ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA - TESTO PARTE SECONDA

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PARTE SECONDA


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DELLA

SCUOLA ALLIEVI UFFICIALI D I ARTIGLIERIA DI LUCCA

LEZIONI

svolte agli Allievi UffiGiali di Artiglieria I

SPECIALITA CAMPAGNA

PARTE SECONDA

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4 · EDIZIONE

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L UCCA INDUSTRIA GRAFIOA C. TORCIGLIANI -

1951-


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INDICE

Ippologia . . . Pag, 367 - Quadrupedi - Nozioni d'i.ppologia. . . . » 369 . - Ftnimeu ti . . . , . . . » 389 - Toglierè la cavezza e mettere il filetto o la cavez:; 400 za briglia · 403 » - Bardare e sbardare i; 429 Ordini ed evoluzioni . . . . . » 447 Frasi più comuni usate nello Sport Ippico i; 450 . Appunti di 'l'rigouometria piana 463 » Regolamento di disciplina ·.\ i; 473 Bandiera e stendardo 473 > Uniforme . :; 475 Doveri propri del s u.p eriorè 477 > Doveri. propri dell'inferiore . . i; . 489 Dove1>i del sottufficiale e del•personale di truppa . 492 Ricompense militari ' 495 - Punizioni disciplinati . .,. 510 Regolamento dL servi2io i,n terno 527 J :» Servizio teI"I'itori:ale i; 527 Servizio di· gll ardi a 538 Servizi armati ,. 539 Degli onori militari .,. 544 La legge penale militare . . . i; 545 Dei reati e delle ·pene ~ R~t9 .mil~tare Disp0stzioni comuni al tempo di pace ed al tempo di 546 gùerra · - Delle· pene . . · . . . > 550 Del tradimento »'5$2 Dello spionaggio . » 552 Dei reati in servizi.o . ,. » I?ella disobbedien,za, d volta., ammutinamento e insu-

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. bordinazione Della diserzione Della s ubornazione Dell'abuso di autorità Dei reati ·di calunnia é di diffamazione Della prevaricazione e della infedeltà . Della vendita, pegno od alienazione di ogg. militari. Dei furti, delle truffe ed approprai.zioni indebite . Dell'incendio e del de~rioramento di edifici ed oggetti militari . , . Disposizioni relative alle assise mili.tari ed onorific. Assegno giornaliero ·della bruppa . . . , Paglia per giacitura della truppa - Paglia per lettiera dei quadrupedi Normo sulle vertenze cavalleresche fra militari

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IPPOLOGIA - FINIMENTI

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................................................................................ Quac>rupec>i - Nozioni e>' ippologia · . ·MANTEiLò

o PELAMI ... ',

Ma.ntello <'> pelàmé" è ·l'insieme dei' peli e dei ermi che coprono la superficfo"esterria del ·corpo aegli ani~ ·· · · · · •·': ·. ·· · · mali. Vengono classificati in' ~ern}plici :e· coinposfi; i semplici sono: il· baio, 'il sauro, il morello ed il biànco. Baio: Color rosso, piu o -meno carico, estremità, cri· · ·,niera e coda nera. Lè varietà .sonò: · . Baio ca.stagno, baio marrone, ba'io ciliegio, che. ri1:flettono il colore di questi frutti. · Baio chiaro o lavato, di color rosso' poco carico. Baio doiato che riflette il· color d'oTo. Baio scuro, piu scuro dei precedenti; diversifica dal morello per ,essere ·il contorno degli' occhi, la punta ~el naiso·, le labbra, i fianchi, le natich~ ò- soltanto alcune di queste parti, di un riflesso rossiccro. Il baio bruno e lo scuro diconsi fùocwti , quando il 'coJor l'OSSO delle pa.rti ·SU!mmentovate · è vivido, .e la·Vati se la tinta ne è pallida.Sauro: Color rosso come il baio, però con le estremità, criniera, coda; . non nere. varietà sono: .. . . Sawro chiaro, rosso tendente al giallo e poco carico. · Saurro lavato, smorto o 'pallido, riflessò 'giallo bìan1chìé:cio · poco 1;isplendtente; dicesi pelo di ·vacca, sè i àini ' sono·'piu chiari del resto del mantello: · Sauro dorato, lucente con riflessi· dell'arò.· Sauro der;iso· o ciliegio, ,tinta rossiccia simile a quellJa della ·cili·egia matura. ., ,·

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Lezioni di Artiglieria -

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Sauro metallico, giallo scuro con riflessi del bronzo. Sa.u ro bruc;i,ato, tendente alla tinta del caffè bru'Ciato. Morello: Color nere. Le varietà sono: Morello cleciso, affatto nero ed uniforme senza rilflessi. Morello maJ, tinto, di vinta nera appannata, tenden1te al rosso quando è ·esposto al sole. · MorelZo corvino, giaietto o giava.zzo, riflesso nero :molto intenso e lucente. Bianco: p,eli bianchi impiantati su ·pelle bianca o 'rosea. Le varietà sono: Bianc'IJ Smo:rtd, pallido o latteo, di aspetto latteo. Bianco candido, fulgente. od ermellino, r,isplendente 'come l'argento. I Cpmrposti risultano dalla mescolanza di due o piu c.olori e sono: il grigio, il roano, il f aJ,bo, 'il fior di pesco, l'isabella, il porcellama ed il pezzato. (!rigio, miscug·lio di peli ·bianchi · e neri, uniti tal:volta a peli rossi: la predominanza di questi colori determina. la varietà del mantello, di cui le principali 'sono: Grigio a;rgentino, tendente al bianco lucente come l'argento, o totalmente bianco su pelle nera. Grigio chùuro, quando 1 peli bianchi predominano. , Grigio propriamente detto, formato di peli neri e "di peli bia.nchi pressochè in uguali proporzioni. Grigio oairico, quando predominano i peli neri. · Griigio scur'O o di ferro, composto di peli lucenti con predominanza dei neri, per modo che il mantello rifletta il color. del ferro. Grigio st<Jr'nello o storno, qu:ando i peli neri pre-< · ·dominano e quelli bianchi sono sparsi a gruppi per il


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<:opo, i.n modo da dare al mantello l'aspetto delle penne dello storno (quando la testa e le estremità sono nere, il mantello si distingue inoltre con l'indicazione di d/1,po di moro) . Grigi@ vinoso,, quando al bianco ed al ne.ro vanno uniti peli rossi in maggior o minor quantità, donde derivano le qualificazioni di fortemente vinoso o leggermente vinoso. Grigio moscato, sparso di macchie nere, piccol,e, simili · a moschè. Grigio trotino, sparso di macchie rossiccie, simili a ,quelle della trota. Grigio tardino, grigio piombino piuttosto carico rassomigliante alle pennie del tordo. Grigio sorcino, color del topo. Grigio tigrato, qua,ndo presenta macchie irregolari assai larghe, analoghe a quelle della tigre. Grigio nwcchiato di nero, quando ;è cosparso di macchie nere piu o meno estese e distribuite irregolarmente~ Roawio: miscugfio di bianco, di nero, di baio o sauro: presenta le varietà seguenti: Roamo chiaro, con predominanza di peli .bianchi. Roano cc;,rico, con predominanza di peli neri. Row,w vfrioso, con predominanza di peli rossi. (Il roano può essere pure pomellato o catpo di m.oro). I sabela: miscuglio di peli bianchi e gialli: pre- · senta e s,eguenti varietà: Isabella chiaro, con predominanza di peli bianchi. l.sabella carrico, con predominanza del giallo. . lsahella dorato, con predominanza di giallo lucente ,come l'oro. · Fior di pesco (Ubero): Miscuglio di ogni sorta di pelame, un colore che si· .approssima a quello del ·fior di nesco: può essere chiaro o carico. Pezzato: mantello a fondo bianco cosparso di grandi macchie morelle, saure ·~ baie; a seconda del colore


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<leTie macchie dicesi: pezzato morr.ello; pwzato sawro; .pezz,ato bai?, ecc. ecc. PARTICOLARI'l'A' DEI MANTELLI. Pomellato, mantello sparso di macchie rotonde piu scure o piu chiare del fondo. . Rctbioamo, mantello baio, sauro o moTello sparso df peli bianchi: può essere (fortemente o leggermente

rabicano). ' Zaino, ma:ntello di color unico, senza macchie o peli biànchi. " Riga .d i mulo, striscia nera lungo la spina dorsale; qùalche volta .tnc.rociata sulle spalle, e dicesi incrociata sulle spall,e. . . Stella, macchia :bi'anca in fronte, che si chiama fiore in frornte, quando è piuttosto piccola; quando è larga e disbende sui' naso il cavallo dic,esi sfacciato o con _ .be~la f0;ccia; se .es.s a giungie sino alle narici,_dicesi che il cavallo beve in bianco dal labbro anterior.e; se anche il labbro posterioFe è segnato in bianco, ·il cavallo si qualifica bevern.te in bianco da amibo· le labbra. Morfe9 o Uscio, mar,é a· .naturale della pelle, bianca o rossa,:,in punti privi di pe.li, sulle labbra;, sulle narici,. all'ano, agli occhi od. alle partii genitali . ... . Balzç1,,na, ma,ç chia bianca inferiormente al ,ginocchio · od al ga.rretto. ,S e è appena segnata attorno alla corona dicesi piccola baìzama; se tocca lo stinco, balzana 1 • - calzata; ·se arriva al garrétto ed al ginocchio, balzana · al-to. cal:uita; .se.si pr.es,e~.ta'solamente da un laito della ., corona, ·traccict 'di balz,ànà. Macchie accidentali, macchie o peli bianchi prodot,- .ti da .cause accidentali ester.ne. . \ •.• \ ,! , I ·Y : )Jffi'J'.l,t'illi )J;,eiiri,iiJ,i ,pOfJSO~O pre.sentare tutte. le gra) ' , daziòni èsp,qste.~·J?er .t, cavalli, .però sono quasi sempre bat ~cw;t, ~fòc_ à.9 i) J~v:3;ti), 1?-orelli mal .tinti, qualche y~Jta.~g/)gi., saqf¼:.04 1~1:tl:>elh,. rapa,nente.. con stelle o };>alzane.


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DENTiiIONE. I cavalli e: i muli hanno 40 denti: 12 inèisivi (2 . piccozzi, 2 , meccani, 2 cantoni per ogni mascella) : ·' . 4 scaglionii (2 per mas_cella denti amche 'Carifoi) .24 molari (6 per mascfolla). · . . Le ca:valle, sono d'ordinario prive degli scaglioni, diconsi scaglicme, queHe che· li hanno. I denti si distinguono ancora in denti 'caduchi (dà puledro o da latte), in den:ti pe1~manenti, ed in denti 'd'adulto o di cavallo. ' I primi sono 24, cioè 12 -incisivi e 12 molari (i tre . primi ·di ·ogn~i fila). I denti da: latte hanno colore bianco latteo, sono piccoli ,e . corti presentano .neHa facda esterna piécole scanalature che non si v,edono in quel- · 1i d'adu1to i quali sono giallognoli. , . · L'incisivo non ancora usato presenta -nella tavola (estremità esterna) una ca.vità contenemte nel suo fondo il g~e di fava (materia dura, giallognola, neric'cia) ,· e come il resto del çlente 1è rivestita di smalto) ìl quale forma un orlo tagliente. Dicesi che il cavallo ha agguagliato,, quando per effetto dell'uso, l'orlo suddet. to sia consumato ·e la tavola del dente diventata piana. Conti1nuando i denti a logorarsi, appare, nella: lo\:o tavola, la stella dentaria (macchie giallognole) 1 di for,'mà dapprima oblunga, .e che con il crescere dell'èt~ 'dell'animale, diventa quadrata e.poscia quasi rc,tond<!:. Età. - Tanto nel cavallo quanto hel mulo si ·co, nosce dagli incisivi. '. . I d}e,ntì del mu!lo:, per dime:ns1o:ni si avvicinano aJ. quelli del cavall<ì, e la loro -evoluzione h'a lucgo se.c9.nd0 e stesse leggi. Però si logora.no piu lentamente, ~aol).·de non sono rari i muli di 8 anni con i cam,toni freschi, con i .mezzani non agguagliàtr: e si può ritenere che, applicwndo i criteri sùindie-ati per il cavailo, i muli .


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_se,g nano, all'età adulta, almeno due anni di meno del vero. Per far apparire piu ·vecchi di un anno i cavalli giovani, si strappano i mezzani od i cantoni. Questa '.frode si riconosce dalle gengive che sa.ranno contuse, ima piu specialmente dalla mancanza del dente di sostituzione ne1Fa1veolo. Per far apparire piu giovani i cavalli si segano i ·-d enti troppo lunghi e si strappa artificialmente il germe di fava con un cauterio a punta i:nfuocata. Questa 'frode si riconosce dalla mancanza di regolarità negli orli della cavità, dal germe di fava, e dal fatto che a bocca chiusa ·dalla forma g·li incisivi non combaciano. In simili casi, i cavalli si lasceranno aprire la bocca -con difficoltà. ' APPIOMBI. Il cavallo dicesi d'appiombo se il pese. del co:rpo è wniformemente distribuito s1uUe 4 estremità; per rico·noscere ciò, occorre esaminai;e ciascuno dei bipedi anteriori e posteriori, tanto di profilo, che davanti e di dietro. -F ORME DEI CA VALLI E DEI MULI. La testa del cavallo è ben conformata quando è leggera e quadrata ed ha la pelle soffice e fine, le orecchie piccole e bene impiantate, la fronte larga, gli occhi grandi' limpidi, vivi ed a fior di pelle, il ·n aso largo e diritto, le narici a.perte, le guancie asciutte e musco1ose, il canale delle ganasce secco e spazioso. A seconda della cur vatura del naso, la testa dicesi: . montanina. camusa, di rinocerronte. Il collo del cavallo deve esser,e ben diritto, e conv,esso, secco alla cervice, proporzionato .al corpo del1' animale ed adatto al servizio a cui questo f destinato


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,. prov:visto di crini, non massiccio od intavolato. A seconda clella conformazione si ha ù còllo cli toro, cli cigno, di cervo. Il tronco del cavallo deve avere il garrese prominénte ed asciutto; il dorso largo ed unito; reni la;rghe e aarnose, non troppo lunghe posteriormente ed un po' piu eleva,te s·ul · dorso; la groppa un po' piu · elevata · delle reni, non molto cadente, roton.da e carnosa; le a r!C'h e ben sviluppate·, arrotondate e no-n troppo prominenti; la coda ben. attaccata e' ben provvista di cr ini; il petto ampio, costato arrotondato e ben areato; il ventre pieno ed arroto:ndato. · ' Le est:r:emità del cavallo devono -essere· di lunghezza giusta (se trop,p o alti:) rendono il cavallo debole, se troppo co:i;-te lo rendono pesante); la spalla lunga, obliqua, muscolosa, non mass.iccia., libera nei movimenti; -il bracciò appianato, muscoloso, abbastanza lungo e ben distaccato dal tondato; k> stinco corto largo rotondato; il tendine forte, sf;cco e .ben distaccato.; la · nocca rotonda, regolare, -a:rhpia ed asciutta; il pastorale nè troppo diritto, niè tre,ppo inclinato; la corona uniforme, non prominen;te, nè depressa; il piede. proporzionato alla màssa del corpo, piu stretto alla co- . rona che al margine i_n feriore, con l'unghia lis'cia esternamente, unita, lucente, ,elastica, grossa ed appoggiaJ1tesi sql suolo con il solo margine plantare, con la forchetta bene sviluppata con i ta.lloni · alti, rotondi ed apert_i; la coscia muscolosa ed arrotondata; la 11atica carnosa .e solida; la grassella; formante' ,con la rotella , ed i muscoli che ivi si impiantano un rilievo saliente, al di sotto della pelle la gamba tarchiata, e Ìnusèolosa; il garretto. as·ciutto, solido e grande. Nel mulo la testa è piu grossa e corta; le orecchie 'piu lunghe; il corpo piu corto; la criniera e la coda -meno folte; il petto piii stretto; il garrese piu ·bassa; il dor so elevato, sottile ed areato, la gmppa elevata ·in mezzo e depressa lateralmente; i garretti ed i pa-


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,, storali di:r:itti; il .piede ,piccolo; gli zoccoli durissimi, ìdi maggior gro,ssezza dei .cavalli, alti .s.tretti,. con tal-. '1oni serrati, molto sol id1. ,._ ... . ' . ' . FERRATUR.A.

L'unghia (zoccolo),, del , piede si. ·divide in pq.,rete, swola e forchet ta, n ferro da cavallo deve essere di metallo fibroso, non troppo duttile. Esso ·h a due' fac:ce: la superior e ·c he si adatta al .margine plantare; la inferio1:e che appoggia sul terreno. · La larghezza del ferro dicesi capertura, limitata dai margini del ferro detti riv-e: la. 'pa:rte che spc.rge 1 dal margine plantare dice.si guei-nitura. I f-erri da ca.vallo possono anche presentare dei ma.r·gini esterni delle linguette dette cre.ste e delle ripiegature delle bramche verso la faccia inferiore chi.a·n:iate ramponi. Per i piecli con zoocolÒ s·o ttile ·sono pre- . lferibili ferri muniti nellà faccia inferiore di una sol·c atura parallela alle riye, nella.i quàle vehgono, a_1?erte il e ,stampe e si nascondono le teste dei chiodi, che per 1questi ferri hanno la testa. p_ i u 'piccoia e mè,no èle•v ata di que.lla dèi chiodi ordinari. · · AvverteiJ'1,.ze nel ferrare . -. F erro fissato esclusivamente e solidlamente alla mura.glia,. e foggiate. (svasato od incavato), in modo da non toccar. mai la suola 'Possibilmente lasciare che la. forchetta . ·appoggi sul terreno; non applicarle mai troppo caldo, nè lasciarlo 'Caldo sul piede piu di 5 o 6 seccmdi: Muraglia ben pa·reggiata, meno nella pun,ta per i piedi anterior i; i 'c hiodi debbono uscire a circa 2. cm. dal margine pla.n1ta,re inella punta e nelle mammelle, e ad un po' meno nei quartieri. Non te.glie.re niai con violenza. il f~rro •ve,cchio, nè raschiate la mura.g'lia sopra la ribaditura idei chiodi. In massima ferrare a nuovo i .quadrupedi ogni 40 gorni; se dopc. questo tempo i ferri fossero


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ancora buoni, paI'.e ggiare egualmente i· pie~i Pi?r. ria, mettere i ferri vecchi, ciò che dicesi rimiessd: ·· · . . Per la fe,1:"att/Jl"'a dei -1?1,1lJii,;.le r,~gole,s_uesp,re,sse deb- i bonsi modificare secondo là forma..speeiale dello ,zocco-fo; perciò ff .ferro :aa '. mufo ha una foÙaa ·ehe·.s'i avv1: ·cirna alla .qua.dr~aita .con. le -m~me)le spo1:'g:e'futi .Ìe "furip:, ·che d(ritte, di_mado .che ri;e~ce. alquanto.,vfu· grande . ·del piede, -che .perciò .gueq1i!3ce ,bène, in p_asj_~l13es.tji la troppa guernitura non :è çonsigfia.b.ite, per. ;é,vitlare ·c he il fé.rro si impig·li troppo, fao i1me.i:tte tra le,.p.ietre , ·con pericolo di: sforra,tùrn: Ìn mass.im~ pef i r.nuJi-" si .'impi,egano i- ramponi. Avvertire, · nel ferra.re il .mulo;, . 'di abbassar.e- i tallon1i; non tòcc:are la forchettà che :è -pàco svihippa:ta, ed impiega.re chiodi bene ,, . .. affilati. · 1

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'CONDIZIONI GENERALI DEI QUADRUPED:l! PER ÀRTIGqERIA .

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I ·cavalli devono aver~ statura dag;li 1,50 a 1,6~ · m.· e soddisfare 'in massima. alle èori.dizfoni d'appiombo e ·di forma accennate, avvertendo che quelli da tkÒ si•ana ben tarchiati e robusti. Quelli da sella. devono esser1e agili nei movii:rnenti, ·con andature leggere, dec·ise ·e veloci.; aver attitudi!n.i àl galoppo,. ìl collo piuttosfo lungo,· la testi leggerà e bén attaccata. · · · Per i muli ritenere che le condizioni espr~se siipè, Tiormente vanno madìficate con i se_gue_n ti. critérÌ! ,la ' Ì;esta piuttosto pÌocola; il · c0Il9 muscqloso; ."il garrese non t:roppo -pronunciate,; il dorso corto _(sp.ecialmen'te se destiin:ati al someggio): la spin?, dorsale J~ggepnente saliente.; le reni corte e sensibilmente curvate ih :alto; gropp·a · piuttosto · cadente; il pastorale' rqtor1de,, corto poco -inclinato; zoccolo 'piccolo, solidissime,.' Preferire l;e femmine ai maschi. La durita media ·aeL inulo c dai 12 ai 14 anni ~irca-. . ·· ·

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·ALIMENTAZIONE. Fieno. - Fieno dei prati naturali e fieno dei prati ·artificiali; qQest'.ultimo è piu nutritivo del primo, ma se somministrato senza precauzioni può cagionare gra~ 'Vi malattie p.èr eccessiva nutx.izione. Un buon fieno di prato naturale deve ·contenere molti fiori e foglie, avere steli sottili, essere di color verd~ pallido, avere odore gradevole, aromatico, avere sapore dolce, esser13 ·can,veniente·rnente essic,cato. Si distingue in maggengo (Lo taglio); agostano (2.o taglio), meno nutritivo 'del maggengo; terzariwlo (3.o. taglio), pochissimo nutriente. Il fieno deve essere somministrato al cavallo almeno 40 giorni dopo la falciatura.; se tagliato da oltre 18 mesi, si ritiene poco nutritivo. Paglia. - Di frumento, di segale o· di avena; deve essere di cÒlor bianco-gial.lognolo, avere gambo sottile ·e lucente, non avere cattivo odore. Tagliuzzata ed unita a grano, a. fa.rina od a. crusca, ed um~ttata con' acqua, risulta di piu facile masticaz.ione; giova prepararla così .per i cavalli malati. · Avena. - Deve essere secca, piena, pesante, prjva 1 di semi di senape, 'di veccia di terra e senza. odore. 'E' nutritiva e stimolante, e manitiene il cavallo forte ·~ vigoroso. Un ettolitro di buona avena deve pesare '40 Kg. cir,ca.. ' Acqua. - Quella di buona qualità~ fresca, chi~ra, ·limpida, inodora, contie.ne aria scioglie. facilmente il 'Sapore, cuoce bene i legumi.. Se è di pozzo, lasciarla 'esposta aill'aria un certo tempo ~rima di farla here ai cavalli. Occorrono dai 15 ai 20 litri al giorno per ogn,i ·cavallo. •Nell'estate e durante forti fatiche è bene da.re l'.!'l,bbeveraggio bianco, il qua.le consiste in massima in 200 gr. di farina di ségale con 30 gr. di solfato 'di soda, oppure anche di sale pastorizio.


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Il mulo si accontenta anche di una niutrizio,ne di mediocre ·qualità, ma ,è molto esig~nte per la qualità dell'acqua... Per ogni quadrupede occorrono giornalmente da.i 15 ai 20 ,litri d'acqua. SCUDERIE. Una buona aerazione, un conveniente grado di temp,e ratura ie di luce, una buc.na lettiera., solo le condizioni igieniche principali per il ricovero dei qua.drupedi. La capienza de.i ricoveri deve somministrare 30 mc. d'aria per quadrupede; le finestre dispost e in mo,do da mantenere una suffic.iente ventilazione e. possibilmente nelle corsie dietro le groppe, ed alte 3 metri. Il s uolo sia umido ,ed impermeabili, quello delle poste inclinato da 1 1/2 a 2o/0 dalla mangiatoia alle corsie posteriori ai quadrupedi,, e presenti un ampio ·e facile scolo alle orine,. Le scuderie siano mantenute nette ed · arieggiate e ad una temperatura ·non molto 'PÌU elevata di quella esterna. Ricordare in proposito ·c he il freddo moderato non ha influenza nociva sul 'c avallo, mentre può essere dannosa una temperatura troppo alta, specialmente. se ottenuta: sopprjmendo la areazione. Si può ritenere per le poste una larghezza ·a lmeno di m. 1,40 per m. 3 di lungnezza. Lettiera perma~nte. - E' regolamentare, favori sce la purezza dell'aria ed il riposo dei qua.drupedi; è mantenuta mediante una razione giornaliera di pa'glia. Si conserva in buono stato, asportando le feccie ·di mano .in mano che si producono, e smuovendola il meno poosibile nel rin{res,c arla. · Allor:chè si rimuove, asportando il letame, procedere alla lavatura del suolo con soluzione di .solfato di forro (5 gr. in 100 d'acqua), o spargervi gesso in polvere, é poscia disinfettare i locali con soffumigi della ;durata di almeno mezz'ora, ottenuti dalla reazione di 80 a 100 gr. di acido solforico su un Kg. di cloruro


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• od ipoçlorito di .calcio per og11i ambiente. Per aspqrtare il letame cambiare gb uomini ogni due or.e e .di.s.infettarli -fa.cènd<:>li lavàre in · una sbltizone àll''1% a'i acido feniéo: mandar tosto al buc·atp gli abiti. loro. =· Si disinfetta piu pote.ntémente una sct1derià, asportandone, se possibile, la terra del suolo per una profondità di 30 cm. raschiando e lavando i muri le mangiatoie, gli atttezzi €li -scudera, con una soluzione -d1 'Cloruro di sòdio · o di calcio; nella p1:Òpoi·iionè d'i 75'0 gr. di 'cloro per 100 litri cli acqua. NORME EH TRATTAMENTO ED IGIENE. Trattare i quadru,pie,di con dolcezza, mantenerli i)u· liti, visitarne giornalmente la ferratura, i piedi, le na.rici, il canale delle ganasce e gli occhi. Curare la. lettiera, non_ tagliare i peli. nell'interno delle orecchie, tagliare la coda all'altezza del garretto, ingrassa.re le unghie almeno una volta alla settimapa o più fte·quentemente se le unghie sono esposte ·all'acqua; mantenere silenzio. nelle scuderie, lasciare· possibilmente 'Vicini sempre i medBSimi cavalli. Abbeverare due volte al giorno nell'inverno, ed almeno tre volte nell.'es.ta~ te. Non lasciare bere i quadrupedi troppo assetati, ·c he in piu riprese. Somministrare il fieno in b·e pasti e l'avena in due, prc,cura.ndo che ogni quadrupede mangi la proP,ria razioné: Separare i quadrupedi affetti da ticchio o sqspetti.'di, malattie contagiose. Evi; tare i riposi prqlung~ti oltre lln giorno ~ le. veloci ao:'dature subito dopo il .cibo. Al ritorno dal lavoro stro'f inate i quadrupedi, lavarne. là bocca .e le nari e net'tarne i piedi; nell'estate att~carli fuori .delle scud~ri,e ·e per qualch.e. ora· del · giorno condurli qualche volta ·ai pagni, ma non prima di due ore dopo jl çibo. . P.ovendo mar:ciare fp.e r st'ra.d~finfangate, annodar.e le. co'de, se durante. la marcia si fanno bere i quadrupedi, ·rimetterli tosto in .. movimento. ·


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. M~fattie -:-- §egni _di mcdaJtJq, ~-P.ri~ei ~'l;lir.è:. .

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. . ,JL c~v·a.\}o _.a t?·mal~to

ha l'.q,Gchi9 e iì.s.sol le orecchie e le est:remrta ora.molto .calde 'ora..'molto fred'di_,, n pe!ò ru~i~ç)' \e d' itt<\ la. p~llé Jr.i4~,. li- m u~Q!Se rosee,o.gia.llogi:iol~, la resJ)iratione . al~efatà;. tìèl'li la testa bassa; noti ha. a1;ipe.tito;:·. o.ripa COI} ..di.ffièol;tà,, . Per prima cu·ra· porlo a di.eta, strofi'narlo bene, fa~'r~. Ullia hUpÌ1~ lètdefa~.~Òillll}iP,iStr~re UI} b,eyerone tiepido di faripa di segale. ,o frumento con &ale da cucina, . ;- . c~prirlo beqe ~ ~hfa:m•a re il. vetètin.ar.i0,, .. .; . · , Rogna o sC'abbia (Prpdotfa da}l'.aca,r,o della rogna). - Per 19 piu- attaaca la ,c ervicè,Ja .~esta .e la;coda, det e.r,minandone la;.·. cl.~ilazione·,._e. la: for.,n.azio:n,e rli ulceri. Si combatte- .co.n layatur:e. f a'.tte con sapone soltori,co o ' ton a,etoz.ioni . di tabacco o .:. con prieparazioni .arse- ' n;icali. ' · . . '. · . . · . . : · :_ .· , ·. · · , · Ftiriasi, · ~ --, Presenza .di pidocchi; -par.ticolarmente nella· crin-ie.rà, nelle a:sC:elle r:ieHa còda., Radere il pe.-. k, e la vane la pelle ,eon decozion€i di °tabacco o ,coin aceto ·arsel'l.icale, o -con ~9luzion.e .di .aciclo feQico;. se ciò non . !basta. ri.correre :a,l!ungwento. nìercuriale. · . . · . i;Mocoio' (volg'arniente « mo.-rva »). - Scolo denso del' ..}e· riar-ici talora yerde~g;iallo è talora' s.anguino1enfo, .··èop. -ingorgo ed , indur imento indolente de:i g.angli in:tér-rnasceUar.i; il settn nasale e la pituitaria sono di ·: · ·color ·P,lumbeoi ed, a mala:t tia inoltrata! sparsi c:l.i ulceri e· margini · cal.los.i · frastagliati. Malattia.. contagiosa e nten.uta .incur:abt-lè... . . · · Àpv.-e~a uii c;avallo i>riesenta iino s.coJò .sospetto, an·-ché da: .una. sola ruince, . dèvesi Ìmm~diatàmènt e isola're; se è dichiar.ato m6cciosò/ devesi à:bb'att~rè;·sub ito, . 'an:che ,s e '. non . presè.n't ;i . tùtti ..i : s intomi . cahtteristici -.1~1 ..1noé;~i2'. ·.·:·~ ,', ,;, . \ ~'. ,·,; 1 ;, ',;.J)i.s lniètt,p;e I?O~el}.ten.ierr:i:t~j~·.,9èll~~rte :.d<?.Ve. foront> .,. '.ricoverati quadru.pe~i , JJ).OC~j~~i_;.o s9~0.,~~~V,~ttii,' P.6Ssi.bilmente mettere qu.e13ti sotto baracche d1 pagha, um:IJ ·

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382 -

per animale, da abbruciarsi subito dopo dichiarato il moccio, aspor tandone il terreno per .la. profondità di 30 cm.; impiegar:e ·per ciascun q_uadrupede moccioso o :Sospetto sempre gli stessi oggetti di governo, attrezzi 4:li scuderia ed accessori di bardatura ed a.bbruciarli appena abbattuto l'animale. Inoltre arroventare le parti in ferro, che dopo possono ancora servire. 1 Bolsaggine·. - Si annuncia con .una irregolarità nei movimenti respiratori, la espirazione s,i fa in: due tempi ed è dimezzata dal contraccolpo, ·L'animale ha tosse secca e contrazione spasmodica delle ali del naso. Si considera come incurabile. R antolo, a.srna. o fiato grosso ( corn,ag.e~ . Ticchio, di tre specie: d'appoggio, volamte e dell' orso. - I cavalli affetei dal ticchio d'appoggio hanno i denti in.cisivj logori; quelli affetti da ticchio volante 'h anno tendenze a tener piegato il collo da. un lata: gli uni e gli altri sono soggetti a coliche; quelli affetti 'dal ticchio dell'orso hanno andature bar collanti. Si impedisce il t icchio d'appoggie, tenen do il cavallo attaccato 'c on le redini del filetto ai pilast ri della posta. Indigestione. - Infusioni aromatiche vinose; forti 's trofinazioni s ul corpo, clisteri oleosi e purga11ti; far passeggiare l'animale. Se è prodotta da sviluppo di 'gas !è detta timpanite (meteorismo); in questo caso· som1ministrare a piu riprese cucchiaiate d'acqua am·m oniaca o una soluzione di sa.pone in a.equa di lisciva. Coliche. - Dolori intestinali, durante i quali l'animale si guarda il fianco., si getta per terra., s.i alza, su1da, pr esenta taJofe, i sintomi del capostorno. Si cura'no con frizioni e strofinaziorv, salassi abbon.'danti, pur'g anti, clisteri e pass~ggiate.. Sf0trzi-. - 'D istensioni muscolari specialmente alle · !spalle, :all'anca, al gar retto, alla -nocca, causate da movimenti violenti. Bagni di acqua fredda e ghiacciata od acidulata;. impiastri as tringenti di terra grassa ed ~ceto, riposo, buona lettiera. 1


-

383 -

Setole. - Fenditure alle pareti della muraglia, per 'lo piu nei piedi anteriori, ed in punta dei_ posteriori. occorre una ferratura adatta e la cura del, veterinario. STATl SEGNALATICI.

Og·ni caV'allo o mulo., a. guisa del soldato, ha il suo foglio matri.colare contenente i dati segnalati.ci. Nel compilc1rrs'i indi,c ar,e il numero· di matricola., il nome, il sesso, l'età., l'epoca della rimonta, il mantello 'i segni. particolari; la statura. in metri e centimetri misurata dalla parte superiore del garrese al suolo, la ~nL .

-

'PRATICA )?EL CA VALLO.

Per avvicinarsi al cavallo- si va ordinariamente da 'sinistra; mai di sprpr·e sa per non spaventarlo. .Perciò )lo si ,c hiama per nome e, se necessario, facendo.gli cenno con la mano; gli si fa spostare la groppa dalla parte opposta. Poi gli si va accanto con decisione, lò si prende: per 1a:·cavez?..a e si rivolge a. sè° la testa a poco a poco. . Con ca.vallo viziato conviene aspettare, per avviciha11si, che a.ppòggi /su1la p.arte sinistra, perchè. da quelsta attitudiine è piu difficile che possa colpire· se tira 'calci,; conviene fermarsi pùre uri poco indietro alla spalla per evitare di essere offeso dai piedi interiori. - Se tira zampate, lo si fissi negli occhi, si gridi. con voce imperiosa e, senza abban·dona:re la. cavezza, si puntelli la ma110 destra çontro la spalla; se minaccia 1 di tirar· calci, g:li si sollevi alquarrto la testa è se ac'cenna a mordere:" si dia voc,e con ·tono risentit.o, lo .si ·afferri poi sollecitamente per .la; cavezza.·e gli si scuota 'energicamente fa testa... I cavalli ,che mordono., ·quando véngono sellati, . conviene-siano tenuti a: mano da. un 'altro cannoniere-·o, ·miar,ica.ndo, questi, siano trattenùti <ia ·ch1 ·I(sella; ,èon la redine destra del "filetto, si de-vo-


~ 384 ~

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'riè>;' ~vere mag·gio.r;i caut~le neJ,rayvicinarsi.a.i cavalli

'm.emtrf}' .mangiaqo Ja ·-biada. ~ · . . .. :, . Gèneralmente si ténga come indizio che il ca.vallo 'Voglia mordere o tirare. cafoi,;.. quàndo abbia 'indietro 1e orecchie; quantunque dò non s ia sempre· indizio si'curo, ,Pure 'è f,:e:ne.' prendere le necéss'ari.e. pr,e cauzioni qctai1do .il ·ç,avallo faèc ia:tale atto: Ap.pena avv-icinato il cavillo convi,ène acca:r;,e zzarlo pér renderlo tranquillo. ·.:.Per, allontanarsi· dal'càvallo il cavàlìere ne -attira a .· sè la testa nellò stesso t-èmpa gli fa 'appoggiare la g-roppa dalla parte opposta; poi lenta.niente, senza titubanza e guardandolo, se nè a.Ilontana. Se il cavallo è inquieto e minaccia di ·tirar calci, :il .caval>iere ritorna 'vicrno alla. spalla, Lo acca'rìezza da:l col10 all'anca e se 'ia Hònt~na quan'do è tranquillo. .·Pei: pçi,ssa:re da un · :fì'ain:c:o . all'altro girare dìetre, la 'giòppa:.:é mai sotto l'iucollatura.. . .. : Nop. si dev·e. foccare· improv:vi&amente .il ca.vallo per i10,r.i:' s13avehtàrlÒ; Quando si,-vudl toccare. od osservare . .. ·piu d'à,, vici'no qualche_'p;arte posteriore o del . basso ·v entre, come il fodero e- le ma,mmelle, è necessa.rio col. '.lockPsi··Ìa;tera:lmente è ·verso 'ii davanti~; accatezzando'lo;'f'.a:r' d1scendère fa .mano fino alla .parte .iridicatà. : _)?er ·0sserV1are ,uri ,ca i~ fo.cca, , per: ,conoscere 1''età o peir altra ragione, bisogna metterlo contr.o luce, . ' i-'s ifu a:Sr$i'-di frdnté ~.ila- testa u:ri poco ,a sinistri.. . . :Si. alz'a iioi con :il ' ppllìcè .delta '1:nario s.iriistra il lab.· };r.o · superiòre ~dì/impetto · àlla hài;'ra sinistra;_'a.ppog- · · :gÙi,i:i~Q Ìé ·.àrt</ dìta· sÙl riàdo: si · ilitioduc~nò : le· tre dit a ,dei't;;ì··mano 'destra I).ella bocca' dalla stessa ..p"artJ',-.fri 'i ·cleht( rrì:foòr1. ed L nìasceUari·, si pr ende la il p~nk.e. so~t{YùtAic~ . ~.{ ir sopr~, . · ~: e; J~ :sl'tir~ fuori dehéatarmente, pro.c utando eh so11eti.ft~~a{<(c,9n"~~}~~\Q~·., qÌ)JJl{g~re il ca. : ' \r,allo a tener:e là :bocca. ~pe;ta; p01 .s1 porta la. mano :~·. ;'. J:ìiiistrà ìSUI làbbr<f i~rerfore' e si cèrcà di scop'rire in-

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- , 385 -

teramente la tavola dentaria ·degli incisivi inferiori. Se poi il .cavallo fa difficoltà a lasciarsi toccare in bocca e ·minaiccia di offendere con le gambe anteTior.i gli si introduca nella bocca una cordicella, od anche l'estnemità di uncl! redine e, tenen1dola sottò il tnent,<>" con mano sinistra, la quale ha in pugno ·1a,, redirie del filetto, si ag,irà ,con essa in guisa da fargli aprire la bocca a suffidenza. Occorre molta precau~ zione per non taigliargli. la lingua. CONDURRE CA VALLI A MANO.

Sja il cavallo in briglia od in filetto, il ca.valiere si 'colloca a s.inistra della testa e lo tiene per le redini 'del filetto con la mano destra presso la barbozza, 1e 'u.nghie. in giu., il pollice disteso sulla redine sinistra, impugnando con, la mano destra le estremità delle.redini. Per nietters.i in moto, il càvalieré s'incammina 'ed invita con la mano ·destrà il cavallo ad avanzare, fo conduce sollevando un poco il gomito, tenendo il braccio flessibile, assecondando il movimento della te'sta con la mano. Se il ,cavallo fa salti od alza la grop'J)a, il cavaliere lo minaccia con la voce, scuotendogli la 'be.sta con la mano destra ,e d ·alzando, se occorre, la 'mano sinistra verso l'occhio. Per arrestare il cavallo, ·il ,c avaliere lo trattiene con la mano destra'.. Se il ca.: 'vallo non obbedisce, -continua a trattenerlo, puntando il gomito destro contro la spall1t del cavallo ed alzando la mano sinistra in direzione dell'occhio~ Se cii'ò non basta, cerca di chiudergli le narici afferrandolo al naso con la mano sinistra, mentre · continua a scuoter.gli la testa con la destra, oppure prendendo una redine per mano e muov;endo il ferro del filetto. Solo nel caso di imminente pericolo di essere trascinati o ,di essere offeso dal posteriore, abbandona le redini, Leoìinz di Arttglieria -

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386

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mettendosi fuori portata dei calci. Se. il cava.Ilo ha il vizio di sçap,pare, ·conviene ' fare uso della briglia e 1del cavezzorue. Il cavallo a mano si fa girare dalla par'te destra, . per.chè si padroneggia piu facilmente. Per riprendere tin cavallo che è scappato si cerca di avvicinarlo girando al largo con · passo tranquillo: chiamandolo con voce moder:ata e mostrandogli fieno, erba o biaida. P,er pr.esentare lU1 cavallo, il ca,v aliere lo ferma mettendoglisi di fronte e prendendo una redine per ·mano presso ·gli anelli. Il cavallo deve essere diritt.o ed in appiombo. Per fare che il cavallo pprti avanti od indietro una gamba, il cavaliere deve piegargli la testa ed il collo 'dalla parte opposta alla gamba che vuol far muovere. Sopra un terreno inclinato il cavallo è fermato con kli anteriori nella parte piu alta. Per nqn spaventare il cavallo, questi movimenti devono essere fatti tranquillamente, le redini sono tenute senza r.igidezza, la testa .del cavallo in posizione naturale. Quando parecchi cavaHeri camminano in colonna i>er due conducendo i ,cavalli a mano, i cavalieri della fila di sinistra conducono .i loro cava1li nel ·modo ora 'indicato, e q_uelli della fila di destra impugnano 'Con fa mano sinistra il montante· destro del filetto del ca'Vallo vicino,


Finimenti

'Bardatura co1~pleta a sella per B~tteria d<1J Ca,npagna · La; bardatura a sella per batteria da campagna si ,compone del1e seguenti parti: · Cavezza briglìa per batteria. Sella c.ampleta wr batteria. , Copert'dna sotto sella. · · La cavezza briglia si oompone: · 1 della ·cavezza da batteria. 2 del morso snodato .di cavalleria.. a sopràccaipo di .cavezza

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frontale · c museruola · · Cruvezza da batteria d moÌ'ltanti e ·c iappe di cavezza ~f redini superiori g .redini inferiori. 1:>

a 'b Morso snodato J 'e di 'd e Caivalleria f 1 'g 1

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imboccatura. aste superiori (controleve) aste inferiori (leve) occhi · anelli anelli circolari (campamelle) gancio del barbozza.le.


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La sella completa di batteria (fig. C.) consta di: 1 arco anter.iore (a) attraversato da una chiàvarda di legno. · / 1 arco posteriore (b) con paletta, attra. versato da una ·c hiavarda di ferro. 2 bande (e) ,congiunte agli archi per 1 arcione mezzo di allacciature. con ·6 riscontri di c.inghia. 2 porta staffili fissati alle bande. 1 passante porta sciabola (f) unito al1'arco posteriore. 'l p.a ssante di cuoio (g) all'estremità ani ' teriore delle bande.·


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1 seggio (S) assicurato ai due a.rchi ed allacciato alle bande. 2 cuscini sotto-banèla (C). 1 cuscino di sella (D). 'l cinghia (E). 2 staffe (F). 2 staffili (G).

7 eorreggie di affardellamento.


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FINIMENTO A COLLARE PER CAVALLO SOTTOMANO (fig . DE F G). PARIGLIA DI TIMONE. Il finimento a collare per cavallo sottomano si compone di: . A Cavezza da batteria. .. ·B Filetto per ( a i.mboccatu~a . Cavezza bncavallo \ b ·a ste ~upenon glia per sot- sottomano .ì e occ~ . . toma{J.O di (fìg. e) ( d aste !nfe.non batteria · e anelh. (fig. d e) . C Redini superiori di cavezza-briglia per montato e sottoma:no di batteria. 'D Tirante di briglia per cavallo sottomano di batteria. E Guinzaglio di briglia con campanella.

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FINIMENTI A COLLARE PER çA VALLO MON. TATO - PARIGLIA DI TIMONE . • :J ,,;.

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Il finimento a collare per cavallo .montato è composto i:ri inodo .analogò al pr,~ce:d:ente: cqn 1e seguenti varianti: al finimento ,è · aggiunta .u.na ~élla per batteria .cçm rélativa copertiha; mancano i reggi trombe, ,i'l sopradorsò e l'astuccio porta frusta ,con corregge; gl.i occhielli. reggi trQIJl1b.e sono .a ssicurati ai riscontri posteriori' della .cinghia,; 11"cuscinetto delle soprane è af:fi.bbiato al riscontro con p'assarite di' groppiera di sella per batteria, c.hè viene infilato nell'ocèhiel}p reggi-bra- ca. Il cavàllo montato porta fa cavezza-briglia per · montato da batteria. FINIMENTO A PETTO CON BRACA PER CAVALLO S0TT0'!\1ÀNO. (Fig. h). PARiGLIA DI M:E_Z.ZO, "

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E' ,di cuoio ed è ,corùposta delle parti rappresentate nella. figura h con. l'a.ggiu. iita dèlla cavezza:-brigli'a per . ,. . . . . . (

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cavallo sottomano di batteria. Comprende: 1 petto A, con infinita portante nella parte centrale non unita al pe~zo 1 campa;nella mezzo ton.da f, per le catene del timone, ed a ciascuna. estremità 1 fibbio.ne ricoperto da 1 riparo munito di striscie per fermarlo. 1 r.~ggi,petto .di finimenti per cavallo sottomano B con infinita portante all'estremità 2 fibbie, 2 riscontri e 6 passanti fissi; nel centro è attàccata 1 ciappa con fibbia e passante per il 'sopradorso ed 1 tassello di cuoio suola con campanella mezzo tonda per attaccarvi la redine destra, da ciascun lato della ciappa di mezw sono pure attaccate all'fofini,t a 2 striscie di cuoio per legare finimenti. Alla parte sinistra del reggi-petto viene assicurato l'astuccio porta-frusta. 1·braca D 1 paio soprane con cuscino E 2 trombe con occhiello F 2 posole di finimenti a petto Queste parti sono i... con braca dentiche a quelle de1 reggi tromba ( scritte nel finimento 1 1 reggi. b raca ( ugua 1 a collare per cavallo sottomano (timo1 sopradorso S.. 1 astuccio porta'-frusta con ne}. corregge di finumento per cavallo sottomano G. · 1 reggi tirellè biforcate L,. avente ad una estremità 1 fibbia grande e passante fisso ed all'altra estremità biforcata, 2 fibbie mezzane, 2·passantr fissi e 2 riscontri di riporto. · · 2 corregge reggi-false tir.elle di petto e, con una estremità foggiata a riscontro e l'altra m\A'lita di una fibbia e 2 passanti fissi opposti. 2 t irelle con false tirelle d'i finimento a petto , on braèa K che sono quelle descritte nel finimento a collare per cavallo sottomano con, la differenza che le


-398tirelle sono lunghe solamente m. 1,80 anzichè m. 2 e le fal~e_tJrelle mancano del rivestimento di cuoio. FINIMENTI A PETTO CON BRACA PER CAVALLO MONTATO . .PARIGLIA DI MEZZO.

E' simile al precedente, ma con le varianti indicate pel finimento , a collare per cav·auo montato in confronto a <'J.Uello della stessa ,specie· per cavall.o sottonia.no. Il reggi-petto è mancante del tassello di cuoio:scuola portante la campanella mezzo tonda grande. FINIMENTI A PETTO PER CAVALLO SOTTOMANO _: PARIGLIA DI VOLATA.

Differisce dal precedente in quanto ha la cavezzabriglia per cavallo sottomano di batteria. Ha sola;i:nenite. du~ tir,e lle di finimento a petto ed' ,è sprovvisto delle 2 cor;regge r;eggi fa lse.-tirelle di petto. FINIMENTI A PETTO PER CAVALLO MONTATO • PARIGLIA DI VOLATA. i

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Simile al precedente, ma con varianti ·analoghe a quelle indicate per- il finimento a collare per cavallo montato, . e per il finimento a petto con braca per il ,cavallo montato.

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FILETTO ABBEVERAT9IO (Fig. l). Si mette al cavallo per preserva.rlo, per- portarlo all'abbe.vèrata se riottoso, per poterlo a.ff.errare, alla passeggiata; .cioè in-.futti quei casi nei quali la cavezza non s·a:nebbe sufficiente per tratt~nere il quadru;pede. E' in cuoio nero ~-si compone: ; •,.

a) un ferro di filetto (par-

ti snodate ed .anelli a tr-av,e.rsino; sopracapo a) frontale b) .· b) t t· · montanti c) · 1 d) · . ... ;..es. •1era sottogoa 2 r:edini e), . filetto f) . •

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Togliere la cavezza e mettere il filetto o la cavezza briglia INSELLAMENTO. .

Mettere e tog'liere la aamèzz-a briglia. - P.er mettere la cavezza-briglia, il cannoniere ne sfibbia il sottc:. gola dalla parte sinistra, slaccia il barbazzale e pone le redini •sopra il sopracapo; quindi, impugnato con la mano sinistra il sopracapo in uno con le redini, si avvicina al lat.o sinistro della testa del cavallo, sfibbia il sottogola della cavezza di scudaria, passa il braccio destro sotto la gola del cavallo e, contenendo questa fra i 1 braccio e l'avambraccio, leva con la mano destra la cavezza; rimette la brig·lia alla mano destra, la impugna verso il frontale; con la sinistra prende il morso ed aippogg·ia il pollice sulle barre finchè il cavaillo apra ìa bocca, e vi introduce il · morso sopra la. lingua. Fa passare le orecchie tra il frontale ed il · sopr aca.po e fa uscire il ciuffo sopra il frontale; affibbia il sottogola; :finalmente dispone le redini sul collo. Il sottogola deve essere affibbiato in modo che r i-sulti piuttosto largo. L'imboccatura deve appoggiare sulle barre all'altez.za della fossetta .della barbozza. Il barbazzale sarà ben messo quando si trovi di · piatto contro la barbozza. Per levm;e la cavez21,a-brig.li(J;. - Si procede in modo inverso. In modo analogo si mette la cavèzza.-briglia al cavallo, quando abbia il filetto. Lezioni di Artiglierin -

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h rlJella.n1,ento. - Per sellare il cavallo converrà prima. attaccarlo ad una campanella, corda, ecc. La sella dovrà avere la cinghia affibbiata da una sola parte e gli staffili ripiegati s ul seggio. Il solda.to prende la copertina con le. du.e mani, e portando.si presso il cavallo (normalmente a sinistra), la fa scorrere sul dorso, dal garrese verso la groppa, in modo che il da.vanti corrisponda all'origine del g·arrese; la cope.rtina dovrà l'isultar,e cc,n la parte piu larga pendente ai lati ed i lembi sciòlt i di di,e.tro e cli fianco a sinistra; si ripiega quindi di 4 dita. il suo margine che sta contro H garrese in modo da for· mare un orlo rilevate,. Per assicurarsi che la copertina. non penda da u·na parte piu che dall'altra, il soldato si reca ad osservarla, collocandosi qualche passo dietro il cavallo: Prende quin di la sella con la mano sii;1istra alL'arco anteriore, e con la. mano destra all'arco posteriore, e riecatosi sulla sinistra del cavallo, la colloca sulla copertina a metà circa del dorso; abbassa le staffe e la cinighia che affibbia senza serrarla, introduce il pugno s inistro tra il garrese e la. cope.rtina per rilevar la a guisa di arco, e termina di serrare la cinghia stringendola un punto per volta. La. copertina deve essere applicata sul dorso del cavallo in guisa da nc,n formar pieghe; la cinghia non troppo serrata per non incomodare il cavallo nè produ rre amm.a.ccature o gonfiezze. P,er dissellare, il soldato' sfibbia la cinghia, attacca le staffe alla paletta., posa la cinghia sul seggio e, impugnata la sella a i due archi, la leva da.l cavalJc,. Toglie quindi .la copertina, facendo scorrere verso la groppa e la. colloca, piegata Ìil! due, sulla sella.


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Bar~ature e sbarbature .

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NORME PER L'ADATTA-MENTO DELLE BARDATURE . . Lo) Il collare ·è bene adattato quando, essendo il cavallo sul tiro, si abbia una libertà di due. dita al garrese ed una. mano di piatto, non piu, passi senza sforzo .fra il cc-llo e le parti interne piu basse del collare. Di regola un collare troppo piccolo è meno nocivo di un collare troppo grande. 2.o) Le trc:mbe debbo110 essere tanto ba:sse e le corre.gge reggi-faJse~tirell,e tanto lungh~ da evita.re che. quando la muta è sul tiro, .esse esercitano una trazione dall'alto in ba.sso, ciò che, oltre al poter produrre fia.ccat_µre, disturba i cavalli nel tiro. 3.o) Il petto dev,e e.ssere col suo orlo. inferiore all'altezza delle. punte del1e spalle ed i riscontri del ,reggipetto affibbiati ad eguale alt ezza dalle due. pa.J~ti. - ' 4.o) La braca deve stàre in esatto prolungamento -delle posole, senza, fare angoli nei punti d'attacco colle stesse e situate a metà altezza fra la p_unta della natica e le, p iegature delle cc.scie; è preferibile •s ia piut· tosto bassa èhe alta. · De;'esse.re moderatamente tesa in modo da lasciare completa. libertà ai movimeniti delle. cosçie... :n cuscino triangolare devé pos;:1,re sulla sommità cl.ella groppa (reni) . ' 5.o) Il sopra.dorso deve essere infilato hei reggitromba e nei .reggi:braca. , 6.o) · Lé tirelle vanno disposte -sopra le false tirelle. le une e le altre ben distes,e senz·a mai attorcigliarsi fra loro', nè fare angoli colle trombe. é coni i reggii --false-tirelle. 1

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7.o) Il rieggi-tireUe ·biforcato dev'essere fissato alla tirella il piu vicino possibile all'anello di ferro, in modo che mettendo -il -cavallo sul tirtx il reggi-tirelle risulti quasi teso: devesi pertanto vigilare che. le tirelle conservino la lunghezza regolamentare. 8.o) Per i cavalli sellati delle pariglie guarnite con finimento a petto, il riscontro della correggia di affardellamento che serve ad assicurare a metà il pastrano, dopo che la correggia. stessa sia stata affibbiata, viene assicurato Ila fibbia del reggi-petto. 9.o) Si deve ricordare che in massima, le fibbie, devono essere ,esternamente ai cavalli, vale a dire a sinistra del montato e a destra pel sottomano. · Bardare le pariglie con finimenti a collare. - I cavalll stanno legati, quello mçmtato sellato, i finimenti col)occ!,ti a terra od appesi con le trombe e le poso.le sul collare. Per bardare il conducente ·dispone il porta-catene sul bòttone superiore, impugna con ambe le mani il collare sotto le campanelle delle striscie in. modo che le, nei-va.ture sian6 rivolte. verso di lui e la part e inferiore r ivolta in alto; si porta quindi dalla parte sinistra e davanti al ca.vallo, fa passare la t esta di esso nel collare che gira intorno al collo in modo che il cuscinetto superiore venga. ad appoggiare un poco a,l disopra del garr~se; fa, se del caso, uscire i crini che possono essere rimasti sotto al collar.e, e lo adat ta alla spalla del ca.vallo; attacca il porta-catene, slaccia le strisci,e, distende le altre parti del finimento., abbassa la braca facendovi passa.re la coda del cavallo al disoprà; quindi: se si tratta di ,cavallo sottomano, affibbia il sottopancia; se si tratta di cavallo montato, affibbia il riscontro di groppiera alla fibbia tonda, delle soprane biforcate, facendolo passare entro l'occhiello del reggi-braca ed affibbia le .due trombe ai riscontri posteriori della .cinghia del sottopancia.


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Per togliere il. finimento al cavallo montato, ·il condu.cen~ si porta alla sinistra. del cavallo; sfibbia il sottopancia, .il riscontro, di groppiera ed i riscontri posteriori di cinghia, quindi rialza la brnca. e le alfre parti del finimento, le adatta ben. ripartitei sul collare a} quale le assicura con le striscie, · ripiega11;do in su le posol~, djspone il porta-catena sul bottone. superiore del collare; impugna e gira il collare intorno al collo in modo che. la parte inferiore sia rivolta in alto, lo St)lleva, toglie il finimento dal cavallo e lo depone a · terra b ·10 appende a.I muro. . Trattandosi di cavallo sottomano, il conducenté sfibbia il sottopancia dalla. parte destra, quindi rialza ·e riunk,ce i finimenti cqme· si ;è detto per· i) cavallo · montato. ·

BardJ.ame le pw"iglìe con fim1metnti a petto C!On braca. .

·.

! cavalli stanno èome pier bardarli con finimenti a collare, quella montato sellato;' i finimenti stan.no a terTa od appesi con la. parte inferiore del petto all'indietro, le trombe e· la braca fermate al reggi-petto. Per bardare; il conducente prende il fini.mento con 1e due mani dalla. parte del reggi-p1etto, lo presenta al cavallo di cui fa entrare la, testa.,fra il petto ed il reggi-petto, portan.dosi all'altezza della spalla sinistra fa •girarn il :finimento in modo che il petto di esso vada ·a d adattarsi sul petto (avvertendo di disimpegnare la ·e.a.tena di grepp:ia), ed il reggi-petto sul garrese, e continua come si disse p~r ba:rdare i :finimenti a collare, avvertendo che, trattandosi di .cavallo montato, 1dopt aver affibbiato iì riscontro ài groppiera deìla sella alla fibbia delle i.soprane con cuscinetto, facendolo tpassa.re. entro l'occhiello del ·:reg·g,i braca, dovrà ancora -affibbiare lo stesso al.la fibbia del r.eggi-Urelle bifor'cato.


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Per levare il finimento rialza la braca ,e l'assicura unitamente alle trombe, al reggi-petto come pei finimenti a cc.llare, quindi fa girare il finimento verso di se e lo toglie (dopo aver disimpegnato la catena di greppia) , facendo passare la testa del cavallo fra il petto ed il reggi-petto. Barda,re le p'arigli!.e con finimenti a petto: Si mettono e si tolgono i finimenti a. petto senza braca secondo le norme date per quelli con braca, avvertendo che nel bardare, dopo adattato il petto, si deve metter.e la groppiera e che nelle, sbardare essa si deve togliere prima di levare¡ il p.etto. BARDATURA A BASTO PER BATTERIA DA MONTAGNA E SOMEGGIATA.

Nomenclatura della bardatura a basto per batterie da montagna: Si compone delle parti seguenti : 1 Basto completo per batterie da montagna; 1 Pettorale di bardatura a basto; 1 Braca di bardatura a basto.; 1 Groppiera di bardatura. a basto con riscontro e soprane; 1 Briglia di bardatura a salma.


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Basto coimpl,eto per ·Artiglieria: cla montagna e sovy-,1,,eggiata. )3i com:pone di: ,

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1 ga·ncio porta redini, chiava.rd.e per assi-. 1 arcione anteriore in curare, occorrendo, legno munito di han- l'armatura del basto · delle a gancio e di14 camere per le corcon tro bandella in/ reggie da 1?trurmenti, ferro con: . 2 buccole dei fori per · le funiceUe da ripie1 ghi. ,

· . .. ·

·12

· 1 camera ferma.-g,rop-

'l Fusto fer rato

(F)

1. arcione

. 1·pi.era; post~rio1:~ 2 chiavarde p.,er assi-

m legno; munito m curare occorrendo la b~ndel1a a garicio e - armatura di basto. d_1 controbandella in/ 4 can~ere per le corf erro .con: r.egg1e da strumenti. · , 2 fori per le funicel\ le da ripieghi.

6 assicelle:' le. due inferiori con feritoie i.n cui passa la cinghia da basto. 2. ripari di basto; 1 . passante da basto; · 1 copertura d'inforzà.tura. 1 Cuscino di basto ·H costituito da . due mezzi cuscini riuniti' medi,;m te cucitura. · Ciascun. cuscino s·i compone del rivestiment.9 della faccia infer iore di tela spinata. di filo e di. catxme, del . . tramezzo di tela di canapa greggia, del1'imbottitura di pa.glia di segale e crine, del ricoprim(mto parz-iale della faccia superiore di p,elle di montone. nera e del1.'.o rlat ura di lana rossa.

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408 _.

2. Fermi di pettorale di basto formati da una ciappa di cuoio con campaaeUa mezzo tonda e fissat i al basto mediante correggioli. 2. Riscontri reggi-pettorale di basto R. fissati con correggioli alle assicelle superiori. 2. Riscontri di basto p,er braca R. fissati con corr eggioli alle assicelle inferiori.

2. Ciappe di imbra.catura per le corregge di imbracatura dei cofani; hapno una fibbia s enza artiglione e sono fissate sul mezzo circa della facc ia interna delle assicelle inferiori del basto con due corr,eggic.li. 1. Cinghia ài l1aFt0. con lunga G. composta di due parti, una di corda, ·l'altra di cuoio, unite per mezzo di un anèllo quadro e dì una lungà 'di cuoio nero. Alle estremità la cinghia porta 2 campanelle me.zzo tonde; a quella della parte -in cuoio è nssata. la lunga. Ai du,~ intrecci centra li della cin~'hi?. !20!18 a;,r,~icati due pa:ss?"'.ti di cuo;o nero.


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2. Corregge di caricamento di strumenti per batterie da montagna, aventi le estremità terminate a riscontro; s ulla metà di ciascuna ,cor reggia è cucita una striscia. di cuoio portante 2 fibb ie con 2 passanti fissi; ( nella cor reggia dell'ar cione posteriore vi sono 2 passanti fissi opposti ai primi. ·4. F unic,elle per ripieghi f) , tre grosse ed una sottile, ravvolte in matassa, app.ese ai ganci delle bandelle, ed assicur ate agli arcioni introducendo un capo nei fori a boccola e facendo all'esti:'emita di esso un nodo semplice con fibbia. 22 La.ccioli da basto Z; il cuscìno e varie, altre parti del basto al fusto ferrato. · Pettomle di bardatura a basto: Formato del pettorale propriamente detto P., con infinita munit a ad ogni· estremità di una fibbia, riscontro e passante fisso. · Verso la parte e.entrale porta. cuciti 2 reggi-pettor ali r), muniti di fibbia e passante, fisso. Braca di bardatura a basto. For mata da una striscia ,di cuoio B av.ente alle due stremità un fibbione mezzo tondo e un passante fisso . per le soprane, neggi braca. Groppiera di l:m,rdatu1Y1 a basto con. riscontro e sop?~a'Y/Je .

Formata di un riscontro di groppiera M., 2 soprane S. foggiate a riscontro ad una estr-emità e un reggi-sottocoda C. biforcato con fibbia e. due passanti; riuni~e queste parti insieme media.nte cuciture. A VVERJ'ENZ·E SULL'IMBASTARE.

I basti devono essere ben f.ermi sul dorso; la ci nghia ben · stretta e soli damente fissata con il nodo da 1m:la.ttiere; il .cusc:no ben appog·giato s,ulle. pa.rti lat:~rali del dorso e non sul gatresc, s ulle r eni 'e sopra la spina dorsale;


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Il carico ben assicur·a.to al basto nel modo pi u stabile. Ogni mulo ha assegnato un basto che deve eSiSergli ben adattato. e che, per qu anto è .possibile, non viene mai cambiato o caricato su altri muli. Il condu,ce.nte può usare due modi per portan il basto in vicinanza del mulo e depQrlo poi · sul medesimo. Il primo modo è _preferibil,e, sopratutto se. si tratta di percorrere notevoli distan7,e, ed è il seguente: Il soldato, dopo aver assicurato sulla parte superior.e del basto tutte le correggie, braca, pettorale .ecc., servendosi a. tal uopo del.la lunga della cinghia se lo car ica sulle spalle con l'estremità anteriorè del cuscino in basso, poggiante sulle medesime, ,e d il fusto all'indietro; va quindi a collocarsi all'altezza della spalla s inistra del mulo, volgendosi verso 'J~ groppa, solleva con le due mani il basto e lo depone. leggermente sul · dorso del quadrupede. Questo secondo mc.do, 1~on · potendo il co,nclucente. a.vere lo sgua-rdo alla groppa del quadrupede., non è ~onsigliabile che per muli molto fidati e tranquilli. V'hanno muli che al momento della cinghiatura trattengc.no il respiro g·onfiandosi per modo che, sebbene ne sia ben serrata. la ,cinghia, quando il caricamento è finito, tròvasi questa. nuovamente allentata. Per ovviare a ciò converrà stringer.e nuovamente la cinghia. del mulo dopo avergli fatto fare pochi passi, ed anche appena sarà caricato. !MBASTARE E TOGLIERE IL BASTO. Il mulo è attaccato in filare od in circolo ~]]'aperto, o,d in scuderia mediante la eatena della cavezza. Il conducente prima di imbastare si assicura che i,l dorso del mulo .sia pulito, che il pelo nc.n sia arricciato, che il cuscino · del basto sia netto da t,eir ra, nel ciato, che il cuscino del basto sia netto <la terra, polvere od altro e non indurito da sudc-re rappreso..


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Per imbastar,e, il soldato, dopo aver sollevata la cinghia, le funicelle e le corregge varie, in modo che. nessuna parte Ptinda latera.lniente o possa rimanere stretta fra il mulo ed il cuscino, depone leggerm ente, il basto sul dorso del mulo, · piuttosto verso il garrese., con il gancio porta r edini verso la testa; indi lo fa scorrere alquanto all'indietro finchè venga a trovarsi · nella giusta posizione. Abbassa la b raca, fa passare la coda nel sottoco da e.cl affibbia il riscontro della braca osservanndo che questa risulti a g'iusta altezza; abbassa ed affibbia il pettorale ed il. r eggi-pettora.le; non passa i riscontri dei passanti dalla parte s inistra. Ciò fatto, cinghia il mulo. Il basto viene. formato al dorso del mulo, con . la cinghia, m·edia.nte il nodo detto da mulattiere. Dovendo la cinghia riuscire ben stretta, è duo-po ridurla preventiv"1.mente a lunghezza conveniente, ripiegando la parte in cuoio su se stessa, fermandola a sito con i relativi lacciuoli, in modo che il nodo da mu-lattiere rie,gca poi, ad operazion.e finita, immediatamente al ·disotto del lE!mbo inferio re sinistro cJ..el basto. Per far e il nodo da mulattiere, si introduce. il capo libero della lunga. nella campanella inferiore da dentro in fuori, s i ripassa dalla superiore da fuori in dentro e poscia nella inferiore di nuovo da dentro in fu ori; si ri avvicina quindi fra di loro i giri di lunga senza sovrapporli, e si avvicinano le due -campanelle tirando il capo· li bero della lunga con la. mano destra e tenendo le ultime qua ttro dita della sinistra, palma in fuori, unite e distese fra il corpo del mulo e la campa.ne.Ila inferiore. Ciò fatto, .si fa rientrare il capo libero nella campanella superiore nuovam en te da fuori in dentro, accanto a.gl i altri giri ; lo si tende quindi e si sovrappone di piatto e.d in traverso alla estremità superior.e dei giri di lunga, ripassandob dall'altra parte della campa.nella, da fuori in dentr:) e da s:tto a sopra.


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Dopo di ciò, si piega il capo libero ad occ}:liello, sotto l'ac.c ennato giro trasversale di lunga, ,e si raccorcia l'occhiello quanto basta, affinchè .con il capo libero si possa avvolgere, con gir i ben ravvicinati, tutta la rimanente lunghezza dell'occhiello stesso, ossia dal giro trasversale alla piegatura. Eseguito l'avvolgimento testè indicato., si fa passar,e l'estremità della lunga nella fibbia che venne in tal modo .c ostituita. Potrebbe aumentarsi a.d arbitrio il numero di giri, seguendo però ccstantemente il modo sopra esposto nell'introdurre il capo nelle caimpànelle e terminando sempre il nodo a quella superiore, rria t al cosa. non · occorre fare che nel caso si avessero dei dubbi sulla resistenza· della lunga. A mantenere a sito il basto e ad impedirgli di spostarsi troppo innanzi o troppo indietro, .concorrono anche il pettorale e la braca convenientemente raccorciati od allunga.ti. , Se. il mulo si mostra irrequieto, il conducente può . clnghiarlo prima di abbassare il pettorale e la braca. . Per togliere , il bast o, si sfibbia dalla parte sinistra .il pèttorale, il reggi pettorale ed il riscontro della bra-ca, si· libera la coda del mulo dal' sottocoda, si r ialza il tutto sul basto e si disfà il nodo da mulattiere: serv:endosi,,..della· cinghia rovesciata sulla parte superiore del basto, si assicurano al basto le va.rie parti della bardatura, fermando la lunga alla campanella mezzotanda della ci nghia: dalla parte destra. Quindi si toglie il basto dal mulo. CONDURRE IL MULO. - TRATTAMENTO DA USARSI CON IL QUADRUPEDE. Normalmente ii mulo -& ;::or~d0tto p&l guinzagEo, e.d eccezionalmente per le redini che. devono r estare sul collo.


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11 conducente., nella posizione del soldato sull'attenti, sta rivolto in avanti dalla parte sinistra. del mulo, all'altezza della sua testa ed a 30 cm. dalla. medesima, con la mano destra senza lasciar.e il guinzaglio, impugna le redini con l'indice fra esse ed il pollice disteso sulla redine sinistra ip modo~ he esso r isulti a due dita dagli anelli. Per marciare, dapprima il conducente muove leggermente il pugno destro per richiamare l'attenzione del mulo, quindi spinge avanti la mano ~estra invitando in tal modo il quadrupede a mar,c iare e contemporaneamente muove esso pute. . Se il mulo si mostra restìo a muove.re, il conducente aumenta gli aiuti con la mano, gli dà la vocè, ma evita di volgersi indietro per guardarlo. Se il mulo, per bizzarria, per effetto del carico ed altre cause, fa salti e spara calci, il soldato inve-ce di arrestarsi e tirare a se la te.sta del mulo, deve continuare a cammina.re con risoluzio·ne; di piu, stendendo il braccio obliqua.mente verso destra, con il pugno ben serrato, gli sol1eva la testa, procurando di portarsi · verso la spalla del mulo. Il mulo carico, raramente calcia. Il mulo è piu intelligente e piu resistente alle fatiche che non il cavallo; soffre meno del cavallo per i disagi ai quali può andar soggetto in campagna. Ciò però non toglie .che si de.vano per il mulo, quando è possibile, tutti i riguardi che si hanno per il cavallo. E' grave errore tenere imbasta.to a lungo, per punizione, e magari sovraccarico, un mulo che presenta le prime volte qualche difficoltà a lasciarsi imbastare e caricare. Oltre che ben imbastato, il mulo deve essere ben caricato. Dei due oarichi, centrale e laterale, è preferibile qt1ello laterale, che deve essere costituito da due mezzi cari.chi dello stesso peso ben applicati al· basto, alla. ·stessa altezza e, se disposti secondo la lunghezza


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·de.l mulo, leggermente inclinati in basso. dalla s palla alla groppa. Quando i carichi non sono regola.menta.ri, si procuri prima di farn e due fas ci di u_gual peso e poi si applichino al basto assicurandove.li con pochi giri di fun e , e nodi con fibbia. Si impedisca in modo assoluto, sopratutto durante la marcia, che il sc-1 dato agganci le proprie armi od il tascapane; od altra parte dell'equipaggiamento individuale, ai gànci de.l basto od in modo qualsiasi sovra.ccarichi il mulo con oggetti che devono' essere pc.rtati da lui , Se d urante la marcia il ca.rico tende a girare, basterà procurare di r addrizzarlo se.nza arrestare il mulo; se questo non basta, ed· il carico con tinua a girare, o si sfascia, il condu,c ente, aP]~ena è possibile, esce dalla strada .e, aiutato dai se,rventi, rifà i1 carico e rap;giunge poi la colonna che intanto sarà sfi lata.. fo ,questo caso è bene, perchè i1 mulo resti tranquillo, che con esso .mule. si arrestino uno o due di auclli che· sono in coda alla. colonna senza carie(). · D urante la marcia se si incontra acqua buona, giov a lascia.rlo bere anche frequente.rpente. Nelle fermate, i muli ven~o,,o· a rrestati con i quattro piedi possibilmene in piano, mettendoli in traverso d-ella strada (anche se mu lattiera), quando è inclinata, e con la testa r ivolta v9rso il pericolo, se c'è. S ulle rotabili, si a rrestino su di un late. della. strada con la te.sta rivolta al centro. Durante gli « alt» conducenti e. serventi sistemano, se occorre, carichi e bardature.. I gradua.ti passano una rivi1sta alle loro squadre. L' uffic.iale. di coda .raggiunge la testa per rifeirire a.l Comandante della co1onna delle novità occorse, e li attende di .riprendsre il suo posto, quando la ,colonna, r ipresa la marcia, gli r--:i. r:-. sfila.ta avanti.


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11 mulo marcia, risp,e tto a:ll'ucmo, piu rapidamente in salita e piu lentamente in discesa; nell'uno e nell'altro caso è l'uomo che deve asseconda.re l'andatura del quadrupede e non viceversa. . Nelle salite molto lunghe, si faranno piu frequentemente «alt» per lasciare rifiatare uomini e qua.drupedi·, e nelle discese invece, si potrà marciare pare.cch i,e ore di seguito senz' «alt» alcuno. Si impedisca in modo assoluto a gli uomini di aggra.pparsi alle code de-i muli o a parti di bardatura, per farsi trasci na.re in su nelle lunghe o ripide salite.. Quando il passaggio di determinati punti della · strada presenti qualche pericolo, ogni subalt,e rno é capo squadra si arresta sul punto pericoloso, con il nùmero di serventi necessari, ed assiste al passaggio, ad uno ad uno, dei muli da lui dipendenti, trasmetten do . ·al subolterno od al capo squadra successivi quegli avvertimenti che per avventura avesse. ricevuti dal comandante la ·colonna o credesse opportuno da.r,e per il caso. · Quando il pasEC• -f03se molto difficile e pericoloso è p iù conveniente far scaricare dai serventi il materiale, farlo portare a spalle oltre il detto punto pericoloso, e. fare quind i passare i muli con il solo basto. Ciò fatte., ogni capo squadra fa ricaricare i propri muli e prosegue la ma,rcia. Quando un mulo cade sulla strada, non si deve rialzarlo prima di averlo scaricato e, se ,è necessario, a.nche sbardato; anzi, bisogna mantene.rgli 19- testa a terra a fine di prevenire ogn·i tentativo di rizzarsi. · S i toglie quindi il carico e, se occorre, si sfibba cinghia e pettorale, si tog:Jie il basto ed infine si fa rialzare il mulo. Caduto il mulo in prossimità di precipi zi, il conducente non lo abbandona se J10n cc.rra esso stesso pericolo. I serventi affrettano ad assistere il mulo le.-


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gandogh delle . funicelle, e mettendosi in forza quanti uomini è · possibile, trascinano il m.ulo discosto dal pe~ ricolo, quindi· lo fanno alzare. · · , · . I fossi non so11Ò maì saltati, ,ma passati con le mass ime cautele per non sconnettere il carico sul' mulo. Si disc,endono e. si salgono le sponde con le. stesse.· avvertenze 'per le discese e le salite. Dopo una marcia lunga: e faticosa, ci ·sono dei muli che. non mangiano la piada. Si dia loro del foraggio e si provveda. perchè la loro razione di biada; l'abbiano piu tardi, :quando sono r iposati. Il mulo in genere non è avido di , biada come il ca-vallo, ma se si ha l'avvertenza di dargli la. raziòne in tre o quattro volte, la mangia tutta, specialmente se gli si sono state fatte frequenti abbeverate.

AFFÀRDELLAMENTO DELLE SELLE E DEI CAVALLI. Affard.ellalln?nto clelle sélle. - Le se.ile vengono affardellate in due modi diversi a seconda che debbano sèr<vire p,er cavalli da sella o per èava.lli montati. Sulla ·sella dei cavalli da sella sono trasportati: il pastrano. il sacco vestiario e da biada, il telo da tenda, la coperta da campo, la gavetta, la sciabola od il moschetto del .c avaliere isola.to: sulla sella dei cavalli montati sono traspottati solamente il pastrano, il sacco Viestiario e da biada ed il moschetto del conducente. Il modo di trasportare questi ultimi oggetti è lo stesso di quello qui sotto descritto per le selle dei ca:valli da se1la: gli altri invece vengono . collocati sul.: l'avantreno del pezzo. La sella priva cli affardellamento ,è normalmente provve:duta di 3 corregge di affardellam~nto e· cioè: una centrale a due fibbie d-a pastrano e sacco da biada, che viene affibbiata convenientemente stretta sull'arco anteriore, due laterali a due fibbie: da pastrano


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e sacco da biada, le quali introdotte dall'avanti all'indietro neUe feritoie anteriori del cuscino, dopo essere passa.te nelle corrisponde,nti . camereile dei cuscinetti' sottobanda:, vengono attorcigliate tra loro ~tesse. · Per essere atfq.rdeHata. la sellai oìtre alle corregge anzidette, che vanno svolte, dev-e ,essere. provvista di una còrreggia incro~iata reggi-gavetta e delle due corregge per éorde da foraggio. La correggia reggi-gav,etta ·viene introdotta· col riscontro verticale dall'alto in basso nell'asola grandé de( seggio sul davanti della paletta ·e f ermata sotto l'arco della sella in modo che il riscontro orizzontale venga a. contatto del ,cuscino della sella: · Le due corregge per corde da foragg io vengono assicurate· al1e camerelle di cuoio maschereccio, fisse alla parte anteriore delle bande, in modo .che le fibbie risµlt ino verso l'-e sterno. . Gli oggetti da disporsi sulla. sella sono quel-li anzidetti, i ·quali variria preventivamente piegati, o preparati nel modo per ciascuno di . essi qui appresso de· . scritto: a) ii sacco da biada vuoto, piegato incominciando dalla parte del fondo, coll'avvertenza di fasciare spor- · · gere in fuori le tasche, in modo che.risulti di larghezza. eguale a met à della lunghezza deUe fasche stesse.. Quando deòbasi trasportare la biada, il sacco viene ad ess·ere riempito a m:età ed arrotolato, lasciando spor1 gere in fuori le tasche; · • b) il telo da tenda, convenientemente piegato senza le parti di bastone, che vengono collocate n~lla bi_ saccia; c) il pastrano arrotolato della lunghezza di circa 4 palmi e mezzo; · · d) un·a corda da foraggio ( quando non .sia impiegata per il. trasporto del fieno), avvolta a spira su-sè Lezioni di Artiglieria, - 27


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stes-s a in ;modo da risulta.re della ·lungheiza di circa un palmo; . . . e) la bisaccia.cogli oggetti pe1: il governo del quadrupede (brusca, str,i,glia, spugna); f) la coperta da campo piegata in modo che 't-isulti lunga: circa 5 'palmi ed arrotolata ben sÙetta: g·) la . ga.vetta chiusa col coperchio; qu,ella dei .maresciaUi avrà neH'interno l'astuccio con posata; h) lé!, sciabola; _ . . i) · il moschettò;· · l) quando occorra, il for aggio ripartito in çlue fa- · stelli ug uali serratì con la corda da foraggio in modo da lasciare in un fastello un sopravanzo di èorda, dalla parte del traversino, lungo due. palmi circa., e nell'altro il capo della corda che porta l'é¾nello, appena sporgente da fastello. · . Gli oggetti mènzioné!,ti vengono q.ssicurati alla: sella nei modi prescritti (vedi tavol,e ), Il sacco vestiario e da biada si- dispone a cavallo dell'arco anteror·e della sella e sotto il cuscino e viene assicùrato insieme col telo da tE)nda ed il pasti-ano con le 3 corregge. di aff ardellaimento. come verrà in seguito descritto: Qualora si trasporti la biada, te· taschette del sacco debbono risultare al. disotto delle cor. reggè di affardellamento laterali. · Il telo .da tenda si dispone a cavallo dell'arco anter iore della sela. sopra il sacco da' biada e ·sotto il cusci'no ;e si ' assic'ura come è detto pel sacco vestiario. Il pastrano si colloca· anch'es.s o a oàvallo dell'arco anteriore della sella ·s opra il ·cus-cino con la' falda rivolta in alto ed all'in.dietro·. · Il sacco vestiario e da biadà, il telo ed il pastrano, .vengono assicurati con lè 3 corregge a due· fibbie, delle quali è provvista 'la.:.sella, in modo che la prima affibbiatura comprenda: ·il sacGo vestiario e. da biada, il


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t elo da tenda ed il cuscino della sella; la seconda. il pastrano. Le fibbie debbono risultare in avanti. La bisaccia si dispone a cavallo della palètta della sella, con le tasche egualmente pendenti dalle due parti, e si assicura alla. paletta stessa con la correggia di mezzo fiss a nella parte interna della bisaccia, ed ai cuscinetti sott.obanda, mediante i r iscontri fissati pure internamente alla bisaccia stessa, facendo passare . tali riscontri, prima di affibbiarli, a.nzitutto nei passanti anteriori dei cuscinetti, quindi in quelli interni della bisaccia e per ultimo- nei passanti posteriori dei cuscinetti sottobanda. La coperta da campo si . colloca con la sua parte centrale contro la faccia anteriore della paletta della sella e con le estremità contro il soffiett.o posteriore della bisaccia, al quale vienf fissata mediante i riscont ri dell a bisaccia stessa, dopo che questi hanno .assicurata. la bisaccia alla sella nel modo indicato prece. dentemente. La ·gavetta si colloca con la parte piana appoggiata contro la faccia. posteriore della paletta della sella, col coperchio in alto e la mé:!,niglia all'indietrò, e si assicura con l'apposita correggia incrociata.: nel senso verticale, facendo passare il. riscontro verticale nelle camerelle deila gavetta e del coperchio ,e sopra la maniglia; nel senso orizzontale, con l'altro riscontro della correggia incrociata, facen dolo passare trasversalment,e· alla gav-etta stessa. Il moschetto vi,ene portato appeso alla parte sinistra dell'arco posteriore della sella, mediame l'apposito porta-moschetto. Il moschet to sta nella custodia. con la bocca in basso, fust.o cli patto contro la sella, canna indietro. , ' E ' tenuto fermo per mezzo del cappuccio, il quale avvolg,e il congegno di chiusu ra ed è chiuso coll'apposito bottope· e corregg'ia.. ·


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Per assicuraré il porta~moschetto alla sella aff ardellata, s'introduce l'estremità del tubo nello spacco orizzorita1e della bisaccia ,e lo si spinge in basso, facendolo passare nell'anello ferma-tubo del cuscinetto sotto banda della sella; si fa passare il riscontro del po.r~ ta-tubo attorno alla parte inferiore dell'arco e si affibbia alla rispettiva correggia, ' Il tubo ,è ben sistemato quando l'apertura del cappuccio è all'infuori (spacco del serbatoio in avanti) , e.l'orlo della bocca del t ubo esce di un centimetro dallo spacco orizzontale della bisaccia. Il porta-moschetta si adatta alla sella prima di montare e lo si togl:Ì!e prima di dissellare. La sciabola viene appesa con l'apposita correggia reggi-sciabola, affibbiandola alla camerella di cuoio maschereccio nella parte sinistra. dell'arco posteriore della. sella. Prima di appenderla, essa verrà fatta passare sotto la bisaccia nell'anello del cuscinetto sotto. banda. I fastelli di fieno vengono attaccati, uno· per par-. t e, àna paletta della sella., dando un giro intorno alla paletta stessa, col capo della corda lasciato sporgere in uno dei fastelli ed introducendo poi i1 traversino . dell'uno nell'anello dell'altra· corda. La biada si ripone nelle tasche.tte del sa.eco vestiario e da biada., che si affardella, nel modo identico a quanto già fu detto per il sacco vuoto sopra l'arco anterier re della sella .e sotto il cuscino assicurato insieme con il telo per tenda ,e d il pastrano, colle 3 corr,eggie. d'affardellamento a due fibbie, avvertendo che le taschette piene di biada. risultino sotto le correggie laterali. In tempo di pace, per l'affardellamento di marcia, la ·sella viene affardellata come è stato indica.to precede.ntemente coll'avvertenza che si dovranno trasportare, in piu, i seguenti oggetti: · 1


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Una camicia introdotta nella t as\!a del cuscino della sella, facendon_e un rotolo di lunghezza di poco ii1f eriore a quella della tasca stessa.. . Il farsetto a maglia di:sposto sotto il cÙscino della_ sella, impiegato in modo da· adattarsi al seggio e cla non sollevare troppo il cuscino stesso. La catena di sicurezza ( due per i conducent i), disposta convenjiente:mente s ul fondo della saccoccia di sinistra della bisaccia. · Affarcvell®nent-o ro/!I.Ì ccwal,li. - I cavalli, oltre alle rispettive bardature, devono avere la cavezza da scuder ia con la corda da cav.ezza, la qua1e, convenientemente attorcigliata viene fissata· con un capo alla campanella della briglia cavezza, con l'altro alla ciappa p.resso il sottogola. Dai cavalli sottomano è portato u;ri. secchiello, attaccato al collare od a.l regg·i~petto dalla parte sinistra, per mezzo della èorreggia superiore dell'astuccio port a-frusta, introdotta fra i nastri del fondo del secchiello. • ·

AFFARDELLAMENTO DELLE VETTURE E DEI CARRI. Affa:dJellame.nto delle vetture:.,.- Sugli av-antreni delLe vetture viene trasportato l'affardéllamento dei serventi e dì quel personale che sprovx isto di cavallo da sella e non avendo assegnato il posto sul carreggio, deve necessariamente s.e guire la batteria (operai, alcuni speci,alisti, porta-feriti, attendenti ecc.). Irroltre sugli a_vantreni si trasportano i t eli da tenda e le coper·te da campo dei conducentii. Il posto dove ogni artigliere deve assicurar-e il proprio affàrdellar:qento è clestinatq dal capo-pezzò. Le norme da seguire sono le segùenti: Sul copeTchio del cofano dal basso in alto sono col·Iocati: · · · 1


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l.o) le coper:.te da campo, piegate fo modo .aa· risultare di dimensioni pressochè uguali a quelle del · coperchio; · 2.o) i pastrani, arrotolati nel modo prescritto ·e di. sposti nel senso della lunghezza .del ·coperchio; 3.o,) i teli da tenda; piegati come le. copert~ da· campo (in tptale 7 coperte da campo, 4 p~trani, 3 teli da tenda),. . · Coperte, pastrani e teli da te.nda vengono assicurati mediante corr,eggie per cofani da campagna. lunghe, infilate dall'avanti all'indietro nelle apposite camerelle · . fisse al coperchio. Nella parte pòsteriore del cofano e dietro lo s'chienale sono collocati: · Lo) 4 sacchi vestiario, 2 sopra ·e 2 sotto coll'avver- · tenza 'di tenere gli stivaletti dei sacchi vestiario sùperiori in basso e gli -s tivaletti dei sacchi véstiario · infe'riori in alto. 2.o) 4 teli da tenda, sopra: i sacchi vestiario dopo essere -stati r.fpiegati di piatto, in modo da. poter còprire il rispettivo sa.eco vestiario per tutta l_a -sua lar- ghezza. . . Entro i teli sono allogati i bastoni da tenda e i paletti. I sacchi ; ,e stiario ed i teli da tenda vengono assicurati allo schienale con 4 corregge porta-valigia, due per coppia di sacchi. 3.o) 7 gavette, con la parte piana appoggiata su teli da tenda dei sa.echi vestiario superior i, a sinistra quelle dei conducenti, a dest.r a quelle dell'altro personale, assicurate con corregge _pc.rta.egavétta e valigia. che avranno prima abbracciato il sacco vestiario superiore con .il rispettivo telo· da tenda.· Qualora si debba traspo:rtare sulle vetture altro personé!le sprovvisto di cav<!,llo, così da dove.r occupare tutti i posti disponibili sugli avantreni ,e sui r.etr~~re-


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ni dei .cassoni (in totale 6 uomini: 3 sull'avantreno e 3 sul retrotreno), i due affardellamenti in piu di quelli considerati ai numeri precedenti saranno trasportati nel modo s,egu,ente·: · Cassoni da 151§11. - Si collocano i sacchi vestia. ria e da biada con sopra i teli da tenda e la gavetta, disposti come per gli avantreni, dietrc. la spalliera, del sedile del r,etrotreno .del cassone, assicurandoli ciascuno con due corr,egge porta valigia, che debbono abbracciare la spalliera con uno o due giri morti. · L'intero carico deve risultare sollevato così da lasdar ,l ibero il maneggio d.élle spr.anghe di chiusura delle porte. . . . Le coperte da campo, piegate convenientemente, sono disposte sotto il cuscino del r·e trotr,eno ed. assicuratè. ad ·esso mediante ·due corregge d'affardeilamento. · I pastrani, arrotolati in . modo da risulta.re di lunghezza uguale. alla s:r:ialliera del sedile, sono- collocati nella parte a.nte,r iore di questa, e ad essa assicurati · mediante 3 corregge d'affardeJlamento: · Cassoni da 100117. ~ I sacchi vestiario e da bia-· ·da, con sopra i teli da tenda ·e gavetta sistemati nel modò inqicato pre.cedente1.Tiente, si collocano sull'avari-. treno entro la gabbia, posteriormente alle du~· coppie di ,sacco vestiario esistenti uno di fi:~n co all'altro, e si assicurano con . 4 ·corregg.e d'affardellamento, due per sacco, che abbracciano lo schienale e ,gli altri sacchi. Le du·e ,c operte da campo piegate co,uv.~nientemen·te, sono· disposte sul coperchio del cc;fang:,<:lfo(:Fitrotreno ed asskurate media.nte due corregge ~per. ,~ofani da campagna, lunghe, che passa.no nelle 'à'.ppÒsite. ç,ameir.elle. r- due pastrani arrotolati come è prescritto, si dispongono anch'essi sulcoperchio del cofanò di retrotreno pel senso della lunghezza, di questo uno ace.auto all'altro, in modo c):le quello _posteriore risulti contrQ. lo scudo di riparo de.Ila testa. -


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AFFARDELLAMENTO DEI CARRI. Carri comando-, ca.rri pwr mezzi di ooll.egmnento, - In t empo dì _guerra trasportano i materiali specificati ,nei fascicoli provvisori di carica.mento e il personale indiicato nelle formazioni provvisorie di guerra per l'arma d'arfiglieria. · In tempo di pace trasport a.no soltanto, il .materiale · in distr ibuzione ai te:pa.rti e il personale stab.ilito dalle. tabelle graduali .numeriche relative all'or dinamento dell'ar mà di artiglier ia. L'equipaggiamento dè.l personale che deve essere t raspor tato sui carri, è così sistemato: Il sacco 1Jestiario, affardellato nel modo pr,escritto e ricoperto superior mente dal telo da tenda, viene assicurato esternamente alle fiancate del caào mediante \ una correggia porta-valigia: Il p.astramo, quando non è indossato, e la coperta da. campo vengono caricati nell'interno del carro. Auto c1.arreggio. - L'affardellamento degli autocarri è ancora allo sti.;tdio.; nel caso che, in tempo. di pace, vengano impiegati i ,ca.rri-bagaglio in sostituzione , degli autocarri, si seguiranno 1e· norme seguenti: Ca:'tro bagaglio N. 1 di batteria,. - Trasporta la fucina. i mater iali del veterinario, del man iscalco, <lel sellaio, degli operai di batteria, gli attrezzi da minatore (quando sono in distribuzione), e i materiali vari di riserva.e. ricambio,. · L'equipaggiamento del conducente, del maniscalco, del sellaio, · degli operai di batteria e dell'altr-o perso, nale che eventualmente.dovesse trasportare, viene sistemato nel modo indicato per i carri di comando. Carro bagaglio N . 2 di batteria. - T rasporta gli ò-ggetti di servizio generale, la cucina t!uppa, la cuc;ina.-ufficiali, il bagaglio ufficiali, le 'casse dell'affusto di batte.ria ed eventualmente avena e viveri di riser va.

~ carri mitragliatrici.


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L'equipaggiamento del conducente; d.ei , cucinieri è dell'altro personale del carreggio, viene sistemato nel modo indicato pei carri di comando. Carro bagaglio di GrU,(JJp o. - Trasporta gli oggetti di servizio generale, la cucina ufficiali la cucina trup-, pa, il bagaglio ufficiali e le casse del 'comando. L'equipaggiamento cl,el personale di truppa del car. reggio viene. sistemato come pei carri comando. Carri bagaglio di Reggi'?ne.nto-. - I duer carri bagaglio trasportano: gli oggetti di servizio generale, la cucina ufficiali, la cucina truppa, il bagaglio ufficiali, le Casse dell'Ufficio Comando e dell'Uffi,cio Ammini· strazione.. L',equipaggiamento. del personale di truppa del carr,eggio viene sistemato sui 2 carri come pei carri comando. ARROTOLARE IL PASTRANO.,

Il pastrano arrotolato deve risultare. della lunghezza di m. 1,10 se da mettere sulla sella, di m. 1,25 se sui cofani, di m. 1,50 se da portarsi: a tracolla. Pesr arrotolare il pastrano lo si distende sul terreno o,su, altro piano as.ciutto con la fodera in basso, colla. spaccatura. abbottonata e colla martingala sbot, tonata. Si ripiegano. simmetricamente le falde all'intorno 'in modo che il pastrano risulti dela lµnghezza prescritta. dal g·enere del suo impiego.. Si ripiéga quindi 'il Lembo inferiore di un· palmo circa e di altrettan- · to quello.superiore, per modo che il bavero si ·:r;nantenga p-iegato al disotto; ne r isulterà un rettangolo che verrà arrotolato incominciando da.Ila parte del bavero, avvertendo di serrarlo fortemente e di distenclere la parte da piegare di mano in mano che si progredisce nell'arrotolamento. èompiq.te le operazioni, ·il pastrano viene mantenuto arrotolato o tenendolo con le mani, se d.eve collocar-


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si sulla sélla, o assi,c urandolo colle. apposite corregge per · pastrano a circa. un palmo dalle due estremità e con un filo di spago· alla metà, se dev.e dispo.rsi sulle vetture, oppure, cingendolo nel ,mezzo ,eon una dellè corregge (avvertendo che la fibbia di questa venga a trovarsi da.Ila- parte convessa della piegatura), ed unendo ,c oll'altra le due. estremità a circa un palmo da queste se .deve portarsi a tracol,la. . Quando occorra piega.re il pastrano stando a ,eavallo, .si. distende sul ,collo del cavallo stesse, con la fodera in basso e lo si arrotola il meglio pcssibil.e nel ri1òdo indjçàto, aiutandosi -coi gomiti e colla parte interna delle gambe per tenere a posto la piegatura. · Piegare il telo da. tenda. . · . · .Per ,:Qiegare il telo da tenda lo si distende sul terreno e Io _si piega dapprima .in due, normalmente al lato piu lungo, poi ancora in due normalmente· al lato già pie-ga.to; si ripiega infine all'interno il lembo portante gli occhielli in modo ,c he il late. corto· del rettangolo così· ricav:ato, risulti della lunghezza del sacco vestiario. Lungo questo lato e framezzo a.i teli si dispongoho 'il bastone per t§nda e i due paletti invertiti di sen.so, a Mntatto c:ra loro, si r ipiega quindi piu volte il telo . incominciando dalla. parte ove si è messo il , bastone coi paletti, in modo che risulti della larghez- . za di cir ca 15 cm. Se il telo deve essere disposto sulla sello lo si piega neÌlo ·s tesso modo, senza. P.e rò metterci il bastone ed i paletti . . Prepia,rare la ra-zione foraggi pel trasporto sulla sella. - Il .fieno piene ripartito in due fastelli uguali, essi .vengono serrati .colla cor da da foraggio in modo da lasciare i'n un fastello un .sopravanzo di cc.rda, dalla parte ·del traversino, lungo due palmi circa, e nell'altro il capo della corda che porta l'anello appena sporgente dal fastello.


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L'avena viene· riposta metà per parte, nelle due taschette del sacco, v.e stiario e da biada che viene quindi arrotolato lasciando sporgere in fùori le tasche. Affardellare la bisaccia clei mùitari mornt.ati. In tempo di pace: Sac,coccia di sinistrn: Un paio di stivalini (con entro ).rn paio di calze) ; -una taschetta da biada (2 per i conducenti), e la tasca di tela per governo di quadrupedi con entro gli ogg·etti di gov,e rno (brusca, .strig·lia, spugna, curassette e forbice). Le due parti di bastone per tenda. Taschetta di s·in1stra: Gli accessori di armamento e la borsa di pulizia, disposti sul fondo. Una spazzola e la scatola per :nero e crasso sopra gli anzidetti osggetti. Saccocc.ia di destra: Una camicia piegata convenientemente, insieme con un paio di mutande. Due razioni di gallette. Il li" bretto personale. Una giubba di tela arrotolata con un asciugatoio, uri paio di pantaloni di tela arrotolati. , Taschetta di destra: Due scatolette di carne in conserva, disposte sul fondo una .contro l'altra. Gli oggetti tollerati, una cravatta, un fa zzdetto, sopra le scatolette.. · · In guerra la. bisaccia viene affardellata nello stesso modo, ·soltanto si porta in meno: un paio di stivalini, una.. camicia e un paio di mutande, e in piu un asciugatoio.. Affardellare i"l sa.eco vestwio e da biada. In tempo di. pace i militari di truppa non monta.ti affardella.no il sacco vestiario e da · biada nel modo seguente: Ripiegate in dentro le due taschette del sacco, si form ano due · rc,toli della ·lunghezza di circa un palma, avvolgendo attorno ad unà delle due scatolette di


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carne in conserva un pantalone di tela ed una camicia ed attorno all'altra scatoletta una· giubba di tela, piegata nel senso della lunghezza; si assicurano i due rotoli con spago e si collocano in fondo al sacco, spingendoli uno per parte. A contatto di ciascun rotolo e dalla parte interna di essi si mettono i sacchétti contenenti le razioni di galletta in modo che vi appoggiano di piatto. Nello spazio compreso fra i due sacchetti, si dispongono le pezzuole da piedi -o calze, la spazzola, gli accessori di armamento e g·li og·getti tollerati, ed esternamente a questi contro i sacchetti di galletto, da una parte un paio di mutande, dall'altra un asciugatoio; si ricopre il tutto con la camicia convenientemente piegata e richiudente nelle sue piegature il fazzol etto, la cravatta ed il l~bretto personale. Sopra ·la camicia si colloca un farsetfo a maglia: Fatto ciò, con la parte eccedente del sacco si avvolgono gli stivali, con entro la scatola per nero e grasso e. la bors a per pulizia, uniti fra loro per mezzo di laccioli e coi talloni all'infuori. Si arrotola quindi il sacco· e lo si assicura con la cordicella della quale è provvisto. In tempo di guerra il sacco per vestiario e biada. viene affardellato come è indicato; solo vi si de·ve riporre in piu un asciugatoio e in meno due camicie, un paio mutande, un paio stivalini e un farsetto a maglia.


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Or<>ini e<> evoluzioni

Le .batterie devono .essere abilitate ad assumere la formazione che, per muoversi e combattere, meglio si adatta. al terreno. E' necessario quindi, che nell'istruire vi sia in tutti unità di mezzi' e di linguaggio, ·sì da sviluppare quel colpo d'occhio, quella rapidità di decisioni, quella pronta ed abile attuazione, eh.e sono indispensabili, perchè le batterie leggere possano bene adempire alle loro mansioni sul campa di battaglia. · N. 1

Defimzioni. Artiglie ria i)a campagna

Artiglieria i)a montag na e someggiata

Linea. Piu vetture dispost~ l'una. a fianco dell'alt r a; le esterne diconsi di ·ala. Colonna. - Piu vetture disposte l'uria dopo l'alt ra; la pr ima vettura.. dicesi di testa, l'ultima di coda. Distanza. - ' Spazio compreso fra due vetture o due linee di vettur.e, poste l'una dietro l'altra:. Viene misurato fra l'estremità

Linea. Un numero qualsiasi di bocche da fuoco, o di muli, disposti gli uni di fianco agli altri. Colonna. - Un numero qualunque di bocche da fuoco,. o di muli, disposti gli uni dietro gli altri. Distanza. - Lo spazio compr~so fra due elementi suc,e,essivi di una colonna-o fra due linee successive. Viene misurata fra


__:__ 430 J)Osteriore . dcll'elemento la parte -posteri6re di oche pr.e.cede, e la t:esta dei gni elemento .e,. l'anterio, cavalli di yolata di quello re créI seguente. · Jnt,e;rvallo. - Lo spazio · · che segue. Fntervallo. Spazio compreso fra mozzo è moz·comp-reso fra due vetture zo di due· bocche da fu0at_tigue ·.della stessa linea. co attigue, oppure fra le Vien m_1surato da mozzo a teste dei muli in prima limozzo. · ne.a. · Profondità. _,,._ Spa.zio ·occu,pato nel senso normale :alla fronte. Ordi'trb.e. _: Disposizione che prende un reparto, in relazione alla speciale situazione de-i suoi elemènti. Allinea,mento. ._ L'alli- · Allineamento. - I:allineamen'to di . una ·linea neame.~to. di una 'linea è viene normalmente.. stabi: ?tab_ilit? sui .co!lducen~i dei l ito su.Ile pariglie di vÒla- muh cl.1 ogm hr:iea: · . . : ta.. Se. , le vettur,e fossero Nelle ,ev.oluz10.m- non s1 eventualmente ~ttaccat~ dara.n_no g_ener<l:lmente ,co-_ \ con un nume17ò diverso di ~a.nd1 pe1 rett1~c~re 1al pariglie, ·<iJ.uelle che . ne lmea!lle~to., n:a 1 . c~man- · hanrio meno mantengono danti de1 van 1~epart1 prola. pariglia di testa 'all'al- c?reranno che_ 1 co:1duce~tezza di quella corrispon- t1, dopo cornpmt? 11 n;0v~dente delle altre vetture. mento, rett1fichmo 1 alhneamento. · Guide. ·:-- 'L a guida di una batteria ;e norm.p,lmente : il suo comandante. Su di esso devono regolarsi i capi.pezzo, i quali funziooano da guide dei rispettiii pezzi. · Dal loro reciproco accordo dipendono la giusta dire. ziorie. della marcia, la regolarità de1l'anda.tura e la · · buona esecuzione dei m'c).vimenti. ì quali dovranno se.m:. pre'adattarsi al terr~no che si percorre. Ogni qualvolta ' il comandante la ba~teria lo crede oppor tu.rio; può .affidare ad altro ufficiale. 0 graduato la funziarie di guida;.


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Corntundi. ·_ Per l'-eseczione dei movimenti si . impiegano· c~mandi o·segnali con il braccio o con il frustino. I comandq debbono_essere dati con voce proporzionata alla dista.nza~tra chi li dà e chi deve sentire- ed eseguire; in gèneraLe hon .vengono r ipetuti dai ·comandanti in sottordine, i quali invece li traduéono in segnali. I segnali sono riassunti nello . . specchio al. N. 5. ._

Andature. - Le ·anda- Andatura. =-- Le batteture sono: rié da montagna fanno uù passo, con cadenza di so di una sola arndatur.a, 100 me.tri al minuto; il pa,sso, tanto con il mail t rotto, con cadenza di teriale someggiato come. 200 metri al minuto; con il materiale trainato, ~il galoprpo con ca.den'za salvo quando i m_uli scari:· di 350 metri à.l minuto. ·chi debbono rit9rnare a. Per 'c ambiare andatura caricare il m;:i..teriale; nel si comanda: qua) caso essi vengono . trotto. condotti in batteria al . galo1mo. , t-rotto. In .caso però necespa,sso. siti occupare urg.enteinente la. posizione, potrà ·~ sère opportuno, se per brevi tratti, di far avan. zare la batteria al tròtto. Essen.çlo i pezzi fermi, someggia,ti o traina.ti, per farli avanzare si dà il co~ mando: · · Avanti. Da qualunque àndatu- · Da qualunque form11,ziora per fermarsi si coman- n.e per fermarsi si comanc · .da: da: . .. . al(

a.lt.


432 --:

'

/

Nei terreni ordinari la ' velocità norma1e .è di 90 · metri al minuto. , · Se1'venti. Nelle ma- · Se.rven,ti. Ne1le ma~ novre in terreno piano e novre in terreno piano, e nelle marèe su buone· stra- nelle, marce su buone strajle che. possono essere per- de, ,i· serventi marciano lacorse al trotto i serv'e nti teralmerite al ·mulo, come r-estano generalmente mon è' detto nell'istruzione sul tati sulle v-etture. I ter- servizio del pezzo. Se,· mu'reni a fondo cedevole, ac- lattiere, in terreni acciciderÌ.tati o con forti pen- dentati o con forti pendenze, dovranno · normal- <lenze, i serventi marciano mente esser.e percorsi con dietro al quadrupede al i serventi appiedati. · . quale sono ass-egnati dalla Attribuzione dei coman- istruzione sul s.ervizio del di in sottordline. 1- I co- pezzo. . . mandanti· in tt · d'111· I. comandanti m sottor. . . so ~r. ~ -dine guidano -e sorveo·liagmd_ano ~ sorvegliano, 1 no i movimenti -dei si;goli . movimenti .delle propr,ie pezzi. vetture. Il èomandante gli avan~ tr,eni, comanda ariche il plotone costjtuito dal pe.r-· sonale addetto al coman·do di batteria. N." 2. Ordini e mommenti del pezzo,·. _ Il pezzo (una vett_u raIl :pezzo somegg)i'atò asca.nnone od una vettura-o- sume soltanto l'ordine· bice cori rispettiva vettucolonna 1 • ra cassone) può assumere · ·· gli ordini seguenti: In colonna, -.. . . Pezzo affiancato. · 1

In


. .:. . :. .433 -

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Nell'ordine in colonna una dietro-I' altrà a distanza di . :l passi, il° canrione· o·t'obi- ce ·Normalmente avanti. Il capo-pezzo cùn la vettura di . testa., con. I' a vve.rtenza che. dura:ntè le rriar·ce- sta . . dietro la vettura stessa: Nell'ordine pezzo , aff~arnca,to, le due vetturè sono · una accanto alFa.ltra, ad · intervallo di . due passi; il cassone normalmente a sinfstra., Pir far muovere il pèz. . _ · zo: · _ Per far muover:e il pezPezzo avanti. . zo: . P~zzo avamti~trotto. Pe.zzo avanti." - . Per variar.e la direzione di marcia: Pezzo a de:stta ( od a sinistr-à). Pez~o dietro fnmt a des_t-ra ( od a sinistra); · . Per marciare obliquamente: · Obliq'a destra ( o · a: sinistra:.) . Se il pézzo è in colonna, _ i.muli eseguonò succesle vett1;m~ · eseguono sue• siva:n;ientE;i il movimento. cessivamèntè il movime:n- La .direzione di marcia to; ·se il pezzo è affiancato, può anche variarsi con · i le vetture eseguono 'i l Il).0-, coman-at , . vimento contènworane~- · Pèr 'U,no a destra (o simente, faoendo perno sul- nimra,J. · · la vettura. di destra (o si- . Per u,nò .dietro front a nistr.a ). · destra (i:ùfinistrd). · · - . · I rini.li·esegliòno contem- . pòraheamentè il · movimento. . 1 due vetture sono

Lezioni di Artiglieria - .28


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434 -

Per marciare obliquamente~ '· · ObUqu'a destra, (o a' siwistra.); Ogni vett1.1ra obliqua inOgni mulo ob_liqua indidi1vidualmente dalla parte vidualmente dalla .par te indicata senza variare in- indicata senza variare intervàllo o distanza.- Per ri- tervallo. o distanza. Per prendere la in.arda nella riprendere la marcia nelprimitiva direzione: la primitiva. direzione: Avanti. Avanti. Per passare dall'ordine in colonna all'ordine di pezzo affiamcato: Pezzo aff'i,arwato. La- vettura di testa rimane ferma., o continua a marciare senza cambiare l'andatura se in moto, la vettura di coda, avanza.ndo al passo, od acceleran, do l'andatura, se in moto, n0rta all'altezza ed all'intervallo prescritto da quella di testa. Per passare dall'ordine di Pezzo affw,ncato all'ordiné in colonna: Pezzo in col®na. \ . Pe:zzo in colomna-trotfo. La vettura éannone od obri1ce avanza, se fèrma, o prosegue, se in ·moto al1' and-atura ordina.ria, la vettura cassone diminuendo, se necessario, l'an:datura, si accoda alla prece~ .. . .. dente. .

si


_..:._ 435' -

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N. 3. Ordini della batteria di manovra. La batteria può assumere uno qualunque dei t re ordi11i: in linea, in colonna. ed in ordine di combattimento, cioè in batteria.

Or~ine <)i linea Linea aperta. . \

' I pezzi possono essere in colonna od affiancati. Se affiancati, dispost i uno di fianco all'altro,· all'intervallo di 22 passi. Il plotone del personale addetto al comando, disposto in colonna per tre, sta sulla destra del pezzo di destra ad intervalli uguali. Il comanda.nte di bat teria sta a 15 passi avanti ed al centro della batteria seguito da un trombettiere. Gli ufficiali subalterni alÌineati sulle pariglie di volata de-11::i, prima linea, uno per parte, a 5 passi all'-i'nfuori. Se sono t re, il piu anziano segue il comandante della batteria. Il capo avantreni, a sinistra della prima fil a del plotone. del comando.

Il plotone del personale àddett:Q al comando,disposto di fronte per due, sta sulla destra della squadra complemen_tare a 4 passi. Il comandante la batteria sta a 15 passi avanti ed al centro della batteria, seguito dal trombett iere addetto al comando. Gli u'ffic,i'a li subalterni stanno allineati sulla linea dei porta-cannoni, uno per parte, a due passi a.ll'infuori. Se so~o tre, il pi u anziano segue il comandante della batteria. II co-· mandante dei muli scarichi sta a destra della .priL ma riga del .plotone di comando.


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436-

Linea serrata. Si prende .normalmente .Differisce dalla linea acon i pe~zi iri, colonna, ec- ..perta unicamente perchè cezionalmente cori i pezzi gli in terva:lli dei pezl'li ..soaffiancati; -differisce dalla no .r idotti a 5 passi. linea · aperta unicament~ perchè gli intervall'i fra le vetture ,sono ridotti1 a sette passi.

:OrMne <)i colonna I ·p(;)zzi possono ·essere·. in Il com·andante la batte,. eolonna ·od affianèati, e si ria pr.ecede la batteria di sùguono all'a distanza di 4 15' passi, gli ufficial,L su,.. passi.- Sono' n.um~raH dal- baJterni -stanno·•una in ,tela· testa. verso la eod·a; sta, l'altro in coda alla co'cambiando posro . mutano lonna, à· due .passi di :di.JJ. loro rp.Ì.fnero d1ordine. stanza; ris}i)ettivamente '11 èomand·a nte de.lla l:>at- dal primo e . dall'ultimo teria precede la .batteria mulo. Se sono tre, il piu. · di . 15 passi;. gli ufficiali anziano segue il coman-subal tern'i: stanno uno in dante la batteria.In martesta, l'altro in codà alla da ed in lontananza del colonna, .a due passi di di- nemico, . se . nella- batteria stanza '· ·r:ispettivamente vi è un solo subalterno, esdalla prima e dall'ultima so s.ta in coda. . . vettura. Se sono tre, il piu .· . Il plotone dei personale anziano segue il · coman- addetto .al·: cozyiando, didante della batteria. · : sposto di fianco' per qùatIn marcia, se nella bat- tro, al comando del comanteria .vi è un solo subal- dante •i muli scarichi, sta térno, esso sta in coda. . · 'in testa alla batteria; 'Il plotone del persona.le . · addetto al comando dispo-


- . 4'37

sto in colonna per tre, e preceduto a ,d ue passi dal · capo-avantreni, ordinaria. mente ·sta 1i'h ·: testa alla · batteria.

• •

:·1

···1 • ')

;.;"I

Or<>ine <>i combattimento N. 4. Movi?netJ,ti dJeU.a baU eria. Movi?n~ti comwni alla, li:nea ed 'lilia. col9rnm1,a.

Il , plotone .formato dal Il plotone for-ma,to dal personale addetto al co- personale addetto al . comando, manovra agli . or- mando, manovra agli òr: dini del comandante gli a- élini del comandante i muvantreni. Qualora duran- li scarichi. Qualora durante le evote le. e.voluzioni venisse a trovarsi s ulla sinistr a del- luzioni venisse a trovarsi la batter,t a in linea, od in sulla .sinistra della batte. coda a quella in c0.lonna, ria in linea, non riprende non riprende iJ suo posto il suo posto che in seguihe in seguito ad ordine to ad ordine del comandel comàndante della bat- dante la batteria. . teria. .. Per far muovere la batPer far· muovere l·a bat- teria: Batt.e.r ia avanti. teria: . Batteria avainti. Batteria avarnti-trotto. Per a·rrestarla; · Batteria alt. Per marciare -in obliquo: Obli qu'a destra ( o si,nistra) .


_:_ 438 :....,_

!Tutti gli elementi obliquano"simultaneamente mantenendosi su di una linea normale (se la patteria è in linea), o .parallela (se è in colonna) , alla primitiva direzione di marcia sonza variare intervalli e distanze. Per riprendere la marcia,. nella primitiva direzione: ~Avanti. -Movrim.enti della batteria in lirae'<L.

/

/

Per allin:eare la batte- Per allineare la batte-' ria il comandante della ria, essendo essa ferma, batteria fa, in preceden- in linea aperta o serrata, za, se occorre, allineare· il comandante la batteria, un pezzo; ,indi coma,nda: ' dopo aver fatto avanzare I que capi-pezzo e stabilito Allirnearnento sul ... pezzo. con ,essi Yallineamento · che vuol dare alla batte'- I cçipi-pe,zzo port,ano a ria, comanda: postQ le v.e tture., allinean- Allineamento a, destra dole come è detto prece( o sinistra) . dentemente. Gli altri capi-pezzo, ed il graduato comandante la squadra complement are,si portano sull'allineamento g.ei due predetti, prendendo il prescritto intervallo: [)estr ( o sini§,tr) riga. I capi-pezzo, se iè neces-sario, danno gU opportunj comandi acchè ciascun pezzo, con i muli coperti · su quello di . prima linea, si dispongono con il 1.o conducente, ad un pas~o, sulla loro destr a. •


.-

439 -

I serventi si allineano dalla parte indicata. Si può anche allineare la batteria senza far. uscire i capi-pezzo con i soli comandi·: . · Destr ( o svnistr) riga. Durante la marcia si mantiene l'allinea.mento sul pezzo indicato dal comandante la batteria con i comandi: · · Gwida a destra ( o sinistra.) , o sul.... pezzo. Se non viene dato alcun Se non vien dato alcun comando, l'allineamento si comando, l'allinea.mento si mantiene sul pezzo di demantiene sul 2.o pezzo. Per passar,e, nella linea stra. aperta, da uno degli ordini del pezzo, all'altro: Pezzi affiamcati, » in COl<mJIW,, » in colonna-trotto. I movimentr si eseguiscono come è stato indicato. Per variare la direzione di marcia della batter-i'a in linea serrata: "' Batte.ria a d,egtra (o sinistra); Batteria dietro front a destra (o sinistm). Il pezzo di destra (o sinistra) eseguisce l' a destra (o l'a ~nistra), o il diet1·0 fronte, e continua con l'andatura alla quale era, o al passo, se fermo; gli \ altri pezzi aumentano di un grado, od acc,elerano l'andatma, e si portano per la via piu breve in linea nella nuova direzione., allineandosi sul pezzo di destra. (o sinistra). _


-

440

Per inv'3,rtirè ·1a direzio-. Pier invertire ·1a direzione ·.di marcia delle ·batte- ne di marcia della batteTi~ in linea aperta:· r.ia in linea aperta O serPezzi di,,etro frante a ·rata: ·.. destm ·( o sinistra). . · · . . I p·ezzi. eseguiscono il Pezzi_. di~tr:o . fronte a movimento'' contempora- · destria ( 0 81,nistt a)· nèamerite .. · . I .pez4i eseguiscono il · .. movimento , contemporaneamente. · · Per· 'pàssare dalla line~ q,perta aU~. serrata o vice..

v~~

Sul,. .. pezzo I !)al ... pezzo -

.

ser1·at.e. a.p rite.

Il pezzo indicato · prosegùe a.ll'andàtura alla ·quale s.i . trova, se in moto~ ò si mette in ,marcia al' passo, se fermo; gli altri, obliquando ed accelerando l'andatura, si portano all'intervallo indicato. . Per passa.re da'ila linea Per passare: dalla linea. serrata. o aperta alla co- serrata o aperta alla colonna _nella. stessa direzio- l.o nna nella stessa direzione di marcia: rie , di marcia, o nella. diDal:.. pezzo, rezione opposta: Dal... pezzo-trcftto. Dal ... pezzb:. Il pezzo indkato s·i met- oppure: Dal... pezzo indietro {n t e in marcia al passo ,od :il trott0, se fermo, o con- ·colonna. tinUé\,· ·a marc,iar•e nella: Il peizo ind:fràto simet. stessa ,direzione, mante- te in marcia hella stessa nendo.l'andatu~a che· ave, direziòne, <;>ppµre . in quel. va; o pre.n d~r:ido quella or~ ·1a OJ?posta, eseguendo un dinata, se in moto. , dietro fronte.


-

441-

Gli altri pezzi Sl mcoGli altri, obliquando· in- lonnano successivamente dividualmente, si incolondietro al pezzo ,indicato, nano successivamente dieprima quelli di destra per tro a.l pez.zo indicato, priordine di vicinanza., poi a- ma quelli di destra.per or- . nalogamente quelli di si- dine di vicinanza, poi ananistra. . logam~nte quelli dr siniSe il pezzo di testa è al stra. passo, gli altri si formano La squadra complemeno rimangono fermi: sino al tare si accoda dietro l'ulmomento di iricolonna'rsi; timo pezzo. · se al .trotto, l'incolonna.mento degli altri pezzi avviene successivamente al passo.' Mano mano èhe i · pezzi si trovano alla distanza prescritta da. quello che·li precede, ne pren. · dono l'andatur-a. Per passare dalla linea serrata od aperta alla colonna in di'reziooe parallela alla fronte: · Dal, pezzo. di destra ( o a'i sinistra), a de_stra (o sinistra) in colonna. Dal, pezzo di destra (o Il pezzo indicato esegue di sinistra) a clestra (o si- un a destra (o a sinistra) nistra) in colonna-trotto. e continua. a marciare nelIl pezzo indicato esegue la direzione .indicata. · un a destra (o a sinfatra) Gli altri pezzi ,e la squae continu·a. a marciare nel- dra completamente si ferla stessa direzione al trot- mano o ,rima.ngono fermi, to o ~l passo se :f:ermo,_ ed eseguono poi l'a destra mantenendo l'a:ndatura (od a inistra), quando che aveva o. prendendo ~fudichirw, di .giungere, a quella ordinata se in moto. movim~nto compiuto, alla Gli altri pezzi si ferma- clist anza pr-e scritta da no, o rimangonc. fermi, ed quello che li precede.


-

442-

eseguono poi l' a destra (od a si,nistra) quando giudichino di giungere, a movimento compiuto, alla distanza prescritta da quello che li precede, prendendo o riprendendo allora l'andatura di· questo.

Movimenti della batteria in colonna. Per cambiare direttamente di marcia: Testa di colonna a d'e str'a (o, s,J,nistra). Testa di 1colonna dietro (r<Ynte .a destra (o ~nistra) Pezzi dietro fronte a~destra ( o si,nistra). Ai primi due c9mandi il Per uno dietro fronte a depezzo di testa esegue il stra (o sim'i,stra). movimento ordinato e Ai primi due comandi marcia nella nuova dire- il pezzo di' testa esegue .il zione, seguito dagli altri. moviment,p ordinato e Se è dato, invece, · il terzo marcia nella nuova direcomando, i pezzi eseguono iione, seguito dagli' altri e contemporaneamente , il dalla squadra comple!J1endietro fronte e marciano tare. nella nuova dir,ezione. Se è dato invece il 3.o od il 4.o comando, i pezzi e la squaara complementare eseguono contempoPer passare dall'ordine di pezzo in colonna a quel- ranea.mente, oppure per ogni singolo mulo, il dietro lo di pezzo .affiancato: fronte, e marciano nella Pezzi affiancati. nuova direzione. Le vettura di testa resta ferma, se la batteria è ferma; coatinua,la marcia al passo, se la batteria è


-

443

al passo; o si mette al passo se la batteria è al trotto; tutti i pezzi eseguono il contemporaneamente movimento ordinato, serrando le distanze al trotto. La batteria quindi rimane ferma o continua il movimento al passo, fino a nuovo ordine del coman. dante. Per passare dall'ordine di pezzo a,ffianca-to a quello di (Pezzo in colon.na: Pezzi in colowna. Pezzi in col<Ynrria:-trotto. il pezzo di testa esegue il movimento nel modo prescritto, gli altri pezzi diminujscono l'andatura, o si fermano, o rimangono formi; eseguono poi sµccessivamente, ed a tempo opportuno, il movimento .ordinato; man mano che i pezzi .si trovano alla distanza prescritta da. quello che li precede,· ne pigliano l'andatura. Per· passare dalla colonna alla linea aperta o serrata, spiegandosi ai due lati del pezzo di testa: In linea; oppure: ' In linea serrata.


,_ 444 -

II pezzo di testa resta Il pezzo di testa resta fermo se la batteria era fermo se la batteria era ferma, prosegue la marcia ferma, oppure. si ferma s•e la batteria era al passo: se batteria era in moto, si mette· al passo se era al Tiprendendo la marcia a trotto; il 2.o pezzo si porta movimento ultimato: Ii 2.o con movimenti obliqui al pezzo si 'porta e.on. movitrotto sulla destra. ed al- mei:iti obliqui ed accelel'intervallo prescritto dal r anda l'andatura, sulla depezzo di testa, i rimanen- stra ed .all'intervallo· preti si portano analogamen- scritto dal pezzo di tista; te sulla sua sinistra, fer- i rimanenti si portano amandosi o mette.ndosi al naloga.mente. sulla sù,a sipasso, ,e d allinean dosi a nistra, a1lfoeanàos1 con mano a mano che g.iungÒ- esso man mano c}:l.~ giun- · no alla sua altezza. gono a.Ha sua altezza. La squadra complementa i;-e in m9do .analogo si porta sulla destra della batteria.

la

Per passare ·invece dalle stesse fòrmazioni alla linea aperta o serrata:, sping-endosi da una sola _parte del pezzo di testa: · · ·_ · . A destra ( o sin1:st1·a) -,- in linea. A dest11a (o sinistra) - in linea serrata. Per passare dalla colonna .alla linea. aperta .con fronte parallela alla dir,ezione di marcia: Pezzj a, destra (o sinistra,) . I pezzi eseguiscono contemporaneamente il movimento, e prendono dal pezzo che era in testa gli' intervalli della linea aperta., allineandosi s u di . ,esso. Reparto . cassoni . --: Per i reparti cassoni le formazoni sono analoghe a quelle stabilite per i pezzi, e valgono g·li stessi comandi'.


-

445

~

N. 5. .

.. ' Segnali con il, braccio o con il '

' '

frustino ·

per wdinJare l' esecuzionei di alcuni 'l?Wvi'menti.

(Artig·lieria da Campagna.). Movimenti .

Segnali corrispqnd.e nti

Stendere verticalmente il Per richiamare l'at- braccio ed agitarlo descriventenzione . do con il pugnò un cerchio in · ' alto. • Marciare al passo in Stendere il braccio orizzonuna direzione qualun- talmente in avanti indicando . que ·la direzione. Aumentare di grado l'andatura

un

Ripetere piu vçilte il segnale precedente.

Arrestarsi dal passo! Sollevare il braccio v,erticaloppure mente ,in alto, tenerlo fermo Diminuire fi i un gra- ,qualche istante, abbassarlo do l'andatura vers6 .terra. . . Rallentare tura

· Stendere il braccio in. basl'anda- so ed obliquamente indietro, e tenerlo qualche istante in quella posizione.

,


-,-- 446 .·-

Movirriènti Caimbiamento fronte o direzione

..

Dietro .pezzo

fronte

·

Segnali corri.sponidenti di Eseguire con il braccio disteso orizzontalmente avànti un arco di cerchio passando dalla vecchia alla nuova direzione. ·Tenere il braccio-fermo qualche istante nelf ùltima posizione. · per Alzare verticalme.nte il braccio farlo ruotare nel senso del dietro-front, ed. abbassarlo verso terra dalla parte dalla , quale si vuole -eseguire il dietro-front. '

Passare dalla colon,- Alzare il braccio vertical• pa alla linea mente e stenderlo repli'catamente nella direzione verso cui ~i vuole eseguire lo spiega' mento. Passare dalla linea Indicar,e con il braccio. il .alla colonna pezzo che deve iniziare, ·il movimento, .distendere il braccio nella direzione nella quale do~ vrà marciare lq, colonna. Aprire ·intervalli

o serrare gli

Alza.re..verticalmente il·braccio d@stro, e poi spostarlo replicatamè.nte ·a destra ,ed·a sinistra.

Allungare !:,andatura, Stendere.il braccio 'in basso, · 'e farlo ruotare dall'i'ndiètro all'av_anti.


........ ............ ... .................................................,

cx::::x::x::::,~~C><::> ~

~

~

Frasi più comuni usate nello Sport Ippico

Steéple chase (stiplces) - corsa con ostacoli. Handicap (endicap) - corsa nella quale il peso da portare (nelle corse al galoppo), o Ja distanza da. percome (nelle corse al trotto), ,è in proporzione diretta con la capacità dell'animale. Handicap ascendente o dis-c~ndente. - nell'ascendente l'Handicapper sale da un peso minimo stabilito in 45 Kg. da assegnare al piu debole dei cavalli inscritti.; nel discendente, scende da un peso massimo di 65 Kg. da assegnare al piu forte. Hamdicapper - è la persona che ha il" difficile e delicato incarico di tener conto delle diverse qualità dei cavalli inscritti in una corsa, del risultato delle · loro prove antecedenti e di tutti gli altri fatti cogniti onde stabilire coi diversi pesi che assegna, una certa perequazione. · · Top-weight. (top uet) · - è il cavallo al quale in un handicap è stato assegnato il peso maggiore. Ligh we;ight (lai uet) - il cavallo cui fu assegnato il peso minore. Hamdicap. libe1·0 - quella. corsa in cui l'iscrizione vien fatta con riserva per l'accettazione del peso che verrà assegnato. Corsa a v.(3nd!ere - è quella corsa in cui i proprie.tari neU'iscrivere i cavalli' dichiarano un prezzo di vendita. Questo prezzo di vendita ha influen ziL sul p-e-.. so che un cavallo déye ·porta.re:. tanto maggiore à il prezzo, tanto maggiore sarà il peso. ·


- -448 Pesage - ,è il recinto del campo delle corse· dove si pesano i fantini prima e dopo la corsa.. Rinc --'-;- ·ilJ. pòsto dove· si :Va a scommettere. , Star - il punto stabilito per la partenza dei ca.valli. Starter - la persona incaricata di da.re il segnale di partenza. · Shance (sans) - sorte o fortuna - si usa per indicare la probabilità di vincere che ha . un cavallo: ha. molta o poca -shance. ~ Piazzato - si' dice che un cavallo arriva a piazzarsi se giunge a.I traguardo secondo o terze, (secondo il numero dei cavalli partenti). Bookmaker (bucmecher) - la persona autorizzata a tenere le scommesse, che fissa le quote ·e le segna di fronte al nome di ogni cavallo .su di una tavoletta, e le grida per in".itare ad una scommessa. Si dice che il bookmaker dà un cevallo al mezzo, alla pari, a. due, a tre, écc. (vincente o piazzato) secondo che la quota che egW fissa '- e. che paga nel caso· che il cavallo stesso vinca o si piazzi - corrispo~da rispettivamente alla metà della· somma che si giuoca o equivale alla somma stessa, o al doppio, al triplo, ecc. · TotaJ,izzatore. - ·Dove pure si scommette, ma la scommessa è diversa; una specie di scommèssa mut'ua. Il totalizzatore somma per ogni' -corsa. le scommesse che sono state fatte su tutti i cavalli partenti, prelev:a da questa somma una per.cehtuale e divide tutto ciò che. resta fra coloro che hanno scommesso sul cavano vincente; o sul piazzato se il giuoco :vien fatto per i piàzzati. Waìkover (vacover) - la corsa cui prende parte un solo cavallo, perchè tutti gli' altri inscritti · si sono ritirati.


-49 -

0utsider (autsaider) -

cavallo che vince una corsa mentrie nessuno se lo aspettava. Gentle·men drivers (gentlemen dra.iver) - gentiluomini guidatori. · Gentlemen riroers (raider) - gentiluomini cavalcatori Tminer (trener) - allenatore.. Performainces (p·e rformans. - il significato delle prove che un ca.vallo ha sostenuto in corse pubbliche od in altre occasioni. Pe,per Hunter (peper eunter) letteralmente: carta caccia; ossia caccia alla. çarta. Un çavaJi.ere çhe fa da volpe, parte prima degli altri lasciando cadere ogni tanto dei pezzetti di carta che servono di tracc.i a agli inseguitori. M<3et-Meeting - luogo di riunione per le cacce a cavallo.

lezioni di Artiglieria -

29


~ · O - C > < : > C > C::X::::X::><:::X::::><::><:::-::>::::::,.o,c;>

~~~e••e•••o•••••••• ................~..~ •..••...

Appunti <>i Trigonometria Piana

' N ozio.mi prrelwninari Ogg,e tto della trigonometria è lo studio del seguent e problema: Dati i valor•r numerici di tre elementi di un triangolo fra i quali sia compreso almeno, un lato, determinare i valori degli altri el.eme.nti. La t r igonometria differenzia dalla geometria elementare per il fatto che ,rn quest'ultima non vi è alcun t eorema che stabilisca ·una. relazione fra. la lunghe.zia dei lati e.d il valore degli angoli di un. triangolo . . La trigonometria per giungere alla risGluzione del suddetto problema si serv·e del sussidio di alc1,1rie parti'colari funzioni che prendono il nome di funzioni goniornetriche, fuwzioni circolari o s,enz'altro funzioni _tri_ g:onoon.etriche. E' bene dividere questa scienza in tre branèhe. La t-eorria delle f1twziooi trjgonormetriche, la trigonometria piana e la trigon01netria sferica.. . .· Faremo un accenno molto sommario delle prime due padi, mentre la terza, parte, che si occupa dei triangoli sferici, la· trala1Scier~mo completamente.. T EORIA DELLE FUNZIONI TRIGONOM~TRiéHE

Miswra degli a,ngoli. - Un angolo pu0 essere misurato in a.mpiezzfJ, e in radianti,: nella prima misura in. tervengono i gradi, primi! e secondi, mentre nélla seconda si prende in considerazione il ~alore ciclometrico di un arco ·compreso fra i suoi lati appartenente ad . un cerchio il cui e-e ntro :è nel vertice dell'angolo. 1


~

451 -

Perciò l'unità per determinare il valore in ampiezza degli · àngoli è · il grado, cioè la trecentosessantesima parte di un angolo giro, e l'unità per determin?-re il valore di un angolo in radianti è l'angolo corrispondente alFarco che rettificato ha la. lunghezza uguale al raggio e che prende appunto il nome di radJiante. Quest'ultima unità misurata. in gradi è uguale. a 570 17' 44", 806... La misra di un angolo corrispondente alla millesima parte del radiante . prende il nome Noi . consideriamo semdi millesimo teorico ( ' ·p.r,e gli angoli misurati in ra.dianti. 0

/ ,,,

)

DEFINIZIONI DELLE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE. /

Prima di procedere alle definizioni delle funzioni trigonometriche ,è bene sapere usare i segni + e. :-nella misura degli angoli e delle. distanze dei punti di un pia.no da una retta di esso. Dato il cerchio di centro O· (fig. a) origine degli archi il punto A, e considerato il punte. M mobile interno alla circonferenza, diciamo che questo punto a partire dall'origine descrive deg·li archi positivi o negativi. Convenzionalmente attribuiamo il segno posittvo a .qu,egH archi descritti nel senso- della freccia, il segno negativo se descritti nel senso opposto.. (fig. a). Per le · distanze verticali, attribuiamo il segno positivo ai segmenti CD, EF, il segno negativo ai segni CH, LN, ecc. . Per le distanze orizzontah consideriamo · come pòtìvi i segmenti MN, OA, RS ecc. e come negativi · i. segmenti TV; OC; PQ; ecoe. (fig. b) . ·

,


..

-

452. -

Sia dato ora l'arco AlVI, compreso nel pr·imo qua. drante (fig,. c), e consideriamo tutte le. sue funzioni trigonometriche che si gèneraH,zzano poi ad ogni specie di archi o angoli con de11e opportune variazioni di segno. Il· seno di un arco è il numero che esprime la. lun-: ghezza riferito al r_aggio come unità, del segmento di perpendicolare condotta dall'estremo dell"arco sul diametro che passa per l'origine (nella figura c indicando l'arco. AM con a si ha: sen :Z MH) . La tang,ernte di Ùn arco è il numero che esprime la lunghezza, riferità al raggio come unità, del segmento di tangente condotta neU'origine compreso tra l'origine ed il prolungamento del diametro passante per l'e1 · • -stremò dell'arco (nella fig. c: tg. AB).

a=

· La secante dL_un a.reo è il numero che esprime la lunghezza, riferita al raggio come unita, del segmento compreso fra il centro ed il punto d'iricont!'.'o dèl prolungamento del diametro principale con la tangente condòtta nell'estremo dell'arco (fig. e: sec. a= o:òf Il cosemo di un arco iè il numero che esprime là lung·hezza,, ·riferita al raggio come unità, del segmento di diametro principale compreso fra il centro ed il piede della perpendicolare condotta dall'estremo dell'arco sul dfametro stesso (nella fig. c: CO.. d = VH). La cotarngente di un arco è il ·numero che esprime la lunghezza ri.ferita al raggio preso come ·unità, del segmento di' tangente condotto nell'~t r,emo del primo . quadrante, compreso fra l'estremo stesso ed il prolun-· gamento del diametro pàssante per l'estremo dell'arco (nlla fig. c: cotg.. a= BE). ·


-

453 -

La.·ooseoarnte di un arco ·è il numero che misura la lunghezza, riferita al raggio come unità, del segmento compreso fra il centro e il punto d'incontro del prolungamento del diametro che passa per l'estremo r primo quadrante con la tangente condotta nell'estremo dell'arco (nella fig. c: cosec a= ON) . Le tre ultime funzioni cioè cos a cotg a cosec a sono rispettivamente eguali a: · sen

(2'lt - a )

( 'lt a) sen (+ ~a)

tang 2

VALORI E SEGNI DELLE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE NEI DIVERSI QUADRANTI. Lo studio dei valori e dei segni deUe funzoini trigonometriche nei diversi quadranti può essere ri:assunto nella seguente tavola: VAL OR I PER OL I ARCHI

Funzioni Trigonometriche

. oo ·,

Tangente

o o

Secan e

I

Seno

Coseno

-

I

I I

31t

'7t

-

2 I

+ oo -+oo o

Cotangente

+oo

o

Cosecan te

+oo

I

1t

I

2

l

2r.

o

-1

o

o

+"' -+oo

I

o

1

- I -l

-+ oo +oo

o -1

+oo

-+


-

454 -

SEGNO NEI DIVERSI QUADRANTI

.

.

......_

Seno Tangente Secante Coseno Cotangente Casecante

+ + + + +. +

+

H"

+ -<-

+

+

+ +

PROPRIETA' IMPORTANTI DI' ALCUNE SPECIE DI ARCHI Nella.seguente tahella. sono riassunte delle proprietà, che il lettore può facilmente verificare, .,caso per caso, degli archi uguali e di segno contrario, archi che differiscono di 1t ed .archi . supplementari, nonchè il periodo di ciascuna funzione trigonometrica. , A tale scopo è bene: notare che, poichè tutti gli archi' compresi nella espressione 2 1t K+ a , dove ' con K si indica Ùn numero intero qualsiasi, hanno tutti la stessa origine e lo stesso 1estremo, si ha: sen ( 21t K +a)= sén a; tang (2 1t K +a) = tanga sec ( 21t K +a)= sec a; cos (2 1t K + a) = cos a cotg(2 1t K + a) - .cotg a; cosec(21t K +a)= coseç a Per la tangente e la cotangente si ha. anche: tang (K 1t +a)= tanga; cotg ( K 1t +·a) = cotg = ~ Queste espressioni ci dicono che le fupzioni trigonometriche di a non cambiano, aumentando o · diminuendo l'arco a di un nmero fotei:o qualunque di circon.feren~e o di semicirconferenza e perciò le suddette funzoni sono funzioni periodiche di a il cui periodo è di 2 1t e per la ta.ng,e nte e la cotangente di 1t



Archi uguali e di segno contrario

Archi chE scon<

Seno

Uguale e di segho contrario

Ugua le e contr Uguale

Tangente

Ugu- le e di segryo contrai io

Uguale e

Secante

Uguale e dello stesso seguo

Uguale e

Coseno

Uguale e dello stesso segno

Funzioni Trigonometrich@

stesso

cont

COtlt

Cotangente

Uguale e di segn c · contrario

Uguale stesso

Cosecante

Uguple e di segno contrario ·

Uguale e cont

, ,


e ditterio di -.-/

Archi ,,

Periodo

1C

Supplementari

di segno ;a rio

Uguale e dello stesso segno

21t

Uguale e di segno contrario

. 'it

.

'

e dello >segno di segno :rario

Uguale e di segno contrarĂŹo

2 1t

di segno :rario

Uguale e di segno contrario

211:

e dello segno

Uguale e di segno contrario

7C

di segno rario

Uguale e dello .stesso segno

)

.

I

2 1C '


~ 456 ~

-

RIASSUNTO DELLE FORMULE PRINCIPALI DELLA TEORIA DELLE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE.

Relazioni fondamentali tra lè funzioni trigonometrièhe di uno stesso arco. sen cos a 1 sec a - - --

.

COS a

(J.

cotga = - - sen a

(I.

1

cosec a= -sen ·a

COS a

Funzioni trigono metriche di un arco somma o differenza di due o piu archi. sen ( a + ~ ) sen a cos ~ + cos a sen ~ cos ( a + = cos a cos ~ + sen a ~en ~ tang ( a t ~) = tang a + tang ~ 1 + fang a tang ~

n

=

+

tang a cotg ~ 1 cotg ~ + cotg a Funzioni trigonometriche di un arco doppio o triplo di un arco dato. cotg ( a

+ ~) =

sen 2 a=· 2 sena cosa cos 2 a = cos2 a = 1 - 2 sen2 a = 2 cos2 à - 1 2 tang a .cotg 2 a - 1 tang 2 a = - -cotg 2 a = - - - I - tanga 2 c.,tg a cotg 2

a

= 21

cotg

a -

1

2

tang

a


~

-

.V~

- io

_è~-~- A

oc·

C ----~-- - - - A p . . G. I

RrI

H

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1\o. o. :::,,

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459 _ .

Trigonom~tria piana Relazioni tra gli element i di un triangolo.

T eorem,r,t :JondJ.am.entale. In ogni triangolo rettangolo si ha: Lo Un · cat eto è uguale à.l prodotto dell'ipotenusa per 'il seno dell'angolo op,posto o per il coseno dell'angolo a:diaçente. · 2.o Un cateto è uguale al prodotto dell'altro ·cateto per· la tal)gente dell'angolo opposto o per la .cotangente dell'angolo adia.cente. Sia dato il triangolo· ABC (fig-,. d) rettangolo in A,. i cui ca~ti abbiano le misure b e e, e l'ipotenusa misura a. Facendo centro in' B 1si descriva un arco di cir.conferenza di raggio BE, e dal punto E si c onduca un segmento di perpendicolare sul cateto AB. Dai due · triangoli simili ABC, HBE; si ricava: · CA=AB=CB EH .H B · E B b e . .a d . ( b = a sen - = - = - ~a cut: sen -~ cos ~ . ( e = a cos

Dividendo m~mbro a. -~ embm le /

b

e

=

.

tang

~

cioè b

+=cotg .[3 ·.cioè

=

~ ~

(lY si ottiene: e tang

C-;- ,b cotg

~

~

.Cor:ollario.· - (fig. ·e). La lunghezza della proiezione di un seg~mento sopr a. una retta situata con esso nello stesso paino è uguale al prodotto della lunghezza


-

·460 -

<lel segment<;> per il coseno dell'angolo acuto che la retta del segmento forma con la prima retta. A' B' - ~ cos B A C Teorema ckì .seni.

In un qualsiasi triangolo i lati sono proporzionati ai seni degli angoli opposti. Dal v1ertice B si conduca la perpendicolare alla ba,se AC; per il teorema fondamentale si ha nel triangolo (fig. f) ·: h

=

e

sen (}. ·

h

= ,a

sen '(

e nel triangolo (fig. g):

= e seh

-h

) 1t ·-

1

= e· sen

a. )

o.

h

= <J. sen

'(

cioè: e sen a -:-- o. sen '( e quindi : '_,

-

e a - = .;..._ {l) sen '( sen <J.

· Considerando l'altezza relativa al lato BO si ottiene:

e _ sen ~(" -

b

-e- - ~- tenendo conto della (1)

5 11

e

sen

. b

sen

I'/.

~

e seh '(

/

TEOREMA DELLE PROIEZIONI.

Un lat.<;> di un triangolo qualsiasi è. uguale alla _soip.ma dei prodotti degli altri , due lati per i cosepi degli angoli .compresi fra essi. e,d il pri,ino;


-

461 -

. Considerando la (figura g) si ricava: A O= e cos

eo=

(J.

a co.s '(

ma AD+CD=b quindi sommando membro, a membro le due precedenti uguaglianze: ·

+:

a cos '( .b . e cos (J. Conside~an.do la fig. g ~i ottiene: · A

e = C CO$

( 1t -~

(1. )

= cos

(1.

0 C= a

CO$'( .

e poichè: AC = DC-AD

si ha anche in questo caso: b

= a cos '( . +.e cos

(J. '

Analogamente si possono ottenere altre due formule relative ai lati a e e che insiem~ con: la prima danno il sistema: _ ja (l) lb

=

b cos '(

= -ç cos

fc = ·a cos

(J.

~

+ e cos ~ + a cos '( + b cos a

·

,.

T-ecJ!rema_ ~i CarnQt o del CoS'erw. Il quadrato di. un lato di Ùn triangolo è uguale alla. ·somma dei quadrati deglj altri due lati diminuita del doppio p,rodotto di .questi due lati per .il coseno del1' angolo dà essi compreso. .. R,iferen~oci alle formule (1) del teo:r;ema preceden-


-

462-

te, moltiplichiamo ambedue i membri ~ella prima per a, della seconda per b, e della terza per c. Si ha: a2 b2

c2

= a b cos '( +· a e cos ·~

= b e cos o. + · b a cos '( = e a .cos f, + e b cos rJ.

Sommiamo membro a membro la seconda e la terza di, queste relazioni e sottraiamo la prima: b2

+ c2 - a2 = 2 b e cos u.

a2

= b + c + 2 c cos o.

cioè: 2

2

Ragionando nello stesso modo,· si ha complessivamente il sistema di equazioni.

I a2 = b 2 + c2 l b2 = a 2 + c2 / c2

=a

2

+

2 b e cos o. 2 a e cos f, b,2· - 2 ·a b cos '( -

Si potrebbe con opportune dimostrazioni ricavare altre relazioni trigonometriche ed applicarle. alle vari~ soluzioni dei triangoli, ciò che costituisce il problema fondamentale e pressochè unico della trigono- · metria. Ma non è il caso di intrattenersi.


·<:>c::::x:::x:::;,<::><:>C:X:::::X::X:::~ ~•ooccee,e,eoee .1 1 ~...............,. ........................ ........

Regolamento <>i è)isdplina Capitolo L

DOVERI GENERALI D'OGNI MILITARE

.) .

-

Tutti ii-doveri del militare sono riassunti nel se- guente giurame!1to che. deve essere westato ·solenne~ m:eµ'te da chiunque entri nelle file del R. Esercito: « (Jiuro d'esser.e fedele ,al Re ed ,ai su.oi Reali sucoess-ori, di ·osservare lealmente lo Statuto e le altr.~ l,e'g gi dello Stato, e di adempierè tutti i. dov;eri del m,io .a,rtato, al solo scopo del, bewe inseparabile del Re e della Patria. » · · Col giuramento il militare vincola. solennemente la sua parola d'onore: · il militar·e spergiuro è macchiato d'infamia. · Dismplima Militare .. - Tutti ,i1 doveri del niiljta1·e procedono da un· unico principio, che è quiello medesimo sul quale ,è fondata la istituzione dell'esercito, cioè la necessità dell'uso della forza -per la difesa dell'onore e della indipendenza della Patria, delle Leggi e delle Istituzioni Nazionali. · La necessità dell'uso della forza ·richiede l'unifièazione di · tutte le volontà individuali che compongono l'esercito, sotto la volont à suprema di chi Gomanda: unità d'azione ,e di sforzi, unità di direzione e di comando. ··


-

464-:-:-

Da ciò deriva,, prima di tutto, la necessità della immediata ed assoluta obbedi,enza agli ordiru supremi, base d'ogni ordinamento milita.r,e, e. poi della subordtinazione, catena di dipendenze, per cui dal èomandante supremo si scende fino al soldato. Nella obbedienza e nella. suq,ordiri.aziorìe sta. ·v•eramente I.a essenza della · disciplinh. militare. Per avere questa salda e sicura al bisogno, ifa d'uopo mantenerla in ogni .tempo con lo stesso rigore. A stabilire la coesione e la compattezza tra i vari ·. elementi che compongono l'Esercito, provvede la ripartizione delle vari-e capacità ed attitudini nei vari gradi ,e funzioni. Per tal modo le diverse oper azioni individuali vengono a.rmonizzate e coordinate tutte ad un fine; e ·da questo operare concorde si- ingenera la . fiducia di ciascuno in _se medesimo e nei prÒpri egua. li, degli inferiori -dei loro superiori. Alla -unità d'azione e di.: sforzi concorre. potentemente lo stato morale .deUe truppe,, ossia l'a.ccordo· di voleri e di sentimenti, che risulta, in tutti i membri delfosercito in generale e d'ogni corpo in particolare, dalla comunanza dello scopo ·al quale si: tende, dalla - persuasione, della gr.andezza ed importanza di. esso, e dalla. .g ara che anima tutti i corpi, al suo conseguimento. Di qui, la grande importanza dello spirito ,di . corpo come elemento di forza. Affinchè un ,esercito possa costitu,frsi, sussistere ed operare, è condizione indispensabile, in ognÌ tempo e luogo, l'or.dine. Ed appunto a far in modo che dell'abitudine dèll'ordine il militare si formi: una seconda natura, sono dirette tutte le dispo.sizioni regofamehtari, che gli prescrivono le norme, ancb'.e le piu minute, per le sue operazioni ordinarie, è per i diversi casi nei quali può trovarsi per le condizionf del proprio stato. Anche i doveri comuni a tutti gli altri ·cittadini (cioè rispetto delle persone, delle leggi., istituzioni Patrie ecc.), anche i doveri morali acquistano nel miJi-


-:-- 465 -

'

tare un particolare vigore, potendo esso avere incarico di fare ,e seguire e fa.r r ispettare le leggi por cc,n la forza: molto piu adunque, deve procedere con l'esempio. L' abitudime. di adempiere tutti .questi doveri, di a;· dempierli esattament,e, cos,c1:enziosa11i:en_te, coiè non ver · timO're di pena ·O speranz,a di ricompensa, rna per in,. tima persua.si.one della loro intrinsec'a necessità, dicesi disciplina. Essa è pr incipale virtu dell'Esercito, e primo dov,e11e del militare di ogni grado. E ' per la disciplina che l'esercito acquista anima e vit a e viene a formare un tutto solidamente costit uito: mentr-e senza di ,e ssa ·non si avrebbe che un'accolta di, uomini, che al primo urto. si sfascerebbe. Stretto dov,e re dunque del militare è di concorrere alla saldezza di questa base fondamentale dell'éserGito, non solo con la prat ica rigorosa di tutti i doveri inerenti al proprio stato, ma anche con lo spiegarne la ragione ai propri dipendentt essendo che meglio si a.dempie, ciò di cui si eonosce la ragi<me. SUBORDINAZIONE. ·. La subordinazione consiste nella sottomissione di ciascuno grado"ai -gradi s u.pe1-:tòri e néi1a osservan za ète{ do-veri eh.e da essa r..~~t,ano Principale tra quest i ctoverf,è quello dell'obhedienza dovuta dall'inferior.e aì superiori nelle <;ooe di servizio, ed in tutto. ciò che si appartiene all' Autoritàc;.a d essi . conferita dai regola.menti. ·L'obbedie'(}'l,zà de-ve essere pronta, t ·ispettosa ed assoluta. Non è . permesso all'inferiore alcuna esìtania Òct oss,ervazioné, quand'anche egli si creda gravato od ingiustamente pun·ito. Esso può ,per q,lt'ro presentare i suoi reclwmi, nel modo stabi7}i,to, ma sempre dopo eseguito l'ordine o s·ubìta la puxniziorne-. Ove sorga qualche dubbio o discussione fra militari di ugual grado, rispetto all'anzianità od al turno .di servizio., il superiore presente decide sommariamente. 1 •

Lezioni di Artiglieria - . 30


Denomina2:iomngeraTcbiei·e ·corrispondenza "dei qua,

· la M. V. S. N. e la ~

~ lMarescialJo d' Ita'lia ~ , oener,ale d'. Armata ] }<Gen. di C. d:Ar. ct.iy. d'P..r. s Generale C. d' Armata .::::, » Div. •e ten. gen .

t jc oto»nnell:rìgata :

Ten. Co J·onne l!o Maggiore

:5

....: ) ~ i (Ca pitano ] '5 Tenente

..S

g :51 ( Sott01:enente .; .....

Maresciallo- maggiore

s .\ <.J

capo :E j ord i nari o ~ 1Sergente maggiore ·Sergente » »

.

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~ \ ç aporal maggiore

Grande :Ammiraglio Arnmirag,l. d'Armata » disegn. d' Arm. » » di squadra » » division·e Contrnmmiraglio

r.

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Capitan0 di vascello· C ~ » fregata T, »

»

corvetta ' M

Tenente di vascell o Sottoten. » Guardiamarina

T

Capo di 1 Classe

» 2 » 3 2 Capo anziano

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Sottoca po

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Comune 1. 2. 3. c las.

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t!:: ' Capo rale

(.Soldato

01

) A parità d i grado spetta precedenza all'U~iciali del R Esercito. ) Solamente per la Milizia Colooialé e Fotestale ) ,, . ,, Forestale


dri fra il R:- E'sercito, ·la ~R. Ma'rina, -1a"1.{. Aereonatica R. Gu.àrdia di Finanza 1

I

e n. squad. ~rer-ea . •) divislor1e _Luogotenente gèn. Generale d i di vis. » brigata C0nsole · » » brigata

:olonello ·en. Colonello \aggiore

Console , 1 $en iore (2) Seni ~e

:~pitaho 'enente 0ttotenente

Centurione Capomanipolo

..Colònn·eìl'o Tenente Colon nell Mag·g i0 re Capitano · Tenente Sottotenente

Aspirante Maresc. 1 clas. . Mai'esc. ma gg. (3) 'Maresciallo magg. » 2 » » capo » capo (3J ( 3) » 3 » Maresciall'o Brigadiere· (3) Brigacliare e rgente inag. C. squd. (v.br. ( :l) Sotto brigadiere erge nte App untato 'rimo av ie re ,viere scelto V. cap. n1il. sc.(3) G ua rdi a .. ,viere / Carr1içta n. (al. )( 3) . Allievo )>



-

4;~7

GJ,i inferiori ,devonc. -sott0stare alla su~ decisione, ·s.àl:vo il loro diritto :a reclam;a.re quan~o $i c-!'edaBo lesi . .Grrulazione della ·subordin,a,z:ionè . - L'inferiore de~e o.bbedi:enza e. rispetto al suo suil,,),eri0r,e .di _qi;talunque corpo e di gua\m;1que {l.rnV:J.. . .La gra.dazione gerarchica deilla subo1:di1aarzione ·è la ~~~ :

'

Al Iylinis;tro ~ella Gaen:a ~è d9v1:1to obbedienza .tila tu;tti i militari appartenenti alreserei.to. . b'app.untato, in seguito, -ha -coman«:l.o .sagli .a ltri sol.dati, anche p,i.:ù anzi-ani. Fuori se.rv,iz.io, n·elle azioni collettive, la responsabilità cade su di esso. -Il m i'.l itate che occupa ir.npieghi -sp~cifl,li,ha, ner guanto r_iguarda Xautorita e la subordinazione,, ,gli stessi diritti e doveri che gli a,pp_a ritengono per -il g.rado ef· f,ettivo Ml quale 1è rivestito. Il -,mHitare in servizio deve obbedi~n-za, come a supe.rio,re,: al Slil(ì egu~le -in g-rado, se a çiuesto, p er...ragioni di anzianità, spetta il comando. -Ug·ua:1e obbedie.n~a deve al militare meno anziano, od .~nche di .$èrado i,nferiore, quando questi eserciti il comando per speciali dispc-sizioni regola-m entari, od in · vfrtù di speciale de~ leg azione confel'ita dal dec1;-eito real~, od in alcuni casi, anche dai- superiori nei limit i e modi previsti da.i regolamenti. · Mam,ca:nze contro la su.borqinia,zione. - Manca ai àoveri imposti dalla subordinazione. c;olui che, co_n detti o con fatti di qualsiasi ge.ner:e, ten de, anche indir ettamente, ad .affievolire l'Autorità del Sµperìore, od a. menomare in _q ualunque n:iodo 1.a com1iderazione nella qual.i questi deve essere ten uto. Commette· grave mancanza il militare çhe censuri il supriore o gli ordini da lui emanati. La mancanza sarebbe poi gravissima. se commessa in presenza, cli inferiori,. Quando anche, nella -esecuzione di una disposizione qualsias1, si manifest.a ssero difficoltà od inconvenient i imprevedut i•, l\nferiore, invece di esage-


468 -

rarli ai propri occhi ed agli altrui, deve adoperarsi in ogni modo per superali ed attenuarne ogni effetto meno buono. Ciò è voluto dall'inte.résse del servizio, ed anche da quel sentimento di solidarietà che dev,e stringere tra loro tutti i membri · dell'esercito. . L'inferiore che provoca a duello il superiore, commette un atto d'insubordinazione, se ne accetta la sfida, commette una grave mancanza contro la disciplina. Il superiore che provoca a duello l'inforiore, commette · un atto d'insubordinazione; se nei accetta la: sfida, commette una grave mancanza contro la disciplina. ·· Fra militari non sono ammesse v,e rtenw cavalleresche per causa di servi,zio, poichè le norme discipli- nari in vigore assicurano la loro naturale e giusta soluzione. Il militar,e chel sfidato per ragioni di servizio da chiunque abbia cessato per causa qualsiasi di appartenere all'esercito,- non r,e spinga la sfida, si rende colpevole di grave nia.ncanza in servizio. ' Lo stesso dicasi per il militare sfidato d'altro militare,, J?romosso a grado uguale al suo, quando la sfida abbia origine per ragioni di servizio 'anteriori alla promozione. SPIRITO DI CO.RPO L'av,e re comune un altissimo sçopo, quale ..è quello per cui è istituto l'esercito, la nécessità di accordare insieme tutti gli sforzi individuali per conseguirlo, la comunanza delle fatiche,, dei pericoli, degli ,eventi prosperi o avversi, la reciprocità degli aiuti dati ed avuti stabiliscono fra tutti i membri; di un corpo strettissimi vincoli di solidarietà, ed ingenerano. un sentimento d'accordo e di unione che dicesi spirito di corpo. Per questo sentimento che ,è piu forte in chi piu è generoso, il militare si spoglia dell'amor proprio e degli interessi individuali, per ,e stenderli a tutto il corpo ~


~

469 -

di cui esso. fa parte: le glorie e le sv:.enture di questo sono glorie e sventure proprie; ognuno si accende di nobile emulazione· e di zelo, per mantenerne inteme~ rato il buon nome e le onorevoli tradizioni; og.nuno fa gara per accrescere ad·,esso reputazione ed onore con la prop.ria fatica, e, occorendo, col sa.c rificio di· s,è medesimo. E' per tal modo che viene compiuta e saldamente cementata l'unione, anzi la fusione degli animi e delle volontà d,i t u,tti i membri di un corpo, . in un solo animo e in u,n solo volere: ed allora si è raggiunto il massimo grado di forza. Perciò . deve essere somma cura di tutti di edgcare .-e svolgere quanto piu è possib!le questo sentimento, · per il quale le moUe piu notenti della uma.na generosità ·vengono utilizzate a yantaggio d'ogni singolo corpo, dell'esercito e del paese. Ogni militare deve pertanto ,r'.iguardare la reputazione ,e l'onore del corpo, cui appartiene, com€! fosse l'onore e ·1a reputazione sua propria; e, tion soltanto si deve asèenere da ogni atto o parola che possa recarvi offesa o dimostrarne poca premura; ma deve adoperarsi, quanto piu può per accrescerne j} lustro. Ov,e mai qualche militare , manchi sciaguratamente all'onor,e, l'opinione dei suoi compagni dev',essere sollecita a condannarlo ed a respingere la solidarietà del suo fallo. Se un superiore viene a conoso'ere, od anche, soltanto a sospettare con qualche fondamento, che un suo inferiore abbia commesso qualche azio-ne che offende l'onore, deve rif.erirne al comandante del cor po. Se un Ufficiale od un sottufficiale lia commesso quaIche azione che ·offenda l'onore, e questa _viene a risapersi, od anche soltanto· ad èsser,e sospettata dai suoi eguali,, spetta a quest i di fare le necessarie indagini per accertarsene ed acquistarne le prove: essi debbono .quindi r ifer ire al Comandante del corpo. -


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470 -

I rnilitari di uno stesso corpo de'Uc;no riguardarsi ceme m embri di una sola famiglia; usare f'ra loro modi schietti e cortesi, a,pP'}'ezzare lealmente i meriti altrui, astenersi d'ogni atto o parola che poSSG, generare dissapore o c!Jar rnotivo .a risentimento, e p<Yrgersi in ogni necessità sca:rrtbi.evole assistenza e conforto. . L'inferiore si acquista la benevolenza del superiore unicamente col suo serio cc.ntegno; che è proprio del vero merito, e col coscienzioso adempimento dei st.o.i doveri. Il superiore ne lo ricambia con la bontà, colla sollecitudine pa.terna per il suo benesser,e materiale e morale., soccorrndo di consigli la minore su.a speri·enza, e vegliando ·affinchè siano usate· tutte le precauzioni igieniche per la sua salute, conciliabili col sen·izio. Il superore ha speci,ale cura di spegnere prontam~nte ogni germe di disordia, che sia p~r nascere t ra i subordinati, col punirne severamente gli· autori ·e col g;ua.rdarsi dall'influenza esclusiva che altri tenti di acquistare su di· lui, influenza sempre funesta alla concor.dia... ed alla buona armenia. . L'affezione verso il proprio corpo deve estendersi anche agli altri corpi, gaicchè, essendo ordinati tutti a d uno stesso fine, deve esistere fra tutti quella stima e quel.l a simpati·a, che si accordano con una lodevole emulazione per il bene generale. ORDINE. L'ordine, cioè l'abitudine di serbare )1)ersonalmente il posto asseg nato, di met tere ogni eosa al suo luogo, cfi fare ogni cosa aT tempo prescritto, è conàizione essenziale non soltanto per' le operazioni di un esercite., ma per la sua stessa. esistenza. Ad ispirare questa virtu, ed a radicarla fortem ente negli animi in modo che sia praticata costantement e anche in mezw alle commozioni del combattimento e del pericolo, .è necessaria· l'insitenza continua e non


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471 -

mai:- stanca, per parte del superiore, nell'esigere scrupolosa.mente l'adempimento di tutte le prescrizioni che regdano anche le piu minute operazioni del servizio. DOVERI MORALI D'OGNI MILITARE . L'altezza eJ importanza del fine che si propone il militare, di consacrare, cioè, tutte lei proprie forze, di corpc, d'intelletto ,e di cuore alla difesa del Re, della Patria e delle leggi, mentre debbono infondergli un nobile concetto di sè medesimQ, debbono pure ispirargli una elevatezza di pensieri e di sentimenti proporzoinata all'ufficio che è chiamato a compiere. Propostasi per norma costante delle sue azioni, in · tutto ed a qualunque costo, l'alta idea del dovere, il milita.re deve rendersi, abituale lo spirito d'abnegazione e di sacrificio; per ,esso divent a atto a so]i)portare i disagi e le pr ivazioni, intrep ido nei per icoli·, generoso _ in ogni occorrenza. Il militare., armato unicamente a difesa del Sovrano e dei cittadini, andrebbe direttamente contro loscopo dell'uffic io suo., se quelle armi che gli furonc. date a t utela delle pat r ie leggi, adoperasse invece ad es,e rcitare soprusi e prepotenze contro persone inermi. Sarebbe questo un atto di viltà da punirsi con le pene piu severe. Sia nell'eseròzio dei doveri mili tari, sia in qualsivoglia circostan za, deve essere benevolo e cortese verso i cittadini, pronto-ad accorrere ovunque altri versi in pericolo ed ,abbisogni di protezione ed aiuto. Deve in ogni circostanza essere esempio di osservanza dei doveri civili e dei buoni costumi; nè deve ma i prof erire imprecazioni bestemmie e parole o discorsi ripugnanti al sensc. morale. Ogni militare deve a doperarsi per calmare, e frenare i disordini che accadono alla sua pr,esenza. fo caso di reato fl agrante, egli deve procurare con tutte le sue forze d'impedirlo e di arrestare il cc.lpevole. ·


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...

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Richiesto, anche v,e rbalmente, dagli agenti di polizia giudi ziaria ,e di pùbblica sicurezza, egli deve pres tare il suo concorso. Il militare deve · r ispettare la religione, le persone e le ccse sacre; e perciò, trovandosi in luogo pubblico dove esse siano ogg·etto ·di segni di r ispetto egli deve partecipar e ad ,essi cogli att i di deferenza propri ad ogni uomo ben nate. Stretto e costante osservatore delle leggi dell'onore, deve sempre ed in ogni circostanza mostrarsi schiet to, J.eale, disinteressato, ordinato nei suoi affari, alienissimo dalle pratiche meno decorose, come p ure .dai giuochi di azzardo, in cui troppo spesso, oltre al tempo ed al denaro, si mette a repentaglio anche l'onore. Assestato nelle spese, deve guardarsi dal vizio di contrarre debit i, abitudine funesta., indizio di vita disordinata e fonte di· deplorevoli· conseguenze per la condotta e carriera succesiva. L'esatta osservanza dei propri impegni deve essere per il militare una questione non soltanto di onor e individuale, ma di onore e di interesse per il cor po cui· appartiene, sul quale viene a riversarsi il discredito prodotto dai vizi di ogni suo component e. Gravissima mancanza disciplinare commetterebbe l'ufficiale od il sottu ffici ale che contraesse debiti coi ' propri inferiori, scalzando con ciò quel rispetto e quella autorità su cui è fon data la disciplina. E' pure vietato ad ogni superiore di ri cevere in deposito dai, suoi subc,rdinati denaro od oggetti di valor e per qualsiasi titolo. E' suo dovere essenziale di conservare sempre vigorose e pronte le facoltà del cc.rpo e della mente, mediante una costan te abitudine di sobr ietà e dì tcrnp~ranza. Deve perciò astenersi da ogn i eccesso, speciàlmente nell'usò del vino e delle bevande spiritose, fonti


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troppo spesso "di disordini, di r isse., di insubordinazioni, e causa di v,ecchiaia precoce e c·e rto non onorata; e deve osservare le prescrizioni igieniche regolamentari. Nel combattimento non recede mai dal suo posto, salvo gli venga espressamente ordinato; attento ai comandi, li eseguisce prontamente; anima coll'esempio i compagni, e, se graduato, gl'inferiori, mostrandosi pri~ mo ove il pericolo è maggiore; ai superiori fa scudo del prç>pr io petto; e d affronta intrepidamente ogni pericolo di feri.ta o di morte, persuaso che di quante belle e gloriose azioni può onorarsi la umana natura niuna uguaglia il morire per la Patria. BANDIERA E STENDARDO La Ba.ndiern.,11azionale rappresenta l)nione di t ut· ·ta Italia s2tto lJL_MQrarchia_ dj_Casa..-Savoifl,~ ~ -Per i lmilitar.e la Bandiera_d_ell:.arma o del regKimento, è inoltre il ~imbolo dell'oi;ioPe militare, delfo spirito di co.esione e di sacrificio, e gli rammenta i fasti ,di g_uerra dell'arma o del reggimento cui appartiene. Alla Bandiera (1) percio spettano i maggiori segni di onoranza,, come a pubblica dimostrazione di ossequio e di venerazione per l'idea che essa rappresenta. UNIFORME L'unifo-Q!le una foggia di vestite, mediante la quàlé si distingue l'individuo che fa parte dell'eseréito.,Jl ~ o Cui esso al?parti<ene, il grado di cui è insignito, ed anche, talvolta, le funzioni di .cui è incaricato. 11 militare in servizio permanente effettivo deve sempre v,e stire l'uniforme, salvo -che ne sia dispens ato da prescrizione regolamen tare o da ,e spressa disposjzione del Ministero della Guerra. Gli è vietato d,i· variarne i colori, la forma e le dimensioni. ( I) Nel presente regolamento ogni volta che ricorre l'espressione • Bandiera• s'intende Bandiera o stendardo.


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'

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In massima l'ufficiale vestendo l'uniforme, deve essere armato. All'Estero è vietato l'uso dell'uniforme militare. Nei casi però di presentazioni, inviti o solennità ufficali, nei quali l'osservanza deUe norme del luogo comporti l'uso dell'uniforme, il militare potrà, soltanto nelle dette occasioni, v,e stire quella prescritta, previa autorizzazione scritta dell'autorità diplomatica o consolare, residente sul posto, oppure ove essa manchi, di quella. viciniore. Da tale facoltà sono esclusi i sottuffi ciali e militari di truppa in congedo, per i quali l'uso dell'uniforme è vietato anche in patria. L'Ufficiale in congedo è autc.rizzato a. vestire l'uniforme solamente: a) per ragioni di servizio regolarmente comprovate · volta per volta da un documento da rilascia rsi dalla· competente autorità; b) nelle ricorrenze solenni (quando per gli ufficiali della p ropria arma o corpo è presc i-ttc. l'uso della. \ ' gran de uniforme); c) quando per invito dell'autorità militare partecipa a riviste ò commemorazioni od altre cerimonie o feste; d) ogni volta. che, in seguito a propria richiesta motivata, ne ottenga la necessaria autorizzazione scritta dal comandante del Presidio, ovvero (nel caso che questi non sia suo superiore) ,· dal comandante della divisione territori-aie competente.

DOVERI PROPRI DEL SUPERIORE. Doveri generali. - Il superiore deve tene1·e per no{·ma del proprio c.perare che il gra.do ed il comandc\ gli sono dati percb;è siano impiegati ed esercitati unicamente a servi,zio ed a vantaggio del Re, dell'Esercito, e del Paese, e per far osse,rvar,e dai dipendenti le


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leggi, i reg0lamenti e gli 0tdini mìl'ìtarì. Per primo· egli deve dare ai subo.rdinati l'ese.mpio del rispetto della disciplina e della rjgorosa osservanza dei regolaménti;' dovere tanto più imperioso ·qua.nto pili elevato è il suo grado. Deve rivolgerè tutte le sue cure a sviluppare, entro la cerchia delle proprie attribuzioni, le forze di mente e Eh corpo dei suoi subordinati mediante l'istruzione, a conoscerne ed- utilizzarne le vari,e capacità, a mantenere fra di ,essi la disciplina, ed a conciliarsel'le la stima,. il rispetto, ed anche: l'affezione, mezzo validissi,mo esso pure per la buona r'ìuscita di qua.lunque cosa.. Ciò si 9ttiene adopernndo verso t utti egualmBnte fermez·za e bontà, giusti·zia pronta ed imparzìa.le, comandc. chiaio, breve: e preciso, contegno calmo, dignitoso insieme ed affabile, alien0 dall'alte.rÌgìa non meno che dalla. dime~ticheìza. Sopratmtto; a c0nciliargli il rispetto e la stima dei- subordinati,, valgono la cc.ndotta ese:mplare sotto ogni rapporto, il perfetto adempimento dei suoi doveri, e la form.ezza nell'esigerlo dai suoi dipendenti, non meno che l'intrepidezza e la b-ravurn di fronte ad ogni pericolo; e ad acquistargli la loro affezione valgono la correttezza de,l tratto e delle parole, e la premura sincera, costante ed efficace per il loro benessere mat-eria.le ·e morale. Vigila assiduamente che i propri dipendenti s1 mantengano in quella linea di riservatezza. e di ri~ nunzia che il I'egolamentc. addita; egli stesso, negli ordini del giorno e nei discorsi ufficiali, evita sempre di esprimere opinioni od apprezzam.en.ti personali d'a,rgomento politico. · Veglia con gran curà alla conservazione della salute dei suoi subordinati, non solo per il vantaggio del servizio, ma. anche pe.r affetto verso. di ·essi. Perciò fa o,sserva:re ad essi tutte le prescrizioni igieniche regc.- , - lamentari. . '


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Ispira loro costantemente con l'es,empio e con le parole la stima nei -superiori e la fiducia negli ordini loro. Anche fuori di servizio reprime gli atti ed il contegno contrari alla disciplina militare ed al decoro dell'uniforme. E' suo stretto dovere di vigilare affinchè gli ufficiali e graduati da lui dipendenti sentano gelosamente il prestig·io del proprio grado e della .propria autorità. · Ciò ottiene praticando egli per primo i principi della gerarchia, lascìando cio.è che ciascuno abbia l'autorità e la libertà d'azione di diretta competenza. che ne determinano il grado di responsabilità, ed astenendosi dall'eseritare, sia pure per amor e del bene del servizio, le attribuzioni proprie dei gradi inferiori, salvo che circostanze eccezionali non rich iedano l'u rgente suo intervento personale. Non per questo scema l'obbligo suo di invigilare afrinchè i suoi inferiori immediati adempiano diligentemente e coscienziosamente i loro doveri, di istruirli, dirigerli, ammonirli e punirli. E' colpevole di grave mancanza in servizio il superiore che tenga nascoste le mancanze di · un subordinato. Qualunque militare che abbia un comando, risponde della condotta degli uomini che da lui dipendono direttamente, e della esecuzione degli ordini ricevuti. Sono vietati al superiore i rigori superfiui, le p unizioni non determinate dai regolamenti, quelle sugge.rite da ·qualsivoglia motivo che non sia il suo dovere, ogni atto od espressione oltraggiante, ed ogni modo inurbano e sconv,en iente verso qualunque suo subordinato. E, per contro, da tenersi sempre vivo in lui il senso della ser,enità e della misura: per lo stesso prestigio del superiore, e per il mantenimento. dell a èompagine disciplinare. Norme di trcvtto con gli inferiori. - L'ufficiale ed ·il sottufficiale danno del voi al caporale ed al soldato, e così pure il caporale al soldato.


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In ogni altro caso il militare parla all!ufficiale o, gra.duato in terza persona, Allorchè si chiama a nome un ufficiale od un graduato è sempre obbligo di· premettervi l'indicazione del grado, senza titoli di nobiltà e- di ordini cava}.., lereschi . In servizio, deve cessare ogni familiarità tra superiore ed 'inferiore. Nessun lega.me di parentela, o d'intimità, dispensa l'inferiore dall'osservanza del piu rispettoso contegno, ed il superiore ha il dc-vere di esigerlo e di corrispondervì. DOVERI PROPRI DELL'INFERIORE. Doveri generali. - Principale ·dovere dell'inferiore è"quello dell'obbedienza pronta, rispettosa ed assoluta al suprior,e i·n tutte. le cose di servizio, ed- in tutto ciò che si appartiene all'autorità ad esso conferita dai regolamenti. Ne consegue l'obbligo nell'inferiore di adoperare coscienziosamente tutte le proprie forze di . corpo e di me.nte, tutta la propria capacità e tutto lo zelo, per la piu pronta e perfetta esecuzione degli ordini che gli vengono dati dal suo superiore. Anche fuori di servizio. l'inferiore deve a.1 superior,e deferén.za e rispetto in ogni tempo, luogo e circostanza. La maldicenza, vizio riprovevole in tutti, tanto piu lo è nel militare, del quale debbono esser,e doti spiccate la franchezza e la. lealtà. Quando poi è esercitata dall'inferiore contro il superiore, diventa grave colpar come quella che tende a minare i fondamenti della disciplina.. Nelle relazioni di· persona o per iscritto coi superiori, l' inferiore osserva le forme rispettose. che si addicono alla differenza dj grado.


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Così pure pratica, in ogni tempo e luogo. queÌle dimostrazioni esteriori di rispetto che sono dovute al Sllperiore nelle ,varie circostanze, e che sono comandate dal sentimento della disciplina, e contribuiscono a rafforzarlo. L'inferiore che riceva un ordine. da un superiore dal qttale non dipenda diretta.mente, obbedisce .e, dell'ordine. ricevuto, dà subito informazione al proprio superiore diretto. v,:a gera:rchica da seguire, in sen;izio, nelle com:unicaz ioni tra inferiore e snperio1"e. - 11 militare trasmette i propri r apporti a.\l'autorità superiore militare per via gerarchica. salvo nei casi nei ·quali da espresse dispcsizioni sia altrimenti deliberato. · In casi di assoluta urg·enza. di -servizio, l'inferioee ha fac·oltà, sorpassando ogni gradazione gerarchica, di rivolgersi a quella quàlunque autorità militare cui fosse necessario, riferendo però, ap.pena possibile, ogni cosa al superiore col quale in via normale avrebbe dovuto corrispondere. Il superiore che abbia. a fare osservazioni, encomi o biasimi sulla condotta di un inferiore, il quale non sia posto sotto H suo comando immediato, deve, in; massima, fare anche le necessarie comunicazioni per via ger archica. Reclamvi. - Il m ilitare d1e si crede leso nei propri diritti, disciplinarme11 te od amministrativame.nte, può porg·cre reclamo, anche contro un superiore, ma, come è detto a p a0 64semprc dOQO eseg_uito Ì'Naìne. ç{_ scontata la punizio:1e. Egli dexe.. d.i.rig~ il reclamo al ·superi0re immediato di colui contro H quale reclama, ìnoltrandolc- per via g·era.rchiç~. · - Il periodo di tempo utile per la presentazioffe. dei reclami disciplinari è stabilito in novanta giorni da quello in cui l'in teressato avrà ultimato di scontare la punizione, ovvero dalla data in cui sarà. reso ese-


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cutivo il provvedimento, se riferentesi· allo stato del miii tare. Il reclama.nte che non resta appagato della decisione del superiore al quale si è indirizzato, può ripresentare il reclamo, dir etto ad un altro superiore immediat a mente piu ,e lrevato in gra do; e cos i successivamente fino a.Ha suprema a utorità mi litare. I termini per la presentazione del reclamo sono di sessanta giorni dalla data in cui fu notificato al militar e l',esitc del prece.dente r eclamo. Il reclamo dimostrato infondato costituisce una mancanza discipli nare; perciò chi lo presenta è passibile di punizione. . ' Deve. esser e p unito il militare che, con la frequenza nè.J. presentare reclami per futili motivi, si dimostra animato da spirito puntiglioso ed insofferente di djsciplina. Proibizioni di reclami e doma.nde collettive. - Ogni reclamo o domanda, sia scritta, sia verbale, deve essere esclusivamente individua le e presentata da un .militare solo. Se è collettiva c,vvero presenta.ta o sottoscritta da due o piu militari, costitu isce una gra-v e mancanza contro la subordinazione, e deve perciò es.\ sere rigettata e punita. · E ' p ure considera ta mav1canza contro la suborèl inazione il fatto di una stessa domanda e,vverò di uno · stesso reclamo presenta.to separatamente da piu militari, ovvero ripresentato da uno stesso militare.· .SALUTO. S aluto del militare isolato. - Il saluto viene eseg uito ne-i· mo.di descritti nel r egolamento per l'adde·stramento individ uale. Ogni militare deve il sa.luto: .a) a lle LL. MM. il Re e la Regina, al Sommo Pontefice, ai Capi di Stati esteri, ai Principi de.Ila Famiglia Reale ·e delle Case Regnanti estere; ·


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b) al Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato; c) ai Cavalier{ della SS. Annunziata fregia.t( delle insegne dell'Ordine; ai Senatori e Deputati riuniti .in corpo ed alle loro deputazioni:; aUe Bandiere delle forze. Arma.te dello Stato; alle Bandiere nàzionali dei municipi decorate di medaglia o croce di guerra al valor militare; ai MinistFi Segreta.ri di Stato per la Guerra, per la Marina e per l'Aeronautica; ai rispettivi sottosegr,eta.ri; d) ai Superiori di qualunque grado deUe for ze _arma, te dello stato, in divisa; e) alle sentinelle dei corpi delle forz,e . armate dello Stato, se trattasi di militare di truppa isolato; nel quale ·caso la sentinella risponderà prendendo la · posizione di attenti; Vi ha pure inoltre obbligo reciproco di saluto fra il militare del R. Esercito e: i cappella.ni: militari; · gli impiegati civili dell'Amministrazione della Guerra, à$_similati di rango a grado militare ·e forniti di divisa quando la. indossano; ilpersonale del Sovrano Ordine di Malta ed il personale direttivo della Croce Rossa Italiana allorquando trovansi r,egolarmente mobilitati per servizio e vesto.no la speciale uniforme. · . Il superiore del R. Esercito, che non riceve il saluto dovutogli, non deve fare direttamente osservazioni ad individui appartenenti al personale su accennato, ma deve informa.re della cosa i propri superiori, indicando H nome e cognome dell'individuo. al quale ·ha, pertanto, facoltà di richi:ederglielo. . Spetta al comandante di presidio di regolare le que.,.. stioni disciplinari anzidette, per le qua.li può mettersi in relazione d'ufficio coi superiori diretti di chi ha . commesso la mancanza, purchè aventi grado di uffi-


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ciale, od altrime.nti con le competenti autorità da.Ile quali quel personale dipende. Per reciprocità, disposizioni analoghe alle precedenti sono ,date dalle autorità competent~ ai personali anzidetti, e perciò il milita.re del R. Esercito, qualora richiesto, deve dire il proprio nome e cognome. In tempo di guerra vi ha inoltre obbligo di saluto fra il militare del R. Esercito ed il personale assimilato di rango e grado militare, indicato nel Servizio in guerra. Tra uguali di grado il saliito reciproco 'è dovere di cortesia e di cameratismo. Però, i militari non fregiati del distintivo di mutilato o decorazione al va.lor militare, hanno l'obbligo del saluto verso i milita.ri di pari grado fregiati di tali distinzioni. Le sentinelle hanno l'obbligo di salutare (posizione di attenti· a :fianc'arm) i decora.ti al va.lor militare e i mutilati che vestono l'abito civile, i padri, le madri e le vedove dei decorati morti sul campo od in seguito a ferite riportate in combattimento, ed i genitori dei caduti, insigniti della medaglia d'onore. Da parte di ogni altro militare il saluto alle anzidette persone, è atto di cameratismo e di cortesia. I decorati e mutilati che vestono l'abito civile, i genitori e le vedove, .per aver di•r itto agli onori ora detti, devono portare in modo visibile i segni delle decorazoini che loro conferiscono l'acennato diritto. Il saluto è · dovuto in ogni luogo, sia di giorni, sia di notte, anche quando l'attenzione della persona, che si deve salutare, sia rivolta altrove. Nei pubblici passeggi e nei luoghi chiusi si saluta una volta sola, eccezione fatta per gli alti personaggi e i simboli menzoinati ne.i! capoversi a), b) e e), a pag. 479, i quali . devono essere salutati tutte le volte che si incontrano. Il militare disarmato, o armato di sola sciabola saluta rettificando la.posizione ed eseguendo il saluto con L e~ione di Artiglieria -

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la mano alla visiera Qruando è a capo coperto; prendendo la posizione cli attenti, ,ed ese·guendo il saluto . . tornano quanclo ,è a capo scoper,to. . Nell'.esegufre il salu.to, 11 militare: deve togbevsi il s.igaro o altro di boccGli, ed alzarsi se seduto: Se il litar,e ha un .piego, un involto, il si-gar ò od altro oggets to :nella mano ds€stra., le. clev,e passare nella mano sinistra pe,r eseguite il sa.litio; e, . H sqttu'fFieiate o il .militare di triap'F)a a cavallo, che guida. stando in vettura, saluta rettificando sen1.:plicernente la posi,zione, tran:.ae. il a:so htdicato piu avanti. · L'i;dficiale sa11i1ta come a piedi. · U' sottufficiale o il rr..Jlital'e. dr t1~upp-a: in bièicletta . saluta. fiss ando- in volto il superior.e. L'ufficiale sah.i ta come a piedi. 1f miim:tare in vetturaà salurt a come a piedi, senza a-lzars:i, traJJtne il eas@ ~tHìicato a p;rè p-a.gi,na pe1:Jultimo

mi-

capoverso. . .. _11 militare armato, it:i foci:le, inoscn.etto, o lancia, sahi.ta FettificaBd'o il pe>·r to d,anme· e 1issai:1d0, in '<'Olto ìl sU:pe,rio')1e. · Allorquando il'lè0ntra gh alti) personaggi: o si mh@li · men2ionati nei ,ca.]Po<versi a) b) è}' a pag. 479', il rni1litare, se. ii"Jil mareia, si- :fh;wma a. ]O passi, volg.e loro la fr~nte e prende la: p@s:iizi0ne del sallmto qnma:nd@ la :person}i, o la bandiera: è a, tre passi <d'a lrl!lri, e la: mantiene fi.nchè ·ess~ non l'alh,hia:no oltrepa:ss·afu-. Se è armato di fo0il~, JJJa©Schetto· o lal'lrcia; pr,esenta. Faimia. , · I1 mi1i·tare ·in hiciée,letta: si aitresta,, smonta, fa frron- , te e saliiil;tai; we;r-ò,, qll)landiiè- iso1a:to ed a:rma,tò cli .m0:schetteQ; se h .l'air:rna: unita a]la maé·e,hirm:a. ·s·à1uta con la 1w11a®~ se 1a worta a, traieoRa, sa-Iuta col rettime.a re· '. so1tanfo tai pos,i,z.iome d:e11!a!rmet · · . · Il .mili-tare che si 1lr-0vaf in · veti1rul:Jia~ me6ntr·a11:rd:<l» te ~rsoIO.e ind,i;cate nei capoversi a) b) a pa:g. 4«9 si alza in pie.®i' ~ saill!llt~ se .~ cl.isa<rmafo 0' arrr:riat.01 oli s9la sda:1

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bolà. o di sola pistola, quand'è aìrmato di: moschetto, 'fucile, o lancia, si alza in piedi e saluta come da :fianc'arm (o pied'arm) . Se guida, prima di rendere g·li: onori pr·e detti ferma la. vettura. Il militare che riceve il salut-01 deve! t-estitufrlo. Di piu militari salutati, i quaJ,i si trov-ano insieme, risp<mde solo i! piu elevato in g1·ado o 'fli:u anziano. Il comandante di reparto a:rmato non rest itui'sce il s aluto al militare isolato. Nessuno può dispensare l'inferiore dall'obbligo del saluto. L'inferior e deve il saluto al superiore col quale ha avuto od ha relazione dr servizio, e che egli riconosce , anche se non veste. l'u nr:forme. L'inferiore, quando non vesta l'uniforme, deve if saluto al superiore, dal quale deve ritenere di essere conosciuto. • . L'inferiore che si ptesenta ad un sapetiore., si arresta. sull'attenti' a due passi di distanza da lui, eseguisce il saluto e ritorna quir1di nella posizione d'i at- tenti; quando è licenziato, fa un passo ind1ietro, sal'uta e si allontana. L'inferiore disa1:mato od armato d.r sola sciabola., che si presenta in un loca!lè. clìe- ùc,n srct d'uso comune per la truppa, si toglie il copricapo nell'entrare e lo tiene nella. mano destra col rre.giq in alto e T'interno aJ?}!>Oggiato contro·· la gamoa; pe1~èseguir.:e il sa:h:rto romano passa il copricapo nella mano sinistta.. , · Quando il militare parla con un superiore per cose di se.rvizio, o g·li fa visita di dovere, ?,tte;nqe,, p~r ritirarsi, di ricevere il commiato. Il mi litare che, senza es~ervi comandato per servizio armato; ent r a nelle sale del' Parlame.nfo nazio,. nale in occasione di· sedute pubbliche, od' in quelle di udienze dei tribunali, od in queile dove si esercitano i diritti elettorali, depone le armi..


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Saluto di un riparto di truppa. (1). - Un riparto deve' il saluto: a) a tutti per~onaggi .indicati a pa.g. 479 lettera a):_ ed al SS. Sacramento; b) al Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato; e) ai Cavalieri della SS.. Annunziata fregiati delle insegne dell'Ordine; ai Senatori e Deputati r-i uniti in corpo ed alle· loro deputazioni; alle Bandiere delle forze Armate dello Stato, alle Bandier,e Na.zionali dei Mu"nicipi decorate di medaglia o croce di guer_ra al valor m1litare (2); a:i Ministri segretari di Stato per la· Guerra per la Marina e per ·l'Aeronautica ed a.i rispettivi sottosegretari; · d) agli ufficia.li generali od àmmiragli d·ei corpi arm·ati dello Stato, al comandante tifulare del proprio ·reggimento; al 6omandante titolare dè!' proprio gruppo; al comandan_te titolare della propria batteria; all'ufficiale che deve assumere il comando def riparto per servizio o per istruzione, · ai feretri nei trasporti funebri militari:_ . . c) agli ufficiali superiori dei corpi armati dello Stato, se il ripairto è comandato da ufficiale inferiore, agli ufficiali di ogni gra.do delle forze armate dello Stato, se il reparto è c<;>mandato da sottufficiale o da graduato di truppa; . ai reparti di truppa armata dei corpi armati dèllo Stato, comandati . da ufficiale; ai reparti di truppa armata de.i: corpi armati dello Stato, . corpandati da sottufficiale o graduato di truppa, se esso pure è comandato da sottufficiale. o graduato di truppa; (J) Per il reparto comadato di guardia, picchetto o scorta d'onore vedansi tele' pcscrlzioni contenute nel regolamento pet il servizio territoriale. Per il reparto In· marcia di guerra, o con misure di sicurezza, negli alloggiamenti durante le marce. ec! agli avamposti, esistono speciali prescrizioni. (2) Medaglia d'oro al V, M.: Venezia V!cem:a, Osoppo, Pieve di Cadore; medaglia di bronzo al V. M.: Feltre, croce di·guerra al V. M.: Limana. Seren di Grappa.


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f) vi è inoltre obbligo reciproco di saluto fra i r,eparti

di truppa armata del R. Esercito e quelli del personale del Sovrano Ordine di Malta e della Croce Rossa Italiana, quando questi siano regolarmente mobilitati per servizio e vestano la relativa uniforme.· · Nel caso di scambio di saluto fra i due riparti, saluta generalmente per primo il riparto che ha H comandante meno elevato in grado; é, se i comandanti sono di grado uguale, oppure manca il modo di verifi. care tale circostanza, saluta per primo qUrello dei due che viene dopo nell'ordine di precedenza stabilito per le diverse armi e corpi. In Roma, i reparti:, passando nelle prossimità della tomba del lvlilite Ignoto, debbono salutare con l'attenti, comandato successivamente per plotone, nellé unità superiori al plotone. Nelle stesse circostanze, le musiche e le fanfare cesseranno di suonare. Il saluto, da un riparto di truppa, viene eseguito nei modi seguenti: Riparto a piè f.ermo. - Presenta le armi a 20 passi di distanza conservando la posizione d'onore fino a tanto che non venga ordinato diversamente, o finchè le persone o le Bandiere cui gli onori sono dovuti non abbiano oltrepassato il riparto di 10 passi, nei casi indicati nei capoversi a). b) c) e d) a pag.. 478. Prende la posizione di atten ti a 20 passi di distanza conservandola con le norme sopra descritte, nei casi indicati nei capoversi e) e f) a pag. 479. La posizione d'onore è sempre presa successivamente per battaglione, nelle unità superiori al battaglione. Un riparto ciclisti prende in ogni, caso la posizione di attenti, ordinata dal rispettivo capo. Se gli uomini hanno il moschetto a tracolla, rettificano la. posizione dell'arma. Riparto im marcia. - Si a.rresta es.i· regola poi com e a piè fermo, nei casi indicati nei capoversi a) eb)


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a -pag. 478. lFi taìi casi un riparto ciclisti smonta dalle mace'hine, fa froRte e prende ìa posizione di attenti al comando del capo. ~alu.tà con i"atter-1ti a destr ·(o sinistr), òrdinato sll!€cessivamente -f)er plotone neJle. unità ' sÙperiori .al plotone, in tutti gli al\ri casi - capove-rsi c) d) e) ed f) a pag~. ~78~479. · · Riparto di 1'Yl!G!r'ori-a a- passo cli S$r(1;da. - Nei casi1 indi:cati nei capoversi a). e b) a pag. 439 _la truppa prende il passo uniforme, e rettifica il porto d'armi /3,Ì t re segN~li di attenti, sonati <lai trombettieri o dai talllburini successivamente per battaglfone daHa t.e sta o dalla coda della colonna, e seguiti dall-a fanfara reale per le LL.. MM. H Re e la Regina e çlella marcia al . campo per le altre persone. indicate nei detti capoversi. · Tutti· fissano .la pe~sonà cui si rende Oi'lore, e gli ufficia:li salutano con la mana. Negli altri casi non si rendeno ono-ri. Q_u.ando due riparti si ineontraho. ogmrnq di ~si serra a destra e prosegue la marci-a ; gli ufficiali s_a.lut:ano con la mano alla visiera, le Bandiere, i su,periori -~ gU_egaa-Ii. RiP,oxt,-0 i??, fer'rrrw,ta cluJ'rlqmte l.e mii1·c:e. - Nei caBi 1:ndfoa.t i i'lei ca-poversi a) -e b) à pag. 4'i'9, c).i segnal(di attenti so!'lab .con 1~ n0rme date a ·pag·. 481, la truppa prende la pos-izione di attenti 'facendo fronte verso le persone cui si r"6:nde onore; senza ripigliare le arm.i, se furono deposte, e senza riprendere le formazioni; gli ufficiali s·alwtano con la mano alla vis:i:era,. Negli -altFi easi n9n si rendono onori, solo gli ufficiali sa-Jutano con la mano -alla .visiera le bandiere e i superiori, e seambif!,no il sahito con gli ugqa1i•. Riparto o riparti c.he q,tt.endcmo alla ¼tru;,;ione. ~ Quanqo sia sta.to dato speciale preavviso dell'arrivo o del passaggio d~lle persone indicate nel capoverso a) e b) a pag. 479, il coman-dant~ ·del riparto piu elevato

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,in grado, fa suonare i seg·nali di ·attenti, seguìtj .d·a lla fanfara :reale pe.r le LL. l\iIM. e ,della marcia al C'ampo per le alt re. Tutti i reparti prendono la posìzione di attenti, arrestandosi se sono in marcia, appiedando se si tratta di riparti ciclisti, poi ciascun riparto rende gl onori con le norme date per il riparto fermo. · Quando si presentino sul luogo dell'istrnzione: il Ministro {!ella Guerra, il sottosegretario di· Stat o per la Guerra, il capo éli stato maggioré generale, · il capo di stato maggio1·e per l'esercito, il comandante designato d'Armata, il comandante del Corpo d'Armata, 11comanda.nte della Di·vfsìone,, il comandante della Brigata, il comandante del R.eggimenio, ai segnali di at tenti, fatti suonare con le norme. date a pag. 481. e 482 dal comandante di riparto piu elevato in grado, tutti i riparti prendono la posizione d' attenti, arrestandosi se in ·ma.rcia. · Quando si presentino: il comandante generale dell'arma dei RR. CC. l'ispettore dell'artiglieria, l'ispettore del genio, l'ispettore delle tr uppe alpine, l'ispettore delle truppe celeri, l'ispettore tecnic-0 automobilista, il comandante piu ele.vato in grado fra quelli della rispettiva arma, corpo o reggimento, fa sonal"e i segnali prescritti secondo il grado e la carica dell'ufficiale generale. facendo precedere i segnal'l di attenti dal ritornello dell'arma, corpo o reggimento. · L'istruzione non si riprende se non. al segnale di avanti sonata, per ordine della persona cui si rende onore. In . tutti gli alt ri casi non si rendono onori.


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Riparto~ scona ·d'onore ad un convoglio fwnebre. - Dal momento in cui si schi,e ra, non rende piu alcun . onore., se non al feretro. Riparto che atternde ad esercitazioni di combatti1nento, al tiro a bersaglio od a marnovre di forza. Non rende onori in alcun caso. Riparto senz'armi. - Si regola. in ogni caso se.condo le prescrizioni date per il riparto armato, in quanto sono ad esso applicabili. Quando un riparto di truppa armata, comandato da ufficiale, viene salutato da un riparto comandato da sottufficiale o graduato di truppa, il solo comandante restituisce il saluto. All'infori dei casi contemplati a pà.g.. 481 e 482 lettera a, b, e, d, e, f , un drappello comandato da. ufficiale, formo o in marcia che incontri un ufficiale superiore in grado al comandante del drappello non ren' de onori; il solo comandante saluta . Alla Bandiera spettano. s~mpre gli onori per essa prescritti, 'indipentemente dagli onori spettanti al ripairto col quale essa s i trova. Qua.ndo un riparto rende gli onori presentando le armi, i trombettieri e le musiche che trovansi con es· so. si re!rolano nei modi seguenti: tre volt./ il segniale d'attenti e la fa1Y1:f.arr'a reale per le LL. MM. il Re e la Reginà, o la marcia al campo per il SS. Sacramento, per il Sommo Pontefice, per i Capi di Stati Esteri, per i: Principi della Famiglia Reale e delle Case Regnanti estern, pel Ca.po del Governo, per i Cavalieri della SS. Annunziata fregi'ati delle insegne dell'Ordine, per Senatori e Deputati riuniti in corpo ,e loro deputazioni·, per le Bandiere delle forze armate dello Stato e per le Bandiere nazionali dei municipi decorati al valor militare; tre volte il segnale d'attenti pei Ministri segretari di 1


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Stato per la Guerra, per la Marina e per 1' Aero'n autica e rispettivi sot~egretari; per i Marescialli d'Italia, Grandi Ammiragli, per il Capo di Stato maggior e generale, per i generali d'Armata e des ignati d'Armata, per il comandante generale della M. V. S. N._, per i capi di Stato maggiore dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica ed alla M. V. S. N., per i generali di Corpo d'Armata, per gli ammiragli di squadra, per i generali ispettori dei corpi della R. Marina, per i genera.li di squadra aerea; due volte ù segnaJ,e à'attooti per. i generali ed ammiragli di divisione, tenenti generali del R. Esercito ed Ufficiali generali delle altre forze armate dello Stato con grado corrispondente; . una volta il segnale d'attenti per i generali di brigata, contrammiragli, maggiori generali del R. Esercito ed Ufficiali genera.li dellé altre forze armate dello Stato con gr ado corrispondente, per il comandante titolare del proprio reggimento. I . tamburini si regolano in conformità battendo la marcia al campo t re rulli, due od uno solo, nei casi in cui i trombettieri suonano la marcia al campo se·gu ita da tre, due od un attenti. Le musiche suonano: la marcia Reale per le LL. MM. il Re e la Regina e per le Bandiere, . indicate nel capoverso c) a pag. 479, la marci,a del reggimento in tutti gli altri cas i di cui sopra. Però quando trattasi di Capi di Stati Esteri e Principi delle Case regnanti estere, possibilmente viene. suonato il relativo inno nazionale.

' DOVERI DEL SOTTUFFICIALE e del PMsorna,le di Truppa de~la Compagnia. Doveri del sott.u/fici;ale. .- Al sottufficiale di comp agnia, come quello che piu di frequente si t.rova a


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cgntatto col soldato, spetta in particolar modo di ispirare con le parole. e colresempio il sentimento del dover,e,, lo spiir.itò militare., il rispetto .e l'obbedienza ai superiori, di-d-i:ffondere e tener vivo lo spirito di corpo, le abitudini di ordine, le tradizioni militari, di mantenere e promuov-ere la buona armonia e la concordia. Eg·li perciò ha parte i;miportantissima. nell'educazione del soldato. LontanO' ·dalla eccessiiva familiarità non meno che dall'asprezza, tratta l'inferiore con fermezza di contegno, accompagnata sempre da urbanità di modi, essendo questa, in uno con la imparzialità e la giustizia., la via piu si.cura pe.r ottenere rispetto ed obbedienza, e per acquistare quell'autorevolezza che è tanto necessaria all'esercizio del grado. Bada specialmente ai caporali incaricati dclia istruzione delle reclute, per accertarsi che te istruiscano come si conviene e che. ispirino loro buoni· sentimenti. Deve osservare che i soldati del proprio reparto abbja.no cura dei loro quadrupedi. Esige che li governino bene ed usino coi medesimi buone maniere. Veglia aff,illlchè la ferratura sia sempre mantenuta. in buono stato dal maniscalco, ed in caso di incuria fa subito rapporto al superiore immediat.o. Il maresciallo ;è il primo sott'ufficiale della compagnia, e, come tale, deve, per la necessità de.ll'esempio, eccellere nella -osservanza dei doveri generali indicati nei numeri precedenti, segnalandosi per istruzione, ope.rc.sità, zelo e conoscenza perfetta· del servizio. Valendosi della propria esperi,e nza e dell' autorità pers~ nale, conserva il buon accordo ed il cameratismo fra i sottufficiali della compagnia ed invigila, in gener ale con tutti i mezzi che sono in suo pote.re, al mantenimento della disciplina., specie .im quelle. circostan·ze di luogo e di tempo che necessariamente sfuggono alla vigilanza degli ufficiali. E' suo dovere di esse.re infor-


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rftato di ,qu::1,ni:o accade nèlla .compa_gnfa, per poterne rag:guag1iare gli uffici.a.li. · · . Nelle armi a cavallo, il sergente, assiste al go:verno · dei quadrupedi del proprio 1i p.a rto, e destina gli uomini che debb.o.no plillire e montare (o condurne)· i qu-adr,upedi degli. assenti. Do,verfi ,del c0cpora,J, maggiore e del ccvporale.. - n -ea;por.a) maggiore <ili compag·nia c@ncorre coi ser genti in tutti j servizi, ma solo eccezionalmente in quello <1-i sergente d'isp.ezion:e alla .caseFma. Il ca.parale oltre ad essere in grado di istruire, il soldato i·n ogni pa-r-te · del servizio. dev,e essere abbastanza autorevole da mantenere, in ogni.. circostanza l'ordine e la disciplina. fr~ i suoi subordir,iati, e s.a persene pro,caccia:rei la stinia e l'obbedienza~ Esso deve perciò dar loro l'esempio di \;\na copèl.otta irreprensibile e di costante ·esattezza nell"adempimento dei propri doveri. · . Spetta al c·q,p<Yl'al,e cl~ inizia1·e al,la vìta 1nilitar e il

nuovo soldato. .

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Gli ins~gna quindi la maniera di ben tenersi, di governare i quadrupedi a lui affidati, il modo di beu riporre e piegare la roba, di pulire 1,e varie parti dell'arma'me.nto e del cortedo, gli dà ·quei consigli ig'ienici che reputa opportunj~ e gli serve -di guida e di aiuto nella nuova condiziòne. Doveri dell"appunta,to. - V.appuntato de:ve osservare tutti i doveri del soldato. JJ:o; erj del soldato. -:-- Chiamato d<i.,lla leggé a far parte dèll'esercito per addestra.re ed agguerrir e il corpo e l'animo e ·pote.re efficacemente con.c orrere alla difesa del Re e della Pé!-tria, .il soldato deve adattarsi subito e· voloriterosaments alie esiigenze della sUà nuç.va condizion:e ed attenere con animo lieto e con alacrità al servizio militare.

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Con la nettezza, la sobrietà e la temperanza, con lo sfuggire ad ogni sorta di eccessi, conserva le facoltà della mente. . ' · . Con la continua attenzione, premura ed operosità, si studia d.i: ritrarre sempre maggior profitto dalle varie istruzioni e scuole, le quali, mentre lo abilitano a ·ben adempiere i suoi doveri1 rialzano la. sua condizione e la migliorano, ,e lo mettono in grado di sempre meglio serviire la P atria. Il soldato deve sempre avere somma cura del corredo,, delle armi, dei- quadrupedi e di ogni specie di materiali che abbia personalmente. in consegna. RICOMPENSE MILITARI. Generalità. - La maggior soddisfazione morale per il mil~tare deve esse.re quella, che proviene dal sentimento di aver adempito il proprio dovere. E perciò in qualunque circostanza sia in pace · sia in guerra, quell'elevato sentimento deve essere sempre ,e sola guida delle sue azioni, anche quando queste dovessero rjmane.r e del t utto ignorate. Non sarebbe b uon mi,litare quegli per il quale la speranza delle ricompense. fosse unico movente dell'operare. Mentre . il sentimento puro ed elevato del dovere mantiene unito i cuori e salda la _compagine dell'esercito, lo smoderato ed unico desiderio di ricompense fa nascere invidie e distrugge il cameratismo. E pe,rtanto,, mentre è obbligo del superiore di mantenere r igidamente osservato ogni dovere per p art~ degli inferiori, è altresì suo obbligo disciplinare, l'apprezzarne le azioni meritevoli e di ricompensarle, quando ne sia il caso, o proporne la ricompensa, con ·giustl;t misura: L'usare. opportunamente delle ricompense costituisce per il superiore un mezzo potente per elevare lo


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spirito militare, infondere la giusta. emulazione, e mantenere salda-la disciplina negli .inferiori. · E' un mezzo però che va adoperato con molto tatto e con molto criterio, affirn;:hè conservi tutto il suo prestigio e tutta la sua. efficacia. SPECIE DELLE RICOMPENSE ·MILITARI. Ricompense per il militare sono: Lo l'encomio s·emplice o solenne, 2.o le ricompense al valor milita.re, 3.o le· ricompense per anzianità di -grado e di ser. vizio o per merito speciale. L'encomio semplice consiste nella lode data dal superiore all'ip.fer,iore, sia verbalmente, sia con lettera, o per up fatto speciale che lo merit~ ovvero per particolare diligenza od intelligenza. adoperate neH'adem- · pimento dei suoi doveri o nell'esecuzione dhm ordine. L'encomio sole."Yllne consiste i.nv.ece nella lod.e pubblicata all'ordine del giorno, del reggimento, della brigata, del presidio, della Divisione, del Corpo d'Armata o dell'Esercito, per ordine dell'autorità che tributa la lode stessa. L'encomio ;è na.tm:almente, tanto piu importante, quanto piu ne è estesa la· pubblicazione, ond'è che nel darlo, bisogna commisurare questa estensione al merito deì fatto cui si, r iferisce. . . " L'autorità militare che ordina l'eneo.mio solenne, sta- · bilisce se debba essere pubblicatò sull'ordine del giorno che da essa direttamente emana ovvero soltanto su quello di alcuni comandi dipendenti; e ne detta il testo, che viene poi anche trascritto: per gli uffi.ciali; sul libretto personale; per la truppa, sul foglio matriolare., e carartteristico, sul libretto personale e sul foglio di' congedo. . · · L'encomio, sia semplice, sia solenne, può essere individuale o collettivo; cioo r,iiferirsi nominativamente ad uno o piu individui, od anche aà interi reparti di truppa.


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Ri<iompense al valer rmiliiJare. - Le ri:<w1'n])ense al valor militare consistono: ·• a) nella; Croce di gueàa a1 va.lor mHi-ta:re-; b) nella medagHa di bronzo, d'arg-ento o d'ouro al valor militare.; e)· nella decorazione nell' Or dine ini.litare d-i- gavG.ia; d) neUe promozioni straordinarie per m·erito di guerra. Le croci> e le medaglie· a;l valor l1l1liUita.re· pQssonG essere concess·e, per decisfone sovrana;, per i fatti e nei casi enumerati neJ!le dltis posiziG.r11 per il c0;:t:l.ferilf:neafo delle decoràzioni al valw m ihtar,e. .· Le decorazioni dell"Or dii;i:Er mi,litare di Savoia, posseno essere concesse' per i fatti., e· nei caisi enul1ltérati dagh Struta:ti' fond.a:mentaH deltrOrcli':r.i;e stess@. Le P':rnrnoz.iorri s1ira{;)rdi:n~ri:~ per ID&it0 <l'i guerra, ,p0Ssorro1essere concesse in tutti1 i gr·acl;j, ah 1:lutte te· aJ?mi, e.or.ne di turtit r Ì· cp:rpi' e se1rvizi, à\ norma: d.~ <lfl!l'a·nt o tli:s:inongono le· leggi· ed i regol:ar.nel'lti. · . Ricdrm!pens.e;. per ,a,,rnzi:anità dli grado- e di serviiio e aJw-

per n:ver'ilt@. S'{Yeciale. - Le ricom pense- :vnii'li-ta r i :p'er Z<iani tà di g.rado• e d,i: s,ervrzi0· s0,no: . ··

A) per il sottufficial,e, caporale e soldato: 1 - l'a~anzanmi:ento'. p-er a::m,zi,aRità d;jr .grado;. 2' _, 1-a cr0ce per an,z ianità \ili servizio (per il s1Jlo so!tufficiatef_ · · · · 3 - la rafferma con premfo; 4 - la; pensio::m'e: <ffli' ri•ti:r01 0 diì r iforma:, · B)1 per Jl'afficiaTe: · l - l'avanzamento.< per anzianità' di g1n1:do.; · 2' - la p.ensiol'l:e cl<i1 ritiih'o · 0 cli· riforma; · 3 - la croce· per anzian.ìtà di servizio; · . .. 4 . - le deeonazionii; ìlliel1'0lrd~Re de.l'là ~OrònléJ d?lflal'ia, o d,i q.u:ello dei- $&. :Miau.r ì~ia e La:z·z-a,rd·; 5 - la medaglia Mauriziana per · mei:''i4'. ci :mi>lìtara: · . L e ricomiJ!)ense 1 m~llÌitari1 per- merit o sriieciale sdti0: . ' A) J!)el' it s-0tim:ffiiiciia:l1e, eap.>oral:e e s01kl'aiJ0: · ' ·' l - l.l'a:vanzame n:to a scelta; .


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2 - la decorazione di cavaliere nell'Ordine della Corona d'Italia; · · 3 - la decorazione di cavaliere nell' Ordine. coloniale de1la Stella d'Italia; · 4 · - la croce al merito di guerra; 5 - le m,e daglie commemorative per ca\In'F)a:gne: di . guerra; • 6 -- il distintivo d'onor e J}er i mu,tilati e invalidi di, · guerra; ... 7 - i.,l distintivo d'onore per i feriti !ili guerra; 8' - la medag·li-a d,i benem~enz::i. J:>e.r volonfari di guerra. , ' ' B) per l'ufficiale: 1 - ravanzq,mento a scelta; 2 - le d.ecorazioni deH'Ord-ine d-eUa Co,rona c.t:lta:1.i!ai; . 3 - le decorazioni dell'Ordine dei SS. Maurizio e· Laz.zaro; · 4 - le de:corazioni · del.l'Ordine col0lili-.ale d-ell<!i-. S:tel-· la d'Italia; 5 - ·tà e:rnce al merit.o di ,gu,er:i;a,.; 6 - le inedagiie coin.me1n0ra"tiVie, pe.:r campa:gne di guerra; 7 - il distintivo d'onore p.er i mU,t,iirati ed- i:nva:1i<fui di guerra; · 8 '"' il d'isfiinti:vo d'onore per i fe:ritf di guerra; ~' - l'a medaglia <l'i benemerenza. -per i vofonitarri 4i gueTta. Le norme che regolano la conoessione de.l'le eleè.orazioni: o· de.r distin.tivì s6pra èle.néati, sono stahilite d~ a-p;pos'ite di'spos,i,zioni. _ · · · ·. . n militare' può ino}tre as,pirar,e,.-come quali.rnq;tie' a:ftro cittadino, alle particol;:tri ricompense per· valore civi.Ee, peE val01·.e di marina, pe,: v;:i;fore di· aer:onautica,, , per hene.merenza della salute J;>ù.%òri'ca, o per.: eminenti ber-1erne-venze. del.Ie sciJenze, delle l·etteire e. cteliYe a.rtii. J?er . l:'a:s0- d:elie.= cilko.11a:zfo,'Pl.,1t_ e relativ:~ na:st1rin i- &ett:a. norme il Regolamento· sidl'iinifo1·me.


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PUNIZIONI DISCIPLINARI. Norme g,enerali. Facoltà di punire disciplinarme;nte. - Ogni supe riore ha, in qualunque luogo e tempo, il dovere,, e la conseguente facoltà, di punire .in inferiore che commette una mancanza. Incorre anzi in punizione quando non reprima immediatamente, coi me:r.zi che sono in sua facoltà, una qualsiasi violazione della disciplina. Ma!Yl)oamze sogg'e,tte a punizicmii disciplinari. - Sono represse, a norma delle seguenti disposizioni, le in frazioni che il militare commetta ai regolamenti militari ed agli ordini superiori, e le negligenze nell'adempimento del proprio dovere, senza pregiudizio delle maggiori pene previste dal Codice penale per l'Esercito. Sono in egual modo represse le mancanze ai doveri di cittadino, od anche d~ uomo privato, quando po.ssa no turbare l'ordine pubblico, generale scanda.lo o recare sfregio ;i.l decoro del grado o della uniforme. Fra le m~ncanze ai doveri d'uomo privato, sono con cura speciale repressi i giuochi di azzardo, i debiti, gli stravizi, ed il mal costume. R egole generali per l' ap-pl,icazione delle punizioni. - La facoltà di punire disciplinarmente è mezzo potente dato al superiore per mantener salda la disciplina nei propri inferiori. Affinchè essa conservi tutta la sua efficacia., deve essere adoperata con grande pon deratezza, con molto tatto, eon giusta misura ed in armonia con la conoscenza che il superiore è in obbligo di avere de:i propri dipendenti. Una pwnti,zi<me infi,itta ingiustmmernte non,· toll'"r,,a che a da'Y//Yll) della disciplina. Il superiore procura di prevenire la. mancanza dei propri dipendenti e principalmente di evitare ogni provocazione.


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Egli ottiene questo scopo yrinci,p almente_con la fermezza -e. con l'esempio, dimostrando in ogni circostanza di essere, per primo, rigido osservatore di tutfu le norme diséiplinari. Quanto· piu grandi sono la stima ed il rispetto dii cui il superiore ha saputo circondarsi, tanto piu forte gli riesce di mantenere l'osservanza .della disciplina da parte dei suoi inferiori, anche nei momenti piu diffi, · · cili . E' dovete del superiore in genere,, e particolarmente del comandante di compagnia, di rivolgere le sue. 1ci..1re costari.ti ad ottene.re che .i propri dipendenti si. regolino sempre .in modo da preven,i:re le; mancanze dei loro subordina,t i; e, quando sia il caso di punire, usino· d,i questa loro facoltà col .criterio dovuto. · Il superiq.re deve ricorrere alle punizioni soltanto dopo di avere ,e saurito tutti gl~ altri mezzi morali che siano a sua disposizione, in modò da ritardare il piu ·che sia possibile la prima-punizione, la quale ha, sovente" grandissima influenza pe't' tutto il tempo che -il milit.a re passa alle armi; poichè se applicata prima che esso sia conscio -perfettamente dei suoi doveri e delle esigenze della disciplina, ingenera scoraggiamento e dà una falsa ,impressione della disciplina militare. Deve nel punire, astenersi da. ogni maniera ed e spressione ingiuriosa. o risentita, dimostrando, unicamente del sentimento del dovere e dal fine di correggere il colpevole ·e di porg,e re un .1esempio salutare agli altri. Egli deve anzitutto considerare se vi sia stata. o no l'intenzione di mancare, e perciò, prima di punire, deve rfchieder,e al militare., ritenuto responsabile; della mancanza, quei chiarimenti che questi r itenesse opportuno' forni,r e a sua discolpa. · Il superiore, poi, c:ui spetta di stabilite la specie e la durata della punizione, deve richiedere a. chi l'ha 1

Lezioni di Artiglieria -

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inflitta tutti i chiarimenti necessari per formarsi- un esatto concetto della entità della manca.nza; e se, dopo ciò, gli rimanessero ancora dei dubbi, deve oppottunamente interrogare il militare punito, o farlo interrogare da un uffici,al e che sia piu e.levato in grado di chi ha inflitta la punizione e dal quale dipende direttamente il punito stesso. Inoltre tiene conto di tutte le circostanze attenuanti, della condotta abituale, del carattere, dei servizi prestati, del grado d'intelligenza di chi· ha mancato, e della conoscenza che questi, per la sua ·condizione. di grado o di anzianità, deve avere delle regole disciplinari. Egli deve però sempre severamente colpire le mancanze, anche leggiere, che accennino ad indelicatezza, disonestà, scarsa dignità, insubordinazione, abuso di potere, ingiustizia, iscarsa ponderatezza nel p·unire. Tiene altresì debito conto d'ogni circostanza. aggravante, reprimendo segnata.mente con maggiori punizioni le mancanze recidive od abituali, o commesse in pres<?nza di altri1militari, od in servizio, cori pericolo di generale disordine. Tiene anche conto delle piu o meno gravi conseguenze prevedibili, che la mancanza ha prodotto. Avve.rte ancora che la mancanza r iveste sempre un carattere tanto piu grave quanto piu ,è elevato il grado di chi la commette. Ond'è che, fra parecchi militari comp1id di una stessa manèanza, punisce piu severamente quello o quelli di maggior. grado od anzianità, quando giudichi opportuno cli non punir,e tutti i èolpevoli . . IL comandant e di corpo fa largo uso di condorii di parte · della pena, t ut te le volte che l'effetto ottenuto sul militare, coll'infliggere ad esso la punizione, consigli di non insistere piu oltre nella punizione materiale.


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. Il superiore ha. dovere e facoltà., in qualunque circostanza di luogo e di tempÒ, di ammonire e rimpro verare l'infer,i ore che in qualche modo sia v,enuto meno ad un qualsivoglia dovere. Però, quando · 1a mancanza: esig'e immediata repressione, ed il rimprovero <lebba essere fatto in pubblico, esso deve unicamente · riferirsi al fatto del momento. In massima si deve: evitare di rimproverare o punire in presenza dir inferiori. Divieto di punire in p'resenia di un supe1'iore o dopo rappo1·to fatto ad u,,n s,u,periort e: - Il militare graduato deve astenersi da ogni correzione, iimprovero o punizione, in pr,esenza d'.un proprio superiòre, salvo che vi sia da lui autorizzato. · Così pure il graduato che abbia fatto rapporto del_la mancanza di un inferiore, o che eseguisca, per ordine di un superiore, indagini per detérminare la mancanza di un inferior.e, deve, da quel momento in poi, aste,nersi, riguardo alla. mancanza stessa, da ogni provvedimento, a meno che non ne riceva ordine dal superiore cui ha riferito od a cui deve in · seguito riferire. I ' . L'inferoire deve pur sempre astenersi dal fissare la durata. della punizione inflitta da un superiore, salvo che. vi sia da questo autorizzato. Punizione del ;militare d1: Dista.ccmnento. - L'ufficiale comandante di un distacca.mento d~ trupp_a, del proprio corpo o di corpi· diversi, ha sul. mede1'Jimo la stessa au.tor ità disciplinare qi un comandaht~ di corpo; ma non può ordina.re retrocessioni, nè, se ufficiale inferiore, fissare la durata degli, àrres.ti . inflitti agli . ufficiali. Il comandante di distaccamento che. non . sia ufficia.le, deve limitasi alle . punizioni di rimprovero e .di consegna in ca.serma. Tuttavi,a., quando la gravità .del-. la mancanza Io richieda, può a.nche infligge.re l,a pri-


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gione, senza per altro stabilirne la durata, per la qua le deve riferirne al comandante del corpo, o di' quell'altro distaccamento da cui dipende. Punizi()?'l,e del militare della CO(YYl;pagnia. - Il sottufficiale od il caporale che infligge una punizione ad un inferiore della compagnia deve tosto riferime all'ufficio di compagnia affinchè questo ·ne possa infor mare il comandante e l'ufficio di maggiorità del corpo, se trattasi di consegna o prigione. Il caporale informa inoltre immediatamente della punizione da lui inflitta il sergente del riparto, cui i1 punito appartiene, il sergemte ne informa poi il comàndante del plotone. L'uff,i,ciale, che punisce un inferiore della compagnia, ne riferisce anche all'ufficio di compagnia per l'opportuna notificazione alla maggiorità di corpo, se trattasi di consegna o prigione. Se la punizione consiste nel ri:mprovero, non occor re la partecipa2iione, a meno che trattisi, per l'ufficiale, del rimprovero scritto. Punizioine clel militar·e di altra compagniYJ:. - Chi infligge una punizione ad un inferiore del proprio corpo, Ìna d'altra compagnia, deve informarne 'se.nza indugio l'ufficiò di maggiorità di corpo accennandogli per iscritto il motivo della punizione. Questa comunicazion,e, iè fatta direttamente all'ufficio di maggiorità del corpo, se chi ha inflitto la punizione. è uffici,ale; per mezzo dell'ufficio di compagnia, se chi ha inflitto la punfaione è sottufficiale o caporale. Punizione di mildtare di altro corpo. - Il superiore che infiigge una punizione ad un inferiore di altro corpo, ne deve tosto riferire, per mezzo del proprio comandante iLcorpo, o capo di servizio, al comandante di Presidio. Questj, determina la durata della punizione e la partecipa al comandante del corpo o distaccçJ,mento cui il punito appartiene., od al capo di servizio, cui esso è addetto.


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, PUNIZIONI DEL SOTTUFFWIAL'E. Punizioni, ·lQtro· durata e registraziorn;e. - Le puni zioni ·disciplinari per i mar,escialli, sono: 1 - il rimprovero semplice; · 2 - gli arresti semplici da 1 a 30 giorni; 3 - gli arresti di rigore da 3 a 15 giorni; . 4. il rimprovero solenne; · 5 - la dispensa dal servizio; 6 - la retrocessione dal grado;· 7 - il passaggio alle ca'mpagnie d1 correzione previa la retrocessione dal grado. Le punizioni per i sergenti maggiori ed i sergenti sono: .. 1 - il rimprovero semplice; 2 - la consegna in caserma da 1 a 30 g,iorni; 3 la sala. di punizione da 1 a 30 giorni; 3 ia sala di punizione di rigore da 2 a 15 -giorni; 5 - il r improvero solenne; 6 - la dispensa dal servizio; 7. la retrocessione del grado; 8 il passaggio alle compagnie di correzione. previa la retrocessione dal grado. Tutte le punizioni sopra indicate, tranne il rim.prover-o semplice, sono inscritte sul foglio matricolare del · punito. Ri'YYl!pro1Jero semplice. - Il rimp1:overo semplice può essere · i-nf·Utto al sot tufficiale. da, qualunque suo superiore. Danno motivo al rimprovero semplice le omissioni · o le mancanze di poco rilievo. Il rimprovero semplice è anche sussidiato dalle punizioni: di arresti per i maresci•allì, di consegna ~ di sala per gli altri' sottufficiali. · Conseg11,a in ' caserma. - La con~na in caserma può essere inflitta da qualu~que superiore.


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Questa pumz1one è inflitta per negl,igenze. ·o man canze leggere ,e non recidive. . La durata della punizione .è determinata dal comandante del battaglione cui appartiene il punito, se è inflitta dal comandante stesso o da ufficiale o sottuf :ficiale del battaglione. Se la p.unizione è invece inflitta da ufficiai.e di altro, battaglione, la durata è fissata dal comandante, del corpo. · sottufficiale consegnato in daserma non può u·scirne che per motivi di servizio. e non è escluso da servizio alcuno. ~ La punizione com,1imcia dal momento in cui è iati mata, e la sua durata vie.ne annunciata- al sottufficiale dal comandante di compagnia. . Il nomé' del sottufficiale consegnato deve essere dato in .nota all'ufficiale di picchett@. Ogni sottufficiale che venga consegnato. ,i n caserma dev·e perciò esser,e indicato subito all'ufficio cli maggiorità del corpo. La punizione di consegna in caserma può . essere sJssidiata delle punizioni1 indicate. Sa};a di rpunizione e,d arresti. - La sala di punizio ne e. gli arresti possono esse.re inflitti da qualunque, ufficiale. La'specie e la . durata della sala di punizione e degli arresti, ·sono determinati dal comandante del corpo ·o dall'ufficial,e a lui superiore in grado che l'abbia inflitta. ' · Danno motivo alle punizioni di sala di punizione semplice e di arresti sèmplici le .mancanze di qualche gravità, ma non .recidive, ed anche le mancanze leg gere, ma piu volte ripetute. · · Si. ricorre :ì,nvece · alla · sala di punizione di rigore ed agli arresti di rigore in éaso di. mancanze gravi alla disciplina ed al servizio e.d anche di _recidività a mancare.

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La sala dv punizione e gli arresti semplici pcssono essere sussidiari di quelli di rigore. Il sottufficiale alla sala di punizoine semplice deve rimanere rinchiuso in apposita stanza durante le ore . nelle qua1i · non de,ve attendere al servi;zio; gli ;è éOn cesso di fumare, di aver libri da leggere e, l'occorrente per- scrivere.. . . . Il sottufficiale punito con 1.à sala di, punizione di ri ,gore deve rimanere rinchiuso in apposita stanza, possib:i,lmente da solo. A scopo 'igienico gli sarà .concesso di uscirne una .o due volte al giorno per prendere aria in qualche corridoio, o cortile, fuori della vista della truppa e sotto la sorveglianza di altro sotttifficiale a ciò comandato. Non può aver colloqu{ con nessuno, tranne _che co. gli. ufficiali: del corpo e per servizio. Non può fumare, nè avere libri da ·leggere, all'infuori di quelli. concessi dal comandante del corpo. Rimprov.e>ro solenne. - Il rimprovero,solenne è inflitto per ordine del comandante del corpo, o di una autorità militare a lui superiore, dal .comandante del battaglione o del deposito, in presenza di tutti gli uffi cial.i di grado superoire a quelto del sottufficiale punito, presenti alla sede del reggi:merito., battaglione. o de ~~

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Il rimprovero solenne per il sottufficiale è motivato da r,e cidività abituale. nel commettere mancanze, da abituale , negligenza nell'adempimento dei propri doveri, da grave mancanza di contegno o di decoro..,. . Il rimprovero' solenne non può accoppirsi co~tem poraneamente con gli arresti semplici .e di rigore o con la sala di disciplina semplice e di rigore, dovendosi sempre evitare di infliggere tre specie di: punì ·zio~i per una stessa mancanza.


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PUNIZIONI DEL GRADUATO DI TRUPPA E DEL SOLDATO

Punizi<mi, loro durata e registrazime.. - Le punizioni disciplinari per il graduato · di truppa sono: 1 il rimprovero semplice; 2 - la consegna in càserma da 1 a 30 giorni; 3 fa prigione semplice da 1 a 30 giorni; 4 - la prigione di rigore da 3 a 15 giorni; 5 il rimprovero solenne; 6 - la retrocessione dal grado; 7 il passaggio alle compagnie di correzione, previa la retr~essione dal grado. Le punizioni disciplinari per il soldato sono: 1 il rimprovero semplice; 2 - la consegna i·n caserma da 1 a 30 giorni; . 3 - la prigione semplice da 1 a 30 giorni; 4 la prigione di rigore. da 3 a 15 giorni; 5 la retrocessoine da appuntato; 6 - il passaggio alle compagnie di correzione. Tutte le punizioni sovraindicate, eccettuato il rimprovero semplice., sono inscritte sul foglio matricolare del punito. · Rim;prCYVel/'"o semplice. - Il r improvero semplice può essere inflitto, al graduato di truppa od al soldato da qualunque superiore. · La durata è stabilita: dal comandante della com pagnia se chi· punisce e chi è punito appartengono al la medesima eompag·nia; dal comandante del battaglione se i medesimi appartengono a diverse compagnie dello stesso battaglione; dal comandante del cor po, se appartengono a due diversi battaglioni. Questa punizione ,è inflitta per negligenze in ser vizio o mancanza di disciplina, purchè lievi e non re/ . cidive. Essa può esser,e su,ssi·diaria della prigione.


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· Il graduato dii truppa ·o soldato cons-e gnato in caserma non può uscirne .che per motivi di servizio e non è .escluso. da servizio alcuno. L'ufficiale di picchetto fa fare l'appello dei éonsè g·nati di quando in quando, per ·a ccertarsi. della loro pres-enza, ed imp;i'e ga i soldati, nelle ore in cui non attendono ad altro servizio, a pulire i cortili, i corri · doi e.d altri luoghi della caserma non occupati dalla · · _truppa. Ogni graduato di truppa o soldato che venga consegnato ·in caserma, deve essere _prontamente indicato . all'ufficio di· maggiorità di corpo, affinchè il suo nome sia tosto inscrìtto sulle note dei puniti.. Soltanto al com~ndante di Presidio, che abbia grado di ufficiale superiore o generale al comandante di divi!Sione, di corpo d'armata ed al Ministero della Guer ra è riservata facoltà di consegnare interi corpi ·o re parti di tr.uppe da essi ' dipendenti. Prigione. - La prigione può essere inflitta da qualunqu:e uffici•ale o sottufficiale. . . i l graduato di truppa può infligger-e la prigione ai propri inferiori diretti, quando fa le veci di sergente, tanto nel servizio·di compagnia e di reggimento, quanto comandan~e di di-s taccamento, drappello o pattuglia. Là specie di qùesta punizion'.e, se cioè semplice o ri · gore, e la durata, sa.ranno fissate dal comandante del corpo o da11'~1fficiale a lui superiore ·in grado che l'ab · bia inflitta. La prigione semplice ,è inflitta pe:i; manca.nze di· qualche consistenza; per mancanze piu gravi ed in caso di. recidività, ·si ricorre alla prigione di rigore. La pi:igione semplice può essere sussi,diaria di quella di rigore. · Quando un g:rnduato .di truppa o .soldato è punito con la prigione, l'ufficio dì compagnia ne avverte per iscritto l'ufficiale di picchetto.. · ·


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Il graduato di truppa così punito viene accompagnato alla prigione, all'ora prescritta, dal rispettivo ser:gente di giorn-ata: il soldato dal caporale di gior nata. Il comandante della guardia, aU!il)gresso del punì to (g-raduato o soldato) nel locale di punizione, visita diligentemente il punito stesso per accertarsi ch'egli non abbia seco alimenti o bevande, oppure armi, ferri, corde ed oggetti con cui possa far fuoco, fumare, giocare ecc. Il punito colla prigione semplice deve riman~re clì1uso in un locale a ciò destinato. Non ne esce che nelle ore nelle: quali deve attendere ad istruzioni od a ser vizi arma.ti. Può anche. essere destinato, eccezional mente, a disimpegnare i servizi di fatica, quando ciò sia ravvisato opportuno dal comandante del corpo. Quanto al vitto, il punito con la prigione continua ad avere il vitto ordinario. Il punito con la prigione di rigore deve -rimanere rinchiuso in apposito locale. E' escluso -da ogni servizio od esercitazione; è' privato del soldo. ., Nell'inverno, quando sia ravvisato necessario dal comandante del corpo, il punito con la prigione avrà se co per la notte, ed anche per ta,lune o per tutte. le ore del giorno, una coperta, oltre il proprio cappotto o pu~~~ · E' vietato a chicchéssia di entrare nelle camere di punizione senza permesso espr,esso del comandante del corpo, eccettuati gli ufficiali del corpo per motivi di -servizio e gli ·altri militari incarica.t della vigilanza e del servizio di esse camere. Nelle camere di punizione è vietato ogni schiamazzo, canto, giuoco,, rumore, com,e pure fumare od accendere fuoco o lwme. · Se taluno dei puniti con la prigione trasmoda e commette disordini che altrimenti non sia possibile


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frenare, gli possono essere applicat i, per òrdine dell'ufficiale di maggior grado od anzianità, fra. que11i al momento prèsenti i-n caserma, . i fer r i od altri vincoli per con.tenerlo. Così pur,è ·quando importi di assìcu rarsi di qualcuno che sia sospetto di grave delit to. · Ques(o mezzo affatto e:ccezionale nòn deve adoperar si come punizione, ma solamente come mezze. coercitivo momentaneo. · ' · In tempo di guerra, la punizione di prigione cli rigore, inflitta per gravi mancanze, può essere inasprita , con l'applicazione dei fer ri· da; campagna. Tale misùra può· essere eccezionalmente applicafa anche a.llcrquando la tru,ppa si trova fuori della ordì naria guarnigione per campi, manovre o per servizi di ordine pubblico, ove la sicùrezza della custodia dei pu niti o la gravità della mancanza lo richie;da. Quando la tru,ppa è in marcia, il graduato di truppa o soldato punito cc,rr ,la .prigìonei semplice o di rigore, marcia con la propria compagnia·: ogni giorno, a.rr iv,an,do alla tappa, campo, od accantonamento., viene tosto condotto, rispettivamente dal s,e rgente o dal ca porale di g'iornata,, alla guardia, pér ent rare nel luo. go destinato a prigione. .Chi in marci·a commette gravi mancanze o :reati; è senz'altro consegnato ai carabinieri reali, a richiesta del comandante. del corpo o distaccamento· in marcia. Rimprovero solenne: - Il rimprc:vero·sqle·n he ai graduato di truppa ,è inflitto per motivi affini a. quelh in dicati pel sottufficiale, .per ordine de.( cop1a11 dante del corpo o · di · un~ autorità mi.lita.re a hii s'upel'iore, dal comandante del battaglione o del deposito, in w esen za dègl~ ufficiali, dei "SOt tufficiali e dei graduati ,di truppa di grado uguale o sùpe.riò1~e al punito, appartenenti allo s¼sso battaglione o deposito. Retrocessione ·a;el gradu.ato cli tr.u.ppa e dell' appun- (. tato. - La r etrocessione del gr a.duato di truppa e del

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-508 l'appuntato è ordinata dal comandante del corpo, ed il retrocesso ritorna ·semplice soldato. · Questa punizione è inflitta per gravissime mancan ze, o quando la condotta del graduato di truppa od appuntato sia tale da renderlo immeritevole di con- ' serva.re il grado o'la distinziohe predetta. Vi incorre senz'altro il graduato di truppa, od appuntato che si ammogli in opposizione al prescritto regolamento. La retrocessione è annunziata. all'ordine del giomo del corpo. La retrocessione ael. graduato di truppa è eseguita alla presenza dei graduati di truppa. del corpo o! distaccamento in modo analogo a quello prescritto per il sottufficiale dal Reg·ola.mento sullo stato dei sottuf ficiali. ( Il retrocesso è assegnR-to ad altra compagnia del corpo. Il- comandante di Corpo d'Arma.ta dispone, nel caso di retrocessione di caporale appartene.nte ad una com pagnia di, sanità o di sussistenza, e sulla proposta del rispettivo direttore di sanità o di commissariato, per il passaggio del militare in questione ad altra compagnia di sanità o di sussistenza, prendendo gli accordi con l'altro comandante di Corpo d'a.rmata dal quale ., dipende la compagnia nella quale ·deve essere trasferito il caporale r.etrocesso. Per l'arma di carabinieri reali la retocessione dal grado ,è applicabile ai soli appuntati,; ed il retrocesso ritorna carabiniere. La retrocessione· da.I grado, col contemporaneo pas saggio alle compagnie di correzione, è applicabile tanto agli appuntati quanto ai carabinieri; ed H retrocesso in tal caso, anche se appuntato è di competenza del comando generale dell'arma. La retrocessione. .dell'appuntato avviene senza formalità in seguito all'ordine del giorno che la, deter mina.


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Passaggio, alle còmpa.gnie d)i cor1·e~i011ie. - Il capo· rale che si a;mmogh è retrocesso dal grado e potrà} pure, su proposta del comandante del corpo, essere trasferito alle compagnie cli correzione. E' trasferito nelle compagnie di correzione . il soldato che: a) persiste nella cattiva éondotta, anche dopo esauriti a suo riguar.dò tutti i mezzi disciplinari, dando prova d~ non essere suscettibile di ravvedimento·; b) si macchi di colpe, le quali _abbiano carattere· in.decoroso, come pedèrastia, tentativo di stuprò, ca· morra, indelicatezza, pubblica mendicazione, infermi tà simulate per avere la 1'iforma e simili, quando si.ffatte colpe non entrino. nel dominio della legge penale. ç) si sia reso colpevofo di propositi, propaganda O · mene sovversive contro le patrie istituzioni, o parteci- pi direttamente od indirettamente a qualche asso.eia zione, e man,ì~stazione avversa alla predetta istituzio ne, quando~tlali colpe non siano punibili e punite come reati; . d) dopo subita una condanna al ca1;cere ed ·alla reclusione militare sia ravvisato .immeritevole, per la natura del r,eato commesso, di rientrare nel corpo; e) sia ritenuto dal comandante di corpo, per qu,alche causa eccezionale, non çontemplato nei precedenti capoversi, in condizioni da essere proposto, nell'interesse della disciplina~ per l'a~segnazione allei compagnie , . stesse.. Le norme sopra indicate s'intendono applicabili an .. che al graduato di truppa. Per quest'ultimo, però, il passaggio alle compagnie di correzfone deve essere · preceduto dalla retrocessione dal grad0. Potrà pure essere tra.sferito alle compagniè di cor- rezaine jl soldato che si ammogli. ~ ·


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Capìtolo II.

Regolamento bi servizio interno SERVIZIO DI CASERMA •

I

Servizio di reggimento. - Comprende le operazioni che riguardano collettivamente il reggìJnento. La maggiorità del corpo ne tiene i turni. Vi sono impiegati: · A} In servizio settimariale:un ca:pitano d'ispezione, . ·un capitano al foraggio (nelle armi a cavallo) » » (1) un ufficiale veterinario » · un aiutante Maggiore in II.a un ufficiale medico, un maresciallo di maggiorità, un caporale mai;iiscalco all'infermeria · ca.valli (solo · , nelle armi a cavallo. un ufficiale subalterno di picchetto, " un ufficia.le subalterno ai viverì, · ub, sergente maggiore o sergente d'ispezione:, un caporale. maggiore di maggiorità, la guardia alla caserma, con un trombettiere, co1 m.anda.ta da un caporale; · il · numero strettamente indispénsabile di soldati piantoni, all'ospedale ed a:ll'infermeria uomini, e di soldati di guardia scuderia all'infermeria cavalli. 8011.0 inoltre comand.ati per alcune ore del giorno · soltanto, in modo che non siano distolti . dal1e pìu ·importanti istruzioni, gH .uomin,i di fatica. strettamente necessari ·per la pulizia dei· locali che sono sotto lai vigìlanza dell'ufficiale di picchetto e per altrì· servìzi . . .. .(l) Compresi i reggim enti del genio. In queUi che non banno ufficiale véte.,_ rinario, tale servizio è disimpegnato da un ufficiale. d' altro corpo.


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Tutti i capita.nf d'arma combattente (in servizio attivo permànente) d~l reggimento, tranne l'aiutant . maggiore in l .a ed il direttore dei conti, concorrono nel servizio di capitano d'ispezione. . Tutti indist.i:n ta:m:e.nt~ gli ufficiali subalterni d'arma combattento

del corpo

O

distaccamento •C(:}ncorrono,

qualunque sia Ia. ,ca'rica od il servizio speciale che disimpegnano, nei serviÌ i ài ufficiale di picchetto e di ufficiale ai viveri. Gli aiutanti. maggiori in 2.a però, · v.i concorrono solò quando, nella caserma dove essi risiedono, il numero dei subalterni disponiàili per tali servizi sia inf.eriore a.d 8. Nelle caserme ove alloggiano meno di 4 compagnie • (compresi lo ~tato maggiore.. ed il deposito) in massima non si comanda l'ufficiale di picchetto. Le.sue: funzioni sono assunte dal serg;ente d'ispezione, sotto la. vigilanza di un ufficiale di gùwnata, comandato per turno fra quem dei r iparti alloggiati ne.11.a. caserma. Allorchè il servizio di picchetto debba.si comandare in piu caserme, il comandante del corpo - previa autorizzazione, del comandante del presidjo - ha facoltà di disporre. che in una o piu di dett.e caserme, eccettuata la principale, il servizio di' picch~tto sìa sostituito da quello di giornata. · . In quelle caserme dove siano disponibili' méno di 8 fra sergenti maggiori e. sergenti;, concorrono al servizio di ispez.ione ~ fino a raggiungere tale 1111mero - i caporali maggiori piu anziani deHe truppe ·a11og· . gìate nella ca§erma stessa.: Quando la t ruppa è divisa in piu caserme, il comandante del corpo stabilisce se in ·ciascm:ia. di esse · debba essere comandata ù11a guardia, ovvero - sem- · pre nell'intento di fare la massima economia di personale - b asti comandare un piantone. ché vigili alla. porta.. . In ogni caso, per tutto il reggimento fanno servizio un solo ca.pita.no d'ispezione, un solò capìtano ~J


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foraggiò, un solo ufficiale medico, un solo ufficiale veterinario, un solo ufficiale ai viveri; e; per il servizio' di maggiorità, un solò aiutante magg·iore in 2.a ed un sòlo maresciallo di settimana, ed un solo caporale mag- , giore di maggiorità di ·giornata. · 8: S:er-vizio. di crxmpagnia. - Comprende le operazioni che riguardano il sèrvizio interno di ciascuna compagnia. E' disposto e r,egolato dal rispettivo comandante. L'ufficio di compagnia ne tiene. i turn. Vi sono impiegati·: A) In servizio settimanale: · un ufficiale di settimana, un sergente maggiore o caporal maggoire di settimana (per le armi a · cavàllo). B) In servizio giornaliero: un sergente maggiore o sergente. o caporale maggiore di · g.iorna'.ta (per lei armi a piedi). un caporale di giornata, · un appuntato capo scuderia (pei; le armi a cav:allo) · la guardia scuderia . » » >> 'i p-iantoni alle camerate (nel numero strettamenre . . indìspensabile). gli uomini di fatica per il servizio interno di compagnia (nel numero strettamente . indispensabile). · Il comandante · di compagnia dispensa, ·da:i soli servizi .di fatica:, un soldato incarkato di tenere in assetto le camere ed il corredo di tutti i sottufficiali della compagnia non ammogliati e che alloggiano in caserma. Gli altri sottufficiali non hanno di•r itto g, questo servizio. Ber _le compagnie stato maggiore e deposito, che possono avere un numero rilevante di sottufficiali, prov.: vede il comandante del corpo nel modo che ritiene· piu opportuno. · · · · P.er il servizio di compagnia, lo stato maggiore• ed


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il deposito pOS5iOno es.sere consider~ti come uh solo re· .·· . parto. Nei distaecamenti di foxza· inferiore alla compagnia:, il ·comandante, responsabile dell'andam~nto del servizio, -10· regc>la come meglio crede. · · · ·, 9. Disposi'Zicmi speé.iali p.e r. ù ramcio. -'- Per fare in modo die il rancio ·s ià cucinato bene ·e con la ne,essaria varietà, il comandante del corpo o del distac, èamento (non in,ferior~ al battaglione) nomina una còmmissione per iZ rancio, composta di ufficiali e presieduta da un capitano. · . . I · Allorchè. il corpo sia alloggiato· in ..pili caserme, è "tn facoltà del comandante di istituire .anche due com. missfoni ver- Ìlrancio, qua.nclo ciò si~ necessario per il migliore andamento· di questo servizio: Per quanto è possibile, la commissione deve assècond,a:re i desideri della truppa circa la,preparazione d.ei • · cibi, vigilare sulla buona manutenzoine del materiale di cucina e fare proposte, ritenute necessarie, ai' consiglio di a,mministrazione. .. . L'.uffic.iale di picch~tto (o di giornata), per la· vigilanza sulla. preparazione e sulla distribuzione del ran- ,. éia e sulla nettezza e l'assetto delle cucine, rice.ve gli ordini dal capitano presidente délla commissione per i,l rancio. ' . . . . A dìsposizione della commissione sono comandati un caporale maggior.e (ocl:anche piu, se il corpo è alloggiato in diverse caserme), caporali di cuci•na e soldati rahcieri, scelti fra quelli che hanno speciale attitudi1 ne a questo servizio. • Il coma.ndante del corpo stabilisce il numero dé gradpati e di soldati occorrenti: per detto servizio, e se i viv,eti debbano èssere prelevati e cucinati per compagnia o per ,unità superiori ..

le

· Lezìonì dì Artìglierià -

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Attribiiziomi dei comamdati di servizio 12. Capita:no• d'ls.pe:zi01ve.. - Il ·8apitano d'ispezione ha l'immediata direzione del servizio di caserma· e risponde verso il Comando del corpo del regolare procedi!men to e della puntuale esecuzione di tutte le operazioni, iri quanto ,esse non riguardino il servizio interno delle compagnie e dei vari uftici. La sua vigilan za deve estendersi su tutte le caserme occupate dal corpo. Avvenendo fatti straordinari, assume le informazioni piu accurate al fine di essere in grado di ragguagliare con piena. esattezza il Comandante del corpo. Senza invadere le attribuzioni della commissione del rancio, esercita la sua sorvegfanza perchè le distl'ibuzioni avvengano nell'ora e nel modo prescritto. Prima d~ assumere il servizio si presenta al comaJ1dànte del reggimento. ' . Nelle assenze de.I Capitano d'Ispezione ne fa le veci l'Ufficiale di Picchetto. 13, · Capit.arno. al fo,ra ggio. - Assiste all!incetta foraggio, della quale è responsabile, coadiuvato dagli uffi.ciali di settimana destinati per turno, e da.ll'ufficiale v.e·terinario di settimana. 14. Uff,iciale di picchr,tto. (1) - Valendosi del persona.le che è messo a su a disposizione, dirige il servizio generale di caserma, della cui esattezza e regolarità risponde al capitano d'ispezione. Sempre quando le esigenze del servizio lo consentano, si presenta agli Ufficiali superiori ed agli uffi~ eia.li generali che entrano in caserma.. Entrando in caserma un ufficiale gener ale, ne fa avvertire il Co(I) Il eomanclante del corpo dispone nel modo che ritiene più oppo1·tuno affìnchè i sottotenenti di nuova nomina e i tenenti promossi provenienti dalla scuola di applicazione di artiglieria e ·genio, possono acquistare le cognizioni pratiche necessarie per com1>iere bene tale servfiio,

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mandante del corpo o l'ufficiale superiore piu -elevato in grado dei presenti. ' Nell'assumere il servizio, dopo essersi pres-enfato al capitano d'i~pezione, riceve daff ufficiale che smonta tutte le informazioni e le prescri,zioni speciali, il registro dei puniti firmato, la consegna delle suppellettili esistenti nella stanza dell'uff icia1e di picchetto, secondo la nota ivi affissa, le chiavi delle ·sale di punizione. Riscontrando che qualche oggetto manchi o sia deteriorato, ne rif.erisce alla maggiorità · del reggimento. Durante il suo servizio non può allontanarsi dalla caserma, salvo 'che, in assenza degli• ufficiali coman'..dati appositamente-o di" altri ufficiali su-balterni, debba prendere mamentaneamente il comando del picchetto armato ed uscirè con 6Iùesto. In tale caso deve· mandare 1n·ontamente avviso agli ufficiali,- cui tocca questo servizio, indicando loro-il luogo ove .la truppa si , reca, affinch,è là raggiungano sollecitamente; ed egli posi:,a tientr~re in caserma. D'ogni avvenimei:nto straordinario dev.~ tosto infor-· mare l' ufficiale piu ~levato in grado presente "in caserma, il coma.ndante del corpo ed il capitano d~ ispezione. Qu-ando non vi sia in caserma, o non sia prontaH · mente r,eperibile alcun superiore, e non sia presente l'aiutante maggiore in 2.a di settimana, l'ufficiale di picchetto ha facolt_à d~ aprire i pieghi urgenti ed .i te- · legr ammi diretti al comando, di .disporre. di sua iniziativa, iniorma.ndone il comando medesimo tosto che sia · · possibile. Veste l'uniformé prescritta pei'' la giornata, sulla quale indossa la sciarpa. Cofi la grande ·uniforme, usa il ben.etto a.nche quando per essò sia prescritto alti~o copricapo. · ·· · · Non i,.uò spogliaxsi neppure durante la notte. · Nelle caserme dove non vi è servizio di picchetto, l'ufficiale di go1rnata .è res];)onsabile del servizio e deve


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invigi,Iarlo secondo gli 9rdini che riceve. dal capitano d'ispezione o dal comandante def distaccamento. Non ha l'obbligo di rimanere sempre in ca.serma, ma deve lasciare al sergente d'ispezione, tali indicazioni da potere, ove occorra, essere prontamente reperibile, e deve essere presente in caserma all'ora della ritirata. A iutante maggior·e in 2.a di settimaina. - Alla diretta dipendenza dell'aiutante maggoire in L a in assenza di questi riceve e comunica gli ordini urgent i. S ergente d'ispezione. - E' a disposizione dell'ufficiale di picchetto, verso il quale è specialmente responsabile che nelle· sale di punizione siano osservati l'ordine e la disciplina. Invigila sul servizio della guardia. Quando non sia. occupato .in altro servizio, sta alla porta della caserma, per assi curarsi che gli infer iori che ne escono siano puliti e ben vestiti. Non può allontanarsi dalla caserma; durante la :qotte .può r iposare sulla branda che deve essere. posta nel cor po di guardia, ma non spogliarsi. SERVIZIO DI COMPAGNIA

Ufficval,e d1: settima,na,, - Valendosi del maresciallo e del personale comandato di servizio dirige il servizio interno della compagnia, della cui esattezza e r egolarità risponde al rispettivo comandante. . S ergentei di g,iornata. - Esercita un'assidua 'vigilanza sulla compagnia, del cui servizio interno risponde all'ufficiale di settimana ed al maresciallo. Prende parte alle istruzioni. Non può uscire dalla caserma. che per ser.vizi6, o· quando abbia il permesso del comandante della compagnia.. _ In sua assenza si fa sostituire dal caporale di giornata. . ·. ·


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·Sergente- di settimana. .,-- Vale per il sergente di settimana quanto è p~escritto per il sergente di 1 giornata. E' dispens·a.to in ·massima, dall'interven-ire alle istruzioni. . · Caporiale di giornata. - Coadiuva il · sergente di giornata o d'i settiman~, specialmente per quanto si · riferisce all'assetto e pulizia dei locali di usò g,enetale. Non pre'nde parte alle istruzio:µi .esterne. Non p,uò ·uscire di- ca,serma che per servizio.. , Piamtcmi àlle èamver·ate. - Hanno l'incarico di te·nerlè pulite in assétto, ,e devono esercitàre vigilanza: sulle cose iv·i esistenti. Nelle ore in cui dev0no prendere parte · ad esercitazioni,' sono sostituiti' da convalesèentt o da _altri soldati che per motivi di salu.te ne siano dispensa,ti. · In d'ifetto di questi, il caporale di giornata chi.ude · 1é camerate, consérvandone le chiavi. · · Uormini di fat'ri.cw. - Sono impi.eg'ati in tutti i lavori di fatica. pe.r il servizio interno della compagnia, e :nelle incette 'diverse. .. . ' ·. I drappelli 'di fatica debbono uscire à piedi, i ca:rri ·.-da trasporto· ,e le carrette: da .battaglione in ordin'e, ed al passo nell'interno della città, al passo di strada ·fuori dell'abitato. ' ' . Nei cai;,o che il luogo dell'incetta trovisi a qualche . chilometro 'fuori della città, è ammesso che i drap ... pelli di fatieai di cav9-.U.eria e di artiglieria vadanci · montati quando così credano di stabilire i comandanti .di corpo o distaccamento. . . . Appwnltaito o.apo-scudierìia,. - Coadiuva il sergente di settiµiana nel servizio ché. si rif~risce. ai cavalli ~d alle scuderie.. Prende in cc.nsegn~ gli attrezzi e gli ut~nsili, li riscontra con Le note affisse .in scuderia, e -riferisce al sergente di settimana le. differenze od' i guasti r isèontrati. Sorveglia gli uomini di guardia e di, fazìon_e, e

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non permette che si allontanino dall,e scuderie, tranne che per servizio; regola il cambio delle fazioni. • Tranne che agli uomini di guardia, non permette a chicchessia di dormire nelle scuderie. . Guardie S<Yuderia. _:_ Si alternano nel servizio . di fa?ione, secondo il modo prescritto dal comandante dello squadrone o· batteria; non possono allontanarsi senza. il permesso dell'appuntato capo scuderia. OPE_RAZIONI ORDINARIE DI CASERMA

Sveglia· e cura di .pulizia.. - Al segnale della sveL glia tutti si levano solleciti, lasciando scoperto il letto; provvedono alla pulizia personale; mettono. ])oscia. a · posto il letto e gli altri oggetti di vestiario non indossati. · I graduati, tosto :che gli uomini sono v,estiti, fanno. dar aTia. alle camere. · '· I comandanti di squadra visitano, le loro squadre, p.er informarsi se vi siano novità o se alcuno sia ammalato, ed informano il caporal di giomata, il quale ne riferisce aU'ùfficio di compagnia. I _piantoni dell~ cameraite le· spazzano, :ed attendo.no a tutte le operazioni ordin.a te ·dal caporale di gior:c nata.. · · Il comandante della ·g uardia alla caserma la. chiama in riga, la passa in rivista., e r icevute le chiavi dali'ufficiale di .picchetto, ·apre la ·porta. I militari rinchÌusi nelle sale di punizione ;i le.vano ed· attendono alla. pulizia personale. . I_soldati puniti puliscono le prigioni e le sale eli punizione sotto la vigilanza · del comandante· della guardia. Il sergente d'ispezione fa spazzare dagli uomini di fatica, appositamente coma.ridati nel servizio di reggimento quei loèali. che sono sotto .la sorveglianza dell'uf.ficiale di picchetto. · ·


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Quando la truppa subito dopo la sveglia debba .attendere a qualche istruzione od -ese-..rcitazione, la pulizia e l'assetto delle camerate si fanno dopo, tosto che sia possibile. Ogni mattina l'ufficiale di picchetto e cli giorna.ta e assai sovente il capitano d'ispezione deyono recarsi -nelle camerate, appena suonata la sveglia, per assicurarsi ehe le operazioni pres-critte si compiano regolar~ menfe. La -visita deve pure essere es·tesa alle ca.mere dei sergenti maggiori e del ·sergenti.. · lnformaii,()111,i al co1~ite del corpo. - I comandanti di battaglione ed il relatore, l'aiutante maggiore in l.a, il .capitano d'ispezione, l'ufficiale medico e l'ufficiale veterinario, che hanno la direzione del rispettivo servizio sanitario, riferiscono giornalmente al comandante del reggimento le novità accorse, secondo le norme che questi e;manerà in proposito. Com,u'nicazionti, degli ordini alle corrn;pa.,qnie: ·pagar mento del soldo alla truppa. - Per la comunicazione degli ordini alla truppa e per comandare il servizio ·per il giorno seguente, il comandante della compagnia approfitta di una delle riunioni che si fanno per istruzion·i o pe.r riviste; quando occorra, ordina la riunione nell'ora che crede piu conveniente. Analogamente dispone il comandante del batta.glione quando c,ccona eseguire il pagamento del soldo alla truppa. Nei reggimenti d'arma a cavallo, tali opera.zioni vengono fattè preferìbHmente, al termine del governo · . dei cavalli ·nel pomerigg·io. Il pagamento del -soldo ,è effettuato con le modalità prescritte dal ,regolamento per l'amministrazione e contabilità dei corpi, istituti e stabilimenti militari. · Uomini àmmalati. · - In base alle ·indicazioni avute dal caporale di giornata, il sottufficiale add'e tto all'ufficio di compagni~ fa · una nota nominativa degli uomini che si sono annunziati ammalati e la manda al sergente d'ispezione.


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All'ora prescritta, gli ammalati, accompagnati dal caporale di giornata, si recano all'infermeria reggimentale od in altro locale appositamente designato. L'ufficiale medico, ritirate le note, li visita; poi si reca a visitare, ai rispettivi letti, coloro che non si sentono in grado di recarsi alla visita. Egli rimette giornalmente all'ufficio di maggiorità una nota. dei mili~ tari che si sono presentati alla visit a medica, con la ·indicazione deì:ra. malattia e della decisione pr~sa, e segna inoltre per tutti le sue disposizioni sul libretto dei caporali di giornata. Questi poi ne. fanno rapporto al sergente di giornata o di settimana, il quale ne infòrma l'ufficio di compagnia.. Coloro che sono lasciati in riposo, non possono uscire dallà caserma nella g-iornata; il caporale aiutante di sanità ne dà nota al sergente d'ispezione e se sottufficiale, all'ufficiale di picchetto. Il caporale di g·iornata, all'ora stabilita, accompagna gli ammalati che devono entrare in infermeria, ritira dall'ufficio di compagnia i libretti d'entrafa all'ospedale, li èonseg·nai agli aimmalati e da ciascuno di questi fa preprar,e gli oggetti che deve depositare nel magazzino della compagnia. All'ora stabilita il caporale aiutante di sanità accomp~1ina g·li ammalati all'ospedale, od al carro."che deve trasportarveli. , In casi gravi, nei quali occorra un pronto soccorso, il sergente di g-ornàta di settimana, sia. çli giorno, sia di notte, ne informa l'ufficiale di picchetto, il quale fa chiamare prontamente l'ufficiale medico a.ìloggiato in case·r ma o nelle vicinanze, o l'ufficiale medico di settimana. ' Quando si debba senza. indugio trasportare un ammalato: grav-e all'ospedale, il sergente di giornata c. di settimana, od in sua assenza il 'Sottuffiiale addetto .all'ufficio di compagnia, od il caporale di giornata, provyedono comandando gli ucmini di fatica occoncnti e


.:..... 521 facendo ritirare la barella dall'infermeria. Gli uom,ini chè entrano all'ospedale portano seco ,i. soli indumenti che indossano; il restante delFarredainento è depositato nel magazzino della compagnia~ · Quadri~pedi a1mrnalati. - I cavalli di truppa e quelli deg·li ufficiali, allorquando sono ammalati, sono curati all'fof,e rmeria del corpo, od anche piresso .il ti, parto sé si . tr.a tta di malattie per le· quali non sjano necessari alime11,ti 'speciali e che' richiedano soltanto l'e~enzione dal servizio per poèh'i giorni. L'ufficiale veterinario· ·di settimari~, all'ora prescritta, fa la visita nei locali del riparto. I c·avalli ..sono presentati dal sergente di settim.ana; il quale pren. dé nota deUe prescrizioni dell'ufticiàle v,e ter inario, fa èompil'are i biglietti d'entrata all'infermeria per .i cavalli che· vi sono destinati e ve li fa condurr'è all'ora stabilita, per quelli che devopo essere curat.i presso il riparto, dà le consegne speciali all'appuntato capo scu· . . ~ deria. Alla visita assiste il capòrà.le ma.n1scalco del ripartò per poter coadiuvare l'uftidale veterinario nella cura. . ·, '.Rancio. .:_·Ne:Ua: cura per il rancio gli'ufficiali han" no modo· di dar prova della loro sollecitudine per ii' benessere ·del soldato. Ciò, ben lungi dall'avvezzare male,la, truppa, la prepara a soppo1·tare qm animo , reno le privazioni alle quali pòtrà' essere soggetta in tempo di pace e piu a.ncora in tempo di gµe.rra, perclt~ ingenerra in· essa l'intimo cornvinciniento, che tali p,ni-

se., . ',

vazioni devmw attribui'rsi alla f()(Y'z,a; delbe cilrcostamz:e e gia'Ylurmài ,a 1'Yllai1vcamza di 001-e dei siioi S'U,periori.

. Il serg~nte di giornata o di settimana, coadiuvato ·dal ca.p orale· di giornata, si assicura che lè. _gavette sia- . · no -pu-li(e; assiste alla distribuzione dehancio, ed è respon,sabile· che èssa avveng.a regplarmente. . Terminata la distrib~zfone, i ,ra.nçiéri puliscono e mette.ne. in assetto le cucine e gli ùtensili. .. .. ' '


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Puniti. -:-- Giornalmente il comandante .del corpo

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gli ufficiali, aj quali spe~ta, fissano la durata. delle , puni.zioni: l'ufficio di maggi9dtà di Reggimento fa compilare nel modo che ritiene più opportuno: unà. nota dei marescialli puniti di arresti, con l'indicazfone del luogo ove tali. punizioni devono ,e ssere scontate; una nota degli altri sottufficiali puniti di consegna, o di sàla di ·disciplina; ·una terza dei caporali puniti di c~>nségna o di ,p rigione; ed una quarta dei soldati pu·niti di .consegna o di prigione. Tali note sono firmate da.ll'aiutapte maggiore in' 2.a di settimana. , · .. ·. La 1.a. e la 2.a nota, sono date all'ufficiale di picchetto, la terza, e·1a 4.a al sergente d'ispezione, H quale tiene presso di sè la, S.a è fa. affiggere_la 4.a secondo quanto è detto al N. 5. · L'uffi ciale di .picchetto scrive nel re.gistro dei puniti le variazioni occorse, e :(a mettere in libertà coloro che devono uscire dalla sala: di ·disciplina o dalla prigione. I puQiti di sala e di prigione. entrano nei locali dest~nati all'ora stabilita per la libera uscita· del porne:..· riggio, con le modalità stl!,bilite. dal ;Regolam~nto · .di Disciplina Militare per il R. Esercito. · L'ufficiaie di picchetto,· quando vuole assicurarsi che tutti i puniti di consegna siano -in caserma, fa su,o. nare l'a:ppositò segnale. ,1' sottufficiali vi si presentano individualmente. · Il serg-e nte d'fopezione fa la chia1.. mata dei caporali e dei soldati: i primi sono riuniti in luogo a parte, appos'itamentè designato; i secondi sono pre·sentat_i al sergente daJ,: rispetti,v_o caporale. di giornata. ì . G(J;Vertno,· dei ca,vaU( - . Di .' massfrna. ha luogo: .al mattino, nell'ora stabilita da ciascun comandante di repa1i:o~ ·e, nel pomeriggio, _in una stessa òra, frsi,ata ' per tutti i ripa.rtf dal comandan_te del èorpo e qel di.,. '


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staccwmento. Al ·governo assiste il sergente, di settimana del reparto sotto la vigilanza del maresciallo e · dell'ufficiale di settimana. Gli uom.ini vestono ordinariamènte l'uniforme di fatica col berrettino di scuderia e con zoccoli: · sono muniti della. tasca con gfi arnesi di governo. I soldati, erd i trombettieri disponibili fanno il gO-:. verno ai quadr:upeçli loro in consegna ed a quegli altri provvisoriamente ad essi assegnati da,l sergente di - settimana. · I caporali fànno il governo qua.nido vi sia deficienza di p,ersonade. 1 Il sergente di settimana manda all'infermeria. cavalli gli uomi:nì occorrenti per fare il· governo ai quadrupedi del proprio reparto ivi ricoverati. Si ass_icura che i soldati al termine del governo si lavine. · Il caporale manisca1co duran~e il g·overno visita tutti i quadrupedi in cura e ne riferisce all'u:fficta.le. vete· rinario, di settimana. A'bbeverat,a;,. - ·Di regq.la si fa due~v9lte aJ g_iorno,' nell'ora ste,ssa del governo. Jl sergente di settimana. fa preparare dalle guardie scuderie l'acqua e stabilisce il turno d-i quadrupedi. ,,. . Il turno delle ' lfatterie destinate a. bere in uno stesso abbeveratoio, ;è regolato all'ufficiale . di s~ttimana · piu · anziano dei detti reparti. Fienate e prrofcmde: - Le frena.te se.no fatte duran- , te l'orario stabilito dai comandanti di batteria e le profondé ·(salvo eccezione) sono fatte durante il .governo. · --· Il sergente. di settimanc:1, che ha in. consegn-a. il magazzino foraggi coadiuvato dal capo scuderia, 'riparti.., · sce il fieno e la biada., · e, valendosi delle ghardie séuderia la fa distribttire ai cavalli. Ultimata ta distribuzion,e, ·èhi.u,de: .il magazzino e · ne conserva con Sf:l la chiave. . . -·:


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Sorvegliarnz'a dJ.ei cav·alli e ma»Ìutenzioné d,ella lettiern,. - " Spetta all'appuntato capo scuderia. ed a'lle guardi scuder'ia di invigilare che i cavalli .ncn si scal-· cino, eh-e siano attaccati lunghi durantè la notte, che non esca 'alcun cavallo dalla scuderia senza ordine del · sergente di settimana. ' Per mantenere pulita la: lettiera, la guardia scuderia di faziqne raccoglie e porta vià, al piu presto possibile, i materili focali. · . · ~ Secondo le prescrizioni, che all'uopo verranno date dal sergente d( settimana, Le guardie. scuderìa fanno rinfreschi della: lettiera, con la quantìtà prescritta di paglia nuova. . · .. · '· Distaccò· delle gu,_ardie. · E' fatto dall'aiutànte~ - maggiore in 2.a di ·se.Himana. Al segnale stabilito i sergenti di g,i ornata o · di séttimana., · riuniscono nel posto .designato dli uomini che ·dev0no montàre di guardia, o sono comandati c_ome piantoni: I drappelli si dispom;>gno in Enea per o:rdine di éoi.n,pa;gni_a: i sergenti di giornata, o di settimana, a .destnt' di essì ed hi pri,ma·riga, i comandati come pian. .toni à: sinistra, i rispettivi gràduati di ,fronte per or. ·. . . dine di grado .da. sinistra a• destra. . L'aiutante maggiore in 2.a. di settimana rettifica l'allinèamento delle ·d uè linee, fc1, aprire le righe, passa in :rivista la truppa per assicurarsi che ,tutti siano , puliti e nella pr,escritta;. uniforme, s enza occuparsi pe.rò · dello stato d'use.. delle varie parti dell'arre:do e dà · il comando per faJ:' volgere a. destra le guardie ed- a , sinistra i gradu.ati; a qu,es.to comando i sergenti di giornata o dj settimana, fanno -Uh passò avanti e die.tro frnnt per assicurarsi che i .propri soldati sfilino al tempo debito. Chiama.poi ad alta. voce ciascun posto, aggìungendo al comando ma:rc. · ' . Tutti i sofdati destinati al posto chiamato, passano. a destra della propria riga è vanno a formarsi .a righe

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chiuse nel luogo segnatoJ daWa.iutante maggiore, il. quare volta per volta verifica s.e Giascun posto ha il numero d'uomini stabilito.L'aiutante maggiore, chiama.ti i comandanti di posto (esclusi gli ufficiali), dà a tutti l~ istruzioni e gli ordini opportuni. ,•, Comunica poi individÙ.almente agli ufficiali di guardia quelLe particolari istruzioni è quegli ordini, che · il comandante-' del corpo gìi abbia. prescritto di noti. fica.re loro. · . Nello stésso tempo il caporale maggiore di maggiorità ~i giornata fa_- distribuire le cartucce (vedi regolamento pBl servizio territoriale). . L'aiutante maggiore c-ede quin:di il comando al piu elevcJ.,to ·in grado o al piu ~nziano degli ufficiali che . montano di guardia, il quale, dopo che gli ::J.ltri sol).o andati a prendere posto a destra deUe rispettive guardie, mette queste di fianco e le fa partire al comando: ai VO$tri posti... 1rz:a.rc-, se non vi è l'ufficiale comandato di guardia, · 10 stesso aiutante maggior,e comanda la pàrt-enza de1 posti. • ' ,Quando si monta la guardia: con la bandiera, o con lo stendardo, l'ufficiale che deve · portarli .si reca a. prenderli, accompagnato dall'aiutante maggiore, prima che le guardie siano messe di fianco. Le guardie· , ricevono la ·bandiera o lo stendardo <::on gli onori prescritti. In massima dopo il distacco della guardia i serg-enti- di settimana provvedono per il cambio .della guardia scuderia del rispettivo riparto. Ritorno delle gua.rdie in caserma. - Le guardie\ eonìandate da ufficial:i e··che non hanno seco la .ban. di~ra o lo stenda.rdo, spno -ricondot te -i n caserma~dall'ufl;rciale meno elevato _in grado .o· meno anziano. · Al ritorno in caserma, i comandanti delle guardie · r iferiscono alla maggiorità dì batta.glione sui fatti · strç1,ordinari che siano àvyenuti: verbalmente, se sono . .


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graduati di trup,pa, per iscri~to se. sono ufficiali. La bandiera, o lo stendardo, sono con gli onori prescritti recati a posto dall'ufficiale che li porta, accompagnato dall'aiutante maggiore. Tosto che sono rientrate in caserma. le guardie smontanti restituiscono le cartucce a chi è incaricato di ritirarle. Chi abbia smarrito o guastata qualhe cartuccia, deve, accompagnato dal proprio capoposto (da un sottufficiale, nelle guardie comandate da un ufficiale), renderne conto alrufficio di maggiorità del battaglione. Ronde. - L'ufficiale di picchetto, tosto che ha ricevuto rapporto da{ sergenti di giornata o di settimana, fa un'ispezione nell'interno della caserma per accertarsi che i sottufficiali che non hanno licenza serale siano nelle sale di ritrovo o nelle loro ca.mere, che tutti i militari siano coricati, che i locali siano illuminati nel modo prescritto, che insomma tutto sia in ordine. Terminata questa, ne fa eseguire una all'esterno della caserma dal sergente d'ispezione. Durante la notte passa qualche visita straordinaria nelle Gamerate, ¡senza però svegliare la truppa. Nelle caserme, dove manca l'ufficiale di picchetto, l'ufficiale di giornata, secondo gli ordini ricevuti dal capitano d'ispezione, invigila e verifica con apposite visite, l'operato del sergente d'ispezione. Il capitano d'ispezione si assicura sovente durante la notte che tutto proceda regolarmente.


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Capitolo ~II.

Servizio Territoriale' SERVIZIO DI GUARDIA

GeneraJ,ità . .'- Le .gua,rdie d'i presidio sono stabilite per esigenze d'i ordine militare, alle polveriere, alle opere' di fortificazione, agli opifici, ai maga.zzini militari, agli stabilimenti · di pena, .ecc.; oppure per esi, genze di or~ine pubblico, agli stabilimenti di pena, alle carceri giudiziarie ed ·agli sta,bilimenti ·ove siano grandi depositi di denaro o ·di altri valori di proprie:tà- cl.e}lo Stato. Le gu'ardie per esigenze d'ordine pub,plico prov,;edono alla vigi:lanza esterna. dello stabilimento; concorrono solo eccezionalmente a mantenere o ristabilire l'ordine interno, dietro richiesta- del direttore o di chi ne fa lei veci o in assenza di questi dai capi guardia del personale di cust-0dia dello Stabilimento. In questi casi, ai;>pena possibile, il direttore dovrà convalidare la. rich1esta presso il comandante del Presidio. Le guéùfdie per esigenze d'ordine mili.tare sono determinate dal comandante la,divisione territoriale, su p.roposta del cònÌanda,nte di presidio. · La forza ·delle guardie è proporzionata al numero delle sentinelle che. devono forniTe in modo che un soldato non faccia p'iu di 8 ore di servizio di sentinella su 24. Il nu,mero dei gradua:ti pér ciascuna. guardia è ~tabilito secondo la forza di questa ,e le esigenze del ,servi:aio. Il g-rado del comandante l a gu3:,rdja dipende dalla· ·importq,nza. di questa; gene.ralmBpte _quando la guarldia non ha piu di dieci soldati yien çomandata da un -caporaìe, quando non ne ha p,i u di 30 da un ·caporal

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maggiore o da un sergente, quando non ne ha piu di 60 da un ufficiale subaUerno, quando ne ha piu di 60 da un capitano. Ogni guardia comandata da un ufficiale ha seco un trombettiere.. Normalmente le guardie e le sentinelle hanno le armi scariche, i coma,ndanti di pr~sidio possono però ordinare che determinate guardie le abbiano cariche. "In tal caso le armi sono carica.te scaricate in caserma al distacco e al ritorno delle guardie. Al distacco della guai;dia. ciascun uomo armat-0 di fucile o di moschetto rice,ve un pacchetto di cartucce a pallottola e ·un caricatore con sei cartucce a mitraglia.. Ogni ar:.. mato di pistola a rotazione riceve un pacchetto di cartucce a pallottola.. Catmbio delle guardie. - Le guardie sono cambiate ogni 24 ore. · Uscendo dalla caserma per recarsi al posto e giungendo in prossimità di questo i trombeftieri delle guardie suonano la marcia al Re. Le guardie "marciano sec:on do la forza·; per uno quando abbià'no meno di 4 uomini; per due quando ne abbiano meno di 15, per tre negli altri casi. All'avvicinarsi della gaurdia montante, là. sentinella piu prossima al corpo di guapdia chiama all'armi. Il com;mdante della guardia smontante fa indossare gli zaini, prendere le armi ·e, ordinata la guardia in · linea le fa presentare le armi, quando la montante è a circa. 20 passi dal posto. La nuova guardia si colloca ordinata in linea di fronte alla smontante e presenta le armi. Se l'angustia del luogo non consente alla due guardie di :::chierarsi una di fronte all'altra, la monfante si colloca suUa linea della smontante, a 5 passi di_ distanza da!lla parte qi dove arriva.. Le guardie si · brdinano su due righe; su una quando hanno ,meno di sei uomini, dedotte le sentinelle. Quando le guardie

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hanno tromb<3ttieri, qu~ti suona.no la marcia al carnpo appena la rispettiva guardia ha presentato le armi. Appena presentate le armi da.Ila guardia montan•t e i due comandanti si salutano e quindi fanno mettere le ~rmi al piede, primo quello della smontante. Il comandante della guardia smontante fa deporre gli zaini, quello della montante, fatti uscire dalle righe i graduati e serrare a destra i soldati, divide questi, cominciando da destra, in gruppi.. Ciascun gruppo ha tanti uomini quante sono le sentinelle da fornire e prende il nome di muta. Le mute ricevono un numero progressivo dalla .destra e così pure i soldati di ogni muta. La prima muta va a deporre gli zaini, 1e tasche da pane e, le borracce nel corpo di guardia e il resto della guardia: montante depone gli zaini aterra; quindi i caporali di muta de1le due guardie partono colla prima muta per dare il cambio a.Ile sentinelle: comanda la muta il ca,. porale della guardia smontan,t e, fino dopo cambiata l'ultima sentinella. Mentre avviene iil cambio delle sentinelle, il comandante la .g uardia,. smontante comunica a quello della montante quanto si riferisce alla consegna del posto e ai particolari di servizio e gli dà la consegna dei locali e dei mobili del corpo di guardia. Se il comandante della guardia è anche caperaJe di muta, queste operazioni di consegna si fanno prima del cambio delle sentinelle. Dal momento che le sentinelle smontanti rientran9 al posto, la responsabilità del servizio viene assunta dal comandante la nuova guardia. · _ Le sentinelle smontanti riprendono la tasca da pa,. ne, la borraccia e lo zaino e si pongono in riga colla loro guardia. I comandanti le due guardie fanno riprendere gli iaini, presentare le ~rmi e si salutano. La guardia smontante. parte e quando s';è allontanata Lezioni di .Artiglieria - 34


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di 20 passi, la montante 'mette le 'a rmi al piede ed ent ra nel corpo di guardi,a ove gli uomini depongono le armi; gli zaini, le . tasche da pane e le borracce, Il comandante della guardia montante riferis ce al comando per proprio corpo per mezzo del comandante la guardia smontante sugli inconvenienti o sui guasti riscontra.ti nell'assumere la consegna a cui si debba provvedere d'urgenza, In ogni altro caso basta che lo annoti sul ra;pporto della. guardia. . Doveri del Comandante della gu,a;rdia. - Il comandante della nuova guardia, subito dopo partita la guardia smontante, dà a.i suoi graduati dipendenti le istruzioni necessarie al buon andamento del servizio. Si reca poi a verificare col caporale di muta se tutte le sentinelle hanno ben ricevuta. e compresa la consgna e si assicura personalmente che funzionino bene i campanelli e il telefono se il post.o ne è fornit.o. Vigila co. stantemente sul regolare andamento del servizio e .nelle ore stabilite dalla. consegna riunisce i soldati liberi ,dal serviziò per impartire loro un'istruzione sui dove'ri del soldato nel servizio di guardia, app1icandoli alfa particolare consegna. del posto. Nessun estraneo alla guardia può entrare nel corp o di guardia, salvo le eccezioni particolaTme.nte in~icate in appresso. • Nessuno della guardia nè di giorno 11è di notte ·può lrogliersi gli abiti e le armi, tranne alla màttina dopo la svegliru per la pulizia personale, che però de.ve esse·re fatta da una muta per volta. Il ' corpo di guardia ~ Ìe adiacenze devono eSS1;1'e . --sempre pulite. , I soldati devono rimanere i-1 meno possibile nel corlpo di guardia: non possono però nè mangiare nè dor- · mire in vista del pubblico. Almeno un soldato della ~uardia deve vegliare an~ ;che durante la notte. ,


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Se un soldato si am:mala o ne è constatata l'assenza in modo, da; poter supporre -una diserzione o un infortunio, il comandante la guardia ne avveTte il cc.mando del proprio ,corpo · afl'inchè provveda alla surrogazione. Di ogni avvenimento che esiga provvedimenti urgenti o che sia di notevole gravit à dà immediafamente notizia al comando di presidio. Tranne che, per ordine o per autorizzazione del comando del presidio, il comandante di una guardia non può allontanarsi al posto. Salvo ,che si tratti di casi eccezion~lme:nte gravi e che· non possano in alcun modo compromettere la sicu·rezza del posto, non allontana mai dal cor"po di guardia più de.l:la metà. della for·za di QDa muta. Perciò, dalle guardie. che hanno tre sòldati soli, nessuno può mai allontanarsi: solo in cas-i ass0l.utamente· gravi e urg·e,ntissimi può esserè allontanato un'.soldaito.. 11 comandante della guardia annota sul rapporto ·ordinario tutte le novità accadute durante il servizio e le istruzioni speciali avute; rientrando in ca,serma consegna. p·&rsonalmente tale. rapporto all'ufficio rnaggoirit~. Il comandante di una guardia presso stabilimenti militari o civili, informai il comandanto o dfrettor;e, dei medesimi,, delle novità che possa.no interessare la sicu-reiza e l'ordin,e dello stabilimento. · Il. comandante della guai:dia · deve aderire alle- richieste dei funzionari di P. S. .per còncorrerei ,all'arresto di persone. a poca distanzp dal corpo di g'uardia. In nessun caso p,q_ò far allontanare dal corpo di guartlia piu ·della metà della. forza, .detratte .le sentinelle. Le sentinelle. non concorrono mai ad operare arresti, tranne che si tratti di qualcuno che le insulti, le ,minacci e le offenda. Se in vicinanza. del corpo di guardia si commette -un reato o pas~ano persone inseguite, dal.la parte offe-


- 532 .:_ sa, o dal clamore pubblico, il comandante della guar·dia deve adoperarsi per l'arresto degli individui inseguiti. Gli arrestati vengono trattenuti nel corpo di guardia, finchè gli agenti di P. S. o i carabinieri reali, avvertiti dal comandante la, guardia, non li conducono 'Via dopo averne rilasciato ricevuta. · Il ccxmanda,nte della guardia., appena operato un arresto, toglie all'a,rrestato,· in presenza di almeno due ,soldati, le armi e tutto ciò che può servire a provare ·il reato: consegna poi tutto agli agenti assieme all'ar1restato, facendosi fare ricevuta. Quando, per un motivo qualunque, un assembramento nelle vicinanza del corpo di guardia sembri minaccioso per il posto, il. comandante della guardia, ne ,avverte chiedendo soccorso alla piu vicina caserma o ,ufficio di Pubblica sicurezza. Il camandante della guardi~ è otbligato a presta,re aiuto agli agenti della forza pubbUca, che in v.icinanza . •del corpo di guardia sia,no minacciati nell'esercizio •delle loro funzioni. ' . Deve accoglier e e custodire nel corpo di guardia 1le persone arrestate dagli agenti della forza pubblica, .quando costoro ne facciano richiesta, che deve poi es~ere documentata, per iscritto. Le persone così arre-state non possono poi es.sere consegna.te altro che ad -agenti della forza pubblica, che ne rilascieranno ricervuta. Il comandante della guardia deve accogliere e proteggere nel corpo di guardia le persone che minacciarte cerchino rifugiò; deve però far loro deporre le armi e invigilarle, per evitare sorprese. Se scoppia un incendio in vicinanza del posto, il ·comandante della, guardfa ma.nda sul luogo dell'incen.dio non piu. di metà della forza, detratte le sentinelle, ~ soldati rientrano al corpo di guardia appena sul luo·go dell'incendio sia giunta altra truppa.


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D01J,e ri-del oapott•ale di n11uta. - Il caporale di muta della guardia montante pr~n<;le in consegna da quello della guardia smontante gli Ògg.e tti che servono ad ogni singola sèntinella. Il caporale di muta, nei- collocare per la prima volt.a in sentinella i soldati di una .muta, osserva che t p;imi numeri siano messi .pili distanti dal corpo di guardia in. modo che il soldato della muta che ha it numero piu ba,sso sia. di senti-nella nel posto piu discosto; e cosi suécessivrumente. Nei cambi susseguenti, farà :passare in coda· il numero che era in testa spostando tutti di un posto in modo che i soldati siano ,collocaiti di sentinella. sempr.e in. siti diversi. , Il cambio delle sentinelle ha luogo ogni due ore: il còmandante dei presidio può però ordinaire che avve:nga piu di freqLten~e, qua:hdO il freddo O il caldà ·eccessivo o altre circe.stanze lo consigliano. Il caporale riunisce la mùta ,mot1tante pel -cambio, ne visita le armi e la· pone in marcia a brace'a·rm, in una sola r.igai se ha memo di 6 soldati, in due righe, negli a.ltri casi. Quando la muta arriva in prossimità della sentinella che deve: ,essere rilevata, questa r iprende il posto dove fu collocata e rimane a fiamc'arm. Il caporale arresta la muta a cinque. passi dalla sèniinella; fa avvicinare e collocare a fianco di questa il soldato che deve rilevarla anch'esso a. fianc'arm e ordina la comunicwzione della consegna osservando che sia ben da.ta e ben capita; fa quindi i.nnestare la baionetta alla sentinella montante e la fa togliere allal smontante; rimette poscia la muta in marcia. per continuare l'operazione del cambio; le sentinelle smontanti marciano in coda alla muta.. La sentinella del corpo ui guardia è la prima -a d avere il cambio e rfentrare al posto; avranno quindi il éa'mbio le altre; cominciando dalle piu lontane dal posto. ' . Durante la comunicazione delle consegne non si. rendono onori di sorta.


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Compiuta l'operazionè del cambio, il caporale accompagna la muta al corpo di guardia. Doveri delle sentinell.e. - La sentinella osserva e .fa osservare a: qualunque costo la consegna. Prima di montare in sentinella il soldato deve as' sicurarsi che le sue armi funzionino bene, per poterle adoperare contro chiunque volesse vi6la.re a fargli vfoilare la consegna. Egli deve porre ogni attenzione per capire bene la consegna e qwando non ,è ben sicuro di averla capita se la fa ripetere e domanda al caporale di muta tutti gli schiarimenti che occorrono. . La sentinella deve occuparsi solo dell'osservanza della consegna: perciò non le è permesso di far nulla. che possa, anche solo in parte e per pochi momenti, distrarre la sua attenzoine: non può parlare con n.essuno, nè mangiare, nè bere, nè fumare, nè sedersi, n,è soddisfare bisogni corporali, nè lasciarsi cogliere dal sonno, occorrendo domanda momentaneamente il cambio. Per nessun motivo può deporre l'arma. La sentinella .non può ricevere niè danaro, nè ogge.tti, per qual1_1nque ragione gli siano offerti. Deve soccorrere le persone che minacciate le chiedono aiuto: ma non si lascia nemmeno in tale caso a.vvicinare troppo e chiama subito il comandante deJla guardia.. A chiunque la interroghi o le parli, per qualunqu~ motivo, dice con poche parole di rivolgersi al comandante della guardia, e lo fa allontanare. Non ripete a nessuno la consegna, se non è presente e non glielo ordina il caporale di muta o il coma.ndante della guardia. La sentinella deve rimanere nel pos.t o dove fu collocata; può solo allontanarsi di pochi passi per muoversi, mantenendo però sempre la medesima vigilanza. Non abbandona n posto per nessun motivo, sa.Ivo che il caporale di muta o il comandante della guard ia non venga a condurla via. o a darle il cambio.


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Trovandosi insieme, due sentinelle non devono parlare tra loro, nè oltrepassarsi quando passeggiaino, e rendono gli onori simultaneamente. La sentinella rende gli onori dovuti ai supe.riori, ma non può ricevere ordini. che dal caporale di muta o dal comandaQ..te la guardia. Qualunque supetiore · · debba rimproverare . Ùna sentinella la fa prima rilevare. La sentinella è inviolabile:. col suo contegno corretto e colla; costa;nte esattezza. nell'adempimento dei suoi doveri, deve. co_nciliarsi il rispetto altrui·. Se qualcuno l'offonde, rin1Sulta., o la minaccia o tenta violarne la consegna, la senti.nella ha il dovere di farlo. arrestrure chiamando i.J çapo posto. Contro le vie d fatto ado• pera le armi, servendosi, possibilmente, prima della baionetta e poi del fuoco. Tranne che si tratti di respinge un'aggressione impr.ovvisa, la sentinellç, prima di adoperare le armi grida: aU.'arrmi! •. Le sentinelle vigilp,no per non essere sorprese e non si lasciano quindi avvicinare da nessuno, specialmente di ~òtte. In luoghi appartati e lontani dal corpd. di guardia, quando i passanti si. trovino a 10 o 12 metri distanti da loro li inviteranno, èoll'espressione pa$.si al iq,rgo, a passare dall'altro laito della strada. Non essendo intese colla parola, cercheranno di_farsi capire coi gesti. Non ottenendo neppure · con tal m_ezzo l'.effotto, quando la persona che passa. dia luogo a sospetti, pren.dernnno là posizione di crociat et e si terranno in tale posizione finchè non sia passata. Quando una sentinella osserva a distanza avamzar-si persona che col proprio contegno dia luogo a se.spetti, le darà il chi va là. Restando senza risposta e per- . duranlo l'e ragioni di questo .sospetto chiamerà ,all'armi e· r ipeterà una seconda volta e quindi una: terza il chi va là. Quando ciò malgrado la person:a continui ad avanzare e non risponda, giunta che sia a 20 metri, 0


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le intimerà coll'alto là di arrestarsi e prenderà lai posizione di , crociat-et regolandosi come nel paragrafo precedente. La sentinella. quando è ferma tiene l'arma a fia:nc' arm; quando cammina la porta a b1"Mc'wrm,. Le sentinelle colloc.ate nelle. sale à'udienza dei tribunali non si muovono_ dal loro posto e rimang-ono a fianc'arm; prendono la posizione di attenti quando entra o esce il tribunale e durante la lettura della sentenza. Non è permesso alla sentinella di stare nel casotto, tranne in tempo di pioggia, di neve, di vento eccessivo o di sole cocente; anche in tali casi deve uscirne quando di notte sente avvicinarsi qualcuno. La sentinella che si accorga di un assembraimento, di una rissa ·o d'un incendio, suona: il campanello e grida. all'armi. Le altre sentinelle piu prossime al corpo di guardia ripetono il grido. Se una sentinella, ·per una ragione qualsiasi, non riesee a farsi sentire dal comandante la. guardia e il caso sia urgente, spara un colpo di fucile in aria. I militari di qualunque grado che passano vicino ad una sentinella d~vono togliere il sigaro di bocca. Della CO'liS'egna1. - Ciascuna guardia ha una «consegna» in cui sono descritti i doveri speciali della guardia e delle sentinelle che la compongono. La consegna deve indicare lo scopo della guardia, il numero delle sentinelle e il posto di ciascuna, l'incarico affidato a ciascuna sentinella se la guardia debba avere le armi cariche o meno, dove sia l'apparecchio telefo·nico del quale deve servirsi il comandante della guar<lia per le comunicazioni urgenti dirette alle stazioni <lei RR. CC. od uffici di P.. S. · I spez-ioni alle guardie. - Ogni corpo pròvvede a far ispezionare le guardie che esso fornisce.


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L'ufficiale d'ispezione ha l'incarico di accertare se il servizio procede regolarmente in ogni sua parte e quindi deve verificare che siano osservaite tutte le prescrizioni relative alla g·uardia ispezionata, e d'eve prendere provvedìmen.ti ,a,ffinchè venga tolto qu,alun. que eventu.ale ostacolo al regolare funzionamento del serviz;io. Ha facoltà di dare ordini (per iscritto) ·a una guardia di caricare le armi, riferendo poi dell'ordine dato mentre il comandante -della guar:dia quando smonta unisce l'ordine scritto ricevuto al rapporto della gu,ardia. Nei casi d'urgenza l'ufficiale cPisp'èzione può da.re per iscritto consegne provvisorie aggiuntive alla consegna deUe gqardie. Le g·uardie comandate da un capitano sono esenJi dall'ispezipne, quelle comandate da un ufficiale subalterno non occorre siano ispezionate ogni giorno; quelle comanda-te da graduati devono venire ispezionate almeno una volta ogni 24 ore. Di giorno l'ufficiale d'ispezionei, ,per compiere il proprio mandato entra nel corpo di guardia s,enza alcuna formalità, eccezione fatta per quei posti dove ciò sia vietato. dalla consegna. Di _n otte e anche di giorno nei . posti cui è stato · accennato ora. l'ufficia.lei d'ispezione si ferma al grido: Alt chi va là, che la sentinella dà quando egli si trova alla distanza indicata dalla consegna, e risponde: Ispez;i,me. La sentinella grida: Alto là e chiama il comandante. della guardia. il quale esce con l'arm.a: alla mano e,· fermatosi a cinque passi dalla sentinella gi:ida: Avwnti l'.ispeziorM. L'ufficiale si accosta ,e si ferma. a due passi dal comandante la guard.ia, il quale saluta· ,e . si mette senz'altro agli ordini dell'ilfficia1e ·d'ispezione se questi aip,partiene ·al proprio corpo. Se l'ufficiale d'ispezione è di altro .corpo: d'eve farsi riconoscere per mezzo della. formula eh riconoscimento.


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Là formula di riconoscimenro comprende la parola e la: controparola: quella è un no:me di città, questa un nome di persona colla stessa. inizia\a La formula di riconoscimento è consegnata dai corpi e precisamente dall'ufficio ,che ordina l'ispezione,- all'ufficiale d'ispezione. · Per il riconoscimento, il comandante la. guardia do. po aver fatro il salu,to, .chiede all'ufficiale: «Parola». Questi dà la parola,e il comandante la guardia: risponde con la controparola. GH ufficiali che; comandati o no, ispezionano una guardia;, segnano l'ora e appongono la firma sul raipporro ordinario. Quelli che furono comandati d'ispeizione compilano pòt il loro rapporto e }o cQnsegnano p,ersonalmente all'ufficio da cui furono . comandati. Se riscontrano qualche inconveniente che esiga superiot-i provv~dimenti urgent,i ne riferiscono sUsbito e personalmentè al co:mando del ,corpo o del presidio,, a seconda che dall'uno o dall'altro furono comandati. · ·

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SERVIZI ARMATL

Pìcchetto arm-ato.--'- I picchetti ·armati sono reparti di truppa destinati a provvedere alle eventuali esig,enze di ordine pubblko. Il comando del presidio de-terniiha quanta forza debba rimanere ogni giorno disponibile nelle casernie, per essere .evntualmente impi,ega.ta. Quesro sérvizio ordinario di picchetro arniato non hanno mi-c ita libera: gli ufficiali devbno lascia, re all'ufficiale. di picchetto alla, caserma, indicazioni ·precise per essere rintra.cdati. Il picchetto armato, salvo ordini in contrario del comandante del p.r-esidio, prende parte a tutte le istruzioni. Normalmente 'gli uo~ini di picchetto ar'màro possono spogliarsi dopo la ritirata.. L'ordine di us-cire dalla caserma, per essere impiega.to, viene generalmente al picchetto dal comando del presidio: nei- casi urgenti anche da uffi..

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ciali di P, S. Nei casi ben accerta.ti d'incendio,, di ino.ntlazione o di. altra grave calamità o di disordini molto gravi, il picchetto armato accorre sul luogo, anche non richiesto. Ogni volta. che il picchetto è impiegato, l'ufficialé. che lo comanda deve riferire per jscritto al comando, del corpo sul servizio prestato. · Gli ufficiali di arma combattente di qualunque grado possono di loro iniziativa ordina.re la: riunione di picchetti stra.ordinari del corpo al quale appartengono nei casi che non ammettono dila.z.ione, avvertendone contempora.neamente nel modo ,piu sollecito il loro comandante di corpo. DEGLI ONORI MILITARI Generalità. - Gli onori militari sono dovuti al grado e non alla persona. La persona rivestita di grado militare, cui sono dovuti onori militari, non deve mai dispensare alcuno dal renderli. Gli onori milit ari si rendono col saluto. le visite, le g·uardie d'onore, i picchetti d'onore, le scorte d'onore; le parate, le salve d'artiglieria, l'inalberamento della. bandiera e gli onori funebri.. Per il saluto e le visite dà norma il regolamento di disciplina. Gut1lr'die d'onore. - Le guardie d'onore sono dovute: a) Alle LL. MM. il Re e la Regina regnante; b) Al Sommo Pontefice; e) Ai Capi degli Stati esteri; d) Ai Princ.ipi della Famiglia Reale: e delle Case regnanti estere viaggianti in forma ufficiale; e) alle commissioni e rappresentanze del Senato e della Camera cleri Deputati quando il loro arrivo è ufficialmente annunciato al comando del presidio; f) Ai palazzi del Senato e della. Camera dei Deputati. Le guardie di cui alle lettere a) b) e) hanno la formazione di _una compagnia (squadrone o batteria


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appiedati), quelie di cui alle Lettere d) e) f) hanno la formazione di un plotone (se:z.ione appiedata.) . · . Le guardie .d'onore formate di una compagnia, collocano ·due sentinelle alla porta principale dei palazzo _dove alloggia la Eersona, in onore della qwale soni). ' istituite. Le guaraie di una forza di un plotone ne collocano una sola. Ai palazzi di abituale dimora delle LL: MM. · il Re e la R,egina regnante, e del Sommd Pontefice, è dovuta una guardia d'onore anche quando ne sono asseri.ti. In tal caso la guardia è comandata da un sottufficiale. Le gua,rdie al palazzo del Senato e dellai Ca.mera dei Deputati, dmangono sul posto soltanto nei giorni · · , . e nelle ore di seduta. . Picchetti d' ono,r,e: - AUe stazioni ferroviarie, agli° scali marittimi o al,l'ingresso dei presidi qove arrivi, o parta in forma ufficiale una delle persone o rappre~ sentanze cui spetta la guardia d'onore;,, è schierato un picchetto d'onor-e. La formazione di questo p·icchetto è.'identica a quella. della gua.rdia d'onore. "Scorte d'omore. - Quando in un presidio arrivano o ne partono, le persone o le rappr,e.sentanze cui spetta la ·gua.rdia d'onor-e, ·una scorta.. d'onore l'accompagna dalla stazione o sealo ·al palazzo, ove alloggino e vicev·e rsa. Quando le suddette persone viaggiano per via ordinaria, la scorta d'onore le accompagna pe.r l'intero viaggio. . Par·ate: - Le parate. hanno luogo: a) nel genetliaco di S.. M. il Re e nella festa nazionale,; b) per l'inaugurazione di ogni sezione parlam_ e ntare quando. intervenga S. IvI. il · Re; e) qu~ndo arrivano .nel p.residio o ne partono in forma 'solenne le LL. MM. il Re e la Regiria regnante o i Capi degli St_a ti esteri, i Principi della · Famigl,i a Rea1e . e queJli delle Case regnanti estere; · d) quando il generale comandante il cor,po d'armata assume p_e r la prima volt a il comando;


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e) in occasione di feste anniversari-e di determinati fatti d' arme. Nei casi di, cui alle lettere · b) e e) le truppe f;i schierano lungo la via che deve ·e ssere percorsa dal corteo, in ordine di precedenzai, per modo che quella che iè prima sia presso il logo dovei il corteo si dirige. Le tru,p pe a çavallo sono però, possibilmente, schierate nelle piazze. Pre.oedJ;enze. - Nelle circostanze in cui re.parti o individui del R. Esercito si trovano riuniti· in qualità di rappresentati delle varie armi, corpi. o scuole, cui essi appar tengono, osservano l'ordine di precedenza stabilito dallsi seguente tabélla:


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N. d'ordine,

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ARMA E CORPO

,, 1 Invalidi eveterani 2[arabilliUi reali( .(

Leg\on~ ter~it?riali Leg1om alhev1

· Scuola di guerra . Scuola centrale di t iro di artiglieria. ' Scuola centrale. di tiro .di fante ria Scuola di cavalleria. · Scuola d'applicazione d'artiglieria · e genio 3lcuo le mii itari Acca demia militare Scuola. d'applicaz. di sa.nità militare Collegi militar i . Scuola ma,gistralè militare di scherma , 1

4 fanteria

Granatieri · · Fant eria di linea ) Bersaglieri Alpini

s· tavalleria

Reggimenti Deposito alìevamento cavalli Deposito cavalli stalloni

6 Artiglieria ,

Da campagna A cavallo Da montagna Da costa Pesante Compagnie operai d' artiglieria


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. N : d'ordine

7 fienio . .

ARMA · E CORPO Za.j)patori . Te1eg-r;:i.fisti Specialisti · Minatori ( Pontieri Fe.rrovièri

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8. Corpo sanitario e compagnie di sanità. 9. Oorpo di Commissariato. 10. Compa.gnie · di sussistenza.

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Capitolo IV.

La Legge Penale. Militare Il Codice Penale per l'Esercito del Regno d'Italia e Codice penale militare marittimo del Regno d'Italia, ed il Regolamento organico pel servizio del Tribunale supremo di Guerra e Marina, .nonchè quello pei Tribunali militari per l'Esercito e per l'Armata, costituiscono le fonti principali del diritto genale militare formale e sostanziale. Il Codice pena:le militare, che a noi piu direttamente interessa, fu emanato in base alla legge 28 Nov. 1869, N. 5366 con R. D. 28 Nov. 1869; entrò in vigore col 17 Febbraio 1870. Il diritto penale militare è un diritto p,enale speciale, in ·quanto trova la sua applicazione solo all~ persone che si trovano in determinate condizioni: l'essere militare. E come tale non rappresenta una branca del diritto penale comune, ma costituisce un complesso di norn;ie legislative au,tonome, suggerite da criteri diversi -da quelli mantenuti nel Codice penale comune, e che costitujgcono il fondamento principe. Potremo quindi definirlo, col Manzini (1); come quel complesso di « Norme giuridiche dirette ad assicurare raggiungimenti dei fini essenziali delle· Istruzioni militari di terra e di mare». Pertanto ogni violazione di una norma penale in genere costituisce reato, ed ogni violazione di una norma penale in specie costituisce reaito militare, punibile con le sanzioni dal legislatore previste p,er ogni reato. (1) Vincenzo Manztni e la Marina,

Commento ai Codici penali mìlltari per l'Esercito


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545 _..

E' opportuno subito distinguere il diritto penale dal riritto disciplinare militare, chè troppo spesso, da coloro che non sono competènti in materia di legge, si compiono degli errori. Innanzi tutto il diritto militare penale si differenzia dal diritto penale disciplinare militare mediante l'elemento caratteristico della sanzione che è «pena» e l'intervento degli organi giurisdizionalr per la sua applicazione ogni qualvolta: si verifica. una violazione cli una norma legislativa. Dal punto di vista strettamente giuridico il reato si distingue dalla. trasgress'ÌO, ne, perchè il reato ,è previsto dalla legge stessa specie in ciò che si riferisce alla sanzione; mentre la mancanza. disci·p linare è preveduta genericamente come g-eneriamente sono prevedu.te le sanzioni, per · la cui applicazione (qua:lità e durata) si esercita un potere discrezionale dei superiori gerarchici. Anche con una mancanza disciplinare si viene meno ad una regola di condotta; ma mentre per il Codice penale avremo un reato, qua ci troveremo davanti ad una. semplice trasgressione che non porta con sè nessuna sanzione che sia vera e propria «pena» nel senso che a tali parole si vuol dare nel linguaggio tecnicogiuridico. Dati questi brevi accenni generali sul concetto di pena e reato, passeremo. a:d esaminare succintamente, come l'intenzoine del lavoro richiede, le parti essenziali del Codice penale militare dell'esercito.

DElI REATI E DELLE PENE Reato Militare Art. 1. - Qualunque violazione della legge penale militare costi,tuisce un reato militare. Lezioni di Artlglierìa - 35


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al tempo

Disposizioni Gemimi· a;;, Pace ed al te>?npò di ~u.en1a Delle P.eniè . . ,

~lte.

Art. 4. - Le. pene aai tribunali militari possono essere pronunciate, ··senza che il condannato di. ven.ti indegno di appartenere alla milizia sono ' l.e se- , · g-uenti: ' · , · l. morte col mezzo della fucilazione al petto; 2. reclusione. militar.e; · · 3. carcere militare; 4. dimissioni; · · 5. rimoz~one del gr:ado; 6. sospensione d'impiego. Art. 5. - Le pene che rendono indegno il condan- · nato di a.pparteneré alla: milizia sono: . 1. la morte col mezzo della 'fucilazione allp.. sèhiena; 2à. la·vori forzati ·a vita:; ·, · . 3-., lavori foi·zati a: te.mpò; . . 4. reclusioné· ordinaria; ·s.: degradazione militare; 6. destituzoine. , Art. 9. - La reclusione mi.litare consiste nelFesse-re il èondann..:i to rinchiuso. nei locali a ciò destinati. ~d obblig~to, sott9 sp~da,l~ discipline, al lavoro. Il minimQ è fts$a:to ad un anno, .il :P-"~s;,irr.o ad a.nni 20, e porterà sempre seco.Ja rimozione dal g:rab. Art. 10. ~ . La _p,e_n-il..<JeJLa reclusione militare sarà dagli ufficiali di quàlunque grado scontata in una del.le fortezze della Stato che veTrà dal Governo designata, e sotto le discipline dai regolamenti stabilite. - Quan.do ·la detta. pena , si·a ii;iflitta per tempo non eccedente gli anni.bé, vi s<l,rà amm~sa la sospensione. Eccedendo il detto termine di anni tre, vi s.arà an.: nessa la. dimissione. · ' I

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Arti 11. · La graduazione in aumento ed in diminuzione della reclusione militaré sarà: Lo Da un anno a due; 2.o Da du e a tre anni; 3.o Da. tre anni a cinque; 4.o Da cinque anni . a sette; 5.o Da sette anni a dieci; o .o Da dieci anni a; quindici; 7.o Da quindici anni a venti. Art. 12. - Il condanna.to alla pena del carcere litare sarà rinchiuso in apposito locale. di correzione, e sottomesso alle speciali disci_pline e lavori a tal riguardo dai regolamenti stabiliti. Art. 13. ,_ Il carcere militare· sarà cli 'due mesi almeno e di una anno al piu e verrà sempre accompagnato dalla sospensione negli ufficiali, e d;i.lla rimozoine nei sottufficiali e caporali. · La graduazione del carcere militare sia in ai.unento che in diminuzione sarà: 1.o Da due mesi a quattro; 2.o Da quattro mesi a sei; 3..o Da sei mesi a nove; 4.o Da nove mesi a un anno. Se il carcere sarà inferiore a due mesi, esso potrà scontarsi nelle prigioni -r eggimentali. Art. 14. - La dimissione consiste nel liceBziamento dal servizio, con perdita del grado. Art. 15. - La rimozione dal grado fa discendere il · condan nato alla condizione di semplice soldato. Art. 16. - La sospensione è la. privazione ' temp0l'anea dall'impiego, e produce tutti gli effetti determinati dalla legge sullo stato degli ufficiali del 25 maggio 1852. Quando ,è pena accessoria, produce _a nche la perdita totale dello ~tipendio ed a'.ltre. competenze._ L a durata di questa pena, quando è principale, non

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può ess.e re minore di mesi due, nè maggiore di anni tre, e si divi,de ne' gradi che seguono: 1.o Da due a sei mesi esclusivamente; 2.o Da sei mesi a un anno; 3.o Da un anno a due; 4.o Da due anni a tre. Art. . 17.. - La degradazione è considerata come pena accessoria, e produce: 1.o L'incapacità assoluta di servire nell'esercito e nell'armata sotto qualsiasi titolo e di coprire qualunque pubblico impiego; , 2.o La perdita delle decorazioni, delle pensioni e del diritto alle medesime pei servizi antecedenti. Art. 18 - La destituzione produce la perdita del grado e delle decorazioni. . . L'ufficiale subalterno rimarrà inoltre inabilitato a qualunque ulteriore servizio militare. Dell' applicazume delle pene. Art. 31. - E' punito qualunque· tentativo di reato, che sarà stato manifestato con un principio di esecuzione, se questa fu sospesa., o mancò di produrre ·n suo effetto per circostanze fortu ite od indipendenti dalla volontà dell'autore. Art. 32. - Quando il colpevole di tentativo· giunga ad atti tali di esecuzione, che nulla rimanga per sua parte per mandarlo ad effetto, sarà punito colla pena del reato èonsumato, colla diminuzione di un solo grado. · Questo tentativo si considera come reato mancato. Art. 37. - Nel :caso che piu persone, concorr-ano all'esecuzione di, un reato, sono agenti principali: 1.o Coloro che avranno dato mandato per commettere un reato; 2.o Coloro ì quali, con doni, con promesse, con minacce, con ·abuso di potere o di autorità o con artifizi colpevoli, avranno indotto taluno a commetterlo;


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3.o Coloro che, concorreranno immediatamente con l'opera loro all'esecuzione del reato, o che nell'atto stesso in cui· si eseguisce pr{IB,t eranno a.iuto efficace al -consumarlo. Art. 38. - Sono complici: , L.o Coloro che istigherannò o daranno le istruzio. ni per commettere un reato; 2.o Coloro che avranno pro'curato le armi, gli istru- · mènti o qu1alunqué altro mezzo che avrà .servito alla esecuziori~ del rea.to sal)endo l'uso che si destinava di _ farne; 3.o Coloro c,he, senza l'immediato concorso alla ese._ -cuzione del rnato, avranno scientemente aiutato ed as$istito gh a.genti principali o i complici del reato · nei fatti che lo avranno agevolato e consumato. Art. 39. - Gli ag'enti principali soggiaceranno alfa pena ordinaria del reato. , Saranno puniti con egual pena i complici quando la làro cooperazione sia stata tale, che· sen~a di essa il reato non sarebbe stato commesso. ' Negli .altri , casi la pena di complici sarà diminuita da uno a tre gradi secondo le circosta,nze. Art.. 48. - I recidivi ·non saranno mai puniti col minimo della ~na temporaria in cu,i, siano incorsi pel loro réato, semprechè la recidività non · sia tassativamente. punita con S!pe.ciale disposizione. Se il recidivo non avrà ancora per .intero scontata la pena infli,ttag11 pel primo- reato, si osserveranno nei determinare la pena da pronunciarsi con la nuova sentenza le norme nei precedenti articoli stabilite pel concorso di piu_ reati. Art. 49,. - E' considerato recidivo colui che, dopo essere stato condannato con sentenza divenuta irrevocabile, tanto da1i tribunaLi militari, che dai tribu· nali ordinari, commetterà altro reato. '

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I re:ati che dal Codice penale sono puniti con p_ene di polizia non fanno luogo a reèidiva.

Dell' estinzi<YYt\8 dei reati e cl!elle pene. Art. 60. - I reati e le pene si estinguono: 1. Colla morte dei reo; 2. coll'espiazione della pena; 3. colla grazia sovrana; 4. colla prescrizione. Art. 61. - La prescrizione a favore del condannato non corre contro le sentenze portanti. pene di morte t> di lavori forzati a vi ta,

Del tmdimiento. Art. 71. - Sarà reo di tradimento e punito di. morte, previa degradazione, il mi1itare che porterà le · armi contro lo Stato. Art. 72. - Sarà punito colla stessa pena .il militare ,che: , 3.. Avrà fatto in qualunque modo conoscere al nemialtra persona nell'interesse del nemico, l'esercito o u:na frazione di esso, di cui avesse il comando, la piaz-i ·za o posto qualunque affidatogli o le provviste deffesercito in armi, munizioni, viver i o denaro; 2. Avrà fatto in qualsivoglia modo conoscere al nemico gli stati o la situazione dell'esercito, i piani delle fortezze, arsenali, porti o rade, degli ·accampamenti o posizioni, la parola d'or dine o di campagna, il segreto del posto, d'una: operazione, spedizione o trattativa, ovvero lo stato delle provvisioni in armi, munizioni, viveri o danari; 3. Avrà fatto ,in qualunqu modo conoscere al nemico le carte t.o,pografiche, i profili o rilievi di terre.np che gli fossero affidati, o che con violenze, artifizi o corruzione avesse potuto sottrarre.


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4. Avrà partecipato a. complotti, fatto tumulti, usato violenze o mìnaccie, o sollevato grida allo scopo dii obbligare il comandante a non impe.,,o-nare un combattimento, a cessare da esso, a retrocedere od arrendersi; 5. Avrà in faccia al nemico provocato alla fuga, o impedito dolosamente il ràimodamento; 6. Avrà sp<1,rso notizie od alz3.:ti clamori per incutere lo spavento, o provocare il disordine nelle truppe, nel principio o nel CQrso del C'(mbattimento; 7. Avrà esposto, con un fatto od omissione, l'esercito od una parte di esso a qualche pericolo, od avrà impedito il buon esito d'una · operazione militare, in qualsivoglia modo avrà tolto o tentato di togliiere all'esercito o ad una parte di esso alcun mezzo di meglio difendersi o ~ _a ggiormente nuocere; 8. Avrà ricusato -di prestar obbedienza. all'ordine di combattere, o si sarà dato alla fuga, o si sarà tenuto fuori del combattimento nello scopo di tradire. Art. 73. _:. Il militare che, nell'intenzione di tra.dire entrerà in qualunque siasi modo in intelligenza o corrispondenza col nemico, la quale possa arrecar danno, sarà punito colla pena contemplata nell'art. 71. Se la orrispondènza od intelligenza si fosse ristretta a mere offerte di servizi qualunque al nemico non ancora accetate o non ancora tradotte in atto, la pena sarà diminuita da uno a due gradi; ma se la corrispondenza od intelligenza fosse stata di na.tura da non potere recar danno, la diminuzione della pena sarà da due a cinque gradi,. Art. 75. - Il milit•a re inca.ricato del deposito di piani di fortificazioni, di arsenalj, di porti o di rade che avrà comunicati detti piani ad un agente qualunque di una potenza neutra.le alleata, sarà punito colla reclusione militare non minore d'anni qu attro.


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Incorrerà nella stessa pe.na quel militare che, per mezzo di frode, corruzione o viiolenza, si sarà proc~rato i detti pia.ni, e li avrà come. sopra comunicati. Dello s'J)ionaggio. Art.. 78. - Sarà colpevole di spionaggio e punito to di morte, previa deg·:i:adazionei, H miLitare che: 1. Si sarà introdotto in una piazza, in un forte o posto qualunque, o nel circonda.rio occupato dall'esercito, onde procurarsi notizie o documenti in favore del nemico; 2. Avrà, per favorire il nemico, ottenuto o cercato di ottene carte o documenti qualunque che possano compromettere la sicurezza di una piazza, di un forte, posto o sfabilil1'.)enfo militare, anche senza esse.rv,isi introdotto; 3. Avrà procurato al nemico .documenti o informazioni che possano avere gli stessi effetti dianzi contemplati; 4. Avrà ricoverato o messo comunque in salvo una spia ?d altro agente n.emico, sa.pendoli t ali.

Dei reati in servizio. Art 81. .,_ Il militare che asvrà un comando qualunque, se prolungherà le ostilità, dopo aver ricevuto l'avviso ufficiale della paçe, di una. tregua o di un armistizio, sarà punito di morte. Art. 84. - Srura.nno puniti d,i morte il comandante che cederà la fortezza. senza aver ·e sauriti gli estremi mezzi di difesa., e gli ufficiali che avranno cooperato . alla resa o alle convenzioni relative alla medesima.. L'impossibilità. dì ulteriore difesa di un fortezza dovrà essere provata :[:'er mezzo di dichiarazione di un Consiglio di difesa, composto nel modo prescrittò dal regola.mento pel servizio di piazza, e chiunque di un tal Consiglio l'avrà sottoscritta sarà personalmente responsabile della re!'..a" .. ,


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Ov;e la resa seguisse per causa di disobbedienza, di ammutinamento, ~i rivolta, il comandante e gli ufficiali potranno e.ssere puniti colla de.stituzione o colla reclusione militare, od anche andare esenti da pena, secondo l'uso che avranno fatto dei mezzi da essi di- · p0ndenti,, ·onde costringere i militari ad essi sottoposto a fare il proprio dover-e. Art. 85. - .'Il comanda11te, di una pìaz.za, di un forte o posto mi1itare qu,alunque, in pericolo di essere investiti dal nemico, ché si .rend·e rà colpevole di negligenza. nel chiedere o provve,dere a tempo l.e munizioni, le artiglierie, i viveri, i foraggi ' ed al.t ri mezz.i necessari di. difesa, 'ovverò che avrà per negligenza omesso di mettere la piazza, il forte; il posto in · istato di resistere al nemico, secondo le regolè dell'arte militare, qualora a tàle. negligenza debba attribui1'sene la re'sa, ovvero la perdita, andrà sogg-e tto alla. p_~na di morte. · Art. 88. - Il comandante. che senza legittimo motivo abbandonerà il comando sia in faccia. al nemico, sia in circostanze tali da compromettere la. sicurezza del.l'esercito, o di una par.te di· esso., sarà punito· di morte. · . . Se Yabbandono del comando avrà luogo in qualsiasi altra circostanza di pericolo sarà punito col massimo della reclusoine militare. Art: 90. - Il militare eh~. durànte il c:ombattir en'to e senz.a ordine del comandante griderà di arrendersi. ò di cessare il fuoco, sara pun:ito colla reclusione militare non minor-e di anni dieci, quando eiò si ·commetta collo sco.p<,) di tradire. · " Art. 92. - Il militare che: in faccia al nemico si ·sbandi,' abp·andonV il posto o non faccia la 'possibile difesa, soggiacerà alla pena. di morté. Subirà la stessa pena il militare che. coma.ridato di · marciare. contro, il nemico, o per qualunqu~ a.ltro ser~


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vizio di guerra, in presenza di esso, si sarà rifiutato di obbedire. Art. 94. - La sentinella o vedetta collocata innanzi ad un posto o corpo qualunque di militari esposti agli attacchi del nemico od in un sito, forte, assediato od investito, che non eseguirà la consegna od abbandonerà il luogo in cui fu collocata, sarà punita. di morte, quafora la sicurezza del ·posto, del sito, forte, o dei militari sia stata compromessa. Se la mentovata. sicurezza, non sia stata compromessa.e 1a sentinella sia stata trovata addormentata,, o si lasci senza. necessità r ilevare da altri che dai caporali della guardia di cui fa parte., incorrerà nella pena di tre a dieci' anni di reclusione militare. Art. 95. - La sentinella. o vedetta collocata alla guar dia di parchi d'arti,g lieria, di convogli o magazzini di munizioni da guerra, arredi, viveri o foraggi, che abbandonerà il suo posto, o mancherà in qualunque modo alla consegna, sarà punita con la reclusione militare da tre anni a sette. Art. ' 96. - Sarà invece punita· col carcere milita.re da· due mesi a sei, se sarà trovata addormentata. La sentine11a o vedetta che, fuori dei casi anzidetti abbandonerà il suo posto, o manch.erà in qualunque modo alla consegna, sarà punita col minimo della reclusione milita.re, o col carcere militare. Sarà invece .punita con pena disciplinare, se sarà trovata aiddormentata. Art. 98. . - Il militare che, in pr esenza del ne,mi,-, co, senza ordine di a.utorizzazione, abbandonerà il posto ove era di guardia o di servizio, o violerà l'avuta consegna, sarà punito di morte, se detto posto o consegna avevano per oggetto la sicurezza d'una piazza o cli militari esposti agli attacch i del nermico. In tempo di guerra, ma fuori della presenza del nemico, il militare che a.vrà abbandonato il suo posto


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o violata l'avuta consegna incorrerà nella pena di tre a cinque anni di reclusione militare. Se il colpevole è capo posto o comandante di militari distaccati in im forte, questa pena non sarà minore di anni quattro e potrà estendersi a dieci. Art. 102. - Il militare che, essendo di guardia, di picchetto o· in qualsiasi servizio sotto le armi sarà trovato ubriaco, ovverò si p'resenterà in istato di ubbriachezza pr fare uno dei detti servizi, sarà punito col ca.rcere militare da due a sei mesi. Art. 108. - Il militare che in te:mpo di guerra <> di rivolta, incaricato di recare un ordine in iscritto od altro dispaccio qualunque, volontariamente ne avrà rotto il sigillo o non lo a.vrà rimesso alla persona cui era diretto, o che trovandosi in pericolo di cader prigioni~ro o di essere sorpreso dai rivoltosi o ribelli, non tentasse in ogni .modo e ad ogni costo di distruggerlo, sarà punito di morte se con quel suo fatto avrà compromesso la sicurezza dello Stato o dell'Es,ercit.o o del1'Armata, o di una parte qualunque di essi. Art. 110. - In ·tempo di pace il militare che, incaricat.o di recare un ordine in iscritt.o od un altro dispaccio qualunque, ne avrà rotto il sigillo incorrerà nella pena del.la reclusione militare da. tre a ·cinque anni. Se invece lo avrà smarrit.o, o avrà trascurato dr g-elosaimente cust.odirlo o di consegnarlo a.Ha persona\ a cui era dirett.o, sarà punito col carcere militare e col minimo della reclusione militare. Della Disobbiedienza, Rivoli.a, Am.nnutinamento e Insuborclinazion,e.

Art.. 102. - Il rifiuto d'obbedienza agli ordini di un superiore è reat.o. Qualsiasi richiamo non dispensa dall'obbedire, nè sospende l'esecuzione dell'ordine. I richiami dovranno


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presentarsi alle autorità superiori nei modi prescritti dalle leggi e dai regolamenti. · Art. 113. - Il rifiuto d'obbedienzai è punito col carcere militare. non maggiore di mesi sei. Se ha luogo in s-ervizio o in presenza di truppa riu~ nita, potrà la pena estendersi al minimo della reclu- · sione militare. La pena sarà della reclusione militare da due anni a cinque, ove il rifiuto di obbedienza, sia commesso in tempo di guerra o in caso d'incendio, di epidemia, o di altro pericolo. Art. 114. - Sono considerati rei , di rivolta i militari che in numero di quattro o piu, rifiuteranno, essendo sotto le armi, di obbedire a.Ua prima intimazione dei loro superiori, ovvero prenderanno le armi senza essere autorizzati ed agiranno contro gli ordini del loro capi. Gli agenti principali saranno puniti colla pena di morte, e i loro complici andranno soggetti alla pena dell:a reclusione militare da tre a dieci anni. Se non vi fu concerto o se i colpevoli non ascendono al numero di quattro, si applicheranno loro secondo i casi le pene del rifiuto d'obbedienza o di insubordinazionè. Art. 116. - Sono consìdrati in istato di ammutinamento i militari che, fuori dei casi del reato di rivolta, in numero di quattro o >piu, . si rifiuter.anno di eseguire un ordine, e si ostineranno nel fare una domanda·. o porgere una rappresentanza o lagnanza, tanto a voce che per iscritto, e, saranno puniti gli agenti principali colla reclusione militare estensibile a cinque amni, e gli altri coinvolti colla pena del carcere milita.re non minore di mesi sei esrensibile al massimo. L'ammutinato che cederà alla prima intimazione andrà esente da pena; quando però fosse stato agente pri!lcipale o uno fra. essi, la:. pena sarà del carcer,e militare non maggiore di mesi s-ei.


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Art. 117. - Qualunque militare che, trovan dosi presente ad un ammutinamento o ad una rivolta, non farà uso di tutti i mezzi da lui dipendenti per impedirli, sarà punito col cao.-cere militare. Art. 119. - Il militare che si renderà colpevole di vie di fatto a mano armata verso una sentinella od una vedetta, sarà puni¼, in tempo di pace, colla. reclusione militar,e non minore di anni 10 ed estensibile aid anni 20; ed in tempo di g·uerra, colla morte, dalla quale si potrà discendere secondo i casi al massimo della reclusione militare. Art. 122. - Il militare che per qualsivoglia motivo com.metterà vie di fatto, insulti o minaccie contro il superiore in grado o nel comando, sia· che questi appar tenz.a all'esercito o all'armata, sarà considerato reo di insubordinazione. Art. 123. - Vi sarà reato di insubordinazione, ancorchè il .su,periore non r ivestisse la divisa del suo grado nell'atto del commesso reato, purchè sia stato dall'offensore riconosciuto. . Art. 124. - Si avranno per vie di fatto: l'omicidio, ancorchè mancato o tentato, le ferite o percosse o -maltrattamenti qualunque, benclw commessi senza armi, egualme:p.te che qu,a lsiasi tentativo di offendere con armi. Art. 125. - Il militare colpevole di vie di fatto contro un superiore in grado o nel comando, sarà punito di morte se il superiore è ufficia.le, e con la reclusione militare da cinque a venti anni se lo stesso superore è sottufficiale o ca'Porale. Art. 128. - Nelle disposizioni del presente C0dice ove si parla di fatto in cui siamo intervenute armi, peroone armate o minacce a mano armata, .. sotto nome di armi vengono le armi proprie e le improprie. Sono aremi proprie quelle dai fuoco, od altre 1,a cui destinazione prineipale ed ordinaria è la difesa prer pria e l'altrui offesa.

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Sono considerate armi dalla legge, e diconsì ìmproprie, tuttì gli istrumenti, utens ili o corpi incidentti, o perfor.anti, o contun denti, o qualunque ,a ltro oggetto ogni_ qualvolta se ne faccia uso per offendere o per minacciare. Art. 129. - La prodizione si verifica quando con simulazione di amicizia, od in qualunque modo siasi 'tratto nelle insi die colui che fu ucciso od altrimonti c.ffeso, e che non aveva motivo di diffidare dell'uccisore o dell'offensore. La premeditazione consiste ne,J diseg·no formato pri. ma dell'azione, di attentare ad una persona determinata od anche indeterminata che sarà trovata od incontrata, quand'anche ·un tale disegno fosse dipen·dente da qualche circostanza o da qualche conqizione. L'ag·gu.ato consiste nell'aspetta,re per maggiore o minore tempo in uno od in diversi luoghi una persona, sia per ucciderla, sia per esercitare cc.ntro di essa atti 'cli violenza. Art. 134. - Non si avrà insubordinazione: i. , Qua.ndo i fatti che a bbiano prodotto omi cidio., ferite o percosse siano cTdinati dalla legge o comandati dall'autorità legittima; Quando i fatti stessi siano sta.ti comandati dalla necessità imrnediata di legittiima difesa di se stesso o di- altri; od· anche del pudore in atto <li violente( attentato. Sono compr-:Si nei casi di necessità immediata di legittima di:fes•i i due seguenti: l. Se l'omiciC:io, le ferite, le percosse abbi::i no .a.v uto luogo nell'atto di resping·ere di nottetempo la sc~lata, la rottura. di recinti, di mu.ra o di porte di ei:itrata; . ., , 2. Se abbiano avuto ,l uogo nell'atto della difesa ·contro gli autori del furto o saccheggio e$eguiti con , violenza ve, so 'l e persone. · ·


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Art. 135. - L' ubbri achezza del colpevole non porterà mai diminuzione di pena pei reati di rivolta, a mmutinamento ed insubordinazoine. Della cliserzicme.

Art. 137. - Il militare che passerà al nemico, o che si assenterà dalle file senza permesso in presenza del nemico., sarà immediatamente conside.rato diser tore e punito di morte previa degradazione. Art. 138. - L'assenza dal corpo a cui appa.rtiene, per cinque giorni compiuti; senza autc.rizzazione, di un sottufficiale, ca.porale o soldato, importerà di pieno diritto il r eato di diserzione; potrà tuttavia il comandante del corpo, secondo le circostanze, dichiararlo disertòre a nche dopo ventiquattro ore di assenza. In caso d i provvisorio accantonameinto di marcia,, per la r ipristinazione e conservazione deU'c.rdine, sarà in facoltà del comandante del corpo di denunciarlo di~ ·sertore, qualorra non abbia risposto c1,d una chiamata. In tempo di guerra sarà immediatamente considerato ccime disertore colui che mancherà a due chiamate consecutive, e potrà inoltre essere dichiarato tale chi avrà mancato ad una sola di esse. Art. 139. - Il .sottufficiale, caporale o soldato, che dovendo recarsi al suo corpo o rientrar:vi, essendo terminato il suo congedo o licenza, o tr~ferirsi ad una dest inazione qualunque, non vi sarà, senza g-iust i motivi presentato entro ci nque gio,rni compiuti dopo quello statogli pr.escritto sarà considerato disertore. Art. 140. ~ L a diserzione all'interno sarà punita col minimo della reclusione militare. Art. 145. - ·L a diserzione in t empc. di g·uerr a sarà ~ernpre punita colla reclusione militare da' tre a cinque anni.


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Art. 146. - .In tempo di pace l'ufficiale che verrà riconosciuto assente senza autorizzazione oltre a cin. que gior:ni dal corpo, distaccamento, istituto, stabilimento od ufficio militare, al quale appartiene o presso cui è comandato, potrà essere denunciato disertore, e lo sarà di pien diritto a,ppena saranno compiuti giorni quindici dalla sua assenza. La sua diserzione sarà punita con la dimissione e con un anno di reclusione militare.. · , · Art. 147. - L'assenza di un ufficiale, di cui · nel1'.articolo precedente, in tempo di guerra sarà di pieno . diritto cons·i derata come diserzione, qualora si estenda oltre a :ventiquattro or~i ed il colpevole incorrerà nella: destituzione e nella reclus.ione mHitalie da tre anni a cinque. Art. 149.. - Se l'ufficiale si rese disertore con rottura., sforzamenti 0 1scalando le mura di una fortezza o di una stabilimenm militare, o mentre stava scontando una delle pene di cui nel Codice, le quali non fossero accompagnate da destituzione,o dimissione, sarà punito colla reclusione militare estendibile ad anni quattro, ed in tempo di gµerra dai quattro a dieci, oltre in ambo i casi la destituzione. Art. 154. - Lai diserzione commessa di concerto fra tre o piu militari sarà considerata complotto, e punita secondo i casi in •conformità delle disposizioni· , con-tenute in quèst.o capo, coll'aumento di un grado in tempo ,di pace, e coll'aumen1;o di due gradi in tempo di guerra, purc·hè però non si ecceda il massimo della. pena da ihftiggersi. · Il -capo del complotto in t-empo di p.aice s~rà punito, colla reclusione militare per anni quindici: in tempo di guerra colla pena. di morte, previa la degradazione.

Della subornazicnve·. .Art. 163. ~ · Qq,aiunque persona, anche estranea .al-' · la milizia, clie con promesse: doni, artifii'zi ·o in qual-·


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sivog:.Iia altro modo afto a persuadere avrà istigato o tentato di indurre i militari a commettere un reato coritempl9-.to nel presente Codice, ·incorrerà nel reato , di subornazione. . . Dell'abuso d'attdo,rità. Art. 166. - Il militare che senza ordine, . autorizzazionè o motivo legittimo assi.uria un comando o ·ib comandamte ché, senza una speciale missitme o aukrizzazione e senza necessità, ordini un movimento di truppa, sarà punito con la reclusione militare estendibile ad anni cinque. . Art. 167. - Quando il comanda; indebitamente assunto, venga riìenut.o 'c ontro l'qrdine dei ·capi, la '· pena sarà della reclusionè militare da cinque a 15 · anni. Art. 168. - Il militare che, fuori dei casi di legit: tima difesa di se stesso o di altrui, di ricon:durre nelle file fuggiaschi, ovvero della necessità di frenarre l'ammutinamento, la r ivolta, il saccheggi(). ·o la deva,. stazione, userà per qualsivoglia motivo vie di fatto contro il suo inferiore od un .prigionero di guerra, sarà· punito colla ·reclusione militare da due a 5 anni. - Delbe · ferite e pem:::osS'e 'tra ,m ilitari. Art. 172. - Le ferite e percosse in rissa tra mili·tari di grado eguale,. che non a,,bbiano cagionata µna malattia od incapacità di servizio oltre i goirni trenta, e non siano state fatte col coltello, ,con armai da fuoco, o di genere proibito, saranno punite col carcere militare ,estèndibile ·alla reclusione militare non maggiore di amni tre. · Art. 173. - Le ferite e percosse di cui nel precedente articolo, guarite fra cinque giorn.i, come pure .le semplici i~giurie ed offese fra militari di grado eguale, o fra soldati appartenenti allo stesso corpo, sara.n.no punite con . pene disciplinari. lezioni' di Artiglieria - 36

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Dei -rie1ati di calwrunia e di diff.arrtULziome. Art. 175. .._ E' r:eo ·di calunniru il militare che, :\ disegno di nuocere ad altro militar.e, porgerà contrò H medesimo o querela .o denuncia di un reato di competenza dei tribunali'militar.i, di cui si sappia essere questi. innocent~.. o che, all'ogg,e tto di farlo .compa:rirl:l. l'eo, gli avrà dolosamente: posto ·addosso od. in · 1uogo · idoneo a tal ·fi1.1~ coo~ lpi cui ritenzion~ o sia. proibita dalle leggi miFtari, .O servire 'possa all'indizio ç.ei detti reati. • · · · Art. 178. ~ Sarà reo di diffamazione il' militare · che,· con discorsi tenuti in luoghi · pubblici ·ed in pubpliche riunioni, o con altrq mezzo qualunque di pub~ blicità, imputerà ~d altro·milita1~e, pr,e sente od asse:n- · te; f p:tti determinati,, i ·quali., se sussi1?tessero po.tr.e"bbero dar luogo ad un procedimento. Il colpevole sarà punito éol carcere militar.e estendibile ad a.nni due di reclusione mjli~are. 4

Df?l f al,so. Art. 179, - Il milit.a re che scientemente falsificher rà i.ri ' qualunque modo che passai ,a rrecare . danno al servizio 'od all'amministrazione militare, 0 a persone appartenenti alla milizia per cose co.ncernenti siffatta loro qualità, od àltererà nella stessa -guisa rapporti, cong.edi assoluti dal militare servizio, atti di procedu- · ra criminale, documenti, registri,. libri, buoni, vagli:i postali, conti o stati ruoli! di situazione o di rivista, sia riguardo a:l numero degli uomini, delle armi,· delle munizioni, del vestiario., dei cavalli, che delle giornate, rispetto agli individui non presenti, od all.a ·.maggiore cqnsµmazione dei viveri, dei foraggi .. o .di altre .cose sirriili, sarà punito. cplla reelusionè ordinaria. · Dielia vr.ev.arioaziotrv.e' e della }mfedeltà. · Art. 188,. - Il milita.r!:3' ·che investito di · f'1,nzioni amministrative avrà trafugato o sottratto somme di


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danaro o cartelle di credito che le· rapprese.riti no, do- · cumenti, titoli od atti, come pure effetti~ g-eneri o qua· lunque · altra cosa. esitente nei magazzini ·dei corpi delFesercito, sempre quando gli enuncia-ti ·oggetti siano al medesimo affidati per ragione delle sue funzioni, e siano posti sotto l'immediata sua sorveglianza, e vi , concorra il danno deU'amministraziori.e militare, del· .corpo o degli individui che lo compongono, .sarà· punito -coi lavori forzati a tempo, se il danno summentovato aiscenderà a .lire 5000, se esso invece sarà inferiore a tal somma, sarà inflitta la pena della reclusione -ordi1 naria, la quale non potrà mai .e ssere mihore di anni cinque se il danno eccede le -lire 500. Art. 195. ~ · Il militare che. avrà fraudolentèmente mescolato o sostituito foraggi, materie o · derrate: a quelli stati confidati alfa .sua custodio, o posti sotto la sua v'igilanza, o.vvero ne avrà altèrata fa natura o quantità, o n avrà sdentementé distribuiti,, sarà pu· nitb col carcere militare non minore di mesi ~i, estensibile alla ·re.elusione militare.,. la. quale non potrà eccedere gli anni 7, Della c.ol/'"ruziom.~, Art.. 200. - Il militar,e che nell'esercizio di funzioni giudizi,a riet od in cose ad essei attinenti., ' o nell'(j~ @rcizio di funzioni a:mministrat ive o s·a nit-arie,- ·a.vFà ricevuto donativi o .rimunerazioni, od ancthe solo accettate promesse per fare. un atto,, sebben giusto, del proprìo ufficio, sarà punito colla destitmsione, se ufficia.le, ·e co( carcere militare, se sottuffìciale o caporale~

Della v-.endìit(J), .pegno, 1e d ·alie'Y/.11,zi:one qiwJ,unque di eff,e-t ti mìl'Ìitwri. Art. 212. - Il sottufficiale, .c~porale · o soldato che a\1'rà v.enduto. fatto vendere, dato in pegno, donato, permutato od alienato in qualu-nque altra maniera,


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oggetti di-vestiario o .'di equipaggio, ·salvo· i casi in .cui .ri~-~ p_erme~sa _là vendità incorrerà nella pena del carcete 'ini_litar:e ~tertsibile· a m~si sè,i. · . La stessa pena. 13arà inflitta al ·militare chè ·rendesse ' i'nservibili -. alcuni degli oggetti avanti descri:ti. . Sarà. fottàvià .in·· facoltà del . comandante del corpo di sottopdrte per ·1~ 'ptGnh! volta'.- i colpevoli dei· reati s.0vraindiGfLt'i a semplici pene disciplinari, qualora il val~re :9e-ll'qggett0 o 'degli oggetti non oltre_p·pc;:si le lire · dieci; ,. ,_..: · · · · · '

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. Dei· fwrti; <f.èlle·tr.-µ;ff1e · ed-a.ppr:o'(JYriazio.n i indebite. .

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. , ,,Art. 214, :-:- J(f,u rJo .commesso · eia. miljtari a pregiefdizio di,;::i,ltr.i.~"ilitàri in casemna'O in qualunque al'.tr~i 1\logo ove _·ne :àbbi?,n~.stçi.nza, bençhè momentanea, ,sariii, puni~ çol càrce:r.e :militare .n on . minore di mesi ·qi #\~p ·0 1 col mjij~ç ..~e~la reclusione mi~itare. . . ."..Art.,,220. - I r,e ab dl' truffa, abuso d1 confidenza e,ci) tppr,OJ)rfwz;iÒne in~ebita commessi da. un _m ilitare a daiù1d di altro militare saranno- puniti nel modo seguente, salvo 's empre le pene maggior1, se vi è 'reato di falso o d1 prevaricazione: · · , . · . ..l. Col carcere militare, se il danno non eccede le ·.'d»:ituarita. .- · · · · • ·. . ~: 2: 'Còlla. reclusione milita.re estensibilè ad anni c'i nquè. iÌda~p.O, è m.àggior,,EfaeÌl~ lire._ cinquanta e npn ' .supéra le lire 500. .. . · . ' ·. ' 3. Còll:;i, rèéihsione · militare non minore di . cinque a.rin.i :estensibilè\. a . dieci, q'ualora il danno ecceda le ·1irè 5b0. · · · .. . ' ·-*· . . '. .. . Dell'in.C;endiò e del dieteriorwmeriito di edii:fi;c:i .eà oggetti ?nilitd/ri.

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A.rf 227 . .- E' punito di morte, previa degradazione, ii' militare il quale avrà volontariamente appiccato il fqoco ad edifici, maga.zz1ni od opere militari, arse-


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nali, ca-ntieri, officine, o navi dello Stato, o li avrà distrutti col mezzo di una minà· o d'alra esplosione qua-lunque. , Art. 229. - ILmil.itaré che volontariamente av.r'à .bruciato o distrutto in qualsi~sì mod~ registri, rriil).ute od atti giudiziari dell'autorità rµi.1itare; incorrerà nella pena della reclusione militare non maggiore di anJ:?.i cinque. :' ,·

Disposizicmi '(elative aJ,le Assise:mìli'tari· · ed _0'11,orifice'J'J,zé. · Art. 233. - Il militare che:. avrà .Pubblica.mente portato ~sise, distintivi• di gj-aàò' .m,ilitàre o: ,decora-· zioni che non gli appa::i:tengono sarà punito ,col· car. .. . . cere militare. . Art. 234. - · Allorchè i fatti contemplati nei precedenti aricoli sairanno occorsi per i:mprudenza o. ne'" gligenza, o per omissione di . oss~rva.iza dei regòl~ menti militari, la pena sarà graduata secondo -le indicate circostanza a partire dal carcere militare .sino ·d ·a nni due di reclusione militare. •

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- Assegno giornaliero ~ella _truppa Caporali e soldati. - 11 soldo è fissato come segue:: Caporale maggiore, zappatore; t rombettiere., -tam. burino, maniscako: L. 0,80 ~ Caporale maggiore lire 0,75 - Caporale zap,patore, .trombettiere, tamburino maniscaico: L. 0,60 - Caporale L. 0.55 - Ap, puntato, zappatore; tr ombettiere, tairµburino L, .0,45 - Soldato L. 0,40. · . ·· . . L'assegno dei militari' di truppa ,è ridotto. alla metà durante le punizioni di prigione semplìce. E' sospeso a , colora che si ·assentano senza giusti- ~ ficato motiyo o ritardano a far ritorno al corpo, a quelli che sonQ ·deteriùt~ in attesa di giudizio, salvo a,d1


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avere diritto agli arretrati quando giustifichino la loro assenza o ritardo e quando il giudizio non è seguito da condanna. . Gli uomini in .attesa di giudizio, ma non detenuti nè al ca1:cere nè alla prigione del corpo, rdntinuano per il te,mpo nel quale sono a piede -libero a riceve·r e il soldo. L'assegno hon è dovuto al militare: 1. in liçenza di qualaiasi specie, meno per la licenza di convalescenza per malattia incontrata in servizio. 2. ai ricovera.ti ne,i luoghi di cura. 3. a coloro che sono in viaggio per servizio isolato (in • trasferta). · 4.. ai puniti di prigione di rigore. I militari sotto ritenuta per debiti, versano la metà del proprio ass~no sino a, completa estinzione del debito stesso. · · Indermità eventuali. - Sono quelle avu,tè per servizi collettivi ed isolati e quelle per servizi e posizioni . . . speciali. Sono in servizio collettivo i dilitari che si allontanano dalla loro residenza riuniti in corpo, in reparti di corpo o drappelli. Per drappello s'intende la: riunione di 10 o pi4 militari non costituenti reparto organico posti sotto il comando ·di uno di essi. · · · Le indennità per servizi collettivi sono: · a) di marcia; b) di accantonam~to; · c) . di pubblica sicurezza. ' Paglia per giacitura çl,ella Trwppa. Paglia ,WIY' lettiera dei quadrwp.e di.

Per la giacitura della truppa (qu,ando non· si disponga di letti, o brande con materassi) spettano per ogni uomo 10 Kg. di paglia. al mese, di cui 7 per pri-


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ma. distribuzoine e 3 per rinfresco, dopo 15 giorni. Se la truppa è attendata se ne daranno 7 Kg. per prima distribuzione è 4 perr infresco, dopo 15 gic,rni. Per la lettiera dei quadrupedi spettano attualment 3 Kg. di pa:glia per giornata di presel')Za dal Lo aprilea 1 30 settembre e Kg. 3,5 dal 1.o dttobre a\ 31 marzo.

Norme sulle verte nze cavalleresche fra militari Art. 1. - Quando fra due milit ari sorgai una vertenza cavalleresca, è dovere dei loro rappresentanti di tentare ogni mezzo per comporla amichevolmente. L'offensore e l'offeso, come chi li rappresenta., debbono attingere nel se.ntimento stesso dell'on.ore retta- . mente inteso, e nei legami che avvincono gli animi della grande famiglia miliare unita dalla comunanza di un altissimo scopo, la coscienza. di tale dovere. Tanto è generoso l'atto di chi, dopo aver trasceso verso un compagno d'armi in un momento in· cut minore era la serenità dello spirito, manifesta, con leal. tà di soldato il ramma.rico dell'offesa re.cata, quanto quello di chi accetta, con pari lealtà lai mano che gli viene stesa. L'uno e l'altro hanno be:ne meritato di quei sentimenti di fratellanza ed i solidarietà,·che concorrono a costituire la saldezza dell'Esercito, del!' Armata e dell'Aeronautica. Art. 2. - Qualora non riesca possibilé comporre la vertenza, è obbligo dei ra,ppresent anti di deferire questa al giudizio di un giurì d'onore, da costituirsi nel modo indicato negli articoli seguenti. La violazione di quest'obbligo costituisce mancanza disciplinare. Art. 3. - I quattro r appresentanti redigono e: firmano una relazione: sui fatti che hanno cagionato la controversia e.richiedono che il giurì si pronunci sulla vertenza.


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Art. 7:· - . Il gi~rì . pre;a ,çognizione dei documenti, ed int~e ove lo rite:ngp.; opportuno, lé parti é'd. i loro rappresentariti, pronunzia il proprio verdetto: Le parti dov;ranno· se.mire ess_e re: intese, '·quando ne facciano domanda.·: , ·· . · · . , · ·.. , Il verdetto può avere p,eJ'.' risultato: a) una dichiaraz ione che 'non v'è ragione a: con·. tesa; . ' _ · . c) u.na d1cliiara~ione 'cii non ' intervento nelÌa vertei:rza. - · 11 giurì em~tte Ya dicharazione .che non v'è r?,gione . a contesa in. quei casi,, iru cui i fatti non ledono l'o.nore di alcuno dei conten.d enti e peraiò per tali fatti ·non deve sussistere cagione di ra,nèore le parti. Il giurì- redige. un p:i;:ocesso-verbaie .di conciliazione quando, vag1ia.ti i fatti ed attribui't a a. ciascuna delle parti la propri.a responsabilità nella vertenza, possa dichiarare questa amichevolmente: composta senza. de.trimente> · del,l'enore dei. contendenti ... Il giurì fissa pure il mO'do ed il tr:rnpo· della· conciliazion·e, sia ·c hiamando innanzi a sè i contendenti -e i loro rapp-resenta.nti, sia determinando. che: la conciliaziorre avvènga per iscritto. Le parti devono s~m})re . sottoscrive.re il verbale stesso, del.quale viene rilasciar tà copiai a · ciascuna di sse., mentre l'originale· è · rimesso all'autorità che ha nominato il giurì, attenendosi, in ta)- ca-so, a. quanto .è prescritto dall'art. 8. ll gìurì ·ha facoltà , di· pronunziar-e· la· dichiarazione di non ·iriterv.ènto qUaindo la. vertenza: sia cagionata da fatti di natura tal.e da rendere evidente la· convenienza ·che 1e parti siano lasciate libere di risolvere~ come meglio credono la. vertenza stessa, rimanendo responsabili dei. propri a1tti ai frontE? ai regolamenti militari ed alle leggi penali.. •

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Art. 8. - Nei casi a) e b) dell'art. precedente, se una delle parti o ambedue, non ravvisino nel verdetto emesso dal giurì sufficiente riparazione all'offesa che ha cagionato la vertenza, possono, nei tre giorni successivi alla notificazione del verdetto stesso, esporne per iscritto Q verbalmente le ragioni all'autorità che ha convocato il giurì, la quale può confermare il verdetto, oppure può convocare un nuovo giurì il cui ·giudizio sarà inappellabile. · Art. 9. - E' obbligo di ambedue le parti di attenersi al giudizio definitivo del giurì; e la violazione 'di tale obbligo costituisce una grave mancanza disciplinare. Art. 11. - Per gli ufficiali in congedo, quando non ·sono considerati come in servizio, ricorrere a.I giurì d'oriore per la risoluzione delle vertenze cavalleresche, e obbligo morale. Anche le vertenze fra militari e borghesi, qualora questi -vi aderiscano,· potranno essere deferite ai giurì come sopra costituiti: e in questo caso l'accet-. fazione del verdetto corrisponde per le pairti ad un dovere d'onore. . .


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