ADDESTRAMENTO DEI CARRISTI

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MINISTERO DELLA GUERRA ISPETTORA TO DELL' ARMA DI F AN T ERIA

N. 3267

ADDESTRAMENT.0 DE I CARRISTI '

Istruzione tecnica individuale Istruzione formale ed addestran,ento tattico

o ROMA ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO LIBRERIA

1942 - ANNo-XX


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(5101159) Roma., 1942-XX - Istituto Poligrafico dello Stato - G. C.


· MINISTERO DELLA GUERRA IS PETTORAT O DELL'ARMA DI FANTERIA

aprpr()'l)ato il P'resente ·' Addestramento dei • carristi ,,. È

Esso ab1·oga, le seguenti pubblicazion·i : - n . 2263 - Aàdest1·amento delle unità c0;n~i a,rma.t-i niod. 1921-1930 edizione 1931. - n . 1595 - Tmp·iego e azion,e llei oa,.;,~i "'Veloci - edi-zione 1935. · - n. 1622 - ·N o·rme pe:r l'impiego delle unità carriste - edizione 1936. - n . 3025 - Adàestrcim ento ed impiego dei oa'l··ri "·vel-Oci - edizione 1936. - n. 1593 - Aàdest·ramento ed impiego dei can-i veloci ( <Jirc. del Gabinetto ·n. 47. 000 del 18 gi1J,gno 1936). - n . 1631 - l?np,iego e a-ddestramento dei carri d'assalto .- 15 agosto 1936. - n. 3026 - I struzione ;ormale sui carri veloci - edizione 1937. - Ogni altra co·ntraria no1·,;na contenitUi nelle varie istr·u zioni. Roma, 22 ottobre 1941-XIX. p. I L DUCE D'EL F ASCIS:MO CAPO DEL GOVERNO MINISTRO PER L.A. GUER.RA

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REGISTRAZIONE DELLE VARIANTI

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GENERALITÀ

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1

PARTE I ISTRUZIONE TECNICA INDIVIDUALE

C.APO I.

- Istruzione automobilistica . . . . . .

Pa,g.

5

CAPO II.

- Addestramento degli equipaggi degli autocarr i . . . . . . . . . . . . . .

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7

C.A.Pc, III. - Addestramento d-ell'_equipaggio dei carri ............ .. .. . . . . CAPO IV. - Addestramento all'impiego mezzi di segnalazione

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PARTE II ISTRUZIONE FORMALE DI REPARTO

CAPO I.

- Norme e prescrizioni di massima Pag.

CAPO I L ·

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Istruzione coJ materiale autotrasportato ............... . .... .

Ca:eo III. - Istruzion-e col materiale cingolato Cuo IV. - Addestramento formale del plotone . . ................... . . . plotone col materiale autotr aspo1·tato ............... . plotone col materiale cingolato

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-x:Cuo V.

- Addestramento formale della ,.com. ·pagnia . ... .. .. . .... . ... .... . P ag . 5 1 compagnia col matel'iale autotrasportato ............ . 51 compagnia ool materiale cin. gola.to .... : .............. . )) 53 ))

CAPO

VI. - Addestramento iorma..ìe del battaglione ..... . ........... . .. . il battaglione col m ateriale autotrasportato ... . ....... . il battaglion~ col materiale cingolato ....... . ......... .

CA.Po VII. - Addestramento formale del reggimento ................. . . . .

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59

PARTE III ADDESTRAMENTO TATTICO

CAPO

I.

- Preiqessa • . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . Pag . 61

CAPO

II.

- Il carro armato . . . . ........... . Addestramento col carro armato .... . .... . .......... .

CAPO

III. - Il plotone carri .............. . Esplorazione .... . ... ....... . Siourezza . . ......... . ....... . Avvicinamento ....... . .... . Organizzazione dell 'attacco .. Esecu.zione dell'attacco .... . . Attacco di posizione organu;zata .... .. .... . ........ . .. . Completamento e sfruttamento del successo ........... . Resistenza .·........ . .. ..... . Azioni particolari.. . . . . . . . . . .. Addestramento ... . . . ... . ... .

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CAPO

IV. - La .compagnia carri ... •; . ..... . E~plorazione . . ..... . . . ..... • Sicurezza . ....... . .. . .... . .. . Avvicinamento ........... .. . Attaooo .... .. ...... . ....... . Attacco di posizione organizzata ......... . .. . ... .. . . . -.

Completamento e sfruttamento del successo . ..... . .. . . .

C.APO

CAPO

V.

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Resistenza ........ . ...... .. . Azioni particolari •.. . ... . ..• Addestrament o . : ........... .

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- Il battaglione carri ........... . Esplorazione e sicurezza . .. . Avvicinament o ......... . ... . Attacco .... . .. . ..... . .... . . • Completamento e sfruttament o del successo ..... . . .. .. . ~.\zioni particolari . . .. .' . .... . Resistenza ....... . . . .. . ... . . Funzionameiito degli organi di comando e dei servizi di battaglione ....... .... .... . Addestramento ... . . . ... . . . .

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VI. - Il reggimento

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116

PARTE IV I SERVIZI (Ri serva di compilazione) . APPENDICE

I. II.

III.

- Addestramento alle ricognizioni. . . .. . . Pag. 135 - Addestramento alle marce col mate» 141 riale autotrasportato .. . .......... . .:.. Addestramento alle · marce -col mate)) 159 riale cingolato


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IV.

- Addestramento al trasporto dei mate-

riali sulle 'ferrovie e sui piroscafi. .. P<1,g. 168 )) 172 - Addestramento ai lavori da zapp~tor a » 181 - Addestramento al mascheramento .. ... » 183 VII. - Addestrament o al tiro .. . .. .. ~ . . .. .•. VIII. - Addestramento alla difesa. dagli ag» 190 gressivi chimic,. . . . . . ........ . . . . • IX. - Norme per l'inutilizzazione del carro armato all'atto del suo abbandono .. » 192

V. VI.

DATI VARI .ALLEGATO

.ALLEGATO

. .ALLEGATO

ALLEGATO

ALLEGATO

N. 1. - Tabella delle segnalazioni convenzionali effettuabili a mano in sostituzione di cumandi a voce . )l'. 2. - Segnalazioni fra capocarro e pilota -per la guida del carro . N. 3. - Tabella delle segnalazioni convenzio. n ali effettua.bili con l'asta d a segnalazione. N. 4. - Tabella delle segnalazioni convenzionali effettuabili col s~ona.latore ottico notturno. N. 5. - Cara~terist,iche tecniche approssima t ive dei vari tipi di carro in servizio n el R.

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GENERALITA

1. L'addestramento carrista comprende: - istruzioni di carattere generale comuni alla, fanteria; - istruzioni a carattere prevalentemente tecnico e i'istruzione formale, propria della specialità; - l'addestramento tattico.

2. Fanno parte delle prime: - l'istruzione formale (individuale e di reparto) della fanteria; - l'educazione fisica; - la pratica delle armi individuali in dotazione ai carristi e l'addestramento al tiro con le stesse; - l'istruzione sulla difesa chimica individuale; - l'istruzione teoricc-pratica sui regolamenti fondamentali.

Fra di esse deve avere particolare sviluppo l'educa,zione fisica in quanto è indispensabile che il carrista, combattente di primissima linea, possegga in sommo grado agmtà, audacia, aggressività, re-

sistenza alle fatiche. P er tutte le istruzioni di cui sopra si applicano integralmente il regolamento sulla ginnastica militare ed i regolamenti e le istruzioni della fa,nteria; pertanto qui se ne fa cenno a se.mplfoc titolo di memoria.


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2-

3. Fanno parte delle seconde: a) l'istruzione automobilistiea da impartirsi alla massa dei carristi quale elemento fondamentale della loro preparazione alle seguenti specializzazioni: equipaggi dei carri, conduttori (di automezzi normali e speciali), motociclisti, meccanici, operai; b) l'addestramento al pilotaggio del carro ar. mato, istruzione comune, t anto agli allievi piloti, mitraglieri, marconisti, quanto agli allievi capicarro; c) l'addestramento alla condotta degli aritomtzzi speclali, (quali: gli autocarri _cc Dovunque n, gli autocarri trattori, i trattori speciali per i recuperi, ecc.) , da impa,r tire agli allievi conduttori di tali automezzi; d) l'istruzione sull'uso dei mezzi di collegamento in dotazione, alla quale, oltre gli equipaggi suddetti, è jntere~sato tutto il personale dei reparti comando (di compagnia, di ¡ battaglione e di reggimento ),comunque concorrente a questo importante servizio ; e) l'istruzione sul maneggio e sul t~ro delle armi a bordo, da impartire a tutti i componenti

requipaggio dei carri; f) l'addestramento alla condotta in combatti-

mento del carro armato, riservato ai soli allievi

capicarro;

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g) le istruzioni: - sull'autotrasporto dei reparti carristi; - sulle marce col materiale cingolato; - sull'occultamento e mascheramento e sui lavori da zappatore; - sulla difesa contraerea;


-3-

- snlle difese di carattere collettivo dagli aggressivi chimici; - sul caricamento in ferrovia e sui piroscafi del materiale carrista; da impartire, sia pure in diversa misura, a tutti gli appartenenti alla specialitĂ .

4. Dol le prime quattr~ istruzioni elenca.te nel nnmero precedente, tratta la prima parte di questo volume, per le rimanenti si rimanda alla sua terza parte (.APDESTRAMENTO TATTI CO) ed alle .APPENDIOI.

L'addestramento formale dei reparti, considerato come fase preparatoria al loro impiego in combattimento, è, invece, oggetto della seconda parte della presente istruzione.



PARTE I.

ISTRUZIONE TECNICA

INDIVIDUALE

CAPO I.

ISTRUZIONE AUTOMOBILISTICA 5. . È, in ordine di tempo, la prima delle istru-

zioni speciali da impartire alla massa dei carristi; in base ai suoi risultati si addiviene alla designazione di coloro che debbono essere specializzati quali: - allievi conduttori di automezzi (dai quali poi verranno · tratti gli allievi conduttori di automezzi speciali, gli allievi piloti di carro armato, gli allievi mitraglieri e marconisti e gli allievi

capicarro); - allievi motociclisti; - allievi meccanici operai; · . indirizzando ad altri compiti i meno· atti alle suddette funzioni. . 6. L'istruzione automobilistica va impartita seguendo le norme contenute nel volume I, parte II, càpo III dell'cc ISTRUZIONE SUL SERVIZIO AUTOMOBILISTICO )) e comprende: - lo studio teorico-pratico del materiale automobilistico (studio particolarmente riferito, ai tipi di automezzi in normale distribuzione ·ai reparti carristi);


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.:._ la scuola teorico-pratica di condotta degli automezzi; - l'addestramento alla manutenzione e riparazioni occasionali del materiale autom~bilistico, con i mezzi a disposizione. 7. Avvenuta la ripartizione degli allievi fra le singole categorie di cui al n. 5, si procede senz'altro

al loro pi:1,!tic<?lare addestramento secondo le norme e prescrizioni indicate nei seguenti capi.


O.A.PO II.

ADDESTRAMENTO DEGLI EQUIPAGGI DEGLI AUTOCARRI 8. L'equipaggio di ciascun autocarro di norma è

costituito dal conduttore e dal relativo meccanico. Al conduttore compete la guida dell'automezzo e la responsabilità. della sua costante conservazione in perfetta efficienza. Al meccanico spetta di coadiuvare il primo in ogni. necessità. di servizio ed, in particolare, nei lavori relativi alla ordinaria m-anutenzione dell'aut omezzo e nelle piccole riparazioni possibili in marcia coi mezzi di ripiego a disposizione. 9. L'istruzione tecnica (teoric~pratica) dell'equipaggio dell'autocarro è impartita con specifico riferimento al tipo di automezzo che verrà affidato all'equipaggio stesso (prendere a base l'ap-

pendice al Volume I dell'« .ISTRUZIONE VIZIO AUTOMOBILISTICO )) già, citato).

SUL

SER-

10. P er ciascun reparto e per ogni contingente d i leva, il numero degli allievi conduttori e quello degli a11ievi meccanici deve essere almeno doppio del numero degli automezzi previsti in organico. Di preferenza sono addestrati alla condotta degli autocarri di ti~o speciale (« Dovunque,, - autocarri trattori - trattori speciali per ricuperi) coloro


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che già posseggono patente civile di 2 °_e 3 ° grado, o quelli fra gli allievi conduttori -che, all'atto del conseguimento del mod. 1, dimostrano di possedere le migliori attitudini alla condotta di automezzi. 11. Gli equipaggi : a) degli autocarri trattori debbono poi essere particolarmente addestrati: -. al traino dei rimorchi o degli speciali carrelli destinati al trasporto dei carri armati; - alle manovre di carico e di scarico dei carri armati, tanto dagli autocarri, quanto da carri rimorchi_o da.i carrelli; b) degli .autocarri «Dovunque·)): - alla marcia in terreno vario; e) degli autocarri soccorso: - al ricupero e rimorchio degli automezzi in av~ria; à) dei trattori speciali per ricuperi: - al ricupero e rimorchio dei carri armati in a varia nelle più svariate condizioni di tempo e di luogo.

12. Tutti indistintamente gli equipaggi devono inoltre conoscere:

- le norme generali di legge vigenti sulla circolazione stradale degli autoveicoli (codice stradale);

- le norme tecnico-disciplinari di carattere speciale da osseryare nella condotta degli autocarri militari;


-9- ,

- le prescrizioni da seguire durante le marce in colonna riferite alle particolari esigenze delle unità carriste (vedi appendice II della presente istruzione); - le segnalazioni convezionali prescritte, in sostituzione dei comandi a voce, per tutte le operazioni da compiersi, da fermi od in movimento, durante le marce in colonna o l'addestramento form:ale del plotone autotrasportato; - le norme pratiche da seguire per l'occultamento ed il mascheramento, specie all'osservazione aerea, del proprio automezzo, sia in marcia, si.a durante le soste; - le modalità d'impiego delle armi controaeree eventualmente dape in dotazione agli automezzi. 13. La scuola guida va condotta con una razionale progressione di difficoltà, sia nei rigua,r di dei percorsi, sia in quelle delle condizioni metereologièhe; dovrà anche essere curato l'addestramento alla guida in ca,si di scarsa visibilità (nella nebbia, nell'oscurità) fino a giungere alla marcia notturna in colonna a fanali spenti. 14. Nella scuola· g1µda .insistere in modo particolare perchè:

I - il conduttore sia, addestrato: a) se m~cia isolatamente od in testa ad una colonna . di automezzi: - a mantenere la velocità, media prescritta.gli; b) se màrcia incolonnato: - a tenere la prescritta distanza dall'auto-veicolo che lo precede;


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- a ricuperare ogni ev~ntuale distacco dall'autgmezzo che lo precede, in modo graduale e cioè senza ricorrere a bruschi acceleramenti; - a non fermarsi senza aver prima fatto deTi.are il proprio automezzo sul lato destro della strada ed aver segnalato la propria manovra al conduttore che lo segue; - a ripetere automaticamente e prontamente tutte le segnalazioni che gli vengono fatte, in marcia, dal conduttore che precede; - a dare, nei casi in cui debba fermare per proprio conto, immediato segnale di $Orpassate all'automezzo che segue; - ad interessarsi costantemente (se conduttore di trattore con rimorchio) del comportamento del carrello o rimorchio dell'automezzo che eventualmente precede, così da trarne norma per la migliore condotta del proprio mezzo; Il - il meccaniei> sia addestrato: - a porre immediatamente · i cunei (od in ' mancanza di essi, sassi od altro), dietro o da-vanti le ruote posteriori dell'automezzo, tutte le volte che questo si deve fermare in salita ·o d in discesa (anche quando si tratta di lievi pendenze); - ad accertarsi, scendendo dall'automezzo, della possibilità di transito dello stesso ai passaggi a livello incustoditi ed in tutti i tratti ohe presentano particolari difficoltà di passaggio; - a segnalare tempestivamente, nella marcia di nette a fanali spen15i, agli automijzzi che muo-


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vono nella sua stessa direzione, l'ingombro rappre· sentato dal proprio mezzo fermo; - in condizioni di luce o di percorso sfavorevòli, ad agevolare la guida al conduttore, dandogli avvertimènto di quanto dal suo posto meglio può scorgere.

15. Entrambi debbono infine abituarsi a collaborare: - durante ogni fermata: nella verifica dell'automezzo, con particolare riguardo alla messa a punto del motore, al controllo del funzionamento degli organi di lubrificazione, di raffreddamento, ' di frenatura, e di notte, anche di quelli di illuminazione; - in caso di avaria - nella ricerca della causa dell'avaria stessa e nella esecuzione dei conseguenti lavori effettuabili con mezzi a disposizione -sul posto; - nelle soste di.una certa durata - nel.provvedere. all'occultamento o mascheramento dell'automezzo, specie alla vista degli aerei. 16. Nelle istruzioni di una certa complessità è bene che l'istruttore faccia portare al sega.ito materiali regolamentari e di circostanza {oavi, fur,,i, travi, tavol,a,me, attrezzi da zappatore, saochetti a terra) da impiegare per rimediare ad incidenti, anche volutamente provocati a scopo addestrativo.


O.A.PO III.

ADDESTRAMENTO DELL'EQUIPAGGIO DEI CARRI 17. Il complesso dell'equipaggio di ciascun carro, sia èsso formato da due, tre o più uomini, costituisce il nucleo di combattimento del carro stesso. Un severo allenamento fisico, un perfetto addestramento tecnico-pratico, una salda preparazione spirituale fatta di esaltazione del coraggio, di spiccato amor proprio, di sana emulazione individuale e di generoso cameratismo, sono i fattori indispensabili ·per la formazione di quel blocco morale che ciascun nucleo di combattimento deve sempre rappresentare. 18. Capo ed anima di tale blocco è il capocarro: suo principale ed immediato collaboratore il pilota. 19. In relazione all'importanza dei compiti che gli sono affidati, il capocarro deve possedere requisiti di primissimo ordine, quali: pronta percezione - · spiccata iniziativa - naturale senso di orientamento - ,eapacità di comando - volontà ferrea - coraggio a tutta prova. 20. L'addestramento specifico del capocarro richiede metodo e continuità di indirizzo; va preceduto dall'istruzione al pilotaggio e deve sempre


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svolgersi in parallelo all_'addestramento sull'impiego delle armi e dei mezzi ·di collegamento di cui è dotato il cario. Il capocarro1, oltre ad essere comandante del proprio mezzo, deve conoscere perfettamente funzioni e compiti di tutti i componenti l'equipaggio, così da poterne controllare le attività ed, in caso di bisogno, anche sostituirsi materialmente ad essi. Egli deve inoltre essere capace lettore di carte topografiche e di strumenti di orient amento (bussole - sestanti - ecc.), buon stimatore di distanze, ottimo marconista, e conoscere anche molto bene il modo di combattere dei minori reparti celeri (1), che più sovente agiscono in sua cooperazione. 21. Sono addestrati alle funzioni di capocarro: - 1 sottufficiali e gli alliev~ sottufficiali, già piloti; - i graduati piloti, particolarmente distinti per capacità, intelligenza ed ardimento. In ogni reparto, il numero complessivo degli allievi capicarro deve essere il maggiore possibile ed in ogni caso tale da assicurare un buon margine sul numero dei capJcarro previsti in organico. 22. Il pilota, al quale spetta la condotta effettiva del carro, in relazione al concetto d'azione del capocarro deve: - sapere guidare il carro da maestro così da trarne tutto il rendimento possibile; (I) Cavalleria, o bersaglieri o fanteria motorizzata o aur,otrasportata. ·


-

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- curarne la perfetta manutenzione; - essere in grado di compiere tutte le riparazioni occasionali effettuabili coi mezzi a disposizione¡ ¡ ' . - concorrere intelligentemente alle operazioni di ricupero e di rimorchio del proprio carro in caso di avaria ed, a sua volta, saper effettuare, col proprio mezzo, il ricupero di altro carro rimasto nelle sopradette condizioni; ' - sapere infine inutilizzare il proprio carro quando per ordine superiore deve abbandonarlo sul campo in modo definitivo. I

23. Il. pilota deve inoltre be~e apprendere tutto quanto si riferisce: - alle formĂ zioni, ai movimenti ed ai cambi di formazione del plotqne carri; - alle segnalazioni convenzionali da farsi fra capocarro e pilota per la guida dall'interno o dall'esterno del carro (vedi ALLEGATQ n. 2); ' - al codice delle segnalazioni convenzionali effettuabili fra carro e carro con l'asta o r col segnalatore ottico nott urno (vedi ALLEGATI nn. 3 e 4) ; - all'ancoraggio del carro in caso di autotrasporto od autotraino, o di caricamento su vagoni ferroviari o piroscafi; ed essere addestrato: - alla ricognizione speditiva del terreno per la scelta della pista da percorrere col carro; - alla QSatta valutazione degli ostacoli os:. Fervat i dal suo posto di guida ;


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..... al tiro colle armi per la dife~a vicina, così da essere in grado di convenientemente azionarle in caso di necessità; · - al}e modalità pratiche da s~uire, per defilare, occultare o mascherare in· ogni circostanz8' il proprio carrò.

24. Sono addestrati quali piloti coloro che, oltre ad emergere per particolare attitudine nella condotta degli automezzi, spiccano per doti fisiche, capacità ed ardimento. In ogni reparto e per ciascuna claise di leva, il numero degli allievi pilot i deve essere il massimo · possibile (mà,i inferiore al numero dai carri :previsti in organico). 25. L'addestramento al pilotaggio normalmente

ha inizio ad istruzione a,1!t omobilistica ultimata. Può essere svolto in parallelo a,lla prjma, nel solo· caso che la ristrettezza del tempo complessivamente dispon ibile, non consenta la normale successione delle- due istruzioni; anche in questo caso, però, l'accertameno della idoneità alla concessione del certificato mod. (1 pe1· la guida di automezz·i comuni), deve convenientemente precedere nel tempo il conseguiment o del mod. 2 lettera e) (per il pilotaggio del carro armato). Per ciascun tipo di carro armato, l'addestramento al pilotaggio deve essere svolto s~condo le modalità prescritte dalle relative istruzioni.

26. Nei carri armati che dispongono di un equipaggio di tre o più uomini, le . funziom di tiratore


-16 -

(mìtragliere o cannoniere), possono essere distinte da quelle di capocarro, ed in qualche caso sono abbinate a. quelle di marconista; inoltre al servizio del cannqne è in genere adibito anche un

porgitore. 27. A tutti i componenti l'eqnipaggio -viene impartito un particolare addestramento al maneggio ed al tiro colle mitragliatrici (1) e coi cannoni che costituiscono rarmamento dei rispettivi carri. Analogamente, ai capicarro e piloti dei carri muniti di lanciafiamme, viene impartito il particolare addestramento all'impiego di tale arma.· Scopi, modalità di svolgimento e prescrizioni relative · a questo addestramento, sono trattati nell'apposita APPENDICE VII della presente istruzione. 28. Le funzioni di marconista di norma sono disimpegnate: - nei carri L dal capocarro; ' - nei carri M dal capocarro e da un tiratore. 1 L addestramento specifico in materia viene impartito con apposito corso. 29. Il collegamento tra capocarro e pilota si . effettua usando l'apposito segnalatore interno od attravers·o l'interfono; in mancanza di ogni altro mezzo, ricorrendo a,l sistema delle segnalazioni convenzionali. (1) Compreso il tiro controaereo.


- -17-

fer . l'addestramento all'uso dell'interfono, si rimanda alla particolare istruzione. 30. L'addestramento _alYuso degli altri mezzi di

collegamento in dotazione a ciascun carro (vedi CAPO IV) deve essere estes_ o, il piĂš possibile, all'intero equipaggio.

2 -

Ă€dd. Carristi.


CAPO IV.

ADDESTRAMENTO ALL'IMPIEGO DEI MEZZI DI SEGNALAZIONE

· 31. P er effettuare il collegamento nell'interno dei reparti, i carristi dispongono dei seguenti mezzi: - asta per le segnalazioni dal cano; - segnalatore ottico notturno; - bandiera, a lampo di colore; - artifizi (razzi colorat i); - apparato radiofonico; - staffette in motocicletta. 32. L'asta da segnalazione è costituita da una bacchetta di feITo colle estremità foggiate ad anell9; lungo l'asta, a 15 cm. da ciascuna, estremità, sono fissati (per il centro), due dischi di stoffa, uno bianco I1altro rosso. L'asta si adopera impugnandola ad una delle estremit_à e facendola sporgere verticalmente attraverso l'apposit o foro praticato nello sportello superiore .del carro, od in mancanzà di questo, attraverso l'apertura di uno degli sportelli del carro stesso. L'asta serve per il collegamento fra carri e carri di uno _stesso reparto ed eventualmente per segnalazioni ai reparti coi quali i carri sono chiamati a cooperare.


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Le comunicazioni che si possono effettuare con questo mezzo sono quelle stabilite dalla tabe11'li ALLEGATO Il . 3 .

33. Il segnalatore ottico notturno è costituito da un tubo metallico, mi;mito all'estremità superiore di due lampadine elettriche: . una a luce rossa l'altra a luce bianca, che _possono essere accese indipendentemente l'una dall'altra, premendo sui corrispondenti pulsanti applicati all'impugnatura inferiore dell'apparecchio. Si adopera facendo sporgere verticalmente l'à.p- parecchio dal carro a.Ilo stesso modo indicato per l'asta da segnalazione. Per dare garanzia a chi fa funzionare il segnalatore dall'interno del carro che le lampadine si accendono realmente, verso l'impugnaj:.ura dell'apparecchio ~sistono _d ue' spie luminose che funziona.no contemporaneamente alle lalllpadine di cui sopra, ripetendone { segnali . . Serve per il collegamento di notte, in sostituzione dell'asta di cui al n . 32; codice per tali segnalazioni, (vedi tabella ALLEGATO n . .4). Impiegando l'alfabeto Morse (come indicato in calce all'allegato anzidetto) l'apparecchio è anche in grado di trasmettere, entro un raggio di 300 7 400 m., comuni dispacci. 34. La bandiera a lampo di colore è quella stesHa in dotazione alle varie a,rmi e specialità; Può essere manovrata stando nel caITo, sporgendosi col busto dallo scafo 1 e, quando si è fermi, anche stando a terra.


La bandiera a lampo di colore serve per quegli stessi collegament i indicati per l'asta da segnalazione, ma è mezzo di ,maggior portata e consente qualsiasi comunicazione. Di norma, è p erò bene limit~e sempre il testo di tali trasmissioni al minimo indispensabile o, meglio ancora, specie p er le comunicazioni di carattere normale, ricorrere a semplici segnali convenzionali preventivamente concordati (lettere o gruppi di lettere).

35. Nel fare uso del segnalato~e ottico notturno e della bandiera a lampo di colore, è necessario a dottare tutti gli accorgiment i atti ad evitare l'in1 tercettazione od anche la semplice ossérvazione nemica, principale fra essi l'opportuno orientamento dei mezzi impiegati così da renderli invisibili a chi osseivi da una direzione differente da quella della stazione colla quale si comunica. 36. Gli artifizi sono in genere co~tituiti da cartucce per pistola da segnalazione (ex Very); dette cartucce, di differente colore, variamente combinate, possono formare un determinato codice di segnalazioni. In genere per cia-scun. segnale è bene adoperare più oartucce dello stesso colore, e questo per ovviare all'inconveniente che non sempre tutti i colpi sparat i colla pistola possono essere rilevati da chi deve ricevere la comunicazione. La pistola può funzionare dall'interno del carro facendo sporgere la sola canna dai fori apposita-


-21-

mente praticati negli sportelli superiori, oppure dall'esterno del carro stesso. · Servono in genere per segnalazione a distanza coi reparti coi quali ì carri debbono cooperare e per richieste di fuoco all'artiglieria . Ogni segna.la,zione del genere deve sempre essere oggetto di preyentive intese.

37. Di norma, le segnalazioni da,l carro sono effettuate dal capocarro; il restante personale dell'equipaggio deve però essere in gra.do di sostituirsi al suddetto nBlfimpiego di tali mezzi; tutti ed in specie H pilota, debbÒno coadiuvare ' il capo carro nella ricezione delle comunicazioni; anzi gli ordini che comportano esecuzione immediata possono,. dal pilota che li vede, essere senz'altro posti in atto, · senza attendere conferma dal propr10 capocarro. 38. È molto utile dare la massima diffusione

possibile alla conoscenza dell'alfabeto cc )}forse» in modo da ottenere che la maggioranza dei carristi sia, in grado di trasmettere e ricevere comunicazioni con tale sistema. ·39. L'apparato r~diofonico è il mezzo più rapido e sicuro per mantenere il collegamento nelrinterno delle unità carriste in movimento; detto apparato _può anche funzionare radiotelegraficamente, anzi di norma è bene sia fatto funzionare in tal ·modo ottenendo così di aumentarne la portata e f~èendo uso di cifrario, di evitare possibili intercettazioni.


-

23 -

L'app~nato ra.diof nico consente la trasmissione di ordini ed anche lo scambio di conversazioni , rpa non dà, possibilità di trasmissione e ricezione contomporanea : il passaggio dalfuna _all'alt r a · avviene a mezzo di commutatore e questo obbliga costantemente alla · più severa osservanza delle norme che regolano il servizio dei singoli t ipi di staoione, nonchè delle prescrizioni ed orari che di volta in volta vengono stab iliti per il funzionamento della rete dei collegament i radio nell1interno di ciascun reparto. Criterio fondamentale da seguire: - limitare le conversazioni a frasi brevi ed incisive, stile telegrafico; - usando l'apparecchio radiotelegraficamente, ricorrere di massima ad un prestabilito cifrario convenzionale, che può essere formato con semplici lettere o coppie di lettere, cosi da abbreviare quanto più possibile la comunicazione e nello stesso tempo rendere vano ogni tentativo di intercettazione nemica. 40. Quando l'apparato radiofonico non è ado- · perato direttamente dal capocarro, funziona da marconista il tiratore; in questo caso, però,. il prin10 può egualmente trasmettere e ricevere ricorrendo all'uso di cuffia e di laringofono sussidiari. Sia l'uno che l'altro quando impiegano l'apparecchio radio, devono tener presente la necessità di farne uso moderato onde evitare .d i esaurire troppo rapidamente le batterie.


-23 -

41. La sta.ffetta in motocicletta, di massima,, recapita comunicaz-ioni scritte; eccezionalmente, e solo qua.udo si tratti di diramare un semplice comando, può essere incaricata di comunicazioni verbaJi. . Prima che essa parta, assicID'arsi sempre che conosca esattamente : - a chi deve recapitare là comunicazione rice, . ' vuta; ¡ :.. . l'itinerario da percorrere per recapitarla, o quanto meno, la direzione da seguire per giungere a destinazione.

'

.



P ARTE II.

ISTRUZIONE FORMALE DEL REPARTO

CAPO I.

NORME E PRESCRIZIONI DI MASSIMA 42. L'istruzione formale delle unità carriste npn è fine a. sè stessa in quanto tende principalmente ad ottenere che _o perazioni e movimenti d'assieme, preparatori al combattimento, si effettuino, non tanto in perfetto sinc1:onismo, quanto colla massima regolarità e colla maggiore celerità possibili senza provocar.e reciproco disturbo. Essa contribuisce a.ltresì a sviluppare:

- nei singoli, prontezza di esecuzione e precisione massima;

- nei reparti, ordine e disciplina perfetti. 43. Distanze ed intervalli, indicati per le singole formazioni, debbono corrispondere agli spazi da lasciare effettivamente liberi fra mezzo e mezzo. . . E ssi hanno però carattere esclusivamente orientativo in quanto possono, da chi dirige I1istruzione, essere variati in relazione al terreno disponibile ed alle difficoltà che esso materialmente oppone al libero movimento dei carri.


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44. Gli ordini rela,tivi a trasformazioni, movimenti, operazioni da compiersi simultanea.mente da. piÚ reparti autotrasportati o cingolati, sia per l'ampiezza delle fronti che normalmente comportano le formazioni, sia per il rumore dei motori in moviment o, non possono essere impartiti a voce. Di norma quindi essi sono dati: - di giorno: a mezzo segnali convenzionali a mano (vedi ALLEGATO Il ~ 1); - di notte: ¡con segnali convenzionali lumino si od acustici (colpi di fischietto), da concordare caso per ca-so.

'


CAPO I I.

ISTRUZIONE COL MATERIALE AUTOTRASPORTATO 45. Per gli spostamenti a carattere logistico di una certa entità è generalmente previsto l'autotrasporto dei carri armati; tale autotrasporto si attua: per i reparti carri L: - c9l sistema misto e cioè, con parte .dei carri a.utoportati su au tocarri trattori e coi rimanenti caricati su appositi carrelli rimorchio o trainati dagli stessi trattori; per i reparti carri M: - coll'autotraino di ciascun ca.rTo caricato su rimorchio. 46. Tanto per il carico, quanto per lo scarico del -carro armato dal trattore o dal rimorchio, si fa uso di apposite coppie di rampe metalliche; il carico e lo

scarico dai carrelli si effettua invece senza rampe. 4'i. Quando l'aut ocarro trattore col rispetti! o carrello (o rimorchio) è fermo ed il personale sta a terra (normalmente nelle presentazioni), gli uomini si dispongono in fila lungo i due fianchi dell'automezzo: - un passo a destra, il nucleo traino (conduttore e meccanico del trattore);

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-28-

- un passo a sinistra, il nucleo di combattimento (equipaggio od equipaggi dei carri); - entrambi i capifila all'altezza del radiatore (vedi fig. 1). 48. Durante il movimento il personale sta sul trattore disponendosi come nella fig. 2. Gli uomini seduti s~a panca, nella pa,rte posteriore dell'autocarro, stanno rivolti in direzione opposta a quella di marcia. Il capocarro nel caso B , della fig. 2, o quello fra i due più elevato in grado o pi'ù anziano nel caso A , della stessa figura, assume il comàndo del drappello ed è responsabile oltrechè delle operazioni di carico e scarico dei materiali, anche della cond(!tta del trattore e della disciplina del personale caricato sull 'automezzo. 49. · .Al carico ed allo scarico dei carri armati concorre tutto il personale di cui sopra, ad eccezione del conduttore del trattore che sta invece al volante- del proprio automezzo. Quando si intende procedere al carico dei carri si ordina: a posto per i l carico,

ed il personale si dispone, sull'attent i, come nella fig. 3. 50. Le operazioni per - il caricamento dei due carri L autotrasportati da uno stesso trattore, si svolgono come segue.


-29-

. Al comando: caricate i carri

dato dal capocarro più elevato in grado o più anziano al quale spetta dirigere l'operazione: ·- l'equipaggio del secondo carro armato ed il meccanico del trattore, staccano il rimorchio (o carrello) dall'autocarro e lo arretrano di 10 712 m., ribaitano quindi lo sportello posteriore dell'automezzo ed applicano la coppia d~ rampe all'estremità posteriore della piattaforma dèl cassone; - contemporaneamente il pilota del p~imo carro armato da caricare, si pone alfa guida del carro stesso, che _porta· in corrispondenza della estremità inferiore, delle rampe, quindi in base alle indicazioni che gli dà il capocarro, provvede a farlo salire sulla piattaforma del cassone in modo che la sua parte anteriore vada. a finire quasi a contatto della cabina dell'autocarro; ultimate t ali operazioni, spegne il motore, innesta la 1 a. marcia, frena il carro, chiude rubinetto benzina, sportelli di guida e di torretta, e, con l'aiuto degli altri uomini, provvede all'ancoraggio del carro stesso al cassone del trattore; - tolta la coppia dj ra,m pe e chiuso lo sportello posteriore dell'autocarro, il pe.i:sonale di cui sopra (escluso ora il pilota _del secondo ca,r ro armato) · provvede al riagganciament o del rimorchio (o carrello) al trattore ed alla sua frenatura; trattandosi di rimorchio, ribalta i suoi punt(?ni di appog- , . gio e i.I suo sportello posteriore, provvede infine alla sistemazione delle rampe; tratta,ndosi invece


- 30 -

di carrello, lo prepara a ricevere il carro armato ed ove necessario dispone i cunei per agevolare la salita del carro stesso; - con manovre analoghe a quelle sopradescritte si provvede quindi al caricamento, sistemazione ed ancoraggio del secon_do carro; ad operazione ultimata si allentano i freni del rimorchio (o carrello), si ritirano le rampe (od i cunei) e, se si t ratta di rimorchio, si ripiegano i suoi puntoni di appoggio e si richiude il suo sportello posteriore; - finita l'oper azione, il personale va a disporsi come indicato al n. 47, assumendo 1~ posizicne di attenti.

51. Il caricamento del carro M sul rimorchio (o carrello) avviene invece con le seguenti modalitĂ . Al comando:

caricate il carro, dato dal capocar ro : - mentre il tiratore od i tiratori provvedono alla frenatura del rimorchio .ed al ribaltamento dei suoi puntoni di appoggio e del suo sportello posteriore ed infine alla sistemazione delle rampe, o, t rattandosi di carrello, alla sua semplice frenatura ecl all'eventuale disposizione dei cunei , il pilota mette in moto il motore del carro armato e, sta.udo alla sua guida, lo porta in corrispondenza della parte posteriore del rimorchio (o carrello); in base quindi ai suggerimenti che gli dà il capccarro provvede ¡ a farlo salire in giusta posiziune sul mezzo anzidetto ;


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31-

- subito dopo i tiratori ancorano il carro ar. mato al rimorchio ·(o car:rello), mentre il pilota provvede a spegnere il motore, innestare la l 8 marcia, mettere 'in funzione i freni, chiude~e il rubinetto del carburante e ad assicura,rsi della chiusura di tutti gli sportelli; - i tiratori, infine, ritira.n o rampe (o cunei), allep.tano i freni del rimorchio, ne rialzano i puntoni e lo, sportello posteriore, (od allentano semplicemente i freni del carrello); ad operazione ultimata tutti si regolaiiÒ come indicato al precedente numero. 52. Per rar prendere posto al personale sul trat-

tore si ordina: montatè.

Tutti, ad eccezione del capocarro (che deve sedere a fi.aneo del conduttore) e del meccanico dell'automezzo, vanno a sedersi ai rispettivi posti (vedi n. 48) . .Al successivo comando di: motore, il meccanico provvede alla messa in moto del mo-

tore stesso e su~it o dopo prende posto sull'autocarro trattore; ultimo a salire è il capocarro elle deve prima assicurarsi del regolare compimento di ciascuna opèrazione. Al comando: avanti, dat,o o ripetuto dal capocarro, si inizia la marcia.


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32 -

'

53. A trattore fermo, perchè il ·personale scenda a terra e si disponga· come indicato· al n. 47, si ordina,: a terra,

se occorre procedere allo scarico si aggiunge: a posto pe1· lo scq,rico.

A questo comando il personale si dispone, sull'attenti, come nella fig. 3 (vedi n. 49). 54 . ~ei reparti carri L si ordina quindi:

scaricate i carri,

- il pilota del carro armato rimorchiato (secondo carro), sale su di esso e, con l'a.iuto del .meccanico del trattore, procede alla messa in moto del suo motore, mentre il restante personale libera il ca,rro stesso dagli ancoraggi; (ove trattisi di rimorchio, il restante persona.l e provvede inoltre al ribaltamento dello sportello posteriore del rimorchio stesso, e dei suoi puntoni di appoggio ed infine all'applicazione della coppia di rampe); - quindi, seguendo i suggeriment i che gli dà i'i- capocarro, direttore della manovra,, il pilota provvede a far scendere il carro armato ed. a dirigerlo verso il punto che gli è stato preventivamente indicato; - poi-, se si tratta di rimorchio, il personale d.i manovra provvede al ritiro delle rampe, al ripie-


-33-

gamento dei puntoni di appoggio ed alla chiusura dello sportello posteriore del rimorchio nonchè al suo sganciamento dal trattore; se invece si tratta. di carrello, al suo semplice sganciamento; con spinta a braccia, il rimorchio (o carrello) viene arretrato a 10 -:-12 metri dal trattore; si provvede infine al ribalta.mento dello sportello posteriore dell'auto.mezzo, all'applicazione della coppia di rampe ed allo svincolamento del secondo carro armato dagli ancoraggi al cassone del trattore; - contemporaneamente il . pilota del carro anzidetto, coamuvato dal meccanico del trattore, provvede alla messa in moto del suo mezzo e, postosi alla guida, si tiene pronto a muovere al primo cenno del capocarro; - a detto cenno il pilota, in base ai suggerimenti che gli dà il capoca,r ro, fa discendere all'indietro il carro armato e, giunto a terra, lo porta nel posto preced~ntemente indicatogli; il restante personale provvede intanto al ritiro della coppia di rampe (da ricaricare sul t rattore o da passare ad altri equipaggi per analoghe operazioni di scarico), alla chiusura dello sportello posteriore del cassone dell'automezzo ed infine al riagganciamento al trattore del relativo rimorchio (o carrello); - ultimato quanto sopra, gli equipaggi si portano alla :Sinist.ra dei rispettivi carri ai quali, frattanto, ove non siano dati ordini ccntrari, veng(.no fermati i motori me.n tre il meccanico del trattore si va a collocare a sinistra del sedile anteriore del proprio autrmezzo. 3 - Add. Carristi.


-34-

55. Nei reparti carri M lo scarico del carro s1 effettua al comando: scaricate il carro,

in seguito al quale vengono eseguite, nell'ordine, le operazioni· di cui alla . prima parte del numero precedente . . 56. Di massima a questo punto, i trattori e

relativi nuclei t raino, o restano in posto disponendosi per il parcamento al còperto, o.si dirigono a quell'altra località destinata a tale scopo. 57. Tant o le operazioni di carico quanto le operazioni di scarico più sopra descritte, vanno eseguite nel massimo ordine ed in perfetto silenzio; con pers<?nale bene addestrato il tempo occorrente alla loro esecuzione non supera ·mai, anche per ·1a coppia di carri L, i 5 o 6 minuti primi. 58. Nelle riviste e parate, nell'attraversare centri abitati e quando il comandant e lo ritenga opportuno, il personale che sta trattore; -

suf

- se armato di moschetto tiene l'a,rma nella · posizione di alt-arm e cioè col calcio appoggiato verso la parte anteriore della panca o sedile su cui sta seduto, ed aderente alla coscia destra, canna in fuori' e leggermente inclinata in avanti, fusto impugnato dalla mano destra subito _sotto la fascetta con maglietta, pollice dietro, lé altre dita 3,vant~ 1 braccio ·sinistro naturalmente flesso e tenuto


-

~5-

aderente al còrpo, palmo della mano sulla coscia siB.istra dita unite e distese (1); - se armato di pistola tiene entrambe le braccia naturalmente flesse e aderenti al corpo, palme sulle coscie, dita unite e distese; - il conduttore dell'automezzo, se armato di moschetto, t~ene l'arma appesa all'apposit.o gancio situato al lato della cabina. 59. Negli altri casi il moschetto .viene tenuto nella posizione di arma al piede e cioè fra le ginocchia col calcio appoggiato al fondo del cas, sane, can.n~ in avanti, ed imp~gnato colla· mano destr~ in corrispondenza della fascetta con ma~ glietta, pollice dietro, le altre dita avanti,.braccio · sinistro come nella precedente posizione. _ · Nessuna variante per quanto riguarda gli armati di pistola ed il· conduttore dell'a~tcmezzo. 60. Il saluto ~l superiore è. reso dal personale trasportato da cia.scun automezzo a.l éomando di:

· attenti a d~st1· (o sinistr), dato dal capocarro che siede a fianco del con- ' duttore. ··A tale comando: - il capocarro di èui sopra, ije ufficiale, saluta colla mano, se sottufficiale o graduato, saluta volgendo con vivacità la testa dalla parte indicata . (1) Nell~ riviste e parate il moschetto deve essere con la baionetta inastata.


..._ 36 -

nell'ordine e fissando in volto il superiore; inoltre se armato di moschettp raddrizza ccntemporaneamente l'arma a contatto della spalla, gemito del braccio destro aderente al corpo; :._ tutto il restante personale, ad eccezione del conduttore, che rettifica soltanto la propria posizione, si regola com~ indicato per il sott~fficiale ò graduato. ¡ La posizione di saluto viene presa qua.¾do l'automezzo giunge a 20 metri dal superiore e deve essere mantenuta fino a che lo abbia sorpassato di 10 m.-

'


CAPO III.

ISTRUZIONE COL MATERIALE CINGOLATO 61. Nelle formazioni con carri fermi l'equipaggio sta n~r malmente a, terra: ;,j .- ca.po carro un metro a sinistra ed all'altezza della parte anteriore del proprio carro: . - pilota, e, per i., carri M 1 mitragliere-marconista e porgitore, in fila per uno diet ro il capocarro e nell'ordine (vedi fig. n. 4).

CD ®

Capocarr,o

P,lofa

11tll':-7J'liere-11Jdrco1vs/J@

@

Porg/fore

Fig. 4 . .

62. All'equipaggio a terra viene fatta assu-

mere la posizione di attenti o di riposo coi soliti comandi; quando si vuole concedere un più comodo riposo, si dà il comando di: ripos'

~

terra,

che consente agli nomin1 di mettersi a sedere senza -però allontanarsi più di,. due o t re passi dal carro.

.)


- 38 -

Da questa posizione per richiamare l'equipaggio a quella del riposo n:Jrmale a fianco del carro s1 ordina: a posto. 63. Durante i movimenti del _ carro

armato, ciascun componente l'equipaggio sta al rispettivo posto nell'interno del carro, (1) solo quando si debbano superare <?Stacoli particolarmente difficili o ci si trovi in condizioni di scarsa visibilità daU'in-. terno del carro (specialmente di notte quando non . sia pJssibile o co_n veniente far_ uso di illuminazione e3terna), il capocarro può scendere dal carro per meglio indicare al pilota la via da seguire.

64. Per far avviare il motore, il capocarro ordina o ri1)ete l'ordine di:

m-otore . .'

A questo comando: .::. il pilota, . (coadiuvato da altro membro , dell'equipaggio, se si tratta di azionare l'avviatore a mano), provvede alla messa in marcia del motore; - l'equipaggio prende posto su l carro e provvede alla chiusura dei rispett ivi sportelli o coperchi ; sale per ultimo il capocarro.

(1) In marcia e fin che la situazione-lo consente anche in azione, ove necessar.io, il capo cano sta affacciato

al propiio sportello.

·, /

·


-

39 -

65. A motore in moto, il capocarro dà tutti i

successivi COfi1:andi al pilota: - se ancora a terra, a mezzo delle scgnalazi_oni prescritte per la guida del carro (vedi ALLEGATO n. 2 A segnalazioni dall'esterno del carro); - se a bordo del carro, come è detto al n. 29. 66. A carro fermo e motore spento, l'equipaggio

scende dal carro al comando :

a terra, e si dispone come indicato al n. 49. 67. A bordo del carro l'equipaggio normalmente non saluta nè rende onori di altro genere; durante gli sfilamenti fa eccezione a questa regola il capocarro, ove venga ordinato che resti col busto eretto fuori dello sportello superiore del carro. In questo caso il predett o saluta: - con la mano, se ufficiale comandante di reparto df sfilamento ; - vplgendq la testa con vivacità dalla parte del superiore, in tutti gli altri casi. La posizione di saluto viene a,ssunt a quando il carro armato giunge a 20 m. dal rassegnatore ed è mantenuta fino a che lo abbia sorpassato di 10 m.

..


CAPO IV.

ADDESTRAMENTO FORMALE DEL PLOTONE A)

Plotone col materiale autotrasportato.

68. Il , plotone carri autotraspor tato, normalmente assume la formazione di: .

- colonna con gli automezzi in fila l'uno dietro l'altro, da fermi, a distanza minima di scarico (m. 15); in m :1rcia, a distanza variabile in relazione alla velocità di movimento; - linea con gli automezzi affiancati a due passi, da fermi , nelle riviste e parate. La formazione in linea può essere assunta anche per il parcamento quando sia da escludere la possibilita di osservazione o di offese da parte del nemico. 69. In colonna i cambiamenti di direzione di marcia avvengono p er imitaz~one del movimento eseguito dal trattore in testa alla formazione; ciascun conduttore deve però curare che la volta del proprio automezzo avvenga nello stesso punto in cui l'ha eseguita il precedent,e.

70. In linea i cam½b,ment i di direzione di marcia si effettuano al segnale: plotone destra (o sinistra).


·- 4 1 -

A tale segnale (vedi specchio ALLEGATO n. 1 B) , il trattore d'ala, dalla parte indicata nell'ordine, esegue il cambiamento di fronte nel più breve sp3,zio consentitogli dal .rimorchio e rallenta la velocità; gli altri t rattori accelerano e con più ampia volta si portano nella nuova direzione, allineandosi nuova.m ente sul primo.

71. P er passare dalla colonna alla linea, si comanda (o segnala):

I

a destra (o sinistra) in linea, - il t rattore di testa: se fermo, non si muove, se in m'.l.rcia, continua nella precedente direzione, diminuendo però di velocità; gli alt ri trattori con movimento obliqu<> in fuori, dalla parte indicata nell'ordine, gli si affiancano e, conformandosi al primo, si ferm::1,n o o continuano a marciare (inter' vallo normale fra i singoli automezzi: 4 passi).

72. P er passare dalla linea alla colonna si comanda (o segnala):

dalla destra (o sinistra) in colonna, - il trattore di destra (o di sinistra), inizia o continua il movimento, gli altri r anenta.no la

marcia e con movimento obliquo in dentro si incolonnano successivamente diet ro il primo. 73. Nella marcia in

colonna, quando non venga

diversamente ordinato, i trattori assumono~ distanze Era loro tanto maggiori quanto maggiore è


-42-

la velocità. di marcia tenuta; tale distanza, espressa, in metri, deve corrispondere approssimativa.mente ad una volta e mezzo la velocità, dell'autocolonna esprèssa in chilometri. B) Plotone col materiale cingolato. 74. Il comandante di plotone quando vuole

iniziare il movimento, od effettuare cambiamenti di formazione nel reparto, se ha gli uomini a terra, dà l'ordine di montate (preceduto, se necessario, da quello di ·motori). Prima però di salire a sua volta sul carro, s1 assicura che tutiti i carri del plotone siano . realme:q.te pront i a partire. 75. Nel caso invece che il personale sia già a bordo

dei carri e l'avviamento dei motori debba ei:;sere effettuato dall'interno dei carri stessi~ il coman- . dante di plot one dà l'ordine relativo a mezzo dell'apposito segnale convenzionale; per tutt i i successivi comandi fa poi uso dell'asta da segnabzioni o del segna.latore ottico notturno (vedi ALLEGATI nn. 3 e 4). 'i6 . Perchè i movimenti o le trasformazioni si possano effettuare regolarmente, è bene che ogni segnale di comando sia preceduto da quello di attenzione. Avvista.to un segnale, effett~ato dal carro del comandante di plotone, ciascun eapocarro ha ]'obbligo di rjpeterlo dando, così, conforma di aver

capito.

,


-

4i:S-

Qua,n do ver un motivo qualsiasi un capocano non riesce a percepire i segnali fatti dal pro1ffio comandante di plotone, esegue per imitazione, J;egola.ndo la, propria manovTa su quella che vede compiere dagli aJtri ca1Ti del reparto. 77. Il comandante di plotone cheinte.ncla for ,assum cre al proprio reparto formazioni aperte, j n dica preventivamente distanze cd intervalli da rnaute-

·nerc fra carro e carro; a movimento iniziato, volendo farle variare, lo ordina col prescritto &egnale:· aumwntare (o ridurre) interiialli e distanze.

ripetuto fino a, tanto i carri lo abbiano effettuato nella. misura voluta. 78. Direzione e velocità di ciascun movimento,

quando non vengono preventivamente indicate, sono regolate dai singoli capicarro sulla base di quelle che assume il carro del comandante di plotone. ·

79. Ad ogni segnale di alt dato dal comandante di plotone, ciascun carro prima di anestarsi rett ifica la propria posizione nei confronti della formazione in atto; in manovra t iene però sempre presente la necessità di sfruttare la copertura naturale offerta dalla zona. 80. Con gli equipaggi a terra, al coll:lando verifica, capicarro, piloti e tiratori, verificano, nel modo prèscritto, i rispettivi mezzi; ad operazione ult imata ciascun capocarro riferisce immediatamente al comanda,nte di plotone sulFesito delle ispezion~ compiute al proprio carro.


- 44 -

81 . L e forma zioni norma.li del plotone cingolato sono : (vedi fig. n. 5) la colonna, la linea cd il cuneo (per il plotone di 4 carri , lo st'ormo). Formazione eventuale 1 i me:z.zi plotoni affian-

cati

(fig. 6).

82. Tutte l e suddette formazioni possono essere serrate od aperte: le primo si usano normalmenfo · n elle presentazioni e nelle rivist-e e parate, le seconde sono impiegate solo nel campo tattico. Nelle form.1zioni serrate gli intervalli e le distanze normali fra i singo]i carri sono que}le indic::i.tc nelle figg . 5 e 6 ; nelle formazioni aperte sono variabili fra i 25 e 30 m . ed in f 1vorevoli circostanze possono anche superare sensibilmente quest'ultimo

limite.

83. L a colonna aperta (carro del comandante di plotone in testa) è la formazione normale cli marcia ; in combattimento essa è di carattere del

tn tto eccezionale. ·Le distanze ·da assumere fra cano e carro sono fi ssate di volta in volta dal comandante del reparto in relazione alla situazione contingente ; influiscono su esse : la velocità di marcia, la copertura offerta dalla zona, il genere e l'entità delle prevedibili offese nemiche.

.

84. L a linea serrata è la formazione normale rnr le riviste o parate; può servire per i parca.menti solo quando si possa escludere a priori ogni pos.3ibilità di offese nemich e. ,



-46 -

La linea aperta è di ·ca;rattere alquanto· eccezionale per il combattimento, p erchè meno comandabile di quella a cu.neo; essa però deve essere assunta ogni qu~.,l volta, il plotone si impegna su fronti molto vaste. Serve. invece normalmente per le soste al riparo di coperture linea_ri. Nella formazione in linea, il carro del comandante · di plot one sta al ~entro, i carri 2 ° e 5 °, nell'ordine alla sua destra, il 3 ° ed il 4 °, nell'ordine alla sua sinistra (1).

85. Il cuneo (stormo per il plotone su 4 carri) e la formazion~ tipica per il combattimen_to; eccezionalmente viene anche usata neUe riviste e parate. Nel Cu'1eO il carro del comandante di plotonesta al vertice, il 2 ° ed il 5 ° nell'ordine, alla sua destraJ il 3 ° ed il 4 ° alla sua sinistra. N elio stormo il carro del comandante_-di pl9tono sta al vertice anteriore della losanga, il 2° e, 3 ° un po' dietro rispettivamente a destra ed a sinistra d~l 1 °, il 4 ° al vertice opposto al 1 °. I

86. L a formazione a ·mezzi plotoni affiancati è , di uso eventuale nel campo tattico (serve specialmente nell'avvicinamento quando necessiti ridurre il numero complessivo delle pist,e da aprire) . ~

(1) La linea serrata usata n elle riviste e parate drf~ ferisce da quella sopra indicat a per il fatto che in essa i carri si succedono da ùestra a sinistra nell'ordine naturale.


-47-

In questa formazione, di norm:1, il carro del comandante di plot one sta in testa al mezzo plotone di destra e quello del vice comandante in testa al mezzo plotone di sinistra; gli altri carri come indicato nella fig. 6.

87. Di norma i cambiamenti di formazione avvengono avanzando ed ai prescritti segnali (vedi 3). il plotone in colonna passa : - alla formazione di linea coi seguenti movimenti: - il 2° carro ed..,.-il 5°, nell'ordine, ·accelera.no la marcia e con movimento obliquo si vanno a, disporre a dest1'a del 1 ° (quello del comandante di plot one), il 3 ° ed il 4 °, nell'ordine, con analogo movimento, si portano aJia sinistra del .J O ; - alla formazione a cuneo (1) coi seguenti movimenti: - il 2° ed il 5 ° carro, nell'ordine, aecelerano la marcia., spostandosi in fuori a destra qel carro del comandante di plotone mentte il 3° e 4° compiono analogo movimento in fuori a sinistra; - alla formazione di mezzi plotoni affiancati coi seguenti movimenti : ALLEG. Il.

(1) A stormo, per il plotone su quattro carri, coi seguenti movimenffr : . - il 2° e 3° carro, accelerando leggermente la marcia si spostano in fuori, rispettivamente a destra e asini. stra del carro del comandante di plotone; il 4° p r ende la prescritta cl.istanza dal 1°.

1


-48-

- il 1 ° e 2 ° carro continuano la marcia ; il 3° e 4° successiva~ ente e nell'ordine, con movi-

mento Òbliquo a sinistra, si affiancano ai primi due, il 5 ° carro accelera la marcia e si accoda a giusta distanza dal 2 o. Il plotone in linea passa : - alla formazione in , colonna coi seguenti movimenti: - i carri, ad eccezione del 1 °, rallenta.no la marcia e successivamente nell'ordine .naturale, . con movimento obliquo in dentro si incolonnano dietro al carro del comandante di plotone; - alla formazione a cuneo (1) coi seguenti movimenti: - i carri 2°, 3°. 4° e 5° rallentano la marcia e prendono le prescritte distanze ed intervalli da quello del comandante di plotone ; - alfa, formazione di mezzi plotoni affiancati coi seguenti movimenti : - il carro del comandante di plotone continua la marcia ; ad esso si accodano il 2° ed il 5°; il 3 ° carro con movimento obliquo prende il voluto intervallo dal 2 ° (2) ; il 4 ° carro rallenta la marcia e si accoda al 3 °. (1) A

sto:-mo, per il plotone su quattro carri, coi se-

guenti movimenti : - il ~0 e f 0 carro rallentano la marcia e prendono le presc1itte distanze ed inte1 valli da quello è.el comandante di plotone; il 4° rallenta. anch'esso la marcia e con movimento obliquo in dentro si porta dietro al l °, a distanza. doppia. di quella tenuta è agli alti i due. . (2) Dal 1° se il plotone è su quattro cani.


-49-

Il plotone a éuneo (1) passa : - alla formazione in colonna coi i::eguen ti movimenti : - il carro del comandante del plotone continua 1~ marcia; gli altri nell'ordine naturale con opportuni movimenti in obliquo si accodano ad esso; . - alla formazione in linea coi seguenti movimenti: - i carri 2 °, 3°, 4° e 5° accelerano la marcia e si p01·ta.no all'altezza. ed al prescritto intervallo dal carro del comandante di plotone ; - alla formazione di mezzi plotoni affiancati coi seguenti movimenti : - il carro del comandante di plotone continua la marcia ; il 2 ° e 5 ° gli si accodano alla prescritta di tanza ; contemporaneamente il 3 ° e 4- 0 si affiancano, a giusto intervallo, rispettivarnenta a,l 2 ° c> 5 °.

(1) Il plotone a. stormo passa: - alla formazione in colonna con movimenti analoghi a quelli indicati p er il cuneo; - alla formazione in linea coi segu enti m ovimenti : i carri 2° e 3° accelerano la marcia e si portano all',a lt ezza, ed al pr escritto intervallo, dal carro del comandante di ploton e ; il 4° carro accelera e con mo.vimento obliquo in fuori si porta alla sinistra del 3°; - alla for mazione di mezzi plotoni affiancati coi 1,guenti movìmenti: - il caITo del comandante di plotone continua la marcia ; il 3° carro acceler a e gli si affianca a giuato intervallo; il 2° ed il 4° si accodano ri&pettivamente al 1° e 3°. 6-

.&tid, Oaf'f"iati.


-

50 -

n

plotone a mezzi plotoni affiancati passa : - alla formazione in colonna coi seguenti moviménti: · - il 1 ° e 2° carro continuano · la marcia ; il 3° cd il 4°, nell'ordine: obliquando a destra, si accodano a.i primi due ; il 5 ° rallenta, la marcia jn' modo da consentire 1' inserimento del 3° e -4°; - alla. formazion e in linea coi seguenti movimenti: - il 1 ° carro continua la marcia ; il 3 ° ed il 4° accelerando di guanto necessaTio 1 con movimento in fuori a sinistra si affianean'o al 1 ° al prescritto intervallo ; il 2 °.ed il 5 ° seguono ·analogo gioviinento a destra, ; - alla formazione a cuneo (1 ) coi seguenti moviment i: - il carro del comandante di plotone co~t in ua la, marcia; il 2° ed. il 5° :Si spostano in fuori a dest-ra ; il 3 ° e 4 ° compiono analogo m ovimento a sinistra, assumendo le distanie e gli fotervalli prescritti'.

· (1) A _stormo, per il p lotone $ti. quattro carri, coi ,eguen:ti movimenti : - il carro del comandante di plotone c-ontinu.à la marcia: il 2° si sposta in fuoÌ' i a destra ; il 3° rallenta . e si allinea col 2°; il 4° con movimento obliquo a destra si diapone dietro ed alla prescritta di.Btanza dal l O •


O.A.PO V.

ADDESTRAMENTO FORMALE DELLA COMPAGNIA .A)

Compagnia col materiale autotrasPortato.

88. La compagnia carri, col materiale autotrasportat o, marcia J}orma,lmento in colonna; ove non

debba provvedere ad occultarsi , può · parcare : in colonna, in co,lonna di .plotoni, in linea, od in

linea di plotoni in colonna. Nelle riviste e parat~, di massima, la compagnia viene pr esentata in linea e sfila in colonna di plotoni. Distanze ed intervalli normali fra i singoli automezzi e fra plotone e plot on e : quelli indic~ti nelle figg. 7 ed 8. 89. Quando la èompagnia. è in

colonna, precede

il tra~tore del carro comando di compagnia, seguono nell'ordine quelli di ciascun plotone carri; chiudono la fila gli autocarri del plot one comando.

compagnia in linea normalmente si dispone coi plotoni nell'ordine naturale da destra a sinistra, plotone comando all'estrema silùstra; trattore del carro comando di ·c ompagnia a-vanti ed al centro di detta linea con affiancati , alla destra, l'autovetturetta od il motociclo del comandante di compagnia, alfa, afoii tra, i motocicli della ataffatt~. 90. La


.

-52-

Per l'allineamento degli autorn e.zzi si colloca preventivamente- l'aut omezzo destinato a funzionare da. guida al suo giust·o post o, quindi si ordina:

allineamento sul tratto·re d·i destra (o sinistra), e si esegue con un automezzo alla volta a cominciar.e dalla destra (o sinistra) come da ordine 91. La compagnia in colonna di plotoni, ha i plotoni in linea, l'uno diet,rò l'alt.ro, plotone comando i.n coda; il trattore del carro comando p.i compagnia, avanti · ed al centro: _con a fianco gli stessi mezzi indicati nella formazione in linea (1).

92. L~ compagnia inizia, modifica od arresta il . ·s uo movimento e .fa scend~Te il . personale a terra . cogli stessi comandi indicati per il plotone. Gli uomini del plotone coma,ndo, esclusi il conduttore ed il meccanico dei s.ingoli automezzi che si. regolano come indica:to al n. 47, quando stanno a tena, si dispongono un metro a sinistra dai rispettivi automezzi su di una unica fila, se. in numero di cin.q ue o meno, su doppia fila ne.gli altri casi. 93. Di massima tutti i cambiamenti di formazione della compagnia si effettuano per plotone e con movimenti successivi, in base a.d ordini verbali dat i caso .pe.r caso. (1) D1nante gli sfilamenti però l 'autovett'IUetta o motociclo del comandante la compagnia si pone in testa al reparto 10 passi ayanti il trattore del carro comando di compagnia éon a: fianco, da ambo i lati, le staffette in mot.ooiolo. .,


-

i3-

B) Compagnia. col materiale cingolato. 94. 11 comandante di compagnia. dà gli ordini di

avanzare, aumentare o diminuire distanze ed intervalli e di .f ermarsi, facendo uso delle stesse segnalazioni indicate per il plotone ; quando però intenda far modificare la formazione in atto della compagnia, o quelle assunte dai singoli plotoni, dà ordini verbali o ricorre a preventive intese. 95. Alle segnalazioni fatte dal

comandante di compagnia, i comandanti di plot one debbono rispondere ripetendo le segnalazioni stesse a significazione di capito; provvedono quinrl.i a far eseguire, dai .rispettivi reparti, l'ordine ricev11to ; quando si eseguono modifiche di formazione nella compagnia, i comandanti di plotone nell'esecuzione dei necessari movimenti, se fatti contemporaneamente, debbono cercare di non_darsi reciproco intralcio .

96. Le formazioni della. compagnia. cingolata . ~ono: - la colonna (fig. 9) ; - la linea (fig. 10) ; - la doppia linea, con un plotone in })rima linea e due in seconda (.fig. 11) o viçeversa. In tutte le suddette formazioni i plotoni possono poi c~sere rispettivamente : in colonna - in linea - a cuneo (od a stormo) eccezionalmente a· mezzi plotoni affiancati. ·


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97. Distànze ,ed inten:alli ntll• f on nazioni ser... - rate sono quell.~ indicate nelle figg. nn. 9, J O e 11; nelle formazioni ·aperte debbono essere stabilite caso per caso. A semplice titolo orient at ivo si indicano le ,egi.l.enti (ch e in particolari circost anze potranno an che essere aumentate 1 m ai ridot,t e) : - distanze fra plotone e plotone: - per la colonna di plotoni a cuneo {od ~ stormo; : 3 -=- 400 m. ; - per la com_pagnia su due linee:. 3+400 m.; . - intervalli fra plotone e plotone: - per la· linea di plotoni a cuneo (od a s-tormo): 50-=-100 m . ; - per la compagnia su due linee: 100 --;- 200 m.

98. D elle. varie formazioni : - la colonna: - coi plot oni rn col~nna serrata (od aperta), aerve per la marcia, eccezionalmente per le ,aoste ; - coi plotoni in linea serrata, si usa per gli sfìlamen ti ;

- coi plotoni a cuneo (od a stormo) serrato è pure impiegata per gli sfifament i ; ·- coi plot,oni a cuneo (od a stormo) aperto, è invece la formazione tipica delle compagnie :.t:ffiancate neH'azione ma:novrata, di battaglione ; - la linea: - coi plotoni in colonn~ apertà serve, in genere, per il movimen to della fase che - precede il combattimento ;


-

in

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- coi p lotoni linea) errata, è di .e~gluii v·~ impiego per le presentazioni; - coi pl<?toni a cuneo (od a stormo) aperto, serve per il eom°Qattimcnto, sia della compagnia isolata jmpegnata .su vasta. fronte (5 -;- 600 m .): sia delln. co!npaguia inquadrata ne] battaglione quando quest o intende agire a.d ondat e successive di compagnia ; . . - la formazione della compagnia -su doppia linea è guel1a t ipica- di dBtt o rPpaT.t o quando agisce igofa.ta.rnente. e sù fro?-ti limitate (30-0 -:- 400 m.).

{


- CAPO VI.

ADDESTRAMENTO FORMALE DEL BATTAGLIONE .A) B1ttig1ione col materiale autotrasportato.

99. Dj norma il battaglione non com.p ie addestramento formaJe se non per present azioni, riviste e parate. Muove viceversa, riunito nelle marce in colonna; anche in questo caso però, di n1assima, non ese~e moviment i d'assieme al comando diretto del suo comandantè. .

100. Quando la compagnia comando di batta.glione part ecipa all'addestramento con t,utti gli autòmezzi in organico, di norma, si scinde in due parti: - la prima,, costit uita, dall'autov:etturett~ o motoeiclo del comandante di batta.glione, dalle staffette su motociclo, dai tratt ori dei carri del comando di batt aglione, sta in testa a.l bat taglione; - la seconda, costituita da tut to il rimanente . si dispone, in vece, in coda, od all'estrema sinistra della formazione, tenendo per ultimi gli aut omezzi $peciali della squadra riparazioni e ricuperi (autocarr.o soccorso ed autofficina), nonchè l'autocarro « dovunque » cbe porta il materiale ed il personale aainitaJ·io di battaglione.


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101. Quando il battaglione de,Te manovrareriunito in circostanze diverse dalle riviste e parate, il suo comandante, a seconda dello scopo da raggiungere e dello spazio disponibile, dà di volta in volta gli ordini rela,tivi a : - formazione e successione dei reparti; - interval1i .e distanze. · Movimenti e trasfo1·mazioni vengono poi effettuati per compagnia. B)

Battaglione col materiale cingolato.

102. Il battaglione col materiale cingolato quando è tutto riunito, normalmente assume una delle seguenti formazioni: - colonna serrata od aperta - esclusiva,rnente per la marcia;

- colonna di compagnia in linea: - coi plotoni in linea serrata - nelle presenta1.ioni e nelle riviste e parate: - coi plotoni a cuneo (od a stormo) aperto per il combattimento (vedi fig. n. 12); - linea serrata - per gli schieramenti in parata; - linea di compagnie in cÒlonna, coi plotoni a cuneo (od. a stormo) aperto - pure per il combattimento (vedi :fig. n. 13). - linea di compagnie in linea oppure linea di compagnie in doppia linea (tutte di carattere alquanto eccezionale) .

103. Di ma.ssima, la compagnia. comando dei ba,ttaglioni carri M pa.l'tecipa all'acldestra.men to


(

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for-rnale col materiale~ cingolato, 11oltanto coJ : ca.rri del comando:e cogli elementi del plotone comando muniti di motociclo (staffett-e) . Quando eccezionalment.e vi partecipa anche con carri di riserva o con eventuali carri lancia: fiamme in organico, col complesso dei suddetti mezzi costituisce terza (o quarta) compagnia del battaglione.

104. A battaglione riunito, mo vimenti e tTasfoTmazioni si effettua:no successivamente, peT compagnia,1- ai comandi dei rispettivi comandanti. 105. Negli schieramenti per presentazioni, rivist_e e parate, i comandanti di compagnia, ove n?n venga altrimenti ordinato, stanno sulla destra del rispettivo reparto.

'

'


CAPO VII.

ADDESTRAn"IENTO FORMALE DEL REGGIMENTO 106. Il reggimento, col ..materiale autotrasportato, o col materiale cingolato, si aduna ammassandosi nel modo che di volta in volta viene stabilito dal suo comandante in relazione allo scopo dell'adunata ed allo spazio disponibile. .• 107. L e formazioni di ammassamento à el reggimento sono : la colonna di battaglioni; - la linea di colonne di battaglione; - la colonna doppia di battaglioni; in eiascuna delle quali di norma i battaglioni stanno in colonna di" compagnie in linea, od in linea di

plotoni in colonna. Sempre ehe possibile, si deve dare la preferenza alla formazione che dĂ maggiormente la sensazione della massa compatta.

108. La ,compagnia comando di reggimento, . . quando p artecipa a,ll1ammassamento : - se questo si effettua in colonna, od iri colonna . doppia di battaglioni, si dispone in testa alla forma.z10ne; - se si effettua in linea di colonne di battaglione alla destra dello schieramen t o. 109. Nelle marce di reggimento ciascun battaglione costituisce scaglione cli marcia.



PARTE III

ADDESTRAMENTO TATTICO CAPO I.

PREMESSA 110. La presente parte considura l'addestra mento tattico dei rep arti carristi fino al battaglione compreso. Nell'indicare le _ norme. ed i criteri da seguire, tiene conto della cooperazione dei reparti delle altre a,rmi , facendone cenno saltuariamente e somm:1rfamente, in quanto tale argomento forma già oggetto della pubblicazione te IMPIEGO DELLE UNITÀ CORAZZATE >> (cfrcolare 180p0 - anno 1941-XIX).

111. Norme e criteri non vanno intesi in senso . tassativo, ma caso per caso devono essere adattati alla situazione contingente ed armonizzati con i fattori sempre vaTiabilidi ciaseun problema tattico. Però è attraverso una. completa e profonda conoscenza di essi e della, loro costante e razionale applicazione che si può acquisire quell'abitudine alla rapida decisione, alla immediata esecuzione ed alle intelligenti iniziative, che debbono sostanzialmente ca1·atterizzare l'azione dei comandanti dei reparti

carriiti.


-

62-

112. Perchè l'addestramento tattico riesca proficuo occorre che: - le istruzioni siano organizzate sulla base di una, bene intesa progressione; - le esercitazioni .vengano razionalmente mquadrate in situazioni semplici e verosimili; - l'a.mbiente tattico, specie per quant o riguarda il terreno, sia frequentemente cambiato; ove ciò non sia possiòile, si modifichi di volta ·io volta la direzione di impiego dei carri; - le esercitazioni. si effettuino nelle più svariate condizioni metereologicbe e stagionali; - tutte le istruzioni o esercit,azioni · vengano sempre vivificate da quello spirito audace e tenace eho deve permeare l'animo dei carristj di ogni grado. -

~

113. Al termine delpel'iodo addestrativo, ed a conclusione del lavoro compiuto, si debbono effettuare: . ·- tiri di combattimento; - esercitazioni in cooperazione con unità celeri ( e.o n le quali i reparti canisti sono normalmente chiamati ad agire). I t iri devono costituire il collaudo p1·atico d0ll'ef:ficienza tattica raggiunta dai reparti carristi. Le esercitazioni in cooperazione, debbono scr. vire ad addestrare ì repart i carristi: - a fornire ai celeri tutto il concorso di cui i carri sono capaci per il rapido raggiungiment o di comuni obiettivi; - a, sfruttare appieno ogni aiuto che può essere loro fornito dalle armi della,fa,nteria e dell'artiglieria, o dai mezzi dell'aivfa,zione e dei reparti chimié1 .


CA.PO II.

IL CARRO ARMATO 114. Il carro arllllato non agisce mai isolatamente. Ne consegue che ciascun capocarro~ pur muovendo e combattendo col proprio mezzo con una r elativa indipendenza, deve sempre mantenere la sua a,zione ent1'0 i limiti del compito e dell'obiett ivo assegnati al proprio plotone. I singoli carri del plotone debbono prestarsi reciproco aiut o e protezione. Non è però, da. escludere che dura.nt.e il combattimento il carro armato · possa., per · cause varie, venirsi a trovare isolato; in questo caso il capocarro sopperisce d'iniziativa alla mancanza di ordini ,$Uperiori proseguendo nell'azione intrapresa.

115. Compiti dell'equipaggio del carro. - Il capocarro: - dirige il movimento del carro in reìa ~ione all'_it.inera,r io ed alFobiett ivo assegnatigli, scegliendo, prima di iniziare il .1novin1ent o _ste.sso e durantff le p a,use dell"azione, i punti carat teristici (visibili anche dall'interno del ean·o) ai quali riferirsi per mantenersi nella g·iusta direzione; . - ricerca. gli elementi contro i quali deve - decide di volta in volta sull'azione da svol~ere (fuoco od urto ) contro cfa:icnn obiettiTo.


-

- Il

64 -

pilota:

- c-onduce il carro in base agli ordini ed alle indicazioni del ca,pocarro ed esegue le azioni di urto e cli schiacciamento che da questi gli vengono ordina.te. - Il tiratore: - concone alla ricerca ed individuazione degli elementi da battere, esegue quindi il tiro agli ordini del capocarro. - Il porgitore: - provvede al servfaio del cannone e concorre con il tiratore nella ricerca ed individuazione degli obiettivi da battere. - Il marconista: - mantiene il costante collegamento · con le st-:1zioni con le quali il carro deve corrispondere.

- L'intero equipaggio: - provvede alla. difesa vicina del c.arro ed, iri caso di avaria, ai lavori necessari per rimetterlo aI°più presto in efficienza. Tener presente che. l'intimo aftìatamento B la. costante collaborazione di tutti i membri dell'equipaggio del carro costit uisce in ogni circostanza

fattore essenziale \ del suo successo. .

116. Il carro agisce: - con l'urto materiale: - per schiacciare e distruggere singole armi o centri di fuocç, avversari (possibilment é con azione di fianco e di r ovescio); - eccezionalmente, per colpire gli organi esterni di propulsione e di sosp ensione di carri

avversari;


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- éol fuoco: - delle · mitragliatrici effettuato in rnovi-mento; ove ba ·ti ottenere effetti n eutralizza,nti , oppure, qui3indo occorra. tiro più preciso, durant e a,pposite brevissime soste; - contro elementi atti vi nemici a distanze non superiori ai 3 7 400 rn . ; ~ contro t ruppe sorprese allo scoperto, anche a maggiori èli..ta.nze; - contro Blement i di trincea . (di preferenza con t iri d'infilata a breve distanza.); - contro feritoie di opere blindate e d~ carri armati (con tiri concentra.ti alle minime distanze); - contro le fiaincate rlei mezzi corazzati e blindati (facendo uso di proiettili pérforanti}; - per la difesa vicina, (quando il ca,rro sia costr etto a, fermarsi); - dei cannoni (da 20-37-47 1nni.) con proietti perforant i e semiperforanti, effettuato normalmente arrest,ando il carro -per il tempo ~trettaniente n ecessario all'esecuzione del tiro ed a di.., tanze non superiori ai 5 7 700 m ., contro resistenze attive ed immediate che si oppongono a ] movimento dei carri e contr o mezzi corazzati similari; ecceziona~ente in movi~ mento, se in terreno non accidentato; - dei lanciafiamme normaln1erite con brevi soste sncees ive: eccezionalmente in moviplento (in questo caso, lancia, rÌ\Tolta obliqua,mrnte in fuo-ri e non controvento):· - con tr~ resistenze annida te trn, rocce, in caverne, in robusti fabbricati, fra macchie bo~C'ose, in punti non m at erialmente accessibili ;1i carri, 5 -

..4.dd, Carristi .


-

..

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ccmtro i quali mitragliatrici e èannoni abbia.no scal'Sa efficacia; - per la rapida pulizia di trincee e apposta-menti; - contro ·mezzi corazzati similari invesf·endoli col dardo di fiarnma,; • - delle bombe a mano e delle: armi in.dividuali per la difes,a vicina del carro.

117. Durante il combattimento: - capocarro e pilota curano che il ca.rro si mantenga nella formazione ·del plotone in continua e rèci_proca collaborazione cogli altri carrì del reparto contro i comuni obiettivi; - il capocarro, servendosi ~ dej mezzi ottici a disposizione, scruta costantemente il terreno circostante, sempre pront o ad orientare l'azione del proprio mezzo su quell1elemento nemico che di volta in~volta si presen~a più minaccimw.

118. D c·arro muove s-empre ~Ila massima velocità conse~titagli dal terreno e sfrutta del suo meglio forme e copertura del terreno in modo da defilarsi, il pjù possibile, alla vista ed al ,t iro nemico; quando p er ottenere ciò è costretto a deviare da,l la rotta. prestabilita, cerca di rttornarvi n on appena possibile. · Nelle ·brevi soste che possono verificarsi nel corso dell'azione,' il carro deve essere fennato nei punti che consentano occultamento o: meglio anco:ra, defila.mento al tiro ne:tnico, ut,ili,:za.ndo, all'uopo, accidentalità del terreno, zone d'ombra,_ sfondi na,turali (evitare i cigli cbe fanno · profilal'.e il carro ~ll'ori2zonte).


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67-

. 119. Co~tro l'obiettivo che può essere materialmente investito, il carro sj dirige alla 1_nassima velo cità ·che può sviluppare e.d agisce: con l'urto della sua, massa, contro l'obiettivo stesso, con la mit.r agliatrice, contro i fuggiascl1i.·. 120. Quando invece l'obiettivo non può essere _investito materialmente da nessuna parte, cérca ug:ualmente .di averne r agione o quant o meno di neutralizzarlo, col fuoco; meglio se da posizion~ che offra protezione al carro. 121. Nell'esecuzione del fuoco, capoca.rr~ e tira,.. · tori si regolano secondo le norme stabilite ·dal-, l'APPENDIOE v:rra « Addestrament o al t iro ,i della presente istruzione. Se, per l'esecuzione del tiro, il carro deve_ fermarsi, il capocarro · coordina preventiva.mente l'azione del pilota e dei tiratori così da ridurre al minimo la durata dell1arresto. · I n linea di massima, specie col carro in m ovi•ment o, non si éseguono tiri al disopra di reparti . c·ooperanti.

.

122. Il carro, ar'mato di lanciafiamme, per agire. e:fficacemente, d eve portarsi 1 come- già ·detto, a distar...za minima dalr eJernento avversario (50+60 m.); nel fare éiò procede in genere per la via. più coperta e, se fatto segno a t fri nemici, cerca di neutralizzarli col fuoco delle altl'e armi di bordo.


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(ì8 -

Giunto a porta.fa, utile, ma.no,·Tl'a il da.rd0 cli fia,mma, dfrigendolo di prcfcrnnza agli accessi. ed a,llc apeTt1ue del centro attivo avversario; contr~ 1 superstiti in fuga, agisce con la mitragliatTice.

123. Conquistato un .obiettivo, di norma il carro -procede oltre; ove debba sostare momc~tancamente, evita di fa.rio nei pressi dell'obiettivo raggiunto; comunque cerca di :porsi almeno al · coperto dalla vi ta dell'avversario. 124 . Il carro, per sfuggire al tiro di arma anticarro, pur mantenendo la rotta prestabilita, deve, durante l'a-·nurnata, compiere bruschi e frequenti ca,mbiarnenti cli direzione e cercare nel contempo di fai uso delle proprie armi per neutnllizza.re quella, f avversaria.

125. Nel caso di incontro con un mezzo corazzato similare, il cmTo lo controbatte immediata.monte con ogni ar.Q:J.a a disposizione dirigendo, di preferenza, il tiro contro le fiancate de1I1avversnirio; se armato di lanciafiamme lo investe col dardo, alle brevissime distan.ze. · I n azioni di questo genere ha quasi sempre il s~pravvento chi per primo decide l'attacco e lo pone in atto colla massima audacia e risolutezza, fino al cozzo materiale, se ritenuto efficace. '

126. Quando un carro è att.acca.to da un mezzo similare nemico: gli altri carri dello stesso plotone intervengono pront,amente e con la massima deci\


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sione in suo aiuto, assalendo a, loro volta, col fuoco e coll'urto, i fianchi del mezzo avversario fino ad inutilizzarlo o, quanto meno, a costringerlo a desistere dall'azione.

127. Il càrro, che per avaria durante 'i l combattimento è costretto a fermarsi, contfoua a far uso de!le proprie armi fino à che gli è possibile. Se non strettamente impegnato e non completamente ilnmobilizzato, il capocarro lo fa dirigere in un punto coperto almeno alla vist!1 del nemico e, col concòrso dell'intero equipaggio, fa di tutto per rimetterlo prontamente in efficienza; a rip~arazione ultilnata provvede a raggiungere il proprio plotone in combattimento cd ove ciò non fosse possibile 1 nella prevista zona di raccolta. Se l'avaria non è invece riparabile coi mezzi a disposizione, eSJJone la prescritt::i.., segnalazione rossa (vedi TABE LLA ALLE GATO 2). Nell'attesa del soccorso, l'equipaggio dove difendere il propTio carro con ogni mezzo, ricorrendo anche alfimpiego delle bombe a mano. 128. D carro in avaria che non può essere riparato nè soccorso e che per mutata situazione tattica viene a trovarsi isolato molto oltre le proprie linee deve, prima del suo abbandono essere completamente inutilizzato; ali 'uopo il cap oca,r ro ordina all'equipaggio I 'asportazione delle armi (o di parti essenziali di esse), e degli apparecchi ottici di b@rdo, nonchè la distruzione o quanto . meno il danneggiamento di quanto non può essere tolt,o (vedi APPE~DICE I X).


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70 -

Addestramento col carro armato. 129. Di missima non )i effettuano esercizi di combattimento con carri isolati. I primi esercizi col carro debbono a vere lo scopo di far apprendere all'equip~ggio : - come sfruttare razionalmente il terreno ai fini del defilamento all'osservazione ed al tiro. ne111ico, senza, per altro, deviare mai dalFobiettivo prestabilito e senza allontanarsi sensibilm~nte dal resto del plotone; . - quali mod~lità adottare per meglio superare i vari ostacoli che jl carro incontra nel suo movi, mento ; - corno coordinare l'azione dei vari mezzi offensivi di cui il carro dispone per sop1·affare una resistenza. nemica.

130. In questa fase dell'addestramento, particolari cure debbono essere rivolte all'affiatamento: ' - fra capocarro e pÙota e ·ira pilota e tiratori di ciascun equipaggio sopratut,t o per quanto riflette la, condotta del carro jn relazione a.Il' esecuzione del fuoco e cioè: - ·scelta della. direzione ,che meglio si presta. al tiro contro ciascun bersaglio; - scelta della pfata più favorevole all'esecuzione del fuoco col carro in movimento·; - scelta del punto più adatto all'arresto dpl .carro quando necessiti effettuare il fuoco «uran.~ b.revisaim~ iOite succes~ive;


-

71 ......

- fra capocarro e marconista per tutto cjò eh~ ~i riferisce a.I funziona.mento dei collega.menti radio.

131 . Il perfezionamento dei . singoli equipaggi dei e.arri viene continuato durante il successivo 'addestramento dei reparti (plotone, compa,gnĂŹa, battaglione).

•


CAPO III.

·IL PLOTONE CARRI 182. Il plotone è la più piccola unità organica carrista e come ta1e è da considerarsi inscindibile. K e consegue che: - compit o ed obicttid debbono essere comuni per tutti i carri del plotone.; - in ogni ciTcostanza dell'azione, carri ed equipaggi di uno stc so plotone debbono comportarsi come un solo blocco .di mezzi e di volontà . •

133. Il comandante di plotone è. l'animatore e ht. guida del proprio rcpaTto che prepara e conduce nclfa,zione. · ~ Col suo carro sta, materialmente in testa ad ogni formazione; quando nel corso del combattimento il -suo carro va in a\aria: pur di continua.re nell'azione, egli fa il possibile per trasbordare su altro carro del suo reparto; in questo caso affida il proprio mezzo inefficiente al capocarro di cui ha preso il posto. 134. Il vice comandante del plotone (il più elevato in grado o più anziano fra, i capicarro) è il dieetto coadiutore del còmandante del ploto~e in ognj circostanza. Quando l'unità prende la formazione di mezzi plotoni affiancati di norma: dirige l'azione dei due carri di sinistra.


- · ,3 -

135. Le formazioni che il plotone può assumere sono quelle indicate al n. 81. Distanze ed intervalli di ciascuna formazione variano a seconda della. situazione e delle necessità del combattimento, in stretta relazione allo scopo da raggiungere. 136. Il plotone carri agisco, generalmente, nello ambito della propria compagnia. e quindi sulla base degli ordini che riceve dal coma.ndante di questa. Quando opera isolatamente se in rinforzo ad un dista'ccamento esplorante o di sicurezza passa alle dipendenze di questo. '" - se costituì ce elemento di sicurezza, i celeri che lo rinforza.no passano a,llc sue dipendenze.

137. Tutte le volte che il plotone carri s~ distacca dalla. propria compagnia, riceve indicazioni éirca: - reparto e loca.lità. da raggiungere· - itinerario, da seguire e prescrizioni di marcia, da osservare; , - mezzi (e-ventua.li) che gli vengono messi a disposfaione peT il collegamento; - funziona.mento dei vari servizi (rifornimento carburantj - munizioni - vettovagliamento, ecc.)

Esplorazione. 138. Un plolone carri quando è assegnato in rinforzo ad un distaccamento esplorante, di massima, viene impiegato per elimin~re di forza le


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resistenze che ostacolano l'esplorazione del distaccamento stesso, o per cont rastare l'azione di repar ti sin;iilari dell'avversa.rio. .

·139, P er assolvere a tale compito, il plotone carri, muove, di norma, in coda .al grosso del distaccamento, (scaglione di combattimento), pronto ad intervenire a~ prjn10 cenno. I n ogni suo sb alzo, movimenti e formazioni del plotone devono rispondere al criterio di un buon impiego tecnico dei mezzi e di u na marcia il più possibile a.l cope.r~o dall'osservazione aerea e terrestre del nemico; durante le soste il plotone si mantiene al coperto, e preferibilmente fuori strada.

.

140. La relativa in~pendenza di movimento che. si può verificare tra. plotone cani e reparto celere: non deve però mai menomare la tempestivit~ del reciproco. intervento ed il coordinamento dell'azione tra i due elementi; a, tale scopo il collegamento tra i risp ettivi .comandanti, deve essere costantemente assfourato a cura del reparto ~eJere. 141 . Allorchè deve entrare in azione, il plotone carri si regola come detto in seguito p er l'attacco. Trattandosi però, in genere, di agire contro elementi isolati ed a. fronte non troppo estesa, il plot one possibilmente' li inyeste su uno od entrambi i fianchi o, t ratt andosi di carri armati, cerca precluderne ogni libertà di manovra. In entr ambi i casi f a in modo da sfruttare al massimo l'elemento sorpresa.


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Di norma,, esso agisce spiegato In linea aperta, coi carri largamente intervallati. Ultimata l'azione, •riprende il posto tenuto in ·precedenza nella forn'lazione. 142. Il plotone carri muove invece in testa al distacca.mento esplorante ogni qualvolta questo è inca,rica,to dell'occupazione preventiva di una località e ciò per essere costantemente in misura di t,ra,volgere drimpeto chiunqu e tenti ritardare l'assolvimento di tale compito; in questo caso prov' vede alla propria sicurezza f acendosi precedere da una pa,ttuglia di motociclisti._ Raggi:unto l'obiett ivo prestabilito, i1 plotone carri p~ò a seconda dei casi essere ten~to anetrato :peT eventuali azioni di contrattacco, oppure spinto avanti in posizione di agguato per ritarda.re l'azione nemica ctrntro la località occupata.

Sicurezza 143. Il plotone carri armati (rinforzato da motociclisti ed eventualmente da elementi anticarro), puQ costituire:

- testa di una avanguardia, - gross.o di una retroguardia, - piccola colonna ti.ancheggiante., · oppure essere assegnato in rinforzo ad un grosso di

avamposti;

'

.

1~4. Quando funziona da elemento deila sicu.re~a in Jnarçia, il plotone carri si fa a sua volt~


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precedere, fiancheggiare e seguire da pattuglie motociclisti incaricate· di segn,alargli tempestivamente _ I~- presenza o l'avvicinarsi dell'avversario; una volta entrat,o in azione si regola come per l'attacco che svolge di massima con criteri analoghi ·a quelli indicati al n. 141. Nei ·casi sia impiegato in rinforzo di distaccamenti fissi incaricati del fiancheggiamento, o del servizio di avamposti si comporta invece come per il contrattacco. 145. In tutti questi casi la ten:;ipestività dell'azio, ne de.I plotone carri ed il suo coordinamento con quella degli element~ C?operanti, assume la ma,ssima in1portanza e deve essere regolata con opportune intese preventive a carattere orientativo; ana,loghe accurate predisposizioni debbono assicu-· ra.Te. in ogni circostanza il suo collègamento col grosso, che deve sempre' essere mul tiplo.

'

Avvicinamento. i46. Destinato isolata.mente in rinforzo· ad un

reparto . celere, il plotone carri, di norma, effettua l'avvicinamento sotto la protezione del reparto stesso. 147. Quando l'avvicinamento si compie di giorno, il plot one sfrutta a,l massimo terreno· e velocità per sottrarsi alla vista e al t iro avversario, e, finchè possibile, procede· in colonna ed a sbalzi la cui ampiezza va di volta in volta commisurata alla velo-


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cità di progressione dell'elemenLo a,ntista,nt,e ecl alla nece.1:iità di mantenersi ·costantemente in misura. di poter entrare in azione in tempo ut ile. L e località di sosta tra uno sbalzo e· l'alt,ro debbono rispondere a.i seguenti requisiti: - assicurare buona. copertw.·a all'osservazione aerea, e t errestre nemica; - consentire il facile collegamento con l'unità che precede.

148. Il plotone, allorqua.nclo n on possa ulteriormente procedére in colonna., assume la formazione di mezzi plotoni affiancati o quella di 'cuneo (1) ed adatta distanze ed intervalli alle caratteristiche del terreno nonchè aJle offese in at.t,o del nemico. D1ua.nte la marcia, capicarro e piloti, per meglio osservare tengono gli sportelli di visuale aperti fino a quando intensit~ ed efficacia del t iro nemico lo consentano. 149. In questa fa. e dell'azione, il comandante di plotone carri 1 ove disponga di motociclo, può anche precedere il proprio reparto ogni qual volta si renda n ecessa.rio: - riconoscere preventivamente la direzione da seguire e le località ove sostare; - prendere contatto col comandante dell'unità da cui dipende, al fine di mantenersi costantemente orientato sulla situazione.

· ( 1) Stormo per il plotone su quattr o cani.


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150. Ove l'avvicinamento si , svolga di notte,-111a sotto la protezione di altre truppe già a contatto col nemico; il comandante del plotone provvede per tempo a riconoscere l'intero itinerario da. percorrere e, se _necessario, predispone indicanti e segnalazioni in corrispondenza dei punti nei quali più facilmente potrebbero ve.rHìcarsi disguidi. Se l'avvicinamento si effettua invece c·o ntemporaneamente a quello di elementi celeri ~1tistanti, i rispet,tivi movimenti debbono, per quanto possibile, essere coordinati nel tempo e nello spazio, con precisi riferimenti a successive linee fac-ilmente individuabili sul teneno. In entrambi i casi poi, in relazione alle difficoltà . . che il buio oppone al movimento, il plot one deve muovere in colonna. a distanze raccorciate ed a velocità sensibilmente ridotte anche per attenuare i rumori; quando invece è previsto il mascheramento dei rumori stessi, il movimento deve essere sincronizzato con i t iri di artiglieria od i voli di aerei, :predisposti a tale scopo . 151. Nel corso dell'avvicinamento, il plotone carri non deve mai essere · im~iegato· con compiti generiei di rastrellamenuo del terreno, esso però entra , senz'altro in ·azione tutte le volte occorra. eliminare elementi ben definiti, ohe ostacolino il movimento all'unità con la quale- opera; vinta la resistenza ed esclusa la necessità di un suo immediato reimpiego, il plot'one carri riprende il posto precedentemente tenuto nella formazione di a,vv1~rna,mento e prosegue nella marcia.


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Organizza~ione dell'attacco: 152. Il comandante del plotone carri eccezionalmente assegnato in rinforzo ad un reparto incaricato di compiere un det~rminato atta,cco, ove non conosca già in precedenza il t.erreno sul qua.le è chiamato ad agire, ' deve provvedere a riconoscerlo. 153. Compie taile ricognizione in accordo col comandante del 1·epart:o al quale il plotone carri è assegnato e, se1npre che po·ssibile, fa partecipare ad essa capicarro e pilot i n.l completo. P rima di inizia.rla, il corn~mdante del plot,one carri deve sapere esattamente: - compito affidato al plotone; - posizione di partenza asseg·n~tagli (1); - obiettivo (od obiettivi) da raggiungere; - direziona di at.t acco da seguire; . . - ora di inizio dell'attacco; - contegno da tenere a compito espletato.' (1) Posizione di partenza :. quella che le unità caniste occupano per predisporsi all 'attacco. Requisiti: - essere quanto più avanzat a possibile, ma sempre p rotetta da uno schieramento in atto , anch e non continuo; . · - consentire lo sbocco simultaneo dei can i o cli ciasc-una ondat a di cani e, nei limiti del possibile, per i tiner ari defilat i alla vista; . - essere coperta all 'osservazione terrestre ed aerea e, sempr e ch e possibile, a nche defi lat a a,J fuoco delle armi a tiro teso.


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so -

154. Scopo della ricognizione, oltre a quello generico d,i studia:re il terreno d'azione sotto il punto di vista della sua percorribilità peti carri, deve e~sere quello di: · - individuare esattamente l'obiettivo od i succ·essivi obiettivi dell'attacco; - precisa.r e ubicazione e consistenza delle difese attive e passive nemiche da, superare; ed in conseguenza decidere circa.: - modalità di occupazione e di sbocco dalla, posizione di partenza, prescelta ; - r01·mazione da assumere e criteri da seguire nella, progressione verso l'obiettivo; ..,.. coordi...riamento dell'azione dei ·ca.r ri con quella del reparto celere cooperant e; - attuazione del collegament o fra plotone , carri e predetta unità durante le singole fasi dell'attaccò . 155. La ricognizione deve sempre essere compiuta il più speditamente possibile ed in specie, quando ~ecessiti il pronto intervento dei carri ed il-terreno non opponga particolari difficoltà al loro movi·m entò. può limitarsi alla semplice individuazione dell'obiettivo e della direzione da seguire per ra,ggi:ungerlo. Forzatamente invece essa dovrà essere tanto· più precisa ed accm·ata quanto n1aggiori risult.ino gli ostacoli - nat urali del terreno e l'organizzazione difensiva. del nemico.

156. Concorrono a facilitare ed a rendere più rapida. la ricognizione:


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- l'accurato st.ndio preventivo della carta carrista od in mancanza di questa di una comune carta t opografica della zona;

- una opportuna scelta di osservatori ch e consentano la miglior visione del fronte di attacco;

- l'eventuale raccolta

dr informazioni

sicure

da cbi già conosce nel dettaglio n .terreno che <lovTà essere percorso dai carri .

' 157. Al termine della ricognizione il comandante del plot one carri impartjsce ai dipendenti capicarro ordini e disposizioni circa: -- modalita da seguire per l'occupazione della posizione di partenza e per il successivo sbocco da essa; - formazione da assumere col plotone (di massima, il cuneo (1) o la linea aperta), nonchè in1 ervaJU e distanze d a tenere fra carro e carro; - direzione assegnata ai singoli carri (possi- bilmente riferita a punti caratteristici del terre.no ben visibili anche dall'interno dei carri) ; - eventuali particolari modalità di condotta dell'attacco, ·conseguenti . al coordinamento della azione dei carri con quella del reparto cooperante. 158. R.ieevutone l'ordine, il plotone raggiunge, con le cautele def caso la posizione di parte1;za & sat,agli, oppure, quando questa non offra sufficiente protezione per una sosta prolungata, si ferma,

(1) Lo sto1mo nel caso del J_J]Ot(,ne su <jl,ai.t: o <aJ1 i. 6 -

A.dà. Carristi-,


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al coperto, poco lontano da essa, tenendosi pronto a raggiunge~la materialmente soltanto all'lùtimo momento. 159. Durante la sosta, in attesa del momento dello scatto, il comaridante del plotone dispone per l'accurato masch~ramento ç.ei ca.iTi e per l'esecuzione di quei lavori che si rendessero necessari per facilitarne il successivo rapido sbocco. Avendo al seguito <;> ad immediata portata, ~equa, carburanti e lubrificanti, provvede a far completare i pieni di ciascun mezzo ed impartisce le ult ime istruzioni sull'azione.

Esecuzione dell'attacco.J

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160. Al momento prestabilit o per l'inizio dell'att,acco, il plotone carri, agjsea esso isolatamente o nel quadro della propria compagnia, al segnale del suo comandante, sboèca di s.9rpresa dalla posizione di partenza e sorpassati gli antistant i ' reparti cooperanti, si dirige contro l'obiettivo assegnatogli, · alla massima velocità consentitagli dal terreno. Ciascun carro avanza ed agisce come indicato aJ n. 117 e seguenti. .

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161. Rivelatesi col procedere dei ·carri, le resistenze avversarie, mentre ciascun carro provvede ad eliminare quelle ..ohe incontra materialmente sul proprio cammino, il comandante di plotone giudica se per qualcuna di ~sse si renda necessario


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83...:....

concentrare l'azione dell'intero plotone. Deciso in tal senso, richiamata l'attenzione ·dei dipendenti capicarro, si dirige col proprio mezzo contro l'obiettivo prescelto; gli altrj. carri agiscono · in _conseguenza. Ad evitare però un eccessivo a'ddensamento del plotone in troppo breve spazio, i carri che, senza effettuare sensibili conversioni.., sono diretti materialmente contro detto ol;>iettivo, s'incaricano del suo schiacciamento, mentre gli altri pur continuando a procedere nella primitiva direzione, concorrono all'azione comune soltanto col fuoco.

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162. Se l'obiettivo non · p~ò essere schiacciato materialmente dai carri e continua nella sua resistenza, il plot one lo neutralizza col fuoco e ne avvolge i fianchi e pur senza fermarsi lo tiene in soggezio1_1e fino a che i reparti cooperanti sopraggiunti non provvedano alla sua eliminaziòne. Ove però il plot one fosse seguito da altri reparti carristi meglio in grado di portare a compiment o l'azione intrapresa (ad es. carri lanciafiamme), cede ad · essi tale compito e prosegue senz'altro verso l'obiettivo finale. 163. Il comandante di~un plot one carri che agisce isolatamente in rinforzo ad _u n .reparto celere, qualora nel corso dell'attacco si accorga che gli elementi cooperanti non lo. seguono perchè ostacolati da residue . resistenze avversarie, provvede d'iniziativa ad eliminarle attaccandole di rovescio; prosegue quindi nell'azione fino al raggiungiment o dell'obiettivo. ;


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164. Conquist-ato quest\ùtìmo ed eliminati gli eventuali elementi avversari ad esso viciniori, il comandante del plotone calTi, non appena raggiunto dall'unità cooperante, ove non riceva ordini contrari, fà ripiegare il proprio reparto in una zona di r accolta al coperto a breve distanza, lo riordina e lo tiene in pot enza per far fronte a qualsiasi eventualità. 165. La successiva ripresa dell'azione del plotone carri può essere conseguente: - all'ordine di pro_seguire l'attacco contro nuovi obiettivi; - al pronunciarsi di un contrattacco nemico. Nel primo caso, il plotone si regola in, analogia . a quanto già dett o per l'attacco. Nel secondo, interviene nella lotta a richiesta o di iniziativa, cercando di agire sul fianèo dell'avversario contrattaccante nel momento in cui esso giunge a distanza u tile di fuoco del reparto che si difende in posto. , Il plotone carri avanzai all9ra a deci~a andatur:1 . e facendo fuoco senza fermarsi, stronca con fa sun. irruenza l'azione nemica. 166. Quando il contrattacco nemico è appoggiato da carri armati, il plot one orienta prevalentemente la propria azione contro questi ultimi che controbatte con t iri d'infilata, mantenendosi in agguato dietro adatti ripari. Contro i carri che non riesce a fermare in tal modo, agisce poi a distanze serrate con le modalità o-ià indicate al n . 126. ~


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167. Quando, ·conquista,to l'obiettivo, l'azione ha termine· ed il plotone carri può ì·aggiungere la previs1;a, zona di raccolta (1) il suq comandante dispone per i rifornimenti, per una sia pure provvisoria rimessa in efficienza dei carri comunque dan_n eg• giati e dà i.I necessario riposo agli equipaggi. D urante la sosta pr ovvede alla 1}Topria sicurezza e si tiene in .misura di parare a d ogni sorpresa .

Attacco di posizione organizata. 168. Contro posizioni fortemente sistemate a difesa il plotone carri, di norma,_a,gisce inqua,drato nella propria compagnia; in relazione al maggior tempo disponibile per l'org_a.n izzazione dell'attacco, il comandante del plot one çledica le 1n_assime cure: . - alla .ricognizione del proprio settore d'attacco (Qsamc del terreno da più o'sservatori, studio di fotogTafìe prese dall'aereo, raccolta cli notizie, ecc.). - allo studio particolareggiato delle singole fasi dell'attacco in relazione- alle eventuali aziQni di ·r eparti incaricati di facilitarne la progressione. - all'organizzazione della posizion e di partenza (1) Zona di raècolta - queUa nella. qu ale le unità carris te devono raccogliersi· al termine di ciascuna azione. Nelle azioni in profon dità p uò essere converuen te pr ev edere successive zone di raccolta, in relazione alle singole fasi in cui sarà suddivisa l'azione stessa. La zona di raccolta dev e· essere facHm ent e r ep eribile, al riparo dall'osservazione e, possibilmente, dal tiro _avversa.rio ed offrire possibilità di agevoli rifornimenti e piccole riparaziot,ti.


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(accurato mascheramento dei carri, cancellazione delle tracce lasciate dai carri nell'accedere ·a detta base, preparazione degli sbocchi da essa, ecc.);

169. Nell'attacco contro posizioni organizzate trovano, in genere, appropria.to impiego anche i carri lanciaftamme. · Di massima. questi non muovono con la prima ondata, ma solo quando sono stati individuati e segnalati particolari obiettivi che non possono essere eliminati dai carri comuni (postazioni e ricoveri blindati od in ca,verna, elementi asserragliati in robusti fabbricati, ecc.). I plotoni lancia.fiamme, giunti nelle vicinanze di tali obiettivi, cercano di abbordarli nella dire. zione in cui questi meno sono in grado di reagire e con i'azione del loro dardo di fiamma ne distruggono armi e presidio. Contro obiettivi di particolare importanza · e dimensioni, i carri di uno stesso plotone cooperano fra di loro agendo contemporanea.mente sulla.fronte e sul rovescio di ciascuno di essi.

Completamento e sfruttamento del successo. 170._Nelle fasi del completamento e sfruttamento del successo, il plotone carri (non inqu.a,drato nella compagnia) si comporta come per l'attacco. Col crescere della disgregazione nemica, svincola _ sempre più la sua azione da quella del reparto celere · cooperante fino ad eseguire, da solo, decise puntate anche e ontro obiettivi a sensibile distanza.


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Prontezz~, .audacia ed irruenza, debbono caratterizzare la condo.t ta da assumere in tali circostanze. 171. Il plotone carri che riesce a sorprendere pezzi isglati in batterià od in procinto di ripiegare, non deve esitare a lanciarsi contro di essi alla massima velocità possibile per attaccarli decisamente colfuoco e più ancora coll'urto della propria massa, diret to di preferenza al fianco od al tergo di ciascuna bocca da fuoco. 172. Dovendo precludere al nemico il transito su di un punto di obbligato passaggio (stretta, poJ?,te, ecc.) il plotone carri deve portarsi per la via più breve nella località indicatagli ed agendo con successive pùnt~te a fronte rov~sciat·a, sbarrargli ogni via di salvezza.

Resistenza. 173. Nella diie~a il plotone carri trova impiego esclusivamente per il contrattacco, che quasi sempre effet tua nel quadro della propria compagnia. Caratterizzano questa sua azione: - la decisione e l'irruenza del movimento facilita··t o b;l. genere da una· opportuna scelta della direzione del contrattacco e dalla preventiva perfetta conoscenza delle caratteristiche del terreno su cui esso si svolge; - -la prevalenza del fuoco, anche in movimento, in relazione alla maggiore vulnerabilità del nemico costret to nella , maggior:µiza. dei casi a muoversi allo scoperto.


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174. All'ìnizic;> di un ripiegamento, il plotone carri può essere destinato isolatamente o nel quadro della propl'ia compagnia, a contrattaccare l'avversario per consentire il distacco iniziale di reparti troppo strettàmente impegnati. _ Tale azione, che assume le stesse caratteristiche di un attacco vero e proprio, deve p,erò effettuarsi entro un raggio più limitato e ripetersi, se necesario, fino al completo . sacrificio del reparto, pur di conseguire il rallentamento della pressione nemica..

175. Il plotone carri, assegnato isolata.mente in rinforzo ad un · reparto in retroguardia incaricato di proteggere un ripiegamento, esplica la propTia a:zione con successive puntate offensive tendenti a I logorare le forze nemiche ed a ritai'daTBe l'avanzata. Il comandante del plotone, sulla base degli ordini del comandante la retroguardia, scelta una zona - ;particolarmente adatta all'azione dei , carri ed assicuratasi una via indipendente .P er il suc·cessi vo ripiegamento, arresta il proprio reparto e "lo t iene in agguato, ove possibile, all'infuori della, direzione seguita dalle punte avversarie. Quando queste giungono a portata, il plotone sferra l'attacco contro il loro fianco tendendo sopratutto alla distruzione delle armi di accompagnamento e dei mezzi ce1eri di tra-sporto di cui le punte stesse sono dotate. Conseguito tale scopo, il plotone carri 1·ipiega, rapidamente per la via prestabilita, differente in genere da quella seguita per l'attacco e, se necessario, si ·prepara a ripetere da altro punto la stessa azione. .

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Azioni particolari. 176. Il plotone destinato a cooperare nell'esecuzione di un colpo di mano, viene in genere impiegato per aprire di sorpresa i varchi nelle difese passive e facilitare così la. rapida irruzione dello fa,nterie nel dispositivo n emico. Per assolvere a tale compito particolare, di massima, il plot one assume la forrnazioe di cuneo (1 ) o dì linea aperta, così da aprire sulla fronte da attaccare il maggior numero possibile di varchi: tende quindi a d agire sui fianchi dell'avversario . .Anche nel caso che a colpo di mano ultimato si intenda conservare 1a posizione conquistata, . il plotone carri, una volta raggiunto dagli elementi cooper~nt!, ripiega al tergo immediatato di essi, pronto a reagire non a ppena si delinei il contrattacco nemico.

177. Nell'esecuzione del colpo di mano assumono particolare importanza : la ricognizione preventiva del terreno, l'organizzazione dettagliata dell'azione, la scelta delle misure meglio adatte a garantµ'e la sorpresa, la decisione e la rapidità colle quali si esegue l'azione. 178. Nei boschi che consentono il movimento ai carri, il plotone assegnato ad un reparto celere: - quando deve conquistai'e il margine del bosco o superare una radura si comporta come indicato per l'attacco; . (l) Stormo per il plotone su quattro carri.


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- ove, invece, debba penetrare nella, zona boscosa per proteggere il fianco di un reparto marciante, muove in colonna a distanze ravvicinate, tenendosi pronto ad entrare in azione non appena, individuata la minaccia nemica.

179 . .Contro macchie boscose di modeste dimensioni o contro robusti fabbricati isolati o gruppi di case, il plotone carri, di norma, non agisce frontalmente, ma tende ai fianchi ed a.i rovesci, così da precluderé ogni via di scampo ai loro difensori. R iescono particolarmente utili per queste azioni, i plotoni carri lanciafiamme, meglio adatt.i di quelli normali per snidare un nemico asserragliato. 180. Il plot one carri, nella difesa di boschi o di abitati, trova, essenziaJ.mente impiego per azioni di contrattacco e di massima costituisce elemento mobile della difesa, diretto a ritardare il più a lungo possibile azioni avvolgenti _d ell'avversa.rio. '

181. Il terreno montano I 0PP0110, in genere, 8ellSi• bili limitazioni all'impiego di -reparti carristi Il plotone carri: - è sovente costretto ad assumere formazioni profonde ed· a procedere su ~ezione sensibilmente diversa da quella seguita dai reparti cooperanti; - non sempre può raggiungere materialmente l'obiettivo e deve quindi limitarsi a neutralizzarlo col fuoco; - la sua azione assume di massima carattere discontinuo.

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Quando il plotòn:e carri, per mancanza di spazio, deve assumere la formazione di mezzi plotoni affiancati od anche di colonna conviene si suddivida in due scaglioni sensibilmente intervallati o dist anziati .fra- di loro in modo che mentre uno di essi provvede all'attacco vero e proprio, l'a,ltro prot~gge lo scaglione impegnato e si tiene pront o a sostituirlo in ~aso di necessità. 182. Nelle azioni in montagna . il con1andante di plotone provvede a riconoscere Colla massirpa cura e per l'intero sviluppo l'itineTario o gli itinerari da seguire; ove ciò non fosse mateTiaJmente e:ff.e ttuabile si avvaJe di t utte le fonti di informazioni possibili (consultazione di . carte a piccola scala - . fotografie di aerei - guide turistiche .r accolta di notizie da gente sicura del posto, ecc.) per non andare incontro a sorprese. In relazione poi allo spiccato carattere di autonomia che generalmente assume l'azione dei singoli carri,fornisce ad ogni capocarrò indicazioni orientative pér le pre,vedibili diverse contingenze. Durante l'azione, il èarro del comandante di plotone occupa, nella, formazione, il posto dal quale meglio può seguire l'azione degli altri carri e meglio può essere veduto da essi (di ·massima segue la pista che domina maggiormente e, quando il plot one si suddivide m due scaglioni, muove col secondo di essi).

183. Nelle zone desertiche la condotta del plot one carri nell'attacco è caratterizzata :


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dana· necessità di un meticoloso mascheramento dei_carri durante le ·soste; _ - dalle maggiori distanze ed intervalli da mantenere fra i singoli carri al fine di ridurre l' efficacia del t iro_nemico; · - dalle s~nsibili difficoltà che si incontrano~ peT ma~èa,irza, di elementi orientat ivi, atti ad individutue sul terreno le piste da assegnare ai singoli

carri; - dalla m3,ggior velocità che può essere impressa all'azione in- relazione a.lle minore difficoltà_ opposte dal terreno al movimento dei carri; - delle maggiori possibiltà di manovrare ad ampio raggio al fine di attaccare l'avversario nella direzione più redditizia.

184. Da quanto sopra deriva. · la necessità che: - il ~arro del comandante di plot~ne preceda gli altri così da funzionare costantement-e da- guida e· da fulcro dell'azione del reparto; ' . - ciascuno sfrutti accuratamente anche le minime ondulazioni del terreno per coprirsi come me.glio può alla vista dell'avversario. Il comandante di plot one poi, in relazione alla relativa liber~à di manovra consent itagli dalla situazione, deve porre la massima · attenzione ·per un vantaggioso orientamento della sua azione rispett o alla luce (possibilmente sole aJ}e spalle o stù fianco) cosi da' meglio · vedere il proprio obiettivo e riuscire meno indivìduabile per il nemico.


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Addestramento. 185. L'addestramento del_plotone carri è di capitale importanza in quanto è dalla intelligente ed ardita condotta di singoli plotoni che dipende, per la massima parte, l'esito dell'azione anche dei reparti di maggiore entità.

186. Gli esercizi di combattimento del plotone · carri isolato devono tendere essenzialmente: - ad abi t1;_1are i comandanti di plotone, a.Ila pront,a decisione p er tutto ciò che riguarda la. scelta: della formazione da far assumere al reparto; dell'itinerario da seguire; della manovr8!, caso per ca.so, d8: effettunire; - a prep:uare i vice comandanti di plotone a Rost.ituire eventualmente i comandanti; - ad esercitare i capicarro ad eseguire rapidamente gli ordini ricevuti ed a coo:perare con intelligente iniziativa n elle azioni contro obiettivi comuni. 187. Di massima, durante l'addestrament o è conveniente svolgere un solo · episodio por volta portandolo però sempre a, termine in ogni suo particolare. Per ogni esercizio indicare, con specifiei riferimenti al terreno: - situazione iniziale, - dislocazione del nemico, - compito del plotone nel quadro dell'unità di grado superiore o del reparto a, cui è assegnato in rinforzo.


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Possibilmente€ poi: . - segnare materialmente sul terreno forme e dimensioni di ciascun obiettivo {di massima segnare più obiettivi scaglionati in profondità); , - in casi particolari di stretta coopei'azione fra plotone carri e reparto celere, rappresentare, con qualche mezzo, -dislocazione e movimento del reparto _stesso; - iar funzionare i collegamenti fra carro del comandante e restanti carri del plotone- e quelli fra plotone carri e reparto celere cooperante. . .

188. Durante ciascun addestrament o l'istruttore deve portàre partJcolarmente attenzione: - al movimento del plotone in formazione; . - · af razionale sfruttamento delle forme e della copertura naturale del terreno· che viene effettuato da ciascun carro; - al giusto coordinamento : del fuoco e movimento da parte dei singoli carri negli_attacchi contro gli obiettivi co' muni· ' . dell'azione del plotone carri con quella del reparto celere cooperante; - alla realizzazione del collegamento: nell'interno del plotone carri; tra plotone carri e reparto cooperante. Insi stere molto per rea.gire aJla generale tendenza di seguire le piste dei carri che hanno precedut o, di serrare gli intervalli e di agire solo per imitazione, .sviluppando in ogni capo~arro l'amore alla iniziativa ed alla decisione.


CAPO IV.

LA COMPAGNIA CARRI 189. È costit uita da:

- un plotone· comando, che riun i ce in sè gli elementi indispensabili aJ funzionamento del comando e di alcuni servizi elementari;

- tre plotoni carri armati. 190. Il comandante ne è il capo e i 'istruttore. La sua azione, sempre vigorosa ed animatrice, deve tendere a: - portare il reparto· al massimo livello morale, tecnico e tattico; - dare impulso e guida all'attività dei dipendent i plotoni. 191. Le formazioni che la compagnia può assumere in azione sono indicate al n. 96. 192. L e norme che seguono si ~iferiscono alla . compagnia. isolata che, di massima, agisce in cooperazione con reparti celeri; l'azione della compagnia carri inquadrata nel bqttaglione, è invece considerata nel CAPO V.

i_ 193. La compagnia carri può essere assegnata -a rinforzo di _re11arti celeri (di massima battaglioni


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od unità equivalenti) incaricati dèll'attacco, del contrattacco od a venti compiti particolari (esplo_razione - sicurezza - presa di contatto - inseguimento). _ Nei ·p rimi due-casi la compagnia. agisce normalmente riunita ed il suo comandante ne prepara, ,. l'impiego e ne conduce direttamente l'azione, in conformità degli ordini ricevuti: - coi ploto~i variamente scaglionati in profondità e in grado di alimentare l'azione (ondate successive; - coi plotoni in linea (unica ondata). Negli altri casi. la compagnia può anche éssere impiegata per plotoni; il suo comandante deve allora: - avviare i singoli plotoni ai reparti ai quali sono assegnati e disporre per i loro rifornimenti; - regolare il movimento degli elementi rimasti ai suoi ordini; - tenersi costantemente orientat o sulla situazione di tutti i dipendenti plotoni ed informarne ' il comandante dell'unità da cui a sua volta dipende per l'impiego; - ad azione ultimata, riunir~ e riordinare la compagnia. Quando però due plotoni hanno un compito ,, comune, il comandante la compagnia ne dirige personaùnente l'azione.

194. In tutti i casi il funzionamento dei collegamenti :nell'ambito delJa compagnia è sempre regolato e controllato dal suo comandante.


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Esplorazione. 195. Nell'esplorazione è quasi normale c1rn l:1, compagnia assegnata ad un distaccamento esplorante della D. Or. o motorizzata, ripartisca parte dei propri plotoni 'fra gli elementi in cui è""articolato il distaccamento st-esso. ' Quando eccezionalmente t,r ova impiego riunita (per vincere importanti resistenze che si oppongono all'azione esplorativa del grosso), agisce ana.logH,mente a quanto indicato per il plot one al n. 139 e seguenti. Per l'attacco .assume di preferenza J~ formazioni che m_eglio le co?sentono di manovrai·e su ampia fronte e cioè le formazioni in linea coi plotoni largamente intervallati fra ·di loro o su due òndatc (di preferenza con 1 plotone in prima e 2 plotoni in seéonda ondata), così da poter più facilment e · avvolgere l'avversario . .

Sicurezza. 196. La compagnia carri assegnata in ·.rinforzo ., ad unità incaricata della sicurezza in marcia od in stazione, di massima: - con l'avanguardia, procede con il grosso (può però distaccare un plotone con la testa di avanguardia); - con la retroguardia e con unità in a.amposti, sta generalmente riunita presso il i:l'Osso. 7 -

..lild. Car1·isti .


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Per · l' a.dempiroento del compito affidatogli il comandante si tiene in grado di interv~nire prontamente, con tutti o parte dei suoi mezzi , per· eliminare resistenze ~vversarie oppure per argina.re l'azione nemica, specie se appoggiata da carri armati. Una volta entrata, in azione si regola come "per l'at tacco. ..

Avvicinamento. 197. In fase di avvicinamentQ la oompagnia carri, assegnata in r inforzo ad una colonna celere, se questa realizza una velocità media di. marcia inferiore a quella che possono normalmente sviluppare i cani, la segue muov~ndo a sbalzi, nella formazione più idonea allo sfruttaménto della copertura del terreno. Il comandante- ne d.iTige il movimento, cercando di raggiungere le successive posizioni nel minor t empo possibile, senza destare allarmi nel n~mico e con equipaggi e -ca,rri nella migliore efficienza; se la ' cosa puo facilitare l'occultamento all'osservazione, muove a plotoni staccati e su differenti itinerari. I

198. Quando l'avvicinamento si effettua di notte, la çompagnia marcia invece, di preferenza, . su di un unico i_tinerario, ma sempr_e coi plotoni sensibilmente distanziati tra di loro.

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199. Spetta al comandante di compagnia, pril}la di assumere la. formazione di aYvicinamento: - attingere precise e dettagliate informazioni sull'itinerario o sugli itinerari da seguire; .

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- coordinare, in base agli ordini ri.cevut,i, il movimento dei singoli plotoni con quello delle unitĂ oooperanti ed, eventualmente, sincronizzarlo col predisposto mascheramento dei rumori; - indicare le localitĂ p~r la sosta, fra uno sbalzo e l'a.ltro; - predisporre, quando necessario, per gli eventuali rifornimenti da effettuare al termine del1' avvicinamento.

Attacco. '\.

200. Con conveniente anticipo sul momento dell'impiego, il comandante la compagnia carri armati riceve dal comandante dal quale dipende, ordini circa : - situazione e compito della colonna di cui fa part-e la, compagnia carri; - compito e obiettiyi particolari della compagnia stessa; - sua posizione di partenza e direzione d'attacco; - ora d'inizio dell'attacco; - eventuali criteri particolari a cui deve essere improntata l'azione dei carri (in relazione alle possibilità dei reparti cooperanti); - eventuale prestabilito concorso dell'artiglieria, del genio, dei reparti chimici¡ e dell'aviazione all'azione dei carri; - zona di raccolta della cQ,rnpagn1a carri a. compito espletato.


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201. Su1la base di ta.li ordini, il comandante lai compagnia ca.ITi, eseguita, ove possibile, una ricognizione sommaria della zona d'azione o quanto meno studiata su carta a grande scala o fotogra.fìe prese da aerei la zona st.essa, decide circa:

- le modalità da seguire per raggiungere la posizione di partenza; - la formazione d~ assumere per l'attacco; - il momento dello scatto dei carri; · - la condotta della compagnia in rapporto all'azione dei reparti cooperanti. Ooncorda inoltre nei p articolari: - l ' aiuto che gli deve essere dato dalle armi anticarro dei reparti cooperanti; - le modalità di svolgimento del previsto appoggio dell'artiglieria {linee di riferimento sul te,·ren o; segnalazioni conyenzionali per richieste di fuoco, ecc.), e di qu ello dell'aviazione; - l'eventuale concorso di rep arti guastatori per l'aper tura di pist e attraverso campi minati e di breccie attraverso ostacoli anticarro, o per la co.struzione di passaggi su ostacoli naturali (canali, · corsi d'acqua, scarpate, ecc.) ; - il possibile concorso di repa.rtichimici p er l'annebbiamento di zone scoperte da attraversare, l'accecamento di osservatorii e di armi anticarro nemiche.

202. La formazione della compagnia per i 'attacco viene scelta in relazione: - alla distanza e specie dell'obbiettivo; - alla profondità delle difese nemiche ed alle loro particolari caratteriatiohe;


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- aU'ampiezza della, fronte da attaccare; - a.ila percorribilità del teneno da parte dei carri. Di massima la compagnia attacca: - in linea o su due ondate, se deve agire su fronte relativament e .ampia e contro difese di scarsa consist-enza e profondità, oppure quando, operando contro eiementi a fronte limitata, in' tenda ~vvolgerli per le ali; .- in colonna, in terreno rott o e compartimentato che non consenta libero spfegamento e nelle azioni contro obiettivi accentuatamente scaglionati in profondità o che rendano necessario sviluppare l'at tac-co in fasi successive.

203. Il momento dello scatto della compagnia carri è in funzione dell'ora fissata. per l'inizio dell'attacco, tenuto conto della distanza che intercorre tra la posizione di partenza dei carri e la linea tenuta dal nemico, D:onchè del tempo presumibilmente occorrent e ai reparti cooperanti per giungere a distanza di attacco della linea anzidetta. Criterio di m·a.ssima : i carri debbo.no giungere sui primi centri di fuoco avversari avanti che questi abbiano potuto prendere sotto il loro tiro efficace i reparti cooperanti. Alla loro volta detti reparti debbono seguir.e quanto più vicino possibile la progressione dei carri così da sfrut tarne al massimo il successo iniziale.

204. Quando l'attacco si ~volge in fasi successive, è indispensabile che tante all'inizio dell'azione,


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quanto all'inizio di ciascuna. di tali fasi, ~1 coordinino, nel tempo e nello spazio, ciascuno_ degli scatti del reparto carr~ con queli o corrispondente del reparto cooperante, entrambi riferiti a successive line_e ben determinate del t erreno. Necessita poi ancora precisare, caso per caso, la condotta della compagnia. carri durante le soste prenste tra le singole fasi dell'attaccp (eventuale azione di rastrellamento da parte dei carri nella zona ci:r:costante l'obiettivo raggiunto, o sosta al coperto, in posizione che consenta di rintuzzar.e immediatamente ogni tentativo di reazfone avversaria). 205. In base a quanto sopra, il comandante la compagnia precisa verbalmente ai comandanti di plòtone: - compito, obiettivo (o successivi obiettivi)

da raggiungere e direzione di attacco assegnata a ciascun plotone; - posizione di partenza, modalitĂ per giungervi (prima od al momento dello scatto); - azione dei carri in rapporto a quella del reparto ~ooperante; - notizie sul previsto concorso dell'aviazione, dell'artiglieria e di eventuali reparti del genio, guastatori e dell'arma ,chimica; - funzionamento dei collegamenti e dei riformenti; - eventuali predisposizioni di mezzi extra organico, distaccati presso la compagnia. per il soccorso ed il ricupero dei carri immobiUzzati durante l'azione;


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- suo posto di comando o reparto eol quale intende muovere; - zona di raccolta a compito espletato. 206. Durante la sosta' sulla posizione di partenza, il 'comandante di compagnia si assicura ch e ciascun plotone, in relazione a.gli ordini precedenfomente ricevuti, abbia orientato i propri equipaggi sui singoli particolari dell'azione da svolgere e sul terreno da percorrere, perfezionato l'occultamento e completato i rifornimenti. 207. Iniziato l'attacco, i plotoni alternano il movimento col fuoco, in modo~che questo non venga mai a mancare ed il comandante la ~~:compagnia vigila sull'andamento dell'azione con1plessiva; a mezzo radio corregge gli event11:ali errori di direzione commessi dai singoli plotoni ed, ove esista, impiega il plotone :di seconda ondataj per; df¼re nuovo impulso all'azione o per agire in direzione diversa dà !quella · prevista all'Wzio dell'attacco, il che si verifica quasi sempre quando si manifesta.no le necessità di: - agire sul fianco o sul rovescio di determinate posizioni; - colpfre sul ·fianco unità nemiche] Ja,ncia.te al ' contrattacco; . - sfruttare situazioni particolarmente ; favorevoli venutesi :a creare nel corso dell'attacco. 208.- Il comandante la compagnia si mantiene collegato con i propri plotoni e con il repa1·to


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cooperante a mezzo radiotelefono; in mancanza di . questo, con segnalazioni ottiche e staffetta, su motociclo.

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· 209 • ..A.d azione ultimata, Il comandante la com .. pagnia riunisce il suo reparto nella prestabilita zona di raccolta, concorre, con i mezzi eventualmente a disposizione, al ricupero dei carri in avaria, provv:ede ai rifornimen,ti, riferisce di ogni attività al comandante delrunità cooperante ed al suo comandante di battaglione.

Attacco di una posizione organizzata.

:uo.

All'attacco di posizioni organizzate, di massi]Jla, la compagnia parteeipa nel quadro del proprio battaglione. · Nel caso, eceezionale, che la compagnia agisca isolata in concorso ad unità celeri, la, .s ua formazione inizia.le deve essere in relazione al numero dei varchi da aprire nelle difese passive avversarie. " Su fronti ristre~te, la compagnia può, eventualmente, agire anche su due o tre ondate, la seconda e la, terza delle quali col compito di completare l'azione della prima. 211. Negli attacchi del ge~ere assumono particolare importanza: - le predisposIZioni per il superamento delle

difese anticarro, ' - la ripartizione dei compiti fra le eventuali successive ondate;


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- l'azione dell'artiglieria, tanto nella preparazione, quanto durante lo sviluppo dell'attacco. L'appoggio dell'artiglieria deve sempre essere effettuato a ragion veduta, con batterie spint~ avanti quanto piĂš possibile e va completato dalla azione di pezzi di piccolo calibro incaricati dei tiri , d'imbocco alle .feritoie delle armi anticarro della difesa. Il concorso dei reparti del genio o dei guastatori per l'apertura di varchi nelle difese antiearro deve essere studiato nei piĂš 1ninuti paa:ticolari; altrettanto dicasi per quello dei reparti chimici quando si preveda l'impiego di nebbiogeni a scopo di occultamento o di accecamento. 212. Nell'attacco contro reparti similari, di massima la compagnia carri si dispone su- due ondate che muovono a sbalzi alt ernati di plotone sostenendosi reciprocamente col fuoco fino a giungere, se necessario, all'urto materiale. Molto importante in qu~te azioni: - la scelta della direzione dell'attacco in relazione alle forme e caratteristiche del terreno (possibilmente dall'alto cosi da avere sull'avversario il vantaggio della velocitĂ ); - l'intelligente sfruttamento del terreno ail fine dell'occultamento e della sorpresa; - la scelta del momento dell'inizio e le modalitĂ della condotta del fuoco (eseguito durante brevissime soste in modo da non dare tempo al nemico di aggiustare il proprio t,iro);


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lo slanci') col q uala Tlene e )Uclltta la manovra d'assieme e la rapidità di esecuzione del.. l'eventuale sganciamento "dalla lotta ravvicinata, ~

non appena si constati ehe la, situazione sta. mutando a fav.ore dell'avversario.

Completamento e sfruttamento del successo. 213. Nella fase del completamento del successo, praticamente, l'azione della compagnia carri non differisce da quella precedente dell'a,t tacco, ma quando, raggiunti gli. obiettivi assegnat i, il coman' dante la compagnia ha per c1?-iari indizi la sensazione del disorientament o e del conseguente cedimento delfa difesa antistante, ne riferisce al comandante dal quale dipende e senza attendere ordini si lancia d'iniziativa, con tutti i plot oni disponibili, contro nuovi obiettivi opportunamente scelti m profondità. -:

I

214. Ove non intervengano ordini diversi, l'a. zione della compagnia, in questa fase decisiva dell'attacco, più che tendere ad un ~aga.mento in senso laterale, deve essere diretta in profondità , così da portare U più addentro possibile gli effetti disgregatori del suo attacco. Assume, all'uopo, formazione ristretta e relativa.mente serrata e di preferenz.a . orienta la sua, azione sli quegli element,i ,(comandi e centri di col-· I0.oo-amento posizioni di raccolt;a di rincalzi e riserve - posizioni di artiglieria - punti di obbligato passaggio - ecc.) ancora capaci di reazione


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la, cui caidut.a faciliterà, il succes~i,ro interT(mto dei reparti specificatamente incaricati dello sfrutta mento del successo.

215. In questa fase del combattimento l'aziono dei carri deve essere improntata, alla massima audacia, e spregiudicatezza così da approfittare appieno ed il più rapidamente possibile del disorientamento mat eriale e morale cbe a mano a mano andrà producendosi nell'avversario fino a p:ovoca,rne il complet,o collasso.

Resistenza. 216. La. c01npagnia carri, assegnata in rmforzo ad una unità incaricata della resistenza, trova esclusivo impiego nei contrattacchi. Di massil;n a viene dislocata presso il margine posteriore della posizio?e, in località che offra buon de:filamento alla vista ed al tiro nemico e possibilmente in corrispondenza, delle sue più probabili direzioni di impiego. 217. Giunto sul posto, il comandante la compa· gnia, in base agli ordÌD;i ricevuti, esegue coi dipendenti comandanti di plotone, capicarro e piloti, un,'accurata ricognizione della ~ona aUo scopo di esaminàre le caratteristiche generali del terreno in relazione alle possibilità di movimento dei carri e stabilire, p er ciascuna delle previste ruiezioni di contrattacco: - formazione della compagnia, - direzione dei plotoni,


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- modalità di :passaggio · dei carri in corrispondenza. degli eventuali ostacoli appositamente costruit.i a protezione della difesa in atto. 01:dina quindi i lavori da effettuare per. occulta.re la presenza dei carri nella posizione· scelta per la loro sosta, che di massn11a, è da considerars-i come posizione di partenza dei contratt,acchi. 218. La compagnia carri effettua il contrattacco in· seguito ad ordine superiore e, generalmente, col concorso di unità di rincalzo o di secondo scaglione; solo in casi eccezionali agisce d'iniziat-iva del suo comandante. Nel contratta.eco, _d i massima, la compagnia agface coi plotoni largamente inte:rvallati,_ sfruttando fin che possibile le vie più copert-e, in modo da disperdere e rendere meno efficace il tfro della artiglforia nemica; le ~irezioni di attacco dei singoli plotoni devono però essere convergent,i, così· da investire di fronte e di fianco i re.parti avversari penetrat,i nella posizione difensiva. L'azione dei carri va portata a fondo con la mas·sima decisione e rapidità; il loro successo deve essere prontamente sfruttato dalle unità cooperanti. 219. Nel ripiegamento, la. compagnia carri viene impiegata :pe1~ facilitare il distacco inizjaJe. P er ottenerlo, di massima, agisce con vioJente puntate, offensive, effettua.te con I1intero reparto o con singoli plotoni, nella direzione che meglio si presta per ottenere l'arresto o quanto menò il r~llentamento della pressione nemica. Tale azione,


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ove neooasario, va ripetut,a partendo da successive posizioni idonee, fino al raggiungimento del risultato voluto. Durante il ripiegamento, di massima, la compagnia caiTi non agisce più riunita, ma impegna successivamente ed alternativamente i propri plotoni per azioni ritardatrici effettuate con le modalità indicate al n. 176, coordinatamente ai previsti movimenti della retroguardia.

Azioni particolari. 220. La parte~ipazione di una intera compagnia carri all'esecuzione di un colpo di mano ha carattere alquanto eccezionale; in tutti i casi tale :lzione si sviluppa con modalità analoghe a quelle per l'attacco, ma curando in ogni particolare· quanto riguarda la sua organizzazione e la realizzazion~ della sorpresa. Una volta iniziato il colpo di mano, fattori importantissimi pe1· la sua buona, riuscita sono la celerit,à e la decisione colle quali viene attuato. 221. Difficilmente la compagnia carri trova impiego unitario nel combattimento in terreno boscoso; altrettanto dicasi ·nelle azioni contro .abitati ea in montagna, salvo si tratti di grossi abitati o di valli e co]li di adegua.fa, ampiezza. ~egli attacchi contro gli abitati: la compagnia carri, di norma, si limita a concorrere indirettamente con azioni avvolgenti, tendenti cioè a· cadere sui loro rovesci; p a.rtecipa, invece, alla loro difesa,


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come ele1:-1e.nto di appoggio mobile incaricato in specia.l modo di impedire gli aggiramenti dell'at-: ( . taccante. In montagna, n ei casi particolari sopraccennati, agiAce come nei terrenj normali.

222. In terreno desertico, l'azione di una compagnia, carri isolata, si differenzia dai casi normali per: - una maggiore ampiezza del fronte ed una maggior distanza fra le successi ve ondate dei plot oni, rese necessarie dalla scarsa copertura ge.neralmente offerta dal terreno; - una maggiore elasticità di manovra ed un più senato succedersi dei suoi tempi al fine· di ridurne al minimo la durata complessiva, cose entrambe facilitate dalla norm~e J:mona percorribilità del terreno; - un più preciso alternarsi di sbalzi.. e di riprese di fuoco fra plotone e plotone così da mantenere l'obiettivo attaccato sotto un t fro continuo che ne renda più ardua la difesa.

Addestramento. 228. L'addestramento della compagnia carri deve prefiggersi di : - esercitare il comandante del reparto all'unpiego coordinato dei dipendent i plotoni ed all' organizzazione e funzionamento dei se1·vizi di cui dispone; - perfezionare l'addestramento dei plotoni cal'l'i; - preparare i singoli elementi del p lotone comando ai compiti di rispettiva competenza, (specie gli elementi di collegamento e quelli dei servizi ).

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224. Gli. e-Bere:.izi di combattimento debbono es.sere i mpost,ati e svolt i con criteri ana1oghi a quel.li indicati per- il plotone. P erchè essi riescano profi.Clù occorre che tutti i plotoni della compagni:::. vi partecipino al complet o dei loro effettivi ed in tutti i casi, ma.i con meno di tr e ca.rri per l)lotonc, così da consentire lor o di assumere, o qua,nto meno segnaTe, fronti e profondità, rispondenti a quelle del reparto a d organié-i di gue.rra. · Quando lo spazio od il tempo disponibile non consentono un adeguato sviluppo all'azione deJla compagnia, è preferibile svolgere in tempi successivi singoli episodi, in_r azionale successione tra di loro. 225. L 'istruttore deve portare particolare attenzione : - al costante coordinamento dell'azione tra i plotoni della compagnia; - al m antenimento, da parte di ciascun plot one 1 della prestabilita direzione di att aèco a malgrado delle inevitabili diversioni provocate · da difficoità del terreno o da singoli episodi del combattimento·; - alla realizzazione dei collegamenti, sia nello interno della compagnia carri , sia coi reparti coopera.nti. Al :fine di abitu are i dipendenti conÌandant i di plo-t;one a p1·onte decisioni ed a ragionate iniziative, il comandante di compagnia, nel corso delle- esercitazioni deve creare nuove situazioni od imprevisti, che obblighino i sottordini a modificare sul moment o le dispo..,izioni già pr ese. ·

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CAPO V.

IL BATTAGLIONE CARRI 226. È l'unità tattica fondamentale di combattimento nella divisione corazzata (D. cr.) non è però da escludere possa trovare impiego unitario anche nel quadro di G. U. di alt ro tipo. I mezzi ed i servizi di cui_dispone, oltre a con sentirgli una buona autonomia nel campo t,attico ed in quello logistico, gli permettono di p1·ovvedere: - al ricupero ed alle riparazioni di minor conto e durata dei materiali di cui è dotato; - ai rifornimenti immediati ·deJle dipendenti compa,gnie. 227. Di massima il battaglione è costituito su: -_ una compagnia comand-0, che riunisce in sè i mezzi necessari al funzìonamento del comando e. dei servizi del bat,taglione; - due o tre compagnie carri. 228. n comandante di battaglione è il naturale i struttore ed educatore dei propri quadri, nonchè l'animatore e l'esaltatore di ogni attività dei dipen- denti reparti. Egli pertanto , oltre a possedere profonde conoscenze t ecniche, deve es"ere un organizzatore, un


t,rascina,tore, aiYere spiccata inizia,tiTa. e capacità di pronte decisioni, nonchè buona conoscenza delle possibilità e del modo di combattere de~le unità. che normalmente vengono impiegate in coopera-· zione coi carri. Spetta al comanda,nte d(battaglione di organizzare:

prima dell'azione: - il funzionamento della rete dei collegamenti radio dei dipendenti reparti; - il funzionamento, quando previsto, del rifornimento carburanti, lubrificanti, munizioni ed eventualmente viveri, azione dm·ante;

a combattimento" ultimato: - il r~cupero dei carri resta~i in avaria durR.nte la lotta; - la rimessa in efficienza di quelli fra essi che risultano prontamente riparabili coi mezzi a. disposizione; - lo sgombero dei restatiti sull'officina reggimentale, o, nel caso di battaglione autonomo, sugli stabilimenti delle retrovie.

229. n co~andante di battaglione, di ma&sima, da\ ordini verbali, integrati fin che possibile con precisazioni grafiche di direzioni di movimento e di obiettivi, fatte su schizzi speditivi o direttamente sulle carte carriste (1). (1) Comuni carte topografi.che sulle quali sono posti in· evidenza i :particolari che più interessano le unità. éarriste (viabilità - opere d 'aite - ostacoli naturali al passa.ggio dei carri ecc. ecc.). 8 -

.d..d-d,, Carristi,


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Nel corno dell'a,r,ione, completa, o 11todifif.,.di ta,Ì i

ordini o ne dirama. dei nuovi facendo U /'O dei mezzi di collegamento a dispo~izione (spede del radiotelefono).

230. L e formazioni che il battaglione normalmente assume pe.r il combattimento sono: - la colonna cli compagnie in linea ; - la linea di compagnie in .colonna. La prima di esse è quella tipica dell'azione di rottm·a ove ciascuna ondat,a è costituita cla, una intera, compagnia. La seconda, meno rigida e più alla mano dei singoli comandanti di compagnia , è invece impiegata di preferenza nelle azioni in profondità. AU,rai forma,zione, di ca,r attere p erò m eno frequente è: - la doppia linea di compagnie (con una compagnia in prima ondata e due in seconda,, o viceversa) . -1 t itolo di orientamento si danno fronti e profondità largamente approssima,tive di cia,scuna di elette formazioni. Per il battaglione , su due compagnie : - la colonna di compagnie in linea : fronte • 4--:- 500 m .; profondità 5-:- 600 ni.; - la linea di comp3gnie in colonna : front<-' 3.-:- -1:00 m .; profondità, 900 -:-1100 m.: - la linea di compagnie: fronte lOOO -:-1200 m.; profondit,à 100 m . Per il battaglione su tre compagnie,:. - la colonna di compagnie in linea: fronte 4 7 500 m.; profondità 900 -:-1100 m.;

...


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- la linea di compagnie in colonna: fronte .J.00-:- 500 m .; profondità 900 -:- 1100 m.; - la linea di compagnie (eccezionafo): fronte 1500--;-1700=m .;-profondità 100 m.; - la I doppia linea di · colllpagnie: fronte 1000--;-1200 m .; profondità, 400 --;-500 m . , In t utte queste formazioni il comandante di battaglione sta dove gli riesce più agevole controllare l'azione complessiva dei dipendenti reparti (di ma,ssirna, al centro delle formazioni stesse ed, in quelle che presentano un sensibile scaglionamento in profondità, in testa all'ultima ondata) .

Esplorazione e sicurezza. 231. Di norma il b attaglione carri ~rmati non trova mai impiego riunit o nell'esplorazione e solo eccezionalmente nella. sicuTezza. Qualora incaricato del servizio di sicurezza di una grossa colonna in marcia, di norma v jene cop.venientemente rinf orzato con elementi motocicljst.i, autoblindo · e controcarro; il comandante di battaglione in ser vizio di sicurezza designa di volta ~ volta i repar ti che debbono essere dista.e-, cati come testa dell'avanguardia e p er il :fiancheggiamento, mentre col rimanente costituì ce- grosso dell'avanguardia.

Avvicinamento. 232. Di massima, il battaglione compie l'a"i- · cinamento ·col :materiale cingolato, pertan1o, prima di inizia.r lo, il comandante di battaglione: sulla, ba.se degli ordini ricevi1ti:


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- indica, la, posi:àone di attesai (1) e fa, zona. di parcamento dei trattori e degli altri automa non impiegati al seguito immediato dei reparti; - dà, all'ufficiale ai rifornimenti, le disposizioni del caso per il funzionamento dei ser.vizi. Quindi ·determina:· - formazione da assumere, direzione o dire.doni di movimento e, se necessario, S"Q.Ccessive linee di riferimento o di attestament o, nonchè : - proprio posto nel!?, formazione , eventuali particolari modalità da seguire per mantenere i collegamenti movimento dura,nte, sia nell'interno del battaglione, sia coi reparti eventualmente cooperanti.

Attacco. i33. In que. ta fase il battaglione carri può trovarsi ad agire: - da solo; - nel quadro del proprio reggimento; - col concorso diretto di• elementi celeri (di massima reparti motociclisti od autotrasport,ati) assegnati in rinforzo;

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_ (1) Posizio-ne d'atte, a : loealit& nella quale le uni~A ca l-riste abbandonano i. trattori e si raccolgono pel' p repararsi all,azione. Requisiti : - essere a distanza tale da sottrarsi alle offeso dell'artiglieria di piccolo calibro; - essere adatta alle operazioni di scarico dei carri e consentire il parnheggio dei trattori ; ... oonsentire il ma ssimo occulta.mento all'osservazione aerea nemica.


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- ecceziona,l mente, a, rinfol'zo di una colonna, di fanteria. Nei primi t re ca. i l'attacco è-ca,ratt erizzato dalla maasima libertà di manovra consentita all'elemento carrista e dal più rapido e serrato ritmo che assume il complesso dell'azione; nell'ultimo, da un costante adattamento della progressione dei carri, a quella pratica.mente realizzabile dai fanti coopera.nti. 234. Quando il b~ttaglione carri agisce c~l concorso di reparti celeri, spetta al cornandante eairrista di stabilire le modalità. principali dell'attacco e di coordinare con precis_i riferimenti topografici od orari, la comune azion e dei carri e dei celeri cont ro i principali obiettivi. Spetta invece al comandante le fanterie pr ovvedere nello ste&so senso quando il battaglione carri è assegnato m rinforzo ad una, colonna, di fanteria . 235. In un ca,so e nell'altro, il comandante di battaglione carri, sulla base degli ordini ricevuti: delle notizie ra,ccolte da elementi esploranti e dc11c ricognizioni compiute, provvede alla: - ripartizione dei compiti fra i reparti dipendenti; - assegnazione delle direzioni e settori di attacco e de.gli obiettivi a ciascuna compagnia; - p,recisazione delle modalità di occupazione della posizione di partenza; - indicazione del momento dello scatto di ciascuna ondata .di carri:


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desienazione d~lla zona o delle ZQnt di raccolta delle singole compagnie a compito espletato. SenÌpre che possibile, gli ordini di attacco debbono essere preceduti, con conveniente anticipo, da preavvisi orientativi che diano modo ai coman,. da.nti in sottordine di prendere tempestivamente le disposizioni atte a, facilitare la loro entrata in aiione al moment o voluto. 236. Ove sia pr~visto il concorso di repaTt,i controcarro, di artiglieria in accompagnamento (semoventi) ed in appoggio, del genio o guastatori, dell'arma · chimica, deff a via.zione, · spetta ancor~ a\ comandante di battaglione di prendere con essi gli accordi del caso per regolare le rispet.tive azioni. 237. In g.enere l'attacco in coperazione con i celeri si differenzia da quello effettuato in rinforzo q.ella fanteria per : -'- la maggioi'e distanza dell'obiettivo finale; - il ritmo più celere che assume l'azione; - u na maggiore· elasticità delle direzioni di a,ttacco assegnate a ciàiscuna compagnia; - una certa libertà di manovra, consent it-a a,1 _singoli elementi del battaglione; - un più rapido e tempestivo -intervento di reparti cooperanti, tanto sugli eventuali obiettivi int ermedi"qu3!nto su quello finale.· ,

238. I n tali attacchi il battaglione assume quasi sempre · formazioni afflll.ncate, molto aperte e con accentuato scaglionamento in profondità, così -da ~evolare la, manovra delle singole comp-aiuie.


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In rela,zione poi alle maggiori probabHità, cli imprevisti n el corso dell'azione, gli ordini relath-i all'attacco oltre ad essere semplici e sintetici, ùebbono lasciare ai comandanti in sottordine tutta l'autonomia, necessaria perchè possano fronteggiare d'iniziativa le sempr e mutevoli situa,zioni delJa lotta manovrata.

239. Iniziatosi l 'attacco, il comandante <.li hattaglione ne segue le vicende e fa, sentire Ja sua azione di comando intervenendo: o-,e occorra, per • rettiflcare direzioni o per dare maggiore impulso alla progressione dei singoli elementi, ecc. Di fronte ad in1previste resistenze che a,r re:tino o rallentino l'azione di qualche reparto, manovTa con gli elementi non ancora impegnati in modo da isolare o sommergere le resistenze stesse, attaccandole anche di rovescio. Ogni qual vo lta necessiti chiede l'intervent o dell'artiglieria o clell,..aviazione eventualmente incaricate dell'appoggio specifico alfazione del battaglione. Verificandosi inveèe un cedimento parziale del settore attaccato, or ienta prontamente l'a,zjon0 dell'intero battaglione e dei celeri a disposizione al miglior sfruttamento della favorevole situazione, spingendo in profondità la sua penetraizione con la massima energia possibile.. · 240. Nell'attacco in rinforzo a reparti di fanteria, ... il battaglione carri agisce più m~todicamcnte, per successive ondate. La prima di q"!lcste, di masRima, precede lH fan-


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terie di quanto nece~sa,rio per aprire ternpesti'n1,mente la strada attraverso le eventuali difese passive dell'avversario e per distruggere o neutralizzare in profondità i suoi mezzi di resistenza prima che essi pos.sano svolgere efficace azione di fuoco contro le fanterie stesse. Le successive ondate hanno invece: quasi sempre, il co~pito di sopravanzaro dette fanterie quando stiano per giungere a distanza di attacco da determinate linee di obiettivi di partfoolare importanza, così da facilitarne la conquista. Ne consegue che l'azione delle singole ondate è regolata di volta in volta in base agli effettivi progressi realizzati dalla fan teria. In conseguenza di ciò, 'n comandante del battaglione carri deve seguire da vicino, tanto il movimento delle singole ondat e dei carri, quanto quello degli elementi avanzati della fanteria, intervenendo ogni qual volta si verifichino eccessive soluzioni di continui.tà nel tempo .e nello spazio, fra le azioni dei due elementi cooperanti.

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241. Oiasouna ondata di carrit una volta so. pravanzata la fant eria, continua a procedere in modo da portare in profondità la massima disorganizzazione possibile nella-difesa nemica e rendere sempre più-difficile l'azione protettiva, o repressiva delle sue artiglierie. Ad azione ultimata, le singole compagnie carri si dirigono per proprio conto, nella prevista zona di raccolta , dove, sotto la protezione dei reparti coopera.nti, il com·andante di bat t aglione, fatti


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ì2l -

affluire al più presto rifornimenti e servizi, prov- · vede al riordinamento e rimessa in efficienza, delle dipendent i compagnie. 242. L'attacco di un ba.ttaglion~ carri contro .unità similari assume caratteristiche sue proprie in diretta relazfone alla mobilit à del partfoola.i·e obiettivo. Da ciò la necessità: - di una particolare valutazione del terreno al fine di avvantaggiarsene nei limit.i del possibile (scelta della d.i rezione ch e permetta di sviluppare una maggior veloci tà, o consenta la ma,novra, con la luce in favore); - di un costante studio per raccogliere tempestivamente, ffagli elementi esploranti terrestri ed aerei , n otizie sulla situazion e del n emico (sua ent ità - su oi. movimen ti) ; - di una rapida decisione e di una pronta realizzazione delle decisioni stesse. 243. In atta.echi del genere occorre: - ce;care, sfruttando al massimo il terreno, di giungere sul nemico di sorpresa e prevenirlo nell'apertura del fuoco; - ottenere fin dall'inizio dell'att acco la superiorità di fuoco sull'avversario, schierando i reparti in modo che si trovino n elle migliori condizioni p er intervenire efficacemente con le rispetti ve armi; - dare il carattere della massima decisione all'attacco, serrando ra,p idamente le distanze e

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ma.novran.do arditamente su di uno od ~nt,rambi i fianchi dell'avversario; - conservare a disposizione una forte aliquota d i mezzi per parare ad ogni contingenz:i. imprevista.

Completamento e sfruttamento del successo. 244. In queste fasi del combattimento, la condotta del battaglione deve essere improntata alla massima àudacia e spregiudicatezz4., anche se ciò porti ad un cert,o a1lentamento dei vine.oli fra le unità dipendenti. Visto delinearsi il successo 1 il comandante del battaglione deve affrettarsi a-0. orientare i reparti dipendenti (celeri compresi) su nuovi obiettivi opportunamente sèelti fra quolli n1eglio atti a procurare il crollo definitivo della resistenza a:vver_saria (capisaldi arretrati, posizioni di artigliel'ia, nodi di comunicazioni: posti di comando, ecc.); cura poi il rapido afflusso a,i repartj dei ~ezzi e dei rifornimenti necessari per dar loro modo di proseguire prontamente al di là dei limiti consentiti dalla normale autonomia dei rispettivi mezzi . 245. Non appena possibile, al fine di penetrare in profondità~- l'azione del battaglione · deve essere orientata allo sfruttamento della rete delle comunicazioni più importanti, senza per altro fa.rsi attardare da resistenze residue dislocate a caYa.Uo delle comunicazioni stesse. In conseguenr,a, ogni qua,l volta ·11 battaglione


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123 -

viene a; tro-va.rsi di fronte à difese od osta.coli non facilmente superabili con presa diretta, provvede al loro aggiramento senza troppo preoccuparsi se è seguito o meno da,i reparti retrostanti; segnala prontamente ai comandi superiori gli obiettivi a mano a mano raggiunti. Nel corso di tali azioni il coman.dante di battaglione che segue d a vicino e coordina nel suo complesso la manovTa dei singoli reparti; presentandosene la possibilità, organizza immediatamente lo sfruttameùto di ogni. risorsa di carburant i e lubrificant i trovata in posto. - 246 . . Quan~o il b attaglione deve, pei un qua-1-

siasi motivo, sostare (occupazione tempòra,n ea di una determinata località o di un punto di obbligato passaggio - attesa od esecuzione di riforniment i - pernott;3.,mento) il suo comanda.nt_e fa a,ssumere ai singoli . reparti quella disloca.zione che me~dio lo assicuri contro eventuali rjtorni offen ·si vi del nemico; anche in questo caso concorrono efficacemente alla sicurezza del battaglione· i reparti celeri a.ssegnati in suo rinforzo.

Azioni particolari. 247. In fase preliminare di un'azione offensiva in terreno libero o nel corso stesso di tale azione, il battaglione carri può essere incaricato dell'esecuzione di ·incursioni nelle retrovie dell'avversario per _effettuarvi interruzioni di importa~ti comunicazioni , distruzioni di depositi materiali, e


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per pa,ra,lizzarvi il funzionamento di comandi e servizi. Concorrono di norma, a dette azioni, l'aviazione da bombardamento ed,_ ove occorra, l'in1piego di esplosivi per la distruzione di opere d'arte, edifici ecc., aliquote specializza.te del genio. 248. Data la varietà dei compiti di cui sopra non è possibile dare norme preoise in materia. ln ogni caso nelle linee generali si può stabilire che det te operazioni: - debbono essere elaborate di lunga ma.no con. studi precisi e d~ttagliati (ricognizioni a mezzo aerei, esame di ca1·te topografiche a grande scala, fotografie aeree) in ~odo che ciascun reparto conosca in precedenza ciò che deve fare; - comportano generalm~nte una net ta ripart izione di compiti fra elementi incarica ti di effett uare le distruzioni ed element i che debbono proi primi dura,nte tale lavoro; t eggere . - a compito assolto, prevedono quasi sempre un ripiegamento per via diversa da quella percorsa. nell'andata. ~

Resistenza. 249. Il comandante di battaglione ca.rri che deve impiega1·e il proprio repart q ril ~ to per il contrattacco, organizza e svolge la pl'opria azione con moda,lità analoghe a quelle indicate per l'at·t acco con concorso di repart i di fanteria (vedi n. 241 e seguenti).


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1.AU -

Quando invece deve intervenire per facilit are il distacco inizi ale di un ripiegamento, si comport a come nel caso di un attacco senza il concorso di elemen t i di fanteria. In entrambi i casi il coman dante di battaglione deve stabilire chia1'amente :

- la linea che non deve essere superata _nel corso dell'attacco; - la via da seguire durante il ripiegamento; - la sona di raccolta delle compagnie ad azione ultimata. 260. Il battaglion e carri incaricato nel corso del .r ipiegamento di svolgere azione ritardatrice, agisce, di norma, per compagnie, impiegan dole alternativamente nelle zone ohe meglio si prestano ad un redditizio sviluppo della loro azione.

Funziona.mento degli organi di comando e dei servizi di battaglione. 251. Nell'ambito del battaglione il regolare fun. zionamento~ in ogni circostanza, del comando e dei servizi, è cosa di capitale importanza. ¡ Il comandante di battaglione, ripartit,i t ra gli organi appositi i compiti a espletare dà ~ all'inizio di ciascuna azione, a seconda dei c~si, ordini specifici o direttive generiche; spetta t\ii singoli esecutori (aiutante maggiore in 2a, coma.ndante compagnia coma.udo, ufficiale medico del battaglione, ecc.) di applicare gli uni e le altre con spirito eminentemente pratico e realizzativo. d


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252. Compete di massima all'aiutante m_«iggiore ' in 2a., coadiuvato ·dall'ufficiale del genio e tlalF11ffi.ciale car,:ista a disposizione: - l'organizza,zione •del funzion amento dei colleg'a menti radio e l'impiego dell~ sta.ffette su motoci_clo della squadl'a maggiorità di battaglione, non- · chè di quegli eventuali altri elementi 'avuti in rinforzo a tale scopo; - il rifornimento delle munizioni e dei ca.r buTanti, impiegando gli appositi automezzi a disposizione per tale trasporto (di massima a,ssume il comando diretto di questi ultimi elementi il subalterno carrista a disposizione p iù sopra indicato). 253. Spetta invece al comandante la compagnia comando di battaglione -di provvedere al vettovaglia~ento dei reparti, e coa,diuvat.o dall'u:fficiaJe ai materiali: ..5 alla p:r:onta rimessa in efficienza dei carri e degli automezzi colpiti da piccole ava.rie nel corso dell'azione; - al ricupero e successivo sgombero slùl'of:ficina di battaglione o nelle retTovie, dei mezzi non prontamente riparabilL

254. I niziatasi l'àzione, gli elementi dei servizi rifornimenti munizioni e carburanti e quelli des-tinat i ai ricuperi, seguono a distanza i] batta~lione percorrendo un itinerario che viene_ denominato asse- dei rifornimenti e ricuperi. Talejt ineraJ.'i9 1 preYent iYamente fissat o d al coman-


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] 2'i .::_

tlante tlel ba.tLaglione, è da e ·so scgua,lato a tutt.i i dipendenti reparti e-serYizi. Di norma, è costituito da quei tratti di strada o cli piste che men.o si discostano dalla dirnt trice di attacco assegnata al battaglione. Lo spostamento lungo dotto asse viene effettuato a sbalzi, segnala,n do, al termine di ciascuno di essi: a,I comando rlel battaglion e, la precisa lccaLità mggiunta unitamente alle novità relath-e : - alla r esidua disponibilità, di ca,r buranti e lubrificanti; - ai ricuperi potuti effettuare senz'altro ed ai mezzi in avaria n on recuperabili per il momento.

255. ~orme precise debbono r egolare le operazioni di ricupero e sgombro dei suddetti carri ed automezzi. Di massima, il comandante la compagnia comando di battaglione, presa con oscenza delle segnalazioni che reparti o singoli capicarro e conduttori fanno pervenire al dipendente repart o ricuperi, dopo sommario -e same, ripartisce i mezzi in avaria in: - riparabili sul posto, facendovi affluire il materiale e personale specializzato occorrente; - da avviare all'autofficina di battaglione; - da sgombrare in secondo tempo sull'officina reggimentale, o in manc~nza di questa, su stabili-

menti territoriali ; - da abbandonare dednitivamente. D i tale ripartizione dà, ad esame ultimato, esatto conto al coma.nda.nte di battaglione· per le definitfre decisfoni di sua competemm.


256. L'auto11lcina _ di battaglione, perchè possa dare il massimo ren~mento deve funzionare 1iunita ed al riparo dalle offese nemiche; di noma il suo posto d'impianto viene stabilito inizialmente stilla posizione di attesa, al termine dell'azione nei pressi delJa zona di raccoìta del batfaglkne, cura,ndone per quanto pcssjbiJe il maschm a mento. Il criterio da seguire nei suoi lavori è sempre quello di: - concentrare mezzi e persona.le su pochi cani alla volta cosi da accelerare a.I massimo le singcle riparazioni; - dare la precedenza al1e 1·ir~u azi< ni che richiedono minor tempo.

267. Il servizio sanitario diret·to dall'ufficiale medico del battaglione funziona, di norma, sn di un au.tocarro Dovu!lque, :che si sposta gradati1, mente in avanti seguendo l'asse dei rifornimenti e

ricuperi. '

Quando il numero dei feriti raerolti è tale da non poter più essere trasportato snll'autcmezzo o qualcuno di essi è da considerare intrasp01'tabile, l'ufficiale medico provvede a lasciare in luogo acconcio tale gruppo di feriti -assistito da uno o d a due porta feriti: che: non appena possibile, ne segnala.no la presenza agli organi delle sezioni di sanità incaricati del loro successivo sgombero sulle retrovie, oyvero lo consegna al più vicinò pos1 o ili medicazfone di alti-i repartL


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] 29 -

Addestramento. 258. L'addestr~mento. al combattimento del battaglione h.a lo scopo di: - esercitare il comandante nell'impiego unitario

del suo reparto; ¡ - preparare il comandante la compagnia comando di battaglione e gli organi dei servizi da questi dipendenti ai compiti di rispettiva competenz~. - p.erfezionare l'istruzione delle compagnie carri nel quadro d'insieme del bat'taglione ed addestrarle a manovre d'assieme senza recarsi reciproco intralcio. 259. Le esercitazioni applicative debbono considerare le situazioni piÚ caratteristiche indicate dalla presente regolamentazione, ed in particolare i -vari casi di attacco in essa contemplati. Speciali cure dovranno poi essere dedicate a svi1uppare l'azione del battaglione in azioni mano vrate ed in episodi tendenti allo sfruttamento del successo. "

9 -

Ad,ĂŹ.. Carristi.


CAPO VI. \

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IL REGGIME~TO '

260. Il reggimento carri armati è unità tatticoaddestrativa e nelle sue elevate funzioni disclpli. nari, esaltando le tradizioni e le glorie dei dipendeuti reparti, ne eleva le virtù guerriere ed il rendimento operativo. 261. :p reggimento organ.i camente comprende: - una. compagnia comando, che riunisce in sè gli elementi .p.ecessari al funzionamento del coma.udo; - co~pagnie o reparti minori, per il funzionamento dei vari servizi; - tre o più ~attaglioni carri.

262. L 'impiego d.el reggimento carri è contem' plato dalle norme sull'l:MPIÉGO DELLE· UNIT1 CORAZZATE (circ. 18.000). 263. Compiti del comandante il reggimento sono : nel combattiìnento : - organizzare e condurre l'azione dei battaglioni alle di:r:ette dipendenze e degli eventuali ele menti avtiti in rinforzo, in specie delle art,iglierfo semoventi: - assicurare con intese prelimin.ari e con richieste successive, l'intervento dell'artiglièria di


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131 .-

appoggio, dell'aviazione, dei reparti an.tic.arro, del genio guastatori1 dell'arma chimica eventualmente incaricati di concorrere alla sua azione; - orga.n.izza.re,- nel suo complesso, la difesa contraerea e controcarro delle unità dipendenti, quando riunite; - organizza.re l'oss~rvazione, la sicurezza, i collégamenti ed i servizi che interessano l'entità reggimentale; nelle soste del combattimento: - ~dattare prontamente ·10 schieramento e il dosa.mento de1le forze alla nuova situazione 1n atto;. · - provvedere ai rifornimenti, ai ricuperi e agli sgombri di maggiore entità ed importa,nza; - curare nel miglior :rp.odo possibile la pronta ricostituzione dei reparti col personale e materia.le · a disposizione; nelle località di riordinamento e di ritroso: - _c ontrollare l'organfrzazic ne gen.ende de11e riparazioni effettuate dai singoli batt3glicni e dall'officina reggimentale, provvedere ai rifornimen,ti deI1e parti di ricambio; - .organizzare e dirigere il funzionamento generale dei riforrorr:(.'nti di qualsiasi si:ecfo, necessari -alla vita ed al combattimento delle di rendent i unità; . - completare con sollecitudine le dotazioni di ogni genere; - svolgere un razionale, metodico addestramento in base all'esperienza acquisita nei cGmbattimenti precedenti. I


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-264'. D comandante del reggimento cura I'addestramento tecnico dei ¡(luadri del reggimento, e quello tattico dei singoli battaglioni (quest'ultimo anche nel quadro ¡ reggimentale ed in cooperazione coli celeri, artiglieria, repart i dell'a,r ma chimica, aviazione, ecc.).

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\ PARTE IV.

I SERVIZI Riserva di compilazione non appena definite: - la costituzione· organica dei reparti ·incaricati dei rifornimenti e ricuperi; - i mezzi loro assegnàti per l'assolvimento dei rispettivi compiti.



APPENDICE I.

ADDESTRAMENTO ALLE RICOGNIZIONI 1. In relazione alla grande influenza che natura e conformazione del terreno esercitano sull'impiego delle unità carriste, è indispensabile che ufficiali e sottufficiali nonchè i graduati più intelligenti, ciascuno nell'ambito delle proprie attribuzioni, siano particolarmente addestrati ad eseguire in modo rapido e proficuo le ricognizioni che di volta in volta necessitano per assicura.r e il movimento e l'azione del rispettivo reparto. 2. Sono da considerare di carattere prevalentemente: - tattico, quelle•che si riferiscono alla preparazione vera e propria del ·c ombattimento; - logistico, tutte le altre. 3. Perchè tanto le prime, quanto le seconde

possano effettuarsi col massimo rendimento e nel minor tempo possibile, necessita che chi è incaricato di compierle: - abbia nella mente una netta visione dello scopo che la ricognizione si prefigge (sceverare sempre il necessario dal superfluo);


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- disponga di mezzo idoneo alla sua esecuzione in relazione alla natura del terreno ed allo spazio materiale da percorrel'e (per q~elle di una certa ampiezza: aereo - autovettura motociclo); - imposti preventivamente il lavoro su di un preciso programma (itinerario da seguire -- scelta di opportuni osservatori - punti sui. quali 'por, tare di preferenza l'atténzione, ecc.);

- studi con Qonveniente anticipo ogni documento che possa tornare utile all'orientamento sulla zJna da riconoscere (carte topografi.che, fotografie da aerei, monografie, notiziari, ecc.) . . 4. Le ricognizioni tattiche tendono di massima· ad individuare il terreno più favorevole all'impiego delle unità carriste, ed una volta precisatolo, a stabilire in relazione all'azione da compiere: zona di scarico del materiale - eventuale posizione di at tesa - posizione di partenza - zona di raccolta ad azione ultimata. ' _Nel particolare poi, esse tendono a riconoscere: - le vie di accesso o di defluenza da ciascuna di dette z0ne o posizioni; - i lavori da compiere per: facilitare l'occupazione e lo sbocco dalla posizione di partenza; assicurare il mascheramento.del materiale durante la. sosta sulla detta posizio;ne; superare rapidarµente gli eventuali ostacoli naturali od artificiali che si oppongono alla progTes. . sione . dei carri;


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- le direzioni di attaçco dei reparti ed, ove necessario, anche le piste per i singoli carri.

5. Ciascuna ricognizione deve poi sempre avere sviluppo proporzionato al reparto che agisce ed essere logicamente orientata al compito ed agli obiettivi assegnati al reparto stesso e quindi: - quelle eh~ interessano il reggimento, di norma, hanno scopo largamente orientativo, ·abbracciano vaste estensioni di terreno e quindi, sempre che possibile, vengono compiute a mezzo aereo; - quelle che interessano i reparti minori (battaglioni - compagnie - plotoni) debbono invece scendere a minuti particolari e di massima son o compiute percorrendo materialmente il terreno, o studiandolo da osservatori terrestri (in quest 1ultimo caso . non può perciò proporsi di giungere fino ad obiettivi molto lontani). 6. Nelle loro linee generali le ricognizioni debbono tendere ad accertare: - natura del terreno (se compatto - friabile argilloso - sabbioso - sassoso - roccioso); - natura ed entità degli ostacoli naturali; - natura della vegetazione (tipo di bosco e sottobosco e sua fittezza in rapport o alle dimensioni dei carri ed alle loro possibilità di abbattimento dei t ronchi ; - corsi d'acqua - stagni - acquitrini - risaie allagamenti artificiali (natura del fqndo - profondità dell'acqua - velocità della corrente _:. forma delle sponde) accertando . caso per caso l'entità


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d.ei lavori n0ce~sari per facilit~rne il superamento ' (mezzi e tempo occorrenti per eseguirli - ~ven-. tuali risorse in posto sfruttabili a tale scopo); - ostacoli non superabili dai carri (muri - argini - barriere - _macerie - frané - fossi .- ecc.); - difese controcarro (entità - caratteristiche precisa ubicazione); - ogni altra informazione possibile sull'orga- , nizzazjone di.fensiva nemica; - eventuali influenze sull'azione dei carri di pirticolari .condizioni meteorologiche o stagionali . /

,

~

"i. Le

ricognizioni logistiche tendono invece ad accertare: - possibilità di transito dei reparti lungo determinati itinerari; - possibilità di sosta in determinate zone;· - risorse logistiche in 'posto di particolare in· teresse per le unità carrista.

8. Per quanto riflette le possibilità di transito SÙ di un determinato itinerario, vanno ... presi in esame i seguenti elementi: - larghezza della strada (in funzione della carreggiata dei trattori o dei carri); · - suo tr~cciato planimetrico ed altime.t rico (ra.ggio delle curve, ·pendenze); - caratteristiche e'. portata delle sue principali opere d'arte (ponti, viadotti, sagom.a tura dei sottopassaggi); - natura e stato di manutenzioneQ:del fondo stradale (presumibile resi~ten.ia al traffico intenso

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"t.


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di automezzi pesanti) anche in relazione alle particolari condizioni stagionali o metereologiche del momento (pioggia - neve - ghiaccio); - zone di ·facilitazione all'uscita fuori strada; - -eventuali ostacoli e ·tratti particolarmente difficili (guadi - strette - passaggi a livello incroci con altre strade - attraversa.mento abitati) che obbligano a disposizioni speciali o ad altre previdenze per regolare il transito; - necessità di lavori per rimediare ad eventuali interruzioni (frane - distruzioni, ecc.); - vie sussidiarie (raccordi) _eventualmente utilizzabili; · - copertura naturale offerta all'osservazione terrestre ed aerea del nemico. 9. Per le SJste gli elementi da esaminare sono invece i seguenti: - forma ed ampiezza delle zone occupabili e conformazione della rete stradale in corrispondenza di esse (possibilità di formazione di analli stradali - eventuali facilitazioni per lo scarico dei materiali); - tratti più convenienti per ilparcarµento degli · automezzi (natura del fondo, tenuto conto a,nche di eventuali condizioni atmosferiche avverse); - facilità di accesso {eventuali lavori occorrenti a tale scopo); - possibilità di sistemazione della truppa· (accantonamento, accampamento, addiaccio); - lavori occorrenti per completare il mascheramento dei parcheggi e degli alloggiamenti truppa;

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- risorse in posto; - . provveclimenti necessari per la difesa contraerea o per parare ad incursioni di mezzi celeri nemici.

10. Oltre alle risorse logistiche di carattere generale (viveri - acqua - legna - paglia ecc.) occorre portare particolare attenzione all'~ventuale esistenza: - di carburanti e lubrificanti (specie, quantità, ubicaizione dei depositi - itinerari per aécedervi possibilità e mezzi. di distribuzione, ecc.); - di officine automobilistiche utilizzabili (ubicazione, _capacità, attrezzatura, ecc.).

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11. Il risultato di queste ricognizioni, di ma,ssima, viene sempre concretato in una relazione scritta; fanno eccezione a tale norma le ricognizioni compiute dai comandanti di plotone e dai capicarro al semplice scopo di ricerca di piste per le quali è. più che sufficiente l'esposizione verbale. Caratteristica delle relazioni di queste ricognizioni deve essere: · - ordine, chiarezza e brevità (usare ' di preferenza rappresentazioni grafiche (1), non ripetere quanto può essere desunto, senza incertezza, dalla carta topografi~_a); - scrupolosa esattezza. '

(1) Vedi esempio di grafico itinerariq in calce all' .APP ENDICE II della p~esente istruzione.


II.

ADDESTRAMENTO ALLE MARCE . CON MATERIALE AUTOTRASPORTATO 1. Il reggimento carrista, quando muove col materiale autotrasportato, di massima, si suddivide in tanti scaglioni di marcia quanti sono i suoi battaglioni. Ciascun scaglione di battaglione, a ..sua volta, distanzia le proprie compagnie in misura variabile a seconda le caratteristiche della strada e la presumibile velocità che sarà tenuta durante la marcia. 2. L'ultimo autocarro di ciascuna compagnia e di ciascun scaglione porta rispettivamente una o due bandierine rosse (o dischi in lamiera o legno dello stesso colore) fissate allo sportello posteriore in modo che sporgano in fuori (alla sua estremità . di sinistra nel primo caso, ad entrambe le estremità nel secondo). Di notte le bandierine sono sostituite, nello steESo posto, da fanali rossi di dimensioni tali da poter essere visti ad una certa distanza.

3. Il comandante di reggimento o quello di ba,t taglione, quando questo muove isolato, hanno durante la marcia compiti analoghi a quelli previsti


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_,

dall'« I STRUZIONE SUL SERVIZIO •AUTOMOBILISTICO, •

P arte II, Capo XVIII», per il comandante di antosezione.

4. I ·comandanti di battagli<?ne e di compagnia rispondono della regolarità e disciplina di marcia , dei rispettivi reparti ; ciascun comandante di compagnia, ad eccezione di quello che marcia in coda al battaglione (che fa da serrafile del bàttaglione), ha .funzioni di guida del rispettivo r eparto (per la compagnia di coda provvede a far da guida il sub~lterno più elevato in gr ado o -più anziano della compa,gnia stessa). 5. L a durata di una marcia, di norma, non deve superare le 8 ore, corrispon denti, su strada piana ed in buone condizioni di manutenzione, a circa 120 + 140 km.; ciò per consentire sufficiente margine: - al riposo e ristoro del ·personale,ed in particolare dei conduttori; - alle operazioni necessarie di rifornimento, ve rifica e riordinamento del materiale;_ - all'esecuzione di piccole riparazioni. Sempre che possibile, evitare grandi alt durante la marcia, ed ~nche quando si debba far consumare il rancio, ridurre la fermata al ·minimo indispensabile, cosi da non t~rdare troppo l'arrivo alla tappa.. 6. L'organizzazione della marcia è di spettanza del comandante l'autocolonna. Essa, sempre che possibile, si effettua sulla base di una accurata ricognizione dell'itinerario ed attraverso la compn'azione del grafico itinerario e


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del grafico di marcia, conformi ai modelli allegftiti, che servono quali elementi di consultazione per le decisioni relative all'attuazione del movimento. Sul grafico itinerario si riportano tutti i dati · conosciuti circa caratteristiche e stato delle strade e vi si segnano i t ratti od i pu.nti di più difficile transito. · · Nel redigere il grafico di marcia, si deve tener . conto di tutti gli elementi che comunque concorr.ono a ridurre la velocità media di marcia che. si desidera realizzare (tipo>e condizioni stradali, tipo e stato d'uso degli automezzi, grado di adde- · stramento raggiunto dai cenduttori, condizioni metereologiche ed atmosferiche del momento) ed i coefficienti di riduzione di velocità conseguenti la marcia in colonna, di notte, ecc. In tutti i casi poi ~i considera tale grafico -solo come un elemento orientativo in quanto ~ sempre molto difficile prevedere esattamente la velocità media di marcia cl:ie potrà esBere effettivam.ente tenuta, specie quando si tratti di itinerario mai p~rcorso in precedenza. .

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7. L'ordine di marcia che si compila al termine del predetto studi-o deve precisare: località da raggiu,:igere - itinerario da teguire ~ fo1mazione di marcia - io1mazione degli scaglioni - distanze tra i singoli scag~oni, tra reparto e reparto è tra automezzo ed automezzo - punto di incolonnamento principale - eventuali ~punti di incolonnamento iecondari --. ora di presentazione al rispettivo punto di incolonnamento - itinerari di affluu1za a detto


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punto -· ·fermate durante la marcia - eventuali modalità di defluenza a marcia ultimata - modalità di attuazione della difesa contraerea e modalità di funzionamento · dei collegamenti e servizi marcia durante. Sempre che possibile, è bene far precedere l'ordine di marcia da un tempestivo preavviso che o consenta . ai comandanti in sott ordine di dare in tempo ut ile le disposizioni del caso. . 8. Prima di iniziare la marcia, ciascun coman. dante di reparto deve: - assicurarsi della efficienza dei srn.goli autom'ezzi e_ del loro regolare caricamento; - riunire i dipendenti conduttori per dar loro le indicazioni relative alla marcia: località di èl.estinazione (farla segnare per iscritto a ciascun conduttore), it inera,rio da seguire, lunghezza complessiva, del percorso, sua eventuale suddivisione in tratte a differenti caratteristiche, norme per il passaggio di punti particolarmente difficili (opere d'arte, passaggi a livello, ·attraversament o di abitati, stret te, ecc.); . - controllare i preparativi dell'incolonnamento.

9. Durante il movimento, il comanda.nte non tiene post o fisso nella colonna; di preferenza la segue in coda e la risale di t anto. in tanto; la precede invece quando sta per giu.ngere in punt i di particolare difficolt à per le eventuali predisposizioni da prendere alfi.ne di facilitare il transito in corrispondenza di essi.


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10. L a guida che, come dianzi detto è, in genere, il comandante di compagnia, è refponsabile che il proprio reparto segua !;itinerario stabilito e mantenga la velocità prescritta. Prima di dare l'ordine di partenza, si assicura che tutti i mezzi dipendenti siano effett ivamente pronti e co motori avviati; fa quindi iniziare il movimento a velocità molto ridotta sin o a che tutta la com. pagnia si sia mossa e solo allora fa gradatamente assumere al veicolo di testa la velocità voluta. Ad ogni bivio, carta alla mano, si assiq_ura della via da seguire; controlla poi di frequente col t_a chimetro della sua vetturetta., o con altro sistema di circostanza (.:>sservazione delle pietre miliari calcolo della distanza fra due punti chiaramente individuati sulla carta topografica - ecc.) la velocità tenuta dagli automezzi. Ogni qual volta necessiti modificare la velocità, segnala preventivamente l'ordine ai dipendenti conduttori; dopo ogni passaggio difficile che comport i un rallentamento, prima di far riprendere una P!Ù celere andatura, si assicura che tutti gli automezzi abbiano superato detto passaggio e siano effettivamente in grado di seguire il ,primo senza difficoltà. Per fermare la compàgnia, fatta rallentare l'andatura al conduttore di testa, gli ordina di por• tarsi sul margine destro della strada e quando anche tutti gli automezzi che seguono hanno eseguito eguale manovra, ordina l'alt. Tutte le volte che deve allontanar~i dalla testa del reparto per eseguire uno dei controlli di cui I

10 -

Àdd, Carristi .


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sopra, lascia al comandante di plotone di testa. Pincarico di mantenere la velocità. normale.

11. I serrafile (subalterno più elevato in gTado o più anziano di ciascuna compagnia e, per la, compagnia di coda nel battaglione, il suo stesso comandante) durante la marcia hanno il compito di : - mantenere la disciplina di marcia; - assicurare,. con gli organi appositamente designati a tale scopo, la pronta rimessa in efficienza dei veicoli in avaria od il loro rimorchio al seguito del reparto ·; ove ciò non fosse possibile lo sgombro di essi dalla sede stradale. Alla partenza sorvegliano il movimento degli automezzi e di spongono perchè quelli che eventualmente sténtasser o a partire, venga.no momentaneament e sorpassati. Durant e la marcia controllano che ·i conduttori mantengano regolarmente la velocità e le distanze pl'escritte.

12. Nelle marce in colonna, di norma, si effettua un primo alt di 15' dopo un percorso di qualche chilometro, ed in seguito, alt regolari di 20' ogni due ore di marcia. Possibilmente il comandante, prolungando o riducendo convenientemente i singoli tratti di percorso, fa effettuare l'alt in località. adatte, _possibilmente al coperto dalla vista degli aerei, (dare la preferenza a tratti in piano o leggermente in discesa); evita.r e di ma-.ssima le soste in corrispondenza di strette e ìasciare sempre sgombri i punti


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di più difficile transito (strozzature

passaggi curve strette - fort i pen-

a livello - ponti denz!3 - ecc.). Se la sosta deve avere una certa durata, ai fini del migliore occultamento, sempre che possibile, far uscire i mezzi dalla sede stradale. Durante la sosta, mantenere il collegamento coi reparti che precedono.

13. Al primo alt gli equipaggi degli automezzi debbono provvedere ad una attenta verifica dei rispettivi veicoli; durante le soste i motori debbono essere tenuti spenti ed il personale non deve ingombrare la sede stradale nè attraversare ma,i iÌ suo lato sinistro (rispetto alla direzione di movimento). Guide e serrafile, port andosi rispettivamente verso la coda o la testa del proprio reparto assumono notizie e riferiscono al superiore diretto; ciascun comandante di compagnia comunica quindi gli eventuali rilievi al comandante di ba,t taglione. 14. Prima di affrontare una salita, w1a discesa, tratti a molte curve od a fondo Lrregolare e polveroso, di norma, è bene distanziare maggiormente gli automezzi fra di loro; ciò si ot tiene facendo aument are la velocità di quelli in t esta allo scaglione e rallentare in contr apposto quelli che s~auono. Prima di una lunga ed irta salita è bene effettuare una sosta che consenta un certo ra.ffreddame~t o ai motori; dopo una lunga salita è buona norma fermare lo scaglione per un rapido controllo dei singoli automezzi; ove tale fermata, non, possa


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effettuarsi, lo scaglione deve continuare a marciare lentamente fino a che l'ult imo suo veicolo abbia superato il culmine della salita. 15. Per il passaggio di ponti a portata limitata od in riparazione~ i veicoli debbono assumere la distanza prescritta dalle tabelle poste alle testate dei ponti stessi; nel caso di transito su ponti militari si deve assumere andatura lenta (di massima, 5 km.-ora), evitando accelerazioni e frenate. In ogni caso è vietato effettuare soste .di nessun genere sui ponti. Dovendosi fermare dopo superato un ponte, l'automezzo di testa dello scaglione .va a sostare a distanza tale da consentire di raccogliere l'intero reparto al di là dell'ostacolo. 16. Prima di attraversare un passaggio .a livello incustodito (quando si t ratti di ferrovia in attività di servizio) e se non è già stato provveduto altrimenti, ciascun comandante di scaglione dispone che appositi elementi esercitino la necessari~ sorveglianza della linea ferroviaria ed interrompano il transito al momento del passaggio dei convogli. Di notte, in particolare, fa, disporre a distanza conveniente in entrambe le direzioni della linea, indicanti muniti di fanali od alt ri mezzi luminosi, per segnalare tempestivamente l'avvicinarsi . di convogli ferroviari (1); ove possibile, distàcca dei (1) Detti segnali devono p erò essere disposti ed orienta.ti in modo da non provocare equivoci nei rigua:r;di del servizio ferroviario.


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motociclisti presso le due stazioni vicine perchè preavvisino della partenza dei treni. Nel caso che in conseguenza dell'interruzione del transito uno scaglione resti spezzato, per ricostituirlo, regolarsi analogamente a quanto detto nel secondo_ capoverso · del numero precedente. Nelle soste avanti ai passaggi a livello,. fermare gli autoveicoii a. non meno di 50 m. dai cancelli.

17. Ove appositi enti non abbiano provveduto all'organizzazione del :movimento lungo l'itinera.rio percorso dalla ~olonna, prima di inoltrarsi in un tratto di strada che non consenta il transito contemporaneo nei· due sensi, ·il comandante di essa deve provvedere ad effettuare il blocco del tratto stesso e dei suoi eventualf incroci intermedi e curare quindi il ricupero, a servizio ultimato, del persona.le impiegato in tale servizio. 18. Finchè possibile, è bene evitare l'attraversamento degli abitati; quando non se ne possa fare a meno, scegliere la strada più larga, anche se è più l?Ilga. Prima di attraversare un abitato, ciascun comandante di sc.aglion e ne fa rallentare la testa, serra,ndo i veicoli a distanza minima, continua quindi nella marcia ad andatura lenta; riprende poi distanze e velocità normali dopo che tutto lo scaglione abbia ultimato tale attraversamento.

19. Durante la ma(cia sono tassativamente vietati i sorpassamenti; occorre inoltre evitare ogni


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andirivieni di automezzi e motocicli non giustificati da improrogabili necessità di servizio . .Anche i comandanti di reparto, in vettnrettà o su motociclo e le staffette, debbono limitare i loro . movimenti lungo la colonna, allo stretto indispensabile. 20. La scelta della località · di tappa (sempre da effettuarsi previa r~cognizione) deve cadere su di una zona che: - sia sufficientemente ampia, così da evitare pericolosi agglomeramenti di repart i; - sia opportunamente orientata, in relazione alla, ripresa della ma,rcia; . - offra una buona copertura naturale, cosi da facilitare l'occultamento d~i reparti stessi; - presenti un fo~do abbastanza consistente, in modo da non causare difficoltà alla successiva. ripresa del movimento, anche nel caso di sopravvenuta pioggia,. 21. La zona di sosta deve essere occupata Il più rapidamente possibile da tutti i mezzi. Se la marcia deve essere ripresa entro le 24 ore, evitare di scaricare i carri; durant e . la sosta mantenere sempre gli autocarri carichi di carburanti e lubrificanti convenientemente isolati dagli altri. 22. Quando la località di arrivo coincide con ]a zona di scarico, occorre che essa, oltre ai requisiti di cui al n. 19 consenta lo scarico indipendente dei singoli scaglioni ed il successivo parcamento dei . trat tori od il loro immediato · allontanamento.


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23. Una colonna costituita da unità carriste, perchè possa fare dietro fronte, deve disporre di un anello stradale di conveniente ampiezza. Ove manchi tale anello, ma la strada permetta il duplice transito, si può procedere in uno dei seguenti modi: - dietro fronte in corrispondenza di un piazzale o di un notevole allargamento stradale; in questo . caso occorre bloccare la strada, in ·, testa. ed in coda e ricostituire la colonna nella nuova direzione ad una distanza dal posto indicato per detta manovra1 almeno eguale alla profondità 9"ell'a co- . lonna stessa;

- dietro fronte per veicolo, successivamente, in un punto od in più punti convenientemente sceltj, in genere in corrispondenza di sbocchi di strade laterali (cosa però non facile ·per i trattori con rimorchio); - dietro fronte distaccando . c·on manovra a mano i rimorchi (per eseguire questa manovra occorre che la str;tda sia di almeno 10-:-12 m. di ampi,ezza); tale manovra richiede però tempo non indifferente, e per una colonna di una certa entità ha carattere ass,olutamente ecceziona.le. 24. La marc:ia di notte può effettuarsi senza gravi difflc.o ltà quando la strada è buona; scegliere quindi per i movimenti not~urni l'itinerario migliore, a,n che se è più lungo. In condizioni normali, col buio, la velocità di marcia si riduce di 1/4 circa ed anche di più· ove si debbano tenere i fari spenti . •


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Nel calcolo delle ore di oscurità disponibili per l'esecuzione della marcia (ove questa non sia stata imposta da motivi tattici), tener conto del tempo occorrente all'arrivo alla tappa per occultarsi prima che faccia giorno. Perchè il mov.imento possa effettuarsi senza inconvenienti, necessita poi provvedere perchè ai bivi lungo l'itinera,rio, siano predisposte segnalazioni {oppure indièanti) atte ad evitare incertezze od errori, nonchè segnalazioni con lumi di posizione in corrispondenza di ogni tratto particolarmente difficile. Occorre infine provvede:re perchè: - ciascun scaglione della colonna, oltre ai prescritti segnali di coda, porti anche · dei segnali luminosi in testa; - sia osservata ·da tutti la più rigorosa disciplina di marcia. 25. I casi di avaria che si possono verificare durante ·una ma,r cia sono di tre specie: , · a) di Ùeve entità e cioè facilmente e prontamente riparabili a cura del personale dell'automezzo. In questo caso il mezzo, una volta riparato, raggiunge nuovamente la colonna disponendosi in coda a questa (avanti però all'automezzo del serrafile) e si tiene pronto a riprender~ il posto primitivo, al moment o del primo alt ora.r io; b) di maggiore entità ma pur sempre tali da consentire il proseguimento a rimorchio. Il comandante destina allora l'automezzo da impiegare in tale compito e Io fa fermare per .la relativa manovra;


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c) di grande entità d~ rion consentire nè .ripa-

.razione nè rimorchio. In questo caso, il mezzo in avaria, viene lasciato in posto, dopo aver indicato all'equipaggio chi dovrà provvedere al ricupero(carro soccorso del battaglione od altro mezzo). Qualora l'automezzo in avaria impedisca materialmente il transito al resto della colonna, lo si devesgombrare prontamente dalla sede stradale (traino con ripieghi fino al primo allargamento, oppure, quando ciò non è assolutamente p9ssibile, sua spinta o ribalt.amento fuori strada). _ 26. L'ufficiale o sottufficiale incaricato dei ricuperi, marcia in coda alla colonna; ogni qual volta raggiunge un automezzo in avaria, provvede al rapido accertamento della possibilità o meno di effettuarne la pronta riparazione, sia pure pro-vyisoria, cosi da ~onsentirgli di raggiungere la tappa coi suoi mezzi; se la riparazione richiede molto tempo,. distacca presso l'automezzo gli eleme~ti indispensabili ad effettuarla e prosegue nella marcia col restante personale. Col mezzo di soccorso provvede inoltre al ricupero di tutti gli automezzi usciti fuori strada. Segnala illfine al comandante di battaglione o di compagnia, per i provvedimenti del caso, gli automezzi dovuti abbandonare perchè non suscettibili di ricupero ·o di riJ?arazioni coi mezzi della squama. 27. La benzina ed il gasolio vengono porta~i al seguito in autoserbatoi, in fusti cilindrici (da 200 ] itri) od in fus ti prismatici mod. 40 (canister) da 20 litri..


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15-! -

I lubrificanti sono portati invece in f usti o latte.· Per il travaso dei carburanti e lubrificanti i reparti dispongono in genere di pompe, latte ed imbùti.

28. Di massima, il pieno dei serbatoi· è sufficiente per una tappa di normale lunghezza. Nel caso, però, si debba procedere a rifornimenti durante la marcia, occorre regolarsi in uno d~i seguenti modi: a) l'automezzo o gli automezzi adibiti al trasporto delle materie di consumo, si spostano, durante la sosta, dalla coda alla testa del battaglione o di ciascuna compagnia, arrestandosi successivamente a fianco di ciascun autocarro da rifornire; b) l'autoc :11,r ro rifornitore viene disposto in uno spazio laterale alla strada, in direzione normale a quella di marcia della colonna e con lo sportello posteriore all'altezza. del margine stradale;· tutti gli automezzi, a mano a mano giungono alla sua altezza, si ferma no per il tempo occorrente per il rifornimento e proseguono quindi di quel tanto che è necessario per la ricostit uzione della colonna al di là del posto di rifornimento. e) un certo numero di fusti cilindrici o prismatici contenenti carburanti, vengono posti a terra e tràsportati a fianco di ciascun automezzo da rifornire (questo sistema è giocoforza adottare ogni qual volta la strada non eonsente il doppio transito di automezzi). Il trasporto del fusto cilindrico munito di pompa si effettua con relativa facilità con 4 uomin provvisti di manovelle e trinelle; quello dei fusti


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prismatici non presenta difficoltà alcuna, ed è indubbiamente il più rapido ed il più pratico. 29. Quando si effettuano rifornimenti di carburanti e lubri1lcanti, occorre prendere le precauzioni del caso per evitare pericolo di incendi o di altri danni e precisamente: . - nello scaricare dagli automezzi i fusti cilindrici di carburanti, curare di farli rotolare mediante tavoloni; - non potendosi fare a meno di scaricare per caduta qualcuno di detti fusti, cerca.re di non fàrlo battere su fondo duro o di costa, ed impedire ohe si urtino fra 'di 1oro; - per svitare ed avvitare i tappi dei fusti impiegare esclusivamente le apposite chiavi; - durante la distribuzione del carburante tenere a portata di mano almeno un estintore; - tenere gli automezzi da rifornire col motore spento e, se di notte, fare uso esclusivo di mezzi di illuminazione elettrica.

30. Durante la marcia, particolari cure debbono essere poste per sottrarre l'autocolonna all'osservazione aerea. Di massima: a) sfruttare, specie negli alt, ogni possibile copertura naturale offerta dalla stra-0.a percorsa (alberatura laterale, zone d'ombra, ecc.); b) sempre che possibile scegliere opportunamente per 1~ marcia. le ore di luce meno adatte all'osservazione aerea . avversaria;


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e) ricor~ere, ove non c1 sia di meglio, al camuffamento degli automezzi (in specie dei carri

armati). Anche la frascatura degli automezzit se praticamente non è di grande utilità durante i~ movimento, serve in genere abbastanza bene durante gli alt quando cioè, gli autocarri spostatisi verso ' il ciglio della strada (od addirittura fuori strad,a), più facilmente si p ossono cònfondere colle alberate e le siepi.

31. Il carico, lo scarico, la marcia e la sosta dei reparti carristi autotrasportati, di norma, si effettua sotto la protezione indiretta della propria aviazione e sotto quella diretta dei reparti c. a. della G. U. di cui fanno parte le unità considerate (mitragliere da 20 m/m c. a. - mitragliatrici da 8 in postazione controaerea sui carri - ecc.); a tale d.ifesa però, ove dispongano in proprio di mezzi idonei, devono anche concorrere gli stessi reparti carristi: - organizzando il servizio d'allarme (designazione degli elementi di. ciò particolarmente incaricati - indicazioni delle modalità di segnalazione dell'allarme); · , - precisando il posto che le unità c. à. dovranno prendere n ell'incolonnamento, nonchè }l numero delle mitragliatrici da tenere in postazione c. a. sui carri ( di massima non meno di un arma per plotone).

32. Dura,n te il movimento, ove esistano forti probabilità di attacchi aerei, oltre ai provvedimenti


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ora detti, è bene anche aumentare sensibilmente le distanze fra i singoli automezzi. Ove poi non sia da escludere anche il pericolo di incursioni di reparti celeri avversari, gli equipaggi dei carri trainati a rimorchio debbono stare in permanenza sui rispettivi carri e tenere le armi in torretta cariche ed alternativamente orientate veso i due lati della strada. 33. Il collegamento, marcia durante fra i singoli elementi ·della colonna, viene .effettuato a mezzo staffette in motociclo ed a mezzo radio; per quest'ultimo ove non si disponga di stazioni in cofano sistemate su mototricicli o su autocarri, si può far uso delle stesse stazioni dei carri (di massima ne è sufficiente una per compagnia) regolandone il funzionamento _ad orario, o con altro sistema preventivamente concordato.

Addestramento. 34. Le ·esercitazioni di marcia in autocotonna rappresentano una parte molto importante dell'addestramento carrista. La loro buona. esecuzione è la miglior prova: - del grado di istruzione tecnico-automobilistica posseduta dai capi; - dell'abilità nella guida raggiunta dai conduttori: - della cura posta da ognuno per la buona conservazione in efficienza del materiale.


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35. Di massima, queste esercitazioni, rese- gTadualmente sempre più complesse e difficili, debbono essere divise ·in d,ue periodi: 1 ° periodo: di carattere eminentemente tecnico-addestrativo, comprendente alcune marce (di cui una notturna) di compagnia; 2 ° periodo: di carattere applicativo · e quindi sfocianti in esercitazioni di impiego, dei carri, es_eguite · da bat taglioni isolati prima, dall'intero reggimento poi. 36. Le prime esercitazioni vengono -efI_ettuate in genere, a velocità ridotta, tenendo presente che, ai fini militari, la disciplina · e l'ordine hanno, almeno inizialmente, più importanza. del1a velocit.à.

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III.

ADDESTRAMENTO ALLE ~ARCE COL MATERIALE CINGOLATO 1. Perchè il rendimento delle unità carriste, al momento dell'impiego in combattimento, possa essere massimo è necessario cha la marcia su cingoli sia ridotta al minimp indispensabile. Di norma si ricorre ad esse quando si deve: - effettuare l'avvicinamento, o portarsi sulla posizione di pa,rtenza per l'attacco; - percorrere zone nelle quali le condizioni della rete stradale rendano difficile' od addirittura proibitivo il transito ai trattori con rimorchio; - in tutti quegli altri casi nei quali particolari esigenze tattiche prevalgano su quelle logistiche (marce con le misure di sicurezza., ecc.). 2. L'organizzazione delle marce, cpl materiale cingolato, deve tendere essenzialmente a diminuire, nei limiti del p ossibile, l'usura del materiale e la fatica degli equipaggi (in specie dei piloti) . De-ve inoltre tener conto della necessità di lasciare sempre libero il ma1'gine di tempo necessario perchè prima dell'azione si possa: - effettuare una rapida revisione del materiale; - provvedere agli eventuali rifornimenti; - concedere un conveniente riposo al personale


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3. Le . prescrizioni che seguono sono riferite esclusivamente alle marce che si ·effettuano fuori raggio d'azione delle artiglierie nemiche. Al q.:i sotto di tali limiti valgono le norme esposte per l'avvi-0inamento. 4. Di massima, il · reggimento carrista, quando abbandona i trattori, marcia su più . colonne, di

bà ttaglione. QueBti alla loro volta, si suddividono in scaglioni di compagnia, che di norma muovono largamente 'distanziati, .in :,:nodo che gli eventuali incidenti di · marcia di uno scaglione non abbiano a ripercuotersi dannosamente sul movimento della intera colonna. 5. La durata normale di .una marcia col mate-. riale cingolato non deve superare le 5--:-6 ore (sempre che possibile ·.intervallate da un grande alt) e corrisponde ad una· tappa media di 70 -:- 90 km. (alquanto minore se di notte). Per ciascuna marcia deve essere adottata la 'velocità. oraria più economica e più adatta: - alle normali prestazioni del carro; - alle caratteristiche della strada; - alla lunghezza complessiva d,el percorso. Ciascun · comandante di colonna ha la diretta responsabilità della condotta dèi propri carri. 6. L 'organizzazione della marcia che spetta al comandante ·1a colonna si effettua sulla base di 11.?a accurata ricognizione preventiva dell'i:tmerario; quando per mancanza di teìnpò o per altro


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161 ·_;_

motivo H comandante la{ colonna non abbia possibilità di .compiere tale ricognizione, una volta esaminato l'jtinerario da seguire sulla carta, egli fa precedere la colonna stBssa da un apposito distaccamento costituito da due o più staffette su motociclo e da un congruo numero di uomini (zappatori ed altri elementi disponibili) su autocarri al comando di provetto ufficiale. Detto distaccamento ha il compito di: - precisare l'itinerario in ogni suo pa,r ticolare; - contraasegnarlo con opportuni mezzi speditivi (freccie, distintivi" colorati, indicanti, ecc.) ovunque occorra; - assicmarsi della solidità delle opere d'arte da sorpassa:re e rinforzare con mezzi di circostanza , (vedi appendice _V sui LAVORI DA ZAPPATORE ) quelle che non diano sufficiente garanzia di resistenza; - studiare le deviazioni che si rendono necessarie per evitare il sorpassamento di opere d~arte di non sufficiente robustezza ; - indicare le località più adatte ·p er le soste, (sia nei riguardi· della possibilità di raccolta del · materiale, sia in quellì della efficace_ copertura, alla vista). In ··previsione di lavori di una certa entità, il comandante l'unità carrista può anche chiedere in rinforzo eleJ?1enti del genio o di altre armi. 7. L'organizzazione della marcia çol materiale cingolato si limita, di massima, alla sola compilazione de,l'ordine di marcia, che deve per_ò com 11 -

Àdd~ Car-risfi.


prendere tutti gli argomenti per esso indicati nel n. 6 del!?Appendice 11a (ADDEST~MENTO ALLE MARCE COL MATERIALE AUTOTRASPORTATO).

In rapporto alla maggiore o minore vicinanza del nemico, particolare importa,n za assu,mono: la scelta delle ore nelle quali effettuare li movimento (da stabilire anche in relazione alla possibilità . di meglio eludere l'osservazione aerea avversaria) e le norme di occultamento da osservare marcia durante ; - la condotta da tenere in caso di atta.eco aereo (organizzazione della difesa contraerea); - le modalità di defiuenza dei mezzi all'arrivo a,lla tappa ed i provvedimenti da prendere per mascherarli all'osservazione aerea.

8. ·Prima e durante la marcia, ciascun comandante di reparto si regola ed applica, di massima, le stesse norme indicatè nella predetta ÀPPENDIOE rra, ben inteso adattandole alle particolari caratteristiche del .movimento su cingoli (ad esempio: se non contrastino motivi di occultamento o di circolazione, di preferenza far marciare i carri armati al centTo della strada, così da evitare sforzi di~uguali ai due cingoli di uno stesso carro - disporre per l'immediato abbandono della sede stradale da parte dei carri in caso . di attacco aereo - ecc.) .. 9. Il comandante la colonna, fin che possibile, dirige la marcia stando sulla sua autovetturetta o motociclo; . guide · e serrafile stanno, invece, sui rispettivi carri armati.


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Spetta alle guide regolare la velocità di marcia dei singoli scaglioni; tener presente al riguardo che su strade asfaltate e lastricate, specie se bagnate o ghiacciate, è opportuno ridurre sensibilmente la velocità normalmente realizzabile per evitare pericolosi slittamenti. 10. Durante gli alt in salita, in discesa, nel pas· saggio di ponti, nell'attraversamento di linee ferroviarie e di abitati, le colonne si comportano -come nelle marce col materiale autotrasportato (vedi n. 13 e seguenti dell'APPENDIOE na). 11. I reparti cingolati possono, senza. gravi difficoltà, superare guadi anche abbasta.nza ampi, purchè il pelo dell'acqua non superi, in alcun punto, i limit i di prestazione previsti per ciascun tipo di carro. Prima, però di affrontare un guado è indispensabile che esso sia accuratamente riconosciut o, specie per quanto riguarda la natura del suo fondo (sono da preferire quelli a fondo duro e ghiaioso) e la velocità della corrente. Per la preparazione del passaggio a guado necessita: - segnare chiaramente l'entrata e l'uscita del guado stesso; - indicarne il percorso da compiere in acqua con segnali ben visibili dall'interno del carro; - migliorare, ove necessario, le rampe in specie quella di uscita).


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AH 'atto del passaggio occorre poi:

- far tenere completamente aperti gli sportelli superiori dei carri; - limitare l'equipaggio di ciascun carro al pilota ed al èapocarro; - far attraversare il guado un carro alla volta. 12. Il pissaggio su ghiaccio è da considerare di carattere alquanto eccezionale; esso è da tentare soltanto nel caso che il ghiaccio sia sicuramente in grado di reggere al peso del carro. Il passaggio di un corso d'acqua su barche o zattere è regolato dagli. ufficiali del genio adibiti al traghetto. 13. In caso di inversione della marcia, conviene far effettuare ai singoli carri il dietro front sul posto, lasciando invariata la formazione che ne viene a risulta.re, t ranne per quanto riguarda i. carri delle guide che debbono subito portarsi in testa e quelli dei serrafile che non appena possibile debbono nuovamente accodarsi ai rispettivi reparti.

14. La marcia di notte, specie quando non c'è luce lunare, presenta qualche difficoltà in conseguenza della scarsa visibilità consentita a chi sta · nell'interno del carro. Salvo il caso in cui si possa fare libero uso dei mezzi di illuminazione de carri è quasi sempre indispensabile che il capocarro stia costantemente .affacciato al proprio sportello e coadiuvi il · pilota nella guida, con opportuni suggerimenti; tener presente che in simili condizioni la. velocità oraria che si potrà realizzare sn.rà sensibilmente ,inferiore a . quella, diurna (di norma un buon terzo in meno).


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15. I carri · in avaria durante la marcia, si fermano al margine della strada, . espongono il 1n·escrHto segnale coll'asta e danno comunicazione dell'accaduto al serrafile del rispettivo reparto. Il comandante di questo, prontament,e informato,. prende i provvedimenti del caso; è però da escludere , a priori il ri morchio a mezzo di alLro carro armato a meno non s · t ratti di brevissimo percorso: (2 --=- 3 km. al massi mo).

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16. Marciano in coda alla colonna: - gli elementi incaricati dei ricuperi (in genere su mototriciclo o SLl autocarro << Dovunque » (più idoneo degli altri aut omezzi a seguire il reparto anche su it inerari non facili); - il personale adibito al servizio sanitario.

17. Il coman'dante l'elemento incarica.to dei ricuperi ogni qualvolta raggiunge un carro in avaria, si regola ~ come detto al n. 12 dell ' .A.PPEl\'DICE Ira. Ciascun carro armato in avari a, una volta, eliminatò il guasto, riprende la ma,rcia ad andatura normale; raggiunta l a coda del proprio reparto o, se ciò_non gli è stato possibile, quella della colonna, ne dà avviso all'ufficiale in serrafile e questo al comandante interessato. Il carro riprende poi il suo giusto posto nel reparto al momento della successiva sosta.

18. Carburanti e lubrificanti di scorta sono portati in fu&ti cilindrici d~ 200 1. ? ~ fusti p ismatici


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(canister) od in latte al seguito di ciascuna colonna su app3 )iti automezzi; sempre che possibile dare la pre"ereu~a ai. fusti prismatici ed aUe latte, più maneggevoli dei fusti da 200 l. 0Jc,rren1o, con sistema,zioni di circostanza, ciascun carro può anche portare direttamente qualche fusto prismatico di scorta. DJven1osi ·effettuare il riforniment o marcia durant e (operazione d i caratt ere alquanto eccezion~le, d'3ita l'auton')mia me:iia degli attua i carri), si applicana le n 1rme iniica.t e ~al n. 23 ·dell'APPEND IOE I I . 19. ì\ia,ssima, cura deve essere costant emente rivolta all'occultamento e maich ~ram mto della colonu~; g iunti alla' tappa. può tornar uti le cancella.re o.gai tra·D ia di p.1,')sa,ggio di carri nell'ulti m) tratta dell'itinerario percorso (almeno per ' 1 o 2 krn. ,) così da eliminare ogn i indizio della località effettivamente occupata nella sosta; regolarsi per questo come indicato nell'Appendice VI ADDESTRAMENTO AL MASCHERAMENTO .

Sicurezza durante la marcia e la sosta. · 20. Alla protezione dalle -offese aeree, tant o in marcia, quanto durante la sosta, oltre agli apposit i reparti c. a. concorrono i carri muniti di apposito affusto per il tiro contr aereo (se non _tutti vi debbono partecipare designare preventivament e queJI jncadc~t i di assolvere a tale compito) .


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21. Quando, mat·cia durante, non siano da escludere p)ssibilità di incursioni da parte di celeri avversal'i, può tornare utile che, indipendentemente dal servizio di sicurezza, che protegge la colonna 1 i carri t engano alternativamente le torrette puntate sui due lat i della strada e abbiano le armi cariche e pronte ad aprire il fuoco.

Addestramento. · 22. Di massima, anche in relazione al forte consumo di carburante che comportano, non si eseguono esercitazioni di grossi reparti ad esclusivo scopo di marcia, ma si approfitta di ogni occasione favorevole per abbinare tali marce all'addestramento tattico. In genere, i movimenti occorrenti pe:· portarsi o per tornare dal luogo di addest ramento (specie nei periodi dei campi e manovre) se opportunamente sfruttati, sono sufficienti allo scopo, ·ma appunto per questo occorre che l'istruzione inizi e finisca sempre al momento in cui· il reparto rispettivamente esce o rientra in caserma, all'accantonamento od all'accampa,mento. 23. Perchè il suddetto addestramento torni effet tivamente utile occorre poi effettuarlo nelle più differenti condizioni di tempo 'e di 'luogo e comprendere fra l'altro itinerari di particolare difficoltà e marce notturne.

r'J..


IV.

ADDESTRA.MENTO AL CA.R!C\MENTO SU VAGONI FERROVIARI E SU PIROSCAFI NORME DI SICUREZZA DURANTE LE OPERAZIONI DI CARICO, SCARICO E DURANTE I VIAGGI IN FERROVIA 1. Il t rasp)rtn per ferrovia di unità ca.l'fiste h a luogo, di n )rm~, per t rasferimenti a di·~tan~e superiori ad un 1, tappa automobilistica (150 -;- 200 km.), ed in tutti i casi in cui, occo1·rendo o~fettuare rapidi conccnirament i di masse in una determin1ta zona, si sfrutti ad un tempo tutta la cap1cità logistica della rete stra.dale e ferroviaria.

2. Il e m1n h ,n~e clell'u uità carrista da trasporta.re, designa di volta in volta, l'ufficiate di caricamento i cui compiti risultano dal « R EGOLA MENTO SUL SERVIZIO DEI TRA':>P ORTI FERROVIARI E MARITTIMI

(Parte II,

~ASPORTI FE RROVIARI,

edizione 1935) ». 3. Ciascun capocarro è responsabile del carico,

dell'ancoraggio e dello scarico del -proprio ·carro · armato ; così dicasi di ciascun· cond~ttore per il ispettivo automezzo e per l'eve'J.tu'.lile suo rimorchi o \ o~ ....carrello.


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4,, Iu mancan~a <li piani caricatori norma.li, o u.1. quelli JU')bili (in dotazione al genio ferrovieri), si possono costruire piani di circostanza come indicato nell'« ADDESTRAMENTO A:I LAVORI DA ZA..PPA.'.rORE)) (vedi APPENDICE V). I reparti carri, in mancanza di piani caricatori, possono, per i carri armati, far uso delle rampe regolamentari impiegate per il loro carico e scarico · dai trattori.

5. Le operazioni relative al car!co e allo scarico nei trasporti via mare sono di esclusiva competenza del personale dei porti o dei piroscafi; ciò non toglie però, che i reparti, ove richìe.sti, debbano concorrervi attiv;1,mente a facilitarle; . in tal caso ciascun capocarro o conduttore di automezzo deve sorveglia.re che l'imbracatura non possa comunque danneggiare il carro o l'autocarro. ~

SICUREZZA DURANTE LE OPERAZIONI DI CARICO E SCARICO E DURANTE IL VIAGGIO.

Protezione contro gli attacchi aerei. 6. Se il carico e lo scarico dell'unità si effettua . in zona sorvola.bile dall'aviazione nemica, ove non esista difesa controaerea in posto, spetta al comandante dell'unità carrista prendere le mism·e del caso per garantire la protezione al repart o stesso e cioè: - stabilire le modalità del movimento· per giungere od allontanarsi dal posto; - organizzare" il servizio di allarme; .


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170 -

- organizzaré la difesa attiva designando gli elementi incaricati di essa; - precisare le misure da prendere durante l'incursione nemica (arresto momentaneo delle operazioni, messa al riparo -del pers.onale). 'i. Durante il viaggio in ferrovia può rendersi necessario che lo stesso comandante del reparto carrista provveda al servizio di allarme e di difesa contraerea del convoglio. In questo casò il predetto com3,ud~nte d9ve tener presente che occorre impiegare per l'osser. vazione, maggior personale di quanto ne impiegherebbe a terra, dato che il rumore ed il rapido movimento del t1·eno, rendono detta osservazione · assai difficoltosa. Per la difesa utilizza gli eventuali reparti c. a. a disposizione nonchè le armi in postazione antiaerea dei carri che ne sono dotati, armi ~he dovranno essere convenientemente scaglionate per . tutta la lunghezza del ,.,.!3onvoglio. '

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8. All'atto dello sbarco, non appena possibile, provvede in analogia a quanto fatt o per il caricamento, e dispone perchè materiale e personale a mano a màno sceso dal treno, si allontani dalla zona di scarico e si mantenga occultato fino al momento della definit iva partenza dalla zona stessa. 9. Nei viaggi in territorio ostile od anche soltanto infido, il personale ·di scorta al t reno deve · essere convenientemente rinforza.to ed, in determinati casi, può t ornare necessario che capicarro e ,·


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tiratori prendano posto nei carri armati, pronti a far uso anche delle armi, già tenute orientate ai fianchi del convoglio. 10. Allo sbarco, se questo si effettua in zona di possibile . incursione di elementi celeri avversari, . le operazioni di scarico debbono essere protette da un distaccamento di sicurezza appositamente di., sposto dal comando superiore. Ove neèessario, i primi reparti carristi scaricati concorrono a rinforzare detta protezione. Quando invece nulla è J;tato predisposto al riguardo, il comandante- del convoglio ordina l'immediato scarico dei carri di uno dei suoi reparti (preventivamente designato), e lo dispone, opportunamente, a protezione dello sbarco dei restanti elementi e materiali.

Adde.stramento. -

...._

11. Per l' a,ddestramento in materia, di norma, si prende occasione dei trasferimenti per ferrovia che i reparti effettuano per l'andata o per il ritorno. dai campi d'arma e dalle . manovre. Mancando tale possibilità, si possono prendere accordi cogli enti ferroviari locali per effettuare prove sperimentali limitate anche . a solo pochi mezzi, organizzando però le cose in modo che tale esercizio serva d'istruzione per tutti coloro che vi partecipano od anche solo vi assistono .

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V.

ADDESTRAMENTO AI LAVORI ' DA ZAPPATORE 1. Lavori da zappatore possono rendersi necessar~ per: - superare piccole interruzioni stradali non ag':' girabili;

- superare brevi tratti a forte pendenza ed ostacoli vari (piccoli corsi d'acqua compresi); - facilitare il ricupero di carri in ava.ria o cli autoveicoli andati fuori strada; - facilitare lo scarico del materiale carristà dai convogli ferroviari, là dove non esistano piani caricatori e non si disponga di altri mezzi idonei.

2. I lavori hanno, in genere, carattere speditivo; debbono essere eseguiti col ..,personale ed i mezzi disponibili al momento e qualche v olta anche compiuti sotto i t iri dell'avversario, ma sempre organizzati per squadra e con opportuni t urni alternati cosi da accelerarne al massimo l'esecuzione. .Ai lavori di mole e difficoltà rilevanti provvedono · i reparti del genio. 3. I carri armati possono venirsi a trovare immo:. bilizzati: - per eccessivo affondamento dei cingoli o per loro insufficiente aderenza;


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- per esagerato sbandamento laterale od eccessiva inclinazione longit udinale dello scafo; - per parziale o completo capottamento del c~rro; - per gua.sti non riparabili sul posto.

4. Nei primi due casi, il lavoro occorrente si limita, di massima: - - ad uno scavo sotto la chiglia del carro (asportazione di t erra) , o ad un riempimento (riporto di terra) in corrispondenza del cingolo mancante di aderenza; - ad un livellamento del terreno per riportare il carro in giusto equilibrio. Nel caso invece di pa1'ziale o t otale capottamento, necessitano: - prima, una conveniente preparazione del tratto di terreno sul q_uale il carro dovrà essere raddrizzato; - poi, una manovi'a vera e propria di ricupero, effettuata ~ col concorso di altri carri o di · trattori pesanti e, quando possibile, dell'a,utoca.rro soccorso. Il primo di essi è di spettanza degli zappatori , il secondo è invece di competenza del personale dei repart i ricuperi.

5. Quando~si tratta _di preparare una rampa per risalire un gradino molto ripido, tener per norma che: - la pista deve seguire la linea di massima pendenza, così da dare sicuro a.ppoggio ad entrambi i cingoli del carro; •


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- l'attacco della rampa, specie se in teITeno molle, deve essere raccordato e. convenientemente sistemato con grossa ramagli.a, travicelli o grossi sassi in modo da favorire l'aderenza · dei .cingoli; - se lo strato superficiale della rampa è sdrucciolevole (erba bagnata o troppo secca) deve essere asportato; - se lo stesso passaggio deve servire a più carri o si tratta di terreno facilmente franabile, occorre consolidarlo, con robusti paletti infissi nella terra, o raddolcirne la pendenza; - se la pendenza è variabile od, anche solo per brevi tratti, supera i limiti di prestazione del carro, necessita uguagliarla. 6. Quando inve-0e si tratta di superare un gradino dall'alto al basso, occoITe preparare la pista, curando che la sua inclinazione sia minore all'inizio (invito) e convenientemente raccordata alla fine (vedi fig. n. 16 ). Evitare poi che il carro, al fondo della discesa, abbia ad urtare contro teITeno molt o duro o contro ostaco_li resistenti e troppo bruscamente frenanti (terra molto smossa - fanghiglia), che potrebbero causare il capottamento; . prepara.re, quindi, in corrispondenza di tale punto uria sp~cie di falso piano elastico costruito con ramaglia bene ancorata sul posto e fra,mmista a terra . .Assicurarsi infine che, anche in caso di lievi slittamenti in senso laterale, i cingoli non.abbiano · ad urtare contro rocce, tronchi d'albero o ceppi e che lungo la pista non affiorino sassi o sterpi capaci


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175 -

di frenare un cingolo più dell'altro e conseguente· mente provocare sl>andamenti ·pericolosi.

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fdiqfilo raccordl}o Fig, 16.

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7. Le piste a mezza costa debbono essere preparate in modo da impedfre sbandamenti trasversali superiori ai 25 ° -;- 30 °; di massin1a. abbondare .in lavor1 di ·s bancamento a monte piuttosto che di · riempimento a· valle, che non sempre riescono àd acquistare sufficiente consistenza. 8. Per facilitare il passaggio dei fossi, di norma si debbono eseguire adattamenti alle rampe (in specie a quella di uscita); ove ciò non riesca facile, si può ricorrere ad un parziale riempimento del fosso: - senza speciali accorgimenti se si tratta di fosso privo di acqua stagnante,:


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- evitando invece di creare ~stacoli al normale deflusso dell'acqua, in caso diverso. Nella figura. che segue è rappresentato il passaggio di un fosso nel quale, l'appoggio offerto ai cingoli del carro è linlitato ai soli tratti (e, f, g, h) più resistent i perchè appoggiati alle opposte rive del fosso.

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9. Esistendo alberi nelle vicinanze del fosso, si può improvvisare un passaggio, abbattendo o rovescfando nel fosso gli a.Iberi stessj, in modo da formare un cumulo di materiale capace di resistere elasticamente al peso dei carri ed a dare un profilo al fosso meno accent uato così da renderlo superabile senza eccessiva difficoltà. · Anehe in questo caso occorre tener conto dei possibili effet t i che volume e velocità dell'acqua, potrebbero provocar e sull'ostruzione costituita dagli albeTi abbattuti. La chioma degli alberi deve .essere rivolta ver?o valle, in modo che l'acqua, nel suo movimon to, abbia prima ad urtare contI·o i fnsti ed i rami più grossi e poi filtrare tra il fogliame.

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10. Quando invece si deve passare su di un ponticello cli dubbia resistenza, è necessario provvederè ad irrobustire adeguat,a:Ìnente travature e sostegni. La soluzione più sollecita -consiste 'in genere nel crea.re un sostegno supplementare al ponte in corrispondenza della sua parte centrale. Detto sostegno può essere costruito con materiali occasionali quali: - 'botti vuote riernpite di terra o ghiaia (diposte di preferenza verticalmente) saldamente egate fra di loro e puntellat-e, specie verso . valle; - pile di legname, di traversine ferroviarie, di travi, di grosso tavolame od anche di legna da ardere, il tutto convenientemente assest,ato e rinforzato co.n legatura e puntelli; - pile di grosso pietrame squadrat o oppure di mattoni; con sovrapposto materiale elastico (balle di fieno o pagli'a· pressata,. fa.seme, ecc.); - pile di sacchetti a terra, preferibilmente pieni di sabbia, e convenientemente fermati con legature e travi poste a puntello. Quale estrema r isorsa, anche un carro armato che serva d~ base o costituisea massa principale del corpo di sostegno . .Avvertenze importanti da osserv3ire nella costruzione di detti sostegni: - dar loro un sicurq appoggio sul fondo del fosso, asportandone gli strati melmosi; · - curare· in special modo la connessione dei materiali; 12 -

À

dd, Garristi.


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- assicurare il regolare deflusso dell'acqua per evita,rè erosioni o spinte pericolose.

11. Se il ponticello esistente non è di larghezza sufficiente per dare appoggio ad ent ram bi i cingoli del cano, conviene allargarne la carreggiata soltanto a valle; nell'impiego del mater iale occorrente curare che esso non gravi col peso sul ponte, ma si appoggi ad appositi sostegni indipendenti.

12. Per il passaggi<? di acquitrini, ove è prevedibile che il carro affondi troppo o trovi difficoltà di aderenza, specie all'uscita, si può rimediare con l'abbattimento di alberi e con rama.glia, dà collocare trasversalmente al passaggio e da ancorare con venientement-e con paletti e pali. Per accelerare le operazioni di abbattimento degli alberi si pu ò usare gli fstessi ~carri armati, a, guisa di catapulta.

13. La costruzione di piani di scarico si rende necessa.ria ogni qual volta si voglia scaricare i carri in stazioni che ne sono prive, oppure si debba effettuare tale operazione in un t ratto qualsiasi dei binari di cor sa e no_n si disponga delle rampe di carico e di scarico dai rimorchi. Detti piani si possono costruire con materiale di circostanza (traversine, elemen ti di r otaie, travi, ta-çolame, sacchet t i a t erra) completati da riporti di terra o di ghiaia. Col materiale n ecessario sul posto, quattro zappatori possono cost1·uire un piano di scarico per


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carri (limitandone l'altezza. in modo da utilizzare al IDMsimo le naturali possibilità di discesa del carro), in meno di un'ora. Disponendo di sacchetti a terra già pieni per un "Volume di 3-4 metri cubi, e di 10 o 12 robusti p:1.letti della lunghezza di 1 m. circa, il tempo di cui sopra può essere ridotto a metà. Per la costruzione di una rampa adatta allo scarico di automezzi normali occorre, invece, tempo ' doppio od anche triplo.

Fig'. 18.

14. La rampa del p~ano di scarico: - non deve essere, iJl alcun punto; appoggiata al vagone ferrovi~io; - deve elevarsi di :n on meno di 80 + 90 cm. dalle rotaie; - deve avere un'ampiezza minima di 4 m. Il piano inclinato; se deve servire esclusivament.e. per i carri armati: può a,nche raggiungere i 35 ° -;400; se serve anche allo scarico di automezzi, non deve supe1'are i 25 °. ·


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15. Dovendo scaricare molto materiale, è preferibile costruire due o più piani di piccole dimensioni e sensibilmente dista~iati fra di loro, piuttosto che costrl1:ll'ne 1:ID-O solo dr maggiore ampiezza. Costruendo due o più piani, ·conviene adattarne uno per gli automezzi (di preferenza quello per il quaJe sia più facile il raccordo con la strada), riservando gl{ ' altri ai soli carri.

Addestramento. 16. L'addestramento ai lavori da zappatore, più che essere svolto come istruzione a sè, deve prendere occasione di ogni incidente che .si verifichi durante · la scuola di pilotaggio, le marce o le esercitazioni tattiche, per avere . pratica applicazione al caso contingente.

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VI. ADDESTRAMENTO AL MASCHERAMENTO 1. Per mascherare i reparti carristi all'osservazioµe aerea e terrestre si seguono, in linea generale, gli stessi criteri indicati nella va appendice all'.ADDESTRAMENTO DELLA FANTERIA - Volume II, salvo gli adattamenti particolaJ.' i resi necessari dalla maggior mole dei mezzi da occultare. 2. Di ma,ssima~ è assai difficile ottenere un effi.. cace mascheramento dei reparti carristi in marcia, tanto col / materiale autotrasportato, quant0 col materiale cingolato, e questo sia per la gTande profondità che assumono i reparti in movimento-; sia per il forte risalto che in genere dà il fondo stradale a t utto ciò che gli si sovra,ppone, in~ne perchè non è sempre possibile camuffare convenientemente la caratteristica sagoma dei carri specie quando sono in movimento. Durante le soste invece si posson.o ottenere buoni risultati, anche senza grande lavoro. ·

3. Danno all'uopo ott imi risult ati - i copertoni mimetizzati degli 'autocarri a grandi chiazze oscure,. irregolarmente disposte in diagonale, le reti mìmetiche ed, ove la zona si prest i, le abbondanti frascat ure (da rinnovarsi con una eerta frequenza,).


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Durante i parcamenti evita.re sempre ogni forma simmetrica. e troppo raccolta e sfruttare intelligentemente boschi e macchie; grosse pietre, ciuffi di alberi od altri accidenti naturali e gli elementi artificiali, quali capanne, mucchi di letame, cataste di ~eno o di paglia, macerie, e tutto ciò che produce contrasti di colori, di luci e d' omb:fe. 4. Lavoro sussidiario al mascheramento è poi la cancellazione delle tracce lasciate dai cingoli sul teneno vicino alla zona destinata alla sosta od al parca.mento; dette tracce risultano particolarmente rivelatrici nelle fotografie fatte dagli aerei e debbono perciò essere accuratamente eliminate (possibilmente per lunghi tratti). Per ottenere ciò, si ricorre: - alla spazza.tura del fondo stradale; - al rastrellamento dei campi arati; - al taglio sistefnatico dell'erba nei t,r a,tti prativi, non limitato però alla sola ampiezza della carreggiata segnata dai carri.

5 • .A.i lavori di mascheramento dei singoli mezzi provvedono gli stessi equipaggi degli autocarri o dei carri armati, sfruttando in prevalenza i mezzi naturali. Detti lavori debbono essere eseguiti non appena giun.t i nella località di sosta, prima, di qualsiasi altra operazione.


VI I .

ADDESTRAMENTO DEI REPARTI AL

TIRO DAI CARRI ED ALL' IMPIEGO DEI LANCIAFIAMME Tiro con le armi dei carri. 1. L'addestramento dei reparti al tiro dal carro ha lo scopo di abilitare i singoli equipaggi prima, i reparti poi, all'esecuzione del fuoco in combattimento.

2. Questo addestramento ha inizio non appena ultimati i tiri individuali (vedi circolare 5000) e consta di una serie di esercitazioni tendenti a riprodurre veri e propri episodi di guerra comportanti l'impiego di proiettili di guerra contro bersagli aventi dislocazione, forme, dimensioni e possibilmente anche movimenti rispondenti alla realtà del campo di battaglia. 3. L'organizzazione di detto addestramento è devoluta al comandante di reggimento; la direzione delle singole esercitazioni è di spettanza del comandante dell'unità superiore a quella che esegue il tiro.

4. Il comandante di reggimento deve perciò provvedere: - alla scelta del campo o dei campi di til·o ed alle disposizioni. relative alla stcurezza;


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- a. far approntare i vari tipi di bersagli; - a stabilire le distanze di tiro p·e r le. singole· . armi; - a fissare, di volta in volta, in relazione alle munizioni ass~nat~ ed al tempo disponibile, il numero ed il t ipo delle esercitazioni da effe.ttuare. 5. Nella scelta dei campi di tiro dare la preferenza alle zone ampie e profonde che consentano vàrietà di eser citazioni, più direzioni di tiro ed un completo sviluppo ai singoli episodi di guerra che si intende . riprodurre. · · Il terreno, anche quando non del tutto percorribile, deve offrire possibilità di movimento ai carri, almeno fino alla zona nella qualE: sono collocati i bersagli.

6. Il campo di tiro, qualora non presenti un ampio fermapalle naturale (sufficiente cioè ad arrest8ìre i colpi lunghi. del carro in movimento, tanto nel senso frontale quanto in quello laterale), ovvero non abbia per sfondo il mare, deve essere sgombrato per un'ampiezza semicircolare di r_a ggfo pari alla gittata massima delle armi impiegate, maggiorata all'incir ca di m. 500 (raggio ealcola,to dal punto più avanzato dal qua.le si intendè effettuare il fuoco) . Specie quando si effettùano tiTi con cannoni, ove non si impieghino esclusivamente proiettili inerti, evitare ferma.palle coperti da vegetazione cespugliosa e b oscosa -~che rendono difficile il rintraccio degli eventuali proiet tili inesplosi. <r.u


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7. I bersagli debbono essere appisopriati al tipo delle armi contro di essi imp_iegate·; e cioè di mass.ima : - sagom e di uomini in piedi~ in ginocchio ed a.terra e cartelloni raffigurant i postazioni mitragliatrici - per i 'tiri colle n;iitragliatrici; - · - cartelloni ra;ppresentanti postazioni di mitragliatrici, di armi anticarro e carri armati (questi ultimi, possibilmente, in movimento). per i ·t iri con i cannoni. (P er rappresent~,re . i carri in movimento si può anche far uso di slittini, cost,r uendo su di essi una sagoma di carro armato, da traina~·e a, distanza a mezzo di lungo cavo - vedi fig. n . 19).

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8. Di norma, per . ragioni di sicurezza., la direzione di movimento dei carri deve coincidere con quella del tiro~ 9 . .A cominciare da quella di plotone, -ogni esercitazione d i t iro deve abbracciare progTessivamep.te più episodi del combattimènt,o.

10. L'a,ddestramento comprende : - tiri prepara tori; - tiri col carro in agguato e col carro in movimento; - · esercizi di plotone e di compagnia.

11. I tiri preparatori comprendono : - tiri con munizioni a salve; . . - tiri con le armi' a terra (su comuni treppiedi od appositi affusti);


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- tiri dal carro fermo (con portelli prima aperti e poi chiusi). Detti tiri hanno per scopo di far gradualmente acquistare la necessaria pratica nel maneggio delle singole armi e nell'esecuzione del tiro. Sono eseguiti da t utti i componenti l'equipaggio dei carri. Ciascun tiratore, in questa fase dell'addestramento, deve apprendere: - ad individuare prontamente ed a stima.re, attraverso il cannocchiale collimatore, l'esatta distanza a cui si t rova il bersaglio (t ener presente che in conseguenza della v isione monocola.re, gli oggetti osservati col collimatore appaiono alquanto piĂš distanti di quanto lo siano in realtĂ ); - a decidere sulle ' modalitĂ di esecuzione d~l fuoco (da fermo od in movimento); ' - ad effettuare l'aggiustamento del tiro col minor numero possibile di colpi;I - ad eliminare, da solo, gli inconvenienti che si possono verificare durante il tiro. L'ultimo degli esercizi di tiro deve essere effettuato con la maschera. indossata,.

12. I tiri col carro in agguato e col carro in moto comprendono: - tiri con una sola delle armi di bordo (abbinamento mitragliatrici e cannone); - tiri effettu1.ti alternativamente con entrambe le armi (ciascuna su obiettivo appropriat o}. Quest i esercizi devono tendere ad addestrare ad eseguire il tiro :


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- prima col ca.no fermo (in agguato), ma sfruttando nel miglior modo possibile il mascheramento o la protezione n~turale offerta dall'appostamento raggiunto; - .poi nei brevi istanti di arresto del carro, allo s~perto, arresto preventivamente concordato col pilota ed infine ma soltanto alle brevissime distanze, anche col carro in movimento (utilizzando le sue oscillazioni negative cosi da sfruttare anche il rimbalzo dei colpi corti) . · È particolarmente in questa fase dell'addest.ramento che si deve curare, al massimo, il perfetto aftlatamento tra pilota e tiratore di ciascun carro, così da ridurre al minimo la durata dei singoli arresti per il tiro. Ciò si ottiene esercit ando: - il pilota a fermarsi sui punti più adatti al tiro ed a riprendere immediatamente la marcia non appena il tiratore ha sparato; - il tiratore a trovarsi coll'arma già orientat a sul bersaglio all'atto in cui avviene l'arresto del cano ed_a far partire il colpo singolo o la r affica nel minor tempo possibile. Durante questi tiri si procede anche alla classificazione dei tiratori.

13. Gli esercizi di plotone tendono ad addestrare gradatamente gli equipaggi dei carri di ciascun plotone ad agire in cooperazione. Le esercitazioni di compagnia hanno lo scopo di dare a tutti i carristi la sensazione realistica del combatt imento ed a porli di fronte alle effettive


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difficoltà che -esso presenta; · nei riguardi dell'impiego delle singole armi. Durante le esercitazioni di nlotone o di compagnia, qua.ndo ·i carri giup.gono a distanza utile dai bersagli, si dovranno anche effettuare· esercizi di lancio di bombe a. mano attraverso. gli sportelli superiori .del cano. '

14. L'utima esercitazione di compagnia deve rappresentare la sintesi dell'addestramento compiuto nel t iro e costituire la _prova ·dell'abilità raggiunta.: - dai quadri inferiori, nella condotta del rispet t ivo repa,rto in combàttimento; . - dai singoli equipaggi, nella condotta del carroe nella esecuzione del fuoco .· Essa deve pertanto essere svolta in u,.n quadro . tattico adeg11ato e cqmp1'endere la successione completa delle varie fasi dell'attacco da parte di una. . compagnia isolata; può anche servire quale gara ·fra le compagnie del battaglione o del reggiment o.

15. Gli equipaggi dei carri muniti di appositi supporti per il tiro con_troaereo con la mitragliatrice, debbono anche effettuare gli esercizi di puntamento di tiro ·previsti dalla (( ISTRUZIONE PROVVISORIA. Sl:JL TIRO. CON:TROAEREO OON LE ARMI DELLA FA.i""fTERIA ».

Impiego dei lanciafiamme. 16. L'addest,r amento all'impiego del lanciafiamme, precedut o da una opportuna istruzione tecnica sul funziona.mento e :maneggio dell'arma,. tende ad istruire il personaìe:


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- sulla individuazione della direzione più opportuna per eseguire il lancio del dardo di fiamma sull'obiettivo; - sulla modalità da seguire per avvicinarsi a questo; · - alla rapida manovra della lancia contro successivi obiettivi; • - all'immediato sfruttamento, con le altre armi di bordo degli effet ti prodotti dal lanciafiamme.

17. Spec~ale importanza assumono: - la scelta della pista (di · massima, dare la preferenza a quella che consente aJ carro di offrire il minor bersaglio alle offese provenienti dall'obiet,tivo che si vuol colpire; ad esempio per assalire armi in casamatta blindata fissa od in caverna, ecc. sem pr e che possibile avvicina rsi ad esse mantenendosi in angolo mor to e colpirle stando sul fianco della feritoia. - la scelta della direzione di lancio' del dardo di fiamma (tendere a ·sfruttare la direzione favor evole del vento p er aumentar e la gittata delÌ'arma ed evitare ch e il fumo provocato dal lancio accechi l'equip aggio del carro). Tener e pr esente che quando il carro è in moto non si deve mai emettere liquido non acceso, ma sempr e dardo di fiamma.

18. Nelle esercitazioni a .fuoco più complesse, ove partecipino plotoni carri lanciafiamme, occorre farli intervenire, con compiti ed obiett ivi propri e cioè sempre in relazione al pai:ticola.re impiego che debbono avere questi mezzi.


VIII . .

ADDESTRAMENTO ALLA DIFESA DAGLI AGGRESSIVI CBIMICI 1. La difesa chimica del personale e del materiale consiste: a) nella protezione degli equipaggi dagli aggressivi chimici fugaci e dagli aggressivi persistenti; b) nella ·bonifica del materiale inquinato da aggressivi persistenti.

2. L'equipaggio potrà difendersi agevolmente dagli aggressivi fugaci, indossando la maschera. Tenu.to conto che la, vent.o la aspirando l'aria esterna. facilita l'entrata dei ga.s nell'interno della cabina, sarà~ bene che il pilota eviti di passare ,nei tratti nei quali i gas anzidetti tendono a concentrarsi.

3. Difficilmente aggressivi persistenti pot,r anno penetrare nell'interno di carri armati. Sarà invece possibile che, nell'attraversamento di zone irrorate con tali aggressivi, vi penetrino i va.pori. In tal caso sarà necessario : a) indossare la maschera; b) attraversare la zona il più rapidamente possibile a sportelli chiusi;


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191 -

. e) quando si deve scendere dal carro, evitare

di venire a contatto diretto con la. sua superficie esterna (interporre un telo da tenda, un sacco, ecc.).

4. La bonifica 1 dei carri che abbiano attraversato. zone irrorate con aggressivi persistenti, dovrà essere fatta mediante: a) lavaggio del carro con molta acqua (curareche lo scolo delle acque di lavaggio non vada poì ad inquinare terreni od acque utili); b) successivo lavaggio con soluzione di· cloruro di calce (kg. 1 in 3 litri d'acqua) o di permanganato (kg. 0,100 in 10 litri d'acqua); e) terzo lavaggio a grande acqua; d) esposizione all'aria (possibilmente al sole). Particolare cUl'a va. posta nel_ lavaggio dei cingoli e della parte inferiore del caiTo ove potrebbe agglomerarsi fango misto ad aggressivo; evitare poi di essere bagnati dalle acque di rifiuto.

6. Il personale specializzato adde~ alla bonifica, dovrà indossare maschera e vestito antipritico (in mancanza del vestito: stivaloni di gomma, _ guanti e do~pia tuta) .


IX.

NORME PER L'INUTILIZZAZIONE DEL CARRO ARMATO ALL'ATTO DEL. SUO ABBANDÒNO Carro M 13/40 e 14/41. PER IMMOBILIZZARE TEMPORANEAMENTE IL CARRO SENZA. RECARVI .ALCUN DANNO E

SENZA OHE LE

O.A.USE SI.ANO MOLTO .APPARISCENTI:

- svitare i tappi porta val1:0Ia della pompa di . alimentazione; , - toglierelevalvolinediaspirazioneecli scarfco; - rimettere· quindi i tappi servendosi della chiave fissa da 12 mm. esistente nella dotazione. Tempo occorrente: minuti 5. N. B. - il motore funzionerà fino a quando non sarà esaurito il gasolio del :filt:i;o e della pompa d'iniezione. PER IMMOBILIZZARE IL MOTORE SENZA. REOAREALOUN DANNO MA RENDENDO F.AOILMENTE PERCEPIBILE LA MANOMISSIONE :

- asportare il bicchierino del filt ro pompa 1 alimentazione. Tempo occorrente: minimo.

(


-11:13-

PER Il\DIOBILIZZARE lliMEDIAT.A.MENTE IL MOTORE, D A-~NEGGIANDONE UN ORGANO

DI FAOILE SOSTI-

TUZIONE :

- rompere mediante una martellata, o servendosi della manovella di avviamento, la pompa di alimentazione ; - tagliar~ o strappare i manicotti a gomito di gomma del serbatoio ausiliario dell'acqua. PER

IMMOBILIZZARE

D ALL'ESTERNO

IL

MO-

TORE, DANNEGGIANDONE DALL'ESTERNO PARTI OOMPLESSE:

- girare la torretta di 90 gradi ; - togliere dal porta attrezzi la mazza; a,prire i portelli dei cofani; dare qualcge colpo di mazza alle testate sino da provocarne la rottura. Tempo occorrent e: 5 minuti. PER INOENDIARE IL CARRO :

- forare il serbatoio principale verso la parte inferiore destra, a ciò può servire il cacciavite grande ed il martello esistenti nella dotazione; - impregnare di gasolio uno o più stracci ; - gett a.re i _suddetti accessi nell'interno, evitando che gli stracci si imroerga,no completamente nel gasolio ; - man mano che la fiamma degli stra-cci avrà scaldato la nafta circostante questa comincerà ad incendiare estendendo poscia a tutto il carro l'incendio. _ Tempo occorrente: 5 o 6 minuti. 13 -

Àdà. Carristi.


-194 -

PER

REJ\"'DERE

DIFFICILE

I!, -R IMORCHIO

DEL

CARRO:

- togliere alméno 5 elementi del cingolo sfilando due perni e disperdere poscia tali elementi. Tempo occorrente: 10 minuti. ;,

Carro L/35 - L/6 - semovente da 47. PER D f MO BILIZZ.A.RE TEMPOR.k'fEAl\-1ENTE IL CARRO SENZA

ARRECARVI ~ESSUN DANNO E

SENZA CHE

LE CAUSE SIANO .APP.ARISCE~TI :

- togliere il coperchio del distributore del magnete; - asportare la spazzola. Tempo occorrente : 2 minuti. PER IMMOBILIZZARE IL MOTORE SENZA RECARVT

.ALCUN DANN O MA RENDENDO FACILMENTE PERCEPIBILE L.A MAN OMISSIO::'..'m :

- asportare il bicchierino del :filt,ro . . Tempo occorrente : minimo. PER Ilr!MOBILIZZARE IMMEDIATAMENTE Il, MOTORE D.A~GGI.ANDONE GLI

ORGANI DI FACILE SOSTI-

TUZIO?fE:

- rompere il ca.rburatore; rompere la pompa. di alimentazione: rompere il distributore del magnete, rompere il serbatoio di benzina; a ciò puòservire la manovella di avviamento che trovasi nell'interno della cabina di combattim ento .


-mo- . PER IMMOBILIZZA.RE DALL'ESTERNO IL MOTORE

DANJ\TEGGI.ANDONE DEFINITIV.AMENTE DALL'ESTERNO PARTI COMPLESSIVE :

- rompere le testate del motore servendosi dal palanchino di ferro. PER INCENDIARE IL 0.A.RRO : - rompere il serbatoio battendo con la mano-

vella di avviamento sugli spigoli del serbatoio st esso, indi buttare uno straccio acceso. PER

RENDERE

DIFFICILE

IL RIMORCHIO

DEL

CARRO:

- togliere 7 o 8 elementi di cingolo disper·dendoli. Tempo occorrente : 10 minuti.


DATI VARI


1>

. AttEÒA,.l'O

N'. i .

TABELLA DELLE SEGNALAZIONI CONVENZIONALI EFFETTUABILI A. MANO IN SOSTITUZIONE DEI COMANDI A VOCE DA USARE : A) Nelle autocolonne carrista (pe~ ordinare operazioni e movlmenti ad esecuzione simultanea) Opetazlone o movimento ' or(llnato

.

c::orrlspondente segnale da effettuare

Portare il braccio destro orir.zontalmeute in fuor.l o mantenerlo fermo in tale posl:rlone.

A posto .. . . . . . .. .. . . ...... .....

Montate ... .. ... .. .. ... : ...... . . Motori .. .... ..... . .. ... .......

I:mante:n,orlo Sollevare in fuori braccio alt o. Cermo in

I

il

destro e

'•

Partlcolarl modalità d I oeecuzlone dell'ordln1 o movimento

Il perso11,a lo si clispone a fianco d,el rispottlvo automezzo come indicrLto o.l n. 47 clell'lstrur.lone.

ldicate personale esegue colle modalità al dell'istruzione. Il

11,.

l

52

.

. Uuotaro ripetutamen te il braccio destro Il m ocoanJ.oo esegue regolancloai poi nel senso del movimento cl.elle· Jancette clel· come indlca,to al n. 62 dell'istruzione. l'orologio, imitando il gesto d,i chi a,ziona " nna manovella di nvvlamento. -

Avanti .. . .. ... ...... . ... .. ... .

ln-

Portaro ripetutamente il braccio destro disteso, pugno chiuso ed indice teso, c\a.llo. posizlonu vertico.le a quella orlzzont;ale nella. direziono in cul ·s1 deve effettua.re il movimento.

j

f-0

CO CO


,,. Segue: ALLEGATO

N. 1.

Operazione o movimento ordinato

Corrispondente segnale da effettuare

Parttcolarl modalità di esecuzlono dell'ordine e movimento

Accelorate l'nndatura .. ........

.Agitare colermonte, dall'indietro all'avanti, il ù1·accio destro disteso iu .tuori orlzzontalmente.

l/a.ccelera,mento deve a VV'Onire In moùo graduo.le.

Rallentato l'andatura ..........

· Eseguire un lhriltato movimento dall'alto Si eseguo come sopra o cioè e'V'itando in basso e vlce'1'orsa ool braccio destro di- / brusche frenature. steso in fuori.

I

Sorpa!lsato ........... . ........

Tene1:e il braccio destro disteso vorso il basso od agita1'lo ripetu~amente in 0,vantl.

Spostatovi sulla destra strada

Agitare lentamente H braccio destro dtill'alto n.lla posizione orizzonto.le Jn fuori , touendo 11 pugno chiuso e l'indice disteso .

della

.

·,

"

-

'

'

\

A lt ..................... . .....

t,;)

o o

.

Solleva.re il broccio destro In alto palmo I concluttorl rallentano gradata,mento della mano nella direzione di mnrclu. o t e- o fermanp J r ispettivi autome.1,;,;i colle norlo fetmo in tu.le r>osizJono. moclalltà prescrlLto al n. 14 lettora D) doll'istruzione.


Seuue :

Opernzlono ,o movimento ordinato

ALLEGATO

N. 1.

Corrlspondento sognalo dn offottuare

Particolari modalità di esecuzione dell'ordino o movimento

Fermato i motori .... . •. ... .. ..

. Sollovo.i·e verticalmente entrambe lo braceia e mantenerlo fermo in tale posizione.

-

A terra ........................

Distendere entrambe le braccio. In fuori Il personale scencl.e do.ll'automezzo e o mantenerle !erme In tale posizione. si dlspono corno lndicn.to pe1· 11 segna.le

.

fi:.

Riposo . ._............ .. .. .. .. . .

«

a posto ».

.

.

Abbassare entrambe le braccia tenute · prima distese in fuori.

N)

--

Tutti questi ~egua li (ed in specie quelli che si'eseguono cogli automezzi fermi) debbono essere preceduti da un coiP,o di :Osehietto che a richiamare l'attenzione del personale. . serve .

.

I singoli cenni sopra descritti debbono essel'e eseguiti con energia ben distinti.

e

vivacità cosi da riuscire

Di notte tali segnali debbono essere sostituiti con segnalazioni ottiche od acustiche, opport unamente concordate in precedenza..

o .....


Seque : A r.LEGATO

N. 1.

B) Nell'addes tramento formale del plotone carri atmati autotrasportato (per effettuare ques ti se gnali il comandante del plo~one deve collocarsi di fronte al proprio repar to).

Movimento ordinato·

Cambiate di fronte (o di di.lezione}

Passate dalla colonna ,nlln linea

.

Corrispondente segn ale Ila effottuaro lesoguh·o, ool ùusto e colle braccia distese latoralmento,· un arco di coroblo orizzontale passand,o dalla vocohiu. u.lln. nuovn. dlto1.lonr,; resto.re Quu.lche istante fermo noll'ul(,lma posiziono assunta.

N

o t

-

8

Questo SOg'na,Je rlpotutO' a brovi . intervalll o spostando auccesslvamontè In. Ct·onto può anobe servire per fare efl'ettuaro al plotone ll dietro fron t (a destra, o<.l a i;Jn1stl'a.).

.

Alzo.to V'el'ticalmente il braccio desLto o sinistro, stenderlo rlpetutamenio in fuori doJ lato in cui a I vuolo sìa,: esognlto lo spostamento.

'

-

~

Passate dalla linea'· alla colonna

Dietro front per automezzo' ....

-

Tndico.to con lo. mano l'automezzo che deve iniziare ll movimento, dlster dore: il ùracolo nollo: direzione verso la qualo dove marolaro 11 ploto110.' Al7.ato vcrticalmcnto n braccio cJostro far.lo ruoto.io nel senso clol dletro fl'on,to od abbassarlo qulo,di dlu.gona.lmoute verso terra da.Ha parte;:<1o.11a quale si:vuolo fa,r eseguire n movimon"to.

'

,.·

.

~

ls:>

-

,

.


ALLEGATO

N . 2:

SEGNALAZIONI FRA CAPOCARRO E PILOTA PER LA GUlDA DEL CARRO :A) Pall'esterno del carro.

(Quando il capooa1·1·0, o l'ist-ruttore dfrigono i movimenti del carro da.Zl'estorno). Com a ndo

Como se i:nalarlo

I

~

Attenzione ... ..... .. ..... , · · · · · ·

I'Ol'taro il bniccio clos1;ro (o sinistro) ori1.zontalmento.

Avviato il motore clall'intotno; del

n uotate ripotut,n,mcnt,o il hmcc1o aestro nel sonso d,,no lo.nootte del l'orologio, imit;ando il gcstQ di chi aziona una mo.novella dl avviamento.

Avnnti ........... . . · · · · · · · · · · · · ·

Alza.re il braccio destro (o sinistro) vortico.lmento inàicanclo coJ numero dello dita tenute distese la velocità cbe si deve o.asumere, iwU abbassarlo lentamoJ1Le 11,olla cl irozio.no da. pron<lore in movimento.

Cambiate di veloolt,\ ... . ... . ... .

.Alzare il 1.Yraccio destro (o sinistro) lnclloando con le dita clistese il numet·o della nuova velocità. cli\ Msumol'e.

carro

~

~

I


,I

Segue:

AT,LEG.ATO

N. 2.

come segna l ar lo

Comando

' Accelerato ..... • , .. ............ .

.Agita,ro colormonte dall'Jnd,ietro 0,ll'avimti o viceversa 1l braccio destro ùistoso in fuori orJzzouta.lmento.

(o sinistro)

, RaJlentat·c ...... . ..... .. ..... ..

)J;seguire un limita,to movhueuto dall'alto in basso e viceversa col braccio cleatro (o si:nistro) disteso in fuor i.

o~ ~

Marciate indietro . . . .. ..... . ... , .

4,lzaro la mano destra (o sinistra) 0,ll'a ltczza d,el viso o quindi spingerla ava nti ripcli'utu,mente com1Jlendo il gesto cl.i chi respln,ge.

Cambiate direziono . ... .. ... .. .. .

Indicare col braccio destro, teso, pugno cbluso ind,ice teso, la nuova direzione du. assu.mero.

Dietro front

.Alzu.re ii bmccio destro (o sinistro) e descrivere du,llu. pa1·te verso la quale sl vuol .t:ar compiere la volta, due o tre ccr.chi orlpzoutall.


Segue: A LLEGATO N. ·2. come segnalarlo

comando

• ,Alt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I

Fermate i motori (da c~rro fermo)

I

Alzo.re il bt·acclo destro (o sinistro), pugno chiuso, ed abbassarlo o.l momento preciso nol qut\lo si vilOle l'o,rrcato, Sollevare vert.icalmcnto cn,trarnbe le braccia o mo.ntonerlò ferme in tale posizione.

I segnali predetti valgono specialmente per i piccoli spostamenti che debbono essere esegui1;i d.al cano con la massima esattezza e che ò opportuno si.ano guidati dall'esterno, come nei casi cli caric_o e scarico_ael carro dal trattore o carrello o di pas.sa,ggio di ostacoli particolarmente difficili. Quanclo necessita che il capocarro (od istruttore) pe1; far eseguire la marcia indietro stia dietro . al carro, egli si fa aiutar.e, nelle segnalazioni, da altro carrista; questi collocatosi davanti allo srortello anter!ore ripete al pilota i segnali fatti dal ca,pocano. Di notte le segnalazioni per la guida del carro dall'esterno, si possono rendere più evidenti, impiegando un-a o due lampadine t ascabili o quanto meno impugnando oggetti bianchi (d.ischi fazzoletti). Disponendo clel segnala,tore ottico notturno si pot rà anche farne uso, mn, occorrerà intendersi prevent ivamente sul significato da aittribuire alle singole segna.la.zioni.

1.

~

Ot


Segue:

ALLEGATO

N. 2.

B) Nell'interno del oa1ro.

Quando non sia possibile co1nivnioare diversamente, tra capocarro e pilota; ad esempio, le s<J{f'IWnti: Comando

~

iu,a,r0

1

sognc1,la,r:ioni ooncorclate ùn precedenza

Como s egna l a rlo

Attenzione .............. ... .... .

Premere leggermente ool palmo della ma.no il casco del pilota..

Avanti

Dare: -

-

~

un colpo logge1:o snl ùorso d.ol pilota por -iu. 1~ volocltà;

duo colp~ per la 2•; · tre colpi ·por la 3~ (llegol(~rsl analogamc.nto per i oo,mbl: cli volooith.).

Rallèntr.te ..................... . ~coelerate .... ... . .'............ .

'l'lrare loggtwmonte iudiotro il pilota àll'altezza del collo. · Spingoro leggermento ln u.vant1 il pilota all'altezza dol collo.

Marcia indietro . .... ,_ .. .. . . ... .

Tirare lèggcrmento lnclletro Il pilota por lo spallo.

Alt .. .. ....................... .

Pl'omere col pi~lmo delli mano

Cambiate direzione ... .. ........ .

i'u mt·zzo allo spalle

, dol p iloLa.

Premoro In. spalla <lel pil otu. clalla parto elle "' vuole cho g iri · O mantenere talo pressione fluo a che nou ha assuuta. la d,irezlon.e ~ oluta.

o

O')



.


..DISEGNI E SCHIZZI

t





















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