2 - L’officina intellettuale.1 Aspetti della cultura psichiatrica italiana tra 1909 e 1929.
Meno di vent’anni intercorrono tra la morte di Cesare Lombroso, avvenuta nell’ottobre del 1909, e la stipula dei Patti Lateranensi nel febbraio 1929: due date qui assunte, pragmaticamente, quali limiti di un relativamente breve lasso di tempo denso di tutta una serie di questioni che ancor oggi, all’indagine dello storico della cultura2 - e non solo di quello della medicina - si pongono quali campi essenzialmente poco esplorati. Se il primo decennio del XX secolo aveva visto il cristallizzarsi delle diverse e sovente antitetiche strategie culturali attive nel piano nazionale, sarà solo nelle due decadi seguenti che le stesse strategie si confronteranno concretamente,3 nei luoghi accademici e negli spazi della cultura, non estranee, ma anzi partecipi della più generale crisi socio-economico-politica conseguenza della Grande guerra e dal venir meno dell’impianto statuale liberale. Sono questi gli anni che, parallelamente alla sopravvalutata crisi del positivismo4 - una crisi assai meno inarrestabile e profonda di quel che si giudica comunemente - tracciano quella che Eugenio Garin indicava come definitiva rottura (tutt’oggi aperta) tra scienza e filosofia;5 anni che, dal punto di vista delle discipline psichiatriche e psicologiche, attendono ancora un’ampia investigazione che si lasci alle spalle sia i contraccolpi dovuti alle battaglie ideologiche innescate dall’appartenenza culturale dei vari autori, sia, per l’appunto, quell’affrettata liquidazione del positivismo italiano6 1
Riprendo tale definizione da G.Portigliotti, Il Maestro. La vita, le opere [Enrico Morselli], in “Quaderni di Psichiatria”, 1929, p.14, che così sintetizzava, metaforicamente, la condizione di continua ricerca di una salda identità della scienza psichiatrica nei primi decenni del XX secolo. 2 Scriveva B.Cassinelli, Storia della follia, Torino 1936, p.438: “Il dilemma di tutta la filosofia: spirito o materia, si riflette nel dualismo psichiatrico: psicologismo o somatismo. Si può dire che il destino della psichiatria è condizionato dalla storia della filosofia”. 3 M.Quaranta, Letture di Giovanni Vailati nella cultura italiana (1911-1986), in G.Vailati, Scritti, vol.I, a cura di M.Quaranta, Sala Bolognese 1987, p.VIII. 4 Cfr. C.Pogliano, Prefazione a P.Guarneri, Individualità difformi. La psichiatria antropologica di Enrico Morselli, Milano 1986, pp.7-14. 5 E.Garin, Cronache di filosofia italiana 1900-1943, Roma-Bari 1975, pp.7-8. A mio parere, tuttavia, il termine rottura è eccessivo, mentre si dovrebbe parlare propriamente di una compartimentazione delle varie discipline. 6 Cfr. R.Canosa, Storia del manicomio dall’Unità ad oggi, Milano 1979, pp.70-77.
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