8 - Elementi per una storia sociale della psichiatria nel primo ‘900: un riepilogo.
Come ho scritto fin dal primo capitolo introduttivo, i saggi qui raccolti non avevano altro scopo se non quello di mettere a fuoco, nel contesto generale dell’evoluzione delle scienze del comportamento dell’epoca, alcuni, per quanto a mio giudizio rilevanti, aspetti. Questo, evidentemente, non significa che il lavoro calibrato fin qui svolto non ambisca ad avere una propria autonoma fisionomia; a caratterizzarsi per la chiarificazione di alcuni nodi centrali della storia dell’intellettualità italiana, intesa in un’accezione più ampia della tradizionale ripartizione idealistica. Sembra, infatti, a chi scrive, necessario un ulteriore approfondimento degli studi circa la dimensione pubblica, la relativa forza di persuasione e le ricadute sociali del pensiero di quegli intellettuali che, assai troppo sbrigativamente, si è liquidati come semplici tecnici, palesando particolare attenzione alle successive proposte e alle conseguenti forme dell’impegno pubblico assunto dagli appartenenti alle cosiddette scienze del comportamento. Impegno che manifestò, sovrapponendo discorso scientifico e discorso pubblico, poliedriche funzioni e, appunto, molteplici configurazioni, avendo, comunque, un insopprimibile parametro di controllo e di verifica nei rimandi e nei risultati che poteva ostentare nel confronto soprattutto delle masse contadine ed operaie progressivamente integrate nelle strutture statali. Appare quindi scontato, nella prospettiva delineata, una volta accertata la contiguità intercorrente tra lo scienziato ed il contesto socioeconomico e istituzionale nel quale è chiamato a produrre, che anche le teorie scientifiche e, più in generale, i paradigmi basilari della conoscenza scientifica - per contenuti e funzioni - debbano essere letti socialmente. Proprio questa corrispondenza, dimostrata oramai da una frequente pratica di indagini di storia della scienza, la quale, inoltre, sconsiglia vivamente dall’intendere nella funzione della psichiatria e, parzialmente, della psicologia, null’altro che la pratica competente di branche della più generale disciplina medica, private cioè delle loro eterogenee componenti costitutive, può essere colta con maggiore precisione nell’età che racchiuse lo straordinario e drammatico sconvolgimento bellico degli anni 1914-18. Sconvolgimento il quale, data la cristallizzazione delle dinamiche sociali innescate, si manifesta per essere uno straordinario snodo culturale più subìto che, dai propri attori, indotto.
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