebbe il. circuito murale della città, per quanto fatti militari salientìnon mancassero. Intendo parlare del bombardamento · inflittd nel .1684 alla città che resistette eroicamente alle minacciè ed ài fulmin i del re Lùigi X.IV e della cacciata degli Austriaci da Genova nel 1746 .per opera del popolo insorto, contro le sevizie e le prepotenze dello straniero . Gli Austriaci: si ritirarono al di là della Bocchetta, ma nella primavera·· del '47 scesero di nuovo contro Genova. . · Le mura nuove erano state in previsione di futuri pericoli rèst~mrate, convien nÒtare che esse ora seo-uendo le creste o .. ora comprendendole lasQiavano all'esterno le pendenze più . scoscese e per le quali difficilissima era l'ascesa alle mura. stesse e ciò spiega se dette mura mancavano di rivellini. in quanto che erano inutili. · Dico questo perchè nellé carte che potei consultare non trovai antiporti collocati avanti alle porte della città, i Romani li chiamavano P rocestre e Clavicula, utilissimi per fare sicare le sortite e difendere quelle dei proiettili nemici. Cionono;;tante si ha sicura notizia che sin dal 1323 se ne costrussero due dai guelfi Genovesi alla torre loro del Faro (Giustiniani, Annali di Uenova, libro IV). Probabilmente saranno stati fortini triangolari, fortini di campagna, il faro al !ora rimaneva fuori della cinta. Così all'epoca di cui parliamo i fronti biissi fra l'altura del Carignano ed il Zerbino presentavano altra struttura. suggerita dal terreno pianeggiante e in essi non mancavan~ le contrafacce e le mezzelune con buon cammino cop~rto. Vice v2rsa altrove il 0ammino coperto era tanto basso · che

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Ridotte e forti. Genova all'intorno è seminata di inonti altissimi e poco pràticabili. La Polcevera ed il Bisagno hanno le loro sorg~nti nell'Appennino e dopo breve percorso vanno a gittarsi in mare ' , l'una ad occidente, l'altro ad oriente della città. Il contrafforte che staccandosi dall'Appennino Ligure (tr a · il M. .Mella ed il M. Creto) scende tra lor due giunto allo

' Ul Chi avrsse vaghezza ·,li maggiori ragguagli e particolari potrà leggerli nel manoscritto riguardante le fortl!lca zion i di Genova di Casare Qua.renghi, (1Sistente nel Civico Archi vir, <lclla città st•!SSa.


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DELLE )!UllA DI r,EK"OVA

Sperone si parte in dne rami formanti le alture su cui si ergono le mura nuove. Innanzi allo Sperone sorgooo i d\ie ' Fratelli, due sommità egualmente elevate e più in là su una montagna a forma di cono il D,iamante che anticamente chiamavasi il Poggio. · A snoi piedi si trovano i villaggi di Casanova e della Torrazza, per dove, si ha la .strada pi.ù • facile di comunicazione tra la Polcevera ed il Bisagno. Al- .,. l'intorno però il terreno è difficilissimo per le salite ripidissime. E le eminenze che stanno tra Bolzanetto e Casanova sono quasi inaccessibili rinforzate dalle acque della Torrazza e dal torrente della Secca. Così le eminenze verso il Bisagno, 1 tra i due :~'ratelli e S . Gottardo ed anche la costa di R ivarolo nella Polcevera presentano gli stessi caratteri. Alla sinist ra del Bisagno sono le montagne d i Oapenardo; Fontaueggi, Pasce, Serra .di Bavari, }\fonte de' R atti, Mon tezignano, Quezzi, l\fadonna del l\fonte ed il Borgo d' Al baro, luoghi impor tanti . Si stendono a levante sino alla marina dalla b1tnda d i R ecco e di Nervi e dalla par te delia città, va.nno a terminare declinando nella valle del torrente Sturla, il . quale a Bavari prende la sna origine ed al sito di Quarto si gitta in mare. Monte Ratti il più elevato, lì all'intorno tra la Sturla ed il Bisagno, domina il fondo di questo, la Serra dei Bavari ecl una gran parte di quella, Qnezzi è una continuazione di detto monte d i viso da .l\fadonna del Monte dalla Valle cli Marazzi, che sul fondo del Bisagno vicino alla città . va a terminare in una punta soggetta al cannone della P iazza. La Madonna del . ].\fonte, situata sopra un'altura posta in faccia a quella part,e di fortificazione che si addimanda il . Zerbino (soggetta al tiro del cannone) comunica col Monte Ratti per una cresta angusta. Dalla Madonna del Monte si domina una gran parte del Borgo d'Albaro, la valle tutta .... , di Marassi, ed il fondo del BisiLgno, che la sepàra dalla città. Albaro situato al piede di qneste montagne, si stendé tra il Bisagno e là Sturla sino al mare ed è nn borgo della città. L ,t sua altezza è poco inferiore a quella del Oarignano che gli sta dirimpetto separatane soltanto dal letto del. fìume.

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La valle d~l Polcevera scende rlalla Bocchetta ed ha sulla d stra la Madonna della Guardia che la costeggia sino al 1:oO'O di Figino e di là scendendo le sono al fianco la collin: della Madonna dell' Incoronata, ed il principio del borgo di Corniglitmo. · · Formano i declivi di sinistra le eminenze cli Torrazza, dei due Fratelli, e più a basso, il piede delle montagne, sovra ' le qu~li s' inalzano le mura della città, siccome quello della collina di Belvedère e da, nlt,imo Sarnpierdarena.

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Detto questo veniamo all'assedio ci el 174'7. G~i Austriac i s'inoltravario dunque alla volta di Genova sotto 1_1 com_ando del conte d i Schulembourg divisi in più colonne per mvestirla, mentre l'armata navale d' Inghilt,erra agli ordini delMicilav l 'ammirao-lio b ., doveva avvilnpparla dal ma,re; forza di terra diciottomila uomini cir ca. L'll aprile investirono il posto_ della Crocetta di Orero, e nello stesso tempo quello cli Montaggio per parte del ~enerale Sant'André, mentre i generali S preche e Magu1re scendevano il primo dal cammino ov' è la chiesa detta la ' Madonna della Guardia. . Superarono essi molti posti, a· misura che cedevano i Ge· novesi ed avanzando sempre, pervennero alla, Torrazza e conosciuto ~ 1el sito molto proprio per cl~re, di colà le oc~ qorrenti disposizio.ui, come quello, per cui fra le cl ne ~alh quasi in uguale dist~U:za può facil ment,~ aversi la comunicazione i vi fu dal conte di Schulemboarg fissato il suo quar · tiere 'O'enerale. ìasciando però in Greto sotto gli ordini del sopra:.~ntovato generale Sant",André un corpo di _tnÌppe per guardare all'esercito le spalle. Nel sussegnente giorno occuparono il Diamante. I Francesi alleati dei Genovesi che si t rovavano nel ca· stello di Bolzanetto si ritirarono e così q nei d i Voltri per paur·a di essere tagliati fuori. Inta.nto venivano dati ordini e disposi9.ioni dal Governo per la difesa della città. Ma gli


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DE ,.LE .llURA 01 GENO VA

Austriaci chiesero di parlare. con una deputazione dell; Repubblica per invitarla a far si chè la città si arrendesse. . I ~ .Go:7erno con parole misurate e ad un tempo generose s1 rifiuto. Ben conobbero allora gli Austriaci che conveniva a~ire e ~i accinsero ad avanzare, con un corpo, alla volta d1 Sest~·1 Ponen te e con un altro varso Pino per stringeré • da ·ogni banda la piazza, il che diede luogo a molte scara- .. mucce co· Paesani per lo più con vantaggio di questi. Viene di Francia il duca di Boufilers e prende il comando di butte le truppe con allegrezza dei cittadini. ]~; difficile di : comprendere come· attraverso d'un .sìmile blocco la Francia 1 potè_portare dei soccorsi, nullameno il duca d i Bouffieres . trovò il mezzo d i entrarvi favorito da. una grande burrasca di mare che aveva obbligato i. legni Inglesi a. prendere il · 1argo. Egli sbarcò 4500 soldati con un milione di monete d'argento. 1!n socc?r~o così debole nullameno por tò qualche speranza agh as,,ed1ati Due bastimenti leggierissimi, aon destrezza e di soppiatto attraversando · la linea nemica, rifornì virno di derrate là città perchè non cadesse in disagio. Vol~aii:e. pretende ~h~ durante il blocco parecchi capitani lngies1 s1 fo_ssero lasciati corrompere, e chiudessero gli occhi sul passagg10 delle truppe fra.ncesi per portarsi nella città investita (1). · · Però non mancarono i pericoli delle prede e non si restituì la liber tà di commercio per mare non prima del ventiquattro cli luglio 1748. A fine d i premunirsi da ogni sorpresa sì fecero trincera· menti a Sampierdarena, tirando una linea, che cominciando dove la _Polcevera sbocca nel mare ascendesse alh~, sinistra d~l torrente fi no all'opera a corno denominata la Tenao-lia e ri _ , O n ' c1· uu d esse l a collina, ov' è situata la cbiesa della Madonna "' del Belvedere ; posto giudicato di molta importanza per le Hl Marquis Con"

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de Savoie. - Turin t816, v. ~-

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offese, che da quello potevano facilmente recarsi alla città; onde a vieppiù munirlo vi si alzarono oppor tuni parapetti, fortificandoli di alcuni pezzi d i grossa artiglieria. Altri non pochi lavori si a.ndarono tracciando anche dall'opposta parte di Albaro e nelle alture al di sopra del torrente di Bisagno, perchè g iudìcat1 indispensabili ad impedire l'àvanzament-o de' nemici. . Intanto però gli Austriaci nei primi di maggio si erano messi in posizione alla .Madonna della Coronata ed avevano occupato Sestri e dintorni (colonnello Franquin ·. Attaccarono alcuni posti ar..che df.1lla parte del Bisagno, ma furono respinti . Il 21 maggio i Ga llo-liguri-spani, fecero u na sortita verso R ivarolo e Sampierdar ena, ma la notte terminò l'azione ~enza alcun profitto.

Il 12 g iugno a sern, lasciato a g uardia della· Polcevera. tutti i Piemontesi e con ·essi qualche distaccamento de' suoi sull'altura della Tor.ra.zza affine di tener e la cittiL totalmente bloccata, il generale conte di Schulembourg col rimanente delle truppe s'introdusse nelia valle del Bisagno e prima , dello spuntar del giorno giunse alht Serra de' Bavari. Onde favorire questa diversione il ma.ttino do! 13 attaccarono i Piemontesi, le trincee di Sampierdarena e gli Austriaci i due fratelli e vennero respinti. Ma non così quelli che s'ì: erano avanzat i in val di B isagno, anzÌ occuparono tutti i. posti; la sinistra per val di. Sturla si spinse sino al mar e, la destra s'inoltrò fino all'E remo de' Cfimaldolesi ed a Quezzi, ivi fortificandosi, e mèttendo i suoi posti avanzati fin sotto il tiro del cannone della cit tà. Fortunatamente i Genovesi poterono tenersi saldi con efficaci lavori di fortificazione allà Madonna del Monte, disturbando gli A.ustrial~i con incessanti tiri di artiglierie e con opportune sortite. Tentarono gli Austriaci d i far trasportare dalla spiaggia di Sestri Ponente artiglierie e mortai, essendo padroni senza contrasti del mare i legni britannici,


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per battere la città, rr:i.a intan,o i soccorsi galli- spani cominciarono ad inoltrarsi per la riviera di ponente, e sorpresero lo · sbarco delle artiglierie. Quando il Re sardo, minacciato da un esercito .francese , ne' suoi propri Stati richiamò .le. sue truppe, il · conte di Schulembourg comprese che da solo non poteva .impadro.: nirsi di Genova, cosicchè sui principii 'di lug lio tolse l'assedio e se ne tornò in Lombardia, iasciando però ben munite a l-"' cune piazze forti del Geuovesato. In quella il duca di Bouffiers, colto d a malattia morl. Fu surrogato provvisoriamente da! niarchese d i B i::;sy e nel settembre dal d uca di Richelieu g enerale il quale godeva 1 molte simp1.itìe in Genova per precedeute dimora fattavi. ·

Desideroso egli di perfettamente adempiere a' suoi obbiighi c:ominciò col visitare le mura nuove della città ed i posti esterni per accrescerne la sicurezza. Osservò, che la situazione del Monte Diamante era tale che poteva facilmente impedire all'inirnico di comunicare fra le due valli della Polcevera e del Bisaguo se non con fare un lunghissimo e faticoso giro. Conoscendo altresì che 1~ sommità di qu ella montagna era, inaccessibile dalla parte Torrazza p.e r · poco, che v i si stabilisse an' adattata difesa, approvò, e fece forza che si continuasse un piccolo fortino, la fabbrica del quale si era di già incominciata. Sulla ricognizione poi, ch'egli fece d~lle strade, . per le qua.li sì erano i nemici inoltrati nella valle del Bisagn o nel giorno . 13 del precedente mese di giugno, lodò, che si prosebO'uisse la fabbrica di una buona Ridotta sulla sommità ; della montagna chiamata di Quezzi. E si stabilì che si ergesse altra Ridotta sulla ci ma della montagna che s~vrasta alle rovine di Camaldoli e per dove da Sturla si va alla valle dei Ratti, alla. quale ridotta fu dato il nome dì forte Richelieu.

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Anche la collina dì Santa 'l'ecla fu dal duca considerata come un' importantissimo posto per difendere il luog.o ~i Albaro e l'avanzata de' nemici da. quella parte, onde 1v1 pure consigliò, che si continuasse il lavoro dì un'td~ra Ridotta capace di sufficiente guarnigione. Opere campali che dovevano più tardi prender e struttura permanente. . Così Genova studiavasì di dare a tutto potere 1 couve' nieriti ripari alle sue fortifica~ioui per l'avvenire. E n'aveva ben ra1Yione, non cessavano i tentativi del n emico per intrapre:d ere nuova,:nente l'assed io colla fid n~ia d'incontr~rvi una sorte migliore, ma, resi vani. dalla vigilanza c1ttadma, addirittura sfornarono colla pace sottoscritta in Aquisgrana del 1748. Colla. pace di Aquisgrana la repubblica di Genova ritorn? nel pieno e libero possedimento dei suoi Stati, compreso 11 marchesato di Finale causa di tanta guerra (1). A ricordo del fatto glorioso, fn stabilito che o~ni anno i collegi si recassero il 10 dicembre, nel qual giorno ~el 17,J:6 si scacciarono gli Austriaci, a render pubbliche grazie nella chiesa d'Oregìna; la pia, cerimonia tralasciata ne117H6, v enne più tardi ripristinata nel 1846 dal corpo municipale. H) Della storia <l'i Genova dul t?-attato di Worms {i.no alla JJC1ce d' Aqufsgr<m<t. -

Libri quattro - Leirla

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MDCCL.

E.

'l'oRELLl.

C1.1pilono .56° tanteri a.


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LEG<lEN DO

LEGGENDO Due conferenze - Una del maggiore RoccBI s,dl' arte cl1fensioa - L' altra del tenente colonnello MAHIANI s11tle m'itmglfot1·ici - l e conferen zt ed n C1ncoLO ~1Jf.tTARE 01 Jfo~," - Studi s_iilt'llrte di guerm col . metodo storico applicatù)o - La g·uerTa ·in montagna stiuliat0: dal capi tano ·v. L urGENDOH P m i ricordi storico-rnilitr1ri del 1Y- . rolo . - [a battaglia di Sacile nel i809 - Un cenno snl 'lìalord delle fo1·tificazioni eh fro nte ai niw'oi mezzi di distrnz'ione - {è cause morali e 'Ì r isultati de lle guer1·e Mt tdiali dal capitano belga_ DE H~uscn. In una rapida e bri llante conferenza il maggiore Rocc11r del genio/ il cui nome spesso e cou piacere ripetiamo in queste r:issegne, ci volle far comprendere quale sia l' indirizzo attuale del la fortificazione, o di quelh1 che con vocabolo più comprensivo egli chiama A·rte di(ensi r1a. E vi riesce appoggiandosi alla storia degli sfo rzi che, dall'epoca del Rini1scirneoto in poi , gli ingegnPri militari hanno fatto per rispondere bene o male a quanto da loro esigevasi nella prcparazioue del la gnerra . È bello il seguire il cammino dell' ingegno umano nella solozione di un determ in:ito problema ; il misurare i passi che egli fa su ll a giusta via e quelli che getta inutilmente sull'erronea; ed a questa stregua , o con ([nesto indiriz~o la storia assume l'al ta importanza di maestra. Ma bi- , sogoa conoscerl:i ed averla profondamente meditata, come la conosce H l'ha meditata il Rocc1IJ, il qua le ci conduce a traverso le manifestazioni dell'arte fonilicatoria, .ora facendoci conoscere con larga sinte$i tutto l'indirizzo di uu vasto periodo di tempo, ora indugii:mdoii a raccon t:irci uno di qnei aneddoti che riproducono il ca rattere di un'epoca. Dopo i I periodo dei graodi ingegneri italiani l'arte della fortifìcar,ione sfuggita al ciclo nltamen te ~in tetico in cui essi l'avev,mo concepita , co~. mìnciò ad erra re nell'analisi di ogni parte dell'opcrll dil'eusiva per cer- -. ca rvi miglioranìcntì che si rendevano ineni<'aci poichè andavasi via vià scordando lo scopo supremo cui doveva I' iotera opera mirare. Giù uno scrittore scicentista si gloriava che la fortifica zione fos$e il coronamento dell'arle della guerra, p01:ché essa sola si /'onda·va sulle matematiche;

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ed appunto fondandosi esclusi vnmente sulle matematiche le fo rtificazion i as.trassero dal teneno, da lla truppa che doveva di fenderle, da quella che · doveva assalirle, dal perchè esse sorgev;ino, :1 ffollarono espedienti e ripìeghi quanti ne se ppe inventarn l'argut11 mente degli ingegneri miIitari fra ncesi da l Vattban al Chasselonp-Laubat per tornare alla linea con· tinua od io tervallata . L'insufficienza dell'art<~ difensiv~, fì nchè la su:i evoluzi one con tinunva a marciare con questo indirizzo , fu resa manifesla in t.u tta la sua portata ' nel la guerra del ,1870-7'1, e nel successivo conni tto clel!e idee relati ve~ quanto riguarda l'arte di fc usiva. Dal quDle confl itto pare che usciamo solo oggi coll'aver lasciato iu dispa rte il prrfef ionameuto della linea (ort1:fìcata , per all:i rga rla in um zona. (orl·i,fìccita,, interposta tra iI nucl<m della piazza e l'auaccau te. E non è affatto strano che tale couceu.o gia giù apparso al l'acuta mente di ~1co la Ta rtaglia, I' ingeguere mili tare italiano vissuto nel xv, secolo. Sicchè il HoccrH dopo avere con bel la esposizione posto in chia,:o il cou ceu.o moderno della zona wi resistenzci ù natu ralmente tratto ad allude re alla ~tretta rns,omigl ianza tra le es1rinsecazioni attua li di quel concetto e que lla del Tartaglia sovr:w .: r-!nriata , sempre tenuto conto delle proporzioni di verse dovute al la diversa gittala delle armi. Le proposte avanzate per dar for me concrete ed effetti ve a I concetto della zona d'i, resistenza sono parecch ie·. Allo si;ri ltorc sembra confor me ai principi una sol nr,ione, In qun le, al lontanandosi da ll 'ordinr,mento tipico francese del le iin merose li11e<~ di difesa che si succedono nello spazio au. nulare della zona, e dall'altro prevalente in Germania di nna sola liuea , di resistenza dietro In <Juale tutto è preparato per- fo rvi allluire copiosi gli elemen ti dife usivi, consbu~rehbe in una linen avanzata , non continua, da contendere all'avversario che ':orrcbbo averla per situ11rvi le artiglit>rie: in una linea di resistenza priuri pale i cui c;1pisaldi sarebbero i così detti forti di cintura: in una li nea di ~ppoggio nel le posizioni retrostanti. Qui .ci fermeremo, poichè non è possi lJile di riassnmere la sintetica esposizione dello :'ocritto re, In quali~ h:i per sustrnto r.ntte le presenti coguiziooi e. tuui i corol lari OnorDde:;u1Hi circa l'arte di fe nsiva. Se l'udire· la ~qnfereuza ru int0rcssant. e per i" numeros.i e lien trovati ;1 neudoti cd esempi che aiut:ivano a scolpire' le idee, la sua lettura è feco ndn di profonde meditazion i. Ad essa ri mandiamo il lettore, m,1 non s,1prcmmo lasciare questo opn$COlo scuza citare nn"t1ltima proposizione clte dovrebbe essere applicata in moltissimi ,iltri campi d,•ll 'a ltivirà nrnnnn non escluso quello militare. La proposiiione si riferisce alla fortifi c11zionc e dice che non bisogna creare pe r essa verun sistema, ma si debbono invece 77 -

ANNO XLIII.


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. stahilire dei pri ncipi. Sì certo: il sistema è una fredda e meccanicn sagoma che perpetua la ripetizione della stessa fortm; il princi pio è l'ente ani matore che piega la form a al le esigenze mutevol i dfll tempo e dell 'ambiente mentre risponde alle ragioni essenziali dell'essere proprio. ~·

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Nello stesso volu me della /l'ivista d'a1·tiylieria e genio iu cui i nostri lettori troveranno la conferenza del signor mnggiore Rocchi, potranno leggere auèhe quella del tenente colonnello d'artiglieria si'gnor i\:L~RTA:'<T, tenuta essa pure ucl Circolo .militare di Roma, e noi commetteremmo una trascuranza se non gliela addilassimo, ta1.1to più che la lettura è piacevole per l::t chiarezw <~ per il brio del contesto. So lleva una nuo va ed interessa nte questionr, quella delle Mitraglia lric-i r ispetto agli esercio: campali . È sa puto il discredito in cui caddero quei nipidi sem inntori di offese dopo la esperienza cbe ne fecero i Fr:incesi nella guel'ra del ·1 870. L'esperienza era stata fatta in condizioni poco fa,,orevo li; i ri:;ultnti non fiironn bnoni e non fu rono spregiudicatamente osservati: e lo :.,trnmento fu posto così in disparte, che solo oggi, dopo un::i trentina di anni,. pare che se ne rivendich i l'impiego in guerra aperta. Qua l va lore ha oggi la milragl i11 trice per comparire di fianco ai h11t1a 1,d ioni ,rnl campo tatliC:·o? '·· Il conrerenr,iere dopo di nver enumerato le modificazioni iutrodotte nelle· mitr11gliatrici e d•scritto quelle di tipo Maxim, e rruella rego!amentarc ,w:;:, triaca, ritenute le più adatte per l'uso di guerra, nelle incertezze odierne circn il loro impiego viene nd alcuni postulati . In una giornata campa le, egl i conclude, non m~nchera n no occasioni. per trnr proOtto dàl tesoro di potenza che le mitragl iatrici racchiudono. M:i non e$sendo prevedibil i ni! il modo uè il momento d' impieg:irle, parrebbe opportuno che Psse non debbano amalgamarsi con nessuun arma, ma costituire arma a st•, posta a di:;posizione di ch i per elevatezza di comando è obbligato a tenersi in posizione ,.la spa7,iare l'oc_chio su rilev:in te estensione del cam po di b,1uaglia, e qu indi Jel comandan te di divisione. Si abbia cura che ognu,rn di esse sia alTidata a mani esperte e ca lme, fino ad· essere servit:i da un uf(iciale. Rappr~seuta una ciuquantiua di fuc ili eri ha diritto :id essere trnuata pr0porzi0Mtamenle alla sua effica(:ia. Sieno raggruppate in mono da movere riunite, dn giu ngere sul luogo voluto in proporzioni corri:;pondenti al bisogno, da poter scindersi ma d11 non adoperarsi mai una mitragliatrice isolata . ~fa in nessun modo

LEGGENDO

si ricada nell'errore commesso dai Francesi nel i870 di sostituirle ai cannoni: Esse non sono il surrogato di altre armi : h~nno personalità propria, ben disegnata dngl i effetti che raggiungono e da i meni di cui dispongono. Gli eserciti svi:dero, austriaco ed inglese hanno regolarnentarmente ammesso in diversa misura e con diverso intendimento le mitragliatrici. I~ coovinzioue de-1 conferenziere che io un:1 futu ra guerra chi ne ;;arà provvisto non avrà cagione di pentir~eo·e.

E qui :iccdlga un giusto tri huto di gratitudine il Circolo militare di Roma, il quale in iziando anu ual rnentH un corso di conferenze, dà nd ufficiali competenti per gr:ido e per speciale col tur.i il mezzo di traunre vantaggiosamente soggetti del la più nlta importanzi1, e di evocare qnistioni di gran vnlore nel l'attunlitil, posnndole entro quei ginsti termini nei quali esse possono diren ire argomen to cli feconda discu,sione. Oltre ai due snccitnti altri soggetti furòno svol~i con molta rn,rnstria dagli ufficiali superiori e geocra li .d1e se li erano proposti a tema, e giova sperare che si:i re,a di pubhlica riigione qua nto essi elihero la cortesia e il vantl'lggio di esporre davanti al nnmeroso e colto uditorio che nelle sale del Circolo erasi :.1d11nato .

Dalla tipografia Scidel di Vienna ci perviene nn nuovo studi,) del capitano v. LutGBNOORl' dell'esercito austriaco. I suoi studi :ipplicativi di tattica sono oramai troppo favorevolmente conosci uti p~r averne Il parlare. Il metodo è pure conoscinto: si1 lla hnse di una si,tuaziooe sto ricamente nota ·in ogni suo particol:ire a cagione delle pubblicazioni nvveoute, egli vuol condurre ari applicazioni di logìstica e di t.auiea corrisponden ti :ii mez~i di cui oggi disponiamo. Finora egli si era interessato di terreui pianeggianti od almeno ;iperti. Con questo lihro che ha per titolo: Difesa dei confiwi, 1narcia e combata timento 'in monta.gna, applicat.,; a.d, ·wi episodio ,çto1·ico del 1866. (Grenzsicheru.ng dann Mcwsch und Gefech1 appl'icatorisch besprochen a11 Kriegs ge.w;hichtlichen Epi,oclen aus dem. Jahre 1866) , lo scrittore prende per campo d'azione 111 mon tagna e sceglie per punto di .partenza la situazione dell'attai.:co di Tirolo fotto dai gariba ldioi nel 1.866. L':izione si ripartisce iu quattro momenti: difesa de l conlìne nel ;;.Ntore del l~go di Gat'da; marcia contro nocca d'Arifo; rnn.rcia ~1 combnttimento di Condi no; combattimento di Hezecc.a.


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LEGGEN DO

Due anreni menli militari si ripetouo a parecch i anni d'intervallo sul lo stesso terreno: uno d'essi è lo sto1·ico e realmente avven nto; 1'11 ltro ì.• ideale ma dedotto dallo scrittore con slrHLta logica da lle condizioni di tempo e di luogo ed a.da ttnto al le rorme organid ie attuali ed agli attna li mezzi di guerra. Forse si potrebbe dire l1i q11esto metodo, quel lo ~he fu detto del romanzo storico in cui rea Ità e li 11zione si fondono. Qu1 veramente nou \,anno fusi, perchè partendo eia una situr1z.ìooe s'torica l'esempio si vale di cdemeoti diversi da quel li con cui quella situazione _si svolse, e corrispoudentì 11gli attn ::d i, e il fatto sto rico viene a cosn finnn come per confermnrn alcuni ' gindizi. 'ruttnvìa il li bro è fotto con grau cura e con molta diligenza e può giovare assa i allo studio del terreno e,aminato, e per il ricordo di fatti che interessano la nostra stori:1 militare. Sebbene lo ~tnrlio sia fatto esclusivamente dn l punlo di vista dei movimenti delle truppe austriache, e (plill'li avesse bisogno di fonti 11 ustriacbe, $,HebbedlJ sapere perchù I' Aut.ore che l1 a adoperato le Memorie cwtobiografìchc di Garibaldi, non siasi servito anche della pnbblicuzione fatta dal nostro Corpo di st~to maggiore snlla ca mpagrw del ·1866 In essa avrebbe trova to ampi tleltagli rn alcuni punti sommari,Hneu te accennati in quel le Memorù:.

*"* N'oliamo uell'Orga11 der m ilitiir- wisse·nschaftlich en Vereùw (Hl V?lume, /~o fascicolo) un bello ed ampio swdio sulla marcia olfonsivn dell'arcidnca Giovànui nel Veneto nel ,180t} (Die 0/{ensiv-Operationen des Erzherzogs Johann in Tlalien ù n Jahre 1809. . _ Si tr::itta dell'ad 1inata e del la marcia che condussero al la battnglia d1 Sa~i le del ,16 apri i~ ·1809. Le division i del Vicerè d'Iia lia erano dissr,.rninate tra Udine· ed il Mincio : il comandan te supremo eni in ì'l'filano. Esse furono ~orprese da nn nltacco precoce. Lo studio dei documenti pubblicati dal Ou CA~sg nei volumi 4- 0 e l'\ 0 delle Memorie e delili CO'l'rispondenza del principe Euyert'io po:;sono spiegare a chi spetti la responsabi lità di questa dispersione, se alle ~nr. di spo~izio11i od ai di::;egni dell'im peratore Nnpoleone il ;rualc sacri!ì ca va ai risultati che vo leva ottenere sul teatro di guena principa le quelli dr.I tea tro di guerra secondario. Lo·scritto del Periodico austri.aco segue le operazioni dell 'a'rcid uc11 Giovanni notando accuratamente i rnoviment.ì delle sue tr n ppe, e, secondo il metodo generalmente tHnnto in questi studi cLigli scrittori mi7 litari ,rnstriaci , dopo I.i descrizione di ogni moineoto decisivo in uno speciale articolo fa le considerazioni sull' avvennto. Qu indi dopo la

LEG GENDO

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narraiione delle vicende tra le qu~ li si svolse la battagl ia di Sacilc, lo scrittore esamina se realmente il vicerè Eugenio sia staio ben snggerito nell'affrontare la battaglia di Sacilc, e couclude ritenendo che avrebbe fatto ,,ssai meglio a 1;itirn r$i fìuo all'A dige, ch iama ndovi i rinforzi, e presentandov i così una robuw1 linea di resistenzii all'invaso re. Le ragionl per le quali il Vicerè si ,i lleq tù a dare h31tagl ia nçm sono state ben dilucidate nem meno dal Dc CAsSE, il ~uale tutla via ci mette sul la bttoua strada per giudicarne ind ica~dvci nn:1 lettera del Vicerè all'Imperatore del H apri le, cioù di due giorni prima della bnttaglia. In essa è formalmente accennato al proposito di pre'l;en'ire il nemico atl.accandolo nel posdoinani per non ei\serc da lni attacca to. Le ra "ioni sono da cercare ne lla situazione genera le, nella marcia · del gene~·ale an:;Lriaco Chnsteler nel Tirolo, 1111a f{lla le all nde lo stesso Vice.rè, e nello stato degli anim i di que ll 't-isercito, e di crucg-l i uflìcin li comm isti italian i e frn ucesi che egli aveva di ntorno . Del resto esse sono chiaramente indicat" in una nnova lettera del Viceré con 1::i qua le Ila il dispiacere di a1muuciarc al padre la batt11glia perduta, e ridotte a tre : l'insi5tenr.,1 rlell'offen:;iva nell'avversa rio, h1 repugnanz,i di abbandonare Lre dipurti'rru~nti al nem ico scuza cornha ttcre, l'av,1 11zata del corpo del Chasteler nel Tirolo. l\fa quel le ragio ni sono tutte, o sono solami,nte le principali? E l'ambiente non meri w anch'esso qualche considerazio rie? Questo pun to storico meriterebbe per pi ù mg.ion i uno studio particolareggiato, anche limitata men te ai tre motivi iudicaLi dal pri ncipe Eugenio per dare ragio ne della b~uagl ia afl'rout.a ln. I documenti per quello studio non difettuno e ;,;o no ampiamen te pubblicati nelle Cor1"ispondenze napoleoniche, e nelle Memorie dell'epoca, purcilè queste ultime non tra<r<rano in erronei .i· ,oprezzamenti come• avvenne già del e~ Thie-rs il qu:.i le a propo:;ito di questi fatti si valse delle esagerate asserzioni del Macdona ld, desideroso, a torto, di farsi credere il salvatore delesercito del Vicerè. y

** E giacchè ho fatto 110 0 scivolooe trn i perioùicì , Ila l/ivùtci me ne conceda un secondo in questa rubric,, per indicare ai lettori un c1,rioso ed eccessivo 'articolo segua IO con Tre stelle, il lJua le si legge su11::i Re1;ae de Paris ed hn per titolo e per contenuto r1uesla tesi: Ce que 'Valent nos Forteresses. Progredi ta fa metal lu rgi11, progrediti i ineizi esplesivi, resi capaci gl i artiglieri di preparare mezzi distruttivi di nna · potenza superiore d'assai a Ila resi stenia di cui sono capaci i forti, . an-


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nessa un.i artiglieria pesame al seguito dell'esercito di campagna, l'anonimo scrittore grida con terrore ai snoi co·mpatl'i otti che l·a frontier a orientale della 11rancia non ha difosa. Che cosa fare du nque ·t o r iouuciare ai campi trincerati, limi tandosi n qualche fo ric di sbarrameuto, o costrui re cinque grnndi campi trincera ti a Parigi, Belfon , Épinal, Nancy e Verrl nn, oltre a Lyou ed alle fo rtificar.ioni delle Alpi. La · pri.mt, di queste decisioni è eccc~siva , ma condur rebbe ad una n"uer ra attiva e mobile io cu i tntti i mezzi concorrerebbero al rn inliorameoto doll 'e~ercito di campngna ed .1ll a fac ilità di spos tar!,) lJer "'ogoi \'erso ml teatro di guerra va lendosi di numerose ferrov ie. \1011 è! detto se sia preferibile l'altra dt'cisione, ma pare che l'ar ticolist11 voglia col suo scritto fa r colpo snll 'opioione pnhblicti ed indurla ad assecondare la spe.sa necc:--sari.1 alla costrur.ionc di u11 gran campo tri ncerato a !\'ancy. L'arlicolo è scriuo cou fJl•ella verve, cou qnP.lla conoscenza di m:iterio elio è propria ai Frances i qu,,udo essi vogliono vo lgar izzare una idea.

I l maggiore belga W . 1)1~H1wscn i:1 un breve op11 s1,;olo ci parla D,' l'inffuencc des cause:~ mora/es à la guerre. Prnnde per mollo un periodo del Proudl1on : « la guerra è il l'eno' mcuo più profondo il più sublimo della nostra Yita morale: ncll\1r' mouia dell'universo essa dà la nota la più po1e11te e costit11 i;ce i l pro' hlcma più com pleto. » Sicrhè per lui fr1 fo talith rlell:i gue,:ra è fuori contestazione; la guerra i· uu giudizio di Dio, i· la purilìcniooc delb $Ocictù , è la rigonernzione dei popoli. Invece lo scopo del sno scritto è quello di dimo~trarc che se la "ner.rà :;i traduce i11 atti di rorza materiale nei quali nou rn a11 ca la br~talitii , es>':1 uondimeno si piega ali' ioOuenza di cau~c purn mente 111ornli che n?u ~i m~~if~sw11_0 in un solo comlrnttimco to e nP. mmeno iu 11 11 seguito <l1 operaz1001 pw o meno prospere, m:1 nei. rimltati definitivi ,lellr• lolle intra prese da unn uaziooe. Di più percorrcndù rapid'a mente la storia delle grandi guerre prova che se quesl'influ enza delle cause morali Ì1a sempre esistito, essa anrneutò co l progred ire della civ iltit, e di venne oggi polente. Il cambio nel reclutamento degli eserciti e l'at:cesso delle maigiornnze delle popolazioni all'arn rn iuistrnzione del la co~a pnlthl icH spicgauo quest'ultima proposizioue, ed indicano come in ~cno alla 50• t:ietà si preparino i desti ni pro~peri 6rl infelici di un,1 gueu ,1. F.

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N01 A Bll3LIOG RAF ICA

Dou::.c ans en Aliys.,inie. So11vr,1ir d'un offirier. Paris, K Flamnn ou, éJ itl~ur, ·1898 . Pri x : 3 f. 50.

P Ali L D E L.\ UIURAR.-

L'autore ci dice chiarMnenle uell.1 prefn zionc, che r1ue,;to libro non ò altro chP. la riuoioM di noie che gli rurono fornite da ufficiali it.1liani di t11lli i gradi e di dill'l're11 1.i ann i, che h:rn110 lung-a rnentu soggiorn:uo nell'Eritrea; a CJ U!!stc ,1ggi 11n!-e 11ucora molti faui e :inetldoti t:be gli furouo uarr:i ti verba lmen1e, e dc' qual i potò rnll:1 mas~i 111 ,·, ('.urn v:i!!liarc l'esritler.r.n. , Se atlunque, egli dice Jcneralmcute, come ne è il 1{1io desiderio piit CHO, il li bro il riuscito n<l ioter,!,s,1rc cd .1 rlivcrtirn, i, !!i11, 10 che J'ono rn Ot' spetti ai lll iei n11111crosi collabon1tori c ch e la si111p,11tia cld pubblico vada tutta in tera a coloro, i quali, a prezzo di t11 11te ::;olfa rt?nr.c, wpporrate colla più amm irabi le abnegazione, me uc ha uno fo rn ito ·1a rnareria. » . !.'autore quind i non rivendica per ~è die la rcspous.1bi litii pic11 ;1, . 1D t1(,lra, assolnt;1 , degli .ipprczzamllnl.i esprc.:si iutor11 n agli uc11nini u alle cose. · Nel l'titto abbiamo ~CHIO gl i occhi uno dei più bei libri clrn sieno , t:i ti scritti intor no .ille Yicentlu svolte.;i nell'Abissinia in 11uesti nlli mi .1nni. La trama, per cosi dirr., del li.bro (\ in vero rormata da 11 otizill e note avute d:igli uflic iali, 111a 11uc~to l'l!!:Uardano, per la ma"••ior ,,,irte • co,e l"'El ... e fotti più o meno 1)0 110::;riuti, llla l'interesse e l'i mportanza del volume risultano inrcce dalla maniera egregia cou cui fu fu,:1 insieme e ripartii.i la mat.eria rice vuta e dallo spiri lo, ~he infor ma l'inticrn pn liblicai iooe, di sincera e calda :imrn irnione pei no~tri ufficiali, pei uostri soldnLi. .Le Cun~itiernzioni politil:hc sul nostro gove rno risp~tlOni fo tti d'Al'ric:i1 su Crispi , sL1 13:,ra lieri cli anche sugli ;Itri geuerali , ercello t\rimoudi: che lo 11 ::i nno rond inYato, nuu ,ono talvolta nè !;i11s1e, 11è :ihba~ta 11za e~111 ani'.ni; ma si ri iera fac ilmen te che non sono scritte pel partito preso di ~eo 1grare. L'autore ha fr ancamente esposto il suo pe11sierù, quale coscienziosa deduzione dell'c,ame della cata strofe :ifr icann? e non è il ç..


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caso di_ fa re gran conto cli cotesti appunti assa i vivi, io vista del gran bene, sparso a piene mani, che si dice di noi in tutte le ;1Jtrn paginr. L'opera consta di due pani , La primn va d,1 1 Hl8 l si"no al "895. Com incia con nn cenno su l .\lahclismo e termina coi combattimenti di Coati't e Se~afè . La seconda parte comprende i due r1nlli ,f895-96 e cioù va da Senafè al combatti mento di TokruL La prima parte ù specinlmente in teressante per le molle notizie in torno all'A bis~iui,1, agli usi, 1.1i costum i, ai di vertimenti ecc. di ~uel popolo; e mo lte µagine co rne qnelle relative alla prigionia del te,rnnte Sa voironx, a lla morte del.capitauo Dettini, alle Mada·m es degl i ufficiali, alla bn u.agli,i di Agordat ecc,, souo scr itte così bene e con tal cuore da produrre in noi la più viva commozione. · La seconda parte è però la più importante, si:i perchè rignarda gli avvcni meati pi ù sa lienti o c he· ebbero conseguenze tanto fun este, sin perché contiene rpiakhe documento irrnclito, e notiz ie sopra fotti e missioni assai' poco couosci u ti . Volendo spigolare frnmmozzo :i tanti fatt i e noti zie r ilevanti, avv i una ~ola difOcol tù da supera re: !Juell a dcli' imbarnzo del la scelta. Ma noi dobbiamo qu i limitarci a bcu poc,1 eosn. A%ai interessante è il c~pitolo r igu11rdante l'assedio di ~Iak,illè e tanto più interessante in qnan to che lwn poche $0110 le notizie, per così rlirc u(licia li c,he si hauno intorno ,d rnr~desirrro, le r.arte tntte del valoroso difensore di rruella l'orlezz:i impro vvisa·w, tcneut.e co lounclh; Ga llia.no, essendo andate perdu te nella ba ttaglia di Adua e ben podJ i o::;:;endo gIi u lficiali ;opra vi vcn ti, che presero parte a quell'assedio. Dal racconto, fattl• dai superstite, tenente Ha imopdo, intorno all 'a~sed io ed ai giorni passati in mezzo all'esercito abissino, dopo la resa del forte · « pagine ohe si leggono co\la massima emozione » ci piac:e estrarre parecchi punti che oltre all'interesse hanno pure un.i specia le importanza. li ,f8 genu:1 io, dopo la distribuzione dell'ultimo hi,;chiere d'ac!fu a, ii maggiore Galliano riunì i suoi ullìeia li, semp li cemente ed . in poche pDrole espose loro la sitn:izione e ì due sol i mezzi di uscirne, senza di,simulare le sue preferenz<~ persona li per il mezzo disperato che consisteva oel sepellirsi sotto le rovi ue del f'ort e, lasciando però nllà mag;;;ior:rnza di' decider~ in proposito. · La delibernzionc no n fu lunga e si sta hilì qu:into segue : l'n ltimo l! icd 1iere tl'acqua er,i distribuito; (:on uu sup remo ed ulti rno sagri licio si resterebbe J' indomani senxa bere; e se il giorno ,f 9 ooo re-, cherebbe alcun soccorso, il mattino del 20, dopo aver distrnt.to i can1

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NOTA BIBLIOGRAFICA

N0TA BIBLIOGRAF ICA

noni, le munizioni e tutto ~iò che collteneva la fortezw, s1 for~b lte I., sortita "ìn ·massa tentando di farsi strada. Er:i la _morte • ò vero » ma colle :,rmi alla mano e per !11 gloria cl· Italia l Lo stesso giorno il maggiore Gall iano scrive ad uno dei suoi più intimi amici una lunga leuen1, di cui qui è riportai.a l'ultima pari.e, a dimostrare l'anima ed il "@-uore di quel nobile soldato.

« Un ultimo addio 11 te eri n rntti gli am ici che mi Imano c.onser• vato la loro affezione. ' « Sono or mai H > giorni clie ho fatto sa pern al comando che J'acrp1a « mi era gtata tolta senza speranza di poterla ri prendere e non vedo « comparire alcuno' Quale è mai la· fa talità che impedisce Ilara ti eri « ai venire in nostro soccorso? - 1t questione di ore ..... e poi ..... il « sagri6cio ! Ma qua lunque cosa si possa, in seguito, scrivere a sua di« fesa, sappiate tuiti che ho ,crnpolosnmente compiuto il mio dc,vere « fino alla fine, e che non ho a rimproverarmi uè un enore, nè um1 « t_rascur.rnza, nu ll a, se non forse troppa onestà di soldato, la quale « non é sempre giustamente apprezzai.a! · "Io muoio ca lmo e s!lrcno pe)1sanrlo :i voi e all'Ital i,1, ed augurando « con tutta l'an ima mia che questa bandiera elio 11 0 visto con fierezza « sventolare durante t,rnti anni al di sopra tiella mia testa e che ho , difeso cou LllcLte le rn ie forie, non sia un giorno disonor~ta dagl i errori • di coloro che ci hanno s11grificato ! r Viva l'Italia! • Tuo mnico (( GAU,IANO •

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Il giorno '1\J passa allcndC'ndo i pr<:l p,1rativi dell a sortitll, quando al le

8 ore d!illa :;en1 un espresso de l signor Feit,3r recò un pl ico al m11g-

/ giare Ga lliano. Dopo pochi i~taoti gli ullìcial i tulli er11uo convocati nella tenda del comandante, che si presenth loro colla figura sconvolw e cogli ~ chi ,bri llanti per le lagrime trnllenutc. li Ga lliano tliedH loro comuulcazi0ne dell'ordine seguente: ln nome di S. ~i. il Re, la S, V. Cflder~ il for.te di Maka llè al Negus di Abissin ia. I l oo~tro p~rlanHHllan o :;1gnor Pietro Fel ter s1 presenterà per trattare le condizion i dell'evacuniooe. La g uarnigione sortirà con t>oli onori.. di e:uerra. Il NP.oti:; forn irà i quadrupedi necessa ri pel trasporto dei malati e ·cJei reriti, e così pnre tntto ciò che la S. Y. stimerà inoltre necessario ». ·

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Generale

BAn ,\TIERI

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NOTA BIBLIOGRAF ICA

Quest'o rdine fu come uua specie di fulmine per quei va lorosi solda ti che eransi attaccati a quelle mura che difendevano da cosi lungo tempo e che ora trovavano troppo doloroso di dover cedere . iu quella maniera. « Tante sofferenze, tant.i sagriHci , pt>r term inare con qnell11 capito' !azione! noi restavamo là, immobi li_, ·stup iti .... . Il lfl"aggiore G:.11liano ci disse allora; « su via ragazzi miei , bisogna aver. « coraggio, è l'ordine! » ma di cendo ciò, le Jagrime cadevano ch\i suoi occh i, ed egli aggiunse con voce rauca : • È l'ordine, ma~ il giorno più . ( brutto della mia vita, ed era rnegl io la morte di qnesia vergogna ». Non ci soffermeremo nè ~ul seguente periodo -<lell11 campagna, antcriorn alla hattnglia di Adna, 1iè sul rn1:conto della ; te~sa batuiglin di 11 Adua ehe per uoi offrono ;i lJtrnst'ora poco intere~se. :."loteremo solt.1 11to che ~e la battaglia di Adu,, 'ì: narrata con poc.his- .' ~ime pagine, seuzn entrare in alcu n partico larP, ;, n;:i non wnendo con to delle pubblicazion i umc:ali al rigua rdo, cl,e hanuo for1Jito part.icu l:irrgg'ii1te notizie intorno ,il !'andameuto dclln sto'ss,1, coteste pagine sonCJ però scritte cou queJ l'eifos iou,~ di c11orn e cou q1rnlìo :;pir ito di amm irnione pei nostri sCJldati che riscon triamo 11cll' in1iero liln'P . l'art.icolnrmente interessante e.i sE:mbrn il capitolo VH, avente ;i titolo : Prcs~n ~l errnliek. - Campo dt /Jolln9lio, di A<lw1. - Campo Scioano. o·ue~lO co11tic 11e lHli'\ specie di rapporto del wne.nte Ho1ersi il qua le come è 11010 accùmpag11ò il maggiore S11lsa al campo d1 jJe1Jelick dopo la battaglia di A<lu:i . 1.i di,piace che i li miti imposti ad una rece11sione uon ci permettono di ripona re l' ioLiero c11pitolCJ, meulre d'il ltra p.i rte l'e$1.rarnc alcune p1rti qua e là uou for nirebb~ sufficiente idea del l'i ntere~sc di quelle pagine. Hiassumeodo non è un libro di storia genera le e \<1nto meno di storia militan\ rn,a è p11 bbl il:azione che vorremnw trovasse la più larga diffusione, sia in Fraucia, ·:;i:i in Italia, perchè è la veno che colma una vera lacuna. ScriLto col cuore css<nerv1rà a fare apprezzare al suù giusto valore, la vita militnre in g<~nera le, l<; spiri to del dovere dell'abnegazione cd il sagrifi cio dell,1 vita su ll 'a ltare dell a patria, che animano tutti gli eserciti e di cui ad on ta dell'infel ice $UCces~o del l'ulLimn campagna africmia, diedero provn cosi brillante gli uflìr iiili tutti e le truppe nere e hia11cùc del nostro esercito nelle varie lotte ~ùstcuutll in cpiella uostr~ lon tanr, colo11ia. E lennirrnndò non possi,1mo a rneno di tri butare un vil'o elog io all'autore di questo bel lihro clic si dimostra così c,1 Jdo arrrmìratorn dei nostri soldati, di mostrandosi in p11ri tempo efficace ~crittore, dotalo di gran cuore 11 dello spirito più lìrrn e g~ntile.

B. D.

N()TIZJ.E POLLT'ICO-M:I LrI'ARI

. • . • to,. t'. on1·ue 1}0rtava: co1 , del oiorno li l6 corrente si. napn il Par1arrnm o . . . . ùI G no Il Mini,tero composto come abbiamo detto mu01caz1on1 e ovcr . . . . • . '. , C· . . , r nindi al Se·

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nella precedenti\ pnnDt:i, s1 presento prima ,d ia ,micia e . , r11. 3·. 00 deput,1.1, ,·. la (', amera' aveva 1a;petto de,le nato. Erano presenti. p1u grai~d i occ11sioui . . . · 11 , delDopo le sol ite commemorazioni dei deputati de funti fra cui que ll . . l'on Brin ed un piccolo 1t11·1dcnte oc.cas1·onato da11·a domanda , ' •a 1•rocederc · · • . 1• · lt'1 domanda che fu contro alcuni deputati implicati negli u trn11 tumu , .' : . , (ca tb..1 lo ··,t·ito vigente tata dal Mirnstro dell:i guerr,1 • d'assedio '.. " Pre·en ~ . . r · · .. · · . ti) . e che c1nalc.he nelle proviucic dove avvennero I at11111c11mrn.i . , , . . depn. " . p1<,, . , ·ent',1ta, il·d ' Ministro eh grazia e gi utato credeva .m vcce dover es~e1c . de1 (',oos,g · 1·ro, l'r.cf• stizia l'on. Budini, pre,;1deute , · alcune · ' cornun1caz1om • . I I ·o codelle quali giova dare un 5Ulll0, perche_ es,e C C OI co1reoueozc ' ~ e sti tuiscono tutta ·1a politica delln quind 1cino . . , . , ' ·1· ·•. ,J , in •e"uito alla mor te. d1 .bene• nnunziò ·inr.itutto I on. ll 1n1,t10 t, 1e, -- "' . "' Brin· Min ' ist ro della marina, Sna ~ ·o eh. .re"d~tto Nhwsta· a ff'J(Java 1··Il1c·1n ' ç . ·n ' 1· . 11 · oenernle Sau ~forzane\ M1n1,tro "ere f.'.>er interim, c1ncll ~ 1n1stero a 011. .

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della guerra, indi proseguì: . . . . ·. . . . « I (!ravi avvenirnt>nti c!ie si svolsero negl i ul11'.n 1g1oru 1rl aprile e ~lei '' . . (·· , . . I dove r~ di ,1 s:;umere uon poi; 1e pr imi d ì.maggio nnposero a1 :ro11:1no t • • .... • ' al Parresponsabi lità. Ma essi imponevauo pure il rlo H'l l' eh presentare •· . · re,, .. · u cce,~s;:m dalla nuova ~1tualarneitto le propo~te ,de1. provve<11ment1 . ' ziout! fu ùa al pucse.. , . . . · ,, , i c1·1 concret1 et « I) er aver te111po . . · 1re i1ue;,ti · proVYed1mont1, . . . fu chie,tn L' , , otteuuta da Sua Maestà la proroga deila se;Sione parhtmcotare . · e,amt che intendevasi souoporrri alla Carnera fu oggetto eI deJ. c1· . 1segn 1. e:1·1 \ecrcre e1'> ' . . • 1· ·, . rr ò . . I ('on .· , cr1· 1 0 (l''l l\' 1 ' n1·s1ri in secru, to dH.he il !'I' 1 n1 , tero rnssec>u ,ssenso oe , :; ,., " . .1 • , • . 10 · d le dimissioni.


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NOTIZIE POLITICO - MIU1'ARI

NOTl7.IE POLITI CO- MILITARI

• «_ ~on decre~o del _28 mnggio Sua Maestù il n e accettò le dim1ssioui e, con le1rnand_om1 presidente del Consiglio dei ministri e Miuisiro dcli'· _ terno,_ ~1 diede l'!ncarico di comporre il nuoro .\Iinistero. • in Qu, _I ~n .. p_resideote del Consiglio comunicò i decreti di '.!omina rlei vn 1·i M101strt 1nd1 agg1nt1 SA cl;e il nu ovo Ministero e·~m 1·nat" io 0'1 . , lt I v < ' " " .,I ,(18ZIOne, si .'ov~ c~ncor~le _nell 'intento di proporre senza indugio al Parlamento_ alcuni rl1segn1 d1 legge per rneglio assicnr:ire la dife~a sociale e per g10~;1r~ alle condizioni economiche del Regno. · D1 questi disegni di lcrrae il [lt'lHlO p1·n ·e11tato e('1 Conccrto co l Ministro_ d1 g-razia 0 giustizia e COH quello della guerra, rigua rda i provvc_d1rneut1 urgen ti e !R.mpor:ioei per il m;111Lenimcntt1 d~ll'ordinc puhhlico ed ha per o,ggeuo: a) rli riconosce re espr··~ ·11·r1eo te lì1nc f1e• non ::1a • approvata una IHgge spe:1rtle. 111 facoltà uc l pot,)1·c esecnlivo di dècrow re l'npplic,1~ione delle legg1 rel.it1 v,~ allo ~t:ito <li i uerra uci luogh i ove la necessit:'i della t111cl.i de/I ordine pubblico lo richieda ; b) di ric_hiamare io vigore con ,ìkune mod ifìca;,.iou i l;i le!!"C ·1\J lug lio '189!i: sn, p1~ovvedimeuri di pubblicn sicurezza (domicili~., conuo). t ) dt ('Ot1f~rire. sp~ciali · faco l1ù ;i l potere c~ernti vo in niatcri:i di i;1amp:i e <lefer1rc a, tr1h1111 ;1li penali b rn11nizionc dei re- i" r1· · · zione ·dei .., . . . .~ , ,1 l i is11~:i. . @. 1t111:1_ a delinquere t: di vilipoudio dcll'c$el'cito e dell ,;, rmat~, d1 _cn 1_ oell art. 2 rlell11 legge Hl luglio ,(894-, n. :! 15; · · pena li, · la l"ICOS(1tuz1one · · · . cl). d1• vietare.' :c·on effìIC(IC·I S:lUZIOllJ delle Soc101a c_o Ass'.,c1az1oni rlisciolto per motivi d'ordit1e publilico; . . e) di. nn v,_a rc ,ti pros!-imo anuo le ri11nonzioni parziali dei (; 011 • ~1gl1 prov1nc111'1 e curnuu,di · . f) Ji ricono~cere nel G~verno il dirilto a richi:imare in servi· i 111 qualuncruc tempo e fler e . . z J ,i . . •. , . IucI pe,•·10do eI1e esso s11111er;i necessario mrl11a11 dell e,crn10 o dell'~ r·m·it· , dr! , · . · · · r · · , '" . . . . .· ~· , ,!, :• e:li <11 ~erv1z1 ,errov1ano, posta le e te ler,1:i f1co, pu I Irt R( 111 udoli nelle nspettrve lorn funzif\n i. A qncslo di.~eguo di lc~ge fanno Sl'~11 i10 ultri cinr111e present.ili di concerto coi ìlfini~lri di g razia e ginslizia, dei lavori pubblici, della guerra P della marina. Sono i srgucuti: 1° Dis~JOsiziooi per la tutela rlei pubhlici servizi , con Je quali: u) s1 estendono le s:inziou i degli articoli IW, ,f 7!) e ·18·1 dr l rodie.e ~eoale a_ ~uu_c le persone .iddelle .1rl 1111 pubblico servizio e 11011 ave1111 le r1ualita d, pnliblici nlliciali ; rdlc. .delle pcrso11c di costiluirP ""'<··, if'I,.," 0 t I ••, .~soc1;1z1,1111 · · · d ·b) si vieta · · : ·"-' te~i _cut.1 ~ fin, od au1 mcompatibili col regolare fuuziounrn cnw dHi tlibhc, tiCl"VIZI. /ll .

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'.2° « MoJilicazioui ah'td1uo 2G m1.ùzo ·I 8,t 8 sulla stampa » dirette : . a.) a sostituire alla res·poo~a liiliti, del gerente qui>ll.i del direltore ~ffenivo del giornali•: · b) a soltoporre a pegno poi risarcimento dei dauui deri,·anti da reati commessi col mezzo dell,1 slnmpa periodica la oflicina tipograftcn del giornale; e) a dar~ facoh:ì ai nrngi;;trnto, dopo dth~ o più ,entcnze di condanna, di vietare la diffu~ione ile! giornale prima che sia trascorsa un:i ora dalla coo~egna Llel primo c,0111ph1rn :ill':rntoritb competcotc, e di ordi1rnre anche la sos pcnsionn della puhblicozioue del giornale per un t.em po non eccedcu1c i sci mesi. 30 « Disegno di legge :;u lle a;~otrazioni » col quale, esclusa ogni preventiva autorizzazione, si fa olihligo ;1 lnltc le associazioni di prese ntare all'autorjtù di pu bblica sicnreu,11 i 16ro Stntuti e l'clcuco dei soci, e si vieta con ~aur.ioni peua li la costi tuzioòc~ di ~ociet~ 9d associ:1zioui pericolosn per l'onliuc pnhhlico. !~o << ~lo lifì1:,1zioni alla le$(ge ·13 nol'ernbre 1859 sulla pubblica i,truzione », tendenti a rn ll'orznrn la discipl ina Jei nostri istitu ti scolasti ci e a determinare i do\'.cri vel'so le istituzioni olello Siato nella srnola e fuori di essa cle.~l'iosegrrnnti di ogn i grado. 5° « Disposizioni sugli obblighi dei militari nppnrteuc111i nl personale ferrov inrio, postnle e telcgrufì co. )) ~

* * Chiudevo I' clenco1 dei progetti prescu tati q nello rigun rda n te i provvedi menti cconc,rnici 1· l1t! comprende: l' aholizione del dazio consumo nei comnui mnr:iJ i di 3a e di ~~ cla~se, sovvenzioni ai comuni obe r:1ti per effeuo della c.ri$i auuonaria, provvHd•menti per lo siravio e <'O ndono di a lcuue t:1,~<J, ol ispo~izion i ~nl marchio obbligat(lrio degli O/!· getti d'oro, di; posizio ni per il ered ito agr:1rio, dotaiione di materi~ln alle Soci,~,ii forroriari<•, au111en10 dd sussìù io chilomctriro alle ferro\'i11 privale. Tutti questi discgui di leg~o l\ 111. pre~iffontA del Consi;!lio chiedeva che fo;;serò dichiarati d'urgenzn, e che, sc11 w seguirr, la sol ita trnfìla degli uffizi, fos~ero e,;:uni 11a1i <la ~ma commissione comp~sl.a di nove membri e nomin:itn thtl prc:;iùcnle della Camera, coll'i11c.t rico di ri forirne il più presto pus~i l1ile . Malgrado ciò, l'im portanza e il numero d,Ji rliscgoi di legge presentati persuadevano il go:,eroo che dillicil111e11tù bi lanci potrelJbcro

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NO'rl7.IE POLITICO·MILl:r'ARI

NOTIZIE POL1TICO - MILI1'ARI

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essere vota ti iu ternpo utile; per questo motivo il pre~iJeute del Consirrlio present.o' ancora <l'accorcl o col ministro del tesoro u11 disegno di leooe ' .. ,,1 • <, oe per l eserc1z10 prvvv15orio di sei mesi . Esso, per ragione di materi11 ·e secondo il regolamento, venne ri nv,a'to alla com missione generale del .bilancio, \. Conc4iuse l'on . Rudioì invocando una discussione pron1a e sollec.:ita dei provvedimenti proposti eù e,primendo la Jìùucia che il Parlamento sarebbe all'altezz~ del suo comp ito e proverebbe che le stesse dilTico ltù nelle quali ci trovi~ mo rinvigoriscouo la uoslra fede nel le patrie istitnzioni. Dopo ciò il Ministero si recò in Senato a ripetere le comunicazioni fatte all'a Ca rnera . Ripresa la seduta co minciò subito la discussione sulle comunicazioni del go~erno ~. ben tosto si vide che i capi dei diversi gru ppi avevano verso il Ministero un atteggiamento poco benevo le. L' on. Sonnino lodò il Ministero per l'energicn repressione, ma disse che la sua condotta avea preparato il terreno 11 i germi ~ovversiv i; disse che l'onorevo le Rudinì fo sempre troppo o nulla; attaccò la politica linanziaria d~_l Ministero i disse. che i suoi progelli sono un cumulo mal digerito d m1end1rnenu erra ti ; concluse proponendo un ordine del giorno di "' plauso all'esercito e di sfiducia nel governo. L'on. Baccell i parlò presso a poco nel medesimo senso e, sotto l'im[lressione di questi discorsi, si tolse Ja seduta. · t)

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* * Il giorno seguente (-17) si ri prese la discussione sulle dich iar3zioni del governo e si :iccentuò sempre più l'atteggiamento osti le della Ca1;1era; fra gl i _ord(~i del giorno contrarì al governo, ne presentò uuo I on. Zanardelli, g1a collega dell'on. Rudini nel prncedcntc Ministero. ÌI ·18, in principio di. sedu ta, l'on . Rudinì ha anunnciaw che, data l':1tlnale situaz.ione p~rlanrnnl,are, per m:inteuern la ca lma e non pregm(~lt:Hre gravi q11e.;t100 1 rli pubblico interesse, rigunrdant.i specialmente la s1curezzà e l'o rdine, il Ministero aveva ra:;segnato le dimis~ioni nelle mani del He e rimaneva al posto per il man l; nirnen to dell'ord ine. Si pregava quindi la Carnera di sosprrndere le sue tornate, <!anelo fa . coltà al suo presidente di convoca rla quando l'a vesse creduto opportuno. A qne~to pn uto un deputato socialista avendo maodato « 1111 saluto alle vittime dei tribunal i mil i. tari» gridando che siamo in balia delle

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scit1bol 0 , l' ouorel'u lc Souui110 di$se: « dlil.Jbi.i1110 rispondere cou uo si,luto all'esel'(:ito ». L'onorevole rn ioi,tro della guerra agginnse: « l'e·sereito ha compito lUla ,loloro5a mis:;ione; I' ba compita con serietà ma seni'astio. Spero che ciò 11 011 produca ostilità ne rancorn frn esercito e popolo» . La Cnmera mostrò il suo assentime nto a queste parole con approv:iziooi ùa tutti i banchi ; quindi, su prnpo,ta dell'onorevole Sonnino, l'u votalo un pla~so al!' esercito e la Cn mera $Ospe;e le sue sedute, re5tando però al suo posto lii .commissione generale del bi lancio, per compiere il. $UO lavoro di fronte alln necessità dell' esercizio provvisorio. ' Compito qne,to lnvoro si ria perse la Camera il giorno 2!~, essn approvò la conce~sione tlel l'eserchio pt'ovvisori o, per un ,lotlicesirno, cioè per il f!le$e di l11glio. Tenne ssdut.a anclie il giorno :ippresso, 11pprovò varie leggine e si aggiornò. La · crisi minisleriale cominciata il ,18 dura ancora 111 momento in cui scriviamo (27) e non è l'acile preveder<~ come sa r;'1 riwlta . :Vlolti personaggi poli tici, fra cu i l'onorevole Fina li, l' onorevolfl Visconti Veuostn e l'onorevole gm1erale Pello11x, l'u rono rirnvuti da Sun Maestà, e ad alcuu i di essi, per quanto dicesi, fu darn incarico ufficioso di far pr:itiche per la composizione del nuovo gabiueuo, ma p:ire che fiuora le difficoltà incontrate ,;iano state superiori alla buona volon tà e allo zelo' dei personaggi a cni Sua Maestà s'è rivol ta. Sperinrno che questo stato di cose, dannoso sertto tntli i ra pportia gl'interessi del p3ese, non si prolunghi : li,

* * Fra i disegni di legge presentati alla r.amera, nhhiamo de1to più . soprn esservene nn0 riguardaute gli obbl ìgh i mi litàri degli oppnrteneuti al _personale ferrov iari11, po,talc e t1ile;raficu. Ui questo progel.lo giova dare un ,u nto. Esso si coinpone di sci nrticoli . . Il primo dispensa da lle.i chianwte ord inarie cotes!i rnil itMi ma autorizza a sottopo~li ali ' obbligo del servizio militare findi è appa r1eng000 al personale suddeito, per continuare miIitarmente iI servizio cu i sono adibiti. L',wticolo ~eeondo sospende al detto personale il grado che ciascuno ha nell'esercito e cio per tutto il tempo che rimane in nuività di $Crvizio presso le ferrovie, poste I\ telegrafi .


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NOTIZIE POLITICO - MILl'l' ARI

L'articolo terzo dispone che i detti mi lit,iri richiamati in servizio s1 sottopon auno a tutti gli obbligh i dei rego,larneoli dell e rispeuive :11n mini~trazioni e percepi1·:iono da q neste le competenze loro spellanti, senza dir~to ad alcuu ~1ssegno sui bilanci della guerra e della marina . L' articolo quinto assimila i diversi gradi gera rch it:i del persouiile suddetto a quelli della gerarchia· militare, secondo tre specchi annessi :i I progetto stesso . Il primo specchio rig,wrd:i il personale rerroviario diviso in tre caLJgorio. In quella del movimenlo e trnffico I' ispettore è :issimi lato a ca pitano, i capi stazione a sottotenenti, i sottocapi a furieri· maggiori, i conu11 tton a sergenti, ec<.:. Nel servizio d·i !raz-ione e mate rin le sorHl n~siinilati a capirnno i capi sezione, a furieri i capi deposito, a sergenti magazzinieri, ecc. Nel servi:rio rnanutcnz·ione e lai,ori sono assi mi la~i a capitano i ca.pi sezioue, a tenenti gl'ingegn~ri capi ri parto, :i sergt';nti i sorveglianti, ecc. .ll secondo specchio riguarda il zienona.le delle poste. In questo sono assimilati a colonnelli l'ispettore generale e gl'ispettori centrali; a tenenti colonnelli i ca pi divisione e i ca pi sezione; a maggiori i direttori pro vinciali ; a c~ pitaui i segretari; a sottoteuenti i vice segreto ri ; a sottn fficiali gli scri vnni postali. Il terzo specchio riguarda il personale telegrafico con assimilnioni corri spondeuti su per giù a qnellc riel p1monalc postale.

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. Oltre i prcgeui ri i legge presentati dal presidente del consiglio d'ac- ' cordo con altri rn inis1ri fra cui il ministro del la guern1, due 11e prc,entò, , o megiio ripresentò, il m;niwo della guerra per conto proprio ; cioi: il· progello per iodcuuità di equipaggiamento ai sottotenenti di 11nova no- · mina nell'esercito permanente e quello per la $i;tem:1zionc degli u!lì cial i ,mba lte:rni comn1 i:;sa ri, ambedue ~iii ·app,·ovati dalla Camera, emcr!dati dal Senato ed ora ritornati :dia Carnera. Nel la relazione ci,e nccompagrrn il primo di r1nesti progetti, il Ministro uella guerr,1 dice che le moLl ificaz ioni del Senato nlln alterao o iu nnll a la sostanza del provvcdimeuto, ma mirano soltauto a meglio precis11re l' applit::izione della legge nei n pporti c,JI bilancio ; ossia a stn lii lire che la spesa rimanga ripartila nei ,,ari capitoli ,lei 1,;1;1ncio nei 1J11a li ~ono inscritti, di~Lintamcnte pt~r arma , gli nitri assegni congeneri donr ti agli nlfiziali.

NOTIZIE POLITJCO- Jill LIT.iRJ

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Ciò ·premesso, il Ministro ,isprime la fidu cia che la Come1·a voglia approvare il progetto cosi, come è stato ernendnto dall'altro ramo del Parlamento. Nella relazione <.:lrn ·accumpagoa i I secondo progetto, cioii quello. sulla !'.istcmazione dei subnlterni commi,~ari, l'oo. Ministro ossen·n clw il Se~ato ha apportato al rnerbi mo uoa lieve n1odi fi cnione. . . . . Nel testo oià npprovato dalln (:nmera si stabiliva che tntt, gli ufficiali snhalterni c~mmissari, uoo corn presi c1uell i da potersi cou,ervare nel ~rpo, fo ;$ero tràsferiti ne_ll'armn di fanteria o n(•I cor~o contabi.lc. . '(I Senato ha considerato <.:~e il trasfe ri re in fa11terin anclrn I tenenti commissa ri, non giudicati itlonPi all'a,·:rnzamento nel proprio corpo, sarebbe stato lesivo del sentimentii t:he rruell'a rma (la qnnle rappresenta ln parte principale eri il nerbo dl·i romhattenti), h.a drl propri? ,·al~rt!. li Senato ha qu indi esclu~o I.ili 11 l'lit:iali élu l poter optare per la_lautena, stabilendo tassati vamen te che ~iPll'l tra,fcriti nel corpo contabile, col 'J.Uale hanno maggiore affinità di studi e di rnan:-ion i. Oego:imente apprezzando In portata morale di qn esto coucetto, che non cambia la sostaoza dlli le disposizioni già appro,·atc, i! Ministro raccn rnaur!:i al suffragio della 1.tlmer:i il disel!no cli lr,gge cosi modilicato.

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Tra i fotti di cro1111ca più. in teressanti avvenuti _11 e\111 quindici:1,11 '.10 tiamo l'innugurazionA della tenn g:mi gencrnle <li uro a sPgno rn I onno . In questa occa:lione il tenente generale De la Pcn11e, prewh1nlù dc~la direzione centnile riel tiro, pronnnz~ò 11n opporwno c·cl applaudito discorso. Qu i sono raduoMi, egli ,li~se, i rapprcs~ntanti rii tnllP. le forzP:. armate dello Sta to, per ce lebrnre nell a pa1riot1.i ca Torino , cou una lestn d'armi, il cinquaote~imo anniversario dello Stat1~to. Il onmcro <lei convenuti. di gra n lunga supcmorn a rprnllo delle ga_re precedenti attesta 11e111' itnliani lo svii uppo vigoroso e non mai ò')li\nlllo delle e1ier,:ie rruerrie1~ sotlu lo stimo lo del pa 1rio1tismo . :\ Ltestt1 in e,;; i la fede incon°cus: a nelle patrie i:,tituziooi . e prova la missione benefica che Compie quella del Liro a seguo. , Un altro sianifìcato nltis,itnQ ha questo concor,,o : e appena qualche settimana che'\risti~5 imi avvenimenti tu rba rono In trn11quill ità "rlel paese; oo"i mia\iaia e mioliai:1 di ciuatli ni percorrono I' intiera penisola con 1t 1oro : rml. con loro munizioni, nel mn · simo ordine, nella _più completa di sciplina. Ciò dimostra che i tiratori ~ono elementi cl'ordwe,

le

78 -

ANNO XLlll.


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NO'rlZlE PO Ll'l'I CO- MI Ll'l'AlH

di cn lma, di pacifìcazione degli animi e presidio sicuro della pa tria e del Re.\ Qnes~a festn di mostr.i lì oalmcute i nostri pacific i iotentlimeuti, :i i <Jua li fa gr~d1to om11ggio la frateroa pal'lecipaziono dei tiratori esteri . Gli ospiti nostri vedranno che solo ~li ideali della patria ci muovono ad essere forti nelle ar mi. « E nel nome di questi santi idea li e con un evviva nl Re che l'lia indetta, .dichiaro a perta la terza gar,1 generale di tiro a segno 11 ; zionale. » Notiamo pure l'a rril'O in Roma ,li una commissione di ufficia li del 19° fan teria ~a va re,e, venuti per presentare a I nostro l{e "' i orn ,, ""i del del.lo reggimento di CII Ì egli è COm:111daOt() Onora rio. i:> ' ": Ricevuti wrdia li$siniameut.c al Quirin:ile, dove fn dato un pranzo in loro onore, <juesti ulJici:di visitarono le nostre caserme, assistettero ad uon uiano vra di presidio iu piazza d'armi; nccettarouo ·un tunch ·nel cp1nrtiere dell a legi~oe a11 ii.) vi cara bin ieri, fra tcraizzarono coi nostri II m~ ciali e partirono da Roma eu tu:;iasl i dell'acGoglieoza rice\'uta . -IL

* * Fr:i le più importanti di~posiziooi d'i nteresse militare ema11r.te nell a quindicina dobbiamo notare le se~ucnti : F urono indeui gli t!:rnmi <l' idonci1à per l'ava 11 zame11 10 a ~cella dei 1.c~.en ti d'a r1iglieri:1 ~ del gonio. L'esa me <li coltura tecnjcn uvrà !uogo ;11 I orino nel mesE' d1 novembre ; quell o di col iura militare in Homa nel rll e$e di dicembre. Po·sono r1.Jncr,rrore a qu esti esami i Leuenti rfa rtiilieri:i e del ocuio con a~1.ianità a tutto il ~89{ , esclusi qu elli che compi rono con hno; sw~cesso il corso della scnola di ~nerrn , o 10 fre1y11entano, o sono gi:'t :(lati ammes~i agli e~ami orali per amm1s~ione alla scuola medesi n~a. Ei;~i pos,ouo concorrere agli esami di avanzamento ;i scelta a condizione di riunuziare all a scuola di g11cn,1. La commir,sioue cui spetta la com pilazione delle note 1:11 r<1 tterigiic h~ dell'n lliciale, che preseuLa 1'.omanda di essere ammesso :ill'esame dern dichiarare s'egli è veramente meritol'ole di aspirn re .!ll'avaozamento a scelta. Le domande devono perveni re al Ministero non più tnroli del ·15 settembre. Il tenente che per due volte si,1 staio oiudic.110 non idoneo all'esa 111e di cu i si tratta , non potr/1 più aspirare ~ll'avanzau;ento a ~celtn. - A pnrziale modiDcazio11 e di disposizioui precedenti fn rooo indette commissioni d'esame anche pe l e 3° corso dei collegi militari. TaÙ

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NOTIZIE POL lTl CO-Ml tlTARl

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esami avr11uno luogo pressò i due col legi militari di Cloma e di No poli o cominGieranno il 3 ottobre p. v. Essi saranno regolati secoudo le prescriz'ion1 vigenti per le analoghe ,immissioni alle corrispondenti cla~si negli istilllti tecnici ; eppercii', gli aspiranti al co ncor~o <lovr::rnao giil avr.re conseguito la licenza della scuo la tecn ica, o l'ammissioue ,dia prima classe dell'istiluto da uoo o da Jue anni, secondo che aspirano all'am missione aI 2° o a I 3° corso del GO llegio. Le condizioni d'età cni debbono soddisfore i coucorrenti sono : per quelli che aspi rano al secondo corso, aYer compiuto i 1,~ auui e non superato i 18; per riuclli cl1e aspirano al terzo, a,·er compiuw 1 lii e non superare i H). Il tempo utile per la trasmi,sio11e delle domaudo scnde il 19 settembre. · ' · - Fu notilìcalo che i-rii c.;ami complementari per l'ammis:;ione all'accadem ia militare comincieranno a Totin o nella sede dell'accade111ia medesima il H settem bre e c he la com1i1issiooe esamiuatrice si trnsfcrir,ì poscia successivamente, per continuare i deui esa mi, a Moileua presso In scuola mi li tare e a n oma e a .\npoli presso i wllegi 111ili1ari . Fu indetta la chi ,1rnnta dei souuffìziali all'esperimento per l'u 11uness1oue al corstJ specia le presso la scnola militare uel prossin,o anno scolastico 1898-99. Tale esperimento a vrii luogo la maltiua del {8 luglio p. v.

Dovendosi provvetlere al np1a namen to di vne;anzc esisten ti. 11 el personale di governo degli stahilimenti milituri di pemi , il )l ini~tero ha determi nato di 11prirl'l uuo specia lB reclut:i ml'nto pel personale stesso fra i caporali maggiori, caporali e soldHi sotto I~ :inni, :; ppartenenti ai reggimenti di fo nterfo . elci bersnglieri, degli alpini, di c.,v:illeria, di artiglieria e del genio. [ mi li tari aspira11ti all'ammissione nel persouale :-uddett.n dovranno faroe domanda non pi(t tardi del :li agosto p. v. obbliga ndosi ad assumere là rermn di ci nque a:1ni. - A scopo di sempl ifi cazione e di oni fo rmi til , il Ministero ha determinato che a decorrere dal ·1° luglio p. v. ì certificati d' isGrizione ai ruoli sieno • ri !asciati e fir mali, 'per tuui i di~tretti militari e per tnlti i corpi dcll'e:;en:ito, uou più cl.il co·osi7lio d':1111 mi11istr:izioue, ma dal C0Ihandau1e del distretto o del cor po o da ll 'uffici ale incarlicatu della matricoln .


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NOTIZIE POLITICO-MÌLl'l'ARl

Furouo p ubblicate oel Gi01·nale mil'itq,1·e nnove norme :,ulle operazionk affidate,· dal 1;ego lamento gol reclutamento e dall'istrnzione complementare, ai Consigli d'Mn min isLrnzione dei distretti mil itari. - Il Ministero ha 1novvednto per la sta mpa di una nuova ed izioue rlel regolamento d'arnm inistraZ1ooe e, contabil ità dei corpi, coordinandone le varie di5posizioni coi nuovi ordinamenti del l'eserci to. Que;;Lo regolamento sarà applicato dal '1° lugl io prossimo venturo, colla qua l d:1 ta restano abrogate tutte le disposizion i clw sieno COH trarie al medesimo . - Vennero pubblica te in due distinti fasc icol i alcune aggiunte e variami al le istruzioni sottoind ica te: ii) Istruzion'e sul ca vallo (edizione 1897) ; b) Istruzioni su l condurre (id. id.); e) IstruzioHe sul servizio dei cannoni da 9 B, da 7 da campagna e da 7 per ballerie a cava llo (id. id.) ; • d ) Istruzione tattica del Ie batterie · da campagna ed ;1 ca vtli lo (id . id .) ; e) Istruzione sul tiro pc1: l'artiglieria da campagna ed a c;a vn llo (id. id.); {) Istruzione tattica per le batterie da montagna (ed izione ·l 8H8); g). Formaiioni e caricamenti del le uatterie da 7 . da rnoo1ago~ (id . id.); h) Istruzioni a piedi pHr l' artiglieria da campagna, a caval lo e da 111ou1agna (id. id.) ; 1) l,truzione sul ti ro delle Mtiglie1'ie d' :1s.;;ed io (e,I izione ,189!~). Roma , 27 giugno 1898.

NOTIZIE MIL_ITARI ESTERE AUSTRIA-UNGHERIA.

Disposizioni oryan'iche concernenti i maestri milùari di scherma Souo state pubbli cate il i recrntc le di,po,iz1001 rirgao 1chc rnlMivl) ai maestri militari di sc;l1 erma . 1n JJ\ise u toli di,posiziooi i maestri di scherma C0Slitùiranno ll UH Categoria ~peciale d'impiegati militari COII propria gerarch ia. Questa gerard1 i11 è lii segue!!te: ilfaestro dli sche,,·m.a superiore di 1" classe, assimilato pe r gli assegni al grado di ca pitano di 1" classe ('1200 fior ini (1) annui di $Lipendio). Maestro di scherma stt1Jeriorc lli .2" classe, assimil ato per gli assegni al grado rii capi tano di 2• t:lasse (900 liorini annui). /11aegtro d'i scherma cli 1• d ,1sse, assimi lato per gli assegni nl grado ili teoente (720 norini :rnnui). . . 1lfa.tsl!ro dri scherma d'i .2u classe, 11~si1ni lato per gl i assegui al grado di ·sottotenente (600 fior ini ann ui). Il numero dei maestri di sclrnrnrn non è determinato vari ando a seconda del bisogno . l mae$tri di scherma hanno l'ioca rico de ll 'i nsegnamento della schenna e della gin nastica negl'i, titnti mil ita ri e, compatibilmente cou le esigenze di questo servizio, possono essere de:'tinati anche all' insegnamen to del la scherma presso i corpi. · li recl utameuto è fc1 ttù da i sottu fficiali dell 'esercito com une, i quali: i 0 Abbiano l'reè1uentato con successo le quattr1i classi di una $Cuoia media (s.cuola tecnica o gin:rnsin). 2° Abbiano prestato presso i corpi· almeno ,\, ann i di servizio. 3° Non abbiano più di 32 anni di età e sieoo fis icamente idonei . ~ 0 Sieno celibi . 1>0 Abbiano frequeut:1to con ottimo successo i\corso mi litaredi scherma e di ginnastica. 6° Abbiano servi!O di aiuto nell'insegnamento della scher ma in un istituto militare per almeno 2 anni. 0

(i) Ogni fior ino vale lire i . 25 circa.


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NOTJZI E MlLl 'l'A ltl 1!:STER.E

NOTIZIE MI LIT ARI ES'rE RE

7° Si obbl igh_ino di presta re servizio come m,1nstri rn i Ii~ari di , chcrnin per 1111 tempo_ par, a quel lo lrnsco rso frequentando il co r;;o militare d' iu,;egrrnn,cnto d, scht1rma o di giuuastica e disimpegnando l'ullicio di aiu to :i I nrnestrr.

All'atto dell'11mmissìonc gli allievi de,·ono avere non meno di 7 nè più di H anni di età. Complessiva mente il numc1·0 deg li all iev i nou ,fove Stl pera re i '1;;0. Il riordinamen to che quanto prima s11ri1 ,Htu.ito, consiste nel separare i due corsi: quello superiore costituiri1 una quinta scuolci militare in/'e1'iore di ii classi analogn alle nitre quattro scuole militari in fe riori oggidì esistenti (quelle ciot'.• di Giins, S1. Polten, Ei senstadt e Kaschau) con 120 allieYi complè:;:;ivam entc. Quc,;1 c1 s1:11ola riurnrril 11 Fischau . Il corso inferiore ;;:,rà trasformato io una sc110/a vopolarn ind ipendente di ~ classi sol.lo la dirrziooe di maestre. Ji;ssu 11vrit sede io I [irteobcrg e consterà di '100 ri Ilievi in ,·omples~o. Nei bj lan(t ordin:irio e straordinario di prev i::-ionr. per 1'1111110 ,t899 è stata già stam:iata per t:rlc riforma la somma oomplessiva di liorini ('I) 209,730. . . Istituti d'istruzione e cli cd1tc(Lzione di lrmdwehr-1.1.ngher1ise. - Sonf> state pnbblicate receulemcn1e· le nno1·e disposizioni organiche relative ngli istituti d'istrnzione u di edncniooe militare della landwehr uogherr~e che erano srnte approvate !in dallo srorso n11110 dal Pnrlamento LransleiLa uo. · Prima della riforma di . cui si parla non c:.-istcr:i in Unghcri:i pel reclutamento ilei cadetti e rlllg li nflici,,li di landwchr che l'awult!mia Lodovica di Budapest, la qunle constava di un corso della durat:i di 4- anui con 360 àllicv i in complesso. All:i fiu e di detto çorso i dno allievi primi clas~ifìcn ti er:1110 noruio:,t1 sottotenenti, tutti gli /litri erano nominali caueui. Secondo le uu ovH prescrizioni organìr.l,e gli istituti militi11·i di landwehr ungherese consistona: a) dcll'a,ccademin f,·11,tlovica,, orga niz1.nta perfctiamente come l'accademiatTeresiana di \\"icuer- Neustadt dell'esercito comune. Essa co11ti1111a ad avere sede a Budapest, è eom;i ud ar.a ria 1111 magrrio1· generale, e servo pel reçlnL.imeuto degli nffici:di di fanteria e di Cn \'allcria della landwehr unghere~e. Con, la di ;3 clas, i compie,.;;ìvinneuto di 300 allievi . Alla fi11e dol corso ~l i allievi che ~ono das,i~ic:rti almecio bnoni souo 11ornin11ti sottotencn1.i, quelli clie rnuo dassi fica ti s11 flicienti sono nom inati ca deui, <1 uelli che souo d assifica11 insnflìcienti sono nominati sottDr6çi11li. Gli al lli1w i cltc sono nominati ufficiali possono ch iedHre ed oueoere di prestare scn·iz,o nell'esercito comune 11111.ichè ncll:i l:'IDdweh r unghere~l'; e qua lorn 11ou nbbiano l'attitudi ne fisici, per il servizio aui,o 11ei reggimenti posso110 entrare a far parte della cate~oria dcgl'impicga ti militari <i'amminis11·.izio11t.:; b) di una swola .mperiore preparatoria per l'ammissione ail'accademia Ludovica. Questa scuola avrà sede a Odenbrug, è comtrnd,1ta dn

8° Sieno dichia rati idonei dnl pun!o di vista del cara ttere vita privat.Q, latto ed istruzione per c~;;ure nomi11ati irn pieaati mil itir ri.' L'avauzan1cnto è regolato di m,1ssirna in base a1Ì\rnziani ti1. f sottnlliri:di aspir_anti devono pres1a rc gi urnmeuto a ll 'atto della loro nom 11111• a lllllCstro,. rii 2a classe. Ad essi è ap11licabile il reainic ct·.· 1· • • 1;> l:sLIJ) l1_1ar~ V~f!ente per gl_rrnpreg-:iti n1ilit.1ri : ha nno diritlo per sè e le ri~pelti vPh11111/!l1c alle rensruur prescrill<: per costoro· non compete lor·o. I· . ' J ' ' I'' ' • d ( Ull,1 nitn (. IIlSCg l'l ,.ll118111.0; cf CVO II O soggÌ/lCCJ'e alfe pre:;cri zion i del!a li!rr"',e 11111!1r11·e su, matrimoni. e~ . . le e1·rsposr· . . Val'iazioni . . nello . stato mauuior e .,1ene1'lilr . - f'o , n 1ecc11 Fcrdioando ,,·,e'I f · z,onc unpenale, Il. lenente maresciallo , , r u er n oominnto· l'Orna,udante dcll'X ~ corpo d'armat~ e comn odirnte gener:i le iu Lernberg. al po~Lo del rlefnnl? lenente maresr.,allo conte Gio"anni di Schuleuhnr"; Il. tenen te( mnrcsc111 llo Ma urizio Schu1idt fu nominato ""iie,·•n 1f •, 1·/l CBUle . " . ' I'>" f nazione stellvertreler) 11re~~o il romando sur>r·•r I Il r I I . . . I' ' ' .- 110 l C a , /111( WC Il' r1:;lc1rnna; il tenente rnare~çia llo Uiusop pe Notnscl1i ll, addetto al co mando del l corpo d::irmat~, fu colloc.-110 a riposo in seguiw a su:i domanJa ed · al wo posto fu nomina to il teneute m;1re:scia llo Guo lielmo Swog . ' L' 4 e, · di ,. nn.e~ bi at t <I·ice cI1~ il nuovo comanrl:mte "del corpo d'arnrnta ':cmb~rg u uon del le prù in telligenti, co lle e spiccata inrli\·idnal itit doli .c:,;erc,to . .po <ICl· . . austro -u ngarico. Nacc, uc rwl ·18.\.'2 e proviene d•f " (01 11011!en. 1. P.rc,;o parte alla çampngna del ·181i6 iu Italia q11 nle 11flicialo di stato la. <;roce del merito militare · ,,. . 111:1gg1ore .. . , . · e s1 guadagnò . , . l'·upo1· ·1111p1u,,.1to ,rn ~e,\ 1z1. molto 1rnportan t1 1 ire,,o · , 1 c ·or·po d· "t·ito m·' · 1 .. ·· . ~, ... gg1or~ e pre~so le ttuppc. V_111gg10 a lungo attrnverso l'intera Europa O parte defl' .\ ;i·1 a,:q11.1sta1.11lo ricche cogn izioni ed 111111 rara espuricoza ;/el mo ndo. · s' ~wrd1'.w 111ento_ d~ll'ol'/i11wt1·0/io militare cl1: Fischau.. _ L'or/ìmatrofio mtl·itare · 1· · ,l:t F1sc/w 11, presso \Vicner-Neu<tadt , , sar:,1 1111 .., u t•> primo · d.1nr1to r1or Cl !)lauta. Questo i:;tituto come r. att I ... , ". .. . . . . .. : u~ ~len te coslltullo h.i lo scopo di prepn1,11 e ".lt 0 1 f,ut '. de, .m.tl1t.arr.' p_n v, d1 mezzi di fortun 11 , Jler l'ammissione C(Ldett·1·· J<s·o . . rt·1 7alle I s1.1tole · · m1/1tan . . in/e1·w1·i cd alle .~cuole r[r,,i v , 1, const,l r assi 1n '2 ,·orsi : il corso inter·iol'e serve rh, pre 11.., 1,1z1on,~ .. · · I' npart11e . . ,, per nmm,ss,one ari una ~cuoia militare inferiore e const; delle irimc rpi:HLro ('. las~1; il cor~o superiore scn ·e di prepa razi one pe r l'ammi~sione 11<1 noa scuola cadeu, e consta delle ul lime tre classi.

In ~Il


121 6 NOTIZIE MILI TARI ESTIHlB

ufficiale superiore, e COU:ita .di 3 ch,si cou 1"0 11 · . . 0 a rev , ro complesso e) cr d I ,~ , ~q sc1w e cactetti pel rùclu Lamento dei cadeui . :; . uugherese. Esse 'avranno .. fk' I 1rc1en e G· .. ·d d, · lnnd" cl,r · ~· ecJ e ,1. 1·'ua mand:11c da un uflìciale su eriore . . . I0$:,11a1. e,u, souo l'O , 00 .111· .· . p e con.,tauo ciascuno d1 4 chssi co11 ~ ' ,e~ , rn complesso . On ta li scuolu uli . Il' ,· .., '· . . cadetto ff cl' fJ' .· j d' <'-' .t re\ I e::-t,Oll o cu i rrr:1do d, . . . u ,c,a e o J c.idc1to <·11porulc (il "'rado d,· e· ".' . ·1 . . ., ' ~pùr<t,6 t' 1 1110 d_e Il a gera rchia l. ,r,mù. 0111·~d " der sollnflicial i). Il pcrs~ o.,\lc r11segu,111 tc ~i i·ompouc di uffrcial i e p,·01·,, ·so,·· .· ·1· · -.,:, I CI V! I. l l' •' lOVl I :,' l 1( llt1. con11· nrnrauoo a f . · 1898-99. unzronare con I' irnuo scolastico

NOTIZIE )llLITARl ESTERR

L111

si svol.,0110 nell'·,1cc· I ·. I d . , <11 em1<1 ·a I corsi . clrn f'at111;1 lme11tt1 , n ,11 ov ,c~ ccs~e, , nno i.;un 1,a ruc dcli a11110 scolastico ,1900--l!JOL Seco11do l Anneebiatt' per J'·rn1)0 ·1·ola ~·t·ICO . 1 " · · ' ~, 898 -99 'll' l"lllllO I amm1s$1ooi di allieri nelle 'Ole ·e I d . , • uogo nella rn i:s11ra di ,100 alliev i :ade:tt1oP"c·r· ço·aor1eu1tn1·1e dpecl/1sodio ·Io an nlo rii corso, " " , · e ue scuo e. ·

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quali navi di linea. 12 ld. corazzate costiere 8 Id. grandi incrociatori . .JO Id. piccoli incrociatori. 23 3. I mezzi necessari per le nuove costruzion i fìn o a raggiungere l'effettivo di navi stabilito (n. ·I) . sara nno annualmente stanziate in bilancio. con l'avvertenza che il piano i.;0111pleto di tnisformazione della noua, in rpu,nto al] uopo bastino i fo11di indicati al § 7, potr;'t essere attuato per la 6ne dell'auno finanziario 1903. ~ 2 . - L'assegnnione dei mezzi per le navi ,la sostituirsi i• dctermi nntà annu almente dril bilancio imperiale, avendo preSf)ntc cl,c per regola , . ,, poi.ranno essere sost11u1le: dopò 25 anni le navi di line;i e le cor:izzate costiere, » 20 » i grandi incrociatori, )> 1tS » i pir;col i il~crocialor_i. I periodi di tempo suindicati, dei.;orrono dall'anno nel quale venno accordata I;, prima rata ptlr la nave da ~o,tituire, sino .ilio stanzi.i mento della prima rata per IÙ nuova ,nnve tla .cosl.ruirsi. Per proÌungare il termine ili sostituiionc necessita in ogni siur•olo caso l'annueoza del Consiglio federale, per abbreviarlo quella del Parlamento. Eventuali autorizz,iziòni per nuove ,osti tuzion i primn dello scndiire del termine legnJe - esclu~i i i:nsi di forza m:,ugiore, co me affon · damènto di una na\~e - sar.11100 compPnsatc i11 nn p~riorlo di tempo da stabilirsi cl'accordo <:ol Parlamento, ritardando altre analoghe co~Lruzioni. 1

GERJ,\IIANIA.

A1arùui· da •ouc,.,.a _ Pe.1 ra sua ·1111purlanz,1 1·1po1·t, . 1 • ··,11o rl•ul· <>1·or11 a1·I · d Il ,t' " ·1 , testo e a nuova legge (10 ,111rile 1898) reJ·:•1,·•1\tl ,, ,J, Il a rn.11 . .·1ua da::: "11c1·r·a te desca. b · J. i\"A\'Jr.L10 . § 1. - La compo~izioue della flotta tedesca , uon contando le !urpedi11ie1·e, navi scuola, navi speciali e cannonnicre sarà fu seguente :

a) Savi arma~

o ~ronte ad essere impiegate: I na ,,e amm ,rag ha (llotteuOaggsclrilT) ' 2 squadre con ciascuna 8 navi di linea 2 divisioni con ci11sc11na i corai1.ate ~stiere 1 (i gr_a.ndi. i.ncrociatori ryuali navi di scope,rt•"' doIl a flotta rl i . .:l(j> picco II incrociato ri bauaglia , a grandi incrociatori ·I O piccoli incrociatori } pel sorviz.io all'estero; b) N~ vi di riserva: 2 navi di linea, 3 grandi incrociatori, 4 piccoli incrociatori. 2. Delle navi esistenti e in costrnzione irl ,J o aprile ·1898, re~tano com. prese nel numero di cui sopra:

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.

IL 1\l,1 :-suT1s:nro1m. § 3. - L'assegnazione dei fondi per la 111anutenzione della noua di bnuagl ia è subordi Mta ,, quanto aunualmente I iéne sta bilito <fo l bilancio imperi:i lP, ri1enendo che po~-sooo r,~se re tenute in ~ervi,,io: a) per le formazioni attive: . 9 navi di li nea, 2 grand i incrociatori , 6 piccoli incrocia1ori ; b) por le fo rmazioni stabili rii· riserva : !~ nav i di line.1, .r~ corazza te costiere, 2 grandi incrociatori, 5 piccol i incrociatori ; e) per event,rnli formazioni di riserv:i per la durata di dne mesi: 2 navi di linea o corazzate costiere.


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NOTIZIE mu'l'ARI ESTEHR

NOTIZIE .MlI,lTARI ESTERI>

§ 8. - Qu11lora la sorn nrn to tale del le_ s?ese ordinarie_e :;traO!'dit~~J'IC dell'amministrazione della marinn superi I.U un ,rnno d1 b_r!aOCIO I importo di ·117, 5'25,rnt mnrchi, e l'e~tra te , pro~r'.~ dcli 1m,per~. non ~astino a coprire l'eci:edenz.a, uou v1. s1 potra fai h on te col l ele\,He o aumentare le imposte indi rette, gravitanti sul consnrno delle masse .. Nomine e promoz-i.oni. - Con rec1rnti dis po~izioni 1·i furono t seouenti movimenti nell'alto perwnale dell'esercito : . Te~eiì te generale v. Mikusch-Bnchherg, nominato comandante del Vll corpo d'a rma ta; Ten•mte genera le v. Gemmingen, nominato co mandanti'! dell' ga

III. PEHSO'.'IALE.

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§ 4. Tra ulliciali di coperta, Sùttn fficial i e grega ri delle divisioni mnr inn i, divisioni d'11r~ennli e reparti torped inieri , resta [issato il segu ente personale: 1. un eq ui p~.ggio e mezzo per le navi che si trovano ,1ll'estero ; 2. eq uipaggio intero per : , lè navi ap.partenenti alle fo rmnzioni attive della flotta di bn !taglia , metà del le torped iniere, le oa vi scuola' le nav i speciali. ::J. nuclei di eq t1i pagg io (du e terzi d,!l perso11a le di rnaecl1iua e pel rimaneute per;;onalc la rneti1 dell' in tero eq uipaggio) per : le navi appa rtenenti alle formar.io ni di riserva dell;, ll otta di ·battaglia ; . la secondn met<1 del le tor pediniere; IL l'occorrente per iI servizio in tt~r'l'a ; 5. u11'aggiuntr1 del cinque per cento ~u l totale abbisoguevule. ~ 5. - [~ base a questi ch1ti, l:i forzn necessari,, per la costituzi,rne ,!elle cl i1•i_;ioni marin 11i, rl ivisiono tl'a r~rrnale e repa rti torpeclio ieri , silrà annual monte st,1bilita dal bil atH:io imperia le.

l V.

ALTRE SPESE.

§ 6. - Tulle le ~pese ordin arie coo tinuati ve e qnelle strao rdinar ie del hilancio della ma ri1111 , rispetto alle qual li nulla è determin'lto io que.;La iegge , sono souoposte agli stanziamen ti che in misu ra del bisogno s:mrnno auowilmente stabil iti dal bilancio dello impero.

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CO STO.

§ 7. :- Du ranlH i pr<ls:;im1 sci an ni fioauziari ('1898 sino HlO:-J) il Parlamento non ò obblig11to a porre a disposi7.ione del l',1u1rn inistrazione rlel b 1:nr,rina più di ,\08,900,000 rmrchi cornplessivameute per le spese strnordioarie da inscriv~rsi una '\<Olta tanto sul bi l:1ocio rfo lla ma rina; e cioè: per costruzioni di navi e ,1rmamcn ti non più di :356,700,000 nrnrchi e per le nitre spese straordi nar·ie non più di 52,000,000 mnrchi; cosi pure per le spese ord ior,rie contin1rntive del hilaocio della marina non più dell'aumento rncdio annuo di t ,900,000. Qualora per effetto di queste fissaz ioni non si riew, a compiere I' intt>ro pinoo previsto dalla lei;rge entro l'a nno fina nziario ,190:J, ne sai·à protratta la completa· attuàzione oltre l'anno stesso.

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divisione ; ' Generale di eav:.il leria nobile v. der Plr1nitz, nnm inato is pettore generale di caval leria; _ . . . . . Tenenti ooneral i J/. Willi ch e v. Mitllcr, no111 1oau 1spettor1 dr l')

cavalleria ; . . . . . Maggiori generali Kuh lmy e v. Lange, nomrnat.1 ispettori d1 cavalleria inearir·nti ; Tenente g~ncralc Sterri, nom inato ,;~·po dell ' ispe1,ione genera-le del materiale rla eampagoa (Feldzengmei:-te r); . . Maggiori generali barone Seh illing v. C,1u,;tatt e (_;Jau:;, promossi tenenti geoer;i li e nominati rispettiva mente cornan lauti della' 21;a diyisio9e e delìa '2" divisione bavarese. NORVEGIA.

Sp~se m'il-ita.ri . _ Secoudo I' Allg(1mciw l'.eitnng di Monaco gh cspe· rimenti di mobil itazione del ·I89(:i-U7 av rr. libero messo tn evidenza gravi deficienie oel campo della prepar3iiooe miliwre, nonthè ~a <l if: ficol tà di rr•sistere a 1111 a invu$ione nemica con le pnchri ora es1stentr fortìli c~zioni marittime. I.I rni ni,t.cr,} sou.npone peroiò ora allo. .Storthing (Ca men, di ,( ·I !~ rapprn.;onl an ti eletti per t.re an11 i) uoa ,erie di ri fo rm e intese :·, mc;dio ,1~~ic11nre la difesa nr,z.ionnle. . Si v,iole in primo luqgo aumen tare le fo rtili <·.azionr ·dolle coste e assicurare 'me~lio il confine ~url - o,·e~t. Tiin,berger Fjortl sa'.·ebhe mu~ nito di fort.i e h:::ueri~: a rm re e di un 1111mero ndegu11to dr pezzi dr grosso rnli bro. L:1 baia il i Agdene,; si1reh1Jc_ prnpararn, p oe .ricevere hi flotta e rpÌa le ,tazione pel riforu imento di c,1t'bone. S1 rrt1ene anche . urgente~ cli munire le rlne piau.e ,u llr, costa occid~11t1ile Bergen _e Tromso di opere esterne. Altre minori oper~ s1 costr,mebhero a Droback, Sval vik e Dergen.


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NOTJZU,; MILl'J'ARI ESTERE

Io s~coo<la_ linea le ·rifor!:ne si riferis~ono 11 11 a flotta, iucominciando dall.1 riorgm11zzazione della flottigl ia torpediniere . . Com_plessi\'llmente con speciale bilancio si chiede uòa prima rata di 3,872,000 corone ('I corona fi·aoch i ·1,i.!9) per fortiflcazioni marittime e 9,_500,000 coroo~, da concedarsi a rate, per la costrmione di due n11v1 coi·a1.zatr . : Per I'_ es.:rcito si chiedono 3 rnilioo i di coroue . Io tale sresa sono compresi 200,000 coron~ per mitrngliatrici, •121,,000 corone per fuci li, ·180,000 coroue rer revolver, 270. 000 corone per la pronr ista di cr,rtucc~ per In Landsturm, 565,000 COl"OUe per il treno e servizio sanitario e inhne ·1, ,100,000 corone pc~r completare 'cqnir;,igginme,1 10 dell'escrtito.

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RIVIS'f A DEI PJ~RIODICI MILITARI

Revue militare suisse. Il'

Gitlgno 1898. -

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Alle grand·i mano·in·e rra.ncesi del .f89i.

Si deve marciare :il con uone? Per lo studio del vecch io problema si.tolgono in esame gli avl'enirneuti, ,1ccadu 1i il ·l O settembre. Io questo giorno Ì'~rrn,Ha d1~I Nord si porta va verso ~utl -sst nel l' asse di mov imento di Ra pimni e a Pùronue per Bau lcnconrt, Tr3osloy e Sai\ly-Sal· lisel. La divisione provvisoria di ca valIeri a. 11 yeva .ricevuto la missione di coprire il fianco tle;;tro clcll',ll'lnaw . Alle f) 1; 2 si udì il primo colpo di can none. I! cornandautc dtdla colou ua rii fauteria fìan<:heggia nte a si- · uistra dovevn ohhliquare a destra 'l ln effetto nò la colono I\ di fanteria _uè quella di cav,illeria occor::;e al cannone . L'articolista ~i abbandona a questo puuto nd una serie di 1,;ousidernziooi. Afferma clie l'errore fu davvero ine..;plicabile, specia lmente rlo po la pnbhlicazioue dei notevoli studì del genera le Woyde, sull'iniziatirn dei comandanti in sou'ordi oe in guerra. [ gfodici (i;i campo alle mano1ir e.

Alle manovre svizzere dell',rnno passato s' inaugurò un nuovissimo si,tema di impiego dei giudici di cillllpo. Ecco per sommi capi l'istruziooe svizzera: I giudici di c11mpo sono istituiti per assistere direttamente alle manovre ed il loro numero dipende dalla importanza dei corpi <li truppe che :;i pal'tecipano; s~si limitano la loro azione u11i1,;ameote ai riparti co i sono asseguati . Alla fiue dell'azione compilano dei rapporti sintei.ìci cli e servono più per i:;truzioue personale degli ul1iciali comandati che rcr le truppe opera nti. Di qur.sta guisa il nuovo impiego dei giudici di cam po, richie<looo un graude nu· mero di ufficial i fra in ferior i e su periori , tende ad avviciùar~i agli scopi dell'istruzione degli ufficiali spetta.to,·i alle manovre e si presta :issai nlla necessità dei quadri dell'ese rcito federale svizzero.


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RIVISTA DEI PERIOIHCl MII,l'l'ARI

!l.IV)S1'A DEI PE1tl0IHCI MILl'l'ARl

1l tiro det fuci le .wizzero modello 1889 alle grandi dùtanze. Cronaca m·ititare st1izzera. - Ordinamento dei depo~iti di rimonta Compitù delle compagnie di guide alle grandi manovre - Le hatterie di mitragliatrici - Saggi di cannoni ,1 Liro rap ido da campagna - Gli ufficiali ·svizzeri a Metz - Pnbblicaiioni mi litàri..

Rivista marittima.

Notùie. mU?°tari dall' ltr.itia. ~

I l corrispoodentè. italiano del la Ue1me mffitai1'e Suisse noo semb ra troppo bene avvisato sull'enti tà e sui mo venti degli ultimi disordini di rna/!gio. Egli ri leva il disorienwmeuto delfa polizia, che esternamente ><i mostrò in un eccessivo spreco e sperpero di forze. E la truppa, come p,1re all'articoli sta , fu obbligatn a servire fotico,;n mente i diversi organi del governo, ciascuno animato da differenti interessi. Ma 111 storia o per meglio dire la psicologia delle sommosse è sempre la medesima in 1ru:Jlunque epoca e sotto qua lsivoglin ~spetto esse accadono. A .M ilc1110, nel ·· febbraio 184-8, lo stato di assedio è proclamato dal governo civi le. Da lle memorie del \Jeueinich -ò facile desumere .come questa misura abbia destate le gi uste susctlttibili tà del governo mi.lita re e di conseguenza alterchi, gelosie e mancanza di accordo nP.11' opera della repressione. A Vienna l'a 11tor1tà era sminuzzata in pillole: il consiglio munkipale, il borgomastro, il governo della 1~rovincia, la cancelleria aulic,,, la dirnzione delln polizia , il comando ' militare di piazza, ecc. Le tru ppe non poterono agire che reqnisite dalla polizia. Il ·12 marzo a sera, :scrive la principessa di Mclanie (1lfemorù citate VIl, _pag. M2) io Vieuua gl i studenti tumultuarono su I Ballplatz del palazzo imperia le; ma non si vide nn' agente dHlla pnbblir·a forza o la trup pn a disperderli. Le dne fonesi el idevano II vicendn. Il rn la truppa austriacr, è violentemente ,1ggredita nelle vie dell a capitale austriaca. L'a rciduca Alberto passando per l.1 piazza Freiung alla hJSta di alcnni battagl ion i di fanteria fu acco lto d:i un nuvolo di sassa te. Un generale <iHI seguito ricevette una tremenda ferita . Allora le trn ppe fecero uso delle armi e si ebbero alcuni morti e feriti recati in processione per tutw Vienna . Ma poco appresso divampò la rivoluzione in tutta la città. A Jlfariahilf vi furono centiuaia di morti II di fe ri ti: Je scuderie della corte e l'arsenale fnrouo incendiati. Fu allora cfie il ·,,eneralc Alfredo W111d ischgriiti assunse il co niando civi le e mi litare"di Vie1rna . .Ma era troppo tardi. A l\ti laoo, nelle tristi giornate del maggio passato il proVYedimento unita.rio fu tolto abbastanza in tempo e la cittil fu salutarmente ,a lvaw da più grandi ,!d irrepa rabi li rovine.

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Gin"no •I 898. - Benedetto Brin . Co;battimento a distanza. tra dite navi. - Studio intorno ai loro movimenti assolu ti. Fer1·a,gut e Nelson secondo il Maban. Ancore senza ceJJpo. ùna lettera di M. A. Colonna. al dote di l'enezùt dopo la. battaglùt di Lepanto. La Ri-Dista Ma1·ittirna pubb licò nel f.1seicoln di marzo u. s. alcune note sulla relazione di Seb:istiaoo Venie1· circa k, gu11rra contro i ture.lii

deH:rn -12. ·o essa è una rapid11, som111:, ri,1 ma a,sai eflìca c.e de,crizione di tntt11 la campagna. li Colonna però non s~ ferma a parlare della batta[;!lia, già oramai nota al Doge in tutti i snoi pill'ticolari ma :si arre.s ta bensì ai fotti e nlle circostanze male note o qunsi che precedettero e sussegu irono all'azione. I se·ma.(01·i nel sero-izio di e~plo1'.r1zione. ~l con{l,itto ispano-a.merica.no . Anzitutto intere$santi sono le cons.iderazioni rnilitnri del co 1rrnudante Bonamico. Oli avvenilllenli del periodo iniziale possono fornire iose~oa.menti preziosi arfìM di apprezzare con sufficiente approssimazione non solo l:i sitirnzione mi litare present<\ ma ancora quel la prossima, poichè gli nvvco i.meoti si ,ucceilono cou logica 1H~ees, iti1 e derivano dalln preparazione e dalle direttive della guerra Nel teatro delle Filippine la situazione isola ta di qne,to teatro di guerra, l'enorme distnnrn che lo separa sia per il capo Horn ctic pe r il carrnle di Suez da lla rnadrepatri~. escludendo la possibi lità di tntelarne il posse$SOcontro nn'ofl'ensiva ,inche poco. intensa ma appoggiata a preponderaute forza nava le. Le Filippine sono cg1indi indubbia rnente peidute per la Spagua: l:1 situazione non può che peggiorare fino all' urgenz.1 della capi tol azione. Nel teatro del le Antille la tlolta spagnuola esiste allo staio potenziale, fenomeno che si risolve in un temporeggia mento navafH. Laonde è assai difficile il prns11gire ciò chi~ potrà fare il Cervera. li porto di Santiago ò ben~ì vero che consente una sicurezza rii ancoraggio molto grande ma esso, come tutti i porti sicuri tende a paralizzare 111 !lotta e se Cervera persiste a rimanere a Santiago ancora egli è perduto.


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RIVISTA llEI PE UIODICI MILlTAIU

Gran errore ha dunq.ue_ commesso il Cervera chiudendosi in Santiago ·di Cuba, qualora non v1 sia stato costretto da ord ini o da interessi superiori o çhe sfuggono . . MantenHr~i mobi;e sul mar.e il più lu ngamente possibile, gettando JI p~nico SUiia COSI.Ìera americana, a[a tic11 ndo Je squad re l)Cllliche, costri ngendole a so~ pendere o a rallentnre lc1 azioni di attacco o di sbarco approfitta ~do di_ ogni occasione di conseguire qualclie opportuni tà, ii; attesa dell alle$tl.rnen_to della squadra di Cad ice chE> prima O poi sarù P:onta, ern rJ comp110 dell'amm iraglio Cervera . La forrn azioue di un'nn1ca g1:ande squad ra che acc<rntri tutt.i gli element.i di grande efficienza s.tr'.Ltcg1ca è sempre la maggiore, per non dire l'un ica, speranza cu i si af. · full la sa lvezza della Spagna, onde l'autore crede che il c;ousecrui mento di' · questo obbiettivo ,iehba essere la rneta su prema del comando . 1fincliè esi,ie l,a possibil~-t~ di. ques:o_cò1~1pi~o non può esc ludersi qualche lon tana spe1anza Ùl 11:;tabif~re I etJUl ltbrio navale, ([llaO tunque le successive flrOve della 1rnprepr1 rnz10ne _del la marina uon consentano di troppo conlìdare nel ,consegu 1rneato d1 .questo obbiettivo su premo. I.e condiziou i di un futuro, prossin:?, migliornmento del iri , it1iazione pre;en te parrebbero es~ . sere le seguenti: ,, 0 Uscita del Cer v~ra d;i San t.iago, ,1 pprofittau<lo di qua lche notturna opponunità, prima di essere distrult.o, 0 chiuso med_iante una ostruzi~n~ del passo di acce,sso, sia con ma teriale affondato, sia mediante torped1111.alla imboccatura <lei cana le; 20 Rapida crociera verso il nord,. per eccuare sempre più le cou dizion i morbose del senymento ameri_cano, r!piega udo poi verso Cadice al lo scopo di r:unioue colla ~q~adra_ in :i llest.11nento; :3° \la,simo sforzo di mobilit.,1zione delle n~v1 rn1glion, concenlra n~lo in esse tuue le disponibili energie, per a, ere pron_ta a prendèrn 11 m;ire nel minimo tempo la squadra di Cad1ce_; .4- 0 R10unc1art> ad ogni seconda rio obbiettivo, ;ia territori:i!e, sia n:a ritt.1 1110, tanto a lle [?Jl ippine quanto alle Antille, couvergendo ogn i: sforzo al cousegu1rnento del pri ncipa le, obbiettivo ; 50 Costitui ,:e materiai:· mente, organic~ meote e rnon1lmeute la Ootta strategica oilde sia in ?r~d? di ~om p1ere. lodevolmente la :;ua missione. Questo còmpito non e lacile; d1V1ene d1 gwroo in giorno sempre più dilficile ; la situa zione · del C.ervera in Santiago lù ha fatalrneute conipromesso, ma poichè c,li Amer1cau 1 non. po~ero ostacolo offensivo a questo còmpito, e pare cl,e 1'.llendan? persistere nel loro sistema di concentrazione navale al le Ant~lle, cosi non può e,dudersi la possibi lità e forse la probabili1it che la S pag_na, se _il Cer vern f,,rzerà immune il blocco di Santiago, possa r1US~i re a '.·irne?~are Con_ un~ energica COl!Ceutrnzione navale la sequela degli errori politici e rnil1tan spagnuo li.

RIVISTA DEl PERIODICI lfII,l1'Altl

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l ettere a,l di1·euore - s,i-,; metodi di cambiare ·il rilevam<n/,0 fra fc i~n'ità d'i nna /'orza nai;ale. '.ln{orma.uioni e no.tizie . - Argentùia': Acquisti di incrociatori cornzzati . - Gilè : Costruzione di torped iniere . - Francia : La nuova oorazzata Suffren. - Gùippone : Denominazione di nuove t.orpediniei-e e contro-torpediniere. - lnghilterrn : Pro:ve della corazza ta Furioiis. - Tt aha : Cornzzatn tipo Brin. - Stati Un'it'i: Nuove navi. Jlfat·ina mercant.i le. - Notn s11lh1 potenzia li tù del 1rn vigli o mencan tile. S. RA1NER1 - Nuovi piroscafi transatla ntici - · Il traflìco straniero sui fiumi e su lle coste dcll' Im pero ru,so. - Notiz'ie va.rie. - La bat1.ag]ia di Ca vi te - I « Ho ul en rs ». V. MA l, flATh - ~ nove. esrerieoze sull'aria liquida - La spedizione di Lerner e In ri cerca di Andrée. - Pesca riel, acq·1àcoitnra. - La pesca e la piscicoltura nelle lagune - La recen te adunanza della Commissione consultiva per la pesca - E. G. I

Organ der militar -wissenschaftlichen Vereine.

Giugno ·189.8. -

I.a condolla della gucrrci e la tattica montenegrina.

È una doua lettura del capit,1no dello sta"lo maggiore :iustriaco Giuseppe Scbon . Lo studio riesce of(gidi oltremodo inwressnnte per gli avvenimenti militari che si va1rno svolgendo alln frontiera mon tenegrina di Bernue, .cioè presso a poco nelle i<leutiche situnzioni della guerra del ·1876-78 . L'articolista riassnrne con molta impal'Zial it.il gl i avl'enimenti di rtnella guerrà, deducendone alcune importanti considerazioni tnttid1e e stra tegiche. J>rernette che le osservazioni dHlla cam pngoa montenegrina, a differenza delle campngne dP.ll'u lli mo quarto del serolo sono poco cono· soiute; epperciò merit.ano uno studio pi ù ampio e sollecito. Da circa un auno l'Erzegovina era in 11 rrni contro la domi 11azione dei Musu lmani, e · da Zetigne, l'antico ba \uardo della Croce, le' popolazion i insorte att.endevano ·rinfo rzi ed aiuti per seguitare nell'aspr.1 lotta. Lu ngo il confine mooteregrino sta va con Mnctnr Pasciii un esei-ci10 di 2·1,000 Tu rchi ed altri 8,000 si erano raccolti tra le forte:ae di S pn,;c' e cli Po<lgòri za, sni confin i dell'A lba11 ia. Quello da settentrioile, qnesti da mezwgiorno sbarravano IH porte dell'acròcoro rnoo tenegrioo ed impedivano i soccorsi a vantaggio dei fra wll i insorti. Nel luglio ·1876 il Principe Nicola, come vide ogni cosa pronta e 23,000 uomini io armi, il decimo dell'intera 79 -

AN NO XLIII .


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RIVI ST A pEI PERIODICI AIILl1'AR1

RIVIS'l'A DE I PE RIODICI MILITAIH

popolaziu11c; decise rii :;pe>zzare lu cerch ia che gli impediv,, di recar aiu to ai Cris1ian i. Lasciò 6,000 uomi ni al valoroso Boscio Pctro,·ic' sui confini alba1,1esi, e co ri il resto dei suoi guerrier i si diresse ·a Mostar, il focolare dell'insurrezioue erzegovPse. Precedeva il Principe nn procla urn e Jichiorava che, grazie all'aiuto di Dio, le calene che da ;;ecoli te11c 11ano in sclr ir, vilù 1:i auzioue Ser Ila sta vn no per in frango r~i. Occupata la cittildt' lla dr Gaz<:o (Metoch ia) il 211. lnglio, il Priucipe si portò sotto Nevesignè ed crn sul pun to di shoccare oclla vallata della ~arenta, su .\l nst:i r, e di empi r tu tto il pacsn cl i guerriglie cpw nrlo lo arrest:i ro.no sul glorioso carnmi no 1:, sc.i rsità delle ,rrtigl1erie o gli intrigh i del la politir:1. Ma poco appresso. in r i~po,;t-,'I, trionfarono i Montenegrini nlla battaglin di Vu i.:i- Ool (\'alle elci Lu pi - Vrbiza) . Oi uudir.i b:1ttag lioni '· turchi sorpresi, ben sette fn ro uo obbligati a ce<lt> t·o le armi. Mor ì Selim sovra i suoi cannoni, od Osman Pascià fu condotto prigione con uu guiuzaglio al collo iusieme ari una sesso nLina di o!lìciali nemi<.: i. Ma gli ev'.!nti di Serbia, presso il i.:orpo tl'arrnata dell' Ibar, quell i deÌ1'Erzogovioa presso gli insorti ,onrlotti dal prode Pec.o Pavlovic' p,I i rin forzi ottoma ni che venivano rl:i Trebignc, obb ligarono iI Pri nci pL: ~ icola :1 prendere una posizione di fe1ìsivn attorno nl pas~v del Duga, le Termopoli monteuegriue, e la c:impagua seguitò ricca di epi,odì, di znf\'e, di sorprese e di :i rdime ntr mirnhi li, ora sul co nli ne dèll e terre di Grahovo od orn sul 1•ersante <loll a Narenl.l. Frn ttanlo, noo meno glor io~a e fo rtu nata per le ar mi monteuegrine, anleva la guerra ai confì ni clell',\l ban ia. In grnncle arco, eia S uttormauo ai mo11ti Djebesn, si era11 u di,;iesi a guardia i soldati di Boscio Petro vic', eri :1 qn esti ~i cm aggiunto nel comando il ministro della guerra Elia Plamenaz : HamdiP~scii1, co' suoi Tnrclri, tentò sottra rsi iuvn uo alla poderosa stre1w. 0(!1le memora bili giornate cli quel luglio fom o~o non oe passò idc11n~ :;cnza che corresse sangue o fosse segnata ria rumoro~•~ vi ttorie: rnl lc rive. della Moracia, ~otto I.i rocca di .'ìnuorrnono, sui verdi piani di Pot!go.:. riza e fra le bruue ed a,pre rocce dt·I p,1ose dei Cuc:i. Ornai il cerch io di ferro rhe ci ngeva i Musulmani, fra S pusc' , Medun e Podgò riza ~i stringeva vicppiù o miuaccia,·a di offnm.:ir.li. Formova no q1i°elle fo rtezze un,· sistemo difeu sivo fo rtissin10, uno specie di ridotto triangolare cougiu nt•> insieme da torri e da specole turcheschfl. l\fahamud-Pascià marciò nell'agosto i, soccorso, c.011 20,000 ~fo sulrnan ì, ed i ì\fontonegrini lo arrestn rono e gli in flis,ero nna sconfitta soleu 11e uclla bauagl ia di ~lcdnn o di F'undina. I Musulmani retrocessero a Podgòriza; ì\J eduo ru cinto · d'assedio e cadde dopo q uattro 111ti, i di loun in mn no dei Montenegri11i, con grande numero dì prigionieri , di armi e di provvigioni da guerra.

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Jrrattanto, nel seuembre, nuovi combattim~n_ti _aHenivano ~elle valli deliri Moracia e del!., Z,•1a, a Ducla ed a Ma rt1n1c1. _E nello ste~_so temp~ '. SI· IOVUVu" r,·•Oocroi·e di 'armi e di vittorie sulla frout,era cr;1,ego,,ese. Ali.i . ., .. . V .. . •' ri presa offen:.:i,,;t di Muctar-Pa~cih si opp~se il vnloroso Pietro t'. cotrc , e unovamente i Turch i fnrono :;conlìu1 frn Grahovaz, le rupi della Snicsoiza ed Unrnz. , . . . . . AIla fin e, $lrcmatn di forze. In Porla propose un arm1sl1z10 che lu.al,· ceuato, ma poco ;ippn•sso divampò di bel nuovo la _g uerra _perc;he la Turchia ri.lìntiJ il rimpa trio ngli esuli dell'Erzcgòvma rr p~rat1s1 nel Montenegro. r,,l',ra l',l p1..,le del ,t877 . li Priucipe Nicola . :ivova raccolto intorno u sè 2i 000 comhauentì Ji ra ,w ria , 2~ cannon1 da mon tagnn, buon uu~1ero di pezzi da ç:,rn pagon o ·10,000 ì_uso1:1i. _I ~l'urchi a_vcva no. 50, 0~0 uomini e 70 pezzi , oltr·e buon nerbo dr rnil1z1e 1rrcgo lan n~rn uclte _N~I 0 ·I Huss1· passarono su Il3 de~t1 · ·a eIeI D:i n 11b·10 , e fu ~r d, .l'I· oiu<,uo · o u·ilfl ' . 0 0 · ll b I· · I e Quauro 1 scossa per tutti i popoli soggetti dc n terre n can c1 · , . . rl,v,. · [' · sioni montenegrine ,·arearono to~to gII aog11sl1 con 1u r flel . . PrnH·rpato .· · La prima, sotto il voivoda Pi!'lro Vncotic' , con -17 hatw?hnu, (~,500 uomiui) da Presieca mos,e verso le gol.e cli rJug:1, e clt qur _a Cn' Sl:l b od al forte di Goransco, nella valle della Piva : In ~econd a, '. lr ~,000 coi~bat· · I rl ù. p ro PeJ·ovic' ca mpcooiò fra Piva e Gorn n1t,;;ca 1ent1, a comau o I e . .' . . 0 '-' . . . • · •• l q -1 di O )era· allo scopo di o:;servare ed ,:;ola re la crllnilell~ eh N1, ,-,e, >~- , ! zione dei ~l usul ma ni 11el tr11tro $Plto11Lrion;1 hi: la lerr.a.' rlr ~g 1131 !orza , condotta dn ì\l iljan \'u covic·, dalle Lt>1Te dei \"a,~nj1~1·iz1 s1 d1r"sse a Co· · ed alla valle · , · la fl ll,11 , ·t·<1 ·,11!·1110· •nl comaudo del lnsc1n de]la ']'.n1a, . vo1voda Elia P lamenaz e di Hos,:io Petrovic', fo rte cli ,r2,ooo sol<l,i ll , aY_eva 1 il còmpito di pru1eg~ere il rt,nlì ne tl ell' :\ llrnnra . A n 01:alzo di que~1. 11_.• .tuno corpo .r1 ·r>rrucrpc . . M' J • . 1· ' · 1 ,1 D·, 1 1 i lo11r·1d nu carn po d1 Il· 1,roo ,, urc 1u,1\ ,, ., .a ' • , , . · · 1 c1· ,. 000 cornb·1ttent1 I ~l11:-11l111.t 111 oµp1rne \ I · . auo serva, forte <l I pnt e 1e v, ' · .. lì · 00 °24 000 uomini ncll'Erzeuòvina (Suleima11 l'ascia), 16,0 ai e.on 1.01 '. ne::,.·1 (S·cl Ili·h I)·1,l. ::,C1,l .,..,) t 00 0 nel le terre il i Rascia (~leherncil - Al1), . rt IlJa , , ,.., Sulei man da l pas,o di O:mog. e S,d1ih Pa!.-ciii_da!la pa rte. il_, ~.pusc.' · · · · ,1 ·110 ·• clel Pr111•·111at,1 pe1 co rr ere a. ... • dovevano 111s1eme I nconLrars1 ne e 1e , Z.etirrue e soffoca rvi il [ocolnre dell' i11su1T(•ziorH' , prutcur nll e ,- pal li! du . . . Mehemed Alì che ~eco deva per le terre dei. Vasso1cv 1z1. Ma Sahih Pascii1, in atte~a rii riufo rzi. 11011 mo;.;e in nr.,cordo al col· leoa e ru scon(i uo ria Bosciu Petrov ic. e diii voivoda Plamcn~~ :rn llc 0 :dture cii ~lartinici. Ad. onta ili. que;la d.1s·1·alla, s u1Cli· o·•1o Pa::,·cri'. volle · · Iungo Ia stI·au, ,a clclh· ZPta nildentrMS1· nel Pnnc1patu, ,., · e fu .serru1to ': . alle · · · · N· · 1· p·ov v· 1 · to cli ·11·t1rrliern~ calcaonn dal corpo del Prrncrpe t 1co a, 1 ~ ' o . . La. <> • • • , (' p ·ec·11 >· 1 •osa 0:f'Ci mi la del SUOI marcia s1 muto allora m cor~a e uga 1 • <• •, •O

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RIVÌSTA DEI PERIODICI MILITARI

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

fra morti e feriti perdette il pascià t.~1rchescn, fìncliè non :;i cong iunse sol.Lo. le murn di Spnsc' ai miseri avanzi del corpo di Sahib, hallnto · · anch'esso. .

e di uiarwvre, poid1è gli uu: e le allrè ;;ouo ecces:;ivamcnte pro li:;;i e iu parte affatto superflui. AlrJuan te for ma1.inni di colonne che sono scnd ute omni di valore nel la tnttica odierna e che rendevano senzn scopo 1•e1·uno assai elnborat.a e clilfo;ile l' i,truzione della recl uta, furono omesse nei nuovi regolamenti di ·e,ercizi. Già il Lossovsch i aveva da tempo levnta la voce contro qne,t.e lentezze eri ;nnplinioni di m:iuo.vre, ricordo ancor vivo nell'esercito n1s50 dei tem pi fcdericianì ; seguì le orme del distinto scrittore russo, Io Scugnrevschi, caldeggiando una trnsforrnazione dei re<>ola~enti ancora più vnsla e rnd ic:i le. Queste proposte e quest.i ::tudi misero capo ad uo progetto di rngolamento, compi l;ito dallo stato mag, o-iore della onardia imperiale e me5s0 in praticn da lle truppe del circon" o . l . . da rio tli Piet.rolrnrgo ; vi fu poscia a~giunta una spemi e 1struz1oue per le manovre di campagna. Negl i aoni ·I8\Jri e ,18\lG nresso ogni battagl ione di cacciatori furon o eseguiti eser.;ìzì n sco po tatti(:o speriment,ile. Se segni indi appre!'.SO il regollimeuto del ·1896 che t') aucora la base degli studì e delle polem iche od icrue. Si rich iedouo anzi tu tlO nelle DLlOl'C [orme regol,1meut.1 ri specia li rigunrdì ed udattarnenti al ca ratlel'e clell'esercito e del popolo russo. Le nuove forme, si afferma, cleri vano dagli esercì ti di Fraocia e di Germania, ma non si con fauno del tnLlc,nl l'indoìe nazionale. La perfezione delle 111·mi e la sua el1icacia più o meno estc,;a ed inteusa non devono iu alcun modo dispensare dallo studio degli specia li caratteri déH' uomo che le tratta; perchè l'uomo e l'elemento mornle rimaogono i soli e principnli ffl ttori su i quali cooviene fur di conto in gperra . Ed io qoesto lato umanistico dcll.1 ((Uest.ione sì riv_ela l' interesse e l'importanza di quest.i 5tud i mi li t::tri ru,si ~ui nuovi regolamenti per l' impie~o delle truppe in cnmpagna. Il ~Jarcov, il Dn1gomirov ed altri della scuola così detta del l'ero1: Sou.varov, sono del parere c.he le <1ccresciute perdite sul campo di IJ;itwglia , in dipendenza all 'uso dd le arm i nuove, uon avr:rnno che una scarsa iufl ue11za sul carattere e sn l morale delle tru ppe russe, qualoia $Ì abbia cura di stimolare oppol'lnn:nnente ed iutensarnente le speciali doti del soldato moscovita: illimita ta dcvozioùe allo Zar ed alla Pf1tria, fede al giuramento, volonta ria ed affettuosa sottomissione al comando dei :-uptiriorì, dei qunl i si ricono,ce l'autol'ltà morale e materiale iocontest.abili. In quest'ordine di idee ~\ hone rammenta re che la ferma dei soldati rn,si ù superi ore ùi gran lnnga a quella degl i altri eserciti, che con le renne brevi e l' ist.ruzione abborrnciata pregiudicano ;:issai la compagine mor:i le e m:1tcriale delle ris.petti vù truppe. L'11rticolistn cita a 11ue,to propo;;ito un e.,e01pio che i• d'altronde r iport.1to da l Marcov: A Saint Privat la Guardia Prnssi.ioa perdette il '.ì5 per cento della ,1rn forza e fu completamen te paralizzata; a .Plewna le truppe russe ebbero

No.n enisi ancora dilegua ta la eco della doppia sconfìttn dei Musnl~ mnni , quvndo la divisione del voivoda Pejoviè' sbaragliò l'esercito tnl'{'o di Mel~emed Pascià, s1_1lla Morncia. Omai il piano mon tenegrino disn gn11vas1 con nettezz,1: 1mpadron irsi di entrnmbi i ba lonrdi che da $e tie? t~i~ne e ?a mezzod ì serrav,ino il Principato; occupare ia roccn di N1c.s1c ed allerrnt1 re verso l'Albania il gi ro clell' influenzr1naziona le slava Perciò la prima, la seconda e parte della quarta divisione si racco lse,;~ al co~iando del P~,iocipe .\l_icola, ad occiden te del pa~,o di Ostrog, presso Pov1e. Rrano ·13,<>00 nom ini con 15 cannoni da mon tagna . I l 9 settem bre, dopo ostin~ta dife$;1, :\'ics-'.c' si arrese a discrezione,'"c~c1 iu dì f1ppresso tn tta In Duga lu $gombra da i M1.m1lmani. Caddero Goransco, Bi!ecio Suttormano e Spizza, posc·ia, alla fìae di uovembre, tulio il terreno l,1 B0Ja1w, l'Adriatico cd il lag-o di Scutari. Il borgo di Antivari fu cinto d'asse<!io, bench~ i Turchi ricevessero (1j11ti dal mare da due miri eoraz z:,te che l'artigli eria rnonte1iegrina. mise in fuga. 1110 gen naio ,(8ì8 il Princip e es~ug~ò .~o tivari, e ·dodici giorn i appresso si arresero pu re gli 1solo1t1 fo~tif1cat1 d1 Lessandra , di Grimongiu ra e di Vranin11 , sll l lago dt Scut11n; mentre le gueniglie dei voivoda Vrbisa , Pl(1menaz e (~iurovic' e.;tenclevano ancora più lontano il oome e lii fama del valore montenegrino. Al principio di febbraio, passat.a la Bojnoa, i guerrieri deliri Zernagora si prep,mi.vano all"attacco di Scuta ri, che uon":i vrchbe potuto· a lungo resistere, ,lllorchè giunse l'avviso dell 'ar mistizio.

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Voennji Sbornich.

Giug~o ·1898. .- Ca y11.erra e i'economùi politica . - Cou ti uunione e fì ne del!' 1nteressan t.e stnd io sta ti stico e ~ocia le del GL; Lr::nt c i1. ll 1iostro ntlO'lio re.9olam,ento (l'i senii zio in guerra.

L'acioziooe omai_ultima!~ clel fucìle d11 tre linee e delln poi vere a poco furr'.o ha sollevato rn Buss1a uua ser ie di stndì assai ìoteressnnti sulla tau.1ca nuova e su quan to lin trauo alia $ ti:t nuova regolnmeut:ir.ione. Il complesso delle propo;;te, piullosto ehe ad ;J rrl ite e rad ical i irinovaz ìoni ac~1enna a semplificazioni del regolamento, ad aburn 1,iazione di ,~oinandi

"·


ltlVTSTA

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RlV IS'l'A DEl PERIODICI M!Ll'f A Rl

persino il 4.5 e 50 per cento di per.li te, eppurn coutinnarono i111perternte nel In ·lotta. Tutti i tatLici rns,i sono d'accordo ncll'ev itnre con Of.!Oi po~sa. il frn111mi schiamento delle tru ppe nel la li11ea di battng-lia. È que~Lo un riguurdo che vuol$i 11s:1re ai soldato rns~o anima to cln assai ~car5a iniziati v;1 cd auacc.ito di per::;01111 ul proprio nJliciale. Si pre$cri \'O '[uiud i di evit11ro il frammi::;chinmento delle catene con i sostegni e dei sostegni con le riserve e coi gros,i. li nuovo regolamento, ,)lfi ue di rimed iare alla debolezza derivatane, r,1ccomn uda I' i111 pie70 di f'ol tt: li nee di c:ic1:iatori in. formnziouc di fìb, e con com:incli ed esercizi identici a qnelh che ;;i pr:itica no 11ell 'ordine chi n~o . Si prescri ve perciò l' impirgo ioiziC1 lt1 di intierc compagnie su ll a linea di fuoco, di guisa che gli ulliciali serbino sempre al loro coma111lo gli nomini che rono5cono. Sull' ordinmnento del/' artiy lieria da fortezza. Que.~tiont relatù;e a/t'esercito. Sulla strada de ll'1ib·issinia. - Coatinnazione del lù· studio t; della co rri~rondenza del 1cnen1e KnASI\OV, capo della scorta della missione 111ilitnre im periale russn i11 Eti opia . La yuerra on[Jlo- inJiana iiel teatro nord-ocC'identa/e.

R ivista di fanteria.

11Iaggio 1898. - ll trionfo. de/1.'onlino.mcnto regiona le. I recenti aHènimeoti di maggio uell':,lw e nella medin Ctalin, per i quali fn necessr1rio I' intervo11to della trupp;) nella rc· pressio11 c dei disorùini, suggerisco11 0 alla l?ivi.,lrt cl-i /rmtn·ia ;)lcune con~icl.ernioni fii grande riìicvo, relati,·e all'ordinamento rcgio,iale rlell'e;ercito uO:ilro . Dalla recente prova.a rgui;;ce il pcriodic,i un(l fede i111;oncn:,s;i nella bo11 Lù della 111ateria prima rhe dii vita all'esercito irnliano; malerin prima che si tempera e si alfow come buon metallo martel li,to ~11 buo11a inc11dioe . Alla bontà dc li,, rnat~:ria pri111 n, c,)me sçrivu la R'ft,ista cli f'<mler io, · si aggiunge quella delle nostre is1ituzioni militari assai con,·cuienti alla natura olel popolo italiuno che ri trov,1 nella caserma ciò clw inutilu1011te cerca quasi sempre fuori: lilla mano g~gliard11 ma non aspra r.he lo regge: una 11111110 di fer ro rn;i wperta di velluto, chb sfiorn come 11na carezza coloro che sa nno camrn iua rn da si•, m11 stri ngo come urrn morsa coloro che Yogliono ~corrazzare a loro capriccio con pericolo per $è e per

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PEHJ()l)lCl MJJ,ITARl

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:iltrui. 1: ;it,nm-l',,r:i n1•lla quale i uostri snidali si lrt)vano n vivere è qoeila che Vll hcne ai polmo11i del nostro popolo ._ ~I 11ostro P~..po_l~ tro_va nelle cu,ei~me ll\ liberlù vcm,.pcr og11i giusto tl 1r1llo: 11011 le Li~aun1rh varie che fuori usurpano il ,anto nome e la ye;tc della liherlil ~ nescono peggio ri delle 1i rahnid i ro1:re~"'1te aperL:1 me11tc,_ app1wto pe1·che eSSll.lll~O in maschern libera le :-011 ,) 1n~ 1crnc dauuo e bella. Il uostro popolo 1, 0_\a nella rascrma 1111 ::roverno ri f!ido ai tristi, paterno ai huoni, mo ~ollec,to di tutti co ,1 egunl cii oro, nnc l11) quando le appll!'enr.e ~ono ne~e:--sanamcut~ diverse: ,·et.le il popolo, nrllc rase,·me, premiati i h110111 solo pcrchc 50110 huoui e non perd1è. sono 1·1ienti nti!i rli patroui mercè loro potenti : vede pu ni:i i C/llliYi :;1,I I) pPrc.'11; sono cattivi r uon pP.rchè sono o,L11col~ aol' interes,i chiari O foschi di d,i può. Vede il popolo, nelle ca~crmc, noi che lo governiamo essere mossi in ogni -~tto nostro dal scu_iimento del dovere e dal deside'rio delle 111ili1à ,01nun1, sempre: non mai da uu interesse nostro partit'olare, non mai a lìne di rispnrmiarn a noi cur~ o fatiche. Il nostro popolo che sch iva la vita pnlJb lic:1 p_ercl'. è, C'~se~d~ m: compost:imente alTollat?., chi ,•i ,i caccia de_11IM v:i :, rnrl110. d1 p1gh~r~'. fior di gomitate tni ros1ola e costol a, vede 1uvecc nel le case, me com,, s.1 possano gli uomini mettere in rango nume rosi io poro ,pa~'.o l'OU li bcrw di movimento per tutti, uon più foll,1 ma massa, non p1u branco, ma unione. non più tumulto mn l'orza . l•:ntraudn in ca~crm_a, ri'.ornando /) cooiatto colle istituzio11i milit,i ri, i rochi matti fanno g111d1z10 e , molt, timidi si riufrancaufJ. Gli annlfabeli. · . . . . 1'a.ttica ciclislica. - Servizio di a\'/lngnanli u e d1 fin11d1cgg1amento --:-Servizio ,li a\~11::cop0rw - ì.0111lia11i ulcll ti in ir1?uorc - Comh:1 tt1 menti c,,ntrc, fonteria - Comhauimcuti rontro cavalleria - Com· uattime 11 ti co111ro lll'tigl ieria - (;nmb:itti1ne uti contro cir li,ti. Continuando a leyyere l'annuario. l' arielrì.. _ r:omc maugiav.:intì i snltbLi ucl 1750 - Perché si parie co piede ,i ni~tro.

Revue du Cercle militaire.

28 r,iur•no ,1898. _ /.a setti·m mw nri/itM'I'. - Tra Fra:1ci,1 ed Inghi l0 te~ra _ La conl'emioirn dol ~iger - Preponrleranza francc~e ncll'Afrir11 occi·lcrllale. · Studi di marce e di comb0,ltime11ti. - Quarto terna :-mila cnrta.


1232

'\. ·

RIVISTA DEI PElUODJCI )IJLITARI

· ANNO

Crnnaca francese. - Esercizi S()eciali del servizio sanitario in vanerra Società di ti ro al cannone di Parigi - Foilderie e cantieri del la Seuoa - I l cana le di Suez. i\'ot-izie militan: estere. - La guerra ispano- nmericana - Italia : .\Il ilitarizzazione dei ferrovieri - S1Jizzerci: ,C1,eazione di quattro compagoìe di rni1raglìerc .

l I

nr.

- . - ·-;.,:,. i:.<-

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XLIII

RIVISTA MILITARE I T 11\ L I A N .A.

DISPENSA

XIV. -- 16° LUGLIO 1898

Per ta Direzione Lonov1co O r soTTI lfnumtcl'c,lrm11cllo Il . .,1 ,, i,ir«rù:att,

.

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-U · J

3

ROMA DEMARCHI CARLO,

ger:ente.

V O G H E R A E N R ·I C O TIPOOIIAFO·~OITORK

1898

....


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S0Ml\t1ARIO DELLE MATERIE CONTENUTE NELLA PRESENTE DISPENSA

IL REGOLAMENTO n

!PER LA LEGGE SULL'AVANZAMENTO NELL 'ESf;RCITO

regolamento per la legge sull'avanzamento nell' esercito. - E. (Continuazione e fine) . . . . . Pag. 1233

e: -

Le automobili ed il loro impiego in g11erra. - LuIG1 SEGA1'0 » 1249

.! \

L 'esercito P,i,emontese nella campagna del 1815. - TORQUATO GuAitouccr, ma~~iorè d'art.i glieria. (Continuazione) " 12'1a Leggendo. -

I

Cunti,1.i,azi!)ne e fine. -

Vedi dispensa Xli I

I

F.

Utile avviamento allo studio .~cientijico della geogmji,a militan · CiÌJ clte dimostra un indice ben jatfo - Rico1·di di un 1i.flciale francese sulla Toscana nel 1869 - Le lettere scritte a_l ma.,esciallo Castellane dai teatri delle guerre jmncesi t ra il 1848 e il 1862 - La guerra greco-turca .del- DoNCH Y -- L'azione della 5• divis ione di cavallC1°ia tedesca del 187'0 e 1871 . . . . » 1280.

Nota statlstloa: Relazione medico-statistica delle condiziMti sanitarù del regio · esercito itaUano :nell'anno 1896, compilata dall'i·svettM·ato di sanità milita1·e :ufficio· statistica) sotto la direzione del colonnello medico ispettore Jott01· CoccHI . » 128l5 .

Notizie politloo-mllitarl. -

,, 1298

a;. •

Notizie militari estere: Austria-Ungheria: Bilancio di previsione dell' ese1·cito ((,UStro-ungarico per l'anno 1899 . . . . . . . . . ·. . . . » Francia: Nuovo materiale d'arUglieria da campagna - -Congedi agricoli - Bsei·cita~ioni speciali del servizio 4i sanità :.___ Ponti di circostanza - 1lfisure pei· la sicurezza delle. opet'e di jortifiçazione - Provvedimenti C6ntro lo spio11aggio . . . . . ,. Germania: Pensioni miUtari - Movimento nell'alto pirso-nale dell'esercito . . . . . . ,. . . . . . . . . . » )} Russia: Bse1·citazioni estive dell'ese1·cito russo nel 1898 >) Serbia: Trasformazione di battaglioni in reg.g imenti.

Rivista dei periodiot militari . . . . . .

CASA EDITRICE LIORÀRIA

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VI. lnt,raprendiamo ora l'esame della parte quarta del regolamento, la quale, come già fu detto, tratta dell'avanzamento -degli ufficiali in congedo. Parecchie questioni, della più alta importanza, relative .alle varie categorie di qnesti numerosi ,e benemeriti uffici.ali, .attendono· ancora una adeguata soluzione: la nuova legge d'avanzamento ed il regolamento sono intei·venuti per de.finire ciò che ne riflette l'avanzamento, prì ma regolato da vari Regi decreti e da istruzioni ministeriali con criteri poco costanti e talvolta troppo particolari. Per convincersene è sufficiente sfogliare il secondo volume della Raccolta delle disposizioni in 1,igor·e clel (}iornaie militare, e dare uno sguardo ai numerosi atti sulla , materia, nei quali è pure traccia di quelli precedentemente .abrogati. Rimandiamo, ad esempio, il lettore alle disposizioni transitorie del Regio decreto 8 aprile 1888, relativo .alla.11orriinn, ed all'avanzamento degli ufficiali di milizia terri· toriale, per constatare quante. disposizioni si succedesse~o . vanamente le une alle altre, a brevi inten-alli, e senza lasciare utile t raccia. Ciò non poteva non nuocere ::tllo scopo stesso cni quelle numerose disposizioni tutte miravano, e palesava tànto l'incertezza con cui si procedevi:t, quanto la nece8sità di. uscirne una buona voltµ,. 80 -

ANN() Xl,111 .

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., 12:34-

lL REGO LAMENTO .

PER LA LEGGl> SULL'AVANZAMENTO NELL' ESEJtClTO

Le questioni sngli ufficiali in' congedo che non hanno potuto essere contemplate dalla nuova legge. d'avanzamento, . e, tanto meno dal suo regolamento, costituiscono una ragione di più per risolversi alla rinnov~zione della legge del 1862 sullo stato degli ufficiali, per comprendervi, com' pletand'o le, le vigenti disposizioni sullo staJ,o degli ufficiali in congedo. sparse in parecchi Regi d~creti, a cui si è dovuto successivamente ricorrere senza tu~tavia riuscire a disciplinare pienaménte così importante materia. Ardua; per certo, è l'impresa di compilare e presentare alla discussione del Parlamento un sistema di disposizioni intese a sostituire la legge ed i Regi decreti ora menzionati, ed a tener conto, non solo dei mutati· ordinamenti militari, ma ben anco delle attuali condizi oni sociali e di31le odierne . tendenze. l\fa non meno opporturio pare il momento per farlo, ora che leagi recentissime hanno sancito l'Ìn nuovo ordinao . mento dell'esercito, le regole per l'avanzamento nel medesimo, e sono sempre in vista le proposte per un nuovo codice penale militare. Le g ravi esigenze della mobilita.zione impongono poi che . si provveda ad ampliare il reclutamento di talune categorie di ufficiali in congedo; quell.i. di complemento e di milizia territoriale specialmente. E'orse non è per questo indispensabile ricorrere a nuove disposizioni di legge, in quanto quella d'avanzamento abbia, d~ fronte al precedente stato di fatto, agevolato di molto il problema; ma non è meno urgente il proyvedere. ' Migliorati per qualità, i quadri degli ufficiali in congedo, non sono però soltanto scarsi, ma addirittura numericamente deficienti; e la situazione non potrà mutare, ove di fronte ai limiti d'età, imposti dalla legge 2 luglio 1896, per il passaggio dall'una all'~hra delle categorie di ufficiali in congedo, e per cessarne, non si ravvivino le . fonti per il loro reclutamento. La questione è di attualità dopo che il Senato del R egno, nella seduta del 27 aprile u. s. discutendo il disegno di legge ~

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;,i sottotenenti di nuova nomina nell' ésetoito permanente », ha, mediante ordine del giorno, i·ivolto invito al Ministro della guerra di prendere in attento esame l'istituzione dei nostri ufficiali di complemento per darle quel maggi.ore sviluppo e quegli incoraggiamenti che sono richiesti d'àgli attuali nostri ordinamenti militari. Ed il problema si raccomanda, non solo per sè stesso, ma ben anche perèhè, mediante qualche tempera.mento, la legge d'avanzamento, darebbe forse modo di ottenere che la categoria degli ufficiali di complemento divenisse il v ivaio di quelli di milizia territoriale, i quali, fra le altre categorie di ufficiali in congedo, trovansi nelle men buone condizioni. Nori è qui il luogo · di esaminare se e che cosa si pos$a fare ed ott(mere in proposito; è forse fin troppo l'avere accennato alla questione, più. per teneri.a viva alla mente di chi si interessa degli argomenti mili tari, che per dimostrarne la importanza; e, facendo punto sulla digressione, riprendiamo il nostro studio. · « Indennità di equipaggiamento

Con l'enumerazione delle quattro categorie di ufficiali. in congedo ha principio (§ 171) la pa.rte quarta del regolamento d'avanzamento: tale enunciazione è identica a quella esposta nell'art. 1 della legge ~5 gennaio 1888 sugli obblighi di servizjo degli ufficiali in congedo, e in tale considerazione poteva non essere necessario riportarla Segue r inscrizione degli ufficiali in congedo nelle predette categorie: anche qui il regolamento non poteva che riunire e coordina.re ciò che è detto nella predetta legge e in quelle sulla posizione di servizio ausiliario e sull'avanzamento.

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Quest'ultima,' col prescriver~ d'onde si traggono i sottotenenti di complemento e di milizia territoriale, e col rego.larne la carriera, h1t, nella parte principale, abrogata la legge 29 giugno 1882 sul reclutamento degli ufficiali in congedo; ma avendo soltanto fatto parziale e fuggevole cenno.


123 G

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TL llEGO LAM E N'l'O

PER LA LF. !JGE S0LL' AVAN7.AME)1T0 NE !.L'ESF.RCJT<>

del modo con cui provvedere al reclutamet1to degli ufficiali di riserva. (art. 21), si è in proposito tacitamente rimessa alla legge del 1882 ora r icordata. A som igli~nza di un vecchio tronco, i cui rami in parte, perduta ogni vitalità, bia ncheggino diseccati al sole, e in parte ancora si adornino di verde fogliame, la legge del giugno 1882 aveva ce$sato sin dal 1888 di aver effetto in quanto riflette g li obblig hi di servizio degl i ufficiali in congedo, (mod ificati dalla legge del ~5 gennaio 1888, n. 5177); poi la legge d'avanzamento sopravvenne a demolirne pressochè tntta la sopravissuta l)arte, lasciandovi vivo soltanto, come si è detto, quel_ poco cbe concerne il reclutamento degli ufficiali di r iser va.

salvo a valersi poi della concessione dell'art. stHsso por espirare cioè ad un succèSsi vo avanzamento quando, per ragione di età, dalla mil izia territoriale, rientrasse nella riserva.

G li art. 14 e 15 della legge d'avanzamento provvedono al reclutamento degli ufficiali di milizia territoriale; il regolamento (~ 175) hn pM i medesimi aggiunto una fonte di reclutamento che anche i n passa~o ven ne sfruttata: quella degli ufficiali di riserva che soddisfino alle condizioni di età e di attitud ine per gli speciali servtzi d i quelhi, milizia. La assegnazione ,di ufficiali di riserva ~t servizi delhi milizia terr itoriale non può, a parer nostro, considerarsi che quale semplice designazi.one d'impiego, e non già costitui re un passaggio dall' una all'a.ltra categoria di ufficiali iu congedo, con conseguoute trasferimento di ruolo; in quanto tale trasferimento non « tassati vamento specificato » dalla legge d'avanzaml:lnto non sia da questo « permesso » (art. 29 ,. D'altra pa rte, se così n on fosse, potrebbe eventualmente accadere .che talora andasse el uso il disposto della ìegge medesima, poichè essa, mentre vieta che g li ufficiali di riserva provenienti da quelli dell'esercito permanente conseguano più di una promozione dopo esserne usciti (art. 19), non limita invece l'avanzamento degli uffic iali di milizia territoriale più d i quanto naturalmente facciano le formazioni organiche di tale mili~ia, (V. anche il § 186 del regolamento); cosicchè un ufficiale di riserva proveniente d~ll'esercito permanen te, po~ ebbe, se trasferto nel ruolo di qnella milizia, progredire nèll'avanzamento più di quanto permette l'art. rn,

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Il regolamento (§ 1'76) ha esplicitamen te detto cbe il tra.sferimento degli ufficiali dal servizio attivo permanen te ad una delle 0ategorie di ufiici1t.li in co1Jgedo, o da una all'altra di tali categorie, si fa nei ruoli dell e armi e dei corpi corrispondenti. Tale dichiarazione avrebbe.• forse trovato serle più propria nella legge, poicìii> essa, a ll'ar t. 129, vi eta i trasferi menti di ruolo d1e non Yi souo indicati- tassativamente, ed a sPnso degìi a rt. '27 e 28 . g li uffic ia li in servizio ai;ti vo per manente e quelli. in congedo di nna stessa !mna o coq.io debbo'no inseri versi in separati ruoli. La disposizione del rego la mento co lma adnnque, pu r seguendone- lo ,spiri to, nna hLctma della legge. 1

La legge ~9 g ingno 188~ (art . .ll) prescrive che tutti gli ufficiali i n r itiro o in r ifor ma p rOV\'Oduti di pensione vitalizia per servizio m:litare, e ancora idonei agli impieg hi territoriali militari siauo inscritti fra quelli di riserva; ma non clà, una rispoi!ta espl icita al quesi to se, in seg uito a tale inscrizione d 'ufficio, agli uffi~ia li stessi permanga, o non, la facoltà di dimettersi e-lai grado. · Chè anzi, avendo l'art. 18 della predetta legge estesa. agli ufficiali in congedo l'applicazione di quella del 1852 sullo st~to degli ufficiali, sarebbesi potuto inferirne che, in analogia a quanto avvien f:l per gli ufficiali in servizio attivo permanente e per quelli di complemento e di milizia territoriale, anche per quelli di riserva fosse da ricouoscersi l'anzidetta facoltit. Il regolamen,to in vece (§ 177) si è pronunciato in senso contrario, senza dubbio nella precipua. considerazione d i non privare lo Stato degli eventuali servizi di ufficiali da esso rimunerati, e che, pér i lunghi servizi prestati, sono in grado di porre a profitto dell'esercito i frutti della loro esperienza .


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IL REGOLA MENTO

PR~ LA LEOOE S ULL'AVANZAMENTO );Et.L' ESERCITO

E poichè è da ritenersi che guegli ufficiali non manch erebbero con slancio di rispondere a l l'appello r.he loro venisse rivolto. così la disposizione àeì regolamento, mentre riesce di vantaggio per l'esercito, non può non lusingare l'amor proprio di veechi e provati uffic iali.

legislatore, il regolamento bene ha fat to a non vincolare, più. <li quanto ha creduto dovere la .legge, il potere esecutivo, il <3 uale pertanto avrà modo di più agevolmente adattare, senza .cioè essere tenuto ad interpellare gli organi consu ltivi dello Stato ed a riportarne il fa vorevole parere o l'approvazione, le condizioni per la nomina d i cui è parola alle circostanze <li tempo e di ambient.e che possono presentarsi. Cosìcchè, in analogia. a quanto avviene pei rapporti fra la. domanda e l'offerta, e, ben in teso in certi Iimiti, quando assai prospere siano le fonti dì reclutamento rispetto ai bisogni dei quadri, nulla impedirà, anzi sarà bene, che si esigano più onerose cond izioni di coltura e d i studio negli aspiranti .a sottotenente di milizia territorial~; per contro quando quelle font i accennassero a r estringersi, vi sarebbe morlo di provvedere ai bisogni dei quadri meuo esigenJ o nelle con <lizioni anzidette. · Il R. Decreto, dianzi accennato, non è finora d i ragion pubblica, e non limane se non ad aug urarsi che, tenuto il debito conto delle corrispondenti disposi7.ioni già in vigore, in quanto esse si palesarono buono, non si tardi a dare corso alle disposizioni necessarie per la piena applicazione della legge e delle prescrizioni regolamentari che la con-0ernono.

~ ell'ambito della legge il regolamento (§§ 178-182) non ha mancato d i sfruttare tutte le possibili fonti di reclutamento dei sottotenenti di complemento. Non essendo quì possibile tutte riportarle, ricorderemo soltanto quella assai speciale (contemplaLa però anche dalla legge, a rt . 11), degli allievi che hanno cessato di appartenerè all'accademia od a ll a scuola militare dopo il secondo an no di corso, e che siano ri_,mltati idonei negli esami delle leggi e dei r egolamenti militari, nonchè in un esperimento di equitazione. pel caso particolare di aspiranti all"arma di cavalleria. Verso cotest i allievi il regolamento è stato così. benevolo da ammettere che essi, ove non siano risu ltati idonei negli esami anzidetti, possano ancora conseguire la nomina a sottotenente di complemento superando soltanto quell i presc'ritti per la nomina a sergente ed a sottot,enentf' ùi complemento per gli allievi ufficiali. La larghezza d i criteri aa ottata dal regolamento p~r la nomina a sottotenente di comple1uento palesa il proposito di trarre il massimo rendimento dalle possibili fonti di reclutamento, nel fine di far fronte ·ai gravi, impell enti bisogni per i quadri delle fo rmazion i di gnerra. Ma l'encomiabile in tento non sarà; a parer nostro, raggiunto lino a quaudo, come si è prima ac0ennato, del problema degli u:fficial'i di complemento, di recente ricordato al Ministero della guerra, non si cercherà in più vasto campo la soluzio.ue. Per la nomiua a sottotenente di milizia territoriale, il regolamento (§ 183 , dopo essersi semplicemente richiamato al relativo. art. dilla legge (art. H l, dichiara che i requisiti da possedersi . dagli aspiranti verranno determinati da un R. decreto. Attenendosi così strettamente alla volon tà del

Il regolamento (§ 184) ha creduto dovere, con esplicita dichiarazione, confermare quanto può dedursi dal testo della . legge.: che, cioè, l'avanzamen to degli ufficiali in congedo ha luogo. in ogni singola categoria, per arma o corpo, esclusivamente ad anzianità. Lungi dall'addentrn.rci ora in un quesito dalla legge defi nitoda quasi due anni, a J?,Oi proprio sa male che siansi in esorabilmente chiuse tutte le porte dell'avanzamento a scelta a quegli ufficiali in congedo i quali, per speciali attitudini militari, per l'amore allè cose r:p.ilitari ed al loro studio, per lo zelo nel prend'er parte ai corsi d'istruzione; infine per la piena idoneità pratica nelle funzioni del proprio grado,


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IL REOOf,AMENTO

PEll LA l.EGGE SULJ,' A VA N ZAM EN ':'0 Nl>LL, , E IIClTO

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date; e di tener il dovuto conto della specie, dell'importanza e della durata dei prec0d1mti serv1z1 militari.

d'iano pieno affidamento di ben corrispondere alla conce&·· sione di un vantaggio, fosse pur tenue, nell\wanzamento.. Non ci nascondiamo che, nel fatto, la cosa avrebbe presentati difficoltà; avrebbe richiesto massimo discerniqient,o pratico e grande costanza ed uniformità di criteri applicativi: tuttavia non può non ammettersi che un adeguato, ma rigoroso 8.vanzamento a scelta altamente avrebbe contribuito a migliorare le condizioni degli ufficiali di complemento e di milizia territoriale, a tenerne vivi lo spirito e la coltura. militare ad aumentarne il prestigio.

11 regolamento dichiara (§ 199) che, per essere giudicato idoneo alrav·anzamento, l'ufficiale in congedo deve possedere il complesso delle qualità volute per l'avanzamento degli 1,1fficiali in servi.,io attivo permanente . N essmrn transazione adunqne sulle attitudini mi litari e sui requisiti d' istruzione e di coltura,; ed è bene, in <inanto sia preferibile avere llmitati quadri e buoni, anzichè numerosi ma non a sufficienza rispondenti alle loro fon~ioni: è bene altresi dal punto di vista della considerazione di cui meritatamente debbonò godere gli ufficiali in congedo. 'I'uttavia, opportunamente il r egolamento soggiunge che per guanto concerne l'attitudine fis ica, questa si richiede nell'ufficiale in congedo ne11a misura necessaria per disimpegnare le particolari attribuzioni ehe gli possono essere affidate, secondo la categoria. di cui fa parte.

L' urliciale in congedo inscritto fra gli indìsÌ)onibili, a senso. del!' istruzione sulle dis pense dalle chiamate alle armi, non può, fin che rimane in tal.e condizione d'indisponibilità, aspirare _ali' avanzamento (_§ 187 ). Nulla di più razionale; tuttavia, nella ,prevision e che abbia a ·cessare quella condizione, e per non ritardare oltre il necess~rio, l'avanzamentodi quell' ufficiale, c:ni per la sua anzianità, tosto potesse spettare la promozione, sareb be bene, ed il regolamento 1;on vi si oppone (V. § 202), che anche gli indisponibili, benchè _tali, fossero chiamati. agli esami per accertarne l' idoneità al grado superiore, escluso ben inteso ogni cl iritto che loro potessederivare dalla riportata idoneità, sino a quando non cessi la causa che, a senso del regolamento, ne sospende l'avanzamento. In questo modo si limiterebbe al minimo possibile, rispetto ai colleghi, il ritardo della loro promozione. L'esclusione degli ufficiali in congedo dal tispettivo quadrod' avanzamento è regolata (§ 188) con · norme analoghe a quelle per la stessa esclusione degli ufficiali in servizioattivo perm1111ente. Alle complicate, e non in tutto buone, vigenti norme sul· l'anzianità degli ufficiali in congedo, il regolamento (§§ 189;t90) ha apportate,.t,le varianti intese a ssmplificarle e ad uniformarle al doppio concetto di evitare in qualsiasi casolo scavalcarnento nell'anzianità tra ufficiali passati rn una. medesima categoria con 10 stesso gr1:1,do, ma, sotto di verse,

Naturalmente anche per gli ufficiali in congedo le basi del giudizio sulb loro idoneità all'avam:arnento sono le propiù note caratteristiche, von senza tener conto della condotta nella vita privata. Su guesto particolare non s i saprebbe abbastanza desiderare la ma.o-o-iore vi.oo-ilanza delle au torità militari da cui t')C) detti ufficiali dipendono, poichè poch e cose vi sono, a 1>arer nost,ro, piì:.. disdicevoli di vedere, no;n soltanto vestire la divisa dell'ufficiale, ma benanco conseguire avanzamenti, chi nell'abituale vivere civile non gode piena l'estimazione pubblica, o, di fronte alle proprie occu pazìoni o tendenze, di quell'avanzamento non è perfettamente meritevole, o .non è in tutto all'unissono con gli ideali militari. Sottratti al continuato giudizio dei superiori,. ed anche per ragione delle loro provenien~e, è necessario che l' idoneità all'avanzamento degli uftìeiali di complemento e di mihzia· territoriale sia, come' pel passaLo, ancora accertata

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li, R€GOLAMEN'JO

l'~R LA 1..EGGE SULL'AVANZAMENTO NELJ.'J, SE UCITO

mediante esami od esperimenti. Così ha disposto il regolamento (§ 201), escludendo tuttavia da silf'atto criterio gli ufficiali dei carabinieri ( 1) e quelli medici e veterinani. L'eccezione può essere giustificabile, di fronte alla limitata istruzione milita1'e propriamente· detta che si richiede da tal( ufficiali; tutt,wia Sii}mbra che per i medici e veteri~ari non sarebbe stato affatto superfluo qualche sern plice esame per consta· tare, non già la loro abilità tecnica, di cui dà affidamento il non interrotto esercizio professionale, ma se essi. siansi tenuti in corrente degli ordinamenti militari e delle disposizioni che riguardano, tanto in pace quanto ir;i. guerra, gli speciali servizi a cui sono addetti. I programmi degli esami od esperimenti anzidetti sono determinati, corue in passato, dal Ministero, e ne sonò dispensa~i gli ufficiali di complemento o di milizia territoriale che, o per ragione di provenienza, o in . base a giudizi precedentemente riportati, si possano senz'altro ritenere idonei all'avanzamento.

1,tato · di guerra sia stabilito il termine entro cui le promo. -zioni per ripianare le vacanze verificatesi durante lo stato -di guerra, hanno ancora luogo a norma delle d isposizioni che presiedono all'avanzamento in tempo di guerra. . La, prescrizione è inte~;.1 a precludere la possibilità di una ·s confinata larghew:a nelle determinazioni di chi deve applicar.e '1a legge ed il regolarnent,o; e come tale sembra oppor: ,tuna, tanto per l'ammi11istra7,ione, qua,nto per gli ufficiali.

L'inscrizione degli ufficiali in congedo nei qua.dri d'avanzamento rispettivi ha luogo in seguito a procedimenti in tutto analoghi a quelli stabiliti per gli ufficiali in servizio attivo permanente (§§ 203-215). . Però le proposte d'avanzamento delle cornpetertti commis sioni possono anche ~non essere annu ali, come , ,si.,,deduce dal § 204. ·

VI. Rimangono ad esa~narsi le disposizioni relative al tempo di guerra (parte quinta) e quelle di carattere transitorio. Intorno alle prime si nota che il regolamento (§ 218) ha volnto che nel Regio decreto con cui è dichiarato ces:;:ato lo (lJ In reI,izione al di~J)o,to rla!!li articoli ll, i3 e t5 clolla legge d'a~anzamento

,possono esser~i ullìci,lli dei carabinieri di 1.:omplemei1to e di milizia territoria·le. l <p1:ù.lri

cii utli ciali dei carabin ieri di. .milir.ia territoriale sono sla ti istituiti dall'articolo t del neg io decreto 2:1 luglio i89i, N. 365·, ,imanato in forza dell'articC1lo 3 clell:t lcigge 28 giugno l.897 su ll'ordin,imento ·c1ell'esercito.

Poichè la legge ha taciuto in proposito, il regolamento · ·(§ 219) estend0uclo il criterio da essa sancito per gli uf-ficiali,

ha stabilito, che anche per la truppa l' anzìanit,à minima di servizio o di gra.do per poter a:..pirare 1.tll'avanzamento, sia ridotta a metà in tempo di guerra; .e che anche ad ogni grado di truppa si possano fare nomine e promozioni indipenden· temente da qualsiasi limite d i anzianità, quando non sia pos- sibile coprire altri menti le vacanze. Escluso per tutti ogni esame od esperimento d' idoneità .all'avanzamento(§ 221), in tempo di guerra si possono anche nominare sott0tenenti in qna,lsiasi arma sottufficiali che abbiano semplicemente riportato, dalle competenti commissioni d'avanzamento, il favorevole g iudizio sulla idoneità a con· ,seguire il grado di ufficiale (§ 220). · Ancor più che la promozione a sottotenente per merito ,d i guerra (art. 55 della legge) la. disposi7,ione ora detta fl. favore dei sottufficiali promette loro più fargamente adeguata ricompensa ai segnalati servizi ch'essi saranno per prestare. , A termini dell'art. 57 della legge, in tempo di guerra i medici civili che non abbiano contratti impegni con la Croce Rossa, possono essere nominati ufficiali medici di qualsiasi grado. Il regolamento (§ 222} aggiunge che tali nomine sono fatte per titS)li, su proposta dell'ispettorato di sanit}~ militare. A .quest'ultimo ,pertanto spetterà designara anche il grado per i singoli proposti; e naturalmente ciascuna i_ndi viduale

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II, ltEGOi.,AMF.NTO

PEct LA LEGGE Stll,L'AVAN7,AMENTO NELL' ESERC ITO

designazione dovrà far.si tenendo principalmente conto d ella. estimazione, della rinomanza di cui, come profossista, gode· il candidato; cosicchè n on abbia a succedere che ad un ignorato medico eondotto vada posposto un luminare della scien:;;a salutare. Francamente, a n oi pare che l'applicazione dell'art. 5T della legge non sarà scevra di molteplici ditiicoltà, d inanzi alle quali non esitiamo diro che avremmo prefoùto il silenzio. della. legge, o almeno disposizioni meno late; nella. certezza che i medici di;;ponibili, a prescindere da og~1i altra considerazione, avrebbero, come in passato, incond izion_a tarnente prestata, durante la g uerra. l'opera loro all'esercito, nell'int.ere,,se supremo dHl paese. Cessato lo stato di guena, agli ufficiali medici di complemento sopraccennati sono applicabili le disposizioni riflettenti i loro colleghi della stessa. categoria (§ 223).

Ili massima il regolamento riproduce le precedenti dispoasizioni concernenti l'avanzament;o e l'anzianità di grado dei prigionieri _d i g1~erra (§§ 226 e 2,27).

Il regolamento (§ 224) ha riportato da quello precedente del 1854 talune disposizioni concernenti le nomine e promozioni provvisorie, dando facolr.à di farle al comandante. in capo dell'esercito, al comandante di un corpo d 'operazione . stacc:ato e al comandante di una piazza dichiarcLta in istato di guerra. In quest'ordine d' idee, quando un corpo d 'opernzione si considererà staccato? Non certo quando solta.nto agirà da soloin uno scacchiere de( teatro d' OJ)erazioni della rimanente parte dell'esercito: ma piu ttosto allorchè lo scopo assegnatogli dovrà ~onseguirsi in un altro teatro d "opernzioni. Sembra inoltre che sarebbe stato sufficiente limitare la fa. coltà., di cui si pùrla, ai comandanti delle pia?.ze effettivamente · investite dal nemico, anzij1è a tutte quelle dichiarate sol.tanto in istato cl i guerra. Le nomine e promozioni provvisorie, avvenute nei limiti di grado e di tempo stabiliti dal regio decreto che le autorizzava, debbono essere, non appena possibile, conformate dal Minist~·o della guei-ra (§ 225).

Le disposizioni transitorie, con cui si chiude il regolamento, rdlettono poche questioni. r._,'6 promozioni ai gradi di truppa si faranno con le norm~ ' seauite in passato, sino a che non siano com pihtti i quadn d':vanzament.o secondo le nuove disposizioni 1§ 230), e cioè s ino a tutto l'anno in corso. La disposizione (§ 108) per la quale i tenenti ed i capitan~ medici non possono essere inscritti ne~ r ispettivo quadro d1 .avanzamento se non hann o prestato, coll'attuale grado, un servizio d i almeno tre 1rnni presso un crirpo di truppa od un -0spedale militare, non è applicabile a . quelli ~ra i ~refati uf: ficial i cui po tessH spettare la prornoz1011e pnma d1 tre anr:1 ,dalla data della pubblicazione del regolamento. La prescmzione è loo·ioa; la data anzidetta. non è quella del Regio de·crcto che :pprovava il regolamento {19 maggio 1898), poichè allora esso non era ancora d i ragion pubblica ; tanto meno quella dell' 11tto del Giornale mililar,•e che prE>annu~zié~Va la pubblicaz ione del ragolamento 26 maggio 1898), o 1l giorno, non determinato, in cui l'editore l'ha emesso dalla s.tamperia. 'Bensì pare che il regolamento sia .uffi.cial ~ente pub· blicato dal giorno in cui esso fu, col relativo Regio decreto, inserto nella Raccolta u fficiale delle lt>ggi e dei deereti del Regno, e nella Gazzetta. Ufficiale fu annunziatct l'ins_e rzione. La questione, ove si voglia semplicemente burocrat1ca, pnr potrebbe in avvenire interessare taluni uffic iali; epperò si è :8.timato farne cenno. Scrupoloso, come la legge, nell'osservanza dei diritti acquisiti, il regolamento (§ 232) ha dichiarato che g li ufficiali promovibili a scalta secondo le precedenti disposizioni, hanno diritto a coprire i posti vacanti n ella misura stabilita dalla p r ecedente legge d'avanzamento.


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IL REl)OLA)IENTO

PER LA LKG OE SULL'A\'ANZAm,NTO NELl.'E ~!!:CITO

. Ai predbtti u fficiali è estesa l'applicazione della prescriz10ne secondo la q uale i prom ossi a scelta sono intercalati fra i promossi ad anzianità con la stessa data. Il provvedimento è equo, ma potrebbesi chiedere se esso debba aver effetto retr oattivo per le promozioni avvenu te tra l'entrata in vigore della legge d"avanzarriento (18 lu glio 1896) ( l ) e la pubblicazione del regolamento Sta di fatto che su tu tto quanto è passato in giudicato, diremo così, prima della entrata in vigore del regolamento, (eome acl esem pio sarebbero le inscrizioni o le esclusioni dai qnadri d'avanzamento), non potrebbesi invocare la ·retroattività di q uest"ultimo. j\,fa è opportuno fare una considerazione: le d isposizioni sull'applicazione delle leggi in generale, poste i11 capo al codice civil~, dicono (art. 2) che la legge non dispone che · per l'avvenire ; che essa non ha e lfo tto retroattivo. In quelle disposizi oni però si tace affatto dei r egolamenti organici, prescritti dalle leggi medesime, per la loro esecuzione. Ohe cosa se ne può inferire, anche in !elazione al princi pio giuridico che ciò che la legge tace, essa esclude? - Ohe g li effett i del regolar.oento non hanno, nel tempo, altro limite cb8 l'entr ata in vigore della legge che 1·ìguardano. Ricor dando quanto si è testè accennato, tale interpretazione non può, in ogni caso, essere assoluta; ma, a parer nost ro, la .conforta la cousiderazi one che soltanto essa è efficace a sottrarre all'alea di una più o meno affrettata, o protratta, pubblicazione del r egolamento buona parte dei provvedirpenti esecu ti \·i attinenti all'avanzamento, e ad evitare d isparità di trattiunento sotto l'impero della mdd esima legge. Non è a. nostra notizia che la quistione posta abbia g ià avuto una soluzione dalla consuetudine, o in via giuridica ~ ma essa è non poco importante.

(! ) A Sénso della premessa

·.Riferita agli avanzamenti a scelta, la q uestione stessa assume uu particolare aspetto, ·ed ove essa fosse già deà,a o venisse risolta in senso favorevole alla retroattività, a noi parrebbero giustificati ·i provvedimenti per asseg nare agli interessati il posto che, secondo lo spirito della legge, loro spetta nel rispettivo ruolo d"am:ianità.

vu.

al Codice Ci l'ilt', le leggi , r1u:111,lo esse stessu non dispon -

gano altrimenti. hanno cll't•llo ~ol 1anto qui11cti,·i giorni .rlOf)v la loro pubblicazione. Ln pubb li.cazio ne ,:on•ist<> nr ll a ìnser7.ione rtcila l,•gge nella Ra.ccolta u((iciale delle legg i e d rcreh, e nell'annunzio di tale i nserzione nella Gazzella Uf/iciale del Jleono.

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L~same propostoct e compiuto : le considerazioni man mano svolte intorno a i punti principali del regolamento, danno modo di effrettarne la conclusione. A parer nostr o il regolamento ha in massima r ettamente interpreliata la volontà dei legislatore; ma. come ogni altra umana cosa, esso non va scevro da mende. Nella compilazione non è s~rn pre stato seguito il g iusto concetto di non ri petere quanto già è detto c ella legge, rinunziando così ad una più breve esposizione. Qua e là il testo si risente del diverso stile dei compilatori, e vi affiorano le difficoltà incontrate per clar forma a idee, se non astruse, almeno complesse. Non s i potrebbe credere che i 232 paragrafi dol regolamento contemplino tutte le particolari, minute guestioni cui, negli svariatissimi casi, può dar luogo l'applicazione della legge ; nè tale scopo poteva e doveva prnfiggersi il r egolamento stesso, iu quanto che, a prescindere dalrincer tezza di riuscirvi, esso avrebbe esorbitato dal :6.ue di un regolamento organico, larga, illuminata illustrazione della legge, e ·uon minuziosa raccolta dei casi della sna. applicazione. Oosicchè è a prevedersi ohe i quesiti par ticolari, non d iversamente d i quanto avviene per le altre leggi, do vranno risolversi inspirand osi a criteri di analogia, di correlazione, di deduzione, di dipendenza. A talune cose poi sarebbe stato men c}ie opportuno dar sede nel regolamento: così dicasi dei programmi di esami o di esperimenti, della composizione delle commission i di


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IL REGOl, AMEN'l'O PER LA Ll>GGE SUr.L' AVANZAME'.'iTO, ECC .

avanzamento, delle norme per g li esami di concorco , dei provvedimenti da ernanar::;i, gi nsta le intenzioni del le<Yi slao tore, con speciali decreti· ~eali (Y. art. 12, 14, 36, 37, 45 della legge). E sarà evidente quando s i pensi che, molto pro~abilmente, il rego lamento dovrà, ,come il precedente, presiedere per parecchie decine d'anni, · all'avanzamento nell'es~rcito, e che ogni p iù. lieve sua modificazione, per quanto logwa o n eeessaria, richiedereb be di sentire in merito il Consiglio d i Stato, e d i ripor tare l'approvazione della Corte dei eonti. · · In attesa del regolamento, il Ministero dellf1 ;uerra aveva .. o p~omosso od emanati parecchi provvedimenti per l'app.l1caz1one .della legge d'avanzamento, specie per quanto riguarda l avanzamento degl i ufficiali ( V. Gior·na'e milita1·e del 1~97 e del corrente anno). Ma a l!ire disposizioni particolan dovranno natura lmente essere , emanate in base al regolamento, e sarebbe ut ile che, a suo tempo, esse ;enis- . sero, un itamente a q uelle che le precedettero, raccolte in uua specie cl' ist,ruzioue per l'a.pplicazioue del regolamento, analogamente a quanto si d ispone per quello sul r0clutamento. · Il regolamento d'avanzamento del 5 giugno 1854: non ha seg uito c4e parecehio tempo dopo ·la legge del 1863 ·a cui s1 r if~riva ; quello attuale fu desiderato per un te mpo anche magg10re; ma, auguriamo che, in ossequenza alla necessaria. stabilità degli. ordinamenti militari, esso e la relativa legge, non abbiano vita men lunga del regolamento e della. legge che rispett;ivamente hanno sostituiti.

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LE AUTOMOBILI ED ILt ORO IMPIEGO IN GUERRA

Ogget to di viva curiosità per il v1S1tatore della Esposi·zione generale di 'l'orino, e di speciale interesse e di attento esame per parte delle persone competenti, sono le automobili -con motore Daimler presentate dall'ingegnere Federman. · Vi si notano parecchi tipi di vetture, un battello che ri,chiamò l'atten zione d i S . A. R. il Principe Ereditario ed omnibus che circola nell'interno dell'Esposizione stessa. È nostro convincimento che alle automobili sia r iserbato anche da noi un importante avvenire, così per il servizio dei trasporti nell'interno delle città, per omnibus d'albergo, per comodità. di famiglie che devono recarsi nelle loro ville ecc., come altresì per stabilire rapide ed eoorfomiche comunicazioni fra i centri abitati non ancora congiunti da linee ferroviarie . o di tramvia.

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Prescindendo però dallo sviluppo pit\ o meno grande · e dal più acconcio impiego che possono ricevere le automobil i per il servizio· del pubblico, noi ci proponiamo di prendere in rapido esame quale profitto se ne ' potrebbe trarre sotto l'aspetto militare.

L ;idea di sosti tuire ai motori animati quelli inanimati anèhe sulle vie ordinarie pereorse dagli eserciti non è nuova. Già fin dal 1.769 Francesco Giuseppe Cugnot presentava al Ministro della guerra Gribeauval un modello di vettura il cui motore era costituito da una macchina a vapore che I

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lavorava ad alta pressione. Malgrado i ripetuti tentativi fatti per modificare e perfezionare la sua vettura, il Cugnot non riuscì però a renderla ·di pratico impiego. Nel 1800 Olivier Evans costrusse a lt'iladelfia una vettura a vapore che circolava regolarmente p~~ le vi~ d·e lla città'. e così molti altri tentati vi vennero fatti 1n seguito, ma tutti senza o-inngere a risultati veramente soddisfacenti, fino a che ·u 0: · si applicò alle vetture procedenti p~r via or~ina~ia una macchina a vapore analoga a quella destmata a funzionare sulle locomotive delle ferrovie. · Il diffondersi delle ferrovie ed il raffittirsi delle reti rendev11no· però di poco interesse pratico lo studio del problema della locomozione inanimata su vie ordinarie. Ed infatti per i bisogni del commercio e dell'industria conviene molto di più ricorrere a.lla via ferrata, perchè è noto come con h\ stessa forza motrice.si possa _rimor~~ia_re n peso dodici volte pi11 grande che su una via ordmana. u . ' d E siccome il tempo di massima non fa difetto, cosi quan o si tratta d'organizzare un servizio di importan~i tras~orti fra due centri, si trova molto spesso la convemenza d1 costrurre una ferrovia, che a seconda dei casi potrà essere a scartamento normale o a scartamento ridotto. Diversa è la cosa quando si tratta delle operazioni d'un esercito: le vie ferrate per quanto abbondino sul teatro delle òperazioni, non potranno mai o quasi mai ~funzion~re ad immediato seguito delle varie colonne, specialmente m ':n~ guerra portata sul territorio ne:11ico: farà d1~nq~e mestieri di ricorrere largamente alle colonne can:egg10, m una p~opcrzione che sarà tanto maggiore quanto più_ lont~~a ~arà l'ultima stazione ferroviaria c~i potranno vemr fatti giun o-ere i treni (stazione testa di tapp11). 0 L'effettivo enorme che sono andati raggiungendo gli eserciti moderni e per conseguenza l'enorme numero di g~achupedi loro abbisognevoli per il traino del _loro carreg~10, e la, difficoltà di poter trovare in tempo codesti qua~rupe~1, _hanno fàtto sentire sempre più vi va la convenienza d1 sost1tm~e nel traino di una parte di codesto carreggio al motore ammato

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Lt, AUTOMOB ILI ED lL LORO lMPIEGO li:\ GUE!tRA

LE AUTOMOB ILI ED IL LORO HJPIEGO 1N GUERRA

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quello inanimato. E già nella guerra franco -germanic~L le lo- I comotive stradali ebbero impiego abbastanza esteso presso \ l'es,ercito_ tedesco, specialmente dnranté l'assedio di Parigi, c~s1 per 11. traspo~t~ del mat,~ j ale d'artiglieria, dalla stazione ,di Nanteml a V1llacoublay, ~ ome anche per 11 trasporto nelle vettovaglie alle truppe impegnate nell'investimento della capitale francose. Il trasporto d'un parco d'assedio moderno infatti fu o·indicato dal maresciallo Moltke « un lavoro gigantesco an"'che . « se esegui.to a brevi distanze » tantochè per far avanzare quello che doveva venire impiega.to contro Pa.rigi (300 bocche da fuoco di medio calibro con munizionamento e materiali per 500 colpi per pezzo), siccome Ìn principio non si avevano disponibili le 10 'locomotive stradali state·commesse in I nghilterra, così sono occorsi ben 4500 carri a quattro ruote e 10,000 quadrupedi (1). E mezzi ancora più poderosi si richiederebbero ·oggi avuto rigu,trdo àl ·maggior peso dei materiali d'assedio, specialmente di taluna artiglieria: così per esempio mentre il nostro antico cannol\e da 16 GR pesa 3076 chilogrammi, l'attuale pezzo da, 15 lungo ne pesa circa ~00. . Anche durante la guerra russo-turca le loco moti ve stradali trovarono impiego piuttosto largo, specialmente da parte dei Rumeni nell'attacco del campo trincerato di Plewna, in cui servirono anche ad armare le batterie. Dopo del 70, qual più qual m~no, tntti gli eserciti adottarono loco moti ve stradali per il traino di taluno dei loro servizi cli guerra, specialmente per quello delle grosse artiglierie, le quali male si riesce a trascinare con motori ani· mati: si ·capisce però che maggiore attrattiva dovevano esercitare i motori inanimati là dove meno ricco era il territorio in fatto di produzion~ equina.. Ciò spiega il grande favo re che \ le .locomotive stradali trovarono in Italia fra il 1875 ed il 1880. ' Se si pensa irifatti che per provvedere i 25,000 cavalli ne, cessari per mobilitare l'esercito nel 1866 erano abbisognati , _ (i) Mor,TKE -

G11erra del 1870-71, pag. H6 e H7.


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u;; AUTOMOBlLI IW JL LORO IMPIEGO IN GUERRA

LE AUTOMO BILI .60 IL LORO U IPJEOO I N GUlmRA

1253 la oa.mpagna del 1877-78; malgrado i r isultati relativa.mente soddisfacenti che codeste macchine avevano dato presso di noi così nell e grandi manovre come nei traspor ti attraverso l'Appennino di pesi molto considerevoli - tale, per esempio, quello della statua equestre del duca di Genova, fosa a l<'irenze e trasportata a Torino nel 1877 - e malg rado che permanessero le preoccupazioni derivanti da lla insufficiente nostra produzione equina in relazio ne coi bisog ni delresercito in guerra, t uttavia dopo del 1876 le locomdtive stradali andarono perdendo anzichè acq uistando credito, tantochè nel 1883, quando il Mirandoli pubblicava nella ltivisla mililar·e gli articoli di cui sopra abbiamo tenuto parola, si poteva ritenere come ormai abbandonata quasi del tutto l'idea di adoperarle nel traino d i considerevole parte del nostrn carreo-o-io . 00 d1 campagna - sia pure soltan to sulle linee di tappa. Nel tomo I di mobilit;azione di quell'anno più non si faceva menziono di locomotive stradali, e solamente vi si accennava di sfuggita. nel r egola.mento di servizio in guerra, parte II (servizio delle intendenze),

, quaranta gi orni, sebbene oltre un . terzo di questi quadrupedi sia stato acquistato all'estero (1) ; se si considera che dieci anni dopo, benchè fossero stati annessi il Lazio e la Venezia, era ancora molto dubbio se nel territorio nazionale si sarebbero trovati i 33,000 quadrupedi che allora si stimavano bastanti per la mobilitazione (2), e che eguale dubbio persisteva sette anni dopo, perchè se le nostre condizioni equine erano di molto migliorate, era andata però crescendo in mi,mra ancora maggiore la mole dell'esercito di campagna e per conseguenza anche il fa bisogno in fatto di _cavalli per la sua mobilitazione (3), se a tutto questo si pone mente si comprenderà di leggeri perchè allora sia stato tentato il ripiego di ricorrere alle locom_otive stradali per il rimorchio del carreggio al seguito dell'esercito mohilitato lungo le · linee di tappa e dietro la linea dei quartieri generali. A nzi il Giletta, nell'articolo precedentemente ricordato, pure riconoscendo non infondati i numerosi e non lievi difetti ascritti alla trazione con locomotive stradali-, tuttavia ne propugnava l'estensione anche per il traino di una parte del carreggio che circola fra i quartieri generali e le intendenze d'armata ed i quartieri generali dei corpi d'armata; ed ammetteva fin a.neo, sebben1:, in via eccezionale, che una parte di codesti treni di carri rimorchiati da locomotive strada.li, potesse spingersi fino ai quar tieri gener~li delle divisioni.

Malgrado l'impiego che delle locomotive stra-0ali era sta to fatto nell'assedio di Parigi e nell'attacco di Plewna, nonchè in altre par ti del teatro d'operazione rumeno-bulgaro durante (I) Relazione del Mini~tro dell a g uerra ~cneralc Pe ttinengo sui servizi amministrativi 1lurante la. guerra del 66. (2> Gll.F.TTA - l e locomoli'Ve slt·adali e la mobilildzio·ne delt'esercito (Ri Vi3ta milita.re italiana, del settem bre 76). (3) Il capitano del genio Mirandoli faceva il calcvlo che 11cr la mobilitazione dell'o'\ se rci to lii rr,mpa:(na quale si voleva avere nel 18$3 (12 corpi /l'armata , l.2 divi8ioni di M. M. e 2 1/ , divislq ni di cavalleria oltre gli alpini, le battel"ie! da rnontagnn, ccc.) sarebber o occorsi 76,000 quadrupedi mentre il contingente dei re<1 uisibi li non era che di 68,850 (vedi , I.e locomotive s trada li ,, Rivista milita1·e italiana , 1883/.

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. Quali le cause d i questo scredito in cui caddero e nel quale rimasero le locomoti ve stradali? F orse esagerata erano state le speranze che sul loro utile impiego si erano riposte e, come generalmente succede, alle eccessive speranze succedette. eccessi va la reazione dello scre· dito e della sfiducia. Tuttavia certo è che codeste macchine, per quanto notevolmente migliorate, presentavano e tuttora presentano inconvenienti d'impiego non lievi, e tali da. non consigliarne la circolazione ad immediato seguito delle trnppe. Prescindendo infatti da.Ha necessità di soste frequenti oltre a quelle normafi di due ore ogni 8-10 di percorso per 1~ pul~tura - soste frequenti richieste da guasti che spesso s1 verificano, sta. il fatto che il ser vizio con looomotive stradali non può· attuarsi che su strade preventivamente a ciòorganizzate, perchè occorre che possano rifornirsi d'ac1ua ogni


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LE AUTOMOBILI ED IL LORO IMPIEGO IN GUF:RRA

15 chiìometri e di carbone ogni 40, tenuto conto del consumo per tounellata-chilometro e della capacità del carro scorta; e questo consumo non è piccolo : si tratta infatti di nu paio di tonnellate d·acqua ogni quindici chilometri e di mezza ton· nellata d i carbone ogni quaranta. Una locomotiva Fowler pesa 8620 kg .. una A,·eling-P orter tipo leggero 7420 e tipo pesante 12,540 kg., .una Enrico 11,528 kg.: il ìoro carro scort3: in servizi@ pesa 4300 kg. Ora è chiaro che non su ~utte le strade, e specialmente non su tutte le varie opere d'arte che su di esse s' incontrano, può essere consentito il passaggio di v'3icoli i quali' pesino 3-4 volte di più degli ordinari carri del commercio. La circolazione delle locomotive stradali dovrà pertanto venire limitata alle grandi rotabi li. . V'ba-di più. Una locomotiva stradale, la quale deva per· correre una strada non del tutto piana, -non riesce a rimorchiare più di 10- 12 carri carichi, che rappr esentano un complesso di 2o-30 tonnellate; in altri termini non riesce a r imorchiare che un peso due volte superiore al proprio, ove si tenga anche conto del carro scorta, e se la strada raggiunge la pendenza dell '8 °. è già. molto se la locomotiva riesce a rimorchiare un peso metà del proprio. A ciò aggi·nugasi che i convogli rimorchiati da locomotive stradali non souo frazionabili, che la natura del terreno esercita una g rande influenza sulla loro potenzialità cli trasporto; e finalmente che le loco1flotive stradali col loro insolito rumore e col loro fumo spaventano i cavalli e producono poi tale ingombro sulle strade, specialmente se que!;\;e non sono mo!to larghe, da consigliare di esclpdere la circolazione delrordi nario carreggio dalle strade snlle · quali si facciano attivamente circolare codeste macchine. Possiamo q nindi concÌudere che le locomoti ve stradali salvo speciali circostanze di tempo e di luogo o di asso Iuta insufficienza di qnadrupedi - non pare possano rappresent are uu aiuto molto potente non solamente per il fonziouamen.to dei servizi ad immed iato contat,to con le truppe, ma neppurP per il funzionam e.nto dei serv.izi d"in tendenza. 0

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LE AUTOIIJ OBILI EO IL

r.ono IMPil!OO I N GUERRA

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ifa lasciando impregiudicato per ora il miglior profitto che s i potrà trarre dalle locomotive stradali, da quanto sopra s.'è detto s.i dovrà dedurre d unque che la trazione per mezzo di motori meccanici sia da escludersi? Si dovrà. forse ritenere cbe essa non renderebbe preziosi servizi q ua.ndo il problema pÒtesse ricevere una pratica soluzione rimovendo i principali inconvenienti che presentano le locomotive stradali?

... Dai risnltati dell'ultima rivista dei quadrupedi eseguita nel 1894 si rileva. che dopo d'avere larga.mento provveduto ai corpi ed ai servizi che si dovranno mobilitare, rimarranno a.ncora sufficienti risorse per sopperire alle perdite che si potranno verificare durante la guerra . .Riferendoci infatti alle perdite subìte dai tedes0hi' durante la campagna del 1870-71, vediamo che dal principio della guerra fino al principio di marzo 1871, esse ammon tarono a 14,596 quadrupedi. In questo periodo di tempo vennero mandati all'esercito mobilitato 22,012 quadrupedi, ed alla fine della guerra rimanevano ancora disponibili presso i depositi in Germania 26,603 quad rupedi di complemento, tota le 48.615 quadrupedi. Dai risultati dell'ultima nostra r ivista dei quadrupedi, si verrebbe a dedurre che r imarrebbero ancora requisibili oltre 100,000! quadrupedi ,ttti al servizio militare, dopo d'avere / provveduto alla completa mobilitazione dell'esercito. Ciò stante, e tenuto altresì presente che è poco probabile che il nostro esercito dt)va soggiacere. a perdite in fatto di I quadru pedi t,anto considerevoli quanto furono quelle sofferte dall"esercito tedesco nel ~870-71, perchè il nostro esercito , ha un organico di guer ra, per quanto riguarda i quadrupedi, notevolmente inferiore a quello che avevano i tedeschi nella campt1gna sopra ricordata, così si può r itenere che ormai non c1 sia più dubbio che in paese potremmo

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LE AUTOMOBILI ·ED IL LORO IMPIEGO IN GUEll.HA .

LE AUTO~fOB!Ll ED II. LORO IMPIEGÒ IN GUERKA

guerra_sieno còstituite e condotte ?On mezzi alquanto scadenti, ~ cioè con personale quasi totalmente richiamato dal. congedo ed esclusivamente con quadrupedi di requisizione, S'è detto che il tempo necessario per tutte le operazioni · relative alla requis izione dei quadrupedi potrà intl~ire dan. nosamente. sulla celerità dell a nostra mobilitazione. Rendiamocene conto: Al§ 121 dell'Istruzione· per la requisizione dei quadruped i e dei veicoli per il servizio del Regio esercito pubblicata nel 1889 ed attualmenr,e ancora in viO'ore è detto che in . t, ' massima le commissioni di requisizione devono cominciare ad operare non dopo del quarto giorno a datare dalla pubblicazione del ma,nifesto che ordina la requisizione: ammettendo pertanto che il manifesto venga pubblicato :fino dal primo giorno d i mobilitazione, le operazioni di requisizioni non dovrebbero cominciare dopo del quarto. Siccome sui 1~0,000 quadrupedi occorrenti per la mobi- ·1 \ . :ita~ione delP~sercito,_si può ritenere eh:' oltre u~ terzo verrà, I ::;u\;nto requ1Stto mediante la precettazione, cosi le vere ope- I razioni di requisizione si limiteranno •igli 80,000 quadrupedi rimanenti. Le commissioni di requisizione sono 261. Suppone,ndo che ognuna deva compiere su per giù. lo stesso lavoro, risulta. éhe ogni commissione dovrebbe procedere alla requisizione· di circa 307 quadrupedi, ma le commissioni a senso del § 158 dell'istruzione sopra citata, devono visitare tutti i quadrupedi presentati per stabilire quali di essi siano idonei . al servizio militare, e devono poi determinare il prezzo di. acquisto dei quadrupedi che effet tivamente si requisiscono. Il numero dei quadrupedi da visitare non sarà dunque di 307 per commissione, ma sarà circa doppio. Ora se . si tien conto della operazione che per ciascuno è necessario eseguire per constatarn~ l'idoneità, del tempo necessario perle scritturazioni, per provvedere al pagamento, ecc.; se si_ tien ~onto altresì delle contestazioni, degli inevitabili ritardi, ecc. credo non si.a esagerato il concludere che difficilmente potranno venire visitati più di 100 quadrupedi al

trovare i quadrupedi eh~ ci p0trebbero occorrere non solamente per mobilitare l'esercito, ma .anche per mantenerlo al completo. E di tali risultati ben abbiamo ragione di rallegrarci. l\fa se tutto ciò basta per lasciarci tran,q nilli ci{ca il

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non basta per toglierci qualunque preoccJ.1pazione. circa il tempo che sarà necessario per far arrivare i qu~drnpedi di requ.isizioue ai centri di mobilitazione. V'ha di più. In tutti i tempi il carreggio al seguito degli eserciti ha costituito un enorme ingombro sulle retrovie, una causa di d isordini, un fomite d' indisciplina - un grave pericolo insomma. Con espressiva denominazione i Romani lo_chiamavano impedimenta. Codesto ìngombro e codesto pericolo sono evidentemente tanto più gravi quanto maggiore il numero dei veicoÌi, quanto più lento il 101: 0 incedere e meno perfetta la loro condotta. 11 numero, oltrechè dipendere dai molteplici bisogni materiali dell'esercito cui occorre provvedere, dipende altresi da altre due cause: 1° dal fatto che per meglio utilizzare lo sforzo del _motore non conviene d'aver carri che pesino più di due tonnellate e m~zzo col completo loro carico; Wdal fatto che non potendo proced~re che con velocità di 4 o 5 chilometri all'ora, nè fornit·e tappe superiori in massima, a 40 chilometri, occorre moltiplicare le mute dei carri per provvedere ~L tutti quei ser:rizi i quali, come ·p. e. quello del ' vettovagliamento, richiedono il giaMro funzionamento. Moltiplicandosi il numero dei carri, è naturale che per ciò solo crescano le probabilitù, di ·ritardi, di disordini e di inconvenienti; ma · v'è' un'altra ragione che fa crescere codesta probabilità, ed è che all~L loro condotta non si può provvedere così 1:1,ccuratamente come si potrebbe provvederese fosse minore il loro numero: B già molto se si è riusciti ad escludere · il treno borghe·se dai servizi ad immediato con. tatto con le truppe;, ma ciò però non toglie che la maggior ' parte delle colonne carreggio che devono funzionare in mel'O

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LE AUTOMOBILI ED TL LORO IM PrnGO IN GUERltA

LE AUT OMOBIL I ED IL l.0110 TMf'Jl,;Oo IN GUl!RRA

giorno, e quindi che il lavoro delle commissioni non durerà meno di sei giorni. Si tenga ora conto del tempo necessario affi.nchè i quadrupedi possano raggiungere le commissioni principali di requisizione dalle quali, qi massima, è fatto l'invio ai corpi e depositi, e del tempo necessario per il viaggio daUe commissioni principali ai corpi o depositi. del tem~o necessario a questi per a conveniente assegnazione dei quadrupedi fra i vari servizi e per una prima prova di essi, e si verrà alla conclusione che per la completa mobilitazione di tutto il carreggi0 delresercito di ca,mpagna abbisogneranno ancora - se non proprio i diciasette g iorni che il capitano Mirandoli calcolava nel pregevole suo articolo sulle locomotive · sti'adali di cui precedentemente si è tenuto parola - certo non molto meno. Si potrà forse obbiettare che la durata della nostra mobilitazione e r adunata non d ipenda tanto dal tempo necessario per la mobilitazione delle armi a cavallo e dei servizi, quan to dal tempo necessario per il movimento ferrovi11.rio di radunata, perchè le condizioni della nostra rete ferroviaria !non sono ancora tali da permetterci la raDcolta di tutte le !nostre 37 divisioni di fanteria e 3 di cavalleria (milizia rno~ile compresa), così verso l'alto P o come verso il Veneto in meno di 15-20 giorni. Ciò può essere vero, ma ver o soltanto nell' ipotesi d i voler concentrare tutto l'esercito ad una delle estremità della valle padana. Cosi più non sarebbe invece se ritenessimo conveniente di tra ttenere una parte delle nostre forze, p. e. un terzo di esse. opportuna.mente dislocato nella penisola e nelle isole. In tal caso, da un sommario esame della nostra rete ferroviaria, non è difficile rileYare che il concentramento delle altre 21 division i, alla nostra .frontiera occidentale p. e., non richiederebbe · più di una dieciua di giorni ove si tenga conto che tre corpi d'armata e tr e divisioni di milizia mobil~ si troverebbero g ià ;ul posto. M.'a a p~usa della. lentezza con cui presumibilmente procederebbero le operazioni di requ isiàone di quadrupedi questa

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bella .màssa di truppe non si t roverebbe ancora in soddisfacenti condizioni per operare, specialmente nel caso intendesse di prendere l'offensiva. Quanto codesto ritardo potrebbe riuscire dannoso . è superfluo rilevare ove si rifletta che una delle prime condizioni per poter prendere l'offensiva in buone condizioni è quella ·di essere pronti prima dell'a,·versario ; e questa condizione si accentua poi in modo speciale quando - come appunto sarebbe il caso nostro .:_ si tratta.sse rli dovere attraversare una r egione montana, irta d'ostacoli I¼ d i difficoltà naturali, -0he il difensore può render e pressochè insormontabili con l'arte purchè gli si lasci il tempo di far ciò. V' ha di più: Avuto riguardo alla densa popolazione della nostra valle padana ed alfa :fitte::i;::i;a della sua rete ferroviaria, pa.re che non sarebbe esagerato il pretendere che le opera- :i:ioni interne di mobilitazione ed il movimento di radunata dei sei corpi d'armata dell'alta I talia si avessero a compiere almeno con la stessa celerità. con la quale siffatte operazioni si compiono in Francia ed in Germania : ma a causa del ritardo con cui rice verebber o i loro quad~·upedi di requisizione. è invece probabile che non potrebbero essere in pieno as$:etto molto tempo prima degli altri corpi della penisola, a meno che non si adottassero speciali provvedimenti per i primi sei corpi d'ar mata, i quali però, mentre non sarebbero certo scevri di complicazione e di inconvenienti di vario genere, ben difficilmente basterebbero a far scomparire il r itardo sopra segnalato. Ne consegue che alle truppe che noi potremmo subito <:oncentrare a.lla frontiera minacciata verrebbero fo rse a fare difetto al princip io della guerra quelle condizioni di mobilità e di pote:1za di mezzi logistici di cui tanto potrebbero giovarsi, così per eseguire arditi colpi di mano al di là. del confi ne, come per sost,enere un'efficace difesa manovrata. Se invece di dover aspettare da lontane provincie i quadrupedi d i requisi::i;ione, ci fosse possibi le di mettere in movimento, n on appena indettti la mobilitazione, tutto il <:arreggio che in tempo di pace è consen·ato nei magal!;zini,

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LE AUTO MOBILI t:D IL LORO IMP IEG O IN GUE RRA 1260 quale immenso vantagg io così sotto l'aspetto strategico come sotto raspetto logistico ! . Codesto vantaggio noi possiamò consegnirlo mediante un largo jmpiego delle automobili. . Le automobili infatti - specialmente quelle mosse a ben_1. zina od a petrolio - non presentano g li inconvenienti lamentati nelie locomotive stradali . · ·o na buona auto mobile non ha quasi bisogno cli sosta a lcuna lungo il suo viaggio, pcrchè guasti se ne verificano ben di · rado, e tutto il combustibile di cui a bbisogna per un viaggio anche d'un centinaio di chilomet ri, e che si riduce, trattandosi p. e. di benzina, a 30 chilogrammi per un motore della potenza di 6 cavalli-vapore, può venir trasportato agevol-_ mente sn l veicolo stesso. Le automobili a carico completo pesano un terzo di quel che pesano le locomotive stradali, possono su pera re pendenze · anche del 14 •,- 0 , possono venire arrestate in piena salita ed in piena discesa, sull'asfalto e sul selciato, ond' è che si · · può dire che esse passano su qual unque rotabile e eh~ non c'è bisogno che ·questa preventivamente venga orgamzzata per provvedere al rifornimento del combustibile . Vi sono automobili che corrono con velocità anche dt 15 o 20 chilometri all'ora, ma certo non sarebbero pratiche per i trasporti cli grossi pesi. Tuttavia. anche quando si tratta di pesi consider evoli si può ragg iungere molto comodamente la velocità media di 8-10 chilometri -- velocità cioè doppia di quella delle locomotive stradali e dell'ordinario carreg gio. Aggiungasi la fraziouab ilità dei trasporti che esse consentono. ed il fatto che non ostacolano per nulla il contemporane~ t ransito dell'ordinario carreggio s ulla stessa strada. Nello scorso agosto a Versailles ha avuto luogo una gara j di vetture automob_ili , gara che !'u dett~ co~cor-~o d_ei grossi , ca1·ichi perchè specialmente destinata a.1 soli voicoh che po' tevano trasportare un carico di 1000 chilogrammi al minimo, 1 sia di viaggiatori sia di merci. L'amministrazione militare francese si fece larga.mente rappresen tare nella <.: ommissione di sorveglianza della gara.

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LE AUTOMOBILI EO I L LORO IMPIEGO IN GUERRA

in parola, ritenendo giustamente che l'aut orità !llilitare non possa e non deva sottrarsi dal vegliare sempre su tutti i perfezionamenti e le novità che si introducono nei traspor ti. Dei 15 veicoli che erano stati iscritti per prendere parte al concorso, solamente 10 furono pronti all'ultimo .m omento o si sono presentati, il 5 agosto, a Versailles, davanti la 'commissione, per effettua.re i per corsi fissati. Nella seguente tabella, che riportiamo dalla nostra Rivista d' art'igl'ieria e genio d.ello scorso gennaio, dalla quale abbiamo pur tratto le altre notizie relative al concorso di Versailles, sono cont,enute l e principali ind i0azioni relative a questi 10 veicoli pr ovati. Q •nlih

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· • del Forza motore I

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Omnibus Sco tte . . . Vapore TrenomerciScotte(carro -trasporto ri morchiato da un carro automotore) . . . . Td. 8 Treno pe r viaggiatori Scotte (veicolo aut-O· mo tore con vettu ra a rimorchio) . . . . ld. 4 Omnibus Weidknecht. Id.

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,,r,.

km.

14

1200

110

10,5-11 39- 28

16

4200

10 .

6,5- 7

16 ::!4

2500

105

1

J:m.

,nillt1ù,1 i

d i lirh

2

Breack Le Blant. . . Id. C arr o t ra s port o per merci de Dietricb . . Pet rolio 10 Omnibus Panha rd e Levassor Id . 13 Carro-omnibus de Dion e Bouton iomnibus rimorchiato da un carro auto motore} Vapore 14 O m u i b u s de Di o n e Bonton . . . . . ld. 6

12

2000 1100

6,5

1200

20

10-10,'5 25- 18

·s

15

Carroascdili della son Parisfemie.

Mai-i . . . Petrolio

90

8-9

I

2::l

12

1000

105

85

2500

108

10-10,8 2·3- 17

25

11:.?0

145

14- 14,5 30- 22

\)

1000

10-10,5 45- 32

..


( LE AU'l'OMOBH,1 ED IL LC\HO DIPIEGO .I li GUEURA

126i

Noi non ci fermeremo a discutere q uesti risultati, tanto più che occorrerebbe conoscere molti alt,ri dati che nella tabella non sono stati introdotti, quali il peso ed il costo del motore, h1 sua manovrabilità, la sua solidità e semplicità,\ il consumo orario di combm,tibile, l'attitudine della vettura a percorrere terreno vario ed tL superare forti pendenze ecc. Tuttavia non possiamo a meno di rilevare come - a par ità di ogni altra circostanza - le automobili a benzina od a petrolio pare che dovrebbero preferirsi a quelle a vapore, come all'evidenza si può rilevare dal seguente specchio di

.

1263

l,R AUT OMOlllLl E D I L LORO IAIPIEGO IN G UERRA

Carro a vapore per trasportare chilogrami:ni

2000.

,

pi·ovveduto del neccssan·o per 4 o;·e.

Carro a, vuo to . Combustibile Acqua. . . Macchinista . Fuochista Diversi

. k g . 4:300 ))

,. » » »

Carro in completo assetto di marcia

150 800 70 70 110

. kg. 5500

confronto. Carro a benzina per trasportare chilogrammi

Pot.enza·del motore, cavalli vapore 12. Velocità media del veicolo all'ora, chilometri 8. Peso utile trasportato ( U), chi log·ramrni 2000. Peso morto traspor tato (Pm), chilog·ramrni 5500. Peso totale trasportato {Pt), chilogrammi 'ì500.

2000.

p,·ovv duto del necess(ii·io ver 1.2 01·e. Carro a vuot0 Combustibile ·A.equa. 1-bcchinista . Diversi

/

.

» >)

35 100

[! O 26 Pt ' .

Rapporto del peso ntile al peso tot.aie -

,O

))

45

»

<luantità d i Coke pe r tonnellate chilometri del peso to tale Tkt' C chilo-

. k g-. 2150

Carro in completo assetto di marci.i

u o 3!5. '

Rappot'to del peso ut ile al peso morto . Pm

. .kg. 1900

·

grammi 0,530. Quantità di Coke per tonnel late chilometri del peso u t'I le T C lm' ch1· to-

Potenza del motore, cavalli va.pore o. Velocità media del veicolo all'ora, chilometri 9. Peso u tile trasportato ( U), chilogrammi 2,000. Peso morto trasportato (Pm), chilogrammi 2150. Peso totale trasportato (Pt), chilog rammi 4150.

gra1!lrni 2.. Sp:ta di Coke ~e t· toni~ellate chilomet.ri a L. 4,50 al quintale L. 0,09. ':°~sumo d i Coke e basato sulla quantità di chilogrammi 32 all'ora c~n l.1tr1 5,5 d'acqua vaporizzata per ogni ci1ilogramma di Coke bruciato. Nel conto della spesa oon è compresa l'acqua.

lJ

Rapporto del peso utile al peso morto -p~ni ,0,9:~.

u

Rapporto del peso utile al peso totale Pt 0/ 18.

. Agginngas_i che mentre un'automobile a beu,1ina pùò comp1~re tnt~o il suo percorso giorna.liero d'un centinaio di chilo~etn senza aver bisogno di rifornirnent,o d{ sorta, l'aut~mcbile a vapore ha bisogno invece di rifornirsi d'acqua e d1 c~r~one per lo meno ogni 30 chilometri.· Essa in altri term_113:1 sotto l'aspetto del peso morto, del con,mmo di combnstibile e dell'acqua, della necessità dei rifornimenti ecc. si accosta molto alla locomotiva stradale.

e

Quantit.à di benzina per tonnellate chilometri dei peso totale 1, kt' chilogrammi 0,06S. Q1rnntità

,u

benzina per tonnellate chilometri del. peso utile .T~wU , chilo-

grammi 0,156. Spesa di benzina per tonne llate-chilometri a L. "70 ' il quintale, L. 0,11. Jl consumo di benzina è basato sui · dati del motore Daimler, cioè g ramm i 420 per cavallo ora.

)

l

..


·t 261

LE AUTOMOBILI ED U, LORO lMPIEOO IN OU ERRA

LE AUTOlfOBILI Eo IL LORO ll!JPJEOO IN GUERRA

Tuttavia per noi piuttosto di indugiarci in confronti fra -i vari tipi di automobili, può riuscire profittevole un para.g one fra un trasporto eseguito con motore animato ed uno -eseguito con automobili. Nessuno dei nostri carri da trasporto porta un carico utile .che superi 1500 chilogrammi, ed anzi il peso d!:'-1 carico della maggior parte dei carri a quattro ruote è sensibilmente inferi ore: il carico massimo delle carrette da battaglione è di 1050 chilogrammi. Ne consegue che per trasportare un determinato peso, basterà un numero di automobili del tipo da noi supposto, cioè capaci d'un carico utile di 2000 chilogrammi, che sai·à soltanto 3/ 5 del numero de.i veicoli ordinari (ammesso che si abbiano in parte carri a quattro ruote ed in parte carrette) . D'altra parte la lungh<~zza dell'automobile non eccede 4 metri, mentre la lunghezza media d"un carro militare a quattro ca valli si può ritenei, di metri 10,50. Ne consegue che dovendo, per esempio, eseguire il trasporto di 50 tonnellate mediante automobili basterebbero 25 vei.:iolì rappresentanti la profondità di 180 metri circa, mentre, impiegando l'ordinario carreggio, occorrerebbero almeno 42 veicoli, rappresentanti la profondìt.à di 570 metri (1). Ed anche ammesso che p ossa convenire un po' pii di distanza fra le automobili che fra i ·carri - specialmente nel caso ohe quelle corrano con velocità considerevole - si avrà sempre però una profon~ità di colonna inferiore alla metà di qnella costituita dal carreggio ordinario. Vediamo ora il risparmio di quadrupedi, di personale e di sp~sa che si avrebbe impiegando automobili invece di carri, e riprendiamo in esame l'esempio di cui sopra. Per la condotta delle 25 autom·obili potrebbero basta.re 5 graduati ed un trombettiere montati ·ed una dozzina dì uomini iu aggiunta ai 25 ma0chinisti: totale 43 uomini e 6 -o 7 quadrupedi (cioè un ufficiale, 1 sergente, 3 caporali o Si ammette che la di,t,111,.a nrndia cos, fra i ~arri con1e fra l,i automobili sia, in 1n~ rcia di 3 ,netri.

cap·or~H _maggiori: 1 trombettiere e 34 soldati) . .Per la condott~ de1 42 carri o~correrebbero invece: I ltfficiale, 7 gra' duat1 ~d 1 trombettiere montati, 84 conducenti, 26. uomini a seg uit~, _10 cavalli da sella e 168 da tiro, cioè in tutto 118 uom1m e 1_78 quadrupedi, cui accorrerebbe aggiungere una congrua nserva. ' . Per i:;em~licità_ ammettiamo che sia eguale il personale din~ente .- 1potes1 naturalmente a noi sfavolevole - , ed isti~u1emo 11 confronto della spesa giornaliera soltant~ in quanto ~a ~ratto al ~ers~nale addetto ai veicoli ed ai due motoriI animato ed 11 meccanico. · · Il costo giornaliero del soldato del treno in guerra è di ~- 1,56 e. quello del quadrupede si può ritenere non inferiore a 1,40, quindi: a) Carreggio ordinario; Per 110 soldati . » 168 quadrupedi dà tiro.

Totale.

L. 171,60 ». 235,20 1 •

L. 406,80

b) Automobili: Per 37 soldati. L. 57,72 )) consumo benzina durante una tappa di 40 chilometri » 198,50 Totale.

L. 256,22

, E d an~ora quest~ paragone non dice tutto· perchè mentre l o:dinan? carregg10, dopo una tappa di una quarantina di chilo~e~n, ha necessità assoluta d'una lunga sosta, le automobili possono fornire tappe d'un centinaio di chilometri ad og~i. modo certo doppie di queUe del carreggio. Inoltre: pur~h~ 11 personale venga cambiato, possono subito rimettersi m marcia.

(I)

)

i "

J265

.M~ ben J?ÌÙ del costo ha importanza il fatto che non sempre 11 foraggio si può trovare sul posto. e quindi che uua 82 -

Al'iNO X LIII.


--,--:--~---~""'"'.:"--,--~-------r-----~~~~-.. - - - - ~ - 1266

LE AUTOMOIIIr,I ED IL LORO IMPJEG>O I N GUERRA

1267

iLE AUTOMOBILI ED IL LORO IMPIEGO I N GUERRA

parte non trascurabile dello sforzo motore dei cavalli finisce per venire impiegato per . trasportare il proprio alimento. Aggiungasi che l'b.utomobile, giunto alla .tappa, non richiede che poca o nessnna cura, mentre è noto quante preoccupa. zioni dieno i motori animati. S uperfluo poi ricordare che mentre i cavalli mangiano anche quando non lavorano, le automobili nei giorni di riposo nulla consumano. All'estero si sono esperimen,tati carri automobili con vomefo per smuovere la térra in corrispondenza delle linee sulle quali si vogliono costrurre trincee, si sono esperimentate automobili per cucine e pel' forni di campagna, per trasporto malati ecc., e non sarebbe da stupirsi che in un'epoca non lontana avessimo da vedere anche intere batterie da campagna, mosse da motori meccanici, manovrare con la stessit, celerità, con la stessa precisione e con la stessa abilità con la quale· manovrano. 01;a, trainate dalle robuste loro pariglie e guidate dai nostri a~diti conducenti. L'idea di sostituire ai cavalli il motore meccanico nel ·carreggio combattente, se· non ~ stata i1ncora accettata da molti, all'estero è però già seriamente discussa. Ma prescindendo da una -si grande estensione delle automobili, la quale muterebbe a dirittura la fìsonomia. degli ~serciti, dove non v'ha. dub bio che le automobili potrebbero trovare un immediato, utilissimo . impiego è nelle colonne carreggio,· e specialmente di quella parte del carregg io che è des tinato ·a fare servizio a catena. - tali, per esempio, i pa.rchi d'artiglieria, ed essenzialm~nte . poi i carri delle colonne viveri. I vantaggi che per il fun zit)Ilamento di tali ser vizi offrirebbt:ll'O le automobili dipendono essenzialmente dal maggiore peso unitario che possono trasportare, dalla minore , lunghezza. del veicolo, dalla tappa molto più lunga che possono· fornire, dall' attitudine a correre con velocità anche considerevoli . e final mente dal fatto che, purch~ si muti il persona.le ,di condotta, le automobili non· hanno bisogno di riposi, o almeno questi possono essere richiesti soltanto dopo un certo n umero di giorni di lavoro continnato.·

I •

:Per ~saare le idee, prendi'a mo in esal'.l'.le i vantaggi che si .eoni;;egu1rebbero sostituendo automobiJ i all'ordinario carreg io n ella nostra colonna viveri. ~

e ,.

r

om e noto, la composizione delle colonne viveri per un .corpo d'armata su due divisioni, è la' seguente :

--

Uomini

•· · ..Comando della.colonna

1. ! ,,1• ,J .J •

1

.Cia~c~na c!elle tre sezione in cui s1 r1part1sce la colonna . . .

2 "'

Totale della colonn a vh•eri

I

1--1 1201~ __: 1

I

'

2

162

.=_

ow

.,,9 14 26,494 2 '

-1-_

~J-

2~ _1s

30 60 54

I

I

I

, È detto (~edi Memo:ria~e dell'ttf(iciale di stato m aggiore in pag1~a 117) che ciascuna sezione può trasportare una ·raz10ne v1v_er1 ordinari (eccetto la carne che marcia su piedi) ed una razione aveva . per tutto il corpo d'armata. s o- ' .• , per con . . ee:,uenza, siccome la forza del corpo d'annata e di: _35,621 uo~~ni, compresi gli ufficiali ed i non militari. i . quali hanno dmtto alla r'azione viveri· e di · 5'777 rruadrupedi, ' 'f/U~1"ra,

.-e- s~ccome il ·pes~ dell~ razione pane è d i chilogrammi

O,750,

,quello della razione viveri (esclusa la carne) di chilogrammi -0:170 e quello della razione d'avena di ~hilogrammi 5, cosi ..si dovrebbe trasportare: P ane Viveri A.vena

chilogrammi 26,715 » 6,056 ))

28,885

'Totale chilogrammi 61 ,65,6

Il

I


..-----·---::ir-------.-----:---~~-----------1268

LE AUTOMOBILI E D n, LORO lMPIEGO IN GUERRA

Oui, sarebbe da àggiungere j1 peso dei sacchi, deHe reti ecc. A cifre tonde si tratterebbe dunque di dover traspor tare 62 tonnellate : Ora è facile vedere che i mezzi di cui si dispone non sono sufl'i.cienti:. I carichi massimi ammessi .sono infatti·di 1500 chilogrammi per i carri da trasporto, di 1310 chilogrammi per i car ri pane e di 1050 chilogrammi per la carretta da battaglione: totale per f na, sezione della colonna viveri ~hilogr ammi . 60, l ?O· Anche ammesso dunque che tutti i carri portassero 11 ca_nco massimo, il che -;on è, mancherebbero alla nostra sezione della colonna viveri i mezzi per t1.·asportare 2 tonnellatti. In effett~ ~erò la d~tlcie~za è an~ora mag~iore, p~rch~ n~n tu.tti \ i carn ncevono 11 carico massimo ; cosi, per esemp10, 11 carro } pa~e n.011 trasport~ che 1200 chil_o gram~i ~i pane (1600 ra · zioni), ond'è che s1 ha una deficienza d1 crrca 2 1/. tonnellate, cioè di 3621 razioni. L'avena trasportata nei 10 carri da trasporto e · nelle 10 carrette da battaglione a ciò destinate, . non può a~rivare a 25 tonn~llate, ove si tenga conto del peso dei sacchi·' si ha auindi un'altra deficienza d i oltre 4 tonnel, , late, cioè qi circa 600 razioni. Quesle deficienze vengono spiegate col riflesso che mai il corpo d'armata si troverà. con tutti i suoi elementi al com. ' pletu (ospedale, infermeria, morti ec?.) e cho a peggio andare qualche cosa sul paese si potrà. pure trovare. Noi non discuteremo codeste spiegazioni; ci basta stabilire che i 48 carri di ciascuna sezione non trasportano che poco più di 55 tonnellate di peso utile, e quindi, ove si assegnassero a ciascuna sezione' della colonna. viveri 28 automobili della forza di 6 cavalli-vapore, noi ci verremmo a trovare in condizioni sensibilmente migliori delle attuali perchè occorre ricordare che una parte del pane, dei v i veri e dell'avena, che ora viene trasportata dalla colonna viveri, ser ve per il personale e per i quadrupedi che la costituiscono. Ora noi sappiamo g ià, e meglio vedremo fra poco, come impiegando le automobilì, il personale sarebbe notevolmente ridotto ed i quadrupedi sparirebbero quasi del tutto:

·l.

LE AU'fO MOBILI E D IL LORO IMPIEGO IN GUERRA

·"'

1269 .

Può infatti ritenersi che la sezione di colonna viver i servita da automobili potrebbe avere la composizione segu ente : 1 ufficiale comand ante. 4 grad uati ed 1 trombettiere mont~ti. 28 conduttori -delle automobili. W soldati addetti, compreso l'attendente. Dµnque con 1 u.ffi.ci~Ie, 49 uomini di truppa. 2 cavalli d'u{ ficiali e 5 di tr nppa e 28 veicoli si pr ovvederebbe in moclo anc~e migliore dell'attuale al trasporto della ra~ione giorn~liera, mentre per tale bisogna ora occorrono 2 ufficiali, 120 uomini di truppa, 4 cava.lli d'ufficiali, 169 cavalli di truppa e 48 veicoli. · Ma questo nou È3 tutto, e non è neppm1e il più. Affi.nchè il rifornimento dei viveri al corpo d'a,rmata mediante l'affluenza . rimanga assicurato, occorre adesso che una sezion~ carica della colonna viveri sia sempre a portata delle sezioni sussistenze ·e marci col corpo d'armata stesso. Le altre due sezioni fanno intanto catena indietro per riapprovvi~ gionarsi presso lo stabiliment.o avanzato. Calcolando che su buone strade una colonna di carri bene attaccata possa .fare marce di 45 chilometri al g iorno, si d~duce essere di 60 chilometri la distanza massima a cui le sezioni di colo_nna vivei:i possono r iapprovvigionarsi. , Questo quando si tratta di carreggio trainato ' da quadrupedi; ma ben d iversa è la; cosa qnando sì- impiegassero le . automobili. . Esseri.do queste dotate di velocità più che doppia di quella con cui marciano le tr uppe, non sarebbe punto necessario ohe la sezione della colonna vivei) partisse quando muove la coda della colonna di marcia, ma baster ebbe che regolasse la partenza in modo d'arrivare alla tappa contempora- , neamente alla coda della colonna ~uddetta. D'altra par te è da notarsi che in nove ore una automobile può percorrere una set;tantiua di chilomet.ri, mentrè nello stesso tempo a mala pena il carreggio ordinario r iesce a; percorrerne la metà; d unq ue la sezione della colonna viver( ;er vita da automobili potrebbe partire direttamente dal magazzino,

"


uno

'

1,A AUTOMOBILI J<:D l L LORO' IMPIEGO. I N GUERRA

IrE AUTOMOBlLl ED lL LORO lb!PIEGO Il>' GUBlllìA

anche se questo fosse stabilito un po'più lontano dalle truppe di quanto ora si stima :come limite :r;.nassimo, chè in · giòrnata potrebbe agevolm:eniie raggiungere le sezioni di sussistenza, addette alle truppe. . .I E nou èolamente ciò, ma 11iccome le automobili non hanno, bisogno di riposi, cosr,· purchè. venisse cambiato il personala· <;li , co1i.dotta, subito dopo scaricata, la colonna di automobili . • I potrebbe ritornare al m,agazzino per ricaricare e trasportare , i viveri pel giorno seguente. In altri termini, fino a che il centro di riapprovvigionamento non distasse più a( 70 chilom~tri, con una sola sezione si potrebbe provvedere servìzio · di vetto.vagliamento del corpo ·d'armata.. , A .rigore dunque con 2 ufficiali, 98 uomini di truppa~ ;4=- cavalli d'ufficiali ~ 10 ,di truppa e 28 automobili si potrebbe, provvedere al servizio di vettovagliamento in modo anche, migÙore di ,quello attuale, per il quale si impiegano ·9 ufficiali, 379 uomini di truppa, 14 cavalli di ufficiali, 520 d:i truppa e 146 veicoli. Q~anto poi alla profondit~ della colonna, €Jnest,a non sa-· rebbe che di circa . 250' metri , impiegando le automobili,. mentre ·è di circa 2000 metri impiegando l' ordinari@ car-· reggio. Vero è che ad immediato. s~guito delle truppe non: si trova nhe, una. sezione, la quale misura 650 metri di profondità, ma anchJ le altre due circolando fra le truppe ed i magazzini, prodncono un ingombro sulle ·strade ai cui è pur d'uopo di tenere contoi, Del resto poi' conviene aggiungere che a seguito delle truppe non si avrebb.e più. la se: 21ione . della colonna viv~r.i .se no1Ì all'ultimb momento, cioè· poco prima di raggiung~re la tappa, il qhe non sarebbe, vantaggio da disprezzarsi. -. . · . ' . Ùria delle 'maggiori obbiezioni che si può fare all'impiego delle automobili p~r· scopo militare è quella del · costo. Una. automobile del tipo da noi supposto, arlche ammesso che il prezzo venisse ridotto quando si tratta:sse d'una produzione in grande, non verrebbe- a costa re meno dì' 5500 lire. Ora, si dirà, sta be11.e che quando venisse il momento di farle circolare, il vantaggio economico sarebbe grande, perchè

al

I

1271

non si dovrebbe pensare all'aèquisto dei , cavalli· ed al lorò mantenimento, nonchè al mantenimento di una notevole parte. ilel personale che, come s'è vedut~, potrebbe venire notevolmente ridotto, ma intanto si. dovrebbeì immobiliz~ za:re un capitale cospicuo nell'acquisto delle anto~obili, enelle attuali strettezze economiche del paese è difficile <'he· ci· si voglia pensare. · Per provvedere alla sostituzione dell'att uale carreggio- · delle nostre colonne viveri con automobili si dovrebbero· acquistare 28. X l2 336 ·automobili per il solo esercito permanente, .ed anzi siccome sarebbe p1\1dente d'avere a.lmenò2 automobili di riserva ogni sezione di colonna viveri di corpo d'armata, così possiamo ritenere che il fa-bisogno sarebbe dì 360 al prezzo di acq~isto di 5500 lire sarebberopertanto L . 1,980,000. · N~n v'ha dubbio che la somma è cospicu~ e tale che ben· poca . speran-za abbiamo che ~i voglia decidets~ a spenderla tutta in una volta, sostituendo immediatamente automobili all'ordinario carreggio. . Ben di verso però. ci si presenta il cara.ttere pratico della cosa quando la sostituzione avvenisse gradatamente per corpo d'armata, iinpiegando, cioè, il carreggio che ora si con.s erva nei · ma.gazzini per costituire le colonne viveri,. per sostituire il carreggio in distribuzione presso i corpi di truppa •reso logoro dall'uso: per i carri da trasporto modello 1876 e per lé carrette da battaglione la. . sostituzione non presen· .terebbe difficoltà. (~ualche difficoltà presenterebbe ,ir1vece, , l'opportuno impiego dei .carri pane a causa della speciale forma della sua cassa: però, mentre convenienti:ssimi riuscirebbero pur sempre pe!' trasporto di viveri di riserva od altro,. potrebbero anche venire adattati quali carri per malati. · Procedendo gradualmente nella sostituzione delle automobili all'ordinari0 carreggio, anzichè andare incontro a maggiori spese si rì.nirebbe col 'Coni eguire una economia non trascurabile. Inf~tti ove si tenga conto che i carri da trasporto ) ed i c~rri pané costano circa 1350 lire, le fucine 1475 e le , carrette da battaglione 650, e che il prezzo medio della bar-

=


1272

1273

LE A_tJTOMOllILI ED IL LORO JllfplE'GO IN GUERRA

datura d'un cavallo può ritenersi di 150 li~e, si vien~ a concludere che ìl carreggio ,e le bardature d'una ' colonna viveri vengono complèssivarhente a costare circa 240,000 l~re. Ora' le 30 automobili che abbiamo supposto sufficienti - cÒnrpresa anche· una congrua riserya - per disimpegnare il servizio dell' attut\f nostra colonna viveri, non costerebbero che 165,000 lire. · Concludendo: La sostituzione delle automobili all'attuale ~carreggio ·combattente (circa a quello non e0mbattente ci pare che sarebbe un po' azzardato ancora Ì1 pronunciarci), si raccomanda sotto l'aspetto cl.ella prontezza di mobilitazione, dell'alleggerimento delle colonne, dell' eè6norp.ia di: persoaale, di quadrupedi e di quattrini. Noi dunque facciam& caldi voti che l'autorità militare s'interessi vivamente alla, questione, proceda quindi ad espei·imenti su larga scala, e qualora questi rispondano soddisfacentemente, s'.iucammin~ . ardit;:1.mente sulla via di codesta graduale sostituzione, la g'Q.ale potri conferire non poco al buono e · pronto assetto di guerra del riostro esercito.

·.

1

- .·.

/

·NELLA CAMPAGJ:'slA DEI.:; 181S · Cont_inurizione.

\IP.di d i-spensci .\'lii

Dopo qt1attro ore .d i cannoneggiamento eseguito a{ua pia~za ,contro le .case pi,ù vicine ai bastioni per cacciarne i . piemontesi;..e dalle bapterie .di questi sulle altre, i sobborghi . furono ridotti ammassi di rovine. Gli attaccanti, passando sulle maeerie e servendosene per dare la scalata a( punti che offrivano riparo, continuavano vivamente il fuoco ·mal- ' grado perdite gravi; ma questo . eombattimentò che_S! sosteneva a prezzo della distruzione dei due pi'l'.1 cospicui- sobborghi, e faceva temere agli abitanti l'epilogo fnnesto di. un incendio ge:ne,rale (poichè i tetti cominciavano da vari punti a divampare), finì per costernare la,popola.zione. Il partito dei Borboni se ne incuorò ; e, preso ,i l sopravvento;·, obbligò il municipio e il comandante cli· piazza a pat,teg'giare coi. confederati. _'Un'ora dopo me~zogiorno Gifflengg,, rite.nendo press'a poco raggiunto lo. scopo principale ·delle operàzioni, pr9pose a de Latour di cessare il fuoco e di. rivolgere ìutimazioni d i r esa alla città. Avutane autorizzazione, · concluse col colonnello d'H autpoult una sospensione d'armi di 't re giorni', che gli dava ·facoltà ,di conservare le' posizioni occupate nei sobborg,hi. In .base a tali- accordi; de Latour · collocava i suoi avamposti a1 piede degli spalti e sulle vie facent i capo ai bastioni, è stabiliva. ai Mini.mi una forte riserva : ·dopo di che si r i _ ,traeva. a Gières, riportaud'ovi il quartiere generale.· 1 · I piemontE;si ebbe,ro nell~ttacco di Grénoble 87 morti, tra cui due ufficia.li; e 200 feriti; gli austriaci 3 i'n orti e 11 feriti. Tutti i feriti. furono ricoverati nelle case e vill e dei dintorn'.i,

.

·---~

)

L'ESERCITO PIE1VIONTES'E ·

I

L ur<;<-r .SEG·ATO.

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.;. ·

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1274

L ' &stmcrro PIEMON'rESE NELLA ·CAMPAGNA DEL

1815

(

L'ESERCITO PÌEMONTESE NEI.L\ CAMPAGNA DEL

1815

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che i deiegati di Grènobl~ si pres~ntassero al quàrtiere g~- . ,nerale di "atour.; il' quale dal loro contegno pdtè · c~nvi~cersi che la marcia d'Andezeno e il supposto sopravvenire di. Bubna avevano prodotto l'effetto desiderato. Contemporaneamente giungeva un ufficiale dello stato maggiore di Andezeno, coll'annunzio che questi era già padrone della Bastille. 1Tali aVYenimenti, agevolmenÙi conosciuti dagii abitanti non meno che i preparativi d'attacco, .determinarono le autorità éittadine e il maresciallo Motte · a · fi rmare ~lle 11 antimeridiane del 9 giugno una capitolazione, in forza della quale la piazza di Grènoble fu ' rimessa al genera1'3 de Latour per· le armatè alleate. I francesi ne uscirono alle 7 di ~era; cogli onori militart, tra cui il diritto di condurre • seco loro un cannone; un ba~taglione del reggimento Guardie prese possesso delle porte , della città. Il 10 de Latour vi fece il suo ingresso, e vi stabilì il quartiere generale; le truppe vi éntrar'ono, e poi furono accantçnate nei dintorni. Il conte Galli luogotenente nei reggimento Tdrino, addetto allo stato maggiore del de Latour,'fu mantlato alla éapitale a portare al re la notizia ed il testo della capitolazione. Nella stessa giornata del 6,, gli alleati ripor tarono anche presso Chambèry un vantaggio segnalato. Bubna era entrato il 3 luglio in quella città; marciando (per volere dr lui), in · testa aUa colo.ç.na li reggimento Piemonte in segno di onore. Su?het, che voleva conservare il Jura, presè tutte le disposizioni possibili per contrastarne la marcia e impedirgli di sboccare. Egli.appoggiò pertanto la sua destra sulla linea che divide il bacino di Chambèry dal Petit-Bugey, e fece afforzare con validi trinceramenti le alture del Morit-du-Chat, del Col·éEpine, d' Ai:guebellette, e del Pas-des-Echelles, situate tra il Rodano e il Guyer; collocando vari corpi sulla riva sinistra di . questo torrente. Lo sbocco della Grotte de · Notre·Dame de la Balmè, per cui pàssa la strada di Lione,, era stato gagliardamente fortificato. U ingress~, mascherato da· un mnro di pietre da taglio, era munibo di feritoie, e due ·xidotte costruite ai lati della-~occia a picco finivano di ren der; in·espùgnabil~ la posizione. L'interno di' questa, specie

e ricevettero cure sollecite e 'premurose so'tto la direzione intelligente del chirurgo-capo Eapètti. Il de Li;1,tour prençleva poi l~ seguenti misure dirette a pre· disporre. la continuazione delle operazioni, ne_l caso . che la città allo spirare dell'armistizio non fosse per capitolare. · La sera stessa del 6 inviò un ufficiale d'i stato maggiore .a Bubna, per •n'formarlo dello stato delle cose e chiedergli l'artiglieria d'assedio necessaria per la eventuale •espugnazione della piazza. Nel mattino seguente fece occupare da un battaglione con una sezione d'artiglieria il ponte di Claix sul Drac, sulla strada di Digne, con ordin,e di farlo saltare il maresciallo Brune, che stava radun3indo un corpo d'armata in Provenza, tentasse impadronirsene per accorrere in soccorso di Grènoble. Praticata quindi una diligente ricognizione dèlle opere· della piazza, e trovata possibile la scalata in un punto, di fronte alla porta di Graille, dové il fosso era asciutto e meno profondo, fece apprestare copertamente scale e fascinoni nelle vicinanze ; e nel cortile estern_o· di una casa, sul poggio tra le porte dì Francia e di Graille, fece costruire una batteria dalla quale, coi pezzi di cui disponeva, potevasi tentare 'd i contrastare g li effetti di quella francese stabilita sulla destra dell'Isère. Malgrado però tali provvedimenti, ben difficile impresa sarebbe stata per · il· de Latour ~vere ragione di Grènoble di viva forza ; imperocchè, per la scarsità delle forze di cui disponeva, non avrebbe potuto investirla dalla parte della ri'va destra, e Bubn.a aveva risposto che, dovendo manovrare sul Rodano colla sua -artiglieria da posizione, non p~teva privarsede. Sentendo però tutta l'importanza dell'a presa di · quella 'piazza, il generale austriaco soggiungeva aver dispo· sto che Andezeno ·p artisse la mattina del 7 per Voreppe .alla t esta di ·tre battaglioni piemontesi, coll'ordine di comparire il 9 sulle alture della Bastille annunziandosi come l'avanguardia del suo corpo d'armata; mentre una mano di Cacciatori Italiani manovrerebbe alla spicciolata sulle montagne della Grande-Chartreuse, e getterebbe ,l',allarme alle spalle dei francesi. Questo dispaccio arrivò pochi, momenti prima

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t'ESERCl')'O PIEMONTt!SE N ÈLLA CUfPAGtolA DEL

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di casamatta racchiudeva cento veterani, ol9e avevano viveri e munizioni pAr due m~si. Bubna, riconoscendo la i mpossibilità, di forzare il passo,. pensò ad aggirarlo; e gli venne fatto, perchè fu abbastanza fortunato dà. ricevere dal cavaliere T elemaco Costa de Beaurègard, ufficiale piemontese, 'l ' indicazione di un passaggio tra il Ool-d'Epine e il Mont-du-Ohat, probabilmente ignoto _ai- francesi, per il quale truppe leggere avrebber o potuto 'passare · attrave1:so le. loro linee. Dispose pertanto il Bubna che il generale B rétschneider con 3000 uomini prendessè posizione di front.e ai trincerarneQ.ti q.el Ool-d'Epine, e il generale Trenk con fo1:za eguale si portasse sulle· alture del villaggio di Bordeau per osservare i francesi stabiliti si:J :l\!ont-du-Obat. In queste posizioni aspettassero il primo indizio di movimento retrogrado per. parte di essi, per iniziare l'inseguimento. Contemporaneamente, un battaglione del reggimento di Kerpen, con alcune compagnie di croati, doveva dirigersi alla volta del Pas-des-Eqhelles per i sentieri recon' ·diti della montagna d'Entremont. _ La colonna leggera destinata ad attraversare le linee francesi par tì nella notte dal 5 al 6, al comando del tenente- colonnell~ Casazza.. Ragg iunto il punto p\iù elevato del piccolo colle tra il Mont-du-Chat e il Col-d'Epine, e incamminata che essa fu verso il piano di ~ovalaise, .il qosta che guidava la marcia si _recò ad avvertir1:1e Bretschneider; e questi attaccò immediatamente i trinceramenti del Ool-d'Epine. Quando i Francesi videro la, co~onna Casazza nel piano di Novalaise, rimasero cosi sconcertati che abbandonarono "in fretta i t;rinceramenti, concentrandosi al passo della Grotte. Trenk si impadronì del Mo.n t-clu-Ohat sen za colpo fJ:}rire; e riunitosi al Bretschneider~ _insegui i :francesi, -ma senza risultato apprezzabile. Anche Bubna fu g utdato verso la Grotte con tanta cognizione dei luoghi dagli ufficiali p.iemoutesi Clermont de Vars e Michaud, che al primo apparire dei reggimenti Piemonte e Kerpen il presidio, vedendosi aggirato, si rese prigioniero di guerra. Saputo ciò Pannetier . che difendeva il Pas-des-Echelles. lo abbandonò a Trenk che

L'E SER CITO PIEMON TESE NBY,f,A CAMPAGNA DEL

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vi si stabflì alle 2 dopo mezzog iorno ; raggiunto èolà da un battaglione di Kerpen. La sera. stessa, B ubna ordinava a Bretschneider d i stendersi colle sue truppe sul Rodano, e poneva il suo quar tiere generale al Pas-des-Echelles. Nella notte dal 7 al1'8, ricevuto il dispaccio del de Latour, fece · partire Andezeno ; mentre Frimont, padrone del forte dell'Ècluse e del ponte di Bellegarde, gli ingiungeva di manovrare verso Pierre-Ohatel dove Pa,nnetier era.si r itirato. ~ . Suchet. rÌtiratosi a Pont-d'Ain di fronte alle forze nurfle:r:1camente soverchianti che lo stringevano, aveva prese le 'se. . guenti posizioni: La destra si stendeva sul Rodano da Seyssel a P,ierre-Chàtel, coll'estrema punta d'ala al Pas-des-Echelles, tenuto da alcuni battaglioni di guard ie nazionali. al comando di Pannetier; al centro Maransin sbarrava Je alture di Chatillon de Michailles e il ponte di Bellega1;de, a sinistra Dessaix, colle brigate Meynadier . e Montfaucon appostate nei trinceramenti costruiti a cavaliere del villaggio delle Rousses, chiudeva la stretta-di Fossilles. Questa fortissima ma troppo lunga linea avrebbe permesso ai francesi di riprendere con vantaggio l'offensiva quando. avessero potuto ricevere rin-, forzi adeguati alla estensione di essa; ma, non poteva esser e , difesa colle forze di cui disponeva Suchet, al quale d'altra parte le notizie degli "avvenimenti succeduti alla battaglia di Wat.erloo non lasciavano sp~ranza di aiuti. Convinto . cli c:ò, il maresciallo poneva ogni studio nel cercare di acquistare tempo; pr esumendo ragiortevolmente cbe di giorno in giorno dovesse intervenire tra i capi della coalizione e i . nuovi governanti francesi una convenzione che, ponesse ter mine a una guerra ormai inutile e fuor di ragione. Ma così. non la intendeva l' Austria che da un lato anelava, dopo tante sconfitte, a cogliere il 'momen to della vittoria vendicando nelle ferite recate all'orgoglio nazionale francese le umiliazioni so fferte ;. dall'altro intende.va, qollo addentrare profondamente le sue 'armate in Francia, a metterle iri condizione di vivere più a lungo a ;;pese dei vinti. Ed anche il Piemonte, per più confessabili motivi, ·desiderava · prolungare la ,guerra; argomentandosi di trarre dal buon esito di


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L'ESERCl,TO PIE~JONTESÈ NELLA C.UIPAGNA .i E,L

questa gh auspicì per afforzare ~e sue rivend,i,c azioni. in Sa,. voia, e dar forse corpo alle aspirazioni di· ingrandimenti in Provenza ed_a spese dei terr,i t.o rio della confederaziòne elvetiva. Così Frimont, che aspettando di congiung~rsi a Bubna I?~r mezzo della colonna .di Trenk aveva concentrate le sue truppe s11i gioghi di Ohampel e sull'altipiano del Gran Sac-' conex, dopo essere stato in condizioni difficili per la ·difficoltà di ve~tovagliarsi in paese già. esausto, v.ide volge;si gli ,' avvenimenti a suo complete favore. Il 1° luglio, conosciuto nello stesso ·tempo l'ingresso di Bubna in Chambèry, la presa di Oon±lans e dell'Hòpital operata ·da Trenk e Andezeno il 28, ~ l'arrivo in vista ·ai Aiguebelle . d.ella avanguardia del de ~at~ur, si dispose ad .attaccare a fondo i ]2rancesi nel Jura . . Emanato urr proclama con cui avvertiva gli abitanti che la sua ar-mata avrebbe passato la frontiera e g li esortava a non tentare una inu_tile resistenza, distaccò nello stesso giorno una · divis ione riqforzata con .0 1·dine di in11rciare su Seyssel e distendere i propri avamposti fi.uo alla perdita del Rodano. il _g iorno successivo, 2 luglio, un ·corpo di 25,000 uo,mini comandati dal luogotenente-generale Radivo,i~wich partì · alt resi dai dintorni d i Ginevra; e per ~ain_t-Oergues puntò alla .posizione delle Rousses, la più forte del Jur~. Bogdan, con .forze minori, marciava su Gex, con ordine di tenere a bada i · francesi che era:o.o a Fossilles. La mattin_a del 3, Radivojewich fece attaccare dalla brigata ]'.olseis il passo delle _Rousses, messo accuratamente 'in istato di difesa dai fran.cesi, ch e. si erano altresì rinforzati colle truppe che stavano .a l\forez. L'avanguardia aQstriaca comparve all'alba davanti .alle · ridotte cosJiruite dai difensori; l'attacco fu vigoroso e tenacissima la resistenza. A mezzodì l .francesi tentarono .audàcemente un contrattacco; ma, caricati di fianco dalla cavaJleria austriaca, dovettero rientrare · in disordine nei .trinceramenti.' Dopo un'ultima difesa dietro il :villaggio delle Rousses, già in preda alle fiàmme, i fra.nc~si furono obbli_gati a sgombrare il passo. Nello stesso t~mpo la riserva . li ,costringeva a ritirarsi da Seyssel; lo che fecero rompendo · I•

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L'.E~RÒlTO PIElllONTESE NELI.,A CAMPAGNA DEL

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il ponte di Bellegarde e abbandonando il forte dell'Ècluse alle proprie forze. · Aperti così i passi del J ura, la colonna di Gex marciò su Saint-Olaude: Frimont, portatosi a Nantua colla divisione di riserva comandata da Merville, fece occupare sulla sua destra .:aourg da Radivojewich, ordinando a Bubna e a de Latour di- convergere su L:ione. · \,La ~~lo~na,au~tri~ca che ave~a passato il Rodano a Seyssel, blocco 11 forte d1 Pterre-Ohatel e ristabilì il ponte di Belleg~rd~, ~ong~ungendosi a~la colo~na di Gex e al corpo di Rad1voJ ewich. Il forte del.l']Èclus_e, bloccato. fu poi investito con due_batterie stabilite sull'altipiano detto d~i Vouaches e sulla .strada:_ di Oolonge. Queste riescirono così micidiali p~r i difensori che, per aver salva la vita, escirono dal forte tutti quelli che dopo alcune .ore di cannoneggiamento erano an·COra illesi e · si arresero -a discrezione. La strada di Lione fu aperta definitivamente agli alle~ti. Bubna marciò su Bourgoin. De Latour, licenziata la guardia n1_1,ziona.le -di Grènoble e provveduto con alcuni battaglioni provinciali al presidio della città, vi lasciò governatore il O'enerale di RobÙa.nt, e il tenen,te'.'" colonnello B7is~olino· com:n. <laute di piazza; poi prese la. via d(Voreppe, V oiran e della Cot_e -Saint-André, dirigendosi a· Vienne dove Gifflenga entrò senza trovare resistenza la mattina del 14. ( Conti nua.)

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'l'oRQUATO Gu.A.RDUCOi Nn9giore d'artigtiet·ia .

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LEGGEN DO

LEGGE.N DO Utile ·a,vvia.mento allo stud:io sc'ien t·1fi.w della geografia m,il'ita.re.Ciò che dimostt·a un indice ben ftitto - Ricordi di un uff,,ciale francese s1illa Toscana. nel 1859 - l e letterP. /;cn:ue at marP· .sciallo Castellane dai tnori delle g1ie1Te f1·ancesi t1·a 'il l 848 e il 1862 - La guerra g_reco-tnrca del DoxcHY - L'a:;ione della :,n rlir;i/;ione di caw,lleria tedesc,i riel 1870 e 18i1. Ci riesco gradito di a:rn unciare come sia stato pubb licato l'ultimo fa . scicolo della pnrle generale tlel cor:>o <li geografia militare professalo d~I te11en1e-colou nello Ponno nella Scuola di gncrn1. Il li bro s'intitola: Giàda allo stu1ho · della geogr afi.a mi litare, e ue l'ù editrictJ l' Unione 1ipografi c,1 di Torino. . Una penua as::wi nu1orevol~ ha già parlato nella Rii;ista circa questo .111npio ed accnrato lr,vo ro. Ora clie l'opP.rn è completn, giova ri portarne ai lettori il di segno geuera le acciorchè ne apprrzzino 1· importanza. f1 libro si fi ssa lo scopo di enumerare. c!assi6care e descrivere gli , elementi geogra Gci in quanto ser vouo .ii mezzo al le operazioni milit~ri, collo sc~po ili preparare i criteri necessari per esamirinre, descrivere e giudicare di uu:i regione qualsiasi d:il punto di vist:i delle operazioni militari chP. snn'e,sa possono a\'er luogo. Kiuoi,-cc quind i quegli elementi in cinrruc gruppi, i quali sono: ter- 1 reno , acqtte , clirnu,, vegetazione ed uomo. Ricerca l'uoit.à nella variHli1 delle maaifes1a1.ioni degli clementi compresi in ogni gruppo, ed 1 espo ne in modo pian o e sistematico i risultati delle sue rirerr.he. Ogni clemenJo rlà materi.i ad 1111 grosso c;i pitolo, in ognuuo dei qua li essa è distribuita con nn metodo sempre identii:o: la prima parte contiene la descrizione rlei cara1teri che pre~eutano le diverse manifestazion i del' l'elemento googra1ìco di cui si parla; lti seconda tratta dtill ' iuO ueuza da c;;so esercitala ~ull',,ndnmcuw delle opernioni rn ilitnri . Alla parte ·descrittiva succede la parre appliratir:i. St,1bi liti cosi la natur.i, i~caraller i ed il valore di ciascun elemeoto geografico, il libro ,;i ~ente forte eia condurre il lettore fuori L1 i quella larga e coscenziosa analisi e da portarlo alla sin tesi. Lo fa e:;ponendo il carattere delle regioni geogrnfiche in cui quegli elementi si r iuniscono, e naturalmente al la classificazionn, ed alln descrizione dei caratteri che distinp10no ciascun:i regione, segue 111 parte riguard11dte le modi{i('. azioni

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;ehe le oper.iziouì di guerra su biscono a seconda· dellu natura di ciascuna · .regione. I nfì ne al leu.ore od allo iaudioso, che ronosce oramai ad uno ad uno tutti gl i elementi che ,geografìcamente pl)ssono iuO uire sull'azio;1e d,-.ll a guerra , ;è suggerito il modo secondo il q uale può essere ordinato e di sposto uno studio geogra6<"o milita re. Vi fu chi disse ·che il val.ore di no libro si può dedurre dnll11 pn•razione \ ' dall' indice. Lo p.rima indil'a lo scopo che l'autore si propone, e senza il quale nessun libro sw in piedi , e molti infatti se ue vedono uscire alla .I ute già morti appunto pPrd1è manca nPll'autore un proposito o la 'cnpacir.à di prnfi!,!ger~elo. L' ind ice dimo31ra il lavorio di nna .forte mente che su le11do · dai p:1 rticolari a!I' in,ieme dell'opera, p:1droneggia la m:i 1eria, la guida, In proporziunii ii i fin,~ rhe si prefì;.1ge. La semplicità e chiarezza del programma, la sistematica ripa rtizione della materia, la identità riel 111e1odo di e,posizione per ormi nrg11rnento, il riepi loio del!' intero gtudio reso mani fe:1to coli' iudicare IJll f) schema per l'orrl inamenlo rii uno studio geogri1fico militare risaltano d11l ria,;su nto del l' indice di questn libro. Ed è superfluo l'n1.qzi1111iere cl1e que,te ,doti , torn.indo a lode dt>ll'Autore, debbono r iuscire nd eOkare vanr.a,,vio µe r coloro che- stndi,100 l'opPl'a sua . U11 in~egna 1nento è 1.an10 p ù""fecondo q uaoto è più chia ro rd ordinalo: e la scienza in 1ìn dei conti nor.1- è ali°ro che la sistemazione logica d,ill e cognizi oui' umane. ' Natimi Imente il libro pre,:uppoue la ronoscenza an cbe som maria delle ,elemenlari nozioni di geografi .. , o di' quel corredo di nomi geografici i quali vanno generalmente sotto il lttolo di nozinni, e non ~ono altro che una nomcm latura copiosa di qt;a nto sta rlise~n:ito s11lle c/ll'te i.teografir.lrn e negli atlanti. Ma, da ta questa conoscenza, il libro cfà valore sr.ie11 1ifico 0 quPi nomi, li ra)!gruppa, li coordina, po ne in evideuza i caraueri che sqno co111,uoi a parecl'hi ira ,e&si, g-uida insomma alla scienza della .~eo gra fia, la quale tra noi ~ disgraziatamente poco ins~gnata e per eccezione compresa. Dobpin mo essere grnti all' A11101·e, che un libro simile, il qmde non 1 erediamo che abbia ri,contri tra DOJ , sia per la prima volta uscito dl\lle file dell'esercito, frutto del l'insegnamento impartito nel principa le dei nostri isr.ituti mili tari. Siccoll!e però la guerra si va le di tutti i mezzi che ha sòttomauo, quanto ,la rign:irda as~ume un'ampiezza straordi na ria: e questo libro elle r 11~,lìe_n_e ciò che potrebbe dir:Si in li ngua povera le preme~se geografiche p':lr .,lo ~tudio dell'a rte della guerra, si trova 11aturalmente a rontentire (I1rns i oel)a loro interezza le premesse geografiche valevoli a qualunque altre

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LEGGENDO

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studio che ciebb~ a~ere per base la ;geografia, come ad -esempio quello del le condizioni economiche di un paese o della sua situazione commer- · ciale. Donde si esteoq.e l'utilità di questo libro _oltre la sfera degli interessi mil itari e si volge ad altri stud i i qu,ili comecbè poco curati presso di noi, se lo fos~ero alqu'anto più sarebbero di so~mo vantaggio al l'efficacia prat.ica della nostra _istruzione.

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Di passaggio poi non dimeoticn' di gettare le sue ironié ' su ·di noi e suHe cose nostre .di qilell'epoèa. . La guerra del 1859 · era poco desiderata in Francia: Lo scopo contrl)riava. conceu.i oram:ai da secoli accettati come ,base del la cooddtta" politica da seguire nelle relaziom pol i' Europa centrale. Il passaggio princip~ N,1poleone in ¾oscana fu coQ9iderato come frutto della speraiiza nudrit~ da quel principe di trovare una corona nel centro:della penisola. Però uno degli ·ufficiali francesi che erano allora in Toscana disse che ,se si riunivano alle Casciùe tutti gli aderenti del principe, essi avrebbero potuto comodamente giuocare per parecchi giorni a nasçondersi e senza trovarsi. · Io complesso il libro non 11ggiunge gran chè a quanto sappiamo sulla ma mia del V corpo francese, di èui ci sono dati , i ,partièol,1ri nella Relazigne ufficiale di quella guerrn stampata in Francia, ed una gran. parte degli aneddoti raccont~ i in esso mentre il Du C,1sse era · in Lombardia e sul .lliiocio si trovano anche nell'interessante libro del genera le Còrsi VentiC'inque anni di storia 'in Italia, il qua'le dovrebbe essere assai più conosciuto e ricercato Glie noi sia. Se non che in es,o 1 -q1iéglf ·aneddoli g;iungono ad .una conclusion~ ·assai di \1ersa da quella cui giunge il racconto del Du CA.ssE; e mentre in- questo gli nl5itaoti del territorio sul quale pa~sava In guerra paiono caparbi e retrivi che non vogliano se 1 non co lla violenza cedere alle ri chieste imperiose degli ufficiali e soldati i quali -esigono da loro qualche eo~a. nel libro del Còrsi' ricompaiono quello che erano ·veramente, cioè ,dei poveri diavoli, i qnali dopo aver ceduto ad una prepotenza, nou avevano più mezzi di ced~re all'altra che a quella pri rna s'ì sussegui".a·

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Faceva parte -del qua rtier geue,ra le· del principe Napoleone, ·quando -questi nel 1859 venne n Firenze comandante del V corpo . d'Hrnata francese per cooperare alla guen!J contro l'Austria, anche il maggiore ·Du Casse come addetto al lo stato maggion~. Era lo stesso cbe . aveva pubblicato varie opere riflettenti la fam igli a Bonaparte, e tra le altre ' aveva appunto allora finito di dare in luce Le memorie e la co,r rispondenza del princi,pe Eugenio di' lleauharnais, che fu vicerè d'Italia nei tempi napoleonici. Ora . il figlio, barone Roberto Du C,1sse, trovò tra le carte del pll,dre alcune note per mezzo delle quali mise insieme un opu:,;colo di 58 ,pagine, in cui col titolo,. Le 58 corps de l'A1·1('1èe d'ltalie en 1859 (edito cl.ill'Alc_an .di Parigi) ci pone in luce la parte avuta da quel,corpo ùi armata sull'andamento della guerra del •1859. Quel corpo parti dal)a Toscana sÙlla metà del giugno ed arrtvò sul Mincio in principio del luglio; cioè mosse qualche g_ior,no dopo la batt~glia di Magenta ed ar'rivò qu,ilcbe giorno dopo quella di Solferino. E da figura rsi quanto facile sia ~tato il far dello spirito alle spalle di ques~e truppe cui il piano delle operazioni militari aveva tenuto lontane durante la guerra combattuta, e cui .la impreveduta circost,anza délla tregna di Y.il l~fr;1n-ca toolieva di parteciparvi quando furono arrivat~ sul campo della lotta. scrittore raccoglie tra i ricordi pater;i i sobr1·quets di_'l'o·u ristes o di Sécurité des · familles àppioppati al V corpo quando raggiun~e gli altri, e prima aveva avuto quello di quinta ruota . . Queste sono qui~quiglie, chiacchiere di bi vacco: benchè valgano a riassumere un ambiente, meritano il conto del valore che esse hanno io realtà. Or.a lo scrittore vuol ·rivendicare i servigi reali resi ~a questo corpo ·nel suo luogo giro, e nello stesso tempo rigettare sullà impofJOlarità di cui giusta io-ente ,od i~ iustamente era oggetto_il prioci pe N:ipoleone là col·p11 :de i torti coh cui l'opinione ·pubblica 'rispose a quei servizi.

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La libreria Plon di Parigi sèguita la pubbl icazione delle lettere di-' rette al maresciallo di Castellane del secondo Impero, morto nel 186.2. Un volµme g,ià pubblicato conteneva le , lettere dirette al Castellane· · _a1mnte le guerre d'Africa dal ·1835 al '1'848; questo abbraccia il periodo defla· guen a di Crimea, e con poche lettere cruello delle guerre· ·d' ltl\lia, della Cina e d'el 'Messicb. ' ' ' · Alcune di queste i'eùere sono cli complimento verso l'antico superiÒre da cui . coloro . che le scrivono ~1a;no ricevuto l'indirizzo· mili( tare·; altre di. ·vera riconoscenza. Tra , esse si colgono pensieri .ed impressioni che ripro.ducono tutto' un ambiente. Sono pennellate vive 1

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LEGOKNDO

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LEGG ENDO

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prPse io faccia alla realtà . · Le leLtere del Cler, il' quale era allora

von 3 september 1870 bis 25 m<Li 1871 - Berlino~1898 : edit. Felix). L'azione delle dil'iJioni d1 ra.val leria nel primo periodo della guerra _ è largameute descritto. Dopq la battaglia di Sedan le ope r37.inni, a (frranto pareva, dovevano orad,_ai co,ncentrarsi rn Parigi,. ed alla ,owa llc•ria non rimane,.-e 11ltri compi tj che quelli compresi nella piccola iuerra. Pm:iò l'Aulore, il quale appa rtPnnr. all11 5a divisi,,ne, raccol,e da att, ufTiciali e memorie personali proprie e dei romm,litoni q11nnto potP.va chi11rirn lìno ai mioori'particòla ri i faui di quel l11 divisione. Annunciato il libro, lasciamo a persona più competente ranulizzarlo ed il far conoscere i risultati dell'analisi fatta . '

colonnello, ed era stato aiuta11 tA di ca mpo dd maresciallo, arquistaoo I' irnporL,111zu di 110 vero dic1rio della campag11a di Crimea. QÙesto ardito ufficiale ve11ac1,in l1a1 ia Jter1er.tle o1 i hriga ta. Da Alessandria scrisse al suo ruaresc1111lo il 26 cli ma)!gio pieno di fot!e nell'esercito e nella vitt0ria. « L' e~erci10 è fortnidabile a'I p1,111to di intimidrre i nemici. « Tc>rrnn110 f,·rrno di .. tro a1 lium1, od al,banJonando Milano si riLire« ranno u"I Quadrilatero?, li r irorrlo di (f11a11to era avvenuto nel ~8<i8 era vivi~·:1i1110 un<l rci anni dopo. La sicureizu graorlissirna degli italiani nt>lla vitturio, e le o~citanze oram11i troppo manifesto del comaoda 111e dell' e,erci10 au~triaro Giulay, con.fortavano le spera nze del genc->r,, le Cler. , St1arr10 JJer entr:.re in un p~ese col1iva 10,- coperto di piante, di « vili:,g!!i e dc c:nse, i11terroui ola :11rarlP, ~c111ieri, foss11 ti e canali . .Mar« <;ic->r..-rn,, un po' a casareio. Vedremo diflicilmeute intorno a noi, ed • a poco v11rra1100 le espl11razi1111 i. Gli ·spie~wmen1i saranno difiìcili ; il • nu mero ri ~arii spe~:;o d' ,mlrnrnzo e l'amrna,s11mento delle lropp11 « procurerà d, i vc->ri nidi ai proumi nemi ci. P:1ss1'rer110 rli sorpresa in , « sor pre~a; ci ronver rà cs~eri:1 prudenti iu un p11ese io cui una bat« tagli11 potrà mutarsi iu una ve'ffl piir1it11 a mo~c;,cieca •. Uua set1imn11a più tardi, il 4' giugrco, il )!eiwrnle CIP.r alln testa dei grana ti,.. ri della µmcrolia e de!,!li zunvi n"I difende.re il •Pon te Nuovo di fo,·cia a àfagen1a. di rni .ivcva poco prima· f11rz,rto con molta intrepidità e con molle perdite il passn·gio, era colpito alla froute e mori•:a sul sampo dell'ouore.

F.

..

•*• Nella 1/eviie militaire de l'étrange·,:_ il rapitano francPse D oNCHY ha · pu bl,lic1110 a ~uo 1empo 1111a ser,e dr articoli sullfl guerra greco-turca dl'I •18~17. Ora h, drtta 13andoin li ha rac,:uhi in no volume e stampati a parte. Li additiamo bAo r ol,-.ntieri ai no~tri lettori, i quali desiderano di rivc->derc:, i fa ttr che accompagrrarono quella guerra comioria1.a improv- , vi,arnente senw pr.. parazione, condotta iunanzi con uu'euergìa molto limitata e chiusa 111 m:.d11 as~ai so111rr(a rio. Anche vo)!liarr,o addita re come rnntrib11 1-0 alla storia della guerra del ·1870 un vol umetto ,lei capitauo tedesrn J uKK, J:OrrlPnente qua nto si r,llette al le vi,·l~rrd,1 ,!ell a 5n oli vi ,iorre d1 c;i va llc->i·ia cl11r.,ntr~ quP.lla gu,..rra d,d 3 ~ellem hre 4870 al 2:, m.. g~,d 87 1. (Die {un/te Kavallerie-Dir>ision ),


1286

'

. ,,

NOTA STATIS11ICA ' ,·

. jlelctZ'ione medico-statistica, delle condizioni sanital'f'ie. del règir esercito · 'italùttw nell'anno 1896, compilata dall',ispettor.ato di sanità rniÌ.ita1:e (ufficio ·stati8tica.) sotto la direzione d~l c'olonnello med,i:co ispettor~ dottor Coccm. - Roma, tipografia Ditta Lodovico Cecchini , 1898. L'ufficio statistica dell'ispettorato di sanità militare pubblica ora J'importaute relazione sulle 'condizioni sanitarie dell'esercito dell'anno 1896. ,Come di solito,- ne spigoliamo i dati piu interessanti. Jndfoaziom; som,rnarie: Le condizioni sanitarie .del regio esercito furono nel ·1896 assai migliori cbe nel 1895. Sopra una forza media totale di 204,382 uomini di troppa, si ebbero '15·1 , i58 casi di malattia (iogr~ssi negli stabilimenti d, cura) e H8i morti, non compreso 5·1 individui morti nell'ospedale militare di Napoli e quiv-i traslocat_i direttamente da Massaua per malattie o ferite contratte in Africa. In propor~ione ,alla forza media, la morbosità e la mortalità rappresentano rispettivamente il 74-1 ed il 5,8 per 11000. - A.oche per riguardo al numero dei ,riformati e degli inviati in licenza di convalescenza l'anoo 1896 fu migliore del precedente, come può vedersi d_al seguente specchietto rwl quale sono ri.:issunte le, cifre proporzion~li nell'u lti mo quinqueunio.

12,87

NOTA STA'r1s-i::1CA

," Mo·n·i,mento, degli ~1,mmalati· nei liwghi di ewra. -,- _Pe_r quantq ha ~ralt:i al' .movimeci10 degli a'mmalati nei luoghi di cura, e cioè .nelle inferme~ie di corpo, negli òsp.edai'i militari ,ll'nelle infermerie di p'resid.ib e speciali ed° io fine nei depos.iti di convalescenza, i militari ric0verati in tutti cotesti stabil'imeoti furono, ~ome sopra è già detto in n. di ,j 5·1,,1,58 . . A questi però entrali direttamente devonsi aggiqngere 2330 individui reduGi dall'Africa che appena sbarcati furono àccolti dagli ospedali delle· divisioni di Napoli e Salerno. Così coll'aggiunta d~ rimasti al ,1° genl,)aio ,f 896 che erano in nu'rnero di .68t~ e non ·renuto conto dei traslocati dall'Africa, dei quali si dirà a parte, si ha uu totale di 160,000 curati durante l'arÌno, rimanendone negli stabilimenti militari :d ·IO gennaio ·1897 ,rn56 individui. E precisamente entrarono: 1

1

1

-

-ANNI

I

, Furono Entrarono ·' Furono inviati fo lic~oza negli riformati di con valescenza IO ospedali Morirono io rassegna. I e nolle inferme,, ·to cli . I daa i se,,ui rie rimando 3 mtsi _ rass:gna

I ,

I

~

1893.

58

'135 '123

1894. 1895.

'143 24]

1896.

/

I

l

'

I I

'

13.'ì

H0,9

6,6 5,2

13,8

1'1,6

27,8 25,2

7,0

22,0

. 34,3

5,8

21,5

1s,1,o I

1,1

I II

'

s~t~

I furono _ ~:~~ cn~-g_:;?

nrormatt. ·& e mandai! oÒ~~i>

j rive,1ibili

9,8 9(8 12,4

oc .~ cc

I rassegna m

~r~~i :o ~·ei~.::

speciale

I

I

I 1892.

·o ce <1.'I 'O:...:,,,:=

Per l.000 della forz:i media

I 12,2 59,S

19,0

86,7 '10,'i

18,0

85,8

Q,,

· Ne ~scirono :' I

36 ::32 30 33 38

.

Dalle infermerie di corpo : Dai;(l i ospeda li mi.litari, infermerie di presidio e speciali, depositi di coovalescenìa. . , Dagli .ospedali civili

6 1,230 1

i

85,,28~ ·13. .'0'85.. ,

' I

e ·così ~n, UHale .di' 159;603 ' usciti, fra i quali 896 morti . · Dei ,1,556 iQ.dividui ri.masti nei . luoghi di cura t,::,( 0 gennaio 1·897, erano : -• .;, ,Nell.e : infçrmerie di 9orpo ··1,097 ;,, : . ·N:égli o~pedali od:infermerie di presidio 2,994. Negli ospedali civili . .. 4-65 1

.· .

I J

, Nelle infermerie di corpo - . , 62,327 compresi Negli · ospedali, militari infermerie di presidio e speciali, depositi di convalescenza . ;, 8~.282 N~$1 i ospedali ci"'..ili , . 13.550 . ! e così Ìll totale: 16,1.,159 i ~

.

~

,

'

~

. ;,

.. .

I. •

.I

'

... Giova. p~rò: 11otpre ,.che .negli ç-sp~da!i militar))· ', nelle ·infer.merie dj P.r~sidio ;è speciali, phre i, mi lit~ri .di trµppa; . vengQnO purè ricove,ra~i . 1 gJi ~f~cjali, inscritti ,di,· lev,a, i~ osser:,,;iz~qne prima :del/ lqro arrµola~ pi~n,to,,,.,e1 in.diyidui _n.o~ appartenenti:. aJJ' esercito, la. massima pa rte guardie · di :finanza',~ di città .

' I

,


1288

1289

NO'rA STA'rISTICA

rispettiv11mente di 33,!.,3 nel 1892, con unn forza mPdia di 213,307; di 320,6 nel 1893 'con una forza media di 2·14,:l-39; di 30•1,O nel ,f 89!~ con una forza media di 194,670, e fioll lmeote di 309,2, nel •I895, con una forzà media di 202, 9'15, I bersaglieri fornirooo il m11~gior i:ontingente di curati nelle infermerie rli corpo con una forza media di ,t O, 95i raggiungendo un per 0/oo di- 407,1; s_egnono poi la fan tvria, l'artiglieria da campagna , la cavalliiria, I carabinieri real i, compresa la legione al lievi, diedero il mioor numero, non elevandosi il per 0 / 00 che a 63,0 so'pra uu11 forza O)edia :di 23,707 individui. · I morti neile infermerie di corpo furono 5. Ospedali mi litari., infermerù di presidio e speciali. - I militari di truppa entr3ti negli ospedali militari e nelle infermerie di presid io e specinli furono 83,676 dei quali detraeodo 34-87 provenienti da altri ospedali, ne risulta che il .numero degli entrati provenienti direltam~nte dai corpi si riduce a 80,189. Colla forza media di 204,382 individui, si ha una med ia proporzionale per ,J 000 di 365, 6 entrati per malattie, dedotti HH-,71 eotrnti in osservazione. Negli ·altri quattro ao,ni precedenti aveasi avuto 12 seguente cifra proporzionale per 1000 ~

Il movimento- mim·erico $pettante ad ognuna d.i queste cate~orie· di ammalati verificatosi neli' an_oo ·I 896; nei sopra detti stahilimenti ' fu i~ seguente:

1

1

Entrati.

Erano al 10 gennaio l.896

HIMALÀ'rl

I'

" Entrati '736

32

Ufficiali.

4606

Militari di truppa

TQtale

rimasti c<I entrati.

'768 88;282 '

80,189

1,

/

Insnitti •di leva in osservazione

4

6,343

6,349

Non appartenenti all'esercito.

536

I 0,2'75

J 0,929

97,541

106,328

Totale_

l

51'78

I

Usciti. -Guariti, riformali, Traslocati Morti

AMMALATI

-,--fti. . i · U c,a 1.

o in lìcenz~

lI

'7 )"'

~

Totale degl i

usciti e morti

, Rima$ti Mortalità PPI' iQQQ al gennaio usciti non compresi 97

ts

.

I

i traslocati ,

~, ,

5

]7

i~

22,'1

Militari di'truppa · 1 80,961 Inscritti di leva in , . osservazione . j 6,331

3,648.

684

85,288,

2,994

8,0

2

»

6,333

16

»

10,435 ·,

494

I

Non apparteneni al- ! l'esercito . i 10,216 Totale

98,235

I 1

156'

1- - -1 i

3,806

68

'749

'764 102,'805

fi,O

I 1892': 34-5,2 sopra una forza medi.i di 2>13,307 1893 : 322, ,1 ~·14,430 ,(%,670 189/~ ,: 311 ,8 • ». 102,915 1895: 34-5,0

Le giornate di os'pedale ammontarono ·a 1,940:,638, e calcoiando che le giornate d: truppa con assegno furooo 7,i,,803,804, si ha l'altro dato ehe le giornate d'ospPdale per 1000 giornate di asseglilo furono 2o . 11 seguente. speccliio ci dà le cifre a,solute degli entrati, e le cifre proporzionali per 1000 della fo!:za per armi e corpi, non compresi gli entrati in osservazione,

I

· 3,523

I

Questi i principali dati sommari; veniamo ora a qualche partico· lare limiJandoci però, frammezzo a tanta dovizia di dati e cifre alle notizie più .import11nti. infermerie di corpo. - Gli ammal11ti entrati nelle infermerie di corpo foronn 73,'b87 dai quali detratti ,i 2,406 ·di 'essi passati agli ospedali' per continuazione di cura, risulta che gli effettivamente curati nelle ..iofert merie di corpo' furono 60,68·1, con 54-1 ,60·1 giornate.d' inferme.ria. E da.tà' fa forza media m 20,i,382 ihdividtii si h:i uha cifra proporzionale 'per' 1000 di 297,·1. mentre nei' 4- anni precedenti la proporzione per 0ì 0 ~ era sfata

•.A

.,


1299 I

. Cifre · 1 · ; Ci;r/ ' ;'' 1 assolute . , proporziolia.Ii • . · 1 per ~1. 0 , , ·, ammalat1. ·della rorza ··

Forza.

ARMI E CORPI

med ia

...

.. !

- - -- ----,-- --,-~--e----- - -- --88.601 ..

F~hteria

Alpini.

.

'

t '

'

, 4)0,.s'

36,353

, '

I

Bersaglieri

319.!7

, ·. 8,155

' I,619

: 189,9 '

3,321.

465,8

2s,ss1

'1986

334,5

'• I,; , ,21,100

· rt,666

Artiglieria da fortezz~- e da costa- : ' 'r 7J02

' 2,0'11

... I ,

:'i . .... '

Artiglieria da c:impa.gila

l

I

.•

· _362,l

' '291,6 ·

'" 420

Operai d'artig!ie1·ia

221 '

526,2 . I'

Genio. . . . .

'

Carabinieri reali

1 ,.

I :

'!

,

7:,3,54

2,968

23,·i 07

5,85~ ,

)il

· Invalidi e veterani

l '10

I

,· . •,,,1 .•

1

C_ompagnie di sanità •

Stabilimenti. militari ·ai pena. ~

'i~;o '

i ,_26'7

'.' 59~,4

'~

1,539

940

610,9 :

2028

93.6

461,8

204,.382 : . ; . i

.

,,

14 ''7]8 ..

365,6 ·

I.

......

:·. ;A seconda , poi

d.é~}l}f~.er~è 'c~,te, ~r:·e-:;cff mal~tt~~·/', l~r., ·: _ •,

~~

;(; I

'.)

' ,403,!5 246;8 .·

,(

12

i( i's2 ;

Compagnie di sussistenza , .

. TOTALE .. .

I

3,;>01,

'1,143 ·

Cavalleria.

I

,I

10,954

Distretti

·,

.r'

{ •

· A mmafati\,

• j ' ,:,•'

't

Per malattie me~iche: N. >) ~hirurgiche: • ofialmiche: » ) veneree: ,))

i1 ,694. _ '16.4.50 '2,369 H,205

.

~

:J. .·,:,•;

, ': ., !! ., ;.I ,,I

i-

cifra quest'ultima che çi sembra assai elevata·, tanto più ,che ad essa debboosi aggiungere 2,549 casi di blenntragie, e 2,408 casi di ulceri ed, adeniti veneree 1 curati nelle inferm~rie di corpo . .

1291

NOTA . STAT,!S'J;lCA,

, .

'

.Dep(ISiti di con'l)a/escenza. - Come . è noto, ess.i ·sono quattro, e vi sono ricoverati, oltre gli:ammalali uscenti da gravi 111a lattie, è eh~ sebbene guariti 11011 sono rn grado di ri P' endere servizio, anche quei milit~ri. rche in seguito a rassegna <li rimando sono giudicati bi~ognevoli gi l'unga licurnz'a ,di couv:it·e,cenza e della quìlle però ;où potreobero fruire allè loro case ner m~nc;aoza di mezzi di sus:;isteoza. , . . · I couvalèsc~oti che vi furono ricover;ti sommano a ,i ;978 individui, così riparti ti : Nel deposito di. M.oncalieri . » Bastia · . ) Mooteoliveti. . Sampolo. ~ .. ·

670 .

2.92 H8 568

. O.çp,edai'i ci1Yih. - Nei ·presidi mancanti di_ospedale militare 'e di infermeria di presidio, gli ~m.malat.i gravi se non sono in grado di :;ppportnre il viaggio per' recarsi -all'o.sped,de militare più vicino, sooo io:viati agli osp13dali civili lo('a li. Nel 1896 entrarono oeili ospedali civili ·1'2,918 ammalati di-truppa, oltre 72 pro,,enienti da altri osped~li. Fra gli entrnti ve ne .fu.rono 6·1, che dò.vettero essere ricoverati nei diversi manico~i, sia per esservi ()Urati, sia per e~servi Lenuti in os~ervazi~ne. ' ; Hmaggior .nurnerodimilitari iu rnpporto ali~ forta -medi;:i, . entrati negli ospedali civili lo ·ebbero le divisioni di Pe(ugia e di Liv9(00; il minor nu~~ro quelle di Piacenza e di Torino.' · Stato sanitario della u·uppa in rapporto ai me.~i e alle division·i . - Come _neitli anni precedenti, i primi mesi dell'anno,' e .specia lmente gp.ooaio, febbraio e marzo, furono i più sfavorevoli. Col la prima vera si ' ·inizia ori numero degli ammalati una rapida discesa, la quale subisce, <]nasi costantemente un pic<"olo rrgresgo in luglio da attribuirsi probabi lmente ai primi forti caldi ed al principio delle esercitazioni estive. Poi continua un miglio1amtnto sen~ibife per tutto l'anno e fino al dicembre . Così il numero degli entrati per 1000 di>lla forza Jurante l'anno fn nei mesi di gennaio, febbraio e marzo rispimivamente di 79, . 72, 75, nel giugno 5,1., in luglio 72, per sceudere a 4:7, ,1,6, 45, !f7 nei inesi di se.t· , temhre, ottobre, novembre e dicem'bt·e. Rispetto allo stato sauiuirio nelle ,varie divisioni, si ba cbe le divisioni più favorite per la scarsa mortalitù furono quelle di Messina, Pia_cenza e Torino, nientre la cifra più forte toccò a quella di Padova. Vengono quindi Salerno, Palermo e Verona.

\


1292

/

-'

Per la moruosità, la· maggiore toccò a Roma che superò il HlOO per '1000, ciuin,li a Perugi~, Catanzaro, Messina e Padova. · In tutto il quinquennio vi sono Len 'J divisioni le quali ebbero sempre· una morbosità inferiore alla media generale e sei ,çhe la ebbero magg,iore.' Le sette che ebbero sempre una ,minore morbosità 11ppartengono al-· l'Italia sn periore e alla Toscann: Torino, Cuneo, Bi:escia, Geoova, Ve- rona e Livorno, una _sola - Siderno - ali' Italia inferiore, mentre le .se, che l'ebuero sempre maggiore appartengono tu tte ali' Italia inferìoree media, e sono Ròma, Chieti, Perugia, Na poli, Bari, Catanz11ro. Riformati in rassegna di rìmondo. - I mijitari di truppa riformat~ nel 1896 in seguito a rassegna di rimando furono in numero di 4401, nella proporzione di 21,5 , per 100Q, mentre uell'aooo i)recedenle era no stati 4459 nella proporzione ·quindi di 22,0 per '1000. ·La ,proporzione maggiore di riformati la ebbero (a parte i distretti) le compngnie di sanità, gli stabilimenti ·di pen a e l:i fantt.lria. ie proporzioni minori toccai'ono" ai c.irabinieri, agl i alpini e alla . cavalleria. È da not,arsi che, come nel :189;:i, gli alpini ebbero la rninim11 proporzione di riformati tanto per tubercolosi cnrne per ma1attìo dell'apparatq re~pirntorio. Inviati ùi .tiGenza di convalesce~za.' - Essi furono iu complesso 10,6~7; dei quali 6~M> ebbero nna licenza. della durata da 1 n 3 mesi accordata direttamente dai' corpi, o dietro proposta dei direttori degli sta~i~imenti sanitari mÌlitari. -Gli altri 368~ 'ebbero una licenza da 3. mesi ad un anno, accordata loro in seguito a ràssegoa ,di rimando; come rilevasi dal seguente specchietto:

'

/

1293

NOTA STNrIS'l' lCA

NO'tA STA1'1ST1CA

lmHatz' i1t. licenza .di convalescenza.

= - - ---

---·=·=========;============= Inviati

in

da i

srgu,to CO Il PI

a

'

a

in liJ·eoza. di p,•r

1.000 Ic1e_11a.ror1.a 1

,

180

230

, 3,290

5,218

60,6 70,2

·o ranatieri

131,4

Bersaglieri .

501 I

2ti8

169

A lpini

204

104

308

37,8

Distretti militari.

S31

191

522

13,l

irtituti

7

14

28,0

Scuole ed '

le.sc, ·rua.,

.

3 mesi

Fanteria di linea

Cn ll\':I·

· Tot,lle

mJ li ta.ri

,

659

425

1,084

45,'l:

614

346

960

' 45,3

' :Artiglieria da costa e da~ fortezza

204

"

··60

20'!

:37,2

operaie. d'artiglierja '

16

5

,Cava!IE,ria Artiglieria da

,Compagnie

campagna.

2.1 .

50,0

Oenio.

250

134

384

,Curabinieri reali compresi gli allievi.

519 •

110

629

26,5

Invalidi e veterani .

1

»

1

5,9

,Compagnie di sanità.

118

151

70,8

·Stabilimenti mili.t ari di pena

33

3

6

-Comp'\gnie di sussistenza

48

15

Dep~sito ,della colonna eritrea.

,,

))

I

52,2

9

4;5

63

40,9

»

)>

--- -- - 6,945

TÒTA LJi: GENER'}LE -

_

_ ,_

3,682

10,62'i'

_ _ - --

52,0 1----

Cure termo-mfoerali e marine. - Gli amm:ilati ammes,i alle cure .'balneari mioend1 e marine .furono in tutto 2074- dei quali 589 ufffoiali -e 44-85 uomini di truppa. ·

'\


i::IOTA STATIST!CAc

1295 '

NOTA STATISTICA

La r.:rnggior parte eatrnrooo negli stabilimeoti ba loeo-termali\e precisamente: ad Acqi1i: ufficiali 2911, tru~ipa 590 ad I,chia : » H>O, » Mii )) a C11sciaoa : 3' , D 72 a Sassoma'ggiore :' » » 81 ,, a Hecoaro: » ·1·11, • ·132 Totale ufficiali ~gg., .truppa 133,1.. Gli. altri '151 é~trarono n~lle ,,arie stazioni ba lnearie marine; H maggwr numE>ro m quelle d1 Savona (53) e ,di Venezia (:\.2) . Mortalità degli itfficiali. - ,Gli ufficiali dell'esercito permanente morti nel 1896, furono 366 dei quali 3119 si trovavano in servizio effettivo e '17 in aspettativa. Beo 275 inc,Jotrarono la rno;·,e in Africn, la m.issima parte nel combattimento di Adua,. ma di questi vedremo poi. I 95 morti in Italia sono così ripartiti : . d' . I, • Ge~era I I esercito . . . . . . Tenenti generali. Ma <Yaiori "enera Ù ./ ""' ,,, Go lonoelli. . 8 24-,0 Tenenti colonnell, 1 n,,i 8 / l\1jlggiori 7 8,0 •~ Ca pi tani . 20 7,1 "4 ~. Tenenti: . 35 5,3 Sottotenenti 6 . 3,4 ~e .s Capi musica •I I Tuttavia soltanto il7 ufficia li morirono 'negli osped.ali miÌitari . 1}/ortal'ità della tr;uppa. - I mili tati di truppa morti nell'anno ,1896 come già ebbi mo occasione di diJ'e, furono ili totale H 84, e realment; ,1235, com prendetidovi . 5'I individui provenienti dallo speda le di Mas:: saua, e decedntì negli os-pedali del regno. .Morirono:, Negli ?s~ed_ali · militari, infermerie di presidio e · :g. spcc1alt . . .· . . . . . . . . . . . 68:\. 8,0 [?l . Nelle infermerie di corpo . . . . . . . . 5 O 1 o Negli ospeda li. civil i . . . . · . . . · . . 2.70 · ,15:9 ) ~ Fuori degli stabil imenti sani tari . . . . . . 339 _ . &

..

1

..

,,

Totale rl'2.35 .La -mortalità è .in decrescenza ·costaote negli. ospedal( militari .', Nel , 1892, sopra ~000 usciti morirono: 10,7; nel 1893.: ,10,7; nel 189-i: 8,2; nel 1895 : 10,6; nel 189~: 8,0. ,,

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1

Negli ospedali civili il numero dei morti è assai elevato, ma c10 s1 ,deye al fatto ch,e all'o~pedale civile si mandano gli .ammalati più gr:wi. I riiorti per 1000 usci1i fnrouo nel quinquennio su riferito, rispettivamen te: 18.9, 20.9, ,15,,1., 2,1,7, ·15,9, e quindi sempre con notevole differenza snl ia mortalità verificatasi negli stabilimenti sanitari militari. .Fra i decessi ve ne furono poi H per infortunio, ,13 per om icidio E' 72. per suicidio. · Presidi della Colonia _Eritrea, b,iennio 1895-96 (,O. - La relazione divide il biennio ·18%-96, anziché iu due pani uguali, · in tre periodi, e cioè: il primo da l ·IO geonaio al ::io novembre ,1895; il secondo dal ,Ì 0 dicemlfre 11895 ~1 3·1 maggio i896; il terzo dal 11° giugno al 31 dic,m1bre 1896, e ciò allo scopo di di&tinguere, colla maggiore aJ>prossi.'.. · m'azione possibi le, il periodo della guerra da quello di p~ce più o meno assolùw; 11ei qùali e3SO è incluso. · Il secondo periodo, che è quello della guerra, ha particolare impor~aoza · e su di esso ci dilungheremo alqt{imto, restringendoci invece a pochi dati, e cioè intorno 'ai più essenzi;iJi; p~r· gli altri due. Primo periodo. Dal 1° yennaio al 30 noi:embre 1895: - La forza media in. questo periodo delle truppe .fu di 2603 uomini (esclusi gli indigeni di qualunque arma e classe) con un mas:;i mo di 3075 in aprile · e un minimo di 2,i.39 in lugljo. In tutto il periodo ricoverarono negli ospednli e nelle infermerie della Colonìa n. _126·1 individui, che in rapporto alla · forza media dào~o una morbo;ità del ,i.8!~ per 100(), la qual\ per~ riportata ad un anno, in·. vece che a·3311 giorni, diventa di 529 per ,1000 . Le perdite per morte furono in tota le di ·13 militari, cioè 3 ufficiali " e ,1O upnÌini · di trupp:i. Dei tre uflici_ali due, i tenenti Scalfarotto e 1Sanguinetti, caddf!ro combattendo a Coatit il ,13 genna io; il terzo morì • ·in séguito ad ac~idente di caccia. La mortalità proporzionale fu, in totale, ciel 3,,1.: per ,1000. Le condizioui sanita rie delle, truppe in Africa furono .q,uindi in questo periodo assai migliori di quelle delle truppe stanziate in Ital ia; fatto gi~ verificatosi altre volte. / · .Secondo periodo. i>at 1° dic embre 1895 al 31 maggio 1896. - Questo pe.riodo .è quasi tutto. occupato· dalle operazioni guerres('he, e le notizie intorno al rnedesimo_sono lo parte confuse e incomplete . :La relaziope, per dare un quadro .delle v,c~nde sanitarie di questo · periodo, approfiuò, oltre dei documenti or,dinari della siati'stica, anche (il. Nella precedente Relazione per l'anqo 1895 non eransi potuti mserire i dati relativ1·a11a Colonia. Erit.rea.

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NOTA S'l'àTISTIQA

NOTA STATISTICA

delle relnioni còmpilate Jndivid na!mente da ciascuno dei 138 •.uffì ciali - medici ehe presero p:irte alla guerra. · . . .1 La forza media, aed0tta. in seguito ~. calc~J.i -cl' ioduzionl}, ris~ltò di .12,527 individui e preci.:;a.men,te di: 5. i 8·1 nel dicem:bre 1895 ; 7,%0 » /?enoaio 1896; ·l 3.8'19 » fehbr~io » o.on » marzo » 19. 1160 » ,1pri le » H,7.J.1 » maggio , » . . . Dnn,nte questo periodo di ·183 giorni enti~~rouo nei luoghi di cura 12,,\:9,\. per malauìe e 623 per ferite rli guerra. . Considerando soltanto gli en~nili per mala ttie, si ha una morbosità ·proporzionale di 9H2 per 1000 per soli ·183 giorni, la quale, riferita ,ad 1 un 311no inLiero, diventa di 198,1. pM ,1000 ~ella forza. • . I morti p~r ma lattia rJ.·ono 280 che riport~ti ,1l la forza medi~, slànno 22,g. per ,1000 pÙ '183 giorni e H,7 per 1000 per un anno intiero. Feriti e morti in . guerra dwrante il perfodo. - Le notizie 11elative .ai feriti e morti in guerra sarebbero d'assai le più importanti ,. però son? neCPS~ariament<l le più incomplete. T,rnavia il nnmero dei feriti e dei morti per le truppe ita:liane sj può determ inare con una certa e:;attezzà in liase al numero dei non più ritor·nati e dei ricoverati nei luoghi di cura; per le, truppe indigene invece .non , i può c,. lcolare in ùase a cotes1.i dati, poi chè molti dt1gli scompars.i debbono essrre ritornati :ii lorp paesi , seuza d11re più notizie di sè. Va1":100 ìrattanto le poche notizie raccolte nel se~uente specch io: O I

Da questo specchio salta agli occhi \' enorme sproporzione fra il nume1:o dei feriti e quello dei morti, la cui infinita maggioranza spetta alla battaglia di Adua . Nei feriti, notiamo pei soldati ital iani 30 individui feriti agli organi genitali (evirazione) e per gli indigeni 406 mutilati della mano destrà e del piede sinistro e' 6 e:'irati. Sopra il totale dei feriti , italiani ed indigeni, accolti nei luoghi di ~ura, si ebber,) a deplorare solt.anto · 16 decessi, 1O fra gli italiani e 6 fra gli ind igeni. Dei feriti· italiani •137, al loro .ritorno in Italia furono sottoposti a riforma per inabilità a contin·uare nel servizio. Terzo periodo. Dal 1° giugno al 3:1 dicembre 1896. - In questo periodo, della durata di giorni 2H, si ebbe in tutta l:i Colonia un:dorza media di 4., 580 uomini di tru ppa italiani, con un massimo in giugno di 8,592 e un minimo in agosto di 3, ·I 61. I In tutto questo periodo ricoverarono negli ospedali e nelle infermerie della Colonia 3,799 individ ui, che in rapporto alla forza medin, dànno 1 per i :i.ette mesi una morbosità del\'829 per •I ,000, che riportata ad un anno diventa de.I •I ,4-H. • 1 La morta lità fu pure molto elevata, essendosi a lamentare beo 95 decessi, nella proporzione quindi del 35,3 per 1,000, per un anno; cifra elevatissima e non superata fìn ora se non dal periodo precedente ,1° dicembre·· % -31 maggio 1896. Però è da aver prnsente che, di qi°1esti 9o decessi, ben 87 si verifica rono nei. 2 mesi di giug~o e luglio, e così nei 5 mesi da agosto a tutto dicembre non se ne ebbero che otto, vale a dire in confronto colla forza me~.ia dei ~etti ti m~si, di 3,9~'.I , nelJ.a pr~porzio~e di 2,0,\. per ·1 ,000. Agg1ungas1 che degli 87 morti rnd1ca t1 per J 2 mesi di giugno e luglio ben 38 erano caduti ammala ti e ricoYerati qe.i luoghi di cura prima della fìne <li maggio. · Ai 95 .decessi suddeiti , verificatisi nella truppa, vanno ancora aggiunti <juelli di 2· ufficiali. Le giornate di degenza uello speda le e nelle infermerie furono in complesso 49,8H . Quelle di assegno essendo state 979,899, si ha una media .<li 51 giornate éli malattia per ogni mille di presenza. · ·

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' 6 1361 ? »· .1 ù Alagi l 42 6 6 » l 6 Assedio di Macallè . ' ,Alequà ed alt.ri scontri ~oi 30 ? ? 41 ? 38 ribelli. ? 4,5'18 958 31 262 430 4,311:\ 461 Adua. Cassala, .Monte Mocram, Tu230 'I 2 ? 10 • ? 1 8 ,• ' cruf •'

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NO'EIZI E, POLlTICO-MILJTARI

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Soprii:tutto ,gradita riuscì all'esercito la conferma del generale Snn l\'larza·no a Ministro deHa guerra . La- stampa più autorevolè ha preso v~rso i_l nuovo Gabinetto un,at· tegg,iamento benevolo che finoia conserva. Anche quella parte di rssa che '?i vrebbè·desiderato un Gabinetto dilfol'ente par che si adatti di buon , animo a questo, o aImèoo aspetti tempo più op por tu uo per rom pere le ostilit~. E .ciò- perchè il paese, dopo la profonda perturbazione prodotta , dai fatti di màggio, ha bisogno piucchè mai di tranquillità, e, pu~chè .ci sia un governo· che lo rassicuri cl.a questo lato, per il momento non chiede altro.

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N()TIZIE PÒLITrOo-Mr LI1'ARI

. La crisi miuister:iale, che durava dalla metà, di giugno, fu felic~mente risolta negli ultimi, di detto mese. "' S. M. ' il Re, dopo essersi rivolto a diversi uomini politici, che con . molto zelo, ma infruuuo,amente, si provarono a comporre il nuovo Gabinetto, affidò questo incarico all'onorevole geue·rale Pelloux, il quale ru abbastaQza fortunat~ Q,f:r riu~~ire nel!' tento io u_u tempo brev,issimo; cosicchè la sera del 29 gmgno pote essere ufficialmente annun· ziato il ,nuovo Gabinetto composto come segue: 1

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• Il 4- luglio si è riaperta la Camer~ e l'onorevole Pelloux, presidenté del Con~iglio, dopo aver~ annunzi~ta la costituzione del nuovo Gabinetto, lesse con voce chiara e sonora le,seguenti djchiaraziooi: · . << Signori deputati, non vorrete certamente. pretendere oggi da noi « un progrll,mma particolareggiato /li governo,. poichè dobbiamo per ne<< cessità di cose limitarci ad alcune d1chiarnzioni. « Il !lUOVO Minist~ro chtJ si presenta innanzi a voi si propone: « Ali' interno_, il mantenimento assoluto ·dell'ordin-P., la tutela costante « e g1~losa delle istituzioni e della società, la pacificazione degli animi. « All'estero la pace più sincera, con~ervando le migliori relazioni « CO!l tutte le potenze amiche ed alleate. « Rivolferemo le nostre cure al graduale miglioramento economico « e finanziario del paes~,-ed al miglionimento il più pronto che.sarà « po_ssibile nei liOli,ti della potenzialità ·dei mezzi, delle condizioni di« sagiate iu cui versa una parttl delle nostre popolazioni. « fl primo nostro pensiero deve esseré rivolto a cercare ·dì dimi. « nuire, con ·opportune di.,posizioni, e con razionale sviluppo dell'at.« ti v.ità pubblica e privata, quel malesserè i.I quale se,in molti luoghi « è stat0 un semplice -prete.sto dei recenti tumtìlti, non è men vero che « esi_sl~ ed ~ generalmente riconosciuto. · ' « S~rà studio nostro accuratissinJo di fare io modo. che l'attuaziÒne « ctei provvedimenti t:he sa~anno riconosciuti necesssnri ad otÌener.e ' « questo risultato, uoo comprometta in guisa alcuna la solidità d~I .bi·« lancio. dello ~tat(), la quale sara cus.tòdit~ con somma cautela, ricor« dando che a questa so}idità ...si;)n puç cQnd·i~ionate .la prqq.uzione, il ,. « credito, e l'!lquo compenso del lavoro.

Presidenza ed interno - on. generale Luigi Pelloux, senatore; Est.eri__:. on ammiraglio Napoleone Canevaro, senatore; . Giustizia - on. avv. Finocchiaro- Aprile, deputato; Guerra- on. generale Alessandro A.~inari di San Marzano, senatore; Finanze - on. ayv. Paolo C:ircano, deputato; Tesoro - on. a vv. Pietro Vaèchelli, senatore; . Marina - on. ammiraglio Giuseppe P:ilumbo, dept}tato; lstrnzione :- oQ.. pr.of. Guido Baccelli, deputato; Lavori pubblici-:-- on. avv. Pietl'.O Lacava, deputato; Agricoltura - on. avv. Alessandro Fortis, deputato; Po!ìte e telegrafi - on. avv. Nunzio Nasi, deput~tq. L'an'nunz10 di questo Ministero fece buona . i!).1pressione iu paese, perchè la presidenza e il portafoglio del!' io terno ir1 1µano al_generale Luigi Pell01,1x sono garanzia che l'ordine sarà fermamente mantenuto, · senza bisogno di ricorrere ad uo radicale sconvolgimento delle leggi fondameòtali dello Stato. Nori tanto la severità delle· leggi, cruanto la sicurezza della loto applicazione pronta ed imparziale ha efficacia ìn questi casi. Anche bene accolta in genere fu la nomina degli altri ministri, tutti noti per i loro precedenti parlamentari fl politici, tutti uomini il cui passato dà affidamento di saggezza e zelo nell'amministrazione della cosa pubblica.

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• NOTIZIE POLl'TICO-?,ilLlT~RI

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« Questa sembra a uoi dover essere la ,meta dhe dobbiamo raggiungere ; questo il progi'amma deUa. nostr~ politica-s che chiamerei di ~mrninistrazione, di lavoro, di' trauqµillità e di giustizia; politica che. « è essenzialmente q,uella cui ansiosamente anela il pàe;e; poichè il « paese sii che soio con unr, politica simile può riprendere la fìducia « in sè stesso,· può a~pettare il suo vero risorgimento . _ « L'esplic:izione di un s-imile programma, ora tratte~gia to sommaria« mente, ·richiede p,:oV\'edimenti legislauvi .ed amministrativi di var.io (( ordine; e le proposte per i medesimi vi_saranno fatte in ragiòne della « relativa loro urgenza e della loro- importanza .• « intanto rico rdo che il ,·16 giugno scorso iJ.Mi nistero precede~te Si « presentava innanzi al Parlamento co_n molte proposte d'indole poli« tica. , Di esse, talune erano a·i ordine permanente, al tre d'ordine tempo~ « raneo od urgente. " oc Il Ministero $Ì ri serva di studiare quelle propo'ste, e di esporre il suo « modo di vedere intorno alle mede,ime. « Per orn, e senza che occorra per questo presentarvi nuov! disegni di , legge, ci limitiamo a domandarvi, quanto riteniamo assolutamente ne« ce;sario per l':indamento reiolare dell 'ammjnistrazione, e quanto, ·rite« nuto da. noi più urgente nell'i nteresse gener:ile ~elio· Stato, è però di « nàtura ta le da non richiedere lunghe, Ùè gravi discussioni intorno alle « leggi organiche fondamentali es,isten ti. Diversamente operando, vano « sarebbe, per ragioni evidenti, sperare di portare in porto le nostre « proposte prima che abbiano a sospendersi, come per consuetudine, i « lavori' parlamentari . 1 di Minister0 s'impegna, sin da questo mùmento, · di fare in modo « che, ~1 ri pren dersi dèi lavori , i bilallci abbian o. ~d essere tosto discussi < affinchè si po~sa pòi ris-olulamPnte progredire nell 'amministràzione .in < perfetta a1•monia colla legge di contabilità generale dello Stato. " · ·~ Il .Mi n1 stro ~el tesoro v.i pre,~nterà ~gi stesso una dom~nda di eser• « cizio prov visorio ,lei bilancio sino al 3.f dicembre ,1898. E nos,tro de« siderip che su questo speciale disegno di le~ge, la ca,nera deliberi il « più presto cl1e le sa rà possibile, g1a per necessità am_ ministra_t:ve, , « sia ·perchè, volendo rispeuare tina rec~2 sua delib·e1·azioue, si do·« vrebbe ora, 'nei lavori, dare l'assoluta precedenza ai bilan?i sopra • O/ijDÌ altra discussione. . . oc Fint.anto che l'~sercizio proyvisorio non sarà votato, il ministero, si ·« trova iri .g~ave dis.agio per amministrare e,non si trova in, regola colla -« legge di conrabilità gene~ale deHo Stato.

NOTlZIE POUTlCO·MILITARl

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« Questa situazione desideriamo che non si prolunghi oltre il tem po « a\:so)utamente

indispensabile ,-. .l)opo ciò l'on. Vacchelli. rnini:,tl'Q del te,ol'O, prP-sentò il disegiì~ di legge per l'esercizio provvisorio del bi lancio fìno al 3·1 dicembre ,1898. Le parole dell'on. 'P residente del Consiglio, improntate ,, grande sch.iettezza e sincerità, furono accolte cou segni d'i approvazione. E pari, meoti furono accolte le risposte del l'on. Pellonx a vari oratori, colle quali ha· dichiarato che per ora il goveroo pre.,en terà ~olo quei progetti che .si ritengono urgenti e indispensa:bi Ii nel I' iII teres5e dell' ord me e della sicurezza pub bi ica.

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Nei giorni seguenti I~ Camern approvò il progetto della leva di terra stti nati nel ·I 8i8. Tutto il contingente ricono,ci,Jto iclooeb, elle oon abbin diritto alla assegnazione .illa terza categoria s~ rà arruol.ito nella prima, conforme1 mente a quanto si fece per quel lo d~lle cl a,si 18i2 e successive ad eccezione, soltanto della classe ·1876, pe\· la qua le - essendo lVlinistro della guerra l'ou. Ricotti - fu ripristinata la second11 categorià. L,1 Commissione avrebbè voluto che nell11 legge di leva fossh stabilito il numero degli assegnabili alla ferma di due anni, in misura non inferiore alla metà del contingente; il Ministro della guerra generaJe s·an Marzan, giustamente non Ì1ccettò qne,ta limitazione delle facoltà che le leggi anteriori avevano sempre riconosciuto al potere esecutivo e la comrni~sione, arrendendosi alle buone ragioni non insistette. Quegto stesso disegno di legge fu pochi ·giorni appresso ·approvato dal Senato. . La Camera e il Senato appro varono pure, dopo brevissimà discussione, il, progetto• di legge ·per spese straordinarie da inscriversi nel bilancio della guerra durante il quinquennio fìnanziario dal 4° luglio 1898 al 30 giugno ,1903. Nella seduta del 1O corrente la Camera approvò il pr.ogett.o già approvato.dal. Senato che stabilisce nna inden nità di primo eq[iipaggi.:,.mento di L. 300 per tutti i sottoteneÒti di nuova nomina iu servizio a.ttivo permanente nel regio ·esercito; ma e,,eodò stato apportato un . Jieve cambiamento di dizione-ad nn artic'olo di detto progetto, il medesimo dev·e tornare a I Senato. / La Commissione de·i nove incaricata di. esaminare i progetti presentati dal ce5.sato ministero per il mantenimento dell 'ordine . pubbliòo ha 1

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NOTIZIE POLlTJCO -~IIL!TARI

NOTlUE POLITICO-MI LITARI

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rimettere la pubblica traoqu1llitji io condizioni normali e di avvia:rci con altre misure alla pacilìcazioue degli animi . Ci sembra divisa11_1eoto savio e prudente <fuello :idottato dal Governo di chieder subito di armarsi per far valere la forzn s1rn, e di preparare inolt.re proposte di legge tendenti a risolle\•are le condizioui dell'econom ia nazionale: nè la Commissione entra a discutere, lo ripetiamo, il proposito di sospendere quei provvedimenti anche di oi·dine repressivo che pel momento non fossero -strettamente necessari. « Uno Stato che ha completa la coscienza dell'opern sua e del suo compito, non può limitarsi con criteri empirici a reprimere ~ Ila violenza i tnmulti che ne hmrno compromessa la sicurezza e la pace: ha l'obbligo eziandio, e precipuamente, di esaminare con solleci tudine e con amore come e perchè siano avvenuti gl i attentati 11ll'ordi ne pubblico,' e, so pprimendone i moventi mediati ed imm ediati, ricercare con tu lli i mezzi che non si ri petano >>. 1e

continuato il suo Javòro ancb-e durante l:i crisi. una,delle sedute di questa commissione è interveuuto l'ou'. l?elloux, nuovo presidente <lei consiglio, il quale !1a dichiarato di accettare so llaoto i progetti se-. gue11ti: 0 ~ quello di rinviare al nuovo anno le riuoovazioui parziali dei consigli comunali e provincia li; 2° quello per hr militarizzaziooe dei ferrovieri e del . personale del le poste e telegrafi; 3° quello per le as5ociazioni, ~oltanto nella parte che vieta e con saaziooi pena li la costituzioue di associazioni pericolose per, l't1rdiae pubblico », respingendo la prima pnrte che J'a't;eva obbligo a tutte le associazioni di presen tare all'autorità di P . S. i loro statuti e l'elenco dei soci; ,j.o quello per le ·modificazio11i della legge sul d~micilio coatto; 5° quello relativo ali&' stato d'assedio· con facoltà al go-verno di limitarlo o sopp'rimerlo. ove lo ~reda opportuno. La commi ssione si è mostrata favorevole alle modificazioni dell'onore vole Pelloux ed ha nominato relatore l'on. Gal lo.

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Dalla relazione dell'on. Gallo stralcia mo il seguente brano: • Havvi ch i afferma chtl abbiamo tutti inconsciamenttJ mancato agli obhlighi nostri, e che le turbolenze sono l'effetto di un flisagio ('he è conseguenza di' uo cumu lo di errori: se ciò è vero emendi:imoi;i, e non ricadiamo uegli ~tessi errori che haono direttamente o indirettamente prestato i motivi ai disordini. « C'è chi ritiene c;he una corren te d'idee malsane trnvolge la coscienza delle mass~ e le rende sorde ad ogni sentimento di patriottismo e di $Olidarietà delle classi sociali: se ciò è vero emend iamoli edncaorloli, e puninmoli ae resistenti ad ogni emenda. < \''ha chi crede che 110n vi ·hanno mali morali e politici se non sulla base di mali e,onomici : e se ciò è vero, siringiamoci intort10 ai più poderosi proble111i che rigu11rdano l'economia nnionale e risolviamoli, rnigl iorundola, co lla certe·1.za di aver così migliorate le 1:00d:izioni morali e politiche del paese. • Com un,F1e sin, due ordiui di provvedimenti sooJ ne<:essarì: 11uell i atti a rinvigorire l'azione del Governo nelln repressione e nella pretJeMione r. quelli atti a ri1)ar.are ai mali economici_che 11 1lliggono forse più degli :i'.tri il nostro pae$e. Così si raggiunge il .doppio sco po -di

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li 4- corrente l'on. Ministro della guerra presentò al Senato un disegno di legge per la proroga del!e riduzioni delle eccedenze nei quadri degli nlficiali subalterni di fanteria . Ecco un suolo della relnione che l'accompagna : . La legge del 18 febbraio 189'2 rjJJusse di 578 il numero degli ufficiali di fanteria ; ma prevedendo che tale riduzione non si s111·ebbe potuta effettn nre che in un periodo di tempo abbastanza luogo, provvide con una disposizione transitoria (art. 2 della predetta legge del rn72) ncchè la ridqzione potesse :wvenire gradualmente ed in relaziooe alla prodnzi.one del reclutamento dalle scuole militari. Di fatto l'eccedenza del numero degli uffi ciali di fanteria ris petto, .,!l'organico del 1892 è andata gradatamente scemando; ma sussisteva 11ocora in parte al momento in cui vennll promu lgata .l'ultima legge d'ordinamento 28 giugno -1897, la qtiale ha stabilito un'ulteriore riduzione di 193 ufficial i. Ne risultò _un 'eccedenza, per smaltire la quale occorrerà anc,1)1'a del tempo, convenendo far sì die I:! riduzione avveogn gradualmente, peç • e rnare •1uegl i .sbalzi nel numero delle ammissioni alla scuola mili1are c;hc generono gra ndi squilibri nella carriera e 50110 perciò causa di malcontento . indi-viduale e cl i turln1mento al regolare andamento del sen ,izio. 1

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NOTIZIE POLITICO-MIL!T..lRI •

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1° Il çapitolo 26 (vestia,rio) è diminuito di lire ,i-,M0,600, ma la corrispondente somma vien ripàrtita nei capitoli -12, ·13, ,14-, Hi , ,16, '17, 18, ·I 9 e 2.i nelle seguenti proporzioni : L. 2,4-16, 400 Al capitolo·-12_ (Corpf di fanteria) » 385,700 , . 13 (Corpi di cavalleria) . . . » 6-z7,100 » 1 t (Corpi°'di artiglieria e genio) » 1,009,400 ) ·15 (Re11Ji carabinieri) » 2.,900 _, • ,16 Corpo invalidi e veterani) . » 33,700 ,» ,17 (Corpo e servizio sanit.ario). » 26,700 )> ,18 (Commissanato) . » 2.0,+00 » ·19 (Scuole militari). . . » !8,300 • 2·1 (CornpagÒie di disciplina)

Nella legge a'el · 2.8 giuguo 18_97 non si è pro~osta alcuna disposizione transitori a perchè parve addiritmra superflua : essenrlochè• la nuova legge, non abrogando le anteriori, se non nelle parti ad essa . colltraddi,·enti, lasc,av,1 _in vigore, a pHere del Ministero, la dispo,s izione tran~itor a della legge ·1892. Senonché la Corte dei conti e il Consiglio di Stato hanno espressol'avviso che 111 citata· disposizioqe transi tori::i non fosse più di! ritenersi in vigore. · Acèet1ato quest'avviso, rimane dunque a provvedere ad una situazione la quale per parecchi anni impedirebbe al gove-rno di promuovere sotto· tenenti a tempo debito i li a,l li evi del la scuola ~ litare, che ne compiono i. corsi e conseguono l'idoneità allll -promozione. · La difficoltà è accresciuta dalln necessità di dar posto a più di 150 uf·fìcia li' di fanteria che cessano dal servizio in Africa per effetto delle riduzioni apport11te nei quadri delle' tru ppe colonial i. Il · provvedi mento da prendersi è quello di ripristinare -seuz'altro la disposizione tr::i usitoria del :f.892. / « La facoltà chiesta di procedere gradualmente alle riduzioni volnte « dalla legge non imporrà oneri al bilancio, nel quale sono gih stanziati « appositi f'on qi per le eccedenze degli uOìciali sùbalterni di fanteri11 . Si « potrà invece in virtù della facoltà medesima, regolare le aìnmissioni « alle scuole militari in modo che le riduzion~ 11v'veogano ahbastam.a • « pres.to, ma senz~ scosse, e nello stesso tem po non frustr~re le giustifi( cate aspirazioni dei gionni; che, dopo compiuti i prescritti coì·si di · « istruzione, conseguono l' idoneità al ia promozione. » Il disegno di legge consta di un solo semplicissimo articolo : «· L'arti' colo 2 della legge ·18 febbraio ·189'2 è mantenuto in vigore. ) · Questo disegno fu approvato dal Senato il ·1 O cormo te, e fu quindi presentato alla Camera.

Con cruesta vHiazionè si ritorna all'::i ntico sistema e si riesce al lo·devole intento di permettere ai corpi lc:li comprendere nelle richieste memili di anticipazioni i fondi di cui abbisognano per le riparazioni ed. altre spese di vestt:11·io per la troppa a cui provvedono diretta mente, e più ancora si evi ta che I~ spese sopradett,l gravi tino sul conto corrente · del tesoro; fino alla liquidazi ::,oe degli assegni . . 20 Dal capitolo è si diminuiscono 24- ufficiali di scrittura · adibiti ai.distretti e si assegnano per con1ro ai capitoli ·17 e 18. È uu trasporto dovuto unicaménte ad un avviamento all'assetto definitivo dell'ordinamentodell'esercito per, quant\l ha tratto ai distretti. 3° Identico carattere rivestono le variazioni che riflettono alcuni tenenti contabili, pochi maggiori e capitani del corpo sanitario, due capotecnici dell'artiglieria e genio. ,1. 0 L'esperienza' ·avendo dimostrato il bisogno di maggiori salmerie . presso i reggi menti si dovette accrescere il capitolo "2 di 100 mila lire · a cui si provvede economizzando sulla quota- di primo corredo e sulForganico del corpo contabile e dì commissariato. << Dati questi schiarimenti (conchiude il relatore) la Giuntà del bilancio « non esita a proporre che si appro vino le variazioni indicate nella Nota . « ministeriale. » 1

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È stat-a distribuit11 alla Camera un'appendice allo stato di previsione deila spesa del Ministero della guerrn per l'esercizio provvisorio 1898-99, ,della qui1le 'rende conto l'onorevole Chiapusso relatore del bilancio con una breve relazione io .cui dice : Questa Nota di variazione, pur lasciaodo sempre io\•ariata la complessiva somma a cui a·mmonta il bilancio della guerra iu 239 milioni, ap· porta in vari capitoli alcuni mutamenti che cosi si riassnmono:

L. 4,540,600

To1ale .

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1305

NOTIZIE POLITICO-MILITARI

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A

I

Fra le più importanti disposizioni d'il!teresse mi litare eman;:tte nella quindicina notiamo le seguenti : · ~l Ministero h:1 determinato che ai militari in congedo, ,i quali abbiano diritto di fregi::irsi della medaglia d'Africa e ne abbiano i;icevuto il solo-


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NOTIZIE POLITICO 'MlLITA:Rl ' V

fOTIZIE POLITICO-MILITARI

'brevetto, sia distribuita gratuitamente,'ove ne facc:iano domanda, lq, detta -, edaglia· colle relative f~scette. La distribuzione ,,sarà ' fatta a 'Cura dei corpi a cui gli uomini sono in forza. Col 1° settembre s'inizierà presso la. scuol:i mil.itare di . scheriµa il <:Orso per gli aspiranti istruttori rl i scherma . .I comandanti di corpo trasmetteranno ai rispettivi comandanti di divisione militare, non più tardi del 27 correo·te, Le domande di ammissione. Il numero dei posti disponibili al la scuola essendo limitalo, le proposte .<l i ogni divisione non dovranno oltrepassar~ il numero sottoindicato: Divisione di: Torino 2 - Novara t - AlessanJria 2 - 'Cuneo ,f Milano 2 - Brescia 1 - Piacènza :2 - Genova 1 -'- Verona 2 - Paòova 2 - Bologna 2 - Ravenna 1 ·_ Anèori'O 1 - Chieti ·1 - Firenze 2 - Livorno 1 - Roma 2 - Pemgia ·1 - Cagliari •1 - Napoli2 -- Salerno ,1 · - B11ri 1 - Catanzaro ·1 - Palermo 2 - Messina 1. l sottufficin li che' dopo il primo me,e rii ;1mmissione, duràute il quale sono considernti in e~perimento, vengono ;1mmessi definitivamente alla . scuol:1, dovranno assumere unii nuova ferma di cinque anni dal giorno ' -del loro arrivo alla ·scuolii stessa, cessando per essi l'obbligo di compiere la ferp1à in c·orso. Nel mese . di novembre prossimo ed in quei giomi che verranno in seguito designati, sarauno chiiimiiti à soste11ere gli _!)Sami d'idoneità all'avanzamento nd anzianità i capitani medici i quali non essendo nelle. <:òndi~iooi di escl usione, si trovino ad avere l'anzianità fi no a tutto il iH dicembre '1886. CoÒ·teinporaneamente verranno ,ch iamati agli esami per Vhvanzamento a scelta i capitani medici i quali, trovandosi nelle ,cond izioni richieste presentino la prescritta domanda non. più tiinli del 20 settembre prossimo venturo. Nel mese di- ottobre saranno chiarrrnti a sostenere gli esami d'idoueità per l'~vanzamento a ragioniere principale d'artiglierin di 3• classe i ra• gion ieri d'artigli'éria di 1a èlasse i quali si -.trovino nelle condizioni indicate dal R. ~iecreto 3 luglio '1885. G!i elenchi,di proposta dovranno perveÌlil'è al ·l\1 in istero non più tardi del 30 settembre p. v. I l 10 agosto p. v. sarà iniziato, per ct~ra e souo la direzione del co: mando del corpo di stato maggiore, up corso fefrovial'io di stazione della Jurata di due me,si , al quale saranno comandati ufficiali subalteroi delle armi di fanteria e cavalleria e saranno ammessi alcuni capitani in p,osizione di serl'izio ausiliario, più alcuni uffrcial i subalterni di com plemento di fanteria . Il numero com plessivo degli ufficial i da destinar; i :11 ,corso è di '115; dei quali 66 saraooo ufficiali suba ltern i del le arrnj: di fanteria e caviilleria i o attività ·di 5ervizio. 1

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·In uno specchio numerico pubblicato da(Giòrnale militare v~nnf:'r.o indicate le stazioni alle quali i singoli militari saranuo·a,seguatJ ed il riparto .di quelle e. ài q~1esti in trn gruppi, la cui dir.ezione ~ sorveglianza sllranno assegnllte ad ufficiali capi-gruppo designati d:11 Mm1stero. · Il corso co~sisterà di due periodi: uno preparatorio teorico e l'altro 1pratico: Nel primo, della durata di 45 giorni circa, l'istruzione s_i farà per ciascun gruppo pressoil comando rlel presidiò del luogo. designato come sede del <'oruppo; nel ~econdo periodo, delln durata d1 cn·ca '1n mese . . . . . e mezzo, gli ufficiali sarnnno ripartiti nelle .st.azion1 ferrov1H1e cui sono; rispettivamente assegna ti dallo specchio •SUCCltatO, ed IO quelle che potrebbero 'io seguito venire !.'.tabilite da liii direzio~e del corso. ,, ,,. '

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. I I b ~ . Nello intento di non privare i mi litari (nfermi di alcun rea e . eneì1c10 che possa essére offerto dai progressi della scienz:1, il ì\~inistero, sentit~ il parere dello ispèttorat9 di sanità militare, ha deter~1nato che qu~ll'. cbe ne avessero bisogno, pqss:lno anche essere ammess1.:.allc cure che s1 praticano nell'istitt~to kinesiterapico di ,Ro~n. . . È stata perciò stipulata fra l'aromi!listr~zione mi li tare ·e, la direzione del pre1etto istituto uoa convenzione le cui condizioni principali v-ennero pnhblicate dal Giornale milita1·e. · . . . . Il Ministero ha disposw per il congedamento degli L!omrn1 appartenèntì alle t:!assi richiamale ed ascritti al le armi d'artiglìeria e del genio. Ha pure disposto perchè si largheggi nella concessione di Jic:n~e a quel li fra i richiamati di altre armi che sieno mietitori, conduttori d1 trebbiatrici, ecc.; ciò nell'interesse dell'agril'oltnra. P ili tardi ba disposto· per il congedàmento di tutti i richiamati delh1 classe ,1873. . . . ta Gazzettci ufficia.le ha pubbl ic11to i regi decreti con cu i viene abolito lo stato d'assedio nell;i provincia di Massa e Ca-rrara ed è .tol to ai comandanti del IV, Vl, VII e X.l corpo d'armata l'inc~rico della direzione della polizia, èhe ritorna ai ~prefetti.· · La stes,a Gazzet.ta uffiàale ha pubblicato il regio decreto elle approva il testo unico delle leggi per la reintegrazione dei gradi militari perduti per causa politica, ie pensioni iii feriti e alle fam1.gli~ ~ei ~orti p.er . l'in. dipeùdenza d'Italia, e la concessione di assegno v1tal1z10 a titolo d1 ncompensa nazionale ai veter.ani del 1.848-4-9. · È st:1t:1 elféttuata ia ristampa in un solo volu me del la legge, del rtlgolamento e dell' istruzi0ne per la requisizione dei cinlldrupedì. · F'u stampato il nuovo volume delle istruzioni pratiche pe.r l'artigl ierill, avente ti-tolo: JstruZ'ione per t'art'(glieria a piedi da co,çta e d_a fortezza.

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(11,308

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NOTIZI.8 POLlTIOO'-MlLITARI ,

'

,È stata pubblicata la fa dispensa delle Disposizioni i;peci~.li per 'l'at·· tiglieria. yeu oe inoltre pubblicato1 I' 8° fascicolo· di aggiunte e· varianti al modello per gl' inventari del materiale d'artiglieria e genio.

NOTI ZIE MILITAR I E'S TE RE Il 1 O corrente cominciò alla Carnera la discussione dei provvedimenti p,er l'ordine pubblico. Il -1.2 si chiu;;e la discussione generale che fu inter~ssaote e vivacissima. Parlarono, applauditi dalla Camera, èsponendo le idee del Go-verno, il ministro guardasigil ij e il presidente del Consiglio generale Pelloux. Lo spazio non éi permette di riassumere questa discussione; diremo solo .che terminò con la votazione del seguente ordine del giorno: . « La. Camera prende ·atto del le dich iarazioni del governo e passa alla discussione degli articoli. » Quest'ordine del' giorno, p1'.oposto d~ll'on. Calissano ed accett:1to dal . Governo, fu approl'a~o con 206 voti contro ,~O. · Il giorno dopo fu approl'ato il progetto di legge. Roma, il ·13 luglio ·1898: <,

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I AUSTRIA-UNGHERIA.

Bilancio di previs~·one <le/l'p,sercito au_sti·o · 1myar •ico per l'anno 1899. - [ giornali austro-ungarici hanno pnbblicato io questi giorni i bilanci prev:ntivi p,er il 1899, che il governo comune alle due parti della Monarchia ha presentato per l'a·pprovaziooe alle delegazioni. I crediti richièsti relativi ai bilaoci della guerra e delln marina sono: Bilancio ord . dellaguerra:fior. (f) ,132, 468,237 ,U.3,685 ,25·1. ·» stràord. » ) H ,217,0H Bil:rncio ord. della marina; fior. 11,195,260 16 , 9,\-,I , 260 (2). » straord. ) » 5, 7,1,6 000 Per i comandi, le truppe e·gli stabilimenti del territorio. di occnpazione il credito straordinario di fiorini 3,!H9,000: Paragonando questo cifre con.quell~de i bilanci del corrente anno ·I 898 risult'a che si èhiede: nel bilancio ordinario della guerra un maggiore credito éli i,273,i.H fiorini, · nel bilancio str:iordin&rio del/a gnerra un minor credito. di 763,393 fiorini. nel bilancio ordinario della marina un maggior credito di 532,200 fiorini. , , nel bilancio straordinario della marina un maggior credito di ,1,827,800 fiorini. ' Tenuto conto dei vari introiti particolari del Ministero della guerra e delJ'amministrazione della m~rina, introiti che sono stati preventivati ID

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Ogni fiorino vale lire 2,~5 circa. . (2) JI ·cr.edito .straordinario di 55,000,0CO di fiorini riel qua le parlava la Neue F1·eie Presse del 5 ì:tecorso aprile e di cui si faceva cenno· nella nostra puntata del t 0 maggio ·-0,i questo anno è stato ridotto, c~me vedesi, ad una cifra moòesHsshna. · (i)


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NOT lZIE .MIJ.,lTARl ESTERE

NO,TIZIE MILITARI lpSTER.E '

base a quelli deg)i anui prncedenti e che tono corriput~ti a parziale discarico delle spese ordinarie· dei due bilanci e delle straordinarie del territorio dl occupazione, si ha. il fabb'isogno netto di fiorini : •129,907,848 pel bilancio ordinario della guerra, H ,095,260 ,• » della marina. Aggjungendo a queste cifre quelle dei bi larici straordinari della guerra e della marina, si ha il fabbisogno netto cornplessii;-o di fiorini: · 141 ,·1~4,862 per i bilanci ordinari e straord inari della guerra, •I 6,84-1,2.6;) » • » della marina, 3,4-79 000 p_e'. i_l ter~·itorio di occupa~ione. , '' , 1 Oltre a tali crechtt il Mrntstro della guerra chiede per l'esercito un credito straord'ina1'io supplementare per .spese già fatte di ·fio rini 30, 1milioui e per la marina due altri c1·edit·,; supplernentar·i uno di 453,030 fiorini ~ un altro di 89,000 fiorini per spe~e fatte rispettivamente negli , anni •18'97 e 1898. Il credito w pplerne.otare pJr la guerra è dovuto a maggiori spés~ per acquisto di armi e materiale da guerra e per lavori di fortincazione (•I ). Tali. spese sono così ripartite: · a) Per armi da fuoco portatili e materiale d'artiglieria 22,675,000 fiorini;' b) Per altri materiali da guèrra (materiale sanitario, del treuo e tecnico) 3,875,0010 6orini; è) Per lavori di fortifìcazionr, 3,550,000 fiorini . . I cred(ti su pplemen tari cl1-iesti per la marina sno~ dovuti a spese diverse, tra cui alcune sono di carattere amministrativo,· e p~r misure -sanitarie prese nella piazza di Pola, altre per l'invio nelle acque del levante di navi da g1,1erra . Le pi ù importanti proposte recanti modificazioni al bilancio ordinar-io della guèr,ra sono !e seguenti: , a) L'istituzione di un 3° pasto caldo serale settimanale al_ Ja truppa. A· questo P.ropo~i to giova ricordare eh.e n; lle discussione del bilancio pel 4898 fatta dalle delegnioni lo scorso anno 1897 numerosi delegati parlarono sulla necessità di migliorare il vitto della truppa; . b) La nomina Ji un nuovo tenente maresciallo, 'destin_ato come addetto ad un comando ,di un cor po d'armata . e la nomina Ì::i un generale dest~na}o al comando.della 8iazza di Cattaro;

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e} Leggieri aumenti negl i effettivi dei subafteroi di cavalleria e del ,treno,. negli impiegati d'intendenza e in quelli delle sussistenze .militari. I vari capitoli de.I bilancio straordinario della guerra si ri feriscono alle .sol ite spese stra()rdinarie che sono .fatte da alcuni anni . per acquisto e fa bbricazione di m'atertale da guerra e attrezzi vari destinati alle truppe, per esperi oi_enli di nuove· arttglierie, per lievi moditìcazio.ni all'equipag"Ìamento di al'cune truppe, per misure ,diverse di carattere ·amministrativo, tra cui quelle relative ai'maggiori premi di raffer ma pei sottufficiali, per pi·ovvfata; di riserl'e alimeutari, per costruzione e riattamento di edifizi militari, per ampl iamento· di piazze d'armi e campi di tiro ecc. ecc. ., Fra i crediti straord'ii:i.ari di carattere transitorio meritano cli es;ere notati quello di 2,200,000 fiorini rich iesto, ana logamente a quanto si fece oej bilanci del t 891 e del corrente anno ·1898, per lavori di fo rti!\ci.l ziooe in genere, e quello di .250,00.0 fiorini richies.to come ·Ja_rn~a di ,estinzione' del rlebito contratto verso ·1a cassa dello Stato di 2,000,000 fiorini per le fo rtificazioni e l';lrmameot.o della piazza di C;ittaro. Quanto. ai crediti strao1,dinari per. la marina., essi sono rlestinati: a) per acquisto di materiali diversi occorrenti all'accade.mia di marina; b) per acquisto di strumenti nau\ici ; e) per acquisto di nuove opere destinate alle biblioteche delle navi ; d) per corn plet~ re la costruzione delle navi per la difesa delle. coste Wien (5500 tonnellate) e Budapest (5500 tonnellate), delle 6 torpedi' niere d'alto mare già in costruzione, .dell'ariete- incrociatore D (6·100 tonnellate}, per continuare la costruzione di una nave rinforzata per la difesa delle co:;te (7800 tdnuellate) controdistinta col N . I di una nave ,da hattaolia (8000 tonnellate) controdistinta col N. Il ; · e) per_l':,rrn,,rnento dell'incrociatore-torpediniere Zenta' e degli arieti incrociatori controdistinti colle lettere D e /J; · . , f) per acquisto di 500 fucili a ripetizione del calibro di 8 millimetri; g) per l'acquisto cli pezzi e munizioni occorrenti alle navi da guerra J1onarch, Wien e Budapest e per le .munizioni dei pezzi delle. navi da guerra Z,enta, D e B; h) per acquisto. d·i torped·ini, reti di protezione e materiali vari p~r le nav i; 'i) per costruzioni· e lavori vari nei porti· milìtari cieli' impero. I!)

FRANCIA. (JJ E da notarsi che un altro credit,o sti·aordinc,.,-io sapple·mentare fu chiesto e con ~ · çesso .verso la fine rti qnest'arv10 per spese fatte nel 1897. Tale credi~o ascese.alla s.omm., di .7,500,000. fio.)'i9i, di cui 4,500,000 Per fabbricazione di armi. d,1, fuoco por tatm e f()ateriale d'_artigli.e ria da fortezza , t,300,000 ,per materiale sanitario, . treno, tecnico e per equrpagg1amento, i,700,000 per lavori di rortìficazione.

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Nuov.o , materiai.e d'artigl'ieria da campagna. - Le notizie · già , date, circa I.a distribuziol!e .del nuovo .ma\eriale a.i reggimenti d' ~niglier ia da campagna, ~vengono conferma te. '

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NOTIZIE MILI'rARI ESTERE .

NOTIZIE à,H LITARI.ESTERE

Il giorno 24 maggio' il geuerale De Mo11ard comandante il 20° corpo ·d'armata passò una ispezione ali'8° reggimento a Nancy per esaminare 36 pez~i di nuovo model lo recentemente ricevuti da Burges. Il detto reggimento si trova attualmente al campo di . Chàloos per -eseguire la scuola di tiro col nuovo materiale. Congedi aq;ricoh. - È stato presenwto un progetto d' iniziativa parlamentare tendente ad allargare la concessione dei permessi per lavol'i .agricoli. Secondo tale progetto di legge, composto· di un solo articolll, verrebbe fatta facoltà di accordare conged i" trimestrali agli uoinini di · professione agricoltori o viticultori che ne faranno domanda. Eserc-itazioni spec'iali del servizio d'i sanità. - Anche. quest' anno avranno lnogo esercitazioni special i del servizio di sanità allo scopo di famigli:irizzare gli ullìciali al servizio stesso col m11terialè, gl' impianti e la messa in azione delle formnioni sanitarie di campagna ed impar. tire loro quella parte del!' istriuzione sanitaria che non possono ricevere ne,i reggimenti e nel le manovre in genere. Queste esercitazioni comprenderanno conferenze e manovre propriamente ' dette ed avranno la durata di 5 giorni . I luoghi scelti quest'anno per le esercitazioni sono: Parigi per il governo militare di Parigi e per i corpi d'armata 2~, 3° e 5°. Nancy per i corpi d'armata ·1 °, 2° e 6°. Nantes » ,» 90, 10° e 11°. Toulouse >> » ,12°, 170 e 180. Liune i >>-» 7°, 8° e ,t 4,0_ .Mat·siglia >> • » ,1;'lo, ,150 e ,160. Le da te alle quali dovranno cominciare le esercitazioni devono essere fissate 'dai comandanti di corpo d'armata nel cui territorio si effettuano. Per. Lione e Marsiglia è stabil ito eh-e abbiano luogo all'infuori · dell'epoca delle manovre nelle Alpi. Pont'i di circostanza. - Il 4- giugno · il ,116° re1girnen.t.o fanteria a Rennes gettò nello stag-no dell'Evègoe un poute galleggiante costituito t:on sacchi ripieni di paglia, . collegati fra loro mediante sca le. Su tare ponte passò molto facilmente tutto il reggimeuto. Misi,re per la sù;urezza dette opet·e d:i fort'ifìcazio'hc . - Una circolare diretta comapdanti di corpo d'armata determina in rpinli c<JOdizioui ed iu gua'le mi;mra le truppe di fonteria devo 110 essere esercitate nel 5ervizio delle bocche da fuoco, prescritto dal re~ola mento rfi servir.in interno. Devono ricevere l' istruzione sul servizio delle bocche da fu oco le truppe di footeria, che teògono g1rnrnigione in un'opera ·foi·tificata,

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siano' assegnate o no alla difesa dell'opera stessa 'in caso di guerra, e ·ciò allo scopo di mettere la guarnigione in grado di trarre, in qualunque circostao'za, il' mi'glior partito possibile dal mater[ale conservato , permanentemente nell'opera. Se. nell'opera si trovano anche trnppe di artiglieria, l'istruzione da · darsi a quelle di fantert-0~deve essere limitata alle funzioni ausiliarie ,del. serv'Ìzio dei pezzi e' dei movimenti. dei materiali. Se i-oveée n.on vi sono truppe di artigliei'ia, la rantéria deve essere messa in cond izioni di poter ,eseguire il tiro, con le .bocche da fuoco d~Jl'armamento di sicurezza, assegnando due uomipi a ciascun posto in modo fisso. Gli ufficiali devono ricevere le nozioni sommarie sul tiro e sulla condotta del fuoco. 'r-ntto ciò si deve fare senza movimento cli personale o1 di material i, ma utilizzando le risorse locali. IÌ comandante il , presidio cli ciascuna opera riceve una nota confi- , denziale, ct1e indicll lo scopo pel quale l'opera è costrutta, il còmpito , che ha nèllà difesa , la po::-sibi ]ità di t1n attacco di sorpresa ed i proHe· dimentf da prendersi in· ogni caso. Pro vved·imenti co11t1·0 lo sp1"011a,9gfo. - Lil autoriià . milità,ri del!' Alta 'Savoia hanno emanato le seguenti disposizioni per impedir? Io spionaggio: , ,1° È vietato fl , qualsiasi persona non addetta al servizio delle fortific;izioni di percorrère le strade militari e di avvicinarsi: con ;o senza apparecchio fotografico, a meno di urf chilometro dai punti f?rtifica_ti, senza essere munita 'di u11 permefSO speciale i·ilasciato dalla autor1~à mili-t.are o da quàlsiasi altra autoJità superiore. . ·. . 2° Non muniti di mli permessi è vietato di fare uso dt apparecchi fotografici, in qualsiasi circostanza.e per qualsiasi scopo, ed anche di portarli con sè Mi pressi di dette fortificazion i e più specialmente nel raggio di un miriametro attorno alle opere più avanzate. . . . 3° Gli escursionisti aventi ~pparecchi fotografici dovra'nno deporli ' nei depositi dooanali (se essi vencrono dtdl' interno) per riprenderli 3] l) " ' ritorno della loro escursione. ,'

GERMANIA . .. .

Pension'i m'ilitari. - li Ministero della guerra ha riunito in un solo l ' vo l·um'e che ha per titolo Zusa'Tj'lmenstellung der Militarpension.ifesetze tutlO ·quanto concerne le pensioni milit:iri. · 85 -

ANNO XLIII.


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NOTIZIE MILlTARI ESTERÉ

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Il libro è diviso 10 tre parti. La prima tratta. della pensi6ne degli ufficiali e dei medici rhilitari.eon rango di nftìciale, la seconda, dei prov,,edimeoti a favpre del pei·sonale militai·e del le /arie classi inferiori, la . terza parte contiene .prescrizioni generali e speciali. · A maggiore chiarezz'a seguClno Hl allegtl'ii c'OU _la le~ge prussiana del ~865 e le leggi dell'_impero dall'ahilo 1874 all'anno ·1897. Vi è infine un dettagliato indice alfabetico che facilita le ricerche ed accresce la utilità pratica di questa pubblicazi@ne, Mo vimento nell'alto personale dell'esercito. - I seguenti gene1:a.Ji: Vogel v: Falckeosteiri generaie di f~nteria, capo del corp·o del genio pionieri , ispettòre generale delle fortezze; ', . v. Krosigk generale di cavalleria; · V. Mu.ller tenente generale e ispettore della 4a ispezione dì cava lleria; barone v. Wangenheim tenente generale e comandante della 1'2" divi3ione, sono collocati a disposizione cun pensione; , v. Raab tenente general'e comand:rnte·della 23a divisione è promosso oenerale di fanteria e collocato a disposizione con liensione ; ~ S. A. R. il p1·incipe Federi_co Aughsto duca dì Sassonia, maggior ~enerale e· comandante deì la ,i-5• brigata fant.erìa, è promosso ·tenente :enerale e nominato comandanie della 23" divisione; " barone v. der Goltz jtenente genera le e comandante della 5~ divi• sione, è'1ncaticato dell'ispezione generale del corpo genio e pioniel'i e delle for tezze. ' . v. Eugelbrecht maggior generale e co~rnndante della. ,, 6•· brigata 1 cavpl leria, assume gli i1icarichi di ispettore della 4a i~pezicrqe dì· cavall~rii1.

NOTIZIE MILITARI E STERE

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Ese,rcitazioni esti'f!e dell'esercito russo nel ,J898. - li 31 marzo. ( 12 , aprile) venne diramato l·ordine genera le pei campi d'istruzione e per le manovre dell'esercito russo ,nel corrente anno . Quest'ordine rignaraa le circoscrizioni militari di tutto l' impero, meno le regioni della Siberia orientale, le quali hanno attu,almente le loro truppe·tutte conct'-ntrate e. mobilitate lungo i confini dell'impero chinese. . In media _il periodo dei campi di istruzione e delle manovre dt cam pagna dure;·à, come ,.H consueto, (I, mesi; ma _le condizioni di clima, il maggiorè o minore agglomeranJento trup_pe i~ alcune regioni fanno sì che l' inizio ed il termine di questo periodo é la stessa soa •:lurala

di

varii di tnolto secondo le varie circoscrizio::ii militari dell'impero e secondo anché _le varie arm i; così mentre esso incomincia ver.'-o la fin e di apri le per le truppe delle circoscrizioni militari del Transcaspio, di Odessa e. di Vilna, e'-per la cavall eria delle circoscrizioni tli Kiev e Varsavia, incom incierà verso la metà di maggio per le truppB delle rimanenti ciicoscrizioni, alla fine di ma ggio per le truppe del Canc~so ed alla metà di giugno per quelle della circoscrizione militare di Pietroburgo. Le esercitazioni di campagn,1 incomincieranno coi campi di istru. zione della durata media di due mesi e mezzo circa, in cu i ogni corpodi truppa, genio e co'Sacchi in congedo compresi, eseguirà per conto propri6 le esercitazioni che da noi si svolgono in massima pàrte nei·. luoghi di guarnigione e nei .poligoni di tiro; in alcuoe circoscrizioni militari però le· tru.ppe di fonterin si dovranno riunire in ca mpi di divisi0ni, così si riuniranno 3 di visioni della circoscrizione di Pietrobn rgo, 4 in q11el la di Kiev, 9 in quella di Mosca e tutte le d[visiooi di Vi lna e di Varsavia. Av1:anno pure luogo specia li riunioni di truppe di ;irtiglieria: -76 batterie a Rembertova, 35 a Orani, 35 a Crnsnoè Selò, 33 · a Brest Litovski. Così pure tutta la 1 cii valleria e l'tirtiglieri_a a cavallo _delle circoscrizioni militari di P ietroburgo, Vilna, Varsavia, Kiev, Odessa e Mosca formerà dei campi speciali di cava lleria; i punti di riunione più impon anti saranno: Skiernevitz per ·11 squadroni e sotnie, Orani pe} HO, Crasno~ Selò e Varsavia, per 49 ognuno, Megibu gie_ plfr 48 e Ostrùv per 4:1. trnppe di fortezza eseguiranno le loro esercitazioni nel le rispettive fortezze e dintorni. Dopo i campi di istruzione speciali per le varie armi seguirà il pe· riodo della r iunione di grosse masse di truppe delle tre armi del la durata media" di 4 settimane al l'incirca; sono indicati 76 punti_di riunione, e· per 30 di essi le esercitazioni termineranno con manovre di càmpagna rnobìli, mentre nei rimanenti punti si eseguiranno solo esercitazioni ta\tiche sul posto. Notevoli sopratutto saranuo le manovre di campagna di parte delle truppe del Caucaso (20 ,battaglioni, ,1O sotnie e 7 batteri~), le qual i dalle regioni del 'l'erek e dei Oaghestan, andranno fino a Termir-Rban-Schura e Derhen,t ptlrcorrendo 260 km. circa nella manovra di attacco ed aJtrettanti nel ritor~o. A queste r'iunioni di masse di truppa delle tre armi prenderanno parte. 1'85 °lo del la fanter ic1, 1'89 °/0 dellll cavaller ia, .il 94 ¾ dell'artiglieria di tutto l'esercito russo. I punti di massimo conceotramento di trn.ppe di fanteria saranno Crasnoe Selò (64 battaglioni), Varsavia (52 battagliòni), Brest-Litovski (4-5 "battaglioni)~ Megibugie (45 battaglion i) e Cinguiev (33 battaglioni).

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:J.317 1316'

NOTIZIJl1 MlLITA.Rl ESTERE

Anche le guardie"'di finanza ' delle circoscrizioni militari di Vilna, Varsavi~, Kiev e_'Odessa dovr.anno mandare al le m:movlèe di campagna, unitamente aJ\e altre truppe, una sotnia a c11v11l10 per ·ogni brigata, nssia 22 sotnie in'-totale, di coi '16 delle prime 3 circoscriziol)i militari ~aranno riunite in reggimenti. Il periodo delle istruzioni esùve ter!l1inerà colle gra.ndi manovre che 11 .ivranno luogo: . •1° Nel la circo~crizione militare di Pietroburgo presso il confine del governo di Viburg in Fiulandia, a cui prenderanno pure parte qu11si · tutte le truppe _della Finlandia stessa. Vi sàpnno in complesso 78 battaglioni, 52 squadroni e sotnie e iO batterie ,('178 pezzi); per una esertitazione di passaggio sul111 Neva si avranno pure a disposizione dne battaglioni di pontieri; 2° Nella circoscrizione militare di V11rsavia. Le manovre avranno luogo verso-il principio di setlembre e dureranno una setti'mana, svolgendosi tra Kiet;::i ed Ivaugòrod (72 1/ ~ batt::iglioni, ,100 $quadroni e . sotuie e 33 batterie); . · 3° Ne,Ila circoscrizione militare di Kiev. Grandi manovre al prinei pio di settembre di tuue le truppe del IX, Xl e Xll corpo d'armata tra Kiev, .Kaminietz Podolski e Vi lna ('I 04. battaglioni, 78 squa<lrnni e sotnie e 5'1 batterie); 4, 0 Nell11 circoscrizione mi lit::ire di Odessa, eia! 7 al ,12 settembre, nella Ressarabia seuen triona le ( ,iO battaglioni , '27 srprndroni e sotnie, :22 batterie). SERBIA.

Trasf<,rmazione d'i battaglioni in regg'imenti.. - Con decreto del t 0 e 5° ·della guardia sono stl1ti trasformati. in n·ggimenti su dne baÌtaglioni; dimodochè la Serbia ·1t:i attualmente 2·0 reggimenti di fanteria con 40 hatt,1gl ioni. Co$Ì può-considernrsi 1,;ome attuata la legge di riordiuamento dell'e,sercito serho del ·1896.

'29 g·ennaio e '2,i marzo anche i battaglioni 3°,

RIVISTA,, DEI PERIODICI MILITARI '

Revu~ du génie militaire.

t }

Giugno ·I 898 . - La /ortific~zione nel/.' odierna condotta degli esert'i.ti.

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La letterawra $lrauiera militare si è, negli ultimi anni, arricchita di un considerevole numero di opere sulla fortificazione. E sembra appunto che, dopo le controversie che hanno occupato per un certo periodo di ~empo i circoli militari tecnici, all'appnrire degli e;plosivi a grande forza dirompente, siasi formalo in ogni pnese un eoncetto assai chiaro sui procedi mentì che conviene mettere in opera· affine di realizzare delle fortezzè suscettibi li di buona resistenza contro i possenti mezzi ,dei quali l'attllCCO oggidì dispone. Fra i volumi ultimn!l}ente apparsi in Germania è molto notevole quello dello Schroeter, Die Fest·1.1,11;y in der heutigen f(riegfii.hrun,q.

Fin dal le prime pagine della sna opera magistrale l'autore si dimanda quale deve essere oggidì lo scopo della difesa delle piazze, e quale sia appunto la fortezzii ideale. M11 la costruzione di una fortezza che sia veramente t11le dimanda grandi sacrifizi di danaro , e sembra errore l'abbandonarsi in cotali imprese senza far prima il conto col materiale uomo e con· le ~ue forze morali, che debbono a(Ypunto dnre la vita a congegni . così preziosi e cosi ditlìcili cli manè""io. I ' LJ~ E l'autorè saggiamente conclude : ~iano poche le fortezze m;, conformi a tutte le t,sigeuze deJ l:1 n:!oderoa poiiorcetica; non si esiti perciò a radiare dal novero de'lle fvrtifìeazioui opere che non saprebbero ;1ìl'at1.o pratico resistere ~ll'urto di uu ass11lto od al martello di u11 a,;seclio regolare, per r ig.. ardi di politica o di morale.-Si ri11uovioo, se è neces:rnrio, e si portino àlla ,:oluta altezza, ,o si radano al :molo senza remissione. Val rnegiio rinunziare da 11oi medesimi a quel contenuto morale che rappresenta una fortezza antica, che dar modo all'av.ver~ario di aooiune1erne uno materiale 00 ò g_randi~simo in guerra. con là presa di un'opera .che fin dal tempo di pace si gmdH:ava poco idonea con la resistenzu. E le condizioni della no5tra di~esa d~ll_o Stato potrebbe, iu quegte senso, apprestare alcuni esempi a,;sai 1strutt1v1. Discendendo ai parti coll1ri della tecnica , l'antorb tedesco opina /


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RIVISTA !>El PERIODl CI nIILITARI

RIVISTA. DEI l'ERIODÌOI MILI'rAJ.U

d1e ford iuamento difen sivo dei pu~ti di difesa mobile debba essere prepa rato sino daJ.tempo di pace; la difesa ·1òn1ana disimpeg~àta da cannoni 1 tiro rapido da "20 o ,J 50 iillqgati in torret1e, girevoli. Ma omettendo più amp i particolari l'impressione che si riJeva dau'a lettura 'di queste recen• ha fatto grandi tissime opere tedesche si è che la fohificn ione corazzata passi anche in, Germania ed in Austria: 11ou è più il sistema preconizr.ato -dallo Sd1umaon e dallo Scheibert, I ma oondiIQeno, segnando un pr.o .gresso più modesto, ,f'evoluziope tuttavia esiste e merita di e,sere presa in considerazione. Resta ora a vedersi in quale misura l'artiglieria sotto le rnpol~ è realmente impiegata all 'estero .. La Germania, da qualche tempo; ha dimostrato di entrare senza alcuna esitazione :mlln via dei corazzamenti, impiega ndoli di preferenza nel(a <Jifesa costiera. Il Gruson fornì infatti, sino dal 1875, una batte,r i~ per 9 cr,nnoni qa 2.·I, ·I 6 torrette da ·15 .e da 28. Due anni appresso fu rono ~tabil ite le _prime batterie a scudo nei foni di Manstein e Woippy, a Me1z. L'Austria fu anch'essa, -e per lungo tempo,. tributaria ~ella Germania in fai.lo di artigliericcor~zzate. Tra il ,J88·1 ed il 1885 il Gruson fornì il Ministero comune au~tro- · uogaricQ per la guerra di 8 torrette per due pezzi da ,120 e da 280 cadauna e di due batterie-su A- pezzi da ·1,20. Finalmellte, nel ,1886 gli 4-ustriaci hanno cominniata la costruzione nazionale delle <;upol~a scudo e ad ecclissi, impiegandovi un ferro fuso preparato escln~ivamente dalla officina Scoda di P ilsen. I tipi propqsti furono impiegatì per i mqriai ed obici da ,150 mill imetri e pei eannoni da ,75 millimetri a tiro rapido. Fu. rooo io oltre costrutte in Austria delle torrette scomponibili, e specia ln!ente adatte ~lla guerra di montagna, pei canl!oni da 53 e da 75 millime1ri ed infine degli osservatori corazzati. E la grande via c,osì s~gnata da lla metallu1:gi:1 e dal la tecnic~ accenua a svi lupparsi rapida e sicura.' Ma nel suo grande sviluppo è d'uopo che si ponga mente ai legam i che intercedono fra essa e la ~u~rra campale; fra essa le troppe e l'elemento uomo che le compongono . Nessuna prov.1 di guerra recente ha mai detto quale sia il va lore o la re;;istenz:, tielle to1•ri coraìzate in un luogo bornbardameuto, all'infuori ·9i trua lcbe caso isol/lto nei recentissimi com.battimenti naval i ,1ccadnti durante la guerra cino-giapponese e durante f'attn~ le fra America e Spagna. Ma corn;ieoe ancora aggiungere che il marinaio è ~olio più attaccato alla 'sua nave ed alla sua torre che non l'artigljer~ ne lla g1ierra da fortez'za, e le con'dizipni morali Jei due combaltenti è alqtuio 10 divers:l . A bordo delia cornzzata giu ppooese flfathushirna, ad esempio, aI la hattaglia 11avale di Yi1!ù, i cannonieri continuarono imperterrit·i il loi;q fuoco dalle _torri centr.-tli sebbene un incendio avvampasse sotto

loro pjedi; incend io che alla fine fu soffocato dqpQ . energici sforr,:i: nel- · TisoleLta di Liuknng~ i cannonieri cinesi segnit.ai·ono per quindici giorni a ~esi~tere sotio le cupoie corazzate dei forti ai fuochi incrociati della ' ' . floita giapponese delJ'amn~iraglio Ito . Ma nçlla guerra campale·abb1arno · · d'altra -pa,rte altri eseµipi, n.on del tutto soddisfacenti. La difesa dì La1:issa nell'ap·~ile dello scorso anno, all'epoca dr.Ila gµe rra greco-turca:, fallì percb~ i congegni di difesa permanenti di quella pìllzia tessalica non erano a'.bbastaoza noti nel loro maneggio al le truppe richiamate dal . congedo, nè potevasi da essé, xiprometter; llll impi~go afficace, simu l~ tanèo e regolare.

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- ]~torno ai sistemi :ee1· ass'iciirnre 1:t funzionamentò permanente dei sifoni . - I nfluenza dell'aria su l funzion,amento dei sifoni. - Svi_luppo dei gaz in dis~olnziooe. - Serbatoi idropneumatici. Impiego delle pompe. - Tromba ,d'iicqna . .:_ Trombe a vapo,ie. Conci usione generale. : Note sopra 1m apparecchio rid1lttore delle pressfoni per l'acqua. 1Analisi ed estratl'idellacorrispondenza del Va1tbau. ·- Campaglla del 1678. - Vanbau è nominato commissario generale delle fortifica· ziooi di Francia. - Asi,edio e presa di Gand. __: Assedio e presa <li Ypres. - Visita :ille fortezze della Fri:rndra. - Ioìzio dei lavori del porto di Duokerque. - Progetti di fortificazione a Menin, I i\'laubeuge e Longwy. Revue du Cercie militaire.

'9 lu"lio ·1898. - La settimana m1.litare. - I nun.vi ministri della ~uerra e della nrn.riua. - Visita del pre,-ideote della repubblica a_l campq di Chàlons. - Manovre degli alliev_i di Sàiot-Cyr e visita· ali.e truppe. - Ali~ Tuilleries. :- Conéorso -annua le del le società di istruzione mil itare. Le forze rn'ililari: tede/i che dal 1888 al 1898.

Nel 4889 la Gernrnuia :iccrebbe il num,ero dellèsuebatterie forman'do un huovo reggioiento da ca1~pagna cioè il 320, a dodici batterie. L'anno seguente l'imperatore con>tatava che la Francia sorpassava la Germania nei suoi elTettivi di guerra in seguito alla applicazione della .legge del 1.889 e che la Russia :1ccumulava nuove truppe alla frontiera ~cc,dentafo. Furono perciò creati due ni1o·vi corpi d,i àrm~·ta, ciò ci1e accrebbe il nnmèro di essi a venti per tutto l'ini pero, di (}erman ia. Da Ila data del

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1° ottobre ·I 890 l'esercito tedesco; coutò, adunqne ,538 battaglionì di fanteria, ,\.65 squadroni, 49!~ batterie da campagòa, 31 battaglioni di artigl ieria a piedi, 20 battaglioni di zappatori de_l genio, 2'1 battag[ioui del tre:;o, 2 1:eggimeoti di ferrovieri e 2 sezioni di areostieri. Nel {J893 furono creati tre nuovi reggimenti di artiglieria a piedi (N., 9, •I,\., 15), ire bat~agliooi di zappatori del genio (18-20) eij un terzo reggimento di , ferrovieri . .Ma il , 1° ottobre del 189:1 la Germania adottaya il nuovo , servizio biennale per la fanterià, ciò che permette·va di elevare l'effettiyo dei r~ggimeuti di· l,inea e di fo1'mare •I 73 mezzi battaglioni di due compagnie cada up o, destinati ad istru.ire in tempo dj pace i volontai:i e le ri.serve di reclutameilto P.d io tempo di guerrà a formare ìl nocciolo .di un nuovo battaglione per cadauò. reggimeu't,). Nel ;I 897 i '173 quarti mezzi battaglioòi furono raggru ppati in 42 nuovi reggimenti di linea; a due batwglioni cadauno ; sicchè la Germania :ittua lm.ente dispone di 215reggimenti di fan teria, dei quali ,175 a ~re battaglioni e ,\.O a due (meno cioèil 20° e. 2P. bavarese), più di il9 battaglioni di cacci3tori; ciò che forma in totale 62,i. battaglioni e 2.\.96 C,OL~pagnie; di 93 reggimenti di l. . cavalleria a cinque squadroni, d.i 4-3 reggimenti di artiglieria da ~!lmpagna, di .J7 r~ggimenti di artiglieria a piedi, di 23 battaglioni del genio e di altri servizi minori: in complesso 479,229 uomini.

. disponibili un numero di batterie assai superiore a quello dei corpi a -~ ~

·il

1

I

I

anno

164-,697 20, 92.0 3,1,19 \ 5,096 3,260 ' 6,1'14-

1

8,64-0 1,220 1,220 2,·134 72; 116

,159,,162

231,2."18

Totale

..

Tot~l'e

2-3 ,inni

·1 05,795 20,920 22,551 3,876 2,040 3,980

58,902 })

1

DaH'esame di. altre cifre, coine quelle_ rélative all 'analfabetismo, alle riforme, allo stato san itaì·io ed 'a.llà rivedibilità si possono ritran'e util~ ' r:iffronti con la leva del me?esimo ann.o, incorporata nel nostro eserc.it,i. .

L'artigli eria :di corpo e le batterie a qi~attro pezzi ·in Gennania. Il dibaui.to è vivo ed attt{ale. I l numero delle batterie assegnate a cadaun corpo di armata, varia a ,8econda degl i eserciti e della forza dei corpi di armata. Così i corpi a tre divisioni haqno, natui;almente, \

due ai visioni: F H O corpo di arm11 ta · tedesco ha 30 batterìe montate . e-3 a cavallo, il 2~ corpo èli armata b:wnrese 27 batterie montate e 4a cavallo . Fra gli altri corpi tèdeschi n due di visioni°,_la' Guardia ed il 15° hanno ~ 8· batterie montate e .1- a cavallo. Ora si allacci~ la que- -... stione di ridurre il numero dei pezzi ' ileile batterie , affine di renderle più leggere ·e manegge\loli. Ma ciò non può effettuarsi .che a scapito della potenza c!elle batterie. Infatti il numero delle bocche da fuoco d~ una batteri a è determinatp d31 1a celerità di tiro, partendo da questo principio che vi debba esfer in batteria ·sempre una bocca da fuoco pronta a far fuoco. Questo principio manifestamente è in contraddi11 zione col diminuirsi deJ numero 'd~i pezzi nelle bmerie, ne p~ò essere sufJi centemente, compensato dalla adozione dei c_anooni a tiro rapido. A comune avviso' della stampa militare tedesca è aduuque· preferibile il rimanere allo statn quo. ·

Cronaca francese: Ordinamento della scuola di applicl;lzion~ di cavalleriH - Ispezioni degli ufficiali di riserva e dell'esercito territoriale - Fortincazioi:li di Ouessant. - Notizie Militari e.çtere. Germa1;ia: Manovre payali nel 1898 - Le truppe coloniali dt Kiao-Tchen. - Inghilterra : Nuove annessioni . - Austria- Ungheria: Areostati militari . ....:... Spagn(L e Stati- U,i·iti : Guei'ra· ispanoamerican,1. - Russia: Artiglieria a Porto Arturo. - Svi,%zera: Gr~nrli m~novre nel ·I 898.

Il recliitamento dell' esereito (ransese nel 189.1. · . 11 co1;1tingente dispo nibile dell'esercito fu di 234,278 uomini suddivis~ comè in appresso : Fanteria . Cavalleria Artiglieri~ , . Genio. Treno . Ammin tstrazione

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' · .RIV1ST4 DEI PERIODICI MILITARI

RIVISTA DEI PERIODICI MILii'ARl

Revista Tecnica de lnfanteria e CaballElria.

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Luglio ,J 898. -

L'insegnamento d-ella geografia militare.

L'abbandono degli studi geografici militari, in Spagna', secondo l'artìcolisla, data da grande tempo. Nelle scuole milllari la geografia si stima assai seconda ria in importanza in confronto della storia e delle altre materie dì ior,egnarne~to. Da que~u, trascuranza derivano alcuui errori militari nell'apprezzamento de.Ile sì tuazioni; errori cui si manifestarono evidenti anche nel• c9r,o della guerra attuale fra Spagµ_i, e Stati-Uniti. '

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Lettiwe m-i.litari. - Deli'obbedienza profonda. È una clisc,ussìone accademica sul valore- dell'obbedieoz,1 nei nspetti militari e sul contenuto che conviene dare al vocabolo profond-a sqsti' tUito nei regolamenti $pagnoli al qualifìcHtivo di cieca, oramai omesso completamente.

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. ~ I VI~T 4 p~I ~ERH)DlOl illlLll'ARI

RIVI~ll'A DEI r~RlODICL MILIT.,.!tl

p13r cui il Senato americano vota iI riconoscimento dell' indi pendenza d'i Cuba - Ulti matum telegr:,lìco comunicato da Washington al generale Woodford che l:i Spagna rifiuta di accettare- Gli Stati Uniti iniziano le ostilità prima della dichia razione della guerra catt~rando una nave mercantile spagnuola - Note del governo spagnuolo - Dichiarazioni di neutralità, attitudine delle Potenze e cont(lgno equivoco dell'Inghilterra - Diritti e doveri dei neutri. ll capitano La Tour d' A1r11ergne primo granatiere della rezJUbblica. -é.ontinuazione. '

-Geografia de/.le Cana1·ie. - ,Mooogra6a sulle isole di Lanzarote Fuerteventura - Gran Canaria - _Teneriffe - Palma - Gamera - Hierro.

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.f.

La ~OQ.ogrnfìa è specia lmente interessante nel le contingenze ~ella presente g~e·rra con l'Americ~, dappoicbè le isole Canarie pot~·ebbero ·servire cli base in un'eventuale azione dell,, flotta americana contro .fa Spagna: 'la Gran Canaria non dista infat~i che 625 chilometri da Cadice; Lanzarote appena 580; Fnerteventura 630. L' Ammmistraziqne e.entrale nei vari Stati m1Jitqri di Efrropa

Francia . l:lotizie mil'ita1·i estere ·-

Francia -

Ger ,thania .1

I

..

Ttalia.. ·

Mittheilungen iibe;_gegenstande des Artillerie .!'.. und Genie W esen~ .

Specta.teur milita.ire.

Luglio. 1898.,calibro.

j

,1 luglio ·1898. -: Leuere del generale Euqenio Ca-vaignac s11U' Algeria.

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Sono lettere scritte fra il 181~3 etl il 1844 duraute la campagna di Algeria. Esse descrivono minutamente le operazioni rntorno Abd-el-· Kader, ed altre di minor conto, ma sono specialmente interess~nti per ciò clrn riguarda le condizioni morali del gran comaudo franr.ese in Algeria fe per le gelosie che agitar.ono ·i preposti al comaodo di quel corpo di armata francese; difetti che si riproducono assai di freq1Jeote fra gli eserciti_ del mezzogiorno, in Francia, ed io I1aha. • Il maresciallo Bugeaud, duca d' Isly, diffidava dei suoi luogotenenti ed aveva perpno invidia dei loro parziali successi: alquap.ti ira i mi- 1 gliori e più valorosi gèneral_i eobero a soffrirne, e fra essi'lo Cliangarnier che abbandonò l'A lgeria e fu poscia, nel ,181i9, uno dei candidati al comando in capo dell'6sercito piemor1tese, insieme al Lamoricière ed· al è rzanowski. Anche il generale Lamoricièie ebbe a · r~mmariparsi del c;omando supremo: egli protestò anzi altamente perèhè gli ufficiali del s.~~ stftO maggiore.e quelli della sua division_e di Oran? erano posposti a1 cçil leghi che formavano i comandi del Rugeaud, e ciò conn·ibui a porio in cattiva vista del m;ire_sciallo. Ma 10 C()QJplesso la controversia non è che una foqna del la lettura di 'liita. così comune, in tutti gli eserciti meridionali, anche nei periodi più luminosi e fu lgidi della loro gloria militare; da quelli di Napoleone ai giorni nostri . •

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Deyli effetti di esplos·ione de'i zn·oiett·ili di piccolo

' li colonnello austriaco Edler von Obl.'l'mayer, espone un concettoso riassunto intorno agli effetti di esplosione dei proietti li di piccolo calibro, animati da grandi velocità iniziali. Lo studio è specia lmente intere5sante oggidì che una nuova'. teoria fu 1:: sposta intorno all'azione d1 propagazione dei proiettili a <'alìhro ridotto che il capitano della .nostra artiglieria, Antonino Casci~o, formulò in un 5uo pregiai~ libro e denominò, 1'eo1·ia delle 'liibrazioni . Questa teoria, come è noto, fond::isi sul fenomeno della propagaz-ione anziché su quello esplosivo o idrostatico. In questo senso furono ('Ompiute delle recentiss.ime esperienze da partr del· fisico belga Melsen, rela tive all'influ.enza dei proietti li nuovi 11 ttraverso il corpo u'mano. Furono in quell'occasiove r\scontrati taluni fenomeni nei corpi :mimati che sembrano decisivi rispetto alla flessione,' allo 1 -SCfliacciamento ed aJla tòrsiope del nllO l'O .proiettile; fenomeni che è OP,p.ortpno di raccogliere e di considerare. Alle piccole distanze poi venne ~onstatato un fenornen·o di e,;plosione .ibbasrnnza intenso · ciò che certo giustifica la diceria che nel la ! ttuale guerra gli Spag;uoli abbiano usato -dei proiettili e~plo$ivi e proscritti dalle convenzioni contro gli Ameri-caoi, o si si11no abb~ndonati a sevizie su i cadaveri . o su i fer iti nemici, nel seoso che tali effetti si debbc,uo a~crivere al nuov~ fucile l\1au$er spngnuolo mod. 18H6. · ·

La Y'!tM-ra 'ispano-americana . .- Prolegomeni diplomatici - Gli Americani sostengono che la catastrofe del Ma'ine è dov'uta .a cause esterne - Messaggio presidenziale del 25 marzo e del!' ·11 ar,rile 1

Delle fortezze a g1·ande sviluppo. - Generalità sul le fortezze a grande · . sviluppq - 'Riserve generali - li ridotto delle fortifìca ,,ioni .a grande sviluppo - Armamento - Occupazione.


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RIVISTA DEI PERIOD ICI MILITARI

RIVISTA DE I PERIODICI MILITARI

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grandi es71losivi e le na·vi moderne. Effetti del fulmicotone e della liddite sulle corozze di acciaio arveizzato, contro le casa matte, i ponti e le parti non corazzate ; esperienze e prog~tti destinati a concretare un tipo di nave uuico che accresca, se possibile, 1:i protezione dei fianchi ed elimini le parti protetto inutili o t1on resistenti ai modPrni esplosi,,i.

Revue maritime et coloniale. I

Giugno 1898. - Gui<l<L pe1· gli ufficiali di marif'!a e per i marùia,i oh.e viaggiano in fer1·ovia .

Vi si trova aggiunta un' ioteressaote carr:i dimostrativa relativa ai trasporti strategici dell 'esercito fra ocese.

Bollettino della Società Geografica Italiana.

Analisi litografica dei fondi marini provenienti dal golfo d'i Gua-

· Luglio 1898. - Comun'icaziowi. e relazioni Britannica.

scogna. Lo studio insi$te sulla necessità di una carta litografica marina, sulla quole siano accnrn tamente segnate la posizione e la profonditi\ delle ac<iue. Essa servirà a mettere io luce ì fenomeni di :idattamento al mezzo cui obbediscono gli esseri animati e l'oceanografia se ne avvantaggerà n dismisunt Lo studio segue nella sua esposizione una riparti. zione della mnteria alfotto scolastic~, cioè: es posizione dei metodi analitici, risultato delle analisi, diseussione dei ri,;ultati.

\ ll centenario d?° rasco

L'ora nazionale.

So rebhe per la Francia quelli, del meridiano di Parigi diminuita cl i 9',21 '. Ciò sigoific!1erehhe, in ultima analisi, l'adozione Jell' ora di Gr~enwich, atTiue di ottenere un'ora iutiera di differenza fra quelle che, por i fusi dell' Europèl centrale, vigono oggidì in Germania, Italia e, Svizzera.

Ma1·-ine straniere . - Il bilancio dPlla marin:i inglese uel :l 898.99 Le rn:inovre navali italiane nel ·1897 - Ria~~mto dalla Rivista marittima dell'11pri le i898 - La Fame, torped iuiera clestroyer in - · _g lese - La Calabria, incrociatore itali;ioo - Il rontrotorpediniere americano ffailey. Sttlla posa rapida dei cati telegrafìci in tetnpo di g1terra. È nna ·questione assai urgente n·clJe ,i nrnnifesta in tutta la sua im portanza nel corso del.la guerra presente fra Ameri ca e Spagnil; la.celerità con la quale si stendono oggidì i cavi non è che di 8 a •1O nodi, ma con il metodo proposto dallo Schell è po$sibile di raggiungere i 20 nodi .

Progetti di torpediniere Mnericane. - Studio sull e torpediniere. Saggio di una caldriia a 111/;i d'acqua .

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·ella Nno\'a Guinen

Gama.

Il 25 maggio u. s. la Società Geografica di Berlino tenne una sedut:1 ·per celebrare ii centenario della sco perta della via marittim:1 olle Indie. Parlò il prof. Sophus Ruge di Dresda, il quale fece un parallelo dei tre grandi scopritori e marinai della fine del secolo xv e del principio del xvr, Colombo, Vasco da Gama, Magell ano. La mèta di tutti i naviganti del xv secolo erano le ricche Indie, sui tesori e sugl i abitanti delle qull li si avevano nell'occidente delle idee fantastiche, originate dalle narrazion i di Marco Polc e di altri viaggiatori. Mentre però Col ombo, rompendo la tradizione, nrdi(amente si spingeva fuori dei confini del mondo antico, Yasco da Gama continuava la navigazione costiera del l'Africa occidentale, e seguiva le tracce di Bartolomeo Diaz, per poi, contrariarne11to alle opi· n,oni di Tolomeo, autorità allora discussa, trovare nell'Oceauo Indiano un mare aperto e giungere alle coste dell' India. L' impresa di Colombo, per le cronseguenze che ebbe, appare molto più splendida, e in rerità l'opera sun fu ben più rilevante; anche Colombo però mir.l va alle Indie, il paese meraviglioso, col quale nell'antichità già v'ero sta ta uno comunicazione per l'istmo di Suez. Sappiamo infatti di piani e della esecuzione di essi per trasformare questa lingu:i di ter ra in una via marittima; il cana le di Neco fu rinnovato da Dario, ma Dario stesso lo fece interrare per paura che le acque del ,filar Rosso inonda ssero la valle del Nilo. Il trafficQ commerciale con rindia, cui, dopo l'ardita marcia di / Alessandro il Gran de, tendono t11lti i dominatori dell,'Rgitto e del l'Asia minore, si procura ai tempi di Tolomeo ml altro cana le di Suez, ma la maggior parte delle merci preo<ie la via i:l i terra. Sorge quindi l' islamismo e si impadronisce del commcrc.io indiano. 11 suo fan atismo preclude all 'occidénte l'India; infruttuose rimangono le croci:ite, e appena quando dietro al maometti:;mo ~orgo110 regni mongolici, anche ,.


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

RÌVÌSTA DEl PERIODICI MILITA).U

gli Europei hanno libero l'adito nel!' ibter:iò dell'Asia. Matw Poì'!J e i cristiani missionari sono qui i primi europei. Yla la ·r.ono~cenza d~lle coste orientali dell'A~ia, penetrata a poco a poco nel}' Italia, induce il veneziano Fra Mauro a ritenere, contrariàment~ a Tolomeo, l'Oceano· Indiano per un mare aperto · e i suoi contempor~nei, Bartolomeo Diaz .e Vasco da Gama, si accingono a dimostrarlo col fatto. Colombo scoprì il nuovo mondo a<J occidente, Diaz giunse al Capo delle Tempeste e Gama con le sue biilonie1'as, costrutte secondo i. piani del Diaz, girò l'estrema punta meridionale dell'Africa e da . Zanzibar, ove lo incontra-· rono navi indiane, con l'aiuto di uu pilota, in 23 giorni' arriva a Cal)cu t, Con l'impresa di Vasco da Gama iucomincià il commercio mondiale, che si studia di 1,prirsi sempre pili. comodè e più rapide .comunicazioni, e nel secolo del vapore, riprendendo gli antichi progetti dei Fàraoai e dei 1.'olomei, converte l'istmo di Suez in ·via marittima. . L'E&itto "' ' r,aduto in dominio dei' Turchi nel HH7, era ano.ora al principìo del nostro secolo geograficamente sconosciuto in Europa. Karsten Niebuhr disegnò .la prima Carta degua di fede della parte settent.riooale del Mar Rosso, cho consegnò ad un capitano inglese. Perdura ancor oggj lo studio di aprire nuove comuuicazioui con l'India e con l'Asia orientale, sedé della maggior parte dell'umanità; anche la ferrovia transsiberiana rappresenta una di queste vie ; ma il merito di avere aperto I.a strada al commercio mondiale spetta a Vasco da Gama ;._ e però egli ba diritto alla gratitudiìle di tutti i tempi. Asia: Il capitano De.isy neÌl'Asla Centrale - Abquisti terrlt.or:iali nelia Cina - Ricerche etnògrafiche a Sumatra. - A(ricà: Protet.torato inglese nell'Afr!è:1 orienwle. - Region'i palar~: Nuova speHìzibne antartica inglese. •

Revue Militaire de l' Étranger.

Giugno 1898. - Le manovre russe in Pòlonia nél 1897. - Nbtiiie varie - Funzionamento dei sèrvizi di intendenz&- Biticlisti combattenti - Stabilimèf~ti delle linee di forti di' cori·ispondenzà Staffette a ca·vallo ·_ Piccioni viaggiatori - Accantonamenti è hivaèchi - Effettivi delle unità presenti àlle manovre _: Osservàzioni tattiche sul contegno delle .varie armi nel tomb~itirneoto. Nelle ultime gra.ndi mano\'J'e di Polonia -si i:ese evidente 11tl graride impiego delle pattuglie indipendenti e di c;;oinbattimento con uo ordina-

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men~o press~ a po_co analogo a quello di Francia. Le pattuglie indipendentl furono mcaricate del le più di(lìcili missioni; cioè del servizio di sicurezza in marcia e in stazione, delle sorprese notturne, e del servizio di inform~zioni . Nelle marce è ormai amm~sso generalmente in Russia l'alt ~rario . .La fante ria marcia ordinariamente ·per sezioni di fronte, o per 6 o per 8. I fuochi a volontà sono rari,. i fuoch i a -salve di regola: le distanze _sono in i:renere apprezzate a vista e qualche volta con i tele~ , metri o con la je1imelle S01telvié. . Il servizio della cavalle_ria di 1•isionale è compreso in Russia non diversarneote che in Francia: le divisioni di cavalleria indipendenti disimpegnarono nel coi'so delle manovre ad una serie di svariatissimi còm pi.ti. L'artiglieria fu impiegata 1n massa, fin dal principio dell é operazioni, , con lo scopo di soverchiare fin dal prfmo momento l'artiglieria uemica. Le batterie subordinarono la loro azione, al possibile, a quella della fanteria : oell'olfonsiva seguirono mlvolta le linee di fanteria nell'assa lto. ' La spedizione anglo-egi.ziana al Soudan nel 1897-98.

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La campagnd del •1896 terminò il rn settembre con In presa di Dongola: la campagna dell'anno successivo si consc,lidò intorno alla città conquistata mentre si creavano dei forti fortificati a Debbèb, a Korti ed a Merawi. Si spinse in questo tempo la costruzione della ferrovia da Warly-Halfa ad 1 Ahu-Ahmed e poco appre$so ,occu pavasi Berber. · Cassala io questo frattempo era restituiia ali' Egitto. ;i\lla fine la batt:iglia dell'4tbara distrusse le µltiorn relique delle forze del Càlifa onde è probabile che le operazioni dirette contro Carthum non abbiano di' consegtienza a subire alcuna ultei·iore resisteÙzH. Notizie miMtàri estere. - Inghilterra,: Ferme dei riservisti - Formazione di nuovi battaglioni, di fanteria. - Austria-Ungheria: Il bilancio comune dell'esercito austro-ungai'ico - Perfezionamenti al nuovo materiale deWartiglieria da camp11gna. - Danimarca: Bi iaocio per l'esercito oell'anno1898-99. - Germanùi: Truppe coloniali tedesche. Journal des sciences militaires. \

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Luglio ·1898. -:- Mass1'.me miljtal"i di Napoleoné. Riguardano il comaQdo in capo dell'esercito ed il sno assetto morale e matériale. Sono note-voli fra queste massime un parallelo fra le doti del

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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

comandante in c11po di terra e di mare. I r.omandanti di eserciti e di. armate hanno d' uopo di qualità assai differenti. Si n;isce c.omandnute 1di l}sercito, ma UOIJ si nasue comandante di armata e le qualità inerenti all'esercizio dell'al{o comando non si acquistano cfie con lo studio e con .. l'esperienza . Alessandro e Condè hanno potuto esplicare le doti dei generalissim i i11 etò assai giovane. Un comanda o te di squadre dipende invece dai suoi luogotenenti ; egli noo può irradiare la propria azione materiale e morale oltre la cerchia della nave sulla quale ha praso imbarco, e talvolra non ba ~eppure la possibilità di rar pervenire ali!~al ire' l'~spressione della sua volontà.

ANNO XLIII

RIVISTA MILITARE

Il Cons·iglio snperiore di guer1·a,. - Considerazioni. Il c'iclismo nell'esercito francese.

Uno tra gli ultimi aui del generale Billot fu quello della ricostituzione del la compagn ia d1 cìclisll che fu nuovamente affidata al ca.pita no Gérard. Ma prima di formarla in ordine stabile il ministro desiderava sperimentarne ancora una volta l'impiego alle prossime grandi manovre. Questa ·nuova pl'ova confermerà pregi e difetti che derivano da!I' impiego tattico -di queste nuove unità da combattimento, e darà modo di eliminar taluni inconvenienti segnalati nelle manovre dello scorso anno, come eccessivi alluugamentl della colonna dei ciclisti, impossibilità di dirigere e coordinare l'azione dei gruppi, difficoltà di ri parnziooi' alle macchine ed altri minori incon veniPnti. Il. te1'1'eno, l'uomo e le arm'i in 'guerra. - Guer.re i1Jteriori o civili.

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I TALIANA

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DISPENSA. XV. _;_ 1 o AGOSTO 1898

Passaggi di cqrs'i d'acqiia. - Ponti di circos.tanza - Improrvisati-Ponti di boui, di gabbioni , ecc. Dei metodi sull'istruz'ione de/ ·tir'o ìn Francia. - Secondo periodo Armi liscie e carican tesi per la bocca. Dell'addestramento delle truppe di fanteria. - L'auitudine manovnera è uno dei principali fattori della vittoria: Del miglio1·e impiego delle /'orze m:i lita1·i fra11ces-i. - ->.:,.::.<- --

Per la Di1·ezio11e LODOVICO

ÙISOTT I

liMnt, coloNntllo IL A., incn,-i~oto

RO MA DEMARCHI CARLO,

gerente.

VO G H E R A

ENR I CO

TIPOGRAFO-l!DITORg

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SOMMAli.IO

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DELLE MATERIE CONTENUTE NELLA PRESENTE DISPENSA

OPERAZIONI ·MILITARI ' ATTRAVERSO A REGIONI DESERTE

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Operazioni militari attraverso a. regioni deserte. - GIARDINO, capita1io 6" 1·eggimento bei·saglieri. . . . . . . . Pag. 1329 L 'esercito piemontese nella campagna. del 1815 . - '{.onQUA'J'O Gu..i.nouccI, magi:1:iore d'artiglieria. - (Continuazione e flnè )

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PARTE I.

I disordini in Italia nel mese di maggio 1898 e la ·stampa tedesca. ~ B. D. . . . . . . . . . . . . · . . . » 1363

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE REGIONI DESERTE

Nota. statistica: Ànmtario statistico italiano, 1.898. Compilato pe1· cu1•a della Dii·ezione ge·ne1·ale della statistica, presso il 1l1inistero di agricolt1wa, inditsti·ia e cormne1·cio - B. D. . . . . . . . . » 13G9

§ 1. -

Gene1·alità.

Quali siano le caratteristiche principali di :quelle regioni, che qui si comprendono sotto la denominazione: de.,erte..

Varietà : La Sei·bia e la situ((,;;ione militare nei Balcani secondo una 1iuova pubblicazione 1·ussa . » 1380

In logistica, per semplicità di terminologia, soglionsi designare colla denominazione convenzionale di regioni deserte quelle regioni nell'e quali per · mancauz·a di strade, per difetto di acqua, per scarsi.tà di risorse . locali, per eccessi cli cl~ma, per singolarità di nemico ~ di ambiente, o anche-per alcune soltanto di queste circostanze, le opera~ioni militari incontrano difficoltà eccezionali. Nei paesi ·dove la logistica si trova ad aver sottomano opere e prodotti della vita civile in piè'ua funzione, essa li adatta ai suoi bisogni, li raccoglie, li coordina, e se ne vale a r ender più facili i Slioi gravi còmpiti. Nelle regioni soprade_tte invece la logistica è quasi sempre costretta a creare, poichè nulla o quasi nulla vi trova che ad essa sia di sussinio: per essa quelle regioni sono cleserte.

» 13<.l9

Il generale Corvetto.

Notizie politlco-mllita.ri. -

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Notizie militari estere: · Francia: Dispense a tutela degli' studi, delle p1·ofessioni, ecc. Permessi in occasi.one di feste legali, ecc. - Chiamata degli uomini delle classi i1i congèdo. -; Formazione del 21° corpo d'ai·mata. - Esami per ottenei·e il ò1•evetto di stato maggiore. 'Compagnia di ciclisti. - ll 1·eclutamento nel( rt1vno 1.897. Guardie alle vie di comunicazio1ie. - Fregio pe1· i l òerrettv degli arUglieri delle battei·ie alpine. - Nuovo mate1·iale per i' artigliei·ia da campagna . . . . . . . . . . . . . . . » Russìa: Rio1·dinamento dell'artiglieria di 1·ise1·1;a. - Rete je1·roViMia, teleg,,.aflca e telefonica . . . .» Romania : Àmminisfrazione della guerra »

Rivista dei periodici militari . ' . .

CASA EOI'rRICE LIBRARIA

E.

VOGHERA -

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(l.J Que,to sturt io ha formato iggetto di una confci·en1.a alla scuùla rii giierra, dnrante il çorso di lqgistica dell'anno ·1897-98. I ratti storici, sui quali è fondato, furono nella esposizione orale letti su documenti dei quali, gran partP- è qui su(lertluo citare.

PROPRn;TÀ LETTERARIA

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ANNO XLIII,


OPERAZIONl MILlTAll l

Intesa in questo senso lp, denominazione, le regioni deserte sono necessa11iamente assa_i d i verse fra loro, ed oppongono alle operazioni militari difficoltà di vario gener e a seconda che si verifica in esse · la combinazione di alcunir di molti o di tutti i caratteri che si sono esposti à.a principio. Ne cons·egue per lo studio la convenienza di esaminare a parte ciascuqo dei caratteri, affine di farne l'apprezzamento e trarne deduzioni applicabili a ogni caso 'i.;Oncreto, che nella pratica si presenti. § 2. -

Mancanza

cl;i

str·ade.

l.a viabiliti, nelle r~gio11i <l c.,,•rle - La costruziont1 ,li str,vle ,; s 1101 effetti su llt: opcr:.zio ni mil itari. - 1: imp iego di carreg;.:io per I sr rvizi <li i• e ,li 2• l:ne.~. - Il son1oggio. - tnll ucnz:, 1l!'lla ma ncanw di s trade su ite opcra,.io11i e sel'viz i logistici.

La mancai1za di strade, come noi le intendiç1,mo, è caratteristica comune a tntt; le regioni deserte. La civiltà sola apre delle strade; la barbarie o le odia o non le apprezza, ma certo non ne apre: in terreno piano la via è dappertutto, nei monti la via è bene spesso quella sola, che è aperta dalle acque. 'Nè basta: se un ma.sso r otolato dalla cima o se un albero infranho dal vento viene a sbarrare il difficile sentiero, intiere generazioni di indigeni si affaticheranno a scavalcare l'ostacolo t, suderanno a sostenere i loro animali nel pericrlioso passo ' ma la I)ratica afferma che nessuno fra tanti •b escogiterà la soluzione radicale dell'arduo problema e rimuoverà l'ostacolo una volta per sempre. In tali condizioni di cose, ognun vede quali risorse stradali siano riservate alla logistica dalle regioni deserte. Ma dove le strade non sono, si possono faro. È altrettanto vero a dirsi quanto difficile ad applicarsi, anche restringendo lP- proprie aspirazioni ad assai meno di una strada vera e propria, e limitandosi ad aprire un passo possibile per l'artiglieria da campagna, la quale, come si sa, in fatto di strade .si contenta di poco.

ATTRAVERSO A REGIONI DESERTE

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Pm·e ~Locade talvolta cli dover ricorrer~ a questo mezzo = radica.le, ma non è a dire quanto ne soffrano le operazioni. Gli Egiziani di Ratib ·Pascià nella loro spedizione del 1876 contro -l'Abissinia, avendo seco t re batterie da campagna, .si trovarono nella necessità di aprire ad esse una via, se non volevano lasciarle a Massaua. Ur,1 primo tratto fu aperto da J angus a Baresa, 26 chilometri, di cui una minima parte soltanto in salita, in terreno generalmente f~cile: 409 uorpini del genio vi impiegarono 10 giorni. Un secondo tratto ass8:i breve, tre quar~i d'ora di marcia ordinaria, ma però in salita, fu aperto da 400 uomini del genio in 13 giorni. Alcuni altri tratti, che vennero resi quasi praticabili per l'artiglieria, la quale dovette ricort·ere poi a rip\eghi d'ogni specie se volle cavarsela alla meo-lio iriorni di o ), richiesero 23 ...... . lavoro da 800 uomini del gemo. In comple:;so, senza nemico davanti, anzi avendo snll'al.tipiano dell' Hamasseu un forte capo indigeno alleato, e in mezzo a popolazioni di att~ggiamento benevolo, la spedizione partita da Massaua 1'8 gennaio, per il fatto ~olo di aprire la strada, non ebbe a Gura (100 chilometri di percorso in buona parte facile) la sua artiglieria che il 26 febbraio. . È. qµanto dire che se gli Egiziani avessero voluto avanzare senza lasciare indietro la foro artiglieria, il che poteva .essere loro imposto dalla presenza del nemico, avrebbero potuto percorrere 2 soli chilometri in media ogp.i 24 ore. L'operazione fu possibile soltanto in grazia dell'immobilità .di re Giovanni in Adua. per tutt~ quel lungo periodo. Anche la spedizio.n e inglese in Abissinia del 1e67-68, allestita con tale lusso di mezzi da poter superare le pitt grandi .difficoltà, era provvistà d'artiglieria da campagna, alla quale convenne aprire la strada. L a parte più grave _d i tale impresa -era per il tratto Komailo-Senafè (81 chilomet~i): da .S~nafe a~ Antalo (200 chilometri) i lavori era.n necessan solo ne1 vallont che interrompevano l'altipiano, il quale altrimenti era praticabile. D isponevano di 9 compagnie zappatori e minatori .di Madras (da 900 a 1000 uomini) . Il movimento cominciò .

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dalla costa di Zula. alla m~à di gennaio e la testa. di colonna non raggiunse Antal~ che alla m:e\ à di Ìnarzo: 286 chilomf:ltri' in 2 mesi; ·qualche cosa co+ne 4 chilometr-i e mezzo al giorno. Colà giunti, gli Inglesi si avvidero c~ continuando. 1 cÒsì, la stagioµe delle pioggie li avrebbe sorpresi ad operazioni ancora i,ncompiute e' li avrebbe ridotti àll'iuazione se non p9r~ati all'insuccesso: e bisognò che anche , qùe1la grandiosa spedizione, ricca di ogni cosa, rinunciasse alla còmod.ità di più oltre camminare su una strada qualsiasi-. I canno,ni fµ~ono caricati su elefanti; truppe, · ,bagagli, tende, tutto fu ridotto ' al~a stregua della potenzialità logistica della regione che stava davanti: e da allora in poi per altri 300 chilometri gl' I nglesi dovettero contentarsi çlei !)iccoli lavori stra- 1 dali che poteva fare la fanteria nei punti più malagevoli. E anche in questo caso l'apertura della strada fino ad Antalo fu possibile perchè re · Teodoro era lontano ~entinaia di chilometri e nella più accertata impotenza di fare un'operazione qualsiasi contro la spedizione. , ' Ne~ 1889 nella Colonia Eritrea, per l' occùpazione di Asmara, il' comando superiore fece siste':llàre, i n una certa misura, il tratto di strada Sabarguma:-Ghinda, impiegandovi per 2 mesi 5 compagnie di truppa italiana. Ma ;1,llora si trattava di preparazione a lunga scadenza, pÒichè, mentre si faceva la strada in territorio già occupato da noi, l'operazione su , Asmara era preveduta, ma, neppur decisa. É pertanto lecito concl~dere che il costruire le strade è causa, nella maggfor parte dei casi, di lentezza incompatibile colle operazioni, e specie con operazioni offensive quali sono . quasi sempre quelle condotte da nazioni civili in regioni barbare. . - , · È utile tuttavia .di sistemare le strade, per quanto si possa darlo senza distrarre troppa forzà da quella destinata a far la guerra, a tergo del c9rpo opérante: ciò renderà incomparabilmente più fac~le il funzionalI).~nto dei servizi, ma· non mai dei servizi di 1 a linea pe,rò, poichè non è pòssibile che la costruzione della st.rada segua' abb~stanza celeremente le .mosse delle truppe, le quali d'altra, parte non devono, nè possono: · subordinare queste à quella.

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ATTRAVERSO A REGIONl DESERTE (

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In seconda 'l inea adunque aaranno talora pos$ibili i movimenti di carr.eggio: in V linea mai o quasi mai, anche quando si tratti di regioni piane. Gli Inglesi, ai quali è forza ricorrere sempre •per dati di , esperienza a motivo .delle loro numerose campagne condotte in svari.atissime regioni ·de§erte, tentarono impiegare i carri ordinari militari nei sabbiosi des~rti d'Egitto~ ma li dovetlero abband'on:i.re subito: vi sostituirono carrette 'maltesi, piccole e legge;e, ~atte per 'essere traÌnate da una sola pariglia, ma ve ne dovetter,o attaccare ·due, rendendo così inutili fin da principio una met.à dei veicoli: e dovettero :finalmente ricorrere, al someggio. Le , carrette maltesi '.'urono anche impiegat e, ma .solo dove erano strade fatte, i 1 Afganista.n , ed in Abissinia. In' Caffreria si usarono leggere e maneggevoli carrette scozzesi, che furono assai utili. Al Capo •e nel Canadà SJ. impiegarono con successo carrett~· locali (1). Ma, come si vede, non si ~ratta mai di impiego del, ca1:. reggio in us0 presso gli eserciti europei, il qual~ ad ogni prova si dimostrò disadatto: In casi speciali fu possibile usare un carreggio speciale: e qui' è tutto. • Non si può quindi fare assegnamento per i servizi dì 1• linea che sul someggio. l\ia; il someggio essendo .poco rimtmerativo in Europa, a cagione della fitta rete di car!reggjabili, non sarebbe conveniente tenere in permanenza dei depositi di animali dft soma per della èvenienze pit\' 9 meno lontane, più o meno probabili di operazioni in regioni cleserte: d' altra parte il genere più conveniente d' ani-mali da impiegarsi è dato volta per volta dalle esigenze speciali. della ·. regione in cui si deve operare ... ' Tutto quello che si potrebbe fare sarebbe avere in pronto molte bardatnre di ogni specie; ma il r ésto bisogna improv~isarlo qnando si sta per entrare in campagna. · Ed ' ecco,a qual grave passo ·si è condotti dalla prima e più comune caratteristica d~lle ,regioni deserte, dalla mancanza . . (I_) C: uwe1.1.. - A1nmaestra.ment.i da. h·a.n t dalle campagne nelle quali vennero mip,egule le truppe brita,uiiche dat 1865 al 1887 .

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ATTl'!.AVERS0 A REGIONI DES1~TE

di strade: si è co~dotti a r inunciare alla preparazione di lunga :mano e ad affrontare l'improvvisazione- di un serviziq di capitale importanza~ quale è. quello dei trasporti, specialmente in q~10lle regio.ni. ba ·questa cri.tica condizione la sola Inghilterra va esente, perchè e~sa ha in India un servizio di trasporti adatto a regioni deserte permanentementè organizzato. Ma non tutte le .nazioni posseggono un . impero indiano, · nè han no così numerose , e fiorent i colonie, che facc iano sembrare Jegger o sacrifizio quello di mai:itenere in per111anenza una tale organizzazione: non tutte d'altra parte hanno sulle bra,ccia, come l'Inghilterra, tanta frequ enza di, glierre colonia li . che talesacrifizio renda nec~ssario. Nè quello del servizio trasporti è il soìo inconveniente che deriv.i dalla ~ancanza cli strade: ne risentono t utti i servizi perchè tutti più o meno legati ai trasporti, e quasi tutte le operazioni logistiche, co'fn e apparirà dall'esame di queste e d i qu,elli.

§ 3. ••

Difetto cl' acqua.

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Region i nelle quali é impossibile opera re.' - Region\ nelle qual i si può 6perare: distinzione dei casi in cui occorre eseg uire trasporti d'acqui e dei casi in cui l' aC•l 11a si può tro vare sul posto. - Traspo rli c1 ':ìclJ ua: picco li trasporti al seguito del le truI/pe, e grandi trasporti con impianti) di depositi: conseguenze logistiche. - Acque locali sotterranee: loro ricerca e indizi che ne rivelano la pre;enza: scavo di pozzi e imP,iegcHli pompe: sorveglia nza e dis'tribuiion,e del l'acqua: inOuenza dei punti d'acqua sulla logistica. ·

Questa caratteristica non è comune a· tutte le re'gionì deserte, e quelle che la possiedono ne ri~entono in grado diverso. , · Regioni intere, nelle quali .manchi assolutamente Pacqua, non vi sono: e le regioni, nelle quali non si· trovi acqiia che ad intervalli di parecchie -tappe, sono poche.' Il Darfur orientale, ch'.e Gordon ·chiama un miserabilissimo deserto, ha distese · d i 60 chilomet1,i senz'acqua: i suoi abitanti, secondo le notizie r1;1,ccolt e dalla Sezione informazioni

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dello stato maggi ore inglese (1), devono fare per l'acqua quasi esclusivo assegnamento sui serbatoi dell'Adansonia, poichè · nella stàgione asciutta l'acqua si trova perfino a 73 metri di profon,d ità (2) . Altre regioni sono iu condizioni peggiori del Darfur. Il ' deserto Nubiano misura, secondo la corda dell'arco descritto dal Nilo, 370 chilometri, d','.lrante i quali non si trova acqua che versola metà ai pc,zzi di Murahd, che sono poi un cratere di v1.ùcano spento che fa da raccoglitore. . E àncora que\ st'acqua è salmastra, e solo i cammelli la bevono. Il deserto di Bajuda, per .chi si dirige da Merawi a Berber, ha una d istesa di 90 chilometri sen7,'altra acqua eh.e quella di· un solo pozzo, sah;nastra anche questa. Il terreno fra Cassala e Oartum, -nel senso dei paralleli, non può attraversarsi che con cammelli corridori, poichè solo ogni due o· tre tappe ordinarie si trova acqua scarsa iu poz7,i assai profondi. Ma le r~gioni del genere cli queste ultime sono. poche, e davanti ad esse la logistica si arresta e deve confessare la sua impotenza; non possono formare argomento d i studio. Nelle regioni che in questo studio si considerano l'acqua c'è; è questione della profondità a cui essa si trova., della sua potabilità, della sua 9uantità, e degli intervalli che intercedono fra i pnuti d'acqua.

(t) Notizie ,s11lle pi·ovincie egizia.ne del Su,ta.n, Mo.1.r fiosso ed hquatoi·e. ·- . Pubbli.:azionc flel corpo di stato ma!'.;"giòre. . · , (2) È interessante dire che cosa siano i serbatoi dell1Adanson ia, po ichc anche no, ne abbiamo qua e là nell'E:rìtrea e può tornar utile di rieo rron•i nel le esplorazioni fatte con poca gente. L'Adan,onia, o pìù comunemente il baobab, è lHHt lirutta pianta con scarse l'oglìe e con rami tozzi, ma con un tronco cilinrtrico enorme, alto I o 5 me_tr_i., e talora IJiù. \juesw tronco è soventi vo lte completamente VL\Oto dalla sua somrrn ta . nn p1·esso a terra: è una vera cisterna che raccogli e l'acqua piovana e che ha la proprietà di conservar la buona cd ~nelle abb;1stan1.a rresc,t dur:rnt~ la s~ag)one. secc:1. Quando nelle vicinanze il paese è ah it:,to opp ur,) iiassa una ,•ia battuta eia carovane, si t~ovano nel ironco dei piuoli, mediante i r1uali si può· salire al la bocca del la cistenrn od attingervf acqua. l ·solda ti iolligcn i, irnr1rcvirlenti sempre, risolvono più pronta-. mente la lfltes ti oM tirando un 1:olpo tl i fucile SLll tron,:o, e l'acqua zampi lla thtl foro fatto dal 'proiettile; ma la cisterna é ~uas la ·e <1ualcnc vo lta non si può p11·1 riparare. Quesle Adansonie contengono alle volte importanti riserve (!'~equa, quando il rl i:nnetrn 'ctell'albero é grande e 1,.i stagione delle pioggie {:, stata ab bondante .

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0PI>HAZION1 MlLI'l' ARJ\

È questione ancora di a;vere per quest'elemento vititle tutte le cure e tutte. le precauzioni che l'esperienza consiglia: Nel loro ritorno da Gura, gl_i Egiziani arrivarono a Iangus dove nell'andata .essi avevàno scavato dei pozzi. Ma li avevano scavati secondQ. l'usq molto primitivo degli indigeni, e, quantunque ;fossero sulla linea dì tappa, pare che la manu· · tenzione fosse assolutamen.t e mancata. . Contando su quei pozzi, nessuna disposi7,1one fn presa preventivamente per far mandare acqua da Massaua, che dista <la Iangus appena 26 chi'!ometri; i pozzi erano interrati e 300 uomini perirono di sete prima che quel soccorso, tardi invò·cato, arrivasse. . Le acque delle regioni calde sono talora salmastre in causa della forte evaporazio;ne, che le rende concentrate: per questa stessa ràgione esse sono soventi volte eccessivamente cariche di sali calcari. L'acqua migliore si J rova in. genere scavando la sabbia nei torrenti, poichè l'acqua così coperta sfugge in parte agli effetti della evaporazione, e la sabbia serve di filtro. Le acque salmastr!:1 sono di rado potabili per uomini, specie se europei : beiie spesso non servono che per i quadrupedi, e talora per i·soli cammelli. · Ad ogni modo, in linea generale, nelle regioni çleserte si possono considerare separatamente i casi in cui è necessario -Operare trasporti d'acqua, e quelli in cui l'acqua si può trovare, con mezzi adatti, nel sottosuolo, benchè nulla o ben poco ne appaia alla superficie. Quando d urante il percorso di una tappa ordinaria non si trova acqua, o alll}eno ,non si trova acqua potabile per gli ,u omini, se nou al punto di partenza ed a quello di arrivo (ed è un caso assai frequente), occorre trasportare al seguito della -colonna una.certa quanti-tà d'acqua J?er ogni individuo presente, la quale varia secon do la tempent.tura della stagiorie, secondo· che la marcia si svo·lge in terreno più o meno fa,t icoso, secondo che .v 'è o no probabilità di incontrare il nemico. Quest' ultima eventualità, sopratutto deve consiglia"re · di tenere la colonna ben provvista d'acqua.

ATTRAVERSO A \(EGIONL DESERTE

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Questi trasporti d'acqua non sono però mai molto ingenti. La colonna del generale ~tewart di 1300 uomini circa, nel ,p artire da IS:Orti, sul Nilo, in d'iuezioue di Metemma, attraverso al deserto di Baj uda, portava con sè una riserva di appena 4000 litri .d'acqua (3 litri per uomo); aveva davan_ti a sè una distanza d i 75 chilometri, sénz'acqua; ma la colonna era montata tutta su cammelli e superò la distanza in 33 ore, com~ prese le fermate. ' Gli Inglesi nella spedizione di Suachim, per la distribuzione ·di acqua nelle marce, destinarono 8 muli ed un carro da acqua per ogni battagliope (dagli 800 ai 900 uomini). Non si hanno ·dati precisi circa la quantità dell'acqua che ogni battaglione. veniva ad avere, con tali mezzi, al suo seguito; ·ma si può approssimativamente calcolare che la riserva non superasse .di molto i due litri per uomo. E le relazioni affermano che si ebbe sempre in tal modo un'ampia scorta d'acqua. 'Nella~ oolonia Eritrea per ogn i compàgnia di 200 indigeni si portava'no in gener~ due barili d'acqua ( 100 litri), someggiati da un mulo. Con tale provvista si superò perfino a marcia forzata, inseguendo una ·r azzia abissina, una distesa di 70 chilometri senz'acqua, da Arafali ai pozzi di Halat, nella stagione più calda per quella torrida costa: la maggior par~e della marcia fu invero fatta di notte e 'i l disagio non fu tuttavia leggero;· ma qui la riserva arrivava a stento a m~zzo litro per uomo, e per colmo di sventura una parte dell'acqua andò perdu~a per avaria di un barile. Non si ebbero per altro conseguenze gravi. ' In conclusione, finchè i trasporti d'acqua sono limitati ai bisogni durante la marcia, la· cosa non è diffic.ile. ;· Ogni soldato deve av~re la sua piccola provvista personale: ·èd a questo scopo le nos't re borracce nei climi caldi corri,s pondono generalmente male; assai n~igli'ori servizi res~ro sempre le ghir~e, <specie di piccoli otri di pelle o di sacchetti , di tela impermeabiie; che hanno anche il vantaggio colla loro porosità .di mantenere l'acqua fresca e quindi molto più dis. setante. La .provvista d'acqua someggiata si t rasporta in barili -e meglio m otri: nell'Eritrea resero buoni servigi i barili di

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ATTR.A \'ERSO A REGION I DESER,T E

OPERAZHiN l MJLlTARl

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zinco, fasciati esternamente cii.i doghe ordina-rie, ma le otri. costano assai meno, si trasportano più facilmente, e mantengono r acqua fresca. Nella spedizione su Cassala del 1894 la colonna (2500 uorr:ini circa, quasi tutti ind,i geni) aveva al seguito, per ogni eve4to, una riserva q.'acqua di poco più di 2000 litri in ,otri caricate su cammelli; ogni cammello portava 6 otri di 25 litri·l'una. ' Ma .i trasporti d'acqua che assumono importanza veramenteg rande e presentano d ifficoltà serie sono quelli che si devono fare allorquando in un dato itinerario per distanze superiori ad una tappa manca l'acqua potabile, oppure quando occorre mantenere una posizione sprovvista di acque locali. In questi casi non solo bisogna disporre di grandi mezzi di trasporto, ma è ne'cessario anche stabilire dei depositi d'acqua o lungo la linea di tappa o nella posizione occupata dalle truppe. Le prime operazioni della colonna Stewart, già uomina\a, nel deserto di Bajuda offrono nn esf mpio della necessità e del modo di organizzare un simile servizi~ d'acqua lungo la linea. di tappa. · . Da Korti ad Hambok erano 75 chilometri senz'acqua : _a d Hambok l'acqua si dimostrò subito ·così scarsa che bisognò spostare ad El Ho,veyah, · a 83 chilbmétri da :f{orti, il P.unto di t,appa presidiato. I pozzi di El Howéyah davano da 1500 a a 2000 litri al g iorno; ~uttavia dopo un me-se l'acqua era . tanto diminuita che bisognò fissare le razioni al presidio in ragione di litri 4 1/ 2 1J. gLorno per gti uomini, 9 per g li ammalati, e da 4 a 9 per i cammelli; i convogli di passaggio dovevano a,bbeverare i cammelli ai pozzi d_i Magaga, consistenti in due serbatoi di cui uno fu calcolato contenere 25,000 litri .d'acqua· buona per cammelli, · e l'altro 500,000 lit,ri di ,tcqua ottima. Come si.vede, l'acqul¼.,nOn si·p uò d ire che mancasse ; pure, le provviste al seguito delle truppe fra Iror ti e . Hambok non bastando al bisogno·, si dovette ricorrere ai depositi d'acqua. E se ne stabilirono due·a 19 e a 50 chilometri da Korti, provvedendoli di tinozze e di otr i. Il tra.s porto dell'acqua fo fatto con uasse da bisc?tto foderate cli latta, le quali si lasciavano m parte alle stazioni e servi van0 d i se,rbatoi.

A t al.e trasporto si destinarono i cammelli più deboli e un certo numero di asini\ dopo ? g iorni d i lavoro il deposito a 50 chilometri da Iforti non aveva ancora che 9000 litri di acqua, che rappresentano il carico di circa un centinaio dei cammelli impiegati e bf!;stano appena ad una ~bbeverata per 500 o 600 cammelli dei convogli di passaggio. Ciò dà una idea di quanto sia gravoso l'impianto di tali depositi, Nella spedizione inglese di S t'Ìachim nel 1885;..si stabilì nel deserto un distaccamen~o di 5 battaglioni, 2 compagnie gen jo, 4 mitragliere e 4 squadroni a 9 ·chi1ometri dalla base d'operazioni, affine cli farvi un depositb per l'avanzata ulteriore. Il distaccamento può calcolarsi . avesse 5000 uomini, e par.tì il 22 marzo con nn- convoglio di 1500 animali da soma., di .cui una parte già carica d'acqua, e con un certo numero di carri da acqt}a. Il 22 stesso, l'effettivo subiva una dim( nuzione di circa 500 uomini in seguito ad un combattimento sostenuto contro le orde di Osman Digma.' Ebbene : il 28 marzo si dovette mandare a quel distaccamento una carovana di 1200 cammelli per portare indietro i recipient{ vuoti dell'acqua., e scortarla con 2560 uomini. Il 24 marzo altro convoglio d i 425 cammelli co:ri 36,000 litri d'acqlla per il d istaccamento: 1428 uomini di scorta: si ebbe. uno scontro vittorioso col nemico durante la marcia. e la difficoltà di muovere tali convogli risulta da queste parole di nn testimonio occ1lare: « La nostra marcia, invece di « sembrare il ~itorno di un esercito vittorioso, presentava lo « aspetto di nna disoi"dinata accozzaglia, ,che si ritirasse il « più ,celeremente possibile col nemico alle spalle. I,,a confu«-sio~e regnava.ovunque, ordine non vi er a più, e raggiun« gemmo il campo prima del tramonto in uno stato di d isor« gani~zazione » . . , Il ·25 marzo altro convoglio.: 500 cammelli, 7 carri, 14,000 litri d'acqua. E il 26 marzo altri 40,000 litri su 480 cammelli. Per fortu na che là distanza non era che di 9 chilometr i ! · .J . Ma ognuno vede di quale enorme entitù, sia un servizio di questo genere. E non fo. certo questa una delle ult ime

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ATTRAVERSO A REOION,!_pESEnTE

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OPERAZIONI° MILITARI

cause per cui gl' Inglesi, .con quella pratica saggezza che è. loro caratteristica, abbandonarono quella spedizione. Per avere finalmente un'idea generale della grandiosità dei ·mezzi occorrenti per prov~edere · l'acq.ua, quando mancano· 0 sono insuffic~enti le risorse l ocali, è interessante rico~dare come. siasi\p r·ovveduta· nella spedizione ~P:J?~nto di Su~c,!1im. N el porto di Suachim fur.ono ancorati prima 4 e poi '. ba· stimenti d·istillatori d'acqua marina, che produssero prima 135,000 poi 225,000 lit~i al giorno, L'·acqua così ~i~t.illata si portava con barche alJa banchina; furò~o st~bilJt1 ~u~ depo~iti mediante i:nolti serbatoi de.ll~ _capacità di 1~00 htn OO'nuno, e dalla banchina ai depos1t1 11 trasporto si faceva b • . . con treni e serbatoi da 1800 litri montati }U vagoncuil a . bilico. Dai depositi l'acqua si distribuiva ' alle truppe per mezzo dei carri da acqua reggime}?tali, su esibizione di ~rn buono :firmato dall'uffi0iale di commissariato e che specificasse i litri che a ciascnn corpo spettH.vano1 in ragi~ne di 9 litri per ogni ufficiale o soldato inglese, 4 e mezzo ~er ogni indigeno, 27 per ogni a_m malato all'ospedale. Per fornire l'acqua alle truppe fl.Vanzate, occorse ben altro ancora;: Per mandare l'acqua lungo la ferroyia si fecero alte ,·torri da acqua, in cui l'acqua era pompatà da barche tt vapore. p~r scendere poi ad un grande serbatoio capace di 450,000 htn: u na: macchina della forza di 8 cavalli fu più tardi messa in , opera per spingere l'acqua lungo ~a. forro:i~ mediante un tubo; veri e grandiosi macchinari 1drauhc1. Alle truppe avanzate, ma non vicine alla ferrovia, si provvide col mezzo di convéwli di cammelli, èhe portavano barili, sacchi di . caoutchot~c, otri, ecc., e il lavoro di riempire i recipi~nti procedeva anche di notte, al chiarore della l uc~ elettrwa_: pre~so i posti avanzati si. ~tabilirono serba~o1 di tela f3 Cl· sterne di caoutchouc, messi a posto dal gemo. . E questo lavoro enorme occorr~va per un corpo _di spedi' zione di non .più di 12,000 uomini, in paese non del tutto sprovvisto di rìsorse local( . . . . Infatti 45 pozzi furono scavati · con successo ~el letto asciutto dei torrenti, ed oltre a questi altri ··pozzi furono

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scavati con buoni risultati nei vari accampamenti. A questi pozzi s1 dovettero fil.re c011tinui lavori ~i allargamento e approfondìmento, si appiiparono pompe eèc., ma si ottenne da essi una abbondante _ provvista d'acqua per i quadrupedi della spedizione: eppure 'occorsero ancora gli imrr).ani lavori di cui sopra si disse. ·In molti casi però l'acqua si può · trovare sul posto in ·quantìtà tale da rendere le truppe, pienamente o in . parte, indipendenti dai gravosi trasporti di cui s'è parlato finora. E se si rammenta che cosa siano tali trasporti, non fa bisogno di dire co~ quanta cura le ri~o~·se acquee locali debbano essere studiate e sfì:uttate affine di trarre da essé tutto ciò che possono· dare. . Ben inteso non si par,la qui di acqua corrente o affiorante, . poichè allora le regioni deserte non hanno, per questo ri, guardo, alcuna speciale caratteristica in confronto delle regioni ordinarie. Si tratta invece di acque sdtterranee, delle quali alla superficie non appaiono che indizi più o meno sicuri ; e si tratta di vedere quale assegnamento si possa fare su di ~ se, e quale sia il mo.do migliore di .r icavaru~ l'utile maggiore. I corsi d'acqua delle regioni deserte da noi considerate, eccezione fatta ph i più importanti, hanno generalmente alveo sabbioso, asciutto per la maggior parte dell'anno. Nella stagione pi0vosa corrono gonfi e impetuosi; dopo quella l'acqua . scorre sotto le sabbie a profondità più o meno grande. Ed è- appunto la misura di questa profondità 'che induce ad usare l'espressione: '/)Ì :è o non vi è acqua, espressione quasi sempre impropri~. poichè l'acqua nella più g1:an_ - parte dei casi v i è, ed· è in vece quanto all'ass.egnamento che .s u di essa si può fare che è necessario esprimere delle riserve. E qui ben poco può essere di guida all'infuori della p_raÌica;' del paese, la quale sola può insegnare che in una data epoca dell'anno ed in un dato corsÒ d'acqua, tenuto cont~ della maggiore o minore quantità di pi9ggie cadute nella precedente stagion~ piovosa, l'acqua si trova ad una data profondità.

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OPERA ZlONl MILITARI

Norme gen.erali, anche approssimati ve, non possono formularsi per tutte le :régio.ni deserte, poichè ciascuna di esse ha certe caratteristiche, che le sono proprie in modo quasi esclusi v". A d esempio, nèlla r egione fra Agordat e Cassala si verifica questo fatto speciale. Le prime pioggie, che,non sono ancora quotidiane ed abbondanti come lo divengono poi nel forte della stagione piovosa, forma.no sul terreno una crosta impermeabile, la quale impedisce per alcun tempo all'acqua che cadé nei giorni successivi di penetrare nel sottos1:1olo. Si formano così qua e là,, in molte depressioni, dei d iscr eti serbatoi di larga estensione e di poca profondità, i quali durano sette, otto, dieci g ior ni, :fino a quando cioè l'acqua non abbia sciolta la crosta e ritrovata la sua via per scendere sotterra. In questo periodo, che si verifica in,genere verso la metà di luglio, l'acqua si troverà pertanto ovunque, ma non nel letto sabbioso dei fiumi : chè anzi in questi essa ·sarà generalmente al più basso livello possibile, poichè otto mesi sono trascorsi da.Ila precedente stagione piovosa e l'attuale non è ancora così abbondante da innalzare il Ìivello delle acque sotterrane&. Quando la crosta dei serbatoi è sciolta, l'acqua fila alle maggiori profondità, per poi innalzarsi lentamé~te, mano a mano che la stagione delle pioggie prende vigore ..E dunque; per quella regione, un breve periodo fa~orevole, ed è precisamente a pprofittando di questa passeggera risorsa che n el luglio 1894 le truppe eritree operarono la sorpresa e l'occupazione di Cassala, percorrendo in 5 giorni, con una colonna di . 2500 uomini, una distesa de.serta di oltre 200 chilometri. _lt difficile che in ùn'altra regione deserta si trovino per l'appunto queste condizioni, e clie esse cadano nella medesima epoca dell'anno, e che offrano così sicura garanzia da potervi basare un'operazion,e di guerra; rna, studiand~la bene, si tFoverà che essa offrirà -invece altre condizioni più o meno favorevoli in una data stagione. Dunque norme generali no~ si pos'sono formulare, ma conviene qui mettere in g uardia contro le esagerazioni nelle /

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A HEGION I DESERTE

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quali facilment_e_si incorre nell'affermare la mancanza d'acqua, e com~attere l'idea eh~ ·l'entità delle risorse acquee locali non valga m genere la fatica di cercare il punto adatto 6 di scavarvi un pozzo. Si è già detto come gl'Inglesi abbiano cercata e t~·ovata acqua scavando l'a.lveo dei torrenti della costa di Suachim che ?ure è una delle coste più aride del mondo. L 'acqua si trovo a profondità var iabili da. 3 a 10 metri: era alquanto salmastra e non potabile agli uomini, bastò a provvedere l~rgamente i 10,000 quadrupedi della' spedizione, alleviando dt altrettanto la produzione di acq t1a dist'illata, che altrimenti sarebbe salita a proporzioni insostenibili. Nel deserto di Baj uda, altra reg[one a ridissima, la colonna Stewart trovò risorse tutt'altro che disprezzabili, nel t~atto El lloweyah-Gadkul (67 chilometri,) . Oltre alle acque· d1 El Howeyah e Magaga, già accennate, si trovarono ad Abn Halfa, a 50 chilometri da E l Howeyah, due scavi nel letto del torrente, col livello d'acqua a 45 centimetri dc1.lla superficie dei suolo: e il rendimento doveva essere abbonda~te, pofch~, dopo aver ~stratto 450 litri ~a uno dei pic·COh scavi, 1 acqua non s1 era abbassata che di 15 centimetri. ·

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A Gadknl, a 17 chilometri più avanti verso Metemma. ~urono trovati due serbatoi da uno dei quali si e~trasser~ 1n tre ore 45,000 litri, con uu abbassamento di livello di a.equa di appena 5 centimetri. Il dottor Nerazziui in una memoria (1) sulla costa Eritrea aff~r~a : « La faci~ità di_ trov~r acqua a non molta profon« dita nel letto dei :fiumi e q.e1 torrenti, che per la massima « p~rt_e dell'anno sono asciutti, è un caratte;e :fisico comu« niss1mo nelle regioni della costa Eritrea e specie nel paese « Dancalo ». E dalla st1a relazione di viago-io se ne hanoo le prove: e il paese appare un vero deser~.

(lJ Stn_l(fa da llu11J,1tlto all'altipiano <Li A$ma,·a. )lcmoria del cav C s n • N. . _ medico d1 t• classe nella R. )farina. • . 8. A r. i EnAz

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01:,ERAZIONI 'Mll,lTARI

In conclusione si trova acqua più spesso ed i~ quanti~. mtLggiorì di quanto fa, p~rola deserto a tutta pmna faccia. credeie. / Solo occorre scoprire i punti favorevoli per gli assa~gi e per le· ricerche ; fare i lavori occorrenti per l'estraz10ne. Nelle attuali condizioni degli studi dell'idrografia sotter~ ,ra:p.ea, e = -~a·nte la complessività e la varietà dei - fenoroem . che essa presenta, non è ancora possibile formulare l~ggi generali sulla distribuzione delle sorgenti e nor;me teon~he pe~ la rieerca di esse. Tutt'a via si può ritenere che la sol~z10ne d: tale problema riposa sulla conoscenza della natura de~ ·terrem .· tt all'infiltrazione e del lor9 andamento stratigrafico, uspe o . . · .. • t' 0 completata con tutti quei dati locali che ve1~gono sugoeri _1 dall'esperienza (1). ·Premessa la suddet~a noz101:e fonda~~ntale, si dovrà perciò. portare la i ropna attenz10ne s~gh m· e:l ., iz1· est e1.n1,· c.he l'acqua suol dare della sua presenza nelle reo-ioni considerate. Il tracciato di corrent i sotterranee a poca pr~fondità è rivelato da striscie di veg,et~z~o~e,. che risaltano maggiormente all'occhio in Iùezz? all a1:1d1ta circostante. La palma clu,m non indica con sufficiente s1_cu~ez~a ~a presen~a d~ acqua sotterranea, ma la pal~a d.attenfer~ s1: 11 proverbio arabo dice che essa ama a-vere 11 piede nell acqua e .la _testa al sole, e nei pochi punti della n~stra colo~ia, ~ve tah piante esistono, il proverbio ebbe la conferma da1 fatti., Le gazzelle, secondo il capitano Cosson (2) amano molto 1 acqua ~ sca0 la sabbia per 'trovarne: i luoghi ove pascolano ab1tualvan · mente questi animali danno pertanto p~·o b abT : 1t'.a d1· t rovare dell'acqua., - . Certi l\rbusti del deserto, 1_qnah tras~d~no un latte veleno&o indicij,nO la presenza d'acqua nelle vicmanze. E così 'di seo-~ito. - -In ogni regione gli indigeni c~noscono ed apprezza~o assai. bene t ali i·ndizi, ed alle .lor~· mformazioni conviene spesso nella pratica credere d1 prn che alle proprie deduzioni teoriche. . ,

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· RRO tenente co;o;melfo ··ai stato 'maggiore. Compenaio àeU~ le: ionì ~~ ,:~ita/e (Parte generale) svolte a.gli ttffi,ciali allievi delta Scttola, di guerra. 1 Torioo l898 (cfr. : Le acque sotterranee, pag. 230 e seg.

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(2) NoJ.izie sulle provin~ic egiziane del Sudan, ecc. .

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Quanto ai lavori , occorrenti per l'estrazi one dell'acqt~a ed ai mezzi di eseguirli, si hanno esempi della più grande varietà dai, pozzi scavati· nelle sabbie senza altro strumento che le proprie 1:1ani fino alle pompe più perfezionat e. Gli indigeni scava,no i pozzi colle mani .finchè si tratta 'di semplice sabbia ; approfondendosi negli stra~i più - compatti usano strumenti primitivi d i legno o di ferro. - Tali pozzi scendono talvo.lta,, con un d iametro da capirvi a mala pena lo scavatore, fino a grandi profondità, e in questo caso sono generalmente poco ricchi d'acqua; ma possono servire molto bene per ricognizioni fatte con poca gente, le quali anzi spesso non sarebbero possibili senza l'esistenza di essi, come si vedrà a suo tempo. Se l'acqua è a grande profondità il lavoro è lungo e dà scarso frutto, perchè una volta arrivato all'acqua lo scavatore non riesce più. con quél metodo primitivo ad a.pprofondire di. molto lo scavo. Se iu'.vece l'acqua è vicina l'opera riesce meglio perchè con molto minor lavoro si può tenere il diametro maggiore e così. provvedere all'estrazione dell'acqua mentre lo scavo continua. In ogni caso pérò la bocmL del pozzo è ciostrntta. nella sabbia e, se non si ha curn di rivestirla su bito. vi è il pericolo che la menoma mancan7,;a di precauzione la faccia franare, otturando il pozzo e magari sèppellendo lo scavatore. Inoltre tali pozzi richiedono 'assai frequente ripnlitura perchè i detriti, che si staccano dalle par eti e cadono sul fondo, diminuiscono di continuo il rendimento. Naturalmente usando strumenti adatti, (e bastano uno o ' due badili a manico, corto, una secchia ed una corda per estrarre i materiali) l'opera. procede molto più alacremente e riesce meglio; quando si possa,, non è da trascurarsi mai il rivestimento di rami, foglie di palma e simili, avendo cura tuttavia che esso non arrivi ad immergersi nell'acq~a, poichè tali vegetali spesso la guas'terebbero. - Un ottimo rivestimento si ha coll'affondare successivamente delle casse senza fondo, come si usò a Suachim con buonissimi risultati. Non occorre accennare che le pompe di qualunque genere, purchè · buone, sono préziose per at.tinger e l'acqua e 87 -

AXNO X Lllt.


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•OP.ERA½tONI MlLITAl;tl

sono perciò parte infpor~nte degli attrezzi che seguono le colonne. Gli apparati Norton fecero buona prova nella spedizione inglese in Ab,issinia (1), e anche nell' E \·itrea furono usati con buoni risultati. Ben inteso il terreno dev'essere leggero e l'acqua a·profondità non maggiore di 9 metri : ma in genere il pozzo Norton è da ritenersi un utile strumento, di facile trasporto, di ·pronto ixtpiego, e di garanzia assoluta contro gli i11quinamenti. Dopo quanto si è detto, ognuno immagina facilmente che un elemento così raro, acquistato a così caro prezzo, e la mancanza del quale mette senz'altro in presenza della morte più spaventosa, deve formare oggetto delle cure più assidue, ,più deli cate, più affettuose : cure che talvolta richiedono energia inftessibile e mezzi estre1ni, perchè la sete non conosce più nè ragioni, nè disciplina. Delle precauzioni e del le disposizioni da adottarsi non occorre qui far paro 1a, poichè non differiscono da tutte quelle che si adottano per mantenere strettamente, in ogni altro caso, la sorveglianza, l'ordine e la disciplina. A proposito dei trasporti d'acqua, si è già anche parlato delle razioni :fissate in alcuni casi, e delle riduzioni di razione, cui si ricorse in alcuni altri. Per avere :finalmente un' idea dell'importanza che assume nelle regioni deserte perfino il servizio dell'abbeverata quadrupedi, basterà citare le disposizioni prese ,ditgli Inglesi a Suachim. Un maggi.ore di cavalleria sopraintendeva al seryizio: i . ppzzi, abbeveratoi e personale addetto, erano sotto la sorveglianza di un ufficia le europeo, il quale aveva ai suoi ordini guardie di polizia, che avevano in consegna un gruppo di pozzi ciascuna e vi alloggia.vano vicino: apposite squadre di indigeni, aggregate e pagate dal commissariato e ~omandate da interpreti, riempivano e tenevano puliti gli abbeveratoi : i cammelli erano abbevera.ti ogni due giorni, lO

La spedizione in{/lese in Abissinia del 1867-68. ilivista militare i taliana.,

aprile l.887.

1347

ATTRAVERSO A REGIONI DESERTE

i cavalli e muli d~1e vol~e al giorno, i cavalli inglesi 3 volte: il genio doveva mantenere in ordine pozzi e pompe. ' Dal quadro generale, che si è tentato di tracciare, risulta -che le condizioni dell'acqua influiscono · per più riguardi sulla logistica n·elle regioni deserte: rendono obbligatorie le dire.zioni, le stazioni, i soggiorni, e_limitano la forza delle colonne e la. capacità dei _trasporti. ( Continua) GIARDINO t,;,1pila110 a• regg.

bersaylieri.

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L'ESERCITO PIEMONTESE NZLLA CAMPAGNA DEL

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CAMPAG NA

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Continuji,me e fine, v edi dispensa Xl I'

Il 9 luglio l"armata austro-sarda aveva la seguente dislocazione : Il quartiere generale del maresciallo Frimont a Nantna, 1 coll'avanguardia in avanti di ·P9Ut- d'Ain; Il quartiere generale del generale Bubna a Bourgoin, coll'avanguardia alla Verpillère ; Il quartiere generale del generale, de Latour a "Gières, CQll'avanguardia a Grènoble. Lo stesso giorno F rimor.t trasferì il suò quartiere generale a P ont-d'.A.in, al confine tra la Bresse e il Bugey, dove si incrociano le strade da Lione a Ginevra e da Bourg a Ballai; e inviò -il generale Pfl.uger con una divisione rinforzata alla volta di Bourg e l\Ucon, colla missione di stabilirsi sulla Saone per tagliare le comunicazioni di L ione coi distretti dello Charolais e del Maconuais, e portarsi in seg uito per 'Villefranche sul rovescio di q~1ella metropoli. Con· • temporaneamente, fece marciare il generale de .A.rdek con 15,000 uomini: per :Meximi.eux alla volta delle alture che dominano il sobb01•go di Saint-c:Jlair e le principali vie littorali di Lio~e- Il resto delle truppe del corpo di Frimont ·venne da es::10 guidato su Bourg-en-Bresse, posizione intermedia tra i due obiettivi delle colonne precedenti. F~attanto il maresciallo Suchet, ritiratosi dal Jura e dai passi della Grotte dopo aver fatto ancora una bella r esistenza al ponte di Ma.con contro la divisione P fluger, aveva concentr ate le sue forze sulle alture di Lione, lascia:ndo sulle due

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rive del R odano for ti posti di osse) ·vazione.· P rincipali, t,ra questi, quello che nella E resse guardava gli acc~ssi di Me: ximieux e del Mont,Teill,.er. e l'altro che, sulle alture d1 Bron copriva il sobborgo della Guillotihe dalla parte del ' ' Delfinato. Lione messa in stato di difesa, conteneva una guarnigione di' 30,000 uomini. Giuntà però nella piaz7,a notizia dei mo- ; '' vimenti di Frimont, non volle Such~t esporre la città alle conseO'uenze d'un attacco e d'una resistenza. ormai senza o . scopo; sapendosi che Bluchor, in forza della convenzione d~ 'S aint-Cloud, ·era entrato il 7 in Parigi, e che L uigi XVIII il giorno appresso era ritornato alle 'ruileries. Pertanto il 12 fu firmato in l\fontluel un armistizio dal luogotenente-genexale Puthod con'.iandante la guardia nazionale di Lione, 1 dal Ma.ire di questa città e dal Prefet~o 'del dipar timento del Rodano, muniti di pieni poteri per parte qel maresciallo Suchet duéa di .A.lbufera, e il maggior-generale de Fiquelmont delegato dal maresciallo F r imont. L a. linea di divisione tra le ; d ue armate fu determina ta .sul Rodano da :òfacon fino a l11 mboccatura dell'Isère; per la Tsère fino a Grènoble (dirigendosi, ove questa fosse pre.sa, su Vizille), e di là lungo la Romanche per .A.lmont. L'armata francese doveva ritirarsi il 13 su ìv[ont~ssny , tra la Sao ne e il Rodano, con tutto il suo materiale da guerra; rimettendo l~ cittiJ, a B ubna, che arrivò il giorno stesso dell'armistizio alle porte dol sobborgo della G uillotière, ed il 10 entrò in città col proprio ' corpo d'armata e i dne reggimenti dei cavalleggeri piemontesi.

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L'ESERCITO PIEìVIONTESE

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De Latour, marciando pe1: Voreppe e la Còte-Saj n t-Andr é, entrò il 14 a Vienna, dove s'incontrò colla prima colonna della. guarnigione di Li;ne diretta su Valeuce: città compresa nella zona di dislocazione che doveva Prendere l'ar mata francese. Occupata la cit tà, vi si trattenne fino al 31 luglio, facendo luogo a Crennevilte; e si recò per ordine di Frimont ad occupare E mbrun e bloccare Barraux, MontDanphin e Bì-ianoon, in attesa che si decidesse se si doveva intraprender e l'assedio di cotE:ste piazze_ In base · a tale

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L'ESERCITO PIE!IONTESE NELLA CA MPA GNA DEL

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ordine, de La.tour to~pèi ·~ Grènoble• 13'.sciando a Vizille .il grosso della cavalleria, un battaglione ed alcune compagnie di cacciatori, per _!;enere in risp!3tto i luoghi abitati; poi, risalendo il Drac, marciò su Gap dove entrò senza, combattimento. Andezeno fu particolarmente incaricato di osservare, colle truppe a' suoi ordini, le vallate di P ont-Char1.·at e Gresiva{1ctan, e di opera1·e il blocco di Carraux; Giffienga, distaccato da Gap a ilfipadronirsi d' Embrun, vi g iunse il 12 agosto, ottenendo col. suo fermo contegno la capitolazione drula piazza difesa da 800 uomini con 30 bocche eta fuoco. ~ale acquisto aprì alle truppe . piemontesi la stràda che passa. sotto Mont-Danphin, aumentando di molto i loro mezzi di approvvigionamento. Il quartiere generale fu portato il 15 agosto ad Embrun. Al de Latour stava a ouore in l'Qmmo grado di investire sollecitamente Bl'iauçon; della quale, perchè considerata a giusto titolo. come la chiave delle Alpi o la pi1\ importante tra le fortezze che chiudevario il passo ver.so la .l!"rancia, il possesso era vivamente desiderato dal governo di Torino per le sue aspirazioni di ingrandimento nel Delfinato e in Provenza. Considerando pertanto questa pia~za come suo obiettivo principale, il generale spinse il 16 una ricognizione a Mont-Dauphin, e seppe destreggiarsi .in maniera da ottenere che il presidio si obbligasse a ina.lzare la bandiera del re di F rancia e a. rimanere spettatore neut{·ale delle operazioni delle truppe piemontesi; mirando con ciò a facilitanii i mezzi di porre ' l'assedio a Briançon appena g li fossero inviate le artiglierie a .ciò necessarie. Il 17 pertantp, le truppe agli ordini di Giffiengaaccerchiarono rigorosarneil te la 'piazza, occupando il Col-de-Cretaux, la valle di ~onasti e1· e la posizione cli S~int-Bla.ize. Ordinò ad un tempo 11 de Latour che, dalla pa1'Le di Piemonte, il generale SaintMiche,l lasciafse il reggi.mento A lessandria a Cesanne, Bousson e Ser vière, per attendere a.I servizio di avamposti sotto il comando del colonnello D rugeon; col resto delle sue truppe, disseminate tra il Oenisio, Ìl Col-dé-la-Roue, il Galibier e il :'allone di Neuvache, raggi ungesse il quartiere g enei·ale.

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Giunto il 1° settembre ·con queste truppe a Vizille, il Sain~-Michel vi trovò l'ordine di inviar e un forte distaccamento di fanteria leg gera al borgo d'Oìsan, e di proseguire la marcia su Gap ed E mbrnn, p ~i: prendere il posto di Gifflenga occupato .a bloccare Briançon e ad osservare l\fontDauphiu e la vallata. di Barcellonette. Saint-Michel giunse il 2 a Gap; e Gifflenga passò allora nel dipartimonto delle Basse-Alpi,· è per Sisteron, Digrie, .Manosque, F orcalquier, Riez, entrò in quello del Varo (dove operavano truppe angloaustro-sarde), per sel'v ire di collegamento fra il corpo di La.tour e l'armata d i Bianchi. L'investimento di 13riancon fn ' pestrettamente mantenuto da Saint-Michel, che non lasciò netrare cosa alcuna nella piàzza . Egli organizzò inoltre la. corrisponden za del corpo di operazione col Piemonte per il colle di :i}faurin, molto più breve di quella usata fino allora.

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Al primo annunzio dello sbarco di Napoleone al golfo .Juan, Luigi Oacherano d'Osa.sco, governatore per Vittorio Emanuele I della provincia di Nizza, datone sollecitamente avviso al governo d i Torino, prendev ii. le misure che erano in suo potere per preservare il territol'io dello Stato da una invasione straniera. Egli non disponeva che del roggimento R egina e cli due compagnie dei Cacciatori Savoia ; laonde rivolse le sue cure ad armare la guardia nazionale e a sollecitare la convocazione del reggimento provinciale Nizza. Armato quindi com e potè le batterie lungo lo stradale da Nizza al mediterraneo, avvisò ai mezzi di d ifesa dalla parte di mare. Essendo comparso in quelle acque un ,vascello da guerra inglese al coman.do del capitano Tompson, il d"Osasco seppe persuaderlo a trattenervisi. unendosi a due rnezzegalere sarde, armate ed equipaggiate a Villafrauca. Un battaglione inglese venuto per mare da Genova a Ni?-za, con due pe½zi da caI?,pagna, cont,ribul ad, accrescere queste forze le quali per altro sarebboro state ben lontane da bastare a respingere u na invasione, se il maresciallo Brune, che doveva •organizzare· la gue~ra nella Provenza, fosse stato in g1•ado di prendere l'offensiva. Ma non disponendo che di


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6000 uomini, per la maggior parte guardie nazionali, egli, n on che pensare ad assalire, stentava assai a mantenersi nel paese, dove il par.tito leggittimista era potente ed aO'• b guerrito ; poichè Marsiglia, alzata la bandiera dei Borboni, aveva costretto Verdier, che si trovava colà con 1200 uomini, a ripararsi in Tolone. lVIanifestandosi però la convenienza di provvedere alla difesa qualora le forze del Brune venissero ad aumentare, il governo di 'l'orino inviò sui luoghi il resto dei Cacciatori Savoia, il ~ggimento Cuneo, ed il provinciale di Ivrea. Per tre mesi le truppe avversarie si osservarono, divise solo dal Varo, in attesa le une e le altro di rinforzi ; ma il 24 giugno, giunto a Nizza il reggimento Cuneo, e saputosi che G·epper t (già inviato da J?rimont a Cuneo per vigila1·e gli sbocchi della valle di Barcellonette,) si avanzava per i colli di Sant'Anna. e della Lombarda sul Varo superiore, d'Osasco giudicò venuto il momento di passare il fiume, custodito solo da drappelli di guardie nazionali. Il 9 luglio i reggimenti Cuneo e Regina e i Cacciatori Savoia passarono su un ponte il Varo, e occuparono SaintLanrent senza trovare ·r esistenza per par te del d istaccamento francese che si ritirò frettolosamente a Cagnos, borgo si_tuato presso la foce del Varo. Nel tempo stesso il reggimento Aosta (che aveva a llora un solo battaglione mobilit abile comandato . dal colonnello Ceca di Vaglierano ed era giunto il 23 giugno a Nizza) si. unì alla colonna di Geppert. Jiesso alla avanguardia insieme a un battagli one di cacciatori tirolesi, si diresse .sopra Ec.tr evaux e l'occupò senza combattimouto, avendo il comandan te francese alzato bandiera bianca. Ciò saputo · il d'Osasco pensò d'avanzarsi; e dato Vaglierano di marcia.re su Brignolles e varcare lì ordine presso l' E steron, si spinse cogli altri corpi a Cagnes e a Vence; occupando la sponda sinistra del Loup, piccolo fiume che dalle ultime falde delle Alpi Marittime va a gettarsi ~el Mediterra.neo tra Cannes e Antibes. Costà eransi ormai r ifugiate le poche truppe .francesi rimaste nei dintorni.

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Intanto crescevano le forze allea te a fronte di Brune. N ugent, sbarcato a Nizza' con un corpo di tn,_ppe proveniente dal Napolet-ano, si avanzava lungo la mar ina; una squadra inglese, venuta da Genova a J1' arsiglia, sbarcava un corpo anglo-piemontese che sotto gli ordini di Hudson-Lowe marciava su 'ro lo·ne. (Ne facevano parte i Cacciatori Regina, due battaglioni della Legione Reale ìeggera, e il reggimento provinciale d'Asti, comandati dal maggior- generale conte Moffa di Lisio. l La squadra cli Lord E rsmouth, sulla quale stavano le truppe austriache reduci dalla campagna .::ontro Murat ed ·alcuni reggimenti anglo-siculi, era comparsa davanti a Tolone; 6000 s pieaanti ba.udiera borbonica si avanzavano da b , ' Par tio·iani Marsiglia, condotti dal marchese de La Rivière e da .ìYI. de Loverdeau. Conobbe pertanto Bruno_ la necessità di concentrare le sue fo rzo ft L ione, e per averue l'agio propose un armistizio a d'Osasco che l'aucettò. Disapprovata per altro cotesta con· vànzione non meno dai generali austriaci che _dal governo di Torino, d'Osa.sco fn sostituito dal colonnello Ghilini, comanda nte del reggimento· provincia}~ Tortona; restando però quo ;ti subordinato a.I geuerale Biancl~i. Frattauto Brune, disperando di potere far fronte alle forze collegate uontro di lui, consegnò Tolone agli alleati e, lasciato il comando dell.'esercito del Varo, andò ad Avignone, dove il 2 agosto fn assassinato. L'esercito, ormai privo· di capo, si sottomesse a Luigi XVIII; e sebbene le truppe piemontesi occupassero .ancora per alcuni mesi varie città francesi, non vi furono -ulteriori atti di guerra: · Allora il corpo del Varo, stendendosi a destra verso est, .legavasi alle truppe 4i Giftlenga; e queste, rinforzate dal reggimento Aosta e dai Cavallegger i del Re, davano la mano alle,, prime tr uppe di La tour verso Gap. Rinfasero cogli austriaci che ossen·avano Antibes i reggimenti Cuneo, Regina, Tortona e i Cacciatori Sa.voia. Il comandante di quella piazza aveva trattato da prima con Ghilini, convenendo che avrebbe alzato la bttndiera dei Borboni e accolto nel ~


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presidio due compagni; s,arde: lo che, sebbene mirasse ad escludere gli austriaci, aveI'.do il Bianchi ratificato, due comdei Cacciatori Savoia erano entrate nella piazza. Se pao·nie o ' . non che, appena gli alleati si furono dilungati ·verso la P r ovenza, nacque c·osì fiero dissidio tra gli abitanti e la guarnigione, che il' comandante dei Cacciatori, temendo di essere sopraffatto, si ritirò colle due compàgnie in un fortirio stacca.to; ed alzati i ponti spedì av-yisi a Ghilini. Qnesti, informatone il generale Bianchi, ebbe ordine d i retrocedere, e colle trnppe a' suoi ordini rinforzate da alcuni battaglioni austriaci, bloccare la. città. De Latour rimase tre mesi nel suo quartiere generale ,di Gap; :finchè, il 1~ ottobre, il corpo di operazione ricevette l'ordine di riéntrare in Piemonte. Il quadiere generale, giunto il 18 a Grènoble, il 26 passava il confine degli Stati , Sardi: le truppe lo seguirono per scaglioni, sgombrando. Aix; Arles, Digne., E.mbrun € le altre minori città occupate, mentre AndezenO' res;tava in Grènoble con una parte delle sue truppe. L'occupazione doveva durare :6.nchè il governo . francese non avesse consegnate le' provincie di Chambèry e A.nnecy, tolte al Piemonte .dal trattato del 30 maggio 1814. Ricevute queste consegue, Andezeno si ritrasse a Chambèry. _rimettendo Grènoble alla divisione austriaca Stefaniui che doveva presidiarla. fino al completo adempimento delle condizioni del trattato di pace tra la Francia e le potenze alleate. Gifflenga e Saint-M:ichel ricondussero le loro truppe i~ Piemonte, il primo per la strada di Nizza, il secondo per quella · del M:onginevra. La breve campagna della quale ho discorso gli avvenimenti prin'cipali non . porse occasione a combattimenti molto importanti nè .a combinazioni 'strategiche complicate. Il piano, assai semplice, degli alleati consisteva nel tenderesollecitamente a Lione, pAr congiungersi alle annate chepenetravano , in Francia per la Lorena e l'Alsazia. Le piil,zze.. forti dovevan,o essere ìasci,:i.te indietro, investite da truppe di osservazione, :f:nchè il sopraggiungere dell'armata di Bi':nchi col parco d'assedio non permettesse di ip.trapr end erne

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la espugnazione. Questo piano potè essere messo in ese·cuzione con molta faci'l ità e speditezza, perchè la ~nperio- ,, 1:ità, numerica delle forze alleate le metteva in grado di effettuare constantemente con bnpn successo il tentativo di 1 spuntare la linea di difesa, aggirando una delle ali dell'armata francese per costringerla a ritirarsi. .Questo periodo di çperazioni guerresche valse nondimeno f.L provare, ·per quanto rig~ardava.le truppe piemontesi e il Piemonte, le forti attitudini militari del paese che in pochi mesi seppe allestire un esercito atto a tenere la campagna, l'abilità dei generali nelle marcie e nell'attacco di G:rènoble sòpratutto le eccellenti qualità della truppa e dei quadri che spiegarono nn valore_a tutta prova ed una r·a ra forza d i r esistenza nel gnerreggiar,_e in ' quelle aspre regioni. · Principale operazione della campagna fo indubbiamente la 1 pr.e sa di Grènoble. Ho già. esposto quali fossero le ragio.n i strategiche e politiche che ne consigliarono imperiosamente il tentativo a de La tour, e · qnali quelle che lo scagionano 4alhL censura appa~·entemen.te fondata di essersi arrischiato con 9000 uomini appena in territorio nemico, 1e troppo lontano da Frimont per potere riceverne soccorso al bisogno. E la considerazione delle · circostanze impellenti cui obbediva il de L~tour vale ad im tempo a d imostrare che non sono necessarie alti:e ipotesi per spiegare l'attacco di Grènoble, e a distruggere la supposi~ione del. Brofferi7, riportata ~al Tivaroni, che Gifflenga, desideroso d1 cancellare oon qualche . notevole fatto i sospetti che aveva destati, facesse .decidere questo attacco. .. . La fio·ura di Gitllenga che tiene alto il sùo nome d1 1tao liano e di soldato i1ell'esercito della repubblica, cisalpina, poi nel regno d'Italia, non è queÙa di uomo che abbia checchessia da farsi perdonare con lustre di azioni segnalate. La fiduc~a . e il credito ch'egli godette presso Vittorio Emanuele: I m un tempo nel quale. gli ufficiali tornati dal servizi~ di Francia erano tenuti indietro con diffidente freddezza, provano c~iaramente che la di lui condotta non può aver dato luogo a sospetti di sorta mai, e che ia voce raccolta da Angelo

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1,'ESERCITO PJEMONTE"SF, NELLA CJ\MPAGKA DEr,

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BrofferÌO non può av~re' ~i.ltra origine che i'e inolt'e o-elosìe che.·gli avrà procurate la ' stia a.i ta riputazion'e militar:. Egli ed il de Latour sovrastavano senza dubbio in modo eminente ai çapi del nuovo esercito ,piemontese, saliti in generale agli alti gradi per p,r i-,ilegio di nascita, o per il merito discutibile di essersi tenuti in disparte nèl periodo della guerre napoleoniche per tornare a ga.!la, come allora dicevasi, per grazia e virtù del Palmaverde. E ciò potrebbe spiegare, a la brutta insinuazione. mio avviso, . Fu ritenuto da alcuno che sarebbe meglio convenuto attaccare 0-rènoble dalla riva destra dell' Isère e per il sobborgo· della 'Tronche, a ;fine di dominare la città dalle alture. ·se si riflette ·però sJla difficoltà di traversa~·e l' Isère ali&. ' scarsità delle forze a~taccanti, al pericolo di esporle, i;olate su quella sponda, a essere circondate dai francesi che scend~ndo dal Pas-des-Echelles, dalla Grande-Chartreuse, da Barraux e ~falla v~lle della Durance, potevano annientarle pri'ma che giu_ngessero l9ro soccorsi, si' dovrà ammettere che questa 9ensura non è fondata, e ché il piano del de Latour non offré . appiglio;a critica sfavorevole. .Un fatto degno di nota in· questa campagna è l'impiegc della cavalleria in paese montuoso, che vi troviamo fatto in modo largo e razionale. Gli usseri 'ungheresi disimpegnarono ammirabilmente il servizio di avanscoper ta, percorrendo di giorno e di nott,e le p~ù aspre montagn~. A.neo i cavalleggeri piemontesi, bench~ montati ·in modo da non potere gareggiare. cogli usseri i ,cui ca.valli, leggeri ed infaticabili riunivano la •forza & l'agilità proprie della razz~ uno-herese' o , resero utili servigi. Ciò sembra meritare di essere ricordato., ' oggi cihe l'attenzione degli studiosi di cose militari è rivolta con molto interesse. sulla potenzialità di manovra' dalla ca\ valleria nelle zone al pine. , · · Per ciò che si rif~risce · ai francesi , ·qualche scrittore militare; non certo raccoma!1dabile per serenità di giudizio, ha sos~nuto che il duca cii Albufera si attenne al peo·o-iore -fra i partiti che gli offrivano le circostanze. Egli in~~ntestabilmen'te aveva interesse a trattenere il, più lungamente

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possibile le _forze avversarie, opponendos,i al loro inoltrarsi nella zona delle Grandi-Alpi; tanto più che la · sua armata, essendo composta per la più gi·an ptLrte di guardie nazionali e priva di cavalleria, sembrava prudente evitttre cli cimentarla in aperta campagna. ]t pertanto, fn detto, a lui conveniva scegliere per p1;ima base di operazione la · famosa line~ del maresciallo cli Berwik, contrastando il passo all' armata i ustr'o-sarda a Saint-Ma µrice nel Vallese, o nelle valli di Moriana e di Tarantasia. Perduta questa prima linea, si offriva a S uche't (ove si fosse assicuratq tli Gin.evra mediante .le forze, provviste d'artiglieria, che aveva l;ra Oharnbèry e ' Grènoble) quell'altra che per Gap e Grèn oble raggiunge le ' . ·giogaj e dei Beauges, · elevata regione distendentesi sulla destra dell-' Isère tra Mon1:.mè1ian e Conflàns. Rinunziando , a. occupare guest~ due linee successive di d ifesa per ritirarsi su quella della Grotte e del J ura, formata dalle mo:itagne - - ~ di Entremont, Col-d'Epine, Mont-dn-Chat, :B'ort-de-l'Eclnse, Fossille é Ies Rousses, egli non poteva più lusingarsi di difendere palmo a palmo contro gli alleati le for ti posizioni .' capaci di contrastarne il passaggio. Di più sarebbe stato minacciato nell'ala destra se qnel!i, impa,dronendosi del masso .dei B eauges, potessero 1manovrare colle fanterie nella vallata di Gresivaudan e m~rciare per Voreppe verso il P as-desEchelles. ,, . Ma, come osservò il Pinelli, . chi formulava , una tale cen- sura dimenticava una circostanza molto importante. Quando ,Napoleone, tutto intento al suo piano gigantesco di_battere separatamente . le armate collega-te nel Belgi.o, aveva concentrato sulle Sambre, all'impensata di "Wellington e di Blùcher, 120,000 uomini e 350 cannoni, aveva dovuto ritirare '/ dal ·mezzogiorno della Francia tutte le truppe regolari, non lasciando su quella froutiera secondaria 9he alcuni quadri di d~posito e pochi veterani. Grouèhy doveva organizzare· la guardia nazionale dei dipartimenti prossiriÌi al confine, fìnchè · Suchet, cui era devolnto il co1:nando dell'armata delle Alpi, giungesse sui luoghi. Questi perta1tto, quando l'imperatore ~rima di partire il 12 giugno alla volt~i del Reno gli mandò


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L'ESE RCITO PIEMONT,E ~E NELLA CAnlPAGNA D~EL l

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L'ESERCITO PIEMONTESE NELU. CAMPAGNA DEL

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Concluso dopo . lunghe trattative il second o trattato di Parigi, la Francia dovè restituire al re Vittorio Emanuele I la porzione della· Savoia che il primo le aveva assegnata. Singolarmente favorevole fu poi agli interessi del Piemonte il . . Congresso di Vienna; ed è ovvio credere che a questi risultati abbia contribuito la bella condotta te~uta dalle truppe sarde, la quale· valse a tenere alta la riputazione militare del Piemonte ed avvalorare i, diritti della monarchia. « Le nos'tre t ruppe - scriveva il Re il 4 -luglio -- si sono coperte di gloria, negli scontri avvenuti in 'rara,ntasia )) e il l. agosto: << '\'Vellington, Blùcher, Frimont, e· tutti i gener~li, anche i sovrani che hanno avuto occasione di parlare coi miei a.genti dii.plomati~i, si: sonq.._ congratulati meco per il valore, la devozione, la be!lezza delle mie truppe. che hanno meritato l'ammirazione universale. » E avrebbe allora potuto àccorgersi il sovrano quanto ingiu~te fossero le prevenzioni vigenti in Corte e nel Governo, in forze delle qua.li non vi ' fu ·difetto, scrisse. lo Sclopis, di arti subdole, di ri~proveri \ e di èliffidenze co~tro gli u:fficiaii delle armate napoleoniche; i quali vennero generalmente riammessi in servizio colla diminuzione _di U J?, O . o due gradi, e anche si videro dei capitani, stre'tti çlal b.isognÒ, ingaggiarsi in qualità di capor'ali e . serge~i. Imperocchè questa campagna ebbe anche l'impor-. tanza politica di dimostrare che tutti i piemontesi si batterono fedelmente· col re, anche quelli che aveva.no militato con · Napoleone. ·

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' Oltre la parte delht' Savoia rei1..1tegrata alla monarchia

l'orq.iue di invadere la Savoia sarda, non disponeva di, più che ·15,000 uomi,ni ; e quando si accingeva a portare la g uerra sulla sommità delle Alpi in posizioni che gli avrebbero consentito di supplire all~ insufficenza del numero colla for.tezza I dei luoghi, trovò pronti a contrastargli il passo, oltre ai 3000 piemontesi, i forti corpi austriaci di J;.,rimoùt e di Bubna, che si avanzavano l' ui10 dal Vallese e l'altro dal Monginevra. Cl),i cita Berwik poi, dica ch'egli potè disporre 19 battaglioni (oon 17 squadroni) tra Montmèlian e il piede dei B eauges, .e altri 30 lungv l' Are, dalla sua confluenza nell'Isère a Saint·Jean de Maurienne.

piemontese, questa ebbe dal Congresso di Vienna Genova e il territorio dell' antica repubblica, da Sarzana a Nizza. Ricuperando il ducato di Savoia, doveva il Re di Sardegna (secondo l'accordo preventivamente intervenuto ~ra le potenze), cedere alla Svizzera il t erritorio compreso tra l'Arve e 11Rodano contenente alcuni distretti del cantone di SaintJ ulien, pr0;simo a Ginevra; come pure la montagna di s;: leve fino a Veirv, e il tratto di paese. tra la strada del Sempione, il lago di Ginevra e FHermance'. · . Deliberò poi il · Cong~esso che il Faucigny e lo Chabl'ais, . come pure il territorio savoiardo a nord di Ugines, fossero . neutralizzati: e perciò ogni qualvolta le potenze confinanti , colla Confed~razione E lvetica si trovassero in ~tato di gueiTa dichiarata o guerreggiata, le truppe sarde stanziate nella zona neutra si ritirerebbei·o, rimanendo al solo governo svizzero il diritto di tenervi guarnigione. L'amministrazione civile per altro coutinuer ebbe ad essere esercitata, di1'.ettamente o per delegazione, in nome del re di Sardegna, che godrebbe d ~lla facoltà comune a tutte le potenze firmatarie di fortificare quei punti del suo territorio che stimasse dovere premunire contro possibili invasioni. D elimitata quindi la frontiera sarda da Ginevra al Me- · diterraneo, il · Congresso riconobbe a Vittorio Emanuele I il diritto di Protezipne armata sul principato , di .Monaco, che n ell'anno precedente era stato conferito alla Francia; e gli assegnò una .quota di dieci milioni sui settecento milioni di lire imposti a questa da~li alleati come contribuzione di gu~rra, colla qual somma fu ricostruito il forte dì Exilles (dieci. chilometri a nord di Susa) e ne vennero eretti altri nuovi, per rinforzare lu, frontiera .1verso la Francia. ,Vennero poi accordati .a l Piemonte ven-ticinque milioni di lire, a titolo di compenso ai danni sostenuti dai privati .in Piemonte, Liguria, Nizza e Savoia durante la occupazione francese e 6,379,449.66 di lire per indennità di ~pese d'armamenti: Fu il re Vittorio Emanuele I, dopo la campagna del 1815, ,c he instituì l'O~din~ Militare di Savoia, destì~1~to a premiare


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L'ESERCITO PIEMON ~ÉSE . NELLA èAMPAGNA 'OEL

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i militari che si distinguessero in· guerra per atti smgolari di valore e d i accorgimento. Sia però a causa della lunga pace, interrotta appena dalla gloriosa .ma brevissima , spedizione di Tri poli, sia per le condizioni troppo richieste per il conseguimento delle decorazioni, esse non vennero quasi mai più conferite.,. e l'O rdine Militare di Savoia era caduto in dissuetuaine. Mentre nel 1855 si preparava la sp~dizione di Crimea, "Vittorio Eman uele II volse il pensiero a restau1:arlo e farlo 'rifior ire. E con R. Decreto di quell'anno stabili va infatti, come n uova testimonianza d'affetto per l'ese,rcito e per l'armata onde una parté combatteva allora nella lontana Tauride per l'o1i.ore delle armi piemontesi e per la fortuna d'Italia, che )'Ordine Militare di Savoia fosse riordinato allargandone le basi per modo che non solo alle ' personali, ma serviss-e anco d i premio a quelle con-' imprese dotte con· forze più o· meno cospicue, e agli eminenti servigi resi in un modo qualunque nella milizia. In questa occasione venn~ro modifièa.te le insegne e riordinate le quattro classi dei cavalieri; che poi, col R. Decreto dèl 28 marzo 185·7, furono portate a cinque. . '· . Le ricompense accordate ai militari dell'esercito piemontese per azioni segnalate o distinte, compiute duia nte la. campagna del 1815, sono descri.t te nel seguente elenco :

Promozioni.

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Stato maggior generale: Luogotenente generale de Latour, nominato cavaliere 'di Gran Croce dei SS. Maurizio e Lazzaro. - Maggior-genera.le Andezeno, nominato cavaliere di Gran Croce deì ss:·Maurizio e Lazzaro - .ì\faggior-generale Gifflenga, nominato cavaliere · di Gran Croce dei SS . .ì\ fau·rizio e Lazzaro'. Artiglieria: Capitano Operti, nominato cavaliere dei Santi _Maurizio e Lazzaro - Luogotençmte- Omodei, nominato ca. valiere dei SS. Maurizio e Lazzaro - Oapora:lo Balestra insignito della medaglia d'argento al valore militare - Cannoniere -D el Piano, insignito della medaglia d'a,rgeuto · al valore militare - Cannoniere Manfredi, insignito della medaglia d'argento a.l valore militare. , ~ Legione Reale Leggiera: Solçlato . Carrarn, insignito del la medaglia d'oro al valore militare-. S~rgente Mondino insignito della medaglia· d'argento al valore militare - Sergente Salusso, insignito della medaglia d'argento al valore militarB : ·- Granatiére Majocchi, insig nito della medaglia d'argento al valore militare - Granatiere Pasquali, insignito della medaglia d'argen.to al valore militare. Capitano Vercelloni,. nominatò ~cavaliere dei SS. ì\faqrizio e Lazzaro Capitano Riccarcli, nominato cavaliere dei SS. ì\faurizio e Lazzaro -;- Capitano Panario nominato cavaliere dei SS. 1\iaurizio e Lazzaro . Cacciatori Piemontesi : ]!'uriere maggiore Giorclanelli , insi- · gnito dellé medaglia d'argento -al valore,milit~Lre ·- Sergente Ollivier,o l. -i-nsignito della medaglia d'argento al valore mili- • tare - Sergente Olliviero 2° insignito .d ella medaglia d'~rgento a l valore militare - Serge nte Salet ti, insignito della · medaglia d!argentcr al valore militarn - Caporale Deamici, iÙsignito. della medaglia d'argento· al valore militare ...:_ Volteggiatore Romano, insigni to della medaglia d'argento al valore n1i lita~e. ·· 0

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Decorazioni.

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Artiglier·ia: Luogot~nente di Collegno, promosso capitano ......; Sero-ente-'furiere Rebutti promosso sottotenente. . · I,egione Reale Leggiera: Luogotenente-colonnello Bussolino · promosso colonnello - Luogotenente aiutante-maggiore E mperoni _promosso capitano. Cacciatori Piemontesi : Luogotenente-colonnello Piano promosso colonnello - Maggiore Martin-Montù promosso luogotenente- colonnello - Luogotenente aiu'tante-maggi_ore Vacchiuo, promosso capitano - Cadetto Alufli promosso sottotenente. · Reggimento 1.vfonfer-rato: Luogotenen~e colonnello Massel prén11osso colonnello.

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L'ESERCJTO PIÈMONTRSE NEI:LA CAMPAGNA DEI,

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ANNO XLIII.

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L'ESERCITO PJEMON'l.;É!iìE NEL~A. CA~[PAGNA DE[,

Capitano Bongiovanni, nominato ca~aliere dei SS . l\fau. rizio e Lazzaro - Capitano Bc:tva, nominato cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro. C;cciato1·i Italiani: Capitano Boriò nominato cavaliere dei SS:. Maurizip e Lazzaro - capitano Pallavicini : nominato cavalieÌ ·e dei SS. Maurizio e Lazzaro . . Reggimento 111onferrato: .Luogotenente Bussi, , nominato cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro - Luogotenente Torre di Rocias, nomillk'tto cavaliere dei SS . Maurizio e Lazzaro :Sottotenente Cerruti nominato cavaliere dei SS. Maurizio e .Lazza1·0. Reggimento To1·ino : Luogotenente Galli, nominato cava· :1iere d~i SS. Maurizio e Lazzaro. Reggimento Cavalleggeri rlel Re: Sergente B ongioanni, in· sign.ito della medaglia ' d'argento al valore rp.ilitare. Fra gli ufficiali che si distinsero in questa campagp.a di .g uerra, tre dei più giovani dovevano più tardi, onorando il Piemonte, tenere un posto eminent~ nella storia del risorgimento d'Italia. Due di essi, Eusebio Bava e Giacinto Pro· vana di Collegno, compariscono nell' elenco _ _dei premiati: -del terzo che fu Cesare Balbo, luogotepente poi capitano nello .stato· maggiore de Lat~ur, questi fece vivissimi elo~i nei suoi rapporti. Vuolsi . che, all'attacèo di G_rènoble, Gifflenga si spiqcas~e dal petto la croce dei SS. Maurizio e Lazzaro per fregiarnt) Eusebio Bavi ; così come Giacinto di Collegno era stato decorato di propria mano da N_apoleone nella campagna di Russia. To1tQUA.'1'0 ' GuARnuccr . ,I/aggio1·e

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d 'orliglie'l'ia.

1363

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1 OISORJHNI IN .ITAUA NEL NIESE DI ~IA GGIO '1898 E LA STAMPA TEDESCA

I disordini verificatisi nello scorso mese di maggio in parecchie parti del . Regno e segnatamente i gravi torbidi scoppi~1.ti a Milano furcm.o seguiti con m olta ·cura all'estero e la . ' ' ·stampa non mancò d1 occuparsene, quasi dappertutto però dimostrando molto affetto per l'Italia e molta stima pel suo .esercito. A guesto riguardo tiene il primo posto la stampa tede~ca ; .-e pperciò riteniamo non sarà discaro ai lettori rlella Rfoista .di avere qualche ,notizia in proposito. Vogliono esser segnalati gli articoli della Deutsche-Tageszeitiing di Berlino (Gazzetta Tedesca giornaliera), del Dresdn e1· Joi,rnal (Giornale di Dresda}, e delia Tagliche Ru,ndschau di Berlino (l'Osservatore giprnaliero di Berlino) ed in special modo quello assai difftiso e particolareggiato del noto capitano a disposizione von Graevenitz, pubblicato nella dispensa di luglio dall' Internalionale Revue de1· A.rmeen -und Flotten.

La Tages.zeitung no~a che a sedare 1a rivoluzione, specialmente a Milano, fo nec~ssaria una vera operazione militare, ,quale la storia odierna •non aveva, fortnnatamente, più registrata dal tempo del/a pugna contro la Comune di Parigi. E così scrive del nostro esercito: « L'Esercito italiano ha ·« brillantemente adempiuto a l suo compito: la truppa offrendo ( ·« la più alta ·pr~va di sentimento militare, sangue freddo e -<.< resistenza; gli ufficiali ed il comando superiore di energia ·<< e decisione. L'Italia deve ringraziare soltanto il proprio


1364

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x D!SORDIN°r IN I'r.AÙA NEL MESE DI MAGGIO

E L,A S'rAMPA TEDESCA

1898

« esercito se la sua salda compagine, dopo soli cinquant'anni « di vita, non corse g ran pericolo. , . . . . . « L'esperienza fatta provò che le disposizioni per la mobi« litazione permettono di raddoppiare l'esercito perroane.n te

. ...._

« in poche ore, e che il paese e la Monarchia, anch~ n elle pi~ « difficili circostanze, e non soltanto nello adempnnento dr « doveri pura~ente militari, possono· contare sul propriq eser« cito; questa et;;perienza fu comperata a caro "Prezzo, ma ha « un illimitato valore anche per gli alleati dell'Italia. »

'

Il Dresdner Jowf'nal, del 13 giugno in un lungo articolo · di fondo dal titolo: Ammaestramenti italiani, accenna da prima al parlamentarismo vigente in Italia che in gri~n pa~t~ sarebbe causa dei vari mali di cui essa è afflitta. D1sordm1 ebbero luogo in dodici province, i quali raggiunsero i~ p~nto culminante nella rivolta scoppiata a Milano; ed essi dimostrarono che una sola istituzione del paese non fu intaccata ma è forte e piena di vita: quella dell'Esercito, il quale, per la sua natura stessa è quasi compiutamente sottratto ~1· l'infl.uenza parlàmentare. L'Italia deve ringraziare l'e~ergrc~ cond~tta d·ei generali Pelloux a Bari e· Bava-Beccal'ls a Milano, Ja condotta, decisa ed adatta a lle varie cirs:ostanze,. eleo-li utficiali e l'ammirevole disciplina di cui diedero prova i s:ldati sot to le armi ed i 60000 nomini richiamati dal congedo, se in breve tiilmpo le riuscì di ricondurre ovunque l a tranquillità. ·

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1365

<< popolare. mode,rno possa resistere alle mene socialistiche ed << alla propaganda anarchica. La disfatta di Adua non può ser·« vire ad una seria discussione intorno al valore e alle-interne « ~onaizioni dell'esercito italiano, sebbene ciò si faccia. in « molti circoli; specie no~ milita.ri. Lasciamo da parte se altri ·« eserciti europei sarebbero riusciti vittoriosi sopra i campi « montagnosi di battaglia dell'altipiano abissino, nelle con« dizioni ·nelle quali una parte delle truppe italiane furono in« v iate a combattere contro un nemico, per numero di gran « lunga superiore. :Qopo le prove fornite nel sedare la rivolta 1 « a Milano, in Napoli ed in altre località è giuocoforza ri(.lo« noscere all'Esercito italia110 ~n alto grado di disciplina e· ·« di prontezza nell'azione . . » «' Tutte le dannose influenze nulla poterono sulla salda ·« costituzione dell'esercito e del corpo degli ufficiali. Il ri·« chiamo alle ·armi, di circa 60,000 uomini, delle classi degli ·« anni 1872, '73 e 74 ,e di due classi di carabinieri, si è effet·« tuato dappertutto 'immediatamente e con ordine milit~.re e << prontezza: è. lo stesso spirito di disciplina hanno dimostrato « le truppe nei combattimenti per le strade e nel continuo ser- . << vizio d i sicurezza d urato più giorni senz,i poter dar cambio « alle truppe. Il corpo degli ufficiali ha pienamente corrisposto, « da un lato per l'energia e decisione e dall'al tro per conci« liante indulgenza nel giusto momento sicc.ome richiedevano « le circostanze. La stampa ben pensante del paese è poi una« nime nell'apprezzare l'alta Opera compiuta dai generali CO· « mandanti di corpo d'armata e dai commissari reali, quali « Bava- Beccaris a ~filano, Heusch a .Firenze, Luigi Pelloux « (il precedente Ministro della guerra) a Bari ed esprim'e il i << ringraziamento del paese verso questi g enerali e verso « l'intiero esercito. >>

,.

Il 11agliche Runclscl'Ìau del 4 giugno, in un articolo intitolato l' Ese1·cito italiano nell'ora del pe1·icalo, scnve paroleed esprime sentimenti assai lusinghieh pel nostr o esercito. Fra l'altro dice: « L'Esercito ita1iano; n ost ro alleato, ha for<~ n"ito la più grande e splendida ·prova del come un esercito.

L'ar~icolo del cap.it~no Von Graevenitz nell' Internationale Revue cle1· 1-lrmeen uncl Flotten è, come sopra abbiamo già

<letto, assai diffus9 e particolareggiato; epperò, ci limitiamo a. ri,{produrne i tratti più salienti.

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1366

I DISORDINI IN

ITALtÀ.

NEL MESE DI Al.~GGIO

18°98

Egli rileva anzitutto ehe"sino ad ora l'esercito italiano non fu _sufficien temente appoggiato nè dallo Stato, nè dalla popolazione. Larghe e profonde correnti radicali nel P arlamento, n.ella stampa e nell'opinione pubblica, da.lungo tempo avevano preso l'esercito a bersaglio di attacchi più o meno, aperti, 6 non si cessava dal rappresentare l'istituzione dell'esercito_ siccome quella che risulta di grande peso al popolo e vuol vivere al_le sue spalle senza recare utilità. Questi cir-· coli, i quali per la maggior parte cercano la siéurezza del1' Italia all'estero•si ricordano soltanto dell'esercito italiano di questa ragaz.za buonu a .luljo (dieses Méiclchens fitr alles): soltanto quando le circostanze impongono, come fu il caso attuale, di ristabi.lire l'ordine colla forza e. nelle circostanze di inondazioni, di terreruoti, di incendi · e di epidemie, per combattere il brigantaggio, ecc., ecc. Anche nei così detti circoli conservatori non si manca di far buon viso (Kokettiren) alla propaganda della pace mondiale e del disarmo ge· nerale, e ·non è raro il caso di udire la condanna del militarismo e dei pesi militari che ne derivano, ponendo a raffronto il sistema delle milizie che si esalta oop. quello dell'esercì to permanente. E qui si accenna al libro purtroppo noto e favorevolmente accolto. « Il militarismo » del Ferrere. La speciale condizione della Chiesa rispetto allo Stato italiano pbrta pure con sè che molti individui sienÒ nemi'ci dell'attuale stato di cose'. ed è fuori dubbio ohe la oo-rande massa. del clero, e specialmente del più giovane, considera l'esercito ed il corpo degli ufficiali quale suo avversario, e non senza. ragione dal loro disgraziato punto di vistd., poiohèl'unità nazionale e la monarchia di Savoia trovano in essi il più. forte àppogg io. R iferendo intornç> a.i tumulti di Milano, i quali assunsero un vero carattei:e politico tendente a distruggere le vigenti istituzioni ed a formare della Lombaràia una repubblica., l'autore r ileva che il tenente generale Bava-Beccaris, durante i giorni della rivoluzione milanese ha dato pro va non· solo di decision~ soldatesca; ma anche di abilità' come uomodi· S,tato, ed elogia la sua tattica che fu coronata da pieno

..

E l,A STA ~!PA TF.DESCA.

1867

su,ccesso, ed intese ad impedire che gli insorti ricevesserorinforzi dalf esterno e nel tratten~rli pr~sso le porte, impedendo loro .ad ogui costo di invàdere il centro della città. Si no_ta i1; modo speciale che il richiamo alle armi di varieclassi di soldati in congedo sia.si compiuto colla massima celerità ed ordine, e che il per cento dei mancanti alla chiamata sia stato quasi nullo. La mobilitazione poi ; sebben ecompiuta in sfavorevoli circostanze poichè i depositi dei reggimenti non erano ancora compiutamente sistemati, mise in. luce che le nuove disposizioni per la mobilitazione portatedalla legge del generale Pelloux, rispondono compiutamente allo scopo. L a chiamata alle armi dei ferrovieri è oggetto di particolare considerazione, ed il concetto che la i.spirò è molto lodato, come, del resto, non potrebbe a meno di esserlo. Ed a questo proposito, l'autore rileva che il generale Afan di Rivera, già sotto-segretario di Stato presso il Ministero .della guefra, e la cui opera fu molto utile durante i disordini del mese di maggio, nel nuovo Ministero Di Rudini allora formato, fu ora nominato Ministro dei lavori pubblici, e non dubita ch'esso condurrà a buon fine il progetto sulla mililar·izzazione del personale ferroviario, già allo studio press·o quel dicastero, per opera di quel sotto- segretario di · Stato onorevole Vendramini. Il capitano v. Graevenitz coglie qui l'occasione per' accen· nare al nuovo sotto-segretario di Stato presso il Ministero. della g uerra, generale Ta.rditi, il quale nella sua carica precedente di direttore generale dei servizi amministrativi presso. lo stesso Ministero, diede prova di molta abilità amministrativa e di molta saga.eia nel provvedere a tempo ingenti quantità di grano, di guisachè, nel momento del bisogno fu possibile ttl Ministero della guerra di fornire grano ai Municipi a prezzo conveniente, ~iutando così il Governo e il paese in un momento difficile, a supera.r e la, crisi scoppiata. per l'incarimento dei grani.

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I D1S0R..l}ll"1 IN l'l;\LIA NEI, MES:ll: DI MAGGI0' 1898, ECC.

1369

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NOT 1\. S1 ATISTIOA 1

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Ed ecco b, couchiusione clell'a1:ticolo : « Poco tempo dopo i disordini il deputato italiano socialista-repubblicano ·Oohjanhi scrisse nel gicruale di Vienna, Il Tempo: <> La ~onarchia ed i. qorghesi questa . voJta poterono fare a fidanza st1lfa assoluta sicurezza e disciplina dell' esercito, ma queste armi si. romperanno fra le loro mani. quàndo le idee s•ocialiste e repubblicane saranno diffus~ nell'esercito più di quello che sieno al presente. » « Noi speriamo, dice il Graevenitz, che le misure,che 8 1 stanno per adottare, faranno sì che i des1derì del signor Ooìajanni non si avvereranno e che l'esercito i.tali.ano, ove fosse chiamato a nuova, prova di combattere di.sorclini interni, nOU mancherà mai al SUO I CÒmpitO, filantenendo alto il suo onore, puro ed immi:!-colato. )>

B.

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A;mitario statistico · i. talia.no, 1808 . Cmnp-ilato per cura de/lei Dire·.zione genemle dGlfo statisti:1;a, presso il Ministe:ro d·i ag-r'icoltiira,

'iridnst1·ia e com.mert'io . tero, •I 898.

Roma, Tipografìn Nazion:ile di G. Rer-

\

.

La di tezione geoernle della sta tt:-;t1 ea, pres;o il Ministero d'agricol, ,n)·a e commercio ha , testé pubblicato l'Annuario stMistico, i tci/-iano pel' l'anno •1898, ch'erasi fi nito di stampare il 25 detto scorso maggio. Come è nolo, \'21.nnitar'ÌO statisl'ÌCO non compare lulti gli nuoi; ma ,, Q:ià in' questi nltimì tempi si scorge la t.eodenÌn a renderlo uoa rel~~ione annulli~: ciò che ci auguriamo possa fra breve . essere uosa defi-n ita (·I). , È opera elle, per la grande cura y,olla qu11le è compi !ata e per l'irnportaoza de\ln materia, e· la grande copia di nutizie rliligcnteme11te vagliate, ha :icquist:ito da tempo uno dei primi posti fra le pubblica· zioni u~liciali, e che per la s ua utilità dovrebbe essere maggiorrneute cooosduta e dilfosa e non mancare s.ul tavolo di ;;tudio d'ogni persona , · colta. La relazione di que,,t'anno è, come al solito, assai interessante, e contiene molt~ dati e notizie che riescono pu re di uti lità al militare. Il prir110 arLicolo: frincipali . elementi astronom-ici e geo,qrafici.del regno, è .lavorq scien tifi co di massimo poodo, e alla sua compilazione cortesem.ente collaboi·arono il prof. Giovanni M:irinelli e il 'professore ,,. Guido Com, che fecero una revisione generaie del b ~oro. Il prof. Mariùelli a vevà già preparato per I' An.:n-nario del •I 897 Ia ta volà del la posizione 11-:itronomic11 dei punti estremi del regno, e fJuella delle •maggiori dirrie:osioni linear·i, le quali sono state, . ora rivedute e·i nmpliate dall' istittitO geogra.(ico miliuirn. Il prof. Cora lrn pure ca lcolato lo sviluppo delle costi, cieli' isola di ·sardegna. Que$tO lavoro meriterebbe invero di e:;;ere qui riportato • per iutiero, / epperò ci limitiamo alle .parti più importanti. (·I ) L'Annuario st<itistico ilali(mo fli".pubblic:i.tò 1>er i segnenti anni: 1$78, !88~~ tS86, 18Si-88, tS89 -00, ,1892, 1895, t89i, 1898.

1,

,.• /

-'

188t,

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1370

NOTA STATISTI CA

Posizione astronomica. dei_yunti estremi del regno.

- -- - -

1,

P~rli del Regno

1

~-±-= - - - - - -

I

I

Punti estremi

Latitudine 'I

set kntrionale (I)

Cima d,i Vanscuro (Alpi· Caniiclle-di Italia con tinentale e peninsulare.

j

stretto di Au1·011zo, p r 0t>incia di Bellu110) . . . . . . . .

46° 40' 8,

. Punto presso Melito di Porto Salvo (Circondai·iodi Reggio Calalfria (2).

._

31' G4.' 9

go 45' !)

Dijferenza i1i latitmline

. Capo a NO di Spartà (Ci?'coda~io di 1Vessina) (3).

Isola di Sicilia . )

.

.

.

.

.

.

.

38° 18' 1

Lanterna dell' Isola delle correnti ( Ci1·con dat'i0Ji,i Noto, i n p1·ovincia di 8i1·acusa) (4) DijJ'ennza in latitudine

{ P ùnta del Falcone (Cfrcondario di ) Tempio; fn pt·ovi ncitt di Sassari): Isola.di Sardegna(5) ) Capp Teulada (Circondat•io di lglel- sias, fo Provincia di Cagliar zl . Di.;'{J'P,1·c11ia ifl, latitudine

36° 38',6 }o

::!!)' 5

41° 15' 5.

. as•

5l ' S

2° 28' 7

L'estremo pun to meridionale del Regno; comprese le isole minor i è la Punta Cala lrlaluk (Isola di Lampedu sa)· la q o aie è si.,uata. a 85° 29' 4 La sua diffel'enza in latitudine colla Ci ma di Vanscu1·0, predetta è di ll O 11' 4 . .VB. Nella determinazione delle posizioni geo grall che dei singoli punti estremi fu tenuto conto delle vi.riazion i prodotte da lla compensazione generale della reté su.ile posizioni dei 11unti trigonometrici prossimi. ' (i) t valori sono espressi in gradi, minuti e decimi di minuto. (2) A sud della r,antoniera rerrovlaria n. 356 della linea 'l'~rantQ-Reggio, alla longi. · tudin e E da Monte ~Iorio 3' !S' 7. (3) 8 situato ad ENE de l Capo Rasocolmo. Non é contrassegnato da alcun nom e particolare, né sulle carte dell'Istituto geografico militare, n·a su quelle deil'Uftlcio della R. Mari na. e,) L' isola delle Correnti è ormai riunita alla Sicilia. (5) Per vari punti della Sardegna si tenne conto del rilevamentì testé ese11<uili per cura dell' Istituto geograll co milìtare o non ancora puh blicat,. Per il C1ipo Comfao (vedasi il prospetto nella rrngina seguente), che è compreso iil una regione n-on ancora r,llevata, s utilizzarono I riliei·i iàrograflci della R. Marina. ,


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.

Posizione a stronomica dei punti estremi del _Regn~.

===== =-= =;==-=:·= =-== = = = = = = ==== = = = = ======--====·====== ====== , _ _ _ _ _ _ __ ____ L_ON~Q-IT_u_n_I_N_,B;_ {_I)_ _ _--:.:. .. _ _ _ _ _

...!,. . _

I

Punti estremi

Parti del Regno

.I ,

I

1

da

1

dal

ì\fontc Mario

Meridiano del!' Buropa cen trai e j

('2}

Est da.

I

=.Parigi

Est dall'Isola

Est da Greeu wich

I

del Ferro

- -- - - -- -',-- - - - - - - - - - - -''-'--- - - -~-- - - - -_;~-~- - . . .:I. .· -- ---':-- - - . 1' Rocca Chardonnet ( Alpi Cozie Italia cont1·nentale - ._c~1'.con_~a1·io_ -~i usa, 1>ro· d,i .i.morino " " (3) . . .. . . e peninsulare vmcta , / Garo di Capo d'Otranto ( Gi·1·._ s

.

conda,r io di' L ecce)

.

.

.

.

I

5° 5 ':1:'1 '

'" ,!J t)

O

6° 4' 1 E

/

I 8° ')i-'J 1 O ,., ,

I

a0 31'

3 E

4, 12· g 1()0 11'

1

I l

24° 12' .., 18° 31' 3·

36°11' 1

11 ° 58' 4

DijJ'erenza in Zongz'tudine

Isola di Sicilia .

/

:,

Cap? Doeo o ~ili beo (Circonda1·io di T1·apanz) . . . . . . . Lanterna di Capo di Faro ( Gi1·-

0° l' 7 'O

2° 3·1' 5 O

l 0° 5' 3

12° 25' 5

1 conda1·io di' J.l!lessina).

. . .

3° 12' 1 E

0° 3U' 3 E

13° 19' 1

15° 39' 3

33° 19' 1

IHJJ'e,re-nza in ~ongi'tudine

.

9° 49' 8

27° 29' 6

, Capo Comino (Oi1·condario di . 1Vuoro) ·ln p 1·ovincz·a {li SasIsola di Sardegna sad. . . . .;, . . . . . . ) Cap? de.ll'~rg en~iera (Gt'1·condarzo di Bassa1·z ). . . . . . !Jij}'e1·enz(I, ùi longitudine

I 30°

5' 3

H0 13' 8

2° 37' 4

o

0° 10' 2

o

7~ 29' 6

4° 19' 3

o.

6° 52' 1

o

5° 4'7' '7 1° 41' 9


1372

.

'

NOTA S'Dà1'1S'fICA NOTA S'l'ATISTIC~

valori sono espressi in grad i, minu ti e decimi di minuto. (2) g situato presso Homa, alla Ìatitudine 41 ° .55' ~W'; l)er esso passa il meridiano ze1·0 o meridi.lno iniziale delle posi_zion i geogr<1fìch e della cal'la d'l tafìa eseguita dall'Istituto i:eogrnllco mi litare. Seconrlo il 1lredctto Islillll.o la sua clill'ercnza' in longi tudine con Parigi è di 10° 6' 59•, con Greenwich i2° 'ti' t2• 5, coli 'Isola ciel Ferro 30' G' 5.9" <;, e col meridia~o clell'll:uropa .c ~ntrale (che trova5i a .15 graa i (l;st d.t Grecnwich ) 2•

1373

(J.) '·

Maggiori dimensioni lineari. L ut'<GH EZZ .'\ .

32' 47• 5.

Il va~ore della differenza di long itu,l ine M~nte ~la rio-Parigi, quale fu adottato dallo Isti tuto gevgralico mili tare, ù la media dei risultati delle più recenti e attendibili de-

termi nazioni astronornic11c e geo1letiche, che, rassando per l'O,ser vator io (l i nrera (Mil,1no), collegano iI sego aie di Monte Mario colla Meridiana di Francia. Inoltre l'lstil.Ulo gec,graJico mil itare, in seguito a reccn'Lissimi calcoli di compens:1zio ne ilella propria rete di ·1° ord ine, che si co llega a quella francese, ha ottenuto per Yia llt\ramente gcodelic.1 un valore della differenza di longi tudine Monte Mario-Pari"i più preciso Ili c1uell o, pure geode tico, già pubbl icato (Cfr. la citala Memori,1 ciel colo~nelio De Stcfanis). Questo vlflore risulta identico a quello astronomico riportato di sopra ; e per il moclo con cui fll ottenuto é da ritçner.;i oggi il più attendibil e. l cit.lli calcoli di com1)eosazionc danno per la longitudine di Moutè Tabor rispetto a Monte Mario il valore 5o 53' 20", a wi aggiungendo il vaJore d'ella longitudine clollo stesso Monte TalJo r rispetto a Parigi, e proveniente dalla triangolazi one francese (Crr. f'.:1111Eno Rt11>port snr les t1·iang,italions, i896) pari a 4• 13' 39", si ott.icne per la differeoza di longitudi ne Monte Mario- Parigi il valore to• 6' r,9•_ · t a differenza di longitudin e Monte Mari6·Greenwich fu rical'ata sommando l'anzidotlo \'aJ orc Mo nte .Mario-Parigi col valore dell;t f!iffcJrenza di longitu(l ine J\1rigi -Greenwich espresso ip 2° 20' t 3•, 50 : il quale valore 1irovione dalle pili recenti determinazioni tel~graOclle esoguiLe da asfror.om i inglesi e .francesi negli anni i888 e {892, e fu àCloWilo ctal Ncrnlical Almanac e dalla Comwissance de$ 'l'emps. Da una .:ompensazione geoerale de lle longitudin i as tronomiche, eseguita nel i893 dal nak huyzon, per conto della Associaz ione geode tica lnternazfou,Lle (Gfr. Comp tes rend11s cles séances de la Commissionpennanente de t'Associalion géodesiqrM i n\crnationa le, !893), e nella quale era porstato lenu to conto <li dctermirwzion i più antiche, risultò per Parigi-Greenw ich il valore, roco dil·et-;;o, di 2° 20' 151 , 45, che rn adottato dnl B erliner Ja./trlnich. Ci~ca la JJOSizione del meridiano di Monte illario ri.sµe tto a qnello di Grcenw ich, vedasi anche una Memoria 1lcl pro! Gurno Go1u, rrel suo C-Osmos, l'ol: IX. ! 886-88 pa;:ino i29-l3~.• con i tavoli,.. (3) Monto Tabor, designato 11cgli An111,ai:i precedenti quale punto p ii, oc~id1mlate d el lle9110, si trova a' 5° a3' t, O eia Mon te ~lario e qu indi i' (p ropriamente 59 11) più a levante della Rocca Char,ionnct (V. Tav. Bardonecchia, foglio 5i, ur, dell a Carta <l' llalia dell' Istituto geografico milita.re, ri levata nel tSSi, corretta noi J89i).

n

Italia continentale e peninsulan - Dalla Cima di Vanscuro (Alpi Ca1·n icke - disfretto di Aiwonzo, provfncia di Belluno) al Faro di Capo Spart ivento ( Cfrcon dan·o di (}e1·ace ùt p·r ovincia di Reggio di Calabria. Chilometri 1,016 Isola di S icilia. - Dal Capo Bow o Lilibeo (Cfrcond(wio di :fra-pani) al · Capo di Faro (Ci rcondario di i!1es.sùia . Chi lometri 288 I sola di Sardegna. - Dalla Punta del Falcone ( Ci1'conda1·i o di l'empio, in p1·ovi·ncia di Sas§ari (4l Capo T eulada (Ci1·condw·io di Iglesias, i1i p rovi1icia di Cag~·a1·i . Chilometri 270 La linea d i massima lunghézza <la u n 'estremità all'a.l tra del Regno, sem p~·e sopra tefra, si cond uce dall'Atgume du (}lacie1· (Alpi 0-m.fe : ci1·< eonda·rio di Aostct, p rov. (li° 1'orfrta) ad una sporgenza. de lla costa a est sud-~s t di Corsano (Ci1'condario di 0allipoli, in prov. di Lec_ce) e misura 1,110 chilome tri. · La massima lung·hezza del Regno da l Nord al Sud (dal Pizzo Suretta, ad est del Passo. dallo Spluga ), nelle Alp i Reti'clìe - p1·ov. di Sondi·io fino all'estremWi 111eridionale dell 'Isola di Lampedusa) è di 1,256 chil6mètri. LARGHEZZA. /

Italia contin entale !3 p enins,ulM'e. - Dalla Rocca Chardonnet (Alpi Cczie circondai'io di S usa, p rov. di Torino) al !\fonte Colaurat (Alpi 0ittlie . dist1·etto di Sa1i Piet;·o al NaNsone, p1·ov. di Udi;ie) (1). chilometri 568 I sola di S icilia. ~ Dal Capo a nord-ovest di Spart.à (Ci rconda1·io di Messi1ia) a.Zl'fsola. delle Corrent i ( Cii'condario di Noto, ùt provincia di 8i1·acusa . Chilomet ri 188 isola di 8Mdegmr Dal Capo dell 'Arg·e nt iera (Ct1·conda1·io di 8assa1·i) al Capo Comino ( Cfrconda1·io di Nuoro, in pro1;i-ncia di Sassa1·i ) Ch ilometri 145.

------

..

'.

(i) Col nome cli ;llonle Colau,,at o f(olovrat si designa un lungo dosso mo ntuoso che serve <li spartiacque tra l' Isonzo, da. 'Jn la to, e le vall ette cll~ connuiscono nel Natisoue e nel Judrio (trib tt tari di destra dell'fao nzo medesim o), da11',tllro , j) gira 'lntorno alle' sorgenti di quest'ultimo torrente con un gomi te s po,·gente a ri I!:. St1 questo gomito sorge una pu nta anonima i coi elemen ti sono: longitudine+ 1° !.3' 3; latitudine 46• !O' 3; altitudin e 9.1.9 metr i. !i:ssa fa part'l del ,!fonte Golaiwat cd é il pimlo più 01·'ientale del confine i ta lo-austriaco e, in pari tcimpo della frontiera terresl,re ctet Regno. ·


NOTA ST.àTlSTlCA

,,

1375

,(I.) I valori sono espressi i[I g rad i, minuti e decimi dì (2J È il punto culminante delle Alp i, situato alla t.est.a

minuto. , della Valle ,1ella Dora Baltea. Vi passa il conllne italo -francese. La sommità. del monte non ru scelk"l come puot~ "t•igonometrico deÙa nuova triangolazione italiana, riuscendone assai incerta là collimazione. La compensazione della rete geodetica non variò nei limiti di un metro le -QLtote dAi punti trigonometrici vicini, onde la quota di 4807 non subisce modificazioni. La triangolazione francese detto per quota del punto 48H metri: quella dello Stato ·Maggioro Sardo dotte prima 6.i9S (Con r. SALuzzo: "Le Alpi che cingono l'Italia), e Jliù tardi 480( !8 (Con f. Carta topograficci degli St<tli di S. J!f. Sarda in terraferma) . (3) Trovasi negli Abru1,1,i a NE di Aquila, e domina , un potente gruripo ·montuoso. per iotiero compreso fra il Vomano o il Pescara, e quindi spostato a tevante risì1etto alla linea prindpalc di disp luvio a1>pcnni nico. Nei riliev i topogralici per la cosll"ttzione della ·carL,) 11·1talia era stata assegnata alla sommità del Monte Co rno la quota 202-1. Neli''anno !893 se ne e.;eg"nt tl.Ila più accu rata rl elerminaz ione trigonomotrica appoggiandola a due vel"tici del la rete generale ;tll a lor volt.a· collegati alla li vellitzione geometrica di prccisioue. Il valore medio ottenu to dallP. due provenienze ,fu di 29{1•.47 .. 11 grur po presenta alcune altre cime superiori in ,1ltezza, ai 2500 m.: il Piccolo Corno .a N~ O. co·n 2637 m.; il CefalOn\ a SO, con. 2a22 m.; i.I Cornetto o Pizzo Inlermesole, con 261<6 m., e finalmente il Monte Corvo, con 2626 m., entrambi ad .0. (4) L'a llitud ine dell'Etna soggetta a mutare, $i a moti1•0 degli scoscendimenti della materi.,\ disgregata dalla quale è costituito il cratere, si a moti vo degli accuniul,imi>.nti di materia ernttata. Il segnale erNto su lla somrnit/1 riel cratcl"c (Or lo meridionale) ru collegato alla rete geodetica nell'estate del I897, medianté osservaiioni trigonometriche .recipr<Jchc. Da un riliPvo lacheometrico <lei cratere eseguito nella stessa occasione ( llitlevo del crale1·1Jc <let l1/onle Etna eseguito nell'annd ·t897, scala i :i0,000), risultò che il cratere· stesso a,·cva ~ubito ne':zli ultimi anni, e cioè dor10 che erano state compiute le oµerazion i grodetiche e to[JograOche pel ri le1•ame11to dellit Sicilia, notevoli modill caiioni. Co/1 l:i l)Osizione a Nord dell'orlo del cn11cre ove era stato in/1alz;1 to nel ·18M il segnalri che inrtìvidu~va la sommit~ , e che risnllava quo tato 1ne11·i 33I3. 62 ·(Con f. Elementi geodetic'i dei p 1mti contemiti nel {onli 26{-262 della Carta d'Italia, !891) era in tieramente franata : onde la sommità del cratere stesso rimane individuata dal segnale anzide tto posto ~ull' orlo meridiona le e (Jtiota to metri 3276.. lS. II fondo Merature nello stesso rilievo è qucitat,, 3112 metri. , (5) Cima a NO cli Lunasei; sparti,,cq ue fra la Fl umenclosa e il Tirsu. In questo gru po mo ntttoso distinguons i due somtnità : una deoominat;i Bruncu. Spina, già verlice della triangolazione Larnarmora, e l'allrit Cima di Paolino: che fu .assunta come vertice di .1• ordine della nuova rete trigonornetl"ica. La cima più del gruppo è rappresentata dalla Bruncu Spina, anch'essa punto trigonometrico della nuova rote, quotato metri iS~S. 56. {.',1ltìtud ine de lla cima di Paolino risu lt.1. di !791. rnelrL

,i

'1


Posizione astronomica e altitudine di alcuni punti · culminanti.

~:::::-=-:===~====== --== ====

==--a=='--'-===,-- ---;- =-=== Altezr.a sul livi llo del mare

Posiiione a s Lronomica (1) Denominazione del punto culminante Longitudine tla l\Ionte Mario

in ciascuna parte <lcl R egno

I

Latitudine

I

Fonte del dato Quota in metri Fonte del dato

I sottent,rionalo

I

I

h'ALIA

Monte bianco - Sommità (2) . •

CONTtNEN'l'ALE.

..I 5° 35'. s o I

15° 49'. 9

i: 50000

4,807

Triangola zio -I · ne generale! del Reg·no.

2,914

I 1: 50000

ITALIA PENINSULARE,

Gran Sasso d,Itali o.. Monte Corno - Segnale (3) .

1° 6'. 3 E

1

-42° 28'. 1

Triangolazio - ~ .... ne generale tfl del Regno >-3 .... o e li vellazio- b> ne di precisione.

.

I

• Etna o Mongibe1lo. Sommità del cratere - Segnale (4).

SICILIA•

31° 44'. 8

2° 32'. 5 E

I Come

sopra.

Triangolazio -

. ne generale del Regno. SARDEGNA.

Monte Gennargent u. nruncu Spina-Segnale (5) . . \ i3° 9'.0 O

I

40° 0'.9

ICome sopra. I

' 1,829

j Como sopra. ,

_ _ _ _ ,A,........,_ _ __


1376

NO'l'A S'l'ATISTICA

'

Seguono i dati parJicolareggi~tì intorno allo sviluppo li~eare dP.i confini rnrrestr-i e delle coste marittime ed intorno alla super[ìcie ~eograGca delle singole parti del regno. ' · Restringendoci al riassimto di codesti dati, rileviamo, che il towle dello sviluppo dei contini terrestri (escluso q,néllo della repubblica di San Marino che è di chi lometri 37,8) ammonta a chi lometri ·I 938, I:! precisamente.: '-' Per la frontiera l'rancese. chilometri Ml7 » , svizzera 672 » » austro-ungarica » 779. Le co~te poi hanno. un totale sviluppo dj chilometri 6876, e cioè: Per la penisola chilometri 3383 Per le isole » 3!~93. Lii superficie geografica del]' Italia misura· 2861648,43 chilometri quadrati dei quali: . Per l' Ilalia continentale e peninsulare: chi lometri quadrati 23H,,i64,74 Per l'Italia insu lare . »· » 50, •183,69. Segue n questo, altro pregevole lavoro sulla superficie geografie.i 'e e sulla popolazione dei singoli mandpmen ti, comuni, circondari e provincie. Eccone il riassunto per compartimenti:

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Riassunto per compartimenti.

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Numero

.

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2

(al 31 dicembre 1897)

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7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

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·-·..... o Q)

Piemonte Liguria. . Lombardia. Veneto . . Emilia . Toscana . . Marche. Umbria. Lazio Abruzzi e Molise Campania, . _. Puglia Basilicata . Calabrie Sicilia

.

.

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· 21

.

7

. .

.

.

.

. .. . . . . .

76 22 16 7 6 5

12 19

.

]_lEGKO (69 p1·ovinci'e) .

...

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I

85

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.

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10 4 11

24 9

26t! 6}

181 95 133 114

56

Bl

55 106 179 ·10;

45 108 179 92

-284

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i,806

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16.' Sardegna

.... e: f::l r.,

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Superficie

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31 dicembre

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-

del 31 dicembre !881

I l

calcolata al 31 dicembre 1891

I

I

1897

-

Clul.quad.

presente

3.0'10,250 892,373 1 1,893 24)17 3,680,574 792 24,548 . 2,81'1,17:3 323 20,640 2,)83'432 280 24,104 2,208,869 939,279 250 9,'748 9,709 572,060 152 226 12,081 903,472 454 J 6,52,9 1,317,215 615 16 292 2 896 577 ' I 1,589,0M 236 10,110 124 . 9,962 1 524,504 409 15,075 j 1,257,833 35'1 25,140 1 2,92'ì,901 364 24 0'18 68.2,002 303

-

Popolazione

secondo ._il censirnen lo

I 1,485 1 29,3781 I

'

..

geografica al

\::I I>

«s, ....

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L 2. 3. 4. 5.

......, ....

r.,

'

...

-

·-

5,2'ì8

residenle

I

I I

Cifre

assolute

988,695 4,082,716 3,118,169 2,306,838 2,324,999

972 ,1oG

978,'188

8,263 286,648 1 28:'159,628 28,%3,480

31,479,217

)

, I

I

per

I -s,1 ·rn,32s I· s,s62,2ss I 114.. 45 926,152 3,750,011 2,873,961 2,227,383 2,242,470

I

Media

581 ,'450 609,692 . L035,'131 861,8~1 1 382 966 1,393,950 ' '460 3,161,275 ~,929 l,588,31 'ì 1,891 ,815 539,258 549,'711 1,281,799 1,349,150 2,933,154 3,563 '582 '761,148 680,450

Chi!. q.

1s•7. ~2 167.90 127. 02 111. 177 96.46 100.40 02· 80 85.73 84.33 194.04 99.00 55. 19 89.5 4 138.4~v 31. 61 109.8°


1378

, 1379._

NOTA STA'l'ISTICA

NOTA STATlSTICA

Nè qui limitansi le notizie intorno alla popolazioue.,Oltre a qu~lle sopra accennate, ve ne sòno infinite al tre e tutte assai interessanti , snlla popolazione dei comuni capi-luogh i di provi ncia, e la loro classi -. fìcazione 'a seconda rlella popolazione presente e res•i,dente, sul la eopolazione totale del regno in ciascuno degl i anni dal 187,t al 1.897, sulla po]azione divisa per sesso, per stai.o ci 1;ile e 'per f'tà , per re.ligione, ecc. Molti specchi infine. nccuratamente compi lati rnntengono tu tte le notizie desiderabiìi intorno al movimento dello sta to civile. Ci limitiamo, per la tiranni:, del lo spazio,. a rica~arne poclli dati . La cit.tà che ha sem pre.,rnaggior numero di abitan ti è Napol i. Nel ·188·1, secondo il censimento del 3,1dicembre, aveva una popolazioJ1~ di 48·1J19 individui, e al 3·1 dicembre- ·! 897 era, secondo le risultanze dei regi'stri muni.cipali di anagrafe, di 536,073. Seguono davvicino Roma e Mil ano, con un'11u-mento CO$tante e assai ri levante, le qua li città nlle dne <lpoche su mmenziooate :ivevano una popola1.ione :

A quest' ultima epoca, in cui la popolazione era soltanto di 28,459._,628 <individui, i maschi erano iu tota le '14 ,ìfì5,383 (le femmine ·H,194-,245), -cosi divisi per r1til:

B.' D.

I

Roma di275,5Q7 (•l88 l) e 487,066 ('189°7 ); .Mi lano di J20,2.92. (•1881) e fi.70,558 ('1897). Di poi vengono: \ 1

·Torino con ,Ìhit:1nti 2.50,655 ('188·1) e 3tH,855 ('1897) ; Palermo con 24,1,648 (·l 88 1) e :l'87, 972. ('1897) ; Genov:Ì, abitanti ,176,585 (·1881) e -228,862 (1897) ; . l<'irenze, abi tanti 16t,!~60 ( 188 1) e 209,54-0 ('I897). 1

1

Le 11Jtre città che al 3 1 dicembre 1897 :wevano una popol_aiione superiore ai ·100,000 abitanti sono: 1

Bologna Catania Livorno Messina Venezia

con 15'3,206 abit:rn li ; » » ,129,651 . ,J 04,536 » » )) » il52,648 j) » Hi5 .S9!)

t)

Dal punto di vista militare sono importanti le notizie fornite intorno al sesso, allo stato civile, e all'età della popolazione sebbene risalgano · . .al censimento del 3:1 dicernbre 187•1 e 3) dice'mbre 133,1. 1

I

2 ,•H 1

( Continua)

1

1

5,966, ,i,,15 2,262 ,6tì,1 1!900,585 2,847,015'1 ·1,286 ,560

Sotto 'i /20 ann i ·na 20 a 30 » ' . Da 30 a 1W » Da /i.O a 60 • Da 60 in su ' . Età ignota .•

1

I

I


/,.

,.. 1380

\

V:ARIETÀ

'

1381

-conflitto e quale speranze e mire' si proponga la sua politica. Lasciando

,

VARIETÀ La Serbia -e la situazione milit~re nei Balcani secondo una nuova pubblicazion~ russa ('I).

I

'

L'interesse che attra~ l'Europa agli Stati, Balcanici è sempre desto ed oggi più che mai. Un incrociarsi d'ambizioni, di mire politiche, dr materiali interessi spinge le maggiori potenze di Europa 'ad iuge·rirsi· nella questiooe·di Oriente ed a tentare di risolverlà a proprio vantaggio. 1 Serbi e Bulgari si palleggiano in questo momento l egemònia .sulla maggioranza della popolazione jugo-slava, ~ sopra di essi si è nuovamente attratta l'attenzione europea. I Bulgari sopratutlo sembrano orientarsi a nuove speranze e proposili di politica attiva . Vi si contrappongono r . Serbi con un crescendo, singolare io questi ultimi -tempi,' di provvedimen.ti di ordine militare, amministrativo e politico, ed intorno a' Serbi ed ai Bulgari ondeggiano e si aggin,no gl i interessi, le speranze, lf\ riyendicazion: più accarezzate dei fratelli affini in stirpe ed in tradizione storica . dei Serbi; cioè a dire i B0sni:1ci, gli Erzegovesi' ed i Montenegrini. Per i S'erbi e per i Bulgari ·la Macedonia annessa rappresenta la ptirta aperta verso il l\'lediterraneo e verso l'Oriente: ' senz~. la Macedonia la Serbia e la Bulgaria non saranno che Stati soggetti alla dipendenza economica, e· finanziaria dei loro vicini del' mM·e. Chiaro emerge adunqne qual nrni interess<~ portino le maggiori potenze di Europa nella risoluzione definitiva·dell'egemonia jugo-sl11va. Ma più ancora che gli interessi materiali,. i ricor,di della storia, le tradi1.ioni della' stirpe spingono gli Sh,vi al Vardàr: Uscub rammenta ai Serbi guerrieri le m'uraglJe di Stefano Duschan, la piana dove ricevette la corona del martirio ci,nque secoli or·. sono i·I Kral dei Serbi; Ocrida ricorda ai Bulgari l'apostolo San Cle-· mente, lo zar Samuele e Simeone. Bulgari e Serbi sono all'avanguardia su ([Qesta str:ida -ed il vilayet di· Còssovo· può esse un prohabile campo di baw,glia tra di loro. Un nuoyo libro russò La Se1:bia ed i Serbi d'ell'Osvianoi, espone le· forze militari, politiche, intelletLuali e morali dell'odierna Serbia: da ess(} è facile rilevare quale potenza essa sia capace di sviluppare in caso di

/

I

.,

-2a parte ques'te, che possono variare a seconda del prisma degli interessi pol itici della nazione cui lo scrittore appartiene, e limitandosi all'esame obie,ttivo di que;;te forze ne emergerà; una Serbia ben diversa da quanto taluni scì·ittori \vorrebbero far credere; ed in ogni modo ca pace di grandi -e durevoli sforzi nella coscienza che si agita pei' essa di questi tempi uno .. 'dei più grandi e dif6cili periodi che l'abbiano incolta dalla proclama zione della sua ·1i6ertà e nazionale indi pendenza. La Serbia dispone del l'esercito permanente e delle mil izie. Le milizie sono divise in due bandi. li ,1° bando è destinato ad agire alle spalle ,del'l'esercito di ,j'! linea, ed io ca.so di neressi1à a rinfor1.arlo; il 2° equivale allà nostra milizia territoriale. · Ogni suddito serbo è obbligato al servizio milita.re per 30 anni e cioè: · dal -20° al 30° nell'eserdto permanente, dal 30° a·I ~0° nel ,1 ° bando, dal 4-0° al 50° nel 2° bando. li servizio effettivo sotto le armi dura dne anni, salvo in alcuni casi nei ·quali viene ridotto. Il reclutamento è a base ,~gionale. Il contingente medio annuo è di circa 20 ,000 inscrjtti, dei qua.l i circa 600'0 sono inabili àl servizio., Gli ufficiali e sottufficial i sono reclutati; snlvo piccole varianti, · -{)Ome si usa nel nostro esercito._In casi eccezionali possono essere ammessi in servizio ·ufficiali di eserciti stranieri (con grado non superiore a eapitano). La legge di riordinamento dell'esercito serbo votata nel 1896, fu at· tuata èompletamente in questi ultimi giorni colla trasformazione dei rimanenti tre battaglioni di fanteria della Guardia .in reggimenti . Perciò ,la s~rbia dispone aitu~lmente delle seguenti forze: In tempo di p,1ce, 5 divisioni: Fanteria: Hi reggimenti di linea (su dne battaglioni), 5 reggi.menti della guardia (su 2 battaglioni) con un effettivo di: 550 ufficiali , 954-5 uornini di truppa. Cavalleria: ·3 reggimenti (su t stiuadroni), ·I reggimento. caval leria della Guardia (su 2 squadroni) con un effettivo di -:, 108 ufficiali, • i172 uòmini di i.ru ppa: 1709- cavalli. · Art'(glùria: 5 reggimenti (campagna) (su 9 batterie di 6 pezzi). Dei 5 reggi menti di artiglieria da campagna i primi due sono formati di 2 brigate· di 3 batterie da campagna ed una brigata di 3 batterie da montagna, gli &Itri tre reggimenti sono di tre brigate, di 3 batterie da cam·pagna ciascuno. ·1 reggimento fortezza), 4 batteria a cavallo, •l compagnia pirotecnica. ' I

\


1382

VARlET .\.

VAR,lETA I

Genio; · •I reggimento così composto: , ,IO battaglione (5 compagnie} pionieri; 2° battagl ione (i compagnia minatori); •I compagnia telegrafisti,, ·1 compagnia ferrovieri; 2 compagnie pontieri. Sam:tà ,: 5 compagnie. Stiss·istenze :. 5 sezioni . Treno, 5 squadroni. .Jn tempo di guerra,· prima linea : ·Fanterùi : 5 reggime~ti della G'uardia, 15 reggimenti di linea (su 4battaglion i), 20 batwglioni di complemento coil un effettivo di : 2-190 ul~ ,' fic iali, •I 02, 9.70· uomini di truppa, g375 cavall i, •1655 carri . Ca,,allericì: 3 reggime~ti di linea (·12 squadroni), •I reggimentò della Guardia (2 .squadrou i), -IO squadroni di·visiona li, 5 squadroni di com. plemento con un effettivo di : 189 ufficia li, 544-3 uom ini di trupp~,. 5905 cavalli, 2AO carri. • · Artiglieria : 5 reggimenti artiglieria da campagna, 1 rlggimen to ar-· tiglieria da montagna, ·I batteria a cavallo, ·1 reggimento artiglieria da fortezza, mezzo battaglione pirotecn ico, 5· colonne divisionali per munizioni, 5 officine divisi9nali d'artiglieria, 5 bauerie da campo di compie-· mento, ·1 batteria da mon tagna di complemento. Effettivi: 479 ufficial'i, 2•1,387 tiominì di tru ppa, 364 pezzi, ,H ,•167 cavall i, 3,\.23 carri. Genio: 5 sezioni telegraiìsti, 5 compagn-ie divisionali '(pionieri), 1 bat-· taglione ferrov ieri (2 compagnie) , 2 compagnie mini tori, 2 com pagnie· pontieri, ,! reggimento p,ioniert di riserva· (1O compagnie), 5 parchi da ponte, 5 plotoni pionieri di co'rnplemento , o ploton i pon tieri dì comple1

1

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I

-

Effettivi : Hl.8 ufficiali, MOO uomini di truppa, 4·16 cavalli, '2.45 carri. I servizi, amministrativo, sanitar.io, ecc., sono proporziona1amente · divisi i,n ogni divisione attiva. Concludendo la Serbi::i in teq1po di guerra può mettere in campo (compresi i due bandi) le seguenti fo rze : · Unità: 260 b::itt::iglioni, 4-4 sq uadron.i, 8'2 5/.i lì~tterìe (I84 pezzi), i!",, 3 1/ 4 battaglioni da fortezza, 29 1/ 2 compagnie del genio. ' Personale : 7543 ufficiali, 33•1,859 uomini di truppa, 33,666 1cavallì,. ·15,~84 carri. Considerazioni pòlitiche. - IJ periodo attuale è per la Serbia forse it più a1·duo della sua ,,ita nazionale. Le cause che hanno prodotto un tale- · . stato di cose sono molte e com ple;se; senza dubbio però. la principale è· la lotta contin ua fra i diversi partiti po litici . L'economista belga Emile de :~aveJ.eye.·che ·visitò la Serbia nel 1885 raccolse le sue impressioni in,

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dtie interessanti volumi. Ne riassumeremo la ·conclusione, giacchè ci pare che stante la non mutata condizione ìnLerna dolla Serbia essa sia anche oggi perfettamen te esatta. « . .. . . la nazione serba è una fra· le più fortunati del nostro èontii;iente perchè essa possiede tutti gli elementi che sono necessari perchè un popolo possa progredire e svilupparsi felicemente. In Serbia esistono già da lungo Lémpo quelle autonomie locali e libertà comunal i cl1e fra noi d'occidente costituiscono ,ancora oggi nn problema non da,pertutto felicemente risolto. La 'produzione e la ricche7.7.a sono ancora limitate; però tutte le fam iglie hanno il proprio pezzo dì terreno, ciò che procu ra un certo benessere rtt::iteriale ed impedisce che sì incontri. come troppq spesso avviene fra noi, il' triste spet~acolo_ delia enorme ricr;hezza contrastan te colla più squall ida mi,erin . L' istru· zione invero non ù molto svilti'ppata, A però il governo ha compreso tutta l'importanza di essa e si sforza dì :mmen tarla. La c0sn pubblica è retta dal popo l9 _che elegge i suoi rappre~entanti. È elettore chiunque paghi una certa imposto allo Stato. Le democrazie che altri paes i- s1 sforzano di creare spesso a prezzo di ·sanguinose rivoluzioni, io Serbia è una istituzione antic.-i ed un costume ered itario; oltre a ciò 1/ migliori leggi, i regolameoti, più perfetti in vigoré i n Stati occideut::ili sono dal gov~rno serbo adattati al paese allo scopo di svilupparne il progresso. Ciò che evidentemente costituisce un certo pericolo per la Serbia, sono le spese, in gran parte improduttive, ed i numerosi prestiti che ne sono conseguenza . Per garantire i prestit.i si doyettero vincolare i redditi di alcune imposte, ed in tal modo si autorizz::ino i banchieri esteri ad ingerirsi negli affari interni del paese. Che se i Turchi possano agire (n tal guisa, lo si capisce; è noto che essi· non si danno pensiero del· domani, ed abbisognando di danaro se lo procurano senza badare a conseguenze; ma ciò è beo diverso per un giovane Stato che ha un avvenire avanti a sè. »

,,. * * Quali soiio le aspirazioni e le sper:rnze del popolo serbo? Riunire tuLti i Serbo-Croati i.n una sola unione, cbe, cosi fotta , risu lterebbe cli ·circa 7 milioni e mezzo di abitanti e si estenderebbe lino ali' Adriatico ed al l'Egeo. ), Ma l'ostacolo più grave a)l'avverarsi di qne:.>to idea le è l' inimicizia' e la rivaì ità fra Serbi e <:;ro:Hi. Questi ultimi vorrebbero primeggiare, e sognano la formazione di un regno croato autonomo che comprenda anche la Bosn ia. Di più l'esistenza delle due dinastie, gli Obrenovicli ed .i PetrovichNiegoch, che en trambe aspirano all a corona serba, cootribnisce a

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VARIETÀ

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rendere difficile la realizzazione del sogno dei patrioti serbi. 'È vero che il principe Nicola del :Montenegro, nella sua giovinezza, ha generosamente dichiarato che date certe condizioni e soltanto per il grande ideale della riunione di tutti i Serhi io un sol regno, egli avrebbe rinunziato alla corona del Montenegro in favore degli Obreno·vich; ma però è assai dubbio che oggi egli possa o voglia mantenere quella promessa. ' Dal punto di vista economico i Serbi hanno capito che sarebbe di vitale importanza per Uloro. paese l'emanciparsi economica mente dall'Austria. Ma oggigiorno la cosa sembra molto difficile, perchè la via di Salonicco si può considerare chiusa per il loro commercio. Nondimeno la Serhia fa grnntli sforzi in ~uesto senso. La ferrovia Vrauja-Salonicco è infotti nelle mani di una compagnia tedesca la quale co!'l'irnposizione di e.normi tariffe obbliga i prodotti serbi a prendere ·q uasi esclusi va mente la via del!' Austrra. · Politicamente la Serbia procura di allargare sempre più la sua influenza nella Vecchia Serbia e nella parte nord.,.ovest della Macedonia dove i Serbi formano la maggioranza dèlla popolazione. Essa inviò in quella regione col).soli e_ vil'e-cousoli, vi istituì scuole serbe che mantiene a sue spese, chiese e circolo. ' È evidente che scopo della sua politica è di attendere J'.occas1one favorevole per poter accampare dei di ritti sn quei paesi ed avvicinarsi cosi al mare Egeo. Per chiusa di questo breve capitolo l'Osvianoi ripete le parole dello storico e pubblicista serbo Sretkovich, che costitui,cooo, si può dire, il vangelo di ç_gni patriota serbo: LTutti i popoli slavi, in forza del principio di nazionalità, lrnnuo diritto, come i Tedeschi e gli Italiani, di vivere indipendenti da ogni influenza straniern. IL Ogni slavo ha diritto cli profo~sare quella fe de che la coscienza gli suggerisc~. · ' ' III. Ogni popolo slavo che ha uf1a storia propria, ha diritto ad un avvenire indipendente. IV. La grande famiglia slava si può paragonare,al sistema solare. La Russia è il sole, gli altri popoli slavi i pianeti. · · V. La lingua russa deve essere ufficiale per tutti gli Slavi. VI. Ogni nazione slava si governi internamente come meglio le piace, ma sia obbligatorio per tutte la difesa degli interessi genera li alla f~1miglia slava. · L'autore del lil;lro I Serbi e lei Serbia conclude dimostrando che la Serb~'I deve soltanto e tutto ~perare da lla Russia. Questa conclusione

· appare naturale, se si pensa che chi scri,ve è un russo e scrive per i ··ussi; ma non lo può sembrare a cbi fermamente crede che la Serbia ha in sè elementi sufficenti per assicurare. alla nazione un'indipendenza politita e commerci:ile. l Se4·bi in A1tstria. - DRll'ultimo censimento dell'impero AustroUngarico risulta che 2,352,239' fra croati e serbi, vivono sparsi nelle provincie del Banato di Baska, Slavonia, Croazia e Dalm:izi,1. La grande maggioranza è di fede cattolica. Città principali sono: Temeschvnr {39,284. al.iitanti), Sombor (26,,~35 abitanti), e Novi -Sad (24.,7<17 abi., ,tanti). La presenz:.i dei Serbi sulla sioist!ca del Danubio e luogo la Sava dat11 dal principio del secolo xiv, e varie furono le loro vicende ·po foiche che riassumeremo soltnnto brevemente per quanto si riferiscono · al secolo nostro. · · Importante, per _i Serbi che vivono in Austria, fu , il ·18,i.8 quando Serbi e Croati si unirono per difendere gli A.bsburgo contro i Magiari. Essi naturnlmente intendevano con c.iò di giovare alla_causa loro, ed il governo austriàco per valersi del loro aiuto UOQ. mancò di spingerli -con l~singhiere promesse. Infatti in,, quell'an,no fu tenuta la riunione à Karlovtzak dei r:ippresentanti serbi che elessero .,un patriarca orto·dosso ed uu voivoda, e fecero voti perchè Serbi e Croati, dimenticando le antiche rivalità, si ·unissero per difendere i comuni diritti. L' impeperatore Francesco Giuseppe conformò quel le elezioni . In seguito però, essendo morto il voivoda eletto, di più essendo gli Unghere3i ritornati alla calma, al governo austriaco parve im;ti le il largheggiare in con- . cessioni verso i Serbi deil'::iiuto dei quali ormai non v'ern più necessità, ed a poco a poco ogni velleità fu spenta fino a che, nel ,1860, i Serbi -si videro di bel nuovo in piena balìa dei Magia ri. Nel 186•1 vi fu ua nuovo tentati vo di emancipazione. Fu indetw uua unova .riunione a Karlo_yt1.ak che votò, fra altro, doversi us:ire. la lingua serba nelle scuole tribunali, che il cap9 della provincia doves:ie essere ' .un voivoda di fede ortodossa eJetto dal popolo e confermato da.Il' Imperatore; ma l'Imperatore non approvò nul la di tutto questo. ll ,1866 segoò la fine del le sp,mnze ,;tjrbe.· Dopo Sadowa ,16 milioni rii Slavi e 3 di Rnmeni si videro sottoposi.i a 9 milioni di Tedeschi e 5 di Magiari. La maggior · parte dei Serbi che vi (,evano nella Trans~eitaua fÙrono assegn:iti al re,gno .d'Ungheria e la lingu~ magiara fu 9bbl iga'toda anche per loro. Ad essi fn lasci~to ;;oltanto il diritto di eleg,iersi il pa triarca . Al caso pratico però si è visto essere questo un privi legio più ;,pparente che reale.

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VARll!:T,\. 1386 Malauguratamente oggigiornp fra i Serbi soggetti all'Austria regna la discordia. Essi sono divisi in partiti politici che •combattendosi fra di loro, recando grave danno alla causa comune del se~bismo. Si aggiungaa ciò l' impoveri mento progh1ssivo e continuo di quefle provincie e la attivit~ affarista sernit(ca che mano mano riesce ad impossessarsi dei beni appartenenti ai Serbi. ' In Croazia, in Slavonia 'ed in Dalmazia l'antagonismo fra Serbi e · Croati è allo ·stato acuto.'In Da imazia, specialmente, ad inasprire la INta si aggiunge anche la questione religio"s11 (i cattolici sono :~89,0.00, gli ortodossi soltanto 81,00G). Inoltre i Croati sostengono che essendo la Dalmazia compresa nella C.sleitana essa deve essere unita· 11 lla Croi1zia .. I. Serbi giustamente vi si oppongono e l'attrito è continuo. I Serbi in Turchia. - I Serbi soggetti alla Turchia vivono quast tutti nellil Vecch ia Serbia, cioè in queila regione che avendo ~pparteouto un tempo al regno serbo conserva ancora quel nome per ragione storica. La Vecchia Serbia non ha, propriamente p3rlando, confini politici e geografici ben definiti; essa si può consider:.ire li mitata al nord · dall'attuale confine serbo ed al sud dal limi1e meridiona le del vilayet di Còssovo. In q nesta regione i Serbi form ano la maggioranza della popolazione che è per i 213 cristiana (Serbi-Bulgari, ecc.) e per 113 mussulmana (gl i Arnauti). Però, da qua lche tempo, la popolazione cristiana ,deJl::1 Vecchia Serbia diminuisce sensibilmente p·erchè molte famiglie emigrano nella Vecchia Serbia per sottrarsi agli Amanti che mal freiiaù dal governo di Costantinopoli commettono.ogn: sorta di abusi e violenze. L'é,odo dei crist,iani della Vecchia Serbia imperisierì Ìl governo serino , t he gilìstamente considera dannoso alla sua politica il sostituirsi in quella regione dell'elemeuw mussulmano al cristiano. Per porvi un argine si pensò di inviare colà dei consoli serbi che assicurassero colln loro· presenza quelle popolazioni cristiane dell a protezione della Serbia. La cosa fu comunicata dal governo serb.o a Ila Porta, Ia q mile accettò; se non che il prim o conso le invinto da ll.i Serbia e clic doveva rec:i rsi a Pr1schtina fn assassinate, barbaramenLe dagli Amanti , pi.imn ancora che giungesse alla sua destinazione. Appianat<1 la vertenza ·col governo di Costantin.opoli per •1uesto incidente, la Serbif1 inviò .altri cons0\i in quell.:i regione. Q.uesto l'a~to solo b.isÌerebbe per 0norft re altamente ii carattere e l'a serietà del 'popolo serbo. Cotnpreso nella Vecchia Serbia vi è aucl1e il Sangi~ccato di Novi- . Bazar. Questa' provincia appartiene ed è governata dalla Turchia, però io essa hanno guaru igione corttem pornnearnente _trn ppe turche ed austriache. Cilpo -luogo del Sangi:;ccato è Novi-Bazar, punto stra tegico di gra nde

1387 importanza perchè si tuàto :sulla sola strada che uni·sce le provincie turche itlla Bosn ia: Nel vilayet di Scutari, vicino al confine montenegrino, vivono circa '40,000 Serbi. I Serbi, come già si è detto, aspirano di diritto ad anne.ttersi la Vecchia Serbia. Le ragioni sulle qua li essi basano il loro di ri tlo _sono le seguenti :. ' 1° La . maggior parie della popolazione appartiene alla razza slava ·e parla una li ngua all'at,to simile .i lla lingua serba; 2° Gli abitanti della vecchia St:lrbia esal1ano nei loro canti popolari gli eroi popolani serbi; 3° Gli usi , i ~ostum i e le fes te religiose sono ugu::i li a quelle del popolo serho; · 1 4° Quella regionl3 appartenne pér più di ·150 anni al regno serbo e religiosamente è ancora sottoposta al patrii1rca serbo. La Bosnù.1, e l'Erzegovina. -- Popola,,ione: Secondo il censimento del 1.895 la popolazion~ della Bos nia ed Erzt:gov inaamrnonta-ad ,1,568,09'2 abitanti, cbe, data la superfìce della i-egione, dà una densità di circa 3·1abitanti per chilornettro quadrato. Gli stranieri aventi residenza stai/ile n~lla Bosnia,.Erzegovina souo circa 66,000, dei quali 6,J,000 sono sudd iti austriaci. Questa provincia è occupata· mil itarmente da ll'Austrin-Uugheria che . vi tiene dislocato iH 5° corpo d'armatn, forte di circa 28,000 uomini dei quali una parte (2800 circa) è nel saugiaccato di J'i\ivi-Bazar. Saraievo è- . la città principale con circa 38.. 000 abitanti. È notevole l'ornocreneità eto nogrnfica dell11 p'opolazione di questa regione. Gli abi tauti appartengono quasi tutti alla famig li11 serbo-àoata. Dal punto di vista rel igioso però non può dirsi ultrettanto. Vi sono maomettani, ca ttol ici , ortodossi; que:;t.i ultimi in maggioranz~. La differenza di fede crea delle ·rivalità ed attriti. che sono palesi ed allo stàto più acuto fra ortodos$i e catto lici: Questi ultimi,· bend1è in grande minoranza (In metà degli orr.odossi) hanno il v'an :taggio dell 'appoggio .dell'Austria e la loro io/lueoza aumen ta ogn i giorno, ' più. All'epoca dell 'occupazione militare della Bosnia Erzegovina per parte . dell'Austria q11es1a provi?cia fn governata da un luogotenente dell'Impe_ratore il quale riuniva io sè il potere civile e militare. Attualmente i due 'poteri sono· divisi e.ciò cj:i ta dal 188·2 . Ll) Bosnia Erzegovina non è di nessu n agg1:avio al bi)ancio dello Sta~o austro-ungarico : essa provvede'a sè col le pr.oprìe en,trate ed il sno bilancio, è pareggiato ( circa 1:5 milioni dì (i orini d'entrata ed altrettanti di uscita). Amministrativamente il·paese e di viso in 6 circondari e ,V2. ci rcoli a cap.o <lei qu3[i sono impiega ti sudditi austriaci. La gendarmer ia (ciraa 2500. uomin i) è qnasi tu tia reclutata in Austria- Ungheri:i. VARIET\

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Le scuole tenute dallo Stato sono comunali e superiori. Alla seconda categoria appartengono soltanto i· due ginnasi di .Saraievo e Mostar. A . Travnik vi è un ginnasio .tenuto dai gesuiti; la lingua uflìcial11 è la 1 croata, gli insegnanti tutti croati. , Gli ortodossi hanno 37 scuole elementari maschili, 5 femminili ed un . ' ' seminario. La nomina degli insegnanti in queste scuole deve essere approvata dal governo cen'trale. l mussulmani hanno an~h'essi. le loro scuole speciali. I gesuiti organiziaronu in questa regione una attivissima propaganda. Spesero somme enormi nella costituzione -del ginnasio di 'l'ravnik, fÒn· darono un giornale che è toro organo, a~quistarono terFeui ed edificarono chiese. Essi, spal leggiati dal governo, tentano di far prevalere l'elemento cattolico sull'ortodosso e sul mussulmano. Il governo di Vienna è largo d' iucoraggiamenfo per gli st}Hlenti che, nati in questa regione, vogliono segu ire un corso di studi superiori.·Ac'corda loro delle .pensioni, C?ll'obbligo .però che essi frequeotino _<'lsclusivameote le università di Vienna, Bucla-Pest e Gratz. Nel ,t881 fu dichiarato obhligatorio il sorvizio militare per gli abitanti della Bosnia-Erzegovina. La legge prescrive che« tutti i cittadini capaci « di portare un fucile debbano difendere il loro paese, nunchè l'Tmpéro « austre-ungarico che li amministra .,._ Il ciuadiuo, qualu nque sia la sua fede, ·è obbligato al servizio militare per ,t 2' anni, tre dei quali nell'esercito permanente e nove nel la risPrva. Sono esenti da l serv_izio : i preti, 'i 1nedici e farmacisti, e<l i maestri. L'esercito permanente, forte cli circa 4-500 uomini si com.pone rii 4-'-reggimenti di fanteria di ,i- battaglioni ognuno. Og.ni battaglione è di ;\, comp11gn~e. più vi è ~10a compagnia deposito. Ad ogni reggimento è assegnata una sezione treno.

' Il libro clell'Ovsi11noi tratta ancora difftisamente delle relazioni della Serbia col Montenegro e di tutti i vari aspetti rld l'attività e delll1 P.Olitìca dei ·Serbi nei Ba lcani, io guisa da formarue ·nn prospetto per quanto è possibile completo e sufficientemente esatto nei rigu11rdi statistici, etnogrnfici, economici ed intellettuali. Rias5umere partitam<rnte questi capi·toli sarebbe Òpéra interessante :issai, ma al!' infuori del!' indole della Rioista. Ciò nondimeno ~il libro clell'Ovsianoi debbono ricorrere gli studiosi della Serbia e delle cose balc.1niche.

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Aveva sortito da natura le quali~à .,più essenziali per p\· gliar posto nel mondo; volontà ferrea, ingegno versatile, intelletto largo e assimilatore, potenza straordinaria di lavoro, intuito sicuro, senso pratico deqa :vita, passione negli argomE;inti, facilità di discu:;:;sio?e, spirito e tenacia di lotta, fibra fisica di acciaio, come quella dell'animo. Così fatte doti, ,che lo psicologo potrebbe classificare fra le più o meno egoistiche, poichè conducono se rr'on specfalment.e, (Jerto molto facilmente a giovare a sè stessi, si accoppiava~o nel generale Corvetto ad un forte e spesso predominante s_eù.timento - altruistico. Aveva cuore; e quantunque i suoi modi fossero piuttosto rudi ed assoluti, tuttavia la preghiera e la pietà non lo trovavano si può dir quasi mai inaccessibile. E beneficò molto e m?ltissimi, talvolta anche inopportunamente, onde la censura per questo non lo risparmi? e, quel ch'è peggio, non tutti gl' infiniti beneficati gli furono riconoscenti. ·, Nato per le battaglie della vita ed in tempi di grandi battaglie; genovese, 'aveva l'istinto della sua forte razza, · quello delle avventure; il campo della lotta ,per esso non poteva esser dubbio : poco più che sedicenne si arruolò nell'arma del genio. Eravamo sul finire del 1846 quan.do già prese~tivansi vicine le grandi battaglie dell'Italia. Soldato volontario, in. P iemonte f>Ìgni:ficava allora :poco meno di ze~·o per le aspirazioni alla carriera. I gradi, le distinzioni, gli onori, non èrano riservati che ai figli dei nobili e degli agiati, quali uscivano dall'Accademia.

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IL GENERALE CORVET1'0

IL GENERALE CORVETTO

Egli conquista rapidamente la fama, che va sempre più er~scendò, di un uomo d'azione di primissimo ordine, pe,r il quale non esistono difficoltà nè tecniche, nè ·pratiche. E vero che qualche ostacolo superava. talvolta un po' violentemente, ma questo non era eh~ il difetto delle sue q ualita. L 'azione sua sì svolse si può dire in tutti i campi; nella dire·zione degli istituti militari, negli studi svariati e complessi . dello stato maggiore, nella vita del Ministero, come braccio -e come mente, in quella di uomo di Stato, 'in qnella non breve di parlamentare, in quella delle pubblidazioni e nel comando delle truppe, Al Ministero CQ!,lle braccio, basti dire che fu collaboratore ,di quel primo Ministero Ricotti, al quale si deve la completa · trasformazione dell'esercito nazionale.

Ciò non im pedi al nost~o soldatino di 'farsi strada: sergente nella campagna del 1848, l'anno appresso, · alla Sfor.zesca e a Novara, era sottotenente nel 7• fanteria esiguadagnava la medaglia di bronzo a.l valor ~ilita.re. I;,a\ via era aperta ed ei, ' figlio , di sè stesso e del suo lavoro, la percorse con grandissima rapidità, lasciandosi dietro una folla oscura di accademisti inetti, per quanto titolati e ricchi ,di censo. Seguirono gli anni della preparazione febbrile, quelli dell'aspettativa per riduzione di corpo dall'ottobre del '49 al· inaggio del '52 e g~i altri che precedettero la campagna del '59. Poco prima che questa si aprisse; instituitasi in Ivrea una scuola militare suppletiva dell'Accademia, dai corsi brevissimi, per i giovani colti che accorreva:no · in Piemonte per la guerra, il Corvettò, appena allora luogot enente, vi venne mandato insegnante di fortificazione. D ettò ·un trattato pregevole di tale ;pecialità, ché corse largamente . per le ma.ni degli ufficiali e che fu il principio della serie -delle sue pubblicazioni, t utte pratiche ed' essenzialmente militari. Il 23 febbraio 1860 era capitano, sempre nel 7° fanteria, ed un · mese dopo viene trasferito nel corpo di stato maggi.o re. Ora egli spicca il volo e noi. non ci sentiamo di seguirlo nella · selva inter essante, ma non dilettevole per lo ·scrittore, delle date, dei gradi e degl' incarichi; i lettori troveranno in calce il testo ufficiale del. suo stato di servizio (1). I (tJ Stato di serviz io. - t:on•e l.to Giovann i Ga$pa re fo'ilii:,po. nato il i8 agosto 1830 a -Genova. - Soldato volontal'iO nel t>attaq,liono zappat ori del genio , 20 novembre :181,6.. Sottotenente nel ·i • rnggimen to fanteria, R. D. l7 marzo 1849. - Tale 111 aspettativa per riduzione di corro. R O. 29 01:tot>rc l.8i9. - Tale in effettivo serl'izio in rletto, R. 0 .-28 maggio i852. - Luogotenent.e in det\tl, n. D. 6 feblH·aio i859. - Capitano in tl etto, 11: D. 23 febbraio !860. _- Tale nel co rpo di s,tato maggiore anzianit/1 23 (eb brnio ·IS60, R. D. 22. marzo l.860. - Tale di i ' classe in (letto, n. D. •16 ntHile J86L ·Maggiore ncl!'arrua di fanteria, R. D. iS clicernbre t86', , - Tait: nel i' reggimento fanteria, ù. · ,\I. l9 dicembre l864. - T,\lo fi irettore degli stud i pr esso la scuola militare di fanteria in Modena, .R.. D. 20 marzo ·1865. - Tale in clet t:a rJenominata scuola militare di fanteria e cavalleria giusta I\. p , iS novembre i865, !' ottollrn l.805 . - Tale nol •~orpo di sfato maggiore continhanclo nell'attuale sna carica di direttore clegli ~tndi 'Con anzian ità t O Ju!):lio tS65, B. D. 27 maggio :1866. - Tale comanclato a l Mini-

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stero del la' guena pede funzion i di capo dell 'ufficio militare, D. M. i' luglio t866. Tale esonerato dalla carica cl i dil'et tore degli studi alla scuola m ilitare dl fo.u teria e cavalleria , 11 . D. 22 novembre i866. - Tale sotto capo di ·s tato maggiore de l dipartim ento mi litare cli Torino, O. M. S febbraio . f867. - ~ le al comanrt9 gener,de del -corpo, O. J\l, 43 settembre {867. - T:i le coma'n dato al Ministero dell a guerra, D. M. 1! novembre !8G7·. - '!'aie ufficiale d'ordinanza onorario di S. M., R. D. l5 marzo {86$, Tale capo dell 'u(Hcio operazioni mil itari e cor110 di 'stato maggiore presso il Ministero della guerra, D. M. iO settembre i87L - Luogot~nente colonnello in clett.o continuando nell a s uddetta carica, R. D. 21, marzo !872.. - Tale in dotto incar icato della ,direzione dell a divi~ione di st:,to maggiore presso il Ministero della guerra, R. D. 3J . dicern l)re !873. - Co.lori nello in detto con t inuando nell'attuale carica, R. D. i6 marzo t8i6. · Tale a l comando de l corpo cessando da det.ta carica, D. M. i 0 mag~io l.876. - Ta le ,1iutan te di campo onorario di S. M., R D. 31 dicembre i876. - Tale capo di s tato maggiore del ~ co rpo d'ann,~ta (Bo logna), R. D. 28 maggio i877 . -:- T,ìle comandante il 7 reggimento bersaglieri, I.\. D. 28 febbra io i87S. - Tale nel corpo di ·s tato ma:;:giore e destinato segretario a l ·com itato di s tato niaggiore generale, H. D. 27 marzo ·'1879. - Tale comandante in 2° la scuo la militare cessando. dii fletta carica, 11. D. 20 novem llre !879. - Tale inca1·iç.1.to del c'omaodo della scuola stessa, R. D. !2 giugno ,i 88L ~ Ammesso al 1• aumento sesscnn(~le di st ipend io, R. D. i9 marzo rns2. - Tale I ,comandato eO'ettivo in detto, R. O. 2i aprile 1882. - Maggior generale continuando in detto comando, fl. D. 24 ottobre 1887. - Tale comandante la brigala V1:,nezia, H. D. 13 marzo 1887. - Tale segretario generale del Ministero clJ)lla guerra, H. O.' 5 apri le "i887. - Tenente generale continuando in detta. carica, lt D. 2 ottobre :1887. - Tale sottosegretario cli Stat9 al Ministero della' guem1, R . .D. i' marzo ·1888. - Accettate le ,olòntarie dimissioni dalla carica di sottosegretario di Stato della gnerra, R. D. 6 febbraio i89l. - Sospesa tempo ran eamente la esecuzione del precedente rtecri;,to, R. O. ·26 febbraio :l89i. ,- Data esecuzjone al predetto decreto 6 febbraio i89i col quale vennero accet tate le dimissioni dalla carica di sottosegretario di Stato de ll a guerra, R. D. ,29 marzo i89L .:... Tale comandante ({ella divisione mil it,1re di N~poli, B. D. 29 marzo l.89:!. - Tale comand,tnt.e tiell'Xl corpo d'armata a data.re dal -t6 febbraio !893 cessando da detto eomando, R. O. 26 gonna io l893. - Tale comandante del li corpo -d'annata dal i' ottobre ! 89t, , H. D. 5 settembre i89t... · Campaa.;,,e , (el'ite, azion i tt-i merito e decorn.zioni. - Campagna per l'indipen denza . I , ,

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JL GENERALE CORVÉTTO

I giovani ufficiali non h~nno 'assistito a quello immane lavorio e n on è facile che riescano a formarsene un'ide,a ade.guata. Tale periodo per il Oorvetto durò UJ?. decennio. dal 1866 al 1876; per.il Rico,tti, sei anni. In quel temp? nell'esercito si rinnovò t utto ab imis f'ondarnentis, leggi, regolamenti, istruzioni, armi, studi, divisa. Il generale La Marmora disse che il suo successore in legislazione militare, non aveva lasciato piii sussistere dell'antico nemmeno un bottone ed aveva ragione. Di qùesta benefica rivoluzione militare riordinati va noi ~on intendiamo togliere alcun che di merito al , generale Ricotti, ma è certo che l'allora tenente colonnello, poi colonnyllo Oorvetto ne fu it collaborato~e principalissimo ed il lavoro di attuazione fu quasi esclusivamente tutto suo: davvero colossale lavoro! /

d' Italia !8t8. - Campagna contro gli Austriaci !81,9. - )lenzione ono revole al ~alor militare PH essersi 10,1evolmen1e diportato nel fatt.o cl'armi .del la Sforzesca 11 2l marzo t$t,9' e 1wlla battagl ia di Novara il '23 detto H. D. ·13 l~gliò_stesso anno. - t:ampa;;na del 4859. - Ricerette la medaglia francese commemorat1va de)la . campagna (l' Italia del ·1859 e fll autorizzato a fre:;:i/u"sene per Det. Sovrana del t• ap rile 1.860. .Uiicorato della Croce di· Cavaliere dell'Ordiue dei .Ss. '.\laurizio e Lazzaro, B. D. 2 n)l rJIP. ! 86;!. ·- Autorizzato a fregiarsi della medaglia istituita con R. D. 4 marzo 1865 per le " llerre combattute per l'indipen,Jenza ed ur1itit d' Italia colle fascette delle campagne del l.84S, tS,.9 e 1859. - Decorato delle Croce di Cavaliere dell 'Ordine della Corona d' Italia, Il . O. t• maggio !868. - Decorato dellfl i?segue di Ca valiere dell'Ord in; Svede,e dPlla Spada ed autorizzato a fre!!iarseoe per D11L. Sovrana 20 gen naio 18,0. Decorato della Croce dì Ufficiale dell'Ordine dei Ss. Maurizio o La,.zaro, R. D. i S agost? 1866. - Decorato dell:1 Croce <Il Ufficiale dell'Ordine della Corona d' lti.lrn, R. D. _3 giugno i8i5 . .1.. Uecorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine di S: Benedetto . d'Av1s co n Decreto di S. M. il Re di Por togallo del 6 marzo !866 e autol'lzzato a fregiarsene co n Oet. di s. A. B. il Luogotenente generalo di S. M. de l I.O ottobre successivo. Decorato delle insegne di Commendatore dell 'Or(line rnsso di S. Stanislao di 2• classe ed· autorizzato a fregiarsene per Det.. So vrana del 12 febbraio l.8ìl. - Decorato della , Croce di Commendatore dell'Ordine Austro Uogarico di Francesco Giusep11e, con D. Imp. . i <licembre t8it, ed au torizzato a fregiarsene tler Sovrana Det. 10 gennaio l.875. - Dec1rato dell a Croce di Commenrta:ore dell'Ordine della Corona cl'ltalia, n. _n. l 6 01ar1.o rn79. _ Autorizzato a fregiars i della medaglia istituii.a con R. D. 26 apri te i883 col . motto Un ità è'l.talia i848-!.8i0. - Decorato della Croce di q rand'Ufficiale dell'Ordine ctell3 Corona d'Italia, H. O. 1• gennaiQ: i888. - Commutatagli la menzione onorevole al valor milftare nella medaglia di bronzo al valor militare. - Decor,ato de lla Croce di Commendatore cle tf'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, H. D. 30 maggio i8S9. - Decorato della Crocé di Grand'U!liciaJe dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazz,tro, R. D. 1.• febb1'aio l.S91. - Nominato Cavaliera di Gran Croce, decorato del Gran Cor.1lo1~e dell'Ordine cteJJa Corona d' Italia, Jl. O. ~7 dicembre l.894. - Concessagli la medag lia Mauriziana pel merito militare di dieci fostn di servizio, R. O. 2i gennaio {895. - No~n 1nato è~vatiere di Gr:tn Croce, decorato del Gran Cordone dell'O rdi ne <lei Ss. Maur1Z10 e Lazzaro di moto proprio di S. M., R. D. 3 marzo {898.

JL GENERALE CORVE'l'TO

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E ~a-1 Minister~ riporta nel 1887 il genio riordi~ativo e la febbre del lavoro come sottosegretario di ~tato c?l ministro , ,. Bertolè Vialè. Là prépara e dirige la campagna d'Africa di <l:_u ell'annò, campagna che, affidata alle mani sicure e allo intelletto del generaie Di San Marzano, [:li sepp~ apprezzare soltanto quando seguirono i disastri del 1896 per averne abbandonati gli ammaestramenti. · Là sviluppò e completò nelle sue parti principali l'ordinamento delf'esercito ché aveva collaborato ad ideare e ad attuare col Ricotti. Là accolse e fe condò per gli uffici~li il grande principio econo.mico della cooperazione ed iustituì quel nostro ora tanto fiorente istituto della Unione militare. Non ci' voleva che il suo intuito, ~o spirito lrfrgo ed içinova- " t ore ch'ei possedeva, quel suo appassionarsi nelle questioni e saperne superare le difficoltà per accogliere e di;i.r vita alle idee che un tenentuccio dei bersagljeri, il Molinari, t roppo presto 1 e ingiùstamen t~ dimenticato, veni va volgarizzando nel . per iodico l' Eseraito italiano. T utt'altro uomo che non fosse stato d otato del carattere, della coltura, deìla forza di resistenza che .al g t•nerale Oorvetto derivava dalla conoscenza profonda di t utto intero il meccanismo amministrativo militare, sicuramente, con quelle idee, avrebbe infranto agli scogli buro- . cratici e naufragato. Mà dobbiamo noi ricordare per filo e per segno quella lunga ) e ponderosa opera legislativa e di amministr azione, con la quale il valentuomo seppe stampare così vasta orma 1;1egli ,o rdini militari del suo paese? Il breve e sintetico nostro. lavoro, nè lo spazio di questo periodico lo consentirebbero. Continuiamo pertanto a sbozzare a 'g randi tratti il nostro piccolo quadro. . Dell'azione di lui nel ·campo degl' istituti militari, in quello <legli studi dello stato maggiore, gl'incarichi successivi descritti nello stato cli servizio ne _d ànno la misura e la portata. Gli, atti del Parlamento, specie della Camera dei deputati, .con le relazioni, le commissioni, i discorsi molteplici, atte·,.stano dell~i sua instancabile attività politica, non rallentatasi 90 -

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IL GBNERAl, E COltVE'l'TO •

IL GENERALE CORVETTO '

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ne11,nche dopo l'ingresso (1894) aila Camera vitalizia, non ostante le gravi cure dell'alto comando e la già vacillante salute. Per l'uo~o di azioùe, le pubblicazioni erano a1;mi di combattimento. Chi è in grado di presentare un elenco completo degli argòmenti ch'egli, rapidissimo nello scrivere come nel concepire, sotto forme ie più differenti, ha mandato per le stampe? · A questo proposito, noi non possiamo tacere un giudi~ioripetutoci spesso da Paulo Fambri, fidq e caldo apiico di lui: « Corvetto, egli dìce-ya, sa scrivere bene di tutto; ciò si deve « al1a sua grande e rapida potenza· di assimilazione; scom« metto che se lo incaricate di dettarvi ~m trattato di teologia, « eì ve lo sa dare meglio di qualsiasi padr~ Ferrone. » Però ·1e sue pubblicazioni più note non sono che di carattere militare . in~pirate sempre ad un forte senso di modernità e di avvenire. Dopo la campagna del .1866 sente lai necessità · del riordinamento dell'esercit o, sente la necessità · delle a.rmi a retrocarica e per conseguenza del rinnovamento · della nostra tattica. Ed eccolo in campo con una sequela di articoli in questa stessa Rivista che dal 1867 vengono sino, al 1881: La guerra clella secessione ame1l'icana, per gl'insegnamenti; La fortificazione co,,npale e le armi 1·igate; Pen· sier·i sull'ordinamento clell'esercito italiano; Le nostre o,l'mi portatili a r etr ocarica; Ordine cii battaglia della brigata di fanlerfo ; Ancora ·sulle trincee cli battaglia, col quale articolo propugna la dotazione del soldato di fanteria d i una vanghetta; DeUe for·me tattiche normali. . ' E nel '67 dà alla luce un volume dal titolo: Manuale -pe1· le operazioni seconcla1"ie della gue1·1·a, mentre poco dopo, essendo al Ministero, pubblica anonimo, ma con impronta ufficiale, l'Ammaestramento tattico per la fanteria, il quale produsse un vero rivolgimento nella educazione professionaledegli ,,:fficiali e fece trovare il terreno già preparato alla istruzione, tuttora vigente, ·per.l'ai;nmaestra mento tattico, ecc. adottata con Decreto del 1872. ' Nel .fratteP1pO pubblicò la traduzione coi commenti dei. Pensieri sulla tattica di Oscar, re di Svezia.

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La sua natura pertanto di scrittore lo portava di preferenza alla trattazione di temi tattici nelle lorÒ molteplici forme ed · attinenze ed al lihro 'didat.tico, che è un po' l'espressione dell'apostolo ed in fondo è la manifesta.zione delle anime appassionate, che combattono pel trionfo delle propri~ convinzioni. In questi ultìmi tempi, assorbito interamente dall'alto comando del corpo d"armata, non iscriveva più per le stampe, ma discuteva, largamente e col solito ardore; di ogui. tema, con quanti, ed erano moltissimi, lo avvicinavano. Dell'attività, conservata prodigiosa sino all'ultimo mese della vita nell'esercizio dell'alto comando di un corpo d'armata di frontiera com'è quello di Alessa1idria: niuno potrebbe dir meglio del . suo capo di stato ri1aggiore, eh' egli aveva saputo scegliere fra gli ufficiali d'ingegno più elevato e più dotti del nostro esercito. Questi solo potrebbe riferire com(} e quanto egli s'interessasse sempre a tutti i problemi, a tutte le soluzioni·, come dirigesse gÙ ,studi, esaminasse e :firmasse tutte le carte. E già da paraceli-i mesi or sono, quel suo organismo ferreo dava segni non dubbi di p'i:ossimo sfacelo. Lo vedemmo nell'inverno scorso quando · intervenne all'ultima adunanza della Commissione suprema dei generali, alla quale · non aveva 111ai mancato, ·e lo giudicammo pur troppo un uomo finito. Come tùtte le ,personal.i.bà che arrivano ad attingere le alti~sime sedi della vita pubblica, il generale Corvetto ebbe detrattori spietati, la bieca turba degi'invidi, dei gelosi, dei maligni, q:uanti per deficienza di polmoni cadono sfiatat i. 1:1,ppena alle falde. del monte dell a vita. La· sua coscienza eqbe profondo disprezzo, ma il cuore nel segreto nè sanguinò acerbamente. E Ia coscienza lo portava anche a reazioni estreme. Per una delle soli.te uscite tribunizie alla Carnera, egli già. sessantennp, sottosegret.ario di Stato in carica, non esit9 ,un istante ad impugnare la 's ciabola e a scendere sul terreno contro l'ingiusto offensore. · Da qualche anno, senza bisogno alcuno di riabilitazione, era svanita sinanco l'eco delle censure e delle accuse; ed oggi tutti hanno visto che il generale, Corvetto, morendo, non

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' Ir, GENERAI:.E CORVETTO

IL GEN ERALE CORVETTO

ha lasciato all'adorata famiglia che la pensione conquistata con 52 anni di non interrotti servizi alla patria ed al Re. Nè la gentildonna ch'ebbe compagna per quasi mezzo secolo, nè i quattro :figliuoli, tutti con famiglia, si rammaricano cei·tamente delle manc~te. ricchezze. Sulla tomba sorge ora il g iudizio imparziale della storia, e spunterà, giova sperarlo per il concetto deì cuore umano, anche il 'fi ore della riconoscenza. Dopo lunga e penosa malatti~, il generale Corvetto si spense in Torino la mattina del 26 del mese corrente, un mese prima di essere collocato iu posizione ausiliaria per limiti di età: con esso tramontò l'unico militare rimasto in servizio attivo che aveva assistito alla promulgazione dello Statuto del regno. ' , La notizia fu appresa con generale cordoglio. Il r eggente il Ministero della Real Casa mandava subito alla vedova questa nobilissima lettera: « Torino, 26 higlio, 18~8.

~< Pregiatissima Signora,

« La morte del generale Corvetto fu intesa dal Re con . '-< rammarico pari al grande affetto di Sua Maestà per quel« l'antico e valoroso soldato.

« L'Augusto Sovrano ricorderà sempre "i lunghi e fedeli

« serv;izi prestat,i dal compianto generale alla Patria e all'Eser« cito, al quale lascia cara e d urat ura memoria di sè, e la, sua

« costante devozione alla Famiglia Reale, c~e perde in l ui. « un sincero amico. « Sua .ìYiaest.à, vuole che ciò le seri va in suo · nome ond' ella

·« conosca la parte che prende alla disgrazia che la colpisce, e « le manda le sue condoglianze, ·con sentimenti di viva sim<< patia e benevolenza. « Associandomi io pure al l utto della · S. V. per la per« dita del suo amatissi·mo consorte, le professo, egregia si·« g nora, la mia particolarè osservanza.

« Ten. Gene1·ale Po:-rzw

VAGLIA.

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Mandavano inoltre subito sentiti telegrammi di condoglianza il Presidente del Consiglio generale Pelloux, il ministro della guerra generale di S an , l\farzano; il sottosegretario di Stato al Ministero della guerra generale Tarditi, il generale Besozzi comandante il I corpo d'armata, il generale Ottolenghi comandante la divisione di Torino, il sindaco di Alessandria comm. Fortunato. I funerali ebbero lnogo il 28 con quella massima pompa dovuta all'alto dignitario dello Stato e dell'esercito. « Essi, « narrano le e.ffemeridi locali, riuscirono di una triste gran« diosità; v'intervennero i rappresentanti gli alti poteri dello « Stato e delle amministrazioni cittadine e numerosi amici, « fra essi moltissimi ufficiali superiori dei corpi d'armata di « Torino e d'Alessandria. » La bara sn di un affusto d. artiglieria; tutte le truppe della guarnigione sotto le armi rendevano gli onori; seguivano altri affusti carichi di corone; il generale Besozzi, che fra tante doti, pos~iede anche quella di saper fare splendidamente gli onori di casa nel suo corpo d'armata, diè l'ultimo saluto alla salma commemorando le virtù dell'estinto, Il municipio di Alessandria tlNe~a offerto un posto in qùel camposanto municipale, ma la ·famiglia ha desiderato che i resti mortali del generale Corvetço riposassero nel cimitero di Torino. Là su quel sepolcro aleggino imperituri e rièonoscenti il ricordo e il s"aluto dell'esercito e della patria. I giovani di buona volontà ne traggano ineitamenti ed esempi. Roma, 30 luglio 1878.

T. colonnello T. 1\ifAnroTTr

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- · Continueranno a rimanere in carica fino al ·I 89Q i consiglieri ,co.munali e provinciali sorteggiati; e 6no al ,1902 quel.li non sorteggiati . . , Art. ,i. I mil itari sia dell'esercito che dell'armata appartenenti al · personale ferroviario, postale, e telegrafico. po$sono essere richiamati ,in servizio mi litare per il tempo che il 6ovérno gi udicherà necessario, .pur continuando nell'esercir.io delle rispettive loro funzioni od incom,benze. I richiamati continueranno a percepire gli ~sscgni loro ,dovuti, senza ,di ritto ad :i lc:rno assegno sul- bi lancio della guerra . Essi sarnnuo soggetti alla 1,? iu ri;;dizioue militare, rna coutinueranno ad essere sottoposti a tutti gli-obblighi che'loro incombono secondo i regolamenti delle ri,peuive amm inistrazion i. . A~. 5. Le disposizioni degli articoli 2 e 4- d~lla presente legge avr~nno '-vigore fino al 30 giugno ·1899. ,

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

11 ·12 corren te, ,1pprovato il proJ.!elto <li legge sni provverlim-eo ti per l'ordine pubblico, un'altra per l'accertamento dello stato civi le d~gli sco mparsi in guerra (che non giunse io tempo ad essere approvato ed anche dal SenMo) ed infiue quello per l'esercizio provviso rio dal bilaudo a tutto dicembre rorrc,nte anuo la Camera prese le vacanze estive. · Due giorni appresso (H) il Sena to :1pprovò. gli stessi provvedimenti per l'ordine pu bblico ed esso pure si :Jggioroò. Il .io, la leg~e sui detti provvedimen ti venne sanzionata da l Re e promalga ta d,11la Gazzetta ufficiale. Eccola testualmente : A.rt. 11. il Gnverno . del Re ba f.icoltà di ma·otenere o revocare In . stato d'as,edio ordinato coi reali decreti 7 maggio ;I 898 n.· ,f fi.7, 9 mag~io ·1898 o. 150, 9 ·maggio ·1898 o: .1G7 e di limitarne l'appl i-cnione tanto per l'estensione del territorio, qu,11110 pei poteri affida ti ai regi comm issari. Art. 2 . Sono richif mi1te io vigore le disposizioni della legge ' ,1~l l uglio · I 8!.l~, n. 3•16, sui provvedimenti di pubblica sicurezia, meno quelle degli articoli 3 e 5 della legge med%ima. All'articolo i.i della detta legge è sostituito il seguente : Art. 5. Sono viet11te le associazioni e riu11ioni dirette a $ovvertire per vie di fotto gli ordinamenti socia li o la costituzione dello StatO : i trasgressori s.ira'n no puniti , qualora il fatto non CO$tit11isc;1 n:;,tc : più grave, col confine sino a s1>i me::;i. Art. '3. Le rinuovazwni parziali de~ Con5i/,di comunali e provi11cia)i; le nom ine dei sindaci e dei presidenti delle Deputazioni . provinciali, la rinnovaziooe delle Giunt.c com1'inali e delle Depuiazion i · provinciali e degl i Uffici, previste da.gli articoli 2t9 del testo unico della legge comuna le e provinciale del 11- maggio •1898, e clic a ter mini della legge comlioalè e provincia le dovrebbero aver ·1uogo nel correutc anno, sono rimandate all'anno ·1899 dopo il 30 maggio e prirrn1 dc•I 3 1 lu~lio.

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NO'rIZIE PO LITICO-MILITARI

l i ,f7 corrente fu pubblicato un H.. 'Decreto con cui la sdssione legi · -sla tiy~ -1~97-98 del Senat~ e della ,C,i,rnera dei deputati venne chiusa. Per effetto di questa chiusura alcune delle prerogative parlamentari di cui ~odono i signori deputati restano sospese e tutti i progetti di legge c he pènaono davant.i al Parlamento (anche se- già approvati da un ramo <li esso) çlecadono di pieno diritto:· , Sulle ragioni e sull'opportunità di t.ale chiusura si è discusso molto nei giornali politici, ma uo i non entreremo in questo giiiepraio; diremo solo che conseguenza naturale della medesima è che il governo aHà le anani alquanto più libere; e di aver le mani libere in quest.i tempi il governo lrn 1,?rnn biso~no. . , . li 17 corren te le LL. MM. il Re e la Regina coi loro sf\guiti sono • ;partiti dalla capitale per Torino dove il giorno 20, fra le ovazioni del popolo,. ass;istettero nel salone del municipio, ad una solenne cerimonja ; la ,:ousegna fatta al sindaco di Torino di sei splendide pergamene sulle -qu~li è stato miniato, io puro stile italiano del x.v secqlo, lo Statuto del reino e che le associazioni italiane, ausp,ici le associazioni romane, offrirono alla detta città. · DH Torino le LL. Mi\L si rechernono tille consueté stazion i di villeg,giaturn es1iva.

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NOTIZIE POLlT!CO-)llLITARl

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A Parlamento chin$O durarono nella s1.:1mpa le polemiche sulle ulLime discussioni avvenute nella Ciqnera e nel Sena to, n proposito de, provvediw.enLi per l'ordine pubblico e dei tribunali militari; discussioni su cui giova fermarsi alqu11nto, perchè le diehiarazioni fatte in tale occasione da l presidente del Consiglio coutengono i criteri secondo i quali il nuovo Gabinetto intende r,?overn.i re. .. Nel primo gioruo di discussione dei provvedimenti per l'ordine pubblico alla Camera, l'on. Pelloux, dopo di avere insistito sulle dichiarazioni fatte l:i pr ima volta che il nuo vo Gabinetto si pre~entò al Par-· lamento, mostrò la necessit.à ass·oluta di approvare quei provvedimenti che riteneva urgenti , e a varie voci di deputati i qunli dicevano che· è tl'Oppo poco rispòse: « può essere poco, ma il governo crede di avere· con ciò armi snfficienti per mantenere l'ordine. • Nel progresso della discussione, rispondendo ni vari oratori dell'opposizione, il presidente del Consiglio dichiarò che i pnrtiti fuori del1' ordine sono quelli i quali cospirano contro le istituzioni e f:inuo. propaganda sovver5iva e di odio di classe per rsgginngere i• loro fini. Forse i deputati soci:ilisti faranno pro p11ganda di semplici teorie, ma, ben altra è quella che si f:i fra i lavoratori delle officine e dei campi . « Avete un bel parlare di evol uzione, ma qunndo ;i poveri diavoli, promettete il pMadiso terrestre, come volete che abbiano la pazienza cfi, attendere quell'evol ur.ion_e èhe per compiersi ha bisogno di secoli? , E conchiuse: oc a ~ i conviene una politica r'igidarnente cons('rva·· trice per le istituzioni e liuerale nei provvedimenti: In questo il ?l'l inistero è concord.e e speriamo che la nostra opera di pacificaiioneraggiungorà lo scòpo desiderato. ~oi rientreremo quanto prima nella normalità della legge, ma è necessa rio che lo irnt,Jrità eia noi dipen' ciò che si dice , ciò che si denti faccia no il loro dovere sorvegliando scrive, ciò che si sLampa, e reprimano la propaganda :;ovversiva. fo qnanto ai .gioru,ili ; li sequestrino quando lo credono opportuno, senza. preoccuparsi se al ~equestro !(~guirà o -no la c.ondanna. « E qualòra la legge attuale uon bastnsse verremo dllvanti 111 PurlameillP a ch iedere una legge nuova • . L'eJietto di queste parole, cioè l'esi10. della discussione è già npto aò lettori.

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NOTIZIE P0 LlTICO•Ml'l11TARl

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Im portantissime furono pure le dichiarazioni fatte dalroo. pre3ideute· del Consi~lio io Senato, rispondendo ad un' ioterrog:iziooe del l'oo. Siacci sui tribunali militari, «JI Mi nistero p3$Sll to ( clisse 1'oo. Pelloux) nell'art. 1° del progetto· di .le.gge pei provvedimenti per l'ordine pubblico, annunciava una, legge sullo stl\to d'assedio che avrebbe prescutato pri ma del 3·1 dicem bre prossimo . « IL l\Iiriistero auuale, non aveudo cred ulo di poter prendere l' im'ppgoo di presentare a data fi ssa uu disegno di leige cosi difficile, perchè tutte le potenze quando hanno voluto stabilir lo stato d'assedio legale, hanno incontrato gravi diJricol tà nella discussione che u'ò avvenuta, ha detto che avrehbe studiato la materia e presentato ciò che a vrebhe creduto più opportuno . Ora esso ha crrd nto piuttosto di domandarn un /Jill di indennitù per lo stato d'asserlio che esiste a l\Iilauo, Firenze e \Tapoli, ed ha domandato questo /Jill perchè le cose fatte escono dai, poteri ordinari che ha il Goveroo. , Ha approfittato di ciò per proporre :inche che :il Governo fo sse datq il diritto di mantenere, revocare, o lùnitare gli stati d'assedio esistenti in segui to ai decreti real i che si trattava così di convertire io legge. Ed in ql1esta parola lim~tare intendeva·due cose. , Limitare territorialmente, nel scn:;o che a misura che si rientrava nella &ituazione uor,male in qualch e provincia si potesse io essa ' far cessare lo stato 'd'assetlio, seuz,, che perciò cessasse nelle provincie contigue. « Questo per l'estensione territoria le. Ma si domauda va anche di . limitarlo per lo aLtrihuzioni, e questo precisamen te io rel:nione alle attriuuzioni. dei tribu na li militari, « Non c'e nessuno che non riconosca che i tribunali militriri, applicati puramente e se1~1plicemente come sono previsti dal codice, e come devono essere, fintantochè non è altrimenti disposto, present:ino degli iuc~oveuienti grav i. ~fa l'inconveniente più grave che ci ·trovo io, è che i giovani nfficiali debbnno fare gli avvocati difeusori, specialmente in . processi come quelli che si tratta di svolgere in queste ci rçostMize. , lo non credo si debba accusare i tri bunali militari di essere feroci , di eman:ire sentenze incornpatiuili; quel lo che so però è che la diftsa non mnnca in questi processi, ed anzi si è •.1isto ~pècialmente a ~'lil:rno


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NO'rrz'lE ,POLI'l'lCO-Mlll'{TARI

che la difesa, quantunque fatta da giovani , ufficiali è stata. sostenuta molto bene! Non vado a guardare se que5ti ufficia li difensori si sieno ' o meno consigliati con avvocati, il ceno si .è che ci ~ooo state difl•se molto ben fatte: · « Del resto questo è prov:.1to :rnche . da Ila gr:1nde differenza in moJti {ii siffatti processi fra le coucl11siou i dell'accusa e le sentenze pronunciate. « Io ho esaminato una gra'ndissima. qu:rntità di questi processi ed ho . constatato, cirèa gli avvocati fisc11li, che essi non sono poi stati cosi foroci come' si dice. Pd io molti casi hanno rinunziato ali' ~.ccnsa, {fU:rndo questa noil sembra·va abbastanza fondata . oc Si sa che un tribuna le militare non può essere molto mite! Ma ,questa non è una ragione per biasimare tutto quel perso_nale che in 'fin dei conti ra· il suo dovere il meglio che può, il meglio che sa e lo f~ secondo , Je sue attribuzioni, secondo le sue facoltà, sul le qnali poi non è tnnto fa'cile giudicare. , « Sono d'accordo con . chi dice che bisognerebbe sottrarre.ai tribunali mi litari molti proces&i che con lo stato d'assedio . oon sono veramen1e ~onnessi, come piccole contravvenziooi, ecc. Ma credo che bisogna lasciar loro quei proces;i che si riferiscono alle cause che hanno determinato lo stato d'assedio. « Quindi, riassu mendo, riconosco che i tribunali militari fanno ciò cbe <lebbono fare, e riconosco .anche che si può ammettere essere forse - op· portuno di mod ificarne le attribuzioni, seeondo il concetto,e3presso dal se' ' natortl Siacci. · « Quanto aJJe raccomandazioni che egli ha fatto, \relative al la domanda ai Ministero di grazia e"!'> iustizia di revisiono delle condanne, ed al l'uso del diritto di grazia, debbo dichiarare che la revisione del_le condanne non spetta nl Ministro guardasigi lli ; circa l,a grnzia, non si può diment.i~are che sono talvolta .state molto dannose le grazie pronunciatè troppo · presto, e ·ro1:se troppo indulgeutèmente; si~mo àppena fuori da faordiui griivissimi di cui non si deve assoluta~1en te permettere il ritorno. ·« 11senatore Siacci mi domanda infine quando cesseranno gli stati d'assedio e precisamente quello di Napoli·. Su ciò .posso ripetere quello che ho d)itto nell'altro ramo di Parlamento, cioè che cesseranno il più pre'Sto possioi le. · · , « Se non vì fosse la circostanza che molti processi sono finiti, ed al1ri souo in cor,o, per fotti avveuuti ne!J e stesse circostimze e nello stesso tempo, si potrebbe dire: se ·voi credete che materialmente la tranquillità è ritornata (perchè dal lato P1ornle nessuno potn:,bbe asserire che vi ' sia quella sereniià che vi era prirnà dei fatti ~.vvenuti) se credete che

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NOTIZIE POLITICO-ll!Ll'l?ARl

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materia lmente la tranquillità ci sia, togliete oggi stesso lo stato a"asseil,io. Ma vi è la difficoltà che ho accenuato. « Alcun i dicono: fate passare i processi in corso ai tribunali ordinari; e questo veramente, se non si tratt11sse che di cosa minima, si potrebbe farlo; ma per processi che hanno una certa ir;nportanza e che possono portare delle condanne abbastanza gravi, r10n si saprebbe come farlo. Non si sapre,bhe com prendere con1e coloro che hanno avuto occ11sioue di essere giudicati per i primi deblrnno essere giudictiti da un tribunale differente da quel li che sono venuti dopo, quan tunque i fatti che hanno ori~inato i processi siano avveuuti nel!~ stessi, occasione. Se non ci fossero questi ragioni, lo ripeto, ICI st11to d'assedio a Napoli si potrebbe togliere sino da oggi. . « PHò mi propongo di toglierlo finiti i processi in corso, i quali, d~ quello che mi risulta (al i' infuori dell'imprevi:;to), avranno fine fra pochi giorni. " . Notiamo per chiudere quest'argomento che lo stato d'assedio a NapoIi fo tolto con R. l)ecreto col 2t corrente. '

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** Yenuero pubblicate oely'\ qu indicina tre leggi, d'interesse militare, di una delle q•.iali abbiamo ripetutamente parlato perd1è passò più volte dal Senato al la Camera e vice,,eqa· per modificazioni di sostanza e di forma -,ipportatevi dall'uuo o dell'altro 1'amo del Parlamento e finalmente fu .approvata su llo scorcio della sessiorn~ parlamentare. È c1uesta la legge che conce,le un'indennità di vestia rio ai sottotenenti -{li nuova nomina . Appunto per le modificazioni subite la riportiamo testualmente : Art. I. È stabi'Jita una indenni1à di primo equipaggiamento di li re 300 per tutti i sottotenenti di nnova nornioa in ser viziq attivo permanente nel ·regio esercito, qualunque ne sia la provenienza. Art. 2. Alla spesa si forà fronte con altrettante economie sul bilaocio della guerra ~i capitoli concernenti gli as:-Bgni in contanti alle armi nelle 11uali i sottotenenti vengono nominati. · Art. 3. Della presente legge godranno sottotèuenti nominati d~I 4° gennaio ·1898. - La seconda delle~ cit.ate leggi è quella portante le disposizioni p~r la leva sui nati n~I ·1878. Questa legge è notel'ole specialmente , per il ritorno al sistema (stato ,abbandonato <ju,rndo ern Ministro della guerra il generale Ricotti) per


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1,404

NO'TlZIE POL!TICO-mLITARl

l'arruolamento in ,1a categoria di tutti gl' inscritti i<lo,;ci che non. abbiano diritto alla 3a. Eccone il testo : Ar t. '1. Gli inscri tti della levn sulla classe ·1878, che sar.:iono riconosciuti idonei ~Ile armì e non abbiano di ritto all'assegnazione alla 3a catF?goria, saranno ttÙti arruolati in 1a categoria . E' fa tta eccezione· per quell i proven ienti da leve anteriori a quella n'llla classe ·187'2 e per quelli provenienti dalla leva sulla classe ·1 876, ,che pel numero giàavu to in sorte,~ avessero dov uto essere assegnati al la :za categoria, i quali in caso di riconosciuta idoneità alle armi, saranno arruolati in quella categoria. '• Art. 2. Gli inscritti che furono rimandati dalle leve precedenti sulle· classi 187H e ·1877 come rivedibili, a senso degli articoli 78 e 80 della legge su l reclutarnr.nto, se saranno dichiarati idonei ed arruolati nell::1 ,1:1 categoria nella leva sul la classe ·1878, assùmeranno, quelli, 11a.ti nel 187€i, la ferma di anni uno e quelli nati nel 1877 la ferma ·di· di anni due. Art. 3. E' fatta facoltà al Ministel'O della guerra di staliìlire il numero degli uomini nati nel 1878 ed arruolati nella 1" categoria die do-~raono assumere la ferma di anni due prevista dalla legge sul reclutam<mto. - La terza delle citale leggi approva alcune spese dai scri versi nella, parte $lraordin~ria del bi lancio della guerra per l'esercizio .J.878. Eccone il testo.: , Art. -1 . E' approvato nella parte straordinaria del bi lancio della guerra lo stanziame~ 'o della somma di lire H ,648 ,000 da assegnare· all'esercizio •1898-99. ' Art. 2. La somma di lire H , 618,000 assegnata all'esercizio ! 898-99· sarà ripartitil nei capi toli del bilancio della guena come è qui, di se·guito indicato: 1

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Capitolo n: H . -;"-Fabbricazione di fuc ili e mosc)letti, rela tive munizioni· ed aw~ssori, o~getti di buffetteria e traspor~i dei medesimi . Pistole a rotnzionc per nllìciali . Nuovi alzi per fucili e moschetti. ·~ L. 5,000,000· (:,,pitolo n. ,~5 . - Garta topografica generale d'Italia . » 68,000 IA~apitolo n . 4-6 .. - Approvigion.amen ti di mobil itazione, r iparazione e trasporto dei medesimi > · 4-00,000· Capitolo n. lf7. - Fabbricazione J 'artiglieria di gran po· teoz;i e difesa delle coste, provviste e traspotti relativi . » 500,000·

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1

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.4 r iportarsf .L.

1405

NOTI ZIE POLITICO ·MILITARI

i'\)!68, 000

Riportarsi, L. Capitolo 11: !~8 . - Lavori, strade, ferrovie' ed opere mi'litari. ~ » Capito lo 11. 50. - Forti di sba r'rarÌ1ento e lavori a difesa del lo St<1to . . .» Cl!pitolo n. 52. - Armamento delle fortifìc11zioni, ma te'fiale d'artiglieria dn fortezza e relativo trasporto . » Capi tolo o. 53 . - Acquisto di ma teriale d'artiglier ia da -campagn11 e relati vo trasporto . » Capi tolo n. 54. - Liquidaziroe delle spese inerenri al le opere di interesse mi litare esegu ite in Roma a cari~o del -coucorso go_vernatiyo. » Capitolo n. 56. - CoSll'uziooe e sistemazione di fabbricati ,mi iitari, impianto e riordio11memo di poligoni e piazze d'armi » Capitolo n. 51. - Dotazioni di casermaggio per la trupp,l »

5,968,000 300,000 ·1,800,000 1,200,000 3,000,000

•150,000 1,(i00,000 600,000

Totale L. ·,, ~,6,18,000 1

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* * ,. In questi ultimi giorni veuue porwta a gal la (e semlira con ioten.zione di risolverla definit ivamente) 110a vecchia vertenza con nu Stato ·estero : la Colombia. Un disp,1ccio del ,14- co rrente improvviso e inaspettato, annuoziav,1 • che l,i divisione nava le ita liann clell 'Arnerica del Sud, ngl i ordini del4'a mmiraglio _Candiaui era pa rti ta per Cartagena (Colombi11) con istru · zion i .di ~resentare' al goveJ;Uo colombiano la fo rm:ile ingiunzione di eseguire rn breve termine e nella sua integrità la sentenza arliitrale, -pronunciata fino dal 2 marzo ·1897. ~~eco di che cosa si tratta : durante la guerra civile ·del ,i 88t-86 (uua ·de.Ile tante; che a brevi intervalli scon volgono le repubbl'i che Sud.Americane) l'italiàno Ernesto .Cerruti, allora re~idente nello Stato di Conca, . -ebbe a p~tire perdite e danni gravissimi, che occasionarono l'intervento , diplomatico dell'Italia per un equo risarcim~nto. Sarebbe troppo lungo ~eguire tutte le fasi della vertenz3 . Diremo ~olo che, quando Dio volle, si ven11e all'accordo di sottoporre la que- · -stio!le da ll'arbitrio del Presidente degli S1ati Uniti. Ed il 2 marzo dH ll'anuò scorso quel P~rsidente (uon sosµetto certo di troppa tenerezza ,per gl' interessi degl'Italirnì) pronunziò la sua inar>pellabile ?entenza ron !a qua le dichiarava osi legittim i reclami del signor Cerrnti , e ~i 1

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NOT IZIE POLI'l'ICO - MII,ITARl 1406 faceva obbligo itl Governo colomb1ano d'tndennizzarlo colla somma di sessantamila sterline, delle quali, .diecim ila dovevano pagti rsi entro duemesi e le altre nel termine di dieci mesi. Il Go'Verno colombiano pagò le prime diecimila sterl ine, poi cominciòa cavillare su l resto e non pagò p·1ù nulla. Tale era lo stato del la question_e quando l'ammiragl_io Canevaro ha. assunto il portafoglio degli esteri. È fa cile cemprendere come nessuno al pari dell'on . Canevaro fosse in grado . di ren dersi ,conte, del grave danno che la fiacchezza mostrata a questo riguardo doveva produrre ai nostri connaziomli del Sud-America. ·Nato egli in quei paesi da fami glia italiana che vi aveva Pd ha grandi interessi, e vissuto colà gli anni della prima gioventù ebbe molte occasioni di conoscere e giudicare gli uomini e i govern i di quei paesi. Quindi sn che pe r essi le note diplomatiche va lgono meno che· nulla, quando non sono appoggiate dalla presenza di qu alche buooa nave dn guerra, e non si fa capire chiaramente cl1e il diritto può essere fatto sancire dal\' im piego dcl\a !orza. La causa pri·ucipale del poco frutto che l'Italia trae dalle sue nume-· ro$e e imporpn ti colonie del . Sud-America e dello strazio .che qnej . Governi si permettono di fare degl' interessi déi nostri va ricercata ap-· punto nella poca energia mostrata un qui, e forse questa poca energia nasce dalla poca conoscenza degli uomini e delle cose di la{lgiù. Il cornandanle della divisione nava le italiana, giunto n(}lle acque di C;1rta(J'eua fu bene :iccol to dalle autorit.à co lombiane e searubiò i salu ti d' uso coi forti del la spiaggi11;' ma quanto alla soluziooe della vertenza pare che siamo sempre allo stesso pnnto; cosiccbè, secondo le i.struzioni avute dal Governo italiano, e7li presen tò al la Colombia un vero-. i')

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tiltimatwn. Un dispaccio del :24- luglio da Cartagena reca; « L'ammiraglio Candiani ha ieri presentato la formale intimazione- . al Governo colombiano di rièonoscere integralmente \I Lodo Cerruui e cli guarentirne ,fa puntuale esecuziope. • Si assicura che il termine per la ·risposta è cli 20 giorni. « In questo frattem po la squadra italiaoa visiterà gli altri porti della. co~ a colombiana » . . Al momento in cui scri viamo le cos~ sono a questo punto. Roma, il 29 luglio 1898. x. ~·

1407

NOTIZI E MILIT ARI ·ESTER ,E. ' FRANCIA.

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Dispense a tu.tela degli studi, delle pro(ession-i, ecc. '- Il Minister~ della guerra ha abrogato la circolà re del 22 dicembre, ·1896, per la qua le i dispeosati del!'art. 23 dell;i legge (per ragioni di studi, insegnamento, arti, ecc.) noti po~evauo conseguire la nomina ad ufficiale di· riserva se prima non avesserO' soddisfatto ag.li obblighi che dettero luogo alla ,dispensa da due __anni di' servizio. Quindi quelli che perdono il diri tto all a disp1msa potranoò completare il loro servizio · trier11Ìaleauche_ col grado _di ufficia le; sicchè resta nuovamente aperto l'aditoagli abusi che con la Ci_rcolare del 1896 lo stesso generale Billot volle ' impedire ' ' • I Permessi in occasione di feste legali, ecc. - Secondo le informazioni del giornale Le Pr·ogrès mi lita,ire il l\iinisiro della guerra , allo ::;copo di mantenere I~ forza nei limiti del bilancio, ha stabi lito di, approfìttarelarga rnente dei permessi da concedersi in occasione di feste legali, lavori agricoli,. ecc. e quindi ha determinato il numero dello giornatedi soldo da economizzarsi da i corpi dell'eserci to durante l'anno, mediantei detti permessi, come segue : ' - . ' .. COll PI

N. delle giornate di solrlo

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da economi1.zare duran te l'anno

ReggimeIJ.ti fanteria che ha'nno le compagnie di ll G a 11°8 presenti Reggime.nti fanteri a elle hanno gli effetti rinforzati. Reggimenti d i artiglieria e di cavalieri_?, . . .

14,000

1

71,000 15,000

(Non si banno not izie per g li altri corpi).

1

· Questa disposizione ha da to luogo a molle discussion i nella sta mpa. la quale ha fallo rilevare lo sconcerto che essa prodnce n_e ll'andamento, de] IP, istruzioni nei corpi.


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1408

NOTIZIE .M ILITARI ESTERÈ

Ch'iamata degli uomini delle· classi ,:n congedo. - Per il giorno :2'2 agosto saranno chiamali alle armi per un per.iodo d' istru_zione e manovre di 28 giorni: · .1 ° Gli uomini delle classi 11888 e "8911 dei reggimenti su_ddivi-sionali di fanteria (d11lla 4a alla 12a compagnia e quelli delle compagnie deposito 25a, 26 4 e 21a); 2° I rimanenti dell'arma di fanteria delle classi precedenti; 3° Gli uomioi del111 di:;;pouibilità (dispensati per ragione di studi, professioni, industrie, ecc.) a pparteuenti al la classe 189,~. · Gli uomini assegnati alla .riserva, dei battaglioni cacciatori a piedi, ilelle stesse classi, sar:n~no chiamati il 22 agosto e 29 settembre. Qu~lli della fanteria e dell'artiglieria di marina delle classi 1887 ,e ·I 89 ·1 e.d i rimandati del le clas;ì pre:-edenti saranno chiamati il 29 agostll . Formaz'ione del 21° corpo d'a·rmata. - Dai giornali frnncesi app,·endiamo che fra le popolazioni dell'est corre voce die per la primavera veutura sarà costituito un nuovo corpo d'armata (XX.I) col comando ad Epinal. · Effettivamente vi è shi propugna calorosamentè· la costi tuzione di un nuovo corpo d'11rm1,l/l sul la frontiera nord-est, ma non r> probabile ,che ciò si effettu i trnto presto. , , Esami per ottenere il Mevetto d1: stato magg'iore. _.:. ~ stato pubbljca to il regolam,rntt1 che determina le condizioni secondo le quali .avranno 11.!ogo n,el corrente anno gli esami a cui d9vrau.no sottoporsi gl i nfficìali su periori ed i ca.pi tani aspirnnti al brevetto ,di stato mag. giore. In .eS$0 è prescritto che i candidati debbono trovarsi in condi.zioni da compiere 7 anni almeno di servizio da ufliciale al 3•1 dicembre del corrente anno·. La cornmis,,ione d'esa me s:irà la steS$a incaricnta degli esami fina li pri::sso la Scuola di goerni. . . Gli esnmi scritti ed oral i àvranno luogo coutemporaneap.1ente a quelli finali della Scuola.stessa . _ Compàgnia dì ciclisti. - In sei;ru'ito tigli ordin i emanati sarà ricostituita la compagnia di ciclisti dell' 87° reggimento di linen, sotto il ~c;om,rndo del capitano Géra rd coi signori Cody e Picard qoa li tenenti . La forzh, da 60 uomini quale fu lo scorso:anuo, sarà portata a .J50. ' Verso la fine di agosto la , compagoia do;rà essere pronta per recar~i a Nevers, dov·e prenderà parte alle manovre· dcll'8° e •Ul 0 corp'O soau fa direzione del genernlè Negrier.

Il ,reclutàmen,to ne.ll'a,nno J807. - Dal Compie ren<in delle ·OP,erazioni di reclutamento nel ·I 897 si rilevano i seguenti dati principali: Giùva,ii dP,lla cl~ sse 1896' ammessi all'estrazione a sorle. 3J8,327 (a) Non presentatisi 9,60 ·1 ,Esentati per ,inabilità 27,5H

1

1

Mantenuti sulle liste di reclu tamento

.•

3·10,8'16' (b)

Incor'porati per 1111 anno 72 H6 / · · H.i9:,162 ~ 231,278 (e) Incorporati per due o·tre anni Riparti~ione per le varie armi: . in fonte.ria . ' •164-,697 in ca va I leria z9,920 in artiglieria 3·1, 191 nel genio . 5,Q96 negli equi paggi militari /. 3,260 nelle truppe d'amministrazione 6,ilu Riformati -dai · capi pei· ferite o infermità ·nel corso del . 1897 . "5,035 '"',j6g," ' Congedati ed assegnati alla disponibilità. • I t) ( 191: '·' 93 . ,12t,8.J8) ' >', n:... Congedati ed inscritti nella risc~rva . 1

1

, 2·1 i;558

Arruolamenti volontari per i corpi francesi. ·19,002 Arruolameoti V<llontari per la marina e colonie. , . 5,04.7 Arruolamenti volontari pei reggimenti_ stranieri e indigeni . 5,557 - Riassoldamenti . · · In Algeria: Inscritti della classe ,t 896 ' 4-,596 Rimandati ,delle classi 1895 e •I 894,i-9,\. Inéorporati in fanteria . 2,357 Incorporati in cavalleria. H6 In1:qrporati _in artiglieria. '44.0 I ncorporati nel genio. 95 Incorporati nelle truppe d'amministrazione. 305 1

2.9, 606

6',8"7

i

,, 5,090

3,34-3

(a) Aumento di 6,959 uomini rispetto all'anno precedente. (li) Aumento di 5,366 uom'ini rispetto all 1anno precedente. (e) Aumento (li 578 uomini rispetto all'amìo precedente; aumento insignifican te rispetto a quello degl i inscrit9 e dei mantenuti nelle liste di reclutamento. 9i -

j .

U-09

NOTIZIE MILITARI E STERE

ANNO XLfll.

r


UTO

NO'FIZIE MILÌTA.R.I ESTESE

NQTIZIE M ILlTARI E STERE

Fra tu tli i sernz1 ai q1rnli saranno chi,,mate, duranteil'anno in corso, le truppe specia li incaricate · della _guardia alle vie di comunicllZione, ~no dei più importanti sarà quello che avrà esecuzione nei giorni 5, 6 e 7 luglio, nvente per scopo la sicureza della linea ferrov iaria ~Iarsiglia-Tolone-Nizza in quanto si.riferisce all a strada fe1:rata, alle iinee telegrafiche e telefoniche, ai depositi del materiale ecc. Vi sono destinati ,t l'\00 uorni iri dell'esercito territoriale e del la sua. risr,n~1, che riceveranno il vestiario, l'ecruipaggiamento e l'armamento uecessa rio dai reggimenti attivi della regione. La linea sarà di vf,;a in ci nque settori o zonè, comandati da ufficiali, e éiascirna zonn s:irà suddivisa in sotto 'zone a cu i verra nno preposti dei sottufficiali . ' Q.uesti posti saranuo in continua conrnnièa.zione fra loro ed i co·man·danti di settore sél\'anno pure in comunicazione coll a .flotta del' o)oolfo del Leone o dei pDrti di mare incarica ti d' impedire sbarchi del uem ic_o. Il persòna le militare o mi li tarizzato, che non sarà alloggiato di notie nelle stazioni o sui ·carrozzoui in moto, dovrà essere attendato od allog. giato presso gli abitanti dei casc;inal i e viI laggi prossimi ,·tl la J inea ferroviari-a . Saranno specialmeute sorvegliati i ponti, i viadhui, i trafori, le riserve di acqua ecc. ' · · Per tei:ere tutti desti ed aujvi in questo importan te serv izio si organizzerà nn servizio speciale di ronda per tutti i posti, per le case cantoniere, per le stazioni , pei convogli. . Freg·io per il berretto degl-i, arti:gtù1·i delle batterie alpù11J. - Il fregio per il berrello dégl.i artiglieri dell e batterie alpine consisterà d'ora in avanti' di nna granaw di. color $Ca riatto. [ can.noni incrociati sono stati .abol iti. · Niwvo rnateriale pe1· /.'artigl·~e·r ù1 da campagna . - Le notizie già date circa la distribuzione del nuovo materia le ai reggimenti d'artiglieria . ·da campagna, vengono contermate. , . ,. ., .· Il giQrno 24 maggio il generale de .l\fonard coinandant~ il 20° corpo . . d\irmata passò un' i~pezione all'8° reggimento a Nancy per esaminare .36 pezzi di nuovo q~deHo recenfemente ricevuti da Bot_!rges. Il detto reggimento si recò quindi al campo di Chàlons per esèguire la scuoi~ di tiro col nuovo materiak , Notizie posteriori affermano che i I 39° ·e ~0° reggimento sono comp ie- . pròvveduti del .nuovo materinle con cni alla fine di• t>ni u.ono esetamente • ' o .guirono manovre e tiri al campo di Chàlori~. T~ !i uotizie offrono anche alcuni dati: il cal ibro del c;,nnone è di 75 millimetri ; sull'a ffusto lateralGnM·die alle ' 'Vie di ~omunfoazfone. -

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~1ente alfa bocca da fuoco, sono situati due scudi para·-palle; la coda dell'affusto è m·un ita di nna beche, ra qua ie im pedisce quasi interame'nte il rinculo; il tiro sarebbe di una precisione straordinaria e gli eITetti meravigliosi; il rumore è talmen te assordante che pare sia stà to prescritÌo ai serventi l'uso di cotone nel le orecchie. . , · La ,i{~m pa mili tare discu te ca lorosamente nella qu~stione del nu mero dei pezzi da assegna rsi a cia~cuna batteria. Pare che l'ex- min istro l3 illot fosse favorevole d numero di 4-, ma , In stampa è generallùente cont,raria e. fa voti che il nuovo ministro signor Cavaignac mantenga il numero <li 6 come ha fa tto la Germania. Si parla di un nuovo riordinamento dell'artiglieria che tenderebbe ar, . l'aumento di 6 ba tterie in ogni corpo d'armata e ciò per essere in grado di· costituire i gruppi (brigate) e$clusivamente con batterie attive e non più con due batterie attive t'ld una di sdop pi amento (riserva). R USSIA. Riordinamento dell'artiglieria di riservci . . - Esistevano sinora in Russia 7 brigate di artiglieria di riserva (6 nella Rnssia europea ed una nel Caucaso) ed una batteria-quadro autonoma . Ogni brigata era in r.ace su 6 ba tterie di !1 pezzi oguuna: 43 batterie ·in tota le con •172 pezzi. Questa artiglieria er11 destinata in tempo cli guerra alle divisioni fan teria di riserva di ,1° e 2.0 t.urno, trasformandosi all'atto della mobilitazione in modo da dare 1 brignta ~i artiglieria di 4 bat.terie per le divisiooi di 1° turno e di 2 batterie per le division i di 2° turno: ,t '1'2 bàlterie in complesso con 896. pez1.j. Con decreto ,f 7 (29) maggio 18H8, rimanendo ìnvariato l'ordinamento fonda mentale dell'artigl ieri11 di riserva 'ven ne ordinato quanto segue: (i)- In tempo di guerra vi drovranno essere ,J 8 brigate di artigl ieria per le divi:;ioni di fnnte ria di·,1° turno, di cui ·17 su 6 batterie ed "1 su 4-; e -13 brigate per le division i di 2° nii·no, di cui una su 6 batterie e 1'z su 4- . Di più :'Ì saranno quattro batterie da montagna per le due divisioni .di 2° turno del Oaucàso . Si avranno quindi complessivamente in guerra ·I 64- batterie con ,( 3!1~ pezzi,, co~1 un aumen to cioè di 52. batterie e 4'1.6 .pe'zzi in con fronto di cpianto era prima prestabilito. · b) In tempo di pace vi saranno complessivamente 1\.il batterie di riserva , 6 batterie cioè nel la ,1a, 3a e ,~n brigata, 5 batterie nella 2a, òa. e 6a, ·7 batterie (di cui 1 da montagna) nella brigat.a del Caucaso, ed 1 batteria presso la b.atteria- quadro della 4-ga brigata. Per ogni batteria da for~ · marsi in_tempo di guerra vi sarà in tetnpo di pa\ e un plotone -quadro dt 1

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NOTIZIE MILITARi ES1'ERE

artiglieria di riserva . Ogni brigata avrà in tempo di pace 4 pezzi attaccati. ' e) Le brigate di artiglieria di riserva che in pace hanno 6 batterie saranno su 3 divisioni , quelle in 5 batterie su 2 divisioni . · d) All'atto della mobilitazione la ,fa, 33 , 4a brigata e quella del Cati~ caso si trasformer~nno in 4 brigate ognuna su 6 batterie, più ~e 4 batterie autonome da montagna del Cauca~o; la ,f •, 2a e 5• batteria della 5a brig(lta formeranno 2 brigate su 6 batterie; tutte le alt~e batterie si trasformeranno in una brigata ognuna, di i~ batterie. Rete f'erroviqria, tele.grafica e telefon:ica. - Il ·I 5 novembre ,f 897 la rete ferroviaria dell'hnpero russo nvea raggiunta .1,2,868 km. dì luni ghezza, di cui 8,300 km. a doppio binario; 25,506 di linea erano eser~ citati direttamente dal Governo. Il numero dei carri ferroviarii era di 1tS6,2.H, di cui ·128,'.266 çoperti; con aumento di 8, 4.30 in confronto al 1892 ('I 65 carri di aumento medio annuo). Secondo uu'altri1 ,;tatistica ufficiale, al ,f 5 gennaio ,1897 vi erano irl. Russia ,f 32,020 km. di linee telegrafiche con 262,008 km. di filo. Nello scorso anno si aveano 5,996 km. di linee telefoniche, dei qual ~ 4,63,f governativi e ·I, 365 privati, con uno sviluppo com plessi vo d,i Ml, ·173 km. di filo. Tra breve sarà ultim;ita la linea telefonica Pietro.~ burgo-Mosca (fi4.!~ km.).

RIVISTA DEI PERIODICI .MILITARI

Rivista di artiglieria e genio.

G; ugno 1898. -

r'1 tenente d~ genio DELLA Rrèc1A espose dettagliatamente nelÌa Rùvisla . di artiglieria e genio del decembre ·1 897 la teoria delh, tr11smissione telegrafica senza fi li, col fayore di varie informazioni fornite dnllo stesso - inventore e col sussid io di nuovi esperim1enti. Ma ,topo quelle di Spezi(l ebbero luogo io ~nghilten'a tre altre serie di esperienze, alle quali nuovamente si riferisce il tHnente DÈLtA Hrcc1.\, a11ine di completare il suo stud io precedente.

1

ROMANIA.

-Amm•inistraz·ione della ·gtierra. -- Il llfonitorul Ostei annuncia che il Parlamento rumen0 ha votato ,1'8 maggio tm credito straordinari.o dì, 20 milioni di lire per l'a mministrazione della guerra. detta somma sHrà suddivisa nel seguenie modo : ,1° Viveri di riserva . L. 2,000,00fr 2° Ambulnnz~ . » 500,000 3° Costruzione di due monitori flu viali e di · tre ,. torpediniere di mnre. )) ,i ,000,000 ,i,<> Armamento della piazza di Bukai·est » 11 ,,i.50,000 5° Costruzione di caserme » 7,750,600. 6° Rimoota c.;a,va ll i . . » 300,000 7° Costruzione ·di H.i,000 fucili mod. ,f893 , di 2,000 sciabole d'artiglieria, cfi 3,000 sciabole di ca:valleria, di 2,000 pugna li d'artiglieria, di ·1,000 lance, col)fezione di munizioni , ripara, , zioui d; nrnteria le ecc. > ·4-,000,00Q.

i11.od·ificaz1:oni aqti a7Jparecçh'i del Mar·com·.

La difesa, del forte Oitral. ,.

Nelle guerre coloaiali non <li rado avv iene che truppe europee siano ob hligale di rinchiudersi in noa posizione fortificata ~ munita o n~ di qualche cannone da campagna o d:i montagr.ia e di rimanervi assediate da un nemico generalmente sprovvisto di artiglierie. S'impegnaa llora una lotta che procede con metodi i quali, dimenticati per la loro remota anti· .chit.à appaiono oggi nnovi. Nella guerra combattuta dagli anglo-indiani su lla froutiern nord-orientale parecchi forti tenuti dagli inglesi fnrono .cosl bloccati ed assediati. Più importante fra queste operazion i guerresche t ·per certo , l'assedio del for te di Ci trai, par l'esemplare condotta tenuta dalla guarnigione e specialmente dagli uflìciali inglesi che la comanda·vano, dei quali . non si può dire se fu maggiore il coraggi~ e l'abnega: zione ovvero l'abilità e l'accorgim<mt.o con cui seppero mandare a vuoto ,gli aud11ci tent,ùivi e le astuzie dei loro nemici. Tattica della guerra d' asseq,io.

Esame di un recente libro del capitano DEG UISE, il qua le riproduce le le lezioni professate dal medesimo alla scuola militare (Ìi Bruxelles.

Tavole balistiche secondarie. Raccolta di st1ul'i degli ufficiali del genio belga .


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RIVISTA DEI PERIODICI l\IILITARt

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

trajettorie grafiche e tabelle sp,eC'ial-i. di t'iro per l'aniqlie-r·ia da fortezza. · · ~ · Miscellanea e notù;ie. - I cannoni Vickers - Consumo ed erosioni delle bocche da fuoco - Apparecchi per bagni ·a doccia - Apparecchi di puntamento automatico per l'artiglieria da costa - Apparecchi di puntamento e }i osservazione per le batterie da campagna in posizione copena. Not_1:zie ·-mil'itar1: estere - Ji'ranci:a: Probabile fo rmazione .su quattro, pezzi delle batterie da campHgna in Francia -- Mezzo per aum,e ntare la mobilità del 'Carreggio. - Germcinia: Sostegno per coperta sott.osellll. - {nghilterra: Sped izione verso Kartum. _:_ R1issia: Riscaldaménto improvvisato di tende da campo e cli vagoni - Aumenti nell'artiglieria russa.

trasformazioni dovrebbero ~;enire su lle i"~rrovie àlpine le quali s,ono· le più.Ù1alagevoli e costose; segiùrebbero le ferrovie di rac,cordarnento e pos.cia quel le dei valichi appenninici ';·ed i:-: relazione al la nnova trnione elemica si Lrasformerebbe la potenza iudt~striale-ed economica dei popoli moderni, ravvivando ' otiche industrie e dando vìtn a nuovi e prosperi opifizì.

Tcwole di

Rivista marittima.

' Luglio ,f 8H8. - ll mercato ilei noh: Le drammatiche vicende delle Filippine.

· Nuova Antologia. 16 luglio ,f 898. _:, L'·ut-ilizzazione ci.elle forze idrauifrh~ e la. trazion&

elett1·1·ca sulle ferro'vie. Dal l'importante periodico scientifico e letterario riassum iamo alcnne idee contenute neìlo studio del generale A FAN DE RrvERA, poichè toccano. ad un problema di molta attualità ed importanza. L'impiego dell'elettri · cità nella traziOJ'!e dei tl'en i leggieri ha gradualmen te guadagnato di· estensione fino a collegare non solo i sobborghi io vicinanza di una città ma a collegar~ città e città, a distanze che sono anda te sempre più aumentando . Chiaro emerge adunque l'importanza della trazione elettrica nel l'impiego delle ferrovie, nei rispetti economici, industriali e comrner, ciali . Non poca parte dell'avven ire dell'industria italiana in genere dipende adunque· dalle vedute più o meno larghe che si avranno nella utilizzazicne delle nost!'e forze idraul iche, così ricche e così pos,enti per la natura dei nostri terreni , e dal l'applicazio,ne delle energie elettrichealle fer rovie. Un sim ile problema tocéa infatti interessi altissimi dei l(1 Stato, in pace ed io guerra, nei servizt di mobilitazione, di radunata e di rifornimento, e più largameow tocca la prosperità e l'avvenire della nazione. - Non resta ' di conseguenza che esaminare come potrà essere risolta la 1rue6tiorie tra noi, alla :}ui opera si accinge il gene1:ale AFAN DE RIVERA. Quante grandi speranze sorgono per l' industria ita liana nel la utilizzazione delle nostre fòrze idrauliche non è dire: sostitueudo la trazione eieltrica all'attuale ~ vapol'e sulle ferrovie si avrà no risp<1rmio incomparabile ed un' iridi pendenza industriale meravigl iosa . Le prime-

Trasmett'itorf di, ord-ini a distanza. .

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Un prob lema che si impone per la sua importanza specialmente ~ bordo delle navi e coi servi~i di artiglieria da l:OSta è certo quello della ·.tra6mi3sione degli ordini o delle indicazioni a clistanza, non già a mezzo del 'telegrafo o del telefono ma direuamentc mercè una specie cli telegrnfo a quadrante ove siano tracciati sego i o numeri convenziona li. Gli apparecchi à quadri pal'lanti sono assai semplici. come conccmo ma compl icati come eseci1zione e manutenzione. La genia lità dell'idea, in questo ' principio consiste invece nell'util izzazione delle proprietà dei corpi ruotau~i. Sngli anJrodi, alfo regÌon·i polari_ antartiche avvMitll'i o pro9ettati. La. cla!isifì,w~ione delle ·nav1: merca_,ntili R ivista di fanteria.

Luglio 1898. - Il 24 giu,9no a. Custoza. 1

~ un largo riassunto cfelÌa 1·ecente opera del generale austriaco Scudier, intitolata _Riflessioni s·ulta campagna del 1866 in.Jtalia, del la quale vedrà prossim~mente la lucci una tnidnzione, italiana. Da quest'opera è facile '

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, A .Maoil la ;:;orge ~in. moour.nento ma"rrnoreo dovuto allo scalpello dr Que·rol e rappresenta frate Andrea di Urdaueta e .Michele Lopez di Segazpi,. fond-atori del la colonia spagqu0la delle Fii ppipe. Quel gruppo simboleggia insieme la gloria e gl i error·i del lt'I Sp:igna, perchè se un celebre capitano ed .un frate s,1 pie111.issimo acqui Jtarono· per la pairia 101:0 uno dei più uberl.osi luoghi dc~ mondo, i I governarlo con la violenza e l'infeodarlo ag li ordini religiosi ne arrestò il progì·edimento e vi seminò i germi delle successive rivolte. ·

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RIVIS,TA DEI PERIODICI MILITAlH

RIVISTA DEI ,J:'ERIODICI MILIT ARI

desumere la duplicità del piano seguito dagli Austriaci il giorno detla bat- ' taglia di Custoza, che trasportarono il pe,rno della loro azione dallà. dest.ra alla sinistr:i del rispettivo fronte di battaglia . Lo Scudier perciò deplora la fìaccbezza dell'azione della destra imperiide. Mentre le si richiede risoluta energia, essa avanzò quasi a tentoni e colla massima nemma. Se all'ala orientale gli Austriaci av·essero fotto qualche e.osa di simile, ciò che sarebbe stato molto più naturale, e non avessero anzi prevenuto sempre e superato l'aspettativa del comando supremo, questo uon s11l'ebbe stato poi io grado .di cambiare con facilità il punto strategico di attacco e dal Mincio ritrasportarlo a Custoza. Vi sono altre circostanze che influiDono dannosamente sul l'azione di quest'ala oltre a quelle già citate. Fin ~alle 6 -s;, il M. G. Rupprecht, comandau.te la divisione fanteria di riserv~ oveva ricevuto l'ordine seguente: avanzare verso Oliosi appO'na il Y corpo abbia raggiunto S. Giorgio in Salice - mettersi iu comuuicazione còo Peschiera - nel procedere inoonzi tener d'occhio la valle del Mincio. Le disp0Rizi01ii ch'egli dà al rigua rdo fanno l' i)npressiooe come se egli non avesse alcun sentore dello stato delle cose e contengono, a nostro avviso, il gcrmQdel successivo allentarsi del lega me t11ttico della divisione. Egli perde il tempo a for preccdero la brigata Benko che era in e.odo, - lascia indtilmente un battnglione a Castelnuovo che per la vicinanza di Peschiera non aveva nulla a temere - dispon~che la brigato Wei mar, colla quale marcin inopportunamente egli stesso; segua la prima a mezz'ora di distanza - s'indebolisce, coprendo la sinistra .. della brigata di ,e~La con un distaccamento eccessivameule forte che poi dovrà cercare invano, e disponendo seozo scopo su tre colonne anche la brigata di coda. Tutto questo avrà per effetto c11e gli scaglioni s'impegneranno successivamente contro ViHabermosa e Cerale, con grave disordine e gravi perdite e, solo al terzo attacco, la divisione potrii agire riunita e impadronirsi finalmen te di M. Cricol, col l'ap: poggio però del V corpo e col favore delle circostanze (scompiglio della brigato Forlì). Ln divi'sione di riservo tascurò poi gli ordini ricevuti, arrestandosi a .M. Cricol anzic~è procedere i rnmediat:imente su Oliosi, ciò che do vette fare iu seguito la !,rigata Pi ret. Era invece t.ecessario che essa ava nzasse la sua destra fino a Sii lionze e aprisse di qui il fuoco di ar_iiglieria contro il ponte di Mouzambano per impedire che da quella parte veni<;Sero attacchi nemiri snl fianco. - Circa ai ripe1uti attaccl,i della cavalleria imperial~ contr; lr, divisioni del ptincipe Umberto e del generale Bixio, l'autor(l riliadisce una sua vecchia idea, che 4uelle azioni non inOuirono .per nulla sull'esito della b:,uaglia e

che se il colonnello Pulz iipparve uu ardi to e brillante cavaliere non dimostrb del pa ri quel chioro intuito della situazione che io oguj buon comandante di truppP. deve sempre andar rongiunto alla gagliardia dei propositi. Circo l'azione del cornandaote del III corpo, genernle Del la Rocca, l'autore si e:;prime testualmente in qnesti termini: « La posizione in CLÌi trovavasi Della 'Rocca dopo la p,1rtenza del La ~formora <la Yaleggio richiedeva disposizioni sue proprie, tanto più che la distanza Vo leggio-Yillafrançn di nove chilometri im pediva che f!it10ge:;sero in tempo gli 'ordini sollecitati. Certo Della - Rocca ,l\'eva ricevuto da La }.larmor11 alle 9 aut. l'ordine di tenar fermo a Villafranca nrn immediatamente prima che questi partisse per \'aleggio (ore •IO) di tenere bensì Villa franca, dove c'era poco ,da temere,' ma di proll~ggere al possibile Cnstoza. « Dnut1ue, conclude l'nutore, non è giusto il fo r~i scudo delle istrn· zioni avute per essere rimasto in ozio tutto il g1oroo ». Continuando ·nella sua critica il gener,1le Scudier loda le operazioni del la di visione Govone ed approvi1 che le truppe di questa abbandl)oino le c.olliue quando gli. Austriuci cominc:iarono o ci rcondare Custoza. Scendendo 11i dettagli della tattica il generale Scudier trovn che l'artiglieria ,mstriaca mantenne sempre di norma uu fnoco piiì nutrito della italiana perchil quest'ultima portandosi 'spesso $Opra stretti e ri pid i dor;;.i non potè disporre in vicinanza dei ca rri da munizione. Circa l'esplorazione della -cavalleria, se questa fo sse stata beo diretta è opinione dell'autore che l'urto dei dne eserniti sarebbe avvenuto nella li neo Caste\uovo-Sau Rocco- . Monte Godi assai più favorevo le agli Italinui che avrebbero avuto così modo di riannodarsi alla X e IX divisione. Circa il generale La )far1 mora, l'autore riconosce in lui una mirabi le auività cf1e fu però fru-sirata di uu comples~o da sfavorevoli circostanze. Ma se egli ~i fosse recato da ValE•ggio a Monte VecJto, · percorso di ,1ppena 3 cliilometri, si sarebhe convinto ben tosto che fra le •I e le 1 1/i pom. l'avanzata degli Anstriaci su Valeggio non era così immiueute come credeva, che invece il 1Ionte .Vento era ancora in mano degli It11liaoi e parte della , ·divisione Piùnell stava su lla sinistra del Mincio. Allorn 3vrebbe certomente ordinato :i questo un urto euergko ~ulla destra degli Austriaci e scorgendo .tutto il gruppo di coll ine o sud del va ll one di Staffolo in mano :.Ile rlivisioni 8 e 9, ,·i :nrebbe anche avviato Della Rocca. In · t~I caso la !Jattaglin interrotta probabi lmente da lln notte, >archhe sta ta ripre$a ali' indomani col rinforzo da parte italiana delle divisioni 1O e 19 e della riserva dL artiglieria, mentre gli- Austriaci non avrebbern . .avuto a loro disposi1.ioue che le truppe impiegate nella giornata, già

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RI VISTA DEI PERIODICI l flI,ITARI

lUVISTA DEI PERIODICI Mll,ITARl

slanche e per di pi ù di un terzo, disorgan izzate (due brigate del IX corpo. una d~l VII; un po' meno la divisione faoteria di riserva e tutta Ja cava lleria). G-li Ita lian i invece la sera di Cnstòza avevano 4 divisioni di fan L~ria e 1 di caval leria intatte, oltre a tutta ta riserva di aniglieria . La n,rn ttina appresso avrebbero forse potuto aucont attacca re gl' imperiali CQn ·probabil itit di successo, tanto più che La Ma rmora' non è swto interameote abbandonato dal la fortuna, specia lmente per la fiacchezza dell'a la destra ,oemic-0 , e l' improvvisa inazione del!a ca_val leria ci rcostanze che salvarono l'esercito italiano qa una catastrofe. Quanto J1 lle' acerbe critiche fotte al generale La Ma rmara· per aver diviso l'esercito, in ·due teatri di guerra; esse non hanno alcun peso; s~ egl i avesse vinto, c,iò che. er.1 ben possibi-le, nessuno ci avrebbe pens.:ito , La ma la riuscita tattica infl uisce ser\1pre nel giudizio St;.ategico. Il terreno coperto e intricato rese diffici le aoclie da parte austrii1cà la direzione della ba ttagl ia e il trasferirsi del quartier generale da 11 0 punto .:il l'altro del. . campo,. Specia lmente grave fu il frequente smarri rsi di cava lieri di or~ din.:inza 1,Hori di ordini importanti. Concludendo l'autore ;ifferma che gli Austriaci vinsero per la superiori1à incon testata del loro comand,1ote su premo che dimostrò nei momenti decisivi , quel rapido intuito della. situazione che è iodispensabile nel guidar~ bene gli eserciti. 1

Revue Milita ire Suisse,

Luglio ·1898. - Le manO'IJre del 2° corpo d' c11r·inata nel 1898 . L'artiglieria da . carnpagna a tiro rnp1:do e· ia, tattica.

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Sembre al l'arti colista che obiettivo dc~lla moderna arti..,lieria o..,..,i i:;) ' è)èl come nel 1870, sia quello di rendere possibile la marcia innanzi della fanteria e di-facilitare il còmpito di questa, ovunque, sul campo di bat-· tagl ia. Ora la superiorità <lell ';i rmamento è e deve risolversi in nn vantaggio essenziale dell'artiglirria sulla , fà nteria: ·ma molte idee inesatte si sono fatte st.rada ih quest'ordine di concetti . Da quando si parlc1 di cannoni a tiro rapido , ci ~i figura volentieri uno str_t'lmento che proietti centinaia di pr?ietti li al min uto. E' ques'to uu errore,: la celerità non deve .:i ndare a sc.:ipito d&ll'efficàcia ed i cannou_i più leggéri .non devono essere meno efficaci dei lòro predecessori ; perciò il loro · calibro 'Varierà fra i 75 e gl i 80 millimetri, il loro proiettile dovrà pé- · s.:ire circ.a 6 chilogrammi e 111 velocitù iniziale -essere almeno cinquecento 1metri . Quanto alle rnunizioui, dappoichè il ptoietti le unico non 1

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è ancora die un irleale irreal izzabile, converrà che ,i nuovi pezzi siano

muniti di duplice munizioni a tempo ed a percussio~e.

Le corse fra i sottitffic,ia.li e soldati, . , Notfai~ e cronaca. - .Cronaca svizzera : Cre:1Zione di quattro c;om ie di mitr11al iatrici a cuvallo, . - I cavalli degli ufficiali di pai:ru O 0 c,walleria . - Acqu.isto di una batteri.i a tiro rapido modello Krupp per esperienie - Le caserme di Tonne. - L'assemblea generale della· Società degli L1llìciali a San Gal.lo. - Cronaca tedesca: L'.:i.nniversario de\l'a vvenimento al trono dell'Imperatore. - 1 giornal i o lo svilupp~ dell'esercito tedesco. - Manovre a Tempelleof. - Promozioni e mutazioni nell'esercito. - Creazione progettata di tre nuovi corpi d'arma ta. -- _Cronaca cws1rùica : Il grand uca Leopoldo. - Conserve di carne per l'esercito e per la nrnrina . -:Una fes ta commemorati va. - Croncwt francese : Ili nu,ivo M1, nistro del la guerra. Viaggi di stato maggiore. - Il pa sso del.la fanteria. - Nel_l'artiglieria . Revue .du Ce r.c le Militaire.

I 2il luglio •1898 . - la sett.imana ·mibitare. - Col po d'occhio retrospettivo sulla ri vista di Longchamp. - L'uniforme ed il contegno delle truppe. - Le felicitazioni del Presiden te della Repubblica . Il n1w·vo cannone da campagna tedesco. Tatti ca di combat,t imento della fanteri a in montagnlL L'articolista richiama l'atteozione dei comaudauti di trnppe di fan teria in montagna sulla coo_figurazione del terreno che addita corn liinazioni tattiche e suggerisce di evitarne altre considerate come dannose. Il complesso di que.;te doti costitui.5ce ciò che com unemente si dice l'occhio del montanaro . Nelle marce si raccomanda l'osservanza della massima disciplina : ogni uomo deve cammina re stretto e serrato e sec•uire con esattezza le trncce del rispettivo ca pg-fi la. La compagnia .de~e a.vere uellè marce una relat.iva indipendenza ed autonom ia ; il battaglione co~tituisce l'unità di marcia più ragguardevole. I nfatti la . rofonclità di un 'b:nta<dione varia dai ·1500 ai. 2000 metri, e la durala P " importa più di nn'ora. Nelle fo rti salit~ si dello spiegamento di esso suggeriscono frequen ti so;;te, ed ·in massima qu:Htro o cinque per ogni ora di ascensione. Durante questi riposi ogni s~ldato si ferma al posto in mi si trova;e' ciò per utilizza re in tierarnerite il tempo concesso alla sosta . Per la trn,m issione degli ordini .in montagna si sug,;erisce


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ltlVlSTA. DEI PERIODICI M1LlTARI RIVISTA DEI PERIODICI :MILITARI

l'impiego _della segnnlazioue ottica, a mezzo di banderuole venz1onal1.

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di seaui con;,

Conclusione: [,n questione dell'impiego della biciclet.ta per gli nsi mil!tari è assai complessa. Furono, è bemì vero, delucidati unn quantità di problemi in materia, mn molti ancora ne rimangono a chiarirsi; talmente che fino a quando non si sarà precisamente definito quale sia l'indolo e la natura del còmpito che dovrà essere affidato ai ciclisti in guerra, non si potrà pronunzinre una vera e propria sentenza in merito al luro impiego. Intanto le diverse e$pericnze, per esclusione, h1rnuo chiarito che: noa conviene pensare ai ciclisti come ~sploratori del terreno· ed ausiliari della c.,valleria nel servizio di esploraziorn:; che il còrnpito della fantRria cicli sta consisterà invece unicamente nel collegamento fra la fanteria e la cava lleri:i , alla qunlc nltimn la fa,nLeria ciclista porterà il grande benefizio dei suoi fucili; che influe non si deve in nlcun modo fare assegnamento sulla fanteria ciclista come truppa che ngisca nutono'ma ed indipendente, specie a grandi masse, poich~ non· bl.lsta a sè rnede~ima n~gli flttacch_i, nelle sorprese e nei comb:ittimentì.

C1·onaca fran,ces;. - Ammissioni a Saint-Cyr, a Saiut -MaL,ent ed a Saumur nel ,f~99 - Attribuzioui dei comandanti di gruipo nei ba1tugl1on1 da fortezza - Soccorsi alle fami•t lie dei richiamati dell'esercito territoriale - La società del tiro ~I cannone a Parirri 0 - Feste e solenniti1 militari. Notizie miHta,r~ ~ste1·e. - Germania: Telegrafia militare - Spagna e Stati-Onit ~: La guerra 1spano-americaua - Italia: Reclutamento degli ~quipaggi delle regie navi - Russia: Istruzioni per le manone d, estate nel ·1898 - Tiwchia: Cannoni. n tiro rapido. Journal des Sciences Militaire s .

l uglio ·I 898. - Il combattimento completo. il È questo il titolo di un nuovo studio del generale L&wAc. che sotto , nome. di combattimento completo offre uno studio di strategia del comba.111m~at?,. ed 1mp1ega una tale espressiono percl,è gli sembra che essa smtet1zz1 il suo pensiero in materia; cioò la necessità di consi ~erare la _lotta nella sua. un ità pratica . !?ino ad ora, ·contin u:i l'autore, 1 ~ com~J~lll'.11eoto fu considera to so1.10 asperti divisi: offensi,,o, difens'. 1•0, d_,lens1vo-olfonsi vo, temporeggiante, ecc., ecc. Queste classificazioni s applicano _a tnlune fa si del combattimento, mn non al cornbattÌ· n~cnto srnsso; laonde Il~ sono de ri vati errori () coufusioni che conv,e~e-~vtt~re. _Ne_l_ connitt~ armato l'attacco, la difesa, l'aggressione e la ies1st~nzn_ s1 ri~olvouo m formo semplici di lotta. Qualt!nque siano le co'.Jd1z1011 1 uell~ q~al1 gl i eserciti si inconl1:an.o essi nou po,souò comb,,ttcre che ollens1vamente o difeusivnmente, e di cousecuenza non s1 possono avere che due specie di battaglie cioè offensive e difensive. ll terreno , _qli iwmini e le m'mi alla guerra._ L'ordinamento militare secondo il terreno. li ciclismo negli eserciti francese e. strnnfrri. _ Ciclismo combi,uente - Stato della questione - Celerità - Marce - Fanteria montata Condizioni cui essa deve soddisfa re - Creazioue ed addestromeato in tempo di pace - Impiego delle compacnic di ciclisti _ S?stegno dell:i cavalleria - Ser'viiio di esplorazione _ Servizio ~1 cavttl leria di s~cu rezza - Marcia di avviciuamento _ Combattimento - Difeusiva e ritirata - Combattimento da partigiani _ Con i distaccamenti isolati - Av;inlinee.

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Federico il Grande.

Del.le battagt'ie. da.l pimto di, v ista strategico.

Le b:ittaglie al tempo di Federico, erano consiùer11te come l'ultima ratfo del la campagna, cioè un mezzo estremo cui il grnnde còndottiero non ri11orreva che nel caso di necessitit assol uta. « Non date bnttaglia, raccom:mdava iufoui ai suoi generali il Gr:inde Federico, se non qu;,odo potrete dnrla ìn colldizioni favor'evoli ; e non per vincere soltant.o 1'11vvcrsnrio. ma per annientarlo. » Co:,Ì si passano delle intiere campagne senz11 che accada battaglia: duran te la guerra dei selle anni si impiegauo delle annate in mnrce ed in controniarce e le ostilità interrott'3 per l'inverno si riprendono di comune accordo alla seguente primavera. ~el 176·1 Federico Il si porta nella Slesia e manovra per impedire nl Laudon di congiungersi ai Russi. Non riuscendo nel sun proposito si ritira e comincia 11na serie di mfloov re intese appunto ad evitare la battaglia . Quando poi questn si rende inevitabilmente necessaria il Grànde Federico la impone e non .mai l'ac.cetw ; infatti e:,?li ha sempre presa l'iniziativa dell'auacco eccettod1è in due battaglie, cioè a Hochkirch dove attendeva rinforzi di uomini e di vettovaglie ed o Liegnitz che è battaglia d'incontro.

!:e ar1n-i a JJ·iccolo crilibro e loro potenza sin; bersagli anima~i. f'

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Sono e~perienze con il fucile Daudetau, del calibro di 6,/~8 millimetri, ossia eguale all'italia no, al rumeno, allo spagnuolo, all'inglese ed al giapp_ouese. Esse hanno coufermato alcuni principii che brevemente si rias. su mono: p:ù il mezzo che traversa il proicllile r. umido e più la lesione

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RIVISTA DEI PERtODICI MILITARI

sì presenta con car2tter1· d', m;iggior arav ità - I' ' . ·. . . . . proiettile, nei c,>rpi aniniat· . 1 ' . oriJbo dr uscita del ·1 • ~ , ,, e a meno tnr1/0 del/' 'fi . 1· , passagi,oio del proie11,·1e, attrnvebo . ,.. I. muscol . od· on .· izro- e. i entrata profondi guasti -'- incont1·audo le ·1 i . l visceri e segnato da ,, ' ossa , /)J"Oietfl . · . . . f ratture spesso comm inutive S. d I i. e cagiona lrequent, · econ o a cune es11er1e , · cava l11 fu constata to che o/l'o· d' . nze compmte sopra tile sulfn sua via come o,ssna , .parte , matena: che è iucon trata dal proiet1 • · , carne, sangue e Ì,q 1·d·1 f · supplementare ed è •lsnc,· ·1ta - I ' l I • unz,ona da proiettile ' ~ " ' , v,o entemente co t. l · . 10 arterie sono troncate e ,ie d . . n e parti adiacenti. Le ' , er,vano emonagie d' · Quando il proiettile inco11t1"1 ossa .· ·f' , carattere gravissimo. · ' e s, rantuma · , d' · . una specie di mitraol/a Q11a1 110 aI ca,·a . 1'1 I sop,a I esse si produce e · , o e e,per· , . con lo scopo se,:,ue11te . 1·1 . ·1 , ienze 1urono compiute o · pro1ett1 e da 6 5 ·1r . , . atterrare un covollo? A d d ' mi imetr, e eal, capace di " " - ccor a n o ;1 I/ · " . denvano dall'essere comp1' t1te . 1· e esperienze alcune atteunanti che . , nei po ' "Om m~aml. . I . s, può tul!avia concludere che le f .; f , _' )1ent! _ca m, e tranquilli, sufficienti a porre fuori d' ,-, . eri e c 1,8 ptoducono i nuovi fucili sono . , sen1z10 immedratamente i cava lli colpiti. ' Spectateur militaire.

·18 luglio' •I898. _ Letter~ d •l .. . 1 , . ' · D . . . e· r1ene1a e Carnignac suU' .J l . , · . eco1 aziom , croci e medaqlie. . . .ge1 ia.

La piccola ,qiM1-ra ,ed il ;erviz•io di ta . staccamenti incaricati della ·, ·, .ppa. ColoJ1'.1~ volanti - Dii , . requ1:s1z1one - Requ,s1z1oni d' f . " . ,a gu,e1 ra ispano-americana. - I bel lio . ' . ' o1a?g10. lare - L'eseÌ'C'ito d,· C b L' .10eraot1 - L esercito penmsu. · u aeserCJto d· p , R · delle Filippine - Notizie oene i · . Il ' . 01 10 ico-, L'esercito ·1 · . . . o ra 'su e marme da ouerra - p . n'.1 ,tare degli Sta ti-Uniti d'Americ::i . ;,:, · otenza 1l cain tano La Tour d' A • . . · _..,_uve?gne. - , Coutmuaz10ne. Revue d 'ar tillerie.

Luglio •1898.

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L

· e armi p vrtatili dell'esercùo italiano.

L'Ital ia, osserva l'au tore del lo •tud,·o s 11 . · d . potenze d' E u .e. nostre arm 1 p()1tat1 , .1I,. alesemp10 el le maocriori 0 , ' ·1 . " uropa ha mtrapreso ·, d . 1. nnnovarnento delle armi [)er ·,a f . '· g,a a sei anni 1 , . I . ' anterrn r.d aviinzando " Il tracciata a Germania e I', t .· , . . · ~u a strada ,1us i ,a 1ia sce 1to un c·d1br d' 6 " dr. sotto del quale nor, esiste I• . ' . .o l ,u millimetri . , b' a cuna arma rn servizio oo-o·d · , ca ia ma per la marina da ouerra . 90 1 , , eccetto la , • t<; ' amencana Il nostro f ·1 · · . no ottmrn arma Jeooer't e corr·_ d uci e e gmd1cato · . i:,poo ente a1 degiderio d' li . ·1 . . , i><=> ' de Il,equipaggiamento del so ldato . . , ' a e1'iare , peso l'

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RIVIST'A DEI PERIODICI MILITARI

Note s1.l.l calcolò delle dimensioni tra sversal·i delle bocche da fiwco d·i accfaio. L'artigheria campctle in,qlese nel 1898. Alciini•pun ti èard·inali per lo s~udio deUa geogi-afia, fisica. Jlfodi(icazi oni al, mate·riale da 9 del/' m·tigller-ia da campag na ausWfuw.

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Not1:zie m1:tÙa1·i este1:e . ....:_ Ger·mania. : Bi lancio per il 489'8 - Ispettori di cava lleria - Campi d'istn:zio'oè. - Jnghillerra: Cannone-· triciclo !\laxim., Stat'i-Unit'i : Cannone Gatling da 8 centimetri. Italia : Nuovi cannelli r,er cannoni da centimetri 7. .Rivista d'Italia.

Luglio 11898. - Da questa importante R·iv'ista ri leviamo uno studio ,del capi tano RANZI su ll'ese rcito e la teoria del mil itarismo : è u·11a acuta ,e dotta con fut:izione del Iihro del Ferrero su I 111ilitar ismo, 'della qua le · -riassumiamo là concl usione·: :,. . che valgono i Iihri di questo genere 1' E nel rispondere, prima che dal mio, punto· di vista, dice l'autore, vo' guardare la questione da quel lo cl;e /dovrebbe essere il punto di vista del nostro ègt·egio ::ivversario e di quella Unione Lombarda pe-1· la Pace sotto i (iui 3111spicii le èonferenze furono tenute e if libro venne ~Il a luce; e vori:ei dimostrar loro che non si poteva peggio di cosi avvilire la :propaganda per la pace, non si poteva pi ù efficacemente tombattere quel ·sentimento, ·a cui il libro doveva essere ispirato. Una volta si· afferma che la guerra fra popoli c:ivili è 'fin ita; e allora, si deve soggiungere, è •inutile anzi .è ridiço)o tra popoli civ ili far propaganda a favore d~Jla ,pace. Un' altra volta si dice che anche quando saremo giunti a formare nieutemeno che la civiltà Europeo-american:1 gli odii che si 1•anno· accum ulando 'nel!' Asia f' nel!' Africa costituiranno gravi pericoli di ~uerra ; e perciò « per molti secoli ancora l'Europa a1wà. bisogno di soldati » strano modo invero per àprire l' ani mo lki popoli alle spe_ .ranze della pace! Ma, pi ù· che tali previsioni, nuoce il una seria ed efficace propa,ganda il genere di sen,tirnenti ai quali il Ferrero ha fatto appello per ,esaltare il J UO ideale di pace. Cotesto idea le ha bisogno di poggiare s~1i più alti e nobili sentimenti dell'umanità ; trionferà quel giorno in cui lij vita umana _sarà lotta di lavoro intellettuale, dominio di sentimento eletto, supremazia i.l i umanesimo perfezionato. Ma quando si dice : vogliamo la pace perchè solo la pace conviene al la vilÌà nostra, . allora cl i quésto pensiero altro c:he i vi Ii possono e$Sere se~u11ci , e in ta l .caso fautori dellà pace speriamo siano pochi in Italia. · '

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1424

RI V ISTA. DEI PERIOD ICI MILIT ARI

Ed ora, continua l'autore, è d'uorJo rispondere da l mio punto 'di vista: Libri di tal .genere sono un veleno peroiciosissimo per il morale dell'esercito, quando essi irovino non dico già l'approvazione, ma anche la sola tollerallza benevola del p110se. L'esercito sen te ogni giorno rotglio 1 il compito che i nòvi tempi gli impongono, intende che la sua vita non può essere se non un organo vigoroso nel grande organismo della nazione e ricerca con ansia l'anima della patria moderna per essere a quella sempre più degnamente devoto, per subordina re sempre meglio le :;ue esigenze di classe a1 bene supremo della patcin. Ma essere genernsi, votarsi al culto più disin1eressato del proprio paese, far dell'abnegazione il primo dei propri doveri è umanarnentr. possibile, quando il . proprio sacrificio abbia par correspettivo, se non la riconoscenza, almeno la giusta estimazione di coloro a cui è consacrato. Ma quando le vostre mi~liori e disinteressate intenzioni ,ervano come argomento di odiose accuse contro di voi, fJ UDndo il vostro primo pensiero è di es.sere e professani devoti alla patria fino al sacrificio, e questa patria per bocca di filosofi e di conrerenzieri, pel tramite della cattedra e delle aule parlamentari, dei rneetings e delle piazzo vi ripete in mi.Jle toni, che voi siete miseramente una casta, la quale vuol prosper:ire. ai dauni dei veri interessi nazionali, cbe voi nmbite :illa gloria anche a costo di rovinare la nazione, oh! allorn, siamo 3inceri, s.iamo veramente positiv i, legge di natura vuole che voi poveri illusi vi ricrediate, vi rac~ogliate egoisticamente in voi stessi e vi organizziate a casta ferocemente. Tale il pericolo"di certi libri. Che un autore, sognando la culLurn artilìciaie della viltà ita liana si scagli contro quella ch'ei chiama coltura artificiale dello spirito milit.are, e tenga ccnfereoze e pubblichi libri di quel genere si capisce; ma che un pubblico eletto applauda, e che quella st:impa la qu:i le rappresenta la più fiera conservazione delle nostre istituzioni festeggi l'autore e dica meritati •1nell i applausi e chiami battaglia vinta l'opera di lui; ecco il pericolo grave.

ANNO

XLIII

RIVISTA MILITARE IT A L IANA ....

DISPENSA XVI. -

16 AGOSTO 1898

Per la Jììrezione L o novr oo Cr soTTl TffleftteeolonmUo Jt.

A ..,itttQritoto

.ROMA V OGH E RA

DEMARCHI CARLO.

gerente.

ENRIC O

T l1'0GRAP0-BD1TOR8

1,

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-------

(898


1425

SOMMA;RIO

CONSIDERAZIONI SULLA TATTICA

DELLE MATERIE CONTENUTE NELLA PRESENTE DISPENSA

.

Considera.zioni sulla. tattica.. nel 50° fanteria .

RoBERTo BoNous, maggiore

. . . . • ., .

. . . .

. . . Pag. 1425

Operazioni militari attraverso a regioni deserte. DINO,

cavitano 6° reggimento òe1·sagUe1·i. -

La. guerra ispano-americana.. Bismarck e la guerra. -

GIAR-

(Continuazione ), » 1442

A . F.

» 1454

•** . •. . .

»

14'18

Nota statistica: Àmiua1·io .sq,tisti_co italirMi?, ·1898. Compilato per cura della lJi· 1·ezione gene1·ale della statistica, presso il Ministero di agricoZtut·a, inditSt ria e commercio - B. D. - (Continuazione e fine) » 148'1

Notizie polltloo-mllltarl. -

re..

• • .

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» 1494

Notizie mllltarl estere: Austria-Ungheria: Va1·iaziotti nello stato maggiore genemle . » 1500 Francia: Unif01·me degli uf/iciali gene1·ali - ,Calzature a macclii1ia - Una nuova cartuccia pe1· il fucile Leòel - JU01·dinamento della scuola 1101•-male di tiro ed istruzione delle scuole d'appli'cazione di tiro - 8se1·cizi 2n·atici di tiro pe1· u.ffeciali generali e superiori - Viaggio di stato maggiore. . » 1500 rSvizzera: 0ra-nài manovre . . . » 1504

Rivista del perlodtoi mllltarl.

CASA EDITRICE LIBRARIA

I

". .

E. VOGHERA -

.

» 1505

PROPRIETÀ LETTERAlUA.

/

J,a tattica subisce come ogni scienza ed afte, l'inflùsso dei tempi: come lo ·subiscono la vita dei popoli, la istruzione, la educazione I.oro,~e tutti i mezzi ohe nella guerra si adoperano. Le fori;n~zioni, .che le truppe prendono nel combattimento, devono perciò modificarsi a seconda cambiano i mezzi di cui esse truppe fanno uso. Tali modificazioni però, appunto perchè conseguenza del progresso; avvengono gradata,mente: gli è per questo, e la storia lo prova, ohe in tattica non tro;v;iamo mai cambiamenti raqioali. , Man mano infatti· ch1e aumentano la precisione e la celerità di tiro delle arini portatili e delle artiglierie, le masse combattenti vanno a poco a poco assottigliandosi, sino a ridursi a semplice linee di oombat'tenti succedentesi a distanze sempre maggiori l'ùna dall'altra. Come le gitta,te dei proiettili si allungano, e da quelle di 200 metri d·elle armi portatili della guerra dei sette anni, di, 800 metri ,d ella guerra del 1870, si arriva alle attuali, e le tra,iettorie diventano più radenti, le distanze a cui si ini- . ziano · e ;i risolvono i combattimenti vanno di pari passo aumentando. La adozione dei fucili di piccolo calibro, l'impiego delle p@lveri senza' fumo, oérto hanno le loro conseguenze; ma sino a pr0ve contrarie, bisogna dedurle dalle possibili esperienze de1 tempo di pace, e basarle sugli ammaestramenti ohe ci dà il passato. Esagera quindi chi dice che, stante la potenza della fucileria l'artiglieria oggi perde la sua efficacia nella guerra campale, e non potrà avvicinarsi a più di 1500 metri dal nemico: così pure chi asserisce ohe, vista.l'aumentata efficacia 92 -

ANNO XLIII • .


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CONSID!l.RAZI0Nt SULLA TATTICA

dell'artiglieria, è imp.9ssibile l'attacco, quindi solo utile ia difensi va-offensiva. Così per la cavalleria, chi vuole che essa avrà un impiego più limitato nel campo di battaglia, r endendo il nuovo armamento impossibile la carica: e chi sostien~ che questa invece sarà di più facile riuscita, appunto perchè l'effetto morale sarà superiore, non velando più il fumo quella massa furiosa di cavalli, che si riversa sulla truppa caricata. Ho sentito anche qualcuno ohe, pur non negando la potenza delle armi portatili, sosteneva che, cambiate le arm~, gli effetti ne saranno più o meno gli stessi, perchè, se è cambiato il fucile, non è però cambiato il tiratore, e questi rimane sempre con i suoi n13rvi e colla sua impressionabilità e costituisce come pel passato, sopratutto sotto l' in:8.uenza del pericolo, un affusto molto mobile, che altera il tiro dell'arma di precisionè.Jb. questo propositiJ in alcune considerazioni tattiche, scritte in un periodico militare (1), io dicevo: se consideriamo il soldato come un fattor e, e l'arma come un altro fattore d,i un prodott.o, che chiameremo tiro, 01·edo sia logico poter dire, che ri manendo costante un fattore, e cambiando l'altro, varierà naturalménte il J;)rodotto. È vero che altri fattori del tiro sono il be,rsaglio, la distanza, il tempo, ma questi si possono ritenere costanti. Facendo astrazione di quanto può più o meno dirsi, fatto positivo è questo : · che in futuro combattimento avremo la fanteria armata di un fucile di piccolo calibro, a ripetlzi'onei l' ¼1 con cartuccia a· polvere senza fumo : quindi gittate più lunghe, traiettorie più te;e, tiro celerissimo; le quali cose, unite ad un peso minore dell'arma ; e ad un rinculo meno sensibile concorreranno a far ottenere un tiro, oltre che più lungo, più preciso o più radente, ossia più effic_ace; di più vi sarà assenza di fu mo. Le armi hanno sempre influito sulle formazioni, che la truppa ha assunte nel combattimento. Qui non è certo il caso di mettere in discussione l'ordine misto : si può dire (i ) Rivisla di fanteria, dicembre 1892.

CONSIDERAZI ONI SULLA TATTICA

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nato ed assodato sul campo di battagl1a: sul campo stesso ha perduto quella rigidezza e quella specie di simmetria che ·gli si era voluto dare; ma di vedere ·se, date le n uove armi .bisogna apportare in esso qualche modificazione. ' Se il tiro si e fatto più lungo e a quella maggior distanza ha acquistata un'efficacia, se n on superiore, diciamo uguale, a quella che aveva prima a distanza più: corta, mi pare non si possa più, oggi c~ntinuare la marcia colle truppe ammassate entro i limiti delle grandi distanze di tiro; ed ~spettare . che il saluto del cannone ci obblighi a prendere ordine di combattimento. Quando l'ar tiglieria apre il suo fuoco ci deve trovar già disposti in modo che i suoi effetti siano i meno sensibili. I( generale Massa nel suo libro : La fucile?'' Ìa colle arm{ nuove, dice.: « Se un paragone approssimativo si volesse « fare per gli effetti conseguibili da queste a rtiglierie, (parla « delle ~ttuali) con · quelli delle artiglierie impiegate dai Te« "deschi nella campagna del 1870, si potrebbe concludere che, « per effetto della magg iore precisione di tiro e della più « lunga gettata degli attuali cannoni, per l'efficacia del tiro « a tempo contro bersagli animati, quintupla, si vuole, ri« spetto all'efficacia del tiro a percussione, le artiglierie di « oggidì, a parità di peso in munizioni, possono conseguire « effetti al minimo quintupli, ed a parità di tempo, circa << doppii di quelli di allora ». E lo stesso ·più sotto scrive: « S~ ora dagli effetti presumibili passiamo a farci ·un'idea « del modo di agire dell'artiglieria in questo periodo (inizio) « stando alle norme più recenti, ci dobbiamo attendere, con « molta probabilità, per parte dell'attacco, con certezza per « parte della difesa, il tuonare improvviso e ad un tempo, di « più batterie, mascherate e defilate, che potranno iniziare il ·« fuoco a distanze variabili fra quattro e due chilometri ». Il generale Ferr qn nelle sue « Indicazioni pel combattimento » vuole che da 2500 a 2800 metri dal nemico le t ruppe debbano prendere le loro formazioni di combattimento. Il granduca Vladimiro, nelle istruzioni emanate per le mano~re nel campo di Krasnoe-Selo, raccomanda che la formazione


l.428

CONSIDERAZlONI SULLA TA'tTICA

di còmbattimento s1 prenda fuori il tiro e:fficac·e .dell'arti·glieria; da 4250 a 3200 metri dallà posizione nemica. In tal modo in-fatti si presentano sin dall' inizio del com: batti:i;nento bersagli meno vulnerabili ; e col tenere le diversè lineeI a sensibiJ:i distanze si lia il vantaggio di , esporre le • truppe a .minor munero di perdite. ~è il tener lont~no le linee l'una _.dall'altra può recar danno : lontane anch'esse dal nemico, queste diverse linee., non, posso'iio aver bisogno di quell'aiuto immediato. che sarà loro in seguito neèessario per avanzare: distanze, che si ha poi sempre tempo, al momento opportuno, di far scom-..· . ,., ' panre. , Per le ragioni sopracitate, il momento che segna il passaggio dall'inizio alla preparazione, e da questa alla decisione, quei _ momenti cioè in cui per la natura stessa del combattimento, le truppe che sono avanti per progredire nell'avanzata hanno bisogno di quella forza nuova che loro viene_ da quelle 're-trostanti, dovranno anticiparsi. A 1000 metr:i circa dal nemico il fuoco dellfl nuove armi è già sensibilmente efficace: sulla soglia d'.ella zona. di spazio battuto, efficacissimo: si può quindi dire che a 1000 metri . i sostegni devono rinforzare-la catena: a 700 i grossi entrare I in linea (1). Cito numeri, ma avverto che ~lo fo per risparmiare parole e fissar.e meglio le idée; l'as_solutismo in tattica è il massimo. degli errori. · • 1 _ Nè per ottenere quanto è oppQ.ttuno si facesse, è necessario modificare il regolamento: quest o dà delle norme maturatamente stabilite: solo è necessario che oggi la mente di chi deve applicarle sia informata a pl'incipii giusti. ;,

(t) Generale MASSA • La f11tileria colle Mmi -iiti"o-ve •· · l mutamenti ·nella tattica della fucileria elle ·irbbiamo veduto dover conseguire tlail'i rnpiego delle armr di piccolo ca· libro,:si possono riassumere cosi: « Possibiiità di sviluppare un fuòco sufllcientemeilte· efflcacç, imj)jegancto al diso'tto dei mao· metri fino alle piccole disianze, l'alzo di corribattimonto di 700 metri. , La zona 'di massima emcacia estesa fino ai 700 metri, quella di media fino ai. . t200 inetri. ·

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CONS1DERAZ10Nl SULLA TATTICA

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Nessuno .mette in dubbio la necessità e l'utilità della ricog?izion~ sùl ·campo d'azione. ,Le decisi-Oni vi dipendono principalmente dalle informazioni che si hanno della situazione d~l neµiico, della sua forza e, ,per quanto è possibile, delle sue . intenzioni; informazioni, che è necessa.rio avere prima d'ini. ziare l'operazione, per ben ini,ziarla. E credo non- sia d'uopo dimostrare, che per assuinere alcune d_i dette informazioni basta saper vedàe / sape1• ben giùdicare, e per avere le altre 0ccorre combattere. Finora l'esplorazione iniziale si era intera.mente.affidata alla cavalleria addetta ai, reparti di truppa. Pare oramai, che dopo l'adozione del nuovo armamento e dell,e nuove polveri, quasto còmpito sia reso difficilissimo ai1r cavalieri, bersagli troppo vulnerabili. Oggi occorre t,o·ente' cui • ~_, tutti i terreni siano accessibili ,; che possa camminare lentament~, senza rumori: r~sentare siepi, muri, approfittare di ogni sorta, di strade: passare burroni, internar-si nei boschi: C'he possa cioè' vedere senza essere vista, ed aw uopo colpire senza scoprirsi, « A:vec la poudre sans fumée ·(dice il gen~rale Ferron), et « dans les pa,ys ondulés et couverts, ce réìle de reconnaissance « rapprochée est devenue d ifficile pour la cavalerie: car de « tirailleurs invisibles anéantirout aisément et les recounais« sances d'officiers, et les pat1:Ònilles de déèouverte, et les « petits detachements' que se seront rapprochés d'eux. » E rion è il solo a scrivere in tal modo: concordano quasi tutti nel dire che' la .cavalleria nei futuri combattimenti sarà ipsufficiente per la esplorazione immediata : intendo parlare di quella precedente l'azione. . . Occorre l:imediarci: l'unica arma CUl Sl possa ricorrere per avere' le necessarie pattuglie esploranti, è la fanteria. Se poi, data la necessità di doverle impiegare, queste pattuglie debbono costituire un primo velo, e quindi, raddensando$i, una prima linea dt fuoco (l'attuale catena).: o, cÒme altri vorrebbero, nuclèi composti di uominiscelti per intelligenza, ~nergia

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CONSIDERAZIONI SULLA. TATTICA

speciale e speciale attitudine, e tenere a bada il nemico l nella 'fase preliminare dell'azione, é dietro essi le màsse stare :fino al momento. d'iniziare l'attacco, è questione da esami nare a parte. Queste . pattuglie potr anno forse veder P..Oco, specie se si troveranno contrastate , da altre pattuglie n emiche; si potrà. però sempre da loro sapere quel tanto che basti per un primo orientamento. · P er riuscirvi però bisogna irp.pieghino un lavorio specia.le· e questo può solo essere conseguenza di un esercizio fatto sin dal tempo di pilce. E a ritenere tale esercizio molto nela consideraiione che in t1na ~ o-uerra cessario, mi spinge anche . futura le azioni notturne saranno più freq uent i che pel passato; e ài notte, in cui la ricognizione, e la sicurezza diventano ancora più importanti, la vista è quella che maggiormente si trova a disagio; mancando punti di confronto, si resta incerti sulle distanze e sulla natura degli ogget ti : l'immaginazio~e si altera, inconvenienti che si possono diminuire con l'abitudine e con la pratica. Nella campagna del 1877, ,s pecie nell'Asia Minore, i R ussi •fecero un largo uso della fantéria nelle ricognizioni di notte e sempre con risultato felice. Più di una volta le pattuglie penetrarono nelle linee degli avamposti nemici, e per la loro abitudine a d un tale servizio, mai nessuna di esse si è trovata a mal par tito. • · Come per tutto ciò che richiede un lavoro speciale, necessita quindi avere un personale adatto allo scopo, e che vi sia prepar ato ·sin dal tempo di pac~ . Nè mi pare che questo sia difficile. Occorrono è vero negli individui fo~manti le dette pattuglie, qualità. speciali, ma non tali da non poterne trovare normalmente nelle nostre compagnie. ' P er adempiere infat ti al mandato possono gli nomini delle già citate pattuglie trovarsi nei ca~i seguenti: . l O Dover eseguire marcie· faticose. Ora sa il complesso degli uomin i di truppa dei reggimenti, quando sono allenati, · arrivano a fare per più giorni di seguito mar,cie di 25 a 30 cpilometri, cr edo si possa dire, che scegliendo nella compagnia

CONSIDERAZIONI SULLA TATTICA

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qualcuno dei più robusti, si può da loro ottenere una resistenza maggiore. Si potr1:1 bbe magari anche, per renderli più spediti, dar loro un moschetto come ai velocipedisti, e magari anche ridurre il peso dello zaino, sostituendo a questo una di quelle sacche di tela come nsano gli alpinisti. 2" Dover, occorrendo, far uso di un fuoco ben aggiustato: quindi la necessità ohe gli uomini in questione sappiano ben giudicare le distanze e siano buoni tiratori. Ed anche questo mi: pare non presenti diffìcoltà: perchè se è vero che il giudicar bene le distanza e lo sparar bene son cose per sò stesse difficili, non è men vero che l'esercizio sviluppa e in molti queste cose. D'altronde se è necessario che in tali pattuglie sappiano tutti sparare bene, non è del pari necessario che siano tutti stimatori scelti, bastandone due o tre nel g ruppo pel bisogno, e questo dico perchè generalmente gli stimatori scelti sono meno numerosi dei buoni tirat ori. Gli uomini poi componenti .le pattuglie devono avere l'intelligenza necessaria. per sapor ben vedere e ben giudicare. È forse questa la parte più difficile della lor o missione : ma prima di pa,rlarne consideriamo un altro .p unto della quistione per poi tornare alla precedente. Quanto personale sceglieranno per questa istruzione? Credo inutile dimostrare, che quando ogni compagnia ha un graduato ed otto uomini, cap~ci d L formare le pattuglie in quistioni, ve n'è a sufficienza : sono 36 uomini per battaglione, ~n centina.io per reggimento, di cui si dispone per riconoscere zone di certo non molto estese. Degli uomini che 'compongono la pattuglia, la cui forna ci pare non dovrebbe .superare quella di 8 uomini ed un capo, questi certo dev'essere il più intelligente per riuscire allo scopo. Un buon sottufficiale, con apposita. istr~zione, ripet~ta continuamente pel maggior tempo che rimane sotto le armi, pnò diventare direi quasi specialist2. e rendersi conto di 'quell'ini7,iatìva di cui avrà spesso bisogno nei molteplici casi in cui potrà trovarsi.

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CONSIDERAZlOI'fl SULLA 'l'ATTICA

Compiuta l'-istruzione delle reclute e prima ancora di scegliere quelli -0he devono surrogare i congedanti negli uffici, n!:)lle musiche, quali attenctenti, ed in tutte le altre cariche, iJ comandante della . compagnia dovrebbe scegliere quattro soldati, che dimostrando intelligenza superiore agli altri, danno affidamento, che potranno poi con speranza di successo essere istruite per formare le pattuglie esploranti. Non adibendo a nessun altro incarico questi soldati scelti, precis~mente co~e avviene dei trombettieri e dei zappatori, ··ne avremo sotto le armi sempre dai 12 agli 8 freschi d'isfru2ione. Sovente poi nelle compagnie. si trovano certi tipi, che riuscirebbero per lo scopo elementi preziosi; spesso non sono certo fra i . migli'ori soldati, ma se si rièsce a far nascere in loro 'un po' dì ambizione, se si riesce a spronarne l'amor proprio, se si fa loro capire che ci si fida d'essi per far , qualche cosa che gli altri non sanno fare, riescono come dicevo elementi molto preziosi. Dunque, l'elemento per costituire le pattuglie ,esploranti non ci manca: bisogna però istruirlo e prépararlo ,sin dal tempo di pace, perchè riesca utile in guerra. Ed anche in questo mi pare si possa riuscire. Tolta la robustezza, che non possiamo certo dare, ma .solo maggiormente sviluppare, scelt~ nelle compagnie gli uo.gi.ini di éui sopra, bisogna esercitarli fino al punto da renderli specialisti nella materia. Finita l' istruzione delle reclute, si formi in ogni battaglione un reparto esplocatori, ~'incarichi dell'istruzione un ufficiale adatto. Si divida questa istruz.ione in due periodi: uno direi di allenamento, l'altro d'istruzione propriamente detto. Durante il primo gli specialisti dovrebbero essere esercitati nelle marce in ogni sorta di terreno, di gforno e più specialmente di notte: nella stima delle distanze e nel tiro; e nel secondo in tutto ciò che riguarda la missione particolare di c_u i saranno incaricati. Insegni l'uffi.ciale·come si fa a riconoscere uri dato terreno, come se ne deve profittare, come · per védere, come per non essere visti, come per vedere se il

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00.NSIDERAZIONI SULLA 'l'ATTIG~ ,

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nemìco è nel punto A 0 nel punto B: come per orien·tarsi di giorno, come di notte: da quali indi:;,;ii si. può giudicare d~lla quantità di forza del nemico, delle varie armi, ecc. ecc., e l 'istruzione porterà certQ un utile profitto. E l'esercizio sia continuato~ ai' campi, alle' manovre, nelle annuali esercita~ zioni tattiche se ne usi magari più del bisogno di queste pattùglie, sarà senÌpre un vantaggio per noi e per gl( uomini che lo compongono, aumentando sempre per lorq l'esercizio e l'istruzione. . Sicchè volendo in pToposit6' conchiudere, si può dire che vista la necessità di dovere _in una guerra futura fare uso di pattuglie esploranti di faJ1teria, occorre che nei reggimenti vi sia sin dal tempo di pace preparato l'elemento, in modo che ogni compagnia sia al cas·o di formare una pattuglia • di un graduato e 4 uomini al minimo. Queste pattuglie potranno, come ho già detto, darci- le notizie per un orientamento : ma ho d'etto pure che per finire di orientarci, per dare cioè queste disposizioni pel combattimento, abbiamo bisogno di qualche altro dato più cq_ucretò: alla esplorazione ·cioè succede quella ricognizione che inizia l'azione : questa fase cioè, in cui il poter riconoscm·e è .conseguenza dèl save1· combatte1·e; che val quanto ~ire, clel modo di combattere. Questo quindi, e non ciò che n'è la conseguénza, diventa la quistione di capitale importanza.. RiallacciandÒ le due fasi della esplorazione e della ricognizione, il J on der Goltz trova ùa neèessità di pattuglie. indipendenti, il generale Clément, il Coumès ed altri propongono la costituzione d_i fanterie leggere, che iniziano ilcombattimento; la Russ_ia ha adottato gli esploratori e i ti'ratori ·scelti, la Francia col suo ultimo regolamento, ha costi: tuito gli éclair·ew·s ; tutte truppe più o meno scelte, incaricate di aprir la marcia, per ben dirigere le .retrostanti. Da noi nulla è stabilito in proposito. Il nostro regolamento çli · esercizio (§§ 148, 186, 215), parla di pattuglie, che in terreno coperto nell'esegnire lo schieramento e Ìa su.::cessiva marcia avanti_, per non ~sporsi a sorprese, pr~cedon'o le truppe; e di pattuglie che in terreno


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-CONSlDERAZlONl SULLA TATTICA

CONSIDERAZIONI SULLA TA'fi'ICA

scoperto, può essere talvolta nebessario mandare avanti, allorchè essendo efficacemente ·colpiti dal fuoco, per poterlo controbattere, occorre aver prima qualche· indicazione, circa gli appostamenti del ,nemico. L'efficacia del fuoco oggi è molta, ed è necessario mandare avant{ della ,truppa per combattere il fuoco del nemico, per 'avere le necessarie indicazioni sui suoi appostamenti; qu,indi doyrebbe sparire interamente l'idea che la espressione del regoJamento può far nascere accennando al terren o coperto, essere cioè tali pattuglie, truppe quasi incaricate della sicurezza della marcia, e farle apparire come sempre necessarie• e da impiegarsi per lo scopo, di cui fa parola allorchè ad essi accenna sul t erreno coperto. E tah pattuglie dovrebbero esser€\. molte: oggi la catena, anzichè sottile e debole come la si forma, dovrebbe essere costituita da pattuglie di combattimento. In tal modo, più resist.ent e, potrebbe benissimo disimpegnare al mandato; pi~\ forte, potrebbe stare, cosa necessaria, a maggior distanza delle truppe retrostanti, non esponendole in tal modo presso alle offese, e permettendo ad essi di non entrare in · linea prematuramente, ma solo quando le cose sono abbastanza chiarite. Che anche queste pattuglie siano composte da persone scelte,non par necessario.· Il loro mandato è combattere ben guida;te; e combattere devono saper t~tti. Nel moderno combattimento ·conv iene, « non già dissan« guare la massa col separare gli elementi scelti da quelli « comuni durante l'azione, ma bensì rinvigorire questa massa « utilizzando tutta la forza ~ coesione e d'impulso che tali « elementi scelti posseggono col farne tra le file una distri« buzione così opportuna:, che ognuno vi trovi una · sfera « di azione ben proporzionata » (1). ' Quindi se reputiamo utile la costituzione di pattuglia esploranti, ~on elementi scelti, e specialmente ~struiti, non crediamo necessario l' impieg,o çli fo,nteria scelta 1?er iniziare

' il combattimento;·· anzi riteniamo dannoso togliere dalle compagnie i migliori e1em'e nt i. In conclusione, ci pare che oggi il combattimento dovrebbe essere iniziato da gruppi (pattugli~ di combattimento), che collegati fra loro precederebbero il rimanente delle comche li distacca, dai 700 agli 800 metri .' in numero p a()'nie o . proporzionato alla fronte e a seconda della natura del terreno, con una iforza variabile da mezzo ad un plotone. Detti gruppi costituii-ebber o la prima linea di fuqco . . Del fuoco non parla. Ormai son tutti convinti sulla inutilità del fuoco lontano e sulla necessità quindi di portarsi avanti il più presto possibile per raggiungere una posizione dalla quale si possa cominciare a far sentire al nemico gli effetti delle proprie armi, Di fuoco lent o non si parla più ed, è naturale. La probabilità. di colpire un bersaglio aumenta con l' intensità del fuoco, ossia, con la quantità de.i tiri direttigli contro, che val quanto dire, il problema d~lla maggiore efficacia si traduce in quello di gettare in un dato tempo il maggior numero possibile "di p:r;.oiettili sul bersag1io. Nè spaventi l'idea che potranno mancare le cartucce. Il soldato ne porta con sè 192: e se durante il combattimento i r epart1 maggiormente impegnati potranno fare 'i l rifornimento non soltanto con i 1 propri zaini da cartucce, ma secondo quanto è clet.to .al paragrafo 237 del regolamento di esercizi, anche con · .quelli dei reparti non · impegnati, e con le cartucce degl' individui messi fuori .combattimento; è quasi impossibile ohe reparti impeg nati rimabg~no senza cartucce prima di essere total- · ·mente •distrutti dal fuoco nemico. Il vero spreco consiste nel cominciare il fuoco a distanza tale. che rendano nulli gli effetti. Fusi a tempo' opportuno i sostegni nella prima linea di combattimento, rincalzati questi dai grossi, avanzate le riserve, iniz1ato ~ preparato l'attacco: dall'efficace del fuoco verrà. risolto il combattimento. È questo un principio che oggi non si dovrebbe più discutere, ma che si vorrebbe veder diventato patrimonio di tutti ed applicato sempre,

{!) Rivista cli fantel'ia,

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anno ·1894.


1436

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CONSIDERAZIONI SULLA TATTICA

specie nelle manovre, che pare non debbano e non possan~ ' 1 finire senza, il solito attacco alla baionetta. ~ Nei moderni combattimenti i due avversari non verranno , a corpo a corpo, ..che eccezionalmente; in alcuni punti e in alcuni casi particolari, come p 1r esempio negli abitati, nei boschi, o quando si tratterà, di sloggiare truppe da opere di · fortificazioni, eco.; ma in generàle in aperta campagna, accadrà che nel momento in cui l'attaccante àyrà raggiunto il suo ultimo· ~ppostaniento dal quale dovrebbe iniziare l'a.-ssalto, saran tali gli efietti del fuoco, Ghe il.'nemic.o si sentirà già battuto e cederà il terren0, e le truppe muoveranno da questo appostamento non per venire alla baionetta, ma per ,andare ad occupare le posizioni abbandonate e da esse ultimare la disorganizzazione delPavversario.

Scrivendo queste righe mi torna alla mente uno scritto pubblicato dalla rivista di fanteria nel gennaio 1894 col titolo: Salve baionetta, dottamente scritto come può scriverlo chi sposato un principio, vuole che altri lo segaa. Mi per- · metta l'egregio autor,e ed amico due parole: « Se una guerra sarà, sarà pel vinto disastro immenso « irreparabile, il vincitor.e invaderà e sarà come se il mare « inondasse il territorio det . vinto. Il fuoco terribìle che si , « sprigio_!!,erà dalle armi ~dierne distruggerà tutto.: il vinto « sarà annientato. » Sono periodi messi in ~sta dell9 scritto e dai quali l'autore muove per sostenere la sua tesi. Ora' credo ohe l'autore conve.rrà. con me, ohe ·in quei periodi, v'è della esage~azione, e tutte «le esagerazioni sonc:, dannose. Però se non si deve esagerare, non si può nemmeno ne 0 , gare che oggi l'efficacia del fuoco è aumentata _di molta: e questo aumento gli deriva dalla precisione deÙe armi, dalla più lunga gittata, dalla m1;1,ggiore ra'd enza e dalla possibilità di produrre perdite in un tempo molto minore di ,quello che fin ora occorreva. Questo complesso di cose induce a

· CQNSIDE~AZIONI Sl/Ll:A TA~TICA

1437

credere che il futuro combattimento sarà il fuoco che deciderà dell'azione: 0osa d'altronde su cui, .molti si accordano. · Quindi se tutt0, e se non tutto, moito, induce a · credere che egli avvenga, mi pa,r logico e debba essere questo un principio cui informare oggi le menti di cui dovrà poi conaurre le truppe nel combattimento, Nè ciò mi pare debba produrre le ti~isti cemseguetize cui accenna l'autore dello scritto sopra indicato. « Duncj_l'Le ritorna';l;l.do a questo coricetio della straordin~ria « efficacia ciel fu0co,. come mai non si comprende, mi do« mando io, che ispirand0 una fede . illimitat a in simile « efilpaci~, si può preparare ad una ~~uppa un tremendo « disingann0, ohe la spingerà davvero a voltare le spalle ogni ' « qRalvolta non le ri~scirà di arrestare col fuoco l'avanzata « del nemico? E ohe questo le debba o almeno le possa (LO· · « cadere, non -v'ha dubbio alcuno, perchè non avendo fede « in altri mezzi si sentirà perduta quando le verrà meno «·quello in cui avrà riposto . t~tto la sua fiduci·a. Altro èhe «·scossa per effetto del fuoco nemico ! Sarà scossa quando « vedrà che la· truppa nemica, della quale a parer suo non « av!'ebbe dovuto rimaner in p~edi nemmeno un nomo, con« tinuerit ad avanzarsi contro di lei. << Allora sì s'~mpadronirà di questa truppa sorpresa, in« gan.n.ata, · quell' inquietitudine ohe le farà abbandonare le « posizioni prima· ancora che vi giunga il nemico. ~ Non mi pare: la sç_ossa sia nel difensore ohe nell'attac·cante .~ conseguenza di fattori materiali: principale fra questi la quantita di perdite considerate rispetto al tempo: e mo1 .rali, principali fra quèsti lo spirito delle truppe, la loro natura, la loro educazione: fattori che nel fatto della scossa int~mamente si collegano da non poterli considerare gli uni dagl1 'altri · dis.ti.nti. Nei combattimenti, il fuoco apre la marcia e il' fupco prepara Hattacco.- Questo non potrà aver luogo se non quando l'artiglieria l'avrà comple.tamente preparata, riducendo al silenzio_.l'artiglieria 1nernica, e cannoneggiando con fuochi a

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CONSIDERAZIONI SUE.LA TATTICA

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massa, le località occupate dal nemico, sovratutto l'obbiettivo pri~cipale d~ attacco. L'artiglieria quandQ avrà avuto ragione sulla nemica s'impegnerà a fondo contro la fanteria, ' e coprirà 1~ su'è posizioni d'una tal quantità d i proiettili da rended'e insostenibili. Quali siano i progressi 'di questa potenté anima, quàli i suoi e.ffetti già accennammo e si cerca sè~pre più aumen tarli. La Russia per esempio ha adottato le batterie d1 mortai nell'artìglieria da campagna, convinti c,he d'ato l'angolo di tiro i moderni cannoni non possono produrre danni sui difensori riparati dietro trinceramenti. Francia e Germania :ç.anno creduto di rico,rrere all'ad9zione di proiettili esplosivi, di effetti più potenti degli shrapnel contro truppe riparate; ma con questo divario che la prima si è prefissa di com. battere il riparo e la potenza -esplosiva della granata, è tale da rendere d'un colpo inabitabile per un buon tratto un trinceramento ordinario : l'altra di colpire i difensori (1). Colle nuove armi portatili a 700 met~i circa comincia la zon~ di massima effic~cia. Per andare alla baion~tta bisog~a arrivare a poca distanza dal nemico: sarà possibile? Ci par giusto rispondere, che se-dato l'attuale andamento noi rin/ sciamo a raggiungere appostamenti, tanto vicini al nemico da poter da essi muovere all'assalto, è · segno che abbiamo .acquistato su lui tale Ul).a. superiorità di fuoco, lo abbiamo cioè talmente scossa che gli effetti del nostro fuoco sono superiori a quello del suo, e quando vorremmo muovere da quest 'ultimo apposta.mento per andare alla baionetta, la scossa, oggi, ba già completato il suo effetto. Non è quistione di sorpresa, o d'i~ganno': è quistione d~ / qualche altra cosa. Se non si riesce ad arrestare l'avanzamento del nemico, tranne che circostanze di ordine speciale non· l'abbiano impedito, vuol dire, non . siamo riusciti col ' nostro fuoco a cagionare al nemico un nume;o tale di perdite da impedirgli questa avanzata: vuol dire·che con armi

(,I) MASSA . -

Op.

cit.

CONSIDERAZIONI SUI,LA TATTICA

1439

i cui effetti sono oggi presso che eguali, chi avanza ha in sè qual cosa che lo rende di noi più .forte. Se la truppa volta le spalle, sarà il disinganno della :fiducia nel proprio :Cucile, o il disinganno per noi di uua educ~tzione mal fatta? Sono i fucili che non ottengono i loro effetti,. o le braccia che tremano, i cuori che non palpitano, g li animi che si avviliscon o, le menti che si ann ebbian9? Tr.uppa educata allo spirito dell'offensiva, che sente forte lo sprone del proprio dovere, che sa combattere, che sa stare · al fuoco, e vede innanzi a sè tutto intero l'ideale del . Re ' e della Patria, obbligata occorrendo a lanciarsi alla baio: netta, seguirà i suoi comandanti in quell'attacco. È quistione d'indole morale: la :fiducia assoluta ed illimitata nei capi farà il resto. Due episodii per chiudere queste considerazioni tratti dall'Hohenlohe : ' · ln un combattimento di vi;lagg~o dinanzi a P arigi, una mezza compagnia occup11va il cimitero situato a fianco del villaggio. Il reggimento al quale la mezza compagnia apparteneva. aveva sino ad allora dì'J,to prova di splendida bravura. Fummo quind~ penosamente sorpresi allorchè ve·ctemmo il nemico impadronirsi del cimitero con un colpo di :i;nano in una sortita, dim0dochè dovemmo poi dare l'assalto per · sloggiarnelo. Dopo il fatto io discorsi con alcuni uomini della mezza compagnia che prima occupava il cimitero, e domandai perchè l'avessero abbandonato al nemico. Ed essi coll'accento della più. gra'nde sincerità:· « Perchè, non avevamo più ufficiali che ci potessero dire ciò che bisognava fare, e quindi noi siamo partiti. » Era vero: il fuoco dell'artiglieria nemica aveva fin dal principio dell'azione, - messo fuori combattiménto i loro cluE ufficiali: uno era morto, l'altro ferito, era steso là, privo di sensi. · In un . combattimento di avamposti innanzi a Dii.ppel, nel Z64, alcune compagnie si spinsero troppo innanzi. « Un soldato dell'Alta Slesia, interrogato perchè lui ed i suoi compagni · avessero tanto · considerevolmente oltrepassata la


t44i

CONSIDERAZ10 1'11.SÙJ,LA 'Ì'ATTICA

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' CòNSIDERA2I0Nl SOJ'.,LA TATTICA

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. le armi, la vittoria dipenderà in gran parte qalla sald.a disciplina delle truppe, che tutta riposa sulla loro educazione. Tale preparazione morale diventa quasi intero nostro com~ pitò, m1ss10ne alta e nobile, ma nei tempi che corron,o assai difficile, missione nella guale si può riuscire solo con una profonda conoscenza del ·cuore umano, e quando si possiede quella ist~uzione, che ispira fiducia e domina l'intelligenza .dei proprii dipendenti:' e se il tempo di cui si di_spone, ~ breve, s_upplisca al· difef,to la buona volontà: specie per 1101. La fanteria, dice il generaf'é Trochù, ~ il termometro che sul campo di battaglia fa conoscere a qual punto è giunta .là crisi, l'altezza a cui si trova il morale dei comb~ittenti: la vivacità delle speranze della mass~ intera.

meta, rispose: Eh! quando il tenent~ corre avanti, bisogna correre dietro lui (Lettera V.II sulla fanteria). Quindi fede somma nel principio dell'offensiva_; coscienza inte,.:::.:.. .del valore del :fuoco e fiducia nei capi, quella fiducia che rende le masse capaci di qualunque sacrifizio, capaci di mar~ia.re sotto il fuoco ,nemico, ed océorrendo di ,,,andare alla baionetta, se se ne presenterà qualche rara eccezionè. Ma in pace, durante la quale _dubbiamo prepararci alla guerra non si pongano a basi delle nostre istruziohi, prin~ipii, che espe,, rienza e ragionarùeriti, pare, dimostrino non conse~tanei ai · tempi. Il detto di Suvorow ha fatto il suo tempo: noi non dimentichiamo che il soldato avrà tanto più coraggio e fermezza nell'affrontare , e superare le vicende del combattimento, quanta . maggiore sarà la fiducia acquistata in pace nella bontà del suo fucile e nell'abilità sua nell'adoperarlo: la vìttoria oggi non è più sulla punta della baionetta..

Aprile, 1898. ,.I

Pil'i volte ho scritto le parole edùcazione, istruzione: quali ~ttinenze'esse abbiano colla tattica ~ inutile dir~: quanta importanza oggi, tutti conoscono: mentre a rendere difficile il compito di chi deve educare ed istruir.e, conco1T0no, lo scetticismo delle classi alte, l'ignoranza che ancora domina nella maggior parte delle classi, ché annualinente incorpora l'eser'cito, le brevissime ferme, gli utopistici principii di gente che mina, le attuali istituzioni, e che più facilmente hanno presa in chi meno sa, e che sca:rsa di mezzi spera in un avvenire, . ché affascinanti parlatoti gli dimostrano migliore, spera il proprio benessere. - Re - P atria - do':ere, son parole di cui, allorchè si viene sotto le armi, si dovrebbe conoscere il significato, ed alla vista di quella bandiElr&, sotto cui s~ dovrà un giorno combattere, dovrebbe nel · cuore di tutti ripalpita·re il ricordo di quanto hanno insegnato la famiglia. ed il maestro, rammentato gli ufficiali! Ma pur troppo,non. è così: Oggi, in cui numerosissimi gli eserciti, micidialissimà

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RoBErt'ro Bo~or,1s 1Wqgr,iore n el so·> fante'l',iu.

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ANKO XLII!,


OPERAZIONI MILITARl ATTRAVERSO A REGIONI DESERTE

1442 '

OPERAZlONI MlLlTARI .ATTRAVER SO A REGIONI D RSERTE

Contintwzio11e. -

§ 4. /

l'Pùi ctis11Msa XV

Risorse locali.

Quanlo asse~namento ~· possa ra~o sulle ri,orsc localo, là dove ne esisL~no. h~ che cosa comunement e consistan~. )lnLorli d1 mr.ett;,. Influenza rtr ll n srars11a ti , 11sorse locali sui trasporti

· / / ' Le risorse in_ gran~glie, bestiame e mezzi ~j tra.s?orto v~secondo 1 paesi, ma, quando ve ne siano, e sempre d·ubbio se e quanto vi si. possa fare assegnamento, poichè ciò dipende dalla benevolenza o dall a ostilità delle popolazioni. In Europa, anche in paese nemico, si fanno larghe requisizioni; molti prodotti sono diffici,lmente trafuga.bili, le nostre . condizioni di popolazione e di vita legano le genti alla loro dimora, e, siano pure ostili, si requisisce egualmente. Ma nelle regioni deserte la cosa ò ben diversa : la popolazione è rada e lo spazio è immenso : la ricch.ezza è per lo più in bestiame :. e il metodo di vita de.Il' indigeno gli consente d~ sgombrare in un'ora e senza rimpianto il suo tuo-urio facendo temporaneamente il deserto, nel senso volgare della parola, davanti all'invasore. Nè sarebbe pruden_te distrarre è sparpagliare forze per dar la caccia ai fu ggiti vi. Le' risorse meno rare sono il bestiame e gli animali da. traspor to : le produzioni dell'agricoltura sono. generalm_ent~ assai limitate e r13quisendole si corre rischio soventi d1 affamare l' indigeno, re{ldendoselo naturalmente ostile. · La spedi7.ione inglese sul Nilo, per liberare Gordon, trovò, anche nell'avanzare pel deserto, notevole aiuto presso certe tribù indige11e in animali da trasporto: e qualche risorsa in·' bestiame la ottenne facendo deg li ostaggi : ma quando si

,1/ riano

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144$

seppe che Cartum era · caduta, Gordon morto ed il Mahdi trionfante, gli indigeni non fornirono più cosa alcuna. La spedizione contro Re Teodoro trovò fra gli Abissini maggiori r isorse e migliori disposizioni d'animo ; ciò era dovuto al fatto che il tallero di Maria Teresa è per l'abissino un argomento, sul quale egli non apre mai dicussiòne, ed alla circostanza che Re T eodoro, pazzamente cr udele, si era tan~o alienato il su~ popolo, ohe questo non solo aiutò gli Inglesi, ma lasciò che il suo Re si riducesse senza esercito in Magdal.a e ~, nella disperazÌOJle dell'impotenza, si bruciasse le cervella all'apparire delle truppe nemiche. Erano circostanze piuttosto uniche che eccezionali ; e il sistema di incetta fu unico davve.ro del suo genere. Numerosi messi (l j spediti avanti e sui fianchi spargevan o la notizia del passaggio delle truppe e indicavano il punto di fermata. Gli indigeni accorrevano a frotte portando derrate e conducendo bestiame, e i commissari compravano . ·v 'era bene l'inconveniente che mancavano gli spezzati cli tallero per pagare le piccole partito, ma il commissario non si imbrogliava per questo ; pagava a tallero intero e tirava avanti. E tutto andò bene, e la fa~a della liberalità inglese dura ancor a oggi in Abissinia come un ricordo dolcissimo: ma si può affermare con coscienza tranquilla che saranno rari i casi in cui un corpo di ·spedizione possa avanzare nel cuore del paese nemico facendosi procedere al largo da banditori, che sparga.no a.i quattro venti l' indica~ione della strada percorsa, precisando per giunta il luogo dove le truppe sosteranno nella notte. In sostanza: le regioni che si considerano nel nostro studio, quand'anche siano fornite di risorse più o meno grandi, non danno, in genere, sufficien te affidamento al corpo operante di potersene valere. L e risorse in legna, paglia e fieno , sono generalment0 dipendenti dalle condizioni dell'acqua. Dove l'acqua è più scarsa, (·l) l a SJ)e!liZione in-(Jlese in A//issi11ia del 1867- 68. lliviMn militar e i taliana,

aprile i887.


OPERAZIONI !ÌILI'i'Ant

ATTRAVERSO A RF.Gl O~I DESERTE

ma e'· da tenersi · '"'lU scarsit è natura1men t e 1a vege t az10ne, ;r~sente che in molte regioni la vegetazion_e erbacea più o meno secca, sussiste ancora in epoche nelle quali l'acqua non si trova già più che a grandi profondità e può ancora ser- . vire come foraggio e come paglia: 'e che certe acacie vegetano, anche in ' regioni assai aride, durante tutto l'anno. Laddove tutto questo manchi, come nei deserti sabbiosi, o dove sia in quantità insufficiente rispetto al corpo operante, bisognerà provvedere al trasportò del foraggio e anche del combustibile, quest'ultimo essendo indispensabile per fornire cib i caldi di cui gli europei non possono fare a meno. A queste es~remità fu ridotta la spedizione del Nilo da Wadi H alfa a monte: e quando, dopo le cataratte, mancò anche il sussidio della via acquea e tutto si dovette someggiare, il trasporto maggiore risultò naturalmen.t e quello dei fo.. ra/ " § 5. -- Recessi del clima. Re" ìoni di clima rigido e regioni di clima ton id o. - Le regioni di clima torrido nella " stagione asciutta; effetti della temperatura ,1 del !avoro lisico: c.onseguenz.e per ti ca1•ico del so td:ito e per i servizi di fatica: conseguenze pei serv1z1 log1st1c1. - Le regioni di clima torrido nella stagione delle pioggie. ·

Le regioni e le st agioni di clima rigido non trovano posto nel quadro ge~1erale d i questo studio, perchè le regioni deserte non d ifferiscono in tale caso, e per questo riguardo, da quelÌe europee se non per un fatto solo: che vi mancano cioè, 0 vi sono ininime, le risorse focali per ripararsi dal freddo . '\ Più interessante è invece dare uno sg~1ardo alle regioni di clima torrido, le quali imprùnono alle' operazioni militari . parecchi caratteri partìcolari. Il · caldo eccessivo può essere di per $è solo causa d1 morte per chi n on vi è .abituato: nè sempre sono sufficienti ad evitare .le insolazioni gli elmetti o gli altri ripari del genere; in ce1:te ore del g10rno è .assolutamente ·imprudente

.-.,

per l'europeo esporsi ai raggi solari - ogni operazi9ne deve essere interrotta. Inoltre il continuo succedersi di giornate soffocanti e di notti affannose snervano l'uomo. Molta parte delle sue fisiche vigorie sono assorbite dalla semphce resistenza passiva che egli deve opporre alì'eccesso del clima - e poche ne restano disponibili per sopportlare fatiche: se questo limite di lavor() vien superatò, 'il clima ha buon giuoco e. prende il sopravvento infliggendo. anemie, infiammazioni interne, ed altre malattie che non hanno .altra cura r ealmente efficace se non nel ritorno a regioni temperate. Dopo tutto l'eccessiva traspirazione cagiona sete ardente. È pertanto necessario di alleggerire il soldatò e di i·isparmiargli ogni fatica che non sia marciare e combattere. Il capitano inglese Catlwell, che sulle campagne coloniali ):la fatto · uno studi9 (1) ché fu disl;into col premio militare, a proposito del peso che può portare il soldato scrive : « In queste cam~agne (sono 12 e più le campagne da lui: « studiate) v'.è stat~i una tendenza generale ad alleggerire « il peso po1;tato dal soldato al massimo grado conciliabile « colla necessità d i · mantenere l'efficienza dell'individuo <( quale macchina combattente. La massima di Napoleone che « vi sono cinqite cose clalle qitali il soldato non deve m.ai se« pararsi: {licile, munizioni, zaino, vive1·i per due giorni e « utensile da zappatm·e, è inapplicabile ad operazioni di « questo genere, n elle quali bis9gna sopportare un gran « caldo e resistere a climi mortali, · « Lo zaino o valigia è stato sempre consegnato al tr eno (( reggimentale. Senza di esso il carico ordinario d i un sol « dato di fanteria è di 20 chilogrammi. Nell'Ascianti fu ri« dotto a 16 chi logrammi, lasciando il cappotto e le gavette « ai facchini reggimentali. « Nell'Afganistan per lo più si indossava il cappotto nelle « marcie ; ma per le truppe al, comando dì sir F. Roberts, << quando facevano uso del vestiario leggiero, i cappotti (,t)

Operai citata.


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1446

« erano fatti portare dal reggimento, ed il carico del soldato « era ridotto al minimo, cioè a chilogrammi 15. A Tel el « Kebir, senza c;appotto, ma con. una raziobe di viveri e « 100 cartucce, il carico era di chqogrammi. 17. - Nello « Zululand e nelle gnerre contro i Boeri il carico er a di 1 << chilogrammi 19 /~ . ~ - N éll' Ascianti ad ogni tre soldati « era assegnato un portatore, che portava i cappotti, un « lenzuolo impermeabile per ciascuno ed una tenda per « tn tti e tre. » Questo alleggerimento del soldato si converte naturalmente in un aggravio dei trasporti, sia ehe si ùsino portatori, come si fece nell'Ascianti, sia che si impieghino cammelli, oome nella ' spedizione del Nilo. Ma non basta. Per risparmiare al soldato ogni fatica che non sia marcjare e combattere, bisogna ricorrere all'opera di indigeni, i quali ·salgono talvolta ad un num~ro considerevole. La spedizione contro Re . Teodoro contava 14,000 combattenti e 27,000 non combattenti (1): e di questi una grandissima parte erano appunto . servi al seguito delle truppe, incaricati di condurre gli animali da soma, di provvedclre acqua, legna, foraggi, di mettere e levare il campo, di fare il rancio, ecc. E-anche dopo che il comandante la spedizi,o ne ebbe vednta la necessità. di' liberarsi da tante bocche inutili, e ne ebbe sfrattato gran partene rimasero sempre molti : un reggimento di 453 combat. tenti conservò 339 servi. Ora, è facile vedere come una tale turba di gente, non inquadrata nè inquadrabile, debba portare la confusione nei · campi e nelle colonne, andar soggetta aI panico e comunicarlo alle truppe, ri velare al nemico in mille modi la presenza del corpo operante: ma sopratutto sono .bocche inutili, per vettovagliare le quali bisogna ancora gravare il servizio trasporti. Eppure sono gente necessaria èd a.ltro non si pnò fare ·che ridnrne il ,numero allo stretto indispensabile, il quale è sempre al disotto delle cifre di ,lusso che si sono citate più avanti, (il Rivista ·militai-e, aprile 18$7. /,(t spedizione iuqtese, ccc.

1447

ATTRAVE8Sp A REGJ ON I DESJ, RTE

OPERAZlONl MlLl'rAl.H

Se alle difficòltà relative al bagaglio del soldato ed allè fatiche accessorie·, si -~1ggi ungono quelle inerenti -all'igiene \. del vitto ed al servizio sanitario in relazi0ne col· clima eè: cezionale, si_ avrà la misura deHe differenze, che le OP,erazioni nelle . regioni deserte . calde presentan'o in confronto 'colle europee. · Durante la stagione delle pioggie, che nelle regioni di cui si d iscorre dura ~ re o quattro mesi, la temperatur·a _si abbassa; ma si hanno dal clima altre gravi noie. L'atmo, '- sfera (l} frese~ ecr umida impoverisce il sangue; l'umidità, ed i miasmi, che si sviluppano dagli stagni clie si formano e . dai vegetali che vi marciscono, cagionano febbri ed altre malattie, che sono poco gravi per gli indigeni, ma pericolose per g li europei. In questa stagione l'ingrossare delle correnti e le ,pioggie giornaliere e abbondant issime I impediscono i movimenti, e le operazioni subiscono generalmente una lunga sosta. È questa una sensihi1e attenuante ~ìlle condizioni gravi,- Ìn CUi le truppe europee vengono a troVaTSi a cagione.. ,. · del · clima. insalupre. · In ogni stagione adunque_precauziqni assai minute sono necessarie. Nel servizio sanitario il ramo più beneme~ito del buon and,amento delle operazioni è il ramo dell'igiene. ,

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§ 6. -

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nemico.

La coslan te superiori tà numerica delle orde barbare, I 'i11rlip<!11denza e la celeri ti delle loro mosse, i vani.aggi che ad esse d~rivano fla ll'agirè ·su l loro t.erreuo: c,;igcnze ,;on Lrndd itorie che ne ùOJlscguono per la iogistica. - Necessità di studiare l'Olt.a per vo i La il· proprio o.emico .

r.

Nell' introduzioné allo studio già citato il capitano ·Oall. well scrive : , « La storia delle campagne colonia.lì insegna chi?, allor« quando il soldatn enropep affronta un nemico barba.ro, « t?tto il sistema cli gnerra subisce un cambiamento orga<1. nico, e che la svienza militare, 0ome è stata modellata , I

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('1) 1Votizié sulle province egi zim1e del Sttdan, ecc .

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1449

OPERAZIONI MlLI'l'ARl

ATTRAVE RSO A ltEGJ ONl DE SER'rF.

« dalle grandi lotte continentali, dev'essere modificata per

imboscate continue, ed a rendere sommamente pericolo~i i movimenti delle piccole frazioni e dej convogli. Su questo ~rgomento noi Italiani dovremmo a quest'ora aver tesaurizzato · a -nostre spese una larga esperienza propria; tuttavia non ' _sarà inutile, rammentare qualche cosa anche deU'esperienza altrui. « La rapidità {1), colla quale si avaTrnavano i grossi corpi « di Zlilù, erc1, p_ressochè fenomenale. Nel fatto d' arme di « Monte Jnhlobane una i1.nmensa orda fu segnalata come « lòntana molt.e miglia, ma si avvicinò con grandissima ve- ,, \ « locità ed avrebbe distrutto la piccola colonna inglese, se \ « questa ayesse accettato il combattimento. In .tutte le bat« taglie contro ~ li Zulù i.l loro .assalto selvaggio rassomi« gliava più ad una carica di cavalleria che non ad un attacco \ « di fanteria. « Gli Arabi del Sudan mostrarono di essere n on meno agili « degli Zulù dell'Africa meridionale. A l't\ashin (2) l'.mo squa«' drone di cavalleria bengalese, ritirandosi pel terreno co« perto di cespugli, fu oltrepassato da quei nerboruti uo« mini a pièdi e ne soffrì gravi perdite. A d Ab{1klea (3) gli « Arabi raggiunsero qùasi gli esploratori che si ritiravano « rapidamente sul quadrato A -Tamai (2) g}i Arabi (12,000) « eran nascosti in un burrone. Alla 'zeriba di Mac Neill (2) . (< essi si avanzarono da ogni lato strisciando come serpi; « non u-n comando, non una parola; nes~una coQfusione; il .« nemico sembrò · uscisse di terra per mttgia, e . solo la fe-r« mezza. e la ~isoluzione dei soldati -salva:rouo le 1~ostre armi « da un disastro. Ad Ahmed Kéhl gli Afgani s.cesèro dalle « colline con tale rapidità che le trnppe dovettero pr;nder e « la formazione -di combattimento con precipitazione, e per « un momento la situazione nçm fu ·s enza pericolo. « Da tutti questi fat ti si vede adnnqu(:l co~e, ad onta del- « l'organizza~'ione . e dell' istruzione, ad onta della superiorità ,

1448 , I

« adattarsi a circostanze sconosciute nel modo di combat1

/ tere europeo ... Le piccole campagne degli ultin;i ven t'anni « abbondano di. esempi, nei quali le regole di guerra uni. « versalmente ammesse sono state trovate inapplicabili, e « sono state illustra.te da operazioni irregolari e sconnesse. » E una nota, aggiunta alla traduzione fatta dal corpo. di stato maggiore, fa osservare che: ~< la differenza nel modo · «· d'azi.one di un corpo regolare quando è chiamato-a guer« reggiare contro orde barbare e quando invece si trova di « fronte a truppa di uazione ciYile, si deve essenzialmente « ricercare, più che _nel modo di combattere di quelle orde, « nella costante stragrande. superiorità di nùmero· e nei limi« tatissimi loro bisogni, ciò che li r ende quasi indipendenti, « e talora indipendenti del tutto, dalla loro base di opera« zione. » E questo è vero: . ma bisogna aggiungervi i vantaggi che qt~elle ·orde ritraggono dal comÈattere in paese ad esse familiare, ed all'enropeo stranamente nuovo. . La superiorità del-numero è un fatto costante tanto sul teatro d'operazioni quanto s_u l campo di battaglia. Sul teatro , d'operazioni, perchè da una parte sta un corpo regolare, di forza definita e limitata dalla possibilità di _m uoverlo e vettovagliarlo, e dall'altra sta ·- un popolo intero, che non ha ge · - neralmente un .e2ercito, ma d ove 1. tutti sono guerrieri : sul~ campo di battaglia,. perchè il barbaro non attacca nè accetta combattimento se non si vede d'assai: più numeroso del suo avversano. Anche la eccezionale indipendenza e celerità di mosse si , verifica tanto sul campo strategico quaD;tO sul campo tattico; e mentre nel primo caso le improvvise coinpa.rse e le scompàrse repentine riescono a stancare con una agitazione continua le truppe regolari eèl a render difficile e lungo i_l venire ad una deci;-3iòne, nel secondo caso la rapidità dei movimenti l'abilità napurale ·e selva~gia nel valersi del terreno, e la ±'acilità che ha. l'uomo nero di rendersi in visibile, riescono a dare alla lotta uri inquietante carattere di sorprese e di

1

(i) CALWELL, opern citata.

,

(2) Presso Suachim. (3) Deserto di Bajuda.


14-50

OPERAZIO?il .MILITARI

« in intelligenza e conoscenza dell'arte. della guerra, le no·· « stre truppe corrano costantemente. il rischio di ess~re sor« prese. L'energia muscolare. dei selvaggi è loro di grande • « aiuto, tanto nell'avanzarsi che nel nascondersi. L'esperienza « di queste campagne tende in sostanza · a dimostrare più la «· necessità di tenersi sempre preparati 'a,.d una sorpresa, che « non la possibilità di evitarla interamente. » Tutto questo, come si vede, influisce singolarmente ·sulle operazioni logistiche e vi influisce con esigenze delle più. con' tr~ddittorie ; necessità di operare riuniti contro nemico nu- _ · ·mericamente assai superio,e, e insieme di dare forti scorte ai convogli; .necessjt€L di guardarsi dalle sorprese entro un largo raggio e insieme di non esporre. distaccamenti' ad un annientamento infallibÙe ;'. necessità, di Ìnc'alzaré vigorosamente per costringere il nemico riluttante ad una decisione , \ e insieme di andar cau_ti per non cadere nelle imboscate tese ad ogni piè sospinto; e così . di seguito. Le difficoltà non s.ono dunque nè poche; nè di poco mo'~ento; pure se le qualità del nemico fossero tutte comprese in quelle .che si sono c~ate come comuni .alle orde di barbari, si potrebbe venire a capo, con uno studio accurato delle ' gu~rre coloniali, di concretare un sistema completo di norme che valgan0 per ogni cas(?. Ma il male .si è ehe ogni popolo ha delle caratteristiclìe clie gli sono esclusi ve, e che richiedono uno studio speciale, il quale non è sempre facile: E il Oalhyell a questo proposito.. nota: , « Le q'ualità dei nostri avversari non sono: astrattamente « parlando; di molto interesse militare, ma la differenza fra << le loro caratteristiche mostra quanto sia importante lo stu« diare i modi di guerreggiare del popolo contro il quale si ~<, sta per intraprendere una g1:erra. L a tattica degli Zulù dif« feriva totalment,e da quella dei Cafri e d('}i Basnto; ma ' « questo' fatto non fu pienamente riconosciuto 'finchè un di« sastro non l'ebbe messo fuori dubbio. I seguaci del l\fahdi' « non furono ~pprezzati al lòro vero valor;, finchè la distru« zione dell'esercito di Hicks pascià e la sconfitta. degli EgÌ· « ziani di Baker mostra1;ono al mondo il carattere formida« bile d~lla rivolta del Sudan. »

ATTRAVERSO A REGlONI DESE~'l.'E

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'

Per quanto riguarda il nemico, unica guida sicura µer le operazioni logistiche nelle regioni deserte, rimane a'dunque la· conoscenza e la pratica del nemico stesso; è doloroso che conoscenza e pratica debbano qualche volta essere acquisite a prezzo di sconfitte, ma più doloros·o sarebbe se le sconfitte restassero sterili di ammaestramenti. I

§ 7. -

L'ambiente.

Il cuattere avventuroso delle oper;1zion i ill' regioni deser te, l'aspclto nel oacse, gli abitanti, le bestie feroci, altri motiri cli inquietudine per le tr11p[le. - P1·on-ectimcnti necessari alle operaz ioni ~gistichc. • \

L'ufficiale, deèlìcatosi per vocazione alla carriera delle armi, è naturalmente amante del n\10vo e dell'avventuroso, che troppo raramei;ite gli si offre nell'ordina~ia vita del tempo di pace. , Le operazioni in regioni deserte hanno per molti lati l'aspetto. di vere e strane avventure, e' l'ufficiale si trova per: tanto nel suo elemento favorito, nell'ambiente che egli ha sognato. Le navi podérose bisogna gettarle in alto mare se si vuol che navighino; l'ufficiale gettato nel mare burrascoso dell'imprevisto, è fiero di cimentarsi alla prova, ed ha l'animo disposto ad àffrontare sererramente .ogni peripezia. Oltre a ciò, la sua coltura, posta di fronte a no~ità d'ogni specie, gli fornisce larga materia di osservazione e d'interessàmento ; egli è al suo post?. Ma la vocazione non è sempre nell'animo del .s oldato, e il difetto di coltura lo induce più a diffidare che ad interessarsi di cose meravigliose. / La natura selvaggia del paese g li , ispira più timore che aµimira zione e gli fa sentir~ più acutf1 la· lontananza dalla patria; la faccia, le mosse, gli atteggiamenti poco comprensibili e poco- rassicuranti del barbaro lo impressionano, e le armi strane. lo mettono in sospetto. /

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OPE&AZI ONI AIILITA!tl

A't'TRA.VEnSo A REOION! DESRRTS:

Le bestie feroci, per chi non va a cercarle, sono generalmente innocue all'uomo e tutto al più pericolose ai quadrupedi, se non sono sorvegliati; ma basta il ruggito lontano di un leone per mettei·e in agitazione un campo intero e per procura.rè alle truppe una notte insonne. Di maggior noia reale sono gli scorpioni, le serpi, gl' insetti, e più ancora il sapere che vi sono. Finalmente, fra tante novità,.. la fantasia si riscalda e le più strane leggende corrono e trovano fede nei campi e nei bivacchi. Fra tutti questi argomenti di inqnietudine, il soldato, cui il clima e le maggiori privazioni già tolgono in parte le energie fisiche, finisce per trovarsi a disagio e per sentirsi come un pesce fuori d'acqua, almeno nei primi tempi. Nella nostra campagna del 1887-88 su Saat i, fu messa in opera la più ocu1at a pruden7,a e si ebbero le cure più premurose e più at te a rassicurare le kuppe novizie; si procedette di trinceramento in trinceramento, di fo rtino in fortino . per i 27 chilometri da iV.Iassaua a Saa~i ; la ferrovia seguiva; il pallone frenato sorvegliava dall'alto; gli indigeni irr egolari esploravano davanti. Eppure ad ogni passo fu un allarme senza ragione. A cose fatte, poichè nulla . a"'leva il nemico tentato, il solito senno di poi sentenziò che le precauzioni erano state troppe , ma è difficile sapere a qua,! cifra sarebbe salita la statistica dei falsi allarmi se le precauzioni fossero state minori per tutelare le impressioni di truppe non àbituate a quell'ambiente. I n simili condizioni l'animo umano è quasi senza difesa contro lo scoraggiamento e contro il panico delle sorprese notturne. È dunque di grande importanza, per reagire contro l'influenza dell'ambiente ed evitarne le conseguenze funeste, di usare, e di far sentire al soldato che si usano, tutte le precauzioni. Le formazioni di marcia, il servizio <;li sicurezza in marcia e , n elle stazioni, la scelta della posizione e del terreno sul quale si deve passar e la notte, la disposizione delle truppe al bivacco, le misure contro l'avviçinarsi delle

bestie feroci e altri simili provvedimenti devono pertanto formare oggetto di studio continuo per parte degli nfficiali, ed essere tali da ispirare alle truppe la massima fiducia. Con ciò è terminato, benchè entro confini modesti, l'esame di ciascuna delle caratteristiche delle regioni deserte. P iù lungo studio, più larga esperienza e più forte intelletto possono cond urre senza dubbio ad approfondire maggiorment~ le questioni riflettent i le strade, le acque, le risorse, il clima, il nemico o l'ambiente. Ma anche quel poco, che è stato possibile di raccogliere in questo studio, può servire per ricercare quali nor me debbano pr esiedere a quelle varianti, che occorr e introdurre nelle operazioni logistiche e nell'ordinamento e funzionamento dei servizi nelle regioni deser te.

( Continua)

' GIARDINO Capitano

a• 1·egg. be1·saglieri.


1454

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LA GUERRA ISPANO-AMERICANA (l89S)

I

I. Il conflitto tra la Spagna e la Confederazione americana si può suddividere in alcuni periodi principali che tr~cciano a linee maestre l'indirizzo e lo sviluppo della lotta; e sono un periodo generale di ta.steggiamenti sul mare dall'una e , dall'altra parte fra le marine-belligeranti, con la conseguente incertezza degli scopi e degli obiettivi; un periodo di azioni risolutive, ma sconnesse ed inarmoniche; infine un avviamento qualunque alla decisione della. guerra che il caso, le combinazioni ·fortuite ed i fatti stessi, più o meno impreveduti, tracciarono al corso della g uerra. stessa sì da avviarla per esaurimento di una delle parti combattenti a sollecita fine. Dalla natura di ql!esti avvenimenti, che traggono origine più di frequente dal caso e' dall'imprevisto che dalla riflessione o dall'èsistenza di u u p iano di guerra ben studiato e maturato in tutte le sue parti, fu la distruzione della squadra spagnuola dell'ammiraglio Cervera. , i· Infatti , l'uscita della flotta bloccata in Santiago di Cuba, , data· la situazione di guerra del momento , le angustie degli invasori, le loro necessità e l'attitudine dei difensor.i -della piazza ' cubana, fu un fatto n9n soltanto imprevisto ma incompre11sib1le; epperciò da classificarsi tra quella specie di avvenimenti guerreschi che appartengono al caso ed alla buona_ fortuna di guerra. di uno dei belligeranti. Adunque, studiando le successive fasi della recente guerra ispanoamencana ne emergerit un singolare ammaestramento che

1455

la vale tutta e la rende degna di studip e di meditazione da parte delle potenze che accoppiano agli interessi militari terrestri quelli marittimi e navali. Essa. ha rivelato una singolare impreparazione e incapacità nella soluzione dei . 'problen.ii combinati dell'arte militare terrestre e marittima., ~t da dov:ersi_rimet,tere, al caso più che alla scienza, all'im_prèveduto più che al 'preveduto; talchè ne derivò una guerra confusi!, indefinita, nel giudicare la quale l'arte giustamente noli può dichiarars1 soddisfatta. ' E ciò ' anzitutto · deriva dalla mancanza dello studio delle intime relazioni che debbono intercedere fra esército e marina, dalla novità del concetto che il dominio del mare è condizione ' imprescindibile da cui dipende il buono ed efficace impiego delle forze terrestri Ìl~ tempo di guerra ed infi:r;ie la decisiva influenza sul corso degli umaini destini. Che se le gu~rre · della prima metà del secolo nost~o ebbero un contenuto pres~·ochè territoriale, negli scopi e nelle conseguenze definitive; gli effetti del dominio rnarit·t imo nell'ultimo quarto del secolo si andarono così accentuando per gli interessi mediterranei ed orienta.li, per la guerra della Cina e del Giap~ pone e per la recentissima della Spagna ·e dell'Ame{·ica, tanto · da farci ' ritenere in tesi generale che il dominio del mare , solty,nto debba regolare le operazioni dell'esercito e che n~lla stnitegia navale debba appunto rintracciarsi il principio e la q,gione delle.future vittorie degli eserciti.

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LA GUERRA ISPANO-AMERlCANA

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Il periodo iniziale della presente guerra ha prirwipio col gioi:no 21 di aprile, data cui è fatta risalire dall'Unione · americana la dichiarazione della . guerra per ragioni di rapacità r~1ercantesca. :fino dal 15 febbr aio era infatti ac~aduta la catastrofe dell'incrociatore americano il i1'Iaine, che venne a precipitare gli avvenimenti. Questa nave, visitatore sospetto e nondimeno accolto con perfetta cortesia, era entrato nel porto dell'Avana sulla fine del gennaio del 1898. Il 15 febbraio l'incrociatore americano era distrutto .nottet~mpo, in · forza di ignote e possenti cause esterne dellB quali non .fu possibile valutare uè l'origine nè i.l movente.


1456.

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LA GUERRA ISPANO-AMERICANA

LA GUERRA ISPANO-AMERICANA

Gli Americani attribuirono la catastrofe alla mrelevolenza degli Spagnuoli e questi ultimi a .cause in~erne dipendenti dall'equipaggio della nave da guerra amencapa. Alla ~n~, dopo un lungo dibattito diplomatico, inch_ieste e rela~1om, il presidente degli Stati Uniti di A.menca, Ma~ _Kmley, dichiarò l' 11 aprile che « la situazione aveva ch1aramen,t e « dimosti:ato che il governo spagnuolo · non sa garantire la « sicurezza delle navi americane nel porto µ.ell' Avana, mentre « il J.vfaine vi stava compiendo ~n'opera di pacificazione, ed « aveva tutto il diritto di ·esservi'». _Questo messaggio fu , decisivo. Il gabinetto dì Madrid 1;ifii;itò di 'rispondere. alle trattative nel senso di assiéurare la pace, e ad onta. d1 un conflitto sollevatosi in seno alle due Camere, vitalizia ed elettiva, l'indipendenza cubana fo r iconosciuta dagli Stati Uniti di America. ' Il 20 di aprile, M. Polo de Bernabè, ministro . plenipotenziario di Spagna a Washington domandò i suoi pass~porti e nel medesimo giorr10 l'ultimal'u,m ~merican? fu telegrafato a .M:. Woodford che_lo ricevette _m Mad~1d, _nella notte del 21: la Spagna rifiutò di accettarlo ed 11 giorno appresso i figli della giovane confederazi'on~ 1. americana scendevano in campo a sfidare i primi colom del nuovo· · mondo. Da. unc1, parte, obiettivo principale della guerra ~ovev~ essere ii possesso insulare della maggiore delle Antille, _di P orto Rico, delle Filippine, delle Oaro,l ine e delie Gana.ne, · per assicurare alla giovine Oon±edèrazione l'egemonia del. mare Oaraibic6, del .Messico e del Pacifico; dall'altra òbiet- i tivo principale doveva essere la , difesa del suolo, ~e~ace e. manovrata, .la libe:dà e la preponderanza del domm10 marittimo, affine di rendere possibile il trasporto delle trnppe, del materiale da guerra e degli approvvigionamenti dall~ m~drep~tria ,all'impero coloniale. La libertà dei movime~t1 militari navali doveva essere perciò lo scop dell'armata spagnuola; il coordinamento della supremazia maritt ima con l'andamento' delle operazioni di terraferma doveva essere l' obbietto delle forze. terrestri e navali degli Stati Uniti di America. 1

E coerentemente a questi intendimenti, altri impulsi e necessità politiche e sociali dall'una e dall'altra parte dei belligeranti dovevano determinarne l'azione respettiva: l'attiva · propaganda scientifica del ìviahan, lo storico americano dell'influenza del potere navale, aveva diffuso principi e teorie cui si erano venuti man m3:no adattando gli Americani circa l'espari"sione del giovane Stato ed i mez~i per assicurarla. La gt=merale sovrabbondanza del capitale, le condizioni della pubblica economia negli Stati Uniti di America avevano da tempo additato nuovi orizzonti all'attività dei commerci. Una for te flotta da guerra doveva proteggerli ed imporli all'America ~egli Americani ed all'estero. « Il motivo che addita la creazione dell'armata ameri« cana, scrisse infatti il l\fahan, è per certo l'apertura « dell'Istmo di Panama e speriamo che quest a creazione « del potere navale dell' Unione non s'intraprenda troppo « tardi. In caso di con:flit;to per l'egemonia sul mare Caraibico, « sembra evidente che la prossimità di Nuova Orleans ed « i vantaggi della vallata del Mississipi, i poderosi. sforzi e -« le ricchezze del paese possano fluire lungo questa vallata ·« e trovarvi la loro base permanente. Con l'ingresso è « l'egresso del fiume anzidetto, sufficientemente salvaguar« dato e difeso, con tali avai:nposti nelle sue mani e con le « comunicazioni sicure, in breve, c;on un'adeguata prepara« zione militare -per la quale essa ha tutti i mezzi neces« sari, la preponderanza degli Stati dell'Unione in ·questo « teatro deriva dalla sua posizione geografica e dalla sua « potènza con certezza matematica. )> Così accennarono a risolvere già da tempo i Nord-Americani la questione mondiale che concreta in sè stessa quella dell' Istmo di P anama. Cuba doveva servire da mezzo e da fine per assi.curare all'Unione l'influenza politica ed econo1nica internazionale, il possesso delle posizioni strategiche necessarie all'esercizio dell'egemonia marittima americana, ed infine il fu.tu:ro dominio del mare Pacifico. Per la Spagna, in questi frangenti, non si delineava che una ·sola mira di azione possibile: le continuate insurrezioni, 94 -

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1457'

ANNO XLIII.


1458

L A GUER.R.A ISPAN O-AM~RICANA

dal 1823 al 1874, la proclamazione dell'indipendenza cubana, l' impotenza militare e civile nel domare i ribelli, imponevano una soluzione sollecita ed in essa la Spagna impegnò il suo onore e la sua tradizionale :fierezza.

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I mezzi di azione. guerresca d~dl' una e dall'altra parte erano assai differenti all' inizio della guerra: uu: esercito permanente cla un lato, con salélle tradiziòni di storia e di spirito mili tare; nessun vestigio di esercito stanziale dall'altro, ma milizie raccogliticce, volontarie ed assoldate (1). In Spagna, il territorio dello Stato è s uddiviso in otto regioni di corpo d'armata, vale a dire :. Madrid, S iviglia, Valenza, Barcellona, Saragozza, Burgos, Valladolid e Coruna: le Baleari e le Canarie si governano, nei rispetti militari, indipendentemente. L'esercito spagnuolo conta cinquanta,s ei reggimenti attivi di fanteria, ognuno dei quali man tiene in Cuba un battag lione dist~tecato; venti battaglioni di cacciatori dei quali una metà stanno egualmente nell' isola. I reggimenti attivi di fanteria, ed i battaglioni di cacciatori della penisola contano sei compagnie. I reggimenti di Africa delle Baleari hanno uno speciale ordinamento ; così che, non tenuto conto dei presidi di Cuba, di P orto Rico e delle Filippine, 10 forze armate- della,, penisola, all'inizio della campagna, poterono Aalutarsi come in appresso:

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.Riporto 58,064 ·2 r eggimenti d'Africa (N: 1- 4; a Melilla, a 1200 uomini . 2,400 2 reggiment i d'Africa (N. 2-31 a Oeuta, a 2,200 1 lÒO uomini . Battaglioni di disciplina di Melilla. 500 58 zone di reclutamento 406 5 zone d i reclutamento·complementare . 45 Quadri cli 57 reggimenti di riserva . 342 ,Qmv1ri cli 6 battaglioni di riser va delle Ca24 narie . Totale uomini . .

. 63,981

La cavalleria contava a!l'inizio della guerra le seguent i forze : 12,GCO :28 reggimenti attivi a 480 uomini . Rinforzi ai reggimenti cli presidio a, Madrid. 360 ·Squadroni cacciatori di l\fajorica e di ::V.[elilla. 300 Plotone delle Canarie 40 D epositi di rimonta . 546 392 Depositi allevamento

Totale uomini.

14,238

L'artiglieria spagnuola, riordinata di recente, contava: 4 reggimenti montati (pezzi da 9 centimetri) a 363 uomini 1,452 1 reggimento leggero (4 batterie a cavallo) . 463 .8 reggimenti montati (pezzi da 8 cen timetri) a 331 uomini 2,6'1:8 1 reggimento di fortezza 378 1,437 .3 reggimenti dèt montagna a 479 uomini. 1,830 .3 battaglioni da piazza a sei compagnie 1 batteria mista . 147 .3 battaglioni da piazza a 6 compagnie 1,602 · .-3 battaglioni da piazza a 4 compagnie 1,290

56 reggimenti di fanteria à 804 uomini 45,024 Rinforzi al reggimento della Reginct (N. 2) 396 9,640 10 battaglioni di cacciatori a 964 uomini 2 reggimenti regionali delle Bal~ari, a 804 1,608 uom1n1 . 196 Rinforzi per il battaglione di Mahon (N. 2) . 2 battaglioni cacciatori regionali delle Ca1,200 narie a 600 uomini .

A 1·i1JOrtarsi

1459

LA GU E RRA. 1S PAK0· AM 8 RJCANA.

58,064

A 1°iporta:l'si

(I) Coleccion legislativa del /Jjercito. - 9 lugl io 4898.

J

11,247

\


1460

LA GUERRA ISPANO-AME RICANA

Ripm·to

Rinforzi alle varie batterie Battaglione da piazza delle Canarie l4 compagnie) Scuole, commissioni, ecc. · operai. · 4 compagnie 8 depositi di i:iserva . .

I

..

Totale uomnu

LA GUERRA ISPANO-.UrERICANA

11,247 56

374: 130 23'>. 32 12,07,l

L'arma del genio comprendeva le seguenti truppe: 2 reggimenti di zappatori minatori a 2 bat· taglioni . . . 2 recrcrimenti di zappatoriminatori a 1 batoo . tagliòne . 2 compagnie zappatori delle Baleari . 2 compagnie zappatori di Centa e Melilla 1 reggimento pontieri . 1 battaglione telegrafisti e specialisti . 1 battaglione ferrovier i· ·1 compagnia aerostieri . Brigata topografica. . 1 compagnia di operai, deposito, ecc. 'l'otale uomini .

1,580 1,580 240 240 500 547 500 5H 100 199 5,539

Tale l'esercito permanente della Spagna all'inizio delle ostilità.; cui conviene aggiungere le truppe del servizio sanitario, il deposito di guerra, le sezioni di ordinanza del ministro della guerra, la milizia volontaria di Oeuta, la compa. gnia costiera di Melilla e la guardia pro_vinciale delle Canarie: .in totale 100,000 combattenti, abbastanza pronti alla difesa del territorio dello Stato, raggruppati in nuclei assai maneggevoli intorno alla capitale, lungo le coste occidentali della. penisola ed a guardia delle isole più minacciate. Cuba èra presidiata a sua volta da circa 180,000 combattenti.

...

,. Quanto agli Stati-Uniti, sorpresi da un periodo di tensione politica ancora attuale, hanno tolto di gran fretta quelle misure

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èlie più sembravano adatte a rimedi.are alla lacuna degli ordini militari nello Stato. Nondimeno, l'esercito dell'Unione, all'inizio delle ostilità, non contava che 25,000 uomini appen~, con 2187 · ufficiali. Altri progetti ed unità di truppa stavano componeeç!,Qsi, ma g'fi avvenimenti tolsero ad essi ogni prin· cipio di esecuzione : fra questi progetti, una nuova legge doveva portare l'effettivo dell'esercito sul piede di guerra a · centomila uomini. Ogni reggimento doveva essere ·ordinato su due battaglioui rappresentati, in tempo .di pace, da due .compagnie-quadro, composte di un capitano, di un luogotenen,,te e di pochi soldati: alla dichiarazione della guerra le due compagnie dovevano trasformarsi in due battaglioni ed un èleposito. L'esercito nord-american~ ~i recluta per ingaggio della durata di cinque arini. I volontari, dai 18 ai 35 anni, hanno una provenienza assai diversa : il migliore reclutamento è dato dagli Stati del nord e del nord est. Il presidente dell'Unione è comandante in capo delle forze di terra e di mare (commander in chief of the lancl navy and o{ the militia). Il Congresso ha nondimeno voto deliberativo su tutto quanto si riferisce alle leggi organiche ed al credito. Gli affari della guerra e della marina sono disimpegnati da' due ministeri e cioè il War Depa1·tement ed il Navy Departement, a ciascuno dei quali è preposto un segretari.o di Stato, capo dell'amministrazione. L'esercito permanente, in tempo di pace, consta di: 25 reggimenti di fanteria (24° e 25° negri) ad otto com· pagnie dall' A all' H); ciascuna compagnia conta 3 ufficiali, 9 sottufficiali o caporali, 2 trombettieri e 50 soldati. Il regg im,e nto conta perciò un effettivo di 3 ufficiali superiori, 10 capitani, 22 luogotenenti e 517 uomini di truppa. In complesso, al 1° gennaio 1898 la fanteria dell'Unione contava adunque 910 uffieìali, 12,871 sottufficiali, caporali .e soldati; 10 reggimenti di cavalleria (9° e 10• negri) a dieci mezzi squadroni ognuno (troop ). Il t?"oop ha 3 ufficiali e 60 uomini: ogni reggimento 43 ufficiali e 605 uomini. L'insieme della cavalleria nord-americana ~ontava a.dunque al 1° gennaio 1898, 417· ufficiali e 6010 uomini di truppa;


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LA GUERRA I SPANO-AMERlCANA

LA GUERRA. ISPANO - AMERICANA

7 reggimenti di artiglieria a 12 batterie cadauno (dall' A a_ll'M, ossia 2 da campagna e 10 da costa e da piazza. La batteria campale a 4 pezzi ed altrettanti cannoni conta 75 uomini: il reggimento , complessivamente, 5 ufficiali superiori, 12 capitani, 39 tenenti, 795 uomini di .truppa. Per il. complesso dell'artiglieria nord-americana, 2,90 ufficiali, 3Q34 uomini, 535cavalli e 3148 muli; 1 battaglione del genio a 4 com'pa.gnie (A.- D) con 16 ufficiali e 495 uoJ11ini di truppa - l corpo di specialisti.' Complessi.vaì:nente l'esercito dell'Unione contava adunque. all'inizio delle ostilità, 2187 ufficiali ed impiegati., 25,687 uomini di truppa, 9689 cavalli o m uli. La fanteria è armatlt con fucile modello Kr'a g-Jorgensen .(1892) da millimetri 7,62: la cavalleria fd artiglieria hanno carabine dello stesso modello. Quanto alla 1v[ilizia ed alla Givwdia ·n aiionale il presidente dell'Unione ha facoltà di adoperarla, sia all'interno che an•; _ sterno dello Stato: entrambe queste truppe sono per legge sottomesse al medesimo ordinamento che l'esercito attivo e vi fanno parte gli uomini dai 18 ai 45 anni, ascritti alla guardia nazionale ed alla milizia.. A conti tondi, queste truppe non superano i 130,000 uomini. La difesa, costiera è affidata a .t ruppe mobili ed a difese permanenti: durante l'ultimo decennio si spesero infatti 200 milioni di franchi per la fortificazione delle coste, e per il loro armamento subacqueo. Alcune batterie con cannoni di grosso calibro furono costrutte nei porti di N e,,:--Yor k, di Philadel phia · e di Boston e ciò è nelle adi~teenze di New-York i porti Schuyle, Villets-Point, Slocum,• Hamilton, '\Vadswork ed Hancock, muniti di ·cannoni da 0,375, 0,30, e 0,25 centimetri. Tuttavia, attesa la enorme distesa delle coste americane, que ste difese furono stimate insufficienti, specie lungo la costa meridionale di Long-Island, il punto più debole del littorale dell'Atlantico. (1)

Riassumendo, la sakte degli Stati dell'Unione doveva adunque a.ssolutamente risiedere nella costituzione di una poderosa flotta da gnerra, secondo i consigli e le dottrine del ì\fahan.

(ll Annuat 1·epott of tlie secr elt1r!J o{ Wlt1', {897. 1/eport o{ lfw C!tie( o( Bngine;rrs, Unileil States Ai·tny. Repoi·t o( ,llojo1' :llahaiL Voi. 20, Pal'LC 3•.

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All'inizio delle operazioni le due flott e della Spagna e degli S.tati dell'Unione stavttno quasi come 3 a 5: nei dettagli la Spagna aveva la preponderanza nelle corazzate, gli Stati dell'Unione negli incrociatori., nelle navi leggere e nelle artiglierie. Così che, nella sproporzione delle forze avversarie, solo il metodo di guerra che sarebbe stato prescel to, il valore degli ' equipaggi e l'acc~rgimento delle mosse strategiche avrebbero compensato l'inferiorità di una delle armate in presenza. Il teatro della azione delle due fiotto era invero scon:fina,to: due oceani, il Pacifico e l'Atlantico ed un'enorme distesa, di coste da osservare e da proteggere. I compiti attribuiti ad entrambe non erano meno estesi e difficili, cioè il trasporto . di truppe dalla base di operazione agli obiettivi designati per l'attacco, la scorta a,lle medesime, il rifornimento e il vetto vagliamento di esse. E per conseguire questi sco pi, urgente ed imprescfndi.bile presentavasi ad entrambe le squadre un primo problema, cioè il possesso della supreme.zia nel mare; fatto tanto difficile da essere cÒnseguito in quanto che esso doveva importare l'annichilimento delle forze navali avversarie su d ne teatri di guerra marittima, ben distinti e assolutamente privi di rapporti reciproci, vale a dire Cuba e le Filippine. E nella disparata varietà dei metodi di guerra navale due estremi presentavansi agli am~iragli belligeranti: la corsa attraversoa1 mari con scopi offensivi; bombardamenti, sbarchi, blo~chi e crociere, e la difensiva della flotta. in potenza ( 1). pronta all'a2-ione, rna rignardosa, e più sollecita ad evitarla che ad accettarla in condizioni che pc1ressero sfavorevoli; (i) In òeing, ~econdo la nota frase deli' arnmiraglio i11glcse P. H. t.olomb, JHlbblicata per la prilll;'. volta nella sua opera Ln gu.errii navale.


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preparata al combattimento dentro una linea ben definita di difese costiere o di porti di rifugio. Entrambi i sistemi di strategia navale, quello del dominio libero del mare e quello della flotta in· potenza d ovevano costituire un ostacolo rilèv<iute contro qualunque progetto di invasione . .Ma per le navi americane, più numerose, più celeri e leggere, e più daccosto con_la r ispetti va base dì operazione :i;narittima a Cuba ed alle Filipp~ne, con veni vasi l'offensiva strategica e l'immediato conseguimento dell~ supremazia del mare, iu virtù della quale nessuna flotta in azione può opporsi alle operazioni di uno sbarco: per quelle della Spagna, minori di numero, con la preponderanza délle corazzate sugli inc~ociatori e sulle navi leggere, cui tutte doveva attribuirsi il compito delle scorte navali, del_vettovagliamento delle truppe e della difensiva costiera, sembrava dovesse meglio convenirsi la difesa s_trategica ed il metodo della flotta in being, in attesa di eventi più favorevoli all'azione. Le navi sulle quali potevano contare la Spagna e l'Unione, ai primi di aprile, erano rispettivamente le seguenti: Nani cla battaglia di 1.a classe. - C1·istobal Colon (1896), 6840 tonnellate, 20 nodi, 40 cannoni (1) - Pelayo (1887), 9900 tonnellate, 16 nodi, 35 cannoni - . Cw·los V, 9200 tonnellate, 20 nodi (in costruzione) - Catallinia (in cor:;truzione), 7000 tonnellate, 20 nodi - Carclinal Cisneros, Princessa de Asturias, Infanta Nla1·ia Te1·esia, Almirante Oq'll,endo, Viscaya, 7000 tonnellate, da 16 a 20 nodi, da 25 a 30 cannoni. Ncwi cla battaglia cli 2" classe. - Iuorociatori corazzati e monitori: P1.àgce1·da, 550 tonnellate, 11 nodi, 3 cannoni F1"egate co1·azzate - Numancia, 7000 tonnellate, 11 nodi, 25 cannoni - Vittor·ia, 7300 tonnellate, 11 nodi, 24 can- . noni -- Ped1·0 cl' Ar·agon, 6500 tonuella,te, 20 nodi (in costruzione - .Reyna Regente, 5400 tonnellate, 20 nodi (in costruzione) - Alfonso X.lll, 4800 tonnellate, 20 nodi (iu ( I) L'auticv (;iuseppe (;n,ri/1,:, l,J.i.

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costruzione) Lépanto, 4800 tonnellate, 20 nodi - Lwbella la Catolica, 3000 tonnellate, 20 nodi (in costmzione) ~ llfa:;•quis de Ensenada, 1.100 tonnellate, 14 nodi - lsla de Luzon, ! 100 tonnellate, 14 nodi - [sla de Cuba, 1000 tonnellate, ·14 nodi. 18 cannoniere corazzate da 500 a 1700 tonnellate e da 15 ~ a i 7 nodi; 10 incrociatori non protetti; 3 cannoniere non . protette di l" classe, 21 di 2n classe, 35 di 3" classe. Materiale antiquato e senza valore militare notevole .. Controtorpecliniere e tor'Pèdiniere cli alto mare. - Pluton, Fu,ror, Terror, Audaz, Osado, Destructor, P1·oserpina. Costrutte nella mass~~ parte in Inghilterra', 300 tonnellate, 25-30 nodi, 6 cannoni, 2 lancia siluri, 12 torpediniere da 300 a 800 tonnellate, 4 barche torpediniere di l" classe, 14 barche torpediniere d i 2" classe. Le forze navali degli Stati Uniti erano le seguenti: . l'i'avi da battaglia cli :r classe. - New Ym·k, Brooklyn. 17,500 tonnellate --·- J(enlucky; Kea1·sage, 11,500 tonnellate, 16 nodi - Alabama, Illinois, Wi,~consin, 11,000 tonnellate, 16 nodi (in costruzione) -- Jowa, 11,100 tonnellate, 16 nodi Indiana, jlfassachusets, Q,regon, 10,300 tonnellate, 15-lG nodi ~ Tewas, 6300 tonnellate, 17 nodi. Navi da battagli,;, di 2" classe. - Nlonitori a torri : A.mphit1·ite, Mianlonomoh, 4000 tonnellate, 10 nodi - J.11ona,clnoch, 4000 tonnellate, 12 nodi - Pwritan, 6000 tonnellate, 12 nodi - Te1·ro1\ 4000 tonnellate, 13 nodi - Incrociatori corazzati: Brooklyn, 9300_ tonnellate, 21 nodi J.1fonte1·ey, 4 100 tonnellate,· 13 nodi_; Katadhino, ~210 tonnellate, 15 nodi - 2\Tew- York, 8200 tonnellate, 21 nodi .Columbia, 7400 tonnellate, 22 nodi' - J.lfinneapolis, 7400 tonnellate, 23 nodi - Olympia, 5900 tonnellate, 21 nodi Cf~iéago, 4500 ton nellate, 15 nodi - Baltimore, 44:00 t on nellate, 20 nodi - Philadelphia, 4300 tonuellàte, 19 nodi San .Fmncisco, 4100 t Qnnellate, 19 nodi - Newark, 4100 t onnellate, 9 nodi - Charleston, 3700 tonnellate, 19 nodi JJ,aleigh, 3200 tonnellate, 19 nodi - A.tlanta, 3000 tonnellate. 15 nodi - Boston, 3000 tonU:ellate, 15 nodi - Inaocial.o,,•i


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to1·pedinieri: Vesiivius, Y01·town, Cincinnàti, Castine, Reminr1ton, Helena, Wilgrnington, J.V'ashsville, Machias. A queste navi conviene aggiungeré 13 monitori antiquati, con una dislocazione complessiva di 2000 tonnellate e con la velocità di 5 a 6 nodi all'ora. L'armamento delle navi spagnuole constava di cannoni Houtoria lvlod. 1883, d11 12 a 32, centimetri di calibro, di cannoni Krupp, di Armstrong e di un considerevol8 numero di cannoni a tiro rapido del modello Hotchkills e Garcia de Loma: l'arinamerito delle navi americane, nuovissimo ed abbondante, comprendeva e sorpassava pezzi di 33,5 centimetri di calibro, cannoni da 32 centi~1etri a dinamite ( 1'e. S'iivius). Riepilogando, l'Unione disponeva di 82 navi, con una dislocazione complessiva cli 240,000 tonnellate, la Spagna di .J:6 navi, con una dislocazione complessiva di · 125,000 tonnellate: in dettaglio, il confronto delle forie navali pronte al combattimento poteva rappresentarsi come in f1ppresso: Per la Spagna: 2 corazzate da 9000 tonnellate, 6 da 6 a 9000 ton.nellate, 2 incrociatori protetti da 3000 tonnellate, 3 da 2000 tonnellate, 3 non protetti sotto le 3000 tonnellate, 7 sotto le 2000 t onnellate. Per gli Stati Uniti di America : 4 corazzate oltre le 9000 tonnellate, 3 dalle 6 alle 8000 tonnellate, 5 dalle 4 alle 6000 tonnellate, 5 guardacoste corazzati, 2 incrociatori corazzati e 10 protetti oltre 3000 tonnellate. Quanto ad equipaggi, la Spagna disponeva di 750 ufficiali, di 658 impiegati, di 8600 marinai, oltre a 260 ufficiali ed a 9000 uomini di fanteria marina: gli Stati Uniti di America di 708 ufficiali, d i 659 impiegati, di 9000 marinai, di 76 ufficiali e di 2.100 uomini di fanteria marina (1).

Volendo istituire un raffronto tra le due forze belligeranti di Spagna e degli Stati Uniti di America, limitandosi all'esame obiettivo delle cifre e dei dati di fatto, emerge (IJ Report

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Secreta I'!/ o{ the :Yavy, J89i.

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subito un singolare vantaggio in favore della Spagna dalla parte delle forze terrestri, .sia nei rispetti del n umero che della cow,pagine morale e materiale; ed un ·non lieve vantaggio in favore degli Stati dell'Unione, per quanto con• cerne alla flotta da guerra, alla sua preponderanza numer ica, all'armamento, al tonnellaggio ed filla velocità. Così che, mentre l'esercito degli Stati Uniti di America non offriva alcuna garanzia di fatto che classe affidamento del successo e della tenacità degli sforzi, la sua marina da guerra per il valore assoluto delle sue unità da combattimento e per la potenza del.le artiglieri e era ancora così superiore all'av.. versaria spagnuola, ~a (~Ompensare ad usura il difetto di omogeneità e di compagine morale dei rispettivi equipaggi. · Le forze militàri territoriali dell'Unione, per quanto inferiori, tuttavia potevano fornire nuclei immediati per le operazioni cli invasione, per la formazione di corpi regolari addetti alla difesa costiera orientale, nonchè per i corpi re' golari incaricati della sicurezza. interna della regione meridionak,. La superiorità territoriale degli Spagnuoli in Cuba ed alle Filippine, poteva dare dall'altro cai1 to affidamento per una difensiva coloniale, accanita, continua e decisa. Ma entrambe queste forze n on potevano coordinarsi ed ·essere efficaci che in dipendenza di un unica necessità fon-· <lamentale, cioè guella della supremazia del mare, dalla quale deriva inevitabilmente l'esaurimento delle forze nemiche per la rivoluzione, per il blocco, per l'isolàmento e per la fame ; senza tener conto di tutte le altre cause concomitanti ed .affrettanti la reddizione. A q uest'nop6 la distribuzione delle forze navali dell'Unione, favorit a dalle condizioni geografiche e dalla superiorità numerica, fu predisposta g ià da tempo prima ·dell'inizio dello ostilità in g uisa da assicurare ad essa il dominio <lei due bacini dell'Atlantico e del Pacifico. La dislocazione della flotta spagnuola tra le Pilippine e Cuba permise invece ht preponderanza nemica alle Antille e mentre l'una affrontò risolutamente la rovina, l'altra, rimpetto a' forze decuple, non trovò sufl:'ì.ciente prote~ione nelle piazze costier~ cubane, ·uè all'Avana.


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II. Già da mezzo febbraio notavasi un insolito movimento negli arsenali militari degli Stati Uniti di America. Una settimana prima detl'invio dell'ultimatum. le navi americane si erano . apparecchiate in guerra e suddivise in due squa~re, una in Key- \V est (isola a mezzodì della Florida, a circa 170 chilometri dall' A v'ana) e l'altra nelle acque ·di Hampton Road (nella baia di Cheasepeak, nello Stato dellaVirg inia). In KeyWest, sotto il comando del contrammiraglio W . Sampson, si erano intanto ordinate, fino dal 22 aprile, circa 23 navi e fra esse le corazzate a torri Jowa ed Indiana, i monitori Pùritan, Amphit1·ithe, ':Perr·or e J.l fiantonomho, g li incrvciatori New- Yo,·k, Cincinnat?: e . :.l fonigomery. Questa :flotta r ecava a bordo 240 cannoni di grosso calibro, 100 cannoni a tiro rapido e 60 t ubi lancia-siluri. Gli equipaggi oltrepassavano i 5000 uomini, compresi gli stati maggiori. Presso a poco· allo stesso tempo, nel Pacifico e ; elle adiacenze di Hong-K ong, si trovava sotto il comando del commodoro Dewey una squadra di 4 incrociatori cora,1,zati {Olympia,. Baltimor·e, Raleigh, Boston) con due cannoniere. In complesso sei navi da battaglia, con 79 cannoni d i g rosso e di medio calibro, con 50 cannoni a tiro rapido e con 2300 uomini di equipaggio. L a corazzata 0 1·egon che al momento della dichiarazione della guerra si trova va allo stretto di Magellano ricevette ordine di rinforzare la squadra del commodoro Dewey in Kong.-Kong o alle F ilippine. In questi frangenti, il 23 aprile, il presidente Mac Kinley emanò l'ordine di chiamata alle ar mi di 125,000 volontari, affine di porre in esecuzione il voto del congresso del 20 aprile ed applicare insieme la legge del 22 seguente, relati.va all'aumento temporaneo delle forze armate dell'Unione. La durata del servizio fu fissata ad un anno, al massimò. Nello stesso giorno fu proclamato il bloc,co effettivo della costie'ra cubana fra le zone di A vana al nord e di Cienfnegos al sud: il 24 fu

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dichiarata ufficialmente la guerr'a della Spagna agli St~tiUniti ed emanato dal presidente Mac Kinley l'ordine d i mobilitazio.ne/ e~le truppe ~1e~l'esercito attivo, della milizia e della guardi.a naz10nale:Il mm1stro della guerra, A.lger, fo incaricato di ripattire i contingenti tra i diversi stati dell'Unione. Di COJ?,Seguenza, il 25, furono impartiti gli ordini ai quaran tanove governatori e capi di dipartimento, di appi-outare 107 r eg gimenti di fanteria, 4 battaglioni indipendenti, 18 batterie _. montate, 20 batterie a pied i, 3 reggimenti di cavalleria, 27 squadroni e 3 plotoni indipendenti. A quest'uopo si pres~iveva di utilizzare « le unità della « guardia nazionale, come quelle· che hanno di già le prov« viste di armi necessarie, sono equipaggiate ed anche par« zialme:q.te esercitate ». '~nesta prescrizione del ministro della guerra americano A.lger, r ese inutile il funzionamento degli u.ffici di r eclutamento, aper tisi fino dal 20 di aprile per iniziativa privata. Gli elementi g ià ingaggiati a questa maniera, dovevano servire al completamento dei reggimenti della guardia nazionale di: 2'.' linea. La mobilitazioll':l e la radunata delle forze nord-americane doveva avvenire nell'ordine che segue: Qua'rtiei· gene1·ale. - 'fampa Bay; maggior generale Miles, comandante in capo; tenente co.lonuello T . G. Gilmore capo di stato maggiore; maggior generale Breekinridge ispettore generale. Truppe - Tampa (Flol'ida) fj reggimento di fau -teria (10 compagnie); 6° reggimento di fanteria (10 compagnie), 9° reggimento di fanteria (10 compag nie), 13° r eggimen,to di fanteria (8 compagnie). Campo cli Mobile (Alabama). - 2° reggimentò di fanteria ' (8 compagnie), 3" l'eggimento di fanteria (10 ~ompagnie), 10° reggimento di fanteria (8 compag nie), 11'" reggimento di fanteTia 8 compagnie, 19° reggimento di fanteria (8 c0mpagnie), 20" reggimento di fanteria (10 compagnie). Campo cfi Nuova Orleans (Luisiana) . - 1° reggimento di fanteria (8 coinpagnie,), 7° r eggimento di fanteria (10 compagnie) 8° reggimento di fanteria (10 compagnie), 12" reggimento di fa nter ia (10 compagnie), 16° r eggimento di fanteria 0

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(8 .compagnie) 18° reggimento di fanteria (8 compagnie), 23° reggimen'to di fanteria (10 compagnie). Campo di Chi'1,amanga. (Georgia). - 4° reggimento di fanteria (10 compagnie), 17° reggimento di fanteria (10 compagnie), 25° reggimento di fanteria (10 compagnie), 1° reggimento artiglieria (batterie E e. K), :a• reggimento artiglieria (batterie A ed l?), 3° reggimento, di artiglieria (batterie O ed F), 4° reggimento artiglieria (batterie B ed F), 5° reggimento di artiglieria (batterie D ed F), 1~ reggimento di t.!avalleria (10 i'roop), 2° reggimento di cavalleria (.!.O t1·oop), 6° reggimento di cavalleria (9 t1·oop), 9°. reggimento di cavalleria 10 troop) , 10 reggimento di cavalleria (10° troop}. D'ifesa delle còste. Frontiera ovest ed .Alàsha. - .Battag lione del genio, H 0 reggimento di fanteria, 4", 5°, 7° ed 8° . reggimento di cavalleria, batteria a piedi dei cinque primi reggimenti, 6° e 7°reggimento artiglieria di recente creazione. L'enorme d istesa terrestre e marittima del teatro di guerra ispano- americano si può suddividere nell'ordine che segue: a) Oostiére dell'Atlantico e mare delle Indie orientali; b) Cuba e Porto R ico; e) L'arcipelàgo delle Filippine. Il primo tratto, nell'immensa distesa delle coste americane dell'Atlantico è suddiviso in due d istinte zone dalla penisola della F lorid·a che si avan·za diretta e minacciosa, a guisa di ponte, verso Cuba, le Antille ed il mare Caraibico. ·La penisola della F lorida è ricca di porti, di rade profonde e sicure ed è cinta tutt'intorno da lagune 0he l'assicurano dai colpi di mano, dagli sbarchi e da sorprese. Nei rispetti strategici la vicinanze delh grande linea fluviatile del Mississipi e dei centri popolosi più importànti del mezzogiorno della Unione, costituiscono della penisola della Florida la naturale piazza d'armi delle forze uord-americane, rispetto alle loro pretese .e speranze di assoluta egemonia sul mare Caraibico. La Punta Rafta, la Punta Gorda, Tampa, · Cristal R iver, Oedar Keys, Peiisacolà, Mo bi le sulle coste dell'Alabama, N uovaOrleans alle foci del i\1ississipì e più oltre çtalveston, sulle

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coste del Texas, formano aduuque un ben inteso e completo _ sistema di sbocchi offensivi. protetti con opere aÌ'tificiali, ad afforzare le quali con lungo amore e con grande studio aveva -atteso, da oltr\ un decennio a questa parte, il corpo degli ìugegneri militari dell'Unione. P er la strada del l\'Tississipì e per la grande ferrovia di NuovaOrleans( la famosa metropoli del mezzodì degli Stati-:Uuiti di America, la Florida è congiunta al cuore dello Stato: di qui è facile e breve il corso e lo spostamento delle truppe e dei mezzi cli guerra, sia per via marittima c4e per via t errestre, verso Tampa, la Punta- Raffa e la Punta Gorda. ' La sìtutt,zione isolata del teatro delle Filippine e l'enorme distanza che lo separa, sia dal capo Horn che per il canale di Suez dalla Spagna, la relativa prossimità della costiera Pacifica dell'Unione, la.mancanza cli qualunque base di operazione per la flotta e.per l'esercito, rendevano ben altrimenti difficile alla Spagna di gara.nti.rue il possesso. La splendida posizione di Manilla, con la sua immensa baia esterna, con lo stupendo suo lago interno congiunto a qnella per v ia di un canale di efflusso era pressochè indifesa, e tale rimase quando il commodoro Dewey, da Hong-Kong, mosse ad a ttaccarla colla sua squadra. Così chè non erano passati che pochi giorni dalht dichiarazione delle ostilità con la Spagna, che il vessillo stellato dell'Unione nord-americana fu salutato da una prima vittoria. Il commodoro D ewey, fino dal 22 di aprile, aveva raccolto la sua flotta in Hong-Kong, allo scopo di tentare un colpo decisivo contro la debole squadra spagnuola che incrociava nelle acgue delle Filippine: dE~vauo affidamento di bu?na riuscita all'ammiraglio americano la celerità delle sue navi, la perfetta loro costruzione e l'armamento in artiglierie, assai superiore a quello delle··navi avversarie dell'ammiraglio Montej o. Questi, fino dal 24, aveva radunato le sue forze nella baja di Manilla, per offrir battaglia alle navi americane ed opporsi al blocco nel caso che queste ultime lo avessero tentato. Poscia, ben conoscendo l'inferiorità delle navi spa· gnuole rispetto alle avversarie, l'ammiraglio Montejo aveva


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avuto cura di farle appoggiare dalle batterie di terra, all'ingresso della baja di Manilla. La baja di )i!anilla è congiunta al mare libero per via di un canale di 20 chilometri di larghezza e di 50 metri di profondità, partito in due zone dal grnppo di isole cli Corregidor e di Caba.llo. Sulla prima di queste due isole esiste una torre armata con cannoni Armstrong, da 18 oent.; nella riva adiacente era postata una seconda batteria, ma con materiale antiquato; non fonge da questa era una. terza batteria oretta a difesa della baja di Cavite, armata con pezzi Krupp. La squadra spagnuola si ridusse adunque a portata di manovra. di queste tre batterie, sperando di ricavarne il maggior aiuto possibile e di compensar e così la sua propria debol~)zza ed inferiorità di artig lierie rimpetto a lla avversaria. Frattanto, la. squadra americana salpò da .1\'l;ir.s-Bay presso Hong-Kong il 27 di aprile, diretta a Bolinao, dove. era stato concertato un incontro con alcuni capi insorti delle Filippine; ma il cattivo tempo impedì le comunicazioni per terra. Tl mattino del 30 la squadra del ·commodoro Dewey esplorò non molestata la baja di Éh1big e fece ·rotta quindi a.ppresso per Manilla. Intorno alla mezzanotte avvistava le isole Caballo e Fraile: le navi erano in linea di fila con i soli fanali di coronamento accesi. ].,'ordine di navigazione e di battaglia, era il seguente: Nave ammiraglia : Olympia, Raleigh, Concord, Boston, Peyt,•el; ·piro.scafi ausiliari Nlac Oulloch e Za(i.ro. Le prime sei navi erano entrate nel canale quando dal forte di Corregidor fu dato l'allarme con alquanti colpi di cannone. ~isposero le navi Boston e Conc01·d con pochi colpi, che bastarono però a f~r tacere il debole forte. La squadra americana continuò allora senz'altro la suan avigazione verso Manilla, ma con lentèzza e cautela, temendo per le difese subacquee che si ritenevano allogate all'ingresso della baja e lungo la. rotta. La baia di Manilla è d i forma pressocM circolare, del diametro di venticinque miglia. All'entrata la costa è elevata

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e ricoperta di folta vegetazione, in fondo è bassa e paludosa con numerosi corsi d'acqua che formano acg uitrini e lagune. Gli insorti avevano tagliato il cavo del telegrafo, e poiohè innanzi ai due p~si ohe conducono al golfo di l\fanilla non era stat~ predisposto alcun serviz~o ~i vigila?za, l'arrivo delle navi americane accadde qua.si d 1mprovv1so e sorprese del tutto la squadra spagnuola. Ma.nilla è collocata- alla foce del Pasig, a 25 miglia da Corrigidor : il P asig lungo dieci e più miglia è il principale canale di comunicazione co11 l'interno della regione. L' inoO'resso del porto è d ifeso da due moli e su quello a sud s'ergeva una batteria. '· Le truppe della guarnigione sommavano 12,000 uomini, al massimo : la forza t otalo delle isole 17,000. Ca.vite è lontana tm sette miglia di mare da Manilla, ed il doppio per una buona rotabile littora.nea e giace sopra·un promontorio •basso e fortificato con vecchie, 1opere in terra ed in muratura. Fu detto anzi. di recente, che Cavite era munita con cannoni moderni da c~ntimetri 25 e 30, ma gli avvenimenti smentirono la dicerì.a. Vi era in realtà soltttnto nn piccolo arsenale per il raddobbo delle cannoniere spagnuole incaricate d~l servizio di polizia della baj a, ed un bacino :privato. L e grandi, navi ancoravano di solito fuori di Ca.vite, a circa un miglio cli terra, in posizione protetta. e sicura. Ivi, all'alba del 1° maggio, trovavasi sull'ancora la squa- . dra spagnuola: verso Manilla la nave ammiraglia Ret;na c,:istina, poscia le navi Costilla, Isla de Gitba, Don A1~ton'iO de Ulloa, Isla de Luzon, Don .Tuan de Austria, Velasco. Marques del Duero, ed il pii~osoafo armato Minclan~o. Non !unge dalla baja di Cavite trovasi ancora la cannoniera. ~eneral Le;;o, insieme a,d altre minori accostate alle banchine interne. Erano le 5 antimeridiane quando la squadra americana si presentò in linea di fronte dinnanzi a . Cavite. ~a n_av~ ammiraglia Oly'l'Yllpia era al centro. Pochi moment1 pnma erano esplose a qualche gomena dalla sua prora due torpe· dini da osservazione, probabihn·ente Le uniche affondate nella ~

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LA GUl::RRA I SPA NO -;\ BIER IGANA

LA GU E RRA l,SPA:NO- AM:Eì&ICANA

rada di Cavite. Tosto fecero' eco le batterie di terra, e per prima quella di San Roque. Le navi americane innalzarono il gran palvese e seguit0,rono la loro rotta, aprendo il fooco a circa 4000 metri. i l comando del commodoro D ewey si disposero poscia in linea di ,fila, parallelamente alla fronte delle navi spagnuole: d 1allora cominci'ò una serie di contromarce e di evoluzioni e le navi american<J accostarono le nemiche fino a 1800 metri. Le spagnuole fila1:ono per occhio . e tentarono a; più riprese d:i avanzare, ma furono ogni volta co strette a retrocedere sotto il fuoco accelerato dell'avversario ,ohe produceva grandi avarie, e cui era impossibile di contrastare per l'insufficienza delle artiglierie spagnuole per la élif. coltà del puntamento, per l'inesattézza deile distanze e per il fumo che tutto e tutti avvolgeva. In qtiesti frangen ti il Don J,uan cle Aiisti·ia, colpito da un proiettile sulla tolda che comunicava Vaccensione alle Sante Bar,bare, esplodeva ed affondava Il Don Antonio de Ulloa si mantenne· per lungo tempo · saldo ed imperterrito al fu0co: ebbe il ponte completamente spazzato dal tir.o celere delle artiglierie americane~ il fianco sconquassato e. colò a picco, mentt~ a lcuni dei suoi pezzi continuavano a tirare. La Reyna Regenle si mise allora a-yanti di tutta forza dirigeildosi verso l' Olympia, per tentare un urto disperato contro la nave ammiraglia del commodoro Dewey, ma ne ricevette in pf&no il fuoco concentrico di tutte le navi nemiche, si che .la prora della Reyna Regente, crivellata da 'a lquante' decine di pr oiettili incendiari, in bre\!e arse tutta quanta. Tentò allora di raddoppiare di velocità, affine di raggiungere in tempo' la baja di Cavite, ma nello spostarsi ricevette altre terribili bordate sul :fianco, si che t utta la 'na-ve infiammata cominciò ad affondare. Mezz'ora dopo anche la Caslilla, colpita da proiettili incendiari; affondava· an0or essa non lunge dalla Reyna Regenle. Erano le 7,45 del mattino quando il commodoro Dewey fece cessare il fuoco e con la sua squadra . si ritrasse versò il mezzo della bajf.t di l\fanilla, daccosto ai piroscafi ausiliari

Mao Gulloch e Za(iro che ~on avevano preso ·parte al combattimento. ' . NessL~na delle navi americane aveva toccato serie avarie: il Baltimo,·e era stato colto da tre proiettili sul fiançio e da uno in cgperta, il quale ult imo aveva fatto esplo~ere, una riser,vett\ di munizioni da millimetri 57' a tiro r apido. Due ufficiali e sei uomfoi erano rimasti feriti. Alle 11 le navi americane ripresero il c.o mbattimento. Frat tanto l'ammiraglio- Montejo aveva trasbord~to sull'Isola de Luzon, ma ben poca resistenza poteva oppo1:re questa nave insieme alle superstiti della squàdra spagnuola. Serrate da ogni parte ed i:Ci.cendiate, alcune furono distrutte .sul luogo, · altre poterono ancora rifugiarsi nel~a baja di Oavite dove af. fondarono . Il combatt imento era durato poco meno di tre ore, L ' incrociator~ ausiliario Isl a de Mindanào, gravemente .danneggiatoalla macchina, andò ad infrangersi solle scogliere: .due cannoniére avendo tentat1o di accostare le navi nemiche per il lancio dei siluri furono anch'esse in breve tempo a.ffondate.

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Dopo la distruzione delle navi spagnuole seguì lo sman,t ellamento di Cavite. Verso sera sventolò la bandiera bianéa :sull'arsenale e l'ammiraglio Montejo e le sue truppe si r itirarono a Manilla. Il giorno 2 ~i ,maggio Cavite fu occupata <la ,un distaccamen.to di _m arinai amet icani (1). , . La battaglia navale costò agli Spagnuoli 900 uomini e la perdita del dominio del mare nelle acqne .delle Filippine e del Pacifico. Gli Americani avevano con essa aperta la strada ai

(!) L'annàment~ delle navi americane che na rteci1larono alla battaglia di Cavite r i · :Stllta -llal seguente specchio: . Stati-Un iti, Qtym:pia (cap itano Gridley) , 5870 tonnellate, velociti nodi 21,69, 4 cannoni {la 203 mìllìmetri, JO da H! .centimetri, 14 <la 6 pollìei , 6 da i pollice, 4 mi tragliere 6 lan~ia sicuri'- 8altimol'e : 4H3 tonnellate , 20 nodi. 4 cannoni da 203 mil lìme trì, 6 dao pollìcì , 2 pezzi da 3, 2 pe'zzi tla i poll ice, 6 mìt1·aglia tricì, 4 tubì lancia sicuri - Boston: 3000 tonnellate, !5,6 nodi', 2 cannon i ria 8 pollici, 6 da 6 pollici, 2 dà. 6, 2 da 3, 4 da i, 6 m itragl ia trici - Raleigh : 32!3 tonnella te, i9 n'ocli , i camion e da 6 poll ici, :LO da 5, 8 d a ~, 4 <la:!, 2 niitr~gliatrici , 4 tu bi laneia sièuri. I.e cannonier e Concorèl, Pe.l1h·ele 11/ac C11.1loch aveano nn armamento pr essoché eg uale. \


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' e:ffetto,,a vrebbe impedito agli-Americani di 1.1tilizzare con un , esercizio al bersaglio la superiorità delle loro artiglierie e, nel p~ggiore degli eventi, il risultato finale sareb.be stato sempre più glor_ioso di quello di farsi incendiare, crivellare ed affondare s~nza quasi torcere un capello al "nemico. Maggiori particolari e d'é~duzioni sono impos~ibili a ritrarsi dalla battaglia navale di Cavite, che derivò dall'impreparazione e dalla rassegnazione' al proprio à.estino. Sofisticare so· . pra teorie di strategia navale, a proposito del triste evento toc.-0ato all'ammiraglio l\fontejo, è opera vana. Le Filippine erano indubbiamente pei·dute per la Spagna anche prima dello scoµtro, perchè troppo forte era la s'pi·oporzione dei-mezzi di guerra e delle difese permanenti in confronto degli attaccanti. preparati, soverchianti in mobilità ed in potenza di artiglieri~ d i grosso e di medio calibro: Oavite non è adunque che l'epiiogo di una lunga catena di erro1'i, di trascuranze e di impreparazione militare che risalgono al governo spagnuolo, <3d a 'quanti si succedettero nello sfruttamento dell'erario co, . loniale da ~inquant'airni a questa parte.

~inforzi che si allestivano in San Francisco, destinati all'occupazione di Manilla e delle Filippine : 15,000 uom.in.i fra i quali un reggimento 'di fanteria regolare (1000 -uomini ) cinque batterie da campa.gna,· a:lcuni riparti di truppe tecniche e di cavalleria e del rimanente volontari degli Stati dell'Unione dell;ovest (1). ' ' ·· · Le ragioni dell'a sfortuna degli Spagnuoli a Oavite risalgono senza dubbio all'abbandono in cui giacquero da tempo le Filippine, travagliate ,d a intestine discordie, dalla rivoluzione e dal malgÒverno. Il comandante Bonarnico, in un recente suo studio sul cont:litto ispano-americano le ria.ssume in questa guisa : Mancanza di ogni embdonale preparazione difensiva - impossibilità di raccogliere la fl otta in una posizione sicura e protetta in attesa di eventualità opportune - incapacitiL di coprire la capitale. contro nn bombardamento,_ senza impegnare la squadra in un co~battimento risolùtivo . l)ata questa situazione, all'ammiraglio l\fontejo non rim~nev>L adunque altn~ alternativa che q ctella di farsi -affondate. all'àncora o in moto (2). L 'ammiraglio Montejo, continua il citato autore, ha g iu-. stalllente prescelto la situazione miglìore, ma non ha prescelto il mezzo migliore per mandarla ad effetto. ·Di fronte ad una squadra della quale egli conosceva l'efficienza balistica e Ia velocità, egli doveva rinunciare alla lotta col cannone ed attaccare risolutamente con lo sprone, giuocando fotto per tutto. 'Il. commodoro Dewey, manovrando presso a poco come l'ammira,glio Tto a Yalù, ha utilizzato completanìente, senza. espor;e le sue navi, la superiorità del sho tiro e l'ammiraglio. Montejo, come Ting, non ha saput o trarre profitto dalla fa. coltà di gittarsi a corp') perdut6, istantaneamente sulla linea. nemica. Una tale manovra, se t1Jandata risoiutam~nte ad

(Continua)

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Neue Militèir i sche /Jl /i.tte1· - Jun i, !898, pag. 51,1. (2) Rivista ,llarW.ima. - Supplemento a I fascicolo di :i,iugno l89S. ,

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BISMARCK E LA GUERRA.

BISMARCK E LA GUERRA L'uomo politico era otto anni fa tolto improvvisamente _ dal teatro deUa storia vivente : ~ggi il suo forte spirito si staccò dalla poderosa · spogFa che an~or l'accoglieva, e un fermo giudizio sarà . portato su di lt,1i quando si saranno in gran parte quetate le passioni che egli stesso senza tema .o riguardo conco~se ad eccitare. A noi il nome dell'uomo e la ferrea volontà, che con esso si lega, rammentano tre .guerre, .due delle. quali grandissime in un secolo che aveva veduto quelle del periodo napoleonico, e l'assetto politico del}?Europa intimamente mutato; ciò eh~ il tramestio napoleonico non aveva potuto ottenere se non pr9vvisoriamente. Quésto colonnello e ma~esciallo, che forse non ebbe occasione di comandare più di un plotone in tutta la carriera militare, assistè a .battaglie che contano tra Je più. grandi e le più sangtÌ.inose della storia, gravitò con 'tutto il pesò della sua ·robusta volontà sulle istituzioni militari del suo paese, influì sulle operazioni guerresche del 1866 arrestando innanz~ alle porte di Vienna l'esercito vittorioso e su q~elle del 1870 'spingendo fino a Parigi l'esercito che aveva rovesciato un trono e soggiogato il nemico a ·Sedan.

Sarebbe temerario il credere di poter fin d'ora avanza.re un giudizio sui risultati dell'op_era sua. In nome del principio di nazionalit~, quello stesso con cui l'imperatore N apoleone III avrebbe voluto porsi alla testa-dell'Europa rinnovellata e ~he là diplomazia non volle ammettere tra i canoni dei suoi fnturi responsi, ii Bismarck ridonò organismo e vita politica al popolo tedesco; lo spinse sui campi di l!.,rancia a tenace lotta per l'egemonia in Europa; lo accompagnò ·nei primi e più difficili passi sulla via segnatagli

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dai suoi destini. La vasta opera non può essere giudicata se non quando ~e saranno veduti in tutta la loro pienezza i suoi risultati nella storia. Bensì possiamo guardare l'uomo, e compresi di meraviglia per la forza della sua volontà studiarne Ja natura, rammentandosi che egli è tra i pochi i quali lasciarono profondo .il loro solco nella storia. f'er comprenderlo . ci riesce necessario di porlo a confronto coi più grandi che nei tempi più prossimi a noi esercitarono· potente l'influenza sui loro con-· temporanei. E davvero potentissima la esercitò il Bismarck. Egli ebbe, forse più di Napoleone., precisa la meta cui voleva arrivare, certamente l'ebbe più circoscritta. Entrambi vollero la grandezza del loro paeS,e : ma il Bismarclf lo tro,1ò impQtente a causa di un ordinamento politico, in gran parte conv~nzionale, che ne paralizza:v~t le forze ac.;ciocchè ne venisse vantag gio alla monarchia austriaca i cui interessi erano, se non del tutto, certamente / in gran parte estranei alla gran patria tedesca. Invece Napoleone aveva trovato la Francia impotente per· lo sconquasso prodot;to dalle interne com. mozioni, lè quali avevano rovesciato gli ordinamenti antichi e non davano tempo ai nuovi di consolidarsi. Sicchè se Napoleone sentì incessante il bisogno di acquistare potenz.a e gioria colla guerra esterna, questo bisogno ei·a in lni determinat.o dall'altro di avere tanta autorevolézza quanta ern necessaria per ricostituire l'organismo politico e governativo della Francia e per dargli tempo d'assodarsi. Più volte Napoleone espresse i suoi sentimenti a questo riguardo, e più che rùai li faceva conoscere quando si doleva di non pot er trarre da altro che dalle sue opere, . dal suo genio e dalla sua gloria guérresca i didtti per i quali si era assunto il grave compito di . governare la Francia. Una volgare frase qualifica tutto ciò come ambizione dinastica e libidine di potere; alle menti più elevate' esso appare .invece come una complessa fatalità che le guida e le sospinge. L'opera cui doveva porre man?, \1 Bismarck si affacciava al suo pensiero esclusivamente come uno sforzo diretto a


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sottrarre affatto il governo delle faccende tedesche dalla in· gerenza della monarchia austriaca che la travolgeva in una orbita non interamente tedesca. All'infoori ài ciò par eva che non fosse necessario di cambiare nessun'altra cosa nell'interno ordinamen to tradizio:µale . della Germania, e che bastass~ tutto al più di assecondare le naturali trasformazioni che sarebbero stat~ prodotte in es'3o dal rinascen te sentimento , della grandezza germanica. Su ciò il Bismarck , allgntanandosi dalle ideè rivoluzionarie dei patrioti tedeschi 'del 1848 e dalle illusioni di coloro i quali speravano nella lenta ev oluzione provocata dal contrasto tra g li ordini costituzion ali della Pr.ussia e g li assolutisti della monarchia austriaca, in· dicò u na nuova v ia di sol uzione quale il suo g enio gliela suggeriva. Uomo anzitutto di azione, il Bisnìarck ci appare in ogni · atto più importante della sua vita. pubblica, ,come della privata, 11?-irar diritto allo scopo per la via più breve. - Signori miei, o voi la, stnettè te, od io quando avrò v uotato il bicchiere di b irra ve lo spaccherò sulla testa, disse un giorno in una birreria a due che vicino a lui parlavano poco r everentemente del sovrano. Lo disse e l o fece. - Sulla via che si è segnata vede gli ostacoli, non pensa ad evitarli od a girarli, ma è tì·atto ad affrontarli, non eome il toro inferocito che si a v· venta cont ro essi, ma come l'uomo forte che ne mis ura la resistenza e aduna le forze necessarie per v incerla, e calmo, sicuro di sè muo-ve contro loro; ma, rovesciatili, non se n e contenta; li assale, li sperde, li annichila acciocchè non abbiano ' in nessun modo dl:J, riforr.q,arsi. Messo a confronto col nost ro Cavour, la differenza balena tosto agli occh i. Pari è la lucidezza nel vedere la meta, disuguale la condotta per arrivarvi. Per uno di essi gli ostacoli sono eccitamento aÌla lotta: il superarli è gloria e vanto; ~irte finissima l'aver sàputo adunare quante forze era possibile e fattibile per rendere sicura la vit toria. All'altro invece appaiono come un fascio , ma ben distinte tra esse, le . numerose vie che nei complicati ,affari umani conducono al risultato: tra quelle sceglie, e la scelt a · non cade sempre sulla più breve ma bensì sulla più sicura

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promettitrice di buoni frutti ; sovratutto eg11i non ricorre alla violenza se non quando ogni altro mezzo gli sembra inadatto, malsicuro o più da;nnoso; l'arte si affina nella scelta deì mezzi pei· evitarla e raggiungere egualment e lo scopo. La lotta è fatalmente, imposta al primo di essi, il Bismark; egli lo sa, l'accetta, e vi si: prepara. Non ha il tempo di f~r· ' marsi a giustificare le gr~vi responsabilità cui necessariamente soggiace per effett o delFindirizzo preso. Coi bruschi modi tronca i rimproveri. Non discute mai; comanda. La realtit lo sospinge all'azione e non gli dà tempo di lasciarsi sviare nel campo degli inutili, sentimentalismi. Ma se avesse dovuto frugare. nel suo pensier? ragioni p er trovare altrove ohe nei risultati la giustificazione della via s'c elta per gin~1· . gerere ad essi, 'v i avrebbe trovato concetti non dissimili da quelli con cui il Moltke, parecchi anni dopo, celebrava le maschie virtù ed i tenaci propositi di cui la guerra è eccitatrice. « La guerra è santa, d,isse il vecchio generale ai de« legati della pace presentatisi ' a lui, è d'istituzione divina; « è una delle sacre leggi cosmiche » e ripeteva i l pensiero raccolto molti anni prima dal savoiardo De Mais tre in Russia. Ma poi, per provarne la verità, aggiungeva: - « L a guerra « mantiene negli uomini tutti i grandi e nobili sentimenti: « l'onore, il disinteresse, la virtù, il coraggio. Essa, in una « sola parola, li salva dal cadere nel più sehifoso materia.« lismo. »

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La lotta doveva essere lunga e tenace. Prima di affronta1:la, conveniva di essere ar~ati di tutto punto. . Fu merito del re Guglielmo, if futuro imperatore di Germania l'averlo riconosciuto e voluto, A lui il- riordinamento dell'esercito parve condizione ineluttabile per ridon are alla Prussia il posto che le competeva in , Europa, e da cui per varie. ragioni era scaduta. Perciò n,on titubò , dal porsi in conflitto, colle Camere (Lanclstag) per l'aumento dell'esercito e per un nuovo riparto degli obblighi di, servizio' in esso, ciò che complessivamente chia1nossi, r iordinamento dell' esercito.

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Per una strana contraddizione il, partito nazional0, che, pure dagli ayvenimenti svoltisi in Italìa da un paio d'anni aveva attinto n uove ~peranze d i rigenerazione della grande patria tedesca, n_on voleva concedere i mezzi necessari per far fronte alle difficoltà, le quali erano pr evedibili in caso di qualsiasi trasformazione avvenuta per tal causa. I sospetti di nocumento alle libertà già ottenute, i timori di reazione, i ma1intesi nella interpretazione del patto costit1rnionale conducevano quel corpo consulente a trovarsi in opposizione, col nuovo sovrano ed a scegliere come campo del contrasto un provvedimento cui era intimamente collegata la robustezza e l'energia ciel proprio paese. Fu appunto quello il momento in cui il Bismarck presela direzione del governo che poi tenne per ventisette anni, e per esso g ravitò fino al 1890 sui destini dell'E uropa. Il re. Guglielmo che aveva affidato al Roon l'incarico di riordinare come ministro della guerra l'esercito prussiano, chiamò. nel settembre del 1862 il Bismarck alla presidenza del suo. )finistero e lo pose di fronte alla opposizione dt,lle Camere. Jl suo naturale carattere e le -sue convinzioni, altamente m~mifestate in tutta la sua vita precedènte, mettevano il Bismarck all'altezza del suo difficile còmpito. Nei rapporti interni egli si esponeva ad una viva lotta personale per preparare una lotta assai più vasta ed importante. A ciò egli si sentiva tagliato; oltracciò portava seco la persuasione che a cose grandi ed a vita proficua e feconda può pensare solamente lo S tato il quale ha governo forte ed energ ico, conscio di un aìto destino a cui miri, e sostenuto da fo rze materiali capaci di far fronte a. qualsiasi evenienza possa prodursi per.effetti delle sue decisioni. Egli aveva concepito il disegno di porre la grandezza e potenza della Prussia a base dellà rigenerazione politica del popolo tedesco; credeva ·che questo proposito non potesse essere tradotto in atto se non toO'liendo . t:, alla monarchia austriaca il ·diritto di farsi interprete ed arbitra degli interessi tedeschi; pensò che questo concetto potesse essere tratto d'unione tra il pensiero del re e le aspirazioni del part ito liberale non solo prussiano, ma

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tedesco. Cominciò quindi aspra e tenace la lotta parlamentar& per costringere i ritro~i a seguirlo. Più che a_convincerli pens~ a trascinarli forzatamen~ sulle vie che a lm par evano le m10'lio1·i. Perciò affrontava e spezzava senza riguardo gli scrupoli degli ideologi costituzionali, col proposito di procacciarsi a qualunque· costo le forze necessarie_ per costru~re 1~ grande opera dell'impero tedesco e per assicurare ~a vittoria _al suo paese nelle grandi guerre che nè sarebbero immancabilmente venute. E grande e poderosa agli occhi d~i Prussi.a~i ~ov_ev~ fin d'allora apparire la guerra che net re,c ondit1· pens1en del Bismar ck si delineava già come possibile in un prossimo avvenire contro l'Austria. Il re rifuggiva da cotesta previsione, e più tardi fu a contraggenio tratto ad accettarla; nè lo muoveva solamente un sentimento di 1·epugnanza per le appa,rénze di guerra fraterna tra popoli tedeschi che in qualche modo rivehwa. Il 1VIoltke, il qua~e aveva assistito alla recente guerra d'Italia del 1859, conservava alta stima per l'ese~cito austriaco non ostante le sventure ond' era stato colpito a Magenta e Solferino. Egli non credeva allora possibile che una g uerra aifensiva, contro l'Austria; e tale la studiava. Ancora un paio di settimane prima che scoppiasse, non era ben deciso che essa dovesse assumere andamento offen;5ivo. Ma è dubbio che fin d'allora al Bismarck, che non p oteva illudersi sulla gravità di questa prima partita che imponeva al suo paese, sian.o apparsi tutti i rischi dell'_a ltra assai più formidabile che ad essa avrebbe immancabilmente tenuto dietro. Alla sna rnente sagace non poteva però_sfuggire che impunemente non sarebbe stata trasformata la carta politica dell'Europa centrale così profondamente da spostare la monar~hia austriaca verso oriente e da sostituire con un nuovo e rigoglioso organismo politico la inerte ed impot ente Confedera~ zione germanica. Tutto ciò non poteva passare senza gravi c.omplicazioni. Il Moltke stesso aveva nel 1860 detto che la vittoria degli H ohenzollern o degli Absburgo avrebbe certamente costato alla Germania qualche provincia da oriente o


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da occident~. Ma più difficile assai g li sareboe s~ato i . dere le rapide vittorie che ebb ·1 . l pr e-ve-

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!ia!i:!~waab, i·lteucotcenti gelos::oc~e ::rroe:~:e:!~ss~~: toc~~ a a a porre sopra · 1· gloria militare e l'accan·t ogni cosa ·onore e la i a g uerra con · · avrebbe cercato d · . d . . cui questa nazione in E uropa o· . i n pren e~e il primato fino a11òra goduto . IO non potevasi cnn t tt · · v u a esattezza presumere· e tutt : f ' av1a tl mento gra d d 1 B. ism~rck se un milione di soldati si trovò allora . n t e e gli sforzi della genero~; on of, a varcare i l Reno per contenere di nazione. . _Pro oudamente scossa nel suo onore

Nel giorno in cui i battao-lioni . · · . Ber!i ,10 trionfanti delle . ot· . pr_uss1ani rientrarono iu 1 ecen i vittorie stra t . . boemi, dietro al Re ed alJ .. J R ppa e su1 campi a pan co 00 1' ·d· strumento di g uerra, e col l\foltke . . n, o1 mato_re dello valcava il Bismarck F " d . ' il_sagace condottiero, ca- , · · iero 0 1mpett1to nell -~ d1 corazzier e anch'e li , . . a sua uniJ.or me , '. d _g aveva ass1st1to alle battao·lie; ma il diritt 0 l 0 ~ posto a lu1 tenuto nel trionfant . ·, . . gh. vemva dai tenaci sforzi fatti· 11 e cor te~ pm assai . co a sua ener o-1ca v l t' per assicurare la creazione d 11' . o o on a e esercito che aveva . , b · risposto alle spe1·anze 1·n 1 . . cosi ene • t.11 concepite T tt · ·· vette essere Ia compiacenza d l B · . u av1a pm g rande do. e 1smarck nel o-io. · . V ersagha fu proclamato l'I o mo 1n cu1 a pensiero di aver saputo 1·nd mperlo, se _la sua mente corse al urre a na z1one o· · pararsi a così g rande sfìo 1 oermanica a prerzo qua e era stato 11 d n ella sanguinosa 0o-uerra eh 11 . ~ue o urato . e a, 01a stava pei· l cl . . n osamente. e uu ers1 vitto·

Molti anni dopo venne il io . . . . . . g in_o in cui il Bismarck, cedendo all'impulso de· 1 nuovi tempi do tt . . g lorioso ozio d1· F r· d . h· l ' ve e raccoghers1 nel 1e n e sru 1e. Il o- · . . Germania nel dividersi dall'uomo eh o1ovane . imperatore éh p~r la stirpe degli H ohenzollern e ee tanto s1 e~a adoperato tria, voll e nella lèttera d' dd. p r_la prospentà della pa. a 10 porre m luce g li h . numerosi servigi res1· dal B. k ue o c e tra l ismarc - alla gl .· d 1 R grandezza della patria p · , d I" oua e e ed alla . m e~ i a 1tn era stato giovevole, ed

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esso fu « la parte presa con vasta pr eveggenza e con ferrea fermezza nel porr e in atto il riordinamento 'dell'eserèito rite n uto necessario. Cosi egli spianò la via sulla . quale l' esercito potè coll'aiuto di Dio, esse re condotto di vit toria in vittoria. » Quando dalla quiete di F riedrichsruhe corse per la Germania una mesta voce c.he era morto il B ismarck, l'imperatore di Germania di il.uovo riportandosi al pensiero che l'aveva guidato in quella letter a d'addio, annunciò ia scomparsa dell' « Eroe che nelle grandi guerre aveva fat to il suo dovere di soldato e nella storia aveva lasèiato indimenticabile ricordo della ferrea volontà con cui aveva ottenuto il rinnova; mento degli ordini militari, e dell'ardente interesse con cui . aveva in ogni · tempo cooperato alla conservazione d~lle at1 titudini militari del popolo tedesco ».

Il :filosofo solit~rio investighi pure se g li armamenti d'oggi sieno un fenomeno contingente legato all'attuale stadio che traversa la nostr-a civiltà ; consideri se per caso non passino la misura con cui debbano soddisfare allo scopo cui mirano ; fisi pure lo sg uardo nel futu ro per vedere se abbiano da scemarè e perfino da cessare affatto. Noi vivia mo colla nostra generazione, ed essa accompagna i tem pi in cui vive, risente gl'impulsi di quanto la circ:onda, e non può sottrarsi alle impressioni esterne, nè i gruppi che in essa naturalmente si for mano, possono isolarsi nel guscio di angusti confini Nel solenne momento in CLlÌ una delle più grandi perso nalità del mondo tedesco passa alla storia, ci piacque di rammentare l'importanza dell' opera sua nel segnare ai propri compatrioti la via per cui le nazioni di11 engono grandi, nel-· l'additare i sacrifici che costa la potenza di un popolo e nell'esigerli dal popolo tedesco. In ciò sta veramente là base cli tutta l'opera delBismarck e )a ragione suprema dei suoi risultati; senza di ciò essa sarebbe sv~nita nelle vaghe aspi-

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razioni in cui si erano per tanti anni aggirati i patr~obi tedeschi. Anche la nostra storìa ha simili esempi, e tra i sacrifici af. frontati dal Piemonte prima del 1859 per avere un esercito bello e forte, si preparò la creazione d ella patria italiana. Un altro grande - Cavour - ebbe parte principale nel -volere affidato allo sviluppo delle forze nazionali la conservazione del}a unità italiana e l'avvenire della patria. Nel processo délla sua evoluzione successiva lo rammentò l'Italia?... R ipensi alment> ora all'alto concetto, onde fu ispirato l'imperatore di Germania sulla tomba del gr8iri.de est~nto nel vantare l'opera da esso dedicata alla conservazione delle f6rz~ militari della Germania. Là sta il segreto de.Ila gran<lezza di quel paese. ·

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Annuario statist'ico · itali ano, 1898. Compilato per cura dello _Direz·ione ,qe1/erale della statistica, pre.<·so il Min'iste1·0 d1; a_qrfooltimi, ·industria e cornm.m;io. - Roma, Tipografia Naziona le di G. Berrero, ·1898. Continuazione e fine. -

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Vedi dispensa. ~\' I'

Dai vari specèh i relativi al movimento genera_le _de_llo stato civile e :aJFemigrazioue. all'estero si deducon9 pure assai utili inlorrnaziom, e Ira < ' •qu'este . le :,!:)guen ri: / Che nel 1896 : ( 1) J matrimoni furono 2~2.. 603 nella proporzione di 7, H per 1000 .a bitanti ; . . ." I nati _ viv.i furono 11,095,505 nella proporzione d1 3:->, 11.0 per ·1000 abitanti; . [ nati - morti furono !!6,36~ nella proporzione di ,f ,4-9 per ,f 000 .abitanti; . G> , Morti (esclùsi i nati morti) 158,·129 nella prodorzione del ~ 1,30 ,per ·1000; · " Eccedenza dei nati sui morti 337,?76 nella proporzione d~l ·t 0.80 1

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per ·1000. . . . . . . , , . Notiamo 0he questa eccedenza dei na_t1 sui morti e costa11te, \ enfi· , . ·candosi, in proporzione più o meno forte, o~n i anno. . . . Circa l'emigrazione l'.4nniwr1:o fornisce I dati a. commc1are d_a l ·I ~76 ;il 1897 induso. Essa è in continuo aumento, specie per l'A mern:a Centra le ~d i I Brasi le, sebbeue la maggio re emigraziouP, sia sern pre 0o~tituita da- quella verso ~l i altri paesi di Europa. . . ._ .. Nel ·1897 emigrarono in totale 29g,,J ,J6, nella proporzione çl i 931 em1,gra11ti per ·100,000 ahi.tanti.

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· (I) Lo ,qwcchio offre

i dati per ciascu n anno <lai

18i2 al ~~96.


1488

NOTA STATISTICA

1489

NOTA STAT ISTIC.A

. .{I numero totale degl : emigraoti ·all'estel'v era di ,1, 988,144 nel dicembre '189,1 e sono questi gli ultimi dati ufficiali, che furono raccolti · dagli agenti diploma tici e consolari, per richiesta fatta daì Min istero degli affari esteri con circolare 24- febbraio ,189 1. Nel capitolo Igiene e Sanità parecchi specchi riepilogano le c9Qdizioni sanitarie delle truppe di terra e di mare, col relativo movimento dal 1875 al ·1896, dati eh~ fnrono comunicati dai Minist!\ri della guerra e della marina, o rilevati dalle pregevol i relazioni statistiche compilate annualmente d~ll'ispcttorato di san ità. Essi pertanto non ci ·presentano notizje nuove, ma sonò pur sempre interessanti anche pel militare poich~ i dati por1arì risguardano una•lunga serie di anni e precisamente per alcuni dal 187,J al 95 e 96 e per t.aluni altri, come ad esempio per le condizion i sanitarie dei coscritti dèlle leve di mare, dal I 87 1 al ·189(3. Nel capitolo Istruzione e stampa per·iodica e non periodica, ricco di innumerevoli , infor(Ilazioni, c1 colpiscono gli specchi relativi agli analfabeti. Giusta gl,i stessi, al 31 dicembre ·1ss,1 avevausi 67, 26 analfabeti per 1000 abitanti . Nel ,i 81·1 zn pra '100 spo; i ave van si 67, '23 analfabeti, per ,J 00 coscritti della leva di terra 56,74 analfa beti e della leva di ma re 68, 52. Nel ·1896 il per '100 di analfabeti per gli sposi e le spo5C è ridotto a H, 76; i I pel' 100 pei coscritti della leva di terra è sc~so a 38,34 e della leva di mare a 49,55; notevole miglioramento invero dal 1871 al ·1896, ma che importa continui e, possibilmente assuµia maggiori proporzioni. li segueu_te specchio ei preseuta i r isu ltati ottenuti nelle scuole reggimentali, da l 11871 al 11893, e cioè in 1.uuo il periodo, nel quale regolarmente funzionarono .

Ris ultati ottenuti nelle s cuole reggime ntali (-1).

1

1

1

1

1

1

Anni

,;it0i quali gli iscrit Li

'

Al'l'uolati

' 1871 72 73 '74 75 76 77 78 79 80 188 l 82 83 84 85

., I

I '

fu t·otio

86 87 88 89 90 91 92 93

mandati in congedo il lim itato

I

sapevano leggrn e scrivere

18'7',1

47.22

1875

4'1.00

1876

45.54 48.32

1877 18'78

46.45 ,16.60

18'79 1880

47.23 49 23

1881 1882 1888

ae,-.

Porzione per cento degli individui che quando so tto le armi

48.42 53.41 5303

Porzione cento dogli in ividui che quanilo furono mandati in congedo illimitato

or ano illetterati affatto o sapevano appena leggere

I

52.78

53.55 58.40 52.,'1 50.77

1884 1885 ,

52.49

47.51

1886

58.16

46 84

188'7

46.'70

1888

53.30 · 53.3'1

1889

55.'10

1890 1891

55 13 57.01

I

9'3.48 93.34

53.00 54.46 51 .68

51.58 4('i.59

· ]eran~ illetterati sapevano. leggere affatto O'sapeva ,0 e scrivere • appena leggere (l)

'.

46.9'7

I

6.52 6.(i6

9312

6.88

98.'13

6.27

9329 93.34

6.71

92.19

6.66 1.81

90.54 92.04

9.46 7.96

90.12

9.88 13.34

86.66 82.96 80.48 77.76

17.04 19.52 22.24 22.44

46.63. 44.30

'17.56 78.15

21.85

44.81

77.24

22.';16

1892

42.99 42.30

'18.05

57.70

'17.45

2 1.95 22.55

1893 · 1894

58.19

41.81

57.17

26.22

1895

58.86

42.83 41.64

76.01 73,78 '74.08

25.97

59.85

40.15

- 74.11

25.89

1896

l

I

~

23.99

OJ Il regresso che si nota. dopo il ! 880 è da attribuirsi a l fatto che d'allora in.f/Oi, per ragioni di bilancio, tutti i mHitari. furono ma.ndat.i in congeclo al tempo stab1l1to, qualunque fosse il loro grado d'1struz10ne, mentre primii; 11 soldato vemva trattenuto sotto le armi finché non avesse imparato a legGero e scnvere. Le scuole regg1mentah furono abolite, coll'art. 2 del R. decreto 3 maggio !892 che approvo 1l nuovo Regolamento di servizio interno per la fanteria. 96 -

ANNO Xl.JlJ .


1490

NOTA STA.TISTIOi\

_ NO'r A STATISTICA.

Interessante è pure quesl'altro specchio, nel qua le è riportato il numero degli allievi che furono accolti negli istituti militari e scuole di marina; dati che non solo sono di grande interesse, ma possono ancora fornire un' indice prezioso per ta dibattuta questione dei collegi militari, ·C11i è necessario di dare, al più presto, definitiva soluzione. Istituti militari e Scuole di marina.

-

-

,

lS'lTr UTI l\ll LITARI

Ac,:a demia Scuo la a lliovi-m, nu\1 ale cbinist.i d i Liv orno (2) di Ve.ne;dn. (3)

(1)

ANNI SCOLASl'ICI

Numero clegli is tituti

' 1871-72 72-73 73-74 74-75 ·. 75-76 76-77 77- 78 78-79 79-80 80-81 1881-82 .. 82-83 83-84 84-85 85-86 86-87 ' 87-'88 88-89 89-90 90-91 .. 1891-92 92- 93 '· 93-94 94-95 95-96 I 96-97 (4)

3 3 3 5

.

5 5 5 5 1 '7 '7 'i 9

•;

11 11

.'

J

I

12 12 • 12 12 13 13 13 13 13 9 9

I

Nume1·0 de g li a llievi

369 566 855 1,31'7 1,616 1,712 1.680 l,'118 2,025 2,476.. 2,146 2,503 2,865 3,591 :2,923 2,800 3,039 3,4'72 8.39'1 ~Ù35 3,002 2,416 2,006 l,'il3 1,534 1,216

-

-

N ume ro · deg li a llievi

Numero degli a llievi

1.

I

l

311 250 180

·II

,

421

.

{l)

'

69 48 64 84 ' 90 91 92 116 1;~4 127 129 167 184 20'7 204 239 258 308 361 367 39,1 410

46 44 46 55 73 8'1 114 133 154 161 15'7' 155 149 142' 153 146 202 275 321 380 365 358 .279 286 186 14.8

-

-rlf !896-97: Scuola d'applicaz10ne d'artiglieria e genio, Scuola di guerra e Acca-

demia militare (Torino), Scuola d'applicazione di sanità militare (Firenze), Scuola militare (Modena), ·S~uola centrale di tiro di fanteria (Palermo. Scuola cli cavalleria (P inerolo), Collegi mii-ilari (Napoli e Roma). Non 6 compresa in questo prospetto la Sc11ola magistrale· di scherma (Roma). · . · , La diminuzione nel numero degli inseriti.i nel 1895-96 dipende dal rat.to che per effetto del decr<lto-legge 6 novembre -1894, n. 503, la Scuola mil itare dei sottufficiali fu riunita alla Scuola militare, e che col decreto reale t9 settembre i89:; furono, in obbe·

·

1

149L

Saltando a piè pari i capitoli relativi alle elezioni politiche ed :unmiinistrative, sulla beneficenza pubblica, sulla giustizia e carceri, sul l'agri-. ,coltura, sulle industrie, sul commercio col\' estero, sull:i navigazione ' ,marittima, ecc., ecc., capitoli tutti che 'presen'tano una ricca ·messe di ·utill info1:inazioni, , ma che non toccano davvicino l'esercito, soQ·errniamoci per contro sù quello relativo alle ferrovie. La lunghezza totale delle ferrovie, comprese le 1·eti minori, era, alla \fine· dell' anno del '1896, di ch ilometri H.\,H-7, mentre il 31 dicem- ' ibre 487 1 era soltanto di 6,317 ch ilometri. Al 3·1 dicembre -1896 avevano in esercizio: ~ R .&TE Meo1mnRANEA: chilometri µ, 765 con un personale di ,\.8,89,1 impiegati ; RETE ADHIATIC/\: chilometri 5,602 con u_ n personale di 36,738 im·f_)iegati; (a). RETE S ICULA : chi lometri ·1, 093 con un perso1111 le di 4-,006 impie- . g ati; (b). FEnnovrn SARDE: d1 ilometri :.i 4- con un persona le di La · Rete Sicula sopradetta si r1fer isce però ~Ila . sola rete esercirntn dalla Società i.talian(t pe1· le strade fe·rrate della Sicilùi . :.'T~n sono in 1

·<lien.za alle disposizioni del suddetto ,1ecreto-legge 6 novembre ·1894, soppressi i Collegi ,militari di Firenze, Milano e Me,sina a ·datare dal IO ottobre :!895. Col decreto reale t3 agosto i897, n. -390, fL1 s tab ilit~ il p~reggi:imento completo dei ·Collegi militari con gli Istituti tecnici (Sezion e lisico-m:1tematicaJ. (i) L' Acèademia na vale di Livorno istituto colla legge 16 ma ggio :!878, n. 4376, fu inaugurata il :1° nove mbre 4881, colla contemporanea soppressione delle due divisioni .della regia marina di Napo.li P. di Genova. lndicliiamo perciò in quest;t colonna anche ·le cifre degli allievi delle Scuole di marioa di Napoli e di Genova per g li anni ante- , ,riori al !881. ' ' Per effetto dell'ordinamento della R. Accademi,1 nnvale, ~pprovato co11_decreto ~cale ~s ,gennaio 1894-, n. 33, mod ificato da l flal decreto reale 2tl settembre l.895, n. 6-18, i :5 corsi di s tudio i.n q1uell' Istituto furono ri<lotti r1 3, e quindi negli anni scolastici 189~·95 e l.895 -96 non vi fllrono concorsi per ammissione d i ,nuovi allievi. ' Un nuovo ordinamento della R. Accademia navale, che conserva a 3 il numero dei corsi, ru appi·ov-ato ,con decreto reale ii dicembre l.896, n. 58\l. · ' (3) La scuola allievi macch inisti fu istituita co l decreto reale 25 settembre 1862, -n. 887, colla contemporanea soor,ressione delle Scuole ,1 llievi operai mewinici. ln se- . ,guito all'ordinamento approvat.o ct1n decre'to real1l i5 dicembre !895, n. 7t,.O, i <I- corsi -di studio in quell" Ismuto furono ridotti a 3, e perciò nell'anno scolas,tico !895·96 non vi fll concorso. Un nuovo ordinamento della scuola, eh.e non porta variazione nel nu,mero dei corpi, fu app rovato con decreto rt aie ·13 marzo :!898, n. 138. , (-1.) Nell'anno scok1stico ·1806-97 il persoi1ale acJrletto ali' insegnamento ed alfa disci;plina co nstàva di 206 in1lividui negli Istituti militari', di 53 nell'Accademia nav:tle e rii '2l nella Scuola allievi macchinisti. ·(a) Questo dato veramen te si riferisce al 31 dicembre i895. (b)_Qttcsto d,1to si riferisce al 3-1 cticemb re- 1894.


1493

N OTA STATISTICA

1492

NOTA S'l'.A.'rISTICA

1

3,055 chilomf)tri, dei quali ch ilomet'ri ·1i9, m sn strade nazionali, 1 ,919, 418 su strade provinèiali·, 597, 436 su strade comunali e 309: 155 in sede proprfa. · . .r:e strade poi careggiabi li ordinari~ ':ilia data del 3,1 dicembre 1897, - non comprese le str.ade comunali non obbligatorie nè le strade vicinali che pure in parecchie provincie sono assai fitte - avevano in totale una lungheiza di ,104-,77 1 chiloip.etri, dei quali chilometri' 100,033 di strade costruite, e chilometri ,i-, 738 ,di strade in .costruzione, e precisamente:

essa comprese lè fercovie Sii1u.lct-Occidentale ('188 chilometri al 3,1 dicembre 189'6), Palermo-Corleone (68 chilometri) e la G'ircitm-Etnea I . ("113 chilometri) le quali hanno amministrazioni proprie. . Così pure le Ferrovie Sarde -dì cui sopra, sono soltanto quell_e eser'·citate dalla Compagnia reale, epperò ·non vi sono comprese le Ferrovie secondarie (594- chilometri al· 3,1 dicembre ,1896) nè la ferrovja. Montepon'i-Po~·to Vesme (':l,7 chilometri), le quali hanno :imministra, , zioni proprie. Rispetto al m:iteriale mobile, i dat'i relativi per tutte le ferrovie det regno, compresi le reti minori, . s'arrestano al 3,J dicembre ,189L A detta epoca aveansi in tota le: .Locomotive 2., 757 Vetture 8,2.22 Carri . 11-8,195

1

Classificar.ione delle strade

Nazionali .' . ' Provinciali . Com una li obbligatorie.

Per le reti principal i' si hanno dati .più prossimi,' e preçisame~te:

Rete Mediterranea Locomotive Vetture . ' Carri

al

31 d!icembre 1896. 1,30.6 3,717 23,828

Rete A,d1·iatica al 31 (licembre 1895. Locomotive Vetture. . Carri

,f ,105 8, ·158 21.,2.·IO

Rete Siculri al 31 dicembre 1891.. Locomotive Vetture. Carri .

Ho 4-06 1,82•1

Ferrovie Sarde al 3i dicembre i896. Locomotive. Vetture. Carri

28 98 !~35

Come le ferrovie, in quest'ultimo ventennio, preséro pure grandesvi luppo · le tram vie a trazione meccanica, ·come in maniera esauriente lo dimostr:i il fatto che all'8 giugno 1878 ne esistevano sol:ant_o 8 chi lometri, mentre al ,3'1 dicembre •I 892 misuravano una lunghezza dì.

\

Chilometri costruiti

6,873 38,9ì0 M,190

Chilometri/ in costruzione

,~2 957

3,739

Ed, ora saltiamo di nuovo parecchi capitoli, fra i quali alcuni im~ortantissimi, come quell i che prendono in esame il servizio postale, ' tel~grafico e telefonico, le 6.na1ize dello Stato, ecc.; e veniamo all'u l· t imo che tratta dell'esercito e del la marina mi litare. · I~. parecch i specchi è data la dim~st~azione :_ . della forza dell'esercito dal 30 settembre •187·1 al 30 gmgno ·1896; dei risul tati della leva di terra dal 187•1 al 1896; . del persona le della regia marina dal 3·1 dicembre ·1872 al 3•1 di -cemhre -1897; dei risultati della leva marittima d3l 4 875 al •I 896; e, fina lmente del materiale della regia marina da I 3 1 dicembre 1872 .al 1o ottobre 1897. Resistiamo :illa tentazione di riassumere coteste notizie, perchè desunte dalle relazioni militari ufficiali, epperò note a tutti gli studiosi .. Ci., limitiarno pertanto a segnalare l'importanza che assume il rag. g1:up.pameoto di tutti codesti d:iti per sì lunga serie d'anni, diguisachè, colla scorta e coll'esame .di pochi specchi, è dllto b levare a prima vista l'incremento subìto ·dalle nostre forze di terr'a e di mare , e le .loro' prinB. D. · cipal i condizioni odierne.


.., •·

NOTIZIE POJ,ITIC0-1ULIT ARI

NOTIZIE POLITICO-MILITARI , .

I

\.

Due avvenimenti di storic:i importanza ·si compierono oel mese: Ja, morte di Bismarèk e la conclusione della pace tra Spagna e Stati Unitr d'America. . I . ' . . Il CanceJliere _dell'Imperò tedesco principe OTTONE n1 BrsMARCK conte d1 Schonhausen , duca· di Lauenburg moriva a Friedrichsruhe afl e 11 pomeridiane del 31 luglio. Era nato il 1° aprile ,J 8HS. Le condizioni 'della sua salute erano andate da qualche te'mpo aggravandosi, ma il peggiorame_nto che condusse l'eminente uomo alla nrorte progredì rapidissimo. L'tmperatore di Germanìa nè ebbe il tri~te annunzio a Beraeu in .Norvegia ove egli si trovava. Volle re'ndere l'estremo saluto ali' «/!)amico ed al fedele _cooperatore d:l suo grande Avo ~ell'opera dellà unione ~edes~a >: Tornò. in Germani.a e si recò il 2 lug lio con l'Imperatrice I~ Fr1edr1chsruhe a comP,iere questo solenne atto, offrendo nello stesso tempo :1na onorevole dimora alla salma del grande figlio della patria, germamca nel mausoleo dei Reali dt 1-lohenzollern , che si trova nella cattedràle di Berlino. ' ' La famigli~ Bismarck d_ecliriò la delicata offerta di fronte al desìderio già manifestato dall'estinto di trovar riposo in un ·anooJo dei tenimentidi Friedrichsruhe, cle.tto Piano della Cerva da un gr~ ppo scultorio che· rappreseo'.~ una cerv(! fuggente dai cani. Sulla tomba, pure perdesiderio del! 11lu$tre estinto, sarà posta breve iscrizione col nome, le date délla. nascita e della morte e la breve ma . faconda scritta: j'edele ser- ' vitore delt' Imperatore.

;

** * Il . protocollo per i prelirn,inàri della pace Lr:t gli Sta ti Un iti e Ja Spagna fu firmato in Washington alfe il,23 pomeridiane del '12 di agosto. '

\

-.

1495-

Il riassunto degli articoli, qua le fu comunicato ai giornali, è il seguente : . ,1° La Spagna rinuncia alla sua sovranità sull'isola di Cnba .. 2<! L'isola di Porto Rico e le altre isole spagnuole delle Ant11le, ed una delle isole dei Ladroni, a scelto degli Stati Uniti, verranno ceci nte agli Stati- Uniti . 3q Gli Stati Uniti occuperanno e terranno la città, la haia e il porto cli Manil la durante i negoziati per la pace che determinerà le condizioni del controllo é del governo delle isole Fili ppine.. io Le isole di Cuba, Porto Hico e le altre delle A.mille saranno subito sgomb~ate. Entro dieci ,giorni saranno nominati i commissari ptir concordare i particolari dello sgombro ed a tal uopo si riuniranno entro un mese in A.vana e iu S. Juan . 50 Non più tardi ciel ·I O ottobre si raduneranno in Parigi cinque· commissari per ciascuna del le potenze già belligeranti _collo scopo di negoziare e di concludere il definitivo trattato di pace . . 60 .Appena firmato il Protocollo dovranno essere sospese le oslllità; ed·infatti furouo in tal senso telegrafati ordini a tutti i comandanti di terra e-di mare. . Le trattati ve per veni re a questo risultato furono assecondate dai buoni uffici .del Cambon, rappresentante del ' governo francese a Washington. . Così ha tregua questa guerra durata quattro mesi non interi dal 21 apri le passafo, come vuole il Congresso dell'Unione., o dal 2i secondo· la data della dichiarazione di guerra della Spagna. I momenti principali sono l'inaspettata invasione del golfo di Manilla e la conseguente battaglia, o meglio diremmo il ·conseguente bombardamento del navigl i·o spagnuolo, àvvenuto a Ca vite il ,1°maggio ; . il rifugiarsi in Santiago della flotta del Cervera e la conseg11ente !>ua distruzione avvenuta it 3 cli Juglio;Xioutile spedizione della squadra dell'ammiraglio· Camara troncata a Porto Sa.id. · ~ Le conseg,uenze prevedibili di questa guerra -sono di una portata straordinaria, se noi pensiamo che da una parte strappano alla Spagna l'ultimo lembo del suo passato impero americano, e d~IJ'altra mettendo \n, fo rse il suo possesso nelle Filippine disegnano sull'orizzonte nuovi ed assai più important( conflitti nell'estremo Oriente, ove oramai, colle più potenti nazioni europee, _gli Americani vogliono dividere le sorti del futuro. E senza spingere troppo lontano lo sguardo alle modificazioni che la nuova situazione può arrecare ai rapporti tra Europa ed America, ed a quelle che nella stessa compagine sociale americana possono avvenire,.


1496

NOTIZIE POLITI,OO-MILITARI

NOTx.llE POLITIOO-MlLITARI

come se una nuova fase storica si aprisse per essa, basterà il chiederci in qui1l modo possano trovar c9mposizione due punti alquanto ind':lterminati negli accennati preliminari di pace. E$Sl sono la sistemazione del governo del!' isola di Cub:i, e quelìo 'del le Filippine. Nella prima, esclusa oramai la ~pagna, rimangono a fronte gl'iQ.teressi degli,abitanti e quelli dello Stato americano vittorioso di una importante guerra · marittima; nelle seconde dietro alla Spagna ed all'America si delineano gli interessi di .altri potenti Stati i quali da qwtlche anno ·stanno preparando l' investimento e la occupazione delle vasie regioni cinesi.

governo italiano contrn O,llni conseguenza dovuta a ritardo in quel la esecuzion.e.La vertenza è cosi defirritivamente chiusa con piena soddisfazione del governo italiano.

I

1497

All'interno potremmo rammentare l'Enciclica papale del 5 agosto. ,Essa trae argomento dai fatti ultimamente avvenùti e dai provvedimenti presi. in seguito, ad essi per porre un freno alla soverchia licenza in ,cui erano degenerate moltissime tra le assoeiazioni e tra esse non poche di quelle che avevano carattere cattolico, ed inveisce con le solite frasi, ma espres;;e alquanto più aspramente del solito, contro la mancanza di libertà ecc. U curioso sta nell'essere uscita iu luce la circolare .proprio quando il governo ha dato licenza con una disposizione d'or-dine generale di ricostituire tutte le associn ioni che non si mostrino -contrarie all'ordine sociale e politico. 1

*"''* E poichè sembra che appunto i_n questa quindicina stiasi per liquidare una parte di questi lasciti del passato, per quautù nella storia essi si liquidino, e non làscino invece l'addentellalo a nuovi · avvenimenti, fu chiusa favorevol111ente anche la vertenza che da un pezzo tras.cinavasi tra i I nostro Stato e quello della Colombia. Ne era argomento l'indeniz~o dovuto in seguito al giudizio arbitrale del Presidente degli Stati Uni ti dal Governo colombiano al suddito italiano Cerutti. Come fu accennato ne lla precedente rassegna il Governo deJla Colombia doveva oltre ali' indennizzo da pagare al predetto sig. Cerutti, anche tacitare i s\1oi creditori ameri0aui acciocchè non avessero più a dargli molestie. Non era però indicato il termine entro cui doveva essere adempiuto cotesto impegno. , Dopochè il •I 2 luglio il Gòverno italiano tel egr.ifò all'.imrniraglio Candiani di portare ad otto mesi cotesto termine rimanendo ferme le altre condizioni dell'iiltimatum. già intimato, i giornali danno oramai come· finita In vertenza mediante la dichiarazion~ fatta dal Governo della Colombia all'ammiraglio Candiani di . accettare integralmente quelle condizioni.

Esse consis!ono: . •IO Nel , o~oscimento formale ed 3S$Oluto del lodo del Presidente Cleveland; . '2° Nell'impegno di far cessare nel termine ·di otto mes.i, ogni molestia dei creditori della ditta Cerutti; · ?0 Nella consegna immediata di '20,00o' ]i l'e .sterline, sia come pegno dell'integrale esecuzione del lodo, sia come garanzia verso il

Richiesto da un Comitato di oltre quattrocent.o eleltori dPl collegio di lFossano, si presentava ad esso come. candidato al la deputazione S. E. il sottosegretario di Stato, generale Tarditi. Con ampio e chiaro programma 'egli mostrava come alle doti ed alla esperienza del soldato .potevasi da una mente elevata congiungere la pr:1tica degli affari e le -cognizioni di economia pubblica edi apministraz,iooe che essi esigono .. Nello stiisso tempo la nuova candidatnra sostituiva agli .interessi esc lnsivnmente ed angustamente loca li, uu giusto apprezzamento di quelli. interessi ponendoli in relazione c(,n gli altri assai più com plesgivi dello ·Stato. E ciò avveniva in un collegio m.1ncante da dic10tto mesi di rappresentanza legale per le contestazioni cui deuero luogo le precedenti -elezioni. . • 1 Rimasto in ballott,tggio alla prima votazione, il generale Tarditi, as·salito contemporaneamente da .nere quanto assurde calunnie, insisteva {}ella lotta, limitandosi a portarsi personalmente -nel collegio per dimo· strare l'inanità.delle accuse di cui era fatto segno, e per renderne conto, -se mai ve ne fosse stato il caso, e non vi fu e noq vi poteva essere. Nessun altro mezzo di nessun genere aggiungeva il generale Tarditi, forte nel suo rispetto per gli elettori. ·


1498

1499

NOTIZIE P0L1Tl00-MILI1' A1U

NOTIZIE POLITlOO-llllLlTARl

Alla elezio.ue <lfffinitiva soggiacque con pochi voti di differenza; e con un alt2 senso di .delicatezza e di dignità personale appena conosci uto l'esito delh votazione, con telegramma spedito da 1'oriuo chiedeva le dimissioni di sottosegretario di Stato presso il Ministero dellà guerra . Il Presidente del Consiglio dei Mini stri gli ha imm ediatamente risposi.o col seguente telegrarrima , al quale si associò il Ministro del la guerra, nobilmente concepito e dèguo della circostanza che lo ispirav11 .

e coloro che lo rappreseùtano con una lunga carriera in esso onoratamente percorsa a vantaggio del paese: e la domanda è questa, s.e a puro scopo di sconcertare le coscienze degli elettori 11Ha vigilia di dare il loro voto, sia permèsso di geua re sulla piazza obbrobrioRe calunnie c?lla persu11sione profonda della loro asso Iuta mancanza di consistenza . E giuoco troppo largamente amme$SO, perchè non debba levar~i ' contro esso la parola di un governo rigeneratore della pubblie-a - coscieJza. In ciò siamo certì che il pensiero conienuto nel telegramma risponde a quello dell'esercito ed anche della gr~nde maggioranz~ degli elettori.

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Genemle

TARDITJ ,

Sottosegretario di Stato Guerra - Torino .

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sentimento di riguardo ' e di dignità personale che altamente apprezzo, ba spinto l' E. V. a presentare le sue dimissioni dalla carica di Sottosegretario di Siato del Ministero ·del la guerrn, in seguito ,i l risultato della ·elezione politica avvenuta ieri a Fossano. · · « Non chiedo nemm~no alla E. V. di Ìlon volere. insistere in queste dimissioni : 'Le dichiaro -senz'altro che non credo il caso · di proporne l'accettazione 11 Sua Maestà il Re. _«_Ella si trova µella elevata posizione che occupa attualmente per i servizi che già ha avuto occasione di rendere nella sua onor.atissimacarriera e per meriti personali t11li che il suo prestigio non sarà di certo minimamente offuscato per una votazione come quella di ieri. · . « Il paese noti è ricco di nomini che possano. giovargli, al punto di poterli sacrificare per conformarsi a qualche precedente, il quale ha tanto minor ragione di essere ,eguito oggi : qu;iodo le cause che in certo modo potevan0 coonestarlo, hanno. così gr11nde bisogno di essere rinvigorite e risollevate. · « Un

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Dai Giornal'i militai-i ·u(ficiali della quindicina c1t1amo la pubblicazione' della Legge. N. 302. del n luglio, la quale. stabilisce una indennità di primo equi'paggiamento in li re 300 per tutti i sottotenenti di nuova nomina in servizid anivo pel'manente.

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Cordiafigsimi sal uti . Suo a(f'eziono,tissùno • ' PELLOUX )),

" • Il telegramma ha 'un valore troppo grande e_ci sembra che nell o scopo cui esso mira risponda ad un verd atto politico. Esso chie1ie ,giustameote se.per effetto dì un C3Jlriccioso concorso di. circostanze d'ebhasi per_ volere d.i una debole maggioranza locale togliere 111 governo· del paese il fecondo concorso di una vera e pl'ovata capacità . Ma ci sembra: che risponda pure ad ·un'altra domanda sorta spontanea durante il corso di questa candidatura in tutti eh() hanno a cuore l'esereito

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· 1500 NOTIZIE MILIT'ARI ESTERE

NOTIZIE MILITARI .ESTER E AUS TRIA- UNGHERIA.

Variazioni nello genelrale . - Con ·. · · 11n· . . . . stato. . .magqiore' . . , d.·1sposmo01 perial1 ,rnserte nei bollettm1 ufficiali del l'esercito il, feld -m . .· Il Fi vl . . d a1 esua o ~ ·ancesco 1\ einsc 1ii~ t nobile JiV'i,lhetmsthal, addetto all'XI corpo di a1 mata (Lemberg), lu. c_ollocato a 1:ip.oso in, $eguito a sua dornanrfo, ed ·al suo p~sto .fu ,nominato il maggior generale Ugo ilfolnàr de Kereszt et BaJl:a, il quale comandava la ,1 7a. b:rigata di fanteria . Il tenente maresciallo Ottone ,l'lo1'awetz von JClien"etd che corn· d d· · · J' /' • · an a Va UDa . 1: 1s1?ne.c 1Land~vehr (J~sefstadt), fn norµinato ispettore generale degli istrtu!I d1 educazione ed rstrimone militare al posto dei crenei·~le ., S amonigg · g1a ·· da qua lche tempo collocato a r iposo. . o · " con L'hmee~~att n. 2.8 del, c?r'.·en~e a~~o pubblica ia' seguente biografia del nuovo 1:,pettore degli 1st1tut1 mrlrtari . Eali naccrue 10 · G. ' I 18 4'> , , . . , . o. , , 1az ne ~, compi 1 suoi studi nel I Accademia I Teresi,1na di Wiener Netis~adt dalla qu~le usci sottotenente il ,f 861 e fn assegnato al 3fio reggrmen.to fanteria . Prese parte alla campaoaa del · ·1866 in It 1· f. ali dI ~ I I 'I' ' 1· . . o a ta e u a esa .ee . 11·0 o mer1d10nale, distinguendovisi per valore. Nel 1878 fu capo d1 stato m'aggiore della· 28a di,visionè di fanteria e del comando."militare di Trieste. Dal 1879 al 1884 fu insegn,rnt~ di geogr_a~a mrbtare ~Ila Scuola di guerra, ove meritò la croce del m~~ito _ milr tare. Fu po, cor~andante del ,i-70 reggimento fanteria; nel ,1gg9 divenne comandante la 1Ja brigata di '!.'fanteria in Praga; uel 1890 fu . promosso maggior generale e nel 1894 tenente mares~ia llo. FRANCIA.

~~,i~orrne dey_li ·uffi~iali generali. - La· tunica senza ricami d~gl i uffic,_ali ,g~ner~li, abo!1ta. nel •1892, è ristabilita. Sarà indossata ~ol · ~:~~1, _le spall10e ed ti cmtu'.ino _oro e seta, senza cintura, in tenurn , dr d?meni?a e nelle C(lr1mon1e pubbliche o private, ogniqualvolta non e obb_lrgatorrn , la gran tenuta , Detta tunica è fornita di due recrcrispalliae ricamate in C})nutiglia e p'agliette d'oi·o su panno blcn sc:i~o.

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Calzature a macchina. - - Allo scopo di esperimentare il vantaggio che si può .'ottenere ' dal l' impiego delle mncchine nella Jabbricaziooe delle calzamre · per la . truppa, il ministro della gtterra ha ordinato l'e· sperimento ,di 6000 paia di stivalìni cuciti colla macchina Gadin in paragone di quelli cuciti a mano. L'esperimento avrà luogo· in 60 reggimenti di fanteria / battaglioni 1 ,· di cacciatori a pietli, 1 ba.ttagìioni ,di fanteria leggera d' Aifrica in rag.ione di 100 paia per ciascun cbrpo. , Una nuo'Va cartitccia per. a fucile Lebel. - Il generale Pellit•ux avrebbe detto ai suoi ·ufficiali , che in un prossimo avvenjre la fanter ia sarà munita di una nuova cartuçl:ia per il fucile Lebel, la quale darà a 700 metri gli stessi risnltati di precisione e penetrazione che o11r~ la cartnccia attua.le a ~00 meiri. Qna.nto . ci sia di vero in questa affermazione non è stato finorà possibi le determin:ire. Riordinamento della scuola· normale di tiro ed ist'ituzione delle sciiole d'applicazione di tiro. - Con Decreto 29 aprile u. s. è statà riordinata la scuola norinale di tiro di Chàlons e sono sta.'te istituite due scuole di applicazione per i tenenti e sottufficiali ai campi di Ruchard e di Valbonoe. Nella ·relazione al Presidente della Repubblica che precede il Decreto il- ministro Billot espone le ragioni dei nuovi provvedimenti con le seguenti parole: « I progressi sull'armamento della fanteria impongono agli ufficiali d'ogni grado una conoscenza più completa dell'arma e dei suoi effetti. kssi esigono che l'Ùffìciale superiore sia costantemente al correllle delle' questioni concernenti il tiro, r.J1e l'ufficia.le di compagnia sia preparato, mediante speciale educa..zione, al doppio compito di ·istruttore di tiro in tempo di pace e di direttore del fuoco in tempo di guerra. Bisogna _che il sottufficiale stesso ~ia atto a secoodare efficacemente il suo capo nel compito che l'incombe. « Ora il reggimento non possiede gli elementi indispensabili per realizzare questa preparazione dei quadri . Nella maggior parte delle guarnigioni , i terreni che permettono di esegnire_il tiro reale nelle condi-. zioni di gue_rra fanno difetto, I.e muni.zioni sono contate, infine.l'assenza di un• metodo atto a Far concorrere verso un fine comune gli sforzi ditutti rende spesso sterile la buona volontà individua.le. « Per ottenere buoni risultati, l'insegnamento del tiro deve dunque rivolgersi dapprima agli uffici~li superiori, quindi agli inferiori ed ai $Ottufficiali, infine ad una piccola categoria. di capitani destinati a diventare professori di tiro. »

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NOTIZIE MILITARI ;ESTERE

NO'rlZIE Ml'LlT'A Rl ESTERE

Il ministro avendo poi aggiùnto che l'insegnamenlo 'del tiro può essere .~1nche u1ilq. ai Gapitani e tenenti di ·cavalleria e del,'genio, osserva che-la s~u_ola r\ormale di, tiro non può disi~pegnare questi molteplici compiti ne istruire lln ~ersonale così numeroso e quindi memre ad essa riserva l'in_se?na~ento d~l. tiro agli ufficiali superiori ed ai capitani, propone. là 1st1tuzione del le scuole di applicazione per i 'ten,:nti ed i sottufficiali, _ Le -attribuzioni della scuola .normale vengono alquanto allargaté, giac· chè essa rest,1 incaricata dell'insegnamento del tiro non solo ai capitani destinati a divet:tare professori di ~iro nelle scuole ed istruttori di tiro nei corpi, ma a tutti i capitani çomand:inti di compagnia di fanteria, squadrone di cav:illeria e compagnia del genio." Le·dispos'izioni contepute nel Decreto 29 aprile n. si possono rias sumere come segue : A) Swola normale di tiro di Chalons . - Funziona come commis~ione di studi tecnici e di esperienze relativi al tiro della fantèria e come stabilimento d'istruzione. · C0me comm issione di studi ed esperienze ~ incaricatà di : stabilire i t~od_elli del le armi e delle munizioni per la fanteria; esperimentare le armi e le munizioni _fabbricate dalle manifatture e le modificazioni ad esse proposte; propgrre i perfezionamenti alle armi e-munizioni in servizio; determinare le regole per l'esecnzione dei fuochi; esperì menta re le armi in uso .negli eserciti stranieri; proporre i mezzi a:tti a tenere le scuole di tiro ed i corpi di truppa al coi rente dei progressi realizzati iu Francia ed all'estero. Per eseguire questi incarichi la scuola comprende: una commissione delle esperienze e laboratori per la produzione del1'.1rma e della ca rtuccia. · . · Come stabilimento d'istruzione la sc1;1ola è incaricata: ' 1°) Di tenere gli t1!fiçi11li superiori al corrente dei progressi ,realizzat1 nell'armamento e nei metodi cl'istru~one in vista dell'impiecro dei ~uothi e della condotta.delle truppe al combattimento: a ·tale scop~ so.no laH1 annualmente, esercizi pratici, . cui intervengono ufficiali superiori, ed eve?tua~ ente genera li, nel numero e per il tempo determinati volta _ ,per voi ta da l ministro. _ • · 2°) Di formare capitani di fanteria a.vel)ti conoscenza profonda del tiro. e su~c~tti_bili di diventare membri di commissipni d'esperietlze, e professon d1 tiro nelle scuole o di essere incaricati di speciali missioni; a tale scopo viene fatto ogni anuo un corso speciale .della durata di t.re mesi e mezzo circa (dal 1O gennaio al 30 aprile) ' cui interviene un ca·pitano ' per corp0 d'armata.

3") Di preparare i. capitani di, fanteria, di oavalleria e del · genio al {loppio compito che loro incombe come istruttori di tiro della truppa io tempo di pace, ,come regolatori del fuoco sul campo di battaglia: a questo scopo si fanno ogni aqno due corsi d'applicazione della durata di sei settimane · ciascuno, cu, devono intervenire a turno tutti i capitani di fanteria, cavalleria e genio dei corpi di truppa. Il persou::\l~ del la s.cuola . comprende uu quadro fisso ed un quadro rrio'bile. . Il quadro fisso si compone di: ·18 ufficiali, cioè: 1 colonnello o tenente colonnello di fanteria co!Uandante, 3 maggiori, · 1O capitmii, ·1 tenente tesoriere, ,f tenen te ·uffi· ciale d\,rmarneuto contabile del materiale,~ controllori d'arma. 79 uomini di truppa, cioè: 7 softufficia\i, 8 capor1ili, 64- soldati. 7 operai civili fo rm_ati dalle manifatture e scelti fra i più abili. ·. Il quadro niobjle comprende gli attendenti degli ufficiali distaccati alla ' scuola per seguirei corsi ed i soldati.operai comandati temporane~.mente secondo i bisogni . B): Scuole d~appt'icazione per il tiro della fanteria. - Sono due ; stabilite al campo di Ruchard ed al campo di Valbonne e potranno essere aumentate fino al. Servono a dare ai tenenti di fanteria, cavalleria · genio ed ai sotturlìciali di fanteria e genio l'insegnamento del tiro, il ·qua~e ha r.er oggetto: . 1o) çonfemu,re gli ufficiaJi sulle conoscenze relat.ive al tiro già acquistate e nella pratica del tiro, iniziarli ai , progressi realizzali nel- _ l'armameto e nei metodi d'istrnziooe e perfezionarli nel comando e direzione del fuoco ; 1 ~o) dare ai sottufficiali le nozioni di tiro indispensabili per ,istruire )a truppiì, perfezionare I.a loro abilità io tntte le specie di ti'ro, abituarli a comandare il fuoco ed insegnare loro a dirigèrlo in caso cli .bisogno. Ogni anno in ciascmia s.cuola sono fatti tre corsi di sei settimane ciascuno per gli uffkiali e due çorsi di due mesi ciascuno per i _sottufficiali . Le ~poche ed il numero degli ufficiali e :;ottufficiali per ogni corso .sono lìssati ogni anno dal Ministro. Il persomtle deÙe scuole comprende tm quadro fi sso ed un quadro mobile. Il qnadro fisso si compone di: 6 ufficiali, cioè: ,1 maggiore comandante, ,i- capitani istruttori, ,f tenente ·contabile del materiafe e tesoriere. 3·1 uomini' di truppa, cioè: 8 sottufficiali, 5 caporali, '18 soldati . . I l quadro mobile si compone di 20 nomini di fatica (corvée) e degli attendenti degli ufficiali cumaudanti lii corsi . 1

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NOTIZIE MILITARI ESTERE

Esercizi pratici di tf1·~ per 1tf{iciali grmeral·i e sttper"iori. - GI i esercizi pratici di tiro per gli ufficiali generali e superiori avranno luogo nel corrente anno al cnmpo di Cht\lons dal 17 lnglio al 1.3 agosto. · Ciascuno dei 119 corpi d'armata defl'interno v'invierà cinque ufficiali superiori di fanteria di cui un colonnello o tenente colonnello e quattro maggiori. · · Gli esercizi saranno divisi in due serie: la prima dal -17 al 30 lugli.o incluso, la se.conda. dal 3·1 luglio al 13 agosto incluso. I col'pi d'armata di numero dispari dirigeranno a Chàlons tre ufficiali superiori per ;;eguire gli es~rcizi della prima serie, e due per quelli della seconda; per i corpi d'armata di numero pari gli ufficiali saranno ammessi in ragione di due alla prima serie di esercizi ~ tre al la seconda·. , Viagg·io di'. stato magg·iore. - Nel giugno ultimo scorso fu eseguito ,,.un viaggio di stato maggiore sotto l'alta direzione del generale Jamont, vice presidente del consiglio superiore della gaerra, nella regione compresa fra Loire e Marne. Lo stato inagg.iore del XV corpo d'armata nello stesso ,mese ha compiuto un giro di ricognizione sulla f1:ontiera alpina. A cruesto viaggio presero parte molti ufficiali superiori dei c-0rpi stanziati nella. regione. 1

SVIZZERA.

G·rand'i manovre. - Un'importante inoovazion~ sarà quest'anno in- tradotta durante le manovre d'autunno. Oltre della chiamata alle armi. delle truppe di tutto un corpo d'armat,1 , come si è praticr,to fluo ad oggi, saranno eziandio convocati per prendere parte alle manovre altri ·1 i haitaglioni fanteria, 6 squadroni di Cllvalleria ed 8 batterie d'artiglieria . A tale uopo è stato già .votato dalle Camere fed ernli un credito supplementare di ·10'0,000 lire. Le manovre avranno luogo sul territorio del IV corpo (Lucerna). Le truppe che quest'·anno saranno convocate oltre le solite di un intiero corpo d'armata , serviranno a costituire i~ partito contro il quale, negli ultimi giorni, si svolgeranno le manovre ~i corpo d'armata. Negli anni precedenti, questo partito era semplicemente segnato.

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RIVISTA" DEI PERIODICI MILITARI

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Neue -Mi.l itarische Blatter.

Luglio-Agosto ,I 898. - Lo svilup'pa delle (orze (l;r1nti!P, riisse nelle sue 1·elaz'ion·i con lri ntizione e lo Stato, 'in tempo di .Pace e d·i 91ie1·r(I,.. ' Ne è autore il generale DRrnALSKr , noto ,scrittore di .cose mil iti~ri moscovite. Egli prende in esame lo straordinario, sviluppo dell'esercito russo , · dal 11869 a questa parte; e:iso contava infatti allora 837,000 uom ini, ed oggidì supera u;n milione e duecento mila uomini ; ciò che corrisponde .ad un aumento del 20 P'er cento. Ma l'al:cresciuto numero delle milizie non ha per unila inociuto alla loro compagioe mora le. A ·ciò contribuisc~no le trndizioAi, l' educazioue del popolo e la lunga ferma sotto le anni , che sot,to taluni rispetti e ad onta , di tutte . le ridnzioni fatte nel / tempo che il soldato passa sotto le bandiere, formano ancÒra Ji esso una specie di ,o]da.to di mestiere. Il soldato l'llSSO è naturalmente resistente :1lle fatiche e di lieto animo, specialmente nei contingenti che provengono dal le province della Russia Meridionale e dalla Piccola Russia : i piccoli-russi si possono comparare ai Provenzali e sono vivi, ' gai e nervosi ; i soldati della Grande Russia severi, seri e tenaci nelle resistènze fisiche e mornli,: In Rus1,ia, rispetto alla . cosa p.ubblica ed allo Stato, l'esercito ~ collocato _sopra tutto e _n~dl~ è così onorevole come il farne parte. E nell'eserc:110 che le trad1z1oò1 di onore C> di patriottisp10 trovano il loro naturale rifugio. Ciò _che sorprende anzitutto al primo arrivo io Russia si è la rnilitarizzazion<t generale ·df.:ll'interà nazion(:) moscovita; militarizzazione c~1e h_a piJre i~ suo lato degno di critica, allorchè1 si scorgono persone rivestite d1 cariche e di attributi militari che ,meno si co.nfanno c1 ll' nfficio, ma nondimeno per esso si rivel,a la com,iderazione grande ed il pr~sti?i_o del q,uale in Rus~ia è circondato il soldato e tutto quanto sa d1 militare. In nessuna altra pane meglio che in_ Russia il reggimento è considerato come Ul\a ·famiglia: famig lia gerarchica il cui capo sa di essere giusto e severo, a tempo ed a luogo. Date queste gualità generali, è 97 -

ANNO XLII! .

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\ 8,JVIS!l:'A !>EI_PÈRI01HCI MILITAltl

RIVISTA r>EI PERIODICI MILl1'AIU

faci le c.;<>mprendere come uu indefinito aumento .delle unità organiche dell'esercito non abbia per nulla attentato alle loro prerogative e .virtù mora li. Pochi eserciti come ·il ~-Ùsso (se si el;cettui l'austro-ungarico) sono composti ,di elemen ti eterogenei così vari riei rispetti etnogràfici e sociali; nondimeno non ve . n' ha altri che risulti nella sna intima compagiÒe così saldo ed omogeneo, cosi for-te e .saldo nei rispetti d~lla disciplina come il soldato, rnsso. L' accordo è perfetto tra gli ufficia!'i {!ei differenti corpi: cosacchi, polacchi, tartari e piccoli russi sono insieme legati dalla medesima devozione allo Zar ed all'Impero.

co.nclude che ~la grossa artiglieria si còm porrà per l'avvenire di ·cairno;1i da 2i c~rìtimet.ri , che fo corazze non sarnnno più totali e che l'art.ig'lieria di medio çali bro si comporrà di cannoni da Hi ceutimetri. / Spece di foo~o. Regole di tiro. - Cllnuoni di piccolo ca.libro. ed a tiro rapido. ' Combat~irnento alle piccole dista nze.--' Di,tanze utili alle qu~li conviene aprire il fuoco. - Princ1pì su i combattimenti a lungai . portata. , Ipr·oietti.l'i ])M'f'<wanti americani. L'impiego dell'artiglieria 1iel combcittimento. -

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l'eserc-ito ingJese od1:erno. - I volontari. Fo.rmano 216 batt-0giioni di fucilieri, ed i battaglioni 33 brigate, da 5 _.a 1 O hattaglioni cadauna; cosiccbè la forza delle singole brigate oscilla fra i 1800 ed i ,f 5,000 uomini. La cavalleria consta di 5 sq uadroni di cavalleggeri ( trOO])) sta uziati nella Scozia. Onesti cavalleggeri volontari vestono l'. uniforme degli usseri dell'esercito regolare •inglese, ed iÌ loro armamento invece è molto simile a quello dei dragoni. L'artiglieria consta di 66 battaglioni di forza varia (da 2 a ·17 compagnie) e la compagnia conta oltre 80 uomini.

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I iJorti da girnrra della Russia nei man; orientali.

Revue Maritime.

Luglio 1898. - Gh oceanografi detta Franc·ia. La S]Je#z'ione di Djirljelti nel 1664. La d·if'esa delle coste.

.~ ARAGo.

Riassunto da uno studio del tenente di va~l lo SEcm, inserito nella Rivista Marittima del gennaio 1897. La nave da battagl-ia dell'avvenire. Le navi da battaglia contemporanee si rassomigliano quasi tutte .nei grandi tratti esterni, rria diversificano nei particolari della ,costruzione interna: ogni nazione, secondo i propri interessi ed il carattere della , flotta ha adottato un tipo cui va uniformando tutte le sue costruzioni navali in quanto si riferisce ad artiglierie, a corazze, ' a macchine ed a combustibile. L'articolista si propone adunqge di raggruppars tutti questi tipi, a secgnda ~elle nazioni affine di ricavarne un archetipo, e

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L'impi,ego delle artiglierie ,1mericane ~Ila battai lia di Cavite e di Santiago hauno s,,egliata la euri'osità circn l'impiego ed il valore dei proiet.· tili in uso nella marineriH dell'Un.ione. Le 11otizie seguenti sono ricavate da dati nfficiÙli inseriti nell'Anrma1 Hepo'.r t o( War riel ,1897, e da altre ' fonti come Eng·i,;·~er. L~ artig lierie di grosso clll ibro degli Stati Uniti di America lanciano, cinque specie di, proiettili in acciaio fuso e sono: il proietti le perforante cl'a 20H;2 millimetri, a grande camera, e che pesa chilogrammi 260,SH,; il proiettile di) 304,8 millimetri egualrnente- a grande ~arnera che pesa ch ilogn}mmi 4-53 ,59.3, 111 gr,anata da mortai' del calibro di 30,i.,8 millimetri del peso di ch ilograrpmi 362,87!~, il proiettile perforante da 254 rn.ill imetri a piccola Cillnern.e del pr,so di 260 ,815 chilogr~mmi; cd irifine la granata da mortai del ca libro di 304- ,8 mil li_metri ' del peso di chi,logrammi Hì8,59(L Due di questi ultimi p.roietti li sono lanciati da cariche normali di emmensùe . 1 I tubi lancia-torpedini 'sottomarin'i. çronà.ca navale :-- Inghilterra: La For-midab'ile, corazzat11 di prima ,;lasse -- Powerfitl, incrociatore e ~uo viaggio ..:_ A1"iadne, incrociatore di prima classe _:_ Varo - llerme.ç , incrociatore di se.- · cond.1 classe - '1:iescrizione - Air'i01ts, incrociatore rli sec.ond:i classe .......:. Prove delle artigl ierie e <ielle macchine .....'.. Nuove r·eti per proteggere contrò le torpùdini. - Germania : Notizie V8 rie ,· Esercitazioni di difesa del le coste - R1t1nania: Prnget.ti di riordinameuto della marina. '

Revue du Cercle Militaire. ·

6 à aoslo 1898. b .

Qtu11'to rcsownto di eserciz i di manonrii snl/a carta. - La manovra dell'artiglieria iu terreno vario. " Ricord·i della f'az1:one di Saarbrùcken ,n :1 a,qosto I BiO. 97' - ANNO

Xtlll.

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I RIVISTA DEI ·ì'ERIO_t>ICI Mlt1TAR1

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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

Tatt'ica di combatiimerito della' f'antwia ù1 montagna. - Servizi~ in campagna.

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Le marce io montagna sono assai diffici li in quanto che• le colonne si espongono nssai di frequente a. sorpresè e ad attacchi inopinati; gli demen t'i di sicurezza della colonna che marcia in montagna debbono adunque raddoppiare di àttività e,di vigilanza e comportarsi non differentemente da' quanto si pratica nei passaggi di strette. Q~rnndo le ~trade di montagna sono buo.ne _se ne tragge· profitto facendo pre,cedere la colonna da distaccamentQ di ·cavalleria. ~ , Quando poi, le strade scino diffkili ed. im_pratical1i li a quest'ulti ma :irrna, la fanteria aovrà assumer$, il còmpi to dell'esplorazione lontaùa. Questo servizio è di solito affidato a pattuglie indipendenti le qnnli si , pùrt;rno molto rapidamente innanzi, a!tìne di occupare taluni punti tattici di grande importanza ed al posses~o dei quali_ converrà subordinare i movimenti del grosso delld colon_nn . _La scelta di que,ti e$ploratori e guel lH del loro 'comandante ha grande importanza sulla fel ice riuscita della marcia. Il co1n.1ndahte di una pa ttuglia esplorante in mòntagua deYe infatti cumulai·e alquante.del le doti e delle prerogative che si richieggono nel comandante di una pattuglia di cavalleria . Egli deve sa. pere apprezzare il terreno, intuirlo rispetto ai bisogni della colonna che deve proteggere e? infine po:;$edere in al to grado fo dote di orientarsi con grande fac il ità . Il comarido di queste pattuglie dì esplor11zione ·e di sicureiza deve .essere dato nell'a maggioranza dei casi ad un ufficiale. Per questa ragione la fanteria (\i n1on tagna, come 1.i cavalleria, deve ess.ere provvista di quadri. di ufffoiali abbondanti . Dietro alle pattuglie di esplorazi.one si stende il scrvizÌo di ;;icurezz:a propriamente detto, con i I suo normale J'raziooaD}ento. Gli e;ploratori hanno l'obbligo di essere in C?'· stante comunicazi.ooe con la t~stn dell'avanguiirdia e con _le pattuglie di esplorazione. 11 terreno deve essere esplo'ra\ > per &ettari. Da fermo, il servizio di' sicurezza si effettua con le · mede$ime nor~e· che in piano, fotte qualche eccezioni di moda lità. I piccoli posti débborw avere ad esempio un effeuivo pit'i numeroso e le gran guardie non debbono es'sere colloeate troppo distante da essi . - Vi posizioni da combattimento. debbono essere · forcificate con ogni m~zzo possibile, eppèrciò il servizio degli . :i.vanl'posti in montagna ha tutto il ca.1\attere di una presa di po_sizione. Circa- a 1 combattimento, nella guerra di montngna iro'offensi va energica ne deve essere la caratttlristica: uella difensiva devesi agire invece con dec~sione e con energiii .

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, Revue du GEtnie Militaire. , l

Lng!io ,t898. - Nota m i lavori da 111'ina . Miglioramenti nell' i n,ta llaz ione del se1·°piz,io c/;i, i ti{i1n1·na zione elet.trica alta sc1wla 1n'ilitan: di Snini -Cyr . Gostn.izfoni smontabili leggere. So!1o specialmente uti li nelle c~mpagne colonia li e forse- a.oche. in mon.tagoi<. Constano di una ossatura metall ica sulla quale vengono poi adattati altri elementi di copertura e di protezione. ·Osservatori ,in legname, da campagiia. Anal-is:i ed est1·àtti dalla cofr-ispondenza del Va:uban. -

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Le Ìortifìcaz-iom: tedesche -

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Contiouaz:i,rne.

Metz .

La piazza si ~ornpone di una cintura di forti, di opere e di batterie stabil ite presso ·a poco sul perimetro occupato dagl i an tichi forti fr:iocesi del ·I 870. Lo svi luppo_qu1isi cir6olare delle opere abbraccia ci rca ·I O chilometri. Infatti corrono qua si ott0 dli lorn~tri d:11 forte Zastrow al fo rte Manstein (l'antico Snint Queutin) all'ovest, ed 8 ch ilometri dal forte Principe Augusto , di Wùrttemberg al sud fino al forte Saint :Éloy al nord. I grandi fort i SODO assai ravvicinati gli uni agli altri e spesso riescono ad incrociare i loro fuochi a meno di ,1500 metri. Delle batterie . iutermedie collegano assieme i forti principali munite cli cannoni a tiro rapido. l.e f'errO'O'ie af'ric,cme: - La ferrovia del Congo. Le Spectateur Militaire.

agosto ,1898. ,qeria,

Lé'ttere del genernle Eugen'io Cavaignac sutrAl-

Nel ·184-4-, in seguito alla campagna contro il, Marocco, il general7 Bugeaµd ,aveva deciso l:.i costitllzione' di Djernrna-Ghazanat di un posto. I,.

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1509

' Ci·onàca ·1niUtare frances~. - Amrnissi•>ue d.i .sottufficial i alla scuola di applicazione di cavalleriii - Il servizio di scherma nei reggimenti di fanteria - L'anniversario di .M111:s- la-Tonr. Gcr-rnania: ·~fodificazioni .al serv izio di sicurezza in campagna .· Spagna e Stat'i Uwit'i : La g1ierra ispano-americana. - Turchia: · Abbigliamen to ·ed equipfggiameuto del le truppe di fanteria. tl concol'so ipp·ico di Boitlogne swr-mer.


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I

1

.,, La piccolct guer?'~i ed il ser·v-izio. di tappa . - Continuazione - La sorpresa di Prauthoy nel ,ti:i9-I - L'attacco di notlc di colonne sep:irale - li distaccamento prussiano von Debselistz ~e lla notte 1 dèl 23 genna iÒ ·18iLI. ; La guerra 'ispano-amer'icana - La potenza mil:itare deyl·i Stai( Unù·i di A-ìnericci. R.ieaviamo i1lcunì dati biogralh:i rel:)tivi ai generali dell'Unione, di tli cui si è larga1r1ente di scusso nei giorni passati. I l maggiore genera le - ~Villiam R. Shafter è un veterano 'della 'guerra.di secessione 'e prov iene dagli ullìciiili della mj !izia del .l\'lichigao, ammesso poscia nel ,:I 866 nel1.'esercito regolare. E ge'uern le b rig;1diere dal ,1897. Il generale John Brooke è anch'egli ÙJ1 avanzo delle vecchie guerre civili e com incÌò la sua carriera come volontario nel ,'t- 0 reggimèu lQ ai f~n tei-ia Pennsvlva1ù11. l i maggior generale Wel~ley Merriu,' l'odieroo comandante mil iu:re delle Fi lippine ha 62 anni . Cominciò la sua mu·riera ne lla cavalleria ed 'era :ippena uscito dalla scuola milit;ire di Wesr-P.oint qu;i~do scoppiò la guerra di secessione am!)ricana. Com piè la sua cMriera · nell'esercito regolare ed eb be il grndo di maggior~genenile onorario nei volontari. Servì sotto i.I. Sheridau uell'esen:ito del Putomac. Il maggior generale fohn I. Coppinger nacque io Irl:)J)da nel "835 e co rninciò le sue prime a1:mi nell'esercito .pootific io: passò pasci~ nel ! 86,J,nell'esercito della Unione e vi fu anuiwsso col grado di capitano dei vo lontari. I l genetale Coppinger fu prese11te a trentadue com&, ttimenti ed ebbe due ferite. Il geuern le GiuseRpr.: Wheeler ha pre'~eotemeute 62 anni ed è un irnti co ollievo d.ella scuola di West Puinl': 1.e nénte. all'epoca dello scop pio delle ostiiità vi prese p~rtl! ucl le fi le dei rnnfederati a fianco dello Swart. "Come si rile,va adunque d11 questi pochi cenui biografìi;i, i ,condottieri d~Jle truppe dell'Unione sono vecchi e sperimen tati ufficiali di mestiere,-cu i l'.. rte del la" guerra nou è •poi taoto JJuova come si voriebbe far credere. 'I

I

flotta degl'i, ~tat-i· Unit·i d' Ametica. ,

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151l

H.IVlSTA DEI PERI0b1o1 MlLITAln

di osservazione permanente, destinato a sorvegliare la prov incia di ·· Ornno. A quel• po$tO fu destioaJo Engenio Gavaignac, la cui corrispoudeor,a a questo pu'nto ~·ilèv~ particolari as;ai i11teress11nti, circa la situazione dell'autunno del 18,t5, nel quale Abd-eÌ-Kader fu sul punto di combatt.Hre a fondo la ~dominazione fnrncese in _Algeria.

La,

•.

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. . RIVISTA DE,l fERIODICl MILITARI

1510

.

, Essa è ahbas1anz,1 nota dal tanto che se ne è detJo nelle riviste militnri di questi tempi: più interessanti paì:ticola ri porta invece lo Spectateut·

'

J)tlilita.ire circa l'impiego e la struttura dei cannoni pJieumatici a dinamite dell'incrociatore Yesiivius. Questi cannoni sono iu numero di 1 tre del calibro di 38 centimètri e della lunghezìa di 13 metri. · · Le pareti di questi c11unoui che si possono dire più giustamente semplici tubi per. il ·lancio delle torpedini, sono formati di lamiera cli acciaio che inviluppa a suà volta un involucro interno di lamiera cli bronzo che forma per cosi dire 11anima del pezzo. Queste pareti sono sottomesse dì solito ç1 pressioni che non superano i 9000 chilogrammi, epperc:iò p cannone a dinamite pneumatico . non ha d'uopo di pareti eccessivamente gpesse e resistenti come •i cannoni ordinari che so~o ben di , sovente sottoposti a pressioni che superano i '15,000 chilogrammi . Di_conseguenza la 'batteria dei tre pezzi pneumatici del l'esuvius' non· sopra; cari~a per nulla ) I peso ordinario della nà,·e. I tu bi sono disposti ' secondo uu sistema rigido, l'uno ,11 fianco. dell'altro, paral lelamente al fian co longitudinale-medi ano dell a nave. Essi sono tutti e tre disposti sollo un angolo costante uguale a dieci gradi, senza apparecchi di puntamento e senza che vi sia possibilità di far variare.. la loro p'osizione per rapporto alla nave che li reca . · Questo. un gran inconveniente !i:1e si accentua specialmènte quando la nave è' soggetta a possibili movimenti oscillatori per il mar mossçi e la portata dei proiettili a din:imi te è quindi estremamente incert:1. Per la forza di proieÌiooe è' impieg,1ta l'aria éornpréssa. La co latta di ciaschc~dun pezzo è perciò in comnoicazione c6t1 un serbatoio particolare provvisto di rnahornetro. Per caricare il cannone a dinamite si col loca dapprima il proiettile nella culatta, il quale misu'nt un n;i.etro e mezzo di Iunghezza, siluri forme, e coutienè circa 25Q chilogrammi di cotooe fulminante. Il proiettile è munito di una spoletta a doppi9•ell'etto. Tosto si . pone in oomuu ii:aziooe il serbatoio particolare di aria compressa del ' pezzo cou i tubi generatòri_dell'aria compressa, ed il manometro in, dica le compressioni ~uccessive in atmosfere dell'aria contro le pareti del serbatoio. · A 800 chilogrammi di pres$iooe la carica è allestito e corrisponde alla portata di duemi la metri . .Lo scoppio prodotto dalla bordata dei cannoni a dinam ite del Vesuviu.s corrisponde per effetto ad una fuga di vapo1:e che a distanza è impercettibile. Ca forza di rinculo è però così possente che nrresta· pre;sochò ln marcia della nave che ·ra ·immedia!amente macch ina .ind ietro, senr.a virare di bordo. La -· portata massima dei nuovi pezzr- del Vesu:Dius è di circa tre ch ilometri ~ mezzo. 1

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1512

" lU'IIS'I'A DEI PER.IODICI MILITAR.I

RIVISTA DEI PERlOOIOI MILITARI

.,

sotto gli ordini diretti dell'Imperatore. Ciò può dare un chiara idea ;:le i valo·re e delle, attribuzioni · che incombono nell'esercito au1striaco allo staÌo magg(ore. Dopo la morte dell'Arciduca Al,berto d'Austria, la direzione effetti va di quanto couceme istruzione e preparazione delle truppe alla goerri1 è , pa;sata ~J generale Beck. La scelta del terreno, i temi , la situazione ioiziale, la critiea; tutto insomma fu opera del comando del corpo di stato maggiore. - Questo sistem:i offre adnoque delle salde garanzie di contiunit~ .di azione, di istruzione di metodo nell'esercito austriaco.

Reyue Militare de l'Étranger.

Luglio· 1898. - l' Accadem'ia di S,tatò Maggiore_« Nicola di .Russia.» 1

.\

' Nel suo numero di giugno la riYista, milit11re russa Vaennj'i Sbornich _pubblicava un interessante studio sii.gli uffici:1li dello staiò maggiore' rlel- . l'e.sercito russo, sulla loro proveoienzà e sulla loro carriera, traendo vantaggio del qun le, la Re-vtte Milùare de l'Ji;tranger pubbliça ora un compl~to riassunto sull'AcCad'emi11 di st11to maggiore« Nicola > e sul corpo di stato m11ggiore genera le russo. L'ae'cademia di stato maggiore « Nicol11 » è i$tituita allo scopl1 di diffondere nell'esercito la cògnizione degli· r\!ti studi militari e di prepar.are il reclutamento del c,orpo di stato maggiore. La sua organizzazione risponde però ad un dupi ice còm pito: i corsi del primo e gecoIHio annG rispondono al primo, un corso supplemen tare di sei mesi al secondo. Oltre ai cot'si ordinari dell'accademia esiste una sezione speciale di geodesia, destinata a preparare i topografi,, i geodeti e gl i astronomi. Queste seno.le, se.rive l':nùore francese, contribuiscono a provvedere al reclutamento dello stato - maggiore del l'esercito russo, che forma nell'esercito stesso una vera scelta intellettuale. Esso si compone di ullicial i studiosi e nella massima parte animate dl'I un· grande spirito di corpo. l\!lo lti ·uffìcia Ii genera li sorto no daWaccademia « Nicol~ » erl il comando, di genere, ·trovasi nelle migl iori condizioni di comunità di pensiero e di azione con i suo'i coadiutori. Ne risulta che il corpo di stato maggiore russo costituisce _nelle mani del c'omandante uoo stl·p~ mento ver~mente ec~ellente e perfetto in tutte le sue parti. / \

Le 1~anovre austriache del .f 897 '. _

Nel ·1897, le manovre 'imperi a li austriache non hanno occi1,pato come ~ in llus~ia ~d in G-ercnania alquanti corpi di armata, ma · hanm, consi · stitò più specialmente in manovre di corpi di- armata contrapposti. Queste esercitazioni ·ebbero luogo in due distinti periodi : il primo, dal ,j o ul 4 settembre si è svolto nel la Moravia, tra il I coripo di Cra'covia ed il II di Vienna rinf?rzato ognuno da urn1 division~ di f~nteria della Landwehr. Il 2° periodo si è, svolto, da una parte, fra il IV corpo di Burlape:;t, rinforzato da una divisione di fanteria degli honved ed il V corro d'armata di Presburgo, rin forzato egua lmente da una divisione di fanteria e da una di cavalleria. Nei dne" differenti periodi di manovre . il comando elTettivo è stato esercitato dal capo, di stato maggiore dell'esercito anstro-ung.irico. il F.eldzeugmeister barone B~k,

Notiz'ie mititari estere. '- Jn,ghi~terra : Nu ovo projettile di s11ggio per la fa nteria. ·

(.

Fu esperimentato della spedizi'one contro Omdurman, durante la ree-ente campagna del Sudan . 8i accusava infatti il projettile Lee--Metford di non porre immediatamente fuor~ di com battimento l'avversario, e si citarono casi meravigliosi di combattenti che,. trapassati parte a p11rte , da alcun i projettili , avevano nondimeno seguitato a tenere il loro posto . nelle file nemiche. Fu allora escogit~ta la palla .Dmn -Dum, tanto per · assicor11re moralmente e'i.raquillizzare lo spi rito riel le truppe indigene.; ma l'impiego di un proiettile cosiffatto fu riconosciuto contrari() 111le convenzioni di p ie,troburgo del 1868. .Si pensò allora di co,titui re· un nuovo projettile, di dimensioni e peso equ ivalenl i a quel lo Lee-~etforci, rria con l'estremi tà dell'ogiva vuota e separantesi da ll:1 parte 0ilindrica al moment'o dell'esplosione. Ne risulta uoa minore forza di penetrazione, ma pe1! ·compenso ferite più amp ie e gravi nelle loro conseguenze. . _ Il nuovo projettile può essere impiegato in<Jifi'erentemente, tanto nelle armi portati li che nel le mitragliere, ed .ha la consueta carica di_cordite.: se ne fabbr icano attualmente oltre due mi lioni per settimana nell_'ar.;èna le 'di Woolwich, per inviarsi all'esercito anglo egiziano del Sudan. 1

t!ustria-Un,gheria : Riordinamento dell' istituto gèograti<io militHe di' · Vienna . -- Gernuìnia: Speciali · distinzioni per i porta-b'andiera del le truppe a piedi . - •Esercitazioni ciclistico- rnilitari. - Truppe del genio. - Telegrafisti-. - Huss'ia : Contingenti di lev11 per il ,1898. - Ri_ordinamer.to del l'artiglieria territoriale. - Parchi da campagna del genio. ,

.. ' '·


r514

RIV1STA DEI PERlODlCJ MILITARI

RIVISTA DEl PERIODICI b1ILITARI

L' Argos Militaire.

Internationale Revue iiber die Gesammten Armeen und Flotten.

'I

1515

Luglio 1898. Agost_o ·1898_ -

- È '1a, prima ptintata del iìot.ù pe1:iodìco clie riu11sce sotto altl'e forme,

;

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l

forse più adatte al compito che si prefigge di agevolare cioè le ricerche degli ufficial i· studiosi tra l' immensa congérie tlel le riviste militari e dei giornali uostrnni e stranieri., A..qufst.'uopo l'Argos Militaire si presenta con una partizione sistematica dell(} materie, riferendo in questo suo primo fascicolo su!Jè cose lell'artiglieria e sui progressi scientifici da essa compiuti ,oell'ùltìmo decennio tra le maggiori p0tenie militari di Europa. È un'accurata, paziente 'ed efficace analisi, per l:i q1rnle fnroòo poste a contributo le .rnìgliori,fonti tecniche tedesche, francesi, austriache, russe, inglesi éd,italiane. Il ·foscico lo'r iassume partitamente lo stato delle question i più urgenti o rnaggiormente stud iate o dibattute nell'arma di artiglieria: sistemi di bocche da fuoco ·in servizio, esperienze relative; cannoni da campagna dèll'a vvenire ed esperienze, bocche da fuoco a tiro, cnrvo e loro impiego fo guerra; òbici, mortai da c11mpagna;, cannoni a 1iro ra pido e mitragliere; polveri e composti esplosivi; progressi delle varie a1aiglierie europee; costl'uzìoni, rrateriale, balistica. In complw;o, e concludendo, un vero e proprio repertorio scientifico, cui si può a-ttingern per citazioni e per studi di ogni f~tta rnlativi all'arl)la deWartig!'ieria ed un'ottima guida per le conferenze reggimentali , dappoichè I' Ar,qos MiHtaire, oltre :igli argomenti, suggerisce ngli stndiosi un campo cc;sì · ,·asto <l'i bil.iliografìa , ùi citazionj, di esperienze e dì <lati di fatto M corred<1re ed agevolare qualunque più difficile stL~dio o ricerca. Il pel'iodico ·militare promette in un secondo fascico lo un contributo non meno esteso e<l interessaoté sulle armi portati li , ì cui primi elementi saranno io massima parte forni ti dal colon uello' Van der· I-Ioweu, dell' artiglieri a imperiale ' russa, Ne l!' augurare felice riuscita ali' Argos Mi/.itQ,ire, che riprende il suo posto nella letteratura periodica militare italiana, raccomandiamo ad esso di esteT)dere quanto · péima, ed in altri fascicoli , le sue pazienti ed utili ricerche ad altri rami dell'attività . scientifica militare, ol.tre che alln tecnica, ed iu ispecie alla storia militare contem· ' poranea, . dalle_guerre del. ·1877-78 :ill'ultimri tra Spagna ed Unionc:i Americana, e farà opera ·cffic:ice e completa ih~favore delln di ffu sione e dell'incremento degli studi cnilitari. ,

È uno studio ria~suntivo abbastanza completo. e· diffuso sul valore deali ,elementi · morali nelle guerre dell'autichità, dalle quali risalendo l'aut:i·e ·si riferisce in · appresso alla· gnena del ·1 870 che, a suo dire mediante l'introduzione del servii-io personale obbligatorio, chiuse per se,mpre l'era .delle brutalità di guerra. Oggidì l'esercito lega in fascio tutti ali ele.msnti più validi della nazione e stabilisce _tali vincoli e relazio~\ fra .ess_a e l'esercito, che l'anima stessa della prima batte sotto l'onorata ,umf?rme del secondo. ~osì il servizio mil itare, corrie disse il de Voguè, potra veramente ademptre al grande compito morale che ali è attribuito n.elJa ricostituzione so~i~le moderna; fusione delle dissid:nze poi itiche, rinnovamento dello ~ ll'lto di sagrifizio e di abnegazione tra le classi mercantili, d~llo spirito di disciplina' tra le cl3ssi popolari, ed infine afforzamento. d1 tutte quelle vi rtù htorali che riposano ognor3 all 'ombra della , ban~1era. In questo ambiente è chiamato ad estrinsecare l'opera s~a _l ullìc1~,1e mo_d_erno: la volontà di quest'ultimo, vittoriosa tra le passwn1, dovra sta.b1ll!'e legge ed armonia nella sfera dei sentimenti mo,rali della nazione, che affida ad esso il megli,o del suo cuore, de!Ja sua meni.e e delle sue forze per educarle a vantaggio del pubblico bene.

Fe1·ro·vie, telegrafi e strade nelle coloniP. tedesohe. - Camernn ed Afric.i orientale . La marcia in 1·itirata dell'armata f1·ancese del Reno sop1·a Ve1·dim. É uno studio di min nta ana lisi sullo spostamento accaduto nella se-co_n~a metà dell'ago,sto del (810 da parte di una m.issa di ,152,000 uom1n1, che t_anto appunt~ sommavano il 20 corpo francese (Fross:i rd), il 30 {Decae?),_ 11 ii 0 (Lad1~1ranlt), il 6° (Canrobert), la guardia imperiale -{B0urbak1)_, la cavallena, l'artiglieria ed i servizi. .

I

.Contributo alla conoseenza della ftotta. italiana.

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Ì6 - 11

, ..

Studi: di psfoologfo, militare.

1t l:'. .continu_azione dello studi9 del capit:1110 von Graevenitz e tratta . ~ella difesa costiera italiana, solforritandosi specialmente s'ul valore militare delle p1azz~ della Spezia .della Maddalen11.

e

L'esercJ io 1·11sso contemp01·aneo.


I

kIVISTA· DBI PER!OD IC{ MILITA,Rl 1516 Le operazioni navali durante lei guerra qreco-turca del 1897. - La Ootta turca. - La Ootta grecn . - Il teatro della guerra. Spagna e Nord-America.. - Schizzi po li ti ci- miliw i, $U·lla Sp~~na .

ANNO )CLIII

j

Bollet'tino d ella s ocietà geogr afica italian a . ,

Agosto •I898. Atti della soc-ietà: bousigl io de! 30 giugno :18~8. Consiglio del <I- luglio ,1898. Cornwiicazfon·i e relaz;-ioni ~ Cartè nautiche italiane tlll'estero, notizi~ del . socio Aldo Blessich. - La J iforma del calendario giuliano, comun icaziòne de·I socio doli. Antonio Bàldacci. · Not'izie ed apptmi'Ì. '- Geografia generale': Onoranze ad Enrico Kieper. - La socielà geografica di Dunkerque. - Europa: Il tenemoto sa- bino-ab,uzzese del 28 giugno 189$, di M:. Baratta. - 4sia : Esplorazione dell'Asia centr:i le e del Tibet. - , Popolazione del Giappone. - A/;.'ica : Spéd izioue al lago Rodolfo. - '.\'uova ascensione al Ki limarigiaro. -- Beira. -. Il paese dei Bariba . - La missioueGérHil al lago Ciad. - Commercio del Congo francese nel ,18%,. commercio dello Stàto iodipendeo:te del Congo nel ·,1897. - Ame~ 1·ica: La spedizione èh ilen;i per l'esplorazione ·del fium e Corcovado.. - Nuova spedizione nel Brasile centrale. - Oceania ': Spedizione· Tappenbeck tlellq_ Nuova Guinea tedesca·. - Regioni polari: Pro~ getto di spedizione alla Térl'a di Sanr\icov. - Sonvmarfo cli a1·ti;-, 1 coli geografici.

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RIVISTA MILITARE ITALIANA

'·

DISPENSA

XVII. - 1 ° SET TEMBRE 1898

f}

>>C< --

Per la; Direzione L o' n ov 1co C r soTT l

I

Tt neHtt colonntllo R. ,4.~ incaricMo

' ROMA VOGHE ·R A EN R IC O Tll'00R AFO- RDITORB

DEMARCHI CARLO,

gerente.

J.898


1517

SOMMARIO

IL REGOLAMENTO D'AMMINISTRAZIONE DEI.LE MATERIE CONTENUTE NELLA PRESENTE DISPENSA

n

regolamento d' ammintstrl!,zione pei corpi dell' esercito. - G. SANTANERA . • · • • • • • • • • • • • Pag. 151'1

. Operazioni militari attraverso a regioni deserte. - GIARDINO, capitano 6° reggimento be1·saglt'e1·i. (Oontinuaziot1e). » 1541 La guerra ispano-americana. -

A . F.

. . . . . .

» 1559

Varietà: La .ftotta in azione .

Notizie politloo- mllitari. -

a;•.

.

»

1582

»

1595

Notizie militari estere: Francia : Viaggio degli uj/iciali della scuola di guen·a - L'automobilismo nell' esercito - Cicli'smo milita1·e Quadr tipedi di · comple~iento per i car1·eggi degli stati maggiori dei cot'J)i di f anteria e servizi dt~rante le ma11ovre - Condizio11i per la 11omina _dei generali -di divisione e com.andanti di cot'PO d'armata -:- Con~edi di 1:ifor~1a tempora11ea - R iorganizzazione dei reggime11ti tiragl1ato1'1 to11chinesi - Oapo di stato maggio,·e della· ma1·ina - iJ.bolizione del cappotto ·di campagna - Me:zza razione s~P1Jlementa1·e di ca,f!'è e zucche1·0 - Stabilità delle guarnigion'i ,. 1604 Inghilterra: Variazio1re al bilancio d-ella maritia - JUtor110 dei 1'ise1·visti nell'esercito attivo - Nuovo p1:oiettìle fo esperimento presso la fante,·ia inglese . . . . . . . • . . . . . » 1606

Rlvlsta dei periodiol militari .

CASA EorTRIC B LIBRARIA E. VOGHERA -

» 1609

PROPRIETÀ LETTERARIA. ~

p E I

e o R p I

D EL L' Es F, Re I T o

Nella tornata. dell'il.1 maggio 1897 il Ministro della guerra - generale P elloux - parlando alla Camera dei provvedimenti di carattere amministrativo, che si proponevano colle modificazioni nell'ordinamento dell'eser cito, aggiungeva: .« Anzi annunzio alla Camera che è in corso un r egolamento « nuovo di amministrazione che semplificherà ancora di più . ..... e le cose ». Il veder associate sulle labbra del ministro que~te due idee ·« nuovo ordinamento » e ~ nuovo regolamento )) non fu ,senza una ragione. Non era infatti'. possibile pensare alla attuazione del nuovo ordinameuto dell'esercito senza pensare ad un tempo alla necessità di dare all'esercito un nuovo RegÒlamerito d'amministrazione. IL regolamento omonimo del 1885 si presentava in tali ,condizioni di trasformazione che era divenut(l. cosa estremamente difficile intenderlo con sicurezza e farne l'appli~zione nei singoli casi, ·sopratutto perchè in molti punti - e non i meno importanti -- gran parte delle sue disposizioni non .erano più in vigore se non nell e loro linee fondamentali. Basta r icordare i s13rvizi del vestiario, dei viveri, dei· trasporti, del casermaggio.

...

Nel vestiario al ·principio della proprietà personale del soldato era già stato. sin dal 1889, sostituito · il principio, del tutto opposto, de!la proprietà dello Stato. Era quindi ..caduto tutto il meccanismo del~e « masse individuali», fatto p.er regolare rapporti di dare ed avere tra il soldato e il corpo, per dare. luogo alla « massa vestiario », che è invece ,tutto un 6rganismo di r apport1 tra il corpo e Io Stato. Sola 98 -

ANNO XLIII.


1518

1519

lL REGOLAMENTO D' 4-~lnflNlSTRAZIONE

PEl CORPl' ))EI,f;ESERCITO

eccezione il corp0 , in"ttalidi e veterani, la scuola d'applica: zione di _sanità e l,e legioui carabinie1:i, nelle quali, per l'amministr azione del corr edo della truppa, fu mantenuto iÌ sistema dellà proprietà nel soldato col conseguent'e istituto delle . masse fadividuali. Onde la conseguenza di una parte del regolamento, c);i.e, se per alcuni corpi era da considerarsi tuttora in piedi, per t utti gli altri - cioè per presso che tutto l'esercito vivo - si offri-va come -un edificio diroccato e divenuto di ness'un valore, tranne qua ·e ~là per qual'che suo rudere o per qualche suo frammento. Inconveniente assai grave di un regolamentQ che per g li UI!,i doveva essere inteso in llll modo e per gli altri in un alt;ro.

:finalmente venute· a posarsi sul sistema del servizio ad economia, vale a dire fatto direttamente dal commissariato militare. Onde nuovi colpi, nuove rovine, nuovi sconcerti nell,a tessitura del regolamento.

Nel servizio dei viver.'i al me'todo delle fotniture per ç:onto dello Stato era stato sostituito, in seguito aét un ordine del . g iorno del ,Parlamento, ·quello delle provviste per conto cli. retto dei corpi; .ai contratti a grandi imprese, ~ stipulati dalla amministrazione militare, ~ piccoli contratti per corpo · o. p~r pre8idio stipulati ,a cura e per opera degli stessi corpi,. Così pure nel servizio pane, ohe prima si faceva ad impresa dove non sopperivano i panifici militari, non erano mancate le i:µnovazioni; poichè, eliminate le imprese, venne deferito · a,i corpi di provvedervi essi con contratti a; conto dello Stato ovunque non arrivasse l'azione dei panifici. · . Anehe ·nei trasporti del materiale dei corpi e magazzini r una, incessante brama del meglio avev.a portato il suo mar·I telio. Alla impresa unica privata era subentrato il servizio affidato alle stesse societa ese1;c;uti le grandi r et~ ferroviarie, c0me appendicE! al~a convenzione per tutti gli altri trasporti ·ip. ·genere, mutando · così da cima a fondo, · se non la, so. stai:;tza, tutti gli ingranaggi esecutivi del servizio. Nè di minore importanza furono, , sotto il nostro punto · di vist.a, le novità . introdottesi nel servizio del casermaggio. 'Abbandona~o il sistema delle imprese private, e dopo saggiati più e diversi esperimen,ti, le vedute del gov"'è ruo _erano

È inutile ricordare che anche dal sistema « misto » adottato per completamento di guerra dei corpi di truppa .era venuta, pel contraccolpo, una non piccola disorganizzazione in tutto ciò che nel regolamento' si riferisce al modo di rappr esentare la forza .in congedo e al modo di raggrupparla , nelle scritture predisposte per riceverla e inquadrarla nella eventualità di una mobilitazione dell'esercito. Tutto qm era da rifare.

'

Nè giov~ anelare più oltre per ricercare altre cause - che ptu· non son ,poche - cli altri pertnrbamenti nella compa~ gine del vecchio regolamento, Risulta già chiaro che, se si astrae da quanto fa capo ami contabilità" verso lo Stato sebbene neppure essa ne fosse andata in tuttç> e per tutto immune-, tutto il rimanente edificio aveva sofferto avarie sì forti che non c'era più pietra che stesse ferma. Mutate le basi di tutti i ·s ervizi più importanti, mutati i procedimenti d elll:j, amministrazione interna de' corpi, che più .doveva rimanere di un corpo di disposizioni fatte per tut.t'altri tempi, per tutt'altri sistemi? In questo _turbine di modificazion.i sopra modificazioni l' intenderle e il farne la · retta appliçazione ù.ella vita dei reggimenti e degli uffici era ormai divenuta cosa tanto difficile che ninno poteva più pretendere, ragionevo)mente, fosse sempre evitato l'errore o all'ertore negare ogni scnsa. E non è, anzi, andare forse lontano dal Vj:lrO il supporre .che - nelle comp~tgnie specialmente .- ormai le cose ~Lmministrative camminassero più per tradizione e per .pratica che per virtù. del regolamento. Poteva ciò durare? Ed è in questo stato di cose che sopFavveniva l'ora della attmizione del n uovo .ordinamento· dell'esercito! (,luale · l\il i-. ,. nistro avrebbe potuto s~ntirsi sicuro contro ogni pericolo_ ,


I

,_ !1.520

I

1521

IL REGOLAl,fE.NTO D AMMINISTRAZIONE

PEl CORPI DELL'ESERCITO ·

di eonfosione ed assnmere la r esponsabilità del buon andamento dei servizi amministrativi presso i ·corpi? Fu ti[unque tanto provvida, q-qanto naturale, la risoluzione presa dal Ministro di ordinare, come ne 'fece cenn.o alla Ca... mera, una immediata revisione del regolamento ·del 1885 per metterlo iu ,armonia collo stato. di fatto presente e spia· nare la via alla attuazione del nuo:vo ordinamento dell;esercito. Pubblicata nel giugno, la nuova edizione d el Regolamento d'amministraziene entrò in vigore, per tutti i corpi, dal 1° lnglio testè passato.

punto, tra il regolamento d'oggi e quelli che lo precedettero. Con molto maggiore risolutezza si è messo il :r:113:ovo regolam ento su questa v:ia, non arrestandosi r,e non là dov~ altre ragioni o considerazioni prevalenti gliene segnarono 11 confine. ·P osto il .principio delle redini nelle mani del comandante del corpo, il regolamento stabilisce (§ 35 e 40): « Spetta al comandante di provv:edere per tutto ciò che « riguarda l'indirizzo generale dell'amministrazione e per .« tutte le disposizioni amministrative che hanno, rapporto (< colltL mobilitazione dèlle truppe. « I consigli d'.a mministrazione t rattano le questioni che « riguardano le forni.ture ed i contratti in genere od ap~ <Z partèngono al governo economico del corpo nei rapporti « collo Stato .....» Spetta quindi al comandant e del corpo provved~re: ~11~ composizione del consiglio e alla destinazione degli u:ffic1ah ai vari incarichi amministrativi; alla sicura custodia delle ~asse e dei magazzini ; all'ordinamento delle . flotazioni di mobilitazione; alla regolaziorte d el vit.to della truppa e alle distribuzioni straordinarie per misure igieniche ; alle spese per gh uffici; all'impiego della legna per la co.ttura ~ei v~veri e pel riscaldamento; alla,illuminazione dei locah; alla pulizia personàle del soldato; alla istruzione delle ~ruppe; ,e, in genere; a tutto quanto occorre per l'andamen_to mterno del corpo sottop~stc al suo comando. È invece richiesto l'intervento del consiglio quando si tratta: di fare le domande di fondi al Ministero; stipulare, contratti di acquisto, di vendita o di locazione d'opera; pro~ nunciare la riform~ e l'esito dei cavalli inabili; mettere fuon d'uso mater-i.~li della ammiµistrazione; assegnare i fondi alle compagnie e ai distacca.menti; deliberare sulle res.ponsabilit~ am:ministrative degl i agenti del consiglio; liquidare cogli eredi gli ayeri dei morti in conformità di legge;. e, infine: dare il proprio parere su tutti quegli altri atti, rntorno a1 quali il comandante del corpo intenda avere il sussidio del . suo avviso.

« Ogni corpo dell'esercito è amministrato, • sotto l'imme« diata dil:ezione del comandante del corpo, da un proprio « consiglio d' amministrazio'ne, al quale spetta il governo « e la direzione di tutto quanto riguarda l'azienda econo« mica (§ 6 J. » Fin da queste prime note si sente uiua· nuova intonazione nel dare regola al procedimento amministrativo dei corpi ; si sente l'omaggio reso alla autorità del comando; si sente che in più largo orizzonte dovranno svolgersi cosi la libertà come 1a responsabi1'ità del ,colonnello. Presso altri eserciti fu antica e lunga la controversia se l'amministrazione dovesse essere attributo de'l comando o funzione indipendente e parallela. La questione presso di noi fu più. presto risolta che solle:v-ata e risolta nel senso che il mantenere e far vivere il soldatò, e mantenerlo e farlo vivere nel modo migliore, sia uno dei primi compiti del comaùdo . .A. questo concetto sono informat~ il Regolamento di disciplina e il Regolamento sul servizip territoriale, come, in più vasto campo, i Regolamenti del servizio in ,guerra. Era logico, era natu.r ale che questo principio incarnasse e ai.l'ombra di' esso ' camminasse pure il Regolamento sulla amministrazione dei corpi. E così fu, anche per il , passato. Ma è assa;i notevole la diff-erenza eh~ si appresenta, su questo r

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PEI CORPI DELl.' ESERCITO

Ir,, REGOLAMENTO D'AMMINISTRAZIONE

Dunque, per m~ssima, limite alla azione del comando e intervento del co~siglio solo qbando : si trattii di fatti economici che interessano i rend'iconti collo Stato, _o 1ìi tratta di fare contratti di qualsiasi specie. N~l primo ordine di fatti si obbedisce ad una neces'~ità superiore, perocchè è noto come il Regolamento sulla contabilità generale dello Stato, al quale glì altri sono subordinati, riconosce e tiene solo il consiglio come responsabile ed obbligato a rendere il conto dei fondi ricev:uti sul bilancio. :È quindi indispensabile, che per opera e nel nome _del consigli~ siimo compiuti' tutti gli atti che costituiscono quei rendiconti. Nel secondo caso di intervento del consiglio, a chi ben guardi sarà facil e rilevare che si raccolgon o · solo queo-li atti ' nei . b qu~li, per la loro complessa ntitufa, può ricevere l!-tile ap- ' plicazione il trito dettato del « ,redono meglio 'quattro occhi che due. » Considerazioni di ·t ornaconto suggeriscono qui di dare aìl'a deliberazione collettiva la preferenza sulla risolu' zione singolare. D'altronde non sareb.bo forse neppure opportuno lasciare tutto alle cure del solo comandante. · Ad ogni mòdo, il numero degli atti, nei quali è necessario l'intervento del consiglio, appare in questo notevolmente diminuito di confronto al precedente regolamento, e di tan to fu ristretta la n2cessità dell'oper~ del consiglio di altrettanto fu allargata la sfera d'azione ciel comandante del corpo. Coeren te allo intento di rafforzare l'azione del comando, il regolamento altrove statnisce (§ 8): « L'amministrazione dei riparti, disgiunti dal,reggirnento e << dal deposito è esercitata dal loro comandante. » Ciò implica l'abolizione dei consigli'11 d'amministrazionq eventuali presso i battaglioni distaccati. È anchè qùer3ta una innovazione sempli:ficatrice, che, per la sùa importanza meri. ' tava non fosse passata sotto silenzio.

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.: · Ma mentre' da una parte .~i veniva accrescendo le fac_oltà amministrative del comandante del corpo, non si è trascurato dall'altra - con un senso d i opportunità indiscutibile -~ di avvisare al modo di sollevarlo da tutte quelle piccole cure di 11:fficio, le, quali, per esser~ p icf ole, erano pure le più moles.t è e 'f~stidiose, e g li rubavano gr11,11 parte ,a'e l tempo passato in quar tiere. Le modificazioni p ortate dai nuovi organici, còl porre il deposit'o reggimentale $Otto il comando di un tenente eolonnell,o, rendevanQ ciò non solo possibile, ma raccomandabile . . -E alla autorità ·e responsabilità del comandante del cieposito fo commesso tut to quanto concerne il quotidiano minuzioso an dam~nto degli u f_f4li, djsponendo (§ 39) : « Il comandante del depo·sito, sia questo unito o d isgiunto « dal r eggimento, trat~a dir ettamente le pratiche che riguar« dano l'ordinario andamerAo del servizio amministrativo e « matricol are, l(;l quali non implichino risoluzioni di diritto o << di quesi;ioni ~ontroverse fra corpo e corpo od alti~ autorità, <.< o decisioni di carattere generale, salvo quelle che .i l coman« dante del corpo giudichi di avocare à se Ò sottoi:,orre aìla « sua preventiva approvazione._ , « Al comandante del deposito spettà p ertanto altresi lt~ « firma di tutti gli atti del carteggio concernente le opera« zioni di conto , co~rente, la trasmissione dei documenti pe« riodic.i, delle tabelle_d1 passaggio, con ti rimonta, fogli ma, « tri.colari e simili. » · Questa natp.ra.le divisione del lavoro - che la pratica non mancherà di p~rfeziçm~re sempre più - permetterà al comandante del corpo di çledicare d'ora innanzi ,tutti i tesori della sua attività al benessere e alla istruzione della truppa e di volgere ogni suo pensiero a svilupparne ed ass,icurarne tutta· la maggiore possibile , potenzialità guertesca, che è ciò, so·. pratutto, che da lui si domanda. Nòn è pertanto solo un


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I L REGOLA!IENTO D AMMIN1S1'RAZIONE

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sollievo che si procura al comandante, ma un grande servigio che si rendr allo int~resse militare. · I

Sul proposito di agevolare l'opera del comandante fu rilevato che ad un fatto del nuovo assetto dei reggimenti Iùegola~ento non ha forse p·osto sufficiente attenzione. Vogliamo d ire alla condizione di quei reggimenti, che, pur avendo. sede nella stessa città del loro deposito, sono però da quest? disuniti per essere acquartierati in caserma ·diversa e lonanta da quella degli uffici del deposito. Pochissimi, in verità, sono i .reggimenti che sii trovano in queste ' condizioni ; ma pure ve ne sono. Per ciò che si r iferisce ·al maneggio della cassa, il regolamento, trattandosi di cosa delicata, ha esso esplicitamente provveduto col determinare . (§ '1027) che, in questi ,casi,. possa il colonnello anche « disporre che la chiave della cassa « di riserva a lui assegnata quale presidente del consiglio sia « tenuta da altro membro non ritentore di altra chiave. » Troppe altre funzioni però rimangono ancora, le· quali possono dare l uogo ad un fatic~nte andirivieni di persone e di carte da ima ad ç1,ltra caserma. Ma a ciò, che: può sembrare, una lacuna., sapranno certamente suppliré i comandanti, nelle ampliate loro facoltà, secondo che le speciali .condizioni dei luoghi siano per suggerire nel migliore interesse del servizio. Tu tto regolamentizz are non è possibile, e, probabilmente, neanche opportuno. ·Qualche cosa bisogna pur lasciare alle· direttive del nostro buon senso·. Del resto non è forse fuori di posto ritenere che nòn sia ancora detta l'ultima parola su questo punto; e che il re- • golameuto, fatto cogli occhi rivolti all'avvenire, abbia dovuto supporre :O.on sia cosa normale questo adattam<;into del reggimento e che il futuro intenda .a collocare .reggi.mento e depo· sito in una sola e stessa caserma. La div-isioiie iri due diverse caserme può essere un ripiego, ;i~n una soluzione; gh stessi interessi della discip1ina e del l'ordine protesterebbero contro una sistemazione co~ì artifiziosa.

Quali le differenze tra il regolamento d'oggi e quello di ieri? Occorre distinguere tra ciò che è della · contabilità collo Stato e ciò che si attiene alla amministrazione e contabilità interna dei corpi. Nella prima parte poche sono le innovazioni. Notevole solo l'abolizione 4- fin dove era possibile - del sistema delle aggrega;ioni nella amministrazione degli assegni della truppa. Dapprima ogni cor:,po conteggiava esso gli assegni di tutti gli uoinini che gli erano effettivi; r imborsava agli altri corpi gli assegni per gli uomini suoi che si trovavano applicati ad altri corpi; riceveva dagli altri il rimborso degli assegni per gli uomini degli altri corpi' ad esso applicati. Onde una sequela continua di innumere;voli operazioni di conto corrente per il reciproco rimborso di questi debiti e crediti, a tutto scapito della speditezza e chiarezza dei conti. Non c'è da illudersi; più si va innanzi e più si compii- cano i eoµgegni di questa grande macchina ehe è l'esercito, avviene per l'esercito ciò che avviene per le nuove navi da guerra che si inettono od es.cono dai cantieri. Un pèrfezionamento ne tìra un altro, è la legge comune; ma dà vita ·anche a nuove cause di eccezioni ~e corn1)licazioni negli ordini amministrativi e contabili. Necessità ineluttabile quindi di saltare il fosso e' studiare nuove vie e nuovi accorgi1;11enti per evitare che di pari passo si accresca,no altresì le complicazioni nell'altro campo. Con questo intento il regolamento, abbandonando il sistema dei .rimborsi per le aggregazioni, stabilisce ora il principio di massima: che ogni corpo conteggi gli assegni per tutti gli uomini che ha sotto la sua bandiera, siano ad esso organicarnente effettivi o siano ad esso solo temporaneamente applicati per transitorie ragioni di servizio o per altro. Da molto tempo era questa riforms, reclamata; ad essa incoraggia vano Tipetute raccomandazioni della gi unta generai~ del

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IL REGOLA,rENTO

o' AM~!INISTRAZIONE

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bilanr,io e àd essa pure · mirava la legge s_ulla unificazitme degli assegni della tnippa, ohe la rese fìnal,m ente possibile (1). 1\fa gli espedienti adottati per giungere a ciò sono t=1ssi quanto di meglio e di più semplice si poteva escogitare? L o dirà l'espérienza, come _d irà anche se e quali migliori ternperariient~ siano possibili, tenuto c01~to delle multiformi e svariate esigenze cui bisogna, in questa: materia,· servite.

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Altre lievi modificazioni appariscono qua e là nèlla parte riguardante le contabilità collo Stat o; ma mun3.i meritevole .,

( !) Le~ge 28 gingno -1897 n. 225, tabella VIL Non so no rc,mp rcsi nel provve<l imcnto deliri, 1,hroga.ziorie delle aggregazion i nel senso antiéo né i carabini~ri, nè ~li invalidi e veterani , appunto perr.hè la legge non ha creduto di comprenrlcrli nel provvedimen to

della unificazione,

m,1. h,t rnantenulo per essi gli special i loro assegn i.

di particolare menzione. Scopo di · tutte semplifi<;are e mettere · il regolamento in piena armonia colla forma presente dèl bilancio della g uerra'.

Numerose 'e p.r.b fonde sono invece _le modificazioni nelle ' parti che si .riferiscono alla amministrazione e contabilità iE.terna. È qui dove il regql;,J,mento del 1885 più er~ divenuto irto di ~ ifficoltà penose per chi doveva in esso ricermire luce e guida è dove più. specialmente il poeta avrebbe gridato:

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Come conseguenza della abrogazione cl,ei rimborsi nelle aggr egazioni tra corpo e corpo · dov:eva prire venire l'abro~ gazione dei rimborsi per g li uòmiùi ricoverati all'ospedale; e così fo. I ' Anche pei ricoverati pertanto il r egolamento stabilisce che la retta non sia più domandata in rimborso :ai corpi, ma conteggiata dirèttamente da~li stessi os_ged11li, comprendendola sul comune loro rendiconto generale. ,A questo fine era predisposto il bilancio della guerra per l'es!}rcizio 1898-99, :fissando la retta di ricovero, per tutti indistintamente g li uomini di truppa, in lire 1,40 (corrispondente, indipresso, alla media effetti va delle spese di tutti gli osp~dali militari del regno) e, creandovi, per essa retta, apposito stanziamento iu lire 2,520,000. Dato il grande n umero d'uomini che entrano all'ospedale, e dato il frazio'uamlmto territoriale dei corpi, se non a mi.: · lioni saliranno, certo a centinaia di migliaia lò . operazioni di conto corrente ohe annualmente si evitano, con questo· provyedimento, pel rimborso della retta tra corpi ed ospedali -- e non sarà piccola semplificazio~e neppure questa.

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Nuovi , t-0rmenti e nuovi torment ati Mi vèg gio intorno, come eh 'i' mi. mova, E comé ch'i' mi volga, e ch'i' !)'li g·uati.

'Nè poteva essere diversamente se, ,come fo visto, non v'era I

più servizio ché avesse conserv,1ato le sue basi d'origine, e se agli scogli antichi venivano ora ad aggiungersi gli scogli 1 n uov{ -nascenti d_al nuovo ordinamento. Ne rileveremo solo alcune. La prima_novità che s'incontra è quella relati va alla ri-: pa~tizion~ e sistemazione della forza in congedo. Trasformati i distretti, passate le classi in oongèdo ai corpi combattent i, lasciando à quelli la sola milizia territoriale · della fanteria, qui tutto era da rifare. · Lunghe e minuziose (§ 667-700) sono le istruzioni date ai corpi intorno al modo ·ai rappresentare la forza in congedo, suddividerla e tenerla in evidenza secondo i riparti nei quali dovranno gli uomiri.i, al richiamo· alle · armi, essere inquadrati e presta.re servizio. Com'è naturale però, il regolamento qui s'arrestà a prescriver e quel che si deve fare sin dal tempo di pace ; lo sc0po dei provvedimenti e la futura loro esplicazione in caso di guerra van cercati nel tomo III delle ):struzioni Slj-lla mobilitazione. È un compito n:iolto geloso e pieno d i responsabilità che viene ad essere affidato a1 corpi.

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· Ma le n~rme state 101:0 tracc_iate - per quanto minuziose non bast ano, crediamo, ad _assicurare pienamente la più esatta ed efficace sistemazione di questo' ramo del servizio se altrove, nella sede più idonea, non · sarà fatto pre.ciso obbligo alle autorità inspettrici di esercitare una vigilanza continua sull'opera dei corpi da essi dipendenti, e accertarsi coi loro occhi eh~ tutto proceda 'con criter,i uniformi e costantemente rivolti al fine ultimo che ogni singola prescrizione si propone.

Anche la svestizione dE.-1lle classi mandate in congedo sarà per lo ÌIJ.nanzi fatt a interamente dai corpi dai quali gli uomini si ·dipartono. · · Dapprima era il distretto che forniva le robe; era èsso, per ~assima, che le ritirava ai congedati e le stimava per darne rim~orso ai corpi; che rimaneggiava le robe ritirate assegnando loro un nuovo valore e eh~ per questo valore poi le ricedeva , ai corpi; era insomma sempre il d istretto che fissava il prezzo delle robe, si\t che le comprasse sia che le ri.tvendesse. L'utente, cioè il corpo, che pur sarebbe stato il più interessàto, era tagliato fuori. Come si vede, chi usava il vestiario non era quello da cui dipde,nesse ·ricavarne tutto i~ profit to che s13 ne pote\ra ritrarre; le molle dello interessamento nel buon uso di esso erano interamente spostate (1). Solo mercè le nuove disposizioni sopra ricordate pnò ben dirsi che tutto il funzionamento del servizio del vestiario, ' tanto per la yestizion e quanto per la svestizione, oggi si svolge n ei suoi termini più naturali; e che solo da oggi, ven endo il profitto o lo scap1to a convergersi esclusivamente n ella gestion e dei corpi, può dirsi ehe il sistema della « massa « vest,ia!io » sia stato messo in condizione di funzionare se· condo lo spirito della sua creazione. · Economioamente parlando, grande senza dubbio sarà il v~n~aggio che ritrarranno gli interessi :finanziari da questa unificazione della gestione del vestiario. L'aver fatto sì che chi deve far uso delle robe sia anche quello che le fornisce e

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A.ltr'ordine di disposiz1oni nuove - nascenti pur esse dalla trasformazione dei distretti - son queìle che si riferiscono alla vestizione e al congedamento delle classi. Quanto alla vestizione annuale delle classi ·di leva, è ora posto per principio (§ 2,u s) : « A.gli inscritti di leva i ,distretti ·provvedono soltanto il « vestiario a.bbisognevole per metterli in t~nuta militare; « - il rimanente vestiario e quanto occorre per completarne « l'equipaggiamento è loro provveduto presso i corpi cui '<< vengono assegnati. » I · Vi c?ncoùono adnnque ·in parte i distretti e in par'te i cor,pi. E _questo parziale intervento dei primi una necessità i~decliuabile, poichè è evide.n te che nè là disciplina nè l'igiene consentirebbero di penere queste agglomerazioni d'uomini al centro_di reclutamento vestiti cogli indumenti portati dalle loro case, e tanto meno sarebbe poi possibile mettere questi uomini, già militari, in viaggio pei corpi mezzo scalii e . I mezzo copert1. . · Le classi richiamate dal congedo, dovendo ora gli uomini presentarsi direttamente ai lorQ riparti, ricevono invece il vestiario interamente ~ai corpi. Più nessuna ingerenza hanno i distr:etti in queste operazioni (1). ' (!) Non si Lien conto del piccolo co ncorso che, in c~so di nH•IJllitnione, son chiamati a prestare i distretli che funzionano come distretti di com1>!emento; poiché gli oggetti da rornirsi <la ,1uesti (una gavetta ed un.cucchiaio e, occorrendo, on paio di scarpe) sono si pochi e di tale na tura ·che é assolu tamente nul la l'inllllenza economica che os.si possono esercitare sol sistema. I

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(:li La giusta preocc,upazione delle consegL\enze di que;to stato di fatto cosi anormale ru si gaglia1·da da poter essa sola i:itardare per oltre dodici ann i l'abolizione ,Jelle Jllasse indi"idua!i, tnttochè ripetuta~nente e imperiosamente invocata. dal Parlamento. Era infatti questa già decisa sin dal iS76; giil era firmato il decreto che dichiarava aDolito,, dal :1° gennaio l.877, il sistemà <lelle masse individuali e il vestiario della truppa considerato di prop rietà. dello Stato; già era stampata l'istruzione che doveva attuare il DL\ovo sistema; perll110 i modelli già. erano pronti per la distribuzione; decreto ed istruzione già erano presso la Corte dei conti e non mancava che la riçhiesta per la registrazione con riserva (ché la legge d'atloca faceva ostacolo al provvedimento, per quanto solo per ut,a ques Lionc di forma); qnandq il ministro del tempo - generale Luigi Mezzacapo - fermata la sua attenzione sulla imperfezione che veni va al sistema per l'intromissione dell'opera dei distretti, 1)etdet:te la. lldùcia nella piena efficienza della riforma e tanti> che, all'ultimo mornento, preferì rimandarla piuttosto che fare opera incompleta. - Solo, dal {0 luglio l.889 pQtè poi quella riforma essere attuata.


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IL REGOLAMENTO D'AMMINISTRAZIONE

dovrà ritirarle .al cessare del ·bisogno, per servirsene nuovamente in .altre distribuzioni, v uol dire aver µ1esso l'occhio del padrone sul mantenirr.iento del cavallo; vuol dire aver fatto sì che chi coltiva il campo ne sia anche i1 proprietario. Possono essere dubbi i risultati? Quanto alla maniera di procedere per la vestizione degli . uomini p~·essq il. magazzino del 9orpo, se si riscontrano le' disposizioni del regolamento con quelle del nuovo tomo III della Istruzione sulla mobilitazione, appare che - abolito l'incomodo foglietto d'eqiiipaggiamento individuale, com'.'e· era adesso consentito dalla abolizione delle .masse indivi- · dua]i - nelle operazioni d'arredamento si segçtiranno per lo p,vvenire procedimenti assai più. serµplici e identici tanto m tempo di pace quanto in tempÒ di guerra. 'L'impor.tauza di questo nuovo passo sulla via del comportarsi in tempo di P.-a- ce nello stesso modQ che ci si deve comportare in tempo di guerra non sfuggirà certo a nessuno ; essendo indu~ bitato che l'abitudine del fare una cosa sempre allo stesso modo, mentre semplifica l'opera degli agenti, è pure il più grande fattore di maggiore speditezza e prec1:310ne. / ,, Ci1;-c a il cong·eélamento poche parole bastano. . 'Ciò che prima costituiva l'eccezione ...:_ eccezione però che andava continuamente estendendosi - cioè i-I ,..congedo diretto da parte dei corpi, è ora la regola. Trasformati i di~ stretti, veniva di necessi.t à stabilire, come fu stabilìto, che tutti i congedandi siano _ da ora in poi mandati dai corpi direttamente sino al ,loro /comun·e, senza più ·passare per il distretto. E, ·infatti, che cosa andre'bo'erQ. più a fare al distrettç>? Non per ·lasciarvi gli abiti, chè i distretti han cessato di . , essere come i magazzini delle robe usate; non per essere da questi ulteriormente istradati, chè i distretti non han più personale da ciò. Che anzi, se fosse solo per questo, nèanche prima ci sarebbe stata la necessità di questa sosti;',, , al distretto. Troppo sarebbe se la permanenza setto le armi non avesse neppure appresa al nostro soldato la strada pel ritorno . a' suoi ·.focolari!' I

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In.tanto prirµa conseguenza del mu-tat.o sistema: risparmio 1 di tempo, ; di denaro, 'minore ingombro sn~le fe~rovie. ;Risparmio di tempo, perch<3 i congedandi non avr~nn~ più. da star fermi un giorno al' distretto per_. deporvi_ gh ogge~pì del corredo non pi1ì strettamente a~b_1sogn_~voh pel viaggio; risparmio di danaro, perèhè l'ammm1straz1one non avrà · altrimenti da pagare le indennità di trasfei:i;a appunto -per .quel :'g iorno in più di fermata al distretto; e perchè? col nuovo sist,ema, si schiva la neèessità di un ritorno sui, propri passi per tutti quei congedandi che sono diretti a pa,esi posti al di qua del distretto di congedamento e l'onere dellè maao·iori spese di viaggio che ne erano la conseguenza ; Ob . · minori andirivie:nj sulle ferrovie, appunto per questa ev¼tata ripetizione di 'una parte del viaggio_. . . . Non era egli curioso, per esemp10, che 11 crv1tav_ec_ch~ese congedato a Livorno dovesse venire a Roma . e qn1v1 . ~orm.ire per rifare il giorno dopo la ferrovia da Roma a C1vita_vecchia, di dove era passato · il 'g iorno prima~ · Non mettiamo in conto il lungo èarteggio e, le molte operazioni contabili, che per questa bisogna avevano luogo tra 'i' corpi e i distretti e che ora p~ù non occorreranno, s~,bbene anche questo risultato sia tutt'altro che trasc~rab1le. Certo ,che col nuovo sistema riuscirà più labonosa la ,, .compilazione degli ordini di movimento pel cong~dament_o. delle classi; in guanto che ,non sarà più il solo d1strett~ _1l punto d'arrivo da prender.si in m~ra, ma_ è, molto probabil~ mente, dei nodi fe,rroviari cadenti sulle hnee da percorrersi che si dovrà t ener conto. ·n:ra, superate le prj.me d ifficoltà, e entr~ta·nelle abitudiuila considerazione dei nuovi termini d.e l problema, non v'ha_dubbio che, anche sotto questo asP,_etto, il ser vizio prenderà un assetto pìù semplice e più i·egolare.

:A.lcri punti v~ramente· importanti in ordine aÙe differenze trn . i ·dne tes.t i 'del regolamento sono q{1elli che riguardano: l'assunzione m servizio dei capi-operai Elei corpi; I


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PEI CORPI DELL' ESERCITO

il mòdo di ricevere e amministrare gli uomini delle classi richiamate dal congedo ; l'ordi;n~mento amministrativo delle brigate d'artiglieria da costa e da fortezza ; e, infine, l'ordinamento amministrativo dei distretti 1 militari. 1 Una rass~gnà del r egolamento d'oggi non sareb.bè completa senza accennare altresì, sia pur brevemente; a questi quattro punti.

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Un intero capitolo è ora dedicato alle' modatità e cautele da osservarsi dai corpi nella assunz~one in servizio dei capisarti, calzolai e sellai per la , manutenzione del corredo della truppa, delle bufetterie e delle bardature. È questa una vera lacuna che si vien e a colmare, perchè di ciò - cosa che non sapremmo s,p iegare '._ il testo precedente taceva affatto, tutto abbandonando all'arbitrio dei consigli d'amministrazione o al volub:i:le capricciq del momento; onde spesso mal definiti i diritti e i doveri dell'una e dell'altra parte, e frequenti le contestazioni, chiuse quasi sempre col torto della amministrazione. ' · Principio fondamentale adottato per la scelta degli Operai: concorso fra le per.sone ritenute idonee. Sarà pertanto nella ricerca e preventiva vagliazione delle persone da chiamarsi alla gara che dovrà principalmente consistere l' hic opus . l'-hic lab01· dei consigli, poichè a nulla varrebbe ."il. lagnarsi dopo. · Rispètto al servizio, due ·.punti sono particolarmente degni di nota: 1° che per le riparazioni al vestiario e alla calzatura l'opera del sarto e del calzolaio ,è essenzialmente ristretta alle truppe in guarnigione, laddove per le truppe alle grandi manovre e manovre di campagna' o distaccate in alta montagna vuolsi che dai corpi provvedasI coll'opera di soldati

del m,estiere - come ?,ppunto dovrà ~vvenire in guerra impiegando gli strumenti e le materie prime contenute nei colli da; _sarto e da calzolaio ; · 2° che per le calzature e la bardatura dovrà darsi la prelerenza al sistema a quota fissa, cioè a' un tanto per giornata-presenr,a uomini e cavalli, comprendendo nel servizio dell'openfio anche l'obbligo della rinnovazione, a suo carico, degli oggetti o delle parti di oggetto divenute inservibili, e alla condizione di prefovarle esclusivamente dal magazzino le nuove calzature e bardature da distribuirsi . ,Due principii da.lungo tempo caldeggittti e meritevoli del più largo favo':re: il primo per l'omaggio che rende a quella necessità· suprema, che è l'abituare i corpi a fare in pace quel che debbono fare in guerra; l'altro per la maggiore semplicità che conferisce al servizio, rendendolo ad un tempo più sicuro ed anche più economico. Si comprende però che l'.att\lazione di quest'ultimo principio, che per le calzature e la bardatura pone a carico dell'~peraio anche la rinnovazione, non andrà, in pratica, esente da ogrii difficoltà, pel fatto e:he non sarà sempre la uosa più sempJice prevedere tutte le possibili contingenze del servizio ed evitare la posstbilità di ogni divergenza collo assnntore. Occorrerà senza dubbio una particolar diligenza da parte dei consigli d'amministrazione nella compilazione di questi contratti, e pènsiamo anzi sarebbe cosa molto opportuna che il Minis~ero, a coronamento delPopera, venisse loro in aiuto . con uno schema generale di contratto-tipo da esso stesso ~tudiato e formulato.·

Classi richiamate dal congedo. Col nuovo ordinamento dell'esercito tutti i richiamati dal congedo devono qra presentarsi direttamente al corpo presso cui sono chiamati, senza più far capo al distretto. Epperò, partendo dal comune in cut si trovano a.I momento della chiamata, debbono senz'altro recarsi, per la via più breve, alloro posto secondo le indica~ioni 99 -

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ANl\0 X,1,111 .


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IL REGOl,Al\IENTO D' Al1IMIN1STRAZ10NE

che risultano dal loro- foglio di congedo o vengono loro élate dagli l!tessi sindaci (1). Furono manifestati dubbi sulla sicurezza di questo sistema pel' troppo assegnamento che esso fa - si dice - sulla intelligenza del soldat::> e sulla cooperazione dei sindaci. T rascenderebbe la compet,enza del regolamento d' amministra!' zione l'en trare nello esame di tale questione; pure osiamo · esprimere il convincimento che il fatto dileguerà, a non • lungo andare, ogni timore. . Solo sarà mestieri, come è nat urale, si dia tempo al nuovo sistema di entrare nl'llle abitudini e nella coscienza di tutti, e che non si prenda oc·casione ad esagerati timori da ogni più piccolo disguido che avvenga, come è da aspet tarsi che. ne avverranno, specialmente nei primi anni. ·sotto questo aspetto è proprio da rimpiangere · che le chii1mate di classi, che ancora avrebbero dovut o aver luogo in questo "s'CQrcio dell' anno, abbiano dovuto essere abbandonate. Da questo primo esp;rimento - poichè sarebbe stata questa la prima volta che si sarebbe applicato il nuovo sistema - si avrebbe avuto modo di dare un giudizio ben più sicuro. Comunque sia, mutata la bar:;E) delle chiamate all~ armi, anche tutto il congegno amministrativo per il ricevimento e l'amministrazione degli uomini dovette essere cambiato; ed è ciò che il regolamento fece in 115 nuovi paragrafi (§ 2028-2142). D(l,re in poche parole un concetto sintetico cl.i queste nuove disposizioni non sarebbe possibile; · l'indole necessariamente minuta delle prescrizioni, che debbono regolare questa materia vi si ribella. Qui basta rilevare che anche in questa part~ appare. ovunque una cura somma di stabilire per tutti, fatta ragiori.e delle circostanze diverse, procedimenti più che

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PE l CORPI DELL'ESERCITO

possib,i li uguali tanto pei richiami del tempo di pace quanto per . le chiamate del tempo di guerra; nel che sta, a nostro modo di vedere, il maggior pregio di simili disposizioni. o·

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(! ) Anche qui trascuriamo la funzione dei distretti di complemento.' . essendo questo un pa1·ticolarè che nu lla detrae alla generali tà ciel sistema; e tanto p1u la t1·ascunamo in qua nto che ntilla ancora ci dice in nfodo positivo quale via, su ques to punto, sara di fatto seguita nelle chiamate dr l tempo di pace, alle quali il regolamento si rife-. ~re ~

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Altra parte del regolamento, da considerarsi int eramente -nuova·, è quella che riguarda l'ordinamento amministrativo . ·delle brigate d'artiglieria da ~osta e da fortezza. · Soppr essi i comandi locali d'artiglieria, coi quali le vent idue brigate facevano corpo, era giocoforza studiare per .esse altro -diverso assetto. Sì potevano organizzare come altrettanti piccoli reggimen,ti, a-I modo tenuto per la brigata ferrovieri ; si poteva creare per esse un consiglio d'amm~nistra.zione unico, ,come è per ,l e compagnie di sussistenza; o . :SÌ potevano raccogliere' e raggruppare sotto più orgarli amministrati vi. È probabile si sia dovuto- considerare che il primo me- · t odo sarebbe sçato troppo più dispen.dioso, e che p secondo :avrebbe portato ad una amministrazione soverchiamente pe,s ante e forse incompatibile con una dit ezione effettiva e vi,gorqsa quale dev' essere la direzione amministrativa di ogni ,corpo di truppa..Vediamo per't anto data la preferenza alla.terza soluzione, mercè la istituzione di due uffici d'amministrazione, uno in Roma per le brigate da costa ed uno a Bologna per le brigate da fort·ezza, affidando a ,questo anche l'amministra~ione delle oompagnie operai d'artiglieria. Le brigate da costa e da fortezza son disseminate per·tutto iil territorio del regno ed è stabilmente fissa la sede loro assegnata; hanno distretti propri di: reclutamento e costituiscono .altrettanti ce1+tri di mobilitazione; ha ognuna un magazzino proprio, con un proprio consegnatario, per l'equipaggiamento .delle classi, sia in pace sia in g uerra, compreso il fabbisogno . • pér la milizia mobile è la milizia territoriale; hanno insomma >tutto l'organismo del corpo propriamente detto. E infatti le ,b rigate da costa e da fortezza sono, pel servizio dell'arma,

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PEI CORPI DELL ESE RCl'rO

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IL R,EGOLAMEN'rO D .AMM1N1S'fRAZION.E

considerate come altrettanti corpi autonomi e au?orità di co.,. mandante di corpo hanno i comandanti di esse. Questa speciale condizione di cose rispetto al servizio non poteva non condurre a speciali provvedimei:tti anche rispetto. • alla amministrnzione. 'rroviamo quindi che presso ogni brigata d'artigl~er~a da · costa e da fortezza, pur costituendo esse altrettanti d1stac; camenti dell'ufficio d'amministrazione dal quale dipendono, è istituito un apposito consiglio d'amministrazione .sussidiario. Questa eccezione al1à regola di tutti gli altri distac~ camenti _ , riei quali vedemmo essere stati aboliti i consigli · eventuali - intende a far sì che,tutte le operazioni riguardanti l'amministrazione dellà truppa, nelle quali non sia interessata la contabilitit collo Stato~ possano compiersi alla. sede e, per atto delle stesse brigate. . . . Ne segue che l'opera del consiglio d'ammm1straz1one pe~manente istituito presso i dne uffici centrali d i Roma e- Bo· logna è, rispetto ai fatti di carattere interno, ~eno piena di quella degli altri co11sigl.i permanenti. Onde viene dal rego1 lamento (§ 2508) così definita:. · . . . . . « Per ciò che riguarda gli· atti àmministrativ1 attnbu1t 1 a~ « comandanti delle brigate come .comandanti di corpo ed a1 « consigli d'amministrazione aelle· brigftte, lé .in~e1:enze del « consiglio d'amministrazione permane_nte ·. s1 lnmtan~ ad « invigilare ed assicu,·are la i·etta applicazione clelle dispo- _ « sizioni che regolanq i var'i Se'f'vizi ,ed a mantenere la « maqg'iore im iformità possibile nella arnministra~ione delZ~ « tri:ppa, tenido conto delle particola·r i esigen.ze c~i luogo e di , , « se,·vizio in cui i vari ripar'li vengono a f:f'ov~rsi. » . , Fatta 'questa eccezione, giustificata d~l _b1~ogno ~1 un~. maggiore libertà e sollecitùdine in tutti 1 prov~ed1ment1 interni ' che occorrano per le truppe _presso le brigate, nel rimanente le attribuzioni dei due consigli d'amministrazione , permanenti cli3lla artiglieria da costa e da fo~tezza .son~ iden~ • tiche a quelle ' del consiglio permanen~e d1 tutti g li altri corpi.

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.M.a dove mi1ggiormente e più profonda si riflet'te l'opera innovatrice si è in quanto si riferisce all'ordinamento ammi,nistrati vo dei distretti militari: iiltime legg_i avevano t olto ai distretti, come organi della mobilitazione; i due loro più importanti uffici; vogliam dire l'incarico di darè il co,..m plemento di guerra all'esercito permanente e il compito della formazione dei riparti presidiari e dei riparti della milizia mobile e t errit oriale, eccettuata soltanto la milizia t erritoriale di fanteria, liberandoli' conseguentemente dal peso di tenere quegli enormi magazzini che avrebbero dovuto servire per Ì'equipaggia1:1erito dei congedati richiamati alle arm( Come cor ollario, ne avevano ridotto i quadri organici a pochi ufficiali ed. impiegati d'ordine, tratti i primi in gran parte dalla posizione ausiliaria, eliminando anche ogni quadro di t rnppa. Queste modificazioni nei distretti ebbero per effetto non solo di cambiarne la fisonomia, ma di convertirli senz'altro in altra istituzione. Colla trasformazione cessarono di esser_e .corpi e magazzini d'approvigionamento per diventare uffici. .Per l'amministrazione di questi organi, di tanto sminuiti, .• con~reniva ancora mantenere in piedi gli 88 consigli d'amministrazione distre ttuali, colle consegnenti 88 contabilità trimestrali degli assegni ordinari, 88 rendiconti degli assegni di via.ggio, 8i3 rendiconti delle spese del vestiario, 88 dontabilità interne; colle 264 richieste di fondi provocanti la emissione d i 264 mandati di ant icipazione in ogni trimestre; e con tutto quell'altro strascico di carte accessorie che sono ,il ·complemento al resoconto della gestione primestraJe di un .corpo? Ci ò avrebbe equivaluto a rendere in /gran parte fru1straneo lo s0opo della riforma; giacchè, pur troppo, non è infrequente il caso · di riforme fatte, non tanto a miglioria di serv1z1, quanto -al fine solo di conseguirne economie

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PEI CORPI DELL'ESERCITO

IL REGOLAMENTO D' AMMINISTltAZIONE

nè n0i oseremmo dire che la trasformazione dei distretti nòn vada collocata in quest'ultima categoria. Non c'era da esitare; la necessità di proporzionare l'amministrazione al più ristretto ambito assegnato all'opera dei, distretti ~'imponeva. , Le 88 amministi-azioni furono ridotte a 25. Furono cioè conservati i oons-i.gli d'amministrazi0ne dei distretti di sede nei capoluoghi di divisione, dichi~rati distretti '.d i 1• classe~ t.utti gli altri furono considerati, amministrativamente, come· · altrettanti distaccamenti del distretto della divisione nella quale si trovano. Ne segue ohe ogn.i distretto di divisione avrà a rendere il conto' deìla gestione economica di un gruppo · di due, di tre, di quattro, o al più di sei distretti. (Padov~) o sette (Chieti) . · Si può ben domandare se, anzichè fermarsi alla divisione, non sarebbe stato possibile risalire senz'altro al corp o d'armata, e concentrare l'amministrazione dei d istretti in dodici auziohè in venticinque consigli. Nulla, per vero, obbligherebbe a negare a p1·io1·i ·questa possibilità. ivla. crediamo· che il, legislatore abbia dovuto oohsiderare che in nessun altro campo, come in quello degli ordinamenti militari, conviene procedere con cautela e a prova di fatti nel rimutare . organismi e procedimenti; che gli sia parso, questo, un passo troppo ardito, specie al momento in cui già ogni altro particolare del servizio dei distretti è da ristudiare e da I • riordinarsi; e che, per n on mettere troppo carne al fuoco,• abbia dovut o conchiudere col lasciare alla esperienza il consiglio di un passo ulteriore nella via delle riduzioni. L o· dirà . l'avvenìre se gli interessi del se1:vi zio -- visti nel pra-· tico loro svolgimento - co:ctsentano andare più oltre.

La vera ed essenziale funzione d e~ distretti può dirsi oggi esse:r;e unicamente quella di uffici d i recl utamento incaricati , di prendere à r uolo gli inscritti d i leva riconosciut i idonei al servizio , militar e, · chia marli alle armi per assegnarli ai . corpi secondo la loro attitudine e tenerne la mat!,-ioola sino al cessare da ogni obbligo di serv1z10. Tutte le altre loro

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attribuzioni (1) o sono accessorie al servizio principale o possono considerarsi ad essi affidate solo per .profittare della loro esistenza e non addossarne il peso ad altre istituzioni forse a ciò · meno adatte di quel che siano i distretti, organismi essenzialmen té territo6ali; tanto più che, di versamente operando, l'azione dei distretti , riuscirebbe alquanto intermittente, non assumendo il servizio di leva, come lavoro, una r eale importanza che in determinati periodi dell'anno. Come organ i del reclutamento e servizio matridolare dell'esercito tutti i distretti sono però perfettamente autonomi; laonde anche quelli di seconda classe, in ques't 'ord ine di · fatti, attendono all' ufficio loro con piena autorità e senza alcuna relazione di dipendenza o di cont rollo col consiglio di amminist ràzion e del capoluogo della ,divisione, e, come tali, corrispondar10 e debbano corrisp ondere direttamente coi cor pi, col Ministero, coi sindaci e con tutte le altre autorità, 1nilitari o civili, che abbiano rapporti col ser vizio.· I

SeguendQ la. via tenuta, si dovrebbe ora accennare ancora all'ordinamento dato all'ist ituto della revisione delle contabilità dei corpi. Ma poichè questo interessa meno il /

(!) Le a tlri huzioni amministrative dei distretti, ser:ondo la.odierna. loro costituz ioue, sono clal regol!nnent,o così definite (§ ·2390·9!): • • Le principali attrihuziooi d'ordine amm inis trativo allida.l.e ai dis tretti sono: , ch iamata. ed ,1mministra:1.ione degli inscritti cli leva e loro invio ai corpi ; • concorso in altre op erazioni accessoriè al servi zio cli leva. (conteggio delle spese , di Jevn , nuova visita d' inscritti e rassegne semestra li deg li uomi ui in congedo i; • um mi11istrazion e delli milizia territoriaie di fan teria ; " man tenimento. delle dotazioni e rend iconto ,lelfe spese della mi!izia comunale; • pro vvedere alla re(] uisixione quadrupedi in t,>1ni)o d i gnr>.rra; • provv~dere al paga.,riento degli assegni agli ufficia li in disponifJifita ed in aspct< tativ,, e della indennità ann ua. agli ufliciali nella posiziono àusil iarià, e a l pag:unento • degli assegni ngli ufficiali generali e superiori a disposizione (le! i\li nistero cd al per" sonalc~ della gius t.izia mili tnre: « JH·ov1edere allo invio ai corpi (d istretti di complemento} dei richiamati dal conli

gedo » . 11 distretto militare di ·Roma ba anche l'ammin istrazione de l per:;ona le della scuola

.n1 agistrale rnili ta re di scherma e dei sottuflicinJi, di qualsiasi provenienxa, destinati nella capitale come scriva oi presso il Ministr.ro , il comando del corilo di ,tato maggiore, il com:1nd o del corpo d'armata e della. <li vi:;ion e, o comandati a<I a ltri co nsimili uflici. ·


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lL REGO!,A:l!ENTO DELL'ESERCITO ECC.

servizio dei corpi c~e l'ordinamento della stessa amministrazione centrale, potrà ragionarsene, se mai, separatamente, col vantaggio di poterne discorrere più .d i proposito.

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ATTRAVERSO A

Concludiamo. Da questa rapida rassegna si può arguire che coloro, i quali sarebbero vaghi di grandi novità e di riforme ab imis fimdamentis, non avranno di che andare troppo soddisfatti del n uovo volume, perchè s'accorgeranno di trovarsi dinanzi a linee architettoni~he non troppo disformi da quelle . che furon solitj siu qui ad avere. sotto gli occhi. Ma av rebbero torto di meravigliarsene e dimostrerebbero di non comprendere le ragioni del tempo se ne movessero lamento. Il bisogno dell'ora che èorre non era di mettere sossopra ogni cosa per andar~ in cerca di nuove forme , di n uovi sistemi o di nuove teoriche da sQguirsi nella au{ministrazione dei corpi o nella contabilità delle spese ; non era quello d i chiamare a raccolta i novatori per mettere a cimento le loro conclusioni e . pr0poste, anche se di studio meritevolissime. Non è quando gli sforzi di tutti erano volti ad uscire /da quel ~ caos », che aveva minacciato i nostri · ordinamenti militari, che sarebbe stato il momento opportuno per ag: giungere, a vecchi scompigli, scompigli nuovi. ' Qui il porro unU'f>~ ·era di avere, e nel più breve tempo possibile, un regolamento che ci aiutasse a districarci dal labirinto delle d isposizioni amministrative, d'ogn i specie e colore, state emanate negli ultimi tredici anni; che queste disposizioni raccogliesse in un corpo solo e coordinasse coi mutati organici dell'esercito; che ci desse insomma, lo stato di fatto e di di.ritto del momento. E questo, ne sembra, il regolamento ci ha dato. Non chiediamogli di più di qaello che ci ha- voluto e potuto dare. · G.

SAN'f'A.NERA..

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OPERAZIONI MILITARI REGIONI DESERTE

Continuazione. -

Vedi rlispensa Xl'/

PARTE IL OPERAZIONI E SERVIZI LOGISTICI NELLE REGIONI DESERTE.

Premessa. La scelta. della stagione e la scelta della linea di opera1.ioni devono e possooo informarsi a critcrì essen"linlmentc logistici.

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Se si :!llettono a confronto i mezzi, di cui la logistica dispone, e 1lé eccezionali difficoltà, che le regioni deserte ad essa oppongono, vien fatto di domandarsi se queste difficoltà non · siano insuperabili. Nel fatto lo sarebbero spesso, e talora ·10 furono, se la· politica della guerra e la strategia / diment,icassero che, in quelle r~gioni, le considerazioni logi- stiche debbono avere la precedenza su tutte le altre nel decidere l'apertura delle ostilità e nello stabilirne il piano. La politica e la strategia possono d'altra parte in quel genere di guerre dare il passo alle esigenze logistiche senza notevoli inconvenienti. . I popoli barbari non hanno una mobilitazione delicata, che possa essere sconvolta da una rapida invasione : le loro risorse militari son o quelle che sono, e poco si avvantaggiano di una dilazione più o meno lunga dell'inizio delle ope<razioni. In un solo caso la politica può essere premuta dalla necessità di rompere la guerra. senza indugio, quando, cioè, si , sia minacciati d i invasione sul proprio territorio coloniale; ma qui Ìe ,esigenze 'iogistiche non devono essere imperiose : se lo sono, se il territorio proprio non fu preparato convenientemente' durante la pace, se non si aprirono sufficienti


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\....__ OPEitAZiONI MILlTARl

. ATTRA VERSO A REG10N1 DESERTE

strade1 se non ~i scavarono pozzi, se non si raccolsero suf. ficienti risorse, mezzi di trasporto, ecc., vuol dire che la politica fu imprevidente e il suo castigo non sarà lontano. Non ?~corre. a .noi sfogliare le storie pe:r ricercarn~ esempi. .All rnfuori d1 quel caso Ì'urgenza generalmente non c'è e la. poiitica può subor~inarsi benissimo alla lq~istica; si~ . lasc1~ndo che la pr~paraz1on1;3 si completi in modo perfetto, sia scegliendo la stagione nella quale le d ifficoltà sono minori. L'esame della costituzione della base d'operazione troverà p.o~to più avanti; ma conviene veder subito in qual senso s1 mtenda la scelta della stagione. . . Gli Inglesi nel 1867-68, dovendo procedere dal mare al . l'interno dell'Abissinia, ayevano da attraversare due zone in cui le stagioni non si corrispondono per nulla. La zona costiera è torrida dal ~maggio al settembre; d iventa relativ.amente temperata dall'ottobre all'aprile. L'altipiano, abissi.no non ha mai temperatui·a veramente eccessiva; ma dal giugno·. al .settembre ha la sua stagione ·delle pi9ggie, della quale s1 videro a suo tempo i cartitteri e gli inconvenienti. L'est~te dell~ costa è contemporaneo all'inverno dell'altipiano. Gh sbarchi a Zula cominciarono nel n ovembre; l'avanzata dalla costa alla metà di gennaio. Era la stagione più propizia ~el~'anno per .costituire colà la base d'operazione, per . ~ostruirvi la ferrovia e per superare col corpo d'operazione 1 20 chilometri circa di zona bassa; era anche abbastanza in. tempo per . pot~r ~ompiere. le operarioni sun;altipiano pnma che le p10ggie v1 ~,Ol'ragg1uugessero; nel ritorno, che a causa di tali pioggie doveva avvenire in giugno, si sarebbe trovat.a la zona costiera già in pieno estate, ma a quell'epoca non s1 sarebbero più incontrate difficoltà ad attraversarla perèhè Ia ferrovia ,sarebbe stata già da tempo in funzione'. La scelta della stagione era dunque buona ed i massimi inconvenienti erano evitati, quantunque possa notarsi che, data la brevità della zona torrida da traversare (20 chilometri appena), le operazioni pot evano comi~ciare anche due mesi prima senza inconvenienti e non si sarebbe poi stati premuti dall'avvicinarsi della stagione piovosa, come avvenne nel fatto e· come altrove .si disse. · ·

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In uno 'studio del colonnello Federico Piano per o.pera'

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zioni da Massaua ad Asmara, è scntto : « L 'epoca più• propizia per una campagna contro Asmara « sarebbe. a inio credere, dalla prima metà d i ottobre a tutto « marzo: 'In questi mesi si trovan9 nella regione che dovrà « percorrersi abbondant i pascoli, clima temperato: e so.pra« tutto sufficiente qua,ntità d'acqua..... Una cons1deraz10ne « poi importantissima, che consiglia la scelta di questa sta« gione per una campagna di guerra, è questa : c~e durant~ « tutto settembre e forse anche la prima metà d1 ottobre 1 « fiumi Takazzè e Mareb son~ gonfi pe~· le autece.d~nti « pioggia cadute sull'altipiano; il che rende ~iffìc~le. la ra~ « dunata d i g randi masse di comb~ttenti ab1ss1m,. 1 · quali ·«troverebbero nei ,due fiumi anzidetti un grave ostacolo « alla loro marcia ». L ' ultima considerazione del colonnello P iano, o, per meglio d ire. una a quella aualoaa, ebbe influenza sull'impresa . ç> I • ' • • contro Cassala del luglio 1894. La stagione prn prop1z1a per temperatura e per condizioni d'acqua attraverso alla, reg~one deserta fra .A.gordat e Cassala è certamente dopn la stagione piovosa, cioè in ottobre e novembre; ma i~ luglio 1'.A_tbara, che corre 80 chilometri circa ad ovest d1 Cassala e nell'epoca della piena, ed in certi giorni è già in pien~ ancb,e il Gaso, immediatamente alle spalle di Cassala. L ·A.tbara impediva al nemico d i rir.evere rin.forzi, il corpo dì spedizione italiano poteva perciò essere di minor fo rza, e la loa istica ritraeva da ciò 1naggiori vantaggi di quelli offertile b . . da una stagione più propizia . ..,\ Anche la strategia può e deve fare alla logistica grandi concessioni nella scelta delle linee di operazioni. Non vi sono o·eneralmente nelle guerre contro barbari comunicazioni da minacciare e da tagliare, .non vi _sono centri vitali da occupare o da <ilistrugge-re, n on vi è una capitr1le 'in cui bàtta il cuore della nazione; già, non vi è neanche la nazione, in genere. ~ancando tutti questi 1scopi, alla strategia non resta quasi più altro che operare a massa. Ed essa lo potrà tanto più quanto più si subordinerà alla logistica; la direzione in cui: la logistica troverà minori ostacoli sarà la

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OPERAZIONI illILITARI

migliore' direzione strategica P-Qiçhè consentirà di por tare avanti· forze maggiori. Perfino la bre~ità del percorso conviene che ceda talvolta a i diritti della logistica ; il nemico non ha, in genere, progetti così pr ofondamente meditati che meritino di essere sventati e sconvolti con colpi arditi e rapidi, mentre una maggiore scarsità d'acqua ; di risorse, una più grande difficolta di trasporti possono, per il percorso più breve, condurre noi ad un disastr.o: La spedizione del Nilo, g iunta a Kor ti, doveva dirigersi · su Metemma per il deserto ~i Bajuda: era la linea più breve per .recarsi al soccorso di Gordon, che agonizzava, in Cartum. L'obbiettivo era chiaro. ed · urgente; ma i l generale V~lseley, paragonati i suoi mezzi di trasporto. colle difficolta del deserto, vide che sol0· una parte della sua forza poteva affrontarle e che occoneva mandare il resto luno-o il Nilo o per Habu Hamed-Berber-Metemma, quantunque il giro fosse enorme, e da Korti ad Habu Hamed rappresentasse un vero ritorno a nord, in direzione opposta all'obbiettivo. La logistica non permise che la strategia violasse i sùoi diritti ; se fosse altrimenti avvenuto; itssai probabilmente alla catastrofe di Gordon iu Oartum avrebbe fatto riscontro la catastrofe di Volseley nel deserto. A lord Napier, per la spedizione contro R o Teodoro, si offri va quale linea più breve la strada che pàrte dalla cosfa a Tagiura, nell'Oceano Indiano. Era la linea più breve,per terra, ed era anche 'la più breve per mare per il contingente maggiore che veniva dalle Iµ die : ma si svolgeva per i i;, del suo percorso' attraverso deserti privi di· ogni risorsa logistica, e la scelta cadde senz'altro sulla strada partente da Zula, più lunga. ma che presentava 20 chilometri soli · di deserto, dopp i quali il corpo di spedizione si sarebbe trovato sull'altipiano in ·condizioni migliori · per praticabilità di terreno, per acqua, per risorse e per clima. Dopo la caduta di Oartum il governo inglese, deciso a soffocare la rivolta mahdista, inviò a S~1achim un corpo di spedizione, che di là si doveva dirigere su Berber (al Nilo) dove già operava il generale Volseley. Fu impresa temeraria, concepita ùolla più. perfetta indifferenza per la logistica; è

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ATTIU. VERSO A Ri':GlONI DESERTE

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. ver~ che.i casi ~rano urgenti e che da Suachi.m a Berbe1~llOJ~ Il m . t -eroed ono che 400 chilometri mentre dal a Berbe1, . Cairo . . . por le

·1 N'l ' ve ne sono meno di ' 1500 .in linea 1 o, non . retta' h' l ma t · condizioni logistiche erano tali, che d1 quei 400 ~. i ~~e n gl'Inglesi non riuscirono che a super_arne po~o .pm l ~:na trentina in due mesi di sforzi colossa,h, e dovetter? alla_fm~ abbandonare l'impresa, cogliendo occasione e m~t1vo d1 abbandono dalle complicazioni avvenute nell'Afgamstan. . È dunque importante stabilire che la scelta della sta~~o~e 11 della linea d·operazioni devono sopratutto n_in~e, e que operazioni a . m . reg1om . : eleser t e, a re nder meno chffic1le nelle che sia possibile il compito della logistica. Su ques~a b~se essenziale è fondata la possibilità, ed anche. una relat\v~ . . 1og1s · t·ich e e d e1 funzt0namento. CLe1 f: T f delle operazwm ~c1 l a,. operaziom . . . e serv1z1 . . per. i qua.li si devono ora. ncer-. servb;i care cleÌlc norme generali, limitandosi, ben \nteso, a quei P\l~~i cl~e nelle regioni deserte assumono caratten del tutto specrn. i.. 1.

· A) Operazioni logistiche.

§ l. -

11farce.

. ' elle col onne Succcssio;,e delle armi o dei servizi J?ormazioni di marcia. Prof9 nd1t,1 d I . AeJlc ,11arce J?crmate, brevi e lunghe, · · r m ia Lnng 1ezza u · · · nelle colonne. Veloc, La l I are · . . narciare !:iervizio Yivcri in marcia. r,ontcn)J)orance o St1C(essi1•e. Ore 1>rop1z1e per , , , . . Le salmerie. Marce torzat1. Marce notturne. ,

·ce in r eo-ioni desert;e iniluiscono principalment_e Sulle m a I b ·1 r ed 11 mancanza di strade, la scarsi_tà d'acqua, l . c i_m~ la . M . la mancanza di strade, che trattandosi ~1 mare~ ·, · n te m realtà nemwo. a . 1 . . costanza naturalmente pm inuuen ' . . . b cl 11 lt . . infatti o s1 e sem ra a cir lo è per il nostro studio, meno e e ~ re, d. da iverso . ' iano e ben poco v1. e. di sostanzialmente . .d m p . na marcia fuon delle stra e, o . 1· ontagna per quello che sarebbe da noi u . , nei monti ed allora è un.a marcia e i_ m . . h Sl e. . . . . d'f~ ·1' Ben altriment1 carattonstic e t n pm O meno 1 uc1 1. . ::::einvece le influenze dell'acqua, del clim_a e _del1·nem1~~. s1· puo· notar ·subito .m mea gh · E par rio-uardo al nem100 nerale ch:::,e date le qualità sue, poche saranno le :aree c e , nNiderarsi come ·eseguite in lontananza a esso. potranno co. ::;


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OPERAZIONI lIIL ITARI

. ATTRAVERSO A REGIONi DESERTE

Le gravi conseguenze, a cui condurrebbe nelle regioni deserte la perdita delle salmerie, e .l'a ,possibilità di dovere fa1: fronte ad attacchi repentini h'anno fatto adottare soventi. in terreno piano ben inteso, delle formazioni di marcia sp~ciali, le quali assu.mono l'aspetto più di un convoglio che marci protetto daUa sua scorta, che non di una colonna che marci , colle sue salmerie. Ne fecero largo usò gl'Inglesi. nella spedizione di Suachim: · occ9rre però notare che in quel caso il nemico era vicinissimo, numeroso e particolarmente audace, e che quasi tu tte le marce degli I nglesi in quella breve campagna diventarono perciò v@re e proprie scorte di convogli. Tuttavia non sarà inutile accennarvi qui, per non ritornare sull'argomento quando si ' dovrà dire della protezione de{ trasporti, # Il 20 marzo una colonna di 8000 u~mini si portò da Suachim a Hashin per stabilirvi un posto di osservazione. Erano 6 chilometri e la formazione fu · questa:

Il 22 marzo 11 generale Mao N eill partì da Suachim con " 5000 uomini circi;t e 1500 animali da trasporto per andarsi a stabilire come posto avanzato sulla progettata linea d' operazione, a. 12 chilometri da Suachim. Marciò in 2 quadrati come da figura:

l squadrone

I :-:----;;;;: j · 5° lancier i

- - -/~ - 11 ,f,

1- '

Batter ia a cavallo •r•

1

11

,J,

•j•

Mitrag liere

I

L-~ "-:J

'-I-o' -I

-I

Quadrato di truppe inglesi (2 battàglioni e 1 compagnia genio).

Ca,-ro teleo-rafìco . .o .

m comumcaz10ne

cou Suacb im

4 squo.di-on! del Bengala

I fanteria montata

.

----:--- - -1

3 battag lioni della 2" brigata (in linea spiegata) [,- - -.-=-::1

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'/' batteria di mitragliere

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5° lancieri

2 compagnie genio I

Drapp ello ,1fl>patori e mirfatori di Madras

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1547

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I cespugli del deserto recarono molti disturbi alla marcia in tal formazione: si impiegarono 3 ore e ~ a percorrere 9 chilometri, dopo i quali si rinunciò a percorrere i 3, che rimanevano a farsi. · Il 26 niarzo il, generale Graham marciò da Suachim alla zeriba di Mac N eill (~ chilometri) scortando con 3500 uomini un convoglio di 580 cammelli. La formazione di marcia' fu un quadrato, che, data la disposizione dei sostegni interni,

2 squadroni

20° ussari

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La velocità · ottenuta fu di quasi 3 chilometri all'ora.

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1548

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OPERAZIONI l\'I!LlTAR.I •

può considerarsi 'do,pp~o: la cavalleria proteggeva al largo sul fronte e sui fianchi :

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Dis taccamento 20• 11ssari

2 compagnie I

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580

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Distaccamento 9' Bengala

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La velocità ottenuta fu di 2 chilometri all'ora. Altre formazioni di questo genere furono a~ottate nella I avanzata sn Tamai: 1 battaglione

I battag lione

I

1549

,ATTRAVERSO A REGIONI DESERTE .

Ivia tutt~ queste formazioni sono estremamente lente e pe· -santi, e facilmente si ~compaginano in marcia: proteggono bene le salmerie', ma offrono, ora che di armi da fuoco sono Ti'Cchi anche i popoli barbari, un bersaglio enorme: non fa. voriscono affatto lo sviluppo del fuoco, nel quale il soldato regolare ha una superiorità decisiva: e dopo tutto, se l'a~·salto riesce a romperle, corri.e ,avvenne a Tamai stesso nella ,precedente spedizione del 1894, e ad Abuklea nella spedizione del Nilo, ne deriva· una confusione disastrosa. Inoltre, ,se il quadrato è at taccato sui fianchi, anche da p0chi tiratori nemici, per con trobatterli bisogna che si fermi affinchè _ il lato attaccato faccia fronte in fuori. Per evitare tale incon- , - I (veniente gli Inglesi forono ridotti a tenere all'esterno del quadrato squadre di tiratori incaricati di tale bisogna : e così si arriva·la a chiudere quasi il doppio quadrato in una altra tenue linea di truppe sparse. Da. n·oi in Africa fu un teqipo, nel 1890, consigliato un ordine dL marcia .che si chiamava da tutti 01·cline a losanga, -e che, per esempio, per due reggimentì (6 battaglioni) sarebbe :Stato questo. • , __________J

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2° reggimento

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1 battaglione

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L a formazione· di ciascun · battaglione doveva adattarsi :alla praticabilità del terreno. Non fu sperimentato in pratica: ma certamente è di molto superiore ai quadrati ·inglesi : può ..contenere le salm,erie e può far fronte da ogni parte costi-tuendo schier e regolari, senza incorrere nella pesante·zza e nella fragilità dèl quadrato. ' Comunque sia, per marciare in tali formazioni, occorrono .ter reni specialmente adatti· e bisogna rassegnarsi ad una .g rande lentezza.

Salmorie

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1550 •

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_ JPERAZIO NI MILITA RI

AT1'ItAVERS0 A IIEGIONI DESERTE

Forse migliore era l'ordine' della colonrta Stewart nèl deserto di Bajuda: r'

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Avanguarla

.2-0 uomini -

19° ussar i

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Alcuni ohilome!,•i

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Gruppo di esploratori

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-;-.Règgimento gua1·die (colonna· se~raL11 di compa!!nie} .....

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D ' Gen io (distaccamento) 1

fB San itil, {dis taccamento)

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Salmerie e riserva d'acqua

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Reggimento camme llieri le~ge,·o,

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_Reggimen to cammo llliet·i pesante

•j• Dis taccamento d'ai•tigliel'ia

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Convoglio vi vei·i (598 cammelli)

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R<,ggimonto fanteria montai.a --;-- (colonna serrata di compngnio) .

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Cammelli di riserva

Gruppo cli osplora toi·i

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f7I Retro guar dia llJ

12 uomini

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19• ussari

.VB. I reggimenti sono presenti con parte soV nto del loro elTeUivo (sono 1300-1<:IOO

uomJni in tutto).

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1551

Il reggimento di testa e quello di coda marciava.no in colonna serrata di compagnie, pronti a formare il quadrato spostandosi uno a1 destra ed uno a sinistra della colonna, in modo da difenderla col :fiancheggiamento. Nel caso concreto la colonna era troppo lunga per esser e efficacemente . fiancheggiata; ma con colonne 'm inori il sistema non dovrebbe essere cat tivo : non ha bisogno tale formazione di un terreno eccezionalmente unito, e non toglie celerità alla marcia. Stewart percorse infatti 155 chilometri in 64 ore, comprese 15 ore di fermata. : è vero che le truppe erano tutte mon tate su dammelli, ma il cammello ordinç1rio non fa oltre 4 chilometri alrora e in questo caso si vede che la formazione non ha diminuita neppu'r e di'/ , tale velocità. All'infuori di queste specialità, che devono essere consigliate da circostanze ben eccezionali, le formazioni di marcia sono in genere quelle in uso in Europa, a seconda del terr eno, se non della strada, che si percorre. I criteri, ai quali si informa la profondità delle colonne, non sono in fondo dive~i da quelli accettati in Europa : solo conviene tener presente che la mancanza di strade e l'i1_10lemenza del clima aumentano la fatica e che perciò gli allungamenti risultano maggiori. Certamente nei casi in cui si adottano le formazioùi speciali di marcia, che si sono esaminate e nelle quali si videro perfino 3 battaglioni . marciare in linea di fronte formando il lato di testa di un quadrato, , i criteri cir ca la profondità subiscono modificazioni r adicali; ma sono casi ecceziona.li. Oltre agl,i allungamenti maggiori influisce sulla.profondità la circostanza di dover tenere le salmerie nella colonna a fine di poter dar.e loro una efficace e pronta protezione. E finalmente è necessario considerare che il modo di combattere del nemico r ichiede subito uno spiegamento eccezionalmente celere, e che le azioni t a ttiche hanno sviluppo cosi rapido che il tempo utile per spiegare nuove forze è assai breve. Da ciò risiùta necessariamente che le colonne devono essere piccole : devono bensì comprendere tutti gli elementi che sono necessari affinchè ognuna basti a sò stessa, ma


1552

OPERAZIONI Ml!LITARl

devono essere piccole fn m'odo ~a a~cresc~rne'la mobilità _e da compensar.e colla leg;'gerezza, m: v.1sta d1 un pronto spiegamento, la maggior profondità relativa che vengono ad assumere in marcia. Nel 1878 gl'Inglesi invasero l'Afganistan con 16,000 uomini. Avevano davanti nemico numeroso e agguerrito, e le varie strade che' portav~no a Kahoul eran quasi senza col_legamento r e~iproc0. Tuttavia. ti:.ovarono conveniente di muovere su tre colonne, la maggiore delle quali èra di 8000 uomini e ciascuna·delle quali era composta di fanteria, artiglieria, cavalleria e genio in propoi·ziÒni convenienti (1). La rigorosa protezione delle salmerie e il bisogno di mantenere davanti all'a!tiglieria uno scudo b;n pilt resistente che non occorra contro nemici europei, costringono a modificare sensibilmente la successione delle anni e dei servizi nelle colonne. L'attacco dei barbari, come si vide, rassomiglia molto p~r , subitaneità e per velocità ad una carica di cavalleria, col,I'aggravante di essere eseguita da fanteria abilissima'. a valersi del terreno e provvista di armi da fuoco. Ognuno vede quanto sarebbe pericoloso far gravitare l'artigliéria verso la testa di colonna nella stessa misura che si usa in Europa. Pei difficili sentieri dei terreni montuosi persistono poi, ed · a maggior ragione, le considerazioni per le quali si mantiene arretrata l'artiglieria nelle col~ ne che agiscono in montagna. Per le salmerie,. la necessità di non lasciarle alla coda della colonn~, sotto la custodia di una debole retr:ogui;i,rdia~ è evidente. · Una successione simile a quella della 'colonna 'Stewartj già citata (vedi figura); parrebbe rispondere, in generale alle esigenze soprad-rlte nei tèrreni ordinari. La maggior parte della forza combattente precede, colle sue salmerie, col distaccamento sanità e colla riserva . d'acqua, cioè colla parte vitale dei suoi servizi al centf o e coll' art'iglieria in coda: (il Le;

MAnCHANO. -

Campagne des Anolais .d ans I' Afganistan 1878-79.

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ATTRAVERSO A ,REGIONI DESERTE

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1553

segue il cqnvog lio, e chiude la marcia un reggimento dei 4 presenti. Nel caso concreto il terreno del deserpo di Bajuda non poneva forse alcun ostacolo all'uscita dell'artiglieria dalla colonna: in casi ordinari essa sembrerebbe esageratamente indietro. , Si è già veduto a quale piccola velocità o.raria siano ridotte le formazioni speci~li di ma,rcia in quadrato o simili al quadrato: ,n elle ·altre formazioni persistono· pur sempÌ·e,_ come in quelle, le cause di lentezza inerenti alla presenza d,elle salmerie in, mezzo alle truppe; a ciò bisogna aggiungere 'la mancanza di strade e il clima: in conseguenza benchè le colonne siano più piccole, è da ritenersi che la velocità · oraria sia nella maggior parte dei casi alquanto inferiore a ,quella che· si raggiunge in Europa. Naturalmente la cosa è diversa per le colonne composte ·di sole truppe indigene, o di truppe montate, o pr ive di sal~ merie: m~ tali colonne rappresentano delle eccezioni 1:1,dotta· bili solo in casi eccezionali e pe~ operazioni isolate di piccola portata: la loro maggiore velocità e la loro straordinaria -resistenza alle lunghe marcie devono bensì essere utilizzate . nella massima misura; ma non possono esse1:e prese in con' siderazione per la ricerca di uorm·e generali . Se ci rimettiamo all'esperienza ed agli studi del capitano Callwell lunghezza delle marcie sarebbe in media ridotta 9 chilometri al giorno. « In queste guerre, le difficoltà di trasporto e le cattive « strade tendono a raccorciare le marcie. Sir F. Roberts nella « marcia da A,,1.ìKhel a Charajiah pel colle di Schutargardan(l), « lunga .62 miglia, impiegò 10 giorni. » (Il miglio inglese uguale a 1600 metri). « ... L·a marcia di lord Chelmsford, dal • . · « forte l\farschall all'Umvo1osi (2), della lunghezza di 45 mi· <~ glia, richiese 14 giorni, dei quali 4 di riposo. Da Prahsu ad <i.. Amoaful (3), lontani circa 40 miglia, le truppe inglesi im« piegarono iO giorni. La distanza di 340 miglia da Senafè

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(1 ) Af~3nistan. · (2) Zuluhind. (3),Ascianti.


1554

OP IIRAZIO N} M IL ITARI

« a Magdala (1) fu percorsa in '77 giorni, cioè con un.a media « di meno di migli~/ 2 al giorno. Per una marcia di molti

« giorni, con gli ostacoli che si incontrano in tali teatri di « g uerra, 6 miglia al giorno sembrano essere in generale la « giusta media. L a divisione di sir D. Stewart marciando su « Ghuzni (2) i.n terreno favorevole e con servizio trasporti « beue organizzato, percorse in rag ione di 10 mig lia al g iorno, .<< mentre la memorabile marcia da Kabul a Kandahar (2) fu « eseguita con una media di miglia 15 '/ . nélle 24 ore. Questi « fatti però sono eccezionali (3). · Le conclusioni dell'autoré sÒn o basate su di una esperienza che difficilmente p~trebbe essere più vasta, ma. è ~tile tùttavia precisarne il valore. Non si hanno dati sufficienti per accertare da quali criteri s·ia partito per fare tutti i calcoli di cui egli offre i risultati: ma molto probabilmente egli comprend.e nella durata del movimento non solo i soggiorni necessari per dare r iposo alle truppe, ma anche i giorni impiegati nello scavo di pozzi, nel rafforza.mento della. linea di tappa, e in altre simili oper azioni indispensabili in r egioni deserte. Per esempio, esa,minando fa marcia degli Egiziani da Massaua a Gura secondo tali criteri, si dovr ebbe dire : le tappe furono 5, di chilometri 21 , 26, 27, 19 e 8 rispettivamente : la media sarebbe di 20 chilometri al g iorno circa. Ma siccome impiegar ono 4 giornj. nello scavo dei pozzi di Iangus o 3 nella costruzione del forte di Brefresa, la media deve ridursi a chilomet.ri 8,400. Realmente poi, gli Egiziani impiegarono· altri 13 giorni per aprire due tronchi di strada. carregg ia.bile alla loro artiglieria da campagna, elemento niente affatto indispénsabile contro nemico sfornito d'artiglieria. e che poteva benissimo sostituirsi con semplici pezzi da 1~ontagua ; ciò ridurrebbe la media a chilometri 4 1/ 2 al giorno, ma questa causa di lentezza non sarebbe inerente

Hl Abissinia. (2) Arganistnn. (3) CALLWELI., - Op. cit.

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ATTRAVERSO A REGI0)11 DESERTE

1555

alle regioni deserte, bensì all'aver voluto impiegar e mezzi disadatti alla operazione in corso : non se ne può adunque tener conto. Ciò chiarisce il valore delle cifre, fornite dal Callvell: e sulla base di esse è possibile adattare i propri calcoli ad ogni caso concreto. , Ed è chiaro che la l \),ng hezza di una singola marcia supera generalmente la media sopradetta, e che la distanza dei pµn ti ove si trova acqua sarà causa indiscutibile di sensibili varianti. La mancanza di strade ed il clima consigliano di essere larghi nel numero e nella durata delle fermate: tanto più che ·Ogni eccesso di fatica può dare origine 'in quelle regioni, come si sa, a l'nalattie ed a conseguenti diminuzioni notevoli della for za operante. però da tenersi in considerazione che una fermata in sito arido e privo di vegetazi'one non costituisce affatto u n riposo per la truppa :· piuttosto potrebbe dirsi una perdita di tempo ed un au mento di fatica. Nelle regioni calde la t ruppa non trova efficace ristoro che fermandosi in luoghi dove vi sia acqua e, se di giorno, dove la vegetazione possa ripararla almeno in pa.te dagli ardenti. raggi solari. I -punti che offrono tali risorse fissano senz'altro le fe rmate che si devono fare : non importa se una fermata si farà dopo mezz'ora, per esempio, e la successiva dopo un'ora , e mezza di marcia ; quel che importa è che di queste distanze e delle condizioni d'acqua le coionne ricevano da1 comando, prima di partire, una.indicazione per quanto è possibile dettagliata: qui le truppe potra.nno bere soltanto, là potranno a l bisogno rinn ovare anche le riserve personali d'acqua, in altro sito l'acqua sarà anche sufficiente perchè i soldati possano rinfrescarsi con lavacri, ché s'o no un supremo refrigerio ,e che rimettono sull' istante un uomo a nuovo. Sono elementi preziosi al comandante della colonna per raggiungere lo scopo d i compiere la marcia col minor dispendio di forze. · Le fermat e successi ve sono da noi in poco, favore : nelle regioni deser te si impongono quasi sempre. L'acqua sarà

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1556

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OPERAZION I MILITARI

raramente diffusa su di una considerevole estensione:· nella maggior ·parte dei casi coì:i:sisterà in un serbatoio naturale o in parecchi pozzi vicinissimi fra loro o anche in un pozzo· unico : e 1§1, vegetazi<:me, che è compagna all'acqua, non si estende attorno ad essa che dentro un picco}o raggio. ' Se la fermata è con:temporanea per tutta la colonna, bisognerà ammassarla sulla testa perchè tutti possano goderedell'oasi fortunata: l'ombra sari\ insufficiente: se si tratta. d i pozzi, la loro portata non permetterà di estrarne in temJ!)O· breve la grande quantità d'acqua necessaria a tanti uomini; difficile sarà mantenere la disciplina fra tanta gente ch,e ha sete, e l'affollamento ai pozzi può con estrema facilità farne franare la bocca e · interrarli senza._ rimedio. È, questo il pericolo sommo, e chiunque abbia una volta in sua vita assistito, all'effetto mor ale che produce il snbitaneo interrarsi d'un pozzo e la conseguente perdita della più preziosa delle ,risorse, certamente non esiterà' a prevenire l'acddente anche·· coi mezzi estremi della disciplina: ma non in ogni caso può contare di riuscirvi : contro la sete .anche la disciplina più. sentita è talora in lotta disuguale. Le fermate successive limitano in gran parte questi in-· convenienti e questi perico.li: ma come si accordano col bi. sogno di essere, quanto più si possa, pron ti a spiegarsi,. se n~cessariamente esse allungano la colonna? È questione di misura, da risolversi caso per caso: quanto meno è da temersi un attacco in marcia e quanto,.meglio sono armonizzati nella composizione di ogni scaglione gli elementi per una prima. resistenza, tanto minori sono gli ,inconvenienti della distanza; fra· g li scaglioni : e q-m(nto più piccoli sono gli scagli<mi,. quanto !i)ÌÙ abbonda11ti sono i pozzi e. disciplinato il loro uso, tanto minore pot1:à essere il tempo di fermata e perciò h d1stan,za fra gli scaglioni. ' . Anche il gr.and'alt, che peì· le nostre lunghe colonne offre· 'più inconvenienti che vantaggi, non ha inconvenienti per le'. pfccole colonne delle regioni deserte, e t alora è indispensabile a cagione delle ,ore nelle quaii si può marciare.

ATTRAVERSO A REGIONI DESERTE

1567

Infatti .n elle regioni· deserte di clima caldo v:i: sono alcune ore della gio~nata, ·nelle quali, come giiL si disse, ogni operazione deve essere interrotta. Siccome d'altra parte le norme che regolano le ore di partenza non differiscono dalle nostre europee, così · avviene che, se la ~a,rcia è_lunga, essa non può essere compiuta prima che sopravvengano le ore torride. In questo caso il g1·ancl' alt è indispensabile, o, per meo·lio dire , bisocrua dividere la marcia in duè, ed eseguirne o o una parte nelle ore mattutine e l'altra verso sera. Ma per la sosta intermedia occorre che vi sia lungo il percorso nn sito, che offra in misura abbastanza larga i r equisiti ché si richiedono per le piccole formate. Se questo sito manca, se le truppe devono stare .a disagio duraute la lunga fermata, assai meglio è partire avanti giorno , quanto basti per compiere tutta la ·marcia di seguito; gli inconvenienti sono senza dubbio minori, poichè più d'una volta è avvenuto che, non · offrendo il luogo scelto sufficiente riparo contro il sole, i disagi della lunga fermata si~no a tal segno divenuti insopporta,bili da far preferire la continuazione della marcia, affrontando i possibiìi disastri di quelle ore cocentissime. Nelle r egioni calde il mo.do di regolare i pasti n elle marcia dipende dalle esigenze della temperatura, le quali debbono talora pr-e valere perfino su quelle che sarebbero imposte da.lla , possibilità di incontrare il nemico. ' In Europa, specie in vicinanza del nemico, è regola di distribuire alle truppe carne e brodo prima della partenza. Nei paesi di elevata temperatura questa regola è quasi sempre inapplicabile. Infatti il soldato, come si sa, non è generalmente disposto a consumare F intiera distribuzione all'ora molto mattutina in cui gli vien fatta ; e ' se ancb.e v i fosse disposto, subito dopo U:n pasto cosi abbondante s,i trover ebbe in condizioni pessime per affrontare la fatica della marcia sotto il sole, tanto più che n on avrebbe avuto neanche il · tempo di mangiare con agio. Nè molto migliori risultati si avrebbero cons},lmando il brodo e portando seco la razione di carne cotta ; la quale, a' certe temperature e portata dal soldato nelle note manìei·e, ha tutte le probab ilità, ad onta

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155fl

OPERAZIONI ìll!L!TA&l ATTRAVERSO A llEGIONI DESERTE

della cottura, di guastarsi prima che venga l'ora di mangiarla. Miglior sistema si è dimostrato in pratica quello cli d istribuire al soldato, prima della partenza, un'abbondante razione di caffè e una parte del suo . pane giornaliero, rimandando la distribuzione del rancio cli carne all'arrivo alla tappa. Quando la marcia si divide in d ue parti, la sosta intermedia, che dura in genere dalle 8 o dalle 9 del mattino fino alle 4 del pcmeriggio almeno, si presta assai bene ad una distribuzione di rancio caldo E:I ad un successivo luno-o . • b n poso. ( Continiia) GIARDINO C,;ipitano a• t·rgg. ber sa9lieri .

1559

LA GUERRA ·ISPANO-AMERICANA • (1898) Cont.inua:ione, vedi dispe1ua XVII

III. Me'u tre quest e cose accadevano sul teatro di guerra del Pacifico e la marina spagnuola subiva una prima ma decisiva sconfitta il giorno della battaglia di Cavite, altri eventi andavano man mano maturandosi attorno all'isola di Oùba. Sfuggito, per un complesso di disgra~iati eventi il dominio dell'Oceano P acifico dalle mani delìa flotta spagnuola, l'arcipelago delle Filippine non poteva orna.i che ritenersi perduto l)ar la Spagna, e come tale doveva entrare nei calcoli del comando supremo di Madrid, rinunziando risolutamente ad onta dell"eccitabilità popolare, della voce pubblica e del sentimento, a suddividere ulteriormente il grosso delle forze navali disponibili per recar soccorso all'ammiraglio Montojo ed al 'governatore gener ale Augustin. Gli ammaestramenti più comuni di strategia marittima e terrestr e c9mbinata., doveva.no infatti suggerire che ogni tentativo di soccorso fallisce quando il mare uon · è libero ; e che conviene invece, per mantenerlo in un altro, sommare quivi il massimo delle forze disponibili sul teatro d i azione decisivo, per conservar su questo la preponderanza navale fino alla. fine. Chiaro si manifest~va a.dunque il .pericolo della suddi visione delle for7.e per la flotta spagnuola, tanto pii'., che ad essa incombeva il còmpito della protezione di un esteso tratto d i littorale, in presenza cli tm" nemico agile ed accorto, munito di nav) tanto celeri. per l'esplorazioni che forti per il combattimeùLo e strettamente interessato alla risoluzione di


1560

1561

L A GUERRA ISPANO -AlllERICANA.

l,A GUERR A lSPANO-AM&RICAN.A ·

un 1:1,rduo problema di strategia navale, che è quello del tr a· sporto per via di mare cli un grosso corpo di truppe da sbar· carsi a Cuba. In una situazione di guerra cosiffatta, con le rive, dell'isola ne1la massima parte spaqciate, con accordi fra gli isolani insort~ ed i Nord-Americani, ravvivati con ogni cura ed intesa fra terra e .mare, presentavasi agli invasori la più grande libertà della scelta; la possibili tà di affacciarsi improvvisi, di drizzar finte, di stender crociere ed offrir infine battaglia a proprio talento. Perciò la flotta $pagnuola d oveva, con la massa delle sue navi, star pronta alla lotta sul mare .libe1;0 deUe Antille . .A.1trimecti a nulla sarebbero serviti alla Spagna i clugentomila uomini che a prezzo di gravi s'acrifizi manteneva a Cuba: un piccolo corpo sbarcato all'improvviso poteva eludere ogni più vigilante difesa c_ostiera, .sorprendere l'avversario e prevenirlo su.i punti tattici decisivi priìna che esso, per la grande distesa dell'isola, le difficoltà delle comunicazioni, la rivoluzione intestina ed i morbi, s~ fosse potuto raccogliere e far testa in tempo ed . in forze adeguate. In questo · caso, la supremazia .. sul Mare Caraìbico dovuta alle corazzate ed agli incrociatori dei .Nord-Americani doveva compensare l' tnferiori tà dei loro battaglioni e dare ad essi ,irdimento e buona fid ucia di sperimentare nella lotta una forza non guari superiore ad un'ordinaria divisione dt fanteria, nella costituzione degli eserciti europei, contro l' intero esercito spagnuolo stanziato ·nell'isola di Cuba, disciplinato, agguerrito, e per lunga consuetudine tÌso ai combattimenti, allei guerriglie, _ay sacrifizi ed ai disagi dell' isola~ diventato insomma provetto, resistente, valorose e tenace. Singolare ammaestramento questo éhe puossi ricavare dalla recent e guerra ispano-ainerica.na. Esso mette iu forse il valore delle future guerre terrestri i , cui destini stanno oggidì confidati nella massima parte ai grossi esercitt, qualora si pens i in qual misura può turbarlo l'efficienza di una piccola forza armata in qualsivoglia teatro di guerra con l'appoggio e la preponderanz.a della flotta sul, mare: '

La situazione delFammiraglio Sampson, ai primi di maggio, non era troppo diversa da quella dell'ammiraglio Ito allo iniz·io della campagna Coreana.. Nei 1;ispetti navali, Hiroshima Bquivalev"lt il campo di Tampa-Bay, sull'estremità della Flo. rida: le truppe da transitarsi da l' ~na e dall'altra base di . operazione sul territorio avversario non erano guarì differenti in forza numerica, sebbe~e différenziassero alquanto le giapponesi dalle amer,i cane, in ordine al loro assetto e preparazione. Nell'un caso come nell'altro, mentre la flotta giapponese nou altrimenti che l'amer.icana ebbero a impiegare. un tempò discretamente lungo nell' incrociare minacciose lungo le coste nemicl:ie cercando d,i attrarre sopra di sè l'attenzione delle flotte nemiche queste mantenevano un'attitudine difensiva di squadra in potenza (1) nel Mar Giallo, come nei contorni di Oadice e del mare peninsulare. · , Ai,primi di n1aggio si raccolse infatti la squadra spagnuola uelle acque di quest' ultima città, mentre appunto quella dell'ammiraglio S!:!,mpson lascia~a Key-West, ~-ifornita di c~rbone. Il 6 maggio una spedizione americana cli 40,000 U?· mini poteva dirsi pressocchè allestita, poichè fu stabilito un contratto di noleggio di vapori per u n servizio di trenta· giorni. La dislocazione delle forze navali americane attorno l'isola di Cnba era presso a poco la seguente : . , Ammiraglio Sa?lpson con sette grandi navi, alcune cannoniere ed alcuni incrociatori nella zona di Haiti-Santiago: ammiraglio Schley, con quattro grandi navi, quattro incrociatori corazzati e due ausiliarì nella zona ,di Chesapeàke: commodoro Watson con due guardacoste ed alcune cannoniere costituenti la divisione di blocco, nella zona del1' Avana: counnodoro Howell con la squadra di sorveglianza composta di due guardacoste, due grandi incrociatori, un'ariete, alcune cannoniere e piroscafi ausiliari n':llla zonll. Boston-New-York. Pa parte degli · spagnuoli, la distribuzione · delle forze na~ vali era la seguente: ammiraglio Camarli (squadra di ris~rva) co~posta di due corazzate, due incrociatori corazzati

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(!) fa being.

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' LA GUERRA lSPA NO-AilER!CANA

, .L A GUERRA 'lSPANO-AoiE!tlCANA.

ed a.lquanti incrocìatori indifesi e torpediniere, nella zona di Cadice: ammiragli.o Cervera (sqt1.adra volante) composti:i di quattro grandi corazzate, due vapori ausiliari e cinque Gontro-torpediniere nelle acque di Capo Verde, pronte, ad abban.douare l'arcipelago,, per ignota destinazioue verso le coste americane o verso Cuba. '1

L'8 maggio cominciò il primo bombardamento di C{udenas e di Matanzas, designate come base d\ operazione eventuale degli americani, a complem(}nto di quella di K ev-Wést : Tre giorni\ appresso l'attacco. fu ripr~so con maggio;·e violenza. Cardenas, ciWi di circa 15,000 abitanti, con un a buona e spaziosa rada, presentava altresì il vantaggio di ess.e re a due o tre giorni solpanto dall'Avana ~· di essere congiunta ad essa per via di una buona strada ' ferrata. Le torpedinier e Winslow, le cannoniere Wilmington e Ituclson , sotto la scorta di tre altre navi mi~ori, alle 8 d~l m~.ttino dell' 11 'maggio si. presentarono av~nti a · C,irdenas e. cominciarono a bombardarla furiosamente. - Dopo cinque ore dì combattimento, il vVinslow aveva perduta la ·facoltà di go,ferno ed il suo comandante era ucciso da una oo-ranata spagnuola. Gli Americani si h trassero allora dalla mischia ' dopo aver subito considerevoli perdite. Lo stesso giorno, altr~ navi della flotta .americana tentarono di sbarcare viveri e munizioni per gli insorti a Cienfuegos, sulla costa meridionale di Cuba; chè il possesso di quest'ultimo porto avr ebbe assicurato agli Americani un facile mezzo di rifornimento a favore deg,l i ,insorti e .delle oo-uerrighe della provincia di...Sahta Clara. Ma gli Americani fallirono egualmente anche in questo tentativo per .mancanza di criteri de:fini~i e precisi, o perchè effettivamente le loro navi av-ev1.ino il còmpito di c~se:witare una larga crociera . \ungo il littorale dell'isola, piuttosto che il mandato di. abbanclon·arsi ad azioni risolutive e complesse. Gli Spagn uoli scaglionarono nondimeno le loro truppe sopra 'l'immensa distes_a del littorale settentrionale, e meridionale dell'isola. da Cardenas all'Avana e da Cienfuegos a J twaro, sparpagliarono I

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le loro forze e le affaticarono, mentre la :flotta spagnuola lasciava tuttavia incerti dell'essere suo, se cioè fosse aJl'anc.orn . ne1le acque .di Capoverde, se veleggia:sse _contro i forti settentrionali dell'Unione per bombardarli, o se corresse infine per sfidar a battaglia l,e navi del commodoro Sampson 11.elle acque di Cnba, nelt' intento dì roi:1pere il blocco del porto dell'Avana· e delle co::;te dell'isola. Frattanto la squadra americana tentava altri colpi alla cieca, come brancolasse in cerea. di obiettivi, di occasione o di consigli. Il 12 maggio, all'alba., la squadra dell'ammita- ' glio Sampson bombardò per tre-ore San J uan di P orto Rico; .protetta dalla batteria del molo (Morro) dal forte Can uelo_ che sbarra l'ingre~so della baja e dal f!)rte di El-Bogùeron: Vi erano le corazzate Indiana e Jowa, il monitor a torri Purilan l'incrociatore corazzato New- Yorh e gli irwrociatori ·non' protetti Cincinnati e Detro-it: in com plesso 34 can. · n~ni di grosso calibro. e 138 fli piccolo. · . Il r isultato del fuoco fu assai scarso; non vi fu r ono danm nell'abitato di San Juan ne conseguenze di qualche rilievo, . e ciò vale a mettere in dubbio l'efficacia del bomb1irdamento dalla ,p arte di mare, r ivelatosi nel corso di quest~ ~uerra, assai problematica, incer to n~lle conseguenze materiali come ~n quelle morali. Premeva anzitutto .conoscere le intenzioni e la presenza , della :flotta sp~ignuola dell'a.mmiraglio Cer vera parbitasi dalle isole di Capo Verde senza precisa destinazione. T enevano in questo senso eccitata la pt1bblica opinio~e i pi.~ r icch~ cent ri commerciali della, costa orientale amencana , tl1Il0 l'0Sl di un' incur.=.;ione, di un bombardamento o di uno sbarco. La. teoria d~lla flo(;ta in potei~za ('in being) ebbe allo1'a il suo quart0 d'ora dì celebrità. La s upérioi·ità marittit~a sul Mare .Caraibico era ancora contestata; ed un ammiraglio ardito e valente poteva trarne immenso ~ro:fìtto a suò 'vantaggio, evitando scontri, ~ antenendo truppe intatte a bordo delle 'sue navi e minaccia,udo le coste aperte ed estese dell'avversario. Egli poteva t entar .,/

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T1,A GUERRA ISPANO-AMERICANA

LA GUERRA ISPANO-AMERICANA

l'a.Iea della sicuro che la comparsa delle . fortuna, . . sue navi· avrebbe, m ogm caso, esercitato un'influenza; sul dominio. del mare ~a turbarn_e l'equilibrio, da costringere l'avversario a subordma~e. le r~sp~ttive mosse alle proprie, con pei·dita di tempo e d1 hber~a d1 _manovra e con sciupìo di carbone. Tale era la s1tuaz1one dell' ammirao-lio Cervera a · · E / o mezzo ~agg_iq. g li poteva. abba_stanza bene far sventolare lo spau" a~c~10. della flotta m beimg, mantenendo per un tratto l'e~mhbno navale sul teatro di guerra del ~'[are Ca ·b· ·· 'h, . . . · ra1 ico, poi~ .e la flotta spagn~~la ritenevasi tanto per forza, per compos1z10ne e pe.r capacita del suo ammiraglio e del personale, ~el tutto adatta a tener testa it quella che il nemic~ poteva -0ontrapporle. Perciò; il 12 maggio, la squadra volante del commodoro Schley, composta dell'incrociatore Brooklyn, deJle corazzate 11:lassaohusetts e Texas e del yacht protetto lo Scorpion fece vela da Hampton e . ·Roads' a mille nii bo·li·a dall','ìAvana,1 verso harleston, per ricevere quivi nuove direttive, in corrispon~enza ~lle ~anovre ed agli intendimenh della squadra del1 amm1ragho Cervera. Gli avvisi e gli _inc~·oè~ato~i americani sorvegliano a questo scopo tre ~ass'.1-'ggi pnnc1pah: quello di Mona, tra l'isola di San Domu:~go e Porto Rico, quello di Widward tra Cuba e San D?mmgo.e_quello di Yucatan, fra Cub~ e la terra ferma . . N ond1me11?, a~ onta di questa larga ci'ociera distesa ed eBerc1tata · 1a 1 con ·, cnteri abbastanza razionali, la squadra · spagnuo ve egg10 non molestata dalle isole di Capo Vèrde all'isola d ·1 Curaçao per r ifornirsi di ~iveri, di mu'.n ìzioni e di carbone~

Il fatto .s~rprese graucre'mente . · · . , tanto pit'1 che g:l;,, A mencan1 a_vevit":o riposta gran_de fidue:ia ip. una immediata e vittoriosa risoluzwne del conflitto, ed acctebb~ ,autorità ' alla dott ·· della flotta in being~ Poteva dirsif1questa la prima volt unha , . d' a c e una squadra d1 gran 1 corazzate attraversava l' Atlant· · tt d"1 · lCO, lll asse .·o . gu_erra, e _p ronta .al combattimento: una serie di pro~lem1. e di_ dubbì poteva dirsi risolta, grazie all'audacia dell ammiraglio spagnuolo Cervera. . ·

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N ell~ :flotta spagnu.ola dell'Atlantico si concentrarono adunque l'ultima parola e l'ultima speranza dell'esercito di occupazione di Cuba. · " Il 14 maggio g li incrociatori spagnuoli Conte Venaclito e ituova Espana, di vecchio modello, dopo un vivo combattimento riuscirono a mettere in fuga cinque navi americane .che osservavano l'Avana. Ma ciò devesi esclusivamente ascrivere all'ordine ricevuto dalle navi americane di nou·aécettare combattimento, mentre l'ammiraglio Sampson col g1·osso della sua :Hvtta era avanti Porto Rico, e la squadra . volante del commodoro Schley incrociava nelle adiacenze del Mare Caraibico. Nello stesso giorno fh nuovamente bombardata la città di Cardenas, con successo non guarì differente da quello dell' 11 maggio. Nel frattempo l'Unione aÌlestiva il suo esercito : a diffe . renza delle . gra~di nazioni. europee che mantengono forti eser~iti stanziali, gli Stati ,U niti di America dovev.ano , prima dichiarare la guerra e poscia occuparé di ordinare l'esercito. Ben 65,000 volontari furono arruolati in quindici giorni: verso Chikamanga dovevano raccogliersi 53 reggimenti .di fanteria, 11 batterie d ì a.rtiglieria leggera e 30 squadroni di cavalleria; a San Francisco 10 reggimenti di fanteria e 4 batterie; a Key-West 1 ~-eggimento di fanteria; a Nuova Orleans 4 reggimenti di fanteria e 9 squadroni di cavalleria; a Mobile 1 reggimento di fauterià; i( "Washington 16 reg. giìn.enti di fanteria, ed a Tampa 13. Da questa distribuzione delle forze americane appare adunque e'Vidente un concetto, ed è quello della dipendenza dell'azione della flotta da quella dell'esercito, e viceversa. Infatti 1~ maggioranza delle truppe è impiegata nella difesa costiera, a protezi6ne. delle citt à aperte ed a buona portata di mano per operare sbarchi sul teatro di guerra del Pacifico come in que'1lo del Mare Caraibièo. Il 16 maggio la :flotta spagn uola abbandonò Curaçao : l'abile mossa della traversata déll'.Atlantico fn giudicata llna crociera ed una diversione ass,ai opportuna, per distrarre /

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LA GUERRA J SP ANO·.Ur&RICANA

LA GOE1tR,1 l !'< l',1No -A~l E KlG,\N,A

l'attenzione della flotta nemica e per suddividerne ie forze 'tra la crociera ed il .blocco dell'isola. Il 17 l'ammiraglio Saqipson abbandonò la acque di Porto Rico e si riunì alla squadra del commodoro Schley, nelle adiacenze di Key-West: i bombardamenti ed i tentativi di sbarco continuarono, più nell' intenzione di saggiar il terreno di stabilire accordi e . porgere aiuti agli insorti d i Cuba, che in quella di avventurar.si in operazioni di qualche r ilievo, mentre il dominio de.l mare delle Antille era più che mai · , incerto per la presenza della flotta in b.e ing dell'ammiraglio spagnuolo Cervera. , Nello stesso giorno alcune navi americane ~ornparvei·o dirimpetto a Cabarien: la località conta appena duemila, anime ed è posta sulla riva settentrionale dell'isola nel distretto di Santa Clara, il più t urbolento ed il più minaccioso, a più che trecento chilometri ad oriente deU' A vana. Il .porto è eccellente e la sicurezza della rada pienamente giustificò il tentativo degli Americani. Ma quattro cannoniere spagn~ole Cortès, Cauto, Intrepicl; e Valiente forzarono Vavversario alla ritirata ed ·il tentativo non riuscì ar miglior esito dei precedenti. Il 18 maggio due incrociatori americani lanciarono 80 proiettili co~tro l'imbocca.tura del porto di Santiago _di Cuba, sulla costa del mezzogiorno e presso all'estremità orientale dell'isola, fors1) nell' intento di interrompere i ca vi sottomarini che a quella piazza mettono capo. Ma le difese della costa respinsero l'attacco in te:mpp op:· portuno. Il 19 i;naggio, nottetempo, la squ~dra spagnuola al com·audo dell'ammiraglio Cervera_fece il suo ingresso nel porto . di Santiago di Cuba, dopo aver fatto perdere le proprie tracce alle nav.i nemiche dell'ammiraglio Sampson e del commodoro _Schley. L'ammiraglio spagnuolo proponevasi di sbarcare nel porto provvigioni di armi e cli munizioni, di r addobbare le navi e di allestirle per il combattiip.ento dopo la lunga e perigliosa traversata deil'Atlantico.

IV . ..

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Erano trascorsi appunto venti g iorni dal disastro di Ca vite: g li a·vanzi delle na~i Don Antonio cle Ulloa, Reynci. Cristina e Castilla, con le_consorelle, erano ancora flagellate daJle·onde nella baja di Bacoor, quando, in condizioni pressochè identiche, . dopo av~r corso con buon successo il mare libero, h\ sqnadra spagnuola, ignara. degli obblighi che le incombevano rispetto· all'esercito di Cuba e dimentica dei vincoli che ne collega~ano ad e~so ltt p ropria azione e la propria esistenza, com.e profuga, ·rinchiudevasi dentro la difficil e baj a di Santiago èli Òuba. Da quel ' giorno l'ammiraglio Cervera, come l'ammirao-lio lVIonto1·0 clichiarossi vinto e l'equilibtio navtde nei t:> ' ' teatro di guerra del Mare Caraibico fo violentemente rotto a d_a nno degli Spagnuoli, senza trar colpo e senza infligg(}re danni 'di sorta all'avvers,ario, , come appunto accadde alla · squadra delle Filippine che colò a fondo paga soltanto di aver salvato il proprio onore. Se l'ammiraglio Cervera avesse audacemente e fortemente tenuto il mare quando l'Unione · faceva ogni sforzo per convogliar truppe dall~ Florida' a, Cuba la guerra avrebbe · potuto -avere un altro ' indirizzo, poichè si sarebbe incontrato con le navi onerarie americane ed avrebbe pot u to affrontare anche una delle •squadre nemiche; imbarazzate da navi inermi e pesa.nti, in condizioni non troppo diverse da quelle dei Giapponesi e dei Cinesi alla brLttaglia naval'e. di Yahì.. E come a Yalù,' la vittoria avrebbe potuto arridere al pi tì. audace, al pi ù sagace e sollecito delle relazioni e dei vincoli che corrono fra la , difesa terrestre e la difesa ,marittima. . ' Il .23 maggio le squadre di Sarnpson e di Schley Sl numrono di fronte a Santiago di Dnba e vi bloccarono la squadra , spa.gnuola. Il porto di Santiago è una baia cli dodici a tredicf chilometri di profondità, che si apre a,ll'intèrno in un bacino magnifico in comunicazione col mare per via di nno s.tretto ' . .. e profondo passaggio : poche torpedini, nel suo punto prn 1

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angusto, sono sufficienti a vietarne l'ingresso a qualunque nave che si attenti di forzarlo. L\ngresso della baia è difeso dai fotti Morro, Santa Caterina ed Estrella. Allo schermo di questa cintura di forti, assa~ bene mantenuti e provvisti di m~uizionamento, l'ammiraglio Cèrvera contava di essere pienamente sicuro q.i riprendere l'offensiva a suo talento, posciachè la flotta si fosse rifornita di carbone, avesse xiparate le avarie della lunga traversata, e lusinga. vasi i'.noltrè di irradiare da quel sicuro refugio, i' s~oi quattro incrociatori ed i stioi tre dùtr·uttori, per mantener viva l?, gue1."ra navale lungo le coste di Cuba. In realtà volontariamente l'aI!lmiraglio Cer,vera preparava a sè medesimo ed alla~ squadra spagnuola una situazione di fatto . . . . in verun modo diversa da quella dell'ammiraglio cinese Ting, intorno alla fortezza di W ei-Hai-·wei . .Questa, come Santiago di Cuba, er~ una piazza di rifugio I • di forma semicircolare, ·protetta dal mare e da un'isola che la domina, con canali d'accesso sui fianchi assai ristretti difficili a.Ila navigazione e ben protetti da difese permanenti ed ' improvvisate. L'isola era forti:fi.cata con i nuovis,s imi mezzi · della poliorcetica, e gli accessi sbarrati da ·catene. Così l'ist~ria : la {fotta cinese dell'ammiraglio Tìng continuava ad esser e pericolosa per gli invasori G·iapponesi come, a maggior ragione, doveva esserlo per gli Americani la ilottà in potenza dell'ammiraglio Cerver a. · Ma nell'un caso come nell?altro, per strano paradosso, ma pur ~esatto preciso e rigoroso a fi)o .di logiaa, le navi rinunziarono al mare, e nell'ignoranza delle relazioni tra 1~ guerra marittima, e la guerra terrestre ne derivò una delle più singolari . e ~trane situazioni ohe possano incogliere una :flotta. . Le navi galleggiano str·umenti imbarazzanti . d'entro ttn,· porto, assediate e strette dalle pavi nein,iche, i marinai scendono a terra per smontare i più pesanti cannoni e ne guarniscono , le opere '"di difesa terrestre: gli ~:ffici i_ compiti . ed i doveri si confondono nell'inenarrabile pervertimento del s~nso e dell'arte militare ohe non si può vioJare impunemente, senza che la patria, l'esercito e la Botta scontino

L A GU E RRA ISPANO -Al\18RlCANA

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la colpa dell'errore, e la Némesi si libra treme:qda sulle vette delle antenne e si scaoona sulle tolde abbandonate e deserte. Seguitavano in questo mezzo gli Americani , i loro tentati vi di sbarco, senza _preciso concetto, ma, più larghi e più sicuri n ella coscienza di stringere.in pugno la fiot.t a nemica.. Il 19 maggio due bastimenti ·cannoneggiarono l'ingresso del porto dì Guantanamo, piccola piazza · marittima siilla costa meridionale dì Cuba, a sessanta chilometri da Santiago: Ma non ne derivò alcun preciso e positivo risultato, chè anche nel corsO' di questa guerra l'arte militare navale dimostrò l'impotenza delle flotte contro le batterie costiere, quando sono ben guardate e podero$e. Ammaestramento questo d.i molto rilievo; che ; onfarma _le esperienze della g uerra cinogiappOlileS!;) e tende ad esonerare la Botta da un còmpi.to che non le sembra veramente- adatto, e che la espone a risch~ troppo su periori ai compensi ~d ai ,risultati. A Por.to-Rico come a Càrde'nas; a Santiago come a Guantanarno, le navi americane non ottennero alcun risultato dal loro cannoneggiamento, sciuparono tempo e c.arbone e si. esposero a rischi abbastanza gravi. Meglio avvisati i Giap· ponesi nel ,corso della lor9 campagna contro la Cina non esposero che una volta sola le navi al fuoco delle batterie terrestri, e fu nel bombardar l'isola di Liucung all'ingresso del porto di W ei-Hai- Wei. In ogni altro caso, a Tai-dongIaug, come a Porto A rturo, provvide all'espugnazione delle· opere terrestri l'esercito, che esonerò la flo tta da questo difficile e pericoloso ,còmpito. ' Troppo infatti preme il conservare intatte le navi al dominio del mare, ad esercitarlo ed a d ìfenc;lerlo con guanta potenza cqncede ad esse la forza delle ll,rtigl1.erie, l~ velocità .delle m~cchine; l'audacia dei . comandanti e l'abnegazione degli equipaggi. Il bombardamento può essere una crisi passeggera nell'aziqne navale, ma i cannoni, sempre ed_in ogni caso, debbono .servire -esclusivamente a forare le corazze delle navi nemiche ed a-spazzarne la tolda sott o la tempesta delle, artiglierie a tiro rapido.


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LA GUERltA ISPANO · A~ll,;lt.JCANA

i.A (HJ 1rn.1tA 1SPAN0·All1E1UCA'.'sA

Sollecitavasi frattanto in Ispagna l'allestimento della squadra di riserva. Dovev.auçi comporla la corazzata a torri Pela;yo, l'incrociatore. corazzato Carlos V, l'incrociator~ protetto Alfonso XIII, le can.n oniert:,-torpediniere Patriota ·e Rapido, _ 1e contro-torpediniere- A-uclaz, Osado e Proserpina, alcune torpedi~iere ed incrociatori ausiliari. La squadra di riserva · fu posta agli ordini dell'ammiraglio Camara. Da par'te dell'U.nion'e ~on furono tentate op.e razioni niilttari di maggiore rilievo: l'ELmmiraglio Cervera non mosse da Santiago, gli ammiragli Sarnpson e Schley non abpandònarono il blocco della squadra nemica. La situa~ione poteva prolung~rsi aWinfinito. L'opinione p11bblica esaltata -re,clamava azioni risolutive, mentre a Tamga il corpo di sbarco dava manifesti segni di impreparazione militar~ e di indisciplina, aggravata dal dilagare dei morbi endemièi,, dalla di:ffi.col tà dei rifornimenti e' dei servizi. / Il 31 maggio, mentre la squadra vola:nte del commodoro Schley vigilava l'uscita della squadra spagnuola la squadra di Sampson, f~rte di quattordici navi e di alcune terpedi.niere attaccò le batterie del forte Mo1:ro, della Socapa e di punta Gorda. Il'cannorieggiamento non riuscì a risultati importan.tì: la grande distanza del tiro non cagionò avarie di sorta, alle navi ed alle fortificazioni' e l'ammiraglio Cervera con la sua flotta rimase all'àncora tranquillo dentro la baj~ di Santiago. ,- . · 1 Così passò il mese di m;ggio nel teatro di guerrà atto'rno , a Cuba, con in~f.fi.caci attacchi, con tentativi di sbarco alla spicciolata, ·quasi OVUE.que' respinti. , Lai :B.otta spagnuola esistente allo sta·to potenziale, fu l'elemento determinante dell'azione e dell'indirizzo deìla guerra in guesto period0. Oervera 'poteva infatti ristabilire l'equi- ' 1 librio navalé approfittando _ di qualche notturna probabilità, · di mancata vigilanza o d.i stanchezza; affaticare le. squadre ne1p.iche costringerle a s~spendere o a rallentare l'azione, . riprendere iii'fine il ·mare !ibero con audacia e èon risohùezza. La squadra spagn U:ola poteva allora correre al nord, cçnnmuovere il pubblico s.e ntimento americano, ripiegare

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di là verso Cadicé o verso le. isole di Capo Verde per con-giungersi alla squadra ~i riserva dell'ammiraglio Camara. In questo caso il dominio del mare s1irebbe rimasto alle ' navi della Spagna.

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Nel teatro di guerra d~lle Filippine, 11lla battaglia di Cavite successero l~mghi giorni di inazione da una parte e dall'altra dei combattenti. Nel frattempo crebbero i particolari intorno alla memorabile mischi~t·~avale del 1°maggio: l'artiglieria a tiro rapido si rivelò la 1·egina clelle battaglie, come a Yalù,. e padroneggiò e tenne a freno ogni azione tattica. L'artiglieria di medio calibro, se servita da abili cannonieri, si dimostrò da una parte assai utile all'inizio del combattimento,· vietando al nemico di rispondere al fuocq e spazzando i ponti e le tolde. A. Cavite, come a Yalù, per contro, i ca~1.noni di grosso cal~bro non trassero più di venti colpi. Rispetto alla vel.ocità delle macchine, la battaglia dimostrò che come la rapidità del tiro ha ragione della tattica cosi la celerità ha ragione della strategia. Una divisione di sei incrociatori corazzati, 'a rmata con 120 o 150 cannoni a tiro rapido da 10 a 20 centimetri, può lanciare snl nemico dai tremila chilogrammi di proiettili in , una volta: e se il tiro è preci'so, l'a,vversario riceve in un secondo una bprdata di tre t onnellate di esplosivi di grande: potenza, sotto il peso de' qnali ogni nave di legno s'accende come paglia e festuca. I n queste . circostanze era vano pretendere un'ulteriore resistenza dalla squadra spagnuola di Montoj~. L'unico .piano di guerra. che nei frangenti dell'aprile avrebbe potuto salvare le Filippine si era forse quello di lasciar Cuba a la medesima ed alla guardia dei duecentomila uomini che ne formavano , la guarnigione, e di portare all'arcipelago del Pacifico la maggioranza delle forze . navali spagnnole. Queste avrebbero messo a ben d1tra prova l'audacia degli sbarchi americani, si 's arebbero rifori:iite di carbone nei porti della Cina, avrebbero corso attraverso il mare delle Sandwich e portato

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L,A GOE&RA JSPANO-AMERlCANA

tA GUERl!,A ISPA NO - AMERICANA

terribile colpo all'iniziativa degli Américani. In cinque giorni le navi spagnuole avrebbero quindi·potuto guadagnare San Franeisco e bombardare la città. , E se pure, nell'intervallo, gli Amerièani fossero .entrati all'Avana, avrebbero pagato ben caro l'effimero successo e cidè con l'incendio della ricca metropoli della California e con le isole Sandwich sollevate e perdute. Risultò in modo assai positivo che la squadra americana. iri. tre , ore, distrusse la squadra n emica quasi sugli ormeggi, e che gli Spagnuoli accettarono il combattimento. cbm,e in una trapppla, contro ogni dettame o consuetudine di g uerra marittima. L a loro artiglietia si dimostrò poco buona, meno provetti at1.cora i . cannonieri. Vi erano cannoni lisci di piccolo ·calibro e portata a l\fariveles, a :Punta Gorda, a Boca Chica ed a Punta Caba.lo; a Corregidor due pezzi da 16 centimetri (Armstrong) che però non parteciparono al combattimento; a El Fraile tre pezzi da 16 ; alla Lunetta un cannone da 24, a Punta Sangley due cannoni da 16: in compJesso una di_ecina di pezzi sui qua1i poteva farsi assegnamento. · Gli fo-mericani fecero presto e bene, ciò che del resto presentava.s i abbastanza facile a compiersi : cercarono sin dal principio dell'azione la superiorità soverchiant e del fuoco e non la perdettero mai; non mostrarono alcuna speciale abi- , lità nel,corso della lotta, come d'altronde non ne sentivano gran fatto il bisogno. Tirarono bene éon le loro buone artiglierie, ma sprecarono un visibilio di niui;iìzioni. Questa prodigalità sarebbe per certo loro co;;ta,ta cara se ~;vessero avuto a fronte un riemico più accorto e manov1:iero. Fecero insomma qtianto doveva farsi e diedero liJrova di decisione e di energia (1).

Ulil.

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Il . 25 maggio partì il primo convoglio di truppe america.ne da San Francisco diretto alle Filippine; tre trasporti , I (~l llr1.·u.e de Paris, N. l'G, ,10\it i898. -

Ueutenant X. Lii 01,er1·e cuix Pililippines,

J:i)Ortavano 2500 uomini, provviste per un anno ed una grande quantità di m unizioni per l'ammiraglio Dewey. . Per guarnire l'arcipelago queste forze erano ben insufficienti. Le Filippine sono infatti divise in cinque gruppi di isole, a largoi ntervallo l'uno dall'altro : l'isola di Luzon con la capitale Manilla; l'arcipelago delle Bisayas; le isole dj. P aragua o di Paios e l'arcipelago di J olo. Strategicamente collocate in posizione incomparabile, il gru ppo di Manill.a è la chiave dell'estremo Oriente: Luzon è infatti il luogo geo, metrico di tutti i pti.nti il cui possesso importa più di ogni altra cosa alle potenze che hanno interessi nell'Oceano Pacifico. Da Manilla come centro, e con raggio eguale a cinque giorni di navigazione puossi descrivere una circonferenza che comprende tutte le grandi vie di commercio e tutte le r elazioni del nord dell'Asia col sud, dell'Europa con l'estremo Oriente, con l'Australia e con l'America. L à superficie totale delle isole è di. trecento chilometr1 quadrati, la popola- . zione di nove milioni di abitanti. Le coste sono generalmente ripide e di difficile accesso,. cinte tu:tt'intorno da banchi madreporici: la navigazione nelle adiacenze è difficile a causa delle correnti e del req;ime speciale delle maree . In tutte le terre dell'arcipelago il suolo è montagnoso, e le catene si succedono alle catene; con an-. da.mento monotono: le sole pianure che si in€'6ntrano sono di natura alluviale alle foci dei fiumi o fra due dorsali consecutive di monti. Il famigerato Aguinaldo, il dittatore della rivoluzione alle Filippine è un 'uomo di trent'anni appena : educatQ dai preti e dai gesuiti spagnuoli di :Manillà, a cagione di· una· forte ingiuria personale concepì un odio così profqndo contro la dominazione clericale delle Filippine da giurarle .odio eterno. In Hong-Kong, all'ombra della neutralità inglese, egli trovò mezzi, incoraggiamenti e favo~i ·inattesi alla rivolta ; ma gli Americani pensarono a{ servirsi degli insorti, ed Aguinaldo degli Americani, a profitto dèll; insurrezione dell'arcipelago. . , Il 20 maggio, il 1vlac Oulloch, vascello onerario della squadra dèll'ammiraglio Dewey, trasportò da Hong-Kong a Manilla

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LA (H)ER.HAlSPANO -AMEll!CAJ\A \

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il capo ribélle .A.guiualdo. Ebbe uordiali e liete accoglienze a bordo delle navi :vincitrici di Cavite, due cannoni a tiro 1 rapido, cin'quecento fucili, danari ed eccitàmenti ad agire con · risol~ione e con prontezza verso ~fanilla. L'oro ed i fucili americani, scrisse, un testimonio ocular e degli avvenimenti (1) , dovevano mettersi a completo servizio degli insorti. L'ammiraglio Dewey aveva infatti risolto di nulla tentare prima d i aver truppe e stabilito di lasciar f~re tutto agli insorti e di porgere ad essi i mezzi opportuni per entr~re nella capit~le delle Filippine. Una volta giunti i soldati dal!' America era intenzione dell'ammiraglio americano di sbarcarli sotto pretesto di ristabilire l'ordine turbato da queile incomposte guerriglie, cui g li AmeriÒani 'stessi avevanò armato il braccio. 11 Ministro délla marina di Spagna spiegava intanto una grande attività. nell'avviare gli armamenti ed i lavori ,negli arsenali:' Nei cantieri dello Stat o si lavorò nottetempo a luc~ elettrica, a Cadice come a Cartàgena ed a Ferrol. L 'attività degli operai fu lusingata da premi e da promesse vistose, se il lavoro fosse compiuto pr ima del tempo prescritto I alla consegna delle navi in costruzione o in raddobbo, e fu cosa bella questo slancio di patriottico ardore che arieggiava grandezze e rµagnaninÌità antiche, nel sostituire squadre a squadre e vascelli a vascelli, qua.ud() l 'ala della sconfitta con inesor abile fatò le spezzava l'una dopo l'altra sul mare. · Si disse che ai primi di giugno . dovevano essere pronti gli incrociatori corazzati Princesa,de Asturias, di 7000 tonnellate e 21 . nodi, e · Gar(/,inal ct~neros, di eguale stazzamento e velocità; gli incrociafori non corazzati Lepantos, di 4800 tonnellate e 20 ;t1.odi, le cannoniere-~orpediniere Dona, lvlaria de Nlolina, Don Alvaro de Eazan e Nlarqites cle la Vitoria. Unitamente alla 1V-umancìa, rinnovata e rinforzata, questo navigliq, doveva formare una terza squadra sotto il nome di Seconda , di riserva. ·c1) 1/evue de· P1ris. -

LO(:. cit., pag. 876.

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Il 24 maggio il Diario O{ìcial chiamò alle armi le reclU:te disponibili della clirsse del 1897: ~e ne bene'§.cò in ispecie l'artiglieria e la difesa costiera che co1npletossi. D i. rimbalzo, i.l governo 1i ·washington accrebbe da 125,000 a 200,000 il numero dei volontari da arruolarsi coll'obbligo di sèrvizio per due anni. Il maggio~ contingente di trupp,e doveva essere assegnato .alla difesa delle coste americane, in cons~derazione che tra breve l'esercito si sarebbe assottigliato per le spedizioni alle . Filippine, a Cuba ed a P orto Rico. L'esercito s'improvvisava così a seconda dei bisogni: ma i servizi erano tuttavia difettosi ed incapaci di p;ovvedere alle._iJmerose necessità di questa calca di truppe che andava -affollandosi. Anche i quadri faceva;10 di.Jetto: ai posti di ufficiale furono largamente ammessi i . sottufficiali. Molte vacanze t:uttavia rimasero, ed i corpi di truppa apparvero slegati, privi di unità organica e disciplinare. / Anche la flotta americana cercava d i accrescere le sue file, acquistando navi onerarie e piroscafi da armarsi in guerra come incrociatori ausiliari. Premeva la resa di Santiago, dopo il fallito tentativo· dell'ultimo di maggio: e la resa non poteva essere · questione che di tempo, per quanto era necessario ad un corpo di truppe ameri:cane a sbarcare da Tampa ed a cingere d'investimento ,e d'assedio la fortezza 'cubana. Ed a questo punto·conviene bene dis~ingue.re sul vero senso ·di talune dottrine di -s trategia navale, che corsero per la ~ag-\ g iore a p1:oposito dello stato della flotta spagnuola in Santiago. Si disse,· ad esempio, che l'ammiraglio· Cervera era ancora con le sue navi in being, dentro la rada, sebbene bloccato dalla squadra nemica; e. non fu· detto esattamentè. , La teoria della flotta in potenza carezzata per ragioni di politica, di strategia navale ò di soverchio arµore al naviglio ammette una certa libertà di manovra, non diversa da quella che si attribuisce ad un cor po di truppe in attitudine d i difensiva-atti va. La flotta cinese dell'amm,iraglio Ting era in .being nel Mar Giallo e uel ·golfo di Pechino prima che lè

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corazzate d~ll' Impero Celeste, cercassero rifugio dentro il porto di Wei-Hai-vVei. Medesimamente un esercito ha libertà di, mi:i,novra ed è in being quando s'appoggia alle fortezze per trarne forza e tempo nella ripresa offe:tisiva, ma la perde affatto 'quarido in luogo di appoggiarsi ad esse vi si rinchiude . e vi si sacrifica. Nell'un caso come nell'altro la fo~za in po.tenza c~ssa e da attiva si tramuta puramente in passiva: a1iora ' ogni grande piaz?a di rifugio per le n avi' esercita sopra di esse una suggestione . così invincibile e possente da attrarle nel pr0prio giro, da avvincerle nell'orbita dell~ propria azione tattica; e li1 :flot.ta in being·, insensibilmente ed inconsciamente di.v enta up.a, flotta in trappola: Ca vite, Santiago.

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La verità sul fallito tentativo del 31 maggio da parte degli Americani eh~ vollero forzare colle navi l'ingresso della baja di Santiago di Cùba sta ancora nell'incapacità assoluta e largamente dimostrata di aver ragione delle batterie qi terra col. semplice fuoco della squadra (1). I vascelli dell'Unione furono r espinti dal fuoco del forte Morro, q.a. quello delle batterie della Socapa e dell'Estrella, congiunto alle bordate congiunto àlle bordate del!' incrç>ciatore 0orazzat9. Cristobal Colon. Il commodoro Schley ave.va impiegato nell'attacco 14 navi: aveva nondimeno appres~ che le batterie spagnuole erano meglio armate di quello che se ne pensava e che gli avve~sari avevano toHe tutte le precauz1oni_necessarie ed opportune per interdire l'ingresso della baja di Santiago. Il forte Socapa aveva infatti 2 uannoni Hontoria . da centimetri 32, t Maxim da centimetri 37, 1 da millimetri 57, ed_ alcune mitragli~re; il forte Gor_d a 2 cannoni di bron zo di medio calibro ed un pezzo Hontoria da centimetri 28';.· il forte Morro 2 cannoni Maxim-Nordenfeldt, 5 cannoni a tiro rapido da '5 7 millimetri sbarcati dalle narvi 'l'e1·ror e • (t) Sulla diffico lti1 M regofilre il tiro da bordo si veda un recentissimo ~tullio ,iel· Legramcl, inserito nella ilfarine Framçai.se del !5 ag0sto u. s. N. 73. rag. 38& e seg)! ..

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LA GUERRA JSl!ANO·All!ERICANA

LA. GlJE(tRA ISPANO -AMEIU(;.A.NA

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Pluton. Lft linea, ·d'ingresso della baja era prot.etta da 14 t orpedini; cariche con più di dugento chilogrammi di esplo.s ivi ciascuna. C,iò nondimeno il combattimento del 31 maggio non mo<lificò per null~ il blocco di Santiago; le n~vi · americane -0d11tinuarono ad incrociare al largo, sorvegliando l'ingresso I del porto ed attendendo più favorevoli èircostanze per ri. prendere la lotta.' Da loro parte gli Spagnuoli rinforzarono le opere difensive e ne completarono l'armamento coi grossi cannoni tolti dail' incrociatore Refria klercedes, che avendo le caldaje in,. condizioni assai deplorevoli fu tramutato in pontone. Sulla Reina J.11e.rcecles stavano 6 cannoni Hontoria -d a centimetri 16, 2 da centimetri 7, 7 da millimetri 57 e , 4~ a tiro rapido, 6 cannoni-revolvers e mitragliere. Il colonnello Ordonnez sopraintendeva· alla sistemazione della difesa costiera ed all'armamento delle opere. Il 3 giug~o secondo bomb,a rdamento di Santiag~, dalle 4 ant. alle 7, con circa venti navi. Nessun risultato decisivo: gli Ameficani riesceno nondimeno ad affon.dare· o a fare affondare dagli Spagnuoli una vecchia nave-trasporto da carbon'e, il .1W . errimac, .allo scopo di ostrufre alla :flotta nemica l'uscita da Santiago. Il bastimènto eri;i, condotto da sette uomini di equipaggio agli ordini dell'ingegnere Hobson, e colò a picco a circa cinquecento passi dall'ingresso della baja. Ma la navigazione non ne fu per n_ulla impédita e l'equipaggio del iYle-l'rimac fa tto prigioniero dagli Spagnuoli Ju condotto a .Santiago illeso. • Il 5 giugno nuovo tentativo di bombardamento, coadiuvato da piccoli sbarchi a poche miglia ad oriente del .porto di Santiago, nèlie adiacenze di Aguadores. Le navi americane si tennero no~dimeno questo g iorno ad una distanza così ccmsiderevole dalle opere nemiche che gli Spagn.uoli si guar.darono dal rispondere al fuoco per terna di sciupare inutilmente delle munizioni. Gli Americani lanciarono nella IJta,tti1;_a 1500 granate, e sotto questa pioggia di ferro e 4i fuoco fu appunto tentato uno sbarco con un battaglione di fanteria marina (500 uo'm.ini) sul ·littoraJe di 0aheto-Garcia, ad ovest cli Santi-ago.

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LA GUERRA ISPANO-JiMERlCANA

Dieci navi, in linea doppia, avanzarono tra Cabrera ed il porto di Aguadores. pe!,proteggerlo: · all'attacco rispose subito il fuoco della batteria Estrella, poscia quello del forte Castro ed infine la batteria Catilina. Il ·tentativo degli Americani fallì malgrado il concorso debo·li insorti: 21 uomini di fanteria marina, delle t,o-uertio·Ìie o 5 marinai ed 1 'capitano di fregata spagnuoli ' giacquero morti sùlla ri:va oltre a 17 -feriti, tra i quali il coloup.ello Ordonnez. Gli Americani ebbero alquante -ava.rie sulle navi : la corazzata Nlassachussets ebbe 20 uomini fuori di combattimento ed un pezzo smontato; l'incrociatore New York ed un avviso si ritrassero malconci dal combattfmento (J.). Il blocco s'accrebbe perciò cli , rigore e ' gli .stimoli alla rivoluzione ed alla guerrigÙa si fecero più efficaci da parte degli Americani. L'ammiraglio Sampson s'ebbe la . zona di Santiao·o · l' ammirao-lio Séhley quella di Guantauamoc ' b ' Saint Jt,an: il commodoro Watson la zona di A.vana-Càrdenas; il co1~modoro Howell la zona di Boston-Chesapeake. Il 7 giugno gli incrociatori J.v.farblehead, Yankee e tr~ altre navi ?a gl;lerra m isero a fuocp la piccola città di Caimanerà'. dentro la baja di Guantanamo. L 'obiettivo di sbarco degli :Americani andava adungue designandosi colla scelta della zona orientaÌe di Santiago e precisamente clelle adiacenze di Guantanamo, sicura e ben protetta baja ricca di locali ri. sorse è lontana dai principali céutri di difesa degli Spagnuoli.

L' 8 giugno salparono da Tampa 18,000 .A~ericani destinati a Santiago di Ouba: cç>mandava la spedizione il gene- ' rale Shafter, vecchio e sperimentato ufficiale delle guerre di secessione americana, prode e ripu tàto condottiero. i,e truppe t;asportate dà ventino ve, piroscafi au:3i~iari do-' ~evano concenti·arsi dapprima in Key-'\Vest. N ell.o stesso · giorno la zona Guantanamo venne solidamente occupata cl.agli ,4 _mericani con trnppe da sbarco ben ,fornit~ di cannoni a .tiro rapido ed inc~ricate di procederè ad (:1.)

fnterncilionale ltetme iibe;: J.ie ges,11nmlen arm een w1d (loiten.. X He n. .Iu li , ·!898. I

LA GUERRA !SPANO-AMERICANA

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una ricognizione. Esse evitarono i centri· abitati e sistemarono . sulla riva alèune ,d ifese. improvvisate per facilitare lo sbarco delle tnippe e dei materiali. Il 10 presero terra 1,500 uomini di fanteria marina; il 12 sbarcarono altri riparti che si azzuffaremo .lungo la costa cop. alcuni drappelli di regolari e di vo. lontari spagnuoli mandati a combatterli. · In questo frattempo la spedizione americana disponev:asi. a ·partire da Key- '\Vest: travagliata dal caldo eccessivo, dalla malaria, dalle epidemie, dai vincoli della disciplipa allentati e cosi difficili a mantenersi in .truppa arruolate per ingaggio senza una; forte preparàzione militare, quel corpo di spedizione sentiva urgente bisogno' di. riprendere il mare e di avvicinarsi a)l'obbiettivo risolutivo della campagna cubana. Per ciò il 14 il corpo di Shafter lasciò Kei-West, sotto scorta, dirigendosi a Santiago per il capo :Maisi. La situazione degli Spagnuoli divenne gravissima~ gli indigeni defezionarono, g li insorti ~trin gevano la piazza d'assedio pr.eparando il bombardamentd ed intercettando le comunicazioni con Holguiu. Potevano essere 13,000 uomini gl.i Spa· gnuoli richiusi dentro la fortezza al comando rlel generale Liuar.es; 3,000 r egolari e 10,000 volontari e guerriglie. Ave_vano due mesi di viveri e di munizioni concentrate nella massima parte dentro la zor'ia dei fortini e delle difese esterne. Il 20 la spedizione americana del generale Shaft_e r era i~ vista di Santiago ; ma le truppe non sbarcarono subito ed at,tesero a bordo delle navi a completare il proprio equipaggiamento ed armamento, mentre si stabilirono accordi con g li insorti e la Sq1.1,arl?-a ·volante saggiva accn piccoli sbarchi. e con ripetuti bombardamenti le condizioni difensive della costa cubana fra Guantanamo e Santiago. Gli Spagnuoli scaglionarono nel contempo un seimila u omini al comando del generale Luque l ungo la strada di· Guantanamo a Santiago, ed altrettanti. tra Cauta ed E l Cobre a nord- ov.est di Santiago a guardia· della ferrovia . Il 22 giugno fu attaccata ~on mwvi bombardamenti la zona costiera tra 'Santiago e Guantanamo, mettendo a fuoco .Aguadores, Zlll'agna, Cabanes, Baqniri e Siboney.


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I..A GUERHA ISPANO-A~TE1UCANA

LA GUERRA I SPANO, A1tfEltICANA

Lo sbarco deHe t'ruppe fu effettuato presso il capo Berracos a 30 chilometri ad oriente di Santiago. Protetto dalla flotta ed age\1olato da,gli insorti di Callisto Garcia, non fu ostaco lato dagli f?pagnuoli nè per terra nè per m~re. • Oltre· settanta navi, delle quali una trentina da traspor to, presero parte all'operazione di attaJco e di sbarco.

-,n ecessità del servizio logistico-marittimo. Così la battaglia di . Yalù fu data allo spopo di •assicurare il rifornimento· dell'esercito .giapponese che yalica ~entamente la costa 'coreana verso Je Alpi di M~nciuria, e per alleviiare la sguadra dell'ammi_raglio Ho da quella continua minaccia della squadra dell'am·miraglio Ting che incombeva sui trasporti che da Hiroshima navigavano versa Seul ed il Tai-dong-Yang. La fanteria americana contava 17 r eggimenti di regolari ,e 2' di volontari (1,700 uomini con 561 ufficiali) la cavalleria comprendeva reggimento a cavallo e 4 smontati (3,155 ,uomini e 168 ufficiali) l'artiglieria 3 batterie leggere due di .assedio (80 i2annoni a t iro rapido Hotchkiss e 7 mortai) cqn -465 uomini e 18 ufficiali; il genio una compagnia di 200 uomini con una sezione di telegrafisti. Le truppe 'sbà.rcate si , .9rdìnarono prendendo posizione a J3aquiri, fuoh della sorveglianza della zona spagnuola e quivi si afforza: ono c,on -opere in terra celeramente disegnate da. alcuni ufficiali americani che le tracciarono, p; ovvisti , di rilievi e di disegni ,della località (1) . ' '

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Ad onta dei dugentoÌnila Spagnuoli di Cuba gli Amèricani poterono sbarcare indisturbati 14,564 uomini con 730 ufficiali, tra i quali 11 generali, a breve distanza dalla rada di Santiago là dove t rovavasi la flotta nemica bloccata (l). Questa operazione si manifestò chiaramente , come conseg uenza diretta· del dominio · del mare mantenuto dalle sq uadre americana, e fu compiuta con felice esito anzitutto· mercè la buona combinazione dei mez~i e dei servizì logistici navali. Per contro l'infelice condizione della ffotta dell'ammiraglio Cervera der ivò esclusivamente dalla trascuranza .dei servizi logisti'ci che dovevano essere inerenti alla squadra spagnuolit, e questo d ifetto gravissimo ne prepar ò ed affrettò con, inesorabile forza la rovina. · · Nè emerge adunque la necessità dello st~1dio e della "forn+azione di una sqiwclra au,silfari.a . ed oneraria , per i trasporti di guerra e per il servizio della flotta di combattimento. L e guerre lontane specie nelle colonie, hanno d'uopo di grandi mezzi per assicurare ad esse continuità di sforzi e di az10ne. Una :flotta ai n ostrj gior~i ,~on può :restare più di 15 giorni in mare se,nza rifornirsi di carbone, e d'altra parte, col telegrafo, .1~ sarà difficile di schermirsi o di occultarsi per più di due giorni. I servizi di -rifornimento in questo caso sono tutto e la battaglia può. ben di sovente dipendere e subordinarsi alle

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del genio.

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i{Continua).

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Agli ord rni del generale Shafter stavano i seg uen ti genernli : Genern le Wheeler, coin~?rlante dellJ c..wa lleria; e.cl i brigadieri Ken t, Haw ldns, Sumner, Bates, You11g, ·Ohallee o Lawton (comandan te dell'avang uardia). l<: rano a disposizione il generale Brei (l

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internrilionat 1/evue iibe·r àie ge$ammten armeen und {lotten. Juli, pag. ! 01.9.

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tenndge e Lnùlow pe r il comando, dell'artiglieria

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ANNO XLIII.

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1583 sufficienza quanto sia diffici.le un accordo di opinioni fra coloi-o che accettano o che respingono le teorie dell'a1nmiraglio Lor~ To1·rùigton, il quale in.veritò Ja ormai celebre frase . ·. . . Imperocchè l'ostacolo maggiore è quello d1 condurre la d1scuss1one sul suo vero puntl' di vista: essa degenera f;lcil mente in· polemica, e 1 tale rimane. ~ Scopo precipuo del mio lavoro era stato quello di esam!nar~ le varie fasi e le condizioni sotto le quali si era svolta la battaglia d1 Beachy Head: le sue conseguenz~ strategiche e gli ammaestramenti _che _da tutto quel co~plesso di avvenimenti si potevauo dedurre. Il mio ~nn~ipio era esposto molto chiaramente e pianamente. Io_ tendevo a d'.mostrare, con esernp:i tratti da lla storia; che la su pre~ azrn. sul mare e un fatto tanto diffici le ad essere conseguito, che nessuna nazione poteva lusingarsi di riuscirvi fr1,1cM non escludess~ da questo propos'.to ?gni ~ltro ·obiettivo; b, in altri termini, frnch è non s1 pro~onesse qt~est umco scopo, e al raugino11iméoto di esso tendesse con tutto il volere e con tutta la sua ' e e ~ potenzialità. 1 • . • • M:i, per la stessa natura dell'argom.~t:Jto, accadde che questo ~rinc1pw fu preso per regola immu1abile di strategia navale, men~re esso è m s~ b~n più comple_sso .e più vasto; e richied~ anzitutto eh.e ta_le supremazia si.a conseguita ~rima che una flo_tta abbrn. avuto _agio d1 tentare_ qua_lc~~e considerernle attacco-contro 11 territorio nemrno, come assai clna1ameute era stato provato da Lo,rd '.forrington. -. Il grande ammiraglio trovavasi nelle CO:\te me'.·idi~uali . del!' ~nglnlterrn, in pre~e.nza d'una .Oott,a francese tanto superiore ali~ propr~a, ehe sì Jui come i suoi uffki11li erano unanimameote d'accordo essere impossibile avventurarsi in un combattimento. ~uchè non si offrissero delle , èon·dizioni favorevoli speciali. , · Ben 1ilt1:o quindi che ,una pura e semplice strategia navale essi ~ovevano seguire! GugliP.lrno trovavaiii in Irlanda; il paese era sob'.llat~, . da' partigiani del re, il quale ~vrebbe, naturalme~te appro.~Ltato d ogm cirt?ostanza favpl'evola .che gli si fosse offerta; 1 Francesi m?stravano, · palesemente delle vell.eità d'invasione che avrebb.ero me~so tn effetto ( come aveva già fatto Guglielmo) non ~P.P~?a la flotta che s1 teneva sulla. difensiva ne avesse loro offerta la ,poss1b1I1ta. , . I~ presenza di tanto apparatò di forze, Torri~gton_ fu indotto. ~ scrivere che la flotta nem i'ca. era tale da non lasciarg/1 alcl!na spera~z-~. di successo ove egli si foss.e avventurnwad un com b~ttiin~nto: mentre.11, dovere suo er;t quello di n0n mettere non soltanto a repent11glio la perdita della propria flotta, ma anche quella ,,della patria: 1mperocchè se VARIE'J"A

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VARIETÀ . .. ' i'

La flotta in azione.

Il noto scrittore di· cose militari, vice -ammirnglio P. H. Co!ombr - ha pubblicato nell' Uni ted Scrvicc Magazine dello scol"so luglio, un ar~icolo che ci sembra· utilè riprodurre in . qu~sta RiJì,sta, quasi pér '. ' . . intero. · , · . '. ù ècupandQsi priticipal.m~nte dell'ioflue~za che può' esercitare' sull'esito d' ti'na guerra fa presenza d'uila . llotta pronta alt' azione, egli scrive: Il vivo dili~ttito che si è sollevato intorno a questa fra se dacche io · ne parlai pe.r ,1a' prima: volt~ nel mio lib1:o sulia Giter;·a navale. è stato nuovamente suscitato dal luogotenente Eustacj1io Balfour, co1nan dante il çorpo dei volontari scozze,i·, in nna lettera che egli diresse, non è molto, al 'Times. · Dalla giié.rra à cui il monuo ha àssistito recent~mente - egli, scrive - giova trnrre la soluzion~ d1un importantissimo p1~oblema: quello, cioè, se l'azione pronta ed energica della flotià ··spàguuola avrebbe potuto paralizzare gli sforzi degli Stati Uniti, ten denti ad ef., l . · fetti1 iÌre· uno sbarco su làrga scala a Cuba. La discusstoae fu lunga e varia, ma rimase in~oluta, specialmente · per il fatto .che sorse il dubbio se lo stato politico e militare di Cnba, di fronte a quello del Regno Uni to, fosse tale da poter e'ssere portato. come esempio ip una .qtiestione 'Cli' così alta importanza. fo ~tesso - prosegue il vice-ammiraglio Colomb - avevo scritto,. in una lettera al 'f.imes, poco tempo addietro, che molte cose le ,,ltHlli erano state ~te da~ punt? di vista di uni\.~ue_r'~·a _nella _qua le gli Inglesi potessero essere cornvol.t1, non erano apphcabil1 alla lotta recente fra la Spago a e gli Stati Uniti; e indicavo con molta copia d'esempi e di particolari tolti da Ha stopia, · qual i erau le distinzioni che si dovevano porre in rilieyo , prima•cli trarne delle logiche conseguenze per rispetto ad una gnrrra futura • specialmente per prevenire .l'invasione d'una flotta ne. mica . 1\1.i la ,corrispondenza ultima del colonnello ~a lfour, dimostra a ;

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VARIET.~

VARIETi

i Francesi fossero divenuti arbitri del mare, ben altre cose avrebbero essi tentato, le qua li non. avrebbero osato finchè egli si fosse ivi mantenuto in osservazione. · In proce~so di~tempo, e contro. quanto era a Corte opinione generale, egli scrisse : ·« Fino a tanto che noi restiamo in osservazione il nemico « non oserà fare alcun tentativo nè ·contro le nosire navi, nè, tanto « meno, contro il paese, senza correre un grande pericolo; se ottiene • uoa vittoria diventa l'arbitro assoluto di tutti noi». Ciò accadeva prjma della lfauagli a di Beachy Read. Jl combattimento ebbe poi ·luogo per ordine della regina M'aria. Gli Olandesi, che facevano parte della flotta inglese, furono acr.erchiati e stretti dalle navi francesi assai più numernse di quanto si era creduto. Torrington riuscì, CQn un movimento rapido ed opportuno, a liberarli e fece ri tirare la flotta a Nore, senza che i Fi·ancesi ne lo inseguissero. Condotto innanzi all'Alta Corte rl.i giustizia e giudicato, egli, nella sua autodifesa, ripetè, in form11 alquanto diversa e generale, quanto aveva assetito prima della batt,1glia. Disse: « Era opin ione di molti die i France~ • avrebbero teutato un'invasione: io solo ero persuaso che fino a tanto « che la nostra flotta fosse rimasta li pronta all'azione, essi non vi sa< rebbero riusci ti • . Più chi11ro, esplicito lingu~ggio non poteva essere adoperato. Torrington era bensì persuaso che la flotta comandata da De Tourville (il suo av'l'._ersario) era tale dH potergli infliggere una sconfitta .: ma era altresì convinto che l'ammiraglio francese non poteva simultaneamente effettuare uno sbii'r co . Questo il punto capita le, il clou della questione; e poichè appunto in ciò stava, o in null'altro, la fortuna degli eveuti, De Tourville aveva a sua volta - in un memoriale diretto al proprio re alcuni mesi innanzi alla bauaglia di Beachy Head - espressa la mede;;i rna persuasione. I~ Francia temevasi un'invasione della flotta inglese e De Toun ilie espvneva al ,re le misu,re di precauzione che a suo modo di ored~rf, dov,evano essere prese. « _9'é il nemico ,.,_.scriveva egli - avesse su noi una superiorità di «30 navi, egli potrebbe staccarne 10 per tentare; con esse, uno sbarco, .;, ed erompere contemporaneamente contro la flot.ta di Vostra Maestà, col 1 « rimanente delle sue forze ». Non altri menti si era espresso · Torringtou 11mmdo aveva detto: « So « che De To~ ville non ha: .una flotta suffiéiente per tentare un'invasione ,, e nello stesso teni po assalirmi: sono dunque al sicuro d'ogni possibi« lità di sbarco. » E nella guisa stessa ·.oe Tourville diceva: < Finchè io .

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·« non a'bbia una flotta tale d:i, poter con essa assalire Torriogton é in par~ « tempo tentare uuo sbarco, è inutile pensare ,ad un'inv.:isione ». Ma il fatto pur troppo . è questo : che v'è una quantità di critici i quali si sono dati a st-rillare che sì Torriogton come De Tourville furono assolutamente due incoscienti: e che rprnnto essi operarono altro ·non rappresenta che un_ errore enorme; anzi il generale Maurice aggiung~ che gli ufficiali Ma han, Giorgio Tryon e GoITredò Horn by, erano perfettamente cdnvinti della piena ioettilUdine dei due ammiragli. Ora ch iunqhe abbia fior di senno p,~r assentire alle teorie dei due grandi ammiragli, deve anche convenire che essi agivano con piena cò.noscenza di causa .e eh~ Torringtou, ·il C[uale ignorava cerwmente ciò che era stato scritto dal suo avversario, ne intuiva tuttavia, con straordinaria lucidità di mente, i segreti .in.tendimenti. hfa la verità vera è questa: che i principi i di Torringtou e di Dc Tourville urtano con tro troppi interessi d'indole politica e mili tare: essi principi i mirauo, a sopprimere .ùna ·enorme e inutile spe~, che grava sul bilancio delle unioni: essi toccano la posizione di un gran .nnmero di ullicia li di gr.ado superiore, i quali, del resto, sono, sotto ogni altro plinto di vista, delle persone rispettabil issime: essi finalmente tendono ad abbattere un costosissimo edificio fabbricato sull'arena come on pidazzo di carta pesta; e perciò gl i uomin i che vi hanno ·degli interessi , non sarebbero uomini se' non facessero quanto è in loro potere affinchi~ tali teorie non veng~no accolte ed acceua te dalla maggioranzu. Fra i critici di tali teo.rie non ve n'è uno; forse, il quale sia più illu~ minato ed onesto ,del colo1iuello llalfour: eppure egli $Lesso, o tr.:iscinalo dalla corrente o dominato dall'ambiente, ha dovuto finire col cedere e c0I fa re del le concessioni a chi è molto ma molto inferiore di lui. G·ion tuitavia credere che gli avversari delle teorie di Torrington e . di Tourville uon abbinno mai affrontata la c1uestione sotto tutti i punti di vista e con la necessaria serenità d'animo necessaria in simili argomenti; e cosi la controversia è• degenerata ben presto in disputa, e non 1"1?4 fatto un passo verso la sua soluzion<~. Una delle prjme frecce lanciate contro principii · che ledevano così fortemente la burocrazia militare, fu la così detta codardia di Torrington il quale - a sentirt alcuni - non ebbe ardimento d'assalire la flotta nemica tanto superiore alla sua. Fu posta quindi la que;ti ouc sulla responsabilità che grava su di· un ammirnglio il quale venga meno al proprio dovere, e si disse che qualunque altro si sarebbe, senza esitazione alcuna, lanciato contro il nemico, ancorcbè molto superiore di forze. La asserzione era destituita di buon senso, poichè tale criterio non prevalse


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mai in alcuna azione na vale : essa riesce poi sbalor.litoia quando si pensi che cotesti critici pretendono di sostituirsi all'Alta Corte dì giustizia dalla quaìe Torriogton è stato giudicato ed assolto ! Ma anqiamo ~nnanzi. Nel 1782 lord Howe si trovò rli fronte alla flotta spagnuola - assai superiore alla propria - nelle medesime condizioni in cui si doveva poi trovar ':j:orrington - e si comportò nel modo id.eotico. Or liene, di costui lord c~mperdown tesse i migliori elogi; e tutto ciò perchè contro lord Hove non mìlìtuva alcun interesse aè politico nè milita re; mentre Torriugton fu· appunto la vittima; il ber,,aglio di tali attacchi: per modo che ora ne rnffre :\llchc la sua memoria e Ùe soffrirà insino a tanto che certi intere~si \·i sieao impegnati. Un altro rim provero si muove a Torrington, questo : che tla parte rlei Francesi uon v'era uè intenzione nè preparazione suflìciente per mia invasione. LD tesi è ingegno~amen te sostenuta da nno scrittorn nella Edinburgh Revieiv dell'aprile 1897. « Non vi" fu alcun tentativo d'invasione « egl i ~crive - imperocchè la Ootta inglese si r.iiantenne sem pre pronta • all 'nione. A sostegno di tale asserzione m::iocauo prove sunìcienti e « la so la testimonianza che ne resti è una lettera di Torri ugton; mentre « nulla ci a:;sicura che Luigi XIV avesse realmente in an imo di ten« tare uno sbarco su larga scala in Inghilterra. Abbiamo - giova « ri peter I(! -: sola mente l'opinione dell'ammiraglio inglese, e, pnr essa, « manifestata dopo gli eventi ». È ovvio tuttavi::i comprendere die lo scrittore vuole indurre i suoi lettori in questa persuasione, e che, cioè, se (come si era espresso Torrington) colorn i riu:ili credeyano al pericolo d'un' itivasione avevano 1orto, egli stesso, Torring1011, (e per conseguenza De Tourv ille), era in errore: e che tuuo un errore era stata l'azione della llotla ne( prevenire una in,•asione assolutamente immaginaria. L0 sc~ittore ~on è nel vero. Egli }6seris._ce che Torri ngton espresse la sua opioionE> dopo gli av'l)enimettli mentre è palese che egli, dopo la guerra, non fece altro che r1:peterc ciò ch e per ben due volte aveva affermato prima che avesse luogo ogtli aziouc guerresca. _-ella prefazione alla mia opera la Giien·a na i;alc - prosegue il vice ammiraglio Co!Amb - io ho esa minato H sufficienrn la questione se ·nel 1690 il timore d'uu'invasione fos~e vc\-amente giusti(kato; e ~ervendomi delle autorità di Lediard, 111:icauluy-, Eugl!nio Sue, E11tick , Doyer, Kennet, Tindal. Ralph, Burchett, lord Wolseley e di c1uella del

V ARl ET.\

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,conte di La'pcyrouse Boufils, credo di a_vere abbastanza esaurito !'argomento. . . , Pur tn tt:ivìa si prosegue, a sostenere cJle 10 ho c11ato solamente I o1pinione dato dopo ·,ql·1: ar,veniment·i da ll'ammiraglio iuglese ! . . TI colonnellò E. Balfour scrive ntil Times dellò scorso mese rh maggio: « La scnola nava le lia dedotto una siugolare concll!:-ione dagli avveni-~ menti svoltisi nella battagl ia di Beachy Head; che, cioè, una flotta la .... quale sia proni; all'azione e sì mantenga entro la linea di combatti-·« mento, può costituire un permanente e~ iusormootabile ostacolo a ·« qualunqnc progetto d'in rasione ». . Tale asserzione, posta innanzi certamente in buona fedtl dal colonnello Bal fou r a sos1egno dell11 sna te:;i, altro nou dimostra se non che ,essa si fonda su\19 , t~to in cui la fl otta si trovava nel I 6fl0, mentre tale stnto di cose era escluso dal mio studi.o e in esso ne discorrevo per ioci- denza, essendomi riservato 1Hii rapitoli decimo e successivi fino al diciot. ·tesimo di tratta re de lle condizio·ni sotto le qiitil'i im attacco sii ter1'ito'rio nemico e.~eguiio da, parte di 1nare, possa O meno avere esito felice: Nel decimo capitolo sono esposte le condizioni oelle qunli vennero fotti tentativi d'a ttacchi do.Ila parte del mare, percllè e in qual mo~o essi riuscirono, perchè e in ·qual modo ebbero esito sfavorevole. Si parla quindi della , supremazia sul mare ,. intesa a significare ~J oa fo rza atta ad im p:dire il pas,aggio d' un nemico che abbia per is·copo di effettuare un'invasione. Cotesta supremazia, o comando, del mare può essere a.s.soluta, nel senso che essa abbia tale potenza da· impedire q_ualuoque tentativo d'attacco da parte rlel nemico.' Essa può es:$ere quasi assoluta: tale cioè da e;serè in grado di proteggPre da qualsiasi ovento una !lotta che proceda nll'atÌacco. ancorch~ non abbia potenzialità sufficien te ,da rendere sicure le comu nicazioni tra la hase d'oper~zione e il punto .di sbarco. Essa può finalmente esserè più e più incompleta, sino a di· ventare di nessuna ellic.acia. OTre so110 lo condizioni che devono ,trategicamentc conside~arsi: Pri ma quella in cui gli eventi possono indilfereotemente ~e1erm wa~s1 favo revoli o sfavorevoli, e in tal caso, nessuna. fo rza navale, propri~- , mente detta, cerc.:t d'entrare in azione. Second a : quando la supremazia su l mare è i11certa, cioè qua ndo 11:iziÒne verso il punto d·auacco può essere inter rotta dal la Ootta che s10 suIla difensiva. Terza , frna lmen te, -qu:indP la supremazia su l. nrnre è assoluta , e, cioè, quando è impossibile ouni e qualunque ostilità dn parte del nemico. Nell';pera citata (La Guer;·a Navale) seguono qu ind i ~ette c~.pitoli nei cjùali si tratta dei princi pa li attacchi eseguiti su territorio dall a

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VARIETÀ

VARIETÀ

parte di mare, dai primordi ct·ella guerra navnl~ insino alla cessazionédella camP,agna ' franco-pru ssiana de l 1870 ; da èssi si rende palese elle certe leggi hanno sempre e immutabilmente presieduto al successo d'uu'aziooe, e che nulla tende a dimostrare che qualche mutamento si sia operato nelle condizioni dell a guerra moderna . .Per 11ttpremazia sul -mare s' intende « potere assoluto, assicurato deJ·· ma re »; quello cioè in cui nessuna flottn in azione possa opporsi alle operazioni di uno sba rco : o, in altri termini, quello in cui l' invasore abbia potenzialità sufficiente per effettuare I' innsione e nel tempo stessoper renderla sicura da qualunque attaceo per -mare. • Diseorrendo del combattimento di n·eachy Head - prosegue il. vice ~mmiréaglio . Colomb - e delle teorie espresse da Torrinoton nella sua autodifesa innanzi alla Corto che lo giudicò, io scriveva a pag. ·12~ della . -mia opera 01.ierra Na-vale. - « Per modo che, sebbene l la llot.ta alleata e « sconfitta abbia dov uto confusamente gi ttar l'àncora presso N'ore io at-« tesa d'essere assalita dal nemico, l'azione strategica era stata tale e cosi « elficacc, da ridurre la squadra dei francesi nell'assoluta impossibilità di. « opernrn qualsiasi ozione offensiva ; mentre se questi fossero riusciti ad « infl iggere una sconfilta alla notta cbe si ritirava .a Nore, tatto, senza. « eccezione, sarebbe rimasto in loro potere. Senonchè uoa flotta in azione,. « per quanto caduta io discredito, rappresenta sempre tale potenza, da« paralizzare l'azione di qualunque squad1;a, .aneorchè essa sia assai più, « fort:;i e vittoriosa » . • Nessuno potrà _non comprendere, del resto, che quella la quale DeTourville giudicava insufficienza di• fo rze per pot.ersi avanzare controTorri~gLOn, era limitata al singolo caso, a quella data circostanza. De· Tourvi lle era persuaso, in una parola, che le cose stando come realinente· esse stavano, egli non possedeva forza sufficiente da potersi avventurarein una battaglia e, simultaneamente, tentare un'invasione; perchè se i fran cesi si fossero inde~oliti staccando parte delle loro fo rze, Torrington avrebbe pot11to piombare sul rimanente della loro Ootta ed, even tual-meate, scon6[!gerla. · _ Il si? . K ~ u ~ane scri:e nella Nineteent_h C~nt11ry dello s~prso mese d1 gennaio : « La teoria che lilla flotta m nz10oe, ancorchè scon-« fitta ed inferioro, sia sufficiente ad imped ire l'avanzarsi di un ~emico « che tenti d'operare un' in vusione, è :;tata sosteuuÌa da varii scriltori,. ma - senza citare altri esempi - tuua la nostra storia si adJimostra contraria a tale principio. Q11es10 sistema di capovolgere le questìoni, è, per lo meno, strano ed inconsulto; esso poi tende - in questo ca:;o - a persuadere il leuore (e·· ~

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ciò. contro qualsiasi am maestramento del la storia) essere cosa perniciosissima ogn i Hducia .nella [ofaa navnle, nel se~so che di essa si possa fore a fidanza quale sicuro mezzo di difesa nazionale, imperocchè troppe, o troppo incerte, sono le sue pratiche applicazioni. . . Nella JT.ita di Ma1·lborough si legge il seguente brano che qui e1 piace riprodure: (< Il ·mare, il vento, l'atmosfera sono elemen ti troppo « volubili perchè nn capitano prudente debba e possa fa re sn essi assegno« mento qu:indo si tratti della salvezza d'una nazione. I pericoli ai quali « per la stessa natura delle cose, una flotta può essere esposta sono ~ali . " e tanti, che nessuno intenditore di cose militari penserebbe mat a , com~e11ere la s,alvezza d' un grande Stato un i::amente alla potenzialità « dell'armata. Ciò poi è i.auto più ,•ero al di d'oggi, in eui le navi da « guerra iianno assuu lo proporziolli così colossali, che sono· di cosi e "rau c·osto e per la eui costruzione si rii;hiede un cosi lungo tempo t'> ' ' , di fati che e di studì. Ia teoria della supremazia mat·ittima è ora, , più che mai, la piii, effemera .espressione della difesa e della forza " d'un paese )).. E' fa ci le comprendere che se talA persuasione riesce nd nprirsi un varco nel la pubblica opinione, nulla si può fare di ·meglio pf'r rendere più e più confuso il cnnrello del!' influenza che una forza navale può eser.citare sulla difesa d'un paese. Ed è in tal modo che i cri tici da me così lealmente ed ap11rtamente coml>attnti, si lusingano di difendere J.ord Wolsely, propugnando le dottrine di cui egl i s' ~ fa tto soste-· nitore! Nel 489(1, (29 settembre) Uno Studente - del quale io non ho conoscenza alcuna - pubblicava nel. Times uno studio di grande importnnza sull'influenza che paò esercita,~e una fl otta bene agguerrita ed io azione. [n esso · studio, lo Studente si esprimeva nai termini seguenti : , Le persone per lunga esperienza pratiche delle cose di m:i~·e «"non sostengono (nella sostanza però amm ettono) che 1:i suprenrnz1a • intern, 11ssoluta, iocontrastat11 del mare non precluda la•possibi li tà, da , pi1rtc d'una flo tto più debole, d'i nfastidire il nemico cou piccole ma• uovre che non hanno, in elieno, alcuna importanza sull'eodamento , genera le della gaorra; r!uello che nsseriscono è ciò che la storia ha « sempre provato e che, cioè, una flotta in azione per debole che essa , sia, rappresenta 1m ost~colo assolnto a spedizioni su la1•ga scala e « le quali richiedono nn lungo tempo di preparazione, quali sono le é i o vasioui. i blocch i e via dicendo ». Lo Stttdente rnetle . la questioue suI suo vero puuto di vista e come ]a intende ogoi per~oo a che i,bbio fatto serii studì sull'a rgomento. Per


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VARÌETÀ'

V.ARIETÀ

-esserne convi~Ù, basta - del resto - usare il '.!i~guaggfo di Tourville medesimo1 adoperandolo iu \'ma forma diversa. Colà dove esista una flotta a difesa - gr.:mde o. picsola rihe essa sia - 'in posizione da osta-. eolare una invasione, questa non _potrà io alcun modo essere effettuala sin~·. a t11oto che il cosideuo invasore non abbia a sua disposizione · una · forza ,sufficiente da poter con essa condurre e ~oprire tino sbarco ~· simultane_ameute, col restanfe <I.el le ,;ue forze, impegnare battaglia · con la flbtta di difesa . · Mai si· era parlato più altamente e più chiaramente. .· Ma il signoi· Spencer Wilkinson insurse contro cotaJe\ncrùao-ojo·e·ri. ' ,,' e, ç>O spose nel! ouobre successivo. Egli com inciò con una asserzione che lo St1t· dentea.veva, provato essece d&stituita di fondamento, e cl1e, cioè, le paroie di 1'orrington eràno state prese per base d'una teoria strategica che i suoi pariigiaoi defin iscono « la flotta in azione. » Egli continuava affermando in .una lunga lettera esser difficile'comprendere ci7> che essi intendessero sostenere con le loro dottrine, e conclud(lva dicendo che « la tìdncia sull'azione della floua .:ome ostacolo, a~s0luto ad una forza invadente, poteva condurre a delle l'alali disillusioni sulla forza nav,1le d1 cui un paese ha bisog.oo. » Io intérv.eoninella qn~stìone-s?ggiungeil vice-ammiragliòColomb scrivendo: « A me sembra evidente ohe' sì 1'orria'gton, come 16 Stndente, -per /lot!!!, 1·n _azione intendono · una Jlotta la quale, pnr non avèndo polenzialità tale _da po'tersi ripromettere unì1 vittoria sull'intera · flotta invadente sino a tanto che questa non si sia indebolita 'per ià necessità di dover proteggere il suo carico ed' impegnare simu ltaneamente battaglia, essa flotta in azione sia tuttavia in grado di battere -.e di battere prontamente - una fl ottiglia d'invasione. » Il signor Spencer Wi lkinson rispose che io · « sfuggivo al p~rno dell'argomento. » Io risposi nuovamente, ma, la questione rimasè all6 stato di polemica . non a vene!~ il signor Wilkiq.son voluto mai convenire che si trattava di pnro e semplice buon senso. • · Il generale,!vlaurice, nell,a sua' opera ·: D)'.f'ese ·Nlizionali pubblicatà nel .189?, ripre~e_ h~ questone scrive;iclo': « Dal punto di vista'nava le quella strana opinione che nm dà alcun valore al pericolo <l'una in:. vasioue imperocchè sebbene noi perdessimo per un certo tempo il somando &ul C~ le della Manica, vi pot\·enìmo tuttavja·Jaseiare , unii flotta in azione» capace, senza venire (L combattimento d'imped ire una iµva s,one, essa lrn ricevuto un colpq cotale, che può dirsi senza timore d'_a~?are enati', che essa non c' impeJirà, · d'ora iunan~i, di fare ogni p;•. tr10tt1co sforzo per provvedere cou le necessarie precauzioni al la difesa

della patria: fìnchè almeno Mahan e Nelson sembrino aver ragione, e Colomb e Thimfìeld siano dalla parte del torto. » Modo cotesto di polemica altamente pericoloso ad uno Statn, specialmente quando essa: vien fatta 'da un ufficiale nella posizione occupa~a da l. generale Maurice, · il quale ha r~so tanti S!lrvigi alla p11tria e alfa letteratura. Ilfaegli diventa il più pericoloso fra tutti i critici asserp1(do e ~ssai apertamente - che Giorgi~ Tryon, Goffredo Hornby e il capi· tano Mahan son tuttti d'avviso 'che lord Tor,rington e De Tourville ebbero ambedue . delle vedute false; che quando De Tourville disse al suo re che gli Inglesi avrebbero avuto bisogno d'una superiorità di 30 navi sulla flotta francese (forza. sufficiente per condurre un'invasione e c~stringere-'simultaneamente la flotta di rist1rva ad un com battimento prima che J lui. fosse possibile tentare uno !-baÌ·co), egli, De Toun;il le, s' ingannava . Che quando Torrington prima del la battaglia di Beacliy Head ,asseriva essere difficile ai Francesi tentare gran cose fìnchè egli· stesse ivi iu osservazione, Torringtoo, s' inganna vb . Che quando gl'Ioglesi invasero, nel 1761 , l' Islanda e spedirono 17 navigli a sostenere e coprire lo sbarco, e ,t 2 navi, insieme a 3 fregate, per mettere la forza nemica nell' Ìfllpossibi lità di 1entarQ un'azione, gi' Inglesi avevano. torto. <::he qua odo l'ammiraglio Dundas, ~ur avendo tutta la sua f19ua·· pront:1 alla battaglia dorante la guerra di Crimea, non cessava nondimeno di stare' in trepidazione (sebbene nessun pericolo minacciasse dal porto df Sebastopoli) egli, Dundas, aveva torto. Che quando, durante l'assalto di Bomarsund il signor C. Napier, pur avendo ai suoi comandi l'intera flotta inglese e foance,e pel' tener a dovere la flotta russ'a, ttou era esenu~ .. d\ timori , egli,' Napier, aveva torto. Che quando Bouet-Willaumez, ab . I bandouò per d.ue volte l' idea di bombardare Colberg uel timore d'un ·eventuale concentramento del la squadra gerrn11uica, egli s'ingànnava. C&e l'ammiraglio Sampson ebbe torto nella recente guerra , di conc~ntrare la sua flotta _allorchè l'avvicinarsi del le navi spagnuole lo costrinsero ad entrare in azione e che tutti i giornal i americani quando, parlavano dell'impossibi lità di tentare un'azione decisiva su Cuba infìn(} a \ ,rnto che la squadra di Cervera non fosge stiita posta fuori d'azione, tutti ' cosforo s' ingannavano grossolanamente! . ' Questi criteri, il cui ·scopo sembra quello di giuare il discredito sulla _'poten~ialità difensiva d'una for-za navale, son pieni d' illustrazioni e d'esempi, scelti in qua e iu là senza discernimenlo, per dimostrare che- Torr.ington e De Tourvi lle e tutti ,coloro chtJ ne seo-u irono i prinD dpii - salvo fo rse Mediua Sidonia e Persano - avevano torto. E'saminiamone alcuni per ordine. · ~

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lo. scrittore della Edinln.vr,qh Re1,iew comincia r.itançl.o Guglielmo i I Conquistatoì-e, ma io lasçierò ad altri la pena di dimostrare quello che a,bbia a che. fare la sua iqvasione col caso presente. Cita quindi la spedizione di Napoleoue in Egitto, la gnale fu un'impresa tentata sopra un 1p.are e co11 esito incerto: che costò la perdita d'un esereito e di un'arm?.ta e il cui esempio deve riuscire per conseguenza di grande incoraggiamento perchè al tri ftituri invasori fa cciano altrettanto! Poi cita Roche, il qua le era stato mes~o in sull'avviso da tutti gli ufficiali salvo uno - della sua perfetta ignoranza sullo stato delle cose, e che comprese che essi avevano ragione solamente quando si 0iede alla fuga dinnanzi a un nemico immaginario, mandando in rovina la spe-. ·: dizione! Un bell'esempio anche questo per soldati i quali. si lusinghino che vi possa essera qualco~a di meglio , da fare! Citando B.ooke a Gibilterlia, lo $Crittore mostra la più esilarante ignoranza del fatto che Rooke divise la sua flotta in tre sezioni destinate la ,più debole all'attacco, la $tlcouda Dd E1seguire una manovra d'incrociamento verso Ma laga per impedire l'azione della flotta nemica che si credeva ,, icina: la terza parte per impedirt1 qualunque altra azione eventuale nel c/Ìso che la forza distaccata non incontrasse quella degli avversari . La ,ionquista di alcune isole' rlell'India occidentale, operata da De Bouillé, è anc~ra u·n -eecellen te esempio, mentre è provato che non esisteva colà alcun a flotta sufficiente a poter competere con lui. Uu altro-esempio ecceliente è la cattura di Tobago allorchè De Grasse prese il comando di tutta la flotta per impedire uo'azione da pilrte di Rodney che era troppo • debole per trovar.si nella possibilità di tentii.re un attacco! L'azione degli alleati in Crimea è anche un esem pio uti le ad essere avanzato, specie quando si rammenti che sebb~ne a Sebastopoli non vi foss'e alcuna flottr1 capace d'entrare iu azione, ciò nondimeno tutta la !lotta britannrca si tenne continuamente pronta alla batt11gl ia ! Del rimanente, lo sbarco di M. Clelìan nella fortezza di Monrne nel ·186~, è m:ia risposta sufficiente a quanto vien detto dagli avversari . di Torrington e di De Tourville. I l .caso dei Giapponesi in Cirrn è ancora una prova convincente a favore di codesti signori critici -e contro questa sciocca ,cosa che è l'azione di una flotta, mentre s'è visto che i Giapponesi noi!''J'e cero alcun tentativo contro la Cina da parte di mare, infino a tanlo che non ebbero completamente sçonfiua ìa flotta cinese, tagliatala via, e bloccatala per ogni . verso! Allora sohunente sl avanzarono verso Po.rt Arlhur e Wei-(1ai-wei t Il signor Edmondo Du Cane nella Nineteenth Century -comincia anzi tutto facendo un'accurata confusione d'ogni cosa. Eg\i, per esempio, si

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chiede S!'l l'Inghi lterra possa fare assegnamento sul suo Governo nel senso che questo la provveda di una flotta .di primo ordine, e così perde di vista il fatto che anche una flotta di secondo ordine..può benissimo bastare alll' difesa del paese. Prosegue quindi discorrendo dello sbarco di Guglielmo d'Orange, che fo un'impresa politica e non un'invasione. Aud1e gli sbarchi politici in Irlanda vi sono menzionati. Poscia ~ e ciò è abbaslanza strano - rammenta come nel 1692 ~uigi di Francia ordi-· nasse la formazione d'una- flott a formidà bile allo scopo d'invadere con es;;a l'Inghilterra non appena la flotta di Russell ,fosse , posta fuori di azione, e che ciò non essendo - avvenuto, anche il progetto 1finvasione 1 fallì. Lo scrittore quindi fa quao-to è in lui per persuaderci che noµ dovremmo preslar fede nè a Torrington nè a De Tourville, poid1è Carlo, XII ebbe sempre l'idea di tentare un' invasione, che, effettivame.nte, non ebbe mai luogo. Sembra quindi che egli· voglia <ll,rci una prova sieura del torto dei due ammiragli nel fotto che nel •17/1,I,_ l'invasione di Saxe fn respinta un po' dalla flotta del Canale e un po' da una sopravvenuta tempesta. Egli poscia ci àcord:l'che nel :l779 i Francesi .e gli Spagnuoli si propòsero di iuvad6re l'[nghilterra e la Scozia con una forza di 62000 soldati, ma che a cagione della loro nessuna capacità il tentati vo non ebbe mai luogo. Non ebbe luogo, ma evidentemente - s'affrett.a a soggiungere lo scrittore - eiò non fu per merito del l'armata di difesa: e. quel!' evidentemente è abbastanza strano quando si pensi che nel momento in cui le forze francesi e spagnuole riunìte .erano pronte a salpare, la difesa era sostenuta nel Canale, da sol.e 37 navi agii ordini di Carlo Hardy! Ma ciò che riesce ancora più strano è questo: che il due.a di Wellington, H quale non era certamente un ·uomo di poco valore « si do'leva che non vi fo sse nulla che pote,se impedire un'invasione, fuorchè l'armata. » Il Duva aveva detto effettivamen\e: - Noi non abbiamo difesa nè speranza di difesa fuorchè nell'armata, » I l cas~ a cui si riferisce il gener~le Maurice è quéllo avvenuto nel Mediterraneo (giugno 179ii.) allorchè Hood mandò Nelson con l'Aga. mennone, due altri vascelli di minore importanza e 22 navi per il trasporto delle truppe, onde tentasse un attacco su Calvi, mentre egli si avanzava, col rimanente dell~ flotta, contro quella dei Francesi uscenti da Tolone, pet· impegnarli a battaglia. Uu abile ufficiale, il generale Stuart, vide d'un tratto il pericolo che vi era a condurre Yassedio di Calvi · nel l'eventualità che potesse ivi· trovarsi una flotta pronta . a~ una azione di guena, ed espose il caso a Nelson. Nelson rispose : « Tale ·flotta è vigilata ~a lord Hood: se ciò non fosse, essa costituirebbe un 1

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ostacolo it1sormontabile nlla mia spedizione su Calvi: ma nello stato à~ùale delle cose, io son sicuro sÒtto 113 grandi ali del mio ammiraglio.» · Il génerale Maurice scrive a pag. 137, voi. I della Vita di Nelson: « È egli credibile che di fronte ai grandi ~vveoimenti del ,f790 se Nelson ~i J~sse t:ovato. n_eile _c~Òdizioni . ~edesime di ?e Tourville ~vyiebbe giu dicato 11nposs1h1Je di tra.versare 11 Canale, per 11 solo fatto che Torrin11ton era ivi con una flotta pronta nll'aiione'? ; "' Il mio ,convincimt nto è cruesto: che Nelson non avrebbe dato al ·nemico un · istante di riposo, finchè non lo avesse raggiunt~ e sconfitto. Nul~,1, nella sua vit~, aqtorizza a cred.ere divèrsamente. Riassumendo, dirò che l'espressione flotta in azione, significa che nessun ammiraglio deve accinge1·si a condurre un' invasione insino a tanto che non possegga una flotta indisc\Hibilrneote superiore. Non , essere possibile che un ammiraglio assuma il comando cfi dieci, venti.centomila soldati se son è virtualmente persua·so (li condurli alla sai:. vezza ed alla vjttorìa. Dover ogni aro.miraglio tener pre$ente essere bensì possibile mantenere una f!Òtta indisturbata sul mare, ma non così facil e effettuare con essa un'invasione !

NOTIZIE POLITICO-MILITARI

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La soluzione del I.a' vertenza trar Italia§ la Columbia (di cui abbiamo , parlato nella ,precedente puntata) soluzione in tutto conforme ai diritti e :ii desideri dell'Italia, ba recato· grande soddisfazione in paese; non già per l'en tità delln cosa, m.a perchè s\amo co,ì poco assuefatti ad ottenere piena ragione ai nostri reclamt, che questa parve una novità e un buon · augurio per l'avvenire. Al nostro Ministro degli affari esteri pervennero numer,osi telegrammi, ·di rnllegramento per la. qetta ·soluzione. Gli telegrafò· S. ~i. i! H~; gli telegrafarono vari ex-Ministri degli esteri ed altri cospicui personaggi; et rallegriamo d, cuo.re a~clie noi. E ver.o però ~he si aveva da fare colla Columbia! I

A. B1s·coNTIN1.

La vittoxia degli Stati Uniti contro la Spagna, che rallegrò i nemici del !, miJi ta1"ismo', percbè ottenuta da uno St:ito senza esercito permanente contro uno Stato che un embrione di eserci to posseqeva , avrà, fra le a/tre, \.rn:t conseguenza ch_e gli antimilitaristi non si aspettavano: quella di arruolare anche gli Stati Uniti sotto la _baudiera del militarismo. · Iofotti ecco l'Unioue Americana divenuta potenza coloniale, · quindi la ·necessità ,;,Jlr essa di un èsercito permanente e di una buona marina dii · guerra; perchè senza esercito permairnnte e senza màrina da guerra non si tengono colonie, e t.anto meno ,colonie come lJuelle conquistate _dagli St.ati ,Uniti. Quanto all'eserc.ito permanen.te, si parla già di costituirne uno di centomila uomini; ma si può essere certi che non bastei·anno; tanJo più che non basteranno le conquiste fa~te. L'appetito viene m~ngiando. Quanto .al.la ~ott.11, emissari, a~gli St1.t~ U_niti _girano su tutti i cantie,j europei pe, acqn 1stare,o co'mm1ss1onare JJav, da guerra . Un'a ltra consegueuza della_ vittoria degli Stati !Jni!i è la loro entrata di pieno diritto nel conce1·to mond·iale. Oramai l'espressione concerto eu. ropeo h~ un significato troppo ristretto. '

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NÒTIZIE POLlTICO - MlLI TARI

Quest~ .popolo di' mercanti intraprendenti 'ed audaci, che ~a gra~ tempo ha v,)glia dr mettere lo zarr!pino nella grande politica internazionale, .che fa ~tto di presenza nell'estremo Orie_nte, che ogni gioruo ha una questioncella con qualche -potenza eu ropea, che vorrebbe contare per qualche -cosa anche in casa del Gran Turco, questo pan;enu fra i popoli entra nel "'fan concerto coll'aureola del cor1quistatore e . . e la borsa dlll mr!ionario. La cosa avrà conseguenza d'importanza moudialé. 1t . Prima di chiudere con questo argomento · vogl iamo ancora accennare ad un certo. effetto che, se non e: inganniamo, lo ~pettacolo della guerra , ispano-americana ebbe sull'opinione pubblica in Italia , rispetto alla necessità di un for:e esercito e di una forte m;irjna da guerra! L'aver visto la. povera Spagna, che nòn cercava 'nessuno, che se ne stava r11nniccliiata nel proprio guscio dibattendosi con le proprie coloni_e, 'le quali (bene o mal governate) erano sue second~ tutti i diritti divini ed umani, erano sue qualche secolo prima c\ie venissero ol mondo coloro -che gliele strapparono, l'aver visto questa . nazione aggredita e spogliata pel'Chè !!On ,ebbe· forza sufficieote a difeoder~i·, ha aperto od almeno con·tribuito ad aprire gli occhi a molti in Italia i quali credevano che,_all_a vigilia del ventesimo set!ol,o, bastasse non urtare per non essere urt~t1: bastasse seguire tranquillamente la propria via per essere lasciati ,tranquilli. . . . . Quind i da qualche tempo (altri motivi concorrendo), ·vedwmo ce_ssa~e nella starnp.1 politica I~ discussioni sul l'esorbitanza delle spese. ~d1tari_, -sul!' improduttività dell'esercito e della marina da guerra; _anzi grnrnali , che non furono ·ma i troppo teneri nè dell' uno nè dfdl'altra, alzano 1~, voc~ ,e chiedono provv~dimenti (i quali non possono essere che provvtld1ment1 ' pecuniari) se_qualche difetto scoprono o credGno d! scoprire nell'o~dinameoto, nel personale o nel mo.teriale di questo o di quella.

NOTIZIE PO.LITIOO-MILITAR.l ·

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.Il rimpatrio- pe1;ò ~Jl:..irtigheria no~ lievesi consjder~re coc_ne l'·i~izio . di un; ritjrata geoer1de -delle forze italiane dall'isola· e neppure come_ una prova che le cosff, politich~ di Creta abbiano finalmente presa una buona piega. Nulla <litutto ciò. Le forze italiane donanno riman~re colà per molto te.mpo ancora, a meno che i 1 nostro governo, convmcendosi che p·er risoJvere la questione cretes~ s i richìedono degli anni assai, non si decidesse ad imitare Germania ed Au~tria. In quanto al ritiro della batteria, esso veune consigliato non solo da ragioni economiche, ma anche dalla considerazione che diffic'ìlmente si sarebbe presentata l'occasione di seryirsene. Infatti, colla partenza da , Cand'ia delle troppe greche, capitanate dal colonnello Vasos, restava esclusa,Ja probabilità d_i dover.impiegare l'artigtieria da montagna -contro truppe regolari per un'azione ·nell'interno dell'isola. • . Se "li avvenimenti rendessero necessario l'uso delle bocche da fuoco per offendere la città della costa, le navi ne hanno a dovizia, senza contare che si possono sempre mett.ern a terra batterie da sbarco, mitragliatricii... cannoncini a tiro rapido e tutto un .1rsenale. · L'In"liilterra ritirò la propria artiglieria fin dall'ottobre scorso ; e se Rus;ia la ·trattie1~e ancora, avrà l,e sue buoue particolari ragioni; ma noi non ne abbiamo. Anche dall'ii:riÌrea· ogni bastimento che arriva reca ufficia li e truppe, ò pet concessione di lic.enze o per diminuzione di forze nazionali nella · coÌonia. ·11 che comunque -voglia giudicarsi, secOndo le differenti idee sul valore della colon ia stessa e sulla . politica coloniale dell 'Italia, ,di. mostra se non altro che nel!' interno del!' Eritrea e -sùi conflui della medesimà regna tranqnjll\tà perfetta, e che l'attuale di cose è, per ora "almeno, assicurnt0, 1!)

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È tornata'aa Ca11dia la ·n0stra batteria 'cta montagna che trovavasi -colà fino dal 20 aprjle 189'1. Il pisoscafo che la portava toccò nel suo percorso_ Pa)~r°!'o, Napoli, Livorno Genova dove la batieria sbnrcò per recarsi a lormo, e dap~ ·pertutto ' questi rech~ci ebbero festose accoglienze, _sia per il ~iacere di -rivedere l!l truppa nostra dopo più di un'anno di a~s~nz~, sia perch_è di guesta occupazione di Candia non si vede un utile difetto per il ·nostro paese.

La spedizione 'anglo-egiziana nel Sudan è ~ntrat~ nella ·sua fase de1,cisiva; il S1rdiir Kitchener sta per accogliere ,gli allori delle sue fa. tich.e. e pe;· · ch iudere definitivamente questa 'campagna meravigliosa nel suo genere, -per i'av~edut:ez~a. ·e p~udénza ':o~ ?1~ fu condotta. L'a van,zata è stata lenta, m11 m:es1st1bile; gl i Anglo-Eg1z1am lrnnno avuto sempre cura di assicuraì·si le spalle, sacrificando la rapidità gelle operazioni . alla certezza del trionfo,. Etl ora sono giunti coµ la loro avanguardia ' alla sesta cateratta, pres~o Shabluka, a 60 sole· miglia da Kartum e Ondurmann, 1:estremo propugnacolo del mahdismo. !03 ,-

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ANNO XLlll.

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,NOTrnIE POLITICO-MILITARI

Sulla strada di Ondutmà~n incontre~ann<>' certo_ il,'grosso dei Dervisci, 1 bene agguerriti-; Jna indèbi.'Jliti e demoralizzatC; méntre le truppe anglo-egiziaoé 'sono abbastanza fil!merose, sane, ben guidate e sic~1re della vittoria . Inoltre il Si,,dar ha muniziÒni' e viveri /per più di tre mesi, e se_ come'' è p(obabi le, si potranno portare.. presto al . sud dell a ~esta cateratta ie ca~noniere, smontabili inglesi, esse sara,inp -~i ·validis1imo aiuto il giorno della lotta; tanto pii:,. che, sl:lcondo le ullim'e no;izie, le condizioni. delle acque del Nilo sono favorevolis~ illle. . È difficile per ora stabilire quando avril termine la campagna. Tutto dipenderà rial contegno dei Dervisci. Aspe.t.teranno essi, di piè ferm 9 il nem_-jco o si' daranno alla ·fuga? E in q'.uest'ultimo caso si disperderanno per sempre ovvero torneranno a' rnccogliersi? Gli ultimi dispacci danno I per certo che il Califa, combatterà; in questo caso non ·vi è dubyio che 'agli Inglesi ;irriUerà la vittoria . _ ·Il corpo di spedizione è di 20,000 uorni?i còn potentissima artjglieria. Oltre· 11lle èannoniere sn'lontabili è largamente· provvisto di tutto il ma. . Ie c11e1 po,;sa occorrerg 1·1. .. tena , . - Le autorità esercitano la massima vigiltìnz-a, perchè il pj{i ·assdlULo segreto sia mantenuto sui movimenti 'e sui piani del corpo di spe~izione. I giornalisti" sono esclusi dal C{1mpo e si sorvegliano attivamen(é .· ' tutti gl i· stranieri, Il Sirdar vietò tu t_te le informazi o~i su Ila ,campagna , salvo quelle uffiGiali. · , · Secondo le uliirne notizie, gli Anglo-Egiziani, sono a 55 miglia 'da" Ondurman e si prevede una battaglia pel 31 corrente o per i primi di . , settembre, In· qtiesto caso gl i Anglo-Egizian i calcolerebbero di essere ad Ondurman e Karthuni il 7 0 fs settembre e fa re di questa città la b11se· , ~ delle fu ture operazioni ver~o B:ihr el Ghazel , dopo e~sersi ·assi~ura-te le retrovie.

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Fra le n,u: eruse e in teressan ti disposi'zioni mil.itavi di emanate ·nei mese notiamo fe ~egnend: Nell'. in tento rii rtigolare, ai fronte al serv17,10 militare la posizione . degli ·allievi dei collegi militari che debbono conconne allà leva prima del termine dei loro .studi nei coll egi stes~i, il .Ministero ha· determi nato . che; dopo la chiàrrrnta déna lèva annu:ile, i' comandanti 1ei collegi mi- : li tari chiedàno al prefetto .del circonda rio io cui 1·isiede~il coll,egio, che gli .allievi i quali de,~ono concorrere a detta leva siano sottoposti a visita per delegazione del Consiglio di leva del circondario stesso. j

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NOTJZJE POLITICO-Mll,lTARi

Qu~lli riconoscmt1 idonei, verrhnuo arruolati nella 1" ca tegoria per con to·del consigl io di leva da cui dipendono, e ·qoel li che aspirano alla 3a categoria dovnnno far presentare al consiglio p're~50 i documenti ;,tti a comprovare il loro diriuo, non più tardi del giorno stil hilito per !a ch iusura dalla sessione della 'leva. Gli allievi arnrulati in ·I• èategoria, se alla chiamata della propria classe si twveranoo tuttora in co llegio, ,arauiio di:;pe11sati dal rispondere alla chiamata stessa, ed il t~mpo passato' nel collegio mi litare sorà com putato nella ferma. Cessando di far parte dèi collegi, scnia es~ere ammèssi alla scuola o al l'ciccademi:i mi litare, saranuo diretti al <.:omaut[ante <lnl distreJ.to ove risiede il collegio per essere assegn:.iti ed avviati ad un corpo per conto del rispetti 1•0 consiglio di lev.a. · QuelIi anµolati in -3a c~tegoria, che ùttengono l'ammissione all:i muoia o all'accademia militare dovranno all'atto di tn le ammissione chiedere il passaggio alla ·Ia categoria. 1

Vennero dal Ministero approvate I~ seguenti uorme disciplinari ed amministrative.riguardanti gli aiutan ti di cam po e g!i · ullì.ciali d'ordinanza def generali: .. 1. Quando il comandante di brigata si assenta più di sette giorni senza essere sostituito nel 'Soo comando, o quando il comando di brigata rimane vat.ante, l'aiutan te di c11mpo che non abbia diritto a licenza o.n~n intenda fru irne, pre,ta ~ervizio al co1naodo della di visione, se il comrndo di hri e'crata lr,\' sede nel ca [)OI ungo della di visione od a Itri menti al comando del presidio. . 2:. Gli aiutanti di campo di brigata sono tol ti di forza dal loro corpo e sono presi a ruolo ed amministrati da ll'ufficio di amministrazione di personali militari vari . · . 3. L'uffic iale aenerale ché, nell'assentarsi dalla sua sede, non con, duca seco il propri; ufficiale d'ordinanza e non creda di concedergli la licenza ord inaria (o <1· nesti non vi abbia diri tto) prescrive il serv izio cui . ' il medesimo-dovrà attendere durante la sua as~enza. 4. L'ufficiale d'ordinanza di nu generale che cessi dal servizio o che passi in una posizione nella quale più non gli spetti di avere .ufficiali di ordina·nza, cessa dalla carica o passa nflìciale d'ordionnza di ,il tro ufficiale genera le sino a compimento del tempo stabilito dall'art. 5 del Regio Decreto ·1 O febbraio ·1895. 1

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NO'tlZlE POLIT!CO - nIILITARl

5. Gli nrficiali d'ordinanza continuano a rimanere in forza al proprio corpo e ad essere computati nel sno effettivo organico. Il Ministero ha determinato che, per i corpi di fonteri a che carn biano guarnigione nel prossimo autunno, la compilazione delre note caratteristiche e i lavori delle commissioni di avanzamento sieno ultimati il 1W sellemhre p. v. Per i corpi.di cavalleria la compilazione delle note caratteristidie avrà luogo uelle att_ual.1 o nelle nuove sedi, secondo t:he stabiliranno i comandan_ti di corpo d'arma ta, in relazione alla data di partenza dallo. sedi attuali. Per tuni gli altri corpi, comandi ed uffizi le opernzioni riguardanti, sia le note caratteristiche sia le proposte d'avi,nzamento, saranno regolate in modo che giungano nl ,rinistero entro il mese di 'ottobre. li Ministero, tenuto coni.o dei prossim i cambi d1 'guarnigione, ha stabil ito le località ed i coi-pi pr~sso i quali possono essere costituiti i corsi di alJ}twi uffi~iali di complemento. Le dette loca lità e corpi, nonchò 1.e norme speciali da osservarsi per le ammissioni ai suaccennati corsi, sono indicati in apposito mai..ifesto. Come risulta dal mede<;imo, tutti i corsi all ievi ufficial i debbono' essere iuiziati col dì ,1° novembre p. v. Le pratiche relative alla ammissione :1i co1·si stessi devouo essere fotte entro il mese di ottobre precedeute. Jf

** Iu seguito a del ibernzione tl i massima adottata dal M,inistero della guerra.e approvata dalla Corte dei conti e dal Ministero ' del tesoro, è stato devmninn10 che ai sottuffici:ili in attività di servizio nominati ad impiego civi le ed alle rispettive loro fami glie sia dovuta l'indennilà di tnunutamento di cui al Regio Decreto ·1° uovembre 187·1. In segu\to ad accordi intervenuti Fra il Ministero delfa guerra e le Soc,;ietà ferroviarie. possono godere della tariffa militare anche gli inscritti di leva in provenienza dall'estero e che giungono in Italia per via di terra allo scopo di sottoporsi 11 lla vi.sita per delegazione presso il Consiglio di leva più prossi1110 alla stazione di confino. Tale concessione e però limitata al percorso dalla stazione intaroazionale di coulìne o danna stazione italiana prossima al conlìue medesi mo al più vicino capoluorro di circou. . " 1 dar10 o viceversa. Fu pubblic.Ho un R. Decreto di costituzione del I' i3pettorato di sanità militare. Eccone le disposizioni principali: Art. .'I. L'ispe~t~rato di sanità milit;,re osorcip le me funzi oni di corpo w osult1 vo del :Uw1stero tiella guerra o collegia lmente o ripartito in uffici.

l'jOTIZIE POLITICO-MILITARI

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Art. 2. L'ispettorato tratta collegialmente riunito io adunanza le pratiche speciali rela\ive a pensioni, riforme, aspettativo, idonei tà al servizio militare ed al lavoro proficuo dei parenti di militari od inscritti, a malattie ·simulate ' taoto dal personale dipendente dal Ministero d~lla guerra, rruanto di quello dipendente da altri l\linislt'ri ove ne sia richiesto . Tratta anche nello stesso modo per ordine del Ministel'o e del!' ispettore capo. nitre pratiche ·speciali o genera li di servizio sanitario militare. Art. 3. L' ispettorato di sanità militare è ripartito in: un ntficio dell'ispettore càpo; <[uattro uffici speciali; un uflkio di segreteria. Venne ooti[icato che nella prima metà del prossimo mese di settembre avrà luogo presso l:i scuola di cavalleria, un esa me pei sottoteneu1i di c,;omplemento dell'arma di cavalleria, i qna li possede11do la. licenza liceale o di istituto tecnico, ed avendo compiuto un servizio effettivo di 6 mesi almeno come ufficialo di complemento, 11spirino alla nomina a soll.otenenti in servizio attivo permanente. Per essere ammessi ai detti esami gli aspi ranti , oltre a riunire le due condizioni suaccennate dovranno: a) non oltrepas~are l'età di ann i ~8 al 1° ottobre 1898; b) essere celibi, ~ se ammogliati dimostrare di possedere una rendita annua da lire 2200. J sottotenenti che aspirano di essere ommessi a tale cs11 me presenteranno apposila domanda s11 ca rta d~ bo I lo di Iire una: a) al rispettivo comandante di corpo se !rovansi io servi1.io ; b) al comandante del distretto, nel 'tni territorio sono domiciliati, se in congedo. . Le domande di cui si tratta dovrann,) perveuire al .Mi11is1ero non più tardi del 31l~agosto. I nomi clegli officiali ammessi agli esami verranno a tempo debito pubhlicati su I BC'llettino delle nòrnine, ove sa rii pure indicato il giorno in cui essi do,,ranno presentarsi alla scuola di cavalleria, presso P.m avrà luogo l'esame stesso .

fo relazione al R. Decreto 29 luglio 1882 venne stabil ito che la, brigata ferrovieri del genio per tutto quanto , riguarda la parte tecnicoferroviaria del suo servizio dipende dal capo di stato maggiore del l'esercito, col qoale pertanto corrisponde direttamente per cio che si rifer iscealla parte di servizio predetta. Invece, per tutto quanto concerne la rimanente parte del se~vizio, la predetta brigata rimnne, al pari delle altre trnppe del genie, sollo la. specinl~ vigilanza dell' ispe.uore delle truppe dell'arma.


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A parziale mod ificazione dell'Atto H!2 del corrente anno, relativo · alle grandi esercit11zioni e5c.ive del le truppe de l genio,..il Mfo1istero ha stabi lito che il programma delle eserci ta1.1oni eHive che l:i brigata ferrovieri .dov,,sse compiere sarà inviato direttamente dal comandao:te della brigata nradeua, per competenz-a, al capo di stato maggiore dell'esercito. E,aminato il det.to programrna, il c11po di swto maggiore J-o rassegnerà al Mini:;tero per l'approv11zion e definitiva. Ad evitare le forti oscillazioni nelle rimonte annuali, dovute esserizialmeute a rritei·i non co,-tautemente ed un iformemente setruiti' nelle riio forme dei cal'alli, il Ministero, in base :ii risultati dell'e:5perienza , forniti dall'u ltimo de(·ennio, ha determinato <li sommistrare d'ora innanzi, ogni auno ': 96 cavrd li H cinscnn reggimento di caval leria; 80 cavalli alla scuola di cavalleria . Con siffatto .cootin~eo te i ref!gimeoti e la scuola dovranno p1·ovvedern al ripianemen to, delle perdite in caval li . che si verifichm·anno lungo l'Mrno per riforme, morti ed <1bb:ittirnenti, passaggi all'artiglieria ed alle scuole di vP-terirrnria. ooul~hè :1He · altre per<l'ite eventuali, escluse soltanto le diminuzioni per di; tritrnzioni di cava lli di ngevolezza, per le quali il Ministero si riserva dr provvedere con :issegn11zioui specinl i. •

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

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Venne noti!ìcato che nel prossimo rne~e di ottobre avranno lnoirn le rnssegne di rimando semestr:ili per tutti i militari in congedo ilÙmitato, a qn::ilutique clas:;e e c;itegoria appartenga 00, i quali per ragione di salute riten~ano di non essere più idonei al servizio militare. Per venire amrne8si a tal i ras5egoe i militari predetti dovranno farne donrnnrla, su carta d,1 bo llo da cent. 50, e trasmetterla per mezzo del sinda,·o, al :omandante del di;tretto militare in cui risiedono,. non più t.:irdi del ,15 ou.obre prossimo, corredando la domanda stessa del loro fogl io di' con~edo ill imitato e di un certifkato medico da cu i risulti J' infermit·à dèlla -qua le sono 111:fetti. I militari, irinltrata la suaccennata domanda, si presenteranno al detto· comando di di~tretto, per essere sottoposti a visita, nel gioroÒ ed ora indic~c.i nel l'avviso personale che riceverarino a cura del sindaco. del comune in cui risiedono. furono pubb licate alcune aggiunte al regolamento per l'appli'cazione della convenzione 28 settemb re 1882 pei trnsporti militari sulle ferrovie del regno è sul lago di Garda e alle tariffe, norme e condi~ioni pei viaggi per proprio conto degli impiegati ci vili dello Stato.

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'-Furo~o pÙbblicat~, ri~nite in un solo fascicol~tto; :nuove ta,~ole di tiro per varie bocéhe dà ,fuoco. Furono pubblicate ·. alc~10e varianti all'Atto 3,\.8 della [laoooltai il quale si riferi;ce al corso d'istruzione per mil itari aspiranti fuochisti di locomotive ferroviarie. ,., -

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-Venne I pubblicato un R. D~creto che regola còn apposita istruzione l'impiego, il reclutamento e. le promozioni del personale tecnico addetto all'Istituto geografico, militare. Altro R. Decreto che approva il regolamento per l'fsecuzione dell'art. 4dèlla lecroe ·-11 luglio ·l 889 sugli a·ppalti . . . · . Venri:~·o pubblicate nuove norm~ riguardanti i sottufficiali aspiranti ad impieghi e destinazioni speciaii. . .· St pubblicarono alcune modificazioni al l'istruzione sulle ~almèrie_per · gli alpini. . . . . "'vennero pubblicate in tre distinti fascicoli talune aggiunte e vari~ntl ai seguenti fascicoli dei ca ricamenti,' dei materiali . d'artiglieria: c~r1ca~ me.rito del carreggio pei servizi- di mobilitazione; carica~nento dei carn delle batterie da campagna; caricamento dei carri , per le batte!'le a ca vallo. Roma, il 29 ·agosto 1898. ' 1

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NOTIZIE, MlLI'l'Al'li ' ESTERE

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NOTIZIE M'ILITARI ESTÈR( ·.

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FRANCIA. Yiaggio degl'i, uffec1iali della syuola di gue1:ra. ~ Due gruppi di ufftcia li della scucila dj guerra fufono di passaggio per Nizza, il 19 e JM,., giugno ultimo .scorso direui alla frontiera per una escur?ione nejle -AJpi. L'aut.()mobilùmo nell'e,çercito. --~Il Mini stro della guerra ha ordinato ai comandanti di corpo d'a1;maia, di fare ir.Ìvita;·e ·i ri~ervisti possessori di automobili a presentarsi con le loro macchine, per fare con queste il loro periodo d'istruzione. Ve1·ran.no assegòati in occasione delle m'àno.vre. autunnali afle varie nnità per sèrvi;i di retrovia e 'per il collega-. mento fra i vari stati maggiori. · Si tratta natufalm~nte .di. un primo esperimento su cui bas,He ·gli studi relativi all'impiego dègli automobili nell'esercito. Ciclismo milita1·e. - Dal 7°' reggimento del · genio in Avignone; s.i eseguono importanti esperie.nze di allenamento di· drappelli guasta tori pel ser,vizio delle· interruzioni .stradali da esegu·irsi a distanza quale ausi lio alla. cav,1Jleria indipendente. , Quadrupedi di · complemento per i carreggi degli stati maggiori · de1: còrp'i di fìJ:nte1·ìa e servi.z i durante le manovre . .....: Una istruzione 1 O aprile_ u. s. ,stabil isce i modi per provvedere i qtiadrupedi riecessad al traino 1iei carreggi dégli ,stati maggiori, dei corpi di fanteria e dei servizì durante le manovre. . ·. 1 In massima / i . detti quadru pedi de.vono essere . prnvveduti dal l't1rtigli.eria e dal treno · ed eventualmente dalla cavalleria dell3\ regjone. In caso .-d'insufficienza di queste risòrse, si ~icorre: · ,1 ° all'ùtiiizzazione dei cavalli riformati; 2ò ali' inlpiego dei cava lli co~dotti dai riservisti; 3° all'affitto, -mediante convenzione con le grandi imprese di trasporto e mediante asta pubblica. a) Circa·J'utili_z'zazione dei c~valh rrfòrmati è disposto che nei coJ:pi d'armnta· che divono fare manovre di durata su peri ore a ,17 gioroi; siano 1

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trattenuti in soprannnmerÒ dell'effetti~o i cavalli ancora ,;tti a fare un buon servizio•di traino al ·w1sso e riformati nei mesi di giugno, luglio e agosto ·nei reggimeµti- d'artiglieria e negli squadroni treno; e n-ei mE>si di,.giugno e luglio sòltanto nei reggimenti cavalleria. quelli appartenenti, ai reggimenti di cav_~lleria sono inviati per y ia oJ·dinaria ad un reggiment.o artiglieria o _;1d uno squadrone ·treno per esservi addestrati, ',al tiro. I'I mantenimento d~i cavalli riformati e trattenuti per lo scopo· suddetto è a carico~ del capitolo ''. Affitto di cavalli per manovre. » I cavalli, consegn,1ti al la vigilia delle manovrè, sono messi in ,:enrlita al terrnin.e di queste sen,za tornare fil corpo di origine. b) I riservisti che in ::;egnito a $peciale invito conducono cavalli, di loro proprie~ , ricevono.un compenso dr L. 5 per cavallo e per giorno, ed hanno il periodo cli con·vo!azione limitato al tempo durante, il quale i quadrupedi sonq necessari. _ ' e) Nell'affitto di quadrupedi si deve dare la preferenza al sistem~ di contratti con imprese di trasporti. Delle varie operazioni è.incaricata l'intendenza. Condizi?n'i per· l; nomina déi 9en1frali di di1,,isione e comandanti di co1:ro d'armata. - . Una istruziope 11\, giugno u. s. stabilisce che i génera)i di divisione,' per essere proposti per le funzioni di comandanti di corpo d'armata, devono avere, al 3,1 dicembre dell'ànno della pro. posta, ,J8 m~'s i'<li anzianità di grado· e meno ~i 62 anni di età. Conged'i di ri/iJrma temporanea. --- Con legge ·1° ~prile t1. s. venoe ' creata una nuova posizione in cui pnò trovarsi un militare dell'esercito I . auivo, della 1'iserva e dell' esercito territoriale, quella del conged-0 di - rifofm_(!, terri.poranea, che ha la durata di ùn anno è puo essere rionovato. Il congedo rli riforma. temporanea è applicabi le qul'lndo il m'ilitar'e è affettò da una infermità, la quale, giu:;tificando la riforma, lo mette nella impossibilità assolu~a di servire per ùu certo tempo, ma non di ' ri p_rendere ulteriormente il serv-izio. Il militare ·in congedo di riforma temporanea è cancellato dai ruoli del corpo e segue la sorte della sua classe. Quando è richiamato in servizio è inviatp nel corpo più prossimo alla sua residenza e nell'arma o servizi!:\ pel quale lo si reputa più adatto·. Se il congedo di riforma termina, meno di tre mesi prima del passaggio alla riserva defla classe cui il ri'formato appartiene questi è la~ sciato irì congedo. In Ca'so di mobilitazionH i riformati temp9ranei, :I [}· ·· pàrtengano all'attività, alla riserva o all'e5ercito territoriale sono lasciati alle loro case fino· al termine del congedo.

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.. · NOTIZIE l\iILITARl' ESTER.E

NOTIZIE ItlLlTARI ESTERE

Rioryam:zzazionc dei reggimenti tiraql-iatori tonchùtesi. - Facendo seguito alla notizia già insèrita nella dispensa IV, 16 febbra io corrente ·anno i· reggimenti tiragliatori tonchioesì, ·già port~ti da 3 a t{ con dècreto W dicembre ,1897, sono .stati recentemente rÌorganizzati raggruppàndo le compagnie; in mod9 meglio rbpondeùie àlla loro dislocazione. I reggimenti restano pertanto formati: il 1° ed' il 4° a tre battaglioni ed ·.; il 2° ed 'il 3° a f batiaglioni. Ogni reggimento ha una sezione fuori . riga. , I battaglioni I sono a 4- compagnie. , , · Capo di stato magyfore , della mà1·ina. - C9n decreto 7 luglìo .è stato nominato c.apo di si,ùo maggiore generale della marina il viceammiraglio Ca,,alier de Cuvervi lle in sostituzione del vice-amn1ira<>lìo Sal!audronze de Lamoroaix, clie venne nQm ipàto ispettore generale dell<1 · marina, ' carica già tenuta dal nuovo capo di stato maggiore. Abolizione del.cappotto di campagna. - Il Ministro della guerra ha abrogate tutte Je prescrizioni relative all'uso dei cappotto di trup,pa ' in panno grigio ferro .bleutè reso obbligatorio, in campagna, per gli uffietali ed niutanti dei corpi di fanteria / e del ~., 11enio. · . ' '· - Tutti gli ufficiali e9 aiutahti foraono uso in cainf1agn.a, del cappotto Men .scuro che portano i,n tempo di pace.. ,. . Mezza rcu:io7ie supplementare di· caffè e zucchero. - Con circolare del 2? marzo corrente anno · fu stabilito di -concedere-a Ile truppe, cli e debbono trasferirsi ai residenza per 'prender parte alle·es~rcitazioni di. tiro, una irrnzza razione, supplementare e gratuita, di caffè e zucchero. , Stabi:lità, delle giiarn?°g'ion'i. - In questi ottimi mesi s: è·magl{ior-. mente accentuata l'opi nione pub)llica in senso favorevole allà stabil ità · delle guarnigioni. · · • La stampa è quasi unanime nell'inyocare dal .Mini; tro della guerra una tale disposizione. Per Parigi si proponebbe di far tenere pt,r ogni · ,reggimento µn battaglione distaccato nelle provincie, da capibiarsi annualmente, invece di far eseguire il ·cam~i,? di intere divisioni,'come avverrà quest'anno fra la 5° e:8a divisione colle dne (fa eia. •

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Ja;r-iazione al bilancio della marina. - Il progra mma delle cc,stru· zioni navali militari verrà sem:a dLrbbio modificato, se si tién conto. delle dichiarazi~ni che il signor Goschen, primo lord dell'ammiragli.ato~ ha testè fatto innanzi, alla commissione incaricata_di esaminare il bilancio della marina. Questo fJilancio che rimonta a marzo, era stato stabilito in ' seguito _a ciò che le altre potenze avevano fatto o stavano per faré in

quell'epòc~. Ora la Russia ave.udo àdottato un programma di costn1zioni navali, del quale non g j parlava punt.o in quell'epoca, il signor Gosche,n ha ricordato che fu accet!illo senza ri serva dal le due Camere del Parlameuto 'e da! pae~e il principio fondamentale dell a politica navale inglese, cioè che: « bisogna che la marina inglese sia sempre superiore in potenza ed eguale come nurriero di uavi almeno a quelle di due Stati qualuu~ue riuniti.» · Dall'applicazione di questo principio ri sultano le domande di costru,. zioni supplerneritari formulate dal signor Goschen e che comportano in aggiuntà ,d program ma precedentemente adottato :_ N_. ,\, corazzate di squadrà, 4, incrocintori e 12 contro-torpediniere. L'esècuziooe di qu'ès'to pr~g~tto rappresenta una somma di 8 milioni di sterline (~00,000,000 . di lire) che bisognerà aggiungere al credito precedentemente richiesto. il qy,ale non essendo che di 7 milioni di sterline si ti:ova in tal guisa più che raddoppiàto. , Questa somma t~lale di ,15 milioni (375 milioni di lire) verrà ripartita nei quattro prossimi ~sercizi. 'Ritorno dei ,riservisti nell'esercito attivo. - L' aomento di effettivi previsto dal bilancio ,1898-99 da ùn lato e la scarsezza degli arrnolati dall'alt.ro, hapno indotto il Ministero della guer'ra inglese ad autorizzare, sotto certe condizioni, i riservisti di riprendere il servizio attivo. Le sopr;citate condizioni sono conte~ute pegli Ar~y orders del 1° gennaio ·1898 per i Foot 01.w.nls, in quello del 23 febbi:aio ·18_98 per l:i fanteria di linea, ed in quello del ·14 maggio ·1898 per l'artiglie_ria. Il limite del numero di quest.i passaggi che é fissato a 50 per battaglione per i Foot Giu;irds, non è specilìcato per la fanteria di linea e ·per l'a rtiglieria. Q:,esti pa%aggi lrnnno generalmente luogo per uoa durata equ iva. lente a quella del servizio ancora dovuto nella riserva. I riservisti che ritornano nell'esercito attivo dovranno avere -almeno <lbe anni da servi re. Col consentimento del cap/\ di corpo es.si potranno raggiungere il loro rerraimento col grado che essi avevano nel la:;ciare il servizio attivo. Tutti i sergenti eco.sì pure i tamburini ed i sernplici solda ti iu una proporzione del 1.>0 ¾ nei Foot Guards e del 3 ¾ nella l;nea e nella · artiglieria potranno essere ammogliati e godranno delle indennità ine-' renti ,a questa situazione. I riservisti non riceveranno nessun premio riassoldandosi, però ·essi avrnnno diritto, all'atto del loro congedamento, ìld una gratific11zione di 12 lire sterline (300 lire). ·

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INGHILTERRA.

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1608 ,

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<NOTIZIE mLITARI ESTERE

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. Se no riassoldato si trova fuoti della metropoli al momento in cui, ' termina il suo servizio, egli potrà essere costretto a compiere un . anno di servizio supplementare. . Nuovo prcrietti le in esperimenJo presso la fanteria inglese. - Il cli part1 mento c!el'la guerra inglese ha adottato . un nuovo proiettile per fncile che vena adoperato per la prima vol ta nella spedizione su Kartum. Si rimpr_overava al proiettile del fu cile Lee-Nletford che le ferite da ess~ cagiona~e non mettessero fuori combattimento l' avversario colpito e s1 citarono esemp i di feriti che cootinu:irono il combattimento anche· dopo aver avuto il corpo passato da parte a parte da parncch i proiettil i. . Per ovviare à questi.inconvenienti, s'inventò il proiettile Dum-Dum il quale aveva la proprietà di deformarsi incontrando un ostacolo. L'impiego di questo -proiettile fu criticato siccome coritrt\rio alla convenzionedi P i~trolmrgo del 1868. • Esso ha le stesse · dimensioni e Io stesso peso del proiettile Lee- ~fot1 ~ io~d, però l'estremità de ll'ogiva è vuota e si distacca da lla parte cil ind'.·1c~ a_l _mom,mto cieli'. urto. Da ciò ne risu lta che In penetrazione :iene drn11nu1ta· col l'aumento però dell'effetto micidial(\, ed è per tale · fatto che questo nuovo proiettile viene denominato « proiettile che uccide, » all'opposto di qup,llo vecchio denominato ( proiettile che trav~rsa: '.' .Questo proiettile se!'ve tanto per i fucili quanto per le mitraghatrm lll uso . presso l'esercito inglese. La polvere adoperata è la cord ite. ' · . \ Attua lmente questo proiettile è fabbricato all'arsenale di Woolwich che1 può dare 2,000,000 circa di proiett.ili per settimana. Se questa. nuova cartuccia darà risultati soddisfacenti nella spedizione di Kartum , se ne ·costituiranno dei depositi permanenti :i Wool wich.

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.. RIVISTA DEI PERIODICI :MILITARI Revue de Paris.

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,1~,J5 a·gosto

~ 898.

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La guerra alle Pilippine .

È uno studio singolare del rinale ti d'uopo si conservi memoria tra. i .periodici mil itari per il sogl,{etto trattato, per la novità delle viste e del me'todo . Il luogoteneo te di vascello X dell' incrociatore fraocese Brufrr; si trova per ragioni· di imbarco ad Hong-Kong d'onde passa a_l golfo <li Manilla pochi gioroi dopo la · battagli a di Cavite. A lui si ,debbono alcuni disegni e riproduiioni che reca no gl i avanzi. del le navi !fo gnerra gpagnuole affondate durailte la battag li,1. Ma assai più iiu·porta~ti sono alcuni suoi appunti pubblicati il 1o_,,5 agosto dal la Revue de Paris, nei quali si ri·assumon'o con grande brio tutte le notizie.che fu dato di raccogliere all' ufficiale frao cese circa la battaglia e delle qun li cou molta arte e vivacità drammatica egli ha saputo ·conservarne 1o spirito ed il sapore lt)Cale. La na rrazione. è infatti uoa specie di rnper,torio d, personaggi diversi un déamrna i quali vengono successiva mente a riferire gli avvenimenti delia pugna, ec.l il lettore assiste allo spet· tàcolo come da una scena. È il non plus 1tltra del metodo così eletto pòsi~i'oista, clal quale l'autore sa ritrarre griinde effetto merccl, qnello spirito e quella sag.ic:a del quale egli sa dar prova . Rim:indiamo il Jettore a quegli appunti nou potendo riassumer? in verun modo questa · serie e.li impressioni: però non pos,iamo fare a meno di raccogliere qualche pagina, specie l'ulti ma della piacevole narrnione. Essa risponde .al la morule dell'o,pera e r11ssom iglia all'epi logo délle commedie classiche all or!piando l'autore entrava in scena e diceva anch'egli l'ultima parola. Il 1O maggio il teneme di vascello X visi ta la baia di Cavite e ·10 scorta nelle peregrinazioni un giovane ufficia le della mnrina americana . La -Castilla è mezzo affondata ma ha i cannoni ancor; in.buone condizioni : l'in cendio !w uonrl imeno fatto rovine a bordo del povero vnscello spagnuolo. La pittura è di l'enta ta giàllastra, . verde e rnu lricolore; iuuo sembra roso dalla ruggine. La S!Jtiadra_spagnuola non si fermò a Subig perchè colà non esisteva ,alcuna difesa dalla parte di terra. L'ammiraglio Moutojo la richi~mò

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RI:Vl STA DEI PERIODICI MILITARI

lÙ.VlSTA DEI PERIOT)I.CI MILl'rA~I

a Manilla; ·secondo l'avviso del luogotenente X perc!iè sentendosi perduto sperò daCtni minori con l'appoggio della baia di Cavite. Tutte le navi s pagnuole yi' si raccolsero il 30 aprile, ma cinque so(e erano ' sotto pressione ·e le a Itre prive affatto ddla ueces,5aria libertà del movimento. La line(I spàgnuola éra presso a poco disposta a semicèrchio ch iudendo Canaca~, più. vicino aì capo Sangley il Don Don Antonio de Ul/oa, più infuori La Jlfaria Cristina. Non YÌ erano nè fortificazioni nè torpedini, per quanto gli Ame1·icani abbia__n~ creduto di colare a fondo due scia luppe torpediniere spagnuole. La squadra americana partita il 27 aprile da Houg Koug puntò dritto alla rada di Subig credendo di t.rovnrvi al l'àncora la squadra nemica: non trovandola, si diresse a·.Manilla <love giunse il ,Jo 111aggiù, alle 5 del mattino. Pochi colpi di cannone lanciatì dal forte E.I J<'raile non la toccarono (3 cànnoni da centtmetri :16). Alla distanza di sette chilometri il pezzo da '.24- della L11netta tirò sn lle navi americane senza , toccarle. La ~quadp, dell'amm iraglfo Dewey virò allora di bordo ,a dritta e filò su Cavite : alle 5,35 del mattino aprì il fuoco sulle navi spagnuole a circa 3000 ·metri . È dubbio se la squadra ,1mericana 11bbia iutenòtto il combattimento per far colazion~ o come è più probabile per prendere munizioni a bordo dei suoi trasporti. · · Degli Spagnuol i sette navi si 'trova1·0no uell' inter!'}o dell'arsenale, le une non uscite le altre rientrate: si riparavano le avarie dello ,contro della mattina, e si . credette ·,a giornata finiw. Gli equipaggi si rifocill8van? quando r icomparve la squadra america_ua. Alle ·1·1 gli Spagnuoli immobi lizzati e presi furiosamente di mira, mentre vedevano i propri colpi inefficaci, decisero di colare a fondo le 11avi. Aprirono le pr.esé d'acqua e f<barca (ono. Le loro perdite non sono ben precisate: molto probabilmente ~00 morti e 4-50 uomini in tutto fuori di combattimento. In tre ore la -squadra spagnuola presa in trappola contro ogni idea di guerra marittima fu colala a fondo . Non si può dar saggio, continua il -nostro autore, di incuria maggiore pri ma della battaglia e di minor capacità militare duran te 1::i battagl ia. L'ar tiglieria non era buflna e m~no ancora i cannouier,i. Bisognava proprio non nvere alcuna idea della guerra na,,ale tale quale è oggidì col cannone e con la velocità , delle mac{:hine per ficcarsi nel fondo di una baia ,senza n'?mmeno guardarsi con la vigilanza o attendere il nemico al golf.9 di Cor regidor o tentare di affondlll'e con- onore. lt imperdonabi le l'essere vinto in tal modo afferma il luogotenente X. Bisogna invece caucellare dagli spiriti questo disgraziato parado~so eh& ,ogni disfatta è onorevole purchè 'lii s·i t1·ov·i la rnorte. No: la di.sfatta '

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in sè· stessa è condannabile ed ha d'uopo di giustificazioni. A Cavite, da parte degli Spagnuoli non ve ne furono. li colpevole è il gove_rno · spainuolo che lasciò sguarnita ed indife&a Mauilla; la squadra dell'am~ iraglio ì\fontojo .mancò di decisione e. di energia· ed è i_nuti~e che gli Sp,ngouoli se ne racca ttino con l' eroismo della difesa, o ripetano le parole di Mendez Nuoez a Calla'o· • M:egliò l'onore senza navi che le navi seuza onore! , Una cosa nori esdude l'a ltra ed entr3mhe pos,ono · ' cot'are a picco di conserva. Se tutto era all'abbandono ed il disordine era ovunque bisognava saperlo, ed in ogni caso non ci sarebbe da. / , gloriarsene. Senza dubbio e n~n ostant,e lo squilibrio del le forze, gli Américani av,rehbern pagata . car:, la loro vittoria se gli Sp~gnuoli li · avessèrç, affrontati al largo con 'tanta abiliti1 quanto ebbei·o v,;lore. Le pèrdite rpateriali non sarebbero stali maggiori perchè pP,rdettero tutto, ma gli equipaggi non avrebbero avuto tanta facilità di salvezza. Ciò è forse severo, conclude il luogotenente X, ma· è anche giusto ed esatto. Termina avvertendo l'a lta responsabi lità che spetta a- tutti coloro che si disinteressano dei doveri clie loro spettano circa la difesa del territòrio dello Stato, e vi comprende il governo che ìion' fece ed i cittadini tutti che non lo stimol:irono ed eccitarono all'azione.

Sul/! ord'irH!, del fuoco de/.le batterie dcr

Agosto-Settembre 1898. 1

campag~a-

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L; autore, capitan·o Parodi, dimostra iu modo .?ssai i.:.hiaro che gli ordini di fuoco puramente necessari sono due·, e cioè il ruoco a vo. loutà quando il .bersaglio è a distanza molto piccola ed il fuoco a salve di quattro colpi alternati con colpì isol'ati della prima' sezione in ogni altro caso. Gli altri ordini di fuoco non presentano su quest'ultimo vantaggi 'tali dà ,giristi'ficare- le conseguenti complicazioni del l'istruzioue su l:tiro. · ·

Vecchi e nuovi ar·redi per le scuderie militari. Hiiìscite soddisfacenti talune ·esperienze comparative isti tuite tra diversi !i pi di' arredi ·metallici già in nso ed altri speciali' proposti dal _capitano d·eJ genio Casali, d'ordiue del Ministero · dell:1 ~ne'rra •J per . . ipiziativa d~ll'ispettorn to delle costruzioni del genio, in una. delle scn- . derie del Castro Pretorio di ;Roma,· è _pregio dell' upera il riassume.r0~

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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI RIVISTA DEI PERIODICI Mil.ITARl

partitamente jl valore e l'im portanza dell() esperienze rnmpiute, nello intento che dal confronto tra gli uni e gli altri meglio risultino i rispetti vi pregi e difetti. Gli arredi principali posti a ~tudio ed a raffronto sono la rastrelliera ·da fi eno e lf m:ingiii!oia: questa si compone <.:on· legname sem.plice o rivestito di lamiera di ferro, o ' con muratura, o con pietra; o con ghisa; la rastrelliera da fieno i'nvece si costruisce con lèaoame o con . " fE>r ro: Per necessità di igiene e per pulizia i nuovi arredi dovrebbero essere di <.:alcestruzzo o di conglomerati cementizi, o di lamiera di ferro • zincato.

L'a,·tiglieria d<t fortezza ,·ispetto alle ùt1•uzioni. Sulla pressfone del vento contro gli edifizi. -

Origine e cara ttere dogl i uragani. - .Effetti degli uragan i. - Pressioue e velocità cJel vento misurata negl i osservntod metereologici. - Rolaziou.e tra la pressione e la veloci tà del vento. - Yariazioni della velocità del vento li seconda dell'altezza del suolo. -- Distribuzione · delle pressioni sopra superfici oblique. Telegom:ometro Pùrucc'i. .P·r?getto di quadrante a livello ·per . il ptmta-nient-0 delle artiglierie d'assedio . -... .Miscellanea e notizie. - Tiro curvo o granate dirompenti. - lstruzioue sulle regole di tiro per l' ani~lieria da campagna tedesca col nuovo matcri11 le •1896. - I recenti progressi della balistica. •Mitragliatrice automatica Norde'-!feldt 1897. Notizie in-ilitari estere. - Aiistria- Ungheria : Nuove · macchine foto- . grnfiche. - Fr.anc·ia: .Una nuova canuccill pe1 il fucile Le bel. Designazioue degli obietti alle manovre di artiglieria. - Germania: Ar1iglieria da camp.igna. - Lampadll elettrica di sicurezza port:itile. - Gli effetti del proiettile Dum-Dum sopra i tessuti del corpo umano. 1

Souo esperienze largameme rinnovate anche in· Germania a proposito del nuovo proiettile mod\fìcato mediante iagli trasversali sull'ogivn. Il signor Bruns di Tuhingcn ha fo tto . un cerio numero di,esperienze col , fucil e regolamentare e con p1·oietti avpnti la punta scoperta (pall pttole Dum-Dum) s_u cadaveri posti alla distanza di 25 metri. Egli 'ha 1.rovato che quei proietti producono un efletto infinitamente più distruttore di _quello rlei proietti finora adoperati. Sopra la maggior parte dei ca--c,averi le _parti· mblli sono distrutte a tal punto, dà non formare più -questione di orilìzio d'entrata o di orifizio d'uscita, e nei' casi nei quali

si può !l1ìcora di:,Li11guere un ori fizio d'entrnt::i , questa nou presenti, la forma di ua semplice strappo alluogato, come avviene alle piccole distanze colle pallottole a rivestimeuto completo, ma il te:;sato muscolare vi è. lacera to in numero.,i bra ndelli. Ln dislruzione i! aacora più pronuociota quando il proiello colpi sce l'osso. La causa di questo c9nsiderevole effetto sopra il corpo umano è dovuta specialmente all a defornrnziouc della pnllouola, che si effettua nel mocJo seguente : !a punta noo rivesti 1a si appiauisce incontrau do i mmcoli, e rruesta defo rmazione de.I piombo fa sollevare il ri vestimento in numerosi framm enti arrotolati; il piombo stesso si divicJe iu molti pezzi che si disperdono nei tos, su ti dell'organismo. [ I Bruns, pa rlando davnoti al congresso della $1)ciet"à tedesca di ch iru rgia, ha considerato l' impiego di fJUeste pallot1ole come innmano ed hn pcrriò e,-pre:;so il desiderio che la convenzione 1 di Pietrobu rgo del 1866 sia com pleta ta, ria 11n accordo internazionale che sanzioni l'interdizione d' impiegare pollottole la cui punta sia sprovvista di iucamiciatu ra. Inghilte-rra: I pot~nti esplosivi e le modèrn13 navi da guerra. - Bus.sfo. : Nuove esperieuzo di tiro dèlle bauerie da costa. -- St11ti- Unit1:: Ci\nnooi formati di un solo peno - Cannoni pneumatici .

Le Spectateur Milita.ire.

•18 agosto ,1898 . -

Lettere del generale Engenio Canaiynac sull'A.l-

ger:-ia.. Decorazion-i, ct·oc·i e rnedagl·ie. · La piccola guer-ra ed il servizio delle tappe. - Sorpresa delle località da parte della sola cavalleria.

La cavnlleria, in sl!guito alt'a.ccellcote armamento di cu i ò provvi .,tn, può oggidì toatare dei colpi di m:mo contro gli i1ccautoname11ti nemici e, le stazioni di ta ppa. Se i Francesi, nel 1870, oou avessero annientata, cdrn pletnmonte la loro cavalleria i Prus:,iaoi av rebbero corso ben serì pericoli . Co me esempio del servizio e dell'audacia della cnval leria nelle: operazioni contro gl'i uccantonamenti e le linee di tappa si porgo la campagna del i 8·13. Infatti duraute il mese di set.tembre di quell'anno av,,enner? ne~ le linee _di ~mun icazione dell'o;ercito francese degli avven1ment1 cosi straord111ari, da modificare ogni concetto ed ogni dispositivo strntogico gc·nerale. E poto cl10, sino dai primi giorn i della ripresn delle o;tililà (17 agosto -18·13) differenti corpi di partigiani furono f.04 -

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ANNO XLUI.


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R1VI8TA DEI PERlODICI MILITA~!

Rl'VIS'l'A DEI PER!ODJCÌ "MILITAR!

segnalati verso.Zwickau e Dessan sopr11 i due fianchi della li-neri di comunicazione dell'e,;ercito fran cese, linM che da Dresda si dirigeva a Magonza, Ful~a e Francoforte. Uh',dtra sussidiaria an<la.va d-a ·oresda a Leipzig per Wil l~dr;itr, No;sen e Dobeln. Li1)sia si trovava a qnattro giorni di marcia da ciascuna delle piazze di Dresrla e di Erfurt: ed era citià aperta. Contro questa lunga linea si disponeva ad esercitare la guerra da partigiani la . cavalleria irregolare russa ed austriaca. Volendo mettere a confronto la situazione di allora con quella di oggigio rno risalta subito la differenza, sebbene una certa quantità di ammaestramenti e di principi rim11ngano immutati ed attuali. Oggidì i ri rornimeoti si compiono per mezzo della strada ferrata ed assai agevolinente quapdo la via è libera; ma per gli egerciti accresciuti di mole il numero dei convogli ,i è quasi duplicato. Gli aHacchi contro le ferrovie sono al ·, certo più facil i e speditivi che contro le linee di éomunièazioni terrestri, ~:omo nel ,J8·13, .perché le fen'ovie hanno 'nn materia le fisso che resta confitto sul snòlo e delle numero~e opere d'arte che è facile distrnggere, laddove ir1 altri tempi ~uest'azione non pot~va esplicarsi che sui _punti di pas$aggio obòligati·e dei corsi d'acqua. Ma quando le comunicazioni f~rroviarie e telegrafiche saranno distru tte è mestieri fare ritorno ai mezzi ed ai metodi usati nelle gnerre nllpoleo.niche, ·cioè oi posti di corrispondenza ed ai corrieri. Per questo motivo gli stati maggiori del1' impero erano così nu!nerosi, addestrati e ,ben provvi~ti. Oggidì invèce gli stati maggiori numerosi ed affollati, come erano quelli dell' impero , sembrano un controsenso. J mezzi di comunicazione sono più spediti, ma offrono adunque il fianco· alle distfozioni pet causa del materiale Osso. ·Epperciò la protezione di questi mezzi domanda tutte le cure e tutte le sollc~ci wdini del comandante in capo. L' impiego dei partigian i di cavalleria fo un metodo degl i ,1lle_ati nel J8,J3. Lo studi.o non mane~ quindi .di attnalità Sij1 per l'attacco, si,1 per la pr~teziorre deÌ]e comun icazioni dell'es~rcito operante. L

trascinati al di sop~a delle zon~ ·p~ric,:ilose. Infine con una grande velocìtà nel sen,,o orizzootale la·navigazion,3 al guiderope diviene irnpossi. sibilo nelle regioni accidentate dell'a lta montagna ~ si rende pressochè impo,sjbile la discesa. Nulla ad esempic, è cosi difficile per la na vigazione nell'alta montagna delle nu b,i che ricoprono le vette e le creste delle c,1lette. L'aereooauta uoa volta addentratosi in quel dedalo, non se ne può più districare ed è iucapace di regol.irc il proprio cammino. Gli ostacoli sono invisibi li a qunlclie metro di distanza e con tro ad c:;si andrà ad urtarè inevitabi lmente. Adu nque un vento di velocità media è condizione indispensabile per la buona ri.uscita· delle ascension i ìu mout'ai na.

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La guer1·a ispano-americana. - Cònti-nuazione. L~ m~teorologià appl,icata al serviz'io aereostat'ico . . L'autore omette complE,tarnente aicui.Je varinnti relative alle ascensioni in montagna, che sono tnnto nece~sarie nell 'odierno servizio aereostaticorni litare. Nelle ascensioni in montagna è necessario porsi nel le condizioni atmosferiche le più favo revoli. Un vento forte pr~cipitere!.lbe ed accrescerebbe a dism isnra tutte le diOìcoltà, non lascer.ebbe tempo di appa1:eccliiar le manovre e di effettuar le con sicu rezza;" si ris<:hierebbe i-nsomma di es;ere sorpresi e contradati da ostacoli di ogni falla e cii esser

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Il capitam,o La Tour d' Auvergne, Prùno granatiere . della Repiib6lica. Journal d·e s S ci~nces Militaires. I

Agosto ,189"8 . - Il combatl't:mento completo. ,

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, Continuando nel pdncipio di già ;esposto dal generale Lewal cima l'unità del i:omhattim1mto, 1·aulore riassume lo svilu ppo del combattimento della divisione e lo ciefinisce da una parte in un movimento in avanti senza prevideoz:, e dall'a ltn1 in un'a tti tud ine di resistenza e di passività. Lo stud io del la difensiva fa adunque conoscere o intuire quello dell'offensiva e vi9evcrsa : la difesa da .sua parte non è mai assoluta e passiva e provoca la resistenza e le controffese: l' azione offensiva non costituisce un tutto omogeneo, cria presenta delle· soluzioni di continuità, e del le azioni mi~te di offesa e di difesa .. La dua lità ,rppare dunque evidente da uua ,parte e da ll'altra e da questa somigli"anza ·e da questi punti di contano, il geoera le Lewa l ne inferisce una uuità di dow·ioa tattica. La verità è implicitamente confermata dai regola,mf}nti vigenli quando pce>crivono chi:: la difensiva assoluta sia da ripudiarsi 0 che si debba ricorrere ad essa soltanto uel caso in' cu i si voglia tdscinare il nemico •! combattimento sopra un terreno preparato e studiato in precedenza. Concludendo, il combattimeuto è unico e la sua designazioo'e general,e dovrebbe escludere ogni differeuza clie,non si attagl ia che tempora riamente · ai mezzi che esso impiega ed al fin e che si propone. •

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·Una parola S't tl regolcimento di t-i,ro del 18Q8. Il terreno, gli ·ucìminì e le anni alla guerrra, - Continuazione.

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' RIVISTA DÈI PERlODJOI MILlTA:Rl

R.I,V1STA DEL PERIODIOI Ìl!ILITAlU

Alzi P,ratici per il _tiro colletti-vo di. ·gtierra.

qui l'au.tore si 'lascia trascìnare ad ùu: aneddoto: Quando il padre del V.Eccm -era nel 1866 ca po di stato maggiore della quarta divisione vo\on:· tari governa ta dal vecchfo génerale Avezzano; gli fu portato un maggio.re austriaco, fotto pl'igiorìièro !',la un siciliano, che con t11t morso gli aveva portato v.ia il naso. Il povero maggiore era' umiliato, e ne aveva ben ragione. Sfogava.si a dire.: « Ma potevate ben tirarmi una fucilata, un còlpo di- daga; ma·perchè morde1'mi? » · Certo che a ~oel furente sici liano non era la personale prodezza che difeitava: giungeva anzi a rasentare la ferocia; esuberava: per gli scopi délla guerra ve n'era di sovernhio·, sì che tLUa parte di essa costi tuiva un' valore perduto, perchè non regolato organicamente. È noto che la finalità della gue1:ra, che è la vittoria, non si con:,;egue per via rJi. fatti isolati COTnllDCj~e lodevolissimi, ma piuttosto per quP-lJa COUCò[Qitanza di ,sforzi minori e· continuati'ed aC'cordati che gl' Inglesi esprimonò colla lo1;uzione pul.f togethc1·. Questa concomitanza supera e doma gli •Jstacoli, questa sola offre la voluta rtlsistenza all'avversità attua le. Per essa la disfatta st corregge a tal seguo da muta rsi spesso io magistrale ritirata. Fu a vicenda macedone, romana, spagnuola, al\glo- sassooe. Ma fu sempre il risulta to di un sistema educaiivo, la cui fo'rmula etica è la seguente: . scald;i.re il cuore e ralfreddare ,la nlente producendo l'equilibrio tra il sentimento ed il raziocinio.

· L'& utore si ·i/ropone di raggruppare -al~uri1' alzi di_ pratica, ·da adoperarsi nei tiri di cornbai.~imento. Gli alzi M <!douimt ill'avviso dell'autore sarebbero in· nuip.ere di sei e cioè: 250 metri, alzo abbattuto in avanti ; 4-00 metri, alzo abbassito all'indietro, il cursore indietro; 800 metri. alzo abbassatb indietro, il cursore tra ,1250 e 800 'metri; 900 metri, alzo verticale, cursore in basso; ,19°00 métri, alzo veniealè, cursore in alto,; · 2000 metri, alzo verticale, ''mira per la tac.ca superiore. l'idea. della pàtr'ia. - D~ll'operi1 del LEGl\AND di recente pubblicazione. • L'addestra1ri,ento delle truppe d1; fanteria. - Considerazioni generali Evoluzioni rapide - ColiClusione. ,. · Bei metodi dell'istruzione di tiro in· Franc·ia - .Contiuuaiione.

Rivista marittima.

Agosto-settembre 1898. - L'etica della vittoria . La serie degli appunti e delle riflessioni sono suggerite al l'autore, A.. V. VEccm, dalla 1·eceote disfa'tta spagnuola di Mauilla. L'autore non la oonsidera che come pn cnso della sperequazione d~I materia le. Nella inesplicahile ina~ione de,lla squadra di Cervera al' periodo iniziale della campagna e uella linale distruzione che ne segue la finl:l egl i non vede che l'e?empio della timidezza mornle di un consiglio aulico e la poca decisione di un comandante in capo. La marina della Spagna, a seconda del Vr;:ccH1, deve soggiacere ,a condir.ioni interne cbe so~o disàstrose e che lo airnlizzare a fondo è finora fuori del possiliile: Intuisce che.c:'è qualche cosa che zoppica, ed il famoso tenente di vascello·· x..... del Bruix e della Ue·vue de Pa.1..is, ce lo ha largamente e concisamente fouo cornprendere; quel trerriendo qua lche cosa che forma l'aria . deila disfatta paragonabile a ciò che i psicologi dicono aura epilettica. , Oipeuderefibe questo q,ualcosa dalla mancanza ,di e,ducazione morale e materia le'? dal distacM esistente tra un naviglio nuovo ed un sist.ema educativo che t{a cessa to di produrre il suo·'mas~imo effetto? L'armatura sarebbe troppo pesant~ pei' il guèrriero? L'. intrepid-ezza spagnuola noli la metto iu dubbio - · riéscì forse inutile per difetto cli regola ? E

1'617

S.opra le origin:i delle tempeste. - 1'eorie cintiche e nuove. J',roble1ni di a.ftronomia nautica e la proje:àone ste.reog,rnfiw. . fo battaglia di Lepafito narrala da un mercante genooese. ,

/

'

l i Mo1.,~rnrm pubblica un interessant\J documento inedit.o sulla battaglia di Lepanto.che .vale a col·orire mirabilmente lo :,Contro, ponendo in bella lucé dei Genovesi nella . alcuni particolari assai importanti sull'azione , giornata.

Lette1•e al Diret.to1·e. - La scuola di tiro. \ fnf'ormazio·n i e. not-ìzù. - Argentina. : Nuovo porto milita re di BuenosAYres - Austria : Costruzione di un incrociarore-Jorpedioiere Var.o della torpediuiera Cobra -C-ilè - Var6 di navi-i;cuola Francia: Varo dell'incrociatore Protet - I nuovi incrociatori corazzati dei tipi Jeanne 'D'Arc, M.or..tealm e Desaix '_ Prove della c_orazzata €ha.rlerr,,agne - iVlodificazioni ~ cambio delle caldaie della cornzata flothe - NuoYo ordinamento della Scuola superiore di rnarioa Fonificazioui nell'isola di Oue~sant - Germania:


' 1618

I

,,

Notizie de~ guardacoste corazzato Baden. - .Giappone: Varo del]' incrocjat6re cprazzato J;okìwa .- L' inc~ociatore Tcdcasago l~ighilterra: J?rogrnmma rn pplementare di costruzioni navali Costruzione t.lèlla corazzata ,lrnplacab.il,e ...:... Varo c\ell' incroci.atore fsych~ e della, i;ontrotorpedioiera Albatross - Prove dell' incrociatore Proserpine e della coutrotorpedinier·a Con/1.1:ct.- Fortificazioni delle isqle Scilly - N~ovo scnlo di costruzione a Devonport - Notizie del nuovo porto di Gibilterra - Olanda: Crediti per le nuove costruzioni - P01:togallo: V11ro del l'incrociatore Sào Ra(ael - nw,si:a: Nuovo pr.ogramma delle costruzioni nava li - Costruzione di una nave da battaglia, di t're iocrociaÌori e di tre controlorpedioìerc. - Stat.i Unit1:: I nuovi mo;itor:\ Conriecticui, .4r~ kansas, Florida e Wyornùig e le nuove corazz:ite Maine , Ohfo e 1lfissouri - :.'luove artiglierie - Arsenale navale :id Ifova'i.

mobiHtazio:nl'l del le fotze, :a datare da tre settimane dalla dichiarazione della guerr~ - Impegno da p"rte dell'Italia di concentrare 220,000 uomin,i cf>nti·o. l'Austria, fattane deduzione dei presidi permanenti. Su,lla spedfr.ione oltre mare e sugl'i sba1·chi ~ Composizione dei corpi · di _sbarco - Pi ano di. operazione - Ordinamento delle truppe e dei servizi. ., Riassunto storico snlle operazioni del 1'irnn ne.l 1897,. da parte del · genemle inglese Loclcart. ' P1·ogettò stil regolamento per la fanter ia. La. ca1Jalleria nelle guerre contemporcmee.

· L1:1- Marine F rançaise. I

Agosto ·1898. - Sul tiro da bordo. •

Voennji Sbornick.

Agosto ,1898 . ...:.. Il lavoro del capo d'i stato rnaggior.e. È uno studio assat"~1bictti".4l compil~to su ll11 base delle 1lhli,tiirische Korrispondenz del Moltke, tn1 gli a uni ·1864- e •1870: lo studio si sòfferma sulle relazio-ni del ·186(; tra l' Italia ·e la Prussia. Le çircostanze attuali parevano-aJ maresciallo singo larmente favorevoli pèr correr~ oani rischio - la Frnncia govei-nata dalla v,olontà assoluta di un soHario ~he si interessava assai per la causri del 111 nazionalità e quindi tanto fav, 1revole all'Italia quanto alla Pru,ssia. Negli ultimi anni precedenti alla, ca rnpagna l'Austria non aveva potuto dedicare all'esercito tnl.te quelle risorse1 pecnniarie del le quali sentiva il bi.sqgno: i battaglioni non avevano chc un effettìvo di 300 uomini ed i soldati, non erano trattenu ti so tto le anni oltre i '18 mesi. Ma prima d' i;.1trapre-;1dere un'azione qualunque premeva al Moltke di conoscere fino a qual punto potevasi contare sul coneorso dell' Italia. I du e paesi erano egualmente .interess~ ti a consol idai·;;i ali' interno · ed all'estero, di fronte ad uoo ste.sso avversario, ed a p{·estar-si vicendevole aiuto. Nei rispetti · rnì litari e politici, l'accordo tra ia · Prussia e l'Italia dove.va essere fonda \o sopra i ·capisaldi seguenti : J\cco~do nella dichiarazione sirnultauea della· guerra - Accordo nella sospensione delle ostilità - tmpègno per I! Italia di occupare la Venezia - Se nel corso della guerra l'Italia fosse venuta in possesso di altri territori limitrofi la Prussia non avrebbe consentito nll'anuessioÒe di province, di p~rtin~nzii dell a confederaiione oermanica - ·Unità nella , ~

1619

R1VIETA DE I PERIOl>ICI MILITARI

RIVISTA DEI PERIOD1CI .l\IILITARl

I

I

E nn argomento assai interessiin te e d1e la guerra ispano-americana ha risvegliato ancora. Con una celerità relativa di 30 nodi, corrispon- · dente ad uno spostamento di 8 ~etri al secondo, allorquando i bersagli sono ~en estesi e visibi li le deviazioni non sono gran fatto considerevoli. Ma variando l'angolo di ti ro o per aumentata celerità o p~r il rull io, l'esa ttezza del fuoco cambia e diventa assil'i problem:1tica. Infatti l'errore di un grado per un osservatore disposto a_ ~O m,~tri si tradurrà in un errore di 1 /~3 metri su 3000, di 250 :Hl ,rnoo, e di 660 su 6000 . L'importanza di qnesti errori elle si rivela nel I' impotenza delle Mvi uei bombardamenti, impotenza che è largament_!:l confermata d:11111 recente guerra a Cuba, , spin.ge l':iutore. a proporre •piat-taforme speciali e puntamt'lnt\ istantanei spe~:ie a bordo degli incrociatori . Santiago e Biserta.

L'argomento è un richi:imo saggio insieme e riflessivo, e la cui portata si può estendere ad altri sistemi difensivi, a pericoli e difficoltà che si minacciano in conti,ngenze pressochè eguaii a quelle in cui ebbe a trovarsi la squadra spagnuola dell'ammiraglio Cervera a San tiago. Tre questioni ·sembrnno anzitutto occuparé l'autore: l,1 rada è rimasta inviolata - la squadra di. Cervera .distwtta senza la perdita nè ,di una nave nè di un uomo dà parte degli Am,eri'can i - - la città di Santiago fli coru1uistata io seguito. ad nno sbarco e ,1cl un, assedio per tei-i;a, , dove il cannone ha disimpegnato un ufficio preponderante. La morale 4 •


I

'aivÌSTA

1620

DEI

PE&IODICL

.

tÌI1LlTARl .

degli ·avvenimenti lascia adunque dubbio:;: e peritanti .:irna i~ valorè ··èhe conviene coricedei·e al le. piilzze di rifugio per la floua. Uno sbarco -compiuto in condizioni favorevoli è cap,ace di paralizzarle affatto, come ha paralizzato i dugentomila uomini. di presidio a Cuba e le navi della ·s4uadra di_ CtJrverà sqlle quali ripos.:i.vano le speranze della ,Spagna. A ciuesto punto l'autore si richiede quale c11pat:ità difensin ed offensiva saréhbe in grado di esplicare Biserta; le cui condizioni topografiche e generali possono ricordare. alquanto Santi3go, e' conclude .chiedendo . nuaye opere di difesa, depositi di carbone in grande quantità fioo dal tempo di pace (50,000 tonnellate) aperturn di comunicazioni con l'interno : experient-ia docet .

A:N:NO XLIII

...

'RIVISTA MILITARE

Le posizioni strateqiche dell'Inghilterra ne/.l' Ailant-ico.

'

,

ITALIANA

,,

DISPENSA

I

XVIII.

~ 16 SETTEJ\ifBRE 1898

'

Per la Direzione L ,onovxco C xsoTTI 1ètumtecol01mell-0

n. A., ;ncnrfcato

I ~

ROMA ,•

DEMARCHI CARLo,

gerente.

\

VOGHE~A

ENRICO

TIPOGRAFO-EDITOR B

l.898


1621

r

SOMMARIO

'

CONSIDERAZ[ONI STORICHE

DELLE MATER IE CONTENUTE NELLA PRESENTR DJSPENSA

SUI COMBATTIMENTI COSTIERI"

c..

Considera.zionl storiche sui combattimenti costieri. A.

CALICHIOPULO;

tenente d'artiglieria .

La. guerra. ispa.no-a.m·erica.na.. -

,

. . .

. . Pag. 1621

(Oonti1iuazione) » 1636

A. F.

Operazioni militari attraverso a regioni deserte. DINO,

capitano 6° reggimento bersaglieri. -

GIAR-

(Continuazione). » 1658

Nota. bibliografica : L'Eco militare. -

Ofrca 2300 citazioni i1ito1·no· allo stato milt'tat·e, · alla gue1·rct e alla condotta !Jella guei·ra, pel i. e r. tenente . colonnello di stato maggiore GusT.~ VQ WoLF . . . . • » 16'73 N1COLA D'AMATO tenente medico. Da Adua ad Addls..:Abeba. .Rico1·di di un prigionie1·0. - M. B. D. . . . . . » 16'78

Notizie polltloo-mWta.rl. -

ijel, trattare l'argomento non abbiamo alcun desiderio di sfoggiare in erudizione storica, nè, tanto meno, di entrare_ in particolari tecnici, attesochè per poco ci si. presenterà la necessità di sondare con indagine scientifica nel terreno sto_rico~ e quasi mai ci occorrerà di dovere scendere a_ sottigliezze del nostro mestiere. Procureremo soltanto di prendere a guida il buon senso con la speranza di trascinare dietro le nostre parole l' immaginaziohe dei lettori, e vagare, per poco tempo, in riva al-mare, dove, seminascosti tra i pini e gli ulivi, guatano i moloss~. dell'artiglieria, fi:ggendo sulle · -0nde la nera e dilatata pupilla.

)) 1688

a;. •

' """* *'

Notizie miUta.ri estere :

\

Francia: Go1isiglio superi01·e della gue1·ra -

Jsfruzione della sclierma i1i fanteria - Le truppe di mari"na alle gra1idi manov1·e - bidennità alle f amiglìe bisognose dei richiamati .RiparUzione delle dive1'Se classi cke ~ompongono l'esercito francese - Esercizi speciali' del Jse1-vizio sanz'tario i?i campagna I dispensa# dal servizio militare percM 1·esidenti aU'este1·0 fuo1·t· dell'Europa . . . . . . . . . . . . . . . . . . » lnghHterra: ;1lodifiJ zioni infr.odotte nel COt'J)O sa1titario milita1·e inglese - Pt·esa di Ondurman . . . . ,.

Rivista. del periodlot militari .

~

~

CASA EDITRIC8 LIBRARIA

. 1696 ·1 1698

» 1'702

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E.

VOGHERA -

PROPRIETÀ LETTERARIA. .

1

Per chi si occupa di sociologia, la storia è d'importanza capitale per istudiare le leggi che regolano l'umanità nel ~mo ·svolg_ersi, nel suo progredire ; e come il vero ed unico metodo scientifico è quello Galileiano, sperimentale, così, nel valersi della storia elevandola a scie~za, il sociologo raccoglie, appura, studia i fatti storici e ne induce ed enuncia le leggi. Per 1'11.rte militare Ìn generale, la storia, presa nel suo signj:ficato scien''tifico, è il caposaldo, la base di tutti i con-cetti, imperocchè le azioni militari costituiscono la parte più importante dello sviluppo dell'umanità e l'arte militare direttamente ed intimamente si collega con la sociologia e quindi ha bisogno pur essa di scrutare, dal suo punto di vista, le leggi della storta. 105 -

ANNO XLIII.


/'

1622

CONSIDERAZIONI STORICHE

SUI COMl3A'rT1~rnNT,I COSTIE.R l · ·,

Per alcuni rami secondari degli st'-1dì militari non occorre però ~ssurgere alla filosofia della storia, ed è sufficiente accontentarsi del semplice scopo che le indagini storiche ' avevano per gli antichi i quàli, con Cicerone, non consideravano che la histo1·ia testis terrq,orwn ... vita memoriae... ma-

Mahan, vale a dire, studiando )'influenza della storia sùlla potenza marittima. In questo libro, noi non troviamo la semplice e nnda storia ad nar·ranclum, ma quella profi.qua, ri'{tessìva, la storia ad docendu,m. P er tale ragione, più. che d'ogni altro libro, abbiamo cred\tto utile val~rç,i di questo bel la:voro~ act9perando ~olto spesso anche le stessè parole di J aèk la Bolina, al quale ci dichiariamo pure ·clebitori di alcune delucidaz1oni, geptilmente favoriteci. Per ricerche speciali di qualche particolare abbiamo ricorso a monografie ed a lavori che , trattano soltanto di qualche guerra, o di qualche periodo della' storia. Ci è necessario però, prima d'ogni altra cosa, dire in che consista l'artiglieria da costa moderna, e quali siano i mezzi di offesa di cui dispongono le forze navali.,

gist;•a vitae. Però, nel valersi della storia anche per questo solo scopo, occorre sempre applicare il · metodo scientifico moderno ed escludere l'antico postulato che la ripetizione identica degli

avvenimenti sia possibile; e che la storia sia capace di profezia.

·,

In questo studio, lo diciamo subito, lasceremo d~ parte i metodi metafisici di · Hegel ed, altri, nonchè quelli positivisti di Cointe e suoi seguaci: ci contenteremo soltanto d'interrogare i fatti storici p~r , se_n tire che -cosa essi dicano a, proposito della ,difesa delle costa; e più specialmente dell'artiglieria .da costa. Cercheremo i fattori più importanti che influiscono su di alcuni risultati, e vedremo se nelle vicende storiche possano riscontrarsi o no gli elerriénti per la tattica moderna di attacco e di difesa, dei punti fortificati delle coste, oppure se, in questo moip.ento, la grande inftuen~a del tecnicismo abbia tale preponderaza da annullare la possibilità di qualsiasi raffronto CO:Q. la storia del passato, troncando ogni spera:t1za d~ ammaestramento per l'ayvenire. Per lo svolgimento di questo lavoro ci r.i volgeremo adunqu_e alla letteratura storica navale per attingere nei libri che trat·tano della storia generale della marina m_ilitare. Questa invero è letteratura non molto ,r icca per numero di opere, ma in compenso assai preziosa pel valore dei ·singoli libri. Basterà oitare. alcuni nomi: lo J al, il Serre, il J urien de la Gravière,- il nostro padre Guglielmotti, nonchè le due opere recenti: una, defl'americari.o l\fahan dove si tratta dell'Influenza della potenza marittima sulla storia; l'altra, del nostro concittadino Augusto-Vittori~ Vecchj, conosciutissimo sotto il pseudonimo . di Jack · 1a · Bolina, dove (in una ,seconda edi~ione) egli tratta della Sto1·ia generale deUa ma1·ina da guerra partendo da un. punto vis~a diverso da quello del

~i

1623

* ' * *'

\

Gli ufficiali, in generale, conoscono da vicino l'artiglieria da ~ampagna, hanno spesso contatto con essa, e per conseguenzµ,. ~ non ignorano le par~icolarità del materiale, ,é le caratteristiche del tiro delle batterie da battaglia. Lo stessÒ non accade però per l'artiglieria da costa, la quaie, giovane com'è, non ha ancora · potuto farsi conoscere da coiloro che non sono -direttamente legati ad essa. Anche gli ufficia.li studiosi ben . poco possono ricavare dalla lettura, giacch~ gli scrittori trattano tecnicamente le loro quistiont,· supponendo · s.e mprè nel lettore conoscenza profonda dell'argomento, non risparmiando, per conseguenza, ,ric~iami di formole ' matematiche più o meno semplici. Si può adunque affermare che l'artiglieria cl'a costa è poco conosciuta, sebbene la, maestosità delle sue bocche da fuoco, la pr~cisione del suo tiro e la poesia dei luoghi, fa r endano attra.ent.e. 1 Abbiamo detto che l'artiglieria da costa è g.iovane, anzi, soggiungeremo che è molto giovane, sebbene la guerra dà costa sia antica e rim~nti alle prime impresb dei pirati greci,_

;I


...

I'

1624

\

CONS~DERAZIONI STORICHE

che come ognuno sa, furono i primi navigatori che operfirono contro le coste. .Le bocche da fuoco che si destinavano all'armamento delle fortificazioni litto'ranee, furono, sino alla metà del presente se.colo, le stesse che ..servivano per le opere dell'interno dei continenti, e ciò, spiega la mancanza assoluta di caratteri speciali per distinguere le opere dell'interno da quelle della costa. Le offese che proveniiano da mare, non procedevano in generale con metodi speciali, ma il più delle volte erano portate da truppe che1 venivano sbarcate in prossimità delle fortezze. Le navi che dovevano operare direttamente contro · le. fortificazioni, si comportavano·presso a poco come le truppe terrestri che impiegavano. le macchine da gitto e gli ali;ri ordigni della guerra d'assedio, avendo persino esempi di scalate, tentate c~n ripieghi ingegnosissimi per parte delle navi (1): , " , Que.§to ritardo nella forrn~zione di carétteri speciali per . distinguere l'artiglieria da costa, non deve recare rrieravi. glia, giac'chè accade per l'artiglieria qùello che si verifica in ogni scienza, od arte, od industria, dove il sorgere di deriva~iòni e classi e sotto-cla.~si, con caratteri più o meno spiccati, si ma~ifesta sempre con lentezza, ' ed è cosi che nella storia vediamo un'idea scientifica, un procedimento tecnico, venire sfruttato con un solo indirizzo per lungo 'periodo di tempo; dopo molti decenni (e talvolta ancho dopo qualche secolo) dal tronco principale cominciano a staccarsi· uno, due, ... un numero più o meno grande di rami cÒn altre ramificazioni 'S'econdarie, che si sviluppano ,nel tempo, uon . avènçlo per lirnité che l'infìnito. I Tale procedimento fo appunto quello seguito dallo sviluppo dèlle bocche da fuoco, -le quali, dal xiv secolo, sin quasi , al morire del xv, furono destinate es9lusivamente alla di, fesa d~lle fortezze, g i«cchè fu soltanto dopo la calata dl Carlo VIII in Italia, che si vide il primo impiego delle artiglierie al seguito.degl'i eserciti. Le narrazioni del Guicciardini ({J 0H11AT,\ .

SUI COMBATTIMEN'l'l .00STIERI

1625

e di- Paolo Gim,io, c'informano infatti come tali. artiglierie , fossero assai meno pesanti di quelle italia.ne dell'epoca, ed eseguissero tiro non ·molto lento. Ma il -carattere della mobilità e di una ~erta rapidità di tiro, IlOll çorninciò a riSCOljltrarsi che nelle guerre combattute 'da Federigo e da \2l·ustavo Adolfo (1). Qui soltan_to si comincia a vedere la vera ·a rtiglieria da · campo, mentre quella di Carlo VIII, più assomiglia all'attuale d'assedio che non a quella da campagna, seb~ene vi fosse già la distin~ione di parco d'assedio e parco da c.a mpagna. Le artiglierie da fortezza e da, campagna! continuarono lentame:q.te a perfezionarsi tanto ' in ciò che riguar4a il materiale, come in ciò che concerne i metodi di puntamento. Per molto tempo il puntamento si e1,eguì senza l'aiuto di strumenti e nemmeno di punti di :riferimento stabiliti sui pezzi. Bastava far passa.r e la visuale pei due punti più ttlt i della culatta e della 'voiata; e, ,in vista dello piccola gittata dei cannoni e della poca precisione del tiro, quel procedimeì1to grossolano bastava, e non si badava a minuzie. J Talvolta si usav'a l'archipendolo, ma ciò, ·più nei tiri di esperienza, che in q.u elli di, guerra. Si cominciò poi a· pensare, che non t utte le e]evaz'ioni potevano essere opportune per t ir.are alle varie distanze, e si ricorse a.l metodo di smorzare il vivo della bocca, per tirare a. distanze minori di quelle del. punto in bianco, e, a tale scopo, per puntare si mettevano candelette di diver~e altezze in corrispondenza del punto più alto della volata.. Volendo tirare a distanze maggiori del punto in bianco, si puntava mettendo due, tre, quattro dita sul punt,o più alto della culatta; ma in s'egnito vennero a sostitu~re le dita della mano_gli alzi_ mobili di legno con di versi forellini, corrispondenti alle varie distanze, 1

1/

(! ) Documenti citali dall'Ange lucci r.,rovano che 1,1 co:;truzione di a rtiglif ric leggere,

simili a quelle attribuite a Gustavo Ado lfo, era stata tentata e mand,1ta ,,<I effetto io Jtalìa forse prima che aJt 1ove. - (A . C1.AVARIXO. Le twt.igtierie àalle origini a' nostri

giQrni).


,1 626

SUI COMBATTlM.EN'l!I COSTIERI

Finalmente Gribeauval propose 'l'alzo · metallico scorre . vole; e dopo non bre·ve lotta, tale al'zo venne adottato da tutte le nazioni: · ,, Forse adesso sembrera strano che· l'adozione di tale strumento, di utilità che ora ci sembra indiscutibile, abbia · dovuto incontrare tant,a. resistenza ed opp9sizione per parte di gene~ali ed ufficiali allora competentissimi. Ciò, però si spiega con lo spirito di contrarietà sistematico che esiste in perm_a nenza nella società umana, dove ogni novità produce turbamento, e dove gl( uo_mini amanti della quiete, non bramano essere disturbati per battere una via diversa da quella battuta dai loro avi: trincerandosi dietro il motto che il meglio é nemico del bene: Se . concedono la. a·iscussione, essi pretendono dal. nuovo trovato tutte le perfezioni possÌbili; non ammettono difetti, e se il congegno non fa addirittura . miracoli, viene condanna'to con la sentenza ·che esso:

armonia coi più recenti procedimenti metallurgici, ed il pun.,, tamento attinge da tutte le scienze matematiche e :6.sìche per ottenere sistemi. e strumenti, che con metodi razionali, aumentino . l'efficacia qel . tiro. .' I pezzi _che da principio, uon potevano_muoversi dalle fortezze, vennero con Carlo VIII traina.ti al seguito degli eserciti; ma, come se non bastasse la possibilità di portare qua .e là in pianura 1,e offese . del cannone, sorse l'artiglieria da montagna, che a schiena di mulo, porta i cannoni a coronare or quella, or questa vetta delle più alte catene di monti. E nel _ terreno montuoso, non solo troviamo l'artiglieria someggiata; ma, di tanto in tanto, troviamo il passo . sbarrato da fort ezze quasi perdute nella neve, dove le artiglierie, essendo - pressochè nascos.te, hanno prepo:rato il loro tiro tutto· intorno e non v'è pahpo di terra che non si sappia già come battere, quando il nemico vi passi. Ed è appunto con lo spirito osservatore e speculàtore che l'artigliere ha saputo pr·epara1·e il suo tiro sin dal tempo di pace, suddividendo sapientemente il terreno, quel terreno che gli fu appunto dato di cono' ·scere e di studiare. E non fu altro che lo spirito osservatore e speculat ore, che suggerì all'artigliere delle qqste di valersi un~ buo~a volta delle condizioni eccezìo·nali in cui trovavasi. Fn quello stesso spiri,to che suggerì di svincolairsi dai soliti metodi delle fortezze terrestri, e valersi del vantaggio indiscutibile., di avere - il nemico operante sempre sopra una superficie piana come · il biliardo. ' · Da pochi decennì soltanto si staccò dal tronco principale dell'.artiglìeria, il giovane ramo caratterjsti~o dell'artiglieria da costa. E mentre per il passato s'intendeva per artiglieria da costa il solo màteriale ohe armava le opere del littorale, adesso, per artiglieria da costa;, intende tutto l'insieme costituito dal materiale e dal personale, che :finalmente venne completamente separato e distinto dalle altre specialità. E senza la più piccola ombra di presunzione, senza voler menomare i meriti delle altre sp~cialità, crediamo di poter affermare che glì ufficiali da costa si compiacciono di qµesta

(

/

1627

CONSIDERAZIONI STORICHE

non epratico, sebbene·tem·icamente sia ammissibile. · Però il t empo molto spes.so finisce per dar ragione agl'innovatori, che hanno saputo trovare realmente qualche ,uti. lità pratica, nònostante il verdetto sopra citato. La· rigatura passò anch'essa per lunghe trafiie di modificazioni e p!')rfezionamenti per raggiungere il grado attuale e fu ancora fortunata. Ma il sistema a retrocarica.? Nòn erano· forse a retrocarica le prime bombarde del secolo x.cv? Il mascolo non funzionaya esso da otturatore? Eppure è .di questi ultimi decenni l'impiego pratico delle bocche da fuoco a retrocarica, e, es.so strano, l'industriosa e intraprendente Inghilterra fu una delle ultime' ad adottare il caricamento dalla culatta. Informino i cannoni ad avancarica Armstrong da 100 _tonnellatè, forni.ti · per le nostre navi Du'ilio e Danclolo. Tutti · i perfezionamenti recentemente conseguiti, resero lo spirito dell'artigliere contemporaneo.' più osservatore, pit\ speculat,?re del bom9ardierE} dei tempi passati, ed 'ora egli procura di trar vantaggio da ogni piccola circostanza favorevol_e, sia pel materiale, sia pei metodi di puntamep.to. Ed è ,così che la produzione delle bocche da fuoco è adesso in

t.


1628

CONSlDER:AZIONl STOR ICHE

SUl CO~BAT1'1/r1ENTI COST!:ERI

separazione. Riteniamo anzi che col t empo .essa ridonderà a totale beneficio de'l · servizio; e l'artiglieria da costa, senza pu.n to atteggiarsi ad aristocratica, potrà vantarsi di vedere finalmente esaudito il voto di un suo caro e compianto colonnello (1), ottenendo che tut ti i suoi ufficiaii percorrano l'i:qtiera loro carriera rimanendo nella propria specialità. Specialità ch e richiede inYero assiduità continua, intensa applica~ione ed osservazione profonda per poter discernere ed apprezzar e con g iusta m isura ,t utto ciò che i profani, od i nuovi venuti, , per quanto · colti ed intelligenti, n on potrebbero distinguere senza ingen erare confusione _d'idee, compromettendo per conseg uenza il rapido progredire della specialità stessa. Anzi, riteniamo che in avvenire, s'imporrà ancor più la . necessità d ella netta separazione della specialità, g iacchè pe;· maneggiare armi diverse non basta a.vere la yultura generale comune a tutti gli ufficiali, ma n ec,3ssita che ,per ogni singòla arma si conoscano intimamente ,q uelle particolarità tecniche e d'impiego che non si potrebbero imparare tutte·e bene, pellegrinando qua e là pei vari servi;i e facendo in ciascuno un lungo noviziato, di esito non sempre sicuro, ~ a certamente dannoso al servizio. La conferma di questo criterio la troviamo nel campo economico ed industriale dove, il concetto della divisione del lavoro , viene ormai accettato come assioma e la perfezione dei prodotti industriali test;ifica l'ottimo risi-~ltato dovuto alla specializzazion e dei diversi rami. Dimodochè, anche tra i profani di .cos~ tecnico-militare, v i sàranno ben pochi cµe vorranno lottare contro l'evidenza di questi utilissimi principì, che ormai non hanno più bisog no di dimostrazione al~una e che nòi lasceremo da parte per . non divagare oltre m isura. In terµpo di pace vediamo eseguirsi in · varì periodi dell'anno i ti1'.i 1:idotti, sparando con ·le bocche da fqocò da .cam-. pargna, collocate entro i pezzi da costa. È questo tiro assai istruttivo per il,, personale di truppa che si addestra n el ~ser..vizio e n el puntamento: poichè se le g ittate sono di gran

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(i) Il defunto colonnello Carlo Pozzi, t roppo .presto rapito ali 'artiglieria lt;tl iann.

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lunga inferiori a quelle del tiro effettivo, le dimension i del bersaglio so~o anche assai ridotte rispetto a quelle delle navi da guerra, Ogni anno viene pure eseguito. il tiro effettivo, con proiettili carichi di sabbia, contro un piccolo bersaglio di tela, portato da zattera rimor chiata da un vapor ino muoventesi a distanze' variabili dalla batteria, distanze che possono g iungere sino a . sette e piu chilometri. Dalla batteria, i cannocchiali degli strumenti ausiliari, seguono il bersaglio ricavandone la velocità e la direzion e del moto; un· b1·eve calcolo serve per p1·eparare i dati di p untamento, perchè ad un certo istante bersaglio e proietti debbano inçontrarsi, sollevando dalle onde un'ampii colonna di bianca ed innocua spuma. , In caso di gnerra, inv ece · del ,piccolo bersaglio l ungo otto metri ed alto quattro, si trov~rà la nave lunga cento ed alta quasi dieci. Invece ·della piccola velocità . del bèrsaglio rimorchiato, i ,cii,nnocchiali dovranno apprezzare velocità ben . . I . . . ., più rilevanti. I ca.lcoh per pr~parare 11 tiro saranno res_1 pm difficili dalla variabilità della via che terranno le navi, ma c~ò nonostante, ab biamo fede che l' incontro dei proietti con la nave avverrà ugualmente, ed,. allora le granate scoppie- ' ranno rovinando ostacoli materjali e seminando la morte negli equipaggi. :I!] mentre la ))ianca ~puma del tempo di p~ce ricade innocua sulla tela ripiegata e foracchiata, e sulle travi spezzate della zattera, in guerra invece, i lampi sanguigni degli scoppi delle g ranate mostreranno la rovina ognor cr escente del castello galleggiante, finchè esso scomparirà in un gorgo gigantesco, mentre la rosseggiante spuma ricadr_à sul capo dei cadaver,i e dei naufraghi, e la glauca .superficie d~l mare rimarrà per un tratto, come « .... .. l'.A.:bìa colorata m rosso. » T~tto ciò, parla alla fantasia; non çlice però come l'artiglier e èla costa prepari le sue offese, per conseguire un effetto così poeticamente terribile. ,

I mezzi d' offesa vengono, in ogn i occasione di combattimento terrestre o marino, proporzionati allo scopo che si t


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OONSIDEltA'ZIONI STORICHE

vù,ol conseguire contro nemico, di cui si conoscono le qualità offensive e difensive. · ' I L 'artiglieria da costa trovasi çli fronte nemico formidabile, tanto dal lato offensivo, come da quello difensivo; ma ci preme subito dichiarare che, a nostro avviso, l'artigliete n on deve preoccuparsi gran' che della potenza offensiva delle navi, giacchè l'arma sorella, Ù genio, penserà a proteggere, nella debita misura le artiglierie;- le munizioni ed il personale seccmdo i critert della fortificazione. All'artigliere importa ~ouoscere il bersaglio per quanto può interessarlo nell_o stabilire 'l'efficacia delle sue artiglierie, e per quanto riD"uarda ' . o i metodi di puntamento per colpire c~m la massinia probabilità conMntibile dalla precisione delle bocche da fuoc-o. Le opere da costa moderne 'non hann0 in generale il carattere di forti, giacche di solito una sola fronte viene armata con bocche da fuoco destinate ad operare verso mare, e nell'opera stessa non si trovano tutti quei ·lavori accessori ohe fo~mano il complesso dei forti ter~estri. Per qU:esta ragione, le opere di fort1ficazione costiera, vengono chiamate ' batterie da costa, giacchè soltanto il complesso di vari gruppi di · esse, attorno ad un centro marittimo importante, costituisce la vera fortezza. Come dicemmo, le bocche da fuoco ohe armai;10 oggigìorno le batterie da costa, sono di mole considerevole perchè par- ' torite dal criteriç> della perforazione delle corazze.. Abbiamo per conseguenza cannoni ohe variano coi calibri da 45 a 2.1 centimetri, ed obici comprèsi Émtro gli stes~ limiti, senza . , però avvicinarsi i!, quello superiol'.e. _Le gittate massime dei primi, sono odien;i.amente inferiori a 10 chilometri, quelle dei secondi si mantengono a!quan_to al disotto,. ed in ca.usa della grnn curvatura di traiettoria e della piccola velocità inizia}~, questi ultimi hanno durat; che, possono olbrepas~are anche 50". Il grandioso ha sempre attratto l'umanità, ed il nostro unico· cannone da 45, che adesso rimarrà come oggetto da . museo, ebbe anche ·esso i suoi precursori nella storia. Si sa, per esempio, che MaomettoJI, per. l'assedio di Costantinopoli

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SUI OOMBATTIMEN'rl COl,TIERI

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nel 1452, ordinò aÌ fonditore ungherese Orban; di preparare ,m ' cannone mostruoso . .Si ebbe così un cannonf.} che in pochi tiri ;~lò a fondo una nave veneziana. · .· . Non contento, Maometto II ne ordinò un altro, d1 mole doppia, che lanciava un proietto di piet_ra, del peso. di 1~00 .. lib]i>rè; per il servizio esigeva 700 uomm1, , e per 1~ tramo 50 coppie di .buoi. Le cronache ci dicono che la 01.rconfe1 renza del circolo massimo del proietto era di 11 palmi e / . e per consegue;1za il calibro raggiungeva ,g li 8?, ce~ti~etri (1). Ciò spiegher.ebbe . ìl fatto, oh_e pei· tre g~orm nm~~esse rintan ato nell'anima del cannone un sarto ricercato dai ere· ditori inferociti contro di lui. Altre bocche da fuoco ~ostruose, e che si citano sovente , · s,ono quelle del!~ città di Gand, « tanto smisurata una di « qùelle, che 9gni grosso huomo, saria potuto potuto passar . . . ' per dentro sua canna (2 J_ ». . Pare però che la smama de1 càhbn enonm va~a man ~an~ -calmandosi, visto ohe, come reazione, sorsero l fauton dei -calibri medi col tiro rapido. E siccome la verità sta sempr e . nel m'ezzo, così è probabile -che, mediante le granate co~ cariche interne di forti esplosivi, si possano conciliare le idee, ed evitando gli estremi, scegliere calibri modesti fra 20 e ·28 centimetri, in modo da 'permettere maneg~io abbastanz~ semplice e celere, ed impiego di proietti la capaci~à ~el ,quali sarebbe sufficiente per contenere una fo~te can:a ,interna, Con 'questo si sarebbe risolta la questione_ d~ non ' ·avere a~cun?, preoccupazione circa il modo di colpire 11 ber1 saglio. . / Il rilevante peso delle bocche da fuoco da costa e delle 1~e~ lative munizioni, rende piuttos~o lento il servizio e fa~1 \ 1 ·gl' incagli, specialmente durarìte l'azione sotto il fuo_c? n~~ico perciò, non si può contare sopra un11 discr~ta celerita d~ tn~o, e senza confutare cifre desunte da esperienze esegmte m ' . , -condizioni eccezionali di servizio, ~i può prevedere ' clie m --

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(! ) A. CLA \'ARINO. (2 )

L'Mt.ig/.leri,i ài

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/Je artiglierie dalle 01·igini o.'. ·1 wstn PlE'l'RO $ARO! ROMANO.

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SU) COMBA'l'Tll!ENTI COS'l'lEHI

OONSIDER.AZIONI STORlOHE

caso di guerra. si avrà, fra una salva e l'altra, coi materialipiù leggieri, una · cel~rità di tiro di 4', . e coi :rp.ateriali pesanti una celerità di 6', senza · neppure assicurare l'integrità della salva, perchè può darsi che non tutti i pezzi sieno pronti per 'far fuoco al momento opportuno. Indipendentemente poi dal tempo inipiegato ad eseguire la carica, bisogna considerare il tempo necessario per dareal pezzo l'eleva~ione v·oluta dai dati di_ punta.mento prestabiliti. Questo tempo influisce sulla precisione del tiro, poichè quanto maggiore è l' intervallo che pài3sa fra le operazioni iniziali per ricavare i dati ed il momento dello sparo, tanto più possono accentuarsi le deviazioni, che in gra~ia della loro ,evolnbilità saranno in grad9 di 'compiere le navi. I mezzi che si hanno per dare con sicurezza l'elevazionecomandata, variano . da materiale a materiale, e il tempo necessario ad eseguire l'operazione, può vàriare da un mi-' nimo dì 30'' ad un massimo di un minuto primo, quando non vi sia affiatamento e manchino dispòs1zioni convenienti. Pare p,e rò che nuove idee , si facciano, strada circa l'armamento delle batterie da costa, e si cerchi di aumentare considerevolmente le gittate. L,a nostra artiglieria sta appuntostudiando un nuovo cannone da costa, adatto all' impiegodelle nuove polveri infumi e. che lanci fino a 15 Km. un 1 proietto ca1;ico di potente esp losivo. A l campo di .l\foppen, verme, non è molto,· esperimentato un cannone Krupp da 24 cm. del peso di 31 tonnellate, lungo 40 calibri. Con velocità iniziale di 640 metri ed elevazione di 40° d,i ede una gittata superiore a 20 Km. ·veniamo ora a considerare il tiro. Come dicen.1mo, il caso normale di tiro è quello controbersaglio in moto, cioè contro bersaglio dotato d( velocità r agguardevoli e che può evolui_re a corto raggio. . Come potremo regolarci per colpire le navi manovriere ? Noi sappiamo che per' mettere i colpi. sopra ùn bersaglio fisso, occorre conoscere la sua distanza dalla batteria, per dare ai pezzi Falzo conveniente. Muovendosi il bersaglio,

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varierà continuamente la distanza, e, per conseguenz;a, dovrà pur variare in modo continuo l'alzo dei pezzi. L'artiglieria da campagna, se non può stimare con sufficiente approssima,zfone le varie distanze, affida generalmente ad una sezione l'incarico di sparare a percussione, per ten~re sempre a cavallo del bersaglio una forcella e con_fermare 1 con essa la d,istanza d~ tiro gìà còmandata. La così detta sezione di cont1·ollo funzionerebbe da telemetro, misurando ' le distanze col tiro. All'artigliere da costa, in vista del dominio che hanno sul mar è quasi tutte le batterie, si presentò un'altta idea, quella . _ cioè, di · avere, un alzo congegnato in modo che, muovendo il pezzo per pun·t~re ad un dato bersaglio mobil~. si abbia continuamente ed a;utomaticamente la tacca qi mira all'altezza -corrispondente alfa dist11nza del bersaglio. Questo desiderio che non sarebbe ~ppagabile se il bersaglio .: -si muovese, come per l'artiglieria da campagna, in piani ·prossimi all'orizzonte del pedo, riesce in vece p_ossibilè quando la batte"ria ha una certa quota sul mare. Si ebbero così gli .alzi automatici d i diversi sistemi, ma basati però t utti sullo stesso principio di far corrispondere alle varie inclinazioni -della linea di mira le relative inclinazioni d.el pezzo, per col- · pire il b~rsagli.o; in tale istrumento, resterebbe per conseguenza combinato l'alzo ed il telemetro .. Con questo procedimento sembrerebbè a tutta prima .di ·.averet per le batterie alte, risolto completaménte il· problema d i colpire un bersaglio in moto, senonchè alcune considerazioni possono farci compréndere com.e l'impiego di tale metodo dflbba avere necessariamente un limite abbastanza ri, . ·s tretto. , Infatti, con l'alzo automatico si ammett~ 1 c:\le la . -durata della trai~ttoria non produca errori sensibili nel pu-nt amento, mentre bisogna pensare che al di là di certe distanze (e l'artiglieria da .costa tira alle grandi distanze) le durate non sono indifferenti anche peì cannoni, mentre sono quantità piuttosto forti per gli obici (1) . Per conseg~1enza, l'alzo e Q

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Per gli obici inoltre bisogne1·ebbo ten,er conto delle diverse cariche e quind i si avrebbe uno strumento pi uttosto complic~to. , (¾)


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SUI CO~IBATTl)lENTI COSTIERI

CONSIDEltAZlONI STORlCliE

lo scostamento che sarebbero . stati esatti al n1oìnento dello sparo, non cor,risponderebbero più alla posizione del bersaglio al momento dell'arriv.o del proietto.. Inoltre il punta. mento ad occhio nudo riesce incerto alle I grandi distanze, e gli errori che si commett~rebberci, non 1fa~ebbero tollerabili con la prepisione che si esige. 1 Queste condiz~ni spe~iali suggerirono di appigliarsi, per le, grandi distanze, ad altro procedimento; ai valersi cioè, degli st rumenti misurat_o ri delle distanze e delle velocità, per osser- ' vare la rotta del bersaglio, e prepararsi per colpire la nave al suogiungere ad una determinata posizione. L'esperienza ha stabilito che, nei due casi distinti di cannoni e c}i obici a gran _ durata, d~corrano cinquanta secondi, opp~fr.e cento, dal momento della carica ultimata, ,al momento d'arrivo dei proietti ' s~l mare. Basterà adunque che, una volta riconosciuti carichi i pezzi, si calcoli1'elevazione in modo da col pire il bersaglio nella posizione ch'esso ~vrà ci~quanta, oppure cento secondi dopo . • Concediamo pure che i telenJ.etri e gli altri strumenti di precisione possano fornire gli elementi necessari per far fare questo calcolo, e che, per conseguenza, si possano ·diLre ai pezzi, con appos~tì indicatori, le elevazioni opportune, senza che i puntatori si preoccupino di puntare in altezza. Conoscendc• la du, rata.d~lla traiettoria, riusciremo anche a dare la co1-re~ion,e nEicessaria. allo scostamento per compensare lo spostamento laterale del bersaglio sul tempo impiegato dal proietto a passare dalla bocca da fuoco al bersaglio. Inoltre, non ·aovremo far partire il colpo propriq quando il bersaglio giungerà alla distanza prestabilita, ma· dovremo invece dare il comando del fuoco tanti secondi p,rima, quanti sono quelli · della durata della . traiettoria, più altri due o t;re secondi, rap,presentanti ·il te~ po impiegato a trasmettere il comando ed fat partire il colpo. · In questo modo si sarebbe' tenuto conto !=lel moto del ber-· -saglio nella durata. della trtLiettoria ed il risultato dovrebbe riuscire pressochè identico al caso di bersaglio fermo. Il -complesso delle operazioni descritte rappresenterebbe il cosidetto puntamento preparato, il quale, in sintesi, consiste ··

' ~el. disporre l'àsse del pezzo e determinare il momento del .fuoco, in maniera da colpire un bersaglio mobile impiegando i•l tempo strettamente nec'essar·io per le varie operazioni. Non è quindi. d.ifficil'e comprendere, come il buon ri- , sult~tb dipenda éssenziahnente dai mez~t di cui l'artiglieria da costa può disporre per la p1;eparazioné del puntamento, e si può affermare che se una nazione possedesse soltanto ottime bocche da fuoco, e•Je mancassero buoni metodi, istrumenti precisi pel pu..ntamento · e person~le appositamente istruito, essa n·on potrebbe tener testa ad una forza navale anche med.i.ocre, ma che sapesse valersi dei suoi mezzi per offendere e per, sot trarsi alle offese,,del fuoco, mal preparato e mal direttot del difensore delle çoste. Questo criterio vedremo ancor più affermarsi quando avremo considerate le ·condizioni delF offensore.

(Continua) ) A.

e .A L 1cH1 0P u to tenente art.iglieriti.

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I.


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LA GUERRA ISPANO-AMERICANA

LA GUERRA ISPANO-AMERICANA (18 9 8 )

. Continuaz i<>ne. -

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Vedi dispe1isa XVl/

Il tratto di littorale prescelto per lo sbarco degli Americani, tra Gua.ntanamo e Santiago, misura con qualche tortuoso r igiro 44 chilometr i di lunghezza: la strada rivierasca s'insinua però alquanto dentro terr:3, sopra alcune collinette e lascia sul proprio fianco destro una serie di terrazzi che vanno a mano a mano solleva.ndòsi fino alla Sierra Maestra, catena montana che corre pa.rallèlarnente alla riva, ad una quindicina di chilometri di distanza. Le rive del mare adiacente sono piuttosto difficili all'approdo ~ la profondità' delle acque presto vi raggiunge i 30 metri; gli scogli sono frequenti e le sponde formano piccole insenature e baie entro le · quali il mare s'insinua agitato e difficile alla navigazione ed agli sbarchi. Baquiri, in questo trattò di littorale, sommava meglio di ogni altro sito le qualità richieste per la formazione di una base : provvisto di un molo e di una bnona strada che adduce a Santiago ed a Jaragua·, il paese fu prescelto con quella precisione di consiglio e con quella certezza di determinazione ohe agli Americani non poteva derivare da altro · che da un'intesa co'n gli insorti dell'isola. Devesi oltre a ciò considerare ancòra che gli invasori av-eano bisogno di ùn sicuro rifugio da passar il periodo delle piogge, e di a:fforzarvisi, nel caso cl\e non fosse stata possibile una marcia immediata contro Santiago, o per locali

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difficoltà o per incapacità da parte delle truppe di affrontare subito i pericoli del clima e delle febbri endemiche. Il possesso secondario di Cabrea, nella rad~ di ~i1,banas_ (a~ .ovest della baia di Santiago), doveva servire agli Amencan1 ·.da posto di segnalazione e di avviso per osservare le for.tifì~azioni degli Spagnuoli ad occidente della città e per sorvegliare le comunicazioni di essa con l'interno, per mezzo delle linee ferroviarie Santiago-Moron-Saint-L uis e a Cajo·Cobra, rimontando il lelito del torrente El Cobre. Medesimamente, di pieno accordo tra l'ammiraglio Saml)SOn P,d i capi insorti Callisto Garcia, Rabi, Cebreco e Castillo fu designato un terzo sito di sbarco ad Assadores, a 50 chilometri ad ovest di Santia.go, quale deposito della flotta e magazzino di r iforp.imento di materiali e di viyeri. Il territorio costiero poteva batter si con fuoco efficace da :p arte della fl otta fino a 7 -8 chilometri dal mare. Lo, schieramento delle for ze spagnuole nell'interno del1' isola, a rincalzo del presidi6 di Santiago era il seguente: in H olguin, a nord di Santiago, agli ord ini del generale Lucque 7000 uomini ; fra Manzanillo e Puerto Principe il .generale P ando, predecessore del generale Bianco, con circa 10.000 uomini. Queste ultime truppe erano scalate lungo u~a distesa di territorio considerevole e la loro raccolt;a .ostacolata dal cattivo stato delle s·trade e dal periodo delle ,piogge : malgrado gli .sforzi dei colonnelli Pareia ed Escario preposti al comando di queste colonne volanti e secondo i ~alcoli più ottimisti il concentramento delle truppe del gen erale Pando non poteva accadere prima di un me;;e. Complessivamente, non erano adunque disponibili per il momento che 32 battaglioni di fanteria, 18 squadroni ed 8 batterie da montagna, oltre 1000 uomini degli equi paggi 1d ella'squadra dèll'ammiraglio Cervera. Gli Americani, a r incàlzo delle prime truppe sbarcate a Baquiri, tenevano pronto un corpo di 8000 uomini a Chica.manga, presso T ampa, agli ordini diretti del generale Miles. Gli insorti potevano contare su 7-800 uomini dislocati .nella massima parte a Siguas, a Baquiri, a Siboney: .(06 -

ANNO XLIII.


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LA OUER}lA 1SPAN0 - A6li.;RICANA

alquante guerriglie s'aggiravano per le. balze della Sierra; Maestra allo scopo di contrastare e molestare l'avanzata delle truppe de~ generale Lucque, verso Altasongo, Moron 6 . Dos Bocas. Altre gue,rriglie si adunavano ad occidente di Santiago ed attendevano di essere imbarcate a b~rdo delle navi americano agli ordini dei generali Lacret, Betancourt e Sanguily ~ dovevano armarsi alla leggera a bordo delle ~ette navi.' provvedersi di cannoni, di munizioni e di quadri m sottordme per molestare le difese spagnuole da setten. tr~one di Santiago e ricongiungersi in appresso alle guerriglie che proce~evano dalla Sierra Maestra. Americani e ·Spagnuoli sprecarono eccessivamente Je loro, forze: nondimeno grazie alla noncuranza di questi ultimi al cattivo servizio di informazioni, alla difficoltà dei movi: menti e delle marce attraverso un paese infido e malsano, g!i :Americani riuscirono ad ottenere una certa superiorità d1 forze sopra un punto qualunque· della costa cubana. Lo. sbarco decise della vittoria e fu il consegnante corollario. del libero incrociare delle flotte americane sul Mare Caraibico e del blocco della squadra di Cervera dentro il porto. di Santiago di Cuba. . Nondimeno, ~resentavasi per gli Americani un serio pericolo che ha risèontro con quello che corsero i Cinesi. nel luglio del 1894:, all'inizio della campagna contro il Giappone. I due avversari avevano ognuno una certa quantità. di forze in Corea: i Giapponesi nella capitale Seul ed intorno ad essa, i Cinesi . u~ corpo di sbarco trìnèeratosi in Asan e Seican ed il resto in via di raccoo·licrsi sul Yalù , • r::, m alltesa degli avvenimenti. Difficoltà di trasporti, inerzia ed indisciplina delle trnppe,. non permiser o ai Cinesi di avviarne subito altre a rincalzo del corpo sbarcato: l'esercito giapponese da Seul marciò rapido su Asan e messi facilmente in fuga gli avvsrsari si stabilì fortemente nel cuore della penisola e sul littorale coreano. L'episodio dimostra adunque che un primi) successo o un primo sbarco non è efficace, se non qua.udo possa essere.

LA GUERRA ISPANO-AMERICANA

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continuamente e liberamente rinforzato per via di mare. I Cinesi, nel luglio del 1894 erano in being nel Mar Giallo e non seppero trarne profitto; gli Americani invece mantenendo co11tinuo e libero il \ dominio sul Mare Caraibico potevano soltanto a prezzo di questa ininterrotta attività e preponderanza salvar il piccolo corpo sbarcato a Baquiri ed a Siboney dalla sorte toccata a quello di Asan, e difenderlo dall'urio o dalla minaccia dei dugentomila uomini dislocati nell'isola di Cuba. , 1 Il 23 i 24 giugno accaddero delle operazioni costiere di poca entità nella zona Guantanamo-Santiago: la divisione Shafter accingevasi a procedere oltre in direzione della fortezza ·spag111.1ola. L'avanzata e:ffettuavasi in tre colonne distmte per J aragua, Fermezza ed Ahaves contro Sevilla, piccolo villaggio a poca distanza dal monte Penna: gli uomini erano pr~vvisti di 200 cartucce, di viveri per cinque giorni, di coperte e di altri arredi. Erano circa 12,000 combattenti divisi in 16 reggimenti ·. di fanteria, in 2 reggimenti di volontari (cii~ca 630 uomini · per reggimen~o), in 5 squadroni di cavalleria, in 4 batterie di artiglieria montata, in 2 battaglioni di artiglieria da fortezza ed in 1 battaglione di pionieri: la fanteria costituiva 2 divisioni ,di 3 brigate, a 3 reggimenti ognuna nell'ordine che segue: I divisione. - 1" brigata: 6° e 16° reggimento regolari, 71° di New-York. 2" brigata: 2°, 10° e 21° r eggimento regolari. 3• brigata: 9°, 13° e 24° reggimento regolari. Servizi di;isionali. II divisione. - 1• brigata: 8° e 22° reggimento r egolari, 2° reggimento Massa-0husetts. 2• brigata: 1°, 4° e 25° reggimento regola1:i. 3" brigata: 7°, 12° e 17° reggimento rego· lari. Servizi divisionali. Il 23 l'avanguardia -americana. agli ordini del generale Lawton si scontrò con gli Spagnuoli nelle adiacenze di Jai ragua ed il 24 nelle adiacenze di Sevilla: la cavalleria irregolare agli ordini del colonnello W ood perdette circa cento cavalieri tra i quali 23 morti ed 80 gravemente feriti.

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LA GUERRA ISPANO.· AMEIUCANA

Ma .nello s.tesso giorno le tre colonn.e americane si con. giungévano felicemente sotto Jaragua, a trenta chilometri ad oriente ai Santiago. Il generale Lina1:ès, abbandonata l'idea di afforzari in Sèvilla perch~ t~oppo avanzata ed esposta ad aggira~euti · da parte degli A.me:ricani e degli insorti, disponevasi a rientrare entr(}. la ceréhia della,fortezza., ' . Qui vi, ~lfo ,schermo di alquanti forti, di_ quattro cinture . di difese. improvvisate con buche da tiratori,°palizzate e palancate, 11 genera,!~ ~p_a gnuolo _sperava di aver buon giuoco contro la debole d1v1s10ne degli Americani mentre da ivlanzan~llo, da Holguin e da Bayamo sarebbero accorse truppe a rmcalzo, e la squadra dell'amminiglìo Cer~era avrebbe f~rse ripreso il largo ristabilendo le còmunicazioni per via d1 mare, con le altre parti dell'isola,. Secondo le ultime notizie pervenute al quartier o-enerale degli Americani, · circa 8000 Spagnuoli· dovevano e~sere in marcia dà l'lfanzanillo_, verso Santiago, 'alla distanza di SOchilometri d~lla. costa. Occorr,eva perciò prevenire gli Spagnuoli e batterli separatamente prima che loro fosse concesso il ~empo_ necessario a raccogliersi e superare le guerr~glie deg-l i msort1.

_I1, ~8 giugno_ il ~rosso delle forze americane (13,000 uomini) era concentrato nei campi di Sabanilla, a sei chilo~etri a pord-est di Santiago: gli Americani àve,v ano tagliato ~l con~otto d'acqua che riforniva la città ed attendevano con 1~paz1enza canno~i d'assedio da opporre ai•nemici che 0o-uar. mva~o la ben p:otetta cintura delle' opere di Santiago. Gli. Spagnuoli, da loro parte, raddoppiavano le 'oo-iornate •d i ma~cia: sorpassai-ono felicemente Bayamo, senza troppe molestie da parte delle guerriglie cubane ed un buon nucleo di essi ,pervenne a Jignami, a circa metà' cammino da Manzanill~ San~ag,o. Da J ignami il colonnello Escario, a marce forzate, poteva iu· cinque giorni r aggiungere Saùtiacro. . Gli ~vvenimenti adunque incalzavano e ricliiedev:no energia e risolutezza. ·

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LA GUERRA ISPANO - AM ftRl CAN A

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L'ultimo di giugno altri 9006 uorn~ni si raccolsero Key. W es.t prontì alla partenza: il 1" luglio il generale Shafter rompendo gli indugi, attaccava risoluta.mente Santiago di Cuba. ' . Quivi il generale Linarès aveva completato le sue difese. La lunga linea distende, asi da Castel ivlorro ad Aguadores (4 chilometrì) e di lii, per la valle del Guamas a Lomas, à San J uan ed E l Carrey. Da .Aguadores (forte El Ja,rèlineiro) ad El Cane:v la linea orientale delle, difese di .Santiago miv • · sgr'a va oltre ~ chilometri: comprendeva posizioni. per arti.glieria ~ Simta Rosa,' Francès, Madre Vej'a, Adaana; blockhaus ed opere di terra in grande numero lurighesso il ciglione di riva destra del Rio de les G uamas,, assai aecidentat,o e ricco di appigli tattici. _ La ' posizione di El Ganey, appoggio sinistro della lunga linea; . minacciava il fianco agli Americani e proteggeva la parte alta di Santiago, là dove sono più n umerosi i pubblici ~di:6.zi, g_li ospedali e le ca~·erme. · Da El Ganey è del pari assai facile lo infilare per lungo trat,to la strada di Cristo e la ferrovia di Sabanilla. Da El Caney ·1a linea spagnuola dirigevasi a Palo mar ed al Rio · Caimanes; poscia per- il Rio. Pica, Cobre e Pardillo ràg-/ ginngeva ad occidente Mazarnora, la batteria costiera di Cabanas· ed il forte Socapà., all'ingresso della baia di Santiago. ' Ohiavi delle posizront spagnuole erano Lomas, San J na~ e E l Caney: della prima assunse il comando diretto il generale Linarès con ·im,mediata ·sorveglianza sopra San J uan, d3ll'ultiina fu confidat~ la di,fesa al generale Vara du Rey, con B compagnie e 6 pezzi (circa 1000 ùomini). Il 30 giugno le .forze d.Vve1·sarie erano in istretto con·tatto : gJi Americanl avevano disteso i loro 13,000 combattenti tra, Pelucia a sinistra ed El Caney a destra. Gli insorti, nella massima parte, erano dislocati a :rndovest di quest'ultimo villaggio, . affine di padroneggiare la linea ferroviaria di Sabanilla, nonchè-le strade che adducono a Bayamo ed alla valle del Cauto. Al centro d~stro era collocata la divisione Lawto~ • (coi . ' generaF Ohaffée, 1 colonnelli Miles e Van Horne) · al centro 7

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LA GOERltA 1SPAN0-AM61tlCANA

LA GUERRA lSPANO-AMEf!JCANA

sinistro la divisione ' Kent ed all'estrema ala 1 generali Wheeler e Duffield. Riepilogando, gli Spaguoli avevano disteso le loro linee a seconda di un immenso ferro di cavallo i cui estremi ~r~no 'n.~p?ggiati a mare; gli Americani a foggia di un semicerchio, a curvatura assai ristretta, contro il braccio orientale della linea degli avversari.

.il ponte sul Rio Guamas; tentarono di passarlo sotto il fuoco micidialè dell'avversario ma furono alla fine costretti .a retro,çedere fino Jaragua. Ad Aguadores il combattimento si prolungò fino a notte alta, ma senza risultati decisi vi. . Concludendo, le conseguenze della giornata furono assai gravi per parte degli Spagnuoli: essi non mossero alla con· tro:ffesa, p~rdettero .ad El Caney la condottura d'acqua di Santiago nonche una delle principali chiavi della loro linea a Lomas. Mantennero tuttavia le posizioni di Aguadores, ma queste non potevano troppo a lung o conservarsi perchè _minacciaté dalla flotta di Sampson.

L 'azi.o ne ebbe principio alla prima luue del giorno mediante un nudrito cannoneggiamento· tra la flotta ciell'ammiraalio Sampson ed i forti della costa: le truppé del gene;ale Lawton incominciarono la marcia d'attacco alle 7 1 / . contro i blockhaus e le trincere spagnuole attorno al villaggio di El Caney. Da entrambe le parti l'artiglieria ebbe buon giuoco: le, catene di cacciatori spagnuoli erano pressochè invisibili grazie all'impiego della polvere a poco fumo ed inflissero serie perdite alle linee .americane che avanzavano allo scoperto. Alla fine, con la perdita di circa mille combattenti, ~entra le guerriglie di Callisto Garcia eseguivano una punta all'estr~mo \ :fianco esterno, ~l~ Spagnuoli slo~gia~ono da El Caney. Sul centro srn1stro la battaglia s1 prolungò più accanita. Quivi fino· dalle prime ore del giorno era stato innalzato un pallone fren~to che venne poscia distrutto dagli shrapnels degli _Spa~nuoli, a circa 600 metri di altezza. L e linee degli Americani procedevano a pre~zo di sanguinose perdite: ogni sbalzo era ,segnat~ d~ un ostacolo, da una lfnea di trincere, o da un dedalo di difese accessorie. Alle -Ii del mattino la brigata Clarke riuscì ad e_ se~ufre un .notevole spostamento s~l fi~n~o d.estro degli Spagnuoli: tre ore p iù tardi gli Amen cam riuscivano ad impossessarsi di Lomas e di una buona parte delle posizioni nemiche sotto San J ua~. Da _una_ parte e dall'altra perdite furono gravissime; gli Amencam ebbero 700 morti, gli Spagnuoli 500 e tra i feriti lo stesso generale Linarès cui succedette ne! comando il generale Torral. Sul fianco sinistro gli Americani toccavano ·un insuccesso dappoi,chè i generali Wheeler e Du:ffi.eld trovarono distrutt6

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11 2 luglio, alla prima luce, la battaglia fu ripresa sovra -tutta la fronte: il generale Shafter impaziente degli indugi voleva · entrare in Santiago prima della fine della giornata. Aveva ricevuto noti7.ie deWimminente arrivo di rinforzi agli Spagnuoli e sperava di occupa1:e la piazza prima· dell'arrivo -di essi. Ma egli non doveva nascondersi le difficoltà inerenti · all'assalto di viva forza di' una fortezza come Santiago, con 13,000 regolari, 600 insorti ed 82 cannoni nella massima parte da campagna o da sbarco, contro diecimila nemici in posizioni preparate e ben guarnite di artiglieria di grosso ,calibro della f!.otta. Cosicchè, ad onta dei reiterati assalti, le truppe americane si spezzarono contro la resistenza delle linee di difesa degli Spagnuoli e le perdite di questa seconda giornata furono ,così gravi che il generale Shafter dovette ricondurre i suoi .s ulle altare di Siboney, per trarre aiuto materiale e morale . dalla presenza della flotta ·e per stender di colà la. mano ai rinforzi promessi ed attesi da temp) da Key-West. In questo mentre il colonnello Esca.rio · alla testa di 2000 uomini ~ntrava in Santiago: precedeva di alcune tappe la colonna del gene1:ale Parete, della quale non si aveva precise notizie circa la marcia ed i combattimenti che aveva dovuto sostenere con le guerriglie insurrezionali. Il rinforzo rialzò l'animo degli Spagnuoli: racconciarono .alla meglio le linee di difesa, colmarono i vuoti. La ritirata


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LA GUERRA ISPANo-·,urERJCANA

del corpo americano , su Siboney pareva presagio e garanzia. di vittoria. Ed in realtà le perdit~ degli Amerrcani nei due giorni .furono assai crudeli: 22 ufficiali e 486 _uomini uccisi, 81 uf-· ficiali e,... 1403 u'.omini feriti, oltre un ·grande numero di infermi che- affollavano le baracche e gli ospedali imprOV\Tisati e per i q~~ali non bastavano nt medici n~ medicinali. A vVashmgton le,, notiz~e intorno al disordine ed alla cri-tica situazione in cui versava il corpo sbarcato destarono ira e sdegno: il generalissimo Miles fu destinato al coman'.°do delle truppe americane in Cuba e si prepararono ingenti ri nforzi. L'ammiraglio Watson, con una squadra volante, d oveva eseguire una di versione sulle coste spagnuole e controbattere la squadra dell'ammiraglio Camara; secondariamente doveva impo~sessarsi di una stazione delle Canarie, per farsen,e base· di rjfornìmento nelle disegnate operazioni contro la penisola. Il progetto parve più temerario che atfoabile, attesa, la enorme distesa di mare, la difficoltà di rifornimenti e l'impossibili~à di ,pttenere risultati di qualche rilievo. senza ap-· · poggi immediati di navi e ,d i truppe. · Anche in Ispagna gli avvenimenti delle Filippine ·aveva.nofortemente commossa l'opinione pubblica. La resistenza delle truppe spagnuole c_l].iuse in Manilla si riteneva del tuttO' temporanea : pareva urgente il sovvenirle di uomini e di. materiale epperciq, affine di q1;1etare la voce pubblica che reclamava istantemente qualche azione o tentt tivo in favore dell'abbandonato arci'p~lago del Pacifico, fu ~eciso l'invio . della prima squadra di riserva dell'ammiraglio Camara. Questa salpò il 17 giugno da Cartagena e fece .rotta verso l'est; passò il 19 in vista di Pantellaria e giunse il 21 a Suez. La squadra di soccorso si era nondimeno assai assottigliata: co11J.ponèvanla due corazzate soltanto e cioè la Garlos V (24c~nnoni e 9200 tonnellate) e I~ Pelayo (23 cannoni !3 9~00 tonnellate) due incrociatori au_siliari, Rapido e Patria, tre torpedinier~ e cinque navi di trasporto che recavano a bordo, 4000 uomini.

LA GUERRA. ·I SPANO - A~t;RICANA

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La lunga naviga:zione non avrebbe permesso alla squadra spagnuola di soccorso di pervenire a M-anilìa prima della fine , del luglio, tanto più che le navi giunte a Suez ebbero tosto bii:ì,ogno di alcuni raddobb~ e di provved.e~·si di carbone. Da _ Americani doveva accrescersi m questo mentre o Parte deO'li anch~ la flott,a dell'ammiraglio Dewey; e cioè del monitor a torri .Monier·ey (4100 tonnellate e 14 cannoni) e dell'incro• . I . ciator~ Charleston (3700 tonnellate e 16 cannoni). Queste navi, ~~itamente al monitor Nlonaclnoch (4000 tonnellate e 12 cannoni) si attendevano a nfanilla per il 15 di luglio, per muo'vere incontro alla flotta spagnuola di soccorso e darle bat- ' taglia in alto 1nare. . . · Il 27 giugno sbarcò in Cavite la brigata Anderson, partita il 26-maggio da Sa.n ]'r;mcisco. La traversata di 6500 miglia, compiuta in trei1tadue giorni, diéde una media di nove miglia all'ora, supponendo una formata di qualche giorno alle isole San.dwich per rifornirs~ di carbo:p.e e di vettovaglie. Lo sbarco si com piè felicemente, sotto la' protezione della squadra del-· l'ammiraglio Dewey che aveva· preso po~izione alla baja di Subig. . La piazza di Manilla era ridotta agli estremi e gli insorti , di AO'uinaldo domandarono la, capitolazione della piazza, .reo spinta dal capitano generale Augus't in. La città ne era completamente accerchiata; intercettate le comunicazioni ed il rifornimento. compreso quello dell'acqua potabile.

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Il B luo-lio a punta ...di oo-iorno, avvenne un l)iccolo scontro t:> ' nelle adiacenze del fqrte di Aguadores, con la perdita di circa 400 uom,i.ni da parte degli Americani. La situazione dell'ammiraglio Cervera divenne sempre più crit ica: r ipetuti ordini trasmessi da Madrid imponevano alla squadra spagnuola l'1mmediato abbandono del porto di Santiàgo, per raggiungere l'Avana.


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LA GUERRA ISPANO-A~fJl!B.lCA~A

Il 1° lugli0 furono fat;ti gli apparecchi necess.ari: richiamati i marinai a bordo delle navi e quivi raccolte vettovao-lie . o ' ml!tnizioni, carbone e legna da ardere, da surrogare al car- , bone in deficienza di questo .combustibile. Vammiraglio Cervera si lusingava che le gravi perdite inflitte agli Americani nelle due giornate di· combattimento ne avesse allentato ìa -foga, che l'accresciuto presidio, grazie all'arrivo d ~i rinforzi del colonnello Escario, avesse posto la piazza in tali condizioni da reggere agevolmente per qualche tempo senza la presenza .della squadra e degli equiqaggi. La ritirata della colonna Shafter accaduta nel pomeriggio del 2 luglio aveva perfettamente persuaso l'ammiraglio Oer\iera essèr giunto il momento opportuno per intraprendere il disperato tentativo di uscir dal'la baia di Santiag,o. Intorno alle 9 del mattino del 3 luglio la squadra spàgn'uola, in linea di fìla, uscì dal porto. Le ultime notizie pervenute all'ammiraglio Oervera erano buòne: le vedette avevano riportato ?he la n:fassachu ssetts, la New-Odeans e la New- York non erano in vista e che soltanto cinque navi / stazionavano a circa qnattro miglia a sud.ovest e ad est del forte Morro. · · Uscirono tosto la }.!lar·ia Te1·esa, poscia fa Viscaya. 1' Almirante Oquenclo, il Gristobal Colon, tuttora sprovvisto dei cannoni da cen~imetri. 25 (1). Le due cont,ro~orpediniere ]i\wor e Pluton dovevano chiudere la mareia con l' intendì~ento che il fqmo e la confusione della battaglia impegnata avrebbero f~vorito il loro attacco o la loro fuga.. Da parte degli Americani la situazione era la seguente : 1a nave . ammiraglia New- York a quattro miglia ad oriente della sua, pp~izione normale di blocco e a circa sette miglia dall'entrata del porto, le rin1,anenti navi nelle loro posizioni ordinarie, distribuit.e in semicerch1o presso l'entrata della baia e disposte, da- oriente ad occidente, nell'ordine che seg~e: Indiana, 01·egon, New- York (otto miglia all'infuori), lowa, (i}

Riv ista· marittima, settembre-ottollrn, 1898, p,ig. 29!.

LA GUI~RRA ISP,\NO•AMERICANA

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Te;r:as, B1·ooklyn, quest'ultimo a due n~iglia dall'estremità oc· cidentale di Santiago. Gli incrociatori New -Orleans e Newark erano a Guàntanamo, l~ corazzata Massachussetts foori vista; "'maneavano le torpediniere e delle navi ausiliarie erano solta,nti 1>resenti la i?e.sol·ute, Vixe1~ e Gloucesier' (ex Corsair e). distanza dei bastimenti dall'ingresso dAl porto era da due miglia e mezzo a quattro miglia, essendo quest'ultima il limit e della distanta di blocco; la lunghezza dell'arco formato dalle navi a1nericane era çfrca di otto miglia. Le navi ausiliarie Gloucester<- e Vixen stavano più vicine a terra ed .all'entrata del porto che le navi maggiori, e cioè il G.lo'~Ce,~ter ad oriente ed il Vixen ad occidente. La torped1mera Ericson insieme alla nave ammiraglia New- York erasi recata presso fo.ltares dove l'ammiraglio Sampson ,compieva una yisita agli accampamenti (1). · A.lle 9,45 la vedetta del Br,ooklyn gridò: « Una grossa << nave esce dal porto! )) Era fa' lvlaria Teresa che sbuca va impetuo.samep.te dal canale· seguita a distanza dalle altre nell'ordin~ sopra descritto". La velocità d elle navi spagnu.ol~ fn calcolata da 8 a 10 n odi all'ora. L ii distàinza apparve d1 circa 700 metri tra nave e nave, siccbè dai momento in cui la prima divenne visibile all'estre;mo del can~le ~· q~ello i.~ cui l'ultima uscì dal porto t.rascorsero 12 mmut1 circa. D1 se. o·uito all'Almirante Oquend~ ad una distanza di circa mille :etri veniva il destroyer· Plu,ton e dopo di questo il Fiwor. In pochi istanti le navi americane furono pronl;e all'azione, molte di esse avendo gli equipaggi raccolti in coperta per la visita mattutina delle armi o per le pratiche religioso del giorno domenicale. Un segnale apparve sull'albero del Broohlyn, rµa di già le navi che eran:o pr~senta~~ a nord-est manovravano per dirigArsi contro le avversane. ·. . . Gli incrociatori corazzati spagnuoli, con grande rap1d1ta, e cioè non appena ebbero potuto purìtare i loro cannoni, ·

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( Il Dal rapporto ufficiale dell 'ammiraglio Sampson al governo degli StatHJn iLi pnb: blic:,10 dal 1'jmes.

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LA GUERRA 1SP,lNO- U1F.:RlCANA

LA GUERRA 1SPANO-A]IERICA.NA

e.persero un fuòco vigoroso contro le ~avi del blocco ed emersero / dal canale in una nuqa di fumo . D~lle navi_ americane primo ad aprire il fuoco fo l'Oregon con 1. cannoh1 da 33 ceùtì metri, nello spazio di circa s·minuti dacchè la kiaria Ter~esa comparve all'imboccat~r a del canale. Seguiron_°. immediatamente il Jowa ed _il Ter,cas, ma ._per la grande distanza i tiri risultarono 'corti. · · Il Brooklyn, _assicuratosi che la 2\!Ia1·ia Teresa faceva rotta per ponent e, aumentata la velocità si diresse contro la nave nemica e cominciò à be1:sagliarla con i can noni da 20 e da 12 cent. La New-York virò di bordo e si mise ad inseO'uire la flotta ,fuggitiva ,e mettendo i.l segnale : « Stringe,tev,i ~ersol'entrata del p~r to ed attaccate le na,i;i », e proseguì aumen~ando d~ v~locità_ :6.nchè verso· !a. .fine della caccia ràgginn~e . 1 16 nodi .e ./, rapidamente avv1cmandosi al Cr'istobal -Colon .. 1 f l!e 10 ~utte le :ira vi' spagnuole e't·a32-o fuori del por to di Santiago, dirette a ponente facevano fuoéo con tutte le artiglierie ~d in ispecie contro il Brooklyn più a tirò. Questo er~ seguito dall'Oregon e più addietro dal Tex as, dal Jowa e dal~ l'Indiana. . . ~

Nel ~frattempo, le navi più pesanti del blocco si erano avvicin~te'al forte :Morro al momento dell'apparire del nemico. e con tutta la velocità che possed,evano: uoscia cominciarono il fuoco rapido e_micidiale che riuscì ben -presto a sopraffare· e a ndurre al silenzio il fuoco degli Spagnuoli. , L e controtorpediniere F-uro1· e Pl-uton, · dapprima inos.servate ~n _mezzo alla. lunga colonna dì fumo che r-vvg.Jgeva le magg1on navi, stringevansi alla costa per raggiungere il ri<:Io~so dell':'1lmirante Oq,uend~: il Gloucester le avvisò per il pnmo e s1 slanciò' pò,ntro di esse fnlniinandole con IJ.e arti?lieri:e_ ,a -~iro ~apido. _A nche l'.lnd·i ~na, sebbene più di~tante, _1~cro019 1 suoi fuochi col, Gloucester contro _le controtorP,edimere spagnuole. Gravemente danneggiate esse. tentarono di , ri~crnare, ma la New- York che trova vasi a ' ponente del forte .M:01:ro sbarrò loro rapidame'n.te la via. Così, entro. venti minµt1 dal momento 1n cui e:11~rs,e ro dal porto di Santiago la

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sorte del Furor e del Pluton era decisa : · due terzi dei loro equipl;!.g gi erano uccisi, sìochè le navi diedero d i secco sulla spiaggia e furono d istrutte dalle esplosioni dei loro depositi · da polvere. I destroyers pr obabilmente soffrirono molto dal fu~co delle batterie secondarie dell' Jowa, dell'Indiana è ·del ,Te[faS , ' ma più che tutto dal gràndinare d~i proiettili a tiro · rapid.o della batteria del Gloucesler (cannoni- da 57 a 37 millimetri. Nel frattempo 1~ Maria Teresa già colpita da alcnni proiettili esplosi tra i ponti aceennò ad acco~tare verso il largo, ma il B,rooklyn, volgendo sempre lo·sperone alla nave nemica la costringeva a correr e lungo la costa. Le navi correvano allora :;;econdo rotte pressochè parallele. Il metodo di fuga adottato dagl,i S pagnl\Oli tolse allora tutti i dubbi tattici e rese chiaro il dovere per ciascuna nave degli Stati ·uniti, cioè di stringersi addosso alle nemiche, impegnar subito il, combatt,imeuto ed in$eguirle. La lvfaria Teresa lo,ttava cobtro il Br·ooklyn e l'Oregon: seguiya la Vizcay_a che dopo aver molto sofferto dal t iro del1' Indiana era perseguita.ta dall'Jo'I/Ja e Texas. Queste stesse navi, . ma specialmente la prima attaccavano l', A.lmirante ' I Oquendo che era sorpassato dal lato di, terra del C1·istobal Colon, meno bersagliato. Il t,iro degli Spagnùoli nutrito, ma assai disordinato non cagionava che lievi ·danni alle navi americane. Erano le 10,40 quando l' A.lmil'anle Oqiie/irlo ammainò la bandiera e corse ad investire sul lato ovest della breve insenatura di Cabana~, a circa sei miglia dal fo rte Morro. La nave era interamente ravvolta dalle fiamme e ad intervalli si udivano delle esplosjoni n'e i depositi e nelle r iservette. Il comandante Lazaga erasi da.to la mòrte con una rivoltellata. La lvlaria Ter esa· che aveva rotta la p1ompa da incendio ài primi colpi non potev-a domare il fuoco: pure continuava ad avanzare lanciando qualche colpo e sempre inseguita dal1' 01·egon- e dal Blookìyn tentava . di dirigersi al largo. Come si vide tagliata la rotta, volse la prora a greco e cadde sotto il fuoco dell'indiana.

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L'ammiraglio Cervera fu ferito in uri. braccio; il comandante ·Conchas, della lVIaria Teresa, fu gravemente ferito. Erano le ,11 antimeridiane quando la nave investì nelle secche, a meno di ,un miglio a ponent.e dell'Almù·ante Oquencto. · Il Gloucester spiccò subito le sue imbarcaz.ioni per il salvataggio : l'ammiraglio Oe;rvera col suo stato maggiore e l'equipaggio fu tratto prigioniero. Anch.e la Vizcaya, rimasta indietro al çJolon tentò inutilmente di romp~re la linea del Jowa e del Texas, ma i suoi cannoni eran fuori di azione eccetto quelli di p rua: un proietto ne attraversò lo scafo e provocò un rapido incendio nei inagazzÌni sotto il ponte. Il comand.ante Eulate, ferito, ordinò di . ammainare la bandiera, d i volgere a riva e di arenare la nave sul littorale di Asserratlores, a 15 miglia da Santiago. ' Della squadra spagnuola n'o n rimaney~ ormai che il (hstobal Colon. ]'orzato dalla situazione a tene1:si accosto alla spiaggia cubana, l'unica àncora di salve'z za d ello sventurato legno consisteva nella superiore celerità, purchè fosse sostenuta ed alimen tata; ma il carbone' deficente e la legna aggiunta ad esso per combustibjle non permettevano di far as~egnamento su questa dote. . Il Blòokly,y, e l'Oregon l'inseguivano intanto fra g li urrà degli equipaggi: 11 Cristobal Colon distctva di circa sei miglia dalle navi americane. · :M:a la sua corsa andava a grado a grado rallentando e le navi nemiche comincia.rono a guadagnar terreno sopra ~i essa. Al Blooklyn ed all'Oregon segui vano il Texas, il W(xen e la New Y01·k. Dal ponte di qt1est'ultima nave vedevasi ,\ chiara la situazione·:. le navi degli Stati-Un\ ti andavano sempre più avvicinandosi ed Ìf Cris.tobal Colon · non aveva - più probabilità nè ·possibilità cli salv ezza. , A mezzodì la ,caccia· era nel suo pieno vigore: sull' albero dell'Oregon n.pparve il segnale « :B:icor·datevi del Mai'J.,ie ! » Il Colon si diresse allora più al largo affine di girare i bassifondi di Damas-bay. Alle 1 l a nave spag:t1uola aveva perdùto grande cammino, ma la distanza era ancora grande. Tuttav ia le navi americane 0

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LA GUERRA. ISPANO-AME R!CANA

ripresero il fuoco con i cannoni di prora e la batteria dì élestra. Il Gristobal Colon risponde con un'ultima bordata clie però non ebbe effet to e vedendosi raggiungere,.alle 'i,20 lasciò la battaglia, ammainò , bandiera e diede nelle secche presso l'ancoraggio di . Jucaro. , In quel momento erano in vista a leyante il vVi:.cen, a 5 miglia, il Tex as a 7 miglia e più lontano il fumo della corazzata New-Yo,rk. Il Cristobal Colon non fu danneggiato dal ±uoco degli Americani e non lo fu neppure dall'arena,mento, sebbene corresse verso riva animato da· una grande Yeloéità. La r iva era così ripida che la nave si disincagliò indi a non molto per il naturale movimento delle onde. :M:a le sue v alvole erano aperte e rotte, e malgrado tuttì gli sforzi la nave cominciò ad affondare. '\. Il comandante Moreu, con tutti gli ufficiali e l'equipaggio furono raccolti daHé imbarcazioni del Brnohlyn ed un'ora dopo presi prigionie.ri sul New:- York giunto sul luogo d el combattimento. Quando si rese manifest o che il Cristobal Colon non poteva più oltre restare a galla esso Ju spinto vigorosamente dalla; New- YorN, sulla-riva ed affondò in,acque basse e potè quindi essere salvato. Se non fosse stato fatt o ciò, la nave s'pa"gtrnol a avrebb e affondato in acque profonde e sarÉ\bbe stato del tutto p~rduto per la marina americana. Il consumo 'delle m unizioni durant e l a g iornat a del 3 lu glio fu veramente enorme. Il Gloucester armato con dieci cannoni a tiro r apido da 3,7 e da 5,6 calibri Hotchkiss lanciò meno di un'ora e m ezza 1600 colpi ; il' Jowa sparò 31 colpi con i cannoni da centi-metri 30; 48 colpi con i cannoni da cen· timetri 20; 270 con i cannoni da centimetri 12; 1060 con i cannoni a tiro rapido da millimetri 57: in totale quest'ultima nave lanciò circa lanciò circa ·18 tonnellate di metallo. ' In tutte le navi spagljluole i depositi di munizione esplosero: lo scafo del Cristobal Colon reéava evidenti tracce i:lei' calibri di centimetri 20, 12 e 57 millimetri.

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LA OUER.R.A ISPANO-AME RICANA

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LA GUERRA ISPANO -A MERICANA

Le perdite della giornata furono gravi~sime: 600 morti e 692 prigionieri da parte degli Spagnuoli, tra i guali l'ammiraglio Oervera con-54 ufficiali, oltre a 200 feriti. Una buona parte degli equipaggi riuscì ad internarsi nel paese o a rifugiarsi cl.entro Santiago: 71 marinai furono nondimeno catturati dacdi Americani nelle adiacenze dei forti costieri. . b L'ammiraglio Sampson. nel suo rapporto ufficiale descrive i coraagiosi e fortunati sforzi degli ufficiali e dei marinai b • americani· per salvare le vite dei nemici, a rischio delle proprie. Dell'azione singola delle navi americane egli elogia i veloçi movimenti dell'Oregon ·ed il tiro del .Br·ooklyn, aggiungendo che l'esatto apprezzamento del tempo e della distanza davano al Cristobal Colon una velocità media, dal momento in cui uscì dal porto a quello in cui ar enò, di 13, 7 nodi. ' Notando in appresso le perdite insignificanti patite dagli Americani nel corso della ba'.ttag~ia (u:ò. morto ed un ferito, ambedue a bordo del .Brooklyn) l'amrniragli9 Sampso;1 aggiunge essere difficile lo spiegàre questa strana incoluIIJ.ità degli equipaggi in combattimento fra corazzate del ' migltor tipo, se non con la scarsf} abilità dei cann onieri spagnuoli. Le navi spagnuole al°l'atto di uscire dal porto .erano coperte dal fumo dei loro cannoni, ma questo andò man mano diminuendo di volume finchè sparì. Il fuoco delle batpeTie a tiro rapido delle- navi d:i battaglia fu, più d'ogni altro, , miC'idiale ed efficacissimo. - pall'esame delle, navi arenate risultò che l'Almìr·anle Oquendo, sopratutto, soffrì da questa sp~cie di fuoco: i suoi fianchi erano in ogni t.punto perforati ed i ponti semina.ti di cadaveri. La Viscaya non ricevette nessun colp<:> di-calibro superiore ai '20 centimetri e le sue superstruttur~ fur~no ritrovate crivell~te dai proiettÙi da 57 e 37 millimetri che generalmei:lte esplosero , nell'interno della nave o dentro i magazzini da polvere. Oirca la disperata. risoluzione a ell'ammiraglio Oervéra di • I uscir di pieno giorno dal porto di . Santiago, l'ammiraglio Sampson espriIX\e l'avviso che gli Spagnuoli scelsero la fuga di giorno chiaro a cagione dell~ vigilanza e del rigore del

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blocco notturno. Si era infatti notato dagli Spagnuoli che il oonale era sempre illuminato da. fasci di luce elettrica dei proiettori americani e che la luce abbagliante di questi, generando forti ombre, oltre a far scorgere troppo pr~sto le navi avrebbe impedito a.ile medesime di ava~zare eh tutta forza per lo stretto e pericoloso passaggio lasciato dallo scafo .della nave arner:icana il 1vf en·imac. Inoltre alcuni fuochi apparsi sulle alture nottetempo furono -s cambiati dagli Spagnuoli per posti di segnalazione ot,tica, mentre non erano che delle (;•oche incendiate dagli insorti. La battaglia di Santiago richiama alla, memoria la battaglia ' uavale di Yalù, per le speciaJi condizioni in cui furono pu9'nate entrambe e per gli ammaestramenti che dall'una e o . -d all'altra derivarono agli stud:ì navali ed alla loro conness10ne ,con o·li sbarchi, o più genericamente con le operazioni comb . , binate di terra e di mare. Le due battaglie vanno perc10 :poste a raffronto. . . Come a Yalù, così a Santiago, le opere vive dellenav1 hanno ·r elativtimente poco sofferto, ma le opere morte, le superstrutture e 0o-li alberi militari furono crivellati dai proietti li a tiro r apido. Gli uomini furono feriti t anto dai fram menti di materiale che dalle schegge dei proiettili. I cannonieri spa.gnuoli dovettero, fin dal principio dell'azione, abbandq_na~e i ripari e rifug iarsi altrove, perchè il loro posto da battaglia ,era insostenibile rimpetto al tiro preciso degli Americani i c ui proiettili scoppiando a buon punto sopra le tolde accrescevansi nell'azione dirompente, lanciando frammenti dicor a,zze e di ghisa tutt'intorno, per raggio assai esteso. 'l'utte le ,-superstrutture moltiplicano adunque il numero dei frammenti , aumentano le dimensioni del bersaglio e fa nno scop. pìare i proiettili che senza di esse passerebbero forse moffensivi. Conviene ad1Jnque diminuire al p ossibile le superstrutture .,e ridurre il legname al minimo indispensabile, poichè il legname, in un recente studio, fu qualifica.to giustamente il s angue dei modern.i legni du. combattimento. !07 -

ANNO XLIII .


1654

LA GUER!lA IS PANO - AMER ICANA

Gli ufficiali giapponesi affermarono di aver ordinato alla. battaglia di Yalù di recare sotto ai ponti ogni oggetto lettereccio che ordina:iament-e è esposto sopra coperta, affine di evitar incendi. :E; anche questa una buona misura precauzionale alla cui trascuranza, dicesi, sia esclusivamente dovuto il principio di incendio a bordo della coutrotorpediniera spagnuola Furor. I mezzi di cui ordinariamente dispongono le navi per reprimere gli incendi sembra1ìo assolutamente insufficienti: la klaria 'l'e;·esa ha le sue pompe in utilizzate alle prime cannonate della battaglia, ne è in grado di surrogar altro per soffocare le fiamme al suo bordo. A Santiago, come a Yalù, la corazza ha compiuto un;importante missione: essa potè sempre arrestare i proiettili a tiro rapido e tutto ciò che non era protetto fu rovinato in un batter di ciglia. Però la corazzatura di limitato spessore, estesa a tutta Ja super ficie della nave, rese per certo maggiori servizi di una cintu~a più poderosa ma limitata a talune parti del naviglio da ~uerra. Questo sistema di difese è specialmente utile contro le artiglierie di medio calibro e contro quelle a tiro rapido, e scredita maggiormente l'uso delle forti corazze rimpetto all'impiego degli esplosi vi di grande potenza, della, melinite e della roburite. Alla baUaglia di Yalù pochissimi proiettili giunsero a colpire la linea di immersione, ma la maggioranza di essi fece· invece nocciolo molto più alto lungo i fianchi della nave. Rispetto alla corazzatura i bastimenti giapponesi erano di assai meno protetti che i cinesi : egualmente accade a. Santiago dove i vascelli spagnuoli_ avevano corazze più poderose degli americani e dovettero nondimeno soccom._ bere. Pare adunque più opportuno surrogare il peso mort,o immobilizzato dalle grosse corazze con le artiglierie a t iro rapido, omai dichiaratesi arbitre indiscusse delle battaglie uavali nell'avvenire. >

'

LA GU ERRA ISPAN'O-AlrnRICANA

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Quanto allo sperone il suo còmpito fu pressochè nullo alla battaglia di Santiago. Una sola minaccia d' impiego ebbe ad accennarla il B1·oohlyn, allorquando assicuratosi che l'an:;miraglia spagnuola faceva rotta verso ponente si slanciò di tutta forza contro di essa e volgendole lo sprone la costrinse a correre lungo la costa. .Ma fu una minaccia che non avrebbe forse potuto effettuarsi con successo. Miglior fattore apparve invece la velocità che, unitamente all'artiglieria, s'ebbe la palma della giornata del 3 luglio. Anche l'ammiraglio Ito, o-razie alla velocità superiore delle sue navi, potè. manteo . . nerle costantemente in evoluzione intorno alle navi cmes1 e conserva.do alla distanza indispensabile per non essere colte dalle artiglierie dell'avversario, La corazzata giapponese Y ashim.a (12,000 tonnellate) girò ad esempio d i tutta forza entro un cerchio di 165 metri di diametro, cioè minore di una lunghezza e~ mezza della nave. Tanto Yalù che Santiago hanno dimostrato · in modo irrefutabile che una nave 1·apida e bene armata può accettare combattimento con una grossa corazzata e g iustificano le teorie dei partigìani dei grandi incrocia.tori rapidi, a condizione che essi siano fortemente provvisti di buona artiglieria. La velocità apparve più nettamente che giammtii quale un'a.rma difensiva ed offensiva di primo ordinè. Le navi cinesi furono maggiormente schermite dalla distanza aUa quale mantene·vasi l'ammiraglio Ito, che dallo scudo-delle loro corazze. Tuttavia le evoluzioni continue, a grande ·velocità r ichieggono dei considerevoli depositi ed approvvigionamenti di car: bone e si risolvono in una questione di logistica navale delle più urgenti ed importanti per l'avvenire delle nostre navi da guerra. Occorre a quest o proposito la creazione di una vera flotta onerar io.-ausiliar e, capace di svincolare le sguadre dai punti obbligati di rifornimento e di assicurare ad esse continuiti1 e libertà di manovra. Ad esempio, sotto il diretto comando dell'ammiraglio Sampson, stavano nelle Antille 7;3 navi, delle quali 42 onerarie ed ausiliarie. La proporzione è abbastanza evidente e


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LA GUERRA ISl!A.NO-A ME(!.ICANA

rivela l'importanza che è riserbata a queste ultime nello sviluppo delle grandi guerre marittime. Dalle nav.i onerarie alle ausiliarie ed agli incrociatori-ausiliari è breve il passo. Già dal tempo della guerra cino-giapponese il piroscafo Saikyo, armato in guerra, fece meraviglie B tramandò bella memoria di sè tra le marine moderne. Quantunque circondato dalle maggiori navi cinesi, a Yalù, nondimeno il Saihyo seppe governarsi cosi maestrevolmente da rendere insigni servigi alla squadra giapponese. 1\fa essi debbono compensare alla mancanza di protezione corazzata con la velocità e con una poderosa artiglieria che pennetta alle navi ausiliarie d i prendere l'offensiva a distanza considerevole. , L'artiglieria a tiro rapido, a Yalù come a Santiago, ha d eciso della giornata e la sua azione fu l'unica preponderante in entrambe le battaglie: l'artiglieria a tiro rapido permise infatt i ai Giapponesi come agli Americani di tempestare fin dal principio dell'azione le opere morte del neinicq e di sgominare il fuoco delle sue batterie. Le navi spagnuole difettavano invece di cannoni: in complesso le quattro grosse navi dell'ammiraglio Oervera non avevano più di sei cannoni di grosso calibro. Enh·ambi i pezzi da 25,5 centimetri mancavano sul Grislobal Colon, come pure quelli da centimetri 28, modello Hontoria. I cannonieri spagnuoli era.no inesperti e furono ben presto soverchiati dal fuoco degli Americani. Per contro la Jowa; la 1.lfossachusetts, l'Oregon e l'Indiana, recavano complessivamente 15 pezzi di grosso calibro, e due di esse 4 da centimetri 33, serviti da un corpo di puntatori assoldato con lunghe e vantaggiòse ferme. · Da una parte e dall'altra il tiro de! cannoni di medio calibro mancò di giustezza: da parte degli Americani il consumo delle munizioni fo veramente enorme. Con la perdita della squadra dell'ammiraglio Oervera, la Spagn,a fu auuichilitit nella sua potenza marittima. Dallo

LA GUERRA ISPANO-AMERICANA

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. inizio della campagna fino al 4 luglio essa aveva infatti ·perduto : 3 incrociatori corazzati da 7000 tonnellate ; )) 1 incociatore corazzato da 8850 » 3 incrociatori-ausiliari da 3500 » }) da 1150 » 4 )) da 580 » » 3 2 cleslroyei·s da 400 tonnellate; 1 trasporto ; 4: navi onera.rie. I n comp lesso adnnque 21 navi da battaglià, con 45,000 ton. nellate, più 21 navi mercantili.

( Continua). (A. F.).

,


1658

OPERAZIONI M1Ll'l'Altl AT'l'RAVE RSO A REGIONI DESERTE

12 ufficiali ed una ogni 20 uomini di truppa. Le truppe -<.< porteranno seco 15 giorni di viveri. È concesso un mulo ·« per il materiale di cucina per ogni 12 ufficiali: le batterie ·« di cucina per la truppa saranno portate in ragione di 25 « chilogrammi per ogni batteria o mozzo squadrone. Tutti << i libri e registri di contabilità saranno lasciati col baga-« glio » (1). _ P erò nella guerra d' Afganistan le salmerie furono ridotte .addirittura troppo e il Le l\farohand r ileva che questa r idu.zione eccessiva espose talora le truppe a crudeli sofferenze. Comunqut',, q uando prevedasi imminente l'azione tattica, l e salmerie, per quanto ridotte, costituiscono un vero im.broglio. . Il generale Stewart, nella spedizione sul Nilo, adottò i.n tali circostanze il sistema di chiudere le salmerie in un trinceramento improvvisato od anche in una zeriba, (specie di ,abbattuta di spinosa), lasciandovi un·nucleo di difesa strettamente sufficiente : il r esto continuava la mareia coi soli quadrupedi carichi d i munizioni, di acqua e di materiale -sanitario. Ad Abu Klea le salmerie nou furono attaccate: a l\Ietemma sì, ma i Mahdisti non riuscirono ad impadron irsene mentre il loro gro;;so era battuto dalle truppe inglesi. In entrambi i casi, arrivata la colonna alla tappa dopo ,il combattimento, una parte di essa retrocesse a prendere le salmede. che raggiunsero le truppe nella notte od al mattino successivo. Procedimento analogo fu seguito dal generale Baratieri nell' ultima tappa per sorprendere Cassala. Le salmerie furono lasciate a Sabderat sotto custodia di nna compagnia: furo.n o chiamate i:i Cassala ad azione decisa ~ raggiunsero nella n otte successiva. È però da notarsi che in. questo caso il battaglione indio-eno, che proseguì oltre Cassala alla calo . cagna del nemico subito dopo lo scontro, dovette part1re scarsamente provvisto di viveri; erano tutti indigeni e riuscirono colle misere risorse locali a tener la campagna qua.s i 4.

OPl~.RAZlONl MILITARI A TTRA.VERSO A

Conl-inuazione. -

HEGIONI DESERTE

v,ai dispensa

X. VI f

Gli Inglesi nel deserto di Baj uda, usavano distribuire alle truppe, appena arrivate alla tappa, nna razione di brodo fatto lì per lì con estratto di Liebig , in ragione di 28 grammi di · estratto per ogni individuo. Ciò le confo rtava abbastanza e ridava loro lena, per lavorare al campo in attesa del rancio. Forse è costos.o, ma certo è essenzialmente pratico. Qualche cosa di simile, o di meglio, potrebbe farsi servendosi della carne delle nostre scatolette, le quali sono assolutamente le migliol'i, almeno al gusto italiano, di quante se ne producono al mondo. Le salmerie sono la vita della truppa e si è già veduto come importi provvedere alla loro sicurezza e quale posto vengano in conseguenza a prendere nelle colonne. Occorre per altro affermare ancora che esse· debbono essere ridotte per ragioni di mobilità, di prontezza di spiegamento del!~ coìonne, e di maggior facilità della loro stessa difesa, al mi· nimo indispensabile. · La cosa è chiara di per sè: tuttavia la misura di tale riduzione è resa all'evidenza dalle ctisposizj oni date da L~rd Napier per la marcia di 1.80 chilometri da Lat ·::~ Magdala: le cifre sono tanto p iù espressive se si ricorda che nella prima parte della spedizione, da Zula ad Anta.lo (300 chilometri), si _era proceduto con un vero lusso di quadrupedi, di servi ecc. « La l" e la 2° brigata, nel procedere oltre Lat, lasceranno « indie~ro tutto il bagaglio tanto degli ufficiali quanto della « truppa. Si permettono tende in ragione di una per ogni

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{I)

l/icista ·militcwe italiana, aprile !887.


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OPERAZION I MILITARI

ATTRAVE RSO A REGIONI DESERTE

3 giorni, rna l' ìnconvenie!}te non è per questo da tenersi meno presente. L'ordine dello stesso generale Baratieri per l'avanzata del 1• marzo 1896, d iceva: · · << Og~i mili:'are di truppa italiana porteriL seco la propria. . « dotazione d1 cartucce (112), due giornate di viveri di ri« serva, la mantellina, borraccia e tascapane. Per ogni bat« taglione italiano marceranno al seguito delle truppe, r iu« n1t1 m coda alle singole colonne, dne quadrupedi :da soma. « con materiali sanitari e otto colle m unizioni di riserva. « T utti i rimanenti quadrupedi da salmerie, con un soldato « ogni 5 quadrupedi oltre ai conducenti, un graduato per « battaglione o batteria, un subalterno 'per reggimento f~n, « teria, un capitano per tutte le salmerie, si raccoo-lierann~« ad E1itisciò colla razione v i veri prelevata oggi pe; domani, « le 30 cartucce per ogni soldat,o p~·elevate oggi dal parco,. « le tende, le coperte e gli altri materiali non trasportati « dai corpi. Tanto le s.uddette salmerie, quanto la sezione « sussistenze, i vari servizi di tappa ed il parco d'artiglieria « resteranno fermi a Entisciò pronti a muovere quando rÌ-· « ceveranno l'ordine da questo comando, sotto la protezione · « di un presidio del· 7° reggimento fanteria, che giungerà « ~tasera da Mai Gabetà. Le brigate di artiglieria e i bat« taglioni indigeni si regoleranno per le loro salmerie in « modo analogo a quanto è detto per i battaalioni ita0 « li ani » (1). · Così le salmerie restavano indietro con circa 3000 uomini,. ,mentre 17,000 circa si avviavano (;Llla nuova posizione: avvenne lo scontro col nemico e la sorte delle · armi ci fu avversa : ma chi può dire quanto di àucor peggio sarebbe avvenuto se le salmerie avessero seguite le colonne? Lo sforzo massimo 'Jhe si può richiedere in marce forzate , dalle truppe nelle regioni deserte, tanto in velocità che in r esistenza, dipende da troppe circostanze e troppo varia-· bili per potersi concretare in cifre anche -approssimative.

Certo è sempre molto inferiore a quello che Sl può otte· nere in Europa. Gli Inglesi usarono spesso, specialmente in Egitto e n~! ' Sudan di inont<i.re la fanteria su cammelli e fu detto gia comè Ìa colonna S tewart, t nt ta montata. su cammelli abbia perco;so 155 chilometri in 64 ore, comprese 15 ore d~ fermate : la stessa colonna scaricò a Gadkul i cammelli del convoglio e, così alleggerita, ritornò a Kort,i percorrendo i 155 chilometri in 6.2 ore, compre::!e 14 ore di formata. Ma bisogna per tali marce avere permanentemente costituiti ~ reparti di fanteria montata, non potendosi tale mezzo dl trasporto mettere in opera senza, prevent ivo addestrament o delle trnppe e dei quadrupedi. L 'abi~uale poca cura che il barbaro ha in genere del servizio di sicurezza durante la notte, · la sua ripngnanza, per le operazioni notturne, e, nelle rHgioni calde, il des~deri?_ di evitare gli ardori del sole sembrerebbero irncora.gg1are 11 largo uso di marce di notte. Ma la mancanza di strade tracciate rende oltremodo fa. cile lo smarrimento della giusta direzione ed assa,i faticosa la marcia, e non sempre questi inconvenienti sono compensati da. sufficienti vantaggi. E le campagne inglesi ne danno larghe prove : . « Le due brigate che esegllÌrono la marcia notturna m << montagna, onde minacciare A lì iVlusiicl (fortezza afgana) « alle spaUe, incontrarono tanta difficoltà e perdettero tanto « tempo, eh~ non. poterono prender parte all'azione... Nell~ « ritirata da De,vanguiri (1) si ha un quadro vivace dei d1· « sorel in i che possono accadere nelle marce notturne: la co« lon ua princip~Lle si smarrì: i pericoli della via at tnwers~ << ai monti. produssero il panico, e nella c0nfusione parte cle1 « feriti fu lasciata .indietro, i cannoni abbandonati vennero « fatti balzare nei precipizi per evitare che cadessero in roano « del n emico, le truppe giunsero a destinazione cornple<< taro.ente demoralizzate... È degna di nota la marcia forzata

(l) O.

BAHA 1:11m1 . -

,1/ernorie d'Africa (1892-96) .

e

(l.) Olrnt,ui. a

nor,i-e.;t delle Indie inglesi.


1662

OPERAZIONI llflLI'l'ARI

1663

ATTR.ò. VERSO A REGlONI 'DESERTE

« eseguita dal 6° reggimento fanteria al principio della campa<< gua di Hazara (1) : la distanza percorsa fu di 20 miglia nella « stagiori.e calda: furono prese le maggiori precauzioni per as« sicurare alla colonna l'acqua e la corrente d'ctria., sperando « che di notte la sa.Iute del reggimento non avrebbe avuto « a soifrire: ciò nondimeno sei uomini morirono di apoplessia « folminante e molti furono gli ammalati: il che prova che « nei tropici le rnarcie di notte sono poco meno nocive degli « effetti del sole. In Egitto, dove le notti sono fresche e la « natura, del paese lo consente, molto può dirsi in favore « delle marce notturne per evitare il caldo e il b~igliore del « giorno: anche in tali circostanze però esse sembrano più « acconcie per uno sforzo isolato che per operazioni ~onti« nuate : la marcia da Abuklea condusse gl'I~glesi in salvo, « p'e r molte miglia, attraverso un paese infesl;a,to dai seguaci ' « del Madhi: però molti cammelli andarono perduti col pre« zioso loro carico: la formazione su due colonne che mar« ciavano parallele, adot~ata allo scopo di ottenere maggior « compabte;;:za, generò gl'ande confusione, accresciuta dagli « ostacoli sotto forma di spine e di erba del deserto; ile « seguì un continuo e forte vociare, dal quale il nemico fo · « avvertito che la forza inglese eta in marcia, ed il tentativo « di raggiungere il Nilo senzit combattere abortì: le perico« lose operazioni del giorno seguente riescirono più penose « a causa della stapchezza generale... Il bisogno di dormire « sfinisce uomini e quadrnpedi, e l'andatura necessariamente « lenta, con la conseguente lunga durata della marcia, pa« ralizza nei tropici, in gran parte almeno, i vantaggi della « frescura ... Nel Sudan e nell 'Afganistar~ sebbene in gene« raJe si fosse potuto evitare il panico prodotto da cause « insignificanti, che così fac ilmente invade le truppe nel(< l'oscuri tà, pnre le perdite di bagaglio, l'insufficienza di « sonno, la fatica I,1el camminare inciampando su terreno « aspro e tutti g li altri inconvenienti delle ri1arce notturne, « si facE\van sentire ad ogni istante » (2). (-1) Hirnalaya.

(2i

C,1L1.11'ELL. -

Op. cit.

§ 2. .

det1irminarla. - Arri vo tap pa'.-: ."~~~:;·i i:n\iroHisate, gli allogr;iament, per la ,;ta .

.· "'

Sçelta del ,;iLo (li staziono e e, ,tf1 .1 AllO"f•iamenti: la tenda., le J,uac Ql:)

Stazioni. . I' l!>r

:tlla

gione delle~ p1oggte.

. ioni deserte raramente possono conCome le marce 111: re~ 1 tananza del nemico, così il luogo · · e~el)'mte m on ~ · · siderars1 com 6 "' o t per le stesse rag10m, . può che raramen ,e, . . di stazione non . , . d 11' eventualità d1 esservi lt f: cando astraz10ne a . d' essere . sce o . a . ·,ta un'altra considerazione, i attaccati. Ma ms1e~e .con qd~~~t o-eneralrnent e si i mpone : urgenza ancora Piu 1mme 1a a, o · lell'acqua · l'eterna questione e . . . ..1 ·1 ·se«so dei pozzi è dec1. · lde ed am e 1 pos ·, Nelle reg10m c~ . . a·t· di bile se manca d acqua, a s1z10ne e ·1 en I t sivo·, nessuna p.O. ~. . in . m1s . ura a·i r·1·t·ornirla o-iorua .men e . (. o . meno che non st. ~1a . . , ' 1· vidA·ro per quelle reg10m le t· de1 quali <Yla s v . , con traspor i, . . b~l.. ·suna posizione per contro e . l 1· .. l , . - 1nsupera i i . nes di:ffico ta .qua:01 i pozzi 11. e ifen.. d b ·1 d. . que11a Cl1e, a··s1 ::, ·c·irando e • 1 p1u formi a 1 e i era l'uso al nemico indigeno, il qua e, sore Auropeo, ne tolo . . può cont~ire che sulle . 1· t . ·ti oro-amzzat1., non . . . sprovvisto e i ras por.' .o . . ·1 • una bu ou~t marcia, e locali distanti. ta ora . . risorse acquee. , . ·1'.V a·1 striuo-erci a lungo davv1crno. 581 1 1 0 1 perciò è nella 1I: P~ ~ a d , . ua B della difesa 11ltre 11 A. queste capitali esigenze e . acq cli' n1a, alle risorse, . per riguardo al bisogna aggiungerne ed all'a,mbiente. . , , sotto il sole senza ·1 . non s1 puo stcire Durante 1 g10rno · , . forno: d'altra . ; o-eueralmente un "' er 0' 1 t 1 riparo, e a ern a e '=' • N cl riva la convemeuza 1 1 gna da ardere. r e e . parte occorre a e h . h ,rcro t ratto si1.1 priva . , ~t . in una zona, c e per , o . t· di non so,, are · · . h . . d ' non conviene s a. N . bo"ch1 anc e se ra i, . . . 1· di vegetaz10ne. ei " ' ·r . d' tntti o<rli 11n1ma 1 h' . ·1 naturale n ug10 l zionare, p~rc ~ sono i •• ' ,. . e l'ombra del giorno non g rossi e p1ccolt della creazlot~e, . , 1 sa della notte : . . l'inqn1etudrne penco o comp,ensa i tormenti e . t e occupare che una se poi sono estesi in modo da non po eru


AT'l' HA VERSO A RROION I DE SER'r g

1664

OPE R,IZlONI MIT, l'rARI

parte, non a quali imprese del u em1·co es··. · À . è· a dirsi. . st s1. prestmo. i ~1sogni della stazione occorre assai meno di un boa n.d.1ss1me, . sco "; le spm b ose che si trovano anche in reo-ion1· o pos,,ono . astare per la leg na da arder o, per faro delle frascate a riparo della truppa e per cir condare il campo d. buon os~acolo. S ono facili da tauliare col vantao·rr1·0 L uhu. r b . . ;:, ' ob anc e e i sgom rarc1 -11 terreno d'intorno. In talune regioni e in date epoche dell'anno le altre erbe secche sono un grave pericolo per le insidie che possono nas~ondere, e ?iù an~ora per lA eventualità: di i11cendio, sia esso casuale a· o. sia appiccato . . dal nemico che ha cos'1 un mezzo como ~ssimo e d1 s10ura efficac ia per dist,ruo-o·erci senza e~pors1 ad alcun pericolo. Questi incendi div::ipano s ~ven tosa rnente, specie se il vento li spin<re d . p talvolta velocità di 8 a 10 chilom etri ,o _e pacqms ano · · f · . , · ' ra. er prevenire casi unesti s1 puo isolarsi fra queste erbe b. . d 1 f: 1 · d , o rnc1an_o ~ o _a c1~n ol e per una zona abbastanza vasta; ma sono ~1~ieghi . tali, eh~, sol.o quando il punto d i sta:àone sia obl~?aton o, c~nviene subire. La falciatura è lavoro lungo e faticoso ~e ~1 vu.ol avere intorno alltL stazione un sufficiente · mez7.0 pM sè rapidissimo, ma campo •. . . di. vista· . ' rincend·10 e s1 n ch1ede poi g ran tem110 prima che 1·1 terr eno, d.1venuto I"' scottante, possa occuparsi e nulla bo-arant1· sce che un cam b.1a. < meuto della direzione del vento non r itorca contro di noi le fiamme cl i vora trici. . L e ~ab_bie d_ei fiu_mi, ,se non sono u mide o fiancheggiate da offrono terreno pulito e comodo ·per st . bo,,ch1 · . .penc0Ios1, . . . az10nare ' e m genere il terreno ,preferito dalle piccole coiloune. . . Ma è necessario sapere dove 1·1 fi·u me l1a 1e sue or g rni e _se q unlle non siano in regione nella quale sia in corso la ~tag10_n e delle pioggie ; poichè un acquazzone caduto lassù puo cagionar~ una piena che arri vi fur iosamente addosso senza dare d t sè alcun ind izio preventivo. Nell'89 o nel 90 se no_n eri:o, fu s~rpresa in tal modo una colonna n ostra: che bivaccava nel! alto Ba.rna : il rombo delle acque avvertì del pencolo appena iLppena in t,empo perchè o-li u omi,ni si salvassero ·' ma ogni· a 1tr a cosa dovette essere °abbandonata:

ali'

~

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la batteria Michelini perdette parecchi muli annegati; le truppe, gettatesi a salvamento sulle due rive nel buio della. notte. fur ono colte da u n d iscr eto panico, e qualcuno aprì il fu~co senza ragione : per fortuna la piena durò poco, e, passata la burrasca., i pezzi e- una parte del bagaglio si rinvennero travolti e sepolti nelle sabbie, e poterono essere r icuperati. . Ragginnta la localik'I. scelta per stazionare, la prima cnra è naturalmen te quella di d isporre per il servizio di sicur ezza e di mettere una guardia al\·acqua, emanando subito le pre:,crizioni che devouo regolarne l' uso. Qnando ciò sia fa,tto, si può procedere alle operazioni più urgenti : scaricare le salmerie. mandare sotto con veniente scorta alla provvista dei materia.li necessari alla stazione, far a pprofondir e i pozzi o scavarne di nuovi, attingere e distribuire acqua, iniziare il confeziona.mento del rancio, e simili: le truppe non i mp iegat,e in tah lavori. possono riposare, ma in 01·dine, e, se il caso lo richiedo, almeno una, parte deve tenere le armi alla mano fì.nchè h.L sistemazione del campo non sia co mpleta per t,ntto ciò che ri g uarda la sicnrezza e la prima difesa. Nelle regioni ·deserte ' non si parla naturalmente di accantonamenti ; o si attenda o si bi vacca. L 'uso della tenda, che è discusso anche nelle g uerre nostre, sembra meritare d iscussione maggiore nelle gue rre di quelle r egioni. Noi paesi caldi la, nostra tendit è tutt\1Jt,ro che adatta a riparare dal sole : in climi freddi od umidi o durante le stag ioni piovose essa è veramente un utile r iparo ; ma in ogni caso è contrarii1 al bisogno nniversalmente riconosciuto per le regioni ·deserte di alleggerire il soldato al massimo grado e di ri.durre al .m inimo possibile i. tras porti al seg uito delle tru ppe. Gli Inglesi che hanno tende adatte ai climi delle colonie, t rovarono tuttavia che in molti casi essi erano un vero impedimento, e non· di rado ne ridussero il numero o le proscrissero. A d ogni modo è chiaro che n on è conveniente usare la tendél, se non dove e quando è strettamente necessaria. Ora.,


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AT'l'RAVERS0 A REGIONI DESER1'E

OPERAZI ON I MILITARl

se la tenda nostra non è adatta contro i raggi di un sole cocente, e se d'altra parte nella stagione delle pioggie non si possono generalmente fare operazioni, come g ià si disse, la tenda sarà utile soltanto nelle r egioni di clima freddo od ,. 11.mido : ed iu questi climi l'inconveniente di gravare il soldato sarà anche molto meno sensibile. · Da noi la si usò sempre; o quasi, sull'altipiano abissino, ma quella regione, dalla stagione delle pioggie in fuori, non h1.t veramente, quanto a clima, i caratteri che si sono att,ibuiti alle regioni deserte. · S~~ 1~re ~'.1e ~i possa, il m_eglio è bivaccare ·: i vantaggi di _mob1hta offerti da questo sistema superano, secondo ì dati dell'esperienza, gli svantaggi igienici. Poichè a meno di esser~ in u? vèr o deserto e nella stagione più secca (il che nonpuo darsi, perchè la eccessiva scarsità d'acqua impedisce di opera~·e), si troveranno sempre, anche nelle regioni più caJcle ed aride, materiali bastanti per costruire delle leggere frascate, le quali sono sufficiente r iparo contro l'umidità della notte, tutt'altro che fredda in simili paesi, e sono iu.finitamenLe superiori alla tenda durante il giorno caldissimo. Gli indigeni hanno una grande abilitli a costruire tali fraseate in poc~i 1:11omenti, e l'europeo non. tar da ad imparare. E nelle. reg10m m~no calde, dove la notte richiede migliori ripari, la vegetaz10ne è naturalmente più ricca, il materiale è più. ab~ondant~ per la costruzione di essi, e si trova anche più facilmente 11 conforto della paglia, per la giacitura. . D~1rante ht lunga sosta della stag~one pJovosa è nece~sario d_1 riparare le truppe-con ben altri a.lloggiamentì che non s1.ar..o t~n~e e frasca te: sono mesi interi con acquazzoni g_10rnalien spesso violentissi mi; l'opera del genio e maten~le da_ co.struzione vero e proprio, come a,ssi, travicelle, lamiere d1 z~uc~ p~r cope_rtm:a ecc., sono indispensabili per qnelle staz10m dr lunghissima durata.

§ 3. -

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Servizio cli S'icur ez:w.

Criteri i;flneral i circa la. forza., lo scaglionamento e la distan1.,, d~gli clementi di sicu re1.za e circa le t rnppe da im1Jiegarsi in tale servizio. - Serv izio d i sic u,·ez1.:1 in marcia: l'esplo razi1rne, l 'accertamento rlellc con,lizioni d ·ac'Jtt:i, le guide indigene. - Se,·vizio d i sicurezza in sLazio 11 c : il rnlforza mc nlo del c,unpo, la cl iresa dei r,ozz1, la difesa e. il m:,ntc nimento d ell'ordine pe r le sa lmerie, i reporLi di sicurezza, i fuochi nei llivncch i.

La tendenz11 ohe ha generalmente il nemico di andare in cerca di facili vittorie attacc.ando solo con stragrande superiorità n umerica, costituisce un grave pericolo per le frazioni stacca.te dal cor po principale : il servizio di sicurezza si trova pertanto di fronte a diflicoltà speciali sia in marcia che nelle stazioni. Ma qualunque sia il per icolo che debbano correre gli elementi incaricati di questo servizio, essi sono indispensabili; e dopo tutto la loro sorte deve evidentemente premere meno che non quella del éorpo intero. Tuttavia qualche t emperamento è necessario per d iminuire i rischi senza che il servizio rre soffra; e l'esperienza ne ha suggeriti alcuni. La forza degli elementi staccati è generalmente diminuita poichè essi non potrebbero mai aver forza tale da, ac~ettare con successo la lotta, mentre per vedere ed avvertire ba.stano pochi uomini; questi più facilmente sfuggono al nemico e dopo tutto, in caso di disgrazia che loro capiti, il corpo soffre la minor perdita possibile e il nemico non ha motivo di esaltarsi del successo ot tenuto. L o scaglionamento d i elementi è quasi sempre del tutto soppresso per le medesime ragioni e anche per il fatto che il rapido svolgersi delle i~zioni del nemico non ò in relazi one con schieramenti metodici e non si presta ad azioni preparatorie di una certa durata. . La distanza dal corpo principale è in genere d1 molto diminuita, poichè le sorprese operate da artiglieria non ~on da temers i, essendo il nemico sprovvisto di tale arma o mesperto nel suo uso.


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ATTRA VERSO A !tKGIONl DESERTE

QpgftAZ!Otsl ll!ILl'fAllI

con seo-nali· la s1tuazione del ·nemico, le sue forze, la su.a di-· b stanza e la sua direzione: i punti di osservazione restmo occupati. :fìncliè la r~troguardia della colonna non sia giunta alla loro r ispettiva altezza. . Ma qui si pretende un 'po' troppo; ed a q~esta severa- prudenza che non vorrebbe si avanzasse se non in una specie di ~or~idoio in precedenza assicurato da serie di piccoli posti, · non è certo del tutto estranea la cocente memoria della stragé· di Arendrupp (1875) e l'impressione a1~cora viva della prima giornata di Gura (1876). Senza spingersi :fino a tal punto, che renderebbe eterne ·le operazioni, è però necessario di esplorare atte1:tamente, non rifugaendo, appena ne sia ii caso, dal fermarsi un momento per ~tendere l'esito dell'esplorazione nei terreni più intr icati·; nei paesi montuosi, l'applicazione più stretta delle nostre norme generali per le operazioni in montagna è indispensaqile se~pre, date le qualitit del nemico. Una regoJa, che lr~ pratica dimostrò assai buona, è quella di non muovere per terreni aridi senza aver fatto esplorare ed aver ricevute notizie positive sulle condizioni d'acqua alla tappa successiva; le informazioni <;legli abitanti non b~stano, e, quando l'esplorazione sia impossibile, è prudente non arrischiare la colonna senza proyvederla di sufficiente scorta · d'ac_q ua. , . . . Particolari premure meritano finalmente. le guide indigene: in linea generale, la fiducia che ·si può avere in una g uida , sta in ragione inversa della speranza, che essa può nutrire, di dileguarsi, coll'abilità speciale degli indigeni, al momento opportuno; un ufficiale europeo che abbia l'esclusivo incaric~ di cqstodire la guida, togliendole per ogni ca.so e con ogni mezzo la speranza .di fuga, nou è certo un utliciale sprecato. La necèssità di circondare il punto 'd i stazione con un ostacolo, ché si presti a difesa, o che valga almeno a rompere la foga di un attaccq improvviso, si vede riconosciuta da tutti i comandanti di truppa in tutte le operazioni in regioni ~eserte. Di più, l'esperienza dim,ostra che non importa ricorrere a veri lavori di trincea, ma .che sonQ sufficienti delle opere di

Finalment~, si i~piegano di preferenza nel servizi.o di sicurezza _o truppe rnd~ge~e c~e ~ossedeudo le stesse qualità del nemico corrono rischi mmon o drappelli di cavallena, · ·1 . . ove , 1 terreno s1 presti. . I cri~er~ s~pra d~tti e quelli che furono esposti circa le formazioni d1 marcia e l::i successione delle arrm e servizi nelle colonn~, possono fornire le norme principali per provvedere alla swurezza durante le marce. . Si rnmmenterì.1 che nelle . marce eseguite in quadrato, 0 m forme analoghe, il servizio di sicurezza era disimpegnato dalla sola cavalleria, la quale però muoveva circa \ rn' ora prima della. colonna: era un'esplorazione forte ed abbastanza spinta, ma senza rischi perch~ il terreno di Suachirn è piano e d'altra. parte Osman Digma non aveva neppur cav11lleria da contrapporre. Esempio di più comuni· e pratiche disposizioni è offerto dalla colonna Stewart di cui si ricorderanno la avau<Yuardia e la retrogardia minime e composte di pochi cavali:ri. Anche dalle operazioni nostre . in Africa i criteri o-enerali già detti si possono chia,ramente dedurre. N ell'ava1:ata su Cassala il servizio di sicurezza e di , esplorazione ern fatto dalle bande indigene irregola;r i: un batta.o-lione di fanteria indigena era per turno destinato in sosteg:o alle bande ma precedeva di pouhissiroo il grosso della colonnà. · Nell'avanzata del 1° marzo a ciascuna colonna italiana fu assegnato un riparto indigeno, il 9uale doveva,. servire essenzialmente alla sicurezza ed al collegamento; ·in punta a ciascuna colonna marc~va un dra.ppello di lindio-eni colle o-uide -e con un uifi.ciale: subito addietro ed a bre~e distanz: l'avanguardia, precedente d i poco il grosso (1) . Il maggiore di stato m11ggiore egi;,iano Mustafà Ramzi, in. una sua memoria per operazioni offensive in Abissinia consi~lia di d~~er.minare alcuni pnnti atti alla esplorazione,'posti su1 due_ lati della strada, e stabilirvi prima di inoltrare posti d1 basc1buzuk: da questi punti si os;;ervino e si comunichino (t)_ BAnATrnru. -

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Op . cit.

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:108 - ' ANNO Xl.fil .

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ATTRAVERSO A REGIONI DESERTE

OP8RAZ10N I MlLl'rARI

difesa del t ipo più semplice e più prim.itivo che si possa immaginare. . °:gni cosa fn buona, nelle guerre coloniali; per fa~e un re~~~~o : _i carr~, ~ov~ se :ce abbiano, i bagagli, i sacchi di prov~11g10~1,. ~u:1 d_1 pietr~ ~ s·ecco, abbattute, palizzate, e perfino 1 camme~h ,mgmocch1a~i (lJ. Ma il mezzo più speditivo e più · efficaqe e 1 abbattuta d1 spinose, che si chiama comunemente zeriba: è ~~editivo, perch_è le spinose sono alberetti o c·e spugli molto fac1h ad abbattersi, ed è efficace perchè le spine danno generalmente da pensare ad un n6mico scalzo e .mezzo nudo. Non avendo altro, anche un · semplice recinto di alcuni robusti :fili di ferro, tesj fra palet,ti solidamente piantati, serve a r ompere la furia del nemico. N ~lla form~zione del campo · è necessario comprendere )e salmerie e. provvedere alla difesa dei pozzi. Per i pozzi, spe~ie quando essi non siansi potuti riyéstire convenientemente, bisogna ricordare quanto ne sia facile l~ distruzione istantane'a: perciò conviene circondarli di una zeriba a parte ogni volt·a che essi siano fuori deÌ campo . .Se loro posizjone è battuta dal càmpo la zeriba si chiude solidamente ia notte, dopo ultimate le - provviste d'acqua, e se ne toglie la guardia per poter fare libero uso del fuoco ih quella direzione; se i pòzzi non son battuti dal campo, è necessario rafforzarli e guarnirli in modo che abbia.rio una di-· fesa propria. Le salmerie, carico e quaàrupedi, non possono lasciar'si, almeno di notte, fuori d,e l càìnpo: sarebberooespos'te e· maschererébbero il tiro della difesa. M.e ttendole nell''intBrno del campo si hanno però degli inconv,enienti: obbligano talora ad estendere 'il recluto· oltre lo sviluppb adeguato alla forz·a della difesa, e costituiscono in caso di attacco un pericolo permanente di disordine e di confusione. Per parare a quest'ultimo inconveniente s1 usa assegnare loro un posto fisso nell'interno del campo, e chiuderveh me.diante una siepe o anche soltant·o mi parapetto_fortri.ato col

· carico e coi -basti dei quadrupedi; Mà il rimedio più sicuro · ad entrambi gli inconvenienti sopradetti è dato dal tracciato del caip.po, La 'zeriba di Mac N eill nella'. spedizione di Suachim offre un modello di tracciato, che sembra abbastanza conv~niente; è capace di contenere u~ -grosso convoglio, ·e vita qualsiasi imbarazzo per parte delle sa~merie e le difen~e col fì,a ncheggiamento senza estendere la lmea da occuparsi colle

.'

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truppe. Sviluppo . per

_ _ _ __....;__ _ __, l battaglione \

Capace di 2000 cammelli

Zerib::t

e del loro carico

di ì\fac Neill

ia

(\ ) CA~ J. WE l,L. -

\JfJ . d t.

Sviluppo per l battaglione

.I criteri generali già esposti circa · la forza, lo scaglioname:nto e la distanza degli elementi di sicurezza, e .circa 1~ · truppe che preferibilmente si imp~egano_ in tale servizio! sono · applìcati non meno per un corpo rn stazione che per un ?orpo in marcia.. P er conseguenza di rado nelle oper~zioni in regioni deserte si tro;ano disposizioni di veri avamposti, se non in paese n~o~tuoso dove posizioni di facile di~esa e terreno meno prop1z10 . ad attacchi violenti contro le frazioni staccate e più favorevole alla loro ritirata lo consentono. Negli altri casi sembra p'referi:bile sostituire gli avamposti con se:rµplici gruppi di osservazione e tenere tutto il resto riunito al campo; 'nel ·,


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0PERAZI ONI MILITARI ATTR,AVERSO' A REGJbN · _,,, . ·1 DESERTE

quale con viene . a·.1 pren. che .un certo nucleo sia in con a·1z1one d er.e..1de. armib al .primo segno , e che a t u tt·i siano "· assegnati· i. · pos t 1 1 com att1mento. Nei bivacchi, ~alvo i'n _circostanze iinperios~, si usa di notte te~ere qualche fuoco acce~o sia per l'umidità notturna, sia per te~er ~on_tane le bestie feroci at~irate dalla presenza deiquadrnped1, sia per tener deste le guardie ed ·a.vere t ·11 · · u na cer a i ummaz1one. Se la notte è del tutto 1> . • . . . . d: . . ' . ma e se i pozzi devono ifenders1 dal campo è utile che un prnco ·. 1o f uoco sia . • • . . . 1 acceso vicino, ad essi per potervi , dirigere 1· t· , . 1 . · Il · . ir1. a nemico ~ qu e ? n~ m éhzio superfiu~,, perchè egli sa benissimo qual'è il punto d acqua della locahta, e vi tenderebbe con sicurezza anche senza fuoco alcuno. '

( Continua) GIARDINO Capitano 6" regg. bersagtier·i.

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NOTA BIBLIOC:¼RAFICA I . Circa 2300 •citaz·~oni ·intorno alla Stato rrrilitare, allei guerra e alla condotta della guerra, pel i. e r. tenente colonnello di stato maggiore GusTAVO Wou. - Vienna e Lipsia, Guglielmo Braumi.tller 1898, fascicolo N. 6, fÌella Riiccol'ta dei i\fanual i tascabili militari del Braum tlller. '

L'Eco militare. -

Credemmo suHe prime di avere innanzi un semplice lavoro cii _pazìenza, nel quale .fossero racéolte le sentenze più no_te lasciate scritte dai più illustri generali ~e dagli scrittori più appi·ezzati. Un'opera così fa tta avrebbe pur sempre avuto molto pregio,. ma nel fatto si tratta di ben altra' cosa e precisamente di una pilbblìcazione di un carattere affatio speciale e del massimo valore. L'Eco militare del tenente colonnello WqLF è un "._ero· e completo trattato di scienza ed arte militare, ,nel quale, tenendo particolar conto dei ·tempi odierni, si prendono in esame gli innumerevoli quesiti, disposti e taggruppati in logico ne$SO, che hanno tratto alle cose rnilitari'studian. doli ' e sviscerandoli a fondo coi -dettati di Giulio Cesa,re, di Federico il Grande, di' Napoleone I , dell'arciduca Carl 0, di v. der Goltz, di . di }Iohenlohe-Ingelfi~gér, di Hotze, Waldstatté·o,, Blume, Scherf, Dra~omirof, e di molti e molti altri fra i più grandi capitani e gli scrittori di cose militari più stimati. : · !nvero non si sa se più ammirare la grande dottrina e competenr.a dell'autore, ovvero la di lui intelligente fa,ticb ed accurata diligenza nel coordinare .la copiosa materia, per modo che vi _trovas;;ero il loro posto gli "innumerevoli argome'nti rifere'ntisi allo scibile -militare e rl'el rin1racciare fra tanti v~l umi 'i vari n ettati, ad illu strazione delle singole tesi prese ; disamina. · · 1 r.:autore·· dice ~ella Prefazione, che a rnccogliere il ri cco materia In impìegò ben cinque anni ; e che poi gli fu dato condurre a fine l'opera , da _lui iutrapresa, mercè una licenza di duè mesi coucess:1gli dal · capo_ · di stato maggiore Felclzeugmeister barone von · Ree( il cui ritratto adornn la prima ,pagina ciel volum e. I l. fatto è che !'.Antologia militare da lu: compi lata cordsporrde com · piuta111ente 8 tantò lavoro·,, e senza dubbio saril molto appr:ezz:i ta da tutti gli ufficiali studiosi .

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NO'rA BIBLIOGRAFICA

. L'opera consta di quattro parti, le <1uali , alla lor volta si di vidono rn parecr.hi dpitoli. . La _I parte s'occ~pa della guerr_a e della pace in generale. Interessante 11~econdo cap1tolo in cui si prende in esame l'idea dell 'a rbi trato mtern~zion~le per la pace,_ ~he è dichia rata un'utcfpia. Fra parecchie. al tre d1lherrng, Hume, Nos,mch, Boguslawski, R.us,ow, ecc., ;;ano riportate le . no te sen t~az~. di lV!oltke: La pace eterna è soltant-O un sogn-0 e nemmeno uno dei piu beZZ.1. - Senza la guerra il mondo s'impela h . rebbe nel materialismo. 9 e

La III parte, che iodubbiaQJente è la più importante Condotta della yue,rra e st1·ategia - , compreo1ie la maggior parte dell'opera , e in essa vi è 1,mpiameute svolto tutto ciò che ha tratto alla strategia e .alle operazioni militari . L'unìciale trova io queste pagine la più ricCll materia di studio che ~i possa immaginare o desiderare. . Non un principio, non uo quesito è dimenticato, e sì comprende di leggieri quale grande .interesse ed utilità abbia tale studio delle più importanti questioni militari, fatto colla scorta delle opinioni al' riguardo emesse dai più grandi capitani e dagli scrittori più celebri. « La guerra ed io momenti critici anche la vita cittadina, dice il O.ragomirow, richiede il supremo sforzo tanto delle forze morali quan to delle fi siche, e che si facciano ,,alere tntte le qu11lità delFuomo, dalle pii\ eleva te alle più basse. Lo sco po fin ale, infatti, risiede oell'abbauere i! uemico a qualsiasi prezzo, e non nel vincerlo in una data maniera. Ch i pone il quesito io diverso modo perd1:J 1·à sempre, se ha di 1fronte un nemico, il quale non fa scelta di mezzi ma li usa tutti. « È questn la differenza che passa fra l'azione generale e quella del l' individuo; c(iiest'ulLimo è legato dn cert.e norme etiche; quella invece considera queste norme soltanto come un~ forza da servi rsene, e di cui ci si serve si o no, secondo eh~ possa condurre o no allà meta de,;ide. rata ». E Na poleone: « L'avver,;a rio, colpito al cuore, pensa solt:mto al cuore del paese e uoU' alla peri feria d1:1llo stesso >>. Rispetto alla guerrn dell'avvenire coi colossali eserciti od ierai , notevoli le seguenti massime del von der Goltz e del Blume.. «.Il nem ico, 1~ cui azione dobbiamo prevedere inform ata agli !'tessi principii che inteudiamo seguire noi stessi, radunerà le sue forze in un'arma ta, per com battere possibilmente i colpi decisivi colle sue fo rze riunite. « Può dar<ii che la grande quantità delle forze militari di uno Stato renda necessario di ripartirle in parecchi gruppi, poichè teuendole tutte riunite si avrebbe una massa trop po pesante. Anche in questo caso va ri di questi gruppi sarann6 desLioati ad agi re di comune accordo. Pertantc,i si avrà sempr.3 una parte dell'esercito destinata per la lotta decisiva e che noi potremo chia mare \'annata p1·1:ncipale del nemico . Questa pure nvrà per compito di opporsi all'avversario. È evidente che quando sia battuta 1' armata principale, i gruppi più deboli possono ancor meno contare ~ulh1 vittoria. l~ssi forse persistrwnnno nel voler continuare la resistenza, e allora noi avremo lo possibilità di terminare la guerra

,.~el 3° c~ pitolo_: Politica e _qtten_-a., notevole il detto div. R1>guslaw· ski · .'_Se 51 vogllùac, avere buom alleati, bisogna esst\re forti. L'alleaJo d1c-0 : Do ttt des. » L:t II p~rte tratta dell'esercito e della sua istruzione. . I ca·pitoli 4° e 5° sulla, disciplina ed altre vi'rtù militari e sulla posiz10o_e social,e dell'~fficiale vor~ebbero, se fosse p·ossibile, essere riportati P.er 1?ie~o. ruttav1a non sappiamo tratt.caerci dal riprodurre le se(l'uenti c1taz1onr: " • O

«. Il sol.dato ~ot.to_la sua bandiera è giammai in paese straniero. Dove la bandiera, 1v1 e anche la sua patria. ,

N'APOLEON1: 1. « Lo spirito dell'esercito risiede ne' suoi ufficiali . » R iiCH El.

« La spada uobilita. » FEDEl'llCO

rr.

GRANDE.

« Ad ufficiali promovi dei gentleman. , \\' ASHINGTON.

« Il solda10 dev'essere quasi un santo. • /

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NOTA BIBLIOGRAFICA

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PnouÒHOl'i.

« L',ufficiale giovane e senza mezzi , èhe pel suo marrr o stipendio doi·e negarsi ·tante cose, può soltanto trovare un compen~o nell'a!ldar superbo• del suo, stato e nel •vivere nella fidata compa"ni ·a de'I s11 0 1· CO . IJ • . 'o eght,_ I (JUlllJ , per la maggior parte, SODO nelle stesse sue COndizioui Ha h1soguo .però d'e~sere sorreuo dallo spirito çava lleresco, chP dev~ essere pro_prro a t~tl1 gli nflìcia li, e dall'amore pel suo sta to, c11'e deve co~s'iderare sicco me una specie di Ordine di .cavalieri, il 'l.Ulllc . ha hen sr ,molto onore, ma poch i danari da gpeadere .. .:. » . V. HANNENHElll.


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NO'l'A BIBLIOGRAFIOÀ

NOTA BIBLiOGRAFICA

.felicemente con ·un gtande successo. Di qui ne segue, che il primo obbiettivo, contro il quale dobbiamo dirigere tutti i nostri sforzi, è l'armata pri uci pale nemica ». ' . \ Von der rrot'1·z. E il Blume: « Il primo e più importante compito della condotta della guerra ·consiste nel sopraffare le forze ,militari e nel distruggere i mezzi di lotta dell'avversario. « Questo scopo non p.uò essere ragginQtO con. ima sola battaglia, ma lo sarà soltanto perseverando nell'azione. « ·Tuttavia ,allo stesso scopo, come devesi ritenere, tende, come noi,. anche il nostro avversario. , , << Nelhi lotta che ne seguirà, la vittoria arriderà a. colui, che avr?:t p_ortato il maggior danuo alle forze nemiche, riceve~Mne. lui stesso possibilmente poco. « ~ ,perr.iò. necessario che· mentre da un lato si fanno tutti gli sforzi per ab_battere le forze nemiche, dall'altro si abbia la massima cura . per conservare le proprie. • . « Questi due principì - della distruzione e della co:nse1·vazione sono i dne capisaldi che t!fttO signoreggiano ,nel campo dell'arte militare ed .in .particolar modo in quello della strategia; e nell'azione di _due partiti avversari ora prevale l'uno ora l'alt1:o, « La cura pùi per conservare le proprie forze la si ottiene colla scelta · dei mezzi e con gli sforzi diretti a conseguire lo scopo della distruzione. Non uno però di questi capisaldi può impunemen_te essere intieramente messo da parte ». BLUME.

« Di rado e difficilmente si trovano riunite nel comandante supremo le qualità necessarie. La prima, e che ' eleva un generale sopra il comune, è l'equilibrio fra lo spirito ·(talento) e il carattere o coraggio. Egli deve, per adopera~re ·un'e5pressione immagmosa, si:1 per I~ base (carattere) sia per l'a ltezza (spirito) formare un quadrato., Se 11 . carattere 6 coraggio è più forte, il generale erroneamente uell esecuzione andrà oltre i suoi piani; in senso inve1:so, non oserà attuarli se il suo carattere o il suo coraggio sono superati dallo spirito. Nulla vi è di più difficile ma anche nulla di più importante come il prendere una decisione. )) · ·« Sapere e carattere devono stare nel generale (n giusta proporzione.» Riguardo alla fortuna iu guerra, notevoli i seguenti detti dei grandi capitani: . . ~ La fortuna solla uto .decide della fama. Chi è da quella favonto, e applaudito; quegli che non ne ha i favori, è biasimato. » : •

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FEDEI\lCO lL GRANDE.

, Non havvi alcuna operazione in ,' guerrà, in' cui tutto si combini bene, si accordi e della quale sia certo il successo. Il caso vi ha sempre la sna parte. » N.i,.PO LEONE l.

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« Chi in guerra vuole auda1:e pienamente sicuro, difficilmente conseguirà lo scopo . »

MoLTKE.

1

E così potremmo continuare lungamente ri11orlando citazioni,' le ~ne _più dell'altre interessanti, mn eccederemmo di troppo i limiti di una recension.e. ' Notiamo soltanto che all'che intorno al capitale.irgomento della strategia e del tornando dell'esercito, .il pensièro di Napoleone I è se)llpre il più caratteristico, .quello che in poche parole, con una potente e straordinaria lucidità di concetti è il più compr~nsivo / . ' dice tutto , ab'braccia tutto. · .Valg.ano questi pochi esempi. · « Un e,,ercito è nulla senza la testa. » ( Un buon capitano vale una mezza armata: » ' I « Lo spirito di un generale deve uguagliare la purità e chiarezza della lenrn del canri~èchiale da campo e mai formarsi, da sè stesso, delle immagini. ~>

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Il capitolo 60 relativo all'elemento morale in guerra e.i dimostra t ua le grande importanza ·vi abbiano accordato tutti coloro che si sono occ:upati di cose militari. _ · Napoleone I dice: . , « In guerra tre ,quarti del successo dipendono dall'e_lemento morale, e . soltanto un quarto spetta alle qualità materiali. » • E l'arciduca Carlo : · · · « Di ·solito la forza dell'elemento morale non è sufficientemente ap· prezzata; eppure essa è indispensabile e dj gran peso più di quella fisica, e decide assai più spesso di questa. • Notevole perchè profondamente, vero questo brano di filosofia psi'chica ·def generale Dragomirow: -,.

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NOTA BIBLIOGRAFICA

NOT.A. ,B LBLlOGRAFIOA

« L' immaginazione è una forza terribile ed una debolezza terribile <lell' uomo, specialmente delle masse ed io maniera principale sotto la pressione del pericolo. Fate credere ,all'uomo ch-'egli e invincibile, ed _egli lo sarà di fatto; insinuategli I' icté;i che non può vincere e sarà di continuo battuto. « E questa grande forza è· accordata ad ogni uomo che sia in ()'rado di. mantenere i suoi nell.a prima co,nvinzione, e di preserv~rli d:1 pestifero contatto colla seconda perguasione. In guena di sovente si prende per realtà ciò che è soltanto apparenza, Basta ricordare i panÌci e ciò che dice il maresciallo di Sassonia sull' inseg,uimento di Ùn' armata ba~uta, che ·si può mandar.e innanzi a, sè con delle vesciche da pesci, giàcchè non è messa in fugQ. dal nen~ico insegu~nte, ma da lla propria idea.,. dall' imm,1ginaziorie. , · Invero tante parole e tante verità incon trastabili, ma che debbono dar di molto a pensare a tutti coloro i ·quali riflettono sulla composizione - per numero.e per qualità - degli odierni'grandi eserciti.

nei vari capitoli la penna dell'autore scorre saltuariamente qua e là, s,enza un uesso ap,parente e nota impressioni e ricordi che fors~ ~:reb~ , 'bero a posto più conveniente in altro capitolo. Ma che · monta mo : egl'. scrive non .per l'arte1 ma siccome g-li dettano il cuore e la me1:°ona de'. 1 terribili avvenimenti svoltisi alla sua presenza, e questo non e, per. noi . un difotto, ma un preg.io particolare. , . Noi non renderemo conto dell'intiero volume; lasci eremo da parte tutto ciò che è ormai noto a tutti, intorno alla donm1 ·scioana, a Me· nelik alla vit.a dei prigionieri ad Addis-.i\ beba ecc.; ·ma ci soffermeremo' invece su q nelle parti del libro che · contengono notizie ouo~e _o Giudizi ed apprezzameoti differenti da quelli sino ad ora pronunciati., <> Cominciamo dalla giornata fatale di Adu,1, nella quale il D'Amato prese parte colla- briga ta IJabormida, « i cui. mille episodi ti.ene scolpiti nel.cuore e che il tempo potrà cancellare mai: . . . • A. m-isurn che passano i giorni, qnei ricordi - egh scnve - s1 r,f:facciaoo innanzi alla mente più vivi, e più vivi gli eroi ~irnenticati risòrgono. · . . . . . . . 1 Penso a quel dì fatale e chiudo gh occh i:. si delinea rnnanz1 alla mente il qoadro t~emendo qi quella battr,glia, e par no~ po~sa st.1~ fennp e si agiti. son tutte 1e sue tinte ect i suoi _orrori. n1vegg? '. '- miracoli di quei 50Jdati degni di miglior rortuna, r1v_eggo_ gJ1 ang1ol1 del la distruz.ione e della guerra : ·il genei·ale Daborm1da , 11 çolonnello Airaghi, il capitano Mottini. .. che il proprio nome lasciarono sul campo cl i Adua scritto col sangue, e nel la storia del mondo con lettere d'oro. « Non pari; della battaglia sulla qual<~ tautv si è scriuo (·l} - r1~ordo pallidameate l'ora della ritirata». . .. , Era i·I momento supremo e gli ultimi sforzi, gli estre_m1 prod1g1 di valore si compievano <lal_la brigata, per coronare. quella· giornata con la vittoria). « Dopo un combattimento come quello·sostenu_to d~lla brigat~.Dabor-_ mida, non si . poteva perdere: il grido della v1ttona, che, gia entusiasta saliva luo(to. le creste del monte Mariarn-Sciavitù, pareva che, ÌJb1s1;11te, chiede:se nella valle t~n' eco nel grido: Italia, e Savoici! I petti a,usavano forti, le palle non si temev:,no più, qua11do un fremito ci eorse per le vene : la trorn ba batteva la ritirata!

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** La quarta parte tratta della tattica odierna, ed anche qui, come per · le altre parti, abbiamo un completo trattato. Non aggiuo~eremo parol·e dì elogi~ aflatto supèrflue. La grande importanza del libro e l'utili tà che se ne può ritrarre appaiono: chiaramente a.oche dal poco che ne abbiamo detto; epperò è opera che non -dovrebbe m;rncare sul. tavolo di studio dell'uflicifle che ha conoscenza della lingua tedesca. '(.

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Il •

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Nwor..A D'AMATO, tentinte medico. - Da Ad·~a ad Addis;Abeba. Rioord·i di un prigioniero. - .Sa lerno, 1898, tipografia. A./vo·lpe e C. _Il libro del tenente D'Amato è di quelli, che preso in rnaoo non si · pos·a più sino.a che da.!la ·prima pagina si sia giunti all'uhima. Scriuo ·con stile piano, alla buona; sforzandosi sempre di dire · la verit~, o quelJa almeno che a lui appare ta le, il D'Amato ci• offre uu lavoro di grand~ interesse. Forse un critico alquanto pedante potrebbe rilevare che il libro è sèritto senza' un ordine cronofogico esatto; e ciò è vero, ma poco conta per noi. JI capi tolo ,intitolato: Il «isastro, cioè la batL~glia di A'dua, dovrebbe essere il primo, ed invece è uno degli ultimi. An.che

(l.) Veramente si e'scritto poco e quel poco non è sufficiente a dare un'idea esatta del come rea\ment43 ·andarono le cose. · (IVota, del recensore) .

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NOTA BlBLIOGRAFICA /

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NOTA , JHBLIOGRÀFI CA

« È ',impossibile!

quella tromba shaglin e dovrebbe suonare io vece alla carica; ma ahimè! il segna le tristissimo è replicato e tutta la brioata 0 ha còmpreso il disastro. . \ . , · ( M:i arrampicai su. d'un sicomoro, presso il quale 11veva fino allora . medicato, e gua rdai. Quell'albero fu chiamato il sicomoro maledetto. Guardai, e m'avvidi che la o~strn ultima ora .era suona ta.» ln poche righe, con frasi smagliaoti scaturenti dal cuore, non !:òi poteva invero ritrarre meglio e la condottà eroica tenuta dalla va lorosa _brigilta nel c~rso del la battaglia, e il momento psico logico, in cui si accorge, che in luogo d'essere vittoriosa., tutti gli sforzi fatti: tutto iJ valore spiegato, le gravi perd ite sino allora.subìte, a nulla va lsero, e chè è imminente la catastrofo, perché « una folla immeos~ di ·nemici ; ~n m;re in burrasca; dalle onde nerl:l,1 avanzava, muggendo con urli di rabbia fer?ce. Era il grosso d!l l'esercito abissino, che, briaco per la vittoria riponata sull'al::. sinistra, si riversava su noi più avido di sanoue. » [I D'Amato dice che non è suo còrnpito giudicare se erro;i sian si commessi in quella giornata-; il posto ch'egli occupava era di medico e di soldato, ed a lui_ non è dato di 'parlare di strategia, della quale ·potrebbe anche non iniendersi. Ha però raccolto i giudizi di · persone tecniche e ·ques~,3 asseverano che il disastro di Adua è dovuto alle seguenti cause: « 1°.Le bugiarde informazioni d'indigeni venali e traditori; « 2° Il non aver atteso i venti battaglioni già sbarcati e I' a ~er messo così 15 mila bianchi di fronte a ,JOO mila Abis!}in i, sui quali ' _ \ del resto e poco mancò '7 non -si riportasse vittoria;· « 3° Il tardivo giungere dei battaglioni bianchi i,n soccorso deoli indigeni che si erano spinti troppo- innanzi·' :' · - · .._, ~ . , « /lo Il non avjlr mandato in luogo degli indigeni una brioata di bianch i per ingaggiar la pugna, potendo i bianchi venir sociorsi a tempo dai neri, perèhè meglio adatti costoro a resistere. Se così fosse ~vvenut~, i_ bianch i meno rapid,i nel cammino non avrebbero potuto , mo]trars1 d1 molto, ed avrebbero trovato in':ece il benefizio di poter essere soccorsi dai neri più re~i stenti è più veloci ·' · • I • « ~ 0 ·_Il terre.n? poco conosciuto e disadatto, perchè ·1a fan teria po' tesse pigliar pos1z10ne e l'artiglieria piantare e manovrare le batterie, delle quali perciò funzionò $Olo nna metà, pur seminando ad ogni colpo la morte. > ' Noi non intendiamo discuiere questi giudizi; ciò che ci condurrebbe troppo lontano. Preferiamo .invece · riportare le seouenti affermazioni d~llo scrittore, le quali suonano 'gracl,ite aI nost~o oreccli io : /

,< Certo è, soggiunge il J)' Amato, che, alle 7 del màttino, il nemico -0veva già iniziato la ri'tirata, come ce ne assicurò il colonnello Leoniieff. Ed è pure certo che se si fossero Jlffacciati i battaglioni bianchi in soccorso .· del· generale Alhertone, in· quel giorno noi avremmo - vinto.. » , · Afferma pure, ché « gli stessi Abissini compreso Bageronti Balcià, , c11po dèl l'artiglieria sci0an:,, parlandogli francamente dopo, ripetevano con ammirazione che i bianchi combatterono da for ti e restarono fermi come muri. Ed egli e tutti i neri stimano l'Italiano che combatte in piedi ; come colui che disprezza la morte, e, lo temono, e lo ritengono sem·pre su peri_ore ad essi, malgr.ado il successo di · Adua..»,_

Ferito al collo e fatto pr1g1oniero comincia pel D'Amato la lunga e terribile odissea ,~_ella ritirata, descritta brevemente ma sulla quale ritorna parecchie volte qua e là per narrare gli strazi e le efferatezze, imposte ai nostri poveri prigion,ieri, ch'egli v.idde o di cui udi p,arlare. - Ad una. svolta del la via si presentò a' suoi occhi una scena di orrore. « Ferito e sanguinante in tutte e due le gambe. era il colonnello' Airaghi e, accanto a Iui, un serge~te incolurne -atteoqeva il ,,upplizio. li povero colonnello faceva sforzi sovrumani pP-r impedire lo :;fregio; aveva i pugni serr'ati e si mordeva a sangue le labbra. Invano, cl1e il coltello inesorabilmente tagliava', mentre il viso del martire si contorceva in un riso convulso e diabolico: - · - Coraggio, dottore - . mi. disse Airaghi - son questi gli ' eventi della guerra~ - Cammini, si_g.nor colonnello, pensi a lei, eh~ è feri to 'alle gambe - rispJ>si - e lo salutai militarmente; ciò che mi valse dal mio aguzzino ·· una sciabolata al polso sinistro. Tirai oltr; senza aver la forza di volgermi addietÌ:o, ma involontariamente mi voltai, scosso da un grido che nulla aveva d'umano, e che era l'ultimo anelito di quel prpde l ... » · Povero Airaghi ! quanto sei gr,ande ! Non solo eroe sul campo di battaglia , ma pur , anco nel momento di morire in cui trovasti tanta forza ,di pen~are agli altri , e di infondere loro coraggio, mentre stavi per chiuder gli occ!1i per sempre l _ Oh! ~be nobil~ e gra~de Hsempio pel nostro esercito! e per tutti coloro che hann_o-cuore e sentono ~mor di patria, in questo catti-vo tempo di egoismo, ,di materialismo, e, diciamolo pure, di poco amor .patrio! 1

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Sorvoliamo sopra il quadro otTendo deH' amputazione dell-a mano destra e del piede · sinistro fatta a C<lntina ia di ascari italiani e dei

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1682

N,O'rA lllBLlOG'!l,AFICA

cad,weri dei bianch i, tutti nud i, tutti evirati. Ri leviamo invece quanto l'autore ci dice della sori,e toccata al genera le Arimondi e _al colonnello Gallia no. . \ Arimondi, secondo le voci che correvano sul. campo di Adua e che gli furono confermate da Grasmac-Joseph, sarebbe stato riconosciuto, quando era già agonizzante e ferito in più parti. I nemici, rinunziando al la speranza di poierlo menare vivo i·nnanzi al Negus, lo avi·ebbern .. · .fioito sul posto. Ga lliano invece sarebbe stato preso incolume e caro.minava fra i vincitori, alllittissimo per la sventura della patrià . « Ma presso Adua , rientrò in se stesso, e gli ba lenò un'idea che tr::tdusse immediat-.'lmeme in atto. « Queìl'anima di bronzo, non sposw.va ·d'una linea le 'sue decisioni, avesse contro lui tutte le forze e tntte le minaccie dei nemici. Si abbandonò trnnquil lamente a terra, ribellandosi agi,i sforzi dei suoi carn~fici che volevano. merit11re di presentai·lo vivo all'imperatore. « No - disse - non voglio vedere là faccia di quel maiale! » « Il Negus lo seppe, e, o perchè lo credesse stanco, o per sembrargli generoso, gli mandò un mu letto, che Galliauo respinse ·con p11role più · · sdegnose e più :i,cre '"· · « Quando Menelik vide restituito il mulo e seppe lii ferma volontà del, · colonnello; comandò che gli si portasse la testa ». ' F;tto è che in paesi meno ·ba11bari, il · colonnello Ga lliano di ce;to, e forl!)nco il ·generale Arimond i,- curato a tempo del le sue ferite, presi pri · gion ieri, ci sarebbero di poi stai.i restitu iti, mentre invece le loro teste, come riferisce anche il D'Amato, furono vedute per il campo di Adua portate in giro sulle picche ! · Sino ad ora tntti coloro che .scrissero intorno alla .nostra guerra coli' Abissinia, siano o no a noi fa;orevoli, apprezzino, o meno, giustame~te~ il valore dimostraio dalle nostre truppe, pur tuitavia son ttllti concordi nel rappresentare l'Abissino come soldato impareggiabilè, impavido• innanzi al la morte : nemico insomma a giusto titolo temibile. Il D'Amato, in complesso , sebbene non esprima un deciso p,uere al riguardo, non seinbra di tale opinione, tonto intorno al sol.dato a9issino, ' quanto intorno alla cavallJria galla . Noi, comprendiamo tutta la sua naturale ripugnanza a tessere gli elogi del vincitore, dopo aver visto lo scempio fatto dei cadaveri dei nostri poveri soldati (bianchi che tutti giacevano) al suolo nudi ed evirnti ; dopo aver assistito all'ampntazione della mano destra e del piede sinistro, subita dai nostri asi:ari; dopo aver assistito, infine, all 'eroico combattimento ,della brigata Dabormidn die dal mattino si rio.· alle prime 9re del

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NOTA BlBLlOGRA'Fl'C:A

1683

pomeriggio respinse sempre vittorio;,amente l'oste nemica , e che, in luogo del segnale del la ritirata, aspettava qu~llo dell'avanzata generale sopra Adua ! Ma· le sorti di una gioroata campale, come fu ognora riconosciuto dai più grandi capitani, non dipendono soltanto d~l valore delle truppe : bisogna ·pure vi concorra un po' di fortuna, e specia lmente nel momento de~isivo. Ora questa fortuna, purtroppo, mancò all'Italia nel la. batmglia di Adua ! 1\f a, siamo giusti, doveva e poteva arrider<:i la fortuna, si,, pure assetondata dal più briMante valore della truppa, dopo il capitale errore commE>sso di andare ari attaccare con soli ~5,000 uomini un avversario forte di più che 100,000, e su di un terreno punto o p9co conosciuto, quas; circondato d11 posizioni formidabi li ohe impedivano uuo spiegamento normale del le nostretrnppe e permettevano invece a q.ielle nemiche di rnolt.rare sottratte alla nostrn vista, e di irrompere su di noi da -ogni parte e all'improvviso ; come di '-fatto avvenne?' · · Il D'Amato rileva che tutte volte il nostro soldato seppe decisamente rivoltarsi all'abissino e tanto più se seppe picchiarlo di santa rngione, venne 1.:isciato tranquillo e fu rispettato. « 11 coraggio de/di Abissini è incerto - egli dice - ma quando il nemico. 11ppare sconvolto quel coraggio diventa impulso di sangue e degenera in furore . Ed anche in tal caso sanno ammirare il va loroso : chi resta inert~ è yigliacco : non tollerano chi non s::t o non può ·difendersi. Tutti quelli che dopo la rotta, serrati i pugni , sfidarono il nemico decir,i a finirla combattaodo, furono risparmiati e rispettati. Chi stimò implornre, gli stanchi ed i deboìi . furono massacrati ·ed evirati. ~ 11 fu riere Lbm'bardi di Paduli (Benevento) dopo aver - fatto maceHo dei nemici sotto gli occhi del suo aiutante maggiore Barberi!;, restò imperterrito dinanzi ai nemici stessi. Sopraffatto dal numero, fu preso e rispettato. Ora vive. « Un soldato iov'e,e, lo ricordo sempre con rammarico, che andava Jem!lle \emme ed a capo basso, e!)be 1·ecisa quasi la te.sta dal tronco. · Cadde con le mani giunte senza dare un la men 10. >> E il D'Amato conchiude: - SOI\O questi i nostri vincitori , siamo noi i Y inti? Ma che i·l bianco -s'. imponga, per _sè stesso, al nero, è cosa da tutti risaputa ed ammessa, e le molte risse avvenute ad Addis- Abeba fra bianchi ed Abissini terminate sempre a favore dei primi, e che sono narrate dal D'Amato, nonchè altri episodi accaduti la sera della battagl ia,


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N:OTA BIBLIOGRAFICA

o nel!a lnoga marcia intrapresa di poi per- raggiungere lo Scioa, nulla altro provano che quella verità . , · Lo Xi mene~ (a pa~. ,1.64: della sna nota pubblicazione: Siil ca1;ipo di Adua) in poche parole mette , egli pure nella più fulgid a luce cotesta ,, verità, scrivendo : < I pochi indigeni che passano, eh~ vediamo padroni in casa loro, ci guardano sospettosi, ma il bianco impone loro rispetto; sempre, e s'inchinano: Salam ! » Quanto poi al gran conto in cui l'Abissino tiene il coraggio, è pur cosa _che si capisce benissimo . .L'Abissino, popolo emiuentemente .guerriero, che nasce soldato, che della vita militare fa la sua principale e costante occupazione, n_on può a meno di non apprezzare altamente il coraggio, che è e sarà sempre la prima e capitale qualità del soldato. • Bo pensato molte volte, s~~giunge il D'Amato, 'che se i prigionieri tornassero l~ggiù armati, metterebbero quella terra a soqquadro. Un prigioniero del Negus varrebbe · domani contro il nemico quanto cinquanta soldati bianchi non valsero priina, perchè- l'ho detto - soltanto i prigionieri han potuto valu.tare i nemici e snebbiare la ieo<>enda di eroismi mai esistiti, di c~vallerie gal le invincibili; tutte ubbi; fan. tastiche che prima della battagfia avevano gettato nei cuore dei nos~ri il seme del panico e del soprannalUral~. » . '

.. Mille Ital)ani possopo tenei: testa vittorìosarnente a più migliaia di Abissini in campo aperto. Era con questa persuasione che il cuore nostro, in sussulto indicibile, ma lediéeva l'avversità delle armi.·,, . . . » E' possibile che siano nostri vincitori costoro che sanno correre sol• tanto a piedi scalzi cinquanta chilometri, d'un fiato e senza stanca~si, "' costoro che scapparw se guardati in volto, che rnsultati subiscono l'i'n: sulto, e, dieci volte più numerosi, fuggono e dilegu11,usi? » Per noi tutto ciò che egli dice delle truppe bianche sùno ·indubbiamente del le verità. Per quanto invece ha tratto agli Abissini, ci pare che l'autore non distingua a suflìcienza fra l'individuo, sia pure soldat;, e la massa costituita in armata. Comu_nque, non intendiamo insistere su ciò, ma c1 e parso dover rilevHe questo giudizio del D'Amato sull'esercito d.el Negi1s, così differente da .quello generalipente sin qui espresso. E lo stesso dicasi .della cavallel'ia ·galla·. . « Qu:rndo salpammo alla volta dell'Eritrea, ci teneva i! pensiero di trovarci di fronte alla celebrata cavallèria galla, terribile, numerosa, e oc

NOT.A BIBLlOClRAFIOA

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brutale. Fu in quell'ora della ritirata che .una voce circolò· nei nostri soldati affranti ed avviliti : « - E' la cavalleria che giunge! « Bastò questo perchè il panico c'invadesse sinistramente e convertisse la ritirata in quelìo che fu il vero disastrn. Successe quel che successe. , Jt qui il D'Amato soggiunge: , · Ma cos'era, questa maledetta cavalleria galla'? Io che la vidi non so ancora che fosse: pochi cavalli bian.chi, pochi cavalieri laceri o nudi, e nulla più, al comparire dei quali un urlo di terrore fu la difesa, e riuscì ·perciò facile la strage, il macello. , Ma qui non è questione di cavalleria ga lla o di qualsiasi altro paese; è una cavalleria che interviene a tempo - s'intende pel vincitore • ed ottiene un successo immancabile sempre, sopra qualsiasi campo di ·b;tt~glia, in Eritrea o in Europa, di fronte ad un av~'er~ari~ _affranto e scosso, quasi circondato da ogni paite da numerosi nem1c1, ·e che sta ritirandosi nelle più difficili condiiioni, quale appunto era il caso dei la ceri avanzi della brigata Daborroicla. Il fatto è che sgraz1,atamente per uoi, la cavalleria galla fu assai bene impiegata e si comportò con molta arditezza , e nella battaglia e nell'inseguimento. La carica contro i pezzi della stessa brigata Daborroida, respinta dai nostl'i soldati, muti, risoluti e calrni, come fossero in piazza d'anni al poligono (1), le cariche eseguite sulle pendici del_Rajo , _dove lo 0 Ximeoes (vedi opera già citata) trovò le bianche carogne dei cavali , ialla, e il feroce inseguimento degli avanzi delle. truppe del ~eoeral~ Baratieri, attestano pur troppo quanto sopra abbiamo detto d1 questi arditi cavalieri. E d'altra p;ntè non fu appnnto l'eroica resistenza da noi opposta ad un numeroso e valoroso avversario, che ci fruttò l'ammirazione persino del nemico? Ato Joseph, uno dei segretari di Menelick, non diceva allo stesso D'Amato; com'egli ricorda nella prefazione, che gli ltal'iani ad. Adua combatterono da prodi e che l' '!,rtiglicria (ece strage?

Htwvi un capitolo dal titolo: Da un tacc1tino, che meriterebbe pro· prio d'essere riportato per iutiero, a dimostrare quali nobili ed elevati sentimfi\n ti agitavano il cuore dei nostri ufficiali. · (t) Vedi ·M,rnAR1N1,

i09 -

ANNO XLlll.

La brigata Daborrnida, atlct battaglia di Adita, pag. 43.


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NOTA BIBLIOGRAFICA

NOTA BIBLIOGRAFICA

È un taecuino di poche memorie di un giovane sottotenente del 5·1o

fantfria morto.ad Adua e cbe l'autore potè comperare sul mercato di Addis-Abeba. , · · r.o·me fa bene leggere quelle poche pagine ! UH- febbraio egli seri ve: , Mamma, pensi a me ? Non ho avuto tue nuove. « Mamma, non piangere. Pensa che io sto facendo if mio dovere, che sto bene-. Stai allegra. « Cara mamma, caro papà, surelle care, ed Antonino mio, un bacio un bel bacione d,,ll'Africa v'invio; e vbi, amici, abbiatevi un saluto. >; L' 8 febbraio, a Endagabetà, scrive sull'ultima parrioa del taccuino le ultime sue disposizioni in _caso1di morte, e così termina: · · « Un ultimo bacio a voi , cari genitori, a voi, care sorelle, a te, caro fratello. Ricordatevi che in questo momento sento più che mai di amarvi. • · Consolatevi se morrò; vuol dire che era segnata la mia ultima ora. Morrò contento; del resto, sarò morto come ho sempre soo-nato: sul campo di' battaglia, col sole in fronte ed una palla in core. 1 rò morto · col pensiero rivolto al mio paese nativo, col nome tuo, o m·amma, sulle labbr_a. « W. la mia carn Italia ! W. il mio Re ! » Queste ultime disposizioni sono così segnate: « In fede G. C. sottotenente ,J 6° battaglione d'Africa (prima 5'I O reggimento fanteria). » Interessanti11simi , percbè essenzialmente scritti · c~l cuore i due ul• timi capitoli: Da, Add,is-Abeba all'Harrar - e dall'Harmr'a Ze·i la riflettenti la marcia, pel ritorno in patria, del · primo scaglione dei prigionieri di cui fece parte l'autore. · Vincolati dallo sp11zjÒ, sebbene a malincuore, non ne stralciamo che il giudizio intorno a · .Makonnen che suona assai differente cÌa quello comunemente espresso ed accettato. · Il 27 noveni bre la c-0lonna arrivò ali' Harrar. « Il mattino del 29, scrive il D'Amato, fummo in piedi per tempis-, simo : t:Jravamo stati invitati a yisitare la città. ' 1

S.

ospiti di ras_ Makonnen, ed entI:am.mo. p~r I~ città. pe.r i~ pnrta del sud . D10 ! che luridume, che miseria, che sudiceria I

· ·in fon do ad una gross a se·d·1"°,. a b1·acciuoli ·, c1 strin&e la gotfament.e mano e ci fece dire dall'interprete: « ~ Ecco tor~at.i d.i ~uovo i bei soldati d' Italia . Godo tanto nel vedervi così ben trasformati. «'Gìwrdai bene quell' ti0tno e non mi par'Ve una _figura simpatica e leale , non ostante in Italia si sia detto che egli abbia gra·n cuore. Per ~e Nlakonnen è il nemil:o r.,iù riso.lq.to, più con;vinto della nostra patria . È l'Amara tipo di nemico· insidioso per n~i ~ di amico del Negus : ' ;it',corto, ipocrita e furbo . Ad Adtra egli. pot~va rr'.igl~orar~ le sorti dei prio-ionieri e non •lo ,fece, preieréndo nascondersi. che sia stata la sua im;ote.nza o malignità, io 1non so. Egli è' vero che .e~a ferito, nrn_ un ferito cbe ,.,·uarislle può dai·e un consiglio a\ suo signore, massime quando -sa che questi lo ascolta. In Italia fu hattezzato _nostro amico: ad Adna, il :negus. ebbe in lui una .fi_duci·a illimitata. Lo ch iamammo fìnanco civile da sembrare un'eccezione fra i barbari; ma ccman·dante supremo ad Amba-Alagi, tutti i nostri morti furono evirati.: Vittorioso ad Adua, dove furono i ~uoi soldati, ivi vi .fu l'evirazione-e la carne· . fìcina ..... Qu~st.' uomo non seppe trattare da italiani gli italiani . « Vedendolo in una città come all'Harrar, io credevo tro.v~re-in lni un uomo civile, ma m'.iccorsi che di europeo non aveva eh~ il sp,go-iolone · il resto. a comincia-re dal cuore, era' dell' Amarà. L'Italia si ~luse, ~ ;,i lusingò di tro~are in lui un 'alleato, coltivandogli il_ sogno del trono d'Abissinia. Ma ad Adua i suoi nemici furon,o per lui carne da ~1acello, e Menelick e Makonnen si strinsero là' mano! » A proposito di q~esto giudizio, le, stesso · D'Amato dice nella P.re:/azione: « Se il mio giudizi~ su ras l\,1akonnen vuol sembrare a talnuo avventato, ,vorrei essermi opposto. mal~. >> '

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Ed ora infine : i nostri più ·vivi elogi all'autore e· i più caldi auguri che il suo libro trovi Ja più, ampia clilTusione e nell'esercito e nel paese, •

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B. D. r.

« Eravamo

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• Eccoci finalmente nyl palazzo principesco. ' « Un uscio si schiuse finalmente ~on moio studiato e vedemmo nell'altra stanza ras Makonnen, " 1 eTua Ie c1• pre$entammo. Sedeva 0

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1688

NO'l'lZIE ·POLITICQ-1111,I1'A'Rl

NOTIZIE POLITIOO-MILIT AR.I Sullarifine del mese scorso .giunse una notizia cqe me1:avigliò il pubblico europeo e fu oggetto di discussione alla stampa periodica per tutta la quindicina. Il 1lfessaggero dell'ImzJei·o russo annunziò al 1n;ondo che, in seguito ad ordin:rnza imp_eriale di retta dallo Czar aJ suo ministro degli affari esteri, conte di Muravieff, questi aveva rimesso il ~4 a tu'tti i rappre· sentanti esteri _accreditati presso la Corte imperial~ di Russia la comunicazione di cui diamo un sunto: ·n man.tenimento .della pace generale e la riduzione per.quanto è possibile degli aì·mam~nti eccessivi che gravano tutte le nazioni si presentano, nell'attualé situazione del mondo intel'o, come l'ideale a cui dovrebbero tendere gli sforzi di tutti i governi, . Nella coDvinzione che questo sco·po risponde .ai più essenziali interessi ed ai voti legittimi di tntte ·1e P?tenze, il Governo imperiale crede che il momento sarebbe favorevolissimo alla ricerca, in via di discu ssione internazionale, dei mtizzi più efficaci per assicurare a\tutti i popoli unft pace reale e durevole, e per porre termine allo sviluppo progressivo degli armamenti attuali. . Nel corso degli ultimi ve!.lti anni, le aspirazioni vers,o la pacificazione generale si sono affermate nell~ coscienza · delle nazioni civili, e. la conservazi one della pace è stata posta a scopo della politica internazionale. È in nome di essa che >i: grandi Stati hanno concluso tra loro potenti alleanze ed' hanno svi luppato, in propo rzioni .finora sconosciute, .le loro fo rze militari. Gli oneri finanziari che oe risultano •colpiscono la prosperità pu bhlica 1 nella fonte del le forze iotellettua),i e fisiche dei popoli ; ne segue che i,l · lavoro ed il capitale sono in rnaggior parte sv iati dalla loro applic11~ione naturale e consumati improduttivamente. Centinaia di milioni sono ado perati ad acquistare ordegni di spaventosa distruzione, i quali riten uti oggigiorno come l'ul tima pHola della scienza, sono destinati a perdere ogni valore io segui to a qua[che 'nuova scoperta su questo terreno. La coltura: nazionale, il progresso economico, la produzione de.Jle ric~hezze si trovano paraliizati o deviati nel loro ,;yi luppo.

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Se qtiesta situazione si . prolungasse, essa condu-r:i:ehbe f~talrr_i eo te a quel cataclisma stesso èhe si t.iene tanto a scongiurare ed 1 cm onor_t fanno fremere anticipatamente ogni mente umana, ~ : . - ·porre fin e a questi armamenti incessanti e ,ricercàre 'i mezzi di preve.ni r!l le calamità che minacciano iLmondo iutiero, ·ecco il dovere supremo ' che s' impone ora a tutti 1? li stati. , .. S. ·.M., Io Czar, penetrato da questo sentimento, . propone a tutti I governi che hanno rappre~entanti ac(:redita ti presso lii Corte imaeri()le, la ri uni~ne di una conferenza ·che' dovrehbe _occuparsi di questo grave pro, blema .. · Siffatta c.oufer~nza sarebbe di felice rresagio per il secolo che sta per aprirsi. Essa riunirebbe in un potente ~scio gJi 'Sforzi di tu~ti _gli ~~a:i: che cercano di fa re .trionfare .la pace uDJversale sngb elemenu cli pe1tu1-; 1 bamento e di discordia. E~sa cementerebbe, allo stesso tempo, il loro accordo median te uo~ consacrazione solidale dei principi., sui quali ri posano· la sicurezza degl,, , Stati écl il benessere dei popoli.

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* * Come si vede, è il programma degli apostoli della pace uniYersalee perpetua che conferenzy 11e hanno .ten ute tante, senza p_oter venire ad una conclusione; ma proposto dallo Czar ha ben altra importanza, s'anco- sembri un' i1'onia. I governi · non posson? a meno di occuparsene; mà il risultato finale non corrisponderà certo a~le speranze chela proposta ha fatto nascere. · , Parecchi governi haono già , risposto favorevo lmente ,all'iniziati va dell'o Czar ; altri, forse tutti ; risponderanno, con più o meno risf'.ha, nello stesso senso; chi vorrebbe assumersi l'odiosità del rifiuto di .c:osi , nobile · proposta'? . _ . . La conferenza pertanto è probabile· che si raduni , ma il SUO. còm p1 to s·arà una matassa inesplicab,ile-; anzitutto, dovendo partire da una. basè questa non può essere che lo stati,, quo. Le attuali condizioni di possesso, almeno iu Europa, sono necessariamente -il punto fermo per la conferenza, anzi il chiodo d1nibadire,. ed è presumibile che lo Czar nel dar forma concreta· al suo progetto · sia parti to appunto dalla supposizione che questo principio veoga riconosciuto , ,.e non: da tut1i; almeno dalla maggio{ parte d~gli Stati. · Ma b'ast.a una grande potenia che non lo riconosca sincer.101enu\ per mandai·e i11 aria il · 1avoro della conferenza. Avvegnacchè nou è-

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NOTIZIE POLITIGO-MlLITAlU

.NOTIZIE P0LITICO·-MIL1TARI

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I gove/ni noo possono tutto quello che vogliono e quand'anche riu· scisse1"0 essi a mettersi d'accordo, _cosa difficile assai, la pace· pe-rpetua non sarebbe assicurata; una conferenza mondiale non è una conferenzadi Czar. '

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Ma v' ha di più: il consolidamento dello statu quo in Europa noo ba~ta_ a garantire. pienamente dalla guerra. Essa può venirci dall'Asia, · dall'Africa, dall'America, da qualunque par.re dehnòndo. ' L'Asi~ e l'Africa sono· oggidi campo di lotta per le pote~u,..:europee ; lotta non solo c~I' indigeni, ina delle potenze europee 'fra ioro. Tra . l'America e una poteoza, europea è fini_ta la guerra ieri. · . Si decreterà · il mantenimento dello statu quo su tutto il crlobo ternicqueo? È un'~ssurdità d.t no~ immaginarsi neppure. o Chi può imporre alt alla paci ffoa Inghiltefra che in Asia, e in Africa è sempre in gue1·ra e sempre io éonquista?. Lo stesso Czar: sarehbe contento di piantare i limiti ciel suo vastissimo impero'? · ~ non basta: siccome ad ogni mod10 .u_na forza qualsiasi sotto le armi ogm singolo Stato dovrà continuare a tenerla_ sia per far fronte ad eventualità imprevedibili, sia per necessità ·di s·,cure'zza ·1·ntern~", Ja

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conferenza dovrebbe stabilire per ciascuno questa forza; ma con che I crj1terio la stabilisce? tsi prenderà per base la popolazion~ e l' estensione -degli Stati? A questa stregua la Russia potrebbe ancora aumentare le sue forze quautuuque gli altri diminuissero le loro! · Si prenderà per base la ri cchezza? , Ma chi la misura? E s11rebbe un criterio giusto? Perchè il più ricco dovrebbe anche essere più armato? E, nel calco lo complesso della forza proporzionale che .ogni Stato . dovrebbe tenere in piedi per assicurare se stesso senza minacciare altrui, • si terrà conto del pericolo di guerra c.he a questo Stato . o a quello può derivare da questioni che, implicando sentimenti popolari, non sarebbero affatto eli.minate dal mondo quantunque messe sotto il 1appE1tO della conferenza? E, per quanto riguarda I' offesa -e la difesa, si terrà conto della differenza tra un confine chiuso ed un confine aperto? Tra una frontiera marittima deserta, inaéessibile e una frontiera dai facili approdi e popolata di città? Sarebbe giusto tenerlo; ma chi può dire a quanti battaglioni, a quante batterie equivalga _una catena di montagne, un fiume, una linea di fortificazioni? A :fuanti guardacoste cento chilometri di scogliera? Che ginepraio ! Che questioni, che incidenti potrebbero salta:re fuori'? Sarebbe, per esempio, contento lo Czar se gli dicessero: a che serve la vostra flotta . nel Mar Nero? Nessuno pensa di venirvi attaccare in questo mare. Se non niira a Costantinopoli, potete farne senza. E rispetto alla sicurezza interna, chi può dire se abbiamo dinanzi un lungo periodo di tranquillità ---. perfetta o se camminiamo super ·ignes · suppositos cineri doloso? Oggi_le sommosse arrivano inaspettate com~ ladri, come te'rremoti, è non _represse a tempo diventano rivolµzioni. Chi può determinare, sotto questo rapporto, le condizioni di uno StaJo rispetto ad un altro ed assegnare all'unò e all'altro le forze corrispondenti?

. a credere d1e tut~e le altre potenze s'accorderebbero per obbligare colla forza la dissenziente. · Orà vi <1/ in . Europa tale potenza il cui governo se acconsentisse a riconoscere e consolidat·e, in una conferenza europea, anzi mondiale, ' la perp_etuità dello statu quo in Europa, non durerebbe forse .tre giorn'i. . ~ · Imperoc~bè non basta eh~ certi 'principi"' li riconoscano i ,,overni · per consQlidarli bisogna che li riconoscano iìnche i pop~li; tutta l'Eurup; non è _Russia, dove basta che pensi Id Czar_. - Le guerre eh' ebbero ln?go da mezz~ secolo :i questa parte, nacquero · quasi tutte .per la ' spi~ta de_! sentim:uto popolare più che per deliberato' e i.pa-turato. propo~1to dei goverm; a questa spinta si devono le gue-rre dell' indipen' ?eoza ~, Itali~, I.e insurrezioni contro 111 Tu-tcliia che provocarono gli .mteress1 russi, e p~rfino la recente guerra greco-turca. La stessa guerra de! ·I 870-Tt, le cui conseguenze domi nano la situazione d' Europa, . non.;avrebbe avuto luogo senza il carattere e il sentimento popolare dei Francesi. Oggi si dice dovuta alle macchinazioni di Bismarck ma'senz'a quel carattere è quel sentimento, Bism;rck avrebbe maccÌ1 inato nel v~w.

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Dunque tutto .cons.id; rato, secondo il nostro modesto a·vviso, la con· . fnrenza, se pure si radunerà, non potrà avere altro risultato pr.atico che la costituzione di un tribunale arbitrale permanente al quale i singoli Stati sottoporranno le questioni 1i poca iénportanza, quelle per le quali anche adesso si ricorre ad arbitrati; ma questioni principali, quelle vaste ed. elastiche questioni che implicano grandi interessi e sentimenti nazionali e l'esistenza stessa di ut10 Stato, di un popolo, nessuno mai le sottometter-à ad · arbitrato, perchè noo vi è arbitrato capace


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NOTIZIE POIJITICO-!IILITARI .

NOTIZIE POLITlOO-~llLlTARI

di risolverle. Esse sono provvidenziali; mutabili sì, ma eterne. Seaza di esse ·1•umanità marcirebbe. · E tali questioni bastano perchè non ·si disarmi; anzi, nell'odierna situazione mondiale, nel sovra eccitamento dei sentimenti naziona li, nella còmplicaziooe degli interessi che avvolgono tutto il globo, percltè-oramai tutto il mondo è un mercato, nella fatale progressiva. rnndenza ad una, trasformazione sociale o per via di .evoluzione o per via di rivoluzione, tali cp1estioni bastano non solo perchè non si disarmi, ma perchè ogni Stato spinga gli armamenti fino all'estremo limite della sua possibilità. Precisamente come- è adesso. L'unico statu quo che può sanzionare la conferenza è lo statii quo degli armamenti.

Per una strana combina~ione, pochj giorni dopo che lo Czar :rvea fatto le proposta di disarmo, :iorsero tante nubi sull'orizzonte eu ropeo, da far nascere seri timori che s'avvicini il momento non di posare, ma di a,doperaré le armi. In Francia, da tanto tempo moralmente sconvolta per l'affa re Dreyfu s (noi non ne abbiamo mai parlato considerandolo' questione interna, ma ora minaccia. di fare una punta nel campo internazionale) in Francia l'eccitazione degli uomini e la confusione delle idee fu portata al colmo dalla scop(lrta che il _princip:ile fr;i. i documenti not.i del processo Dreyfus (un preteso biglietto d'un addett~ milital'e ad un altro), il docume!'l to letto alla ~amera dal Ministro della guerra Ca vaignac come prova irre- · fragabile della reità di Dreyfus. era falso· e l'avea fal sificato nientemeno che il tenente colonnello Henry, càpo del servizio informazioni presso lo stato maggiore. . Quest;i. scoperta e il conseguente suicidio del colonnello Henry e le dimissioni del generale Boisde[re da capo ,di stato ·maggiore dell'esercito furono colpi di fulmine che commossero ·la F:rancia ed ebbero un'eco in tutta l'Europa. Frattanto comincia a sussurrarsi (qualche voce n'era corsa anche prima) che i documenti apocrifi erano stati fabbricati per tranquillare la coscienza dei giudici a cui non si poterono mostrare i veri. Il f:lbario e suicida Henry trovò difensori e ammiratori; .il suo feretro fn coperto di ghirlande . . E que?ti documenti veri che non s'erano potuti produrre nel dibattimento,, dissero· apertamente·, vari giornali essere leu.ére di Dreyfus al ~ l'imperatore di Germilnia e di Ìui a Dreyfiis.

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Non vì è uomo di buon senso fuori della Francia che pùss-3 . creder~ all'autenticità di simili documenti e non perderemo il tempo a dirne il perchè, onde non ci fermeremo a narrare le sva'.ia~e e fantas~i~h e vei'sioui onde si spiega come gli accennati documenti s1eno venuti rn m~n_o del governo franèese; nou cercheremo quanta v~rità vi si_a nella -not1z1a di rimo,tranze più o meno accentuate dell'ambasciatore tedesco al governo france~e a proposito dei documenti stessi, e l'intimazione fatt_a o il desiderio espresso che i medesimi non abbiano a figural'e m qualche nuovo eventuale processo col bollo d'aute~ticità d~to loro dal gov~rno r:·an_cese; .diremo solo che tuttociò ha creato m Francia una tale tensione d ammo e di spirito da richiamare alla mente qut>lla che precedette di poco la· cìlmpagna del ~870-71. . . . · · Questo stato di coso in Francia non può a meno d1 avere· 11 suo contraccolpo in Germania; la stampa tedesca ~ riservatissima ~ la naz!on,e pende dalle parole del suo imperatore, il quale non tralascia occasione per dire che il suo esercito è pronto. . . Non solo alle feste e ai banchetti militari rievoca (cosa solita ma sempre a proposito) le gloriose memo,rie della cam~agna de_l '1-870-7·1 ed anche di campa"ne anteriori fatte contro la Francia, ma rn un pranzo • d . offertogli dai. rappresentanti della provincia di Westfolia, opo essersi ralleg;ato dei progressi industriali della provincia, aggiunse queste pal'ole: « l'industria non prospera che all'ombrn del_la pace e questa oggi non può essere garantita che da no potente esercito sempre pronto a b,ntersi. » Queste parole fanno uno strano contrasto colla proposta dello ~z,1r . * ,

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· E come se ciò non bastasse, nuovi gr:ivissimi disordini scoppiarono in Cl'eta, specialmente nella città di Candia. Il 6 corrente, gl' Inglesi avendo occupatÒ gli uffizi doganali, la plebe musulmana li attaccò; ne seguì un conflitto tra · musulmani da una parte, Inglesi e cristiani indigeni dall'altra. I 'musulmani essendo in prevalenza, gl' Inglesi si rifugiarono a bordo di una loro nave che · lanciò contro la città alcune granate. e Il conflitto Jurò fra Turchi e cristiani indigeni . Il quartiere cristiano fo saccheo-o-iato ; a molte case e negozi venne appiccato iI fuoco; gli l!>l'.> 1 . . incendi durarouo tutta la notte e il giorno appresso . I conso ali 10glese, tedesco ed americano rimasero bruciati; il ·r,ousole inglesé ~u assassinato. Le vittime da parte dei cristiani · ascendono a p,1recch1e centinaia; si dice esservi pure duecento morti da pan.e dei Turchi.


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NOTIZIE POLl'l'If O-)llLl'fARI

NOTIZIE POLl'ilICO-MILlTARl

' Le navi_. delle, potenze che si trovavano .nei dint.orni ·accorsero a Candia. Vi accors,e, çogli altri, l'ammiraglio Bettolo· a bordo del'là 1'101·osini, e. vi ·sbarcò _una compagnia e mezza di bersaglieri presi a La Canea; vi accorsero da altre parti truppe di altre nazionalità; i diso·rdini fuwno repressi ; ma la questione di Creta è risolta? In verità quando si pensa che queJr' isola è occup~ta da circa due anni' con truppe internazionali e che tante navi di tante potenze stazionano' in quei paraggi; quando .si pensa agi' incendi, ai conflitti e a.i bombardamenti ch'ebbero· luogo io questo frattempo, .e alla guerra greco-turca ctrn si fece per Creta malgrado tutti gli sforzi delle potenza per impedirla si resta meravigliati deU' impotenza delle potenze e nasce il dubbio sulla bontà della politica dalle medesime adottata, ~péndendo denari, consumando ma·teriale, affaticando soldati e marinai. E poichè v'è sul tappeto la proposta russa del disarmo e della pace · u-oiversale, ci sia lecito dire che le prove fatte dal concerto europeo sul teatro di Creta no.n sono di buon · augurio per quelle che si apparecchia a fare sopra un teatro molto più vasto. Frattanto parecchie potenze si affrettarono- d' inviare a Creta nuovi rinforzi di navi e di truppe. Dall' ftalia è già partito un battaglione del ,i-9° fanteria (22 ufficiali e 622 uomini di trnppa}; I' im:roiatore Lombard-ia, faci ente parte della squadra · attiva, con 320 uomini ~di equipaggio ha pure r1cevuto ordine di recarsi a Creta. f· Al momento in cui scriviamo le cose sono a questo.

Così Gordon fu vendicato e gl' Inglesi in Egitto si sono assic~rati le spalle contro qualunque u~mi?o proveniente _dal · sud. Il l!)r~ piano concepito e.on . tanta ponderazione, attuat~ con ~anta. P.rudenz... , con , tanti accorgimenti, con tanta abbondanza d1 matenale, e <,ompletamente riuscito. La politica ,.·oloniale arride ai perseveranti. lf

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11 ,1o corrente oiunse nouzia di un assassinio eh~ fece._inorri1ire l'Europa. Sul le ri~e del lago di Ginevra; · l'imperatrice Elisabetta d1 , · Lria mentre si apprestava a salire sopra un battello, fu brutalmente 1 , u~ • · 1 · I· nato a ~o Ipila al cuore con un pugnale ~a ~ rto ~uc 1em, anarc 11co, ~ , . . l'ari cri da padre ignoto e da madre 1tahana. F~ uccisa una donna malata e più, che sessagenaria; uu~camente · percbè imperatrice, benc~è del _grado avess~ solo le prerogative ono1'ifiche, e n'on avesse mai es,ercitato alcun potere. . . . . · Perciò que:;to parve ed è real~ente il p~ù ~elvagg10, il pm esecrabile di quanti regi.cicli siano stati co~mess1: . . _ . ·. . . Non solo i ·sovrani e i governi, ma le p9polaz10U1 d1 tutti gli ~t~tJ, <li tutte le città, testimouiar,ono in qualche mo~o '.' loro c_ompianlç> per l'augusta vittima e~1a loro . esecrazione per il . v_1le ass~ssrno, e 001 a nome dell'esercito ci uniamo · ad ~sse . nell'espressione, d1 questi sentimenti.

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Tra i fatti prn notevoli :ili' mterno' seguiamo la rivista passata il 1 o corrente a Cuneo da S. M. il Re. V'intervenne gran par~e ~~Ile truppe del. n corpo d'armata ed anche qu~lche riparto dei corpi v1cm1. La .rivi sia, riusci brillantissima; dopo d1 essa' le truppe sfilarono davanti al Re. . . Eraoò circa dieci mila uomini tra fahte rià, alpini,. bersaglieri, artiglieria ~a campagna, da montagna e_da fortezza, lancieri di Ao.sta· e cavalleggeri di Piacenza. · Lo sfilamento ni uscì inappuntabile.

GI' Inglesi finalmente sono giunti ad Ondurmann e Cartum, dopo ,

aver dato battaglia al grosso dei Den•isci ed averli sconfitti. Ecco il sunto del dispaccio che il Sirdar Kitchenet'. Jia spedito da Nasci: « Il 4 di buon'ora i Dervisci attaccarono gli Anglo-Egiziani, ma furono respinti. Alle ore 8 le trnppe anglo -egiziane ebbero ordine di marciare su Ondurman. Allora ,i Dervisci attaccarono di nuovo·e risolutamente, ma furono di nuovo respinti. Essi e'bbero gravi perqite. Il loro esercito comandato -dal califfa in persona venne completamente disfatto. · « Nel pomeriggio gli Anglo-Egiziani occuparono Ondurman e nei giorni appresso çartum. )) Le pe~dite anglo-egiziane si dice che non su peri no 400 uomini fra morti e feriti; quelle dei dervisci si fanno ascendere a qualche mi" gliaio.

Roma, il 12 settembre ·1898. 1

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NOTIZIE MILITARI ESTERE FRANCIA. ·

. . . Consigl'io superiore della guerrd. - C . . il oénerale d' d.., ·· . ,on decreto del -17 aaosto ,18915 I 1v1~1one Zede, governatore militare d" . b dame del 1,io corpo ·d'armata ed il (Je I . . .. l Lione, comand' ' n nera e di divisione Duchesne, comandante del 50 . . . . corpo armata, sono stati nom· . b. . s1gl10 superiore della ouer . . " . . _rnat1 mem rt del co11co·1-1" · d F ,a 111 :;OStllUZ\ODe det gener-ili di d' . . , . ' 1v1sione· 1 e e e <rance t'ntrambi. . . Il gene l . z d an:ime:.s1 nel 1a sezione di riserva. . . ra e e é conserva il comando del 11-0 0 . Duchesne lascia qùello del 50 e . . · : rpo'. ed il generale speciali. orpo, entrambi sono mcancati di -missioni. l':)

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NOTIZIE !llLI\('àRl ESTERE

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Istruzione della scherm~ in /'a. t . . , un quarto battaglione ne· . ,, ~ria. ~ _I? seguito alla creazione di . . . . i regg1men11 sudd1V1s1onali di .f t ,· l . . . . - 189·1 che no. adan e,rn, s1z1om della Circolare del 1 ov.,,e bb ra10 . e éhsporegionali, ~aranno applicate ai reo-o· . . '. , .ht'. _r ano l reggimenti ,i:o battaglione s , .. _001ment1 :,udd1v1s1onal1 nei quali il . ara g1 a stato cost1tu1to del tutto , o con ...,0 compagn1e . al meno. Questi reggimenti dovranno in con·e . . . ". guenza contare 4- 1strutto1·i e ,1 allievi istruttori invece d.• 1 3· L,, ammontare . della d . ,' . . . somma ~strnata per gratificazioni ai monitori di scherm Le truppe di ma1·ina al.le grand~ sara portata da 89 lfre a ,102. presi fra il Mìnistro della m.. · i manllo'lire. - In seguito ad accordi . , a1 ma eque o della ouer , . truppe di marina prenderanno Il . ~ ra, quest anno le . parte a e orand1 man I . ranilo r corpi d'armata 30 e 60 s0tt 0 I 'd· l!>. . • o_vre. e ie esegu1a irez1one del oeneral J · Queste truppe saranno. una b . . · . o e amoot. terie d'artiglieria di mari~a I rb1g_ata d1d_fanter1a_ di marina e tre bat' · ,a rro-a1a I fanter1' d'1 · <> ' '' marma, con un gruppo di cacciatori a pier!·1 ' · ' • un grup()O d'a'rtial·er·a d. · 1 1 1" 1 marina, una compagnia del " · d . . ~emo e uno squadrone di cavalieri 1· . . . visione provvisoria a oli ord· . d I a, o1 Q).era un:i d;, <> mi e "enerale di divis· d" , · · d ione I ianteri11 marina Bourgev e ~arà destinat' I 30 l" . '' ' ' '' a corpo 'armata Le tr_e batterie montate d'artiglieria di marina ,_. o . ranno assegnate iil la c1:visione pro ·. . d" ' . del 1 reggimento, sa·· ' vvisorn, 1 cui fa parte la fan teria di ·m11rina.

. li trasporto del personale e del materiale si effettuerà per strada ferrata sia per l'andata che pel ritorno. L'arrivo di dette truppe avrà luogo a· Chàlons-sur-Marn~ il 5 settembre, e la partenza per rientrare aIle loro guarnigioni il ,16 a sera o "7 m11ttina a Valmy. Indennità alle famiglie bisognose dà richannati. - Nella ..seduta <lei ·12 luglio la Camera dei deputati ap_provò un crerlito straordinario di li00,000 lire d.a accordarsi al Ministero dell'interno, per la concessione di una indennità alle fam iglie bìsognose dei richiamàti della riserv(l -e dell'esercito territoriale .. Ripa,rtizione delle .di'Verse classi.che compongono l' esercit.o {rq,ncese. - Il Ministro 9_ella guerra ha ripartite nel seguente modo le venticinque -classi di cui si compon~ l'esercito . Classi di leva

Esercita attivo Riserva dell'esercito attivo. Esercìto territoriale. . . Hiserva dell'eserc. territoriale.

,1895-96-97 1885-86-87-.88-89-90-9,t-92-93 -94,, 879-80-8,t -82-83-84,, 873-7 f~-75-76-77-78

Esercizi spec·,:ati del seroizip sanitario in camp_agna. - [I Ministro <!ella guerra ha ordinato che gli esercizi speciali del servizio sanitario in campagna per i corpi d'armata I, Ir, VI e XX, che dovevano aver luogo quest'anno a Nancy, 1abbiano .invece ad effottuarsi al campo di ,Chalons. 1 dispensati clal servitio milit-ai·e perchr. rei;identi all' estet·o f'1wri dell'.E1.1,ropa. - La legge prescrive che questi dispensati non possonq, , -durante la loro dimora .11l'e.sterù, soggiornare in Francia per più di tre -mesi e li obbliga di partecipare la loro assenzi. al console del luogo ijel quale risiedono. · La legge finora era stata interpretata nel senso che durònte gli ,1,1 anni dì dimora all'estero dai ·19 ai 30 anni d'età, uou era pex:messo di soggiornare in Francia per più di tre mesi, sia questo tempo assorbito in . una sola volta, sia ec;so ripartito iu parecchi viaggi successivi . Contro questa rigorosa interpetrazione della legge reclamarono più 'VOite gli interessati, che avrebbero voluto ogni singolo soggiorno non superiore ai 3 mesi, ma non tutti nel complesso. Il Consiglio cli .Stato interpellato sn tale questione ha dato' .il parere -0he il legislatore vo\le, pr?ibire il soggiol'Oo in Francia per più di 3 mesi, ma non voli!:\ determinare il · numero dei soggiorni, ed ha l~sciato al Mini.stro l' ii1carico di apprezzare . in quale misura i giovan, domicil_iati .all'estero, fuori deli' ·Europa, possano essere autorizza~i a lasciare,


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NOTIZlE 111.ILITARI ESTERE

NOTI ZIE M!LlTA E\l' ESTERE

momemaneamente la loro residenzn, senza incorrere nell:i perdira del diritto alla dispensf. . D'accordo col Ministro degli esteri, quello,dell a guena ha stabilito che: . . I O Gli ageriti diplomatici ·e consolari della Repubblica all'estero . fuori dell'Europa, sono autorizzati ad accordare direttamente ai dispen'. sa_~i di cui è caso, . stabiliti nel .territorio di loro giurisdizione, e per giustificate cause, , tre permessi di assenza di 3 mesi ciascuno al massimo. In uessun caso ne 'potranno accordare più di · uno nel co1rso dello ' StPSSO anno' 2.0 I dispensati che per cause straordinarie avessero bisogno di un nuovo permesso dopo i 3 già ottenuti dovranno domandarlo al Min istro della guerra. Tali domande, inoltrate per mezzo' del console e col suo parere, dovranno essere . corredate del libretto personale clelJ'indivi~no. · · . · . · 0 ~ La durata dei soggiorni conta dal giorno dello sbarco in Europa a · quello dell'imlfarco pel 1:itorno. Il viaggio di andllta e quello di ri.torno non verranno computati nella durata dei 3 mesi. ·

che nell'esercito il. t>0 rado è •il segno estea quei-.. ta ,.1 c he cosi. d'cono 1. • • riore e visibile dell'autorità e della cons1deraz10ne ed_è rnd1~p~nsa~11e . che ogni suo membro abbia _una impr?nta ~ilitare che l?. d,stm_~u.a e .,che gli assegni il suo vero post~ tra.'. suoi camerata: S1 ~ ·~er~1~ ,ta· bilito di forma re un corpo sanitar-10 011htare nel quale I m~d1c1 a_, 1anno i medesimi "radi deoli r.ltri ufficiali deJl'e·sercito e questi gradi, be.ne inteso, 1.100 :onferir:nno 'loro il rliritto di esercitare il comando ali' lfi· fuori delle loro attribuzioni. : . · . L' A?·my Order N. 93 del mese di luglio ·1898 che contiene· ti decreto delle sopracitate dispo:-izioni è il seguente:

INGHILTERRÀ. ·

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Modificazfoni introdotte riel corpo sanitario niilitai·e in,glese - n Ministro della guerra marchese di Lansdowne ha -fatte note le nuovedisposizioni che egli sta per prendere riguardo ai medici dell'esercito. Egli è del parere che non vi è nessun ramo- dei servizi pubblici che dipenda maggiormente dai rriedici di quello che sia l'esercito. Esso va fiero di flnnoverare fra i- suoi ufficiali un certo nuinero che 1 professa no la medicina, i quali ciò malgrado sono soldati nel vero significato della paro]~, giacchè indossano, una divisa, sono al servizio di S. M. e sémp1re pronti a prender parte attiva bi rischi ed ai disagi di una guerra. Lord kausdowne dichiarò inoltre avere deciso èh.e il trauarnento deoli. uffi-. ciali rnediGi do,v'rà essere adegu11to alla considerazione in cu i :ssi devono essere tenuti , giacchè egii ebbe a coustatare còu suo· sommo dispiacere che 'pel passato l'esercito non ebbe __ attrattive per questi professionisti e da ciò ne derivò_la deficienza nel numero e nella qualità dei medici necessari pel regolare funzionamento del servizio. Il Ministro del la guerra è venuto nella decisione di fiire le cose in modo che non vi possa essére nessuµa lagnanza a suo ·carico. Fn sov~n ti detto: ~. cosa importa il grado?» li titolo r.li dottore o chirm:;o può essere , . - considerato sufficiente senza il bisogno di aggiungerne altri . Si osserva 1

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Victori a H. I. Abbiamo creduto vantaggioso di apportar7 akunc modi~c~zioni _Mlle attuali condizioni degli ufficiali che disimpegnano i_l serv~z1? san'.tar10 nel 005 tro esercito. È nostra volontà e piacere che gli ufficiali al d~sott~ del grado di chirurgo maggiore generale in servi~io a! n?stro esercito siano costituiti in un corpo coi sottufficiali e soldati samtan. . .. È pure nostra volontà e piacere che l'att.uale _designazi_one d1 Jlfedical Staff Corps v1nl!a aboli ta e che il nupvo corpo s1:i ,denomrnato !he Roya.l Arm11 Afed:ical Corps ., 1e\eguenti modificaz.iol\i avranno luogo nei gradi degli nfyciali medici del nostro esercito. GRAD I NU OVI.

Gl\A DI ESISTBNT I.

Colonnello chirurgo . Tenente colonnello chirurgo di brigata , Tenente rolonnei'lo chirurgo Maggiore chirurgo Capitano chirurgo. Tenente d1irurgo.

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Colonn~llo.

Teoeo<e coiom,ello Maggiore. Capitano. Tenente.

Lo stato maggiore medico del nostro esercito consisterà per l'avve· nire di chirurghi generali (i quali :ivranno il grado di maggior generai~) e l'attuale titolo di chirurg6 maggiore generale verrà modificato m 1 •• • • • • • • • ·quello di maggior gener~le. Gli ufficiali del nostro Regio co-rpo sanitario_militare 1mp1egat1 pr~sso le nostre truppe metropolitanè' avranno il trattamento riguardo agli as_. segni ed alla pro~piiol}e contemplato negli articoli 384-, 385 e 387 del · \

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N<,)TIZIE )JI!,!TARI ESTERE

nostro regolamento rrer ~li assegni· e pi·omoz1on1 · · deI nostro esercito, in v t'' v ' data 26 a,prile •1897. _ Dato al la nostra corte a Windsor questo 230 giorno di gi ugoo 1898 nel 62° anno ~el nostro Regno.

I p~rticolari della batt_aglìa impegnatasi il

2 d1 ~ettembre ~resso Omdurman e che ha finito colla dispersione dei

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Derv,~c e col(a presa di Omdurman per parte delle truppe anglo-egiziarre so.no I iassuuu nel seguente telegramma perveuufo dal Cairo al Ministero della .guerra inglese, in da.ta 2 settembre: ' Le pattuglie di càvalleria spedite questa mattina nella direzione di Omdurm~n scorsero l'esercito dei Dervisc che si avanzava in ordine di battaglia occupan~o una estensione di· 3 a i miglia. Numerosi stend'ardi svolazzavano al disopra delle masse di cavalleria e fanteria dei Dervisc che· procedevano cantando inni di guerra. · La fanteria inglese prese posizione fuori rlell'accampamento di At1aiza avendo a 'destra i Sudanesi e gli Egiziani. e> · A~le_·7,20 del mattino i Dervisc si ammassaro,no · sulle ~!ture domi· n;in~1 il lor~ accampameJ1to e si nvanzarooo l'isolutamente io formazioni avvil_u ppaut1. Alle 7,tO l'.ar~iglie:ia _inglese apri il fuoco al quale risposero, Derv,sc con fuochi dr fncrlerra . Il nemico, portandosi su lla sinistra della linea inglese, iniiiava una vigorosa carica, che però fu anestata dal fuoco generale di tutta la linea inglese, fuoco che ebbe Ja durata di un quart0 d'ora. In questo frattempo le due brio-ate di riserva ricevettero l'ordine di po1'tarsi in sostegno sull:i sinistJ~. ', . I DerYisi;_ n~u potendo avvicinarsi attaccaro·uo ris~lutamente il centro 1. loro cavalier-i furono però tenuti nuovamente a bada e decimati da ' · · d. . . una pioggia_ 1 proie~til1. L'esercito Dervisc si ri tirò, lasciando il suolo ricoperto . . di cadaveri. Il valore spiegato d~i Dervisc è cosa incredibile. r Joro emm a cavallo ed ì loro port_a-s~endardi con superbo dispreizo · dei la 1~orte c~.rcavano d1 avanzare rIUscendo ad avvicinarsi di un centinaio dr metr, dalla nostrn liqea. · . A_llorqu~ndo i ·~er~isc iniziarono la ritirata, l'esercito anglo-egi1.ia~o si diresse rn scaglioo, .su Omdurman. . Le nostre bfiga~e a~evano a·ppena occupato ·Ja cresta delle alture presso il Nilo, allorquando: 1 Sudanesi dell'ala sinistra s'imbatterono col nemico che tent11va urr ultimo sforzo at.toruo allo stendarJo nero del kal,ifa.

li

nuti dalle mitragliatrici Maxim resistettero, dando tempo al si·rdar Kitchener di fare eseguire una conversione alla destra• ed al centro. In dieci minuti, prima che i, Dervisc avessero potuto riuscire nel loro at- , tacco, gl' bgleSì' '. s';ifnpossessa van9 :c\ell,t> ·~! tu.r,è1 ,. ,d il\ qe,Ìl}'cq·; : ~~rpreso nelle depressioni del terreno, era decimato da fuochi incrociati di arti· gli~ria e. fucileria. Tutti gli sforzi dei Dervisc riuscirono vani e il loro esercito a poco a poco si riduceva a gruppi sparsi. ed il suolo· coperto di cadaveri avviluppati nei burnus aveva l'aspetto di un prato ricoperto di mucchi di neve. A.ile · t ·1 e un quarto, il generale Kitchener orÒ.inò l'avanzala generale. I resti dell'esercito Dervisc furo.no ricacciati 1~1 deserto, mentre che la cavalleria tagliava loro la ritirata su Omdurman. · A mezzogiorno e un quarto I.a colonna inglese si ~irigeva su Omdurm11n con alla testa il . generale Kitchener portante lo stendardo nero preso al kalifa. Omdurman veniva occupata alje quattro. I resti dell'e· sercito Dervisc si sono arresi. · Le cannoniere e la cavalleria inseg'uono il kalifa ed i suoi ullkiali · che fuggono verso il Kordofan. · Il Daily Telegraph ,fa ascende.re le perdite dei Dervisc a 10)00 morti e •I 5,000 feriti e quelle degli Anglo-Egiziani a 500 uomini .. Osm:in-Digma è fuggito col kalifa, però lo stendardo di quest'ultimo, il suo tesoro e ~igliaia di prigionieri sono in _potere degli Inglesi.

LANSDOWNE.

~resa di Omduhnan. -

1701

. , I Dervisc m numero cdi 15,000 attaccarono i Su'.danesi i quali soste-

Per ordine di Sua iUaestà

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NOTIZIE MILITARI ESTERE

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HO /

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ANNO XLIH.


1702

RIVIST A DE I PE1t10DICI l!ILITA&l

iwnzioni di singolare interesse nbituano le truppe 811e manovre combinate secondo temi semplici e di facile attùazione; addestrano al la scherma del terreno, che è il pl'incipio e la ba~e della nuova tattica di fuoco.

.RIVISTA, DEI PERJODICI MILITARI

La Spaqna e l'insurrez'ione cubana.

I Revue milita1·r e d e l'Étranger.

,, Agosto 1898. .

Mano'l>re

con ti1-i d'i combattimento :in Ri1ssia.

Le truppe russe traggono profitto della I . . . . . . ~1 o pe1 manenze ai campi per esercitarsi nei tiri tattici di uerra trasporto. Il genera le Drauomirovg . .. •d cou oranàe cura e con grand~ qu0sta specie dì esercizi il '". '1· gia a tempo, aveva affermato che wig wre complemento dell'' · so. ,,Id ato. tattich . Iianuo tu1ta . istruzione . , Le esercitazioni . . , e d.I tiro la , d. del slluaztone di òuerra reale n· .. ,. . • p11ne11za I una 1 so1lto un avanouardia · 0 • battaglione sul piede di auer. d' .e •, composta di un d o •a e I una batteria di ouo · . a una posiiione designata pe11 lo svilu o • " . c~unon1, s1 avvia di Crasnoe Sei' · I · · t . PP dell e:,ercuaz1one. Sul campo . .. ' o r Silo pre1er1to è nelle ad' a . . d' G ,· d1staccamentò della forz~ sop . J, cenze l C11 rnlow. Per un " ra nomrna ta ti ca c1· · per lo meno un'•es tensione 'di sei chil , . mp~ i_ t1~0 deve avere ;metri nel)a direzione del tiro, a partire dalla prima posizione se media di due a tre chilometri ::~; a!la ~at_ter:ia , ed una larghezza manovra la lunghezza del ca. Q 'd. ~ _1art1glt~r1a non pa;rtecipa alla Jo .· L' . . , mpo I tno può discendere a q · t' I· met1 i. ammmr strazione e la ol izi11 lo . . ua .ro c 11a conoscenza dea]i ab1'tan t·1 . p. I cale sono mcar1cate di portare . ~ 1 perrco o a cui s'1 esercitazioni di tiro e sono d 1 .· espongono durante le e pa1I tenute .ISgrazre. .. . a provvede 1·e afT'me d.1-ev,1.tare d Il tema tattico consiste in ~n' ipo;es· . . , distaccamento si compone d. , J. f '. ass~, sempltce : offensiva se il . I . i :;o a anter1a difensiva s d Cia mente della cavalleria L'arti"'l' . , . e comeren e spemetri dalla linea dei ber.s I' . ier10 apre ti fuoco fra r 2600 ed i HOO ·preparnre· l'ussalt-0 della 1·agt1 ,. a ,di 400 a 600 metri essn ha lo scopo di . • an erra o i eseguire I'. . terrn e la cavaJleria appiedata 1· . rnsegu11nent-0. La fand. d. . • iraoo, a circa I 000 p . _1 iec1 minuti; tra ,f 000 passi e 50 0 Il • • assi, per non più tiratori o contro "ruppi Il 1· p~ono il fuoco su catene di · <> ' uoco prepa ratorio del!' d che le riserve abhilln . . nssa1to ura sino a o avuto tempo d1 gwngere sulla linea, Questa

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Punto saliente della campagna del 1896 fu la morte di Antonio Maceo: la sua scom parsa porw seco la dissoluzione dei grossi insurrezionali nella prov incia di Pioar del Rio e creò una situazione del tutto nuov:1 e favorevo le alle armi spagnuole. Nou9-imeno, prima di impiegare le forze accumulate nella pane occidentale dell' isola, il generale Weyler volle compiere un'ampia battuta nella regione compresa tra Agu11cate èd Artemisia, affine di assicurarsi c~e era veramente . libera dalla presenza degli insorti. · Considerando ornmai la trincea di Mariel come una semplice line11 di osser vazione, ne trasse una divisione di ottomila uomini che diede 11 comand:ire al generale Arolas , con l'incarico di eseguire un raids. Fu qnesta una rlelle più fa ticose e $p~endide operazion.i co mpiute dall~ trnppe spagnuole di Cuba. Due partititi sortanto vennero scovati, l'nno condotto dal Ducassé, l'altro da Ruis de Riv~ra, successore di Maceo. ~ella parte orientale dell'isola la situazione migliorava a vista d'occhio. L'invio dei ri nforzi per un momento cessò ed ebbe tregua. Era In lìne del gennaio del 1897. Le truppe spagnuole dislocnte nel!' isola co.rnprendevano allora 40 generali, 664- ufficiali superiori, 6i 8ti ufficial i subalterni 179,47<i uomini di truppa. Io tutto 186,063 uomini. L'alto comando delt' esercito serbo. Il Srpchi Novine, giornàle ufficiale di Serbia, reca il nuovo ordinamento dell'alto comando dell'esercito; ordinamenlt) che fn a torto mo~ tivo di critiche di varia specie e particolarmeute tla parte della stampa militare russa. Lo scopo del nuovo 01:gano si è qnello di unificare il metodo di istn1zio11e dell'esercito, sia dal punto di vista della tauic:1 delle piccole unità di guerra come da quello delle gr11ndi unità, e mira a preparare il pae;;e e l'esercito alla guena; raccogliendo io questo senso tutte le si1e forze sotto 1111:1 scuola ed un metod,i nltamente II uitario : Viribus 11ni,tis. [,' istituto dell'alto comando io Serbi11 non parrà affauo ec,:essivo in confronto alle esigue forze mili tari rlel regno nel tempo di pace, qualorn si pensi che 111 Serbi11, come tu tte le nazioni sfave, impersona più di ogni altra il principio de.Ila nazione armata ; e che ria· circa ventimila uomini del tempo di pace, il ;no esercito s'elevu HO' -

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1703

~Nll'.0 l LIII.


1704

RIVISTA DEI PE R.IODICI !ULlTARl

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in guerra a trecentomila combattenti. L'aÙtoritii del comandante dell'esercito attivo si estende sull'esercito per manente e sull·esercito regolare, vale a dire sui quadri permanenti e sulla riserva (Primo Bando) . Io materia di congedi e concessioni nel campo disciplinare il comandante dell'esercito attivo ba le medesime attribuzioni del Ministro della guerra. Questa nuova ,creazione ha portato seco il riordinamento dello stato maggiore dell'esercito serbo che si è <li viso; e mentre il r iparto ove1·az·ioni passò agli ordini del comandante dell 'esercito attivo e prese il nome di sezione di stato maggiore, la sezione storica e la sezion.~ geogtafica rima sero addette al i\'linistero della guerrà. Il comandante dell'esercito attivo ha presso di $è uno stato maggiore s·peciale cbe comprende un aiutante di campo (ufficiale superiore) e quaLtro ulTiciali d'o rdinanza; è assistito da u·n corpo di stato maggiore generale che ha il doppio còmpito di coadiuva re il comandante dell'esercito attivo nella preparazione degli studi militari e di disimpegnare l'ufficio di capo del servizio cli :;tato maggiore. Un colonnello di stato maggiore con le attribuzioni di comandanle • di hriga1a è aggiunto al capo di stato maggiore. Il comando dell'esercito attivo cr.n'lprende tre seziooi ·di.,;tinté: sÌato maggiore-cancelleria-truppa. La sezione di stato maggiore tre uffici: affar i interni-affar i esterni - mobilitazione. Il capo tiella sezione stato maggiore è specia lmente incaricato dell' istruzione degli ulTiciali d1 slato maggiore e della dirézione dei viaggi. L'ufficio degli affari int-erni Ìl incaricato di tutte le questioni relative ali ' organamento del\' eserc.ito, alle informazioni, ecc. L' ~fficio affari esterni studia l'ordinamen to, la prepàrazione alla guerra e la mobilitazione degli eserciti stranieri. L'ulfìçio di mobili1azione è inca ricato <li tutte le question i attinenti al passaggio dell 'e.sercito serbo dal' piede di pace a qu.ello di guerra. La sezione cance lleria consta di tre utfici: persona'le-servizio sanitario- servizi amministrativi. La sezione truppa <?Onta a sua volta quattro uffici: fan teria-,cavalleria -artigliorìa-gènio. Questi ultimi uffici prepara no le manovre annuali. p comnndante dell'esercito attivo, il ca po di stato i:1aggiore, il· suo aiutante ed i cnpi sezioni sono nominati dal Re, dietro proposta del !1ioistro della guerra . L'attuazione di questi orga nici fu pienamen te posUt ad effeu.o il •I ,i./26 gennaio ultimo scorso, ricorrenza di San Sava . ' Il nuovo iikaze non specifica se il com11ndaute dell'esercito attivo debba essere sottoposto agli ordini <lei Ministro della guerra, o reciprocamente; ma si limita 'soltantò a riconoscere nelle tlue alte fu nzioni mi,litari parità di prerogative e di attribuzioni nei rispetti disciplinari. È nondimer;io facile l'inferirne che il Ministro della guerra serbo debba

1705

R,tVISTA D ltl PERIOD10 1 ~ILlTARI • I

conservare l'a lta dire1.ione sull ' int,ero esercito, dappo.ichè ~ dietr.o 5ua proposta che il Be nomina il comandante dell'esercito atuv.o e I suoi ufficiali. Del resto, Ja creazione di un comanda,nte .del.l'.t'lserc1~0 penna· · deIl a guerra , era d1 io"'l ll prevista• nella . subordmata nente a1 M'1mstro ., . legge' militare serba ,lei -1864- ; ma non ebbe snnzione che al princ1p10 dell'1mno con·ente. .Yotizie militari este,·e. - Inghilterra: ~[ano-vre d'armata dèl ·189.8. Cerman'ia : Passaggi di corsi d'acqua da parte della caval leria . Progetti di armamento dflll'esercito. - 1\ trchia : Aumento 1lel la

fanteria.

/

Jahrbilcher filr die deutsche Armee und marine.

Settembre ,1898. ,':

Replica

ad ·nna recensione delle Memorie d'A frica .

Nel marzo ulti mo scorso compar ve sull?al~rbi«:her un'ampia, re~en: siorrn intorno al libro del generale Barat1en che trotta d~ll nltrm~ ouerra d'Africa . Il generale Ilaratieri ris ponde ora con talum npp~nt1 :11a recensione suddetta, professandosi anzitutto moìto grato al chiaro recensore tedesco. che volle oell'ardu!t sua_ opera di riassunto colJocars1 da un punto di vista· assai obiettivo itd e~evat?, e compire con essa la narrazione particolareggiata della ba11.ag11a d1. Adua. compa: sn. nell~ pnntate di nove:nbre e di di cembre rn96. ·d~I ~~edestmo p~~1od1.co litare tedesco. Gli appunti riflenooo quest1001 d1 sostanz~ e quesuom d1 fo rma : tra i primi la necessità di concisamente esporre m Lllla trenti na di pagine una tela così vasto , complessa e d:ammaticn _come f~ <JU~,lla deali avvenimenti che presedeue nel la Colonia In bauaglta del •I '.naizo, fa !!)omettere al recensore alcuni particoh, ri di grande in1ere$Se erre~ la vera situazione mii ilare e poli tica; tra i secondi qualche varietà dì iuter'pretazione letterale lascia dubbioso 'il le1tore. intor·~o '.tlla portata e~ alla entità di taluni avvenimenti o di ta lune cons1deraz1on1. Ma trafasciando i particoh1ri il generale si sofferma anzi.tutto al)a batta~lia di i~_m_bn,\\agè: Amba-Alagè fu origine e la crisi della campagna Er1~reo-:\.b1ss 1na: Senza quel combattimento non si sarebbe creata UDO situazione cos'. arrischiatn e pericolosa nei rispetti rnilitnti 'e la massa de~l.e forze degli Abissini si avrebbe potu 10 attender<' in posizione ben pm 3dutta nlla difesa e nlla coutroll'ésa . · Di.fatti , intorno &J ,10 dicembre, circa ,12,000 uomini si san>-hhero po. · ·rntorno nrl ,\ d'1gr,1l . e qu e·te tut1·' raccogliere ;; l'orze si sa · rebbero d1 certo

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accresciute ,çel Jas.sp di quattro o cinque, giorni . Il generale BaratieJ·i sì scagiona ;o s'eg:iito cteJf'appunto mossogli dal r~censore tedesco, di non. a~er fortemente o(:cupata l'Asmara dopo i· primi r'ov.esci: la inobilitaz10~~ ~ra 'indetta in tu'ttp il territorio dellil Colonia, Macallè occup.ato, i n~mtc1 non davan_o i~dizi cli azi9ni risoluti ve. A lqtian•te, pagine sono rled1cate al la bauagha dt Adna e reèano nuova luce intorno alla oionrnta. Es$e meritano in ogni modo di e~sere ~ttentamente prese in es:me con sern:,o di obbiettività, e meritano a ltresì di essere considerate dal ·recensore tedesco che tanta simpatia e tanta equanimità dimostrò nell'interpretare uno dei momenti più salienti rlell11 nostra vita coloniaJe africaua.

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~ue navi da b;ttagl ia, groppo che ,riunendo in sè i maggiori me~ii1di · , -di.fesa e di oiiesa, le migliori qualità· pèr impiegarli. su grande raggio e cou qualunque tempo, formerà il centro di gravità~io_ne delle ~ inori u·avi da crociera e da e,splorazioue, sì da mantenere mtatto ed mcon·cusso il domin·io del mare. .

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La spediizione an.glo-eg·iziana. al Sudan nel 1898. . . La guerra tra la Spagna. e g/,i Stati-[jniti, di America. - Cont1nnaz1oue. ·Rivista. di fanteria.'

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Il t~aresciallo 'd'i, Sassonia. e le sue « R.everies mr l' a'l't de la gue1··re I preoursori del servizio m·i,litare obbligat-01·io in Germania. La torpedin1:era « Twr1ri!nia ».· - '~~spe,rienze di S~iÌhead.

».

Neue Milit,a rische Blatt.e r.

Seuembre ~898 . '_ Cer•1Jera.

1707

RIVISTA DEI PERIODICI !flLITkRl,

RIVISTA. !)El PERIODICI ldILITAll.l

L'annientamento dellci squadra dell'ammiraglio

L;i ,:;tampa militare tedesca si .occupa con si·ngolare ,1more delle cose mva(i,:,glie~e porgono fr'destro i recenti an,enimenti della guerra ispa~o. americana, i.I problema dell'aumento del.la flottai gli interessi coloniali de,ila madr.e p_Mria c11e fortemente s'intrecciano .con i problemi della pubblica economia tedesca. Le · principali ragioni dell'annichilimento della squa,q.ra spagnuola sol1o rintracciate daJl'a:rt.icolista nel difetto' delle a,rti- glierie, nella poca i,wuzione dei cannonieri e nell'infelice scelta del momento d.ell'uscita dal pori.o di Santiagò. Ma estendendr i limiti del proble~a, lo studio ,delle condizioni militari terrestri e marittimé si allarga ed 11 caso delJa squadra del Cervera arreca nuov11 lnce e nuov.i ammae.siraìnenti. , Nel vasto. ca 1npo dei mari compre~i, neÌ tea tro deJ le oper.azioni, ooni nave :ivversaria, ogni p.orto, ,ogni .arsenale n1ahttimo, ogni l.embo i:teressante di c9sla foroi~cono altrettanti obiettivi cui può tendere l'azioue navale. A11' indeter1!1inatezza dell'am,biente si aggiunge l'altra inco<>n.i ta dell'entità .deJI~ forze naval.i. Infatti se JJ\lmericamente sono bene :Ouo~ :;?iute le Uotte ,da ,guerra delJ~. varie potenze, meno sicuri apprezzamenti s1 hanno sul lpro valore complessivo e singolare delle navi che le compongono e gli autori più ripetuti opinano a·1 rigflardo in modo ·uou s~rnpre npanime. In èjuesta straordinaria varie,tà di obbietiivi il prin.ctpale e v: ro uucleo di una flo.lta sa rà sempre costituito d~I gruppo delle

Agosto 1898. - L'esercito nei disordini interni. La, festa dei bersaglieri. -- Commemorazione. · Per un d·iziory,arfo militare italiano l'eserc.ito di Germa-nia negli id.timi dieci ·anni. Nel giugno ·1888 l'imperatore. Gugl iélmo II sa li va al tro·no. Da quel!; epoca è. utile consi'derare p.artitamente lo sviluppo del'l.e forze d~ll'eser~ -cito tedesco fino a1 giorni nostri, Nel' 1889 fuvvi un'aumento d1 dod1c1 batterid colla creazione di uo nuovo · reggimento di artiglieria da campagna (N. 32). Nel 1890 si ha la 'creazione di due nuovi. corpi d'armata da a""iu,n&ere ai ·1·8 esistenti. Ciò importa le seguenll nuove formazioni: a);ei r;ggimenti di fanteria .prussiana e ,cioè dal N. HO al 14-5, ~ 3 battaglioni; b) un nuovo reggimento di fanteria bavarese (N. 19) a tre battaglioni; e) quattro nuovi reggimenti d'artigl!eria da campagn~ {dal 33 al 36) con 4,7 batterie complissivamente; d) un nuo:o reggimento di artiglieria da campagna bava1:ese (N. 5) a 8 batterie;_ e) un nuovo bat1a'!lione del genio (pontieri) (.n. fi); f) un naovo reggimento di fel'rovieri (n. 2), di 8 compagnie; g) due nuovi· battaglioni di treno (o. 16 e n. fi); h) 'una sezione di aero~tieri bavaresi . N~I ·1893 ven · ~fJDO creati .tre nuovi reggimenti d'artiglieria d3 fortezza (n. :9, _I).. 4 li,_, n. 1l>), tre battaglioni di pionier i(dal n, 18 al o. 20) e un regg1ment? -di fetrovieri (n. 3). Nello stesso ~nno viene adottata per un espe~,mento di sett.e anni la riduzione della ferma di fanteria a % anni : mercè questa riforma che permette d'i_!lcorpora;e a parità. di spe~a un ~on: tingente annuo molto più numeroso, vengono creati i 73 mezzi battaglion'. in raoione di uno per O"llt reooimento di fanteria, Nel 1897, H 73 mezzi ~ batta<>lioni sono riuniti io 86 battaolioni completi . coi quali si fo rmano . . 42 nuovi reggimen ti di fanteri{I. I nuovi reggimenti sono: 3·1 ~russram (dal n. H .6 al n. 176, 1 di guardia a piedi (o . 5), ·I di granauen de!(a Guardia (n. 5), 2· vurtemberghesi (n. 9 e n. iO), 3 sassoni (dal n. t77 1

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1708 -

&!VISTA DEI PERIODICI MILITARI .

RIVISTA DEI ~ERIOD ICI llllLlTAR I

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Notizie ed Appunti. - a) Europa: Rece.~ti determinazioni altimetr_ic~e d1 mourngne italiane. - Profondità _del Lago ?i Cav,azzo n.e! Frmli. - Per Io studio dei la ç)ohi italiani. - b). Asia: La sped1Z1one del • • conte Eugeni0 Zichy. - e) Africa: La popolazion,e di Tums1. Sul]' esplorazione e ciì'cumnaviga'zione del lago Bangueolo. . Esploràtione sistematica del Congo indi pende~~e. - Commercio , .' di Sierra Leone nei ,1896. - La convenzione de.I Niger. -d)Ame. rica: Valli s~ttomarine nella costa della California. - Sir Martin Conway. - Nel Labrador. - La spedizione alle Bermude. e) Oceania: La spedizione antropologica di Cam~ridge. - Esplorazione delle isole nella Polinesia. - Le isole Havaii. !B'i,bliografia. - S0mma1·i o di articoli geogr.afìci.

~In. 179), 6.- bavaresi (dal n. 2.0 al n. 23).' Tutti questi nuoyi reggimenti( hanno due soli -batt.aglioni, trmfo e·due dei havaresi (n. 2.0 e n. '21) che- • ne hanno tre.

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Revue du Carole militaire.

·1O settembre 1898. - La 'settimana 1m:litare. '--- L.J. ·guerra e la caC(\ia~ - Le gran,di manovre del campo di Chàlons e dell' Allder. - Il _ . nuovi) Ministro dell_a guerra. · I proiettili di piccolo C/),l'ibro. - Esperi~nze eompiute all'estero. In Austrià il dott. HAa,un, dell'esert ito àustro-tingàri.co, studiò gli· effetti dei •proiettili al le varie di'stanze contro ·cadaveri di cavalli e su; cadaveri umani. I proiettili incamiciati si ·deformarono 11ssai meno dei · proiettili di piombo molle, ma in ragione del la velocità · di cui sono, animati sono i primi che produèo_no il maggior numero di ferittl .e quindi non meritano perI nulla l'appellativo d·i proiettili umanitari. La perdit;i di sostanza ossea nella zona esplosiv;, dei proiettili di picco!@ calibro è enorme · ed anche a 2000 metrf si ottiene Ja•fratturn delle ossa. Tra i ·600 ed i 1200 metri il proiettile attraversa ben di , frequente diJe o, più uomini; a ,1500 metri traversa ancora complctarµente un uo~no. Durante la guerra ispano-americ11na, a Cuba, fu largamente speriment11to il fucile l\fauser spagnuolo, da millimetri 8. I risultati forono presso che simili a quelli constata ti uelle altre guerre: i proiettili di piccolo calibro hanno traiettorie assai tese e forza ' di penetrazione che alle piccole distanze si risolve in effetti esplosivi terribilì.

Cronaca ·militare frari.cese: n tiro militare a Uone'. - Società politecoica militare---:- Concorso. di tiro - Guarnigione di Ooessa nt. Noti.zie mditar'i, estere - Germ,ania: La grande rivista di autunno del corpo del!~ guardia . - Rivlsta al X corpo d'armata. - Riordinamenfo del Ministero. della guerra pnìs~iàno. - Inghilterra: La vjt-· toria ·di-Omdurman. :_ Aust1•1;a: Cartuc~e da salve. B~llettino della Soc;età Geografica It~liana:

Settembre ,t 898. - Atti della Società. - Cornuuicazio9 i · della Presi-'. denza , eomuwica'zioni e Relazioni - µ n geografo italiano del -secolo xvm,. Giovanni Antonio Rizzi Zannoni., del socio ALoo Br.Ess1cu (continuazione). - Il Lago di Canterno '(snb-Appenniuo roinano), deJ socio .dott. G. bE AGOSTINI.

1709 '

Le Spectateu~ militaire. .,i o Sette.mhr~

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1898. -

Lettei·e de_l generale Cavaignac sull' Alyeria.

La g·nerra Ispano-1-iinericana - Arcipelago del Pacifico. 1·· artièolista, dopo essersi lascia{o abbandonare a minute descrìzìo~i geografiche s~Jlo scacchiere di guerra d,elle Filippine, riep:loga talune idee sulla str.:itegia navale: Il principio c)1e domina la strategia navale, egli dice, è identico a .--nuello inaugurato da Napoleone, rincalzato da Moltke ed elevato ad .ass_ioma da-I principe di. Hohenlobe. -Primo scopo deve essere quello di vincere J',esercito nemico; tu.tto il resto e cioè occupazione del ,paes.e, delle città, ·ecc., non viene che in seconda linea: 11 capitano di vascello Mahan col suo libro sull' influenza del dominio del mare sulla -storia ('1793-,t 3,rn) ha semplicemente fornito i materiali opportuni a suffragare una simile teo(·ia, con l'appoggio della verjtà stori_ca. Ne risulta adunque che la supremazia sul mare (control of sea)_ -ass1_cura a · -colui che la ot~eue· un' a;,,ion\} dominante ~ulle contrade le cm coste so;o b.agnate dà questo mare. Le op~razioni · marittime i.ntese ad otte~ nere questa supremazia sono il blocco, il bombardl1mento, l'attacco· di viva forza (run past) -e lo ;,.bart:o. Il blocco per essere efficace e vale-vole deve essere effettivo; è perciò ne~essario lo investire complet~mente il settore o il porto bloccato ei disporre di una forza sufficiente ·pet respingere gli attacchi esterni. Alla squadra di blocco sono ag,gionti dei trasporti di vi veri, di munizioni e di carbone, una nave -0spitale e delle installazioni telegrafiche. Per il bombardameoto sono

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1710

RIVISTA DEI PElRJODICI MILITA~!

RIVISTA DEI PERlODIOl .MILITARI

indispensabili due condizioni: '. la supremazia dei paraggi e la pros~i,mità di noa base effettiva. L'atta-eco d\ viva · forza presume il forza •. mento di un passaggio, · di 'uno slreLto, ecc.

Analisi ed estratto della c'o;·rispondenza del Vauban, 1679·. ,_:_ Vaub,an · visita le · piazze delkt Franca Contea _,_ Viaggi a Tolone e reuifica del procreuo· di ingrarrdimento . della piazza - · Visite ad Aq. , " tibo ed a. M;rsiglia ..:.... Visita delle ·piazze del Rossiglione dove Yauban redicre ll progetto delle fortificazioni di Mont-Saint-Louis. _ Vau ban ;iforna in Franca Contea - Progetti sulla città di Biinino-a Sarrelouis, , Phalsbourg. Loogwy - Continuazione · del l!> ' I porto di Du_!lkerqne. · · ·

Lametereologia applicata al seruizio ae1·ostatico. - Il calore dell'atmosfera ....:... Temperatur:t - Termom~tri ordinari - Termomotri a massimo· - Termometri a minimo - Cause di inesattezza - Sorgenti di calore - Calore :'lssorbito dall'atmosfera - Calore \errestre - Variazioni diverse della temperatura - Temperatura normale. IL cap'itano La Tour d' Am,e1rgue pri-mo ,qranatiere della Repubblica-

Fortificazione - Tatt'ica della guerra i/,' assedio .

Revue du Genie Militaire.

Settembre ·I 898. -

Dell''i-nipelo della telegrafia nelle campagne colo-

niali..

Le campagne coloniali moderne offrono ampia serie allo studio: al Tonchino il tele.grafo ottico ha reso tutti quei servizi che era lecitoatteodersene; al Dahomey ,' istallazione di una linea elettrica a limitato sviluppo ha reso grande vantaggio nella trasmissione degli ordini; al Madagascar il servizio telegrafico militare ebbe uno svifnppo tutlo particolare e, disimpegnato da un personale apposiio che servì mirabil01ente, si pot~ ottenere una comunicazione continuà tra Majung::1 e Tanàuari va. Ma per ottenere un completo rendimento nel S6rvizio tele-grafico militare nelle cam pagne coloniali sono necessarie alcune riselve· , riguardo al p,ersonale ecl al materiale. Al T'onchino ·ed al· pahomeY. si è fatto appeJ.lQ al corpo dei zappatori-telegrafisti e da ultimo convenne, impiegare i sold'ati di nitre armi noi disimpegno del difficile servizio: da questo ordinan1ento ibrido nacque un po' di disordine e di confusione che nocque assai. Per ovviare a Cfn~sti inconvenienti, ogni corpo destinato ad operare nelle colonie deve essere provvisto di un perso-nale telegrafico che, in ogni evento, sappia sopperire alle seguenti. esigenze: disimpegqo del servizio dei posti Qttici - servizio dei posti elettrici - laboratori ·di costruzione delle linee eleu.riche - laboratori leggeri d'avanguardia per lo stabilimento delle comunicazioni provvisorie e rapide. Co~e limite di intervallo tra i posti ottici permanenti l'antore fissa 50 ch ilometri e com•: di stanza media dei posti elettri ci 25. Coswuzioni ,smontabili leggere. - Tipo di padiglione coloniale a piani.. Nota sulle costruzfoni prorivùo1·-ie elevate <i T<i-matava.

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fl ·èapitano DEGUISE; del genio belga continua la pubblicazione del· l'eccellente corso di fortificazione che professa alla scuola militare di · Bruxelles. Un nuovo suo volume riflette la guerra d'assedio in cui si propone, .fra le altre,- alcune que~tioni fon~amen~aE 'é_he hanno tratto alla scienza in generale e sono: Gh elementi cost1tut1v1 delle fortezze sono in crrado di resistere lunoo tempo agli effetti delle granale tor· , pedini _: la fortezza costrutta :vnnti i progressi realizzati dalla artiglieria e dacrli esplosivi è suscettibile di trasformazione e di adattamento . .Nell'esa~e del primo caso il, capitano Deguise si riferisce ~on g!à ad un'orO'anizzazione esistente ma piuttosto ad una fortezza ideale, tale 0 quale fn concepita d;1ll'autore nel suo libro' sulla fortificazio~e permanente. La secof\da parte dell'opera tratla dell'attacco ·e. della difesa delle 'fortificazioni non trasformate. '- L'attacco di viva forza; alla SiiUer, presenta allora delle PJiobabìlità di successo assai considerevoli eh<~ l'autore discute partitamente. Noodimeuo egli supp.one che ·all'arto della mobilitazione il difensore avrà cura e ternpo di rinforzare quelle opere accrescendone la resist~nza parziale e complessiva. ' Ordinamento di un:piano inclinato a cura del gen·io spagnuoio.

Internation.a le Rèvue iiber die Gesammten Armeen und Flotten. ·

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Settembre ,J 898.

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l'attacco alla baionetta.

È un l'ieorSQ storico a questo supremo atti tattico ]a cui· efficacia andò congiunta all'esito delle più belle battaglie dell'epoca nàpoleonica. L'azione era preceduta da uno sciame di tiragJi·atdri a piedi ed a cava llo lanciati- secondo una direzione geueralù, riuttosto che indirìzzati nel . clettagl_io ,dei loro movimenti.' I l corpo di battaglia si impegnava nel

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arns~A DEI PERIODICI }111,~TARI . I

senso dell'indio,Ho impulso, con la. fanteria in colonna ,poicbè ,essa .non aveva a far fuoco. Quando la pioggia dei proiettili cominciavà a raffit~ ti1:si i soldati erano l_an.ciati al p1\SS-O di ~or&a, con le bai?nette. spia~11;te: i tamburi battevano la carica e grida poderostl di avanti ecchegg\avano bel l'aria. Anch-e oggi'dj sembra all'autore che alla baiouett~ debba essere riservato il suo còmpito nelle battaglie e conclude « una fanteria senza ' baionetta. è come una cavalleria senza cavallo. , I Franm:a. , Forme iattiche. I Russia. - L'esercito russo contemporaneo. Spagna. - La guerra ispnno-americaria del 1898.

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DEMARCHI CARLO,

Per la. Direzione L o Do VI e o e I so T'T I Tsntnr, colonnello R.~A., inc11ricato

gerente.

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