ADESTRAMENTO DELL'ARTIGLIERIA ISRUZIONI SUL TIRO - TESTO

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ISPETTORATO DELL'ARMA DI ARTIGLIERIA N. 4167

.!DDESTRAMENTO DELL' AllTIGLIERlA,.. VOLUME IV

ISTRUZIONE SUL TIRO PARTE 2a

• CONTRO OBIETTIVI TERRESTRI TIRO (TESTO )

ROMA . ISTITUTO POLIG RAFICO DE LLO STATO I..r s n

. 1942 •

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n 1 A.

ANNO

X.X:


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(5102281) Roma, 1042-XX - Istituto Pollgraftco dello Stn,to - O. C.


· MINISTERO DELLA GUERRA

La presente edizione della I1truzione sul tiro è una ristampa aggiot"nata della edi~ione 1932. ~ statò tenuto conto delle varianti già sancite col mànuale pi·atioo di tiro_ ( pubblicazione n. 3773) , dei nUO'IJi mezzi e strumenti ailottati in . servizio, e di quanto ha for~to ·o!/getto, dal '32 a oggi, di circolari o particolari istmzioni riguardanti i procedi·menti di tiro e l'esecuzione del fuoco. L'I struzione sul tiro edizione 1932 (testo e allegati ) Parte II del Vol. I V dell'.Addestrament-0 àtll'.Artiglieria ( pubblicazioni nn,. 2365 e 2372) è abrogata. Roma, 21 cqn-ile Ì 942-XX. IL S01•rOSEGR-ETARIO DI ST.A'l 'O

SCUERO

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REGISTRAZIONE DELLE VARIANTI

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INDICE ,. '

P.R:EMESSA. . . • . . . . . . . . . . . . . . • • . . . . . . . . . .

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CAPO I ; GENERALITA . SUL TIRO E SUL PUNTAMENTO

Art- I. - La traiettoria . ...... ..... ... . . Definizioni ...... . ...... . .. .. . .. .. . . Art. 2. - La dispersione del tiro . ........ . A ) Tiro a percmssion,e -. . .. .. .. . .. .... . . Rosa di t iro ............... : .. ..... . Strisce del 50 % dei colpi ... .. .... . . F attore. di probabilità. - P ercento dei colpi .... ... . . . .. . ...... .. . ·..... . B) :Tiro a ternpo ........... : .. . ..... . . Ellissoide .degli scoppi. ....... ·...... . · Stris(:le del 50 % degli s~oppi .. . .. . . t·

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Art. 3. _:_ Tiro a carica fhsa e ad angolo fisso A) Tiro a carica, fissa col prirno e col secondo arco . .. . .. .... ... . . .. . : . .. . B) 'IJ'iro ad angolo fisso .... .. . ..... : ... .

·Art. 4. - Generalità sul puntamento .... . , Definizioni. ... ·... .' . . ....... .. ....... . . ,. A) Puntamento diretto ................ . Riporto del puntamento ...... . . .... . "B) Pwntam,ento indiretto . .. . ... ·... \ . . . . . P untamento in ·direzione ...... . . ... . Puntament o ·in eleva.zione..... : .... . .

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CAPO II. RICOGNI Z I ONI

Art. 1. - Gener.alità e crit~ri di base .... . Pag. Esame della zona d'azione . . .·... . .... . » )) P unti di riferimento e di ìnquitdramen to » Scelta. degli osservatori ............... . Scelta delle postazioni ..... .. ....... . . » Defila.mento .... .. .......... .. ... . ... . Art . 2. - Ricognizioni del comandante di

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batteria . ... .... ... . . ... ... .. . ..... .

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Esame del t erreno . . .. . .. .. ..... .. ... . Scelta delle postazioni ....... .. .. . . .. .

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CAPO III. POSSIBILITA DI TIRO

Art. 1. -

Tiro al disopra di ostacoli e di truppe amiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag.

Margine di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . Angolo di t iro minimo . . . . . . . . . . . . . . . . Distanza di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . Distanza di protezione. . . . . . . . . . . . . . . . . Art. 2. - Zone battute e non battute . . . . Massima e minima distanza di tiro. . . . . Traiett oria utile inferiore . . . . . . . . . . . . . . Contorno zone battute e non battute...

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CAPO IV. PREPARAZIONE DEL TIRO

Art. l. - Generalità .. . . .. ..... . .. . . .. .. . Art. 2. _: Prerarazione per l'azione immediata A) Disposi.zwni del comando di gruppo . . B} Operazwwi da eseguirsi dalla batteria .

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Art. 3. - ·Preparazione di gruppo .. . .... . A) Collegamento goniomet1·foo pa:rallelo .. . · B) Dete.rmvnazione clegli elementi delgr-uppo C) Compilazione della carta di . grup1~0 . . . D) Determ1nazione degli obiettivi e dei vunti di 1·iferimento . ........ . . .. .. . .. .... .

Preparazicne per la manovr_a del fuoco ... .. . .. .. .. ... . ..... : .... . . . A) Prevarazione topografica .. .. . . .. . .. . O_peraz~oni dei comandi superiori al gruppo .. .... ·. . .. . ... .. . ..... .. · .. Operazioni dei comandi di gruppo . .. Operazioni del c'omanda.nte di ba.tteria . B ) Preparazione .balistica ... .. .. . ..... . Dete'. niinazione dei, dati, di ti"o . . ... . Dati di tiro tabulari ... . .... . . , . . : . . Dati balistici ed .itmosferici .. ...... . Scale di equivalenza LI V %, LlG' %.. . Dati di tiro del momento.. .. .. . ..... · Scale o tabelle ·delle correzioni unitarie Calc~lo speditivo delle èorrezioni del momento ..... . ..... .. .. .... .. . . . Tabelle · delle correzioni percentma.Ii in distanza . . .. .. ...... . ·......... . . . 1.'abelle delle correzioni Lla . .. .. .. .. . i1

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· Art. 4. -

Art. 5. - · Operazirni di preparazione del tiro del sottocomanrlante di batteria .. . A) I!'ormazione del fascio parallelo . . ·.. . . . Per collimazione a un falso se.opo lontano Pe1' collimazione a.I goniometro .. .. . .. . P er collimazione a un pezzo già punj;ato B) Riporto del pwntamento in direzione . C) Convergenza - Divergenza . .' .. . . .' . ... : D) C.0:rezio_n~ per diversità d1: regime e dt posimone . .. . _. . .. . .. .. .. . . : . , .. . Art. 6. - D.ocumenti di tiro . ... .. . .. ..... . Carta per la manovra del fuoco .. . .. . . Piano di gruppo ...... . .. ..... . . . ..... ..

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VIII -

Carta di gruppo . ... ..... ........... . . Paa. 144 )) 1,45 Carta per il tiro ... .. .. .. .. . .. .' ....... . )) 146 Pianta di batteria: ... .. .. .. ..... . ... . . Grafico pér Ì'iutegrazione dell'osserva14\l zione .. ·........ ...... .... .. . . ... ·.·. Elenco degli obiettivi, dei punti di rife. · )) 147 rimento e di inquadramento ... ; .. .. . : )l

CA.PO V. OSSERVAZIONE

Generalità ..................... . . . ·. ... .. . Art. 1. - è>::servazione terre~tre ......... . Individuazione di obiettivi . . ...... . .. . lndica,zione di obiettivi ........ : ... . : . Determinazione di obiettivi ... . . . ..... . Designazione di obiettivi. .... . .. .. . ... . Osservazione del tiro - Definizioni. : ... . . A) Osser·va,zione assiale .. ..... .. .. .. .. . Colpi a percussione .... . ....... ·... , . Colpi a temp,o .. .... ...... . . ... . .. . . B) Osservazione wn.ilatèrale .. ..... .. . . . . Colpi a tpercussione ...... . ... . ... .. . Colpi a tempo ...... . .............. . C) .Osservazione flras·vel'sale ..... . : . . , .. . D) Osservazione coniugata, .. ...... ; .. . . . In base al senso •..... . . .. : .. .. ... . In base alla misura .. .. .. ........ . . . Osservazione di notte ... .. .. . .. . .. ... . · Norme per l'osservazione .•.. .......... Documenti di osservazione .... ... .... .

Art. 2. - Osservazione aerea ... ... . . .. . . · A) Pallone osservàtorio ............. . .. . B) Aviazione da osservazione .......... . Osservazione aerea del tiro .. . .. .. . . . Designazione degli obiettivi ...... . . . .

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-e- IX -

· Segnala.zione dei punti di a.Hivo dei colpi ... ..... . ...... . .. .......... . Pag. Fotogi'afia aerea. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » .Art. 3. - Osservazione fonotelemetrica .. . . Genei·alità . : .. .. .. . .' . .... . .. ... : ..... .

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CAPO VI.

IL . FUOCO '.!\rt. l. - Geueralità .............. , .... . Scelta del proietto e ·della carica .... ~ .. Aggiustatezza - .Pt;ecisione - Esal;tezza ... . Art. 2.·- Aggiustamento nel tiro a percussione Gerte!'alità .. .·.. .. . .. .' .. .. ·... . .. .. . .. .. Approssimàzioue da raggiungere .. ..... . ~odalità da seguire ........... .. . . ·... . Comandi ed avvertimenti .... .. ... ... . . Dati occo; renti p er le correzioni durante il tiro: .... .............. : . .'.. . A ) Aggiustamento in direzione .. . ...... . B) Aggiustamento in alzo in base al ~enso delle .deviazioni .................... . ·Primo periodo ..... ·......... , . .... . . · Secondo periodo ................... . . ·'l'erzo periodo...................... . ·C) Aggiustamento in °alzo in base alla misum delle deviazion-i ................ . D) Aggi1t,Stamento con osservazione unilaterale ......... ·.. . .... . .......... . E) Aggiustamento con osse1·1iazione .tra·sversale . .... .. ..................... : . F ) ·A.ggiitStamento con osseroozione aerea . Art. 3. · - Aggiustamento nel tiro a tempo A) Aggiustamento iniziato a percussione e· · proseg·ttito a te1npo .. ........ ... .. .. . . B) ' Aggiustamet1Ìto intet1·amente a tempo .. . C) Aggiustanien·to i'li graduazione .. .... .

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-xArt. 4. - Norme di _tiro quando l'obiettivo è vicino alle nostre truppe .... .. ..... .

Pag.

A.rt. 5. - Determinazione dei dati per il tiro di eftLacia mediante calcolo, . ....... : . . A.r t . 6. - Utilizzazione di tiri anteriori ... . GenO!'ll.}ità .............. : ........... . A.) Riprese di tiro ..... .. ... . ... .. ... . R ipo1'to dei dati di aggiustamento . , . B) Trasporto di fliro . .. . ............. . . Immediato ....... : . ........ ... .... . Non immediato . . ... . ..... . .. ... ... . C) Oa1nbiamcnto d,i obiot/Jivn . ...... ... . A.rt. 7. - Utilizzazione dei da ti di aggiustameuto di una batteria con la preparazione di gruppo ......... .' . ... . ......... .. . Art. 8. - Accertamento - Rettificazione del tiro ......................... ,······ A) Accertamento dei àafli di tiro ..... .. . B) A.'ccertànnento del regime . , .. .. ... . . . C) Ret.tificazionc dei tiro .............. . D ) A.ccertam1mto sommario ............ . di batteria . . . . . . . . ...... .. ... . . . cli gruppo .. . .... ...... . .......... . Art. 9, - Tiri di efficacia . .... ...... .. . . A.) Tiri di neutralizzazione .. . ... .. .... . È po.s sibile l'osservazione ....... .. . . Controllo del tiro .. ... .... ........ . . Non è possibile l 'osservazione ... .... . Calcolo del munizionamento ... .... . . B) 1'iri di distruzione ..... .. ......... . Calcolo del munizionamento ..... .. . . C) Tiri con pezs:i isolati .............. . Contro opere ...... .. ... .... . .. . . . , .. Contro m ezzi corazzati ............. .

A.rt. 10. - R-a'lcoUa dei dati utilizzabili per · tiri ulteriori ... -.. '....... . ... .. ..... . Foglietti di tiro e libretto di tìro . ... . . .

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XI -

Aggiornamento delle differenze di regime Pag. Aggiornamento ..~ della caratteristica di regime del pei;zo-base ....... . ...... . )) Aggiornamento della cara.tteristica di )) età delle spolette . . ............ . ... . Determinazione del termine correttivo per la direzione . .. .... .. .... ..... . . ))

Art.

11. -

Tiri di taràtura ......... . ... .

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Generalità ........ . ......... ·........... . Differenze di regime tra i pezzi .· . .. . .. . Caratteristica di regime del pezzo-base . Differenza di età tra partite di spolette

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CAPO VII. TIRO COL SECONDO ARCO - TIRO AD ANGOLO FISSO

·Art. 1. - Tiro a carica fissa col secondo a·rco ..... . ..... ..... ....... . ...... . A) Dctermvnaz,ione clei, dat{ di tiro .. . .. . B) Tiro al disopra dli ostaco i.i . ... ... .. . C) Esccitzfone del fuoco ........... _. . . .

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Art: 2. - Tiro ad angolo fisso . . . .. .. ... . .· .A) Detcrminazi<me ·dei dati di tiro . .... . B) Tiro al disopra di . ostacoli . ....... . . C) Eseouawn,e del fuoco . ...... . ... ..... .

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.A.PPENDIOE

Misure di sicurezza llelle esercitaziolli di . tiro a proietto ..... . •. . .• . .............. . .. Pag. 309 Art. 1. - Premessa ....... ·. .. . . ..... . . . 309 ))

Art: 2. '-:-- Servizio di sicurezza e bersagli ; . Preavviso per la popolazione ......... . . Organizzazione del servizio ...... .. ... . Norme per il rastrellamento proietti ... .

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XII-

Art. 3, Determinazione della zona da . sgombr~e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 322 A) Tiri con proietti muniti di spoletta a percussi<nie ................. .. .. . ... . » 323 Zona di sgombero attorno ai pezzi . . . » 323 Zona di sgombero attorno all'obiettivo .......................... ... . » 326 » 325 Zona di presumibile arrivo dei colpi .. » 32(ì Zona. dei rimbalzi ............ .. .. . . .Massima distanza di proiezione delle schegge. ...... ............ .. .... . ·» 328 B) Tiri con proietti mwnit-i di spolette a tempo o a doppio effetw • . . . . . . . . . . . . » 329 Art. 4. -

Tiri al disopra di truppe , . . . . . .

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ALLEGATI: . .A.) Manifesto alla popolazione .. . ..... . .

B) Impiego della tabella delle distanze di rirnoalzo ... . ...... . .. . .. . .. . .. . . Q) Norme per l'ìmpiego del grafico clelle proiezioni quotate degli inviluppi. .... D) Costruzione tabella d elle distanze di rimbalzo e grafico delle proiezioni quotate degli inviluppi . .. .. ... .... . .. . .

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PREM E SSA I. - La presente istruzione stabilisce i criteri e le norme per l'esecuzione del fuoco contro obiettivi) terrestri. capo I contiene alcune nozioni elementari saj tiro e sul puntament o; i successivi capi trattano della esecuzione pratica del fuoco. I n Appendice sono riportate le misure di sicurezza da adottare nelle esercitazioni di tiro a proietto.

n

II. - Le norme date nel testo della istruzione si riferiscono in modo particolare al tiro a carica fissa col primo arco; esse valgono a.oche per il tiro a carica fissa col secondo àrco e per il tiro ad angolo fisso, salvo le varianti indicate nel capo VII. W . - Per la necessità di considerare il quadro completo del tiro senza distinzione di specialità o éli · calibri la presente istruzioné deve formare oggetto di studio, essenzialmente applicativo, da parte degli ufficiali dell'arma, di ogni grado. E ssa potrà essere consultata con vanta.ggio dagli ufficiali delle altre armi che devono conoscere le carattèristiche, le possibilità, e gli effetti del tiro per . averne norma nelle diverse circostanze d'impiego.



0.APO I .

GENERALITA SUL TIRO E SUL PUNTAMENTO (1) Al't. 1 .

La traiettoria. 1. Definizioni.'

(OVBC) (Fig. 1). - È la linea, percorsa dal centro di gravità del proietto. O RIGINE DELLA '.l'. RAIE'.rT ORI.A. (0). - Ì:!1 il centr.o della bqcca del pezzo al momento dello sparo. LINEA DI PROIEZIONE (OP). - È la tangente aUa traiettoria nell'origine e corrisponde al prolunga" mento dell'asse del pezzo al momento dello sparo. LINEA DI TIRO (OT) . - È il prolungamento dell'asse del pezzo puntato (prima dello sparo) . LtNEA DI SITO (0 13) di un punto (B) della tra.iettoria. - È 1ft retta che congiunge l'origin e della t raiettoria col punto stesso. P IMiO DT •.rm0. - È il pia.no verf,icale che c<;>nt ieno la linott di. tiro. T RAIETTORU

(1) G-li a rgoment i a'.lccnnati noi p rimi. tre a1 t icoli del p resente capo sono trn.ttati nell:t paTto I (Pnbbl. 2416) . Qui si riportano le nozioni fondamentali e le d efinizioni che mn.ggionnent o interessano ·nell'esec,1zion e del fuoco. \


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. PIANO DI PROIEZIONE. - È il piano verticale che contiene la linea di proiezione: generalmente coincide col piano di tiro. PIANO DI DIREZIONE. - È il ,piàno vertica,1e· che contiene la linea di sito. · PIANO DI SITO;.. - È il pia.no, perpendicolare al piano di direzione, che contiene la linea di ,sito. D:lilRIVAZIONE. - È lo spostamento laterale del centro di gravità. del proietto in un punto (B) . qualsiasi della traiettoria, rispetto al piano di proiezione. Si indica con la lettera z. La deri'vaziÒne è positiva· o negativa secondochè si verifica verso la destra_o la sinistra dell'osservatore posto dietro . la bocca da fuoco. Per correggere la derivazione, si sposta il piano di tiro da quello di direzione di unà certa quantità angolare S che di~eai scosta1nento: \ ORIZZONTE DEL PEZZO. È il piano orizzontale passante per l'origine della traiettoria. VER.TIC_E DELLA TRAIETTOIUA (V). - È il punto piu alto della traiettoria; divide la traiettoria in due rami: ramo ascendente, queilo compreso fra l'origine ed il vertice; ramo àiscenàente, quello ol~re il vertice. PUNTO DI CADUTA (C). - È il punto in cui ]a traiettoria incontra l'orizzonte del pezzo. P UNTO D'A.RRIVO (B). - È il punto in cui la traiettoria incontra il terreno. ASCISSA (OM) di un punto (B) della tra,iettoria. È la distanza orizzontale del punto dall'origine. Si indica con la letteva x. <o

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(BìVI) di ·un punto (B) della traiettoria.

È il dislivello fra il punto e l'orizzoùte del

pezzo. Si indica con la lettera h. GrTTAT,~ (00}. - È la distanza del pnnto di cad~ta dhill'origine. Si indica con la lettera X . ASCISSA DEL VER,TICE (ON) - È la distanza dclL'ordina,ta del verliice da.ll'origine. Si indica con Xo· ALTEZZA della traiel,toria (VN) . - È l'ordinata del vertice. Chiamasi anche orcli-ncita massi·mci e si indica con la lettera Y . .A.NGOLO DI PROIEZIONE (POC) . - È l'angolo formato dalla linea di proiezione con l'orizzonte. Si indica con la lèttera cp. ANGOLO DI RILEVAMEN'rO (POT). - È l'angolo · formato dalla linea di proiezione con la linea di t~ro. Si indica con la lettera (!. E sso è positivo o negativo secondochè la linea di proiezione risulta sopra o sotto la linea di t iro. ÀNGOLO DI P ARTENZA (POB). - È Pangolo formato dalla linea di proiezione con la linea di sito. ÀNGOLO DI TIRO (TOO). - È l'angolo formato dalla linea di tiro con l'orizzonte. Si indica con la lettera ·i. ANGOLO DI ELEVAZIONE (T OB). - j<} l'angolo fo rmato dalla linea di t iro con la linea di sito. Si indica con la lettera a e chiamasi c9muneru.ente alzo. ANGOLO DI SIT 0 (BOC) . - È l'angolo formato dalla linea di sito con l'orizzonte. Si indica con ht lettera e. Esso è positivo o negativo secondoc~è la linea di sito risulta sopra · o sotto l'orizzonte del pezzo. 1


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-7-

Tra, angolo di proiezione, angolo di tiro, angolo di ril<n,a,mento, angolo di elevazione e angolo di sito si hanno .le relazioni:

dove

<p

= a + e + o;

s

e e hanno il proprio segno.

i

= a + e;

<f

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i

+ e.

È l'angolo acuto format;o dalla tangente a.Ua traiettoria nel pun- · t o. di caduta con l'orizzonte. Si indica con la I lettera w. , A NGOLO DI CADU TA (:R.CO). -

Ì NCLINAl'iIONE DELLA TR,AIETTORIA (Z1 AH). I È l'angolo acuto forma,to ~lla tangente in un punto

della traiettoria con l'orizzonte. Si indica con la lettera 0. L'angolo 0 è posiiìivo nel ramo a,scenden~e della traiettoria, negativo nel discendent;e. Nel V Cl: _ tice 0. = O; all'origine 0 = <p; nel pun~o di caduta 0 = -W. . . -f1.NGOLO DI ARRIVÒ (ZBO). _:_ ]!J l'angolo acuto i"ormMo dalla tangente all~t traiettoria in un punto (B ) con la linea,_ di sito del punto stesso. Il suo va.lore nhrnerico è dato da e - e, ·dove e e 0 hanno ciascuno . il proprio segno. A NGOLO DI INCIDENZA o D'IMPATTO. È l'a,ngolo acuto che la tangente alh~ trail~ttoria, nel 1;unto çli ::i,rrivo fa con il terreno o con la s-i:wcr-. fìci e del mezzo da,. perfora.re (1 ). È misura.to nel (1) In do;;umenti ·non cl ell'.Arma., l'augoJo d'impatto è riferito a.Ila normale alla superficie da colpire; è perciò opportuno - quando può nascere dubbio - precisare che tale angolo è misurnto rispetto alla super.ficie dell'obiettivo.


--S-

pi ano normale alla supe,rficie dell'obiettivo e passante per la tangente alla traiettoria. . PUNTO DI SC9PPIO (S),.:_ È il punto dove avviene, nel tiro a tempo, lo scoppio in aria del proietto. DISTAN~A DI SCOPPIO (OS') . - È la •distanza del punto di scoppio S dall'origine O, misurata lango Ja linea di sito del punto d'arrivo della traiettoria; si indica con Ds. I NTERVALLO DI SCOPPIO (BS'). - È la distanza del punto di scoppio S dal punto d'arrivo, misurata lungo la linea di sito di quest'ultimo. , , ALTEZZA DI SCOPPIO ~SS'). - È la distanza del punto di scoppiò dalla linea di sito relativa al punto di arrivo della traiettoria. Si esprim·e genet almente in millesimi della distanza di scoppio. INTERVALLO E ALTEZZA DI SCOPPIO NORMALI. -

Sono quelli cui corrisponde il massimo effetto utile di scoppio; . si indicano rispettivamente con I e y s· I loro valori sono riportati n.elle tavole di · tho. Per la granata a doppio · effetto, l'intervallo normale di scoppio è zero (scoppio sulla verticale del segno). SPOLETTA. ~ È la graduazione che occorre dare alla spoletta .Per ottenere lo scoppio del. proietto in a{ia. Si indica con la lettera G. TEMPO. - Il tempo che il proietto impiega per giungere in un punto qualunque B della traiettoria, dicesi tempo relativo ~l punto B e si indica con t; quello che impiéga per giungere al punto di caduta prende il nome di durata e si indica con T. Il tempo relativo al punto di scoppio dicesi tempo ili scoppio ' con ts. e si indica


-

9-

2. . Oltre ai simpoU sopra.ccennati e ::i, guelli che . vei:ran~o indicati ai numeri successivi per distinguere le dimensioni delle str.isce dei colpi e degli scoppi, se ne elencano, qui sotto, alcuni, a,ltri che r icorrono nell'uso delle tavole di tiro : veloeità iniziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . -V peso del proietto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p teniperatura delle . cariche.. . . .... .... . t temperatura arnbiente . . . . . . . . . . . . . . . -r: I . pr~ssione bcirometrica, . . .. . .. .. . ... : . B densità balistica dell' a1·ici all'origine . . . . c'l0 velocità del vento . . . . . . . . . . . . . . . . . . W · . azimut del vento (angolo, misurato nel senso orario, che la direzione de) vento forma rispetto al N òrcl) . . . . . . . . . . . . . . . . w ·vento longit1tdinale (compone,1tc della velocità del vento nella, direzione del tiro o in direzione opposta) . ...... . .. . , .·: .. w:,; vento trasversale · (componente della, velocità d el . vento in direzione trasversale a quella del tiro) . . ... .. .. .. .. . .. . w • 3. Allorchè ad uno dei simboli predetti si pren;i.ette · la lettera LI, si indica una variazione al valore numerico di quel simbolo. Così se a è l'angolo di elevazione, Aa è una variazione di quell'angolo; ugualmente: Lli è una variazione dell'angol.o di tiro; LIV una variazione della velocità. iniziale; i lx uua variazione della distanza x, ecc. Per precisare l'elemento dal quale dipende la .variazione si usa apporre come indice il simbolo - dell'elemento stesso: così ad esempio, per piecisate


-

10 -

che la variazione Lix si riferisce al vento longit udina,l.e si scrive Llxw; volendo indicare la variazi01rn <li i per correggere in gittat~~ di una strisèia F, si scrive Liii,¡.

Art. 2.

La dispe1;sione del tiro. 4. Sparando vari colpi con la stessa bocca da fuoco, in condizioni balisUche e atmosferiche praticamente uguali, si . ottengono tante traiettorie distinte quanti sono i colpi sparati. L'insieme di dette traiettorie, per un numero infinitannnte grande di colpi, costituisce il cono di dispersione. L'asse i mmagi nado del cono di dispersione diccsi traiettoria rneclia. / A) T iro a p ercussione.

5. R')'3a di. tiro - I punti d'arrivo deUe val'iC f;raiettorif; sul terreno formano la rosa di tiro. P or un numero limitato di colpi detti punti d'arrivo sono inegolarmente disposLi ; se la supe1¡ficie del terreno della zona d'arrivo ò piana e norma.le al piano di direzion e, per un numero gtandissim.o di colpi, la r osa di tiro tonde a divenire regolare e simmetrica rispelito a due assi : uno parallelo n.l piano di direzione (cisse longitudincile), l'altro prrpeudicolare a clcLto p iano (asse trasvel'sale) . L:1, iuterscziono dei due assi (per cui passa la trai<'tt;oria media) ili.cosi centro della rosa.


11 -

Lu. densità dei punti d' arrivo ò massima i nt orno al centro deUa rosa e diminuisce rapidamente a 111is1u·a che da esso ci si allontana. ROSA. OH,IZZON'l'ALE - ROSA VER'l'IOALT,ì -

ROSA

L'intersezione del cono di di1:1persionc con il piano orizzontale passante per il punl,o d'arrivo <folla traiettoria media dicesi rosei orizzontale; l'intcr·sczioue del cono di dispersione con il pia.no verticale passante per il punto d'anivo della trniettoria media e pc1·pcndicolaro al pia.no di direzione dicesi rosa verticale; l'intersezione del cono di clispersione con il piano norma.le alla traiettoxia metlia, nel suo punto d'arrivo, dicesi rosa normale. In pratica si ammette (per traiettorie a.l disotto di quella di git t ata, massima,). che, inalzandosi od abbassandosi la traiettoria media, il cono di dispersione che l'accompagna non si dilati nè si restringa : cioè che la sezione normale del cono vari solo con la distanza. orizzontalo del punto in cui essa taglia la tr aiettoria media . P e~·tant o la rosa 1iormale si può ritenere indipendente dalla qiwta di qitesto p1mto. Le rose di t iro anzidette hanno i n comun e il centro e l'asse trasversale. B,ET'.r.ANGOLO DI DISPER.$10:KE. L 'arca. che nel · piano della r osa·r acchiude la quasi totalità dei colpi (99 su 1 00) si può paragonare ad una ellisse, con il contro nel centro della rosa, l'asse maggiore coi ncidente con quello longi tudinn,le, l'asse mino1·e con queJlo tras ,ersale. Il rettangolo circoscritto all a ellisse, coi lati paralleli agli assi, dicesi rettangolo di dispersione . ~on,.' \iALE. ' -


-12-

6. Strisce del 50

% dei colpi. -

STRISCIA LONGI-

La. parte del rettangolo di dispersione sul t erreno, limitata con dne rette parallele all'asse trasversale della rosa, equidistanti I da esso e. distanti tl'a loro quanto è necessario per comprendere la metà dei colpi sparati (quando il tiro si prolunghi indefinitamente nelle stesse condizioni), dicesi striscia longitudinale. del 50 % dei colpi. La distanza tra le due rette dicesi profondità della striscia del 50 % dei colpi o a.nèhe striscia longitudin ale dei colpi e si indica con F.1>, essendo p la pendenza del terreno nella di~ezione del tiro. La striscia longitudinale dei colpi della 1·osa orizzontale si indica con F11,, essendo h la quota del centro della rosa (1) . Nelle tavole di tiro è riportato il valore della striscìa lo1igitu~inale dei colpi per la rosa di tiro sull'orizzonte del pezzo. Essa è indicata con la notazione F. Fra F, F'P ed F11, (per punti situati sulla stessa verticale) sussiston.o le relazioni: TUDINALE DEI COLPI. -

1J'1)

=F

senw., --~-sen (0 p)J

+

JJ'h

=F

senw., se-n 0

(1) Una striscia longitudinale limitata da due re·tte equidista.nti dal centro della rosa e distanti tra loro di 2F contiene 1'82 % dei colpi; contiene il 96 % dei colpi se la distanza delle rette anzidette è di 3F; cont iene il 99 % dei colpi se la clistauza delle l'Otte è di 4F. P ertanto la profondità dell'intero rettangolo di dispersione è praticamente di 4JJ'. · La stessa, considerazione va.le per tutte le altre sLrisce.


-13 -

essendo w:i: l'angolo di cail,uta, per la distanza oriz~ zontale X del centro della rosa, 0 il valore numerico dell'inclinazione _della traiettoria in detto punto, p ; la pendenza del terreno nella zona d'arrivo dei colpi (p ha il segno + o - ·seèondochè il terreno sale o scende nel verso del tiro). STRISCIA LATERALE DEI COLPI. La parte <l;el rettangolo di dispersione limitata con due rette parallele all'asse longitudinale della rosa, ~quid.istanti da esso e distanti tra loro quanto è necessario per comprendere la metà dei colpi sparati, dicesi ' striscia laterale del 50 % dei colpi. La àista.nza tra le due rette dicesi la1·ghezza della striscia del 50 % dei colpi o anche · striscia laterale dei colpi e si indica con E. Nelle tavole di tiro è riportata la la;rghezza ,lella striscia del 50 % dei colpi. Il suo valore si può ritenere indipendente dalla quota del centro della rosa. STRISCIA _VERTICALE DEI COLPI. ._ La parte del rettangolo di dispersione della l'OSa verticale, limitata con due rette parallele all'asse trasversale equidistanti da esso e distanti tra loro quanto _è necessario per comprendere la metà dei colpi sparati, di: cesi striscia verticale del 50 % dei colpi. La distanza · tra le due rette dicesi altezza della striscia àel 50 % dei colpi o anche striscia verticale dei colpi ·e si indica con F'h, essendo h la quota del centro della rosa. Nelle ta·vole ili tiro è riportata l'altezza della s·trisc,ia del 50 % dei colpi per h = O. Essa è indicata con la ·notazione F'. I


./

-

14 -

Fr::i, F' e F',. (per pnnti Rit.nn.t.i i:;nlla Rtcssn. verticale) sussiste la relazione: ll'' _ F' cos w., h -

.

008

0 '

essendo w,, l'angolo di ca,duta, per ·1a dista,n za orizzontale x del centro della rosa e 0 il valore numerico dell'inclinazione della traiettoria nel punto cbe si considera. S·rRISCIA NOR~IAL'E DEI COLPI. L a parte del rctta.ngolo di dispersione della rosa normale, limitata còn due rette parallele all'asse trasversale equidistant i da esso e di.st~nti t ra loro quanto è necessario per comprendere la metà dei colpi sparati, dicesi striscia normale del 50 % dei colpi. La distanza tra le due rette dicesi striscia normcile dei oolpi e si indica con Fw La striscia 1J'., è praticamente inàipend&nte daUci quo'la del punto d' anivo clella traiettori_a media. Fra la striscia F.,.. e le strisce F, 1J' p , li\, F',. (per punti situati sulla stessa verticale) sussistono fo relazioni: -ll',. = F sen <v,,

= F ,, sen (O + p) = .F',. sen O= F';. eos O

ove <t>.,., O o p hanno i significati preccd entenw11tc detti. 'ì . F.tttore di probabilità ·_ Percento dei colpi. La di.stribuzionc dei colpi nella 1·osa, rispetto al suo centro, è inclipcnclcnte dalle caràtteristiche del proietto e della bocca da fuoco impiego.ti, dt11la velocità iniziale, d~ll'angolo di tiro, dalla dista,n za


-

15_-

e dalla quota del centro della rosa. Però, a parit~ di pròieJ;to e di bocca da fuoco, col va-,:·iare di qualoimo degli altri eìementi i11,dicati, v'ariamo le di1nensio'1ii totali dellti rosa. In" pratica ·si dice che il tiro è. tanto più preciso quanto minore ò l'area totale del rettangolo di . dispersion_p. · Il percento dei colp~ che potrann:o ca,dere slÙl'obicttivo in un tiro prolungato indefinitamente, nelle s~èsse con.dizioni, dicesi percento utile. Quando il centro della rosa coincide col centro del iettangolo (con due lati perpendicolari alla direzione del tiro) che limita la superficie dell'obiettivo dicesi che il tiro ò centrato. . Il percento dei colpi (P) che cadono (1) su mia zona della rosa, delimitata da _due rette equidistanti dal centro e parallele ad un a,sse qualsiasi della' rosa, . dipende esplusivamente dal rapporto tra la distanza delle due rette anzidette e la corrispondente (limensione della striscii1 del 50 % dei colpi (profondità o larghezza, o altezza) . Tale rapporto dicesi fattore, cli probabilità esi indica c'on la lettera f. Il percento relativo a un dato fattore f si se.rive P (f). I vaiori del percento relativi ai vari va.lori di f sono dati da una tabella numerica a sem1)li.ce entrata (o equivalente scala gra,fica: cfr . .All. n. S), che dicesi tabella (o scala) dei f cittori di probabilità. Qualora si debba nel piano della rosa, . . ' considerare, . (l) Sempré ' quando il tiro si proÌunghi indefinitamente nelle stesse condizioni.


-

16 -

un'area rettangolare coi lati paralleli a.gli assi di simmetria, equidistanti dal centro della rosa, il percento dei· colpi (P,., 1 ) che cadono in detto rett angolo è dato dalla espressione: 1 . P 11,i = lOO P,. X P 1 essendo...p,. e P 1 i percento.. dei colpi (determinati valendosi dei fattori di probabilità nel modo dianzl. indicato) _che cadono in ciascuna delle due strisce indefinite formate dai lati opposti del rettangolo considerato (1). B ) Tiro a tempo.

..

8. Ellissoide degli scoppi. - Sparando vari còlpi \ con la stessa bocéa da fuoco, in condizioni balistiche ed atmosferiche praticamente identiche, si ot tengono in realtà tanti punti di scoppio quanti sono i colpi sparati. Con l'aumenta1·e ~el numero dei colpi sparati, gli scoppi t endono a disporsi simmetricamente rispetto a tre assi perpendicolari tra loro che si intersecano sulla traiettoria media del cono, nel punto di scoppio medio, o . sono praticamente: uno tangen,te, uno normale alla traiettoria media in eletto punto, e l'al'tro perpendicolare al piano di direzione. (1) Quando un.a delle di me11.sioni del . rettangolo eguaglia o supera il quadruplo della. dimensione analoga della striscia del 50 % dei colpi, l'obiettivo si può considerare come una striscia · indefinita.


-17-

La densità dei punti di scoppio è massima nelle vicinanze del p1mto di scoppio medio e diminuisce r::1,pidamente a misura che da esso ci si allontana. La zona che racchiude la quasi totalità degli scoppi si può rassomigliare a un ellissoide, con il centro nel centro della rosa, ~'asse maggio1·e coincidente con quello tangenziale, l'asse mediano con que~lo normale, l'asse minore con quello trasversale. Il parallelepipedo circoscritto all'elli_ssoide, cop le basi perpendicolari all'asse tangenziale e le facce, a due a due, rispettivamente parallele e perpendicolari al piano di direzione dicesi parallelepipedo di dispersione.

9. Strisce del 50 %, degli scoppi. LONGITUDINALE

DEGLI SCOPPI. -

STRISCIA

:y_~ parte del

parallelepipedo di dispersione limitata da due pia,ni perpendicolari alla l~nea di sito del punto di scoppio medio, equidistanti da esso e distanti tra loro quanto è necessario per comprendere la metà degli scoppi,· dicesi striscia longitudinale del 50 % degli saoppi. La distanza tra i due piani dicesi profondità della st1·iscia degli scoppi o anche striscia longitudinale degli scoppi e si indica con .F 8 • N eUe ta1Jole di tiro sono riportati i valori ·di Jf',

per

l',

= o.

I 1

In modo analogo si definisce la striscia verticale d~gli scoppi limitata da due piani perpendicolari al piano di dire~ione e paralleli alla linea di ~ito anzidetta.. La distanza tra i due piani dicesi altezza della str·i,soia degli scoppi e si indiea con F' 8 • S 'rRISCIA VERTICALE DEGLI SCOPPI. -

2. -

Adà. .ti.rt. N. 4167 .


-

18 -

N elle t~wote d·i tiro sono riportati i valori di li'' s per s = O. S'.l'RISOlA LATERALE DEGL't SCOPPI. Il ;valore della striscia laterale degli scoppi è identico a quello della ana.loga striscia nel tiro a percussione e si indica con la medesima notazione (E).

Art . 3.

Tiro a ca.rica fissa e ad angolo fisso. 10. Contro un. determinato obiettivo si può eseguire il tiro in due modi: a velocità in,iziale costan,te, cioè a carica costante variando l'angolo di tiro; <U,l an,qolo di tiro costante, variando la velocità, iniziale mediante opportune variazioni nel peso e, se del caso, nella graniturà della carica. Il primo modo dicesi a carica fissa ed è quello comunemente applicato; il secondo è detto ad angolo fisso: ad esso si ricorre solo eccezionalmente. i_\) Tiro a carica fissa col primo e col s econdo a rco.

11. L'insieme delle t raiettorie che si possono ottener e con una . data bocca da fuoco, proietto e caJ'i.ca in condizioni atmosferiche costanti, variando l'angolo 'di tiro, dicasi f as<tio a carica fissa. P er un da,to proi.etto, una data bocca da fuoco cuna d~1,1ia <lcnsit;à origine, si ·h anno tanti fasci a ca1'ica fissa quante sono le velocità. iniziali, ossia le cariche di cui è previsto l'impiego. Nel loro insieme esRi costituiscono un sistema. '


-

1!:1 -

12. Le diverse traiettorie di un fascio a carica fissa Eisultano tutte circoscritte, nel ramo discendente, da una linea continua detta invili,ppo, tangente a ciascuna di esse 1Fig. 2).

F!g, 2

TI punto di contatto con l'inviluppo ripartisce ogni traiettoria in due archi: il primo compreso tra l'origine del fascio ed il punto stesso; il secondo cho sta oltre a questo punto. Se per raggiungere l'obiettivo il proietto percorre soltanto il primo arco della traiettoria, dicesi chĂŠ il tiro si eseguisce col primo arco5 se invece percorre anche il secondo, dicesi che il tiro si eseguisce col secondo arco.


-20-

· 13. Oia~cun arco presenta, agli scopi pratici, dol t,iro caratteristiche proprie: a.)_ nel tiro coi pri1no areo, ad ogni variazione in più o in meno dell'angolo di tiro corrisponde spostamento conco1'de del punto di a;rrivo, cioè · avvicina all'origine del questo si allont;ana o fascio; -b) nel t iro col sec9nào arco, ad ogni variazione · in più o in meno dell'angolo di tiro corrisponde uno spostamento discorde del punto di arrivo, ' . cioè questo si avvicina o si allontana dall'origine \. del fascio.

uno

si.

14. CONTORNO LUIIITE (Fig. 2) . -"-- Ogni fascio a carica fissa ammette l1n co111tor1w Z-i?nite costit 1.Lito : nella, parte superiore, dal primo arco della traiettoria più alta del fascio e dall'inviluppo; in quella inferiore, dal primo arco della tra.iettoria più bassa fino al punto d'incrocio col ramo discen.dente di quella più alta e dal tratto di quest'ultima che sta oltre a detto punto d'incrocio. Il contorno limite r appresenta il luogo dei punt~ che non è possibile oltrepassare nel tiro con quel fascio, vale a dire: nessun obiettivo che risulti ester.n a'mente al eontm'1io limite può ess&re colpito con queUa carica. 15. Nella parte interna del contorno limi.te si distinguono tre zone (Fig. 2): la prirna, limitata dalla due traiettorie limiti del.. fascio (più . alta. e. più .bassa), tra l'origine . . . . .e il loro punto d'incrocio; '


-21 -

la Se!JO?iàa, limitata pure dalle due traiettorie sflddette, ma nel tratto che sta oltre il loro punto d'incrocio; la terza, che comprende la rimanente parte fino · all'inviluppo. Si noti che: per ogni punto della prima zona passa una sola t raiettorial-a quale raggiunge il punto colprim,o arco; pe:r; ogni punto della seconda· zona passa pure una sola traiettoria la quale, però, raggiunge il punto col secondo arco; _per ogni punto della, terza zona passa.no i11.v~ce due distinte traiettorie ooni1i,gate di cui l'una, bassa e tesa, raggiu.nge il punto col primo arco, mentre l'altra, piii lilta e piit ciirva, lo raggiunge col secondo arim. 16. Gli angoli di tfro, sia che si voglia raggiungere l'obiettivo col primo arco, si~ che s'intenda raggiungerlo ·col secondo, possono essere maggiori dell'angolo di tiro che corris.ponde alia gitt ata masad esempio, risulta che sima (imaz), ·Dalla Fig. B1 è raggiunto col primo a.reo, con angolo di tiro maggiore di i'll,a., e che B 2 è raggiun1;o col · secondo areo, con angolo di tiro minore di Ì ma:t (1). ' .

s;

(1) Le denomina~ioni tiro col pr·imo arco e tiro col secondo cwoo non equivalgono a quelle di tiro ,iel settore inferiore· e tiro nel settore superio1·e giacchè, como si è detto, sia il tiro col primo arco, sia quello col secondo arco possono essere eseguiti con angoli di tiro maggiori O minori dell'angolo di tiro cl1e corrisvonde gittata, massi ma. ' "

alla:


-22 -

17-. ANGOLO INDIOE. - Quando si deve eseguire il tiro - col primo o col secondo arco - in prossimità dell'inviluppo, può accadere che le successi·ve correzioni dell'angolo di tiro siano di segno e di entità tali da spostare il punto di arrivo o di scoppio a tempo, fino sull'inviluppo (Fig. 3). P er-

Fig.

a.

sistendo, allora, a variare l'angolo cli tiro nello stesso verso, il punto d'arrivo continuerebbe a spostarsi 1na nel verso contrario e si passerebbe dalle car:\,tteristiche del tiro col primo o col secondo wroo a quelle del tiro col secondo o col primo arco. Il valore dell'angolo di tiro corrispondente alla traiet toria che passa per I rappresenta dunque un limite tra le possibilità applicative del tiro col primo arco e quelle del tiro con il secondo arco; esso prende il nome di angolo indice.


-23 -

18.

LINEE AUSILIARIE DEL l~ASCJ.O -

DATI DI

.S e nelle diverse traiettorie di uno stesso :Cascio, corrispondente a una data carica, si considerano tutti i punti di arrivo o di scoppio a tempo, ottenuti con determinati valori deU'al~o e della spoletta, oppure tut;ti i punti cui 1~orrispoo.dono determinati valori dello scosta.mento S, del. tempo t, d~lla inclinazione 0, deHa velocità residua v, e se per· ciascun argomento si uniscono, con distinte linee continue, i punl;i contrassegnati . da eguqli valori dell'argoment;o, si ottengono altrett;anti sistemi di linee denomimtte linee à'alzo, di s11oletta, di . scostamento, di tempo, di 11nolinaziono, di wilooità · o semplicemente linee a, G, B, ·f., 0, ·o. . Dato dunque un fascio di traiettol'ie, q.ove siano tracciati. i diversi sistemi cli linee ausilfarie, è facile determinare per qualsiasi obiettivo_. B , com.. vreso nel fascio, le q 1rn.nhtà ci, G, H, t) 0, v, mc. dian te i contrassegni delle relative linee passanti per B. L'alzo, la, spoletta, lo seosta.mento diconsi dat·i lU tiro. I dati di tiro così ot;f;enulii permettono di battere l'obiettivo B solo se il tiro si effettua, in · condizioni eguali a quelle assunte come base per il fascio di traiettorie che si considera e qufodi per 1~ relativa.tavol'.'1 di tiro. P er questa considera,zione essi si chiamano dati ài tiro tabitZari e si contraddistinguono con l'ihdice t. TIRO '.L'ABULAH,L -

19. LINEE D'ALZO. - Si consideri (Fig. 4) Ja linea d'alzo passante per B; il.punto d'incontro L di de~ta linea con l'orizzonte dieesi pieile àell~ lineci


-

24 -

d'alzo; la distanza, OL dicesi distanza d'alzo tabulare corrispondente al punt o 13. La distanza llIL, cioè la distanza, fra il piede 111 <lella verticale ed il piede della lin.ea d'alzo passante pe1· B, dicesi complemento di distan,za d'alzo per il sito relativo al punto B ·e si indica con la

notazione Ll"!(I,,. Poichè il valore dell'alzo è dato dalle tavòle di Liro solament e per i punti situati sull'orizzonte

F ig. 4. .

clel pezzo, r isulta che, per trovare l'alzo tabulare corrispondente al punto B di cui si conosca la distanza orizzontale Olii ed il sit o e, si dovrà determinare il val9re 1l1L del complemento di distanza .d'alzo per il sito (n. 120) e aggiungere o togliere (secondochè il sito è positivo o negativo) tale valore alla distanza orizzontale di B; si avrà allÒra la distanza d'alzo· tabulare OL in corrispondenza della quale, nella tavola di tfro, si t roverà. il valore dell'alzo ta,bulare r elativo a B . 20. LINEE DI SCOST.Al\IENTO - LrnEE DI SPOI valori tabulari di scostament o e di spoletta, sono dati, comé si è dettò (n . 18), dai contrassegni delle linee di SCO$taménto e di spoletta passa,nti per l'obiettivo che si considera. LE'rTA. -


-

25-

In pra,tica, per semplicità di procedimento, si ammette che le linee S e G siano coincidenti con le linee a; di conseguenza,· si assumono come dati tabulari ~i scostamento e di spoletta quelli che si leggono nella tavola di tiro in corrispondenza dell'alzo tabulare. La coincidenza delle linee S e G con le linee a s.i ha solo per orevi tratti, in vicinanza dell'orizzonte ed in particolari zone del fascio; . sta però il fatto che il contrassegno delle linee di scosta.mento e di spoletta va.ria entro limiti molto più ristretti t~ quindi più lentamente di quello che non avvenga per l'alzo; _perciò, anche quando non si verifica la coincidenza tra le lineé E, :J e la linea a, gli .erroi'i che ne conseguono sono in generale trascprabili. 21. Nei :procedime1rti di tiro occorre sq:vente, per un determinato obiettivo, considerare· le linee d'alzo che corrispondono rispettivamente ai valori dell'alzo tabulare (n. 120), dèll'aizo del momento iniziale del tiro (n'. 137) e dell'alzo d'aggiustamento. Dette µnee e le relative distanze sono indicat·e 11ella Fig. 5 e vengono distinte con le denomina· zi.òni e simboli seguenti: O lVI - distanza orizzontale di B - dicesi distanza topografica ài B e si indica con x; . O L - dista,nza del piede della linea d'alzo tabula,re passante pe}'. B - di.cesi àistanza d'alzo tabula·re. e si indica con Xat ; · O M' - distanza corretta per le cçmdizioni del momento iniziale del tiro su B - dicesi distanza corretta e si indica con Xci


-

26 -

M: WM~ r1M~ r:

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I

II

I

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~---- --- - ~~.,._~~ - - - - - - - ---i F;z. 5


O L' - distanza del piede della 1in(1a d'alzo relativa alla distanza corretta Xc ed al sito e (cioè passante per B') - dicesi distanza d'alzo del momento e si indica con Xam ; O M" · - distanza orizzontale corrispondentc alla intersezione della linea d'alzo d'aggiustamento con la linea di sito di B - dicesi distan,za d'aggiusta1ne'nto e si indica con Xa; q L" - distanza del piede della linea d'alzo d'aggiustamento relativa al tiro eseguito su B dicesi distanza d'alzo il'aggiusta1nento e si indica COn Xaa , ·

B) Tiro ad angolo fisso.

22. Il tiro ad. angolo fisso trova.utile appUca,zfone per alcune a,rtiglierie di medio e grosso calibro in quei casi in cui la postazione dei pezzr è vincolata a determinate condizìoni d'impiego e la presenza di forti osta.culi limita moll;o' l'utilizzazione del settore verticale. I valori degli angoli di tiro fissi . che si considerano sono generalmente tutti maggiori di 800 °0 e sono scalati in modo da poter soddisfare ai diversi casi che .si possono presentare. Il tiro ad angolo fisso può consentire di adattare, meglio che il tiro l1 carica fissa, le traiettorie al profilo del terreno e, quindi, di battere l'obiettivo · con il minor peso cli carica possibjle, logorando meno le bocche da fuoco.

23. Dicesi fascio ad angolo fisso l'insieme delle traiettorie che si possono realizzare nel tiro a.d an-


-

28-

golofi~so, in condizioni atmosferiche cost~nti, con . un datò proietto, una .data bocca da fuoco e con un dato angolo di·tiro. Le traiettorie limiti del fascio corrispondono a quelle relative alle veiocità iniziali (ossia alle cariche) limiti, che si possono impiegare con la bocca da fuoco ed il proietto che si considerano. Per un dato proietto, una data bocca da fuoco, 'e una data densità origine, si hanno ·tanti ; fasci quanti son·o i valori degli angoli di tiro di· cui ·s i 'è previsto l'impiego. Nel lòro iusierire ·1 diversi fasci costituiscono' un sisternti. 24. CONTORNO LUIIT~~ (Fig. 6). - Le diverse traiettorie d:i un fascio àd angolo fisso hanno in1 . comu, . ne la·linea di tiro e risultano interamente comprese fra . quelle limiti del fascio che n·e ' costituisconò, quindi, il contorno lirnite'. Per ogni puntò, interno a quest'ultimo, passa una sola traiettoria: ad ogni .variazione di carica corrisponde sempre uno spostamento concorde del' ramo discendente. 25. LINEE .AUSILIARIE DEL FASCIO - Datiditiro tubulari. - Come si è detto per i fasci a carica, fissa, anche per quelli 'a d angolo fisso si possono considerare particolar.i sistemi di linee ausiliarie (1): di scostamento S, di tempo t, d'inclinazione 0, · di velocità v, e, in conseguenza,, si possono determinare i dati relativi a qualsiasi obiettiv_o B com(1) In questo caso, come è ovvio, n.on si hanno linee d'alzo. ·


- 2!} -

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Flg. 6,

o


_:_ ao preso nelle possibilità del fascio, mediante i contrassegni delle relative linee passanti per B. Il ,peso di carica (.u) e lo scostamento S diconsi dati di tiro. I dati ricavati nel modo anzidetto permettono di battere l'obieUivo B solo se il tiro si effettua iu condizioni eguali a quelle a,ssunte come base per il fascio che si considera e quindi per la relativa tavola di Uro. Per questa, considerazione essi si chiamano dati di tiro tabitlari e si contrad1 distinguono con l'indice t. 26. Si consideri · un fascio ad angolo fisso e un obie1;1;ivo B posto fuori dell'orizzonte del pezzo a distanza x e dislivello h (Fig. 6). La velocità. Vt, che conl;rassegna la traiettoria tabulare passante per B è data dalla tavola di tiro in corrispondenza della distanza orizzontale Per determinare tale distanza (poichè. è noto OJ1;{) o ::corre ricavare la differenza 111.L tra la gittata relativa alla traiet1;oria passante per l'obiettivo e quella relativa alla tra,iettoria passante:per il piede 11'! della verticale per B . La quantit;à, llfL dicesi oompleniento di distan,za per il sito e si indica con la not;azione Llxv .. Ricavata la distanza OL, H peso ,li cairica, ta,bula1·e /f,t ò cla,to da,l valore cli 1,1, che si legge nella tavola .di t,iro in corrisporidenza dello, gitt;ata X= OL'. Come valore dello u;o'stamento tabulare St si as- · sume, in pratica, quello che si legge nella tavola di tiro in corrispondenza della distanza t,opografica dell'obiet,tivo.

OL.

,.


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.Art. 4.

Generalità sul puntamento. 27. Definizioni. SEGNO. È quei punto per il quale si vuol far passare la traiettoria media. . L INEA DI MIRA. È determinata dall'asse di collimazione di uno strumento ottico (èannocchiale o collima,tore) (1). Essa può assumere diverse posizioni rispetto all'asse del pezzo. L INE.A DI MIRA NATURALE. È la linea di mira parallela all'asse del pezzo. PIANO DI MIRA. È il piano verticale che contiene la linea di mira,. MIRARE ad un punto significa di!igervi la linea di mira conveniéntemente disposta. P UN'.1.'ARE una bocca da fuoco significa farle assumefo la direzione e l'angolo di t iro ordinati.

28. Puntamento diretto - Puntamento indiretto. -

Il " puntamento dicesi diretto quando viene ese'gµi tÒ mirando al segno; dice.si indiretto quando viene eseguito .mirando ad un punto natul'alc od ti,rtificiale, differente dal seguo, detto fatso scopo. Quest;o pu.ò essere un punto ben distinto del terreno oppure nn disco, urb palina oi~ltro oggetto simile che si' dispone in posizione convenien1;c. (1) Pnò a,nche essere determinata, come negli ant ichi materiali, da clue punti dei quali uno ' (miri•no) è fisso alla bocca da fuoco e l'altro (tacca dii m,ira) è mobile.

'\


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Nel puntamento diretto la direzione e l'angolo di tiro si danno mirando al segno (J.); facendo segriare al congegno di puntamer~to l'cilzo e lo saostamento. Nel puntamento indiretto la 1direzione si dà mirando al falso scopo col piano di tiro opportunamènte scostato; l'angolo di tiro si dà col livello. A) Puntamento diretto.

29. Esecuzione del puntamento diretto. -

Si

fa segnare sul congegno di mira l'alzo e lo sco-

stamento (2) ordinati. In tal modo l'asse della bocca da fuoc·o viene. a fare con la linea di mira, nèr senso verticale, un angolo eguale all'alzo e, nel . senso orizzontale, un angolo corrispondente alla derivazione. , Se ora si muove la bocca da fuoco in modo che la linea di mira sia diret~a al segno, la linea di m,ira (l) In qualche caso può convenire di puntare diretta.mente in direzione e col livello· in angolo di tiro. (2) Lo scostamento (S) vien fatto segnare sulla graduazione di direzione (parallelismo a zero); quando è negativo si fa se.gnare la differenza da 64.00 (64.00°o_S). Alcuni congegni di mirn (ad es. dei cannoni da 75/27 mod. -11-06-12) sono muniti di dispositivo per la correzione automatica della clerivazione. Detta .correzione però·si riferisce soltanto ad una determinata carica e a :l un dat o proietto. Per le altre caricnc e proietti occorre tener conto della differenza LIS fra scostamento cor_retto automatica,mente e quello che effettivament e deve esr;ere fatto segnare. La correzione LIS (c.ol propdo segno) è data dall~ tavole di tiro.


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stessa farà con l'orizzonl;e un angolo egua,le all'angolo ili sito: l'inclinazione assunta dall'asse della bocca da fuoco risulterà. evidentemente eguale alla somma algebrica dell'alzo a c dell'angolo di sito s del segno, e il pezzo risulterà puntato. .

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30. Nelle artiglierie munite di congegni a linea di mira ordinaria l'operazione di dare l'alzo e quella. di mirare al segnò vengono eseguite successivamente e sono affidate ad uno stesso servente: il pimtatore. Ogni variazione d'alzo, spostando la linea di mira, rende necessario un nuovo puntamento.

31. Nelle artiglierie munite di congegno a linea di mira indipendente le due operazioni anzidette vengono compi~te indipendentemente e contemporaneamente. L'operazione di mirare, cioè di dirigere la linea di mira al segno e di mantenervela (si.a mirando direttamente, sia mantenendo ceiit:i;ata la b_olla del livello), è affidata al puntatore; ad altro servente è invece affidato l'incarico di fare assumere all'asse della bocca da fuoco l'inclinazione volut~ rispetto alla linea di mira, senza spostare menomamente quest'ultima. 32. ·S el caso di obiettivi fissi (ad es. opere di fortificazione) dato che essi possono essere . poco visibili o non presentare adatti punti ove dirigen1 la collimazione oppure possono sottrarsi aJ.la vista da un momento all'altro (ad es. per il fumo degli scoppi in arrivo), è utile dirigere il · puntamento 3. -

.il.dd. Àrt: N. 4.167.


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ad un punto ben visibile prossimo all'obiettivo stesso (albero; casa, ecc.) apporta,ndo ad ogni pezzo le opportune correzioni in direzione. 33. Nel caso di obiettivi che si muovono con una certa r apidità e in particolare nel tiro contro mezzi corazzati, occorre tener conto dello spostamento dell'obiettivo nel tempo corrispondente alla. durata della traiettoria e dirigere il fuo co verso un punto futu1·0 dove presumibilmente si troverà. l'obiettivo nel momento di arrivo del proietto. Tale punt o viene determinato in relazione al movimento dell'obiettivo, al tempo occorrente per l'esecuzione delle operazioni di puntamento e ca,rica. ed alla. durata della traiet toria., Le norme particolari da osservare nei tiri contro carri armati sono indicate a,l n . ~40 e segg. 34. Riporto del pw1tamento. - Nel punta.mento diretto, quando l'obiettivo è fermo, conviene, dopo_ il primo puntamento, prepara,rè il puntamento indiretto per i colpi successivi, per poter proseguire il tiro anche se mutino le condizioni di visibilità. 35. Il riporto di puntamento può essere effettuato solo in direzione (ed in tal caso l'angolo di tiro si dà, col livello) o in direzione e in angolo cli t iro. Le operazioni per il riporto di puntamento in direzione sono indicate al n. 154. · Il riporto di puntamento in direzione e in angolo di tiro, si e.ITettua spostando la linea, di


I,

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mira, sia nel senso latoralo, sia nel piano di mira, fino a che risulti dirotta in un determinato punto del falso scopo prescelto (J ). P untare al falso scopo coi dati di riporto cqùivale a puntare direttamente al segno coi dati iniziali. In genere il_ primo modo (angolo di tiro dato col livello) è il più pratico ; ii secondo, nei U1·i di particolare preeisi01ie, può essere il più conveniente. B) Puntamento i11dire tto.

36. Le operazioni da compiere comprendono: il puntamento in direzione; il puntamento in elevazione.

37. Puntamento in direzione. - La direzione viene .fatta assumere rispetto ad una direzione origine (direzione à' orientcvmento) e mirando al falso scopo con una linea di mira contenuta in un piano verticale (piano à.i mira) facente col piano di tiro. l'angolo dovuto. Tale operazione, piut tosto che di semplice puntamento, deve considerarsi come facente parte del complessò di operazioni che costituiscono la.preparazione del tiro; se ne parlerà, perciò nel capo I V che tratta di. quest'ultima.

(1) In tal caso p erò occorre che il piano di mira non risulti tr oppo discosto (lateralmente) da.I pia,no di tiro. È anche opportuno che il falso. scopo sia lontano dalla batteria per evitare di dover ricondurre il pezzo, dopo ogni colpo, nella p osizione primitiva .


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. 38. Puntamento in elevazione. - L'angolo di tiro si dà per mezzo del livello, sia che questo faccia parte' del congegno di mira,. ~ia, che si adoperi il quadrante a livello. I congegni di mira in servizio (esc1uso il cerchio di puntamento mod. Cortese e l'alzo ·del 210/22 che hauuo una uniG_a graduazione di inclinazione sulla quale si fa segnare la somma algebrica dell'angolo di sito e dell'angolo di elevazione) sono provvisti di due graduazioni: una per segnarvi l'angolo di sito , l'altra per segnarvi l'elevazione. Centrando il livello dopo aver imposto i valori di sito e di elevazione alle rispettive graduazioni del congegno di mira, la bocca da fuoco assume l'inclinazione corrispondente al valore dell'angolo di tiro. È da tener presente che l'operazione di dare al pezzo -l'angolo di sito mediante l'apposita graduazione del congegno di mira, porta ad inclinare il piatto del. cerchio di direzione rispetto all'orizzonte di un angolo uguale all'angolo di sito. I>oichè gli angoli di direzione sono invece determinati o misurati nel piano orizzontale, si hanno di conseguenza el'l'ori di puntamento in direzione che non sono più trascurabili per angoli di sito sui 150 °0 (e maggiori) e sono tanto più forti quanto più il falso scopo è discosto dal piano di tiro (sono massimi allorchè il piano di tiro e il piano di collimazione al falso scopo formano un: angolo retto). Se poi il falso scopo oltre ad essere laterale, ha un rilevante angolo di sit o, l'e1:rore aumenta ancora.· Per evitare questi errori (nol caso di ,mgoli di !lito


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superiori ai 150°0 ) si deve segnare sulla graduazione. di alzo l'angolo ili tiro (anzichè quello di elevazione) e lasciare nella posizione iniziale la graduazione di sito (1).

(1) Col materiale da 75/27 mod. 11, si. deve far se. go.are l'angolo di sito sul settore di sito e l'alzo sul settore di elevaz~o,ne, ossia dare al cannone l'inolin?>ziol'.'e totale rispetto ' alla slitta disposta orizzontale media.nte il livello r~gistrabile (oppure con il livello di puntamento). Nel caso poi che occorra disporre ~n depressione la slitta (per evitare che nel rinculo la culatta urti a terra) e di conseguenza compensare il sito -negativo della slitta (misui-ato col livello registrabile) aumenta.udo di quantità corrispondente l'angolo di sito sul settore di sito, bisogna effettuare il primo punta1nent,o h1 direzione con la slitta orizzontale e poi, a compensazione avvenuta, si deve nuovamente collimare a,l falso scopo (senza-¡ 1nuovere il .cannone) e tener nota del nuovo angolo di direzione.


' CAPO II

RIC-OGNIZIONI Art. 1. Generalità e criteri di base. 39. Le ricognizioni vengono compiute da, tutti i comandanti, di àrtiglieria e di reparto in armonia con le direttive e ?OD. gli Ol'dini ricevuti ed in collegamento coi reparti vicini. Esse hanno lo scopo di studiare il terreno della zona di schieramento e della zona d'azione per determinare le posizioni, le vie d'accesso, gli osservatori, i collegamenti e per ·stabilire le operazioni da effettuare per la preparazione del tiro: Inoltre servono a raccogliere tutt i i dati inerenti a.ne possibilità di tiro e di defilamento.

40. Nella presente istruzione si considera soltanto , quanto ha.attinenza con l'esecuzio°'e del fuoco. Per il rimanente vedasi il voliune III (Addestramento dei reparti). 41. Lo sviluppo di ogni ricognizione dovrà essere sempre rispondente alla situazione e assumere carattere à.i progressività in relazione al tempo ed ai mezzi disponibili: dalla determinazione rapidissima degli elementi esseuzfali per una sollecita


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occupazione della posizione ed immediata apertura del fuoco su un dato obiettivo, fino alla ricerca metodica di tutti i dati che possono valere in seguito n elle successive fasi della lotta. In nessim oaso l' eseouzione lleUa 7ioognizione d-o'vrà .oaiisare ritardi all'entrata in azione dell'çirtiglieria. 42. ~same della, zona · d'azione. - Dopo ·un primo orientamento, preceduto da uno studio attento della carta e completato con notizie ra,ccolte sul luogo, si esamina· il t erreno da adatti posti di ' osservazione. Si individuano gli obiettivi eventna.lmente già conosciuti, i punti più salienti della orga.nizza,zione del nemico, i punti del terreno, noti o probabili osservatori, dalla cui vista conviene defilarsi. Non appena sommariamente determinata la zona di postaziori'e, si riconoscono i limiti in direzione e in distanza della zona d'azione e i punt i che devono individuare le direttrici di tiro delle batterie. Infine si scelgono e si distinguono punti caratteristici, ben visibili, atti a servire di riferimento per la designazione degli obiettivi (pitnti di riferimento) e punti caratteristici che devono essere rilevati dagli osservatori per l'eventuale inquadramento , del terreno (punti ài ir,rqiHr,àramento). 43. I punti di ri ferirnento per la designazione degli obiettivi vengono scelti nelle zone d'a,zione , che più interessa.no, distTibuiti sulla fronte e in profondità e contraddist juti con lettere · dell'alfa-


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beto od :anche con nomi con venziona1i. Per i gruppi destinati ad agire in stretta cooperazione con la fanteria., dettj punti'sono stabiliti d'accordo con i comandanti delle unità. di fanteria (1), I punti ài inq,uadrarnento devono risultare, pos- . sibilmente, distribuit i sull'intera estensione ·del campo d'azione (a intervallo medio di circa 200 oollesimi in direzione, 2000 metri in distanza, e s·oo metri in quota), essere facilmente individua- ' bili senza possibilità, di equivoci, consentire la esattft det;erminazione della -loro posizione con apposite determinazioni top.ografìche, favorire l'osservazione dei ,colpi allorchè vengono assunti come obiettiroi ausiliari per trasporti cli tiro, Vengono disUnti con numeri oppure con , nomi conven·:~ . zionali. I punti . che devono individuare le .direttrici di tiro delle batterie vengono scelti in modo e.ne siano a distanza e quota medie tra qui'n e dei diversi punti delle zone d'azione e in modo che le direttrici di tiro risultino intermedie tta i limiti laterali . delle zone d'azione delle singole batterie. · I risultati di questo esame dovranno essei'e regi- '' strati in note e schizzi per ' essere utilizzàti nella esecuz.ione del fuoco. 44. Scelta degli osservatori. - Le forme del terreno e la vegetazione, col favorire o limitare l'osservazione, suggei·iranno i punti dai quali è ( l) Vedasi pubblicazione 2655. - Individuazione, indi- · cazioue, determina,:t,ioue, designa-zione degli obiettivi.


"" . -

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possibile discernere bene gli obiettivi ed il terreno circostante. Generalmente si scelgono punti dominanti (alture, cigli, alberi, campanili, ecc.) ; possono però essere utilissimi · anche osserv.atori installati in basso, specie quando SOJ}O convenientemente spinti innanzi. Gli osserva.tori devono consentire di vedere anche in condizioni di visibiliÙ, npn favorevol_i; essi dovranno dunqu~, anche per questo motivo, essere spinti, non ,d i rado, molto innanzi. Di norma g'li os::Jervatori vengono scelti e organizzati per gruppo di blitterfo in modo che i campi di vista si completino a vicenda e che ciascuno di essi (anche· se .fatto funziorn,i,re con personale di una data batteria) sia in grado di coucol'rere . alla determiJ:/azione degli obiettivi ed all'osservazione del tiro di qualunque batteria del gruppo. Oltre a questi osservatori di gruppo ogni . batteria potrà, all'occorrenza, organizzare posti di osserva,zione per le sue particolari necessità. Gli osservatori delle unità superiori e dei comandi devono permettere campi di vista maggiormente estesi e compk,ti sopra l'insieme della zona d'azione e sulle· zone ad essa contigue. Essi vengono org:anizzati in un campo più. vasto con criteri aqaloghi a quel-li accennati per gli osser,.,atori di gruppo. 45. Scelta delle postazioni. - Le posizioni devono essere determina.te in modo da : a) soddisfare largamente alle condizioni imposte dalla missione tattica;


• -42à) offrire, subordinata.mente a, questa condizione essenziale, il maggior grado di deftlamento possibile. Per conseguenza, mentre si deve, sempre quando la situazione lo consenta., cercare posizioni ripara.te, non si esiterà, se richiesto dalle .circostanze, ad occupare con le dovute previdenze posizioni non defilate nè coperte.

46. Le postazioni devono essere scelte in modo da permettere alle bocche da fuoco il più grande settore orizzontale possibile. A questa norma di capitale impoi·tanza si può fare eccezione solo in casi specialissimi (postazioni con obiettivo speciale ben determinato). Nel postare~ pezzi si deve evitare qualsiasi disposizione regolare (allineamento, intervalli uguali, ecc.) e, per quanto è possibile, la vicinanza di punti di riferimento.

47. P er soddisfare alle condizioni imposta dalla. missione tattica occorre che le postazioni consentano di eseguire tutti i tiri presumibilmente necessari nella zona d'azione ~segnata. · Gli ostacoli che in generale si dovranno considerare sono quelli più vicini alle posta,zioni. In tal caso è utile tener presente le seguenti considerazioni: sia O il ciglio dell'ostacolo più vicino a,IJa posizione da occupare e B il limite più vicino della zona che, in relazione a1la mission e affidata, deve essere battuto (Fig. 7);


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sia im l'angolo di tiro (ricavato per mezzo delle tavole di tiro, per il proietto di normale impiego e per la minore delle cariche che può essere usata) corrispondente al limite più vicino B della zona di azione nell'ipotesi che la posta,zione considerata sia il ciglio O dell'ostacolo. Ciò posto, per s~disfare alle condizioni richieste dalla missione, le postazioni devono essere tali da

permettere che la traiettoria più bassa sorpassi l'ostacolo con inclinazione 8 minore od eguale a im. Consideriamo ora la retta OD passante pet O e inclinata dell'angolo im; essa incontra il terreno in un punto .P che si può ritenere approssimativamente comé un limite oltre il quale non bisogna aVvicinarsi all'ostacolo. Infatti la traiettoria. che, con l'origine in P, sfiora l'ostacolo, ha in O, ciglio dell'ostacolo stesso, una inclinazione .e uguale o minore di Ìm (1). La velocità al ciglio dell'ostacol9 sarà sempre minore della velocità iniziale e quindi il punto d'a,rrivo B' della traiettoria più bassa, sarà più vicino di B: il (1) Quando P è molto vicino · a.Jl'ostacolo si può ritenere approssimativamente (} = i.,..


- « che d condizione favorevole per l'adempimento della missione. A. m!!,ggior ragione, dai punti situati al' di là di P rispetto all'ostacolo, le t raiettorie che sfiorano l'ostacolo · hanno in O, inclinazione 0 minore di i,,. e da essi sarà. possibile avere azione entro un limite ancora ph\ ravvicinato. 48. Per determinare praticamente la retta OD e quindi il punto d'incontro di essa col terreno si può impiegare il goniometro (1), facendo stazione sul c_iglio della massa coprente e collimando nella direzione voluta con l'asse ottico inclinato dell'angolo 10.00 - im, oppure, se. l'ostacolo non è accessibile, spostandosi sul terreno ove · si devono sistemare i pezzi, sin quando non si veda il ciglio dell'ostacolo sotto l'angolo di sito uguale a 10.00 + im· 49. Le postazioni che risultano su un pendio in senso contrario a quello interno della, massa coprente si dicono in contropenàenza, (Fig. 8). Esse hanno in genere il vantaggio di offrire le più larghe p ossibilità di tiro. Per contro, dato l'andamento del terreno, possono verificarsi limitazionj nel settore verticale di tiro e quindi può esser~ necessario ricorrere a ripieghi , (spianare il terreno, interrare le code). e__

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( 1) In queste operazioni può essere adoperatq con

vantaggio il ·sitometro.


50. Per le artiglierie leggere e per quelle che comunque (per caratteristiche del materiale e per con.figurazione del terreno) possono svolgere azione alle . brevi distanze contro mezzi corazzati, devono essere tenute in evidenza la esigenze di tal genere di tiro; occorre cioè che le posizioni coJ,1sentano

l!'ig. 8.

il puntamento diretto con rampo di tiro di almeno 800-1000 m. <'li profonditĂ , e che presentino possibilmente ostacoli sul terreno immediatamente antistante che impediscano o rallentino l'avanzata dei carri senza nr~uclizio per il tiro. 51. Deftlamento. - jTra le . posizioni che rispondono al requisito principale di poter eseguire convenientemente i tiri che.derivano dalla missione affidata, si deve dare la preferenza a quelle che consentono il miglior grado di defila.mento alla vista degli osservatori nemici e, in pari tempo, il miglior grado di occultamento dall'osservazione ~1erea e di protezione dal tiro nemico. P er defilarsi dagli osservatori terrestri o dai palloni osservatori ci si vale opportunamente di acci1lcntalitĂ del terreno (masse coprenti), oppure


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46-

di maschere (natura.li od a,rtificia,li}. Tali mez2i possono anche completarsi a vicenda. 1

52. Un punto dicesi defilato rispetto ad un altro quando · un osservatore, posto in quest'ultimo, ·non può .scorgere il primo. Dicesi linea di defila1nento la retta che congiunge l'osservatorio nemico ed il ciglio dell.a massa coprente ·o della maschera,. Angolo di defilamento è l'angolo che la linea ora detta fa con l'orizzonte. Defilamento di u1;1- punto è la quantità (in metri} di cui la linea di defilamento sovrasta il punto stesso, misurata cioè sulla vertica,l e che pa,s sa per detto punto. Una postazione dicesi defilata a,l materiale, all'uomo in piedi, ~ll'uomo a cavallo', alla vampa od alla polve,re sollevata dallo sparo, quando l'o_sservatore nemico. non può scorgere rispettiva.mente uno di questi elementi. ' Le altezze rispettive di defilament o sono: al materiale: l'altezza di esso sulsuolo; all'uomo in piedi: m. 1.80; all'uomo a cavallo: m. 2.50; alla vampa m . 4-8 (secondo il calibro e la specie delle artiglierie}; . allà polvere m., 8- 15 (secondo il , ca,libro e la speçie delle artiglierie). \ Di notte, le posizioni di _batterie che, secondo i dati sopra ele"Q.cati, sareqbero defilate, possono esse!·e,· con una certa approssimazione, rilevate da,l bagliore prodotto dalla vampa.


.--:.. 47 -

53. Per l'occultamento daHa osservazione aerea, oltre a utilizzare convenientemente particolarità del terreno (vegetazione, manufatti, margini stradali e così via) e la copertura naturale. ch'esso può offrire, bisogna evitare in modo speciale ogni simmetrica disposizione dei diversi elementi della batteria organizza.D;do le vie d'accesso e di servizio in modo che non si formino piste appariscenti. Quando la coperturi.l, naturale non esiste o anche in concorso con questa, si devono impiegare coperture artifi.ciali (reti mimetiche). I lavori (piazzuole, ' riservette, ricoveri, ecc.) devono esser ridotti allo stretto necessario ed eseguiti dopo aver la.rgamente mascherato il terreno.

54. Per proteggersi dal fuoco bisogna evitare tutto ciò che può favorire al nemico il rileyamento delle posizioni e l'osservazione dei tiri ed aumentare l'efficacia dei colpi in. arrivo. Perciò, · sempre che possibile, è bene tenersi discosti da punti ,del terreno facilmente individuabili o frequentémente bersagliati; da ripa.ri che possono dar luogo a proiezione di schegge, nonchè da avvallamenti ove si possono accumulare gas tossici. Art. 2.

Ricognizioni del comandante di batteria. 55. La situazione t attica può, o non, richiedere l'immediato intervento _della batteria; ma può accadere che tale intervento immediato . si renda improvvisarncntt~ necessario anche quaudo non era


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previsto. Di conseguenza il comandante di batteria deve eseguire la ricognfaione nel più breve tempo possibile (in rela,zione al tempo occorrente a,i pezzi per occupare le postazioni) per mettersi ·1·apidarnente in grado di battere l'obièttivo o la zona cii terreno che potrebbe interessare l'a,zione immediata. Pertanto, per le batterie rapidamente mobili, allorchè dall'ordine di marcia devono disporsi a entrare in combattimento, il comandante, avute indicazioni sulla situazione tattica, sul còmpito della. batteria, sulla posizione da occupare provvederà, nell'esecuzione àelia, 1·icognizione, a compiere per ptima cosa le operazioni necessarie pe1· soddisfare alle esigenze irnmeàiate. E sse riguardano principalmente: l'esame del terreno su cui deve agire la batteria; la scelta delle postazioni dei pezzi; la ricerca dei dati occorrenti per l'azione immediata. 56. Esame del terreno. - L'esame del terreno su cui deve agire la batteria, talvolta già iniziato tlueante la ricognizione compiuta col comandante clel gruppo, viene ripreso dal com anda,n te di batteria: da un posto d'osservazione convenientemente scelto nelle vicinanze della posiziono da occupare. Esso ba per iseopo di riconoscere: a) i limiti in dire~ionc e in dist::inza del Cf\mpo d'azione asseguat;o; b) IA. zona o l'obiettivo che interessa l'azione immedfa,ta;


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49-

o) il punto di riferimento che .individua la

direttrice di tiro della batteria; d) gli ostacoli o le posizioni occupate da truppe amiche che possono limitare o impedire l'esecuzione · del t iro. 57. Scelta delle posta.zioni. - In base a q\lesto primo e rapido· esame, il comandante di batteria procede alla scelta delle postazioni secondo i criteri detti al n. 45 e seguenti, in modo da soddi11fare alla missione. Quando necessario procede a verificare se la presenza di ostacoli non impedisca, , di- battere l'obiettivo o la zona che gli è stata assegnata. In tal caso: se l'ostacolo è a breve distanza dalla posizione~ si puèf ammettere uguale a zero il valore dell'.aJzo relativ9 al ciglio dell'ostacolo: basta perciò _verificare se l'angolo di tiro iB relativo al margine. più vicino della zona da battere è maggiore o uguale all'angolo di sito e0 del ciglio delÌ'ostacolo; se l'<;>stacolo è lontano (1 ), si utilizza il fascio quotato delle traiettorie (o la tabella dei listelli · quotati delle traiettorie) relativo al ,p roietto da · impiegare ed alla minore delle cariche con cui si può battere la zona dell'obiettivo. Stabilita la traiettoria passante per il mar~ne ·più vicino della zona . da battere, si cerca (sul · fascio quotato) il · valore dell'ordinata di questa' traiett oria in corrispondenza dell'ascissa di valore (1) L'esame cl.ella carta topografica darà indicazioni circa la necessità o· convenienza di ta.Je verifica. 4. - .dàd. À.rt. N. 4167.


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50 ·-

. uguale alla dist anza orizzontale del punto pil\ alto dell'ostacqlo e si pone a raffronto il valore di detta ordinata col dislivello d'ell'ostacolo. Se l'ordinata è inferiore al dislivello occo.r rc spostarsi e ricercare altra posizione; se l'o'rdinata è notevolmente superiore dislivello (50 metri o più) la posizione soddisfa alle esigenze del tiro; se infine la differenza è piccola si deve procedere alla verifica indicata al n. 59.

al


C.APO III

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POSSIBILITA ·»1 TIRO .Art. 1.

Tiro al disopra di ostacoli o di truppe amiche .. '

58. Dagli accertamenti precedentemente compiuti (n. 57) si_ potrà trarre norma sulle pQssibilità di battere la zona in cui trovasi l'obiettivo assegnato. _Ta,lvolta ,JJerò può essere necessario verificare se la traiettoria media corrispondente aìl'a~o iniziale supera tutti gli ostacoli o le posizioni occupate dalle nostre truppe del necessario margine ~i sicurezza (n. 61); inoltre, allo scopo di non· essere obbligati a cambiare carica durantè l'esecuzione del tiro, occorre assicurarsi che l'obiettivo sia compreso nella zona battuta con-la caric,i., prescelta iµ modo da lascia~ disponibile un margine sufficiente per eventuali correzioni. ·· . ' . ~. 59. Per compiere tale verifica si determina - per un dato proietto e una data carica - l'angolo 'di . tiro tabulare (i 1) per colpire l'o_b iettivo l'angolo di ti.r o tabl!-lare (i10) 1:elativo al punto più ~,lto d~ll'ostacolo e si sottra,e dal primo il secondo (1) .

B;

. (l} Per la ricerca d(~ i dati di tiro tabulari vedasi ilh:120_. ' .. · ,, . .,.,,


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0ttenuta questa di1rerenza si vede se essa è maggiore o eguale a: 6 volte la. variazione Ji, letta nella tavola di ~ tiro in corrispondenza dell'alzo dell'obiettivo, se sull'osta-Oolo non vi son o t ruppe amiche; 8 volte la variazionc·J..1 i, sempre letta in corriiipondenza dell'alzo dell'obiettivo, se sull'osta-colo vi sono truppe amiche. . Se la condizione è soddisfatta la ca,rica può essere impiegata; altrimenti si deve cambiar~ , carica (1). 60. Questi limiti presuppongono che le distanze sfa,no misurate con buona approssimazione. Qualora, . invece, esse fossero state soltanto stimate, occorre opportuna.men te aumentare i valori dei I imiti in relazione all'attendibilità dell'apprezzamento. <

.Amiertenze. - 1 ° Se la differenza fra angolo di tiro dell'obiettivo e angolo di tiro dell'ostàoolo è piccola. (6 + s· s,t risce dell'obiettivo), si deve, nell'esecuzione del fuoco, tener presento quanto è indicato al n. 280 . 2 ° Se si hanno più ostacoli lungo la medesima traiettoria, occorrerà, spesso verificare se la traiettoria li sorpassa tutti. 3 ° Se l'ostacolo è esteso in profondità, si deve considerare 1:1,on solo il ciglio rivolto verso (1) Questo procedimento ai riferisce al tiro col primo arco; per il tiro col secondo arco, veda.ai il Capo' VII.


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.

la batteria, ma :1.nche quello rivolto verso la, zon ~ o l'obiettivo da battere. 4° Per effettuare la verifica non è indispensal ile. nella maggior parte dei casi, tener conto delle condizioni del momento (n. 137). Però, se si è . calcolato l'angolo di tiro del momento . per l'obiettivo, occorre determinare l'angolo di tiro del momento anche per l'ostacolo. Cosi pure è necess1rio tener conto delle condizioni del momento allorquando la <Ufferenza fra gli angoli di tiro risulti pi.cc.ola (6 ...;- 8 strisce dell'obiettivo). 61. Margine di sicurezza - Angolo. di tiro minimo. - La verifica sopradescritt a, assicura il margine per eventuali co~rezioni eseguewlo le quali potrebbe ,però darsi che le climinuzioni apportate all'angPlo di tiro fo 1sero tal cbe il cono di dispersione rdativo alla traieLtoria media non superasse l'ostaco o di quanto è Pece~sa.rio per non urta.rl,> . o per garantire la sienrezza delle truppe che vi fossero sopr a. Bisogna dunque determina.re il rnargine di sicurezza e il consegl1.eute angolo di 'tiro minimo col quale si p tiò spl'l,rare. Tale margine ~ dato da : 4 volte la variazione AiP relativa all'alzo delb sommità. dell'ostacolo, se su di esso non vi sono truppe amiche; 8 volte la variazione <li" sundetta, se ~u ll'osta.ciolo vi sono truppe amiche. I n questo caso, a,d ogni modo, la traiettoria d<·vc passare al disopra delle truppe di una qua.ntità non inferiore ai 10 metri.


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62. L'angolo di tiro relativo alla sommità. dell'ostacolo, aumentato · del valore del margine di sicurezza anzidetto, è l'angolo di tiro •minimo che il comandante della ba,tteria deve tener presente durante l'esecuzione del tiro in quella direzione, al disotto del quale non devo scendere per ·non colpire l'ostacolo od offendere le t ruppe. Il valore di, tale angolo deve essere ricavato di volta in volta in relazio1:1-e agli ostacoli (1) esistenti tra batteria. e obiettivo che deve esser battuto. Per la determinazione dell'angolo minimo si deve tener conto delle condizioni del momento 'in cui si effettua il tiro. Poichè nell'esecuzione del tiro si apportano generalmente correzioni all'alzo a.nzìchè all'angolo . \ di tiro, il comandante di batteria deve tener in evidenza quello dei due valori dell'alzo (secondo chè sull'ostacolo vi sono o non vi sono truppe amiche) ohe rappresenta il valore limite da nC?n oltrepa.ssare. Esso si trova, evidentemente, . sottraendo dall'angolo di tiro minimo il sit o dell'obiettivo (preso col proprio segno). 63. La necessità di ricorrere, sempre che sia possibile, a posizioni defilate, fa sì che nella ma,ggioranza dei casi vi sara.nno dinanzi ai pezzi (molto vicini o a breve distanza) maschere od ostacoli · ohe possono in date circostanze impedire il tiro. (1) Quando tra batteria ·e obiettivo vi sono va,ri ostacoli, l'angolo minimo è rappresentato dal più grànde degli angoli di tiro relativi ad essi.


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55-

In questo caso, non appena i pezzi giungono in posizione, il sottocornauda,nte ·di batteria provvede subito a far ricavare da ciascun pezzo, valendosi del rispettivo congegno di puntamento, l'angolo . minimo col quale è possibile far fuoco senza che il proietto urti l'ostacolo. Questo angolo di tiro minimo potrà esser diverso da pezzo a pezzo e, misurato nelle varie direzioni probabili di tiro, potrà anche riuscire differente per lo stesso pezzo nelle varie direzioni. Il sottocomandante di batteria dopo essersi assicurato che l'operazione è stata fatta,, deve· riferirne al comandante di batteria. 64. La determinazione dell'angolo di tiro mit1imo di un dato pezzo in_una data direzione si effet Lua ne1 modo seguente: 1 ° dopo aver fatto segnare sull'alzo il valore corrispondente alla distanza dell'ostacolo, si punta il pezzo direttamente al ciglio dell'oetacolo e si misura con un quadrante a livello o con il livello del sito, l'inclinazione assunta dal pezzo; 2 ° s~ au_menta detta inclinazione della quan_tità 4LliP oppure 8Lli,, (1) secondochè sull'ostacolo non vi sono o vi sono nostre t ruppe (2).

(1) Le variazioni Lii.,.., come si è detto, sono relative a.Jl'alzo dell'ostacelo. · (2) In quest'ultimo caso, però, si tenga presente che per poter eseguire il tiro- è necessario vi sia la prescritta dista.uza di protezione (n. 66) e che la traiettoria media superi l'ostacolo di almeno 10 metri,

..


-

56-

Il valoFe così ottenuto rappresen-t a l'angolo- di tiro minimo. Avvertenza. - Se l'ostacolo è tanto vicmo alla batteifa, poter considerare rettilineo il tratto di traiettoria compreso frJ:l, batte1'ia e ostacolo, si assume come angolo di tiro minimo il valore dell'angolo di sito dell'ostacolo aumentato di 4° 0 (1) . In questo caso, quando si effettua il tiro con angolo di tiro prossimo a quello minimo, occorre • àssicurarsi materialmente, traguardan·do lungo la generatrice inferiore dell'anima, che il prolungam~nto dell'asse del pezzo puntato non incontri l'ostacolo.

da

65. . Distanz':L di sicurezza.. - .Affi.nchè un obiettivo possa esser battuto senza pericolo . di offendere le nostre truppe occorre che tra le truppe stesse e l'obiettivo vi sia là distanza di sicitrezza. Il suo valore è dato, a tiro regolato.1 da tre volte , la, dimensione della striscia sul terreno aumen- \ tata del raggio d'azione del proietto , nel v~rso '"" , pericoloso (2). "" (J) Quando l'angolo di rilevamento è negativo (per esempio: C. 75/27 mod. 11) si deve aggiungere altresì il valore in millesimi di eletto angolo. (2) La dimensione s1il terreno della striscia longitudinale (Fp) si può rica,vare speditamente e con approSJ>imazi.one sufficiente allo scopo, con la relazione

F,, = F ~ dove F ed ro sono i valori della striscia · ro+p-e e dell'angolo di . caduta letti nella tavola di tiro in corrispondenza della distanza topografica dell'obiettivo; e l'au~olo di sito, dell'obiettivo, preso col proprio segno;


'

-

57-

Quando l'obiettivo è poco discosto daH' orizzonte d~l pezzo, il terreno pia.no, uniforme, orizzonta.le o con leggera pendenza, le distanze di sioiirezza possono ritenersi comprese, a seconda. delle di.stanze di tiro, tra i limiti seguenti:

Bocche da fuoco impiegate

Cannoni da 65/17 ...... . Cannoni e obici da 75 .. Obici da 100 .... .. .... . Cannoni e obici da 105. Obici da 149 .......... . . Medi calibri pesanti ... . Grossi calibri .......... .

-Tiro frontale (1) · granata a porcusslone Tiro d'infilata. granato. a doppio effetto con funzionamento a tempo (2)

da da da da da da

'l'lro d'lntllate. a

percussione

m.

m.

200 200 a 250 a 250 a 350 a 400 a 600 a

100 150 200 250 350

250 300 300 400 500 800

(1) 'l'iro frontale o tiro d'intllata.rispotto alle nostre linee. li th·o frontale a tempo non è consiglla.blle su obiettivi prossimi alle nostre lìnee. . (2) Nei. tiri d'inftlato. con grano.te a pallotte a tempo, le. distanza di sicurezza per I piccoll calibri è di circa m. 100. A1111ertensa: Questi do.ti si riforise-0no ai tiri <li guerra; per le oserclta.zlonl di pace veda.si l'Appendice clella. presente istrnzione .- Misure d{ sicurezza nelle esercitazioni di tiro a proietto•. (art. 4°).

p l,a. pendenza del terreno nelle vicinanze dell'obiettivo, espressa in millesimi, e presa col segno positiYo o col segno negativo secondochè il terreno sale o scende nel vei·so del tiro. I raggi d'azione dei proietti (granata) che si considerano per la determinazione della distanza. di sicurezza (cioè' la massima distanza di proiezione della· quasi ·


, -

58-

Q1u1,ndo la peud~nza, del terreno nelle vicinanze dell'obiettivo, o l'angolo di sito di questo, o tutti e due questi elementi hanno valori notevoli, le distanze di sicurezza possono differire sensibilmente da quelle indica.te nella tabella: oiò in dipendenza sopratutto del divei'sO valore che assume la dimensione della striscia, sul t erreno. Le differenze, a pa1ità. di .altre condizioni, sono maggiori per i piccoli csi,libri che non per i grossi ; inoltre sono tanto più forti quanto più tesa è la traiettoria. Per norma si può ritenere che nel caso di piccoli o medi calibri una pendenza del 30 % permette di ridurre la distanza di sicurezza a, 2/3 se il terreno sale nel verso del tiro, mentre occorre aumentarla. sino a 3-4 volte se il t erreno scende; qualor a si tratti di grossi calibri la distanza di sicurezza non varia nel primo oaso; dovrà. essere raddoppiata nel secondo.

66. Distanza di protezione davanti ai :pezzi. Se davanti ai pezzi e nelle immediate vicinanze totalità. delle· s<;hegge erl oltre la qua.le si ha grande l'l'obabilità. di non recar d~nno a obiettivi animati) sono: 1Jer i p-iccoli c,~libri s-ino ai 75: 1· = 100 m .; per i calibri da 100 a 105: 1'. = 150 m.; per gli obici da 149: 1· = 250 m.; per i nuiU calibri pesanti: 1· = 300 m.; per i grossi calibri: 1· = 450 m. Questi dati si riferiscono a proietti muniti di spoletta a percussione ordinaria. Con la spoletta istantanea devono !)ssere aumentati di 5011i. per i oalibri sino al 105 compreso; di 100 m. per gli obici da 14:9 e c~libri maggiori,


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vi sono truppe amiche, è necessario altresi verifi·care se la distanza delle truppe dai pezzi è superiore a, quella cu( possono giungere le schegge per scoppio prematuro presso la boc~a. Per quanto riguarda il valore di questa d.istanza, • non è possibile indicare dati di massima dipendendo essa da circostanze ·diverse (specie e ca.libro della bocca da fuooo, distanza di tiro, andamento del terreno interposto tra i pezzi e la linea . occupata dalle truppe a.miche, ed infine dalla coperl;ura che il terreno stesso può offrire a dette truppe). In ogni singolo caso, la conoscenza di questi elementi dàrà norma per il limite da adottare. Si tenga ad ogni modo presente che in terreno piano la distanza di proiezione delle schegge per se.oppio prematuro presso la, bocèa, si può ritener~ di: m. 500-600 per i minort calibri, m. 700 per i calibri 100 e 105; m. 1000-1200 per i calibri superiori. (1). Art. 2.

Zone battute e non battute. 67. Nella g.rande maggiora.nza dei casi, la missione assegnata alle artiglierie non · si limita alla necessità di battere questo o quell'obiettivo, ma si dJ3ve intendere nel. senso cne le artiglierie devono poter. esercitare azione tempestiva ed efficace su (1) Per le esercitazioni di, tiro, vedasi l'Appandice 11:lisiwe iU siou,1·ezza -nelle esm·citazi<>ni di tiro a proietto art. 3. •


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tutti gli obiettivi che a seconda dello sv'olgersi della lotta, possono presentarsi in lilla zona 'd'!lzione più o meno estesa. · 68. Per accertare quali sono le possibilità di tiro della batteria dalle postazioni occupate, si riconosce e si determina anzitutto, per ciascuna. specie

Flg. 9,

di proietto, il limite di massima e quello di mfaima distanza di tiro, entro l'intero settore orizzonta.le concesso dalle posta,zioni dei pezzi; poi a mano a mano, a cominciare dalle direzioni di t iro più importanti, la profondità delle zone che risultano in angolo morto per interposizione di ostacoli o di truppe amiche. 69. Massima e minima distanza di tiro. - Per il tiro a carica fissa, la massima distanza di tiro, con un dato proietto e secondo una data direzione, è segnata dal punto o in cui l'inviluppo delle traiettorie, realiZ?:abili con la maggiore delle cariche che si possono impiegare, incontra il terreno in quella direzione. (Nel caso . della F~g. 9 il t ratto ab si


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può battere solo col primo arco; il tratto bo, sia col primo, sia col secondo arco). La minima distanza di tiro, con un dato proietto e secondo una data direzione, è segnata dal punto di arrivo a della traiettoria utile inferiòre (Fig. 9) o, nel caso della Fig. 10, della traiettoria più alta conset:1.tita dal settore verticale d~lla bocca da fuoco,

Flg. 10.

quando si impieghi la minor~ delle cariche che si possono utilizzare. (Il caso della Fig._ 10 si verifica solo quando la traiettoria più alta incontra il terreno dopo aver incrociato qµ.e lla utile più bassa. Il tratto ab si può battere solo col secondo arco; il tratto bo 'col primo . e col secondo arco) . 'iO. Trakttoria utile inferiore. - l.ia traiettoria utile inferior·e è quella chè sorpassa l'ost.acolo più vicino, ·o le Sl'Ì.ccessive linee eventua'lmente occupate da truppe a,miche, ad altezza tale (margine di sicurezza) da non urtare l'ostacolo o garantire gli u,omini contro eventuali offese. Nel primo caso il -margfoe di .sicurezza è dato da 4 volte la striscia verticale relativa alla distanzai I


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dell'ostacolo; nel secondo da 8. volte la striscia verticale relativa .alla distanza della posizione (occupata da truppe amiche) che·si considera (n. 61). 71. Contorno zone battute e non battute. - La masaima e la minima distanza sono evidentemente soggette a variare secondo la direzionè di tiro che ·si.considera.In tal caso, si avrà un luogo di punti e ed un luogo di punti a (Figg. 9 e 10) che rappres,entano l'uno il limite di massima distanza di tiro e l'altro il limite di :minima distanza di tiro. · Entro la. zona cosi determinat~ possono essere tratti di terreno non battuti per la presenza di ostacoli intermedi (zone in angolo morto) i cui limiti si possono determinare in modo analogo a quello anzidetto, considerando in differenti direzioni i punti d'arrivo della traiettoria più bas!la realizzabile .(o talvolta della traiettoria più alta del fascio). 72. Per . tracciare sulla carta topogra,fìca, il contorno delle zone battute o non bl'\>ttute con un dato fascio di traiettorie, da una data posizione di batteria, si determinan.o con i list.elli quotati (Allegato n. 5), entro i li~iti laterali del campo ~i tiro e lwngo diverse direzioni, il punto d'incontro dell'inviluppo con il terreno e il punto d'arrivo della traiettoria utile inferiore . ovvero della traiettoria più alta del fascio, nonchè l'ampiezza ~elle zone in angolo morto relative alle traiet~orie che sfiorano il ciglio degli eventuali ostacoli · topografici esistenti in ciascuna direzione. Indi si uniscono con


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linee continue e distinte i· punti dell'inviluppo, i punti d'arrivo della traiettoria più bassa, i punti limiti delle zone in angolo morto, relative a, ciascun ostacolo. Si ha così, sulla carta topografica., non solo la proiezione del contorno utile del fascio, e quindi i limiti pratici longitudinali del campo di tiro della batteria relativo a quel fascio, ma anche il con· r,

.J

B F lg. 11.

~

torno del terreno non battuto dal fascio stesso e la . ripartizione in ,zone (n. 16); è dunque pos· sibile disporre di tutti gli elementi necessari allo studio delle possibilità di tiro inerenti al fascio cbe si considera. 73; P er valuta.re le zone in angolo morto~ determinate dall'andamento del terreno nei pressi del punto d'arrivo, si può considerare l'ultimo tratto . di traiettoria come rettilineo e calcola.re l'esten· sione della zona non battuta in relazione all'altezza del ciglio sul terreno circostante e all'inclinazione della traiettoria su detto ciglio tenendo conto, per quanto è possibile, dell'andamento del terreno (Fig. li).


CAPO IV

PREPARAZIO.lIE · DEL TIRO \

Art. 1:

Generalità. 74. L'insieme delle operazioni che comandi e reparti_ devono compiere per mettere le 'batterie in grado di battere efficacemente e a momento opportuno qualunque obiettivo compreso nel campo d'azione dei p~zzi, costituisce la preparazione del tiro. 75~ La preparazione del tiro richiede.: a) ·l'esecuzi.o ne di oper azioni goniometriche per orientare i goniometri ed i · congegni di mira dei pezzi; b) la determinazione cli elementi topogra.fici; e) la ricerca dei dati di tiro; d)-la compilazione di tutti quei . documenti che valgono a favorire l'apertura rapida di un fuoco efficace sopra i vari obiettivi. Le operazioni dei com~a a) e b) e la compilazione . dei relativi documenti (comma d) costituiscono nèl loro insieme la preparazione topog1·afica del tiro; le ·operazioni cli cui al comma, e) e la compilazione dei relativi documenti (comma d) costituiscono nel loro insieme la preparazione balistica del tiro.


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65-

76. La preparazione del tiro può avere differente sviluppo a sec'onda del tempo disponibile, del compito affidato all'unità,, delle circosta.nze ed esigenze d'impiego. . Criteri fonda.mentali da teP-.er presente: 1 ° La preparazione del tiro non deve' mai ritardare l'entrata in azione delle batterie. Così . spesso può essere necessario, specie per le arti. glierie divisionali, awire il fuoco appena le pode dei pezzi sono a terra, mentre in qualche caso può convenire attendere che la preparazione del tiro abbia raggiunto · un certo sviluppo per avere i . dati iniziai~ di tiro maggiormente approssimati. 2° Occorre sfruttai:e il tempo disponibile per dare alla preparazfone del tir9, il maggiore sviluppo · e raggiungere la maggiore esattezza. . Quando il tempo non fa difetto (esempio tipico l'organizzazi(!ne cl.elle frontiere) conviene fare compier~ tutte le determinazioni topografiche dai comandi superiori di artiglieria che dispongono di strumenti più 'esatti e di personale più capace, e . far compilare tutti quei documenti che possono C'ontribuire a conferire rapidità e precisione nella determinazione degli obiettivi e nella ricerca dei . dati di tir9. Quando invece ìl tempo è scarso · (operazioni di movimento') è necessario ripart!re i compiti e procedere con lavoro contemporaneo e çiqordinato dei . vari comandi e reparti. . 3 ° lia preparazione del tiro de'\;e continuare anche dopo l'entrata in azione delle unità, _a l fine di completarla e perfeziona'rla. : 5. -' .tldd. Art. N. 4167 . .


·-

66 -

, 77 ~ Lo svolgimento del lavoro per la preparazione del tiro può perciò, in prat ica, variare notevolmente da un caso all'altro. Considerando il caso più fre- · quente nella guerra di movimento,. c;ion scarso tempo disponibile prima• dell'apertura del fuoco e con particolare riguardo alle' artiglierie divisionali ~ di corpo d'armata, si può distinguere la nreparazione del tiro in: , P1:eparazione per l'azione immediata: insieme delle operazioni che le bat~erie devono compiere per la :wonta entrata in azione contro obiettivi sui quali è possibile regolare il tiro in base all'osservazione e delle disposizioni dei comandi di gruppo per mettersi in grado di indicare alle dipendenti unità . gli obiettivi e per ooordinare l'azione di , fuoco e disciplinare l'intervento delle batterie stesse. :Preparazione di gruppo; insieme delle . operazioni che il comando di gruppo e le batterie devono oomp_iere affinchè il gruppo possa determinare, designare gli obiettivi e utilizzare l'aggiustamento eseg1ùto da una sola batteria su un obiettivo. per rapidamente concentr arvi il fuoco di . tutto il gruppo. Presuppone . la . possibilità di esercitaré l'osservazione sugli obiettivi da .oattere. Preparazione per la manovra del fuoco: insieme deile operazioni d'i preparazione topogra~ca che devono compiere i comandi per l'esatta determina- .· zione degli osservatori, delle batterie, degli obiettivi e delle op~razioni di prepara,zione balistica che devono compiere le batterie- per ricercare co~ rapi-


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dità e precisione i dati di tiro e po'ter battere con · efficacia gli obiettivi designati anche quando mat1chi . la po~sibilità di regolare il ti_ro con l'osservazione. Art. 2.

Preparazione per l'azione immediata. A) Disposizioni del comando di gruppo.

78. Il comandante ·del gruppo, dopo aver dispo11to per 1~ schieramento e per l'occupazione delle posizioni si mette in condizioni di indica.re (o designare) alle batterie gli obiettivi sui quali deve essere rivolto il fuoco. A tale scopo proyvede a scegliere àdatti punti, di riferime-nto (n. 43) ·e a indicarli .a i comandanti di batteria ed ai capi pattuglia. Sempre che possibile cercherà di far coincidere il proprio posto d'o'Sservazione con quello di uno dei comandanti di batteria per indicare sicurame-nte e speditamente a vista gli obiettivi individuati. In tal modo oltre ad assicurare l'intervento con la maggiore rapidità di almeno una delle batterie del gruppo potrà, talvolta, con la esecuzione materiale del fuoco, dare agli altri comandanti di batteria indicazioni \ per l'individuazione de\l'obiettivo. Nei riguardi della designazione di oBiettivi ai tenga presente: se si dispone di carta a piccolo denominatore sari, in_ genere, possibile individua.re su di essa : l'obiettivo, eh~ ·v errà poi designato alla batteria, mediante quadretto e c,o ordinate. In questo caso non è necessario,_di massima, effettuare subito il

.1


-

68-

coUegamento goniometrico parallelo con le batterie; se si dispone di carta a grande denominatore sarà necessario procedere subito al collegamento M

D'

------'o

G Flg. 12.

goniometrico parallelo tra il goniometro dél comandante del gruppo e quelli dei _comandanti di bàtteria. Dal posto di osservazione del gruppo G (Fig. 12) si determinerà l'angolo azimuta.le {J dell'obiettivo-, rispetto alla direzione d'orientament o, la distanza D obiettivo- posto d'osserva,zione del gruppo (1) e Vangolo di sito. Riuscirà in tal i;rn:ido · ,, (1) Val,mdosi del telemetro monqstatico ·o del metodo della piceola, base ausiliaria, (Allega.ton. 2 - n . 31).


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69·-

facile con operazioni grafiche o numeriche (1) riferire i dati topografici così ottenuti ai posti di osservazione _delle batterie e ricavare la distanza D', l'angolo azimutale {J' ed il sito di un obiettivo M rispetto ad un dato posto di osservazione B. B) Opeféizioni da eseguirsi dalla batteria.

79. Ricevuto l'ordine di entrare in combattimento, il comandante .di batteria provvede a compiere, possibilmente prima ancora che i pezzi giungano in posizione, le operazioni di prepa razione del tiro indispensabili- per entra.re in azione. Le operazioni da compiere per l'azione immediata sono: scelta della àfrezione à'orienta1nento del goniometro e dei congegni di mira dei pezzi; orientamento del goniometro dal posto di osservazione del comandante di batteria; formazione del fascio parallelo dei piani . di tiro dei pezzi -secondo Ja direzione d'orienta.mento stabilita; determinazione dell'angolo ài direzione necessario per trasportare il fascio parallelo sull'obiettivo - se questo è già indicato - o sul punto c'aratteristico c_h e individua la direttrice di tiro della batteria; 0

..

(1) Calcolo dell'angolo di convergenza - impiego del regolo ~fottei oppure delle tavole numeriche per la determinazione dell'a.ngolo di convergenza, pubb. n ..3840 a.


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determinazione dei dati di tiro (alzo, sito, scostamento) per la carica e proietto scelti e in relazione ai· dati di posizione dell'obiettivo. 80. La direzione d'orientammto (1) · di norma è indicata d\l'l comandante . di gruppo. In caso contrario il comandante di bat~ria assume la direzione più conveniente per il sollecito puntamento dei pezzi. 4d esempio: allinea,mento pezzo base - falso scopo se urge intervenire e se il terreno offre un falso scopo lontano (a distanza di qualche km) ben visibile dai pezzi e dal post o d'osservazione; allineamentÒ goniometro - caposaldo, · se dal posto di osservazione sono ben visibili i pezzi e si ha qualche disponibilità di tempo. , 81. Le operazioni per la formazione del fascio parallelo sono compiute dal sottocomandante di batteria con i procedimenti indicati nell'art. 5 de,l presente capo. Il comandante di batteria fornisce a questi le indicazioni necessarie precisando il procedimento da segtùre in relazione all'urgenza dell;intervento e alle particolari condizioni in cui si _opera. Al riguardo si tenga presente: Quando occorre realizzare la maggiore prontezza di interventQ e manca la carta a piccolo denominatore, è indispensabile disporre di un posto di osservazione dal quale stimare o misurare i dati di distanza, sito, direzione dell'obiettivo . (1) Vedaiii Allegato n. L


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e regolare· il tiro in base alla osservazione dei ristù- '. tati. D.etto posto, per quanto è possibile, deve essere situato vicino a.i pezzi (al massimo qualche centinaio di metri) per poter dedurre con procedimenti speditivi dai da.ti stimati o misurati da.ll'osservat?rfo quelli riferiti alla posizione della batteria. ·Se il terreno offre un falso scopo lontano ben · visibile dai pezzi e dal posto di osservazione_. è , molto qonveniente valersene e lo si utilizzerà senz'altro applicando il sistema di p1mta.mento p.er collimazione a.I falso scopo lonta11w. Se il terreno offre più di un falso scopo si darà, la preferenza a quello che evita ·n calcolo delle correzioni di parallelismo (fa,lso scopo lontano oltre 20 km.; falso scopo sul prolungamento ·della fronte della . batteria a distanza non inferiore al.km.). Se il terreno non presenta falsi scopi nà,turali o se questi ~ono poco adatti e il tempo non urge .si ricorre al puntamento per collimazione al faiso scopo il goniometro;in questo caso può essere conveniente assumere come caposa.ldo di orientamento un punto caratteristico della zona d'azione.

, 82. L'angolo di direzione per spostare il · fascio parallelo dei piani di tiro s1ùl'obiettivo può essere determinato col goniomet;ro dal , posto di osservazione del comandante di . batteria, oppure serven~ . dosi di carta topografica a piccolo denominatore. 83. Per determinare, col · goniometro, l'ang~lo d.i direzione relativo à,d un determinato punto di :i:iferimento oç. obiettivo J{ (Fig. 13); .


-

72-

si orienta il goniometro in stazione nel posto di osservazione G; si collima a .lYI e si legge l'angolo azimutale ~; si determina quindi' l'angolo y.

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p Flg. 13.

L'angolo di direzione b' sa,rà dato da b' = b ± y a seconda. che la batteria si trova a sinistra. o a, destra della direzione goniometro-obiettivo. · 84. L'angolo y <llcesi angolo di oonvergenza e si può ottenere;


:.._ 73 -

1 o approssimaUvamente con la formula h' (m) yoo -:· D' (km)

dove h'. è la ·distanza (stimata) del goniometro . dalla direzione pezzo base-obiettivo e D' la é!.istanza (stimata) dell'obiettivo dal piede della normale GN; . 2° più esattamente, misurando: la distanza b (goniometro-batteria) o con misura'" diretta o con procedimento stadimetrico o col metodo. della base ausiliaria (1); · la distanza D (goniometro-obiettivo) co'n il metodo della piccola .base ausiliaria (1); l'angolo a formato dagli allineamenti goniometro-batteria e goniometro-obiettivo; e valendosi. delle tabelle di convergenza (2). In mancanza di dette tabelle si può procedere alla costruzione grafica a grande scaiQ, (per es. · 1:10.000) del triangolo GPMe leggere .con il rapportatore il valore 'dell'angolo GMP che rappresenta l'angolo di convergenza cercato. 85. Quando si dispone piccolo denominatore, la m.inazione degli elementi sano il tiro; in tal caso

di carta topografica · a si utilizza per la detertopografici .che interessi potrà, sollecitamente

(1) Vedasi Allegato 2. (2) Pubblicazione n. 3840 a. Tavole n1.bme.riçke per la determinazione cleil' ango.lo di convergenza. ·


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·

desu~ere i dati per la preparazione del pimtam1mto in direzione q,nche qucvndo il t.erreno non consenta di scegliere un posto di osserva~ione 1ielle vicinanze · dei pezzi, sempre che sia possibile individuare sulla carta le po.~izioni del pezzo lJase (1), dell'obiettivo e la direzione d'orientamento. Segnati sulla carta gli elementi suddetti, il comandante di batteria, valendosi del rapportatore (2) misura . l'angqlo f3 di parallelismo del pezzo base (3) e l'angolo <5 .di direzione (Fig. 14). 86. La distanza pezzo base-obiettivo può essere: stimata a vista (4); , (1) .Anche a vista p~r riferimento ad .a ltri ,elementi topografici riportati sulla carta nella _zona della posizi'one . . occupata dalla batteria. · (2) Potrà essere usato anche il rapportatore millesimale picèolo. . ' , (3) Per gli altri pezzi deve provvedere il sottocomandante a determinare le correzioni di parallelismo. (4) Nei riguardi _d ella stima delle iìista,nze, si ricordi che su d i essa influiscono le condizioni -di luce, _la natura del terreno soggetto alla stima e le forme del terreno interposto. Oggetti ben illuminati o di color chiaro, o proiettantisi su fondo chiaro, appariscono a dista,nza più breve ed a quota più elevata di quelle reali. Analogo effetto producono atmosfera limpida e suolo a tinta uniforme; effetto contrario si ha se gli oggetti sono male · illuminati o si proiettano su fondo scuro, o se l'atmosfera è densa, nebbiosa, polverosa, o il terreno interposto è accidentato o a varia coltura. · L'esercizio frequenj;e con -il controllo della carta topografica _può dare notevoli risultati e mettere in grado di stimare dist~nze con sufficiente approssim~zi.on,e,


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dedotta dalla carta topografica, se. si lia temIJO ,e modo di rilevare su di essa con qualche

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approssimazione, riferendosi ¡ ad altri pnnti del terreno, le posizioni della batteria, e dell'obiettivo; misurata dal posto di osservazione valendosi del telemetro ¡ monostatico o, del metodo della pie- ¡ r


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cola base e riferita al pezzo .base (1), .se il posto suddetto è lontano dalla posizione della batteria.

87. L'a1igolo di · .~ito si può determina.re: 1° servendosi della, c~rta topogràfica, a piccolo denominatore quando è possibfle ricavare da questa il dislivello batteria-obiettivo. Si divide detto dislivelJo, espresso in metri, per la distanza b~tteria-obie1itivo, espressa in chilometri e si ottien~ il valore dell'angolo di sito in millesimi .

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~h~(m--")_ D(lcm)

2° misurandolo dal posto di osservazione e riferendolo -alla posizione della, batteria, tenendo conto delle differenze di quota e di distanza. Precisamente: in base all'angolo di sito misurato e alla distanza posto d'osservazione-obiettivo si ricerca il dislivello tra obiettivo e posto di oss~rvazione · (2); si fa la somma algèbrica di·questo .dislivello con quello tra posto di osservazione e batteria. e si ha · così il dislivello tra obiettivo e batteria; si divide tale dislivello, espresso in metri, (1) Ved'.tsi ·ravole numeriche· per la determinazione della distanza, col procedimento della piccola base (pub' blicazione n . 3840), e anche il n . 31 dell'Allegato ~; eventuale impiego del regolo Mattei. · (2) Indicando con e' l'angolo di aito misurato dal posto di osservazione, con D' la distanza orizzontale posto d'osservazione-obiettivo, il dislivello .h tra obiettivo e osserva~orio è da,to da h (m) = e' x D' (Km). "'

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-'17-

. per la distanza batteria-obiettivo, espressa in chilometri e si ottiene l'a,ngolo . di sito in millesimi. t

88. Avvertenze c{rca la deterrninazione degli angoli di sito. - l O Noto l'angolo di sito di' un punto,

la determina.zione degli a:ngoli di sito di altri punti ad esso vicini può essere fatta per differenza servendosi della last:r:ina diastimometrica. del goniometro (o/ del binocolo). 2° Gli angoli di sito misurati coh un dato goniometro devono esse1·e corretti delf' eventuale errore dello strumento. Quindi, effettuata la taratura nel modo indicato · al n. 32 dell'Allegato 1, si modificheraJ1n9 !e varie letture, aggiungendo o , togliendo l'errore strumentale a seconda che esso è · negativo o· positivo. 3 ° I n ogni caso, se si ha a disposizione nna carta a scala conveniente, la si potrà utilmente consTiltare _a titolo di controllo delle operazioni fatte, per evitare sbagli grossol~J1i . . 89. Ricavati l'angolo di direzione, la distanza, il sito dell'obiettivo, scelto il proiettò e la carica (n. 234), il comandante di batteria ricerca i dati

di tiro tenendo presente - qualunque sia l'ap- , prossimazione dei dati di posizione dell'obiettivo - . che quando è necessario aprire· immediatamente il fuoco, non si eseguiscono correzioni preventive ai dati di tiro per°tener con~o delle differenze tra le condizioni del momento e quelle tabulari e neppure si tien conto del complemento di distanza d'alzo per il sito meno che non si tràtti di siti rilevanti.

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Si amimono pertanto come dati iniziali di tiro quelli che nelle tavole di tiro corrispondono. al·valore clella distanza, con le avverten.ze seguenti: 1 ° il valore . dell'alzo può essere arrotondato per rendere più facile ·e spedita la determinazione dei .successivi valori in relazione alle correzioni che occorrerà apportare in fase di aggiustamento; '\ 20 il valore dell'alzo può anche essere modificato sia allo scopo di facilitare l'osservazione (1), sia per evitare il pericolo di colpire nosra;e truppe vicine all'obiettivo da battere ·{n. 280); , 3° nel tiro a tempo, come dato .iniziale di spoletta, si deve assumere un valore . tale da otte,nere scoppi sicuramente à. tempo e, ad altezza con- · veniente pér l'osservazione.

90. Provveduto alle esigenze del pronto intervento il comandante di batteria profitta di ogni indugio nell'entrata in azione o di ogni sosta al fine di: esten'dere e completare l'esame del terreno su cui deve agire la batteria; determinare quei· dati topografici che gli permettano di ~·ettiflcare, eventualmente, i dat.i ini( 1) In ·rel~zione alla r,0nfiguTazione del terreno nelle vicinan:r.e dell'obiettivo. Cosi se il t;rreno oltre l'obiettivo · risulta defilato alla vista mentre quello antistante consente una sicura. osservazione conviene-cercare di avere inizialmente il tiro cor(o; viceversa si assumerà un alzo corrispondente. a traiettoria sicuramente lunga qualora .Isia difficile l'osservazione• (sulla zona a.ntistante allo obiettivo e sia invece. possibile osservare i colpi in arri:vo sul terreno oltre l'obiett.ivo. ·


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79-

ziali o comunque di miglior:;.re il tiro sull'obiet· tivo indicato o su altri; · accertare le possibilita di tiro della batteria; raccogliere tutti quegli altri elementi cbe possono assicurare rapidità di apertura ed efficacia di fuoco anche nel caso che manchi, o sia.scarsa, la possibilità di osservarne i risultati. 91. Se la batteria riceve i dati relativi alle determinazioni eseguite dal comando del gruppo, prim.a, ancora di iniziare le proprie operazioni di preparazione, li Ùtilizza senz'altro per l'adempimento del compito immediato con grande vantaggio nei ride'\}a rapidità e della precisione. guardi . . ~

Ar1;. 3.

l'reparazione di gruppo. 92. Le operazioni da compiere sono: collegamento goniometrico parallelo nel gruppo (goniometri e congegni'di mira); determinazione della esatta posizione reciproca in piano e quota degli elementi del gruppo (pezzi base, osservatori, punto di · collegamento); compilazione defla carta. di gruppo; determinazione dei punti di riferimento e degli obiettivi e riporto di' detti punti sulla carta di gruppo. Dette · operazioni devono essere iniziate al ph\ presto e cioè durante la ricognizione, appena s-hL· bilito lo schieramento d,el gruppo.


-80A) Collegamento goniometrico parallelo,

93. Il _collegamento goniometrico parallelo viene effettuato dal personale del nucleo t opografico del comando di gruppo applicando i procedimenti indicati nell'Allegato n. 1 e assumendo come direzione d'orientamento, quella fissata dal comandante · del gruppo (sempre che ppssibile il Nord). Di preferenza il collegament o si effettua da, un

unico adatto punto ohe può anche non ooi1widere con i punti da rilevare. · In ogni caso il comando di gruppo deve fornire ai comandanti di batteria i dati di orientamento (angolo di orientament o e caposaldo di orientamento) riferiti al p1mto ove occori;e .fare stazione. Da detto punto il comand~~te di bat,tcria procederà all'orientamento del proprio goniometro e alla foi·mazione ~el fascio parallelo dei piani df tiro dei .p ezzi (1). ' . B) De~erminazioné in piano e in quoia de,l le posizioni relative degli elementi del gruppo.

94, Vi provvede il comando del gruppo con il personale del nucleo topografico. (1) 1J: assolutament e da evitare l'esecuzione di opera- _ zioni di orientamento fatte da ciascuna batteria per proprio conto sulla, indicazione g~neriea di una unica direzione di orientamento. Gli eventuali errori che ne deriverebbero comprometterebbero la bontà dei risultati nella utilizzazione dei dati d;aggiustamento di una batteria, da parte / delle altre.


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Si sceglie anzitutt~" un p1i1ito di partenza (1) dal quale riesca facilè determinare per irradiamento (2) con procedimenti stadimetrici i punti che interessano: pezzi b~e delle batterie, punto di_collegamento, osservatorio d~l comando di gruppo ed cv.en· tualmente delle batterie. Se si dispone d..i carta topografi.ca a piccolo deno- · minatore si deve cerçare _di assumere come punto di partenza un punto topografico segnato sulla carta e in4ividuato sul terreno; si 1;ealizza cosi il vantaggio di ottenere un pdmo collegamento topografico con i comandi superiori, che avr~nno m._odo di designare al gruppo gli obiettivi-da loro rilevati. 95. Fissato il punt o di partenza, si fa in esso stazione' col goniometro, lo si oi'ienta secondo le indicaziòni date dal.comandante del gruppo (capqsaldo di orientamento e angolo di orientamento); indi ·si collima ai vari :punti da determinare e per ciascuµo . di essi si misura (Flg. 15) l'angolo aziJ?Utalè /3, l'angolo di sito e e la distanza orizzontale à. Il dislivello cfi.p rispetto al punto cli partenza (A) si calcola in base alla distanza · ed al{ sito..

· ( 1) Può coincidere con il pezzo ba.se di una batteria (ad es.empio la centrale) o con un 110sto di osservazione · o anche con il punto cha ha.. servitù' p er efl'ftt nare il colh'gamento goniometrico. (2) Allegato n·. 2 (n. 38). 6'.

~

·Add. Art. N. 4107


-82-

L 'angolo /J+3200 ra,ppresenta il valore dell'angolo di parallelismo del pezzo (oppure dell'angolo di orientamento ·del goniomel;ro) posto in P eriferito ad A.

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96. Quando non sia ancora stabilita l'esa,tta posizione che il pezzo deve occupare, il nucleo t opogra;fico si limita a rilevare un punto di appoggio nei pressi della postazione;· la d<3terminazione de~ dati di posizione del pezzo base sarà fatta in tal caso dalla batteria con procedimento stadimetrico part endo da,l punto di appoggio (n. 115).


-

83 ..:,_

97. Se dal punto di partenza non si scorge qual . cuno dei punti da determinare o~corre procedere per camminamento, fino a determinare t1.n punto P' da cui si scorga P (Fig. 16).

Ffg. 16,

La posizione planimetrica di Psi ottiene mediante costruzione grafica a grande scala della poligonale. ¡ eseguita (1) . Il suo dislivello rispetto al nunt;o di partenza si ricava in b~se ai dislivelli parziali. tra i vari punti di stazione. Qualora si disponga di altro punt o di partenza (B) convenientemente dislocato si pu.ò ricorrere al procedimento per intersezione di?'ett'! facendo staz:i.one nei punti .A. ¡e B (Fig. 17) oppure per in-

(1) N. 39 Allegato n_. 2.


- 84 -

tersezione mistci facendo stazìone nel punto da determinare e in uno dei punti di posizione ' not,a (1) .

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-~ Fig. 17. :

98. Il punto di collegamento è l'elemento topogTafico da u.tilizzare per inserire la preparazione di (1) In t erreni pianeggianti e coperti la determinazione d ella posizione degli ossei'vatori ·avanzati può incontrare notevoli difficoltà. Si indica qui di seguito .. un procedimento da usare in tali circost anze che pur non offrendo grande approssimazione consente tuttavia al gruppo di svolger e la sua azione: si adotta per i l colleg:i,mento goniometrico nel gruppo, l'orient amento al nord magnetico o al nord geografico. si stabilisce una base convenientemt•nte orientata r ispetto alla zona d'azione e d i"lunghn:za pari a l /4- 1/6 delle medie distanz~ di tiro; con i metodi già detti . si procede alla det erminazione delle posizioni dei p ezzi b ase e degli estremi deHa base;


-

85-

gruppo nell'organizzazione topogra~ca del comando superiore. Il 'rilevamento di detto punto è fatto dal nucleo topografico del comando_.di reggimento (o di raggTUppamento) . dal quale il gruppo dipende. La sua ubicazione sul terreno e il segnale che lo distingue possono essere st.abiliti dal coman~o di- gruppo oppri:re dal .comando di reggiment o in fase di ricognizione. I n ogni 'caso la posizìone del punto di collegamento deve essere scelta in modo da conciliare le esigenze del .comando di reggiment;o (facilità di rilevamento) e quelle del comando di gruppo . (possibilità _d i effettuare la battuta stadimetrica col punto di partenza) . Sempre che . possibile si deve cercare di far cofncidero il punto di collegamento con il punto di partenza scelto per l'esecuzione delle operazioni di· preparazione di gmppo. si fa sparare con un p ezzo di una batteria. due· colpi a trmpo in d.irczio·ni diverse, in modo che gli scoppi risultino çlistanziati . lungo la fronte di circa l· km., ad altezza di 80 - 100 metri dal suolo (} inter- · vallati nel t empo dì circa 1 minuto p rimo; per consentire a tutti gli osservatori di effettuar bene la collimazione al punto di scoppio è opportuno far precedere · ogni colpo da un altro colpo, pure a tempo, sparato con gli stessi dati di quello da r ilevare; _si pro~ede dagli est.remi della base al rilc l' amento in piano o quota d ello posizioni degli scoppi e si 1 iportano dttti punti sul pia.no quaòrr:ttato; appoggiandosi al!.> posizioni planim, t rich2 dei p unti di scoppio e in baso ai va.lori opposti degli angoli di


-86 C) Compilazione della carta di gruppo.

_99. I punti determinati vengono riportati per coordinat;e polari su piani quadrett·a ti (preferibilmente ,a reticolato chilo.metrico alla scala 1:25.000), dopo aver stabilito sul piano .la traccia della dire. zione d'orientamento e segnato il punto di partenza in posizione conveniente per la .migliore utilizzazione del piano stesso. La, direzione d'orientamento può essere rÙ.ppresentata dalle rette della quadrettatura ~n modo che la zo.na ·d'azione del gruppo risulti tutta compresa nel piano quadrettato. Può convenire far coincidere la posizione del punto ·di partenza con il vertice sinistro, basso di un qua<,'lretto: , La quota viene indicata a fianco di ciascun punto (1) e scritta tra parentesi. Il pifrno quadrettato così compilato e completato con i contrassegni per distinguere i quadretti (let-. tere o numeri distintivi di ogni lato, oppure nome convenzionale per ogni quadret to) costituisce la carta di gruppo che consente di determinare - una volta segnata la posizione e la quota di un obiet· direzione ccl agli angoli di sito misurati dagli ogserva;tori p er ciascun punto di scop1,io, si det errdinano sul piano quadrettato (in piano e quota) le posizioni degli osservatori. . . (1) La quota di ciascun pimto Psi ottiene aggiungenq.oo togliendo (a seconda del segno) alla quota del punto di· partenza .A il dislivello h determinato in funzione della distanza orizzontale e del sito relativi a P e misurati da A.


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tivo - i dati topografici (ango~o di direzione, dislivello, distanza) occorrenti per la ricei'oa dei dati di t;iro.

Avvertenze : 1. Se si dispone di carta topografica a piccolo denomina,tore, cd è possibile assumere come punto di partenza uu punto bene individuato sulla carta e sul terreno (n. 94), è conveniente Htilizza,r e de(,t;o documento quale. carta ai gruppo,' riportandovi le posizioni dei punti determinati nel modo già indical;o. 2. Il coniando di gruppo provvedo a trasmettere a ciascuna batteria copia della ca,rta di gruppo oppure l'elenco dei punti determinati, con i dati di posizione e di ori~ntamento relativi a detti punti e con le indicazioni per contrassegnare i quadretti. In base agli elementi suddetti il comandante di batteria procederà alla co1hpilazione della propria carta. D) Determinazione degli obiettivi e dei punti di riferimento.

100. La determinazione dei punti di riferimento degli obiettivi è fatta di norma dall'osserv:atorio del coma,ndo di gruppo (1). Le distanze

e'

(1) È oppor tuno che tali d<:terminazioni siano cont empora.nee a quelle che il nucleo topografic o e:ff(ttua - p er il rilevamento dei pezzi base e compiu,te da p ersonale della pattugli,a comando in base a indica,zioni del comand ante di gruppo.


-ss...:..:... vengono ricavate a mezzo di telemetro monostatico o coi- procedimento della picqola base (1). Definite, in base àllè distanze, agli angolÌ di direzione e di sito, le posiiioni, sia pure approssimativamente, dei punti di riferimento ·e degli obiettivi, esse vengono riportate sullà carta di gruppo.

.

"

.Alla determiÙazion,e degli obiettivi concorrono anche gli altri osservatori del gruppo, purchè - la posizione di questi ultimi sia stata determinata con una certa approssimazione. ·101. Le modalità di esecuzione del fuoco sono indicate ài nn. 312 e 313.

Si tenga però presente che per ottenere buoni risultati con la prepàrazione di gruppo e per ·r apidamente effettuar~ le varie operazioni, si deve cerçare di realizzare le seguenti condizioni : dare al gruppo schieramento raccolto (2) ; scegliere le posizioni _delle batterie nelle vicinanze del posto di osservazione di gruppo , e, possibilmente, visibili da. tale .punto ; far coincidere l'osservatorio di un comandante di batteria con quello di. gruppo (cfr. nota 1 del n. 312); ripartire il lavoro tra operatori affiatati e particolarmente addestrati al particolare compito. (1) In qualche caso, il.comanda.nte potrà determinare le distaò.ze,mediante l'esecuzione del tiro di una batteria. (2) 400-500 metri di fronte ; · non più di 400 metri di profondità ; differenze di livello più piccole possibili, inferiori in ogni ca.so ai 100 metri.


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102. Oon la, preparazione di gruppo, tranne casi particolarmente favorevoli (obiettivi rilevati per . intersezione o vicini a punti topografici esattamente riportati sulla carta), non è possibile rileva.re esattamente le posizioni degli obiet tivi rispetto alle batterie e quindi non è possibile eseguire il fuocq coi pr ocedimenti di trasporto o in base a dati . calcolati. È pertanto necessaria l'osserva~ione del tiro p~r eseguire gli aggiustamenti e pc1: migliorare l'efficacia del tiro in base ai risultati complessivi accertati. Dato però che un eventuale errore nella posizione dell'obiettivo produce orrori praticamente uguali nei dati di tiro delle varie batterie (essendo lo schieramento del gruppo raccolto), si potrà sfruttare l'aggiustamento del tiro eseguito .da un~ batteria per ricavare rapida.mente i dati di efficacia per lo altr e batterie del gruppo (n. 312). Art. 4.

Preparazione per la manovra del fuoco. . 103. Scopo della preparazione per la manovi·a del fuoco è di mettere in grado : i comandi, di determinare e designare con la maggiore rapidità e precisione gli obiettivi da battere; le batterie, di ricercare con pari rapidità e precisione i dati occorrenti per sferrare il fuoco efficace senza che sia necessario regolarlo con l'Ollservazione.


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00 -

Oomprencle ·operazioni di prepara.zione topografica, aUe quali concorrono tutti i comandi di artiglieria e opero,zioni di prepara.zione balistica di. competenza, in modo preminente, dei comandi di bat;teria,.

104. I comandi di ar(;ìglieria di corpo d'armf~ta provvedono a fornire aì comandi di artiglieria di divisione e ai comandi di raggruppamento direttamente dipendenti : i dati aerologici destinati alle. batteri:e per fa, preparazione balistica del tfro ; i dati di posizione 'd i punti del terreno convenientemente dislocat i, ai quali appoggiarsi per Je operazioni topogràfiche di competenza di detU comandi; ,, i dati <l:i posizione degli obiettivi rilevati dai propl'i organi di osservazione e. dall'osservazione aerea. . 105. La ricerca dei dati aerologiei è devoluta alle stazioni aerologiche dei reparti specialisti di artiglieria di corpo d'armata che compilano e trasmettono periodicamente o a richiesta i bollettini aerolÒgici (1). A) Preparazione topografìca,

10b. Operazioni dei comandi superiori al gruppo. I comandi di artiglieria cli corpo d'armata provvedono a far effettuare dalle squadre- topografi {I) Vedasi Istrnzio(,,e sui reparti speci"alisti - servii io aerolo~ico (pubbUcazto11e n! 387'7).


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dei d_ipendentj reparti specialisti al 'artiglieria, le , determinazioni topografiche in relazione alle previste zone di schieramento dei reggimenti div.i- . sionali, dei reggimenti di corpo d'armata e · alla organizzazione del servizio d'osservazione direttamente dipendente dal comando di artiglieria. ProvvedOQO inoltre a precisare alle unità dipendenti la scala da usare nella compilazione dei documenti di tiro qualora debba essere diversa da. 1: 25.oo·o e a distribuire gli elenchi dei punti Mti e delle determinazioni eseguite. Le operazioni devono essere iniziate più presto possibile (cioè · appena note le decisioni circa lo · schieramento della grande unità) e riguardano : la ricerca dei punti geodetici o dei punti comple-1nentari (se nella zona è stata precede.ntemente rilevata la rete·· di artiglieria) e la costruzione di appositi segnali (quando occorre).per distinguere i • punti ritrova.ti (1);

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(1) È co1wenieute collocare L segnali su punti del terreno defilati alla vista del nemico per evitare che essi possanò dare indizi sullo schieramento delle artiglierie o· servire come punti di riferimento. Quando ciò non è possibile si dovrà costruire segnali poco appariscenti; qualche volta, specie per i punti 'di appoggio nella zona . di schieramento delle batterie, potrà convenire segnarne chiaramente la posizione sul terreno senza però procedere a costruzioni che si elevino e che siano facilment·e visi-· bili dagli osservatori nemici. Occorrendo pot1·à essere messo un segnale elevato solo uel periodo iu cui esso dovrà essere sfruttato. ·


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il raffittiment;o della rete, e cioè la determinazione dei punti di appoggio e la loro individuazione sul terreno mediante segnali (1).

107. I com,andi di reggim,ento e raggritppamento a loro volta provvedono a distribuire ai comandi di gruppo dipendenti le carto topografiche ed i piani quadrettati relativi alla zona in cui si opera, e ad effettuare le operazioni per determinare : i daU di posizione e di orientamento dei propri osservatori· e cli eventuali punti di appoggio per il rilevamento degli osservatori dei gruppi dipendenti ; i dati di posizione e di orientamento dei punti di collegamento di gr1tppo per rendere po_ssibile l'inserimento della preparazione di gruppo nella organizzazione topografica del comando di reggimento ; i dàti di posizione degli obiettivi ·(reali e ausiliari) rilevati nella zona d'azione. Le operazioni di prepara"zione topografic~i. vengono eseguite dai nuclei topografici dei comandi di reggimento (o raggruppa.mento) applicando i procedimenti descritti nell'Allegato n. 2 e appoggiandosi a.i punti della. rete geodetica o d'artiglieria od a quelli eventualmente forniti dai comandi di artiglieria di corpo d'ar_mata (2). (1) Vedasi lstl'Uzione sui reparti specialisti - sorvizio Lopogra.fioo. (2) Nelle zone ove è stata in precedenza rilevata la r ete d'artiglieria, di .. ina.ssima. si può ritenere, con tale lavoro, esaurito il compito dei comandi di artiglieria. di corpo <l'iumata nei riguardi della preparazione topò-

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108. Per l'organi?Jzazione dei tiri e per l'impiego del fuoco i comandi di artiglieria di corpo d'armata e di reggimento (o raggruppamento) compilano la ca,rta per la 1nanovra del fuoco (u. 187), carta topografica o piano quadrettato alla. scala 1: 25.000 in cui sono riportate le posizioni dei propri osservatori, le posizioni (anche solo approssimate) delle batterie, i punti di inquadramento e gli obiettivi rilevati con a fianco l'indicazione dello unità che su tali obieiitivi hanno azione. 109. Operazioni dei comandi di gruppo. .I coma;ndi di gl'uppo, col proprio personale specializzato · provvedono à. compiere le operazioni per inserirsi nella organizzaziQne topografica del comando superiore: GJi elementi occorrenti al gruppo e che devono e~sere ·comunicati dal comando di reggimento sono : posizione del punto di collegamento del gruppo (quadretto, coordinate, quota) ; posizione del caposaldo di orientamento (quadretto-coordinat e, quota,); angolo di orientamento. 110. I n ·base a tali dati e utilizzando il Ia,voro già eseguito in fase di preparazione di gruppo (n. 94) l'ufficiale addetto ai lavori topografici effet tua le St>,guenti operazioni : assume l'orientamento ordinato, utilizzando i d3iti coinunicati dal comando superiore ; misura l'azilllut e la distanza orizzontale del punto di partenza, rispetto al punto di colleg;i,mento;


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segna sulla carta topografica o sul piano qua. drettato -allà scala 1: 25.000 la posizione del punt o di collegamento ; riporta, rispetto a questo punto e · alla dire- · zione di orientamento ordinata, · gli altri · punti della cai1,a, di gruppo (l) . (punto di pà.rtenza, pezzi base e osservatori) che erano stati esattamente determinati mantenendo invariata la loro . posizione_reciproca e riferendo tutte · le quote a quella del punto di collegamento ; riporta gli obiettivi (reali e ausiliari) già rilevati dal gruppo con buona approssimazione e quelli designati dai comandi superiori; procede quindi - quando occorre - alle ulteriori determinazioni topografiche per ricavare i dati di posizione di osservatori, punti di riferimento e punti di inquadramento che non era stato possibile rilevare con esattezza in fase di preparazione di gruppo e li riporta sul piano quadrettatQ. 111. La carta topografica o piano :quadrettato alla scala 1: 25.000 così completato prende il nome di carta pe·r il tiro. · Una copia di tale documento, oppure l'elenco dei à.ati di posizione dei punti in esso contenuti, viene distribuita dal comando di gruppo a ciascuna batteria. · (1) .Se il gruppo riceve i dati della preparazione topo· grafica del comando superiore, prima ancora cli aver inizi3;to la preparazione di gruppo, proYvede alle dete1:rriinazioni di propria competenza utilizzando senz'altro i dati topografici che gli vengono comunicati.


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..

· 112. Nel caso di gruppo isolat6 le determinazioni di preparazione topografica vengono effettuate direttamente dal gruppo appoggiandosi a punti di posizione nota desunti dai documenti che gli sono stati · forniti (elenchi degli . elementi geo-. detici e della rete di artiglieria) o semplicemente dalla carta topografica. 113. Il gruppo, quando non · ha la possibilità di appoggiarsi a punti di posizione nota, procede alla, determinazione .dei punti che interessano valendosi di una o più basi di appoggio conveniente' mente orientate. Appena ricevuti dal comando superiore _l'elenco e il pia.rio ·quadrettato coi punti di posizione nota, provvede· ad utHizzarli per controllare e _rettificare il lavoro compiuto e per inserirsi nella organi.zza,zione topografica del comando superiore.

114. Operazioni del comandante di batteria. ..'Jl comandante di batteria appena ricevuto dal comando di gruppo l'elenco dei documenti topo· grafici . o il documento cartogra.fico con riportate le posizioni dei punti che lo interessano provvede: a fare assumere la direzione di orienta.ment~ indicata , nel documènto ricevuto, dai ·goniometri degli osservatori e dai congegni di mira dei pezzi; a compilare la ca1·ta per il tiro (qualora detto documento non gli sia stato inviato dal gruppo) ed a riportare di essa gli obiettivi (reali e ausiliari}, designa;ti dal, coma.udo di grupIJO.

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/


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115. La posizione del pezzo base - come si è detto - è-rilevata di norma dal comando di gruppo. In qualche caso però il comandante di batteria potrà ricevere gli elementi occorrenti per effettuare tale determinazione e precisamente: i dati di p9sizione del pitnto d'appoggio nella z9na delle postazioni dei. pezzi e l'indicazione.del segnale che lo individua- sul terreno; . i dati di posizione dl'll caposalào di orientamento e angolo di orientàment9 nel punto di apl?oggio. Non appena. determinato il pezzo-base il comandante di batteria ne com1mica i dati di posizione al comando di gruppo .

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B) Preparazione balis,ticà.

·116. Comprende le operazioni · che il coma.ndante · di ' batteria (1) compie, basandosi sulla preparazione topografica,. per ricercare raP,idamente i dati di efficacia per qualsiasi obiet_tivo compreso nella zona di azione e designato con la necessaria precisione (quadretto, coordinate e ' I ·. quota).

(1) I comandi superiori concorrono alla preparazione ba,lis~ica fornendo ai dipendenti comari.di i dati aerologici per l'accertamento delle condizioni del tiro ; i comandi di gruppo provvedono a raccogliere e-,a comunicare i dati relativi alla utilizzazione dei tiri (à.ìfferenze di regime · tra i pezzi base delle batterie e correzioni di aggiust-amento). ·


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07 -

.

117. Le opern,zioni di preparazicne balistica comprendono : · · accertaniento .delle condizioni del momento (balistiche ed atmrsteriel1e); determin!:!,ZÌOne dei dati di afficacia mcdfonte c;ilcJl?;

. esem1zicne dell'inguallramento ,del tèrreno (tiri · si1 obiettivi ausiliari) e clet,erminazicne delle c~r. ' . rczioni di aggiwrtarncnto; .' çl.e'terminazione dei da.tì cli efficaèia mr.(liant(J tra8p;1·to' (immediato e non immediato); raccolta dei dati ntìlizzabili per i tiri ulteric ri e d!~tern'li-Jiazione dei t&rmini corrctt.'v~ llei clltti cli

' compilazione dei fcglietM, , <.li tiro, del libr'Ctto

·r egime;

· ,

e dei documenti che va.lgono a favorire l'apertura rapida ed efficacè del fuocc, rl,i tir,J

118. Nella ricerca dei dati di tiro occorre reaHzzare la massima rapidità nel calèolo in modo dr., ridurre 3;1 min~mo il tempo per determinarli, nGti che sia.no i daq di posizi0ne clell'obictt iYO da battere. La conoscenza dei proceclimenti non è peri;anto suftfoiente ma è indispensabile continuo esercizio _sia; da parte del comandante di batteri~1, sia del personale spe.cializiato eh,~ deve coadinvare elett o comandante ·ue.ll'esecuzfone delle varie opera.zioni . 'Nei numeri che seguono si danno le indieazicini · rigt1a,rdanti la riccrc.a dei d·ati di tiro del momento . .P er gli a.Itri procedimenti che ~nteressano la preparazione balistica, si rirna.nch:i, al'l'Ar, . 6 del C..,po VI. 7. -

.d,cld. 4rl,

~.. 41G1. 1


-98-

119. D 3terminazione dei ·dati di tiro. - Noti con esattezza i dati di posizione dell'obiettivo, 1 . dati di tiro si determinano valendosi delle tavole di tiro e apportando le correzioni per le condizioni del moment o e per il disÌivello tra batteria e obiettivo. L'importanza di tali correzioni è tanto maggiore quanto minore è la possibilità dell'osservazione ·e quanto maggiore è l' entità delle correzioni stesse. L e c01·1·ezioni sono una necessità assoluta q1wmilo l'osserva!Zione non è possibile e q1tando ,yi mtole eseg1iire di sorpresci il 'tiro di efficama. 120. Dati di tiro ·tabulari. - Se l'obiettivo si trova sullo orizzonte dèl pezzo, per · avere i dati · di t iro tabulari (n. 18) basterà leggere i va.lori a, S, G nelle rispettive colonne della tavola, di tiro (relativa. al proiett-o e alla carica. da. impiegare) in corri sponclem:a della git1iata ·X , uguale alla distarn:a topografica.X dell'obietl,ivo. Se invece l'obiettivo è fuori dell'orizzonte del pezzo, i dati di tiro tabulari ad esso relativi si c{etel'minano nel modo seguente : mediante l' abbaco o la tabella del complemento di distanza d'alzo per il sito (Llx si determina anzitutto il complemento di distanza d'alzo per il. sito, in funzione della dis1;anza topografica e del sito dell'obiettivo; indi , Ìn corrispondenza deUa distanza topografica modificata del complemento Llw (si aggiunge o si toglie, secondochè il sito è positivo o negativo), si legge rispettivamente nelle colonne a, S e G della t a voh~ cli tiro l'alzo tabu0 , ,)

0, .


-

99-

lare (at), · 10 scostamento ta-O'Ulare (81) e la spoletta tabulare (0 1) (l); Avvertenze. - l O Aggiungendo (col proprio segno) all'alzo tabulare l'angolo di sito dell'obiettivo si ottiene l'angolo di. tiro tabulare (i1) . .. 2 ° Il valore dello scostamento va aggiunt o alla, direzione t;opografica, dell'obiettivo se la derivazione è a sinistra; del piano di tiro, va tolt!) se la derivazione è a destra. Per i materiali che sono muniti di dispositivo per la correzione automatica della derivazione (2) non si deve, evidentemente, tener conto dello scostamento e si apporta alla direzione topografica soltanto la correzione LIS (relativa alla carica, e proietto che si impiega) data, col proprio segno, da.Ila tavola di tiro. 121. Dati balistici ed atmosferici. - Le condizioni balistiche e atmosferiche del momento (condizioni del '111,()fflfflf.o) in cui si deve eseguire il tiro possono differire notevolmente da quelle cui si riferisce la tavola di tiro (condizioni tabulari) (3). ( 1) Se la tavola di tiro è provvista deÙ 'abbaco del compleinento cli B-poletta ptr il dislivello, per otteuere il dato tabulare di spoletta, si dovrà aggiungere al valore auzictet to la quantità LIGu, h, che si ottiene entrando nell'abbaco · con il valore della .dis~anza topografica e del dislivello dell'obiettivo. · · (2) C. da 65/17; c. da 75/27 mod. 06-U-12; c. cla 77/28 mod. 05-08; o. da 152/ 13; c . da 152/37. (3) I dati contenuti nelle tavole di tiro si riferiscono · a cleterminate c~nclizioni per le quali si suppone che :


-

1

00 -

Gli e rrori che ne. conseguono s1 possono eliminare mediante cm·rezioni preventive d a applicare ai dàti della 1;avola di t iro. Occorre per questo conoscer-e od accertare i dat i balistici ed atmosferici necèssari pe.r apportare le correzioni ·stesse. t I <lati balistici sono : il re{Jime dei pezr. i dell a, ba.Ucria; lai. te,nperatm·a delle caric}ie di ·lancio ; la spe1.:ie o il pe.~o -meclio rloi proietti che si -dflVOno• im1:iiega,rc; l'età <l.ell e spolett,c (nel tiro ii tempo). dati ahnosferici son o (1) : la densità clell 'arfa in _batto1·ia ; la rlirr,zione e b velocità del vento. 122. REGLl\fB DEI PEZZI. - Lo stal;u d 'uso della bor.c:1 ila [noco e la vivacità delle cariche di lan-cio concon ono a cara.ttel'i zzare il reuime. I dati di regi llle sono : la bo1.w:.1 dn fuoco sia in sta.to d'uso pC'rfetto ; il, pl'oic tto presenLi <'le torrninate carat.t,cristiche cli peso, forma esterna, strut tura. iùterna ; la vivacitìt d1~lle cariche di lanr.io (a,ll n, temprrnturn eon,;iò.erata nella tavola} sia l;ti,le da, impl'imcre nl proietto una cletorminata velocità iniziale; J' a,ria. sia immobil e e la sua, densitft aH'orig i11c della, traiettoria abbia nn dct.erminat.o valore ; · la m iccia d ella spoletta (11el til'o 11, tempo} abbia n11ai deterrn iriata. velocità, di com bustio1rn. ( I} I dati atmosfe.rici possono .essere ricavati da i bollettini aerologioi · 1liramati perioclicamcnte cla,Jle stazioni aerologic,he, ovvero possono essere misurati direttamente Lla lla batt,~.ri.a -m edian te gli, st.ruro P.nt,i di dotazione ..


-

101 -

la caratfol"i1Jtica ili regirne ilel pezzo-bll/Je ; I.e rlifferenze cli regi.me degli altri p ezzi. La pritna, rap presenta ta differenza, tra la velocità inizia-le che si ottiene effettivament,e ccn. una data pa.rtita di esplcsivo di lancio c la velccità tabulare, quando le, altre condizioni balistiche e atmosferiche corrisprndrno alle Labulari. Le differenze di regime degli altri p ezzi ràp1m~-. sentano le differenze di velocità iniziale fra ciascuno di essi e il pezzo-ba.se, che si ottengono a parità di ogni altra condizione per il diverso sLato ù.'uso delle bocche da fuoco . Q·.tanclo la caratteristica del pezzo-base e le differenze di regime degli altri pezzi sono espresse in . · · · Ll V percento della velocità tabulare (LI V% = 100 =--v-J,

si J)0SSOUO r itenere indipendenti dal peso della carica e quindi dalla velocità iniziale. Ad ogni aumento o tlirninuzùme di velocità, inizialo corrisponde allungamento od accorci?l.mento nel t iro.

123. Per determinare sia la caratLeristica; d i regime del pezzo-baso, sia lo differenze di regime degli altri pezzi, si devono effettuare · appositi · tiri di taratura (n. 357 ·e· segg.} o si possono utilizzare t iri effettuati in particolari condizioni (n. 349 e seguenti). Sempr'e che possibile in un stesso t,iro si deve impiegare la stessa part;ita di esplosivo. Ca.mbiando partita (e quindi viva-0ità di esplosivo} cambia il valore ùella ca.ratteristica di r egime del pezze-t abe


-

102 -

rpa rimangono praticamente invariate le differenze di r egime fra i pezzi : ad ogni aumento o diminuzione di vivacità corrisponde aumento o diminuzione di velocità. iniziale. 12~. '.PEll1PER.ATU11,A DELLE OARICHE. - La temperatura delle cariche {t) si misura con un ordinario termometro centesimale inserito nell'esplosivo o si calcola approssimativamente assumendo la media dei valori misurati a regòlari intervalli durante le tùtime dodici o ventiquattro ore nell'ambiente ove so.no conservate le cariche. La differenza (Lit) fra la temperatura misurata (1) e quella,' cui si riferisce la tavola di tiro, influisce sulla velocità. inizia.le. Ooi nostri esplosivi di lancio si può ritenere ~che la, variazione di velocità. relativa alla differenza di temperatura Lit sia data dalla relazione LI V = 0,0014. V. Lit, vale a dire che ad ogni aumenw o . diminuzione di circa 7 ° della temperatura, la velocità iniziale aumenta o diminuisce dell'l %,

125. SPECIE E PES0 MEDIO DEI PROIETTI, - La differenza (Llp) tra il peso medio ·della partita che si impiega e il péso tabuJ.are influisce tanto sulla

(1) So le cariche sono espostè da. molto tempo al solo, si può a.vere forte aumento nella loro tempera.tura. e quindi notevole aumento di velocità. Analogamentò dicasi se le cariche sono la.sciate molto tempo nella camera. di scoppio di un pezzo riscaldato. Occorre, sem. pre ohe possibile, evitare l'una e l'~ltra oircoàtanza.


-

103 ...:_

velocit;à iniziale ( V) che sul coefficient e balistico r.i dotto-,(0') (1) ; gli effetti di qÙeste due influenze contrastano tra di loro in misura variabile con la distanza di tiro. I n particola.re alle minori distanze prevale l'influenza si.ùla . velocità iniziale; tale prevalenza tende a diminuire col crescere de11a distanza, fino ad annullarsi in qualche caso. Quando ciò accade, si può ritenere ehe alla relativa distanza gli effetti delle due · tendenze si compensano e quindi, in pratica, a questa dista,nza si può t ra,scurare,la differenza di peso dei proietti. Tale distanza è : di circa 60 Em. per la granata da 75 con l'obice da 75/13: di circa 45 Ehi. per la granata e di circa 50 Em. per la granata, a pallette col cannone da 75/27; di circa 70 Em. per la granata a d. e. con l'obice da 100/17; di circa 65 Em. per la granata col cannone da 105/28. Questi dati si rifo- . riscono alle maggiori cariche. Oltre questa distanza si ha il fenomeno inverso.

126. Per evitare che durante lo stesso tiro la differenza di peso (Llp) assuma valori eccessivamente diversi, occorre raggruppa.re i proietti in (I) Il coefficiente baqstico ridotto (cfr. l.'l': parte 1a)

=

~ p, 00 dell'aria all'origino della forma del proietto, fJ un della velocità. iniziale e è d~to da O'

dovo

o0

è la densità. balistica

traietto1fa, i il coefficente di coefficiente numerico funzione dell'angolo 'di proiezione, O il

coefficiente b alistico (O==

fo

essendo p il peso 10 08 del proietto espresso in kg., a il calibro éspresso in metri).


·- l l'4 --

par tite di del,m:miua,ti pesi medi ed eseguire ogni t iro possibilm ente c0n una sLessa, partita. Per la. f0rmazione d elle partite d.i prC'ietLi conviene at,plicare il criterio chç_ .in ciasc1;na di esse lo scar to cli peso (in piiL od in meno) dei singoli proietti, rispetl;o al va:lorc medio prestabilite, U(n supori 1'1%. ln tal mo1lo, durante ui;i. medesimo t iro si avranno scarti, nella velocità iniziale e nella ritardazione, che negli effetti globali si pcsscno praticamente trascura,re: Se si impiegano proiett~ con spoletta differente da quella cui si riferisce la tavola di tiro occorre te.ner conto delle •eventuali differenze di <lerivazione, gittata e di~versione trascri tte nella tavola è i tiro e· rlipendenti sia dalla diversa forma esterna, sia dalla d iversa struttura interna. 127. ETA DELLE SPOLE'l'TE . - Nel tiro a tempo, affluchò le spolette funzionino con si.;iflcientc <- mcgoneità. occorre che esse sfa.no dell a, rneliesirna età e quindi vcngauo t,rattc d a una me~esima pa1·tita. JJa carcitle~·isticci di età <li uni~ data ]1artita di spc,let te si ricava c~n appositi tiri d i taratura (n. 363;) o in base aglj ordinari LiIJ eseguili (n. 355). D!:ltta c..1,ra,tterist ica rappresenta la <li!Iereur,a , tra la velocità di combusLione che, a parità di altre con,lizioni, si ott iene effett ivamente in dipendenza delle altera:r.ioni subi (,e con l'età e la velocità tabulare. A.cl essa corrisponde tma corl'ezio·n i percent1tale di spoletta (sempre negativa) che si indica con la notazione LlG, ·%.


--· 10r, - ·-

128. DENSI'.l'À nm,L' ~RIA. ~ La densità del! 'ària dipende dalla pressione barometrioa ·(B), dalla te1nperatura, ambiente (•) e dallo stato igrometrico (s). Essa cre~ce col crescere del primo di questi fattori e col d.iminui re degli altri due ;' nella prat;ic~ del tiro le vM'iazicni dello stato igronietrico' non avendo g1'a,nde influenza, vengono trascurate. . La densità tabulare . (e\) · è quella rela,tiva, a.i valori medi annuali di prl:lssione e tempm·atura che . <.nrfispondono all'altitudine attribui.ta all'< rigine delle .traiettorie,· ammettendo .che lQ stato igro- · metrico sia eguale a 0,5. Second.ochè la densità dimim.tisoe od a,urnenta, il tiro, a, parità di ogni altra condizione, tende ad all1mg;,rsi od acc01:oiarsi. lnolti:e nel tho .a tempp, a pa;rità ·cli ogni altra condizione, la velocità di · combustione della miccia awrnenf:a: o · diminuisce c·Qncordement({ con· la pressione barometrica. 129. Per tener conto della densità . dell'aria in batteria, occone connscere la. ptessicne barometri<'a (B) e la temperatura ambiente (iJ Qua,ndo /non si di3pone dei dati forni ti dalle stazioni aerologich~, Puna e l'altra si misurano al momento. del tiro cogli strumenti in dotazione . a lla batteria: barometro aneroide e termornetro centesimale' ,(1).

(I) L 3. misura <lella, pressione deve~ essere <}ffettuat.a' col ba.rometro ad una certa distanza dai pez;i;i che sparano e, in genere, lontano da qualsiasi causa di trepi· daz~one o vibrazione. . La misui;a della temperatura deve essere effettuata


,_

106 -

130. Il ba,r_o metro aneroide è strùmento delicato che richiede le'maggiori cure di conservazione, trasp·orto · e impiego, oltre . a frequenti {;arature in confronto . di barometri che funzionano in modo più , sicuro (ad' esempio quelli delle stazioni aerologiche del reparto speciaUsti di artiglieria di ce:rpo d'armata), Per non commettere sbagli grossolani Ii.elle letture barometriche, è bene tener presente il valore medio annuale délla pressione corrispondente all'altitud~ne ,ove si fa la lettura barometrica. Esso si ricava d'a apposita : tàbella riportata nell'.Allegato n. ~' Tav. O. I

131. In mancanza · di un baromet;ro in buono stato e be~ tarato, la pressione si può ricavare, · con sufficiente approssimazione, in base a quella già misurata presso un altro ente o reparto, ser~ vendosi dell'apposito gra.fìco ~Allegato 8, Tav; D) oppure applicando la · regola pratica secondo la· quale ad una differenza di altituàine di 100 m., in più o in .meno, corrisponde una differenza d{ press~one, in meno od in più· di circa 9 mm., se si tratta di altitudini comprese fra O .e 6 Em.; di · circa 8 mm., per altitudini comprese fra 6 e 18 Em.; . di circa 7 mm., per altitudini_comprese fra 18 e 30 Em·. · Un risultato più ·esatto si può ottenere servendosi della tabella riportata nell'.A.Uegatio 8, T àiv. O, collocando il termometro in rnodò che sia veutilato, non esposto al sole, e lontano almeno due metri dal suòlo e, in genere, d.a qualsiasi superficie irradiante.


-107-

ammettendo qh.e in due località a differente altitudine . ~o scarto di pressione in · ogni momento, rispetto al valore medio ·annuale, abbia 10' stesso valore. Cosi ad esempio: dalla tabella ris1,1lta che per h' -:- ·E m.· 3 e h = Em. 8,5 si hanno rispettivamente i valori medi annuali mm. 135 e millimetri 687. Se, in un dato momento, nella località h' si ha uno scarto. in meno di 5 mm., ?Ssia B'. = 730, allora si può, con sufficiente approssi~ mazione ritenere che, allo stesso momento, nella località .nia pressi~ne .s ia B = 687 - 5 = 682 mm: , Quando rion si ha un barometro e non ci si può basare su misure effettuate presso un altro ente .o reparto, convfene assumere come valo.re della pressione quello niedio annuale COJ.'.J;ispon7 · dente alia altitudine .della batteria. \ .

132. Quando manca il termometro, la tempera.tt\ra si può rieavare, con · sufficiente approssima. zione, in base a quella. misurata da un altro en~ o · repar"to, applicando la regola pratica secondo la quale a una differenza di altitudine .d i 100. metri, in più o in meno, corrisponde una differenza di· temperatura di · circ·a mezzo. grado centigrado, in . . ' . meno '> in più. Cosi ad esempio in due località a ·quote differenti di 2, 4, 6 Ein., si può ammettere . di avere, in ogni momento, temperature differenti . rispettivamente di circa 1 °, 2 o; 3 o (più bassa per la località più alta, e . viceversa). ' 133. DmEZIONE E VELOCITÀ DEL VEN'l'O. - Per le' correziÒni de,l tiro, a,nzichè il vento reale varia-


-

IOS-

bile lungo · la t raiettoria, occone considerare un, i•ento fittizio, ori7,:,wntale e costante, ,equi valente a d esso· negli effetti globali. In pra,lica isi assume c·)me v n.to fi ttizio il vent o fienile corrispondenLe ai 2/3 della ordinata massi ma della traiettoria cla - impiegare. li vento fittizio risulterà generalmente obliquo rispetto alla d irezione ùel tiro. Occorre perciò considerarne le componenti: una secondo la direzione del tiro (vento longit;u,dina-le) che si irnlica con la notazione W x; l'altra perpendicolare alla . dire7.Lone del tiro (vento tra:sversale) che si fodica con la notazione w.. ' Il vento longi tudi~ale, 'se spira nel verso del ti~o ten•le a mod.ificare la gittata. in più; se spira nel verso contrario tende a modificare la gittata in meno. Nel primo caso gli si attribuisce segno positivo, nel secondo segno nogativq. Il vento trasversale, se spira verso destra, per chi sbando in batteria guarda l'obiettivo, tende a mod ificare l a direzione in più; se spira, verso sinistra tonde a mJdificarc la d irozione in meno. Nel pri mo caso gli s i attribuisce segno positivo, nel secondo segno negativo.

134. µa, detcrruinazione ùol v1:n,tr1 ·i n quota :viene · fatta - con m e1.zi e procedime11ti adatLi ~ dalle · stazioni ,1,er0logicl10 che comunicano periodicamente alle batterie la_dire;r,ione e la velocità dcl venf;o alle diverse quote. Fra questi valori il comandante d} bat·teria utilizzerà, come si è detto, quello che corrisponde a i ·2,;3 dell'ordinata ma,ssima della tra,i ettoria dà i rupiegarc.


......:. ' )09 -

La direzio:Q.e verso eui spira· ·il ven to fittizio è sempre riferita al Nord; per determinare le sue componenti, occorre· che anche la d.irczicne del t iro veng3: riferita al N ord. Ciò si pt;ò ottenere ccn approssimazi one sufficiente per mezzo della cari a, topografica, sia p ure a gr,::,nde denominai o·:·ei individuando a vista la posizione della haUeria e ,trac ciando il .meridia.no e la direzione del tiro, op1w.re orientando il goniometro a.1 ,Nord valendosi drll'orientatore magnetico e determinando aneli(: )n modo gi·ossolano l.'angolo di direzione dell'obicU.iY( . '

.

135. L.e componenti del vent0, nol;o il vento fittizio,· l'azimut del ,,ento e l'azi tnut dcll'cqiettivc, .si determinano ag<wolmente mediante l'a.ppcsiCo grafico ('l?a'\T. B dell'Aller·. n . 8), o 111eil ianl;0 qr elto nse.rito nella tavola di tìi:o. -· 1n mancanza di dati forni ì stagli organi' èfol servizio a,erologico, si . mismerà, i n tatterja il . vento ai suolo co!l I ' an:ernometro a . pressi e r.e a<la.Ltato al disco azimuta,le del gc,niometrc, e si a,tt;ri•buirà al vent o fittizio velocità pa,r.i a, una,. ,1,,oltd e 1n.ezzo · o d1.te volte quella mistu~1.ta, · seC'<:ndcchò l'altezza· del tiro è minore di JO Bin . .r,p-pùr<) eonpresa fra 10 e 20 J~m . ' 1 Come direl'-icne del vento fìtt,izio si a,ssurnerà la direzicne. del. venfo a,l su<'lc. I dati che in tal modo si ol;tengono sono pei ò at.tend.ibili solo qua,ndo il ,,enl;o è ccstante in òiJez]one e i ~ velocit.à . Qu ando invei.~e il vento spira. a ra,ffi.'.'lhe ed è va,rìa,bile in direzivne e i.n veloeità, non sarà possibile eon gli orclinari mezzi a dispc:


-110' -

sizione dei reparti ricavare il valore del vento fittizio. Allorchè è possibile osservare gli effetti del vento nella zona ove è situato l'obiettivo (direzione del .fumo provocato da scoppi di proietto o .dà auro) . . se ne possono trarre utili indic~zioni. Cosi, ove risulti che la direzione del vento nei pressi dell;obiettivo sia opposta a quella misurata in batteria, converrà non tener conM de~ vento. Indicazioni largamente approssima1;ive circa gli effetti del vento al suolo sono fornite nella tabella A riportata nell'Allegato 8.

. 136. Scale di equivalenza. L1Y %, L10' %- · Le tavole ·di tiro portano apposite scale di equivalenza che'· fÒrniscono i .valori Ll Y %, L1 O'¾ in funzione della temperatu1·a t .delle. cariche di .lancio al momento del tiro; d.e l peso 1nedio p della. partita di proietti che si i mpiega; della pi·essi<nie barometrica B e della temperat'ura ambfente -r al mo· · mento del tiro. I conseguenti valori della variazione totale Ll V% e della variazione totaie LIO' % rispetto ai valori tabulari 1di V e di O' si hat\no, distintamente, me.' dian'te I~ sonuna algebrica del~e rispettive variaiz1oni parziali. La figura 18 riproduce un esempio delle scale di equivalenza per il tiro a granata con il cannone da 105/28. L'impiego .delle scale · è il seguente: · si s~gue l'orizzontale passante ·dai. punto .che indica (ad es.)il peso. del proietto e si legge il


~11 1 -

SCALE

·

DI EQUIVALENZA ~Vj'. t..G'Jo

tlé'.%

+15 B --''--,:::'-"'--t,- -,::-580

- :::--t-.to-;>--"--='-f:="600 -

- i : - ---E--

-E

620

+->-,, -1--,,....._-e,,-..,.....~_640 660

. Cond.izio11i d.i riferimento

-680

- ----P-- -i:700 - - - =--- - ---720 -tt-t--t-

- 10 . i.i.o 18.

-

-

-F-=--- 74 O

-t- - --t.,-="ff......-C

760 780


-

112 -

corrispondente LIV% sulla scal_a verticale LIV%, Analogamente si fa per la temperatura delle cariche. Si sommano i due LI V e si ottiene i I LI V % totale . . Si procede in modo a,nalogo per p, •, B, si · tfoa,va, il LIG' %,

e

Avvertenza. - · Con ·1e scale di equivalenza,, è a,1ehe possibile determinare i valorì ··tctaU LIV% è LI C' % rispetto alle condizion_i ·d el momento finale di un preeedente tiro. In tal caso si fa la somma algebrica delle varfazioni parziali LI l' % e 4 (J' %. 'eorrispondenti alle 'differenzè Lit, Llp, LIB, Ll-r t ra i ' . val9:ri t, p, B e -r al momento ini7,h1l0 del tiro che si vnol eseguire, ed i valori che gli stess elementi avevano al momento fi nale ciel pre: e-i dente tiro. ,·

137. Dati di tiro del momento. - .A.ccertate' nei .modi · indicati (n. 121 e segg.) le condizioni nalist.iche ed atmosferiche al .momento del t iro si ricercano anzitutto valend.osi dell e scale di equiv~i.lenza 21 V % e LI O' % (n. 136): · la variazione tota,le t.1 V % dipendente dal · peso medio p della pàrtita di proietti che si .i mpiega nel tiro e dafla temperatura t delle cariche di la~cio; a tale ilv % si cleve aggiungere algebricamente il LI V% dovnt,o al regime del-pezzo (n. 360); La variazione totale LI C' % dipen~ente dal peso . me:lio p. della_partita di proietti che s.i impiega nel tiro, ~alla pressione baiometrica B e dalla ternpe·, ratura ambiente -i:. I


-113-

Quindi si ricavano con il proprio segno le correzioni in distanza conseguenti dalle variazioni L1V %, L10' % e dal vento longitudinale W:i:: a) se si impiegano gli abbachi delle correzioni in · distanza L1aiv • L1i0 ,, L'.lww entrando nei vari abbaohi con il valore della variazione e della distanza topografica x dell'obiettivo; b) se si impiegano i coefficienti Ov, Oc·, Ow: (1) ricavando dalla tavola d.i tiro i valo.r idi detti coefficienti in corrispondenza della dista,nza topografica a: dell'obiettivo e moltiplicandoli rispettivamente per le variazioni L'.IV %, L'.10' % e Wz. Si fa. la somma algebrica délle correzioni pa1·ziali cosi determinate e si ottiene la oorremone totale in distanza (EL1x), da apportare alla distanza topografica dell'obiettivo per avere la distanza corretta Xc:

In base alla distanza corretta Xc ed al sito dell'obiettivo, si ricava mediante l'apposito abbaèo il complemento di distanza di alzo per it sito L1xa, • . In corrispondenza della distaJ?.Za corretta (mc) modificata del complemento L'.lx si leggono sulla tavola di tiro, nelle rispettive colonne, l'alzo del momento (a.,,,) e i corrispondenti valori dello scostamento Sa. (o della correzione L1S0 ) e della B;J?O· letta Ga. 0, •

(1) In alcune tavole di tiro i coefficienti Ove 0 0 • sono impropriamente indicati con' le notazioni Ov % e 0 0 • %· 8. -

.&dà. Art. N. 4167. '


-

il4-

.Lo scostamento del momento S,,. si ottiene modificando. lo scostamento S (o la, condzione L1Sa,) della c·orrezione LISw ricavata mediante il relativo abbaco (1}. La spoletta llel momento G711 si ottiene modifica.udo la spoletta Ga della correzione LIGB dovuta alla pressione barometrica (2) (in più .o in meno se·c.ondo il · segno che risulta, dal relativo abba~o) e df:lla correzione LIGe dcrvuta alla caratterfatica di el;à della partita di spolette che si impiega. _ A:vvertenze. - 1 ° Aggiungendo (col proprio segno) all'alzo del momento if sito dell'obiettivo si ottiene l.'angolo d,i tiro del momento (i111). • 2° Aggiungendo (col proprio segno) alla direzione topografica dell'obiettivo Io scostamento d.el momento si ottiene la direzione del momento (d,,.). . 3 ° Se la tavola di tiro è provvista dell'abbaco LlGa,h (cfr. nota 1 pag. 99) si dovrà modificare Ga . anche della quantità. che · si legge nell'abbaeo anzidetto in funzione della distanza t opografica e del dislivello dell'obiettiyo. 0

•.,-

(1) La .correzione LISw può anche essere ricàvata moltiplicando il coefficiente . Ow. (letto sulla tavola di tiro in corrispondenza della distanza corretta :r,) per il :vento trasversale W,. La quantità così determinata dà., col proprio segno, la correzione cercata. (2) Nell'abbaco LJGB si entra con il valor e della distanza d'alzo del momento é della pressione barometrica. La correzione LIGB si può anche ottenere moltiplicando il coefficiente Ou (letto sulla tavola di tiro in corrisponLJR

denza del~'alzo del momento) per~-


-

115 - .

138. Scale . o tabelle delle correzioni unitarie. Le scale (o tabelle) delle correzioni unitarie contengono, per ogni ca1·ica e proietto, e in funzione dei valori della distanza m (e del corrispondente alzo), le correzioni Lia per LI V%= ± l, per LIO' % = ± l, per LIWic = ± 1 m/s, rispetto :1lle condizioni tabulari, e la correzione LI.Sw per LIW,. = ± l m/s. Le scale (o tabelle) delle correzioni unitario sono riportate in alcune tavole di tiro (grafico numeriche o numeriche) . La fig . 19 ne riproduce un esempio per il tiro a granata (granata da 105 mod. 32) con • il cannone da 105/28; carica 2 °; V = 470 m/s. s~ al momento del tiro si hanno, rispetto ai valori base, variazioni singole o combinate nella velocità iniziale, nel coefficiente balistico 1'idotto e nel vento, sarà facile ricavare da queste scale le conseguenti correzioni Lia e LI.S da applicare ·ai detti valori base. Cosi ad esempio, supp~sto che si abbia lma variazione LI V % = + 2 ed una variazione LI O' % = -:- 1 rispetto alle condizioni finali di un aggiustamento prece'dente, l'alzt con cui riprendere il tiro sullo stesso obiettivo si ottiene nèl seguente modo : Si considera (]'ig. 19) l'orizzonta!~ che passa per il valore dell'alzo finale del precedente tiro (ad ·es. 500): questa i ncontra la scala Lia per I.I V 2(0 = + l alla graduazione - 9 e quella LI O' periti O' % = - 1 alla graduazione + 3,5. L'alzo ùev~ essere dunque modificato di due volte - 9 e di una volta + 3,5 , ossia -18 + 3,5 ~ 14. Il nuovo alzo sarà 500 - 14 = 486;


:- 116 ---,-

Co rr ezioni unitari e

;0,5

ro,s

-

;f +1

60 :;t,q

,s

70

,2

80

+3

90

,10 f/

100

- - - --'--- -- -~.1.n - -f ) ~2 Fig. IO.


-117 -

..

1 89. Calcolo speditivo delle correzioni del momento. - Per compiere una valutazione sia, purç largamente approssimativa delle· correzicni in distanza, scostamento e spoletta dovute a va.ria,zioni nelle condizioni balistiche ed atmosferfohe si tengano presenti le seguenti regole pratiche: VAR.IAZWNI LI V ;

Ad ogni aumento o diD?inuzio11e di circa 7 ° nell ~ temperatura delle cariche, la .velocità iniziale aumenta o diminuisce di 1 %. Ad ogni aumento o d iminuzione .di l % nel peso del proietto, la velocità iniziale diminuisce od· aumenta di 0,4 %. , O(Yrrezfone Llaiv. Per ogni aumcnt;o · o diminuzione di 1 % nella velocità iniziale, diminuire od aumentare la distanza topografica dell'obiettive, di 1 % aille medie distanze. Nella maggior parte dei casi assumere 2 % alle minori, 0,5 % alle maggiori distanze. V..utIAZIONI LI O':

Ad ogni aumento o diminuzione di 1 % nel peso del proietto (1), il· valore del coefficiente balistfoo ridotto O' aumenta o diminuisce di 1 %· Ad ogni aumento o diminuzione di 7 mm. nel valore di B , il valore ,del crefficiente balistico ridotto O' diminuisce od aumenta di 1 %(1) È opportuno ·cl10 ogni comandante di batteri~~ tenga. presento il valore in grammi (o kg.) corrispondente alla variazione dell'l .% del peso dei proietti impiegabili dalla propria. batteria..


-118 -

Ad ogni aumento o diminuzione di 3 ° nel valor e di -., il valore del coefficiente balistico ridotto O' aumenta o diminuisce di 1 %, Correzione Ll:v4 c·. Per ogni aumento o diminuzione di 1 % nel valore .del coefficiente balistico ridotto O', diminuire o aumentare la distanza, topografica dell'obiettivo di una qua.n tità che generalmente è compresa fra o;i % (minori distanz~) e 0,5 % (maggiori distanze). Nella maggior parte dei ~asi assumere Lia,= 0,3 x (in hm). VENTO FITTIZIO

W:

Correzione .dxw. P er ogni aumento o dimim1zione di 10 m/s nel vento longitudinale, diminuire od aumentare l a, distanza topografica dell'obiettivo d i 11m~ qua,ntit:\ che .gencralmcnl,c è compresa tra l'l % (minori disl,a,n,,e) eil 4 % (rnaggiol'i distanze). P er dist,an:r.e mediò assumere i I 2 %Oorrezio1ie ! 1Sw. Per ogni aumento o diminu zione cli 10 m/s nol vent:o trasversale, diminuire od a,11ment,are lo scostamento di quantità che gencra.lment,e è compresa tra 2° 0 (minori distanze) e 20° 0 (maggiori distanze) . Por distanze medie assl1mere 100°. SPOLETTA

G:

Correzione .dG~. P er ogni aumento o diminuzione di 10 mm. nella pressione barometrica (B) , aumentare o diminuire la spoletta cli 1.ma quautità generalmente uguale a,d 1 %~


-119 -

140. Tabelle delle correzioni percentuali in dista.nza. - Nella organizzazione del fuo co di sistemazioni difensive e in ogni caso quando la, situa-. zione comporti una· certa stabilità, la preparazione balistica potrà. avere il più ampio sviluppo e si potrà procedere alla compilazione dei documenti che consentono di realfaza,re la maggiore rapidità n el ,calcolo clei dati 9-i tiro. Nella Tav. F dell'Allegato 8 è riportato un procedimento che consiste nell'll1,ilizzare tabelle con tenenti i valori delle correzioni percentuali in di ~ stanza (Lia:%) corrispondenti ai vari possibili valori delle variazioni LIV % , LIO' % W?i> per le varie cariche e proietti e per dist~p,:,;e i nterva.Uate di un' km. In tal modo, qualor a si manifesti la n ecessità. di ha,ttere rapidamente, senza p ossibili tà di osservazione, un obiettivo (caso normale nei concentramenti di. fuoco) si potrà desumere subif,o d:\lla · t,::i.bella la correzione Lia; % per ricavar~ la distanza corretta e quindi l'alzo del momontc.

141. Tabelle delle correzioni Lia. - In zone prive di fort;i dislivelli (angoli di sito non superfori ,~i 100° 0 ) è anche consigliabile il seguente procedimento basato sull'iìnpiego di tabelle (pa.g. 1 22) n,ualoghe a qllelle dette al numero precedente Dia che diano, in luogo dei valori Lix% direttament,e le correzioni Lla.1v , Lla.10' , Llaw, (1). (1) Le tabelle si possono compilare age,,olmcute appoggiandosi allo tabelle dei valeti .dx%, trasformando Lix% in ,fa metrf e ricavando dalle · La.vole di


-120 -

Precisa.ment~: a) si procede una volta tanto al calcolo delle tabelle dej valori Lla,1v , Lla.110 ,, Llaw per i vari possibili valori di LIV %, LIO' % , Wz, per le varie cariche e proietti e per distanze intervallate di un km.; b) prima ancora di conoscere l'obi ettivo da battere si effettua il calcolo delle variazioni LIV %, LJO' %, W., e si provvede al loro aggiornamento a mano a mano che variano le condizioni del tiro; e) appena designato l'obiettivo da ba,ttcro si ricavano dalla. tabella. dei va.lori Lia, per la distanza più prossima a quella topografica dell'obiettivo (1) e per i va.lori del momento di LJV %, LJO' %, W.,, le corrispondenti correzioni Lla e se ne fa la. somma, algebrica; di tale correzione globa.Jc l'Lla si modifica l'alzo tabnlare relativo all'obiettivo e · si ottiene cosi l'alzo del >momento. Esempio: Cannone da 105/28 - granata da 105 mod, 32 - carica massima (2). SiaL1V%

=

+4

LIO'

%=

+3

Wz =

+ 3,5m/s.

. Sia· indica,to un obiettivo a distanza 8570 e dislivello 160 m. (3).

tiro per ciascun Ll::c relativo alle va.rie dista,11ze il Lia , corrispondente (semidifferenza dei va.lori a lotti nella tavola. di tiro in corrispondenza di X + Lix e di ::e -Lix). (l ) ' O int erpolando a vista. (2) Tavole di tiro grafico-numeriche n. 2609. (3) Non si tieu9 conto del Llxa, • ohe ha valore trascurabile.


-

121-

. Dalht tabella dei valori Lia si . ha:

Zla,ff

=-

19.

. Lla,1 0 , = • Llaw

= -

6 4

ELia =-29

Dalla tavola di tiro si

h f1

a, = 310 (1)

In conseguenza si ottiene: cim -:-· a,

+ ELia = 310 -

29

=

281

Si noti che .u sando la tabella dei · valori L1x % sì ha:

.dxv% = - ~1,64

% = -1,18 Llxw o/o = _:_ 0,8G .

· Llxa·

ELlx

% = - 5,~8

Calcolo della distanza coùetta: Xc

• .8570

+ (- 5,7 X 85,70) = 8570 -· 488 ~ 8080

Dalla tavola di tiro: i.n corrispondenza cli Xc (8080) sileggea.,i = 281°0 , risultàto identico al precedente. ·

(1) Non si tiene conto d el Llxa,, che ha'valore tra· · scurabile.


\

Tabella dei . valori L1a per diversi

Oannone da 105/28 - Grai

,.

2! Carica ~CO

.....

'

5000

Q~ "'I

o~a

~

~

4)

'l:J

±

1,0 1,6 · . 2,0

2,5 3,0

8,5

4,0 4,5

' Q

~ "'I

~

'l:J

~

~

T

f

T

3

4 6 8

o

10

12 13 .

1 2 2 2 2

3 3

5,0

5,5

15 17

4 4 4

610

18

5

6,5 ,

7,0

7,5

10

21

23

8, 5

2,1 26

9,0

27

8,0 . 0,5

10,0

5 6 6 6

7 7

29

8

301

8

b'

'l:J

~ '::J (j.

tJ

'1

'::J

+0,5

.f

tJ

tJ

tJ

l

6000

1

2 2 2

8 3 3 3

3 4 4 4 5 5 5

6 6 6

~

.

t!

~

+ +0,5 ' 4 6 8 9 11 12

1 2 2

1 2 2 2

3 3 4 4 5 6'

1!

23

71

25 27

i1

so·

9 9

29

321

34!

10 10

38!

11 11

sol I

=i=

~ T II + 5 8

15 17 19 21 24

4 4 5

2 3 4, 4 6

6

1 2 3 4 4 5

7

6

'I

6

8 9

7 7

26 29 • 10 31 10

5 6 6 7 7

34 . 11 36 12 38 13

tO

13

8

43

14 14 15

8

9 •

/

'1

tJ

tJ

10

4

~ ->

~

tJ 'q

13

8 3

14 16 19 21

' o

~

~

'::J

7000

I

45 47 I

8

o

9

10 ,11

11

12 12 13


valori di L1Y % L1 O' % Wx

iata cla 105 mod. 32 -

路8000

7000

b

~ ~

e:,

~

)l

T

T

4 6

8 10 12 14 15 17

19 20 路 22

.25 26

28 80 32

33

36 38

+

1

2 3 4 4 5 6

7 7 8

o

.9

10 11 11 12 12 13 14

o

~

+ lf 1 2 2 2 2 3

3

ii

4

1!

.5 5 6 6 6

7 7 8

& o

~

~

es

~

9000

' \)

~

~ e:,

~

e:,

-

)iaA carica

~

"'1

+ 4

2

6

8 11

13 14 10 20 22 24 26

29 31 33

35 37 S9 41

81 43

3 4 4 5

o 7

8

o

10 11

12 13 14

15 15

I

' t)

~

f.

0,5 1 2 3 3 4 4 6 6 6

6 7 7 8

8

o

16 10

18 11 18 12

5

I

t,

';:i

"I

路 "I

I

~

~ t,

~

e:,

8 9 13 14 18 21 23

25 28 81 83

35 89 42 44 47 50

62

+2 f 4 5 6 7 8

o

10 12 13 14 15 16 17 10 19 21 22 24

0,5 路l

2

~

~ ~

3 4 5 6 7 7 8 9

10 11 11 12 1S 13 14,

16

\



-

123 -

Art . 5

Operazioni di . preparazione del tiro del sottocoinandante di batteria. I

142. Le operazioni di. competenza del sottocoinandante (li batteria e che riguardano la preparazione del tiro sono : formazione del fascio paraUelo dei piani di tiro in basè agli elementi rieevuti dal comà.ndante di batteria; esecuzione del riporto del puntamento in di rezione; adattamento 'del fasùio dei piani di tiro alla fronte dell'obiettivo (fascio. diverg~te· - fascio convergente), in base a.Ue i:q.d.ica,zioni del coma,n rlante di batteria.; de1;erminazione dei . va.lori degli angoli di tiro minimi rela,tivi all'osta.colo · a,ntistante ie posta,zioni , p.e ; le varie direzioni probabili di tiro daj' singoli pezzi ; determinazione del le correzi oni per diffel'enze di regime e di posizione dei pezzi; . formazione delle partite dei proietti col cl'itéio che in ciascuna partita lo scar to di peso (il). più o in meno) rispetto ~l valore medio prestabilito per ogni partita nqn superi l'l % (1). compilazione della pianta di batteria e delle tabelle dei dati somma1·i di tiro. Il sottocoinandante di batteria provvede inoltre (.l) Cfr. n. 126.


-

124-

ad annotare in apposito libretto i dati relat ivi al 1mntamento in direzione e in elevazione; a registrare i colpi sparati (e con ·quale carica) da ogni . pezzo nei vari tiri; a tenere aggiornata la situaz~one delle munizioni. A ) Formazione del fascio parallelo ,

143. Pel' formare il fa scio parallelo dei pia,ni di tiro n'ellrL direziono d.'orientameuto prestabilita, occorre determinare i dati di parallelismo dei congegni di mira dei pezzi. I procedimenti sono diffcrenLi a seconda che il fascio p~rallelo si forma: · 1 ° por collimazion e a fal.80 scopo lontano (punto ben caratteristico del terreno che si presti per eseguire il p1mtamento); . 2° per collimazione al gonioniet1:o (o pàlina messa al posto del goniomet ro). , Alle operazioni per I~ forma,zione del fascio pa,rallelo, normalmente di competenza del sotto.comandante di batterfo, provvede t alvolta diI'ettamente il comandante di batteria; in ogni caso questi stabilisce il procedimento da applicare. I

144. Um1 volta formato il fascio parallelo i valori della grnduazione di para.Uelismo non si cambiano più .fìnchè si impiega lo stesso falso scopo, a meno che sin dai primi colpi il comandante della batteria. rilevi sensibili errori in direzione in qualche pezzo. In tal caso si corregge, per quel pezzo, il dato di parallelismo.


·_

125 -

r45. Formazione del, fascio parallelo per collima.:. zione a un falso scopo lontano. . - Quando si può r disporre. come 'falso scopo . di un punto del terreno ben_definito e visibile da tutti i pezzi della batteria, situato. molto lontano (ol1ire km. 20) e in qualsiasi direzione rispetto aJ fronte della batteria, la formazione del fascio parallelo nella direzione d'orientamento si ottiene assumendo per tutti i pezzi il parallelismo del pezzo base (1) cioè quello che deriva dall'orientamento assunto; quando la direzione di orientamento è quella pezzo base - falso scopo, il parallelismo per tutti i pezzi è zero. · Oosì pure, se il falsò scopo si trova sul proltmgamento, o quasi, della fronte della batteria, a.nelle se a distanza non mol1io grande (nÒn inferiore · però a 1 km), il fascio parallelo si .P':_Ò., ritenere praticamente ottenuto assumendo per tutti i pezzi lo stesso parallelismo.

.

146. Quando invece il-.terreno offre punti lon• . tani c~e, pur essendo visibili dai pezzi e ben definiti, non sòddisfano aÙe condizioni anzidette le operazioni da compiere per forma.re il fascio pan1llelo sono le seguenti: a) ~l comandante di batteria indica al sottocomandante il falso scopo e ne comunica la di. stanza D (:fig. 20); il s·o ttocomandante apprezza · (1) Valore 'dell'angolQ azimutale (misurato nel verso orario) che l'allineamento ·pezzo base-falso sco1)0 forma con la direzione ass~nta come origine (d.irezione d'orien-· tamento).


-- 126 -

la distanza h di ogni pezzo da,l l'allineamento pezzo base-falso scopo; b) il paralleliS'lno per il pezzo base ~ quello cho deriva dall'orientamento asslmto. Se la dire•F

' ~base III_

/1 v'~ '

IP 1, '

'

'

'

' Flg. 20. .

zione di orientamento è individuata dall'amneamento pezzo base-fa,lso scopo, il parallelismo· del pézzo-base è zero. Il parallelismo degli alt ri pezzi si ottiene aggiungendo o toglien.do a quello del 1>ei1zo base il rapporto fra il v~tlore (in metri) della


-127-

distanr,a h del pezzo che si considera e il valore (in km) della distanza .:D:

..

Gli angoli v diconsi correzioni di parallelismo. La correziene di parallelismo va data in meno ai pezzi che sono a destra dell'allineamento pezzo , base-falso/ scopò; in. più per quelli che sono a, si!nist1·a (1) ...' Le indicazioni di destra e di sinistra sono riferite a chi, sta,ndo ::)il 'pezzo-base, ·guarda il falso scopo. 147. Quà,ndo il tempo non fa difetto, la clètermirrazione delle correzioni di parallelismo può essere compiuta pi.ù esattamente medi~nte collimazion·e fra il pezzo-base e ciascuno degli altri pezzi della bat\ei'ia nel modo seguente: Il pezzo-base e i1 pezzo di cui si vuol determinare la correzione di parallelismo (Fig; 21) dispongono · il congegno di mira con le gradua~ioni a zero e ·. fanno segnare sulle g1·aduazioni di direzione (graduazione di parallelismo a zero) due qualsiasi graduazioni opposte in modo che le .teste dei eannocchialLsi guardino reciprocamente (2) (per esempio

(1) Come regola mnemonica tener presr.nte: d n d · (destra· diminuirP); s e s (sinistra - sommare). (2) Le graduazioni di direzione da far segnare · si scegli.era.nno in modo da limitare glì spostamenti che ocèorre far compiere ai pezzi perchè collimino fra Joi·o.


-128 -

¡

16.0() (o 48.00) per il pezzo-base e 48.00 .(o 16.00) per il pezzo da orientare, a seconda che questii1I1ĂŹi-

m? si trova a sinistra ,o a _des1;ra del pezzo-base). F

~lsoscopo / I

I

I

I

I

p

= 64 ~ a - (64 - P) = (J - a Fig. ~1

Indi i due pezzi, con spostamenti opportuni, collimano fra loro; .a cQllimazione ultimata (1), senza muoversi, ma spostando la graduazione d¡i direzione, (I) Evidentemente, compiute queste operazioni, i piani verticali passanti per l'asse dei pezzi risultano paralleli.


-

129-

dirigono gli assi ottici al falso scopo; leggono. i valori a e fJ segnati sulÌa graduazione di direzione.

, p

=

64 -

a

+ (J =

64

+ fJ -

a

Ftg. 22.

La differenza tra i valori dei due angoli letti: pOO

= {J- a

rappresenta la correzione di parallelismo del pezzo che si considera rispetto al parallelismo del pezzo 11. :., .iiàà. Àrt. N. 4107.


-

130-

base (1);_la differen,za -va fatta sottraendo sempre d~ll'angolo,maggiore quello minore. Se però, la differenza ·, dei due angoli ~ maggiore di 3200° 0 , la differ enza va fatta fra l'angolo più piccolo, cui si . aggiunge 64.00, e quello più grande (Fig. 22). ·. . D eterminato il parallelismo di un pezzo, in rnodo analogo si determina quello degli altri pezzi della · batteria (2).

148. CORREZIONE SCALARE .. - Se gli intervalli fra i pezzi sono presso a poco eguali, le correzioni di parallelismo si ricavano s:peditamen.te come segue: , a) si divide il valore (in metri) dell'intervallo medio h fra i pezzi, misurato normalmente all'allineamento pezzo base-falso scopo, per la distaJ1za D batteria-falso scopo, espressa in -km.: ' h(m)

p= - - · D(Knt) '

b) la correzione di parallelismo dei vari pezzi rispetto al parallelismo del pezzò base, è data ·dal valore cosi 1;rovato, o dallo' stesso raddoppiato o triplicato e col segno più o col segno merio seconda del posto occupato dal pezzo che si considera rispetto .a quello ba~e:

a

(l) Tale correzione va aggiunta o sottratta al parallelismo del pezzo base a seconda che il pezzo che si considè1,a si trova a sinistra O a· destra dell'allineamento pezzo base :- falso scopo_. (2) Se uno dei pezzi non vede il falso scopo, si provv.ede a ·r,end,erlo pai'al~lo ·per collimazione reciproca con altro .PfZZ,o . come è detto al n . 162.


-

131-

La, quantità p prende allora il nome di correzione· scalare. 149~ La co1Tezione scalare può essere determinata anche per collimazione reciproca fra due pezzi (generalmente d'ala) nel modo qetto al n. 147' e / dividendo la differenza, degli angoli di direzione letti dopo la collimazione al falso scopo per il numero degli intervalli che intercedono fra. i due pezzi che h~uno eseguito la collimazione. ·· 150. ·Quando si forma il fascio par allelo per collimazione ad un falso scopo lont1:1ino, l'orientamento del goniometro colloc~to nel posto d'osservazione clel comandante di batteria si effettua secondo i casi: per collimazione reciproca con un goniometro orientato e messo iri stazione nella posizione del pezzo-base, prima ancora che giungano i pezzi in posizione (n. 32 Allegato l ); • per collimazione reciprocà con il congegno di mira del pezzo già .orientato (n ota 1 di pag. 132); per collimazione al falso scopo lontano, nel modo indicato al n. 35 Allegato 1. 151. Formazione del, fascio parallelo per collinazione al goniometro. - Il comandante di batteria indica al sottocoma.ndante il posto ove fare stazione col goniometro · (1) e comunica ·il caposaldo e l'angolo di orientamento. (1) P osto scelto in modo da vedere tutti i pezzi o anche da vederne .soltanto qualcuno.


-

132-

L e operazioni da compiere per determinare i dati di parallelismo sono le seguenti: a) orientato il goniom~tro nella direzione di

orienta.mento stabilita si collima al congegno di mira di ciascuno dei pezzi e si comunica ad ogn1mo ·di essi l'angolo segnato dall'indice secondario del go11iometro e dal tamburo moltiP,licatore; b)· ogni pezzo fa segnare sulla propria graduazione di parallelismo il valore che gli è stato comu' nicato e che r appresenta il I dato di parallelismo. Il falso scopo è rappresentato· dal goniometro o da una palina messa al suo posto. In tal modo il fascio parallelo è formato; infatti se tutti i pezzi, dopo aver fatto segnaré alla loro graduazione di parallelismo l'angolo ad essi comunicato, puntassero al goniometro con direzione O, risulterebbero tutti paralleli tra loro e paralleli alla direzione di orientamento del goniometro.

152. Formazione del fascio parallelo per collin\azione a un pazzo già orientato. - Se dal posto di stazione non si vedono tutti i pezzi, si provvede a determina1·e il dato di parallelismo soltanto per il pezzo o per i pezzi che si vedono. I dati di parallelismo per gli altri pezzi si otterranno per collimai.ziòne reciproca col congegno di mira del pezzo già orientato (1). Le operazioni da compiere sono differenti a (1) In modo identico ai procede per effettua.re il collegamento parallelo tra. congegno di mira già orientato e goniometro da orientare. Effettuata. la collimazione dal pezzo al goniometro, il valore opposto dell'angolo


-

133-

seconda che si tratta di. congegni. di mira del tipo n. 1 o del tipo n. 2. (1). · 1 °. Oon,gegni di mira tipo n. 1. "'-- Il puntatore . del pezzo prescelto dal sottoco?Jlanda.nte di batteria segna la graduazione di parallelismo ordinata e, movendo la graduazione di ~direzione, collima , al falso scopo. Indi, fermo il pezzo e la gradua. zione di dirl?zione, coÌlima al congegno di' mira che · si vuol orientare moveudo la graduazione di para,1-· lelismo; regge pÒi su questa il valore dell'angolo a risultante (ettogradi e mill~simi). Il valore opposto di tale angolo (a± 32.00) rappresenta l'angolo · di parallelismo per il congegno di mira da orientare. 2° Congegni di mira tipo n. 2. - Il puntatoredel pezzo, fermi il pezzo e ia graduazione di p_!l,rallelismo, dirige il piano di mira al falso scopo pre. scelto, agendo al congegi;i.o di direzio~e dello strumento. Ui.tirnàta là. collimazione prende nota dell'angofo segnato sulla graduazione di direzione (eJ;togradi e millesimi); indi movendo il cà,nnocchiale prima a mano e poi col moltiplicatore della direzione, collima al congegno di mira da orientare. Agisce allora al congegno di parallelismo (ghiera . , graduata ·per g~i ettogracli; moltiplicatore a tarnbu1·0 per i millesi1ni) fino a che gli indici di direzione segnano le stesse quantità di prima e legge l'angolo tetto rappresenta, l'wngolo d'orientamento e il cougeguo di mira del pezzo puntato rappresenta il caposaldo di · o,·ientamento per il goniometro. (1) cfr. n. 37 dell'All!>gato L


-134 -

chè risulta s~ùla graduazfone di parallelismo· (ettogradi e millesimi). . • Il valore opposto di · tale angolo rappresenta l'angolò di parallelismo per il congegno di mira da orientare. ogni caso il falso scopo per detti pezzi è rap. presentato dal congegno di mira del pezzo pùntato. Ad esso collimeranno non · ;appena avuto l'angol9 di direzione. Ciò fatto provvederanno a.I riporto di pu'ntarnento su convenienti falsi scopi (n. 154) Avvert&1ize. ·- 1° La determinazione dei dal,i. di parallelismo può e{lsèr fatta direttamente dl1'1 comandante di batteria dal ·proprio posto d'osservazione. Se dal posto, d'osservazione di. batteria non si vedono i pezii, occorre fare una o più sta~ioni sussidiarie (1) scelte in modo da eff~ttuare il collegamento parallelo per collimazione i·cciproe.a fra goniometro· già orientato della sta.zione di bat' teria e goniometro della stazione sussidia1;ia e fra questa (o l'ultima di qu~ste) e i' pezzi (o un peizo). I . dati di parallelismo vengono determinati dalla nltima stazione sussidiària, nel modo già detto. 2° Dopo aver comunicato ai pezzi gli angoli di parallelismo occorre far seguire immediafamente il dato di direzione relativo ad uu .obiettivo o ~id un pun_to ·. <>:onvenientemente scelto nel settoi·e di azione delJa . batteria. I pezzi, ricevuti ~ fatti segnare questi dati sui congegni di mira, potranno

In

f'

-

(1) Gli errori di orientamento crescono ,rapidamente eol . numero delle stazioni sussidiarie: queste devono · quindi limitarsi allo stretto indispen~abile.


-

135-

effottuare il puntamento al falso scopo e form are cosi il fa.scio parallelo dei piani di tiro nella direzione voluta,. 3 ° Se il parallelismo è stato dato a mezzo del goniometro, è bene, una volta eseguito i,l puntamento, di collimare di nuovo ai pezzi per controllare gli angoli• di parallelismo o se necessario comunicare ai pezzi i nuovi 'valori. Questa operazione si deve compiere perchè i pezzi nel punta\ e possono spostarsi e conseguen.temente il valore del parallelismo può cambiare di quantità non trascurabile data la breve distanza · alla quale può trovarsi il goniometro dai pezzi. B) Riporto d ~l puntamento in d irezione.

153. Eseg~ito il puntamento in direzione, il sottocomandante di batteria, approfittando del tempo qisponibile, prima di iniziare il tiro o nelle pause di fuoco, fa eseguire a ciascun pezzo il riporto det pu1ttamento in direzione su uno o più falsi scopi opportunamente dislocati e rispondenti ai necessari requisiti di . distanza· e visibilità. In genere potrà coi.venire disporre, per ògni pezzo, di UJl falso scopolontano da imJ?iegare di giorno e di uno 1Jùwno da impiegare di not te o in caso di nebbia. Questi ' falsi scopi possono essere indipendenti da pezzo a pezzo od anche comuni a più pezzi o all'intera batteria. 154. Il riporto di puntamento ai efiet t:.1a nel seguente modo : .


-

136 -

0ongegni di mira tipo n. 1. - Fermi il pe:,;zo e la. gra.cluazione di direzione, si collima al falso scopo P:escelto agendo al congegno di parallelismo e si legge l'angolo che risulta, sulla r elativa gradua1.ione (ettogradi e millesimi). Questo rappresenta il pwrallelis-rno relativo al nuovo falso scopo. Congegni di mir~ tipo n. 2. - Fermi _il pezzo e la graduazione di parallelismo, si collima al nuovo falso scopo agendo al congegno di direr,ione, dopo· aver preso nota dell'angolo segnato sulla relativa graduazione (ettogradi e millesimi). I ndi, fermo il pezzo e il congegno di direzione, si agisce al congegno di parallelismo (ghiera graàuata, per gli ettogradi; moltiplicatore a tambiwo, per i millesimi) fino a che gli indici di direzione segnano le stesse quantità di prinia, e si legge l'angolo che risulta sulla graduazione di .Parallelismo (ettogradi e millesimi). Questo rappresenta il pa1·allelisrno relativo al nuovo falso scopo (1). Ogni oapopezzo, ultimate le ·operazioni di _ri.porto, pr ende nota sul suo libretto del falso sco1,o e del parallelismo che àd esso corrisponde. La stessa annotazione fa il sottocomand.ante di blàtteria. (1) Lo stesso risultato si può ot;tencre come segue : dopo aver collimato al falso scopo prescelto; si legge l'angolo di direzione rìsultanto e ai fa la differenza numeriM tra il primo e quest'ultimò. Questa difierenza si aggiunge o toglie, al parallelismo relativ9 al primo falso scopo, sooond•,chè il secondo angolo di direzione è maggiore o minore del primo (se il risultato flnalo supera 64.00° 0 o è negativo, togliere o a~~iun~ere 64.00° 0 ) .


-

137-

À.vvertenze. - ·I O Quanto più lontano è il falso scopo_ tanto più esatte risultano le operazioni di puntamento : d'altra parte il falso scopo lontano può rendersi facilmente poco visibile per nebbia o foschia,. 2° Quanto più vicino è il falso scopo tanto più facili sono gli errori; specialmente quelli dovuti al non perfetto ritorno del pe1,zo, dopo lo sparo, n~lla posizione primitiva. Di notte però occGrre disporre di un . falso scopo rela,t ivamente vicino; por ridurre gli errori è bene di sporre la palina che individua il falso scopo vicino, possibilmente nella direzione più probabile di tiro. 3 ° È, infine, buon accorgimento segn.a re con un picchetto a terra la posizione che corrispond e alla ver ticale def congegno di mira per potere, con un filo a piombo, riportare dopo lo sparo il pezzo sempre n ella stessa posizione. Tale accorgimento ha particolare importanza per le bocche da fuo co ad affusto rigido. In quest'ultimo caso conviene disporre di falso scopo laterale e spostare il pezzo, dopo lo sparo, in modo che il congegno di mira, risulti S'IJll'allinea..mento ·picchett o-falso scopo. C) Convergenz a - Divergenz a .

155. Una volta formato il fascio parallelo, secondo la direzione b di un dato punto dell'obiett ivo B giacente nel pia.no di tiro del pezzo-base P2 (Fig. 23), se ,si vogliono far convergere sullo stesso punto B i piani di tiro degli altri pezzi, cioè se


-- 138 -

si vuole concentrare il fuoco su B · (1), occorre 4eterminare le correzioni di convergenza y 1 , y 2, Ya,

B ~

I \\

1\

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14

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F !~. 23. ..

e puntare gli altri pezzi collimando ad imo cl<'Ì falsi scopi, col relativo parallèliEIDO e COJl. djr< (1) Questa necc~sità, dovuta di solito aJle piccole dimensioni dell'obiettivo, può non di ra.do manifestarsi nella fase di aggiustamento per facilHare l'osservazione.

'


-;-139-

zione eguale a c5 ± Y1, c5 ± Y2 , c5 ± Ya, a.ssu. mendo il segno o - a seconda che il pezzo considerato· è a sinistra o a destra del piano di Liro del pezzo base (se risulta o ± y 11 o± Y2, o ± y 3 , maggiore di 64.00°0 o negativo, si toglie o s i aggiunge 64.0000). Il comandante di batteria comunica al sottocoma.ndante il valore della distanza D (batteriaobietf;i1vo) e il sottocomandante, apprezzando le 1listanzc cl1 , a'2, d3 , dei pezzi P 1 , P 3 , P~, dalla direzione P.ezzo base-obiettivo, determina Ì valori Y1, y 2 , Ys (1) e dtt. gli ordini r elativi per h1 -variazione rli direzione dei pezzi interessati. Se gli int;ervalli t ra i pezzi sono presso a poco ugua.li, la distanza d1 può ritenersi uguale a a.2 e la distanza d3 può ritenersi doppia cli di_. In tal caso la correzione per la convergenza si dice che è scalare eà. allora, calcolando il valore y1 , dell'an· golo di convergenza del primo pezzo, il sottocomandant.e darà come variazione di direzione aJ primo pezzo + y1 , al terzo - y 11 e,d al quarto~ 2.y 1 .

+

156. Nei cambiamenti di obiettivo la correzione di convergenza può rima.nere invariata se il nuovo obiettivo ha direzione (2) e distanza non molto div·erse dal precedente. In .t al C<.LSO è sufficient;fl (1) Gli p,ngoli y1 , Y2, y3 si determinano con l:l, rela.zione approssimata (Lrattandosi sempre di angoli piMoli) y ~o

=

d(m) lJ (Je,n)

(2) Variazione di direzione non superiore ai 100° 0 •


-140-

comunicare la correzione di direzione tra il primo o il secondo obiettivo. La correzione di convergenza deve invece essere modificata se direzione e dista.nza del nuovo obiettivo sono sensibilmente ~iverse da quelle del precedente. In tal caso il coma.ndante di batteria comunicherà, la nuova direzione e darà al sottocomandant& le indicazioni per la convergenza dei pia,ni di tiro sul nuovo obiettivo.

1_57. Qualora anzichè far convergere i piani di 1;iro ·sullo stesso punto si voglia ripartire il fuoco su una fronte più ampia (fascio divergentè) o meno n,mpia (fascio convergente) di quella battuta col fascio parallelo, si può procedere all'adattamento iniziale dei piani di tiro secondo le norme seguenti: il comandante di batteria comunica al sottaco.mandante: la direzione del pezzo di sinistra (primo pezzo); l'ampiezza f, in metri, del tratto assegnato ad ogni pezzo; se del caso i pezzi che devono battere lo stesso tratto ; la dist anza orizzontal e D, in chilometri, dell'obiettivo; il sottocomandaute ricava la dista.n za h, in met ri, tra ògni pezzo ed il primo pezzo (mismata perpendicolarmente alla direzione del tiro) e fa i \

ra.ppor t 1. n fD- h essen d on 1a d"ff 1 · ere~za f ra 1· numeri d'ordine dei ch10 pezzi consideratL. Dette quantit~ rappresentano, col proprio Eegno, · in millesimi , le correzioni da applica.re alla direzirne del pezzo di sinistra per ottenere quella degli altri pezzi.


-141-

Se invece dèl pezzo di sinistra il comandante di batteria comunica la direzione del pezzo di · destra ' (quarto. pezzo), si assum~no come correzioni le stesse quantità cambiate di segno. In ogni caso, ove i pezzi della batteria risultino intervallati di · una quantità costant~ h'; anche· le correzioni anzidette risultano scalate cli una, quantità costant e che è data, in millesimi, dal rapporto

f - h' ----:rrD) Correzioni per diversità di regime e posizione dei pezzi,

158. Comunque sia.si ottenuto l'alzo per il tiro di efficacia relativo ad un dato pezzo, per otte. nere gli alzi degli altri · pezzi della batt eria occorre tener conto delle differenze di regime e posizione di ciascuno dei · pezzi rispetto a quello di riferimento. Per tener conto delle diversità. di reg~me e posizione dei pezzi della batteria il sottocomandante si -ç,ale di una tabella - da lui appositamente compilata - che, per ogni carica e per ogni . proietto, fornisca·, in corrispondenza della distanza topografica x, l'alzo a, la correzione Lia per LIV% = ± l e le correzioni Lia per Lix -;,,,, ± 100 m. e Llh = ± 10 m. Note le differenze percentuali LIV e dete:i;nùnate con misure sul terreno le differenze di distanza (Lia,) e di quota (Llh) .dei vari pezzi rispetto a quello di riferimento, le correzioni Lia da applicare all'alzo del p·ezzo di. riferimento ·p er ottenere quello

/


-142-

di ciascuno .degli altri pezzi sono date da,lle espressioni: .LlaLlv ;= LlaLIV%-l A

=

4.1i100

A

=

LJi10

LJaLlx

LJaL111

A•

A'

1X

X

X LIV%

LIX

100

Llh ·w

159. La correzione Lia per LIV% = ± 1 si ricava con le tavole di tiro numeriche, determinando, per valori della distanza topografi.ca (x) convenientemente iiitervallati, l'alzo . corrispondente alla distanza x corretta per effetto di una variazione . . LI V %.= + 2 e quello èorrisponden te alla _stessa distanza x .corretta per effetto . di una variazione LIV%= - 2, facendo la differenza tra gli alzi così trovati e dividendola per quattro. Il valore che ne risulta rappresenta la correzione Lia cercata. ' Essa ha s.eguo contrario alla · varia.zione LI V . .' Le correzioni Lia per L1x-:·± 100 m. e Llh= ±lOm. si possonp ricavare rapiqamente valendosi degli abbachi Lli160 e Lli10, Se si dispone di tavole di tiro uumèriche sprovviste degli · abbachi anzidetti, la variazione L1i100 si ottiene, per ciascuna distànza x, facendo la semidifferenza fra l'alzo che corrisponde allai . distanza x aumentata di 100 . m. e l'alzo che corrisponde. alla stessa d_istanza diminuita di 100 m.; la. variazione L'.li10 si ottiene dall'espres-

sione L1i10

10

·

·

. ·

·.

.

, ·

= -.X(km) - .- ;, Là correzione~L1a per. L1x = 100

ha segno uguale alla differenza dx; la correzione da


-

143-

= 10 ha segno contrario alla differenza Llh. Avvertenza. Alla determinazione delle correzioni Lia per differenze di regime e diversità, di posizione. tra .,i pe.zzi può provvedere lo stesso comanper Llh

dante di batteria. Per quanto rigua rda queste ultime, poichè Lix e Llh hanno in genere piccoli valori, egli potrà speditamente ricavarle èsprimendo la differenza, Lia; in strisce '(Ll~00 •

·

~

Lii,..) e· assumendo per va!

+

lore della correzione Lia doV11ta al Llh il quo. z1ente -Llhcm> - . a,(1,-111)

Art. 6.

Documenti di tiro. 160. Carta per la manovra del fuoco. - È compilata dai ca.mandi di artiglieria di g. u. e 'dai comandi cli reggimento e raggruppament'o perrl'organizzazione dei tiri e per l'impiego del fuoco. La carta per là manovra del fuoco è documento cartografico alla scala 1 : 25.000 (1) (carta topografica o piano qnaèl.rettato) nel quale sono riportate le zone di schierament o dei gruppi, la po~izione

(1) In particolari circostanze può essere scelta. anche la scala 1:50.000. È opportuno, p er evitaro errori nella · clesignazione degli obiettivi, che la. scala della. ca,rta per la man.o vra del fuoco sia la stessa della carta per il tiro dei gruppi e delle batterie.


-

144-

<legli osservatori , quella il.egli obiet1;ivi (reali o ausiliari). La carta per la ma.nonit del fuoco può essere corredata 'da lucidi sovrapponibili contenenti: ì_setliori d'azione e le zone battute dai dipendenti gruppi; i settori di sorvegli anza e le zone visto d ai, principali osservatori. Per particolari azioni di fuoco possono essere compilate distinte carte per la maoovra del fuoco (controbatteria, interdizione). 161. Piano di gruppo. - È un piano di insieme al 25.000 (compilato preferibilmente su carta topografica) che contiene gli elementi che possono ser. vire di base per il rapido intervento del gruppo nella manovrai del fuoco, e cioè: posizione delle batterie e degli osservatori; limiti delle zone di az~one normale ed eventuale; posizione degU obiettivi e dei punt( dÙnqmLdramento. • Può essere corredato da. lucidi sovrapponibili contenenti: i settori d'azione e le zone battute dalle dipendenti batterie; ' i settori di sorveglianza e le zone viste dagli osservatori. 162. Carta di gruppo. - È la carta topografica a piccolo denominatore o il piano quadrett ato · sul quale sono riportati in posizione reciproca esatta gli elementi rilevati per la preparazione


-145-

.di gruppo (pezzi base, osservatori, punto di collegamento d.i gruppo) e gli obiettivi determinati dagli osservatori ·o mediante il tiro di una delle battèrie del gruppo. Tale documento (che come si è detto non è sufficiente per éseguire la_ manovra del fuoco), compilato dal gruppo; è distribuito in copia alle , dipendenti batterie per ·la determinazione dei dati di tiro s~'no a quando non si può disporre della - carta per il tiro. ' .

163. Carta par il tiro. - È la carta topografica o il piano · qua_d rettato alla scala 1:25.000 stil qualè sono riportate: · le posizioni è le quote dei pezzi ba~e ":- osservatori - obiettivi, quali risultano dalla prepara~o.ne topografica compiuta'; le posizioni e le quote dei capisaldi di orientàs Il'.lento e gli angoli di orientamento · relativi. · Tale documento, compilato dal gruppo servendosi degli elementi topografici forniti dai comandi . superiori, è distribU:ito iri copia alle dipeJ?-denti batterie per la determinazione dei dati topografici di tiro (direziòne - distanza - ·ang?lo di sito) . (1).

(I) La dtfferenza t,:a carta per il tiro e carta di gruppo . consiste ess, nzialrn , nt3 n ell'essere la prima do()umento ch3 Mns~nte al gruppo di intervenfre nella. manovra ·d el fu9co .m ,ntre la carta di gruppo è documento a sè, ,,... non inserito n ena·organizzazìone t opografica. d ei comandi superiori di artiglieria. . 10. -

. . Àdà. Àrt. N. 4167. ·


-146-

164. Pia.nta di batteria. - La pianta di batteria ·è. coip.pilata dal sottocomandante di batteria allò scopo di ricavare speditamente per ciascun obiettivo, le . correz~oni da apportarè ai dati di tiro per là. diversa posiz!one dei pezzi e le correzion1 di convergenza dei singoli pezzi rispetto al pezzo · base. , A seconda del tempo·disponibile potrà consistere in· uno schizzo, SlÙ quale sianoI segnati a occhfo: . . . postazioni . dei pez:d, intervalli e dislivelli dei pezzi rispett.o àl pezzo base, direttrice di · tiro, fino a giungere alla rappresentazioné in scala a piccolo denomi.n atore (1:2.500) della disposizione dei. p ezzi sul terreno e.ori i limiti del settore d'azione, gli alzi , m:inimi nelle varie direzioni, le tracce dei piani di ttro relative agli obiettivi più importanti distinte ognuna col proprio . dato · di direzione, le tracce dei piani di collimazione ai vari falsi scopi e per · ognuna di esse i valori 'del parallelismo e della ' ~istanza pezzo base-falso scopo. (

.

165. Grafico per l'integrazione dell'osservazione. - È compilato dai comandi alla cui dipendenza opera.no più osservatori. Tale- grafico (cfr. Allegato n. 7) consta di un · piano quadrettato alla scala 1:25.000 sul quale sono ·riportate le esatte posizioni in piano e quota degli osservatori e per ciascuno di essi i;, direzione di orientarnento ed il settore millesimale graduato (o graduazione tangenziale) . . Il piano per l'integrazione dell'osservazione, quando. non sia necessario riunire più tav.o lette al


-

147-

25 .000, potrĂ anche essere compilato direttamente sulla carta topografica.

166. Elenco degli obiet~ivi e dei. punti di riferimento e di inquadra.mento. - (Allegato n. 7) . Contiene, per ciascun obiettivo e punto rilevati, il numero distintivo, i dati di posizione, il prospet¡ t ino e notizie par ticolari varie.


·CAPO V

Ò S S· E RV: A.ZI O.'N E

Generalità: 167. L'osservazione di .artiglieria è disimpegnata da: osservatori terrestri;· palloni osservatori; aeroplani.

Essi provvedono sia .alla, ricerca e individuazione . ' \ . di obiettivi, sia · alia osservazione del tiro. Art. 1. .

Osservazione terrestre. 168. Individuazione di ùn obiettivo. ..:.... È la · visione riiateriale dell'obiettivo. Si effettua mediant e lo studio accurato del .·terreno. nelle sue forme e nei suoi particolari, con speciale riferimento alla organizzazione del . nemico . . Puo essere guidata dalla indicazione data da un altro osservatore. Di un .obiettivo individuat o si materializza la . posizione rifèrendola a particolari del terreno ben visibili.


-149-

,

-

169. Indicazione di un obiettivo. - È la segnalazione- ad altri, a visl.one· diretta, dell'obiettivo ', individuato. N~ll'indicare uri ,obiettivo ad'. un osse1'vatore lontano, chi fodica d.eve cerçare ·di mettersi ll(?lle condizioni di chi p.ève ef(ettuare. la ricerca, dato che ,Per i due osse.r vatori la ~sione pano.ramìca del terreno può essere del · tutto diversa. È ~empre opportuno aggiungere un cenno déi,crittivo · del terreno vicino aU'obiettivo e nel · rife.rirsi .ad · u u punto noto usare pref~ribilmei:i,te l'indicazione Nord, . . . ' 'Sud, Ovest, Est, anzichè destra,\ sinistra. .·. 170. Determinazione di un obiettivo. :_. ·È. . .la . precisazione delli 'posizione topogra,fica dell'obiettivo in pi.ano e in quotà su un· documento car.togr~fico. Può esser fatta con . proce~imèn·ti più o meno rigorosi in relazione allo sviluppo raggiunto dalla preparazione del , tiro ~ preci~amente: · riferendone la posizione. a punti di riferimento (n. 43) quand@ ancora non sia stata determinata, fa, posizione de.ll'osservatorio e · quando urg;:i, b!},ttere l'obiettivo ·e mf.l,nchi il . tempo . per eseguire determinazioni più accurate; · mediante misure prese dall'osservatorio .(angolo di direzione, angolo di sito, distanza misurata col telemetro monostatico o, col metodo della piccola base ausiliaria) ,quando _sia già determinata · la posizione (in piano e quota) dell'osservatorio rispetto alla batt.e ria o batterie interessate, o s.i possa . disporre · della cart.a topografica o ~ia, statà. compilata 1~ carta per il ~iro; · · ·


-

150 -

) per intersezione da più osservatori, quando l'organizzazione' del servizio di osserv~1zione sia ultima;ta e si disponga della carta per il tiro. · 171. B procedimento de'lla piccola base, quando si impieghino i teodoliti per artigZie-ria (Allegato n. 2) è il più preciso ed .è sufficientemente spedito. Il procedimento per intersezione grafica offre :i;rç.;re buo.na approssimazione purchè si possa · disporre di osservatori convenientemente dislocati ~ispetto ai punti da determinare (1). Nella prat;ica quest'ultimo procedimento trova limitazioni di impiego per le difficoltà di indicare ai due operatori l'obiettivo d 31 determina re ed il segno particolare al quale -effettuare . la. collimazione. · Il concorso di più: ossenatori nelle determinazioni suddette deve essere assicurato e regolato da.i comandi di gruppo o d,i unità _superiori. Le modalità di esecuzione relative ai vari procedimenti indicati, sono riportate nell'Allogato 2. '

172. Designazione di un obiettivo. - È la segnalazione ad altri, con un qualsias.i sistema omezzo di trasmissione di un obieLtivo individuato e determinato. Gli obiettivi individuati possonno essere designati: (1) Si ricordi-che per ottenere una buona determina,.. zione grafi.ca è necessario che l'angolo di intersezione sia non minore di 50oo0 • T ale valore si ottiene, nelle migliori condizioni di orientamento della ba~e, quando la lunghezza della base, stessa è almeno un quarto dèlla distanza dell'ob iettivo. 1


- 151-

a) in coordinate ortC?'g onali rispetto ad un punto di posizione nota ed a due assi ortogonali prestabili ti; b) in coordinate polari riferite al post? di osservazione o ad altro punto noto e ad una direzione .origine prestabilita (angolo di direzione, angolo di sito, distanza); e) mediante quadretto e coordinate riferite al reticolato della carta topogra.fica o della carta per il tiro, o del piano quadrettato della preparazione di gl'uppo. · .

\

173. .Analogamente le pattuglie potranno indicare le posizioni che occupano, mediante r iferimento a punti ben visibili di posizione nota o designarle con uno dei sistemi indicati al precedente n. ,172. 174. I dati di posizione dell'osservatorio e dei · diversi obiettivi (o punti di riferimento) vengono trascritti (corredati . da schizzi) nell'apposito lib'retto di osservazio11,e e comunicati al comando da cui l'osservatorio diret_tamente dipende. 175. Osservazione del tiro - Definizioni (Fig. 24). Oa;mpo df osservazione è lo spazio di terreno che si può scorgere dall'osserva.torio sia ad occhio nudo, sia con l'aiuto di uno strumento ottico. Fronte di osservazione è il tratto ab del!~ lip.Òa più appariscente dell'obiettivo (od anche di una. linea fuori dell'obiettivo, qua.udo questo non sia in buone condizioni di · v_isibilità) al ' quale si riferisce l'osservazione dei colpi.


-

152-

.Piano di òsservazione è il piano verticale èho contiene il punto O da cui si osserva ed un segno S dell'obiettivo, opportunamente scelto. Angolo di osservazione è l'angolo OSB che il · · piano di osservazione OS fa col piano di ·tiro BS._ y

.

;,

Fil!'. 24.

176. L'osservazione .è semplice quando è esercitata da un solo -punto; è coniugata, quando si basa, sulla integràzione dei. risultati osservati da due o più punti. 177. Secondo la, posizione relatÌYa della battèda, dell'obiettivo e dell'osservatorio, l'osservazione può essere: a) assiale, ,quando l'angolo di . osservazione è min_oro di 10000;


-15$-

b) laterale, quando l'angolo di osservazione è compreso fra 10000 e 1300° 0; . c), trasversale, quando l'angolo di osservazione è maggiore di 130000. A) Osservazione assiale.

178. Colpi a percussione. - L'osservazione assiale cons.ente di imputare le deviazioni la.tei-ali del colpo mistirate mediante il goniometro o servendosi della la.strina diastiro.ometrica del binocolo, esclu. sivai:p.ente à.d errori di .direzione. · In questo caso (Fig. 25) il valore {J deHa deviazione rif_e rita a,lla batteria, nota la deviazione a mi-

e :

Do

.

~

B~~

.- ':P

Fi,r. 25 • .

surata dall'osservatorio · è data approssimativa~mente dalla ;relazione , . . D = a _o__ {J . . D dove D 0 e Dsono rispettivamente le distanze:o;rizzonta.li dell'osservatorio e dèlla "f?atteria dall'obiettivo. , La deviazione è positiva o negativa a seconda che il colpo ·cade a .destra o a sinistra del segno. I . colpi che risultassero sul piano di osserva;Zione dico11si diretti.


- 154 -

179. L'osservazione assiale consénte inoltre di giudicare il senso dei colpi in distanza. dal fumo dello scoppio oppure dalla polvere e dai rottami_ che coprono l'obiettivo (colpo corto) o ne sono coperti (colpo lungo). Per giudicare il ·senso occorre quindi che il colpo. sia in direzione o quasi (1). I co,lpi che si vedono distintamente sulla. fronte di osservazione diconsi giusti (2).

\

180. Lo studio acc-crato del terreno e delle sue forme ed accidentalità nella zona d'arrivo dei colpi è di grande ausilio per una buona osservazione. · Talvolta sarà. possibile anche di valutare ·l'ordine di gra1ulezza della deviazione riferendo il :tiunto di scoppio a particolari noti del terreno. Un legge1;0 vento trasversale può facilitare l'os- . serva.zione dei colpi caduti sopra.vento, ma nelle immediate vicinanze dell'obiettivo. Se il terreno s~~le nella direziQne del tiro, -i colpi lunghi appariscono a:l disopra dell'obiettivo, i colpi corti al disotto (3) .. (1) In oasi di particolare conformazione del t erreno d'arrivo dei colpi, può essere allo volte possibile giudicare il senso di un colpo anche quando il colpo stesso non è in direzione. Ciò si vel'ifica ad esempio quando il terreno d'arrivo d ei colpi sale. sensibilmente nel senso del tiro. (2) Si vada molto cauti nel giudicare un, colpo giusto. (3)" Si · può approssimativ11mente ritenere ohe variando l'alzo di una. quantità uguale alla deviazione angolare Lle tra p unto d'arrivo O e segno S (e riferita alla


-

155-

· 181. L'osservàzione deve essere sicura, ll(?ll deve basarsi · su impressioni · che possono poi risultare ei'rate. Quando non si ·è sicuri'della osservazione di un colpo, lo si c·orisideri di risultato incerto e lo si ripeta.' . 182. Colpi a tempo. - Se l'osservazione è as~ia,le, per rendere possibile la valutazione del senso della deviazione in. gitta,t a dei colpi . . a tempo, occorre abbassare i punti di scoppio per modo che · risultino sulla linea dLsito o quasi. In tal caso, analoga.mente a; quanto è stato già detto per il tiro a percussione, il colpo a tempo· sarà corto o lungo -a seconda che la nuvoletta copre l'obiettivo o ne è ,coperf;a. · Talvolta i punti di arrivo delle . pa,llette o delle séhegge su . terreno polveroso e asciutto facilit ano, l'osservazione. 183. Lo ,scarto in direzìone dei colpi a tempo si può misurare analogamente.a quanto è stato det to nel tiro a percussione (n. 178). posizione della ba.tteria J?); il punto d'arriiz.o si sposti sulla verticale da O in O'. Il tiro (nel caso delÌa Fig. 26)

. e·

~: '

p fig. 26.

continuerebbe ·evidentemente . ad esser corto: :·occorre pèrciò tener presente che la correidone Lia da apportare all'alzo deve essere maggiore di Lle. ,


-156-

184. L'osservazione assiale conseµte inoltre .di misurare le altezze di scoppio . .A ca.usa. della. notevole dispersione del tu-o a. tempo le altezze di scoppio vengono sempre valutate sulla media dei risultati di un .gruppo dL colpi. Nel computo di tale media, è opportuno escludere gli eventuà.li scoppi a térra (che possono essere dovuti a mancat~ funzionamento a tempo delle .spolette). ,

1

186. Le altezze di scoppio si . misurano da.ll'osservitorio con il micrometro, od altro mezzo, in millesimi. I valori delle altezze di scoppio misurati dall'osservatorio devono poi essere riferiti a.Ila bat teria. ,tenendo conto della differenza di distanza: ,. , I ndicando con y; l'altezza di scoppio misurata dall'osservatorio o con D 0 e D rispet tivamente le distanze, in chilometri, dell'osserva.torio e della _b atteri~ dall'obiettivo, il valore dell'altezza di scoppio (in millesimi) riferita alla batteria è, dato éla:

, Y•11= Y•

nDo ·

B ) Osservazione unilat erale.

186. Colpi a percussione. - Nel tiro a percussione l'osrnrvazione laterale (comunemente detta unilaterale) -permette di: giudicare se un colpo cade a destra o a.sinistra del piano di osservazione;


-

157 -

misurare dall'osservatorio la deviazione angolare del colpo rispetto· al piano di osservazione; giudicare, per i colpi che cadono sul piano di osservazione, da che parte essi sono.deviati rispet to al' piano di direzione. Queste possibilità vengono sfruttate nell'aggiustamento del tiro che si ·e ffJttuj con i particol ari accorgimentì indicati al n. 262 e. segg. 187. L'osservazione unilaterale presenta in genere difJboltà. non_lievi; determinate condizioni di terreno, specie quando l'osservatorio è alquanto elevato rispetto alla zona degli ·obiettivi, o ravvicinato a.d essa, p,otranno facilitare l'osservazione. 188. Colpi a tempo. - Nel tiro a tempo l'osservazione unilaterale, analogamentç a quanto è·stato detto al n. 186 per i colpi a percussione, consente solo di misurare le deviazioni laterali dal piano di osservazione e giudìcare del senso rispetto all'osservatorio. Essa consente invece là misurazione delle altezze di scoppio che dovranno essere riferite alia distanza b~tteria.-obiettivo. Per i procedimenti da seguire nell'aggiustamento vedansi i nn. 277 e 279. C) Osservazione t~oersale.

189. È un caso particolare- della osservazione unilaterale. Disponendo di osservazione trasversale le deviazioni la.tèrali misura.te dall'osservatoi:io possono


-

158

e~sere imputa~e a errori di distanza. Si potrà quindi conoscere non solo il senso dei colpi ma apprezzarne an.che l'.entità. gittata, G>ttenuto, un , primo aggiustamento osservando la nuvoletta del colpo e la polvere o i rottami lanciati dallo scoppio, si potrà determinare il senso delle deviazion:i in direzione rispetto alla batteria.

1n

190. Nel tiro a tempo l'osservazione trasversale consente di riferire i colpi alla verticale passante per il segno e quando gli scoppi sono prossimi ~Ila li,nea . di sito è possibile determinare il senso della deviazione in gittata apprezzandone ·anche l'entità. Come nel tiro a percussione, · quando il tiro è aggiustato in gittata e gli scoppi avvengono sulla liriea di..sito si ~ot;rà· anche stabpire il senso .della de·viazione in direzione rispett o alla batteria, L'osservazione trasversale consente di misurare le altezze di scoppio che devono poi essere riferit;e ' alla distanza batte~ia-obiettivo {n. 185).: D) Osservazione coniugata. ·

191. L'osservazione coniugata può essere effettua,ta: in base al senso; . in base alla misura. \

192. Osservazione coniugata in. base al se~o. Permette di determinare dalla combinazione del senso delle d.eviazioni angolari segnalate da due osserva- · /


-159-

tori · (o posti eventuali di osservazione) disposti a destra e sinistra del piano di tiro, il senso delÌe devir,zioni in distanza ed in direzione. Non richiede speciali determina,zioni topografiche, si organizza speditamente e può dare risultati niolto soddisfacenti. II senso .delle deviazioni angolari appar1enti viene . da ciascun osservatorio rif~r\to al proprio piano d'osservazione e segnalato con le indicazioni dentro, fuori, diretto, seèondochè rispetto a questo piano, il colpo risulta dalla parte della batteria, .dalla parte opposta, o nel piano stesso . . . ' Se uno degli osservatori è in batteria le deviazioni dei colpi rispetto alla direzione del tiro vengono segnàlate:- a dèstra, a sinist?;a, diretto. , Il ·quàdro A. dell'Allegato 7 serve per _integrare proutamerilie i risultati dei due osservatori.

193. Quàndo le indicazioni del quadro anzidetto non sono sufficienti per determinare jl senso_della deviazione .} n distanza (cioè. quando un colpo è segnalato fuori da un osservatorio dentro dall'altro) . deve chiedersi agli osservatori anche fa grandezza angolare della deviazione a'pparente (1) · Il :c6lpo si . potrà aUÒra con· molta · attendibilità . co.nsiderare lungo o cortÒ secondochè il valore della · segnalazione fuori è maggiore o minore di quello della' segnalazione dentro. Co11viene che i posti . di osservç1,zione risultino possibilmente dislocati in posizioni simmetriche

e

(1) Da determinare col mi<~rometi'o del cannocchiale o col goniometro ·o con mezzi di ì·ipiegò.


-

160-

rispetto al .piano di tiro ed a sufficiente distanza da esso (non meno del 10 % della distanza del segno dal posto di osservazione).

,

194. 03servazione coniugata in base alla misura. - Permette di determinare il senso e la. grandezza delle deviazioni. · La sua organizzazione r-ichiède la conoscenza precisa della posiziono degli ossèvatori rispetto alla batteria e all'obiettivo e rende necessario eseguire accurat; operazioni topografiche preliminari e costruzioni grafiche a. grande scala. 195. L'osservazione coniugata per intersezione viene effettuata quando il tiro si deve regolare in base alla misura delle deviazioni · (n . .260) e, in genere, quando si debba rilevare la posizione del centro di gruppi di colpi a percussione od a tempo (cfr. TrasporLi di tiro, n. 304). Ogni osservatorio rileva col goniometro il senso e l'entità delle deviazioni angola~i rispetto al proprio piano di osserva.z.ione nonchè il sito dei singoli colpi. In base al valore delle deviazioni il comandante di . ' batteria mediante grafico a. scala 1: 2.000 - 1: 5000 sul qua.le sia.no segnate: la posizione deU'obiett/4-vo, le tracce dei piani di osservazione degli osservatori e la traccia del piano 'ài tiro del pezzo-base, può ricavare le deviazioni in direzione e dista~a. dei colpi rispetto al segno; in base ai valori del sito potrà. invece calèolare le clevia"ioni in ·quota. L'·Al'1 legato n. 7 fornisce uno schema. per siffatte determinazioni.


-

161-

196. Per il riltevo dei punti di arrivo è opportuno disporre di tre osservatori. In tal modo il punto di arrivo di, ogni colpo sarà individuato dall'intersezionè delle tre visuali, oppure dal baricentro del triangolino r~sultante, s~ le tre visuali 'non si incontrano in un ,punto. L'impiego di tre osservatori è necessario nel rilevamento di çolpi a tempo e quando occorre realizzare la maggior~ precisione. 197.' Condizione essenziale per la buona riuscita del rilievo dei colpi per ·intersezione è che i piani di osservazione siano bene individuati. ~ diretti ad 'uno stesso segno dell'obiettivo. Oiò . richiede una perfetta intesa che non sempre è facile realizzare. ,, . Se l'obiettivo non è ben visibile conviene dirigere i piani di osservazione su un punto ben definito del terreno prossimo all'obiettivo. I punti di arrivo cosi rilevati vengono poi ri feriti alla. posizione dell'obiettivo. /I . . . 198. Per diìninuire le cause di errore nei rilevamenti è buona norma, al momè'Ilto dell'osservazione, riferire il colpo ad un punto del terreno ed cffet. tua.re poi la misura con maggiore comodità. La stessa avvertenza -vale per i colpi che cadono fuori del campo visi"l;O dello strumento . . 1~9. Quanto minore è l'angolo sotto il quale si · incontrano i piani di osservazione, tanto maggiore è la precisione richiesta nella misura delle deviazioni. 11. -

..ddd. ..drt . N. 4167.


-

162 -

.. 200. Osservazione di notte. - Dùrantc la notte · si possono osservare e misurare le deviazioni in direzione o in altezza, riferendole al piano di osservazione o ad appositi allineamenti tracciati di giorno ed opportunamente predisposti p el' renderli visibili dmante l 'oscurità. ' Le deviazioni in distanza .non si p ossono géneralmente valutare, tranne speci.ali e ben conosciute condizioni di terreno nelle adiacenze dell'obiettivo. L'illuminazione del t erreno con stazioni fotoelettriche può 1facilitare notevolmente l'osservazione. 201. Norme per l'osservazione. L'osservazione è, generalmente, esercit,a,1;a d~tllo stesso comandanti-O di batteria, d~l proprio posto, o da uno degli osservato~·i del gruppo, o da alt1~0 IH.isto all'uopo prescelto. Per façili.tare l'osservazione ò bene che sia scgnàlata all'osservatorio la par tenza. di ogni colpo o gruppo di colpi, specialmente nel periodo deJll'aggiustamento e nelle fasi di ref;tificazione e controllo del t iro di efficacia. Quando la durata della traie~t oria è considerevole e molte batterie tirano sulla stessa zona, se ne deve tener conto p er concentrare l'attenzioné dell'osservatore sul.l'obiettivo tempo opportuno e poter distinguere i colpi della batteria che 'i nteressa , da quelli delle altre batterié,.

a

202. L'osservatore (quando non è lo stesso comfm-. dante d i ba,tteria) appena ltà potuto osservare i risultati di un colpo segnal'a semplicemente:


.· -

163 -

,a) in distanza:

00110; lungo, giusto;· b) in direzione: a sinistra.: . (l); a .destra .. . (Ì-)·; diretto; e) in altezza di scoppio (tiro a tempo): alto.:.(l); a terra; Se il colpo risulta incerto: i.noerto. Se il colpo non -si scorge: non visto .. L'osserv~ttore riferi.sce i risultati alla fronte e· al piano di Iosservazione. ,

, 203. L'osservazione deve essere · rapida e pronta s_pecialmente nel tiro con piccoli caliori: . Ogni ritardo nell'osservare, specie §.e ii vento spira con una cere.a velocità nella diÌ'ezione d.ef. tiro, oppure obliquamen,te, può condurre- a f:,i,lsi apprezzatnenti. Se il vento è trasversale, conviene seguire ·il fumo dei colpi per osservarne le' successive posizioni rispetto alla pa,rte dell'obiettivo che risulta sot;tovento. 204. L'osse1·vazione compléssiva dei risultati di un gruppo di colpi si basa: in distanza, sùlla proporzione Ùa colpi lunghi e corti; in dii·eziorte e in altezza . di sooppio, sulla, inedia delle deviazioi;li misura.te. 205. Nell'osservazione àssiale le deviazioni osservate c~ncordano nel senso con quell~ rertli. Nell'osservazione latérale ilori vi è diretta concordanza tra le · deviazioni osservate é ,quelle reali, nè in distanza, nè in direzione. ( 1)

Enunciare il numero dei millesimi.


-

164. -

.

. 206. Documenti di osservazione. ...:.. Quando se ne abbia temp·o e po3sibilità ci_a scun os~ervatorio,· oltre a tenere ~l corrente il libretto di osservazione, l?rovvede alla_compilazione: .. a) di schizzi panoramici delle zone di osservazione; b) di uu· piano di. osservatorio. Lib1·i:tto di osservazi,one - (Allegato n. 7) con1iièn'e te cohsegne ,d ell'osservat.orio, l'elenco dei punti di riferimento, di inquadramento e degli .obiettivi e le registrazioni delle osservazioni. · Schizzo panoramico - (Allegato n. 6) preferibilmente gÒniometricò, su cu~ sono segnati i punti di rife'rimènto e gli obiettivi visibili. Piano di os'Servatori_o. - Può essere costruito su una 'carta topografica o · piano quadrettf-1,to a scala a piccolo de1ominatore . (1 : 25.000). In esso -~ vengono ripo1'tati la posizione della stazione gonio- . . metrica, i limiti (laterali . e longitudinali) della zona o delle zone di osservazione, la posizione dei punti- di inq uadrame:ito, . dei .punti . di riferimento ! e degli obiettivi ·che man mano si rile-çoano. Il ,Piano di . oss~rvatorio può essere corredàto da .un lucido delle zone viste e non viste è da una · carta a c:urv.c isogone (Allegato n. 4). · Abbaco per p1'ofilarmenti .:... (Allegato n ..4) D à. 'uti- · lizza.re in terre~o . m0ntano per- i'a determina,zione_ · di obiettivi. ·


-

165 -

ArL 2.

Osservazione aerea. A) Pallone osser1Jatorlo,

207. In genere il pallone si mantiene a .5-;-8 chilome~i dalle prime linee nemiche e ·ad una. quota di circa 1000.-;- 1200 metri. 208: ,L'inclina.zio.o.e del raggio visuale rispetto all'orizzonte ha molta · influenza sull'osservazione sia nei riguardi della valutazione delle distanze sia nei riguardi della possibilità. di vedere quanto è coperto dalle accidentalità del suolo: popsibilità che cresce con l'aumentare ~ella inelinazione del raggio visuale. I palloni devono p.e rtanto innalzarsi all'altezza. massima consentita dallo sfato dell'atmosfera. \

'

'

209. In terreno scoperto, le, condizioni di osservazione ai possono ritenere soddisfacenti quando la visua.lè ha, rispetto all'orizzonte, una inclinazione màggiore di 1/10. ' L e trincee e l'organizzazione delle posizioni nemiche più vicine possono osservarsi assai bene con una inclinazione di circa 1/5. Più difficile e delicata riesce.invece l'osserva.zione -delle zone più arretra.te (zone delle batterie, ecc.) perchè normalmente non può essere effettuata con inclinazione maggiore di 1/10.


-- 166 -

~10; I/obli<J..uità del raggio visuale ha altresi per . conseguenza di impedire· l'osservazione in tempi brumosi .anche quando la nebbia, leggera è poco densa, pèrm~tte · fa, visione verticale dall'aeroplano .

.

/

'

. 2li. Per quanto · riguardà la distanza si ten'.ga.. conto che gran parte degli obiettivi e in particolare ie . batterie pesanti nern~che, ' ~oU'O generalmente situati in una zona profonda 7-;-8 km. a, partire dalle prime linè!3. Pérciò l'osservazi9ne dei palloni si deve poter estendere fino . a 15 -;- 16 chilòmetri. Ciò richiede che gli osservatori sfo.no muniti di . adatti strumenti ot,tici e, specialmente, che si . mantengano in continuo esercizio . . È nec~ssa1:io altresì che essi siano ·perfettamente orientati sulla situazione e sui terreno, mediante • uù accurato e continuo studio della carta e ·delle fotografie prese dall'aeroplano. 212. L'osservàzione dal pallone, quando si svolge in condizioni normali (buona visi~ilità, teri:eno scoperto, inclinazione della :visuale pari a. · 1/10 circa~, permette di apprezzare in grandezza, nel tiro a percussione, oltre le deviazioni in direzione, anèhe quelle in distanza riferendole a punti del terreno. ·Nel tiro a tempo, dal pallone non si possono giudicare nè le altezze di scoppio · nè ·le deviazioni in distanza, ma .solo quelle in ·direzione. • . Ql!,ando: il pallone trovasi nel piano di tiro, o poco discosto,. le deviazioni si . riferiscono direttamente al piano di tiro. . .

4


-

167 -

.. Se il pallone invece risulta spostato -lateralmente ~t tale linea, i dati di osservazione vengono sempre riferiti· dall'osservatore al piano di osservazione pallone-obiettivò e poi riportati al piano di t iro· dal comandante di batteria. I risultati dell'osservazione vengono comunicati dal pallone a chi dirige il tiro · indicando la grandezza delle deviazioni in direzione ed il -segno {od anche la grandezza) di quelle in distanza, analogamente a quanto si è detto . per gli osservatori terrestri. . 213. Dal pallone possono osservarsi contemporaneamente più tiri di diverse batteriè, profittando dei necessari intervalli fra i colpi di ciascuna batteria. · · È all'uopo indispensabile prendere preventivi accordi tra batterie e palloni ed assicurare la massima disciplina di fuoco e dei collegamenti telefonici. 214. La navicella è da .ritenersi, normalmente, pressochè immobile nello. spazio. Ciò facilita lo studio del t erreno, permette di stabilire dei capisaldi di riferimento e di precisare i vari punti del paes~tggio con l'aiuto della carta e delle fotografie prese dall'aeroplano. 215. La continuità dell'osservazione riesce assai ~vantaggiosa pèr lo studio .dell'at,tività del nemico e delle varianti che si manifestano nella sua organizzazione.


-

168-

L'individuazione delle batterie nemiche ò abbastanza facile quando se ne scorgQno le vampe .e queste possono riferirsi a punti del terreno beneprecisati. Un buon osservatore può anche r iconoscere gli obiettivi di tiro d i questa o quella batteria nemica e fornire indicazioni a tte a desumerne l'armamento. Infine, l'osservazione dal pallone è molto utile per controllare l'andamento di tiri precedentemente aggiustati con altri mozzi di osservazione. B ) A vlazlone da osservazione,

, 216. Generalità. - L'aviazione da osservazione. in cooperazione con l'artiglieria esplica la sua . azione mediante: la ricerca e la determinazione degli obiettivii l'osservazione aerea del tiro, su obiettivi defilati all'osservazione terrestre ed ai palloni osservatori; . 217. La ricerca e la ~eterminazioue'. degli obiettivi è compito di grande importanza per l'aviazione da osservazione. Particolare interesse rivestç la ricerca delle batterie nemiche in posizione. Il grado di · esattezza nel~a determinazione dei da.ti di posizione degli obiettivi è varia. a seconda delle circostanze o dei ~mezzi di cui si dispone. 218. Osservazione-aerea del tiro. - L 'osservazione ae1;ea. dei tiro può essere effettuata. por i seguenti scopi:


-

169-

aggiustamento del tiro · (n. 269) :r>er ricava~e sperimentalmente i dati. di efficacia; accertamento sommario del tiro (nn. 318-320) per verificare i dati di tiro ricavati col cal~olo e per~ migliorarne evèntualmènte l'approssimazio'ne;· controllo del t_iro . di effi,cacia (n. 328) per osservare l'andamento generale del tiro · ed eventualmente migliorarne l'efficacia. 219. Imprescindibili necessità impongono di · ridurre al minimo la p~rmanenza in volo degli aerei. Ciò si ottiene: · · adottando particQlari modalità di esecuzione del fuoco; assicurando un ot tiino e rapido collegamento fra terra e aereo; assicurando un perfetto funzionamento delle batterie. 220. Per eliminare possibili equivoci nell'osservazione dei colpi, . conviene .evitare l'esecuzione contemporanea di altri tiri nella zona prossima a quella dell'obiettivo da battere. Ove ciò ·non fosse possibile occorrerà disciplinare l'intervento delle varie batterie in modo ,da· noh creare equivoci. ..

.

221. Designa.zione degli obiettivi..- L'osservatore ael'eo segnala la posizione dell'obiettivo rilevato con uno dei seguenti sistemi: . a) ~ediante quadretto e coordinate, quando aereo e reparti di artiglieria dispongono della·stessa ~arta t~pografica a piccolo denominatore;


-170-

b) mediante coordinate ortògona.li in deca.metri, rispetto a due assi orientati NS, EO, passanti per un prestabilito punto di riferiment o. .

.

.

222. Segn'alazione dei punti di arrivo dei colpi. - . L'ufficiale osservatore seg.u.a,la, a, seconda dei cas( il punto di arrivo di un èolpò · o il puuto · medio di una salva · o il punto medio della massa dei colpi di una ripresa di efficacia, · riferendosi a due assi ortogonali orienirc1t i NS, E0 1 passanti per il punto centrale dell'obiettivo e ·comunicaùdo prima l'ascissa poi il quadrante, poi l'ordinata. , Ascisse o 01·dinate sono espresse in · déoametrt, q'ltalunqite sia il. documento topografwo impiegato. I quadranti forma1ìi dai due a.ssi ortogona,li sono · contrasseinati dalle iet;tere: K - quadrante N. 'E. •

'

o

s. E.

»

s...;

!

)

s. o.

R-

N. O. ,Segnalaiioni (Fig. '26) : 1° cÒlpo 12 K 2 20

3o

))

1

o 7.

4 R oppure 4 S · . 40 » R . 3 oppure K 3 Segnala semplicemente· con Y (giusto): a) in, fase aggiustamen~o o ·di accertamento del tiro: · un colpo singolo giusto (all'incrocio dei duè a,ssi); una salva 'd i 2 colpi ~ cavallo dell'obiettivo quando la · congiungente dei due punti di arrivo I

n

cli


-

17] -

passa approssimativa.mente per il centro dell'obiettivo; una salva di 4 colpi a cavallo dell'obietLivo quando il centro dell'obiettivo sia, intern~ alla poligonale determinata dalla congiunge~te dei colpi oppure si hanno uno o più colpi giusti;

N .

R

4•

K

- - --- · · · · - · - · - · ·- · -010

o

s • s .t'lg. 26,

una raffica di « accer~ mento 11 che investe l'obiettivo; b) in Jase di controllo del tiro: u na ripresa di fuoco, ' quando i~veste l'obiettivo con la massima densità dei colpi. -Una ripresa di fuoco che, pur investendo l'obiet-


- . 172 -

t ivo, non risulti centrata rispetto allo stesso, viene' segna.lata con il punto medio dei colpi !feguito dalla lettera .y . Una salva vista solo parzialmente viene segnalata con il punto medio dei colpi seguipo dall'indicazione ciel numero dei colpi · stessi. Una salva o 1m colpo singolo non osservato viene segnalato « non visto,,. 223. Osservazione aerea c~ntemporanea di più tiri su obiettivi diversi. .:__ L'osservazione contemporanea da paTte di uno stesso ufficiale osservatore, di tiri di due batterio su due obiettivi diverai 1 è conveniente solo p_er tiri a scopo di aggiustamento o di accertamento eseguiti. da batteri.e di grosso calibro forzatamente lente nell'esecuzione del fuoco. In tali casi: è necessario un preventivo ordine del comandante di artiglieria interessato, con le indicazioni occorrenti perchè l'ufficiale osservatore sia bene orientato sulle modalità. che verranno seguite nello svolgimento del tiro; • gli obiettivi non devono esser e molto discosti fra di loro (massimo 3 + 4 km.) e vanno contraddistinti da una lettera prestabilita da ripeterai sia dall'ufficia.le osservatore sia dal posto a, terra, in tutte le segnalazioni relative a · quell'obiettivo.

224. Osservazione aerea di tiri su obiettivi in movimento. - L'intervento dell,' artiglieria, con osservazione aerea del tiro, è redditizia solo se si tratta di obiettivi di notevole flntità, procedenti su iti-


.._ 173 -

nerario ben definito. Per le modalità di esecuzione ' . del tiro vedasi n. 327. · 225. Fotografi'l aerea. - La fotografia aerea riveste somma importan,za per l'esame minuto · di determinate zone di terreno. La r ealizzazione di adatti procedimenti aerofotogrammetrici speditivi campali potrà allargare maggiormente le possibilità. di sfruttamento della f~tografia aerea ai fini operativi. 226. L 'Z fot<?,9rafia aerea planimetr-ic.:i, può fornire elemènti quali non può dare la migliore informazione .verbale; costituisce, perciò, un potente mezzo di controllo e di inda,gine. Essa trova largo impiego nell'osse-tvazione àerea del tiro quando sia indispensabile doc-µmentare i ri sultati conseguiti (1) . · In particolare, la fotografia planimetrica stereoscopica, mettendo in evidenza modificazioni alle forme del terreno derivanti da lavori nonchè rilievi anche minimi, è molto adatta pet l'esame di, sisteID!!.zioni difensive, di artiglierie in posizione, ecc. I lavori di mascheramento difficilmente sfuggono all'analisi f otogra.flca. 227. La fotografia aerea panoramica. è attualmente d'impiego assai limitato perchè v~ ese(l ì Tale eventualità. può manifestarsi n el caso di tiri di distruzion 1. Ai fini di un esame comparativo è opportuno che la. do'3um )ntazione comprenda anclie fotografie eseguite prima del tiro.


-174~

guita a hassa quota ed a breve distanza dall'obiettivo. Potrà avere larga applicazione con macchine che conse~J;ano di ritrarre elementi <;li una certa entità d~ quote e distanze no1;evoli. 228. La fotografia aerea;, inoltre, riesce molto . ntile all'ufficiale osservatore per l'osservazione aerea del -tiro' perchè gli consente una maggiore esatte,rna nella determinazione dei punti di arrivo dei colpi.

1

,

229. T_u tte le fotografie sono, a cura ' dell'unità aerea da osservar,ione contraddistinte da un numero progressivo e portano l'inp.icazione del Nord, .della scala e dell'ora in cui sono state, es_e guite.

~Art. 3.

Osservazione fonotelemetrica

(1).

230. Generalità. - Pc:r l'esecuzione di un tiro mediante l'osservà.zione ft'Yfl,. è indispensabHe che siano soqdisfatte le seguenti condizioni: a) l'obiettivo deve essere preferibilmente costituito da una batteria nemica già determinata eon procedimento ftm.; in caso contrariò, non potranno . aversi r.i sultati ·attendibili se non in condizioni di atinosf€f,'a molto favorevoli; (1) Pel funzionamento delle sezioni fohotelemetristi vèdasi la a,pposita, isti:uzione (pubblicazione n. 3810 ~ Istruzione peti reparti specialisti , ccl. 1940).


-

175 -

b lo scoppio dei proietti deve essere sicura-

menl;o percepibile dalle stazioni di a,scolto; perciò, in genere, il . tiro deve essere eseguito con artiglierie di medio e gl'.osso calibro e con proietti a grande carica interna, muniti di spoletta istantanea, o senza ritardo; e) la veloèità del vento non deve eccedere 5 m/s; d) i. <lati iniziali di tiro devono essere determinati con la massima acctiratezza; e) la sezione f(tn. deve essere collega,ta medi anl;o linea t;e/iafonica diret ta con la batteria. 831. L 'aggiustamerrLo viene eseguito col concorso di l;nljf;i i pezzi, disposf;i col fascio dei piani di tiro nel modo che si ritiene più conveniente in 1 elazione alla natura èd alle dimensioni dell'obiettivo. I singoli pezzi eseguiscono con gli sl;essi dati un gl'llppo di colpi ·(normalmente di quat,tro). 232. Le deviazioni longitudinali e laterali dei singoli colpi vengono segnalate alla batteria rifer endole tutte ad un'unica coppia. di assi, 'uno pa.rallelo o l'altro normale a11a direzione di tiro del pezzobase, passanti per un puntq che in genere coincide con un elemento ben definito dell'obiettivo. In baso alla posizione risultante del centro della . rosa dei singoli pezzi, si determinano i da~i per trasportare il tiro di ciascun pezzo stùl'obiettivo.


O.APO VI ·

IL

F UOCO Art. 1.

Generalità. .

'

233. Le norme, le regole ed i proc~dimenti intesi ad ottenere che il tiro raggiunga l'effetto necessario sull'obiettivo, il più rapidamente e col minor dispendio possibi~e di munizioni, costituiscono nel loro insieme la condotta ·del fuoco. La condot ta del fuoco è compito essenziale del comandante di batteria. Ad esso deve quindi lasciarsi, con la relativa responsabilità, libertà di scelta (salvo casi particolari) tra i procedimenti att i a raggiungere lo scopo desiderato: scelta che spe:,so dovrà esser fatta in t empo brevissimo. È pertanto necessario che.il comandante di batt eria si eserciti a rapidament e considerare i var i elementi che hanno influenza. sulla decisione da prendere (1), per stabilire. la condotta del fuoco (1) Questi elementi sono: obi ettivo (natu ra, att).vltà~ andamento rispetto alla batteria, forma, dimensioni, conoscenza più o meno esatta c'tella. sua posizione topografica.); effetti cla raggfa1igo·re (distruzione o neutrali1.zazione);


-177-

da seguir0 e l'approssimazione dell'alzo da ra,g giungere, formulando nella 'm errte il programmrt somma,rio da svolgere nel tiro. Al comandante del gruppo spetta invece la dire. zione del fuoco, cioè il complesso delle disposizioni per ripartire i compiti fra le batterie, ordinare e coordinàre le azioni di fuoco in relazione alla missione ricevuta e alle vicende del combattimento. Egli potrà talvoJta · precisare proietto e carica da, impiegare e ha l'obbligo di intervenire tutte le volte che, da osservazione diretta· o da informa. zioni, gli risulti che il tiro non raggiunge lo scopo prefisso od il consumo di munizioni non è ad esso proporzionato (1). ·

bl234.

Scalta. del proietto e delia carica. - Proietto e c.a rica da impiegare vengo~o stabiliti in relàzione · alla 11,tttura dell'obiettivo e allo scopo che si prefigge il tiro. Contro obiettivi ànimati si impiegano normalmente la granata a doppio effetto a tempo (2)' o la granata con funzionamento istantaneo; coritro v,

lenivo nel quale questi efl'etti si devono raggiungere;

·terreno intorno all'obiettivo; vicincinw di triippe amiche; possib,Uità di osservazione e come viene esercitata; ·grado raggiunto dalla preparazi0'/1,e del tiro. (1) Tale intervento verrà effettuàto, quando è necessario, da ogni comando presso i comandi direttamente clipendenti, analogamente a quanto sopra si è detto. (2) Granate a pallette pe1· le artiglierie che ancora dispongono cli tale tipo di proietto, che è 11 ()onsumazione. 12. -

Aéùl. ,frt. N . 4167.


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178-

truppe protetto da ripari campali, granate con spoletta a fonziouamento or<.linariu o ritardato e grana.te a doppio effetto con funzionamento a percussione; contro opere fortemente protette grati.ate perforanti ·e anche granate .ordinarie cou spolette a funzionamento ritardato; contro reLi-· colati , granate con funzionamento · istantaJ1eo; contro mozzi corazzati granate perforanti nei Lil'i alle brevi distanze, granate ordinarie nei tiri al!\l 1uaggiori distanze contro masse di carri. ,..lka235. Tra le diverse car iche con le quali è possi-

bile colpire l'obiettivo superando tutti gli ostacoli risultanti nella direzione del tiro, la scelta si doVl'à fare in base ai valori più convenienti dell'angol<i d'incidenza, del p~rcento dei colpi utili e, se del caso, della forza viva residua. Perciò: contro bersagli resistenti verticali o di notevole rilievo sul terreno, convenà impiegare la carica maggiore per ottenere la maggiore forza viva d'urto orizzontale e la, mag5 iore precisione; contro bersagli resistenL4 orizzontali, sono invece più appr opriate le cariche minori. Occorre però tener presente che diminuendo la carica, aumenta bensì la curvatura della traiettoria e quindi la forza viva d'ul'to verticale ma, generalmente, diminuisce la precisione e quindi la probabilità. di colpire (più sensibilmente con le bocche da fuoco ad anima lunga, meno con quelle ad anima corta). Alcuno tavole di tiro relative a medi e grossi calibri portano apposito abbaco per l'immediata lettura della forza viva residua.


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179-

Per avete la forza. viva residua verti_cale, basta moltiplicare la forza viva r_esidua per se1i2 0 (1). · 236. Si tenga presente che, qua.ilto più grande .è la carica, tanto maggiore è il logoramento della . bocca da. fuoco e perciò, se per uu dato obiettivo più cariche soddisfa.no in egnàl misura ai requisiti sopraccennati, si dovrà scegliere fra esse la rninorc. , . 237. Aggiustatezza, p1ecisione, esattezza. - L 'efficacia di un tiro a parità di ogni altra condizione (tempestività, sorpresa, specie d·i proietto, velocitlì residua,· angolo .di incidenza, numero di colpi sparati e modalità esecu~ive} dipende dal~a · sua aggiustatezz.a e / dalla precisione deUa bocca da fooco, vale. a dire dal percento di colpi utili su cui si può contare. Questo è evidentemente nullo fino a quando l'obiettivo non risulta investito dai colpi della rosa, cioè fino a quando il centro di questa dista dall'obiettivo di oltre due strisce e tende ad assumere :valore tanto più grande qnanto più il centro della rosa si avvicina al centro dell'obiettivo. Il massimo percento, e quindi il massimo degli effetti, si ha: nel tiro a percussione . quando il centro della rosa si sovrappone al centro ·d~ll'obiettivo; nel tiro a tempo, quando il centro della rosa risulta sulla traiettoria che passa per il centro dell'obiettivo (tiro a tempo con gra(1) L'abbaco dei vi~lori dell'inclinazione 0 si trova in tutte le tavole di tiro.


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180 -

nata ci 1)tiUette) o sulla vet·ticale del centro dèll'obietti"vo (tiro . a ternpo con granata a d. e), ad 1ma eerta altezza che è indicata nelle tavole di tiro come quella più efficace (ciltezza di scoppio normafo) . In pratica non è generalmente possibile precisare la posizione del centro d.ella rosa; ma in base alla distribuzione dei colpi rispetto a.ll'ohiet~ tivo, si può in molti casi delimitare 1ma zona dove t quasi cert;amente esso si trova (zona d'inclete1-ni.inatezza) e si può quindi regolare il tiro considerando come centro della rosa il punto medio di detta, zona. In tal modo si commette un errore che, al rnas-· simo, eguaglia la distanza del punto medio dai limiti della zona. Questo errore ma,ssimo, a tiro regolato, caratterizza l'app:rossima1,ione dei dati cli tiro e dà la misura, dell'aggiustatezza clel tfro. ,

238. La precisione ha un limite che, per ciascuna specie di proietto, dipende ..dalle caratteristiche costruttive del materia.le e dalle condizioni ba.Jistiche ecl atmosferiche in cui si eseguisce il tiro . . In pratica n,on è generalmente possibile ra.ggiun,gere detto . limite, principalmente per le irregolarità. che inevitabilmente ~si commettono nelle operazioni -del servizio del pe1,zo (carica e puntamento). Pertant;o si dice che il tiro è più o meno preoiso seconclochè risulta più o meno vicino a eletto limite. · Qn~tndo· al massimo graùo pra,t ico cli aggius1;a.-

6


-

JSl -

tozza, si a,ccopl!ia il massirno grallo pra.tico fli precisione si ha il tiro esatto. 239. Ti~L <lef;eriniuaziunc ilei ,lati per il tiro di nlflcacia, p11 ò ess9r fat1;a,: Sl'RLtU!ENTALUP.N'l'E : cioè col fuoco comincia,ndo il t iro coi dati iniziali e ~tpportando a,j dat i stessi convenienti eoncr.ioni in base ai risultati osscrva,f;i, in modo da raggiungel'e l'a,pprùssimf~1,ione volu ta; COL Oo.LCOLO: c ioè determinando i dati di tiro del 1nomento in base ai dati topogra,fici e Lenendo conto rninut<,!,mentc cli tutte le cause accer1;abili che possono influire nel tiro; PAltTI!; SPERIMEN'.rALJUE:-;'.l'E E PAJ!.TE

COL CAL-

cioè uLilizzando dati rli aggiustamen1;o ricavati precedentemente dalla stessa o da a,Jf,ra posi;r,ione, snllo stesso o su altro obiettivo.

COLO:

240. Q L11ndo la clel;e1·minazione dei dati <li tiro <li efficacifL viene esegLtilia col fuoco, lo svolgimento <l el tiro comprende due fasi: ricerca dei dati per il tiro d'i effì<;aciti cinè fase i# ciggi1istamento j tiro di effeoa.cia,. Scopo dell'aggiustamento è: ricavare, dai risultati forniti dall;osserva½ione, i · da.ti più convenieu't,i p er il tiro di efficacia; Finalità del tiro di effìcacicL è: raggiungere sull'obiettivo gli effetti voluti nel Lernpo richiesto dalla situazione e dallo scopo del tiro e col minimo possibile dispen dio cli ;nunir.ioni.


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182 -

241. Sempro che possibile, conviene fare l'aggiu-

stamento sullo stesso obiettivo che deve essere bat,tuto. Spesso però potrà avvenire che per raggiungere la sorpresa, o pér necessità cli manovra del fuoco o per difficoltà di osservazione, sia opportuno rica.vare i dati di efficacia mediante traspo1·to dai dati .finali di un aggiustamento da effettuarsi su un obiettivo a1tsiliario convenientemente scelto, o dai dati di un tiro di efficacia in cor so di esecuzione quando l'ordine o la richiesta di ft1oco per venga mentre si agisce su altr o obiet· tivo che possa assumersi come ausiliario. Solo allorquando, per impediment i di osservazione o per esigenze tattiche, non si può o non si ritiene opportuno procedere per aggiustamento fatto direttamente sull'obiett ivo o per traspor to, la determinazione dei dati di efficacia si dovrà limitare al calcolo accurato delle correzioni balistiche e atmosferiche del momento (1) utilizzando - per quanto è possibile - gli elementi correttivi raccolti iu · precedenti tiri. (ffi

r

Ar t. 2.

Aggiustamento nel tiro a percussione.~ ,

,

I

.

242. Generalità. La varietà degli scopi del tiro e la mutevolezza, delle circostanze non permet(1) Anche facendo l'aggiustamento col fuoco si deve, quando sia possibile ed opportuno tener cop.to delle condizioni del momento.


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183-

tono <li stabilire moda.lità. tassn,tive per ciascuno degli innnmcrevoli casi che si possono i'prescntn,rc. M:~ qnalunqne sia la, modalità prescelt:'t, occorre tco<'r presente che, quando è possibile regolare il tiro mediante l'osserva,zione, le conseguenti correzioni ai dati di tiro si. basa.no su poche e semplici rc·4"ole clesnn.t e dalla teoria, delle proba,b ilità, e sancite da una lunga esperienza. A.il esse è necessario attenersi strettamente per <la.re al tiro un razionale svolgimento e per ottenere pronti effetti col minore consumo di mnnizioni. Le r egole della condotta del fuoco sono diverse a seconda che l'osservazione fornisce il senso d,elle de.viaz.ioni oppure ne dà anche l' èntità. Quest'ultimo caso è meno frequente, gfacchè per esso si richiede che sia già compiuta la. preparazione topografica e inoltre che la mi sura dell e deviazioni si nossa effettuare con la, maggiore esattezza. 243. Approssimazione da raggiungere. - L'approssimazione da raggiungere coi dati di tiro finali , ossia il massimo errore da, cui si può ammettere che risultino affotti i dati di tiro al termine dell'aggiusta.mento, varia secondo Ja specie e le condizioni dell'obiettivo e gli effetti da conseguù'<' nel tiro di efficaci a. L'approssima.zicne voluta non si potrà {lttercr<' se non per gradi successivi: a ciascuno di queei i corrisponde un periodo dell'ag'giustamento.


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JS4 -

244. I gradi di approssirna:done che si considerano sono tre:

(primo periodo dell'aggiusta.mento) : la rosa dei colpi investe i] segn0. A DUE S'rRIScID

A UN.A STRISCI.A (secondo periodo dell'aggfost-11.mento ): la rosa dei colpi investe, certamente o q11asi, il segno con la parte cmiftrale. À l\!ENO DI UNA ST1USCIA (terzo pcrioa o dell'aggiustamento): la rosa dei colpi investe, ccrt ameni e o quasi, il segno con la pal'ie centra.le piìi, den.~a.

245. Modalità da !1eguire. - Qnahmquc sia la, specie clel tiro di efficaci a l'a.ggi'11stament o deve

essere eseguito con_le ate.esso munizioni da impiegare nel tiro di efficacia (cariche e proietti). L 'aggiustamento sarà fatto con un solo pezzo quando debba protrarsi al secondo o terzo periodo (f.iri di esattezza, be1·sagU ristretti, ecc.) e con t utti i P,ezzi della bal,teria allorchè dovrà essere limita.t o al primo periodo (tiri di neutrali:r,:r,a,zione, urgenza di agire contr o obiettivi improvvisi <1 minaceiosi , l1ersa.gli profondi) (1). 246. Le correzioni durante il primo :periodo del-

l'aggiustamento si potranno · basa.re sul risultato di un colpo per volta, o di pi1'.1, colpi con gli sf,essi . dati. · (1) Cfr. lo specchio A doll'.Allegato n. 9 040 indica le modalità cli esecuzione convenienti a.i vai-i casi ed alle diverse fasi del tiro.


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185 -

Il primo r,rocofli mento . << JHH colpi l:i'Ìingoli >> l'iclliede la possibilità di osservare sicuramente colpi isola,ti. Jl secondo procedimento, che può essere « p<,'I' colpi ripet1tti » (due) o (( por gruppi di oolpi » (tre o più), importa,, di solito, maggior dispendio di . munizioni, ma ùworisce l'osserva,ziono e rende più sollecito il tiro; perciò è consiglfo,bile eoi minori calibri. L e 001-rMtioni occorre1it'i cl1wante i poriocU ilell'ar1gi11,sta1ne1ito successivi cil prirM si basorcinno sem,pro wtti riwulta,ti di éuppi di colpi. .,. 247. Qnaudo il fuoco si effetlil1a, por colpi singoli, i colpi partono a, comando del comandante di batteria. Quando il f:uoco procede con un solo pezzo, per coipi 1'ipet1iti o per grnppi, i colpi si succedono : a comando del capo-pezzo, con celerità indicata dal comanq.ante cli bat.teria,. Se invece sparano I)iù peizi, la batteria, può far fuoco per colpi indipendenti, o successivi, o sinml1;anei (salve): nel primo caso, ogni pezzo spara per proprio conto, a eomandò1 ·del capo-pezzo, con celerità indicata dal comandante di batteria; nel secondo caso, i colpi si succedono a pa,rtire da un'ala, a comando del sottocornandante, con cadenza indicata da,l comandante~di batteria; nel terzo caso, le salve si succedono, ·a comando del sof;toco.mandante, appena i pezzi sono pronti. Celerità e cadenza devono essere proporzionate alle esigenze deU' osservazione. In ogni caso; il numero dei colpi el1e ciascun pezzo

/


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do vrà,' laneia,re cogli stessi d~~ti v.ione cnnncia,to dal comanda,nte di batteria. 248. Comandi ed avvertimenti... '. . . I comandi 0(1 avvertimenti da impiegare . per l'esecuzione d,cl fnoco sono riuniti in apposito quadro dell'Allegato 9.

Essi hanno orirattere prescrittivo. 249. Dati occorrenti per le -correzioni durante il tiro. - l dati occorrenti per le corr ezioni cla ·apport,are durante il tiro sono: la variazione d'angolo di tiro ( Llir,,) per ottenere snl terreno lo spostamento della posizione del centro della rosa di nna quantità corrispondente a una striscia tabulare: si legge in corrispondenza del valore dell'alzo che si impiega; · · le variazioni d'angolo di tiro ·(Lli100 e Lli10), per ottenere lo spostamento longitudinale di 100 metri e verticaie di 10 metri nella posizione del centro della rosà : si ricavano dai grafici e dalle · tabelle delle tavole di tiro o si d eterminano come è d.etto al n. 159; la varia.zione di scostarnM1,to ( LISr,, )· - quando occorre - per com.pensare la, variazione di derivazione che consegue da una variazione LliF : si determ\na facendo la semidif-ferenza 1ir a Io· scostamento relativo all'a.}zo - letto in corrispondenza dello scostamento che si vmpiega - aumentato cli Lii i,, e lo scostamento relativo allo stesso a.lz<;> diminuito di Llip . Dalle tavole di tiro, inoltre, si possono desu mere i dati di precisione e al1iri dati.;


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]87 -

ln, prof~~dità _(F)_ e l'altezza_(1!1') de_lla st,ris1ia del 50 % <ki colpi: . s1 teggono m cotr1sponrlenza,

ilell'afao che si impiega; la larghezza ~E) della striscia del 50 % dei colpi: si legge in corrispondenza dclli1 dis1;anza, or.i zzontale o della disf;anza corref;ta; le quantità T, w, U, .v01 Y: qualora occorra eonoscerle, si leggono in corrispondenza dell 'a.ngolo di tiro . il) Aggiustamento in direzione.

250. Se è possibile la · misura delle dcvia:r,ioni in direzione (osservazione assiale) i pnm1 colpi osservati servono anzitutto per il controllo della

direzione.

.

---~-

D opo il primo colpo o.i primi due colpi, se l'errore supera le quattro strisce laterali e h a valore maggiore di 20° si corregge della deviazione misurata; se invece la deviazione . è piccola (minore o uguale a, quattro volte la striscfa laterale) conviene attendere il risultato di almeno quattro yolpi per correggere poi della media, delle deviazioni mtsurate. Quando la misura non è possibile (ossernazione laterale o trasversale) occorre procedere all'agginsta.mento in direzione con le par:ticolari modalità dette al n; 262 e segg. Se la zona d'arrivo dei colpi è in .vicinanza di 1m tratato occupato da truppe amiche con andamento pressochè parallelo alla, clirezione del tiro, le correzioni da apportare alla direzione (nel senso


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l8S -

pe1:ic~1loso) non devono, di massima, essere superiori a due sf;risce latera.Ii (n. 280). Av,vertenze: 1 ° Quando il vento spira in direzione trasversale al t;iro e il fronte di osservazione è limitato, è opportuno· mantenere la direzione in modo che i colpi cadano leggermente sopravento, così "' da pot;er giudicare dal fumo del colpo, qua,ndo passa nella direzione dell'ohfottivo 1 il risultato in gittata; 2° quando il front e di osservazione è ristrett<), e si impiegano nell'aggiustamento più pez11i si deve agire col fascio dei piani di tiro convergente;· . 3 ° i c~lpi che non sono in direzione generai- , mente non de_vono essere giudicati in gittata (1); 4° se la distanza dell'osservatorio ·dall'obiett i vo è sensibilmente diversà da quella hatteriaobiettivo, la deviazione misurata dall'osservatorio deve essere riportata alla batteria (n: 178); 5 ° quando si effettua il tiro per la prima vol1ia qa una posizione, conviene eseguire il primo gruppo ' di colpi cadenzato da un'ala per controllare . ed eventualmente correggere il parallelismo dei pezzi . B) Aggiustamento in alzo iit base al senso

delle deviazioni.

251. PRBW PERIODO. - Primo risultato da r aggiungere è quello di determim1re la zona nella quale l'obiettivo è situato, delimitandola fra

- -- - \

(1) Cfr. nota, (l} del

n.

179,


- mo i pun~i di arrivo di tra.iettorie ottenute con due f1l7,i differenti. Quando rispetto alla fronte di osservazione, con ,rn ùal;o alzo, si sono ottenuti uno o più colpi lunghi o, con un altro alzo, uno o più colpi corti, si diee che si ~ fatta forcella. I due alzi si dicono lirniti della forcella; la ùifforenza fra i due alzi indica l'apertum òd •arnpiczza della forcella. La forcella si dice· semplice, se ottenuta con un solo colpo per ciascun alzo limite; conjennatlt, se per ciascun alzo limite si son.o avuti due o più colpi nello stesso senso. L'apertura della forcella viene misurata in strisce del 50 % dei colpi. 252. In base al risultato del primo colpo o della prima salva (1) si corregge l'alzo di un numero conveniente di strisce (2, 4, 8, 16, ecc.): tanto grande quanto occorre per avere la massima probabilità <'li comprendere subito l'obiettivo in una forcella,. L'entità della prima correzione perciò deve essere tanto maggiore quanto minore è l'approssimazione con cui, per difetto di dati topografici e balistici o per la necessità, di far presto, si è potuto ricava,re l'al7.o .

(1) I colpi non visti od incei ti vengono ripetuti cogli stessi d ati. Se nemmeno i colpi cosi ripetuti si scorgono nè a lcun indizio ne rivela la. posizione, si vadano senz'altro i relati vi dati (non solo in alzo, ma anche in ditezione, so è il cn.so ), oppuro si passa. all'aggiustamento a. tempo.


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l!lO -

Sulla stessa entità. influiscono inoltre: . la natu1·a, e la conforrnazione del terreno nella zona d'arrivo dei col:pi (la quaJe può a.d esempio richiedere che si eviti di far cadere i colpi entro date zone ove si presuma difficile rilevàrne i risultati); l'ordine di grandezza delle de1J'iazioni ossm•vate quando è possibile rendersene conto (l); ~a necessità di garantirsi che nessun colpo cada su truppe amiche prossime alla fronte d'osservazione, nel qual caso non si devono fare correzioni maggiori cli d.ue strisce nel senso pericoloso per le nostre truppe (2); il valore tabulare della st1'iseia: quando ~sso è piccolo può convenire fare la prima correzione di un numero di strisce anche più grande di quanto sarebbe consigliato dalle altro esigen2e. 253. Ottenuta la prima forcella, la si dimezza successivamente sino a restringerla ad apertura con veniente tenendo presente cbe: vn nessun caso l'ultima forcella dovrà avere apertura minore di d,u e st1'isce; la forcella di due strisce ottenuta sparando con lo stesso pezzo, deve essere sempre verificata se si è avuto un solo colpo per ciascuno degli àlzi limiti e se il tiro deve essere proseguito oltre il primo periodo; (1) Si vada _molto guardinghi nel giudicare tale ordine di grandezza; se non si hanno fondati elementi nou conviene basarsi su tale giudizio. (2) Per la esecuzione del tiro in vicinanzi1 di truppe :i.miche vedasi n. 280.

~


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J91 -

per verificare la forcella si spara un altro colpo con ciascuno degli alzi limiti della forcella (1 ). Se .i risulliati sono identici ai primi, la forcella è oonferrnata. Se nel verificare uno dei limiti si otLieno risultato discorde allora si dice che con l'alzo impiegato ·si è avuto forcella zero; . se nella formazione delle forcelle, o nella susseguente verificazione della forcella fina.le di 2 sLrisce, si ottiene un colpo giusto, l'alzo di esso si può ri tenere all'incirca equivalent e, in approssimazione, . all'alzo intermedio di lma forcella di 2 strisce confe1·niata,. 254. Quando si può assumere come alzo iniziale 11n alzo ùel momento basato su dati topogra.fici esatti, dati balistici bene accertati e dati atmosferici recenti ed attendibili , conviene limitare il primo sbalzo a due strisce e procedere ver colpi ripetuti con un solo pezzo. 255. Il primo periodo dell'aggiustament o è tùliimato con la determinazione: dell'alzo intermedio di una forcella di due strisce C()'fl,jermata; delZ' alzo che ha dato due colpi di segno contrario . (forcella zero); dell'alzo che ha dato un colpo gi1tsto. · (1) Si not i chr, una volta. ott<'nuta la forcella di quattro strisce, l'alzo inte1 medio conisponde cértamcnte arl uno dei limiti da verHìcarc; è opportuno perciò sparare, con l'alzo intc1medio suddetto, senz'al~ i ~ c~ . .


- · 192 -

256. Non di rado con le al.'f,igliorie leggi.ere e f;a1volta colle altre artiglierie, per lo scopo che si prefiggo il tiro e per la necGssità di agire sollecitamente, potrà. essere sufficiente li mitare l'a.g giustamento a.l primo veriodo che sarà compiuto generalmente col concorso di tntti i pez1:i della batteria; ::111zi in qnesto caso potrà convenire non giungere fino a.Ila forcella di 2 strisce, ma, formar.si alla forcella di 4 strisce specialmente quando i valori della str.iscia sono molto piccoli (1). In tal caso, oUenuta, la forcella, si passerà senz'altro a,l tiro di efficacia con l'alzo intermedio. L'osservazione dei risultati di ciascuna ripi:esa fornirà: element;i per migliora.re l'app1·ossimazione dei dati di tiro per le riprese successive e per la distribuzione del fuoco nel senso della fronte. 257. SECONDI? PERIODO. - Al secondo peri odo dell'aggiustamento si passa quando il primo periodo è stato compiuto con un solo pezzo ed occorre realizzare approssimazione maggioro (non s1,periore ad una striscia) . A tale scopo, con l'alzo intermedio della, forcella, di due strisce confermata. o con l'alzo della forc ella zero o con l'alzo di un colpo giust~ (alzo di prova) si eseguisce, con lo stesso pezzo impiegato per effettuare il -primo periodo, 11n grtippo di 4 colpi dciLo gritppo di prova. (l) Se nel.la formazione delle forcelle si osserva un grnpJ>o di colpi a cavallo dell'obiettivo si assume come ,n.lzo p er il tiro di c fl'teaci11, l':i,11.0 del gruppo st~sso. .


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1~3-

Se i colP.i cadono a cavallo della fronte di osservazione, l'alzo di pr()1)a è l'alzo più conveniente. Se i colpi cadono tutti dalla stessa parte, l'alzo più conveniente è l'alzo di P'l'<YVa corr~tto di una striscia in più o iin meno secondochè q gruppo risulta corto o lungo. Ove si abbiano uno o più colpi giu,sti, a.ci essi conviene attribuire lo stesso senso della minoranza jlei colpi. · Con l'esecuzione del gruppo di prova è ultima.1;o il secondo periodo dell'aggillstamento. 258. '.r .mRzo PERIODO• .....:. Quando il biro richiede grande esattezza (inquadramento ·del terreno, tiri di distruzione, ecc.), cioè· quando è necessario r ealizzare un alzo approssimato a meno di una striscia, si eseguiscono con lo stesso pezzo altrì 4 colpi (secon<lo gruppo di prova) con l'alzo derivante dal primo gruppo (n. 257). Possono presentarsi i . seguenti c·asi: 1 ° Il seeondo gruppo di prova · è stato eseguito eon lo stesso alzo tmpiegato nel primo e sugli 8 colpi se ne sono avuti : 4 in un sens? e 4 nell'altro, oppure 5 in un senso e 3 nell'altro; l'alzo definitivo d'aggiustamento è quello stesso inipiegat-0 nei due gnippi; 6 in un senso e 2 nell'altro ; l'alzo definitivo è qirnllo impiegato nei due gruppi corretto di 'mezza striscia; 7 in un senso e 1 nell'altro; l_'alzo definit,ivo è quello impiegato nei due gruppi 001·retto di una striscia. la. -

Afltl. Art. N. 410i.


-194 -

°.

2 n secondo gruppo di prova è stato esequito con l'alzc del primo gruppo co·rretto di ·una 11trisc,-ia; si assume come alzo definitivo di aggiustamento: l'alzo deZ secondo gruppo, se questo è risultato con 2, 3 colpi dalla stessa parte del primo; l'alZ-0 i-ntennedio fra i due gruppi, se il secondo è risultato con 3, o cqn tutti i colpi da.Ila parte opposta. In ambedue i casi, agli _eventuali colpi giusti conviene attribuire lo stesso senso della minoranza dei colpi. ' Quando i colpi del secondo gruppo sono tut,l,i dallai stessa parte di quelli del primo, l'aggiustamento va ritenuto errato. Occone ricomincia.rlo partendo dall'altimo risultato ottenuto (1).

259. P er gli a ltri pezzi, l'alzo di àggiustamentu è quello del pezzo impiegato nel til'o, modificato por

le e.orrezioni dipendenti dalle differenze di regiwc e posizione. Per assicurarsi che lo eonezioui suddcUe praLica.mcnte rispond~no, occorr_e procedere all'accertamento del regime come è det~to al n. 316. Nei (;iri cli gra11de esattezza oltr·e all'a.ggiustamento spinto al 3 ° periodo occorre eseguire la rettifi!lazione , del tirò (n. 317).

(1) Si tenga presente che la probabilità che i colpi del 2 ° gruppo risultino tutti dalla stessa parte ùi quelli del primo è molto piccola. Nel ricomincia~e l'aggiustamento con verrà. limitare lo sbalzo a due stl'isco e pro1;edere por colpi ripetuti.


.1

-

195-

C} Aggiustamento in -alzo in base alla misura

delle deviazioni.

260. Se è possibile effettuare la misura delle deviazioni con grande precisio·ne (col concor,so di due o tre osservatori: sempre che sia possibile tre) si procede nel modo seguente. Si inizia il fuo~o con un dato pezzo e con i dati relativi all'obiettivo da battere, facendo partire un colpo; si determina quindi con. le modalità indicate nell'Allegato 7, la deviazione in distanza e quella in . quota (1) del punto d'arrivo rispetto all'obiettivo; Se il colpo risulta deviato di quantità superiore al doppio · di .F si corregge senz'altro di quantita pari alle. deviazioni misurate e si eseguface con l'alzo modificato 'lm gruppo di 4 colpi. Se invece il colpo risulta deviato di quantità. · inferiore a 2F, sì completa il gruppò sparando, con lo stesso pezzo e con gli stessi dati, altri tre colpi. Si determina poi la media delle de'Via.z ioni in · distanza . e la media delle deviazioni ·i n quota dei · 4uattro punti di arrivo. Se la media delle devia~ioni misurate dei 4 colpi supera ½ striscia, ·si modifica l'alzo della quantità corrispondente; se invece detta media è uguale o inferiore a ½ striscia, non si apporta, all'alzo a.1cuna correzione. I n ogni caso l'.alzo ottenuto si può ritenere approssimato a circa una st1-iscia.

·la

(1} Si determina pure cleviazìonc in direzione ; per' la corrispondente correz.ionc vedasi n. 250.


-

196 -

Volendo raggiungere una approssimazione mag_g iore si esegue un secondo gruppo di colpi con l'alzo conseguente da.I primo gr uppo e si tiene con1·o soltanto del senso· dei colpi. Se il secondo gruppo viene e~eguito con lo stesso a lzo del primo, l'aJ7,o definitivo di aggil1starneuto si ricava. in base al risultato degli otto colpi (quattro del 1 o gruppo e quattro del 2 ° gruppo). Se il secondo g·rt1ppo yiene eseguito con ahw diverso da quello del primo si assume come alzo clefinitivo di aggiustamento : l'alzo del gruppo se i colpi r isnl:tà.no a· cavallo del fronte di osservazione; l'alzo del gruppo variato di una striscia se i colpi risultano tutti da 1ma pa,rl,e del fronte dj os·servazioue (1). In _ogni caso Falzo che ne risulta è a,pprossimato, qua.si certamente, a meno di 1ma s"trisoia e perciò si può . ritenei·e esaurita l'in,tcra fase di r1,ggiustame11,to. 261. Il calcolo delle corre7,ioni da apport are all'alzo . col qua.le è stato eseguito il primo gruppo si · effettua nel seguente modo: si determinano le deviazioni in distanza. (Lix) ed in quota (Llh) tra i 1 centro del gruppo dei colpi

(1) Quando la deviazione del primo gruppo è inferiore ad una striscia e superiore a. ½ striscia e il secondo g ruppo risulta, tutto dalla parte opposta a l primo si potrà assumere come alzo definitivo di aggiustamento, l'alr,o intcrrne<lio tra quello <lei due gruppi.


-

197-

o l'obiett;ivo (Àlloga.f;o n. 7) e si ricavano le correzioni:

Lli ,11,

LJh

= 10 Lliio

(1)

Se uon si llispone degli abba,chi o <lolle tu.belle del Lli100 e rlel Ai10 la con·ezione totale Lii da apportare a.ll'alzo, si determina sottraendo dall'angolo ili t iro tabulare relativo all'obiett ivo l'angolo d i tiro tabulare relativo al centro del gruppo dei colpi. La differenr.a ohe si ottiene ra,p presen1,a l a oor rozionl} (col proprio segno) da apportare all'alzo (2). I

D) Aggiustamento con osservazione unilaterale.

262. Solo nel caso in cui si sia sicuri della d.irer.ione è possibile compiere l'aggiustamento in. a.lzo con Lo noi·mo già dette e riferendo il senso dei colpi a.I piano di osservar.ione (n . 186). Nella maggioranza dei casi, l'aggh1starrient o del tiro con osser vazione unilat erale si svolge nel _modo seguente: oc0orre anzitutto. portare i colpi nel pia,110 cli osservazione sparando per colpi ri'petuti o gruppi ( l ) Le correzioni Lli&x e Lli&ll h anno seguo couLr:uio alle corrispondenti deviazioni Lix e L1h. (2) Se l'òbicttivo ò poco discosto cla.ll'ori.zzon(,o d ~l pezzo la conezione Lii si può anche ricavar e por mezzo dell'espressione: · Lix -Lii = ( y

L17v) + Ii"" Lii,


-

JOS -

/ / /


-

19()-

di. colpi (1) e apportando le correziÒni o soltanto in alzo o soltanto in direzione (2); ottenuto un gruppo di .colpi a cavallo del piano di osservàzi0ne (Fig. 27) e giudicato da che parte cadono· i colpi . rispetto al piano di dire.zion~, si procede con variazioni contempora.nee di alzo e di direzione, tali da, mantenere i colpi sul piano di osserva,7,ione, in modo da inquadra.re l'obiettivo con una prima forcella, in direzione (3); si restringe quindi la forcella con successivi dimezzamenti (Fig. 28), mediante·correzioni combinate ip. alzo e in direzione ~ p~r mantenere sempre i colpi sul piano di osservazione - sino a ,compren- . dere l'obiettivo tra due direzioni ta.nto ra.vvicina,t e da poter, ritenere che la direzione intermedia. passi o quasi per l'obiettivo (4). 1 con l'.alzo e la direzione cosi ricavati si può .p\1Ssare alla esecuzione della prima ripresa, di rfficacia, oppure si procede al completamento dell'aggiustamento in alzo per colpi singoli, con un

.. . (1) Con tutti i pew;i della. batterla o anche con nn sol pezzo. (2) Si va.ria l'alzo quando l'angolo di osservazione ha, valore notevole; si va.ria la dir.ezione quando ]'angolo di osservazione è piccolo. (3) L'apertura della· prima. forcella è in rela.zione alla entit~ della deviazione, sia, pure grossolana.mente apprezzata, tra via.no di .tirq e piano cli direzione passante per l'obiettivo. ,. (4) L'apertura dell'ultima forcella. potrà essere di IO o 20 millesimi in relazione alla fronte deJl'obiettivo ed alfa specie di tiro che si deve eseguire.


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200--

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__.

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Pia.no di direzione

- ...... ..

.. ......... _......... _

--- .. --- ...... -

Fig. 2S.


-

201-

sol pezzo e con 1e norme già note (]. 0 , 2 0 e 3° }Jerio<lo) in relazione al grado di aggiustalezza. che occorro raggim1gere; i colpi che cadono sul piano ùi osscrva.1,fone potranno dare a.Itri elementi di giudizi.o per un eventuale migliorament o della- direzione. 263. P er le modalità praticJ1e di a,ggiusta,meuto

clel t iro con l'osservazione unila;terale si po.ssono disLinguere due casi: 1) si conosce, anche solo · approssimativa.meulie, il va,lòre dell'angolo di osscrva.zione; 2) non si conosce il valore dell'angolo di osservazion e. 264. È noto il valore dell'angolo di osservazione (1) . - Per ricavare i dati cli correzione di alzo per portare i colpi sul piano di osservazione, ed i d,1(;i di correzione di alzo che devono accompa~nare ima determinata correzione di direzione, per mantenere i colpi snl pia.no di òsservazione, si procede nel seguente modo: si segna su un foglio cli car ta la retta che ra,pv1·csenta la traccia del pia,n o di tiro (Fig. 29) e sn di css~1 1m punto B (obiettivo); si riporta clal punto B ri.spetto alla traccia <lei piano <li tiro l'angolo di osserva.~ione i e si conduce la rotta B O, tracc.ia del piano cli osservazione ; ( 1) Cioè è possibile. segnare sulla crLrta topogra:fica auche con la,rga approssirna,zionc la posizione della batteria, dòll'osserva,torio e dell'obiettivo, e quindi è possibile misu-ra,re col rapport atore sulla ca--rta !\tessa il valore del- . l'angolo di osservazione.


-

202 -

al pezze, base(P)... - -- - --- :C----- _______ _______¡.B 2f

;f /

~00

,,

j __

,,

Fig. 29.

,e


-203 -

si se~na sulla traccia del piano di tiro una: distanza .A B uguale, in conveniente scala,, a 2 F' (valore di F' relativo alla distanza a: dell'obiettivo); dal punto A si inn~lza la perpendicolare A O al piano cli tiro e si conduce la perpendicolare A 1!J al piano di osseiva.zi one; ti' r-·P1 · • si misurano (in scala) i segmenti À. O ed A 1!J e si determinano i valori

poo = ,!O (m.)

. a: (km.) '

y0o

=

A.E (m.) D (km. ) ;

si ·ricerca sulla tavola di tirò in corrispondenza di a: il va.lore L1iF. Da quanto sopra risulta· che il valore 2 L1iF rap-

presenta: - la correzione d'alzo per portare i colpi sul piano di osservazione (1) corrispondente ad una deviazione dei colpi di ,yo0 (misurata dall'osservatorio rispetto al piano di osservazione) (2); · - la correzione d'alzo per mantenere i colpi sul ·piano di osser·vàzione · corrispondente ad una correzione di direzione di poo (2). (1) Qualora il valore dell'angolo sia piccolo, per portare i colpi sul piano di oss~rvazione, si varierà. la direzione anziohè l'alzo. La. variazione di direzione LJà da apportare per ogni y<>0 di deviazione misurata dall'osservatorio sarà Llrl == {J00 . . (2) Il rapporto trà le quantità 2 .diF e i' si può ritenere costa.nte; pèrciò ad una devia.zione misurata di n volte y"° corrisvonilc una conezione in alzo di n volte 2 Llfr: analogamente <licasi"per il rn,pporto tra le qua.ntith.'2 .dil"··e {J00 •


-

204 --

265. Non si conosce il valore dell'angolo di osservazione. Non essendo possibile, in q·11 esto caso, ricavare in precedenza i valori dj y e di f3 sui quali ba,sare le correzioni da apportar.e all'alzo e alla 1lirezi'on e, si procede nel mod o seguente: agendo sull'alzo (n'.lan teuendo invariata la direzione) medianl;e successive · forcelle dimez?.ate si portano i aolpi sul piano di osservazione; ::; i varia quinrli nel senso opportuno, e di quantità con veniente~ l'angolo di direzione per l)OrLare il p iano di tiro d.a lla parte opposta rfapetto al piano cli d irezione; ferma restando la hnova d iTe,done, meùia.utc successive forcelle in alzo si ripo1·tano i colp'i ,1Jul

piano di 01Jservazi-0ne; si ottengono cosi due direzioni e due alz.i ent ro i quali, n el pia.no di osservazione, è compréso l'ob.iettivo ; i valor.i L'I d e Lia che si rica~ano facendo la differenza dei dati suddetti rappresentano le variazioni d.i direzion e . e di aJzo legate dalla condizione che i punti medi dei due gl'llppi di colpi si trovano sul piano di osservazione; raggiunto questo r isultato s j prosegue l'ag~instamento con snocess1v1 dil'nezzamcnti delle variazioni Lld · e Lia e nel mollo i ndicato al n . 262. 266. L 'aggiusLc:tmenl,o ·d el tiro r,on ossena.:donc unilatera,le è n ormalm ente lungo e laborioso. È da n ot;are però che un aggiustamento del genèro risulta moltìo facilitato dallo studio accurato


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205 -

del terreno nelle adiacenze dell'obiei;tivo che consenta di materia.lizzare sin da.i primi :çolpi sul terreno la traccia del piano di tiro, in modo da potet giudicare se esso risulta a destra o. a, sinistra del piano di direzione . . 267. Quando l'osservazione è effeUuata da località avanzata prossima alla zona, degli obiettivi, la visione r~vvicinata del terreno (speci e se l'osser. va.torio è un po' elevato) consentirà di fissare :fiit dai primi colpi, con buona approssima,zione, il senso e talvol,_ta anche l'entità clella devfazione dei . . colpi. . E) Aggiustamento con osservazione trasversale.

268. Si procede ad un primo aggiustamento in alzo tenendo conto, nel determinare l'en1;ità ' degli sbalzi, dell'ordine di grandezza della, deviazione misurata, fino ad inquadrare il. pia,~o . di osservazio.n e con una forcella di due strisce o una forcella zero o un colpo sul . piano di osservaz:i one. I colpi che cadono sul pia.no di osservazione o in prossimità di esso, daranno modo di apprezzare il senso delle deviazioni in direzione e di portare attraverso successive forcelle il piano di tiro a coincidere o quasi co1i il pia.no di direzione. Si prosegue quindi il tiro· effe1;tua,ndo se occorre il primo ed il secondo gruppo di prova colle modalità di cui ai nn. 257 (\ 258:


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206 - -

F) Aggiustamento con osservazione aerea (l).

269. Al n. 222 sono state date le norme per la seg~alazione da ):>arte dell'osservatore ae1·eo dei punti di arrivo dei colpi. Per poter ricava.re in base a tali s.egnalazioni le · deviazioni .in direzione e in distanza rispetto ai . · pezzi, il comandante della batteria interessato ril)Ort-a, su un foglio di carta il sistema degli assi di riferimento (Fig. 26), gradua ,gli assi m,edesimi in d'ecametri al:l.a scala 1 : 2000 e mediante' il rapportatore riporta rispetto al Nord la traccia del piano di direzione passanté per l'obiettivo. Tale documento preÙdè il nome di grafi~o pm· il tiro con osset"Vazione aerea.

,,

270. L'aggiustainento <l.el tiro con osservazione dall'aereo va di norma limitato al primo periodo. Più particolarmente sarà sufficiente raggiungere · una forcella di 2--:-4 strisce e assumere come alzo per il trro di efficacia quello intermedio della forcella. · . . N ell'aggiustam~nto intervengono tutti i pezzi della batteria con le seguenti modalità: piccoli calibri e 105 - per salve dì quattro colpi; · &

(1) Con osservazione del tiro effettuata dal pallone osservatorio, la condotta del fuoco procede come nel c~so di osservazione terrestre. La visione planimetrica del terreno consentita dalla quota dell'osserva.torio faciliterà molto l'aggiu1>tamento, permettendo di apprezzare l'ordine di grandezza delle (leviazioni in gittata e in direzione.


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207 -

mèdi calibri fino al 152 compreso '_ per salve di due colpi (i pezzi si alternano a due a due nel tiro); calibri superiori a.J 152 - per colpi singol-i (i pezzi si alternano· nel tir<>). 271. Qnaudo l'osservatore trasmette la segnala- . ziòne del punto di arrivo di un colpo o del centro di più colpi, ìl comandante di batteria ne riporta la posizione sul grafico per il tiro' con osservazione aerea e misura le deviazfoni in ·distanza e in direzione riferite alla traccia de~ piano di dilezione.e · alla normale a detta traccia passante per l'obiettivo. La deviazione in quota 1(rispctto all'obiettivo) sarà ricavata (quando possibile) con l'ausilio della carta topografica a piccolo denqminatore. . 272. .Iu relazione alle deviazioni misurate il comandante di batteria dete1mina le correzioni da apportare al tiro, tenendo presente: a) Per la ·dìrezione. - Si trasforma la deviazione in metri in correzione in millesimi; se tale correzione risulta supèriore ai 10°0 e la deviaziorìe . in distanza hon è considerevole, si corregge subito •integralmente. In .caso contrario si attende la successiva segnalazione e si ·m.odifica la direzione della media delle due correzioni in direzione. Le successive deviazioni · saranno corrette integralmente di volta in volta.. b) Per l'alzo. - Si calcola la correzione in alzo derivante dalla deviazione in distanza e (se . possibile) dallà deviazione in qnota (n. 26l)ì quindi:


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208 -

, I

'

se la deviazione forniLa dall'aereo comporta una correzione in alzo maggio·re di 4 LJiF, si corregge integralmente; · se la deviazione fornita dall'aereo comporta una correzione m·inore di 4 Lli1,• e maggiore di .ili;, si corregge di 4 !.li.li'; ottenuta una forcella di · 4JJ' la. si dimezza; , se la deviazione fornfta dall'aereo comporta una correzione uguale· o minore di Llip, si corregge di _2 LJiF. Si potrà allora av.ere: o una. forcella di 2 Jl'; o una salva di 4 o di 2 colpi che• invesf.o l'obiettivo; o un colpo singolo giusto; e l'al1,o di efficacia sarà rispettivamente: l'alzo intermedio della .forcella, di 21l'; l'alzo della salva che ha investito l'obiett;ivo; l'alzo del colpo giusto~ Ove in seguito alla correzione appor tata ai dati di tiro dopo la prima segnalazione dell'aereo, qualunque sia l'entità della correzipne stessa, si abbia una salva (di 4 o di 2 colpi) a cavallo dell'obiettivo o ·un colpo singolo giusto, l'alzo impiegato è l'alzo per il tiro di efficaci a. In caso di urgenza o di obiettivi profondi, ottenuta una forcella ·di 4 strisce, si può considerare ultimato l'aggiustamento e passare sen1,'altro al tiro di effi.ca.cia coll'alzo intermedio della forcella di 4 F . .Avvertenze. - 1a. Per facilitare l'osserv~~zione dei colpi si deve oseguirc l'aggiustamento col


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209 -

fas éio dei piani di tiro convergenti; conseguito l'a,ggiustamento; l'apertura del fascio deve essere a,datta.ta a.Ila fronte dell'obiettivo. 2a.. Sempre per facilit are· l'osservazione, con i piccoli calibri e col 105, può convenire impiegare proietti fumògeni con la. prima. e al massimo con la seconda salva dell'aggiustamento. Un impiego più· esteso di tali proiett.i potrebbe ostacolare l'osserva.1.ione dei successivi colpi a. causa della persistenza del fumo prodotto da-gli scoppi. 3a.. Salve o colpi. singoli segnalati non 'Visto vanno sempre ripetuti. Salve parzialment;o ·viste vanno ripetute se il numero dei colpi osservati è inferiore ~tl 50 % di quelli sparati; ove però . la deviazione imperi le 4 F, le salve stesse vanno ·considera.te valide anche so di esse l'uflhia.le osservatore abbia scorto un solo colpo. 4a. Per ridurre al minimo il tempo occorrente per l'aggiusta.mento, la celerità di tiro devo essere ht massima consentita dal materiale che si impirga. 5a.. La necessità di ridurre al minimo la perma,nenim dell'aereo in volo, non consente {nef, casi in cui i l tiro debba ave1·e ca1·attere di esattezza) · di svolgere l'aggiusta.mento ~econdo le norme dette ai nn. 253, 257 e 258. In questi ca.si occorrerà, nella ricerca.· dei da.ti di tiro, tener conto accurato delle condizioni del momento, utilizzare (quando possibile) i tiri anteriori e p1·~cedero all acce1·ta1nentò come è indicato alla nota (2) del n. 319. U. -

..tdd. .,Jrt. N. -tlG7.


._ 210 -

Art. 3.

, Aggiustamento nel. tiro a tempo. 273. Nel tiro a tempo l'aggiustamento può essere iniziato a percussione e proseguito a tempo, oppure può esser fatto interamente a tempo. Sempre che possibile è bene ricorrere al primo sistem·a limitando il secondo al caso in cui l'osservazione dei colpi a percussione sia difficile o impossibile. L'aggiustamento a fMnpo, quando non debba esser protratto oltre il primo periodo, deve essere . fatto con tutti i pezzi della batteria.. L'aggiustamento a tempo può qualche volta ·. essere necessario per l'esecuzione di un tiro cli efficacia a percussione, ad esempio in terreni molto rotti o fittamente coperti, ove l'aggiustamento a percussione può risultare laborioso od anche ineffettuabile, oppure per lasciare incerto il nemico sull'obiettivo che si intende battere . .A) Aggiustamento iniziato a percussione e proseguito a tempo .

274. Si effettua l'aggiustamento a percussione con le norme già dette sino a raggiungere il voluto grado di approssimazione (normàlmente di 2 strisce cioè non oltre il primo periodo; sovente forcella :più ampia, specialmente alle piccole distanze · e _contro obiettivi profondi) e qu1ndi si passa. all'agg~ustamento in spoletta.


-211-

0ome graduazione iniziale di. spoletta ai assume quella ':}Orrispondente all'alzo di aggiust amento, opportuna.mente diminu~ta , per ottenere certamente gli scoppi in aria (1). 275. I dati occo1·renti per apportare ·1e correzioni di spoletta sono: l'altezza di scoppio normale (Ys)i .._ la striscia ve1·ticale degli sooppi (F' .) ; la variazione in spoletta (L'.1011, ) per va.ria.re di

una altezza di scoppio normale, mantenendo invariata la traiettoria. Tali dat i si leggono nelle apposite colonne della tavola· di tiro, in corrispondenza del valore di spoletta che s'impiega. · 276. Con l'alzo ottenuto nell'aggiustamento a percussione e con la spoletta cosi determinata, si

(I) Nelle tavole di tiro (sia a granata. a doppio effet to che a granata a pallette) il dato di spoletta si riferisce a-cl altezza di scoppio zero. Si deve dimìnufre quindi la spoletta di una. quantità. corrispondente all'altezza di scoppìo norma.le. Inoltre, affìnchè il valore dell'altezza media ottenuto in un gruppo di colpi a tempo sia attendibile, è necessario evitare che nel gruppo stesso si abbiano scoppi a percussione. La graduazione trovata deve essere p erciò diminuita anc~ra di tre o quattro strisce ver ticali° degli scoppi (F'8 ). I comandanti di batteria dovranno conoscere per ciascuna carica , il valore approssimativo di tali correzion alle normati distanze di tfro, per non doverlo calcolare di volta in volta.


-

212 ::-

'\. Òseguisce un gr11ppo di colpi (4 --;- 8) e.se ue misura l'altezza media di scoppio (1). Se il tiro è a granata (1, pallette, il dato di spoletta per il tiro di efficacb si ottiene inodifìcau do la . spoletta adopera:ta nel gruppo dellà quantità nec~ssaria per portare l'altezza .media mfsurata ad al- . tezza normale; se il tiro è a grar1,ata a dpppio effetto, modific~tndo la spolebta. suddetta della quan- · ) liit;à, necessaria,. per porta.re a zero l'a,ltezza media. misurata,. Per quanto riguard~ l'alzo, quello da impiegare nel tiro di éfllcacia è lo stesso ott.enuto nell'aggiustamento a percussione, se il tiro è a granata a palle'tte; è.invece l'alzo di aggiustamento aumentato tanti millesimi, quanto sono quelli corrispondenti a,ll'altezza di scoppio norma.le, se il tiro è a grana.ta a cloppio effetto . . \.

I

eh

· B) Àggwsta~ent? interamente a temp·o.

277, I primi colpi sèrvono, oltrecbè per.i l controllo .della direzione (n. 250); pér regolare la, graduazìo11e di spoletta così da otteuere a.I più presto u,n'a.Jte.zza, -meclia .che . consenta il. 1:ilievo delle devfazjcni longitudinali. A tale scopo, d opo 2 o. 4 scoppi ottenuti in aria con l'o stesso alzo, si col'tegge la spoletta · in base alla differenza" fra, la rnedia delle altezze misurate, prese ciascuna col proprio segno (t,énere

-----

(1) Si ric9rdi _c he l'altezza cli e::oppfo misrn ata rlall'osse:vatori6> deve essere ri<lott:t · alla posizione cl el la, t>atte:·i.a (n. 185).


.

-

213 ...:_

anche conto delle altezze zero esc~udendo però gli event1rnli scoppi'a per:m :sione) (1) e l'altezza media voluta. · Fa,tto questo si eseguisce 'l'aggi11.st,an1entò co~1 m,Jdalità, analoghe. a. quell e del tiro r1 percussione, tenendo presente: che conviene generalmente proceden; per colpi ripetuti o per griippi'di colpi; . · . che ogni variazione d'alzo deve essere accompa,• I ' gnata dalla; và.riazione di spolètta (2) chJ corrispondo al numero di strisce di cui si.è variato l'alzo in modo. da mantenere gli ~coppi ad altezza 1·>ie,lia invariata. Si ottengono così: <}ne aizi e due spalet;te relativi a due gruppi di scoppi che comprendono l'obiettivo (forcella di 2-4 ll);

ovvero: . r ·un alzo ed -q.na spoletta relativi ad ,rm grnppo di scoppi che risi.~lta, a cavallo dell'obie~tivo. (1) Quando l'osservazione è assiale (n. 177), per poter giudicare il risultato dei colpi, occorre regolare la spo• letta in modo che lo scoppio avvenga all'incirca sulla linea di sito (altezza zero) e quincli eh.e fa nuvoletta copra l'obiettivo, oppure che l'obiettivo risulti proiet· · tato sulla nuvoletta. Nel caso di osservazione unilaterale o trasversale è conveniente non portare gli scoppi sulla lìnea di sito pa.ssante per .il segno, ma . mantenerli su una linea di sito sopraelevata rispetto al segnò di: ,quanto ba.s~a perchè le forme del terreno non ostac.olino l'osservazione. (2) L1 vafiaz;ione di spoLittà ,MlF co :rispondc~nte.alla variazion'.) d'alzo Ll iF si lrgge sulla tavol~ di tiro in corrispondenza del dato di spÒ}l tta e be si impic ga.


- 214 -

278. i dati di alzo e spoletta cosi ottenuti corrispondono ad un punto fittizio, sopraelevato sulla verticale del segno di una quantità pari all'altezza media di scoppio impiegata. In conseg11enza per ricavare i dati di aggiusta. mento relativi al segno: se il tiro è a granata a pallette, si diminuisce l'alto di tanti millesimi quanti sono quelli che, in relazione alla distanza della batteria, rappresentano l'altezza media di scoppio (se l'alte:r,za media era zero, evidentemente l'a;lzo rimarrà invariato) e si modifica la spoletta di quanto occorre per ottenere l'altezza di scoppio normale; se il tiro è a granata a doppio effetto, si modifica · l'alzo del numero di millesimi r appresentanti la differenza tra' l'altezza media di scoppio e quella normale e si lascia invariato il dato di spoletta derivante dall'aggiustamento. C} Aggiustamento in graduazione.

279. Nei caso si disponga di osservazione unilaterale o trasversa.le, (1) l'aggiustamento a tempo può essere ottenuto per mezzo di sole variazioni- di spoletta mantenendo invariata la traiettoria, purchè questa sia certamente lunga rispetto all'obiet(1) Con tal~ osservazione non è possibile accertare se il tiro è in giusta direzione. È quindi opportuno, quando non si è sicuri della direzione, di disporre di un osservatorio secondario che con.senta, con osservazione assiale, di r egolare la direzione.

,


- 215 -

tivo. In tal caso, stabilito l'angolo di tiro della traiettoria col criterio sopradetto (1), si esegmsco il tiro, per colpi , ripetiiti o per gruppi di colpi, correggendo la spoletta. (mediante la variazione LIGp,) in modo del tutto analogo a quello indicato per l'alzo nell'aggiustamento in base al senso delle deviazioni (n. 251 e segg.),-fino a comprendere l'obiettivo fra due verticali relative ai punti di scoppio ottenuti con due graduazioni intervallato del numero di strisce W>l,{Jitt~inaJ,i degli scoppi corrispondente all'aper tura di forcella che si vu.ol ottenere. Le correzioni di spoletta si fanno in baso al valore (I.ella vai·iazione t1Gp, corrispondente ad una striscia longitudinale degli scoppi (lf's)· Ottenuta la forcella. di ampiezza voluta, si eseguisce con la graduazione intermedia un gruppo di uno o duo !}Olpi per pezzo; si misura da,ll'osservatorio l'altezza media degli scoppi e se ne riferisce quindi il valore alla batteria. I dati per il tiro di efficacia, saranno: nel tiro con grO/fl.ata a pallette : alzo: quello impiegato per il gruppo diminuito del numer o di millesimi corrispondente all'altezza. media di scoppio del gruppo riferita alla batteria; spoletta: quella impiegata per il gruppo diminuita di '1011 , ; nel tiro con granata a, doppio effetto : (1) Sarà opportuno assumere l'alzo relativo alla distanza dell'obiettivo aumentata di 700 7 800 m. od an:che più e la spòletta relativa alla distanza. dell'obiettivo.


-

216 ~

.

· alzo: queUo impiegato per il gruppo diminuito· del numero di millesimi risultanti dalla differenza tra l'altezza media del gruppo riferita alla batteria, e l'altezza .normale di scoppio della gra.nata relativa alla distanza dell'obiettivo ; spoletta: quella impiegata per il gruppo . . Art. 4.

Norme di tiro qu:> ndo · l'ob:ettivo è vicino ·alle nostre truppe. 230. L'esecuzione del tiro è subordinata a,lla cnndizione che nessun colpo cada sulle truppe a.nùche e p3rciò il comandante di batteria deve, anzitutt;'), · assicurarsi che fra obiettivo e nostre truppe vi sia la distanza di sioure;za, (n: 65); quindi: i da.ti iniziali di tiro relativi a.n'obiettivo devono essere anmQntati, a seconda della maggiore o minore attendibiljtà dei d.a ti stessi, in gittata, se il tiro,. . è fron.ta.le (1) o quasi, di 200-600 nietri ed anche più se la distanza di tiro è .notevole (2); in dfreziòne, sé il tiro è d'infilata (3rdi 50° 0-ioo 00• l'ampiezza degli ·sbafai . nel senso pericoloso, durante il periodo delle for'celle, deve essere limitata a due strisce; inoltre si devH att.end.ere il risultato di

(I) Rfr;petto alle nostre linee. (2) Salvo assoluta neces~ità, i tiri contro obiettivi vi-

cini alle uo3tre truppe devono . ess )re es3guiti solo a .d istanze. non superiori alle medie. _, (3) Parallelamente alle nostre linee. · ·


-

217 -

, àlmeno due colpi prima di effettuare uno sbalzo nel senso pericoloso. Se però, dopo aver osservato i primi colpi, è stat.o p::issibile apprezzare l'ordine di grandezza, delle relative devi.azioni e qneste risulta.no certament;e molto maggiori di 2 strisce, si possono .(se·m·. pre che vi sia ga1:c1,nzia di, non eolpfre le nostre truppe} effettuare sbalzi di entità, ma,ggiore di quella sopra indicata. Art. 5.

Determin azione] dei dati per U tiro di efficacia . mediante calcolo. 281. Q 1ando la determinazi.one dei dati di effi.:::acia non .sf può, o non si deve, effettuare sperimentalmente col fuoco, si inizia il tiro di efficacia coi dati del momento, · tenendo· accurata.mente · conto delle _condizioni' balistiche · ed· atmos~eriche. Con questo procedi~ento. si possono ottenere rì,sultat;i m:>ll;o approssimati solo gelando: a). la -preparazione topografica,, sia ii più pos-. sil?ile esa,tta (1); b) siano stalie accert~te con ~a maggiore possibile esattezza le condizioni del momento e sia eonosciuto: il regime dei pezzi; · o) Jio.u vi sia vento, o il vento sia debole e costante. in intensità e. direzione. (1) Si · conosca cioè èon la maggiore prec1S1one la posizione dell'obiettivo rispetto al. ]?ezzo-base.


'

-218-

Verificandosi le .suddette condizioni si procede · con ogni c,ura alla .r icerca dei dati di tiro del mo· - mento (n. 137). I dati ora detti, calcolati per un dato pezzo devono essere modificati per gli altri pezzi della , batteria, in base alle eventt~ali differenze cli regime e di posizione. 282. Se l'osservazione non èI possibile si mlZla

n tiro

di efficacia .con i dati ricavati dal calcolo, regolandosi nel I?Odo indicato al n. 329 e segg. Se il tiro può essere osservato e la situazi'bne lo consente, prima di iniziare il ' tiro di efficaciai, 's i deve effettuare l'acce1·tamento dei dati di tiro secondo le nòrme indicate al n: 315. Se la situazione tattica rJ.chiede rapidità di azione, si comincia il tiro di efficacia'· coi dati calcolati e dal risultato dei primi colpi delle .Prime riprese di tiro, 's i de· sume poi l'eventi.iale correzim1e éonferire ~., t.iro ' :ip.a!!~iore aggiustatezza,

o

per

'I.

· .Art. 6.

utilizza.zione di tirifanteriori.

f. Generalità. J83. L'utilizzazione dei dati di aggiustamento (o di efficacia) . di tiri anteriori, nel calcolo. dei dati di efficacia per il tiro su mi 'determinato obiettivo, · b~ per iscopo d,i introdurre, nel calcolo di qu~sti .


-219 -

dati, gli elementi sperimentali che è stato possibile raccogliere in tiri precedenti, sullo stesso o su altri obiettivi. I casi che possono presentarsi sono: esecuzione del tiro su obiettivo precedentemente ba1;tuto dalla stessa posizione dall a stessa batteria. (1·ipresa <li tiro) o da altra batt~ria di pari specie e calibro ; · 51secuzione del t iro su obiettivo mai battuto valendosi dei dati ricavati nel tiro .eseg,ùto su altro obiettivo, dalla stessa o da altra batteria di pari specie e calibro, dalla stessa o da altra posizi one (traspo1~to di tiro);

_

esecuzione del tiro su obiettivo precedentemente battuto da altra posizione, dall a stessa o da altra batteria di pari specie e calibro (trasporto di tfro). ·

A) Ripr~se di tiro.

~84. Nel caso fo cui l'obiettivo sia stato altre volte battuto dallf1J batteria, con la stessa carica, in condizioni balistiche eçl atmosfe1·iche · 1iote e dalla s1;essa posizione, come dati di efficacia per il tiro da eseguire si possono assumere i dati del t iro pre. ced& t e, corre1;ti per le differenze che risuUa.no tra le condizioni iniziali del nuovo tiro e quelle finali del tiro da utilizzare. 285. Quando l'angolo di sito dell'obiettivo ba valore im eriorc a 100 °0, i dati di eftlcacia per la


·-

220 -

ripresa si possono · det;erri1inare operaJ1do ccrne segu~ (1): al termin1; del tiro c?ie· si presiirne di utilizzare, si .J?rende p.ota delle condizioni de'! memento finale · e della relativa distanza d'alzo d'aggiustamento; · .. all01:chè si deve ripreridére il tiro si accerta.no le condÌ.zioni del momento iniziale del tiro da eseguire e si ·ricavano la correzione totale in distanza .ELia; . e qnella in direzione L1SA w (dovute alle differénze tm le òondiziord iniziali del tfro da eseguire e qiwlie finali del precedente tiro} ricercando i coefficenti di ·correzione, o entrando nei va;ri ab bachi delle correzioni, con il ,valore della ,distanza d'alzo d'aggiustamento. I dati : per eseguire la ripresa sono: . alzo.: letto I in èorr.ispondenza della distanza, . . . di alzo di aggiustamento del precedente tiro modificata della correzioné .ELia;; direzione:. quella d'aggiusta.ment.o del precedente tiro modificata della coi'rezione LISAw , Nel tiro a tempo occorre considera.re altresì la sp)letta :flua.le 0 1 del tiro precydente, la diffor'enza di pressione LIB tira i due tiri, e ricavare la cor1·ezione di spoletta L'.IGAB: .. Per il tiro ~a eseguire si a;\;rà 0 2 = 0 1 LIGAn(2).

+

(I) Questo procedimento e quello di cui a.l sùccessivo n. 286 sono da ritenersi normali per le artiglierie divisionali. . (2) Se la differeni¼l. ,fo tra.l'alzo di questo tiro e l'alzo finale del precedente non. è trascurabile; occorre modificare ulteriormente G2 di quanto occorre per mantenere ' .


_;_.221 -

286. Ove si disponga delle scale .delle correzicni unitarie, i dati .di efficacia per ia ripresa di tfro si possono. calcolare in modo semplice è rapido ricavando le correz~ni d'alzo parzia.li Lla,iv, Lla,ia·, Lla,i w dovute rispettivamente alle varia.zioni LI V %, LIO' % ed alla variazione nel . vento longitudinale L1Wre e la oo·rrez-ione in clirezione L/S,iw dovuta alla variazione nel vento · trasversa.le LIW, . Per determinare questi valori si entra nelle scale delle correzioni unitarie. (relative alla carica,. ea' al proietto . .che si impiega) con il valore dell'alzo d'aggii,sta.mento ottenuto rièl precedente tiro. Si fa, infìtè, ' la somma algebrica delle correzicni in al.r.o e si ottiene la correzione tota,le (EL.la) da ~pportare 'all'alzo. I dati per il tiro di efficacia, sono q1ùn9;..i: alzo: quello del precedente tiro modificato ùe.lla qua,ntità L'Àa; · , direzione: quella del precedente tiro ID()difiCaj;a, delli quantità LIS,iw. · · 287. I risultati cbe si ottengono applicando i p.roc'eclimeuti indicati ai· ~n. 285 e 286 pos~ono ritenersi attendibili se l'angolo cli sito è inferiore a, 1ooc0 • P erò per angoH di . sito forti (specialmente se si I

'

invarjab l'altezza media. di scoppio (mediaute la. variazione LIGF ). , Se la partita cli spolette è di età diversa da quo1la del , tiro precedente, e sono note le .caratteristiche LIG, % delle due partite, occorre modificare G2 di una quantità percentuale uguale alla differenza tra. le due 1:ara,tteristiche di età.


-222-

t ratta di grandi distanze) e quando si debba realizzare -la µiaggiore -approssimazione (1), conviene procedere alla determinazione dei dati di efficacia per la ripresa di tiro effettuando le operazioni, se- · guenti: . Al terrnine del ìi1·0 . ohe si presurne di utiiizzare: si prende nota delle · condizioni finali del momento; · si determina. la correzione percentuale in djstanza L1a, % e si calcola }a <listanza d'aggiitstamentq. (ma) mediante la relazione . aJa

=

x

.

+

1 . A O/ 100 a, X :-ix to .

Allorchè si deve riprendere il tiro: accertano. le co.ndizioni del momento iniziale del tiro da eseguire; . si calcolano la correzione totale in dista.nza .EL1a, e · quella in direzioné LIEAw (dovute alle va1·iazioni intervmiute tra le condizioni del mornento iniziale del tfro p,a eseguire e quelle fi1w.li .del precedente tiro) ricercando i . coefficienti di correzione, o entrando nei vari abbachi delle correzioni, in funzione della dista1naa di aggiustamento del tiro da utilizzare." I dati di efficacia per la ripresa sono: . alzo: corrispondente alla distanza di· aggiitstarne1ito à,a modifìcatà della correzione .EL/a, e deYL1xo,. ;

. si

. (l) Si conosca ,con esattezza la, posizione, topografica dell'obi~ttivo rispetto al pezzo-base ed i dati" da utilizzare siano stati 1·ica,vati eseguendo l'aggiustamento sino al t erzo periodo. ·' ·


-223 -

direzion.e: quella di aggiustamento del precedente tiro modificata della ·cene.zie 1"e LIS.,, w (1). 288. À.'IYl)ertenze. 1a. L'approssimazione dei dat i

ricavati con la ripresa è funzione del grado di aggiust atezza del tiro che si vuole utilizzare, della ccnoscenza più o meno esatta dei dati topografici e del procedimento seguito per il calcolo dei dati stessi. ·2a. Possibilità di osservazio,ne e situazione tat-. tica consiglieranno o meno di p1·ocedere all'accertamento dei dati di tiro ricavat i (n. '315). 3a. Il valore della correzione p.erc.entttale di aggiustamento del momento in distanza Lla, % occor- • rente per il calcolo della di.stanza di a,ggiu1StamenJ,o 1110 si può ricavare mediante l'espressione: · ,.

1 -_ ~a, 0IO

aa - at _ Lia - - - -0,,,,h Oo:,,.

-

dove .Oo:,h è il coefficiente di correzione percentitale relativo alla posizione dell'obiettivo (2);

.

.

· (1) Se la variazione di scostamento t1Sp non è trascurabile, la direzione de've essere ulteriormente conetta della quantità oonispoudente alla differenza t1a tra il va1ore dell'alzo di questo tiro e doll'alzo finale del precedente tiro. · (2) Si indica con Oz,h la quantità di cui occone variare l'angolo di tfro rolativo'alb~ traiettoria passante p er l'obiéttivo B di coordina.te x ed l• p e.c ottenere, sulla linea. di sito di B, lo spostamento d el centro della rosa di ·quantità. corrispondente ad una variazione del~' l % nella .distanza x (e di conseguenza anche dell' l % del dislivello h). I valori del coeffwient e Oz,A sono dati da


-224-

4a_ Qualora non si disponga del valore del codflcieute Ox,li si potrà impiegare l'espressione;--·; Lia, -

% =[100

a/eia -

UJu.,

f

L:Dat

rlovJ'- :caa·· ·e a,0 t indicano risp.et tivau1ent e le distanze d'alzo d'aggi1.istarnento e tabulare relative all'obiettivo batt uto. L'espressione suddetta è applicabile alle piccole e· medie distanze anche per for U valori dell'angolo di sit,o ; è applicabile invece s.oltanto p~r valori del sito inferiori ai 1 00° 0 per le • maggiori distanze di tiro. 289. Riporto dei dati dfaggiustamento. -

Quando

si prevede di dover riprendere il tiro su un obiet-

tivo e si presume che nella futura ripresa di fucco, . necessità tattiche o impossibilit à di osseryazicue, impediscano di terier conto delle mutate condizioni del momento, o non permettano di eseguire gruppi di accertamento o di giudicare dei primi risulta.t i del tiro _di efficacia, conviene, avendo t empo e modo di farlo, prepara.re in antecedenza la ripresa -abbachi (o tab ~llc} contrnuti n rllc tav.ole <li ti ro, in funzione. d ei dati topografici x ( d h dei'f'obir ttivo. In man r.i.nza dcll'iibbaco o della ta b ella d el o.,h, il valore di questo -coefficiente si può ottenue servendosi d.l'gli n.bbachl tH 100 e Ll·i 10 e calcolandolo con la fo : muli\,

Oz,1, =

/o

( Lli 100 X Xtm

+ L1 i 10

X

h••• ). I valo:i d<.'l lc va•

liazioni Lli,oo e Ll i10 si ricavano da.gli app ositi abbacb i . (o tabelle) in funzione d ella distanza. x e clel disl iv ello h dell 'obirtti,o.


.- 225 -

di tiro ricorrendo al . riporto dei dati . di aggiusta~ mento su un conveniente obiettivo. Ciò sarà ancora più consigliabile allorchè i dati di aggiustamento siano stati determinati con l'ausilib di mezzi speciali di osservazione (aerea o fonotelemetrica) che non sempre si .potranno avere a disposizione. 290, Il riporto dei dati d'aggiustamento consiste nel mettere a ra.ffronto i dati di aggi11st amento, ~e ci si è limitati a questi, o gli ultimi dati coi quali fu eseguito il tiro di efflcacià su un obiettivo, con quelli che, nelle stesse condizioni del momento, si ottengono su un altro obiettivo opportunamente scelto. Questo obiettivo vien detto « di· fede». J;>oichè 'e ntro determinati limiti si può ammettere che ·10 relazioni ottenute qal ra.ffronto rimangono immutate quando, in altre condizioni atmosfericlie e balistiche, si ricerchino i dati di aggiustamento sugli stessi due obiettivi, cosi, per effetto di questa costanza di relazione, i dati di efficacia p'er l'obiettivo da battere si possono ricavare in un momento qualsiasi, desumendoli da quelli che nello stesso momento corrispondono all'obiettivo di fede. 291. Il riporto .dei dati di aggiustamento può . esser fatto a percussione e a tempo; come obiettivo cli fede può esser scèlto un adatto punto del terreno . o il centro dì gruppo di colpi. Per la trattazione completa dell'argomento si · rimanda a.Ila Parte 1 a della I. T. pag. 190 e segg.; qui di seguito ci §i Limita a indica~e un procedimento di riporto

un

16. -

.ddd. Àrt. N. 4167.


-

226

~

che può essere applicato e11tro i limiti cosi specificati: di ffetenza tra la direzione d.ell'obietti'Vo reale e q11,ella dell'obietti'Vo di fede (angolo di ripoÙo) non , st1perioro a 100 00; differenza di distanza dei due obiettivi rispetto alla batteria non superiore a 400 metri (l); differenza di q1tota fra i due obiettivi non superiore a. 100 met,,i (1). 292. Scelto come obiettivo di fede {F) un punto ben discernibile del terreno, in zona favo1·eyole .all'osservazione del tiro ed in posizione ta.le, ri, spetto all'obiettivo da battere {B), che non siano superati i limiti di direzume, distanza e quota anzidetti, con un pezzo qualsiasi della batteria, impiegando la stessa carica e la stessa partita di munfaioni che si adoperano per il tiro su l'obiet tivo B, si aggiusta il tiro sull'obiettivo di fede, durante o subito dopo l'aggiustamento {o il tiro di efficacia) sull'obiettivo B, ma sempre in modo da pote1· 1-itenere ahe tutte le co~dizioni balistiche ed I atmosferiche. siano immutate. . Fatto ciò si compiono le seguenti 'operazioni: si fa la differenza tra, l'angolo di tiro di aggiu-

( 1) Questi limiti possono esse1'e ancho sorpassati quando si spara a distanze superiori alle medio e con forti velocità iniziali. Como norma si tenga presente ch e il p1·ocedi mento di ripo1'1.o è applicabile fino a quando i coefficienti Oz,A, relativi ai due obiettivi di feàc e Tea.le, sono ·prossimi, o u guali, tra loro.


stamentç> io relativo all'obiettivo B e i;angolo di tiro dli aggiustamento iF relativo all'obiettivo Jj' è · si ottiene la costante di riporto K,

si fa la differenza tra la di1;ezione d'aggiustam,ento dB relativa dell'obiettivo B e l_a direzione di aggiustamento dp dell'obiettivo I!' e si ottiene la I costante di riporto Ka . · Ka

= à13 -dr,;

si prende nota delle costanti di riporto Ki e Ka. AUorchè si deve ripetere il tiro S'ull'obiettivo B, i dati di efficacia si 'ricavano come segue: si determinano, col tiro, imp~egando lo stesso pezzo del precedente tiro, i nuovi dati di a,ggiu. stame1:1to relativi- a 1J' (tiro di fede).; si, aggiunge (col proprio segno) la costante K-;, all'angolo di tiro d'aggiustamento -i'F ottenuto nel tiro <li feàe e si ri_c ava l'angolo di tiro i' IJ per eseguire il tiro di efficacia su B

si aggiunge (col proprio· segno) la costante KtJ alla direzione d'p ottenuta nel tiro di fede e si ri.cava la çlirez-io1ie d'B per eseguire il tiro di efficacia su B

d'B

=

d'J.1·

+ Ka.

Per gli altri ·pezzi, { dati ora detti d'èvono essere


-

228-

modificati in base alle eventuali· diversità di regime e di posizione (1). 293 . .Avvertenze. - 1a. Per l'esecuzione del rip orl;o o Jn. sù.sseguonte utilizzazione delle costanti di riporto non occorro conoscere con esattezza le

posizioni topografiche dei cluo obiettivi e nemmeno le condizioni balistiche cd atmosferiche, pmchè si abbia modo di poter giudicare che le clifferrni e cì.i posizione relative ai due obiettivi (distanza, q1.wta, direzione) non superino i limiti detti al n. 291. 2a. Qiutnélo si utilizzano i dati del riporto, nei due successivi tiri sull'obiettivo di fede e su quello reale si possono adoperare partite di munizioni ~li.ff~rcnti (cioè di peso clivel'so) da, q11(:l!e impiegate nei primi due t iri, purchè non vari la carica e perciò si adOJ)eri la stessa tavola di tiro. 3a. Il secondo aggiustamento sull'obiettiYO di fodc si può iniziare con g-li sfiessi dati finali del primo . o, se le condizioni atmosff;;iche sono notevolmente cambiate, calcol aJ1do i dati del mom ~nto c'Ome è indicato nelle riprese di tiro, (n. 285). A.d ogni modo, in ambedue gli aggirstan·cnti ml -

(1) Nel tiro .a tempo occorre tener conto anche del rapporto (K,) tra la spoletta ottenuta nel primo aggiustamenLo sull'obiettivo B e quella ottenut:i nel tiro sull'obiettivo di fede, e moltiplicare poi K , per la spoletta G' F .. r.hc risulta dal secondo aggiustamento su ll'obicttivo di fede. Il valore della spolel.ta G'B per il nuovo t iro da eseguire stù.l'obicttivo reale B; è dato da G'n = G'F x H •.


-229-

l'obiettivo di fede &i · deve raggiungere lo · st;esso grado di approssima,zionè ·ottenuto ne1Iia,ggiustaÌnento sull'obiettivo da battere (a meno di ,~na striscia, n. 258)B) Trasporto di tiro.

294. Consiste Ùell'utilìzzare i dati di tiro precedenteme~te ricavati dall'aggiustamento diretto su di un obiettivo (obiettivo ausilicirio) pe1; ottenere i dati di efibacia relativi ad altro · obiettivo (obiettivo reale) (1). Se il tiro di efficacia sull'obiettivo reale segue immed iatamente l'aggius1;amento sull'obie.ttivo ~usiliario, se cioè le condizioni nelie quali si effettuano i d,ue tiri possono considerarsi identiche, il trasporto d i ·tiro si · dice irnmediato. · Q,l ando irive~e il tiro suÌl'obiettiv~ reale non fa seguito all'aggiustamento sull'obiet1;ivo ausiliar~o, o c0munque quando il tiro sull'obiettivo reale non pnò ritenersi eseguito nelle stesse · condi:zioni di qhello sull'obiettivo ausiliario, . . ., il trasporto di tiro si dice n01i immediato. · 295 . .Affi:ichèi dati di effi~acia ricavati mediante j;rasporto risultino il più possibile approssimati è necessario: (1) Il tiro da utilizzare potrà anche essere eseguito sullo stes110 obiettivo cla altra posizione e su.altro obiett ivo da alt1·a posizione (trasporto di origiN.e e trasporto doppio). ·


-230-

che si conoscano con precisione i dati topografici dei due obiettivi e del pezzo-ba,se; ohe l'obiettivo ausiliario si trovi rispetto all'obiettivo reale entro i-limiti di di_rezione, distaJ1za . e quota detti al numero seguente; .che l'aggiustamento sull'obiettivo ausilia,r io.sia effettuato fino al più alto grado di approssima.zionc (cioè a meno di una striscia) .impiegando la stessa carica e la stessa partita di munizioni da adope· rare nel tiro di efficacia .contro l'obiettivo da battere; che - nel caso di trasporto non immed.iato .siano accuratamente accertate le condizioni atmosferiche e la temperatura delle cariche relative all'uno e all'alt ro tiro. Inoltre è conveniente che l'obiettivo ausiliario sia tale da permettere buona osserva~ione dei colpi sia per visibilità, sia per le"('condizioni del terreno I ad esso adiacent e. 296. I limiti di distanza, quota e direzione da tener presenti nella esecuzione dei tra.sporti di tiro sono: differenza di distanza fra i due obiettivi, di massima, non superiore ai 1000 rnetri per le medie clist;anze di tiro; tale limite potrà anche essere sorpassato alle distanze più grandi e con forti velo- . cità iniziali; dovrà essere diminuito alle minori distanze;/ éf:ifferenza di quota: non oltre i 400 metri; tale limite p)trà anche essere sorpassato in condizioni atonsferiche molto calme;


.,. -231 -

differenza di dfrezione (angolo di trasporto); nei traspor ti immediati va.riabile a seconda del vento; quando il vento non è trascurabile, l'a.ngolo di trasporto non dovrà superare i 100° 0 , ma potrà essere tanto più ampio quanto minore è l'intensità del vento ; come norma è bene anche con vento depole (1) non superare i 300° o; nei trasporti non immediati non vi è invece, nell'angolo di trasporto, alcuna limitazione. . ' · 297. I trasporti di tiro (imrnediati e non i1n11iediati), oltre a consentire di determinare i dati di tiro con buona approssimazione, conferiscono aitiri di effbacia il necessario ca.rattere di sorpresa e perciò trovano .larga applicazione neJJa manovra del fuoco . .Allo scopo di ricavare i dati di a,g giustamento occorrenti per trasportare il t iro su qualsiasi obiettivo, conviene, sempre che la situazione lo consenta, effettuare l'inquadramento del ten eno, cioè eseguire con un sol pezzo l'a.ggiusta.meoto fino al terzo periodo (a meno di una striscia), su punti d'inquadramento da utilizzare come obiettivi ausiliari (2) situati nella zona d'azione della batteria, opportuna.mente scelti (n. 43) tenendo presenti i limiti _e ntro i quali è applicabile il procedimento di trasporto. (1) Intensità. di circa. 2 m/s (cfr, tabella .LI. dell'Allegato n . 8) . (2) Co.ine obiettivo ausiliario si può anche assumere . il centro di un gruppo di colpi a percussione o a tempo quando sia possibile effettuame il rilev11,rrientQ,


-232-

298. Trasporto di tiro immediato. - Il traspor to di tiro si basa sulla considerazione seguente: se a parità di oaiidiziuni balistiche ed atmosfe1·iche si aggiusta il tiro con lo stesso pezzo su due d iversi obiettivi A e B (ausiliario e reale) in posizioni t ali da non superare i limiti di distanza, direr,iono, quota detti al 11. 296, si può ritenere che le correzioni di aggiustamento de1 momento percentuali in distanza e in· spoletta e l a correzione di a.ggiustamento del ;momento in direzione (n. 348) rohttive ai dn e tiri siano tra loro ugu1,li: ·

Si può cioè ammettere che le correzioni d' aggiùstaménto ricava.te nel t iro sull'obiettivo ausiliario si possano applicare, per il pezzo impiegato nell'aggiustamento e nelle identiche condizioni del momento, per determinare i da.ti di til'o di qualsiasi altro obiettivo pi,rchè questo, rispetto all'obiettivo ausiiiario, si trovi enfro .i limiti 'di distanza, quo·ta e direzione già fn4icati. 299. Trasportò di tiro immediato in base ad un obiettivo au<iiliario. - Le operaziimi che materialmente sì. devono compiere per l'esecuzione di un trasporto di tiro immediato sono le seguen{,j: 1 ° determvnazione della correzione percentuale Lfa,A %:

si ricerca il coeffiÒiente di aorrezione percentuale O;,11, e~traudo nell'apposito abbaco con i valori

dalla distanza topografica e del·dislivello dell'obiet-


-233-

tivu ausiliaTi_o, oppUTe (in mancanza di tale ab-· baco) servendosi .degli abbachi Lli100 e ili10 e cal- , colandolo con \a, formula (1) Ox, 1t =

l

1

. (L'.li100 X X~,m

.

+ Lli10 X

hfj,,/

.si de~errnina, mediante a,ggiustarnento suil'obiettivo ausiliario, W valore dell'alzo il'aggiusta, mento e si fa la diffel'enza tra eletto alzo e quello· tab1tla1·e relativo all'obi~tti.vo stesso; si ottiene in tal modo la con·ezione d'aggiitstamento del momento i1i alzo (Lia -= àa -

at);

si divide la quantità Ja _per il coefficient e o.,,,,. · 11 quoziente rappTesent a, (col proprio segno) la cm·rezione percentuale in clis'anza:

2 ° detel'minazione dell'alzo per il tiro sull'obiettivo reale: per trasporta.re il tiro sull'obiettivo reale B si determina, per prima cosa, il valore della correzione Llxn relativa alla sua distanza topog~a.fì.ca (xe) in base allo stesso percento otteniito per l'obiettivo av..~iliario:

II valore cosi trovato si aggiunge (col proprio

(1) cfr. nota (2) ·di pag. 223. \


-

234 -

segno) alla distanza topografica de] nuov·o obiettivo e si ottiene la distanza corretta ( mcB) di B 1

mcB • XB

+ ~lOO

X11 X LlmA %

In base a tale distanza ed al sito, dell'obiettivo ricava nel modo solito l'alzo: ad esso si aggiunge il sito SB e si ha l'angolo di tiro per il tiro di efficacia su B per il pezzo impiegato nell'aggiustamento. P er gli altri pezzi, l'alzo deve essere modificato in ba,se alle eventua.li diversità di r egime e di posizione (n. 158). ( sB) si

300. Qualor a non si disponga n.è d ell'abbaco Or.e, ,., nè di quelli del Lli100 e del Lli10, il valore della co:i-rezione percentuale in distanza LlxA % si può ricavare mediante l'espressione: I

LIXA

% = 100

(1)

°"

-(1)

01

(1)0.t

dovo XuIl e Xa t indicano riSl.)ettivamente le distanze d'a,lzo d'aggiustamento e ta'!>ulare relative all'obiettivo ausiliario (1). 301. P er quanto riguarda Ja direzione, il dato relativo al nuovo ob~ettivo si ottiene aggiungendo (col proprio segno) alla direzione risultante dall'aggiustamento sull'obiettivò ausiliario ( dA ), la differenza (Lld) tra la direzione topografica dell'obiettivo da battere e dell' obiottivo ausiliario (angolo • di trasporto) e la differenza (LIS,) tra gli scosta\

(1)

Cfr. Avvertenza 4 • del n. 288.


-235 -

ment;i tabulari (1) che competono rispettivamente agli obiettivi. stessi:

direzione = dA

+ Lld + Llh't

· (2)

302. Quando il tiro di efficacia sull'obiettivo da battere deve essere eseguito a tempo, nell'aggiusta- . mento sull'obiettivo ausiliario si deve determina.re pure la spoZetta. Come dato di spoletta per l'obiettivo da /battere si assume _quello tabitla1·e deU'obiettivo d,a battere G:10 moltiplicato per il rapporto fra. la spoletta d'aggiustamento dell'obiettivo ausiliario Ga,1 e quella tabulare dell'obiet~ivo ausiliario GtA (3): Ga,1

GB

=

Gio e 'Ì.,i

(1) Oppure t ra le correzioni tabulari LIS; allorchè si tratti di a.rtiglierie munite di dispositivo l)er la correzione automatica della derivazione. (2) Nel caso di trasporto dell'origi'iie (tiro sullo stesso obiettivo . d a altra posizione) in cui obiettivo ausiliario e obiettivo reale coincidono · è nel caso di trasporto doppio (tiro su altro obiettivo da altra p~sizione) l'angolo di trasporto è dàto dalla differenza delle.direzioni topog,rafiche nei due tiri, riferite alle due distinte posizioni del pezzo base .. (3) Lo stesso risultato si otterrebbe valenrlosi della correzione percentuale in spoletta: . . ' GA - Gt,1 LI G.,.%= 100 G . t4

ricavata in modo analogo a quanto è detto al n. 300 per · la correzione percentuale in dista.n za. La relazione indicata, però, consente· di ricava.re il 'dato di spoletta più speditamente.


-236 I

303. Nel ·ca,so pa,rticolare iii° cui le cli,ff e,renzfJ di · · distanza e qiiota tm i due obiettivi (ausiliario e reale) 1wn superino rispettivamente ·i 400-,e 1 100 metri, per 'determinare' l'alzo si può operare più semplicemente così: conseguito l'aggiustamento stùl'obieWvo a,ù siliario, si fa la differenza fra l'alzo, d'aggiustarnento e l'alzo tabulare relativi a detto obiettivo; . l 1 si aggiunge (col pro1n·io segno) tale differenza, all'alzo tlibit~are deU'obiettivo reale e si assume sen- · z1altro questo alzo per il.tiro di efficacia sull'ob~èt, tivo reale. 304. Tra.sporto immediato. in base al rilevamento di un gruppo di colpi. Allorchè non esiste un p tLnto del terreno ~che si presti per essere scelto quale obiettivo ausiliario e), essendovi t ale pm1to, non sia conveniente per ragioni tattiche valersene a quello scopo, si può assumere come obiettivo ausiliario il centro di un gruppo di colpi a percussione purchè si disponga di osservatori d ei qua.li sia esat;tamente determinata la, posizione. In tal caso, con la stessa carica e con la stessa partita di munìzioni d a impiegare nel tiro cli efficacia c~ntro l'obiettivo da . battere, si escg11isce con un pezzo della batteria,, ·un gruppo di 8 7- 12 colpi (tiro ausilia1·io} sn una zona di terreno che si . .p resti al 1·,ilevame,n,to esatto· dei risultati (perciò p r>ssibilmente a pende1~za uniforme) .· e che sia campresa nei limiti di distanza,. quota e direzicne già indicat i (n. 296). ' . .


-237-

Il rilevamento del gruppo de,e essere effettuato per intersezione da due o tre osservatori (1) allo scopo di determinare la posizione topografica del centro a dei punti di arrivo dei colpi (cicè direzione, clistanza orizzon't<ùe e disliivello rispetto al pezzo ·che ha eseguito il gruppo) . Detto punto a deve essere considerato come m1 vero e proprio obiettivo aitsilia1·io. A questo, nelle condizioni del momento in cui si è eseguito il gruppo di colpi, corrispondono coine dati di aggiusl;amento : l'angolo di Uro e la dfrezione impiegati dal pezzo nello sparare i colpi. Sottraen.do dall'angolo di tiro, l'angolo di sito relativo al centro del · gruppo, si ottiene l'alzo à'a.ggfastrvmentò. Ricavati quindi i dati di tiro tabulari relativi alla posizione del centro del gruppo, si procede o:.i.l la ricerca dei dati di efficacia per l'obiettivo B Ja battere, con le stesse modalità già indicate per · il caso ii1-cui si dispone realmente di un obict• t ivo ausiliario. Riferendcsi alle notazirni già visi e (un. 299 - 300 - 301) e indicando con Llxc % Ia correzione percentuale in distanza ottenuta nel tiro ausiliario e con do la direzione impiegata nell'esecuzione del gruppo, i dati per il tiro di efficacia sull'obiettivo ·aa battere sono: direzione: dc Lld + L1S, alzo: quello che nella tavola di tiro corrisponde

+

alla distanza co?'retta a:c,J ed al silo sa.

= a:n +

~ me X Ll:»o 1 0

%

(1) Ciroa lo modalità, di esecuzione clel rilevamento vedasi .Allegato n. 7.


-Ms·305. L'obiettivo ausiliario può essere anche costituito dal centro di un: gruppo di colpi a te1npo. L'esecuzione del tiro a tempo permette, alle.volte, di eseguire meglio il rHevamento dei colpi, ·ma il principale vantaggio che se ne. prò trarre è quello di svincolare completamente da Ògnj legame col terreno l'obiettivo ausili.ario. Il gruppo può essere, con vantaggio, eseguito in direzione poco · qiv~rsa da q;uella dell'obiettivo dà battere e in modo che- il centro degli scoppi risulti, rispetto all'obiettivo, nei limiti di distanza e di · quota indicati al n. 303. Per il rj,levàmento dei <Jolpi è indispensabile il concorso di tre osservat01·i poichè, per la mobi, lità della nuvolètta di scoppio ll) e.per la, mancanza di punthi.i riferimento, è necessarfa, la visuale cli controllo. Il dato di spoletta, nel caso che il tiro di effieacia sull'obiettivo da 'battere debba essere eseguito a tempo, si ricava come ·è detto al n. 302 e precisa-• mente, se si !ndica con Go la spoletta impiegata, nel grup~o, . con Gi 0 la spolel;ta tabulare relàtiva alla posizione ·topografica del centro del gr~ppo, con G,, 8 ·1a spoletta tabulare per l'obi.et;tivo da battere, come dato di efficacia per quest,'ultimo si deve ass1unere

.

~

• (1) ·Nel rivela.mento degli scoppi si dev-e cercare di collimare alla fiamma o almeno al centro della nuvo• letta nell'istante in cui si fo.rrna.


Quando il .tiro .di efficacia sull'obiettivo real si deve eseguire a percussione n,on o_ccorre, evidentemente, il calcolo della spoletta. !

306. Trasporto di tiro non immediate. - I procedimenti indicati per il trasporto di tiro immediato sono applicabili anche allorquando il tiro di effi. c~ia sull'obiettivo da battere non sussegue immediatarµente alVa.ggiustament o s1.1ll'obiettivo ausiliario (obiettivo già battuto o punto d'inquadramento o centro del gruppo di colpi), semprechè si impieghino la stessa carica e la stess,i partita di munizioni é. si possa tener cop.to delle variazioni intervenute, tra l'uno e l'altro tiro, nelle .condizioni atmòsferiche e nella temperatura d'elle cariche. In tal. caso, come si è detto, l'obiettivo ausiliario può essere scelto in qualsia~i dirèzion(;), ma a distanza e 9.uota differenti rispettivamente da quelle dell'obiettivo da ba.t tere ·di non oltre 1000 e 400 metri in più o in meno.

807. L e .modalità di esecuzione di un trasporto non immediato sono: 1 ° Definito l'obiettivo da battere si sceglie, fra gli obiettivi precedentemente bat tuti (o punt i di inquadramentp ), quello che meglio si. presta per le funzioni di obiettivo ausiliario. Si t enga presente che, ol1ìre agli altri requisiti, è indispensabile che per quest'ultimo obiettivo sia stato compiuto rigorosamente l'accerta.mento · delle condizioni del momento al termine del tiro. Sa.rà preferito . agli altri l'obiet1;ivo ausilia,rio sul quale


-240-

l'aggiustamento venne compiiito in oon,Uzioni atmosf,wiohe più calm1. 2° Si esegniscono tutte le operazioni già note come se si trattàsse di un trasporto immediato. 3 ° La distanza modificata del Lla:A % (come si è eletto per il trasporto immediato), s i corregge ancora. della quantità E Lia, dovuta alle variazioni accertate fra le condizioni atrnosf erù.:he e la temperat,u1·a delle cariche del tiro che si vt1.0l eseguire e· qu~lle del tiro precedente : I

a)o0

=

Xn

+

1 lOO Xo X Lla:A %

+.EL.lx

4° In base alla distanza ccsì ottenuf·a ed al ' s~to dell'obiettivo reale, si .cerca, !'alzo rer il tiro d i efficacia per il pezzo considerato. Per gli altri pozzi, tàle dato deve essere corretto per le eventuali diversità di posizione e di regime (n. 158). 5 ° l?er quanto riguarda la direzione, si assume quella dell'obiettivo ausiliario (d,1,) modificat a dell'angolo cli trasporto (Llcl), clella differenza tra gli scostamenti tabulari dei due obiettivi (LJS,) (1) e della correzione dipend.enf e da.I vento trasversale (LIS.11 w) (2):

(I) Cfr. nota (2) del n . 301.

La correzione in distam;a ZLlx e quella in direzione LlSA w si ricavano entrando nei vari ab bachi o ricercando i coeffir.iont.i di correzione in corrispondeuza d;lla distanza topografica x JJ modificata del Llx..t %, Se la variazioue di scosta.mento, elle corrisponde alla correzione> t otale in dista.nza (2.dx) per le mut.at.e con(2)


241

808. Nel tiro a tempo il dato di spoletta si deve determinare tenendo oonto della eventuale dif· ferenza (LIB ) tra la pressione ·b arometrica al momento del tiro ohe si vuol eseguire e quella relativa al momento finale del tiro sull'obiettivo che si è assunto come ob.iettivo ausiliario. Perciò, determinata la spoletta come se si trattasse di traspor to di tiro immediato (n. 302) si modifica tale valore della correzione in spoletta LIG dipendente dalla variazione di pressione LIB (1)

309. Limiti di approssimazione. - Nel trasporto di tiro immediato i dati di efficaci3! per l'obiettivo da battere risultano generalmente approssimat i: in direzione, a circa 5 millesimi; in angolo di tiro, ·a meno di due strisce; in spoletta, a meno di 1 % della graduazione tabulare. Nel caso di trasporto non immediato si potrà talvolta raggiungere lo stesso grado di approssi. mazione. detto per il trasporto immediato; ina non è da escludere che i limit i d'approssimazione

dizioni del momento, non è trascurabile, occorre correggere la direzione anche di detta qu antità (mediante la variazione di scostamento - LJSF - corrispondente alla. variazione di una striscia longitudinale dei colpi). (1) Inoltre, quando la corr ezione t otale di distanza dovuta alle differenze tra le condizioni del momento dei due tiri sia notevole, si deve correggere la spoletta di quanto occorre per µ:iante nere invariata l'altezza media di scc:>ppio (mediante la variazione di spoletta data dalla t avola di tiro - LJGF - corrispondente alia. variazione di una st,riscia. longitudinale dei colpi). 16. -

Ada. Art. N. 41R7


~

242 -

superino quelli sopm indicati, tanto più notevolmente quanto maggiore è l'entità delle variazi,oni 'atmosferiche (specie del vento) fra i due tiri. C) Cambiamento!di obiettivo.

310. Nei muneri precedenti è stato detto del trasporto di tiro e sono sta~e indic~te le condizioni che debbono verificarsi perchè esso si possa effettuare. Può anche accadere, dopo aver aggiustato il tiro sii,. di un determinato obiettivo, di dover spostare il tiro su un altro obiettivo del quale non si conosc.e , con esattezza la posizione topografica. In tal caso si esegue quello che si chiama un cambiamento di obiettivo. . I ·èiati iniziali di alzo, di direzione e di sito per il secondo obiettivo si ricavano allora tenendo conto delle differenze misurate o apprezzate rispetto all'alzo: .alla direzione e al sito impiegati per l'obiettivo già battl11;o. In genere potrà essere ~ossibile misurare le variazioni di direzione e sito, ma occorrerà apprezzare quella relat iva all'.alzo. , Da quanto sopra consegue che sul secondo obiettivo è neoessario e:ftettuare l'aggiustamento; rria si àvrà il vant~ggio che, ·riuscendo probabilmente i primi colpi abbastanza vicini all'obiettivo, l'aggiustamento risulterà agevolato. In sp~ciali condizioni, quando. si ha conoscenza buonà ma non esatta. dei dati topografici dell'obiet ti vo (misurazione della distanza, mediante


-243'

telemetro o piccola base, o dati forniti da,II'aereo con riferimento alla carta topografica o alla fotografia) ;possono essere impiegati i procedimenti di trasporto per la ricerca dei dati iniziali, ma l'approssim~z.ione di tali dati risulterà éerta.mente minore di quella prevista per i trasporti (n. 309). A questa minore approssimazione si deve s1,ippUre con l'osservazione.

I

Art. 7.

Utilizzazione dei .,..dàU dj aggiustamento , di una batteria con la preparazione di gruppo. 311. I procedimenti c_h e seguono si applicano allorquando, attua,ta, la preparazione di gruppo ed eseguito l'aggiustamento su un dato obiettivo con una batteria (o con un pezzo di tma batteria), il comandante :di gi:uppo voglia far seguire immediatamente il fuoco di tutte le batterie del gruppo. 312. Per ottenere buoni ris1:ùtati occorre che tutte le batterie usino lo stesso tipo di proietto e la stessa carica, che siano note le differenze di regime tra . i pezzi base delle batterie, che le differenze negli angoli di direzione non superino i 100° 0 e quelle in . distanza e quota non superino rispettivamente i . 400 ed i 100 metri. In queste condizioni il comandante del gruppo: comunica alle dipendenti batterie la posizione dell'obiettivo sia pure . determinata con .· scarsa. approssimazione;


-244 -

indica il proietto o la carica da impiegare ecl ordina ad una. batt eria di eseguire l'aggiustamento (1). · I comandanti di batteria: riporta.no la. posizione dell'obiettivo sul piano quadrettato ; ricavano i dati di tiro tabttlari relativi alla posizione dell'obiettivo e per la carica e il proietto ordinati (2) e fanno subit o puntare con t{l,li dati i pezzi. Tale ricerca, per la batteria incaricata di effet' tua.re l'aggiustamento, sarà fatta da altro ufficiale o da specializzato, in modo che il comandante di batteria possa aprire il fuoco senza ritardi e condurre sollecitamente l'aggiustamento. Al termine dell'aggiustamento (3) ,i l cçmandante

(1) È opport~no incaricare dell'aggiustamento la batteria centrala dello schiei·amento, specie nel caso di schieramento alquanto ampio, e conviene inoltre che il posto di osser vazione del comandante della batteria impiegata nell'aggiustament-0 sia prossimo a quello del comandante di gruppo in modo da rendere agevole l'indicazione dell'obiettivo da battere. (2) La determinazione dell'angolo di sito o dell'alzo tabulare devono esser fatte dai comandanti di batteria basandosi sui dati di posizione forniti dal comando di gruppo e con uniformità di criterio (a.d es. se il complemento di distanza d'alzo p <'r il sito h a piccolo valore e può essere trascurato, de,,e essere trasl)U,rato da tutte le batterie) in modo da otteMI'e dati omogenei praticamente affetti dagli stessi errori in entità e in segno. (3) Di norma l'aggiustamento deve essere spinto almeno sino alla forcella. ·a i due str'isce.


-

245 -

della batteria che ha fatto fuoco determina le correzioni di aggiustamento del 1nomento in angolo di tiro e in direzione per differenza tra i dati di . aggiustamento e i dati tabulari calcolati mentre si è eseguito il tiro. Llia Llda

= Ìa -

Ìt

(})

= da -dt

(1)

Le due correzioni d'aggiiistamento suddette vengono comunicate alle altre batterie che le a,pportano integràlmente,, col proprio segno, ai dat i tabulafr in precedenza calcolati. · Così se. i 18 e dt8 sono i dati tat ulari (angolo di ,tir<Y direzione) di. una delle batterie (B) che deve utilizzare i dati ~ Lli,iv è la correzione dovuta alla differenza di regime tra il pezzo base . della ,batteria B e quello della batteria che ha eseguito l'aggiustamento, i dati da impiegare nel tiro di efficacia sono:

e

ÌB ·dB

= ie0 + Llia + Lli,iv = de 8 + Lfda

313. Quando le batterie non dispongono ancora del pia.no quadrettato ma sono però noti i valori Lix, Llh, Lld (variazioni . di dista,nza, di quota, di (1) I valori .dia e Llda così ricavati comprendono oltre le correzioni dovute alle condizioni del momento anche quelle dovute alla non esatta posizione dell'obiet· tivo sul piano quadrettato. · In luogò della correzione .dia si può considerare la corre.:ione d'aggiustamento dél momento in alzo che ha lo stesso ,1J..lore; Lii.• = Lia.= a. -u.1.


I .

-

246-

direzione) tra i pezzi hase e riferiti alla direzione del tiro (1), può essere usato il seguente procedimento: il comandante del gruppo: indica l'obiettivo, ordina ad una ba.,tteria di eseguire l'aggiustamento e comunica alle altre carica, proietto, angolo di sit;o; al termine dell'aggiusta.mento, comunica alle altro batterie, i dati di aggiustamento; i comandanti di batteria che devono utilizzare i dat i: ~1ssumono l'angolo di sito comunicato; appor tano ai dati di aggiusta.mento ricavati dalla; batterij che ha eseguito il tiro le correzioni Lii per le differenze di posizione Lia,, 'Llh ed even· tualmente di regime (LIV) e la correzione di dir ezione ·Lld. , Indicando con e, l'angolo di sito della batteria che ha eseguito il tiro e con aa1 , da11 i dati di tiro ottenuti nell'aggiustamento, i dati di tiro della batteria B saranno:

= Bi + aa1 + Lli,i:i; + Lli,211 + Lli,,iv ·dB = da-1 + Lld (2) iB

(l ) Lix differenza <li distanza., Llh difforenza cli quota tl'a il pezz,:> bo.se della batterfa che neve u tilizzar e i dati e quelb che deve svolgere l'agginstamenf.o . La variazione di dire1,iono Ll<l t ra i pezzi base delle clue bat. terie si ricava con i noti procedimenti por lil, detel'minazio.ne dell'aJ1golo di convergenza. !2} II Lld si aggiunge o si toglie a seconda che la b att eria B è a sinistra o a destra cleìla b atteria che ha e~eguito l'aggiustamento.

,


-247 -

Avvcrlenza. - Nei riguardi delle modaJ;t-.à, esecutive si tenga presente: a) mentre una batt~1ia svolge l 'agginstamento è opportuno che le altre efiett uino il puntamento con i dal;i di tiro tabulari relativi alla :posizione dell'obiettivo; b) finil,o l'aggiust amento e calcolato lo correzioni d'aggiustamento, queste devono essere subito comunicate ai sottocomanda,nti delle altro batterie che provvedono a.d apportare le correzioni anzidette ,ai pezzi già punLati, in modo da poter aprire il fuoco nel più breve tempo; e) è bene far precedere la ripresa di efficacia dall' accertanicnto somma1·io di battcr;a (n. 319) facendo partire le salve delle batterie a con:ando, leggermente intervallate fra loro, iµ modo che .il comandante del gruppo possa distinguerle e dedurre le opportune correzioni. i

Art. 8.

Accertamento - Rettificazione del tiro. 314. Occorre distinguere: a) L'accertamento dei <lati di ·tiro: da eseguire quando ~ dati di efficacia provengono da calcolo o da utilizzazione di tiri anteriori, sia possibile l'osservazione e si voglia (e si possa) raccogliere in iicazioni conarete .sull'entità della approssimazione raggiunta al fine di miglierarla. b) L'aocertarnento del regime: da eseguire quando compiu~o l'aggiustamento con un pezzo sul-


-248 -

l'obiettivo o l'accertamento dei dati di tiro corno sopra è detto e ricavati gli alzi degli altri .pezzi mediante le correzioni dovute a differenze di posizione e di regime, si voglia accertare la esattezza delle correzioni stesse. e) L a rettificazione del tiro: da eseguire quando è richiesta grande esattew:a. d) L'accertamento som1na1io di batteria o di gruppo: cla eseguire di norma nei tiri con osservazione aerea O quando per l'1ugenza dell'intervento non è possibile effettuare l'accertament o det to alla, lettera a). A) Accertamento dei dati di tiro,

315. Si procede nel modo seguente: La batteria spara con un sol pezzo (normàlmente il pezzo base) due colpi con l'alzo da accertare diminuito di un L1ip e due colpi tcon lo~stesso alzo aumentato di un L1iF . Se i due primi colpi risultano corti ed i secondi lunghi l'alzo è accertato e la sua approssimazione è confcrmata a due strisée. Nel caso in cui i due primi colpi, od i secondi, risultino a cav~lo del segno (o si abbia un colpo giusto) l'alzo dei colpi a cavallo (o del colpo giusto) è l'alzo cercato con approssimazione a due striscie. Ove non si verifichi nessuno di questi due casi, l'accertamento dei dati non è r aggiunto e si dovrà procedere alla formazione di una nuova forcella limitando il primo sbalzo a quattro strisce e procedendo per colpi ripetuti.


-

249...:..

B) Accertame~to del regfrne.

316. Si fa eseguendo con ognuno dei pezzi ·Che non hanno partecipato ail'aggiusta.mento uno o due gruppi di 4- colpi (gruppi di accertamento). L'accm·tamento per un 'dato pezzo si ritiene conseguito, quando il gruppo eseguito dal pezzo stesso è a cavallo del segno. Se invece il gruppo è tutto . da una parte del segno, si deve, con lo stesso pezzo,. eseguire un secondo gruppo con l'alzo corretto di una striscia nel senso opportuno. Se il secondo gruppo è a cavallo del segno, si assume, per quel pezzo, l'alzo dèl gruppo qua.le alzo del tiro di efficacia; se invece anche il secondo gruppo è tutto dalla stessa parte del primo, .Si deve ritenere errato il calcolo dell'alzo per 9.uel pezzo e sf deve con esso 1·icominciare l'aggiustamento. Nel caso in cui il secondo gruppo sia tutto .da una stessa parte ma opposta a quella del primo, l'alzo da scegliersi ,è quello intermedio fra i due gruppi. Per l'esecuzione dei gruppi di accertamento il fuoco procede cadenzato da un'afa della batteria e con cadenza tale da permettere sicuramente l'osservazione dei colpi d i ogni singolo pezzo. I colpi sparati in questa fase dal pezzo impiegato nell'aggiustamento servono . anche per la rettificazione di quel pezzo. C) Rettificazione del tiro.

317. Nei tiri di grande esattezza, l'approssimazione dell'alzo deve essere ulteriormente migliorata pezzo per pezzo, basandosi su 8 o 12 colpi


-250-

consecutivi, (geuera,lmente 8) sparati da ciascun pezzo con lo stesso alzo (gruppo di rettificazione). Dopo l'esecuzione del gruppo si apportano a ciascun ·pezzo le correzioni risultanti dal seg11eu.te specchio,{

= ===;::===========;:=====\ rer1;ir;i I Colpi Jt8IIO stesso senso I Co~tezioue del gl'llPPO

4 oppure 5 6

8 7 ~

12

nessuna

oppure 8

oppure 7 oppure 8

nessuna

. 9 oppure 10 11 oppure 12

, ·Aooertènze: 1 a I colpi di ·un gruppo di accertamento che sia risultato a cavallo del segno devono essere compresi 1iel gruppo di 8-12 colpi necessari per là rett-ifica,zione. 2a Durante l'esecuzi.one dei gruppi di rettifica · zioue, a.i colpi giudicati giusti si cla il segno della minoranza dei colpL 3a Quando, nella esecuzione di un gruppo di rèttifi.cazione, i pri[Ui qnattro colpi di un pezzo risultano tutt,i nello stesso senso, anzichè comp!etare il gruppo, si corregge senz'altro l'alzo di un Llir e coli quel pezzo si ricomincia la rettificri,zioii.e. 0


-

251 -

D ) Accertamento sommario.

318. Nei tiri con osservazionè a,erea (1) o comtmque qua,ndo l'urgenza dell'intervento impone di agire con la maggie,re rapidità,, si precede all'accertamento somma1·io di batteria o di gruppo eome è detto qui di seguit;o. 319. Accertamento di batteria (2): La batteria esegue una ripresa (con la massima celerità) di 2 cclpi per pezzo per i calibri sino al 105; di 1 colpo per pcr,7,0 por i calibri superiori al 105. L'osservatc,rc segnala la, posizione del punt o medio dei colpi. La batteria corregge il tfro . in base allo devia.zioni comunicate. (1) Vedasi pubblicazione 3784 - F ase. I -Addestramento all'aerocooperazione - n. 34 e segg. (2) N el caso eccezùmale di tiro con carattere di esattezza (ad esempio demoliziòne di 01>ern d'arte affidata ad :i.r tiglierié di medio o grosso calibro) l'accert.amumlo del tiro svolto con o.~.servazione- aerea viene effettuato con lo seguenti nfoùalit.à: la, batteria a richiesta. dell'osservatore spara con un pezw: 2 colpi se di medio calibro, 1 colpo se di ·grosso ca.libro; l'ossorvatore comùnica la deviazione del punto modio dei 2 colpi ripetuti o del colpo singolo; il comandant e di b att,eria., in base al senso del risultato dei colpi, corregge l'alzo di 2 Ai,. Se ottiene forcelhi zero o .forcolla di 2 F confermat a con i medi ca.libri~ fo l'cella di 2 F o colpo giusto con i grossi calibd, p assa


-262 -

320. .Accertamento di gruppo: Le batt_e rie effettuano contemporaneamente, a richiesta dell'osservatore, una ripresa ·~di due colpi per pezzo con la massima celerità (1 colpo per pezzo per i calibri superiori al ~105). L'osservatore segnala al termine della ripresa la posizione del punto medio della massa dei colpi. Le batterie correggono integralmente le deviazioni risùltanti (1). Se il tiro risulta molto disperso e le varie rose sono distanti tra loro, l'osservatore richiede l'accertamento per . batteria da effettuarsi come già detto al numero precedente e chiamando al fuoco successivamente ·1e singole batterie. L'osservator e comunica al termine di ogni ripresa il punto medio del complesso dei colpi. Ciascuna al tiro di efficacia con' ì'alzo della forcella zero o del colpo giusto o con l'alzo intermedio della forcella. di 2F. · Se invece i colpi sparati col secondo alzo cadono ancora dalla stessa parte di quelli del primo alzo, occorre effettuare l'aggiustamento come detto al n. 272. Cosi pure si procederà. senz' altro ali' aggiustamento nel caso che la deviazione inizia.le sia òi entità tale da far supporre un errore nella doterminazio~te dei dati di tiro. (1) Qualora sia p ossibile prendere gli opportuni accordi con l'osservatore, ·n comandante del g ruppo pot rà.r egolare il tiro in modo 'che (le batterie, anzichè eseguire il fuoco contemporaneam~nte, sparino a intervallo b revissimo. (pochi secondi) l'una d all'altra. L'osservatore potrà. giudicare non solo il risultato complessivo del tiro ma anche il comportamento di ogni singola. batteria..


,- 253 -

delle batterie corregge integralmente le deviazioni risultanti per la rispettiva ripresa. Di massima, dopo effettuato l'accertamento, il tiro prosegue senza concorso dell'osservazione aerea. /

Art. 9.

Tiri d( efficacia. 321. I tiri di artiglieria, in,.,,base agli effetti da raggiungere, si distinguono in: a) tiri di n,eutraZizzazione.: b) tiri ÒJb distruzione. A) Tiri _d i neutralizzazione.

322. Si ·:prefiggono di impedire ad un determinato _obiettivo di svolgere la sua attività (fuoco, movimento, funzionamento di comandi, di osser- · va.tori, ecc.), per un periodo più . o meno _breve. Un tiro di neutralizzazione .deve e-ssere essenzia.1mente caratterizzato dalla tempestività di intervento, · anche se per · questa tempestività debba scapitarne l'esattezza del· tiro; purchè, ben s'intende, si raggiunga lo scopo di aver subito qualche effetto materiale e morale sull'obiettivo e si sfrutl;ino immediatamente i primi risultati per migliorare il tiro, sicchè la minore esattezza si verifichi . solo nelle prime salve. ·È nelt' esecuzione dei tiri di neutralizzazione che, . specialmente per quanto riguarda le artiglierie leggere, rifulgono le qualità di ·un comandante di batteria, · poichè non solo è neces.~ario . far bene, ma , spesso è· indispensabile anche far presto. \


-254-

323. · Per le modalità di esecuzione occorre considerar e due casi: è possibile l'osservazione del tiro; non è possibile l'osservazione del tiro. 324. È possibile l'osservazione. - Conseguito con l'aggiustamento il grado di approssimazione com~a.tibile con la necessità del pronto intervento e con la, natura e le dimensioni dell'obiettivo, il tiro di efficacia. si svolge eseguendo alcune riprese di fuoco di qualche minuto (da due a binque), intervallate da pause più o meno lunghe, ma non mai uni formi (1). Dal risultato complessivo di ogni ripresa. di fuoco il comandante di batteria deduce. la. correzione pi~ conveniente per la ripresa successiva e perciò, se l'approssimazione iniziale dell'alzo . non è grande, conviene che .la prima ripresa sia fatta solo di 2 o 3 colpi per pezzo, allo scopo di conferire maggiore efficacia alla seconda. A seconda della natura e delle dimensioni del\ l'obiettivo, ogni ripresa di neutralizzazione può essere eseguita con un solo alzo o con più alzi (2). (1) Inizio, durata e celerità delle riprese sono generalmente stabilite dal comandant'3 del gruppo in base alle esigenze del combattimento. Le prime riprese devono éssere il più possibile brevi e violente; le succes~ive possono essere svolte .con celerità. normale od anche minore. . -' (2) Il tiro a peicussione (osservato) si eseguisce con un solo alzo se la profondità della zona da battere ò minore ,:i all'incirca uguale ad una striscia, F (tenor conto


'\

-255-

325. Lo scalamento degli alzi· più conveniente per assicurare la, migliore uniformità nella distribuzione dei colpi è quello di due stri.~ce. Se il teneno d'arrivo dei colpi è in forte salita si potrà adottare uno scalamento di tre o quatt1·0 strisce; Re il terreno è in discesa lo si potrà ridurre a una sola

striscia. 326. P er quanto riguarda la dist1'ibitzione del fuoco, il comandante di batteria provvede a battere la, fronte assegnata (1) tenendo conto della fronte d'azione efficace del proietto che s'impiega. (2). La fronte da battere viene generalmente suddella. pendenz:t del terreno se è molto sensibile); con più alzi, scalati di 2 strisce entro i limiti della zona, da battere, se la profondità di questa è alquanto maggiore di una striscia.. (1) Sarà in genere opportuno assegnare alla batteria una fronte da b attere tale che corrisponda approssimat ivamente a quella d'a.zione eflìcac~ dei suoi pezzi {prodotto clella fronte d'a.zione efficace del proietto p er il numero dei pezzi). Ciò dipenderà naturalmente dal numero di batterie disponibili, dall'eàtensione e dall'importanza dell'obiettivo. (2) La fronte d'azione effioa-ee del proietto è in dipendente dalla distanza a cui si tira. Nel tiro a percus11il>ne essa varia all'incirca tra 20 ~ 50 m. secondo che si tratta di piccoli o medi calibri. Nel tiro a tempo a granatacon altezza. di scoppio normale - varia all'incirca tra 15 e 70 m.; nel tiro a tempo a granata a. pallet-re - con intervallo e altezza di scoppio normale - varia invece all'incirca tra. 15 e 30 m. (Per esprimere dette quantità in millesimi, basta dividerle per la distanza dell'obiettivo espressa in Km).


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divisa in tanti tratti quanti sono r pezzi della batteria (3); tenendo presente che spesso conviene battere simultaneamente l'intera fronte, si seguono le seguenti norme: se ogni tratto risulta inferiore alla fronte d'azione efficace del proiet,to che s'impiega, ogni pezzo batte il rispett,ivo tratto nella direzione del punto di roew;o del trat t.o stesso; se, invece, il tratto risulta di dimensione su. periore alla fronte d'azione dei proietto, ogni pezzo · viene inizialmente direUo ad una estremità del 1·ispettivo . tratto ed eseguisce il numero di colpi ordinati, correggendo s~c<',essiva.mente Ja direzione di un numero di millesimi corrispondente · alla fronte d'azione e.fficace del proietto, fino a che il tratto risulti interamente battuto. I Quando non è necessario od opportuno fa.r fuoco simultaneo sJ1Jl'intro·a fronte della zona da battere, in ciascun tratto si eseguisce 'successivamente il tiro di più pezzi od anche_ dell'intera. batteria, in mòdo analogo all'anzidetto,. 327. Contro ·Obiettivi in movimento si deve regolare l'andamento del tiro in relazione al loro spostamento. Contro carri arma.ti (o mezzi protetti in genere)

(3) All'adattamento inizia.le del fascio dei piani di tiro provvede il sottocoma.nda.nte di batteria in base a indicàzioni del comandante di bat teria (n. 15?). Gli eventuali suocessivi spostamenti sono ordinati dal comandante di batteria stesso.


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alle brevi distanze occorre agire per pezzo isolato a puntamento dirett o come è detto al n. 340. Contro tr11ppe, salmerie, autocolonne, o masse di mezzi corazzati alle maggiori distanze, occorre agire per batteria, per gruppo o per concentramenti di più gruppi, a seconda delle dimensioni complessive dell'obiettivo, della sua importanza, e della disponibilità di artiglierie. · Questi ultimi tiri possono essere eseguiti ancbe con il concorso dell'osservazione aerea (n. 224). In tale caso il tiro: va preparato su un pwnto futuro, scelto dall'osservatore, possibilmente in corrispondenza di tratti dì obbligato passaggio o che almeno offrano difilcolt-à ad uscire dalla strada o che possano più efficacemente essere battuti dall'artiglieria (1); tale punto faturo sarà. scelto in relazione al tempo indispensabile per l'intervento dell'artiglieria e quindi tanto più avanti quanto più celere è il movimento dell'obiettivo (2) ; (1) Tratti all'incirca perpendicolari alla frònte di schieramento delle artiglierie (Hri di infilata) o tratti a. tornanti. (2) A. titolo di esempio, si riportano i seguenti dati relativi a spazi che possono essere percorsi nell'intol'vallo di 5': . m, 400 da truppe a piedi p'I'ocedenti a velocità, orarfo di km. 5; m. 500 da colonne di salmerie procedenti a velocità oraria di km. 6; m. 80_0 .da artiglierie ippotraiJ:bte procedenti a ·velocità oraria di km. 10; m. 2500 da autocolonne e motomezzi procedenti a velocità oraria di km. 30. 17, -

..1dd. Art. N. 4167.


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va sferrato subito violento, con concentramento di più batterie, a richiesta dell'ufficiale osservatore. L'ufficiale osservatore: richiede l'inizio del tiro su elementi consistenti, verso la testa della colonna; comunica il punto -medio di arrivo della. prima, ripresa. Se questa investe l'obiettivo il tiro proseguirà senza .ulteriori richieste da parte dell'ufficiale osservatore, con opportuni sca1..amen1,i di alzo e di direzione in base all'andamento dell'it.inerar.io segnato sulla carta ed alla profondità dell'ohiet~ tivo (che sarà stata indicata dall'osserva,tore cou la richiesta di fuoco). In caso diverso l'osservatore chiederà l'esecuzione di una seconda (al massimo dj una 1;erza) ripresa che sarà ·ef;fettuata con dati di Uro opportuuarriente corretti. 328. Controllo del tiro. - Ha, lo scopo di co·ntrolla,re nel suo· insieme il tiro di efficacia; può fa,r seguito ad aggiusta~ento o ad. accert;amento o può essere effettuato in,di.pendentementc da essi o dalle modalità in genere colle quali è stato iniziato il tiro. L'incarico di controllare il tiro può essere affi.-f ato a qualsiasi .osseryatorio della organizzazione messa in atto dai comandi di artiglieria od all'osseÌ'vatore aereo. L'osservatore incaricato di eontrollare il t ii:o segnala dopo un certo numero di colpi la deviazione della massa dei colpi rispetto al cen1;ro dell'obiettivo.


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259 -

Nel caso in cui l'osserva,tore riscontrasse dispersione fole da non poter concretare le deviazioni da eomnnicare chi ederà, . i'acoei·tamento per battP;ria o per gruppo a seconda che si traf;ta di t iro cli g·ruppo o di più: gruppi. L'accertamento verrà. eseguito con le modali tà, indfoat;e ai nn. 319 e 320 secondo che si tratta rispetl;ivamente 'di acoerta1nento pe,· br,,tteria (ti.ro di un gruppo). o di accei'tamento p01· gr1.tppo (tiro di pitt gruppi).

, 329. Non è possibile l'osservazio11e. -Quando non è possibile l'osserva,zione, il tiro viene ernguito con da,ti ricavati col calcolo o utilizzando t;irf anteriori. Al r iguardo si tenga, J)rcsente: a} Il tiro non osserval;o eseguito da batterie isolate - a meno che non si tratti di ripi·esa di tiro - è da considerare . eccezionale per il forte aumento che occorrerebbe apportare alle dimensioni dell'obiettivo, per il conseguente grande consumo di munizioni che richiede · e per gli scarsi risultati che se ne possono l;ra,rre. Comunque, quando è necessario, il tiro si effettua con a.Izi scala1;i impiegando: l'alzo ricavato dal calcolo o da trasporto; l'alzo stesso aumentato di 2Llip; l'alzo stesso diminuito di 2Llip; e senza alcun scala.mento in direzione; cioè agendo col fascio parallelo dei piani di tiro ai.onte battuto intorno a.i 100 rn.). b} Nei tiri di gruppo e di più gruppi ciascuiu~ batteria esegue il fuoco con un solo ~1lzo e nni<m


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direzione : quelli coriispondenti alla zona da battere e pr ovenienti dal calcolo o da trasporto. o) Per la. determinazione della estensione della zona da ' battere o per il calcolo delle muni½ioni cla. spara.re valgono le indicw!~oni riportMe ai nu. meri,cho seguono.

330~ Calcolo del munizionamento nei fui di n"'utralizzazione. - ,N.ei tiri osserva~i si d~ve, sempre che possibile, regolare la durata e l'intensità del fuoco in base alle esigenze del combattimento (azione della nostra fanteria) ed ai risultati accertati (reazione dell'avversa.rio, effetti materiali conseguiti'). A semplice titol~ orientativo si riportano alcuni dati r elativi a consumi medi per ottenere un buon effetto di neutralizzazione e riferiti a proietti muniti di spoletta istantanea (1). Nei , tiri non osservati occorre regolarsi esclusivamente sulla base dei dati suddetti: a) obiettivo sottile di profondità non superiore ad una striscia F: . numero dei colpi utili da realizzare per ogni 100 metri di fronte: con i materiali da. 75 . . . . . . . . . . n. 35 con i mat eriali da 100 e 105 . . . . . n. 25 con i materiali da 149 . ......... n. 15 numero dei colpi Ja sparare, a,lle medie distanze ed a t iro aggiustato : Mppio del nwmero sop1·adetto. (1) Con proietti muniti· di spoletta, 01·dinaria il numero dei colpi deve essere aumentato di 1/4.


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b) obiettivo profondo:

numero dei colpi utili da realizzare per obiettivi di un ettaro di superficie (100 X 100}: eon i materiali da 75 ........... n.100 con i materia.li da 100 e 105 .... n . 70 con i materiali da 149 .......... n. 35 numero dei colpi da sparare per obiettivo di nn ettaro di superficie per realizzare i colpi suddetti: ~ull'ettaro interviene una sola batteria, (1): con i materiali da 75 ....· ..... 11. 130 con i materia.li da 100 e 105 .. n. 90 con i materiali da 149 ...... ·.. n. 45 sull'ettàro interviene un gl'uppo (2): con i materiali da 75 ......... n.160 con i materiali da 100 e 105 .. n . 110 con i materia.li da 149 ........ n . 60

3Jl. Nei tiri di gru:rpo non osservati per stabilire il numero di colpi uUli occorrenti si deve aumentare la fronte dell'obiettivo di 5. millesimi per parte e . la sua profondità di una striscia per parte e quindi calcolare il numero dei colpi da sparare secondo i criteri indicati al n. 330 .. (1) Una volta compiuto l':iggiustamento, il tiro deve essere eseguito con due alzi scafati di 2,1-iF (e cioè l'alzo relativo al centro aumentato di LliF e l'alzo 1·elativo al Cf-ntro 1Hminuito di LliF) oppure un solo alzo (quello 'relativo al centro dell'ettaro) se il valore dellri striscia è uguale o maggiore di 70 metri. (2) Il tiro .deve essere eseguito con un solo alzo, quello cioè corrispondente, per ciascuna batteria, al centro dell'ettaro.


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Nei concentramenti di più gruppi, specie se questi agiscono da clire7,ioni diverse, non è necessario aumentare le dimensioni dell'obiettivo. 332. Avvertenze: 1a Per obiettivi di superficie e di dimensioni diverse da quelle coni:;iderate (100 X 100) ma di profondità sempre superiore i:i,d nna striscia, il numero dei colpi utili occorrenti per la :Q.eutralizzazione è propor7.ionale a guèllo indicato per l'ettaro. 2a Ad ogni batteria non conviene assegna.re una fronte da battere superiore a,i 100 metri. 3a. Su obiettivi profondi più · di 100 metri è opportuno dividere la zona in ·tra tti di 100 metri e agire successivamente sn ciascuno di essi per gruppo con alzo unico. In questo caso è da preferire l'impiego di più gruppi. 4a. Contro truppe allo scoper to si devono impiegare di preferenza proietti muniti di spoletta ista,ntanea. Contro artiglierie in posizione allo scoperto e contro truppe appostate è opportuno impiegare promiscuamente proietti muniti di spoletta istantanea e di spoletta ordinaria. Il quantitativo di munizioni sopradetto, nel t iro contro questi ultimi obiettivi, deve essere aumenta1;o ancora di 1/4. 5a. Per m:1.!l.lieuere sull'obiettivo l'effetto nenf;ralizzante, si può ritenere ohe sia sufficiente sparare, por ogni ora, un numero di colpi pressochè uguale a quello che si è impiegato per la neutralizzà,zione. Ta le compit,o può essere affi dato ad una sola l?atteria ed assolto media.nte raffiche di varia inten. sità e variamente intervallate nel tampo.


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263 -

B ) Tiri di distruzione.

333. Si prefiggono di mettere defmitivamente fuori causa gli obiettivi contro i quali sono diretti. E ssi rivestono sempre carattere di esattezza e devono essere sempre osset'Vati. Un tiro di distruzione va fatto con alzo unico ; consiste in una successione di riprese di fuoco che si snssegnono fino ad ottenere sull'obiettivo l'effetto voluto. 334. ll tiro di distruzione normalmente si svolge con le seguent i mo dalità: col pezzo prescelto sì esegue l'aggi11sta.mento spinto sino al terno periodo; con gli 3'.l tri pezzi della batteria si esegue l'accert,amento del r egime; con ciascun pezzo della batteria, si esegue 1m gruppo di ref;tificazione; con l'alzo risultante per cia,scun pezzo dalla rettificazione si esegue, senza vincoli. di cadenza, nna ripresa di fu oco di un certo numero di colpi (10 o 20 per pezzo) con celerità normale; si riprende la batteria· alla ma,no e con fuoco cadenzato da un'ala, si esegue un alt ro gruppo di r ettificazione per controll are se il t iro di cfa.smm pezzo è rimasto, oppur no, centrato e, se del caso, si a,pporkmo le necessari e corr ezioni ; si continua in tal modo, alt.ernando le riprese a celerità normale con i gruppi di rettifica,zione (1). (1) Quanto è detto negli 11ltimi 3 capoversi <1i r iferisce solo alle artiglierie di piccolo calib1·0. P er i calibri rriag-


335. Per la distribuzione del fuoco conviene ra~gna!?liare Ja parte esposta dell'obiettivo ad una, superficie piana, costituita da] rettang_olo circoscritto a detta superficie, coi lati rispeWvamente perpendicolari e parallèli alla direzione del tiro. La fronte dell'obiettivo è generalmente suddivisa in tanti tratti quanti sono i pezzi delta batteria ed ogni pezzo batte il rettangolo corrispondente al rispettivo tratto, nella direzione del punto di mezzo del tratto stesso e con l'alzo relativo al centro del rettang-olo. Di massima gli obiettivi assegnati alla batteria per la distruzione devono avere fronte non maggior e di un numero di strisce laterali doppio del numero dei pezzi e profondità non maggi ore d.i una .~triscia longitudinale (tener conto, se è sensibile, della penden:i;a del terreno). Se l'obiettivo assegnato alla, batteria ha profondità. superiore ad wna striscia (ad esempio nel tiro d'infilat a) conviene distribuire il fuoco anche in distanza suddividendo sia la fronte (generalmente esigua) sia la profondità. in due tratti per ricavarne quattro rettang-oli da assegnare distintamente ai quattro pezzi della batteria. Qua.udo si t ratta di distruggere obiettivi di dimensioni esigue, conviene impiegarvi un numero di pezzi minore di quelli disponibili in batteria, (se è il caso, uno solo). giori la. celerità norma.le di tiro consentirà l'osservazione continua dal tiro d~ efficacia ohe dovrà essere sempre rettiftoato. Per i grossi calibri ei dovrà, nell'aggiustamento, .a.um~RtP.-re la. celerità. del tiro.


I -265-

336. Le munizioni occorrenti per la distruzione dell'obiettivo assegnato devono essere a disposizione immediata · della batterià, evitando frammischiamenti di partite non omogenee. Nel caso sfavo-· revolein cui si debbano impiegare partfte diverse di esplosivo di lancio, proietti, spolette, il sottocoma.n;dante ne informa, a tempo debito, il comandante di batteria per le ·conseguenti correzioni ai dati di tiro e per gli eventuali · accertamenti. I

337. Calcolo del munizionamento nei tiri di distruzione.. - Se si indica con S la superficie dell'obiettiv.o in m2, con n il numero dei colpi (intero o frazionario) che, b relazione alla capacità distruttiva del proie~to da impiegare, occorre realizzare per m 3 di obiettivo (1), con P il percento utile dei colpi (n. 7): il numero N dei colpi da sparare per · averne sull'obiettivo ·nS, si ricava dalla proporzione: .N: nS = 100: P

da cui .N

=

. ,

100

nS

p

Tale calcolo · presuppone: .a) che il tiro sia perfettamente centrato, cioè che il centro della rosa dei colpi coinci~a con. quello dell'obiettivo; b) che il valore della striscia, quale si ottiene sul terrenò, sia pari a quello dato dalla ta~1 ola di tiro; e) che nelle at ee in cui hanno azione i singoli proietti non vi siano .nè sovrapposizioni nè soluzioni di continui tà; (1) Vedasi specchio B dell'Allegato· n. IO.


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266-

• d) che ogni proietto scoppi e che ognuno proclnca la cl istruzione prevista (1 ). ln pratica queste condizioni n on si verifica,:no e da ciò consegue che sparando il numero di colpi N si corre il rischio di non ottenere l'effetto voluto. Per queste considerazioni e per includere nel computo dei colpi da spa,rare aJ1cl1e quelli necessari per l'aggiusta.mento e l'accertamento, conviene preventivare un totale di colpi pari ad 1ma, volta e mezza N , nel caso cli tiro obliquo, e d11e volte N nel caso di tiro frontale (2) . D ividendo 2N per il numero dei pezzi della b atteria, si avrà il preventivo del consumo per pezzo e q,nindi, in base alla celerità media di fuo co, la presumibile durata totale del tiro.

338. Avvertenze. - 1 O: Quando occorre rendersi sommariamente conto della convenienza del tiro, cioè del numero di colpi, ~el tempo necessario per raggiungere lo scop o in relazione alle disponibilità e non si dispone delle tavole di tiro , si assume oome profondità della striscia 1/100 della dist:m7.a e ottenut,o il fattore di probabilità, lo si molliiplic::i, :per 50 per avere il percento dei colpi. 11 risultato

(1) Inoltre oc<:on·e tener presen te che fa pro b:1 bilità di ottenere, spa,·i:mdo N colpi, 1wn meno del 111mnero di colpi calcolato nel modo sopraddetto è inferiore ft, 0,80 e cresce (avvicinandosi a l) col numero di colpi cl~,,.!.i impiegano. (2) Il numero b.ei colpi N non si varia quando il tiro è d 'infi lata.


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267-

è attendibile purcbè il vÌì.lore del fattore éli proba-

bilità non sia superiore a 1,5. 2° Quando l'obiettivo è molto discosto dall'orizzonte (angolo cli sito maggiore di 100° 0 ) e si dispone di liavole di tiro che riportano il valore della striscia n01·nuile dei colpi, (JJ'n), con-

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viene - per il .calcolo del percento utile dei colpi ragguagliare la parte esposta dell'obiettivo (Fig. 30) ad un obiettvvo ·fittizio situat o nel pia.no normale alla tr~iettoriain O, ave~1ielarghezza uguale a quella dell'obiettivo e altezza anche si ricava dalla r ela,zione an = a X sen (O+ p) _ essendo a la profondità dell'obiettivo sul terreno di pend.enza p e 0 il valor numerico della inclinazione della traiettc;ria in O il). (1) Nella fìgm·a 30 si suppone cho l'obiettivo risulti sul ramo discendente clella traiettoria e che il terreno salga nel verso del t.iro. Se invece il terreno scende nel verso del t iro si ha: (Zn = a X sen (8-p), In' terreno oriz· zontale si ha p = O.·


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26.8 -

C) Tiri con pezzi ·isolati,

339. Tiro per pezzo isolato contro opere. - Nella distruzione di opere fortificate (tiri di imbocco -di cannoniere, tiri di sgretola.mento di opere murari e, tiri di perforazione .di corazze). per realizzare le migliori condizioni di precisione e ottenere la sovrapposizione dei colpi può essere necessario esegtùre i tiri con pezzi isolati portandoli (con le debite preca.u zioni) in posizione a breve dist anza (1) dagli obiettivi' da battere. La preparazione di questi tiri può essere <?.Dmpiuta entro margini di tempo piuttosto ampi e deve essere condotta con accuratezza. (2); per contro il fuoco deve essere eseguito con la maggiore decisione e rapidità. in modo da raggiungere i risultati voluti in brevissimo tempo (qualche minuto). Circa le modalità esecutive: · si effettua il plmtamento diretto e il riporto del puntamento in direzione e in elevazione su adatto punto caratteristico nelle immediate vicinanze dell'opera, tale da favorire l'esatta collimazione al segno (3) ; (1) Le distanze dovranno aggirarsi sui 400-800 metri pe.r i piccoli calibri e non sorpassare 1200-1500 metri p er i medi calibri. (2) Ricognizione degli itinerari, scelta delle postazioni, lavori per le vie d'accesso e per le posizioni, studio p arl.icolareggia.to degli obiettivi per stabilire il pun.t o da colpire, lavori di mascheramento, occupazione della posiziono (da effet,tuarsi preferibilmente di notte). (3) Si t enga presente che il fumo provocato dallo scoppin ~ çlallo sgretola.mento del calcestruzzo può


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269 --

si impiegano proietti perforanti o semiperfo1 ranti con la carica massima (1); in mancanza di tali proietti si useranno anche le granate ordinarie; si utilizzano (per il puntamento in èleva zione) i valorf di àlzo appositamente determinati per i Uri alle piccole distanze; si aggiusta e si rettifica il tiro tenendo presente che data la breve distanza di tiro, b.asta correggere dopo ogni colpo osservato della deviazione misurata in direzione e in alzo per portare, i?, pochi colpi, il tiro nel punto voluto. ..... 0

340. Tiro per pezzo contro mezzi corazzati. Con fa granata perfo1·ante si impiega sempre la carica massima. Con i proietti speoiali (.E. P.) si impiegano anche cariche intermedie sécondo le norme indicate nelle apposite istruzioni. :lVIancando proietti perforanti o speciali, si impiegano granate ordinarie, di norma sempre a carica massima (2). impedire p er un certo tempo il puntamento all'obiettivo. Converrà quindi scegliere il punto di collimazione per il riporto di puntamento à qualche decina di metri almeno. Il riporto del puntamento in elevazione assicura le migliori condizioni di esattezza per tale puntamento. (1) Per quanto riguarda i dati di perforazione dicorazze si rimanda alla nota (1) di pag. 270. · (2) Anche per i materiali da 75/13 e 75/18 per i quali normalmente è vietato impiegarla con i piccoli angoli -di tiro. Tale divieto non è dovuto a deficiente resistenza del materiale, ma soltanto a ragioni di stabilità.


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270 -

Nei riguardi della distanza a cuj iniziai"e il tiro si tengano presenti i seguenti criteri: non conviene, di massima,, i~ziare il tiro a notevole distanr.a, perchè la 1ìl:aiettoria, specie con le bocche da fuoco a non grande velocità ipi· ziale, ha una durat.a sensibile, durante la quale il carro si SJ)Osta di una quantità difficilmente apprezza.bil_e; la. dispersione è maggiore, l'errore battuto è minore, e perciò diminuiscono le probahilit,à di col1Jfre; la maggiore efficacia si ha evidentemeute a,l lc piccole distanze, quanclo l'obiettivo è ben visibile, il potere perforante del proietto maggiore (1), la traiettoria tesa e di breve durata. Sulla dist,anz,t a cui iniziare il t iro influisce inoltre il numero di carri che si hanno di fronte; quando sono in nume:·o limitato conviene lasciarli avvicinare fino a poche centinaia di metri, per non svelarsi anzitempo e sparare a, colpo sicuro; quando (1) L'efficacia, del proietto perfori nte varia seCOf!dO le caratteristiohe della cor azzatm-a, l'angolo di impatto e la velocità residua del p: oietto. Per avere dati orientativi sulla perforazione di corazzo con artiglierie di piecolò calibro e con angolo di imp,ttto di 90°, si può ricorrere alla espressione: . p

=k

.e.(

1~9

r

ove p è la p'enetra.zione in mm., o il calibro in mm., le un coefficiente il cui valore ò 0,03. Per angoli di impatto ùi 60° i valori di 2' sono uguali a

+

di quelli a imp:ltto 90°.


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271 -

sono numerosi bisogna i niziare il tiro a distanze maggiori. Ciò premesso e a Rolo ti tolo di oricmta,rocmto, si indicano qui di seguii.o, per i vari t.ipi di ~.r t,iglierie, .le <li sta.mm 1nr.ssime f.t cni conviene iniziarn i l t iro: bocche d..i, fooco con grnnèl.o v elocità i niziale (149/40; 90/53; 88/55; 75/46; (l f. . .... . ....... . ..... . . rn . 2000 boech e. da, fuoco con nwdia volocità, iniziafo (10 5/3 ~; 105/28; 75/32) .. m. 1200 bocche cl.a fuoco con piccola velocità. i!!ÌZial(\ (75/27; 75/18; 75/13; 65/17~ p ,izzi cfa 47 o cannoni mi tràgliere m. 700 341. Il puntamento in àirezio?w si effettua al cenl;ro della p a,rte più ba-ssa del carro dando una opportuna correzione per spostare il colpo nella direzione di marcia, in relazione alla velociltà t rasversale del carro e ~tlfo., durata d ella t;raiettoria. Questa correzione può essere determinata n ei modi seguenti : 1 ° Apprezzando con un goniometro o con un binocolo munito di lastrina diastimometrica, oppul'e con un regoletto di direzione od altro strumento analogo, lo sposta.ni13nto angol.are effettivamente subito dal carro nel temp o eorrisponclen tc alla durata della traiettoria. (.l) Si t enga presente ch e qui si tratta di t iro per pezzo a puntamento diretto: quando i' mezzi corazzati sono a distanza. maggiore, si esegue il tiro per batteria o p er concentramento t1i più l>a.tterie.


-272-

Le durate per i vari materiali sono: Denomiila.zlone del materiale

47 57/43 65/17 75/13 75/18 75/27 75/32 75/46 88/55 90/53 105/28 105/32 149/40

I

Dura.ta. della. traiettoria. in secondl

l 0,5 1 ! .. .. ... o, 7 ....... ..... . . .......

.. ..... ....... •...... . ...... ....... ....... . . ..... .......

I

j

I

a 800 m, a 600 m, a. 700 m, a. 1000 m. , a. 2000 m.

I

0,6 , 0,5 0,4 0,4 0,5 0,5 0,5

0,8

], 2

I, 5

2 l, 8 1, 6 1,,2 1 0,9 1,2 1,1 1,2

1, 2 l, l

0,9 0, 8 0,6 0,9 o, 8 · 0,9

1, 8 l, 6 ], 3 1, 8 1,6 1,8

-

-3,4 2, 8

-

3,8

2° Stimando a vista la velocità t rasversale del carro. Si può ritenere che per ogni m/s di velocità. trasversa.le sia necessaria una correzione, (}Ostante alle varie distanze, (1) di millesimi: 3 per il 65/17 e 75/13 2,5 per il 75/18 2 per il 75/27 1,5 per il 57 e 47 1,8 per il 105/~8; 105/32; 149/40 1,2 per il 75/46; 88/55; 90/53. (1) .S e si fa. il calcolo esatto di tale correzione in base al movimento del carro (velocità ed angolo di rotta) ed alla durata della traiettoria ai p uò constatMe che per ogni materiale, la r,orrezione è pressochè costante alle varie distanze di tiro (fino ai \Talori massimi indi· cati al n. 340). Si deve inoltre tener presente che l'errore di l 0 0 o 2° 0 non ha grande importanza pcrchè entro i limiti considerati il valore della ltmg 1•czza apparente del carro supera sempre i 200 •


-273-

3 ° Determinando lo sposta.mento delJa linea di mira rispetto all'obfottivo e prendendo come unità di misura le lunghezze appat·enti _di carro. Qn~sto sistema è consigliabile con i materiali a forte velocità iniziale. 111 tal caso: il puntatore plmta davanti l'estremità anteriore del carro di una quantità n di sagome appa1·enti di cat'l'O comunicategli dal comandante del pezzo ; · il numero · n è pressochè indipendente dalla, direzione di rotta (almeno per rotte trasversali o decisamente oblique) perchè col variare -dell'angolo di rotta varia lo spostamento angolare del carro nell'unità di tempo ma varia anche, · all'incirca proporzionalmente, la dimensione della sagoma apparente di Ca?TO; il numero n può essere preventivamente cal-

colato, per ogni materiale, per distanze varie e per varie velo~ità dell'obiettivo, e segnato sn apposita tabella, come nell'esempio seguente (la tabella è stata calcolata presumendo una lunghezza media di carro di 4 + 5 metri); Cannone da 75/27 ed obice da 75/18 Distnn?.O m.

300 500 700 18. -

Velocità ca.r ro 4 rn/s. = circo. 15 ltm,/h.

Velocità ca.rro 8 111/s. .. circo. 30 krn/lt. ·,

n = 1/2 n = l

=

I

n

.,;lclà. Àrt. N. 4167.

l

=1 n = 2 n=2

n


il comandante del pezzo ricava dalla t abella, il valore di n in corrispondenza dei valori di distanza stimata, ò nota;, del carro e della velocità, stirnat a o presunta, . del ,carro ste~so, e comuniea ·, . tale dato al puntatore. 4 o Per il cannone da 20 la correzione,si ottiene, èont;roaerei, orientando il cursore come nel tiro ' . della velocità parallela.mente alla direzione del mo~ virnento del carro e gradu,a,ndolo secondo la. velo· cità .del car1'0 stesso (la graduazicne 20 km. orari corrisponde a circa 5 'ln/s.; è facile da:re ad occhio graduazioni intermedie). I

• I

342. La correzione è calcolata dal comanda.nte del pezzo ed è fatta segnar e materialmente sl1ll'alzo dal comandante stesso o, .per suo ordine, da un altro servente; iJ puntatore deve essere distolto il meno possibile dal seguire l'obiettivo per non perderio di vista e per rendere il tiro più celere. La correzione serve solo per 'i p1'imi colpi; · poi il puntamento si baserà sulle deviazioni laterali osservate. 343. Il puntamento in elevazione ·si effettua al limite inferiore del carro. Quando il carro scende rapidamente un pendio si dovrà, per determinare , l'a lzo, tener conto del ~ovimento çon rego]~ ana.loghe a quelle dette pe!' la direzione. Come dato di alzo si assume di norma quello . corrispondente alla distanza stimata o misurata. .È opportuno mi~urare in p1:ecèdenza, quando si organizza la difesa, I.a. distanza di qua.Jche punto


.I -- 275 -

(segnato, se occorre e se c'è tempo, eon mucchi di sassi, ecè.) per poter pòi dedurre con ·buona approssimazione la, dist,anzà clel carro . In particola.re ciò deve farsi qualora esistano ostacoli - murettj, fossi, ccc., - che obblighino il .carro a, rallenta.re; è su questi punti di rallent~tmento che conviene .attendere il carro per batterlo con tir o celere ~ercando di colpirlo nella parte più vulnerabile {pa. rte inferiore dello sca.fo ). Ne~la esecuzione del fuoco (1) si esegue, quando occorre, un rapido inquadramento, per proseguire il tiro sull'alzo corto, accelèrandolo quando, per il procedere del carro, rii:mlta giusto. Da questo momento, rimanendo il pnntaniento in elevazione diretto al limite inferiore del ·carro, si avranno co:ri lo stesso alzo colpi utili fino ad un ulteriore ravvicinamento . dell'obiettivo, dipendente dalla tensione della traiettoria e dall'altezza del carro. Per ogni materiale si dovra,nno pert~to determinare in precedenza fo dista.uze corrispondenti. alle traiettorie di ordinata massima' m. 1,50 e m. 2,50 (altezze medie dei carri piccolo e medie); qua~do il carro raggilmge queste distaJ;7.e.,.il Uro viene continuato senza, 11iù variare l'alz<'. I

(1) Ogni 'pezzo agis'ce di iniziativa. entro il sotto1 e d'azione norma.le assegnatogli o (in mancl.nza di obiettivi) nei settori laterali. Appena colpito · e<l . arrestato un carro si passa ad· un altro. Il tito contro carro che marci in direzione del pezzo ha, la maggiore probabilità di colpire. Tale prol)abi1ità diminuis<;e con l'aumentare d ell'angolo di rotta,.


-1276 -

T utti · gli ufficiali di batteria ed i capi pezzo devono conoscere a mente gli alzi da impiegare alle varie distanze. S~nà bene scgna:re questi valori sugli scridi dei pezzi. Il fuoco deve essere eseguito con la ma~sima celerità compatibile con l'e,sattezza del puntam!:!nt o (1). . È preferibile un solo coipo a pu11tameuto perfetto · ad un gruppo di colpi sparati celermente ma ~~ puntamento inesatto. I

.Art. 8.

Raccolta dei dati utilizz!tbili per tiri ulteriori. · 344. Foglietti di · tiro. .,.. Libretto di tiro. - Il comandante dì batteria registra su a,ppositi fogUetti . . I i dati relativi ai tiri eseguit i o progettati (.Allegato n. 9). L 'insieme dei foglietti di t iro, compilati e progressivamente num erati, costituisce il l~l>1'etto di ti?'o. 345. I dati che devono éssere annotati sui foglietti , cli tiro r.i guardano principa.] ment e: le munizioni, ·la ca1'ica. e la, conseguente velocità in,iziale tabulare; (1) Nell'addestramento del personale si deve cercare di 1'agginngere il ma,ssimo affiatamento tra ,i serventi {specie tra puntatore e tiratore) aflìnchè la partenza cli ogni singolo çolpo avvenga immwdiatamente dopo aver compfoto il puntamento. Col materiale da 20, data la grande celerità di tiro, convien·e esE>guiro piccole mffiche.


-277j

dati topografici del segno rispetto al pezzo base;

i dati tab1tlari (alzo, scostamento, _spoletta); i ,dati

balistici ed atmosferici accertati all'inizio e al termine;.del tiro; i dati e le· correzioni di aggiustamento del momento; i termini correttivi del tiro; l'approssimazione dell'alzo finale; le eventuali differenze di. ,·nginic .dei singoli pezzi: rispetto al pezzo ba,se; i dati impiegati per la, distr'i,bu.zionc del fuoco. Jn a,pposito quadro (svolgimento del tiro) devono inoltre essere registrati: i comandi enunciati; i dati di t,iro; le deviazioni osservat,e; le aunotH,zioni cl1c I • t possono m eressare.

346. Allorquando si tratta di aggiustamenti o tiri di efficacia. (controllati) su obiettivi 110n esattamente individuati si registrano, sul f~glietto, solo , i dati e le condizioni fonali del tiX'o (oltre quelli rda1;ivi alle munizioni e alla carica, aJl'approssimaiione_ dell'a.lzo finale ed alla distribuzione del fuoco), . riservandosi di trascrivere i dati topografici, i corrispondenti <lati di tiro tabula1i, le correzioni di aggiitstttmento de~ momento e i te1'1nini correttivi del tiro, non appena la posizione dell'obiettivo venga determinata con sufficiente esattezza,. In ogni caso s~ deve tener presente cbe, per utilizzare dati finali di aggiustamento o tiri di efficacia (tranne che si tratt~ di eseg-uiro traspm:ti immediati), .è indispensabile conoscere le condizio'iii baUstiche ed at1nosfe1whe oui i dati stessi si 1ijeriscono; queste perciò devono essere accertate anche qua1ndo si è eseguito il tiro senza tener conto delle condizioni inizi.ili.


-278-

.347. Fra gli elementi da registrare nel foglietto cli tiro hanno particolare importanza: i dati di tiro di aggiustamento: la direzione e l'alzo di aggiustamento (da e aa) e, nel t;iro a tempo, la spoletta cli aggiustamento (Ga); la distanza d'alzo di aggiustamento (x.,a) (1); . la distanza di aggiustamento (aia) (2); le corr~ ion·i cli aggi1tStamento clel niom,ento: in alzo (Llaa o. L'.lia); in direzione (Llda); in spoletta (LIG,.); percentuale ir, disf;anza (Llxa % ); i termini correttivi del tfro : diil:ereuze di regimo dei ].Jezzi della batteria; caratteristica di regime del pezzo base (LIVv,i o/o );

caratteristica, di età delle spolette (L1Ge %); termine correttivo della direzione (Lld,.). 348. Correzioni di aggiustamento del momento. Si ottengono per differenza t ra i dati di aggiustamento ed i dati tabulari: \ ,... . . LI aa. = .uia = aa - at = "'a - i , Llda

= da -

LIGa.

=

Ga -

dt Gt

(1) È la distanza che sulle tavole di tiro corrispomlo all'alzo di a-ggiustn.mento (n . 21). (2) È data dalla espressione .ca = x + ~ :v Lix% 1 0


-

279-:-

La correzione di agginst"a.mento del momento espre· sa in percento della clistanza è data dalla espressione: Lia, o/c = LI aa a

a,,,

o

h

'

ovvero : .

ala -

a;,.,

L.la:a % = 100 _a_ _ a,"t

~ correzione <li aggiu1S l,a111ento <lei momento per('eut;ua,Jc in spoletta, è chtfa da,: LIUa

%=

100

a - a,

_ <_•- Gi

349. Termini correttivi del tiro. - l'ossono essere ricavati da apposit,i tiri di taraLura (n. 357 e segg.) o utilizzando t iri eseguil;i in condizioni pai:ticolari; precisamente quando : a) l'aggiustament;o sia stato spinto fino al terzo periodo (approssimazione a meno . di 'Wli a striscia) con cfa.scm1,o dei pezzi della batteria; · b) sia stato 1>ossibile determinare con la ma.ggiorc possibile esat,tezza i dati topografici dell'obiettivo; o) sia stato possibile accer tare bene le conclizioni del momento ed il t iro sia stato eseguito con at-mosfera , completamente oalrna · o quasi (l ); d) siano state impiegate nel tiro munizioni ùella stessa partita. (1.) Por la ricerca delle differenze ili regime dei pezid llella òa,tt.eria non eccone siano a,ccertnte le condizioni del moment-o, pnrchè il tiro dei pezzi'sia effett-u11to nello stesse condizioni ambiente.


-280-

50. AGGIORNAMENTO DELLE DIFFERENZE DI RE-

Eseg11ito il tiro nelle condizioni · dette al numero precedente, si procede nel seguente modo: si determinano per ciascu:p. pezzo le correzioni di aggiustamento del momento percentuali in distanza Lia, % e quindi le correzioni di aggiustamento in dis1;anza: GIME. -

A ~ ~ a, -

(l)

100

A 0/ LJ a) IO .

(

1)

si fa la difforenza fra la correzione di aggiusk1mento in distanza di ciascun pezzo e quella del pezzo di riferimento; tali differenze si trasforma.no in variazioni percen~uali di v:elocità. iniziale valendosi dell'a,bbaco Lla,v, oppure dividendo la differenza stessa per il coefficiente Cv letto nella tavola di tiro (2). I quozienti ottenuti rappresenta.no in valore e segno · lè differenze di regime · cercate, espresse in pe·rcento delia velocità. iniziale. 351. Se il sito non è molto forte e non vi sono sensibiH differenze di posizione tra i pezzi, si può operare nel modo seguente: si ricercano nella tavola di tiro in corrispon: denza dei valori dell'alz_o di aggiustan1ento le distanae à' alzo <li aggiustamento dei singoli pezzi; \1) ~i tenga conto della eventuale differenza di pos zione dei pezzi considerando la x di ciasQnu pezzo. (2) Si entra nen; ~bbaco Llxp o si !'.icerca il coefficiente Ov -in corrispondenza della distamrn, t-Opogra,fica (x) del · pezzo di riferimento.


-

281 ...:_

si fa la differenza tra la distanza d'alzo · di aggiustamento di ciascun pezzo e quella del pezzo di riferimento; si tr.asformano ·ta~i differenze di distanza in variazioni percentuali di velocità iniziale come già detto al n. 350 (1). 352. Se le differenze di regime ricavate nel moclo dianzi det.t o risultano alquanto diverse da quelle ricavate col tiro di taratura o in _p recedenti tiri, si deve ritenere cli aver commesso sbagli e non conviene perciò tenern·e conto. Se invee~. risultano poco diverse; si fa la medi.a tra. i valori inizia.1meute,, noti e quelli testè determinati e si assumono i valori r faultanti come quelli che con ma,ggiore attendibilità rappresentano le clifferenze di . regime tra i pezzi. 353.

.AGGIORNAMENTO DELLA OARAT'.rERIS'.1.'IOA DI

REGIJ\:IE DEL PE.Z ZO-BASE OON RIFERIMENTO ALLA PARTITA DI ESPLOSIVO DI LANCIO Il\1PIEGATA. -

Compiuto l'aggiustamento del pezzo base con approssimaztone a meno di una striscia e determinati con la maggiore precisione la distanza (a:), il sito (e) dell'obiéttivo e le condizioni finali def tiro, si apportano alla distanza topografica del· l'obiettivo le conseguenti correzioni (trascurando quella relativa alla caratteristica di reg~me, nel caso sia riota). (I) Si entra, nell'abbaco Llxv o si ricerca ii coefficiente Ov in corrispondenza della distanza d'alzo di ,aggiustamento del pezzo di riferimento.


-282-

$i ha cosi la distanza corretta per le condizioni del momento :finale del tiro al e ; qu~ndi, in base a detta distanza ed . al sito e, si ricava l'angolo di

.

.

tfro tabulare corretto per le oondizioni finali del tiro.

Fatto ciò: si sottrae daWangolo di tiro di aggiustamento l'angolo di tiro tabular~ corretto per le condizioni finali ·del tiro e si ottiene la correzione ridottà iii angolo di tiro ; si divide cletl;a, qua,n1;ità pér il coefficiente O,,, ,.

relativo alla posizione top.ogra:fica dell'obiettivo: il quoziente rappresenta la · correzione ridotta Lix, espressa in percento · della distanza topogra.fica, x; si moltiplica il Lla,r % cosi ottenuto per x, si divido per 100 e si ha la correzione rìdotta Llxr . , · espressa i1i metri

si trasforma tale correzim:,i.e ridott'a il:,1 dista.nza in LIV% mediante l'abaco Llaiv oppure dividendo il Lix~ per Ov (1); · il LIV%' trovato si assume come caratteri·stìca di regime del pezzo, per quella, determinafa. partita di esplosiv(}:., .À'l>vm·tenza: Qualora 110n si disponga del coeffi01ente Ox, ,., la correzione ridotta Llxr si. ottiene per differenza tra la, dista~a d'aggiustamento (2) (1) Si entra' nell'abbaco Ll xv o si ricava · il Ov in corrispondenza della distanza topografica dell'obiettivo. (2) cfr. nn. 347 e 348. ,


-

283 -

e la àistan.za 001-retta per mento finale del tiro:

Lix, =

Xa -

le condiziolli del mo-

x'c

354. Note le caratterisLiche di regime dei pezzi base il comandante di gruppo ha modo di determinare )e ilifferenze di 1·eginie tra i pezzi base delle batterie. La eonoscenza delle differenze di regime suddette

ò necessaria, per l'utilizzazione dei dati di a.ggiustamento cl.i una batteria da pa,r te delle altre (n. 312). 355 . .A.GGIORNAliIEK'.rO ;DELLA OARA~RISTWA DI

Una vo] ta ultimato l'a,ggiustarncnto si ricava, llalla tavola di tiro, la spo letta (04 ) che corrisponclc all'alzo cli ags-iustament.o e si modifica fl.uesta graduazione della variaziollo relativa al ·valore d~l'la pressione al termine del tiro. Si ha cosi il valore della spoletta wrretta per le condizioni finali del tiro. Si fa quindi la differenza fr a il valore della spoletta d'aggiustamento e di q1iel1a, corretta: la differenza stessa, moltiplicata per 100 e divisa per il val.ore Ga anzidetto,· dà in grandezza e segno i~ termine 001-rettivo relativo alla età della spoletta (1). RTÀ DELLE SP OLE'fTE . -

356. DETERMNAZIONE DEL TERllIT~E

CORR.E'l'I-

Questo termine è dato, in grandezza e segno, dalla cm·rezi01ie di aggiustam,ento ridotta in direzione L'.là,. che si ottie)le sot'.l' IVÒ PER LA DIREZIONE . -

(1) Occorre tenor· pr esente che i valori di spoletta dati dalla tavola. di tiro si riferiscono ad altezza di scoppio zero; pertanto, se la Rpolctta d'aggiustamento.

'


- 284 -

traendo dalla di1'ezione di aggiustament-0 la direzione corretta · per le condizioni del momento fimale del tiro. Siccome si è premesso che· queste deter-

minazioni possono essere fatte soltanto quando il tiro si effettua con atmosfera calma, risulta che la direzione corretta per le condizionj :finali del tiro sarà data dalla di1'ezione topografwa modificata del valore dello scostamento B (o della differenza L'.IS per le artiglierie munite di dispositiYo per la cor1·e.zione automatica clellà derivazìo11e) con'ispondente ali'alzo d'aggiustamento. ·. Il termine correttivo !id,,. si può utilizzare per 0orreggere il dato di direzione nel tiro contro qua.1i:;iasi obiettivo, tutte le vollie cbe si impieghino· - con una data bocca da fuoco, in una, data posizione - il medesimo proietto, la, medesima carica e gli stessi 1nezzi e procedimenti topografici di prepara,zione. f

Art. 11.

Tiri di taratura. Generalità. 357. Nell'al'ticolo precedente è <letto come il comandante di batteria. può determinare, controllare ,. e, .se del caso, aggiornare i dati di regime dei si è ottenuta con altezza. di scoppio di n millesimi, nel fare il calcolo a.ella [poletta corretta per lo condiZ'ioni finali del tiro bisogna togliere dal valore oLtenuto quanto occorre per portare lo scoppio da. altezz!\ ~ro ad altezza n .

...


-

285-

propri pezzi. "Però, per la determinazione iniziale di tali dati, ò opportuno effettuare apposi~i ti?-i di taratu1·a. I noltre, per l'utilizzazione dei t iri eseguiti da un'altra batteria dello stesso gruppo, è necessario conoscere la di ffe1·cnza di regime t1·a ·i pezzi base delle batterie. 'ralo determinazione d.eve essere fatta per cnra del comn,uda,nte di gruppo con tfri di taratura da eseguire con i pezzi base delle batl;erie con le rnodalitil> che verranno indicate al numero seguente. I tiri di taratura devono essère e'ltettt1aLi con atmosfera calma ed è indispensabile che i rilevamenti topografwi occorrenti nei singoli casi siano effettuati con la maggiore esa'ttezza. E ssi sono di norma eseguiti : prima delle scuole di tiro, allorchè non si conoscono i dati -di regime o questi siano stati ricavati da tempo ed i pezzi abbia.no in seguitp sparati molti colpi; durante una campagna, approfittando dei periocli ·di riposo, ogni qualvolta si d tengauo necessal'i . 358. Differenze di regime fra i pezzi. -

Coi pezzi

disposti in fascio parallelo a breve intervalJo fra loro si esegtùsce, con la carica tabula.re e con gli stessi dati, un gruppo <li 8 ..,.. 12 colpi per pezzo, a percussione, su terreno favorevole a l rilievo dei punti d'arrivo (1) e a distanza (1) Con angolo di sito il più piccolo possibile, inferio1e, ad ogni modo, ai 10000.


...:_ 286-

non inferiore alla medùi (scelta rigorosa di proietti omogenei e di peso noto; accurata rettifica · dei congegni di puntamento; accurata esecuzione dèlle opera,zioni di carica è puntamento; impiego cli un u1iico qualÌ?·ante a livello per l'eleva. zione; accurata pulitura dell'àni.qia ad ogni colpo). Conviene che i_ colpi si susseguano da un'ala, con convenient e cadenza per evitare che la temperat1ira dell'a.njma aumenti eccessivamente e che si abbiano sensibili differenze di stato termico t ra i pezzi. Quindi: a) si determinano (Fig. 31) con la maggiore precisione le distanze i;opografiche (x) ed i dislivelli (h) dei centri dei va,ri gruppi sparati, rispetto alla batteria. Scelto il pe½zo base {per esempio il · secondo )1 si sottrae dall'à,ngolo cli f;iro iinpiegafo nell'esecuzione del .tiro (cli.e è uguale per tu1;ti i pezzi) il sito corrispondente al centro 0 2 rcla,tivo al pew;o base e s'i ha l'alzo a2 che nelle co1idizioni del momento rappresenta l'alzo di ·aggh1stamenl,o per il segno 0 2 ; o b) si de.terminano le differenze di distanza Lia: e di quota Llh del centro 0 2 rispetto a ciaséun centro degli altri pezzi, della batteri.a e si ricerca.no le éorrispondcnti correzioni Lii per ~ovrap1)orre ciascùn centro al centro del pezzo base (n. 261) . . Olìtennta la correzione Lii relativa ad un dato · .pezzo, si cerca, in corrispondenza dell'a,Izo impiegato nel i;iro dàl pezzo base (a2) , la correzione in gittata Lkc,,i che corrisponde alla correzione Lii ; quindi, valendosi clell'abbaco Llxv, e in funzione della distanza corrispondente all'a.lzo~ a 2 e della correzione in gittata L1x,,i, si legge il ·valore LIV%


--

287 --

-~ e , ~l,3 :I

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i e-_ :6h 2 _____ JM I

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e,21: ~__j__ _ _ __J~" ~- ---- X -- - - -- I

e

Fig, 31.


-288-

che .rappresenta e.ol proprio segno la differenza di regime del pezzo considerato rispetto al pezzo base. La differenza di regime si pnò an cbe ottenere (col_ proprio segno ed espressa in percento della velocità &e.ai per il co'effi.iufaia.le) dividendo la correzione ,. cìente Ov letto in corrispondenza dell'alzo a 2 . .Analogamente si procede per gli altri pezzi . 359. Se si ripete il tiro cori la medesima partita d.i e.splosivo, ma con altra. carica, si possono avere altre differenze LI V. Le differenze LI V% ottenute •nei due tiri espresse in percento <della velocità ini zìale risuìteranno se non .identiche poco · diverse t:ra loro. La media, delle · due differenze LIV% si pot~à rit&nere I costante per qualsiasi· altra plwtità dello stesso ·esplosivo. Quando si abbia un sistema di più cariche,' per ogni granitura, è in pratica . . sufficiente eseguire il tiro comparativo solo con le due cariche estreme ed applicare per tutte le cariche della stessa granitn;ra, la media tra i due LIV% determinati.

· .360. Oa.ratteristica di regime del p_ezzo base: Con una determinata carica tabulare, a temperatura, nota, si esegnisce un gruppo _di 8 ...:.. i2 colpi · a percussione su terreno favorevole al rilievo dei punti di arrh;o e a dista,i1za non inferiore alla, media (scelta rigorosa di proiet'(;i omogenei e di peso noto; accurata rettifica del congegno di pun_tamento; a,ccurata esecnzione delle oper'azioni di carica e punta.mento; accurata pulitura dell'a.nima • a,d ogni colpo).


-

280

~

Indi si determinano, con la maggiore precisione; la distanza topografìèa (a:) ed il sito (e) del centro del gruppo e si ricava dalla tavola di tiro, l'alzo tabulare (at) relativo al punto topografico che ha . per coordina~e quelle del centro del gruppo. Ove si indichi con i l'angolo di tiro impie· gato nel gruppo, la differenza i - e= a rappresenta l'alzo di aggiustamento relativo al medesimo segno. Ad esso corrisponde una distanza d'aggiustamento (a,0 ) che si può ricavare mediante la relazione:

La -differenza ro0 - re = L1x 0 è imputabile allo insieme delle discordanze esistenti tra le condizioni in cui si è eseguito il tiro e le condizioni tabulari. Perciò, indicando con Lla,11, , l'aliquota corrispondente al regime incognjto della bocca da fuoco dovuto, cumulativamente, alla vivacità dell'esplosivo di lancio ed al logoramento del tubo d'a,nima, e con L'Llro l'aliquota (1) dovuta, complessivamente, alle differenze accertate nella temperatura d~lle carich.c (Lit), nel peso dei proietti (L'.lp), nella temperatura ambiente (Lii-), nella pressione barometrica (L'.IB)

(I) La correzione totale 2:'Llx si determina, coro.e è noto, valendosi degli abbachi delle correzioni in distanza Llxy e Llx0 , in funzione dei. valori LI V % e LIO' % ricavati con le scale di equivalenza LI V e LIO' oppme valendosi dei coefficienti Ov e Oc'. (nn. 136 e 137). 19. -

.J.dd. Àrl. N. 4167.


-290 -

rispetto ai va.lori cui si riferisce la tavola d i tir.o (1), si ha:

, da cui si può trarre il termine incognito: Llaiv, i

=

I.lx~ _!_ EL'.lx

361. Ove si impieghi, l'abbaco Llaiv, la . caratteristica di 1·egime LI Vv, i-% del pezzo considerato si ottiene dalla\ quantità Llxt,z (col proprio segno ed ·espressa in percento della velocità iniziale corri. spondente alla carica impiegata), entrando nell'a,bbaco anzidettò con il valore della dista.nza topografica x. Se si adopera il coefficiente Ov, la caratteristica di regime L'.I Vv, i % si ottiene (col proprio segno ed espressa in percento della velocità iruziale) dividendo la quantità L'.lx,,,, ! per il coe:ffl~ ciente Ov letto nella tavola di tiro iu corrispondenza della distanza topografica x. Si ha cioè: ,1 V

O/ -

v,Z /O -

.dai,v, ! Ov .

362. Se analogamente si procede con altra carica, della medesima partita di esplosivo, si può ottenere nn altro valore LIV% poco diverso dal primo. · In tal caso se ne assume la media che si p1,.1ò ritenere costante per qualsiasi carica, sempre pe1:ò di quella stessa partita di esplosivo. (l) Come si è premesso, l'atmosfera, deve esse.re calma perciò W = O.


-201-

Ove si abbia un sistema di pili cariche, pe1' ogni granit1u·a, è in pratica sufficiente eseguire il tiro solo per le due cariche estreme ed applic~re, per tutte le altre cariche deJJa stessa granitu.ra, la media tra i dne LIV% determinatL

363. Differenza di età tra due partite di spolette a tempo o a doppio effetto (a miccia). - Con un solo pozzo, impieganclo ia .stessa, carica tabulare, la stessa partit a di esplosivo di lancio, lo stesso angolo di tiro e la stessa graduazione di spoletta, si eseguisce, per ciascuna partita di spolette, un gruppo ·di 8 -:-12 colpi a tempo; a distanza non inferiore alla mediti e ad altezza favorevole al rilievo dei punti di scoppio (scelta rigorosa di ·proietti omogenei e di peso noto; accurata rettifica del congegno di puntamento; accurata esecuzione delle operazioni di graduazione, carica e puntamento; accuraf;n, pnlitnra dell'anima .ad ogni colpo). Conviene eh~ i colpi dei due gruppi si alternino. Indi si rilevano, con la maggiore precisione, la distanza topografica x ed il sito s del centro . di ogni ~ruppo e dalla tavola di tiro si ricava la graduazione di spoletta tablùare G, relativa a ciascun segno di posizione x od s. La di:D.'erenza t1·a i due valori Gi, espressa in veroento della gra,- · duazione iii spoletta impiegata. nei due g1:uppi, dà la {lifferenza d'euì tra le due partite : I Ge

L

O/

/o=

L1 Gi

100 ~ ·


I

CAPO VII

TIRO COL SECONDO ARCO TIRO AD ANGOLO FISSO Art. l. 1

Tiro a carica fissa col secondo arco. A) Determinazione dei dati di tiro.

364. Dati di tiro tabulari e del momento. La ricerca dei dati di tiro tabulari e del momento si effettua in . modo identico a queilo indicato per il tiro col ' primo arco. Si tenga presente ' che gli abl>achi del Lla.: 0 , . non contèngono i valori di tale complemento per tutti i possibili valori del-. l'angolo di sito ma si arrf\stano ad a,ngoli di sito positivi variabili da 400°0 a 300°0 a .seconda del tipo di artiglieria: di conseguenza la ricerca dei dati di tiro è limitata-entro il contorno limite, al disotto delle linee di sitò che risultano determinate da,i valori dell'angolo di sito anzidet;ti. In questi casi, poco frequenti a veri:6.ca,rsi in pratica, si potrà ricavare il valore dell'angolo di ·tiro tabulare relativo ad un obiftt ivo di de-·· · terminata posizione topografica (di'sta,nza dislivello), . mediante. il fascio quotato delle tra.iettorie. •

e


293 , B) Tiro a l disopra di ostacoli.

365. Quando si escguisce il tiro col secondo arco, t,ra,tta.ndosi di forti angoli di tiro, la verifica indicata al n . 59 per accertare se, con la carica ed il proietto che si vuole impiegare per battere l'obiettivo, ò ]?Ossibile il tiro al disopra di ostacoli o di posizioni occupate da t ruppe amiche sarà, nella maggioranza dei casi, superflua. Ad ogni modo, quando occorre e:ffettnarla, si deve, per prima cosa, stabilire se la posizione dell'ostacolo è tale da poter intercettare il primo arco oppure il secondo arco delle t raiett orie che appartengono al cono di dispersione relativo all'angolo di tiro da impiegare per battere l'obiettivo. A tale scopo, valendosi dei fasci quotati del primo e del secondo arco, si dovrà determinare la dista.nza orizzontale del punto di contatto dell'inviluppo con la traiettoria tabulare che passa per l'obiettivo B. E videntemente, se la distanza topogr a.fìca del ciglio df.lll'ostacolo è infer~ore a detia distanza, vuol dire che l'ostacolo può intercettare il p1'imo arco deJla traiettoria. pa..ssante per B: in caso conti:a,r io intercetterebbe il secondo arco. 366. Nel primo caso, affi.nchè il t iro si poss~t effettuare, occorre che sia:

essendo i 18 l'a.n~olo di tiro ta.b ulare per battere c-ol secondo arco l'obiettivo, i 10 l'angolo di tiro tabulare :per colpire r,ol primo arco il ciglio dell'osta-


' - _294 -

colo e L'.Jip la va:riazione letta in c~rrispondenza dell'angolo di tiro tabulare dell'obiettivo. Nel secondo caso, invece, deve esser soddisfa,tta ·ìa condizione:

essendo i 111 e i 10 gli a,ngoli di tiro tahulal'i per colpire col sècondo arco r ispettivamente l'obiettivo ed il cigli.o dell'ostacolo e L'.lip, come si è già detto, la variazione letta in corrispondenz~ dell'angolo di tiro i 1JJ. In ogni caso si assume 8- volte il valore L'.lip·, vi sia.no o non sull'ostacplo truppe -amiche. \

C) Esecuzione del fu~co.

367. Nel tiro col secondo arco, ogni aumento o diminuzione dell'alzo tende rispettivamente ad accorciare od. allungare il tiro. Perciò: la correzione L'.la per tener · conto delle diversità cli regime ti·a i pezzi (n. 158) ha segno uguale alla corr.ispondente variazione L'.ll'; le correzioni i.la per tener conto delle divcrsiUL di posizione tra i pezzi hanno segno contmrio alle differenze L'.lx e lo stesso segno, delle differenze Llh· ' le correzioni in alzo (o in ·angolo di tiro) saranno date in meno per allungare il tiro, in più per accorciarlo. 368. Le regole e _le norme ri~·nàrdanti l'e~ecuzione del fuoco, già date per il tiro col primo arco, val-


-295-

gono anche per il tiro col secondo arco. Si tenga soltanto presente che: la variazione L1iF si deve leggere in corrispondenza dell'angolo di tiro anzichè dell'alzo. Essa può assumere valori notevolmente tj.iversi per relativamente piccole escursioni dell'alzo. Occorre perciò con · maggiore frequenza che non nel tiro col . i)rimo · arco, cambiare il valore di LliF per apportare le con:ezioni durante il 1;iro; ad una variazione di alzo Llip corrisponde 'in genere, 1ma vcwiaziQ1Jie di scostamento L1SF che non è trascurabile: se ne deve perciò tener conto. Essa si determina .com'è sta,t o indicato per il tiro col primo arco (n. 249), cioè facendo la sernidifferenza tra i valori di scost;amcnto letti nella tavola di' tiro in corrispondem1a dell'alzo che si impiega aumentato èli Llip e dello stesso alzo -diminuito di Llip (l); i valori delle slirisce I!' ed F' si devono Ìeggere in corrispondenza dell'angolo di t iroi nell'aggiustamento in alzo in base alla mislll'a delle devfa.zioni, le correzioni Lli per compensare deviazioni in dista,nza e devia,zioni in quota, hanno lo stesso segno della corrispondente devia.zione. 369. Trasporti di. tiro. - Nel easo di tra.sporto di tiro immediato, se l'a,tmosfera è molto calma, non v~ è alcuna · limitazione alla posizione degli obiettivi (a1isilicwio e reale) che possono essere (1) Il suo segno è (come. per il primo arco) uguale o <:Ontrar io

a quello di LliF Secondochè 'la, deri Vazione si manifesta vei-.sq sintst:ra o vèrso d,estra,

I


-;- 296 -

. comunque disposti entro la zona che si può battere con la carica che si considera. Quando invece il vento non è trascurabile, O?· corre che la posizione dell'obiettivo ausiliario sia tale che la relativa traiettoria tabulare sia poco diversa da quella per,l'obiettivo da battere e che l'angolo di trasporto non sia maggiore di 100° 0 • Se si .tratta, invece, di trasporto di tiro non im. m,ediato, l'obiettivo a\lSiliario potrà essere ,scelto . in qualsiasi direzione ma entro i limiti di distanza e quota già indicati per il tiro col primo arco; cioè non o~tre, rispett~vamente, 1000 e 400 Ih. in più o in meno. ~70. Nell'effettuare le operazioni di trasporto la correzione percentuale in distanza si può determinare valendosi del. coefficiente Ox,h, oppure 'Considerando le distanze che si ieggono nella tavola di tiro in corrispondenza dell'angolo di tiro d 1aggVit8tam:into e di ;quello tabuZàre in luogo delle distanze d'alzo d'aggiustameJ.to e tabulare· LI,., ,o; "l- 100 ' "'À..i / O j -

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Quando la correzione percentuale in distanza Llx..1 % si determina valendosi del coefficiente di correzione percentuale Ox, 11, alla suddetta correzione deve attribuirsi segno contra.rio a quello della differenza fra · gli angoli di tiro, d'aggiustamento e tabalare, relativi all'obiettivo ausiliario. Oiò dipende, come si è già detto, dal fatto che ·


-

297-

nel liiro col secondo arco, le variazioni di alzo e quelle di distanza sono discordi. In ogni caso, ricavato il valore della correzione Llx.1. %, i dati di tiro si determinano · nel modo indicato per il tiro col primo arco. 371. Riprese di tiJ.'.O. Ricerca della caratteristica di regime del pezzo base. - I procedtm.enti da seguire sono gli stessi indicati per il tiro col primo arco. La determinazione della dista.nza d'aggiustamento si effettua, come è noto, modificando la distanza topografica della correzione percentua,le Lia, % ottenuta nel tiro. P er il calcolo di tale correzione si tenga,presente quanto è detto al n. 370. Quando si determina la correzione ridotta in distanza Llai., valendosi del coeffici ente O~.,, (n. 353), si ricordi che essa ha seg11,0 contrario a quello della correzione ridotta in angolo di tiro. 372. Ricerca delle differenze di regime. - P er tale ricerca si devono ricavare i valori delle distanze che corrispondono agli angoli -di tiro d'aggiusta··mento dei vari pezzi anzichè · quelli delle distanze d'aggiustamento (o distanze d'alzo d'a.ggiustamento ). Quindi si fanno le differenze tra i valori delle distanze anzidette, relative a ciasc1.m pezzo, e quella relativa al pezzo- base. Le differenze ottenute si trasforma.no in variazioni percentuali della, velocità iniziale entrando nell'abbaco Llaiv o ricercando il coefficiente Or con il valore della distanza che corrisponde all'angolo di tiro d'aggiustamento del pezzo base.


- 298 -

.Art. 2.

Tiro ad angolo fisso (I ). l

373. L e tavole di tiro ad angolo fisso diffe1·iscono da quelle per il t iro a carica fissa . perchè, invece dei valori clell'alzo, in corrispondema ~clJa gittata ~ , forniscono i va.lori della. velocità. inizia.le V e del relat ivo peso di carica µ ; invece della variazione L1iF forniscono la variazione cli peso di carica /Jµp (corrispondente a una variazione di velocit;à LJVF ) per correggere la gittata di un a st riscia. L e tavole di t iro considerano, generalmente, diversi valori dell'angolo di tiro (come nel t iro a carica fissa sono previste diverse cariche). P er ogni bocca da fuoco si ha un certo numero di tavole ciascuna delle quali r elativa ad un dato proietto, un chto angolo fisso e una data altitudine . .A.) Determinazione d ei dati di tiro,

374. D1.ti di tiro tabulari. - La r icerca dei dati d i tiro tabulari con le tavole di tiro numeriche si effettua nel modo s~O'Uente: a) se l'obiettivo è sull'orizzonte del pezzo, ;:i. d ist anza x, i dati di t iro t abulari si ott engono leg( 1) L'unica bo::ca da fuo :;o in ser vizio per la quale ò stato considerat o il t iro ad angolo fisso è il mortaio cla. 210/8 (Tavole di tiro ad angolo :flsso; Ecl. 1916; pub- . blicazione n. 110). Il tiro ad angolo fisso è l'icordato

:~l solo scopo di completare, nella, pr esellte istruzione, la t rattazione cìe.[1:H argomenti riguardanti il tiro.


-299-

genùo i valori di ,u (1) · ed S (2) in corrispondènza, della gittata X= m; b) se l'obietf;ivo è faori dell'orizimnte del pezzo, a distanza a, e dislivello h, i da,tj di tiro tabulari rcla,t ivi a B si ricavano nel modo seguente: .s i legge nella tavola di tiro la velocità iniziale in corrispondenza della. dist a.nza x dell'obiettivo; · si mol(;ipliea detto valore per un co<'iflciente indicato col simbolo o. (3 ) ehe si ricerca in apposita tabella (.A.llegato n. 8 tav. G) in fun7,ione del valore dell'angolo cli tiro (o di proiezi one <p) e del sito e; si ottiene in tal modo il valore della velocità iniziale Vt della traiett;ori~b che nelle condizioni del momento tabulari passa })er B; in corrispondenza di V, si legge nella tavola di tiro il peso di carica tab~lare µt; • lo scostamento tabulare si legge in corrispondenza · della distanza a; dell'obiettivo. 375. Da.ti di tiro del momento. - Per tener conLo delle diIT:crenzo t ra le condi7.ioni ba.listiche ed atmosferiche del momento in cui si deve eseguire il tiro e quelle cui si riferisce la tavola di t iro, o quindi. determinare i dati di t iro del momento , si procede come segu~:

(1) Ed eventuahncnto a,nch e la gra.n itura della polvere. . (2) Nel tiro ad angolo fisso non è previsto il tiro a

tempo. (3) Nella tavola di tiro a,d angolo fisso p er il mortaio da. 210 tale coefficiente è distinto col simbolo 0 4 •


-S00-

1 ° mediante i coefficienti di correzione (Ov , Oo·, Owx) letti in corrispondenza della distanza

. topografica (1J dell'obiettivo, si determina nel modo noto la correzione totale in distanza; 2 ° in base aUa distanza corretta (distanza topografica modificata della correzione in distanza anzidetta) ·ed al sito, si ricavano la velòoità del momento ed il corrispondente peso di carica con lo stesso procedimento indièato per la determinazione della velocità e della carica tabulare; 3 ° si calcola la correzione di scostamento per il vento mediante il coefficiente Owz (letto in corrispondenza della distanza 1;opogra.fica); si aggiunge tale correzione (col proprio segno) allo scostamento letto in corrispondenza della distanza corretta e si ricava lo scostamento del momento; I

376. .Avvertenze. -

1 a Qualora la tavola di tiro

ad angolo fisso fosse sprovvista dei va~ori dei coefficienti di correzione (1), si potranno utilizzai:e i coefficienti di correzione della tabella per il tiro a carica fissa 1·elativa alla stessa bocca da fuoco e proietto (2), scegliendo i valori dei coefficienti per 1a· d.i stanza dell'obiettivo e per la velooità iniziale . che più si avvicina a quella che nella tavola di tiro ad angolo fisso, corrisponde alla distanza topogr~fica suddetta. (1) .Ad esempio tavola di tiro del mortaio da 210/8 già citata. (2) Nel oaso del mo.r taio da 210/8 D. S., !3Ì utilizzerebbe la tabella dei coeffecienti di correzione, Ediz. 1922.


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301-

2(1 La tabella ' del coefficiente c. (Q 0 4) vale per qualsiasi bocca da fuoco, per qualsiasi p'roiet1;o, per qualsiasi angolo di tiro fisso e per velocità iniziali, che non superino sensibilmente i 240 m/s . . I risultati che si ottengono sono tanto meno prossimi al vero quanto più lontani si è ·dal limite suddetto; maggiore approssimazione si può ottenere servendosi di tabelle che, per ogni valore di angolo fisso, forniscono i complementi di distan,za per il ~ito in funzione della distaJ1za a, e del sito e. In tal caso per determinare la vèlocità iniziale tabulare o del mqmento per un pùnto B posto fuori dell'orizzonte del pezzo si deve: ricavare il complèmento di distanza per il sito, leggendolo -nella apposita tabella in corrispondenza della distanza topografica dell'obiettivo o de_lla distanza corretta (a-seconda che si deve oppur no tener conto delle condizioni deÌ momento) e del sito dell'obi~ttivo; modifica;re la distanza topografica (o la distanza corretta) del complemento di distanza per il sit o (tale quantità si aggiunge o si toglie a seconda che il sito è positivo o negativo). In corrispondenza della dist;anza così ottenuta si legge nella tavola di tiro la velocità inizia.le tabulare (o del momento) ed il relativo peso di carica. I

'

B ) Tiro al disopra di ostacoli.

3'i'i. Per verificare se con un determinato angolo fisso e .m1 dato proietto è possibile il tiro al

disopra di ostacoli, si procede in modo analogo a


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302-

quello i.iulicato per il tiro a carica fissa; Jn questo caso, però, anzichè la variazione L1ip, si deve èonsiderare la variazfone di velocità inizicile LI V F per cor:reggere in gittata di una st1"iscia. Perciò la condizione che deve essere soddisfatta affinchè sia · possibile eseguire il tiro è: V 111 -

Vi 0 ='= 8 LIVF

essendo Vt.t1 e V 10 le velocità, tabulari relative all'obiettivo e alla sommit~ dell'ostacolo; LIVF la variazione. letta sullà tavola di tiro in corrispondenza di Vt8 • Si prende 8 volte il valore LIVp vi siano o non sull'ostacolo truppe amiche.

-

378. Massima e minima distanza di tiro. .Per il tiro ad angolo fisso, la massima distanza, di tiro, con un dato proietto e secondo una data ~lirezione, é segnata (Fig. 32) dal punto e in cui la traiettoria più alta, real,izzabile con il minore degli angoli di tiro ·. che si possono impiegare, · incontra il terreno in quella direzione. · La minima distanza di tiro, invece, è SE)gnata dal punto a in cui la traiettoria più ba,s sa realizza.bile con ·il maggiore degli angoli di tiro che si possono . .utilizzare, incontra il terreno in qnell~b direzione.·

C) Esecuzione del fuoco.

379. Le regole e le norme relative alla condotfo, del f-noco date per il tiro a carica .fissa valgono anche per il tiro ad angolo fisso. , In questo easo le •


3

ra __

J/i;,

32.


-304-

correzioni in gittata si effettuano mediante variazioni di carica; ogni aumento o dimvnuzione nel peso délla carica tende ad allungare od accorciare il tiro. La variazione del peso di carica iJµp per correg- . gere in . gittata di una striscia longitudinale dei colpi (F) ed il valore della striscia, si leggono nella . tavola di tiro in corrispondenza del peso di cari-0a che si impiega.

'

380. Nel caso di aggiustamento in base alla misura delle deviazioni, la correzione LJµ da apportare al peso di ca,rica con cui si è eseg11ito il gruppo, per ottenere il peso di carica con cui effettuare il gruppo di prova, si può determinare nei modi seguenti: a) se l'obiettivo è poco discosto dall'orizzonte del' pezzo, conviene esprimere: in strisce longitiidinaU (F) la media delle deviazioni in distanza,; in 1 " strisce verticali (11' } (1) la media delle deviazioni in quota e ricavare, facendo la somma algebrica dei valori trova.ti, la variazione totale in strisce. Poscia mediante il valore iJµz;,, dato dalla tavola · di tiro, si può agevolmente . determinare la c~rrezione totale LIµ da apportare al peso di carica; b) se l'obiettivo è notevolmente discosto dall'orizzont'e del pezzo (2) si -ricerca la velocità tabulare ( Vto ) che çontrassegna la traiettoria rela(1) La striscia F" quando non è data dalla tavola di ,tiro si ottiene da.Ila espressione F' = F tg co. (2) Cioè per angoli di sito sensibilmente superiori ai 100°0, I


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305-

tiva al centro del gruppo e si legge nella tavola di tiro il cor rispondente peso di ca,rica t abulare µe ; si ricerca pure la velocità tabulare ( V 1JJ ) della t raiettoria, passante per l'obiet tivo ed il conispondente peso di carica tabulare µB . Si fa quindi la differenza tra i pesi di carica tabula.ri anzidetti (µe - µB ); tale differenza rappresenta, col ·segno cambiato, la correzione dH, apportare al peso di carica col quale si è eseguito il gruppo per ottenere il peso 1 di cal'ica da impiegare nell'esecuzicne del secondo periodo dell'aggiustamento. 381. Trasp)rti di tiro. - Nel caso di t rasporto di t iro immediato, se l'atmosfera è calma., non vi è limitazione alcuna di <listanza, di quota, cli angolo di trasporto fra obiettivo reale e ausiliario . Se, invece, il vent o non ò t;rascurabile, l'angolo di trasporto non deve superare i 100° 0 e le differenze di distanza e di quota devono esser e ta,l i che le traiettorie tabulari dei due obiettivi risultino poco diverse t ra loro (1). Le modalità di trasporto sono le seguenti: Si fa., con un dato pezzo, l'aggiustamento sull'obiettivo ausiliario ricavando un peso di carica d'aggiustamento a cui corrisponde una velocità inizia.le (V a4 ) differente cla quella tabula1·e (V1..1 ). (1) Le altre condizioni che devono essere soddisfatto, affinchè si ra.ggiung:1 nella. determinazione dei dat i cli tiro il conveniente grado di aggiustatezza, sono analoghe a, quelle indica.te per il tiro a carica fissa, ove però alla condizione « parità di carica » si sostituisca la. condizione u paritlr d,i an,gol o fi·BRO ». 20. - Aàà. Art. N. 4167.


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306 -

Si può ammettere che, :finchè non varino le condizioni balistiche ed atmosferiche, il rapporto fra 10· due velocità sia costante, indipendente cioè dalla posizione dell'obiettivo stesso. · Se si indica dunque con V 00 e VtB rispettivamente la velocità d'aggiustamento e la velocità tabulare dell'obiettivo !eale relative al pezzo ed all'angolo fisso impiegati nel tiro sull'obiettivo I ausiliario; si ha che:

Di conseguenza per determinare la carica da impiegare per battere l'obiettivo reale mediante trasporto di tiro 'im .nediato occorre: ricavare il 1;apporto fra le velocità tabula1i dell'obiettivo rea.le e dell'obiettivo ausiliario; · moltiplicare detto rapporto per l!l, velocità d'aggiustamento dell'obiettivo ausiliario. In · corrispondenza del valore di velocità cosi ottenuta, si cerca sulla tavola di tiro la carica da impiegare per il tiro sull'obiettivo reale e per il pezzo considerato. Il dato di direzione si ottiene come nel caso di tiro a carica fissa.

382. Se l'obiettivo ausiliario è rappresentato dal centro O di un gruppo di colpi: si determina la velocità, tabulare corrispondente al punto topog1·afico che ha per coordinate quelle del centro del g-l'uppo;

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,

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307-

si ricava il rapporto fra le velocità tabulari dell'obiettivo reale e del centro del gruppo; si moltiplica detto rapporto per il valore della velocità corrispondente alla carica impiegata per eseguire il gruppo. Si ottiene cosi il valol'e della velocità iniziale per il tiro sul1'obiettiv0 reale. P er quanto riguarda la direzione si procede comf' è stato indicato per il tiro a carica fissa,.

883. Se il trasporto di tiro non è immediato occorre tener conto delle differenze fra le condizioni del momento in cui si deve effettuare il tiro e quelle relative·al momento finale in Clù è stato eseguito il tiro sull'obiettivo ausiliario. In base a dette .differenze si ricava la corrfapondente variazione LIV per l'obiettivo reale ~ di detta variazione si moèli:ficfl, la velocità iniziale determinata col procedimento indicato ai nn. 381, 382. 384. Riprese di tiro sugli stessi obiettivi. - Si determinano le differenze tra le condizioni del momento in cui si deve effettuare il tiro e quelle relative al precedente tiro e, mediante i coeffir.ìenti di correzione letti nella tavola di tiro in corrispondenza della 'IJelocità iniziale del momento finale del tiro precedente, si ricava la corrispondente correzione in distanza. Questa si aggiunge (col propTio segno) alla gittata relativa alla velocità iniziale anzidetta. In corrispondenza della distanza cosi ottenuta si legge nella tavola di tiro il peso di carica da impiegare nel nuovo tiro.


-308-

..

Per quanto riguarda il dato. di direzione si pro · cede come nel tiro a carica, fissa. ,385. Aggiornamento della caratteristica di regime della bocca da fuoco. _:_ Nel tiro ad angòlo fisso,

invece della correzione d'aggiustamento ridotta in d,i stauza (n. 353), si deve considera.re la (}01'1'ezione d'aggi1J,stamento ridotta in velocità inizia.le (LIV,.). Essa è data dalla differenza tra il valore finale della velocità iniziale ottenuta nell'aggiusta.mento e della velocità tabulare per la posizione topografica dell'obiettivo corretta per le condizioni finaJi .dell'aggiusta.mento. Quando il tiro si è svolto nélle condizioni dette al n. 849 (cioè app1·ossimazione a meno ài u1ici striscfa, atmosfei·a calma, acmwato accertarnento delle condizioni balistiiJhe ed atmosferiche del m01nento) la quantità LIV,,. si può assumere, con molta appros' simazione, come ter1nine c9rrettivo della _caratteristica cli regime della bocca da fuoco, per quella partita di esplosivo di lancio che si è impiegata, nel tiro, sempre che ci si riferisca al medesimo proietto, al medesimo angolo fisso, uònchè a.I mede- . simo grado di precisione dei dati topografi.ci assunti come base.


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APPENDICE

MISURE DI SICUREZZA NELLE ESERCITAZIONI DI TIRO A PROIETTO Art. 1.

Premessa. 1. Le misure di sicurezza nelle esercitazioni di

t iro a proietto rivestono grande importanza e delicatezza per le gravi conseguenze che possono verificarsi per trascuratebe ed omissioni; occorro pertanto organizzarle e controlla,rle con la massima cura e assegnarvi personale di fiducia. Le presenti norme indicano come queste misure di sicurezza devono essere organizzate; esse lasciano conveniente latitudine al direttore del tiro e devono perciò essere applicate in relazione alle condizioni in cui si svolge la esercitazione. Qriteri da tener presenti: a) salvaguardare l'incolumità delle persone; , l>) ridurre il più possibile i danni materiali e quindi le spese per il loro risarcimento; o) rendere meno oneroso il servizio di sicurezza; à) evitaire, sempre che possibile, la interruzione di strade di grande comunicazione.


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310-

Art. 2.

Servizio di sicurezza e bersagli. 2. Preavviso per la popolazione. Con suf. ficien1;e ant icipo (possibilmente di almeno una settimana) rispetto all'epoca fissata per le esercit azioni di tiro,· il comandante di reggimento invia ai comuni ed ai comandi dei CO. RR . inter essati, per l'affissione, manife.sti di avviso alle popolazioni (Allegato A) , nei quali è indicato: · a) i giorni delle esercitazioni e la prevedibile durata di queste; b) le zone che saranno sgomberate come pericolose, le stra.de sulle quali sarà interrotto~ il transito e la durata della interruzione; e) le speciali segnalazioni per la popolazione; d) il _d ivieto di raccogliere 1 dissotterrare o comunque 'rimuovere proietti inesplosi o parti di proietto ed i pericoli ch:e. possono deriyare dalla t rasgressione di t ale divieto (1); e) a quale autorità deve rivolgersi chi rinviene proietti inesplosi; f) che sono comminate pene a color o che si appropriano, acquistano, incettano o detengono proietti o parti di proietto o qualsiasi altro materiale di propriet à dello Stato ; g) i limiti di tempo e le modalità per l'even(1) . .l{.. u. ,u data 2~4-1896 ateaso anuo.

Atto n. 87 del G. M.


- 3 11 -

tuale presentazione di richieste per l'indennizzo di clanni (1). A pag. 328 è riportato un esempio di manifesto. Sarà opportuno a complemento dei manifesti, che i comandi di reggimento invitino i podestà, le gerarchie del Partito, i panoci, ecc., a svolgere attiva opera di propaganda presso la popolazione civile affi 'lchè tutte le norme emanate da.Ila Autorità Militare, e in particolare quanto si riferisce ai pericoli ed al divieto di toccare proietti inesplosi, vengano ben conosciute e rigorosamente osservate. Oopia del manifesto di avviso alla popolazione civile (con indicate le strade interrotte al traffico e il periodo della· interruzione) dovrà essere i_nviata, per conoscenza anche ai capi compartimento della viabilità. , 3. Organizzazione del servizio. - Nelle esercitazioni di tiro di artiglieria, tutt;o ci6 che si riferisce alla sicurezza ed ai bersagli è disimpegnato da un servizio unico: servizio di sicurezza e bersagli organizzato e dipendente dal direttore del tiro, il quale ne è re'spònsabile. Direttore del tiro è chi dirige la scuola di tiro. Perciò: per i reggimenti è il comandante; quando si tratta di scuola di tiro svolta da due gruppi, è il comandante di gruppo più anziano; per il gruppo i'solato è il comandante · di gruppo. Nel periodo dei tiri preparatori la organizzazione e la dire(1) Cìrc. 246 G. M. 1931 ~ disp. 25.


-312-

zione del tiro è normalmente affidata' al comandante di gruppo. Il direttore del tiro ha alla sua direttl.l, dipendenza l'tiffi,cialc capo del servizio di sicurezza e bersagl'i, incaricato del funzionamento del servizio, del quale risponde verso il direttore del tiro. 4. Il servizio di sicurezza e bersagli comprende: a) sgombero e so'rvcglianza della zona pericolosa attorno ai bersagli : affidati ad un numero, sufficiente di ufficiali, sottufficiali e truppa (vedette, drappelli di sgombero o personale per le t rasmissioni); b) sgombero e sorveglianza della zona pÊricolosa {',tlorno allo schi eramento dei pezzi: affidati, secondo i casi, al comandante della batteria o del gruppo che svolge l'esercitazione (il quale ne risponde direttamente al direttore del tiro ), o ad apposito personale alla dipendenza del capo servizio; e) servizio bersagli : disimpegnato da un ufficiale e da una squadra di militari con gli attrezzi necessari; d) srgnalazioni per la popolazione: affidate, a seconda dei casi, al personale delle-vedet,te e dei bersagli, o a personale apposito; e) trasmiss'ioni ai fini della sicurezza: con personil'le apposito ; f) osserva-zio1ie del tiro con particolare 1-iguardo ai proietti inesplosi: affidata all'ufficiale ai bersagli; vi concorre il personale della direzione del tiro o di altro osservatorio che sia necessario im-


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313-

piautare per assicmar e la completa sorveglianza della zona; g) ra.rlreUanie1ito e brillamento dei proietti inesplosi: affidati all'ufficiale ai bersagli, coadiuvato dal sottuffiçiale artificiere con apposita squadra;'" h) squad·1·a spegnimento incendi (quando incendi sono possibili) (1): costituita da personale apposito o tratto da quello ai bersagli, con gli attrezzi ed i mezzi di trasporto occorrenti. Talvolta sarà necessUirio costituire più di un squadra. 5. Per ogni esercitazione l'ufficiale capo servizio riceve tempestivamente dal direttore del tiro tutte le indicazioni necessarie per il compito che deve disimpegnare ed in particola.re: zona delle batterie; zona dei bersagli; zona da sgomberare; linea delle vedette (in genere indicata sulla carta topografica); eventuali posti di blocco per la interruzione delle strade; trasmissioni da impiantare; segnali per la popolazione; dislocazione dell'osservatorio della direzione del tiro e de~l'osservatorio bersagli; ora in cni il poligono deve essere pronto per l'inizio del fuoco. ( l ) Sono particolarmente pericolosi per la facilità di produrre incendi, i proietti fumogeni, quelli con caricamento speciale per scuola, di t iro cd i razzi.


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314-

6. P.rima dell'esercitazione (al più tardi il giorno precedente) l'ufficiale capo servizio seguito dal personale necessario : . a) riconosce le zone qa sgomberare e dà gli ordini ai capi drappeno sul modo come.lo sgombero deve essere éffettuato." Lo sgombero deve essere assoluto per tutto il personale (1) e va possibilmente esteso al bestiame di maggior valore (equini, bovini ed ovini). Qualora non fosse possibile sgomberare tlitto il bestiame, converrà riunirlo in una zona perimetrale di minor pericolo. · In casi specialissimi, di malati intrasportabili ricoverati in caseggiati di sicura robustezza, si potrà addiv~nire al pià.ntonamento, anzichè allo sgombero del caseggiato,· trasportando il personale che non può allontanarsi i~ locale che si trovi dalla parte opposta alla provenienza del tiro, purohè si sia sicuri che esso ?Wn possa ess,re Mnneggiato àal tiro stesso; , b) precis~ la dislocazione delle vedette facendo, ne prendere n'.ota ai capi drappello sulla carta topografica. Le ved.ette devono essere di!pòste in modo da impedire l'accesso alla zona sgomberata: perci6 devono essere bloccati i punti di facile passaggio, provvedendo alla sorveglianza delle zone intermedie o a vista colle vedette stesse o con speciali pattuglie;

(1) Sarà opportuno che i capi drappello prendano · nota, · per ciascuna località, delle persone ohe devono ·sgomberare, in Diodo da poterne facilmente eseguire il çontrollo iJ ~iorno dell'esercitazione,


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315-

o) fa. riconoscere dall'ufficiale ai bersagli la zona . degli obiettivi ed il posto dove impiantare l'osservatorio bersagli e gli dà ordine circa i bersagli che deve eventualmente sistemare. L'osservatorio sarà stabilito in posizione tale da poter osservare e controllare il più possibile la zona degli obiettivi; dovrà essere visibile dal posto di osservazione della direzione del tiro ed esterno al perimetro della zona sgomberata; d) fissa la dislocazione dei posti di blocco sulle strade che necessita interrompere e dà ordini per il loro funzionamento; e) dispone per l'impianto ed il funzionamento delle trasmissioni e per la costituzione e dislocazione della o delle squadre spegnimento incendi. 7. Il giorno dell'esercitazione l'ufficiale capo servizio controlla che tutto il lavoro di sgombero e di messa in posto delle vedette si effettui regolarmente; si accerta dell'impianto degli eventuali ·posti di blocco e del funzionamento delle trasmis· sioni; si porta quindi nella località fissata.gli da,l direttore del tiro (potrà essere l'osservatorio bersagli, o la stessa direzione del tiro, o anche altra, località). Quando riceve assioura.zione dai_Icapi drappello che: lo sgombero è stato effettuato regolarmente 0 tutti i drappelli hanno ripiegato sui po.s ti fissati; . le vedette Rono in posto; • le strade sono bloccate;


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316 · -

i bersagli sistemati e tutto il personale ritirato; fa sostituire all'osservatorio ,bersagli il bandi~rone bianco con quello rosso e comunica al diret· tore del tiro cc poligono sgorp,,bro ».• QL1albra nello svolgimento del tiro si accorga o riceva coniunicazione che le condizioni di sicurezza, sono compromesse, ne dà irnr.µediata coruunicazìone al direttore del tiro.

8. I drappelli addetti allo sgombero (che per economia di personale conviene costituire, a.lmeno in parte, con lo stesso personale delle vedette), al comando del rispettivo capo drappello,percorrono la zona loro alì'.ljegnata e si assicurano che il personale ed il bestiame abbàndonino effet'iiivamente la zona pericolosa, riparando nella loca.Iità ·stabjlita,. Giunti al posto fissato i capi drappello riferiscono all'ufficiale capo servizio sul servizio compiuto. 9. Le vedette, raggruppate in drappelli, al co. mando del rispettivo capo drappello si portano al posto loro assegnato. La vedetta ha la consegna di non permettere il transito e la permanenza di personale e bestiame nella zona assegnata alla sua sorveglianza. Qualora le vedette, per speciali condizioni di terreno, non possono sorvegliare tutta la zona tra esse interposta, saranno coadiuvate da apposite pat1;uglie. La, vedetta è a,·mata; essa è iùt considerare a _tiitti f}Zi effetti mnne una sentinellà; cleve ri-manere sul


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317-

pasto fincM non è rilevatfJ,. Rende gli onori assu. mendo la. posizione di « attenti >>. Appena raggiunta la località assegnata.le, la vedetta innalza la bandiera rossa di cui è provvista e che mantiene bene in vista durante tutto il tiro. Alla vedetta, quando p,1ò essere utile, conviene dare un megafono. Ciascun ca:po drappello vedette, messe a posto le proprie vedet te e, quando vi sono, le patt1lglie di sorveglianza ed accertatosi che tutte abbian o ben compresa la consegna, si porta al posto indicatogli e riferisce all'ufficia.le capo servizio sul servizio compiuto . . 10. La squadra spegnimento incendi si porta nolla località assegnata, sempre pronta a d intervenire per ordine dell'uflhliale ca.po servizio. 11. L'ufficiale ai bersagli invia snbito una parte del suo personale all'osservatorio bersagli percbè provveda. all'impianto dell'osservatorio e ad inalberare il bandierone bia.nco; provvede col rimanente personale, alla sistemazione dei bersagli ; ripiega quindi sul suo osservatorio dando assicurazione al capo servizio sul servizio compiuto. Sostituisce il bandierone rosso e quello bianco quando ne r iceve l'ordine dal capo servizio. Durante l'esercitazione, l'ufficiale ai bersagli , coadiuvato dal suo personale, oltre ad effettuare l'osservazione del tiro secondo gli or dini .cJ1e avrà ricevuto, ha l'obbligo di osserva.re a1;tentamtmte la zona dei bersagli per individuare i proietti elle


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318-

non scoppiano {l) e per sorvegliare che la zona rimanga permanentemente sgombera. Se rileva anomalie nel tiro che possano infirmare la sicurezza del personale o si accorge della presenza di persone nella zona interdetta, ne d,à immediata comunica,zione alla direzione del tiro e fa sostituire il bandierone bianco a quello rosso. 12. Il personale addetto ai collegamenti provvede all'impianto ed al funzionamento delle trasmissioni. Si tenga presente la convenienza di evitare di distendere lunghe linee telefoniche e di sfruttare il più possibile i mezzi radio ed ottici a disposizione. È opportl:.llo che le trasmissioni più importanti (per esempio quelle del capo sefvizio con i posti di blocco, con la_ direzione del tiro e con l'osservatorio bersagli) siano rea.)jzzate con mezzi multipli. Per le trasmissioni tra la direzione del tiro ed il reparto che esegue l'esercitazione provvede normalmente il reparto stesso considera.ndo la direzione del tiro come comando superiore da cui direttamente dipende.

13. Per la sicurezza. e lo sgombero davanti ai pezzi, il comandante delb batteria o gruppo che esegue il tiro (deve esserr in ogni ca.so ben spe-

(1) P articolare att•·m,i01,~ dovrà porsi ai proietti che r imbalzano, i quali nssai spesso non scoppi.ano.


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oificato) o l'ufficiale incaricato, a seconda degli ordini, quando avrà accertato che le vedette sono al loro posto e che la · zona pericolosa attorno ai pezzi è sgombera, ne dà avviso al direttore del tiro. Nel tiro con proietti muniti di spoletta a tempo o a d. e., in cui la zona di sgombro attorno ai pezzi deve essere saldata con quella attorno ai bersagli, quando lo sgombro attorno ai pezzi è fatto dal rè· parto, il direttore del tiro deve fissare i punti di saldatura. Nelle esercitazioni di pronto intervento in -cui è necessario, per non ritardare l'apertura del fuoco, che tale sgomber o sia ultimato prima che le batterie giungano in posizione, lo sgombero sarà ef. fettui"to sempre da apposito personale, alle dipendenze del capo servizio. Il direttore del tiro disporrà perciò che sia sgomberato il terreno davanti a tutta la zona dove potranno schierarsi le batterie. Analogamente quando intervengono alla esercita.1,ione più gruppi. 14. Il personale addetto alla direzione del tiro provvede per tempo ad impiantare l'osservatorio (osservatorio della direzione del tiro) dove subito innalza il bandierone bianco; si assicura quindi del funzionamento delle trasmissioni che interessa.no la direzione del tiro. Il direttore del tiro, avuto comunicazione dal capo servizio di (\' poligon-0 sgombro n e dopo essersi assicurato che in tutti i posti dove è stabilito (com· preso l'osserva.torio bersagli) vi sia, la bandiera ros-

(


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·320 -

. sa, ordina che il bandierone bianco della direzione del tiro sia sostituito 4a quello rosso (1) . .Solo quando alla d:ireztone del tiro ed all' osservatorio bersagli sia inalberato il bandierone rosso, le . ba~terie pissono eseguire · il tfro. Se il direttore . del tiro ·durante lo svolgimento deWesercitazione si accorge, od ha notizia, che le condizioni di sicurezza sono compromesse, fa immediatamente sospendere il 1 fuoco •e ordina all'u:ffi.eia.le capo servizio perchè provveda, ad eliminare gli inconvenienti e ripristina.re la sicurezza del poligono. Qualora sia necessario, per ragioni di carattere urgen,_te,, consentire temporaneamente il transito sulla strada interrotta, il posto di blocco al quale perviene la richiesta ne informa il capo servizio che ne dà comunicazione al dir~ttore fiel tiro. Se questi ritiene opportuno esaudire la richiesta, fa sospendere il fuoco e ne fa dare avviso ai due posti di blocco interessati ed all'osservatorio bersagli. Appena il posto di blocco situato all'altro estremo dell'interruzione ha comunicato che il movimento è stato ultimato, il direttore del tiro fa riprendere l'esercitazione.

15. Al termine dell' esercita,zione il direttore del tiro, dopo aver avut o assicurazione dai reparti che (1) Sarà opportuno, specie .nei tiri preparatori che il clirettore del tiro dopo ultimato il puntament.o e prima <lella partenza dei primi colpi si faccia. clare assicurazione che è stato provveduto a controlla.re che i pezzi sono approssimativa.mente diretti sulla zona sgombera.t a. in modo cla evitare sbagli grossolani.


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321-

hanno eseguito il tiro che tutti i :pezzi sono s1.:ari· chi, ordina la :fine d'ell'esercitazicne; fa sostituii e al bandierone rosso quello bianco sia all'osservatorio bersagli che alla direzione del tiro. L'ufficìa;te capo servizio provvede ad informare i posti di blocco ed i capi drappello. Il transito pre· cedentemente interrotto sarà ripreso, il personale ed il bestiame potrà.far ritorno nella zona sgomberata. I capi drappello vedette provvedono a r it,i rare le proprie vedette. Il personale addetto aJle trasmissioni provvede a.I ritiro dei mezzi . L'ufficiale ai bersagli provvede - se è il caso - al ritiro dei bersagli e, coadiuvato dall'art ificiere e dalla apposita squadra, al rastrellamento dei proietti inesplosi.

16. Segnalazioni di avviso alla popolazione civile. Qualche tempo prima (possibilmente almeno due ore) dell'inizio dei tiri verrà inalberato - come segnale - in uno o più punt i del t,erreno (menzionati nel manife.sto di cui al n. 2~ un bandierone rosso. Come si è detto, anche lo vedette tengono inalberata una bandiera rossa. Tali segnali rimangono in posto sino alla cessazione dell'esercitazione. La :fine dell'esercitazione viene segnalata con la.so· stituzione del bandierone rosso con quello bianco nelle località sopra dette e con il ritiro delle vedette (1). (1) Sa.l'à anche molto utile, t.ra.Ìmc quando vi sia- pericolo di incendi, di segna.lare il termine dcll'esercit.azione, mediante il lancio, dall'osservatorio della direzione del t iro, · di razzi. 21. -

A dd. Art. N, •101.


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322-

Le segnalazioni: banàieroni rossi o bÌancki innalR,ati alla direzfone del tiro e all'osservatorio bersagli nonoM gli eventuali segnali di trornba, non interes.. sano la popola.zione civile ..

17. )Torme per il rastrellamento proietti. L'ufficiale ai bersagli tiene conto, durante il tiro, dei ,pro,i etti inesplosi cercan~o di localizzare la zona nella quale sono .caduH; al termine del tiro provvede al rastrellamento di tali proiet,ti, individuandone la posizione con targhe· di legno ben visibili su cui è scr:itto « pericoloso toccare». I proiettti inesplosi devono essere fatti brilla.re a cura dell'apposita squadra artificieri al più presto e, sempre che sia possibile, nella dstessa giornata . dell'esercitazi'òne, dando la precedenza a quelli che, giacciono presso luoghi di transito.

18. Nelle esercitazioni notturne di tiro, le bandiere delle vedette e ~ bandieroni da segnalazione saranno sostituiti da ·1a.nterne di colore bianco e , rosso.

Art. 3

Determinazione delle zone da sgombrare. 19. Nel tiro con proietti muniti di ,spoletta a percussione, per la costituzione del proietto e degli · incendivi, si può escludere che avvengano scoppi lungo la traiettoria.. È pertanto sufficient e effettuare lo sgombero di due zone, u:11a intorno ai pef zi, e l'altra intorno agli obiettivi.


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323 -

Nel tiro con proietti muniti di spoletta a tempo e a doppio effetto non si può invece escludere la eventualità di uno scoppio lungo la t raiettoria (per sbaglio di graduazione o per irregolare ftmzionamento della spoletta). Occorre pertanto e:ffet1,uarc Io sgombero non solo delle due zone suddette, ma di tutt a la linea di tirc. A) Tiro con proietti muniti di spoletta a percuss ione.

20. Zona di sgombero attorno ai pezzi. - V a considerata relativamente nl complesso dello schieramento delle batterie (a meno che le batterie siano molto distanti l' una dall'a,ltra,, nel qua,l caso lo sgombero deve essere fatto per ciascuna ba.ti eria), deve per ciò essere quella suggerit a dal 1erreno e dalle condizioni ta1;tiche dell'esercita.zione. Dovranno essere osservate le misure· di sicurezza prescritte per il personale (Norme per i l biwn funzionamiento lleUe artiglierie e delw rnunizioni) (1); particolarmente occorrerà evitare che le t raiettorie passino sopra o nelle immediat;e vicinanze della · posta.zione di altri pezzi vicini. La zona da sgomberare deve essere profonda (Fig. 1) avanti e lateralmente ai pezzi di : metri 700 per i calibri fino al 7u c9mpreso; metri 900 per i ca,libri dal 75 (escluso) al 105 con:ipreso; metri 1100 per i calibri dal 120 al 152 compreso; metri 1300 per i calibri sn.periori al 152. ( I ) Pn bblic::1,zione n. 3845.


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324 -

Zona d i l gom bero ne l cas o di' tiro con

,'

proietto cor Jpolella ad.e.;

'I

.Fig , ] ;


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325-

Dietro ai pezzi la profondità di sgon:i,bero deve essere di: metri 200 per i calibri fino al 105 compreso; metri 300 per i calibri superiori al 105. Questi valori si riferiscono al terreno pia.no; essi devono essere opportunamente modificati per il t;erreno non piano. QL1ando si impiegano proietti con caricamento speciale per scuola di tiro, i valori sopradet ti possono essere ridotti a 2/3. 21. Zone di sgombero attorno all'obiettivo. - Occ;:>rre considerare sepa,ratamente e successivamente: a) la zona di presumibile arrivo dei col pi; b) la zona dei rimbalzi; e) la massima distanza di proiezione delle schegge.

22. Zone di presumibile arrivo dei colpi. .ffiss~to il terreno · degli obiettivi, cioè quello in· cui si vuole effettivamente eseguire il tiro, occorre aumentarne le dimensioni in profondità e larghezza per ottenere la; zona nella quale, per le varie evenienze del tiro (approssimazione dei dat i, dispersione, sbagli di puntamento più comuni), possono andare a cadere i colpi. Tale a.ti.mento viene fissato coi seguenti criteri: in profondità: nella maggior parte dei casi sono sufficienti 16 strisce in più ed alt rettante in meno (1). Tale valore può essere ridotto fino ad 8 (1) Si co~siderìno i valori delle strisce sul terreno.


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326-

strisce, quando si conosca con buona esattezza la posizione topografica dell'obiettivo; deve essere invece aumentato quando si inizia il tiro in base a da.ti stimati a vista che possono essere affetti da sensibili sba,gli; iri iarghezza: sono generalmente sufficienti 50°0 per pat·te; l'esperienza ha porò dimostrato come non sia.no rari nei puntatori sbagli di 100° 0 in direzione. .È opportuno pertanto, quando questi sbagli non si possono escludere con opportune verifiche preventive, assumere 15000 per parte. Il perimetro delle zone di p resumibjle arrivo dei colpi è quello rappresentato nella Fig: 1 dal rettangolo ADEF. 23. Zona dei rimb!llzi. - I rimbalzi possono I avve)lire per angoli di incidenza minori di 500° 0 • Occorre tener presente che la pendenza del terreno può sensibilmente variare da punto a punto, per piccoli avvallamenti, rocce sporgenti, ecc. e quindi, di norma, i rimbalzi si devono ritenere possibili anche quando l'angolo cU incidenza, con l' anda·men,to medio del ten·ew>, si<i superiore al l'irnite suindicato. Qt1audò per la . natura del terreno (assenza di rocco, terreno m9lle, compatto ed uniforme, non rotto), accer tata mediante accurata ricognizione, e per il forte valore dell'a,ngolo di impatto (sensibilmente maggiore di 500° 0 ) si af>bia la. siourez.a ohe ·r imbalzi non possono verificarsi, il direttore del -tiro 1mò anche fare a meno di considerar li.


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327 -

24. ! proietti nel rimbalzo subiscono una deviazione in gittat~ e as.s ai spesso una deviazione in direzione; le zone che di con~eguenza devono essere sgomberate saranno .determinate come appresso : in direzione: l'esperie.nza dimostra come non siano molto r ari, anche in terreni piani ed uniformi, deviazioni di t iro di 250°0. Occorr e quindi attenersi a tale valore, segnando le due rette AB e D O cbe fanno un angolo fii' 250° 0 tispettivamente con A F e DE;

in profondità: occorre considerare le possibili traiettorie di rimbalzo e determinarne le gittate. La velocità iniziale delle t raiett orie di rimbalzo (V r), sarà cer tamente minore della velocità di caduta ( U). Si ammette che al massimo possa essere: Vr = 2/3 di U. L'angolo di proiezione della t raiettoria di rimbalzo non si può determinare, non essendo possibile conoscere l'angolo reale di incidenza: conviene pertanto considerare l'angolo di gittata massima. sul terreno. Per semplicità si considera, per ciascun valore della velocità di rimbalzo, Ufa.scio delle traiettorie nel vuoto (che è indipendente dalla specio della bocca da fuoco, dal ca.libro e dal proietto) e il loro inviluppo; si determinano quindi i punti d'incon· tro delle curve inviluppo con le diverse linee di pendenza del terreno e si possono così avere i valori delle massime distanze di rimbalzo sul terreno e la loro proiezione orizzontale. La tabella riportata nell'Allegato B , dà i valori di tali proiezioni (distanze li:rniti df rimbalzo) in fun- ,


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zione della velocità di caduta U (1) e do! Valore della pendenza del terreno p. L'impiego della tabella riesce facile e spedito quando l'anela.mento del terreno oltre l'obiettiyo sia uniforme. In pratica ciò non ai verificherà. di frequente; si potrà allora impiegare la tabella procedendo per t entativi successivi o, pili rapidamente, far uso del grafico delle proiezioni quotate degli inviluppi (Allegato O), con procedimento analogo a quello usato per l'impiego dei · fasci quotati delle traiettorie ~ dell'abbaco dei profila.menti, eseguendo tale operazione per alcune direzion1 opportunamente scelte (Allegato D) . (n base ai valori dei possibili rimbalzi, in direiiono ed in ~ittata, si determina il perimct;ro delJa zona dei rimbalzi (Fig. l - ABOD ).

25. Massima distanza di proiezione delle schegge. - I( tt'cipc:i::io ABOD che determina l'area di possibile arrivo dei eolpi, considerati anche i rimbalzi, dovrà essere anmentato in tutti i sensi della massima distant.a cui p~ssono giungere le schegge, che è: <li m. 600 per i calibl'i fino al 75 incluso; . di rn. 800 por i calibri dal !l 5 escluso al 105 compreso; di m . 1000 pJr i ca,libri dal 105 escluso al 152 I compreso; di m. 1200 por i calibri superiori. (1) La tabella è stata calcolata, come è detto in pre~edenza, in funzione dei valori di V, ; per semplicità. di impiego nella colonna verticale di entrata sono stati invece riportati i valori corrispondenti di U qnali si ricavano dalle tavolo di tiro.


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/

'--'

Q'laudo si impiega.~o proietti a caricamento spec.i ale per scuole di tiro, i valori s~prasegnati possono essere ridotti a 2/3. Come è stato detto al n. 22, detti valori si rifescono al terreno piano; devono essere opportunamente modificati per il terren:o non piano.

B) Tiri con p roietti munit i d i sp olette a tempo o a d . e.

26. ·Nel Uro còn proietti muniti di spolette a tempo o a d. c., lo sgombero deve essere esteso lungo tutta la linea di tiro. Si determina l'ampiezza di tale sgombero r accordando la zona da sgomberare attorno ai pezzi con quella dei bersagli (vedi Fig. 1). Quando si esegue il tiro con granate a pallctte si può assumere come massima dista.nza, di proiezione delle schegge, quella dei proietti a caricamenLo s peciale per scuola di t iro .

27. Da quanto sopra r isulta evidente la convenienza di: adoper~re, specie colle bocche da fuoco che danno m:1.ggior e possibilità di rimbalzi, le cariche minori; impiegare i proietti con caricamento speciale per scuola di t iro in quelle esercitazioni nelle quali lo sgombero è più laborioso ; non sparare con spoletta a tempo e a d. e. alle grandi distanze.


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330 -

Art. 4.

Tiri al dirnpra di ·: truppe. 28. Nei tiri al disopra di truppe, oltre le norme precedentemente fissate, devono essere osservate anche le seguenti: non si impieghino proietti muniti di spoletta .1 d . e. e a funzionamento istantaneo ; si tmpieghino munizioni tutte della stessa partita e cariche di lancio accuratamente verificate. Nei tiri contro obiettivi prossiini alle truppe: a) si osservino per l'esecuzione del fuoco le norme indicate al n. 280 della presente I st,ruzione; b) si scelgano possibilmente zone di arrh-o dei colpi che, per la natura del terreno, limitinQ · la proiezione di schegge; vengàno inoltre escluse le zone di arrivo nelle quali il terreno scende secondo la direzione del tiro ovvero sale fortemente; o) si eseguano i tiri con una carica tale da avere, per la. distanza dell'obiettivo, strisce di minore ampiezza ed angoli di incidenza non piccoli; à) si impieghino solo proietti con caricamento speciale per scuola di tiro; e) non si impieghi la carica massima; f) si considerino le · seguenti distanze di sicurezza,;

'


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Bocca da. fuoco

Tiro !rontA~Ie

m.

I

Tiro dt i nftlata.

m.

Cannone da. 65

250

150

Obici e cannoni da 75

300

200

Obici da. 100

300

250

Cannoni e obici da 105

400

300

Obici da 140

600

400

ALL~GAT O

.:1

REGGIMENTO ARTIGLIERIA Comando

Esercitazioni di tiro a proietto dell'anno . .

1. Si avverte che il R eggimento eseguirà, esercita?:ioni di tiro a, proietto scoppiante nei giorni . . . . . . . . . . . . . . . . (oppure dal ........... .' a,1.......... ) nella zona compresa tra ......... . . . . . . . . . . . . . (oppure nelle zone . ............. ) I

2. O·tl'<1,Ute il tiro sarà. esposto un bandierone rosso su . . . . . . . . . . e su ......... . Di massima il tiro avrà inizio alle ore ......... . e sarà ultimato verso le ore ......... . ..... . 3. Il terreno circostante ai bersagli ed alle batterie, nei limiti imposti da ragioni di sicnrez1,a, sarà fatto sgombera.re e sarà vigilato da vedette.


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332-

. Sarà interdetto il transito nelle strade che attraversano la zona pericolosa. La vedetta è da considerarsi come una sentinella; ad essa è dovuto rispetto ed obbedienza. Incorrerà in gravissimo pericolo chiunque né eluderà la sorveglianza. 4. Al termine del tiro sa:anno ripiegati i bandieroni rossi, ritirate le vedette e riaperte al tra'fllco' · le strade interdette. "'· 5. Alla ~fine di ogni tiro. apposita squadra provvederà al rastrellamento della zona di arrivo dei proietti, alla distruzione dei. proietti eventualmente, ~j rimasti inesplosi e al ricupero dei rottami. Chiunque, durante il corso delle esercitazioni di tempo da queste, rinve· ed anche a · distanza I nisse sul terreno proietti inesplosi dovrà astenersi - senza alcuna eccezione - dal rimuoverli, perchè un proiettile inesploso può scoppiare anche se · · , leggermente mosso. ,Del rinvenimento avvenuto dovrà essere data immediata comunicazione al comando · di Reggimento; dopo la partenza di questo, al più vicino Comando CC. RR . . 6. Si riportano i seguenti articoli del R. decreto in data 23 aprile 1896.circa l'osservanza delle dispo· · sizioni sul divieto di ricerca o raccolta di rottami, ecc. « Art. 1 - È vietato a chiunque, eccetto che alle persone militari ed alle altre a ciò espressamente adibite dalle Autorità militari ed ai loro


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333 -

incaricati, di ricercare e r accogliere proietti sparati o parte di proietti nel luogo dell'esercitaziGne di tiro e in quelli adiacenti >>. « Art. 2 - Per evitare ogni responsabilità dipendent i . da furti o da appropriazioni indebite o da infortuni causati da fortuite esplosioni, i proprietar i di terreni sui quali dopo le esercitazioni di tiro si trovassero proietti sparati non stat i. raccolti da truppe di ar tiglieria, dovranno rivolgersi all'Autorità militare percbè detti pr oietti vengano distrutti e ritirati per èura della medesima,>>. cc Art. 3 Gli scopritori , gli acquirenti, gli facettatori ed i detentori di proietti o parte dei medesimi che saranno, a 5..econda. dei casi, incorsi nelle pene stabilite dai Codici penaJi milita1 e e comune, per gli acquisti di cose destinate ad usi militari, i fur ti, le appropriazioni indebite, le ricettazioni delle cose dello Stato, l'appropriazione delle cose sma,rr:ite, saranno denunciati alle competenti Autor ità Militari e Giudiziarie per procedimento penale ».

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7. Le persone che sono allonta,nate da.J Ja;voro: per r agioni ·di sicurezza, riceveranno dal mi lit:n<' che intima loro l'allontanamento, 11n buono di sgombero che dà loro diritto all'indennizzo della sospensione del lavoro nei casi e nella mfaura stabiliti dalle disposizioni ministerfa.li vigenti. I detentori di buoni, per ot tenere H pagamento, dovranno far apporre a, tergo di ciasmm buono la dichiarazione di identità dal Podestà del rispe1tivo Cqmune, dopo di che potranno riscuotere


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334-

l'importo da apposita commissioné ,la quale comu·- , \ nicherà al Podest it i giorni e le loca.Jità destfoati a · tale operazione. 8. Gli eventuali danni che ·potra.nuo essere arrecati alla proprietà privata, rnianno indennizzati dopo gli accertamenti fatti da apposita commissione. Le domande di risarcimenti compilate i:n scritto, dovranno essere rime,sse al comando di reggimento in . . . . . . . . . . direttamente o a mezzo · del Podestà . non oltre ..................... . (da cinque a sette giorni) da quello nel quale venne eseg11ito il tiro che ha causç1,to il danno. Le domande doyrnnno specificare il nome del proprie1iario od affittuario ed eventual:r;nen1 e del colono, la località, la data e1la causa del dannò ed, in modo dettagliato, la natura dei danni e le somme richjeste per risarcj~ento.

addì

Il Comandante del ,Reggimento



Tabella dei valori. della ~ , '-

u

150 160 . 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270 280 290 300 310 320 330

200°0 - 100°0

()00

+100

00

+20000

+soo

0

I

1250 1400 1600 1800 2000 2200 2425 2675

2925 3175

3450 3725 4025 4325 4625 4950 5300 5650 6000

1025 925 850 1150 1050 950 1300 1175 1075 1476 1325 1200 1625 1475 1350 1825 1650 1500 2000 1825 1650 2200 2000 1800 2400 2175 1975 2600 2375 2150 2825 2575 2325 3060 2775 2525 3300 3000 2725 3550 3225 2925 3800 3450 3125 4075 3700 3350 4350 3950 3575 4650 4200 3800 5425 4925 4476 4050

1125 1275 1450 1625 1800 2000 2200 2425 2650 2875 3125 3375 3660 3925 4200 4500 4800 5100

750 850 975

1100 1225 1350 1475 1625 1775 1950 2100 2275

2450 2650 2825 3025 3226 3450 3655


distaijzi di rimbalzo

) + 40000

675 775 875 975 llOO

1200 I 1350 ·1475 1600 1750 I900 ~050 2200 2375 2550 2725 2900 3100 3300 I

+fiQQOO +6(}000

625

700 775 875 975 1075 1200 1325 1450 1(575 1700 .1850 1975 2125 2275 2450 2600 2775 2975

550 625 700 775 875 975 1075 1175 1275 1400 1625 1650 1775 1900 2050 2175 2325 2475 2625

+ 70000 +'80000

I

.ALLEGATO. B

+1000°~ +1200°

475 425 325 550 475 350 625 550 400 700 · 600 450· 775 675 500 850 750 550 950 825 600 1050 925 · 650 1125 1000 725 1225 1075 800 1350 1175 850 1450 1275 925 1550 1375 1000 1675 1475 1075 1800 1575 1150 1925 1700 1250 2050 1800 1325 2200 1925 1400 2325 2050 1500

0

200 .225 250 300 325 350 400 450 475 525· 575 625 650 700 750 800 875 925

975


- 336-

ALLEGATO

B.

IMPIEGO DELLA TABELLA DELLE DISTANZE DI RIMBALZO

Essa, ba come argomenti: la, velocità di caduta, (U) in m/s, riportata sul margine verticale, la pendenza del terreno oltre l'obiettivo (p) in millesimi riportata sul margine orizzontale. I n funzione di tali argomenti si ricava il valore della profondità orizzontale della zona dei rimbalzi. Esempfo (Fig. 2).

Batteria cam1oni da 75/27 - Granata da 75 mod. 32. Sia a; = 4000 la distanza del limite più lcntano (A) della zona di postazione degli obiettivi da considerare. Per l'esecuzidne del tiro, si sceglie .la 2 " carica, consentendo questa per la distanza 4000 m. un margine sufficiente per le eventuali correzioni in gittata. Supponendo che i dati topografici sia.no stati semplicemente apprezzati da una carta topografica, si apporta. alla distanza 4000 m. una maggiorazione di 16.F che, per .F = 32, è di m. 512. In corrispondenza della dist,anza. (B) 4000 + 512 = 4512 ricava dalla tavola di tiro il valore ·di

u=

si

250.


-

22. -

.dù.d. À rt . N. 4167.

337 --


-

338 -

La pendenza oltre la zona d'arrivo dei colpi sia uniforme, ed il suo valore, ricavato dall~ cart_a, sia. p = 20000. Da.Ua tabella, in ¡ funzione di U = 250 e p = 200° 0 si trova il valore della profondità della zona dei rimbalzi: 2325 m.




· -

389 AT,LEGATO

0

NORME PER L'IMPIEGO DEL GRAFICO DELLE PROIEZIONI QUOTATE DEGLI INVILUPPI

Il · grafico l:Ìa come argomento il valore della vel?cità, di caduta (U) . Il suo impiego è analogo a quello degli abbachi delle proiezioni quotate delJe traiettoriè e degli abbachi dei profila.menti. Esemp'.io (Fig. 4). Batteria da 149/13 - Granata da 149/Ù modello 32. Sia aa' la direttrice di tiro considerata e 4000 11i. la distanza di tiro relativa al limite lungo della zona di postazione dei bersagli (A). Si impieghi la carica 2 a che consente di effettuare il tiro cpn un sufficiente margine per le eventuali correzioni in gittata. Il valore della striscia longitudinale per x = 4000 è Jl' = 40 m. . · Supponendo di disporre ,della preparazione per la manovra del fuoco che consente di poter ricavare con. sufficiente esattezza i dati cli tiro, basta considerare un aumento della zona di arrivo dei colpi di sole 8 striscie. Di conseguenza il limite .A si sposta in B di 8 Jl' ~ 300 m. B rappresenta sulla direttrice a a' il limite massimo della zona di possibile arrivo dei proietti . Dalla carta si ricava la quota di B: m. 330. Si gradua il grafico segnando 330 in corrispondenza dell~ curva di quota zero e segnando - 600, 1330, + 2330, in corrispondenza rispettivamente delle curve: - 1000, 1000 e 2000 .

+

22• -

All<Z. Arl. N. ,4168.


-

340-

,.

Si ricerca sulla tavola di tiro ca.rica 2 a in corrispondenza della dist anza di B (4300) il valore delhi velocitĂ di caduta: V = 240. Si sovrappone il grafico alla ca.rta topografica . con l'origine in B e con la linea U = 240 in corrispondenza della direttrice di tiro aa' . .Dall'esame delle curve .di livello e delle curve quotate del grafico, lungo la aa', si vede che nel . punto O, . grafico e carta,1 hanno la stessa quota (370). Il punto O rappresenta il limite cercato delJa zona dei rimbalzi.

\

/




-341-

ALLEGATO

D

COSTRUZIONE DELLA TABELLA DELLE DISTANZE DI RIMBAL_z o· E DEL GRAFICO DELLE PROIEZIONI QUOTATE DEGLI INVILUPPI DELLE TRAIETTORIE DI RIMBALZQ

Pri~cipio sul quale è basata la costruzione della tabella del grafico

La traiettoria di rimbalzo di un proietto è funzione dell'angolo e della velocità v di rimbalzo, dipendenti a, loro volta dai valori dell'angolo di .i mpatto e della velocità residua. • ·La distanza di rimbalzo è inoltre funzione dell'andamento del terreno oltre l'obiettivo. In pratica, indipen,dentemente dall'andamento generale del terreno · della zona degli obiettivi, le caratteristiche, la natura e la pendenza nel 1nmto in cui arriva il proietto influiscono in _modo non precisabile a priori sul valore dell'angolo di proiezione <fJr della traiettoria di rimbalzo. Allo scopo quindi, di trattare il problema nella maniera più completa si è supposto che 'Pr possa assumere tut1ii i possibili valori; si è considerato cioè per ciascuna velocità Vr l'inviluppò del fascio deUe traiettorie di riniba.lzo. Inoltre, poichè evidentemente il proiet,to perde nell'urto sul terreno una parte della velocità di cui è animato, si è ammesso che la velocità di rimbalzo possa considerarsi eguale ai 2/3 della


-342 -

velocità di arrivo o, più praticamente, ai 2/3 della velocità di caduta: · V.,.= 2/3 U

Gli inviluppi sono stati _costruiti riferern;l.osi. alle condizioni del vuoto (indipendetitei:nente quindi dalla bocca da fuoco, dà.I calibro e dal proietto). I valori delle distanze di rimbalzo che cosi si ot: tengono _:_ sempre maggiori di quelli r_ealizzabili nell'aria - danno maggior e garanzia · di sicurezz:il.,. Considerando l'incontro degli inviluppi col terreno si ottengono dei punti a l di là dei quali è 1da escludere la possibilità di arrivo . dei colpi. Costruzione della tabella di cui all'Allegato E

''

Disponendo degli inviluppi dei fasci di t raiettorie di r imbalzo\ è stato possibile ricavare ,per ciascuno d i essi: il valore della distanza OX essendo X il punto in cui l'inviluppo incontra l'orizzonte; il valore di OR, proiezione di OP. Calcolo di OX (Fig·. 5): Per le note proprietà della parabola inviluppo, il valore di OX (gittata massima corrisponµente ad un angolo <p.,. di 45 °) è dato da: (2/3 U )2 sen 90°

g

4/9 U 2

- = ----g

Per valori di U compresi tra 150 e .·330. rn/s e intervallati da 1d in 10 1netri, ·son<i stati calcolati


-

343-

i corrispondenti valori di . OX riportati nella colonna p = ooo.

Calcolo di

on (Fig.

6) :

Fig. 5.

-- -- -Fig.

o.

P er la nota proprietĂ della parabola si ha pE\r cia,Sclm inviluppo:

OP+ PR

= 9x =

costante;


-

e poichè PR

=

344 -

OP sen p :

OP

+ OP

sen p

= OX

da cui

+ sen

O.P (l

p)

=

OX

e OP =

1

OX

+ son p

(l)

OR proiezione di OP sull' orizzonte è dato da.ll'esp ressione: Oli,

.

= OP CO~ p =

cos p ox ---".-] + sen p

P er i valori di p vaÌ'iabili da - 200 °0 a + 1200° 0 intervallati di 100 in 100°0 fino a 800° 0 e di 200 i n 200 ° 0 da 800 a, 1 200 0° si sono ricavati i corrispondenti valori di : co ~ p

....

1

+ sen p

che, moltiplica.ti per i valori di OX p recedentemente trovati, danno i valori (misura.ti sull'orizzonte) delle distanze di rimbalzo rifori t e alle varie pendenze .. Ta li valori sono riportati nelle di.verse colonne della t abella B in corrispondenza delle pendenze alle quali si riferiscono. (1) Por p negat ivo si av rà:

OP = _ _o_x_

_

1 - sen p


-

345-

Costruzione del grafloo di cui all'Allegato O

Dagli inviluppi costriĂšti per velocitĂ di rimbalzo V n corrispondenti a velocitĂ di caduta U (comprese tra 160 e ;j60 m/s e intervallati di 10 in 10 metri) sono stati ricavati i listelli quotati di 200 in 200 metri. Raggruppati i listelli quotati in un diagramma radiale e congiunti i plmti di egual quota si sono tracciate, nel grafico, le linee d:i'egnal quota (Fig. 7) cont rassegnandole col rispettivo valore di quot a.








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