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9 Museo Forte Belvedere–Gschwent, Lavarone
Forte Campo, Luserna
nero a trovarsi al centro degli scontri più cruenti del fronte alpino. Nonostante la furia dei bombardamenti, lo schieramento austriaco riuscì a reggere l’urto dell’artiglieria e della fanteria italiane. Nemmeno l’offensiva austro-ungarica del maggio 1916, la cosiddetta Strafexpedition (per gli austro-ungarici Frühjahrsoffensive) raggiunse l’obiettivo previsto, vale a dire lo sfondamento delle linee italiane e l’avanzata nella pianura veneta. L’esercito italiano dovette tuttavia retrocedere: a partire dall’estate 1916, nel settore degli Altipiani la guerra, di fatto, era finita. Oggi le fortezze austriache, sebbene gravemente danneggiate dalle operazioni di recupero dell’acciaio negli anni Trenta (eccetto Forte BelvedereGschwent, salvato dall’intervento del re d’Italia Vittorio Emanuele III), offrono un silenzioso e solenne ricordo di quella tragedia e sono meta di interessanti escursioni. Nei boschi e nei prati sono ancora riconoscibili tratti di trincee e resti di edifici che avevano funzione logistica (il Comando dei Virti, la stazione ottica di Monte Rust). I principali interventi di recupero si sono concentrati su Forte Belvedere e su Forte Campo di Luserna. Da segna-
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lare anche la sistemazione del cimitero di Costalta (che raccoglieva i caduti della battaglia del Basson) e i lavori al cimitero di guerra di Slaghenaufi; la cappella militare austro-ungarica di Santa Zita al Passo di Vezzena è stata ricostruita pochi anni fa dagli alpini della sezione ANA di Trento e della Croce Nera austriaca, sul progetto originale.
Azienda per il Turismo Folgaria Lavarone Luserna ufficio di Folgaria via Roma 67, Folgaria Tel. 0464 724100 www.montagnaconamore.it
ufficio di Lavarone
loc. Gionghi 107, Lavarone Tel. 0464 724144
ufficio di Luserna c/o Centro Documentazione Luserna via Trento 6, Luserna Tel. 0464 789638 www.lusern.it
MUSEO FORTE BELVEDERE GSCHWENT LAVARONE
Lavarone, via Tiroler Kaiserjäger 1 Tel. 0464 780005 www.fortebelvedere.org Orari: da aprile a giugno da martedì a venerdì 10-12 e 14.30-18, sabato e domenica 10-18; luglio e agosto tutti i giorni 10-18; settembre e ottobre 10-12 e 14.30-18; in altri periodi su prenotazione
Forte Belvedere – Gschwent fu realizzato tra il 1908 e il 1912, su progetto del tenente del Genio Rudolf Schneider, su uno sperone di roccia calcarea a strapiombo sulla Valdastico a quota 1.177 metri. Si tratta di una tra le più grandi strutture mai realizzate nella tipologia dei forti austro-ungarici di montagna. Nel primo dopoguerra il forte passò al Demanio dello Stato. Diversamente dalle altre fortezze degli Altipiani, per decreto regio di Vittorio Emanuele III, Forte Belvedere si salvò dalla demolizione dei vecchi manufatti promossa allo scopo di recuperare metalli al tempo dell’autarchia. Nonostante ciò, nel novembre 1940 furono asportate le cupole corazzate degli obici e il rivestimento metallico del tetto e fu estratto il primo strato di putrelle dalle coperture. Dal 1966 la famiglia Osele, con un’azione lungimirante, lo ripristinò parzialmente trasformandolo in un museo. Nel 1996 il Comune di Lavarone, con il contributo della Provincia autonoma di Trento, acquistò il forte e ne avviò il restauro.
Oggi, con una media di oltre 30.000 visitatori annui, Forte Belvedere è tra i musei ed i siti della Prima guerra mondiale più apprezzati e frequentati in Trentino e in Italia. Le sale del piano terra sono dedicate alla storia del sistema dei forti degli Altipiani e del Forte Belvedere. Al primo piano sono narrate le operazioni militari in questo tratto di fronte e sono esposti materiali relativi alla “guerra bianca”. Al secondo piano sono collocati oggetti e documenti che testimoniano le condizioni della vita quotidiana dei soldati nelle trin-