BANDIERE, STENDARDI,LABARI E GARGLIARDETTI DEI CORPI MILITARI 1860-2007 (TOMO I)

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STATO MAGGIORE DELUESERCJTO UFFICIO STORICO - RIVISTA MILITARE

Stefano Ales Franco Dell'Uomo

BANDIERE, STENDARDI, LABARI E GAGLIARDETTI DEI CORPI MILITARI DELLO STATO 1860 - 2007 "LA STORIA DJ CIÒ CHE FUMMO E LA FEDE DI CIÒ CHE SAREMO"

Con la collaborazione di Giovanni Cecini

TOMOI

Roma 2008


"La bandiera è un emble,na d'onore consacrato alla Religione che, simboleggiando il Re e la Patria, ricorda al militare i.fasti del reggimento, e lo stimola ad emularli. A lei sono perciò dovuti i ,naggiori segni di onore; essa non deve mai andar separata dal reggimento; nel combattimento vuol esser guardata con somma solleciludine e difesa a tutta oltranza. Gli uomini specialmente cui nefu affidala la guardia, e l 'uffiziale che ha l 'onore di portarla, e di custodirla, debbono recarsi a gloria di.fàrle scudo del proprio petto, pronti a perder la vita anziché cederla".

(dal "Regolamento di disciplina militare e di istruzione e servizio interno per la fanteria " dell ' Armata Sarda, Torino 1859)

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Presentazione

Già in precedenza, con il volume "Le Bandiere dell 'Esercito" del Generale Oreste Bovio, l 'Ufficio Storico si era interessato alla bandiera delle unità militari italiane ed alla sua evoluzione, a cominciare dal periodo pre-unitario. Con questa nuova opera la trattazione non si riferisce più alla bandiera in senso generale, ma ai vessilli dei diversi reparti considerati singolarmente, tracciandone per ognuno la storia, dal momento della concessione fino all 'eventuale scioglimento del reparto, con il conseguente deposito del drappo, dell'asta, della freccia e delle decorazioni meritate, al Sacra.rio Militare delle Bandiere presso il Vittoriano in Roma. Vengono altresì nairate tutte le vicissitudini legate alle vicende belliche e al mutamento istituzionale del 1946, con il passaggio dalla monarchia alla repubblica. Oltre alla normativa vigente, sono riportate per ogni bandiera le motivazioni delle ricompense ottenute e le iscrizioni della freccia che richiamano la storia e i fatti d ' anne dell' unità. Accanto alle Bandiere tricolori, comprese quelle concesse alle Forze Armate, al Corpo della Guardia di Finanza, al Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza ed al Corpo Forestale dello Stato, il volume esamina i Labai·i, di un solo colore, che nel p1imo dopoguerra vennero affidati ai Bersaglieri,Alpini , Genieri, Reparti d'Assalto, Squadrone Sai·do, Gruppi Aereoplarù, Corpo di Sanità Militare, Croce Rossa Italiana, Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta ed alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale , di alcuni dei quali si sono perdute le tracce . Così come sono andati perduti, in gran parte, i Gagliardetti, che per le nostre truppe coloniali sostituivano le Bandiere ed erano degJ i stessi colori della fascia distintivo del reparto che gli Ascari cingevano in vita. Un argomento, quest'ultimo , al pari di quello dei Labari della M.V.S.N. , esaminato con cura per la prima volta, alla luce anche della scarsa documentazione ufficiale oggi esistente. Attraverso Bandiere, Labari e Gag li ardetti, con le decorazioni ]oro concesse, attraverso le iscrizioni incise sulle loro frecce, è finalmente possibile ripercoITere la storia delle unità del nostro Esercito, dal 1861, quando nacque ufficialmente, sino ad oggi . IL CAPO DELL'UFFICIO STORICO

IL DIRETTORE DELLA RIVISTA MILITARE

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Introduzione

Questo vol ume illustra la storia delle Bandiere, degli Stendardi, dei Labari e dei Gagliardetti delle unità dell'Esercito Italiano, da quell'ormai lontano 4 maggio 1861 fino ai giorni nostri. In esso vengono anche descritte le insegne conferite ai Corpi Militari dello Stato all'epoca in cui gli stessi erano inquadrati nella Forza Armata , o inseriti nelle grandi unità o autonomi. Di tutti i reparti trattati è fatto cenno anche delle loro origini e gll stessi sono stati suddivisi in Reparti Nazionali - comprendenti le Armi , i Servizi ed i Corpi dell'Esercito nonché l ' Anna dei Carabinieri, la Guardia Nazionale, il Corpo della Guardia di Finanza , il Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza, La Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, il Corpo Forestale dello Stato - e repa1ti dei Regi Corpi di Truppe Coloniali della Libia, dell'Eritrea e della Somalia. Per la trattazione degli argomenti - origini , caratterisUche, tipologia delle insegne, ricompense al valore, al merito, di benemerenza e relative motivazioni - gli Autori si sono avvalsi di una vastissima documentazione, in gran parte inedita. Il lettore avrà così modo di constatare come i vessilli non siano solo un drappo ed un'asta ma rappresentino simbolicamente tutta la storia dell'unità vissuta in pace e in gue1Ta: origini, evoluzioni, cambio di denomi nazioni, campagne, fatti d ' arme e ricompense sono infatti incise sui gambi delle frecce . Le medaglie al Valore appese alle aste sono la tangibiJe testimonianza del profondo sentimento dell 'onore militare espresso dagli uomini che, sotto le loro Bandiere, si batterono su tutti i campi di battaglia, mentre le ricompense concesse al Valore o al Merito dell'Esercito rappresentano a loro volta il contributo di solidarietà, valore e sacrificio offerto da sempre in occasione di gravi calam.ità naturali e più recentemente nel corso delle missioni svolte fuori dal territorio nazionale. Corredano il volume numerose tavole di disegni che riproducono insiemi e particolari dei vari tipi di vessilli e le fotografie di tutti i gagliardetti dei reparti coloniali conservati attualmente presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo e presso il Museo della Fanteria di Roma, provenienti in gran parte dal disciolto Museo Africano, già Museo dell'Africa Italiana. L'opera vuole essere infine un riconoscimento al sacrificio offerto da quanti , senza distinzione di razza, re½gione o motivazione ideologica, servirono l 'Italia chiedendo solo di non essere dimenticati. E con malcelato senso di orgoglio che gli Autori hanno affrontato la stesura del testo nella speranza di concorrere a mantenere vivo un patrimonio spirituale e morale che non deve e non può essere disperso e dimenticato.

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PARTE PRIMA

L'origine, l'evoluzione e le caratteristiche delle Bandiere, degli Stendardi, dei Labari e dei Gagliardetti delle Armi e dei Corpi dell'Esercito Italiano, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia Nazionale, del Corpo della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, del Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza e dei Regi Corpi di Truppe Coloniali


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Capitolo I

L'origine delle Bandiere tricolori nell'Armata Sarda 1848-1860

II 23 marzo 1848 S.M. il Re Carlo Alberto , in risposta alla richiesta di soccorso inviata tre giorni prima dal capo del Governo Provvisorio di Mi lano , Gabrio Casati , nella quale veniva tuttavia posta la condizione che J'Armata Sarda entrasse in Lombardia "con le bandiere tricolori ornate dalla semplice croce di Savoia " , così rispondeva: "Popoli della Lombardia e deLLa Venezia I destini d'Italia si maturano. Sorti felici arridono agli intrepidi difensori di conculcati diritti. Per amore di stilpe, per intelligenza di tempo, per comunanza di voti, noi ci associamo primi a quell'unanime ammirazione che vi tributa l'Italia. Popoli della Lombardia e della Venezia Le nostre anni che già si concentravano sulla vostra frontiera quando voi anticipaste la liberazione della gloriosa Milano, vengono ora a porgervi nelle ulteriori prove quell'aiuto che il.fratello aspetta dal fratello, l'amico dal/' a,nico . Seconderemo i vostri giusti desideri fidando dell'aiuto di quel Dio che è visibilmente con noi, di quel Dio che ha dato all'Italia Pio nono, di quel Dio che con si meravigliosi impulsi pose l'Italia in grado di fare da sé. E per meglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell 'unione italiana, vogliamo che le nostre truppe entrando nel territorio della Lombardia e della Venezia porti.no lo scudo di Savoia sovrapposto alla bandiera tricolore italiana. Carlo Alberto " . Il breve lasso di tempo trascorso tra la decisione di intervenire e 1'intervento effettivo non diede modo di far confezionare le nuove insegne ed i reparti sardi varcarono il confi ne con le loro vecchie insegne, su alcune delle quali il Re stesso appuntò delle coccarde tricolori . Per ovviare a questo inconveniente il Ministero della Guerra convocò due tappezzieri torinesj, Felice Bruno e Gi useppe Negro , ai quali affidò verbalmente la fomjtura di 70 esemplari di bandiere tricolori, che i due si impegnarono a fornire nel più breve tempo possibile e ad inviare mano a mano ai reparti impegnati in territorio lombardo. La regolarizzazione della fornitura, conclusasi nel frattempo, avvenne con il dispaccio del 14 aprile 1848 che recitava quanto segue: "All'illustrissimo Signor Intendente cli Guerra Giusta Le intenzioni del Re, tutti i Reggimenti e Corpi delle diverse armi che sono stati chiarnati a far parte dell'Annata in Lombardia, vennero provveduti di bandiere tricolori italiane per distribuirle ai yari Battaglioni. Il numero delle Bandiere così provviste ascende a n ° 70, e l 'amniontare totale della spesa rileva a lire Duemila ottocento, e ventitre, e centesimi ottantasette, come ripreso dalle note qui unite dé provveditori Sig. Felice Bruno, e Signor Giuseppe Negro. E tale somma debb ' essere imputata alla Categoria Magazzino Merci del bilancio militare del corrente anno . È pure occorsa le spesa di lire treni' otto, centesimi quaranta, per la somministrazione fatta al Quartier Generale Principale dell'Armata di n .0 31 Coccarde tricolori italiane con spille portanti l'Arma cli Savoia secondo le note che qui si uniscono, somma che venne anticipata sui.fondi della cassa di questo Ministero, e dovendo tale cassa essere rimborsata, dovrà questa Generale Azienda provvedere perché...omissis . Piacerà a VS . illustrissim.a . . .omissis . ]1


Il Presidente del Consiglio dei Ministri incaricato del Portafoglio della Guerra e Marina". Per quanto riguarda la distribuzione ai reparti delle citate bandiere, i reggimenti di fanteria ne ebbero una per ciascun battaglione mentre i reparti di cavalleria ebbero una sola bandiera per reggimento , secondo quanto era stato prescritto nel marzo del 1832 iJ1 occasione dell'adozione dei nuovi stendardi di cavalleria; occorrevano quindi 61 bandiere in tutto - cioè 6 per altrettanti battaglioni de.i due reggimenti della Brigata Guardie, 54 per i battaglioni dei reggimenti di fanteria, una per il battaglione Real Navi - e 6 stendardi per i reggimenti di cavalleria. Da1 "Registro Corrispondenza " tenuta dalla divisione Gabinetto del Ministero dal 1° gennaio al 15 maggio 1848 , il quale è conservato presso 1' Archivio di Stato di Torino , sono stati ricavati alcuni dispacci significativi riguardanti l 'effettiva consegna di una parte delle bandiere mod. marzo 1848 ai reparti impegnati in Lombardia, ovvero: • dispaccio N. l 170 spedito il 26 marzo 1848 al Governatore de11a Divisione di Novara: "a seguito di quanto scrissijeri a VS. lll.ma che le Regie truppe entrando nella Lombardia debbano avere la bandiera tricolore italiana, le ne spedisco ora due oltre a quella trasmessale per via del sig. marchese Pareto , e di mano in mano che se ne avranno di pronte li ne.farò sollecita spedizione acciò Ella possa munirne i reggimenti " . • Dispaccio N.1193 del 28 marzo 1848 al Governatore della Divisione di Alessandria: "Trasnietto a VS. ili.ma n.4 altre bandiere secondo la.foggia di quella stabilita da S.M. per le Truppe che entrano in Lombardia, come dal precedente dispaccio in data 25 corrente n .1168 Cab. Dopodomani o postdomani (sic!) sarò in grado di inviamele delle altre " . • Dispaccio n.1210 del 29 marzo 1848 al Governatore della Divisione di Novara: "Per secondare premurosamente la domanda che VS. ili.marni ha.fatto io Le trasmetto n.7 altre bancliere in aggiunta alle 9 che le ho già precedentemente spedito . Domani o posdomani sarò in grado di procurargliene un gran numero . Intanto credo opportuno di soggiungerle che ho pure già spedito 9 di tali bandiere al sig. Governatore della Divisione di Alessandria" / • Dispaccio 1219 del 29 marzo 1848 al Cav. De Sonnaz, luogotenente generale comandante il 2° Corpo d'Armata: "Io rendo .. .omissis. Le trasmettevo ieri un numero di Bandiere secondo la di Lei richiesta. Ora le ne spedisco altre 7 pregandola di farmi poi conoscere la distribuzione che sarà stata di tutte le suddette bandiere ( esse sommano ora a 29) e di signfficanni se occorra ancora la confezione di altre e frattanto mi dico ... ". • Dispaccio n,1226 del 30 marzo 1848 al luogotenente generale Barone Bava, ~omandante il l ° Corpo d'Armata in Lombardia: "Ho l 'onore di dirigere a VS. Ill.ma altre 6 bandiere tricolori Italiane, accennandole che qualora mai ne avesse fatte confezionare in Alessandria e che già il 1 ° Corpo d'Armata sotto i di Lei ordini ne fosse provvisto, Le piacerà mandarle al generale cav. De Sonnaz com. il 2 ° Corpo d'Armata". La gran fretta con la quale si erano approntate queste bandiere non aveva permesso, come avveniva di regola a quei tempi, 1'allestimento di un modello ufficiale da sottoporre al]' approvazione sovrana ed è solo grazie ad alcuni esemplari sopravvissuti fino ad oggi e conservati presso l'Anneria Reale di Torino, che possiamo solo intuirne le caratteristiche, poiché le condizioni di conservazione sono critiche. Di queste tre bandiere, due apparienevano rispettivamente all'] 1° reggimento di fanteria, Brigata Casale (Cat. 0.47) ed al 18° reggimento di fanteria, Brigata Acqui (Cat. 0.54) mentre la terza (Cat. 0.29) era in dotazione al 2° reggimento Granatieri della Brigata Guardie; tutti e tre i suddetti esemplari sono costituiti da un drappo trico1ore - le cui dimensioni orientative vanno da un'altezza di circa 90 centimetri ed una larghezza di circa 120 centimetri delle prime due, ad un'altezza di 140 centimetri ed una larghezza di circa 170 12


centimetri della terza- recante sulla fascia bianca un semplice scudo sannitico privo di corona raffigurante le armi di Savoia, i cui lati sono leggermente staccati rispetto alle fasce verde e rossa; le bandiere erano fissate, grazie a dei chiodi d 'ottone dorato , alle aste licoperte di velluto cremisi utilizzate per le bandiere mod.1814 e mod.1832, e conservavano, almeno per l' 11 ° ed il 18°, le cravatte azzurre sulle quali era ricamato il numero ed il nome del reggimento . Questo primo modello di bandiere tricolori venne disLTibuito anche ai reparti di cavalleria, come testimonia un dispaccio datato 8 ottobre 1848 ed inviato dal maggior generale marchese Stanislao Cordero di Pamparato, al ministero e da questo girato all'intendente generale di guerra, nel quale si affermava quanto segue: "Il Sig. Maggiore Generale Marchese di Pamparà Comandante i Depositi di Cavalleria ha rappresentato a questo Ministero che i Reggimenti di Cavalleria ritengono tuttora lo stendardo che venne loro consegnato entrando in. Lombardia, il quale p er essere della forma e dimensione di quello di Fanteria, non è adattato all'arma loro, e si fece pertanto richiedere che ai reggirnenti prementovati vengano somministrati altri stendardi più convenienti . All'oggetto di secondare la siflàtta domanda nel più breve tempo possibile, si prega Vostra Signoria Illustrissima a fare quelle sollecite disposizioni che ravviserà convenienti onde i Reggimenti per anzi detti ricevano gli sten.dardi loro giusta il modello stabilito e di cui fa cenno il mio dispaccio del 13 luglio scorso n. 0 4390. Con questa opportunità .. .omissis". Le bandiere consegnate nel marzo del 1848 inoltre, senza dubbio a causa del.l a fretta con cui erano state confezionate, risultarono di pessima qualità come testimoniato da un altro dispaccio inviato dal ministero all'intendente generale di guerra il 22 giugno 1848 ed il cui tenore era il seguente: "A seguito delle disposizioni date da S.M. e per via delle quali fu stabilito che una sola sia la bandiera che ogni reggimento debbe avere, questo Ministero si rivolse a Sua Eccellenza il Conte Franzini per sapere se stante una siffatta riduzione potevano venir utilitate per la distribuzione delle Bandiere a.farsi ai Corpi cli Truppa nell'interno dei Regi Stati le Bandiere Nazionali a tre colori che vengono a trovarsi in eccedenza ai Corpi d'Armata, onde per tal mezza evitare altre spese . In risposta a tale eccitamento la prefata E.S. viene di far conoscere che le Bandiere Nazionali a tre colori che colà esistono in sovrappiù di quelle state distribuite ai co,pi, possono essere bensì rimandate a Torino, ma non essere però il caso di distribuirle perché pessimamente tinte, ma meglio di utilitazzarle scambiandole in altre migliori di mano in mano che ne sia il bisogno al quale fine prescriveva all'Intendenza Generale d'Armata di mandare tali Bandiere a codesta Generale Azienda. lo infonno .. .omissis" . l1 13 luglio 1848 vennero trasmessi i nuovi modelli di bandiere e di stendardi tricolori destinati a sostituire appunto quelli vecchi e due mesi dopo, il 13 di settembre venne stipulato il primo contratto per la fornitura di 12 bandiere di fanteria e di 6 stendardi di cavalleria con il fabbricante Giuseppe Fedele Cen-uti , da consegnarsi tassativamente entro 1' 8 ottobre seguente; il costo delle insegne fu di 100 lire per ogni bandiera di fanteria e di 90 lire per ogni stendardo di cavalleria. Il contratto recitava quanto segue: "Atto di sottomissione del Signor Giuseppe Fedele Cerruti per la provvista di 12 Bandiere per fanteria e 6 per cavalleria. Per virtù della presente scrittura, che mediante la Sovrana approvazione dovrà aver forza di pubblico lstromento il Signor Giuseppe Fedele Cerruti di Giuseppe Fedele di questa Capitale si obbliga, promette e si sottomette, a ,nodo e forma dei debitori fiscali e camerali, di provvedere ed introdurre nel R .0 Magazzeno delle Merci in questa Capitale, ripartitamente,fra il preciso e perentorio termine di giorni venticinque decorribili dalla data della presente scrittura li quantitativi. di 0 n. 12. dodici, Bandiere in tre colori di Gros di Tours forte con asta di velluto bleu in seta, con guscio di tela cerata a tre colori, e Freccia per Fanteria 0 n. 6. sei, Dette come sovra ma alquanto più piccole in dimensioni, e compresa la ferramenta del!' asta,frangia, e moletto in oro jìno per il contorno delle medesime, per Cavalleria 13


Dette Bandiere dovranno risultare in bontà, qualità di materia, dimensioni, e perfezione di lavoro esattamente uniformi alfi rispettivi campioni presentati dallo stesso Sig. Cerruti all'anzidetto Regio Magazzeno, con dichiarazione che li campioni suddetti.faranno parte della presente provvista, consistenti cioè due alla foggia di fanteria, ed una cli Cavalleria. Ciò mediante si obbliga dal canto suo l'Azienda di far corrispondere al predetto Signor Giuseppe Fedele Cerruti Li prezzi seco lui intesi e convenuti in Lire cento per caduna bandiera per.fanteria, e di Lire novanta per caduna di Cavalleria, senza sconto di sorta. E ne conseguirà il pagamento .. .omissis. In.fede che nan.ti l 'Ill.mo Signor Conte e Cavaliere Appiani di CasteLLetto Colonnello di Cavalleria Intendente Generale di Guerra ed alla presenza dell'fll.mo signor Luigi Brocchi Commissario di Guerra stipulante per l'Az ienda Generale stessa, nello interesse del R. 0 Erario, salva la Sovrana approvazione, si sono le parti con.traenti, colli signori testimoni, tutti m.eco Primo Segretario sottoscritti. Torino, li tredici di settembre mille otto cento quarant'otto".

Le nuove bandiere mod.1848 oggetto del succitato contratto recavano al centro della fascia bjanca uno scudo sannitico con lo stemma di Savoia, privo di corona e bordato da una sottile orlatura di colore turchino aderente alle fasce verde e rossa, erano dotate di un' asta ricoperta di velluto turchino guarnita da chiodi di metallo dorato dette " bullette" disposte a spirale, munita dj calciolo in ottone aU 'estremità inferiore e di una freccia in metal1o dorato, recante al centro una croce racchiusa da un cartiglio e sormontata dalla corona; le cravatte erano ora tre , tricolori, non più annodate all'asta ma fissate ad una coccarda di colore turchino forata al centro, che veniva infilata tra la freccia e l 'asta. Le bandiere di fanteria misuravano J 60 centimetri di altezza e 150 centimetri di larghezza, mentre gli stendardi di cavalleria erano quadrati e misuravano 60 centimetri per lato; questi ultimi erano bordati ]ungo i tre lati esterni da un nastro di gallone dorato, detto "molletto", al quale doveva essere cucita una frangia di filato pure d'oro ed erano provvisti di un'asta simile a quella della fanteria ma più corta e dotata inoltre di una "camera con anello in.ferro ", grazie alla quale veniva assicurata alla tracolla del l'alfiere. Fu sotto queste bandiere che l' Armata Sarda combattè tutte le battaglie dell e guerre d 'indipendenza nel 1849, nel 1859 e nel 1860 e furono queste le bandiere che ricevette il Corpo di Spedizione in Oriente, benedette in Alessandria jl 14 aprile 1855 le quali, reduce il Corpo dalla campagna di Crimea, dopo essere stato passato in rassegna da S.M. il Re Vittorio Emanuele II nella piazza d'anni di Torino il 15 giugno 1856, vennero ritirate e per ordine sovrano conservate presso l'Anneria Reale della capitale subalpina. A questo punto della nostra narrazione occorre fare un passo indietro e tornare al primo modello di band iera tricolore assegnata ai reparti , quello del marzo 1848, che una leggenda nata nel marzo del 1857 e consolidatasi anno dopo anno, affermava avesse già lo scudo di Savoia orlato di turc\1ino. Nel gennaio del 1857, in occasione della tinnovazione della maggior parte delle bandiere dei forti di Genova, la divisione servizi amministrativi del Ministero istituì in quella città una commissione composta dal comandante della divisione mi.litare , da11'intendente di guerra e dal direttore del genio, il cuj compito fu quello di stabilire definitivamente fonna e dimensioni delle bandiere destinate ai forti ed agli stabilimenti militari. La commissione concluse i suoi lavori il 5 febbraio seguente , stabilendo l'adozione di insegne simiU per disegno e forma a quelle prescritte il 2 maggio del 1851 per tutte le Regie navi, ma con quattro categorie di dimensioni; fece tuttavia notare in quell'occasione come, al contrario appunto delle bandiere della Ma1ina, la maggior parte de)]e navi mercanti i e molti degli edifici pubblici di Genova inalberavano bandiere con lo scudo privo di orlatura. Le nuove insegne furono approvate dal ministro La Marmora il quale nello stesso tempo , fatte proprie le osservazioni riguardanti l'orlatura del1o scudo, il 15 febbraio diramò una circolare ai consolati ed alle capitanerie di porto con la quale ordinava la stretta osservanza de1le norme prescritte appunto nel 1851 per la Marina; la capitaneria di por1o di Genova trasmise l'ordine del ministro all'associazione della marina mercantile ligure ed inviò addirittura un 'imbarcazione ad ù1formare tutte le navi presenti nel porto. 14


Il fatto scatenò le violente proteste dell'associazione e dei capitani i quali si scagliarono soprattutto sull' ordine di aggiungere il turchino allo scudo affermando che ciò costituiva una palese violazione del Regio Decreto del 15 aprile 1848 che istituiva il tricolore e nel quale non si faceva il minimo accenno all 'orlatura in questione. Tuttavia nessuno ottemperò all 'ordine ministeriale, ma la domenica 22 febbraio , avendo tutte le navi issato le bandiere, come era d'uso nei giorni festivi , la capitaneria di porto procedette al sequestro di tutte quelle il cui scudo era privo di orlatura, comminando una forte multa ai contravvento1i. Tutto ciò sollevò un vespaio di polemiche soprattutto da parte della stampa locale , tant'è che vi fu addirittura un 'interpellanza parlamentare avanzata il 10 marzo dal deputato Casaretto nei confronti del La Marmora, nena quale sì affermava come la circolare del 15 febbraio fosse illegale giacché il R.D. del 15 aprile 1848 non menzionava affatto l'orlatura turchina dello scudo , mentre quello del 28 aprile dello stesso anno , riguardante le bandiere della Guardia Nazionale, specificava che queste dovessero averlo; di conseguenza, le bandiere della Marina dovevano essere di un diverso modello. La discussione che seguì fu abbastanza vivace ma in conclusione il La Marmorà affermò che oon potevano essere tollerati due diversi modelli dì bandiera nello Stato e che l'unico consentito rimaneva quindi quello stabilito appunto nel 1851 con atto ministeriale, il cui scudo era bordato di turchino . Dalla discussione emerse oltre tutto come nessuno dì coloro che avevano preso parte alla campagna del 1848 né i ministri dell'epoca ricordasse quale era stato il primo modello di bandiera tricolore, tanto che qualche elemento chiarificatore sulla questione si ebbe solo il 26 marzo 1857, quando giunse la lettera de)] 'intendente Bigotti nella quale costui nanava come nell'ap1ile del 1848 , il giorno precedente alla partenza di S.M. il Re Carlo Alberto per la Lombardia, ove avrebbe assu nto il comando dell'Armata , egli, possedendo una certa abilità nel disegno , venne ch iamato alla presenza del Consiglio dei Ministri che gli affidò il compito di disegnare la nuova bandiera tricolore in ottemperanza ai desideri del sovrano; Bigotti realizzò così rapidamente tre disegni, tutti uguali nella dispos.izione dei colori ma diversi tra loro per la posizione dello scudo, che risultò rispettivamente posto di fianco , nella parte superiore ed in posizio ne centrale Quest'ultimo disegno fu quello prescelto dai ministri ma, avendo fatto notare il Bigotti come lo scudo da lui disegnato fosse più largo della banda centrale bianca, così da sormontare quella verde e quella rossa - effetto voluto, sono le sue parole, "come per simboleggiare o sign(ficare lafenna volontà della Real Casa di Savoia di voler strettamente abbracciare i tre colori di Italiana divisa" - e come di conseguenza la croce si confondesse con la banda centrale ed il lato destro dello scudo con la banda rossa, egli ipotizzò l'aggiunta di un bordo turchino - colore "nazionale fino ad allora adott:ato dalla nazione piemontese così degnamente governata dall'Augusta Casa di Savoia" - da applicare intorno allo scudo. TI consiglio dei ministd approvò sia questo dettaglio , sia quello delle "così dette code " , ovvero le cravatte, che il Bigotti propose in numero di tre, una per ognuno dei colori della bandiera e tutte frangiate in oro; a questo punto il nostro realizzò il disegno definitivo della nuova bandiera e Io poriò personalmente a Palazzo Reale dove, sottoposto all'attenzione del sovrano, ven ne da questi immediatamente approvato. Questa è la vicenda , piuttosto articolata , che portò all'adozione del primo tricolore dell 'Esercito sabaudo; i fatti certi sono comunque due: l. i primi esemplari allestiti in fretta e furia, 70 in tutto, erano privi della bordatura turchina intorno allo scudo e recavano dipinto uno scudo che aveva una strana forma allungata rispetto a que11a disegnata da Bigotti; 2. solo su11e bandiere allesti te nel luglio del 1848 comparve lo scudo bordato di turchino e della forma regolarmente approvata. A questo punto, dopo i ch iarimenti forniti dal Bigotti, stabilito che lo scudo centrale delle bandiere doveva avere il bordo esterno turchino , il ministro ordinò un controllo capillare fra le bandiere in dotazione all'Esercito, alla Marina ed alle altre organizzazion i statali, stabilendo che fossero eventualmente ridotte alla forma regolamentare ed incaricando contemporaneamente la divisione dei servizi amministrativi del Ministero , 15


onde evitare che nascessero nuovi inconvenienti riguardanti le bandiere delJ'esercito, di studiarne un modello in base al quale avrebbero dovuto essere allestite tutte que11e destinate ai reparti. A questo scopo vennero richieste al Ministero della Guerra francese i disegni delle bandiere in uso presso l 'Esercito imperiale insieme ai progetti realizzati dal fornitore ufficiale incaricato de] loro allestimento; dal]' esame di questo materiale, nacque 1' i.dea di attribuire alla freccia una particolare valenza simbolica ad inùtazione delle aquile imperiali che caratterizzavano le bandiere de1l'esercito francese, che portò alla realizzazione di numerosi bozzetti che però furono tutti respinti con motivazioni varie, tant'è che dopo qualche tempo gli studi in questione furono interrotti. Comunque sia venne realizzato un nuovo modello di bandiera che, pur se non venne adottato ufficialmente, servì da quel momento in poi di norma al Regio Magazzino delle Merci per l'allestimento delle bandiere da distribuire ex novo; in questo modello lo scudo era bordato di turchino , staccato dalle bande laterali verde e rossa e sormontato dalla corona reale , le cravatte erano tricolori , ricomparvero i cordoni con fiocco in argento e seta turchina ed infine la freccia conservò il disegno stabilito nel 1848.

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TAV. N. l

Bandiera tricolore in dotazione ai reparti di.fanteria dell'Annata Sarda alla vigilia dell'adozione delle Bandiere mod. 1860.

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Il

TAV. N. 2

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Disegno eseguilo nel 1857 per conto della Commissio11e incaricata dello studio di un nuovo tipo di ji-eccia per le Bandiere del 'Armata.


TAV. N. 3

Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione incaricata dello studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere dell 'Armata.

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TAY.N.4

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Disegno eseguiio nel 1857 per conto della Commissione incaricata dello studio di un nuovo tipo di J;·eccia per le Bandiere dell"Armata.


TAV.N.5

Disegno eseguito nel 1857 per conio della Commissione incaricala dello studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere dell'Armata.

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Capitolo II

Le Bandiere, gli Stendardi, i Labari ed i Gagliardetti dei reparti metropolitani 1860-2006

Al termine della campagna del 1859 l'argomento bandjere dell'esercito tornò prepotentemente d'attualità. Costituitesi infatti nuove brigate di fanteria, alcune delle quali ebbero i nomi delle maggiori città lomba.rde,, in quelle stesse città sorsero comitati di dame che manifestarono al Ministero l'intenzione di offrire le bandiere ai nuovi reggimenti; il Ministro rispose negativamente, affermando che la concessione delle bandiere era prerogativa del Re e che inoltre la regolarità amministrativa prevedeva che queste fossero confezionate a cura del Regio Magazzino delle Merci , il quale aveva in corso un appalto con l'Istituto delle Resine di Torino. I comitati tuttavia non cedettero e le loro componenti chiesero di essere considerate alla stregua di operaie di quell'istituto così da "avere la gioia di cucire con le loro mani le nuove bandiere"; la proposta venne infine accettata ma quando si trattò di inviare ai comitati i modelli necessari, ci si accorse che non ce n'era nessuno ufficiale. L' 11 gennaio del 1860 il ministro generale Manfredo Fanti convocò una commissione speciale presieduta dal luogotenente generale Biscaretti di Ruffia conte Carlo, Ispettore Generale dell'Esercito ed incaricata di fissare la forma, le dimensioni e gli attributi delle bandiere; a questo scopo furono trasmessi alla commissione tutti gli studi ed i disegni realizzati tre anni prima, e particolarmente quelli relativi alle frecce, che il ministro Fanti desiderava fossero tale da potervi eseguire delle iscrizioni, essendo sua intenzione che questa fosse considerata da quel momento in poi, la parte più importante della bandiera. La commissione concluse rapidamente i suoi lavori, attenendosi in larga parte al modello di bandiera ufficiosamente adottato nel 1857. Il 25 marzo 1860 venne pubblicato il Regio Decreto con il quale si ufficializzava l'adozione del nuovo modello di bandiere per l'esercito e se ne fissavano ufficialmente per la prima vo1ta in assoluto le misure e gli attributi; il testo recitava: "Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna, ecc.ecc. Sulla proposta del Nostro Ministro della guerra; Sentito il Nostro Consiglio dei Ministri riguardo alla convenienza di assegnare al Nostro benemerito Esercito una Bandiera la quale sia l'espressione delle attuali condizioni degli Stati appartenent; alla Nostra Corona; Abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue:

Alt. l È adottata per la Nostra armata una Bandiera conforme al modello approvato di Nostra man.o, e secondo le norme seguenti: 1 Alle preesistenti B1igatc "Savoia" (1° e 2° reggimento), "Piemonte" (3° e 4° reggimento), " Aosta" (5° e 6° reggimento), "Cuneo" (7° ed 8° reggi.mento), "Regina" (9° e 10° reggimento), "Casale" (11 ° e 12° reggimento), " Pinerolo" (13° e 14° reggimento) "Savona" (15° e 16° reggimento) ed "Acqui" (17° e 18° reggimento) si unirono la Brigate "Brescia" (19° e 20° reggimento), "Cremona" (21 ° e 22° reggimento), "Como" (23° e 24° reggimento), "Bergamo" (25° e 26° reggimento), "Pavia" (27° e 28° reggimento) ed a seguire le Brigate "Pisa" (29° e 30° reggimento), "Siena" (3 1° e 32° reggimento), "Livorno" (33° e 34° reggimento), "Pistoia" (35° e 36° reggimento), "Ravenna" (37° e 38° reggimento), "Bologna" (39° e 40° reggimento), "Modena" (41° e 42° reggimento), "Forlì" (43° e 44° reggimento), "Reggio" (45° e 46° reggimento), "Fe1rnra" (4 7° e 48° reggimento), "Parma" (49° e 50° reggimento) e "Alpi" (51 ° e 52° reggimento). Nei primi mesi del 1861 si costituirono anche le Brigate "Umbria" (53° e 54° reggimento), "Marche" (55° e 56° reggimento), "Abruzzi'" (57° e 58° reggimento)"Calabria" (59° e 60° reggimento) e "Sicilia" (6 1° e 62° reggimento).

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Art. 2 La Bandiera si comporrà di: Un 'asta- Un drappo - Unafascia- Un cordone- Una.freccia.

Art. 3 La freccia deve essere considerata come la parte importante e morale della Bandiera; su di essa saranno scolpiti il nome del reggimento , l'epoca della .m a creazione, delle successive sue formazioni ed ordinamenti, i fatti ci'arme cui prese parte il Corpo e quelle altre onorifiche indicazioni che siano per occorrere, secondo che verrà determinato dal Nostro Ministro della g uerra per speciale Decreto. Art.4 Le Bandiere per le fortezze, le torri e per gli stabilimenti militari che debbano farne uso, saranno.formate cli tela stamina, larghe i due terzi della propria lunghezza . Di esse ne saranno due categorie, cioè: a) i .a categoria - lunghezza metri 7,50, larghezza metri 5. b) 2.a categoria - lunghezza metri 4,50, larghezza metri 3 .

Art. 5 Le Bandiere dei reggimenti di fanteria saranno di stoffa di seta e cli forma quadrata, delle dimensioni cioè di metri 1 e 20 di lato scompartiti in tre bande uguali portanti i colori nazionali verde, bianco e rosso, ciascuna della larghezza di metri 0,40. La parte bianca sarà nel mezzo . Art. 6 Le Bandiere pei Corpi di cavalleria saranno pure di sto.fla di seta, quadrate, della dimensione di metri 0,60 di lato, e scompartite come sovra in tre bande uguali, verde, bianca e rossa , caduna cli m etri 0,20. Art. 7 Tanto le Bandiere per le fortezze, carne quelle per i Corpi di fanteria e di cavalleria, porteranno improntato sul centro del campo bianco, ad ugual distanza dei lembi inferiore e sueriore, lo scudo di Savoia con croce bianca in campo rosso e contorno azzurro, e sormontato dalla Corona Reale ricamata in seta, ed avente Le seguenti proporzioni: a) Altezza dello scudo compreso il contorno azzurro, uguale alla larghezza del campo bianco; b) Larghezza uguale a 9/10 del campo; c) Larghezza del contorno azzurro uguale ad 1/10 del campo bianco; d) Larghezza dei rami della croce uguale ad 1/10 del campo bianco; e) Altezza della Corona, compresa la crocetta, uguale a 5/10 del campo bianco; j) Massima Larghezza delle medesime, uguale a 7110 del campo bianco; g) Larghezza del frontale, uguale a 4/10.

Art.8 Le aste delle Bandiere delle fortezze saranno dell'altezza conveniente al sito ove deve essere inalberato lo stendardo. Quelle per la fanteria sono dell'altezza di metri 2,50 compreso il calcio (0,10) e la parte che si conficca nella freccia (0,10). Quelle per la cavalleria 1,38.

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Art. 9 Le aste delle Bandiere per i Corpi di truppa saranno fasciate di velluto turchino azzurro, ornate di bullette d'ottone poste a linea spirale. Art. 10 Le aste saranno sormontate dalla freccia, la quale ha nel centro lo stemma reale, e portante le iscrizioni indicate al precedente art. 3. Art. 11 Alla parte inferiore della freccia è avvolta una.fascia di seta di colore turchino azzurro a nodo, e con due strisce. Art. 12 Saranno così pure avvolti due cordoni in argento della dimensione di millimetri 4, e della lunghezza totale di 1,50 terminati con fiocchi . Art. 13 Le bandiere nuove di prima istituzione saranno sempre provvedute ai Corpi dal Ministero della guerra . Occorrendo però rinnovazioni e riparazioni all'asta, al drappo, alla fascia, vi provvederà direttamente il Corpo prelevando le stoffe occorrenti dal magazzino dell'amministrazione centrale per perfetta un(fonnità di tessuto e di colore . Art. 14 Nell 'occorrenza di distribuzione di bandiere di prima istituzione si osserveranno le norme di visate da regolamenti. Il Ministro predetto è incaricato dell 'esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato alla Corte dei Conti. Dato Torino addì 25 marza 1860 VITTORIO EMANUELE M. Fanti" Dalla lettura di questo documento appaiono ora alcuni dettagli di grande impo1tanza 1iguardanti le bandiere dell 'Esercito, ovvero: - la definitiva adozione dell'orlatura turchina dello scudo posto al centro della fascia bianca; - il ripristino delle cravatte turchine di antica memorìa , in sostituzione di quelle tricolori presenti sulle bandiere mod. luglio 1848; il ripristino dei cordoni con fiocco, aboliti con l'adozione delle prime bandiere tricolori . Esaminiamo ora in dettaglio le varie componenti delle bandiere e degli stendardi mod. 1860, che, ricordiamolo, rimasero in uso praticamente invariate fino al 1938.

I - Bandiere • La freccia alla quale I' art.3 del decreto attribuiva ora 1a massima importanza, realizzata in bronzo dorato a fuoco, era alta in tutto 35 centimetri e recava all'interno l'arma di Savoia moderna racchiusa ora in uno scudo sannitico coronato, circondato al diritto dal collai·e dell' Ordine della SS. Annunziata ed al rovescio dalla gran fascia delJ'Ordine Militare di Savoia, entrambi corredati dal rispettivo pendente ed attorniato da foglie d'alloro poste sui lati. 25


La freccia poggiava su un globo contornato da un anello sul quale, a parti.re dal maggio del l 861, venne posta l'iscrizione in rilievo "ESERCITO ITALIANO" oppure "GUARDIA NAZIONALE DI.. .. ...." in lettere romane maiuscole; il globo poggiava a sua volta su di un gambo q uadrangolare sormontato da una capitello di tipo corinzio, su lle cui facce andavano incise ed annerite le iscrizioni prescritte dall 'articolo 3 del decreto 25 marzo 1860. L'asta costituita da un unico segmen to allestito con legno di frassino , era lunga in tutto 2 metri e 49 centimetri compreso il codolo lungo 10 centimetti che si conficcava nella freccia, aveva un diametro di 3,4 centimetri ed era interamente ricoperta di velluto turchino , fissato grazie a circa 400 "bullette"in metallo dorato a testa piatta, disposte a spirale: il calciolo, anch'esso in bronzo dorato a fuoco, a sezione circolare, era lungo 10,4 centimetri e recava a l fondo una pi ccola sfera saldata . Le cravatte realizzate con tessuto di seta turchi no , erano lunghe entrambe 65 ,5 centimetri e larghe al fon do 9 centimetri, guarnite al fondo da un " molletto" al quale veniva cucita una frangia in filato di metallo bianco argentato lunga 8,5 centimetd; le due cravatte venivano cucite entrambe ad una cravatta dello stesso colore forata al centro, che veniva infilata tra la base della freccia e l'asta. li cordone doppio realizzato in filato di metallo argentato, era lungo in tutto 67 centimetri ed era guarnito da nappe con frangia de ll o stesso materiale, lunga in tutto 11 centimetri; veniva infilato e fissato all'altezza della base della freccia, sotto la coccarda. Il drappo reali zzato in faglia di seta naturale tinta , era un quadrato i cui lati misuravano effettivamente 1 metro e 21,4 centimetri ciascuno, costituito da tre bande cucite tra di loro , delle quali Je due esterne, di colore verde e rosso ri spettivamente, mi suravano 40 centimetri di larghezza, mentre quella centrale, di colore bianco, misurava 41 , 4 centimetri; al centro della banda bianca era cucito uno scudo sannitico coronato , le cu i misure esterne, bordatura compresa, erano 63 centimetri di altezza alla punta e 39,5 centimetri di larghezza; lo scudo era rosso ornato dalla croce bianca, le cui braccia misuravano 1Ocentimetri di larghezza. Il bordo di colore turchino era largo 3,1 centimetri mentre la corona, ricamata in seta gialla ed in seta colorata per quanto riguardava le gemme, era cucita sullo scudo ed era alta 22,6 centimetri in tutto.

2 - Stendardi

• La freccia era identica a que lla delle bandiere ma sull 'anello del globo era ovviamente riportata solo l 'iscrizione "ESERCITO ITALIANO"; • L'asta era quasi identica a quella delle bandiere ma era alta in tutto 2 metri e 15 centimetri codolo compreso e terminava con un pu ntale anziché con un calciolo , anch'esso in bronzo dorato, lungo circa 25 centimetri ; era inoltre dotata di un'astina in ferro lunga in tutto 40 centimetri, le cui estremità erano avvitate a l legno e dentro la quale scon-eva un anello pure in ferro destinato al moschettone della bandoliera dell'ufficiale porta stendardo; l 'estremità inferiore dell'astina era incernierata a 50 centimetri di distanza dall 'estremità del puntale; • Le cravatte ed il cordone erano gli stessi previsti per le bandiere ma di dimensioni ridotte; le prime erano infatti lunghe 32 ,5 centimetri e g uarnite da una frangia lunga 4,25 centimetri mentre il cordone misurava 33,5 centimetri ed era guarniti da fiocchi con frangia lunghi 5,5 centimetri; • Il drappo realizzato con lo stesso materiale previsto per le bandiere, era un quadrato i cui lati misuravano 60 centimetri ciascuno, anch'esso costituito da tre bande cucite tra di loro , ciascuna delle qua li misurava 20 centimetri di larghezza; anche in questo caso al centro della banda bianca era cucito lo scudo sannitico coronato, le cui misure esterne, bordatura compresa, erano 30 centimetri di altezza alla punta e 18 centimetri di larghezza; lo scudo era di colore rosso ornato dalla croce bianca, le cui braccia misuravano circa 7 centimetri di larghezza. Il bordo di colore turchino era largo 2 centimetri mentre la corona, ricamata in seta gialla ed in seta colorata per quanto riguardava le gemme, era cucita sullo scudo ed era alta circa 12 centimetri in tutto . 26


Gli stendardi di caval1eria, nonostante nessun documento successivo al famoso contratto Cen-uti del 13 settembre 1848 ne faccia più menzione, conti nuarono ad avere i tre lati liberi bordati da una passamaneria tessuta in oro - detta "molletta" - alla quale era cucita la frangia di filato anch'esso in oro, lunga circa 3 centimetJ.i; il colore della frangia rimase comunque in netto contrasto con l'argento dei cordoni e della frangia delle cravatte. Sia il drappo delle bandiere che quello degh stendardi venivano fissati alle aste mediante chiodatura; l'orlo esterno della banda di colore verde era provvisto di una serie di fori nei quali ven ivano inseriti altTettante "bullette" d'ottone dorato, che venivano in seguito piantate nel legno. Gli accessori delle bandiere e degli stendardi erano costituiti dalle custodie nelle qual i queste venivano abitualmente protette durante le marce, per essere poi spiegate davanti al nemico oppure in occasione di parate ed altre solen nità . Le custodie in questione, denominate ufficialmente "borse ", erano di due ti pi , il primo ali est ito con "traliccio bianco e turchino alto metri 0,720" - un tipo di tela molto pesante cli colore azzurro scuro vergata da folte r ighe bianche - foderato con "tela cruda al 9% alta metri 0,67" e con 1'estrem ità superiore rinforzata internamente da un doppio strato di tela , in modo che la punta della freccia, sfregandola, non la usurasse; l'estremità inferiore veniva ripiegata e cucita in modo da formare una guaina, al cui interno passava poi un legaccio in cuoio grazie al quale la borsa veniva stJ.·etta alla base. In questa p rima custodia venivano riposti la bandiera e lo stendardo strettamente mTotolati; l'involto così ottenuto veniva quindi inserito nella seconda custodia la cui fattura era identica all 'altra ma che era allestita con "tela cerata straforte" dipinta di nero , sulla quale veniva riportato, dipinto con vernice ad olio di colore bianco, il numero del reggimento ed il nome della brigata nel caso dei reparti di fanteria - ad esempio " 1° RGT. DI FANTERIA, BRIGATA RE" - oppure la denonùnazione del reggimento nel caso della cavalleria - ad esempio "RGT. CAVALLEGGERJ Dl SALUZZO" . Ciascuno dei reggimento di granatieri, di fanteria, di fanteria di marina e di cavalleria ebbe in dotazione una bandiera oppme uno stendardo mod. 1860 così come ebbe una bandiera il reggimento degli zappatori del genio ma solo fino ai 18 dicembre 1864 quando venne pubblicato il Regio Decreto di riordinamento del Regio Esercito, nel quale ne venne tra l'altro decretata la soppressione con le motivazioni seguenti: " . . .. .Ecosì il loro funzionamento per compagnie presso le diverse unità tattiche deLL'Esercito consigliava si adottasse per essi la disposizione in vigore per gli altri corpi che si trovano in egual condizioni, quella cioè di non fare uso della bandiera, non potendosi verificare in guerra se non che eccezionalmente il caso in cui una f orza di 1 battaglione almeno si trovi riunita attorno ad esso" . Il Corpo Reale di Artiglieria ebbe due bm1diere mod.1848 nel marzo di quell'anno, bandiere che conservò fino al 1850 quando, a seguito del Regio Decreto del 1° ottobre che ne modificava profondamente l'organico ripartendolo su tre reggimenti, l'unica rimasta - J'al.tra era stata già ritirata nel giugno del 1848 e se ne erano poco dopo perse le tracce- venne donata all'allora comandante generale del Corpo, S.A.R. il principe Ferdinando di Savoia, D uca di Genova, che la tenne fino alla sua morte avvenuta nel 1855; tre anni dopo, e precisamente il 22 apri le del 1858, Remigio Panissera, procuratore della Casa Ducale di Genova, la consegnava all 'Armeria Reale di Torino A questa bandiera, che rimase custodita nell'Armeria, il 2 gi ugno 1861, in concomitanza con la benedizione delle nuove bandiere mod.J 860 agli altri reparti dell' esercito, fu sostituita la vecchia freccia con quella di nuovo modello sulla quale vennero incise le iscrizioni riguardanti il Corpo. Il regolamento di piazza in vigore nel 1861 prescriveva che le bandiere di prima distribuzione dei repmti del Regio Esercito dovessero essere benedette dal vescovo secondo la formula prescritta nel "Pont(fìca le Ro1nanum Cle,nentis VIII ac Urbani Vll!jussu editwn et a Benedicto XIV recognitwn et castigatum. Venetiis, B alleoni 1758" la cui procedura era la seguente: "Benedizione del vessillo militare. 27


li vescovo, volendo benedire un vessillo di guerra che uno dei ministri tiene a Lui davanti, in piedi senza mitra, dice: V) Adjutorium nostrum in nomine Domini R ) Qui fecit coeLum et terram V) Dominus vobiscum R) Et cum spiritu tuo. Oremus. O,nnipotens sempiterne Deus, qui es cunctorum benedictio, & triumphantium fortitudo; respice propitius ad prece.\' humilitatis nostrae, & hoc vexillum, quod bellico usui praeparatum est, coelesti bene dic1ione santifica; ut contra adversaria, & rebelles nationes sit valium, tuoque munimine circumspectum, sitque inimicis Cristiani populi terribile, atque in te confidentibus solidamentum., & certa fiducia victoriae. Tu enim est Deus, qui conterie bella, & coelestis presidii sperantibus in te praestas auxi!ium. Per unicum Filium tuum, Christum Do,ninum nostrum, qui tecum vivit & regnat in unitale Spiritus sancii Deus, per omnia specula saeculorum. R)Amen. indi asperge il vessillo coll'acqua benedetta. Poi, seduto e mitrato, essendosi genu/7.esso a lui davanti colui al quale il vessillo deve essere consegnato, glielo porge dicendo: Accipe vexillum coelesti Benedictione sanctificatum, sitque inimicis populi Cris1iani rerribile, & det tibi dominus gratiam, ut ad ipsius nomen, & honorem cum illo hostium cuneos potenter penetres incolumis & securus. Poscia gli da il bacio di pace, dicendo: Pax tibi. Costui, ricevuto il vessillo, bacia la mano del vescovo, sorge in piedi e va via."

t

Le Bandiere mod. 1860 con la nuova iscrizione "ESERCITO ITALIANO" vennero consacrate e consegnate alla totalità dei reparti del nuovo Esercito il mattino del 2 giugno 1861 , durante le celebrazioni solenni per la festa dello Statuto; le cerimonie vennero precedute da una circolare (Ministero dell a Guerra-Segretari ato generale , Divisione Gabinetto del Ministro, N.18 circolare del 17 maggio 1861 ) indirizzata ai comandanti generali dei Dipartimenti e delle Divisioni territoriali di Toscana e della Sicilia, che recitava: "Domenica 2 giugno p. 0 v. 0 ha Luogo p er la prima volta la Festa nazionale creata colla legge 5 maggio andante. Gli straordinari e meravigliosi eventi che la precorsero, le attribuiscono in quest'anno un carattere tutto speciale ed il sottoscritto presi gli ordini di S .M. ha perciò determinato che presso i Corpi dell'Esercito italiano sia celebrata con un atto che per la sua importanza corrisponda alla solennità del giorno, effettuandovi la distribuzione delle bandiere di nuovo modello stabilito conR. Decreto del 25 marzo scorso anno. Verranno a tal fine per cura di questo Ministero rivolte ai Signori Comandanti Generali dei Dipartimenti Le bandiere destinate ai corpi che da loro rispettivamenre dipendono , o che sono stanziati nel raggio del rispettivo Comando, con preghiera di ordinarne il pronto invio al loro indirizza acciocché siano a destinazione per il giorno 2 giugno . È superfluo accennare che le bandiere dovranno essere distribuite ai Corpi dal Cmnandante Superiore delle Truppe che si trovano sul luogo . Oltre alla funzione religiosa prescritta dall'articolo 328 del Regolamento di disciplina militare, i Signori Comandanti Generali dei Dipartùnenti e delle Divisioni Militari Territoriali, attenderanno a che la distribuzione si compia in quel miglior modo e colla maggiore solennità che sia possibile. Le vecchie bandiere da restituirsi dai Corpi ( dopo che si sarà trasferta sulle nuove le Decorazioni di cui si trovano fregiate), verranno poi inviate a questo Ministero per essere deposte e custodite in posto d'onore ne/La R.<' Sala d'Armi, ad eccezione però di quelle di forma e dùnensioni speciali, Le quali essendo state donate ai reggimenti da Municipi o da cittadini di Città cli cui le rispettive Brigate portano il nome potranno essere conservate dai Corpi a fianco della Bandiera d'ordinanza, ma non mai usate in servizio. li Ministro M.Fanti "

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A questo documento fece seguito l'ordine del giorno di S .M. il Re pubblicato il 3 l maggio successivo , il cui testo fu il seguente: "Ufficiali, Sottufficiali e Soldati Volgono or tredici anni che il Mio Augusto Genitore, varcando il Ticino per combattere la guerra della patria indipendenza, vi consegnava la bandiera tricolore colla Croce di Savoia, pronunciando le fatidiche parole: I destini d'Italia si maturano. Con quella bandiera voi rispondeste all'augurio con brillanti vittorie arrestate per un momento da contraria fortuna. Ma la forza della virtù e la costanza nei propositi, la f ecero sventolare nuovamente gloriosa in lontane regioni accanto alle insegne dei più potenti eserciti d'Europa. Poscia ricalcando i campi Lombardi, memori ancora di Goito e di Pastrengo , voi coglieste splendidi allori insieme alle illustri Aquile francesi. Nuova luce di gloria rifulse allora sulla intera Penisola, ed i popoli cl' Italia , stringendosi con voi intorno al vessillo dell'indipendenza nazionale, compierono opere e fatti che i più tardi nipoti ricorderanno con riconoscenza ed amore. Oggi i destini d'Italia sono maturi. Soldati! A voi consegno le nuove bandiere in nome dell'Italia redenta . Sulle loro freccie sono scolpiti i nomi delle combattute battaglie. Alle vostre virtù affido questi segni di lealtà e di onore in cui lo scudo della Mia Famiglia, glorioso per otto secoli di valore, è innestato al simbolo del Naz ionale riscatto. VITTORIO EMANUELE Torino, 31 maggio 1861 Le date e le località di consegna delle bandiere mod. 1.860 ai reparti costituiti dopo il 2 giugno 1861 furono le seguenti: - Brigata "Granatieri di Toscana", 7° ed 8° reggimento granatieri ricevettero le Bandiere a Milano il 5 ottobre 1862; - Brigata "Cagliari " , 63° e 64° reggimento fanteria ricevettero le Bandiere a Torino nell' ottobre 1862; - Brigata "Valtellina" , 65° e 66° reggimento fanteria il primo ebbe la Bandiera il 27 settembre 1862 a Genova mentre il 66° la ricevette il 28 settembre dello stesso anno ad Alessanc.fria; - Brigata "Palermo", 67° e 68° reggimento fanteria la data ed il luogo di consegna delle Bandiere sono sconosciuti - Brigata "Ancona", 69° e 70° reggimento fanteria la data ed il luogo di consegna delle Bandiere sono sconosciuti; - Brigata "Puglie", 71 ° e 72° reggimento fanteria ebbero le Bandiere il 5 ottobre 1862 a Milano; - reggimento "Cavalleggeri di Caserta" la data ed il luogo di consegna dello Stendardo sono sconosciuti. Alcuni dei nuovi reggimenti di fanteria, e più precisamente il 29° e 30° brigata "Pisa" ed il 33° e 34° brigata "Livorno" , ricevettero le Bandiere mod.1860 il 2 giugno del 1861 ma conservarono anche le proprie antiche insegne tricolori di modello particolare consegnate loro a Firenze, sul prato delle Cascine, rispettivamente il 29 maggio ed il 1° giugno del 1859; questo privilegio fu loro concesso con una disposizione ministeriale datata 2 settembre 1861 in cui si dichiarava essere le Bandiere in questione "proprietà dei singo li reggimenti formati in Toscana " , concedendo loro la facoltà di spiegarle insieme a quelle d 'ordinanza; questo privilegio durò fino al 1864 quando le Bandiere vennero definitivamente ritirate e consegnate a11'Armeria Reale di Torino. Le caratteristiche di queste Bandiere erano le seguenti: • la freccia realizzata anche in questo caso in bronzo dorato a fuoco, era costituita da una croce con le estremità delle braccia arrotondate, infissa dentro un globo poggiante a sua volta su di un supporto rettangolare;

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• l'asta costitu ita da un unico segmento di 1egno, era lunga in tutto 2 metri e 80 centimetri, puntale compreso, ed era dipinta con vernice ad olio a spirali verdi, rosse e bianche; • le cravatte erano tre realizzate con tessuto di seta verde, bianca e rossa, ciascuna delle quali era lunga circa 35 centimetri ed era guarnita aJ fondo da una frangia in filo dorato; le cravatte venivano annodate al disotto del globo che sorreggeva 1a croce; • il drappo realizzato in seta naturale tinta, era di forma rettangolare, lungo 1 metro e 40 centimetri e alto 1 metro e 5 centimetri ed era costituito da tre bande orizzontali di colore verde, bianco e rosso cucite tra di loro, ognuna delle quali misurava 46,6 centimetri di altezza; ven iva fissato all 'asta mediante una guai na di seta dipinta a spirali verd i, bianche e rosse, rinforzata internamente con tela grezza e tenuta ferma mediante una serie di chiodi in ottone applicati all 'estremità superiore ed in feriore; • la frangia alta circa 5 centimetri e cucita lungo i tre lati liberi del drappo, era costituita da settori alternati di fili di seta verdi, bianchi e rossi. Anche i reparti della Legione Ungherese ebbero in dotazione delle insegne del tutto particolari, le cu i vicende sono di notevole interesse. La Bandiera della fanteria venne adottata a Palermo nel 1860 quando la Legione era inquadrata nella 23 brigata della 15" divisione dell'esercito gari baldino comandata dal generale Tilrr; le sue caratteri stiche furono le seguenti: • la freccia realizzata come sempre in bronzo dorato a fuoco, era a fomrn di feITo di lancia e poggiava su di un supporto dello stesso metallo; alla sua base era saldato un fermo metallico rotondo e piatto; • l'asta costituita da un unico segmento di legno, e ra lunga in tutto 2 metri e 50 centimetri, ed era dipinta a strisce spirali bianche, rosse e verdi; sull 'asta erano fissate 23 borchie d'argento puro sulle quali erano stati incisi i nomi seguenti: capitano Janos Szabad, sottotenente Gyula Zsolnay, sottotenente Santo Baccareich , sottotenente Adolf Almàny, capitano Gyula Sornlyay, capitano Adolf Adams, sottotenente aiutante maggiore Hug6 Szabò, maggiore Dénes Reinfeld, comandante tenente colonnello Adolf Mogyor6dy, tenente colonnello Mihaly Csudafy, sottotenente Gyorgy Saj6, generale Istvan TLlrr, Teresa Garibaldi, generale Giuseppe Garibaldi, tenente Podhorszky, colonnello conte Sàndor Teleki , colonnello Joszef K iss, maggiore Karoly Koelbl, capitano Istvan Keller, capi tano Janos Radics, capitano Adolf Perglice, sottotenente Dénes Raksanyi, e sottotenente Karoly Sokolic; • le tre cravatte realizzate con tessuto di seta verde, bianco e rosso, vennero aggiunte solo in un secondo tempo, al termine della campagna del 1860, durante la cerimoni a di benedizione della bandiera a Napoli; sui tre nastri vennero ricamate in filo d'oro le isc1izionj seguenti: "7 ° Ouobre S .0 Maria" sulla cravatta rossa "Teresa Garibaldi" sulla cravatta bianca "1 ° Batt .ne Honvéd" sulla cravatta verde • il drappo real izzato in lana merino tinta, era di forma rettangolare e misurava effettivamente 1 metro e 40 centimetri di larghezza e 1 metro e 28 centimetri di altezza; era costituito da tre bande cucite tra di loro e recava sul verso al centro della fasc ia bianca lo stemma araldico di Ungheria in uso nel 1848, cimato dalla corona di S.Stefano e ricamato in oro su un rettangolo di seta rossa; veniva assicurato all'asta mediante una guaina, anch'essa divisa in tre bande colorate di verde , di bianco e di rosso, che veniva assicurata all'asta mediante 100 chiodi in ottone a testa semi bombata disposti in quattro fi le verticali2.

La Legione ungherese, costituita inizialmente come "Corpo speciale di truppe ungheresi" il 17 gennaio 1849 e disciolta il 30 giugno seguente, fu ricostitui ta il 24 maggio del 1859, in un primo momento su un solo battaglione di fanteria forte di 4 compagn ie al quale

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Anche lo Stendardo del piccolo nucleo di ussari nacque a Palermo nel 1860, dono di un comitato di dame palermitane presieduto dalla marchesa Rosa Spidalotti; le sue caratteristiche furono le seguenti: • la freccia molto più grande rispetto a quella della bandiera di fanteria, era sempre in bronzo dorato, aveva forma triangolare ed era dotata di manicotto nel quale veniva inserita l'asta; • l'asta era simjle a quella della bandiera ma era alta in tutto 1 metro e 30 centimetri ed era rivestita di seta tricolore a spirale dotata di bullette in ottone dorato; • le cravatte fissate alla base della ghiera della freccia, erano quattro in tutto , due bianche e due rosse, allestite in seta pesante guarnite da una ricca frangia in filo d 'oro ed ornate dai tipici ricami a "zig-zag" usati all'epoca sugli stendardi deg1i ussari ungheresi inquadrati nell'esercito imperiale austriaco , anch 'essi ricamati in oro; • il drappo era un quadrato i cui lati misuravano 80 centimetri ciascuno, anch'esso costituito da tre bande orizzontali di pesante seta verde, bianca e rossa cucite tra di loro; il dritto ed il rovescio deJlo stendardo presentavano decorazioni diverse tra loro , ovvero diTitto: i tre lati liberi del drappo erano bordati da una fascia di colore bianco ornata da rombi di colore rosso e verde alternati tra loro mentre al centro della fascia bianca era posto lo stemma del Regno di Sardegna cimato da corona reale, circondato dal collare della SS. Annunz.iata e racchiuso tra due ramoscelli ili ulivo, il tutto in ricamo di filo d'oro e di seta colorata;

ne seguì subito dopo un secondo, cosicchè il 27 giugno la Legione potè contare su una forza effettiva di 12 ufficiali, 93 sott11fficiali e 772 soldati. Da quel momento in poi gli organici aumentarono in modo esponenziale; il 3 luglio veniva raggiunta infatti la forza di 2300 uomini che salirono a 3200 dopo pochi giorni, cosicchè si poterono costituire 5 battaglioni su 4 compagnie ciascuno; tali reparti tuttavia non entrarono mai in linea ma rimasero nelle loro sedi di guarnigione - Alessandria, Asti ed Acqui - fino allo scioglimento della Legione, avvenuto il 14 settembre del 1859. Il 19 giu&1110 1860, in piena spedizione dei Mille, sbarcava a Partinico il con tingente del generale Med ic i che nei suoi repa11i contava a1cuni imgheresi con i quali Garibaldi decise di costituire il nocciolo della futura Legione la quale il 6 agosto contava su 10 Ltfficiali, 16 sottufficiali, 3 trombettie1i e 60 soldati che furono inquadrati nella 2• brigata E ber della 15" Divisione garibaldina comandata dal generale Tiin. Terminata la campagna, il 15 novembre 1860 la Legione fu nuovamente sciolta ma solo suHa carta tant' è vero che al 21 gennaio 1861 risultava anzi costituita da un ispettorato, un comando di brigata, un battaglione di fanteria, un battaglione di cacciatori, un reggimento di usseri su due squadroni - una batteria da montagna e dai depositi di Milano, Acqui, Genova e Napoli ma poteva contare su un organico veramente esiguo di 56 ufficiali, 448 uomini, 146 cavalli e sette pezzi d ' artiglieria che salì poi il 23 agosto a 61 ufficiali, 91 O uomini e 290 cavalli che vennero impiegati nella lotta al brigantaggio nelle Province Me1idionali. Nell'agosto del 1862 la Legione, che era in procinto cli essere riordinata su progetto del Ministro Petitti di Roret:o a seguito cli numerosi episodi di ammutinamento dovuti a forti incomprensioni con le auto1ità superiori, venne trasferita in Piemonte dove fu sottoposta ad un radicale riordinamento a seguito del Regio decreto del 9 novembre 1862, risultando ancora una volta costituita da uno stato maggiore, da un battaglione di fanteria (Honved), da un battaglione cacciatori, da una compagnia serbo-croata, da due squadroni di usseri e da u11a batteria d'artiglieria da montagna, per una forza totale di 72 ufficiali e 1805 uomini. Trasferita nelle Marche I' 11 aprile del I 862, la Legione visse un lungo e tormentato periodo, dovuto alla rivalità scatenatasi tra gli ufficiali di alcuni suoi reparti ed i rispettivi comandanti che portò, come conseguenza, ad ape1ti tentativi di ribe ll ione da parte della fanteria e degli usseri tanto che Cialclini il 14 ottobre del 1864 inviò una lettera al Ministro chiedendo lo scioglimento della Legione onde "togliere unafònte di eterni disturbi al Governo ed uno scandalo continuo alle truppe.". TI Ministro 1inviò lo scioglimento tispondendo che per "considerazioni politiche non gli consentivano di tenerne almeno p er il momento il debito conto." Ma a seguito di nuovi e più gravi episodi di sovversione fu poi costretto a trasferire la Legione prima in Abmzzo, dove fu di nuovo impiegata contro i briganti e poi, scoppiata la terza guerra d 'indipendenza, il 10 luglio 1866 venne posta alle dipendenze del comando supremo dell 'esercito italiano; ebbe ora, oltre allo stato maggiore, due battaglioni di fanteria, la compagnia serbo-croata e due squadroni di usseri ma non la batteria d 'artiglieria che però poteva essere costituita quando necessario, per w1 totale di 52 ufficiali, 1200 fanti, 152 serbo-croati e 300 usseri. La Legione non venne mai impiegata durante la campagna contro l'Austria ma rimase nelle retrovie e, conclusasi la guerra con il trattato di pace aush·o-prussiano del 24 agosto 1866, venne sciolta definitivamente a seguito del Regio decreto del 23 gennaio 1867.

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rovescio: i tre lati I.iberi del drappo erano bordati da una fasc ia di colore bianco ornata eia triangoli di colore rosso e verde alternati tra loro mentre al centro della fascia bianca era posto lo stemma del Regno di Ungheria cimato da corona reale e racchiuso tra due ramoscelli di ulivo, il tu tto in ricamo di filo d 'oro , d'argento e di seta colorata. Il drappo era bordato di passamaneria e di frangia in filo d'oro. Sia la Bandiera che lo Stendardo, benedetti il 31 ottobre del 1860 a Napoli nel corso di una solenne cerimoni a tenutasi in Piazza Plebiscito davanti al Palazzo Reale, accompagnarono fino allo scioglimento la Legione; la Bandiera servì sia il battaglione di fanteria sia quello di cacciatori mentre lo Stendardo passò alla divisione degli ussari , servendo da insegna ad entrambi gli squadroni fino al 1865: entrambi i vess i.Ili furono infine consegnati ali' Armeria Reale di Torino il 16 febbraio del 1867 all 'una del pomeriggio dal colonnello comandante della disciolta Legione Ausiliaria Ungherese, Karoly Foldvàry, alla presenza di una commissione costituita per l'occasione. Un'altra unità di volontari, il "Corpo dei Cacciatori Volontari del Tevere"3, entrata poi a fa r parte dell 'Esercito come " Legione Cacciatori del Tevere" ricevette la Bandiera mod . 1860 fin dalla sua costituzione. Questa ebbe tuttavia al centro della fascia bianca uno scudo diverso da quello stabilito, que llo nazionale usato fi no al 1873 e costituito da uno scudo sanniti co coronato e privo di bordatura azzuITa con larga croce bianca sabauda su fond o rosso , attorni ato dal coll are della SS.Annunziata; dietro allo scudo vi era una bandi era nazionale per ogni lato , collocata in decusse. Sulla freccia venne incisa solamente l' iscrizione: "R . DECRETO 15 MAGGIO 1860", che riferendosi al R. decreto del 25 marzo 1860 relativo all 'adozione del nuovo mode llo di Bandiera per l'Esercito , era oltretutto en-ata. All' atto dello scioglimento dell ' unità la Bandiera fu versata all ' Anneria Reale di Torino. Oltre a queste insegne di tipo particolare appena descritte, è necessario accennare a quelle di altri due reparti, lo Stendardo della compagnia delle "Guardie del Corpo di S.M." e la Bandi.e ra della "Regia Accademia Militare". La compagnia dell e Guardie del Corpo di S.M. sostituì lo Stendardo adottato il 24 april e 1832 con quello tricolore oe ll 'estate del 1848, che ebbe caratteristiche del tutto particolari: • la freccia rimase quella del vecchio modello 1832 ovvero la corona reale posta sullo scettro e sormontata da un freccia priva di qualsiasi ornamento; • l'asta, pur identica a que ll.a delle bandiere mod. 1860, era ricoperta di velluto cremisi anziché turchino; • le cravatte erano due e ciascuna di esse era divisa in tre fasce orizzontali verdi, bianche e rosse e guarnita da una ricca frangia in filato d 'argento ; al centro delle fasce bianche era ricamata in fi]o di seta nero l' iscrizione "GUARDIE DEL CORPO DI S.M'; • i cordoni in argento erano gli stessi previsti per gli stendardi di cavalleria; • il drappo, reah zzato con lo stesso material e previsto per le bandiere, era rettangolare, largo 77 centimetri e alto 69 centimetri ed anch 'esso costituito da tre bande cucite tra di loro; al centro della banda bianca era riportato lo scudo di Savoia non sannitico ma banderiale, privo oltretutto di bordatura turchina.

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Organizzato in Umbria I' 11 ottobre 1860 e costituito da 12 compagnie, il "Corpo Volontari Cacciatori del Tevere" prese parte alla campagna del le Marche e dell' Umb1ia segnalandosi poi nel 186 I nella repressione del brigantaggio, a seguito del Regio decreto del 15 maggio 1862 entrò a far parte dell'Esercito assumendo la denominazione di "Legione Cacciatori del Tevere". O rdinata su due battaglioni di quattro compagnie ciascuna, la Legione rimase in servizio fino ali 'agosto del l 863 quando fu scio Ila a C ittà di Castello ed i suoi effettivi incorporati ne lle Brigate "Pistoia" ed " Alpi".

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Questa insegna rappresenta un ibrido nell'ambito della vessillologia militare piemontese prima e italiana poi, non avendo le misure di una Bandiera di fanteria né quelle di uno Stendardo di cavaUeria; tutto ciò rispecchia lo status deUa compag1ùa, costituita come reparto a piedj jJ 5 novembre 1831 a seguito dello scioglimento delle antiche quattro compagnje omonime, che erano considerate al contrario un vero e proprio cmpo di cavalleria di grandi tradizioni ed ognuna delle quali era dotata di uno Stendardo splendidamente ticamato. La compagnia che non contava più tra le sue file i rampolli delia più antica nobiltà piemontese, sarda e savoiarda ma dei semplici sottufficiali anziani tratti da tutti i corpi dell'esercito , conservò come tipologia di insegna lo Stendardo delle dimensioni di quelli di cavalleria, anche se con colori e ornamenti quanto meno singolari e del tutto nuovi per le tradizioni militari piemontesi; ali ' atto deU' adozione del tricolore il reparto ebbe l'insegna appena descritta che, pur nella sua diversità, perpetuò il criterio introdotto diciassette anni prima. La compagnia venne sciolta definitivamente con il Regio Decreto del 1° settembre 1867 ed il suo stendardo consegnato all'Armeria Reale di Torino in seguito all'ordine emanato dal Ministero delia Guerra il 30 settembre successivo. La Regia Accademia Militare , che aveva ricevuto per la prima volta una bandiera mod. 1.832 il 13 agosto 1840, "in segno di sovrana soddii;fazione", il 15 marzo 1849 vi sostituì il tricolore mod. marzo 1848 conforme a quello in dotazione ai reggimenti di fanteria, al quale tuttavia vennero annodate le sciarpe usate sulla vecchia insegna, ili seta azzurra trapuntate d'argento lu ngo gli orli, guarnite da una ricca frangia d i filato d'argento ed ornate dall' iscrizione "Regia Militare Accademia" e dalle cifre "C .A." coronate, entrambe racchiuse tra due rami di alloro . Questa bandiera rimase custodita presso l'istituto fino al 1894, anche se probabilmente vi fu sostituita la vecchia freccia con una nuova mod . 1860 , come era accaduto per la bandiera dell ' artiglie1ia. Questa era quindi la situazione relativa alle Bandiere dell 'esercito alla fine degli anni ' 60 del XIX secolo; nel settembre del 1871 a seguito de)]e profonde riforme ordinamentali promosse nell ' Esercito dal Ministro della Guerra Ricotti Magnani, nell'ambito della ristrutturazione dell'Arma a cavallo, venne preso un provved imento doloroso che suscitò un vespaio di polemiche, l'abolizione degli Stendard i nei reggimenti di cavalleria; il 10 settembre di quell'anno infatti il Ministro inv iava al Re la seguente relazione: "R. Decreto che riordina L'Arma di cavalleria. Relazione a S.M. Sire. Con precedenti Decreti la M .V degnatasi di sanzionare, dietro le mie proposte, ii riorganamento dei vari Corpi di truppa dell'Esercito, eccettuata la cavalleria. L'annesso schema di Decreto tende a riempire quest'ultima Lacuna . Le principali modificazioni all'attuale ordinamento della cavalleria, che propongo a VM. sono le seguenti: 1 ° Aumento di un reggimento 2° Distinguere i reggimenti di cavalleria l'un dall'altro con un numero progressivo dall'J al 20; 3° Dare un deposito permanente ad ogni reggimento; 4° Togliere gli stendardi ai reggimenti di cavalleria; 5° Ingrossare l'effettivo degli squadroni sì in uomini, sì in cavalli . Anche prescindendo dal fatto che nell 'esercito nostro la cavalleria è coll'altre armi in proporzioni assai inferiori che non presso gli altri eserciti, la formazione di un ventesùno reggimento di cavalleria è consigliata dalla convenienza di avere almeno altrettanti reggimenti di codest'arma quante le divisioni attive del nostro piede normale di mobilizzazione. Propongo distinguere i reggimenti di cavalleria l'un dall'altro con numeri progressivi, sia per analogia a quanto è già comune a tutti i Corpi delle altre armi, sia perché, data a tutta la cavalleria la stessa divisa, come tutte le convenienze lo consigliavano, ne diviene indispensabile la distinzione con numeri da reggi33


mento a reggimento. A ramnientar per altro le tradizion; di ogni reggimento, accanto al numero d'ordine, ciascun reggimento conserverebbe l 'attuale suo nome, mentre il 20° assumerebbe quello della Capitale del regno di V.M. A provar la convenienza di istituire permanentemente i depositi reggimentali di cavalleria militano le stesse ragioni che, apprezzate dall'alta saviezza di V.M ., motivarono identica istituzione nei corp; delle altre armi. La soppressione degli stendardi è imposta da una dura necessità, e non è senza sentito rammarico che mi trovo costretto ad invocarla dalla M. V. Si è visto nelle ultime guerre quale importantissimi servizi possa e debba rendere la cavalleria per le ricognizioni, per rischiarare le marcie, pei soprassaW e per altri simili uffici della guerra minuta. Pei reggimenti cos'ì adoperati co; reparti spicciolati, lo stendardo diverrà evidentemente un impiccio, ed ai reggimenti destinati a tale servizio sarà.forza di ritirar gli stendardi all 'aprirsi di una campagna, ciò allora appunto che codesto simbolo dovrebbe spiegare tutta la sua importanza. E noi non abbiamo tanta cavalleria da poterci ripromettere di impiegarne una parte soltanto nelle operazioni della piccola guerra e serbar L'altra per agire in massa; ma tutti qua,ui i nostri reggimenti dovranno essere al caso di servire or nell'una or nelL'altra maniera, conforme le eventualità; e quindi La necessità di togliere a tutti gli stendardi. Propongo inoltre . . .omissis. Spero che La M.V. si degnerà di apprezzare Le premesse considerazioni e conseguenteniente di sancire l 'unito schema di Decreto."

Il Re approvò in toto la relazione del ministro e firmò il relativo Regjo Decreto a Valsavaranche, ove sj trovava in villeggiatura, iJ 19 settembre seguente ; nel documento tuttavia, mentre si evidenziano la nuova numerazione dei reggimenti e la loro nuova struttura organica, non viene fatto alcun riferimento al] 'abolizione degli stendardi, quasi che la si volesse in qualche modo nascondere, dandola per scontata vista la relazione ministeriale introduttiva. Frattanto tra il 1871 ed il 1884 vengono costituite altre 11 brigate di fanteria, 3 delle quali nel 1871 per trasformazione di altrettante unità di granatieri delle quali conservarono le bandiere - Brigata "Lombardia" , 73° e 74° reggimento fanteria, Brigata "Napoli", 75° e 76° reggimento di fanteria e Brigata "Toscana", 77° e 78° reggimento di fanteria - e 8 di nuova formazione, create tra il 1882 ed il 1884 - Brigata "Roma", 79° e 80° reggimento fanteria, Brigata "Torino", 81 ° e 82° reggimento fanteria, Brigata "Venezia", 83° e 84° reggimento fa nteria, Brigata "Verona", 85° e 86° reggimento fanteria, Brigata "Friuli" , 87° e 88° reggimento fanteria, Brigata "SaJerno" , 89° e 90° reggimento fanteria, Brigata "Basilicata", 91 ° e 92° reggimento fanteria e Brigata "Messina", 93° e 94° reggimento fanteria - i cui reggimenti ricevettero ciascuno una bandiera mod. 1860. Alla fine del I 885 il Milùstero intervenne in me1ito ad una questione di grande ilnportanza, la rinnovazione e le riparazioni delle bandiere dei reggin1enti di fanteria, riguardo alla quale esisteva solo un accenno riportato venticinque anni prima nel Regio Decreto del 25 marzo ·1860; il 24 dicembre 1885 quindi il ministero sottoponeva al sovrano la seguente bozza di decreto: "SIRE! L'articolo 13 del R. Decreto 25 marza 1860, prescrive che quando occorra rinnovare o riparare talune parti nelle bandiere assegnate ai reggimenti di fanteria, vi provveda direttamente il comandante del Corpo. Una tale facoltà, La quale può dar luogo ad inconvenienti, specie per non essere stabilito quel che debba farsi degli avanz; delle parti di bandiera rinnovate, non mi sembra in armonia con quell'alto concetto che ogni militare deve avere della bandiera e che è così bene espresso nell'art.12 del Regolamento di disciplina militare. E perciò a raffermare sempre più il prestigio della bandiera mi parrebbe conveniente, pur lasciando che per le semplici riparazioni provveda il comandante del corpo, che ogni qualvolta occorra rinnovare una delle 34


sue parti, sia rinnovata la intiera bandiera, meno la freccia, e che tale rinnovazione sia determinata dal Ministero provvedendo che la bandiera vecchia anziché dispersa o distrutta sia conservata in un luogo ove già sono raccolte altre memorie militari. Nella fiducia pertanto che queste mie idee possano incontrare l 'aggradimento di VM ., io sottopongo alla Maestà Vostra questo schema di Decreto perché voglia munirlo dell'Augusta sua firma. UMBERTO I, ECC, ECC, Re d'ITALIA Visto il Regio Decreto 25 marzo I 860: Sulla proposta del Nostro Ministro della guerra: Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico - All'attuale secondo comma dell'articolo 13 del citato R. Decreto sono sostituiti i seguenti: Alle semplici riparazioni dell'asta, del drappo, della fascia e del cordone delle bandiere, provvederà il comandante del reggimento. Occorrendo invece rinnovare una delle dette parti sarà rinnovata l'intera bandiera, meno La freccia . Tale rinnovazione sarà determinata dal Ministro della guerra su proposta del comandante del reggimento. La vecchia bandiera, senza la freccia, sarà conservata nel Museo di artiglieria . Il predetto Nostro Ministro, che sarà registrato alla Corte dei conti . Dato a Roma, addì 24 dicembre Z885 UMBERTO Ricotti" Al documento era inoltre allegato un pro memoria ministeriale nel quale venivano descritte in dettaglio le regole da seguire, ossia: "In virtù del precedente R. Decreto questo Ministero determina che ogni qual volta occorra rinnovare una delle quattro parti della bandiera dei reggimenti di fanteria e cioè l'asta, il drappo, la fascia o il cordone, il comandante del corpo, previa deliberazione del consiglio d'amministrazione, ne dovrà fare per via gerarchica le relativa proposta al Ministero della Guerra, Segretariato generale. Ottenuta l'approvazione ministeriale e prelevati gli oggetti occorrenti dai magazzini centrali per tutte le dette quattro parti, il comandante del reggùnento provvederà per la rin.novazione dell'intera bandiera, sulla quale sarà innastata la medesima freccia della bandiera vecchia. La bandiera vecchia, senza freccia, a cura poi dello stesso comandante di reggimento sarà trasmessa al Museo di artiglieria, ove sarà conservata secondo speciali disposizioni impartite da questo Ministero . Per le semplici riparazioni che potessero occorrere alle dette parti di bandiera provvederà senz'altro il comandante del reggimento . Si avverta infine che la freccia della bandiera, sia per quanto è detto nell'articolo 3° del R. Decreto in data 25 marzo 1860, sia pelfatto che per la materia di cui è formata non può essere soggetta a guasti, non dovrà essere mai cambiata. Il Ministro-Ricotti"

Il 25 gennaio del 1891 venne varato il primo di una lunga serie di provvedimenti relativi alla concessione di Bandiere a reparti ed enti diversi dai reggimenti di fanteria, riguardante in questo caso il Corpo della Scuola Militare (G .M. Atto N .13-Scuole Militari- R . Decreto che concede l'uso della bandiera nazionale al Corpo deJla Scuola Militare-25 gennaio 1891) "UMBERTO I , ECC, ECC, RE D'ITALIA Visto il R . Decreto 25 marzo 1860 Sulla proposta del Nostro Ministro segretario di Stato per gli affari della guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico

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È concesso al corpo della scuola militare l'uso della bandiera nazionale, conforme a quella adottata per i reggimenti di fanleria. li predetto Nostro Ministro è incaricato dell 'esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Roma , addì 25 gennaio 1891 UMBERTO E. BERTOLÈ- VIALE" Cinque anni più tardi il 3 dicembre J896 venne presa una decisione che fu accolta con grande entusiasmo dagli appartenenti all'Arma dj cavalleria , il ripri stino, dopo ben venticinque ann i, dello stendardo nei reggimenti; il decreto relativo venne preceduto, secondo la prassi, dalla relazione del min istro al Re (G.M. N .216 - Servizio TeITitoriale - Relazione a Sua Maestà il Re e R. Decreto per i I ripristinamento dello stendardo nei reggimenti di cavalleria - 3 dicembre 1896): "SIRE Il R. Decreto del 10 settembre 1871, relativo al riordinamento dell'arma di cavalleria, sanciva, tra le principali modificazioni, la soppressione degli stendardi. Un tal provvedimento era considerato allora come una dura necessità, in quanto che, per il largo impiego della cavalleria in reparti.frazionati, sia nel servizio di esplorazione, sia nelle al1re operazioni secondarie di guerra, lo stendardo, lungi dal compiere l'importantissimo ufficio che gli compete, avrebbe potu10 forse esercitare un'influenza non a vantaggio dell'azione dell'arma. Se non che in questi 25 anni trascorsi da quell'epoca, le modalità colle quali la cavalleria è chiamata ad esplicare la sua azione in campagna, vennero man mano diluciclandosi, di guisa che oggidì può affermarsi che il reggimento, qualunque sia Lo speciale mandato che gli si affida, potrà distaccare ed ancheji·azionare in piccoli reparti, se occorre, alcuni suoi squadroni, ma dovrà pur serbarne qualcuno come nucleo di sostegno, per agire a momento opportuno . D 'altra parte il nostro ordinamento prevede che 12 dei nostri 24 reggirnenti siano in guerra formati in tre divisioni. Così ormai si può dire che in avvenire sarà normale il caso in cui lo stendardo del reggimento troverà sul campo di battaglia il posto che gli è dovuto. In tal situa-:,ione non esisterebbero più le ragioni, per le quali nel 1871 il Ministro era costretto ad invocare la soppressione degli stendardi; e così stando le cose, è naturale che sia agognato il ripristinamento di questo altissimo simbolo morale, potente elemento di coesione in guerra, quanlo efficace mezzo di educazione militare in pace. Convinto della benefica fr{fluenza che eserciterà nei corpi cii cavalleria la presenza degli stendardi, e nella flducia che VM. si degnerà di accogliere benevolmente Le esposte considerazioni, ho l'onore di sottoporre a/l 'Augusta Vostrafirma il qui unito schema di decreto. UMBERTO I, ECC, ECC, RE D'ITALIA Visto il R. Decreto 25 marzo 1860; Visto iL R. Decreto 10 settembre 1871; Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli affari della guerra; Abbiamo decretato e decreliamo: Articolo Unico È ripristinato L'uso dello stendardo per i reggùnenti di cavalleria . Il predetto Nostro Minislro si incaricherà della esecuzione del presente Decreto che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Roma , addì 3 dicembre 1896"

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Al decreto in questione seguirono le relative norme applicative (G .M. - N .217-Servizio TetTitor.iale - Norme per l'esecuzione del R. Decreto relativo al ripristinamento dello stendardo nei reggimenti di cavalleria _ 3 dicembre), pubblicate lo stesso giorno e che recitavano quanto segue: "Per l'esecuzione del R. Decreto 3 dicembre 1896 il Ministero determina quanto segue: J 0 • f primi 19 reggimenti di cavalleria, che erano già forniti di stendardo do vranno ritirarlo dall 'Armeria Reale di Torino , dove attualmente trovasi conservato. A tale scopo dovrà recarsi a Torino una rappresentanza di ciascuno degli anzidetti reggimenti, cornposta del comandante del reggimento, del porta stendardo, di un capitano, di un. tenente, di un sottufficiale, e di un caporale o soldato. 2°. l com,a ndanti di Corpo d'Armata interessati cureranno perché la con.segna dello stendardo alla rappresentanza, l 'arrivo al corpo della medesima collo stendardo e la presentaz ione al reggimento abbiano luogo in forma solenne. 3°. l reggimenti cavalleria Roma (20°), Padova (21 °), Catanfo, (22 °), Umberto I (23 °) e Vicenza (24°) riceveranno i nuovi stendardi di prùna istituzione dal Ministero, giusta l'art.13 del R. Decreto 25 marzo 1860, Atto 549 della Raccolta. La benedizione di questi stendardi avrà luogo nel modo stabilito dall'art.4 del libro 5° del Regolamento pel servizio territoriale . 4°. Per le iscrizioni da apporsi al gambo della freccia dello stendardo saranno faue ai sing oli reggimenti apposite comunicaz ioni . 5°. Quanto è detto ai§§ 61, 62, 63, 77, 249,250, e 254 del regolamento di disciplina militare, nonché ai libri 3° e 5° del regolamento di servizio territoriale per le bandiere nazionali del R. Esercito e della R . Marina s'intende esteso agli stendardi dei reggimenti di cavalleria . 6°. Con apposita aggiunta al regolamento di esercizi per la cavalleria sarà provveduto al posto da assegnarsi allo stendardo nell 'ordine di forma zione del reggimento, nell'ordine di parata e nello .~filamento in. tempo di pace, ed al suo posto di combattimento in guerra. 7°. Le disposizioni di cui al N.2 saranno attuate entro il mese di dicembre; la benedizione per gli stendardi di cui al n.3 avrà luogo il 1 ° gennaio 1897. li Ministro - Pelloux» Sei anni più tardi , con due provvedimenti diversi ma datati enlrnmbi 23 dicembre 1900 (G .M. N.6 - Servizio Territoriale - Relazione a Sua Maestà il Re e R. Decreto relativo alla consegna de11a Bandiera dell ' antico Corpo Reale d'Artiglieria piemontese a]J'ispettore generale d' artiglieria e G.M. N.2 - Servizio TeITitoriale - Relazione a Sua Maestà il Re e R. Decreto relativo alla concessione della bandiera all'arma del genio) fusono restituire le Bandiere alle Armi d'Artiglieria e del Ge1ùo; a questo proposito si riportano di seguito le relative relazioni ministeriali ed i decreti : "SIRE Quando nel 1850 il Corpo Reale d'Artiglieria dell'esercito piemontese, istituito dall'illustre Vostro Avo Amedeo VIIl,fu ampliato ed ordinato in tre reggùnenti, l'antica sua bandiera, che rappresentava più secoli di gloriose gesta e di inalterata devozione al Re ed alla patria, veniva tolta al Real Corpo e depositata nella Armeria Reale di Torino, ove trovasi tuttora. Ora che l'altissimo valore morale del sacro vessillo nazionale, dato alle truppe come segno d 'onore, di fe de e di gloria, si fa sempre più manifesto; tanto che il Magnanimo Vostro Genitore volle fossero restituiti ai reggimenti di cavalleria gli antichi loro stendardi, e che concesse l' uso della bandiera nazionale alla legione allievi carabinieri come rappresentante dell'intera arma benemerita, sembra dovrebbe esser restituita l 'antica bandiera del predetto Corpo Reale all 'arma di artigliera, legittima erede di questo venerato vessillo, di cui seppe accrescere il lustro, arricchendolo di prez iose insegne cl' onore per gli splendidi atti di valore compiuti nelle guerre per l'indipendenza e l'unità d'Italia. Potrebbe esserne depositaria la più elevata autorità dell'arma , l'ispettorato generale, il quale, nelle gran-

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di funzioni militari, come le riviste, dovrebbe affidarlo a reparto di artiglieria perché vi intervenga al pari delle bandiere degli al!ri corpi del regio Esercito. Pertanto, colla fiducia di ottenere la benevola approvazione della Maestà Vostra , mi onoro di sottoporre all'Augusta Sua firma il qui annesso schema di decreto: VTITORTO EMANUELE III, ECC. ECC., RE D'TTALIA Visto il R . Decreto 1 ° ottobre 1850; Visto il R. Decreto 17 giugno 1860; Sulla proposta del Nostro Ministro segretario di Stato per gli affari della guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico La bandiera dell'antico Corpo Reale d'artiglieria piemontese, ora depositata nella R. Armeria, è restituita all'Anna di artiglieria e per essa affidata all'ispettore generale dell'arma stessa. Il predetto nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti . Dato a Ronia, addì 23 dicembre 1900. VIITORIO EMANUELE. d C. S. Martino " "SIRE Dopochè la Maestà Vostra ha benignamente concesso che la antica bandiera del Corpo Reale d'artiglieria sia restituita all'artiglieria, l'emblema che simboleggia l'unità della patria italiana sotto la gloriosa Vostra Dinastia è posseduto da tutte le armi combattenti del R . Esercito, ad eccezione di quella del genio . Parmi che di un cotanto onore non debba rimanere priva quell'arma, che, erede delle nobili tradizioni del Corpo Reale del genio, si iLLustrò, non meno delle armi sorelle, per insigni servizi resi alla patria e per segnalati atti di valore compiuti nelle guerre p er l'indipendenza e l 'unità d'Italia. Perciò, ispirandomi agli alti sentimenti che indussero i gloriosi Vostri Antenati a dare il vessillo nazionale ai reggimenti di fanteria e di cavalleria ed all'arma di artiglieria, presento alla Maestà Vostra la proposta di concedere la bandiera all'anna del genio, di ordinare che, a somiglianza di quanto è diJposto per l'artiglieria e per gli stessi motivi, essa sia affidata all 'ispettore generale del genio e che, al pari di quelle degli altri empi del R . Esercito, essa intervenga alle grandi funzioni militari, come le riviste, consegnandola ad un riparto dell'arma del genio . Nella fiducia che la Maestà Vostra vorrà concedere l'alta Sua approvazione alla mia proposta, mi onoro sottoporre all'Augusta Suafinna il qui unito schema di decreto : Vl1TOR10 EMANUELE III, ECC. ECC., RE D'ITALIA Visto il R. Decreto 25 marza 1860; Visto il R. Decreto 23 dicembre 1900; Sulla proposta del Nostro Ministro segretario di Stato per gli affari della guerra ; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico È concesso all'anna del genio l'uso della bandiera nazionale conforme a quella dei reggimenti di fanteria. La bandiera dell'arma del genio è data in consegna all'ispettore generale. Il predetto nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Roma, addì 23 dicembre 1900. Vl7TORIO EMANUELE. d C. S . Martino"

Il 12 aprile del J901 il direttore dell ' Armeria Reale, tenente generale Paolo d'Oncieu de la Batie, consegnava nelle mani de] duca cl ' Aosta l'antica bandiera del Corpo Reale cl' Artiglieri a d urante una solenne cerimo-

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nia svoltasi a Torino, in Piazza Castello, pronunziando le seguenti parole: "Altezza Reale, per quanto mi possa dolere di veder sottratta alla mia custodia la preziosa Bandiera che ricordava nella Reale Armeria i gloriosi servizi dell 'artiglieria italiana, io sono ben lieto e.fiero che spetti a me l'alto onore di obbedire agli ordini di S.M. il Re, consegnandola alle Auguste mani dell'Altezza Vostra; ciò che.faccio con la convinzione che ogni qualvolta essa sventolerà nella capitale alla testa di un reparto dell 'Arma, assai meglio che da queste sale gioverà a risvegliare patriottici ricordi e a destare generose emulazioni. Ricevete, dunque, o Principe, questa Bandiera, la quale da oggi acquista un nuovo pregio, pelfatto di aver voluto Vostra Altezza essere il primo artigliere a riprenderne possesso, prima di mandarla a chi avrà d'ora in poi la fortuna e l 'onore di custodirla." Il Duca d'Aosta consegnava quindi il vessillo al colonnello Ugo Allason, incaricato di portarla a Roma , città verso la quale la bandiera partiva la sera stessa e dove, il mattino del 14 aprile, sulla spianata della caserma del Macao, S .M. il Re, accompagnato da S .A .R. il Conte di Torino e da tutti g1 i uffici al i generali presenti nella capitale, alla presenza dei repruti d' artiglieria e del genio della guarnigione, nonché delle rappresentanze di altre unità d 'artiglieria e del genio e degli altri reparti della piazza di Roma, consegnava personalmente la vecchia bandiera d' artiglieria e la nuova bandiera del genio ai rispettivi ispettod generali delle due Armi, pronunciando le seguenti parole: "Signori Ispettori Generali, Solennemente oggi ridono L'antico vessillo all'arrna di artiglieria e consegno la nuova bandiera all 'arma del genio. Si spieghino ambedue le insegne fieraniente al sole. Quella, accompagnata dai ricordi gloriosi del mai smentito valore dei saldi artiglieri cl' Italia . Questa, degna dell'arma a cui l'affido, illustratasi sempre, non meno delle armi sorelle, per i grandi servizi resi alla Patria e al Re, in pace e in guerra, sui campi di battaglia, ed a sollievo delle pubbliche sventure . Artiglieria e Genio, con nobile emulazione, col valore tradizionale del soldato italiano, sapranno per certo in ogni evento aggiungere nuovi allori alle loro insegne, a maggior gloria dell'esercito nostro e della Patria."

Le norme stabilite dai due decreti del 23 dicembre 1900, riguardanti la custodia delle Bandiere d 'Artiglie1ia e del Genio, vennero modificate il 12 marzo del 1903 (G.M . N.94- Disciplina Militare - Servizjo Territoriale Istruzioni ed esercitazioni Militari - Aggiunte e varianti ai regolamenti di disciplina militare, pel servizio tenitoriale e all'istrnzione per le riviste e pru·ate (bandiere dell'ru-riglie1ia e del genio) - 12 marzo) , ovvero "Sono apportate le seguenti mod(ficazioni:

a) Al regolamento di disciplina militare. Dopo il§ 251 aggiungere: § 251 bis. - La bandiera dell'artiglieria viene custodita presso il reggimento da fortezza di sede nella capitale, il cui comandante risponde della custodia di essa verso l'ispettore generale dell'arma; perciò lafa riporre nella camera destinata quale ufficio del comando. Sotto le armi la bandiera dell'artiglieria è affidata al reggimento che la custodisce. In assenza di questo essa verrà affidata alle altre unità dell'arma nel seguente ordine di precedenza: Riparti di artiglieria da fortezza Riparti di artiglieria da costa Riparti di artiglieria da campagna Riparti di artiglieria a cavallo Riparti di artiglieria da montagna. La bandiera è portata dal sottotenente più anziano del reggimento o del riparto cui è affidata o in mancanza di sottotenenti dal tenente meno anziano. § 251 ter. - La bandiera del genio viene custodita presso la brigata zappatori del genio di sede nella capi-

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tale, il cui comandante risponde della custodia di essa verso l'ispettore generale dell 'arma; perciò lafa riporre nella camera destinata quale ufficio ciel comando. Sotto le armi la bandiera del genio è affidata alla brigata che la custodisce . ln assenza di questo essa verrà affidata alle altre unità dell'arma che prendono parte allafitnzione cui la bandiera stessa deve intervenire, avuto riguardo all'ordine di precedenza delle diverse specialità, stabilito dal regolamento pel servizio territoriale. La bandiera è portata dal sottotenente più anziano del reggimento o del riparto cui è affidata o in mancanza di sottotenenti dal tenente meno anziano.

b) A Lregolamento pel servizio territoriale Omissis . e) A ll' istruzione per le riviste e parate. Omissis. " I1 drappo dell a Bandiera d'Artiglieria, anche se conservato all 'interno dell'Armeria Reale per 53 anni, si deteriorò rapidamente tanto che un 'apposita commissione istituita dall'Ispettore Generale nel giugno del 1903, ne decise a malincuore la sostituzione, non prima però di aver comunicato la decisione al Duca d'Aosta, il quale così rispose il 7 ottobre seguente: "Eccellenza Ringrazio VE. di aver pensato a me per informanni delle condizioni in cui si trova l'augusto vessillo di quell'Artiglieria italiana che l'E. V. tanto degnamente indirizza e governa. A questa bandiera, che io sono felice di aver ritornata alla viva vita dell'Esercito, io penso sempre con riverente affetto . Essa è l 'emblema della nobile Arma in cui ho cominciato la carriera militare; essa ricorda un passato glorioso al quale non rimasero estranei i Principi della mia Casa. Essendo giunto il momento di riparare all'inevitabile oltraggio del tempo, e cambiare il vecchio drappo lacero e scolorito ......io reclamo per me l'onore di offrire all 'esercito il drappo nuovo che sventolerà in avvenire su lefìle degli Artiglieri Italiani. E affinché esso meglio testimonii dell'affetto che lega la Mia Casa a quest'Arma d'Artiglieria e affinché esso possa riescire più caro al cuore dell 'Esercito, il nuovo drappo sarà trapunto dalle mani stesse della Duchessa d'Aosta mia amata consorte. Benedica iddio il rinnovato emblema e lo consacri, si che all'ombra sua si pe,petui la tradizione gloriosa dell'Anna, che per la Patria e pel Re ha fatto sempre e dovunque il proprio dovere. Voglia, Eccellenza, credenni in ogni circostanza Suo affezionatissimo E.F. di Savoia" . Il 4 dicembre 1903 il tenente generale Francesco Luigi Rogier, Ispettore Generale dell'Arma, procedeva alla sostituzione del logoro drappo mod. 1848 con quello nuovo mod. 1860 dono del duca , durante una solenne cerimonia alla q uale parteciparono i reparti d 'artiglieria d i stanza nella capitale; la freccia venne tolta dalla vecchia asta e fissata alla nuova insieme con le onorificenze concesse alla Bandiera e con due nuove cravatte di seta turchina sulle quali la duchessa d'Aosta aveva ricamato in argento il motto "Per il Re e per la Patria, sempre e dovunque " ed il vessillo, dopo la benedizione cli rito, venne affidato alla custodia del 3° reggimento artiglieria da fortezza di stanza a Roma. Il 3° reggimento da fo rtezza, divenuto in seguito al1 'ordinamento del l O marzo J920 "3° reggimento di artiglieria pesante" , fu sciolto il 31 marzo del 1926 e, in conseguenza di ciò, la Bandiera dell'Anna di Artiglieria venne affidata al 13° reggimento di artiglieria da campagna, anch'esso di stanza nella capitale. ll 12 gennaio 1935, in concomitanza con la solen ne cerimonia d i consegna dello Stendardo al suddetto reggimento, svoltasi a Roma, la Bandiera dell'Arma di Artiglieria venne affidata all'8° reggimento artiglieria 40


dj Corpo d'Armata, che aveva sede anch'esso a Roma, reparto che la custodrrà fino al termine del secondo conflitto mondiale; il 10 settembre del 1947 la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento (prt. N. 6557/57) Agli inizi del secolo quindi tutti i reggimentj di fanteria e di cavalleria e la Armi d' Artiglieria e del Genio avevano in dotazione le bandiere e gli stendardi mod. 1860, insegne che non furono più distribuite ad alcun reparto o ente fino allo scoppio della Grande Guerra; il 25 maggio 1915 venne pubblicato un Regio Decreto (G.M. N.474 - Servizio Territoriale - Segretariato Generale - Divisione stato maggiore) che concedeva ai reggimenti dj fanteria cli milizia mobile 1' uso della bandiera mod. 1860 da fanteria; il documento recitava quanto segue: "VITTORIO EMANUELE III, ECC. ECC., RE D 'ITALIA Visto il R. Decreto 25 marzo 1860; Sulla proposta del Nostro Ministro segretario di Stato per gli affari della guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico È concesso ai reggimenti di milizia mobile l 'uso della bandiera nazionale conforme a quella dei reggimenti di fanteria dell'esercito permanente . Il predetto nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Ronia, addì 25 maggio 1915. VITI'ORTO EMANUELE. Zupelli" I 52 reggimenti di milizia mobile, la cui mobilitazione in caso di guerra era già stata prevista dalla Legge 515 del 17 luglio 1910 (G.M . n. 319) e che furono riuniti in brigate, la cui costituzione era prevista dall'indice di mobilitazione del R. esercito fin dal 1914, erano stati formati tra i primi di gennaio ed i primi di marzo del 1915; essi furono i seguenti: • Brigata "Piacenza" 111 ° e 112° reggimento fanteria; • Brigata "Mantova" , 113° e 114° reggimento fanteria; • Brigata "Treviso", 115° e 116° reggimento fanteria ; • Brigata "Padova" , 117° e 118° reggi mento fanteria; • Brigata "Emilia" , 119° e 120° reggimento fanteria; e Brigata "Macerata", 121 ° e 122° reggimento fanteria; • Brigata "Chieti", 123 ° e 124° reggimento fanteria; • Brigata "Spezia", 125° e 126° reggimento fanteria ; • Brigata "Firenze" , 127° e 128° reggimento fanteria; • Brigata ''Perngia", 129° e 130° reggimento fanteria; • Brigata "Lazio", 131 ° e 132° reggimento fanteria; • Brigata "Benevento", 133° e 134° reggimento fanteria; • Brigata "Campania" , 135° e 136° reggimento fanteria; "Barletta" ' 137° e 138° regoimento fanteria·, • Bric1ata t, t, • Brigata "Bari" , 139° e 140° reggimento fanteria; • Brigata "Catanzaro", 141 ° e 142° reggimento fanteria; • Brigata "Trapani", 144° (poi 150°) e 149° reggimento fanteria ; • Brigata "Catania", 145° e 146° reggimento fanteria; • Brigata " Caltanissetta", 147° e 148° reggimento fanteria; fanteria·' • Brioata "Sassari" , 151 ° e 152° re(Hrimento b Vb • Brigata "Novara", 153° e 154° reggimento fanteria; • Brigata "Alessandria", 155° e 156° reggimento fanteria;

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Brigata "Liguria", 157° e 158° reggimento fanteria; Brigata "MHano", 159° e 160° reggimento fanteria ; Brigata "Ivrea", 161 ° e 162° reggimento fanteria; Brigata "Taranto", assiemata nel 1916 con i reggimenti 143° - formato nel 1915 ed inviato in Libiae 144° formato nello stesso anno e destinato alla Brigata "Trapani".

In precedenza il 1° ottobre 1909 erano stati creati cinque nuovi reggimenti di cavalleria, due di lancieri "L ancieri di Mantova" (25°) e "Lancieri di Vercelli" (26°) - e tre di cavalleggeri - "Cavalleggeri di Aquila" (27°) , "Cavalleggeri di Treviso" (28°) e "Cavalleggeri di Udine" (29°) - che ricevettero tutti lo Stendardo mod. 1860 in base al decreto del 1896. Negli anni compresi tra il l915 ed il 1917 le necessi tà della guerra portarono alla costituzione di 68 brigate di fanteria, per un totale di 140 reggimenti, e di un reggimento di cavalle1ia, il reggimento "Cavalleggeri di Palermo" (30°), unità che ebbero tutte la Bandiera e lo Stendardo d'ordinanza~; le nuove unità di fanteria costituite nel corso degli anni successivi furono le seguenti: - unità costituite nel 1916 • Brigata "Udine", 95° e 96° reggimento fanteria; 00 imento fanteria· • Brioata " Genova" , 97° e 98 rebo o · , • Brigata "Taranto", 143° e 150° (poi 144°) reggimento fanteria. • Brigata "Sesia", 20 JO e 202° reggimento fanteria; • Brigata "Tanaro", 203° e 204° reggimento fanteria; • Brigata "L ambro", 205° e 206° reggimento fanteria; • Brigata "Taro", 207° e 208° reggimento fanteria5; • Brigata "Bisagno", 209° e 210° reggimento fanteria; • Brigata "Pescara", 21 1° e 212° reggimento fa nteria; • Brigata "Arno", 213° e 214° reggimento fanteria; • Brigata "Tevere", 215° e 216° reggimento fanteria; • Brigata "Volturno", 217° e 218° reggimento fanteria; • Brigata "SeJe", 219° e 220° reggimento fanteria; • Brigata "Ionio", 221 ° e 222° reggimento fanteria; • Brigata "Etna", 223° e 224° reggimento fanteria; • Brigata "Arezzo", 225° e 226° reggimento fanteria; • Brigata "Rovigo", 227° e 228° reggimento fanteria; • Brigata "Campobasso", 229° e 230° reggimento fanteria; • Brigata "Avellino", 231 ° e 232° reggimento fanteria; unjtà costituite nel 1917: • Brigata "Lucca", l 63° e J64° reggimento fanteria; • Brigata " Lario", 233° e 234° reggimento fanteria; • Brigata "Piceno", 235° e 236° reggimento fanteria; • Brigata "Grosseto", 237° e 238° reggimento fanteria;

Alla data del J9 gennaio 1919 ruttavia vi erano ancora quattro reggimenti sprovvisti di Bandiera. il 99° ed il 100° Brigata "Treviso" ed il 125° e 126° Brigata ''La Spezia". (Telegramma a mano spedito dal Comando Supremo Ufficio Affari Generali al Ministero della Guerra-Divisione Stato Maggiore). s TI 208° reggimento fanteria, sciolto il 21 novembre 19 J 7 a causa delle perdite subite durante il ripiegamento dall · Isonzo al Piave e ricostituito il 28 febbraio del 1918 per cambio di numerazione del 165° reggimento Brigata "Liguria" - formato a sua volta per essere inserito quale terzo reggimento per la Brigata - aveva con sé ancora la Bandiera del 165° mentre la propria si trovava presso il deposito reggimentale a Parma.

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Brigata "Pesaro", 239° e 240° reggimento fanteria; Brigata "Teramo", 241 ° e 242° reggimento fanteria; Brigata "Cosenza" , 243° e 244° reggimento fanteria; Brigata "Siracusa", 245° e 246° reggimento fanteria; Brigata "Girgenti" , 247° e 248° reggimento fanteria; Brigata "Pallanza" , 249° e 250° reggimento fanteria; Brigata "Massa Carrara", 251 ° e 252° reggimento fanteria; B1igata "Porto Maurizio", 253° e 254° reggimento fanteria; Brigata "Veneto", 255° e 256° reggimento fanteria; Brigata "Tortona" , 257° e 258° reggimento fanteria; Brigata "Murge", 259° e 260° reggimento fanteria; Brigata "Elba", 261 ° e 262° reggimento fanteria; Brigata "Gaeta" , 263° e 264° reggimento fanteria; Brigata "Lecce", 265° e 266° reggimento fanteria; Brigata "Caserta", 267° e 268° reggimento fanteria; 0 oimento fanteria· Brigata "Aquila" , 269° e 270° re 00 · ' Brigata "Potenza" , 271 °, 272° e 273° reggimento fanteria; Brigata "Belluno", 274° , 275° e 276° reggimento fanteria; Brigata "Vicenza", 277°, 278° e 279° reggimento fanteria; Brigata "Foggia" , 280° , 281 ° e 282° reggimento fanteria.

Il 18 agosto del 1917 venne pubblicato un decreto (G.M .-N.592 - Onorificenze e ricompense - R. Decreto n.139l(Segretariato Generale - Divisione Personale del Ministero) - 18 agosto 1917 - (Gazzetta ufficiale n.213 , dell'8 settembre 1917) con il quale si istituiva un " attestato d 'onore" per tutti i corpi dell 'Esercito autorizzandoli ad adottare un motto e a fregiarne le proprie bandiere; il documento stabiJivà quanto segue: ''Ari.I . - È istituito uno speciale attestato di onore per quei corpi del nostro esercito i quali, sui campi di battaglia si siano ripetutamente segnalati con preclare azioni di valore collettivo. Tale attestato consisterà nell'autorizzare i detti corpi a servirsi ufficialmente, e a fregiare le loro bandiere o stendardi di un motto che si ritenga meglio adatto a testimoniare l 'essenza dei fatti che danno motivo all'onorifica distinzione . Il motto sarà iscritto, in lettere d'argento , sullajàscia di seta turchino-azzurra delle bandiere o degli stendardi e, sia in questo caso, sia quando se ne faccia uso altrimenti, sarà preceduto o sormontato da un ' aquila spiegata, avente nel cuore l'aquila di Savoia (1) Art.2. - La. concessione dell'onorificenza di cui trattasi sarà da Noi fatta di Nostro moto proprio, o in seguito a proposta inoltrata dal ministro della guerra sentito il parere della commissione incaricata dell' esame delle proposte di ricompensa al valor militare. Art. 3 - Le autorità che riterranno di dover segnalare benemerenze collettive che possano costituire titolo per la concessione di cui all'art. 1, compileranno un rapporto particolareggiato dei fatti e la relativa proposta, uniformandosi in tutto ciò alle norme per il conferimento delle ricompense al valor militare. Art. 4 -Alla concessione di cui si tratta sono applicabili le disposizioni contenute nell'art .19 del R . Biglietto 26 marzo 1833 per l'istituzione della medaglia d'oro e di argento al valor militare. Art. 5 - La. concessione del motto ha un valore a sé e quasi vuol riassumere le migliori qualità del corpo che ne è onorato. Essa, perciò, non esclude che siano concesse alle bandiere dei corpi, per gli stessi fatti , anche altre ricompense al valor militare. (1) Il modello dell'aquila sarà inserito in una successiva dispensa ."

TI 2 settembre successivo, il Ministero pubblicò una nota esplicativa al decreto in questione (G.M.-N.592 0norificenze e ricompense - Circa l'invio delJe proposte in base a1le disposizioni contenute nel R. Decreto 43


18 agosto 1917 , n.1391, col quale è istituito un motto d'onore per i corpi del Regio Esercito (Segretariato Generale - Divisione Personale del Ministero) - 2 settembre 1917) nella quale si affermava quanto segue: "Le autorità competenti ad avanzare le proposte per la concessione del motto di onore, istituito con il R. decreto del 18 agosto 1917, si asterranno, in ogni caso, dal/'inollrare tali proposte prima della fine della presente guerra. Allora, infutti, sarà possibile valutare con la maggior precisione il complesso delle benemerenze acquistate dai vari corpi e reparti sia nella presente guerra, sia nelle precedenti." Nonostante tutte le ricerche fatte , compresa una ricognizione tra le Bandiere conservate nel Sacrario del Vittoriano in Roma, non è stato possibile rintracciare nessuno di questi fantomatici motti onorifici; d'altra prute il decreto venne certamente applicato poiché la legge 293 del 23 mru·zo 1932, che approvava "la concessione di motti araldici ai reggimenti e corpi del R. esercito" , recitava all'art. 1 "È abrogalo il R. decreto 18 agosto 1917, n .1391 "; è quindi ipotizzabile che l'assenza di queste cravatte con il motto sia da imputare al fatto che, a partire da quella data, queste venissero tolte dalle Bandiere e dagli Stendardi e sostituite con altre. L'autunno del 1917 fu per il nostro Esercito uno dei periodi più difficili ed oscuri della Grande Guerra, che raggiunse l'apice nel mese di novembre con il ripiegamento dopo Caporetto, durante il quale vennero perdute anche alcune Bandiere reggimentali. Si tenga presente che in base all 'rut. 6 1 del Regolamento di Disciplina vigente, le Bandiere e gli Stendardi reggimentali dovevano essere sempre custoditi presso il rispettivo comando, venendo così a trovarsi di fronte al nemjco quando l' unità raggiungeva la linea del fuoco. Nonostante ciò , per non correre rischi ed evitare che fossero catturate dal nemico o danneggiate durante i combattimenti , era uso consolidato tra i comandanti di reggimento di affidarle, avvolte nella propria custodia, all' ufficiale di amministrazione del reparto, il quale provvedeva a custodirle, insieme alla cassa ed ai documenti contabili, nel carriaggio reggimentale. ln caso di perdita deJla Bandiera o dello Stendardo, veniva attivata un'inchiesta minuziosa tesa a stabilirne le cause e, qualora fossero emerse negligenze, non solo il reparto si vedeva negare la concessione di una nuova insegna fino a che non avesse dimostrato sul campo di meritarla nuovamente ma i respon abili, veri o spesso presunti tali , finivano rapidamente davanti al tribunale militare di g uerra, con tutte le conseguenze che è facile immaginare vista la durezza delle punizioni in vigore in quel periodo. Riportiamo di seguito la documentazione che è stato possibile rintracciare , relativa a]le insegne perse durante quei tragici giorni di novant'anni fa o andate distrutte durante i combattimenti. 1° reggimento :fanteria "Re" : in base alla relazione redatta dal comandante del reggimento il 2J dicembre 1917 (n.239 di prot.), la Bandiera, custodita nei can-iaggi insieme con la cassa reggimentale e affidata ad un ufficiale, attraversò il fiume Tagliamento il 30 ottobre del 1917 e venne catturata in quel l'occasione dag li austriaci. Nel marzo del 1918 il Ministero della Guen-a (Ministero della Guen-a, Div. Stato Maggiore, Sez. a, n.22136 del 21 dicembre 1918) segnalava al Comando Supremo, (Uff. Affari Generali , Sez. Discipli na) che la B andiera di rimpiazzo era pronta ma che il Ministro era d'accordo nel non riconsegnarla "fino a che il reggi-

mento non avesse dimostrato con azioni segnalate sul campo di meritarla.". 9° reggimento fanteria "Regina": il 24 ottobre l 915 il reggimento perse la Bandiera, distrutta da una granata di grosso calibro mentre si trovava in una trincea del M. S. Michele; il 28 febbraio ne ricevette una nuova che fu poi portata a Fi ume dai volontari d i Gabriele D 'Annunzio e sostituita al reggimento da una terza Bandiera. La B andiera assegnata nel 1916 è attualmente conservata presso il Museo della Fanteria di Roma. 43° reggimento fanteria "Forlì": alla fi ne di ottobre del 1917 il 43° si trovava ai piedi dell'altopiano della Bainsizza mentre la Bandiera, contrru·iamente a quanto stabi Iito dai regolamenti, era custodita al solito presso l'ufficio di amministrazione a Globna, insieme con la cassa reggimentale. 44


La Bandiera, affidata al tenente di amministrazione Mario Cattani, dopo varie vicende e in seguito ali 'interruzione del servizio ferroviario - in conseguenza del qua]e il treno sul quale si trovava veniva fermato su di un binario morto - venne bruciata e la freccia affidata alla famiglia Dallier di Vignole che la restituì al Comando de] reggimento . A seguito di questi avvenimenti il colonnello Camagni, comandante del reggimento, non avendo dato ordine specifico di po1Te in salvo la Bandiera, venne deferito al tribunale militare di guerra per il reato di perdita colposa di oggetti militari. 49° reggimento fanteria "Parma": negli ultimi giorni di ottobre il reggimento , al comando de] colonnello Brà, dalla Cainia cercava di raggiungere la sponda destra del Piave passando per la Clautana, ma gi unti a Tamar,frazione di Tramonti di Sotto, fu circondato dal nemico . Probabilmente in quel frangente, l'alfiere - la realtà dei fatti non venne mai completamente appurata - spezzò l 'asta della Bandiera, fece in tempo a distruggere il drappo e nascose la freccia, il cordone, il nastro e la medaglia di bronzo di cui l' unità era insignita sotto una grossa pietra, sulla scarpata della strada che da Tamar cond uceva a Tramonti, luogo ove furono poi. ri nvenute da un ragazzo, tale O rl ando Albino, che le consegnò a Luigi Vamerin6- già vicebrigadiere dell' Axma abitante in Tramonti di Sotto - che la relazione dei suoi ex commilitoni definiva "cittadino di condotta esernplare,ferven.te patriotta, d'animo buono e generoso, tenuto in alta cofl,siderazione dai suoi conterranei". Il Varnerin conservò le pmti della Bandiera fi no alla fine della guena quando potè consegnarle finalmente all'Ufficio I.T.O. del Comando del1'8a Armata. 78° reggimento fanteria "Toscana": il 3 ottobre 1916, durante l'attacco alle trincee nemiche di Veliki Hribach, l'esplosione di una granata di grosso calibro distrusse la Band iera del reggimento ed uccise il colonnello comandante Cistemi cav. Cesare insieme ad un gruppo di ufficia] i che la circondavano in quel momento . 86° reggimento fanteria "Verona"7 :il 4 giugno 19171'86° reggimento occupava il fro nte che passava per S. Giovanni di Duino e giungeva fino al1e foci del Timavo; il suo 4° battaglione, presso iJ quale era custodita la Bandiera, era nella galleria fen:oviar ia di quota 43, in qualità di riserva di settore. Al mattino del 4, dopo un violentissimo bombardamento, il nemico sfondava la linea del fronte tenuta dal 71 ° reggimento fanteria "Puglie" (quota 110) che ripiegava, e inseguendolo ri usciva così a penetrare nella galleria di quota 43 dove il sottotenente Antonio Plescia, portabandiera del reggimento e il tenente Ugo Besozzi, che svolgeva funzioni di aiutante maggiore in 18, pur sorpresi dall'evento reagivano prontamente e aiutati da due ig noti sottufficiali presenti, ruppero l' asta della Bandiera, fecero a pezzi il drappo e gettarono il tutto tra l'impalcatura in legno e la parete rocciosa della galleria, dopodichè vennero sopraffatti dal nemico, risultando in seguito dispersi. La galleria ferroviaria fu tenuta dagl i austriaci fino alla fine di agosto del 1917, poi fu riconquistata dal 77° e 78° reggimento fanteria "Toscana" e tenuta fi no al 4 settembre quando rientrò in possesso degli austriaci che vi rimasero fino alla nostra ritirata generale dopo la battaglia di Caporetto. Durante tutto il periodo dell'occupazione gli austriaci ripristinarono la linea ferroviaria Trieste-Duino-Monfalcone e di conseguenza anche le due gallerie di quota 40 e 43 dovettero essere sgombrate da ogn i residuo matetiale il che fece si che, con ogni probabilità, i resti della Bandiera andassero definitivamente perduti . 6 Sempre dalla

relazione dei Carabi11ieri risu lta che il Varnerin era qualcosa di più che un semplice patriota: nel periodo in cui aveva prestato servizio nell'Anna gli era stato infatti conferito prima un encomio solenne per aver sedato una rivolta popolare a Cassaro. in provincia di Messina e poi la Medaglia ò' Argento al Valor Civile per aver salvato un anziano cli F rancavilla, sempre in provincia di Messina, dall'annegame11to nelle acque di un torrente. 7 L'86°, che nel 1918 era stato inviato in Albania , per le ''benemerenze acquistate nelle azioni" il 5 febbraio del 1919 ricevette una nuova Bandiera; il 10 maggio dello stesso anno il Ministero autorizzò la consegna al reggimento di una seconda Bandiera offerta da un comitato di signore veronesi, chiedendo che quella già inviata al reparto ''.fosse restituita al Ministero stesso, per essere tenuta a disposizione per un 'eventuale futura assegna.zione ad altro corpo " . (R. esercito Italiano-Comando Supremo-Ufficio Affari General i-Sezione Disciplina-prot. 11. 2461).

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II

133° reggimento fanteria "Benevento": la B andiera fu bruciata il 6 novembre 1917, su ordine del comandante, dal tenente d'amministrazione Giuseppe Tornai - aiutato daJ soldato Michele Acquaviva che fu poi catturato - nei pressi di Tramonti di Sotto, pochi minuti prima che cadesse nelle mani del nemico . Nel novembre del 1918, la freccia, probabilmente rintracciata in un secondo tempo dopo l'entrata degli austriaci nel paese e nascosta, venne riconsegnata a due ufficiali del 49° reggimento fanteria di stanza nella zona dal signor Natale Bidoni a bitante a Tramonti di Sotto. Una parte del nastro azzurro della Bandiera che l' Acquaviva portò con se in prigionia, fu da questi consegnato nel I 935 al Ministero della Guerra. 160° reggimento fanter;a "Milano": all'atto della ritirata il reggimento si trovava in linea, mentre la sua Bandiera era custodita a Subida presso l'ufficio di amministrazione dell'unità, affidata al tenente d ' amministrazione Reseghini. Il tenente ricevette l'ordine, alquanto generico, d i mettere in salvo e la Bandiera e la cassa reggimentale senza però disporre dei mezzi per farlo. Ad un certo punto però il Reseghini s i allontanò senza motivo dal suo drappello, perdendolo di vista ed abbandonandolo a sé stesso; a quel pun to anche il maresciallo Minguzzi ed i tre soldati di guardia violarono la consegna, prima abbandonando la Bandiera e poi consentendo che altri ne effettuassero il trasporto ed in particolare il caporale maniscalco Li mberti i] quale, pur essendosi assunto volontariamente l'incarico di portarla in salvo, la gettò invece in terra pur di mettersi al sicuro su un autocarro di passaggio. In conseguenza di questi avvenimenti vennero deferiti al tribunale militare di guerra: il colonnello comandante del reggimento per perdita di oggetti militari dovuti a negligenza e ad inosservanza dei regolamenti (rut. 230-232 del Codice Penale Militare); il tenente Reseghini per abbandono di scorta e inadempimento di m issione (art. 105 e 107 del Codice Penale Militare); il maresciallo Minguzzi e i tre soldati di guru·dia per violata consegna (art. 98 del Codice Penale Militare) ; il caporale Limberti per perdita dolosa di oggetti militari (art. 230 del Codice Pen ale Militare). 240° reggimento fanteria "Pesaro": alla fine di ottobre del 1917 la Bandiera del reggimento era in consegna, chiusa nella sua custodia, all 'ufficiale di amministrazione Luigi Mazzetta. li 31 di ottobre nei pressi di Codroipo, non potendo procedere con il carriaggio reggimentale per 1' ingorgo di traffico esistente sulle strade, l'ufficiale fece caricare la cassa che conteneva la Bandiera su di un mulo e, scortato da due soldati, prese la via del Tagliamento. Le ultime notizie risali vano al 4 novembre quando, secondo la testimonianza dei due soldati che lo avevano accompagnato - Giuseppe Del Gaudio e Giovanni Capodimonte - l'ufficiale era stato visto prendere il treno a Motta di L ivenza in direzione di Treviso portando con sè la Bandiera. A seguito di queste vicende l 'ufficiale di amministrazione ed i soldati che ]'accompagnavano furono denunziati al competente tribunale militare di guerra del XXV Corpo d'Armata per i reati di diserzione e prevaricazione. (Comando dell a Brigata Pesaro, prot. n. 1055 del IO aprile 19 18) Ma la verità era completamente diversa. Il 3 febbraio del 1919 infatti il Comando della 9a Armata (Comando della 9a Armata Ufficio Operazioni prot. n. 419) così scriveva all'Ufficio Affrui Generali del Comando Supremo: "Dalle deposizioni a Pietrasanta e Camìors dalle sottocommissioni interrogatrici colà dislocate, circa il seppellimento della band;era del 240° reggimento di fanteria durante la ritirata dell'ottobre 1917 risulta quanto appresso: In segu;ro ad ordine dell'aspirante ufficiale Mazzetta Lu;gi, ufficiale d'amministrazione del Regg;mento (attualmente prigfoniero in Germania e non ancora rientrato) di porre in salvo la bandiera, il 30 ottobre 1917 il caporalmaggiore Locati dell'amministrazione del 240° prendeva la bandiera che, insieme alla cassaforte trovavasi su di un carro, in prosshnità di Codroipo e si avviava verso il Taglianiento . Al caporalmaggiore Locati si univa il sergente Forgiarini del reparto carreggio e, oltrepassato Codroipo, si univa ancora il soldato Lanz; Umberto anch'esso del 240° Fanter;a e tutti frisieme, unitamente a qualche altro militare, giunti a circa 200 metri dal Ponte della Delizia che era già saltato, vista l'impossibilità di salvare la band;era e non volendo bruciarla, come era stato consigliato, credettero opportuno di sotterrarla. Infatti, come risulta dalla depos;zione del sergente Forgiarini e del soldato Lanzi, la bandiera venne seppellita in una cunetta a destra della strada che da Codroipo va al Ponte della Delizia sul 1àgliamento, a cir-

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ca 200 metri dal ponte stesso, coprendola di fango e di terra . L'asta venne spezzata in tre parti e i resti gettati lontano; lafreccia venne scomposta e seppellita nella scarpata della strada . Appena terminata l'operazione una pattuglia nemica li prendeva prigionieri. J militari riconoscerebbero il luogo ove fu compiuta l 'operazione " .

J due militari vennero poi portati sul luogo per fornire gli elementi utili al 1itrovamento della Bandiera, ma tutto fu vano perché "in seguito alle ingenti m.odifiche apportate dagli austriaci alla strada Codroipo-Ponte della Delizia, non era più possibile loro di determinare il punto preciso in cui avrebbero sotterrata la bandiera ." Reggimento "Cavalleggeri di Monferrato": il 29 ottobre 1917 il reggimento "Cavalleggeri di MonfeITato" , insieme al 20° reggimento "Cavalleggeri Roma", si dirigeva verso Pasian Schiavonesco per proteggere il fianco s inistro dell 'ala destra della 2a Armata che rip iegava da Tone al Tagliamento. Sotto un pesante fuoco d'artiglie1ia e di mitragliatrici, al 4° ed al 5° squadrone del "Monfen-ato" viene dato l 'ordine di caricare; landa.ti al galoppo attraverso un campo di esercitazioni sito in località Ponte della La.via i due squadroni - il 4 ° ha lo Stendardo reggimentale - passarono vicino ad un grosso deposito d i munizioni abbandonato nel momento in cui questo, centrato da una granata austriaca, saltava in aiia producendo una violentissima esplosione che scompaginò la cruica investendo in pieno ed uccidendo il portastendai·do, sottotenente Aristodemo Cortiglia ed uno dei sottufficiali di scorta, sergente maggiore Bruno Calderini. Il comando del reggimento ritenne all'epoca che lo Stendardo fosse andato completamente distrutto dal1' esplosiones ma non fu così: dopo 1'armistizio del 4 novembre 19 18 esso fu restituito da un abitante del luogo - rimasto pmtroppo sconosciuto - che, recatosi sul luogo dopo lo scontro per socc01Tere eventuali sopravvissuti, l' aveva ritrovato e l'aveva messo in salvo in casa propria fino alla fine della gue1Ta9. I reparti d'assalto - che al pari di qualsiasi unità a livello di battaglione del nostro Esercito erano sprovvisti di Bandiera - sfoggiavano dei Gagliardetti. fuori ordinanza offerti loro da comitati civici, da scuole o da amministrazioni comunali spesso senza nessuna autorizzazione da prute delle supe1iori autorità che vennero chiamate in causa nel maggio del 1918 da un dispaccio del Comando della 5a Annata (Comando della 5a Armata-Sezione Ordinamento e mobiJitazione, n.4276 di prot. del 17 maggio 1918) che recitava quanto segue:

"Presso i dipendenti reparti d 'assalto (XJI 0 XXV 0 XXVI°) esistono stendardi e bandierine, non regolamentari, difoggie varie, regalati da Comitati di Dame o di assistenza civile. La loro consegna data già da qualche tempo ed i reparti che li posseggono usano portarli in combattimento e nelle riviste. Si pregherebbe codesto Comando voler in merito comunicare le proprie decisioni, e cioè se possa essere tollerato o meno l'uso di tali stendardi e bandierine." La risposta al quesito giungeva con la circolare emanata dal Comando Supremo il 22 settembre successivo (R . Eserc ito Italiano-Comando Supremo-Ufficio Affari Generali e Varie, n. 30831 di prot.) con la quale veniva stabilito quanto segue 10:

"Numerose richieste di autorizzazione a offrire gagliardetti, gonfaloni, stendardi e doni ai reparti mobilitati continuano a pervenire a questo Comando, o direltmnente dagli offerenti e dalle autorità a cii} interessate, o per il tramite dei comandi dipendenti , che tali richieste trasmettono per le decisioni del caso . 8 Questa

ipotesi fu suffragata dal fatto che il cadavere del cavallo del sottotenente Cortiglia fu rinvenuto con la maggior parte del pelo bruciato. ~ Allo sfortunato ufficiale ve011e conferita la Medaglia d 'Argento al Yalor Militare con la seguente motivazione: "CORTIGLIA Aristodemo da Pollica (Salerno) sottotenente di complemento reggimento cavalleggeri - Quale porta Stendardo, vibrante d'entusiasmo partecipava alla carica fatta dallo squadrone. Fatto segno a vivo fuoco da parte del!' avversario, continuava animosamente l'allacco, getlandosi nel più vivo della mischia. Scompariva col sacro vessillo per lo scoppio di un deposito di munizioni, causato da una granata nemica. Pasian Schiavonesco - Ponte della Lavia, 29 ouobre 1917" (B.U. 1918, dispensa 39", pag. 3027). 10 La circolare era indirizzata ai Comandi d ' Armata e del TI e XVI Corpo d'Armata, al Comando T.O .FA.N. , ai Comandi Generali di CavaUeria , Artiglieria e Genio, al Comando Supe1iore Aereonautica ed ai Comandi delle piazzeforti marittime e per conoscenza alla Divisione Stato Maggiore del Min,istero della Guerra, all'Intendenza Generale, a ll 'Ufficio Doni e Propaganda ed ai Comandi di Corpo cl' Armata territoriali.

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1 criteri di massima adottati in materia possono essere così riassunti: 1 ° = Gagliardetti e simili. Si accettano a condizione che vengano offerti a reparti privi di bandiere regolamentari; non rassomiglino alle dette bandiere e non siano portati in combattimento, ma inviati, dopo la consegna, ai depositi. Circa le modalità delle cerimonie di consegna (compreso l'eventuale invio di una rappresentanza del reparto interessato in paese o l'intervento degli offerenti in zona di operazioni) i singoli coniandi di armata devono prendere diretti accordi con gli Enti e comitati promotori, decidendo in relazione alla situazione del momento e alla dislocazione e impiego dei reparti. 2° = Omissis." Le caratteristiche della maggior parte di queste particolari insegne sono tuttora sconosciute ad eccezione di alcune di esse che, per una serie di fortunate circostanze, vennero parzialmente descritte nella corrispondenza in tercorsa tra il nostro rappresentante militare permanente, aggregato alla Sezione ltaliana presso il Consiglio Supremo di Guen-a Alleato con sede a Versailles ed il Comando Supremo e di cinque esemplari attualmente custoditi presso il Museo della Fanteria di Roma. Il 23 settembre 1918 il citato ufficiale indirizzava una lettera (Consiglio Supremo di Guerra Alleato-Sezione Italiana, n.4872 di. prot.) ad Armando Diaz, all 'epoca Capo di Stato Magg iore dell'Esercito, con la seguente richiesta di chiarimenti: "R iferendomi al foglio contro citato 11, mi do premura di comunicare all' E. V. che il Municipio di Epernay, pel tramite del Comandante della 5" Armata francese, ha espresso il desiderio di offrire un gagliardetto ad una delle unità del nostro Corpo d 'Armata. Poiché il Comando ciel Corpo d'Armata stesso propone di assegnarlo al Bat1aglio11e d'Assalto, pregherei l'E. V di compiacersi sanzionare la designazione fatta ed autorizzare l'accettazione del gagliardetto: in proposito gradirei avere notizie circa il tipo di gagliardetto già adottato per altri Reparti di Assalto." La risposta giungeva il 7 ottobre (Comando Supremo-Ufficio affari Generali e Varie, n. 31199 di prot.): "In conformità con i precedenti, questo comando autorizza l'accettazione del gagliardetto offerto dal Municipio di Epernay approvandone l 'assegnazione al battaglione d'assalto nella intesa che esso non dovrà essere portato in combaflimento, ma inviato al deposito come dalle prescrizioni vigenti. Perché se ne possa trarre qualche norma si trasmette un modello approssimativo del gagliardetto già adottato per i reparti del Corpo d'armata di assalto. L'animale raffigurato, diverso di posa per ogni gagliardetto, rappresenta un leone o un 'aquila. Il gagliardetto ha 55 centimetri di lato ed ha per asta una lancia di cavalleria. È composto di panno nero o rosso, come il tipo allegato, o nero e bianco; lafìgura dell'animale è intagliata ed applicata. li modello definitivo dei gagliardetti, che saranno assegnati ai reparti di assalto delle singole armate, trovasi ancora in istudio, ma non potrà comunque differire molto dall'unito esemplare. Si prega infine di voler esprimere al Municipio di Epernay i ringraziamenti di questo comando per la gentile iniziativa, che è novella prova di sentimentidi solidarietà fraterna da cui sono animati gli eserciti e le popolazioni alleate." I cinque gagliardetti conservati a Roma appartennero al I , al V, al XIV, al XXV ed al XXX battaglione d'assalto e sono del tipo nero e bianco desclitto nella circolare, con il drappo quadrato di 50 centimetri di lato in seta nera contornato da una cornice di colore bianco larga circa 5 centimetri e bordata da un sotti le profilatura di colore giallo ocra chiaro. Sono tutti ornati da un'aquila dipinta di bianco , ombreggiata di nero e bordata di g iallo ocra chiaro, riprodotta in posizioni diverse in ciascuno dei cinque esemplari, in atto di spiccare il volo, in volo, in procinto di affe1nre la preda, al volo alzato, ecc. Nell'angolo in alto all'asta è dipinto il numero dell'unità in numeri romani bianchi profilati di giallo ocra chiaro mentre in que llo in basso al flottante è dipinto in oro il fregio della specialità, il pugnale racchiuso tra due rami di quercia e di alloro. 11 Sì

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riferiva ad una circolare che trattava delle ricompense al valore concesse dal Govemo francese ad unità italiane.


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TAV. N. 6

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Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione incaricata dello studio di un nuovo tipo di ji·eccia per le Bandiere dell'Armata.

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TAV. N . 7

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Disegno eseRuito nel 1857 per conto de/In Commissione incaricata del/o studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere dell'Armata.


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Modello di Bandiera approvato con il R . Decreto 25 marza 1860 per i reparti a piedi del 'Armata Sarda e poi de/I' Esercito /laliano.

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Modello di Stendardo approvato con il R. Decreto 25 marw 1860 per i reparti a cavallo dell'Annata Sarda e poi dell'EserciLo Italiano e a partire dal 1935 in dotazione anche ai reggimenti di artiglieria.


Un altro esemplare di gagliardetti dei reparti d'assalto appartenente al XII battaglione è attualmente conservato presso il Museo degli Arditi e presenta un drappo interamente nero bordato su tre lati da una corta frangia in seta dello stesso colore, al centro del quale appare un'aquila ricamata in filo d'oro rappresentata nell'atto di piombare sulla preda, con un pugnale insanguinato da ardito nel becco ed una bomba a mano stretta negli artigli. Nell'angolo in alto all'asta appare l'iscrizione "XII REPARTO/D'ASSALTO" disposta su due righe parallele al lato esterno mentre al disotto dell'aquila appare il motto "MEMENTO AUDERE SEMPER" disposto a semicerchio. Le iscrizioni in questione sono in lettere maiuscole ricamate in oro Il verso dell'insegna è delllo stesso colore ma reca solamente lo scudo di Savoia bordato d'azzurro, cimato da corona reale ricamata in oro e foderata di rosso ed accollato dal Gran Collare dell'Ordine della SS. Annunziata, anch'esso ricamato in oro nell'angolo in alto all'asta. Per quanto riguarda le offerte e le concessioni de.i gagliardetti ai reparti di assalto , di seguito riportiamo le scarse notizie che è stato possibile rintracciare tra i documenti conservati presso l'Ufficio Storico dello S.M.E. 12 , tutti risalenti al 1918. - 2 febbraio: il Comitato di Propaganda e Resistenza di Rimini chiede di poter offrii-e il gagliardetto al XXV battaglione, ma riceve una risposta negativa in guanto il reparto cè l 'ha già e per di più offerto da S .M. il Re in persona; - 2 aprile: le allieve della Scuola Normale Femminile "Diodata Roero Saluzzo" di Alessandria offrono il gagliardetto al VIl reparto d'assalto; la 1ichjesta viene accolta favorevolmente. Di questa insegna conosciamo le caratteristiche grazie ad una fotografia-cartolina coeva a1legata alla richjesta in cui appare un drappo quadrato di colore azzmrn Savoia recante al centro , in bianco , un teschio posto di profilo su due tibie incrociate e nell'angolo in alto all'asta un piccolo lTicolore con lo stemma Sabaudo privo dicorona, al centro al quale era sovrapposto il numero "VIl" in oro. Il gagliardetto era assicurato ad un'asta metallica cromata som1ontata da un gladio in metallo argentato a] disotto del quale erano annodate due cravatte di seta azztUTa frangiate in argento sulle quali erano ricamate in oro le seguenti iscrizioni: " &r/4à 1rp/}((1, a lìt!liJ' e " dJ:çy/t. ~ t?J?e @w1r,:,71,,;;ù1 !ttl!/: L'approvazione giunse il 25 agosto successivo. - 8 maggio: la Signora Anna Maria Nessi Piantanida offre il gagliardetto al XX reparto d ' assalto; - 23 maggio: viene accolta l'offerta riguardante il gagliardetto del XXVII reparto d 'assalto. -15 giugno: viene accettata l'offerta di un comitato di allievi dell'Istituto Leonar·do da Vinci di Milar10 riguardante il gagliardetto del XIII reparto d 'assalto , che venà consegnato dal Preside dell 'Istituto il 24 seguente. - 20 luglio: le allieve de11a Scuola Normale Femminile "Diodata Roero Saluzza"di Alessandria offrono un altro gagliar·detto , stavolta al XXX reparto d' assalto; la richiesta viene accolta il 25 agosto seguente. - 24 luglio: un Comitato di Signore bresciane offre il gagliar·detto al ID reparto d' assalto; l'offe1ta viene accettata tre giorni più tar·di. - 25 luglio: la sezione di Brescia del Corpo Nazionale degli esploratori offre il gagfou·detto all'XI reparto d 'assalto. - 29 settembre: il Comitato Civico di Gallar·ate offre il gagliar·detto al XXIII reparto d ' assalto che venà poi consegnato a Borghetto il 14 ottobre di quell ' anno. Al termine della guerra il Ministero decise di concedere un 'insegna a tutti i reparti che ne erano fino a quel momento sprovvisti, affidando lo studio per la realizzazione del relativo modello al Regio Corpo di Stato Maggiore, il quale, in data 25 settembre 1919 (Comando Corpo di Stato Maggiore, Ufficio Onoranze, n.44 di prot.) divulgò le conclusioni alle quali era giunto:

12 La documentazione citata è conservata in una cartella intitolata "Reparti d'Assalto" contenuta nel Raccoglitore n.206 del fondo "Storia dei Corpi".

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"In relazione all'incarico ricevuto da cotesto Ministero per lo studio di un tipo di insegna da dare ai reparti non provvisti di bandiera, questo comando fa presente che la scelta può cadere su uno dei seguenti due tipi di disegni allegati: 1 °) Gagliardetto di foggia triangolare con asta ricoperta di velluto, da portare a spalla, identico a quello che molti reparti hanno già ricevuto in dono da Società ed Enti privati. 2°) laharo di tipo romano, con drappo rettangolare, appeso ad un'asta di ottone sormontata dall'aquila romana . Sarebbe costruito sul modello di quello che il Municipio di Roma ha offerto in dono ad alcune unità del nostro esercito (Brigata "Roma" e Reggimento Cavalleggeri "Roma"), ,na alleggerito in tutte le sue parti. S.M. il Re a mezt.o del suo Prùno Aiutante di Campo Generale Cittadini, ha già espresso il parere favorevole per l'adozione del labaro, sia in omaggio alle antiche tradizioni storiche romane, sia in considerazione che il gagliardetto è più proprio della ,narina anziché dei reparti di terra . Questo Comando sarebbe dello stesso parere: di adottare cioè il tipo Labaro ideato dal Comune di Roma, apportandovi poi Le opportune modificazioni per quanto concerne il.fregio e lunghez.za dell'asta, in modo da renderlo più leggero e da poterlo portare a man.o= alla maniera francese = anz iché a spalla. Il drappo in seta sarebbe di colore diverso , a seconda del reparto cui verrebbe dato in consegna : cremisi per i reggimenti bersaglieri, verde per i reggimenti alpini, nero per i reparti d'assalto, rosso con striscia diagonale bianca per il reparto cavalleria N.F., azzurro chiaro per l'aviazione, bianco con croce rossa al centro per la Sanità e Croce Rossa. Nel drappo verrebbero riportate in oro le indicazioni relative al reparto, mentre nella parte rettangolare sottostante all'aquila costituente il fregio terminale dell'asta , verrebbero incise le località e Le date ricordanti il.fatto o i fatti d'arme in cui il reparto maggiormente si distinse e per i quali venne insignito di speciale ricompensa al valore. Questo comando sottopone quanto sopra all'esame di cotesto Ministero e prega di volere prendere al più presto una decisione in merito, per dare, senza ulteriori perdite di tempo, le necessarie ordinazioni a Ditte private per la costruzione delle insegne in questione."

La proposta venne accolta daJ Ministero il 29 ottobre 1920 13, data che rappresenta una pietra miliare nella storia delle Bandiere dell'Esercito Italiano; per la prima volta in assoluto infatti venne concesso l'uso dj un'insegna , anche se di tipo diverso da tutte le altre, ai reggi menti Bersaglieri, ai reggimenti Alpini, ai reparti di Assalto, ad un reparto speciale di Cavalleria, ad un gruppo Aereoplani e al Corpo Sanitado. Il provvedimento (G.M. - Servizio Territoriale - Adozione di una speciale insegna (labaro) per anni , corpi e reparti del R. esercito - (divisione stato maggiore)- 29 ottobre 1920) stabiliva quanto segue: ''1° Con R . Decreto n.1488 in data 17 ottobre 1920, viene istituita nell'Esercito una speciale insegna (labaro): • per tutti i reggimenti bersaglieri (esistenti e disciolti); • per tutti i reggimenti alpini; • per tutti i reparti d'assalto che ottennero ricompense al valore collettivo durante la recente guerra, e 0 cioè: I , 2° e 3° gruppo della JC' divisione d'assalto , 11, VI, IX, Xl, XVIII, XXIII, XXIV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX e LXXII reparto d'assalto,· • per il X gruppo squadroni N.F; • per il 6° gruppo aeroplani; • per il corpo sanitario.

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La celebrazione della vittoria per la prima gue1n mondi.aie fu indetta eia Giolitti il 4 novembre I920. Per l'occasione , le Bandiere dei reggimenti sfilarono per le vie delle città ove erano di stanza prima cli mettersi in viaggio per Roma, dove parteciparono ad una corale adunata davanti ali' Altare della PatTia e alla presenza cli S.M. il Re. Questa fu la prima vera Festa della Vittoria celebrata pubblicamente nel nostro paese. Da molti annì ormai questo anniversario, al contrario cli quanto accade in Francia ed in Inghilterra l' 11 novembre, non viene più celebrato come tale.

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2° Modalità d'uso. Detti labari vengono istituiti per dare modo ai corpi ed ai reparti sprovvisti di bandiera di avere una speciale insegna destinata a raccogliere le onorificenze e ricompense attribuite ad essi. Verranno usati con le stesse modalità stabilite per le bandiere dei reggimenti di fanteria, e saranno conservati alla sede dei corpi rispettivi o presso i depositi per gli elementi disciolti.

Colore del drappo

Fregio

Corpo o reparto

Metallo del fregio e delle guarnizioni

Regg. Bersaglieri

dei Bersaglieri

Cremisi

Oro

Regg. Alpini

degli Alpini

Verde

Argento

Rep. d'Assalto

degli ArdW (pugnale con Nero rami d'alloro)

Rep. cl'Aereonautica Aquila Rep. di Cavalleria

Cornetta

Argento

Celeste chiaro

Oro

Rosso con striscia bianca

Argento

Il labaro del corpo sanitario sarà custodito presso l'ospedale principale territoriale di Roma. 3 ° Forma, dimensione e colore. La forma e dimensione è unica per tutti i labari e conforme al disegno della tavola annessa . I colori dei drappi, la forma ed il metallo deifi·egi e delle guarnizioni risultano dalla seguente tabella: Sulla targa rettangolare sottostante all'aquila romana, saranno incisi i fatti d'arme a cui hanno preso parte i corpi e reparti in analogia a quanto è fatto per le freccie delle bandiere; 4° Il labaro sarà portato dal porta-labaro mediante un'apposita tracolla conforme al disegno della tavola annessa, sorretto con la mano destra a metà circa dell'asta ed investendo il puntale d'ottone nell'apposito alloggiamento metallico attaccato alla tracolla" . Esaminiamo ora in dettaglio le varie componenti dei labari mcd . 1920:

• La freccia, anche in questo caso realizzata in bronzo dorato a fuoco, era alta circa 35 centimetri ed era costituita dall 'aquila romana al volo spiegato racchiusa da una corona di foglie d'alloro , poggiante su una piastrina rettangolare a sua vo1ta poggiante su una specie di capitello; la piastrina era rettangolare, guarnita da un'ansa a ciascuna estremità e su di essa venivano incise le iscrizioni prescritte per le bandiere dall'articolo 3 del decreto 25 marzo 1860; • L 'asta, costituita da due segmenti di legno dì frass ino o larice riuniti al centro median te una·doppia impugnatura in metallo dorato lunga circa 13 centimetri, era lunga in tutto 1 metro ed 82 centimetri, aveva un diametro di 3,4 centimetri ed era interamente ricoperta di velluto turchino , fissato grazie ad una serie ridotta di bollette in metallo dorato a testa piatta, disposte a spirale; il calciolo, anch'esso in bronzo dorato a fuoco , era a sezione circolare , lungo circa 13 centimetri e terminava con una piccola sfera saldata; • Le due cravatte, realizzate con tessuto di seta e divise in tre bande di colore verde, bianco e rosso, lunghe in tutto 1 metro e 50 centimetri e larghe uniformemente circa 8 centimetri, erano g uarnite al fondo da una frangia in filato di metallo bianco argentato oppure dorato lunga 7 centimetri e venivano annodate e fissate alla base della freccia in modo da formare un grande fiocco tricolore; • li cordone, realizzato in filato di metallo argentato o dorato , lungo in tutto circa 1 metro e 62 centimetri, era guarnito da nappe con frangia alle due estremità; veniva fissato ad un anello metallico saldato 55


all'asta sotto il piedestallo della freccia , disteso lungo il braccio trasversale e quindi fissato alle sue due estre1rutà in modo tale che i fiocchi pendessero lu ngo il lato corto del drappo; • Il drappo, in seta naturale, al diritto del colore dell' unità e al rovescio tricolore, era di forma rettangolare, largo 59,5 centimetri e alto 41 centimetri e veniva assicurato all'asta trasversale mediante una guaina dello stesso materiale, ritagliata in modo da formare cinque segmenti ; al fondo era guarnito dalla solita passamaneria con frang ia in filato di metallo dorato o argentato, alta 7 centimetri. Al disotto del fregio , d isposta parallelamente aJI 'orlo inferiore, a circa 5 centimetri di distanza dalla frangia, era riportato l'identificativo del reparto in numeri e lettere romane maiuscole ricamate in oro o argento , a seconda deg li ornamenti del labaro; le iscrizioni erano le seguenti: • reggimenti bersaglieri: " .....REGGIMENTO BERSAGLIERI" in oro; • reggimenti alpini: " ..... .REGGIMENTO ALPINI" in argento; • reparti d'assalto: " .... .. . .REPARTO D 'ASSALTO" in argento ; • reparti dell'aereonautica: "6° GRUPPO AEREOPLANI" in oro; • cavalleria: "X GRUPPO SQUADRONI N.F:" in argento. Nel decreto inoltre viene anche citato il labaro assegnato al Corpo Sanitario ma senza alcun cenno al suo colore né ai suoi ornamenti che abbiamo ricavato da altra fonte; il di.iitto ed il rovescio del drappo erano entrambi di colore bianco e il primo recava al centro la "Croce rossa di Ginevra" con al disotto l'iscrizione "CORPO SANITÀ MILITARE" in argento, così come d'argento eran.o i cordoni, la passamaneria e la frangia 14 • Il labaro veniva portato dall 'alfiere grazie ad una tracolla in cuoio naturale costituita da due segme nti , uno lungo 1 metro e 23 centimetri, con l'estremità arrotondata e dotato di cinque fori e l'altro lungo solo 63 centimetri , la cui estremità era dotata di fibbia in ferro nkhelato larga 6,5 centimetri e lunga 4,5 centimetri; i due segmenti erano cuciti tra loro in modo da formare un angolo di 55° e recavano fissato al punto d i giunzione un bicchiere in cuoio nel quale veniva infilato il calciolo dell'asta. Sempre il 17 ottobre del 1920 il Ministero concesse il labaro anche alla Croce R ossa Italiana (G.M . Circ. n. 628 -Associazione Italiana della Croce Rossa- R. decreto n.1474 , che concede alla Croce Rossa Itali ana l'uso di un labaro. (Divis ione stato maggiore) - 17 ottobre 1920 - (Gazzetta ufficiale n.251 del 23 ottobre 1920) e la Bandiera ali' Arma Aeronautica dell 'Esercito 15 ed alla forza aerea del la Regia marina (G .M. Circ. n. 629 - Servizio territoriale - R. Decreto n.1 489, che concede all 'arma aeronautica ed alla forza aerea della R. marina l' uso della bandiera nazionale - (Divisione stato maggiore) - 17 ottobre 1920 - (Gazzetta ufficiale n.254 del 27 ottobre 1920): i due provvedimenti recitavano quanto segue:

"VIITORIO EMANUELE fil, ecc. ecc. RE D 'ITALIA Sulla proposta del Nostro ,ninistro Segretario di Stato per gli affari della guerra; Allo scopo di consentire alla Croce Rossa Italiana di poter degnamente ricevere, unitamente agli altri corpi e reparti del R. esercito, la ricompensa al valor militare conferitale con R. decreto 5 giugno 1920: ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO Articolo unico È concesso alla Croce Rossa Italiana l'uso di un labaro di modello analogo a quello stabilito per il corpo sanitario del R. esercito. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d' Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 17 ottobre 1920 VITTORIO EMANUELE I. Bonomi." 14 Con

la c ircolare n. 104612/1 137.1.12 del Min istero della Guerra, Gabi netto in data 17 febbraio 1945 venne stabilito che il Labaro del corpo di san ità Militare fosse ''provvisoriamente custodito presso l'Ospedale Principale di Firenze". 15 Fino al 1923, anno in cui clivenne "arnia" autonoma, I' Aereonautica milìtare era parte integrante del Regio Esercito.

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"VITTORIO EMANUELE Ili, ecc. ecc . RE D'ITALIA Visto il R. decreto 25 marzo 1860; Visto il R. decreto 20 aprile 1920; Visto il R. decreto30 settembre 1920; ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO Articolo unico È concessa all'arma aeronautica del R. esercito ed alla forza aerea della R. marina l'uso della bandiera nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria. Le bandiere saranno custodite presso gli enti che saranno designati dai ri.spettivi Ministeri. Ordiniamo che il presente decreto , munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 17 ottobre 1920 VITIORIO EMANUELE I. Bonomi-Sechi."

Il 23 ottobre 1921 venne pubblicato il R.Decreto che assegnava un labaro "di modello analogo a quello stabilito per il corpo sanitario del R. esercito" all'Associazione dei CavaJieri Italiani de.I Sovrano Militare Ordine di Malta (S.M .O.M.) (G.M. N.539-Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta - R. decreto n .141 8 che concede all'Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta l'uso di un labaro. (direzione Centrale del Servizio sanitario militare) - 23 ottobre 1921 (Gazzetta ufficiale n.234 del 28 ottobre 1921). U labaro in questione era identico a quello del Corpo Sanitario ma recava al centro un disco di colore rosso bordato da un orlatura bianca a sua volta profilata esternamente cli rosso, nel cui mezzo campeggiava la croce di Malta; al disotto del disco, disposta su due righe , vi era l' iscrizione "ASSOCIAZIONE CAVALIERI ITALIANI/S.M.O. DI MALTA" in lettere romane maiuscole ricamate in argento 16. I Labari del Corpo di Sanità Militare, della Croce Rossa Italiana e dell'Associazione dei Cavalieri ftaliani del Sovrano Militare Ordine di Malta vennero benedetti in un ' unica cerimonia svoltasi a Firenze il 1° novembre del 1924 in occasione dell'inaugurazione, presso la sede della Scuola di Sanità Militare , del monumento agli ufficiali medici caduti durante la guerra 1915-1918. O 30 aprile del 1925 il ministero diramò una circolare (Ministero della Guerra - Gabinetto del Ministro Segreteria Militare - N .3300 di prot. Circolare) nella quale erano contenute le norme relative alla deposizione delle insegne dei corpi disciolti dopo la guerra 1915-1918 nel Museo Nazionale di Castel Sant' Angelo in Roma, il cui testo fu il seguente: "Il giorno 24 maggio 1925, nella ricorrenza del decimo anniversario della partecipazione dell'Italia alla grande guerra, saranno solennemente deposti nel Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, tutte le bandiere, stendardi, labari e gagliardetti dei Corpi disciolti dopo La guerra, affinché, nel decoro dell'augusto tra gli edifici. di Roma antica, quei gloriosi vessilli possano perpetuare la loro missione storica di sacrificio e di gloria. 1. - Le bandiere, gli stendardi, i labari ed i gagliardetti che affluiranno a Roma risultano dalL' elenco annesso. Il loro trasporto verrà regolato da apposito ordine di movimento. 2. -I vessilli saranno accompagnati da una scorta d'onore composta come segue: a) per le bandiere, stendardi e labari - un ufficiale superiore designato dal Comando di Reggimento dal quale dipende il Deposito che ha in consegna il vessillo e scelto, possibilmente, tra coloro che hanno appartenuto al Reggimento o Reparto disciolto - un portabandiera, portastendardo o portalàbaro - due sottufficiali. Saranno scelti di preferenza i decorati e feriti. 16 L'iscrizione

effettivamente apposta sul labaro e riscontrata su alcune fotografie coeve era la seguente: "ASSOCIAZIONE CAVALIERI ITALIANT/SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA"

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b) Per i gagliardetti dei Reparti d'assalto - un Maggiore o Capitano da scegliersi con i criteri di cui sopra - un porta-gagliardetto - due Sottufficiali. c) gli ufficiali e le scorte d'onore porteranno i distintivi delle unità cui appartennero i vessilli . 3 .-l vessilli e relative scorte d'onore viaggeranno in scompartimenti riservati di I. Classe; in ciascuno di questi non potranno prender posto più di quattro vessilli.L'Ufficio Trasporti dello stato Maggiore Centrale provvederà, nel relativo ordine di movimento, che sui treni che trasportano a Roma i vessilli, viaggi anche una scorta di dieci Carabinieri, da fornirsi dal Corpo d 'Armata nel cui territorio il movimento si inizia. Durante il viaggio le scorte vestiranno l 'uniforme di marcia . I Comandi di Corpo d'Armata provvederanno inoltre per un adeguato servizio d'onore nelle principali stazioni di transito. 4 - a) Le bandiere, stendardi, labari e gagliardetti, giungeranno a Roma il 22 maggio e saranno raccolti nella Saletta Reale della stazione. All'arrivo di ciascun treno, una compagnia con musica renderà gli onori. b) Il 23 maggio, alle ore 10, i vessilli saranno trasferiti al Palazza del Quirinale, seguendo L'itinerario: Piazza dell'Esedra - Via Nazionale - Via Ventiquattro Maggio . c) Il 24 maggio, alle ore 10, in solenne corteo e percorrendo l'itinerario: Via Ventiquattro Maggio , Via Quattro Novembre , Foro Italico, sfilando davanti la Tomba del Milite Ignoto , Via del Plebiscito, Corso Vittorio Emanuele, i vessilli saranno trasportati a Castel Sant'Angelo. Durante la cerimonia sarà da tutti indossata La grande un(forme. 5.- Jl Comando di Corpo d 'Armata di Roma darà tutte le disposizioni di sua competenza, affinché il ricevimento dei vessilli alla stazione ed i successivi trasferimenti, corteo, ecc., avvengano colla maggiore solennità. Provvederà, inoltre, per le partecipazioni necessarie alle Autorità e per gli inviti alle altre forze armate dello Stato per il solenne corteo che avrà luogo il giorno 24 maggio . 6.- Per gli alloggi degli ufficiali e delle scorte che giungeranno alla Capitale sarà provveduto a cura del locale Comando di Presidio ."

L a concessione di vessilli di vario modello alle Armi, Corpi e reparti dell 'Esercito proseguì negli anni seguenti; il 17 ottobre 1930 fu la volta delle Scuole Allievi Ufficiali di Complemento, della Scuola Cent.r~e Carabinieri Reali e delle Scuole Allievi Sottufficiali (G.M . N.671 - Servizio TetTitoriale - R. Decreto che concede l 'uso de1Ja Bandiera nazionale alle scuole allievi ufficiali di complemento ed alle scuole allievi sottufficiali. - (Gabinetto-Ufficio Coordinamento) - 17 ottobre 1930 - Anno VIII - (Gazzetta ufficiale n.269, del 19 novembre 1930 - Anno IX) che ebbero in dotazione la "bandiera nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria" . Il 3 dicembre 1934 fu la volta della Scuola di Applicazione di Cavalleria, la quale, a seguito del Regio Decreto N.3 (G.M. N.3 - Servizio Territorìale - R. Decreto concernente la concessione dello stendardo nazionale alla scuola di applicazione di cavalleria - (Gabinetto)- 3 dicembre 1934 Anno III) ricevette uno stendardo di cavalle1ia e più precisamente quello appartenuto al disciolto reggimento "Lancieri di Vercelli": il relativo provvedimento recitava quanto segue: VITI'ORIO EMANUELE Ili, ecc. ecc. RE D 'ITALIA Visto il R . decreto 25 marza 1860 e successive modificazioni; Visto il R . decreto 17 ottobre 1930, col quale fu concesso l'uso della bandiera nazionale alle scuole allievi ufficiali di complemento, alla scuola centrale carabinieri Reali ed alle scuole allievi sottufficiali; Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato e Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico

È concessa alla scuola di applicazione di cavalleria, quale scuola di reclutamento di ufficiali di complemento e di sottufficiali della stessa arma, l'uso dello stendardo nazionale, conforme a quello adottato per i reggimenti di cavalleria .

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Jl predetto Nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente decreto , che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Roma, addì 3 dicembre 1934-XIII VITTORIO EMANUELE Mussolini."

In calce al provvedimento venne aggiunta una nota :firmata dal Sottosegretario di Stato Federico Baistrocchi: "Per rendere più significativa la concessione di cui sopra, dispongo che sia dato in consegna alla scuola di applicazione di cavalleria, lo stendardo del disciolto reggimento Lancieri di Vercelli. Il glorioso drappo è fregiato della medaglia d'argento al valor militare per l'ardimentoso contegno tenuto dai lancieri nel periodo dell'appiedamento (Monfalcone e durante l 'avanzata dell'ottobre 1918). I comandi dei corpi d'armata di Torino e di Roma prenderanno accordi per ritirare lo stendardo, sentito il parere dell'ispettorato delle truppe celeri, circa la data più opportuna. Quest'ultimo comunicherà tempestivamente al ministero (Gabinetto) le modalità per la cerimonia di consegna."

La permanenza delle insegne dei Corpi disciolti presso il Museo di Castel S.Angelo durò solo dieci anni. L'8 maggio 1935 il Ministero diramò una dettagliata circolare (Ministero della Guerra - Gabinetto N.4426/5 di prot.) riguardante la cerimonia del loro trasferimento al Vittoriano, il cui svolgimento fu simile a quello di dieci anni prima; il testo era il seguente: "Il giorno 24 maggio, ricorrenza anniversario della entrata dell'Italia in guerra, saranno solennemente raccolti sull'Altare della Patria tutte le Bandiere - Stendardi - Labari - e Gagliardetti dei corpi disciolti dopo la guerra, affinché nella solennità del Monumento destinato a ricordare la virtù guerriera della stirpe, quei gloriosi Vessilli, testimoni del valore del popolo italiano, continuino la loro missione di simboli fecondi di esempio e di incitamento, rappresentando ad un tempo la storia di ciò che fummo e la.fede in ciò che saremo. Alla cerimonia prenderanno parte tutte le Bandiere, Stendardi e Labari dei Corpi dell'Esercito , 3 Bandiere dellaR. Marina, 1 della R. Aeronautica, 1 della R. Guardia di Finanza, 9 la,bari della M.V.S.N., il Labaro della Croce Rossa, quello dello S.M.0. di Malta e una rappresentanza di tutte le.forze armate. La cerimonia consisterà: a) - nel tra!>ferimento dei Vessilli da Castel Sant'Angelo al Vittoriano; b) - nel solenne ricevimento e nella loro sistemazione sull'Altare della Patria; c) - nella distribuzione dei Vessilli ai Corpi ricostituiti. A) - TRASFERIMENTO DEI VESSILLI DA CASTEL SANT'ANGELO ALL'ALTARE DELLA PATRIA: Il trasferimento si effettuerà lungo l 'itinerario: Castel Sant'Angelo-Ponte SAngelo - Lungo Tevere Altoviti - Corso Vittorio Emanuele - Via del Plebiscito - Piazza Venezia. La f ormazione del corteo delle Bandiere e della scorta d'onore sarà La seguente: - Plotone CC.RR. a cavallo; -Musica dei CC.RR .; - Com.andante della Divisione "Granatieri di Sardegna" e suo seguito: - Bandiere, Stendardi e Labari in ordine di successione numerica e di precedenza; - Scorta d'onore costituita da un battaglione di formazione (Esercito , Marina, Aeronautica, R.G. di Finanza, M. V.S .N.). Una compagnia precederà le Bandiere, le rimanenti due compagnie le seguiranno; -Plotone CC.RR. a cavallo. Le truppe del presidio di Roma saranno schierate secondo gli ordini che saranno emanati dalle autorità territoriali. Nel corteo i reparti a cavallo marceranno su due righe difronte: il Battaglione di.formazione (su tre compagnie fucilieri su tre plotoni) per compagnie a plotoni affiancati; le Bandiere per due.

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Il corteo dovrà partire da Castel S.Angelo alle ore 9 giungendo con la testa all'imbocco del Corso Umberto[, sull'asse del Monumento, alle ore 9,30. Qui giunto, memre il plotone CC.RR. proseguirà sino al Palauo delle Prefeuure dove sosterà, la musica e le Bandiere traverseranno Piazza Veneziafra le rappresentanze del/e forze armate . La musica andrà a dislocarsi ad ovest della scalea; e le Bandiere proseguiranno verso l'Altare della Patria. i l battaglione di formazione si riunirà alle rappresentanze armate che si troveranno in Piaua Venezia, per riprendere il servizio di scorta d'onore alla fine della cerimonia. B) - CERIMONIA ALL'ALTA RE DELLA PATIVA. Per le ore 9 autorità, rappresentanze e invitati saranno sul posto loro assegnato e che sarà in tempo fatto noto. Per la stessa ora si troveranno schierati lungo i due lati della grande scalea tutli i Vessilli dell'Esercito, della Regia Marina, della Regia Aeronautica, della Regia Guardia di Finanza, della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, della Croce Rossa, e del Sovrano Militare Ordine di Malta, al comando di Sua Eccellenza il Comandante del Corpo d'Armata di Roma. Le rappresentanze di tutte le forze annate saranno schierate in Piaz,z,a Venezia,fronte alla piattaforma centrale, per fare ala e rendere gli onori al passaggio delle Bandiere provenienti da Castel Sant'Angelo . Queste ricevuto il saluto delle Bandiere schierate ai lati della scalea, e giunte sul ripiano della tomba del Soldato Ignoto, si disporranno su tre linee e saluteranno Sua Maestà il R E che si troverà al centro del ripiano stesso. Successivamente ripeteranno il saluto nel momento stesso in cui Sua Maestà farà ji·onte al Soldato Ignoto e saluterà militarmente. Sua Maestà il RE, col Governo si porterà quindi nel Salone delle Bandiere seguito dagli alfieri e dalle autorità che avranno preso posto nell'apposita tribuna. Gli a(fieri si arresteranno in corrispondenza delle vetrine destinate ad accogliere i Vessilli e, presi gli ordini di Sua Maestà al comando del Ministro della Guerra , deporranno i Vessilli stessi negli appositi sostegni, riprendendo il loro posto davanti alle vetrine e conservandolo sino alla fine della cerimonia. C) - DISTRIBUZIONE D ELLE BANDIERE Al CORPI RICOSTITUITI. Avrà luogo all'esterno davanti alla Tomba del Soldato Ignoto . Le bandiere dei 15 Reggimenti di Fanteria ricostituiti* ed il Labaro del 18° Bersaglieri saranno tolti dalle rispettive vetrine personalmente da Sua Eccellenza il M inistro della Guerra che le riconsegnerà agli stessi alfieri che le avranno portate dalla Mole Adriana al Vittoriano. Questi, accompagnati dai rispettivi comandanti di reggimento usciranno dalla porta occidentale della cripta e andranno a deporre i Vessilli sull'apposito Altare eretto davanti alla Tomba del Soldato Ignoto, rimanendo quindi schierati da un lato dell'Altare stesso. Per la medesima porta uscirà Sua Maestà il RE seguito dal Governo, mentre le autorità che hanno preso parte alla cerimonia nell'interno del Monumento, uscendo dalla porta orientale della cripta, torneranno a prendere posto nell'apposita tribuna. Sua Maestà il R E consegnerà personalmente i Vessilli ai comandanti dei rispettivi reggimenti che li passeranno agli a(fieri predisposti al loro fianco. Ogni consegna sarà segnata dal rullo di n.l 8 tamburi. L'appello di ciascun reggimento cui deve essere consegnata la bandiera sarà.fatto dal Ministro della Guerra e seguito dal rullo dei tamburi all'atto della solenne consegna . Finita la distribuzione, al cenno di un ufficiale, i 16 vessilli saluteranno contemporaneamente Sua Maestà il RE e tutti insie,ne andranno a prendere posto secondo il loro ordine numerico fra le altre bandiere dislocate sulla grande scalea del Monumento, accolte dal loro saluto, dagli onori militari dei reparti schierati e

(*) reggimenti: 60° "Calabria", 95° e 96° "Ud ine", 97° "Genova", 127° e 128° "Firenze", 132° "Lazio", 2 13° "Arno" . 222° "Jonio", 224° "Etna", 239° e 240° "Pesaro", 244° "Cosenza", 267° e 268° ''Caserta'·.

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dal suono della marcia reale. La cerimonia avrà tennine quando Sua Maestà il RE, seguito dalle autorità, scenderà la gradinata del Monumento tra le due file delle Bandiere abbassate. Le Bandiere dei corpi rientreranno al Quirinale accompagnate dalla relativa scorta. DISPOSIZIONI PER IL CONCENTRAMENTO IN ROMA DELLE BANDIERE E DELLE RAPPRESENTANZE D 'ARMA. a) - I Comandi di Corpo d'armata provvederanno a far affluire in Roma tutte le Bandiere, Stendardi e Labari dei corpi dipendenti in base all'ordine di movimento che sarà emanato dall'Ufficio Trasporti del Ministero della Guerra. b) - I Vessilli viaggeranno in scompartimenti di prima classe ed in un medesimo scompartimento potranno prendere posto fino a 4 Vessilli. c) - Ogni Vessillo sarà accompagnato, oltre che dal porta bandiera, da un ufficiale superiore e da due sottufficiali di scorta. ARRIVO DELLE BANDIERE E LORO PERMANENZA IN ROMA a)- Bandiere, Stendardi e Labari colle rispettive scorte dovranno giungere in Roma il giorno 21 maggio; b)-giunti in Roma i Vessilli saranno in un primo tempo raccolti nella Saletta Reale della Stazione Termini appositaniente preparata . Il giorno 22 alle ore 17 saranno, in.forma solenne e con scorta d'onore, trasportati al Quirinale seguendo l'itinerario: Piazza dell'Esedra - Via Nazionale - Via XXIV Maggio. Nel mattino del giorno 25 colle stesse modalità del giorno 22, i Vessilli saranno trasportati dal Quirinale alla Stazione Termini , da dove, secondo le disposizioni dell'Ufficio Trasporti, avrà inizio il ritorno alle rispettive sedi . Il Comando del Presidio di Roma designerà un ufficiale generale per il ricevimento delle Bandiere alla Stazione Termini e per la sistemazione dei Vessilli nella Saletta Reale, per il loro accompagnamento al Quirinale ed il ritorno alla Stazione dopo la cerimonia . Detto ufficiale generale sarà provveduto a cura del detto comando di Presidio della scorta d 'onore e dei mezzi necessari per la vigilanza nella sosta dei Vessilli in Roma e particolarmente durante la loro permanenza nella Saletta Reale della Stazione.Per il trasferimento dei Vessilli dal Quirinale all'Altare della Patria, per la cerimonia del giorno 24, saranno schierati appositi cordoni di truppa in servizio d'onore, i quali resteranno sul posto fino alla fine della cerimonia. D) SCHIERAMENTO DEl VESSILLI E DELLE RAPPRESENTANZE Il giorno 24 alle ore 8,45 muoverà dal Quirinale il corteo dei Vessilli dei reggimenti esistenti, al com.ando di Sua Eccellenza il Comandante del Corpo d 'Annatadi Roma e com.posto come segue: - musica dell'81 ° fanteria; - Com.andante del Corpo d'Armata e suo seguito; - Vessilli; - scorta d'onore costituita da un battaglione di formazione (Esercito, Marina , Aeronautica, R. Guardia di Finanza, M.VSN.); una compagnia precederà le Bandiere, le rùnanenti due le seguiranno. Giunto il corteo a Piazza Venezia le Bandiere prenderanno il posto per esse prescritto lungo i lati della scalea del Monumento; la musica si dislocherà ad est della scalea stessa, il battaglione di scorta si riunirà alle altre rappresentanze annate in Piazza Venezia. Sua Eccellenza iL Comandante del corpo d'Armata sosterà ai piedi della scalea per ricevere ed accompagnare il Sovrano. Tutte le operazioni particolari per lo svolgimento dei cortei, compreso il servizio d'onore, di sicurezza e d'ordine alla Stazione e sul luogo della cerimonia, saranno stabilite dal comando di Presidio d'accordo con gli incaricati di questo Ministero (Generale BRONZUOLI e Colonnello MELOTTI). UNIFORME a) - tutto il personale che deve.far parte dei cortei, scorte alle Bandiere e rappresentanze d'arma vestirà la

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grande uniforme con elmetto o copricapo speciale; b) - gli ufficiali al seguito dei cortei ed invitati ad assistere all'Altare della Patria, indosseranno la grande uniforme grigio verde con berretto; c) - ufficiali e truppa scorta d 'onore alle Bandiere, Stendardi, Labari, dovranno portare i distintivi dell'unità alla quale il Vessillo appartiene o appartenne . ALLOGGIAMENTI E VETTOVAGLIAMENTO Provvederà a dare disposizioni il Comandante di Presidio."

Tra la primavera e l'estate di quell'anno vennero adottati alcuni importanti provvedimenti in materia di bandiere; il 22 maggio venne pubblicata una circolare del Comando del Corpo di Stato Maggiore (M'inistero della Guerra - Comando del Corpo di Stato Maggiore , Ufficio Addestramento, 43 sezione, n. 4280 di prot. del 22 maggio 1935 - Aggiunta di un falso-calcio agli stendardi di cavalleria) riguardante gli stendardi dei reggimenti di cavalleria, il cui testo era il seguente: "Perché Lo stendardo dei reggimenti di Cavalleria sia nelle riviste ben alto e visibile, d'ordine di S.E. il Sottosegretario di Stato si dispone che, in dette occasioni, e quando lo stendardo debbe sfilare a cavallo, l'asta del medesimo sia prolungata mediante l'aggiunta di un falso calcio. Si danno di seguito le indicazioni necessarie per la sua costruzione, che sarà effettuata dai reggimenti dell'Arma, avvalendosi dei propri armaioli . Il falso calcio consta del corpo e del puntale. A) - il corpo è un tubo a forma tronco-conica, in lamiera di ottone saldata e nichelata . Spessore della lamiera: mm.I, 2. IL suo diametro interno superiore deve essere tale che, investendo il tubo sul calcio dello Stendardo , l'orlo superiore venga a risultare, a leggero forzamento , circa 1 cm. al di sotto dell'orlo a rilievo del calcio stesso. Per un calcio della misura regolamentare, l 'anzidetto diametro deve essere di mm.37. Diametro interno inferiore: mm.26. Poiché risulta che non tutte le aste hanno la lunghezza regolamentare di m . 1,38 (art. 8 R .D. 25 marzo .Z 860allegato C-I- al regolamento sul servizio territoriale), si a vverte che la lunghezza del corpo del falso-calcio deve essere talfY che, investito questo sul calcio, l'asta venga ad avere la Lunghezza complessiva (dalla base della freccia al fondo del puntale) di m. 2,18. Nella parte superiore del corpo vengono praticati due fori, in corrispondenza di quelli esistenti sul calcio regolamentare dell 'asta, per il passaggio delle viti di fissaggio. B) - il puntale è in ferro pieno; ha una parte superiore cilindrica del diametro di mm. 26 circa e dell 'altezza di mm.25; una parte inferiore della lunghezza totale di m . 0,10, a forma conica affusolata, con la base del diametro di mm. 28. Il puntale è introdotto, per la parte superiore cilindrica, nella parte inferiore del corpo del falso calcio e ad esso fissato con saldatura autogena. Il falso calcio viene per l'uso investito sul calcio regolamentare dello Stendardo, dopo aver tolto le viti che fissano questo all'asta, ed in modo che i fori praticati nell'uno coincidano con quelli esistenti nell'altro. Ciò fatto, si rimettono a posto le viti. Falso-calcio e calcio risulteranno in tal modo solidali con l'asta" Nel!' estate fu la volta dei Gruppi Carri Veloci inquadrati nelle Divisioni Celeri, ai quali fu assegnata un 'insegna particolare, definita impropriamente "gagliardetto " ma che era a tutti gli effetti uno stendardo i cui colori non furono tuttavia ben specificati, come si evince dal testo del decreto istitutivo (G.M. N.736 - Servizio Territoriale - R. decreto relativo alla concessione del gagliardetto ai gruppi carri veloci delle divisioni celeri - (Gabinetto) - 9 agosto 1935 - Anno XIII) :

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"VITTORIO EMANUELE lii Per grazia di Dio e per volontà della Nazione RE D'ITALIA Visto il R. decreto 25 marza 1860; Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato e Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Art. l . È concesso ai gruppi carri veloci delle divisioni celeri l'uso di un gagliardetto. Art. 2 .

Il gagliardetto si compone: - di un'asta, con freccia , portante le iscrizioni già stabilite per le bandiere dei corpi; - di un drappo di seta quadrato (m. 0,60 di lato) bordato sui tre lati di.frangia d'oro e portante nella parte centrale bianca la sagoma stilizzata di un carro veloce e di un cavaliere e sotto di essa l'iscrizione del nominativo della divisione celere e del numero del gruppo; - di una fascia di seta azzurra e relativo cordone. Art. 3 I gagliardetti di cui sopra saranno usati con Le stesse modalità stabilite per le bandiere dei reggimenti di fanteria. Il predetto Nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente decreto , che sarà registrato alla Corte dei conti . Dato a S. Anna di Valdieri, addr 9 agosto 1935 - XIII

VITTORIO EMANUELE Mussolini." Il decreto non specificava dunque quali dovessero essere i colori del drappo e prescriveva l 'uso di una frangia in oro in linea con quanto stabilito per glj Stendardi di cavalleria rnod.1860; l'unico accenno ai colori si riferiva alla "parte centrale bianca" confennando così l'ipotesi che il drappo in questione fosse il classico tricolore. Questa ipotesi ci viene parzialmente confermata dall' unico esemplare custodito presso il Sacrario delle Bandiere di Guerra, appartenente al V Gruppo Carri Veloci "Baldissera " , il quale presenta una serie di pa1ticolari interessanti che lo differenziano non solamente dalle altre insegne allora in uso nell'Esercito ma anche dalle norme stesse stabilite nel decreto di assegnazione; le sue caratteristiche erano infatti le seguenti: - la freccia, anche se a prima vista risultava simile a quelle mod. 1860, era tuttavia diversa nella forma , più tondeggiante, e nelJ 'ornamento centrale, costituito in questo caso dal semplice stemma di Savoia coronato e sorretto da quattro supporti laterali; era inoltre priva della classica base quadrangolare sulla quale-dovevano essere incise le iscrizioni identificative del reparto; - mentre i cordoni erano gli stessi previsti per le altre Bandiere e Stendardi, le cravatte erano tricolori ed erano dotate di frangia in argento; tricolore era il fiocco munito di anello metallico grazie al quale venivano assicurate all'asta; - la frangia cucita sui tre lati era in filato d'oro; - il drappo , realizzato con lo stesso materiale previsto per le bandiere, era un quadrato i cui lati misuravano 48 centimetri ciascuno, bordato da una passamaneria e da una frangia in oro e costituito al diritto da tre bande dicolore verde, bianco e rosso cucite tra di loro, recante al centro della banda bianca lo scudo sannitico coronato di colore rosso , ornato dalla croce bianca e bordato d'azzmrn; il rovescio era invece di colore turchino attraversato da una grande croce bianca le cui braccia toccavano gli orli esterni e al centro della quale era riportato il profilo

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di un carro veloce som1ontato dalla corona reale foderata di rosso, con al ctisotto, su due righe, l'indicazione del reparto- V GRUPPO C.VJ BALDISSERA - in lettere romane maiuscole, .il tutto ricamato in oro. Il drappo inoltre non era inchiodato all'asta ma era dotato di guaina tubolare di seta verde al diritto ed azzurra al rovescio. - l'asta originale è mancante . Pwtroppo non sappiamo se tutti i Gruppi Cani Veloci ebbero questo tipo di insegna oppure se l'esemplare descritto, soprattutto per quanto attiene al rovescio, fosse specifico del V Gruppo . Nell'autunno-inverno di quell'anno vennero presi nuovi ed importanti provvedimenti in materia, quali l'adozione dello Stendardo per i reggimenti di Artiglieria e del Labaro per i reggimenti del Genio, entrambi approvati il 14 novembre (G .M. N. 939 - Servizio Tenitoriale -R. decreto n. 2043 - Concessione dello stendardo ai reggimenti dell'Arma di artiglieria. - (Gabinetto) - 14 novembre 1935 - Anno XIV - (Gazzetta Ufficiale n.284, del 6 dicembre 1935 - Anno XIV) - (G.M . N. 940 - Servizio Te1Titoriale -R. decreto n.2042 - Concessione del labaro ai reggimenti dell'Arma del genio . - (Gabinetto) - 14 novembre 1935 - Anno XIV -(Gazzetta Ufficiale n. 284, del 6 dicembre 1935 -Anno XIV); il 25 dicembre successivo vennero poi precisate le regole relative al modo di p01tare entrambi questi tipi di insegna (G.M. N . 990 - Servizio Territoriale - R. decreto n.2043 - Stendardo dei reggimenti di artiglieria e labaro dei reggimenti del genio. - (Gabinetto) - 25 dicembre 1935 - Anno XIV). Di seguito si riportano i decreti e la circolare di concessione. "VITTORIO EMANUELE III Per grazia di Dio e per volontà della Nazione RE D 'ITALIA Visto il R. decreto 25 marzo 1860; Visto il R. decreto 23 dicembre 1900 Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato e Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Art. 1. È concesso ai reggimenti dell 'arma di artiglieria l'uso dello stendardo, conforme a quello adottato per i reggimenti di éavalleria. Art. 2. L 'attuale bandiera dell'Arma è affidata al/'8° reggimento artiglieria di corpo d'armata, in sostituzione dello stendardo. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare. Dato a Roma) addì 14 novembre 1935 - AnnoXIV VITTORIO EMANUELE Mussolini ." "VITTORIO EMANUELE III Per grazia di Dio e per volontà della Nazione RE D'!TALIA Visto il R. decreto 25 marzo 1860; Visto il R. Decreto 17 ottobre 1920, n .1489; Visto il R. decreto 17 ottobre 1930; Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Min istro Segretario di Stato e Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Art. I. È concesso ai reggimenti dell'arma del genio l'uso di un labaro conforme a quello adottato per i reggimenti bersaglieri. Nella parte inferiore del fregio centrale sarà apposto, con iscrizione a semicerchio) il motto del reggimento. Art. 2. L'attuale bandiera dell'Arma è affidata all'8° reggimento genio, in sostituzione del labaro .

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Art.3 La bandiera concessa, col R. decreto 17 ottobre 1930, alla Scuola allievi ufficiali di complemento del genio, resta afjì.data al 3° reggimento genio, in sostituzione del labaro. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare. Dato a Roma, addì 14 novembre 1935 -Anno XIV VITTORIO EMANUELE Mussolini."

In base a questi decreti quindi tutti e 75 i reggimenti d' Artiglieria dell'Esercito all' epoca in vita - 36 di Artiglieria da campagna, 2 dì Artiglie1ia motorizzata, 5 di Artiglieria alpina, 3 di Artiglieria di divisione celere, 14 di Artiglieria di corpo d' armata , IO di Artiglieria d'armata, e 5 di Artiglieria controaerei - ebbero lo Stendardo da cavalleria mod.1860 mentre i 19 reggimenti de] Genio ricevettero il Labaro mod. 1920 identico a quello in uso nei reggimenti Bersaglieri, ma recante al centro il fregio dell'arma ricamato in oro - due scuri incrociate sormontate da una granata con fiamma piegata a sinistra con al di sotto un tratto di corda e quattro saette che si dipartivano dalle scuri- con il numero del reggimento in nero nel tondino, il motto reggimentale disposto a semicerchio al disotto del fregio e l'indicativo del reggimento posto invece lungo l ' orlo inferiore del labaro; i motti reggimentali erano i seguenti: • 1° reggimento genio: "STVDIO , OPERE, VIRTVTE"; • 2° reggimento genio: "PER OMNIA ASPERRJMA" ; • 3° reggimento genio: "NIHIL NOBIS OBSTACVLVM"; • 4° reggimento genio (scuola): "AD OGNI COSTO"; • 5° reggimento genio: "IMPERVIA CEDANT"; • 6° reggimento genio: "PER ASPRA VIA AD ASPRA META"; • 7° reggimento genio: "LABOR OMNIA VINCIT"; • 8° reggimento genio: "AVANTI È LA VITA"; • 9° reggimento genio: "COL SENNO E CON LA MANO"; • 10° reggimento genio: "ARDVA VIRTVTEM NOSTRAM EXCTTANT"; • 11° reggimento genio: "PERJTVS ET AVDAX"; • 12° reggimento genio: "LABORE AC STVDIO" ; • 20° reggimento genio: "OLTRE LA META"; • 21 reggimento genio: "TVTTO OSARE".

I due reggimenti Mjnatori, i due reggimenti Pontieri ed il reggimento Ferrovieri ebbero anch'essi un labaro simile a quello degli altd reggimenti del genio ma con il proprio indicativo reggimentale - ad esempio: " 1° REGGIMENTO MINATORI" - e con il fregio della propria specialità al centro, ovvero: • per i Pontieri: due ancore incrociate sormontate da granata con fiamma ripiegata a sinistra e numero d 'ordine nel tondino; dagli anelli dell'ancora si dipartivano due tratti di corda i quali, dopo essersi incrociati, si avvolgevano intorno ad esse; • per i Minatori: lo stesso degli altri reggimenti genio con il numero d'ordine nel tondino; • per i Ferrovieri: due scuri incrociate aventi una ruota alata nel punto di incrocio sormontata da una granata con fiamma ripiegata a sinistra. I motti ricamati intorno ai fregi erano i seguenti: • 1° reggimento Pontieri: "LA GLORIA ARRIDA SVLL' ALTRA SPONDA"; • 2° reggimento Pontieri: "PER OGNI PONTE VNA SVPERBA SFIDA AL NEMICO"; • 1° e 2° reggimento Minatori: "MIMATO RE PIETRO MICCA! A NOI!"; • reggimento Ferrovieri: "FERVIDIS ROTIS AD METAM" .

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Non essendo stati dotati i singoli reparti d 'Artiglieria e del Genio fino a quel momento di proprie insegne, il ministero emanò la citata circolare esplicativa, il cui testo era il seguente: "Circa il modo di portare lo stendardo dei reggimenti delle varie .specialità d'artiglieria ed il labaro dei reggimenti del genio, si dispone: 1 . Quando le truppe sono a piedi o a cavallo valgono le norme di cui alla parte Il! del regolamento per le riviste e parate, edizione 1935. 2. Quando la truppa è con automezzi (reggimenti artiglieria motorizz ata): a) da.fermo: con truppa a piedi(posizione di "A posto ") valgono le disposizioni indicate al n.1; b) nello ,rfilamento in parata: lo stendardo viene portato nell'autovettura ed a fianco del comandante del reggimento, asta verticale e drappo sciolto, su.falso calcio in metallo nichelato già previsto al n.172 del regolam.ento per le riviste e parate, appoggiato presso il piede destro del portastendardo; questi prende posto sulla destra o sulla sinistra del comandante, a secondo che Lo sfilamento è con guida a destra o a sinistra (stendardo dalla parte della guida); l'aiutante maggiore in accanto all'autista; i due sottufficiali di scorta sui seggiolini ribaltabili della macchina; e) saluto: sollevare alquanto l'asta verticalniente con la mano destra e quindi abbassarla obliquamente in avanti e verso l'esterno della macchina, in modo che L'asta resti pressoché orizzontale. Le disposizioni di cui al n . 2 sono a titolo di e.sperimento: per il I O luglio i comandi di corpo d'armata riferiranno , inoltrando e ventuali proposte. 3. Quando le truppe siano in parte a cavallo ed in parte su automezzi (reggimenti artiglieria celere) lo stendardo viene portato da reparto a cavallo . 4 . Per quanto riguarda La cerimonia della benedizione dello stendardo, le modalità di conservazione, i trasferùnenti, ecc. sono in tutto applicabili allo stendardo dei reggimenti di artiglieria ed al labaro del genio le prescrizioni già in vigore per la bandiera (Regolamento disciplina - appendice - regolamento servizio territoriale - allegato C - regolamento riviste e parate - parte lii.)"

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La consegna degli Stendardi mod. 1935 ai reggimenti di artiglieria avvenne generalmente entro il mese di gennaio del I 936: questi sono i dati, purtroppo incompleti, emersi dall 'esame delle Memorie Storiche di tutti i reggimenti esistenti alla data del 10 giugno 1940: a) reggimenti di artiglieria da campagna: • 1° reggimento artiglieria da campagna "Cacciatori delle Alpi": lo Stendardo venne consegnato a Foligno il 19 gennaio 1936; madrina della cerimonia fola consorte del conte Cesare Maria De Vecchi cli Val Cismon; • 2° reggimento artiglieria da campagna "Metauro" 17 : data di consegna sconosciuta; • 3° reggimento artiglieria da campagna " Fossalta" 1s: lo Stendardo venne consegnato a Bologna l ' 8 gennaio 1936; • 4° reggimento artiglieria da campagna "Carnaro" 19 : lo Stendardo venne consegnato a Fiume il 26 gennaio 1936; • 5° reggimento artiglieria da campagna "Superga": data di consegna sconosciuta; • 6° reggimento artig.lieria da campagna "Isonzo": lo Stendardo venne consegnato a Gorizia il 19 gennaio 1936;

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Nel maggio de l 1939 assunse la denom inazione di 2° reggimento artiglieria da campagna "Messina" . Nel maggio del 1939 assunse la denominazione di 3° reggimento a11iglieria da campagna " Pistoia". 19 Ne l maggio del 1939 assunse la denominazione di 4 ° reggimento artiglieria da campagna "Bergamo" . 18

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• 7° reggimento aitiglieria da campagna "Curtatone e Montanara"20: data di consegna sconosciuta; • 8° reggimento artiglieria da cainpagna "Pasubio": lo Stendardo venne consegnato a Verona il 12 gennaio 1936, offerto daJla locale sezione dell'Associazione Arma d'Artiglieria; • 9° reggimento artiglieria da campagna "Brennero": lo Stendai·do venne consegnato a Bolzano il 5 gennaio 1936; • 10° reggimento a1tiglieria da campagna "Vo1turno"21 : data di consegna sconosciuta; • 11 ° reggimento artiglieria da campagna "Monferrato"22 : data di consegna sconosciuta; • 12° reggimento artiglieria da campagna "Sila"23 : data di consegna sconosciuta; • 13° reggimento aitiglieria da campagna " Granatieri di Sardegna" : lo Stendardo venne consegnato a Roma il 12 gennaio 1936, offerto dalla Federazione dei Fasci dell'Urbe; madrina della cerimonia fu S.A.R. la principessa Maria di Savoia24; • 14° reggimento artiglieria da campagna "Murge"2s: data di consegna sconosciuta; • 15° reggimento artiglieria da campagna "Montenero"26: data di consegna sconosciuta; • 16° reggimen to artiglieria da campagna "Sabauda": lo Stendardo venne consegnato a Cagliari il 24 gennaio 1936 e, essendo il 16° mobilitato per l'esigenza A .O., venne ricevuto dal 42° reggimento ai·tiglieria da campagna che lo sostituiva in patria; • 17° reggimento aitiglieria da campagna della "Sforzesca": data di consegna sconosciuta; • 18° reggimento artiglieria da campagna del "Gran Sasso"27 : data di consegna sconosciuta; • 19° reggimento artiglieria da campagna "Gavinana"28 : lo Stendardo venne consegnato a Fii-enze durante la cerimonia tenutasi a Palazzo Vecchio I' 8 gennaio 1936; • 20° reggimento artiglieria da campagna "Piave": lo Stendardo venne consegnato a Padova duratJte ]a cerimonia tenutasi a Prato della Valle i] 12 gennaio 1936; • 21 ° reggimento artiglieria da campagna "Po"29 : lo Stendardo venne consegnato a Piacenza il 12 gennaio 1936; • 22° reggimento artiglieria da campagna "Vespri"30: data di consegna sconosciuta; • 23° reggimento aitiglieria da campagna "Timavo"31 : lo Stendardo venne consegnato a Tieste, da S.A.R. il Duca d'Aosta durante la cerimonia tenutasi all 'Ippodromo di Montebello; • 24° reggimento artiglieria da campagna "Peloritana"32 : data di consegna sconosciuta; • 25° reggimento artiglieria da campagna "Assietta": data di consegna sconosciuta; • 26° reggimento artiglieria da campagna "Rubicone"33: data di consegna sconosciuta; • 27° reggimento artiglieria da campagna "Legnano"34 : data di consegna sconosciuta; • 28° reggimento artiglieria da campagna "Monviso"35 : data di consegna sconosciuta; 20 Nel

maggio del 1939 assunse la denominazione di 7° reggimento artiglieria da campagna "Cremona". maggio ciel 1939 assunse la denominazione cli 10° reggimento artiglieria da campagna "Bologna". 22 Nel maggio ciel 1939 assunse la denominazione di 11 ° reggimento artiglieria da campagna "Ravenna". 23 Nel maggio del 1939 assunse .la denominazione di 12° reggimento artiglieria da campagna "Savona". 24 Era la quintogenita dei Sovrani, nata il 26 dicembre del 1914. 2 5 Nel maggio del L939 assunse la denominazione di 14° reggimento a1tiglieria da campagna " Fe1nra" . 26 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione cli 15° reggimento artiglieria da campagna '·Puglie" . 27 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione cli 18° reggimento a1t iglieria eia campagna "Pinerolo". 28 Nel maggio ciel 1939 assunse la denom inazione cli 21° reggimento artiglieria eia campagna "Trieste". 29 Nel maggio ciel 1939 assunse la denom inazione di 22° reggimento artiglieria eia campagna "Aosta". 30 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione di 23° reggimento artiglieria da campagna "Sassari"; nel 1940, a seguito del lo scambio di denominazione con il 34° reggimento artiglieria assunse quella cli 23° reggimento artiglie1ia "Re". 31 Nel maggio del I939 assunse la denominazione di 2° reggimento artiglieria eia campagna " Messina". 32 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione di 24° reggimento a1tiglieria da campagna " Piemonte". 33 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione di 26° reggimento artiglieria da campagna " Pavia". 34 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione di 27° reggimento artiglieria da campagna " Cuneo". 35 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione d i 28° reggimento artiglieria da campagna "Livorno" .

2 1Nel

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• 29° reggimento artiglie1ia da campagna "Cosseria"36 : data di consegna sconosciuta; • 30° reggimento artiglieria da campagna "Leonessa"37 : lo Stendardo venne consegnato a Brescia il 26 gennaio 1936, offerto dalle patronesse della città lombarda; • 32° reggimento artigJjeria da campagna "Marche": data di consegna sconosciuta; • 33° reggimento aitiglieria da campagna "Acqui" : ricostituito il 4 novembre del 1939, il reggimento ricevette lo Stendai·do il 10 dicembre successivo ad Alba; • 34° reggimento artiglieria da campagna "Re"38 : ricostituito il 4 novembre del 1939; la data di consegna dello Stendardo è sconosciuta; • 35° reggimento artiglieria da campagna "Fliuli": ricostituito il 4 novembre 1939; la data di consegna dello stendardo è sconosciuta; • 36° reggimento artiglieria da campagna "Forlì": licostituito il 3 settembre del 1939, il reggi mento ricevette lo Stendardo il 9 dicembre successivo a Saluzzo; • 37° reggimento aitiglieria da campagna "Cosseria"39: ricostituito il 3 settembre del 1939, il reggimento 1icevette lo Stendardo il 3 dicembre successivo a Dolceacqua in Provincia di Imperia; • 40° reggimento artiglielia da campagna "Caprera"40 : lo Stendardo venne consegnato a Sassari il 9 febbraio 1936, • 41 ° reggimento artiglieria da campagna "Firenze": ricostituito il 15 settembre 1939, il reggimento ricevette lo Stendardo a Firenze durante la cerimonia tenutasi in presenza di S.A.R. la Duchessa di Spoleto; • 42° reggimento artiglieria da campagna "Sabauda Il"41: ricostituito il l O aprile l 935 in sostituzione del 16° reggimento mobilitato per l'esigenzaA.O., ricevelto lo Stendardo a a Caglia1i il 26 gem1aio 1936, offerto dalle locali sezione dell'Associazione Arma d'artiglie1ia e Delegazione dei Fasci Fenuninili; • 43° reggimento aitiglieria da campagna "Gavinana Il"42: ricostituito il 10 marzo 1935 in sostituzione del 19° reggimento mobilitato per l'esigenza A.O., ricevetto lo Stendardo a Firenze 1'8 gennaio 1936, durai1te la ce1imonia tenutasi in Palazzo Vecchio; • 44° reggimento artiglieria da campagna "Gran Sasso TI" 43: ricostituito il l O gennaio 1935 in sostituzione del 18° reggimento mobilitato per l'esigenza A.O .; la data di consegna dello stendardo è sconosciuta; • 45° reggimento aitiglieria da campagna "Sila Il" 44 : ricostituito il l O gennaio 1935 in sostituzione del 12° reggimento mobilitato per l'esigenza A.O.; la data di consegna dello stendardo è sconosciuta; • 46° reggimento artiglielia da campagna "Trento": ricostituito il 15 giugno 1935; la data di consegna dello stendai·do è sconosciuta; • 47° reggimento ai·tiglieria da campagna "Bai·i" : ricostituito il 15 settembre 1939, ricevetto lo Stendardo a Bari .il 15 ottobre 1939; 36 Nel maggio del 1939 assunse la denominazione di 29° reggimento artiglieria da campagna " Modena" . 37

Nel maggio del 1939 assunse la denominazione di 30° reggi mento artiglieria da campagna "Lupi di Toscana" . Nel 1940 assunse la denominazione di 34° reggimento artiglieria da campagna "Sassari" a seguito deLlo scambio di clenomi nazione con il 23° reggimento artiglieria. 39 Nel luglio del 1942 assunse la denominazione di 37° reggimento artiglieria da campagna " Piacenza". 40 Dal 15 ottobre 1939 assunse la denominazione di 40° reggimento artiglieria eia campagna "Calabria". 41 11 reggimento venne sciolto il 7 gennaio 1937 e poi ricostituito nel luglio dello stesso anno, assumendo la denominazione di 42° reggimento artiglieria da campagna "Sabratha" . 42 Il reggimento venne sciolto il 30 settembre 1936 e lo Stendardo fu custodito nella casem1a "Baldissera" per essere riconsegnato al reggimento quando questo fu 1icostituito nel maggio 1937 con la nuova denominazione cli 43° reggimento arriglie1ia da campagna "Sitte" . 43 Il reggimento venne sciolto il 15 settembre 1936 e poi ricostituito nel maggio del 1937, assumendo la denominazione di 44° reggimento artiglieria da campagna "Marmarica". 44 Il reggimento venne sciolto nel novembre del 1936 e poi ricostituito il 1° ottobre 1937, assumendo la denominazione di 45° reggimento artiglieria da campagna "Cirene" . 45 Il reggimento venne sciolto il 28 settembre 1936 e poi ricostituito nel settembre del 1939. assumendo la denominazione di 48° reggimento artiglieria da campagna "Taro" . 38

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• 48° reggimento artiglieria da campagna "Cosse1ia II" 45: ricostituito il 16 settembre 1935 in sostituzione del 29° reggimento mobilitato per l'esigenza A.O., 1icevetto lo Stendardo ad Albenga 1'8 gennaio 1936; • 49° reggimento mtiglieria da campagna "Metauro II"46 : ricostituito il 1° ottobre 1935 in sostituzione del 2° reggimento mobilitato per l'esigenza A.O.; data di consegna sconosciuta; • 50° reggimento arliglieria da campagna "Regina": ricostituito il l O marzo 1939; data di consegna sconosciuta; • 51 ° reggimento artiglieria da campagna "Siena": ricostituito il 24 settembre 1939; data di consegna sconosciuta; • 52° reggimento artiglieria da campagna "Peloritana Il"47 : 1icostil11ito il 25 febbraio ] 935 in sostituzione del 24° reggimento mobilitato per l'esigenza A.O.; data di consegna sconosciuta; • 53° reggimento artiglieria da campagna "Arezzo": ricostituito nel maggio 1939; data di consegna sconosciuta; • 54° reggimento artiglieria da campagna "Napoli" : ricostituito il 1° settembre 1939; data di consegna sconosciuta; • 55° reggimento attiglieria da campagna "Brescia": ricostituito il I O settembre 1939; data di consegna sconosciuta ; • 56° reggimento artiglieria da campagna "Casale": ricostiluito il 1° settembre 1939; data di consegna sconosciuta; • 57° reggimento artiglie1ia da campagna "Lombardia": ricostituito il 4 settembre 1939; data di consegna sconosciuta; • 58° reggimento artiglieria da campagna "Legnano" : ricostituito il 1° settembre 1939; data di consegna sconosciuta; • 59° reggimento attiglieria da cat11pagna "Cagliari": ricostituito il l O settembre 1939; data di consegna sconosciuta; • 60° reggimento artiglieria da campagna "Granatieri di Savoia" : costituito il 12 ottobre 1936, ricevette ]o Stendardo a seguito del R. decreto de] 6 luglio 1938; ~gimenti di attiglieria celere: • 1° reggimento mtiglieria celere "Eugenio di Savoia": costituito il 15 settembre 1931 come "Reggimento attiglieria leggera", il 1° ottobre 1934 diviene "1 ° reggimento artiglieria per divisione celere" e dal 1° gennaio 1935 assume la denominazione definitiva; ricevette Jo Stendardo ad Udine il l2 gennaio 1936; • 2° reggimento artiglieria celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" : costituito il 1° ottobre 1934 come " 2° reggimento artiglieria per divisione celere", dal 1° gennaio l 935 assume la denominazione definitiva; data di consegna sconosciuta; • 3° reggimento artiglieria celere "Principe Amedeo Duca d 'Aosta": costituito a Milano il l O novembre 1887 come "Reggimento artiglieria a cavallo" diviene "Reggimento artiglieria autoportato" nel 1920 e di nuovo "Reggimento artiglieria a cavallo" tre anni più tardi; il 1° ottobre 1934 viene trasformato in "3° reggimento artiglieria per divisione celere" quindi , dal 1° gennaio 1935 assume la denominazione definitiva; data di consegna sconosciuta; c) reggimenti di artiglieria di Corpo d 'Armata: • 1° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 1° apri le 1912 come " 1° reggimento artigl ieria pesante campale" il reparto assunse la nuova denominazione il 1° ottobre I 934: data di consegna sconosciuta; 46 11 reggimento

venne sciolto il 27 marzo J 937 e poi ricostituito il 9 settembre 1939, assumendo la denominazione di 49° reggimento artiglieria da campagna "Panna" . 47 11 reggimento venne sciolto il 9 dicembre 1936 e poi ricostituito il 1° ottobre 1938, assumendo la denominazione cli 52° regg imento artiglieria da campagna ''Torino".

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• 2° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 7 luglio 1920 come "6° reggimento artiglieria pesante campale" il reparto assunse il numerico 2° nel 1926 e la nuova denominazione il l O ottobre 1934: data di consegna sconosciuta; • 3° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il l O agosto 1920 come "4° reggimento artiglieria pesante campale" il reparto assunse il numerico 3° nel 1926 e la nuova denominazione il 1° ottobre 1934: ricevette lo Stendardo a Cremona il 12 gennaio 1936; • 4° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 1° agosto 1920 come "3° reggimento artiglieria pesante campale" il reparto assunse iJ numerico 4° nel 1926 e la nuova denominazione il 1° ottobre 1934: ricevette lo Stendardo a Rovereto 1'8 gennaio 1936; • 5° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 1° marzo 1928 come "5° reggimento artiglieria pesante campale" in sostituzione del preesistente 5° che fu trasformato in Il O reggimento artiglieria di Corpo d'armata - nuova denominazione assunta il l O ottobre 1934 - e che diverrà poi 14° reggimento nel maggio del 1939; ricevette lo Stendardo a Pola 1'8 gennaio 1936; • 6° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 1° aprile 1912 come "2° reggimento artiglieria pesante campale" il reparto assunse il numerico 6° nel 1926 e la nuova denominazione il l O ottobre 1934: ricevette lo Stendardo a Modena il 5 gennaio 1936, offe110 dagli arnevi dell'Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena; • 7° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il l O agosto 1920 come" 13° reggimento artiglieria pesante campale" il reparto assunse il numerico 7° nel 1926 e la nuova denominazione il 1° ottobre 1934: nel 1935 venne mobilitato per ]'esigenza A .O. come "7° raggruppamento di C.A."e sostituito in sede dal 16° reggimento artiglieria di C.A. di nuova formazione . Il l O settembre 1936 sia il 7° raggruppamento che il 16° reggimento vennero disciolti; data di consegna sconosciuta; • 8° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il I O agosto 1920 come "7° reggimento artiglieria pesante campale" il reparto assunse il nume1ico 8° nel 1926 e Ja nuova denominazione il l O ottobre 1934: il reggimento, che era di stanza a Roma, iJ 12 gennaio 1926 ricevette in consegna la Bandiera dell'Arma di Artiglieria dal 13° reggimento artiglieria da campagna; • 9° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito i1 1° agosto 1920 come "9° reggin1ento artiglieria pesante campale" il reparto assunse la nuova denominazione il 1° ottobre 1934: ricevette lo Stendardo a Modena il 5 gennaio 1936; • 10° reggimento artiglieria di Corpo d 'Armata 48 : costituito il 7 luglio 1920 come "8° reggimento artiglieria pesante campale" il reparto assunse il numerico 10° nel 1926 e la nuova denominazione il l 0 ottobre 1934: data di consegna sconosciuta; • 11 ° reggimento artiglieria di Corpo d 'Armata: costituito il l O agosto 1920 come "11 ° reggimento artiglieria pesante campale" , il reparto venne sciolto nel 1926 e poi ricostituito i~ 1Onovembre 1939 con la nuova denominazione: data di consegna sconosciuta; • 12° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 10 agosto 1920 come "l.0° reggimento artiglieria pesante campale", il reparto cambiò numerico in 11 ° nel 1926 ed in 12° nel 1927 e la nuova denominazione il I O ottobre 1934: data di consegna sconosciuta; • 13° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 1° luglio 1940 con il "Gruppo artiglieria di C.A. della Sardegna" e con il "Gruppo artiglieria controaerei della Sardegna", formati a loro volta l' anno prima con personale e mezzi del disciolto "Reggimento Misto"; data di consegna sconosciuta; • 14° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 13 giugno 1920 come "5° reggimento artiglieria pesante campale", il reparto assunse il numerico 11° nel 1928 divenendo "11 ° reggimento artiglieria di C.A." dal 1° ottobre 1934, assumendo dal l O maggio 1939 la nuova e definitiva denominazione; data di consegna sconosciuta; 48

O

Dal l ottobre 1939 il reggimento assunse la nuova denominazione cli "26° Reggimento A1tiglieria di Corpo d ' Armata cl ' Albania"; alla stessa data venne formato a Napo.li un nuovo 10° reggimento di A1tiglie1ia di Corpo d'annata.

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• 15° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 15 febbraio 1940; data di consegna sconosciuta; • 16° reggimento artiglieria di Corpo d ' Almata: costituito il 10 ap1ile 1935 in sostituzione del 7° reggimento, mobilitato per l'esigenza A.O. , venne sciolto il 1° settembre 1936; data di consegna sconosciuta; • 20° reggimento rutiglieria di Corpo d'Armata: costituito il 1° giugno 1937 e destinato al XX Corpo d'Armata in Libia; ricevette lo Stendardo a Tripoli il 23 ottobre 1938; • 21 ° reggimento artiglieria di Corpo d'Annata: costituito il l O ottobre 1937 e destinato al XXI Corpo d'Annata in Libia; data di consegna sconosciuta; • 26° reggimento rutiglieria di Corpo d'Armata d 'Albania: costituito il 1° ottobre 1939 per trasformazione del 10° reggimento della specialità, assunse la nuova denominazione nel dicembre s uccessivo; data di consegna sconosciuta; d) reggimenti di artiglieria di Armata: J O reggimento artiglieria d 'Armata: costituito il 1° novembre 1902 come" 1° reggimento artiglieria da fortezza" , il reparto assunse il numerico 6° nell'agosto del 1910, la nuova denominazione di 1° reggimento artiglieria pesante dal 1° marzo 1920 ed infine quella definitiva il 1° ottobre 1934: ricevette lo Stendardo a Torino il 19 gennaio 1936; • 2° reggimento artiglie1ia d'Annata: costituito il 1° novembre 1902 come "2° reggimento artiglieria da fortezza" , il reparto assunse il numerico 7° nell' agosto del 191 O, la nuova denominazione di 2° reggimento artiglieria pesante dal l O marzo 1920 ed infine quella definitiva il I O ottobre 1934: data di consegna sconosciuta; • 3° reggimento a1tiglieria d ' Anuata: costituito il l O ottobre 1910 come "8° reggimento artiglieria da fortezza", il reparto assunse la denomi.nazione di 6° reggimento artiglieria pesante dal 1° marzo 1920 modificando il 1° ottobre 1926 il numerico in 3° ed assumendo infi ne la denominazione definitiva il 1° ottobre 1934: ricevette lo Stendardo a Reggio Emilia 1'8 gennaio 1936; • 4° reggimento rutiglieria d'Armata: costituito il 1° ottobre 1910 come" 10° reggimento artiglieria da fortezza" , iJ reparto assunse la nuova denominazione di 4° reggimento artiglieria pesante dal l O marzo 1920 ed infine quella definitiva il l O ottobre 1934: data cli consegna sconosciuta; • 5° reggimento artiglieria d ' Armata: costituito il 1° ottobre 1910 come "9° reggimento artiglieria da fortezza", j] reparto assunse la nuova denominazione di 5° reggimento rutiglieria pesante dal 1° marzo 1920 ed infine quella definitiva il 1° ottobre 1934: data di consegna sconosciuta; • 6° reggimento artiglieria d'Annata: costituito nel 1926 come "2° Centro Controaerei" e divenuto "6° reggimento artiglieria pesante" il 1° giugno 1930, il repaito assunse la nuova denominazione di 6° reggimento artiglieria d ' Ai·mata il 1° ottobre 1934; il 13 maggio 1937 venne trasformato in "6° reggi mento artiglieria G.a.F.": ricevette lo Stendardo a Bolzano 1'8 gennaio 1936; • 7° reggimento artiglieria d'Armata: costituito nel 1926 come "3° Centro Controaerei" e divenuto "7° reggimento rutiglieria pesante" il 1° giugno 1930, il reparto assunse la nuova denominazione di 7° reggimento artiglieria d 'Armata il 1° ottobre 1934; il 13 maggio 1937 venne trasformato in '-'7° reggimento artiglieria G .a .F." : data di consegna sconosciuta; • 8° reggimento artiglieria d'Armata: costituito nel 1926 come" 1° Centro Controaerei'' e divenuto " 8° reggimento artiglieria pesante" il 1° giugno 1930, il reparto assunse la nuova denominazione di 8° reggimento artiglieria d 'Armata il 1° ottobre 1934; il 13 maggio 1937 venne trasformato in "8° reggi mento artiglieria G .a.F.": ricevette lo Stendardo a Venaria Reale il 12 gennaio 1936; • 9° reggimento artiglieria d'Annata: costituito nel I 926 come " 6° Centro Controaerei" e divenuto "9° reggimento artiglieria pesante" il 1° giugno 1930 , il repa1to assunse la nuova denominazione di 9° reggimento artiglieria d'Armata il 1° ottobre 1934; il 13 maggio 1937 venne trasformato in "9° reggimento artiglieria G .a.F.": data di consegna sconosciuta; • 10° reggimento artiglieria d'Annata: costituito nel 1926 come "5° Centro Controaerei" e divenuto •

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"10° reggimento artiglieria pesante" il I O giugno 1930, il reparto assunse la nuova denominazione di 10° reggimento artiglieria d'Armata il 1° ottobre 1934; il 13 maggio 1937 venne trasforn1ato in "10° reggimento artiglieria G.a.F.": ricevette lo Stendardo a Trieste 1'8 gennaio 1936 durante una solenne cerimonia svoltasi alla presenza di S.A.R. il Duca d'Aosta; e) reggimenti di artiglieria alpina: • 1° reggimento artiglieria alpina "Taurinense": costituito il 1° novembre 1.887 come "Reggimento artiglieria da montagna" divenne "l O reggimento artiglieria da montagna" il l O ottobre 1909 assumendo nel 1935 la denominazione definitiva: ricevette lo Stendardo a Torino il 1.9 gennaio 1936 durante una solenne cerimonia svoltasi io Piazza Castello; • 2° reggimento artiglieria alpina "Tridentina": costituito il l O febbraio 1915 "3° Reggimento artiglieria da montagna" cambiò numerico ·in 2° nel 1926 assumendo nel 1935 la denominazione definitiva: ricevette lo Stendardo 1'8 gennaio 1936; • 3° reggimento artiglieria alpina "Julia": costituito il 15 luglio 1909 come "2° Reggimento artiglieria da montagna" cambiò numerico in 3° nel 1926 assumendo nel 1935 la denominazione definitiva: ricevette lo Stendardo a Gorizia il 19 gennaio 1936; • 4° reggimento artiglieria alpina "Cuneense": costituito il 1° gennaio 1934 come "4° Reggimento artiglieria da montagna" assunse la denominazione definitiva nel 1935: ricevette lo Stendardo offerto dalle associazioni politiche e d'arma della provincia di Cuneo .il 12 gennaio 1936 a Cuneo; • 5° reggimento artiglieria alpina "Pusteria": costituito il 31 dicembre 1935; data di consegna sconosciuta; • 6° reggimento artiglieria alpina "Alpi Graie": costituito il 15 novembre 1941 ; data di consegna sconosciuta; f) reggimenti di artiglieria controaerei: • 1° reggimento artiglieria controaerei: costituito nel 1926 come "8° Centro Controaerei", divenne" 1° reggimento artiglieria controaerei autocampale" dal 1° gi ugno 1930 assumendo poi, dal 1° gennaio 1934, la nuova denominazione: ricevette lo Stendardo a Rivoli il 26 gennaio 1936; • 2° reggimento artiglieria controaerei: costituito nel 1926 come" 10° Centro Controaerei", divenne "2° reggimento artiglìeria controaerei autocampale" dal 1° giugno 1930 assumendo poi, dal 1° gennaio 1934, la nuova denominazione: ricevette lo Stendardo a Napoli 1'8 gennaio 1936 durante la solenne cerimonia tenutasi in Piazza Plebiscito alla presenza delle LL. AA. il Principe Umberto e la P1incipessa Maria Josè; • 3° reggimento artiglieria controaerei: costituito nel 1926 come "7° Centro Controaerei", divenne "3° reggin1ento artiglieria controaerei autocampale" dal 1° giugno 1930 assumendo poi, dal 1° gennaio 1934, la nuova denominazione: data di consegna sconosciuta; • 4° reggimento artiglieria controaerei: costituito nel 1926 come "4° Centro Controaerei", divenne "4° reggimento artiglieria controaerei autocampale" dal 1° giugno 1930 assumendo poi, dal 1° gennaio 1934, la nuova denominazione: ricevette lo Stendardo a Mantova 1'8 gennaio 1936 durante la cerimonia tenutasi in Piazza Sordello; • 5° reggimento artiglieria controaerei: costituito nel 1926 come "9° Centro Controaerei", divenne "5° reggimento artiglieria controaerei autocampale" dal 1° giugno 1930 assumendo poi, dal 1° gennaio 1934, la nuova denominazione: data di consegna sconosciuta; O

Frattanto, il l ottobre del 1937 era stato costituito in Addis Abeba il 1° reggimento Genio Speciale d' Africa al quale venne concesso un labaro del tutto identico a quello assegnato due anni prima alle altre unità del1' Arma del Genio, che recava l'iscrizione "1 ° REGGIMENTO GENIO COLONIALE" lungo l'orlo inferiore e, ricamato intorno al fregio centrale, il motto "Di meta in meta, con l'arma e col lavoro" La distribuzione di nuove insegne ai reparti dell'Esercito proseguì celermente e nell'anno seguente vennero concessi i gagliardetti ai Battaglioni Carri Armati ed ai Battaglioni Carri d'Assalto (G .M. n.421-Servi72


zio Territoriale - R.decreto che concede l'uso del gagliardetto ai battaglioni cani armati ed ai battaglioni carri d'assalto. - (Gabinetto)- 16 aprile 1936 -Anno XIV) ed il labaro alle Scuole militari di Roma, di Napoli e di Milano. (G .M . n.963 - Servizio Territoriale - R . decreto che concede alle scuole militari l 'uso di un labaro . - (Gabinetto) - 1° ottobre 1936 - Anno XIV) Il Regio decreto del 16 aprile 1936 stabiliva quanto segue: "VITTORIO EMANUELE III Per grazia di Dio e per volontà della Nazione RED'ITALIA Visto il R . decreto 25 marzo 1860; Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato e Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Art. I. È concesso ai battaglioni carri armati e ai battaglioni carri d 'assalto l'uso di un gagliardetto. Art. 2. Il gagliardetto si compone: - di un'asta, con freccia, portante le iscrizioni già stabilite per le bandiere dei corpi; - di un drappo di panno rosso di forma triangolare (dimensioni metri 0,60-0,60-0,45) bordato di ji·angia di seta nera e portante, nella parte centrale, su una faccia il numero del battaglione sormontato dalla sagoma stilizzata di un carro armato o di un carro d'assalto e sull'altra il nominativo del battaglione; - di una.fascia di seta azzurra e relativo cordone." Art. 3. l gagliardetti di cui sopra saranno usati con le stesse modalità stabilite per le bandiere dei reggimenti di fanteria. Il predetto Nostro Ministro è incaricato dell 'esecuzione del presente decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Roma, addì 16 aprile 1936 - Anno XJV VITTORIO EMANUELE Mussolini." I gagliardetti in questione, di forma t1iangolare con la base lunga 45 centimetri ed i lati lunghi 60 , si distinguevano per l' inusuale frangia in seta nera , per il fregio - al diritto, il profilo di un can-o Fiat 3000B perì Battaglioni Carri di Rottura oppure quello di un carro L3 per i Battaglioni Carri d'Assalto, recante al disotto, in entrambi i casi, il numero romano indicante il battaglione - e per le iscrizioni riportate al rovescio che indicavano la specialità; ad esempio: "Xl/BATTAGLIONE/CARRI D'ASSALTO". Sia i fregi che le iscrizioni erano ricamate in argento .

TI decreto relativo al Labaro delle Scuole affermava: "Vl1TORTO EMANUELE III Per grazia di Dio e per volontà della Nazione RE D'ITALIA IMPERATORE D'ETIOPIA Visto il R. decreto 25 marza 1860; Visto il R. decreto 17 ottobre 1920, n .1488; Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato e Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Art. I . È concesso alle scuole militari l' uso d; un labaro. Art. 2. Il labaro, della.forma e dimensioni di cui al R. decreto 17 ottobre 1920, n.1488, in conformità del disegno unito al presente decreto sarà composto: - di un'asta, sormontata dall 'aquila romana con corona di alloro;

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- di un drappo in colore az,zurro Savoia nella faccia anteriore e nero in quella posteriore, portante, nel mezzo della faccia in azzurro, un pugnale con corona di alloro ed il numero della scuola scritto sull'elsa in cifra romana: sotto al pugnale sarà scritto il nominativo della scuola; - di una fascia di seta tricolore. Art.3 Il labaro sarà usato con le modalità prescritte dal R. decretol7 ottobre 1920, n.1488 e a mezza di apposita tracolla conforme al disegno annesso al presente decreto .. Il predetto Nostro Ministro è incaricato dell'esecuzione del presente decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti . Dato a Roma, addì I O ottobre 1936 - Anno XIV V/ITORIO EMANUELE

Il labaro in questione era simile, nell'aspetto e nelle dimensioni, a tutti gli altri distribuiti fino a quel momento ma recava al centro un gladio con impugnatura in oro e lama in argento sovrapposto ad una corona d'alloro pure in oro, recante sull'elsa, che era in argento con bordatura in oro, il numero romano d'oro identificativo della scuola, 1"'I" per Milano, il "Il" per Roma ed il "III" per Napoli; al disotto del fregio suddetto, ricamata in oro e disposta a semicerchio, c'era l'iscrizione "SCUOLA MILITARE DI. .... .. ..... ...." , in lettere romane maiuscole. Nel 1936 inoltre per l'esigenza A .O . vennero costituiti i seguenti reparti: • 10° ed 11 ° reggimento "Granatieri di Savoia": costituiti a Roma nell'ottobre 1936 presso i depositi del 1° e del 2° granatieri ed inviatiinAfrica, ad Addis Abeba, vennero sciolti entrambi il 27 marzo 1941 a seguito degli eventi bellici; ebbero la Bandiera di gueffa a seguito del R .decreto del 6 luglio J938; • 60° reggimento artiglieria "Granatieri di Savoia": costituito a Caserta il 12 ottobre 1936 e trasferito in Etiopia, fu sciolto nell 'aprile del 1941 a seguito degli eventi bellici; Anche l'anno seguente proseguì l'opera di ricostituzione di numerosi reparti già disciolti sia al termine del primo conflitto mondiale sia a seguito del riordinamento dell'Esercito del 1926: essi furono i seguenti: • 48° reggimento fanteria "Ferrara": ricostituito il l O luglio; sarà poi scioJto in Montenegro dopo l ' 8 settembre 1943; • 69° regg.i mento fanteria "Ancona" : i] reggimento venne ricostituito il 9° maggio e di nuovo sciolto in dopo la difesa della piazzaforte di Tobruk il 23 gennaio 1941; • 76° reggimento fanteria "Napoli": ricostituito il 20 maggio e di nuovo sciolto in Sicilia nel luglio 1943 in seguito agli eventi bellici; • 80° reggimento fanteria "Roma": ricostituito il 2 maggio; sarà poi sciolto in Campania dopo 1'8 settembre 1943; • 86° reggimento fanteria "Verona": ricostituito nel mese di maggio e di nuovo sciolto in Africa Settentrionale a11'inizio del 1941 in seguito alle perdite subite; con i superstiti viene ricostituito nel settembre 1'86° reggimento fanteria "Sabratha" soppresso a sua volta nel luglio del 1942 nella zona di El Alamein; • 87° reggimento fanteria "Ftiuli": ricostituito nel mese di marzo, il reggimento partecipa al secondo conflitto mondiale ed all'intero ciclo della gueffa di liberazione; • 116° reggimento fanteria "Treviso": sciolto un prima volta il 1° novembre 1936, il reggimento viene ricostituito il 18 luglio 1937 e di nuovo sciolto il 5 gennaio 1941 insieme con la divisione "Marrnarica" di cui faceva parte, in seguito ad eventi bellici; • 42° reggimento artiglieria "Sabratha": ricostituito nell'aprile del 1935, sciolto una p1irna volta il 7 gennaio 1937, nuovamente formato il 20 luglio 1937 e di nuovo sciolto il 5 gennaio 1941 in Cirenaica, in seguito ad eventi bellici; • 43° reggimento artiglieria "Sirte": ricostituito nel marzo del 1935, sciolto una prima volta il 30 settembre 1936, nuovamente formato il 9 maggio 1937 e di nuovo sciolto il 5 gennaio 1941 in Cirenaica, in segu ito ad eventi bellici; • 44° reggimento artiglieria "Mannarica": ricostituito nel gennaio del 1935, sciolto una prima volta il 15 74


settembre 1936, nuovamente formato nel maggio 1937 e di nuovo sciolto il 5 gennaio 1941 nei pressi di Bardia, in seguito ad eventi bellici; 45° reggimento artiglieria "Cirene": ricostituito nel luglio del 1935, sciolto una pii.ma volta nel novembre 1936, nuovamente formato il 1° ottobre 1937 e di nuovo sciolto il 5 gennaio 1941 nei pressi di Bardia, in seguito ad eventi bellici; 20° reggimento artiglieria di Corpo d' A1mata: costituito il 1° giugno 1937 e mobilitato durante la gue1Ta quale 20° raggruppamento di Corpo d'Armata, fu sciolto l'8 febbraio 1941 tra Dema edAgedabia in seguito ad eventi bellici; 21 ° reggimento artiglieria di Corpo d' Aimata: costituito il 1° ottobre 1937 e mobilitato dmante la guerra quale 21 ° raggruppamento di Corpo d' Aimata, fu sciolto il 5 gennaio 1941 nei pressi di Bardia, in seguito ad eventi bellici; Reggimento genio speciale d'Africa: costituito il 1° ottobre 1937 ad Addis Abeba, fu poi sciolto nell'aprile del 1941 a seguito degli eventi bellici; ebbe il labaro mod.1920 al momento della sua costituzione, sostituito poi dalla Bandiera mod. 1938 ridotta a seguito del R.decreto del 6 luglio 1938; 20° reggimento genio: costituito il l O giugno 1937 per il XX Corpo d'Armata ed inviato in Libia; all'inizio del secondo conflitto mondiale divenne centro di mobilitazione e fu sciolto nel novembre 1942 in seguito agli eventi belli.ci; 21 ° reggimento genio: costituito il 1° ottobre 1937 per il XXI Corpo d' Aimata ed inviato in Libia; all'inizio del secondo conflitto mondiale divenne centro di mobilitazione e fu scioJto nel novembre 1942 in seguito agli eventi bellici; XX autogruppo di Corpo d'armata: costituito il l O luglio 1937 ed inviato in Libia, venne trasformato in 20° centro automobilistico nell'ottobre 1938 ed in 20° reggimento autieri dal 1° luglio 1942 per essere poi sciolto nel novembre successivo io seguito agli eventi bellici; XXI autogruppo di Corpo d' AI·mata: costituito il 1° ottobre 1937 ed inviato in Libia, venne trasformato in 21 ° centro automobilistico nell 'ottobre 1938 ed in 21 ° reggimento autie1i dal 1° luglio 1942 per essere poi sciolto nel novembre successivo in seguito agli eventi bellici.

Nella primavera del 1938 i reparti inquadrati nel Regio Esercito avevano in dotazione e.inque diversi tipi di insegne: • Bandiere mod. 1860: per i reggimenti di Granatieri, per i reggimenti di Fanteria, per la Scuola Militare di Modena, per l'Alma di Attiglieria, per l'Arma del Genio, per la Legione Allievi Carabinieri, per le Scuole Allievi Ufficiali di Complemento, per la Scuola Centrale dei Carabinieri Reali , per le Scuole Allievi Sottufficiali e per l'Arma dei Carabinieri; • Stendardi mod. 1860: per i reggimenti di Cavalleria, per la Scuola d'Applicazione di Cava11eria e per i reggimenti di Artiglieria; • Labari mod . 1920: per i reggimenti Bersaglieli, per i reggimenti Alpini, per il Corpo Sanitario Militare, per la Croce Rossa Italiana, per l'Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta (S.M.0.M .) e per le Scuole Militari di Roma, di Napoli e di Milano; • Gagliardetti mod . 1935: per i Gruppi Carri Veloci de1le Divisioni Celeri; • Gagliardetti mod.1936: per i Battaglioni Carri Armati ed i Battaglioni Carri d 'Assalto. Questa notevole varietà di modem causò 1' intervento del Ministero della Guerra che elaborò uno studio in materia che ebbe come conseguenza la pubblicazione del Regio decreto 7 giugno 1938 (G.M. n.589 - Servizio Territoriale - Relazione e R. Decreto relativo alla concessione dell'uso della bandiera di fonnato lidotto, in sostituzione del labaro, ai reggimenti bersaglieri, alpini e de] genio; dello stendardo ai reggimenti di fantelia carrista e del labaro al corpo automobilistico militare. (gabinetto) - 7 giugno 1938 -Anno XVI), preceduto dalla relazione introduttiva del Ministro, i cui testi affermavano quanto segue:

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"SIRE L'alto valore simbolico che viene ora attribuito al labaro, in uso presso i reggimenti bersaglieri, alpini e del genio, mi ha indotto ad esaminare l'opportunità di sostituire tale insegna con la bandiera, tradizionale delle unità di arma combattente, e di lasciare il labaro come insegna speciale dei soli corpi del R. esercito e delle scuole militari, nonché delle associazioni della C.R.l. e dello S.M.O. di Malta. Senonché, avuto riguardo alle caratteristiche peculiari dei reggimenti bersaglieri, alpini e del genio, sembra conveniente dotare tali reggimenti di una bandiera che, senza raggiungere le speciali dimensioni dello stendardo, abbia un formato più ridotto, e sia perciò più maneggevole, delle bandiere in. uso presso i reggimenti di fa,ueria. Con l'adozione della bandiera ridotta, le insegne in uso presso le unità, i corpi e gli istituti del R. esercito risulteranno riordinate come segue, in modo rispondente a criteri di maggiore uniformità: a) - Bandiera (drappo metri i ,20xl ,20, asta metri 2,50,freccia esclusa): alle Regie accademie militari, alle scuole allievi ufficiali di complemento ed allievi sottufficiali, all'arma dei CC.RR ., ai reggimenti di granatieri e di fanteria divisionale; b) - Bandiera ridotta (drappo metri 0,90x0,90; asta metri 2,1 O,freccia esclusa): ai reggimenti bersaglieri, alpini e del genio (ad eccezione del!' 8° reggimento genio che resta depositario della prima bandiera concessa all'arma); c) - Stendardo (drappo metri 0,60x0,60, asta metri 1,30 esclusi freccia e falso calcio): ai reggimenti di fanteria carrista ed ai reggimenti di cavalleria e artiglieria (ad eccezione dell '8° reggimento artiglieria di corpo d'annata, che resta depositario della prima bandiera concessa all'arma); d) - Labaro: ai empi automobilistico e sanitario, alle scuole militari di Roma, Napoli e Milano, alle associazioni della Croce Rossa Italiana e del Sovrano Militare Ordine di Malta; e) - Gagliardetto: ai gruppi carri veloci delle divisioni celeri . A tali criteri si inspirano le disposizioni contenute nello schema di decreto che mi onoro sottoporre all'Augusta sanzione della Maestà Vostra e col quale viene anche sancito che le.frecce delle nuove bandiere e dei nuovi stendardi che saranno concessi da oggi in poi alle unità del R. esercito recheranno, in luogo del solo stemma Reale, l'aquila Imperiale ad esaltazione della nuova dignità a cui, dal 9 maggio 1936-XIV, è assurta la Maestà Vostra. Il Duce Ministro per la guerra Mussolini"

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"VITTORIO EMANUELE III Per grazia di Dio e volontà della Nazione RE D'ITALIA IMPERATORE D 'ETIOPIA Visto il R. decreto 25 marza 1860, modificato dal R. decreto 24 dicembre 1885 sulla.forma delle bandiere di cui deve far uso il R . esercito; Visto il R. decreto 3 dicenibre 1896, che ripristina l'uso dello stendardo per i reggimenti di cavalleria; Visto il R. decreto 23 dicembre 1900, relativo alla concessione all'arma del genio dell'uso della bandiera nazionale confanne a quella adottata per i reggimenti di.fanteria; Visto il R. decreto 17 ottobre 1920, n.1488, relativo all'adozione di un labaro per alcune unità del R . esercito, visto il R. decreto che concede,fra L'altro, alle scuole allievi ufficiali di complemento, l'uso della bandiera nazionale, conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria; Visto il R. decreto 9 agosto 1935-X lll, relativo alla concessione del gagliardetto ai gruppi carri veloci delle divisioni celeri; Visto il R. decreto 14 novembre 1935-XIV, n.2042, relativo alla concessione del labaro ai reggimenti dell'arma del genio; Visto il R. decreto 14 novembre 1935-XIV, n.2043, relativo alla concessione dello stendardo ai reggimenti dell'arma di artiglieria; Visto il R. decreto 16aprile 1936-XIV, che concede l'uso del gagliardetto ai battaglioni carri armati ed ai battaglioni carri d 'assalto; Sulla proposta del Duce, Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbianio decretato e decretiamo: Art. I È concesso a tutti i reggimenti bersaglieri, alpini e genio, esistenti e disciolti, l'uso della bandiera nazionale, in sostituzione del labaro attualmente ad essi affidato . Le bandiere dei predetti reggimenti sono di stoffa di seta e di forma quadrata, come quelle adottate per i reggimenti di fanteria , ma hanno Le seguenti dimensioni: drappo, metri 0,90 di lato; larghezza delle bande portanti i colori nazionali, m .0,30; lunghezza dell'asta, esclusa la freccia, m.2,10. Art. 2 È concesso ai reggimenti di fanteria carrista l'uso dello stendardo, conforme a quello adottato per i reggimenti di cavalleria e di artiglieria. Art. 3 La freccia delle nuove bandiere e dei nuovi stendardi concessi ad unità, corpi o istituti del Regio esercito, dopo l'entrata in vigore del presente decreto reca nel centro l'aquila imperiale in luogo dello stemma reale. Essa è confanne al disegno allegato al presente decreto . Art. 4 L'8° reggimento genio continua a.far uso della bandiera dell'arma del genio afjì.datagli in base all'art. 3 del R. decreto 14 novembre 1935-XIV, n . 2042. La bandiera affidata al 3° reggimento genio, in base all'art. 2 del medesimo decreto, è restituita in uso alla ricostruita scuola allievi ufficiali di complemento del genio . ! labari attualmente affidati ai reggimenti bersaglieri, alpini e del genio saranno conservati nei Musei d'arma stabiliti dal Ministro della guerra, non appena sostituiti dalle bandiere di cui al precedente art. 1. Art.5 È concesso l'uso di un labaro al corpo automobilistico . Il labaro, dellafonna e delle dimensioni prescritte dal R. decreto 17 ottobre 1920, n. .1488, sarà composto, in conformità del disegno allegato al presente decreto: 1. di un'asta sormontata da un'aquila romana con corona di alloro . Sulla targa sottostante all'aquila sa-

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ranno incisi i fatti d' arme a cui ha preso parte il corpo in analogia a quanto è prescritto per le freccie delle bandiere; 2. di un drappo di colore az:z,urro nella faccia anteriore, con quattro fiamme nere agli angoli, e di colore nero nella faccia posteriore; portante nel mezza della faccia anteriore in oro, il.fregio del corpo automobilistico: sotto al fregio , anche in oro, la iscrizione: "Corpo automobilistico". 3 . di una fascia di seta tricolore con frangia . Il labaro sarà custodito dall'8° centro automobilistico. Art.6 Sono abrogati i Regi decreti 14 novembre 1935-X!V, n.2042 e 16 aprile 1936-XIV. Il Ministro per la guerra è incaricato dell 'esecuzione del presente decreto, che sarà presentato alla Corte dei conti per La registrazione. Dato a Roma, addì 7 giugno 1938-Anno XVI VITTORIO EMANUELE Mussolini "

La novità più importante introdotta da questo decreto , oltre all'istituzione di una Bandiera ridotta in sostituzione dei Labari ed alla concessione del Labaro al Corpo Automobilistico, fu senz' altro l'adozione della freccia mod. 1938, la cosiddetta ''.freccia imperiale " , che sostituì quella mod. 1860 su tutte le bandiere di nuova concessione: la freccia in questione , realizzata sempre in bronzo dorato a fuoco , recava ora all 'interno l'aquila al volo abbassato rivolta verso destra e con lo scudo di Savoia moderna coronato nel petto, che poggiava su un cartiglio sul quale erano incise le iniziali "F.E.R.T." in lettere romane maiuscole; in basso, ai due lati del cartiglio, erano posti un ramo di alloro ed uno di quercia. La freccia poggiava come prima su un globo contornato da un anello sul quale era riportata l 'iscrizione "R. ESERCITO ITALIANO" e sostenuto dal gambo quadrangolare sormontato da una capitello di tipo corinzio, sulle cui facce continuavano ad essere incise le iscrizioni prescritte dall'articolo 3 del decreto 25 marzo 1860 e seguenti. n 29 agosto 1938 venne pubbUcata una circolare del ministero relativa alla confezione del1e nuove insegne (Ministero della Guerra - Gabinetto - N .56300 di prot.) che recitava quanto segue: "ConR. decreto 7 giugno u . se. (circ. 589 G.M. e.a.) è stato concesso l'uso della bandiera di.formato ridotto, in sostituzione del labaro, ai reggimenti bersaglieri, alpini e del genio, nonché l 'uso dello stendardo ai reggimenti di fanteria carrista e del labaro al corpo automobilistico militare. Si pregano i comandi in indirizzo di far conoscere se e quali insegne dei dipendenti reggimenti - bersaglieri, alpini.fanteria carrista - saranno offerte da comitati cittadini, avvertendo comunque che dette insegne saranno tutte costruite a cura dell'amministrazione militare . I comitati offerenti non dovranno perciò rivoliersi all'industria privata, bensì alle competenti direzioni di commissariato, incaricate di consegnare le insegne e d'incassare il relativo importo. Le bandiere e gli stendardi che non saranno offerti da comitati cittadini, verranno forniti a spese dell 'amministrazione militare . A parte saranno impartite disposizioni per quanto riguarda le cerimonie della benedizione delle nuove insegne e il ritiro degli attuali labari dei reggimenti bersaglieri, alpini e del genio." Le annunciate disposizioni in merito alla benedizione delle nuove insegne ed al ritiro dei labari giunsero dopo circa un mese con apposita circolare (Ministero della Guerra - Gabinetto - N .61560 di prot. del 22 settembre 1938-XVI) con la quale si affermava quanto segue: "Le nuove bandiere di formato ridotto e con freccia imperiale per i reggimenti bersaglieri, alpini e del genio e gli stendardi per i reggimenti di fanteria carrista, saranno prossùnamente a disposizione dei corpi interessati presso le direzioni di commissariato competenti per territorio. Poiché, com 'è noto, il 1° novenibre p .v. le insegne di tutti i reggimenti dovranno convenire a Vittorio Veneto e quindi a Roma per le cerimonie celebrative del Ventennale della Vittoria, si dispone che la funzione del-

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[a benedizione delle nuove bandiere di guerra abbia luogo per tutti i reggimenti (bersaglieri, alpini, genio e.fanteria carrista) in una unica data e cioè il 28 ottobre p.v.. Qualora particolari esigenze lo consiglino, i comandi di corpo d'armata potranno consentire per qualche reggimento che la cerimonia sia svolta prima o dopo la data suddetta, purchè non oltre il 31 ottobre p.v. La benedizione delle nuove insegne avrà luogo presso i singoli reggimenti e con le formalità prescritte, con opportune aggiunte per il ritiro del labaro, per quanto riguarda i reggimenti bersaglieri, alpini e del genio ( cerimoniale allegato). Nei presidi in cui si debbano benedire più bandiere di guerra, per conferire alla funzione maggiore solennità, sarà svolta una cerimonia unica, organizzata a cura del comando del presidio. Alla benedizione della bandiera di ciascun reggimento interverrà una banda presidiarla o, dove questo non sia possibile, la banda di un reggimento di fanteria . Gli attuali labari, dopo che saranno sostituiti dalle bandiere, saranno conservati ( art. 4 del R. decreto 7 giugno 1938, circolare 589 G .M . e .a.): - nel museo nazionale dei bersaglieri, i labari dei reggimenti bersaglieri; - nel museo nazionale del genio, quelli dei reggimento genio; - nel museo storico della scuola militare di alpinismo in Aosta quelli dei reggimenti alpini, in attesa che sia inaugurato il museo nazionale degli alpini. I labari saranno considerati, dopo la benedizione delle nuove bandiere, come semplici cimeli: il trasferimento e la raccolta di essi nei suddetti musei saranno pertanto effettuati, a cura dei reggimenti interessati, senza scorta d'onore e senza alcuna cerimonia."

Alla circolare era allegato il cerimoniale per la benedizione delle suddette bandiere, che si ritiene interessante riportare integralmente: "CERIMONIALE PER LA BENEDIZIONE DELLA NUOVA. BANDIERA PER I REGGIMENTI BERSAGLIERI, ALPINI E DEL GENIO Il reggimento, in grande uniforme, accompagna il labaro spiegato al luogo scelto per la.funzione, ove sarà apposito altare. La nuova Bandiera sarà stata prima portata sul posto, avvolta nel fodero. Schierato il reggimento davanti all'altare, nella formazione più opportuna, gli ufficiali montati mettono piede a terra; il comandante del reggimento si colloca davanti all'altare: l'alfiere col Labaro si dispone a destra del comandante del reggimento; l'aiutante maggiore in i°, con la nuova Bandiera nel.fodero, alla sua sinistra . I comandanti di battaglione e di compagnia, in seguito a ordine del com.andante, si portano parte a destra e parte a sinistra dell'altare, in semicerchio. Fatto togliere il fodero alla nuova Bandiera, il comandante del reggimento la impugna con la mano sinistra, con l'asta diritta, e la presenta al sacerdote perché la benedica. Benedetta la Bandiera, il comandante del reggimento la consegna con la mano destra all'alfiere e con la sinistra riceve da lui il labaro, che passa all'aiutante maggiore in i°. Toglie quindi le decorazioni al Labaro e le pone sulla nuova insegna. Compiuta tale operazione, i comandanti di battaglione e di compagnia salutano con. la sciabola e vanno a riprendere il loro posto nell'ordinanza . La truppa è rùnastafinora sull'attenti, apied'arm (ofianc'arm). Il comandante del reggimento comanda allora di presentare le armi ed accompagna la Bandiera e il Labaro al centro della.fronte della truppa schierata, mentre la musica suona la m.arcia reale: l'alfiere è alla destra e l'aiutante maggiore in alla sinistra del comandante del reggimento . Questi ordina che la musica cessi di suonare, riprende la Bandiera con la sinistra e dice ad alta voce: "Ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati! La religione ha ora benedetta la Bandiera, che il RE IMPERATORE concede al reggimento. Noi dobbiamo conservarla in ogni occasione, con qualunque sacrificio nostro, e morire piuttosto che ab. bandonarla.

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Giuriamo tutti di difenderla fino alle ultime stille del nostro sangue, per il servizio del RE IMPERATORE e della Patria "" . Ciò detto, egli alza la mano destra dicendo: Lo giuro!; e tutti, alzando la mano destra, ripetono ad alta e chiara voce: Lo giuro! Rimette poscia la Bandiera al porta-bandiera e gli dice: "Questo simbolo dell 'onor militare è a voi affidato nella certezza che voi lo custodirete anche a rischio della vostra stessa vita". Impugna poi il Labaro con la mano sinistra e dice: "Questo Labaro,fatto sacro dal nostro giuramento, sarà religiosamente conservato con gli altri trofei di guerra, che ricordano i.fasti dell'Esercito italiano" Riconsegna quindi all'aiutante maggiore in I° il Labaro che viene coperto col.fodero. Il comandante del reggimento fa rimettere le armi al piede; gli ufficiali montano a cavallo e poscia il reggimento sfila in parata avanti alla Bandiera, che sarà a destra del comandante del reggimento ."

Ne] 1938 furono concesse altre tre Bandiere: • il 6 luglio 1938 il Labaro del 1° reggimento Genio Coloniale venne ritirato e sostituito dalla bandiera ridotta mod. 1938; • il 25 settembre fu concesso il Labaro al Corpo di Commissariato che era ancora sprovvisto di insegna (G.M. n.852 - Servizio Ten-itoriale - R . Decreto riguardante la concessione dell'uso di un labaro al Corpo di commissariato - (Gabinetto) - 25 settembre 1938-Anno XVI); • il 21 ottobre seguente fu la volta del Reggimento Chimico, che ricevette la Bandiera mod.1938 ridotto . (G .M. n.884 - Servizio TeITitoriale- R. Decreto relativo alla concessione dell' uso della bandiera nazionale di formato ridotto al reggimento chimico - (Gabinetto) - 21 ottobre 1938 - Anno XVI). Il testo di questi ultimi due provvedimenti fu il seguente: " VITTORIO EMANUELE III Per grazia di Dio e volontà della Nazione RE D'ITALIA IMPERATORE D 'ETIOPIA Visto il R. decreto 7 giugno 1938 -XVI, concernente l'istituzione della bandiera di formato ridotto e il riordinamento delle insegne militari del R. esercito: Sulla proposta del DUCE, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiam,o: Articolo unico È concesso l'uso di un labaro al corpo del commissariato. Il labaro, della forma e delle dimensioni prescritte dal R . decreto 17 ottobre 1910, n .1488, sarà composto, in conformità del disegno allegato al presente decreto: - di un'asta sormontata da un'aquila romana con corona di alloro . Sulla targa sottostante all'aquila saranno incise le campagne a cui ha preso parte il corpo, in analogia a quanto è prescritto per le freccie delle bandiere; - di un drappo di color viola nella parte centrale della.faccia anteriore, con due striscie laterali longitudinali di colore azzurro scuro, e di colore altresì viola nella faccia posteriore; portante nel viola della faccia anteriore, in oro, il fregio del corpo di commissariato, con la iscrizione sotto al fregio , anche in oro, "Corpo di Commissariato " , e, sempre nella faccia anteriore, nel mezzo di ognuna delle due striscie di colore azzurro scuro, anche in oro, il fregio del ruolo ufficiali di sussistenza; - di una fascia di seta tricolore con frangia. Il labaro sarà custodito dalla direzione del commissariato militare del corpo d 'armata di Roma. Il Ministro per la guerra è incaricato dell'esecuzione del presente decreto, che sarà presentato alla Corte dei Conti per la registrazione.

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TAV. N. 10

Gagliardetti per il I ed il V Reparto d'Assalto in uso durante la prima guerra mondiale.

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TAY. N. 11

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Gagliardetti per il XIV ed il XXV Reparto d'Assalto in uso durante la prima guerra mondiale.


TAV. N. 12

Gagliardetto per il XXX Reparto d'Assalto in uso durante la prima guerra mondiale.

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TAV. N. 13

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Labaro mod. 1920 per i reparti d'assalto.


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"-------- -- ----.--------------1 TAV. N . 14

Labaro mod. 1920 per i reggimenti Bersaglieri rimas/0 in uso fino all'adozione della bandiera diforma/.0 ridotto mod.1938.

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TAV. N. 15

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Labaro mod.1920 per i Gruppi Aeroplani.


Dato a S. Rossore, addì 25 settembre 1938-XVI VIITORIO EMANUELE MUSSOLINI".

"VIITORIO EMANUELE III Per grazia di Dio e volontà della Nazione RE D'ITALIA IMPERATORE D'ETIOPIA Vìsto il R. decreto 7 giugno 1938 - XVI, concernente l'istituzione della bandiera di fonnato ridotto e il riordinamento delle insegne militari del R. esercito: Sulla proposta del DUCE, Primo Ministro Segretario di Stato , Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico Al reggimento chimico è concesso l'uso della bandiera nazionale di formato ridotto in conformità delle norme del R. decreto 7 giugno 1938-XVI. Il Ministro per la guerra è incaricato dell'esecuzione del presente decreto, che sarà presentato alla Corte dei conti per la registrazione . Dato a S. Rossore, addì 25 settembre 1938-XVI VIITORTO EMANUELE MUSSOLINI" .

Sempre nel 1938 furono ricostituiti alcuni reparti di fanteria, ovvero: • il 158° reggimento "Liguria", il 225° ed il 226° reggimento "Arezzo": ricostituiti il 1° marzo; • 1'82° reggimento "Torino": ricostituito il l O luglio. In conseguenza deUo sbarco italiano dell'aprile del ] 939 e dell 'assunzione, da parte di S.M. il Re Vittorio Emanuele III della corona d ' Albania , deliberata il 12 di quel mese dall'Assemblea Costituente composta da notabili, le forze annate albanesi, riorganizzate negli anni precedenti da una missione italiana capeggiata dal generale Pariani e la cui gran parte degli ufficiali proveniva dalle nostre Accademie Militari, vennero fuse con quelle italiane49 . In conseguenza di ciò il Min istero della Guerra decise l'attribuzione della Bandiera al reggimento scelto della "Guardia Reale Albanese"so, la cui descrizione apparve in un promemoiia datato 24 aprile 1939 che, sottoposto all'attenzione del ministro , venne approvato il 27 seguente; il documento recitava quanto segue: "BANDIERA DI GUERRA PER I REGGIMENTI ALBANESI In relazione a quanto disposto dalla E.V, l 'iifficio ha fatto preparare l'unito disegno del drappo della bandiera di guerra per i reggimenti albanesi: il disegno corrisponde in tutto al drappo delle vecchie bandiere dell 'esercito albanese ( di queste non è stato possibile rintracciare alcun esemplare) . Le dimensioni sono Le seguenti: - drappo di seta: m. 1,20 x I ,20; - disegno: altezza complessiva m. 0,75; larghezza m. 0,50; - asta: m. 2 ,50.

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battaglioni di fanteria albanese allora esistenti vennero aggregati, in qualità di terzi battaglioni , ad altrettanti reggimenti di fanteria italiana: così il 47° ed il 48° "Fenara" inquadrarono i battaglioni "Gramos" e "Dajti", 1' 83° ed 84° "Venezia" inquadrarono i battaglioni 'Tomori" e "Tarabosh" ed infine il 225° ed il 226° "Arezzo" inquadrarono i battaglioni "Kaptinia" e "Korata" . so Il reggimento, costituito il 29 aprile 1939 presso il deposito del 2° reggimento " Granatieri di Sardegna" prima della fusione del0 le forze annate a lbanesi con quelle italiane, venne poi contratto a livello di battaglione all ' inizio del 1940 ed incorporato nel I reggimento " Granatieri di Sardegna".

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Alla nuova bandiera di guerra sarebbe apposta la stessa freccia con stemma reale prescritta per Le bandiere dei reggimenti dell'esercito italiano. La bandiera del reggimento guardia reale albanese potrebbe essere subito costruita e consegnata al battaglione già costituito, per sfilare nella rivista del 9 maggio; a meno che VE. non preferisca attendere la costituzione del reggimento, in considerazione anche che: - la bandiera dovrà essere approvata con regolare R. decreto, su proposta del governo albanese; - per la benedizione della bandiera, data la prevalenza musulmana dei militari albanesi, occorrerà l'approvazione cli un cerimoniale diverso da quello prescritto dal nostro regolamento di disciplina." La Bandiera assegnata alla Guardia Reale Albanese, attualmente conservata presso il Museo dei Granatieri in Roma, aveva le caratteri.stiche seguenti: - freccias 1: era identica a quella mod. 1860 stabilita per le Bandiere della fanteria italiana, sulla prima faccetta recava la seguente iscrizione: "REGGIMENTO/GUARDIA REALE/ALBANESE/ I O NOVEMBRE 1939/XVIII"; - asta: era identica a quella mod. 1860 per le Bandiere della fanteria italiana; - cravatte: erano identiche a quelle mod. 1860 per le Bandiere della fanteria italiana; - cordone: era identico a quello mod. 1860 per le Bandiere della fanteria italiana; - drappo: realizzato in faglia di seta naturale tinta, era un quadrato i cui lati misuravano effettivamente l metro e 20 centimetri ciascuno ed era costituito da un unico telo di colore rosso, che recava al centro uno scudo dello stesso colore con l 'aquila bicipite nera coronata dall'elmo di Scanderbeg in oro, sostenuto da due fasci littori anch'essi neri addossati con l'ascia in fuori, uno per lato, congiunti in alto da un nodo di Savoia per parte e in basso da una li sta svolazzante nera caricata dal motto "FERT" in oro ripetuto tre volte; tra i due nodi di Savoia, al disopra dello scudo , era posta la corona reale italiana in oro. La Bandiera venne consegnata al reggimento durante una solenne cerimonia svoltasi a Roma il 28 novembre 1939 nella caserma " Principe di Napoli" del l O reggimento "Granatieri di Sardegna", alla presenza del comandante del Corpo d' Armata cli Roma, generale di Corpo d'Armata Remo Gambelli. I sei battaglioni di fanteria albanese - i quali , secondo il nostro costume, non avevano avuto la Bandiera ma erano inquadrati sotto quelle dei reggimenti di fanteria ai quali erano aggregati - vennero mobi1itati in occasione del conflitto con la Grecia ma non dettero buona prova di sé tanto da dover essere ritirati dal fronte per essere riordinati provvisoriamente in un 'unità autonoma denominata "Gruppo Skanderbeg". I1 20 giugno del 1942 venne prospettata la costituzione cli tre reggimenti di fanteri a albanese, ognuno costituito da due dei vecchi battaglioni, i quali, a seguito della circolare del 14 marzo 1942, assunsero la denominazione di I O , 2° e 3° reggimento "Cacciatori d' Albania"52 . Tutti e tre i reggimenti ebbero quasi certamente la nuova Bandiera adottata nell'aprile del 1942 in sostituzione di quella introdotta tre anni prima: dalle pagine del giornale "Tomori" del 12 aprile 1942 apprendiamo infatti che: "La bandiera nazionale del Regno d'Albania consiste in un drappo quadrangolare largo i due terzi della lunghezza, di colore rosso con al centro l'aquila bicipite nera ." Era quindi spariti dal drappo tutti gli ornamenti usati in precedenza e le Bandiere albanesi avevano di nuovo assunto il loro tradizionale aspetto53 . Una di queste Bandiere - confezionata in Italia e che probabilmente non si fece in tempo ad inviare in Al51 Stranamente la Bandiera non ebbe la nuova frecc ia mod. 1938 bensì la mod. 1860. 52 Nella p1imavera del 1943 venne costituito, con personale reclutato nel Kossovo jugoslavo annesso al Regno d'Albania, un 4° reggimento "Cacciatori d' Albarua"mentre il 3 settembre delJo stesso anno vennero sciolti il 2° ed il 3° reggimento; dopo alcuni giorni i due reggimenti superstiti - il 1° ed il 4° - posero fine all'"unione" con l'Esercito italiano attaccandone i repaiti nei loro presidi. 53 La Bandiera assegnata ne l 1942 ai reggimenti cacciatori era molto probabil mente simile a quella che avevano in dotaz ione dall '8 agosto del 1919 i reparti dell'esercito albanese riorganizzato dalla missione italiana. Le Bandiere in questione erano rosse e di forma quadrata. misuravano 1 metro e 20 centimetri per lato ed erano ornate da una corta frangia in oro e dall 'aquila aJbanese cimata dall'elmo di Scanderbeg in oro, al disotto della quale erano ricamati due rami di alloro annodati tra di loro.

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bania - è conservata presso il Museo della Fanteria dii Roma ed è in condizioni perfette; il drappo è un quadrato di seta rossa dì 1 metro e 20 centimetri di lato, fregiato dall'aquila bicipite albanese di colore nero cimata dall'elmo di Scanderbeg ricamato in oro, così come in oro sono ricamati i due rami di lauro posti al disotto dell'aquila. Nell'autunno del 1939 furono ricostituiti altri 23 reggimenti - 18 di artiglieria per divisione di fanteria, uno di fanteria carrista, uno di artiglieria corazzata, uno di artiglieria G.a.F. , uno di artiglieria di corpo d'armata ed un reggimento genio, riguardo ai quali vennero diramate due diverse circolari, la prima datata 4 ottobre (Ministero della Guerra - Gabinetto - N .89980 dì prot. - Oggetto: Bandiere di gue1Ta) e la seconda 8 ottobre (Ministero della Guerra - Direzione Generale dei servizi Logistìci - Div. Vestiario, Sez. la N .11885/55 di prot. - Oggetto: Bandiere di guerra per i reggin1enti di nuova costituzione) Il primo documento recitava: "Le bandiere e gli stendardi dei seguenti reggimenti di nuova costituzione saranno prossimamente a disposizione dei corpi interessati presso le direzioni di commissariato com.petenti per territorio:

59° art. DJ: "Cagliari" 36° art. DJ: "Forlì" 33° fanteria carrista 58° art. Df. "Legnano" /33° art. div. corazzata 33° art. Df "Acqui" 57° art. Df "Lombardia 56° art. Df "Casale" 12° art. G.a.F 35° art. Df "Friuli" 41 ° art.D.f. "Firenze" 47° art. D f "Bari" 49° art. D.f "Parma " 51 ° art. D.f "Siena" 34° art. D.f "Re" 54° art. D.f "Napoli " 48° art. Df "Taro " 32° art. D .f. "Marche " 37° art. Df. "Cosseria" 55 ° art. D.f. "Brescia" 53 ° art. Df. "Arezzo" 26° art. di CA. 26° reggimento genio

direz. Commiss. Mil . Torino direz. Commiss. Mil. Alessandria direz . Commiss. Mil. Milano direz . Commiss. Mii. Milano direz . Commiss. Mil. Milano direz . Commiss. Mil. Bolzano direz . Commiss. Mil. Trieste direz. Commiss. Mii. Bologna direz. Commiss. Mil. Bologna direz. Comm. Mii. Firenze direz. Comm . Mii. Firenze direz. Comm. Mii. Bari direz. Comm. Mii. Bari direz . Comm. Mil. Napoli direz. Comm.. Mii. Udine direz. Comm.. Mii. Palermo direz. Comm.. Mii. Cagliari direz. Comm. Mii. Treviso direz. Comm.. Mil . Genova direz. Comm. Mil. Tripoli direz . Comm. Mil. Tirana direz. Comm. Mil. Tirana direz. Comm. Mil. Tirana

La benedizione delle nuove insegne avrà luogo presso i singoli reggimenti con le modalità prescritte dai numeri 640 e seguenti del Regolamento di disciplina militare per il R. esercito. Nei presidi in cui si debbano benedire più bandiere di guerra, per conferire alla funzione maggiore solennità, sarà svolta una cerimonia unica, organizzata a cura del comando di presidio. Alla benedizione della bandiera di ciascun reggimento interverrà una banda presidiaria o, dove questo non sia possibile, la banda di un reggimento di fanteria.

Il fregio centrale misurava 50 centimetri di altezza e cli larghezza, mentre l' elmo era alto 12 centimet1i e mezzo; l'asta, ricope11a in velluto rosso e decorata dall'abituale spirale di chiodi in metallo dorato, era alta in tutto 2 metri e 50 centimetri - calciolo metallico alto 10 centimetri compreso - ed era provvista di freccia in bronzo dorato sim ile a quella italiana mod.1860 al disotto della quale era saldata una targhetta rettangolare dello stesso metallo sulla quale era inciso il nome dell'nnità. (es. "SHKODRA" , Scutari)

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Le insegne dei reggimenti già disciolti ed ora ricostituiti- insegne che sono custodite nel Sacrario delle bandiere - saranno ritirate dal Vittoriano ed accompagnate ai singoli corpi in base a disposizioni che verranno diramate con foglio a parte." Tutti i reggimenti citati nella circolare, eccezion fatta per il 12° reggi mento a1tiglieria G .a.F. che l'aveva già, per il 133° reggimento artig lieria corazzato e per il 26° reggimento genio d 'Albania costituiti ex novo nel 1939, erano reparti costituiti prima o durante Ja grande guerra e disciolti subito dopo ed avrebbero quindi dovuto avere, secondo quanto affermato nella circolare, le proprie antiche insegne custodite all'interno del Sacrario del Vittoriano; in realtà però i vecchi reggimenti di artiglieria da campagna trasformati nel 1939 in reggimenti per divisione di fanteria all 'epoca del loro scioglimento non avevano Bandiera, concessa ai reparti dell'Arma solo nel 1935. I reggimenti che poterono ritirare lo stendardo rnod. 1935 dal Vittoriano furono pertanto i seguenti: - il 48° reggimento artiglieria per Divisione fanteria "Taro": costituito nel maggio 1915 come reggimento d'artiglieria da campagna e sciolto nel febbraio 1919, fu ricostituito una prima volta il 16 settembre 1935 in sostituzione del 29° reggimento della stessa spec ialità, mobilitato per l'esigenza A.O., sciolto il 28 settembre 1936 e ricostituito nuovamente il 1 settembre 1939; - il 49° reggimento artiglieria per Divisione di fanteria "Parma": costituito nel maggio 1915 come reggimento d'artiglieria da campagna e sciolto il 15 dicembre 1918, fu ricostituito una prima volta il 1° ottobre 1935 in sostituzione del 2° reggimento della stessa specialità, mobilitato per l'esigenza A.O.e sciolto il 9 novembre successivo. L' unità fu poi di nuovo ricostituita il 15 gennaio 1936 per essere sciolta ancora il 27 marzo 1937 e ricostituita definitivamente il 9 settembre 1939. Per motivi a noi sconosciuti, le Direzioni di Commissariato che provvedevano abitualmente in proprio alla confezione dei drappi, delle aste, delle frecce, delle sciarpe, dei cordoni e delle custodie necessarie alla confezione d i tutte le insegne dell'Esercito, stavolta incontrarono tali difficoltà di approvvigionamento da indurre il Ministero a stabilire che queste procedessero "con tutta urgenza" all'acquisto sul mercato privato di una nutrita ser.ie di parti di bandiere. La circolare dell'8 ottobre- che è di grande importanza anche per altri motivi, dei quali parleremo tra poco - stabilì quanto segue: "I sottonotati enti provvederanno, con tutta urgenza, all'acquisto dal commercio delle seguenti parti di bandiere di guerra:

DIREZIONE DI COMMISSARIATO MILITARE DI TORINO. - n. 24 stendardi per reggimenti di artiglieria e di fanteria carrista, completi di asta (senza freccia), drappo, cordone,fascia e fodera di tela cerata . L'insegna, come prescritto dalle circolari n.939 G.M. 1935 e n.589 G.M. 1938, dovrà essere conforme a quella adottata per i reggimenti di cavalleria, avvertendo che il drappo dovrà essere munito ai lati, ad eccezione di quello unito all'asta, di frang ia d'argento, alta mm.32. - n. 1 bandiera di.formato ridotto, di cui alle norme del R.D. 7 giugno 1938 (circ.589 G.M. 1938) completa di asta (senza freccia) drappo, cordone,fascia e fodera di tela cerata. Le fodere di tela cerata devono essere fornite dalla stessa Ditta aggiudicataria delle insegne. DIREZIONE DI COMMISSARIATO MILITARE DI MILANO. - n. 25 freccie con aquila imperiale, conforme al disegno allegato al R.D. 7 giugno 1938 (circ. 589 G.M. 1938). Appena dette parti di bandiere saranno state collaudate ed accettate, ne sarà effettuata la spedizione urgente alle seguenti direzioni di commissariato: - alla direzione di comm.to di Torino: n. l stendardo e n. l freccia pel 59° art . D.f. "Cagliari"; - alla direzione di conun.to di Alessandria: n . l stendardo e n. l freccia pel 36° art. D.f "Forlì"; - alla direzione di comm.to di Milano:

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n. J stendardo e n . 1 freccia pel 33° fanteria carrista; n. 1 stendardo e n. 1 freccia pel 58° art. D . f "Legnano"; n . J stendardo e n . 1 freccia pel 133° art. div. Corazzata; - alla direzione di comm .to di Bolzano: n. l stendardo e n.1 freccia pel 33° art. D .f. "Acqui"; - alla direzione di comm.to di Trieste: n.1 stendardo e n.1 freccia pel 57° art. D.j. "Lombardia"; - alla direzione di comm.to di Bologna: n.1 stendardo e n. l freccia pel 56° art. D .f. "Casale"; n.1 stendardo e n . 1 freccia pel 12° art. G . a . F.; - alla direzione di comm.to di Bari: n . 1 stendardo e n.. l freccia pel 47° art. D .f. "Bari"; - alla direzione di comm .to di Napoli: n.1 stendardo e n. J frecciapel 51° art. D .f "Siena"; - alla direzione di comm.to di Udine: n.. 1 stendardo e n . l freccia pel 34° art. D.f "Re"; - alla direzione di c0mm .to di Palermo: n. l stendardo e n. lfrecciapel 54° art. D.f. "Napoli"; - alla direzione di comm.to di Treviso: n . l stendardo e n. I freccia pel 32° art. D ..f "Marche"; - alla direzione di comm.to di Genova: n. l stendardo e n. 1 freccia pel 37° art. D.f. "Cosseria"; - alla direzione di comm.to di Tripoli: n . 1 stendardo e n. l freccia pel 55° art. D .f. "Brescia"; - alla direzione di comm.to di Treviso : n. l stendardo e n. J frecciapel 32° art. D .f. "Marche"; - alla direzione di comm.to di Tirana: n. l stendardo e n . I frecciapel 53° art. D.j. "Arezzo"; n. l stendardo e n. 1 freccia pel 126° art . di C. d'A.; n. 1 bandiera ridotta e n.1 freccia per il 26° Regg. Genio . La relativa spesa dovrà conteggiarsi a carico del capitolo 25 (n. 2aserie) del bilancio dell'esercizio 1939-40. Le spedizioni oltremare dovranno effettuarsi osservando le consuete norme . La pratica ha carattere d'urgenza. Comunicate al più presto data entro la quale le Bandiere e le frecce saranno approntate. Di ogni spedizione dovrà essere data comunicazione anche a questo Ministero."

Come abbiamo detto, questo documento è di grande importanza poiché vi si affermava, a proposito degli stendardi destinati ai reggimenti di artiglieria e di fanteria carrista, che questo tipo di insegna "come prescritto dalle circolari n . 939 G.M. 1935 e n. 589 G.M.1938, dovrà essere conforme a quella adottata per i reggimenti di cavalleria, avvertendo che il drappo dovrà essere munito ai lati, ad eccezione di quello unito all'asta, di frangia d'argento, alta mm. 32: " : l'uso della frangia d'argento era tuttavia in netto contrasto con quanto stabilivano ]e due circolari citate, in ciascuna delle quali si ribadiva che gli stendardi in oggetto dovevano essere conformi "a quello adottato per i reggimenti di cavalleria". Il Ministero quindi, con la circolare dell'8 ottobre, ritenne opportuno specificare il diverso colore della fran gia per gli stendardi d'artig1ieria e di fanteria carrista in modo da evitare ogni possibile equivoco.

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Alla fine del 1939 venne concessa la bandiera anche ai reparti del presid io di Zara che ebbero la mod. 1938 da fanteria (G .M. N .86 - Servizio Territoriale- R. decreto riguardante la concessione dell'uso deJla bandiera nazionale al presid io militare di Zara. - (Gabinetto) - 7 dicembre 1939 -Anno XVIII) 54 Nel corso de l 1939 furono costituiti, oltre a quelli già citati nelle due circolari deJ 4 e dell '8 ottobre, altri 14 reggimenti , dei quali 10 di fante1ia e 4 di artiglieria. Essi furono i seguenti: • 25° reggimento fa nteria "Bergamo" : ricostituito il 24 maggio, fu scio lto nel 1943 in Dalmazia; • 32° reggimento fanteria "S iena": ricostituito il 24 settembre , fu sciolto ne11 'isola di Creta nel settembre 1943; • 39° reggimento fanteria " Bologna": ricostituito già come reggimento "scuola" il l O ottobre 1934, dal l 0 settembre 1935 fu inquadrato ne11 a Divisione "Bologna" e fu sciolto in Africa Settentrionale ne l dicembre 1942; • 64° reggimento fa nteria "Cagliari" : ricostituito il 5 aprile, fu sciolto dopo 1'8 settembre 1943 in Peloponneso; • 72° reggimento fanteria "Puglie": ricostituito il 15 aprile, fu sciolto in Kossovo 1' 8 settembre 1943; • J27° reggimento fantelia "Fii-enze": ricostituito il 15 settembre, fu scio1to in Albania il 28 settembre 1943; • 139° reggimento fa nteria "Bari": ricostituito iJ 15 settembre, il 21 sette mbre 1944 venne trasformato in "3 ° reggimento guardie" e poi, dal 1° ottobre successivo, in "139° reggi mento Sicurezza J nterna "Aosta", sciolto il 31 agosto del 1946; • 140° reggimento fa nteria "Bari": ricostituito il 15 settembre, il 24 settembre 1944 venne trasformato in "4° reggimento guardie" e poi sciolto il 30 novembre successivo; • 207° reggimento fanteria "Taro": ricostihlito il 6 settembre, fu sciolto nella Francia meridionale nel settembre 1943; • 208° reggimento fa nteria "Taro": ricostituito il 12 settembre, fu sciolto nella Francia meridionale nel settembre 1943; • 40° reggimento artiglieria "Caprera" : ricostituito nel mese di ottobre del 1934, assunse dal 15 ottobre 1939 la denominazione di "40° reggimento artiglieria " Calabria" e il 25 settembre 1944 fu trasformato in "40° regg.i mento Sicurezza Interna '·Calabria", sciolto poi nell' agosto 1946; • 50° regg imento a1tiglieria "Regina": ricostituito il 1° marzo , fu sciolto a Rodi l' 11 settembre 1943; • 131 ° reggimento artiglieria '·Centauro": costituito il 20 aprile, fu sciolto il 18 aprile 1943 in Africa Settentrionale .in seguito agli eventi bellici; • 132° reggimento artiglieria "Ariete": costituito il l O febbraio, fu sciolto il 21 novembre 1942 dopo la battaglia di El Alarne in. Giunti ormai alla guerra, si intensificò l'opera di ricostituzione delle unità disciolte al termine del primo conflitto mondiale, Iiconsegnando loro le bandiere conservate al Vittoriano: i reparti ricostituiti o fo rmati exnovo nel primo anno di guerra furono i seguenti: • 141° e 142° reggimento di fantelia "Catanzaro" , entramb i sciolti una prima volta nel giugno del 1920, ricostituiti il 23 maggio 1940 e di nuovo sciolti il 5 gennaio 1941 nell a zona di Bard ia in seguito agli eventi bellici; • 2 l0° reggimento di fanteria "Bisagno", sciolto una prima volta nel settembre 1919, ricostituito nel giugno 1940 ad Asmara e sciolto di nuovo nel maggio dell'anno seguente nella zona del Galla e Sidama in seguito ad eventi bellici55 ;

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fn seguito al la trasformazione del "Comando fronte a terra" e ciel "Comando "Fronte a mare" dislocati ne l territorio di Zara avvenuta nel 1942, vennero costituiti ex-novo due reggimenti di fanteria, il 291 ° ed il 292° ·'Zara" che furono inquadrati insieme con il I 58° reggimento artiglieria nell'omonima Divisione di fan teria che venne poi sciolta il 9 settembre del 1943 nell 'area della Dalmazia settentrionale. 5511 210° "Bisagno" ed il 2 11° "Pescara" furono inquadrati nella D ivisione di fanteria "Africa".

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• 211° reggimento di fanteria "Pescara" , sciolto una prima volta il 22 novembre 1917 per le gravi perdite subite, ricostituito nel maggio 1940 ad Addis Abeba e sciolto di nuovo il 19 maggio 1941 al termine della difesa dell'Amba Alagi; • 205° reggimento artiglieria per divisione fanteria: costituito ex novo il 22 dicembre 1940 a Caserta, il reggimento assunse il nome "Bologna" solo nel febbraio del 1941 quando venne inquadrato neU 'omonima divisione e fu sciolto il Africa Settentrionale il 25 settembre 1942 in seguito ad eventi bellici; • 15° reggimento a1tiglieria di corpo d ' armata: costituito ex novo il 15 febbraio 1940 nei pressi di Savona, il reggimento fu sciolto 1'8 settembre 1943 in Liguria; • 13° reggimento artiglieria G .a.F.: costituito ex novo a Verona nel giugno 1940 e destinato in Albania, il reggimento fu scio1to il 14 novembre 1943; • 14° reggimento artiglieria G.a.F.: costituito ex novo nel maggio 1940 a Tripoli, il reggimento fu sciolto nel dicembre 1942 in seguito agli eventi bellici; • 15° reggimento genio: costituito ex novo il 1° marzo 1940 a Chiavari (GE), durante il conflitto d·ivenne centro di mobilitazione e fu sciolto 1'8 settembre 1943; • 14° centro automobilistico: costituito ex novo il 15 febbraio 1940 a Treviso divenne 14° reggimento autieri dal 1° luglio 1942 e poi fu sciolto nel settembre 1943. Il 27 aprile 1940 fu la volta delle Scuole Allievi Ufficiali e Sottufficiali- costituite nel frattempo per trasformazione dei reggimenti ScuolaA.U.C. ed A.S . - cui il ministero concesse le nuove Bandiere d 'istituto del tipo da fanteria (Ministero della Gue1Ta - Gabi11etto - n . 34890 di prot.): La circolare recitava quanto segue: "Per le disposizioni della circolare 113300 - Gabinetto - in data 1O e .m ., dal 1 ° giugno p. v. gli attuali reggimenti Scuola A.U.C. e A.S. avranno sole fun zioni d'istituto ed assumeranno la denominazione di: - ScuolaA.U.C. difanteria di ... (indicazione della sede); - Scuola A .S. di fanteria di ... (indicazione della sede). Come stabilito nel capo IX della citata circolare, le scuole saranno dotate di propria Bandiera, in quanto le Insegne degli attuali reggimenti scuola saranno consegnate ai corrispondenti nuovi reggimenti di fante ria all'atto della loro costituzione. Per il 28 maggio p .v., le nuove Bandiere saranno a disposizione dei comandi delle scuole (Fano, Arezzo, Spoleto, Caserta, Salerno , l'Aquila e Palermo) presso le direzioni di commissariato competenti per territorio. Per il 15 luglio sarà a disposizione presso la direz ione di commissariato di Napoli anche la Bandiera della Scuola A.U. di Avellino. La benedizione delle nuove Insegne avrà luogo presso le singole scuole, con le formalità prescritte dai numeri 640 e seguenti del regolamento di disciplina militare ( ediz . 1938/XVIl)" . I vecchi reggimenti scuola di fanteria e le scuole allievi ufficiali e sottufficiali d ' artiglieria e del genio erano all' epoca le seguenti: Scuole Allievi Ufficiali di Complemento (S.A.U.C.) - Fanteria • 6° reggimento scuola di fanteria con sede a Palermo; • 13° reggimento scuola di fanteria con sede a L'Aquila; • 39° reggimento scuola di fanteria con sede a Salerno; • 52° reggimento scuola di fanteria con sede a Spoleto; • 87° reggimento scuola di fanteria con sede ad Arezzo; • 94° reggimento scuola di fanteria con sede a Fano; Alpini: • battaglione scuola allievi ufficiali di complemento alpini "Bolzano" con sede a Bassano;

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- Artiglieria: • scuola allievi ufficiali di complemento d'artiglieria d'armata con sede a Moncalieri; • scuola allievi ufficiali di complemento d'aitiglieria per divisione fanter.ia e per divisione alpina con sede a Bra; • scuola allievi ufficiali di complemento d'artiglieria per divisione di fanteria con sede a Lucca; • scuola allievi ufficiali di complemento d'artiglieria di corpo d'ai·mata con sede a Pesaro; • scuola allievi ufficiali di complemento d'artiglieria di corpo d'armata con sede a Potenza; - Genio: • scuola allievi ufficiali di complemento del genio con sede a Pavia. Scuole Allievi Sottufficiali di Complemento (S.A.S .) - Fanteria • 15° reggimento scuola di fanteria con sede a Caserta; - Artiglieria: • scuola alUevi sottufficiali d'artiglieria con sede a Nocera Inferiore; - Genio: • 4° reggimento scuola del genio con sede a Bolzano. Le nuove denominazioni delle Scuole per Allievi Ufficiali e Sottufficiali all'entrata in vigore di quanto stabilito dalla citata circolare furono le seguenti: • Scuola A.O .C . di fanteria di Fano; • Scuola A.U .C. di fanteria diArezzo; • Scuola A.U .C. di fanteria di Spoleto; • ScuolaA.U.C. di fanteria di Rieti; • ScuolaA.U.C . di fan teria di L'Aquila; • Scuola A .U .C. di fanteria di Caserta; • Scuola A.U .C. di fanteria di Salerno; • Scuola A.U.C. di fanteria di Palermo; • ScuolaA.U.C. di fanteria di Pola; • Scuola A.U .C. di fanteria di Bassano; • Scuola A.U.C. di artiglieria (D.f.) di Bra; • Scuola A.U .C. di artiglieria (D .f.) dj Lucca; • Scuola A.U.C. di artiglieria (D.f.) di Nocera Inferiore; • Scuola A.U.C. di artiglieria (C.A.) di Pesaro; • Scuola A .U .C. di artiglieria (C.A.) di Potenza; • ScuolaA.U.C. di artiglieria (e.a.) di Sabaudia; • Scuola A.U .C . di artiglieria (A.) di Moncalieri; • Scuola A.U.C. del genio di Pavia; • Scuola A.U.C. dei servizi di Ravenna; • Scuola A .S . di fanteria di Caserta; • Scuola A.S. di fanteria di Rieti; • Scuola A.S. di artiglieria di Nocera Inferiore; • Scuola A.S. del genio di Bolzano.

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Nel 1941 continuò la ricostituzione e la costituzione ex novo di un numero sempre maggiore di reparti dell'Esercito, ovvero: • 119° e 120° reggimento fanteria "Emilia": sciolti una prima volta a fine 1919 , ricostituiti il 15 ottobre 1941 e cli nuovo sciolti il 10 novembre 1944 ed il 30 giugno 1945 rispettivamente; • 121 ° e 122° reggimento fan teria "Macerata": entrambi sciolti una prima volta il 24 novembre 1919, ricostituiti il 20 settembre 1941 e di nuovo sciolti il 12 settembre 1943 a Fiume in seguito agli eventi bellici; • 125° e 126° reggimento fanteria "La Spezia": sciolti una prima volta il 4 giugno 1919, ricostituiti il 15 novembre 1941 e di nuovo sciolti il 13 maggio 1943 in Tunisia in seguito ad eventi bellici; • 129° e 130° reggimento fanteria "Perugia" : entrambi sciolti una prima volta il 31 gennaio 1920, ricostituiti rispettivamente il 12 ed il 14 agosto 1941 e di nuovo sciolti il 7 ed il 20 settembre 1943 in Albania; • 131 ° reggimento fanteria carrista: costituito ex novo il 27 luglio 1941 e sciolto 1'8 settembre 1943 nella zona di Siena; • 132° reggimento fanteria carrista: costituito ex novo il 15 giugno 1941 e sciolto il 20 novembre 1942 nella zona di El Alamein; • 133° reggimento fanteria carrista: costituito ex novo il 15 giugno 1941 e sciolto 1'8 dicembre 1942 nella zona di El Alamein; • 235°reggimento fanteria "Piceno": sciolto una prima volta nel dicembre 1918, fu ancora in vita dal marzo a1 settembre del 1919; ricostituito i1 20 settembre 1941, dal 10 ottobre 1944 entra a far parte del Gruppo di Combattimento "Piceno" divenuto poi 1° reggimento addestramento complementi il 10 maggio del 1945 fu sciolto nei dintorni di Roma il 31 gennaio 1946; • 236°reggimento fanteria " Piceno": sciolto al termine del primo conflitto mondiale fu nuovamente in vita dal marzo al settembre del 1919; ricostituito il 20 settembre 1941, nel marzo 1942 venne inviato in Sardegna e dal 1° ottobre 1944 divenne 236° reggimento sicurezza interna "Calabria". Fu sciolto il 14 agosto 1946; • 259°e 260° reggimento fanteria "Murge": entrambi sciolti una prima volta nel luglio 1919 di ritorno dalla Libia, ricostituiti il 1° settembre 1941 e di nuovo sciolti il 14 settembre 1.943 nei dintorni di Fiume; • 265° reggimento fanteria "Lecce": sciolto una prima volta nel giugno 1919 in Libia, ricostituito il 1° luglio 1941 a Creta e sciolto di nuovo dopo 1'8 settembre 1943 nella stessa isola; • 313° reggimento fanteria: costituito a Costantinopoli il 21 aprile del 1920 ed inserito nel Corpo di Spedizione Italiano nel Mediterraneo orientale, il reggimento rimpatriò nell'ottobre del 1923 e fu sciolto il 15 dello stesso mese; ricostituito il 1° novembre 1941 per la Divisione "Pinerolo" di cui prese il nome, fu sciolto l' 11 settembre 1943 in Tessaglia; • 317° reggimento fanteria "Acqui: costituito il l O novembre 1941 , fu sciolto a Cefalonia il 25 settembre 1943; • 331 ° reggimento fanteria "Brennero": costituito il 1° novembre 1941, fu sciolto a Rodi l' 11 settembre 1943; • 341 ° reggimento fanteria "Modena": costituito ex novo il 1° novembre J 941 e sciolto l' 8 settembre 1943 a Creta; • 363° reggimento fanteria "Cagliari": costituito ex novo il 1° novembre 1941 e sciolto 1' 8 settembre 1943 nel Peloponneso; • 383° reggimento fanteria "Venezia": costitu ito il 1° novembre 1941 per trasformazione del 235° reggimento fanteria "Piceno" e sciolto dopo 1'8 settembre 1943 in Albania; • 1° e 2° reggimento paracadutisti: costituiti ex novo rispettivamente il 1° aprile ed il 1° settembre 1941 a Viterbo, divennero dal 27 luglio 1942 185° e 186° reggimento fanteria "Folgore" e furono sciolti rispettivamente in Puglia il 9 gennaio 1944 e nella zona di El Alamein il 6 novembre 1942;

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• 108° reggimento a1tiglieria per divisione fanteria "Cosseria": costituito ex novo il 1° settembre 1941 a Verona come 108° reggimento artiglieria motorizzato, assunse la nuova denominazione a partire dall'aprile 1942 e fu sciolto 1'8 settembre 1943 dopo il rientro dal fronte russo; • 120° reggimento artiglieria motorizzato: costituito ex novo il 15 agosto 1941 fu sciolto 1'8 settembre 1943 a Padova dopo il rientro dal fronte russo; • 134° reggimento artiglieria motorizzato: costituito ex novo a Roma il 1° dicembre 1941 come 134° reggimento artiglieria per divisione corazzata, assunse la nuova denominazione a partire dal 1° agosto 1942 e fu sciolto il 12 settembre 1943 in Piemonte; • 151 ° reggimento artiglieria per divisione fanteria "Perugia": costituito ex novo il 25 agosto 1941 a Foligno (PG) e fu sciolto 1'8 settembre 1943 in Albania; • 152° reggimento artiglieria per divisione fanteria "Piceno": costituito ex novo il 15 aprile 1941 a Teramo fu sciolto il 7 ottobre 1943 in Albania; • 153° reggimento artiglieria per divisione fanteria "Macerata": costituito ex novo a Rimini il 1° dicembre 1941 e fu sciolto 1'8 settembre 1943 nei pressi di Fiume; • 154 ° reggimento artiglieria per divisione fanteria " Murge": costituito ex novo a Milano nel novembre 1941 , fu sciolto il 12 settembre 1943 nei pressi di Fiume; • 155° reggimento artiglieria per divisione fanteria "Emilia": costituito ex novo il 1° dicembre 1941ad Ancona fu sciolto il 16 settembre 1943 nella zona di Cattaro; Nel 1942 ebbero la bandiera mod. 1938 da fanteria il 1° e del 2° reggimento paracadutisti costituiti l'anno precedente (G.M. N.240 - Servizio Ten-itoriale - R. decreto 22 gennaio 1942-XX - Concessione ai reggimenti paracadutisti dell'uso della bandiera nazionale. - (Gabinetto) mentre il 3 febbraio seguente venne diramata la circolare (Comando del XVII Corpo d'Armata-Roma-Ufficio Presidio - n.1210/31 di prot.) relativa alla cerimonia di ritiro dal Sacrario delle Bandiere del Vittoriano di 19 reggimenti di fanteria ricostituiti nel 1941 e nei primi mesi del 1942, cerimonia che, a causa della guen-a, si svolse in modo molto più semplice rispetto a quelle analoghe tenutesi nel 1925 e nel 1935: Il testo del documento fu il seguente: "Giovedì 12febbraio, alle ore 8, saranno ritirate dal Sacrario delle Bandiere, al Vittoriano, le insegne dei seguenti reggimenti ricostituiti: • 111 ° Fanteria con sede a Trento; • J 12 ° Fanteria con sede a Trento; • J 13° Fanteria con sede a Verona; • 114° Fanteria con sede a Mantova; • 119° Fanteria con sede a Jesi; • 120° Fanteria con sede a Fano; • 125° Fanteria con sede a Forte dei Marmi; • 126° Fanteria con sede a Pisa; • 153° Fanteria con sede a Trieste; • 154° Fanteria con sede a Pola; • 227° Fanteria con sede a Treviso; • 228° Fanteria con sede a Padova; • 235° Fanteria con sede a Chieti; • 236° Fanteria con sede a L'Aquila; • 255° Fanteria con sede a Udine; • 256° Fanteria con sede a Cividale; • 259° Fanteria con sede a Alba; • 260° Fanteria con sede a Racconigi; • 277° Fanteria con sede a Cervignano; • 18° Bersaglieri con sede a Siena.

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Gli ufficiali superiori, gli itfìciali subalterni (aifi,eri) ed i sottufficiali di scorra incaricati, dovranno trovarsi alle ore 7, 45 al Vittoriano, nel Sacrario delle Bandiere (ingresso dal lato Aracoeli) per ritirare Le Bandiere dei rispelfivi reggimenti e portarle alla stazione Roma Termini. Le bandiere saranno benedette nella cripta del Sacrario da un cappellano dell'ordinariato Militare, già richiesto da questo comando. Dopo la benedizione le Bandiere, avvolte nei foderi ed qffiancate per tre, saranno traslate nel Foro dell'Impero Fascista (lato Aracoeli), passando per la scala interna del Vittoriano. Alla cerimonia non interverranno autorità né rappresentanze. SCORTA - Per le ore 7,45 si troverà schierato, in Piazza Aracoeli (Foro Italico)ji·onte al portone del Vittoriano , un battaglione con musica del 33° reggimento fanteria. Costituzione del battaglione: -4 compagnie su 3 plotoni di 27 uomini ciascuno. Formazione: in linea di colonne ( compagnia a massa) musica e quadri a sinistra. ONORI - All'uscita delle Bandiere dal Vittoriano, la musica suonerà tre attenti: saluto alle Bandiere, Marcia Reale e Giovinezza (prime battute). - Le truppe presenteranno le armi. - Resi gli on.ori alle Bandiere, si costituirà il corteo come appresso indicato: m.usica - Bandiere (su quattro righe) - battaglione di scorta (fonnazione colonna doppia - compagnie a massa). - Nella formazione le Bandiere saranno disposte nell'ordine seguente: i° riga: (dalla destra) 111 ° -112 ° - 113 ° - J 14° -119° - 120°56

56 J l 1° e 112° "Piacenza": entrambi sciolti una prima volta r8 settembre

1920. ricostituiti il 1° gennaio 1942 e di nuovo sciolti il IO settembre 1943neidi ntornidi Roma. 11 3° e 114° "Mantova": entrambi sciolti una prima volta nel novembre 1919 e ricostituiti il l O gemrnio 1942; il 113° fu sciolto il I O settembre 1945 per costituire 1'VIIl brigata Sicurezza Interna (S.I .) mentre il 114°. dopo aver partecipato alla guerra di liberazione, rimase in vita anche negli anni del dopoguerra. I I9° e 120° "Emilia'·: entrambi sciolti nel dicembre 19 I9 e ricostituiti il 15 ottobre 1941: il 119° fu sciolto poi nel novembre 1944 mentre il 120° rimase in vita fino al 30 giugno I 945 . 153° "Novara": sciolto nel novembre 1919 fu ricostituito il 5 gennaio 1942 ed inquadrato nell 'omonima divisione di fanteria il 10 marzo successivo insieme con il 154° fanteria ed il 157° artiglieria: il 1° giugno 1943 la divisione cambiò denominazione per ricostituire la divisione fanteria "Sforzesca" ed il 154° fu sciolto ed il personale confluì nel 53° fanter ia. 154° "Novara": sciolto una prima volta nel novembre l9 19, ricostituito il 5 gennaio 1942 e sciolto di nuovo il I O giugno 1943 per confluire nel 54° "U mb1ia'". 227° e 228° "Rovigo": entrambi sciolti una prima volta il 15 novembre 1917 a seguito delle perdite subite durante il ripiegamento dall'Isonzo al Piave, furono poi ricostiruiti nei primi giorni del gennaio 1942 ed in seguito di nuovo sciolti il 9 settembre 1943 nel nord della Liguria. ?35° "Piceno": sciolto nel dicembre 1918 venne ricostituito nel marzo 191 9 per essere poi d i nuovo sciolto nel settembre dello stesso anno: ricostituito il 20 settembre 1941 a dicembre venne trasformato in 383° "Venezia". Ricostituito nuovamente il 1° gennaio del 1942 venne inquadrato. insieme col 236° Fa111eria e col 152° artiglieria, nella divisione fanteria .. Piceno.. e, a partire dal 31 gennaio 1945 divenne " l O reggimento raccolta e smistamento complementi" per poi trasformarsi nel mese di maggio i_n " I0 reggimento addestramento complementi-235° reggimento "Piceno··. Ve nne sciolto definitivamente il 3 1 gennaio J946. 236° "Piceno": sciolto nel dicembre 1918 venne ricostituito nel mano 1919 per essere poi di nuovo sciolto nel settembre dello stesso anno; ricostituito nuovamente il 20 settembre 1941 venne inquadrato. insieme col 236° Fanteria e col 152° attiglieria, nella divisione fanteria " Piceno" e, a partiJe dal marzo 1942 viene inviato in Sardegna. Nell'agosto l944 è assegnato alla Divisione "Calabria'' divenendo , dal IO ottobre successivo. ''236° reggimento Sicurezza Interna "Calabria" per essere poi soppresso il 14 agosto J946. 255° e 256° "Veneto'·: entrambi scolti una prima volta nel settembre I 919, rico tituiti il IO gennaio I942 e di nuovo sciolti il l 0 giugno 1943 per essere trasformati rispettivamente in 81 ° ed 82° ..Torino'· 259° e 260° "Murge": sciolti ncll 'estate del l 919 al ritorno dalJa Libia, furono ricostituiti nel 194 I , il 259° il l O settembre e il 260° iI 15 ottobre, e dal 1° dicembre successivo furono inquadrati nell'omonima di visione con il 154° artiglieria e poi scio lti entrambi nei dintorni di Fiume il 14 settembre 1943.

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2a ,·iga: (dalla destra) 125° - 126° - 153 ° - 154° - 227° - 228° 3a riga: (dalla destra) 235° - 236° - 255° - 256° - 259° - 260° 4a riga: (dalla destra) 277° - 278° - 313° - 18° bersaglieri ITINERARIO: - Piazza Venezia (lato Assicurazioni) - via C. Battisti - via 4 novembre - via Nazionale - Piazza dell' Esedra - viale Principessa di Piemonte 57 - Piazza dei Cinquecento - Stazione Termini (lato Saletta Reale). - Giunto con la testa all'altezza della Saletta Reale il corteo si arresterà e il battaglione assumerà la formazione in linea di colonne,fronte alla stazione . - Le Bandiere dei reggimenti ricostituiti usciranno dal corteo per essere collocate nella saletta dei ministri, dove rimarranno fino all'ora della partenza. - Dopo l'ingresso delle Bandiere in stazione, la scorta rientrerà in caserma. SOSTA IN STAZIONE E PARTENZA VESSILLI. - Il Comando Mi Litare di stazione prenderà accordi con l'autorità ferroviaria perché la saletta dei ministri sia messa a disposizione ed approntata per ricevere le Bandiere. - Il Comando del 33° reggimento di fanteria comanderà la guardia d'onore costituita da un caporale e sei soldati., che rùnarrà sul posto alle dipendenze del Comando Militare di stazione. -La guardia fornirà due sentinelle ai Vessilli secondo disposizioni che saranno date dal detto Comando Militare di Stazione . - L'orario delle partenze, le prescrizioni per i plotoni destinati a scortare le Bandiere ai convogli e per gli onori alla partenza del treno risultano dallo .specchio allegatto . UN/FORME: - da marcia con elmetto". Nell'autunno del 1941, stante le continue ricostituzioni. di reparti disciolti nel periodo immediatamente successivo alla grande guerra, l' Uffic io Storico dello Stato Maggiore Regio Esercito ebbe la necessità di conoscere l'elenco aggiornato delle Bandiere custodite al Vittoriano; i] Regio Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - il cui segretario generale Prof. Ghisalberti era anche direttore del Museo Centrale de] Risorgimento e, come tale, responsabile della conservazione delle Bandiere che vi erano depositate - rispose a questa richiesta con la lettera datata 31 ottobre, che recitava quanto segue: "Al fine di consentire a codesto Ufficio un più facile aggiornamento dei dati riguardanti le Bandiere dei Reggimenti disciolti conservate al Vittoriano, si invia un elenco delle Bandiere stesse con accanto la data dell'avvenuto ritiro per la ricostituzione del reparto . Con l'occasione si informa che il 5 p .v. verranno ritirate le Bandiere del 129° e del 130° Reggimento Fanteria, che neLl'aLLegato elenco risultano ancora presenti aL Vittoriano." L'elenco citato era il seguentess:

277° e 278° "Vicenza": sciolti una prima volta nel febbraio 1919, furono ricostituiti nel febbra io 1942 per essere inquadrati nell'omonjma divisione di fanteria insieme col 277° fanteria e con il 156° artiglieria; furono entrambi soppressi il 15 maggio del 1943 a causa delle perdite subite in Russia. I 8° bersagl ie1i: sciolto il 31 dicembre I 919 e ricostituito il l O aprile J935 , fu nuovamente sciolto il 31 dicembre 1936; ricostituiO to il l febbraio 1942 fu definitivamente sciolto a Roma l' 8 settembre 1943. 7 5 L'attuale Via Luigi Einaudi. 5 8 Le date riportate nell'elenco redatto dall 'allora "Regio Istimto per la Storia del Risorgimento" si riferivano al giorno in cui venne ritirata la Bandiera.

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"ELENCO DELLE BANDIERE DEI REGGIMENTI DISCIOLTI CONSERVATE NEL SALONE DELLE BANDIERE AL VITTORIANO J novembre 1941 /XX Reggimenti fanteria 25° (ricostituito 23/V/1939), 32° (ricostituito 18/XII/1939), 64° (ricostituito 15/TV/1939), 72° (ricostituito }5/IV/1939), 82° (ricostituito 12/VII/1938), 95°, 96°, 97°, 98°, 99°, 100°, 111°, 112°, J 13°, 114°, 115° (ricostituito 811/1936), 116° (ricostituito 8/1/1936), 117°, 118°, 119°, 120°, 121°, 122°, 723°, 124°, 125°, 126°, 127°, 128°, 129°, 130°, 131 °, 132°, 133°, 134°, 135°, 136°, 137°, 138°, 139° (ricostituito 18/XI1939), 140° (ricostituito i 8/X/1939), J41 ° (ricostituito 30/VI1940) , 142° ( ricostituito 30/V/1940), 143°, 144°, 145°, 146°, 147°, 148°, 149°, 150°, 153°, 154°, 155°, 156°, 158° (ricostituito 208/IV/1938), 159°, 160°, 161 °, 162°, 163°, 164°, 165°, 201 °, 202°, 203°, 204°, 205°, 206°, 207° (ricosti0 tuito 18/X/1939), 208° (ricostituito 18/X/1939), 209°, 210° (ricostituito 23/11/1941), 2ll (ricostituito 23/Ill 1941), 212°, 213°, 214°, 215°, 216°, 217°, 218°, 219°, 220°, 221 °, 222 °, 223°, 224°, 226° (ricostituito), 227°, 228°, 229°, 230°, 233°, 234°, 235°, 236°, 237°, 238°, 239°, 240°, 241°, 242°, 243°, 244°, 245°, 246°, 247°, 248°, 249°, 250°, 251°, 252°, 253°, 254à, 255°, 256°, 257°, 258°, 259°, 260°, 261°, 262°, 263°, 264°, 265° (ricostituito 23/Vl/11941), 266°, 267°, 268°, 269°, 270°, 271°, 272°, 273°, 274°, 275°, 276°,, 277°, 278°, 279°, 280°, 281°, 282°, 313°; Reggimenti Bersaglieri 13°, 14°, 15°, 16°, 17°, 18°, 19°, 20°, 21°; Reparti d'Assalto 2°, 6°, 9°, 11°, 18°, 23°, 24°, 26°, 27°, 28°, 29°, 72°, 1° Gruppo 1 Divisione Assalto, 2° Gruppo I Divisione Assalto, 3° Gruppo I Divisione Assalto; Cavalleria Lancieri di Milano già 7° (ricostituito 12/V/1940), Lancieri di Montebello già 8°, Cavalleggeri di Foggia già 11 °, Cavalleggeri di Lodi già 15°, Cavalleggeri di Lucca già 16°, Cavalleggeri di Caserta già 17°, Cavalleggeri di Piacenza già J8°, Cavalleggeri di Roma già 20°, Cavalleggeri di Padova già 21 °, Cavalleggeri di Catania già 22 °, Cavalleggeri di Umberto I già 23°, Cavalleggeri di Vi.cenza già 24°, La.ncieri di Mantova già 25°, Cavalleggeri di Aquila già 27°, Cavalleggeri di Treviso già 28°, Cavalleggeri di Udine già 29°, Cavalleggeri cli Palermo già 30°, 10° gruppo Squadroni Nuova Formazione (labaro); Gagliardetti non ufficiali dal Comando Supremo 1 ° Battaglione d 'Assalto, 3° Battaglione d'Assalto (Bersaglieri), 55° Battaglione d 'Assalto (Bersaglieri), 5° Battaglione d'Assalto, 6° Battaglione d 'Assalto, 14° Battaglione d'Assalto, 25 ° Battaglione d'Assalto . XIII Reparto d 'Assalto; Bandiere dei Reggimenti disciolti dopo la Campagna d'Africa . 1 ° Reggimento Fanteria Marina, 45° Reggimento Artiglieria Divisione di Fanteria (ricostituito 13/XI1937), 48° Reggimento Artiglieria Divisione di Fanteria (ricostituito 18/X/1939), 49° Reggimento Artiglieria Divisione di Fanteria (ricostituito 18/X/1939), 56° Reggimento Artiglieria per divisione difanteria59, 52° Reggimento Artiglieria Divisione di Fanteria (ricostituito 23/XI1938), 5° Gruppo Carri Veloci, 2° Reggimento Artiglieria Coloniale, Scuola Allievi Sottufficiali di Rieti." A questa prima comunicazione ne seguì un 'altra il giorno seguente nella quale si affermava che "il 7 c .m. saranno tolti dal Sacrario delle Bandiere al Vittoriano i vessilli del 121 ° e 122° Reggimento Fanteria".

Dw·ante l'anno proseguì, anche se in maniera ridotta 1ispetto ai primi due anni di guen-a, la costjtuzione di nuove unità con conseguente concessione dj nuove insegne: esse furono Je seguenti

59 Ricostituito

iI l O settembre 1939.

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• Raggrnppamento "Frecce Rosse"60: denomù,azione assunta nell'agosto del J942 dal " Raggruppamento Centri Militari" costiniito il 10 maggio di queU'anno; il comando raggruppamento e due compagnie del battaglione "Tunisia" vennero inviate in Tunisia dove combatterono valorosamente fino al 12 maggio del 1943 quando si an-esero alle forze franco americane mentre il gruppo italo-arabo, rimasto a Roma insieme alle altre due compagnie de l battaglione "Tunisia", a presidio di Palazzo Baracchj ni in Via XX Settembre, partecipò alla difesa cli Roma 1'8 settembre del l 943, clopodichè si sciolse; il battaglione " Libera India" al contrario si ammutinò in seguito alla notizia dell'occupazione inglese di Be ngasi del novembre 1942, fu sciolto ed i suoi componenti internati in campo di prigionia. Il solo gruppo italo-arabo ebbe la Bandiera con i colori panarabi bianco, verde, rosso e nero a F rascati nell 'agosto de l 1942. • reggimento fanteria "Giovanj Fascisti": costituito a livello reggimento nel luglio del 1942 a T1ipoli per trasfonnazione del gruppo battaglioni "Giovani Fascisti" creato nell 'aprile del 1941 , il reparto fu sciolto in Tunisia il 13 maggio L94361; • 136° reggimento rutiglieria "Giovani Fascisti" : costituito nel settembre 1942 in Libia per trasformazione del reggimento rutiglieria di div is ione corazzata fom1ato nel giugno precedente, fu sciolto in 1\misia il 13 maggio 194362 ; • 184° reggimento fante ria "Nembo": costituito ex novo il 24 agosto 1942 a Firenze, fu sciolto il 24 settembre 1944 ed il personale impiegato pe r costituire il reggimento paracadutisti " Nembo" inquadrato nel Gruppo di Conmbattimento "Folgore"; • 132° reggimento corazzato: costituito ex novo in Libia il 15 dicembre 1942, mutò la propria denomjnazione in 132° reggimento controcarri il l O gennaio 1943 e fu sciolto il 17 aprile 1943 a seguito degli eventi bellici; • reggimento arditi: costituito ex novo nel lugl io 1942 a Santa Severa (RM), assunse la denominazione di 10° reggime nti arditi dal successivo 15 sette mbre e fu sciolto a Furbara vicino Roma 1'8 settembre 1943; • 3° reggime nto paracadutisti: costituito ex novo il 15 marzo 1942 a Viterbo cambiò denominazione il 27 luglio seguente divene ndo 187° reggimento fan teri a "Folgore"; fu sciolto il 6 novembre 1942 a seguito delle gravi perdite subite durante la battaglia d i El Alamein; • L56° reggimento rutig lieria " Vicenza" : costituito ex novo a Brescia il 15 aprile 1942 per l'omonima divisione di fanteria, fu sciolto in Toscana 1'8 settembre 1943; • 157° reggimento artiglieria "Novara": costi tuito ex novo a Fossano il 18 aprile 1942 per l'omonima divisione di fanteria, ma, in seguito allo scioglimento della divisione avvenuto il I O giugno 1943 ef-

raggruppamento, il cui comando era a Roma in Via Santa Melania 9 all'Aventino , era costituito appunto dal comando e da tre gruppi ovvero: - il ··Cemro A" (Centro Arabi) con sede sulla Cassia in local ità La Storta, composto da italiani residenti nei paesi arabi e da arabi che, se palestinesi ed arabi non iracheni . potevano essere impiegati solo su autorizzazione del Gran Muftì cli Gerusalemme e se iracheni , su autorizzazione cli Rashicl El Kilani , capo dcll'organiaazione filofascista ed anti britannica "li Cerchio Dorato" : - il "Cemro l" (Cemro Indiani) con sede sulla Casilina e composto da italiani già residenti in Persia, da fuoriusciti e da cx prigionieri indiani che avevano accettato di servire nel Regio Esercito: - il ··centro T'' (Centro Tunisia): con sede sull'Appia e composto eia ita liani. L'organico ciel reggruppamento comprendeva: - il comando su reparto comando. sezione CC.RR. e plotone genio trasmissioni; - il gruppo italo-arabo su comando, compagnia d"assalto - composta da italiani d'Egitto e del Medio Oriente e siriani - squadrone camionette - composto da italiani d'egitto e Medio Oriente - compagnia sudanese, reparto speciale composto da italiani ed arabi a disposizione del Gran Muflì di Gerusalemme, sezione RR .CC.; - il battaglione '·Hazad Hindustan·· (Libera India) su comando, compagnia fucilieri , compagnia mitraglieri autopo1tata. plotone paracadutisti - tutti indiani - plotone italiani già residenti in India e Persia. sezione RR.CC. 61 Stando alla tesimonianza di un superstite - il Cavalier Antonio Ciocci - il reggimento avrebbe dovuto avere la Bandiera che doveva essere consegnata dal Duce in persona ma non la ricevette mai: solo il m battaglione ebbe una fiamma cli combattimento. 62 Non ebbe mai lo Stendardo. 60Il

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fettuato per consentire la ricostituzione della divisione "Sforzesca" rientrata dal fronte russo, il reggimento confluì nel 17° artiglieria; 158° reggimento artiglieria "Zara":costituito ex novo a Zara il 1° settembre 1942 per l'omonima divisione di fanteria costituita in seguito alla trasformazione ed integrazione delle truppe del Presidio di Zara, fu sciolto in Dalmazia 1'8 settembre 1943; 159° reggimento artiglieria "Veneto": costituito ex novo a Novara il 15 aprile 1942 per l'omonima divisione di fanteria , ma, in seguito allo scioglimento della divisione avvenuto il 1° giugno 1943 ed effettuato per consentire la ricostituzione della divisione "Torino" rientrata dal fronte russo , il reggimento confluì nel 52° artiglieria; 184° reggimento artiglieria "Nembo" : costituito ex novo a Pisa il 15 settembre 1942 per l'omonima divisione di fanteria viene poi inserito nel C.I.L. e successivamente nel Gruppo di Combattimento "Folgore" divenendo reggimento artiglieria "Folgore". Terminato il conflitto continuò a far parte del1'omonima Divisione di fanteria; 185° reggimento artiglieria " Folgore": denominazione assunta il 27 luglio 1942 dall'allora reggimento artiglieria di divisione paracadutisti a seguito dell'inquadramento nella divisione di fanteria "Folgore" . Il reparto discendeva dal Gruppo Artiglieria Paracadutisti da 47/32 costituito il 16 agosto 1941 a Tarquinia (VT) e fu sciolto 1'8 dicembre 1942 dopo la battaglia di El Alamein; 201° reggimento artiglieria motorizzato: costituito una prima volta nel settembre 1939 per la divisione CC.NN. "23 Marzo" (la) fu sciolto il 5 gennaio 1941 nella zona di Bardia in Libia in seguito ad eventi bellici; ricostituito il 1° gennaio 1942 come reparto motorizzato ed inviato al fronte russo, fu sciolto in Italia nel febbraio l 943 a seguito delle gravi perdite subite; III gruppo squadroni "Cavalleggeri di Sardegna": costituito nella primavera de] 1940 per trasfo1mazione dell'omonin10 squadrone costituito a Cagliari il 10 settembre 1936, il reparto fu sciolto jJ 5 dicembre 1944: Il 15 dicembre 1942 all'unità fu concesso il labaro del disciolto X gruppo sardo di cavalleria custodito presso il Vitt01iano (Ministero della Gue1rn, Gabinetto , prot. n. 162041) e che fu ritirato il 14 gennaio 1943.

Alla fine del 1942 iniziarono anche le operazioni di salvataggio delle insegne appartenute ai reparti in1piegati .in Africa Settentrionale; l ' 11 aprile il Comando Superiore Forze Armate della Libia , a seguito della richiesta inviata dal Ministero (Ministero della Guerra - Gabinetto - N.122665 del 23 marzo 1942) comunicava la situazione delle Bandiere di guerra dei reparti ripiegati a Tripoli con la seguente nota: (Comando Superiore Forze Armate della Libia - Stato Maggiore - N .03/4469 di prot .) "In relazione al.foglio, cui sifa riferimento, si comunica la situazione delle bandiere cli guerra ripiegate in Tripoli, in seguito agli avvenimenti bellici de/febbraio 1941 :

1°)-Bandiera dell'86° rgt.ftr.:

restituita al rgt. ricostituito

2a) - Stendardo del 12° rgt. art. df:

idem

3°) - Stendardo del 26° rgt. art. df:

idern

4°) - Stendardo del 10° rgt. art. df.:

presso deposito 86° rgt.ftr. - Zavia

Y - Stendardo del 202° rgt. art.:

presso deposito 20° art. - Tripoli

6(') - Stendardo del 20° rgt. art. C.A.:

idem

7°) - Stendardo del 20° rgt. genio :

presso deposito 10° genio - S .M. Capua Vetere

8°) - Stendardo del 21 ° rgt. genio:

presso deposito 9° genio - Trani

9°) - Stendardo del 1 ° rgt .ftr. Carrista:

presso deposito 1 °fi·t. Carrista - Vercelli

1 )

.. ofi . A. . p·, 10°) - Lancia,freccia e due insegne Metalliche del- . . . d . R ft presso epostto 40 t1. - sco1L . tceno la ban d Lera 1 ) gt. r.

-so

LO L


ln sostanza, le bandiere dei reggimenti disciolti, custodite in Libia sono le seguenti: - Stendardo del 10° rgt. art. dj: - Centro di mobilitazione: deposito 10° rgt. art. dj: - Caserta - Stendardo del 202° rgt. art. - Centro di mobilitazione: deposito 3° rgt. art. CA. - Cremona - Stendardo del 20° rgt. art. CA . - Centro sussidiarfo: deposi1010° rgt. art. CA .. -Napoli Poiché non è prevista la ricostituzione cli tali reggimenti, si propone che detti stendardi siano inviati, via Aerea, in Italia , così come è stato praticato recentemente per lo stendardo del 32° rgt.ftr. Carristi, con scorta unica,fornita dal deposito 20° rgt. artiglieria. Il deposito del 10° art. C.A. di Napoli (centro sussidiario del deposito 20° art.) dovrebbe essere incaricato di avviare i due stendardi ( 10° e 202° art. df) ai rispettivi centri di mobilitazione, sopra indicati." Il 28 aprile segue nte con un nuovo dispaccio il Comando Superiore Forze Armate dell 'Africa Settentrionale (Governo Ge nerale della Libia - Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale - Stato Maggiore - n. 03/4473 di prot. O .M.) ragguagliava il Ministero della Guerra sempre in merito all a situazione relativa alle bandiere di guerra dei reparti presenti sul fronte libico: "1.-Nel dicembre s .a., in vista della particolare situazione militare, questo Coniando Superiore richiamò l'attenzione dei comandi dipendenti sull 'ordine già esistente che le Bandiere di guerra dei reggimenti fossero tenute dietro la zona delle truppe operanti. 2 .-Successivamente, in conseguenza di tale ordine, le bandiere esistenti fitrono raccolte e sistemate in apposito locale, nel castello di Tripoli, a cura del Comando D[fesa della Tripolitania. 3 .- Nell'annesso specchio, è indicata la situazione delle bandiere anzidette (allegato 1) 4 .-Si soggiunge, infine, che il deposito del 9° artiglieria CA., cui era appoggiato l'ufficio stralcio del 21 ° artiglieria CA., disciolto in seguito agli eventi bellici di Bardia (5 gennaio 194 1), interessato da questo Comando Superiore (allegato 2), ha risposto che lo stendardo del reggimento predetto non trovasi presso quel centro di mobilitazione (allegato 3). Il Comando Superiore Artiglieria, anch'esso interessato degli accertamenti, ha riferito che "non si conosce la sorLe toccata allo stendardo " del 21 ° artiglieria. Data la disloca zione del reggimento (zona Bardia), è da presumere che esso sia stato occultato o distrutto dal! ' ufficiale che lo aveva in consegna ." Alla circolare era allegato lo specchio riepilogativo della situazione delle varie insegne appartenenti ai reparti di stanza in Africa settentrionale:

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BANDIERE E STENDARDI DEI REGGIMENTI IN A.S.

GRANDI UNITA CORPI

Div. "Savona" 15° rgt..ftr. 12° rgt. art. 16° rgt. jìr. Div. "Brescia" 19° rgt. ftr. 20° rgf. ftr. 1 ° rgt. articelere Div. "Pavia " 27° rgt. ftr. 28° rgt. ftr. 26° rgt. art. Div. "Sabratha" 85° rgt. ftr. 86° rgt. ftr. 3 ° rgt. articelere Div. ''Trento " 61 ° rgt. ftr. 62° rgt. jir. 46° rgt. art. Div. "Trieste" 65° rgt. ftr. 66° rgt. ftr. 21 ° rgt. art. mot. Div. "Littorio" I 12° rgt. bers. 133° rgt. art. 133° rgt. carri XC. d' A. 9° rgt. bers.

I

16° ragg. Art.

Depositati nel Castello di Tripoli (SI oppure NO)

NO NO NO

Ragioni per le bandiere 11011 depositate

Non si hanno notizie precise circa la sorte toccata alle bandiere Div. .ftr. "Savona". Sembra che siano state raccolte presso fa base della divisione a Bardia. Secondo la comunicazione contenuta nel! 'allegato 6, è da ritenere che siano state distrutte

SI SI SI

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I SI

INO NO SI NO

I

--------------------------------------------------

-----------------------------------·--------·-----Non ha ancora ricevuto in distribuzione lo stendardo

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Allegata al dispacc.io vi era inoltre una lettera inviata dal comandante dell 'artiglieria in Africa Settentrionale (Comando Superiore ArtiglieriaA.S. n. 01/1035 del 16 aprile 1942) generale di C. d' A. Ettore Manca di Mores al Comando Superiore Forze Armate in Africa Settentrionale, nella quale si davano notizie definitive in merito allo stendardo del 21 ° artiglieria di Corpo d' Armata che tutti cercavano ma che non si era fino ad allora trovato: "A seguito del foglio n. 011976 del marza u .s., si trasmettono le seguenti notizie fornite dall'iifficio stralcio del 21° reggimento artiglieria di Corpo d'Armata. "Lo stendardo del 21° rgt. artiglieria di C. d ' A.fino ai noli fatti d'arme del dicembre 1940- gennaio 1941 era presso il Cornando del 21 ° raggruppamentO art. C.A ., tenuto dal Colonnello Mario BOMBAGLI , ora in servizio presso la Direzione Generale d'Artiglieria M.G. (Ministero Guerra) Ali'atto del primo ripiegamento in Bardia, il colonnello Bombagli fuferiro e ricoverato ali' ospedale, lasciando il comando del raggruppamento al Comandante del [ 0 gruppo , tenen1e colonnello M onegatti." In data 5 gennaio 1941 , Comando raggruppamento e gruppi caddero in mano al nemico; non si conosce la sorte toccata allo stendardo ."

Il rimpatrio via aerea delle bandiere suddette venne affidato all'abituale scorta comandata da un ufficiale superiore . La circolare ministe1i.ale del 30 novembre (Ministero della GuetTa - Gabinetto - Prot. n. 160198) inviata all'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Regio Esercito, recava in allegato la relazione compilata dal maggiore Paolo Cadoni comandante della scorta, nella quale egli narrava le vicende del viaggio e che si riporta integralmente: . "Seguito dispaccio n.160181 in data 30 novembre u.s . Si trasmette, per quanto di competenza, copia della relazione compilata dal maggiore Paolo Cadoni, capo della scorta com.a ndata in accompagnamento delle 27 Bandiere di guerra,apparienenti a reggimenti dislocati in A.S. RELAZIONE Oggetto: Scorta alle Bandiere dei reggimenti operanti in A .S. AL MINIS TERO DELLA GUERRA - GABINETTO Corne da ordini emanati dal Comando Superiore FFAA. della Libia, il g iorno 12 c.m. ha avuto inizio la missione di cui in oggetto. Su di un aereo trasporto - un S .82 controdistinto col n . 47. 4 - vennero imbarcate n. 4 casse contenenti 27 Bandiere come da elenco già consegnato a codesto Ministero. Nell'aereo predetto, che decollò dall 'aereoporto di Castel Benito (Tripoli) esatlamente alle ore 14,30 del giorno 12 c.m., presero posto, oltre al personale di bordo, il sottoscritto e n .4 militari: un ufficiale subalterno e tre sottufficiali quale scorta armata che il comando militare della Tripolitania aveva messo a disposizione dello scrivente. L'aereo s ul quale viaggiavano le Bandiere faceva parte del gruppo di testa di una forma zione di nove velivoli, su due scaglioni, distanziati di p ochi minuti l'uno dall'altro. li viaggio si è svolto regolarmente per circa due ore sul M editerraneo, ma giunti a circa 40 miglia a sud est dell'isola di Pantelleria.fummo intercettati ed a1taccati da unaformazione di velivoli da caccia nemici. Erano le ore 16,25 circa. All'attacco nemico venne immediatamente risposto impiegando le mitragliatrici di bordo ma la superiorità dell'avversario, sia per caratteristiche dei mezzi aerei sia per la potenza di fuoco di cui disponeva, ebbe ben presto ragione dello scaglione di testa della nostra forma zione composta di 4 aerei del tipo S. 82. Di questi, due vennero tosto abbattuti: il primo, in fiamme, è stato visto per oltre un 'ora bruciare in acqua dall'isola di Pantelleria; il secondo, evidentemente colpito in parti vitali, si è inabissato e di esso non si è vista alcuna traccia. Un terza è riuscito, pur col pilota gravemente.ferito che è deceduto dopo poche ore all'infermeria chirurgica della R.r, Marina di Pantelleria, ad atterrare all'aereoporto dell'isola stessa. IL quarto, che è quello sul quale viaggiavano le Bandiere e la relativa scorta.fu inseguito dalla caccia avversaria per circa 50 minuti. Colpiti ed immobilizzati il motore centrale, che ebbe l'elica completamente asportata, ed uno dei motori laterali, riuscì ad avvicinarsi il pht possibile all'isola di Pantelleria, perdendo continuamente quota fino a quando cadde in mare a due chilometri circa dal porto di Pantelleria. Erano le ore 17,15.

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Fu possibile mettere in mare il battello pnewnatico in dotazione al velivolo sul quale presero posto tre uomini; altri si buttarono in acqua ed il resto del personale componente l'equipaggio prese posto sulla carlinga e sulle ali del velivolo stesso. Il pronto intervento dei mezzi di salvataggio della R.aMarina di Pantelleria permise di trarre in salvo tutti gli uomini, la maggior parte più o meno gravemente contusi. Prima di allontanarsi dall'aereo il sottoscritto.fece presente al comandante del MAS di soccorso che il velivolo trasportava un carico glorioso che doveva essere ad ogni costo salvato. - Avuta assicurazione che l'aereo sarebbe stato senz'altro recuperato, il sottoscritto, col rimanente del personale di scorta, venne trasportato a Pantelleria e ricoverato all'infermeria chirurgica della R.a Marina. La sera stessa lo scrivente ricevette la visita dell'ammiraglio comandante quella zona militare marittima e del colonnello della R .{' Aeronautica comandante l'aereoporto di Pantelleria, dai quali ebbe assicuraz ione che le casse contenenti le Bandiere erano già state recuperate e depositate presso il comando dell'aviazione dell'isola. Il giorno 24 c .m. esse furono imbarcate sulla nave ospedale "Capri", unitamente al personale di scorta, e sbarcate a Palermo il successivo giorno 25. La delegazione tra.)porti di Palermo alla quale il sottoscritto si è rivolto, ha messo a disposizione i mezzi occorrenti per il trasporto a Roma, via terra, delle Bandiere. Come da ordini ricevuti da codesto Ministero, il mattino del giorno 27 c .m. i Vessilli sono stati consegnati al quartier Generale di codesto Ministero stesso. IL MAGGIORE f/to P. Cadoni"

Tra i primi di novembre ed i primi del mese successivo il Ministero relazionava l'Ufficio Storico riguardo a1l'arrivo di queste bandiere; il primo dispaccio (Ministero della guerra - Gabinetto - prot. n. 160181- 3 novembre 1942-XX) recitava: "Si comunica, per conoscenza, che il comando superiore FFAA. della Libia ha inviato in Patria le Bandiere di guerra dei reggimenti dislocati in A. S., già riunite nel Castello di Tripoli, di cui all'unito elenco. Le Bandiere, accompagnate da un ufficiale superiore, sono giunte, via aerea , il giorno 27 corrente e sono state consegnate al R. Istituto per la Storia del Risorgimento, incaricato della custodia delle Insegna di guerra al Sacrario del Vittoriano. ELENCO DELLE BANDIERE E DEGLI STENDARDI DEI REGGIMENTI IN A:S: INVIATE IN PATRIA IL 27 NOVEMBRE 1942 - XX! !.DIVISIONE FTR . ''BRESCIA" - 19° rgt.ftr. - 20° rgt.ftr. - 1 ° rgt. articelere Il.- DIVISIONE FANTERIA "PAVIA" . - 27° rgt.ftr. - 28° rgt.ftr. - 26° rgt. art. III.- DIVISIONE FANTERIA "BOLOGNA" - 39° rgt.ftr. - 40° rgt.ftr. --------- --- ----il rgt. art. non ha ricevuto ancora lo stendardo IV-DIVISIONE FTR. "SABRATHA " . - 85° rgt.ftr. - 86° rgt . .ftr. - 3° rgt. articelere

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V.- DTVISIONE MOT. "TRENTO " -61 ° rgt.ftr. - 62° rgt.ftr. - 46° rgt. art. VI.- DIVISIONE MOT. "TR IESTE" - 65° rgt.ftr. - 66° rgt.ftr. - 21 ° rgt . art. Vll. -DIVISIONE CORAZZATA "ARIETE" - 8° rgt. bersaglieri - 132° rgt. artiglieria ----------------il rgt. carrista non ha ricevuto ancora lo stendardo. VIII. - DIVISIONE CORAZZATA "LITIORIO" -12° rgt. bersaglieri --------------per gli altri due rgt. non son.o ancora giunti gli stendardi dal! 'Italia IX.- DIVISIONE MOT. "PISTOIA" - 35° rgt.ftr. -3° rgr. artiglieria X.- DIVISIONE AV. "SPEZIA" -125° rgt.ftr. - 126° rgt. art. - 80° rgt. art. Xl. - 7° rgt. bersaglieri - 9° rgt. bersaglieri."

Il secondo dispaccio (Ministero della Guerra - Gabinetto - n. 160848) venne diramato il 3 dicembre 1942: "Seguito lettera n.160181 in data 30 novembre c. m . Si comunica, per conoscenza, che il comando superiore FF.AA. della Libia ha inviata in Patria anche le Bandiere di guerra dei seguenti reggimenti: - 36° reggimento fanteria "Pistoia"; - 31 ° reggimento fanteria carrista; - 5° reggùnento bersaglieri; - reggimento lancieri di Lodi. Le Bandiere, accompagnate da un ufficiale, sono giunte a Roma il 29 novembre u.s. e sono state consegnate al R. lstituto per la Storia del Risorgimento, incaricato della custodia delle Insegna di guerra al Sacrario del Vittoriano ". Siamo così giunti al 1943, l'anno tragico, in cui continuò, ma in misura sempre più ridotta, la costituzione di nuovi reparti ed il rimpatrio delle bandiere dall'Africa; le nuove unità costituite furono le seguenti 63: • 321 ° reggimento fanteria "Cremona": costituito ex novo il 15 novembre 1943 per trasfo1mazione della 903 Legione CC.NN. d'assalto, fu sciolto il 14 settembre 1944; • 340° reggimento fanteria "Bari": costituito iI 1° dicembre 1943 per trasformazione del 139° reggimento fanteria bis derivato a sua volta dalla 152a Legione CC.NN. , fu sciolto il 30 novembre 1944;

63 Il

1° settembre 1943 doveva essere costituito anche il 236° artiglieria controcarri e semovente "Centauro" ma il precipitare degli eventi lo impedì.

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• 359° reggimento fanteria "Calabria": costituito ex novo il 1° novembre 1943 per trasformazione della 177a Legione CC.NN. d'assalto, fu sciolto il 31 gennaio 1944; • 387° reggimento fanteria "Friuli": costituito ex novo il 25 novembre 1943 per trasformazione del1 '88aLegione CC.NN. d'assalto, fu sciolto il 31 agosto 1944; • 235° reggimento artiglieria controcarro e semovente "Ariete": costituito ex novo il 10 giugno 1943 a Ferrara ed assegnato alla Divisione di cavalleria corazzata "Ariete" (135a), fu sciolto il 12 settembre 1943 dopo la difesa di Roma. Il 30 marzo del 1943 fu concessa la Bandiera ai reggimenti costieri ed ai settori di copertura G .a.F64 .(G .M. N.370 - Servizio TeITitoriale - R . decreto 30 marzo 1943-XXI - Concessione dell'uso della bandiera ai reggimenti costieri ed ai settori di copertura. - (Gabinetto). - (Gazzetta ufficiale n.125, del 29 maggio 1943 Anno XXI) e il 13 agosto 1943 ai 18 reggimenti autieri - già denominati "Centri Automobilistici" - che ebbero invece lo stesso Stendardo dei reggimenti di artiglieria. A proposito del Regio decreto del 30 marzo J943 con il quale venivano concesse le bandiere eia fanteria mod. 1938 ai reggimenti costieri, il provvedimento restò lettera mo11a in quanto, a parte quattro casi, nessuno dei 71 reggimenti costieri in linea 1'8 settembre 1943 ricevette in consegna la Bandiera. Tra la fine del 1946 e l 'inizio del 1947 il Gabinetto del Ministro inviò a tutti gli ex comandanti di reggimento costiero un dispaccio del tono seguente. "La S. V. è pregata di far pervenire a questo Gabinetto una dettagliata relazione da cui risulti l'opera svolta all'atto dell'armistizio del 1943 al fine di mettere in salvo la bandiera del reggimento dalla S. V. comandato". Furono rintracciati quasi tutti i comandanti e tutti , ad eccezione dei colonnel li Nicola De Stefanis del 108°, Attilio Zamboni del 112°, Camillo d'Afflitto del 114° reggi mento e Guglielmo Acanfora del 160° reggimento, risposero unanimemente che il proprio reggimento non aveva ricevuto la bandiera di guena, nonostante ne fosse stata annunciata la distribuzione. Per quanto riguarda i quattro reggimenti succitati, le risultanze, desunte dalle risposte fornite al Ministero dai rispettivi comandanti, furono le seguenti: - 108° reggimento costiero, di stanza all'isola d'Elba: il 28 febbraio del 1947 il colon nello Nicola De Stefanis così rispondeva alla richiesta (prot. n. 102820 del 18 febbraio 1947) inviatogli dal Ministero: "Nel pomeriggio del 16 settembre 1943 il sottoscritto, avuta comunicazione verbale dal comandante delle truppe dell'isola Generale Giberioli Comm.re Achille, degli ordini per la resa ai tedeschi, cercò,fra le altre cose, d 'impedire che la Bandiera, solo da alcuni giorni prelevata a Firenze e pervenuta a Portoferraio e quindi non ancora consacrata e non ancora ufficialmente consegnata al Reggimento, cadesse in mano tedesca. A tale scopo, avendo tra i suoi comandanti di Battaglione, il Ten. Col. di Complemento Canata Cav. re Giovanni (340° Batt.ne Fucilieri), nativo dell'isola e proprietario in essa di terreni e case, smontò la Bandiera, ne bruciò l 'asta, e riunite la lancia, il drappo ed il nastro nella custodia, ne.fece un pacchetto che affidò a detto ufficiale come a quello che più di ogni altro aveva la possibilità e le probabilità di poterlo tenere occultato nelle sue proprietà. La Bandiera, come sopra accennato, non era stata ancora consacrata e non ancora quindi consegnata al Reggimento, ( cosa questa, del resto, già riferita al capo 4° lettera C, della relazione presentata dallo scrivente al Distretto Militare di Firenze.fino dal 15 settembre 1945 al ritorno dalla prigionia in Germania) perché giunta a Portoferraio proprio nei giorni dell'armistizio, per l'incalzante e rapido succedersi degli

64 Nel

giugno del 1940 la struttura settoriale della Guardia alla Frontiera sul territorio nazionale era basata su 23 settori di copertura ovvero: I Roja; II Alta Roja; III Stura-Maira; lV Varaita-Po; V; VI; VII; VIII Riparia-Pellice; IX Moncenisio-Stura; X BaJtea; XI Lagh i; XII Valte llina; XIII Venosta; XV Pusteria; XVT Carnia-Tarvisio; XVII; XXI Alto Isonzo; XXII Idria; XXlll PiroPostum.ia; XXV Timavo; XXVI Ciana, XXVII Fiume; XLII. In Libia erano attivi 10 settori di copertura: XXVIII Zuara; XXIX Garian; XXX Bardia; XXXI Ras e! Meduar; XXXII Sidi Daud; XXXIIJ Zanzur; XXXIV Suani ben Adem; XXXV Castel Benito; XXXVID Agedabia e XXXIX Barce .

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avvenimenti, per i reiterati tentativi tedeschi di sbarco sull'isola e per la.frammentatissima dislocazione dei Battaglioni e dei Reparti tutti impegnati nella sorveglianza e difesa delle coste, mai era stato consentito fino al J6 setternbre trovare la possibilità ed il tempo per conferire alla cerimonia della consacrazione e consegna L'importanza e la solennità giustamente voluta dal Regolamento . Prigionieri il mattino dell 'indomani, 17 settembre, anche il Ten. Col. Canata subì la stessa sorte e fu , come tutti gli altri Ufficiali internato in Germania,jino alla fine del gennaio 1944 restò insieme allo scrivente, poi da Cestocan (Polonia)fu trasferito ad altro campo. Lo scrivente, al ritorno dalla prigionia, (1 0 settembre 1945) cercò mettersi in relazione col Ten. Col. Canata ed il 25 novembre 1945 ebbe da lui, per comunicazione epistolare, notizia che il pacco ove erano la lancia, il drappo e la custodia della Bandiera era sfuggito ai tedeschi, ma non all'invasione francese e che quindi era stato distrutto o portato via nel saccheggio fatto della sua proprietà. Il Col . Della Riserva Già Comand.te 108° Regg .to Costiero Nicola De Stefanis" - 112° reggimento costiero, di stanza a Fasano: jJ 21 agosto del 1947 il colonnello Attilio Zamboni così rispondeva alla richjesta (prot. n. 122571 del 21 novembre 1946) invi atogli dal Ministero: "La bandiera, ritirata da pochissimo tempo, era stata consacrata e consegnata ufficialmente al reggimento ed era custodita secondo Le norme consuete presso il Comando del reggimento a Fasano. Le circostanze del momento rilevate nella zana non imposero speciali provvedimenti per la salvaguardia della Bandiera che non corse alcun pericolo ." - 114° reggimento costiero, di stanza a Manduria (Taranto): il 9 dicembre del 1946 il colonnello Camillo d'Afflitto così ri spondeva alla richiesta (prot. n. 122570 del 21 novembre 1946) inviatagli dal Min istero: "La bandiera era pervenuta al reggimento dal Ministero nel mese di agosto ma alla data dell'armistizio non era stata ufficialmente consegnata; non dovettero inoltre essere presi provvedimenti per la sua protezione in quanto non vi erano pericoli cli nessun genere. La Bandiera venne poi ufficialmente consegnata il giorno 28 novembre 1943 a Brindisi da S.M. il Re Vittorio Emanuele 111 con cerimonia solenne svoltasi all'Aereoporto . Ritengo sia L'unica Bandiera consegnata ad un reggimento del Regio Esercito dopo l'armistizio. Venne poi consegnata con regolare verbale al mio superiore Col. Tosi allorché fui trasferito dal comando del 114° reggimento, che fu esso stesso trasferito da Brindisi a Napoli, al comando del raggruppamento Guide il 18 gennaio 1944" - 160° reggimento costiero, di stanza a Taranto: il 10 aprile 1947 il colonnello Guglielmo Acanfora così rispondeva alla richiesta (prot. n. 1241 92 del 13 dicembre J946) inviatogli dal Mi.nistero: "Il 6 o il 7 settembre 1943 aveva inviato a Bari un iifficiale superiore, un ufficiale inferiore e due sottufficiali incaricati di prelevare la Bandiera del mio reggimento presso un ente del Corpo d 'Armata di Bari che non. era stato precisato. La Bandiera giunse a Taranto il 9 settembre del l 943 ma non potè essere benedetta né consegnata perché il reggimento venne trasformato in reparto di lavoratori destinati alle operazioni di scarico dei piroscafi inglesi presenti nel porto ed in seguito sciolto e trasformato in 407° reggimento lavoratori"

L'Uffic io Storico dello Stato Maggiore Regio Esercito redasse, probabilmente tra la fine del 1942 ed i primi mesi del 1943, un interessante promemoria riguardante la sorte delle bandiere dei repa1ti impegnati in azioni belliche fuori de1l'Italia il quale, se per la parte riguardante i reparti impiegati in Africa Settentrionale ripeteva il testo dell'elenco già fornito con il citato dispaccio 160181 del 3 novembre 1942, per gli altri fronti fornjva notizie inedite. Il testo integrale era il seguente: " BANDIERE E CIMELI DI BANDIERE DI REGGJMENTI COMBA'ITENTI FUORI DEL TERRITORIO NAZIONALE INVIATI JN PATRIA" 1 °) - Dall'Africa Settentrionale:

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• 2 scudetti di ottone della distrutta bandiera del 69° rgt. ftr. Divisione fanteria "Brescia"; • 19° rgt.ftr. • 20° rgt.ftr. • I O rgt. art. cl. Divisione fanteria "Pavia" • 27° rgt.ftr. • 28° rgt.fir. • 26° rgt. art. Divisione fanteria "Bologna" • 39° rgt.ftr. "Bologna" • 40° rgt.ftr. • il reggimento di artiglieria non ha ricevuto ancora lo stendardo Divisione fanteria "Sabratha" (sciolta) • 85° rgt.ftr. • 86° rgt.ftr. • 46° rgt. art. Divisione motorizzata "Trento " • 61 ° rgt.ftr. • 62° rgt.Jtr. • 46° rgt. art. Divisione motorizzata "Trieste" • 65° rgt.ftr. • 66° rgt.ftr. • 21 ° rgt. art. Divisione corazzata "Ariete" • 8° rgt. bersaglieri Divisione corazzata "Littorio " • 12° rgt. bersaglieri • per gli altri due reggimenti non sono ancora giunti gli stendardi dall 'Italia Divisione ,notorizzata "Pistoia" • 35° rgt.ftr. • 36° rgt.ftr. • 3° rgt. art. Divisione av. "Spezia" • 125° rgt.ftr. • 126° rgt.Jtr. • 80° rgt. art. • 7° rgt. bersaglieri • 9° rgt. bersaglieri 31 ° reggimento fanteria carrista 5° reggimento bersaglieri Reggimento Lancieri di Lodi (sic) Cimeli della bandiera del 70° rgt.ftr.:freccia, un nastro (la cravatta N.d.A .), una croce di guerra, una medaglia di bronzo e due insegne dell'ordine militare di Savoia . 2°) - Dalla Tunisia: 1 91 ° rgt.ftr. 2 92° rgt.ftr. 3 5° rgt. artiglieria df "Superga" 109


3°) - Dalla Russia: a) - bandiere inviate in Patria 2 77 ° rg t. ftr. "Vie enza " b) - bandiere distrutte 81 ° rgt. ftr. "Torino" 82° rgt.ft.r. "Torino" 52° rgt. artiglieria "Torino" 8° reggimento alpini "Julia" (esiste lafreccia ed il 1nedagliere) e) - bandiere della quali non è stato possibile accertare la sorte: 278° reggimento fanteria "Vicenza" 1° reggimento alpini "Cuneense'' 2° reggimento alpini "Cuneense" 4° reggimento artiglieria alpina "Cuneense" 9° reggimento alpini "Julia" 120° reggimento artiglieria "Celere" Reggimento artiglieria a cavallo."

li 19 aprile 1943 il Ministero (Ministero della Guerra - Gabinetto - prot. n. 206273) trasmetteva a11 'Ufficio Storico la documentazione relativa alla sorte subita dalle insegne dei reparti facenti parte dell'8 3 Armata: "Si trasmette,per conoscenza, l'unito prospetto relativo alla situazione delle Bandiere e degli stendardi dei reggimenti dipendenti dall'8aArmata. PROSPETTO RELATIVO ALLA SITUAZIONE DELLE BANDIERE E DEGLI STENDARDI APPARTENENTI Al CORPI DELL'8a ARMATA \\

Corp o 81 ° rgt. fanteria "Torino" 82° rzt. fanteria "Torino" 52° rgt. art. motorizzata "Torino" i 20° rgt. art. 11JOtoriz. "Celere" 1 ° rgt. alpini "Cuneense" 2° rgt. aljJini "Cuneense" 4° rgt. art. alpina "Cuneense" 9° rgt. alpini "Julia" 2 78° rgt. fanteria "Vicenza"" Reg)!imento artiglieria a cavallo 80° rzt. "Pasubio " 8° rf!,t. art. motorizzato "Pasubio" 3 ° rzt. bersazlieri "Celere" 8° rzt. alpini "Julia

Bandiere e Stendardi - la Bandiera è stata distrutta dal comando di reggimento. - la Bandiera è stata distrutta dal comando di rezzimento. - la Bandiera è stata distrutta dal comando di reggimento.

Non è stato possibile accertare la sorte delle Bandiere e Stendardi

- la Bandiera è mancante di mezza asta - lo Stendardo è mancante del! 'intera asta. - è stato salvato il solo medazliere: il dravvo è stato distrutto. - esiste la freccia ed il medagliere: il drappo è stato distrutto.

li 27 dicembre del 1944 il Ministero della Guerra (Ministero della Guerra - Gabinetto n.110600/I 28 .1.1 di prot.) diramava una circolare relativa ai vessilli dei reggimenti disciolti a seguito degli avvenimenti dell'8 settembre dell 'anno precedente in cui si davano le disposizioni seguenti: "Si dispone che i vessilli dei rgt. disciolti in seguito agli avvenimenti del/'8.9.1943, già rivelati o che saranno rivelati, siano a cura dei Comandi militari di regione e del Comando Delegazione "T" SMR.E. consegnati al Museo Storico del Risorgimento (Roma-Piazza Venezia) , il quale darà a questo Ministero ed allo S. M. R. E . notizia della bandiere e stendardi che riceverà. 110


La Direzione Generale dei servizi di Commissariato Militare è pregata di fornire le eventuali parti man.canti di vessilli che saranno direttamente richieste alla Direzione del Museo Storico del Risorgimento" :

L' J 1 settembre 1.945 la Direzione Generale del Commissariato (Ministero della Guerra, Direzione Generale Servizi del Commissar-iato ed Amministrativi, Prot. N. 2798/T.C./Ord.) inviava un dispaccio allo Stato Maggiore Regio Esercito e a ciascuno dei Comandi Militari Territoriali , contenente le norme da osservare in materia di versamento di Bandiere, ovvero: "In relazione al contenuto del dispaccio n. 11950/1/2 137-1-12 in data 3 corrente del Gabinetto, si prega voler impartire disposizioni ai Comandi dipendenti affinché effettuino il versamento dei vessilli dei reggimenti disciolti presso la Direzione di Commissariato Militare di Roma . All'atto del versamento occorrerà indicare con precisione le parti mancanti per ogni vessillo in modo che la predetta Direzione possa provvedere senz'altro al completamento delle Bandiere e successivo deposito di esse presso il Museo Centrale del Risorgimento. Si ritiene opportuno far presente che, qualora i vessilli manchino delle frecce, i Comandi che effettuano il versamento dovranno interessare l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore R. E. perché comunichi direttamente alla Direzione di Commissariato di Roma se e quali incisioni riguardanti i fasti del Reggimento dovranno essere fatte sulle faccette delle fi·ecce. La Direzione di Commissariato in indirizzo segnalerà a questo Ministero di volta in volta e per ogni vessilllo: - data del versamento; - parti mancanti; - data di deposito presso il Museo del Risorgimento."

Il successivo 5 maggio il Ministro della Guerra Alessandro Casati inviava ai reparti, (Ministero della Guerra, Gabinetto, Prot.110950/1.2. 137 .1.12) una circolar-e che sostituiva quella de] 27 dicembre 1944 e con la quale prescriveva quanto segue: "I 0 .) I vessilli dei reggimenti disciolti in seguito agli avvenimenti dell'8 settembre 1943, già rivelati o che saranno rivelati, dovranno essere a cura dei comandi militari territoriali, consegnati al Museo Centrale del Risorgimento (Roma - Piazza Venezia) senza particolari cerimonie . Il 0 .) I vessilli non completi dovranno essere versati alla Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi che provvederà al loro completamento e successivo deposito presso il Museo Centrale del Risorgimento . III 0 .) I Comandi Militari Territoriali daranno, di volta in volta, comunicazione del versamento dei vessilli a questo Ministero - Gabinetto, allo Stato Maggiore Regio Esercito - Ufficio Storico, alla Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativ; (nel caso di vessilli incompleti) ed al Museo Centrale del Risorgimento . IV 0 .) La circolare 110600/l in data 27 dicembre 1944 è abrogata ."

L'anno seguente - la data precisa non venne riportata sulla copia conservata presso l'Archivio dell'Ufficio Storico - l' Ufficio Storico dello Stato Maggiore Regio Esercito redasse un elenco intitolato ''REGGIMENTI-COMANDI- CORPI-ISTITUTI ed ENTI MILITARI VARJ PROVVISTI DI VESSILLO" (Ministero de11a Guerra, Stato Maggiore Regio Esercito, Ufficio Storico,All. 1 al foglio 9042/St. del. . .. ... . ....... .1946) nel quale erano riportate ]e notizie riguardanti la situazione delle Bandiere di tutti i reparti del Regio Esercito, conservate a quella data presso vari enti: questo è ciò che risultava: "Bandi.ere consegnate e conservate presso il Sacrario delle Bandiere del Vittoriano:

- reggimenti di fanteria: 2° reggimento fanteria "Re"; 3° reggimento fanteria "Piemonte"; 8° reggimento fanteria "Cuneo"; 14° reggi-

111.


mento fan teria " Pinerolo"; 19° reggimento fanteria "Brescia"; 20° reggimento fanteria "Brescia"; 23° reggimento fanteria "Isonzo" (già "Cuneo"); 27° reggimento fanteria "Pavia"; 28° reggimento fa nteria "Pavia"; 31° reggimento fanteria "Siena" ; 34° reggimento fanteria "Livorno"; 35° reggimento fanteria "Pistoia"; 36° reggimento fanteria "Pistoia"; 39° reggimento fanteria "Bologna"; 40° reggimento fanteria "Bologna"; 47° reggimento fanteria "Femtra"; 50° reggimento fanteria "Parma"; 52° reggimento fanteria "Cacciat01i delle Alpi (già "Alpi"); 61 ° reggimento fanteria motorizzato "Trento" (già "Sicilia"); 62° reggimento fanteria motorizzato "Trento"; 65° reggimento fanteria motorizzato "Trìeste" (già "Valtellina''); 66° reggimento fanteria motorizzato "Trieste"; 72° reggimento fanteria "Puglie"; 75° reggi.mento fante1ia "Napoli"; 77° reggimento fanteria "Lupi di Toscana" (già "Toscana"); 79° reggimento fanteria "Pasubio" (già "Roma"); 80° reggimento fante1ia "Pasubio"; 81 ° reggimento fanterìa "Torino"; 83° reggimento fanteria "Venezia"; 84° reggimento fanteria ''Venezia"; 85° reggimento fante1ia "Sabratha" (già ''Verona"); 86° reggimento fanteria "Sabratha"; 89° reggimento fanteria "Cosseria" (già "Salerno"); 91 ° reggimento fanteria "Superga" (già "Basilicata"); 92° reggin1ento fanteria "Superga"; 93° reggimento fanteria "Messina"; 94° reggimento fanteria "Messina"; 95° reggimento fanteria "Udine"; 96° reggimento fanteria "Udine"; 97° reggimento fanteria "Genova"; 98° reggimento fante100° reogimento fanteria' "Treviso"·' 113° reooimento fanteria "Genova"·' 99° reg b0 imento fanteria "Treviso"· • ' be..., C>C> ria autoportato "Piacenza" ; 117° reggimento fanteria "Padova"; 118° reggimento fanteria "Padova"; 119° reggimento fanteria "Emilia"; 120° reggimento fanteria "Emilia"; 122° reggimento fanteria "Macerata"; 123° reggimento fanteria "Chieti"; 124° reggimento fanteria "Chieti"; 125° reggimento fanteria aviotrasportato "Spezia"; 126° reggimento fanteria aviotrasportato "Spezia"; 131 ° reggimento fanteria "Lazio"; 132° reggimento fanteria "Lazio''; 133° reggimento fanteria "Benevento"; 134° reggimento fanteria "Benevento"; 135° reggimento fanterìa "Campan ia"; 136° reggimento fanteria "Campania"; 137° reggimento fanteria "Barletta"; 138° reggimento fanteria "Barletta"; 139° reggimento fanteria "Bari"; 140° reggimento fanterìa "Bari"; 143° reggimento fanteria "Taranto" ; 144° reggimento fanteria "Taranto"; 145° reggimento fanteria "Catania"; 146° reggimento fanteria "Catania"; 147° reggimento fanteria "Caltanissetta"; 148° reggimento fanterìa "Caltanissetta"; 149° reggimento fanteria "Trapani"; 150° reggimento fanteria "Trapani"; 151 ° reggimento fanterìa "Sassarì"; 152° reggi.mento fanteria "Sassari" ; 153° reggimento fanteria "Novara"; 154° reggimento fanteria "Novara"; 155° reggimento fanteria "Alessandia"; 156° reggimento fante1ia "Al essandria"; 159° reggimento fanteria "Milano"; 160° reggimento fanteria "Milano"; 161 ° reggimento fanteria "Ivrea"; 162° reggimento fanteria "Ivrea"; 163° reggimento fanteria "Lucca"; 164° reggimento fanteria "Lucca"; 165° reggimento fanterìa (vedere 208° rgt. fanterìa); 201 ° reggimento fanteria "Sesia"; 202° reggimento fanterìa "Sesia"; 203° reggimento fanteria "Tanaro"; 204° reggimento fanteria "Tanaro"; 205° reggimento fanteria "Lambro"; 206° reggimento fanteria "Lambro"; 207° reggimento fan teria "Taro"; 209° reggimento fanteria "Bisagno"; 212° reggimento fanteria "Pescara"; 213° reggimento fanteria "Arno"; 214° reggimento fanteria "Arno"; 215° reggimento fante1ia "Teverea"; 21 6° reggimento fanteria "Tevere" ; 217° reggimento fanteria "Volturno"; 218° reggimento fanteria "Volturno"; 2 19° reggimento fanteria "Sele"; 220° reggimento fanteria "Sele"; 221 ° reggimento fanteria "Ionio" ; 222° reggimento fanteria "Ionio"; 223° reggimento fantelia "Etna"; 224° reggimento fanteria "Etna"; 229° reggimento fanteria "Campobasso"; 230° reggimento fanteria "Campobasso"; 232° reggimento fanterìa "Brennero" (già "Avellino"); 233° reggimento fanteria "Lario"; 234° reggimento fanteria "Lario"; 235° reggimento fante1ia "Piceno"; 236° reggimento fanteria "Piceno"; 237° reggimento fanteria "Grosseto"; 238° reggimento fanterìa "Grosseto"; 239° reggimento fanteria "Pesaro"; 240° reggimento fanteria " Pesaro"; 241 ° reggimento fanteria "Teramo"; 242° reggimento fanterìa "Teramo"; 243° reggimento fanteria "Cosenza"; 244° reggimento fanteria "Cosenza"; 245° reggi mento fanteri a "Siracusa"; 246° reggimento fanteria "Siracusa"; 247° reggimento fanteria "Girgenti"; 248° reggimento fanteria "Girgenti" ; 249° reggimento fanteria "Pallanza"; 250° reggimento fante1ia "Pallanza"; 251 ° reggimento fanteria "Massa Carrara"; 252° reggimento fanterìa "Massa Carrara"; 253° reggimento fanteria "Porto Maurizio"; 254° reggimento fanteria "Porto Maurizio"; 255° reggimento fanteria "Veneto"; 256° reggimento fanteria "Veneto"; 257° reggimento fanteria "Tortona"; 258° reggimento fante1ia "Tortona"; 259° reggimento fanterìa "Murge"; 260° reggimento fan terìa "Murge"; 261 ° reggimento fan teria "Elba"; 262° reggin1ento fanteria "Elba"; 263° reggimento fanteria 112


TAV. N. 16

Labaro mod. 1920 per i reggimenti Alpini rim.asto in uso fino all'adozione del/a Bandiera di formato ridolfo mod. 1938.

113


TAV. N. 17

114

l abaro mod. 1920 per il X Gruppo Squadroni di Sardegna (di "Nuova Formazione')


TAV. N. J8

Labaro mod. 1920 per il Corpo di Sanità Militare.

115


TAV. N. 19

116

Labaro mod. 1920 per l'Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta in uso.fino alla concessione della Bandiera mod. 1947 avvenuta il 2 agosto 1999.


"Gaeta"; 264° reggimento fanteria "Gaeta"; 266° reggimento fanteria "Lecce"; 267° reggimento fanteria "Caserya"; 268° reggimento fanteria "Caserta"; 269° reggimento fanteria "Aquila"; 270° reggimento fanteria "Aquila"; 271 ° reggimento fanteria "Potenza" ; 272° reggimento fanteria "Potenza"; 273° reggimento fanteria "Potenza"; 274° reggimento fante1ia "Belluno"; 275° reggimento fante1ia "Belluno"; 276° reggimento fanteria "Belluno"; 277° reggimento fa nteria "Vicenza"; 278° reggimento fanteria "Vicenza"; 279° reggimento fanteria "Vicenza"; 280° reggimento fanteria "Foggia"; 281 ° reggimento fanteria "Foggia" ; 282° reggimento fante1ia "Foggia" ; 292° reggimento fanteria "Zara; - reggimenti bersaglieri: • 1° reggimento bersaglieri; 4° reggimento bersaglieri; 5° reggimento bersaglieri; 6° reggimento bersaglieri; 7° regg imento bersaglieri ; 8° reggimento bersaglieri; 9° reggimento bersaglieri; 12° reggimento bersaglieri; 13° reggimento bersaglieri; 14° reggimento bersaglieri.; 15° reggimento bersaglieri; 16° reggimento bersagl ieri; 17° reggimento bersaglieri; 18° reggimento bersaglieri; 19° reggimento bersaglieri; 20° reggimento bersaglieri; 21° reggimento bersaglieri; - reggimenti alpini: • 6° reggimento a lpini; - reparti d' assalto: • I gruppo d'assalto; II gruppo d'assalto; III gruppo d' assalto; Il reparto d'assalto; VI reparto d 'assalto ; IX reparto d'assalto; XI reparto d' assalto; XVIII repa1to d'assalto; XXIII reparto d 'assalto ; XXIV reparto d'assalto; XXVI reparto d'assalto; XXVII reparto d' assalto; XXVIII reparto d' assalto; XXIX reparto d' assalto; LXXIl reparto d ' assalto; - reggimenti carristi: • 3° reggimento carristi; 4° reggimento carristi; 3 1° reggimento carristi; 32° reggimento cruristi; 131° reggimento can-isti; - reggimenti di fa nteria costiera: • 160° reggimento costiero; 162° reggimento costiero; 164° reggimento costiero; - reggimenti di fanteria già costieri: • 512° reggimento di fanteria (già 114° costiero); - reggimenti di cavalleria: • reggimento "Lancieri di Novara"; reggimento "Lancieri di Aosta"; reggimento "Lru1cieri di Montebello"; reggimento "Lancieri di Firenze"; reggimento "Lancieri di Vittorio Emanuele II"; reggimento "Cavalleggeri di Foggia"; reggimento "Cavalleggeri di Lodi"; reggimento "Cavalleggeri di Lucca"; reggimento "Cavalleggeri di Caserta"; reggimento "Cavalleggeri di Piacenza"; reggimento "Cavalleggeri di Roma" ; reggimento "Cavalleggeri di Padova"; reggimento "Cavalleggeri di Catan ia" ; reggimento "Cavalleggeri di Umberto l" ; reggimento "Cavalleggeri di Vicenza"; reggimento "Lancieri di Mantova"; reggimento "Cavalleggeri di Aquila"; reggimento "Cavalleggeri di Treviso"; reggimento "Cavalleggeri di Udine"; reggimento "Cavalleggeri di Pale1mo"; X Gruppo Squadroni di Nuova Formazione (Labaro); - gruppi cani veloci: (gagliardetto) • V 0 gruppo "Baldissera"; - reggimenti di artiglieria per Divisione di fanteria: • l O reggimento "Cacciatori delle Alp i"; 3° reggimento "Pistoia"; 4° reggimento "Bergamo"; 5° reggi-

117


mento "Superga"; 8° reggimento "Pasubio"; 9° reggimento "B rennero"; I0° reggimento "Bo logna" ; J3° reggimento "Granatieri di Sardegna"; 16 reggimento "Sabauda"; 19° reggimento "Venezia"; 20° reggimento " Piave"; 21 ° reggimento "Trieste"; 22° reggimento "Aosta"; 24° reggimento "Piemonte"; 25° reggimento "Assietta"; 26° reggimento "Pavia"; 27° reggimento "Cuneo"; 30° reggimento "Lupi di Toscana"; 34° reggimento "Sassari"; 40° reggimento "Calabria''; 41 ° reggimento "Firenze"; 42° reggimento "Sabratha"; 45° reggimento "Cirene" ; 46° reggimento "Trento"; 47° reggimento " Bari": 48° reggimento "Taro"; 49° reggimento "Parma"; 52° reggimento "Torino"; 54° reggimento "Napoli "; 56° reggimento "Casale"; 58° reggimento "Legnano"; 80° reggimento "Spezia"; 108° reggimento "Cosseria"; 151 ° reggimento " Perugia"; 153° reggimento "Macerata"; 154° reggimento "Murge"; 157° reggimento "Novara"; 158° reggimento "Zara"; 159° reggimento "Veneto"; - reggimenti di artiglieria alpina: • 2° reggimento "Tridentina"; 5° reggimento "Pusteria"; - reggimenti di artiglieri a celere: • l O reggimento "Eugenio di Savoia"; 3° reggimento "Principe Amedeo Duca d'Aosta" (P.A.D.A.) poi reggimento artiglieria a cavallo: - reggimenti di artiglieria corazzata: • 132° reggimento "Ariete"; 135° reggimento "Ariete"; - reggimenti di artiglie1ia di Corpo d ' Armata: • 2° reggimento; 4° reggimento; 7° reggimento; 11 ° reggimento; 12° reggimento ; 13°reggimento; 14° reggimento: 20° reggimento; - reggimenti di artiglieria di Armata: • l O reggimento; 2° reggimento; 3° reggimento; 6° reggimento (poi G .a.F.); 7° reggimento (poi G .a.F.); 8° reggimento (po i G .a.F.); 9° reggimento (poi G .a.F.); 10° reggimento (poi G .a.F.); - reggimenti artiglieria controaerei: • 3° reggimento; 4° reggi mento; 5° reggimento; - raggruppamenti di protezione costiera: • 6° reggimento artiglieria costiero; - reggimenti genio: • 2° reggimento artieri; 8° reggimento artieri65; 9° reggimento artieri; 12° reggimento artieri; 13° reggimento artieri; 20° reggimento artieri ; 21 ° reggimento artieri (specialisti); - corpi, comandi, istituti ed enti mii itari vari: • 1° reggimento fanteria di marina; reggimento chimico; Comando presidio di Zara; Scuola allievi ufficiali di complemento cli fanteria di Arezzo; Scuola allievi ufficiali di complemento deU ' Aquila; Scuola allievi ufficiali di complemento di fa11teria di Caserta; Scuola allievi ufficiali di complemento d i fanteria di Avellino; Scuola allievi ufficiali di complemento di fanteria di Palermo; Scuola allievi ufficiali di complemento di arLigieria per divisione di fanteria di Lucca; Scuola aJlievi sottufficiali di fanteria di Caserta; Scuola allievi sottufficiali di fanteria di Rieti ; Scuola al lievi sottufficiali di artiglieria di Nocera Inferiore; 65

Custodiva la Bandiera del!' Arma del Genio.

11. 8


Bandiera conservata presso l'Ispettorato dell'Anna di artiglieria: • 8° reggimento artiglieria di Corpo d 'Armata66; Bandiere conservate presso il Quirinale: - reggimenti di fanteria: • 4° reggimento fanteria "Piemonte"; 54° reggimento fanteria "Sforzesca" (già Umbria); 208° reggimento fanteria "Taro" (già 165° rgt. fanterja); - reggimenti di cavalleria: • reggimento "Nizza Cavalleria"67; reggimento "Piemonte Reale Cavalleria"; reggimento "Genova Cavalleria" ; reggimento "Cavallegger.i di Saluzzo"; reggimento "Cavalleggeri di Alessandria"; - reggimenti di artiglieria alpina: • 3° reggimento "Julia"; - reggimenti di artiglieria di Corpo d ' Armata: • 5° reggimento; - corpi , comandi , istituti ed enti militari vari: • Scuola allievi ufficiali di complemento di fanteria di Salerno; Bandiere consegnate e conservate presso Musei militari: - reggimenti di granatieri: • 1°, 2° e 3° reggimento Granatieri di Sardegna; Bandiere la cui sorte era ancora sconosciuta: - reggimenti di granatieri: • 10° ed 11 ° reggimento "Granatieri di Savoia"; - reggimenti di fanteria: • 5° reggimento fanteria "Aosta"; 6° reggimento fanteria "Aosta"; 7° reggimento fanteria "Cuneo"; 9° reggimento fanteria "Regina"; 10° reggimento fanteria "Regina"; 11 ° reggimento fanteria "Casale"; 12° reggimento fanteria "Casale"; 13° reggimento fanteria "Pinerolo"; 15° reggimento fanteria "Savona"; 16° reggimento fanteria "Savona"; 17° reggimento fanteria "Acqui"; 18° reggimento fanteria "Acqui"; 21 ° reggimento fanteria "Cremona"; 22° reggimento fanteria "Cremona"; 24° réggimento 0 imento fanteria "Beroamo"· 26° reooimento fanteria "Beroamo"· 29° reofanteria "Isonzo"· . > 25° re,r bb b > Ob b ' O gimento fanteria "Assietta" (già "Pisa"); 30° reggimento fanteria "Assietta"; 32° reggimento fanteria "Siena"; 33° reggimento fanteria "Livorno"; 37° reggimento fanteria "Ravenna"; 38° reggimento fan0 oiteria "Ravenna"·' 41 ° regoimento fanteria "Modena"·' 42° regoimento fanteria "Modena"·' 43° rebb b ti . mento fanteria "Forlì"; 44° reggimento fanteri.a "Forlì" ; 45° reggimento fanteria "Sabauda" (già " Reggio"); 46° reggimento fanteria "Sabauda"; 48° reggimento fanteria "Fe1nra"; 49° reggimento fante-

66 Custodiva 67 In

la Bandiera dell'Arma di Altiglieria. calce al nome del reggimento era riportata Ja nota seguente: "All'Armeria Reale il vecchio Stendardo, al Quirinale il nuovo."

119


ria "Parma"; 51 ° reggi mento fa nteria "Cacciatori delle Alpi" (già "Alpi "); 53° reggimento fanteria "Sforzesca" (già "Umbria"); 55° reggi mento fanteria "Marche"; 56° reggimento fanteria "Marche"; 57° reggimento fanteria mot01izzato "Piave" (già "Abruzzi"); 58° reggimento fanteria motorizzato "Piave"; 59° reggimento fanteria "Calabria"; 60° reggimento fanteria "Calabria"; 63° reggimento fanteria "Cagliari"; 64° reggimento fanteria "Cagliari"; 67° reggimento fanteria "Legnano" (già " Palermo") ; 68° reggimento fa nteria "Legnano"; 69° reggimento fanteria "Sirte" (già "Ancona"); 70° reggimento fante1ia "Sirte"; 71 ° reggimento fanteria " Puglie"; 73° reggimento fanteria "Lombardia"; 74° reggimento fa nteria "Lombardia"; 76° reggimento fanteria "Napoli"; 78° reggimento fanteria "Lupi di Toscana" (già "Toscana")"; 82° reggimento fanteria "Torino"; 87° reggimento fante ria "Friuli"; 88° reooimento fa nteria "Friuli"· 90° reooimento fanteria "Cosseria" (oià "Salerno")·, 111 ° reooimento bO · · ' Ob ' b 00 fanteria autoportato "Piacenza"; 11 2° reggimento fanteria autoportato "Piacenza"; 114° reggimento fanteria autoportato "Mantova"; I I 5° reggimento fanteria "M armarica" (già "Treviso"); 116° reggimento fan teria "Marmarica''; 12 1° reggimento fanteria " Macerata"; 127° reggimento fanteria "Firenze"; 128° reggimento fanteria " Firenze"; 129° reggimento fanteria "Perugia"; 130° reggimento fanteria "Perugia"; J 41 ° reggimento fa nteria "Catanzaro"; 142° reggimento fanteria "Catanzaro"; 157° reggimento fanteria "Cirene" (già " Liguria"); 158° reggimento fanteria "Cirene"; 210° reggimento fanteria "Bisagno"; 21 1° reggimento fanteria "Pescara"; 225° reggimento fanteria "Arezzo"; 226° reggimento fanteria "Arezzo"; 227° reggimento fanteria autoportato " Rovigo"; 228° reggimento fanteria autoportato "Arezzo"; 231 ° reggimento fan teria "Brennero" (già "Aveli ino"); 265° reggimento fanteria "Lecce"; 29 1° reggimento fanteria "Zara··; 303° reggimento fanteria "Piemonte"; 309° reggimento fanteria "Regina"; 3 11° reggimento fanteria "Casale"; 313° reggimen to fanteria " Pinerolo"; 317° reggimento fa nte1ia "Acqui "; 32 1° reag·tmento fanteria "Cremona"·' 331 ° reooimento fanteria " Brennero"·' 336° reooimento fanteo b O bO ria "Piceno": 340° reggimento fanteria "Bari"; 341 ° reggimento fanteria "Modena"; 343° reggimento fanteria "Forlì"; 345° reggimento fanteria "Sabauda"; 350° reggimento fanteria "A. S." (già l O rgt. G.a.F.); 359° reggimento fanteria "Calabria"; 363° reggimento fanteria "Cagliari"; 383° regg.imento fanteria " Venezia"; 387° reggimento fanteria "Friuli"; - reggimenti bersaglieri: • 2° reggimento bersaglieri; 3° reggimento bersaglieri; 10° reggimento bersaglieri; 11 ° reggimento bersaglieri; - reggimenti alpini: • 1° reggimento alpini; 2° reggimento alpini; 3° reggimento alpin i; 4° reggimento alpini; 5° reggimento alpini; 7° reggimento alpini; 8° reggimento alpini; 9° reggimento alpini; 10° reggimento alpini68;J 1° reggimento alpini; - reggimenti carristi: • 1° reggimento can-isti; 33° reggimento can-isti; 132° reggimento can-isti; 133° reggimento carristi; - reggimenti paracadutisti: • JO reggimento paracadutisti, poi 185°; 2° reggimento paracadutisti, poi 186°; 3° reggimento paracadutisti, poi 187°; 183° reggimento paracadutisti ; 184° reggimento paracad utisti;

68 Era

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il numero riservato alf Associazione Nazionale Alpini (A.N .A.).


reggimenti arditi: • 1° reggimento arditi poi 10° reggimento arditi; reggimenti di fanteria costiera69: • 1° reggimento costiero; 2° reggimento costiero; 3° reggimento costiero; 4° reggimento costiero; 5° reggimento costiero; 6° reggimento costiero; 7° reggimento costiero; 8° reggimento costiero; 9° reggimento costiero; 10° reggimento costiero; 11 ° reggimento costiero; 12° reggimento costiero; 13° reggimento costiero; 14° reggimento costiero; 15° reggimento costiero; 16° reggimento costiero; 17° reggimento costiero; 18° reggimento costiero; 19° reggimento costiero; 53° reggimento costiero; 102° reggimento costiero; 103° reggimento costiero; J 08° reggimento costiero; 111 ° reggimento costiero; 112° reggimento costiero; 113° reggimento costiero; 114° reggimento costiero; 115° reggimento costiero; 146° reggimento costiero; 147° reggimento costiero; 148° reggimento costiero; 149° reggimento costiero; 150° reggimento costiero; 151 ° reggimento costiero; 152° reggimento costiero; 153° reggimento costiero; 158° reggimento costiero; 159° reggimento costiero; 160° reggimento costiero; 161° reggimento costiero; 162° reggimento costiero; 163° reggimento costiero; 164° reggimento costiero; 165° reggimento costiero; 166° reggimento costiero; J70° reggimento costiero; 171 ° reggimento costiero; 172° reggimento costiero; 173° reggimento costiero; 174° reggimento costiero; 175° reggimento costiero (alpini); 161° reggimento costiero; 181° reggimento costiero; 182° reggimento costiero; 195° reggimento costiero; 196° reggimento costiero. - reggimenti già costi.eri: • 403° reggimento lavoratori pionieri; 405° reggimento lavoratori pionieri (già 164° costiero); 406° reggimento lavoratori pionieri (già 150° costiero); 407° reggimento lavoratori pionieri (già 196° costiero) ; 416° reggimento lavoratori pionieri; 503° reggimento di fanteria (già 103° costiero); 512° reggimento di fanteria (già 114° costiero); 513° reggimento di fanter ia (già 113° costiero); 514° reggimento di fanteria; 515° reggimento di fanteria (già 115° costiero); 516° reggimento di fanteria (già 116° costiero); 518° reggimento di fan teria (già 118° costiero); 519° reggimento di fanteria; 522° reggimento di fanteria (già 112° costiero); 523° reggimento di fanteria; 525° reggimento di fanteria (già 115° costiero); 526° reggimento di fanteria (già 126° costiero); 527° reggimento di fanteria (già 127° costiero); 528° reggimento di fanteria (già 128° costiero); 529° reggimento di fanteria (già 129° costiero); 530° reggimento di fanteria (già 130° costiero); 532° reggimento di fanteria (già 132° costie-

69 Come abbiamo visto , solamente quattro dei reggimenti costieri ricevettero effettivamente la Bandiera di gue1Ta a seguito del Regio decreto del marzo 1943. Quando venne redatto l'elenco in questione il Ministero era ancora al! 'oscuro dei fatti , clie verranno chiruiti, come abbiamo detto, solo tra il 1946 ed il L947 a seguito dell'indagine svolta tra i comandanti di quei reggimenti. I reggimenti costieri e gli omonimi raggruppamenti di rutiglieria vennero poi trasformati - a partire dal 18 febbraio (Foglio n: 1900/0rd) e dal I5 marzo 1944 (Foglio n.2244/ord) rispettivamente - in reggimenti di fanteria e di artiglieria; essi furono i seguenti: • 203" Divisione costiera: 126°, 174° e 195° reggimento di fanteria costiero , 70° reggruppamento artigl ie1ia costiero; • 204a Divisione costiera: 130° e 149° reggimento d.i fanteria costiero , 46° reggruppamento artiglieria costiero; • 205" Divisione costiera: 127° , 128° e 129° reggimento di fanteria costiero, 47° e 48° .raggruppamento artiglie1ia costiero; • 21 O" Divisione costiera: 513°, 514° e 148° reggimento cli fanteria costiero, 16° raggruppamento artiglieria costiero; • 211'' Divisione costiera: 1 16°, 118° e 143° reggimento cli fanteria costiero, 49° raggruppamento artiglieria costiero; • 212" Divisione costiera: 103°, 115° e 144° reggimento di fanteria costiero, 45° raggruppamento artiglieria costiero; • 225" Divisione costiera: 172°, 173° e 182° reggimento di fanteria costiero, 53° raggruppamento a1tiglieria costiero; • 226" Divisione costiera: 170°, 171 ° e 181 ° reggimento di fanteria costiero. 52° raggruppamento artiglieria costiero: • 227" Divisione costiera: 113° , 145° e 512° reggimento di fanteria costiero, 67° raggruppamento artiglieria costiero; • IV Brigata costiera: J25° e 180° reggimento di fanteria costiero; • XXXIII Brigata costiera: 132° el9° reggimento di fanteria costiero, I , Il, TIT e IV gruppo artiglieria costiero.

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ro); 535° reggimento di fanteria (già 125° costiero); 541° reggimento di fan teria (già 141° costiero); 543° reggimento di fanteria (già 143° costiero); 544° reggimento di fanteria (già 144° costiero); 545° reggimento di fanteria (già 145° costiero); 546° reggimento di fanteria; 548° reggimento di fanteria (già 148° costiero); 549° reggimento di fanteria (già 149° costiero); 553° reggimento di fanteria; 570° reggimento di fanteria (già 170° costiero); 571° reggimento di fa nteria (già 171° costiero); 572° reggimento di fanteria (già 172° costiero); 573° reggimento di fanteria (già 173° costiero); 574° reggimento di fanteria (già 174° costiero); 580° reggimento di fanteria (già 180° costiero); 581 ° reggimento di fanteria (già 181 ° costiero); 582° reggimento di fanteria (già 182° costiero); 590° reggimento di fanteria (già 190° costiero); 595° reggimento di fanteria (già 195° costiero); - settori di copertura G .a.F.: • I Roja; il Alta Roja; rn Stura-Maira; IV Varaita-Po; V; VI; VII; VTII Riparia-Pellice; IX MoncenisioStura; X Baltea; XI Laghi; XII Valtellina; XIII Venosta; XV Pusteria; XVI Carnia- Tarvisio; XVII; XXI Alto Isonzo; XXII Idria; XXIII Piro-Postumia; XXV Timavo; XXVI Ciana; XXVll Fiume; XLII - reggimenti di cava11eria: • Reggimento "Lancieri di Mil ano"; reggimento "Cavalleggeri di Monferrato"; reggimento "Cavalleggeri Guide"70 ; reggimento "Lancieri di Vercelli"; - gruppi carri veloci: (gagliardetto) O • l gruppo "San Giusto"; 2° gruppo "San Marco"; 3° gruppo "San Giorgio"; - reggimenti di artiglieria per divisione di fanteria: • 2° reggimento "Messina"; 6° reggimento "Isonzo"; 7° reggimento "Cremona"; 11 ° reggimento "Ravenna" (poi Mantova); 12° reggimento "Savona"; 14° reggimento "Ferrara"; 15° reggimento "Puglie"; 17° reggimento "Sforzesca"; 18° reggimento "Pinerolo"; 23° reggimento "Re"; 28° reggimento "Livorno"; 29° reggimento "Modena"; 32° reggimento "Marche"; 33° reggimento "Acqui"; 35° reggin1ento "Friuli"; 36° reggimento "Forlì"; 37° reggimento "Cosseria" (poi Piacenza); 43° reggimento "Sirte"; 44° reggimento "Marmarica"; 50° reggimento "Regi na"; 5 1° reggimento "Siena"; 53° reggin1ento "Arezzo"; 55° reggimento ''. Brescia"; 57° reggimento "Lombardia"; 59° reggimento "Cagliari"; 60° reggimento "Granatieri di Savoia"; 117° reggimento "Rovigo"; 121 ° reggimento "Ravenna" ; 152° reggimento "Piceno"; 155° reggimento "Emilia"; 156° reggimento "Vicenza"; 185° reggimento "Folgore"; 201 ° reggimento "XXIII Marzo"; 202° reggimento "XXVIII Ottobre"; 203° reggimento "Catanzaro"; 204° reggimento "III Gennaio"; 205° reggimento " Bologna"; reggimenti di artiglieria alpina: • 1° reggimento "Taurinense"; 4° reggimento "Cuneense"; 6° reggin1ento "Alpi Graie"; - reggimenti di. artiglieria celere: • 2° reggimento "Emanuele Filiberto Testa di Fe1To" (E.F.T.F.); 120° reggimento " Principe Amedeo duca d'Aosta" (P.A.D.A.); 134° reggimento "Emanuele Filiberto Testa di Fen-o" (E.F.T.F.); - reggimenti di artiglieria corazzata: • 13 1° reggimento "Centauro"; 133° reggimento "Littorio"; 136° reggimento "Giovani Fascisti"; - reggimenti di aitig1ieria di Corpo d'Armata: • 1° reggimento; 3° reggimento; 6° reggimento; 9° reggimento; 10° reggimento; l5°reggimento; 21 ° reggimento; 22° reggimento; 24° reggimento; 26° reggimento; 29° reggimento; 30° reggimento ; 40° reggimento; 41 °reggimento; 42° reggimento; 70 Vicino

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al nome del reggimento è riportata J 'annotazione: "perduro".


reggimenti di artiglieria di Armata: • 1° reggimento; 2° reggimento; 3° reggimento; 6° reggimento (poi G.a .F.); 7° reggimento (poi G.a.F.); 8° reggimento (poi G .a.F.); 9° reggimento (poi G .a.F.) ; 10° reggimento (poi G .a.F.); - reggimenti e raggruppamenti di. artiglieria G .a.F.: • 11 ° reggimento; 12° raggruppamento; 13° raggruppamento; 14° raggruppamento; 15° raggruppamento; • J 6° raggruppamento; 17° raggruppamento ; 19° reggimento; 22° reggimento; 23° reggimento ; 24° reggimento; 31 ° reggimento; 32° reggimento; 34° reggimento; 280° reggimento; 290° reggimento; 300° reggimento; 310° reggimento; 320° reggimento; 330° reggimento; 340° reggimento; 350° reggimento; - reggimenti artiglieria controaerei: • 1° reggimento; 2° reggimento; - raggruppamenti di posizione costiera: • 28° raggruppamento posizione costiero; 34° raggruppamento posizione costiero; 43° raggruppamento posizione costiero; 44° raggruppamento posizione costiero; 45° raggruppamento posizione costiero; 46° raggruppamento posizione costiero; 46° raggruppamento posizione costiero bis; 47° raggruppamento posizione costiero; 48° raggruppamento posizione costiero; 49° raggruppamento posizione costiero; 50° raggruppamento posizione costiero; 51 ° raggruppamento posizione costiero; 60° raggruppamento posizione costjero; l O raggruppamento controaereo e costiero; 3° raggruppamento controaereo e costiero; 4° raggruppamento controaereo e costiero; 5° raggruppamento controaereo e costiero; 30° raggruppamento controaereo e costiero; 31 ° raggruppamento controaereo e costiero; 37° raggruppamento controaereo e costiero; 39° raggruppamento controaereo e costiero; 14° raggruppamento batterie costiere; 10° raggruppamento artiglieria controcarro; 1° raggruppamento artiglieria misto ; - reggimenti di artiglieria già costieri • 547° reggimento (già 47° rgt.); 552° reggimento (già 52° rgt. art.); 567° reggimento (già 67° rgt. art.); 568° reggimento (già 68° rgt.art.);516° G .a.F. (già 16° rgpt. art.) ; 545° reggimento (già 49° rgt.); 553° reggimento (già 53° rgpt .); 541 ° G .a.F. (già 41 ° rgpt. art.); 570° reggimento (già 70° rgpt. art.); 546° reggimento (già 46° rgpt. art.); 548° reggimento (già 48° rgpt. art.); 507° reggimento (già 7° rgt. art . di C .A.) ; 513° reggimento (già 13° rgt. art. di C.A.); - reggimenti genio11: • 1° reggimento artieri; 3° reggimento artieri; 4° reggimento artieri; 5° reggimento artieri; 6° reggimento artieri; 7° reggimento artieri; 10° reggimento artieri (specialisti); 15° reggimento artieri; 16° reggimento artieri; 17° reggimento artieri; 18° reggimento artieri; 19° reggimento artieri; 22° reggimento artieri; 25° reggimento artieri; 26° reggimento a1tieri; 28° reggimento artieri; reggimento speciale d'Africa; reggimento ferrovieri; l O reggimento pontieri; 2° reggimento pontieri; 1° reggimento minatori; 2° reggimento minatori; - reggimenti autierin : • 1° reggimento autieri.; 2° reggimento autieri; 3° reggimento autieri; 4° reggimento autieri; 5° reggimento autieri; 6° reggimento autieri; 7° reggimento autieri; 8° reggimento autieri; 9° reggimento autieri; 10° reggimento autierì; 11° reggimento autieri; 12° reggimento autieri; 13 reggimento autieri; 14° reggimento autieri; 15° reggimento autieri; 26° reggimento autieri;

7 1 Il

16°, il 17°, il 18°, il 19° il 22°, il 25° ed il 28° erano in effetti dei "raggruppamenti" e non dei " reggimenti" come li definiva il documento. 72 Il 20° ed il 21 ° reggimento autieri Africa Settentrionale non ebbero lo Stendardo perché questo fu concesso dopo il loro scioglimento.

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corpi. comandi, istituti, ed enti militari vari: • Legione AUievi Carabinieri Reali di Roma73 ; Corpo Automobilistico; Corpo di Commissariato; Corpo Sanitario; Regio Corpo Truppe Coloniali Eritrea; Regio Corpo Truppe Coloniali Tripolitania; Regio Corpo Truppe Coloniali Cirenaica; Regio Corpo Truppe Coloniali Somalia; Regio Corpo Truppe Coloniali Amhara; Regio Corpo Truppe Coloniali Harrar; Regio Corpo Truppe Coloniali Galla e Sidamo; Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria; Scuola di Applicazione di Fanter.ia; Scuola di Applicazione di Cavalleria; Regia Accademia di Artiglieria e Genio; Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio; Scuola di Applicazione di Sanità Militare; Scuola Centrale Carabinieri Reali; Scuola allievi ufficiali di complemento di fanteria di Spoleto; Scuola allievi ufficiali di complemento di fanteria di Rieti; Scuola a11ievi ufficiali di complemento di fanteria di Pola; Scuola allievi ufficiali di complemento di fanteria di Bassano; Scuola allievi ufficiali di complemento di artiglieria per divisione di fan teria di Bra; Scuola allievi ufficiali di complemento di artiglieria per divisione di fanteria di Nocera Inferiore; Scuola allievi ufficiali di complemento di artiglieria di Corpo d 'Armata di Pesaro; Scuola allievi ufficiali di complemento di a11iglieria di Corpo d'Armata di Potenza; Scuola allievi ufficiali di complemento di artiglieria controaerea di Sabaudia; Scuola allievi ufficia1i di complemento di artiglieria di Armata di Moncalieri; Scuola allievi ufficiali di complemento del genio di Pavia; Scuola allievi ufficiali di complemento dei servizi di Ravenna; Scuola allievi sottufficiali del genio di Bolzano. A pa11ire dall'autunno del 1946, come era già avvenuto per i reggimenti costieri, anche ai comandanti degli altri reparti dell ' Esercito giunse dal Mi nistero la richiesta di chiarimenti riguardante la sorte sub:ita dalle Bandiere all ' atto dell ' armistizio dell '8 settembre 1943. Abbiamo ritenuto quindi nostro dovere fornire ai lettori, per quanto ci è stato possibile rintracciare durante le ricerche , una sintesi d i quanto accadde , Arma per Arma, reggimento per reggimento, durante quelle infauste giornate, a testimonianza del contegno tenuto dagli ufficiali, dai sottufficiali e dai soldati riguardo alle antiche regole d'onore che stabilivano come quelle insegne gloriose dovessero essere "guardate con somma sollecitudine e difese a tutta oltranza . Gli uomini specialmente cui nefu affidata la guardia, e l'ujfiziale che ha l'onore di portarle, e di custodirle, debbono recarsi a gloria di far loro scudo del proprio petto, pronti a perder la vita anziché cederle".

R. Accademie, Istituti e Scuole Militari R. Accademia di Fanteria e Cavalleii.a: la sorte della Bandiera è sconosciuta; Scuola di Applicazione di Fanteria: la sorte della Bandiera è sconosciuta; Scuola di Applicazione di Cavalle1ia: la sorte dellao Stendardo è sconosciuta; R. Accademia di Artiglieria e Genio: 1'8 settembre 1943 l'Accademia era dislocata a Lucca , dove era stata trasferita il 19 gen naio da Torino , ove era rimasto solo un Ufficio Stralcio quale distaccamento dell'Istituto: il comandante , colonnello del genio Nicola del Bello ordinò all'aiutante maggiore , capitano Alberto Grazzini, di porre in salvo la Bandiera che 1' ufficiale affidò alla famiglia del conte Carlo Sarti, di cui era conoscente, che la nascose nella propria villa fuori città. A fine novembre dello stesso anno la Bandiera fu consegnata al tenente colonnello Contadini comandante della "Scuola Allievi Ufficiali deJla Guardia Repubblicana" - nuova denominazione assunta nel frattempo dall'Accademia - che la conservò fino al l 5 febbraio 1944 quando I 'istituto fu trasferito a Viguzzolo nei pressi di Tortona, ove si fuse con la locale "Scuola Allievi Ufficiali e Addestramento Ufficiali di Artiglieria Genio e Servizi" posta al comando de] colonnello Giulio Cesare Salvi. Il 22 aprile 1945 la scuola fu sciolta ed i due ufficiali- il colonne11o Contadin i ed il colonnello Salvi-furono catturati dai partigiani.

73 Custodiva

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la Bandiera deJJ ' A1ma.


Da indagini svolte 1isultò che la Bandiera, che avrebbe dovuto essere consegnata nel giugno 1944 dal colonnello Contadini al colonnello Filippo Carasso, bibliotecario dell 'Accademia rimasto nella sede di Torino , venne invece trasferita ad Alessandria su ordine del Comando Militare Provinciale per essere custodita, insieme ad altri cimeli., nel sacrario della R .S .I. di Verona. Nel 1962 la Bandiera non era stata ancora rintracciata. Scuola di Applicazione d'Artiglieria e Genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola d ' Artiglieria Contraerei di Sabaudia: al 5 luglio 1944 lo Stendardo si trovava custodito a Roma presso l'abitazione dell'Aiutante Maggiore della Scuola, capitano Pazzanese (Commissariato dell'Esercito per la città di Roma, prot. n. 403-220-6-2 del 5 luglio 1944). Scuola Militare di Roma: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola Militare di Napoli: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola Militare di Milano: la sorte della Bandiera è sconosc iuta. Scuole CentraJi M.ilitari: la sorte della Bandiera è sconosciuta . Scuola Centrale Militare d ' Alpini smo: la sorte della Bandiera è sconosci uta. Scuola di Tiro d 'artiglieria: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola di Applicazione di Sanità Militare: la sorte della Bandiera è sconosciuta. ScuolaAlLievi Ufficiali di Complemento d' Artiglieda d'Annata di Moncalie1i: la freccia fu consegnata al Quidnale al termine del conflitto e , portata in esilio da S.M. il Re Umbe1to II, venne poi versata al Museo Centrale del Risorgimento nel 1983 dal colonnello Francesco Scoppola Aiutante di Campo Onorario del Sovrano. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento d'Artiglieria d' Armata di Bra: 1'8 settembre del 1943 il comandante della scuola, colonnello Corradino Trico]i si trovava in sede presso la sua abitazione per un periodo di convalescenza a seguito delle ferite riportate in Albania dove aveva comandato un reggimento di artiglieria di corpo d'Armata. Datosi alla macchia, il colonne11o fu in seguito arrestato e portato in un campo di prigionia in Austria, dal quale rientrò alla cessazione delle ostilità, decedendo subito dopo. Nel giugno del 1952 la signora Emilia Jacod vedova del colonnello Tricoli , nel riordinare il solaio della propria abitazione durante un trasloco, rinvenne la Bandiera deJla Scuola avvolta nella sua custodia, evidentemente nascosta in quel luogo dal marito con l' intenzione di riconsegnarla poi a guerra finita. La Bandiera venne così affidata alla custodia temporanea ciel Comando del 7° reggimento artiglieria per essere poi versata al Vittoriano. Scuola A11ievi Ufficiali di Complemento d'Artiglieria di Corpo d'Armata di Pesaro: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola Allievi UfiìciaLi di Complemento d'Artiglieria d'Armata di Potenza: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento d'Artiglieria Divisionale di Lucca: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento de] Genio di Pavia: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Scuola A11ievi Ufficiali di Complemento di Palermo: il 9 settembre 1943 il comandante della Scuola, che a partire dal 13 marzo 1943 era stata trasferita nella caserma funzionale di Corticella a Bologna, in previsione dell'imminente arrivo dei tedeschj ordinò di bruciare l ' asta della Bandiera, portando con sé il drappo , la freccia ed i nastri azzurri e rifugiandosi in una casa disabitata di Via Barbieri presso l 'Arcoveggio, non lontana dalla caserma. A causa delle continue perquisizioni effettuate dai tedeschi e da11a Milizia , il colonnello, aiutato in questo dal tenente colonnello Gigante e dal capitano Agrifoglio , nella notte dell ' I 1 settembre, avvolta la bandiera e la freccia in carta da imballo e chiusa in una custodia di cuoio, la seppellì nel giardino dell'abitazione proteggendo lo scavo con un pozzetto in muratura e rilevandone la posizione. TI 5 luglio del 1945 la Bandiera, il cui drappo era solo leggermente danneggiato , venne recuperata e consegnata al Comando Militare Territoriale di Bologna che la trasferì alla Direzione di Commissariato del C.M.T. di Roma il 28 febbraio 1946 la quale, a sua volta , la consegnò poi al M useo Centrale ciel Risorgimento il I 3 settembre del 1947 . (prot. n. 6569/6570)

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Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Rieti: la scuola, circondata ed occupata dai tedeschi il 14 settembre 1943, fu requisita e consegnata al comando locale della Milizia: Fortunatamente il comandante della Scuola colonnello Rino Ferroni, presago di quanto sarebbe poi avvenuto, qualche giorno prima aveva rimosso la Bandiera dal suo ufficio e smontatala, aveva nascosto il drappo in una cassa per biancheria e l 'asta con la freccia in un deposito di carbone, entrambi. situati nella sua abitazione. Il colonnello venne poi arrestato ed inviato prigioniero in Germania ma la moglie, signora Costanza Ferroni, temendo una perquisizione da parte dei tedeschi poi regolarmente avvenuta, aveva provveduto a nascondere il drappo della Bandiera nel vicino convento delle suore di S.Lucia, ove rimase fino alla fine della gue1Ta. Il 28 novembre 1944 il Comando Militare Lazio , Umbria , Abruzzi (Comando Militare Lazio , Umbria, Abruzzi, Ufficio Servizi-Sezione 23, prot. n.02/1131) accusò ricevuta dalla signora Ferroni della Bandiera completa in tutte le sue parti 74 . La Bandiera de11a Scuola venne consegnata al Museo Centrale del Risorgimento il 4 gennaio del 1945 (prot. 5025/S) Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Spoleto: le so1ti della Bandiera di questo istituto rimasero sconosciute perché il colonnello Raffaele Delogu, suo comandante alla data dell'8 settembre 1943, scelse di collaborare con la Repubblica Sociale e dopo l'armistizio, incriminato e condannato per collaborazionismo, fuggì all 'estero. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Rave nna: l ' 11 settembre 1943 l'allora comandante della Scuola, colonnello Massimo Contini, affidava la Bandiera al tenente colonnello Amerigo Balsamo il quale, dopo aver tolto l'asta che rimaneva in caserma e andava poco dopo distrutta durante il bombardamento subito dal! 'edificio , riponeva il drappo, la freccia, i cordoni ed il nastro azzurro in un cofanetto. 11 18 settembre successivo iI tenente colonnello Balsamo, per sfuggire al bando che ordinava a tutti gli ufficiali presenti in Ravenna d i presentarsi al locale comando tedesco, fuggiva a piedi per raggiungere la città di Fiume ove risiedeva la famig lia: Giunto nei pressi della città, rendendosi conto di non poter forzare l'ultimo posto di blocco in quanto sprovvi sto di documenti, affidava il drappo della Bandiera ad una giovane donna che era stata sua compagna per l' intero viaggio, pregandola di consegnarla alla sua famiglia; fatto ciò e tenuta con sé la freccia, riprendeva la via del ritorno. La Bandiera veniva così consegnata alla famiglia Balsamo nella cui abitazione rimaneva, nonostante le perquisizioni ed il successivo arresto della consorte e della figlia maggiore del tenente colonnello per propaganda antifascista, fino al maggio 1945 quando il Balsamo riuscì a raggiungere finalmente Fiume. Costretto a lasciare Fiume dalle autorità comuniste jugoslave, il tenente colonnelJo dovette lasciare anche la Bandiera della scuola essendo proibito portare fuori città oggetti militari di qualsiasi specie. Fu solo i.I 6 marzo del 1947 che la Bandiera, trafugata dalla signorina Diana Postogna, marconista già in servizio a Fiume presso la locale stazione metereologica della Regia Aereonautica, che l'aveva recuperata con grave rischio mancante dello stemma sabaudo, ritagliato dalla stessa e distrutto per precauzione poco prima del controllo da parte dell ' O.Z.N.A. - la polizia politica titina-fece ritorno in Patria e fu consegnata al colonnello Francesco De Marchi comandante del Distretto di Ravenna e quindi versata il 9 luglio del 1949 al Museo Centrale del Risorgimento (prot. 7736/7735). Scuol a Allievi Ufficiali di Complemento di Caserta: 1'8 settembre del 1943 , nonostante la situazione fosse ancora tranquilla e non si avessero notizie sui movimenti tedeschi, il comandante della Scuola colonnello Renato Anni baldi affidò la freccia, il drappo ed i cordoni dela Bandiera chiusi in una cassetta di legno, al tenente Alfredo Mendillo, uffic iale addetto alla matricola dell'istituto , il qual provvide a nasconderli in una casa colonica di sua proprietà sita nei dintorni di Caserta. Dopo che la zona fu liberata, non fu possibile portare la Band iera nella sede del Comando della Scuola perchè la caserma fu occupata prima da un reggimento di fanteria inglese e poi da un reparto del genio americano. 74 La

signora consegnò insieme alla Bandiera anche dell'allro materiale messo in salvo dal marito: sei drappelle di seta ricamate, dieci registri del Comando Scuola Allievi Ufficiali ed un timbro a secco delle Regie Poste in dotazione allo stesso comando.

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Solo in un secondo tempo, ottenuti alcuni locali, il drappo , la freccia ed i cordoni furono riuniti all'asta ericollocati all'interno della caserma. In vista della soppressione della Scuola, la Bandiera - insieme alla freccia di quella della disciolta Scuola Allievi Sottufficiali cli Casagiove - fu infine trasferita presso i] Comando Forze Armate Campania a Napoli, insieme a quelle degli altri enti del presidio. La Bandiera fu poi versata al Museo Centrale del risorgimento il 12 marzo 1945 (prot. n. 5123/S) . Scuola Allievi Ufficiali di Complemento Alpini di Bassano del Grappa: all ' alba del 12 settembre il colonnello comandante la scuola ed il presidio militare Alfredo Balocci, decise di mettere in salvo la Bandiera coadiuvato in questo compito dal tenente colonnello Perelli e dal suo autista caporale Tasca: Convinto che in una quindidna di gjorni i tedeschi sarebbero sta6 "cacciati dal patrio territorio ", egli non ritenne di doverla distruggere ma sola di nasconderla e ciò fece consegnandola alle 8 del mattino del 13 settembre al comandante della locale tenenza dei Reali Carabinieri, capitano Pieri. Datosi alla macchia neJJ ' alta valle dell 'Agno, il colonnello venne poi a sapere nei primi mesi del 1944, che nonostante i suoi sforzi , la Bandiera era stata consegnata al Comando Provinciale di Vicenza che aveva provveduto a versarla ad un non meglio specificato museo locale. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Fano: pochi giorni dopo l'armistizio , il comandante della scuola colonnello Socrate Giani, consegnò al tenente dei Carabinieri Vincenzo Lo Munno, comandante della tenenza di Fano , la Bandiera della Scuola unitamente a sei drappelle e a tre timbri dello stesso istituto. TI tenente Lo Munno riuscì poi ad evitare la consegna della Bandiera, richiesta da un tenente colonnello rimasto sconosciuto che comandava il deposito del 94° reggimento di fanteria anch'esso di stanza a Fano; il 15 dicembre 1943 il tenente fu trasferito ad Urbino e di conseguenza consegnò la Bandiera al suo successore , sottotenente Luigi Pinto, dal quale ebbe regolare ricevuta . Alla fine di febbraio del 1944 la Bandiera fu versata al capitano Oreste .Tzzo, allora vice comandante de1la Guardia Nazionale Repubblicana , il quale alla fine del mese la consegnò al Comando Provinciale di Pesaro retto dal tenente colonnello degli alpini Agostino Vandini, che a sua volta, su ordine dello Stato Maggiore della Repubblica Sociale, la inviò all'Ufficio Stralcio del Comando Regionale Marche , che nel frattempo si era costituito presso il Comando Provinciale di Vicenza. La Bandiera fu trasportata da Pesaro a Vicenza scortata da dodici ufficiali appartenenti a reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Pesaro, guidati dal capitano di artiglieria Vespasiano Paganucci. Alla data del 27 giugno 1947 la Bandiera non era stata ancora rintracciata . Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Salerno: 1'8 settembre del 1943 la Scuola, trasferitasi a tre chilometri di distanza da Fossano nelle nuove casermette costruite lungo la rotabile Fossano-Cuneo,, essendosi conclusi il 25 agosto il corso con la nomina a sottotenente degli al.li.evi , era presidiata da una parte del solo personale di governo al comando del colonnello Carlo Salto. Ricevuto il 10 settembre l' ordine da parte del Comando del Presidio di arrendersi ai tedeschi, il colonnello disobbedì e riuniti i suoi uomini abbandonò la caserma in armi e con la Bandiera, attestandosi a poca distanza da essa nella zona dei "Cascinali" di Fossano. Nena notte tra il 12 ed il 13 settembre, il colonnelJo, ordinato al personale di disperdersi, affidò la freccia della Bandiera al capitano Cannella che andava con la famiglia a Verona presso dei parenti, mentre il drappo, in un primo tempo affidato al capitano Minaci, fu poi sepolto nei pressi dell'abitazione del capitano suddetto in frazione S. Sebastiano. La freccia e la Bandiera furono riunite all 'atto della Liberazione dai due capitani che insieme la consegnarono nell'aprile del 1946 a S.A .R . il Principe Ereditario Umberto di Savoia, allora Luogotenente del Regno , nell a sua qualità di Ispettore dell' Amrn di Fanteria, capo di tutti gli istituti militari. La freccia tuttavia rimase al Quirinale e portata in esilio da S.M . il Re Umberto II, venne poi versata al Museo Centrale del Risorgimento nel 1983 dal colonnello Francesco Scoppola Aiutante di Campo Onorario del Sovrano. Scuola Allìevi Ufficiali cli Complemento Bersaglieri cli Pola: il 12 settembre del 1943 il comandante della scuola colonnello Albetto Forneris , dopo aver bruciato il drappo e l'asta della Bandiera con l'aiuto dell'aiu127


tante maggiore capitano Temistocle D 'En-ico , sul punto di essere catturato dai tedeschi, consegnò la freccia a] comandante del Gruppo Carabìnieri di Pola, maggiore Mariano de Luise, che ''era priva delle iscrizioni regolamentari". Il maggiore De Luise conservò la freccia fino alla sera del 6 febbraio 1944 quando fu arrestato daj tedeschi e tradotto al loro Comando di Trieste dove rimase detenuto per circa un mese, venendo poi espulso dalla zona litorale Adriatica con diffida a non farvi più 1itorno. Alla data del 5 maggio 1947, in cui furono rese le testimonianze degli ufficiali coinvolti, la freccia non era stata rintracciata. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento dell'Aquila: il 7 maggio 1947 il Distretto Militare dell'Aquila con segnò l' asta, il drappo e la freccia priva di codolo della Bandiera della Scuola alla locale Direzione di Commissariato, la quale avrebbe in seguito provveduto al suo completamento per il successivo versamento al Museo Centrale del Risorgimento. La freccia della Bandiera è attualmente conservata presso il Museo della Fanteria di Roma. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Avellino: 1'8 settembre del 1943 la Scuola, terminati i corsi ed il campo con l'invio ai repaiti degli allievi promossi sottotenenti, era presidiata da pochi soldati del personale di governo, da alcuni sottufficiali e da una trentina di ufficiali posti al comando del colonnello Ubaldo Macrì. Alle ore 15 del pomeri.ggio la caserma cadeva in mano tedesca ed il colonnello veniva an-estato e minacciato di morte qualora non avesse ceduto armi e Bandiera: subito dopo però, a seguito di ordini superiori del Comando della Divisione "Gbring", g.li ufficiali vennero rilasciati, le armi furono loro restituhe ed il colonne llo Macrì potè uscire portando con se la Bandiera, cui furono resi gli onori dovuti. 11 14 settembre Avellino fu sottoposta ad un massiccio bombardamento alleato che causò tali danni da costringere il prefetto a dare l'ordine di sgomberare la città; in quell'occasione il colonnello Macrì staccò il drappo della Bandiera e lo ripose in una busta di pelle, affidando l'asta ad uno dei marescialli. delJa Scuola. Liberata Avellino, il Colonnello Macrì assunse il comando del Presidio su ordine del Comandante Militare della Campania, generale Basso e consegnò la Bandiera della Scuola al Capo di Stato Maggiore del Comando stesso. La Bandiera ri sulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 23 marzo 1945 (prot. n. 5129/S); Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Arezzo: 1'8 settembre del 1943 anche in questa Scuola come nelle altre era presente un esiguo numero di ufficiali, sottufficiali e soldati del solo quadro permanente e ciò a causa della chiusura dei corsi avvenuta verso la fine del mese di agosto. Il mattino del 13 settembre unità corazzate tedesche occuparono l'edificio del Comando di Presidio ed in conseguenza di ciò il comandante della Scuola, colonnello Dante Polizie, fu convocato insieme agli altri comandanti di reparto presenti dal colonnello Manlio Chiaja comandante del Presidio. Ritornato in casenna con l 'ordine di porre in salvo la Bandiera, la trovò occupata dai tedeschi e dovette allontanarsi in fretta per evitare l 'arresto; tornato il giorno seguente in ab.itì civili venne a sapere che la Bandiera era stata messa in salvo dal maresciallo maggiore capo annaiolo Andrea D'Angelo, aiutato nell 'operazione dal sergente maggiore Luigi D 'Agata che era rimasto in servizio agli ord inj dei tedeschi e che sottrasse personalmente la Bandiera dall'ufficio del comandante. Il maresciallo D 'angelo ebbe in consegna il drappo della Bandiera che conservò gelosamente anche dopo essersi unito alla XXIII brigata partigiana "Pio Berri" che operava nel Casentino e che, dopo la liberazione di Arezzo, egli stesso consegnò al comandante della brigata Siro Rossetti il quale, a sua volta, nell'ottobre de] 1944, la consegnò al colonnello Ulisse Bonfigli comandante del ricostituito Presidio Militare di Arezzo . La Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946 (prot. n. 5821); Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Lucca: la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 26 febbraio 1945 (prot. n. 5105/S); Scuola Allievi sottufficiali di Artiglieria di Nocera Inferiore: la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 22 marzo 1945 (prot. n. 5129/S);

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Reggimenti granatieri 1° reggimento Granatieri di Sardegna: subito dopo la difesa di Roma dell'8-10 settembre del l 943, sciolto il reggimento, il colonnello comand ante Mario di Pierro portò la Bandiera del reggimento presso la propri a abitazione e dopo che questa venne bombardata il 10 marzo del 1944, smontatala e ripestala in una cassetta zincata, la nascose in un pozzo asci utto situato in un orto vicino mentre l'asta venne conservata in cantina, nascosta tra legname vario. Le uniche persone a conoscenza del nascondiglio erano, oltre ai famig liari del colonnello - moglie e due figli - due granatieri , il sottufficiale autista e l 'attendente, conduttore dell 'o1to. Terminate le ostil ità la Bandiera fu riconsegnata dal colonnello di Pien-o alle autorità preposte e fu quindi versata al Museo Centrale del Risorgi mento il 21 novembre 1944. (prot. n. 3105) La freccia tuttavia rimase al Quirinale e portata in es ilio da S.M. il R e Umberto II, venne poi versata al Museo Centrale del Risorgimento nel 1983 dal colonnello Francesco Scoppola Aiutante di Campo Onorario de l Sovrano. 2° reggimento Granatie1i di Sardegna: il mattino del 9 settembre 1943 il colonnello comandante Francesco Carignani, d'accordo con il colonnello Perna , comandante delle truppe al deposito , fece trasferire sotto scorta la Bandiera da] comando tattico del reggimento s ito nella scuola "Cardinale Cagliero" di Via Cave alla caserma "Principe di Piemonte" . Essendo j] g iorno seguente precipitata la situazione, il colonnello Carignani ed il colonnello Pema decisero di polTe in salvo la Bandiera, interrandola, chiusa in una cassa di legno , nel sotterraneo del magazzino B della casermetta R occo. li colonnello Carignan ì tuttavia, preoccupato dalla continua presenza tedesca nella caserma e nonostante il luogo dj sepoltura fosse vigilato ass iduamente dal maresciallo Di Carlo, in servizio presso l'ufficio stralcio reggimentale, decise insieme con il colonnello Perna dì trasferirla in luogo più s icuro; al momento del camb io del reparto tedesco di presidio in caserma, la Bandie ra venne dissotterrata e portata in un primo momento nell'abitazione del Di Carlo , poi in quella del colonnello Pema ed infine in Via G. Avezzana 31 , abitazione dell'avvocato Li botte, conoscente del colonnello Ca1ignani, da dove venne prelevata e versata al Vittoriano il 2 1 maggio 1944. (prot. n. 3105) La freccia tuttavia rimase al Quirinale e, portata in esilio da S.M . il Re Umberto IT, venne poi versata al Museo Centrale del Risorgimento nel 1983 dal colon nello Francesco Scoppola Aiutante di Campo Onorario del Sovrano. 3°reggirnento Granatieri dj Sardegna: nella notte de lI' 11 settembre J 943 il colonnello comandante Renato Castagno li, essendo la caserma "Principe di Piemonte··, situata nel sobborgo Gudì di Atene, già occupata dai tedeschi, a segu ito degl.i accordi conclusi dal comando dell ' XI Armata, procedette allo smembramento della Bandiera onde porla mettere in salvo. Bruciata l 'asta e la sciarpa azzurra, il drappo e la freccia vennero divisi tra gli ufficiali i quali assunsero l'impegno d ' onore di riportarli in patria per consegnarli al deposito reggimentale d i Viterbo oppure al Museo de i Granatieri di Roma. l mprigionati e tradotti via ferrovia verso la Germania, il 20 settembre il colonnello e gli altri ufficiali - i maggiori Pipola e Girelli, il tenente Ciprian i ed il tenente colonnello Napoli - smontarono la freccia per poterla meglio occultare e cucirono i pezzi del drappo ali ' interno dei cappotti. Nonostante tutte le perquis izioni subite dagli ufficiali prima ne l campo di Cestokowo nel nord della Po.Ionia e poi in quello di Norimberga-Langwasser, i frammenti della bandiera e la freccia furo no miracolosamente sa] vati e riportati in ltal ia dove il J7 settembre 1945 il colonnello ritrovò il tenente colo nnello Napoli ed il tenente Cipriani i quali riconsegnarono le parti del drappo da loro salvate. La Bandiera venne ricucita dalla signora Castagnoli e deposta, su autori zzazione ciel Min istero , presso il deposito del l O Reggimento Granatieri nell'ottobre del 1945.

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Reggimenti di fanteria 1° reggimento di fanteria "Re": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S) 2° reggimento d i fanteri a "Re": il drappo della Bandiera con le decorazioni risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 7 ottobre 1944 (prot. n . 4944/S) 3° reggimento d i fanteria "Piemonte": il 15 dicembre 1944 il Comando Generale dei RR .CC. (Comando Generale RR.CC., Ufficio Mobilitazione, prot. n.82/50), comuni cava al Mini stero che la frecc ia, il drappo e le decorazioni della B andiera erano stati riportati in patri a da Patrasso a cura del tenente dei RR.CC. D emetrio Cru pi e consegnata al Comando Legione CC.RR. di Bari . fl Ministero (Mini stero del1a Guen-a- Gabinetto, prot. n. I 09875 del 29 dicembre 1944) sollecitava il ritiro della Bandiera ed il suo invio al Museo Storico del Risorgimento di Roma, ove fu versata solo il 13 settembre 1947 . (prot. n. 6569/70) 4° reggimento di fante ria "Piemonte": il drappo , la freccia e le decorazionj, consegnate al Quirinale alla fi ne del conflitto e portate in esilio da S.M. il Re Umberto II, vennero versate al Museo Centrale del Risorgimento nel 1983 dal colonnello Francesco Scoppola Aiu tante di Campo Onorario de] Sovrano. 5° reggimento di fan teria "Aosta": Il drappo della Bandiera risul ta versato al Museo Ce ntrale del Risorgimento il 28 dicembre 1944 (prot. n. 50 I 9/S) 6° reggimento di fanteria "Aosta": la Bandiera del regg imento venne messa in salvo dal colonnell o Giuseppe Zorzoli durante la ritirata dalla Sicilia (CMT. Di Pal ermo (Xl) Ufficio Operazioni , Addestramento e M obili tazione, n. 7264 di prot. del 25 ottobre 1945) e conservata in casa dell'ufficiale a Casale Monferrato; andava restituita al reggimento, che nel frattempo era stato trasformato in reparto S .I. (Sicurezza Interna) ma il solo drappo ri sulta versato al Museo Centrale del Risorg imento il 28 dicembre 1944, dopo essere stata custodita presso l' Ordinariato Militare di Roma (Commissariato dell'Esercito per la città di Roma, prot. n. 403-220-6-2 del 5 luglio 1944). 7° reggimento cli fanteria "Cuneo" : la sorte della Bandiera è sco nosciuta. 8° reggimento di fanteria "Cuneo": L a Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Ri sorgimento il 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S) 9° e I 0° reggimento d j fanteria "Regina": le Bandiere de i due reggimenti furono al centro di una polemica innescata da un articolo apparso sull "'Avanti ", organo del Partito Socialista Italiano, il 16 ottobre del 1946 ed intitolato "Bandiere che tornano e generali che rimangono" ne l quale si affermava: "Le bandiere ed i vessilli di alcune unità m,ilitari, già dislocate nell 'Egeo, saranno consegnate oggi al Ministero della Guerra dal Presidente della Commissione per la tutela degli interessi italiani nel Dodecaneso. Le unità in questione furono quattro reggimenti di fanteria, due reparti cli artiglieria ed uno di aeronautica, costituiti da 37 mila uomini di truppa, dei quali circa 11 mila caddero, vittime della resa chiesta a 5 1nila tedeschi dai 13 generali comandanti . Alcuni di questi ultimi, rientrati in Italia dal campo di concentramento, sono oggi, di nuovo, a posti di comando. Torneranno le bandiere a quegli stessi generali che non si curarono affatto di d(fenderle dai nazisti? Giriamo la domanda al Ministro della Guerra Facchinetti." Due delle quattro B andiere citate nell 'articolo appaitenevano al 9° ed al 10° reggimento fa nteria. La B andiera del 9° ri sulta versata al Museo Centra1e del Risorg imento il 12 novembre 1948 . (prot. n. 7129/30). 11 ° reggimento di fanteria "Casale": il reggimento venne sciolto I'8 settembre del 1943 in Grecia: La sorte della Bandiera è sconosciuta. 12° reggimento di fanteria "Casale" : dopo 1' 8 settembre ·1943 la Bai1diera del reggimento che era d i stanza a Santa M aura in Grecia, venne divisa in tre pa,ti dal comandante, affidate agli ufficiaU ritenuti al momento più fidati. rI drappo andò ad un uffic iale invi ato al campo di prig ionia "Beniaminow Sta mlager 333" che però tradì la fid ucia del comandante aderendo a lla R.S.I. , la freccia fu affidata ad un altro ufficiale anch' esso inviato in un campo cli prigionia mentre il perno della freccia, il suppo,to per la sua base ed il globo con l'iscrizione "ES ERCITO ITALIANO" furono infine affidate al tenente di fanteria in s.p.e. Teodoro Amabile, il quale inviò tutte queste notizie al comando del Distretto Militai·e cli Bologna cui egli apparteneva con lettera del 13 febbraio 1946. 130


n Comando Mjlitare Territoriale di Bologna notificò la situazione al Ministero il 28 febbraio seguente (Comando Militare di Bologna-Stato Maggiore-Ufficio Benessere del soldato alle Anni, n.758 di prot.) 13° reggimento di fanteria "Pinerolo": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 14° reggimento di fanteria "Pinerolo": il 17 settembre l 943 , il colonnello Pietro Capelli comandante del 14° di stanza in Tessaglia , bruciava l'asta della Bandiera e nascondeva nel suo bagaglio il drappo, la freccia, le sciarpe , i cordoni e le decorazioni. Catturato dai tedeschi con tutti i suoi ufficiali, il colonnello veniva internato nel campo di Mtihlberg il 29 settembre successivo dove subiva, con risultato negativo, una prima perquisizione; trasferito in seguito al campo di Beniaminow egli, a seguito delle continue perquisizioni, decise di dividere la bandiera tra i propri ufficiali, consegnando il drappo al capitano di complemento Franco Cantone, le decorazioni al capitano d 'artiglieria in s.p.e. Mario Nardone, la freccia al sottotenente in s.p.e. Ferdinando Gambaro ed infine il gambo della freccia, le sciarpe ed i cordoni al sottotenente di complemento Pasquale Patricelli. La relazione riguardante questi fatti venne inviata dal colom1eJlo Capelli al Distretto di Genova che ne diede comunicazione al Comando Militare Te1Tit01iale, il quale inviò la pratica al Ministero in data 21 dicembre 1945. (Comando MiJjtare Territoriale di Genova- Ufficio Territoriale ed Affar.i Vari-prot. n. 09/5034). Gli ufficiali in questione, tutti sopravvissuti al1a prigionia, furono poi rintracciati al loro rientro in Italia grazie ai rispettivi distretti di appartenenza e Ja Bandiera fu ricomposta e versata al Museo Centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946. (prot. n. 5821) 15° reggimento di fanteria "Savona": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 16° reggimento di fanteria "Savona": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 17° reggimento di fanteria "Acqui" : all' inizio del 1954, il soldato in congedo Cirillo Baltieri , già appartenente alla compagnia comando reggin1entale del 17°, inviò una serie di lettere al Ministero nelle quali affemrnva di conoscere il luogo ove , a Cefalonia, il 23 settembre 1943, era stata sepolta una cassetta di legno zincata contenente metà del drappo, l'asta segata a metà, la freccia e le decorazioni della Bandiera reggimentale. L'unica condizione posta dal Baltierì era che il Mjnistero gli pagasse il viaggio in Grecia fino al luogo da lui conosciuto , in modo da poter recuperare personalmente il cimelio. Alla richiesta però non fu dato seguito perché il Ministero sospettò che lo scopo del Baltieri fosse quello di recuperare altri oggetti diversi dalla Bandiera. Sempre nel J 954 fu recuperata a Cefalonia, grazie all'addetto militare italiano in Grecia, tenente colonnello Dì Leo, la sola asta della Bandiera del 17° . 18° reggimento di fanteria "Acqui": il reggimento era dislocato nella Fortezza Vecchia di Co1fù e, rifiutata la resa, combattè strenuamente contro i tedeschi fino al 24 settembre quando fu costretto a capitolare; in quell'occasione il maggiore Alessandro Fiorone diede l'ordine al tenente Dell'Olmo di salvare la Bandiera. Il tenente Dell' Olmo fece bruciare il drappo mentre l'asta, che fu tagliata a pezzi , insieme alla freccia, al cordone, al nastro azzurro ed alle decorazioni furono rinchiusi in due scatole di latta che vennero murate nel lato destro e sinistro della galleria della fortezza. Avuta assicurazione dai tedeschi che i prigionieri sarebbero stati trasferiti in ltaha, il tenente Dell'Olmo ed il maggiore Fiorone smurarono le due scatole nascondendole nel proprio bagaglio personale, riuscendo a sfuggire alle perquisizioni operate dai tedeschi, salvandole dal sequestro e riportandole in patiia dove, riurute, furono versate al Museo Centrale del Risorgimento il 19 ottobre 1947 . 19° reggimento di fanteria "Brescia": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 20° reggimento di fanteria " Brescia": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 21 ° reggimento di fanteria "Cremona" : il reggimento paitecipò dopo l'ai·mistizio a tutta la guerra di liberazione; la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948 (prot. n. 7129/30;. 22° reggimento di fanteria "Cremona": il reggimento partecipò dopo l ' armistizio a tutta la guerra di liberazione: La Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30).

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23° reggimento di fante1ia ''Como": 1'8 settembre 1943 il reggimento era dislocato in Slovenia ove fu sciolto; la Bandiera, completa di tutti gli accessori ad eccezione delJ 'asta che fu bruciata, venne salvata dal colonnello comandante Dino Mancini che riuscì a portarla in salvo in Italia. La Bandiera fu versata al Museo Centrale del R isorgimento il 26 gen naio 1945. (prot. n. 5038/S) 24° reggimento cli fanteria "Como": 1'8 settembre 1943 il reggimento era di stanza in Sloveni a facente parte della d ivisione"Isonzo" e fu sciolto poco tempo dopo. La sorte della Bandiera è sconosciuta. 25° reggimento di fanteria '·Bergamo" 1'8 settembre 1943 il reggimento era dislocato in Dalmazia dove fu sciolto; il colonnello comandante A ntonio D esti no il 9 settembre smo ntò Ja B and iera tenendo con sé il gambo della freccia, il cordone, le decorazioni ed il nastro azzurro ed alcu ni pezzi del drappo ed affidando al capitano veterinario Michele Gregoratti la parte del drappo con la corona e lo stemma sabaudo, che questi riconsegnò al Distretto M ili tare di Udine il 21 agosto del 1945 . Le parti in possesso ciel colonnello Destino , in seguito deced uto , vennero consegnate dagli eredi dopo la fine della guerra e la Band iera potè essere versata al Musco Centrale del R isorgimento solo il 14 febbraio 1953. (prot. n. 11432) 26° reggimento d i fanteria " Bergamo" la Bandiera fu versata al M useo Centrale del Ri sorgi mento il 13 settembre 1947. (prot. n . 6569/70) 27° reggimento fanteria "Pavja": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) ?8° reggimento fanteria " Pavia": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Ri.sorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 29° reggimento di fan teria " Pisa": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 30° reggimento di fa nteria "Pisa": il 7 agosto del 1943 la Bandiera del reggimento di s tanza in Sicili a venne consegnata, insieme alla cassa ed al diario storico per il bimestre luglio-agosto 1943, dal sottotenente Renato Boeris al Deposito del reggimento ~gimento di fante1ia "Siena": 1'8 settembre 1943 il 31° era di stanza nell' isola di Creta inquadrato nell'omonj ma divisione di fanteria, dove fu disciolto; il 19 agosto 1945 il drappo lacero della Bandiera e le decorazioni vennero consegnate al C:M .T. di Roma (Comando Mifaare Territoriale di Roma. Ufficio TeITitoriale Affari Vari, prot. n. I 5720rfAV) e da questo, come prescritto. all'VIII Deposito Speciale Vestiario Misto in Roma . 32° reggimento di fanteria "S iena" : 1'8 settem bre 1943 il reggimento era di stanza nell' isola di Creta inquadrato nell 'omon ima divisione d i fante ri a, dove fu disciolto; in quell 'occasione il com andante d istrusse la Bandiera ad eccezione del gambo della freccia che affidò al cappellano Don Raimondo Satta il quale, rinchiuso nel campo di prigionia n . 881 di Berli no, a causa delle continue perqu isizioni effettuate dai tedeschi, il 26 novembre del 1943 tentò invano di brnciarla; recuperatala in seguito tra le ceneri, ri uscì a salvarla fino al rientro in patria al termine delle ostilità. Tl 3 febbraio del 1946 il gambo della freccia, che presentava ancora tracce visibili di bruciature subite, venne consegnato a] C.M .T. d i Roma (Comando M ilitare Terri toriale di Roma, U ffic io Ten-itori ale Affari Vari , prot. n. 2102/TAV) e da questo, come prescritto, all ' VTJI Deposito Speciale Vestiaii o Mi sto . 33° reggimento di fanteria "Livorno": la sorte della B andiera è sconosciuta . 34° reggimento dj fanteria"Livorno": il 10 lug lio 1943 la Band iera completa ad eccezione dell'asta, era stata affidata verbalmente dall 'a iutan te maggiore in I " e dal generale Chirieleison al sottotenente di amministrazione in s .p.e. Paolo Scarpa, che partito da San Cataldo in Sici lia il 13 giunse al De posito del reggimento di Fossano il l 8 successivo scortato da quattro sottufficiali . La B and iera fu poi versata al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1946 (prot. n . 5743-44/S) 35° reggimento dj fa nteria "Pistoia": la Band iera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 36° reggimento di fanteria "Pistoia": la Bandiera fu versata al M useo Centrale del R isorgi mento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 37° reggimento di fanteria " Ravenna": la sorte della Bandiera è sconosciuta 132


38° reggimento di fanteria "Ravenna": secondo il racconto fatto l' 11 febbraio 1983 dal signor Gianni Fagnano , presidente dell 'Associazione "Fiaccola del 38°" ad un vecchio commilitone, il 38° reggimento era rientrato dalla Russia ad Alessandria nel maggio del 1943 con la Bandiera. L'insegna era stata poi messa in salvo presso il Museo del Vittoriale di Gardone Riviera ed ivi era rimasta fino alla fine della guerra per essere poi versata al Museo Centrale del Risorgimento in Roma. Le indagini svolte circa trent'anni dopo dai Carabinieri di Brescia non portarono ad alcun risultato: si scorprì solo che il 4 ottobre 1944 un non meglio identificato capitano Giacchino Fucini, in servizio presso il Comando Regione di Milano, aveva consegnato a1 Museo del Vittoriale 1e Bandiere e gli Stendardi completi del 3° reggimento Genio, del 6° reggimento Bersaglier i, del 4° reggimento Artiglieria d 'Armata, del 2° reggin1ento Genio Pontieri e la sola asta con freccia dello Stendardo del 3° reggimento Carri. Tutti questi vessilli furono poi ritirati il 14 settembre 1945 dal colonnello Remo Cozzali del 3° Comando Brigata Guardie S.I. di Brescia ed inviate a Roma ; della Bandiera del 38° non fu quindi trovata alcuna traccia (Lettera della Tenenza dei Carabinieri del Grnppo di Brescia N. 63506/136-I di prot. inviata al Coman do Presidio Militare di Brescia il 13 aprile 1971). 39° reggimento di fanteria "Bologna": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 40° reggimento di fanter ia "Bologna" la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 4 1° reggimento di fanteria "Modena": I '8 settembre 1943 il reggimento si spostò da Paramitria in Epiro , ove era dislocato, a Florina in Macedonia ove fu disarmato dai tedeschi ; in quell'occasione l'asta venne distrutta e la Bandiera venne divisa tra gli ufficiali del reggimento. Il capitano Umberto Nardini ebbe la freccia , il capitano Bolasco il gambo della freccia, il sottotenente Montalbetti il drappo ed il colonnello Ruggero Gamba il nastro azzurro e le decorazioni . Trasferiti gli ufficiali nel campo di prigionia di Biala Podwlaska, v ista l'impossibilità di salvare il drappo della Bandiera dalle continue perquisizioni , questo venne tagliato e diviso tra i tenenti Ferdinando Rossi, Paolo Merani, Luigi Bellisonzi , Tommaso Gravone, Aldo Costabel, Aldo Martinengo, Giovanni Battista Gabrielli, Paolo Capurro, Vincenzo La Bruna, Aldo Grassi, Luigi Rezzani e Vincenzo Lazzari e tra i sottotenenti Egidio Signali e Guglielmo Montalbetti.11 capitano Umberto Bardini ebbe in custodia la freccia mentre i sottotenenti Amo U skok ed Enrico Caviglia ebbero le decorazioni. In seguito il capitano Bo1asco venne trasferito in un altro campo a Deblin I.rena dove prima di subi_re il controllo personale d ' ingresso , gettò il gambo della frecc ia in un tombino pensando di poterlo poi recuperare, senza però riuscirvi. Caso più unico che raro, tutti gli ufficiali sopravvissero e rientrati in patria riconsegnarono la patte della Bandiera in loro possesso, tanto che il 10 aprile del 1947 il Comando Territoriale di Genova (Comando Territoriale di Genova, Ufficio TAV, prot. n. 09/2027/2) scrisse al Ministero della Difesa ed alla Direzione Generale dei Servizi cli Comrnissari.ato ed Amministrativi che la Bandiera del 41 ° era stata ricostruita e poteva essere inviata a Roma. 42° reggimento di fanteria "Modena": alcuni frammenti del drappo, consegnati al Quirinale alla fine del conflitto e portati in esilio da S .M. il Re Umberto Il, vennero versati al Museo Centrale del Risorgimento nel 1983 dal colonnello Francesco Scoppola Aiutante di Campo Onorario del Sovrano. 43° reggimento di fanteria "Forlì": la Bandiera del 43°, che era di stanza a Lamia in Grecia , venne suddivisa dal colo nnello Girolamo Bergogelli tra i suoi ufficiali che furono poi tutti internati iJ1 campo di prigionia ed in seguito, pur se incompleta - il documento non cita le parti mancanti - venne consegnata nell' ottobre del 1945 al Comando Militare Territoriale di Bologna e da questo inviata alla Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Anuninistrativi di Roma. (Comando Militare Territoriale di Bologna, Ufficio Benessere del Soldato alle Armi , prot. n. 1647/B.S. del 16 ottobre 1945) Alcuni frammenti del drappo sono conservati attualmente presso il Museo della Fanteria di Roma. 44° reggimento di fanteria "Forlì": il drappo e l'asta della Bandiera del reggimento furono bruciati 1'8 settembre del 1943, mentre il tenente colonnello Ugo Lelli custodì la colonnetta in bronzo base della freccia 133


ed il tenente Mario Novello prese con sé i frammenti del nastro azzurro, le decorazioni cd i cordoni. Questi cimeli furono restituiti all'VIll CMT di Roma il 23 febbraio 1946 (Comando Mili tare Territoriale di Roma, Ufficio Territoriale e Affari vari, prot. n. 41037/fAV. di prot.) e poi versati al Museo Centrale del Risorgimento il 7 marzo 1947. (prot. n. 6 184) 45° reggimento di fa nteria "Reggio" : I '8 settembre il 45° era di stanza in Sardegna; il colonnello comandante Vittorio d' Arcais affermò nella sua relazione inviata al Ministero il 24 novembre 1946 di "non aver mai dovuto menere in salvo la bandiera poiché il suo reggimento partecipò ad operazioni che di anormale non avevano che la fronte rovesciata ed il nem.ico diverso da quello sino ad aLlora previsto". La Bandiera fu poi versata al Museo Centrale de l Risorgimento il 12 novembre 1948 . (prot. n. 7 129/30. 46° reggimento di fanteria "Reggio": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 3 marzo 1948. (prot. n. 6957) 47° reggimento di :fanteria " Fe1Tara" : la sorte dell a Bandiera è sconosciuta . 48° reggimento dj fanteria "Ferrara" : la Bandiera fu messa in salvo presso il convento dei Padrl Gesuiti di Scutari il 10 settembre 1943, sotte1Tata nel cortile in una cassetta da munizioni in feno ins ieme con altri cimeli ed i suoi frammenti furono riconsegnati il 3 gennaio 1946 (Mini stero de]J a Guen-a-Ufficio reduci prigionia di guerra e rimpatriati-prot.11. 425 622RPG) e versati il 13 sette mbre 1947 al Museo Centrale de l Risorgimento. (prot. n. 6569/70) 49° reggimento di fanteria "Panna": il 25 settembre del 1943 il colonnello Bettini comandante del 49°, in seguito fucilato dai tedeschi , ,ùla presenza del tenente Artmo Be1101ini, del sottotenente Dante Prezza e del tenente colonnello Enrico Pasquinelli, seppelll nei pressi di una chiesetta situata a due chilometri di distanza da Tebloni, nell 'isola di Corfù, la Bandiera del reggimento completa di tutti gli accessori compresa la sciarpa azzurra che il Re Umbe110 I, aU'epoca principe ereditario, indossava nel 1866 alla testa del reggimento nel quadrato di Villafranca. Nonostante tutte le ricerche e ffettuate nel dopo gue1n , a causa dei cambiamenti subiti dal territorio del luogo di sepoltura , la Bandiera non era stata ritrovata. 50° reggimento dj fanteri a "Parma" la Bandiera fu versata al Mu seo Centrale del Risorgimento il 19 magg i.o 1945. (prot. n . 5180/S) 51 ° reggimento di fanteria "Alpi" la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 13 settembre 1947. (prot. n. 6569/70) 52° reggimento d i fanteria "Alpi" il d rappo e le decorazioni furono versata al Museo Centrale del Risorgimento iI 7 novembre I 944. (prot. n . 4967 /S) 53° reggimento d i fanteria "Umbria": il 27 settembre del 1945 il tenente Celio Pellegrini, in servizio 1' 8 settembre del 1943, consegnò al Comando Militare Territoriale di Milano il drappo, la freccia, il nastro azzurro i cordoni e le decorazioni della Bandiera (Comando Militare Territoriale di Milano, Ufficio Terri toriale Affari Vari,prot. n.10/2981/TAV) 54° reggimento dj fa nteria "Umbria": il 14 settembre 1943 il comandante del reggimento colonnello Vi ncenzo Cocchiare ll a, alla presenza del sottotenente Ugo Bianco e dopo averne bruciato l 'asta, consegnò il drappo della Bandiera a Don Giuseppe Cucchiara, direttore dell'Oratorio dei Salesiani di F iume. Molti anni dopo la guerra . in occasione delle ricerche fatte per rintracciare la Bandiera , Don Girolamo De Mai-ti n i, anch 'egli ali ' epoca residente nell 'istituto salesiano di Fiume, affermò che Don Cucchiara aveva custodito gelosamente la Bandi era fino al 1945 affidandola poi a due suoi conoscenti diretti a Roma e incaricandoli di consegnarla nelle mani di S.A .R. il Principe Umberto, all 'epoca Luogotente del Regno. Il drappo, la freccia, le decorazioni , le sciarpe ed il cordone, p011ate in esilio da S.M . il Re Umberto II , vennero versate al Mu seo Centrale del Risorg imen to nel 1983 dal colonnello Francesco Scoppola Aiutante di Campo Onorario del Sovrano. 55° reggimento di fa nteria "Marche'·: il mattino del IO settembre 1943 , il capitano Giuseppe Vergano del 55° reggimento venne convocato presso il comando - sito in Ragusa nei pressi dell ' Hotel Komodor e che nel fratte mpo era stato circondato dai tedeschi - dal colonnello comandante Luigi Scolli il quale, visibilmente preoccupato dal corso degli eventi , gli disse: " Vergani, bisogna salvare La bandiera; i tedeschi lavo134


gliono a tutti i costi, l'unico che ha coraggio e sa.fare sei tu! Per il drappo penserò io stesso a consegnarlo a qualcuno di questi r4ficiaLi o sottufficiali presenti, tu pensa a salvare questa.freccia della Bandiera." E consegnatala, aggiunse: "Vattene, abbi gli occhi aperti e attento alla vita ." Il Vergani, nascosta la freccia s ul petto , uscì dal comando ma accortosi dopo pochi passi di essere seguito da due soldati tedeschi, si fermò vicino ad un albero fingendo di soddisfare un bisogno coq)orale e nascose la freccia all 'interno dei pantaloni. Dopo un percorso di alcune centinaia di metri la punta accuminata della freccia provocò dolorose ferite ma l'ufficiale riuscì a raggiungere , dolorante e sanguinante, l'abitazione della famiglia Margaritoni dove potè essere curato e dove nascose la freccia, seppellendola sotto un cespug1io di rose nel giardino della casa. La freccia della Bandiera potè essere recuperata solo nel 1969 da un conoscente del Vergani , il maresciallo capo Erminio Bernardotto che aveva combattuto sullo stesso fronte, durante un suo viaggio in Jugoslavia ed affidata al Comando di Presidio Militare di Torino il 4 novembre di quell'anno. 56° reggimento di fanteria "Marche": ai primi di luglio del 1943 , essendo il 56° dislocato in una zona iso1ata e pericolosa della Croazia, la Bandiera venne inviata a Ragusa in Dalmazia presso il comando del 32° reggimento artiglieria, su ordine del generale G iuseppe Amico comandante la divisione "Marche" . Il 10 settembre successivo il reggimento sì ritirò su Ragusa dove il giorno 12, dopo strenua resistenza, fu catturato dai tedeschi. Il colonnello Ogliese, comandante del 56°, nei pochi giorni in cui rimase p1igi01ùero a Ragusa venne a sapere che il drappo e la freccia della Bandiera erano stati consegnati lo stesso 12 settembre dal tenente colonnello Mastrandea del 32° artiglieria ad uffici al i del 56° , tra i quali era stato fatto il nome del capitano Achille Ardujn i. Trasferito nel campo di prigiorua dii Czestochau in Polorua, il colonnello ricevette in consegna dal maggiore Enrico Spagna del 56° la colonnetta della freccia, che era stata segata per poterla nascondere più facilmente. Rientrato dalla prigionia nel settembre del 1945, il colonnello Cigliese scrisse al capitano Arduini residente a Venezia per avere notizie in merito al drappo della Bandiera ottenendo la seguente risposta: "il drappo, da lui salvato nonostante le perquisizioni dei tedeschi, e riposto, al .suo rientro in Patria, in un cassetto della scrivania, era sparito dopo qualche tempo. Prohabibnente sua madre o i suoi figli vedendolo e non conoscendone l'importanza, l'avevano preso ed utili:a,ato per altri usi. La madre era poi morta e nulla si poteva conoscere al riguardo." Nonostante tutte le ricerche effettuate in seguito del drappo non si era più potuto sapere nu11a. 57° e 58° reggimento di fanteria "Piave": il 21 settembre 1943 , presso la scuola "Ugo Bartolomeo" sita in Via Asmara in Roma, ove erano accantonati i resti del 57° e del 58° fanteria, erano stati depositati in locale custodito le insegne dei repa1ti della disciolta divisione di fanteria, ossia le Bandiere del 57° e del 58° reggimento fanteria "Piave", in attesa di essere consegnate al Museo Centrale del Risorgimento. Occupata la scuola dai tedeschi, tutti e due i vessilli furono da questi oltraggiati, dati alle fiamme e distrutti. 59° reggimento di fanteria "Calabria" : 1a sorte della Bandiera è sconosciuta. 60° reggimento di fanteria "Calabria": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 61 ° e 62° reggimento di fanteria "Sicilia": le Bandiere di en trambi furono versate al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 63° reggimento di fanteria "Cagliari" : la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 13 settembre 1947 . (prot. n. 6569/70) 64° reggimento di fanteria "Cagliari": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 65° reggimento di fanteria "Trieste": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 66° reggimento di fanteria "Trieste": la Bandiera fu versata al Museo Centra1e del Risorgin1ento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 67° reggimento di fanteria "Legnano": il reggimento era di stanza a Brindisi 1'8 settembre 1943 e quindi non vi fu alcuna necessità di porre in salvo la Bandiera che risulta poi versata al Museo CentTale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30) 68° reggimento di fanteria "Legnano" : il reggimento era di stanza a Brindisi 1' 8 settembre 1943 e quindi non

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vi fu alcuna necessità di porre in salvo la Bandiera che risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30) 71 ° reggimento di fanteria "Puglie" : la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 13 settembre 1947. (prot. n. 6569/70) 0 7? reggimento di fanteria "Pug1ie": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 73° reggimento di fanteria "Lombardia": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 74° reggimento di fanteria "Lombardia" : la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 9 luglio 1949. (prot. n. 7735/36) 75° reggimento di fanteria "Napoli": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 5 marzo 1948. (prot. n. 6961) 76° reggimento di fanteria "Napoli" : la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30). 77° reggimento di fanteria "Lupi di Toscana": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Ri sorgimento il 4 maggio 1946 (prot. n. 5743-44/S) 78° reggimento di fanteria "Lupi di Toscana" : il 21 settembre 1943,presso la scuola "Ugo Bartolomeo" s ita in Via Asmara in Roma ove erano accaotonat.i i resti del 57° e del 58° fanteria, era stata depositata, in un locale custodito e insieme alle insegne dei reparti della disciolta divisione di fanteria - il 57° ed il 58° reggimento fanteria "P iave" - anche la Bandiera del 78° reggimento fanteria che venne in seguito oltraggiata e bruciata dai tedeschi che avevano occupato la scuola. 79° reggimento di fanteria "Roma": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 22 marzo 1945. (prot. n. 5129/S) 80° reggimento di fanteria "Roma": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 17 settembre 1943 (Ministero della Guerra-Gabinetto , prot. n. 240771) 81 ° reggimento di fanteria "Torino": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1946. (prot. n. 5743-44/S) 82° reggimento di fan teria "Torino" : l '8 settembre 1943 il reggimento era dislocato a nord di Salcano vicino Gorizia e nei giorni 9 e 10 si oppose con le armi al tentativo di sfondamento da patte di una colonna tedesca , ritirandosi poi, il giorno 11 , nella periferia nord della città. D ivenuta critica la situazione, il 12 settembre il colonnello Giovanni Gatta comandante del reggimento decise di mettere io salvo la Bandiera smontando dall'asta la freccia, iJ drappo , i cordoni, i nastri e le decorazione e affidandole con regolare verbale di consegna, ad un ufficiale suo conoscente residente a Gorizia, il tenente colonnello in congedo degli alpini Ubaldo fngravalle, che la nascose nella sua abitazione sita in Corso Giuseppe Verdi n. 21. Il 13 settembre Gorizia cadde io mano dei tedeschi ed il colonnello Gatta vern1e arrestato ci nque giorni dopo e tradotto davanti al tribunale militare tedesco di Lubiana, riuscendo tuttavia a distruggere, fra gli altri documenti , anche la copia del verbale di consegna della Bandiera. Nel marzo del 1944, certamente a segtùto della delazione di qualcuno che era a conoscenza dei fatti, il 32° Comando Militare Provinciale Repubblicano di Gorizia ingiunse al tenente colonnello Ingravalle - già sorvegliato dai tedeschi per la sua attività patriottica- di versare la Bandiera dell ' 82° al locale Comando di Presidio, pena severe sanzioni; l'Ingravalle, chiesta ]a ragione di questo provvedimento al colonne11o Gualtieri comandante provinciale e avendo ricevuto assicurazioni in merito, ovvero che si voleva dare alle Bandiere una sistemazione più adeguata, fu così costretto a consegnarla e la Bandiera, insieme a quelle di altri reggimenti che avevano subito la stessa sorte, venne portata a Padova presso il Ministero della Guerra della Repubblica Sociale da dove in seguito scomparve senza lasciare traccia. 83° reggimento di fanteria " Venezia" : la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 10 settembre 1945. (prot. n. 5240/S) 84° reggi.mento di fanteria "Venezia" : la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 10 settembre 1945. (prot. n. 5240/S) 85 reggimento di fanteria "Verona": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523)

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86 reggimento di fanteria "Verona": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 87° reggimento di fanteria "FriuJj" : il reggimento pa1tecipò, dopo l'annistizio, a tutta la gue1rn di liberazione; Ja Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948 (prot. n. 7129/30. 88° reggimento di fanteria "Fri uli" : il reggimento partecipò, dopo l'armistizio, a tutta la gue1Ta di liberazione; la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948 . (prot. n. 7129/30). 89° reggimento di fanteria "Salerno" : la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1946. (prot. n. 5743-44/S) 90° reggimento di fan teria "Salerno": 1' 8 settembre 1943 il reggi mento , rientrato quattro mesi prima dalla Russia, si trovava in fase di completamento e trasformazione organka nell a zona di Sesto San Giovanni e nella notte del 9 ricevette l ' ordine di schierarsi a difesa di Milano , tra Porta Romana e Po1ta Genova. La Bandiera rimase a Sesto San Giovanni custodita da pochi uomini al comando del maggiore Teresio Miilino il quale, vista l ' impossibilità di opporsi ai tedeschi che nel frattempo avevano circondato la zona, smontò la Bandiera dall'asta e l 'affidò , insieme con la freccia, i nastri, le decorazioni, i cordoni e la custodia in pelle, al capitano Ferruccio Brambilla75 il quale, in motocicletta e dopo varie peripezie tra cui la violazione di un posto di blocco , riuscì a nasconderla nella propria casa di campagna situata a Cisano Bergamasco, dove rimase fino al tennine del conflitto. Il maggiore Millino da parte sua riuscì a raggiungere in segu ito la propria abitazione in Casale Monfen-ato , ponendo in salvo anche l'asta della Bandiera, smontata in due pezzi . La Bandiera venne consegnata al Comando Militare Territoriale di Milano il 24 agosto 1945 e da questo inviata a Roma il 23 novembre successivo e versata al Museo Centrale del Risorgimento . 91 ° reggimento di fanteria "Basilicata": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1943: (Prot. n. 1860) 92° reggimento di fanteria "Basilicata" : la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1943. (Prot. n. 1860) 93° reggimento di fanteria "Messina": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945 . (prot. n. 5180/S) 94° reggimento di fanteria "Messina": il 20 gennaio 1946, la Bandiera, priva dell'asta e dei cordoni era in possesso del Comando Militare Territoriale di Bologna (Comando Militare Territoriale di Bologna (VI) Ufficio Benessere del Soldato alle annj, prot. n. 585/B .S .) dal quale fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 15 ottobre 1946. (prot. n . 5899) 111 ° reggimento di fan teria "Piacenza": il 9 settembre 1943 il reggimento , che era dislocato nella zona dei Colli Albani ed aveva il comando ad Albano Laziale, fu costretto a dep01Te le atm.i di fro nte alle preponderanti forze tedesche. Il colonnello comandante Giorgio Tundo, nonostante la sorveglianza, tiusd a staccare il drappo della Bandiera nascondendolo nella propria borsa ma non la freccia, che rimase con l'asta nei locali del comando. Riuscito in seguito a sfuggire al reparto di paracadutisti che lo aveva catturato, il colonnello Tundo portò .il drappo a casa sua ove era ancora custodito il 21 marzo 1946, data in cui l ' ufficiale inviò la sua relazione al M inistero. 1 12° reggimento di fanteria "Piacenza": il 9 settembre 1943 il comando del reggimento si trovava in località Ponte Rosso presso Velletri, dove fu circondato dai tedeschi che intimarono la resa. Quasi tutt i gli ufficiali erano fuggiti mentre i pochi rimasti si arresero al nemico. Il sottotenente Antonio Lesina, strappato il drappo della Bandiera dall'asta e staccatane la freccia, affidò il primo al sergente maggiore Raffaele Curzio sottufficiale di maggiorità, il quale lo nascose sotto la camicia, trattenendo la freccia presso di sé. 75 Il

capitano Brambilla consegnò l'involucro con la Bandiera alla propria consorte, redigendo il regolare verbale di consegna in calce al quale la signora sc1isse di proprio pugno: " .. ...Setlembre, !O, 1943, ore 2 .. .. .FACCIO MIO IL TUO IMPEGNO D'ONORE ... Gianna d 'Adda Bramhilla."

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Catturato dai tedeschi, il sottotenente riuscì poi a fuggire e a raggiungere Ariccia dove, grazie anche all'aiuto prestatogli da Don Giuseppe Torti cappel1ano del 37° reggimento artiglieria, la freccia venne nascosta nel tabernacolo di una chiesa non meglio identificata. Finita la guen-a, il Curzio, detenuto presso il carcere di Padova , il 27 dicembre del 1948 restituì il drappo della Bandiera a] Comando Militare Ten-itoriale di quella città. 113° reggimento di fanteria "Mantova": la Bandiera completa del 113° fu inviata l '8 gennaio 1946 al Museo Centrale del Risorgimento dal Comando Militare Territoriale di Napoli. (Comando Militare Ten-itoriale di Napoli -Ufficio Territoriale Affari Vari, n. 4/219/TAV. di prot.) 114° reggimento di fanteria "Mantova": la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30) 115° reggimento di fanteria "Treviso": la smie della Bandiera è sconosciuta. 116° reggimento di fanteria "Treviso": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 119° reggimento di fanteria "Emilia": nei giorni seguenti 1'8 settembre del 1943 il reggimento, inquadrato nella divisione "Emilia" , sostenne duri combattimenti contro i tedeschi nella zona delle Bocche di Cattaro e rientrato in Italia, il 1° ottobre di quell'anno fu riordinato in Bari con il concorso di tutti gli elementi della Divisione rientrati in patria dai Balcani ed inquadrato nella divisione "Piceno" fino al febbraio del 1944 e poi nella "Mantova" fino al suo scioglimento avvenuto iJ 10 novembre successivo: La Bandiera, che aveva seguito il reggimento,fu versata al Museo Centrale del Risorgimento iJ 12 febbraio 1945. (prot. n. 5078/S) 120° reggimento di fanteria "Emilia": gemello del 119° ne seguì la sorte e le vicende organiche fino al dicembre del 1943 quando fu riordinato nella zona del Salento e poi inviato a Napoli. nel giugno del 1944 dove però rimase in vita solo il comando di reggimento, soppresso il 30 giugno del 1945; la Bandiera, che aveva seguito il reggimento, fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 10 settembre 1947. (prot. n. 6558/59) 121 ° reggimento di fanteria "Macerata": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 122° reggimento di fanteriata "Macerata": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgin1ento il 3 agosto 1946 (prot. n. 5821) 125° e 126° reggimento di fanteria "La Spezia": le Bandiere di entrambi i reggimenti furono versate al Museo Centrale del R isorgimento i] 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 127° reggimento di fanteria "Firenze": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 128° regg:imento di fanteria "Firenze": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 129° reggimento di fanteria "Perugia" : la sorte della Bandiera è sconosciuta. 130° reggimento di fanteria "Perugia": Il colonnello comandante Eugenio Ragghianti, catturato in Albania il 20 settembre 1943, nascose la Bandiera nella propria cassetta personale sottraendola a tutte le perquisizioni effettuate nei vari campi di prigionia io cui fu detenuto fino a che, il 7 dicembre 1944, nel campo di Ntimberg Langwasser XIII essa fu rinvenuta durante una perquisizione e sequestrata dai tedeschi. Se ne persero così definitivamente Je tracce nonostante tutti gli sforzi fatti per rintracciarla. 139° reggimento di fanteria "Bari": dislocato in Sardegna, il reggimento superò indenne gli eventi determinati dall' armistizio dell'8 settembre eil 21 settembre del 1944 venne trasformato in "3° reggimento Guardie" e quindi, dal 1° ottobre seguente, in "139° reggimento Sicw·ezza Interna "Aosta", per essere sciolto il 31 agosto del 1946: La Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 21 settembre 1946. (prot. n. 5870/S) 140° reggimento di fanteria "Bari": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945 . (prot. n. 5180/S) 141 ° e 142° reggimento di fanteria "Catanzaro": la sorte delle Bandiere è sconosciuta. 151° reggimento di fanteria "Sassari": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 31 agosto 1944. (prot. n. 4924/S) 152° reggimento di fanteria "Sassari": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 31 agosto 1944. (prot. n. 4924/S) 153° e 154° reggimento di fanteria "Novara": la sorte delle Bandiere è sconosciuta.

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157° e 158° reggimento di fanteria "Liguria": la sorte delle Bandjere è sconosciuta. 183° reggimento paracadutisti "Nembo": la Bandiera del reggimento , in base ad una nota inviata il 27 gennaio 1947 dal comando del 2° Centro Addestramento Reclute di Cuneo al Comando della Divisione di fan teria "Folgore" con sede in Firenze, era "stata trattenuta per il costituendo unico Reggimento Paracadutisti "Nembo" al quale è attualmente in consegna" . La Bandiera fu poi versata al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30) 184° reggimento paracadutisti "Nembo": la Bandiera del disciolto reggimento venne trasferita nel mese di novembre 1944, su ordine del Comando della Divisione "Nembo", da San Lorenzo Maggiore sede del reparto al Comando Forze Armate Campania di Napoli, dove fu consegnata dal capitano Gianfranco Conati ufficiale più anziano tra i presenti del reggimento - al capo di Stato Maggiore di quel comando. La Bandiera del 184° non risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento. 185° reggimento paracadutisti "Nembo": le vicende legate a]Ja sorte di questa Bandiera, che andò persa in maniera definitiva, sono complesse. L' 11 settembre 1943 il tenente Dino Denti, facente funzioni di comandante della caserma di Rovezzano , località sita a poca distanza da Firenze in cui aveva sede il reggimento, vista la situazione, prese la cassa del reggimento e rotte le vetrate della bacheca contenente la Bandiera ne staccò il drappo, la freccia , i cordoni ed il nastro76 riponendo il tutto in un tascapane: servendosi di una vettura mìJitare , si recò quindi a Firenze presso l'Hotel Majestic sito in Piazza Unità d'Italia, ove alloggiava nella stanza n .1. Trovando l'albergo affollato e non volendo correre rischi, portò la cassa ed il tascapane con la Bandiera presso l'abitazione della famiglia Cosi sita in Pi.azza Madonna degli Aldobrandini n.5, ove era stato pensionante da studente prima della guerra, lasciandola in custodia temporanea. Tornato in caserma, fu avvertito che alcuni ufficiali vi si erano nel frattempo recati chiedendo di poter ritirare la cassa del reggimento. Ritornò quindi a Firenze, prelevò dalla famiglia Cosi la cassa e 1a Bandiera e fece di nuovo rìtomo in caserma dove la mattina seguente giunsero quattro ufficiali che affermarono di essere inviati dal colonnello Morigi, comandante del reggimento, per ritirare la cassa del reparto; il tenente Denti fece presente che oltre alla cassa vi era da 1itirare anche la Bandiera ma quel.li se ne andarono con la cassa affermando che "di quella non sapevano che.farsene" . A quel punto il Denti rientrò a Firenze nascondendo la Bandiera, avvolta in una coperta, in un vano situato nel locale motore dell'ascensore dell'albergo in cui risiedeva. Dismessa l'uniforme e tornato al suo precedente impiego presso il Compartimento Ferrovie dello Stato di Firenze, l'ex tenente Denti, notando che nel suo albergo avevano preso alloggio molti uffici al i tedeschi e non ritenendo più sicuro il nascondiglio, tolse l'involto contenente la Bandiera e lo portò nel suo ufficio chiudendolo a chiave nel cassetto della scrivania. Dopo altre varie traversie , che lo videro anestato da componenti di un altro reparto paracadutisti proveruenti dalla Sardegna, che aveva aderito alia R.S.I., il tenente Denti, minacciato da costoro di pesanti rappresaglie qualora non avesse consegnato la Bandiera, cedette e affidò l'involto in cui era nascosta al portiere dell'albergo Majestic , tale Biechi , pregandolo di consegnarla previo rilascio di una ricevuta. La consegna venne effettuata il giorno seguente e da quel momento della Bandiera del 185° reggimento si perse ogni traccia. 207° reggimento di fanteria "Taro": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1946. (prot. n. 5743-44/S) 207° reggimento di fanterìa "Taro": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 208° reggimento di fanteria "Taro": il drappo, la freccia e le decorazioni, consegnate al Quirinale alla fine

76 Dalla relazione fatta da.I l'ufficiale, risulta che sulla cravatta azzurra era ricamata l'iscrizione: " 185° REGGIMENTO PARA-

CADUTISTI" .

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del conflitto e portate in esilio da S .M. il Re Umberto II , vennero versate al Museo Centrale del Risorgjmento nel 1983 dal colonnello Francesco Scoppola Aiutante di Campo Onorario del Sovrano. 225° reggimento di fanteria "Arezzo": la Bandiera fu versata al Museo Centrale de] Risorgimento il 24 luglio 1943 . (prot. n. 3140) 726° reggimento di fanteria "Arezzo": 1'8 settembre 1943 il reggimento, dis]ocato in Albania e attestato sul passo Shengjergi, ripiegava su M ortanesh incalzato dai tedeschi. A quel punto il tenente Riccardo Bettolì , d'accordo con il capitano Basignani, decise di dividere il drappo in dieci pezzi che furono affidati ad altrettanti ufficiali subalterni e sottufficiali del reggimento . Sfuggito alle perquisizioni dei tedeschi nei vaii campi di prigionia, il drappo fu ricomposto e la Bandiera versata al Museo Centrale del Risorgimento il 24 luglio 1946. (prot. n. 3140) 227° reggimento di fanteria "Rovigo": la Bandiera del 227° venne consegnata al Comando Militare Territoriale di Bologna dal colonne11o comandante del reggimento Giuseppe Morici; il 18 dicembre 1945 l'insegna, accompagnata dall'ufficiale partì per Roma ove fu versata al Museo Centrale del Risorgimento. (Comando Mii itare Tenitoriale di Bologna, Ufficio Territoriale e Affari Vari, sez. Benessere del Soldato alle Armi, prot. n. 2674/B .S. del 20 dicembre 1945) 228° reggimento di fanteria "Rovigo" : 1'8 settembre 1943 il 228°, di stanza a Torino per esigenze di ordine pubblico, era in movimento per raggiungere Moncenisio il I battaglione e La Spezia il II e III battaglione. Il giorno seguente i repaiti, circondati dai tedeschi , sbandarono e il colonne llo Cimino, comandante del reggimento, si preoccupò di mettere in salvo la Bandiera nascondendola presso l'Istituto Ecclesiastico "Agne]li", la cui sede era in Corso Stupinigi a Torino. Nell'aprile del 1944 il colonnello Cimino, sotto minaccia d i denunzia al Tribunale di Guena fu costretto a ritirarla priva dell'asta e a consegnarla al Comando Militare Provinciale di Torino presso il quale , in un secondo tempo, si presentò e prestò servizio con l'intento di recuperare la Bandiera, riuscendovi nel settembre del 1944. Tenuta nascosta per circa un mese 1'insegna nella prop1ia abitazione, per maggior s icurezza la trasportò poi a Montagnano d'Asti facendola murare nell'abitazione della famiglia Raimondo, sua conoscente. A liberazione avvenuta il colonnello Cimino rientrò a Napoli ove risiedeva portando con sé la Bandiera priva della sua asta che consegnò il 7 settembre 1946 al Comando Militare Te1Titoriale dell a città partenopea; l'asta venne inviata al Comando Mii itare Ten-itoriale di Torino dai responsabili dell 'l stituto "Agnelli" presso il quale era rimasta . la B and iera fu infine versata al Museo Centrale del Risorgimento il 13 settembre 1947 (prot. n. 6569/70) 77 . 231 ° reggimento di fanteria "Avellino" : la sorte della Bandiera è sconosciuta; 232° reggimento di fanteria "Avelli no": l '8 settembre 1943 il reggimento era dislocato in Albania dove venne catturato dai tedeschi e trasferito a Durazzo per essere imb,u-cato alla volta cieli 'Itali.a. In quell 'occasione il colonnello comandante Renato Ugolini affidò il drappo e 1a freccia al tenente Giorgio Fucci il quale, durante il viaggio in nave, non fidandosi per le continue perquisizioni operate dai tedeschi , d'accordo col capo cameriere della nave la chiuse a chiave in un armadietto della stiva . Giunti a Venezia il 29 settembre, il reggin1ento venne caricato sui treni diretti aj campi di prigionia in Polonia. In quell'occasione, eludendo la sorveglianza tedesca, il tenente Fucci ri uscì a consegnare la Bandiera alla crocerossina veneziana Irma Lazzarato, residente nella città lagunare . Nell a notte tra il 30 settembre ed il l O ottobre, nei pressi di Pordenone , il tenente F ucci riusciva a fuggire e dopo qualche tempo raggiungeva Roma ove rimaneva nascosto fino al l O agosto 1944, data in cui veniva riassunto in servizio ed inviato ad Ottaviano (NA) presso iJ "Depot Establishmente And Training C.M.P.", in qualità di interprete ed istruttore. Avuta notizia della liberazione di Venezia, il tenente chiedeva al comandante del depos ito, tenente colonnello

77 Il

gambo della freccia del 228° era del tutto privo di iscrizioni.

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Price , cli poter recuperare la Bandiera con l'aiuto della poljzia militare inglese cli Venezia la quale , rintracciata l'infermiera Lazzarato, il 4 luglio del 1945 consegnava la Bandiera al Deposito di Ottaviano e al tenente Fucci che due giorni dopo veniva accompagnato a Roma per consegnarla al Ministero della Guerra. 235° reggimento cli fanteria "Piceno": il reggimento partecipò dopo l' annistizio a tutta la guerra di liberazione; la Bandiera con le decorazioni fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 gemrnio 1946. (prot. n. 5180/S) 236° reggimento di fanteria " Piceno": il reggimento partec.ipò dopo l'armistizio a tutta la guerra di liberazione; la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 21 settembre 1946. (prot. n. 5870/S) 255° reggimento di fanteria "Veneto": la Bandiera venne versata alla Direzione del Museo Centrale del Risorgimento il 23 luglio del 1943 (Comando Corpo d ' Armata cli Roma-Ufficio Presidio , prot. n. 11536/31 del 25 luglio 1943) 256° reggimento di fanteria "Veneto" : la Bandiera venne versata alla Direzione del Museo Centrale del Risorgimento il 23 luglio del 1943 (Comando Corpo d ' Armata di Roma-Ufficio Presidio , prot. n. 11536/31 del 25 lug] io 1943) 259° reggimento di fanteria "Murge": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento iJ 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S) 260° reggimento di fanteria "Murge": la Bar1diera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 15 ottobre 1946 (prot. n. 5899) 265° reggimento cli fanteria "Lecce": il reggimento alla data dell'8 settembre 1943 era dislocato nel settore orientale dell ' isola di Creta, nella zona di Sitia, dove il colonnello Giorgio Lodi rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi ritirandosi il giorno seguente nella zona montuosa di Kandras, inaccessibile ai mezzi corazzati e tentando di mettersi in contatto tramite una radio clandestina con il comando inglese del Cairo. L'impresa falfi, come fallì il tentativo di mobil itare la popolazione locale , fatti questi che costrinsero il colonnello Lodi , impossibilitato ad approvvigionare tremila uomini, a scendere a valle accetttando la resa offerta dai tedeschi. n 14 settembre il drappo e la freccia vennero bruciati in una casa diroccata sulla rotabile PackiaAmos-San Nicola - l'asta e la custodia erano state distrutte già il 10 settembre a Piskocefalo - ed i resti interrati sotto una siepe vicina alla casa stessa; piccoli lembi del drappo vennero affidati agli ufficiali presenti, il maggiore Agostino Galoppi , il maggiore della Guardia di Finanza Sebastiano Scirè, i capitani Vincenzo De Fina e Vignati, i tenenti Pino Pani e Ruffini ed i sottotenenti Capodacqua e Spina. 277° reggimento di fanteria "Vicenza": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 27 maggio l 943. (Prot. n. 2304) 278° reggimento di fanteria "Vicenza": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 291 ° reggimento cli fanteria "Zara": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 292° reggimento di fanteria "Zara": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 10 settembre 1945. (prot. n. 5240/S) 303° reggimento di fanteria "Piemonte": 1'8 settembre 1943 il reggimento era di stanza a Pirgos nel Peloponneso , dove fu circondato dai tedeschi che intimarono la resa; il colonnello comandante Ermanno Sartoris, coadiuvato nell'operazione dal capitano Pietro Casalini, lacerò la custodia in cuoio nella quale era riposta la Bandiera perché mancava il tempo per srotolarla e divise i] drappo in tre pezzi che vennero nascosti da entrambi sotto I' unifonne - il colonnello Sartoris tenne per sé la parte bianca con lo stemma reale - mentre la freccia e la cravatta, racchiusi dentro la custodia della maschera antigas, furono gettati nel pozzo asciutto che si trovava nei pressi della casa che aveva ospitato la compagnia comando reggimentale . I tedeschi riuscirono ad impadronirsi della sola asta alla quale era rimasto attaccato un lembo del drappo. 309° reggimento cli fanteria "Regina": 1'8 settembre del 1943 il colonnello comandante Luigi Bertesso, tolti dall'asta il drappo, la freccia, il nastro ed i cordoni della Bandiera e sistematili in una cassetta, la consegnò a] dott. Giulio Pomponio, tenente del reggimento e vice direttore della Società Commerciale per l 'Egeo, il quale provvide a murarla nei sotterranei degli uffici societari . Nel luglio del 1946 la Bandiera risultava essere ancora a Rodi. 1J Ministero, data la situazione dell' epoca,

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si rivolse all'Ordinariato Militare pregandolo di interessare ufficiosamente la Santa Sede al fine cLi ottenere alla prima occasione il rimpatrio del cimelio. 311 ° reggimento di fanteria "Casale": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 313° reggimento di fanteria "Pinerolo": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 13 settembre 1947. (prot. n. 6569/70) 317° reggimento di fanteria "Acqui": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 321 ° reggimento di fanteria "Cremona": ]a sorte della Bandiera è sconosciuta. 331 ° reggimento fanteria "Brennero": dall'S all' 11 settembre il 331 ° reggimento , dislocato nell'isola di Rodi, prese parte ai combattimenti che si svolsero contro i tedeschi, arrendendosi poi su ordine del governatore dell'isola. Il comandante colonnel1o Vincenzo Manna si preoccupò allora di mettere in salvo la Bandiera custodita nella sua stanza ne] comando del reggimento sito a Calitea, all'interno dell'isola; tolta I.a freccia, il drappo, la fascia ·e d il cordone e formatone un pacchetto, il colonnello spezzò l'asta in più parti, raccolte insieme con ]a fasciatura di ve1luto e le bollette in un altro pacchetto. Il primo pacchetto venne affidato al tenente Diego Are che lo portò al Vescovo di Rodi Monsignor Acciari, con il quale il colonnello Viviani aveva nel frattempo preso accordi in merito; su consiglio del Vescovo tuttavia il tenente consegnò effettivamente le parti della Bandiera a Pac.b:e Crisogono, priore del locale convento dei Frati Minori Francescani. Il colonnello Viviani lasciò l'isola nel marzo del 1944 e subito dopo la liberazione scrisse diverse lettere al padre priore, senza però'avere risposta; a quel punto , iJ 18 cLicembre del 1946 scrisse al Ministero ed alla Commissione per la tutela degli interessi italiani nel Dodecaneso chiedendo loro di interessarsi per il recupero de1la Bandiera. La Bandiera del 331 ° faceva probabilmente parte delle cinque appartenenti a reggimenti dislocati in Egeo e custodite presso la Missione Francescana di Rodi che furono recuperate nell'estate del 1946 e rientrarono in Italia il 23 ottobre di quell'anno. (Ministero de11a Guerra-Gabinetto, prot. n. 120760/I.2 125-1-1) 336° reggimento di fanteria "Piceno": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 341 ° reggimento di fanteria "Modena": la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946. (prot. n. 5821). 343° reggimento di fanteria "Forlì": nel periodo compreso tra 1'8 ed il 16 settembre, il colonnello comandante del reggimento Carlo Giovannini, in seguito agli accordi conclusi tra il comando del XXV Corpo d' Armata ed il comando tedesco, organizzava il trasferimento della sua unità da Korcia ad Elbasan dove il 15 settembre l'intero reggimento dfiutava di optare per la Repubblica Sociale. La Bandiera del reggimento era affidata al maggiore Delio Vera comandante del I battaglione, unità che venne trasferita sotto scorta dei tedeschi a Florina in Grecia, ove giunse il successivo 19 settembre per essere rinchiuso al completo in un campo di prigionia; in quell'occasione , durante una minuziosa perquisizione, la Bandiera venne sequestrata al sottotenente Leonardo alfiere del reggimento. 363° reggimento di fanteria "Cagliari": la sorte della Bandiera è sconosciuta. 383° reggimento di fanteria "Venezia": il colonnello comandante Antonio Bozzola, fatto prigioniero dai tedeschi dopo 1'8 settembre insieme agli altri ufficiali del reggimento, nell 'impossibilità di occultare la Bandiera nell'unico bagaglio a mano consentito, tagliò il drappo in sottili strisce che distribuì agli ufficiali ed ai sottufficiali tenendone con sé una striscia dei tre colori, che gli venne poi tolta durante una perquis·izione subita il 30 marzo 1944 nel campo di prigionia di Tschenstochau, ed affidò la freccia con il suo dado ad un suddito albanese, il maestro elementare Dungu, indicatogli come persona fidat issima dal colonnello Bug] ioni addetto al Comando Difesa Territoriale di Tirana. Rientrato dalla prigionia alla fine del 1945 il colonnello Bozzola cercò di mettersi in contatto col Dungu ma non ricevendo risposta interessò della cosa il Ministero della Guerra che lo rintracciò nel gennaio del 1947 a Durazzo ove si era trasferito. Del recupero della freccia venne incaricato, tramite il Ministero degli Esteri, il commendator Armando Simoncini membro della nostra missione in Albania che però, in seguito a] precipitare degli eventi, fu rimpatriata il 31 marzo 1946 senza aver potuto recuperare la frecc ia ancora in pos142


sesso del Dungu che la conservava gelosamente. Della Bandiera del 383° furono così recuperati solo tre lembi del drappo ed un pezzo del nastro azzurro, consegnati da] soldato Vincenzo Battisti all'VIII C.M.T. di Roma al rientro dalla prigionia. 512° reggimento dì fanteria: la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento 1'8 ottobre 1945.

Reggimenti bersaglieri 1° reggimento bersaglieri: il 9 settembre 1943 il 1° reggimento venne inviato nella zona di Nichelino per opporsi ai tedeschi, qualora questi si fossero dfretti da ovest su Torino. La base logistica, ove si trovava la Bandiera custodita da un battaglione del reggimento, rimase a Torino. Il 10 settembre, quando il comando con l'intero reggimento ebbero l'ordine di recarsi a S. Damiano in Val Maira, il colonnello Vittorio Bizzan-i, preoccupato delle sorti della Bandiera che sarebbe rimasta a Torino, diede l'ordine di trasferirla a S. Damiano. Il giorno 12 tuttavia la situazione della 4 3 Armata precipitò ed il reggimento dovette essere sciolto; il colonnello BizzaITi quindi, riuniti i cinque capitani più fidati - Buonanno, Maienza, Rascio , De Miro e De Luca - divise tra loro il drappo, la freccia e le decorazioni della Bandiera, redigendo il relativo verbale e dando l'ordine di metterne in salvo i frammenti ad ogni costo. A liberazione avvenuta, la Bandiera venne ricostruita e consegnata dagli ufficiali suddet6 al M.inistro Casati e quindi versata al Museo Centrale del Risorgimento il 10 settembre 1945. (prot. n.5240/S) 2° reggimento bersaglieri: 1'8 settembre 1943, il reggimento, dislocato nella zona di Eubea, nel nord-est del Peloponneso, venne disarmato dai tedeschi. Il colonnello Enzo Reggianini comandante del reggimento , al fine di mettere al sicuro la Bandiera, la ridusse in pezzi affidandoli ad un gruppo di ufficiali; la freccia venne affidata al capitano Ezio Botti, il dado della freccia e la fascia azzurra al maggiore Spartaco Cionci, il colonnello Reggianini prese in consegna le decorazioni mentre l'asta venne spezzata in cinque parti, affidate ai capitani Santell i e Fort, al sottotenente Procaccianti ed ai tenenti Avilloni e Nappi. Per quanto riguarda il drappo , questo venne diviso prima in due parti in senso longitudinale, ciascuna delle quali fu divisa in tre al limite di ciascun colore in modo tale da avere due partì bianche, due rosse e due verdi; le due parti verdi vennero affidate ai tenenti Brunellini e Avilloni , le due bianche ai tenenti Filla e Benignetti e le due rosse infine ai tenenti Pignatti di Morano e J acchia. Il tenente Pignatti di Morano ebbe anche la custodia in pelle della Bandiera. Questa era la situazione, secondo quanto affermato durante l'inchiesta svolta nel 1973 in occasione del tentativo di recupero delle varie parti della Bandiera; venivano così recuperate la fascia azzurra con medaglia ed il dado della freccia detenuti dal numismatico Enzo A lfidi che li aveva acquistati, i tre sesti superiori del drappo - quelli affidati all'epoca ai tenenti Brunellini, Filla e Pignatti di Morano - e due tronconi dell'asta - quelli del capitano Fo11 e del sottotenente Procaccianti - uno dei quali terminale con il puntale , che furono consegnati dalla famiglia Cionci. Tutto il resto , compreso un troncone dell ' asta affidato al capitano Santelli e requisito dai tedeschi , andò perduto definitivamente. 3° reggimento bersaglieri: il reggimento, che 1'8 settembre del 1943 era al comando del colonnello Luigi De Micheli ed era di stanza a Milano in corso di ricostituzione, non aveva più la Bandiera il cui drappo, affidato il 19 dicembre 1942 al caporale Benzini dal capitano lntrozzi che prestava servizio presso la base logistica del reparto e che ne aveva conservato la freccia, era stato consegnato dallo stesso Benzini, separatosi dal suo reggimento durante la ritirata da Meshkov, al colonnello Mario Carloni comandante del 6° reggimento Bersaglieti. Costui, vista la situazione disperata in cui si trovava il suo reggimento accerchiato dai sovietici, immergeva il drappo in un bidone di benzina e lo bruciava completamente alla presenza del tenente colonnello Giuseppe Bolognini comandante il CIX battaglione mitraglieri di Corpo d'Armata, il maggiore Guido Fortunato comandante il XIX battaglione del 6° Bersaglie1i, il capitano Giuseppe Alari comandante del II gruppo del 120°

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reggimento attiglieria ed il caporalmaggiore Davide Buselli del 6° reggimento Bersaglieri. 4° reggimento bersaglieri: il drappo e la freccia della Bandiera furono versati al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S) 5° reggimento bersaglieri: la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento iJ 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 6° reggimento bersaglieri: il 15 settembre 1943 il colonnello comandante Panceri ed il parroco Don Beppi depositarono la Bandiera del 6° in una cripta chiusa della chiesa parrocchiale di Casola Valsenio in provincia di Ravenna, situata dietro uno degli altari laterali. La Bandiera venne recuperata il 19 ottobre del 1945 e consegnata al Comando Militare Teritoriale di Bologna ed in seguito versata al Museo Centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946. (prot. n. 5821) 7° reggimento bersagUeli: la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942 (prot. n. 5523). Il colonnello comandante Amilcare Trillini il 6 settembre 1943 fece lichiesta al Ministero della Guerra perché fosse consegnata al reggimento e 1icevuta risposta positiva, fece ritorno a Laives in provincia di Bolzru10 ove il reggimento era dislocato, ma venne arrestato dai tedeschi alla stazione di Bologna la mattina del 9 ed internato in Germania, senza aver saputo più nulla della Bat1diera che rimase comunque custodita al Vitt01iru10. 8° reggimento bersaglieri: la vecchia Bat1diera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942 (prot. n. 5523), la nuova il 10 settembre 1947. (prot. n. 6558/59) 9° reggimento bersaglieri: la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. 11. 5523) 10° reggimento bersaglieri: l' 11 maggio 1943 in Tunisia, tre ufficiali - il colonnello Antonio Pedoni, capo di S .M. del XXX Corpo d'Annata, il colonnello Flavio Gioia comandante del genio del XXX Corpo d ' Armata ed il capitano Vito Mrutorana portabandiera del reggimento- bruciarono il drappo della Bandiera e seppellirono in una cassetta la freccia, il nastro, le decorazioni ed i cordoni presso il Marabut di Si.di Kedoui, adiacente al campo di aviazione di di El Haquaria, vicino a Capo Bon. L' 11 dicembre del 1959 gli stessi ufficiali, inviati in missione sul luogo, disseppellirono la cassetta in ferro recuperando il tutto; la freccia era ben conservata mentre il resto degli oggetti era al contrario fortemente deteriorato. 11 ° reggimento bersaglieli: 1'8 settembre il reggimento si trovava nel1a piazzaforte di Kuin in Croazia, dove il giorno successivo d i"sarmato da preponderanti forze tedesche. Il comandante tenente colonnello della liserva Renato Lalli, vista l ' impossibilità di salvare la Bandiera, dette l'ordine di distruggerla ai capitani Comru·etti, aiutante maggiore in 1\ Pagano , medico del reggimento, Gotti Sarace1ù e Gubbe1s; vennero così bruciati il drappo, il nastro azzmro, i cordoni e l'asta, mentre la freccia e le altre parti metalliche, ridotte in pezzi minuti , vennero gettate nel fiume Kerca. ] 2° reggimento bersaglieri: la Bandiera fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942 (prot. n. 5523) 18° reggimento bersaglieri: l' 11 settembre 1943 il capitano Andrea La Fmina, ufficiale addetto ai rifornimenti del reggimento che si trovava dislocato ne.i dintorni di Tivoli, ove venne poi disciolto , per impedire ai tedeschi di impadronirsi della Bm1diera ne brnciò l'asta e nascose iJ resto, aiutato in questa operazione dal1'a1fiere del reggimento; successivamente i due riuscirono a recuperare il tutto e a recru·si a Roma dove affidarono la Bandiera a dei conoscenti. Dopo aJcuni giomj il capitano La Farina, ripresa la Bandiera e nascosta1a nel proprio bagaglio, proseguì per Milano; la Bandiera venne da lui consegnata al Ministero della Guen-a il 18 ottobre 1945 che la versò al Museo centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946. (prot. n. 5821)

Reggimenti alpini 1° reggimento alpini: la Bandiera venne distrutta in Russia nel 1943 durante la ritirata per impedire che cadesse in mano nemica. 2° reggimento alpini: la Bandiera venne bruciata dall 'aiutante maggiore in la capitano Nino Gaspare Bina 144


TAV. N. 20

Labaro mod. 1920 per la Croce Rossa Italiana.

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TAV. N.21

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Dirillo del Gagliardetto del l battaglione del Regio Co,po di Truppe Coloniali dell'Eritrea 19/3; a) rovescio del Gagliardetto del Il battaglione; b) rovescio del Gagliardetto del lll battaglione.


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TAV. N. 22

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Rovescio del Gagliarde/lo dell 'Vlll battaglione del Regio Corpo di Truppe Coloniali de f! 'Eri1rea 1913; a) rovescio del Gagliardelto del ]V battaglione; b) rovescio del Gagliarde/lo del VI battaglione.

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Gagliardetro per battaglioni indigeni del Regio Corpo di Truppe Coloniali dell'Eritrea adotiato a seguito dell'Ordine n. 80 del/ '8 luglio 1913. (Fonte : cartolina edita dal Comando del R.C.TC. dell'Eritrea nel 1919).


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VIII 8 TAV. N. 24

Diritto e rovescio del VI battaglione Benadir del Regio Corpo di Truppe Coloniali della Somalia e Gagliardetti per i 12 battaglioni arabo - somali del Regio corpo di truppe coloniali del/'A .0.1.

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il 23 gennaio 1943 in Russia per impedire che cadesse in mano nemica. 3° reggimento alpini: l' 8 settembre del 1943 il reggimento era dislocato in Montenegro tra Niksic e Viluse; per evitare che la Bandiera cadesse in mano nemica, il maresciallo Stefano Cellerino, appaitenente al comando reggimentale, tagliò tre lembi del drappo affidandoli ai sottufficiaJi An-igoni, Cappa e Saccai no, qu indi seppellì l'asta, la freccia ed il rimanente del drappo presso la moschea sita alla periferia di D anilovgrad. Al termine del conflitto, i sottufficiali che erano riusciti a salvarli dai tedesch i durante la prigio1ùa , li consegnarono al Museo Centrale del Risorgimento ove la Bandiera venne parzialmente ricomposta. 4° reggimento alpini: 1'8 settembre del 1943 :il 4° si trovava in M o ntenegro lungo la riva sinistra del fiume Zeta , nei pressi di Danilovgrad; il colonnello comandante Vittori o Musso , dopo aver affidato la freccia , il cordone e le decorazioni alla Nunziatura Apostolica di Scutari., tagliò in 60 pezzi il drappo distribuendolo ad altrettanti ufficiali e sottufficiali del repa1to . Nel 1945 a Scutari vennero recuperate parte della freccia e tutte le decorazioni mentre per i lembi del drappo bisognò attendere il rientro dalla prigionia dei superstiti, recuperando 38 dei 60 lembi che ve1mero ricuciti suJJ 'antica Bandiera che fu riconsegnata al reggimento nel gennaio del 1946; l'anno seguente il reggimento ricevette la nuova insegna mod. 1947 conservando nel sacrario della caserma "Testafochi" di Aosta la vecchia e gloriosa Bandiera, che fu poi versata al Museo Centrale del Ri sorgimento nel 1948. 5° reggimento alpini: la Bandiera del reggimento fu messa in salvo 1'8 settembre del 1943 dal colonnello Adolfo Rivoir il q uale gettò l ' asta e le cravatte nel fiume Isarco, si avvolse il drappo intorno all a vita infilandov i la freccia e nascose le decorazio1ù nel suo portamonete riuscendo a salvarle anche durante la prigionia e consegnandole quindi intatte al M useo Centrale del Risorgimento all a fine della gue1rn. 6° reggimento alpini: la Bandiera fu rinvenuta dal colonnello Prat il 23 ottobre 1945 e da questi consegnata alla sezione A.N .A. di Brescia che la consegnò a sua volta, nel corso di una solenne cerimonia , al C.M.T. di Bolzano il 4 novembre dì quell'anno. Il 5 novembre del 1945 la Bandiera venne consegnata dal maggiore Decio Settimi , in servizio presso il Deposito del 7° reggimento alpini di stanza a Belluno - reparto che aveva assorbito le attività del 6° alpini alla direzione del Commissariato del Comando Militare territori ale di Roma e da questo fu versata al Museo Centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946. (prot. 5821) 7° reggimento alpini: la B andiera risulta versata al Museo Centrale del Risorg imento iJ 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30) 8° reggimento alp.ini: il drappo e l'asta della Bandiera vennero bruciati durante la ritirata di Russia mentre la frecc ia e le decorazioni vennero salvate durante la ritirata di Russia da un ufficiale del reggimento il cui nome rimase sconosciuto, che la riportò in Patria, la custodì durante tutta l'occupazione tedesca e quindi il 10 ottobre del 1945 la versò al1a Direzione de] Commissariato dell'VITI Corniliter di Roma. Il 19 aprile 1946 il Comando Militare Tenitoriale di Udine inviava una nota al M inistero della Guerra (Comando Militare Territo1iale di Udine-Ufficio T.A.V.-prot. n. 3418/TAV) in cui chiedeva che la Bandiera in questione venisse consegnata al 5° reggimento alpini, che nel frattempo aveva assunto la nuova denominazione di 8° reggimento alpini; la richiesta venne accolta il 20 luglio seguente (Ministero délla Guen-a-G abinetto-prot. n. 1 14454/I/2 125 -I-i) ed il reggin1ento fu autorizzato a ritirare la Bandiera custodita presso 1' ufficio del direttore dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi. 9° reggimento alpini: la Bandiera venne distrutta in Russia nel 1943 durante la ritirata per impedire che cadesse in mano nemica; 11 ° reggimento alpini: il 12 settembre 1943 la Bandiera del1 ' J l O venne consegnata dal colonnello com andante Domingo Fornara al comandante della stazione dei Reali Carabinieri di San Dal mazzo di Tenda per impedire che cadesse in mani nemiche; al termine della gueITa però, nonostante tutte le ricerche fatte, la Bandiera non fu più rintracciata.

Reparti carristi

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1° reggimento fanteria carrista: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 3° reggimento fanteria carrista: lo Stendardo fu versato al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1946. (prot. n. 5743-44/S) 4° reggimento fanteria carrista: al 5 luglio 1944 lo Stendardo era custodito in Roma presso l'abitazione del maggiore Salvatore Tripicciano in Viale Gorizia 33 . (Commissariato dell'Esercito per la città di Roma , prot. n. 403-220-6-2 del 5 luglio 1944) e fu poi versato al Museo Centrale del Risorgimento il 31 agosto 1944 (prot. n . 4924/S) 31 ° reggimento fanteria carrista: lo Stendardo fu versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) 32° reggimento fanteria caJTista: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 33° reggimento fanteria carrista: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 131 ° reggimento fanteria carrista: lo Stendardo venne consegnato all'atto dello scioglimento del reggimento dal colonnello comandante Francesco Mannacio ali ' Arcivescovo di Siena Monsignor Mario Toccabelli, città in cui il reparto era di stanza, il quale lo conservò fino al 16 dicembre 1944. Lo Stendardo fu versato poi al Museo Centrale del Risorgimento il 3 gennaio 1945. (prot. n. 5025/S) II Gruppo Can·i Veloci "S. Ma.reo": il gagliardetto del reparto venne recuperato e custodito in un cofanetto cli legno presso il C.M.T. di Bologna efu versato al Museo Centrale de] Risorgimento nel mese di novembre del 1953. III Gruppo Cani Veloci "San Giorgio": il gagliardetto del Gruppo, custodito presso il Comando Militare Tenitoriale di Bologna cui era stato affidato all'inizio de.I 1946 e poi dato in custodia ad un ufficiale che doveva recapitarlo al Museo Centrale del Risorgimento in Roma, fu da questi smarrito durante una sosta effettuata il 10 agosto 1946 nei pressi del passo di Radicofani , durante il viaggio di trasferimento. (Comando Militare Territoriale di Bologna (Vl)-S.M . Uffic io Benessere del Soldato alle armi, prot. n. 2792/B.S. del 15 agosto 1946)

Reggimenti arditi 10° reggirnento arditi: la sorte delJa Bandiera è sconosciuta .

Reggimenti di cavaJJeria Reggimento "Nizza Cavalleda"(l 0 ) : le notizie riguardanti il nuovo Stendardo concesso al reggimento nel 1942 sono scarsissime. Conosciamo infatti solo una nota dello Stato Maggiore Regio Esercito (Stato Maggiore Regio Esercito - Ufficio Operazioni-N. 5020 di prot.) inviata il 19 maggio 1944 al Ministero della Guen:a, nella quale si affermava quanto segue: "L'Addetto Militare di Stoccolma comunica che parrebbe che il colonnello di cavalleria Branca si sia rifugiato in Svizzera, portando secolo stendardo del Reggimento Nizza Cavalleria e che lo avrebbe affidato, come atto di omaggio, a nota personalità del luogo." Le successive vicende riguardanti il vessillo sono oscure. Esso risulta gi unto a Roma e custodito aJ Quirinale in un periodo compreso tra la fine del 1945 e l' inizio del 1946, ma non risulta né tra quelli portati in Portogallo dal Re Umberto II né tra quelli consegnati in seguito aJ Museo Centrale del Risorgimento. Per quanto riguarda il vecchio drappo dello Stendardo di "Nizza" sostituito nel 1942, Je vicende che loriguardano sono fortunatamente più chiare. TI 19 novembre 1945 , il Comando Militare TeITitoriale di Torino (Comando Militare TeITitoriale di Torino -S.M. - Ufficio Operazioni , Addestramento , Ordinamento e Mobilitazione, n. 642/A di prot.) così sc1iveva in proposito al Ministero della Guerra: "Il vecchio stendardo del Reggimento Nizza Cavalleria, rimasto in consegna al reggimento allorchè nel 1942 era stato sostituito con uno nuovo, è attualmente affidato all ' Ufficio Stralcio di quel reggimento presso il Distretto Militare di Torino. Cessando il l O dicembre l'attività de/l'ufficio stralcio, lo stendardo in parola dovrebbe venir versato al deposito del Reggimento Genova Cavalleria, ente incaricato dell'assorbimento dell'Ufficio Stralcio già citato . 151


In tal modo, il vessillo dovrebbe essere trasferito a Roma e ciò spiacerebbe molto ai numerosissimi ufficiali di Nizza, residenti a Torino. Questi gradirebbero che lo stendardo, gelosamente custodito dal reggimento che gli attribuiva uno speciale valore simbolico, rimanesse in questa città, anche nella speranza che, qualora il reggimento o qualche suo elemento dovessero ricostituirsi, venga loro affidato il compito di cust:odire il vecchio stendardo, oltre il nuovo, attualmente a Roma, ove venne fatto pervenire dall'ultimo comandante di Nizza. Qualora codesto Dicastero entrasse nell'ordine di idee di lasciare a Torino lo stendardo in parola, ne potrebbe venire affidata la custodia alla J'1 Brigata Guardie che occupa attualmente la caserma "Morelli di Popolo" , per molti anni sede del Reggimento Nizza Cavalleria." 1110 dicembre il Capo di Gabinetto del Ministero colonnello Lombardi così annotava in calce al promemoria redatto dal] 'Ufficio I: "Trattandosi del vecchio stendardo del Nizza, ritengo che trovi degna ed appropriata sede nell'Armeria Reale di Torino." Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria"(2°) e Reggimento "Genova Cavalleria"(4°): la sorte degli stendardi dei due reggimenti fu comune. All'atto dell'armistizio i due reggimenti, che appruienevano alla 2a Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" , erano appena rientrati in Italia dalla Francia e si trovavano di stanza a Dronero e a Cru·aglio rispettivamente. I due colonnelli comandanti di reggimento, Alberto Lombardi del "Genova" e Giuseppe Cavalli di "Piemonte Reale" , si preoccuparono di sottrarre gli Stendru·di alle ricerche dei tedeschi ed in conseguenza di ciò il colonnello Lombard i, nativo di Dronero, li nascose entrambi nella sua abitazione. Verso la metà di febbraio del 1944, a seguito delle sempre più frequenti perquisizioni effettuate dai tedeschi, venne l'ordine di trasferire a Torino gli stendardi e della cosa furono incaricati il capitano Franco Melotti che apparteneva al fronte clandestino di Roma - ed il colonnello Lombru·di. Le difficoltà dell'operazione si rivelarono però quasi insormontabili a causa dei controlli minuziosi effettuati dai tedesch i sia sulle strade che sui treni, tanto che fu deciso di affidare il compito alla signora Margherita Lombardi Faillace, ritenendo che una donna sru·ebbe passata inosservata, e così fu. Gli stendardi ve1mero consegnati al Melotti il 20 febbraio l 944 e da questi trasferiti a Milano da dove, dopo alcuni mesi, giunsero a Roma e vi rimasero , nascosti a Palazzo Bonaparte1s, fino al 5 giugno del 1944 quando liberata Roma, vennero affidati nuovamente al colonnello Lombardi ed in seguito trasferiti da questi al Quirinale, ove furono consegnati a S.M. il Re Umbe1to II che li pmtò con sé nell'esilio portoghese di Cascais. Alla morte del Sovrru10 e per sua precisa disposizione testamentaria i due stendardi vennero consegnati il 13 aprile 1983 all'allora direttore del Sacrario delle Bandiere delle FF.AA. del Vittoriano , generale di C.A. Rodolfo Baldesi; la cerimonia ufficiale di consegna avvenne però solo il 19 gennaio 1984 alla presenza di S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta in rappresentanza della Real Casa. Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°): lo Stendardo del reggimento messo in salvo 1' 8 settembre 1943, venne consegnato a S.A.R. il Principe Umberto di Savoia, allora Luogotenente del Regno, il quale poi lo portò con sé nell ' esilio portoghese. Lo Stendardo fu poi versato il 19 gennaio 1984 al generale Rodolfo Baldesi, all'epoca direttore del Sacrario delle Bandiere delle FF.AA. al Vittoriano, durante la cerimonia alla quale presenziò, in delega del defunto sovrano, S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta. Reggimento "Lancier.i di Novara" (5°): lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1946. (prot. n. 5744/S). Reggimento "Lancie1i di Aosta" (6°): lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 22 marzo 1945. (prot. n . 5129/S). Reggimento "Lancieri di Milano" (7°): Il 19 settembre 1943 il reggimento, di stanza a Larissa in Grecia, fu catturato dai tedeschi. Il 19 settembre gli ufficiali, rinchiusi nella caserma, furono riuniti dal comandante alla vigilia del loro trasferimento nei campi di prigionia della Polonia e alla loro presenza furono staccati dal78 Palazzo

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Bonaparte si trova al numero civico 5 di Piazza Venezia e fa angolo con il Via del Corso.


l'asta dello Stendardo il drappo, che era in pessime condizioni, le medaglie e la freccia che vennero affidati rispettivamente al cappellano Don Giordano Derghi e al sottotenente Vittorio Emanuele Orlando Castellano, alfiere del reggimento. Padre Dergbi nascose il drappo nel suo altarino da campo ma, giunto nel campo di prigionia di Posen, fu sottoposto a perquisizione con conseguente sequestro dell'insegna che andò perduta; riuscì a salvare solo il nastro con le due medaglie di bronzo del reggimento che furono poi consegnate al C.M.T. di Milano il 24 novembre 1945. (Comando Militare Territoriale di Milano, Ufficio Territoriale e Affari Vari, prot. n. 10/4937). La freccia invece fu salvata miracolosamente dal sottotenente Orlando Castellano e fu riconsegnata 1'8 ottobre 1945. Il l O agosto del 1946 lo Stendardo dei "Lancieri di Milano" si trovava presso il Deposito Vestiario della Direzione di Commissariato del C.M.T. di Roma dal quale venne poi versato al Museo Centrale del Risorgimento solo tre anni dopo, il 7 settembre 1949. (Prot. n. 7735/36) Reggimento "Lancieri di Montebello" (8°): lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 9 luglio 1949. (prot. n. 7735/36). Reggimento "Lancieri di Firenze" (9°): lo Stendardo, completo di nastro azzurro e decorazioni , fu messo in salvo presso il convento dei Padri Gesuiti di Scutari il 10 settembre 1943 e sotterrato nel cortiJe in una cassetta da muniz:ioni insieme con altri cimeli. Fu riconsegnato il 3 gennaio 1946 (Ministero della Guerra-Ufficio reduci prigionia di guerra e rimpatriati-prot. n. 425622RPG) e versato il 3 agosto 1946 al Museo Centrale del Risorgimento. (prot. n.5821). Reggimento "Lancieri Vittorio Emanuele II" (10°): lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 24 gennaio 1945. (prot. n. 5036/S). Reggimento ''Cavalleggeri di Saluzzo" (12°): lo Stendardo del reggimento, salvato a Fiume 1'8 settembre 1943 dai tedeschi e dai partigiani comunisti slavi, venne riportato in Italia e consegnato a S.A.R. il Principe Umbe1to di Savoia, Luogotenente del Regno, il quale poi lo portò con sé in esilio. Lo Stendardo fu poi versato il 19 gennaio 1984 al generale Rodolfo Baldesi, ali ' epoca direttore del Sacrario delle Bandiere delle FF.AA. al Vittoriano, durante la cerimonia alla quale presenziò, in delega del defunto sovrano, S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia Duca d'Aosta . Nel 1995 uno degli ufficiali che avevano concorso al salvataggio dello Stendardo, il tenente colonnello Renzo Tall uto, membro del1' Associazione "Cavalleggeri di Sa/uzzo (12)", chiesta notizia sulla sorte dello stesso, ebbe assicurazione che questo si trovava convenientemente sistemato nel Sacrario. Nell'estate del 2000 l'ufficiale venne tuttavia a conoscenza del fatto che lo Stendardo era invece custodito presso il Ministero della Difesa - Esercito, in una bacheca collocata nel corridoio sul quale si affacciano gli uffici del Capo e del Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito. Reggimento "Cavalleggeri di Monferrato" ( 1.3°): 1'8 settembre il reggimento si trovava in Albania. Lo stendardo venne smontato e la frecc ia, divisa in molti pezzi, venne distribuita fra gh ufficiali ed i sottufficiali presenti; la freccia venne in seguito ricostituita e versata al deposito reggimentale di Voghera. TI drappo venne invece cucito nella fodera della giubba dell'aiutante maggiore Rosario Lauria il quale poco tempo dopo , trovatosi nella necessità di indossare abiti civili per sfuggire ai tedeschi, la co11Segnò al capitano d' artiglieria di nazionalità albanese JJ.fan Rifat Pestani che, alla data dell ' 11 settembre 1947, in base alle indagini svolte dal Ministero della Difesa si trovava ancora in Albania. Della ricerca, che non dette però risultati positivi, fu incaricata l'autorità consolare che all'epoca tutelava gli interessi italiani in Albania. Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" (] 4°): lo Stendardo del reggimento, messo in salvo 1'8 settembre 1943, venne consegnato a S .A.R . il Principe Umberto di Savoia, Luogotenente del Regno , il quale poi lo portò con sé in esilio a Cascais. Lo Stendardo fu poi versato il 19 gennaio 1984 al Vittoriano, durante la cerimonia alla quale presenziò, in delega del defunto sovrano, S .A .R. il Principe Amedeo di Savoia Duca d'Aosta.

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Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" (15°): lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre ] 942. (prot. n. 5523) Reggimento "Cavalleggeri di Guide" (19°): nel settembre del 1943 lo Stendardo del reggimento completo di freccia e di decorazioni fu rinchiuso in una cassetta di fetro , seppellito e poi coperto con una colata di cemento in un locale della Società di costruzioni Vis-Albania. Nel maggio de] 1945 il cantiere del1a Vis-Albania passò in mano albanese e in quel1 'occasione, temendo che non potesse più essere recuperato, l'operaio Giuseppe Properzio , che due anni prima aveva assistito alla sepoltura, ruppe il cemento e po1tò in salvo il cofano consegnandolo al generale Piccini al1ora comandante de11e truppe italiane in Albania, il quale l'affidò a sua volta ad un ufficiale inglese diretto in Italia. Da quel momento però lo Stendardo scomparve e non se ne seppe più nulla.

Reggimenti di artiglieria per Divisione di Fanteria

J O reggimento artiglieria "Cacciatori delle Alpi": il 9 settembre del 1943 il comando del reggimento era a Lubiana nella caserma "Duca d'Aosta". Essendo giunto l'ordine deIl 'XI Corpo d'Armata di consegnare le armi, il colonnello comandante del reggimento Guglielmo Romanelli convocò il capitano di complemento Pompilio Aste ed iJ tenente in s.p.e . Giacomo Concutelli che era l'alfiere del reggin1ento, dandogli incarico di salvare lo Stendardo che staccato dall'asta insieme alla freccia, fu nascosto in un involto e 1iposto nello zaino del capitano Aste. Rinchiuso in seguito nel campo di concentramento di Thern, dove fu sottoposto a continue perquisizion.i, il capitano Aste affidò al tenente Concutelli il drappo e tenne con sé la freccia che seppellì, recuperandola poi in un secondo tempo. Il capitano Aste venne in seguito trasferito nei campi di Tschensteceva, di Chelm ed infine di Wietzendorf ove la freccia fu scoperta e sequestrata, sembra in seguito alla delazione di un compagno di prigionia. Nel settembre del 1944 la freccia venne recuperata con la complicità di un soldato tedesco il quale fece in modo che essa, custodita insieme a tutti gli altri oggetti personal i sequestrati agli ufficiali prigionieri, fosse consegnata a il sottotenente di complemento Luigi Venturolli che stava per essere inviato ad Amburgo in qualità di "libero lavoratore". Il Venturo1li , rimpatriato prima della fine della guerra per malattia, temendo di essere perqui sito al Brennero, consegnò la freccia a tenente Giuseppe Maestri che, tornato indenne in Italia , la riconsegnò finalmente al capitano Aste. Il drappo dello Stendardo reggimentale venne così versato dal tenente in s.p.e. Giacomo Concutelli all'8° Deposito Speciale Vestiario Misto di Roma il 5 maggio 1945 (Comando Militare Territoriale di Roma - Ufficio Territoriale Affari Vari - prot. n. 2101/TAV del 30 gennaio 1946), mentre la freccia, le cravatte ed il cordone vennero invece consegnati dal capitano Aste che li aveva in custodia, al C.M.T. di Bolzano. 2° reggimento artiglieria "Messina": il 13 settembre del 1943 il reggimento, dislocato in Croazia, era in viaggio su una tradotta in direzione di Sarajevo quando il colonnello comandante Emico Carlesi decise di dividere lo Stendardo in sedici pezzi che furono affidati agli ufficiali del reggimento. Terminate le ostilità ne vennero recuperati undici a cura del maggiore Palmasio Cesaretti, comandante del I gruppo del 2° reggimento artiglieria, che raccolti in un apposito cofanetto in legno di di noce foderato in raso color granata e dotato di coperchio in cristallo, vennero depositati al sacrario delle Bandiere del Vittoriano nell'ottobre del 1958. 3° reggimento artiglieria "Pistoia": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 4° reggimento artiglieria "Bergamo": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945 . (prot. n. 5180/S) 5° reggimento artiglieria "Superga": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorg imento il 4 maggio 1943. (prot. n. 1860) 6° reggimento rutiglieria "Isonzo": la sorte dello stendardo è sconosciuta. 7° reggimento artiglieria "Cremona" : il reggimento partecipò dopo l'armistizio a tutta la guerra di liberazione. Lo 154


Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30). 8° reggimento art iglieria "Pasubio": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30) . 9° reggimento artiglieria "Brennero" : lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 31 agosto 1944. (prot. n. 4924/S) J0° reggimento artiglieria "Bologna" : lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento in data sconosciuta. 11 ° reggimento artiglieria "Mantova": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 12° reggimento artiglieria "Savona" : la sorte dello stendardo è sconosciuta. 13° reggimento artiglieria " Granatieri di Sardegna" : lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 2 1 novembre 1944. (prot. o. 3105) 14° reggimento artiglieria "Ferrara" : Nel 1945 vennero recuperati il drappo, il nastro azzurro , il cordone e la freccia dello Stendardo (Ministero della GuerraDirezione Generale dei Servizi di. Commissariato ed Amministrativi, Ispettorato Generale dei Servizi di Commissariato, prot. n. 3868 I.C. ord . del 17 luglio 1945) che furono versati al Museo Centrale del Risorgimento in Roma. 15° reggimento artiglieria "Puglie": oeJ1'ottobre del 1945 venne recuperato solamente il drappo dello Stendardo reggimentale, custodito dal capitano Giuseppe Martini durante la prigionia e riconsegnato poi al C.M.T. di Bolzano. (Comando Militare Territoriale di Bolzano (IV), S.M. Uff. Terr. Ed AA. VV., prot. n. 09/2657/T del 6 ottobre 1945) 16° reggimento artiglieria "Sabauda": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 21 settembre 1946. (prot. n. 5870/S) 17° reggimento artiglieria "Sforzesca" : lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12novembre 1948. (prot. n . 7129/30). 18° reggimento artiglieria "Pinerolo": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30). 19° reggimento artiglieria "Venezia": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 20° reggimento artiglie1ia "Piave": il 21 settembre 1943, presso la scuola "Ugo Bartolomeo" sita in Via Asmara in Roma ove erano accantonati i resti del 57° e del 58° fanteria , erano stati depositati in locale custodito le insegne dei reparti della disciolta divisione di fanteria, appunto le Bandiere del 57° e del 58° reggimento fanteria "Piave", lo Stendardo del 20° reggimento aitiglie1ia e la Bandiera del 78° reggimento fante1ia, tutti disciolti , io attesa di essere consegnate al Museo Centrale del Risorgimento. Occupata la scuola dai tedeschi, tutti e quattro i vessilli furnno oltraggiati e quindi dati alle fiamme, daUe quali il tenente colonnello Michele Majelli, allora tenente colonnello aiutante maggiore in 1a del 58° "Piave", riuscì a sal vai·e solo l'asta e la freccia dello Stendardo del 20° artiglieria, affidandola poi al maresciallo dei RR .CC. Papero, comandante della stazione di S. Agnese io Roma. L'asta e la freccia vennero poi consegnati al Museo il 31 agosto del 1944. (prot. n. 4924/S) 21 ° reggimento artiglieria "Trieste": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523). 22° reggimento artiglieria "Aosta": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 21 settembre 1946. (prot. n. 5870/S) 23° reggimento artiglieria "Re" : la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 24° reggimento artiglieria "Peloritani": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 25° reggimento artiglieria "Assietta": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 26° reggimento a1tiglieria "Pavia": lo stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523). 27° reggimento artiglieria "Marche": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S) 29° reggimento artiglieria "Modena": la sorte dello Stendai·do è sconosciuta. 30° reggimento artiglieria "Lupi di Toscana": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgi155


mento il 28 settembre 1944. (prot. n. 4920/S) 32° reggimento artiglieria "Marche" : la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 33° reggimento artiglieria "Acqui": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 34° reggimento artiglieria "Sassari" : lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 14 ottobre 1944. (prot. n. 4950/S) 35° reggimento artiglieria "Friuli": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7129/30). 36° reggimento artiglieria "ForD": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 37° reggimento artiglieria "Piacenza": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 40° reggimento artiglieria "Calabria": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 21 settembre 1946. (prot. n. 5870/S) 4 1° reggimento artiglieria "Firenze": lo Stendardo de.I reggimento , che 1'8 settembre 1943 era dj stanza nella zona dei Balcani, venne seppellito dagli ufficiali del reparto per sottrarlo al nemico. Il vessillo venne in segu ito recuperato dal cappellano del reggimento Padre Gabriele Tagliafeni detto "Dino", il quale a suo rischio e pericolo lo riportò in patria nella primavera del 1945. Fu versato al Museo Centrale del Risorgimento il 9 giugno dello stesso anno. (prot. n. 5222/S) 42° reggimento artiglieria "Sabratha": lo Stendardo fu versato al Museo Centrale del Risorgimento in data sconosciuta. 43° reggimento artiglier,ia "Sirte": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 44° reggimento artiglieria "Marmarica": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 21 settembre 1946. (prot. n. 5870/S) 45° reggimento artiglieria "Cirene": lo Stendardo fu versato aJ Museo Centrale del Risorgimento in data sconosci uta. 46° reggimento artiglieria "Trento": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 dicembre 1942. (prot. n. 5523). 47° reggimento artiglieria "Bari": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 4 ottobre 1946. (prot. n. 5890) 48° reggimento artiglieria "Taro": lo Stendardo fu versato al Museo Centrai.e del Risorgimento in data sconosciuta. 49° reggime_nto artiglieria "Parma": Jo Stendardo fu versato al Museo Centrale del Risorgimento in data sconosciuta. 50° reggimento artiglieria "Regina": lo Stendardo venne messo in salvo dal capitano di complemento Michele La Nubile, allora facente funzione di comandante del reggimento, il 10 novembre 1943 a Rodi poco prima di essere catturato dai tedeschi; il drappo , la freccia, il nastro con le decorazioni ed i cordon i vennero nascosti dall'ufficiale nella propria cassetta, consegnata alle suore dell'ordine di Gemona che gestivano l'asilo di S. Francesco. Nel giugno del 1944, secondo notizie assunte dallo stesso ufficiale, lo Stendardo era ancora custodito nell 'ìstituto; il 3 settembre del 1945 il Ministero della Guerra si dvolse alla Land Forces Sub Commission (M.M.YA.) alleata perché "concedesse il suo aiuto per il recupero dello stendardo che dovrebbe essere trasportato a Roma." 51 ° reggimento artiglieria "Siena": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 52° reggimento artiglieria "Torino": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 53° reggimento aiiiglieria "Arezzo": il 9 settembre del 1943, il capitano Francesco Vistarini comandante del II gmppo del 53° reggimento di stanza a Pogradec, zona dì Corcia in Albania, dopo aspri combattimenti sostenuti prima contro i tedeschi e poi contro i paiiigiani slavi che avevano rifiutato di unirsi al suo repaito, ripiegava su Corcia dove subito circondato dai tedeschi, riceveva 1'ordine di arrendersi dal comandante del proprio reggimento (il cui nome è omesso nella relazione del capitano. N.d.A.) e da quello del ill gruppo colonnello Bedotti, i quali, insieme con numerosi ufficiali , avevano trattato il passaggio del repaiio al nemico. Rifiutato di obbedire all'ordi ne il capitano Vistarini recuperava insieme con il sottotenente in s.p.e. Vittorio Felice Sclopis, aiutante maggiore del gruppo, lo Stendardo abbai1clonato nella sede del comando; l'ufficia156


le teneva con sé il gambo della freccia, il nastro azzuno , i cordoni e la parte centrale del drappo , dividendone il resto con gli ufficiali rimasti fedeli. I :frammenti dello Stendardo venivano custoditi fino alla fine delle ostilità nonostante le numerose perquisizioni personali subite dal capitano Vistarini durante la prigionia, per essere poi consegnate all'8° Deposito Speciale Vestiario Misto di Roma il 30 gennaio del 1946. (VIII CMT-Ufficio Tenit01iale Affari Vari, prot. 2104/tav) 54° reggimento artiglieria "Napoli": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S) 55° reggimento artiglieria "Brescia" : la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 56° reggimento artiglieria "Casale": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946. (prot. n. 5821/S) 57° reggimento artiglieria "Lombardia": Lo Stendardo 1isulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 14 febbraio 1953. (prot. n. 11432). 58° reggimento artiglieria "Legnano": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945 . (prot. n. 5180/S) 59° reggimento artiglieria "Cagliari": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 80° reggimento artiglieria "La Spezia": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. ,(prot. n. 5523). 108° reggimento artiglieria "Cosseria": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 117° reggimento artiglieria "Rovigo": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 120° reggimento artiglieria motorizzato: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 121 ° reggimento artiglieria "Ravenna": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 132° reggimento a1tiglieria corazzata "Ariete": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523). 133° reggimento artiglieiia corazzata "Litt01io": nella notte tra il 9 ed il 1Osettembre, a seguito degli accordi intercorsi tra il Comando Militare Provinciale ed il Comando tedesco, il 133°, di stanza a Mantova, consegnò le armi ai tedeschi; in quel frangente e prima che la caserma fosse bloccata dai tedeschi, il colonnello comandante Letterio Lo Cascio ordinò al capitano Ignazio Vito Parisi di seppeHise lo Stendardo in uno dei rifugi antiaerei esistenti nella casenna stessa, operazione che venne portata a termine velocemente e senza problemi. Al rientro dalla prigionia il colonnello Lo Cascio ed il capitano Parisi si recarono a Mantova dove , tra le macerie della caserma distrutta dai bombardamenti, riuscirono a dissotterrare lo Stendardo che trovarono in ottimo stato di conservazione. Alla fine di gennaio del 1946 lo Stendardo era ancora custodito presso il Ministero della Guerra che rich iese alla Direzione del Commissariato dell 'VIII C .M .T. di ritirarlo per iiordinarlo e versarlo poi al Museo Centrale del Risorgimento, cosa che avvenne il 1° aprile di quell'anno. 134° reggimento artiglieria motorizzato: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 135° reggimento artiglieria "Ariete": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 151 ° reggimento artiglieria "Perugia": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Ri sorgimento il 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S) 152° reggimento artiglieria "Piceno": Jo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 10 settembre 1947. (prot. n. 6557) 153° reggimento artiglìeria "Macerata": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale de] Risorgimento il 26 gennaio 1945. (prot. n. 5038/S) 154° reggimento artiglieria "Murge": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 7 ottobre 1944. (prot. n. 4944/S) 155° reggimento artiglieria "Emilia": il reggimento difese strenuamente le vie d ' accesso alla conca di Cattaro dagli attacchi tedeschi sfe1rnti tra il 14 ed il 15 settembre 1943; riuscita a sganciarsi l'unità venne poi imbarcata e fatta rientrare in Italia portando in salvo lo Stendardo che fu versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948 (prot. n. 7129/30).

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156° reggimento artiglie1ia "Vicenza": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 157° reggimento artiglieria "Novara": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 25 giugno 1943 . 158° reggimento artiglieria "Zara": iJ 13 febbraio 1946 il C.M.T. di Bologna inviò a mezzo del Comando del Distretto (Comando Militare Territoriale di Bologna-Stato Maggiore-Ufficio Benessere del Soldato alkleArmi, prot. n. 755/B.S.) il drappo, la freccia ed il nastro azzurro dello Stendardo del reggimento che venne poi versato al Museo Centrale del Risorgimento il 3 agosto 1946. (prot. n . 5821/S) 159° reggimento artiglieria "Veneto": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 21 luglio 1943. (prot. n. 3082) 184° reggimento artiglieria "Nembo": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12 novembre 1948. (prot. n. 7 129/30). 185° reggimento artiglieria "Folgore": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 201 ° reggimento di artiglieria: il 13 giugno del 1945 il drappo, la frecc ia e la fascia azzurra dello Stendardo vennero consegnati alla Direzione di Commissariato dell'VIII C .M.T. perché si provvedesse al suo completamento ed al versamento al Museo Centrale del Risorgi mento. 202° reggimento artiglieria "28 Ottobre"79: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 203° reggimento artiglieria "21 Aprile"so: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 204° reggimento artiglieria "3 gennaio"81: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 235° reggimento artiglieria controcarri e semovente "Ariete": la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 236° reggimento artiglieria controcarri e semovente "Centauro": la sorte dello Stendardo è sconosciuta.

Reggimenti di artiglieria celere 1° reggimento artiglieria celere "Eugenio di Savoia": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523). 2° reggimento artiglieria celere: lo Stendardo venne sepolto il 17 gennaio 1942 da alcuni ufficiali del reggimento nei pressi dell'Uadi Gerfan vicino Bardia in Libia, smontato, racchiuso nella sua custodia di c uoio, fasciato in un telo ténda e rinchiuso in una cassa di legno che venne a sua volta avvolta in un telone impermeabile da autocarro. Nonostante ciò il recupero tentato tra il 6 ed il 7 aprile 1964 da una comnùssione di reduci appositamente inviata dal Ministero (Ministero Difesa-Esercito, Gabinetto del Ministro, prot. 3/40860) falB a causa dei mutamenti subiti dal terreno in questione nel corso degli anni trascorsi e lo Stendardo non fu più ritrovato. 3° reggimento artiglieria celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta": lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 30 novembre 1942. (prot. n. 5523) Reggimento artiglieria a cavallo: lo Stendardo del reggimento, disperso tra i caduti sul campo di battaglia di Showiak.ino in Russia, venne recuperato il 17 gennaio 1943 dal l'artigliere Luigi Vitali del 3° reggimento Artiglieria alpina "Julia" che fu preso in seguito prigioniero dai russi, riuscendo a fuggire il 22 gennaio 1943 e a raggiungere le nostre linee salvando ancora una volta lo Stendardo. La freccia era stata consegnata in punto di morte dall'ufficiale di amministrazione del reggimento Lando Landi al tenente Bonardi del 6° reggimento Alpini, da questi al maggiore Paroldo del battaglione "Val Chiese" e da questi infine al colonnello Signorini deceduto in seguito in Russia. Da quel momento se ne erano perse definitivamente le tracce. (Ispettorato dell'Arma di Artiglieria-Segreteria, prot. n. 22709 del 9 agosto 1943) 79

Costituito il 16 novembre 1939 e assegnato ali' omonima Divisione CC.NN ., il reggimento fu sciolto il 5 gennaio 1941 nei pressi di Bardia in Libia. 8 Costiniito nel settembre L939 e assegnato all ' omonima Divisione CC.NN ., il reggimento fu trasformato in 203° reggimento artiglieria "Catanzaro" per cambio di denominazione della Divisione CC.NN., e poi sciolto il 5 gennaio 1941 nei pressi di Bardia in Libia. 81 Costituito il 15 settembre L939 e assegnato aJJ ' omonima Divisione CC.NN., il reggimento fu sciolto il 5 gennaio 1941 nei pressi di Bardia in Libia.

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Il 14 agosto del 1943 il Ministero della Guerra (Ministero deJJa Guerra-Gabinetto, prot. n. 211836-220-6-132) stabiliva che il drappo dello Stendardo fosse custodito dal Deposito del Reggimento di Artiglieria a cavallo.

Reggimenti di artiglieria di Corpo d' Armatas2

1° raggruppamento artiglieria di Corpo d 'Armata: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 2° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 3° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: lo Stendardo reggimentale, custodito presso Il Ministero della Guerra, fu ritirato nell'ottobre del 1945. (Ministero della Guerra - Gabinetto- Ufficio I , n. 24285/I di prot. del 15 ottobre 1945). 4° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945 . (prot. n. 5180/S) 5° raggruppamento artiglieria di Co1:po d'Armata: pochi giorni dopo 1'8 settembre 1943, mentre il colonnello Emmo Daneri comandante del reggimento si trovava presso il Municipio di Riva del Garda ove il reparto era acquartierato per trattare con il comando tedesco , il capitano di complemento Pierino Bisacchi, aiutante maggiore in 1a, ordinava ad uno degli aiutanti maggiori in 2a di sotterrare lo stendardo reggimentale, chiuso nella sua custodia d i "pesante tela cerata", sotto il pavimento di una piattaforma di legno e muratura che "correva intorno alla palazzina del Circolo Ufficiali della caserma " Damiano Chiesa". Nella sua relazione stilata nel dopoguena però, il capitano Bisacchi affermava: "Non ricordo il nome ditale Ufficiale - quello cui era stato dato l'incarico di seppellire lo Stendardo (N.d.A.) - e dovrei credere che l'ordine sia stato eseguito . Tutto sommato e considerato, data la situazione ed il tempo, a mio parere non poteva trovarsi un nascondiglio migliore, con la garanzia di una perfetta conservazione." Lo Stendardo fu versato poi al Museo Centrale del Risorgimento il 10 settembre 1945. (prot. n . 5240/S) 6° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 7° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: molto prima dell'8 settembre 1943 il colonnello Ettore Marchei , comandante interinale del 7° che era dislocato in Corsica, temendo la perdita dello Stendardo in previsione di un attacco di forze francesi ed anglo-americane, lo staccò daI1 ' asta e lo fece cucire tra la fodera e la controfodera di un cappotto da truppa, bruciò l'asta e distribuì la freccia, che era stata nel frattempo smontata, ad alcuni ufficiali del reggimento . Il cappotto venne affidato a]l 'aiutante maggiore in 1~ il quale con molta leggerezza lo consegnò poi al suo attendente che a pa11ire dal 13 settembre 1943 risultò disperso. Dello Stendardo non si ebbero più notizie. La commissione d ' inchiesta nominata nel successivo mese di ottobre dichiarò che erano "emerse responsabilità, non gravi, a carico del comandante interinale e di altri tre ufficiali del raggruppamento, nei confronti dei quali sono stati presi adeguati provvedimenti disciplinari". (Comando VIII Corpo d'Armata - Ufficio Personale, prot. n. 03/4910 dell'3 novembre 1943). Lo Stendardo, recuperato poi in circostanze a noi ignote, fu versato al Museo Centrale del Risorgimento il 7 agosto 1945 . (prot. n. 5311 /S) 8° raggrnppamento artiglieria di Corpo d'Armata: il repaito , che l' 8 settembre J943 era in Grecia dislocato in difesa costiera tra Misso lungi ed il Golfo di A11a, con il comando a Vonitza, aveva in consegna la Bandiera del)' Arma di Artiglieria. Dichiarato l'armistizio , nei giorni seguenti si impose la necessità di sottrai·la alla cattura da parte tedesca. Scartata l'ipotesi di sotte1rnrla in loco, il colonnello comandante Enrico Ornano decise di dividerne le varie componenti affidandole ad alcuni ufficiali del suo reggimento. A seguito della cattura di tutti gli ufficiali, i frammenti peregrinarono da un campo di prigionia all 'altro seguendone le sorti fino a che poterono rientrare tutti in Italia nella seconda metà del 1945; la Bai1diera, rico-

82 Dw-ante il conflitto i Comandi di

reggimento divennero centri di mobiUtazione e gli Stendardi vennero affidati ai raggruppamenti che conse1varono la numerazione reggimentale rispettiva.

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stituita e rinnovata nel drappo, fu poi consegnata il 30 maggio 1946 aU'Ispettore dell 'Arma di Artiglieria generale Lorenzo Caratti durante la solenne cerimonia tenutasi a Roma il 30 maggio del 1946, alla presenza del co1onne11o Ornano e degli ufficiali che 1' avevano custodita, tenenti colonne11i Raffaele Davino e Mario S i1 iprandi e capitano Massimiliano Gragnoli . 9° raggruppamento artiglieri.a di Corpo d'Armata: 1'8 settembre 1943 il reparto era di stanza ad Atene ove fu fatto prigioniero dai tedeschi. Il colonnello comandante Giovanni Montalbano , tolto il drappo dello stendardo e la freccia dall'asta, li consegnò al maggiore Mario Robaudi il quale , nonostante i numerosi trasferimenti in vari campi di prigionia, riuscì a salvarli consegnandoli il 10 febbraio 1947 al Comando Mibtare Territori.aie di Firenze che a sua volta li spedì il 9 marzo seguente alla Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi. (Comando Militare Territoriale di Firenze, Ufficio Territoriale e AA.VV. , Sezione Presidiaria, N .732/TAV di prot.) 10° raggruppamento artiglieria di Corpo d 'Armata: la sorte dello stendardo è sconosciuta. 11 ° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 13 settembre 1947. (prot. n. 6569/70) 12° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: lo Stendardo dsulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 21 giugno 1945. (prot. n. 5266/S) 13° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento i 17 agosto 1945 . (prot. n. 5311/S) 14° raggruppamento artiglìeria di Cm:po d'Armata: lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 12 febbraio 1945. (prot. n. 5078/S) 15° raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata: 1'8 settembre 1943 il colonnello Ugo Pietrantonio si trovava con il I 5° - del quale era il comandante interinale - a Genova-Molassano schierato a difesa della città . 11 9 settembre il reggimento ricevette l'ordine di recarsi a Pietraligure ma mentre tutti gli uomini erano impegnati nel caricamento dei mezzi e delle munizioni, una compagnia tedesca circondò due batterie del CVI gruppo facendo prigionieri i pochi uomini rimasti di guardia. Fu clùesto aiuto al VI gruppo ma anche questa unità, dopo un duro scontro a fuoco con i tedeschi, era stata costretta ad arrendersi. Nelle ore seguenti il colo nnello Pietrantonio venne fermato più volte dai tedeschi ma liberatosi sempre fortunosamente, riuséì anche ad impadronirsi dello Stendardo reggimentale custodito nel recinto in cui i tedeschi avevano riunito gli automezzi del 15° . Il 13 settembre si mise in viaggio con l ' intenzione di raggiungere Cervia: fu però poi suo malgrado dù-ottato su Roma dove giunse il 14, presentandosi prima all1lspettorato di Artiglieria e successivamente al Comando di Presidio. Essendo però ricercato sia dai tedeschi che dalle autorità di P.S ., il colonnello fu costretto alla latitanza con frequenti cambi d'indirizzo fino al 6 giugno del 1944, data in cui fu liberata Roma, portando sempre con sé lo Stendardo reggimentale, che consegnò subito dopo al colonnello di S.M. Nicola Bazzani, Capo di Gabinetto presso il Ministero della Guerra. 26° raggruppamento artiglieria di Corpo d ' Armata: la sorte dello Stendardo è sconosciuta.

Reggimenti di artiglieria d 'Armata 83 l O raggruppamento artiglieria d'Armata: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 2° raggrnppamento artiglieria d'Armata: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 3° raggruppamento artiglieria d'Armata: 1' 8 settembre 1943 il raggruppamento si trovava dislocato nella zona di Castua di Fiume e , a seguito delle pressioni attuate da i tedeschi e dai pa11igiani comunisti, smobilitò per evitare la cattura. Essendo il comandante del reggimento, colonnello Giuseppe Melita assente per licenza, il maggiore Conceri ed il capitano Nicosia, a seguito di un suo ordine telefonico, consegnarono lo Sten83 Durante

il conflitto i Comandi di reggimento divennero centri di mobilitazione e gli Stendardi vennero affidati ai raggruppamenti che conservarono la numerazione reggimentale rispettiva.

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dardo rinchiuso in una cassetta di fen-o ad una famiglia italiana di origini ungheresi residente nel territorio di Lauraoa, :i Descovich. Poco tempo dopo, il colonnello Melita , tornato in zona di operazioni, riusciva a contattare la famiglia e chiedeva alla signora Wally Descovich dj consegnare lo Stendardo alla signora Maria Persicb residente ad Abbazia, che sembrava essere in grado di farlo passare attraverso le linee. Fallito il tentativo, la Persich affidò l ' insegna a Don Angelo Comorotti, parroco della Diocesi dì Fiume, con preghiera di tenerlo in custodia, riservandosi di recuperarlo e riconsegnarlo a guerra finita. Molto tempo dopo la liberazione, Don Comorotti, non avendo avuto più notizie in merito , affidò lo Stendardo a Don Biasutti, un altro sacerdote residente ad Udine, il quale lo consegnò personalmente al Ministero della Guerra il 28 febbraio 1946. Lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 2 ottobre I 947. (prot. n. 6616/17) 4° raggruppamento artiglieria d ' Armata: la soite dello Stendardo è sconosciuta. 5° raggruppamento a1tiglieria d'Armata: la sorte dello Stendardo è sconosciuta.

Reggimenti di artiglieria alpina 1° reggimento artiglieria alpina "Taurinense": lo Stendardo del reggimento venne distrutto subito dopo 1'8 settembre 1943 a Danilovgrad in Montenegro per impedire che cadesse in mano ai tedeschi. 2° reggimento artiglieria alpina "Tridentina": 1'8 settembre 1943 la sola freccia dello Stendardo fu sottratta alla cattura dal colonnello Giuseppe Mi gliorati e da questi affidata ad un suo conoscente, certo Ugo Briolini il quale , finita la guerra, la consegnò al Comando del Pres idio Militare cli Brescia che a sua volta la versò al C .M.T. cli Milano che il 20 marzo del 1946 provvide a consegnarla alla Direzione del Commissariato dell 'VJII C .M.T. di Roma. (Comando Mjlitare territoriale di Milano-Ufficio T.A.V., prot. n. 10/2470). La freccia risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento i] 2 ottobre 1947. (prot. n. 6616/ 17) 3° reggimento artiglieria alpina "Julia" : lo Stendardo venne affidato dopo l'8 settembre 1943 al parroco di Remanzacco in provincia di Udine il quale a sua volta lo affidò al sopraintendente del Vittoriale degli Italiani , architetto Maroni. Al termine della guerra venne consegnato al Quirinale e fu tra le insegne che S.M. il Re portò con sé nell' esilio portoghese e che furono restituite nel 1983 dopo la sua morte, per essere collocate nel Sacrario del Vittoriano. 4° reggimento artiglieria alpina "Cuneense": lo Stendardo venne distrutto nel gen naio del 1943 durante la ritirata di Russia per evitare che cadesse in mani nemiche. 5° reggimento artigljeria alpina "Pusteria": 1'8 settembre del 1943 il regg imento era di stanza a Grenoble in Francia . Alle 23 di quella stesso giorno il colonnello comandante Ezio Bizza1Ti venne fatto prigioniero e la caserma " De Bonne", sede del comando e cli una delle batterie, circondata. In quelle circostanze il capitano Erede, aiutante maggiore in l'\ mise ìn salvo lo Stendru·do bruciandone l'asta e affidandone il drappo e la freccia ad un sottufficiale di maggiorità, ipotizzando che gl i ufficiali del reparto sarebbero stati sottoposti ad un più stretto controllo da parte tedesca. La sera del 9 settembre gli ufficiali arrestati vennero rinchiusi nella caserma "Hoche", mentre il resto del repruto rimase nella "De Bon ne"; in quell 'occasione il colonnello Bizzarri rientrò in possesso dello Stendardo nascondendolo nel proprio bagaglio personale. Nei primi giorni di ottobre il colonnello, nell'imminenza del suo trasferimento in un campo di prigionia in Germania, decise di nascondere lo Stendardo in terra francese e avendo saputo che il tenente colonnello Giovanni Sottili, ufficiale superiore a disposizione de.I 5°, era in contatto con la mogli.e italiana di un francese apprut enente ai movimenti di resistenza , glielo affidò perché lo consegnasse alla donna durante lo scambio di pacchi viveri ed indumenti che avveniva a determinate ore del giorno davanti al cancello d 'ingresso della caserma. Il 7 ottobre lo Stendardo venne consegnato alla signora in questione. Dopo una lunga latitanza il colo1mello Bizzarri, fugg ito dalla caserma il 15 ottobre 1943 , riuscì a rientrare in Italia nel luglio 1945 riprendendo i contatti con il tenente colonnello Sottili, il quale, resosi anche lui la161


titante e rimasto in Francia nelle fùe dei "maquis", era rimpatriato a fi ne 1944 recuperando lo Stendardo che era stato cosi consegnato al Ministero della Guerra. Lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 4 maggio 1946. (prot. n. 5743/44) 6° reggimento mtiglieria alpina: il reggimento , che aveva ricevuto lo Stendardo il 21 aprile 1942, 1'8 settembre del 1943 era dislocato con compiti d.i riserva a copertura della costiera ligure, nell'ambito della quale partecipò attivamente alla difesa di La Spezia. In quel frangente lo Stendardo venne dato in custodia al Vescovo di Pontremoli che lo riconsegnò intatto alla fine delle ostilità, quando fu versato al Museo Centrale del Risorgimento di Roma. Reggimenti di artiglieria G.a.F. 6° reggimento di artiglieria G .a.F.: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 7° reggimento di artiglieria G .a.F.: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 8° reggimento di artiglieria G.a.F.: 1'8 settembre del 1943 i tedeschi occuparono con un colpo di mano Ja Caserma dell '8° sita in Venaria Reale, arrestando gli ufficiali, tra i quali il colonnello comandante Augusto Rapazzini ; l'ufficiale, approfittando di un momento di distrazione delle sentinelle, riuscì a penetrare nel proprio ufficio insieme con il suo autista e a fuggire con lo Stendardo uscendo da una finestra. Raggiunta Torino, dove risiedeva , affidò lo Stendardo alla moglie, signora Lidia Richetta, dandosi poi alla macchia per sfuggire ad una nuova cattura. Rientrato a casa alla fine della gueITa, il colonnello Rapazzini conservò lo Stendardo dell'8° affidandolo nel 1973, quando era in punto di morte, alla consorte che lo versò al Museo Centrale del Risorgimento il 4 lugJio d:i quell' anno. 9° reggimento di artiglieria G .a.F.: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 10° reggimento di artiglieria G.a.F.:. la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 11 ° reggimento di artiglieria G .a.F.: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 12° reggimento di artigtieria G.a.F.: a seguito della situazione creatasi dopo lo sbarco alleato in Sicilia del luglio 1943, il colonnello Corrado Ravaioli, comandante del 12° artiglieria G.a.F. pose in salvo lo Stendai·do seppellendone la freccia, i cordoni ed i nastri azzurri in una caverna situata alla sommità della Rupe Atenea ad Agrigento e dividendo il drappo in vari pezzi che ve1111ero affidati agli ufficiali presenti. 13° reggimento di artiglieria G .a.F.: la s01te dello Stendardo è sconosciuta. 14° reggimento di artiglieria G.a.F.: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. Reggimenti di artiglieria controaerei 1° reggimento artiglieria controaerei: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 2° reggimento artiglieria controaerei: la sorte dello Stendardo è sconosciuta. 3° reggimento artiglie1ia controaerei: lo Stendardo fu versato al Museo Centrale del Risofgimento in data sconosciuta. 4° reggimento artiglieria controaerei: il mattino del 9 settembre 1943 l'unità, che era di stanza a Mantova, impegnò in duri combattimenti i tedeschi che tentavano di impadronirsi delle caserme "Principe Amedeo" e "Gradaro" e della locale stazione ferroviaria, combattimenti che cessarono nel tardo pomeriggio per ordine del Comando Militare della Provincia. Il comandante del reggimento colonnello Giuseppe Di Martino , prevedendo le azioni dei tedeschi, fece rimuovere lo Stendardo dal proprio ufficio e lo fece nascondere presso la propria abitazione. Catturato poi insieme agli altri ufficiali il mattino del 10 settembre e rinchiuso nel campo di Curtatone e Montanara, caserma del 122° reggimento artiglieria di marcia, il colonnello Di Martino incaricò il cappellano del reggimento , che aveva la facoltà di uscire dal campo, di affidare lo Stendardo a don Costante Berselli, sacerdote della diocesi di Mantova suo conoscente. Don Berselli eseguì il compito affidatogli e lo Sten162


dardo venne conservato fino al rientro del colonnello dall'internamento e consegnato poi dallo stesso al Ministero della GueITa il 9 agosto del 1946. Lo Stendardo fu versato al Museo Centrale del Risorgimento il 15 ottobre 1946 (prot. n. 5899) 5° reggimento artiglieria controaerei: lo Stendardo risulta versato al Museo Centrale del Risorgimento il 19 maggio 1945. (prot. n. 5180/S)

Reggimenti genio84

1° raggruppamento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 2° raggruppamento genio speciale d 'armata: la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 23 settembre 1947. (6569/70) . 3° raggruppamento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 4° raggruppamento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 5° raggruppamento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 6° reggimento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 7° raggruppamento genio: la sorte della Bandlera è sconosciuta. 8° raggruppamento genio: la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 26 giugno 1944. 9° reggimento genio: la Bandiera risulta versata al Museo CentTale del Risorgi.mento il 9 marzo 1946. (5672/S). J0° reggimento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta . ] J O reggi.mento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 12° reggimento genio: la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 21 giugno 1945. (5266/S) ;. 13° reggimento genio: la Bandiera risu1ta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 7 agosto 1945. (5311/S). 14° reggimento genio: la Bandiera risulta versata al Museo Centrale del Risorgimento il 15 ottobre 1946. (5899). 15° reggimento genjo: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 26° reggimento genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 30° raggruppamento speciale genio: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 1° reggimento pontieri: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 2° reggimento pontie1i: il 9 settembre 1943 a Piacenza il tenente colonnello Remo Marsili, il maggiore Buzzetti ed il capotecnico militarizzato tenente Mario Bartolini, penetrarono nell'ufficio del comandante del reggimento colonnello Biandrate, che era stato an·estato dai tedeschi al mattino, forzarono l ' armadio in cui era custodita e prelevarono la Bandiera che venne nascosta in una nicchia per piccioni dell'attigua chiesa di S. Sisto, ove rimase fino al 23 gennaio de] 1944 quando fu ricuperata dal Bartolini, coadiuvato dal maresciallo capo Filippo Dignani e dal magazziniere Siro Corniolo, e riconsegnata al colonnello Biandrate. Reggimento genio ferrovieri : la sorte della Bandiera è sconosciuta. 1° reggimento minatori: la sorte della Bandiera è sconosciuta. 2° reggimento minatori: la sorte della Bandiera è sconosciuta. Reggimento Chimico: il 23 giugno 1944 il Comando de] Presidio Militare cli Roma comunicava all' Autorità Militare Italiana ed al Commissariato dell 'Esercito di Roma (Comando del Presidio Militare di Roma, prot. n. 601) che la Bandiera del reggimento, custodita in un primo tempo dai figli del Colonnello comandante deceduto il 7 febbraio del 1944, si trovava presso l'abitazione del dottor Nicola Cantasano, Commissario di Pubblica Sicurezza del Quartiere Trionfale .

Il 13 maggio del 1947 l 'ex Ministero della Guerra, divenuto "Ministero della Difesa - Esercito", emanò una circolare riguardante le insegne del nuovo Esercito repubblicano (Ministero della Difesa, Gabinetto, 84 Durante

il conflitto i Comandi di reggimento divennero centri di mobilitazione e le Bandiere vennero affidate ai raggruppamenti che conservarono la numerazione reggimentale rispettiva.

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Prot. 108227/l.2) che recitava quanto segue: "In attesa àella defi.nizione della nuova bandiera per i' Esercito, pregasi disporre che bandiere, stendardi e labari dei reggimenti e degli altri enti cui tale simbolo è stato concesso, siano versati, senza particolari cerimonie, ai Comandi Militari Territoriali che li custodiranno per versarli a suo tempo, secondo disposizioni che saranno ernanate, al Museo Centrale del Risorgimento. Le insegne di ricompense al V.M. saranno trattenute dai corpi per applicarle alle nuove bandiere." In conseguenza di ciò, caso più unico che raro ne11a storia cli un esercito, tutti i reggimenti rimasero senza bandiera e non per pochi giorni ma, come vedremo, per quasi sedici mesi , tant'è vero che la cosa suscitò un vespaio di polemiche che culminarono in un articolo pubblicato il 15 gi.ugno 1947 sul settimanale fiorenti no "Prisma" a firma di un certo Walfrido Mencarelli. I fatti: il 2 giugno precedente si era tenuta a Fisenze la parata militare in occasione dei festeggiamenti per il primo anniversario delia costituzione della Repubblica Italiana, durante la quale tutte le unità, compreso il 78° reggimento di fanteria "Toscana" , avevano sfilato senza bandiere nei ranghi. L'articolo, che pu1troppo possiamo riportare solo parzialmente poiché la velina conservata presso l'archivio dell'Ufficio Storico85 manca della seconda pagina, recitava quanto segue: "ESERCITO SENZA BANDIERA? Come? Senza bandiera [''Esercito italiano? Suvvia, scherziamo signori dello Stato Maggiore? Qualsiasi esercito a cui venisse elargito l'appellativo di "Senza bandiera" riterrebbe questa denominazione come un'offesa tremenda a ciò che di più caro, di più sublime, dà vita,forza, orgoglio, appunto al suo nome di "esercito" . Anche negli eserciti peggio accozzati, più o meno reclutati mercenariamente, perfino nelle legioni straniere francese e spagnola, la bandiera è quella che infonde.fierezza, che vivifica, che.fa pensare al soldato la causa per la quale indossa l'un(forme di quel tale esercito e legione . Provatevi ad offendere La bandiera della legione straniera francese o del "tercio "! Non è questa bandiera un semplice straccetto dai molteplici colori, di cui si può, in certi m.omenti di smarrimento delle coscienze,fare a meno, e dire ad un esercito e ad un popolo che non ce l'ha. Ogni esercito, sia nazionale, sia quello tipo "bel gesto"86, ha delle gloriose ed eroiche tradizioni che si perdono addietro nei secoli: quella bandiera che precede questi eserciti ha un fascino insopprimibile, intorno ad essa migliaia di uomini si sono immolati per un ideale, una Patria, una.fede. Sangue purissimo ha bagnato questi vessilli durante gesta eroiche e leggendarie, per cui non può esistere rivolgimento politico e sociale, capace di sciupare e contam.inare la purezza immacolata che emana da una bandiera, anche se, come quella italiana, una ria sorte può far ritenere a poche centinaia di illusi che essa sia stata gettata nel dimenticatoio. Siam.o rimasti perplessi nel leggere un comunicato dello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, che ci dice che, per mancanza di una bandiera ufficiale, alla rivista militare del 2 giugno 1947, nessun vessillo deve essere presente alla rassegna!!!! Questa è una .~ferzante scudisciata che noi ex combattenti riceviamo in pieno volto . Per tutta risposta il nostro pensiero non ha potuto far altro che tornare indietro negli anni, per trovare almeno nel ricordo un lenimento all'immane dolore che esce dalla nostra ferita, lacerata nuovamente dal comunicato dell'attuale Stato Maggiore dell'Esercito . È bene tranquillizzare subito gli interessati che questo ritorno ai vecchi ricordi non ha niente a che fare con nostalgie verso la tramontata dinastia sabauda, rappresentata nel bianco della vecchia bandiera italiana da uno scudo crociato e soprattutto avvertire gli scribacchini dei vari sinistri fogli che evidentemente leggono le colonne del nostro "Prisma" (ovvero, per loro, gazzettino qualunquista di Firenze) ansiosi solo cli ss AUSSME (sede di Via Etruria) fondo ·'Storia dei Corpi", 78° reggimento cli fante1ìa, raccoglitore n.26 de ll 'a1ticolo si riferiva a "Beau Geste", famoso film americano clegu ann i '40 sulla Legione straniera francese .

86 L'autore

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gridare allo scandalo e alla apologia di cose defunte, di mettersi questa volta l'anhno in pace ...... di non tirar fuori i vecchi vessillli, giust(ficanclosi che in piena Repubblica come siarno non è il caso di rivedere stemmi sabaudi . Magra scusa, comodissima giustificazione: ma invece era perché davanti a quelle bandiere sarebbe risaltata immediatamente la loro bassez,z,a di piccoli meschini uomini dinanzi a cose più grandi di loro e che essi non possono comprendere perché avevano paura che, da quelle bandiere, sarebbe uscito il dito, implacabile accusatore, verso di loro puntato, per tutto il male che hanno fatto durante e dopo la guerra all'Italia. Ma Jddio giusto non paga solo il sabato: la Repubblica potrà ugualmente consolidarsi e forse più saldamente, se non distruggerà quello che cli più sublim.e al nostro popolo è rimasto: le vecchie e lacere bandiere dei suoi reggimenti. Questo sarà.fatto, perché lo smarrimento della coscienza nazionale, la dimenticanza delle eroiche gesta dei nostri soldati intorno aLLa loro bandiera, sono cosefatalniente transeunti. I bellissimi versi di Leopardi sono un ,nonito per tutti, anche per quei signori che non vorrebbero udire: "Italia! Le genti a vincer nate e nella fausta sorte e nella ria!" Torneranno al vento le nostre bandiere, asciugheremo le amare lacrime oggi versate, c'inchineremo e baceremo la strada ove esse passeranno, come baciare le orme di Gesù, nostro Redentore. Giù il cappello, poltroni, è l'Italia che risorge e che passai"

L'articolo creò un certo imbarazzo nell'ambiente militare, tanto che iJ comandante del VJJ Comando Militare Territoriale di Firenze, generale di c01vo d'am1ata Carlo de' Simone, inviò un dispaccio al Segretariato Generale del Ministero il 22 giugno seguente , (Comando Militare Territoriale di Firenze VII - Ufficio Collegamento Eserc ito Paese - n.856/CEP di prot.) il cui contenuto era il seguente: "Il settimanale fiorentino "Prisma" nel nwnero del 15 giugno qui allegato, ha pubblicato un articolo sulla mancanza di bandiere in tutti i reparti dell'Esercito criticando le di,)posizioni a carattere sospensivo emanate al riguardo. l 'articolo stesso trova origine dalla rivista militare del 2 giugno alla quale intervenne numeroso pubblico che manifestò chiaramente il senso di soddisfazione e di compiacimento per l'efficienza e l 'impeccabile comportamento dei reparti. Ma, sul posto stesso della rivista e nei giorni successivi, sono stati fatti commenti non favorevoli sulla assoluta mancanza di qualsiasi insegna e bandiera nei reggimenti che avevano sfilato87 • E in particolare veniva rilevata tale deficienza nei riguardi del reggimento Garibaldi della Divisione " Folgore" e del 78° Regg. ftr. "Toscana", ambedue ricchi di antiche e recenti gloriose vicende . Nel rappresentare quanto sopra a codesto Ministero , come estrinsecazione di un sentimento popolare, e quindi della pubblica opinione, ritengo opportuno ricordare altresì che in linea militare sarebbe molto bene il rivalutare e riattivare il culto per la Bandiera , che costituiva potente leva morale anche nei riguardi delle tradizioni e del senso di onore del Corpo che aveva in consegna il vessillo . Pur comprendendo che le bandiere non sono state ancora concesse ai Cmpi per molteplici motivi ed in particolare per la non ancora avvenuta de_finizione degli emblemi da apporvi, riterrei tuttavia quanto mai opportuno che si accelerasse la soluzione della questione. Per quanto concerne i reparti del Territorio sarebbe bene che fosse concessa la bandiera al 78° Reggimento Fanteria "Toscana", Reggimento ricco di antiche e gloriose tradizioni, ormai giunto ad un grado di otganizz.azione ed efficienza più che soddisfacente e tale da meritare La concessione stessa, quale ambìto prem.io che avrehbe favorevoli risonanze sia nell'ambito civile che nel consolidamento della compagine reggimentale."

Non sappiamo se il dispaccio del generale de ' Simone ebbe risposta ma sappiamo che il Ministero procedette nello studio del nuovo modello di bandiere che avrebbero sostituHo quelle che per ottantasette anni 87 I

reparti al le dipendenze del VII C.M.T., oltre al 78° fanteria, erano I ' 88° fanteria. 1'8° artiglieria da campagna, il 9° artiglieria da campagna controcarri. il 7° C.A.R .. il battaglione artieri ed il battaglione collegamento "Friuli'', la 7" compagn ia artic,i. la 7" compagnia collegamenti, il 7° centro autieri , il 7° autoreparto e la 7" compagnia di sanità.

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avevano accompagnato i nostri reparti in pace ed in guerra, progettando di benedirle e di consegnarle ai reparti in un'unica grande cerimonia da svolgersi contemporaneamente su tutto il territorio nazionale il 4 novembre, anniversario della vittoria nella Grande Guerra. Per quanto riguardava le vecchie bandiere , il 2 ottobre del 1947 il Ministero (Ministero della Difesa - Ufficio Segreteria e Personale - Sezione Segreteria, n .5132/SP/ l di prot.) inviava agli Ispettorati d'Arma e a tutti gli uffici dello Stato Maggiore Esercito il promemoria seguente, datato 20 settembre: "MINISTERO DELLA DIFESA - ESERCITO Segretariato Generale Ufficio I Oggetto: sistemazione bandiere. Come è noto, in attesa delle nuove bandiere, si è disposto che i reggimenti depositassero le vecchie bandiere presso i Comandi Territoriali per trasferirle, in un secondo tempo, al Museo del Vittoriano. Trattasi ora di.fissare i criteri con cui dovrà organizzarsi la consegna al Museo delle vecchie insegne ed in particolare di stabilire: a) - se si dovrà fare una solenne cerimonia o si dovranno trasferire le bandiere alla spicciolata; b) - se L'eventuale cerim.onia dovrà precedere o seguire la consegna ai reggimenti delle nuove bandiere. L'Ufficio è d'avviso: - che convenga portare le vecchie bandiere al Museo quando esse, per L'avvenuta consegna ai Corpi delle nuove bandiere, non saranno più che cimeli storici; - che un'austera cerùnonia a carattere militare per onorare le vecchie bandiere non potrebbe acquistare nessun sapore politico anche se le band;ere stemmate sventolassero per l'ultima volta davanti all'Altare della Patria . Si propone pertanto: 1 °) - solenne consegna delle nuove bandiere ai Corpi con benediz:ione e sfilamento . Cerimonia di presidio . Se si farà in tempo, le cerimonie si potranno.fissare per il 4 novembre; 2°) - successivamente, in data da stabilirsi, riunione in Roma di tutte le vecchie bandiere accompagnate dal Comandante, alfiere e scorta di due sottufficiali. Le bandiere, spiegate sul posto, si ammasseranno ai piedi della scalea ciel Vittoriano. Le truppe del presidio renderanno gli onori regolamentari. Le bandiere quindi saliranno la scalea e sfilando davanti al sacello del Milite Ignoto entreranno al Museo .

PER LE DECISIONI DEL SIGNOR MINISTRO Annotazioni del Sig. Generale Supino . Come da direttive di V.E . ritengo opportuno accelerare la consegna delle nuove bandiere. Le vecchie bandiere, salutate dalle nuove, saliranno al Vittoriano e saranno consegnate al Museo. Epoche da stabilirsi." Nel frattempo, iJ 13 ottobre J947 il Ministero trasmetteva i nominativi e le sedi degli enti concessionari delle nuove bandiere (Min istero della Difesa - Esercito, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, n. 2194/0rd./I di prot.): i1 documento in questione stabiliva quanto segue: "Si trasmettono i nominativi e le sedi degli enti concessionari delle nuove Bandiere. Ad integrazfone dei criteri già espressi con foglio 2069/=rd./l del 22 settembre ed a scioglimento della riserva contenuta nello stesso foglio relativa alla bandiera per i G.E.D., si precisa: a) - poiché l'Arma di Artiglieria è già concessionaria, come tale, di una propria bandiera che conviene conservare per le sue alte decorazioni al valore, questa potrebbe essere data in consegna alla Scuola di artiglieria, rimanendo come Bandiera di arma. Di conseguenza, la Scuola non avrebbe Bandiera propria .

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Il criterio è analogo a quello per il quale la Bandiera del Genio, del Corpo di Sanità e del Corpo Automobilistico viene consegnata alle rispettive Scuole. b)-La Bandiera dell'Arma del Genio dovrebbe essere custodita alternativcunente, per la durata di un anno, dalla Scuola Artieri e dalla Scuola Collegamenti. c) - Si ritiene opportuno che anche L'Arma di Cavalleria abbia un 'unica Bandiera, custodita presso la Scuola d; Autoblindismo ."

In allegato al dispaccjo vi era l'elenco dei reparti e degli enti ai quali veniva concessa la nuova Bandiera di gue1rn, che proporremo tra breve a proposito della cerimonia di benedizione delle insegne. Quattro giorni più tardi, il 17 ottobre, il Segretario Generale approvava la fornitura delle nuove Bandiere inviando alla Direzione Generale di Commissariato e Servizi Amministrativi e per conoscenza allo Stato Maggiore Esercito, il relativo urgente ordine di approntamento (Ministero della Difesa - Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 117607/1.2 425.1.l) specificando che tutto doveva essere pronto per il 4 novembre successivo, data stabilita per la grande cerimonia di benedizione delle Bandiere mod. 1947. A questo proposito il 22 ottobre veniva diramata una prima circolare (Ministero della Difesa - Esercito Segretariato Generale - prot. n . 117900/I.2 124.l .2) indirizzata al Gabinetto del Ministro ed avente per oggetto la "Benedizione di nuove bandiere in Roma" che recitava: "I - Gli Enti del presidio di Roma che il 4 novembre dovranno consacrare la nuova bandiera sono i seguenti: Legione Allievi Carabinieri; I O reggimento granatieri; scuola carrismo,· scuola autoblindismo; scuola motorizzazione; Direzione di Conunissariato. Poiché gli ultimi quattro EntÌ, stante L'esiguità della loro forza, non potrebbero ben figurare nello .~filamento in parata, la cerimonia unica di presidio interesserà soltanto La Legione Allievi ed il J O granatieri che potrà, per altro, intervenire con un solo battaglione. 2 - Oò premesso, si prega codesto Gabinetto di valutare l'opportunità di invitare alla cerimonia di presÌdio il Capo Provvisorio dello Stato , il Presidente del Consiglio, gli Addetti niilitar; e altre Autorità, comunicando tempestivamente quali inviti dovranno essere fatti a cura di questo Segretariato Generale. 3 - Per l 'occasione è necessario stabilire se la Bandiera debba inchinarsi al Capo dello Stato, come s; inchinava al Re, o se il Capo dello Stato debba salutare la Bandiera. Ad avviso dello scrivente, poiché lafisiono,nia del Presidente della Rrepubblica è diversa da quella del Sovrano, Egli dovrà salutare la bandiera che rappresenta."

Il 23 ottobre seguente, visto che il modello delle nuove bandiere era stato nel frattempo definito - anche se come vedremo, iJ relativo decreto verrà pubblicato solo il 25 ottobre - e che un numero sufficiente d:i esse - allestite a cura dell 'Ispettorato Generale dei Servizi di Commissariato sotto l'egida deJla Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi - era stato depositato presso le sed i dei Comandi Militari Territoriali, il Ministero rese nota la circolare (Ministero della Difesa-Esercito - Segretariato Generale, prot. 118000/I.2 124.l .2) che aveva per oggetto appunto la consegna e benedizione deJla nuova Bandiera di guerra e che conteneva due allegati, "Cerimoniale" e "Elenco dei Corpi concessionari della bandiera". Il testo fu il seguente: "Seguito nota 11694211.2 in data 7 ottobre e .a . ll 4 novembre 1947 P.V si procederà alla solenne consegna della nuova bandiera per tutti gli enti che ne sono già concessionari. I-Alle Anni di Araglieria e Genio, secondo la tradizfone, e all'Anna di Cavalleria, non più ordinata in reggimenti, verrà data una bandiera di Arma. 2 - Le bandiere d'Arma e quelle dei Servizi saranno prese in consegna dagli entÌ seguenti : Arma d'Artiglieria - Scuola d'Artiglieria -Bracciano; Arma del Genio - Scuola Artier; - Civitavecchia;

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(bandiera unica) Arma di Cavalleria - Scuola Autoblindismo - Roma; (bandiera unica) Arma dei Carabinieri - Legione Allievi Carabinieri - Roma; (bandiera unica) Corpo di Sanità Militare - Scuola di Sanitcì Militare - Firenze; Corpo di Commissariato - Direzfone di Commissariato del Comando Militare Territoriale di Roma; Corpo Automobilistico -Scuola della Motorizzazione di Roma . 3 - La consegna e la benedizione della bandiera avverrà con cerimonia di Corpo , presso gli alloggiamenti, o davanti al Monumento ai Caduti, o in altra località idonea, secondo le allegate nonne del cerimoniale. Nei presidi in cui si debbano benedire più bandiere, per conferire alla funzione maggior solennità, porrà essere svolta una cerimonia unica organizzata a cura del comando di presidio . A cerimonia compiuta, i reggimenti con ,nusica e bandiera sfileranno per le vie della città . 4 - Alla cerimonia, che dovrà avere carattere di austera e degna solennità, si dovranno invitare le Autorità civili e militari, rappresentanze di Associazioni Combattentistiche e d'Arma,famiglie di caduti, ecc . 5 - I coniandi di Corpo, a CLd sarà tempestivamente fornita la nuova bandiera a cura della Direzione Generale di Commissariato, ritireranno la vecchia bandiera, stendardo o Labaro ora depositati presso i Comandi Militari e, a cerimonia compiuta, tratterranno tali insegne in attesa di disposizioni per il successivo invio al Sacrario delle Bandiere al Vittoriano . 6 - La benedizi0ne della nuova bandiera agli enti che.fossero privi della vecchia, avverrà secondo lo stesso cerimoniale opportuna,nente adattato. ALLEGATO 1 "CERIMONIALE P't."'R LA CONSEGNA E LA BENEDIZIONE DELLA NUOVA BANDIERA Al CORPI DELL'ESERCITO" 1-Il reggimento, appiedato ed in armi, si reca al luogo prescelto per la cerùnonia ove sarà eretto apposito altare. La vecchia e La nuova Bandiera, avvoile nei foderi, saranno inviate sul posto in precedenza e collocate die tro l 'altare. Alla vecchia bandiera sono applicate le decorazioni e la fascia de/La nuova bandiera la quale ne resta quindi priva. 2-Schierato il reggùnentofronte all'altare, il comandante ordina gli onori alla bandiera. La vecchia bandiera portata dall'alfiere e la nuova portata dall'Aiutante Maggiore in Liberate dai foderi, vengono condotte al centro dello schieramento mentre la truppa rende gli onori di rito. La nuova bandiera è a sinistra della vecchia . La musica suon.a Le prime 4 misure dell'inno di Mameli, o,nettendo L'introduzione e cominciando dal canto. 3-0rdinato il pied'arm, il comandante con la vecchia bandiera alla sua destra e la nuova alla sua sinistra, si avvicina all'altare. Impugna quindi con la mano sinistra la nuova bandiera e la presenta, con l'asta diritta, al sacerdote perché la benedica. Benedetta la nuova bandiera, il cornandante la consegna con la mano destra all'alfiere e con la sinistra riceve da Lui la vecchia bandiera che passa all'Aiutante Maggiore in Toglie quindi la fascia e le decora zioni alla vecchia bandiera e le pone alla nuova. Compiuta tale operazione, il Comandante.fa fronte alla truppa; la nuova bandiera va a collocarsi alla sua destra e la vecchia alla sua sinistra . li Comandante ordina quindi di presentare le armi; il tronibettiere suona tre attacchi seguiti dal saluto alla bandiera; mentre la banda suona l 'inno di Mameli, le bandiere ed il Comandante avanzano.fino a 20 passi dal.fronte dello schieramento. 4-0rdinato con un cenno che la musica cessi di suonare, il Comandante riprende la nuova bandiera con la

r,

r.

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sinistra e dice ad alta voce: "Ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati! La Religione ha ora benedetto la bandiera che il Capo dello Stato, a nome del Popolo Italiano , concede al Reggùnento. Noi dobbiamo conservarla in ogni occasione, con qualunque sacrfficio nostro, e morire piuttosto che abbandonarla.Giuriamo tutti di difenderla.fino alle ultime stille del nostro sangue, per il servizio della Patria". Ciò detto egli dice "Lo giuro!"; tutti, alzando ilfitcile con la mano destra ripetono ad alta e chiara voce "Lo giuro! " . Il Coniandante riconsegna quindi la bandiera all'alfiere e gli dice: "Questo simbolo dell 'onor militare è a voi affidato nella certezza che voi lo custodirete anche a rischio della vostra stessa vita". Impugna poi la vecchia bandiera con la mano sinistra e dice: "Questa insegna,fatta sacra dal sacrificio dei nostri Morti , sarà religiosamente conservata con gli altri trofei di guerra che ricordano i.fasti dell 'Esercito Italiano ." Riconsegna quindi la vecchia bandiera all'Aiutante Maggiore che la pone nel fodero. Il Comandante fa rimettere le armi al piede e quindi il reggimento sfila in parata davanti alla nuova bandiera. Nei presidi in cui si debbono benedire più bandiere potrà essere organizzata una cerimonia unica per più corpi; in quest'ultimo caso il comando delle truppe schierate sarà assunto da un ufficiale generale . Le bandiere, vecchie e nuove, salutate con gli onori di rito, vengono condotte contemporaneamente al centro dello schieramento del Corpo cui appartengono. Il Generale Comandante, ordinato il pied'arm, da il comando "bandiere"; a tale com.anelo Comandanti e bandiere si accostano all'altare e si procede, come detto al n.3, alla consacrazione . Il Sacerdote passa a benedire. Quando l'ultima bandiera è stata consacrata, i Comandanti di Corpo e gliAlfierifannofronte alla truppa. Il Generale comandante ordina di presentare le armi e quando la musica comincia a suonare l'inno di Mameli i Comandanti e Le bandiere si portano dinnanzi alla ri:::,pettiva unità . Il Generale Comandante ordina il pied'ann e la musica cessa cli suonare. I Comandanti di corpo, uno dopo l'altro, nell'ordine di schieramento,fatte presentare le armi, presenLano la nuova bandiera al corpo e salutano la vecchia, come detto al n.4,facendo quindi rimettere le armi al piede. Compiute tali operazioni, il Generale comandante fa riunire le bandiere dinnanzi al palco delle Autorità e le truppe sfilano in parata." ALLEGATO 2 "ENTI CONCESSIONARI DELLA NUOVA BANDIERA E LORO SEDJss. SCUOLE. • Accadernia Militare di Modena; • 1 ° Centro Addestramento Reclute di Casale Monferrato; • 2° Centro Addestramento Reclute di Cuneo; • 3° Centro Addestramento Reclute di Como; • 4° Centro Addestramento Reclute di Montorio Veronese; • 5° Centro Addestramento Reclute di Modena; • 6° Centro Addestramento Reclute di Pesaro; • 7° Centro Addestramento Reclute di Siena; • 8° Centro Addestramento Reclute di Orvieto; • 9° Centro Addestramento Reclute di Bari; • 10° Centro Addestramento Reclute di Avellino; • 17 ° Centro Addestramento Reclute di Palermo; • Centro Addestramento Avanzato Reclute di Artiglieria di Civitavecchia; 88 NeU ' elenco

sono compresi tutti gli Enti mai disciolti e quelli ricostituiti dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

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• Scuola di Fanteria di Cesano di Roma; • Scuola di Carrismo di Roma. ARMA DEI CARABINIERI: Legione Allievi di Roma . ARMA DI FANTERIA. Regcimenti di fanteria divisionali:

• • • • • • • • • • •

87° reggimento di fanteria (div. Friuli) a Bolzano; 88° reggimento di fanteria (div.Friuli) a Riva del Garda 21 ° reggimento di fanteria (div. Cremona) ad Asti; 22° reggimento di fanteria (div. Cremona) a Torino; 67° reggimento difanteria (div. Legnano) a Legnano; 68° reggimento difanteria (div. Legnano) a Bergamo; Reggimento fanteria "Nembo" (div.Folgore) a Belluno; Reggimento fanteria "Garibaldi" (div. Folgore) a Pordenone; 76° reggimento fanteria (div. Mantova) a Pradamano; 114° reggimento.fanteria (div. Mantova) a Gorizia,· 59° reggimento fanteria (Div. Manto va) a Palmanova.

Reggimenti d.i fanteria delle brigate: • 5° reggimento fanteria (brigata Aosta) a Palermo; • 6° reggimento fanteria (brigata Aosta) a Palermo; • 45° reggimento fanteria (brigata Reggio) a Catania; • 46° reggimento fanteria (brigata Reggio) a Messina; • 60° reggimento fanteria (brigata Calabria) a Sassari; Reggimenti di fanteria non indivisionati: • 4 ° reggimento alpini a Torino; • I 57° reggimento fanteria "Liguria" a Genova; • 3° reggimento bersaglieri a Milano ; • 6° reggimento alpini a Merano; • 8° reggimento alpini a Tolmezzo; • 40° reggimento fanteria "Bologna" a Modena; • 78° reggimentofanteria "Toscana" a Firenze; • 1 ° reggimento "Granatieri di Sardegna" a Roma; • 9° reggimento fanteria "Bari" a Bari; • 75° reggimento fanteria "Napoli" a Napoli. ARMA DI CAVALLERIA: Scuola di Autoblindismo di Roma (Tor di Quinto) ARMA DI ARTIGLIERIA: • Bandiera dell'Arma: Scuola di artiglieria di Bracciano; - da campagna: • 8° reggimento artiglieria da campagna (div. Friuli) a Vicenza; • 35° reggimento artiglieria da campagna (div. Friuli) a Trento; • 7° reggimento artiglieria da campagna (div. Cremona) a Torino; • 17° reggimento artiglieria da campagna (div. Cremona) a Novara; • Reggimento artiglieria a cavallo (div. Legnano) a Milano; 170


• 11 ° reggimento artiglieria da campagna a Cremona; • 33° reggimento artiglieria da campagna (div. Folgore) a Montebelluna; • 184° reggimento artiglieria da campagna (div. Folgore) a Pordenone; • 5° reggimento artiglieria da campagna (div.Mantova) a Palmanova; • 155° reggimento artiglieria da campagna (div. Mantova) a Martignacco; - controcarro: • 9° reggimento artiglieria controcarro (div. Friuli) a Bressanone; • 52° reggimento artiglieria controcarro (div. Cremona) ad Acqui; • 41 ° reggimento artiglieria controcarro (div.Folgore) a Bassano del Grappa; • 18° reggimento artiglieria controcarro (div.Mantova) a S. Marco di Prato. - contraereo: • 3° reggimento artiglieria contraereo (div. Friuli) a Merano; • I O reggimento artiglieria contraereo (div. Cremona) ad Albenga; • 2 ° reggimento artiglieria contraereo (div.Legnano) a Novara; • 5° reggimento artiglieria contraereo (div.Folgore) a Padova; • 4° reggimento artiglieria contraereo (div.Mantova) a Cervignano. ARMA DEL GENIO: Scuola Artieri di Civitavecchia(]); CORPO DI SANITÀ MILITARE: Scuola di Sanità Militare a Firenze; CORPO DI COMMISSARIATO: Direzione di Commissariato del Comando Militare Territoriale di Roma; CORPO AUTOMOBILISTICO: Scuola della Motorizzazione di Roma - Cecchignola. (1) In rotazione annuale con la Scuola Collegamenti"

Il 25 ottobre 1947 venne finalmente pubblicato jJ decreto di approvazione del nuovo modello cli Bandiera per l'Esercito, per 1' Aeronautica e per i reparti a terra della Marina, (G .M. N.7 - Leggi e decreti ii.flettenti il servizio generale dello Stato - Decreto legislativo del Capo provvisorio de11o Stato 25 ottobre 1947, n.1152. -Adozione di una bandiera per l'Esercito e per l 'Aereona.utica nonché per i reparti a terra della Marina militare - (Ufficio del Segretario generale) - (Gazzetta ufficiale n.251, del 31 ottobre 1947) il cui testo fu iJ seguente:

"REPUBBLICA ITALIANA IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO Vista la legge 24 dicenibre 1925, n.2264; Visto l'art. 8 del decreto legislativo Presidenziale 19 giugno I 946, n.l; Visto il decreto-legge luogotenenziale 25 giugno 1944, n..l 51; Visto il decreto legislativo luogotenenziale 16 marza 1946, n .98; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri; Sulla proposta del Ministro per la Difesa; HA SANZIONATO E PROMULGA Art. I Per tutti gli enti dell'Esercito e dell'Aereonautica Militare e per i reparti a terra della Marina militare, attualmente concessionari di bandiera, labaro o stendardo, è adottata una bandiera avente le caratteristiche di cui alla tavola annessa al presente decreto,firmata dal Ministro proponente. Art. 2 171


Detta bandiera si compone di: una freccia; un'asta; una fascia; un cordone. Art. 3 La freccia è in ottone dorato della Lunghezza complessiva di cm. 35 Su di essa sono incisi: il noniinativo del! ' Ente concessionario; l'epoca della sua creazione, delle successive sue formazioni ed ordinarnenti; i fatti d 'arme cui prese parte; le ricompense al valore di cui la bandiera è ji-egiata; tutte quelle altre onorifiche indicazioni stabilite con speciali decreti del Ministro della difesa. Art. 4 L'asta è in legno rivestita di velluto color verde ed ornata con bullette d'ottone poste a Linea spirale. Ha una Lunghezza di metri 2,20 compresi il codolo (cm .10) che si conficca nellaji-eccia ed il calcio (cm. IO) Art. 5 Il drappo, intessuto in seta naturale, è di forma quadrata delle dimensioni di cm. 99 per ogni lato. È suddiviso nei colori verde, bianco e rosso, ciascuno della larghezza di cm.. 33. Art. 6 La fascia è di seta naturale colore turchino au,urro. È fermata, a nodo, alla parte inferiore della freccia in modo che le due sn·isce che ne risultano siano della lunghezza di cm . 66 ciascuna. Dette strisce sono completate, all'estremità Libera, da una frangia argentata di cm . 8 x 8. Art. 7 Il presente decreto enn·a in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana . Il presente decreto, munito del sigillo dello stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana . È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare come legge dello Stato . Dato a Roma, addì. 25 ottobre 1947. DE NICOLA DE GASPERI - CINGOLANI" Delle cerimonie congiunte riguardanti la benedizione e la consegna delle nuove Bandiere ai reparti del ricostituito Esercito Italiano, la più importante, per la cornice in cui si svolse, fu certamente quella di Roma , riguardo alla quale il Comando Militare Territoriale diramò il 2 di novembre il dettagliato programma (VIII Comando Militare Territori.aie (Rom a) - Uffic io Territoriale e Affari Vari (T.A .V.) - P Se:t.ione n.31560/1/tav di prot.) che riportiamo per esteso89:

"I)-il 4 novembre p.v. alle ore 9,45, nella Caserma Luciano Manara (Via Legnano)<)(), si procederà alla solenne benedizione e consegna delle nuove bandiere di guerra agli enti sottoindicati: ESERCITO: a) Bandiere d'Arma: - Arma dei carabinieri: Legione Allievi Carabinieri - Roma - (bandiera unica) -Arma di cavalleria: Scuola Autoblindismo -Tor di Quinto - (bandiera unica) 89 Le

Bandiere che furono poi consegnate il 4 novembre 1947 erano state tutte approntate il 27 ottobre. (Ministero della DifesaEserci to. Direzione Generale dei Servizi di Commissari ato ed Amministrativi, prot. n.3940/ l C/TTT) 90 L'attuale Via Carlo Alberto dalla Chiesa , che collega il Viale Giulio Cesare con il Viale delle Milizie.

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- Arma dei artiglieria: Scuola Artiglieria - Bracciano -Arma del genio: Scuola Artieri - Civitavecchia - (bandiera unica) b) Bandiera dei reggimenti di fanteria: 1° Granatieri - Roma c) Bandiere delle Scuole: - Scuola Carrismo: Scuola Carrismo - Roma d) Bandiere dei Corpi: - Corpo Automobilistico: Scuola Motorizzazione - Cecchignola - Corpo Commissariato: Direzione di Conunissariato - Comiliter AERONAUTICA: a) Bandiere d'arma: Presidio Aeronautico - Roma b) Bandiere di 3 stonni: Stormi: Notturno (Guidonia) Baltùnore (Guidonia) Trasporti (Centocelle) GUARDIA DI FINANZA: a) Bandiere del Corpo: Legione Allievi G. Finanza -Roma b) Bandiere delle 2 Scuole: Accademia e Scuola di Applicazione - Roma PUBBLICA STCUREZZA : a) Bandiera di Corpo: Scuola Allievi Uff e Sottuff - Roma ll) Le nuove Bandiere di guerra saranno benedette dall 'Ordinario Militare , SE. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone. III) REPARTI CHE PARTECIPERANNO ALLA CERIMONIA: -Banda CC. - Banda G. Finanza - Banda Aeronautica - Una Compagnia Marina - Un Btg. Carabinieri - Un Btg. Granatieri - Un Gruppo Artiglieria - Un Btg. Genio - Un Btg. Formazione (Scuole: Carrismo, Autoblindo, Motorizzazione, Compagnia Sussistenza) - Un Btg. Guardie di Finanza - Un Btg. Aeronautica - Un Btg. P.S. IV - FORMAZIONE DEI REPARTI a) Le truppe saranno riunite in una brigata di formazione al Comando del Generale di Brigata Armando De Vincentiis. b) La brigata sarà così composta: -1 ° regg. di formazione - al comando del Colonnello Castagno/i: Banda CC Cp. Marina BTG.CC Btg. Granatieri Gr. Artiglieria Btg. Genio - 2° Reggi difonnazione - al comando del Colonnello Pedoni: Banda Guardia Finanza Btg. Formazione Btg. Guardia Finanza Btg . Aeronautica Btg. P.S. 173


c) ciascun Btg. sarà costituito su 3 compagnie. Ciascuna compagnia su 3 plotoni di 21 uomini ciascuno. V) - LOCALITÀ- Caserma Luciano Man.ara in Via Legnano VI) - UNIFORME - Di marcia, con bustina e copricapo speciale VII) - Armamento - Individuale VI!l) - SCHIERAMENTO -Reggimenti in linea di colonne di battaglioni. IX) - Le truppe saranno schierate alle ore 9,15 X) - CERIMONIALE - Allegato n.l Xl) - Terminata la cerimonia alla "Luciano Man.ara", la Brigata con le Bandiere in testa si recherà all'Altare della Patria per l'omaggio al Milite Ignoto, schierandosi ai piedi della scalea. ITINERARIO - Via Legnano - Via Fabio Massimo - Via Cola di Rienzo - Piazza del Popolo - Corso - Piazza Venezia. In Piazza del Popolo, il corteo militare sarà seguito dalle Associazioni Combattentistiche, ivi radunatesi precedentemente. La musica dell'Aeronautica, che chiuderà il corteo militare, precederà il corteo delle varie Associazioni. Xli) - Cerimoniale per le manifestazioni all'Altare deLla Patria: Allegato n. 2."

Il 4 novembre 1947, 87 anni dopo quello del 31 maggio 1861 voluto dal Re Vittorio Emanuele Il , venne diramato l'Ordine del Giorno del Ministro della Difesa: "MINISTERO DELLA DIFESA - ESERCITO ORDINE DEL GIORNO 4 NOVEMBRE 1947 Ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati! Colla cerimonia odierna della consegna delle nuove Bandiere ai Corpi dell'Esercito si chiude il ciclo ideale dei riflessi del cambiamento istituzionale nei riguardi delle Forze Armate, aperto nel febbraio e.a. con il giuramento degli ufficiali alle istituzioni repubblicane. Lungo cammino in breve spazio di tempo, che segna un nuovo legame dell'esercito alla Nazione, in una suprema garanzia di libertà politica e d'indipendenza nazionale; lungo cammino che riallaccia con un ponte ideale le nuove Bandiere alle vecchie, on.uste e .fiere di sacrificio, di dignità e di valore! Oggi, mentre si onora la nuova insegna tricolore, simbolo della Patria unita e libera, il pensiero dei soldati di tutti i gradi si rivolga reverente verso le vecchie Bandiere che sventolano per l 'ultima volta al sole e dinnanzi ai ranghi, prima di ascendere al Vittoriano per richiudersi nel passato ma non nell'oblio. Alla loro ombra, in un secolo di storia, l'Italia è divenuta una Nazione più grande non solo per l'aumentato numero, ma per il pensiero e per il lavoro degli italiani; collo sguardo idealmente fisso in loro centinaia di migliaia dei migliori figli d'Italia sono caduti nell'adempimento di un altissimo dovere portato fino ali' estremo sacrificio . Onore alle vecchie Bandiere! Queste si spogliano delle ricompense guadagnate su cento campi di battaglia e ne danno l'onore alle nuove bandiere a simbolo di una tradizione insuperabile ed insuperata di dignità, di fedeltà alla Patria, di dedizione al dovere che non s 'interrompe ma si perpetua, come si perpetua !afa.ce della civiltà italica dai padri ai figli ed arde di luce ognor più viva e più alta sul mondo. Onore alle nuove Bandiere! Sul segno augusto ed imperituro della Patria unita e libera invochiamo da Dio la benedizione della Pace, dell'Onore e della Lealtà di tutti i cittadini, uniti nell'omaggio all'altissimo simbolo della Patria immortale! IL MINISTRO Roma, 4 novembre 1947" Esaminiamo ora in dettaglio le caratteristiche della nuova Bandiera mod. 1947.

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• La freccia, che conservò intatta l 'importanza attribuitale fin dal 1860, ancora realizzata in bronzo dorato a fuoco, mantenne l'altezza totale di 35 centimetri - globo e piedistallo compresi - recando ora all'interno la stella a cinque punte attorniata da foglie di acanto e sormontata dalle iniziali intrecciate "R.I.", sotto alla quale appruiva il gladio romano posto in posizione verticale, con la lama rivolta in alto. La freccia vera e propria era alta in tutto 17 centimetri ed aveva uno spessore di 13 millimetri alla base, che si restringeva mano mano fino a misurare solo 3 millimetri in conispondenza della punta. La freccia continuò a poggiare su un globo circondato da un anello sul quale vi era l ' iscrizione in rilievo "ESERCITO ITALIANO" in lettere romane maiuscole; il globo, a sua volta, poggiava sempre su un gambo quadrangolare sormontato da una capitello di tipo corinzio, sulle cui quattro facce andavano incise le iscrizioni regolamentari. • L'asta, costituita ora da due segmenti in legno di frassino lunghi 1 metro e 1Ocentimetri ciascuno, riunibili mediante una ghiera in ottone , era lunga in tutto 2 metri e 20 centimetri compreso il codolo lungo 10 centimetri, che si conficcava nella freccia e il calcio , anch 'esso lungo 10 centimetri. Aveva sempre un diametro di 3,4 centimetri ed era ora interamente ricoperta di velluto color verde, fissato grazie alle solite "bullette"in metallo dorato a testa piatta, disposte a spirale; il calcio, anch 'esso in bronzo dorato a fuoco, era a sezione circolare e recava al fondo una piccola sfera saldata. • La cravatta o "fascia" o "nastro", sempre realizzata con tessuto di seta color turchino-azzurro e larga 8 centimetri, veniva fermata a nodo alla parte inferiore della freccia in modo che risultassero due strjsce della lunghezza di 66 centimetri ciascuna. Le strisce erano completate alle estremità libere da una frangia ru·gentata lunga anch'essa 8 centimetri. • 11 cordone unico, realizzato in filato di metallo argentato , veniva annodato alla base della freccia ; i tratti liberi erano lunglù 67 centimetri e ternùnavano ognuno con un fiocco dello stesso materiale e colore, lungo 10 centimetri; • Il drappo infine , realizzato sempre con tessuto di seta naturnle tinta, era di forma quadrata, misurava ora 99 centimeui per ogni lato ed era costituito da tre bande cucite tra di loro, ciascuna delle quali larga 33 centimetri. Con l'adozione di questa insegna scomparivano così tutte le tipologie in uso fino a quel momento - gli Stendardi per l a Cavalleria, per l ' Artiglieria e per la Fanteria Carrista, la Bandiera ridotta per gli Alpini ed i Bersaglieri ed i Laba1i - tutte sostituite dalla Bandiera di modello unico , della quale esistevano ora due diverse tipologie , la "Bandiera di guerra" concessa alle Arnù dei Carabinieri, di Artiglieria e del Genio, ai Servizi ed ai corpi dell'Esercito e la "Bru1diera d'istituto" concessa appunto agli Istituti ed alle Scuole nùhtari ed equiparate alle Bandiere di guerra . Le Bandiere, che venivano concesse esclusivamente dal Presidente della Repubblica attraverso apposito decreto , potevano essere offerte da associazioni nazionali, da enti o da privati ma sempre previa autorizzazione ministeriale. Dopo la grande cerimonia del 4 novembre 19479t, la concessione e la distribuzione delle nuove Bandiere continuò negli anni successivi: riportiamo di seguito la cronologia della concessione e relativa alle unità e scuole di nuova costituzione.

Scuole Accademia Militare: ricostituita a Lecce il 1° dicembre 1945 quale unica fonte di reclutamento per ufficia-

li in servizjo permanente effettivo cli tutte le Armi e Servizi, ritornò nell'antica sede di Modena nell'ottobre del 1947. Ricevette la Bandiera d'istituto a Roma nel corso della cerimonia tenutasi il 4 novembre 1947. Scuola di Fanteria: costituita a Cesano di Roma il 5 maggio 1946, ricevette la Bandiera d ' istituto a Roma nel corso della cerimonia tenutasi il 4 novembre 1947. 91 Dal momento in cui S.M. il Re Urnbe1to U, a seguito del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 aveva lasciato il Quirinale per l'esiJfo p01toghese e fino al 4 novembre del 1.947 i repa1ti del nuovo Esercito repubblicano erano rimasti privi di Bandiera.

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Scuola di Artiglieria: costituita a Bracciano (RM) il 5 maggio 1946, ricevette la Bandiera d'istituto a Roma nel corso della cerimonia tenutasi il 4 novembre 1947. Scuola Artieri: costituita a Civitavecchia (RM) nel gennaio 1946 venne trasformata in Scuola Genio Pionieri il 1° marzo 1950; la Bandiera, che era quella dell'Arma del Genio, venne approntata il 2 novembre 1947 (VIII Comando Militare Territoriale, Ufficio T.A .V. , prot. n. 31560/1/TAV) e consegnata a Roma nel corso della cerimonia tenutasi il 4 novembre 194792 . Scuola diAutoblindismo: costituita a Roma-Tor di Quinto nel 1946,ricevette la Bandiera - unica nell'ambito dell'Arma di Cavalleria 11011 più ordinata in reggimenti - a Roma nel corso della cerimonia tenutasi il 4 novembre l 947. Scuola di Cani.smo: costituita a Roma - Forte Tiburtino nel 1947 , ricevette la Bandiera a Roma nel corso della cerimonia tenutasi il 4 novembre 1947. Scuola di Sanità Militare: ricostituita a Firenze nel 1947, ricevette la Bandiera de] Corpo di Sanità Militare a Roma nel corso della cerimonia tenutasi il 4 novembre dello stesso anno. Scuola Militare "Nunziatella": ricostituita nel 1946 a Napoli come "Liceo Convitto" e poi divenuta "Collegio Militare di Napoli" tre anni dopo, assunse la denominazione di Scuola Militare "Nunziatella" a partire dal novembre 1953. La Bandiera d'istituto venne concessa iJ 7 marzo 1950 (Ministero della Difesa-Esercito , Segretariato Generale, prot. 11. 1342/S) e consegnata il 24 maggio dello stesso anno durante la cerimonia tenutasi a Napoli in Via Caracciolo, all'altezza del monumento al generale Armando Diaz; Centro di Paracadutismo: costituito a Roma il 1° gennaio 1947, trasferito a Viterbo tre an ni dopo e a Pisa dal 15 giugno 1957, nel 1963 diede vita alla "Brigata Paracadutisti", in seno alla quale, dal 1° dicembre 1963, fu costituito un nuovo centro addestrativo denominato "Scuola Militare di Paracadutismo" a partire dal 1° aprile 1964. La Bandiera d'istituto venne concessa il 12 gennaio 1953 (Ministero della Difesa-Esercito , Segretariato Generale, prot. n. 66/S) , approntata il 23 gennaio (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale dei Servizi di Conunissariato ed Amministrati.vi, Ispettorato Generale dei Servizi di Commissariato, 224/IC/III G3) e consegnata a Viterbo il 19 aprile seguente durante la cerimonia tenutasi presso le casermette funzionali del Centro Militare di Paracadutismo. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Lecce: costituita il 1° febbraio 1948 a Lecce, nel novembre 1963 venne trasformata in "Scuola Allievi Ufficiali di Complemento Truppe Meccanizzate" e dal I O ottobre 1967 in "Scuola Allievi Comandanti di Squadra delle Truppe Meccanizzate e Corazzate". La Bandiera d'istituto venne approntata il 27 ottobre 1947. (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi, prot. n. 3940/IC/III) Scuola Allievi Comandanti di Squadra: costituita il I O maggio 1948 a Spoleto come "Scuola Allievi Sottufficiali", nel 1963 venne trasformata in Scuola A11ievi Sottufficiali di Complemento di Fanteria e a partire dal 1° ottobre 1967 in "Scuola Allievi Comandanti di Squadra". La Bandiera d 'istituto venne approntata il 27 ottobre 1947. (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi, prot. n. 3940/IC/III) Scuola di Artiglieria Controaerei: ricostituita nel giugno 1948 a Sabaudia (LT). La Bandiera d'istituto venne concessa il 21 giugno 1949 (Ministero della Difesa-Esercito, Segretariato Generale, prot. n. 3384/S) e consegnata dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Scuola Militare Alpina: costituita in Aosta il 1° luglio 1948. La Bandiera d'istituto venne approntata il 27 ottobre 1947. (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale dei Servizi di Commissaiiato ed Amministrativi, prot. n. 3940/lC/III). Scuola Servizi e Governo del Personale: costituita a Rieti il 1° gennaio 1949 per trasformazione della "Scuo92 In

base alla circolare n .3578/IC/Ill del 20 ottobre 1947 emessa dalla Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi (allegato n.2 , pagina 3 , nota n.1) la Bandiera cli guerra dell'Arma del Genio doveva essere custod ita alternativamente dalla Scuola Pionieri e dalla Scuola Trasmissioni con rotazione annuale. A partire dal l O gennaio 1955, a segu ito della concessione della Bandiera d 'istituto alla Scuola Trasmissioni , questa regola venne abo.lita e da quel momento la Bandiera del! ' Alma del Genio passò definitivamente sotto la custodia della Scuola del Genio Pionieri . (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del segretario Generale, prot. n. 6666/S del 21 novembre 1955)

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TAV. N. 25

Gagliardetti del I e del ll battaglione libico (Museo della Fanteria di Roma).

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IAV. N. 26

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Gagliardetto del III e del IV battaglione libico (1\1/useo della Fanteria di Rmna).


TAV. N. 27

Gagliardetto del \I e del VI battaglione libico (Museo della Fanteria di Roma) .

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TAV. N. 28

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Diritto del primo tipo di Gagliarde!lo del Vll battaglione libico e secondo tipo di Gagliardetto del VII battaglione libico (Museo della Fanteria di Roma).


TAV. N . 29

Gagliardetti dell'V[IJ e del IX batraglione libico (Museo della Fanteria di Roma).

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Ja Mili tare Servizi ed Assistenza" attiva dal 22 marzo 1946, venne soppressa il 31 dicembre 195 J. La Bandiera venne consegnata nel dicembre de] 1951 poco tempo prima dello scioglimento. (Ministero della Difesa -Esercito, Segretariato Generale, prot. n. 8122/19/41) Accademia dei Servizi di Commissariato e di Amministrazione Militare: costituita il I O giugno 1951 a Maddaloni (CE) per trasformazione della "Scuola e Centro Esperienze di Commissariato" attiva dal 15 aprile 1950. La Bandiera d 'istituto venne concessa il 13 giugno 1951 (Ministero delJa Difesa-Esercito, Segretariato Generale, prot. n. 4029/S) e consegnata a Maddaloni il 30 settembre successivo in occasione della festa del Corpo di Commissariato. Scuola Allievi Ufficia] i e Sottufficiali di Artiglieria: costituita a Foligno il 1° giugno 1954 per trasformazione del "Centro Addestramento Avanzato Reclute di Artiglieria" dislocato a Civitavecchia. La Bandiera d 'istituto venne concessa il 23 ottobre 1947 al preesistente C.A.A.R. e consegnata a Roma durante la cerimonia tenutasi il 4 novembre di quell'anno. Scuola Truppe Corazzate: costituita il 1° luglio 1951 a Caserta in seguito alla fusione della "Scuola di Carrismo" di Forte Tiburtino costituita a Roma nel 1947, e della "Scuola di Autoblindismo" di Tor di Quinto, costituita sempre a Roma nel 1946. A partire dal 1° gennaio 1964 divenne "Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate" . La Bandiera d'istituto venne concessa il 26 agosto 1951 (Ministero della Difesa-Esercito, Segretariato Generale , prot. n. 4157 /S), approntata i] 5 settembre (Ministero della Difesa-Esercito, Dir.ne Gen.Je Servizi di Comrn.to ed Amm.vi, Ispettorato Generale dei Servizi di Commissariato, prot. n. 2087/IC/Ill H-3) e consegnata a Caserta l' 11 novembre seguente. Centro Addestramento Reclute Truppe Corazzate (C.A.R.T.C.): costituito il J O luglio 1951 ad Avellino per trasformazione del "10° Centro Addestramento Reclute" (C.A.R.), ne ereditò la Bandiera concessa in data 4 novembre 1947. Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Ascoli Piceno: costituita il 1° gennaio 1952 ad Ascoli Piceno per lrnsformazione della "Scuola Servizi e Governo del Personale di Rieti", dalla quale ereditò la Bandiera concessa il 9 febbraio 1949. (Ministero Della difesa-Esercito , ufficio del Segretario Generale, prot. n. 769/S) Scuola Allievi Sottufficiali Specializzati: costitu ita il 1° gennaio 1952 a Rieti, vem1e soppressa il 1° ottobre 1963 per dare vita alla nuova "Scuola Allievi Sottufficiali" trasferita poi a Viterbo nel giugno 1965. La Bandiera d 'istituto venne concessa il 25 gennaio 1952 (Ministero della Difesa-Esercito, Segretariato Generale, prot. n. 286/S), approntata il 7 febbraio (Ministero delia Difesa-Esercito, Dir.ne Gen.le Servizi di Comm.to edAmrn.vi, Ispettorato Generale dei servizi di Commissariato,prot. n. 438/IC/fII G-3) e consegnata a Rieti il 27 aprile di queu · anno. Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito (C.A.A.L.E.): costituito nel maggio 1952 a Bracciano come "Centro Addestramento Osservazione Aerea d'Artiglieria" per trasformazione del preesesistente "Reparto Aereo diAitig]ieria", dal l O luglio 1957 assunse la denominazione di "CentroAdde/:itramentoAviazione Leggera dell'Esercito" . La Bandiera d'istituto venne concessa il 3 settembre 1957 (Ministero della Difesa-Esercito, Segretariato Generale, prot. n. 5084/S) e approntata 1'8 settembre seguente. (Ministero della Difesa-esercito, Dir.ne Gen.le Servizi di Comm.to ed Amm.vi, Divisione V.E.e. , sez. 2", prot. n. 11620/VC) Scuola Trasmissioni: costituita a Roma il 1° giugno 1953 per cambio denominazione della "Scuola Genio Collegamenti''. nata il l O gennaio 1946. La Bandiera d'istituto ven ne concessa il 1° novembre 1955 (Mio istero della Difesa-Esercito, Segretariato Generale, prot. n. 6262/S) e consegnata a Roma il 24 marzo 1956. Scuola E lettromeccanici di Artiglieria Controaerei: costituita il l O dicembre 1955 a Roma per trasformazione del preesistente "Reparto AJlievi Meccanici e Motoristi di Artiglieria Controaerei" istituito nel 1953 presso il Laboratorio di Precisione Esercito , dal 1° ottobre 1966 assume la denominazione di "Scuola Tecnici Elettronici di Altiglieria" . La Bandiera d'istituto venne concessa nel marzo del 1964. Scuola Specializzati delle Trasmissioni: costituita il l O aprile 1954 per trasfonuazione del 1° reggimento tras1nissioni costitu ito il IO giugno 1953 a sua volta per trasformazjone del " 1° reggimento col legamenti" che era nato il 1° gennaio dell 'anno precedente per cambio denominazione del "Centro Addestramento Avanzato Reclute Genio Col1egamenti", costiluito il I O luglio 1948. La Scuola ricevette la Bandiera d ' isti182


tuto concessa al C.A.A.R. nel 1950. Scuola del Servizio Veterinario Militare: creata a Pinerolo nell'agosto 1958 per cambio denominazione del "Centro Addestrativo del Servizio Ippico e Veterinario" , costituito sempre a Pinerolo il 1° settembre 1948 per trasformazione del "Centro Addestramento Avanzato Reclute del Servizio Ippico e Veterinario" nato nel marzo precedente. Il 2 settembre 1969 ricevette in consegna la Bandiera di guerra concessa al Servizio Veterinario. (Ministero della Difesa, Gabinetto, prot. n. CER/35392) Scuola Telecomunicazioni Forze Annate: costituita il 16 maggio 1952 a Chiavari per trasformazione della "Scuola Unificata Operatori Radiotelegrafisti delle Tre Forze Annate" fonnata il I O maggio 195 I. Ricevette Ja Band iera d'istituto il l O aprile 1961 . (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale , prot. n. 1953/S) Comando Scuole della Motorizzazione: costituito in Roma il 12 gennaio 1946 ricevette la Bandiera del "Corpo Automobilistico" approntata il 27 ottobre 1947 (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale de.i Servizi di Commissariato ed Amministrativi, prot. n. 3940/1 CIII I) e consegnata a Roma durante la cerimonia tenutasi il 4 novembre successivo. Scuola Militare di Educazione Fisica: costituita ad Orvieto (TR) il 1° dicembre 1945, riceverà la Bandiera d'istituto solo nel settembre del 1991. Scuola Unica Interforze Annate per la Difesa Atomica. Batteriologica e Chimica: costituita a Roma il 1O aprile 1953 cambiò più volte denominazione divenendo dal 1° gennaio 1977 "Scuola Interforze per la Difesa N.B .C ." e ricevendo la Bandiera d' istituto solo il 13 novembre 1991.

Centri Addestramento Reclute e reggimenti di fanteria C.A.R. Centro Addestramento Avanzato Reclute de] Genio (C.A .A.R.): la Bandiera venne concessa il 28 gennaio 1950 (Ministero della Difesa-Esercito, Stato Maggiore dell 'Esercito , Ufficio Ordiname nto , prot. n.208/0rd./l) e consegnata il 21 maggio seguente a S.Giorgio a Cremano (NA). (Ministero della DifesaEsercito, Ufficio del Segretario Generale , prot. n. 1735/S del 28 marzo 1950) Campo Addestramento Unità Corazzate (C.A.U.C.): costituito a Capo Teulada il 1° maggio 1959 per l' addestramento a fuoco dei reparti che utilizzavano mezzi corazzati e trasformato il I O maggio 1974 in " 1° Reggimento Fanteria Corazzato" . Al Centro venne concessa la Bandiera il 22 aprile 1970 (Ministero della Difesa - Gabinetto , prot. CER/14482) che fu consegnata a Capo Teu lada il l O settembre successivo. 1 l O reggimento fanteria "Casale" (C.A.R.): ricostituito a Casale Monferrato il 1°luglio 1958 in sostituzione del l ° Centro Addestramento Recl ute. La Bandiera venne concessa il 28 giugno 1958 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale , prot. n. 3466/S) e approntata il 2 luglio seguente (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Gen . Servizi di Comm .to ed Amm.vi, prot. V.E.e. 8094/VC 2" Sezione) presso il 4° Magazzino M.ilitare V.E. di Roma. 28° reggimento fanteria "Pavia" (C.A.R.): ricostituito a Pesaro il l O luglio 1958 in sostituzione del 6° Centro Addestramento Recl ute. La Bandiera venne concessa il 28 giugno 1958 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 3467/S) e approntata il 2 luglio seguente (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e Amm.vi, V.E.e . 8093 V.E 2a sezione) presso il 4° magazzino Militare V.E. di Roma. 46° reggimento fa nteria "Reggio" (C.A.R.): costituito a Palermo il 1° febbraio 1959 per trasformazione dell 'omonimo reggimento del quale conservò la Bandiera di guerra ricevuta il 4 novembre 1947, assunse i compiti svolti in precedenza nel capoluogo siciliano dall' 11 ° C .A.R .. 48° reggimento fanteria "Fen:ara" (C.A.R.): ricostituito a Bari .i l J O luglio 1958 in sostituzione del 9° Centro Addestramento Reclute. La Bandiera venne concessa il 28 giugno 1958 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 3469/S) e approntata il 2 luglio seguente (Dir. Geo.le Servizi di Comm.to e Amm.vi, prot. V.E.e. 8095 V.E 2" sezione) presso il 4° magazzino M ilitare V.E. di Roma . 52° reggimento fa nteria "Alpi" (C.A.R.): ricostituito a Cuneo il 1° luglio 1958 in sostituzione del 2° Centro Addestramento Reclute, nel 1964 venne trasformato in 52° reggimento fanteria d' arresto "Alpi". La Bandiera venne concessa il 28 giugno 1958 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, 183


prot. n. 3466/S) e approntata il 2 lug lio seguente (Dir. Gen.le Servizi di Comrn.to e A mm.vi , V.E.C. 8094 V.E 2° sezione) presso il 4° Magazzino Militare V.E. di Roma. 60° reggimento fanteria "Calabria" (C.A.R.): rimasto in vita dopo 1'8 settembre del 1943 venne sciolto il 28 febbra io 1958. Ricostituito a Trapani il 1° luglio 1958 in sostituzione del 4° Centro Addestramento Reclute dislocato a Montorio Veronese, conservò la propria Bandiera ricevuta il 4 novembre 1947 a Roma. 80° reggimento fanteiia "Roma" (C.A .R.): ricostituito ad Orvieto il l O luglio 1958 in sostituzione dell ' 8° Centro Addestramento Reclute . La Bandiera venne concessa il 28 giugno 1958 (Ministero della Difesa-Esercito , Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 3468/S) e approntata il 2 luglio seguente (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e Amm .vi, V.E .C. 8092 V.E 211 sezione) presso il 4° Magazzino Militare V.E. di Roma. 84° reggimento fanteria "Venezia" (C.A .R.): ricostituito a Siena il 1° luglio 1958 in sostituzione del 7° Centro Addestramento Reclute. La Bandiera venne concessa il 28 giugno 1958 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 3467/S) e approntata il 2 luglio seguente (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e Amm .vi, V.E.C . 8093 V.E 2a sezione) presso il 4° Magazzino Militare V.E. di Roma. 89° reggimento fanteria " Salerno" (C.A.R .): ricostituito ad Imperia il l O luglio 1958 in sostituzione del 5° Centro Addestramento Reclute. La Bandiera venne concessa il 28 giugno 1958 (Ministero della Difesa-Esercito , Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 3466/S) e approntata il 2 luglio seguente (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e Amm .vi , V.E .C. 8094 V.E 2a sezione) presso il 4° magazzino Militare V.E. di Roma. 152° reggimento fa nteria "Sassari" (C .A.R .): ricostituito il l O marzo 1958 a Sassari in sostituzione del 3° Centro Addestramento Reclute dislocato a Como. La Bandiera verme concessa il 9 marzo 1958 (Mi nistero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n.675/S) , approntata il 2 luglio seguente (Dir. Gen.le Servizi di Comm .to e Amm.vi, VE .C . 3696N.C 2a sezione) e consegnata a Cagliari il 9 luglio 1958. 2° reggimento alpini (C .A.R.): costituito il 1° luglio 1963 a Cuneo con i battaglioni Tridentina , Orobica, Cadore e Taurinense, i nomi delle brigate per i quali il reggimento svolgeva fun zioni addestrative . li 15 giugno 1963 ebbe in assegnazione la Bandiera già appartenuta al 12° Centro Addestramento Reclute costituito il l 0 febbraio 1956 a Montorio Veronese. (Minjstero della Difesa-Esercito-S.M .E. circolare n. 1340R/15162462)

Reggimenti Granatieri O

l reggimento "Granatieri di Sardegna": ricostituito a Roma il l O luglio 1946. Ricevette la Bandiera di guerra a Roma nel corso deJJa cerimonia tenutasi il 4 novem bre 1947 .

Reggimenti di Fanteria 13° reggimento fanteria "Pinerolo" : ricostituito a Barletta nel 1952 e disciolto nel 195591 . La Bandiera fu concessa il 7 maggio 1952 (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretari.o Generale , prot. n. 1814/S) ed approntata il 4 giugno 1952. (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e A1m11 .vi, prot. n.1946/IC/ll G-3). 14° reggimento di fanteria "Pinerolo": ricostituito il 25 luglio 1955 venne poi sciolto il successivo 7 settembre A proposito del 13° e del 14° reggimento fanteria "Pinerolo" il Ministero , con circolare del 18 maggio J955 (Minjstero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot.. n.2629/S) specificava quanto segue: '· J) Il Sig . Ministro ha dispos!O che - in deroga al/e vigenti disposizioni che prevedono il versamemo delle Bandiere di guerra dei reggimemi disciolti al Museo Centrale del Risorgimento in Ro111a - la Bandiera del 13° reggimento fanteria sia C!ffidata in custodia al Comando del 9° reggimento fanteria della Divisione "Pinerolo" . Il Comando Militare Territoriale di Bari ...omissis. 2) A suo tempo, al/o stesso Comando del 9° reggùnentofanteria resterà in custodia la Bandiera del 14° reggirnellto (vds .foglio di questo G.U. n .2620/S in data J8 maggio 1955), non appena questo, ultimato l'esperimento di approntamento , sarà nuovamente disciolto ." 93

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nell'ambito dell'esperimento di rapido approntamento della Divisione di fanteria "Pinerolo". La Bandiera venne concessa il 18 maggio 1955. (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 2620/S) J7° reggi.mento fanteria "Acqui": iicostituito a Roma il 1° gennaio 1948. La Bandiera fu concessa il 25 settembre 1948. (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 2109/S) 19° reggimento di fanteria "Brescia": ricostituito il 31 luglio 1958 e sciolto il 6 settembre successivo nell'ambito dell'esperimento di rapido approntamento della Divisione di fanteria "T1ieste". La Bandiera fu concessa il 18 maggio 1958. (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.3376/S) 20° reggimento di fanteria "Brescia": ricostituito il 31 luglio 1958 e sciolto il 5 settembre successivo nell'ambito dell'esperimento di rapido approntamento della Divisione di fanteria "Trieste" . La Bandiera fu concessa il 18 maggio 1958. (Ministero de11e Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.3376/S) 53° reggimento fanteria d'arresto "Umbria": ricostituito a Jalrnicco (UD) il 1°luglio1963. La Bandiera fu consegnata il 22 settembre 1963. (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.7797/S del 25 agosto 1963) 73° reggimento fanteria d'arresto "Lombardia": ricostituito ad Arzene (PN) il 1° gennaio 1963 per trasfom1azione del 1° raggruppamento da posizione, del quale ricevette la Bandiera. 82° reggimento fanteiia "Torino": ricostituito a Forn il 1° settembre 1950. La bandiera venne approntata il 7 marzo 195 J e fu consegnata il 24 maggio successivo a Forlì. (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.550/S del 5 febbraio 1951) 151 ° reggimento fante1ia "Sassari": ricostituito a Trieste il 1° ap1ile 1962. La bandiera venne consegnata il 30 aprile 1962. (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.4753/S del 30 aprile 1962) 231 ° reggimento fanteria "Avellino": ricostituito 1icostituito a Napoli il 1° gennaio 1950. La bandiera venne concessa il 17 aprile 1950 (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale , prot. n.2244/S) e consegnata il 15 maggio 1950.

Reggimenti Bersaglieri ~gimento bersaglieri corazzato: ricostituito a Roma i l l O gennaio 1953 come "l O Reggimento Bersaglieri" , divenne "1 ° Reggimento Bersaglieri Corazzato" nel 1959 . La Bandiera venne concessa il 28 marzo 1953 (Ministero delle Difesa - Esercito - Ufficio del Segretar·io Generale, prot. n .1257/S) e consegnata il 24 maggio 1953 con cerimonia svoltasi presso la caserma D ' Avanzo (ex Forte T iburtino) in Roma. 8° reggimento bersagl ieri: ricostituito il 15 settembre 1949. La data di concessione della Bandiera è sconosciuta.

Reggimenti

e Raggruppamenti Alpini

5° reggimento alpini: ricostituito a Merano il 1° gennaio 1953 . La Bandiera venne concessa l' 11 luglio 1953, (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.3150/S) approntata il 12 agosto (Dir. Gen.le Servizi di Comm .to e Amm.vi , V.E.C . 9654 V.C 2a sezione) e consegnata a Merano il 18 ottobre 1953. 7° reggimento alpini: ricostituito a Belluno il 1° luglio 1953. La Bandiera venne concessa il 16 agosto 1953 (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.1 182/S) e approntata per la consegna il 19 settembre 1953. (Dir. Geo.le Servizi di Comm.to e Amm .vi , prot. V.E.C.4297/VC 2a sezione) 11 ° raggruppamento alpini d'arresto: costituito a Tolmezzo il 1° gennaio 1957 quale "R aggruppamento da Posizione" per trasfonnazione dell' XI battaglione da pos izione , costituito a sua volta il 15 gennaio 1952. Venne trasformato in " 11° Raggruppamento alpini d'arresto" il 1° gennaio 1963. La bandiera fu concessa il 13 dicembre 1956 (Ministero de1le Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.7326/S), approntata il 6 gen naio 1957 (Dir. Gen .le Servizi di Comm.to e Amm.vi, V.E.C.14537 V.E 2a sezione) e consegnata il 7 aprile dello stesso anno a Tolmezzo. 21 ° raggruppamento alpini d 'arresto: costituito a Brunico il l O gennaio 1957 quale "Raggruppamento da 185


posizione" per trasformazione dell'XI battaglione da posizione, costituito a sua volta il 2 1 febbraio 1952. Venne trasformato in "21 ° Raggruppamento alpini d'arresto" il 1° gen naio 1963. La Band iera fu concessa il 21 dicembre 1956, (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.7449/S) approntata il 6 gennaio 1957 (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to eAmm.vi, V.E.C.14454 V.E 2a sezione) e consegnata il 10 febbraio seguente a Brunico. 22° raggruppamento alpini da posizione: costituito a Merano il 1° gennaio 1957 per trasformazione del 22° raggruppamento d i frontiera , costituito a sua volta il 16 dicembre 1952. Venne soppresso il 31 dicembre 1962. La bandiera venne approntata il 6 gennaio 1957 (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e Amm.vi, V.E.C.14456 V.E 2a sezione) e consegnata il 7 aprile 1957 a Merano. 1° R aggruppamento da posizione: costituito ad Arzene il 15 dicembre 1958 per trasformazione del IO battaglione da posizione, a sua volta nato il 1° luglio 1950, il l O gennaio 1963 l'unità venne trasformata in 73° reggimento fante ria d'arres to "Lombardia". La Bandiera venne concessa il 26 settembre 1959 (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.5195/S) approntata il 7 ottobre (Ministero della Difesa Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi , prot. V.E.C. 10127/ VC 2a sez.) e consegnata ad Arzene (UD) il 6 dicembre 1959.

Reggimenti Carri9~ 3° reggimento fanteria corazzato: costituito a Persano il 1° ottobre 1964. La Bandiera venne concessa il 2 novembre 1964 (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n .9107/S) e approntata il 12 novembre 1964. (Dir. Gen.Je Servizi di Comm.to e Amm.vi, V.E.C.9804 V.E 2° sezione) 4° reggimento fanteria corazzato: costituito A Roma il l O gennaio 1953 come "4° reggimento carristi", assunse la denominazione di "4° reggimento fanteria corazzato" a partire dal 1° maggio 1958. La Bandiera fu concessa il 15 aprile 1953 , (Ministero della Difesa -Esercito, ufficio del segretario Generale , prot. n. 1503/S) approntata il 28 aprile seguente (Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e Amm.vi, V.E.C.5656 V.E 2a sezione) e consegnata il 24 maggio 1953 durante una cerimonia svoltasi alla Cccchignola in Roma; 31° reggimento can"i: costituito a Verona il 15 settembre 1951 come reggimento carristi, divenne 31 ° reggimento carri a partire dal dkembre 1958. La bandiera fu concessa il 18 aprile 1952. (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.1495/S) approntata il 30 aprile 1952 (Dir. Gen.le Servizi cli Comm .to e Amm.vi, n. 1359/IC/III G-3) e consegnata il 18 maggio 1952 a Verona nella case1ma "Campotiore" . 32° reggimento cani: costituito a Pordenone il I O marzo 1964. La bandiera fu approntata il 16 giugno 1964 (Dir. Geo.le Servizi di Comm.to e Amm.vi, V.E.C.5760 V.E 2a sezione) e consegnata il 6 dicembre 1964 durante una cerimonia svoltasi a Pordenone. 132° reggimento carri: costituito a Roma il 10 luglio 1948 come "1° reggimento carristi", divenne "132° reggimento carristi" a partire dal 1° aprile 1949 e 132° reggimento cruTi a partire dal 5 gennaio 1959. La bandiera venne concessa il 1° luglio 1949 (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n .3553/S) e consegnata il 1° agosto 1949.

Reparti Lagunari Raggruppamento Lagunari: costituito al Lido di Venezia il 15 genn aio 1951 come "Settore Forze Lagunari" , divenne "Raggruppamento Lagunare" dal 1° settembre 1957 e quindi reggimento lagunari "Serenissima" a partire dal 24 maggio 1964. La Bandiera venne concessa il 9 giugno 1959 (Ministero della DifesaEsercito, uffic io del Segretario Generale, prot. n. 3027/S) e consegnata durante la cerimonia svoltas i a Venezia il 25 ottobre di quell 'anno .

Reparti Paracadutisti 94 A

partLre dall' 1 Lottobre 1958 tutti i reggimenti ed i battaglioni "Carristi" esistenti assunsero la denominazione di reggimenti e battaglioni "Carri"'.

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l O reggimento paracadutisti: costituito a Livorno il 1° gennaio 1963. La Bandiera fu concessa il 19 aprile 1963 (Ministero delle Difesa-Esercito - Ufficio del Segretario Generale , prot. n .5391/S) e consegnata durante la cerimonia svol tasi a Livorno il 24 aprile 1963.

Reggimenti di Cavalleria O

Reggimento "Nizza Cavalleiia": ticostituito a Pinerolo nel novembre 1946 come "Gruppo Esplorante l Dragoni", cli venne Grnppo Cavalleiia Blindata "Nizza" nel 1950, fu trasformato in 1° reggimento cava11eria blindata "Nizza Cavalletia" il 1° aprile 1951 e quindi in reggimento "Nizza Cavalleria" ( 1°) il 4 novembre 1958, per essere poi sciolto il 15 gennaio 1959. Rimase in vita :il I gruppo che divenne "Gruppo Squadroni "Nizza CavalJeiia" . La Bandiera, concessa il 3 marzo 1952, (Ministero delle Difesa-Eserc.ito - Ufficio del Segretario Generale, prot. 1784/S), venne approntata il 5 maggio seguente (Ministero della Difesa-Esercito, Dixezione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen . Servizi di Comm:issai·iato-Prot. n . J 508/IC/III G-3) e consegnata il 16 maggio presso la caserma Litta Modignani di Pinerolo . La Bandiera fu in seguito consegnata al Gruppo Squadroni erede del reggimento il 20 maggio 1965. Reggimento " Piemonte Cavalleria": ricostituito a M il ano nel novembre 1946 come "Gruppo Esplorante 2° Cavalieri", divenne "Gruppo Cavalleria Blindata Piemonte Cavalleria" nel 1948 , fu trasformato in "2° reggimento cavalleria blindata Piemonte Cavalleria" il 15 maggio 1949 e quindi in reggimento "Piemonte Cavalleiia" (2°) il 4 novembre 1958 . La Bandiera venne concessa (Min istero delle Difesa-Esercito - Ufficio del Segretaiio Generale, prot. 1390/S) il 9 marzo 1950 , fu approntata il 15 marzo (Ministero della DifesaEsercito , Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. n. 6471C/III) e consegnata il 21 marzo seguente , festa del reggimento . Reggimento "Gorizia Caval1eria": costituito a Milano nell'ottobre 1946 come "Gruppo Esplorante 3° Cavalieri", divenne "Gruppo Cava1leria Blindata Gorizia Cavalleria" ne l 1948 e fu trasformato in "3° Reggimento Cavalleria Blindata Gotizia Cavalleria" il 15 aprile 1950. Il 4 novembre 1958 riprese l ' antica denominazione di Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°). La Bandiera venne concessa il 10 settembre 1950 (Ministero delle Difesa-Esercito-Ufficio del Segretario Generale, prot. n.5308/S) , approntata il 16 settembre 1950 (D ir. Gen.le Servizi di Comm.to eAmm.vi, n. 2228/IC/lll G-3) e consegnata il 3 novembre seguente a Milano nella caserma "Montebello". Reggimento "Genova Cavalleria": ricostituito ad Albenga nel novembre J 946 come "Gruppo Esplorante 4° Dragoni", divenne "4° Reggimento Cavalleria Blindata Genova Cavalleria" il 1° febbraio 1949 e fu trasformato in "Reggimento CavaUeria Blindata "Genova Cavalleria" (4 °) il 4 novembre 1958 . La Bandiera venne consegnate a Palmanova il 21 aprile 1949. (Dir. Gen .le Servizi di Comm.to e Amm.vi, n. 2227/IC/III G-3) Reggimento "Lancieri di Novara" : ricostituito nel settembre 1946 a Firenze come "Gruppo Esplorante 5° Lancieri" , divenne "5° Reggimento Cava1leria Blindata Lancieri di Novara" il 1° febbraio 1949 e fu trasformato in reggimento cavalleria b lindata "Lanci.eri di Novara" (5°) il 4 novembre 1958 per essere poi contratto a livel1o di gruppo squadroni il 30 settembre 1964. La Bandiera viene consegnata a Codroipo il 25 febbraio 1949 e poi trasferita al gruppo squadroni il 20 maggio 1965. (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 5700/S del 14 aprile 1965)95. Reggimento "Lancieri d i Aosta": ricostituito a Bologna il 15 luglio 1951 come "6° Reggimento Cavalleria

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14 apri le 1965 (Stato Maggiore Esercito, III Reparto. Ufficio Ordinamento , prot. n. 995/15193) veniva decisa la consegna delle Bandiere di gue1i-a ai Gruppi Squadroni autonomi di cavalleria; il testo della circolare era il seguente: "l. Nel quadro della valorizzazione del retaggio spirituale delle unità di Cavalleria dispongo che, il giorno 20 maggio p.v. le Bandiere di guerra dei Reggimenti: "Nizza Cavalleria" , "Lancieri di Novara", "lancieri di Aosta", Lancieri di Milan.o ", Cavalleggeri di Saluzzo", "Cavalleggeri cli Lodi" e "Ca valleggeri Guide" sian.o date in consegna ai gruppi squadroni autonomi che ne hanno ereditato le gloriose tradizioni.

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Blindata Lancieri di Aosta", riprese il nome di " Reggimento Lancieri di Aosta·· (6°) il 4 11ovembre 1958 per essere poi contratto a livello di gruppo squadroni il 15 settembre 1964. La bandiera venne concessa (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale, prot. 2310/S) il 5 giugno 1952, approntata il 14 giugno (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servi zi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. n. 2133/IC/III G-3) e consegnata il 24 giugno a Reggio Emilia. Il 20 maggio 1965 (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria. prot. n. 5700/S) la Bandiera venne consegnata al gruppo squadroni erede del reggimento. Gruppo Squadroni "Lancieri di Milano": costituito il 1° settembre 1964 a Monza. L a Bandi era di g uerra venne consegnata il 20 maggio 1965. Reggimento "Lancieri di Montebello": costituito a Roma il I O gennaio 1950 come gruppo squadroni "Lancieri di Montebello" e trasformato in "8° Reggimento Cavalleria Blindata Lancieri di Montebello" il I O maggio 1951, il reparto riprese la denominazione di reggimento "Lancieri cli Montebello" (8°) il 4 novembre 1958. La bandiera venne concessa il 19 ottobre 1951 (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. 5055/S), approntata il 22 ottobre (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Ammjni strativi-Ispettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. n. 2255/IC/lJI H-3) e consegnata il 1° novembre seguente con cerimonia svoltasi presso la caserma di Tor di Quinto in Roma; Gruppo Squadroni "Lancieri di Firenze": costituito a Roma il 21 giugno 195 J come squadrone cavalleria blindata "Lancieri di Firenze" dell'Vll! C.M.T., il reparto fu trasformato in gruppo squadroni il l O ottobre 1956 e poi sciolto il 31 dicembre 1957. All 'epoca della costituzione del reparto e delle successive trasformazioni I assegnazione della Bandiera di guerra non era prevista per reparti di livel lo inferiore a quello reggimentale; Gruppo Sq uadron i "Cavalleggeri di Sa luzzo": costi tuiti il 16 settembre 1964: la Bandiera venne consegnata il 20 maggio 1965; Squadrone Cavajjeggeri di Lodi: costituito il 1° gennaio 1952 a Verona come Squadrone Cavalleria Blindata " Cavalleggeri di Lodi", venne trasformato in gruppo squadroni ne l settembre I 956. La Bandiera venne consegnata il 20 maggio 1965; Squadrone "Cavalleggeri Guide": costituito a Casarsa della Delizia il 1° aprile 1949 come Squadrone Cavalleria BIindata "G uide", viene trasformato in gruppo sq uadroni "Cavaileggeri Guide" nel novembre l 953 . La Band iera venne consegnata il 20 maggio 1965.

Reggimenti di Artiglieria a) da campagna: l O reggimento: ricostituito a L'Aquila il IO dicembre 1948, venne sciolto nelJ'aprile del 1953 e ricostituito il 10 maggio successivo come" 1° reggimento artiglieria corazzata Pozzuolo del Friuli" per essere poi sciolto cli nuovo e definitivamente il 31 dicembre 1958": La Bandiera venne consegnata a L'Aquila il 15 giugno 1952. 3° reggimento: ricostituito il 1° gennaio 1950 a Gradisca d'Isonzo e assegnato alla divisioni di fanteria 2. La co11seg11a avrà luogo ìn una località del Veneto, alla presenza delle Bandiere cli guerra dei Reggimellfi inquadrati 11el V Corpo d'Armata e dei reggi111e111i "Savoia Cavalleria " e ''Lancieri di Momebello". La cerimonia sarà orga11i::ata dal Co111c111clo di Corpo d'Armata." 3. Omissis." Sempre nello stesso giorno il Ministero (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del segretario Generale. Uflieio Segreteria. prot. n. 5700/S) stabiliva le modalità di consegna delle Bandiere suddette. L"Vill CM.T. di Roma avrebbe dovuto provvedere al trasferimento delle Bandiere di guerra dei reggimenti ·'Nizza Cavalleria'· e "Lancieri di Aosta··. custodite dal reggimento '·Lancieri di Montebello", rispettivamente a Pinerolo e a Ccrvig nano presso i comandi degli omonimi Gruppi Squadroni, mentre la Bandiera del reggimento ''Lancieri cli Novara", custodita dal Comando della Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli'" di stanza a Gorizia, doveva essere inviata a Codroipo. sede del Comando del Gruppo Squadroni '·Lancieri di ovara··.

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"Mantova", il reggimento venne sciolto il l O luglio 1953 per dare vita al " 6° reggimento artiglieria da montagna". La Bandiera venne concessa il 1° giugno 1950 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficjo del Segretar-io Generale, prot. n. 3263/S) e consegnata il 15 giugno seguente. 13° reggimento: costituito a Milano il 1° aprile 1947 come reggimento controcar-ri, dal 1° marzo 1948 viene trasfo1mato a Roma in " 13° reggimento artiglieria da campagna" e assegnato alla Divisione "Granatieri di Sardegna". La Bandiera venne consegnata il 4 novembre 1948. 14° reggimento: ricostituito a Foggia i] l O febbraio 1949. La Bandiera venne consegnata il 28 maggio 1949. (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 2885/S). 21 ° reggimento: 1icostituito a Bologna iJ 1° ottobre 1950 fu sciolto iJ 20 ottobre 1960. La Bandiera fu concessa il 20 febbraio 1951, (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 837/S), approntata il 7 marzo successivo e consegnata a Bologna il 15 giugno 1951 durante una cerimonia svoltasi nella caserma ''D'Azeglio". 22° reggimento: ricostituito a Palenno il 1° marzo 1948 e trasformato in " 22° reggimento artiglieria pesante campale" il 1° giugno 1953, venne sciolto il 31 dicembre 1958. Il reparto ricevette la Bandiera già appartenuta al 22° reggimento Artiglieria S .I. "Aosta". soppresso il 31 agosto 1946, che fu approntata l' 11 maggio del 1948. (Ministero della Difesa-Esercito, Dir. Gen. dei Servizi di Commissaiiato ed Amministrativi, Ispettorato Gen.le Servizi di Comm .to , prot. n. 3033/IC/lfl) . 24° reggimento: costituito il l O marzo 1951 a Messina e assegnato alla Divisione di Fanteria "Aosta", il reggimento venne sciolto il 21 febbraio 1961. La Bandiera venne concessa il 6 aprile 1951 (Ministero della DifesaEsercito, Ufficio del Segretaiio Generale, prot. n. 1507/S) e fu poi consegnata a Messina il 15 giugno 1951. 27° reggimento: ricostituito a Milano il 1° marzo 1948 come 27° reggimento artiglieria da campagna controcarri", divenne supporto di Corpo d ' Annata dal 1° gennaio 1952, " 27° reggimento artiglieria pesante campale" dal 1O aprile seguente e quindi "27° reggimento artiglieria pesante campale semovente "a partire dal l O febbraio 1957. Il 20 aprile 1964 viene trasformato in "27° reggimento artiglieria pesante semovente" per essere poi sciolto il 10 ottobre l 985. Le notizie in nostro possesso ci dicono che ]a Bandiera venne approntata il 27 ottobre 1947 (Ministero della Difesa-Esercito, Dù:ezione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen . Servizi di Commissariato-Prot. n. 3940/IC/III) quindi prima della costituzione de] reggimento. La data di consegna non ci è nota. 47° reggimento: ricostituito a Santa Maria Capua Vetere il 1° maggio 1951 fu sciolto il 16 novembre 1960. La Bandiera venne concessa il 15 agosto 1951, (Ministero della Difesa-Esercito, ufficio del segretario Generale, prot. n. 3996/S) approntata il 2 1 agosto (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi , Ispettorato Generale Servizi di Commissariato, prot. n. 2050/IC/lll H-2) e consegnata il 4 dicembre 195 1 a S. Maria Capua Vetere. c) pesanti campali: 3° reggimento: ricostituito a Padova il 15 agosto 1949 venne sciolto una prima volta il 30 ottobre del 1955 , fu di nuovo fo1mato il 1° settembre 1961 e definitivamente disciolto il 30 settembre 1975. La Bandiera venne concessa il 10 giugno 1950, (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale-, prot. n. 3412/S) approntata il 1.3 giugno successivo (Mi1ùstero della Difesa, Direzione Generale Servizi di Commissariato e Amministrativi , Ispettorato Servizi Commissariato, prot. 1538/IC/IIl) e consegnata il 15 giugno seguente con cerimonia tenutasi presso la caserma "Pierobon" di Padova. Quando il reggimento venne ricostituito nel 1961 , Ja Bandiera venne concessa ex novo 1'8 settembre di quel! 'anno. (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 5019/S). 4 ° reggimento: ricostituito a Trento l ' 11 febbraio 1952 e sciolto il 31 ottobre 1986. La bandiera venne concessa iJ 27 marzo 1952 (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretai·io Generale-Ufficio Segreteria, prot. n . 927/S) e consegnata il 24 maggio seguente con cerimonia tenutasi in Piazza Dante a Trento. 6° reggimento: ricostituito a Piacenza il 15 febbraio 1951 e sciolto il 15 settembre 1974. La Bandiera venne concessa il 5 maggio 1952, (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, 189


prot. n. 1805/S) approntata il 7 maggio (Ministero della Difesa, Direzione Generale dei Servizi di Commissariato ed Amministrativi, Ispettorato Generale dei Servizi di Commissariato, prot. n. 1524/IC/III G-3) e consegnata il 18 maggio a Piacenza durante la cerimonia tenutasi in Piazza Cavalli. 8° reggimento: ricostituito a Viterbo 1' 11 febbraio 1951. La bandiera venne assegnata il 4 maggio 1951, (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 1966/S) approntata 1'8 (Ministero della Difesa , Direzione Generale Servizi di Commissariato e Amministrativi, Ispettorato Servizi Commissariato, prot. 1190/IC/IIl H-3) e consegnata a Viterbo il 20 maggio del 1951 . 9° reggimento: ricostituito a Foggia il l O giugno 1963 e sciolto il 30 settembre 1976. La bandiera venne concessa il 22 maggio 1963 (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 6036/S) e consegnata il 15 giugno 1964 durante la cerimonia tenutasi a Foggia. d) pesanti: 3° reggimento missili: ricostituito a Brescia il 1° novembre 1955 come "3° reggimento artiglieria pesante", trasformato in "3° reggimento artiglieria pesante (missili)" a partire dal 1° ottobre 1959 e quindi in "3° reggimento artiglieria missili" dal 1° novembre 1961, fu sciolto nel 1975. La bandiera venne concessa il 17 novembre 1955 (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 6559/S) e approntata il 22 seguente. (Ministero della Difesa, Direzione Generale Servizi di Conunissariato e Amnùnistrativi, VEC/2a, prot. 11269/VC) 9° reggimento: ricostituito a Verona il 1 ° settembre 1950, il reggimento venne sciolto il 30 settembre 1973. La Bandiera venne concessa il 9 marzo del 1951 , (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario GeneraleUfficio Segreteria, prot. n. 1137/S) approntata il 14 marzo (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. n. 602/IC/III) e consegnata a Verona il 15 giugno seguente. b) da montagna: 1° reggimento: ricostituito a Rivoli il 1° maggio 1952. La Bandiera venne concessa il 24 settembre 1952 , (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 3928/S) approntata il 6 ottobre seguente (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. n. 3123/IC/III G-3) e consegnata i] 4 dicembre 1952 a Rivoli durante una cerimonia tenuta nella caserma "Mario Ceccaroni". 2° reggimento: ricostituito a Bressanone il 1° maggio 195]. La Bandiera venne assegnata il 24 luglio 1951 , (Ministero della Difesa- Ufficio de] Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 3658/S), approntata il 28 luglio (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. n. 1996/IC/ill) e consegnata il 5 agosto . 3° reggimento: ricostituito ad Udine il 1° fe bbraio 1951. La Bandiera venne assegnata il 22 novembre del 195 1, (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 5713/S) approntata ill 27 successivo (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. n. 2379/IC/III) e consegnata il 4 dicembre 195 l durante una solenne cerimonia tenutasi ad Udine in Piazza 1° Maggio . 5° reggimento: ricostituito a Merano il 1° luglio 1953. La Bandiera venne concessa il 5 agosto 1953, (Ministero della Difesa- Uffi cio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 3668/S) approntata il 12 seguente (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed AmministrativiIspettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. o. VEC 2a 9666/VC) e consegnata il 6 dicembre 1953. 6° reggimento: ricostituito a Belluno i] 1° luglio 1953 . La Bandiera venne concessa il 16 marzo 1954, (Ministero della Difesa-Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 1495/S) approntata il 19 seguente (Ministero della Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed AmministrativiIspettorato Gen. Servizi di Commissariato-Prot. VEC 2a n. 4296/VC) e consegnata il 16 aprile di quell'anno. e) corazzati: 190


1° reggimento "Pozzuolo del Friuh": costituito il l O febbraio 1953 a Civitavecchia (RM) come "133° reggimento artiglieria corazzata", il reparto assunse la nuova denominazione dal 10 maggio successivo e fu sciolto il 31 dicembre 1958. Il 12 maggio 1953, con cerimonia tenutasi presso la caserma "Piave" di Civitavecchia, al reggimento venne consegnata la Bandiera del disciolto 1° reggimento artiglieria da campagna. 131 ° reggimento: ricostituito a Bracciano (RM) il 1° maggio 1951, ve1me soppresso il 20 ottobre 1975. La Bandiera venne concessa il 18 aprile 1952 (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 1495/S) e consegnata l' 11 maggio 1952 con cerimonia svoltasi a Verona neUa caserma "Mastino della Scala". 132° reggimento: ricostituito il 15 maggio 1949 a Pordenone e sciolto il 3 l dicembre 1975. La Bandiera venne concessa il 1° luglio 1949. (Ministero della Difesa-Ufficio del Segretario Generale-Ufficio Segreteria, prot. n. 3553/S). 133° reggimento: il reparto era in fase di ricostituzione a Civitavecchia dal mese cli febbraio del 1953 ma venne poi trasformato in "1° reggimento artiglieria corazzata "Pozzuolo de] Friuli". La Bandiera venne concessa il 15 aprile 1953 (Ministero della Difesa-Esercito , ufficio del segretario Generale, prot. o. 1502/S) e approntata il 28 apiile 1953. (Ministero della Difesa-Dir. Gen.le Servizi di Comm.to eAmm.vi, V.E.C. 5654 V.E 2a sezione) f) controaerei: l O reggimento artiglieria controaerei leggera: Iicostituito il 1° luglio 1947, il reggimento veime trasfo1mato in "1° reggimento artiglieria controaerei pesante" il 30 giugno 1951 e disciolto il 31 maggio 1964 nel quadro del Iiordinamento della Specialità. Le vicende legate alla Bandiera di questo reggimento haimo dell'assurdo. Quando fu trasformato in reggimento contraerei pesante, l' unità avrebbe dovuto ricevere in custodia l'insegna del 1° contraerei leggero ma il Comando Militare Territoriale di Genova , incaricato dell'operazione, si accorse in quel frangente che il reggimento non solo non aveva mai ricevuto la Bandiera mod. 1947 ma deteneva ancora il vecchio Stendardo mod. 1935 , ricevuto probabilmente durante le operazioni in Africa Orientale per le quali era stato mobilitato. A questo punto tra il Comiliter di Genova ed il Ministero si svolse un dialogo a dir poco smreale: il primo scriveva infatti a] secondo (Comando Militare Territoriale di Genova, Stato Maggiore, Ufficio T.A.V., prot. n. 09/1597/2 del 10 luglio 1951) chiedendo se lo Stendar·do mod.1935 dovesse essere versato al Sacrario delle Bandiere del Vittoriano oppure "trasferito con le opportune modifiche al reggimento successore" . I1 Ministero, per tramite dell'Ufficio Storico (Ministero della Difesa-Stato Maggiore Esercito-Ufficio Storico, prot. n. 4575 del 9 agosto 1951) rispondeva che qualora il reggimento , come affermava, fosse ancora in possesso dello Stendardo mod. 1935, questo andava immediatamente sostituito con la Bandiera mod. 1947 e versato al Museo Centrale del Risorgin1ento. Se al contrario il reggimento fosse in possesso della Bandiera - evidentemente l'Ufficio non si fidava fino in fondo dei dati. forniti dal Comiliter- ne dovevano essere aggiornate le incisioni sulla freccia96 • 17° raggruppamento artiglieria controaerei D.A.T.: ricostituito a Novara il 1° gennaio 1947 come "17° reggimento artiglieria da campagna" venne trasformato in "17° raggruppamento artig]jeria controaerei D .A.T." iJ 1° settembre 1951 per divenire poi, dal 1° aprile 1964, "17° reggimento artiglieiia controaerei leggero". La bandiera venne assegnata al 17° reggimento artiglieri a da campagna il 17 ottobre 1947. (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 117607/S)97 18° reggimento artiglieria controaerei pesante: ricostituito a Fossano (CN) il 15 marzo 1947 come "18° reggimento artiglieria controcarri" venne sciolto il 1° luglio 1951, ricostituito dal 1° giugno 1952 come " 18° reggimento artiglieria controaerei pesante", trasformato poi in "18° reggimento artiglieri.a controae-

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complicare di più la questione c'era il fatto che il J contraereo leggero era stato incluso nella lista dei reparti che avrebbero dovuto ricevere la Bandiera durante la cerimonia del 4 novembre 1947 tenutasi in questo caso ad Albenga. 97 11 9 giugno 1964 la Bandiera ciel 17° Raggruppamento D .A.T., che dal I O ottobre 1962 aveva perso la qualifica di reparto addetto alla Difesa Aerea Territoriale, custodita dal I gruppo del 1° controaerei pesante , venne trasferita da Albenga a Bologna per essere consegnata al neocostituito 17° contraerei leggero. O

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rei leggera" dal l settembre 1963 ed infine sciolto il 18 novembre 1975. La Bandiera venne assegnata il 17 ottobre 1947 (Ministero della Difesa- Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 117607/S) all ' allora 18° reggimento artig1ieria controcarri e , dopo lo scioglimento del! ' unità, fu versata temporaneamente presso il Museo Centra1e del Risorgimento ove rimase fino al 3 dicembre 1952 quando venne ritirata per essere consegnata il giorno dopo a Foligno al neocostituito 18° contraerei pesante. Nel 1963 questa Bandiera passò infine al 18° artiglieria controaerei leggera. 121° reggimento artiglieria controaerei pesante: ricostituito a Reggio Emilia il l O marzo 1951 come" 121 ° reggimento artig1 ieria da campagna Trieste" fu trasformato in " l 21 ° reggimento artiglieria controaerei pesante" a partire dal 10 giugno 1953 e poi, dal JO marzo 1970, in " 121 ° reggimento artiglieria controaerei leggero". La Bandiera venne assegnata al 121 ° reggimento artiglieria da campagna il 14 novembre 1951, (Ministero della Difesa - Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 5526/S) approntata il giorno 20 dello stesso mese (Ministero della Difesa - Dir. Gen.le Servizi di Comm.to e Amm.vi, Ispettorato Ge.Je dei Servizi di Comm.to, 2663/IC/IIT H-3) e consegnata il 4 dicembre 1951 a Modena durante la cerimonia tenutasi presso Ja caserma "Pisacane". La Bandiera venne poi trasmessa al 121 ° reggimento artiglieria controaerei pesante il 25 luglio 1953 (Ministero del1a Difesa- Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 3337/S). 1° raggruppamento artiglieria controaerei DAT: costituito ad Anzio (RM) il 1° novembre 1949 e sciolto iJ 30 aprile 1961. La Bandiera venne assegnata il 3 novembre 1951, (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, pro t. n. 5288/S) approntata il 12 dello stesso mese (M inistero della DifesaEsercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen . Servizi di Commissariato-Prot. n . 2316/IC/ITI H 3) e consegnata ad Anzio il 4 dicembre dello stesso anno. 2° raggruppamento artiglieria controaerei DAT: costituito a Savona il 1° lug1io 1951 e sciolto il 30 aprile 1961. La Bandiera venne assegnata il 27 novembre 1951 , (Ministero del1a Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n . 5830/S) approntata il 6 dicembre (Ministero della Difesa-Esercito , Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen . Servizi di Comrnissariato-Prot. n. 2439/IC/III H 3) e consegnata a Savona il 15 giugno del 1952. 3° raggruppamento artiglieria controaerei DAT: costituito a Bologna il l O novembre 195 J , divenne "3° raggruppamento artiglieria controaerei" dal 1° ottobre 1962, quindi "3° reggimento artiglieria controaerei leggero" dal 1° febbraio 1964 per essere sciolto poi il 31 marzo successivo per dare vita al "17° reggimento controaerei leggero": La Bandiera venne assegnata il 12 gennaio 1953 , (Ministero della Difesa-Esercito , Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 64/S) approntata il 23 gennaio (Ministero de11a Difesa-Esercito, Direzione Generale Servizi di Commissariato ed Amministrativi-Ispettorato Gen . Servizi di Comm issariato-Prot. n. 225/IC/III G 3) e consegnata a Bologna il 15 giugno successivo durante una cerimonia tenutasi nella caserma "Corrado Viali".

Reggimenti del Genio 1° reggimento genio pionieri : ricostituito a Civitavecchia i1 1° marzo 1950 e sciolto il 29 febbraio 1964. La Bandiera venne concessa il 16 agosto de1 1950, (Ministero del1a Difesa-Ufficio del segretario Generale, prot. n. 3268/S) approntata il 23 seguente (Ministero della Difesa-Direzione Generale dei Servizi di Commissariato e Amnùnistrativi, prot. 2050/TC/III) e consegnata a Civitavecchia il 4 dicembre di quelJ ' anno. 2° raggruppamento genio: costituito a Bolzano il 20 aprile 1954, divenne "2° reggimento genio" a partire O dal l aprile 1955 per essere poi sciolto il 6 novembre 1975 . La data di concessione della Bandiera è sconosciuta. 3° raggruppamento genio: costituito a Conegliano Veneto (TV) il l O aprile 1954, dive1me "3° reggimento pionieri d'arresto" l'anno seguente. La Bandiera venne assegnata il 6 novembre 1954, (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio ciel Segretario Generale, prot. n. 5617/S), approntata i1 15 (Ministero della DifesaEsercito, Dir.ne Gen .le Servizi di Comm.to ed Amrn .vi , Divisione V.E .C ., sez. 2a , prot. n. 11927/VC) e 192


consegnata ad Orcenìgo il 24 giugno del 1955 durante la cerimonia tenutasi nella caserma"Leccis"98. 5° reggimento genio pionieri: ricostituito in Belluno il 5 gennaio 1951 per essere poi sciolto il 31 dicembre 1975. La Bandjera venne concessa il 5 giugno 1952, (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 2358/S) approntata il 14 giugno (Ministero della Difesa-Direzione Generale dei Servizi di Commissar.iato e Amministrativi, Ispettorato Generale dei Servizi di commissariato, prot. n. prot. 2032/IC/ill G-3) e consegnata i1 15 giugno a Vicenza durante la cerimonia tenutasi nella caserma "Eder1e". 2° reggimento genio pontieri: ricostituito a Piacenza i1 15 dicembre 1949. La Bandiera venne concessa il 15 marzo 1950 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n.1883/S) approntata il 23 seguente (Ministero della Difesa-Direzione Generale dei Servizi di Commissariato e Amrninistrntivi, prot. 681/IC/III) e consegnata il 15 maggio a Piacenza. Reggimento genio ferrovieri: ricostituito a Castel maggiore (BO) il 1° ottobre 1957 con reparti provenienti dal 2° reggimento gemo pontieri: la Bandiera venne concessa 17 dicembre 1957 (Ministero della DifesaEsercito, Ufficio de] Segretario Generale , prot. n.7073/S), approntata il 29 giugno (Ministero della DifesaDirezione Generale dei Servizi di Commissariato e Amministrativi, VEC 2a 6682/VC) e consegnata il 21 maggio a Castelmaggiore (BO).

Servizi Corpo di Commissariato Militare: .istituito con il R.D. del 30 settembre 1873 per trasformazione del Corpo di Intendenza Militare, ricevette la Bandiera nel corso della cerimonia tenutasi a Roma il 4 novembre 1947 . La Bandiera venne poi affidata alla Direzione di Commissariato dell'VIII Comando Militare Territoriale di Roma. Co1:po di Amministraz.ione de]l 'Esercito: discendente dall' antico "Battaglione di Amministrazione" dell' Armata Sarda in vita dal 14 dicembre 1856. La Bandiera fu concessa con decreto del Presidente della Repubblica del 16 febbraio 1949, (n.96) e custodita presso il Ministero della Difesa - Esercito dal Capo del Serv1z10 . Agli inizi del 1965 , l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito (Stato Maggiore Eserc.ito - I Reparto Ufficio Storico, prot. 1311/061 del 26 febbraio 1965) inviava alle direzioni dei musei dell'Arma dei Carabirueri, della Fanteria, dell'Artiglieria, dei Granatieri , dei Bersaglieri , del Genio, di Castel S. Angelo , della Motorizzazione e a quella de11' "Acropoli Alpina" , la seguente ricbjesta: "L'Ufficio deve fare un censimento di tutte le Bandiere di guerra e d'Istituto, dei Labari, degli Stendardi, dei Gagliardetti e delle Drappelle, eventualmente custoditi presso i Musei Storici Militari ed altri Enti. Sarà gradito ricevere da ciascuna delle Direzioni in indorizz.o una situazione al riguardo " Le risposte delle direzioni giunsero in breve tempo; la prima fu quella del Museo Nazionale di Castel S. Angelo che il 3 marzo 1965 affermava quanto segue: "Con riferimento alla lettera suindicata si coniunica che presso questa Direzione non esiste più alcun esemplare in oggetto" . Le comunicazione degli altri enti giunsero tra il 5 ed il 20 marzo successivi e confermarono j sospetti dell'Ufficio Storico che erano alla base dell'iniziativa ovvero l'esistenza di un congruo numero di vessilli conservati al di fuori della sede istituzionale del Sacrario del Vittoriano. Le risposte furono le seguenti: 1) - Direzione "Acropo]j Alpina" - Trento - Museo Storico Nazionale degli Alpini - 5 marzo 1965

98 La data

di consegna della Bandiera era stata fissata in un primo tempo al 4 dicembre, festa di S.Barbara. I lavori di risu·utturazione della caserma " Leccis", che erano in corso d'opera, dovettero essere sospesi a causa delle eccezionali nevicate di quel periodo e la cerimonia della benedizione venne rinviata alla tarda primavera del 1955.

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ELENCO DELLE BANDIERE DI GUERRA , LABARI, Drappi, esistenti presso il MUSEO STORICO NAZIONALE DEGLI ALPINI a TRENTO. • Labaro del vecchio gruppo artiglieria da montagna "Belluno" ; • Fiamma del battaglione alpini "Val Camonica'"'; • Bandiera del battaglione sciatori " Ortler"; • Drappo ed asta del Labaro del 3° regg . alpini; • Drappo ed asta del Labaro del 5° regg. alpini; • Drappo ed asta del Labaro del 6° regg. alpini ; • Drappo ed asta del Labaro del 7° regg. alpini; • Asta del Labaro del 1° regg. alpini; • Asta del Labaro del 2° regg. alpini ; • Asta del Labaro del 4 ° regg. alpini; • Asta del Labaro del 8° regg . alpini; • Asta del Labaro del 11 ° regg. alpini ; 2) - Direzione dell'Istituto Storico e di Cultura dell 'Arma del Genio - Roma - 5 marzo 1965. - Bandiere, Labari e Drappelle già appartenenti a Reggimenti o Reparti del Genio. • Bandiera ciel 2° reggimento Genio - 1861-1864; • Labaro del 1° reggimento Genio; • Labaro del 2° reggimento Genio; • Labaro del 4° reggimento Genio ; • Labaro del 5° reggimento Genio; • Labaro del 6° reggimento Genio; • Labaro del 7° reggimento Genio; • Labaro del 9° reggimento Genio; • Labaro del 10° reggimento Genio; • Labaro del 11 ° reggimento Genio; • Labaro del 12° reggimento Genio; • Labaro del 1° reggimento Pontieri; • Labaro del 2° reggimento Pontieri; • Labaro del reggimento Ferrovieri; • Labaro del 1° reggimento Genio Coloniale; • Labaro del 1° reggimento Minatori; • Labaro del 2° reggimento Minatori; • Gagliardetto del Reparto Artieri Libici Idrici (gueira Italo-Etipica); • 3 Gagliardetti del C.T.V. (Spagna) BattaglionjArtieri, Radiotelegrafisti e Telegrafisti; • 2 Drappelle per trombe del 10° reggimento Genio; • 6 Drappelle per trombe del C.T.V. (Spagna) intitolate a Genieri caduti nella gue1rn di Spagna. 3) - Museo Storico dei Bersaglieri -Roma - 5 marzo 1965 • • • • • 194

Labari dei seguenti reggimenti consegnati in custodia all' atto della loro abolizione avvenuta nel 1938 . Labaro del I O reggimento Bersaglieri; Labaro del 2° reggimento Bersaglieri; Labaro del 3° reggimento Bersaglieri ; Labaro del 4 ° reggimento Bersaglieri;


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Labaro del 5° reggimento Bersag1ieri; Labaro del 6° reggimento Bersaglieri ; Labaro del 7° reggimento Bersaglieri; Labaro del 8° reggimento Bersaglieri; Labaro del 9° reggimento Bersaglieri; Labaro del 10° reggimento Bersaglieri; Labaro del J 1° reggimento Bersaglieri; Labaro del 12° reggimento Bersaglieri; Labaro del 18° reggimento Bersaglieri.

4) -Museo Nazionale d'Artiglieria - Torino - 9 marzo 1965 • • • • • • • • • • •

Bandiere, Labari, Stendardi, Gagliardetti e Drappelle di Corpi, Istituti ed unità dell 'Esercito Italiano. Bandiera dell 'Arma di Artiglieria, posta fuori uso nel I 926; Bandiera del Corpo dei Bombardieri, donata dalla città di Torino nel 1917; Bandiera della Legione Al1iev i Carabinieri, posta fuori uso nel 1913; Bandiera dell 'Arma del Genio; non è noto l'anno nel quale venne posta fuori uso. Labaro non regolamentare del btg. bersaglieri A.O.I.; Gagliardetto non regolamentare del gruppo "Val Tagliamento" del l O rgt. art. alpina; Gagliardetto non regolamentare della 1743 batteria bombarde del XLI gruppo Bombardieri; 5 Drappelle del 40° rgt. art. D .F. Calabria; Drappella del 2° rgt. art. D .F. Mantova; Drappella del 135° rgt. art. D .F.;

5) - Museo Storico della Fanteria - Roma - 20 marzo 1965 - Bandiere dei reggimenti di fanteria. • Bandiere mod. 1860: n. 125; • Bandiera del 9° Rgt. Ftr. che prese parte alle campagne 1916 ,1 917 e 1918 e portata a Fiume con i Volontari di Gabriele d'Annunzio. Venne sostituita presso il Rgt. da altra Bandiera. • Bandiera di guerra donata dalla città di Reggio al 46° Rgt. Ftr. (Brigata Reggio) nel 1911; • Bandiera del 78° Rgt. Ftr. (Brigata Toscana) che partecjpò alla guerra del 1915-18; • Bandiera del 202° Rgt. Ftr. che prese parte alle campagne del 1916- 1917-1918 e fu portata a Fiume dai fanti della Brigata "Sesia"; venne restituita dopo gli accordi. • Resti delle bandiere del 1° e del 2° Rgt. Real Marina che parteciparono alla battaglia d.i Lissa (1866) -Labari: • l" Divisione d'assalto; • Rgt. "Frecce Nere" della guerra di Spagna; - Stendardi99: • 12° rgt. ftr. "Casale"; • 163° Rgt. Ftr., dono de11e donne ampezzane; - Gagliardetti: • 41a cp. Mitragliatrici; - Drappelle: • 121 ° rgt. ftr., dono de11o donne di Ancona; • Rgt. "Frecce Nere" della guerra di Spagna; - Cimeli, già in custodia del Museo Nazionale di Castel S . Angelo , consegnati al Museo della Fanteria dal99 Erano

in realtà delle bandiere non regolamentari di piccole dimensioni.

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I'Ispettorato delle Armi di Fanteria e Cavalleria il 7 dicembre 1964: • Drappo e gagliardetto del 118° rgt. ftr. B1igata Padova, dono della città di Venezia; • Gagliardetto del 256° rgt. ftr. , dono della città di Venezia; • Gagliardetto del 241 ° rgt. ftr., dono delle donne di Teramo; • Gagliardetti del 127° e del 128° rgt. ftr., dono delle donne fiorentine; • Gagliardetto della 3a brg. Piemonte; • Vecchio drnppo della bandiera de.I 139° rgt. ftr.; • Vecchio drappo della bandiera del l O rgt.Avieri; • Bandiera del 3° rgt. ftr. Piemonte, 1° btg.; • Frammento del vecchio drappo della bandiera del 36° rgt. ftr. ; • Vessillo non regolamentare del 1° btg. d 'assaJto; • Vessillo non regolamentare del 3° btg. d'assalto; • Vessillo non regolamentare del 5° btg. d'assalto; • Vessillo non regolamentare del 6° btg. d ' assalto; • Vessillo non regolamentare del 14° btg. d'assalto; • Vessillo non regolamentare del 25° btg. d'assalto; • Vessillo non regolamentare del 30° btg. d'assalto; • Vessillo non regolamentare del 55° btg. d'assalto; • Vessillo non regolamentare del 13° reparto d 'assalto; • Frammento del drappo della bandiera del 53° rgt. ftr. Le Bandiere mod . 1860 conservate presso i1 Museo appai1enevano ai seguenti reggimenti di fanteria: • l O reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1903; • 2° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1925; • 3° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1893 ; • 3° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1893 al 1930; • 4° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1892; • 5° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1887; • 5° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal l 887 al 1901; • 6° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1891 al 1902; • 8° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1905; • 9° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1915; • l 0° reggimento di fanteria: Band iera in uso dal 1861 aJ 188 8; • 11 ° reggimento di fanteria : Bandiera in uso dal 186 1 aJ 1905; • 13° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1897; • 14° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; • 15° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; • 18° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1880 al 1903; • 19° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1903; • 20° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1892; • 2 ·1° reggimento di fa nteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; • 22° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; • 22° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1903; • 23° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1890; • 23° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1890 al 1916; • 24° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1898; • 25° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1891 ; • 25° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 189 J al 1907; • 26° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1890;

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• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

27° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 a1 1903 ; 28° reggimento dì fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1903 ; 29° reggimento di fante1ia: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; 29° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1914; 31° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1887; 32° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 a1 1886; 32° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1905 ; 33° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1889; 33° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1889 al 1914; 34° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; 34° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1920; 35° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; 36° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; 37° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1892; 38° reggimento di fan teria: Bandiera in uso dal 1861 al 1892; 38° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1892 al 1931; 40° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1889; 40° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1889 al 1915; 40° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1915 al 1924; 40° reggimento di fanteria: Bandiera priva di date; 42° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1921; 43° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; 43° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1910; 44° reggimento di fante1ia: Bandiera in uso dal 1886 al 1922; 45° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; 46° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1888 al 1926; 46° reggimento di fan teria: Bandiera in uso dal 1889 al 1905; 46° reggimento di fanteria: Bandiera priva di date; 47° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; 47° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1922; 48° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; 50° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1911; 50° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1911 al 1936; 51° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; 52° reggimento di fanteria: Band iera in uso dal 1861 al 1893; 53° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1901; 54° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; 54° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1888 al 1907; 55° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; 55° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1888 al 1908 ; 56° reggimento di fa nteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1896; 57° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; 59° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1997; 60° reggimento di fan teria: Bandiera in uso dal 1861 al 1886; 61 ° reggimento di fanteria: Band iera in uso dal 1861 al 1891 ; 61 ° reggimento di fante1ia: Bandiera priva di date ; 62° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1891; 62° reggimento di fanteria: Ba11diera in uso dal 1891 al 1912; 197


• 63° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1897; • 64° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1898: • 65° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1886; • 65° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1932; • 66° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1898; • 66° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal l 898 al 1938; • 67° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1889; • 67° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1889 al 1905; • 68° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1889; • 68° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1889 al 1895; • 68° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1895 al 1910; • 69° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1893; • 69° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1893 al 1912; • 71 ° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1886; • 71 ° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1886 al 1899; • 72° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1885 ; • 72° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1921 ; • 73° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; • 74° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1903; • 75° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; • 76° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1861 al 1888; • 76° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1888 al 1905; • 77° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal I 862 al 1886; • 78° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1862 al 1902; • 81° reggimento di fante1ia: Bandiera in uso dal 1885 al I 903; • 82° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1908; • 83° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1910; • 84° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1927; • 85° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1904; • 85° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1904 al 1926; • 86° reggimento d i fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1910; • 87° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1898; • 87° reggimento di fanteria: Bandiera .in uso dal 1898 al 1921 ; • 88° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1900; • 89° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1901 al 1910; • 90° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1901 ; • 92° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1894; • 89° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1885 al 1901; • 93° reggimento di fanteria: Bandiera in uso dal 1891 al 1927; • 94° reggimento di fante1ia: Bandiera in uso dal 1885 al 1891 ; • 94° reggimento di fanteria: Bandiera io uso dal 1891 al 1902wo; 6)-Museo Storico della Motorizzazione Militare- Roma - 18 marzo 1965

HlO Dalle date cli sostituzione di queste Bandiere si evince come la rinnovazione del drappo avvenisse mediamente ogni 25 anni; a questa regola fecero eccezione alcun.i esemplari quali ad esempio quelJi ciel 1° fanteria (42 anni), ciel 2° (64 auni), del 42° (60 anni), del 65° (46 anni) , ciel 66° (40 anni), delJ'84° (42 anni) e del 93° (36 anni).

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"Questo Museo , data anche la sua recente costituzione, che risale al 1957, non ha in dotazione né in custodia, né bandiere di guerra o d'istituto, né Labari, né stendardi, né gagliardetti, né drappelle. Jl labaro del Corpo Autom.obilistico fu consegnato il 20 settembre 1943 al Museo Storico del Risorgimento."

7)-Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri - Roma - 20 marzo 1965 ELENCO delle Bandiere di guen-a e d'istituto, Labari , Stendardi e Gagliardetti conservati nel Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri • Prima Bandiera di guerra dell' A1ma, destinata al Museo il 18 giugno 1947; • Prima Bandiera della già "Scuola Centrale Carabinieri Reali" di Firenze, destinata al Museo il 18 giugno 1947; • Stendardo dello Squadrone Carabinieri Guardie del Re, assegnato al Museo il 16 gennaio 1949; • Labaro della Compagnia CC.RR. della Somalia, destinato al Museo il 14 maggio 1937; • Labaro delle Bande Autocarrate CC.RR. cieli' A.O.I., destinato al Museo il 14 maggio 1937; • F iamma della 170a Sezione Speciale Mista Cammellata (Gue1Ta d'Etiopia) pervenuta il 1° dicembre 1936; Frammento della Bandiera del Gruppo CC.RR . di Gondar, pervenuta il 22 luglio 1945; • Bandiera del Gruppo CC.RR. di Addis Abeba, destinata al Museo il 26 maggio 1943; • Fiamma già della Scuola Allievi Zaptiè di Mogadiscio proveniente dal gruppo CC.RR. di I-latrnr, destinata al Museo il 5 marzo l 943; • Bandiera di combattimento del 3° Grnppo CC.RR . dello Scioa (A.O.I.), destinata al Museo il 12 febbraio 1943; • Gagliardetto del l 3° Btg. CC.RR. (2a gueITa mondiale), destinata al Museo il 4 luglio 1945; • Gagliardetto della 3a compagnia carabinieri "Arditi" (A.O.I.) , destinata al Museo il 18 marzo 1946; • Fiamma della 207" sezione CC.RR. (A .O.I .), destinata al Museo il 18 marzo 1946; • 2 gagliardetti della la compagnia del Battaglione di manovra CC.RR. e Zaptiè dell'A.0.I. inviati nel 1940 dal Comando Compagnia CC.RR. di Gondar; • Gagliardetto dello "Squadrone blindo-corazzato dei Carabinieri della Somalia", inviato al Museo dopo lo scioglimento del reparto il 17 agosto 1958 .destinata al Museo il 4 luglio 1945 10 1; • Oltre alle numerose Bandiere conservate presso i Musei, altre 29 erano custodite presso alcuni reparti dell'Esercito come risulta dall'elenco , che riportiamo integralmente, redatto sempre dall'Ufficio Storico dello S .M .E. in data lO marzo 1965: BANDIERE DI GUERRA DA VERSARE AL MUSEO DEL RISORGIMENTO

10 1 Si

trattava in realtà del gagli ardetto originale, sul quale erano riportate varie iscrizioni ricamate successivamente al rientro in Pat1ia delle unità dei Carabinieri che avevano operato in Somalia dal 1949 al 1956.

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Sulla base di questo elenco il Ministero (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del segretario Generale ,

l 6° r_gt. f. " Aosta" 2 13° rgt. f. "Pinerolo'' .) " 14° rgt. f. "Pinerolo" 4 19° rgt. f. "Brescia" 5 6 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29

Custodita dal 5° rgt. f. - Messina Custodita dal 9° rgt. f. - Bari Custodita dal 9° rgt. f. - Bari Custodita dal 40° rgt. f. - Bologna 20° rgt. f. "Brescia" Custodita dal 40° rgt. f. - Bologna 45° rgt. f. "RetH!io" Custodita dal 5° rgt. f. - Messina 75°rgt. f. "Avellino" Custodita dal 231 ° rgt. f. - Napoli 87° rgt. f. "Friuli" Custodita dal 78° rgt. f. - Firenze 88° rgt. f. "Friuli" Custodita dal 78° rgt. f. - Firenze 21 ° rgt. a. c. "Trieste" Custodita dal 121 ° rgt. art. c.a.p.- Bologna 47° rgt. a. c. "Avellino" Custodita dal Gr. art. "Avellino" - S.M.C. Vetere 24° rgt. a. c. "Aosta" Custodita dal 5° rgt. f. - Messina 1° rgpt. a.e.a. DAT Custodita dalla Scuola a.e.a. - Sabaudia 2° rgpt. a.e.a. DAT Custodita dal 7° rgt. art. camo. - Torino 3° rgt. a.e.a. pes. Custodita dal 3° rgt. a. pes. camp. - Pisa 18° rgt. f. "Acqui" Custodita dal 17° rgt. f. - Sulmona 1° Ra1rnrnooamento da oos. Custodita dal 73° rgt. f. arresto -Arzene 22° Raggrnop. Alp. da oosiz. Custodita dal Com. Brig. A lo. " Orobica" - Merano 9° rgt. art. smv. e.e. Custodita 3 ° rgt. art. pes. Camoale - Pisa 1° rgt. art. e.a. o. Custodita dal 7° rgt. art. camo. - Torino 1° rgt. genio Custodita dal 2° rgt. genio - Bolzano 35° rgt. art. e.e. Custodita dall'8° rgt. art. p.c. - Modena 155° rgt. art. smv. e.e. Custodita dal 27° rgt. art. pes. Smv. - Udine 3° Rgpt. art. e.a. Custodita dal 121 ° rgt. art. c.a.p. - Bologna 21 ° Ront. aloini d'arresto Custodita dal 6° rgt. alpini - Brunico Rgt. cçi.v. "Lancieri Aosta" Custodito dal rgt. cav. "Lancieri Montebello" - Roma Rgt. cav. "Lancieri di Novara" Custodita Com. Brig. Cav. "Pozzuolo del Friuli" - Gorizia 2° rgt. art. e.a. pes. Custodita dal 4° nrt. art. c. a. oes. - Verona Rgt. cav. ''Nizza Cavalleria" Custodita dal rgt. cav. "Lancieri Montebello" - Roma

Ufficio Segreteria, prot. n. 6460/S) diramò il 15 maggio seguente una circolare indidzzata al I, al V, ali 'VIII al X ed all 'Xl Comando Militare Terrjtoriale, il cui testo fu il seguente: "I) Tutte le Bandiere di guerra dei reggimenti disciolti - attualmente in consegna ad altri reggimenti rimasti in vita - dovranno affluire a Roma per essere custodite a cura dell 'VIII Comando Militare Territoriale della Regione Centrale. Tn conseguenza.ferme restando le disposizioni impartite con circolare n.6082/S in data 8 maggio 1965, si prega disporre che i Vessilli dei seguenti reggimenti, custoditi presso le unità a fianco segnate, affluiscano a Roma, entro le ore 12,00 del 28 c. m ., unitam.ente alle Bandiere che prenderanno parte alla rivista militare del 2 Giugno: • 2° rgpt. a. eia . DAT custodita dal 7° rgt. a . camp. I C.M.T.; • J O rgt. a. cla.p. custodita dal 7° rgt. a. camp. I C.M .T.; O • J rgpt. da posiz. custodita dal 73° rgt.f. d'arresto V C.M.T. ,· • 22° rgpt. alp . da pos. custodita da Brg. ulp . "Orobica" V C.M.T.; • J O rgt. genio custodita dal 2° rgt. genio V C.M.T.; 200


• 155° rgt. a. smv. cc. custodita dal 27° rgt. a.pes. smv. V C.M.T.; • 21° rgpt. alp. d'arr. custodita dal 6° rgt. alpini V C.M.T.; • 2° rgt. a . eia . pes. custodita dal 4° rgt. a. c. a. pes. V C.M.T.; • 21° rgt. a.e . "Trieste" custodita dal 121° rgt. a.c .a.p. V/1 C .M .T.; • 3°rgpt. a. Smv. cc. custodita dal 121° rgt. a .c .a.p . VII C.M.T.; • 3° rgpt. a.e.a. pes. custodita dal 3° rgt. a.pes .camp . VI! C.M.T.; • 9° rgt. a . smv. cc. custodita dal 3° rgt. a.pes.camp. VII C.M.T.; • 35° rgt. a . cc. custodita dal/'8° rgt. a . pes . Camp . VII C.M.T.; • 1 ° rgpt. a. e .a . DAT custodita da Scuola artigl. eia . VIII C .M .T.; • 47° rgt. a. camp. "Avellino" custodita da gr. a. "Avellino" X C .M .T.; • 24° rgt. a. camp. "Aosta" custodita da gr. a. "Avellino" X C.M.T.; Ciascun Vessillo sarà scortato da un gruppo Band;era così composto: - J ufficiale alfiere; -1 ufficiale inferiore (capitano); - 2 sottufficiali. 2) Con l'occasione si precisa che, al termine della rivista, anche le seguenti Bandiere : • 19° rgt.f. "Brescia" custodita dal 40° rgt.f. "Trieste" VII C.M.T.; • 20° rgt.f. "Brescia" custodita dal 40° rgt.f. "Trieste" VII C .M.T.; • 87° rgt.f "Friuli" custodita dal 78° rgt.f. " Lupi di Toscana" VII C.M.T.; • 88° rgt.f "Friuli" custodita dal 78° rgt.f. "Lupi di Toscana" VIT C.M.T.; • 13° rgt.f. "Pinerolo" custodita dal 9° rgt.f "Bari" X C.M.T.; • 14° rgt.f. "Pinerolo" custodita dal 9° rgt.f. "Bari" X C .M .T.; • 6° rgt.f. "Aosta" custodita dal 5° rgt ..f "Aosta" XI C .M .T.; • 45° rgt.f "Reggio" custodita dal 5° rgt.f "Aosta" XI C .M.T.; Rimarranno in custodia all'Vl!J Comando Militare Territoriale della Regione Centrale." A seguito dell'affidamento in custodia della Bandiera di guerra dei reggimenti di cavalleria disciolti ai gruppi squadroni omonimi, il 12 settembre 1966 il Ministero decise di procedere nello stesso modo riguardo alla Bandiera di guerra del disciolto 185° reggimento artiglieria "Folgore", dandola in custodia al Gruppo Artiglieria da Campagna Paracadutisti ; a tale scopo venne redatto un appunto destinato al Ministro dell a Difesa che recitava quanto segue: "Lo S.M. dell'Esercito persegue da tempo un programma inteso ad esaltare il tono sp;rituale delle unità non irreggimentate, ristabilendo, con tangibile segno, i loro legami tradizionali con gli antichi e gloriosi reggim.ent; disciolti da cui. ebbero vita . In tale quadro, nel maggio 1965, in Trieste con solenne cerimonia, vennero affidate in custodia agli attuali Gruppi Squadroni di Cavalleria, le Bandiere dei reggimenti disciolti di cui ripetono la denominazione. Lo Stato Maggiore è ora favorevole all'adozione di analogo provvedimento per il Gruppo Artiglieria da Campagna Paracadutisti, erede del di.sciolto 185° Reggimento Artiglieria "Folgore", alla cui Bandiera, per l'eroica condotta tenuta nella battaglia di ELALAMEIN, venne concessa la medaglia d'oro al valor militare." Il Ministro approvò e la Bandiera venne consegnata al Gruppo il 18 dicembre di quell'anno durante una solenne cerimonia svoltasi alla Rotonda dell'Ardenza a Livorno.

Il 17 marzo 1970 l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito compilava un interessante promemo6a ad uso interno, nel quale veniva riepilogata la situazione deJle Bandiere di guerra e d'istituto e gli scudetti da braccio distribuiti ai reparti fino a quel momento, e che si ritiene utile riportare integralmente:

201


"PROMEMORIA l. ELENCO numerico degli Istituti, Corpi e Servizi in possesso di bandiera .

ENTI 1. Scuole(]} 2. Centri Addestramento 3. Reçrçimenti: - di fanteria e specialità - di cavalleria (2) - di artif!lieria - del genio 4. Servizi 5. Centro Sportivo lv!ilitare TOTALE

Bandiera Scudetto da braccio N 21 N. 21 N.12 N.12 N.37 N.11 N.30 N.5 N.2 (3)

N.34 N.9 N.15 ----------- (4)

---------

N.J

N. 118

N.92

(.I) - Non tutte le scuole dotate di Bandiera sono anche dotate di scudetto, e viceversa (vds . elenchi nominativi allegati). (2)- inclusi 7 Gruppi Sqd., che hanno in consegna la Bandiera dei Reggimenti aventi lo stesso nome, oggi disciolti. (3) - Esistono inoltre 3 Bandiere - dei Servizi di Sanità, Automobilistico e Veterinario - che sono custodite dalle rispettive Scuole, già incluse in tale voce. (4) - Sono però ~JJrovvisti di scudetto tutti gli organi dei Servizi divisionali o di Brigata e tutte le Scuole dei Servizi.

2. ELENCO numerico degli Enti sprovvisti di Bandiera e di Scudetto. ENTI Bandiera - Scuole N.5 - Istituto Geo;!rafìco J\1ilitare Nl - Centro D(fesa Elettronica Nl - CAUC Nl TOTALE N8

Scudetto da braccio N.5 Nl Nl Nl N.8

3 . In allegato gli elenchi nominativi degli Istituti, Centri, Corpi e Servizi provvisti di Bandiera e/o di scudetto e di quelli sprovvisti. ELENCO DEGLI ISTITUTI, SCUOLE E CENTRI ADDESTRAMENTO IN POSSESSO DELLA BANDIERA E DELLO SCUDETTO (con asterisco gli Enti sprovvisti di scudetto) Scuola Militare Nunziatella" (*) Accademia Militare (*) Scuola Allievi Sottufficiali Scuola di Fanteria Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Fanteria Scuola Militare Alpina Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate Scuola Allievi Comandanti di Squadra di Fanteria Scuola Allievi Comandanti di Squadra delle Truppe Meccanizzate e Corazzate Scuola Militare di Paracadutismo Scuola di Artiglieria Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Artiglieria Scuola Artiglieria Controaerei Scuola Tecnici Elettronici di Artiglieria Scuola Genio Pionieri

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Scuola Trasmissioni Scuola Specializzati Trasmissioni Scuola dei Servizi di Commissariato e di Amministrazione Militare Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito ]1°rgt.f. "Casale" (CAR) 28° rgt.f. "Pavia" (CAR) 46° rgt.f "Reggio" (CAR) 48° rgt.f. "Ferrara" (CAR) 60° rgt.f. "Calabria" (CAR) 80° rgt.f "Roma" (CAR) 84° rgt.f "Venezia" (CA R) 89° rgt.f. "Salerno" (CAR) 152° rgt.f "Sassari" (CAR) 2° rgt. alpini (CAR) Centro Addestramento Reclute Truppe Corazzate Totale Istituti, Scuole e Centri Addestramento in possesso della Bandiera: 30, dei quali 28 provvisti di Scudetto . ALTRI ISTITUTI IN POSSESSO DI BANDIERA E DI SCUDEITO - Scuola di Sanità Custodiscono la Bandiera del proprio Servizio - Scuola della Motorizzazione - Scuola del Servizio Veterinario ELENCO DEI CORPI IN POSSESSO DELLA BANDIERA DI GUERRA E DELLO SCUDETI'O (con asterisco g Li Enti sprovvisti di scudetto) 1. Arma di Fanteria : • 1 ° rgt. "Granatieri di Sardegna" • 3° rgt.f corazzato • 4° rgt.f corazzato • 5° rgt.f. "Aosta" • 9° rgt.f. "Bari" • 17° rgt.f. "Acqui" • 21 ° rgt.f. "Cremona" • 22° rgt.f. "Cremona" • 40° rgt.f. "Bologna" • 59° rgt.f "Calabria" • 67° rgt.f. "Legnano" • 68° rgt.f. "Legnano " • 76° rgt.f. "Napoli" • 78° rgt.f. "Lupi di Toscana" • 82° rgt.f. "Torino" • T14° rgt.f. "Mantova " • 151° rgt.f. "Sassari" • 157° rgt.f. "Liguria" • 182 ° rgt. f. corazzato "Garibaldi" • 183° rgt.f "Nembo" • J O rgt . bersaglieri corazzato • 3° rgt. bersaglieri

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• 8° rgt. bersaglieri • 4 ° rgt. alpini • 5° rgt. alpini • 6° rgt . alpini • 7° rgt. alpini • 8° rgt. alpini • 31° rgt. carri • 32° rgt. carri • ! 32°rgt. carri • J O rgt. paracadutisti • 52° rgt.f arresto "Alpi " • 53 ° rgt .f. arresto "Umbria" • 73° rgt.f arresto "Lombardia"(*) • 11 ° rgpt. Alpini d'arresto (*) • Rgt. lagunari "Serenissima"(*) 2. Anna di Cavalleria: • rgt. "Piemonte Cavalleria" (2°) • rgt. "Savoia Cavalleria" (3°) (*) • rgl. "Genova Cavalleria" (4°) • rgt. "Lancieri di Mont ebello" (8°) (*) • gr. sqd. "Lancieri di Novara" • gr. sqd. "Nizza Cavalleria" • gr. sqd. "Lancieri di Milano" • gr. sqd. "Lancieri di Aosta" • gr. sqd. "Cavalleggeri di Sa/uzza" • gr. sqcl. "Cavalleggeri di Lodi " • gr. sqd. "Cavalleggeri Guide " 3 . Arma di Artiglieria: • 5° rgt. a. campagna • 7° rgt. a. campagna • 8° rgt. a. campagna semovente • 11° rgt. a . campagna • J3 ° rgt.a.campagna • 14 ° rgt. a. campagna • 33° rgt. a. campagna • I O rgt. a . montagna • 2° rgt. a. montagna • 3° rgt. a. montagna • 5° rgt. a . montagna • 6 ° rgt. a. montagna • J3] 0 rgt.a. corauato • 132° rgt. a. corazzato • 3° rgt. a . pesante campale(*) • 4 ° rgt. a . pesante campale(*) • 6° rgt. a. pesante campale (*) • 8° rgt. a . pesante campale (*) • 9° rgt . a . pesante campale(*) • 41 ° rgt. a. pesante campale(* )

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• Rgt. a. a cavallo (*) • 3° rgt. a . missili • 9° rgt. a. pesante (*) • 27° rgt. a. pesante semovente (*) • 52° rgt. a. pesante(*) • 4° rgt. a . missili contraerei(*) • 5° rgt. a. missili contraerei(*) • 17° rgt. a. contraerei leggero(*) • 18° rgt. a. contraerei leggero (*) • 121 ° rgt. a. contraerei pesante(*) 4. Anna del Genio • 2 ° rgt. g. pionieri(*) • 5° rgt. g . pionieri(*) • 3° rgt. g . pionieri arresto (*) • 2° rgt. g . pontieri(*) • Reggimento g. ferrovieri (*) Totale delle Unità operative provviste di Bandiera: 83, delle quali 25 sprovviste di Scudetto. ELENCO DEI SERVIZI IN POSSESSO DELLA BANDIERA Sanità (custodita presso La Scuola di Sanità di Firenze) (I) Commissariato (custodita dal Direttore Servizio di Commissariato di Roma) Amministrazione (custodita presso l'Ufficio del Capo del servizio) Automobilistico (custodita dal Comando Scuole Motorizzazione) ( 1) Veterinario (custodita dalla Scuola del Servizio) (1) Totale delle Bandiere dei Servizi: 5 ELENCO DEGLI ISTITUTI MILITARI. SCUOLE E CENTRI DI ADDESTRAMENTO SPROWIST! DI BANDIERA E DI SCUDETfO (con asterisco gli Enti provvisti di scudetto) • Scuola di Guerra (*) • Scuole di Applicazione d'Arma • Scuola Militare di Educazione Fisica (*) • Istituto Geografico Militare • Scuola Militare di Equitazione (2) • Centro Difesa Elettronica (2) • Scuola Lingue Estere Esercito • Campo Addestramento Unità Corazzate (2) (1) - Le Scuole sono provviste di Scudetto

(2) - Pratica in corso per la concessione dello scudetto.

Totale Enti del/ ' Esercito sprovvisti di Bandiera: 8, dei quali 2 provvisti di scudetto ENTE PROWISTO DI SCUDETTO MA NON DI BANDIERA • Centro Sportivo Esercito" Nell'estate del 1974 a] 1° reggimento fanteria corazzato, costituito 1° maggio di quell'anno per trasformazione del "Campo Addestramento Unità Corazzate" (C.A.U.C.) di Capo Teulada, venne concessa la Bandiera detenuta fino a quel momento dal suddetto Campo di Addestramento. 205


Ne11 'estate del 1975, quando la ristrutturazione delle Forze Armate - caratterizzata dalla soppressione di tutte ]e unità a livello di reggimento formate da più battaglioni o gruppi e la sostituzione della numerazione romana con quella araba per le unità di qualsiasi livello - era in corso di attuazione, si dovette affrontare il problema delle Bandiere di gue1Ta da assegnare alle nuove unità. A questo proposito l'Ufficio Storico dello S .M.E. redasse un appunto da sottoporre ali' approvazione del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, (Stato maggiore del1 ' Esercito-V Reparto-Ufficio Storico-Sezione 2a, n. 191/062 di prot. del18 agosto 1975) il cui contenuto era il seguente: "1. PREMESSA Diramate le disposizioni circa le nuove denominazioni delle unità ed i tempi per l'attuazione del provvedimento (All.l), occorre disporre per l'assegnazione delle Bandiere di guerra.

2. TRAITAZIONE a. Secondo norma (all.2), competente a concedere la Bandiera di guerra è il Capo dello stato. La Bandiera di guerra è concessa ai Corpi. Esistono precedenti di concessione in custodia di Bandiere di guerra a livello inferiore al reggimento ( All .3). Per i gr. sqd. c. e per il gr. a . carn.par., venne richiesto il benestare del signor Ministro. Per le altre unità, SME ha proceduto direttamente per analogia ai precedenti . Nel caso attuale, peraltro, si tratta di un provvedimento di grossa mole e per di più di concessione definitiva e non soltanto in custodia di Bandiere di guerra (vedansi, in particolare, quelle ex novo che sono 38), in quanto le unità a livello btg. diverranno autonome, acquistando la fisionomia di Corpi. Si ritiene pertanto che sia indispensabile interessare della questione il signor Ministro . b. Avranno la Bandiera di guerra n .194 unità di livello di btg. (All.4) Di queste: - sono già in custodia ad unità di tale livello n . 17 Bandiere; - passano dal rgt. ora in vita ad unità dipendente n. 59 Bandiere; - sono ripristinate n . 80 Bandiere di rgt. esistiti ed ora custodite al Vittoriano: 16 possonoo essere utilizzate così come sono perché già con simboli repubblicani; le altre 64 invece devono essere rifatte perché hanno ancora i simboli monarchici; - vengono concesse 38 Bandiere ex-novo, da confezionare. Il problemaprincipale riguarda le 102 Bandiere(64+38) da allestire ex-novo a cura della Direzione Generale del Commissariato. Occorre, inoltre, un controllo dello stato di efficienza delle Bandiere utilizzabili custodite nel Vittoriano (n . 16), a cura dell 'VIII CMTR, e l'eventuale intervento della citata Direzione Generale di Commissariato per le riparazioni. c. Così come vengono ripristinate o allestite ex-novo 102 Bandiere, occorre provvedere per dotarle delle decorazioni che loro competono . Sembra opportuno che anch'esse siano di conio repubblicano, così le Bandiere che restano al Vittoriano perché non utilizzabili avendo i simboli monarchici, mantengono le loro decoraz ioni di vecchio conio. Competente per il conio delle decorazioni è la D.G.U.E. - Divisione Ricompense. Il computo delle decorazioni da coniare (All. 5) non è ancora definitivo , in quanto occorre sanzionare un criterio per l'assegnazione delle decorazioni concesse in comune a btg. dello stesso rgt. che restano in vita dopo lo scioglimento del rgt. di origine (questione che interessa in particolare le unità alpine e il 184 ° btg. t.) In casi del genere, in passato, si è adottato il criterio di Lasciare alla Bandiera del rgt. decorato, l'arginale della decorazione e di attribuire un duplicato della stessa al rgt. ricevente un btg. che aveva concorso, in quello di origine, a guadagnare la decorazione medesima. (Vedasi 11 ° alp . Arr. All. 6) d. Esiste inoltre il problema delle iscrizioni sul gambo della freccia delle Bandiere (All . 7), che è connesso in particolare:

206


- alla sanzione di concessione definitiva ( non soltanto in custodia) della Bandiera ad unità al livello di btg .; - alla soluzione che sarà adottata per la concessione di duplicati delle decorazioni guadagnate in comune da più battaglioni. Le iscrizioni dovrebbero essere già fatte quando si consegna la Bandiera; l 'aggiornamento invece è a cura dei Corpi. Nel caso in esame, la questione è mista; si tratta di fare iscrizioni su nuove frecce e di aggiornarne altre. Visti i tempi di attuazione del nuovo ordinamento dell'Esercito (per lo più da settembre a dicembre 1975), si ritiene conveniente che tutte le iscrizioni siano fatte dalle unità, su indicazione di Ufficio . Suddetta soluz ione quadra anche con la d{fficoltà di definire esattamente le competenze sulle decorazioni, per cui è necessario un calmo esame caso per caso, che può essere sviluppato, peraltro, nelle more della sanzione dei provvedimenti. e. In.fine c'è il problema del cerimoniale della consegna delle Bandiere, che è con.nesso: - ai diversi aspetti del provvedimento: • cessione di Bandiera di rgt. che si scioglie ad unità dipendente; • riconsegna di Bandiera di rgt. disciolto; • consegna di Bandiera di nuova concessione; - ai diversi tempi di attuazione del nuovo ordinamento dell'Esercito (1 ° settembre per la B.mec. " Brescia"; l O ottobre, per la B. mot. "Acqui"; entro il 31 dicembre 1975, per le restanti unità, a discrezione dei CMTR. e dei Cdi di C.A.); - ai tempi necessari per la confezione delle nuove Bandiere. Le norme in vigore (Ali . 8) prevedono cerimonie solenni per la riconsegna di Bandiere di rgt. disciolti e per la consegna di Bandiera di nuova concessione . Non è previsto il terzo caso sopra riportato . In proposito, sono state effettuate cerimonie solenni soltanto per la consegna della Bandiera ai gr. sqd. c. autonomi e al gr. a . cam . par. Gli altri passaggi di consegna sono avvenuti con cerimonie interne strettamente militari . In relazione a quanto precede e tenuto conto del gran numero di Bandiere da consegnare, si ritiene conveniente: - effettuare il passagggio della Bandiera da rgt. che si scioglie ad unità dipendente (n. 59) con cerimonia Ìnterna strettamente militare; man mano che sarà adottato il nuovo ordinamento; - ritirare le Bandiere subito utilizzabili (n. 16) dal Vittoriano informa strettamente militare e consegnarle alle unità che ereditano le tradizioni dei rgt. disciolti se possibile in unica cerimonia solenne organizzata a cura dei CMTR e dei Cdi di C. A.; - consegnare le Bandiere ripristinate o di nuova concessione (64+38) , se possibile in unica cerimonia solenne (magari il 4 novembre) - o almeno in cerimonie solenni che prevedono la consegna della Bandiera a più unità (allo scopo di ridurre il numero ed il succedersi delle cerimonie) - con organizzazione a cura dei CMTR e dei Cdi di C.A. , in base all'attuazione del nuovo ordinamento ed alla di~11onibilità delle nuove Bandiere. Per il versamento al Vittoriano della Bandiera del CARTC 102 , ora in consegna al BARTC to3 ( che assumerà Bandiera e tradizioni del 231 ° rgt.f "Avellino"), si ritiene opportuna una cerimonia strettamente militare.

3. CONCLUSIONI E PROPOSTE. a . In relazione a quanto precede e a prescindere dalle determinazioni che saranno prese per i singoli casi prospettati, si propone di: - interessare subito il Signor Ministro alla questione; - preavvisare di quanto in corso di attuazione le Direzioni Generali competenti per la confezione delle Bandiere da ripristinare o di nuova concessione e per il conio delle decorazioni, perché possano predisporre una celere realizzaz ione di ciò che sarà loro richiesto; 102 Centro

103

Addestramento Ree! ute Truppe Corazzate. Battaglione Addestramento Reclute Truppe Corazzate.

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- diramare, con. messaggio, Le disposizioni ai CMTR e Cdi di C.A . per iL passaggio di consegna delle Bandiere dai rgt. che si sciolgono alle unità dipendenti. b.Ove si concordi: - approntato appunto per il Signor Ministro,per lajìrma del Signor Capo di SM dell'Esercito (All. dal n.9 al 12); - riserva di sottoporre alla firma del Signor Sottocapo di SM dell'Esercito preavviso per le Direzioni Generali e disposizioni iniziali per i CMTR ed i Cdi di C .A."

L'attuazione di tale ristrutturazione comportò l 'applicazione di criteri specifici riguardanti soprattutto l'attJ.ibuzione dei nonùnativi, la cui scelta causò uno sti.·avolgimento nelle denominazioni tradizionali delle unità; le direttive imprutite dal! 'Ufficio St01ico dello Stato Maggiore Esercito furono, in estrema sintesi, le seguenti: • non ripetere , anche per reparti di arma diversa, lo stesso nominativo; • non attribuire ai reparti componenti il nome della brigata; • non ricordru·e fatti d 'arme avvenuti fuori dal territorio nazionale; • richiamare in vi ta i nominativi dei reparti sciolti più decorati. L'Ufficio Storico, pertanto,propose e fece approvare i seguenti criteri per l'attribuzione dei nuovi nominativi per: • le brigate di fanteria, quando non ereditavano il nome della divisione di provenienza: riprendere i nominativi delle brigate di fanteria che avevano preso prute alla prima guerra mondiale; • le brigate cwrazzate e meccanizzate: adottare nomi di eroi risorgimentali; • la brigata mfasili: ricoITere al nome di una località di grande tradizione storica; • i battaglioni di fanteria ed i gruppi di cavalleria: richiamare in vita nominativi di unità disciolte di cui i nuovi reparti avrebbero portato le mostrine o le fiamme e avrebbero ricevuto in consegna la Bandiera; • i battagl ioni granatieri, bersaglieri e paracadutisti: adottare nomi di fatti d'arme; • i battaglioni carri, riprendendo una scelta fatta nell'anteguerra: ricorrere a nomi di caduti decorati di medaglia d'oro; • i gruppi di artigl ieria: adottare il nome della divisione coo la quale avevano partecipato alla seconda guerra mondiale; • i battaghoni genio: ricoITere a nomi di laghi o di fiumi, in considerazione del fatto che tra i compiti de.i battaglioni genio divisionali vi era anche quel1o del superamento dei corsi d'acqua; • ì battaglioni delle trasmissioni: adottare il nome di valichi alpini ed appenninici , considerata la funzione di collegamento che, sia i reparti delle trasmissioni sia i valichi , svolgevano; • i reparti dell'aviazione leggera: adottare i nomi di stelle di p1ima grandezza e di costellazioni; • gli autogruppi: ricorrere alle denominazioni di antiche strade consolari romarie; • i battaglioni logistici: il nome della grande unità nella quale erano inquadrati 104 • A fattore comune, infine, valse il criterio di ricordare la locali tà dove da molti anni l'unità era stanziata, quando non fosse stato possibile adottare i criteri precedentemente citatiios. L'attuazione di queste direttive non fu tuttavia rigida, le eccezioni furono infatti numerose; se ne ricordru10 alcune a titolo d'esempio: - il l O battaglione di fanteria che, pur avendo ricevuto la Bandiera del 1° reggimento e pur portando le mostrine della brigata "Re" e la cravatta rossa, antico privilegio legato a quell ' unità, ebbe il nome di "San Giusto" in onore de] santo protettore di Trieste, città che lo ospitava; 104

Questa soluzione, nonostante fosse in contrasto con le direttive iniziali, fu ugulamente accolta dallo Stato Maggiore dell' Esercito. 105 Sotto il profilo strettamente tradi.zìonale le soluzioni adottate non risultarono sempre ottimali: in particolare, il cambio d nominativo imposto ai battaglioni di fante1ia perché "nessun reparto doveva essere privilegiato con il portare lo stesso nome della brigata" non contribuì certo a rafforzare lo spirito di corpo ed il culto delle tradizioni dei reparti.

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TAY. N. 30

Gagliardetti del XVII e del XVlll battaglione libico (Eri1reo) (Museo della Fanteria di Roma) .

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TAY. N. 3 I

210

Gagliardetti del XIX battaglione libico (Eri1reo), del 3° reggimento difa111eria coloniale e del 4° reggimento di fanteria coloniale (Museo della Fameria di Roma).


TAV. N. 32

Gagliardetto del 1° Squadrone Savari della 7hpolitania (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

211


TAV.

212

. 33

Gagliarde/lo del 3° Squadrone Sarari della Tripoli1a11ia(M11seo della Cavalleria di Pinerolo)


TAV. N. 34

Gagliardelfo de/. 4° Sq11adro11e Savari della Tripolitania (Museo della Cavalleria di Pinerolo)

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O

- il l battaglione bersaglieri Lama:rrnora, che ebbe il nome del fondatore del corpo; - il battaglione paracadutisti El Alamein , a ricordo di una battaglia che, sebbene combattuta in tena straniera, vide l'eccezionale eroismo dej paracadutisti che la combatterono; Gli unici repaiti che conservarono i propri nominativi tradizionali furono i battaglioni alpini ed i gruppi squadroni di cavalleria.

In conseguenza di tutti questi avvenimenti, il 12 novembre 1976 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che assegnava le Bandiere di guerra già conferite ai comandi di reggimento e le concedeva ai reparti di nuova formazione, documento che, data la sua irnpo1ianza, si riporta integralmente. "Il Presidente della Repubblica VISTO l'art.12 della Costituzione; VISTA La legge 24 dicembre 1925, n.2264; VISTO il decreto Legislativo del Capo provvisorio dello stato 25 ottobre 1947, n.J 152; VISTI i decreti con i quali furono coriferite le Bandiere ai Corpi; CONSIDERATA l'opportunità di dotare i battaglioni e Le unità equivalenti di Bandiera di guerra; SU PROPOSTA del Ministro della Difesa; DECRETA Art. 1 Ai sottelencati battaglioni e gruppi è assegnata la Bandiera di guerra già conferita a Cornandi di reggùnento : O J battaglione granatieri meccanizzato "Assietta "; 2° battaglione granatieri meccanizzato "Cengio"; 3° battaglione granatieri "Guardie"; 1° battaglione fanteria motorizzato "San Giusto"; 5° battaglionefantéria motorizzato "Col della Berretta"; 7° battaglionefqnteria "Cuneo"; 9° battaglione fanteria motorizzato "Bari"; 11 ° battaglione fanteria "Casale"; 13° battaglione fanteria niotorizzaro "Valbella "; 16° battaglione fanteria "Savona "; 17° battaglione fanteria "San Martino"; 20° battaglione.fanteria meccanizzato "Monte S. Michele"; 21° battaglione fanteria motorizzato "Alfonsine"; 22 ° battaglione fanteria "Primaro "; 23° battaglione fanteria "Como"; 26° battaglione fanteria "Bergamo"; 28° battaglione fanteria "Pavia"; 30° battaglione fanteria meccanizzato "Pisa"; 33° battaglione fanteria d 'arresto "Ardenza"; 37° battaglione fanteria meccanizzato "Ravenna"; 40° battaglione fanteria meccanizzato "Bologna"; 41° battaglione fanteria meccanizzato "Modena"; 46° battaglione fanteria "Reggio"; 48° battaglione fanteria "Ferrara"; 52 ° battaglione fanteria d'arresto "Alpi"; 214


53° battaglione.fanteria d'arresto " Umbria"; 57° battaglione fanteria motorizzato "Abruzzi" ; 59° battaglione fanteria motorizzato "Calabria"; 60° battaglione.fanteria "Col di Lana "; 62 ° battaglione fanteria motorizzato "Sicilia"; 63° battaglione fanteria d'arresto "Cagliari"; 66° battaglione fanteria meccanizzato "Valtellina "; 67° battaglione fanteria meccanizzato "MonteLungo "; 68° battaglione fanteria meccanizzato "Palermo ''; 73° battaglione.fanteria d 'arresto "Lombardia " ; 76° battaglione fanteria meccanizzato "Napoli"; 78° battaglione .fanteria motorizzato "Lupi di Toscana"; 80° battaglione fanteria "Roma"; 82° battaglione fanteria nieccanizzato "Torino " ; 84° battaglione .fanteria "Venezia"; 85° battaglione fanteria meccanizzato "Verona"; 87° battaglione fanteria motorizzato "Senio "; 89° battaglione .fanteria "Salerno"; 92 ° battag Zio ne fanteria "BasiLicata"; ZJ4° battaglione.fanteria meccanizzato "Moriago" ; 120° battaglione.fanteria d'arresto "Fornovo"; 130° battaglione fanteria ,neccanizzato "Perugia"; 141 ° battaglione fanteria ,notorizzato "Catanzaro" ; 751 ° battaglione fanteria "Sette Comuni"; 152° battaglione fanteria "Sassari"; 157° battaglione.fanteria motorizzato "Ligu6a "; 783° battaglione fanteria ,neccanizzato "Nembo ''; 225° battaglione.fanteria "Arezzo"; 231 ° battaglione fanteria. "Avellino"; 235 ° battaglione fanteria "Piceno" ; 244 ° battaglione fanteria "Cosenza"; l O battaglione bersaglieri "La Marmora "; 2 ° battaglione bersaglieri "Governolo"; 3° battaglione bersaglieri "Cernaia"; 6° battaglione bersaglieri "Palestro"; 10° battaglione bersaglieri "Bezzecca"; l1° battaglione bersaglieri "Caprera"; 18° battaglione bersaglieri "Poggio Scanno",· 23° battaglione bersaglieri "Castel di Borgo"; 26° battaglione bersaglieri "Castelfidardo "; 27° battaglione bersaglieri "Jamiano "; 28° battaglione bersaglieri "Oslavia",· 67° battaglione bersaglieri "Fagarè"; Battaglione alpini "Mondovì"; Battaglione alpini "Saluzzo "; Battaglione alpini "Susa "; 215


Battaglione alpini "Aosta"; Battaglione alpini "Morbegno"; Battaglione alpini ''Bassano"; Battaglione alpini "Feltre ''; Battaglione alpini "Gemona"; Battaglione alpini "Vicenza"; Battaglione alpini "Trento"; Bauaglione alpini cl'arresto '' Val Taglicunento "; Battaglione alpini d'arresto "Val Brenta"; Battaglione alpini d'arresto "Val Chiese"; 1° battaglione carri "M.O. Cracco"; 3° battaglione carri "M.O. Galas"; 6° battaglione carri "M.0 . Scapuzzi''; 8° battaglione carri "M.O. Secddaroli"; 9° battaglione corazzato "M.O. Eutera" : 10° battaglione carri "M .O. Bruno"; 20° battaglione carri "M.O. Pentimalli"; 101 ° bartaglione carri "M.O. Zappalà"; 2 ° battaglione paracadutisti "Tarquinia ";

3° battaglione paracadutisti "Poggio Rusco"; 5° battaglione paracadutisti ''El Alamein"; 9° battaglione d 'assalto paracadutisti "Col Moschin "; 1° battaglione lagunari "Serenissima"; O

I gruppo squadroni corazzato "Nizza Cavalleria "; 2° gruppo squadroni meccanizzato "Piemonte Cavalleria"; 3° gruppo squadroni corazzato "Savoia Cavalleria",· 4° gruppo squadroni rneccanizzato "Genova Cavalleria"; 5° gruppo squadroni carri "Lancieri di Novara"; 6° gruppo squadroni carri "Lancieri di Aosta"; 7° gruppo squadroni "Lancieri di Milano"; 8° gruppo squadroni corazzato "Lancieri di Montebello " ,· 9° gruppo squadroni carri "Lancieri di Firenze"; 12° gruppo squadroni "Cavalleggeri di Saluzzo",· I 5° gruppo squadroni "Cavalleggeri di Lodi " ; 19° gruppo squadroni "Cavalleggeri Guide"; 28° gruppo squadroni carri "Cavalleggeri di Treviso"; O

J gruppo artiglieria da campagna semovente "Cacciatori della Alpi";

3° gruppo artiglieria da campagna "Pastrengo"; 7° gruppo arNglieria da campagna "Adria"; 8° gruppo artiglieria da campagna semovente "Pasubio"; 9 ° gruppo artiglieria da campagna semovente"Brennero"; 10° gruppo artiglieria da campagna semovente "Avisio "; I 1° gruppo artiglieria da campagna "Monferrato"; 72 ° gruppo artiglieria da campagna semovente " Capua "; 216


]3° gruppo artiglieria da campagna "Magliana"; 14° gruppo artiglieria da campagna "Murge"; 18° gruppo artiglieria da campagna "Gran Sasso"; 19° gruppo artiglieria da campagna seniovente "Rialto " ; 20° gruppo artiglieria da campagna seniovente "Piave "; 21° gruppo artiglieria da campagna "Roniagna''; 24° gruppo artiglieria da campagna "Peloritani" ; 28° gruppo artiglieria da campagna "Livorno" ; 35° gruppo artiglieria da campagna "Riolo "; 46° gruppo artiglieria da campagna "Trento"; 47° gruppo artiglieria da campagna "Gargano"; 48° gruppo artiglieria da campagna "Taro " ; 52° gruppo artiglieria da campagna "Venaria"; 120 °gruppo artig Zie ria da campagna semovente "Po " ; 185° gruppo artiglieria da campagna paracadutisti "Viterbo" ;

2° gruppo artiglieria pesante campale "Potenza"; 5° gruppo artiglieria pesante campale "Superga"; 9° gruppo artiglieria pesante campale "Foggia " ; 11 ° gruppo artiglieria pesante campale "Teramo"; 33 ° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Terni"; 708° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Cosseria " ; 131 ° gruppo artiglierfrl pesante campale "Vercelli" ; 132° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Rovereto"; 755° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Ernilia "; 184 ° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Filottrano "; 205° gruppo artiglieria pesante campale "Lomellina"; 4° gruppo specialisti di artiglieria "Bandone "; 41° gruppo specialisti di artiglieria "Cordenons " ; 1 ° gruppo artiglieria pesante "Adige " ; 3° gruppo missili " Volturno"; 9° gruppo artiglieria pesante "Rovigo "; gruppo artiglieria da montagna gruppo artiglieria da niontagna gruppo artiglieria da montagna gruppo artiglieria da ,nontagna gruppo artiglieria da montagna gruppo artiglieria da ,nontagna

"Aosta"; "Vicenza"; "Conegliano " ; "Pinerolo"; "Bergamo"; "lanzo ";

17° gruppo artiglieria contraerei leggera "Sforzesca"; 1 ° battaglione genio minatori "Garda"; 2° battaglione genio minatori "Iseo "; 3 ° battagliane genio pionieri "Lario";

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3° battaglione genio guastatori "Verbano"; 4° battaglione genio pionieri "Orta"; 5° battaglione genio pionieri "Bolsena"; 6° batlaglione genio pionieri "Trasimeno"; 21° battaglione genio pionieri "Timavo"; 104° battaglione genio pionieri "Torre"; 131 ° battaglione genio pionieri "Ticino"; 132° battaglione genio pionieri "Livenza"; 784° battaglione genio pionieri "Santerno "; 3° battaglione trasmissioni "Spluga"; 4 ° battag Lione trasmissioni "Gardena"; 5° battaglione trasmissioni "Rolle "; 10° battaglione trasmissioni "Lanciano"; l O battaglione NBC "Etruria";

Art. 2 Ai sottoelencati battaglioni e gruppi è concessa la Bandiera di guerra: 1 ° battaglione carabinieri paracadutisti "Tuscania "; 7° battaglione carabinieri "M.O. Petruccelli"; 13° battaglione carabinieri "M.O. Gallo"; battaglione alpini battaglione alpini battaglione alpini battaglione alpini battaglione alpini battaglione alpini battaglione alpini

"Tirano "; "Edolo"; " Pieve di Cadore"; "Belluno"; "Tolmezzo"; "L'Aquila"; "Cividale";

4° battaglione carri "M.O. Passalacqua"; 5° battaglione carri "M.O. Chiamenti"; 7° battaglione carri "M.O. Di Dio"; 11° battaglione carri "M.0 . Calzecchi"; 13° battaglione carri "M.O. Pascucci"; 19° battaglione corazzato "M.O. Tumiati"; 22° battaglione car6 "M.O. Piccinini "; 60° battaglione corazzato "M.O. Locatelli"; 62° battaglione corazzato "M.O. Jero"; 63° battaglione carri "M.O. Fioritto "; gruppo artiglieria da montagna gruppo artiglieria da montagna gruppo artiglieria da montagna gruppo artiglieria da montagna gruppo artiglieria da montagna

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"Sondrio"; "Asiago"; "Agordo"; "Belluno"; "Udine";


8° battaglione trasmissioni ricerca elettronica "Tonale " ; 9° battaglione guerra elettronica "Rombo" ; 11 ° battaglione trasmissioni "Leonessa " ; 13° battaglione trasmissioni "Mauria"; 32° battaglione trasmissioni "Valles" ; 33 ° battaglione guerra elettronica "Falzarego "; 41 ° battaglione trasmissioni "Frejus "; 42° battaglione trasmissioni "Porcloi"; 43° battaglione trasmissioni "Abetone"; 44° battaglione trasmissioni "Penne " ; 45° battaglione trasmissioni "Vulture"; 46° battaglione trasmissioni "Mongibello"; 107° battaglione trasmissioni "Preclil"; 184° battaglione trasmissioni "Cansiglio" ; 231 ° battaglione trasmissioni "Sempione"; 232° battaglione trasmissioni "Fadalto" ; battaglione mezzi anfibi "Sile "; 3° autogruppo di Corpo d'Armata "Fulvia"; 4° autogruppo di Corpo d'Armata "Claudia"; 5° autogruppo di Corpo d'Armata "Postumia"; 70° autogruppo di manovra interforze "Salaria"; 11 ° autogruppo di manovra "Flarninia "; 14° autogruppo di Corpo d'Armata "Flavia"; battaglione logistico "Ariete"; battaglione logistico "Manin " ; battaglione logistico "Centauro" ; battaglione logistico "Curtatone "; battaglione logistico "Folgore"; battaglione logistico "Mantova"; battaglione logistico "Mameli"; battaglione logistico "Garibaldi"; battaglione logistico "Legnano"; battaglione logistico "Coito"; battaglione logistico "Gorizia"; battaglione logistico "Trieste"; battaglione logistico "Vittorio Veneto"; battaglione logistico "Isonzo"; battaglione logistico "Brescia"; battaglione logistico "Pozzuolo del Friuli"; battaglione logistico "Aosta"; battaglione logistico "Acqui"; battaglione logistico "Cremona" ; battaglione logistico paracadutisti "Folgore"; battaglione logistico "Friuli" ; battaglione logistico "Granatieri di Sardegna "; 219


battaglione logistico battaglione logistico battaglione logistico battaglione logistico battaglione log istico battaglione logistico

"Pinerolo"; "Cadore"; "Julia "; "Orobica"; "Taurinense "; "Tridentina";

Art. 3 Le Bandiere saranno costituite presso i Comandi dei rispettivi reparti . Il presen te decreto, munito del sigillo dello stato, sarà inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decre1i della Repubblica Italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare . Roma addì 12 novemhre 1976." Le vicende dei succitati reparti furono le seguenti:

Battaglioni Granatieri IO battaglione granatieri meccanizzato "Assietta": costituito il 31 agosto 1975 per trasformazione del I battaglione del disciolto l O reggimento "Granatieri di Sardegna", del quale ereditò la Bandiera e le trad iz ioni . • 2° battaglione granatieri meccanizzato "Cengio": costi tuito il IO ottobre 1976 per trasformazione del n battaglione del disciolto 1° reggimento ·'Granatieri di Sardegna", ereditando la Bandiera e le tradizioni del 2° reggimento ·'Granatieri cli S ardegna" . • 3° battagl ione granatieri "Guard ie": costi tuito ad Orvieto il 1° gennaio 1976 per trasformazione del II battaglione dell '80° reggimento fanteria "Roma", ered itò la Bandiera e le tradizioni del 3° reggimento "Granatieri d i Sardegna". •

Battaglioni di fanteria •

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I O battaglione fanteria motorizzato "San Giusto": costituito il I O ottobre 1975 a Trieste come crede delle trad izioni dell 'antico 1° reggimento fa nleria "Re" . 5° battaglione fa nteri a moto rizzato "Col della Ben-etla": costitu ito il l O ottobre 1975 a Messina come erede delle tradizioni dell 'antico 5° reggimento fanteria "Aosta''. 7° battaglione fanteria "Cuneo": costituito il l O novem bre 1975 ad Artegna (UD) per trasformazione del I battag li one del d isciolto 11 4° reggimento fa nteria ed erede delle trad iz ioni del 7° reggimento fan teria "Cuneo". 9° battaglione fanteria motorizzato " Bari": costituito il 1° novembre 1975 a Trani per trasformazione del I battaglione del 9° reggimento fanteria "Bari ", crede delle Lradizioni dell' antico 9° reggimento fa nteria " Regina". 11 ° battaglione fanteria "Casale": costituito il 15 novembre 1975 per tra formazione dell ' 11 ° Battag lio ne Addestramento Reclute "Casale", ered itò le trad izioni dcll 'antico J I O reggimen to fanteria "Casale". 13° battaglione fanteria motorizzato "Valbella": costituito il l O novembre 1975 ad Avellino per trasformazione del IV baLtaglione del discio lto 9° reggimento fanteria "Bari·' ereditò le tradizioni del1'antico 13° reggimento fanteria "Pinerolo". 16° battag li one fanteria "S avona": costituito il 15 novembre 1975 a Savona in sostituzione del prees istente II Battaglione Addestramento Reclute "Salerno": ereditò le tradizioni dell 'antico 16° reggimento fanter ia "Savona" . 17° battaglione fanteri a "San Martino" : costituito il 1° dicen1bre 1975 a Sulmona (AQ) per trasforma-


zione del r battaglione del 17° reggimento fanteria "Acqui" del quale ereditò Bandiera e tradizioni. • 20° battaglione fanteria meccanizzato "Monte S. Michele": costituito il 1° settembre 1975 a Brescia per trasformazione del III battaglione del disciolto 68° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 20° reggimento fanteria "Brescia". • 21 ° battaglione fanteria motorizzato "Alfonsine": costituito il 30 ottobre 1975 ad Alessandria per trasformazione del II battaglione del 21 ° reggimento fanteria "Cremona" del quale ereditò Bandiera e tradizioni. • 22° battagbone fanteria "Primaro": costituito il 30 ottobre 1975 a Fossano per trasformazione del IV battaglione del disciolto 2 1° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 22° reggimento fanteria "Cremona". • 23° battaglione fanteria "Como": costituito il 1° settembre 1975 a Como per trasformazione del Il battaglione del disciolto 68° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 23° reggimento fanteria "Como". • 26° battaglione fanteria "Bergamo": costituito a Diano Castello il 15 novembre 1975 per trasformazione del I battaglione del 157° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 26° reggimento fanteria "Bergamo". • 28° battaglione fanteria "Pavia": costituito a Pesaro il 15 novembre 1975 , ereditò le tradizioni e la Bandiera del disciolto 28° reggimento fanteria "Pavia" (CAR) . • 30° battaglione fantetia meccanizzato "Pisa": costituito il l O ottobre 1975 in Montorio Veronese (VR) per trasformazione del III battaglione del disciolto 67° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bancliera del 30° reggimento fanteria "Pisa". • 33° battaglione fanteria cl' arresto "Ardenza": costituito il I O ottobre 1976 a Fogliano di Redipugl ia (Gorizia) per trasformazione del m battaglione del disciolto 53° reggimento fanteria d'arresto , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 33° reggimento fanteria "Livorno". • 37° battaglione fanteria meccanizzato "Ravenna": costituito il 1° ottobre 1975 per trasformazione del ID battaglione del 40° reggimento fa nteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 37° reggimento fanteria "Ravenna" . • 40° battaglione fanteria meccanizzato "Bologna": costituito il 1° ottobre 1975 per trasformazione del I battaglione del 40° reggimento fanteria ''Bologna" ereditandone le tradizioni e la Bandiera. • 41 ° battaglione fanteria meccanizzato "Modena": costituito il 20 ottobre 1975 a Villa Vicentina (UD) per trasformazione del battaglione lagunari "Isonzo", ereditò le tradizioni e la Bandiera del 4 I O reggimento fanteria "Modena". • 46° battaglione fanteria "Reggio": costituito il 15 novembre 1975 per trasformazione del Battaglione Addestramento Reclute "Reggio" , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 46° reggimento fanteria "Reggio". • 48° battaglione fanteria "Ferrara": costituito a Bari il 15 novembre 1975 per trasformazione del I battaglione del 48° reggimento fanteria "Ferrara", ereditò tradizioni e Bandiera cli quel reggimento. • 52° battaglione fanteria d 'arresto "Alpi": costituito il l O ottobre 1976 a Tarcento (UD) per trasf01mazione del I battaglione del disciolto 52° reggimento fanteria d'arresto "Alpi", ereditandone le tradizioni e la Bandiera. • 53° battaglione fanteria d' arresto " Umbria": costituito il 30 settembre 1976 a Pavia di Udine per trasformazione del I battaglione del 53° reggimento fanteria d'arresto "Umbria", del quale ereditò le tradizioni e la Bandiera. • 57° battaglione fanteria motorizzato "Abruzzi": costituito il l O dicembre 1975 a Sora (FR) per trasformazione del I battaglione de11 '80° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 57° reggimento fantetia "Abruzzi". • 59° battaglione fanteria motorizzato " Calabria": costituito il JO novembre 1975 a Cividale per trasformazione del II battaglione del 59° reggimento fanteria "Calabria", del quale ereditò le tradizioni e la 221


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Bandiera. 60° battaglione fanteria "Col di Lana": costituito il 15 novembre 1975 a Trapani per trasformazione de] Battaglione Addestramento Reclute "Calabria", ereditò le tradizioni e la Bandiera del 60° reggimento fanteria " Calabria". 62° battaglione fanteria motorizzato "Sicilia": costituito il l O ottobre 1975 a Catania, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 62° reggimento fanteria "Sicilia". 63° battaglione fanteria d'arresto "Cagliari": costituito il 1. 0 ottobre 1.976 a S . Lorenzo Isontino (GO) per trasformazione del II battaglione del disciolto 53° reggimento fanteria , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 63° reggimento fanteria " Cagliari". 66° battaglione fanteria meccanizzato "Valtellina": costituito il 1° ottobre 1975 a Forlì per trasformaz.ione del II battaglione del disciolto 40° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 66° reggimento fanteria "ValteUina" . 67° battaglione fanteria meccanizzato "Montelungo": costituito il 29 ottobre 1976 a Monza per trasfom1azione del IV battaglione del disciolto 68° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 67° reggimento fanteria "Legnano" . 68° battaglione fanteria meccanizzato "Palermo": costituito il 30 ottobre 1975 per trasformazione del I battaglione del disciolto 68° reggimento fanteria "Legnano", ne ereditò le tradizioni e la Bandiera; 73° battaglione fanteria d'arresto "Lombardia": costituito nel 1975 per trasformazione del LXXIII battaglione fanteria d'ruTesto "Lombardia", a sua volta costituito il 1° novembre 1973, ereditandone le tradizioni é la Bandiera. 76° battaglione fanteria meccanizzato "Napoli": costituito il 1° novembre 1975 a Cividale del Friuli per trasformazione del I battaglione del disciolto 76° reggimento fanteria "Napoli" , ereditandone le tradizioni e la Bandiera. 78° battaglione fanteria motorizzato "Lupi di Toscana": costituito il 23 settembre 1975 a Firenze per trasformazione del I battaglione del disciolto 78° reggimento di fanteria, ereditandone le tradizioni e ]a Bandiera. 80° battaglione fanteria "Roma": costituito il 31 dicembre 1975 a Cassino (FR) per trasformazione del III battaglione del disciolto 80° reggimento fanteria "Roma" (CAR) , ereditandone le tradizioni e la Bandiera. 82° battaglione fanteria meccanizzato "Torino": costituito il 20 ottobre 1975 a Cormons (UD) per trasformazione del II battaglione del disciolto 82° reggimento fanteria "Torino" , ereditandone le tradizioni e la Bandiera. 84° battaglione fanteria "Venezia": costituito a Siena il 15 settembre 1975 per trasformazione del Battaglione Addestramento Reclute "Venezia" costituito a sua volta il 1° noveml;n·e 1973 , ereditò le tradizioni e la Bandiera de11'84° reggimento fanteria "Venezia". 85° battaglione fanteria meccanizzato "Verona": costituito il 1° ottobre 1975 in Montorio Veronese (VR) per trasformazione del I battaglione del disciolto 67° reggimento fanteria , ereditò le tradizioni e la Bandiera dell'85° reggimento fanteria "Verona" . 87° battaglione fanteria motorizzato "Senio": costituito il 23 settembre 1975 a Pistoia per trasformazione del II battaglione del disciolto 78° reggimento fanteria "Lupi di Toscana", ereditò le tradizioni e la Bandiera del1'87° reggimento fanteria "Friuli". 89° battaglione fanteria "Salerno": costituito il 1° novembre 1975 ad Albenga (SV) per trasformazione del Battaglione Addestramento Reclute "Salerno", ereditò le tradizioni e la Bandiera dell '89° reggimento fanteria "Salerno". 92° battaglione fanteria "Basilicata": costituito nell'ottobre 1975 a Portogruaro (VE) , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 92° reggimento fanteria "Basilicata". 114° battaglione fanteria meccanizzato "Moriago": , costituito il 1° novembre 1975 a Tarcento (UD) per trasformazione del II battaglione del disciolto 114° reggimento fanteria "Mantova" , del quale ere-


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ditò le tradizioni e la Bandiera. ] 20° battaglione fanteria d'arresto "Fornovo": costituito il 1° ottobre 1976 ad Ipplis (UD) per trasformazione del II battaglione del disciolto 52° reggimento fanteria d'arresto "Alpi", ereditò le tradizioni e la Bandiera del 120° reggimento fanteria "Emilia". 130° battaglione fanteria meccanizzato "Perugia": costituito il 1° gennaio 1976 a Spoleto (PG), ereditò le tradizioni e la Bandiera del disciolto 130° reggimento fanteria "Perugia". 141 ° battaglione fanteria motorizzato "Catanzaro" : costituito il 1° ottobre 1975 a Palermo per trasformazione del m battaglione del disciolto 5° reggimento fanteria, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 141 ° reggimento fanteria "Catanzaro". 15 l O battaglione fanteria "Sette Comuni": costituito il 1° gennaio 1976 a Cagliari per trasformazione del II battaglione del disciolto 152° reggimento fanteria "Sassari" (CAR), ereditò le tradizioni e la Bandiera del 151 ° reggimento fanteria "Sassari". 152° battaglione fanteria "Sassari" : costituito il 1° gennaio 1976 a Sassari per trasformazione del I battaglione del disciolto 152° reggimento fanteria "Sassari" (CAR), ereditandone le tradizioni e la Bandiera. l 57° battaglione fanteria motorizzato "Liguria": costituito il 1° novembre 1975 a Novi Ligure (AL) per trasformazione del IV battaglione del disciolto 157° reggimento fanteria "Ligmia", ereditandone le tradizione e la Bandiera. 183° battaglione fanteria meccanizzato "Nembo": costituito il l O novembre 1975 per trasf01mazione del I battaglione del 183° fanteria "Nembo" ereditò le tradizioni e la Bandiera di quel reggimento; 225° battaglione fanteria "Arezzo": costituito ad Arezzo il 16 novembre 1975 per trasformazione del Battaglione Addestramento reclute di stanza in quella città, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 225° reggimento fanteria "Arezzo". 231 ° battaglione fanteria "Avellino": costituito il l O novembre 1975, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 231 ° reggimento fanteria "Avellino" . 235° battaglione fanteria "Piceno": costituito il 1° gennaio 1976 ad Ascoli Piceno, ereditò le tradizioni e la Bandiera de] 235° reggimento fanteria "Piceno". 244° battaglione fanteria "Cosenza": costituito il 15 novembre 1975 a Cosenza per trasformazione del IV battaglione del disciolto 48° reggimento fanteria "Ferrara", ereditò le tradizioni e la Bandiera del 244° reggimento fanteria "Cosenza".

Battaglioni Bersaglieri • 1° battaglione bersaglieri "La Marmara": costituito il l O novembre 1976 a Civitavecchia (RM) per trasformazione del I battaglione del 1° reggimento bersaglieri corazzato del quale ereditò le tradizioni e la Bandiera. • 2° battaglione bersaglieri "Governolo": costituito il 30 ottobre 1975 a Legnano (MI) per trasformazione del II battaglione bersaglieri del 4 ° reggimento fanteria corazzato, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 2° reggimento bersaglieri. • 3° battaglione bersaglieri "Cemaia": costituito a Pordenone i] 21 ottobre 1975 per trasformazione del III battaglione del disciolto 8° reggimento bersaglieri, del quale ereditò le tradizioni e la Bandiera. • 6° battaglione bersaglieri "Palestro": costituito il 20 ottobre 1975 a Torino per cambio denominazione del VI battaglione bersaglieri appartenente al disciolto 22° reggimento fanteria corazzato "Cremona" , ereditò le tradizioni e 1a Bandiera del 6° reggimento bersaglieri. • 10° battaglione bersaglieri "Bezzecca": costituito a Solbiate Olona (VA) il 21 ottobre 1975 per trasformazione del XXV battaglione del disciolto 3° reggimento bersaglieri, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 7° reggimento bersaglieri. • 1 l O battaglione bersaglieri "Caprera": costituito il 15 luglio 1976 per trasformazione dell'XI battaglione del disciolto 182° reggimento fanteria corazzato, ereditò sia le tradizi01ù dell'XI battaglione 223


bersaglieri ciclisti sia le tradizioni e la Bandiera del 182° reggimento fanteria corazzato "Garibaldi". 18° battaglione bersaglieri "Poggio Scanno" :, costituito il 21 ottobre 1975 a Milano per trasformazione del XVIII battaglione del disciolto 3° reggimento bersaglieri del quale ereditò le tradizioni e la Bandiera. 23° battaglione bersaglieri "Castel di Borgo": coslituito il 1° ottobre 1975 a Tauriano per cambio denominazione del XXIII battaglione bersaglieri del 32° reggimento carri., ereditò sia le tradizioni del XXIII reparto d 'assalto "Fiamme Cremisi" sia le tradizioni e la Bandiera del 12° reggimento bersaglie1i. 26° battaglione bersaglieri "Castelfidardo": costituito a Pordenone il 1° novembre 1975 per trasformazione del XII battaglione del disciolto 8° reggimento bersaglieri, ereditò le tradizioni e la Bandiera de] 4° reggimento bersaglieri. 27° battaglione bersaglieri "Jamiano": costituito il l O novembre l 975 ad Aviano (PN) per trasfonnazione del XXXVU battaglione bersaglieri del disciolto 132° reggimento carri, ereditò le tradizioni e la bandiera dell ' 11 ° reggimento bersaglieri. 28° battaglione bersaglieri "Oslavia": costituito a Bellinzago Novarese (NO) il 21 ottobre 1975 per cambio di denominazione del XXVIII battaglione bersaglieri del 31 ° reggimento carri, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 9° reggimento bersaglieri. 67° battaglione bersaglieri "Fagarè": costituito il 1° novembre 1975 a Persano (SA) per trasformazione del IV battaglione ciel disciolto 3° reggimento fanteria corazzato, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 18° reggimento bersaglieri.

Battaglioni Alpini • Battaglione alpini "Mondovì": costituito il 1° ottobre 1975 a Cuneo per trasformazione del Battag] ione Addestramento Reclute "Cuneense" , ereditò ]e tradizioni e la Bandiera del l O reggimento alpini; • Battaglione alpini "Saluzzo": reso autonomo il 10 aprile 1975 in seguito allo scioglimento del 4° reggimento alpini del quale faceva parte , ereditò Je tradizioni e la Bandiera del 2° reggimento alpini. • Battag1ione alpini "Susa": reso autonomo nel luglio 1975 in seguito allo sc ioglimento del 4° reggimento alpini del quale faceva parte, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 3° reggimento alpi n.i. • Battaglione alpini "Aosta": reso autonomo 1' 11 ottobre 1975 in seguito allo scioglimento del 4 ° reggi mento alpini del quale faceva parte, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 4° reggimento alpiJ1j. • Battaglione alpini "Morbegno" : reso autonomo dal 30 novembre 1975 in seguito al1o scioglimento del 5° reggimento alpini ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. • Battaglione alpini "Bassano": reso autonomo dal 30 settembre 1975 in seguito allo sciog1imento del 6°reggimento alpini ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. • Battaglione alpi11i "Feltre" : reso autonomo dall' 11 novembre 1975 in seguito allo scioglimento del 7° reggimento alpini ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. • Battaglione alpini "Gernona" : reso autonomo dal 30 settembre 1975 in seguito allo scioglimento dell ' 8° reggimento alpini ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. • Battagl.ione alpini "Vicenza": costituito il l O ottobre 1975 a Tolmezzo (UD) per trasformazione dell 'omonimo Battaglione Addestramento Reclute, ereditò le tradizioni e la Band iera del 9° reggimento alpini. • Battaglione a1pini "Trento": reso autonomo dal 1° ottobre 1975 , ereditò le tradizioni e la Bandiera dell' 11 ° reggimento alpini . • Battaglione alpini d'arresto " Val Tagliamento": reso autonomo dal 1° giugno 1975 in seguito alla soppressione dell' 11° raggruppamento alpini d'a1Testo ne ereditò la Bandiera e 1e tradizioni. • Battaglione alpini d'arresto "Val Brenta": costituito il 1° novembre 1970 per trasformazione del l'omonimo battaglione formato dal XXIII battaglione alpini da posizione , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 21 ° raggruppamento alpini d ' arresto . • Battaglione alpini d'arresto "Val Chiese": costituito il 1° novembre 1970 per trasformazione dell'omo224


nimo battaglione alpini già in vita dal l O luglio 1963 per trasformazione del XXIX battaglione alpini da posizione, ereditò le tradizioni e Ja Bandiera del 22° raggruppamento alpini d ' arresto.

Battaglioni Carri • • •

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1° battaglione cmTi "M.0. Cracco": reso autonomo il 20 ottobre 1975 dal disciolto 31° reggimento carri del quale faceva parte come I battaglione, ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. 3° battaglione carri "M.O. Galas": reso autonomo il 30 settembre 1975 dal disciolto 32° reggimento cani del quale faceva parte come III battaglione , ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. 6° battaglione catTi "M.O. Scapuzzi": reso autonomo il 31 ottobre 1976 dal disciolto l O reggimento bersaglieri corazzato del quale faceva patte come VI battaglione , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 33° reggimento fanteria carrista. 8° battaglione carri "M.O. Secchiaroli": reso autonomo il 1° novembre 1975 dal disciolto 132° reggimento carri del quale faceva parte come VIII battaglione, ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. 9° battaglione corazzato "M.0. Eutera" : costituito il 9 settembre 1975 a L'Aqu ila per trasfonnazione del IV battaglione meccanizzato del disciolto 17° reggimento fanteria "Acqui" , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 3° reggimento fanteria corazzato. 10° battaglione carri "M.O. Bruno": reso autonomo il 1° novembre 1975 dal disciolto 132° reggimento carri del quale faceva parte come X battaglione carri, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 133° reggimento fanteria carrista. 20° battaglione carri "M.0. Pentimalli" : reso autonomo il 30 ottobre 1975 dal disciolto 4° reggimento fanteria corazzato del quale faceva patte, ne ereditò le trad izioni e la Bandiera; 101 ° battaglione carri "M .O. Zappalà": costituito il 21 ottobre 1975 a Bellinzago Novarese, ereditò le tradìzjoni e la Bandiera del 131 ° reggimento fanteria carrista.

Battaglioni Paracadutisti • 2° battaglione paracadutisti "Tarquinia": costituito il 30 settembre 1975 a Livorno per trasformazione del II battaglione del disciolto l O reggimento paracadutisti , ereditò le tradizioni e la Band iera del 187° reggimento "Folgore". • 3° battaglione paracadutisti "Poggio Rusco": costituito il 30 settembre 1975 a Pisa , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 1° reggimento paracadutisti . • 5° battaglione paracadutisti "El Alamein": costituito il 30 settembre 1975 a Livorno per trasformazione del I battaglione del disciolto 1° reggimento paracadutisti, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 186° reggimento "Folgore". • 9° battaglione d ' assalto paracadutisti "Col Mosch in": costituito il l O ottobre 1975 a Pisa per cambio denominazione del Battaglione Sabotatori Paracadutisti , ereditò sia le tradizioni del IX reparto d 'assalto sia le tradizioni e la Bandiera del 10° reggimento arditi.

Battaglioni Lagunari •

1° battaglione lagunat·i "Serenissima": costituito il 20 ottobre 1975 per trasformazione del battagl ione "Piave" già inquadrato nel reggimento lagunari "Serenissima" , del quale ereditò le tradizioni e la Bandiera.

Gruppi Squadroni di Cavalleria • 1° gruppo squadroni corazzato "Nizza Cavalleria": costituito il 31 luglio 1975 per trasformazione del1'omonimo disciolto gruppo squadroni, riceve la Bandiera del reggimento "Nizza Cavalleria" che aveva già in consegna temporanea dal 20 maggio 1965 . • 2° gruppo squadroni meccanizzato "Piemonte Cavalleria": costituito il 1° ottobre 1975 per trasforma225


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zione del I gruppo dell'omonimo disciolto reggimento , ereditandone le tradizioni e la Bandiera. 3° gruppo squadroni corazzato "Savoia Cavalleria": costituito l' 11 ottobre 1975 per trasformazione del I gruppo dell 'omonimo disciolto reggimento, ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. 4° gruppo squadroni meccanizzato "Genova Cavalleria": costituito il 1° ottobre 1975 per trasformazione del I gruppo de ll'omonimo disciolto reggimento , ereditandone le tradizioni e la Bandiera. 5° gruppo squadroni carri "Lancieri di Novara": costituito il 1° novembre 1975 per trasformazione dell'omonimo gruppo squadroni , ricevette la Bandiera del reggimento "Lancieri di Novara" che aveva già in consegna temporanea dal 20 maggio 1965 . 6° gruppo squadroni carri " Lancieri di Aosta": costituito il l O ottobre 1975 per trasfon11azione dell' omonimo gruppo squadroni, ricevette la Bandiera del reggimento "Lancieri di Aosta" che aveva già in consegna temporanea dal 20 maggio 1965. 7° gruppo squadroni esploranti "Lancieri di Milano": costituito il 1° agosto 1975 per cambio di denominazione del gruppo squadroni omonimo, ricevette la Bandiera del reggimento "Lancieri di Milano" che aveva già in consegna temporanea dal 20 maggio 1965 . go gruppo squadroni corazzato "Lancieri cli Montebello": costituito il 30 settembre 1975 per trasformazione del I gruppo dell 'omonimo disciolto reggimento , ereditandone le tradizioni e la Bandiera; il 1° luglio 1979 venne trasformato in 8° gruppo squadroni meccanizzato "Lancieri di Montebello" . 9° gruppo sq uadroni carri "Lancieri cli Firenze": costituito il 1° ottobre 1975 a Sgonjco (Trieste) per trasformazione del U gruppo squadroni del disciolto reggimento "Piemonte Cavalleria", ereditò le tradizioni e la Bandiera del reggimento "Lancieri di Firenze" . 12° gruppo squadroni "Cava11eggeri dì Saluzzo": costituito il l O gennaio 1976 per cambio di denominazione ciel gruppo squadroni omonimo, ricevette la Bandiera del reggimento "Cavalleggeri di Saluzzo" che aveva già in consegna temporanea dal 20 maggio 1965. 15° gruppo squadroni "Cavalleggeri di Lodi": costituito il 30 ottobre 1975 per trasformazione dell'omonimo gruppo squadroni, ricevette la Bandiera del reggimento " Cavalleggeri di Lodi" che aveva già in consegna temporanea da] 20 maggio 1965 . 19° gruppo squadroni "Cavalleggeri Guide": costituito il 1° luglio 1975 per cambio denominazione dell 'omonjmo gruppo squadroni, ricevette la Bandiera del reggimento " Cavalleggeri Guide" che aveva già in consegna temporanea dal 20 maggio 1965. 28° gruppo squadroni carri " Cavalleggeri di Treviso": costituito il l O ottobre 1975 a Palmanova con personale del disciolto reggimento "Genova Cavalleria", eredi tando le tradizioni e la Bandiera del reggimento "Cavalleggeri di Treviso".

Gruppi di Artiglieria - da campagna: • 1° gruppo artiglieria da campagna semovente "Cacciatori della Alpi ": costituito il 2 maggio 1976 a Bracciano nell'ambito della Scuola cli Artiglieria,, ereditò le tradizioni e la Bandiera del disciolto l 0 reggimento artiglieria corazzata "Pozzuolo del Friuli" . • 3° gruppo artigli.eria eia campagna " Pastrengo": costituito a Vercelli il 21 ottobre 1975 per trasformazione del ID gruppo semovente del disciolto 11 ° reggimento artiglieria da campagna, ereditò le tradizioni e la Bandiera de.I 3° reggimento artiglieria da campagna "Pistoia". • 7° gruppo arti glieria da campagna "Adria": costituito il 30 ottobre 1975 a Torino per trasformazione del IV gruppo del disciolto 7° reggimento artiglieria da campagna "Cremona", ereditandone le tradizioni e la Bandiera. • go gruppo attiglieria da campagna semovente " Pasubio": costituito a Brume (Trieste) il l O ottobre 1975 per trasformazione del II e del ID gruppo ciel disciolto go reggimento artiglieria da campagna semovente, ereditandone le tradizioni e la Bandiera.

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• 9° gruppo artiglieria da campagna semovente"Brennero": costituito a Vercel1i il 21 ottobre 1975 per trasformazione del lV gruppo del disciolto 131 ° reggimento a1tiglieria corazzato, ereditò le tradizioni e 1a Bandiera del 9° reggimento artiglieria da campagna "Brennero". • 10° gruppo aitiglieria da campagna semovente "Avisio": costituito a Trento il 20 dicembre 1975 per trasformazione del III gruppo artiglieria da campagna semovente di Corpo d 'Armata, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 10° raggruppamento artiglieria controcani. • 11 ° gruppo artiglieria da campagna "Monfe,wto": costituito a Cremona il 30 ottobre 1975 per trasformazione del IV gruppo del disciolto 11 ° reggimento artiglieria da campagna, ereditandone le tradizioni e 1a Bandiera. • 12° gruppo artiglieria da campagna semovente "Capua" : costituito a Vacile di Spilimbergo (PN) il 1° ottobre 1975 per trasformazione del I gruppo del disciolto 132° reggimento artiglieria corazzata, ereditò le tradizimù e la Bandiera del 12° reggimento arti.glieria da campagna "Savona" . • 13° gruppo artiglieria da campagna "Magliana" : costitu ito a Civitavecchia (RM) il l O ottobre 1975 per trasformazione del 11 gruppo del 131 ° reggimento artiglieria corazzata, ereditò le tradizioni e la Bandiera del disciolto 13 ° reggimento artiglieria da campagna "Granatieri di Sardegna". • 14° gruppo artiglieria da campagna "Murge": costituito il 6 settembre 1975° Trieste per cambio denominazione del I gruppo del disciolto 14° reggimento artiglieria da campagna "Ferrara", ereditandone le tradizioni e la Bandiera . • .18° gruppo aitigJjeria da campagna "Gran Sasso": costituito il 2 maggio 1976 presso la Scuola d ' ArtigJjeria di Bracciano (RM) con mezzi e personale del r gruppo del disciolto 13° reggimento artiglieria da campagna, ereditò le tradizioni e la Bandiera del disciolto 18° reggimento artiglieria controaerei. • 19° gruppo artiglieria da campagna semovente "Rialto": costituito a Sequals (PN) il 1° dicembre 1975 per trasformazione del Il gruppo del disciolto 132° reggimento artiglieria corazzato, ereditò le tradizioni e la Bai1diera del 19° reggimento artiglieria da campagna "Venezia". • 20° gruppo artiglieria da campagna semovente "Piave·': costituito a Maniago (PN) il 1° novembre 1975 per trasformazione del III gruppo del disciolto 132° reggimento artigheria corazzata, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 20° reggimento artiglieria da campagna "Piave". • 21° gruppo artiglieria da campagna "Romagna" : costituito a Bologna il 18 settembre 1975 per cambio denominazione del gruppo artiglieria da campagna "Trieste", ereditò le tradizionj e 1a Bandiera del disciolto 21 ° reggimento artiglieria da campagna "Trieste". • 24° gruppo artiglieria da campagna "Peloritani": costituito il 1° ottobre 1975 a Messina per cambio denominazione del gruppo artiglieria da campagna '"Aosta", ereditò le trndizioni e la Bandiera del disciolto 24° reggimento artiglieria da campagna "Piemonte". • 28° gruppo artiglieria da campagna "Livorno": costituito il 1° novembre 1975 a Tricesimo (UD) per trasformazione del IV gruppo del disciolto 5° reggimento artiglieria da campagna, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 28° reggimento artiglieria da campagna "Livorno". • 35° gruppo artiglieria da campagna "Riolo": costituito a Pistoia il 23 settembre 1975 per cambio denominazione del gruppo artiglieria da campagna "Friuli", ereditò le tradi zioni e la Bandiera del 35° reggimento artiglieria da campagna " Friuli". • 46° gruppo artiglieria da campagna "Trento": costituito il 20 ottobre 1975 a Gradisca d'Isonzo (GO) per trasformazione del T gruppo del disciolto 33° reggimento artiglieria da campagna, ered itò le tradizioni e la Bandiera del 46° reggimen to artiglie1ia da campagna "Trento". • 47° gruppo a1t iglieria da campagna "Gargano" : costitui.to a Bari il l O novembre 1975 per trasformazione del gruppo artiglieria da campagna della brigata "Pinerolo", ereditò le tradizioni e la Bandiera del 47° reggimento artiglieria da campagna "Bari" . • 48° gruppo artiglieria da campagna "Taro·': costituito a L' Aquila il 1° ottobre 1975 con i reparti del disciolto 13° reggimento artiglieria da campagna cli stanza nella stessa città abruzzese, ereditò le tra-

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dizioni e la Bandiera del 48° reggimento artiglie1ia da campagna "Taro". • 52° gruppo artiglieria eia campagna "Venaria": costituito il 1° ottobre 1975 a Brescia per trasformazione ciel I gruppo del disciolto 52° reggimento a1tiglieria pesante "Torino", ne ereditò le tradizionj e la Bandiera. • 120° gruppo a1tiglieria da campagna semovente "Po": costituito a Visco (UD) il 1° ottobre 1975 con personale del disciolto 8° reggimento artiglieria da campagna semovente, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 120° reggimento artiglieria motorizzato "Po"; • 185° gruppo artiglieria da campagna paracadutisti "Viterbo" : costituito il 1° ottobre 1975 a Livorno per cambio di denominazione del gruppo di artiglieria della brigata " Folgore", ereditò le tradizioni e la B andiera del 185° reggi mento artiglieria "Folgore" che aveva già in consegna temporanea dal 1967 . - pesan te campale : • 2° gruppo arti glieria pesante campale "Potenza" : costituito il 1° ottobre 1976 a Barletta per trasformazione del II grnppo del disciolto 9° reggimento artiglieria pesante campale, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 2° reggimento artiglieri a pesante campale. • 5° gruppo artiglieria pesante campale "Superga": costituito il 31 dicembre 1975 ad Ud ine con i quadri del disciolto II gruppo del 5° reggimento artiglieria da campagna, ereditò le tradizioni e la bandiera del 5° reggimento artiglieria da campagna "Superga". • 9° gruppo artiglieria pesante campale "Foggia" : costituito il 1° ottobre 1976 a Foggia per trasformazione del I gruppo del disciolto 9° reggimento artiglieria pesante campale, ereditandone le tradizioni e la Bandiera. • 11 ° gruppo artiglieria pesante campale "Teramo" : costituito il 1° ottobre 1976 a Persano per trasformazione del III gruppo ciel disciolto 9° reggimento artiglie1ia pesante campale, ereditò le tradizioni e la Bandiera dell' 11 ° reggimento artiglieria pesante campale. • 33° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Terni" : costituito il l O gennaio 1976 con il personale de] IU gruppo del disciolto 33° reggimento artigl ieria da campagna, eredi tò le tradizioni e la Bandiera del 33° reggimento artiglieria da campagna "Acqui". • 108° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Cosseria": cost ituito a Casarsa della Delizia (PN) il l O gennaio 1976 per trasformazione del V gruppo del disciolto 132° reggimento artiglieria corazzata, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 108° reggime nto artiglieria da campagna "Cosseria". • 13 l O gruppo artiglieria pesante campale "Vercelli " : costituito il 21 ottobre 1975 a Vercelli per trasformazione del I gruppo del disciolto 131 ° reggimento artiglieria corazzato "Centauro", ereditandone le lrndizioni e la Bandiera. • 132° gruppo artiglieria pesante campale semovente "Rovereto": costituito il 1° gennaio 1976 a Casarsa per trasformazione del IV gruppo del disciolto 132° reggimento artiglieria corazzata "Ariete" , ereditandone le tradizioni e la Bandiera. • 155° gruppo a1tiglieria pesante campale semovente "Emilia" : costituito ad Udine il 1° gennaio 1976 per trasformazione del III gruppo del disciolto 5° reggimento artiglieria da campagna , eredi tò le tradizioni e la Bandiera ciel 155° reggimento artiglieria da campagna "Emil ia". • 184° gruppo artiglie1ia pesante campale semovente "Filottrano" : costituito il 31 dicembre 1975 a Treviso con personale del IV gruppo del disciolto 33° reggimento artiglieria da campagna, ereditò le tradizioni e la Band iera del 184° reggimento artiglieria da campagna. • 205° gruppo artiglieria pesante campale "Lomellina": costituito a Vercelli il 21 ottobre 1975 per trasformazione del V gruppo del disciolto 131 ° reggimento artiglieria corazzata " Centauro", ereditò le tradizioni e la B andiera del 205° reggimento artiglieria da campagna "Bologna". - specialisti: • 4° gruppo specialisti di artiglieria " Bondone": costituito a Trento il 30 settembre 1975 per cambio denominazione del [V gruppo specialisti artiglieria cli Corpo d'Annata, ered itò ]e tradizioni e la B andie228


ra del 3° reggimento artiglieria pesante campale. • 41 ° gruppo specialisti di artiglieria "Cordenons": costituito il 16 maggio 1976 a Cordenons (PN) per trasformazione del 5° gruppo speciaJisti artiglieria, ereditò le tradizione e la Bandiera del 41 ° reggimento a1tiglieria pesante campale. - pesante: • 1° gruppo artiglieria pesante "Adige": costituito ad Elvas (BZ) il 1° ottobre 1975 per trasfonnazione del XIV gruppo artiglieria pesante, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 1° reggimento artiglieria d 'annata. • 3° gruppo missili "Volturno": costituito il 1° ottobre 1975 ad Oderzo (TV) per cambio denominazione del III gruppo artiglieria missili., eredi tò le tradizioni e la Bandiera del disciolto 3° reggimento artiglieria missili. • 9° gruppo artiglieria pesante " Rovigo" : costituito il l O ottobre 1975 a Verona per trasformazione del disciolto XV gruppo artiglieria pesante, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 9° reggimento artiglie1ia pesante. - da montagna: • gruppo artiglieria da montagna "Aosta": appartenente al soppresso 1° reggimento artiglieria da montagna e reso autonomo il 19 ottobre 1975 , ereditò le tradizioni e la Bandiera del reggimento. • gruppo artiglieria da montagna "Vicenza": appartenente al soppresso 2° reggimento artiglieria da montagna e reso autonomo il 30 settembre 1975, ereditò le tradizioni e la Bandiera del reggimento . • gruppo artiglieria da montagna "Conegliano": appartenente al soppresso 3° reggimento artiglieria da montagna e reso autonomo il 30 settembre 1975, ereditò le tradizioni e la Bandiera del reggimento. • gruppo artigLie1ia da montagna "Pinerolo": costituito il l O ottobre 1975 a Susa per trasformazione del gruppo "S usa" del disciolto 1° reggimento artiglieria cla montagna , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 4° reggimento artiglieria da montagna. • gruppo artiglieria da montagna "Bergamo": appartenente al soppresso 5° reggimento artiglieria da montagna e reso autonomo il 30 settembre 1975 , ereditò le tradizion i e la bandiera del reggimento. • gruppo artiglieria da montagna "Lanzo": appartenente al soppresso 6° reggimento artiglieria da montagna e reso autonomo il 12 novembre 1975, ereditò le tradizionj e la bandiera del reggimento. - controaerei: • 17° gruppo artiglieria controaere.i leggera "Sforzesca": costituito il 1° novembre 1975 a Villafranca (VR) per trasformazione del I gruppo del disciolto 17° reggimento artiglieria controaerei leggera, del quale ereditò le tradizioni e la Bandjera.

Battaglioni Genio

• 1° battaglione genio minatori " Garda": costituito .il 1° gennaio 1976 ad Udine a segu ito dello sciogli-

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mento del 5° reggimento genio, ereditò sia le tradizioni del 1° reggimento genio minatori sia le tradizioni e la Bandiera del disciolto 1° reggimento genio. 2° battaglione genio minatori "Iseo" : costituito il 6 novembre 1975 a Bolzano per trasformazione del U battaglione genio pionieri, ereditò sia le tradizioni del 2° reggimento genio minatori sia le tradizioni e la Bandiera del d isciolto 2° reggimento genio. 3° battaglione genio pionieri "Lario": costituito il 10 ottobre 1975 a Pavia per trasformazione del ID battagLione genio pjonieri di Corpo d'Armata, ereditò le tradizìonj e la Bandiera del 10° reggimento genio. 3° battaglione genio guastatori "Verbano" : costituito il l O gennaio 1976 ad Orcenico Superiore per trasformazione del XXXI battaglione del disciolto 3° reggimento genio guastatori d'a1Testo , eredi tò ]e tradizioni e la Bandiera del disciolto 3° reggimento genio. 4° battaglione genio pionieri "Orta" : costituito il 7 novembre 1975 a Trento per trasformazione del XIV battaglione genio pionieri di Corpo d'Armata , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 4 ° reggimen229


to genio. • 5° battaglione genio pionieri "Bolsena": costituito il 1° gennaio 1976 ad Udine per trasformazione del V battaglione genio pionieri di Corpo d ' Armata , ereditò le tradizioni e la Bandiera del disciolto 5° reggimento genio. • 6° battaglione genio pionieri "Trasimeno": costituito il 1° gennaio 1976 a Roma per trasformazione de] battaglione genio pionieri "Granatieri di Sardegna", ereditò le tradizioni e la Bandiera del 6° reggimento genio. • 21 ° battaglione genio pionieri "Timavo": costituito il 1° ottobre 1975 a Vicenza per trasformazione del XXI battaglione genio pionieri , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 21 ° reggimento genio. • 104° battaglione genio pionieri "Torre": costituito il 1° novembre 1975 ad Udine per trasfom1azione del battaglione genio pionieri "Mantova" , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 7° reggimento genio. • l 31 ° battaglione genio pionieri "Ticino": costituito il 2 1 ottobre 1975 a Novara per trasformazione del battaglione genio pionieri "Centauro" , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 9° reggimento genio. • 132° battaglione genio pionieri "Livenza": costituito il 1° novembre 1975 a Motta di Livenza (TV) per trasformazione del battaglione genio pionieri "Ariete", ereditò le tradizioni e la Bandiera dell' 11 ° reggi mento genio. • 184° battaglione genio pionieri "Santerno": costituito il l O novembre 1975 a Villa Vicentina (UD) per trasformazione del battaglione genio pionieri "Folgore", ereditò le tradizioni e la Bandiera dell'8° reggimento genio.

Battaglioni Trasmissioni • 3° battaglione trasmissioni "Spluga": costituito il 1° settembre 1975 a Milano per trasformazione del Ul battaglione trasmissioni di Corpo d ' Armata, ereditò le tradizioni e la Bandiera del 1° reggimento radiotelegrafisti . • 4° battaglione trasmissioni "Gardena": costituito il 1° ottobre 1975 a Bolzano per trasformazione del IV battaglione trasmissioni dì Corpo cl' Armata , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 2° reggimento radiotelegrafisti. • 5° battaglione trasmissioni " Rolle": costituito il 30 ottobre 1975 a Codroipo (UD) per trasformazione del V battaglione trasmissioni di Corpo d' Armata , ereditò le tradizioni e la Bandiera del 7° reggimento genio telegrafisti. • 10° battaglione trasmi ssioni "Lanciano": costituito il 3 1 dicembre 1975 a Roma per trasformazione del X battaglione trasmissioni, ered itò le trad izioni e la Bandiera de.I 3° reggimento genio telegrafisti .

Battaglioni •

NBC

I O battaglione NBC "Etruria": costituito il l O febbraio 1976 a Rieti per trasformazione del Battaglio-

ne Difesa NBC , ereditò le tradizioni e la Bandiera del Reggimento Chimico.

Autogruppi •

3° autogruppo di Corpo d ' Armata "Fulvia": costituito il 26 febbra io 1947 a Milano come 3° centro

autieri viene sciolto nel 1957 e trasformato in III autogruppo di Corpo d'Armata e quindi, dal 1° ottobre 1976 in 3° autogruppo di Corpo d'Annata "Ful via", ereditando le tradizioni e la Bandiera del 3° reggimento autieri . • 4° autogruppo di Corpo cl ' Armata "Claudia": costituito il 3 maggio 1961 a S. Michele Appiano (Bolzano) come 4° Centro Autieri , venne sciolto nel 1957 e con le unità rimaste in vita si formò nel 1961 il IV 4° autogruppo di Corpo d'Armata trasfom1ato in 4° autogruppo di Corpo d' Armata "Claudia" il 230


l O ottobre 1976, ereditando le tradizioni e la Bandiera del 4° regg imento autieri. • 5° autogruppo di Corpo d 'Armata "Postumia" : costituito il 26 gennaio 1947 a Treviso come 5° centro autieri , viene inglobato nel V autogruppo di Padova dal 15 maggio 1948 e poi reso autonomo a partire dal 1° ottobre 1952 con la denominazione di V autogruppo di Corpo d'Armata; nel 1976 diviene prima 5° autogruppo di Corpo d'Armata e poi dal l O ottobre 5° autogruppo di Corpo d 'Armata "Postumia", ereditando le tradizioni e la Bandiera del 5° reggimento autieri. • 14° autogruppo di Corpo d' Armata " Flavia" : costituito il l O luglio 1969 come V autogruppo territoriale, per trasformazione del preesistente 16° autoreparto mjsto territoriale , con sede a Montorio Veronese; il 1° agosto 1976 divenne 5° autogruppo di manovra e quindi , dal 1° ottobre seguente, 14° autogruppo dj Corpo d 'A.imata "Flavia" , ereditando le tradizioni e la Bandiera del 14° reggi mento autieri.

I reparti ai quali fu concessa ex novo la Bandiera di guerra furono invece i seguenti:

Battaglioni Alpini • battaglione alpini "Tirano" : in organico al soppresso 5° reggimento alpini, divenne autonomo dal 1° ottobre 1975. • battaglione alpini "Edolo" : in organico al soppresso 5° reggimento alpini, il 31. luglio 1975 si trasformò in Battaglione Addestramento Reclute "Edolo" con sede a Merano , divenne autonomo dal l O ottobre 1975 con sede a Malles Venosta: nel 1991 sarà riconfigurato in 18° reggimento alpini. • battaglione alpini "Pieve di Cadore" : in organico al soppresso 7° reggimento alpini , divenne autonomo dal 12 novembre 1975 con sede a Tai di Cadore (BL): nel 1992 sarà riconfigurato i_n 17° reggimento alpini . • battaglione alpini "Belluno": in organico al soppresso 7° reggimento alpini , fu trasformato in Battaglione Addeslrnmento Reclute il 21 agosto 1975 e divenne autonomo dal 12 novembre 1975 con sede a Belluno: nel 1992 sarà riconfigurato in 16° reggimento alpini. • battaglione alpini "Tolmezzo": in organico all'8° reggimento alpini, divenne autonomo dal 1. 0 ottobre 1975 con sede a Venzone (UD): nel 1992 sarà riconfigmato in 14° reggimento alpini . • battaglione alpini "L'Aquila" : in organico al soppresso 8° reggimento alpini , divenne autonomo dal 1° settembre 1975 con sede nel capoluogo abruzzese. • battaglione alpini "Cividale": in organico al soppresso 8° reggimento alpinj , divenne autonomo dal l 0 ottobre 1975 con sede a Cbjusaforte (UD): nel 1992 sarà riconfigurato in 15° reggimento alpini.

Battaglioni Carri • 4° battaglione carri "M.O. Passalacqua" : reso autonomo il 21 ottobre 1975 dal disciolto 3° reggimento bersaglieri del quale faceva parte come IV battaglione caiTi , con sede a Solbiate Olona (VA). • 5° battaglione carri " M .O . Chiamenti": reso autonomo il 1° ottobre 1975 dal disc.iolto 32° reggimento cani del quale faceva parte come V battaglione carri, con sede a Tauriano di Spilimbergo (UD). • 7° battaglione carri "M.O. Di Dio": reso autonomo il 1° novembre 1975 dal disciolto 8° reggimento bersaglieri del quale faceva patte come VII battaglione carri , con sede a Vi varo (PN). • 11° battaglione carri "M.O . Ca.l zecchi": costituito nell ' ottobre 1961 come XI battaglione corazzato per trasformazione del battaglione corazzato "Trieste", assunse la nuova denominazione i I 31 luglio 1975 con sede ad Ozzano Emilia (BO) . • 13° battaglione carri "M.O. Pascucci": reso autonomo il 15 luglio 1976 dal disciolto 182° reggimento fanteria corazzato al quale appa1teneva come XIIl battaglione carri, con sede a Sacile (PN). • 19° battaglione corazzato "M.O. Turniati" : costituito a Firenze il 1° maggio 1960 come battaglione corazzato "Friuli." e trasformato in XIX battaglione carri l 'anno seguente, assunse la nuova denomj231


nazione il 23 settembre 197 5. • 22° battaglione carri "M .O. Piccinini": reso autonomo il 19 ottobre 1975 dal disciolto reggimento lagunari "Serenissima" del quale faceva parte come XXII battaglione carri, con sede a S. Vito al Tagliamento (PN): nel 1993 verrà riconfigurato in 2° reggimento carri. • 60° battaglione corazzato "M.O. Locatelli": costituito il 1° maggio 1960 a Salerno come battaglione corazzato per la divisione fanteria "Avellino", lrnsformato in LX battaglione corazzato "Avellino" l ' anno seguente , il 25 marzo 1965 passò alle dipendenze del 3° reggimento fanteria corazzato come IX battaglione cmTi; contemporaneamente il IX battaglione carri del1o stesso reggimento prende il nome di LX battaglione corazzato "Pinerolo". Il l O novembre 1975 l 'unità assume la denominazione di 60° battaglione corazzato "M.O. Locatelli", con sede ad Altamura (BA) . • 62° battaglione corazzato " M.O . Jero": costituito a Catania il 15 maggio 1960 come LXII battaglione corazzato per la divisione fanteria, poi brigata, "Aosta", dal l O ottobre 1975 assunse la denominazione di 62° battaglione corazzato "M.O. Jero". • 63° battaglione carri "M.O. Fioritto": costituito il l O novembre 1975 per trasfo1mazione del LXIII battaglione can-i con sede a Cordenons (PN): nel 1992 ven-à 1iconfigurato in 63° reggimento ca1Ti.

Gruppi Artiglieria da Montagna • gruppo artiglieria da montagna "Sondrio" : de] soppresso 5° reggimento artiglieria da montagna della brigata "Orobica", divenne autonomo dal l O ottobre 1975 con sede a Vipiteno (BZ). • gruppo artiglieria da montagna "Asiago": del soppresso 2° reggimento mtiglieria da montagna della brigata "Tridentina", divenne autonomo dal 1° ottobre 197 5 con sede a Dobbiaco (BZ). • gruppo artiglieria da montagna "Agordo": del soppresso 6° reggimento mtiglieria da montagna della brigata "Cadore" , ve1me soppresso il 12 settembre 1975 e ricostituito nello stesso giorno per cambio di denominazione del gruppo "Pieve di Cadore" , divenendo poi autonomo con sede a Bassano del Grappa (VI). • gruppo artiglieria da montagna "Belluno": del disciolto 3° reggimento artig]ieria da montagna della brigata "J ulia" , venne soppresso il 31 agosto 1975 e ricostituito il 5 settembre a Pontebba, divenendo autonomo dal l O ottobre 1975. • gruppo artiglieria da montagna "Ud ine": del disciolto 3° reggimento artiglieria da montagna della brigata "Julia" , il gruppo divenne autonomo dal 1° ottobre 1975 con sede a Tolmezzo (UD).

Battaglioni Trasmissioni • 8° battaglione trasmissioni 1icerca elettronica "Tonale" : costituito il l O settembre 1976 per trasformazione del Nucleo Speciale per Misure Elettroniche (SIGINT) di stanza ad Anzio e posto alle dipendenze dello S .M .E., ereditò le tradizioni del Battaglione Speciale Marconisti operativo durante la guerra alle dipendenze dello Stato Maggiore Regio Esercito. • 9° battaglio ne gueJTa elettronica "Rombo": costituito il 1° settembre 1976 ad Anzio per trasformazione del IX battaglione guerra elettronica. • 11 ° battaglione trasmissioni "Leonessa": costituito il 31 dicembre 1975 a Bologna per trasformazione dell 'XI battaglione trasmissioni; nel 1992 sarà riconfigurato in 11 ° reggimento trasmissioni. • 13° battaglione trasm issioni "Mauria": costituito il l O ottobre 1975 a Pottogruaro (VE) per trasformazione del XIII battaglione trasmissioni. • 32° battaglione trasmissioni "Valles": costi.tuito a Padova il 15 ottobre 1975 per trasformazione del XXXJJ battaglione trasmissioni; nel 1992 smà riconfigurato in 32° reggimento trasmissioni. • 33° battaglione guena elettronica "Falzarego": costituito il l O novembre 1976 a Conegliano Veneto (TV)per trasformazione del XXXIII battaglione guerra elettronica. • 41 ° battaglione trasmissioni "Frejus": costituito il 1° dicembre 1975 a Torino per trasformazione de] 232


XLI battaglione trasmissioni; nel 1993 sarà riconfigurato in 41 ° reggimento trasmissioni; • 42° battaglione trasmissioni "Pordoi": costituito il J5 ottobre 1975 a Padova per trasformazione del XLil battaglione trasmissioni. • 43° battaglione trasmissioni "Abetone": costituito a Firenze il 1° ottobre 1975 per trasformazione dell'XLIIJ battaglione trasmissioni; nel 1993 sarà riconfigurato in 43° reggimento trasmissioni. • 44° battaglione trasmissioni "Penne": costituito a Roma il JO gennaio 1976 per trasformazione del XLIV battaglione trasmissioni ; nel 1993 sarà riconfigurato in 44° reggimento trasmissioni. • 45° battaglione Lrnsmissioni "Vulture": costituito a Napoli il l O ottobre 1975 per trasformazione del XLV battaglione trasmissioni; nel 1993 sarà riconfigurato in 45° reggimento trasmissioni. • 46° battaglione trasmissioni "Mongibello": costituito il 1° maggio 1976 a Palermo con il personale della 46" compagnia trasmissioni; nel 1997 sarà riconfigurato in 46° reggimento trnsmissionj. • 107° battaglione trasmissioni "Predil": costituito ad Udine il l O novembre 1975 per trasformazione del battaglione trnsmissioni "Mantova" . • 184° battaglione trasmissioni "Cansiglio": costituito il l O gennaio l976 a Treviso per trasformazione del battaglione trasmissioni "Folgore". • 231° battaglione trasmissioni "Sempione": costituito a Novara il 20 ottobre 1975 per trasformazione del battaglione trasmissioni "Centauro". • 232° battaglione trasmissioni "Fadalto": costituito il l O novembre 1975 a Casarsa della Delizia (PN) per trasformazione del battaglione trasmissioni "Ariete". Battaglioni Mezzi Anfibi • battaglione mezzi anfibi "Sile": Costituito il 20 ottobre 1975 a Venezia Lido per trasformazione della preesistente compagnia traspo1ti anfibi del disciolto reggimento lagunari "Serenissima". Autogruppi • 10° autogruppo di manovra interforze "Salaria": costituito a Roma il 1° gennaio 1948 come Autogruppo del Ministero Difesa-Esercito, venne trasfo1mato dal 1° maggio 1958 in X autogruppo , poi in 10° autogruppo di manovra dal l O agosto 1976 ed infine in 10° autogruppo di manovra interforze "Salaria" dal successivo 1° ottobre. • 11 ° autogruppo di manovra "Flaminia": costituito a Roma il 1° gennai.o 1948 come Autogrnppo di manovra dello Stato Maggiore Esercito , venne trasformato dal 1° maggio 1958 in XI autogruppo di manovra, poi in 11 ° autogruppo di manovra dal 1° agosto 1976 ed infine in 11 ° autogruppo di manovra "Flaminia" dal successivo l O ottobre. Battaglioni Logistici • battaglione logistico "Ariete": costituito il 1° settembre 1976 a Casarsa della Delizia in sostituzione del comando raggruppamento servizi dell 'omonima grande unità; il 1O ottobre 1986 diverrà 50° battaglione logistico di manovra "Carnia". • battaglione logistico "Manin": costituito il 1° giugno 1963 a Maniago (PN) come m battaglione servizi "Ariete" e passato alle dipendenze del Comando Raggruppamento servizi omonimo il 1° ottobre 1968; il reparto, divenuto autonomo il 1°novembre 1975, fu inse1ito nella 132.i Brigata corazzata "Manin" assumendone la denominazione: dal 10 ottobre 1986 diverrà battaglione logistico di manovra "Atiete"; • battaglione logistico "Centauro": costituito il 1° gennaio 1976 a Novara in sostituzione dell'omonimo comando raggrnppamento servizi: dal 1° novembre 1986 diverrà battaglione logistico di manovra "Piemonte". • battaglione logistico "Curtatone": costituito il 1° settembre 1965 a Bellinzago Novarese come ID batta233


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gliene servizi "Centauro" e passato alle dipendenze del Comando Raggruppamento servizi omonimo il 30 settembre 1968; il reparto, divenuto autonomo il 1° gennaio 1976, fu inserito nella 31 a Brigata "Curtatone" assumendone la denominazione: dal 1° maggio 1987 diverrà battaglione logistico "Centauro"; battaglione logistico "Folgore": costituito il 1° febbraio 1976 a Treviso per contrazione dell' omonimo raggruppamento servizi; dal 1° novembre 1986 diverrà 5° battaglione logistico di manovra "Euganeo". battaglione logistico "Mantova": costituito il l O agosto 1976 ad Udine per contrazione dell 'omonimo raggruppamento servizi; dal l O maggio 1986 dive1Tà 8° battaglione logistico di manovra "Carso"; battaglione logistico "Mameli" : costituito il 1° aprile 1964 a Cordenons (PN) come II battaglione servizi "Ariete" e passato alle dipendenze del Comando Raggruppamento Servizi omonimo il l O ottobre 1968; il reparto , divenuto autonomo il 1° ottobre 1975, fu inserito nella 32" brigata corazzata "Mameli" assumendone la denominazione. battaglione logistico "Garibaldi": costituito i] 1° giugno 1963 a Pordenone come I battaglione servizi "Ariete": e passato alle dipendenze del Comando Raggruppamento Servizi omonimo il l O ottobre 1968; il reparto, divenuto autonomo il 1° novembre 1975, fu inserito nell'8" B1igata meccanizzata "Garibaldi" assumendone la denominazione. battaglione logistico "Legnano": costituito a Presezzo (BG) il 30 ottobre 1975 per contrazione del raggruppamento servizi dell'omonima grande unità. battaglione logistico "Goito":, costituito il l O marzo 1966 come I battaglione servizi "Centauro", il l O gennaio 1976 venne inserito nella 3a Brigata meccanizzata "Goito" assumendone la denominazione. battaglione logistico "Gorizia": costituito a Gradisca d'Isonzo (GO) il 20 ottobre 1975. battaglione logistico "Trieste": costituito I' 8 settembre 1975 a Budrio (BO) per trasformazione di omonimi parco mobile, officina mobile ed autorepaito dell 'omonima grande unità. battaglione logistico "Vittorio Veneto": costituito a Cervignano del Friuli (UD) il 20 ottobre 1975. battaglione logistico " Isonzo": costituito a Tricesimo (UD) il 1° novembre 1975; dal l O ottobre 1986 diverrà battaglione logistico "Mantova" . battaglione logistico "Brescia": costituito il 1° ottobre 1975 a Montorio Veronese (VR) . battaglione logistico "Pozzuolo del Friuli": costituito il 1° novembre 1975 a Visco (UD). battaglione logistico "Aosta" : costituito il 1° ottobre 1975 a Messina per trasformazione del reparto RRR della Brigata "Aosta". battaglione logistico "Acqui": costituito il l O ottobre 1975 a L'Aquila per trasformazione del reparto RRR della Divisione "Granatieri di Sardegna". battaglione logistico "Cremona": costituito a Venaria Reale (TO) il 30 ottobre 1975 per contrazione del raggruppamento servizi della Brigata omonima. battaglione logistico paracadutisti "Folgore": costituito a Pisa il l O ottobre 1975. battaglione logistico "Friuli": costituito il l O luglio 1960 a Quinto Fiorentino (FI) come reparto RRR "Fri uli"106, si fonde con l'autoreparto "Friuli" il 23 settembre 1975 dando vita al battaglione logistico omonimo; battaglione logistico "Granatieri di Sardegna" : costituito il 1° ottobre 1975 a Civitavecchia nell' ambito del raggruppamento unità servizi "Granatieri di Sardegna"; il battaglione divenne autonomo dal 1° novembre 1976. battaglione logistico "Pinerolo": costituito a Bai·i il 1° novembre 1975 per fusione dei reparti RRR ed autoparco dell'omonima grande unità; battaglione logistico "Cadore": costituito il 1° gennaio 1976 a Belluno per contrazione del raggruppamento servizi dell 'omonima Brigata alpina; battaglione logistico "Julia": costituito il 1° maggio 1976 ad Udine per contrazione del raggruppa-

l06 Reparto

234

Rifornimenti, Riparazioni e Recuperi.


mento servizi dell'omonima Brigata alpina; • battaglione logistico "Orobica": costituito il l O maggio 1976 a Merano per contrazione del raggruppamento servizi dell'omonima Brigata alpina. • battaglione logistico "Taurinense": costituito il 1° dicembre 1975 a Rivoli per contrazione del raggruppamento servizi dell'omonima Brigata alpina. • battaglione logistico "Tridentina": costituito il 1° marzo 1976 a Varna (BZ) per contrazione del raggruppamento servizi dell 'omonima Brigata alpina .

In precedenza, il 20 settembre 1976, il Comando del V Corpo d'Armata con sede a Vittorio Veneto (Comando V Corpo d'Annata, S.M. - Ufficio Segreteria e Statistica, Segreteria, n. 1160/018 di prot.) aveva inviato ai comandi interessati una lettera relativa alla cerimonia di consegna delle Bandiere di guerra alle unità che erano sotto la sua giurisdizione - le divisioni meccanizzate "Mantova" e "Folgore", la divisione corazzata "Ariete" e la brigata meccanizzata "Brescia" - che si sarebbe svolta il 10 ottobre seguente a Tricesimo, a Treviso , ad Aviano e a Verona rispettivamente; il testo recitava quanto segue:

"l. Gli impegni connessi con il ripetersi del terremoto nel Friuli hanno costretto a modificare le modalità di svolgimento dellq cerùnonia in programma a Trieste. 2. Per quanto sopra , La predetta cerimonia saròà effettuata il giorno 10 ottobre, articolata come segue: a. TRICESIMO - eas. "Patussi" (All. "A"). Tutte le Bandiere delle Unità della D. Mecc. "Mantova " (escluse quelle della B. "Brescia" e quella del J 0 btg. m. "Garda") . Organizzazione: a cura C .do D. mecc. "Mantova". b. TREVISO - eas. "eadorin" (All . "B"). Tutte le Bandiere delle Unità della D. Mecc. "Folgore " e quelle del 13° btg. CC., del btg. mz. Anf. "Sile" e del 5° Autogruppo "Postumia" . Organizzazione: a cura C.do D. mecc. "Folgore " . c. AVIANO - Cas. "Zappalà" (All. "C" ). Tutte le Bandiere delle Unità della D. Mecc. "Ariete" e quelle del 5° rgpt. ALE "Rigel" e del 5° btg. t. "Rolle" . Organizzazione: a cura e.do D. cor. "Ariete''. d. VERONA -Cas. "Passalacqua" (All. "D"). Tutte le Bandiere delle Unità della B .. Mecc. "Brescia" e quelle del J O gr. A. pe. "Adige ", del 9° gr. A . pe. "Rovigo", del 21° btg. g.p. "Timavo " e del 13° btg. t. "Mauria". Organizzazione: a cura e .do B. mecc. "Brescia " . La Bandiera del 1 ° btg.f. mot. "San Giusto" sarà consegnata nella sede stanziale in occasione del giuramento delle reclute del 9°/Sc.!76,fissato per il giorno 3 ottobre p.v. 3 . Modalità di svolgimento delle cerimonie: Allegato "E", 4 . Prescrizioni particolari: Allegato "F".

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Allegato "A" alla lettera n . 1160/018 in data 20 Set.1976 REPARTI E RELATIVE SEDI STANZIALI INTERESSATI ALLA CERIMONIA NELL'AMBTTO DELLA D. MEC. "MANTOVA" (Tricesimo: Cas. "Patussi")

1 . D. Mec. "Mantova"

7° btJZ. .f "Cuneo" 120° btg. f Arr. "Fornovo" 63° btz. cr. "Fioritto " 28° zr. sqd. "Cava/ler;oeri di Treviso" 28° gr. a. cam. "Livorno" 120° Qr. a. cam. smv. "Po I 04° btg. g. p . "Torre" 107° btz. t. "Predii" btg. log. "Mantova" Btg. log. "Isonzo" Btz. loJZ. "Pozzuolo del Friuli " J)

Udine lpplis Cordenons Orzano Tricesimo Palmanova Udine Udine Udine Tricesimo Visco

2. Genio 5 ° C.A. -1° btg . mn . "Garda" - Udine. BANDIERE DA CONSEGNARE: n. 12 REPARTI E RELATIVE SEDI STANZIALI INTERESSATl ALLA CERIMONIA NELL'AMB!TO DELLA D . MEC. "FOLGORE" (Treviso : Cas. "Cadorin")

1. D . Mec. "Folgore" 33° btg. f Arr. "Ardenza 3 7° btg. .f mec. ''Ravenna" 41° btg. f.' mec. "Modena" 63° btg. f Arr. "Cagliari" 66° btf!. f mec. "Valtellina " I 1° btg. cr. "Calzecchi" 22° btg. cr. "Piccinini" Btf!. mz. Anl "Site" 9 ° zr. sqd. "Lancieri di Firenze" 21° gr. a. cam. "Romaf!,na" 46° zr. a. cam. "Trento" 184° .e.r. a. pe. cam. smv. "Filottrano" 184° btz. z. p. "San terno" 184° btf!.. t. "Cansiglio " Btg. log. "Folzore '·' Btf!. lorz. ''Gorizia" Btg. log. "Trieste " Btg. log. "Vittorio Veneteo" }}

236

Fogliano Bologna Villa Vicentina S. Lorenzo Jsontino Forfi Ozzano Emilia S. Vito al Tagliamento Venezia Orzano Bologna Gradisca Padova Villa Vicentina Treviso Treviso Gradisca Budrio Cervignano


2. Legione CC. - Udine

-13° btg . CC.- Gorizia

3 . C.U.S. 5° C.A. - 5° Autogruppo "Postumia" - Treviso BANDIERE DA CONSEGNARE: n. 20

REPARTI E RELATNE SEDI STANZIALI INTERESSATI ALLA CERIMONIA NELL'AMBITO DELLA D . COR. "ARIETE" (Aviano: Cas. "Zappalà")

I .D. Cor. "Ariete" 23° btg. b. "Castel di Borgo" 26° btf!. h. "Castelfidardo '' 27° blf!. b. "Jamiano" 5° btg. cr. "Chiamenti" 7° btf!. cr. "Di Dio " 10° btg. cr. "Bruno " I 2° f!r. a. cam. smv. "Capua" 19° gr. a. cam. smv. "Rialto " 20° gr. a. cam. smv. "Piave" 108° gr. a. De. cam. smv. "Cosseria" 132° btf!. g. p . "Livenza" 232° btg. t. "Fadalto" bt,e:. lof!. ''Ariete" btg. log. "Garibaldi " btg. lo>?. ''Manin" btg. log. "]vfameli"

Tauriano Pordenone Aviano Tauriano Vivaro Aviano Vacile Sequals Maniago Casarsa Motta di Livenza Casarsa Casarsa Pordenone Mania>?o Vacile

2. Trasmissioni 5° C.A . - 5 ° btg . t. "Rolle " - Sacile

3. Supporto di C.A. - 5° rgpt. ALE "Rigel" - Casarsa BANDIERE DA CONSEGNARE: n.. 18 REPARTI E RELATIVE SEDI STANZIALI INTERESSATI ALLA CERIMONIA NELL'AMBITO DELLA B. MEC. " BRESCIA " (Verona: Cas. "Passalacqua ")

I. B. M ec . ''Brescia"

20° btg. r mec. "}.fonte San i\.1ichele" 30° btz. f mec. "Pisa" 85° btg.f mec. "Verona " 13° btf{. cr. ''Pascucci" Btz. !02. "Brescia"

Brescia Montorio Veronese Montorio Veronese Cordenons Montorio Veronese

237


2. 3a B. msl. "Aquileia "

1° 2r. a. pe. "Adige " 9° gr. a. pe. "Rovi20 " 21 ° bt2. 2. /J. "Timavo " 13° btg. t. "Mauria"

Elvas Verona Vicenza Portogruaro

BANDIERE DA CONSEGNARE: n . 9" La consegna delle Bandiere di guerra e d 'Istituto proseguì anche negli anni seguenti, mano mano che venivano costituite nuove unità: con il Decreto del Presidente della Repubblica datato 14 marzo 1977 venne assegnata la Bandiera ad altri sei battaglioni, cinque di fanteria ed uno di bersaglieri:

Battaglioni di Fanteria • 4 ° battaglione fanteria "Guastalla": costituito il l O marzo 1977 ad Asti per trasformazione del preesistente distaccamento del 23° battaglione "Como", ereditò le tradizioni e la bandiera del 4 ° reggimento fan teria "Piemonte". • 45° battaglione fanteria "Arborea" : costituito il 1° febbraio 1977 a M acomer (Nuoro), ereditò le tradizioni e la bandiera del 45° reggimento fanteria "Reggio" . • 47° battaglione fanteria "Salento": costituito il 1° febbraio 1977 a Barletta, ereditò le tradizioni e la bandiera del 47° reggimento fanteria "Ferrara" . • 72° battaglione fanteria "PugLie": costituito il 1° maggio 1977 ad Albenga per trasformazione del preesistente distaccamento del 26° battaglione, ereditò le tradizioni e la bandiera del 72° reggimento fanteria "Puglie". • 91 ° battaglione fanteria "Lucan ia": costituito il 1° febbraio 1977 a Potenza per trasformazione del preesistente distaccan1ento del 244° battaglione fanteria "Cosenza" , ereditò le tradizioni e la bandiera del 91 ° reggimento fan teria"Basilicata".

Battaglioni Bersaglieri • 14° battaglione bersaglieri "Sernaglia" : costituito il 15 aprile 1977 ad Albenga (SV) per trasformazione del preesistente distaccamento del 16° battaglione fanteria "Savona" , ereditò le tradizioni e la bandiera del 5° reggimento bersaglieri. Con lo stesso decreto veniva poi concessa ex novo la Bandiera ai seguenti reparti ed istituti:

Raggruppamenti Aviazione Leggera dell'Esercito • 1° raggruppamento ALE "Antares": costituito jl I O febbraio ·1976 a Viterbo; • 4° raggruppamento ALE "Altair": costituito j) 20 gennaio 1976 a Bolzano; • 5° raggruppamento ALE "Rigel": costituito il l O gennaio 1976 a Casarsa;

Scuole e Centri dell'Esercito • Scuola di Applicazione: costituita in Torino il 10 settembre 1976 per trasformazione del Comando delle Scuole d'Applicazione d'Arma formato a Torino il I O aprile 1951 dalla riunione delle preesistenti Scuole di Applicazione di Fanteria e Cavalleria, di Artiglieria e del Genio ; 238


• Scuola di Applicazio ne del Servizio Automobilistico: costituita il 1° ottobre 1949 a Roma; • Scuola Specializzati della Motorizzazione: costituita il 1° ottobre 1949 a Roma per trasformazione della Scuola Specialisti per le Riparazioni costituita nel 1946 anch'essa per trasfonnazione della Scuola Specialisti della M otorizzazione nata l'anno prima; • Scuola Meccanici della Motorizzazione: costituita a Roma il 1° aprile 1950 come Scuola Meccanici e Conduttori di Automezzi per trasformazione della Scuola Addestramento Autieri costituita nel 1945, nel 1976 assunse la denominazione di Scuola Meccanici della M otorizzazione; • Centro D ifesa Elettronica: costituito ad Anzio (RM) il 1° dicembre 1963; Negli anni che seguirnno si succedettero n umerosi i provvedimenti di concessione delle Bandiere di guerra ed' istituto: essi furono i seguenti:

1977 D.P.R. n. 376 del 6 giugno: concessa la Bandiera d'istituto alla Scuola Militare di Educazione Fisica costituita il 1° dicembre 1945 .

1982 D.P.R. del 23 marzo: concessa la Bandiera di guerra all 'Arma d i Fanteria e all'Arma di Cavalleria che furono date in custodia 1ispettivamente alla Scuola di Fanteria ed alla Scuola delle Truppe Corazzate 107 • D.P.R . del 21 dicembre: concessa la B andiera di guen-a al nostro contingente inviato in Libano che, dopo lo scioglimento del contingente, fu versata al Vittoriano.

1983 D .P.R. del 5 marzo: concessa la Bandiera di guen-a al 51 ° battaglione genio pionieri " Simeto" , costituito a Palermo il 1° gennaio dello stesso anno e che ereditò le tradizioni del LI battaglione misto genio "Legnano" disciolto il 1° dicembre ] 946. 1984 D .P.R. del 20 giugno: la Bandiera di guen-a dell'Arma di Cavalleria concessa due anni prima veniva affidata all a Scuola di Fanteria e di Cavalleria.

1985 D .P.R . del 17 aprile: al 123° battaglione fanteria "Chieti" di stanza nell'omonima città abruzzese, costituito il 1° febbraio dello stesso anno, vennero affidate la Bandiera e le tradizioni del 123° reggimento d i fanteria "Chieti" sciolto il l O gennaio 1920 . D .P.R. dell' 8 giugno: concessa la Bandiera di istituto alla Scuola Trasporti e M ateriali dell'Esercito costituita a Roma il l O gennaio 1984. lO ottobre: venne costituito il 27° gruppo artiglieria pesante semovente "Marche" per trasformazione del I gruppo del 27° reggimento a11iglieria pesante semovente "Marche", che ne ereditò le tradizioni e la Bandiera. 25 giugno: a seguito deJla Legge n. 342 venne concessa la B andiera Nazionale al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana - che ancora deteneva il Labaro mod. 1920 - ed al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana . Entrambe furono consegnate il 28 ottobre successivo durante una solenne ceri monia tenutasi in Roma presso la caserma "Rossi", sede della Scuola del Genio . La legge reci tava quanto segue :

"Legge 25 giugno 1985, n. 342 Concessione dell'uso della bandiera nazionale prevista dal decreto legislativo del Capo prrovvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152, al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa.

107 D ue

anni più tardi I.a Scuola di Fanteria venne trasformata in Scuola di Fanteria e Cavalleria: in conseguenza di ciò assunse anche la custodia della Bandiera di guerra dell'Arma d i Cavalleria.

239


La Camera dei deputati ed iL Senato della Repubblica hanno approvato: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA La seguente legge: Articolo unico Al Corpo Militare della Croce rossa italiana ed al Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa Italiana è con.cesso l'uso della bandiera nazionale, prevista dal decreto legislativo del Capo provvisorio dello stato 25 ottobre I 947, n.1152 La presente legge, munita del sigillo dello Stato , sarà inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato . Data a Roma, addì 25 giugno 7985 PERTINI CRAXI Presidente del Consiglio dei Ministri Spadolini Ministro della D~fesa Visto, il Guardasigilli: Martinazwli ."

1987 D .P.R. del 13 luglio: venne concessa ex novo la Bandiera di guerra a tre battaglioni logistici di manovra, a tre battaglioni trasporti e ad un battaglione corazzato ed assegnata da corpi disciolti a quattro gruppi specialisti d i artiglieria e ad un battaglione di fanteria meccanizzata; j reparti in questione furono i seguenti: - reparti ai quali venne concessa ex novo la Bandiera: • 13° battaglione logistico "Aquileia" : costituito il 1° febbrajo 1988 a Portogruaro (VE) per cambio denominazione de.I 13° battaglione logistico di manovra, il reparto fu sciolto il 30 novembre 1991. • 24° battaglione logistico "Dolomiti": costituito il 1° novembre 1986 a Merano (BZ) per cambio denominazione del 4 ° battaglione logistico di manovra in vita dal 1° ottobre 1981 per trasformazione del 4° reparto R.R .R .. • 33° battaglione logistico "Ambrosiano" : costitu ito il 1° novembre 1986 a Milano per cambio denominazione del 3° battaglione logistico d i manovra, in vita dal l O gennaio 1982 per trasformazione del 3° reparto R.R.R .. • 8° battaglione trasporti " Casilina": costituito il 30 ottobre 1984 a Roma per trasformazione dell' 8° aùtoreparto mìsto di manovra , ereditò le tradizioni dell ' 8° reggimento autieri. • 10° battaglione trasporti "A~: costituito il 25 maggio 1987 a Napoli per trasformazione del I 0° autoreparto mjsto di manovra, ereditò le tradizioni del 10° reggimento autieri. • 11° battaglione trasporti "Etnea": costituito il 1° ottobre 1987 a Palermo per trasformazione dell' 11° autoreparto misto di manovra, ereditò le tradizioni del 12° reggimento autieri. • 31 ° battaglione corazzato "M.O. Andreani": costituito il 25 settembre 1982 a Casertà per trasformazione del battaglione blindo-corazzato della Scuola Truppe Corazzate. - reparti ai quali venne assegnata ]a Bandiera proveruente da corpi disciolti: • 5° gruppo spec ialisti di artiglieria "Medea": costituito il 1° ottobre 1986 ad Udine per cambio di denominazione del gruppo specialisti a1tig1ieria "Mantova", formato il 1° gennaio 1976; ereditò le tradizioni e la Bandiera del 5° reggimento artiglieria di Corpo d'armata. • 6° gruppo specialisti di artiglieria "Montello": costituito il l O novembre 1986 a Treviso per cambio di denominazione del gruppo specialisti aitiglieria "Folgore" , formato il 1° gennaio 1976; ereditò le tradizioni e la Bandiera del 6° reggimento artiglieria pesante campale soppresso il 15 settembre 1974. • 7° gruppo specialisti di artiglieria "Casarsa": costituito l' 11 ottobre 1986 a Casarsa del1a Delizia (PN) per cambio di denominazione del gruppo specialisti artiglieria "Ariete", formato il 1° gennaio 1976.

240


TAV. N. 35

Gagliardetto del 5° Squadrone Savari della Tripolìtania (Museo della Cavalleria di Pinerolo) .

24 1


TAV. N. 36

242

Gagliardetto del 6° Squadrone Savari della Tripolita11ia (J\iluseo della Ca valleria di Pinerolo).


TAV. N. 37

Gagtiardeuo del 7° Squadrone Savari. della Tripofitania (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

243


/

TAV. N. 38

244

Gagliardetro del 5° Squadrone Savari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo).


TAV. N. 39

Gagliardetto del 6° Squadrone Savari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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Ereditò le tradizioni e la Bandiera del 7° reggimento a,tiglieria di Corpo d'armata. • 12° gruppo specialisti di artiglieria " Biella" : costituito il l O novembre 1986 a Vercelli per cambio di denominazione del gruppo specialisti artiglieria "Centauro", formato il 25 ottobre 1975; ereditò le tradizioni e la Bandiera de] J 2° reggimento artiglieria di Corpo d 'armata. • 77° battaglione fanteria meccanizzato "M.O. Mattei": costituito il 9 novembre 1984 per trasformazione del battaghone di fanteria della Scuola di Cesano. Ereditò la Bandiera e le tradizioni del disciolto 77° reggimento fanteria "Lup.i di Toscana".

1989 D.P.R. del 12 dicembre: concessa la Bandiera di guerra alle seguenti unità: • 1° Reparto Riparazioni Aviazione Leggera dell'Esercito (RRALE): costituito a Bracciano il 1° lug lio 1958 per trasformazione del preesistente Reparto Riparazioni Aerei Leggeri dell'Esercito. • 2° Reparto Riparazioni Aviazio ne Leggera dell'Esercito: costitu ito a Bologna nel 1959 per trasfonnazione del preesistente 2° Reparto Riparazioni Aerei Leggeri dell'Esercito. • 3° Reparto Riparazioni Aviazione Leggera dell'Esercito: costituito ad Orio al Serio (BG) il l O settembre 1965. • 4° Reparto Riparazioni Aviazione Leggera dell'Esercito: costitu ito a Viterbo i] 15 gennaio I 976. D.P.R. del 16 dicembre: vennero concesse due Bandiere di guen-a ed una d ' istituto ai reparti seguenti: • 13° gruppo ricognizione acquisizione obiettivi dell'Esercito: costituito a Verona il 1° ottobre 1975 per cambio denominazione del XIII gruppo 1icognizione ed acquisizione obiettivi , a sua volta discendente dal battaglione acquisizione obiettivi formato il 1° agosto 1960. • battaglione logistico "Persano":, costituito a Persano (SA) il 28 aprile 1989 neU' omonima località della provincia di Salerno. • Centro Specialisti Armamenti dell 'Eserc.ito con sede in Piacenza.

1991 D.P.R. del 28 marzo e dell'8 novembre: concessa la Bandiera di guerra al: O • l battaglione trasporti "Monviso": costituito a Torino il 1° ottobre 1990 per trasfonnazione del l O autoreparto mi sto di manovra; ereditò le tradizioni del 1° reggimento autieri. • 7° battaglione trasporti " Monte Amiata": costituito a Firenze il 15 aprile 1991 per trasfonnazione del 7° autoreparto misto di manovra; ereditò le tradizioni del 7° reggimento autieri. JI l3 novembre venne concessa la Bandiera d 'Istituto alla Scuola Unica Interforze Armate per la D ifesa Nucleare, Batteriologica e Chimica costituita a Roma il 10 aprile 1953 e che aveva più volte mutato denom'inazione assumendo quella definitiva solo 11 10 febbraio 1977. Il 5 novembre infine, la Scuola Traspo1ti e Materiali di Roma ricevette in custodia anche la Bandiera di guerra del Corpo Automobilistico consegnatagli dalla soppressa Scuola della Motorizzazione.

1992

I

D.P.R. del mese di concessa la Bandiera di guerra ad alcuni reggimenti di nuova costituzione i quali l 'avrebbero ereditata, insieme con le tradizioni, da altrettante unità disciolte, ovvero: • 6° reggimento bersaglieri: ricostituito il 16 settembre 1992, 1iprese la Bandiera di guen-a versata al Sacrario del Vittoriano dal 6° battaglione bersaglieri "Palestro" disciolto il 31 maggio 199 1. • 4° reggimento carri: ricostituito il l O settembre 1993 a Civitavecclùa per trasformazione del 6° battaglione carri , poi sostituito nel 1996 dal 2° battaglione carri "M.O. Pentimalli"disciolto il 30 gennaio 1991, del quale ereditò la Bandiera e le tradizioni. • 133° reggimento carri: ricostituito il 17 ottobre 1992 per trasformazione del 60° reggimento caITi "M.O. Locatelli" che inquadrò l'omonimo 60° battaglione carri, ereditò la Bandiera e le tradizioni a suo tempo attribuite al 10° battaglione carri "M .O. Bruno" disciolto il 31 gennaio 1991. agosto 108 :

108

Era anche prevista la costituzione del IO reggimento artiglieria controaerei che però non venne attuata.

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• 2° reggimento artiglieria controaerei: ricostituito il 1° ottobre 1992 in Ravenna per trasfon11azione del 1° gruppo del 4° reggimento artiglieria missili controaerei, ereditò Bandiera e tradizioni del 2° reggimento aitiglielia controaerei pesante, sciolto il 31 agosto 1964. • 3° reggimento artiglie1ia controaerei: ricostituito il 14 settembre 1992 in Rovigo per trasformazione del 2° gruppo del 5° reggimento artiglieria miss il i controaerei, ereditò Bandiera e tradi zioni del 3° reggimento artiglieria controaerei pesante, sciolto nel mese di maggio 1961. • 18° reggimento artiglieria conh·oaerei: 1icostituito il 18 settembre 1992 a Rimini per trasformazione del 3° gruppo del 1.21 ° reggimento artiglieria controaerei, ereditò la Bandiera e le tradizioni del l 8° gruppo artiglieria da campagna "Gran Sasso" disciolto il 31 marzo 1981. • 121° reggimento "Macerata": ricostituito il 17 settembre 1992 a Fano con compi.ti addestrativi, per trasformazione del 2° battaglione del 28° reggimento fanteria "Pavia", ereditò la Bandiera e le tradizioni del 121° reggimento di fanteria "Macerata" disciolto il 12 settembre 1943. • l O reggimento genio pi.on ieri: ricostituito a Trento il 4 ottobre 1993 , ereditò la Bandiera e le tradizioni a suo tempo attribuite al 1° battaglione genio minatori "Garda" disciolto il 31 marzo 1991. Le Bandiere di questi repaiti vennero ritirate dal Sacrario delle Bandiere ciel Vittoriano di Roma ad eccezione di quella de] 121 ° reggimento fanteria "Macerata" che dovette essere approntata ex novo in quanto "la Bandiera del disciolto 12 I O rgt.f risale al periodo umbertino ed è in cattivo stato di conservazione". (Nota n. l 1/N/061 del 10 agosto 1992, Stato Maggiore Esercito)

1994 O .P.R. del 14 aprile 1994: concessa la Bandiera d'istituto al Centro Telematico Sperimentazioni , Riparazioni e Rifornimenti Materiali delle Trasmissioni dell'Esercito, costituito a Treviso con personale e strutture del soppresso 184° battaglione trasmiss ioni "Cansiglio".

1996 D.P.R . del 6 marzo: concessa la Bandiera di guerra ali 'Eserc ito, che doveva essere custodita nell ' ufficio del Capo di Stato Maggiore della Forza Armata e, con D.P.R. del 18 settembre, al 47° battaglione trasmissioni "Gennargentu" costituito il JO ottobre per trasformazione della 47" compagnia trasmissioni dislocata a Cagliari. Il 28 novembre il Presidente della Repubblica concesse la Bandiera di guerra al battaglione alpini paracadutisti "Monte Cervino" costituito ex novo il 14 luglio di quell'aimo incorporando anche la preesistente omonima compagnia paracadutisti;

1997 D.P.R. del 21 marzo: concessa la Bandiera d ' istituto alla Scuola di Guerra dell 'Esercito erede dell'Istituto Superiore di Guerra , denominazione assunta il 1° novembre 1935 dall 'antica Scuola di Guerra.

1998 D.P.R. del 31 agosto: concessa la Bandiera al Corpo di Amministrazione e Commissariato dell 'Esercito in sostituzione di quella concessa il 16 febbraio 1949 all ' allora Servizio di Amministrazione dell 'Esercito; doveva essere custodita presso la Scuola MHitare di Commissariato ed Amministrazione cli Madclaloni. D.P.R. del 5 ottobre: concessa la Bandiera d'istituto alla Seconda Scuola Militare dell'Eserc ito di Milano poi denominata Scuola Mii i.tare "Teuliè", costituita il 1° marzo 1996 quale distaccamento della Scuola MiIitare "Nunziatella".

1999 Legge n. 276 ciel 2 agosto: concessa la Bandiera nazionale al Corpo Speciale Volontario Ausiliario cieli 'Esercito dell'Assoc iazione dei Cavalieri Italiani dello S .M.O.M'°9 e concesso dopo ben 56 anni lo Stendardo per i reggimenti di Cavalleria, per i reggimenti Carri e per il reggimento di Artiglieria a Cavallo. Il relativo Decreto , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 197 dell' 11 agosto, recitava quanto segue: "LEGGE 2 agosto 1999, n.276. Concessione de/fuso della bandiera nazionale al C01po speciale volontario ausiliario dell'esercito dell'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare ordine di Malta ed introduzione dell'articolo 7-bis del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152, in materia di adozione dello stendardo per i corpi dell'arma di cavalleria, per i reggimenti carri

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e per il reggimento artiglieria a cavallo. La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA La seguente legge: Art. 1 Omissis. Art. 2 J. Dopo l'articolo 7 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n.1152 , è inserito il seguente: "Art. 7-bis. - Per i corpi dell'arma di cavalleria, per i reggimenti carri e per il reggùnento artiglieria a cavallo in luogo della bandiera di cui all'articolo i è adottato uno stendardo, avente composizione e caratteristiche analoghe a quelle della bandiera, ad eccezione della lunghezz,a dell'asta , pari a centimetri 138, e delle dimensioni del drappo, pari a centimetri 60 per lato, suddiviso in bande verticali dai colori verde, bianco e rosso, della larghezza ciascuna di centimetri 20." La presente legge, munita del siggillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta L~ffi.ciale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Data a Roma, addì 2 agosto 1999."

In precedenza, con lettera datata 27 luglio, lo Stato Maggiore dell'Esercito (Stato Maggiore dell ' Esercito, Reparto Affari Generalì - Ufficio Storico, prot. 763/06 l) invitava l'Ispettorato Logistico dell'Esercito ad approntare gli stendardi necessari; il contenuto della lettera era il seguente: "A seguito della legge in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, riportata in annesso, sulla concessione dello stendardo ai Corpi dell'Arma di Cavalleria ed al reggimento artiglieria a cavallo in sostituzione della Bandiera, si richiede l'approvvigionam.ento di un numero massimo di 29 drappi ed aste. Si riserva di inviare l 'elenco degli Enti/unità che dovranno ricevere il Vessillo. Il provvedimento riveste carattere di estrema urgenza, in quanto la cerùnonia solenne di consegna degli Stendardi si svolgerà il 3 ottobre p.v." L' ispettorato, in risposta alla richiesta, (Ispettorato Logistico dell 'Esercito, Dipartimento di Ammj)1istrazione e Commissariato, Ufficio Materiali di Commissariato, prot. n. 6893/32.3/BAN-9) invitava lo stesso giorno PERVAMILES a procedere all'acquisto urgente delle nuove insegne da distribuire ai reparti; il testo recitava quanto segue: "1 . Lo stato Maggiore del! 'Esercito - Reparto Affari Generali - Ufficio Storico, con la lettera a riferimento che si allega in copia, ha autorizzato l'acquisizione di un numero massimo di 29 stendardi, composti ciasc1.mo da un drappo ed un'asta, concessi ai Corpi in oggetto a seguito di legge in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale . 2. Si prega, pertanto, di: -procedere all'urgente acquisto in economia dei citati stendardi nella composizione e caratteristiche indicate in dettaglio nell'art. 2 dell'allegata legge; - comunicare l'importo della spesa per il successivo finanziamento "ad hoc" sul cpt.2508 con modello C!Log. Che verrà appositamente rimodulato per l'esigenza in argomento. 3 . Sifa riserva di.far conoscere l'elenco degli Enti e Reparti destinatari." L'elenco dei reparti venne reso noto I' 11 agosto 1999 dall'Ufficio Storico con lettera inviata al Dipartimen-

l09La Bandiera venne consegnata il 19 maggio 2000 durante la cerimo1ùa del giuramento di 600 Allievi maresciall i e d i 1000 Volontari deU 'Arma di Fanteria svoltasi a Cesano d i Roma presso la Scuola di Fanteria.

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to di amministrazione e commissariato de.ll' Ispettorato Logistico (Stato Maggiore dell'Esercito - Reparto Affari Generali- Ufficio Storico, prot. n. 799/061); essi erano i seguenti: • reggimento Artiglieria a Cavallo: denominazione riassunta dal 1° agosto 1964. • reggimento "Nizza cavalleria": ricostituito a livello di reggimento l' 11 settembre 1991 . • reggimento "Piemonte Cavalleria": ricostituito a live11o di reggimento il 1° agosto 1991. • reggimento "Savoia Cavalleria": ricostituito a livello di reggimento il 23 maggio 1992. • reggimento " Genova Cavalleria": ricostituito a livello di reggimento il 14 settembre 1993 . • reggimento "Lancieri di Novara": ricostituito a livello di reggimento il 5 settembre 1992. • reggimento "Lancieri dì Aosta": ricostituito a livello di reggimento il 3 marzo 1993. • mggimento "Lancieri di Montebello": ricostituito a livello di reggimento il 23 settembre 1992. • reggimento "Caval leggeri Guide": ricostituito a livello di reggimento i] 5 agosto 1991. • 1° reggimento corazzato: costituito nel marzo 1993 per cambio denominazione del 1° reggimento fanteria corazzato. • 4° reggimento Carri: ricostituito il l O settembre 1993 con il disciolto 6° battaglione cani, sostituito nel 1996 dal ricostituito 20° battaglione carri. • 31 ° reggimento Carri: ricostituito il 1° settembre 1993 con il 1° battaglione cani "M.0. Cracco" e con il concorso de] personale del 101° battaglione cani "M.0. Zappalà" . • 32° reggimento Cani: ricostituito il 26 agosto 1992 con il 3° battaglione carri "M.O. Galas" e con il concorso del personale del 5° battaglione caJTi "M.O. Chiamenti". • 33° reggimento Carri: ricostituito il l O settembre 1993 con l' 11 ° battaglione carri "M.O. Calzecchi". • 62° reggimento carri "Sicilia": costitu ito il 1° gennaio 1997 a Catania per trasformazione del 62° reggimento fanteria corazzato "Sicilia" a sua volta costituito il 27 agosto 1992 con personale del di sciolto 62° battaglione fanteria motorizzato "Sicilia", e del 62° battaglione carri "M.O. Jero". • 131° reggimento Carri: ricostituito il 1° settembre 1993 con il personale del 31° battaglione caITi "M.0. Andreani "; • 132° reggimento carri: ricostituito il 27 luglio 1992 con personale dell'8° battaglione carri "M.O. Secchiaroli". • l O reggimento di sostegno AVES "Idra": costituito iJ 2 giugno l 993 per cambio denominazione del I 0 reparto riparazioni ALE , assunse la nuova denominazione dal l O settembre 1996. • 2° reggimento di sostegno AVES "Orione": costituito il 2 giugno 1993 per cambio denominazione del 2° reparto riparazioni ALE, assunse la nuova denominazione dal 1° settembre 1996. • 3° reggimento di sostegno AVES "Aquila": costitu ito il 2 giugno 1993 per cambio denominazione del 3° reparto riparazioni ALE, assunse la nuova denominazione dal 1° settembre 1996. • 4° reggimento di sostegno AVES "Scorpione": costituito il 2 giugno 1993 per cambio denominazione del 4° reparto riparazioni ALE, assunse la nuova denominazione dal 1° settembre 1996. • 1° reggimento AVES "Antares": divenuto reggimento dal 5 ottobre 199·1 in seguito alla trasformazione dell' omonimo l O Raggruppamento Aviazione Leggera dell 'Esercito, assunse l'attuale denominazione dal 12 giugno 1993 . • 2° reggimento AVES "Sirio": costituito il 1° ottobre 1996 a Lamezia Terme. • 4° reggimento AVES "Altair": divenuto reggimento dal 5 ottobre 1991 in seguito alla trasformazione dell' omonimo 14° Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Esercito, assunse J'attuale denominazione dal 12 giugno 1993. • 5° reggimento AVES "Rigel": divenuto reggimento dal 5 ottobre 1991 in seguito a] Ja trasformazione dell 'omonimo 5° Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Eserc ito, assunse l'attuale denominazione dal 12 giugno I 993. • 7° reggimento AYES "Vega": costituito il 30 settembre 1998 a Rimini per trasformazione dell ' omonimo 7° reggimento elicotteri d 'attacco . Con l'adozione degli stendardi per le unità citate si ripropose la questione relativa all' asta ed alla frangia, 249


quale dovesse essere la forma e gli accessori della prima, se la seconda dovesse esserci oppure no e, in caso di risposta affermativa , se dovesse essere dorata come prescritto per i reparti di Cavalleria fino al 1946, oppure d 'argento , come era stabilito, sempre fino al 1946, per i reggimenti di Artiglieria e Carri. Dopo lunghi studi svolti dall'Ufficio Storico in merito ai due quesiti, si giunse ad una soluzione definitiva con la circolare diramata il 19 giugno 2002 dal Gabinetto del Ministro della Difesa (Ministero della Difesa, Gabinetto del Mi1ùstro , prot. n. l/30904/14.7.5/02) ed indirizzata al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e, per conoscenza, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, nella quale si affermava quanto segue: "1. Dispongo che per gli Sten.dardi, di cui all'art. 2 della legge 2 agosto 1999 n.276, trovi applicazione quanto disposto dalla nota ministeriale 22 maggio 1860 n.84, così come pubblicata sul Giornale Militare (allegato) . 2. Ai lembi del drappo dei suddetti stendardi, meno che sul lembo.fissato all'asta, sarà, altresì, applicata unafrangia dorata di mm. 30, così come attestato per gli Stendardi fin dal 1848." L'esame di alcuni stendardi in dotazione ai reparti di cavalleria, tra i quali quello dell' 8° "Montebello", ha evidenziato il drappo contornato da una passamaneria e da una corta frangia entrambi in metallo bianco dorato , l ' asta, che è identica al modello 1860, ricoperta di velluto verde scuro e dotata dell'astina con anello accessorio questo onnai solo ornamentale - entrambi in metallo dorato e provvista del puntale .in ottone adottato nel 1935.

2004 D .P.R. del 28 maggio: concessa la Bandiera al 32° battaglione genio guastatori "Taurinense", costituito il 1° settembre 2002 a Torino; il 29 settembre del 2004 sarà elevato al rango di reggimento. Il 29 settembre 2004 per riconfigurazione del 231 ° reggimento fanteria "Avellino", venne costituito ad Avellino il 232° reggimento trasmissioni che ebbe in assegnazione la Bandiera del disciolto 232° battaglione Trasmissioni "Fadalto". Sempre nel 2004 la Presidenza del Consiglio dei Ministri diramò una circolare (Presidenza del Consiglio dei Ministri, UCE 3.3.1/14545/1 del 2 giugno 2004) con la quale veiùva stabilito definitivamente il cromatismo delle Bandiere nazionali e quindi dell'Esercito; il documento recitava quanto segue: "Oggetto: definizione cromatica dei colori della bandiera della Repubblica. Si trasmette l'esemplare cromatico del tricolore della Repubblica. Esso va custodito con il massimo scrupolo a cura degli uffici del titolare degli organi in indirizzo. L' esemnplare costituisce campione di riferimento per le ditte produttrici. L'esemplare medesimo è confezionato su tessuto stamina (fiocco) di poliestere con i seguenti codici del Pantane tessile: - Verde 17-6153 -Bianco 1-0601 -Rosso 18-1662

L'utilizzo di altri tessuti deve produrre lo stesso risultato cromatico dell'esemplare La parificazione dei colori vale esclusivamente per le forniture future e pertanto l'approvazione dell 'esemplare cromatico non comporta la necessità della sostituzione delle bandiere in uso e delle forniture in corso. Il Dipartimento del cerimoniale di Stato provvede all'invio degli esemplari alle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero e ai Prefetti titolari degli uffici territoriali del Governo attraverso le competenti amministrazioni ed è depositario dell'esemplare per i Ministri senza portafoglio e gli Uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri."

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Capitolo III

Le Bandiere e gli Stendardi dell'Arma dei Carabinieri 1894-2006

La prima unità dell'Arma a ricevere ]a Bandiera fu la Legione Allievi Carabinieri 1 di stanza a Roma, che l'ebbe a seguito del Regio Decreto del 25 febbraio 1894 che stabiliva quanto segue: "Umberto I, ecc. ecc. Re d'Italia Visto il R. decreto 25 marzo 1860; Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli affari della guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico. È concesso alla legione allievi carabinieri l'uso della bandiera nazionale, conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria . Il predetto Nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente decreto, che sarà registrato alla Corte dei Conti. Dato a Rom.a, addì 25 febbraio 1894. Umberto Mocenni" La concessione di vessilli ai reparti dell ' Arma dei Carabinieri ebbe un seguito solo molti anni dopo . Il l7 ottobre 1930 fu la volta della Scuola Centrale Carabinieri Reali2, (G.M. N.671 - Servizio Territoriale - R. Decreto che concede l'uso della Bandiera nazionale alle scuole allievi ufficiali di complemento ed alle scuole allievi sottufficiali. - (Gabinetto-Ufficio Coordinamento) - 17 ottobre 1930 Anno VIII - (Gazzetta ufficiale n.269, del 19 novembre 1930- Anno IX) che ebbe la Bandiera di Fanteria, consegnata a Firenze il 18 gennaio 1931; tale provvedimento fu seguito, due anni più tardi , dalla concessione della Bandiera di guerra all'Arma a seguito del R. Decreto del 7 luglio 1932, (G.M. N.375 - Servizio Territoriale - R. Decreto concernente la concessione della Bandiera nazionale all'arma dei carabinieri reali. - (Gabi netto-Ufficio Coordinamento - 7 luglio 1932 - Anno X) il cui testo fu il seguente: "Vittorio Emanuele III Per grazia di Dio e per volontà della Nazione RE D'ITALIA Visto il R. decreto 25 marzo 1860; Visto il R. decreto 25 febbraio 1894; Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo unico. L'articolo unico del R. Decreto 25 febbraio 1894 è modificato come segue: È concesso all'Arma dei carabinieri reali l'uso della bandiera nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria . La bandiera è data in consegna al comandante generale dell'arma ed è custodita dalla legione allievi carabinieri reali di Roma. 1 Discendeva dalla Legione speciale istituita a Torino con R. decreto del 24 gennaio 1861 e che assunse in seguito la denominazione di "Legione Allievi Carabinieri Reali" il 28 luglio 1867 e dal novembre 1885 prese sede in Roma. 2 Istituita con decreto luogotenenziale del 5 ottobre 1916, n. 1314, iniziò l'attività il 1° marzo 1916 con la denominazione di "Scuola Allievi sottufficiali Carabinieri Reali", sostituita poi, con R.D. del 18 marzo 1928, da quella di "Scuola Centrale Carabinieri Reali" .

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Il predetto Nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente decreto, che sarà registrato alla Corte dd Conti. Dato a San Rossore, addì 7 luglio 1932-Anno X Vittorio Emanuele P. Gazzera." Come si evince da questo documento, la Band1era concessa nel 1894 alla Legione A11ievi venne considerata ufficialmente come quella dell' intera Arma dei Carabinieri, venne data in consegna al Comandante Generale dell 'Arma ma rimase comunque in custodia a11a Legione. Il provvedimento in questione fu poi riconfermato il 23 ottobre 1947 (Ministero della Difesa-Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 1180007 1.2/124.1 .2). All'inizio dell'era repubblicana, sulle quattro faccette del gambo della freccia ris ultavano incise, in maniera assolutamente errata in rappo1to alle norme vigenti, le iscrizioni seguenti:

l

CO RPO CC. REALJ- 1814 ARMA CARA BI NIER I REALI - 1873 lEG IONEALL lEVTCARABlNIElU - 186 1 BANDIERA - 1894

m

Il l 848 S.LUCIA - MENZlONE ONOREVOLE STAFFALO-SOMMACAMl'AGNA MENZIONE ONOREVOLE 1849- l 855-56-1859-60 -6 I -l 866-1870 1848 - PASTRENGO

MED. D'ARG ENTO V.M.

1922-23

TRfPO LlTANJA CROCE GUERRA V.M. 1923-30

TRJPOLITANIA CROCE GUERRA V.M.

19 11- 12

l 923-24

GUERRA UBICA MED. D' ARGENTO V.M.

CIRENAICA ìVIED. IJRONZO V.M.

19 15-16-1 7-18 19 15- PODGORA 7 LUGUO - 7 AGOSTO

MED .. D'O. V. M.

1936-36

GUERRA ITALO-ETIOPlCA CROCE CAVALI ERE ORDINE MILITAR.E SAVOL'\.

Dopo 1'8 settembre 1943 la Bandiera de11' Arma venne fortunatamente sottratta alla cattura da parte dei tedeschi, come e.i testimonia un dispaccio inviato il 26 giugno del 1944 allo Stato Maggiore Regio Esercito dal Comando dell 'Anna CC. RR . dell 'Italia Liberata (Comando dell 'Anna CC. RR. dell'Italia Liberata, Ufficio Stampa e Propaganda , n.51/2 cli prot.) in cui si affermava quanto segue: "Con profonda soddisfazione partecipo che la gloriosa Bandiera dell'Arma è salva e trovasi custodita nel Museo Storico CC.RR. di Roma. Il Sacro Simbolo sarà riconsegnato, con austera cerimonia, ai reparti dell'arma della Capitale, appena possibile." 11 24 ottobre 1947 venne conferita la Bandiera d'istituto repubblicana all a Scuola A11ievi Sottufficiali Carabinieri di Firenze (Mìnistero della Difesa - Esercito, Ufficio del Segretario Generale, n. 118046 / 1.2 di prot.) Nell 'autunno del 1957 il Comando Generale del1 ' Arma dei Carabinieri (Comando Generale dell 'Anna dei Carabinieri, Ufficio Ordinamento, n.710/3 di P/llo dell'8 novembre 1957) inviava al Mini.stero della Difesa una lettera contenente la richiesta di concessione della Bandiera per la Legione A11ievi di Torino; il testo era il seguente: "Com'è noto, attualmente l'Arma dei Carabinieri ha due bandiere: - una per la Legione Allievi di Roma (v. R.D . 25 f ebbraio 1894 unito in copia); - una per la Scuola Sottufficiali (v.R.D . 17 ottobre 1930, anch'esso unito in copia) . La Bandiera della Legione Allievi diRoma, per effetto di un successivo provvedimento, è considerata Bandiera dell'Anna e com.e tale è insignita delle decorazioni concesse all'Arma stessa. 252


Com'è altresì noto, nel 1951 è stata istituita la Legione Allievi di Torino, la quale oggi è l'unico Istituto di recluta,nento dell'Arma privo di bandiera. E poiché la mancanza di una bandiera di Corpo, in un Istituto che ha la preminente funzione di preparare il perfetto soldato al servizio della Patria, è vivamente sentita, propongo che alla Legione Allievi di Torino sia concesso l'uso della Bandiera nazionale" L'ufficio del Segretario Generale de] Ministero trasmetteva la richiesta alJ 'Ufficio Storico dello Stato M aggiore Esercito il 16 novembre seguente (Ministero della Difesa-esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 6417/S) per un parere in merito, che giungeva il 25 novembre 1957 sotto forma di appunto per il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito: "fl Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ha inoltrato proposta all'Ufficio del Segretario Generale - che chiede il parere cli questo Stato Maggiore - di dotare la Legione Allievi Carabinieri di Torino della Bandiera Nazionale. Il predetto Comando, premesso che l'Anna ha attualmente due Bandiere: - una per la Legione Allievi di Roma (R .D. 25-2-1894) che per effetto cli un successivo provvedimento è considerata Bandiera dell'arma e come tale è insignata delle decorazioni all'Arma stessa concesse; - una per la Scuola Allievi sottufficiali di Firenze (R .D. I 7- l O-1920); motiva la proposta con l'importanza che la presenza della Bandiera assume presso gli istituti di reclutamento per la preparazione del soldato al servizio della Patria. Quest'Ufficio concorda di massima con la proposta del Comando Generale, considerato anche che tutti gli istituti di reclutamento dell'Esercito sono dotati della Bandiera . Deve tuttavia osservare: - non è esatto che la Legione Allievi di Roma abbia "una Bandiera considerata Bandiera dell'Arma"; il R.D . 7-7-1932, allegato in copia, in.fatti, modificò sostanzialmente il R.D. 25-2-1894, stabilendo che la Bandiera dell'Arma è "in consegna al comandante Generale dell 'Anna ed è custodita dalla Legione Allievi di Roma". Si tratta, perciò, della Bandiera dell'Arma e non della Legione Allievi; - ne con.segue che le due Legioni Allievi di Roma e di Torino sono entrambe sprovviste di Bandiera propria. L'uso della Bandiera dovrebbe, pertanto, essere concesso all'una e all'altra; - con l'eventuale concessione della Bandiera ai due istituti di reclutamento, la Bandiera dell 'Arma, rimanendo in consegna al Comandante Generale, potrebbe essere custodita dalla Legione Territoriale di Ro1na.'' Con lettera del 28 febbraio 1958 (Ministero della Difesa - Esercito, Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 627/S) notificava la concessione de)l' insegna , affermando quanto segue: "1) - Il Sig. Ministro ha autorizzato la concessione della Bandiera Nazionale alla Legione Allievi Carabinieri di Torino. 2)- Sul gambo della.freccia della Bandiera dovranno essere incise le seguenti iscrizioni: - Legione Allievi Carab. di Torino 1923 - Sciolta 1929 -Legione Allievi Carab. di Torino 1951 - Bandiera 1958 3)- Omissis:" Fino al 1963 gli altri reparti dell'Arma non ebbero Bandiera propria ma , approvata la formazione di quattro reggimenti3 costituenti l'XI Brigata Carabinieri meccanizzata nella primavera di quell'anno, con dispac-

3I

reggimenti , tutti costituiti il l O aprile 1963, furono i seguenti: 1° costituito a Milano (I, II, me IV btg.): 2° costituito a Roma (V, VI , YTII e IX bt.g.); 3° costituito a Napoli (X, XI e XIT btg.); 4° a cavallo costituito a Roma su due gruppi squadroni.

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cio del 6 aprile 1965 (Ministero della Difesa - Esercito, Ufficio del Segretario Generale , prot. n. 5166/S), venne concessa loro la Bandiera di guerra; il testo del documento fu il seguente: "1) Il Signor Ministro ha autorizzato la concessione della Bandiera di guerra ai Reggimenti I O - 2 ° - 3° e 4° Reggimento a Cavallo, costituenti !'XI Brigata Carabinieri meccanizzata . 2) In relazione a quanto sopra: a) la D irezione Generale Servizi di Commissariato e Amministrativi dovrà assegnare i vessilli tenendo presente che: - le Bandiere di Guerra del 1 °-2° e 3° Reggimento debbono essere conformi alle prescrizioni del D.L. del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947 n. 0 1152; - la Bandiera del 4° Reggimento a Cavallo dovrà avere le caratteristiche già previste per i Corpi di Cavalleria dall'abrogato regolamento sul servizio territoriale (R.D. 26 marzo 1860, modificato dal R.D. 24 dicembre 1885, art. 6); b) il Comando Generale dell 'Arma dei CC. è pregato di provvedere: - al prelevamento dei Vessilli secondo le modalità che saranno indicate dalla D.G.S.CA.; - alla organizzazione delle cerimonie per la consegna delle Bandiere di guerra. 3) Riserva di comunicare le iscrizioni da incidere sul gambo della freccia dei Vessilli. Si resta in attesa di conoscere le date in cui avranno luogo le cerimonie ed il relativo programma dettagliato." Assoluta novità fu la concessione dello Stendardo a] 4° reggimento carabinieri, unico reparto montato inquadrato all'epoca nell'Esercito italiano, decisione che anticipava di trentasei anni quella relativa agli stendardi dei reggimenti di cavalleria. L'insegna era quella mod .1 860 da cavalieria, caratterizzata tuttavia dalla frangia in filato di meta11o bianco argentato. Il 19 aprile seguente il Ministero (Ministero della Difesa - Esercito, Ufficio del Segretario Generale , prot. n. 5353/S) comunicava al Comando Generale dell'Anna le iscrizioni da incidere sul gambo de.Ila freccia delle Bandiere e dello Stendardo affidati ai neocostituiti reggimenti; la circolare stabiliva quanto segue: "A scioglimento della riserva di cui al punto 3) del foglio a seguito, si comunicano le iscrizioni da incidere sul gambo delle.frecce delle Bandiere di guerra. Sentito in merito l'Ufficio Storico dello S.M.E. si ritiene che al 1° Reggimento possano essere attribuite le tradizioni del Reggimento Carabinieri Reali mobilitato nella prima guerra mondiale, durante la quale prese parte alle operazioni sul Podgorafino al 15 novembre 1915 e, in particolare, agli aspri combattimenti svoltisi dal 7 luglio al 7 agosto, subendo forti perdite . Pertanto le iscrizioni sono le seguenti: - 1 ° Reggimento

I

II

REGGIMENTO CARABINIERi REALI - 1915 SCIOLTO - 15 novembre l 915 1° REGGIMENTO CARABIN IERI - 1963

CAMPAGNA DI GUERRA 1915 PODGORA. 7 LUGLIO - 7 AGOSTO 1915

- 2° Reggimento

I 2° REGGIMENTO CARABINIERI - 1963

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'


-3° Reggimento I 3° .REGGIMENTO CARABINIERI - 1963

-4° Reggimento

I REGGIMENTO CARABINIERI A CA VALLO - 1963

1119 dicembre 1972 l'Ufficio Storico (Ministero della Difesa - Esercito, Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico, prot. n. 10324/061-270) inviava al Comando generale deJl' Arma dei Carabinieri la comunicazione relativa alla concessione della Bandiera di guerra al 5° reggimento carabinieri, costituito a Mestre (VE) il 10 gennaio 1973 ; la lettera recitava quanto segue: " 1. Il Signor Ministro ha autori<2,ato la concessione della Bandiera al 5° Reggimento Carabinieri . 2. Approntamento dèl Vessillo: a cura degli organi logistici di codesto Comando Generale. Iscrizione da incidere sulla prima.faccetta del gambo della freccia:

I 5° REGGIMENTO CARABINIERI - 1973

3. Omissis" La Bandiera venne consegnata al reggimento l' 11 aprile 1973 a Mestre (VE) nella ricorrenza del fatto d'arme di Dibra in Albania avvenuto l' 11 aprile 1941, al quale parteciparono attivamente i militi del XIII Battaglione Carabinieri mobilitato. Il reggimento ebbe però vita breve e venne soppresso il 30 luglio 1976. Dei tre battaglioni che lo componevano, il 4°ritornò alle dipendenze del 1° reggimento carabinieri mentre il 7° ed il 13°, divenuti autonomi, presero la denominazione rispettiva di "7° battaglione carabinieri M.O. Petruccelli" e di " 13° battaglione carabinieri M.O. Gallo" . La bandiera del reggimento disciolto fu versata al Museo Storico dell'Arma ove rimase fino al 13 dicembre 1977 , data in cui fu consegnata al 4° battaglione carabinieri "Veneto" al quale era stata concessa con decreto del Presidente della Repubblica del 7 ottobre dello stesso anno. L'8 maggio 1974 vennero approvate le nuove iscrizioni da incidere sul gambo della freccia della Bandiera dell'Arma, in aggiunta a quelle già esistenti: (Stato Maggiore dell'Eserc ito, V Reparto , Ufficio Storico, Sezione la, n. di prot. 74/061) esse furono le seguenti: I CORPO CC. REALI . 181 4 ARMA CARAB INIERI REALI. 1873 LEG IONE ALL IEVI CARABTNlERI. 1861 BANDIERA. 1894

J]

1848 S.LUCIA - MENZIONE ONOREVOLE. STAFFALO SOM/'vlACAMPAGNA MENZ IONE ONOR.EVO LE 1849,[855,56-1859-60,61, J 866, )870 1848 - PASTRENGO MED. ARGENTO V.M. 1911-12 GUERRA LIBIA MED. D'ARGENTO V.M. 1915-16-1 7-1 8 1915-PODGORA 7 LUGLIO- 7 AGOSTO MED. O. V. M.

lii

1922,23 TRJ.POUTANlA CROCE GUERRA V.M. 1923-30 TRIPOLITANIA CROCE GUERRA V.M. 1923-24 CIRENAICA MED. BRONZO V.M. 1936-36 GUERRA ITALO·ETlOP!CA CROCE CA VALrERE ORDINE MILITARE SAVOIA

IV CAMPAGNE: 1940- 1941-1942 -1943- 1944 -1945 1941 A.O.: CULQUABER- MED. ORO AL V.M. 1941 A.S.: ELMET EL ASEL- LAMLUDA -MED. ARG AL V.M. 1940- 1941 ALBANIA: KL!SURA-MED. BR. AL V.M. 1943 - 1945 GUERRA DI IBERAZIONE (BALCANIA) - MED. ARG. AL V. M. 195 1 POLESINE-M ED. ORO AL V.C. 1956 TERRITORIO NAZIONALE- MED. ORO AL V.C. 1963 VAJONT - M.EO. ARG. AL V.C. 1966 TERRITORlO NAZIONALE- MED. ORO AL V.C.

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A seguito dello scioglimento del 1° , del 2° e del 3° reggimento Carabinieri avvenuto nell'agosto del 1977 nell'ambito dei provvedimenti legati alla ristrutturazione dell'Esercito avviata nel 1975, i battaglioni che li componevano ritornarono ad essere autonomi e come tali ricevettero la Bandiera di guerra. Con il decreto del Presidente della Repubblica del 7 ottobre 1977, n. 861 infatti questa venne assegnata a quattro battaglioni - 3° battaglione carabinieri "Lombardia", 4° battaglione carabinieri "Veneto" , 8° battaglione carabinieri "Lazio" e 10° battaglione carabinieri "Campania" - Bandiere già concesse rispettivamente al 1° , al 2° , al 3° e al 5° reggimento e concessa ad altri sette, il 1° battaglione carabinieri "Piemonte", il 2° battaglione carabinieri "Liguria" , il 5° battaglione carabinieri "Emilia-Romagna" , il 6° battaglione carabinieri "Toscana", il 9° battaglione carabinieri "Sardegna", l' 11 ° battaglione carabinieri "Puglie" ed il 12° battaglione carabinieri "Sicilia". Il Decreto di concessione recitava quanto segue:

"Il Presidente della Repubblica Visto l'articolo 12 della Costituzione; Vista la Legge 24 dicembre 1925, n2264; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n .1152; CONSIDERATA l 'opportunità di dotare di bandiera di guerra i battaglioni dell'Arma dei Carabinieri,· SULLA PROPOSTA del Ministro della difesa; DECRETA: Art. I Ai sottoelencati battaglioni è assegnata la bandiera di guerra: 3 ° battaglione carabinieri "Lombardia"; 4° battaglione carabinieri "Veneto " ; 8° battaglione carabinieri "Lazio" ; 10° battaglione carabinieri "Campania". Art. 2 Ai sottoelencati battaglioni è concessa la bandiera di guerra: 1 ° battaglione carabinieri "Piemonte" ; 2° battaglione carabinieri "Liguria"; 5° battaglione carabinieri "Emilia-Romagna"; 6° battaglione carabinieri "Toscana"; 9° battaglione carabinieri "Sardegna"; J J O battaglione carabinieri "Puglie "; 12° battaglione carabinieri "Sicilia". Art. 3 Le bandiere saranno custodite presso i comandi dei rispettivi reparti. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà insertonella Reccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spettai di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 7 ottobre 1977." Non ci è possibile riportare le iscrizioni incise sulla 1a faccetta delle bandiere dei suddetti battaglioni in q uanto esse risultano a tutt'oggi sconosciute anche all 'Ufficio Storico dell'Arma dei Carabinieri. Il 4 ° reggimento Carabinieri a Cavallo rimase in vita anche se con un organico mutato conservando lo Stendardo ricevuto nel 1963. A partire dal 1° settembre 1977 assunse l'attuale denominazione di "Reggimento Carabinieri a Cavallo". Nel frattempo , con il già citato decreto 12 novembre 1976 il Presidente della Repubblica aveva concesso la Bandiera di guerra al "I O battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" - denominazione assunta dal 1° ottobre 1975 dal "Battaglione Carabinieri Paracadutisti" costituitosi a Livorno il 15 luglio 1963 - unità che 256


il 1° giugno 1996 fu trasformata in " l O reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tarquinia". Con lo stesso Decreto la Bandiera di gue1Ta era stata concessa anche a] 7° battaglione carabinieri "M.O. Petruccelli" ed al 13° battaglione carabinieri "M.O. Gallo" . Nel 1982 infine, con il decreto del Presidente della Repubblica n. 1026 del 21 dicembre, venne concessa la Bandiera di istituto alla Scuola Allievi Carabinieri di Benevento. Con i] dispaccio inviato il 27 luglio 1977 (Comando Generale dell'Anna dei Carabinieri-S.M.-Ufficio Ordinamento prot. n. 77/371 - 17-1963) all'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, il Comando Generale forniva un quadro riepilogativo di tutte le Bandiere in dotazione ai reparti dell'Arma: "In relazione alla richiesta in r(ferimento si trasmette in allegato il Quadro riepilogativo riguardante l'attribuzione: -delle Bandiere; - delle denominazioni, ai battaglioni Carabinieri resi autonomi per effetto del provvedimento in oggetto." "Allegato alla lettera n. 77/371-17-1963 del 27. 7.1977 del Comando Generale dell'Arma dei CC.-SM. Ufficio Ordinamento.

Bt!!.

10 20 30 40 50 60

80 90 10° 11°

12° 70 13°

Sede stanziale Torino Genova Milano Venezia-J\1estre Bo/o[!,na Firenze Roma Cagliari Navali Bari Palermo Bolzano Gorizia

Denominazione "Piemonte" "Lizuria " "Lombardia" "Veneto" "Emilia Romazna" "Toscana" "Lazio " "Sardezna" "Camvania" "Puzlia" "Sicilia" "M d'O. Petruccelli" "M. d 'O. Gallo"

Bandiera ex novo ex novo 1° rf!,L. CC. 5° rzt. CC. ex novo ex novo 2° rzt. CC. ex novo 3° rzt. CC. ex novo ex novo f!ià asseznata nel 1976 già asse5..rnata nel l 976

Nel 1994 vennero ricostituiti il 1° ed il 2° reggimento carabinieri ed il Comando Generale del1 'Arma lichiese la concessione delle Bandiere di guerra inviando un promem01ia (Comando Generale deJl 'arma dei Carabinieri , Ufficio Ordinamento, n. di prot. 563/15218.3 de] 5 maggio) al quale l'Ufficio Storico rispose il 18 maggio successivo: (Stato Maggiore dell'esercito - V Reparto - Ufficio Storico - prot. n. 2085/061.). "In merito a quanto richiesto con il promemoria in r?ferimen.to, comunico che la soluzione proposta dal Comando Generale non risulta essere completa, in quanto assegnando la Bandiera di guerra ai reggimenti da costituire, il 3° e l'8° battaglione ne rùnarrehbero sprovvisti. Nella considerazione che i citati reggimenti inquadrano altri battaglioni, ai quali nel 1977 è stata concessa la Bandiera di guerra, ritengo più valida, sul piano storico, la soluzione che prevede l'assegnazione al 1 ° e al 2° reggimento, rispettivamente dei vessilli del 3° e dell'8° battaglione, in quanto già custoditi data li reggimenti prima di un precedente scioglimento, e l'assegnazione ai due battaglioni di vessilli ex novo, eliminando le disparità che si creerebbe, nell'ambito delle unità, attuando quanto proposto dal citato Co1nando Generale dell'Arma dei Carabinieri". A seguito di questa nota, l'ufficio del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito il 30 agosto 1994 elaborava l 'abituale appunto per il Ministro della Difesa, nel quale si affermava quanto segue: 257


"Allo scopo di ottimizzare l'organizzazionefimzionale delle " Unità Mobili Speciali" dell 'Arma dei Carabinieri, rappresento a VS. Onorevole L'opportunità di costituire un anello intermedio, conjimzioni di comando pieno, tra l' 1J'1 Brigata di Roma ed i battaglioni carabinieri da essa dipendenti. Tale provvedimento può essere attuato tra.~formando in Reggimento gli attuali l° e 2° Raggruppamento dislocati, rispettivamente, a Milano e Roma - che ora svolgono eslusivamentefunzioni di coordinamento e controLlo nei confronti dei battaglioni . Ai costituendi 1° e 2° Reggimento verrebbero tra.~ferite le Bandiere di Guerra del 3° e del/ '8° btg. CC., per i quali si dovrà provvedere all'assegnazione di un nuovo Vessillo. Ottenuta l'approvazione di V.S. Onorevole, ,ni riservo di promuovere, in merito a quest'ultimo provvedimento, la prescritta sanzione da parte del Signor Presidente della Repubblica." L'approvazione del Ministro giunse con un telegramma il 23 settembre successivo ed i due reggimenti ri.cevettero le Bandiere assegnate nel 1977 al 3° battaglione "Lom bardia" ed all ' 8° battaglione "Lazio", mentre ai suddetti reparti fu concessa ex novo la Bandiera di guerra con decreto del Presidente della Repubblica del 15 dicembre successivo. Anche in questo caso non è stato possibile rintracciare le nuove i.sclizioni che furono incise sul gambo delle frecce delle rispettive Bandiere.

Nell'ottobre del 1997 il Comando Generale dell'Arma inviava all'Ufficio Ordinamento, appartenente al I Reparto dello Stato Maggiore del] 'Esercito, (Comando Generale dell 'Arma dei Carabinieri , I Reparto , S .M ., Ufficio Ordinamento, prot. n .6/6-2-1996 "R" dell ' 8 ottobre) la richiesta di concessione della Bandiera d ' istituto alla Scuola Ufficiali Carabinieri: "1. La Scuola Ufficiali Carabinieri, costituita il 17 maggio 1884 presso la Legione Allievi Carabinieri di Torino , pur avendo assunto autonoma fisiono,nia con Legge 30 dicembre J906, n. 647 ( cenni storici in allegato), è tuttora priva della Bandiera d 'Istituto prevista dall'ari.56 della Pub. SMD-G-106 "regolamento sul servizio territoriale e di presidio". 2. In considerazione di quanto sopra, si prega voler promuovere la concessione del vessillo ." La richiesta veniva accolta e la Bandiera veniva concessa alla Scuola con decreto del Presidente della Repubblica datato 2 aprile 1998. TI 31 marzo del 2000 l'Arma dei Carabinieri, in base alla Legge n. 78 , fu resa autonoma dalJ 'Esercito ed elevata al rango di quarta "Forza Armata" dello Stato. Solo ci nque anni. più tardi tuttavia, su richiesta inoltrata dal Comando Generale dell 'Anna il 9 novembre 2005 , (Foglio 10 l/RSS/1707 /l 4 l.1 O) il Ministero della Difesa il 23 novembre seguente autorizzò "L'aggiornamento delle iscrizioni apposte sia sulla ,\ fera che sulle faccette del gambo della Bandiera di Guerra dell'Arma dei Carabinieri" Il successivo mese di dicembre l'Ufficio Storico delJ 'Arma redasse un esauriente studio in merito, con il quale venivano stabilite alcune nonne riguardanti il criterio secondo il quale dovevano essere incise le iscrizioni da app01Te sulla sfera e sul gambo delle frecce della Bandiera dell ' Arma e su quelle delle Bandiere delle varie unità appartenenti alla nuova Forza Armata. Furono inoltre riviste le iscrizioni da incidere sulla freccia della Bandiera dell'Arma, che risultarono le seguenti:

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CORPO CARABJNTERLREALI 13LUGUO 1814 ARMA CARABJNTERI REALI 30 SETTEMBRE 1873 BANDIERA 7LUGUO L932 ARMA DEI CAR.ABINIERl 19 GrUGNO 1946 FORZA ARMATA (RANGO DJ) 3 I MARZO 2000 14" LEGLONE-A LLIEVJ CMABINTERJ 24GENNAIO 1861 LEGIONE ALLIEVI CAR.ABINIERl 28 LUGLIO 1867 BANDTERA 25 FEBBRAIO 1894 SCUOLA ALLIEVI CARAlllNlERl 15 GTUGNO 1971

n

lfl

JV

1815 GRENOBLE- 1815 1848-1849 PASrRENGO-MED. ARGE}.TJD V1vt- l 848 S. LUCIA-ME D. FlRONZO V.M.-1 848 STAffALO,ro:vtMACAMPAGNA,MllANO, PESCHIERA-MED. BRONZO V.M.1848 1855-56 1859 1860-61 1866 MONTE CROCE 1866 1870 1894-1896 191 1-19 12 MED. ARGENTO V.M. DU E PALME-19 12

1915-1 9 18 MED. ORO V.M. PODGORA 1915 1922-1 923 CROCE GUERRA V.M. 1923-1924 MED. BRONZO V.M. 1923-1930 CROCE GUERRA V.M. 1935-1936 CROCECAVALIEREO.M I. GUNU GADU -1936 1940-1943 KLlSURA -MED. BRONZO V.M.-1940-1941 CULQUABER-MED. ORO V.M.-194 1 ELUET ELASEL-MED: ARGENTO V.M.-1941 FRONTE RUSSO-MED. ARG ENTO V.M.1941-1 943 1943-1945 MED. ORO V.M. DIFESA DI ROMA 1943 JUGOSLA VlA-MED. ARGENTO V.M. -19431945 1946-1974 CROCE CAVALI EREO.M.I. 1951 MED. ORO \/.C.

1956 MED. ORO \i.C. 1963 MED.ARGENTO V1vl. 1966 MED. ORO V.C. 1975-1981 CROCE CWALIEREO.MJ. 1976-1977 MED. ORO V.E. 1980-1981 MED. ORO V.E. 1981-1984 CROCE CAVALIEREO.M.l. 1982-1993 MED. ORO V.E. 1985-199 1 MED. ORO V.C. 1994-2001 CROCE CAVALIEREO.MJ. 1994 MED. ORO V.C. 1997 MED. ORO V.C. 1998 MED. ORO V.C. 2006 MED. ORO V.C.

Allegata allo studio vi era una nota che chiariva definitivamente i criteri da seguire riguardo alle iscrizioni da incidere sulle frecce, ovvero:

"NOTA ESPLICATIVA

SFERA A seguito del riordino dell 'Istituzione, la scritta "ESERCITO ITALIANO" va sostituita con la scritta "ARMA DEI CARABINIERI" (Art. 2 Decreto Legislativo 5 ottobre 2000, n.297) . FACCEITE Le scritte proposte per L'applicazione delle nuove faccette del gambo della freccia della Bandiera del!' Arma sono state redatte in ottemperanza alle disposizioni impartite dall'art. 64 del Regolamento per il Servizio Ten·itoriale e di Presidio (S.M.D . G. 106) I faccetta: riporta, distinte, le date di istituzione e le successive varianti ordinamentali sia della Scuola Allievi Carabinieri di Roma, alla qualefit concessa la Bandiera con R.D. del 25febbraio 1894, sia dell 'Arma dei Carabinieri, alla quale fu consegnata la stessa Bandiera con R.D . 7 luglio 1932. Attualmente la Bandiera è in consegna al Comandante Generale dell'Arma e ne è custode il Comandante della Scula Allievi Carabinieri di Roma, che la detiene nel suo ufficio . II, III e IV .faccetta: sono indicate le campagne di guerra ed i fatti d'arme cui l'Ente ha preso parte, nonché le ricompense "al Valore" di cui la Bandiera è fregiata. Per quanto attiene: - le campagne di guerra, esse sono state indicate solo con il millesimo e, nel caso l'Istituzione abbla ricevuto decorazioni per l 'impegno globale in tutta la campagna, esse sono sinteticamente apposte a fianco cieli' anno della campagna; - i fatti d'arme,poiché l'Istituzione ha partecipato, talvolta anche con reparti di 111.inor livello, praticamente a tutti gli episodi bellici, sono stati indicali solo quelli per i quali la Bandiera abbia ricevuto decorazioni (apposte a.fianco del.fallo d'anni) o particolarmente significativi (p. es. Grenoble, 1815, trattandosi deL primo fatto d'armi in cui furono impegnati i Carabinieri); - le missioni al!' estero e le operazioni di soccorso, compaiono solo quelle per le quali l'Istituzione abbia ricevuto ricompense al Valore. lI vincolo di individuare le campagne solo con L'anno in cui esse furono svolte, pur conferendo una notevole snellezza alla grafi.ca, limita molto la quantità di ù1formazioni sull'evento, per cui si elencano gli avvenimenti ai quali si riferiscono le date riportate sulle faccette: 259


-1815: campagna dei 100 giorni (la coalizione); - 1848-1849: I guerra indipendenza; - 1855-1856: guerra Crimea; - 1859: li guerra indipendenza; - 1860-1861: Unità d'Italia - 1866: Ili guerra d'indipendenza; - 1870: presa di Roma; - 1894-1896: guerra italo-etiopica; -1917-1912: guerra italo-turca; - 7915-1918: i guerra mondiale; - 1922-1923: Tripolitania; - 1923-1924: Cirenaica; - 1923-1930: Tripolitania; - 1935-1936: guerra italo-etiopica; - 7940-1943: Il guerra mondiale; - 1943-1945: guerra di liberazione e resistenza; - 1946-1974: lotta contro il crimine, territorio nazionale; -1951: alluvione Polesine; - 1956: avversità atmosferiche, territorio nazionale; - 7963: Vajont; - 1966: alluvioni Firenze e territorio nazionale; - 1975-1981: lotta al terrorismo, territorio nazionale; - 1976-1977: terremoto Friuli; - 7980-1981: terremoto Campania e Basilicata; - 1981-1984: lotta crùnihalità organizzata; - 1982-1993: missioni Libano, Iraq , Albania, Cambogia, Somalia, Mozambico; -1985-1991: lotta alla criminalità, territorio nazionale; - 7994-2001: missioni Somalia, Cisgiordania, Bosnia-Herzegovina, Guatemala, Albania, Kosovo, Indonesia ed Afghanistan; - 1994: alluvione Piemonte ed Emilia Romagna; -1997: terremoto Umbria e Marche; - 1998: movimento.franoso valle del Lauro."

Il 17 giugno 2002 il reggimento Carabinieri a cavallo ricevette la bandiera "Colonnella" . Il documento di concessione (Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri , l Repa1to - SM- Ufficio Ordinamento, prot. n. 7/5-2-1998 "R") recitava quanto segue: "La "bandiera colonne!la" fu assegnata al Reggimento corazzieri, oltre che alla Brigata "Granatieri di Sardegna" nel 1987, per precisa volontà del Presidente della Repubblica pro-tempore. Essa viene schierata dal Regghnento in occasione del cambio solenne della guardia al Quirinale, sostenuta da un corazziere senza scorta, che prende posto dietro la Bandiera . Trattandosi di vessillo non previsto daLla vigente regolamentazione, che richiama la tradizione di quelli in uso negli Eserciti pre-unitari ("bandiera colonnella" per i Reggimenti a piedi e "Bandiera cornetta"4 per quelli a cavallo) nulla osta all'adozione dello stesso, nella foggia proposta, qualora si ritenga che possa ri-

4

La corretta terminologia in uso nell 'esercito sabaudo del XVIU secolo era "S1endardo Colonnello" per i reggimenti di cavalleria e delle Guardie del Corpo cli S.M. e "Cornetta Colonne/la" per i reggimenti cli dragoni.

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sultare ulteriore valido ele,nento coreografico in occasione delle esibizioni del Carosello storico, con le modalità seguite dal Reggimento corazzieri. La Direzione di Commissariato .. ..omissis." Le caratteristiche della nuova insegne erano le seguenti: • la freccia, simile nella forma e nel materiale a quella delle Bandiere di guerra e d 'istituto , presentava però una punta di lancia modellata a traforo entro la quale era saldata solo la stella piena di cinque raggi ed era munita di gambo a sezione cilindrica con la sommità sagomata, privo di qualsiasi iscri zione; • l'asta era identica a quella dello Stendardo del reggimento Carabinieri a cavailo , alta in tutto 2 metri e 15 centimetri codolo compreso e terminava con lo stesso puntale montato sulle aste degli stendardi di cavalleria, in ottone lucido lungo circa 25 centimetri; • le cravatte erano sostituite da un semplice fiocco di seta turchina annodato alla base della freccia; • il cordone d 'oro misurava circa 33 centimetri ed era guarnito da fiocchi con frangia in canuttiglia; • il drappo, realizzato in seta turchina, misurava 60 centimetri per lato , era guarnito da una frangia in filato di metallo bianco dorato larga 3 centimetri e recava gli ornamenti seguenti: - diritto: lo stemma del reggimento costituito da uno scudo di colore turchino profilato in oro recante al centro due cavalli rampanti in oro affiancati , sovrapposto a due sc iabole incrociate in oro , il tutto inscritto in un anello di colore rosso bordato internamente ed esternamente in oro , sul quale vi era l'iscrizione ricamata in oro "REGGIMENTO/CARABINIERI A CAVALLO" in lettere romane maiuscole. Al disotto dell'emblema , che aveva una circonferenza di 30 centimetri, vi era un cartiglio tessuto in oro sul quale era 1icamata con filo di seta nera l'iscrizione "Caricat Pastrengo "; - rovescio: la granata ricamata in oro, profilata di rosso e recante al centro della bomba le cifre "R.I." intrecciate. L'ultima Bandiera ad essere concessa in ordine cronologico ad un repa110 del! ' Anna fu quella d ' istituto assegnata alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, che l' ebbe a seguito del decreto del Presidente della Repubblica del 9 gennaio 2004. Lo squadrone "Carabinieri Guardìe del Re", costituito nel 1909 per trasformazione dell ' omonimo nucleo facente parte integrante della Legione Reali Carabinieri di Roma , non ebbe mai una propria insegna di guerra ma solo lo Stendardo Reale il quale , considerato insieme all 'intero reparto fin dalle Determinazioni Sovrane del 26 giugno 1909 come erede di quello delle Guardie del Corpo di S.M., veniva ritenuto all'epoca in tutto e per tutto paragonabile ad una Bandiera di guerra. Dello Stendardo Reale, che compariva solo ed esclusivamente al seguito del Sovrano, furono in uso due modelli diversi entrambi citati dal de Sonnaz . ll primo "bianco di forma quadrata con bordo azzurro ed in cuore il grande stemma reale col collare della SS. Annunziata e due bandiere nazionali uscenti di dietro lo scudo, due per lato ", rimasto secondo lui in vigore fino al 1889 quando fu sostituito da un secondo modello , che rimase in custodia del reparto fino al 12 giugno 1946 quando S.M. il Re Umberto II, a segu ito del referendum istituzionale che sanciva la fine dell ' istituto monarchico, sciolse i Carabinieri Guardie del Re dal giuramento di fedeltà alla sua persona. Lo stendardo mod.1889 era simjle a quelli prescritti nel 1860 per i reggimenti di cavalleria , di forma quadrata , misurante 60 centimetri per lato , confezionato in seta azzurra e recante ricamata al centro l'aquila coronata di Savoia antica caricata in petto dell'arma di Savoia moderna racchiusa all ' interno del gran collare della SS. Annunziata , ricamato in oro, in argento e in seta colorata; in ciacuno dei quattro angoli del drappo era ricamata una corona reale in oro foderata di rosso. Contrariamente a tutte le Bandiere in dotazione ai reparti dell'esercito , lo Stendardo Reale non veniva assicurato all'asta mediante chiodatura ma vi veniva annodato grazie ad undici doppi nastri di seta azzurra cuciti ad intervalli regolari lungo uno dei lati del drappo; l ' asta era identica per forma , colore , dimensione e 261


fornimenti a quelle dei citati Stendardi di cavalleria - ad eccezione dell'astina e dell'anello in ferro, dei quali era priva - così come identica era la freccia ma non il s uo gambo , tondo anziché rettangolare e privo di qualsiasi incisione. Quando nel 1900 vennero modificati e trasformati in labari i guidoni-segnale istituiti per la prima volta nel 1888 per segnalare la sede dei quartieri generale e "nelle marce, durante le manovre ed il combattimento " per seguire l' ufficiale generale portati da una guida a cavallo, allo squadrone venne affidata anche una seconda versione dello Stendardo Reale , identica alla prima ma fatta a forma di labaro. Di questa particolare tipo di insegna, destinata a seguire il Sovrano nelle stesse occasioni, esiste una sola raffigurazione che reca in calce la data probabile di adozione , il 12 settembre 1900. Con l'avvento del nuovo regime istituzionale il reparto perse momentaneamente le sue caratteristiche e assunse la denominazione di "3° Squadrone Carabinjeri a Cavallo", venendo destinato tuttavia poco tempo dopo alla guardia del Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola; dal 1° maggio 1947 lo squadrone passò alle dipendenze della Legione Carabinieri di Roma e assunse la denominazione di "Squadrone Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica" . Fin dal I 948 venne adottata l'Insegna di Comando del Presidente della Repubblica, definita "Guidone Presidenziale ", che fu dato in custodia allo squadrone per essere usato solo in presenza del Presidente della Repubblica ed in occasioni di particolare solennità e che ebbe il drappo azzurro e quadrato di 60 centimetri di lato con al centro lo stemma della Repubblica ricamato in oro. Questo è tutto quanto sappiamo in merito poiché all'epoca non venne promulgato un vero e proprio regolamento riguardante le sue caratteristiche e le sue norme d'uso, notizie queste che avremo solo cinquant'anni pilL tardi quando questo tipo di insegna verrà rimesso in servizio dopo un breve periodo di assenza . Questo tipo di insegna venne comunque sempre erroneamente considerata come un derivato dello Stendardo Reale e come tale ritenuto una vera e propr.ia Bandiera di gueITa, mentre in realtà equivaleva semplicemente al guidoncino che veniva posto sui parafanghi dell'autovettura presidenzia]e. Nel frattempo, a partire dal l O ottobre 1961, il reparto era stato costituito in Gruppo Squadroni mentre il 1° agosto del 1965 venne costituito il Comando Carabinieò Guardie del Presidente della Repubblica, posto alle dipendenze del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica per l'impiego e del Comando Generale dell'Arma per la disciplina e l ' amminjstrazione. Il 15 febbraio 1978 il Comando Generale inoltrava ali 'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito la richiesta di concessione della Bandiera di guerra per il Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica (Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, S.M., Ufficio Ordinamento, n.58/7 di prot.). L'Ufficio Storico da parte sua redigeva in merito l'appunto seguente (Stato Maggiore dell'Esercito, V Reparto , Ufficio Storico, Sezione 2" , prot. n. 38/5/062 del 28 febbraio 1978): "1 . 11 Comando Generale dell 'arma dei carabinieri ha chiesto la concessione della Bandiera di guerra per il Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica (All. 1). Motivo della richiesta: ripristinare le tradizioni del Reparto il quale ha custodito, dalla sua origine fino al 1946, lo Stendardo Reale che per Sovrana D eterminazione doveva essere considerato erede di quello delle Guardie del Corpo - dalle quali i Carabinieri Guardie discendono - ed era paragonabile ad una Bancliera di guerra . 2. L'Ufficio è favorevole all'accoglimento della proposta in quanto il Reparto di cui si tratta è al Livello di battaglione e quindi la concessione della Bandiera è in linea ani criteri applicati in sede di riordinamento dell'Esercito. Inoltre, il provvedimento è analogo a quello adottato nell'agosto dello scorso anno allorchè venne deciso di assegnare la Bandiera di guerra ai battaglioni Carabinieri divenuti autonomi con la soppressione dei Comandi di reggi mento 1 °, 2 ° e 3 ° (All. 2) 3. Ove si concordi, copia del presente appunto sarà inviata agli Enti interessati per il seguito di competenza." L'appunto venne accolto favorevolmente e la Bandiera di gue1Ta fu concessa al Comando Carabinieri Guar262


dje del Presidente deJla Repubblica con decreto del Presidente della Repubblica del 12 settembre 1978 , (n. 671): "Il Presidente della Repubblica Visto l'articolo 12 della Costituzione; Vista la legge 24 dicembre 1925, n2264; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n.1152; CONSIDERATA l'opportunità di concedere la Bandiera di guerra al Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica; Visto !articolo 87 della Costituzione; SULLA PROPOSTA del Ministro della D(fesa; DECRETA: È concessa la Bandiera di guerra al Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica. La Bandiera sarà custodita presso il suddetto Comando. Il presente decreto, ,nunito del sigillo dello Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e decreti della Repubblica Italiana . È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare. Dato a Roma, addì 12 settembre 1978." La Bandiera, confezionata a cura del Comando stesso previo accordi diretti con la Direzione del Commissariato, venne consegnata dallo stesso Presidente della Repubblica il 13 dicembre successivo con solenne cerimonia tenutasi nel Salone delle Feste del Quirinale alla presenza del reparto schierato. Il 30 maggio 1987 il Comando Generale dell'Arma (Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, S.M., Ufficio Ordinamento, n.58/23-2-1978 di prot.) inviò all'Ufficio Regolamenti del Ul Reparto dello Stato Maggiore dell'Esercito la richiesta di concessione della "Bandiera Colonnella" al Comando Carabinieri Guardie de1 Presidente della Repubblica, insegna del tutto sim bolica che solo l'anno prima era stata concessa alla Brigata "Granatieri di Sardegna" e che come tale sottostava a norme d'uso del tutto diverse da quelle prescritte per le Bandiere di guerra e d'istituto. La richiesta fu la seguente: "Con Determinazione sovrana, notfficata al Comando Generale dell 'Arma dei Carabinieri Reali dallo Stato Maggiore del Regio Esercito in data 26 giugno 7909, prot. n. 158, l'allora Squadrone Carabinieri Guardie del Refu definito depositario delle tradizioni delle "Guardie del Corpo " , istituite nel 1686 e dotate cli una Bandiera denominata "Colonne/la" Al fine di viv(ficare dette tradizioni, propongo che al Comando "Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica" venga assegnato analogo vessillo. In allegato, caratteristiche descrittive e figurative. Prego autorizzare. All. l. n. 58/23-2-1978 in data 30.5.87 del Cdo Gebnerale 1 Rep.- SM - Ufl Ord. "BANDIERA COLONNELLA " DEL COMANDO CARABINIERI GUARDIE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. CARATTERISTICHE DESCRJD1VE E FIGURATIVE. a. Diritto: Stemma della Repubblica Italiana, rica,nato su seta azzurra con frangia costituita con bordatura di elementi mistilinei d'oro con cifre "R. !.", racchiusi entro due filetti anch 'essi d'oro. b. Rovescio: Stemma Araldico del Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica, ricaniato su seta azzurra con bordatura costituita da elementi mistilinei d 'oro con c(fra "R . l." , racchiusi entro due filetti anc'essi d'oro. c. Dimensioni: cm. 60 x 60, bordatura esclusa, trattandosi di reparto a cavallo; d. Asta in legno: ricoperta in velluto azzurro con bullettatura a spirale, codolo in ouone lucido,freccia reggimentale in ottone, cravatta e cordoniera con nappe in cannuttiglia oro."

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La richiesta venne inviata, per il parere di competenza, da] Ili al V Reparto (Stato Maggiore dell'Esercito, III Reparto, Ufficio Regolamenti, prot. n . 2019/103.47.01 del 3 giugno 1987) che la girò all 'Ufficio Storico il quale, il 23 gjugno seguente,redasse un appunto (Stato Maggiore dell'Esercito, V Reparto, Ufficio Storico , Sezione 1a , prot. n. 59/061) destinato al Capo Reparto, nel quale si proponeva quanto segue:

"I. PROBLEMA Fornire al III Reparto un parere suLLa richiesta in oggetto avanzata dal comando Generale dell'Arma dei Carabinieri (All. 1) .

2. SITUAZIONE. a. Il Comando richiedente propone un vessillo di nuovo tipo in cui le tradizioni sono lùnitate alla rappresentazione dello stemma araldico del quale è stato dotato recentemente il Comando Carabinieri Guardie. b. In All. 2, riproduzione e note esplicative dell'Ufficio sullo Stendardo concesso alle "Guardie del Corpo" , delle cui tradizioni i Carabinieri Guardie sono depositari, assegnato alla compagnia da Carlo Emanuele III nei primi anni del suo regno (1730-7773). Si tratta del primo vessillo delle "Guardie del Corpo" di cuisi hanno notizie certe. c. Unico analogo precedente è costituito dalla bandiera "Colonnella" assegnata nel 1986 alla B . mecc. "Granatieri di Sardegna" (All. 3) che si ispira invece a fondati motivi tradizionali.

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3. CONSIDERAZIONI E PROPOSTE a . Stanti il precedente ed i peculiari compiti dei Carabinieri Guardie, si propone di concordare sull'opportunità di concedere il vessillo. b. Per quanto concerne la tipologia da adottare: nel caso che il Comando Generale dell? Arma sia disposto a rivedere il modello proposto sulla base di istanze più aderenti alle tradizioni, l'Ufjìcio propone di r(ferirsi aLLo stendardo rappresentato in All. 2 mod{ficato - se ritenuto opportuno - con i simboli repubblicani mediante riproduzione sul verso dell 'attuale stemma araldico del Corpo ." Il promemoria citato dall'Ufficio Storico (Stato Maggiore dell'Esercito, V Reparto, Ufficio Storico, Sezione la, prot. n. 3670/061 del 25 giugno 1987) ed indirizzato al Ili Reparto dello S .M .E . recitava quanto segue: "In merito a quanto richiesto con il promemoria in riferimento ritengo che - in un quadro di niaggiore aderenza alle tradizioni - meglio e più p ropriamente si adatterebbe al comando in oggetto lo Stendardo della compagnia delle "Guardie del Corpo di S.M." (modello in All.l) concesso al reparto da Carlo emanuele III nei primi anni del suo regno (1730 - 1773). La soluzione è motivata dalle seguenti considerazioni: - i "Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica" discendono dalle "Guardie del corpo"; - la tradizionale bandiera "Colonnella" del corpo predetto era, all'epoca, custodita dalla P1 compagnia; - il vessillo suggerito ricalca quello di prima assegnazione al corpo d i cui si abbia notizia certa. Nell'ipotesi che fattori cli diversa opportunità facessero invece propendere per l'adozione di una simbologia repubblicana, si potrebbe - in alternativa e secondo priorità - decidere tra due soluzioni in subordine: - invariato il recto coevo, modificare il verso con la sola inserzione dello stemma araldico del c01po; - mantenere inalterato il modello proposto, i cui motivi tradizionali sono peraltro limitati, e soltanto parzialmente, all'araldica specifica dei Carabinieri Guardie .''

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Nonostante tutti i pareri espressi in merito , il modello poi effettivamente approvato presentò aspett i notevolmente differenti rispetto a tutti q uelli proposti; le caratteristiche della nuova insegna furono infatti le seguenti: • la freccia: era identica a quella che sarà adottata nel 2002 per la bandiera "Colonnella" del reggimento Carabi nieri a cavallo; • l'asta: era identica a quella dello Stendardo Presidenziale; • il drappo: era quadrato, misurante 60 centimetri per lato , in seta naturale, guarnito da una frangia in filo di metallo bianco dorato larga 3 centimetri. Presentava le caratteristiche seguenti:

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- diritto: di colore turchino , racchiuso in una cornice bianca profilata d'oro internamente ed esternamente sulla quale erano ricamati pure in oro degli elementi mistilineì. Recava al centro lo stemma araldico del reggimento: "partito: nel primo, interzato in pergola d'azzurro, d'argento e di rosso, all'aquila attraversante di nero, linguata e allumata di rosso, rostrata e armata d 'oro, caricata in cuore dello scudetto ovale di rosso con le [etere maiuscole R ed I d 'oro, la I caricante la R; nel secondo, tagliato: nel primo, d 'azzurro, alla branca di leone d'oro, movente dal fianco destro e afferrante la serpe al naturale, linguata e allumata di rosso, rivoltata, ondeggiante in palo,nel secondo, di rosso, alla quercia, sradicata e fruttata d'argento ." Lo scudo era "timbrato dalla corona turrita, formata da un cerchio con due cordonate a muro sui margini sostenente otto torri ( cinque visibili), esse torri di forma rettangolare, ,nerlate di died alla guelfa (quattro merli visibili, due di essi angolari), chiuse e finestrate di uno di nero, il tutto d'oro e murato di nero" . Lo scudo era inoltre sostenuto da "due leoni d 'oro, allumati e linguati di rosso, che afferravano, quello di destra con la zampa anteriore di sinistra, quello di sinistra con la zampa anteriore di destra, le due aste verticali d'azzurro, con bullette poste a spirale e con freccia d'oro, delle due bandiere, rigide e volte verso l'esterno, quella di destra di azzurro con lo stemma della Repubbhca Italiana, quella di sinistra con i colori nazionali, entrambe frangiate d'oro . I leoni poggiano le zampe posteriori sulla lista, bifida e svolazzante, d'oro, con il rovescio di rosso,posta sotto lo scudo, e recante il motto, in Lettere maiuscole di nero, "VTRTUS IN PERICULIS FIRMIOR".

- rovescio: interzato in palo di verde, di bianco e di rosso e racchiuso in una semplice com ice turchina. Nel marzo del 1990 lo Stendardo Presidenziale in uso da più di quarant'anni venne soppresso e sostituito con un altro modello sancito dal decreto del Presidente della Repubblica del 22 marzo e consegnato al reparto il 4 novembre successivo: le sue caratteristiche furono le seguenti: • freccia: identica a quella della "Colonnella" dei Corazzieri; • asta: identica a quella della "Colonnella" dei Corazzieri; • drappo: in seta naturale, sempre quadrato di 60 centimetri per lato, costituito da tre bande, verde, bianca e rossa, ciascuna delle quali misurava 20 centimetri di larghezza, racchiuse da una cornice azzurra larga 2 centrimetri e mezzo; il drappo continuò ad essere guarnito dalla frangia dorata; • fascia: identica a quella della "Co]onnella" dei Corazzieri ma con iscrizioni diverse per ognuno dei due segmenti: sul primo vi era ricamato " GUARDfA DEL PRESIDENTE" e sul secondo "DELLA REPUBBLICA", entrambe in oro ed entrambe in lettere maiuscole ]apidarie romane; • cordone: identico a quello della "Colonnella" dei Corazzieri; L'adozione della nuova insegna rese necessario modificare, seppure parzialmente, anche lo stemma araldico del reparto sostituendo le due bandiere impugnate dai leoni; quella di destra ebbe ora i colori del nuovo Stendardo Presidenziale e quella di sinistra i colori nazionali. La modifica venne approvata il 21 luglio 1992. (Stato Maggiore Esercito, V Reparto, Ufficio Storico, prot. 11. 3436/06]) Alla fine dell 'estate del 1990, in previsione del cambio di denominazione del Comando Carabinieri Guardie del Presidente del1a Repubblica in "Reggimento Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica", la Presidenza della Repubblica avanzò la richiesta di modifica del drappo della Bandiera di guerra concessa nel 1978. Il 26 settembre, l'Ufficio Storico (Stato Maggiore dell'Esercito, V Reparto, Ufficio Storico, Sezione la , prot. n. 65/061) redasse per il Capo del V Reparto il consueto appunto: "l . IL PROBLEMA Cambiare il drappo della Bandiera in oggetto, con quello proposto dalla Presidenza della Repubblica (disegno e descrizione in Ali. 1)

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2. PRECEDENTI Il Comando Carabinieri Guardie ha ricevuto la Bandiera nel 1978 con decreto del Presidente della Repubblica (All . 2)

3. SITUAZIONE Le dimensioni, la forma e i colori del drappo delle Bandiere sono sanciti con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n .1152, art.5 (All. 3)

4. CONSIDERAZIONI E PROPOSTE Poiché per avviare la procedura è necessaria l'approvazione preventiva del Ministro della Difesa, è stato approntato appunto in tal senso afirma del capo di S .M. dell'Esercito. Ad approvazione avvenuta, ove si concordi, il V Reparto promuoverà le restanti azioni presso Legid~fe per l'emanazione del decreto ."

Il 12 ottobre seguente il Gabinetto del Mi ni stro della Difesa inviava il seguente telegramma a firma del Capo di Gabinetto generale Incisa di Camerana allo Stato Maggiore dell'Esercito: "Da DIFESA GABINEITO a STATESERCITO - ROMA N. di prot. 6163506 OGGEITO: BANDIERA DI GUERRA DEL REGGIMENTO CARABINIERI GUARDIE DELLA REPUBBLICA/ CAMBIO DEL DRAPPO. RIFERIMENTO APPUNTO PER SIGNOR MINISTRO N: 4599 I DATATO 5 OITOBRE U. DI CASTAMAGGIORE ESERCITO. COMUNICASI CHE SIGNOR MINISTRO HABET APPROVATO CAMBIO DRAPPO BANDIERA TN OGGEITO SECONDO DISEGNO ALLEGATO AT APPUNTO IN RIFERIMENTO. D'ORDINE MINISTRO CAPOGABINETTO GEN. INCISA DI CAMERANA" .

li nuovo drappo della Bandiera presentava ora le caratteristiche seguenti: - dil"itto; caricato al centro dalla scritta in lettere maiuscole lapidarie romane d 'oro disposta su tre righe: "REGGIMENTO/CARABINIERI GUARDIE/DELLA REPUBBLICA", accompagnate negli angoli dalle cifre d'onore della Presidenza de11a Repubblica "R.I." intrecciate e sormontate dalla corona tun-ita in oro, poste in banda nel primo e terzo angolo e in sbarra negli altri due; - rovescio: caricato in centro dalla data "2 GIUGNO 1946" in lettere maiuscole lapidarie romane , racchiusa tra due rami, uno di olivo ed uno di quercia, decussati in punta e legati da un nastro azzun:o; negli angoli le stesse cifre d 'onore del diritto. Il 4 novembre 1990 il Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica assunse la nuova denominazione e, a seguito del decreto del Presidente della Repubblica pubblicato nella stessa data, prese in consegna lo Stendardo modificato un mese prima: "fl Presidente della Repubblica Visto l'articolo 87 della Costituzione; Vista la legge 23 luglio 1985, n.372; Visto il decreto del Presidente della R epubblica 12 settembre 1978, n .671; CONSIDERATA che il Comando carabinieri guardie del Presidente della Repubblica assume la denominazione di Reggimento Guardie della Repubblica; SULLA PROPOSTA del Ministro della Difesa; DECRETA: La Bandiera di guerra concessa al Comando carabinieri guardie del Presidente della Repubblica con de creto del Presidente della Repubblica 12 settembre 1978, n .671, passa in dotazione al Reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica. Roma, li 4 novembre 1990" Il I gennaio 1991 il reparto divenne ente ammi.nistrativo autonomo ed il 24 dicembre 1992 cambiò nuova-

mente denominazione in quella di "Reggimento Corazzieri" . NelJa tarda primavera del 1992 il nuovo Presidente della Repubblica decise l'abolizione dello Stendardo 266


presidenziale adottato solo due anni prima ed il ripristino del modello 1948, del quale per la prima volta vennero fornite le caratteris6che, che per quanto riguardava l'asta , la freccia, il cordone, le dimensioni del drappo e la frangia, erano probabilmente applicabili anche al modello precedente, quello adottato nel 1990. Il decreto isitutivo recitava quanto segue: "Il Presidente della Repubblica Visti gli articoli 87, primo comma e 95, primo comma, d ella Costituz ione: Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro della D~fesa DECRETA "L 'insegna di comando del Presidente della Repubblica ècostituita da uno stendardo di colore azzurro, di foggia quadrata, con al centro l'emblema dello Stato in oro, conforme al ,nodello approvato . Con suo Decreto il Presidente del Consiglio dei Ministri impartisce le cunseguenti direttive alle Amministrazioni dello stato e alle Rappresentanze Diplomatiche ali' estero. Restano ferme le disposizioni del ''Regolamento sul Servizio Territoriale e di Presidio - Ed. Maggio 1973 " per l'uso dello Stendardo Presidenziale presso le Forze Armate " L'allegato "C" del decreto forniva, come già detto per la prima volta tutti i ragguagli relativi alle caratteristiche della nuova versione della vecchia insegna: esse erano le seguenti: "STENDARDO PRESIDENZIALE" LO STENDARDO SI COMPONE DI UNA FRECCIA, UN'ASTA, UN DRAPPO, UNA FASCIA , UN CORDONE FRECCIA: di ottone dorato con gambo sul quale è incisa la dicitura ''Stendardo del Presidente della Repubblica" e la data del 2 giugno 1946. Lunghezza complessiva cm . 35. ASTA: di legno, rivestita di velluto di colore bleu e ornata con bullette poste a linea spirale. Lunghezza di cm. 183 compresi il codolo (cm. 10) che si conficca nellafTeccia ed il calcio. (cm. 33) DRAPPO: di seta naturale, di colore azzurro con al centro l'emblema dello Stato . Di forma quadrata . Ogni lato cm,. 60 escluse le jrangie. L 'emblema de/Lo Stato deve essere idealmente inscritto in un rettangolo di base ed altezza, rispettivamente 0,35 e 0,4 del lato del drappo . FASCIA: di seta naturale colore turchino azzurro, larghezza cm. 8 . È fermata, a nodo, alla parte inferiore della freccia in rnodo che risultinoo due strisce della lunghezza di cm. 66 ciascuna, sulle quali è ricamata in oro la dicitura "Carabinieri Guardie della Repubblica " . Le st.risce sono completate alle estremità libere da una frangia dorata di cm. 8x8. CORDONE: dorato . È annodato alla base della freccia. Termina con un fiocco dorato . I tratti liberi del cordone hanno una lunghezza di cm. 67. Il fiocco dorato è lungo cm . 10."

Anche questa tipologia di stendardo ebbe tuttavia vita breve, tanto che con il decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 2000 venne soppressa e sostituita con un' altra che entrò in vigore il successivo 4 novembre e che prevedeva, come in passato, otto diverse vers ioni , una dei quali fu affidata in custodia al Reggimento Corazzieri; il decreto istitutivo recitava quanto segue: "Il Presidente della Repubblica Visto gli articoli 87, primo comma, e 95, primo comma,della Costituzione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 settembre 1978, n .671; SULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei Ministri , di concerto con il Ministro della Difesa; DECRETA: L'insegna di comando del Presidente della Repubblica è costituita da uno stendardo la cui foggia, quadrata, è conforme al modello allegato . Con proprio decreto il Presidente del Consiglio dei Ministri impartisce le conseguenti direttive alle Amministrazioni dello stato e alle Rappresentanze diplomatiche all'estero. Dato a Roma, addì 9 ottobre 2000

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Le caratteristiche del nuovo Stendardo, che era privo di frangia, furono le seguenti: • freccia: quella del modello precedente; • asta: quella del modello precedente; • drappo: in seta naturale , sempre quadrato e sempre misurante 60 centimetri per lato , ma ora di colore rosso ed ornato da un grande rombo di colore bianco appuntato ai lembi e misurante 33 centimetri e 9 millimetri per lato , al centro del quale vi era un quadrato di colore verde appm1tato ai bordi del rombo e misurante 24 centimetri per lato, recante al centro l'emblema della Repubblica Italiana ricamato in oro, alto 19 centimetri e 2 millimetri; il tutto era racchiuso eia una cornice azzuna .larga 6 centimetJ.i. • fascia: quella del modello precedente ma con iscrizioni diverse per ognuno dei due segmenti, sul primo dei quali era ricamata l'iscrizione ''GUARDIA DEL PRESIDENTE" e sul secondo quella "DELLA REPUBBLICA" , entrambe in oro ed entrambe in lettere maiuscole lapidarie romane; • cordone: quello del modell o precedente.

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Capitolo IV

Le Bandiere "Colonnelle" 1986-2006

Nell'antico esercito piemontese la Bandiera "Colonnella" apparteneva alla 1a compagnia del 1° battaglione di ogni reggimento di fanteria, detta appunto "Compagnia Colonnella"e posta agli ordini, nominali più che effettivi, del colonnello comandante del reggimento. Le altre Bandiere in dotazione, una delle quali apparteneva al 1° battaglione e due a ciascuno degli altri battaglioni che costituivano abitualmente il reggimento, erano le cosiddette "Ordinanze". Quando i reggimenti arruolati dai colonnelli passarono alle dirette dipendenze del Duca di Savoia - i primi risalgono al 1664 - adottando i nomi delle provincie del Ducato, la Bandiera "Colonnella" divenne il simbolo del Sovrano e fu , perlomeno fino al 1774, turchina, colore della dinastia, fregiata fino al 1736 da una grande croce bianca e dopo quella data e fino alle riforme di Vittorio Amedeo Ili, dalle armi di Savoia antica e moderna riunite, l'aquila coronata al volo alzato caricata in petto dello scudo di rosso alla croce d' argento1. Ne] 1774 tutto ciò venne radicalmente modificato nelJ 'ambito della profonde e discusse riforme dell'esercito attuate dal nuovo Sovrano Vittorio Amedeo III. Ogni reggimento continuò ad avere in dotazione una Bandiera "Colonnella" il cui di.segno continuò ad essere uniforme per tutti i reggimenti, che tuttavia ora si distinsero tra loro per le combinazioni dei colori che riprendevano quelli dell'uniforme e per lo stemma araldico della provincia dalla quale prendevano il nome . La Bandiera "Colonne]la" mod. 1774 ebbe il drappo contornato da una cornice dapprima di colore turchino scuro ed in seguito celeste, seminata da sedici " nodi di Salomone" dipinti di giallo e da altrettante rosette di colore bianco col centro rosso alternati tra loro a simboleggiare il collare dell'Ordine dell ' Annunziata , profilata all'interno e all'esterno d' oro o d 'argento secondo il colore dei bottoni dell'uniforme reggimentale. Al centro del drappo, diviso io quattro campi da una croce bianca, campeggiava una grande aquila nera al volo abbassato, imbeccata e armata d' oro e linguata di rosso , con le penne ed i contorni profilati d'oro ed ombreggiati, caricata in petto di uno scudo barocco dipinto anch 'esso d ' oro ed ombreggiato, che racchiudeva le armi da Savoia antica2 inquartate con quelle della provincia dal la quale il reggimento prendeva il nome. Il primo ed il quarto campo del drappo erano di colore turchino per tutti i reggimenti , a simboleggiare il colore di fondo dell ' uniforme, mentre gli altri due erano del colore distintivo assegnato a ciascun reggimento. In ciascuno dei quattro campi spiccava infine una fiamma a tre lingue ondulate uscente dagli angoli della cornice che era del colore della fodera del abito reggimentale ed era profilata in oro o in argento , anche in questo caso a seconda del colore dei bottoni . Questo tipo di Bandiera sopravviverà nelJ' esercito sabaudo , anche se con la denominazione di "Bandiera Reale" assunta a partire dal 1814, fino al 1832 quando tutte le insegne ritornarono ad essere per-desiderio di Carlo Alberto quali erano alla fine del XVII secolo, rosse e attraversate da una grande croce bianca.

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questa regola, che valeva anche per i reggimenti esteri al servizio piemontese, faceva eccezione il reggimento delle Guardie il quale, avendo il Re come colonnello, aveva l'omonima Bandiera fregiata dallo scudo con le grandi armi ciel Regno coronate e rette da due leonirampanti. sotto il quale pendeva il collare dell ' Ordine della SS . Aru1unziata. aU 'aquiJa cli nero al volo alzato, imbeccata, armata e coronata d 'oro, caricata in petto dello scudo di Savoia moderna che è di rosso alla croce d ' argento . 2 D'oro

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Nel 1985, grazie alle pressioni esercitate dall'allora Presidente della Repubblica, furono messe allo studio e purtroppo attuate delle variazioni e de11e .innovazioni riguardanti le uniformi di alcuni reparti, le insegne e infine l'araldica dell'Esercito, i cui deleteri effetti sono ancora oggi sotto g]j occhi di tutti. Nell'ambito di queste innovazioni, sempre per desiderio de] Presidente della Repubblica, nacque 1'idea di assegnare alla brigata "Granatieri di Sardegna" costituita il l O novembre 1976, una bandiera "Colonnella" da utilizzare con l'unif01111e storica, realizzando così un'impresa mùca al mondo: un reparto inquadrato in un esercito del XX secolo, vestito con un'uniforme di metà ottocento e dotato di una bandiera in uso alla fine del '700! Il 28 dicembre 1985 il IV reparto dello Stato Maggiore dell'Esercito (Stato Maggiore dell'Esercito-IV Reparto e Ispettorato Logistico - Ufficio Organizzazione Logistica, prot. n. l 77-A/221.416) redigeva un appunto da sottoporre all 'approvazione del Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito, il cui contenuto era il seguente:

"Oggetto: Un~forme di rappresentanza per particolari servizi d'onore nella Capitale. APPUNTO 1. PROBLEMA. Fornire risposta al Consigliere Militare del Presidente della Repubblica in merito alla possibilità di dotare la B. "Granatieri di Sardegna" di una uniforme storica già a decorrere dal 18 gennaio p.v. in occasione della visita di Stato al Quirinale da parte del Sommo Pontefice (allegato 1) Per la particolare circostanza, viene auspicato che il Reparto da schierare sia dotato anche della "Bandiera Colonnella". 2. CONSIDERAZIONI E PROPOSTE a. Omissis. b. Omissis. c. Con tale ...omissis. Per quanto attiene all'adozione della ''Bandiera Colonnella" non sussistono problemi dal punto di vista logistico. L'argomento richiede peraltro un approfondimento da parte del lii e V Reparto per gli aspetti di competenza. d. In relazione a quanto sopra, si propone di dare risposta al Consigliere Militare del Presidente della Repubblica comunicando i tempi tecnici necessari per l'acquisizione delle uniformi e segnalando l'opportunità di una valutazione specifica per l'adozione della "Bandiera Colonnella". e. Omissis. Copia del presente appunto sarà data al III e V Reparto per l'esame degli aspetti di competenza3 • 3. Omissis. PER L'APPROVAZIONE" L'appunto venne approvato in tempi rapidissimi ed inviato in copia al V Reparto: (Stato Maggiore dell 'Esercito-IV Reparto e Ispettorato Logistico-Ufficio Organizzazione Logistica, prot. n. 2355/221 .416 del 31 dicembre 1985) "Invio, in allegato, per le azioni di competenza relative all'adozione della "Bandiera Colonnella" , copia dell'apunto n. 177/221.416 in data 28 dicembre 1985."

Il 23 gennaio de])'anno seguente il Generale di Squadra Aerea Stelio Nardini, Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, ricevuti i bozzetti elaborati dall'Ufficio Storico, così scliveva al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito: "Prospetto alla Tua attenzione la questione della Bandiera Colon.nella ai fini del suo inserimento nello schieramento uniformologico d'epoca, in occasione di visite di Stato al Quirinale.

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Il firmatario deJI 'appunto, l'unico forse ad essersi reso conto della diciamo così "originalità" della richiesta , appuntò in calce: "sarebbe stato meglio farlo prima" .

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II rispetto delle tradizioni imporrebbe che il vessillo in argomento fosse della stessa epoca delle uniformi storiche adottate per lo schieramento cl' onore che, sembra, risalgano al I 848, epoca in cui la Bandiera Colonnella non era più in uso. Tuttavia, in considerazione del fatto che un vessillo del genere valoriu,a e completa uno schieramento in uniforme d 'epoca, sono in linea di principio favorevole ad una sua adozione. Ti allego un bozzetto raffigurante la Bandiera Colonnella 4 che mi sembra più vicina alle uniformi d 'epoca sia sotto il profilo storico sia sotto quello un{formologico " .

L'8 febbraio successivo l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito redasse il seguente appunto (Stato Maggiore dell'Esercito-V Reparto-Ufficio Storico-Sezione I, prot., 8/061) destinato al Capo di Stato Maggiore dell 'Esercito: "APPUNTO 1 . PROBLEMA. Informare il Capo di S .M . dell 'esercito sull'iter relativo all'adozione del vessillo in oggetto. 2. SITUAZIONE. Il Reparto ha espletato le azioni di competenza riguardanti l'adozione della bandiera "Colonnella" - come richiesto con promemoria del IV Reparto ( all.l) - ed ha informato il III ed il IV Reparto delle decisioni prese in merito dalle SA . ( all .2)" Approvata così in maniera del tutto informale, le condizioni d'uso della "Colonnella" per la Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna" vennero definite con il dispaccio datato 28 aprile 1986 (Stato Maggiore dell'Esercito, prot. n. 2016/103.47 .10) indirizzato al Comando Regione Militare Centrale e, per conoscenza, allo Stato Maggiore della Difesa e firmato dal Generale Ciro Di Martino, Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito, il cui testo fu il seguente: "I. Saranno introdotte in servizio, a breve termine, l'uniforme di rappresentanza e la "Bandiera Colonnella" per i reparti della B. mec. "Granatieri di Sardegna". ln merito all'uso delle stesse si precise che: - Omissis. la "Bandiera Colon.nella" dovrà: • essere utilizzata soltanto allorchè il reparto d'onore indossa l'un.{forme storica; • avere solamente l 'Alfiere e non la scorta; • trovare collocazione, negli schieramenti e negli sfilamenti, nella posizione di cui al prospetto allegato; • essere custodita presso il cdo Brigata; • schierarsi senza che ad essa siano resi onori di alcun genere; • rendere gli onori contemporaneamente e con le stesse modalità della Bandiera di Guerra . 2. L 'utilizzaz ione dell'uniforme di rappresentanza e della "Bandiera Colonnella" in circostanze diverse da quelle previste dovrà essere sottoposta alla preventiva approvazione dello Stato Maggiore dell 'Esercito." Il modello di bandiera Colonnella approvato fu identico a queJlo piemontese introdotto nel 1774 che abbiamo descritto all'inizio del capitolo con il primo ed il terzo campo turclùni ornati da fiamme scarlatte ed il secondo e quarto scarlatti ornati da fiamme tmchine 5 , tutte profilate in oro come la cornice; nello scudo posto in cuore all ' aquila lo stemma araldico assegnato ai tre battaglioni granatieri meccmùzzati inquadrati nella brigata , il 1° "Assietta'', il 2° "Cengio" ed il 3° "Guardie": "Inquartato . Il 1° controinquartato; a) d 'ar-

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Se ci si fosse attenuti al la realtà storica il repm1o avrebbe dovuto avere essere accompagnato dalla Bandiera mod. 1832 di colore rosso e attraversata dalla grande croce bianca - quella sotto la quale quasi certamente gl i allora "Granatieri Guardie'' varcarono il Ticino - ma l' idea che una Bandiera sabauda sventolasse di 1movo dopo quaranta anni nei cortili del Quirinale dovette letteralmente te1Torizzare le superiori autorità: si ripiegò su di un' insegna che, pur essendo anch'essa piena di simboli monarchici, non aveva più alcun riscontro nella memoria collettiva del paese.

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gento alla croce potenziata, accantonata da quattro crocette, il tutto d'oro (Gerusalemme); b )fasciato d'argento e d'azzurro di dieci pezzi, al leone attraversante di rosso armato, Lampassato e coronato d'oro (Lusingano); c) d'oro, al leone di rosso armato e coronato d'argento, lampassato d'azzurro (Armenia); d) d'argento, al Leone di rosso, con la coda bifida, decussata e ridecussata (Lussemburgo). n 2° partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro d'argento spaventato e rivoltato (West.falla); b) fasciato d 'oro e di nero di dieci pezzi col crancelino di verde.fruttato di rosso posto in banda (Sassonia); c) innesto d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (2,1) (Angria) . Il 3° partito: a) d'argento seminato di plinti neri, al leone attraversante armato e lampassato di rosso (Chiablese); b) di nero al leone d'argento, armato e lampassato di rosso (Aosta). il 4° controinquartato : a) di rosso alla croce d'argento con un Labello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d 'argento al capo di rosso (Monferrato); c) ai cinque punti equipollenti d'oro a quattro d'azzurro (Genovese); d)d'argento al capo d'azzurro (Sa/uzzo), Il tutto innestato in punta d'argento all'aquila di rosso, coronata dello stesso col volo abbassato sopra un monte di tre vette uscente da un mare d'azzurro (Nizza) . Sul punto d'onore uno scudetto sannitico d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di nioro, attorcigliate del campo. (Sardegna). Sul tutto uno scudetto ancile d'oro caricato dell'aquila di nero, rostrata di rosso ." La bandiera ebbe la stessa asta, lo stesso cordone e le stesse cravatte previste per le Bandiere di fanteria mod. 1860, mentre la freccia di metallo dorato riprodusse quella usata sulle Bandiere piemontesi mod. I 8326fregiata da una specie di fiore stilizzato sormontato dalla corona reale. Il drappo era quadrato e misw-ava 1 metro e 20 centimetri di lato mentre l'asta era alta in tutto 2 metri e 73 centimetri compresi Ja freccia ed il tallone , entrambi misuranti 25 centimetri; le cravatte misuravano ognuna 1 metro e 70 centimetri di lunghezza e 26 centimetri e mezzo di larghezza mentre il cordone, che era lungo in tutto 3 metri e 40, frangia compresa, veniva annodato doppio in modo che ogni segmento misurasse 1 metro e settanta centimetri. Nell'i.nvemo del 1992, il solerte Presidente del1a Repubblica giunto al termine del suo mandato , si accorse che la bandiera "Colonnella" assegnata quattro anni prima alla brigata "Granatieri di Sardegna" era una sola, mentre i battaglioni che la componevano erano tre e che l'altro reparto addetto ai servizi d'onore presso il Quirinale - il gruppo squadroni "Lancieri di Montebello" - ne era del tutto sprovvisto. Di conseguenza si attivò per ovviare all'inconveniente incaricando il suo Consig.liere Militare, Generale Carlo Jean, di verificare la possibilità di triplicare le "Colonnelle" dei Granatieri, lasciando quella esistente al 1° battaglione, assegnandone una nuova a ciascuno degli altri due battaglioni e di assegnarne una ex novo a "Montebello". L'iter bu rocratico fu attuato nel 1986: l'Ufficio Storico fu incaricato della faccenda che espletò redigendo in data 13 febbraio l'abituale appunto (Stato Maggiore dell 'esercito- V Reparto-Ufficiuo Storico-Sezione I prot. n. 5/061) riservato al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, nel quale si affermava quanto segue: "APPUNTO 1. IL PROBLEMA. Fornire un parere, richiesto dal consigliere Militare del presidente della Repubblica circa la possibilità di concedere la "Bandiera Colonnella" ai tre battaglioni Granatieri della Brigata "Granatieri di Sardegna" ed all'8° gr. sqd. "Montebello" . (All . 1) 2. PRECEDENTI. a. La "Bandiera Colonnella"fu istituita da Carlo Emanuele Il di Savoia (1643-1675) che ne dotò i reggimenti di Fanteria dell'esercito ducale. Successivamente il provvedimento fu esteso ançhe alla Cavalleria ed all'Artiglieria. Col tempo, la foggia , i colori e la grafica del vessillo subirono trasformazioni, parallelamente al modificar5 Le

fiamme del secondo e del quarto campo erano turchine in quanto la fodera dell'abito del reggimento delle Guardie nel 1774 era di colore scarlatto. 6 Altro esempio di rigore storico: invece di adottare la freccia originale montata sui drappi mod. 1774 - fregiata eia un trofeo militare - si ricorse ad un modello che con questo tipo di insegna non aveva nulla a che fare .

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TAV. N. 40

Gagliarde/lo del 7° Squadrone Savari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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TAV. N. 4 1

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Gagliardetto del/'8° Squadrone Savari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo).


TAV. N. 42

CagliardeltO del Raggruppamento Spahis della Libia per l'Afi'ica Orientale Italiana ( Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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TAV. N. 43

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Gagliardetto del 4° Gruppo Spahis del Raggruppamento Spahis della Libia per l'Africa Orientale Italiana (Museo della Cavalleria dì Pinerolo).


TAV. N. 44

Gagliardetto del 3° Gruppo Spa/zis della Tripolitania (Museo de/fa Cavalleria di Pinerolo).

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si delle uniformi fino al 1832 data in cui Carlo Alberto ne soppresse l'uso. b. Successivamente (All. 2).fu, in via informale, regolamentato l'uso dell'u,~jforme di rappresentanza e della "Bandiera Colon.nella" solo per la B. mec. "Granatieri di Sardegna". 3. CONSIDERAZIONI E PROPOSTE. a. Nella considerazione che la Bandiera in questione bene si associa, quale Vessillo di carattere araldico ad uno schieramento d'onore, Ufficio è del parere di: - concedere ai suddetti battaglioni il Vessillo,fenno restando che l'attuale "Colonnella" de!La B. Granatieri dovrà passare al 1 ° btg. Granatieri; - prendere in esame successivam.ente la possibilità di adottare lo stesso provvedimento anche per i reggimenti in via di costituzione. b . Ove si approvi lettera di risposta a firma del Capo di S .M . dell 'Esercito nel senso sopra inditcato per il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica ." .

Un successivo appunto datato 11 marzo 1992 (Stato Maggiore dell'Esercito-V Reparto-Ufficio Storico-Sezione I, prot. n. 41/06 1) confermava l 'avvenuta realizzazione dei bozzetti relativi alle nuove bandiere: "Oggetto: Bandiera Colon.nella per il 2° e 3° rgt. G. "CENCIO" e "GUARDIE" e per l'8° rgt. c. "LANCIERI DI MONTEBELLO". APPUNTO 1. Come disposto dalle SA. (cip), L'Ufficio ha elaborato i bozzetti relativi alle Colonnelle in oggetto. 2. Bozzetti relativi: in All. 1 e clpg del 2° rgt. G. "CENG!O " in Ali. 2 e c!pgdel 3° rgt. G. "GUARDIE" in All. 3 dell'8° rgt. c . "LANCIERI DI MONTEBELLO" 3. Per quanto riguarda la freccia delle Colon.nelle dei rgt. G., l'ufficio è del parere cli modificare l'attuale corona ( Cipg citati All. l e 2) con le lettere R .l. (All. 4 )" Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, ricevuti i bozzettj il 25 marzo li inviò al Consigliere Militare del Presidente della Répubblica per avere l'approvazione definitiva. La risposta giunse il 31 marzo e fu la seguente: "Ho attentamente esaminato i bozzetti della bandiera colon.nella . Non solo mi sono molto piaciuti, ma ne sono rimasto entusiasta! Passerei quindi alla realizzazione che dovrebbe essere completata perjine maggio, in modo che iL Ca.po dello Stato possa consegnarla ai 3 reparti. Occorrerebbe anche redigere un regolamento d'impiego della Colonnella." Il 2 aprile successivo l'Ufficio Storico redigeva un altro appunto (Stato Maggiore dell 'Esercito-V RepartoUfficio Storico-Sezione I , prot. n. 56/061) destinato al Capo del V Reparto nel quale veniva riepilogato lo stato deI1 'arte: "APPUNTO 7. Com.e disposto dalle superiori autorità (All. 1 ), è stato interessato, per un parere preventivo, il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica in merito ai bozzetti (Alt. 2, 3 e 4), elaborati dall'Ufficio. 2. ll Gen . .JEAN ha espresso, al riguardo, il proprio consenso (All. 5) indicando nella.fine del mese di maggio il termine per la realizzazione dei Vessilli. In Tale periodo, essi dovrebbero essere consegnati ai Reparti dal Capo dello Stato. Ha inoltre suggerito l'opportunità di elaborare una normativa "ad hoc" per l'impiego delle Colonnelle (già esistente, in quanto emanata nel 1986 dall'allora Sottocapo di S .M. dell'Esercito All. 6). 3 . Essendo stati svolti per il momento, gli incom,benti di pertinenza dell'Ufficio, si propone, ove si approvi, di interessare con promemoria a.firma del Capo del V Reparto: - il l/1 Reparto per una eventuale estensione della normativa in vigore; 278


_ il IV Reparto per l'approvvìgìonamento dei Vessilli." u Capo del V Reparto, Generale Eugenio Mocchi, approvato l 'appu nto in questione , l' 8 aprile del 1992 indirizzò al III ed al IV Reparto per le rispettive competenze il promemoria (Stato Maggiore dell' Esercito-V Reparto , prot. n. 1637/061) richiesto , il cui tenore fu il seguente: "Bandiera Colonnella per il 2° e 3° rgt. G. "CENGIO" e "GUARDIE" e per 1'8° rgt. c. "LANCIERI DI MONTEBELLO" PROMEMORIA PER: lii REPARTO IV REPARTO J. Le SA. hanno autorizzato la realizzazione della Bandiera Colonnella p er i Reparti in oggetto, sulla base dei bozzeta che si inviano in allegato, e nel contempo eventuali estensionì delle norme che ne regolano l'impìego . 2. Si prega di voler provvedere alle azioni di competenza, nella considerazione che La cerimonia di consegna dei Vessilli da parte del Capo dello Stato avverrà presumibilmente entro la fine del mese di maggio

1992." Le "Colonnelle" approvate per i due battaglioni di Granatieri ri.sultavano in tutto e per tutto identiche a quella già assegnata alla brigata "Granatie1i di Sardegna" nel 1986, con l'unica djfferenza rappresentata dallo stemma riprodotto nello scudo dell ' aquila, che fu quello del rispettivo battaglione ovvero: - 2° battaglione Granatie1i meccanizzato "Cengio": "inquartato. Il 1 ° controinquartato; a) d'argento alla croce potenziata, accantonata da quattro crocette, il tutto d'oro (Gerusalemme); b)fasciato d'argento e d'azzurro di dieci pezzi, al leone attraversante di rosso armato, lampassato e coronato d'oro (Lusingano); c) d'oro, alleone di rosso armato e coronato d'argento, lampassato d'azzurro (Armenia); d) d 'argento, al leone di rosso, con la coda bifida, decussata e ridecussara (Lussemburgo). Il 2° partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro d'argento spaventato e rivoltato (Westfalia); b).fasciato d 'oro e di nero di dieci pezzi col crancelino di verde fruttato di rosso posto in banda (Sassonia); c) innesto d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (2,1) (Angria). ll 3° partito: a) d'argento seminato di plinti neri, al leone attraversante armato e lampassato di rosso (Chiablese); b) di nero al leone d 'argento, armato e lampassato di rosso (Aosta). li 4 ° controinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con un labello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d 'argento al capo di rosso (Monferrato); e) ai cinque punti equipollenti d'oro a quattro d'azzurro (Genovese); d)d'argento al capo d'az zurro (Sa/uzzo), Il tutto innestato in punta d'argento all'aquila di rosso, coronata dello stesso col volo abbassato sopra un monte di tre vette uscente da un mare d'azzurro (Nizza). Sul punto d'onore uno scudetto sannitico d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attorcigliate del campo . (Sardegna). Sul tutto uno scudetto ancile d'oro caricato dell'aquila di nero, rostrata di rosso ." - 3° battaglione Granatieri meccanizzato "Guardie": "Inquartato, il primo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro, spaventato e rivoltato, d'argento (Westfalia); b).fasciato d'oro e di nero, di dieci pezzi, caricato da un crancelino di verde fruttato di rosso (sassonia); c) innestato d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (1 -2) (Angria); il secondo di rosso al leone d'Etiopia d'oro passante; il terza contrinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con lambello azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d'argento al capo di rosso (Ducato di Monferrato); c) di nero, al leone ad'argento armato eLampassato di rosso (Aosta); cl) d'argento al capo d'azzurro (Marchesato di Saluzzo); il quarto partito: a) d 'argento fasciato di cinque d'azzurro (Grecia); b) scaccato di rosso e di nero (Alnania). In cuore uno scudetto sannitico d 'argento alla vcroce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attortigliate d 'argento. Il tutto abbassato da un capo d 'oro ." Per quanto riguarda la data e le modalità di consegna delle "Colonnelle" aj due battaglioni non siamo riusciti a trovarne traccia ma dubitiamo che sia mai avvenuta poiché nell 'ottobre del 1992 venne ricostituito, riunendo i tre battaglioni esistenti, il 1° reggimento "Granatieri di Sardegna" il quale continuò ad usare quel-

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la a suo tempo conferita all' omonima brigata. Nel 2004, in occasione delle solenni onoranze funebri con le quali il reggimento rende onore il J 8 febbraio di ogni anno alla memoria di Bernardino Antonio Genovese Cervellon, duca di San Pietro e marchese della Guardia, il comandante del reggimento "Granatieri di Sardegna", su richiesta del comandante del battaglione "Assietta" ma senza alcuna autorizzazione ufficiale, consentì che il reparto in questione adottasse una "Bandiera d'Ordinanza" da utilizzare nelle cerimonie in cui era impegnato il comandante del battaglione; il vessillo in questione doveva inoltre: • indicare la posizione del comandante del battaglione nello schieramento; • essere affidato ad un alfiere, ufficiale e maresciallo; • trovare co11ocaziooe nello sch ieramento davanti al comandante di battaglione e nello sfilamento subito dopo di esso; • essere custodita presso l'ufficio del comandante ciel battaglione "Assietta"; • essere portata al Campo e durante le esercitazioni; • schierarsi senza che ad essa venissero resi on01i cii alcu n genere; • rendere gli onori contemporaneamente e con le stesse modalità della Bandiera di guerra e della Bandiera Colonnella. Questo particolare vessillo venne adottato in ricordo della Bandiera d'"Ordinanza" che sventolò insieme con la "Colonnella" il 19 luglio l 747 tra le file delJ 'allora ''Reggimento delle Guardie" su] terreno dell' Assietta. Il vessillo in questione, quadrato di l metro e 20 centimetri di lato, è costituito da un drappo di colore turchino bordato da una stretta orlatura bianca profilata di nero all'interno, che racchi ude a sua volta una cornice divisa in due settori, rosso all'interno e bianco ali ' esterno, ornata in ciascun angolo da una granata fiammeggian te dorata con la fiamma rivolta all'esterno e con il numero " J" in nero nella bomba. Al centro del drappo vi è un quadrato di colore rosso attraversato da una stretta croce bianca ed ornato in ciacun quarto dalle cifre "C.E." in oro intrecciate, affrontate e coronate, a simboleggiare .le .iniziali del Re Carlo Emanuele III, sovrano sabaudo all'epoca del'Assietta. Il quadrato è racchiuso da una cornice turchina profilata esternamente di bianco e sormontata dal] 'iscrizione "Battaglione Granatieri "Assietta" in caratteri corsivi di colore bianco; in ciascuno dei due angoli inferiori del drappo, in posizi.one obliqua, vi sono due rettangoli scarlatti fregiati dall 'alamaro bianco caratteristico del reggimento. Gli accessori cieli' "Ordinanza" sono gli stessi previsti per la Bandiera "Colonnel1a" ma l'asta è ricoperta di velluto turchino. L'8° Gruppo Squadroni meccanizzato "Lancieri di Montebello" non ebbe una "Colonnella" di nuova concezione ma sembra aver ricevuto l 'autorizzazione ad usare una vecchia insegna che deteneva dagli anni '20 e che era uno stendardo quadrato di 60 centimetri di lato che veniva appeso mediante otto passanti di seta azzurra al diritto e verde al rovescio - quattro dei quali posti sul lato all'asta e quattro su l lato superiore ad una lancia dì cavalleria dotata anche di asta trasversale in fen-o nichelato. Il diritto dell o stendardo era diviso in quattro campi da una grande croce bianca al centro della quale era posto uno scucio con lo stemma reggimentale: "Partito. Nel primo inquartato: a) d'oro, all'aquila spiegata di nero, b) di nero al leone d 'argento armato e linguato di rosso, e) di argento al capo di rosso, cl) di rosso alla croce d'argento; nel secondo d'argento all'albero al naturale, cimato da una stella d'azzurro, nodrito su un monte di verde movente dalla punta, accostato da due draghi pure di verde, ajf·ontati e contrrampanti, linguati ed illuminati di rosso ."; al disotto dello scudo era posta una lista svolazzante bifida di colore giallo recante il motto "IMPETU HOSTEM PERTERREO" ricamato ù1 lettere romane maiuscole di colore nero. TI primo ed il quarto campo del drappo erano di colore verde, il secondo ed il terzo erano di colore nero, tutti e quattro ornati da una fiamma a tre lingue uscente dai lati esterni, di colore nero sul verde e verde sul nero, tutte profilate in argento e seminate di puntini pure d'argento. I1 drappo era racchiuso da una larga cornice azzurra bordata internamente ed esternamente in oro - labordatura esterna era staccata dall 'orlo - e decorata da un'aquila nera al volo spiegato caricata in petto dello 280


scudo di Savoia posta in ciascun angolo , con la testa rivolta all 'intemo deJ drappo. Il rovesdo , dì colore verde privo di cornice, recava al centro un fregio ricamato in oro costituito da un tondino di colore nero bordato d ' oro con il numero " 8" pure in oro al centro, sovrapposto a tre lance di cavalleria; in alto lungo l'orlo superiore era ricamata in oro su due righe l'iscrizione "LANCIERI DI MONTEBELL0/1859 - 1920" mentre ai lati del fregio vi erano le seguenti iscrizioni, poste una sopra all' altra: • lato sinistro: "BRIGANTAGGI0/ 1861. 62. 63"; "AUSTRIA/ 1866"; "EUROPEA/1915-18" • lato destro: "ERITREA/1887. 88. 89. 96" "ITALOTURCA/1911.12" "ROMA V. OSTIENSE/PORTA S. PAOL0/1943" Il drappo era contornato su tre lati da una corta frangia in filato d 'oro. Nel 2002 l 'ex Presidente della Repubblica , ora "Presidente Emerito della Repubblica" e "padre putativo" di questo tipo di insegna ritornò sull'argomento perorando la causa del 151 ° e del 152° reggimento di fan teria della brigata " Sassari" , per i quali chiese al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito la concessione della "Colonnella", allegando alla richiesta una serie di bozzetti realizzati - sono parole del Pres idente Emerito della Repubblica - "da quello che può essere considerato il maggior araldista italiano " . Guardando i bozzetti appariva invece chiaramente !' assoluta incompetenza storica del "maggior araldista italiano" in materia di Bandiere, dato che non solo la sua proposta non era altro che un 'accozzaglia di e lementi trat6 da vari modelli di Bandiera in uso nell 'esercito sabaudo del XVIII secolo e messi insieme in contrasto tra loro , ma soprattutto presentava un a cornice costitujta da "fiammelle" verdj bianche e rosse che ricordavano sia le antiche insegne della fanteria granducale toscana del XVIII secolo, sia le bandiere dei reparti de11a Honved ungherese inquadrati nell' Imperial R eg io esercito austriaco alla vigilia della l " guerra mondiale. Il 1° ottobre 2002 il V Reparto dello Stato Maggiore de11a Difesa ((Stato Magg iore della Difesa-V Reparto-Affari Generali-Ufficio Affari Generali , prot. n . 10 l/RSS/1340/141.10) girò la richiesta al Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore dell'Esercito: "Si trasmette, in allegato, per le azioni di competenza, la proposta in argornento sottolineando che i.i Capo di Stato Maggiore della Difesa, acquisito il parere.favorevole del Sig. Ministro , nel fornire riscontro al Presidente emerito della Repubblica - Sen. Francesco COSSIGA , ha auspicato che il provvedùnento concessivo dei vessilli in argoniento possa concretizzarsi in tempi rapidi. Si prega, inoltre, di tenere informato questo S.M. sulle azioni intraprese." L' ufficio Storico dello Stato Maggiore sì metteva al lavoro e, dopo un lungo ed accurato studio, il 14 febbraio del 2003 redigeva l'appunto destinato all ' approvazione del Capo Reparto Affaii Generali dello Stato Maggiore dell'Esercito: (Stato Maggiore dell 'Esercito-Reparto Affari Generali-Ufficio Storico, prot. n. 20/061) "OGGEITO: Proposta del Prof. Sen. - Presidente Emerito della Repubblica Francesco COSSIGA~Concessione della "Bandiera Colonnella" al 151 ° e 152° Reggimento della Brigata Sassari.

APPUNTO I. PROBLEMA: Fornire a SMD il parere di competenza riguardo alla concessione della Bandiera Colon.nella" al 151 ° e 152 ° Reggùnento della Brigata "Sassari", come proposta del Prof Sen.. Presidente Emerito della repubblica Francesco COSSIGA. (All. 1 eclpag.) 2. PRECEDENTI E SITUAZIONE. a. La "Bandiera Colon.nella " fu. istituita da Cario Emanuele lf di Savoia (1643-1675) (Ali. 2 eclpag.) per i reggimenti di Fanteria dell 'esercito ducale. Col tempo, lafoggia, i colori e la grafìca del vess;/lo subirono tra.~formazioni, parallelamente al modificarsi delle unifonni_fin.o al 1832, data in cui Carlo Alberto ne sop281


presse l'uso (All . 3 e clpag.) . b. Successivamente (1986) fu regolamentato l'uso dell'un(forme di rappresentanza e della "Bandiera Colonnella" solo per i reparti della B. "Granatieri di Sardegna " (All. 4 e clpag.) e per i Corazzieri (cit. All. l) c. La competenza nell'ambito dello SME per tale attribuzione è del reparto Impiego delle Forze - U.fficioDAR.

3 . CONSIDERAZIONI E PROPOSTE Nella considerazione che: - si ritiene pregevole ogni iniziativa orientata a rafforzare il senso di appartenenza ai reparti e a valorizzarne il retaggio storico; - il rispetto delle tradizioni imporrebbe, da un punto di vista rigorosamente storico, la concessione della "Colonnella" a tutti i reparti di Fanteria con tradizioni risalenti al periodo in cui erano in vigore tali Vessilli (1° "San Giusto", 5° "Aosta", 9° "Bari " , 17° "Acqui"); - il 151 ° ed il 152 °, pur costituiti nel 1915 come unità di mobilitazione immediatamente prima del coinvolgimento italiano nella Grande Guerra, idealmente riallacciano le tradizioni al Reggimento di Sardegna, unità a reclutamento regionale, in possesso di "Bandiera Colonnella" mod. 1774 (All. 5 e c/pag.); - Il bozzetto proposto dal Sen. Cossiga, probabilmente, riprende elementi della "Bandiera d'Ordinanza" mod. 1786 del Reggimento di Sardegna, che era "bordata dalla com.ice bianca con la tradizionale biscia turchina" (All. 6), inserendovi una bordatura tricolore simile ai colori della Bandiera del Reggimento di Fanteria "Real Toscana" nel 1791 (All. 7), e tenuto conto che: - nella rappresentazione cromatica della "Bandiera Colon.nella" del Reggimento di Sardegna i colori simboleggiano: i quarti blu, l'uniforme; i quarti neri, il distintivo del Reggimento, la ''.felpa nera"; il rosso delle fiamme, lafodera reggimentale; le profilature (bordi) argento delle fiamme, i bottoni degli ufficiali (stagno per la truppa); - del parere favorevole già espresso dal Signor Ministro; - del tributo di eroismo fomito dai fanti della "Sassari" nel corso del primo conflitto mondiale, tanto da meritare 2 M.O. V.M. per ciascun reggimento, si propone anche se appare una forzatura storica, di fornire il parere positivo ali Ufficio DAR, per rassegnazione di una "Bandiera Colonnella" ai due reggimenti in parola, ma non come proposto dal Sen. Cossiga, bensì quella originale mod.1774 con.cessa al Reggimento di Sardegna del quale le due unità ereditato "idealmente" lo spirito e le tradiz-ion.i militari sarde ( citato All.5) , Ove si approvi, approntate lettere in tal senso a firma del Capo Reparto, indirizzate rispettivamente a: - SMD per informazione; - SME - RIF per le azioni di competenza."

Ottenuta l'approvazione del Capo Reparto Affari Generali, I'Ufficio Storico comunicò subito dopo all'analogo Repai1o dello Stato Maggiore della Difesa 1' inizio delle attività relative alla concessione della "Colonnella" : " OGGETTO: Proposta del Prof Sen.. - Presidente Emerito della Repubblica Francesco COSSIGA. Concessione della "Bandiera Colon.nella" al 151° e 152° Reggimento della Brigata Sassari. R(fef n. IOI!RSS/1340/141.10 in data 1 ottobre 2002. 1. In merito a quanto rappresentato con la lettera in riferimento, si comunica che questo Stato Maggiore sta provvedendo ad espletare le attività relative alla concessione del Vessillo in oggetto . 2. Si precisa però che, al fin.e di dare un.a linearità "tradizionale " al provvedimento nella considerazione della ideale eredità tra il Reggimento di Sardegna e gli attuali Reggimenti della "Sassari", il bozzetto proposto è stato sostituito con il modello 1774 della "Bandiera Colon.nella" originale (bozzetto allegato) ." Il 17 aprile del 2003 l 'Ufficio Storico (Stato Maggiore dell'Esercito-Reparto Affari Generali-Ufficio Storico, prot. n. 20/063) redigeva l'appunto definitivo da porre all'approvazione del Capo Reparto Affari Gene282


rali nel quale, oltre a ripetere i concetti espressi nel precedente appunto datato 14 febbraio , si affermava: ""OGGETTO: Proposta del Prof. Sen.-Presidente Emerito della Repubblica Francesco COSSIGA. Concessione della " Bandiera Colonnella" al 151° e 152° Reggimento della Brigata Sassari.

APPUNTO 1. Omissis . 2. Omissis. 3. Omissis. Si propone di: - fornire, anche se appare una forzatura storica, il parere positivo all'Ufficio DAR1 , per l 'assegnazione di una "Bandiera Colonnella" ai due reggimenti in parola, ma non come proposto dal Sen. Cossiga, bensì quella originale mod. 7774 con.cessa al Reggimento di Sardegna del quale le due unità hanno ereditato "idealmente" lo spirito e le tradizioni militari sarde (citato All .5); -avviare l'iter per la concessione della "Colonnella " anche ai quattro reggimenti "più antichi" precedentemente citati . Ove si approvi, si provvederà a fornire riscontro in tal senso a SMD e ad inviare a SME RIF8 copia del presente appunto." 4 . COORDINAZIONE. con Reparto Impiego Forze , che esprime "nulla contro per quanto di competenza " proponendo, inoltre, di estendere la concessione della "Bandiera "Colon.nella " anche al 1 ° "San Giusto", al 5° "Aosta", al 9° "Bari" ed al 17° "Acqui" (All .8) ." Il 7 maggio successivo l'Ufficio Storico inviò al Capo Ufficio DAR un promemoria (Stato Maggiore dell'esercito-Reparto Affari Generali-Ufficio Storico, prot. n. 3865/1175/061) relativo alla concessione della "Colonnella" ai due reggimenti della "Sassari": "OGGETTO: proposta del Prof Sen . Presidente Emerito della Repubblica Francesco COSSIGA- concessione della "Bandiera Colonnella" al 151° e 152° Reggìmento della Brigata «Sassari». PROMEMORIA PER IL: Colonnello Giangiacomo CALLIGARIS Capo Ufficio Dottrina, Addestramento e Regolamenti 1. Lo SMD (All. l) ha inviato la proposta del Prof. Sen . Presidente Emerito della Repubblica Francesco COSSIGA tesa a concedere la "Bandiera Colonneila" al 151 ° e 152° Reggimento della Brigata «Sassari», unitam.ente a due bozzetti. 2. Al riguardo sono stati effettuati approfonditi studi storici e consulenze di collaboratori esperti in materia che hanno condotto all'elaborazione di un. bozzetto della «Bandiera Colonnella» (All. 2) in argomento, diverso da quello proposto dal Presidente Francesco COSSIGA. 3 . In. particolare, il bozzetto di vessillo elaborato è stato tratto dalla ricostruzione storica della Bandiera Colonnella modello 1774, concessa al Reggimento di Sardegna da cui spiritualmente traggono origine gli attuali Reggimenti della Brigata «Sassari» (stralcio volume "Insegne Militari Preunitarie Italiane" in All.

3) 4. In relazione a quanto menzionato, tenuto conto del parere e della proposta di codesto Reparto (apt. in All. 4). nelle more di giungere a conclusione degli approfondimenti promossi per l'estensione della concessione della Bandiera Colonnella anche a tutti i reparti di Fanteria con tradizioni risalenti al periodo in cui erano in vigore tali Vessilli ( 1 ° "San Giusto ", 5° "Aosta", 9° "Bari", l 7°"Acqui "), si fornisce parere di competenza nel senso indicato alfi.ne di avviare le procedure per la concessione del vessillo in oggetto . 5. Si rimane a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti ." Il 7 agosto 2003 il Reparto Impiego Forze diramò finalmente la circolare istitutiva della "Bandiera Colonnella" per i due reggimenti (Stato Maggiore dell'Esercito-Reparto Impiego delle Forze-Ufficio Dottrina Addestramento e Regolamenti , prot. n. 984/164.150) ne lla quale si stabiliva quanto segue: 7 Ufficio

"Dottrina, Addestramento e Regolamenti" Impiego Forze"

8 "Reparto

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"OGGETI'O: "Bandiera Colonnella" per il 151 ° e 752° reggimento de/La Brigata "Sassari''. 1. Si invia, in allegato, per opportuna conoscenza, copia della circolare istitutiva della "Bandiera Colonnella" assegnata al 151 ° ed al 152° reggimento della Brigata "Sassari" . 2. Con la circostanza, si precisa che è in corso di pubblicazione su Foglio d'Ordini dell'Esercito la circolare d 'adozione con le dimensioni, le caratteristiche e le norme d'uso del vessiLLo in argomento."

Come annunciato dal Repaito RfF, alla circolare fece seguito la pubblicazione dettagliata delle caratteristiche della nuova insegna sul Foglio d'Ordini N.4 - Esercito del 30 novembre 2003 , che 1iportiamo integralmente: "N. 2 UNIFORMI: " Bandiera Colonne/la" per il 151°edil152° reggùnento della Brigata "Sassari". 1. È istituita, per il 151 ° ed il 152° reggimento deUa "Brigata Sassari" , la "Bandiera Colonnella" di seguito rappresentata. 2 . Descrizione: drappo contornato da una cornice celeste scuro larga 1 I 5 mm, guarnita internamente ed esternamente da una .filettatura larga 5 mm. e decorata da sedici nodi di Salo,none diph1ti in oro e da sedici rosette a sette petali dipinte di bianco, recanti al centro un anello scarlatto, altemati tra loro . All'interno del campo è posta una croce di colore bianco, le cui braccia son.o larghe l 15 mm, al centro della quale è dipinta un'aquila nera al volo abbassato, cimata da corona reale dipinta in oro con perle in argento e fodera rossa, imbeccata ed armata d'oro, linguata di rosso e con le penne ed i contorni orlati in oro . L'aquila è caricata in petto di uno scudo barocco dipinto in oro al centro del quale, entro un ovale, è dipin ta l' anne di Sardegna che è : "d'argento, alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro al naturale bendate d'argento " . IL primo ed il quarto campo del drappo sono di colore turchino scuro, il secondo ed il terzo sono di colore nero; in tutti i quattro campi.figura unajiamnw a tre lingue nascente dagli angoli della cornice, di colore scarlatto con profilatura esterna m argento. 3. Dimensioni: - un quadrato di 1 ,n. e 20 cm per Lato; - asta alta 2 ni. e 23 cm; - freccia alta 25 cm; - tallone lungo 25 cm . 4 . Caratteristiche: - asta in legno rivestita di velluto rosso; il rivestimento verrà fissato mediante applicazione di chiodi in ottone dorato a testa piatta, disposti a spirale; - guaina tubolare di seta turchina dotata di fodera interna in tela, nella quale andrà infilata l'a.~ta; - fissaggio della guaina all'asta mediante chiodi di ottone dorato a testa piatta applicati parallelamente alle estremità superiore ed inferiore della guaina; - cravatte in seta azzurra lunghe 1 m. e 70 cm., larghe 16,5 cm . e guarnite da una frangia in canottiglia dorata lunga 5 cm (la lunghezza della frangia è compresa in quella totale delle cravatte); - cordoni con nappa e frangia di canottiglia d 'argento, lunghi in tutto 7 m. e 70 cm. 5. Norme d'uso: - trova collocazione, negli schieramenti alla sinistra della Bandiera di Guerra e negli sjìlamen.ti 10 passi dietro la stessa Bandiera di Guerra; - è custodita presso l'ufficio del Comandante di reggimento, dal lato opposto a quello in cui si trova la Bandiera di Guerra; - non ha la scorta ed è portata da un ufficiale nominato all'uopo; - si schiera senza che le siano resi onori di alcun genere. L'utilizzo della "Bandiera Colonnella" in circostanze diverse da quelle previste dovrà essere sottoposta alla preventiva approvazione dello Stato Maggiore dell'Esercito ." Nell'autunno del 2006 anche il Corpo Militare del Sovrano Militare Ordine dj Malta ebbe in dotazione , a 284


seguito di proposta presentata dal Comandante Generale del Corpo generale Prato di Pamparato e approvata da S.A. Eminentissima il Principe e Gran Maestro frà Andrew Bertie, la "Colonnella" spiegata durante cerimon:ìe di particolare solennità dal reparto del Corpo in unifo1me storica; le caratteristiche dell 'insegna erano le seguenti: • freccia: in metallo dorato , lavorata a traforo e recante al centro la croce di Malta in metallo argentato; la base, identica a quella deUe Bandiere di guerra e d' istituto dell'Esercito recava le seguenti iscriziorn :

• • • •

la faccetta: su due righe GUARDIE DI S.A./REGGIMENTO DELLE GALERE; 211 faccetta: su tre righe REGGIMENTO DEI VASCELLI/BATTAGLIONE DA SBARCO/CAVALLERIA DEL TURCOPILIERE9 ; 3a faccetta: su tre righe ARTIGLIERl A/DELLA RELIGIONE/REGGIMENTO DI MALTA; 4a faccetta: su tre righe: CACCIATORI MALTESI/MILIZIE DI MALTA/E DI GOZO. drappo: in seta scarlatta, quadrato di 1 metro e 20 centimetri di lato, recante al centro una grande croce di Malta di colore bianco; asta: ricoperta in velluto scarlatto fissato da chiodi d'ottone dorato a testa piatta, disposti a spirale e dotata di calciolo in ottone; cravatte: in seta scarlatta dotate di frangia in ftlo di metallo argentato; cordoni con fiocchi: argentati .

La "Colonnella" venne consegnata durante la solenne cerimonia tenutasi il 2 maggio 2007 presso la caserma "Artale" di Roma - Cecchignola, in occasione delle celebrazioni del 131 ° Anniversario della fondazio.., ne del Corpo Miliare dell'Esercito Associazione Italiana dei Cavalieri S .M.O .M., cerimonia svoltasi alla presenza di S .A. Eminentissima il Pri11cipe e Gran Maestro dell'Ordine, frà Andrew Bertie.

9 Il

tennine "Turcopiliere" indicava il comandante in capo della cavalleria dell'Ordine.

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Capitolo V

Le Bandiere della Guardia Nazionale 1860-1873

La Legge istitutiva della Guardia Nazionale promulgata iJ 4 marzo del 1848 in Piemonte stabiliva in melito alle Bandiere (Titolo III , Art. 30) quanto segue: "La Milizia comunale sarà formata , in ciaschedun Comune, per suddivisione di compagnia, per compagnie, per battaglioni e per legioni. Ciascun battaglione avrà la sua bandiera." Come si vede quindi , contrariamente alla regola allora in vigore nell'Annata Sarda e che venà poi ripresa nel 1861 dall'Esercito Italiano , anche i singoli battaglioni della Guardia Nazionale ebbero una Bandiera il cui model1o venne definito dal Regio decreto del 28 aprile seguente (R. Decreto col quale si determinano i colori, ]e forme, le dimensioni delle insegne della Guardia Nazionale) il cui testo fu il seguente: "Eugenio, Principe di Savoia Carignano, Luogotenente generale di S.M. né Regi Stati. In virtù dell'autorità a noi delegata; Sulla proposizione del Ministro Segretario di Stato per gli affari interni; Abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue: Le insegne delle Milizie comunali si comporranno di tre liste eguali e verticali in verde, bianco e rosso e porteranno al centro lo scudo di Savoia con orlo azzurro. Le dimensioni delle insegne saranno di metri 1.60 per altezza e di metri 1.50 per la larghezza.'' 1 Anche la Guardia Nazionale ebbe quindi in dotazi.one la stessa Bandiera dell 'Esercito anche se poco tempo dopo levare municipalità, soprattutto quel1e più piccole, fecero a gara nell'adottare per il proprio reparto cli Guardia Nazionale, Bandiere tricolori ornate dallo stemma del Comune, da motti , da allegorie e quant'altro tanto da costringere le autorità superiori ad intervenire in proposito: il 17 luglio del 1850 infatti il Ministero 1ichiamò all' ordine tutti con la seguente comunicazione ufficiale: "La bandiera della Guardia Nazionale, dovendo rappresentare lo Stato, ed essendo il vincolo che riunisce l'intera Nazione, deve escludere ogni idea municipale, ed essere perciò una sola in tutto lo stato; quindi sarebbe contrario alla instituzione della Guardia Nazionale, allo scopo cui mira ed allo spirito da cui deve essere informata il sovrapporre alla bandiera gli stemmi de'Municipi."2 Alla fine del 1860 la Guardia Nazionale del Regno d 'Italia, la cui forza era cresciuta a seguito dell'acquisizione di nuovi territori nei quali venne attuata la legislazione piemontese del 1848 e del 1859 - in Lombar-

1

TI 29 luglio 1848 durante una fastosa cerimonia svoltasi in Piazza d ' Armi a Torino alla presenza di S.A .R. il Principe Eugenio di Savoia vennero consegnate le Bandiere ai 12 battaglioni della Guardia Nazionale di Torino. 2 Dalla Bandiera assegnata al battaglione della G .N. di Novara furono ricavate le misure più o meno standard di questo tipo di insegne. 11 drappo tricolore era largo 1 metro e 55 centimetri e alto l metro e 65 mentre le tre fasce erano di misura diversa tra loro, quella rossa e quella verde misuravano entrambe 49 centimetri di larghezza. Quella bianca era larga 55 centimetri e recava uno scudo privo di corona lungo in t11tto 65 centimetri e largo tanto da toccare gl i orli delle altre due fasce , fregiato dalla croce e dotato di bordo azzurro largo 2 centimet1i. Il drappo veniva assicurato all'asta graze a 14 chiodi di metallo dorato a testa piatta. Sull'asta, che era alta 2 metri e 82 centimetri, rivestita dì velluto turchino e dotata di calciolo in metallo dorato lungo Jl centimetri, vi era una spirale di chiodi in metallo dorato a testa piatta costituita da 24 passaggi; la freccia, realizzata in metallo dorato e traforata, era ornata dallo stemma di Savoia racchiuso in uno scudo ovale contenuto da una targa cimata dalla corona reale. Alla base della freccia era annodata una sciarpa di seta azzuna lunga in tutto I metro e 50 centimelli, con le due estremità guarnite da frangia in canuttìglia d'argento ed un cordone in argento terminante con un fiocco a ciascuna estremità lungo 10 centimetri .

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dia il 18 giugno 1859, nelle Provincie Modenesi il 23 giugno 1859, negli ex Stati Parmensi il 16 luglio 1859, nelle Provincie dell'Emilia il 10 marzo del 1860, in Toscana il 13 ottobre 1860 , nelle Provincie ex Pontificie (Marche ed Umbria) ed infine nelle Provincie Meridionali, alla fine di quell ' anno - era posta alle dipendenze dell'Ispettorato Generale della Guardia Nazionale del Regno (R.D. n.4330 del 29 settembre 1860) e poteva contare , oltre a ben 10.708 compagnie autonome, su 89 Legioni e 570 battaglioni, tutte unità dotate di Bandiera mod. 1860 identica a quella adottata peri reparti del R. Esercito , ad eccezione del globo sul quale poggiava la freccia che in questo caso recava incisa in rilievo l'iscrizione "GUARDIA NAZIONALE DI.. ......"3. Le unità dotate di Bandiera furono quindi le seguenti: 1° Dipartimento Mili.tare (Torino). -G. N. di Torino: 4 Legioni (1 a Legione Po e Borgo Nuovo, 2a Legione Dora e Borgo Dora , 3a Legione Moncenisio e 4a Legione Monviso) per un totale di 12 battaglioni4 • - G .N. di Aosta: l battaglione. - G.N . di Ivrea: 1 battaglione. - G.N. di Pinerolo: 1 battaglione. - G.N. di Saluzzo: 1 battaglione. - G .N. di Alessandria: 1 Legione di 2 battaglioni. - G .N. di Acqui: l battaglione. - G .N . di Asti: I Legione di 2 battaglioni. - G .N . di Tortona: 1 battaglione. - G .N . di Voghera: 1 battaglione. - G .N. di Genova: 3 Legioni (1 a Legione Sestieri del Molo e della Maddalena, 2a Legione Sestieri di Portoria e di Prè, 3a Legione Sestieri di S. Teodora e di S. Vincenzo) per un totale di 9 battaglioni. - G.N. di Chiavari: 1 battaglione. - G.N. di Spezia (Levante): l battaglione. - G .N . di Porto Maurizio: I battaglione. - G .N . di Savona: 1 battaglione. - G.N. di San Remo: 1 battaglione; - G.N. di Novara: l Legione di 2 battaglioniS. - G.N. della Lomellina: (Vigevano) l battaglione. - G.N. di Vercelli: 1 Legione su 2 battaglione. 2° Dipartimento Militare (Milano). -G. N. di Milano: 4 Legioni cittadine per un totale di 16 battaglioni ed una Legione dei sobborghi detta dei "Corpi Santi" su 4 battaglioni6, le cui Bandiere furono benedette il 24 giugno 1860 nel sobborgo di Porta Ticinese; - G.N. di Lecco: 1 battaglione. - G.N. di Monza: l battaglione. - G .N. di Sondrio: l battaglione. - G.N. di Treviglio: ] battaglione.

3 La

freccja mod. 1860 di uno dei 2 battaglioni delJa Guardia Nazionale di Ravenna presenta sul globo l'iscrizione regolamentare "GUARDIA NAZIONALE" e sulla prima faccetta del piedestallo l'iscrizione, incisa ed annerita, "RAVENNA". 4 Nel 1864 le Legioni fmono ridotte a due soltanto - l" Po e 2" Borgo Dora - per un totale di 6 battaglioni . 5 Il 1° "Urbano" ed il 2° "Extraurbano" per i sobborghi di Sant' Agabio, di Sant' Andrea, dj S. Maria della Bicocca, di S. Martino e del Torrione Balducca. 6 Il 1° Porta Ticinese, il 2° Porta Vercell ina, il 3° Porta Orientale e Porta Comasina ed il 4° Po11a Nuova e Porta Vitto1ia.

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- G.N. di Brescia: 1 Legione dj 4 battaglioni. - G .N. di Bergamo: 1 Legione di 4 battaglioni. - G.N. di Como: 2 battaglioni: le Band·iere furono consegnate il 17 maggio 1860 e benedette da Mons . Marzorati, vescovo della c ittà. - G .N. di Chiari: 1 battaglione. - G.N. di Salò: l battaglione. - G .N . cli Cremona: 1 battaglione: la Bandiera venne consegnata e benedetta il 13 maggio 1860. - G .N. di Pavia: l Legione cli 2 battaglioni. - G.N. di Lodi: 1 Legione di 2 battaglioni. 3° Dipartimento Militare (Parma) . - G .N. di Parma: 6 battaglioni: le Bandiere vennero consegnate e benedette iJ 22 aprile 1860; - G .N. di Piacenza: 1 Legione di 3 battaglioni: le Bandiere vennero consegnate il 13 maggio 1860 e benedette nella chiesa di S . Antonio durante un solenne "Te Deum", "nonostante l'opposizione del capitolo". - G .N . di Guastalla: 1 battaglione. 4° Dipartimento Militare (Bologna). - G.N. di Bologna: 2 Legione per un totale di 6 battaglioni. - G .N. di Cento: l Legione di 3 battaglioni. - G .N. di Imola: 1 battaglione. -G.N. di Forlì: l battaglione. - G .N. di Faenza: 1 Legione di 2 battaglioni. - G .N. di Lugo: 1 Legione cli 2 baltaglioni. - G.N. cli Ravenna: l Legione di 2 battaglioni. - G.N . d i Ancona: J Legione di 2 battaglioni. - G.N. di Ascoli: l battaglione. - G.N . di Camerino: 1 battaglione. - G.N. di Macerata: 1 Legione di 2 battaglioni. - G.N. di Cesena: 1 battaglione: la Bandiera venne consegnata il 18 marzo 1860 e benedetta da padre Consoli il quale "pur avendo avuto l'autorizzazione della Curia.fu in seguito preseguitato dalle autorità ecclesiastiche" . - G .N. di Pesaro: l battaglione. -G.N. di Urbino: 1 battaglione. 5° Dipartimento Militare (Firenze). - G .N. di Firenze: 4 Legioni (la S. Giovanni , 2a S . Croce, 3a S. Spirito, 4a S. Maria Novella) per un totaJe di 8 battaglioni: le Bandiere furono consegnate 1'8 settembre 1861 durante una solenne cerimon.ia tenutasi al Prato Grande delle Cascine. - G.N. di Pistoia: l battaglione. - G .N. di L ivorno: 2 Legioni per un totale di 4 battaglioni: le Bandiere furono consegnate il 29 gennaio 1860 dal barone Bettino Ricasoli. - G .N. cli Pisa: l Legione di 2 battaglioni : le Bandiere furono consegnate il 26 febbraio J860 sempre dal barone Bettino Ricasoli. ,I - G .N. di Viareggio: l battaglione. - G .N. di Siena: 1 battaglione. - G .N . di Arezzo: 1 battaglione. - G.N. di Perugia: l Legione di 3 battaglioni le Bandiere furono consegnate il 28 ottobre 1860, donate dal marchese Pepoli, dalla sua consorte e dalla p1incipe Va.lentini Bonaprute. - G.N. di Rieti: 1 battaglione. 288


- G.N. di Spoleto: 1 battaglione. - G .N. di Temi: 1 battaglione. 6° Dipartimento Militare {Napoli). - G.N . di Napoli: 12 Legioni (I a S . Ferdinando, 2a Chiaia, 3" S. Giuseppe, 4a Montecalvario, sa Avvocata, 6a Stella, T' S . Carlo all'Arena, 8 3 Vicaria , 9a S. Lorenzo, 10" Mercato , 11'1 Pendino e 123 Porto) per untotale di 24 battaglioni7: le Bandiere furono consegnate nel dicembre del 1860 al Campo di Martes. - G.N. di Pozzuoli: 1 battaglione. - G .N. di Caserta: l Legione di 2 battaglioni. - G .N . di Gaeta: 1 battaglione. - G .N . di Sora: l battaglione. - G .N . di Piedi monte: l battaglione. - G.N. di Benevento: l Legione di 2 battaglioni. - G.N. di Potenza: 1 battaglione. - G .N. di Chieti: 1 battaglione. - G .N. di Teramo: 1 battaglione. - G .N . dell 'Aquila: 1 battaglione. - G .N. di Sulmona: l battaglione. - G.N. di Barletta: 1 Legione di 2 battaglioni. - G.N. di Taranto: 1 battaglione. 7° Dipartimento Militare (Palermo). - G .N. di Palermo: 11 battaglioni, dei quali 5 della "Città antica", 4 dei "Sobborghi" e 2 di "Cacciato1i mobili". - G.N. di Alcamo: 1 battaglione. -G.N. di Cefalù: 1 battaglione. -G.N. di Termini: 1 Legione di 2 battaglioni . - G.N . di Trapani: 2 battaglioni. - G .N . di Messina: 8 battaglioni, il 7° dei quali di "Bersaglieri" . - G .N. di Acìreale: 1 Legione di 2 battaglioni . - G .N. di Caltagirone: 2 battaglioni. - G .N. di Caltanissetta: 1 Legione di 2 battaglioni. - G .N . di Piazza Armerina: 1 Legione di 2 battaglìoni. - G .N . di Sciacca: l battaglione . - G .N. di Te1nnova: l battaglione. - G .N. di Siracusa: 1 Legione di 2 battaglioni . Div isione Militare di Cagliari . - G.N. di Cagliari: 1 Legione di 2 battaglioni. - G.N. di Iglesias: 1 battaglione . - G .N. di Sassari: 1 Legione di 2 battag lio ni. - G.N. di Tempio: l battaglione. Come abbiamo visto, questo era quanto prescriveva la legge in materia cli Bandiere anche per la Guardia Nazionale ma , salvo rare eccezioni, i battaglioni fecero di testa loro, soprattutto perché era usanza che i vessilli fossero confezionati , ricamati ed offerti ai reparti dalle signore dell a nobiltà e dell 'alta borghesia citta-

7 L'ordinamento

della G.N. di Napoli ricalcava quello dell'antica "Guardia di inte rna Sicurezza" attiva sotto i Borboni. Il 4 maggio L863 S.M. il Re Vitto.rio Emanuele Il consegnava aUa Guardia Nazionale le Medaglie d ' Argento al Valor Civile concesse alla G.N. con il R.D. del 24 marzo 1862, durante una solenne cerimonia svoltasi davanti alla chiesa di S . Francesco cli Paola. 8

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dina; descriveremo qui nd i tutte le Bandiere dei reparti di G .N . ad oggi conosciute . Le quattro Legioni dttadine di Milano ebbero delle Bandiere conformi al mod. 1848 piemontese , il cui drappo misurava 1 metro e 60 centimetri di altezza ed 1 metro e 50 centimetri di larghezza ed era ornato dallo scudo di Savoia privo di corona , largo 47 centimetri e alto 49 centimetri, bordato da un orlatura turchina larga solo I centimetro e staccato di 2 centimetri dalle fasce rossa e verde; l'asta e la freccia erano invece del modello regolamentare e quest'ultima recava un'unica iscrizione sul globo: "GUARDIA NAZIONALE DI MILANO" . Sotto alla freccia era infilata una rosetta forata alla quale erano cucite due cravatte lunghe 58 centimetri, ornate di frangia in canuttiglia dorata lunga 9 centimetri le quali, anziché essere di seta turchina, erano d.i colore diverso per ogni Legione, ovvero: • bianco per il l O , 2° , 3° e 4° battaglione della 1a Legione; • verde per il 5° , 6°, 7° ed 8° battaglione della 2" Legione; • cremisi per il 9°, 10° , 11 ° e 12° battaglione della 3" Legione; • turchino per il 13°, 14°, 15° e 16° battaglione della 4a Legione. Su diritto della prima cravatta era ricamata in oro l 'indicazione della Legione in leltere maiuscole romane (esempio: "I LEGIONE") mentre su quello della seconda, in lettere corsive e sempre ricamato in oro , vi era l'indicazione della Legione e del battaglione (esempio: "L.e IV" e "B.e 3°"). Ogni Bandiera era poi ornata , secondo una tradizione mutuata dai reggimenti di fanteria dell'Esercito imperiale austriaco , da due "stole" , simili alle cravatte ma più larghe e più lunghe, confezionate con pesante velluto di seta e riccam.e nte decorate da stemmi araldici, da fogliame, da motti e da iscrizioni allegoriche allora molto in voga, che venivano appese al disotto della freccia; le caratteristiche di queste stole erano le seguenti: l a Legione • 1° Battaglione: stola di colore bianco bordata lungo gli orli da un rabesco costituito da fogli e di alloro ricamate in oro , i cui interstiz.i erano rifiniti con filo di seta turchina, verde e rossa e guarnita da un frangia di grossa grovigliola d ' oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - 1a stola: al diritto , disposta in lungo, l'iscriz ione "LEGIONE I 3 " con al disotto lo stemma di Milano e la data "MARZO 18" ricamata in largo; al rovescio, sempre disposta in lungo , l'iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "PRO LIBERTATE PATRIAE" con al disotto lo stemma Reale; al rovescio , sempre disposta in lungo , l'iscrizione "BATTAGLIONE l 0 " con a] disotto lo stemma Reale; • 2° battaglione: stola di colore bianco guarnita da un frangia di grossa grovigliola d'oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - P stola: al diritto, disposta in lungo , l'iscrizione "LEGIONE la" con al disotto lo stemma di Reale ; al rovescio , sempre disposta in lungo, l' iscrizione "G .N . DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due ranù d'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "ORA E SEMPRE" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo , l 'iscrizione "BATTAGLIONE 2°" con al disotto gli stessi rabeschi in oro; • 3° battaglione: stola di colore bianco guarnita da un frangia di grossa grovigliola d'oro: Je iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - 1a stola: al diritto , disposta in lungo , l' iscri zione "LEGIONE la" con al disotto lo stemma di Reale; al rovescio , sempre disposta in lungo, l'iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano . Entrambi gli stemnù erano racchiusi tra due rami d'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo , il motto " UNIONE E FORZA" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio , sempre disposta in lungo , l'iscrizio ne "BATTAGLIONE 3°" con al disotto gli stessi rabesch:i in oro; 290


• 4° battaglione: stola di colore bianco guarnita da un frangia di grossa grovigliola d 'oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - l '; stola: al diritto, disposta in lungo , J'iscrizione " LEGIONE 1*'" con al disotto lo stemma di Reale ; al rovescio , sempre disposta in lungo , l' iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due rami d 'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo , il motto " ONORE E PATRIA" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo, l'iscrizione "BATTAGLIONE 4°" con al disotto gli stessi rabeschi in oro ma di disegno diverso dagli altri; 2a Legione • 1° Battaglione: stola di colore verde guarnita da un frangia di grossa grovigliola d 'oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: 3 ] stola: al diritto , disposta in lungo , l ' iscrizione "LEGIONE 2a" con al disotto lo stemma Reale; al rovescio, sempre disposta in lungo, l'iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma cli Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due rami d'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo , il motto "VALORE E CONCORDIA" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo , l'iscrizione "BATTAGLIONE 1°" con al disotto gli stessi rabeschi; • 2° Battaglione: stola di colore verde guarnita da un frangia di grossa grov igliola d 'oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - 1a stola: al diritto , disposta in lungo, l'iscrizione "LEGIONE 2a" con al disotto lo stemma Reale; al rovescio, sempre disposta in lungo, l ' iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due rami d ' alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo, il motto "UNITÀ E VITTORlA" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio , sempre disposta in lungo , l ' iscrizione "BATTAGLIONE 2°'' con al disotto gli stessi rabeschi; • 3° Battaghone: stoh1 di colore verde guarnita da un frangia di grossa grovigliola d'oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - l a stola: al diritto, disposta in lungo, l'iscrizione "LEGIONE 2a" con al disotto lo stemma Reale ; aJ rovescio, sempre disposta in lungo, l'iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due rami d'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "FEDE ED UNIONE" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio , sempre disposta in lungo , l'iscrizione "BATTAGLIONE 3°" con al disotto gli stessi rabeschi; • 4° Battaglione: stola di colore verde guarnita da un frangia di grossa grovigliola d ' oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - l a stola: al diritto , disposta in lungo , l' iscrizione "LEGIONE 2"" con al disotto lo stenm1a Reale; al rovescio , sempre disposta in lungo , l 'iscrizione "G .N. DI MILANO" con al disotto Jo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due rami d 'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo , il motto "DALL' ALPI A SCILLA" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo , l'iscrizione "BATTAGLIONE 4°" con al disotto gli stess.i rabeschi ; 3a Legione • 1° Battaglione: stola di colore cremisi guarnita da un frangia di grossa grovigliola d ' oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti : - 1~ stola: al diritto, disposta in lungo , l'iscrizione "LEGIONE 3a" con al disotto lo stemma Reale; al rovescio, sempre disposta in lungo, l' iscrizione "G .N. DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due rami d'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo, il motto "IN VITTORIO VTTTORIA" con al disotto dei rabe291


schi ricamati in oro; al rovescio , sempre disposta in lungo , l'iscrizione "BATTAGLIONE l 0 " con al disotto gli stessi rabeschi; • 2° Battaglione: stola di colore verde guarnita da un frangia di grossa grovigliola d 'oro: le isc1izioni e g1i ornamenti erano i seguenti: - la stola: al diritto, disposta in lungo , l 'iscrizione "LEGIONE 2~"' con al disotto lo stemma Reale; al rovescio, sempre disposta in lungo , l'iscrizione " G.N. DI MlLANO" con al disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi. erano racchiusi tra due rami d'alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo, il motto "LIBERTÀ NELLA LEGGE" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo , l'iscrizione "BATTAGLIONE 2°" con al disotto gli stessi rabeschi; • 3° Battaglione: stola di colore verde guarn.ita da un frangia di grossa grovigliola d 'oro: le isc1izioni e gli ornamenti erano i seguenti: - l a stola: al diritto, disposta in lungo, l'iscrizione "LEGIONE 2a" con al disotto lo stemma Reale; al rovescio, sempre disposta in lungo, l' iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmj erano racchiusi tra due rami. d'alloro r.i camati in oro; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo, il motto "IN HOC SIGNO VINCES" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo , l 'iscrizione "BATTAGLIONE 3°" con al disotto glj stessi rabeschi; • 4° Battaglione: stola di colore verde guarnita da un frang ia di grossa grovigliola d'oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - l a stola: al diritto, disposta in lungo, l'iscrizione "LEGIONE 2a" con al disotto lo stemma Reale; al rovescio , sempre disposta in lungo, l'iscrizione "G.N. DI MILANO" con a] disotto lo stemma di Milano. Entrambi gli stemmi erano racchiusi tra due rami d'aUoro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "ARMI E COSTANZA" con al disotto dei rabeschi ricamati in oro; al rovescio , sempre disposta in lungo , 1'iscrizione "BATTAGLIONE 4 °" con al disotto gli stessi rabeschi; 4a Legione • 1° Battaglione : stola di colore turchino guarnita da un frangia di grossa grovigliol.a d'oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - la stola: al diritto, disposta in lungo, l'iscrizione "LEGIONE 4a" con al disotto 1o stemma Reale; al rovescio, sempre disposta in lungo, l 'iscri zione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma Reale racchiuso tra due rami di alloro ricamati in oro; · - 2a stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "FIDUS ET AUDAX" con al disotto lo stemma di Milano con dei rabeschi terminali ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo, l' iscrizione "BATTAGLIONE 1°" con al disotto gli stessi rabesclù; • 2° Battaglione: stola di colore turchino guarnita da un frangia di grossa grovigliola d'oro: le iscrizio1ù e gli ornamenti erano i seguenti: - I a stola: al diritto, disposta in lungo, l'iscrizione "LEGIONE 4"" con al disotto lo stemma Reale; al rovescio, sempre disposta in lungo, l'iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma Reale racchiuso tra due rami di alloro ricamati in oro; - 2" stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "DIO LA PROTEGGA" con al disotto lo stemma di Milano con dei rabeschi terminali 1icamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo, l'iscrizione "BATTAGLIONE 2°" con al disotto gli stessi rabesclù; • 3° Battaglione: stola di colore turchino guarnita da un frangia di grossa grovigliola d'oro: le iscrizioni e gli ornament i erano i seguenti: - 13 stola: al diritto, disposta in lungo, l'iscrizione "LEGIONE 4a" con al disotto lo stemma Reale; al. rovescio , sempre disposta in lungo, l'iscrizione "G.N. DI MILANO" con al disotto lo stemma Reale racchiuso tra due rami di alloro ricamati in oro; 292


- 2" stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "UNITI E FIDENTI" con al disotto lo stemma di Milano con dei rabeschi temùnali ricamati in oro; al rovescio , sempre disposta in lungo, l'iscrizione "BATTAGLIONE 3°" con al disotto gli stessi rabeschi; • 4° Battaglione: stola di colore turchino guarnita da un frangia di grossa grovigliola d ' oro: le iscrizioni e gli ornamenti erano i seguenti: - 1a stola: al diritto, disposta in lungo, l ' iscrizione "LEGIONE 4"" con al disotto lo stemma Reale ; al rovescio, sempre disposta in lungo, 1' iscrizione "G .N . DI MILANO" con al disotto lo stemma Reale racchiuso tra due rami di alloro ricamati in oro; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo, il motto "FRANGAR NON FLECTAR" con al disotto lo stemma di Milano con dei rabeschi terminali ricamati in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo, l' iscri zione "BATTAGLIONE 4°" con al disotto gli stessi rabeschi; Le Bandiere dei 4 battaglioni della Legione dei "Corpi Santi" di Milano , pur simili a quelle cittadine, presentavano alcune differenze quali lo scudo del drappo, che era cimato dalla corona reale ricamata in seta gialla e la freccia, che era invece quella usata sulle Bandiere piemontesi mod. 1848; ogni battaglione aveva la propria stola di colore diverso guarnita di frangia in oro , tmchina per il 1°, rossa per il 2°, bianca per il 3° e verde per il 4°, anche in questo caso ricoperte di ornamenti, di stemmi e di motti: • 1° battaglione: - 1a stola: al diritto, disposta in lungo, l'iscrizione "GUARDIA NAZIONALEa" con a] disotto lo stemma Reale attorniato da bandiere e 1' iscrizione "ANNO 1860" ricamata in largo; al rovescio , sempre disposta in lungo , il motto "DIO PATRIA E DIRITTO" con al disotto lo stemma del sobborgo cimato da corona reale - d'argento allo sgabello di rosso- e l'iscrizione "PORTA TICINESE" ricamata in oro in largo; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo, l'isc1izione "BATTAGLIONE PRIMO" con al disotto lo stemma Rea1e attorniato da bandiere e l'iscrizione "ANNO 1860" ricamata in largo; al rovescio , sempre disposta in lungo , ma su due righe, l'iscrizione "LEGIONE DEI CORPI SANTI/Dl Mll.,ANO" con al disotto lo stemma del sobborgo cimato da corona reale- troncato di rosso e d ' argento - e l'iscrizione "PORTA VERCELLINA" ricamata in oro in largo; • 2° battaglione: - la stola: al dir,itto , disposta in lungo, l'iscrizione "GUARDIA NAZIONALEa" con al disotto lo stemma Rea1e al rovescio, sempre disposta in lungo ma su due righe, l'iscrizione "LEGIONE DEI CC.SS .IDI MILANO" con al disotto lo stemma Reale. L' orlo inferiore era ornato da un ricamo in oro a foglie di alloro e di quercia alternate; - 2a stola: al diritto, disposta in lungo , il motto "DIO E PATRIA" con al disotto un grande rabesco ricamato in oro; al rovescio, sempre disposta in lungo , l'iscrizione "BATTAGLIONE 2°" con al disotto lo stesso grande rabesco del dilitto. L' orlo inferiore era ornato da un ricamo in oro a foglie di alloro; • 3° battaglione: le stole erano bordate eia un ricamo in oro a foglie di alloro; - 111 stola: al diritto, disposta in lungo, l 'iscrjzione "GUARDIA NAZIONALEa" con al disotto lo stemma del sobborgo cimato da corona reale- d'argento al leone rampante d ' oro - e l' isc1izione "PORTA ORIENTALE" ricamata in oro in largo; al rovescio , sempre disposta in lungo ma s u due righe, il motto "SIATE FORTI:/SARETE INDIPENDENTI" con al disotto lo stemma del sobborgo cimato da corona reale - Scaccato di rosso e d 'argento - e l'iscrizione "PORTA COMASINA" ricamata in oro in largo; - 2a stola: al diritto , disposta in lungo, l'iscrizione "BATTAGLIONE TERZO" con ,ù disotto lo stemma del sobborgo cimato da corona reale -:inqumiato d'argento e di nero - e l' iscrizione "PORTA NUOVA" ricamata :in oro in largo; al rovescio, sempre disposta in lungo, ma su due 1ighe, l'iscrizione "LEGlONE DEI CORPI SANTI/DI MILANO" con al disotto lo stemma del sobborgo cimato da corona reale - d 'argento aJla croce di rosso - e l'iscrizione "PORTA VITTORIA" ricamata in oro in largo; 293


• 4° battaglione: le stole erano bordate da un ricamo in oro a foglie di alloro applicato solo s ul diritto; - Ia stola: al diritto, disposta in lungo , l'iscrizione "GUARDIA NAZIONALEa" con al disotto lo stemma di Milano cimato da corona real e; al rovescio, sempre disposta in lungo ma su due righe, l'iscrizione "LEGIONE DEI CORPI SANTI/DI MILANO" con al disotto uno stemma cimato da corona reale che recava l'Arco della Pace d'argento in campo d 'oro; 3 - 2 stola: al diritto, disposta in lungo , l'iscrizione "GUARDIA NAZIONALE" con al disotto un trofeo d'armi composto da un elmo , una bandoliera ed una spada ricamati in oro; al rovescio , sempre disposta in lungo, il motto "PROSEGUIAMO IMPAVIDI" con al disotto un trofeo d 'anni composto da un tamburo ed un fucile attorniati da ricanù in oro. Le Bandiere dei quattro battaglioni della G.N. di Bergamo, del tutto sinùli a quelle di Milano e dotate di freccia mod. 1860, erano anch'esse ornate da sto1e riccamente ricamate dalle signore della città. Erano in raso di colore bianco per il l O ed il 2° battaglione ed in velluto di seta di colore rosso per il 3° ed il 4 ° battaglione; gli ornamenti e le iscrizioni che decoravano solo il diritto delle stole erano i seguenti: O - J e 2° battaglione: sulla prima stola vi era l ' iscrizione indicante il battaglione: " GUARDIA NAZIONALE battaglione primo" oppure "GUA RDIA NAZIONALE battaglione secondo", con al fondo lo stemma reale; s ulla seconda, per entrambi i battaglioni vi era il motto: "Fratellanza dei popoli è l'eccidio dei tiranni" con al disotto lo stemma di Bergamo; - 3° e 4° battaglione: anche in questo caso sulla prima stola vi era J'isc1izione indicante il battaglione: "GUARDIA NAZIONALE battaglione terzo" oppure " GUARDIA NAZIONALE battaglione quarto" con al fondo lo stemma reale. Sulla seconda, per entrambi i battaglioni vi era il motto: "L'unione nella libertà è la nostra forza" con al disotto lo stemma di Bergamo. Nell'agosto del 1866 la legislazione riguardante la Guardia Nazionale fu estesa alle Provincie Venete. Il 16 ottobre 1867 vennero consegnate le Bandiere mod. 1860 alla Legione della G.N. di Verona fo rte di due battaglioni, durante una cerimonia svoltasi nell ' atrio del palazzo della Gran Guardia alla presenza del sindàco marchese Carlotti e di otto signore veronesi tra]e quali la madrina dell' evento , contessa Eleonora Ludolf, consorte del comandante della divisione militare generale Giuseppe Salvatore Pianell. Anche la Guardia Nazionale di Venezia, costituita da 2 Legio1ù per un totale di 8 battaglioni, ebbe delle Bandiere mod. 1860 tutte ed otto ornate da una sola stola in velluto di seta celeste ricamata da una signora appartenente alla nobiltà cittadina ed ornata da sigle, da iscrizioni vari.e e da frange in argento, le cui caratteristiche erano le seguenti: ' l " Legione • 1° battaglione: al diritto l ' iscrizione "G.N. DI VENEZIA" con al disotto la sigla "N.M.L." e ancora al disotto "LEGIONE la"; al rovescio, su due righe il motto"LA CONCORDIA/FA LA FORZA" con al disotto "BATTAGLIONE 1°"; • 2° battaglione: al diritto l'iscrizione "G.N. DI VENEZIA" con al disotto la sigla "E.L.F." e ancora al disotto "LEGIONE l 3"; al rovescio il motto"DIO E PATRIA" con al disotto "BATTAGLIONE 2°"; • 3° battaglione: al diritto l'iscrizione "G.N. DI VENEZIA" con al disotto la sigla c::oronata "L.P.R .." posta sopra "LEGIONE J3"; al rovescio il motto"UNIONE E FORZA" con al disotto "BATTAGLIONE 3°"; • 4° battaglione: al diritto l'iscrizione "G.N. DI VENEZIA" con al disotto lo stemma di Venezia racchiuso tra due rami di alloro e ancora al disotto "LEGIONE 1a,, posta sopra lo stemma sabaudo; al rovescio il motto"DOVERE E DIRIITO" con al disotto la sigla "M.A.P." racchiusa tra due rami di alloro e, ancora sotto l'iscrizione su due righe "BATTAGLIONE 4°/anno 1867'', quest'ultima racchiusa tra due rami di alloro; 2a Legione • J O battaglione: al diritto l'iscrizione "G .N . DI VENEZIA" con al disotto la sigla "M.C .G ." sormonta294


ta da corona reale; al rrovescio , su due righe, il motto "SIMBOLO DI ONORENESSILLO DI GLORIA" con al disotto l'iscrizione "BATTAGLIONE 1°"; • 2° battaglione: al diritto 1' iscrizione "G .N. DI VENEZIA" con al disotto 1' iscrizione "SAVOJA" poste sulla sigla "L.L.C." racchiusa tra due rami di alloro; al rovescio, l'iscrizìone"BATTAGLIONE 2°" con a1 disotto , su due righe, il motto "SENNO E AMOR/DI PATRIA"; • 3° battaglione: a1 diritto l'iscrizione "G.N. DI VENEZIA" con al disotto, su due righe, il motto "VIGILE ALL' ORDINE/COLLA CONCORDIA"; al rovescio l'iscrizione"LEGIONE 2a" con al disotto "BATTAGLIONE 3°"; • 4° battaglione: al diritto l'isc1izione "G.N. Dr VENEZIA" con al disotto "LEGIONE 2a" posta sopra lo stemma sabaudo; al rovescio, su due righe il motto"OGNI VILTÀ CONVIENI CHE QUI SIA MORTA" con al disotto la sigla "E.M.G." racchiusa tra due rami di alloro e posta sopra l'iscrizione su due righe "BATTAGLIONE 4°/anno 186ì', quest'ultima racchiusa tra due rami di alloro. Nel febbraio del 1871 venne istituita la Guardia Nazionale di Roma costituita da 4 Legioni per un totale di 16 battaglioni9, che ebbero tutti una Bandiera mod. 1860. Ne1 1873 i1 comando della Guardia Nazionale di Torino inviò in dono a quella di Roma una delle sue Bandiere. Ciascuno dei 220 battaglioni mobili della Guardia Nazionale costituiti, almeno sulla carta, il 4 agosto del J 861 dalla "Legge per il riordinamento e l'armamento deJla Guardia Nazionale mobile" avrebbe dovuto ricevere una Bandiera mod. 1860 10 ali 'atto del!' eventuale mobilitazione. Tra il 20 ed il 25 settembre del J861 ne vennero mobilitati 8 - Tortona, Breno, Chiavari, Ravenna, Cesena, Casalmaggiore, Cagliari e Sassari che furono destinati in parte nelle Marche -Tortona, Breno, Ravenna , Cesena e Casalmaggiore - e parte in Umbria - Chiavari, Cagliari e Sassari - e a tutti fu consegnata un ' insegna conforme a quella dei reparti dell'Esercito. Questi primi battaglioru rimasero in servizio fino al dicembre del 1861 quando furono richiamati per essere smobilitati e sostituiti da altri otto - Castiglione dello Stiviere, Lucca, Lugo, Oristano, Clusone, Rimini, Savona e Susa - mobilitati per l'occasione ed inviati, anch'essi provvisti di Bandiera mod. 1860, nelle Marche e neJ1 'Umbria con compiti di presidio. Tenni nata la campagna del 1860 con l'annessione al Regno di gran parte deg.lì Stati Pontifici, il governo proseguì l'opera di organizzazione dei reparti di Guardia Nazionale mobile pubblicando il 31 lugl io del 1862 il "Regio Decreto che approva il regolamento per l'esecuzione della Legge 4 agosto 1861 sulla Guardia Nazionale mobile" completato poi, 1'8 febbraio 1863 , dalla pubblicazione della composizione dettagliata dei 220 battaglioni mobili previsti appunto dalla legge del 4 agosto 1861 che uniformava l'organizzazione dei battaglioni del centro-nord a quelli delle provincie meridionali. La campagna del 1866 porse l' occasione per verificare l 'affidabi] ità e 1'efficienza della struttura creata nel 1863-64. In quella occas ione venne progressivamente decretata la mobilitazione di numerosi battaglioni della Guardia Nazionale destinati a rimpiazzare i reparti dell'Esercito inviati al fronte, soprattutto al sud dove il brigantaggio era sempre attivo, anche se meno virulento che in passato. Tra l'inizio di agosto e la fine cli novembre del 1866 vennero messi sul piede di mobilitazione ben 48 battaglioni, e più precisamente: - 7 agosto: 27° battaglione (Bobbio e Novi);

9 La l" Legione ebbe tre battaglioni del rione Monti (1) ed il 4° del rio ne Trev i (II); la 2" Legio1Je ebbe un battagl ione dì ciascuno

dei rionj Colonna, (III) Campo Marzio, (IV) Ponte, (V) e Parìone (VT); la 3" Legione ebbe un battaglione di ciascuno dei rioni Regola, (VII) S. Eustachio, (Vll) Pigna (IX) e Campitel)j (X); la 4" Legione infine ebbe un battaglione cli ciascuno dei rioni S. Angelo, (Xl) Ripa, (XII) Trastevere (XIII) e Borgo (XIV). 10 Nell 'organico dello Stato Maggiore dì ogni battaglione figurava infatti un sergente portabandiera .

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- l O agosto: 190° (Cosenza) e 217° (Oristano); - 18 agosto: 181 ° (Vallo), 193° (Nicastro) e 197° (Palmi); - 25 agosto: 165° e 166° (Napoli); - 27 agosto: 24° (Valsesia, Ossola e Pallanza) e 29° (Milano): - 1 settembre: 175° (Salerno) e 194° (Catanzaro); - 8 settembre: 74° (Pisa) e 124° (Chieti); - 12 settembre: 57° (Savona, Albenga e Porto Maurizio) , 58° (Porto Maurizio e S. Remo) , 169° (Avellino) , 215° (Cagliari), 218° (Oristano, Alghero ed Ozieri) e 219° (Sassari e Tempio); - J9 settembre: 44° (Clusone e Breno), 45° (Sondrio) e 182° (Potenza); - 23 settembre: 157° (Benevento) e 185° (Matera); - 26 settembre: 136° (Bovino); - 3 ottobre: 118° (Ancona); - 5 ottobre: 118° (B rindisi); - 6 ottobre: 122° (Teramo), 123° (Penne), 125° (L'Aqui la) , 128° (Vasto, Sulmona e Lanciano), 130° (Avezzano), 131° (Larino), 132° (Campobasso), 134° (Foggia), 154° (Gaeta), 199° (Reggio), 139° (Bari I) , 144° (Lecce), 148° (Sora), 142° (Altamura), 140° (Bari Il), 147° (Taranto) e 150° (Sulmona, Campobasso ed Isernia); - 13 ottobre: l O e 2° battaglione Volontari Guardia Nazionale di Belluno e battaglione Volontari Guardia Nazonale di Vicenza; - 20 novembre: 217° (Oristano). Ad eccezione del 44° e del 45° baltaglione valtellinesi, che furono aggregati al Corpo Volontari Nazionalj di Garibaldi e che sostennero magnificamente il battesimo del fuoco contro gli austriaci, tutti gli altri vennero adibiti a compiti puramenti presidiari e di scorta ai. convogli .1 battaglioni meridionali, al contrario, continuarono ad appoggiare gli esigui reparti deil 'Esercito nelle operazioni antibrigantaggio , comportandosi tutto sommato più che dignitosamente nonostante il parere corrente degli storici che li hanno sempre considerati soltanto dei comprimari di scarsa utilità. Chiusa la campagna, a partire dal mese di luglio iniziò la progressiva smobilitazione di questi reparti; la sequenza delle operazioni di smobilitazione fu la seguente: - 21 luglio: licenziamento del 163° e del 164° battaglione; - 1O agosto: licenziamento del 190° battaglione; - 27 agosto: licenziamento del 24° e del 29° battaglione; - 28 agosto: licenziamento del 1°, dell'830, dell ' 860, dell'87°, dell '880, del 104°, del 106°, del 109° e del J12° battaglione; - 29 agosto: licenziamento del 204°, del 206°, del 210° e del 214° battaglione; - I settembre: licenziamento del 194° battaglione; - 8 settembre: licenziamento del 27°, del 74° e del 124° battaglione; - 19 settembre: licenziamento del 44° , del 45° e del 182° battaglione; - 22 settembre: licenziamento del 58° e de] 201 ° battaglione; - 23 settembre: licenziamento del 185° e del 157° battaglione; - 26 settembre: licenziamento del 136°, del 208°, del 212° e del 213° battagJ ione; - 3 ottobre: licenziamento del 118° e del 169° battaglione; - 5 ottobre: licenziamento del 143° battaglione; - 6 ottobre: licenziamento del 122°, del 125° , del 128° , del 130° , del 131° , del 132°, del 154° , del 199°, del 134°, del 139°, del 144°, de] 148°, del 150° , del 142°, del 147° e del 148° battaglione; - 13 ottobre: licenziamento del 1° e del 2° battaglione Volontari Guardia Nazionale di Belluno e dell ' analoga formazione di Vicenza; - 20 ottobre: licenziamento del 217°, del 218° e del 219° battaglione. Dopo gli eventi del 1866 per la Guardia Nazionale iniziò un lento ma inesorabile declino dovuto all 'ostra296


cismo dei comuni , al raffreddarsi dell'entusias mo popolare ed al disinteresse delle autorità militari. Nel 1871 le riforme attuate dal ministro Ricotti toccarono anche la Guardia Nazionale che fu di fatto sostituita da un nuovo organismo - la Milizia Territoriale - che avrebbe costituito la riserva dell'armata composta da tutti gli iscritti alla 3a categoria e dalle ultime classi di leva congedate , circa 900.000 uomini , che vennero ripartiti , come accadeva per la Guardia Nazionale, in unità di fanteria, di bersaglieri, di cavalleria e d'artiglieria. Con la legge de] 7 giugno 1875: l'ultimo provvedimento riguardante la Guardia Nazionale: venne conservata per quattro aru1i la facoltà di organizzare in caso di guerra i vecchi battaglioni mobili , in modo tale da consentire alla nuova struttura de1la Milizia Te1Tit01i.ale di raggiungere la struttura prevista dalle legge istitutiva del 1871. Per quanto riguarda le Bandiere assegnate ai battaglioni mobili della Guardia Nazionale, l ' unico esemplare conosciuto è quello che appartenne al 1° dei tre battaglioni di Milano che il 14 settembre 1860 furono mandati di presidio ad Alessandria e a Bologna, e le cui Bandiere furono benedette alcuni g iorni prima durante una messa soleru1e celebrata dal vescovo mons. Vitali alla presenza del sindaco Beretta. La Bandiera in questione era strettamente conforme a quelle mod. 1860 dell'Esercito ma era ornata da due cravatte di seta, la prima di colore turchino ornata da frangia in canuttiglia d 'argento e con l'iscrizione ricamata in argento "Guardia Naz. Mobile di Milano - BattagUone l" , la seconda di colore bianco ornata da frangia in canuttiglia d 'oro con l ' iscrizione , pure ricamata in oro , "La Guardia Nazionale di Milano -Ai caduti il 24 giugno 1859".

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Capitolo VI

Le Bandiere del Corpo della Guardia di Finanza 1914-2006

L'antico "Corpo della Guardia Doganale" istituito con la Legge n. 616 del 1862 venne trasformato dalla Legge 8 aprile 1881 n.149 in "Corpo delle Guardie di Finanze" e fu dichiarato parte integrante delle forze militari di guerra dello Stato; cinque anni più tardi assunse la denominazione di "Corpo della Regia Guardia di Finanza" e fu struttmato su un Comando Generale, su 8 legioni territoriali , la Scuola Ufficiali e la Legione Allievi, Iicevendo nel 1907 il simbolo esteriore della condizione militare ne] nostro paese, le stellette al bavero dell'uniforme. Il Corpo ricevette la Bandiera - che fu affidata alla Legione Allievi e consegnata solo il 7 giugno del 19 I 4 durante una solenne ceiimonia tenutasi a Roma alla presenza di S.M. il Re Vittorio Emanuele III 1 - dopo la relazione del Ministro delle F inanze Spingardi, alla quale fece seguito il Regio decreto del 2 giugno 1911 (G .M. N .325 - Disposizioni Varie - R. decreto col quale è concesso l'uso della bandiera nazionale alla R. Guardia di Finanza - (segretariato generale); il testo dei due documenti fu il seguente: "Sire, Alla Maestà Vostra è ben noto quanto ardimentosa ed efficace sia stata L'azione dei.finanzieri nelle vicende epiche del nostro risorgimento nazionale. Non v' e quasi alcuno dei moti insurrezionali o delle guerre combattute in Italia contro lo straniero, in cui non rifu.lgano l'ardore, l'intrepidezza e lo spinto di sacrificio dei finanzieri . Allo scopo quindi di perpetuare il ricordo delle belle tradizioni militari e patriottiche che costituiscono il patrimonio prezioso della R. Guardia di Finanza, per cura del Comando Generale del Corpo sono stati eseguiti studi e ricerche per ricostruire con precisa verità storica i fasti gloriosi dei .finanzieri; e la documentazione, che fin qui ne è statafatta,perm.ette di stabilire, anche nei particolari, che essi hanno preso collettivamente parte ai moti insurrezionali ed alle campagne di guerra degli anni 1848, 1849, 1859, 1860, 1866. Sembrò quindi che il sangue generosamente versato dai predecessori della R Guardia di Finanza nei difficili cimenti del patrio riscatto meritasse di essere degnamente onorato in questo anno in cui si celebra con tanta solennità il cinquantenario della nostra indipendenza e che in niuna guisa m.igliore si potesse farlo che concedendo al Corpo stesso il simbolo glorioso e sacro della unità della patria italiana. Nella .fiducia che la Maestà Vostra voglia benignamente accogliere questa doverosa proposta, sottopongo all'Augusta Vostra firma il decreto di concessione della Bandiera alla R . Guardia di Finanza. Il Ministro P. SPINGARDJ" "VJITORIO EMANUELE III, ecc . ecc. RE D'ITALIA Visto il R. decreto 25 marzo 1860; Sulla proposta del Nostro ministro segretario di Stato per gli affari della guerra; Abbiamo decretato e decretiamo:

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La mattina del 7 giugno 1914, festa dello Statuto, ebbe luogo ai prati di Tor di Quinto la consegna della Bandiera alla R . Guardia di Finanza. La cerimonia si svolse secondo le fonnalità regolamentari e S.M. il Re consegnò la Bandiera al Comandante generale del Corpo, maggiore generale Zavattari Oreste, pronunziando le seguenti parole: "Alla R. Guardia di Finanza, che nelle lotte per la indipendenza nazionale e nella recente guerra libica diede tante prove di patriottismo e di valore, consegno questa Bandiera, con la fiducia che saprà, in ogni occasione, gelosamente custodirla e mostrarsi degna dell'altissimo onore che le viene oggi conferito." Quindi il cappellano maggiore di Corte, monsignor Beccaria, celebrò il rito della benedizione religiosa.

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Aticolo unica È concesso al corpo della R . guardia di finanza l'uso della bandiera nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria. La bandiera è data in consegna al comando generale della R. guardia di finanza. ]l predetto Nostro ministro è incaricato della esecuzione del presente decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Roma, addì 2 giugno 1911. VI1T0RI0 EMANUELE P. Spingardi" La consegna fu preceduta dall'ordine del giorno del comandante generale, il cui testo fu il seguente:

"ORDINE DEL GIORNO "Ufficiali, sottufficiali. appuntati e guardie, domenica, 7 giugno, nella ricorrenza della festa nazionale dello Statuto, Sua Maestà il Re consegnerà al Corpo la Bandiera concessa con Augusto Suo Decreto il 2 giugno 1911. La giornata del 7 giugno deve essere indimenticabile per i Finanzieri d'Italia, perché essa è la sin.tesi di una grande e nobile aspirazione, la consacrazione delle alte benemerenze del Corpo, il tributo reso ai prodi predecessori che generosamente versarono il loro sangue nei dffficili cimenti del patrio riscatto. Io rammento a voi l'alto significato di quest'atto del Nostro Re; voi ricordate che, in.possesso del simbolo glorioso e sacro della unità della patria italiana, dovete, ora e sempre, ispirare le vostre azioni ai più elevati sentimenti onde si adorna il cittadino esemplare, il valoroso soldato italiano. Sia la vostra Bandiera il faro luminoso che vi guidi in ogni impresa, e sia bello e santo per voi dare all'occorrenza anco la vita per la gloria del Corpo, per il bene inseparabile del Re e della Patria . Ricordate con orgoglio e gratitudine i vostri compagni d'armi, che tanto hanno fatto per preparare quest'ascesa gloriosa al Corpo; e se mai avvenga, nelle dure prove del vostro servizio, materiato di abnegazione e di sacrificio, che stia per venire meno La vostra.fede, richiamate alla mente la CARA E BENEDETTA VOSTRA BANDIERA, e proseguite, confortati e sicuri, nella via dell'onore e del dovere: unica aspirazione di ogni nobile esistenza . Ufficiali , sottufficiali, appuntati e guardie, sventoli al sole radioso il santo vessillo; parlino quei colori ora e sempre alle vostre anime generose e forti «con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la Patria sta e si augusta»; ed erompa dai nostri petti il grido gagliardo che dica alle genti d'Italia il palpito delle nostre anime riconoscenti e devote: VIVA ILRE. Dato a Roma, il 4 giugno 1914. Il Maggior Generale COMANDANTE GENERALE O . ZAVATTARI" Sulle faccette del gambo della freccia furono incise le iscrizionj le seguenti: la faccetta

GUARDIA DOGANALE (1862) GUARDIA DI FINANZA (1881) R. GUARDIA DI FINANZA (1906) BANDIERA (1911)

2a faccetta e successive 1848 MILANO CINQUE GIORNATE ROCCA D 'ANFO UDINE 299


SORIO E MONTEBELLO VICENZA PALMANOVA BOLOGNA (8 AGOSTO) 1849 BOLOGNA (8- 16 MAGGIO) ANCONA-ROMA-PALESTRINA-VENEZIA 1859 LAGO MAGGIORE 1860 URBINO E FOSSOMBRONE 1866 STELVIO E TONALE La circolare del 31 maggio 1925 2 (G.M. - n.277 SERVIZIO TERRITORIALE - ONORIFICENZE ERICOMPENSE - Iscrizioni da incidere sul gambo delle frecce delle bandiere e degli stendardi e sulle targhe dei labari per la guerra 19 15-1918 . Date dei fatti d'arme che devono essere commemorate dall'Esercito e dalle varie amù e corpi .) autorizzò l'incisione delle seguenti iscrizione sul gambo deUa freccia: 3a faccetta e successive CAMPAGNE DI GUERRA 1915-16-17- 18 1915-ALA (27 maggio) M . CROCE CARNICO (9- 19 GIUGNO) PODGORA (5- 19 LUGLIO) M . SEI BUSI (LUGLIO) 1916 M. SPERONE (6-14APRILE) COSTESIN, VALD 'ASSA (MAGGIO) MONTE COLLO TORRENTE MASO (APRILE-MAGGIO) VALASTICO (MAGGIO-LUGLIO) CARSO (GIUGNO-IO AGOST0-4 SETTEMBRE) 1917 ALBANIA: OSUM (SETTEMBR E-NOVEMBRE) PIAVE VECCHIO (18- 19 DICEMBRE) 1918 DUE PIAVI (15 GIUGN0-7 LUGLIO) ALBANIA (LUGLIO-AGOSTO) MEDAGLIA B RONZO VALOR MILITARE Nel 1934, il Miiùstro delle Finanze G uido Jung chiese, con una relazione inviata al S .M. il Re Vittorio Eman uele Hl, la concessione della Bandiera alla Scuola Sottufficiali che aveva sede in Caseita; il 14 luglio 1934 il comandante generale della Regia Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'armata Riccardo Calcagno, faceva pubblicare sul Foglio d'Ordini n.51 de] Comando Generale i testi seguenti: "S. E . il Ministro delle Finanze si è benignato accogliere la mia proposta e S. M. il Re si è degnato concedere alla nostra Scuola Sottufficiali La Bandiera Nazionale conforme a quella dei Reggimenti di Fanteria. È con commosso orgoglio che partecipo al Corpo questa nuova altissima conquista che fa per noi storica La data del 21 inaggio 1934 e consacra in espressione qual più,i alta non potrebbe, l 'estimazione che il Corpo ha saputo meritare dalla Nazione e lapetfetta. efficienza morale e disciplinare del nostrolstituto di istruz ione di Caserta . Il Corpo cui questa nuova testimonianza di benevolenza e di stima del Sovrano e di S. E. il Capo del Governo riempira difierezza, intenda la concessione come impegno e cmne consegna: i titoli di nobilta che la R. Guardia di Finanza ha a grado a grado conquistati sono in ragione delle Sue virtù, ma costituiscono per essa pegno d 'onore e di responsabilità, comandamento di sacr(ficio, di dedizione alle supreme leggi del do vere da cui queLLe della nobiltà traggono vita e ragione. In sintesi elevatissima e sign~ficativa la relazione a S. M . il Re premessa al Decreto espone i titoli della concessione e ne consacra il sign(ficato:

Allo scoppio della l" guerra mondiale la Regia Guardia di Finanza mobilitò 18 battaglioni di fanteria costituiti tutti tra il 10 ed il 20 maggio del 1915, il I a Torino , il 11 a Genova e Spezia, il III a Mi lano, il V a Bologna, il Vll ad Ancona, l' Vlll a Napoli, il IX a Chieti , il X a Bari , l'XI a Reggio Calabria, il XII a Messina, iJ xm a Siracusa, il XIV a Girgenti, il XV a Palermo , il XVI a Verona, il XVII ed il XVIII a Roma ed infine il XIX ed il XX a Maddaloni. 2

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MINISTERO DELLE FINANZE Roma, addì 15 ,naggio 1934-Anno XII"

Di seguito venivano riportate la "relazione a S.M." ed il successivo decreto di concessione: "Relazione a Sua Maestà SLRE, La R. Guardia di Finanza che è stata onorata della concessione della Bandiera Nazionale con R. Decreto n . 325 del 2 Giugno 1911 "allo scopo di perpetuare il ricordo delle belle tradizioni militari e patriottiche che costituiscono il patrimonio prezioso del Corpo " ha nella Scuola Sottufficiali di Caserta un istituto perfezionato da cui sono uscitoi ed escono ogni anno folte schiere di sottufficiali che nelle discipline austere di severi corsi di studi hanno appreso con intensità e completezza non defettibili e non minori di quelle dei cameratii delle altre Forze Annate ad amare e servire la Patria con accresciuta coscienza che sola può provenire da un organico e completo corso di discipline rnilitari e professionali. Tale istituto non ha al presente l'uso della Bandiera Nazionale; a tale onore aspira chiedendo che, tratto dal sacrario geloso del Corpo presso cui è custodito, il Simbolo venga portato più vicino agli allievi acciocchèfin dai primordi della loro educazione militare questi possano sentire più viva la gioia di onorarlo tangibilmente, più grande l'orgoglio di sentirlo accanto, più.fiero il proposito di difenderlo al!'appe!Lo della Patria. Indubbiamente l'espressione suprema del dovere e dell'onore militare, accostata agli allievi, contribuisce ad elevare il tono deLL 'istituto presso il quale quelli imparano a.far dedizione di sé stessi per servire il Paese ed attribuisce ali' Istituto medesimo quella sacertà che solo il Simbolo può conferire . Quotidianamente accosto all'emblema dello .spirito di coesione e di sacri;ficio, l'allievo potrebbe al cospetto costante della Bandiera sentire in. se stesso il vanto di impersonare l'idea che Essa rappresenta e nutrire la venerazione con sensi di comprensione immediata . Per queste considerazioni e per la certezza che mentre risponde al leggittùno desiderio del valoroso Corpo risponde anche all'interesse del Paese, mi onoro sottoporre all 'Augusta Vostra firma il decreto col quale, in analogia a quanto fu fatto con Vostro Decreto datato 17 ottobre 1930, per Le Scuole Allievi Ufficiali di Complemento, le Scuole Allievi Sottufi,ciali e la Scuola Centrale dei Carabinieri Reali, viene concesso l'uso della Bandiera Nazionale alla Scuola Sottufficiali della R. Guardia di Finanza. IL MINISTRO Guido Jung" Il tenore del Regio decreto fu il seguente: " VITIORlO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D 'ITALIA Visto il Regio decreto 25 marza 1860 e successive modificazioni; Visto il Regio decreto 2 giugno 1911 , n.325; Visto il Regio decreto legislativo 14 giugno 1923, n. 1281, nonché il Regio decreto-legge 26 gennaio f 933, n..135; Sulla proposta del Prùno Ministro Segretario di Stato e Segretario di Stato per gli affari della guerra e del Ministro Segretario di Stato per le finanze; ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO: ARTICOLO UNICO E concesso alla Scuola sottufficiali della Regia guardia di finanza l'uso della Bandiera Nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria.

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Il predetto Nostro Ministro è incaricato della esecuzione del presente decreto, che sarà registrato alla Corte dei conti. Dato a Roma, addì 21 maggio 1934 -Anno XII VIITORIO EMANUELE MUSSOLINI - Guido Jung" La Bandiera io questione fu, come affermato nel Regio decreto, identica a quelle in dotazione ai reparti di fanteria del Regio Esercito ed ebbe probabilmente le seguenti iscrizioni incise sul gambo della freccia: R. GUARDIA DI FINANZA SCUOLA SOTTUFFICIALI BANDIERA 1934 Nel1'estate del 1935 un "reggimento di manovra" della Regia Guardia di Finanza, costituito per l 'occasione su due battaglioni composti da elementi scelti dei reparti territoriali e delle scuole, svolse le manovre io Val Travignolo, tra Predazzo e Passo Rolle. Poco dopo da questo reparto fu tratto il "Battaglione Speciale "E " formato esclusivamente da volontari che dopo aver svolto un periodo di addestramento presso la Scuola ed aver ricevuto dal Principe di Piemonte. Umberto di Savoia il gagliardetto, venne imbarcato per l 'Eritrea al comando del tenente colonnello Enrico Palandri, comandante della stessa Scuola sottufficiali3 • Il battaglione ebbe in consegna un gagliardetto di forma triangolare il cui diritto era in panno verde scuro con i due angoli all 'asta ornati ognuno da "stelle" a cinque punte di colore rosso e da una fiamma a cinque lingue di colore giallo; tra le due fiamme era ricamato in filo d'oro il fregio del corpo - una cornetta con il tondino nero ornato dalla croce in oro, sovrapposta a due fucili incrociati e sormontata da una fiamma a sette lingue - e a fianco di questo , su una sola 1iga, era ricamato pure in oro il motto del corpo "NEC RECISA RECEDIT" in lettere romane maiuscole. 11 rovescio del gagliardetto era in panno nero privo di qualunque ornamento. Il gagliardetto era dotato di guaina in pelle man-one che veniva infilata in un'asta in legno naturale sormontata da una semplice freccia in ottone dorato. Il 5 luglio 19381' Accademia del Corpo ricevette la Bandiera "in riconoscimento dei meriti nel reclutamento dei quadri", che fu consegnata da Mussolini al comandante de11'istituto colonnello Carmine Montuori durante una solenne cerimonia svoltasi nella sede dell' Accademja i.n Roma.

Il 4 novembre del 1947 il Corpo de]]a Guardia di Finanza ricevette le nuove Bandiere mod. 1947 adottate per tutti gli enti dell' Esercito, del]' Aeronautica e della Marina a seguito del Decreto Legislativo del Capo provvisorio dello Stato del 25 ottobre 1947, n.1152. Le Bandiere concesse furnno tre, quella del Corpo affidata come in passato alla Legione Allievi e quelle delle Scuole, una delle quali fu concessa ali' Accademia e l'altra alla Scuola di Applicazione , tutte con sede a Roma . Le nuove insegne repubblicane furono consegnate durante la più volte citata cerimonia svoltasi il 4 novembre 1947 nella caserma "Luciano Manara" di Roma. Pochi giorni dopo , e più precisamente il 19 novembre 1947 le vecchie Bandiere con i simboli monarchici del Corpo della Regia Guardia di Finanza, della Scuola Sottufficiali e dell'Accademia furono versate al Museo Centrale del Risorgimento (Prot. n. 6714).

3 11

20 dicembre 1935 il battaglione formò con reparti cli granatieri e di alpini il "Gruppo battaglioni nazionali" che costituì lariserva del ili Corpo d'Armata comandato dal generale Ettore Bastico.

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Sulle quattro faccette del gambo della freccia della Bandiera del Corpo risultarono ora incise le iscrizioni le seguenti:

la faccetta GUARDIA DOGANALE 1862 GUARDIA DI FINANZA 1881 R. GUARDIA DI FINANZA 1906 BANDIERA (1911) 1848 MILANO CINQUE GIORNATE ROCCA D' ANFO UDINE SORIO E MONTEBELLO VICENZA PALMANOVA BOLOGNA (8 AGOSTO) 1849 BOLOGNA (8-16 MAGGIO) ANCONA -ROMA PALESTRINA - VENEZIA 2a faccetta 1859 LAGO MAGGIORE 1860 URBINO E FOSSOMBRONE 1866 STELVIO E TONALE 1911 - 1912 ZANZUR (8 GIUGNO) SIDI BILAL 1915 ALA (27 MAGGIO) MONTECROCE CARNICO (9- 19 GIUGNO) PODGORA (5-19 LUGLIO) MONTE SEI BUSI (LUGLIO) 1916 MONTE SPERONE (6-14 APRILE) COSTESIN VAL D' ASSA (MAGGIO) MONTE COLLO TORRENTE MASO (APRILE-MAGGIO) VAL ASTICO (MAGGIO-LUGLIO) CARSO (GIUGN0-10 AGOST0-4 SETTEMBRE) 1917 ALBANIA: OSUM (SETTEMBRE - NOVEMBRE) PIAVE VECCHIO (18-19 DICEMBRE) MEDAGLIA BRONZO VALOR MILITARE 303


3a faccetta

1918 DUE PIAVI (15 GIUGNO - 7 LUGLIO) ALBANIA (LUGLIO - AGOSTO) MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

1933 NEC RECISA RECEDIT

1935 - 1936 2°TEMBIEN CROCE CAVALIERE ORDINE MILITARE DI SAVOIA. 1940 -1941 PONTE DI PERATI QUFTHANES MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE FRONTE GRECO - ALBANESE MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALOR MILITARE VAL TOMOREZZA DOBREJ MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE MEDAGLIA Dl BRONZO AL VALOR MILITARE TERRITOR IO AMHARA MEDAGLIA D ' ARGENTO AL VALOR MILITARE MASSAUA MEDAGLIA D 'ARGENTO AL VALOR MILITARE

4a faccetta

1943 CEFALONIA E CORFÙ MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE MONTENEGRO MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE 1940 - 1.945 MEDITERRANEO - TIRRENO - ADRIATICO MEDAGLIA D ' ARGENTO AL VALOR MILITARE 1946 GUARDIA DI FINANZA Con il D.P.R . del 4 settembre 1.984, n. 786, vennero concesse le Bandiere d' istituto a tre bar.taglioni allievi e a due scuole del Corpo; il documento di concessione recitava quanto segue: "DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 4 settembre 1.984, n.786 - Concessione cli bandiere d'istituto militare ad alcune Scuole del Corpo della Guardia di Finanza. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLlCA Visto l'art. 12 della Costituzione; Vista la legge 24 dicembre 1925, n.2264, concernente la conversione in legge del Regio decreto-legge 24 settembre 1923, n.2072 , contenente le norme per l'uso della bandiera nazionale; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152 , sull'adozione di una bandiera per l 'Esercito, l'A ereonautica nonché per i reparti della Marina Militare;

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TAV. N. 45

Gagliardetto del Comando della Cavalleria della Cirenaica, / 0 tipo (Museo della Ca valleria di Pinerolo).

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TAV. N. 46

306

Gagliardelto del Comand.o della Cavalleria della Cìrenaica, 2° tipo (Museo della Cavalleria di Pinerolo).


TAV. N. 47

Gagliardetto del I Gruppo Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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TAV. N . 48

308

Gagliardetto di I O tipo del I I Gruppo Sahariano libico (Museo della Cava/feria di Pinerolo).


TAV. N. 49

Gagliardetto di 2° tipo del Il Grnpp o Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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Vista La legge 23 aprile 1959, n. 189 e successive modificazioni ed integrazioni, concernente l 'ordinamento del Corpo della guardia di finanza; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 marza 1977, n.773, concernente, tra l'altro, la concessione di bandiere d 'istituto militare;Considerata L'opportunità di dotare le scuole del Corpo della guardia difiananza di una nuova bandiera d'istituto militare; Sulla proposta del Ministro delle Finanze, di concerto con il Ministro della Difesa; Decreta: Art. J Alle sottoelencate scuole del Corpo della guardia di finanza è concessa la bandiera d'istituto ,nilitare: scuola alpina di Predazz.o; scuola nautica di Gaeta; scuola allievi finanzieri di Rovigo; scuola allievi finanzieri di Porto.ferraio; scuola allievi finanzieri di Mondovì; An.2 Il presente decreto , 1nunito del sigillo dello Stato sarà inserto nella Raccolta U:fficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È.fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Selva di Val Gardena, addì 4 settembre 1984. PERTINI VISENTIN! - SPADOL!Nl Visto: il Guardasigilli: MARTINAZZOLI"

Le Bandiere menzionate , tutte de] mod . 1947 e tutte identiche a quelle dell'Esercito , si distinguevano tuttavia per avere sulla sfera della frecc ia l' iscriz io ne in rilievo "GUARDIA DI FINANZA". Allo scioglimento dei , reparti alcune di queste Bandiere furono consegnate al Sacrario allestito nei locali della caserma sede il Comando Generale del Corpo in Viale XXI Aprile in Roma; le insegne appartenevano alle Scuole Allievi Finanzieri di Portoferraio, di Rov igo e di Mondovì disciolte il 7 ottobre 1999 e recavano incise sulla 1" faccetta delle frecce le iscrizioni seguenti: - Scuola allievi finanzieri di Rovigo: I BTG: AA. FF. ROVIGO l-J- 1983 D.P.R. 786/84 - Scuola allievi fi nanzieri di Portoferraio: IT BTG. AA.FF. P.FERRAIO Conc. BAND. D.P.R . 786/84 - Scuola allievi finanzieri di Mondovì': ITI BTG. AA. FF. MONDOVÌ: O l MAGGIO 1973 CONC.BAND. D .P.R. 786/84

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A seguito del D .P.R . del 28 novembre 1988, venne ritirata la Bandiera d'istituto alla Scuola Nautica del Corpo - costituita a Pola nel settembre del 1926 come parte integrante del battaglione allievi che aveva sede in città, resa autonoma il 1° gennaio del 1928 e ricostituita ne] 1948 con sede in Gaeta - concessa con il D .P.R. del 4 settembre 1984, che fu tuttavia sostituita con la "Bandiera navale d'istituto militare": il decreto recitava: "IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'articolo 12 della Costituzione; Visto il regio decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 1925, n.2264, contenente norme per l'uso della bandiera nazionale; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n.1752, sull'adozione di una bandiera per l'Esercito e per l'Aeronautica nonché per i reparti della Marina ,nilitare; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 9 novembre 1947, n.1305, istitutivo di una bandiera navale per la Marina militare e per la Marina mercantile; Vista la legge 23 aprile 1959, n.189, e successive modificazioni ed integrazioni, concernente J 'ordinamento del Corpo della Guardia di Finanza; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 1984, n.786 con il quale è stata concessa alla Scuola Nautica della Guardia di Finanza la bandiera di Istituto m.ilitare; Considerata l'opportunità di dotare la predetta Scuola Nautica della bandiera navale di Istituto militare conforme a quella concessa alla Marina Militare con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 9 novembre 1947, n.1305 e relativa tavola, in sostituzione della bandiera di Istituto militare di cui al citato decreto n.786/1984; Sulla proposta del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro della difesa; EMANA il seguente decreto : Art. i Alla Scuola Nautica di Gaeta della Guardia di finanza è concessa La bandiera navale di istituto m ilitare, conforme a quella concessa alla Marina 1nilitare con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 9 novembre l947, n .1305. Art. 2 All 'articolo I del decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 1984 , n.786 sono soppresse le parole "Scuola Nautica di Gaeta" . li presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica itaiiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. COSSIGA Dato a Roma, addì 28 novembre 1988"

La Scuola Allievi Finanzieri Ausiliari di Macerata, istituita il l O luglio del 1995 , ricevette la Bandiera d ' istituto a seguito del D.P.R. del 10 marzo 1997. L'insegna, che all'atto dello scioglimento dell'ente , avvenuto anche in questo caso il 7 ottobre 1999, fu anch 'essa versata al Sacrario del Corpo, ebbe le seguenti iscrizioni incise sulla la faccetta della freccia: SCUOLA AA. F F. (AUS .) MACERATA 1.995 CONC. Band. D.P.R. 10-3-97 311


Con il D.P.R. del 25 ottobre del 2000 venne concessa la Bandiera d'Istituto al Centro di Addestramento di Specializzazione della Guardia di Finanza con sede in Orvieto (TR) , le cui iscrizioni sul gambo della freccia furono le seguenti: CENTRO DI ADDESTRAMENTO DI SPECIALIZZAZIONE ORVIETO CONC.Band . D.P.R. 25- 10-00

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Capitolo VII

Le Bandiere del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza 1922-1981

Gli anni turbolenti del primo dopoguerra richiesero un adeguamento dell'organizzazione del la polizia in materia di ordine e di sicurezza pubblica e così, a seguito del Regio decreto del 2 ottobre 1919, il "Corpo delle Guardie di città" 1 transitò nel 1919 le Guardie di Città transitarono nel "Corpo della Regia Guardia per la P ubblica Sicurezza" di nuova istituzione che faceva "parte integrante della forza pubblica e delle forze militari dello Stato , preposto alla tutela dell'ordine pubblico nei centri di maggior popolazione, dove esercita fun zioni esecutive di ordine pubblico, di polizia giudiziaria ed amministrativa ... " ed era alle dirette dipendenze del Ministero dell'Interno. Sempre nel 1919 alla "Regia Guardia" venne affiancato ìJ "Corpo degli Agenti Investigativi" , nuovo organismo di sicurezza ad ordinamento civile, incaricato del "servizio della prevenzione e della repressione dei reati e per la ricerca dei delinquenti ... ". Nel 1922, pochi mesi prima del suo scioglimento, il Corpo della Regia Guardia di P ubblica Sicurezza ricevette la Bandiera nazionale identica a quella dei corpi del Regio Esercito. Non è stato possibile finora rintracciare il Regio decreto di concessione ma nel D iario Storico della 16a Divisione di Fanteria (Memorie Storiche, anno 1922) si rileva la seguente notizia: " Oggi 4 giugno 1922 alle ore 7 e 30 del mattino, S .M . il Re consegna nelle mani di S.E. il Tenente Generale De Albertis, comandante generale deLLa Regia Guardia, la Bandiera assegnata al Corpo della R egia Guardia" 2 • Nel dicembre del 1922 il nuovo Governo , allo scopo di unificare le forze di polizia , soppresse il Corpo della R egia Guardia per la Pubblica Sicurezza ed il Corpo degli Agenti Investigativi. Parte del personale dei due corpi transitò così nel "Ruolo Specializzato" dell ' Arma dei Carabinieri Real i appositamente istituito , in modo tale che l'autorità di Pubblica S icurezza perse così. il suo tradizionale e diretto organo operativo. Tre anni più tardi, con il Regio Decreto Legge n.382 del 2 aprile, ven ne soppresso anche jl "Ruolo Specializzato" , ma in compenso venne ricostituito un corpo autonomo di Pubblica S icurezza all'esclusiva e diretta dipendenza del Ministero , denom inato "Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza" al quale, cinque anni più tardi, verrà conferita la Bandiera nazionale . La relazione che precedette il decreto di concessione recitava quanto segue: " SIRE, Con il R.D. Legge 2 aprile 1925, n .0 382, la Maestà Vostra, modificando l'ordinamento dell'Arma dei Carabinieri Reali, sanciva la costituzione di un corpo militarizzato di Agenti di Pubblica Sicurezza, che, dal 1 ° Luglio 1925, prendeva così origine dal Ruolo specializzato dell 'Arma predetta. Con l'articolo 1 del Regio Decreto Legge 2 aprile 1925, n . 0 383, il Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza veniva compreso tra le Forze Armate dello Stato in servizio della Pubblica Sicurezza insieme aLL 'Arma dei Carabinieri Reali ed alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

ll reclutamento, nel Co,po, è a carattere nazionale, e i giovani che vi vengono ammessi vi compiono il servizio in sostituzione di quello obbligatorio di leva, sottoponendosi a tutti i vincoli disciplinari vigenti per

1Denominazione assunta con la Legge 21 dicembre 1890 dal '·Corpo delle Guardie di P.S." costituito a Torino con la legge dell' 11 luglio 1852. 2 Di questa Bandiera, nonostante le ricerche 1ninuziose effettuate dall'Ufficio Sto,ico della Polizia di Stato, non è stata finora trovata alcuna traccia.

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gli altri Corpi Armati. La elevata finalità del Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezzafannno sì che, insieme ad un'educazione rigidamente militare, agli appartenenti al Corpo stesso, vengano inculcati, sensi nobilissimi di religioso culto verso la Patria, di rispetto e di obbedienza alla Legge, di abnegazione e di spirito di sacrificio. Gli altissimi sentimenti che indussero la Maestà Vostra a concedere il vessillo nazionale agli altri corpi armati dello Stato, mi consigliano di sottoporre alla Augusta Vostra Firma il decreto di concessione della Bandiera al Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza. Avranno così anch'essi l'onore di servire la Patria sotto il vessillo che ne compendia le glorie, e questo altissimo simbolo morale sarà per il corpo argomento di nobile orgoglio e di incitamento a gareggiare con le altre forze armate nella difesa dello Stato e della Dinastia . Roma, li 24 settembre 1930-VIII Mussolini"

Il successivo decreto di concessione recitava3 : "VITTORIO EMANUELE lii PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D'ITALIA Visto il R. Decreto 25 marzo 1860; Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato per gli Affari dell'Interno e del Ministro Segretario di Stato per gli Affari della Guerra Articolo unico È concessa al Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza l'uso della Bandiera nazionale, conforme a quella adottata per i reggimenti di Fanteria. Il predetto Nostro Ministro è incaricato dell'esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato alla Corte dei Conti. Dato a S. Rossore, 26 settembre 1930-VIII VJ'ITORIO EMANUELE P. Gazzera

Mussolini"

La Bandiera venne consegnata il 18 ottobre 1930 durante la cerimonia che si svolse a Roma presso 1' ippodromo di Villa Glori alla presenza del Capo del Governo Mussolini. Il Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza prese parte con le altre forze armate alle operazioni belliche del la seconda guerra mondiale tanto che alla sua Bandiera vennero conferite, tra le altre onorificenze, due medaglie di bronzo al valor militare per l'attività svolta dal Battaglione Motociclisti di Polizia ne] Montenegro tra il 1941 ed il 1942 e dal Battaglione mobilitato 11 Fiume 11 in Croazia, tra il giugno e 1'11 settembre del 1943. Il Regio decreto legge n.687 del 31 luglio 1943 - che sarà convertito in legge, la n. 178 del 5 marzo 1949 -rico-

3 II Corpo espletò nelle città di Roma, Napoli e Palermo anche le funzioni delle rispettive pobzie municipab assorbendone il personale.

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nobbe al Corpo l 'appartenenza ad ogni effetto alle Forze Armate dello Stato. Nel 1944 le vicende belliche e le emergenze istituzionali determinarono la necessità dj un adeguamento del Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza.L'Amministrazione della Pubblica Sicurezza riaffermò così le proprie prerogative istituzionali in materia di ordine e sicurezza pubblica, esercitate fino al luglio 1943 anche dalla Milizia e dalla P.A.14., con la creazione di un nuovo organismo , il "Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza", istituito con le caratteristiche 01iginarie del Corpo fondato nel 1852 e nel quale transitarono a partire dal 1945 la quasi totalità degli appartenenti alla P.A.L, alla Poi izia Repubblicana delJa R.S .I. e numerosi uomini delle Forze Armate, dell.e Milizie e delle formazioni irregolari partigiane. II Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, sottoposto ad ordinamento militare, fece parte integrante delle Forze Armate dello Stato e fu articolato in "Forze Territoriali" - impiegate nelle Questure, nei Commissariati e degli Uffici di P.S. - in "Forze Speciali" - che costituirono le Specialità del Corpo - e in "Forze Mobili " - rappresentate dai Reparti Celeri e dai Reparti Mobili, il cui personale venne formato nelle Scuole di Polizia e dal 1964 nella neo costituita Accademia per la formazione degli ufficiali . Per quanto riguarda la Bandiera del Corpo, quella concessa nel 1930 al Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza venne versata al Museo Centrale del llisorgimento ed al nuovo Corpo venne assegnata la Bandiera mod. 1947 adottata per tutti gli enti dell'Esercito, dell'Aeronautica e della Marina a seguito del Decreto Legislativo del Capo provvisorio dello Stato del 25 ottobre 1947, n.1152. Detta Bandiera fu data in consegna alla Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali del Corpo con sede a Roma, durante la solenne cerimonia svoltasi il 4 novembre 1947 nella caserma "Luciano Manara" sita in Via Legnano - attuale Via Carlo Alberto Dalla Chiesa _s e quindi portata ail 'Altare delJa Patria per l 'omaggio al Milite Ignoto. Sulla freccia della Bandiera fino al 1960 vi furono solo le incisioni seguenti, eseguite sul1a 1a faccetta: 1852 CORPO DELLE GUARDIE Dl P.S. 1890 CORPO DELLE GUARDIE DI CITTÀ 1919 CORPO DELLA REGIA GUARDIA PER LA PUBBLICA SICUREZZA 1925 CORPO DEGLI AGENTI DI P.S. 1944 CORPO DELLE GUARDIE DI P.S. Nella tarda primavera del 1960 la Direzione Generale della Pubblica Sicurezza del Ministero dell 'Intemo inviò all'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito una richiesta riguardante l'incisione dei fatti d'arme della seconda guerra mondiale da riportare sul gambo della freccia della Bandiera del Corpo. Il 10 giugno dello stesso anno l'Ufficio inviò un dispaccio (Stato Maggiore Esercito, I Reparto, Ufficio Storico, n. 4466/060 di prot.) in merito all'ufficio del Segretario Generale chiedendo che autorizzasse l'incisione dei suddetti fatti d'arme: "Il .Ministero del! 'Interno - Direzione Generale della Pubblica Sicurezza - ha chiesto di poter apporre sul gambo della freccia della Bandiera del Corpo delle Guardie di PS. le iscrizioni relative ajàtti d'arme del periodo bellico 1940-43. In attesa che l'esame di tali iscrizioni sia ultimato anche per le Bandiere dell 'Esercito, si prega codesto G. U, analogamente a quanto disposto per La Guardia di Finanza, di voler autorizzare il Corpo Guardie P.S. ad incidere le seguenti iscrizioni: - Campagne di guerra: 1941 - 1942 - 1943; -Montenegro: 1941 -1942 -Medaglia di Bronzo al VM.; - Croazia: giugno 1943 -Roma: settembre 1943 -Medaglia di bronzo al VM ." L'ufficio del Segretario Generale così rispondeva il 18 giugno seguente (Ministero della Difesa-Esercito, 4 Polizia dell 'Af1ica Italiana. 5 2 novembre 1947. (VIII C.M.T. Uff. teJT. E aff. Vari l" sezione n.31560/1/tav di prot.)

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Ufficio del Segretario Generale, prot. n. 3636/S): "Si autorizza l'incisione sul gambo della freccia della Bandiera del Corpo delle Guardie di PS. delle seguenti iscrizioni, relative ajàtti d'arme del periodo bellico 1940-43: - Campagne di guerra: 1941 - 1942- 1943; -Montenegro: 1941 -1942-l\1.edaglia di Bronzo al VM; - Croazia: giugno 1943 - Roma: settembre 1943 - Afedaglia di Bronzo al Vi\1. ". A seguito di questa decisione, sulla 2a faccetta della Bandiera furono incise le iscrizioru seguenti: 1940 - 43 SECONDA GUERRA MONDIALE 1941-42: MONTENEGRO (M.B. V.M.) 1943: CROAZIA (M.B.V.M.) DIFESA Df ROMA La Bandiera mod. 1947 del Corpo fu data in custodia alla Scuola Ufficiali che la conservò fino al 1964, anno in cui venne affidata all'Accademia del Corpo ove rimase fino al settembre del 1969, quando venne consegnata prima alla Scuola Sottufficiali e poi alla Scuola Tecnica di Polizia. Negli anni seguenti furono concesse al Corpo altre tre Bandiere6, ovvero: all'Accademia del Corpo, a seguito del DPR. del 29 dicembre 1964, n.1568 ; al Raggruppamento Squadroni del Corpo, a seguito del DPR. 28 settembre 1965, n .1272; alla Scuola Sottufficiali?, a seguito del DPR n. 275 del 24 maggio 1974. Il testo dei succitati decreti fu il seguente: Decreto del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 dicembre 1964, n.1568 Concessione dell'uso della Bandiera nazionale all'Accademia del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza.

"IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il regio decreto 26 settembre 1930; Visto l'art. 87, comma nono, della Costituzione; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n.1152; Visto il regio decreto 31 luglio 1943, n. 687, convertito nrella legge 5 maggio 1949, n.178; Sulla proposta del 1vfinistro dell'interno di concerto con quello per la difesa: Decreta: Articolo unico È concesso all'accademia del corpo delle guardie di pubblica sicurezza l'uso della bandiera nazionale conforme al modello approvato con decreto legislativo 25 ottobre 1947, n.1152 . II presente decreto, m.unito del sigillo deLlo Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare . Dato a Roma, addì 29 dicembre Z964 SARAGAT TAVIANI-ANDREOITI Visto, il Guardasigilli: Reale"

Decreto del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 settembre 1965 , n. 1272 Concessione dell ' uso della bandiera nazionale al raggruppamento squadroni del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza.

"IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il regio decreto 26 settembre 1930; 6Le tre insegne furono in seguito 1ispettivamente affidate all 'Istituto S uperiore di Polizia, al Centro Coordinamento dei Servizi a Cavallo ed ali 'Istituto per Sovrintendenti e cli Perfezionamento per Ispettori della PoLizia di Stato cli Nettuno. (RM) 7 Con sede in Roma in Via Guido Reni, nel quartiere Flaminio .

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Visto l'art. 87, comma nono, della Costituzione; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152; Visto il regio decreto 31 luglio 1943, n . 687, convertito nrella legge 5 maggio 1949, n. 178; Sulla proposta del Ministro dell ' interno di concerto con quello per la difesa: Decreta: Articolo unico È concesso al raggruppamento squadroni del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza l'uso della bandiera nazionale conforme al modello approvato con decreto legislativo 25 ottobre 1947, n. 1152. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato , sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È.fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 28 settembre 1965 SARAGAT TAVTANJ-ANDRE017'1 Visto, il Guardasigilli: Reale"

Decreto de] PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 maggio 1974, n.275 Concessione alla scuola sottufficiali di pubbuca sicurezza della bandiera nazionale. "IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il regio decreto 26 settembre 1930; Visto l'art. 87, comma nono, della Costituzione; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152; Visto il regio decreto 31 luglio 1943, n . 687, convertito nrella legge 5 maggio 1949, n. 178; Sulla proposta del Ministro dell'interno di concerto con quello per la difesa: Decreta: Articolo unico È concesso alla scuola sottL1;fficiali di pubblica sicurezza l'uso della bandiera nazionale confonne al modello approvato con decreto legislativo 25 ottobre 1947, n. 1152. Il presente decreto , munito del sigillo dello Stato , sarà inserto nelLa Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare . Dato a Roma, addì 24 maggio 1974 LEONE TAWANI-ANDREOTTI Visto, il Giiardasigilli: ZAGARI"

Nel 1981 il Corpo delle Guardie di P.S., il ruolo Funzionari di P.S. ed il Corpo di Polizia Femminile furono soppressi ed il personale transitò nei ruoli dell'attuale Polizia di Stato che ne ereditò le Bandiera, le decorazioni e le tradizioni ma cessò di fare parte integrante delle Forze Armate dello Stato.

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Capitolo VIII

I Labari delle Legioni ed i Gagliardetti dei Battaglioni "Camicie Nere" della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) 1923-1943

Nella notte del 12 gennaio 1923 - su deliberazione del Gran Consiglio basata su1la relazione del generale Emilio De Bono , nasceva la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) - la cui costituzione venne sancita dal Regio decreto n.31 del 14 gennaio 1923, entrato :in vigore il 1° febbraio de] 1923 e quin di convertito nella legge n.473 il 17 aprile del 1925 1 • La Milizia, posta inizialmente alle dipendenze della Presidenza del Consiglio2, era costituita inizialmente da "Legioni", da "Coorti", da "Centurie" e da "Manipoli", più o meno corrispondenti ai reggimenti, ai battaglioni, aJle compagnie ed ai plotoni del Regio Esercito, che furono strutturati ad immagine e somiglianza dell'antico esercito romano, con inquadramento "ternario": tre squadre formavano un manipolo , tre mani poli una centuria, tre centurie una coorte, e tre coorti una Legione, anche se poi in effetti questo tipo di organizzazione subì poi notevoli varianti3 • Col tempo l'ordinamento cambiò anche in conseguenza dei nuovi compiti che vennero man mano affidati alla Milizia, soprattutto per quello che qualche anno più tardi sarebbe stato il suo impiego bellico. La "Legione" comunque rimase inalterata nel tempo costituendo la base ed il deposito, funzionando da reggimento e da distretto per l'arruolamento dei volontari: ebbe un numero d'ordine, un nome, una sede ed una zona di reclutamento fissi che rimasero immutati - a parte qualche cambio di denominazione - per tutta la st01ia ventennale della M .VS .N. Accanto alla Milizia ordinaria vennero create poi le "specialità" - la Mil izia Confinaria4 addetta alla sorveglianza deJla frontiera in concorso con i Reali Carabinieri e con la Regia Guardia di Finanza; la Mi1izia Universitarias, che inquadrava gli studenti organizzando per essi appositi corsi AUievi Ufficiali; la Milizia Artiglieria Controaerei6 e la Milizia Artiglieria Marittima - 7 e le Milizie "speciali" - la Milizia Ferroviar:ias addetta alla vigilanza ed alla sicurezza delle ferrovie , del materiale rotabile e dei viaggiatori; la Milizia Portuaria9, addetta alla vigilanza dei porti e degli scali marittimi; 1a Milizia Forestale 10, addetta alla ,sai vaguardia del patrimonio boschivo ed al suo incremento; la Milizia Stradale, addetta alla sorveglianza della viabilità; la Milizia Postelegrafica 11 addetta al servizio postale in pace e in guerra con compiti di polizia amministrativa - queste ultime con compiti ed attribuzioni di Polizia Giudiziaria. 1I

reparti della M.Y.S.N. prestarono solenne giuramento di fedeltà a S.M. il Re il 28 ottobre del 1924. La specialità "Artiglieria Marittima" della M.Y.S.N. - la Milmart - dipendeva dal Ministero della Regia Marina. 3 La 15" Legione era costituita, ad esempio, eia sei coorti, da una centuria di ciclisti ed una di m.itraglieri; la 1O" ebbe quattro coorti ; la 41" ebbe anch'essa quattro coorti con un manipolo di alpini ed uno cli rnjtraglieri. 4 Istituita nel 1925. 5 Jstituita nel 1929. 6 Istituita il 16 aprile 1927 , dal 1930 venne denominata "Milizia per la difesa anti aerea territoriale" (Di .C .A .T.) e poi a partire dal .I 1940 "Milizia Artiglieria Contro Aerei" (M .A.C.A.) 7 Costituita il 21 gennaio 1935 col nome cli "Milizia per la difesa costiera" (M. da Cos.) posta alle dipendenze dell'Ispettorato Generale M. DICAT, dal 1939 assunse la denominazione di " Milizia artiglieria marittima" (MILMART) 8 Istituita nel 1923. 9 Istituita il 12 marzo 1923. 10 Istituita nel 1926. 11 Istituita il 16 luglio 1925 2

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Nel 1928 lo Stato Maggiore , dopo un accurato studio di fattib il ità, decise l'inquadramento in tempo di guerra delle Legioni della M .V.S.N. nelle Grandi Unità del Regio Esercito; ognuna delle Legioni avrebbe così costituito un battaglione "Camicie Nere" di guen-a ed uno di complementi per rinsanguarne gli effettivi 12 . L'ordinamento del 1928 prevedeva un Comando Generale con sede a Roma, 15 Zone - I Piemonte, II Lombardia, III Liguria, IV Venezia Tridentina, V Veneto , VI Venezia Giulia, VII Emilia-Romagna, VIII Toscana, IX Umbria-Marche, X Lazio, XI Abruzzi-Molise, XU Campania, XIII Puglie, XIV Sicilia, XV Sardegna - ed un gruppo autonomo per la Calabria, per un totale di 134 Legioni ordinariel3, 60 fra repa1t i e Legioni di specialità - 19 reparti speciali confinari formati con elementi delle Legioni ordinarie, 9 Legioni Universitarie, 22 Contraerei e 10 Artiglieria Marittima - e 29 Legioni, 3 Coorti autonome, 8 Gruppi di reparti e 27 reparti ddelle Milizie Speciali.

12 AUe manovre ilivisionali del 1934 presero parte per la prima volta 42 battaglioni CC.NN ., 6 dei quali parteciparono a quelle svoltesi sull 'Appennino centrale. 13 Secondo l'ordinamento del 28 gennaio .1928 e successivi le Legioni ordinarie erano le seguenti: Comando Reparti Pe1manenti-Roma; 1" Legione Romana Mutilati-Roma; I8 "Sabauda"-Torino; 2a "Alpina"-Torino; 3" ''Monviso"-Cw1eo; 4" ''Marengo poi "Santorre di Santarosa"-Alessand1ia; s• "Valle Scrivia"-Tortona; 6a Sforzesca"-Vigevano; 7• "Cairoli"-Pavia; 8" "Cacciatori delleAlpi"-Varese; 9" "Montebello poi "Cacciatori di Valtellina"-S0nd1io; 10" "Monte Penice" poi ''Montebello"-Voghera; 11" "Monferrato"-Casale; 12• "Monte Bianco"-Aosta; 14" "Garibaldina" poi "La Garibaldina"-Bergamo; 15" ''Leonessa' ' poi ''La Leonessa"-Brescia; 16a "AJpina"-Como; 17" " Cremona"-Cremona; 18" "Costantissima"-Crema; 19" "Fedelissima"-Casalmaggiore; 20" "Po"-Suzzara; 21• ''Virgilio"-Ma11tova poi disciolta; 23° ''Mincio" poi "Bersaglieri del Mincio"-Mantova; 243 "Carroccio"-Milano; 25" "Ferrea"-Monza; 26a "Alberto da Giussano"-Legnano; 27" "Fanfulla"-Lodi; 28" "Giovanni Randaccio"-Vercelli; 29" "Antonio Chinotto"-Arona; 30" "Oddone" poi "Roberto Forni"-Novara; 31• "San Giorgio"-Genova poi disciolta; 32" "Generale Antonio Cantore"-Sampierdarena poi disciolta; 33" "Generale Asclepia Gandolfo"-Imperia; 34" ''Premuda"-Savona; 35" "Lm1ense" poi "Indomita"-La Spezia; 36" "Cristoforo Colombo"-Genova; 37" "Marcello Prestinari"-Torino; 38a "Vittorio Allieri"-Asti; 40" "Scaligera"-Verona; 41" "Cesare Battisti"-Trento; 42" "Berica"-Vicenza; 43" "Alpina Piave" poi ''Piave"-Belluno; 44'' ''Pasubio"-Schio; 45" "Alto Adige"-Bolzano; 49" "San Marco"-Venezia; 50" "1ì·evigiana"-Treviso; s1• "1• Polesana"-Rovigo poi disciolta; 52'' "2" Polesana poi "Polesana"-Rovigo; 53" ''Patavina"-Padova; 54" ''Euganea"-Este; 55" "Alpina Friulana"-Gemona; 58" "San Giusto"-Trieste; 59" "Carso" poi "del Carso"-Sesana; 60" ''lstria"-Pola; 61" "Carnaro"-Fiume; 62" "Is0nzo"-Go1izia; 63" "Tagliamento"-Udine; 67" "Volontari del Reno"-Bologna; 68a ' 'Riario Sforza"-Jmola; 69" "Fossalta"-Bologna poi disciolta; 70" "Appennino"-Bologna poi disciolta; 71" ''Manfreda"-Faenza; 72" ''Luigi Farini"-Modena; 73" ''Matteo Boiardo"-Mirandola; 74" "Taro"-Fidenza; 75" ' 'XX Dicembre" poi "Italo Balbo"-Ferrara; 76" ''Estense"-Copparo; 77" ''Enrico Toti"Portomaggiore poi disciolta; 79" "Cispadana''-Reggio Emilia; 80" "Alessandro Farnese"-Parma; 81" "Alberico da Barbiano"-Ravenna; 82" "Rubicone" poi ''Benito Mussolini"-Forlì; 83" "Sant'Antonino"-Piacenza; 85" "Apuana"-Apuania; 86" ''lntrepida"Lucca; 88" "Alfredo Cappellini"-Livorno; 89" ''Etrusca"-Volten-a; 90" "Pisa"-Pisa; 92" ''Ferracci" poi ''Francesco Ferrucci"-Firenze; 93" " Giglio Rosso"-Empoli; 94a ''Fedele"-Pistoia; 95" ''Marzocco" poi "Sante Ceccherini"-Ftrenze; 96J ''Petrarca"-Arezzo; 97" "Senese"-Siena; 98" ''Maremmana"-Grosseto; 102" "Cacciatori del Tevere"-Perugia; 103a "Clitunno"-Foligno; 104" ' 'Nera" poi "Serafino Trotti"-Temi; 105" ''Veturiana" poi "Benito Moggioni"-Orvieto; 107" "Francesco Rismondo"-Zara; 108" "Stamira"-Ancona; 109" "Filippo Corridoni"-Macerata; 110" ''Picena"-Ascoli Piceno; 111" "Franco Michelini Tocci"-Pesaro; 112" "dell'Urbe"-Roma; 114" "Veroli"-Tivoli; usa "Cimino"-Viterbo; 116" "Sabina"-Rieti; 117" "del Mare"-Civitaveccbia; 118" ''Volsca''Velletri; 119" "Nicola Ricciotti"-Frosinone; 120" "Giulio Cesare"-Roma; 121" "Coriolano"-Latina (allora Littoria); 129" "Adriatica"-Pescara; 130" "Monte Sirente" poi "L'Aquila"- L'Aquila; 131" ''Monte Morrone-Generale Giorgio Paolinj"-Sulrnona; 132" ''Monte Velino"-Avezzano; 133" "Monte Matese" poi ''Lupi del Matese"-Campobasso; 134" "Monte Mauro"-Larino; 135" "Gran Sasso"-Terarno; 136" "Tre Monti"-Chieti; 13r ''Maiella"-Lanciano; 138" ''Partenopea" poi "Aurelio Padovani"-Napoli; 139'' "Carlo Pisacane"-Napoli; 14()'' "Aquilia"-Salemo; 141" "Capuana" poi "Volturno"-Caserta; 142" "Caio Mario"-Cassino poi disciolta; 143" "Clino Ricci"-Benevento; 144" "Irpinia"-Avellino; 145" "Sorrentina" poi "Carlo Pisacane"-Castellammare di Stabia; 148" "Tavoliere"- Foggia; 150'" "Giuseppe Carli"-Barletta; 151" ''Domenico Picca"-Bari; 152'' "Acciaiata -Antonio Nuzzo"-Lecce; 153" "Salentina"-Brindisi; 154" "Domenico Mastronuzzi"-Taranto; issa "Val Bradano"-Matera; 156" "Lucana"-Potenza; 162" "Bruzia" poi ''Luigi Settimo"-Cosenza; 163" "Aspromonte" poi ''Tommaso GuUi"-Reggio Calabria; 164""Ionio-Tirreno" poi "Nicolino Scall'aro"-Catanzaro; 166" "Peloro"-Messina; 167" "Etna"-Catania; 168" ''Hyblae"-Ragusa; 169" "Siracusae"-Siracusa; 170" "Agrigentum"-Agrigento; 111• ' 'Vespri"-Palerrno; 172" "Enna"-Enna; 173" "Salso"-Caltanissetta; 174" "Segesta"-Trapani; 175" "Salvaterra" 176" "S. Efisio" poi "Cacciatori Guide di Sardegna"-Cagliari; 177" ''Logudoro"-Sassari; 178" "Gennargentu"-Nuoro; 179" ''Limbara" poi ilisciolta; 180" "S. Isidoro"-Jsili poi disciolta; 181" "Arborea"-Oristano poi disciolta; Legione "18 Novembre"-Stabilimenti Fl.A.T-Tor.ino; 201" Legione Egea "Conte Verde" -Rodi.

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Per quanto riguarda le insegne , nel prìmo statuto del Partito Nazionale Fascista del 1921 ed in quelli successivi del 1926, del 1929 e del 1932, così come nel regolamento del P.N.F. sui gagliardetti del Direttorio Nazionale edito nel 1935, nessuna distinzione venne fatta fra i "Labari" , i "Gagliardetti" e le " Fiamme " . Soprattutto durante il primo anno di vita della Milizia vennero conservate le insegne che erano state usate dalle squadre d'azione ne] periodo in cui il fascismo aveva assunto iJ controllo della Nazione e solo il 15 gennaio 1924 venne emanata una circolare (Ministero de11'l:ntemo -Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale - Foglio d'Ordini Dispensa 1a- Circolare n.1 O1 - Ordinan1ento) che, anche se parzialmente, mise un po' d'ordine in materia. Il testo del documento stabiliva quanto segue: "Allo scopo di disciplinare d'ora innanzi laforma e le misure dei gagliardetti da assegnarsi eventualmente a Legioni che ne fossero sprovviste, si prescrive quanto segue: Il gagliardetto consterà di un'asta in ottone della lunghezza di m. 1,80: sarà sormontato da un'aquila romana intrecciata da una corona d'alloro e collocata sopra un rettangolo in metallo di cm. 20 per cm. 8, entro il quale si leggerà da un lato la scritta: M.VS.N. e dall'altro: Legione ................ . All'asta sarà appeso un labaro di.forma rettangolare dell'altezza di cm. 60 e della larghez,z,a di cm. 40. Il colore del labaro èfacolta.tivo,purchè in esso sia contenuta unafascia tricolore, il che non sarà necessario qualora il labaro sia interamente composto dai tre colori nazionale. Verrà distribuito quanto prima un disegno raffigurante il labaro regolamentare." Come si vede anche in questo testo continuava l 'equivoco per cui i Labari in dotazione alle Legioni venivano chiamati generalmente "Gagliardetti". Di alcune di queste insegne in dotazione alle Legioni tra i] 1924 ed il 1930 conosciamo le caratteristiche grazie a delle cartoline, a dei manifesti oppure delle fotografie d'epoca. Queste erano le seguenti: - 15a Legione "Leonessa" di Brescia: drappo rettangolare di colore nero ornato su tutti e quattro i lati da una frangia in canuttiglia d 'oro , recante al centro un leone passante ricamato in oro con al disotto il motto "CON BONTÀ FORTE" e l'iscrizione su due righe "XV" LEGIONE/M .V.S.N.", entrambi in lettere maiuscole romane ricamate in oro. - 17 3 Legione "Cremona" di Cremona: drappo rettangolare tricolore recante al centro dell a fascia bianca lo stenuna cittadino con al disopra l 'iscrizione in oro "M.V.S .N ." e al disolto 17a LEGIONE "CREMONA". - 24a Legione "Can-occio" di Milano: drappo rettangolare di colore bianco con cinque pendenti, attraversato da una grande croce di colore rosso; nell'angolo in alto a destra l 'emblema dei Visconti-la biscia che ingoia un fanciullo di carnagione - e in quello in basso a sinistra il fascio littorio. - 3r Legione "Marcello Prestinari" di Torino: drappo rettangolare di colore nero bordato su tutti i lati da passamane1ia e su tre lati da frangia in canuttiglia, entrambe d'oro ; recava su quattro righe le seguenti iscrizioni in lettere romane maiuscole ricamate d'oro: "M.V.S.N./378 LEGIONE/MARCELLO/PRESTINARI"; - 40a Legione "Scaligera" di Verona: drappo rettangolare di colore nero recante l'iscrizione su quattro righe ovvero: "M.V.S .N./40a LEGIONE/"SCALIGERA"/VERONA" ricamata in oro. - 49a Legione "San Marco" di Venezia: drappo rettangolare di colore nero dotato di quattro festoni pendenti , al centro del quale vi era il leone di San Marco con il libro aperto ricamato in oro, al disopra del quale era riportata l'iscrizione "LEGIONE DI S . MARCO" anch 'essa in oro. Sui quattro festoni erano ricamati delle fronde di alloro alternate al fascio repubblicano, il tutto ricamato in oro. - 51 a Legione "J3 Polesana" di Adria: drappo rettangolare di colore nero bordato da frangia di canuttiglia d'oro solo lungo l'orlo inferiore, recante al centro l'iscrizione "51a LEGIONE POLESANA" ricamata in oro, con al disotto lo stemma di Adria. - 52a Legione "2a Polesana" di Lendinara: drappo rettangolare di colore nero bordato da fra ngia di cam.ittiglia d 'oro solo lungo l'orlo inferiore, recante al centro l 'iscrizione " 52" LEGIONE POLESANA" ricamata in oro, con al disotto lo stemma di Lendinara. - 54a Legione "Euganea" di Este (PD): drappo rettangolare di colore cremisi bordato da frangia di canuttiglia d'oro solo ]ungo l'orlo inferiore; al centro lo stemma araldico di Este som1ontato dall'isc1izione in lettere romane maiuscole ricamate in oro "54a LEGIONE EUGANEA" . 320


_ 63a Legione "Tagliamento" di Udine: drappo rettangolare di colore nero con sette festoni pendenti ornati da frangia in canuttiglia d'oro; al centro del drappo vi era lo stemma araldico della Provincia di Udine attorniato lateralmente in basso da arabeschi in oro mentre all'estremità del primo, del terzo, del quinto e del settimo pendente erano riportati gli stemmi delle località in cui erano reclutate le quattro coorti che oltre a quella di Udine componevano la Legione, ovvero Tarcento, Muzzana, Pordenone- all'epoca in provincia di Udine - e Tolmezzo. - 67a Legione "Volontari del Reno" di Bologna: drappo rettangolare di colore nero bordato da frangia di canuttiglia cl' oro solo lungo il bordo inferiore; a] centro una targa barocca con lo stemma araldico di Bologna al quale era sovrapposto il fascio littorio 1icamato in oro. Ai lati della targa, in basso, vi era l'iscrizione "67a LEGIONE- BOLOGNA" e al disotto "VOLONTARI DEL RENO", in lettere romane maiuscole ricamate in oro. -68a Legione"Riario Sforza" di Imola: drappo rettangolare tricolore recante al centro, in posizione obliqua, lo stemma del Regno (sinistra) e l'aquila con il fascio (destra). Al disotto degli stemmi vi era un nastro svolazzante bianco disposto a semicerchio e diviso in due parti, sul quale vi era l'iscrizione: "68a LEGIONERIARIO SFORZA". - 76a Legione "Estense" di Ferrara: drappo rettangolare di colore nero con cinque pendenti dei quali quello centrale più corto degli altri e dotato a sua volta di due ulte1iori pendenti. L'intero drappo era bordato da un gallone tessuto in oro e recava al centro uno scudo bordato d'oro privo di corona, d'azzurro all'aquila d'argento al volo abbassato, attorniata in basso dal motto "CIVITAS ESTENSIS" in lettere romane maiuscole d'oro. Alla sommità ed all'estremità dei pendenti erano riportati otto stenuni appartenenti probabilmente alle località in cui erano reclutate le coorti che componevano la Legione; sul pendente centrale campeggiava lo stemma araldico della città di Ferrara. - 82a Legione "Benito Mussolini" di Forlì: drappo rettangolare di colore nero recante al centro l'iscrizione su due righe "LEGIONE/BENITO MUSSOLINT' ricamata in lettere romane maiuscole d'argento; nei quattro angoli del drappo gli stemmi araldici delle città sedi delle coorti che costituivano la Legione, Cesena, Rocca San Casciano, Forlì e Civitel1a di Romagna. - 85a Leg.ione "Apuana" di Apuania: drappo rettangolare di colore nero recante al centro l'aquila con il fascio littorio tra gli artigli, al disopra della quale vi era, disposta a semicerchio, l' iscrizione "8Y LEGIONE" mentre al disotto, parallela all'orlo inferiore, vi era l'iscrizione "APUANA", il tutto ricamato in oro. - 9Y Legione "Marzocco" di Firenze: drappo rettangolare di colore celeste bordato su tre lati da frangia in canuttiglia d'argento; al centro del drappo, verso il basso vi era il "Leone Marzocco" 14 simbolo di Firenze ricamato in argento, al disopra del quale era ricamata in lettere romane maiuscole d'argento l'iscrizione su due righe "95a LEGIONE/M.V.S.N." - 9e Legione "Petrarca" di Arezzo: drappo rettangolare di colore nero interamente bordato da una passamaneria d'oro e da frangia pure in oro applicata lungo il bordo inferiore. Al centro recava uno scudo cimato da corona turrita recante lo stemma araldico della Provincia di Arezzo. Al disotto un nastro svolazzante bianco con il motto "INTRA TEVERO ET ARNO" ricamato in lettere nere. Al disopra dello scudo vi era la sigla "M.V.S.N." mentre al disotto vi era i.1 numero ed il nome della Legione "XCVI LEGIONE "PETRARCA", entrambe ricamate a semjcerchio in antichi caratteri romanici d 'oro. - 13ga Legione "Partenopea" di Napoli: drappo rettangolare tricolore recante al centro, entrambi in posizione obliqua e rivolti verso il centro, lo stemma del Regno a sinistra e l'aquila con il fascio a destra; al disotto degli stemmi vi era un nastro svolazzante bianco, disposto a semicerchio e diviso in due parti , sul quale vi era l'iscrizione: "MILIZIA V. S. NAZIONALE" e, al disotto di questo l'iscrizione su due righe "138a/LEGIONE PARTENOPEA", quest' ultima disposta a semicerchio.

14 Il

leone "Marzocco" era un leone coronato che anticamente, durante le feste di San Giovanni patrono di Firenze , si poneva appeso alla ringhiera di Palazzo Vecchio; era cosi' detto forse perché, reggendo con una zampa lo scudo col giglio rosso in campo bianco , quest'ultimo appruiva agli occhi della plebe cittadina simile ad un ramoscello, chiamato appunto "marza" .

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- 14Y Legione "Carlo Pisacane" di Castellarnare di Stabia (SA): drappo rettangolare di colore nero bordato da frangia di canuttiglia d 'oro solo lungo il bordo inferiore; al centro l 'iscrizione su tre righe in lettere romane maiuscole ricamate in oro "M.V.S.N./145a LEGIONE/C. PISACANE". - 164a Legione "Ercolino Scalfaro" di Catanzaro: drappo rettangolare tricolore bordato su tre lati da fran gia di canuttiglia d'oro ; era ornato a sinistra dallo stemma del Regno d'Italia adottato nel 1929 e a destra dall'aquila tenente il fascio tra gli artigli , entrambi in posizione obliqua con il vertice inferiore rivolto verso il centro del drappo. Al disotto vi era ]' iscrizione disposte su due righe, ricamata in oro e in lettere romane maiuscole, "164a LEGIONE/ERCOLINO SCALFARO". - 171 a Legione "Vespri" di Palermo: drappo rettangolare largo 40 centimetri e alto 60 centimetri di colore nero bordato su tre lati di frangia d'oro, con al centro il fascio repubblicano ricamato in oro e seta colorata al disopra del quale, djsposta a sernjcerchio e ricamata in oro, vi era l'iscrizione " 171" LEGIONE DEI VESPRI". - 178a Legione "Gennargentu" di Nuoro: drappo rettangolare largo 60 centimetri e alto 40 di colore nero bordato su tre latj da frangia in oro con al centro, disposta su tre righe, l'iscrizione in caratteri corsivi ricamati in oro: "M. V.S.N.1178/Legione". Come definito nella circolare n. 101 tutti i Labari descritti avrebbero dovuto essere montati su aste metalliche nichelate e dorate, sormontate però da due diversi modelli di fregio tutti realizzati in metallo dorato; la 1S', la 243, la 67'1, la 95", la 14S3 e la 164" ad esempio ebbero l'aquila romana circoscritta dalla corona d'alloro poggiante su una targa romana sulla quale era impresso in nero il numero e la località sede della Legione - ad esempio "67a LEGIONE/BOLOGNA" - mentre tutte le altre ebbero la stessa aquila poggiata però sul fascio repu bblicano con la lama rivolta verso destra. L' aquila posta sull ' asta del Labaro della 138 3 Legione "Partenopea" era tuttavia sormontata dal motto "PER ASPERA AD ASTRA" realizzato in lettere di metallo dorato saldate al disopra di essa, mentre la tru·ga sottostante recava incisa l'iscrizione "LEGIONE 138a". In tutti i casi, tra il limite superiore del Labaro e la targa o il fascio, veniva annodata una fascia in seta tricolore le cui estremità ornate da fra ng ia in canuttiglia d'oro pendevano ai lati del Labaro. Nel 1930 l' ufficio del Capo di Stato Maggiore della Milizia intervem1e nuovamente a mettere ordine in materia di Labari in particolare e di insegne in generale , diramando un'apposita circolare (Foglio d'Ordinj del 16 ap1ile 3 1930 - Dispensa 8 - Circolru·e N.119- Adozione di un Labaro regolamentare) in cui si stabiliva quanto segue: "È adottato, a datare dalla diramazione della presente, un tipo unico di labaro regolamentare per i Comand; di Legione. I jj··egi, le dimensioni delle varie parti del labaro stesso, risultano dalle annesse tavole, avvertendo che il recto del labaro sarà nero con iscrizioni ed aquila in oro, mentre il verso sarà con i colori della bandiera Nazionttle e con Lo stemma dello Stato. n labaro sarà di seta e L'asta che lo regge in metallo nichelato: il fregio, costituito dall'aquila romana circoscritta dalla corona di alloro e la targa romana sormontante l'asta, saranno ;n legno duro, clorato ed inciso. In aggiunta ai dati indicati nella tavola annessa, il labaro sarà fornito di una fascia in seta bleu-Savoia annodata a/l'asta,fra il limite superiore del Labaro e la targa romana. Le estremità dellajàscia avranno unajì·angia di conotiglia d; argento; Le dimensioni dellajàscia e della frangia saranno quelle dei labari per Armi, Corpi e Reparti del R. esercito . Con l'adozione di un tipo unico regolamentare di labaro, cessa ed è abolito l'uso di altre insegne fin qui adoperate dai reparti inferiori ai Coniandi di Legione; le stesse potranno ternporanecunente essere custodite presso le sedi dei Comandi in attesa di essere poi riunite in apposita sede. l Comandi di Legione, che attualmente posseggono Labari differenti dal tipo ora adottato, continueranno ad adoperarli fino a consumazione; allorchè dovranno procedere all'acquisto 15 del nuovo labaro, conforme al 15

Secondo un catalogo commerciale del l933 un Labaro completo ricamato in "uro " costava 550 lire , mentre lo stesso ricamato in "oro fino" arrivava a costare 750 lire.

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tipo regolamentare, si regoleranno, nei riguardi di quello fuori uso, secondo quanto sopra è detto per le insegne dei reparti minori." Come si vede qu indi fu adottato lo stesso modello di Labaro assegnato nel 1920 ai reggimenti bersaglieri ed alpini, Je cui caratteristiche furono le seguenti: • Freccia: in legno scolpito e dorato 16 raffigurante l'aquila romana circoscritta dalla corona d'alloro poggiante su una targa dello stesso materiale lunga 22 centimetri e alta circa 6 centimetri, che recava al verso la sigla "M.V.S.N." in lettere romane maiuscole rilevate e al verso il numerico della Legione ad esempio "9Y LEGIONE" - sempre nello stesso carattere in rilievo; la targa poggiava su un capi tello con sfera alto in tutto circa 8 centimetri. • Asta: costituita da due segmenti di meta11o nichelato riuniti al centro, era lunga in tutto 1 metro ed 64 centimetri ed aveva un diametro di 2,2 centimetri; la traversa che sosteneva il drappo , realizzata nello stesso metallo dell'asta, terminava con una sfera posta a ciascuna estremità e veniva assicurata all'asta mediante un supporto metallico saldato poco al disotto al capitello sul quale poggiava la targa, le cui estremità erano munite di uncino flessibile sul quale andava ad appoggiarsi Ja traversa stessa. 11 calciolo infine, anch'esso a sezione circolare, era lungo circa 4,2 centimetri e terminava con una piccola doppia sfera saldata. • Il nastro realizzato con tessuto di seta azzurra , lungo in tutto 1 metro e 50 centimetri e largo uniformemente circa 8 centimetri, era guarnito al fondo da una frangia in filato di metallo bianco argentato lunga 7 centimetri; veniva sempre annodato sotto alla targa in modo che le due estremità pendessero ai due lati corti del Labaro. • Il cordone, realizzato in filato di metallo dorato , era lungo in tutto circa 1 metro e 62 centimetri ed era guarnito da nappe con frangia alle due estremità; veniva fissato poco sotto il capitello posto alla base della targa e quindi, grazie a due cordoncini dello stesso materiale , alla traversa, in modo tale che i fiocchi pendessero lungo il lato corto del drappo . • Il drappo , in seta naturale di colore nero al diritto ed interzato in palo di verde, di bianco e di rosso con il piccolo stemma dello Stato introdotto nel 1929 17 al rovescio , era di forma rettangolare , largo 70 centimetri e a1to 50 centimetri e veniva assicurato all'asta trasversale mediante una guaina dello stesso mate1iale ritagliata in modo da formare generalmente tre segmenti, anche se per alcune Legioni tutte quelle Lavoratori deU ' A.O.I., la 72" "Parini", la IV Universitaria "Benito Mussolini", quelle Albanesi, ecc., ecc. - ve ne erano cinque; solo lungo il lato inferiore il drappo era guarnito dalla solita passamaneria con frangia in filato di metallo dorato, alta 7 centimetri. Al diritto era ornato dall 'aquila romana poggiante sul fascio littorio ricamata in filo di metallo dorato; al disopra dell'aquila , disposto a semicerchio, vi era il numerico della Legione - ad esempio " 80" LEGIONE" - mentre al disotto , disposto parallelamente all'orlo inferiore a circa 5 centimetri di distanza dalla frangia, era riportato l'identificativo della Legione, ad esempio "DVCA A. FARNESE"; tutte le iscrizioni ed i numeri erano ricamati in oro in caratteri romani maiuscoli. I Labari rnod . 1930 non subirono grandi variazioni rispetto alle regole dettate dalla circolare istitutiva; le sole differenze riscontrate , dovute senz'altro alle diverse manifatture che realizzavano i drappi, si riferivano: - al fregio dell'aqu ila, del quale sono state risconlrnte almeno sette varianti di modello che differivano tra loro per la forma delle al i e per la forma e le rifiniture del fascio littorio.

16 Abbiamo

potuto esamiJ1are alcuni esemplari dotati dello stesso modello di freccia realizzata però in metallo dorato. nuova serie degli sterruui dello Stato era stata approvata con il Regio decreto 1 l aprile 1929 ,(N .504 - Foggia ed uso dello stemma e ciel sigillo dello Stato - (Gazzetta Ufficiale .19 apri le 1929. n .92); lo stemma aveva le seguenti caratteristiche: "Il piccolo stemm.a dello Stato è formato di uno scudo di rosso alla croce di argento, cimato da Corona Reale. Sostegni: due Fasci Littori addossati con l'ascia alf'i,~fuori, legati con strisce di cuoio intrecciate e formanti due nodi di Savoia che escono dalla corona; il tutto accollato dalla grande Collana dell 'Ordine Supremo della SS. Annunziata; il tutto accompagnato in punta da una lista accartocciata cli azzurro e caricata del rnotto "FERT" , Ire volte ripetuto.,. 17 La

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- alle iscrizioni, molte de1le quali si discostavano da quelle regolamentari. A questo proposito riportiamo alcuni tra gJi esempi piLt significativi: • T' Legione "Cairoli": l'aquila ed il fascio littorio posti al centro del drappo- caso unico in tutte le Legioni della M.V.S.N. - erano ricamati al contrario, erano cioè rivolti verso destra. • Legione "18 Novembre" stabilimenti F.I.A.T.: il diritto riportava l'iscrizione "LEGIONE" disposta a semicerchio al disopra dell'aquila e "18 NOVEMBRE" al disotto . • Legione Romana Mutilati: il diritto del drappo riportava le iscrizioni "LEGIONE ROMANA" disposta a semicerchio al disopra dell 'aquila e "MVTILATI" al disotto . 11 • 61 Legione "Carnaro": La Legione ebbe due diversi Labari, il primo dei quali perfettamente regolamentare recante le iscrizioni "6la LEGIONE" e " CARNARO" ed il secondo che invece aveva l'iscrizione "61a LEGIONE M.V.S.N. "CARNARO" disposta a semicerchio al disopra dell'aquila e "FIV ME" al disotto . • 75a Legione "Italo Balbo": già denominata " XX Dicembre" l'un ità insieme con il nome cambiò in seguito anche .il Labaro che pur mantenendo le caratteristiche del mod. 1930, ebbe ora i seguenti ornamenti: al disopra dell ' aquila, disposta a semicerchio su due righe , l'iscrizione "75a LEGIONE/XX DICEMBRE" e al disotto, parallela al bordo inferiore, l 'iscrizione "ITALO BALBO" . Nell'angolo in alto a sinistra del drappo vi era il distintivo in oro di pilota della Regia Aereonautica - un' aquila ad ali spiegate coronata - con la lettera "A" (Atlantica) di colore azzmTo sul petto. • 107a Legione "Francesco Rismondo": il diritto del drappo recava, nell ' angolo in alto a destra, lo stemma araldico della Dalmazia-d'azzurro alle tre teste di leone i.n maestà coronate d 'oro, 2 ,1 - e le iscrizionj "107a LEGIONE" disposta a semicerchio al disopra dell' aquila e " F. RISMONDO ZARA" al disotto. Sotto al nome della Legione era ricamato il motto "TI CON NV - NV CON TI"1s posto tra parentesi. • I 20a Legione " Giulio Cesare": il diritto riportava al disopra dell' aquila l'iscrizione "LEGIONE GIULIO CESARE" disposta a sem icerchio e al disotto " l20a" . • 138" Legione "Aurelio Padovani": il diritto riportava al disopra dell'aquila l'iscrizione "138a LEGIONE A . PADOVANI" parallela all'orlo superiore e al disotto dell ' aquila "NAPOLI", anch'essa parallela al bordo inferiore. 3 • 142 Legione " Caio Mario": il dirfrto riportava l' iscrizione "142" LEGIONE "CAIO MARIO" disposta a semicerchio al disopra di uno scudo interzato in palo di verde, di bianco e di rosso con il fascio littorio in oro sul bianco, sul quale poggiava un 'aquila al volo alzato in oro; parallela a11 ' odo inferiore, ricamata in caratteri più grandi degli altri vi era l' iscrizione "CASSINO". 3 • 143 Legione " Clino Ricci": il diritto riportava l' iscrizione " 142a LEGIONE "disposta a semicerchio al disopra dell ' aquila; parallela all'orlo inferiore, era ricamata l'iscrizione "CLINO RICCI"; • 152a Legione "Acciaiata - Antonio Nozzo": il diritto riportava le iscrizioni " 152a LEGIONE M.V.S .N./ACCIAIATA - ANTONIO - NVZZO" disposte a semicerchio su due righe al disopra dell' aquila e "LECCE" al disotto. Le specialità della Milizia Le specialità della Milizia - tra le quali non è improprio ascrivere anche il repai1o scelto dei "Moschettieri.

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'Tu con noi - Noi con te" . Il motto in questione deriva da un episodio avvenuto dopo il 12 maggio 1797 , data de lla resa ciel Doge di Venezia ai francesi: i.n quel frangente i 12 Gonfalonieri di Persato - comune clell'lstria situato dopo le Bocche di Cattaro - che detenevano il privilegio cli difendere il vessillo della Sere1ùssima Repubblica in battaglia, non lo ammainarono ma scelsero la via dell 'autogoverno. Quando le truppe austriache entrarono in città - il tenitoiio era stato ceduto all'Austria - seppell irono il vessillo e in quell'occasione il capitano della guardia pronunciò La frase: "ti con nu, nu con ti" passata alla storia.

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del Duce" - ebbero anch'esse dei Labari mod. 1930 simili a quelli delle Legioni ordinarie, ma sui quali erano ricamate delle iscrizioni particolari.

Moschettieri del Duce Il Reparto "Moschettieri del Duce", unità scelta della M.V.S .N. addetta alla guardia personale di Mussolini, ebbe in dotazione un gagliardetto di forma trjangolare e di colore nero, interamente bordato di galloncino e di frangia entrambi d'oro , quest'ultima cucita solo su tre lati. Recava al centro l'emblema ed il motto dell 'unità ricamati in argento - i] teschio con le tibie sovrapposto a due spade incrociate - mentre in basso tra le impugnature delle spade vi era l'iscrizione "TUTTI PER UNO" e in alto, tra le due lame , vi era l'iscrizione "UNO PER TUTTI"; l'asta in metallo nichelato terminava con un trofeo in metallo dorato costituito da un pugnale che trafiggeva una bomba a mano .

Milizia Artiglieria Controaerei Le vicende legate ai Labari della Milizia Artiglieria Controaerei sono piuttosto articolate, dato che le sue unità tra il 1930 ed il 1940 ne ebbero addirittura quattro diverse tipologie. Il primo tipo, assegnato alla M . D .A.T. (Milizia per la Difesa Aerea Territoriale) subito dopo la sua costituzione avvenuta a seguito del R.D.L. 18 febbraio 1930, n.93, era simile ai Labari mod. 1930 delle Legioni ma recava posto in palo al centro il primo fregio della specialità - un cannone alato in oro - con al disopra l' iscrizione semicircolare "DIFESA AEREA TERRITORIALE" e al disotto il nome della città sede della Legione, ad esempio "VERONA"; entrambe le iscrizioni erano in lettere maiuscole romane ricamate in oro. Quasi contemporaneamente al primo vi fu un secondo tipo di Labaro che recava però al centro I' aqu i]a con al disopra iJ numero della Legione - ad esempio "8a LEGIONE" - e al disotto la s.igla "D.A.T." (Difesa Aerea Territoriale) Questa tipologia cambiò a seguito del nuovo ordinamento della specialità attuato nel 1932 che modificò la denominazione de111a specialità in M. DICAT fissandone la struttura su 11 Legioni , Torino (l a), Genova (2a), Milano (3 8 ) , Verona (4a), Trieste (5"), Bologna (6a), Firenze (78 ) , Roma (8 3 ) , Napoli (10a), Palermo (] 2a) e Cagliari (13a) e 12 coorti autonome - Novara (I) , Savona (Il), Alessandria (III) , Piacenza (V) , Ancona (VI) , L ivorno (Vm, Pisa (Vill), Bari (IX), Udine (Xl), Venezia (XII), Padova (XIII) e Messina (XV). Le Coorti ebbero un Labaro simile a quello delle Legioni ma con iscrizioni completamente diverse ovvero , ad esempio, " VIII COORTE AUT.ma M.D.I.C.A.T." disposta a semicerchio al disopra dell ' aquila e "VERONA" al disotto , entrambe in lettere romane maiuscole ricamate in oro. Il terzo tipo di Labaro , che venne consegnato a tutte le Legioni e a tutte le Coorti durante una solenne cerimonia tenutasi nel luglio 1937 a Verona - la 4" Legione veronese aveva vinto la "Coppa Nobili" con la quale veniva premiata l'unità che effettuava i migliori tiri coutroaerei - non aveva più l'aquila al centro sostituita dal nuovo fregio della specialità ricamato in oro - due cannoni incrociati sovrapposti a due ali stilizzate, iJ tutto sormontato dal fascio littorio - con al disopra il numero della Legione o della Coorte - ad esempio: "193 LEGIONE M. DICAT" - mentre al disotto vi era l 'indicazione della sede rispettiva . La Scuola centrale M. D.I.C.A.T. ebbe un Labaro identico a questo ma con le iscrizioni "MILIZIA CONTRAEREI" al disopra del fregio e "SCUOLA CENTRALE" al disotto. Nel 1940, a seguito della nuova denominazione assunta dalla specialità, le iscrizioni cambiarono nuovamente: sparì il nome della città e sul Labaro , ricamato al disopra del fregio centrale, apparve solo il numero della Legione, ad esempio: "18a LEGIONE CONTRAEREA".

Milizia Universitaria I Labari delle 9 Legioni Universitarie, tutti del mod. 1930, ebbero le iscrizioni seguenti: 325


• P Legione: al disopra dell'aquila, disposta a semicerchio: ''1'1 LEGIONE UNIVERSITARIA"; al disotto, parallela al bordo inferiore: "PRINCIPE DI PIEMONTE" . • 2" Legione: al disopra dell'aquila: "2" LEGIONE"; a] disotto parallela al bordo inferiore e su due 1ighe: "UNNERSITARIA/ ARNALDO MUSSOLINI". • 3a Legione 19: al disopra dell'aqui la, disposta a semicerchio: "3a LEGIONE "con sotto "UNIVERSITARI A" parallela all'odo superiore ; al disotto, parallela al bordo inferiore: "DANTE ALIGHIERI". • 411 Legione: al disopra dell'aquila disposta a semicerchio: "Iva LEGIONE UNIVERSITARIA"; al disotto, parallela al bordo inferiore: "BENITO MUSSOLINI". • sa Legione: al disopra dell'aquila disposta a sem icerchio: "XII" LEGIONE UNIVERSITARIA"; al disotto , paral lela al bordo inferiore : "GOFFREDO MAMELI". • 6" Legione: al disopra dell ' aquila disposta a semicerchio: "6a LEGIONE UNIVERSITARIA"; al disotto , parallela al bordo inferiore: "S. GIORGIO". • 7a Legione: al disopra dell'aquila disposta a semjcerchio: "7a LEGIONE"; al disotto , parallela al bordo inferiore e su d ue righe: UNIVERSITARIA/ GUGLIELMO MARCONI" . • ga Legione: al disopra dell 'aquila disposta a semicerchio: "8a LEGIONE" ; al disotto , parallela al bordo inferiore e su due righe: "UNIVERSITARIA/EMILIO TNGRAVALLE". • 9" Legione: al disopra dell'aquila disposta a semicerchio: "9a LEGIONE UNIVERSITARIA"; al disotto, parallela al bordo inferiore: "MICHELE MORRONE". I reparti della Milizia Universitaria di città in cui non esistevano sedi universitarie ebbero in dotazione al posto ciel Labaro un gagliardetto triangolare di colore nero guarnito di frangia io argento , il cui diritto recava al centro il fascio littorio ricamato in oro con la lama in argento mentre il rovescio era decorato dal fregio

1\I Le Legioni appartenenti alle specialità della l'vti tizia, secondo l'ordinamento del 1928 e successivi, erano le seguenti: 1. M iliz ia Confinaria: era costituita dalle Legioni ordinarie che avevano sede e zona di reclutamento in località prossime alle Alpi ovvero: l • "Sabauda"-Tori no: 2" "AJpina"-Torino: 3" "Monviso"-Cuoeo; 8" "Cacciatori delle Alpi"-Yarese: 9" "Cacciatoti di Valtellina"-Sondrio; 12"' "Monte Bianco"-Aosta; 14" "Garibalclina"-Bergamo; I 5' "Leonessa" -Brescia; 16" "Alpina"-Como; 29" "Antonio Chinotto"-Arona; 33• "Generale Asclepia Gandolfo"-Imperia; 43" "Alpina Piave" poi "Piave"-Belluno: 45'' "Alto Adige"-'Bolzano: 55" "Alpina Friulaoa"-Gemona; 58" "San Giusto"-Trieste; 59• "Carso'· poi "del Carso"-Sesana; 6 l" "Carnaro" -Fiume ; 62, ·'Isonzo"-Gorizia; l07'' " Francesco Rismonclo"-Zara; 2. Milizia Universitaria: l" "Ptincipe di Piemonte"-Torino; 2" "Arnaldo Mussolini"-Milano; 3" " Dante Alighieri"~Firenze; 4° "Benito Mussolirù"-Roma; 5" "Goffredo Mamcli"-Napoli; 6" "San Giorgio"-Genova; 7" "Guglielmo Marconi"-Bologna; 8° "Emilio Ingravalle"-Bari" ; "Michele Man·one"-Pale11110: Coorti autonome di Cagliari , di Catania, "Marche" di Camerino, di Ferrara, " Luigi Boer" di Messina. "Ciro Menotti'' di Modena, "Tito Livio" di Padova, "Augusta" di Paima, "Pietro Ye1Ti" di Pavia, di Perugia, "Curtatone e Montanara" di Pisa. di Siena. "Francesco Rismondo" di Trieste, "Ugo Pepe" di Venezia, di Tripoli e di Addis Abeba. 3. Milizia Artiglieria Contraerei CM .DI.CAT): TGruppo Legioni-Torino; (J '' Legione-Torino; 2" Legione-Savona; 3° Legione-Genova; 4" Legione-Alessandria); II Gruppo Legioni-Milano; (5" Legione-Mi lano; 6" Legione-Piacenza; 7° Legione-Brescia; 8" Legione-Verona) ili Gruppo Legioni-Bologna; (9° Legione-Padova; 10° Legione-Udine; 11 a Legione-Tiieste; I 2" Legione-Bologna; I 5'' LegioneAncona) IV Gruppo Legion i-Roma ( 13" Legione-L ivorno; 14" Legione-Firenze; 16• Legione-Terni ; 17" Legione-Cagliari; L8" Legione-Roma) V Gruppo Legion i-Napoli ; ( 19• Legione-Napoli; 20'' Legione-Bari; 21 " Legione-Catanzaro; 22a Legione-Palermo); I Gruppo Autonomo controaereo di Libia-Tripoli ; Il Gruppo Autonomo controaereo d i Libia-Bengasi: l Gruppo Autonomo controaereo del I' A .O .I.: D Gruppo Autonomo controaereo dell' A.O .I. 4. M ilizia per Difesa Costiera {M. da Cos.) poi Milizia Artiglieria Marittima (MTLMART): Comando l Gruppo Legioni-Messina; Comando U Gruppo Legioni-La Spezia; Scuola Centrale Milmart-Gaeta; I" Legione-Venezia: 2" Legione-La Spezia; 3'' Legione-La Maddalena; 4uLegione-Cagliari ; Y Legione-Taranto; 6" Legione-Messina; 7° Legione-Augusta; 8° Legione-Trapani; 9" Legione-Pantelleria; 14° Legione-Reggio Calabria; IO Gruppo Autonomo-Siracusa; 2° Gruppo Autonomo-Tripoli; 3° Gruppo Autonomo-Asmara; 4° Gruppo Autonomo-Mogadiscio; 50", 51", 52", 53", 54" e 55" Centuria Speciali CC.NN. di Difesa Costiera della 166" Legione CC.NN. di Messina; 58" e 59" Centuria Speciali CC.NN. di Difesa Costiera della 168" Legione CC.NN. di Ragusa; 60" e 63'' Centuria Speciali CC.NN. cli Difesa Costiera della 168" Legione CC.NN. cli Siracusa: 67" e 68" Centur ia Speciali CC.NN. di Difesa Costiera della 170" Legione CC.NN. cli Agrigento; 72", 73" e 74" Centuria Speciali CC.NN. di Difesa Costiera della 172" Legione CC.NN. di Enna; 75" Cenrnria Speciale CC.NN. di Difesa Costiera della 173" Legione CC.NN. di Caltanissetta; 76" , 77" , 78", 79", 80" , 81" ed 82" Centurie Special i CC.NN. d i D ifesa Costiera della 174" Legione CC.NN. cli Trapani.

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distintivo della specialità - l' aquila con il moschetto tra gli artigli poggiante su un libro aperto - ricamato in argento ad eccezione del moschetto che era in oro20 • Questo tipo di Gagliardetto , le cui dimensioni standard erano 67 centimetri di lunghezza e 45 centimetri di altezza, era dotato di asta in metallo nichelato sormontata da un puntale in alluminio alto 19 centimetri che riproduceva quello dei Labari delle Legioni.

Milizia Artiglieria Marittima Le 2 Legioni e le 2 Coorti autonome de]la "Milizia da Cos" o "Milizia da costa", costituita il 21 gennaio 1935, ebbero in dotazione dei Labari mod. 1930 al centro dei quali era ,icamato il fregio della specialità - due cannoni incrociati sovrapposti ad un'ancora e som1ontati dal fascio littorio - aJ disopra del quale era riportato il numero della Legione o della Coo1te, ad esempio "I LEGIONE M. DA COS" mentre al disotto vi era il nome della città sede deU 'unità: entrambe le iscrizioni erano in lettere romane maiuscole ricamate in oro. Quando nel 1939 , a seguito del R.D. 24 novembre, n. 1888, la Milizia da Cos venne trasformata in "Milizia ArtigUeria Marittima" o "MILMART" , le Legioni dalle quali era composta ebbero in dotazione i Labari mod. 1930 uguali a quel1i della Milizia da Cos con isc1izioni diverse ovvero il numerico della Legione - ad esempio "14a LEGIONE MILMART" disposto a semicerchio al disopra del fregio e la sede della Legione, in questo caso "REGGIO CALABRJA - ricamata al disotto , parallela all'orlo inferiore. U Labaro del Comando Centrale Milmart con sede a Roma era identico a quelli delle Legioni ma recava al disopra del fregio l' iscrizione semicircolare disposta su due righe "MILIZIA CONTRAEREI/E MARITTIMA" e al di.sotto, parallelamente al bordo inferiore:"COMANDO CENTRALE".

Milizia Confinaria La Milizia Confinaria fu fino al 1939 formata da reparti speciali - Coorti o Centurie - tratte daUe Legioni della Milizia ordinaria che avevano sede e zona di reclutamento in località prossime alle Alpi. Solo a partire da quell'anno la sorveglianza dei confini venne affidata a 4 Legioni della Milizia Confinaria costituite ex novo , le quali ricevettero un Labaro mod . 1930 durante una solenne cerimonia tenutasi alla presenza del Duce nel settembre del 1938 , ciascuno dei quali fu caratte1izzato , oltre che dalle iscrizioni , da una cornice di colore verde 2 1 che contornava il drappo e che nella parte superiore fonuava un larnbe llo. Le iscrizioni al disopra del] ' aquila riportavano il numerico ed il nùme della Legione ricamato a semicerchio su due righe - ad esempio "IV LEGIONE CONFINARTA/CC.NN." - mentre al disotto , parallelo al bordo inferiore vi era il nominativo della Legione , in questo caso: "MONTE NEVOSO" . Le altre iscrizioni furono le seguenti: I Legione "Monviso: al disopra de ll 'aquila, disposta a semicerchio su due righe: "la LEGIONE CONFlNARIA/CC:NN ." e al disotto, parallela all'orlo inferiore: "MONVISO" ; II Legione "Monte Rosa": al disopra dell' aquila, disposta a semicerchio su due righe: "!8 LEGIONE CONFINARIA/CC:NN." e al disotto, parallela all 'orlo inferiore: "MONTE ROSA" ; Ill Legione "Vetta d ' ltalia": al disopra del1 ' aguila, disposta a semicerchio su due righe: " UI'1 LEGIONE CONFINARIA/CC:NN." e al disotto, parallela all'orlo inferiore: "VETTA D 'ITALIA" .

Le Milizie Speciali Anche le Milizie Speciali - FeTToviaria, Postelegrafica, Portuaria, Forestale e Stradale - ebbero in dotazio20 U freg io

s i rifaceva al famoso motto "Libro e moschetto,.fascista pe,fetto" . L'aggiunta del colore verde accomunava le unità della Milizia Confinaria a quelle della Guardia all a Frontiera, (G.a.F.) organismo da poco costituito anch'esso allo scopo di sorvegliare la frontiera alpina.

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ne i Labari mod. 1930 i quali, pur simili nell'aspetto generale a quelli delle altre unità deUa M .V.S .N., presentavano tuttavia alcune caratteristiche proprie.

Milizia Ferroviaria La Milizia Ferroviaria ebbe all' atto della sua costituzione i Labari regolamentati nel 1924 il cui drappo era tricolore al diritto - con al centro della fascia bianca il semplice scudo sabaudo con bordo azzurro e corona reale ricamata - e probabilmente nero al rovescio: al disotto dello scudo era ricamato in oro il numero della Legione. Di questi Labari se ne conoscono attualmente solo tre esemplari, uno dei quali completamente diverso dagli altri appartenente alJa 3a Legione e altri due, identici tra loro, appartenenti rispettivamente alla IV ed alla IX Legione. Le loro caratteristiche erano le seguenti: - III Legione "Emanuele Ferro": in alto era ricamata a semicerchio l'iscrizione "fII LEGIONE" con al disotto il fascio littorio e sotto a questo una seconda iscrizione - "FERROVIERI" - parallela però all 'orlo superiore; al disotto delle iscrizioni e del fascio vi era , in posizione centrale, un disco bianco recante 1a croce rossa simbolo di Genova con le lettere M. V. S. e N. in nero disposte ciascuna in uno dei quattro angoli della croce in senso orario. - IV Legione "La Sentinella": 1'iscrizione, ricamata a semicerchio era: "IV LEGIONE FERROVIARIA". - IX Legione "Latina" : l'iscrizione, ricamata parallelamente all'orlo inferiore era: "IX LEGIONE FERROVIARIA". Con l'adozione dei Labari mod. 1930 le iscrizioni sui drappi dei Labru.i delle 15 Legionj flll'ono le seguenti: • I Legione "FeITea": al disopra dell ' aquila, disposta a semicerchio: "ra LEGIONE" e al disotto, parallela all' orlo inferiore, su due righe: "FERROVIARIA/"FERREA". • II Legione "Nulli Secunda": al disopra dell'aquila , disposta a semicerchiosu due righe: "ila LEGIONE/NULLI SECUNDA'"' e al disotto, parallela all 'orlo inferiore: "FERROVIARIA". • JI[ Legione "Emanuele Ferro": al disopra dell 'aquila, disposta a semicerchio su due righe: "IIIa LEGIONE" e al disotto, parallela all'orlo inferiore e su due righe: "FERROVIARIA/E. FERRO" . • IV Legione "La Sentinella" : al disopra dell'aqujla: "IV' LEGIONE FERROVIARIA" e al disotto , parallela aJJ 'orlo inferiore: "LA SENTINELLA". • V Legione "Ugo Del Fiume": al disopra dell'aquila disposta a semicerchio: "Va LEGIONE" e al disotto, parallela all'orlo inferiore su due righe: "FERROVIARIA/ "UGO DEL FIUME" . • VI Legione "Luigi Platania": al disopra dell'aquila disposta a semicerchio: "VIa LEGIONE" e al disotto , parallela all'orlo inferiore: "FERROVIARIA"; • VIT Legione "Audere Semper": a1 disopra dell'aquila , parallela al bordo supet'iore , l'iscrizione su due righe: "VIP1 LEGIONE/FERROVIARIA" e al disotto, parallela all'orlo inferiore il motto: "AUDERE SEMPER". • VIII Legione "Fideliter et Silenter: al disopra dell 'aquila, parallela al bordo superiore e disposta su due righe: "Villa LEGIONE/FERROVIARIA" e al disotto, parallela a1l'or1o infe1iore: "FIDELITER ET SILENTER". • IX Legione "Latina" : al disopra dell 'aquila disposta a semicerchio: "IXa LEGIONE FERROVIARIA" e al disotto , parallela all'orlo inferiore: "LATINA". • X Legione "Giuseppe Cirillo: al disopra dell'aquila, disposta a semicerchio: "Xa LEGIONE" e al disotto , parallela all'orlo inferiore e su due righe "FERROVIARIA/GIVSEPPE CIRILLO". • XI Legione "Emico Toti": al disopra dell'aquila disposta a semicerchio: "XJU LEGIONE FERROVIARIA" e al disotto , parallela all'orlo inferiore: "ENRICO TOTI". • XII Legione "Bruzia: al disopra dell'aqui la, disposta a semicerchio: "XIIa LEGIONE FERROVIARJA" e al disotto, parallela all'orlo inferiore: "BRVZIA".

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• XIII Legione "Trinacria": al disopra dell'aquila - che era più grande delle altre - disposta a semicercltio su una sola rjga: "Xilla LEGIONE FERROVIARIA" e al disotto, parallela all 'orlo inferiore: "TRINACRIA". • XIV Legione " Guido Collu": al disopra dell'aquila , disposta a semicerchio su una sola riga: " XIVa LEGIONE FERROVIARIA" e al disotto, parallela all'orlo inferiore: "GVIDO COLLV". • XV Legione per l'Africa Orientale Italiana "Luigi Razza" 22 : al disopra dell'aquila, disposta a semicerchio su due righe: " ] 5a LEGIONE M.V.S.N. A.0 .I./"LUIGI RAZZA" e al disotto , para11ela all'orlo inferiore: "SOMALIA; sul lato destro dell'aquila vi era inoltre il motto della Legione "ALLA FATICA TENACE", ricamato in caratteri di dimensioni ridotte rispetto alle altre.

Milizia Postelegrafica Dato il suo particolare ordinamento la Milizia Postelegrafica ebbe in dotazione un solo Labaro che venne affidato al Comando dei Gruppi che aveva sede in Roma e che ci è noto grazie ad una fotografia scattata durante una cerimonia risalente alla metà egli anni '30; di perfetta ordinanza mod. 1930 , il Labaro recava al centro l'aquila ad ali distese e l' iscrizione "MILIZIA POSTELEGRAFICA" ricamata in oro parallelamente ali ' orlo inferiore. I 27 repatti in cui la Postelegrafica era suddivisa avevano ognuno in dotazione un Gagliardetto triangolare di colore nero recante il fregio della specialità - una cornetta attraversata dal fascio littorio coronato dalla quale partivano sei saette rivolte verso il basso - nel1 'ango1o in alto a sinistra e l ' indicazione del reparto al centro il tutto ricamato in oro.

Milizia Portuaria La prima unità della Portuaria, poi trasformata in Legione , assunse in numero ordinativo "I" dopo la costituzione delle altre tre Legioni di Napoli, di Trieste e di Bari che ebbero tutte i Labari mod . ] 930 sostanzialmente identici a quelli delle altre unità della M.V.S.N. , dai quali differivano solo per l'iscrizione ricamata al disopra e al disotto dell'aquila; il Comando Legioni di Roma recava solo l'iscrizione "MILIZIA NAZIONALE PORTVARIA" ricamata in oro, mentre quelle delle Legioni erano le seguenti : - I Legione Portuaria di Genova: al disopra dell'aquila era ricamata l ' iscrizione semicircolare "I LEGIONE PORTVARIA", ai suoi lati il motto "FEDE" (sinistra) e "SILENZIO" (destra) in lettere corsive e al disotto , parallelamente all'orlo inferiore, "LA FEDELE". - II Legione Portuaria di Napoli: al disopra dell ' aquila era 1icamata l'iscrizione semicircolare "Il LEGIONE" e al disotto, parallelamente all'orlo inferiore, "MILIZIA PORTVARIA". - III Legione Portuaria di Trieste: al disopra dell' aquila era ricamata l'iscrizione senùcircolare "ID LEGIONE" e al disotto, parallelamente all'orlo inferiore, "MILIZIA PORTVARIA" . - IV Legione Portuaria di Bari: al disopra del]' aqu ila era ricamata l' isclizione "MILIZIA NAZ. PORTVARIA". I vari reparti o distaccamenti alle dipendenze delle quattro Legioni - Savona, Ventinùgl ia, Vado Ligure , Albissola e la centuria autonoma di Livorno per la Legione di Genova; Civitavecchia, Cagli.mi e Palermo per la Legione di Napoli; Fiume, Venezia e Pola per la Legione di Trieste; Ancona, Brindisi , Taranto, Zara, Drn-azzo, Valona, Gallipoli e, dal 13 maggio del 1941 , Ragusa per la Legione di Bali - avevano in dotazione ciascuna una fiamma triangolare le cui caratteristiche- probabilmente comuni a tutti i reparti, - possiamo desumere con buona approssimazione dall'unico esemplare giunto fino a noi ed apprutenuto al reparto di Ragusa. La fiamma era di colore nero e recava al centro l'emblema della specialità ricamato in oro - l'ancora coronata sovrapposta al fascio littorio - a destra del quale, in posizione centrale e disposta su di una sola riga vi 22 Fu

costituita nel giugno del 1935 per l'esigenza A.O. e vi rimase fino al rimpatrio avvenuto nel 1.940.

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era I 'indicazione del reparto , in questo caso "REPARTO DI RAGUSA"; al disopra del fregio , ricamata in oro parallelamente all'orlo esterno vi era la sigla "M.N.P." (MILIZIA NAZIONALE PORTUARIA") mentre parallelo all'orlo inferiore era ricamato in lettere minuscole il motto della specialità "fede e silenzio" e la data "• 13•5• 1935•". La fiamma era fissata tramite guaina in stoffa nera ad un'asta in legno verniciata nello stesso colore la cui freccia era costituita da una baionetta.

Milizia Nazionale Forestale La Milizia Nazionale Forestale ebbe due tipi diversi di Labaro, il primo dei quali fu consegnato il 15 maggio del 1927 durante una solenne cerimonia svoltasi a Roma a Villa Umberto alla presenza di S.M. il Re e del Capo del Governo ed utilizzato quasi certamente fino al 1930 quando fu sostituito da un altro tipo in linea con quanto stabilito nella circolare del 16 aprile, anche se di colore diverso e con la sigla "M.N.F." - in sostituzione di quella "M .VS .N ." - incisa sulla targa sottostante 1'aquila racchiusa nella corona d ' alloro: le caratteristiche dei Labari furono le seguenti: Labaro mod . 1927 generale per la M.N.F.: drappo di colore verde recante al centro il fregio della specialità adottato con il decreto del 30 novembre 1926 e ricamato in oro e seta colorata, l' aquila coronata al volo abbassato caricata in petto di uno scudo ovale di rosso alla croce d'argento , poggiante sul fascio littorio sovrapposto a due asce in croce; al disotto del fregio J'iscrizione ricamata in oro "MILIZIA NAZIONALE FORESTALE". Il rovescio del drappo era di colore nero. [l Labaro23 era dotato della stessa asta prevista per le Bandiere dell'Esercito, ricoperta in velluto turchino

2 3 L'ordinamento

delle Milizie Speciali secondo il decreto del 28 gennaio 1928 era il seguente : - Milizia Nazionale Fenoviaria: 1 Legione "Ferrea"-Torino; Il Legione "Nulli Secunda"-Milano; ID Leg ione "Emanuele Ferro"Genova; IV Legione "La Sentinella"-Verona; V Legione " Ugo Del Fiume"-Trieste; VI Legione "Luigi Platania"-Bologna; VII Legione "Audere Semper"-Firenze: VITI Leg ione "Fideliter et Silenter"-Ancona; IX Legione " Latina"-Roma; X Legione "Luigi Cirillo"-Napoli; Xl Legione "Enrico Toti"-Bari ; XIl Legione "Bruzia"-Reggio Calabria; XIII Legione ·'Trinacria"-Palermo; XTV Legione "Guido Collu"-Caglirui; XV Legione ·'Luigi Razza"-Mogadiscio; - Milizia Nazionale Forestale: I Legione " Guido Secchi"-Udine; U Legione-Trento; l11 Legione-Brescia; IV Legione-Torino; V Legione "Ramazzotti"-Bologna; VI Legione "Signori"-Firenze"; VIl Legione "Avallone"-L' Aquila; Coorte autonoma della Sardegna-Cagliari: nel 1936 all'organico del 1928 si aggiunsero due scuole ed altre cinque Leg ioni - Accademia Milizia ForestaleFìrenze; Scuola Allievi Sottufficiali-Cittaducale; Scuola Allievi Militi "Arnaldo Mussolini"-Cittaducale; VIII Leg ione " Luigi Gerbasi"-Napoli; IX Legione "Emico Tralli"-Reggio Calabria; X Legione "Italo Balbo"-Tripoli ; Xl Legione "Pietro Di GregorioAddis Abeba; XII Legione Miliz ia Fascista Forestale-Tirana; l" Coorte autonoma "G. Masetti"-Cagliari; 2" Coorte autonoma-Palermo; 3• Coorte autonoma "A. Zanette"-Roma; 4" Coorte autonoma-Zara; - Milizia Portuaria: Comando Gruppi Legioni-Roma; ScuoJa della Milizia Portuaria-Sabaudia; 1 Legione-Genova: II LegioneNapoli; Ili Legione-Trieste; TV Legione-Ba1i; - Milizia Nazionale della Strada: Comando dei Gruppi-Roma; l ° Comando Gruppo Reparti-Torino; (IV Torino, V Genova e VI MiJauo) 2° Comando Gruppo Reparti-Bologna; (VU Bolzano, VIII Trieste, IX Padova, X Bologna, XI Ancona) 3° Comando Gruppo Reparti-Roma; (II Perugia, ill Firenze e XII L'Aquila) 4° Gruppo Reparti-Napoli; (Xlll Case1ta, XJV Bari , XV Catanzaro, XIX Potenza) ; 5° Gruppo Reparti-Palermo (XVI Palermo, XVII Catania); 6° Reparto Autonomo-Roma; 7° Reparto Autonomo-Cagliari; 9° Reparto Autonomo cli P.S. dell'Urbe-Roma; Milizia Albanese della Strada. - Milizia Postelegrafica: Comando Superiore-Roma; l O Reparto ''Annando Casalini"-Roma; 2° reparto "Ernilio Tonoli"-Milano; 3° Reparto "Amos Maramotti"-Torino; 4° Repa1to "Francesco Crispi''-Palermo; 5° reparto "lntrepiclo"-Genova; 6° Repru·to "Guglielmo Oberdan"-Trieste; 7° reparto " Vittorio Locchi"-Bari; 8° Reparto "Fausto Lunardini"-Brescia; 9° Reparto "Giulio Giorclani"-Bologna; 10° reparto ·'Nicola Bonservizi"-Napoli; 1 I O Reparto "Gujclo Neri"-Ancona; 12° Reparto "Annibale Foscari"-Venezia; 13° reparto "Carlo Menabuoni"-Firenze; 14° Repruto "Sigfrido Wackemell"-Bolzano; 15° Repatto "Generale Carlo Sanna"-Cag]jari; 16° Reparto "Vincenzo Alferano"-Alessandria; .L7° Reparto" Italo Spaggiru·i"-Parma; l 8° Reparto "Giacomo Umbeno Appolonio"-Verona; J 9° Reparto "Tito Menichetti"-Pisa; 20° Reparto "Italo Maccarani"-Foligno; 21° Repaito "Guido Michelassi"-Sulmona; 22° Repa1to "Giovannj Battista D'Onofrio"-Salemo; 23° Reparto "Antonio Cosentino"-Castrovillari; 24° Repaito "Raffaele La Se1pa"-Foggia; 26° Reparto"Rocco Gerocarni"--Reggio Calabria; 27° Reparto "Giacomo Schirò"-Messina.

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con chiodi di metallo dorato disposti a spirale e di freccia costituita dall'aquila circoscritta nella corona di alloro e poggiante sul fascio littorio. Labaro mod. 1927 per le Scuole Allievi Militi: simile a quello generale ma con l'asta in metallo nichelato , il drappo interamente bordato di passamaneria d'oro e con fondo ritagliato a formare tre festoni guarniti di frangia in oro; al centro del drappo il fregio della Milizia Forestale, al disopra del quale vi era 1' iscrizione "MILIZIA NAZIONALE FORESTALE" ricamata parallelamente ali 'orlo supe1iore mentre al disotto , ricamata poco sopra i festoni , vi era scritto" l O BATTAGLIONE" per la sede di Cittaducale e "2° BATTAGLIONE" per la sede di Amelia. Intorno al fregio centrale, disposta a semicerchio, era ricamata l' iscrizione "SCUOLA ALLIEVI MILITI". Sui festoni erano ricamati, sempre in oro e sempre in lettere romane maiuscole ma più piccole rispetto alle altre, i dati riguardanti la consegna dei Labari ovvero " 1927" su] primo, "CITTADUCALE "oppure ''AMELIA" sul secondo ed infine "ANNO V" sul terzo. Nel 1928, soppressa la sede di Ameli a , sul Labaro l'iscrizione indicante "1 ° BATTAGLIONE" venne sostituita da quella "CITTADUCALE". I Labari de11e Legioni, pur mantenendo il co]ore verde del fondo, avevano emblemi ed iscrizioni completamente diversi da quello generale e da quelli della Scuola Allievi Militi; di questi ne conosciamo solo due esemplari appartenuti alla III ed a]! ' VIII Legione, le cui caratteristiche erano le seguenti: - 3a Legione: l'aquila di questa Legione era la stessa che appariva nel fregio speciale stabilito dal "Regolamento sull'uniforme" della M.V.S.N. pubblicato nel 1931; al disotto , disposte su tre righe e parallele al bordo inferiore, le iscrizioni "UI3 LEGIONE/MILIZIA NAZ. FORESTALE/BRESCIA"; - ga Legjone: anche in questo caso l'aquila era la stessa che appariva sul Labaro della 3a Legione della Forestale con a] disotto , disposte su tre righe e parallele al bordo inferiore, le iscrizioni " VITra LEGIONE/MILIZIA NAZ. FORESTALE/REGGIO CALABRIA" ; I Labari mod . 1930 ebbero le caratteristiche seguenti: Scuola Allievi Ufficiali: simile a quelli delle Legioni ma interamente bordato di passamaneria in oro e recante al disopra dell ' aquila l 'iscrizione ricamata a semicerchio "SCUOLA ALLIEVI UFFICIALI" e al disotto, parallela alJ'orlo inferiore, "MILIZ1A NAZIONALE FORESTALE". Scuola Allievi Sottufficiali: anch'esso simile a quello della Scuola Allievi Ufficiali ma con una di versa iscrizione ricamata a semicerchi o al disopra dell 'aquila ovvero "SCUOLA ALLIEVI. SOTTUFFICIALI" e al disotto, parallela all 'orlo inferiore, "MILIZIA NAZIONALE FORESTALE". Scuola Allievi Militi: simile a quelli delle Legioni ma interamente bordato di passamaneria in oro e recante , al disopra dell'aquila, 1' iscrizione ricamata a semicerchio "SCUOLA ALLIEVI MILITI" e al disotto, su due righe "MILIZIA NAZIONALE FORESTALE/ARNALDO MUSSOLINI''. Labaro tipo per le Legioni: drappo di colore verde smeraldo recante al centro l'aquila al disopra della quale vi era il numerico della Legione- ad esempio" 1a LEGIONE" - mentre al disotto vi era l'iscrizione "MILIZIA NAZIONALE FORESTALE", entrambe ricamate in oro. Le varianti a questo modello di base furono le seguenti: 1a Legione: aveva il nome "GIOVANNI/SECCHI" - milite della Forestale ucciso da cacciatori di frodo il 26 novembre 1935 a Trasaghis, in provincia di Udine- ricamato ai due lati dell 'aquila, sempre in lettere romane maiuscole ma in argento. sa Legione: aveva l'iscrizione semicircolare disposta su due righe: "Sa LEGIONE/MILIZIA NAZIONALE FORESTALE" e al disotto dell'aquila , parallelamente all'orlo inferiore, il nome "QUILINTO RAMAZZOTT.I", milite della Forestale ucciso da un cacciatore di frodo il 2 febbraio 1931 in località Fiumi Uniti nella pineta demaniale di Ravenna. 6a Legione: al disopra de11 ' aquila vi era l ' iscrizione semicircolare disposta su due righe: "VI3 LEGIONE/MILIZIA NAZIONALE FORESTALE" e al disotto dell'aquila parallelamente all'orlo inferiore , il nome "FRANCESCO AVALLONE", milite della Forestale caduto in servizio il 9 agosto 1932 ad Amaseno in provi ncia di Frosinone. 331


9a Legione: al disopra de!I ' aquila vi era l' iscrizione sem icircolare: "IX" LEGIONE" e al disotto dell 'aquila, parallelamente ali' orlo inferiore, l'iscrizione ·'MILIZIA NAZ.LE FORESTALE" con sotto il il nome "E. TRALLI", milite della Foresta le caduto in servizio . 10a Legione: aveva il fregio mod. 1930 in posizione centrale con aJ disopra, disposta a semicerchio , l'iscrizione "MILIZfANAZ.LE FORESTALE" e aJ disotto, parallela all 'orlo inferiore, l'iscrizione ·'X LEGIONE LIB ICA". Le quattro Coorti autonome della Mili zia Forestale ebbero anch 'esse un Labaro mod. 1930 idenUco a quello delle Legioni ma con iscrizioni diverse: - l a Coorte: ebbe l 'iscrizione " PRIMA COORTE AUTONOMA" disposta a semicerchio al disopra dell'aquila, che era di disegno di verso rispetto alle altre - aveva le ali dritte e non curvate - ed il nominativo "GIUSEPPE MASETTI'' , in caratteri più piccoli , al disotto para llela al bordo inferiore . - 2a Coorte: ebbe l'iscrizione "2a COORTE AUTONOM." disposta a semicerchio al disopra delraquila e "MlLIZIA NAZ.LE FORESTALE" al disotto , parallela al bordo inferiore . - 3n Coorte: ebbe l ' iscrizione "3ri COORTE AUTONOMA" disposta a semicerchio al disopra dell'aquila e "MILIZIA NAZ .LE FORESTALE'' al di sotto. parallela al bordo inferiore. In occasione della guerra d'Etiopia, la Coorte Forestale Volontaria combattente destinata oltremare, durante le grandi manovre del 1935 in Trentino ricevette dalle mani di Mussolini , che vi appose tra l 'altro la sua firma , un Gagli ardetto24 di forma triangolare di colore nero guarnito da una corta fra ngia in o ro e recante al diritto e al rovescio un fregio posto lungo il lato all ' asta, costituito dal fascio littori o poggiante su un tondino a fo ndo nero bordato e recante al centro il numero" I", sovrapposto a due asce incrociate, il tutto posto a sua volta sull ' aquila a l volo spiegato; il fregi o era ricamato in oro , compreso il bordo del tondino ed eccettu ate le lame del fascio e de lle asce. che erano in argento. Solo al diritto il gagli ardetto era ornato anche da una sbarra verde, bianca e rossa e sul bianco spiccava come detto la sigla de] Duce; il gagliardetto veniva assicurato all 'asta - che era costituita da una lanc ia di cavalleria verniciata in nero - grazie ad una striscia di pelle nera cucita al rovescio lungo il lato all 'asta e dotata di tre cinghie dello stesso materiale e colore, munite di fibbi e in metallo niche lato2s.

MiJizia Nazionale della Strada L' unico Labaro della Milizia dell a Strada ad oggi conosciuto appare in una fotografia pubblicata nell'estate del l 937 sul " Bollettino della Milizia dell a Strada" ed è q uello che fu assegnato appunto ne l luglio di quell'anno al Comando della specialità; di colore azzu1To chiaro, recava al centro il fregio della specialità ricamato in oro - il fascio littorio sormontato dall a testa di Icone coronata con un 'ala che fuori esce dal lato sinistro - al disopra del quale appariva l'iscrizione disposta a semicerchio "MILIZIA NAZIONALE" e al disotto, parallela all'orlo inferiore "DELLA STRADA'. entrambe ricamate in oro. I reparti della "Stradale" ebbero in dotazione de i semplici Gagliardetti tri angolari probabi lmente cli colore azzurro chiaro con H fregio della specialità nell'angolo in alto a sinistra e l'indicazione del reparto al centro su una sola riga , entrambi r icamati in oro.

Milizia della Libia. delle Isole Italiane dell'Egeo e dell'Africa Orientale Italiana. Dopo l 'entrata in guerra dell'Italia nel 1915, 1'Impero Turco, approfittando anche della scarsità de lle nostre truppe dislocate in L ibia e facendo leva sul fanatismo religioso della popolazione, te ntò di riprendere possesso della Libia persa con la gueITa del 1912, costringendo le nostre truppe a ripiegare su ll a costa. decreto del 16 mano I 936 che ufficializzava l'assegnazione dell'insegna la definiva ··Labaro": si tenga presente che a quel tempo veniva usato indifferentemente il te1mine "Gagliardetto" per indicare sia i Labari che altri ti pi di insegna. 25 Al ritorno dall a campagna, sul rovescio del gagliardetto vennero ricamati in oro a più riprese i nomi dei caduti . 24 TI

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Terminata la guerra, si impose la riconquista della colonia e la sua pacificazione, impresa che iniziò nel 1923; in quell'occasione il Ministero delle Colonie chiese a quello della Guerra che la Milizia fornisse un contingente volontario straordinario per affiancare i nostri reparti coloniali ne ll a lotta contro i ribelli. Furono così mobilitate tre Legioni, la 1323 "Monte Velino" di Avezzano, la 17F "Vesp1i" di Palermo e la 176a "Cacciatori Guide deJla Sardegna" di Cagliari che sbarcarono rispettivamente ad Homs , Tripoli e Misurata operando contro i ribelli fi no al 20 maggio del 1924, data di scadenza della loro ferma , quando la 132a e la 171 a Legione furono limpatdate mentre la 172a venne invece trattenuta in Libia fino al luglio successivo . TI 1° maggio del 1924 (Regio decreto n.1166) erano state frattanto costituite due Legioni Libiche permanenti della M .V.S .N., la 1a Legione "Oea" 26 con sede a Tripoli per la Tripolitania e la 2a Legione "Berenice" con sede a Bengasi per la Cirenaica. Entrambe ebbero un Labaro simile al futuro mod. 1930 ma fomite di sei pendagli per il fissaggio all'asta trasversale e bordato su tre lati da una frangia d 'oro, al centro del quale era ricamato in oro e argento un grande fascio littorio e, al disotto di questo, l'iscrizione su due righe " I" o "II" LEGIONE LIBICA/PERMANENTE", parallela al bordo inferiore; nel 1930 i due Labari vennero sostituiti da quelli regolamentari con l'aquila al centro , recanti al disopra, disposta a semicerchio, l ' iscrizione "I" o "II LEGIONE LIBICA" e al disotto "TRIPOLITANIA" per la la Legione - quella denominata "Oea" - e "BERENICE" per la 2a Leg ione entrambe parallele all'orlo inferiore del drappo . Sciolte le due Legioni nel 193 1 i due Labari vennero versati il 27 ottobre del 1932 al Sacrario della M.V.S.N. situato nel Palazzo del Viminale in Roma , attuale sede del Ministero dell 'Interno , dove erano stati preceduti due anni prima dagli altri due Labari in uso dal 1924 al 1927. Il 1° maggio del 1935 la Milizia Libica venne completamente riorganizzata e fu così costitu ito il "Gruppo di Legioni M.V.S.N. della Libia" che inquadrò un Comando di Gruppo , 4 Legioni - la P Legione Libica "Tripolitania", la 2a Legione Libica, la 3a Legione Libica e la 4" Legione Libica - un distaccamento della Milizia Contraerei e da Costa ed un deposito. Per quanto riguarda le insegne di questi reparti le quattro Legioni ebbero ciascuna, novità assoluta per le uni tà della M.V.S .N ., una Bandiera di modello del tutto particolare anziché un Labaro , che venne con segnata da Italo Balbo Governatore della Colon ia, durante una solenne cerimonia. Le loro caratteristiche furono le seguenti: - la freccia: in bronzo dorato , di disegno simile a quella adottata nell 'estate del 1935 per i gruppi carri veloci; era di fonna tondeggian te con al centro il semplice stemma di Savoia coronato e sorretto da quattro supporti laterali ed era inoltre priva della class ica base quadrangolare ma poggiava su un pomo a sua volta sorretto da un corto supporto delJo stesso metallo ; - il cordone e le cravatte: le stesse prescritte per le bandiere mod. 1860 , ma sia i primi che la frangia delle seconde erano in oro anziché in argen to; - il drappo: quadrato di 60 centimetri per lato, di colore nero , racchiuso da una larga cornice di colore azzurro seminata da nodi di Savoia ed ornata da una stella a cinque punte posta in ciascun angolo, il tutto ricamato in oro. Al centro del drappo spiccava il fregio della Milizia Coloniale - una cornetta sovrapposta al fascio littorio, con il tondino di colore nero con la croce di Savoia in oro - il tutto ricamato in oro, ad eccezione della lama del fascio che era in argento . Il drappo era guarnito su tre lati da una passamaneria e da una frangia in oro. - l'asta: la stessa usata per le Bandiere mod. 1860 dell'Esercito; il drappo veniva fissato all'asta grazie ad una sottile bacchetta d'ottone dotata di fori che veniva sovrapposta al tessuto e quindi fissata tramite chiodi a testa piatta. A Rodi prestava servizio la "Coorte Egea" che trasformata i] la marzo del 1938 in "Legione M.V.S .N. Egea" ed intitolata "Conte Verde" , ebbe in dotazione un Labaro rnod. 1930 con la solita aquila ricamata in oro al centro, al disopra della quale, disposta a semicerchio, vi era l 'iscrizione "LEGIONE EGEA" mentre al di26 "0ea" era l'antico nome cli Tripoli , "Berenice" era l'antico nome cli Bengasi .

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sotto, paraJlela al bordo inferiore, vi era l'iscrizione "RODI"; ai due lati dell'aquila vi era scritto "CONTE" (a sinistra) e "VERDE" (a destra). Nel 1940 la Legione cambiò denominazione assumendo quella di "201" Legione CC.NN. d'Assalto "Conte Verde".

In occasione della campagna d'Etiopia, tra l'aprile e l'agosto del 1935 vennero mobilitate 7 Divisioni CC.NN21, 27 Le

Divisiolli ebbero la seguente composizione: - l" Divisione CC.NN. "23 Marzo": 135" Legione CC.NN. "lndomita"-La Spezia; (CXXXV btg CC.NN..-La Spezia e CLXXXVIII btg.CC.NN.-Livorno; 135" cp. Mitraglieri-Volterra; 135" btr. someggiata dell'8 11 Legione DICAT-Roma) 192'' Legione CC.NN. "Francesco Ferrucci"-Firenze; (CXCII btg. CC.NN.-Firenze; CXC btg. CC.NN.-Firenze; 192" cp. MitraglieriEmpoli; 192" btr. someggiata-Firenze; 192" sez. lanciafiamme-Firenze) 202" Legione CC.NN. "Cacciatori del Tevere"-Perugia; (CCll btg. CC.NN.-Perugia; CCIV btg. CC.NN.-Tivoli; 202" cp. Mitraglieri-Arezzo; 202" btT. someggiata dell'8" Legione DICAT-Roma; 202" sez. lanciafiamme-Perugia) I btg. Mitraglie1i CC.NN. -Pisa; I Grnppo cannoni da 65/I 7 R .E. del l 0° rgt. artiglieria Div. Ftr.; 2 btg. complement.i CC.NN:; l " cp. Speciale del Genjo mista; sezioni CC.RR.-Firenze; I • sez. sanità-Firenze; 1• sez. sussistenza-Firenze; 1° autoreparto misto; 1° repa1to salmerie divisionali. - 2• Divisione CC.NN. "28 Ottobre": 114a Legione CC.NN. "Garibaldina"-Bergamo; (CXIV btg CC.NN ..-Bergamo e CXV btg.CC.NN.-Brescia; 114" cp. Mitraglianici pesanti-Milano, Lodi , Pavia e Legnano; 114" btr. someggiata-Piacenza) 116" Legione CC.NN. "Alpina"-Como; (CLXXX btg. CC.NN .-Como; CXXV btg. CC.NN .-Monza; 116" cp. MitragUeri-Como e Varese; 116" btr. someggiata-Milano; 180" Legione CC.NN. "Alessandro Farnese"-Parma; (CLXXX btg. CC.NN .-Parma; CLXXlV btg. CC.NN.-Fidenza; 180' cp. Mitraglie1i-Cremona e Casalmaggiore; I80" btr. someggiata-Alessandria e Toitona; n btg. Mitraglieri CC.NN. - Genova e Savona; II Gruppo cannoni da 65/17 R.E . del 30° rf,>1. a,tigUeria Div. Ftr.; 2 btg. complementi CC.NN.; 2• cp. Speciale del Genio mista; sezioni CC.RR.-Firenze; 2• sez. saojtà; 2" sez. sussistenza; 2° autoreparto misto; 2° repruto saù11erie divisionali. - 3"Divisione CC.NN. "21 Apri.le": 230"Legione CC.NN. ''L' Aquila"-U Aquila; (CCXXX btg CC.NN ..-L'AquilaeCCXXXV btg.CC.NN.-Chieti; 252" Legione CC.NN. "Acdaiata"-Lecce; (CCLII btg. CC.NN.-Lecce; CCLVI btg. CC.NN.-Potenza; 263" Legione CC.NN. "Tommaso Gulli"-Reggio Calabria; (CCLXIII btg. CC.NN.-Reggio Calabria; CCLXIV btg. CC.NN.-Catanzaro; m btg. MitragUeri CC.NN. -Ascoli Piceno; Ili Gruppo cannoni da 65/17 R.E.; 2 btg. complementi CC.NN:; 3" cp. Speciale del Genio mista; sezione CC.RR.; 3" sez. sanità; 3" sez. sussistenza; 3° autorepa1to misto; 3° reparto salmerie divisionali. -4" Divisione CC.NN. "3 Gennaio": 101" Legione CC.NN. "Sabauda"-Torino; (Cl btg CC.NN ..e cm btg.CC.NN.-Torino; I OI" cp. Mitraglieri; 101" btr. someggiata; cp. della l " Legione M.V.S.N. U1ùversitaria "Principe di Piemonte"-Torino) 104" Legione CC.NN. "Santorre di Santarosa"-Alessanclria; (CIV btg. CC.NN.-Alessandria; CXI btg. CC.NN .-Casale Monfen-ato; I 04" cp. Mitragl ieri; .L04" btr. someggiata) 2159 Legione CC.NN. "Cimino"-Viterbo; (CCXV btg. CCNN .-Viterbo; CCXX btg. CC.NN.-Roma; 215" cp. Mitraglieri; 215" btr. someggiata;) IV btg. Mitraglieri CC.NN.; IV Gruppo cannoni da 65/17 R.E.; 2 btg. complementi CC.NN.; 4• cp. Speciale del Genio mista; sezioni CC.RR.; 4" sez. sanità; 4• sez. sussistenza; 4° autoreparto misto; 4° reparto salmerie divisionali. - s• Divisione CC.NN. "1° Febbraio": 107" Legione CC.NN. "Cairoli"-Pavia; (CVTT btg CC.NN.-Pavia; CLXXXV! btg.CC.NN.-Lucca; 107• cp. Mitragliatrici pesanti; 107" btr. someggiata;) 128a Legione CC.NN. ''Randaccio"-Alessandria; (CXXVIII btg. CC .NN.-Vercelli; CXXIX btg. CC.NN.-Arona; 128" cp. Mitragliatrici pesanti; 128" btr. someggiata) 142" Legione CC.NN. "Berica"-Vicenza; (CXLII btg. CC.NN.-Vicenza; CCXLXII btg. CC.NN.-Vicenza; 142" cp. Mitragliatrici pesanti; 142• btr. someggiata;) V btg. Mitraglieri CC.NN.; V Gruppo cannoni da 65/17 R.E.; 2 btg. complementi CC.NN.; 5" cp. Speciale del Genio mista; sezioni CC.RR.; 5" sez. sanjtà; 5" sez. sussistellZa; 5° autoreparto misto; 5° reparto salmerie divisionali. - 6" Divisione CC.NN. "TeYf.re": 219" Legione CC.NN. "Nicola Ricciotti"-Frosinone; (CCXIX btg CC.NN.e CCCXIX btg.CC.NN. costitu iti da ex combattenti;) 220" Legione CC.NN. "Giulio Cesare"-Roma; (CCI btg. CC.NN. Mutilati cli Guerra-Roma; CCXX btg . CC.NN.ex Arditi-Roma;) 221" Legione CC.NN. "Fasci Italiani all'estero"; (CCX~ btg. e CDXXI btg. CC.NN. ItaJiani all'Estero;) 321 • Legione ''Fasci Italiani all'estero"; VI btg. Mitraglieri CC.NN. Studenti AA.UU. della Mi lizia Universitaria "Curtatone e Montanara"; VI Gruppo cannoni da 65/17 R .E.; 2 btg. complementi CC.NN.; 6° cp. Speciale del Genio mista; sezioni CC.RR; 6a sez. sanità; 6" sez. sussistenza; 6° autoreparto misto; 6° reparto sahi1erie divisionali. - 7" Divisione CC.NN. "Cirene": 198" Legione CC.NN. "Maremmana"-Grosseto; (CXCVill btg CC.NN.-Grosseto; CCXL btg.CC.NN.-Salerno;) 271" Legione CC.NN. "Vespri"-Palermo; (CCLXXI btg. CC.NN.-Palerrno; CCLXXVI btg. CC.NN.-Cagliari;) 190"Legione CC.NN. "Pisa"; (CXC btg.CC.NN.-Pisa; CCCXLI btg. CC.NN.-Caserta;) 196"Legione CC.NN. "Petrarca"-Arezzo; (CXCVI btg.CC.NN.-Arezzo; CCXLV btg. CC.NN.-Castellammare di Stabia) 267• Legione CC.NN.''Volontari del Reno"-Bologna; (CCLXVII btg. CC.NN.-Catania; CCLXVIII btg.-Foggia;) 352" Legione CC.NN. "Polesana"; (CCCLII btg. CC.NN.-Lecce; CCCLXIII btg. CC.NN.-Reggio Calabrria) 7° reggimento artiglieria motorizzato R.E.; 4 btr. cannoni da 65/ 17 R.E. di accompagnamento; 2 btg. complementi CC.NN.; 7• cp. Speciale del Genio mista; sezioni CC.RR; 7" sez. sanità; 7" sez. sussistenza; 7° autoreparto misto; 7° repruto salmerie divisionali.

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2 Gruppi di battagJioni CC.NN.ed una coorte della Milizia Forestale2s assegnando ai reparti mobilitati lo stesso numero di quelli di mobilitazione aumentato di 100 cosicchè, ad esempio, la 16a Legione "Alpina" di Como, costituita dal XVI e dal XXV battaglione CC.NN. , diede vita alla 116a Legione "Garibaldina" con il CXVI e CXXV battaglione; per i due gruppi battaglioni CC.NN. questa norma non venne applicata e così il 1° Gruppo conservò la numerazione progressiva dal I al N battaglione mentre il 6° Gruppo rimase composto dal III battaglione "Monviso", dal LXXXI battaglione "Alberico da Barbiano", dal LXXXII "Benito Mussolini", dal CLXXI battaglione "Vesp1i", dalla 143a compagnia mitragliatrici pesanti "Sannio" e dalla compagnja rnista "Fulmini". Per quanto riguarda i Labari assegnati ai comancLi delle Legioni mobilitate, questi furono o ceduti direttamente dalla Legione territoriale che aveva svolto funzioni di centro di mobilitazione - e in questo caso si trattò degli stessi che venivano utilizzati in quel momento - oppure vennero confezionati ex novo per 1'occasione. Conosciamo solo alcuni esempi di Labari confezionati appositamente per le unità mobilitate e più precisamente quelli della 157'\ della 219'\ della 220\ della 252", della 263a Legione e delle due Legioni "Fasci Italiani all'Estero", la 221 a e la 321\ i quali , pur conformi in linea di massima al mod. 1930, presentavano le seguenti differenze: - 15?3 Legione: drappo mod. 1930 recante al centro un 'aquila al volo abbassato poggiante sul fascio littorio - fregio di disegno diverso rispetto al modello ufficiale - con al disotto, disposta su un'unica riga parallela al bordo inferiore, l'iscrizione " 157a LEGIONE CC.NN." - 219a Legione: in tutto come la 157a Legione ma con l'iscrizione "219a LEGIONE" disposta a semicerchio al disopra dell'aquila e "CC.NN." al disotto , parallela all'orlo inferiore. - 220a Legione: identico al Labaro della 219a Legione, ma con l'aquila di disegno regolamentare. - 22la Legione "Fasci Itali.ani all'Estero": il diritto riportava al centro, spostato verso l'orlo inferiore, il fascio littorio ricamato in oro con la lama in argento al posto dell'aquila, affiancato dal motto "Molti nemici/molto onore" disposto su due righe, al disopra del quale vi era l'iscrizione disposta a semicerchio su due righe "22J!' LEGIONE M.V.S.N./FASCI ITALIANI ALL'ESTERO"; lungo ogni lato del drappo, staccati dal bordo esterno, erano ricamati in oro dei nodi di Savoia - in numero di sei lungo i bordi superiore ed inferiore e di quattro lungo quelli esterni - intervallati da cinque e da tre lettere "M" rispettivamente. In c.iascuoo dei quattro angoli, i nodi di Savoia erano raccordati da un fiore trilobato. - 252" Legione: identico al Labaro della 220a Legione ma con l'iscrizione "2523 LEGfONE" ricamata a semicerchio al disopra dell'aquila e quella "ACCIAIATA" al disotto, parallela al bordo inferiore. - 263a Legione: in tutto come la 220.1 Legione ma con J'iscrizione "263a LEGIONE" disposta a semicerchio al disopra dell'aquila e "ASPROMONTE" al disotto, parallela all'orlo inferiore; ai lati dell'aquila vi era "CC." Sul lato sinistro e "NN ." su quello destro . Del Labaro della 263a Legione esiste un 'altra versione che appare io una fotografia del 1937 in cui si vede lo sfilamento dei Labari di numerose Legioni che avevano operato in A.O .I. il Labaro ritratto era sì del mod. 1930 ma recava al centro un grande fascio littorio ricamato in oro con la lama in argento al disopra del quale vi era l'iscrizione "263a LEGIONE CC.NN." parallela al bordo superiore e al disotto que1la di "ASPROMONTE", parallela al bordo inferiore. - 32P Legione "Fasci Italiani all'Estero": identico a quello della 221a Legione ma senza i nodi di Savoia e le M ricamate lungo il bordo e ovviamente con l'iscrizione - "321 a LEGIONE M.V.S.N./FASCI ITALIANI ALL'ESTERO".

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delle 7 divisioni CC.NN. prendevano il nome dalle date più significative per il movimento fascista: il 23 marzo 1919 si era svolto iJ convegno clj Piazza S . Sepolcro a Milano ove furono costituiti i fasci di combattimento; il 28 ottobre I922 era l' anniversario ufficiale della Marcia su Roma; il 21 aprile era il cosiddetto "Natale di Roma" che sostituì durante il ventennio la festività del 1° maggio; il 3 gennaio 1925 Mussolini annunciò in Parlamento la decisione di assumere la responsabilità assoluta del governo del la Nazione; il IO febbraio era la data di costituzione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

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Tenninata la campagna tutti i Labari vennero rimpatriati e a questo propos ito il 10 luglio 1937 venne diramata la seguente circolare: (Circ. N.90- Comando Generale M.V.S.N. - Reparto Operazioni - Ufficio Ordinamento , prot. n. 6978/2 - Rimpatrio Labari, Gagliardetti e Fiamme dall' A.O.I.) "In merito all'invio al Sacrario della Milizia dei Labari, dei Gagliardetti e Fiamme dei Comandi di Legione, Battaglione ed altri reparti provenienti dall 'A.0./., resta stabilito quanto segue: Saranno inviati al Sacrario ed ivi custoditi: a) - I Labari assegnati ai Comandi di Legione ,nobilitate, quando gli stessi non siano quelli ceduti dalla Legione territoriale centro di mobilitazione della Legione mobilitata perché in tal caso le insegne stesse resteranno custodite dalla Legione cedente . b) - I Gagliardetti dei battaglioni mobilitati autonomi. Verranno custoditi presso i Comandi delle Legioni Territoriali che hanno proceduto alla costituzione dei reparti, tutte le altre insegne (Gagliardetti e Fiamme) che furono assegnate ai Battaglioni ed ad altri reparti non autonomi e La cui assegnazione non fu prevista da precise disposizioni di questo Comando. Le pratiche relative all 'invio al Sacrario delle suddette insegne saranno trattate con questo Ufficio Ordinamento che di volta in volta prenderà accordi con il Reparto Stampa-Propaganda e Storico"29. Subito dopo il rimpatrio delle Divisioni mobilitate per la campagna 1935-36 in Africa Orientale vennero costituite sette Legioni permanenti terdtoriali costituite inizialmente da lavoratori , che furono riunite in due gruppi , il 1° Gruppo Legioni CC.NN. con comando ad Addis Abeba - 1a Legione "Arnaldo Mussolini" Addis Abeba , 4a Legione "Filippo Corridoni" - Harrar, 5a Legione "Luigi Razza" - Mogadiscio e 6a Legione "Luigi Valcarenghi" - Gimma - ed il 2° Gruppo Legioni CC.NN. -2a Legione "Ivo Oliveti" -Asmara, 3a Legione "Re~-ri naldo Giuliani" - Gondar e 7a Legione "F. Battista" - Dessiè- con comando ad Asmara, tutte poste alle dipendenze del "Comando delle Legioni La,voratori '' e che ebbero tutte , com'era consuetudine , un Labaro di perfetta ordinanza 1930 ma con iscrizioni completamente diverse; quelle attualmente conosciute erano le seguenti: • 1a Legione CC. NN. A.O . I. "Arnaldo Mussolini": iscrizione disposta a semicerchio e su due righe al disopra dell'aquila:"P LEGIONE LAVORATORI A.O.I./ARNALDO MUSSOLINI" ; iscrizione disposta al disotto dell'aquila, parallela al bordo inferiore: "ADDIS ABEBA" ; motto della Legione, ricamato in lettere corsive su due righe alla destra dell ' aquila: "senza soste/alla meta" . • 2a Legione CC. NN . A.O. I. "Ivo Oliveti": iscrizione disposta a semicerchio e su due righe al disopra deJl 'aquila: "2a LEGIONE LAVORATORI A.O.I./ "IVO OLIVETI"; iscrizione disposta al disotto dell'aquila, parallela al bordo inferiore: "ERITREA"; motto della Legione , ricamato in lettere corsive su due righe alla destra dell'aquila: "costante!nell 'audacia" . • 3a Legione CC. NN. A .O. I. "Reginaldo Giuliani": iscrizione disposta a semicerchio e su due righe al d.isopra dell'aqui la: "3a LEGIONE LAVORATORI A.0.l./"REGINALDO GIULIANI"; iscrizione disposta al disotto dell'aquila, parallela al bordo inferiore: "AMARA"; motto della Legione, ricamato in lettere corsive su due righe alla destra dell' aquila: " lavorando/conquista". • 4a Legione CC. NN. A.O . I. "Filippo Corridoni" : iscrizione disposta a semicerchio e su due righe al d isopra dell'aquila: "4a LEGIONE LAVORATORI A.0.I./"FILIPPO CORRIDONI"; iscrizione disposta al disotto deJl' aqu:ila , parallela al bordo inferiore: "HARAR"; motto della Legione, ricamato in lettere corsive su due righe alla destra dell ' aquila: "lo difenderemo/col nostro lavoro" . • sa Legione CC. NN . A .O. I. "Luigi Razza": iscrizione disposta a semicerchio e su due righe al disopra dell'aquila: "Sa LEGIONE M .V.S .N . A.O .I./"LUIGI RAZZA" ; iscrizione disposta al disotto dell 'aquila, parallela al bordo inferiore: "SOMALIA"; motto della Legione, ricamato in lettere maiuscole romane su una sola riga alla destra dell' aquila: "ALLA FATICA TENACE"". 2 '>

TI 27 ottobre del 1932 furono versate al Sacra1io del palazzo del Vi minale in Roma, sede della M.V.S .N ., I 60 Labaii di vecchio modello appaitenenti alle Legioni Ordinarie, alle Specialità, alle Milizie Speciali ed alle due Legioni Libiche disciolte, "Oea" e "Berenice".

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Tav. N. 50

Gagliardetto del fil Gruppo Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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TAV. N. 51

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Gaglimde110 del V Gruppo Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo) .


TAV. N. 52

Gagliardetto del VI Gruppo Sahariano libico (Nluseo della Cavalleria di Pinerolo).

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TAV. N. 53

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Gagliardetto della Compagnia Meharisri. del Fezzan (Museo della Cavalleria di Pinerolo).


TAV. N. 54

Gagliardetto della Colonna Opera1iva "Gasrinelli" (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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• 6a Legione CC. NN. A.O . I. "Livio Valcarenghi": iscrizione disposta a semicerchio e su due righe al disopra dell'aquila: "6a LEGIONE LAVORATORI A.O.I./"LNJO VALCARENGHI" ; iscrizione disposta al disotto dell'aquila, parallela al bordo inferiore: "GALLA E SIDAMA" ; motto della Legione, ricamato in lettere corsive su due righe alla destra dell'aquila: "sperando/sempre" . Nel 1938 il Comando Legioni Lavoratori cambiò denominazione assumendo quella di "Comando Superiore Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale dell'Africa Orientale Italiana" e di conseguenza mutò anche l ' iscrizione ricamata al disopra de11 ' aquila che divenne, ad esempio , la seguente: " la LEGIONE M.V.S.N. DELL' A .O.I./"ARNALDO MUSSOLINI"

Milizia Fascista Albanese Il 7 aprile del 1939 un contingente del Regio Esercito - del quale facevano parte 6 battaglioni CC.NN ., il XL di Verona , il LXXVI di Copparo, il XCII di Firenze, il CXI di Pesaro , il CXII di Roma ed il CLII di Lecce - sbarcava in Albani.a al comando del generale Alfredo Guzzoni. Unito il Regno di Albania alla corona italiana, il 18 settembre 1939 venne costitui ta con il Decreto Luogotenenziale n.9 l pubblicato poi il 22 successivo sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d ' A Iban ia ( n .84), la "Milizia Fascista Albanese"Jo (M.F.A.) composta da albanesi e da italimù e che risultò costituita dal Comando Generale, da 4 Legioni e da l OComandi di Coo1te31 . Il 18 agosto del 1940 vennero costituite e mobilitate due Legioni, l' 11 a e la I 2a - il criterio di questa numerazione non ci è noto - ognuna delle quali ebbe 2 battaglioni tratti da una delle quattro Legioni esistenti; il 26 ottobre seguente le due Legioni vennero contratte ad una sola che assunse la denominazione di "1 a Legione CC.NN. d'assalto della M.F.A." Tutte queste Legioni ebbero probabilmente in dotazione un Labaro sinùle al tipo adottato nel 1930 per tutte le altre unità della Milizia metropolitana, dei quali però purtroppo non abbiamo alcuna cognizione; l 'unico conosciuto 1isulta essere quello dell ' 11.a Legione "Tirana" le cui caratteristiche furono le seguenti: - drappo cli seta nera al diri.tto e probabilmente anche al rovescio recante verso l'alto uno scudo - di rosso all'aquila bicipite albanese di nero cimata dall 'elmo di Scanderbeg d ' oro - cimato dalla corona reale italiana affiancata su ogni lato da un fascio littorio; dai lati inforiori della corona partiva un cordone in oro che formava un nod.o di Savoia per parte; i. due fasci erano uniti in basso da un nastro azzurro che riportava in oro e per tre volte la sigla "F.E.R.T." . Al disotto dello stemma suddetto vi era un nastro svolazzante di colore giallo sul quale vi era a sinistra l' iscrizione "MILICIJA FASHISTE SHQIPTARE" e a destra quella "MILIZIA FASCISTA ALBANESE" entrambe in rosso; ancora al disotto, disposte su due righe parallele all'orlo infe1iore, vi erano le iscrizioni in albanese "LEGJONIT 11 te "TIRANE" e in italiano " 11 a LEGIONE "TIRANA"32.

La M.F.A. non veru, e annoverata tra le Milizie Speciali ma costituì una forza autonoma ciel Regno di Albania. Legioni furono le seguenti: 1" Legione-T irana (T coorte Tirana, II coorte Durazzo, lll coorte Peskopca); 2" Legione-Coritza (IV coorte Elbasani, V coorte Coritza); 3" Legione-Va lona (Vl coorte Valona, Vll coorte Berat, VIII coorte Arg irocastro); 4" Legione-Scutari (IX coorte Scutari , X co01te Kukes). Le coorti furono in seguito organizzate in battaglioni; ne ll ' aprile del 1943 la l" Legione aveva il l O • il 5° , il 6°. il 10° ed il 13°; la 2• Legione l' 11 °; la 3" Legione il 3° . 1'8° . il 12° ed il 14°; la 4" Legione infine ebbe il 2° . il 4° . il 7° ed il 9° battaglione. 32 Il 29 ottobre 1940 , il g iorno dopo l'iiùzio delle ostilità in Grecia, le Leg ioni CC.NN. previste dall 'ordinamento della Milizia sul tenitorio nazio na le erano classificate in: - Legioni CC.NN. d 'assalto: costituivano i centri di mobilitazione dei ··Comandi delle Legion i CC.NN. ct·Assalto" assegnati alle Div isioni d i Fanteria . - Leg ioni CC.NN .: costituivano i centri cli mobilitazione dei "Comandi di Battagl ione" per la costituzione delle "Legioni CC.NN. d ' assalto" assegnate alle Divisioni di Fanteria oppure concorrevano alla costituzione di battaglioni CC.NN. o ancora costìniìvano centri di mobilitazione delle compagnie mitraglieri o dei reparti complementi. - Legioni CC.NN. eia montagna: fornivano i rispettivi batrtaglioni CC.NN. "da montagna" per il rinforzo della copertura . 30

3 1 Le

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I gagliardetti clei battaglioni "Camicie Nere" L'argomento riguardante i Gagliardetti - che ogni centuria della Milizia , ed in seguito ogni battaglione, ogni compagnia mitraglieri ed ogni batteria d 'a1tiglieria ebbe in dotazione - è estremamente complesso e praticamente impossibile da esaurire dato che, nonostante alcune regole di base - la forma triangolare. il diritto di colore nero , il rovescio tricolore con al centro il piccolo stemma dello Stato e la frangia in oro , quest' ultima comunque spesso assente - i vari reparti facevano a gara nel personalizzarli. Siamo così in grado di descrivere solo alcuni esemplari databili al periodo 1935 - 1943 che sono stati ricavati da cartoline, da fotografie d'epoca e da originali conservati presso collezioni private. Le ]oro caratteristiche furono le seguenti: • 8° battaglione CC.NN. d ' Africa: di forma triangolare con frangia in oro, aveva il diritto di colore nero con al centro il fregio che gli appartenenti ai battaglioni CC.NN. portavano sulle spalline, la targa romana nera profilata d 'oro con il motto "A NOI" in oro, sovrapposta al fascio littorio a sua volta posto sopra due glad i incrociati; il tutto era ri.c amato in oro ad eccezione della lama del fascio e dei gladi che erano in argento. Lungo il lato superiore flottante recava l'iscrizione: "VIU BATTAGLIONE CC.NN. D 'AFRICA" mentre lungo quello inferiore vi era il motto "PRESENTI OVUNQUE SIA L'ONORE", e ntrambi in lettere romane maiuscole ricamate in oro. Il rovescio era dello stesso colore ma recava al posto del fascio lo stemma deUo Stato e le seguenti iscrizioni "Il 222 REGGIMENTO "IONIO" ricamata lungo l'orlo superiore, "AFFIDA ALL'VIII CC.NN . D 'AFRICA" al centro e "IL SUO MOTTO" lungo l'orlo inferiore. • 35° battaglione CC. NN .: di forma triangolare con frangia in oro; aveva il diritto di colore nero ornato dal fascio li ttorio ricamato in oro con la lama della scure in argento posto in palo sul lato all'asta; lungo il lato superiore recava l'iscrizione: "35° BATTAGLIONE", lungo quello inferiore il motto "AGGREDIRE PER VINCERE'. mentre al centro del drappo era ricamato "CC.NN ." il tutto in oro. Il rovescio era tricolore con il piccolo stemma delle Stato al centro. • 38° battaglione CC. NN .: di forma rettangolare e privo di frangia; aveva il diritto di colore nero recante l'iscrizione ricamata in oro su tre righe: "38° BTG. CC.NN ./"ASTI"/"FRIGIDO FERRO'·; il rovescio era tricolore e recava al centro il fregio da ardito - il gladio racchiuso tra due rami di quercia - ricamato in oro. • 49° battaglione CC. NN. "San Marco" : di forma rettangolare e privo di frangia; aveva il diritto tagliato d i rosso in Rito e di nero in basso ed era ornato dal leone di San Marco con spada e libro aperto ricamato in oro al centro; il rovescio è sconosciuto. • 50° battaglione CC. NN.: di forma triangolare con frangia in oro; aveva il diritto di colore nero ornato dal fascio littorio ricamato in oro con la lama della scure in argento posto in palo sul lato all 'asta; al cen tro , disposta su due righe, recava l'iscrizione: "50° BATT.e CC.NN/TREVISO" il tutto in oro. Il rovescio era tricolore con il piccolo stemma dello Stato al centro. • 62° battaglione CC. NN. "Isonzo": di forma triangolare e privo di frangia; il diritto era di colore nero, bordato da un sottile galloncino d'oro e recava il fascio ricamato in oro con la lama della scure in argento posto in palo sul lato all 'asta e, al centro, ricamata in oro su due ri.ghe, l 'iscrizione: "82° BATTAGLIONE/"ISONZO"; il rovescio era tricolore e recava al centro, disposto su due righe in diagonale e ricamato in filo nero il motto in lingua friu.lana " lamis de azzal/ciirs de lions" . (lame d'acciaio, cuori di leone) • 81 ° battaglione CC. NN. " Falchi di Romagna": cli forma triangolare e privo di frangia; il dir·itto era di colore nero e recava al centro il fregio particolare del reparto - un falco al volo alzato che stringe tra

-Legioni CC.NN. deposito: erano quelle che avevano distaccato i rispettivi battaglioni CC.NN. in Af1ica Settentrionale per la costituzione delle Divisioni CC.NN. del XXII e del XXIll Corpo c1· Armata.

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gli artigli il fascio con la lama de.Ila scure rivolta verso l 'alto - ricamato in oro ad eccezione della lama della scure che era in argento; al disotto del fregio, disposta parallelamente all'orlo inferiore del drappo , vj era l'iscrizione "FALCHI DI ROMAGNA" in lettere maiuscole romane ricamate in oro. Il rovescio del Gagliardetto è sconosciuto 83° battaglione CC. NN. "Falchi di Piacenza" : di fo1111a quadrata con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava nell'angolo in alto a sinistra il fregio degli Arditi con il gladio ricamato in argento racchiuso da una corona di alloro e quercia ricamata in oro e al cenlTO l' iscrizione ricamata in oro e disposta su quattro righe: "83°/BAITAGLIONE/FALCHI DI/PIACENZA". Il rovescio è sconosciuto. 85° battaglione CC. NN. "AJ.2illlli.Q": di forma triangolare con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava il fregio adottato nel 1938 per le unità della M.V.S.N. - il fascio ricamato in oro con la lama della scure in argento , sormontato da una stella a cjnque punte pure in oro, poggiante su un tondino di colore nero bordato in oro e racchiuso tra due rami cli cinque foglie di olivo ciascuno, anch'essi ricamati in oro - e l'iscrizione ricamata in oro su due righe: "85° Btg. CC.NN./ Apuano"; il rovescio era anch'esso cli colore nero e recava al centro una fascia tricolore. 95° battaglione CC. NN.: di forma triangolare e privo di frangia; il diritto era di colore nero e recava un fregio ricamato in oro - un grande gladio racchiuso tra due rami di olivo e di quercia e sovrapposto ad un cartiglio - posto in palo all'asta e l'iscrizione su tre righe: "95°/BAITAGLIONE/CC.NN." in lettere maiuscole romane ricamate in oro; il rovescio era tricolore con il piccolo stemma dello Stato al centro. 102° battaglione CC. NN. "Audacia": di fo1ma triangolare privo cli frangia: il diùtto era di colore nero e recava in alto, disposta su una sola riga, l'iscrizione: "J 02° Btg", al centro "Audacia" e lu ngo 1'orlo inferiore "CC.NN." il tutto in oro. Il rovescio è sconosciuto. 107° battaglione CC. NN. "Intrepido": di forma triangolare con frangia: il diritto era di colore nero e recava nell'angolo in alto a sinistra il teschio con le tibie ricamato in oro; al centro, disposta su una sola riga vi era l' iscrizione ricamata in oro: " l 07° BTG. CC .NN. "INTREPIDO". Il rovescio era dello stesso colore e recava al centro lo stemma di Pavia - una targa barocca d ' argento profilata in oro, cimata da corona ducale in oro e recante al centro uno scudo ovale di rosso alla croce d'argento, affiancato a sinistra dalle lettere "CO" e a destra da quelle " PP" di colore rosso - con al disotto, ricamato in oro, il motto "MARTI ULTORI" in lettere romane maiuscole. 108° battaglione CC. NN .: di forma triangolare con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava il fregio mod. 1938 per le unità della M.V.S.N. - il fascio ricamato in oro con la ]ama della scure in argento , sormontato da una stella a cinque punte pure in oro, poggiante su un tondino di colore nero bordato in oro e racchiuso tra due rami di cinque foglie di olivo ciascuno, anch'essi ricamati in oro con al disopra, ricamata in oro e disposta a semicerchio "CVIII BATTAGLIONE CC.NN:"; il rovescio era tricolore e recava al centro il piccolo stemma de1Jo Stato. 112° battaglione CC. NN. "del! 'Urbe": di forma triangolare con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava il fascio ricamato in oro con la lama della scure in argento posto in palo sul lato all'asta e, al centro, ricamata in oro su tre righe l'iscrizione: "VEZIO ORAZI/112° BTG. CC.NN./ "Tevere"33. Il rovescio è sconosciuto. I 15° battaglione CC. NN.: di forma triangolare con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava al centro lo stesso fregio del gagliardetto dell'8° battaglione CC.NN., la targa romana nera profilata d'oro con il motto "A NOI" in oro sovrapposta al fascio littorio fiammeggiante, a sua volta posto sopra due gladi incrociati; il tutto era 1icamato in oro ad eccezione della lama del fascio e delle fiamme de.i gladi che erano in argento; lungo l'orlo superiore vi era l'iscrizione "2a Divisione CC.NN . "28 OITOBRE", lungo l'orlo inferiore vi era il motto "lterum rudit laena" eal centro del drappo l'iscrizione" 115° BATTAGLIONE CC.NN." tutte ricamate in oro. Il rovescio del gagliardetto era tricolore. 128° battaglione CC. NN. "Riccardo Celoria": di forma triangolare con frangia in oro; il diritto era di

battaglione era intitolato al Federale Vezio Orazi, romano, ucciso dai partigiani slavi in Dalmazia.


colore nero e recava il fascio ricamato in oro con la lama della scure in argento posto in palo sul lato all'asta e, al centro, ricamata in oro su tre righe l'iscrizione: "128° BATTAGLIONE/CAMICIE NERE/ RICCARDO CELORIA" in lettere maiuscole romane. I1 rovescio è sconosciuto. 155° battaglione CC. NN. d'assalto"Matera": di forma triangolare con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava il fascio ricamato in oro con la lama della scure in argento posto in palo sul lato all'asta e, al centro,ricamata in oro su una sola riga l'iscrizione: " 155° BTG. CC.NN. D'ASSALTO" in lettere maiuscole romane. Il rovescio era di colore nero. 230° battaglione CC. NN .: di forma triangolare privo di frangia: il diritto era di colore nero e recava, entrambi posti in palo lungo il lato all'asta , una striscia tricolore ed il fascio ricamato in oro ad eccezione della lama della scure, che era in argento; disposta parallelamente al lato inferiore del drappo vi era l 'iscrizione ricamata in oro su due righe: "230°/BATTAGLIONE CC.NN." in lettere romane maiuscole. I1 rovescio è sconosciuto. 363° battaglione CC. NN.: di forma triangolare e privo di frangia; il diritto era di colore nero e recava il fascio littorio ricamato in filo rosso posto in palo all'asta e al centro l 'iscrizione ricamata in filo bianco su due righe: "363°/CC. NN.". I1 rovescio, dello stesso colore, recava l' iscrizione ricamata in filo rosso su tre righe :"uno per tutti/tutti/per il Duce" io caratteri corsivi . 2° battaglione Squadristi Emiliani: di forma triangolare e privo dì frangia , aveva il diritto ed il rovescio entrambi di colore nero. Il diritto era ornato da una sottile cornice rossa staccata dagli orli esterni e recava un rombo di colore nero profilato di rosso con al centro il fascio littorio deJJo stesso colore posto all'asta, in posizione centrale, seguito dall'iscrizione ricamata in filo rosso "II 0 BTG. SQUADRISTI EMILIANI"; al di sopra e al disotto dell'iscrizione era ricamato, in filo bianco , il motto "ubi

ictus" I "ibi nos" .

Il rovescio recava, in alto a sinistra, il teschio con le tibie incrociate e al centro il motto "me ne frego!" , il tutto ricamato in filo bianco. 6° battaglione Volontari del P. N. F. delle Marche: inquadrato nelle unità della Milizia, il battaglione in questione prese parte alla campagna di Grecia. I1 gagliardetto, di forma triangolare e guarnito di frangia dorata, era di colore nero al diritto e recava disposta su tre righe l'iscrizione ricamata in oro: "6° BATTAGLIONE/"ANTONIO BARTOLOMEl"/S. SEVERINO M."; il rovescio era tricolore e recava, ricamato in oro al centro, il motto: "FRANGAR NON FLECTAR". 24" batteria contraerea della 5a Legione DI.CAT.di Milano: di forma triangolare, misurante 80 centimetri di larghezza e 50 di altezza, con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava al centro il fregio della DI.CAT ricamato in oro - due cannoni in croce sovrapposti a due ali spiegate, sormontati dal fascio littorio cimato dalla stella a cinque punte - posto al disopra di un tondino a fondo nero bordato in oro col numero "5" pme in oro al centro; tutt'intorno al fregio vi era l 'iscrizione "24" BATTERIA m.v.s.n." mentre al centro del drappo, spostato verso la punta, vi era il nome "M. BRUMANA" , entrambi ricamati in oro. Il rovescio era di colore giallo e recava al centro, disposto su una sola riga , il motto ricamato in oro: "LARES ET ORAS IN HORA TUEBIMUR" in lettere romane maiuscole. 25" batteria contraerea deUa 5a Legione DI. CAT di Milano: identico a quello della XXIV batteria ma l'iscrizione "25" BATTERIA C.A." ricamata lungo il bordo superiore del drappo e "M. d'ORO "G. DE ALESS AND RI" ricamata lungo il bordo inferi ore , entrambe in oro. Il rovescio era anch'esso identico a quello della XXIV batteria ma con il motto ricamato in filo di seta nero. 202" batteria D. A. T.: di forma triangolare con frangia in oro; il diritto era di colore nero e recava il fregio della D.A.T. 1icamato in oro - due cannoni in croce sormontati dal fascio littorio - posto in palo all'asta; lungo l'orlo superiore del drappo vi era 1' i.s crizione "202a BATTERIA D. A. T." e al centro , disposta su tre righe quella "DELLA/M.V.S.N./ROMA" in lettere romane maiuscole. Il rovescio è sconosciuto. 204° battaglfone Genio della IV Divisione CC.NN. d'Africa: di forma triangolare e privo di frangia; il di1itto era di colore nero e recava una striscia tricolore posta in palo all'asta , affiancata dal fascio lit-

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torio ricamato in oro con la lama in argento. Lungo il lato supe1iore vi era l'isc1izione "204° BTG. GENIO" e lungo il lato inferiore "IV DIVISIONE CC.NN .", entrambe ricamate in oro . Il rovescio era di colore cremisi e recava a] centro , ricamato in oro , il motto "AD OGNI COSTO" . La maggior paite di questi Gagliardetti - il cui drappo era in seta pesante e misurava in media 50 centimeh·i per 75 - era dotata di un 'asta in feITo nichelata la cui freccia era costituita abitualmente da una lama di pugnale o spesso di una semplice lancia cli cavalleria mod. 1900, alle quali venivano assicurati grazie a tre gruppi dì fettucce di colore nero; alcuni reparti utilizzavano frecce di modello particolare quali una bomba a mano attraversata da un pugnale, 1'aquila imperiale ad ali spiegate racchiusa nena corona d ' ,illoro oppure ancora, nel caso delle unità DI. CAT. , ]o stesso fregio della specialità in metallo dorato. Tra l'estate e l' in izio dell'autunno del 1941 , ma la data precisa non è stata accertata, nacquero per trasformazio ne e potenziamento dei mig] iori battaglioni d ' assalto ordinari i "Battaglioni d 'Assalto CC .NN. "M."34 , ognuno dei quali ebbe ovviamente in dotazione un Gagliardetto il cui modello fu identico per tutti i battaglioni e le cui caratteristiche furono le seguenti: • drappo: realizzato i_n panno o in seta pesante di colore nero, aveva forma triangolare allungata ed era tagliato al fondo a "coda di rondine", con iJ lato infe1iore più lungo di quello superiore; gli ornamenti erano i seguenti: diritto: il numerico ed il nominativo del battaglione 1icamato .in lettere romane maiuscole d'oro e su due righe" . ... ./BTG. CC. NN: " ; al di sotto , ricamata in lettere corsive d ' argento la parola "seguitemi!"; rovescio: un fascia tricolore posta in palo all'asta e al centro la "M" ricamata in rosso e intrecciata con il fascio littorio ricamato in argento. • asta: in metallo nichelato a sezione circolare con la freccia costituita da un gladio in metallo bianco ad eccezione della guardia, che era in metano dorato. Alla data del 1° maggio 1943 i reparti della Milizia inquadrati nelle grandi unità del Regio Esercito e disk>cate nei vari teatri operativi erano le seguenti: (Fonte: "Comando Supremo - I Reparto - Ufficio Operazioni Esercito - M.V.S.N. - Quadro di battaglia aJla data del 1° maggio 1943 - XXI)

Unità dislocate in madrepatria

sa Armata Difesa territoriale di Bologna Gruppo CC.NN. "Valle Scrivia" di btg. "M" (5°, 34° , 4 1°) Gruppo CC.NN. "Leonessa" di btg. "M" (14° , 15°, 38°) Gruppo CC.NN. "Tagliamento" di btg. "M" (63° e 79°) Gruppo CC.NN. "Montebello" di btg. "M" (30° , 6°, 12°)

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battaglioni CC .NN. trasformati in "M" furono i11 tutto 2 l ovvero: - VIII Btg. CC.NN. di Varese , XVI Btg. CC.NN. di Como , XXIX Btg. CC.NN. di Arona, già appartenenti al Gruppo "Galbiati"; - XIV Btg. CC.NN. di Bergamo, XV Btg. CC.NN. di Brescia , xxxvm Btg. CC.NN . alpini di Asti ciel Gruppo "Leonessa" : -VI Btg. CC.NN. di Mortara, XXXBtg. CC.NN. di Novara, XIIBtg. CC.NN. alpin i "Monte Bianco" cl i Aosta del Gruppo "Mùntebello"; - V Btg. CC.NN. di Tortona, XXXIV Btg. CC.NN. di Savona e XLI Btg. CC.NN. alpino di Trento ciel Gruppo " Valle Scrivia"; - LXID Btg. CC.NN. di Udine e LXXIX Btg. CC.NN . di Reggio Emilia, del Gruppo "Tagliamento" ; - X Btg. CC.NN. di Voghera, LXXXV Btg. CC .NN. di Apuan ia, X.LU Btg. CC.NN. cli Vicenza, LXXI Btg. CC.NN. di Faenza , XLIIlBtg. CC.NN. di Belluno,LX Btg. CC.NN. di Pola , L Btg. CC.NN. di Treviso e LXXXI Btg. CC.NN. di Ravenna, tutti non inquadrati in gruppi.

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XIII Corpo d'Armata 177a Legione CC.NN. (177°-178° btg.) Div. f. "Calabria" 176a Legione CC.NN. (175°-176° btg.) Div. f. "Sabauda" 152a Legione CC.NN. (152°-155° btg.) Div. f . "Bari" 30° raggruppamento CC.NN. 195a Legione CC.NN. (3°-61° btg.) XVII Corpo d'Annata 62° btg. CC.NN.

63 Armata XII Corpo d' Armata 171" Legione CC.NN. (168°-171 ° btg.) Div. f . "Aosta" 1711 Legione CC.NN. (17°-18° btg.) Div. f. "Assietta" XVI Corpo d'Annata 173 3 Legione CC.NN. (169°-173° btg.) Div. f. "Napoli"

7" Armata XXI Corpo d'Armata 95" Legione CC.NN. (9°-163° btg.)-temporaneamente distaccata alla Div. "Granatieri di Sardegna" IX Corpo d ' Armata 93° btg. CC.NN. 143° btg. CC.NN.

Unità dislocate nella Francia occupata XXII Corpo d' Armata Comando Gruppo CC.NN. da sbarco 42° btg. "M" da sbarco 50° btg. "M" da sbarco Unità dislocate in Corsica VII Corpo d 'Amrnta 908 Legione CC.NN. (90°- 143° btg.) Div. f. "Cremona" 5S8 Legione CC.NN. (55°-80° btg.) 88a Legione CC.NN. (88°-96° btg.) Div. f. ''Friuli" 43° btg. "M" da sbarco 60° btg. "M" da sbarco

Unità dislocate in Slovenia e Dalmazia V Corpo d'Armata 75a Legione CC.NN. (75°-76° btg.) Div. f. " Re" 33° , 54° e 58° btg. CC.NN. Div. f. " Re" 16° btg. "M" Div. F. Re Btg. Confinario "M" assegnato al V Rgpt. G .a .F. 83° Btg. Squadristi 85° btg. "M" Div. F. "Macerata" VI Corpo d ' Almata 108" Legione CC.NN. (108°-102° btg.) Div. f. "Messina" 49a Legione CC.NN. (40°-49° btg.) Div. f. ''Marche" 347


XI Corpo d ' Armata 137a Legione CC.NN. (134°-137° btg.) Div. f. "Lombardia" 81 ° btg. CC.NN. Div. F. Lombardia 98a Legione CC.NN. (98°-117° btg.) Div. f. "Isonzo" 105a Legione CC.NN. (104°-105° btg.) Div. f. "Cacciatori delle Alpi" 71° btg. CC.NN. Div. f. "Cacciatori delle Alpi" 215° btg. CC.NN. Nizza Div. f. "Cacciatori delle Alpi" XVIII Corpo d ' Armata 73a Legione CC.NN. (73°-44° btg.) Div. f. "Sassari" 89a Legione CC.NN. (89°-97° btg.) Div. f. "Bergamo" Gruppo Battaglioni CC.NN. "Squadristi" 7°, 68°, 112° e 170° btg. CC.NN. "Squadristi" Raggruppamento CC.NN. XXI Aprile 2a Legione CC.NN. (1 °-2° btg.) temporaneamente distaccato al1a Div. f. "Superga" 4° btg . CC.NN.

Unità dislocate in Montenegro 10° Gruppo btg. CC.NN. (53°-162° btg.) 8 86 Legione CC.NN. (86°-94° btg.) temporaneamente distaccato alla Div. f. "Cosseria" 72" Legione CC.NN. (72°-111 ° btg.) Div. f . Venezia 144° btg. CC.NN. temporaneamente distaccato alla Div. F. "Taro" ed alle dipendenze della Div. F. "Perugia"

Unità dislocate in Albania 145° btg. CC.NN. Div. f. Puglie 92a Legione CC.NN. (92°-95° btg.) Div. f. "Firenze" 109" btg. CC.NN. ed 8° btg . "M" Div. f. "Parma" soaLegione CC.NN. (26°-67° btg.) Div. f. "Arezzo" 29° btg. "M"

Unità dislocate in Grecia III Corpo d'Armata Gruppo CC.NN. "L' Aquila" 120° e 130° btg. CC.NN. e 230° btg. CC.NN. armi accompagnamento 35° btg. CC.NN. Div. F. "Brell11ero"

VIII Corpo d'Armata Gruppo CC.NN. "Etna" 166° e 167° btg. CC.NN. e 266° btg. CC.NN. armi accompagnamento 28° btg. CC.NN. Div. F. "Cagliari" XVI Co1:po d'Armata Gruppo CC.NN. "Po" 20° e 23° btg. CC.NN. e 223° btg. CC.NN. armi accompagnamento 36° btg. CC.NN. Div. F. Modena 348


Alle dirette dipendenze del Comando Superiore FF.AA. Grecia 19° btg. CC.NN. Div. F. "Acqui" 141 ° btg. CC.NN. Div. F. "Siena"

Unità dislocate in Egeo 24a Legione CC.NN. (24°-25° btg.) Div. F. "Cuneo" 201" Legione CC.NN. (201 °-301 ° btg.) Div. F. "Regina"

Unità dislocate in Tunisia la Legione M.Y.SN . della Libia (5°-6° btg.) 570° btg. CC.NN. 10° btg. "M" Div. f. "Bersaglieri d 'Africa" Il 6 dicembre del 1943 la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale - definita ancora pochi mesi prima dal Maresciallo Badoglio "parte integrante delle Forze Armate dello Stato" - veniva sciolta. Due anni più tardi la "Commissione Militare Scioglimento Milizia" (C.M.S .M .) con la circolare del 23 febbraio 1945 (Ministero della Guerra, Commissione Militare Scioglimento Milizia (C .M .S.M.)-Ufficio Materiali, n. 1088/MT/II di prot.) inviata a tutte le Sezioni distretto , depositi ed uffici stralcio dell'ex Milizia e a tutti gli uffici col1egamento della Commissione presso i Comandi Militari Territoriali, compresi quelli della Sardegna e della Calabria, decretava: "I labari della disciolta M.VS.N. decorati al VM. devono essere inviati a questa Commissione con il relativo brevetto e decorazione per il successivo versamento al Museo Nazionale di Castel S . Angelo, come da ordine del Gabinetto di codesto Ministero . Si avverte, peraltro, che i rimanenti Labari debbono pervenire a questa Commissione per il disfacimento. Assicurare."

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Capitolo IX

Le Bandiere del Corpo Forestale dello Stato 1948-2006

Alla fine del 1943 l'Amministrazione Forestale dello Stato subì una frattura: con il Regio decreto legislativo del 6 dicembre infatti al Sud venne ricostituito il "Real Corpo delle Foreste" mentre a Nord la Repubblica Sociale Italiana mantenne in vita la Milizia Nazionale Forestale che il 16 maggio 1926 aveva appunto sostituito il Real Corpo a seguito della Legge n. 10661 • Dopo il referendum del 2 giugno 1946 che portò alla costituzione della Repubblica Italiana, il Real Corpo delle Foreste assunse prima la denominazione di "Corpo delle Foreste" - Circolare del 25 giugno 1946 - ed infine , a seguito del Decreto legislativo n. 804 datato 12 marzo 1948 , quella definitiva di "Corpo Forestale deJlo Stato" . Per quanto riguarda gli istituti di formazione del Corpo continuò le sue funzioni la "Scuola Allievi Guardie Forestali" di Cittaducale - che a partire dal 31 agosto 1995 assunse la denominazione di "Scuola del Corpo Forestale del]o Stato" - alla quale si affiancò nel 1962 quella di Sabaudia. Nel 1949 il Corpo Forestale ricevette la Bandiera identica a quella adottata per i reparti dell'Esercito due anni prima, la cui freccia fu però del tutto priva di qualsiasi iscrizione2 e che venne data in custodia alla Scuola di Cittaducale; il decreto di concessione della Bandiera in questione , per motivi rimasti sconosciuti, non venne mai promulgato, tanto che il Corpo dovette attendere ben 56 anni p1ima di vedersi concedere ufficialmente la Bandiera d'Istituto a seguito del D .P.R. 15 settembre 2005, n. 218 , il cui testo era il seguente:

"DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 settembre 2005, n . 218. Regolamento per la determinazione della bandiera di istituto del Corpo forestale dello Stato nonché delle modalitd di uso e custodia. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 12 ed 87 della Costituzione; Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Vista la legge 5 febbraio 1998, n. 22; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000, n. 121; Vista la legge 6 febbraio 2004, n . 36; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 3 giugno2005; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 9 settembre 2005; Sulla proposta del Ministro delle politiche agricole e forestali; EMANA il seguente regolamento:

1 Nella

primavera del 1944 la Milizia Forestale assunse la nuova denominazione di "Guardia delle Montagne e delle Foreste" con il comando ad Oderzo (TV). 2 Si volle così probabilmente evitare di menzionare il periodo "miliziano" che andava dal 1926 al 1943.

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Art. I. Bandiera d'istituto del Corpo forestale dello Stato J. 11 Corpo forestale dello Stato, di seguito denominato: «Corpo», è dotato della bandiera d'istituto. Art. 2. Caratteristiche della bandiera J. La bandiera d'istituto del Corpo si compone di un drappo , di un pun1:ale, di un'asta e di una cordoniera. 2.1/ drappo è quadrato, di cm 99 per lato, suddiviso in tre pali uguali di verde, di bianco e di rosso. 3. Il puntale è di ottone ed è costituito da un codolo a sezione quadrata sostenente un globo, sul cui asse orizzontale è inscritta la denominazione del Corpo. II globo sostiene, a sua volta, una punta di lancia modellata a traforo, entro la quale è saldata la stella piena di cinque raggi. 4. Sulla faccia del codolo opposta al drappo sono incisi il motto e l'anno di fondazione del Corpo; sulle altre, in senso orario a partire dalla prùna, sono riportate in ordine cronologico le ricompense concesse al Corpo e l'anno di conferimento . 5. L'asta è in legno rivestito di velluto verde, ed è ornata da bullette di ottone poste a spirale. È provvista di calcio e pu6 essere suddivisa in due parti, riunibili con una ghiera di ottone. 6. La cordoniera, argentata, è annodata alla base del globo . Ciascun segmento misura cm 67 di lunghezza e termina con una nappa alta cm 10. 7. La rappresentazione grafica della bandiera d'istituto del Corpo è contenuta nell'allegato A . che costituisce parte integrante del presente regolamento. Art. 3. Custodia della bandiera 1. La bandiera d'istituto del Corpo è custodita nell'ufficio del Capo del Corpo forestale dello Stato, in apposita teca, libera dal fodero. Fuori della sede ordinaria, la bandiera è custodita in idoneo locale . 2. La bandiera d'istituto del Corpo viene spiegata in occasione: a) di cerùnonie di consegna di bandiere; b) dellafesta del Corpo; c) di cerùnonie di consegna di ricompense al valore; d) di altre circostanze previste da disposizioni o stabilite dall'Ispettorato generale. 3. Nelle giornate di lutto nazionale, la bandiera d 'istituto del Corpo, se esposta, viene abbrunata con un velo nero, annodato a fiocco alla base della punta. Art. 4. Trasporto della bandiera 1. Quando trasportata fiwri sede, la bandiera d'istituto del Corpo è racchiusa nel fodero o nella custodia e viaggia, adeguatamente scortata, secondo le disposizioni impartite dall'Ispettorato generale. 2. L'Ispettorato generale stabilisce, di volta in volta, l'impiego di un reparto d'onore e, eventualmente, della banda nell'accompagna,nento, ritiro o ricevimento della bandiera ;n occasione di cerimonie i~fficiali. Art. 5 . Riparazione e rinnovazione della bandiera 1. La rinnovazione delle parti deteriorate della bandiera d'istituto del Corpo è a cura dell 'Ispettorato generale. 2. Il drappo e gli altri elementi della bandiera d'istituto sostituiti per rinnovazione dovranno essere decorosamente conservati nella sede dell'Ispettorato generale . Art. 6. lnvarianza degli oneri 1. L'attuazione del presente regolamento non. comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Il presente decreto , munito del sigillo dello Stato, sard inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi

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della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addi 15 settembre 2005 CIAMPI BERLUSCONI, Presidente del Consiglio dei Ministri. ALEMANNO, Ministro delle politiche agricole e forestali Visto, il Guardasigilli: CASTELLI" La Bandiera in questione, del tutto simile a quella dei reparti dell' Esercito era tuttavia p1iva delle cravatte turchine, recava inciso sul globo posto alla base della freccia l'iscrizione "CORPO FORESTALE DELLO STATO" e sul gambo della freccia le iscrizioni seguenti: l a faccetta

PRO NATURA OPUS ET VIGILANTIA 1948

2a faccetta O.M.I. 1935-36 M.A.V.M. 1935-36 M.O.V.C. 1956 M.O.V.C. 1994-95 M.O.V.C.1997 M .B.V.C. 1964 M.0.M.A. 1994 M.A. C.R.I. 1996

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Capitolo X

Le Bandiere, i Labari ed i Gagliardetti dei Regi Corpi di Truppe Coloniali

Fino al gennaio del 1923 i reparti che componevano i Regi Corpi Truppe Colonia1i dell 'Eritrea, della TripoJitania, della Cirenaica e della Somalia ebbero in dotazione come insegna di reparto esclusivamente dei Gagliardetti , la cui forma e colore erano soggetti a notevoU variazioni . U 14 dicembre 1922 l'Ufficio Militare del Ministero delle Colonie inviava al Ministero della Guerra un dispaccio (Ministero delle Colonie, Direzione Generale degli Affari Politici e dei Servizi relativi alle Truppe Coloniali, Ufficio Militare , n.13/211) il cui contenuto era il seguente: "Attualmente nessuno dei R .C . di T.C . è provvisto di bandiera nazionale e pertanto le cerùnonie di qualunque genere, militari e civili, che si svolgono con relativa frequenza nelle colonie stesse, non possono assurgere a quella solennità così necessaria anche nei riguardi della popolazione indigena. Tale elevato fine si potrebbe invece raggiungere dotando ogni Regio Corpo di Truppe Coloniali di una bandiera che nelle lontane terre Italiane servirebbe ad esaltare la grandezza e la gloria della Madre Patria. Essa, mentre rappresenterebbe un tangibile ed alto segno di riconoscimento e di premio pel glorioso passato e per le fulgide benemerenze delle Truppe Coloniali sarebbe altresì incitamento e debito d 'onore per le truppe stesse a mantenersi all'altezza delle loro grandi e nobili tradizioni. L'opportunità di una simile concessione va considerata in particolare per le Truppe Coloniali dell'Eritrea , cui S .M. il Re, di Motu Proprio, con R.D. 29 ottobre u.s., si è degnato di con.ferire la medaglia d 'argento al Valor Militare. Per le su esposte ragioni questo Ministero propone che ciascuno dei Regi Corpi di Truppe Coloniali della Tripolitania , Cirenaica, Eritrea e Somalia sia dotato della bandiera analogamente a quanto è stato fatto per i Corpi del R.E. Nel caso che, com.e si confida, codesto Ministero convenga nella proposta, pregasi compiacersi di voler preparare esso stesso, nella sua competenza, lo schema del relativo R.D. da sottoporsi alla Regia approvazione. Si rimane ertanto in attesa di un cortese sollecito riscontro al riguardo ." Il 23 gennaio di quell' anno finalmente il Ministro della Guerra in carica, Armando Diaz, indirizzava al Re (N.5 - Servizio Territoriale - Relazione e regi decreti relativi alla concessione dell ' uso della bandiera nazionale ai regi corpi di truppe coloniali Eritreo, della Tripolitania e della Cirenaica; nonché alla concessione dell' uso di un labaro al Regio corpo di truppe coloniali della Somalia. - (Gabine_tto del Ministro) - 4 gennaio 1923.) la richiesta seguente: "Sire! Alla Maestà Vostra è ben noto quanto ardimentosa ed efficace sia stata l'azione dei regi Corpi di truppe coloniali che col loro non mai smentito valore militare e con la loro incrollabile fedeltà in cento conibattimenti affermata, hanno ormai magn(ficamente dimostrato l'ardore, l'intrepidezza e lo spirito di sacr~ficio delle truppe stesse. È sembrato quindi che tanto valore meriti un tangibile ed alto segno di riconoscimento da parte della Ma dre Patria, che serva anche di incitamento alle truppe coloniali a mantenersi all 'altezza delle loro grandi e nobili tradizioni. Tanto elevato fine potrebbe essere raggiunto col conferimento della bandiera nazionale ai Regi Corpi di truppe coloniali dell'Eritrea , della Tripolitania e della Cirenaica, che nella loro costituzione organica superano l'unità reggimentale, e del Labaro alle truppe della Somalia, la cui forza è inferiore a quella di un 353


reggimento. Nella fiducia che la Maestà Vostra voglia benignamente accogliere questa doverosa proposta, formulata d'accordo col collega delle Colonie, mi onoro sottoporre all'Augusta Vostra firma i rispettivi de creti di concessione." I due decreti vennero firmati entrambi quel giorno stesso; essi recitavano quanto segue: "R. decreto n .1, che concede l'uso della bandiera nazionale ai Regi corpi di truppe coloniali dell'Eritrea, della Tripolitania e della Cirenaica. VITTORIO EMANUELE III, ecc . ecc., RE D'ITALIA Visto il R. decreto 25 marza 1860; Sulla proposta dei nostri ministri segretari di Stato per gli affari della guerra e delle colonie; ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO

Articolo unico È concesso ai Regi corpi di truppe coloniali dell'Eritrea, deLLa Tripolitania e della Cirenaica l 'uso della bandiera nazionale confonne a quella adottata per i reggimenti di.fanteria. Le bandiere saranno custodite presso ciascun comando di Regio corpo di truppe coloniali . Ordiniamo che il presente decreto , munito del sigillo deLLo Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia , mandando a chiunque !>petti di osservarlo e di.farlo osservare . Dato a Roma, addì. 4 gennaio 1923. VITTORIO EMANUELE A. Diaz - Federzoni" Per quanto riguarda la Somalia, il decreto regio recitava quanto segue: "R . decreto n.2, che concede l'uso di un labaro al Regio corpo di truppe coloniali della Somalia . VIITORIO EMANUELE Ili, ecc . ecc., RE D 'TTALIA Visto il R. decreto 17ottobre 7920, n.1488; Allo scopo di conferire al Regio corpo di truppe coloniali della Somalia un segno di riconoscimento da parte della Madre Patria; Sulla proposta dei nostri ministri segretari di Stato per gli affari della guerra e delle colonie; ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO

Articolo unico È concesso Li Regio corpo di truppe coloniali della Somalia l'uso di un labaro di modello analogo a quello istituito con R. decreto 17 ottobre 1920 n.1488 per alcuni corpi e reparti del R. Esercito. Il labaro sarà custodito presso il comando del Regio corpo di truppe coloniali. Ordiniamo che il presente decreto , munito del sigillo dello Stato , sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia , mandando a chiunque spetti di osservarlo e di.farlo osservare. Dato a Roma, addì 4 gennaio 1923. VITTORIO EMANUELE A. Diaz - Feclerzani " Mentre la Bandiera concessa ai Regi corpi dell'Eritrea , della Tripolitania e della Cirenaica era identica a quella mod .1860 in dotazione ai reparti metropolitani di fanteria, il Labaro assegnato al Regio corpo della Somalia, pur identico nella forma, nelle dimensioni e negli ornamenti all 'analoga insegna attribuita tre anni prima ai reggimenti bersaglieri , ai reggimenti alpini ed ai reparti di assalto, presentava le seguenti caratteristiche: - di colore rosso , recante nella parte superiore, in posizione centrale, una corona ornata da due nastri svolazzanti celesti sovrapposta ad uno scettro entrambi ricamati in oro , con al disotto due scudi recanti rispettivamente lo stemma araldico di Savoia moderna e queJlo della Somalia; al di.sotto vi era l'iscrizione in lettere maiuscole ricamate in oro: "REGIO CORPO DI TRUPPE COLONIALI/DELLA/SOMALIA" . 354


n labaro venne poi consegnato al Comando del Regio corpo il 4 novembre 1923 dal ministro Federzoni. Nel marzo del 1924 il Comando del Regio Corpo Truppe Coloniali dell'Eritrea chiedeva al Ministero quali dovessero essere le iscrizioni da incidere sul gambo della freccia della Bandiera ricevuta l'anno prima. Il 4 giugno dello stesso anno , l 'Ufficio Storico inviava il dispaccio (Stato Maggiore Centrale, Ufficio Storico , cat.11, pratica 2267) seguente: "In esito alla richiesta del Comando R. Corpo di Truppe Coloniali dell 'Eritrea inoltrata da codesto ufficio con nuniero 2809 del 28 ,narza 1924, questo Ministero approva le iscrizioni proposte da incidersi sul gambo della.freccia della Bandiera, risultando perfettamente corrispondenti ad azioni svolte, meritevoli di essere ricordate e nelle quali ebbero parte considerevole reparti eritrei. Si allega alla presente l'elenco delle iscrizioni da incidersi sul gambo della freccia della Bandiera del R. Corpo T.C.E." Le iscrizioni furono dunque le seguenti: 1" faccetta PRESIDI D 'AFRICA (1885) CORPO SPECIALE D ' AFRICA (1887) REGIE TRUPPE D'AFRICA (1891) REGIO CORPO DI TRUPPE COLONIALI DELL'ERITREA (1902) BANDIERA (1923) CAMPAGNE: ERITREA: 1997 - 1888 - 1889 - 1890 - 1891 - 1893 - 1894 - l 895 - 1896- 1897 SOMALIA: 1897 - 1898 LTBIA: 1911-1912-1913-1914 -. 1915-1916 - 1917 - 1918 - 1919 - 1920-1921 - 1922 23 faccetta 1887 SAATI - DOGALI 1888 SAGANSITI 1890 AGORDAT 1891 ALAT 1892 SEROBEITI 1893 AGORDAT 1894 CASSALA - HALAI 1895 COATIT - SENAFÈ - DEBRA - AILA - AMBA ALAGI 1896 MACALLÈ-ADUA - MONTE MOCRAM -TUCRUF - ADIGRAT 1897 SCIAGLET -TESSENEI - LAFOLÈ 3a faccetta 1908 MELLET 1912 ZANZUR - SIDI SAID - SIDI ABDESSAMAD - BASREL LEBEN - BU MSAFER 1913 MONERUS - BENINA - BU BUERAT - ZAVIA FEIDIA - RAS MDAUAR- ZAVIA ES GAFFA - TALCAZÀ - BU SCEMAL - MAHARUG 1914 SCLEIDIMA- ZUETTBA - AGEDABIA 1915 SLITEN - BU SCEMA L - GHEMINES 4a faccetta 1917 AGELAT-FONDUK BEN GASCIR 1918 SIDI BILAL 1919 ZANZUR - SIDI RAFFA - BU SCEMAL 1922 MISURATA MARINA -BU GALIL- AZIZIA - JEFFREN 1923 GARIAN - TARHUNA - GEBEL MSID - BU GRADA - MISURATA CITIÀ - BENI ULID. Il 29 dicembre del 1927 Mussolini, nella sua qualità di Ministro del1a Guerra, sottoponeva al Re la relazione in cui chiedeva la concessione (N.57 - SERVIZIO TERRITORIALE - Relazione e R.decreto n.2626355


Concessione dell ' uso della Bandiera nazionale al R . Corpo di Truppe Coloniali della Somalia. - (Gabinetto) della Bandiera nazionale anche al Regio corpo truppe coloniali della Somalia: "Relazione a Sua Maestà, L 'uso della Bandiera nazionale ai RR . Corpi di truppe coloniali dell'Eritrea, della Tripolitania e della Cirenaica, e di un Labaro al R. corpo di truppe della Somalia, che la Maestà Vostra si degnò concedere con decreti del 4 gennaio 1923, volle significare - come si rileva dalla relazione che precede i decreti stessi un tangibile ed alto segno di riconoscimento da parte della Madre Patria per le infinite prove di fedeltà e di eroismo date in ogni occasione dalle predette truppe. La ragione per la quale si concesse l'uso di un Labaro, invece che della Bandiera nazionale, alle truppe della Somalia, va ricercata nel fatto che a quell 'epoca il complesso delle forze militari della Somalia era inferiore all'unità reggimentale. ln conseguenza, però, della occupazione dei nuovi territori della Somalia settentrionale e dell'assorbimento delle forze destinate a presidiare inizialmente il territorio dell'Oltre Giuba, l'organizzazione di quel R. corpo è venuto mano a mano ampliandosi, finché oggi questo non solo può essere equiparato al R. corpo dell'Eritrea , ma può anche considerarsi, per rispetto all'organico, alquanto superiore . Sembra quindi giusto ed opportuno che anche alle truppe della Somalia sia concesso l'ambito onore di fare uso della Bandiera nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria del R . Esercito . Nella fiducia che la Maestà Vostra voglia degnarsi di accogliere tale doverosa proposta, mi onoro sottoporre alla Augusta Vostra firma il relativo decreto di concessione. li Ministro : Mussolini. "

Il Re , approvata la relazione , decretava quanto segue: "VITTORIO EMANUELE lii PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D 'ITALIA il R. decreto 25 marza 1860; il R. decreto 4 gennaio 1923, n . 2, che concede l'uso di un Labaro al Regio corpo di truppe coloniali Somalia; il R. decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, concernente Le norme per l' uso della Bandiera nazio-

Visto Visto della Visto nale; Sulla proposta del Capo del Governo , Prùno Ministro Segretario di stato e Ministro Segretario di Stato per la guerra, di concerto col Ministro Segretario di Stato per le colonie; Abbiamo decretato e decretiamo: Art. i È concesso al regio corpo di truppe coloniali della Somalia l'uso della Bandiera nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di.fanteria . La Bandiera sarà custodita presso il Comando di quel Regio corpo di truppe coloniali. Art. 2 Il R. decreto 4 gennaio 1923, n.2, è abrogato. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato , sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di.farlo osservare. Dato a Roma, addì 29 dicembre 1927. VITTORIO EMANUELE Mussolini - Federzani"

Nel 1935-a seguito deJla trasformazione del Comando Regio corpo di truppe coloniali dell 'Eritrea in orga356


no ten-itoriale e della costituzione del Corpo d'Armata indigeni, il Comando Superiore dell 'Africa Orientale (Comando SuperioreA.O., Stato Maggiore, Ufficio Ordinamento, n .865 di prot. ord. Del 15 maggio 1935) diramò una circolare con oggetto "Bandiera del R .C.T.C., gagliardetti ed insegne di comando dei reparti indigeni" , il cui testo era il seguente: "I 0 ) - La trasformazione del Comando Regio corpo di truppe coloniali dell 'Eritrea in organo territoriale e della costituione del Corpo d'Armata indigeni, destinato a raccogliere la quasi totalità dei sudditi eritrei chiamati alle armi, consigliano a disporre il passaggio di consegna, dal primo al secondo dei comandi anziddetti, della bandiera del R .Corpo di truppe coloniali dell 'Eritrea . In tal modo il simbolo glorioso delle virtù guerriere dei nostri ascari, affermatesi in oltre 50 anni di fedeltà e di sacrificio, potrà seguire più da presso le unità indigene mobilitate; e la medaglia d'oro che ne fregia il drappo diventare, per veterani già.fieri delle loro gesta e per le reclute anelanti ad emularle, il segnacolo di nuove vittorie . Le modalità per il passaggio in consegna, saranno concretate da S.E. il comandante del corpo d'armata indigeni d 'accordo con il comando del R .C.T.C . dell 'Eritrea; esse saranno comunicate, per conoscenza a questo comando . La Bandiera (nell 'apposito cofano) sarà normalmente custodita neLL'ufficio di S.E. il comandante del corpo d'armata indigeni; sarà comandata una guardia . In occasione di riviste o parate e in periodo di operazion, S.E. il comandante predetto determinerà a quale gruppo di battaglioni indigeni debba essere affidata la Bandiera. 2°) - ln distribuzione ai vari reparti indigeni resteranno le insegne di comando regolamentari, le quali dovranno accompagnare ovunque i comandanti dei reparti stessi, quando essi siano, nell'esercizio delle loro funzioni, al cospetto delle truppe . Alle insegne di comando saranno, come da vigenti disposizioni , appese le ricompense al valore conferite ai singoli reparti. Tutti i gagliardetti regolamentari e non regolamentari in distribuzione, compresi quelli dei comandi di artiglieria e del genio, saranno invece versati al comando del R.C .T.C . che li terrà in custodia . l comandanti delle divisioni indigene, presi i necessari accordi con i comandi anzidetti, daranno le norme esecutive per il versamento. 3°) - Come conseguenza di quanto sopra rimane stabilito che: - gli onori previsti dalla vigente regolamentazione sono dovuti soltanto alla Bandiera del R. Corpo di truppe coloniali; - le insegne di comando, seguendo i comandanti dei rispettivi reparti, partecipano degli onori che a questi ultimi sono resi, in base alle prescrizioni regolamentari, dalle truppe schierate ." Il decreto del Consiglio dei Ministri pubblicato il 12 settembre 1936 determinava la costituzione dell 'Esercito Coloniale dell 'Africa Orientale Italiana e di un Comando Truppe per ciascuno dei "Governi" in cui era stato diviso l'Impero, l'Eritrea, J'Amhara, I' A1Tar, il Galla e Sidama e la Somalia. In conseguenza di ciò venne avanzata l'ipotesi di concedere una Bandiera a ciascuno di essi, come era avvenuto dodici anni prima per l'Eritrea e la Sorna]ia. I1 18 agosto del 1937 il Governo Generale dell ' Africa Orientale Italiana, in un dispaccio (Governo Generale dell 'Africa Orientale Italiana, Stato Maggiore , Ufficio Ordinamento e Mobil itazione , n. 26430 di prot.) che trattava della sostituzione delle freccie mod. 1860 delle Bandiere dei R . corpi di truppe coloniali dell'Eritrea e della Somalia con le nuove " imperiali" - che saranno adottate ufficialmente solo l'anno seguente - esprimeva anche un parere in merito ali' ipotesi di concedere la Bandiera nazionale ai nuovi Regi Corp1. "Le bandiere attualmente in consegna ai Comandi Trupp e dell'eritrea e della Somalia sono quelle dei già R.C . delle vecchie colonie omonime . Oggi le truppe provenienti dai suddetti R .C. sono sparse per tutto il territorio dell 'Impero . 357


Qualora codesto Ministero sia d'avviso di estendere la concessione delle bandiere ai Com.andi Truppe di tutti i Governi dell'Impero, occorrerà procedere all'assegnazione delle bandiere stesse ai Comandi Truppe Amara, Barar, Galla Sidamo e Piazza di Addis Abeba e trasferire altres1 quelle dei già R.C. dell'Eritrea e Somalia ai Comandi Truppe degli stessi Governi . In questo caso occorre approntare lefreccie con aquila imperiale per tut:te e sei le bandiere anzidette . Questo Stato Maggiore è però d'avviso che, con lo scioglimento dei R.C.T.C., i quali rappresentavano un'unità 1norale ed organica e per i quali era necessario il simbolo "bandiera", questa importanza morale sia passata alle bandiere, labari e gagliardetti dei Corpi ed unità autonome e che non sia necessario dotarne anche i Comandi Truppe dei Governi, allo stesso modo che non se ne è sentita la necessità per i Comandi delle Grandi Unità della Madre Patria . Inoltre si era in Patria adottato l'uso di una bandiera cumulativa per le diverse armi, i reparti dei quali non avevano propria bandiera; ma quando i reggimenti e le altre unità hanno bandiera, quella dell'arma è un duplicato che complicherebbe anche la questione delle precedenze ed onori. Accettando questa tesi occorrerà ritirare le bandiere dei già R .C .T.C. Eritrea e Somalia per conservarle: o presso il Museo Nazionale delle bandiere, o presso il Museo Nazionale Coloniale ."

Il 24 settembre 1937, il Ministro per l'Africa Italiana Alessandro Lessona tornava sull'argomento scrivendo in proposito una lettera al Sottosegretario di Stato per la Gue1Ta, Alberto Pariani, il cui contenuto era il seguente: "Caro Pariani, il Governo Generale dell'A.0.1. sarebbe dell'avviso di non distribuire ai Comandi Truppe previsti - come sai dal nuovo ordinamento, la bandiera nazionale e di ritirare anzi quella già in consegna ai Comandi RR.CC.IT.CC. dell'Eritrea e della Somalia per conservarle in Roma presso il Museo Nazionale delle bandiere. Ciò nella considerazione che con lo scioglùnento dei RR.CC. e la costituzione dei Comandi Truppe sarebbero venute a cessare le ragioni che consigliarono di dotare i RR .CC. stessi del simbolo della bandiera. Io non sarei dello stesso parere perché in effetti nessuna differenza sostanziale passa tra un Comando R .C .T.C. e Comando Truppe trattandosi in definitiva d'un mutamento di denominazione dovuto, più che ad altro, al maggior quantitativo di truppe nazionali oggi destinate a presidio delle singole colonie. Aggiungo che, come vecchio soldato, pienamente compreso dall'alto valore morale che rappresenta la "Bandiera", riterrei necessario non solo mantenere le bandiere ai Comandi Truppe dell'Eritrea e della Somalia, ma concederle anche agli altri Comandi Truppe. Queste bandiere, in caso di mobilitazione, sarebbero assegnate ad una Grande Unità come è stato fatto durante la capagna per il Corpo d'Armata Eritreo che, sebbene costituito come ti è noto da truppe nazionali ed indigene ha avuto in consegna la banmdiera del R.C.T.C. dell'eritrea . Prima di prendere una decisione definitiva, mi sarebbe però sommamente gradito avere in merito l'ausilio della Tua alta competenza."

Il generale Pariani così rispondeva il 6 ottobre seguente: "Caro Lessona, sono pienamente d'accordo con Te circa la convenienza di mantenere le Bandiere di guerra ai comandi truppe dell'eritrea e della Somalia . Convengo anche nell'opportunità di estendere la concessione di una Bandiera agli altri comandi truppe, costituendo le bisegne un fattore di altissima importanza morale, atto a promuovere nei reparti destinati a d(fendere ed a potenziare le nostre colonie la più vibrante coesione di spiriti e di armi ."

11 5 novembre del 1937 il Ministro Lessona diede parere favorevole alla concessione delle Bandiere ai nuovi Comandi truppe ed alla conservazione di quelle già in posssesso deglj ex Regi Corpi Truppe Coloniali dell'Eritrea e della Somalia. (Ministero dell'Africa Italiana, Ufficio Militare, prot. n. 715495) Il provvedimento stabiliva quanto segue: "Questo Ministero ha esaminato la questione della concessione delle Bandiere ai Comandi Truppe che ne sono sprovvisti (Amara, Barar~ Galla Sidama).

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In realtà, nessuna d(fferenza sostanziale passa tra i vecchi Comandi R .C .T.C. e gli attuali Comandi Truppe (il cambiamento di denominazione ha carattere puramente formale dovuto, più che altro, al maggior quantitativo di truppe nazionali oggi destinate a presidio delle singole colonie). Ciò premesso e dato l'altissimo valoe ,norale delle Insegne , questo Ministero, sentito anche il parere di quello della Guerra, è venuto nella determinazione di mantenere le Bandiere ai Comandi Truppe dell'Eritrea e Somalia e proporre a S .M . il Re Imperatore di estenderne la concessione anche ai Comandi Truppe dell 'Harar, A,nara e Galla Sidama . Le Bandiere, in caso di mobilitazione, saranno assegnate ad una grande unità del rispettivo Comando Truppe, come è stato fatto durante la recente canm.pagna per il Corpo d 'annata eritreo che, sebbene costituito, come noto, da truppe nazionali e indigene, ha avuto in consegna la Bandiera del R .C .T.C. dell'Eritrea." Il 6 luglio 1935 venne pubblicato un decreto con il quale si concedeva la Bandiera nazionale ai Comandi truppe dei Governi del1 ' Amara, dell 'Harare dei Galla e Sidama oltre che ai due reggimenti "Granatieri di Savoia", al 60° reggimento di Artiglieria omonimo ed al reggimento Ge1ùo Speciale d'Africa, queste ultime unità metropolitane costituite, come abbiamo avuto modo di dire , tra il 1936 ed il 1937 per l'esigenza A.O. TI decreto recitava quanto segue: "VIITORIO EMANUELE l/I PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D'ITALIA IMPERATORE D 'ETIOPIA Visto il R. decreto 25 marza 1860, relativo alla forma delle bandiere di cui deve far uso il Regio esercito, modificato dal R . decreto 24 dicembre 1885; Visto il R. decreto 14 novembre 1935-XIV, n.2043, relativo alla concessione dell'uso dello stendardo ai reggimenti di artiglieria; Visto il R. decreto 7 giugno 1938-XVI, col quale viene, tra l'altro, concesso l'uso della bandiera di formato ridotto, in sostituzione del labaro, ai reggimenti del genio; Visto il R. decreto 15 novembre 1937-XVI, n.2708, che approva l'ordinamento politicio, amministrativo e 1nilitare dell'Africa Orientale Italiana; Sulla proposta del Duce Ministro Segretario di Stato per l 'Africa Italiana , e per la guerra; Abbiamo decretato e decretiamo: Art. I. È concesso l'uso della bandiera nazionale, conforme a quella adottata nel Regno per i reggimenti di fanteria, ai Comandi delle truppe dei Governi dell'Amara, del Harar, dei Galla e Sidama ed ai reggimenti 10° e 11° granatieri di Savoia . Art. 2. È concesso l'uso dello stendardo, conforme a quello adottato nel Regno per i reggimenti di artiglieria, al 60° reggimento artiglieria granatieri di Savoia . Art. 3. È concesso l'uso della bandiera nazionale, confanne a quella adottata nel Regno per i reggimenti del genio, al reggimento genio speciale d 'Africa. Ordiniamo che il presente decreto, m.unito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale deLLe leggi e dei decreti del Regno d'Italia , mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a San Rossore, addì 6 luglio 1938. VITTORIO EMANUELE Mussolini " Alle mùtà indigene inquadrate nei Regi Corpi d i truppe coloniali non venne mai concessa la Bandiera nazionale e ciò, a nostro giudizio, non perché, come spesso è stato affermato, si diffidava in qualche modo del359


la saldezza morale e della fedeltà degli ascari né perché essendo la maggioranza composta da individui di religione musulmana, la croce contenuta nello stemma reale sarebbe riuscita loro sgradita- a smentire questa ipotesi vi erano infatti sia le Bandiere concesse anni prima ai Comandi sia le insegne di molti repaiti indigeni sulle quali spiccava la croce di Savoia- ma molto più semplicemente perché trattandosi di battaglioni , per essi l'ordinamento militare dell'epoca non prevedeva la Bandiera. Lo spirito dì corpo venne comunque salvaguai·dato e cjascun reparto ebbe in dotazione un Gagliai·detto, il cui tessuto, forma, colore ed ornamenti presentavano una tale varietà da rendere oggi quasi impossibile ricostruire con precisione le varie tipologie e la loro evoluzione dal 1912 - anno in cui sembrano comparire per la prima volta - al 1943. I primi gagliardetti conosciuti furono quello consegnato il 30 marzo 1913 dal colonnello Alfieri al I battaglione somalo Benadir al momento del suo imbarco per la Libia e quelli consegnati nel biennio 1912-13 ad alcuni battaglioni eritrei inviati anch'essi in Libia per partecipai·e alle operazioni contro i turchi , durante le quali si comportarono valorosamente tanto che il colonnello Rubiolo, comandante del Regio Corpo di truppe coloniali dell'Eritrea, il 4 giugno 1912 si ritenne in dovere di rispondere al Governatore della Colonia Eritrea - che aveva richiesto un parere circa la possibilità di concedere la Bandiera nazionale ai suddetti reparti - quanto segue: "Poiché V.E. chiede il mio avviso circa l'opportunità di dare una bandiera ai battaglioni o al corpo di truppe indigene, ecco quanto io penso in proposito: non vi sarebbe.forse alcun male a ridurre La bandiera nazionale a dimensioni più ampie di quelle del guidone, e darne una per battaglione col bordo, per ciascuna, del colore della fascia. Ma poiché in breve giro di tempo tutti i battaglioni saranno stati in Libia, e non v'ha dubbio che tutti si distingueranno, perché composti di elementi identici a quelli del V e tutti animati da vero entusiasmo, cresciuto ora, specie dopo il ritorno dei.feriti, certo sarebbe assai bello avere una bandiera per tutto il R. Corpo." Mentre il desiderio di Rubiolo di concedere la bandiera per il Regio Corpo di truppe coloniali dell 'Eritrea sarebbe stato esaudito come abbiamo visto solo undici anni più tardi, quello di assegnai·e dei gagliardetti ai battaglioni fu invece accolto quasi subito entusiasticamente, tanto che furono numerosi i comitati di dame che fecero a gara nel confezionarli ed offrirli ai reparti. Il primo reparto che ricevette uno di questi gagliardetti fu il V battaglione "Ameglio" - al quale fu consegnato il 28 luglio 1912 a Roma, confezionato da un comitato di dame di Udine presieduto dalla contessa De Puppi - seguito mru.10 mano dagli altri battaglioni, ovvero: • I battaglione "Turitto": confezionato da un comitato di dame di Corno presieduto dalla signora Stucchj Rossi; • II battaglione "Hidalgo": confezionato da un comitato di dame di Roma presieduto dalla contessa Centurione. • III battaglione "Galliano": confezionato da un comitato di dame di Modena presieduto dalla marchesa Schedoni. • IV battaglione "Toselli": confezionato da un comitato di dame di Napoli presieduto dalla principessa di Candriano . • V battaglione "Ameglio": confezionato da un comitato di dame di Udine presieduto dalla contessa De Puppi; • VI battaglione "Cossu": confezionato da un comitato di dame della Colonia Eritrea presieduto dalla signora Del Corso. • VII battaglione "Valli": confezionato da un comitato di dame di Venezia presieduto dal conte Grimam.

• VIII battaglione "Gamerra": confezionato da un comitato di dame di Firenze presieduto dalla bai·onessa Ricaso1i. Tutti questi gagliardetti erano di identico modello che presentava le caratteristiche seguenti: • freccia: identi.ca a quella mod. 1860 montata sulle bandiere dei reparti metropolitani, ma priva di isc1izioni. 360


• drappo: panno del colore distintivo del reparto , di forma rettangolare misurante 60 centimetri di lunghezza e 40 di altezza, allestito ad opera doppia ovvero con il diritto ed il rovescio cuciti tra loro; i colori erano i seguenti: I battaglione: rosso; II battaglione: azzurro; rrr battaglione: cremisi; IV battaglione: nero; V battaglione: scozzese; VI battaglione: verde; VII battaglione: rosso e nero a strisce ve1ticali; VIII battaglione:rosso e azzurro a strisce verticali. Il dirjtto presentava in posizione centrale la 1iproduzione della Bandiera nazionale completa di scudo, corona e collare dell'Ordine della SS. Annunziata, larga 46 centimetri e alta 25 e nell'angolo in alto all'asta, un 'aquila al volo alzato posta sopra una corona d'alloro al centro del1a quale vi era il numero d'ordine del battaglione, il tutto ricamato in oro. Il rovescio era interamente del colore distintivo con al centro il numero d 'ordine del battaglione in cifre romane alte 25 centimetri, ricamato in filo oppure ritagliato nel panno sempre di colore bianco. asta: identica a quella delle bandiere mocl . 1860; I gagliardetti erano inoltre guarniti su tre lati da una frangia in filo di metallo dorato e dal1o stesso tipo di fascia e di cordone usato sulle bandiere mod. 1860, anche se di dimensionj ridotte. A questo punto tuttavia occorre fare un passo indietro; alcuni di questi reparti infatti -il II, il VII e l'VIll- ebbero prima del 1912 dei gagliardetti di tipo completamente differente, le cui caratteristiche furono le seguenti: • II battaglione: Labaro offerto da un comitato di signore di Ferrara presieduto dalla signora Lina Tedeschi Teracini il cui drappo cli seta azzurra recante al centro il numero "II" in panno bianco era tagliato a coda di rondine , contornato da una stretta cornice di gallone d'argento così come d 'argento era la frangia che lo bordava ed i tre fiocchi posti alle due punte ed alla rientranza centrale. I1 Labaro recava poi nell ' angolo in alto a destra lo stenrn1a di Savoia coronato con al disotto una striscia diagonale tricolore e nell 'angolo in basso a sinistra lo stemma della città cli Fenara. Lungo i due lati 1ientranti del labaro erano ricamati i motti "Per la Patria" a sinistra e "Per il Re" a destra. Il Labaro era montato su un ' asta rivestita di vel1 uto turchi no con chiodatura d 'ottone e sormontata da una frecda in ottone lavorata a traforo recante al centro una stella a cinque punte. • VII battaglione: Gagliardetto rettangolare a righe verticali rosse e nere, recante sulle due facce il numero "VII"e l ' iscrizione "ADUA", entrambe di colore bianco, in ricordo della battaglia in cui aveva ricevuto il battesimo del fuoco . • VIII battaglione: Gagliardetto rettangolare a righe verticali rosse (6) e azzurre (5) con corta frangia in metallo bianco argentato, che recava sulle due facce il numero "Vill" di colore bianco. Per quanto riguardava i gagliardetti consegnati ai reparti tra il 1912 ed il 1913 1'8 luglio del 1913 il Comando del Regio Corpo di Lrnppe coloniali dell' Eritrea diramava un ordine permanente - il n. 80 - con il quale venivano stabilite le regole seguenti: "1 °) In ogni circostanza di guerra, ed in pace nelle manovre di campagna, escursioni, marce di traslocaz ione, riviste, parate ed altre consimili circostanze, i comandi di battaglione fanno uso di un'insegna consistente in un drappo delle dimensioni di cm . 60 x 60 assicurato ad un'asta di legno alta m. 2,40. Il drappo è dello stesso colore della.fascia del battaglione ed ha nel centro, ad ambo le parti, la cifra romana indicante il numero del battaglione, in stoffa bianca, alta cm. 20. 2°) Gli stendardi, che i battaglioni avessero ricevuto in dono da comitati, non hanno altro carattere che quello di ricordo e non possono essere portati in nessuna circostanza né dì pace, né dì guerra, né in Colonia, né fuori Colonia. 361


Essi devono essere conservati presso i comandi di battaglione in Colonia e consegnati al Comando truppe in caso di partenza del battaglione dalla colonia o in. caso di scioglimento del battaglione. 3°) Nelle consegne o ricevimenti degli sten.dardi di cui sopra deve essere esclusa ogni formalità regolamentare o analoga a quelle prescritte per le Bandiere del R. Esercito." Questo documento riveste una grande importanza poiché mentre da una parte affermava che i gagliardetti offerti ai battag] ioni. dai comitati cittadini dovevano essere considerati alla stregua di semplici "ricordi" e niente di più, dall'altra prescriveva l'adozione di un nuovo tipo di gagliardetto che da quel momento in poi, pur se con numerose varianti di forma e dimensioni , costituirà uno dei modelli base di uso comune per i reparti dei Regi Corpi di truppe coloniali. Ritornando al battaglione somalo Benadir, si conosce una sola fotografia in cui compare il diritto del gagliardetto che aveva fonna rettangolare , era guarnito da frangia probabilmente d 'oro ed il cui colore di fondo era quasi certamente il cremisi; la fotografia evidenzia poi chiaramente una fascia verticale posta aJl 'asta di colore più chiaro, forse azzun-o, decorata da due nodi di Savoia in oro e l'iscrizione "BATTAGUONE/ BENADTR" posta al centro del drappo e ricamata forse anch'essa in oro. Il gagliardetto appariva legato ad un 'asta molto corta, del tutto simile a quella delle Bandiere in uso presso i reparti metropolitani ma priva di freccia. A questo punto è necessario definire , per quanto possibile, i criteri generali seguiti all'epoca per la confezione dei gagliardetti che riguardavano la loro forma e dimensione, il materiale con il quale venivano confezionati, la combinazione dei colori , gli ornamenti ed i sistemi cli fissaggio ai vari tipi di asta . 1 - La forma e le dimensioni: da una tavola di modelli ufficiali la cui data precisa di pubblicazione non ci è nota ma che può essere fatta risalire all' inizio degli anni ' 30 riscontriamo ben nove diversi tipi di drappo , ovvero: • di forma quadrata, misurante 40 centimetri per lato. • di forma quadrata, misurante 50 centimetii per lato. • di forma quadrata, misurante 60 centimetri per lato. • di forma rettangolare, misurante 50 centimetri di altezza e 76 dj lunghezza. • a forma di labaro rettangolare, misurante 50 centimetri di altezza e 40 di larghezza. • a forma di labaro trapezoidale, avente un 'altezza di 66 centimetri per jl lato maggiore e di 45 centimetri per il lato minore ed una larghezza di 30 centimetri. • a forma di labaro tradizionale tagliato a coda di rondine , costituito da un rettangolo alto 50 centimetJ.i e largo 32 con le due punte lunghe 15 centimetri ciascuna. • di forma triangolare, alto 34 centimetri e con entrambi i lati lunghi 52 centimetri; • a fmma di guidone tagliato a coda di rondine , alto e largo 37 centimetri e con le due punte lunghe 24 centimetri ciascuna. 2- I materiali: la seta ed il panno erano di uso generalizzato ma sono stati catalogati anche gagliardetti in tela, in velluto, con inserti in pelle oppure ricavati - ma si tratta di un caso abbastanza raro - anche dalle fasce distintivo di lana; il drappo era comunque generalmente a telo doppio con le due facce cucite tra di loro. 3 - Le combinazioni di colori: i gagliardetti riproducevano nella quasi totalità dei casi le combinazionj di colore delle fasce distintivo e potevano essere quindi a tinta unita , a tinta unita racchiusi in una cornice di colore diverso , a tinta unita con striscia orizzontale al centro, scozzesi, e a rigatura verticale o orizzontale , bicolori o tricolori, senza però che in questo caso fosse definito il numero delle righe né la loro larghezza: dall'esame dei gagliardetti originali sparsi nei vari musei, raffigurati nelle numerose serie di cartoline coeve e in alcune fotografie emergono i seguenti tipi di combinazione di colore. tricolori a ti·e , a cinque e a sette strisce verticali. bicolori a quattro, a cinque, a sei, a sette, ad otto, ad undici, a dodici , a tredici, a quattordici e addirittura a trentatre strisce verticali. 362


bicolori a cinque strisce verticali attraversati da una fascia orizzontale. bicolori a quattro , a cinque e a nove strisce orizzontali. bipartiti orizzontalmente con due gruppi laterali di due strisce \verticali ciascuno. - scozzesi . Oltre a questa varietà di modelli furono anche utilizzate - soprattutto dalle bande irregolrui e da altre unità minori - insegne dì tipo diverso le cui caratteristiche verranno descritte in seguito. 4-GJi ornamenti: generalmente i gagliardetti recavano al centro il numero dell'unità in cifre romane dicolore bianco su fondi scuri e di colore nero su fondi chiari, quasi sempre ritagliate nel panno e più rararamente ricamate; i reparti libici - compresi i battaglioni eritrei inquadrati in quel R. corpo di truppe coloni ali al contrario si distinguevano per avere al centro il fregio del reparto ricamato oppure in alcuni casi dipinto in oro o in argento, con il numero d' ordine in cifre romane o ru·abe di colore nero nel tondino; alcuni reparti avevano i drappi ornati da motti in lingua latina ed ru·aba 1icamati in oro o in argento. La quasi totalità dei repruti inquadrati nel R. corpo di truppe coloniali della Tripolitania e della Cirenaica, alcuni reparti eritrei e somali e molti reparti di cavalleria avevano le proprie insegne guarnite di frangia in canutiglia o in fiJo di metallo bianco ru·gentato o dorato - in seta nera per le batterie d'artiglieria libiche_inserita su tre lati all'interno dei due teli e alta dai due agli otto centimetri o più. 5 - 1 sistemi di fissaggio: i sistemi di fissaggio di uso comune erano generalmente tre, e prevedevano: • delle fettucce di vru-io colore. - azzune o del colore di fondo- cucite al drappo e poi annodate all'asta; • una striscia di cuoio cucita al drappo sulla quale erano praticati quattro fori, rinforzati da tondini di ottone, che venivano introdotti in altrettanti anelli metallici avvitati nell'asta e nei quali veniva successivamente infilata una sottile striscia di cuoio nero o una bacchetta metallica la cui parte superiore sporgente serviva da fe1mo; questo era un sistema usato quasi esclusivamente dai repruti libici. • la chiodatura del drappo all'asta come d 'uso per le Bandiere dei reparti metropolitani. 6 - Tipi di asta: oltre al modello di asta descritto per i gagliardetti mod. 1912 dei reparti eritrei, erano di uso comune la lancia mod. 1900 in dotazione ai reparti di cavalleria metropolitana oppure quelle di bambù della cavalleria coloniale; i reparti di fanteria, quelli d'artiglieria e gli squadroni Savari libici usavano un'asta in legno verniciato dotata di freccia e di puntale in ottone. Passiamo ora ad esaminare tutte le insegne conosciute in dotazione ai vari reparti inquadrati nei Regi corpi di truppe coloniali.

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REGIO CORPO DI TRUPPE COLONIALI DELL'ERITREA Reparti nazionali Divisione Carabinieri Reali de]] 'Eritrea. Il gagliardetto della Divisione che aveva sede all'Asmara apparve sul catalogo semestrale spedito in abbonamento postale alla propria clientela il 5 ottobre 1938 da1la Ditta Vincenzo Serpone di Napoli, una delle più note e antiche fabbriche italiane di Bandiere, Labari, Gagliardetti e Fiamme del tempo. Identico per forma e dimensione a quelli adottati nel 1912 dai primi otto battaglioni Eritrei, il gagliardetto era munito della stessa asta con freccia e delle stesse cravatte ma presentava le caratteristiche seguenti: - diritto: di colore rosso, era contornato da una cornice azzun-a e recava al centro il tricolore nazionale bordato da una sottile cornice dorata . - rovescio: identico al diritto ma con al centro la granata ricamata in argento con fiamma ricamata in oro; al centro della bomba le cifre "V.E." intrecciate ricamate in oro.

Reparti di Fanteria

I battaglione "Turitto": costituito a Taul ud nell'ottobre 1888 e disciolto nel luglio del 1941. a seguito degli eventi bellici, prese il nome del maggiore Domenico Turitto caduto adAdua il 1° marzo 1896: fino all'estate del 1913 il gagliardetto era quello già descritto ad inizio del capitolo mentre a seguito de1l'ordine permanente n .80 dell' 8 luglio di quell'anno il battaglione adottò il gagliardetto quadrato di colore scarlatto con il numero "I" in nero al centro. II battaglione "Hidalgo": costituito ad Arcbico nell'ottobre del 1888 e disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici, prese il nome del maggiore Stefano Hidalgo comandante del battaglione nelle campagne del 1885 - 1896: il reparto ebbe due tipi di gagliardetto, il primo adottato nel 1912 ed il secondo adottato a seguito dell'ordine permanente n. 80 dell'8 luglio di quell 'anno il battaglione, quadrato e di colore azzurro con il numero "11" in nero al centro. III battaglione "Galliano": costituito a Monkullo nell 'ottobre del 1888 e disciolto nel novembre 1941 a seguito degli eventi bellici, prese il nome del tenente colonnello Giuseppe Galli ano caduto ad Adua: il reparto ebbe due tipi di gagliardetto , il primo adottato nel 1912 ed il secondo adottato a seguito dell 'ordine permanente n.80 dell'8 luglio di quell ' anno, quadrato e d i colore cremisi con il numero "III" in nero al centro. IV battaglione "Toselli": costituito a Taulud nell'ottobre del 1888, distrutto all'Amba Alagi i] 7 dicembre 1895 , ricostituito nel luglio del1 'anno seguente e disciolto nel marzo l 941 a seguito deg1 i eventi bellici, prese il nome del maggiore Pietro Toselli caduto all'Amba Alagi: il reparto ebbe il gagliardetto adottato nel 1912-13 già descritto ad inizio capitolo mentre a seguito dell'ordine permanente n. 80 dell'8 luglio di quell'anno adottò il gagliardetto quadrato di colore nero con il numero "IV" in bianco al centro. V battaglione "Ameglio" : costituito ad Asmara nel febbraio del 1895, sciolto nel marzo 1902, ricostituito nel gennaio 1912 e disciolto nel marzo 1941 a seguito degli eventi bellici, prese il nome del maggiore Giovanni A.meglio, suo primo comandante: il reparto ebbe il gagliardetto adottato nel 1912-13 già descritto ad inizio capitolo e a seguito del già citato ordì.ne n. 80 dell'8 luglio 1913 , adottò il gagliardetto quadrato scozzese a fondo nero con strisce verticali ed orizzontali di colore nero , rosso, verde , blu e giallo , recante al centro il numero "V" di colore nero . VI battaglione "Cossu": costituito ad Asmara nel febbraio del 1895, il reparto ebbe vita travagliatissima: sci6lto una prima volta nel marzo 1897, fu ricostituito pochi mesi dopo e di nuovo disciolto nel dicembre dello stesso anno; ricostituito nell 'aprile del 1912 venne poi scioto alla fine degli anni '20 per essere ricostituito ad Adi Ugri nel maggio del 1935 e definitivamente sciolto nel giugno 1941 a seguito degli eventi bellici. Il reparto prese il nome del maggiore Salvatore Cossu, suo primo comandante: ebbe il gagliardetto adottato nel 1912- 13 già descritto ad inizio capitolo e a seguito del già citato ordine n. 80 dell '8 luglio 1913 avreb364


be dovuto adottare un gagliardetto quadrato di colore verde bandiera recante al centro il numero "VI" di colore nero ma presso il Museo della fanteria di Roma esiste un esemplare che , seppure identico nel colore , è in lana, è di misure diverse - centimetri 60 x 70 - è ornato da una frangia in oro larga tre centimetri e presenta il numero "VI" ritagliato nel panno bianco; l'attacco all'asta è costituito da una striscia in cuoio nero con cinque fori per i chiodi . VII battagli.one "Valli": costituito nel novembre del 1895 il reparto subì le stesse vicissitudini organizzative del VI battaglione: sciolto una prima volta nel marzo 1902, ricostituito nell'aprile del 191 2, sciolto nel 1925 per essere ricostituito nel 1935 e deffinitivamente sciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Il battaglione, che prendeva il nome del maggiore Rodolfo Valli suo primo comandante, caduto ad Adua, ebbe come gli altri due diversi tipi di gagliardetto. I1 primo venne adottato ne] 1912 ed era rettangolare, nùsurante 50 centimetri per 76 e costituito da 23 strisce verticali , delle quali 12 nere larghe ognuna 4 ,5 centimetri ed 11 rosse larghe 2 centimetri; il diritto recava al centro una bandiera nazionale con lo scudo Sabaudo e in alto a sinistra, una corona d'alloro con il numero "VII" al centro, sormontata dall ' aquila Reale ad ali spiegate, il tutto in oro mentre al rovescio era riportato il numero "VII" di colore bianco. Il secondo , fu adottato l ' anno dopo a seguito del già citato ordine n .80 dell'8 luglio 1913; un esemplare è conservato presso il Museo della Fanteria in Roma e presenta le seguenti caratteristiche: drappo rettangolare di panno a telo doppio alto 60 centimetri e lungo 70 costituito da undici strisce verticali - sei di colore nero e cinque di colore scarlatto - con al centro il numero "VII" ritaghato nel panno bianco e cucito. VIII battaglione " Gamerra": costituito ad Adi Ugri nel novembre del 1895 il reparto venne sciol to nel luglio 1896 per ricostituire il IV battaglione ; di nuovo levato nel novembre del 1912 venne poi sciolto nel 1925 per essere ricostituito nel 1935 e definitivamente sciolto nel giugno 1941 a seguito degli eventi bellici. Il reparto prese il nome del maggiore Giovanni Gamerra , suo primo comandante. Questo reparto ebbe in dotazione tre diversi tipi di gagliardetto . Il primo tipo, utilizzato nel 1912 in Cirenaica, era di forma rettangolare ed era costituito da undici strisce verticali , sei delle quali azzurre e cinque rosse, recava al centro il numero "VlU'' in caratteri bianchi ed era ornato probabilmente da una corta frangia in argento; il secondo tipo di gagliardetto fu quello donato dal comitato delle dame di Firenze mentre il terzo tipo, adottato a segu ito del più volte citato ord ine n. 80 del1'8 luglio 191 3 , risultò identico al secondo ma costituito da sole sette strisce verticali , quattro azzurre e trescarlatte e privo di frangia . Conclusa la descrizione dei gagliardetti dei primi otto battaglioni costituiti prima della Grande Guerra occorre citare un documento finora sconosciuto che è stato ritrovato in circostanze singolari ; si tratta infatti della risposta inviata alla fine del 1939 dal Comando truppe del R. Governo dell'Eritrea alla richiesta di chiarimenti in materia di gagliardetti fatta dall'Ufficio Militare del M inistero dell'Africa Italiana, contenuta in uno dei faldo ni del fondo "Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia" conservati presso l'archi vio dell 'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, e che fu usata nel 1950 come documentazione di base quando si trattò di adottare i gagliardett i per i reparti inquadrati nel Corpo di Sicurezza che operò in Somalia dal 1949 al 1956. Nel documento venivano descritte le caratteristiche di un "gagliardetto tipo", quello cioè ''dei vecchi reparti Eritrei"; in esso si attestava inoltre che i gagliardetti offerti dai comitati cittadini nel 19 l 2 - 13 non solo non erano stati dismessi come aveva stabilito l'ordine permanente n. 80 dell' 8 lugEo 1913 , ma erano stati addirittura presi come campione da utilizzare per definire una volta per tutte un modello che servisse di base quanto meno per le insegne dei battaglioni eritrei. Il testo del dispaccio fu il seguente :

"COMANDO TRUPPE REGIO GOVERNO DELL'ERITREA n.21788/CJ di prot.

Asmara, 2 dicembre 1939-XVIIJ 365


OGGETTO: Gagliardetto per reparto coloniale AL MINISTERO AFRICA ITALIANA - Ufficio Militare Con riferimento al dispaccio 810347 in data 6 corrente, si comunicano i seguenti dati richiesti, relativi al "gagliardetto tipo" in uso ai reparti coloniali, dati che sono stati tratti da quelli dei vecchi reparti Eritrei : - forma: rettangolare; - dimensioni: cm,. 50 x 76; - disposizione e misure delle strisce nei gagliardetti bicolori (verticale ed orizzontale): alternate, cominciando col colore di.fondo (es.per il VII battaglione - colori a strisce verticali nero-rosso; si comincia col nero alternando una striscia nera larga cm. 4,5 con una striscia rossa di cm. 2 - In totale vi sono 12 strisce nere ed 11 rosse); - numero del reparto: ìn cifre romane di colore bianco, alte cm. 22, ricamate al centro sul rovescio del gagliardetto; - dimensioni e foggia dell'asta: cm . 180 in due pezzi, uniti con giunto in ottone a vite . Puntale in ottone lungo cm. 20. Diametro dell'asta, compreso il rivestimento di velluto, cm . 3.- Rivestimento dell 'asta a strisce di velluto bleu Savoia,fissati con chiodi di ottone a testa larga ornata; - dimensioni della lancia: lancia propriamente detta: cm . I 8; sfera di giunzione della lancia al basamento: cm . 6; diametro della sfera: cm. 3,5; basaniento: cm. 16. Lunghezza totale della lancia: cm. 40; - altri eventuali ornamenti:.frangia in oro larga cm . 3,5. È applicata su tre lati del gagliardetto . Sul diritto del gagliardetto è applicata al centro una Bandiera nazionale delle seguenti dimensioni: cm. 25 x 46. - La Bandiera porta ricamato sul tratto bianco Lo scudo Sabaudo sormontato dalla corona Reale. Dimensioni dello scudo e corona cm.10 x 19. Sempre sul lato dritto e in alto a sinistra, il gagliardetto porta ricamato una corona di alloro sormontata dall'aquila Reale ad ali spiegate . Nel centro della corona è ripetuto il numero del reparto in c~fre romane alte cm . 3. Il gagliardetto deve essere costruioto in seta pura - organzino - a doppia faccia. D 'ordine IL TEN. COLOl\TNELLO DI S.M. CAPO DI S.M. F/to L. Petrocalvina P.C.C. IL CAPO DELLA IV0 SEZIONE Ten . Col . Vincenzo Specioso." Proseguiamo ora con 1a disamina dei Gagliardetti utilizzati dagli altri battaglioni costituiti a partire da1l 'estate del 1913. IX battaglione "Guastoni" : costituito il 1° maggio de1 1913, venne sciolto e ricostituito numerose volte durante gli anni ' 20 per essere poi ricostituito nel 1935 e definitivamente sciolto nel marzo 1941 a seguito degli eventi bellici; il reparto prese il nome de] maggiore Carlo Guastoni , suo primo comandante. Il battaglione ebbe probabilmente ali' atto della sua costituzione un gagliardetto in panno - attualmente conservato presso il Museo della Fanteria di Roma - di forma rettangolare misurante 67 centimetri di altezza e 70 di lunghezza e costituito da 8 stisce verticali, quattro nere e quattro azzurre , con i1 numero "IX" di co1ore bianco al centro; era inoltre guarnito da una frangia in oro larga 5 centimetri ed era munito di striscia in pelle nera con quattro fori equidistanti tra loro per 1'attacco all 'asta. X battaglione "Ruggero: costituito il 1° giugno del 1913 il reparto venne sciolto una prima volta nel 191'9, ricostituito l 'anno seguente, di nuovo sciolto nel 1926, ancora ricostituito nel 1935 e definitivamente sciolto nel marzo 1941 a seguito degli eventi bellici; il battaglione ebbe in dotazione in tempi s uccessivi tre tipi di gagliardetto tutti però con i colori del reparto, il bianco e l 'azzurro: - rettangolare, misurante 50 x 70 circa, dotato d.i frangia in oro e costituito da d ieci strisce verticali alternate bianche e azzuITe, con il numero "XI" in nero al centro; fu in uso tra il 1919 ed il 1926. 366


- quadrato , misurante 50 x 50 , privo di frangia e costituito da otto strisce verticali alternate azzurre e bianche, con il numero "IX" in nero al centro; fu in uso probabilmente sempre tra il 1919 ed il 1926; - quadrato, misurante 40 x 40, con frangia in oro e costituito da se:i strisce verticali alternate azzurre e bianche, con il numero "IX" in oro al centro; fu in uso probabilmente dal 1935 al 1941; XI battaglione: costituito il 20 febbraio del 1914, il reparto venne sciolto nel corso degli anni '20 e ricostituito nel 1935 per essere poi definitivamente sciolto ne] maggio del 1941 a seguito degli eventi bellici. Nella cartolina reggimentale risalente al 1921 appare un gagliardetto rettangolare privo di frangia costituito da sei strisce verticali alternate nere ed azzurre e recante al centro il numero "XI" di colore bianco. Banda d'istruzione de11 'X1 battaglione coloniale: detta anche "XI banda coloniale" venne costituita nel 1938 e posta alle dipendenze dell'XI battaglione coloniale- al quale doveva fornire, se e quando necessario , complementi ben addestrati - e fu poi sciolta nel 194 l in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto della banda, di cui esiste un esemplare conservato presso una collezione privata di Milano, altro non era se non la fascia distintivo dell'unità in panno feltrato, lunga 55 centimetri e larga 40, costitu ita da dodici strisce verticali, sei azzun-e e sei nere ed ornato da una frangia azzurra ricavata dalla sfrangiatura stessa della fascia; sia al diritto che al rovescio era cucita la lettera "b" ritagliata nel panno rosso . Al diritto era posta a poca distanza dall'angolo in basso all'asta mentre al rovescio era posta presso l'angolo in alto al flottante. XII battaglione: costituito il 20 febbraio del 1914, il reparto venne sciolto nel 1920, ricostituito nel 1923 per essere poi nuovamente sciolto nel 1925 per formare il XXV; ricostituito nel l' aprile del 1935 fu definitivamente sciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Uno dei gagliardetti del reparto, conservato nel Museo della Fanteria, è quadrato , privo di frangia e costituito da sei strisce ve1ticali alternate verdi e nere e con il numero "XII" di colore bianco al centro; nella cartolina reggimentale risa]ente al 1938 appare un gagliardetto rettangolare costituito da otto strisce verticali alternate verdi e nere, sempre con il numero bianco. Xill battaglione "Roma": Eritreo misto costituito il 15 giugno del 1914 ad Adi Ugri , assunse .il numero XLI nel 1935; ricoslituito nuovamente nel mese di maggio di quell'anno fu definitivamente sciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Il gagliardetto usato del repmto fino al 1938 era rettangolare, privo di frangia, costinlito da quattordici strisce verticali alternate rosse e gialle e recante al centro la lupa capitolina posta su una targa con la sigla "S.P.Q.R." in oro; il gagliardetto veniva annodato ad un'asta in feITo lucido sonnontata dall'aquila imperiale in bronzo dorato. In una caitolina reggimentale del 1938 il battaglione ha un gagliardetto quadrato costituito da quattro strisce orizzontali giallo oro e scarlatto con il numero "XIII" in bianco al centro. XIVbattagHone "Torino": Eritreo misto, costituito il 26 giugno del 1914 e disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici . Il gagliardetto raffigurato nell a cartolina reggimentale del 1921 era di forma quadrata, costituito da sei strisce verticali alternate, tre gialle e tre azzmre, con al centro in numero "XIV" di colore nero ; il gagliardetto veniva annodato ad un ' asta metallica dotata di puntale in ferro lucido sormontata da una cuspide. Nella cartolina reggimentale de] 1938 il battaglione ha un gagliardetto quadrato costituito da otto strisce verticali, quattro gialle e quattro azzurre, con il numero "XIV" in bianco al centro. XV battaglione "Billia": detto anche "Ambesà" - i leoni - era Edtreo misto, costituito il 30 luglio del 1914, distruttG> nel maggio 1.915, ricostituito l'anno seguente e nuovamente soppresso all 'inizio degli mmi '30. Il battaglione fu poi 1icostituito nel 1935 per essere definitivamente disciolto nel 1941 a seguito deglj eventi bellici. li battaglione prese nome dal proprio comandante, tenente colonnello Cesare Billia, caduto a Tharuna nel 1915. Il primo gagliardetto usato del reparto che appare in una cartolina del 1921 era di fornia quadrata , privo di frangia e di colore giallo carico con il numero "XIV" in nero al centro, mentre nena cartolina reggimentale del 1938 il gagliardetto, sempre di fom1a quadrata, era però costituito da quattro strisce orizzontali giallo carico e nere sempre con il numero "XIV" in nero al centro; sulla copertina del libro "Il XV" di Aldo Gatti edito da Barulli, appare un gagl iardetto costituito da undic i strisce orizzontali, sei arancìoni e cinque nere, con il numero "XV" in nero al centro. XVI battaglione "Adi Caieh": detto anche "Berberè", era Eritreo misto, ex III battaglione Benaclir, e fucostituito il 2 aprile 1921 , disciolto nel 1931 , ricostituito nel 1935 per essere definitivamente disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. 367


Di questo reparto conosciamo due gagliardetti: il primo apparso nella crutolina reggimentale del 1921 era quadrato e costituito da sei strisce verticali , tre verde scuro e tre bianche con il numero "XVI" in nero al centro; il secondo tipo , raffigurato nella cartolina reggimentale del 1938, era sempre di forma quadrata ma costituito ora da quattro strisce orizzontali alternate , due bianche e due verdi, sempre con il numero "XV" di colore nero al centro. XVII battaglione: Eritreo misto , costituito il 2° luglio 1920 a seguito dello scioglimento di altri due battaglioni provvisori , il VI bis ed il Vll bis, fu trasformato in XLII battaglione eritreo nel 1935 per essere definitivamente disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici . I gagliardetti conosciuti sono due: il primo, riprodotto nella cartolina reggimentale del 1921, era costituito da sei strisce verticali, tre nere e tre bianche con il numero "XVII" in bianco al centro mentre il secondo, uno di quelli regolamentati dalla circolare n.100 del Comando Regio Corpo di Truppe Coloniali della Cirenaica diramata il 1° luglio 1933, era sempre di forma quadrata misurante 40 x 40 ed ornato da frangia in ru·gento lru·ga 5 centimetri, costituito da otto strisce orizzontali alternate , quattro nere e quattro bianche , ciascuna larga 5 centimetri, con al centro il fregio della fanteria indigena dipinto in argento - una cornetta coronata posta su due fucili incrociati - recante il numero "XVII" di colore nero nel disco de11a cornetta. Questo tipo di gagliardetto è confermato dalla cartolina reggimentale del 1938 con la variante del numero "XVII" ricamato in nero su un rettangolo di stoffa bianca cucito al centro in sostituzione del fregio. XVIII battaglione: Eritreo misto, costituito nel luglio 1921 a seguito dello scioglimento di un battaglione provvisorio, il II bis, fu disciolto una prima volta tra il 1931 ed il 1932, ricostituito nel 1935 per essere definitivamente disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Il gagliardetto del battaglione appare in due versioni successive, la prima riportata nella crutolina reggimentale del 1921 - quadrato e privo di frangia , costituito da sei strisce verticali, tre giallo scuro e tre bianche, con il numero "XVIII" nero al centro - e la seconda in quella del 1938 nella quale il gagliardetto era costituito da quattro strisce orizzontali, due bianche e due giallo scuro, con il numero "XVIII" turchi.no al centro. XIX battaglione "Cafaro" : Eritreo misto, costituito nell'agosto 1918 e destinato ad operare nell 'Heggiaz ma , sopraggiunto l ' annistizio con la Turchia, ne fu sospesa la partenza e venne disciolto per essere poi ricostituito il 1° luglio 1921; fu definitivamente disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Anche il gagliardetto del XIX battaglione era uno di quelli regolamentati in Libia il 1° luglio 1933 e come gli altri era quadrato, misurava 40 x 40 , era ornato da frangia in argento larga 5 centimetri ed era costituito da otto stiisce otizzootali alternate, quattro verde chiaro e quattro azzun-e, ciascuna larga 5 centimetri, con al centro il fregio della fanteria indigena dipinto in argento recante il numero "XIX" di colore nero nel disco della cornetta. Questo tipo venne in seguito sostituito, almeno stando alla cartolina reggimentale del 1938, con·uh altro privo di frangia e costituito da quattro strisce orizzontali, due verdi e due azzurre con il "XIX" bianco al centro. XX battaglione: Eritreo misto , costituito il 1° settembre 1921, disciolto verso la fine degli anni '20 e quindi ricostituito nel 1935 per essere ancora disc iolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Il primo gagliardetto in dotazione al reparto, in uso tra l'inizio degli anni '20 e l'inizio degli anni '30 , era quadrato, senza frangia ed era costituito da sette strisce ve1ticali , quattro verdi e tre cremisi; al centro recava il numero "XX" in bianco.All'atto della sua ricostituzione il battaglione adottò un gagli ardetto sempre quadrato ma p iù grande dell' altro , ornato da frangia dorata e costituito ora da tredici strisce orizzontali, sette verdi e sei cremisi e recante al centro, sotto il numero "XX", il motto "FORTIOR QUO DURIUS" entrambi ricamati in oro . Nelle cartoline reggimentali del 1938 il gagliardetto non aveva più la frangia ed aveva ora solo quattro strisce orizzontali , due verdi e due cremisi, mentre in una collezione privata di R oma è custodito un altro tipo di gagliru·detto appartenuto al battaglione e ricavato stavolta da una fascia d istintivo costituita' da quattro strisce orizzontali, due verde scuro e due cremisi, con il lato flottante sfrangiato di questi due colori e con il numero "XX" ritagliato nel panno bianco e cucito nell'angolo in alto a sinistra , incidente sulle p1ime due strisce; l'attacco all'asta era garantito da tre gruppi di due cordoncini in lana cremisi. XX1 battaglione "Fulmine": costituito il 1° gennaio 1925, disciolto verso la fine degli anni '20 e quindi ricostituito nel 1935 per essere disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi be11ici . Il primo gagliardetto 368


TAV. N. 55

Gagliardetto del Raggruppamento Autocarrato (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

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.I

TAY. N. 56

370

Gruppo Squadroni Nazionali d'Africa "Cavalieri del Neghelli" (Museo della Cavalleria di Pinerolo) .


TAV. N . 57

Gagliardetto della 2" Squadriglia autoblindata del Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia (Museo della Cavalleria di Pinerolo)

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.I

TAV. N . 58

372

Gagliarderto del! Gruppo Squadroni di cavalleria coloniale dell'A.0.1. (Museo della Cavalleria di Pinerolo) .


TAV. N. 59

Gagliardetto del lll Gruppo Squadroni di cavalleria coloniale dell'A.0.!. "Cavalieri dell'Amara " (Museo della Cavalleria di Pinerolo).

373


in dotazìone al reparto, in uso all'inizio degli arnli '30, era quadrato, guarnito da frangia in argento ed era costituito da nove strisce verticali , cinque verde medio e quattro nere; al centro recava il numero "XXI" in argento. Nelle cartoline reggimentali del 1938 il gagliardetto non aveva più la frangia ed era distinto ora da solo quattro strisce verticali, due verde medio e due nere. XXII battaglione: costituito il l O gennaio 1925 , disciolto verso la fine degli anni '20 e quindi ricostituito nel 1935 per essere disciolto nel maggio 1941 a seguito degh eventi bellici. 11 primo gagliardetto in dotazione al reparto, in uso all'inizio degli anni '30 , era quadrato , guarnito da frangia in argento ed era costituito da nove strisce verticali, cinque gialle e quattro verdi; al centro recava il numero "XXll" in bianco. Nelle cartoline reggimentali del 1938 il gagliardetto non aveva più la frangia ed era distinto ora da solo quattro strisce orizzontali, due gialle e due verdi. XXIII battaglione: costituito in Cirenaica nel 1927 , disciolto all' inizio degli anni '30 e quindi ricostituito nel 1935 per essere disciolto nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Il primo gagliardetto in dotazione al reparto era rettangolare , privo di frangia ed era costituito da sei strisce verticali, tre giallo chiaro e tre rosse con il numero "XXIII" in nero al centro; nella cartolina reggimentale del 1938 il gagliardetto era distinto ora da solo quath·o strisce orizzontali, due verde medio e due nere . XXIV battaglione: costituito nel 1926, disciolto intorno al 1931-32 e quindi ricostituito nel 1935 per essere disciolto nel novembre 1941 a seguito degli eventi bellici. Il primo gagliardetto in dotazione al reparto era rettangolare, dotato di frangia in oro e costituito da dieci strisce verticali, cinque viola e cinque verdi , con il numero "XXIV" in oro al centro. Nelle cartoline reggimentali del ] 938 il gagliardetto non aveva più la frangia ed era distinto ora dieci strisce verticali , cinque viola e cinque verdi con il "XXIV" in oro. XXV battaglione: costitu ito il 2 novembre 1925 , disciolto all'inizio degli anni '30 e qu.ind.i ricostituito nel 1935 per essere disciolto definitivamente nel maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. Il primo gagliardetto in dotazione al reparto era rettangolare , guarnito di frangia in oro ed era costituito da sei strisce ve1ticali, tre nere e tre cremisi, con il numero "XXV" in oro al centro. Nelle cartoline reggin1entali del 1938 appare invece un gagliardetto completamente diverso dall'altro, privo di frangia e distinto ora da solo quattro strisce orizzontali , due gialle e due nere , con il "XXV" di colore bianco. XXVI battaglione: costituito il 2 novembre 1925 con elementi del disciolto VII battaglione,, disciolto all'inizio degli anni '30 e quindi ricostituito nel 1935 per essere disciolto definitivamente ne] maggio 1941 a seguito degli eventi bellici. L'unico gagliardetto conosciuto , raffigurato nelle cartoline reggimentali del 1938 era quadrato , privo di frangia ed era costituito da quattro strisce orizzontali, due scarlatte e due nere , con il numero "XXVI" bianco al centro.

Reparti di cavalleria Squadrone di cavalieria indigena deI1 'Eritrea "Cheren": originariamente la cavalleria eritrea contava su due squadroni , il 1° squadrone di cavalleria indigena "Asmara" , costituito nell'ottobre del 1889 e disciolto nel 1894 ed il 2° squadrone di cavalleria eritrea "Cheren", costituito nel settembre del 1890 e poi trasformato verso la fin e del secolo in "Squadrone di cavalleria indigena dell'Eritrea". Lo squadrone ricevette intorno al 1910 un'enorme bandiera tricolore ornata da frangia in oro e dallo stemma di Savoia coronato e racchiuso tra fronde di alloro e di quercia.

Reparti di artiglieria Artiglie1ia del Regio Corpo Truppe Coloniali: costituita normalmente da tre batte1ie e da due compag1lie cannonieri: per quanto r.iguarda i gagliardetti è probabile che l'artiglieria ne utilizzasse negli anni precedenti la P guerra mondiale uno simile a quello in dotazione nello stesso periodo ai battaglioni di fante1ia, sostituito poi a seguito del già citato ordìne permanente n. 80 del lugl io 1913, da un altro tipo quadrato di centimetri 60 di lato a fondo giallo e recante al centro il numero romano identificativo della batteri.a o della compagnia in nero; cer374


tamente a partire dal 1935 i reparti di artiglieria utilizzarono un gagliardetto sempre di forma quadrata e sempre di colore giallo, ma racchiuso da una cornice nera e recante al cenu·o il proprio numero identificativo in grandi cifre romane dello stesso colore. Il II gruppo autou·ainato Eritreo, e probabilmente anche il I, ebbe in dotazione un gagliardetto simile agli altri - un esemplar·e dei quali è conservato presso il Museo della Fanteria in Roma ma ornato da una frangia dorata e racchiuso da una cornice costituita da triangoli di colore nero; al centro del drappo era ricamato in oro il fregio dell'artiglieria da montagna- un 'aquila poggiante su una cornetta posta a sua volta su due cannoni incrociati - con il numero "2" in argento nel tondino ; al disopra del fregio , sempre ricamato in oro, vi era il motto "SEMPRE E DOVUNQUE" .

Bande armate delle Residenze Fino al 1930, quando venne pubblicato il Decreto Governatoriale del l O febbraio che regolava la struttura delle Bande Armate, in Eritrea furono attive le Bande dei Commissariati di Cheren, del Barca e del GascSetit; a partire da quell'anno le Bande Armate Regolar.i vennero ripartite in tre gruppi ed una banda autonoma, ovvero: Gruppo dell'Altopiano: costituito dalle Bande dell 'Hamasien, dell ' Acchelè Guzai e del Seraè; Gruppo del Bassopiano Orientale: costituito dalle Bande di Massaua e della Dancalia Settentrionale; Gruppo del Bassopiano Occidentale: costituito dalle B ande di Cheren, del Bar·ca, del Tessenei e del GascSetit; Banda autonoma della Dancalia Meridionale. Secondo l'art. 10 del "Regolamento delle Bande Annate dell'Eritrea" (Decreto Governatoriale. n. 4890 del l O febbraio 1930) ogni banda deve avere in dotazione un gagliardetto i cui colori tuttavia vennero regolati solo tre anni dopo con una serie di decreti: Banda di Massaua (D .G. n. 6241 del 30 april e 1933): gagliardetto quadrato misurante centimetri 60x60 , recante al diritto il tricolore con lo stemma di Savoia al centro ed il rovescio di colore rosso con al centro lo stemma araldico di Massaua contornato dal motto "CON FEDELTÀ - CON VALORE" ricamato in oro. Banda del Cheren (D .G. 11. 6465 del 2 giugno 1933): gagliardetto rettangolare misurante centimet1i 70x50 , recar1te al diritto il tricolore con lo stemma di Savoia ed il rovescio di colore rosso con al centro la corona posta al disopra della lettera "C" racchiusa da un circolo di nodi di Savoia, il tutto ricamato in oro. Banda del Seraè (D.G. n. 6513 del 22 giugno 1933): gagliardetto rettangolare ornato da una frangia in oro , recante al diritto il tricolore con lo stemma di Savoia ed il rovescio di colore nero con al centro uno stemma di rosso al leone d'oro cimato dalla corona provinciale e contornato dall ' iscrizione " FEDELI OLTRE LA MORTE" ; lungo l'orlo superiore del gagliardetto era ricamata l 'iscrizione "COMMISSARIATO REGIONALE DEL CONFINE MERIDIONALE" mentre lungo l'orlo inferiore vi era scritto "BANDA DEL SERAÈ", il tutto in ricamo d 'oro. In una cartol ina datata 1937 la Banda appare dotata di un gagliardetto triangolare cli colore azzurro ornato di frangia e recante al centro la lettera "S" di colore bianco. Banda dell' Acchelè Guzai (D.G . n. 6513 del 22 giugno 1933): gagliardetto identico a quello della banda del Seraè che recava però al rovescio l'iscrizione "BANDA DELL'ACCHELÈ GUZAI"in oro ricamata lungo 1'orlo inferiore. Banda della Dancalia Meridionale (D.G. n. 6554 del 22 luglio 1933): gagliardetto rettangolare mis urante centimetri 70x60, ornato da una frangia in oro recante al diritto il tricolore con Jo stemma di Savoia ed il rovescio di colore rosso con al centro uno stemma troncato , al primo di rosso all'aquila romana in oro con il fascio tra gli artigli circondata d ' alloro, al secondo d'ar·gento alle tre fasce ondulate di rosso, il tutto cimato dalla corona provinc iale in oro; al rovescio, lungo l'orlo inferiore era ricamato il motto: "DEL DOVER SUPERBI - NELLA PUGNA ACERBI'' mentre sugli altri tre lati vi era l'iscrizione ''BANDA ARMATA DELLA DANCALIA M ERIDIONALE" sempre in oro.

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REGIO CORPO DI TRUPPE COLONIALI DELLA SOMALIA ITALIANA

Reparti di fanteria I battaglione Benadir: costituito nel marzo del 1913, sciolto nel maggio 1914 e di nuovo ricostituito nel luglio del 1925 a Baidoa, il repaito venne sciolto nel 1940-41 a seguito degli eventi bellici. Il battaglione ricevette il suo primo gagliai·detto il 30 marzo 1913 all'atto del suo imbarco per la Libia, del quale conosciamo solo il diritto che appare in una fotografia scattata nel 1914; il drappo era di forma rettangolare, di colore rosso scaifatto bordato da una corta frangia, ornato da una fascia verticale posta lungo il lato all'asta di colore tw·chìno sulla quale appar.ivano due nodi di Savoia e recante al centro l' iscrizione "BATTAGLIONE/BENADIR": la frangia , i nodi e l 'iscrizione erano quasi ce1tamente in oro mentre l'asta, molto c01ta, era simile a quella della Bandi.e re dei repaiti metropolitani, ricope1ta di velluto turchino con chiodatura dorata ma del tutto priva dì freccia, sostituita da quelli che sembrano due dischi metallici sovrapposti e guaiuiti da una c01ta cuspide. II battaglione Benadir: costituito nel gennaio del 1914, sciolto probabilmente l'anno seguente e di nuovo ricostituito nell 'agosto 1925 ad Alula, il reparto venne poi ricostituito e definitivamente sciolto nel 1939-40 a seguito degli eventi bellici. Il battaglione, al pari delle altre unità similai·i, ebbe in dotazione un 'i nsegna più simile ad un labaro che ad un gagliardetto tradizionale, consegnata al battaglione il 23 settembre del 1925 a Mogadiscio dal governatore della Somalia De Vecchi di Val Cismon e che era costituita da un drappo di forma trapezoidale con il lato destro più lungo del sinistro, "dal rosso color del sangue e del sacrificio" bordato su tutti i quattro lati da un gallone d'argento e, solamente su l lato inferiore, da una frangia pure d 'argento ; il drappo era dotato di asta con braccio trasversale in ferro , alla quale veniva fissato mediante quattro passanti della stessa stoffa. L' asta era s01montata eia un semplice puntale anch'esso in ferro al quale erano annodati due cordoni in ai·gento con fiocchi che pendevano poi ai lati del drappo. Il drappo era ornato da numero "IT0 " posto nell ' angolo superiore sinistro, dall'iscrizione "BATTAGLIONE BENADIR" posta in diagonale dall ' angolo inferiore sinistro a quello superiore destro e dal motto "SECUNDA NOMINE , CORDE FORTISSIMA ACIES" entrambe ricamate in argento. III battaglione Benadir: costituito nel marzo del 1914, sciolto nel maggio del 1921 ed incorporato nel XVI battaglione eritreo, venne ricosti tuito a Bulo Bu1ti nel dicembre 1925 , nuovamente sciolto nel 1931 e poi ricostituito nel 1932 per essere sciolto definitivamente nel 1939-40 a seguito degli eventi bellici. Del gagliardetto di questo reparto conosciamo solo la versione usata ill Libia e costituita da un drappo quadrato dicolore scuro - quasi certamente verde, colore delle fasce - recante al centro, in caratteri di grandi dimensioni , l'iscrizione "3° S" in bianco; dopo il 1928 il battaglione adottò quasi certamente un labai·o simil'e a quello del 4 ° , de] 5° e del 6° battaglione Benadir sul cui rovescio era certamente applicata un segmento di fascia distintivo scozzese, nuovo colore ciel reparto. IV battaglione Benadir: costituito a Gobuin-Giumbo nel luglio del 1926 con elementi del disciolto Corpo di occupazione dell ' Oltre Giuba, fu sciolto nel 1931 e poi di nuovo ricostituito l 'anno seguente per essere poi sciolto nel 1937-38. Per il gagliardetto non ci sono notizie certe a riguardo ma molto probabilmente il reparto ricevette un labaro simile in tutto a quelli degh altri battaglioni. V battaglione Benadir: costituito nell'agosto 1926 a Belet Uèn e sciolto nel 1928 , venne ricostituito nel gennaio del 1935 e poi trasformato in LXXV battaglione ne] 1938 per essere poi sciolto nel 1940-41 a seguito degli eventi bellici . Il gagliardetto del reparto o più precisamente il labaro è conservato presso il Museo della Fanteria in Roma proveniente dal Museo Coloniale: più lungo che largo, tagli.ate a coda di rondine, misurava 50 centimetri di larghezza ed 80 di lunghezza, che si riduceva a 55 centimetri nel punto centrale della rientranza . Era di colore rosso amaranto, bordato lungo tutto il perimetro da un gallone e da una frangia entrambi dorati e guarnito di nappa con frangia in oro a ciascuna cle11e punte. Al centro del drappo era riportata l' iscrizione su tre righe "V 0 /BATTAGLI0NE/BENADIR" racchiusa tra due nodi di Savoia in oro, uno in alto ed uno in basso; sul rovescio del drappo era cucito un segmento di fascia distintivo azzurTo , colore de] battaglione, lunga 30 centimetri . Il labaro venjva fissato al braccio orizzontale incernierato sull'asta, 376


entrambi in acciaio, grazie a sei anelli metallici; al puntale dell'asta era fissata una sciarpa azzurra con fran gia in oro e due cordoni con nappe pure dorati che venivano avvolti al braccio orizzontale e poi pendevano lungo i lati del labaro. VI battaglione Benadir: costituito ad Hafun nel settembre del 1926 e sciolto nell'autunno del ] 928, il reparto venne ricostituito ne1 1935 e poi scio1to nel 1940-41 a seguito degli eventi bellici. Anche il labaro del VI è conservato presso il Museo della Fanteria in Roma ed è de1 tutto identico a quello del V battaglione salvo che per l'iscrizione "VI 0 /BATTAGLIONE/BENADIR" , per una piccola croce in oro ricamata nell'angolo inferiore destro e per la fascia di panno cucita sul rovescio a righe verticali rosse ed azzurre. All'atto della ricostituzione avvenuta nel 1935 il battaglione ricevette quasi certamente un nuovo gagliardetto di forma quadrata recante sei strisce ve1ticali tre delle quali rosse e tre nere, con al centro il numero "VI" in dfre di colore bianco. I labari in dotazione ai primi sei battaglioni del Benadir furono poi certamente sostituiti nei primi anni '30 , anche se non è stato possibile stabilire con precisione J'anno della loro adozione, con dei veri e propri gagliardetti che furono assegnati anche agli altri sei battaglioni denominati "arabo-somali" costituiti nel 1935. Di questi gagliardetti conosciamo presumibilmente forma, dimensioni, colori ed ornamenti perché quando nel 1949 venne affidato dall ' O.N.U. all'Italia il mandato fiduciario per la Somalia, il comando del Corpo di Sicurezza rispolverò le prescrizioni che Ii riguardavano (A.F.I.S . - Comando del Corpo di Sicurezza - Stato Maggiore - Ufficio O.A.O. - n.01/5600/1 di prot. del 10 novembre 1950) , allora ancora esistenti negli archivi, per dotarne i neo costituiti reparti indigeni; le caratteristiche di questi gagliardetti indicate nell a circolare erano le seguenti: "I. Omissis; Il. Omissis; III.- Foggia e dimensioni dei gagliardetti: a - Tessuto: seta pura-organzino a doppia faccia. b - Forma: rettangolare. e - Dimensioni 50x76. d - Numero del Reparto in. cifre romane di colore bianco, alte 22 cm., ricamate sul rovescio del gagliardetto e - Dimensioni e foggia dell'asta: cm . 180 in due pezzi, uniti con. giunto in ottone a vite- Puntale in ottone lungo cm. 20 - Diametro dell'asta compreso il rivestimento di velluto cm. 3- Rivestimento dell'asta a strisce di velluto blu,jissate con chiodi di ottone a testa larga ornata . .f - Dimensioni della lancia: lancia propriamente detta cm. 18 - ~f'era di giunzione della lancia al basamento: cm. 16- lunghezza totale della lancia: cm. 40 . g - Ornamenti: frangia in oro larga cm. 3 ,5, applicata su tre lati del gagliardetto . h - Emblemi: sul diritto del gagliardetto è applicata al centro una bandiera italiana delle seguenti dimensioni: cm. 25x46. Bordata con. tessuto in. oro della larghezza di un centimetro." I colori dei nuovi gagliardetti, confermati anche da alcune cartoline reggimentali, furono quindi i seguenti:

I battaglione arabo-somalo: cremisi col numero "I" al centro. II battaglione arabo-somalo: verde scuro col numero "II" al cenlTO. III battaglione arabo-somalo: scozzese col numero "III" al centro. IV battaglione arabo-somalo: rosso col numero "IV" al centro. V battaglione arabo-somalo: otto strisce verticali , quattro rosse e quattro azzmTe col numero "V" al centro. VI battaglione arabo-somalo: otto strisce verticali, quattro cremisi e quattro nere col numero "VI" al centro. VII battaglione arabo-somalo: costituito a Mogadiscio nel marzo del 1935 il reparto venne disciolto nel 1938/39. 11 battaglione, a1 pari degli altri costituiti ex novo, ricevette un gagliardetto del tutto simile a quel377


li delle altre unità arabo-somale costitujto da dodici strisce verticali , sei rosse e sei bianche con il numero "VII" in nero al centro; non è noto se questo gagliardetto fu poi sostituito quando il battaglione adottò i nuovi colori giallo ed amaranto previsti nel 1937. VIII battaglione arabo-somalo: costituito a Mogadiscio nel marzo del 1935 il reparto venne disciolto nel 1938/39 . Il battaglione ricevette un gagliardetto del tutto simile a quelli delle altre unità arabo-somale, di colore nero con il numero "Vill" in cifre bianche al centro; non è noto se questo gagliardetto fu poi sostituito quando il battaglione adottò i nuovi colori giallo e nero previsti nel 1937. IX battaglione arabo-somalo "Muricchio": costituito a Iscia Baidoa nel marzo del 1935 ed intestato alla memoria del sottotenente medico Enrico Muricchio caduto nel combattimento di Monte Dunun il 19 maggio 1936, il repaito venne disciolto nel 1939. Il battaglione ricevette un gagliardetto del tutto simile a quelli delle altre unità arabo-somale costituito da Lredici strisce verticali, sette verdi e sei rosse con il numero "IX" in cifre bianche al centro. X battaglione arabo-somalo: costituito nel giugno del 1935 il reparto venne disciolto nel 1938/39. Il battaglione ricevette un gagliai·detto del tutto simile a quelli delle altre unità arabo-somale costituito da sei strisce verticali, tre bianche e tre giallo chiaro, con il numero "X" in nero al centro. XI battaglione arabo-somalo "Ferrante": costituito nel giugno del 1935 , il reparto ebbe il nome del comandante, il maggiore Mario Ferrante, caduto in combattimento il 13 gennaio del 1936 a Bogol Magno e fu poi disciolto nel 1938/39. Il battaglione ricevette un gagliardetto del tutto simile a quelli delle altre unità arabosomale costituito da sei strisce verticali, tre bianche e tre azzune, con il numero "XI" in nero al centro; non è noto se questo gagliardetto fu poi sostituito quando il battaglione adottò i nuovi colori azzurro e cremisi previsti nel 1937 . XII battaglione arabo-somalo: costituito nel giugno del 1935 fu poi disciolto nel 1938/39. Il battaglione ricevette un gagliardetto del tutto simile a quelli delle altre unità arabo-somale e costituito da otto strisce verticali, quattro bianche e quattro verdi, con il numero "XII" in nero al centro.

Reparti di artiglieria L'artiglieria del Regio Corpo di truppe coloniali della Somalia Italiana, che in base all'ordinamento del 3 1 agosto 1926 poteva contare su tre batterie cammellate, una batteria autotrainata ed una compagnia da posizione, ebbe in dotazione una bandiera che appare solo in una fotografia scattata a Mogadiscio il 29 febbraio del 1928 in occasione della visita del Principe Ereditario Umberto di Savoia. Per que11o che è possibile vedere l'insegna era racchiusa al diritto e al rovescio da una cornice di colore scuro , forse turchina, bordata da un galloncino e da una corta frangia entrambe probabilmente d'oro; il diritto sembra essere diviso in quattro campi da una croce bianca ed ornato da un fregio centrale illeggibile mentre jl rovescio potrebbe essere stato tricolore con lo stemma di Savoia al centro. L'unico dettaglio ben visibile sono le due sciarpe azzurre frangiate probabilmente in oro annodate alla sommità dell'asta , sulle quali erano ricamate rispettivamente le iscrizioni "ARTIGLIERJA R.C.T.C." e "SOMALIA ITALIANA 1928" .

Compagnia carri veloci e squadriglie autoblindate Compagnia carri veloci: istituita nel 1934, ebbe un gagliardetto non ufficiale di forma rettangolare bordato da una frangia d'oro e con il drappo diviso in due tiangoli da una banda tricolore, quello in alto al flottante di colore turchino scuro ornato dal fregio della specialità ricamato in oro e quello all'asta di colore rosso ornato da uno scudo bordato d 'oro e cimato da corona pure d'oro, con lo stemma araldico della Somalia; l'asta era sormontata da una freccia particolare in metallo dorato foggiata a forma di gladio. Squadriglie autoblindate: l'ordinamento del 1926 aveva previsto la creazione di due squadriglie autoblindate dotate di autoblindo Lancia IZ alle quali venne assegnato un gagliardetto di forma quadrata privo di frangia, simile a quello del gruppo squadriglie autoblindate della L ibia; il drappo era di colore nero racchiuso 378


da una com ice rossa e recava al centro un fregio ritagliato nel panno bianco raffigurante un'aquila che stringe tra gli artigli una mitragliatrice; al disotto del fregio della I a squadriglia era ricamato in filo bianco il motto "NON MOLLARE". Il gagliardetto era fissato ad una lancia di cavalleria mod. 1900 grazie a tre fettucce cli colore nero.

Regio Corpo di occupazione dell'Oltregiuba Ceduto dalla Gran Bretagna all'Italia con il trattato di Londra del 15 luglio 1924 in riconoscimento del nostro intervento nella Grande Guerra, il territorio venne occupato con un corpo di truppe che vi rimase fino al giugno del 1926 quando venne sciolto a seguito dell'annessione dell'Oltregiuba all a Somalia. Il comando del Corpo ricevette un gagliardetto di forma quadrata misurante centimetri 60x60 ed ornato da una corta frangia in oro, il cui drappo era al diritto tricolore con lo stemma di Savoia coronato al centro ed al rovescio azzurro , anch'esso con lo stemma di Savoia coronato al centro; il gagliardetto era legato tramite fettucce di colore azzurro ad un a sottile asta di feITo lucido dotata di freccia simile a quelle mod. 1860 montate sulle Bandiere dei reparti metropolitani.

Bande armate di confine Costituite a seguito del Decreto Governatoriale del 23 luglio 1924 le nove bande - Dolo , Adeile, Corroban , Jet, Ato, Bugberde, El Gorùm , Chirkirri e Belet Uèn - divennero in seguito 18 e furono sottoposte ad un "Comando Bande" che fu poi trasformato in "Ispettorato" posto alle dipendenze del Governatore. A seguito di un al tro Decreto Governatoriale del 4 settembre 1926, il loro numero aumentò fino a 50. Ridotte di numero negli anni seguenti, furono riorganizzate nel 1935 e passarono sotto l 'autorità del Regio Corpo di truppe coloniali. Il Comando Bande ebbe in seguito al Decreto Governatoriale del 1° agosto 1932 il gagliardetto di forma quadrata, misurante centimetri 60x 60 e privo di frangia , con il diritto tricolore fregiato dallo stemma di Savoia coronato ed il rovescio di colore nero con al centro lo stemma araldico della Somalia sormontato dalla corona d 'oro L'asta era in ferro lucido sormontata dalla freccia traforata in metallo dorato con lo stemma di Savoia coronato, al disotto della quale era annodata una fascia azzurra con frangia d'oro, ornata dallo stemma coronato di Savoia ricamato alle estremità. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, il 10 novembre 1950 (A .F.I.S ., Comando del Corpo di Sicurezza, Stato Maggiore, Ufficio O .A .O ., n.01/5600/1 di prot.) vennero reintrodotti dopo sette anni i gagliardetti per i battaglioni di fanteria indigeni; il testo completo del provvedimento fu il seguente: "!.-Il gagliardetto è il simbolo dell'onore militare del Battaglione cui è in consegna: esso ne rievoca i fasti guerrieri e lo accompagna in tutta la sua vita di pace e di guerra . II. - Le presenti norme, tracciate sulla base di altre preesistenti, regolano, seppure in via provvisoria, l'uso deL gagliardetto presso i battaglioni somali, nonché gli onori ad essi spettanti: Custodia del gagliardetto: normalmente presso il comando di battaglione; nelle soste fuori accantonamento il gagliardetto è custodito da sentinella . Alfiere: fuori accantonamento il gagliardetto è portato dall'alfiere, che è il sottufficiale del battaglione più decorato al V.M. Prende posizione dietro il Comandante del battaglione. - Onori al gagliardetto: al gagliardetto vengono resi:

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a - onori collettivi: - da reparti armati non in marcia: con il presentat'arm; - da reparti in marcia: con l'attenti a destr' (o sinistr'); b - onori individuali: i militari isolati: - siferm.ano a 12 passi dal gagliardetto e fanno fronte ad esso; - salutano a 6 passi nelle forme prescritte; - mantengono la posizione di saluto fino a 6 passi dopo il suo allontanamento. III.- Foggia e dimensioni dei gagliardetti: a - Tessuto: seta pura-organzino a doppia.faccia. b - Forma: rettangolare. c - Dimensioni: 50x76. d - Numero del Reparto: in cifre romane di colore bianco, alte 22 cm., ricamate sul rovescio del gagliardetto. e - Dimensioni e foggia dell'asta: cm. 180 in due pezzi, uniti con giunto in ottone a vite- Puntale in ottone lungo cm. 20-Diametro dell'asta compreso il rivestimento di velluto cm. 3 - Rivestimento dell 'asta a strisce di velluto blu,fissate con chiodi di ottone a testa larga ornata. f - Dimensioni della lancia: lancia propriamente detta cm. 18 - sfera di giunzione della lancia al basamento: cm . 16- lunghezza totale della lancia: cm. 40. g - Ornamenti:frangia in oro larga cm . 3,5, applicata su tre lati del gagliardetto. h - Emblemi: sul diritto del gagliardetto è applicata al centro una bandiera italiana delle seguenti dimensioni: cm. 25x46. Bordata con tessuto in oro della larghezza di un centimetro. \ i - Colore: I Btg. Somalo= rosso - cremisi II Btg. Somalo = verde III Btg. Somalo = scozzese N Btg. Somalo = rosso - scarlatto V Btg . Somalo: rosso-bleu a strisce verticali larghe cm.. 5 IV.- Gagliardetto da campagna: Allo scopo di preservare il predetto gagliardetto che sarà a suo tempo consegnato informa ufficiale ai battaglioni e che deve essere e.sposto solo in cerimonie ufficiali, i battaglioni adotteranno un gagliardetto da campagna . Tale gagliardetto deve avere le stesse caratteristiche del gagliardetto originale con Le seguenti variazioni: a - Tessuto: di lanafatto con lo stesso tessuto delle fasce di battaglione; b - Ornamenti: la frangia, anziché in oro, ricavata dallo stesso tessuto delle fasce cl- Emblema: anziché la bandiera nazionale, deve portare su ambedue le facce il numero distintivò del battaglione in cifre romane di panno riportato color bianco; d - Asta: costituita da una lancia in dotazione ai reparti di cavalleria "Lancieri "con l'impugnatura rivestita di corda color naturale".

A questa disposizione ne fece seguito un 'altra, altrettanto importante , pubblicata in data 23 maggio 1951, (A.F.I.S ., Comando del Corpo di Sicurezza, Stato Maggiore, Ufficio Op .Add .Ord., n.O1/5600/2 di prot.) con la quale il Comando estendeva l'uso dei gagliardetti anche ai reparti cosiddetti "minori" quali la compagnia dì polizia militare, la batteria d ' artiglieria da 100/ 17 e la compagnia somala ten-itoriale. Il documento in questione stabiliva quanto segue: "Seguito.foglio n.01/5600/1 del 20 febbraio 1950. 1 . L'uso del gagliardetto per i reparti somali è per ora esteso ai seguenti minori reparti:

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a. - Compagnia Polizia Militare; b. - Batteria da 100!17; c . - Compagnia Somala Territoriale. 2. Foggia e dimensioni dei gagliardetti (vedi allegato 1 ): a. - Tessuto: seta pura - organzino a doppia.faccia; b. - forma: triangolare; c . - dimensioni: base cm. 50 - altezza cm. 70; cl. - dimensioni e foggia dell'asta: cm.180 in due pezzi, uniti con un giunto in ottone a vite - Puntale in ottone cm. 20 - diametro dell'asta compreso il rivestimento di velluto cm. 3 - Rivestimento dell'asta a strisce di velluto bleu,fissate con chiodi di ottone a testa larga ornata; e. -dimensioni della lancia: lancia propriamente detta cm.18 - sfera di giunzione della lancia al basamento cm.16 - lunghezza totale della lancia - cm.40; f. - ornamenti: frangia in oro larga cm . 3,5, applicata sui lati del gagliardetto; g . - emblemi: sul diritto del gagliardetto è applicata al centro una bandiera italiana delle seguenti dimensioni: cm. 24 x cm. 16, bordata con tessuto d'oro della larghezza cli un centimetro; h. - colore: - Compagnia Polizia Militare: diviso perpendicolarmente all 'asta in due strisce orizzantali triangolari di uguale altezza, di cui una di colore rosso scarlatto ed una di colore bleu marino; - Batteria da 100/17: giallo arancio; - Compagnia Somala Territoriale: strisce verticali larghe cm . 5, alternate rosso scarlatto e giallo; i. - fregi: sul rovescio del drappo i gagliardetti dovranno portare il fregio dell'Arma o Corpo in oro dell'altezza di cm. 19. La Compagnia Somala Territoriale , sprovvista di fregio, porterà al suo posto la seguente sigla ricamata in oro ed alta cm . 8 : C.S.T. 3. Per le compagnie inquadrate nei battaglioni è prescritto l'uso di una.fiamma tattica "indicativa" triangolare di tessuto di lana ricavata dalla stessa fascia del battaglione, senza fregi né orna,nenti. Dimensioni: base cm. 40 - altezza cm. 60. 1l numero distintivo della compagnia dovrà essere indicato da lettere di panno bianco riportato con il numero del battaglione in cifre romane e quello della compagnia in c~fre arabe (vedio allegato 2. Stabilirò i casi in cui debba usarsi" . Stando a quanto dichiarato dall'allora tenente Geraldo Alletto in un articolo pubblicato dalla Rivista di CavaI1eria intitolato "La cavalleria blindata nel Corpo di Sicurezza della Somalia (1949-1956)" il reparto camellato costituito nel 1953 in Somalia ne]] ' ambito del Corpo di Sicurezza ebbe in dotazione "un piccolo stendardo scozzese, col motto "nel nome di Dio misericordioso e clemente" da un lato e dall'altro uno stemma, composto da un pro.filo di cammello, contornato da due palme e sormontato da un quarto di Luna".

AFRICA ORIENTALE ITALIANA Conquistata l'Etiopia, questa costituì con l'Eritrea e la Somalia, a seguito del Regio decreto n.1019 del 1° giugno 1936, l' "Africa Orientale Italiana"; a questo provvedimento fece seguito , su decisione del Consigho dei Ministri del 12 settembre 1936, la nascita de11"'Esercito coloniale dell'Africa Orientale Italiana ", e si stabilì anche la costituzione di un "comando truppe" per ciascuno dei governi in cui era stato suddiviso l'impero; di questi due erano già esistenti -l'Eritrea e la Somalia - mentre glj altri tre-1' Amhara, l'Harrar ed il Galla e Sidama - erano del tutto nuovi. L'l 1 novembre 1938 venne costitu ito, a seguito della soppressione del Governatorato di Addis Abeba, anche il "Regio Corpo di truppe coloniali del Governo dello Scioa". In occasione della campagna 1935-1936, allo scopo di disporre di unità di manovra consistenti in grado di operare a fianco delle Divisioni composte da nazionali, quasi tutti i battaglioni coloniali vennero inquadrati in 8 "Gruppi di battaglioni" a loro volta composti da "Brigate" che comprendevano anche unità di cavalleria, di artiglieria, del genio e dei servizi e anche delle bande. 38 1


Ciascuno di questi raggruppamenti ebbe in dotazione dei gag1iardetti dei quali conosciamo un solo esemplare appartenente alla 2° Gruppo, quadrato, di colore azzurro inquadrato da una cornice rossa con al centro il numero "II" ritagliato nel panno bianco. Nella primavera del 1936 i Gruppi e Ie Divisioni vennero sciolti mentre rimasero in piedi le Brigate Coloniali che ebbero ora in dotazione un gagliardetto presumibilmente comune a tutte , costituito da un drappo rettangolare diviso in sei righe verticali, tre delle quali scarlatte e tre gialle, al centro del quale era riportato il numero d'ordine della brigata in cifre romane di colore nero; il gagliardetto era assicurato mediante tre gruppi di fettucce in tessuto ad un 'asta di metallo nichelato sormontata dall'aquila romana iscritta in una corona di alloro in metallo dorato . La composizione delle 25 brigate in base agli organici (Fonte: Archivio Ufficio Storico: "Dislocazione dei comandi, dei reparti e dei servizi dal 1° giugno 1936 al 1° aprile 1940" - secondo volume- SituazioO ni al l luglio 1937 - 38 - 39 - 40) stabiliti nell'estate 1937 e nella primavera del 1940 fu la seguente:

I Brigata coloniale: Organico al 1° luglio 1937 . Comandante: col. Corrado Corrado (cte. sett. Sud-Occidentale) Sede Comando: Bonga I btg. coloniale: Magi (4a Cp. aut.: Amb•) VI btg. coloniale: Scio Ghernira VIII btg. coloniale: Bonga XlI btg. coloniale: Gimma I gr. art. colon .: Gimma 1a cp. mista genio: Gimma Base della I Brigata Coloniale: Addis Abeba Dipendenza: Settore Sud-Occidentale Organico: Governo Galla Sidama Organico al 1° aprile 1940 Comandante: Col. Guido Pialorsi (e .te settore sud occident.- Bonga) Sede Comando e aliq . servizi: Sceu Ghernira I btg. colon .: in op. zona Daure (Uaca) VI btg. colon.: Tamangiagi VIII btg. colon.: Ammai XVill btg. colon.: Averr 1° gr. art. som. colon.: Sceu Ghemira Organico: Governo Galla Sidama

II Brigata coloniale Organico 1° luglio 1937: Comandante: Gen.B. Pietro Maletti (in attesa arrivo col. Galliani destinato al com. brig.) Sede Comando e reparto comando: Debra Brehan IV btg. coloniale: Debra Brehan V btg. colo1ùale: Debra Brehan IX btg. coloniale: Debra Brehan X btg. coloniale: Debra Brehan II Gr. art. coloniale: Debra Brehan 2a Cp. mista genio , 2° reparto som. Sanit., nucleo sussistenza, autoreparto di Brigata, Reparto salmerie, 2a sezione CC.RR.: Debra Brehan 382


Dipendenza: Settore Nord Orientale Organico: Settore Nord Orientale Organico del J O aprilel940 Comandante: Col. Orlando Lorenzini (e.te Settore Scioa Settentrionale) Sede Comando e aliq. servizi: Debra Berhan IV btg. colon.: Debra Berhan V btg. colon.: in operazioni IX btg. colon.: in operazioni X btg. colon.: Molal 2° gr. art. som. colon.: Debra Berhan Organico: Governo Scioa Dipendenza: Settore Scioa Settentrionale

m Brigata coloniale Organico 1° luglio 1937 . Comandante: t.col. Leopoldo Natale Sede Comando: Moggiò III btg. coloniale: Balci (o Addas) XI btg. coloniale: Debra Marcos XXII btg. coloniale: Asosa XXIIl btg. coloniale: Balci (o Moggio) III Gr. art. coloniale: Debra Marcos (Sa btr.: Bahar Dar; 6a btr.: Addas) Reparto salmerie, 3a sez. zaptiè: Moggiò 3a cp. genio, 3° rep. som. sanit: Debra Marcos Base III Br. colon.: Debra Marcos Dipendenza: Zona militare Goggiam Organico: Governo Amara Organico 1° aprile 1940 Comandante: Col. Leopoldo Natale (e.te Sett. meridionale) Sede Comando e aliquota servizi: Bega Damo XI btg . colon.: Bican XXIII btg . colon .: Dembecci XXX btg. colon.: Debra Uork LXX btg. colon .: Bega Damo sa btr. som. colon.: Debra Marcos (63 btr. som. coJ.: Gondar, alla dipendenza della XVI Brg. Coloniale) Centro Reclutamento .: Debra Marcos Organico: Governo Amara IV Brigata Organico I O luglio 1937 Comandante: Gen.B. Guido Della Bona Sede Comando e nucleo comando: Debarech XJV btg. coloniale: Tucul Dinghi .. . XXVII btg . coloniale: Malca Dib XXJX btg. coloniale: Debarecb fil gr. squadr. coloniale.: Dessiè

coloniale

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IV gr. artigl. colon.: Debarech 4a sez. zaptiè: Debarech 4a cp. mista genio, 4° rep. sorn. sanit: Debarech Dipendenza: n.n . Organico: Governo Amara Organico 1° apri1e1940 Comandante: Col. Livio Bonelli (e.te Sett. settentrionale) Sede Comando e aliquota servizi: Gondar XIV btg. colon.: Celda (sic) XXV btg. colon.: Debra Tabor XXVIl btg. colon.: Pista Azzozo-Cel (sic) XXIX btg. colon .: Debarech btr. som. colon.: Debarech Centro Reclutamento: Debivar Organico: Governo Amara

r

V Brigata coloniale Organico: 1° aprile 1937 . Comandante: col. Ettore Galliani Sede Comando e plotone comando: Macallè XXVI btg. coloniale: Debra Brehan (o Molalè) XXXIII btg. coloniale: Macallè XXXV btg. coloniale: Quoran LIII btg. coloniale: Dembeguin V Gr. art. coloniale: Debra Brehan (Sez. del V Gruppo: Noari) sa cp. genio, 5° rep. somegg. sanit, nucleo sussistenza, sasez. CC.RR., reparto salmerie: Macallè Dipendenza: Regione Tigrai Orient. Organico: Governo Eritrea Organico 1° aprile 1940 Comandante: Gen.B.Angelo Bergonzi ; Sede Comando e aliquota servizi: Adigrat; 5° gr. art. som. col.: Enda Jesus; Centro R.M.: Adi Ugri . Organico: Governo dell'Eritrea

VI Brigata coloniale Organico 1° luglio 1937: Comandante: col. Carlo Tosti Sede Comando e reparto comando: Dess-iè XIX btg. coloniale: Batiè XXIV btg. coloniale: Uoldia XXV btg. coloniale: Debra Tabor XXXIV btg . coloniale: Socot 384


VI Gr. art. coloniale: Debra Brehan

6a cp. genio, rep. salmerie, 6a sez. saoit.: Dessiè Dipendenza: Zona militare UolJo Organico: Governo Amara Organico 1° aprile 1940: Comandante: T.Col. Agostino Magrini (e.te Sett. orientale) Sede Comando e aliquota servizi: Dessiè XIX btg. colon.: in operazioni territorio Scioa XXIV btg. colon.: An Uork XXXI btg. colon .: Bethor XXXIV btg. colon.: Uorra Ilu 15a btr. som. colon.: Dessiè Centro Reclutamento: Dessiè Organico: Governo Amara

VII Brigata coloniale O

Organico I luglio 1937: Comandante: t.col. Fortunato Ma1tinelli (int.) Sede Comando e reparto comando Brigata: Addis Abeba XIII btg. coloniale: (in operazione) XV btg. coloniale: Addis Abeba XXI btg. coloniale: (in operazione) XLV btg. coloniale: Fetr .. . VII Gr. art. coloniale: Addis Abeba 7a comp. mista genio: Gore 7aa sez. zaptiè: Addis Abeba 7° reparto somegg. sanit, 7° nucleo sussistenza: Gore Dipendenza: Piazza di Addis Abeba Organico: Piazza di Addis Abeba Organico 1° aprile 1940: Comandante: T.Col. Tiburzio Rean Sede Comando e aliq. servizi: Cacciam XIII btg. colon.: in oper. Cacciam XV btg. colon.: Sciamb XLV btg. colon.: in operazioni a Gor 7° gr. art. som. colon.: Ghed Organico: Governo Scioa Dipendenza: Settore Occidentale

VIII Brigata coloniale Organico 1° luglio 1937: Comandante: col. Ercole Ba:rbacini Sede Comando e plotone comando: Adua XXX btg. coloniale: Abbi Addi XXXI btg. coloniale: Debra Brehan (o Sala Dingai) XXXII btg. coloniale: Enda Selassiè 385


XXXVI btg. coloniale: Assab VITI Gr. art. coloniale: Adua sa comp. genio, 83 sez. zaptiè, S0 nucleo sussistenza, rep . salmerie: Adua Dipendenza: Regione Tigrai Occidentale Organico: Governo Eritrea

Organico 1° aprile 1940: Comandante: Col. Antonio Rizzo (e.te Sett. Tigrai Orientale) Sede Comando e aliquota servizi: Quih XX:Xll btg. colon.: Batiè (provvisoriamente in Governo Amara) XXXV btg. colon .: Dabub XXXVI btg. colon.: Gevotut 8° gr. art. col. som.: Asmara (15"a Btr. som. col.: Adigrat) Centro R.M.: Quih Organico: Governo dell'Eritrea IX Brigata coloniale Organico 1° luglio 1937: Comandante: t.col. Antonio Palumbo Sede Comando: Bulchi II btg. coloniale: Bulchi XVII btg. coloniale: Bulchi XVIU btg. coloniale: Uaca 1° Gr. squadr. colon.: Ficcè (in marcia per Selalè) IX Gr. art. coloniale: Addis Abeba (Sezione della 183 btr.: Amb•) 9~ cp. mista gen io: Concia Base IX Brigata Coloniale: Addis Abeba Dipendenza: Settore Orientale Organico: Governo Galla Sidama

Organico 1° aprile1940: Comandante: Col. Flaminio Orrigo (e.te settore Laghi) Sede Comando e aliquota servizi: Javello II btg. colon.: in op. Gardulla xvn btg. colon.: Javello LIX btg. colon.: Mega LX btg. colon.: Burgi 9° gr. art. som. colon.: Mega Organico: Governo Galla Sidama X Brigata coloniale Organico 1° luglio! 937: Comandante: Gen.B . Guido Far-inetti (e.te Sett. Nord-Occidentale) Sede Comando: Lechenti VII btg. coloniale: Gore XVI btg. coloniale: Dembidollo LIV btg. coloniale: Lechenti LV btg. coloniale: Lechenti

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X gr. art. col. 75/13: Gore Sezione cannoni da 65/ 17: Lechenti 10a cp. mista genio: Lechenti Dipendenza: Settore Nord-Occidentale Organico: Governo Galla Sidama Organico 1° aprile 1940: Comandante: T.Col. Giuseppe Cloza (e.te settore nord occident. - Lekenti) Sede Comando e aliquota servizi: Ghirnbi VII0 btg. colon.: in op. Scioa XVI btg. colon .: Dembidollo CLXXXI btg. colon.: Argi LV btg. colon.: Mendi 10° gr. art . som . colon .: Ghimbi Organico: Governo Galla Sidama

XI Brigata coloniale Organico del 1° luglio 193 7: Comandante: t.col. Orlando Lorenzini Sede Comando e reparto comando: in marcìa per Selalè LI btg. coloniale: in marcia per Selalè LII btg. coloniale: in marcia per Selalè LVI btg. coloniale: Ficcè LXIJJ btg. coloniale: in costituzione XI Gr. art. coloniale: Addis Abeba (21 a btr. ìn marcia per Selalè; Sez. cann. 65/17: Ficcè) Comp. genio , Ua sez. zaptiè , 11 ° rep. sanit., nucleo sussistenza: Ficcè Dipendenza: Settore Nord Orientale Organico: Settore Nord Orientale Organico l O aprilel940: Comandante: Col. Francesco Prina Sede Comando e aliquota servizi: Ficcè LI btg. colon.: in operazioni LII btg. colon.: in operazioni. LVI btg. colon.: Addis Abeba LXUI btg. colon.: in operazioni 11 ° gr. art. som. colon.: Ficcè Organico: Governo Scioa Dipendenza: Settore Scioa Settentrionale

XII Brigata coloniale O

Organico l aprile 1937 Comandante: t.col. Enrico Lugli Sede Comando e plotone comando: Adigrat XLI btg. coloniale: Senafè XLITI btg. coloniale: Adigrat XLIV btg. coloniale: Hauziem II Gr. squadr. colon.: Godofelassi 387


XII Gr. art. coloniale: Adi Caieh 123 cp. genio , 123 sez. zaptiè, reparto salmerie, reparto soro . sanit. nucleo sussistenza: Adigrat Dipendenza: Regione Tigrai Orient. Organico: Governo Eiitrea Organico 1° aprile 1940: Comandante: Col. Ugo Tabellini (e .te Sett. Tigrai Occidentale) Sede Comando e aliquota servizi: Adua XLIII btg. colon.: Adua XLIV btg. colon.: Gevotut 12° gr. art. som. col.: Adia (sic) Centro R .M .: Adi U gri Organko: Governo dell'Eritrea

XIII Brìgata colonìale Organico l O luglio 1937: Comandante: col. Guido Santini Sede Comando: Asba Littoria XX btg. coloniale: Noari XXXVIII btg. coloniale: Giggiga XXXIX btg. coloniale: Ghelens XLIX btg. coloniale: Fiambiro I btg. a .s .: Afdem II btg. a.s .: Deder VI btg. a.s.: Graua XIII gr. art. colon.: Asba Littoria N gr. bande dubat: Aubrure Bande irregolari della XIII Brigata: varie 13a cp. mista genio: Asba Littoria (in operazioni nel Galla e Sidruna) Organico: Harar Organico 1° aprile 1940: Comandante: Gen. B. Cesare Nam (e.te settore ferr.-c.te piazza Dire Daua) Sed Comando e aliquota servizi: Dire Daua XX btg. colon.: in op. terr. Sc.i.o a (base Tarechina) XXXVIII btg. colon.: Giggiga XXXIX btg. colon.: in op. terr. Scioa (base Ghelens) XLIX btg. colon.: Adama 13° gr. art. som. colon.: Cars Organico: Governo Harar

XIV Brigata coloniale Organico 1° luglio 1937: Comandante: t.col. Silvio Mru·enco (interinale) Sede Comando: Ticci XXXVII btg. coloniale: Gobesa L btg. coloniale: Robi 388

'


LXIV btg. coloniale: Gun VI gr. squadr. colon.: Aselle XIV gr. art. colon.: Ticci 14n cp. mista genio: Ticci Organico: Governo Barar Organico 1° aprile I 940: Comandante: Col. Giorgio Siliprandi (e.te sett. Arussi) Sede Comando e aliquota servizi: Ticci X.XXVII btg. colon.: in op. terr. Scioa (base Gobesa) L btg. colon.: Ticci LXIV btg. colon.: Gondi LXXXV btg. colon.: Mingiar 14° gr. art. soro. colon.: Adigalla Organico: Governo Barai·

XY Brigata coloniale Organico 1° luglio ] 937: Comandante: Gen.B. Ettore Scala Sede Comando: Gob XL btg. coloniale: Doio XLVIII btg. coloniale: Gob LVII btg. colon:iale: Magalo ID btg. a.s.: Giggiga IV gr. squadr. colon.: Addis Abeba XV gr. art. colon.: Harar lY cp. mista genio: Gob Organico: Governo Harar Organico l O aprile 1940: Comandante: Magg. Lodovico Romano (interinale) (e.te sett. Bale) Sede Comando e aliquota servizi: Gobb XL btg. colon.: in op. terr. Scioa (base Graua) XLVIII btg. colon.: in op. terr. Scioa (base Gobb) LVII btg. colon.: Ghigner 15° gr. art. som. colon.: Bio Caboba Organico: Governo Barar

XVI Brigata coloniale Organico 1° lugliol937: Comandante: col. Giuseppe Pirzio Biroli Sede Comando: Gondar V Gr. squadr. colon .: Gondai· XVI Gr. art. colon.: Gondar 16a cp. mista genio: Gondar Organico l O aprile 1940: Comandante: Col. Manlio Vanetti Sede Comando e aliquota servizi: Gondar 389


XXII btg. colon .: Pista Celga XXXIII btg. colon.: Amba Ghiorghis XLVII btg. colon.: Pista Celga LIII btg. colon.: Pista Celga 6a btr. som . colon.: Gondar 16a gr. art. som. colon .: Gondar Organico: Governo Amara

XVIl Brigata coloniale Organico 1° luglio 1937: Comandante: t.col. Ettore Focanti Sede Comando: Baìdoa XLII btg. coloniale: Baidoa LVIII btg. coloniale: Uegit LXII btg. coloniale: Dolo LXVI btg. coloniale: Belet Uen XVII gr. art. coloniale: Baidoa Cp. mista genio: Mogadiscio Organico: Governo Somalia Organico 1° aprile 1940: Comandante: Col. Ettore Focanti (e.te sett. Adama) Sede Comando e aliquota servizi: Adama XLII btg. colon.: in op. teIT. Scioa LVIII btg. colon.: Aiscia LXII btg. colon .: in op. terr. Scioa LXVI btg. colon.: Gabillelu 17° gr. art. som. colon.: Gabredarre (Somalia) Organico: Governo Somalia Dipendenza: Governo Harar

XVIIl Brigata coloniale Organico I O luglio 1937: Comandante: Col . Alfredo Marone Sede Comando: Oper. Limmu-Ennaria XII btg. colon .: Oper. Limmu-Ennaria XXVII btg. colon.: Argi LXI btg. colon.: Oper. Limmu VIT gr. squadr. colon.: Gimma XVIII gr. art. colon.: Gimma 18a cp. mista genio: Gimma Organico: Governo Galla Sjdama Organico 1° aprile! 940: Comandante: Col. Bartolomeo Minola (e.te settore centrale) Sede Comando e aliquota servizi: Gimma XII btg . colon.: Torricci ... CLXXXII btg. colon.: in operazioni ad Adamj Tullo 390


CLXXXIII btg. colon.: Tiro LXI btg. colon.: in operazioni nel territorio dello Scioa (base Uart) VII gr. squaclr. cav. colon.: Ghirara XVill gr. art. som. colon.: Gimma Organico: Governo Galla Sidama XIX Brigata coloniale O

Organico l lugliol939: LXX btg . colon .: Debra Uork LXXI btg. colon.: Ficcè (Scioa) LXXII btg. colon.: Debra Uork XIX gr. art. som. col.: Engiabara Organico: Governo Scioa Dipendenza: Governo Arnara Organico l O aprile 1940: Comandante: Col. Enrico Durante Sede Comando e aliquota servizi: in operazioni a Buglie Damo XXI btg. colon.: in operazioni a Buglie Damo LXXI btg. colon.: in operazioni a Buglie Damo LXXII btg. colon.: in operazioni a Buglie Damo LXV btg. colon.: in operazioni a Buglie Damo XXXVII btr. som . colon.: in operazioni a Buglie Da.mo Organico: Governo Amara

xx Brigata coloniale Organico 1° luglio 1938: Comando: col. Italo Carnevali Sede Comando: Mogadiscio LXXV btg. colon .: Belet Uen LXXVI btg. colon.: Baidoa 20a cp. mi.sta genio: Mogadiscio Organico l O aprile 1940: Comandante: Gen.B. Italo Carnevali Sede Comando e aliq. servizi : Baidoa LXXlll btg. colon.: Uagit LXIV btg. colon.: in op. Scioa LXV btg. colon.: Belet Uen LXV[ btg. colon.: Baidoa XCIV btg. colon.: Giumbo Organico: Governo Somalia XXI Brigata coloniale Organico 1° luglio 1938: Comando: col. Giovanni Grassi Sede Comando e plotone comando: Quih LXXVII btg. colon.: Oper. Ancoberino (base: Addis Abeba)

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LXXVIII btg. colon.: Adua LXXIX btg. colon .: Enda Jesus LXXX btg. colon.: Fenaro XXI gr. art. colon.: Adigrat 21a cp. mista genio: Quib (Centro R.M. Quih) 21 a sez. salm-sez. autocarr., 21 ° rep . som. Sanit., 21 ° nucleo sussistenza, 2 1a sez. zaptiè: Quih Organico: Governo Eritrea Organico 1° aprile 1940: Comandante: Col. Ignazio Angelini Sede Comando e aliquota servizi: Debra Tabor LXXVII btg. colon.: Bahar Dar LXXVIII btg . colon.: Zaha LXXIX btg. colon.: Zaha LXXX btg. colon .: Debra Tabor 4 P btr. som. colon.: Debra Tabor Organico: Governo Amara

XXII Brigata coloniale Organico 1° luglio 1938: Comando: Col. Pascolini Sede Comando: Bahar Dar LXVII btg. colon.: Rim LXVIII btg. colon.: Rim LXIX btg. colon.: Rim Organico: Governo Amara Organico 1° aprilel940: Comandante: T.Col. Guido Bauer Sede Comando e aliquota servizi: Danghila ID btg. colon.: Engiabara XLVI btg. colon .: Debra Mari LXVII btg. colon.: in marcia presso Gondar LXVill btg. colon.: in marcia presso Mota LXIX btg. colon.: in marcia presso Mota LXXXI btg. colon.: Buriè 44a btr. som. colon .: Danghila Organico: Governo Amara

XXIII Brigata coloniale Organico 1° luglio 1939: Comandante: T.Col. Gerolamo Casabassa Sede Comando e reparto comando: Uollis LXXXIV btg . colon.: Fa]lè (in via di scioglimento) (sic) LXXXVIII btg. colon.: Gorè LXXXIX btg. colon.: Endeber XC btg. colon.: Goggetti 392


23° gr. art. colon .: Uollis 23° plot. colleg., 23a sezione zaptiè: Uollis Organico: Governo Scioa Dipendenza: Settore Occidentale Organico 1° aprile 1940: Comandante: T.Col. Gerolamo Casabassa Sede Comando e aliquota servizi: Uolis LXXXVIII btg. colon .: in operazioni a Cacciam LXXXIX btg. colon.: in operazioni a Cacciam XC btg. colon.: in operazioni a Cacciam 23° gr. art. som . colon.: Uolis vm gr. squadr. cav. colon.: in operazioni Organico: Governo Scioa Dipendenza: Settore Occidentale

XXV Brigata coloniale Organico 1° aprilel 940: Comandante: T.Col. Giorgio Rolandi Sede Comando e aliquota servizi: in operazioni VII btg. colon.: in operazioni (organico alla X brigata coloniale) XXVill btg. colon.: Debra Berhan LIV btg. colon.: in operazioni Organico: Governo Galla Sidama Dipendenza: Settore Scioa Settentrionale Di seguito vengono elencati i repati costituiti a pa1tire dal 1935 i quali , insieme con quelli già esistenti e inquadrati nei Regi Corpi di truppe coloniali dell'Eritrea e della Somalia, andarono a costituire la nuova struttura dell'Esercito dell'Africa Orientale Italiana.

Polizia dell'Africa Italiana Il "Corpo della Polizia Coloniale" costituito a seguito del Regio decreto 14 dicembre 1936, n.2374 per operare a fianco dei Reali Carabinieri sull'intero te1Tit01io dell'Africa Orientale Italiana, con gli stessi compiti che in patria erano di pertinenza del Corpo degli Agenti di P.S., faceva parte integrante delle Forze Armate dello Stato ma era alle dipendenze del Ministero dell'Africa Italiana ed era costituito da sei battaglioni dipendenti da altrettante Questure attive nel1e capitali dei cinque Governi in cui 1' A.O .I. era suddivisa e ad Addis Abeba. I battaglioni, che erano costituiti da elementi nazionali ed indigeni, erano intitolati alla memoria cli personaggi che avevano contribuito aI1a colonizzazione dei ten-itori dell'Africa Orientale; così il I O battaglione (Addis Abeba) fu intitolato a Luigi Amedeo di Savoia, il 2° (Governo dell 'Eritrea) fu intitolato a Giuseppe Giulietti, il 3° (Governo dell'Amhara) a Gaetano Casati, il 4° (Governo dell'Harrar) ebbe il nome di Eugenio Ruspali, il 5° (Governo del Galla e Sidama) ebbe il nome di Vittorio Bottega ed il 6° infine (Governo della Somalia) fu intitolato ad Antonio Cecchi. Oltre ai suddetti battaglioni, il Corpo della Polizia Coloniale - che a seguito del Decreto legge 15 maggio 1939, n.748 aveva assunto la denominazione di "Corpo della Polizia dell'Africa Italiana "(P.A.I.) - poteva costituire reparti speciali "a cavallo, camellati, ciclisti, motociclisti, carristi, autocarrati, marittimi,fluviali, lacuali ed aerei" permanenti o temporanei a seconda delle esigenze del momento oltre a bande di polizia di confine e di governo. 393


Sempre nel 1939 furono organizzati in ciascuna delle capitali dei Governi cinque plotoni di Scorta Governatoriale ed uno di Scorta Vicereale di s tanza ad Addis Abeba; quest'ultimo - denominato "Lancieri delJ a Guardia" - ebbe in dotazione un gagliardetto quadrato di colore azzurro intenso distintivo della P.A.1., ornato da una corta frangia di filato d'argento e recante al centro i1 fregio del corpo ricamato in oro, l'aquila coronata caricata deJlo scudo di Savoia e stringente un nodo pure di Savoia sovrapposta a due lance incrociate.

Reparti di fanteria XXVII battaglione: costituito in Eritrea nel 1935 e disciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici: il gagliardetto , ricavato da una cartolina d'epoca , era di forma rettangolare, privo di frangia e costituito da cinque strisce orizzontali, tre bianche e due scarlatte, a] centro del quale era riportato il numero "XXVII" in nero. XXVIII battaglione: costituito in Eritrea nel 1935 e disciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici: il gagliardetto , ricavato da una cartolina d'epoca, era di forma rettangolare privo di frangia e costituito da cinque strisce orizzontali, tre giallo carico e due celesti , al centro del quale, su una striscia giallo carico erariportato il numero "XXVIII" di colore celeste. XXVIII battaglione bis: costituito nel Galla e Sidama nel 1939 in sostituzione del XXVIII battaglione che era stato inviato nello Scioa, divenne CLXXXI battaglione coloniale ne11 'an no seguente: j} gagliardetto è sconosciuto. XXTX battaglione "Amhara": costituito in Eritrea nel 1935 e disciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici: il gagliardetto, 1icavato da una cartolina d'epoca, era di fonna quadrata, privo di frangia e costituito da otto strisce ve1ticali , quattro cremisi e quattro nere, al centro del quale era 1ip01tato il numero "XXVII" in bianco; XXX battaglione: costituito in Eritrea ad Abbi Add i ne11 'agosto del 1936 e disciolto poi nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, ricavato da una cartolina d'epoca , era di forma quadrata , privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro arancioni e quattro nere, al centro deJ quale era riportato il numero "XXVII" in bianco; XXXI battaglione: costituito ad Adua nel 1937 e disciolto poi a Massaua nel marzo del 1941 in seguito agli eventi bellici: il reparto ebbe due diversi tipi di gagliardetto il primo dei quali , ricavato da una cartolina d'epoca, era quadrato, privo di fran gi.a e costituito da due gruppi di quattro strisce verticali. ciascuno dicolore bianco, rosso , bianco e nero, con al centro il numero "XXXI" ricamato in oro; il secondo tipo , adottato probabilmente nel 1937 riportava i nuovi colori ed era costituito da quattro strisce orizzontali, clue gialle e due arancioni, al centro del quale era riportato il numero "XXXI" in neroi. XXXI battaglione bis: costituito nel Tigrai nel 1937 come "battaglione di formazione" assunse la nuova denominazione per essere disciolto poi nel 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagli.ardetto venne raffigurato sulla cartolina reggimentale e risultò costituito da sei strisce verticali , tre verde scuro e tre rosse , con al centro il numero "XXXI" seguito dalla lettera " B", il tutto ritagliato in panno bianco. XXXII battaglione: costituito nel 1936 e disciolto poi nel 1941 in seguito agli eventi belli.ci: il primo tipo di gagliardetto, perobabilmente usato fino al 1937, era costituito da tre strisce verticali di co~ore bianco, giallo e rosso con il numero "XXXII" in nero al centro; in seguito il battaglione adottò un secondo tipo digagliardetto di forma rettangolare, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro scarlatte e quattro gialle racchiuse, su tre soJj lati - quello all'asta e quelli esterni - da una stretta cornice nera così come nero era il numero "XXXII" riportato al centro.

1 In

una lettera inviata il 18 dicembre 1936 dal Comando dell 'VIIT" Brigata Indigeni (Comando VIII" Brigata Indigeni, prot. n. 1072/pers.) al Comando Regione Miljtare del Tigrai Occidentale con sede ad Adua si sollecitava la consegna dei gagliardetti al XXX, al XXX1 ed al XXXII battaglione che ne erano ancora sprovvisti (A.U.S .S.M.E. Fondo 06 - Diari Storici - Busta 488).

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XXXIII battaglione: costituito ne] gennajo 1937 a Macallè e disciolto poj nell'aprile del 1941 in seguito agli eventi bellici: il primo tipo di gagJiardetto era costituito da due gruppi di tre strisce ve11icali di colore bianco, arancione e nero con il numero "XXXIII" in nero al centro; in seguito il battaglione adottò un secondo tipo di gagliardetto raffigurato in una cartolina d 'epoca, di forma quadrata , privo di frangia e costituito da quattro strisce orizzontali, due bianche e due arancioni, al centro del quale era riportato il numero "XXXIII" in nero. XXXIV battaglione: costituito a Maca11è nel novembre 1936 e disciolto poi il 6 aprile del 1941 in seguito agli eventi bellici: il battaglione ebbe in dotazione due gagliardetti diversi tra loro; il primo, quadrato e privo di frangia , era costituito da due gruppi di tre strisce verticali alternate di colore verde, bianco e rosso , al centro del quale era riportato il numero "XXXJV" in nero; il secondo tipo, che appat·iva anche sulle cartoline d'epoca e che venne adottato verso il 1938 , era identico per forma e din1ensioni ma aveva solo quattro strisce orizzontali, due amaranto e due verdi , con il numero "XXXIV" in oro al centro. Banda d'istruzione del XXXIV battaglione: detta anche "34a banda regolare di fanteria" fu costituita a Socotà nell' Amhai·a nell'inverno del 1938 e sciolta a fine estate dell'anno seguente: il gagliardetto dell 'unìtà era quadrato e costituito da due gruppi di tre strisce verticali ciascuno di colore verde, bianco e rosso , attraversato da un triangolo giallo con punta tronca rivolta al flottante, sul quale appariva l'iscrizione "348 BANDA" in nero. XXXV battaglione: costituito ne11' Amhara nel settembre 1936 e disciolto poi nel marzo 1941 in seguito agli eventi bellici: il reparto ebbe in dotazione due tipi di gagliardetto, entrambi rettangolai·i e privi di frangia, il primo risalente alla costituzione del reparto e costituito da due gruppi dì tre strisce verticali ciascuno dicolore vìola, bianco e giallo , con il numero "XXXV" al centro in oro e l'altro, apparso in una cartolina del 1939, costituito da otto strisce verticali , quattro bianche e quattro viola, al centro del quale era riportato il numero "XXXV" in nero . XXXVI battaglione: costituito as Assab nel 1936 come "Battaglione Dancalo" percbè costituito da elementi provenienti dalle Bande operanti in Dancalia, venne riorganizzato nel 1937 dopo lo scontro di Rob Ghevà nel Goggiam e quindi disciolto nel 1941 in seguito agli eventi bellici: fino al 1937 il gagliardetto, di forma rettangolare e privo di frangia, risultava costituito da otto strisce verticali , quattro marroni e quattro bianche, con il numero "XXXVI" in nero ; dopo quella data , con l 'adozione dei nuovi colori, fu probabilmente costituito sempre da otto strisce verticali ma quattro bianche e quattro arancioni e sempre con il numero "XXXVI" in nero . XXXVIl battaglione "Amhara": costituito ne11 'Amhara nel 1936 e disciolto poi nel 1941 in seguito agli eventi bellici: il primo tipo di gagliardetto, perobabilmente usato fino al 1937 , era costituito da tre strisce verticali di colore giallo, azzurro e nero con il numero "XXXVII" in bianco al centro; in seguito il battaglione adottò un secondo tipo di gagliardetto riprodotto in una cartolina d'epoca , che era di forma quadrata, privo di frangia e costituho da otto strisce verticali, quattro gialle e quattro verdi , al centro del quale era riportato il numero "XXXVII" in nero. XXXVIII battaglione: costituito nell 'Harrar nel 1936 come "Battaglione arabo-Somalo" e disciolto poi nel 1941 in seguito agli eventi belJicj: il repatto ebbe in dotazione due tipi di gagliardetto, il primo adottato nel 1936 era rettangolare, privo di frangia e tricolore bianco, nero e verde con il numero "XXXVIII" in oro, mentre il secondo, i11ustrato in una caitolina del 1939, era della stessa forma e sempre privo di frangia ma costituito ora da quattro strisce orizzontali, due gialle e due azzurre, al centro del quale era riportato il numero "XXXVIII" in rosso . XXXIX battaglione: costituito ne11 'Harrai· nel 1937 e disciolto poi nel marzo 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto , ricavato da una cartolina d 'epoca, era di forma rettangolare, privo di frangia e costituito da tre strisce verticali nera, cremisi ed azzurra, con il numero "XXXIX" in bianco al centro; cambiò probabilmente colori e disposizione nel 1939 risultando costituito da quattro strisce orizzontali, due cremisi e due azzurre , sempre con il numero "XXXIX" centrale in bianco. XXXIX battaglione bis: costituito nel mai·zo 1938 e ridenominato "LXXXIII battaglione coloniale" alla vigilia del secondo conflitto mondiale: il gagliardetto, ricavato da una fotografia a colori dell'originale del 395


quale si ignora la collocazione, era rettangolare, misurava circa 35 centimetri x 50 ed era in panno a telo doppio costituito da quattro strisce orizzontali, due cremisi e due nere, recante al centro su due righe, l 'iscrizione "XXXIX/BIS" ritagliata nel panno bianco; XL battaglione: costituito a Graua nell'Harrar nel settembre 1936 e disciolto poi nel febbraio 1941 in seguito agli eventi bellici: il battaglione ebbe in dotazione due gagliardetti diversi tra loro, il primo di forma rettangolare e privo di frangia, era costituito da tre gruppi di strisce ve1ticali alternate di colore bianco, cremisi ed azzmTo con il numero "XL" in oro; il secondo tipo, che appare sulle cartoline d'epoca, era di forma quadrata ma aveva solo quattro strisce orizzontali, due bianche e due azzurre, con il numero "XL" in nero al centro. XLI battaglione: costituito nel 1935 per cambio denominazione del XIII battaglione Eritreo di stanza in Cirenaica ed inviato poi in Somalia dove venne sciolto all'inizio del 1936, per essere poi 1icostituito durante quell'anno e disciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: anche questo reparto ebbe probabilmente due tipi di gagliardetto, il primo adottato nel 1936 rettangolare e ptivo di frangia, probabilmente costituito da tre strisce di colore giallo, azzmm e rosso con il numero "XLI" in nero mentre .il secondo, illustrato in una cartolina del 1939, era de)]a stessa forma e sempre privo di frangia, costituito da otto strisce verticali, quattro gialle e quattro marroni con il numero "XLI" in bianco; XLII battaglione: costituito nel 1935 per cambio denominazione del XVII battaglione Eritreo di stanza in Cirenaica e anch'esso inviato in Somalia, sciolto all 'inizio del 1936 e ricostituito poi nel corso di quell'anno per essere sciolto definitivamente nel maggio del 194 l in seguito agli eventi bellici. Il repruto ebbe due diversi tipi di gagliardetto, il primo utilizzato fino al 1937 costituito da tre gruppi di tre stisce verticali dicolore verde scuro, bianco ed azzurro, ornato da frangia d'oro e recru1te al centro il numero "XLII" di colore bianco mentre il secondo, adottato probabilmente dopo il cambio dei colori del 1937, era quadrato, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro cremisi e quattro verdi con il numero "LXII" in bianco. XLIII battaglione: costituito nel 1935 per cambio denominazione del XIX battaglione Eritreo di stanza in Cirenaica e anch'esso inviato in Somalia, sciolto all'inizio del 1936 e ricostituito poi durante quell ' anno in Eritrea per essere sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici. Il primo tipo di gagliru·detto, probabilmente usato fino al 1937, era di forma rettangolare con frangia in oro e riportava i cololi stabiliti il 2 aprile del 1937, (Intendenza A.O.I. , Stato Maggiore, Direzione Commissru·iato) tre gruppi di tre strisce ve.1ticali di colore verde, bianco e azzurro scuro col numero "XLIII" al centro in bianco; a partire dal 1939 il battaglione mutò probabilmente colori ed ebbe un gagliardetto di forma simile ma privo di frangia e costituito ora da otto strisce sempre verticali - quattro azzurre e quattro verdi - e sempre col numero bianco al centro. XLIV battaglione: costituito nel 1935 per cambio denominazione del XXII battaglione Eritreo di stanza in Cirenaica e anch'esso inviato in Somalia, sciolto all'inizio del 1936 e ricostituito poco dopo in Eritrea per essere sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici. Il reparto ebbe due diversi tipi di gagliardetti, entrambi di forma trettangolare ed entrambi privi di frangia, il primo dei quali, risalente alla prima costituzione, era tricolore giallo , bianco e verde col numero "XLN" al centro nero, mentre il secondo, ricavato da una cartolina risalente al 1939, era costituito da quattro strisce orizzontali, due gialle e due viola con il numero d 'ordine sempre in nero. XLV battaglione: costituito a Merca in Somalia nel febbraio del 1936 per essere sciolto definjtivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, ricavato da una cartolina d 'epoca, era quadrato, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro verdi e quattro amaranto, con il numero "LXV" in bianco. XLVI battaglione: costituito nel 1937 nell'Amhara e sciolto definitivamente nell'aprile del 1941 in seguito agli eventi bellici. Il primo tipo di gagliardetto , ricavato da una cartolina d'epoca , era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro arancioni e quattro verdi con il numero "LXVI" in bianco; nel 1939 il battaglione utilizzava un secondo tipo di gagliardetto anch'esso illustrato in una cartolina d 'epoca, sempre quadrato ma guarnito da frangia in oro con il drappo a fondo quadrettato di rosso, di 396


verde e di nero racchiuso da una cornice azzu1Ta e recante al centro il numero "XLVI" ritagliato nel panno bianco. Il gagliardetto era dotato di asta in bambù con punta in ferro lanceolata. XLVII battaglione: costituito nel gennaio 1938 nell' Amhara e sciolto definitivamente tra il gennaio ed il marzo del 1941 in seguito agli eventi bellici. Il reparto ebbe due tipi diversi di gagli.ardetto, il primo, ricavato da una cartolina d'epoca, era di fmma quadrata, privo di frangia e costittùto da tre gruppi di tre strisce verticali ciascuno di colore verde, bianco ed azzw-ro , con il numero "XLVID" in bianco al centro , mentre il secondo, confezionato in base alle prescrizioni dell'ottobre 1937, era sempre quadrato e privo di frangia ma costituito da quattro strisce orizzontali, due arancioni e due verdi, sempre con il numero "LXVII" in bianco. XLVIII battaglione: costituito nel 1937 nell 'H.arrar e sciolto definitivamente nella primavera del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, ricavato da una cartolina d 'epoca, era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da quattro strisce orizzontali, due nere e due cremisi con il numero "LXVIII" in bianco. XLIX battaglione: costituito nella primavera del 1937 nelJ ' Hairar e sciolto defi nitivamente nel febbraio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, ricavato da una cartolina d'epoca, era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro celesti e quattro nere con il numero "XLIX" in bianco. L battaglione: costituito nel 1936 nell'Ha.rrar e sciolto definitivamente nel marzo 1941 in seguito agli eventi bellici. Il gagliardetto, ricavato da una cartolina d'epoca, era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da quattro strisce orizzontali, due bianche e cremisi, al centro del quale era riportato i] numero "L" in nero. LI battaglione: costituito nel 1935 nello Scioa e sciolto definitivamente nel gennaio del 1941 in seguito agli eventi bellici. Il battaglione ebbe forse tre tipi di gagliardetto, il primo usato dalla costituzione fino al 1936 era quadrato , privo di frangia e a fondo nero su cui campeggiava in bianco il numero "LI", il secondo, utilizzato tra il 1936 ed il 1939, anch'esso quadrato e privo di frangia e costituito da tre strisce verticali dicolore rosso, cremisi e verde ed infine il terzo tipo , utilizzato tra il 1940 ed il 1941 , era costituito da otto strisce verticali, quattro biai1che e quattro cremisi , al centro del quale era riportato il numero "LXI" in nero. LII battaglione: costituito nel 1935 nello Scioa e sciolto definitivamente nel marzo del 194 l in seguito agli eventi bellici: anche in questo caso j] reparto ebbe forse tre tipi successivi di gagliardetto, il primo usato dalla costituzione fino al 1937 quadrato, privo di frangia e a fondo quadrettato di rosso e di nero con il numero "LII" in bianco , il secondo , usato probabilmente dal 1937 a1 1939, costituito da tre strisce vertica}j di colore giallo, rosso e cremisi con il numero di colore nero ed infine il terzo, utilizzato dal 1939 fino al suo scioglimento, costituito da otto strisce verticali , quattro arancioni e quattro azzmre, al centro del quale erariportato il numero "LII" in bianco. Lill battaglione: costituito in Eritrea tra il 1935 ed il 1936 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: j) reparto ebbe due diversi tipi di gagliardetti, entrambi di forma rettangolare ed entrambi privi di frangia, il primo dei quali, risalente alla prima costituzione, era tricolore cremisi, bianco e nero col numero "Lill" al centro di colore nero, mentre il secondo , ricavato da una cartolina risalente al 1939, era costituito da quattro strisce orizzontali, due bianche e due amaranto, con il numero "LIII" in nero al centro. LIV battaglione: costituito in Eritrea nel 1935 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, ricavato da una cartolina d'epoca, era di forma quadrata , privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro giallo chiaro e quattro ai·ancioni, con il numero "LIV" in nero al centro. LN battaglione bis: costituito nel Galla e Sidama nel 1939 in sostituzione del LIV battaglione inviato nello Scioa, nel 1940 cambiò denominazione assumendo quella di "CLXXXIl battaglione coloniale" e fu sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto è sconosciuto. LV battaglione: costituito in Eritrea nel 1935 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto era probabilmente di forma quadrata, privo di frangia e costituito da quattro strisce orizzontali, due arancioni e due azzun-e, con il numero "LV" in bianco al centro. LVI battaglione: costituito in Eritrea nel 1935 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli 397


eventi bellici. Il reparto ebbe quasi certamente due diversi e successiv i tipi di gagliardetto; il primo era quadrato, privo di frangia e costituito da tre strisce verticali cli colore cremisi, celeste e nero con il numero "LVI" in bianco al centro mentre il secondo t ipo, forse in uso tra il 1937 ed il 1941 , era costituito da otto strisce ve1t icali, quattro gialle e quattro viola, sempre con il numero "LVI" in nero al centro . LVIII battaglione: costituito a M agalò nell' Harrar nel maggio del 1937 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, ricavato da una cartol ina d'epoca, era di forma rettangolare, costituito da otto strisce verticali, quattro nere e quattro marroni, con il numero "LVIII" in bianco al centro. LIX battaglione: costituito nell'A mhara nel 1937 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il battaglione ebbe probabilmente due diversi tipi di gagliardetto, il p1imo in uso fino al 1938 e J'altro da quell'anno fino allo scioglimento del reparto . Il primo tipo fu costitu ito da otto strisce verticali, quattro bianche e quattro celesti, con il numero "LIX" in nero al centro mentre il secondo, pur mantenendo la tipologia del primo, ebbe quattro strisce azzurre e quattro cremisi col numero di battaglione in bianco a] centro. LX battaglione: costituito nel Galla e Sidama nel 1937 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, conservato presso il Museo della Fanteria in Roma, era di forma quadrata, ornato da co1ta frangia in oro e costituito da quattro strisce orizzontali, due celesti e due arancioni anziché da otto strisce verticali di quei due colori come era stabilito per le fasce distintivo; al centro recava il numero "LX" in gallone dorato . LXI battaglione: costituito nel Galla e Sidama nel 193 7 e sciolto definitivamente nel marzo del 194 l in seguito agl i eventi bellici: il gagliardetto era probabilmente di forma quadrata , privo di frangia e costituito da quattro strisce orizzontali, due amaranto e due nere con il numero "LXI'' in bianco a] centro. LXI battaglione bis: costituito nel Gall a e Sidama nel 1939 in sostituzione del LXI battaglione inviato nello Scioa e ridenominato "CLXXXITTI battaglione coloniale" nella primavera del 1940 e sciolto defi nitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto è sconosciuto. LXU battaglione: costituito in Somalia nel 1937 e sciolto definitivamente nel maggio del 1941 in seguito agli eventi bellici. Il battaglione ebbe due diversi tipi di gagliardetto, in accordo con il cambio dei colori delle fasce distintivo: -il primo tipo, in uso probab ilmente fino all'estate del 1938, fu di colore cremisi con il numero distintivo al centro di colore bianco. - il secondo tipo rispecchiava i nuovi co1ori adottati a seguito del regolamento del 23 ottobre 1937 ed era costituito da quattro strisce orizzontali, due giallo carico e d ue amaranto, con il numero in nero al centro; LXID battaglione : costituito a Ficcè nell'Amhara nel gennaio 1938 e scio! to definitivamente nel marzo del 1941 in seguito agli eventi bellici. Il battaglione ebbe, almeno stando alla caitoli na reggimentale, un gagliardetto rettangolare costituito da otto strisce verticali, quattro arancioni e quattro maffoni, con il numero "LXIII" al centro di colore bianco. LXIV battaglione: costituito nell'Harrar nel 1937 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, secondo la cartolina reggimentale, era di forma quadrata , privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro scarlatte e quattro viola, con il numero "LXIV" in bianco al centro. LXV battaglione: costituito nel1 'Amhara nel gennaio 1938 e sciolto definitivamente nel maggio 1941 in seg uito agli eventi bellici: il gagliardetto, secondo la caitoli na reggimentale, era d.i forma quadrata , privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro scarlatte e quattro celesti, con il numero "LXV" in bianco al centro. LXVI battaglione: costituito nel 1937 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, secondo la cartolina reggimentale, era di forma quadrata, privo di frang ia e costituito da otto strisce verticali, quattro scai·Iatte e quattro marroni, con il numero "LXVI'' in bianco al centro. 398


LXVII battaglione : costituito nell'Amhara nell'ottobre 1937 e sciolto definitivamente nell' autunno del 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto usato negli uJtimi mesi di vita del reparto era di fom1a rettangolare e privo di frangia ed era costituito da quattordici strisce verticali, sette viola e sette amaranto, con il numero "LXVII" in argento al centro del diritto mentre al rovescio vi era il motto " RIFIUTO L' ONORE DELLE ARMI" sempre in argento; nell'angolo in alto a sinistra era cucito il distintivo da ardito in uso nel Regio Esercito. LXVIII battaglione: costituito nell' Anùrnra nel 1937 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto , secondo la cartolina reggimentale era di fo1ma quadrata, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro cremisi e quattro mruToni, con il numero "LXVIII" in bianco al centro. LXIX battaglione: costituito nell' Amhara nel 1937 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici. Il battaglione ebbe forse in dotazione tre tipi diversi di gagliardetto. Il primo , di forma rettangolare e privo di frangia, era costituito da sette strisce verticali , quattro azzurre e tre cremfai , con il numero "LXIX" in bianco al centro; il secondo , adottato quasi certamente dopo il 23 ottobre 1937, era quadrato, sempre privo di frangia ma costituito da tre strisce verticali di colore amaranto , verde e nero con il numero "LXIX" in nero al centro mentre il terzo, risalente con molta probabi.lità al 1939, era costituito da otto strisce verticali, quattro amaranto e quattro viola con Ll numero in bianco al centro. LXX battaglione: costituito nel 1937 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agl i eventi bellici: il gagliru·detto, secondo la cartolina reggimentale, era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro amaranto e quattro azzmTe, con il numero "LXX" in bianco al centro . LXXI battaglìone: costituito nel 1937 esclusivamente con militari di religione musulmana e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto , secondo la crutolina reggimentale, era di forma quadrata , privo di frangia e costituito da sei strisce verticali, tre giallo scuro e tre marroni, con iJ numero "LXXI" in bianco al centro . LXXII battaglione: costituito ad Addis Abeba nell'agosto 1938 e sciolto definitivamente nel maggio 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, secondo la cartolina reggimentale, era di fo11na quadrata, p1ivo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro azzurre e quattro viola , con il numero "LXXII" in bianco al centro. LXXIII battaglione: costituito in Somalia nel 1938 e sciolto definitivamente nel marzo 1941 i.n seguito agh eventi bellici: il gagliru·detto, secondo la cartolina reggimentale , era di forma quadrata privo di frru1gia ecostituito da otto strisce verticali, quattro viola e quattro celesti, con il numero "LXXIII" in bianco aJ centro . LXXIV battaglione: costituito in Somalia nel 1938 e sciolto definitivamente nel marzo 1941 in seguito agli eventi bellici: il gagliardetto, secondo la cartolina reggimentale , era di forma quadrata, privo cli frangia ecostituito da otto strisce verticali , quattro viola e quattro verdi, con il numero "LXXIV" in b ianco al centro. LXXV battaglione: costituito in Somalia ne l 1938 per cambio denominazione del V battaglione arabo - somalo e sciolto definitivamente nel febbraio 1941 in seguito agli eventi bellici: il repruto conservò all'inizio il gagh ardetto del V e poi , probabilmente dall'estate del 1938, adottò il gagliardetto che appariva sulla cartolina reggimentale, di forma quadrata e privo di frru1gia, costituito da otto strisce verticali , quattro viola e quattro marroni , con al centro il numero "LXXV" in bianco al centro. LXXVI battaglione: costituito in Somalia nel 1938 e sciolto definitivamente nel febbraio 1941 in seguito agli eventi bellici; in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era quadrato e privo di frangia ed era costitu ito da sei strisce verticali, tre nere e tre viola, con il numero "LXXVI" in bianco al centro. L XXVII battaglione : costituito in Eritrea nel giugno del 1938 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi beJlici: in base alle cartoline reggin1entali il reparto ebbe in un primo tempo il gagliardetto scozzese di forma quadrata, privo di frangia e con il numero "LXXVII" in bianco al centro, che fu poi sostituito dopo il 1938 da un altro simile ma con quattro strisce orizzontali, due viola e due nere , e sempre con il numero di colore bianco al centro. LXXVill battaglione: costituito in Eritrea nel 193 8 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: anche questo battaglione ebbe due diversi tipi cli gagliru·detto entrambi quadrati e privi di frangia ed entrambi costituiti da strisce verticali celesti ed azzurre ma mentre il primo, orlato da una sottile cornice 399


bianca, era costituito da nove strisce - cinque celesti e quattro azzurre - ed aveva al centro il numero romano "78" ritagliato nel panno bianco, il secondo non aveva alcuna orlatura, era costituito da otto strisce-quattro celesti e quattro azzmre - e recava al centro il numero "LXXVIII" in gallone dorato. LXXIX battaglione: costituito in Eritrea nell'estate del 1938 e sciolto definitivamente nel luglio 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla caitolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata, privo di frangia ed era costituito da otto strisce verticali , quattro azzurre e quattro marroni, con il numero "LXXIX" in bianco al centro. LXXX battaglione: costituito in Eritrea nel giugno 1938 e sciolto definitivamente nel marzo 1941 in seguito agli eventi bellici: in base ad una prima cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata e privo di frangia, costituito da otto strisce ve1ticali, quattro celesti e quattro verdi , con il numero "LXXX" in bianco al centro; una seconda cartolina mostrava invece un gagliardetto simjle ma con sei strisce ve1ticali, tre celesti e tre verdi e con il numero in bianco al centro. LXXXl battaglione: costituito nell'Amhara tra l'estate e l'autunno del 1938 e sciolto definitivamente nel novembre del 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da otto strisce verticali, quattro marroni e quattro celesti, con il numero "LXXXI" in bianco al centro. LXXXII battaglione: costituito tra la fine dell 'estate e l'inizio dell'autunno del 1938 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata , privo di frangia e costituito da sei strisce verticali, tre giallo carico e tre cremisi, con il numero "LXXXII" in nero a] centro. LXXXUT battaglione: costituito nella primavera del 1938 come cambio di numerazione del XXXIX battaglione coloniale bis e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da sei strisce verticali , tre giallo carico e tre celesti, con il numero "LXXXIII" in nero al centro. LXXXIV battaglione: costituito ad Uolisò nel Galla e Sidarna nel lugio del 1938 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da sei strisce verticali, tre arancioni e tre scarlatte, con il numero "LXXXIV" in nero al centro. LXXXV battaglione: costituito nell'estate del 1938 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi beI1ici : in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da sei strisce verticali , tre arancioni e tre amaranto, con il numero "LXXXV" in nero al centro. LXXXVI battaglione: costituito ad Addis Abeba nell'ottobre del 1938 e sciolto definitivamente hel 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata e privo di frangia e costituito da cinque strisce verticali, tre arancioni e due viola, con il numero "LXXXVI" in nero al centro. LXXXVII battaglione: costituito nell 'estate del 1938 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici : in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata e privo di frangia ed era costituito da sei strisce verticali, tre scarlatte e tre cremisi, con il numero "LXXXVII" in bianco al centro. LXXXVIII battaglione "Goggiam": costituito nell'estate del 1938 e sciolto definitivamente nel 1941 in seguito agli eventi bellici: in base a]la cartolina reggimentale il reparto ebbe inizialmente in dotazione il gagliardetto di forma quadrata, privo di frangia e costituito da sei strisce verticali, tre giallo scuro e tre celesti, con il numero "LXXXVIII" in nero al centro, poi probabilmente sostituito alla fine del 1938 da un altro del tutto simile ma con tre coppie di strisce verticali scarlatte ed amaranto con il numero in nero al centro / LXXXIX battaglione: costituito nello Scioa nel 1938 per cambio denominazione del I battaglione "Guraghè" e sciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da sei strisce verticali, tre scarlatte e tre azzurre, con il numero "LXXXIX" in nero al centro. XC battaglione: costituito nello Scioa nel 1938 per cambio denominazione del II battaglione "Guraghè" e 400


TAY. N. 60

Gagliardetto del VI Gruppo Squadroni di. cavalleria coloniale dell'Africa Orientale Italiana "Lancieri degli Arussi" (Museo della Ca valleria di Pinerolo).

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TAV. N. 61

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Gagliardetto del XV Gruppo Squadroni di cavalleria coloniale dell'Aji-ica Orientale Italiana (Museo della Cavalleria di Pinerolo) .


TAY. N. 62

Gagliardetto del 2° gruppo di artiglieria aworrainato del Regio Corpo Truppe Coloniali dell'Eritrea (Museo della Fanleria di Roma).

403


TAV. N. 63

404

Gagliardetti del VII ed VJJI ba11aglione del Regio Corpo Truppe Coloniali dell 'Eritrea (Museo della Fanteria di Roma).


TAV. N. 64

Gagliardelfi del IX e del X battaglione del Regio Corpo Jì'uppe Coloniali dell'Eritrea (Museo della Fanteria di Roma).

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sciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici: in base alla cartolina reggimentale il gagliardetto era di forma quadrata, privo di frangia e costituito da sei strisce verticali, tre bianche e tre maJToni, con il numero "XC" in nero al centro. XCI battaglione: costituito nel 1938 e sciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. XCII battaglione: costituito nel 1938 e sciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi belIici; il gagliardetto è sconosciuto. xcm battaglione: costitu ito nel 1939 nello scioa e sciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. XCIV battaglione: costituito nel 1939 e sciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi belljci; il gagliardetto è sconosciuto. XCV n battaglione: costitui to in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto, è sconosciuto. XCVIII battaglione: costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. XCIX battaglione: costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici ; il gagliardetto è sconosciuto. C battaglione: costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellìcì; il gagliardetto è sconosciuto. CI battaglione: costituito in Eritrea in seguito all a mobilitazione del 1940 e disciolto l ' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto . CIII battaglione: costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l 'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CV battaglione: costitu ito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l ' anno seguente a seguito degli eventi bellici ; il gagliardetto è sconosciuto. CVI battaglio ne : costituito in Eritrea in seguito aJJa mobilitazione del 1940 e disciolto 1'anno seguente a seguito degli event i bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CVIT battaglione: cqstituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CVID battaglione: costituito ad Asmara ai primi di giugno del 1940 presso il Deposito Coloniale del Comando Truppe dell'Eritrea e sciolto ai primi di aprile del 1941: il gagliardetto del battaglione, stando ai ricordi di alcuni ufficiali superstiti , era costituito da otto strisce verticali, quattro azzurre e quattro turchine, con al centro il numero " 106" ritagliato nel panno bianco. CXI battaglione: costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l ' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto . CXII battaglio ne : costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXIV battaglione: costituito in Eiilrea in seguito alla mobili tazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi beJJici ; il gagliardetto è sconosci uto. CXXXI battaglione: costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disc iolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXXXII battaglione: costituito in Eritrea in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXL battaglione: costituito nell 'Hauar in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguenté a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXLI battaglione: costituito nell'Harrar in seguito alla mobi litazione del 1940 e disciolto l' anno seguente a seguito degli eventi belJici; il gagliardetto è sconosciuto. CXLII battaglione: costituito nell 'Harrnr in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici ; il gagliardetto è sconosci uto . 406


CXLIII battaglione: costituito nell 'Han-ar in seguito alla mobilitazione de.I 1940 e disciolto 1'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLI battaglione : costituito nello Scioa in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici ; il gagliardetto è sconosciuto. CLII battaglione: costituito nello Scioa in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici ; il gagliardetto era di forma rettangolare , dotato di frangia dorata e costituito da cinque strisce verticali, tre scarlatte e due gialle , con al centro i.l numero "CLU" in nero. CLIII battaglione: costituito nello Scioa in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLXXXI battaglione: costituito nel Galla e Sidama in seguito alla mobilitazione del 1940, forse per cambio denominazione del XXVII battaglione coloniale bis e disciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici; il gagliardetto era quadrato, di 40 centimetri per lato ed era costin1ito da quattro strisce verticali, due verdi e due scarlatte, con al centro il numero "181 °" ricamato in filo di colore giallo . CLXXXII battaglione: costituito nel Galla e Sidama in seguito alla mobilitazione del 1940 , forse per cambio denominazione del LIV battaglione coloniale bis e disciolto definitivamente nel giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLXXXIII battaglione: costituito nel GalJa e Sidama in seguito alla mobilitazione del 1940, forse per cambio denominazione del LXI battaglione coloniale bis e disciolto definitivamente ne] giugno del 1941 in seguito agli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLXXXIV battaglione: costituito nell Galla e Sidama in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLXXXV battaglione: costituito nel Galla e Sidama ù1 seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; iJ. gagliardetto è sconosciuto. CLXXXVI battaglione: costituito nell Galla e Si dama in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto I' an no seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto . CLXXXVII battaglione: costituito nell Galla e Sidama in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLXXXVIII battaglione: costituito nell Galla e Siclama in seguito alla mobilitazione del I 940 e disciolto l'anno seguente a segu ito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLXXXIX battaglione: costituito nell Galla e Sidama in segui to alla mobilitazione del 1940 e disciolto l 'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CLXXXI battaglione: costituito nell Galla e Sidama in segu ito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXC battaglione: costituito nell Galla e Sic.fama in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosci uto. CXCI battaglione: costituito in Somalia in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosci uto. CXCU battag1ione: costituito in Somalia in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXCill battaglione: costituito in SomaUa in segu ito a]la mobilitazione del 1940 e disciolto l 'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXCIV battaglione: costituito in Somalia in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXCV battaglione: costituito in Somalia in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. CXCVI battaglione: costituito in Somalia in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto 1' anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto . 407


CXCVII battaglione: costituito in Somalia in seguito alla mobilitazione del 1940 e disciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. Battaglione coloniale tipo: costituito ad Adi Ugri in Eritrea nel luglio del 1939 e disciolto poi nel marzo del 1941 a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è sconosciuto. Battaglione complementi del Corpo d 'Armata Eritreo: costituito nel 1935 in Eritrea per le esigenze della campagna etiopica come riserva delle due divisioni eritree e sciolto poi alla fine della gueITa; il gagliardetto è sconosciuto. I battaglione "Guraghè": costituito nel 1938 nello Scioa e sciolto poi I 'anno seguente per dare vita al LXXXIX battaglione coloniale : il gagliardetto è sconosci uto. II battaglione "Guraghè": costituito nel 1938 nello Scioa e sciolto poi l 'aru10 seguente per dare vita al XC battaglione coloniale: il gagliardetto è sconosciuto.

Reparti di cava11eria nazionale Grnppo squadroni autonomo "Cavalieri di Neghelli": creato come "Raggruppamento autocarrato di cavalleria" nella primavera del 1935 su quattro gruppi, I e II proveniente da "Genova Cavalleria" e III e IV proveniente dai "Lancieri di Aosta" - tutti costituiti con i richiamati della classe 1911 - il 1° gennaio 1937 assunse la nuova denominazione di "Cavalieri di Neghelli '' a seguito del valoroso compo1tamento tenuto durante il ciclo operativo. Nel marzo de11o stesso anno , con elementi provenienti dal raggruppamento autocarrato, venne infine costituito il "Gruppo Squadroni Autonomo "Cavalieri di Neghelli". Il reparto ebbe in dotazione due diversi e successivi tipi di gagliardetto entrambi conservati presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo , il primo dei quali appartenne al raggruppamento autoca1Tato ed il secondo al gruppo squadroni. Le loro caratteristiche furono le seguenti : \ Raggruppamento autocarrato - diritto: diviso in quattro campi, il l O ed il 4° cli colore azzurro recanti al centro l'aquila coronata al volo abbassato, caricata in petto del1o scudo di Savoia moderna e stringente tra gli artigli un nastro bianco recante l 'iscrizione "DRAGONI DI S.M." in nero e in ciascuno dei quattro angoli una fiamma di colore rosso, quella del primo e del terzo a cinque lingue ]e altre due a trn lingue , con una punta centrale uscente dall'angolo di colore bianco; il tutto era racchiuso da una cornice dello stesso colore del campo seminata di rosette bianche a centro rosso e di nodi di Salomone d'oro. Al disotto dell 'aquila era r iportata l'indicazione del gruppo squadroni, "I GRUPPO" sul primo campo e "II GRUPPO" sul quarto campo, ricamati in oro. JJ secondo ed il terzo campo erano entrambi di colore rosso fregiati dallo stenuna del reggimento "Lancieri di Aosta", 1'aquila coronata al volo abbassato caricata in petto di uno scudo inquartato con le armi di Savoia antica e di Aosta e stringente tra gli artigli un nastro bianco con il motto "AOSTA D 'FER" in nero; al disotto dell'aquila era riportata anche qui l'indicazione del gruppo squadroni "III GRUPPO" al secondo campo e "IV GRUPPO" al terzo campo, sempre ricamati in oro. - rovescio: diviso in quattro campi , il l O ed il 4° di colore giallo con lo stemma araldico di Genova ed il 2° e 3° di colore rosso scuro con lo stemma araldico di Siena. Il gagliardetto era di forma quadrata ed era ornato da una frangia in filato di metallo bianco argentato. Gruppo Squadroni Nazionali -diritto: di colore azzmTO recante al centro, ricamato in oro, un fregio costituito da due lance incrociate e coronate con al disotto un nodo di Savoia e in ciascuno dei quattro angoli una fiamma a tre lingue dì colore bianco; - rovescio: di colore azzurro , ornato da un nodo di Savoia posto nel secondo e nel quarto angolo e da un fascio posto negli altri due angoli , entrambi ricamati in oro e posti in diagonale; al centro, su tre righe e sempre ricamata in oro, recava l'iscrizione "GRU PPO SQUADRONI/NAZ.LI D ' AFRICA/"CAVALIERI DI NEGHELLI" . Il gagliardetto era anch 'esso di fomrn quadrata ed era ornato da frangia in oro. 408


Reparti di cavalleria coloniale Gruppo squadroni di cavalle1ia eritrea: costituito nel giugno 1935 a Godofelassi per raddoppio del preesistente "Squadrone indigeni dell'Eritrea ", erede dello "Squadrone di Cavalleria indigena Cheren" costituito il 18 febbraio 1894; l'unica insegna conosciuta attribuibile al reparto , adottata certamente negli anni precedenti la prima guerra mondiale, fu la già citata Bandiera tricolore di grandi dimensioni frangiata in oro con al centro lo stemma di Savoia coronato e racchiuso tra un ramo di quercia ed uno di a1loro, entrambi ricamati. I gmppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito ad Addis Abeba nel gi ugno ciel 1936 per trasformazione del gruppo squadroni di cavalleria e1itrea, fu sciolto definitivamente nel 1941 a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto , conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo, era quadrato , tagliato di rosso e di nero , recante al diritto il fregio della caval1eria coloniale ricamato in argento - due lance incrociate e coronate recanti al punto cli incrocio un tondino giallo profilato d'argento con il numero "I" al centro pure d ' argento-ed un nodo di Savoia in argento ricamato in ciascun angolo del drappo; al rovescio vi era l' iscrizione: PRIMO/GRU PPO SQUADRONI/CAVALLERIA COLONIALE" ricamata in argento. II gruppo squadroni di. cavalleria coloniale: costituito a Godofelassi nell'agosto del 1936 e scio.lto definitivamente nel 1941 a seguito degli eventi be11ici; il reparto ebbe in dotazione due gagliardetti, risalenti uno all'atto della costituzione e l'altro al 1939: - I O tipo: quadrato , bordato di frangia dorata, con il drappo diviso in quattro campi, il primo ed il quarto verdi, il secondo e il terzo gial1i, racchiusi da una cornice turchina; al centro vi era il freg io della cavalleria coloniale ricamato pure in oro - due lance incrociate e coronate recanti al punto di incrocio un tondino nero preofilato d 'oro con il numero "Il" al centro - con al disotto un nodo di Savoia in oro che sormontava un cartiglio di colore nero bordato in oro sul quale era ricamato , sempre in oro , il motto "OVE GALOPPO IMPERO" . - 2° tipo: questo gagliardetto, offerto dalla signora Vera de Paoli, fu consegnato al reparto il 23 g iugno 1940 a Sabderat nel Tessenei dal comandante le truppe de11 'Eritrea generale di divisione Vincenzo Tessitore; era quadrato , bordato da una frangia in argento e costituito da undici strisce ve1ticali, sei verdi e cinque scozzesi con al centro lo stesso fregio del gagliardetto precedente. m gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito nell' agosto del 1936 e sciolto definitivamente nel 1941 a seguito degli eventi bellici; anche questo reparto ebbe in dotazione due gagliardetti, risalenti uno all'atto della costituzione e l 'altro al 1939: -1° tipo: quadrato , di colore cremisi , bordato di frangia d 'argento e recante al diritto il fregio della cavalleria coloniale al centro ricamato pure in argento - due lance incrociate e coronate recanti. al punto di incrocio un tondino nero preofilato d'argento con il numero "3" al centro - con al disopra ]'iscrizione "CAVALIERI DELL'AMARA" e al disotto il motto "CELERRIME AD METAM " ; al rovescio vi era lo stemma di Savoia coronato sempre ricamato in argento; - 2° tipo : in lana, misurante centimetri 42 x 64, era costituito da tredici strisce verticali, sette celesti intenso e sei scozzesi, recante al centro del diritto lo s temma di Savoia senza corona e al rovescio lo stesso fregio, la stessa iscrizione e lo stesso m otto del gagliardetto precedente; la frangia era costituita da fili degl i stessi colori delle strisce, celesti e multicolori sui due lati esterni e solo multicolori sul lato opposto all' asta. IV gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito nell 'aprile del 1937 con uno squadrone del III gruppo e sciolto definitivamente nel 1941 a seguito degli eventi bellici; anche questo reparto, come i due precedenti , ebbe in dotazione due gagliardetti, risalenti uno all'atto della costituzione ed il secondo al 1939: - l O tipo: ne conosciamo due versioni, la prima tratta da un originale con un drappo rettangolare privo apparentemente di frangia e troncato di rosso e di azzurro con al centro un disco con il numero "4" sovrapposto a due lance incrociate, il tutto ritagliato nel panno giallo; la seconda versione , tratta da una cartolina, presentava un gagliardetto quadrato e privo di frangia, paitito cli rosso e d'azzun-o e recante al centro il fregio della cavalleria coloniale coronato ricamato in gia11o con il numero "4" al centro del tondino , che era dicolore azzurro;

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- 2° tipo: quadrato , era costituito da otto strisce verticali, quattro cremisi e quattro scozzesi, recante probabilmente al centro lo stesso fregio del gagliardetto precedente; la frangia era costituita da fili degli stessi colori delle strisce, cremisi e multicolo1i sui due lati esterni e solo multicolori sul lato opposto all'asta. Allo squadrone fu anche concessa in custodia la vecchia Bandiera tricolore che era stata del gruppo squadroni di cava)Jeria eritrea precedentemente alla prima guerra mondiale. V gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito a Gondar nel 1937 e sciolto definitivamente nel 1941 a seguito degli eventi bellici. Questo reparto, ebbe in dotazione addirittura tre diversi tipi di gagliardetto, due risalenti a11a costituzione ed il secondo al 1939: - 1° tipo 1937: rettangolare, con la base più corta dell'altezza ed ornato da frangia di fili multicolori, con il diritto di colore nero bordato da una larga fascia di colore cremisi e recante al centro lo stemma araldico coronato della città di Gondar - di rosso alla croce copta dorata, al capo di nero - con intorno , disposta a semicerchio , l'iscrizione "GRUPPO SQUADRONI DELL' AMHARA - 5°" ricamata in oro; il rovescio era di colore turchino con lo stemma di Savoia coronato al centro; - 2° tipo 1937 riprodotto da Italo Cenni: quadrato ed ornato da frangia in oro, con il diritto di colore nero racchiuso da una stretta cornice d'oro staccata dai bordi esterni del drappo e recante al centro lo stemma araldico della città di Gondar; il rovescio era di colore rosso con una grande croce bianca al centro, il tutto racchiuso da una cornice nera bordata internamente da un'altra cornice più stretta e in oro; - 3° tipo 1939: ricavato da una caitolina coeva, era quadrato, privo di frai1gia e costituito da otto strisce verticali , quattro scozzesi e quattro arancioni; gli eventuali ornamenti sono sconosciuti. VI gruppo squadroni di cavalleria colonfale "Lancieri degli Arussi": costituito ad Aselle nel Governo dell'Han-ar nel gennaio 1937 e sciolto definitivamente nell'aprile 1941. a seguito degli eventi bellici. Il gagliardetto di questo reparto, conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo, era a strisce verticali azzurre e scozzesi. VII gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito nel Governo di Galla e Sidama nel 1938 e sciolto definitivamente nel 1941 a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è tutt 'ora sconosciuto. VIII gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito ad Addis Abeba nel giugno 1938 e sciolto definitivamente nel l' aprile 1941 a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto del repaito era quadrato , guarnito di frangia dorata, con il drappo costituito da otto strisce verticali , quattro scozzesi e quattro gialle e recante al centro il numero "VIII" tra due lance di cavalleria incrociate, il tutto in oro. IX gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito in Eritrea nel 1938 con gli effettivi della Banda a cavallo del Tacazzè e confluito poi nel giugno dell'anno seguente nel TI gruppo squadroni; il gagliardetto è tutt'ora sconosciuto. X gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito a Gondar nel Governo dell'Amhara nel 1938 e confluito poi nel giugno dell'anno seguente nel V gruppo squadroni; il gagliardetto è tutt'ora sconosciuto. XI gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito ad Addis Abeba nel luglio 1938 e sciolto definitivamente nell'aprile del 1941 a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto del reparto era quadrato, privo di fran gia , con il diritto di colore arancione racchiuso da una fascia scozzese e recante al centro il fregio della cavalleria coloniale ricamato in oro ed il rovescio di colore bianco con una fascia orizzontale nera al centro sulla quale era ricamato in bianco il numero "XI". XII gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito ad Aselle nel Governo de1l 'Ha1nr nel luglio 1938 e sciolto alla fine del 1939 per confluire nel VI gruppo squadroni; il gagliai·detto è tutt'ora sconosciuto. XIII gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito nell'agosto 1938 e sciolto nell'estate dell ' an no seguente per confluire nella Banda a Cavallo "Auasc"; i] gagliardetto del reparto era quadrnto, ornato da frangia dorata e costituito da quattro righe ve11icali, due rosse e due scozzesi a trama bianca, gialla, rossa e nera, con al centro il fregio della cavalleria coloniale ricainato in oro e il numero "XJil" nel tondino nero . XIV gruppo squadroni di cavaUeria coloniale: costituito nel gennaio del 1939 ad Amba Gheroghis ne11' Amhara per cambio denominazione della "Banda dell'Amhara" e sciolto nel novembre 1941 a seguito degli eventi be11ici. Il reparto ebbe in dotazione due diversi tipi di gagliardetto; il primo tipo quadrato ed ornato da frangia dorata con il drappo che presentava le cai·atteristiche seguenti:

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- diritto: di colore bianco recante al centro una fascia orizzontale scarlatta sulla quale era riportato il numero "XIV" in argento; in ciascun angolo del drappo appariva una fiamma a tre punte di colore rosso; - rovescio: di colore rosso recante al centro, ricamato in oro, un fregio costituito da due "siét" e due "guradè" incrociati tra loro e sormontati dalla corona reale al disotto del quale, disposto a semicerchio, era ricamato in argento il motto" .....E. LA. MORTE. A. PARO. A. PARO ...." in lettere romane maiuscole; in ciacun angolo vi era una fiamma nera a tre punte. Il secondo tipo, sempre quadrato e sempre ornato da una frangia dorata, aveva le caratteristiche seguenti: - diritto: di colore bianco con una fascia orizzontale rossa al centro, sulla quale era ricamato in argento il fregio costituito da un teschio sovrapposto a due scimitarre incrociate; al disotto del fregio, disposto a semicerchio e ricamato con filo nero , vi era il motto "E LA MORTE A PARO A PARO" in lettere romane maiuscole; - rovescio: identico al diritto. XV gruppo squadroni di cavalleria coloniale: costituito nel Governo dell ' Amhara nell'agosto 1938 e sciolto definitivamente nel marzo 1941 a seguito degli eventi bellici. Il gagliardetto era in seta, misurava centimetri 67 x 70, era ornato da frangia dorata larga 5 centimetri ed era costituito da sei strisce orizzontali, tre scozzesi e tre verdi; era ornato al centro dalla cornetta con fiamma diritta a sette lingue sovrapposta a due lance incrociate con il numero "XV" in argento al centro del disco nero della cornetta. Al disotto del fregio un nastro bianco con l'iscrizione "XV GRUPPO SQUADRONI COLONIALI" in lettere verdi. Il rovescio era identico ma recava al centro l 'immagine di San Giorgio ricamata in argento che uccide il drago ricamato con filo di seta verde e argento XVI gruppo squadroni di cavaJJeria coloniale: costituito nello Scioa nel novembre 1938 e sciolto definitivamente nel marzo 1941 a seguito degli eventi bellici; il gagliardetto è tutt' ora sconosciuto.

Reparti

di Artiglieria

Nel periodo 1935-1939 l'artiglieria del Regio corpo ebbe in tutto 23 gruppi - numerati progressivamente dall 'I al XXIII ed ognuno costituito in media da tre batterie - un certo numero di gruppi di artiglieria da posizione ed autotrainati ed alcune compagnie cannonieri; allo scoppio della seconda guerra mondiale vennero costituW altri gruppi di artiglieria , il XXV, ìl XLIII, ì1 LXXXVI , il C ed il CIV. Nel 1935 tutti i gruppi di artiglieria someggiata ebbero un modello unico di gagliardetto di forma quadrata e di colore giallo, ornato dal fregio dell 'artiglieria da montagna ricamato in nero al centro, con il numero romano del gruppo ricamato anch'esso in nero nel tondino della cornetta.

Bande Per la campagna del 1935/36 vennero costituite, attraverso arnfolamento di personale escluso per vari motivi dai battaglioni regolari indigeni oppure di elementi ostili al regime del Negus , quali le popolazioni del Tigrai ed i Galla, numerosissime Bande di fanteria e di cavalleria; di seguito sono riportati i dati relativi solo a quelle unità delle quali si conosce l'insegna. - Bande e gruppi bande di fanteria Banda irregolare "Harti": costituita nel giugno del 1940 in Somalia e conosciuta anche come "Banda Gianni" dal nome del suo comandante capitano Gastone Gianni, la banda ebbe in dotazione un gagliardetto ricavato da una fasc.ia distintivo, lungo circa 65 centimetri e costituito da tredici strisce verticali , sette rosse e sei verde scuro, con l'estremità flottante guarnita da una frangia di lana rossa; al centro vi era l'iscrizione "Banda Gianni" ricamata con filo verde scuro. Bande irregolari dell' Ambassel: costituite nell'estate del 1936, furono incorporate nel gruppo "Bande Uollo Ambassel" nel 1938 ed ebbero due diversi tipi di gagliardetto, il primo di forma triangolare e di colore rosso , recava al diritto una testa di leone di colore bianco posta al centro, mentre ]ungo il bordo superiore 411


era ricamata I 'iscrizione "BANDE IRREGOLARI AMBASSEL" che era riportata in lingua amharica anche lungo il bordo inferiore; il rovescio era interamente di colore rosso. Il secondo tipo era simile ma con l 'isc1izione "BANDE IRREGOLARI/AMBASSEL" posta su due righe al diritto mentre il rovescio era tricolore con lo stemma di Savoia privo di corona. Banda ÌlTegolare di Massaua: costituita a Massaua nel 1935 e sciolta l'anno seguente per conflutre nel XXXVI battaglione coloniale. Il gagliardetto era costituito da una fiamma triangolare di colore bianco con una fascia orizzontale marrone al centro, sulla quale era riportata la scritta "MASSAUA" ritagliata nel panno bianco. Banda irregolare dello Scioncorà: costituita nello Scioa nel 1938 e disciolta due anni dopo. Il gagliardetto era di forma rettangolare troncato di bleu e dì rosso, con tre piccoli fasc:i affiancati con le lame rivolte all'asta, ricamati in bianco al centro della parte superiore. Bande irregolari delJ 'Uollo: costituite a Dessiè nel1 'Amhara nell'estate del 1936 ed incorporate poi nel 1938 nel "Gruppo Bande Uollo Ambassel" già citato. Il gagliardetto aveva forma triangolare con frangia in oro ed aveva il diritto di colore verde con l'isc1izione "BANDE/IRREGOLARI/UOLLO" ricamata in bianco su tre righe mentre il rovescio era tricolore con un piccolo stemma di Savoia privo di corona al centro. Gruppo bande irregolari di Ras Hailù TecJ amanot: costituito nel maggio 1936, il gruppo comprendeva cinque bande i1Tegolari, le prime quattro delle quali prendevano il nome dall'insegna che la distingueva ovvero: Kai Bandera - band.iera rossa -Tucur Bandera - bandiera nera - Necc Bandera - bandiera bianca ed Arungade Bandera - bandiera verde; la quinta banda, detta "Ociafò Bandera", prendeva invece il nome dal vecchio fucile Wetterly con la quale era annata che gli abissini chiamavano appunto "ociafò". Sulle bandiere in questione, che erano probabilmente di forma quadrata e di dimensioni simili a quelle di un normale gagliardetto, non vi era a quanto risulta alcun fregio o iscrizione. Gruppo Bande dell 'altopìano: costituito in. Eritrea nel 1935 riunendo le bande di Cheren, dell'Hamasien, del Seraè e dell'Acchelè Guzai, fu sciolto nel novembre del 1941. Il gagliardetto del gruppo era di forma rettangolare e di colore bianco attraversato da una fascia orizzontale azzurra, sulla quale era riportata in lettere rosse la sigla "G .B .A.''; le bande che componevano il gruppo conservarono probabilmente le insegne che avevano in dotazione fino dal 1933. Gruppo Bande del Bassopiano Occidentale: costituito nel 1935 riunendo le bande del Barca, del Gasc Setit e del Tessenei, il gmppo mutò denominazione nel 1939 assumendo quella di "III Gruppo Bande Confinarie Bassopiano Occidentale" ed in seguito que11a di "IV Gruppo Bande di Frontiera del Galla e Sidama". L'unico gagliardetto conosciuto è quello appartenente al III Gruppo Bande Confinarie Bassopiano Occidentale, una semplice fiamma triangolare frangiata d'argento e troncata di bianco e di nero. II gruppo Bande di Frontiera del Galla e Sidama "Akobo": costituito nena zona di Balco nel Galla e Sidama nel 1938 per cambio denominazione del "VII gruppo Bande Dubat" fu sciolto nell'estate del 1941. Il gag) iardetto era di forma triangolare, di panno verde con al centro l'iscrizione 1icamata in oro "Il GRUPPO BANDE". Gruppo Bande Inegolari "Uollo Ambassel": costituito nel luglio del 1938 riunendo le bande irregolari dell'Uollo e quelle dell' Ambassel, fu sciolto nel luglio del 1941. Il gagliardetto del gruppo era rettangolare, di colore rosso e recava al diritto l'iscrizìone "GRUPPO/BANDE IRREGOLARI/UOLLO AMBASSEL" ricamata in bianco su tre righe, con il falco ricamato tra le parole "BANDE" e "IRREGOLARI"; il rovescio era tricolore con al centro lo stemma di Savoia privo di corona. - Bande e gruppi bande a cavallo Banda a cavallo "Auasc": costituita ad Entotto nello Scioa nell'autunno del l 938 ed organicamente inquadrata nella P.A.I., fu sciolta nel gennaio del 1940. La banda aveva in dotazione un gagliardetto attualmente conservato presso il Museo di CavalJeria e d'Africa "Principe di Aragona - Due Sicilie" di Siracusa, la cui forma era del tutto inusuale, una fiamma a tre punte di colore azzurro racchiusa da una cornice in oro e fran giata di nero, recante al centro il fregio ricamato in oro costituito eia una testa di cavallo sormontata da una stella e sovrapposta a due sciabole incrociate, il tutto racchiuso da due rami di alloro; all'esterno dei rami era ricamata sempre in oro l'iscrizione "BANDA-A CAVALLO - AUASC-"; nel primo, nel secondo e nel 412


quarto angolo del drappo vi erano delle fiamme di colore bianco - primo e terzo - e scarlatto nel quarto. Il drappo , guarnito da un fiocco Ln seta nera ad ogni punta , era fissato mediante tre passanti di stoffa ad un'asta sormontata da una freccia al disotto della quale erano saldate la croce copta e la mezzaluna ed era appesa una coda di cavallo nera. Banda a cavallo "Buriè": costituita oell' Amhara nel 1937 e facente parte del "Gruppo Bande del Goggiam", fu sciolta nel maggio del 1941 a seguito degli eventi bellici. La banda possedeva un gagliardetto di forma rettangolare a coda di rondine troncato di arancione e di azzurro . Banda a cavallo dell' Amhara: costituita a Roma nel maggio 1937 per cambio dj denomin.azjone della Banda a cavallo dell 'Eritrea , fu poi trasformata in "XIV Gruppo Squadroni di Cavalleria Coloniale" nel dicembre del 1938 . Il gagEardetto , esegu ito su disegno del capitano Caccia Dominioni, fu consegnato alla banda da S.M. la Regina Elena nel maggio del 1937 in occasione della grande parata tenutasi nel primo anniversario della fondazione de]] 'Impero; di forma rettangolare, presentava le caratteristiche seguenti: - diiitto: di colore bianco, recante al centro ricamato i.n argento il fregio costituito da due "sièt" e da due "gmadè" sormontati dalla corona dalla quale pendevano due nastii sagomati rossi orlati in argento; al disotto de] fregio, vi era un cartigho rosso bordato d'argento con i] motto "E LA MORTE A PARO A PARO" in lettere nere mente in ciascun angolo del drappo vi era una piccola fiamma rossa a tre punte; - rovescio: identico ma con al centro, su due righe, l'iscrizione ricamata in nero "BANDA A CAVALLO/ DELL' AMHARA" ; Raggruppamento Bande Amhara a cavallo: costituito a Gondar nell'Amhara nel febbraio del 1940 e disciolto ne11'apri1e 1941 era composto da cinque bande. Il raggruppamento ed ognuna delle cinque bande ebbero in dotazione un gagliardetto , ovvero: - Raggruppamento: tricolore di fo1ma rettangolare tagliato a coda di rondine, recava al dixitto l'iscrizione ricamata in argento su quattro righe "GRUPPO BANDE/ AMHARA/A/CAVALLO" e al rovescio il cavallino rampante sempre in argento con al disotto il motto "semper alterius". - ia Banda: gagliardetto triangolare costituito da tre righe verticali di colore bianco, rosso e nero. - 2a Banda: gagliardetto tagliato a coda di rondine costituito da righe orizzontali rosse e nere. - 3a Banda: gagliardetto tagliato a coda di rondine costituito da righe orizzontali bianche e rosse. - 4 3 Banda: gagliardetto tagliato a coda di rondine costituito da righe orizzontali bianche e cremisi. - 5" Banda: gagliardetto tagliato a coda di rondine costituito da righe verticali bianche e rosse . - Bande Commissariali e Residenziali A seguito de11 'occupazione dei nuovi territori neU ' Africa Orientale Italiana vennero costituiti i cinque Governi ed il Governatorato di Addis Abeba poi trasformato in Governo dello Scioa, a loro volta 1ipartiti in Commissaiiati di Governo (49), Vice Commissai·iati (2), Residenze (169) e Vice Residenze (129) . I1 Commissariati e le Residenze avevano alJe loro d ipendenze un reparto di gendai·mi indigeni detti "Zabegnà" che costituivano la "Banda Commissariale " oppure la "Banda Residenziale": di seguito ripo1tiamo i dati ad oggi conosciuti relativi ai gagliardetti delle sole Bande dell'Eritrea. - Corpo delle Bande di Commissariato del Governo de]] 'Eritrea: costituito con Decreto Governat01iale del 26 giugno 1937 in sostituzione delle Bande Commissariali, il corpo venne poi sciolto il 22 giugno del 1939 ma subito ricostituito il 20 novembre di queU'anno: ognuno degli 11 gruppi , conispondenti ciascuno ad un Commissariato, ebbe in dotazione un gagliardetto di forma quadrata privo di frangia e misurante 40 centimetri per lato, il cui diritto era de] colore stabilito per ogni commissariato con al centro l'isciizione ricamata in oro su tre righe: "CORPO GUARDIE/DI/COMMISSARIATO" , al disotto della quale era ricamata, sempre in oro la denominazione del gruppo, ad esempio "GRUPPO/DI/ADIGRAT"; tra le due isctizioni era ricamato moro un fregio a volute. 11 rovescio presentava invece il tticolore con lo stemma di Savoia coronato. I colori dei gagliardetti erano i seguenti: - Gruppo di Adi Caiè (Acchelè Guzai): rosso con una fascia tricolore al centro. - Gruppo di Adi Ugri (Seraè): nero. 413


-

Gruppo di Adigrat (Tigrai Orientale): cremisi. Gruppo di Adua (Tigrai Occidentale): troncato di rosso e di azzurro. Gruppo di Agordat (Bassopiano Occidentale): rosso granata. Gruppo di Alomatà (GaJla): scarlatto. Gruppo di Assab (Danca1ia-Aussa): verde con una fascia tricolore al centro. Gruppo di Cheren (Cheren): quattro righe orizzontali, due rosse e due bleu. Gruppo dell 'Hamasien (Hamasien): quattro righe verticali , due gialle e due cremisi . Gruppo di Macallè (Macallè): quattro righe ve1ticali , due gialle e due verdi . Gruppo di Massaua (Bassopiano Orientale): verde. Gruppo di Uolcait (Uolcait): troncato di nero e di verde.

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REGIO CORPO DI TRUPPE COLONIALI DELLA TRIPOLITANIA E CIRENAICA POI REGIO CORPO TRUPPE LIBICHE Il Regio Decreto n .47 del 22 gennaio 1914 sancì la oascita del Regio Corpo di truppe coloniali per la Tripolitania e per la Cirenaica stabilendo che pur essendo unico l 'ordinamento amministrativo della colonia libica, ciascuno dei due governi doveva disporre di proprie forze miljtari. Questa situazione durò fino al 12 settembre 1935 quando a seguito del Regio decreto n. 2016 i due organismi vennero fusi per dare vita ad un' unica entità, il "Regio Corpo Truppe della Libia " che rimase in vita fi no al 1939 quando, a seguito di un a1tro Regio decreto datato 9 gennaio che concedeva alla popolazione indigena musulmana delle quattro provincie di Tripoli, di Misurata, di Bengasi e di Derna la cittadinanza italiana, le forze militari cessarono di essere "coloniali" , divennero a tutti gli effetti nazionali e andarono a costituire il "Regio Corpo Truppe Libiche" (Regio decreto n.132 del l O luglio 1939). Per quanto riguarda le insegne dei vari reparti libici nel 1933 vennero regolamentare solo quelle relative al Regio Corpo di truppe coloniali della Tripolitania; il decreto n. 100 emanato dal Comando R.C.T.C. in data 1° luglio recitava quanto segue: "Allo scopo di definire il diritto all'uso dei gagliardetti dei reparti del R.C.T.C. di uniformarne lefoggie, e di disciplinare gli onori ad essi dovuti, il Ministero delle Colonie ha sanzionato le proposte di questo comando, stabilendo che: 1 °) - I reparti che debbono essere dotati di gagliardetto sono: divisione CC.RR. 1 battaglione cacciatori Gruppo squadriglie autoblindate XVII battaglione eritreo XIX battaglione eritreo Il battaglione libico lii battaglione libico V battaglione libico Vl battaglione libico 1 ° squadrone sa vari 2 ° squadrone savari J O gruppo .spahis 3° gruppo spahis I gruppo sahariano Il gruppo sahariano !Il gruppo sahariano IV gruppo sahariano V gruppo sahariano VI gruppo sahariano V!J gruppo sahariano batteria libica 2" batteria Libica 3a batteria libica 2°) - l colori, le foggie, le dimensioni, le legende di ciascun gagliardetto sono quelle che appaiono dagli specchi e dalle tavole qui unite. 3°) - Ai gagliardetti sono dovuti i seguenti onori: a) - i reparti a piè fermo salutano il proprio gagliardetto prendendo la posizione di attenti al comando del capo al segnale di attenti suonato una sola volta dal trombettiere b) - i reparti in marcia salutano il proprio gagliardetto con l'attenti a destr ( o sinistr) ordinato successivamente per plotone nelle unità superiori al plotone;

r

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c) -

i militari isolati salutano il gagliardetto del proprio reparto con. le fanne prescritte al n.130 del rego-

lamento di disciplina militare per il R. Esercito. Da parte dei militari isolati il saluto al gagliardetto di altri reparti è atto di cortesia . Da quanto sopra, appare che il gagliardetto non deve essere considerato come bandiera, stendardo o labaro delle.forze armate dello stato, ma insegna di reparto e come tale deve avere - specie se decorato al V.M. - alto valore simbolico e prestigio . Dovrà quindi essere conservato presso il comando di reparto in modo decoroso e con tutte le forme di rispetto, ed essere usato solo quando l'intero reparto, o la maggior parte di esso, esca in armi. Per quanto si riferisce ai gagliardetti dei Fasci richiamo il foglio d'ordini n.3 del 20febbraio 1931 ". Le caratteristiche dei gagliardetti prescritti dal decreto erano le seguenti: - battaglioni di fanteria eritrei e libici: drappo quadrato , misurante 40 centimetri per lato e ornato da una frang ia in argento larga 5 centimetri, recante al centro il fregio della fanteria indigena in argento - una cornetta coronata sovrapposta a due fucili incrociati, con il numero romano del battaglione in nero nel tondino - largo e alto 20 centimetri. - squadron.i Savari ~ gruppi Spahis: quadrato, misurnnte 40 centimetri per lato ed ornato da una frangia in argento larga 5 centimetri, recante al centro il fregio della cavalleria indigena in argento - una cornetta coronata sovrapposta a due lance incrociate, con il numero arabo dello squadrone o del gruppo in nero nel tondino - largo e alto 20 centimetri. - gruppi Sahariani: rettangolare, tagliato a coda di rondine misurante 60 centimetri di lunghezza e 40 di altezza ed ornato da una fra ngia in argento larga 5 centimetri , recante al centro il fregio dei gruppi in argento - una cornetta con fiamma diritta sovrapposta a due sciabole incrociate, con il numero romano del gruppo in nero nel tondino - largo e alto 20 centimetri. - batteria libiche: quadrato, misurante 40 centimetri per lato ed ornato da una frangia in cordoncino di seta nera larga 5 centimetri, recante al centro il fregio d'artiglieria indigena in oro - un'aquila poggiata su una cornetta posta su due cannoni incrociati - con il numero romano della batteria pure in oro nel tondino nero. - divisione carabinieri reali: quadrato, misurante 40 centimetii per lato ed ornato da una frangia in oro larga 5 centimetri, recante al centro il fregio dell'Arma - una granata in argento con le cifre "V.E." inti·ecciate in oro nella bomba e la fiamma ricamata i_n oro - largo e alto 20 centimetri . - battaglione càcciatori (nazionali): quadrato, misurante 38 centimetri per lato e privo di frangia, recante al centro il fregio della fanteria indigena in argento - una cornetta coronata sovrapposta a due fucili incrociati , con il numero romano "I" in nero nel tondino - largo e alto 20 centimetri . - gruppo squadriglie autoblindate (nazionali): quadrato , misurante 38 centimeti·i per lato privo di frangia e recante al centro il fregio della specialità in argento - una granata a fiamma diritta sovrapposta a due cannoni incrociati con al disotto il profilo di un caITo aimato - largo e alto 20 centimetri. Tutti i gagliai·detti citati erano dotati di asta in legno alta 2 metri e 18 centimetri con calciolo in feJTo lucido e freccia in ottone dorato lavorata a traforo, nella quale appariva un ti·ofeo diverso a seconda della specialità sempre però sormontato da una steJla raggiante a cinque punte; i reparti di fanteria avevano due fucili incrociati, le batterie due cannoni in croce ed i cai·abinieri una sciabola ed un fucile incrociati. I reparti di cavaJleria usavano invece una semplice lancia da cavalleria in legno alta 2. metri e 75 centimetii con puntale e calciolo in feITo lucido , mentre i battaglioni cacciatori ed il gruppo squadriglie autobhndate erano dotate di una lancia simile ma alta solo 2 metri e 18 centimetri e con un puntale di modello diverso dagli altri, sempre in fe1To lucido ma dotato di fermo alla base. Il sistema di attacco dei gagliardetti all'asta, tipico dei reparti libici, era caratterizzato da una striscia di cuoio nero cucita lungo il bordo del drappo e munita d i quattro fori nei quali venivano infilati i corrispondenti anelli d'ottone avvitati all'asta; fatto ciò, nei quattro anelli veniva infilata, forzandola, una bacchetta di cuoio, più raramente di metallo, che teneva così fermo il drappo all'asta. 416


A questo sistema facevano eccezione , almeno stando alla circolare citata, i battaglioni cacciatori ed il gruppo squadriglie autoblindate, tutti reparti costituiti da nazionali, per i qual i "l'attacco ali' asta è costituito da quattro anelli di cuoio nero investito in appositi alloggiamenti dell'asta stessa" Alcuni di questi gagliardetti sono attualmente conservati presso i musei o presso collezioni p1ivate; il Museo dell a Fanteria di Roma possiede tra gli altii, tre gagliardetti appaitenuti al XVII, al XVIII ed al XIX battaglione eritreo dì stanza in Libia , il cui aspetto, pur rispecchiando perfettamente quanto prescritto dall'ordine del luglio 1933, presenta alcune caratteristiche non indicate nel documento, quali ad esempio il fregio centrale dipinto con vernice ad olio argentata ed .il numero dipinto in nero nel tondino; per i gagliardetti di cavalleria al contrario , i fregi, i numeri e i motti erano eseguiti in ricamo con filo d'argento . Al contrario di quanto stabilito , anche i reparti di cavalleria e d'artiglieria usarono in effetti la stessa asta e la stessa freccia decorata con il fucile e la sciabola incrociati prescritta per i carabinieri . Nella primavera del 1939 il Comando del Regio Corpo Truppe della Libia (Archivio Ufficio Storico, Diari Storici 40/30 - Comando Regio Corpo Truppe della Libia- Stato Maggiore - Servizi, 21 aprile 1939) pubblicava la tabella dei colori delle fasce distintivo e quindi dei gagliardetti in dotazione ai "reparti R .C .T.L. ed ai reparti eritrei della Libia " ovvero ai battaglioni "bis" e "ter" che erai10 i seguenti: • I battaglione libico "bis": nero con fascia centrale bianca. • II battaglione libico "bis": azzurro con fascia centrale bianca. • III battaglione libico "bis" : rosso con fascia centrale bianca. • V battaglione libico "bis": scozzese con fascia centrale bianca. • VI battaglione libico "bis " : nero con fascia centrale bianca profilata di cremisi. • VII battaglione libico "bis": pa1tito di crem.isi e di azzurro con fascia centrale bianca. • VIII battaglione libico "bis" : partito di cremisi e di nero con fascia centrale bianca. • IX battaglio ne libico "bis" : partito di verde e di nero con fascia centrale bianca. • II battaglione libico "ter": azzmTo con fascia centrale verde . • V battaglione libico "ter": scozzese con fascia centrale verde; • VI battaglione libico "ter": nero con fasc ia centrale verde profilata di cremisi. L'anno seguente il Ministero dell'Africa !tal iana sollecitava, tramite 1 Ufficio Militare, una risposta da parte del Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale del Governo Generale della Libia in merito ai dati richiesti relativi ai gagliardetti in uso presso i repaiti libici, inviando un dispaccio datato 1 I febbraio; (Ministero dell'Africa Italiana, Ufficio M ilitare, n. 904043/I d i prot.) I' 11 aprile seguente gi ungeva larisposta (Governo Generale della Libia, Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale, Stato Maggiore, n.03/201662/0.M.) che recitava quanto segue: "! dati relativi ai "gagliardetti tipo" in uso presso i reparti coloniali italiani tratti dai vecchi reparti eritrei non possono essere adottati per i gagliardetti dei reparti libici, in quanto questi ultimi sono di dimensioni e colori diversi. Per quanto precede e come richiesto col foglio cui si risponde si trasmettono, allegati, i dati completi riguardanti i "gagliardetti tipo" in uso presso le unità libiche di pace e per quelle previste per mobilitazione."' Al dispaccio erano acclusi tre allegati che descrivevano in dettaglio i gagliardetti in uso a quella data presso i reparti libici e che smentivano, almeno parzialmente, i dati conten uti nel decreto del 1933 che subì certamente delle modifiche negli anni seguenti e che riportavano alcuni dei colori prescritti l'anno prinrn per i battaglioni "bis" e "ter"; il testo degli allegati - che comprendevano anche due tavole a colori in cui erano .raffigurati i gagliardetti dei battaglioni del tempo di pace , di mobilitazione e di nuova costituzione ed infine quelli degli spah.is - fu il seguente: "Allegato n .1 al.foglio 03/201662 in data 11/4/1940-XVlll con un disegno del gagliardetto tipo dei battaglioni di .fanteria libica.

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GAGLIARDETTO TIPO DEI BATTAGLIONI DI FANTERIA LIBICA. Desc1izione particolareggiata - forma: quadrata - dimensione: cm. 40 x 40 -drappo di panno bordato su tre lati con frangia in oro alta cm. . 5 - sulla faccia diritta porta, ricamato in oro, il fregio per fanteria che sormonta il nominativo del battag Lione pure ricamato in oro . Sul rovescio porta, ricamato in oro in cifre romane, il numero del battaglione ( dirnensione di cm . 20) -asta alta m. 2,18 - lancia di metallo dorato con al centro due fucili incrociati, sormontati da una stella a cinque punte. Dimensioni: altezza della lancia propriamente detta: mm.165 altezza del basamento: (sfera di giunzione compresa) mm.65 altezza totale della lancia: mm,. 230 larghezza massima: mm.80 - puntale inferiore di rnetallo lucido. Dimensioni: altezza: mm.100 dianietro: mm .28 "Allegato n. 2 a/foglio 03/201662 in data 1)/4/1940-XVIII con un disegno del gagliardetto tipo dei gruppi squadroni di cavalleriaa.

GAGLIARDETTO TIPO DEI GRUPPI SQUADRONI DI CAVALLERIA ( spahis - savari) Descrizione particolareggiata - forma: quadrata - dimensione: cm.. 4() x 40 - drappo di panno bordato su tre lati con frangia in oro alta cm . 5. Sulla faccia diritta porta, ricamato in oro, il fregio della cavalleria libica di cm . 20 x 20, con il numero del gruppo in c(fre roma71:e, ricamato in nero nel tondino . Sul rovescio porta, ricamato in oro in cifre romane, il numero del gruppo (dimensioni cm. 20) -asta m.2,75 - lancia a puntale allungato di metallo argentato: dimensioni: altezza del puntale propriamente detto: mm.85 altezza totale della lancia a puntale mm. 210 diametro: mm.30 - puntale inferiore di m.etallo lucido. altezza: m.m. 100 diametro: mm. 30 "Allegato n.3 al foglio 031201662 in data 1114/1940-XVIII.

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Reparto Numero e nome Btg. "Zuara" (l) Btg. "Orfella" (JJ) Btg. "Nalut" (III) Btg. "Ghibla" (V) Btg. "Gefara" (VI) Btg. "Buerat" (VII) Btg. "Bardia" (VIIl) Btg. "Agedabia" (IX) Btg. "Nufilia" (X)

Caratteristiche distintive dei gagliardetti

III gr. sqdcfr. Spahis

Colore nero Colore azzurro Colore rosso Colore scozzese Colore nero con striscia centrale longih1dinale cremisi, alta 15 cm. Colore cremisi con 4 strisce verticali azzurre Colore cremisi con 4 strisce verticali nere Colore nero con 4 strisce verticali verdi Colore cremisi con 4 strisce verticali azzurre e con una striscia longitudinale bianca al centro, a lta I O cm. Colore crem1s 1 con 4 strisce verticali nere e con una striscia longitudinale bianca al centro, alta 1O cm. Colore cremisi con striscia longitudinale verde al centro, alta l O cm. Colore azzurro con striscia longitudinale verde a l centro, alta 10 cm. Colore nero con striscia longitudinale bianca al centro, alta IO cm. La striscia bianca porta nei due lati (superiore ed inferiore) una bordatura di colore cremisi alta cm.5 Colore crem isi con 4 strisce verticali azzurre e con una striscia longih1dinale bianca al centro, alta I O cm. Colore cremisi con 4 strisce verticali azzuffe e con una striscia longih1dinale bianca al centro, alta I Ocm. Colore nero con striscia longitudinale verde al centro, alta IO cm Colore rosso con striscia longitudinale verde al centro, alta I Ocm Colore nero con striscia longih1dinale bianca a l centro, al ta I O cm. La striscia bianca porta nei due lati (superiore ed inferiore) una bordatLu-a di colore cremisi alta cm.5 Colore scozzese con strisc ia longih1dinale bianca al centro, alta 1O cm. Colore rosso Croce bianca che divide il drappo in quattro riquadri con fiamme agli angoli riproducenti i colori degli squadroni Colore rosso con striscia longih1dina le bianca a l cenlrn, alta cm .

IV gr. sqdr. spahis

Colore rosso con striscia longitudinale verde al centro, alta cm. 1O

Btg. "Derna'' (Xl) Btg. "Mergheb" (IV) B tg. " Zemzem"(XIII) Btg. Tarhuna"(XVII)

Btg."Soffegin"(XIX) Btg. " Barce" (XII) Btg. Sorman" (XJV) Btg.".Jefren" (XV) Btg. "Azizia" (XVI)

Btg."Garian"(XVIII) I gr. sqdr. Spahis Il gr. sqrd. savari

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Come abbiamo già avuto modo di notare jl documento parla di "gagliardetti tipo" in uso presso Le unità Libiche di pace e per quelle previste per mobilitazione." confermando l'ipotesi che fossero queUi di uso effettivo i quaa quelli del 1933, subirono poi alcune varianti quali l'uso l'oro al posto dell'argento per i ricami e la frangia ed il numero del battaglione posto sul rovescio; l'unica variante apportata nel 1940 avrebbe dovuto quindi essere, oltre all'adozione dei gagliardetti per i battaglioni mobilitati , quella del nominativo del reparto ricamato in oro e in caratteri corsivi al disotto del fregio sul diritto del gagliardetto, come testimon i.erebbe il disegno relativo a quello del ill battaglione "Nalut" allegato al dispaccio; a questo riguardo, avendo avuto la possibilità di esaminare attentamente tutti gli esemplari conservati presso il Museo della Fanteria di Roma, il cui ottimo stato di conservazione fa pensare che facessero parte di una fornitura ai reparti poi non effettuata, dubitiamo dell'effettiva attuazione di questo provvedimento, in quanto nessuno dei Gagliardetti in questione riporta il nome del proprio battaglione ricamato sul diritto. Tutti i Gagliardetti in questione inoltre presentano il fregio della specialità ricamato in oro applicato sia al diritto che al rovescio del drappo, con il tondino di colore rosso al centro del quale spicca il nwnero identificativo ricamato col filo di seta nero con un 'unica eccezione, costituita dal gagliardetto del IV Battaglione , il cui tondino è di tessuto clorato. ]j , pur simili

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Nell'estate del 1941 sorse la necessità di assegnare i gagliardetti ai battaglioni di fanteria di. nuova costituzione - XXX, XXXI, XXXII, XXXIII, XXXIV, XXXV e XXXVII - e a questo scopo il Comando Superiore delle Forze Armate dell'Africa Settentrionale inoltrò la relativa richiesta di concessione (Governo Generale della Libia , Comando Superiore delle Forze Armate deU' Africa Settentrionale, Stato Maggiore , n.03/2207 di prot. O.M. del 19 maggio) all' Ufficio Militare del Ministero dell' Africa Italiana: "Il comando Regio corpo truppe libiche ha chiesto che ai battaglioni libici di nuova costituzione sia concesso un gagliardetto. Questo comando concorda nella proposta . Trasmette, per gli incombenti di competenza a codesto Ministero in duplice copia: - specchio descrittivo indicante i dati relativi alle caratteristiche del gagliardetto in oggetto; - tavola prospettiva relativa alle caratteristiche suddettte ." L' Ufficio Militare, per rispondere alla richiesta redasse un promemoria per il suo capo ufficio il cui contenuto era il seguente: "PROMEMORIA PER IL SlG. CAPO UFFICIO MILITARE OGGETTO: Gagliardetti per i reparti libici di nuova costituzione. Il Comando Superiore F.AA .S ., su proposta del R .C .T.L., ha chiesto che sia assegnato il gagliardetto ai battaglioni libici di nuova costituzione indicando all'uopo un tipodi gagliardetto (allegato 1) con caratteristiche ugiuali a quelli già in adozione per i battaglioni libici del tempo di pace. Il gagliardetto proposto, come appare dal disegno allegato 1 e mancando indicazioni al riguardo, senibrerebbe cremisi per tutti i battaglioni di nuova costituzione con la sola diversità del numero del btg. I btg. del tempo di pace e quelli previsti per la mobilitazione erano già dotati di gagliardetto con i colori della fascia distintivo . Quelli dei btg. di mobilitazione differivano dagli altri per una striscia longitudinale bianca o verde (alta 10 cm.) che taglia a metà il drappo (vedasi allegati 2 e 3). I colori del drappo ripetono quelli dei reparti di pace (dai quali probabilmente erano stati filiati) ad eccezione eh quello del nuovo IV btg. "Mergheb " (cremisi) che si ritiene fosse il colore del disciolto vecchio IV btg. libico . Adottando il gagliardetto ora proposto per i nuovi btg.: - a) - non verrebbe rispettato il principio applicato in precedenza di dare caratteristiche diverse ai gagliardetti dei btg . del tempo di pace da quelli di mobilitazione; - b) - non verrebbe più osservato il principio , stabilito per le fasci e distintivo, di dare colori diversi ad ogni reparto; - c) - qualora si ad.divenisse ad una assegnazione di fascia distintivo per ogni nuovo btg. vi sarebbe discordanza tra il colore della fascia e quello del drappo. Quanto sopra si espone alla Vostra considerazione proponendo, allo scopo di partire sempre possibilmente da basi tradizionali e di dare una logica conseguenza alle modifiche successive in materia: 1 ° - di chiedere al C.S.FA .A .S. se vuol dotare di fascia e di quale colore i nuovi btg .; 2° - di adottare d i conseguenza gli stessi colori per i rispettivi gagliardetti; 3° - di conservare ai nuovi gagliardetti la striscia longitudinale (bianca , verde o di altro colore) già in uso per distinguere i battaglioni di mobilit. da quelli di pace."

Alla lettera vennero allegati la descrizione dettagliata dei gagliardetti - che non si discostava affatto da quella del 1940 - ed un disegno del diritto e del rovescio del drappo del XXX battaglione di nuova formazione preso a modello per tutti gli alui, come afferma la legenda in calce al bozzetto: "PER TUTTI I BATTAGLIONI LIBICI DI NUOVA COSTITUZIONE"; anche il disegno non si discostava da quelli stabiliti l ' anno precedente se non per 1' iscrizione del rovescio che recitava ora ad esempio: "XXX BTG ." in caratteri romani maiuscoli di colore bianco . Questa è l'ultima notizia in proposito che è stato finora possibile rintracciare tra le carte d'archiv io; no n sap420


piamo quindi se e quando il Comando Superiore rispose a queste richieste, quali furono i colori assegnati ai battag1ioni di nuova formazione, che tra l'altro saranno tutti disciolti di Jì a poco: 1'unica testim01ùanza a questo riguardo è costituita dal gagliardetto appartenuto al XXXV battaglione attualmente conservato presso la Sede dell'Accademia Militare di Modena all'interno di una cornice per cui ne è visibile solo il rovescio costituito da cinque strisce verticali - tre d:i colore verde e due di colore cremisi - al centro del quale vi è il numero "XXXV" di colore bianco. Nel gennaio del 1943 il Comando Regio Corpo di Truppe Libiche iniziò la raccolta delle Bandiere e dei Gagliardetti appartenenti ai propri reparti di fanteria e dj cavalleria per sottrarli alla cattura ed inviarli in Italia, dove sarebbero stati custoditi presso il Museo storico allestito dal Ministero dell'Africa ltal iana, per essere poi eventualmente ridistribuiti ai reparti qualora le sorti della guen-a volgessero di nuovo a nostro favore. Gli invii si susseguirono da gennaio a maggio del 1943 e furono i seguenti: - 2 gennaio (Comando Regio Corpo Truppe Libiche-Ufficio Stato Maggiore-Sezione O.M., prot. n. 02/6): "Scortato dal Ten . Col . Ragusa di questo R. Corpo invio lo stendardo del 1 ° Reggimento Artiglieria Coloniale, per il Museo Storico di codesto Ministero"; - 2 gennaio (Comando Regio Corpo Truppe Libiche-Ufficio Stato Maggiore-Sezione O.M., prot. n. 02/7): "Scortato dal Ten. Col. Ragusa di questo Comando invio la bandiera del R. Corpo Truppe Libiche per la conservazione presso codesto Ministero"; - 5 gennaio (Comando Regio Corpo Truppe Libiche-Ufficio Stato Maggiore-Sezione O .M. , prot. n. 02/29): "A mezzo del Ten. Col . Ragusa invio i gagliardetti dei disciolti reparti di cavalleria libica di cui all 'unito elenco per il Museo storico di codesto Ministero. N. Z Gagliardetto senz'asta del Comando Gruppo Squadroni; N. 1 Gagliardetto con asta, impugnatura d'argento e 1nedaglia di bronza al VM. degli Squadroni Spal~js della Libia per l'A.O.; N. l Gagliardetto con asta del II Gruppo Squadroni; N. 1 Gagliardetto con asta del 3° Squadrone Savari; N. Z Gagliardetto con asta, impugnatura d'argento, del 4° Squadrone Savari; N.1 Gagliardetto con asta del 5° Squadrone Savari; N. l Gagliardetto con asta del 6° Squadrone Savari; N. 1 Gagliardetto con asta del 7° Squadrone Savari; N . 1 Gagliardetto con asta del 3° Gruppo Spahjs; N.1 Gagliardetto con asta del IV Gruppo Spahjs; N. 1 Gagliardetto sen.z'asta del 1° Squadrone Savari; - 7 gennaio (Comando Regio Corpo Truppe Libiche-Ufficio Stato Maggiore-Sezione O.M. , prot. n. 02/29): "Invio la bandiera del 2° deposito fanteria per la conservazione presso il Museo Storico di codesto Ministero" - 25 gennaio (Comando Regio Corpo Truppe Libiche-Ufficio Militare Mobilitato-! a Sezione S .M. "Ruspali", prot. n.872156/1): "Prego voler disporre per la conservazione presso codesto Museo Storico fino a quando non sarà possibile ridistribuirli ai reparti i seguenti gagliardetti, stendardi e bandiere del R.C.T.Libiche: Bandiera grande, nuova, del R .C. ( con diploma della medaglia d'argento, cartella contenente lettere patenti con motto R.C.T.L., i medaglia d'oro, 1 d'argento, 1 freccia ed 1 nastro azzurro); Bandiera grande, vecchia del R .C.; Bandiera araba; Gagliardetto del 3° reggimento fanteria; Bandiera del 2 ° deposito fanteria libica ( con freccia e cordone); Stendardo del 1° reggimento artiglieria coloniale (con.freccia, nastro azzurro e cordoncino); Gagliardetto del comando gruppo squadroni; Gagliardetto degli squadroni spahis della Libia per l'A.O. (con freccia, impugnatura d'argento e medaglia

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di bronzo); Gagliardetto del II gruppo squadroni ( con freccia); Gagliardetto del 3° squadrone savari (con freccia); Gagliardetto del 4° squadrone savari (con freccia ed impugnatura d 'argento); Gagliardetto del 5° squadrone savari (confreccia); Gagliardetto del 6° squadrone savari (confreccia); Gagliardetto del 7° squadrone savari; Gagliardetto del III gruppo spahis; Gagliardetto del IV gruppo spahis; Gagliardetto del l O squadrone savari; Gagliardetto della Divisione "Libia"; Tre gagliardetti del III battaglione (confreccia e due croci di guerra); Gagliardetto del XVII battaglione; Gagliardetto del XVIII battaglione; Gagliardetto del XIX battaglione; Gagliardetto della 1° Legione O.E.A. Gagliardetto della 2° Legione Berenice; Gagliardetti della]", 2° e 3a Coorte O.E.A.; Gagliardetti della 1°, 3a Coorte Berenice; Gagliardetto del V battaglione libico; Gagliardetto del VII battaglione libico; Gagliardetto del N battaglione libico-eritreo; Gagliardetto del 3° reggimento fanteria coloniale (confreccia) . Si prega di voler accusare ricevuta delle predette insegne." Il 29 gennaio 1943 i gagliardetti in questione, chiusi in una cassa sigillata, furono affidati al tenente Mario

re

Biancotti (Comando Regio Corpo Truppe Libiche-Ufficio Stato Maggiore-Sezione O.M., prot. n. 02/97) e da questi consegnati al Ministero dell'Africa Italiana perché "in mancanza di locali adatti presso l'ufficio" fossero conservati presso il Museo dell 'Africa Italiana "tenendoli a disposizione per la ridistribuzione ai reparti man man.o che sarà necessario."

- 5 febbraio (Comando Centro Raccolta R.C.T.L. , n. 69/01 di prot.) "A mezza del Tenente Valenti Dorando - di questo Comando - invio il gagliardetto del VII battaglione mitraglieri libici e le ricompense al valore dei gagliardetto del II battaglione libico per la conservazione presso il Museo storico di codesto Ministero."

-15 febbraio (Comando Regio Corpo Truppe Libiche-Ufficio Militare Mobilitato- 1a Sezione S .M. "Ruspo1i", prot. n.872298/1): "Trasmetto, con preghiera di tenerli in temporanea custodia insieme alle bandiere già inviate, in attesa di restituzione al R. ° Corpo truppe libiche, i seguenti gagliardetti, insegne metalliche e lance: Gagliardetto del l Battaglione libico; Gagliardetto del Il Battaglione libico ( con 1 medaglia argento e 1 croce guerra); Gagliardetto del III Battaglione libico; Gagliardetto del N Battaglione libico; Gagliardetto del V Battaglione libico; Gagliardetto del VI Battaglione libico; Gagliardetto del VII Battaglione libico; Gagliardetto del? gruppo Spahis; ( con 1 croce di guerra) Gagliardetto del IV gruppo Spahis; ( con 1 medaglia bronzo e 1 croce di guerra) Gagliardetto del II gruppo Spahis; ( con 2 croci di guerra) Gagliardetto del V gruppo Sahariano;

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Gagliardetto del Comando Gruppo Savari; Gagliardetto del I O Squadr. Sa vari; Gagliardetto del 2° Squadr. Savari; (con 2 crod di guerra) Gagliardetto del 5° Squadr. Savari; Gagliardetto del I Battaglione genio libico." -12 maggio (Ministero dell'Africa Italiana-Ufficio Militare Mobilitato, prot. n. 872697/1): "Trasmetto, (al Museo Coloniale N.d . a .) con preghiera di tenerli in temporanea custodia insieme alle bandiere già inviate, in attesa di restituzione al 1 ° Deposito Fanteria Libica, i seguenti gagliardetti: Gagliardetto del I btg. cacciatori d 'Africa con Croce di Guerra e Brevetto n.281 (con asta metallica); Gagliardetto del Il btg. genio libico; Gagliardetto del X btg. A.O. (disciolto):" Giunti a questo punto passiamo a descrivere in dettaglio le caratteristiche dei gagliardetti in dotazione ai vari reparti de] Regio corpo truppe libiche.

Reparti nazionali Divisione carabinieri reali della Tripolitania: drappo di colore rosso scarlatto recante al centro il fregio del-

1' Arma; su11 'asta del gagliardetto, in corrispondenza de] punto di attacco del drappo, era fissata una lami na in metallo argentato sulla quale erano incise le iscrizioni seguenti: "Squadrone zaptiè di manovra, formazione 20 luglio 1921" Fatti d 'arme: Misurata Marina 20/1I1922 - Suani ben Adem J0/2/ 1922 - Bir Makada 18/711922 - Catatba 14/10/1922 - Bu argub 31/11/1923 - Sidi el Gitani 2/211923 - Gasr el tarbuna 4/2/1923 - Gasr el Chiar 28/811923 - Gasr Garabulli 20/9/1923- Gasr el Chiar 211911923 " . D ivisione Carabinieri reali della Cirenaica: gagliardetto triangolare di pam10 scarlatto bordato di turchino lungo i due lati lunghi e recante al centro il motto "FORTITER ET F1DELITER" sormontato dalla granata , entrambi in ricamo d'argento. Battagli one cacciatori: drappo in velluto di seta nero racchiuso da una fascia di pelle rossa larga sei centimetri, recante al centro il fregio de]]a fanteria in argento. Gruppo squadriglie autoblindate: identico a quello del battaglione cacciatori ma con al centro il fregio della specialità in argento.

Battaglioni di fanteria libici I battaglione libico: costituito a Tripoli nel agosto del 1912, fu sciolto nel 1929 per essere incorporato nel neocostituito V gruppo sahariano; ricostituito nel 1935 e nuovamente sciolto dopo .il combattimento di Sidi el Barrani del dicembre 1940 , venne poi di nuovo attivato nel 1941 come "I battaglione libico Zuara" per ridenominazione del XXXII battagJione libico e definitivamente sciolto nel gennaio 1943 a seguito degu eventi bellici . 11 primo Gagliardetto conosciuto è quello assegnato al battaglione ne.I 1940 , di colme nero con fregio in oro al diritto e numero "I" pure in oro al rovescio, lo stesso ch e il reparto ebbe di nuovo poi all'atto della sua ricostituzione l'anno seguente . lT battaglione libico: costituito nel 1913, fu sciolto nel 1915 e poi ricostituito l'rumo seguente in Sicilia, e quindi nuovamente sciolto dopo il combattimento di Sidi el Brurani del dicembre 1940 per essere poi di nuovo riattivato nel 1941 come "II battaglione libico Orfella" e definitivamente sciolto nel gennaio 1943 a seguito degli eventi bellici. Il primo Gagliardetto conosciuto 1isale al 1913 ed è ricavato da una fotografia nella quale appru·e un drappo rettangolare di grandi dirnensioni di colore certamente azzuno, sul quale vi era un grande numero "II" bianco; nel 1933 il repruto avrebbe dovuto avere un gagliru·detto di colore azzmTO con il fregio della fanteria coloniale in argento su entrambe le facce ed il numero "II" ricamato in nero nel tondino. Il Gagliardetto mod. 1940 era identico ma con il fregio in oro al diritto e numero "II" pure in oro al rovescio, lo stesso che il reparto ebbe di nuovo poi all'atto della sua ricostituzione l'anno seguente. III battaglione Jibico: costitui to a Tripoli nel gennaio 1913, fu sciolto nel 1919 per essere ricostituito nel 423


1927 e nuovamente sciolto dopo il combattimento di Sidi el Barrani del dicembre 1940; venne poi di 1movo attivato nel 1941 come "III battaglione libico Nalut" e definitivamente sciolto nel gennaio 1943 a seguito degli eventi bellici. D i questo reparto sono conosciuti tre tipi di Gagliardetto, il primo utilizzato negli anni '20, il secondo adottato nel 1933 ed il terzo nel 1940; le loro caratteristiche erano le seguenti: -primo tipo: di colore rosso, recante in ciascun angolo l' aquila romana ad ali spiegate :ricamata in oro e inserita in una corona di alloro ricamata in argento e al centro, su due righe, l 'iscrizione ricamata in oro "III/LIBICO" in lettere romane maiuscole; - secondo tipo, mod.1933: di colore rosso , con il fregio della fanteria coloniale ricamato in argento su entrambe le facce ed il numero "II" ricamato in nero nel tondino . - terzo tipo , mod. 1940: di colore rosso, con fregio in oro al diritto e numero "ID" pure i.n oro al rovescio. IV battaglione libico: costituito nel 1912, fu sciolto una prima volta nel 1918 ed incorporato nel I battaglione, poi ricostituito e di nuovo sciolto verso il 1925 e quindi ricostituito per mobilitazione nel 1940 ed infine definitivamente sciolto nel gennaio 1943 a seguito degli eventi bellici. L'unico Gagliardetto conosciuto è quello che venne assegnato al battaglione nel 1940 di colore cremisi con fascia centrale verde, con fregio in oro al diritto e numero "IV" pure in oro al rovescio; nel 1942 il battaglione ebbe in dotazione un gagliardetto simile nella forma e nelle dimensioni ma costituito da otto strisce verticali, quattro verdi e quattro nere, con il fregio della fante1ia coloniale ricamato in oro al centro sia al diritto che al rovescio. V battaglione libico: costituito nel 1913 fu sciolto dopo il combattimento di Sidi el Barrani del dicembre 1940 per essere ricosti6to nel 1942 e definitivamente sciolto nel gennaio 1943 a seguito degli eventi bellici. Per quanto riguarda i Gagliardetti quello utilizzato fino al 1933 è sconosciuto mentre quello prescritto dal regolamento di quell'anno era in panno scozzese con al centro il fregio della fanteria coloniale in argento su entrambe le facce ed il numero "II" in nero nel tondino , anche se in effetti ebbe il fregio al diritto ed i numero del battaglione al rovescio entrambi in oro, così come in oro fu la frang ia. VI battaglione 1ibico: costituito a Sirte tra il 1913 ed il 1914 e disciolto nel 1940 dopo il combattimento di Sidi el Barrani, fu ricostituito nel febbraio del 1942 e poi definitivamente sciolto l'anno seguente a seguito degli eventi bellici. Fino al 1933 non abbiamo alcun riferimento in merito al gagliardetto usato dal reparto; a partire da quell'anno il battaglione avrebbe d0Vl1to avere un Gagliardetto di panno nero con fascia centrale cremisi con al centro il fregio della fanteria coloniale in argento su entrambe le facce ed il numero "VI" in nero nel tondino, ma in effetti il drappo ebbe il fregio al dilitto ed il numero "VI" al rovescio entrambi ir1 oro come la frangia. VII battaglione libico (Cirenaica): costituito nel febbraio del 1914 il reparto venne sciolto durante 1'estate dello stesso anno ed incorporato nel VI battaglione, per essere in seguito ricostituito tra la fine del 1914 e l'inizio del 1915 e quindi disciolto nel 1933; ricostituito per l'ennesima volta lTe anni dopo, il battaglione fu sciolto definitivamente tra il 1940 ed il 1941. Di questa unità conosciamo tre tipi di Gagliardetto , il primo utilizzato verso la fine degli anni '10 e raffigurato in una cartolina reggimentale., il secondo in uso a metà degli anni '20 ed il terzo adottato in seguito alle norme emanate l' 11 aprile 1940; le loro caratteristiche erano le seguenti: - primo tipo: labaro rettangolare a strisce verticali cremisi ed azzurre con al centro il numero "VII" di colore bianco; - secondo tipo: quadrato , ornato da frangia in oro e costituito al diritto ed al rovescio da sei strisce verticali, tre cremisi e tre azzurre. Il diritto recava in ciascun ango1o un medaglione a fondo verde profilato in oro, in ciascuno dei quali era riprodotto un animale: in senso orario, un leone rampante nel primo, una testa di felino nel secondo, un testa d'aquila nel terzo ed un drago nel quarto; lungo i bordi del drappo erano poi ricamati otto pannelli decorati da motivi geometrici in oro ed in argento mentre al centro del drappo era ricamato in oro su tre righe il motto "DESTRUAM/ET/AEDIFICABO". Il rovescio presentava solo il numero "VII" in oro al centro; questo gagliardetto, raffigurato in una fotografia coeva era dotato di asta in legno dipinta a strisce spirali cremisi ed azzurre sormontata da una freccia in metallo dorato lavorata a traforo nella quale appariva una spec ie di palma; - terzo tipo: costituito da otto strisce ve1ticali, quattro azzurre e quattro cremisi, aveva a] diritto il fregio della 424


fanteria e al rovescio il numero "VII" il tutto in oro come la frangia . VIII battaglione libico: cos6hlito a Bardia nel 1916 anche se il comando era attivo dal 1913 , fu disciolto una prima voltanel 1919 per essere ricostituito nel 1934 e quindi sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici; 1'unico Gagliardetto conosciuto è quello adottato certamente nel 1934 sulla base del regolamento dell ' anno precedente, costituito da cinque strisce verticali, tre cremisi e due nere, con al centro del dilitto il fregio della fanteria e al rovescio il numero "VIII", il tutto in oro come la frangia . IX battaglione libico (Cirenaica): costituito ad Agedabia nel giugno 1916, sciolto e ricostituito nel 1927 , di nuovo sciolto nel 1930 per essere incorporato nei gruppi saharianj di nuova costituzione, quindi ricostituito nel 1934 e sciolto poi definitivamente nel 1941 a seguito degli eventi bellici . L ' unico Gagliardetto conosciuto è quello adottato alla ricostituzione del 1934, del tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni costituito però da otto strisce verticali, quattro verdi e quattro nere, col fregio , il numero "IX" e la fran gia in oro. X battaglione libico: costituito nell'ottobre del 1916, fu trasfonnato in VII battaglione nell' aprile del 1922, ricostituito nel 1928 , di nuovo sciolto nel 1930 per essere inc01vorato nei gruppi sahariani di nuova costituzione; ricostituito nel 1936 in Somalia, fu sciolto alla fine della campagna, di nuovo ricostituito nel 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici. Nel 1935 il battaglione ebbe un Gagliardetto rettangolare tagliato a coda di rondine e costituito da tre gruppi di tre strisce ciascuno di colore cremisi, azzurro e verde, con al centro il numero "X" ritagliato nel panno bianco mentre all a ricostituzione del 1940 ne ricevette uno del tutto silnile a quelli in dotazione agli altri battaglioni costituito però da otto strisce verticali , quattro cremisi e quattro azzmre con fascia centrale bianca e col fregio , il numero "X" e la frangia in oro. XI battaglione libico: costituito nel 1935 per l' esigenza A.O. fu sciolto nel 1937 per essere poi ricostituito nel 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi beUici . Nel 1935 il battaglione ebbe un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli altù battaglioni, costituito però da otto strisce verticali, quattro cremisi e quattro nere, con fascia centrale bianca e col fregio , il numero "Xl" e la frangia in oro. XII battaglione libico: costituito nel 1935 per l'esigenza A.O. fu sciolto nel 1937 per essere poi ricostitwto nel 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici. Nel 1935 il battaglione ebbe un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni , costituito però da otto strisce verticali, quattro verdi e quattro nere con fascia centrale bianca e col fregio , il numero "XII" e la frangia in oro. XJll battaglione libico: costituito in seguito a1la mobilitazione del 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degl i eventi bellici. D battaglione ebbe alla costituzione del 1940 un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni, di colore azzurro con fascia centrale verde e col fregio , il numero "Xlll" e la frangia in oro. XIV battaglione libico: costituito in seguito alla mobilitazione del 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici. Il battaglione ebbe alla costituzione del 1940 un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni, di colore nero con fasc ia centrale bianca e col fregio, il numero "XIV" la frangia in oro. XV battaglione libico: costituito in seguito a11a mobilitazione del 1940 e detìnitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici. Il battaglione ebbe alla costituzione del 1940 un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni di colore rosso con fascia centrale bianca e col fregio, il numero "XV" la frangia in oro. XVI battaglione libico: costituito in seguito alla mobilitazione del 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici. n battaglione ebbe a11a costituzione del 1940 un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni, d i colore nero con fascia centrale bianca profilata esternamente di cremisi e col fregio , il numero "XVI" e la frangia in oro. XVII battaglione libico: costituito in seguito alla mobilitazione del 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici. Il battaglione ebbe alla costituzione del 1940 un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli alui battaglioni, di colore nero con fascia centrale verde profilata esternamente di cremisi col 425


fregio, il numero "XVTJ" e la frangia in oro. XVIII battaglione libico: costituito in seguito alla mobilitazione del 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici . Il battaglione ebbe alla costituzione del 1940 un Gagliardetto del tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni, scozzese con fascia centrale bianca e col fregio, il numero "XVIII" e la frangia in oro. XIX battaglione libico: costituito in seguito alla mobilitazione del 1940 e definitivamente sciolto nel 1941 a seguito degli eventi bellici. Il battaglione ebbe alla costituzione del 1940 un Gagliardetto de1 tutto simile a quelli in dotazione agli altri battaglioni, scozzese con fascia centrale verde e col fregio, il numero "XIX" e la frangia in oro.

Reggimenti di fanteria coloniale 1° . 3° e 4° reggimento di fanteria coloniale: costituiti nel 1936 nell'ambito della Divisione "Libia" creata perl'esigenzaA.O., i reggimenti furono poi disciolti il 1° agosto dell 'anno seguente: il 1° reggimento comprendeva il ID ed il V battaglione, il 3° reggimento era costituito dal II e dal VI battaglione ed infine il 4° reggimento inquadrava l'Vill ed il IX battaglione. I Gagliardetti assegnati a questi reparti - tre dei quali appaiono in una fotografia scattata a Roma in occasione della "Parata dell'Impero" poco p1ima del loro scioglimento - erano del tulto simili nella fonna a quelli degli altri reparti ma più grandi - misuravano infatti 70 centimetri di lato - ornati di frangia in oro da 6 centimetri e recanti al centro il fregio della fanteria coloniale ricamato in oro con il tondino rosso privo di numero distintivo , al disotto del quale era disposta a semicerchio, ricamata sempre in oro, 1' iscrizione: " ... REGG .TO FANTERIA COLONIALE". ncolore di fondo era il turchino brillante come testimonia l'insegna del 3° reggimento conservata presso il Museo della Fanteria di Roma; erano inoltre dotati di un 'asta sormontata da una semplice freccia in metallo giallo alla quale venjvano annodati grazie a tre grnppi di fettucce del colore di fondo. Il 4° reggimento aveva invece in dotazione un Gagliardetto - anch'esso conservato presso il Museo della Fanteria di Roma - del tutto simile a quelli mod . 1933 dei battaglioni di fanteria coloniale, quadrato di 50 centimetri per lato ed ornato da una corta frangia il1 argento, il cui drappo , troncato di cremisi e d 'azzmTo , era bordato lungo i lati all'asta e al, flottante da due slTisce verticali, una esterna di colore verde scuro e l'altra interna di colore nero ; al centro del diritto e del rovescio era ricamato in argento il fregi.o della fanteria coloniale con il numero "4" in nero nel tondino anch'esso d'argento; stando ad una cartolina d'epoca, p er la verità di fattura molto rozza, al rovescio, al di sotto del fregio appariva la sigla "4° R.F.C. "(4° Reggimento Fanteria Coloniale) in caratteri di colore bianco 1itagliati e cuciti. Il sistema d'attacco ali' asta di questo gagliardetto era identico a quello usato dagli altri battaglioni coloniali libici. Reparti di cavalleria coloniale 1° squadrone savari della Tripolitania: costituito a Tagiura nel gennaio 1913 e poi sciolto per essere ricostituito nel 1920 e definitivamente disciolto nel 1943 a seguito degli eventi bellici. Conoscia!11o due diversi tipi di Gagliardetto di questa unità; il primo, che fu in uso prima del luglio 1933 e del quale esiste un esemplare n1 cattivo stato di conservazione conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo , era di colore nero ornato da frangia in oro e dal fregio della cavalleria coloniale pure ricamato in oro, due lance incrociate e sormontate da corona reale foderata di rosso, con un tondino posto nel punto di unjone recante il numero "I" al centro su fo ndo nero. A seguito del regolamento del 1° luglio 1933 il gagliardetto conservò il colore ner di fondo ma ebbe ora un fregio completamente diverso - una cornetta con granata a fiamma diritta sovrapposta a due lance incrociate, con i1 numero " l" al centro del tondino nero - ed una frangia entrambi in argento. 2° squadrone savari della Tripolitania: costituito a Zuara tra la fine del 1912 e l'inizio del 1913 e poi sciol-

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to dopo il 1937. Il Gagliardetto del reparto illustrato nel regolamento del 1° luglio 1933 era del tutto simìle a quello del 1° squadrone ma di colore azzurro con il fregio ricamato in argento al centro - una cornetta con granata a fiamma diritta sovrapposta a due lance incrociate, con il numero "2" al centro del tondino azzurro in questo caso - ed era guarnito da una frangia pure in argento. 3° squadronesavari della Tripolitania: costituito a Misurata tra la fine del 1912 e l'inizio del 1913 e poi sciolto nel 1932. Un esemplare del Gagliardetto in dotazione al reparto è conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo del tutto simile a quello del 1° e del 2° squadrone, di colore cremisi con il solito fregio - ricamato però in filo bianco con le banderuole delle lance, i cordoni e la fiamma della cornetta 1icamati invece in argento - con il numero "3" al centro del tondino di colore cremisi ; al disotto del fregio vi era il motto disposto a semicerchio "COL CUORE OLTRE L' OSTACOLO" ricamato in filo bianco. Il rovescio era identico ma il numero dello squadrone ed il motto erano in caratteri arabi. 4° squadrone savari della Tripolitania: costituito nel 1923 e sciolto nel 1932. Del reparto esiste un Gagliardetto conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo del tutto simile per forma e dimensioni a quello del 1° squadrone ma di colore verde-azzurro e recante al centro una cornetta con granata a fiamma diritta sovrapposta a due lance incrociate, con il numero "4" al centro del tondino nero e con al disotto , disposto a semicerchio, il motto "COL CUORE OLTRE L' OSTACOLO", il tutto ricamato in filo bianco, ad eccezione delle banderuole delle lance , dei cordoni e della fiamma della cornetta , httti ricamati in argento; il rovescio era identico ma con il numero nel tondino ed il motto in caratteri arabi. 5° squadrone savari della Tripolitania: costituito nel 1923 e sciolto nel 1932. fl Gagliardetto anch'esso conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo, era identico agli altri per disegno ed ornamenti ma era del colore distintivo del reparto , il giallo carico. 6° squadrone savari della Tripolitania: costituito nel 1923 e sciolto nel 1932. Il Gagliardetto, conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo, presenta le stesse caratte1istiche delle altre insegne in dotazione ai reparti della specialità ma risultava costituito da cinque strisce verticali, tre nere e tre bianche e recava al centro il solito fregio, che in questo caso aveva il tondino nero con il numero "VI'' al centro. 7° squadrone savari del1a Tripo1itania: costituito nel 1923 e sciolto nel 1932. Un esemplare del Gagliardetto dello squadrone è conservato presso il Museo della Cavalleria in Pinerolo, proveniente dal Museo Coloniale; è del tutto simile a quello degli altri squadroni ma, oltre ad essere costituito da cinque strisce verticali, tre rosse e due bianche, ha il fregio interamente ricamato in argento , compreso il tondino che è privo del numero, ed è mancante del motto. 2° squadrone savari de11a Cirenaica: il Gagliardetto dello squadrone, oltre ad essere codificato nell'allegato n.3 della circolare 11 aprile 1940 , appare anche in una cartolina reggimentale nella quale sono riprodotte le insegne cli quattro squadroni della specialità. Il suo aspetto si discosta notevolmente da quello delle altre unità di cavaJleria libiche per avere il drappo diviso da una grande croce bianca in quattro campi , il primo ed il quarto trinciati cli nero e di rosso con sovrapposta una fiamma azzuna a cinque lingue rivolta verso la croce, il secondo ed il terzo tagliati di azzurro e di nero con le stesse fiamme ma rosse. 4° squadrone savari della Cirenaica: costituito a Merg nel 1914, mutò numerazione ne] 1936 divenendo "6° squadrone savari della Cirenaica" . 11 Gagliardetto delJ.o squadrone, offerto da S.M. la Regina Elena nella primavera del 1927 durante una visita ufficiale a Barce, è riportato in una cartolina reggimentale nella quale erano riprodotte le insegne· di quattro squadroni savari della Cii-enaica. Il drappo era quadrato, bordato eia una frangia in argento, di colore azzmrn chiaro racchiuso da una cornice staccata dai bordi esterni in cordoncino d'argento formante un nodo di Savoia in ciascun angolo e recante al centro, ricamato in argento, il fregio costitttito da due lance incrociate e s01montate da corona reale foderata di. rosso , con un tondino posto nel punto cli unione recante il numero "4" al centro su fondo azzmrn chiaro, con al disotto, disposta a semicerchio, l'iscrizione "MAKTUB" , érnch 'essa ricamata in argento. 5° squadrone savari della Cirenaica: costituito a Bengasi nel 1912 e sciolto nel 1943 a seguito degli eventi bellici. Un esemplare del Gagliardetto in dotazione allo squadrone tra il 1932 ed il 1936 è conservato presso il Mu427


seo della Cavalleria in Pinerolo, anch'esso proveniente dal Museo Coloniale. Di colore cremisi, era ornato da un fra ngia in oro e recava al diritto, in posizione centrale, il fregio costituito da un disco di colore giallo bordato d'oro e recante al centro il numero "V" pure in oro, sovrapposto a due lance incrociate con banderuole azzurre , cimato da corona reale e affiancato esternamente da un nodo di Savoia in oro per lato; al disotto , disposto a semicerchio e ricamato in oro, vi era il motto "FEDELTÀ CORAGGJO" in lettere romane maiuscole. Il rovescio era identico ma il motto era ricamato in caratteri arabi . 6° squadrone savari delJa Cisenaica: costituito a Bengasi nel] 927, sciolto l'anno seguente, ricostituito a Cirene nel 1929 per essere di nuovo sciolto nel 1932 e ricostituito ancora nel 1936, il reparto venne sciolto definitivamente nel 1943 a seguito degli eventi bellici. L'unico Gagliardetto conosciuto è quello donato da S.A.R. la principessa Mafalda di Savoia alla costituzione del reparto nel 1927 , conservato attualmente presso il Museo della Cavalleria in Pinerolo. In seta di colore verde e ornato da un frangia in oro recava: - al diritto: due lance incrociate e sormontate da corona reale foderata di rosso, con un tondino posto nel punto di unione recante il numero "VI" al centro su fondo verde e al disotto, disposta a semicerchio su due righe, l'iscrizione "VI SQUADRONE SAVART/ DELLA CIRENA[CA", il tutto ricamato in oro; -al rovescio: il motto dello squadrone ricamato in oro su cinque righe "VIR-/TUTE/ET/FIDE-/LITATE" al centro e la cifra iniziale "M" della principessa ricamata in oro in ciascun angolo. 7° squadrone savari della Cirenaica: costituito a Cirene nell'autunno del 1923 e disciolto nel 1943 a seguito degli eventi bellici. Di questo reparto conosciamo due modelli diversi di Gagliardetto e di un terzo possiamo ipotizzare l'aspetto . I1 primo tipo, forse quello consegnato al reparto nel 1923 all'atto della sua costi tuzione da S.A.R. la principessa Iolanda di Savoia, appare in una fotografia d'epoca ed era quadrato e dotato di frangia in oro, costituito da cinque strisce verticali, tre nere e tre arancioni e recante al centro, ricamate in oro, due lance incrociate e sormontate da corona reale, con un tondino nel punto di unione recante probabilmente il numero "7" in nero su fondo oro. Il Gagliardetto era fissato ad un'asta rivestita di velluto turchino fissato da chiodi in metallo disposti a spirale e sonnontata da una semplice freccia romboidale in ottone lucido. Il secondo tipo, risalente forse all'inizio degli anni '30 ed attualmente conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo, presentava le caratteristiche seguenti: - diritto: identico all 'altro ma costituito da undici strisce verticali, sei aranci on.i e cinque nere, con una fiamma a tre lingue di colore giallo vivo posta in ciascun angolo. Il drappo era inoltre racchiuso ,da una cornice profilata di argento all'interno ed all'esterno i cui lati corrispondenti all'asta e al flottante erano di colore nero, mentre gli altri due erano costituiti da undici rettangoli alternati, sei arancioni e cinque neri, seminata di nodi di Savoia e di rosette ricamate in argento; - rovescio: identico al diritto ma con la cornice attraversata da una greca a zig-zag in argento e recante al centro la sigla - / X" in oro cimata da corona comitale con al disotto un nastro svolazzante bianco sul quale era riportato il motto, parzialmente leggibile. "VIRTUTE AC .. .VICTRIX" , il tutto racchiuso in una cornice formata da tre nodi di Savoia in oro per parte. Nel 1940 lo squadrone adottò probabilmente un terzo tipo dj Gagliardetto identico a quello degli squadroni savari della Tripolitania, costituito in questo caso da cinque strisce verticali, tre nere e due arancioni , recante al centro una cornetta con granata a fiamma diritta sovrapposta a due lance incrociate con il numero "7" al centro del tondino nero e con al disotto, disposto a senùcerchio, il motto " COL CUORE OLTRE L'OSTACOLO", il tutto ritagliato nel panno bianco; il rovescio era identico ma con il numero nel tondino ed il motto in caratteri arabi. 8° squadrone savari della Cirenaica: costituito a Guarscià nella primavera del 1927 , lo squadrone fu sciolto nell 'autunno dell ' anno seguente, per essere poi ricostituito a Bengasi nel 1929 e quindi sciolto definitivamente nel luglio del 1930. Il Museo della Cavalleria di Pinerolo possiede, almeno stando ai colori, il p1imo tipo di Gagliardetto adottato dal reparto all ' atto della sua costituzione, formato da due segmenti di fascia distintivo cuciti insieme a 428


formare un rettangolo lungo 50 centimetri e alto 40 , costituito da dieci strisce verticali, cinque verde scuro e cinque nere, con al diritto l' iscrizione centrale ricamata in argento su due righe "8°/.Squadrone." e al rovescio "Savari" pure in argento; il gagliardetto era ornato da una sfrangiatura in lana dei colori del reparto, verde scuro al flottante e a settori alternati verde scuro e nero sugli altri due. Comando gruppo squadroni della Cirenaica: costituito nel dicembre del 1923 e mutata denominazione una prima volta nell'inverno del 1927 in "Comando di Cavalleria della Cirenaica" e poi nel luglio del 1934 in "Comando Il Gruppo di Cavalleria Coloniale de1la Libia , comprendente anche il "Deposito della Cavalleria della Cirenaica" . Il Comando utilizzò due diversi tipi di Gagliardetto, il primo dei quali risalente aU 'inizio degli anni '30, quadrato ed ornato da frangia in oro le cui caratteristiche erano le seguenti: - diritto e rovescio: diviso in quattro triangoh da due diagonali in cordoncino dorato i cui colori erano, in senso orario , azzurro , cremisi, avana e nero ed arancione a strisce verticali, due nere e due arancioni; al centro delle diagonal.i un cerchio profilato in oro di colore avana sul quale era ricamato in oro il silfio, simbolo araldico della Cirenaica; sul triangolo color avana era ricamato, sempre in oro, il fregio della cavalleria coloniale. I colori azzurro , cremisi e nero-arancio rappresentavano il 4° , il 5° ed il 7° squadrone rispettivamente. Il secondo tipo di Gagliardetto, adottato forse quando il Comando divenne "Comando II Gruppo di Cavalleria Coloniale dela Libia" nel 1934, era completamente diverso , molto simile anche se non nei colori a quello del II squadrone savari della Cirenaica: il drappo era infatti diviso da una grande croce bianca in quattro camp i, il primo trinciato d i nero e di verde con fiamma a tre punte cremisi, il secondo tagliato di azzurro e di cremisi con fiamma verde, il terzo tagliato di arancione e di nero con fiamma azzuITa ed il quarto infine trinciato di azzurro e di nero con fiamma cremisi; al centro della croce era ricamato in oro il fregio della cavalleria coloniale. I gruppo spahis della Tripolitania: Costituito nel.l'ottobre del 1916, venne trasformato in "I gruppo spahis libico" nel 1935 e poi scio1to nel 1943 a seguito degli eventi bellici. Il primo tipo di Gagliardetto conosciuto in dotazione al reparto fu quello prescritto con il regolamento deJ J O luglio 1933 che prevedeva un drappo quadrato di colore rosso ornato con frangia d 'argento e recante al centro il fregio della specialità ricamato in argento , del tutto identico a quello degli squadroni savari della Tripolitania e della Cirenaica; al centro del fregio era riportato in nero il numero "I". In effetti però, come del resto era accaduto per i Gagliardetti de i battaglioni di fanteria, su questo modello , rimasto invariato nella fom1a e nei colori, venne poi applicata una frangia in oro così come d'oro divenne il fregio ricamato ora solo al diritto ed il numero "I" riportato al rovescio. Il grnppo spahjs della Tiipolitania: costituito nel gennaio del 1917 e sciolto prima del 1933: 11 Gagliardetto di questo reparto è tuttora sconosciuto. III gruppo spahis della Tripolitania: costituito nel maggio del 1919 lo squadrone venne trasformato in "III gruppo spahis libici" nel 1935 per l'esigenza A .O. e quindi sciolto una prima volta prima del 1940 per essere poi ricostituito a seguito della mobilitazione e in seguito sciolto definitivamente nel 1943 a seguito degli eventi bellici. TI Gagliardetto di questo reparto seguì le stesse vicende di quello del I gruppo spahis con il numero "III" nel disco della cornetta e fu sostituito nel 1940 da un secondo tipo simile all'altro ma con il drappo rosso attraversato da11a fascia bianca orizzontale, distintivo dei reparti mobilitati. IV gruppo spahis libico: costituito a seguito della mobilitazione del 1940, lo squadrone fu poi sciolto poco tempo dopo nel settembre di q uell'anno. Il Gagliardetto identico a quello del ID squadrone era tuttavia contraddistinto dal1a fasc ia orizzontale di colore verde che lo attraversava. I gruppo spahis della Cirenaica: costituito nell'ottobre 1927 e disciolto nel novembre dell'anno seguente. Il Gagliardetto di questo reparto è tuttora sconosciuto. II grnppo spahis de11a Cirenaica: costitu ito a Derna nell'ottobre del 1927 e disciolto nel marzo del 1929. Il Gagliardetto di questo reparto è tuttora sconosciuto. Raggruppamento spahis del1a Libia per l ' A .O .I.: costituito nell'aprile del 1935 e composto da cinq ue gruppi , il reparto venne sciolto nel settembre dell 'anno seguente. Il raggruppamento ebbe in dotazione un Ga429


gliardetto del tutto simile a quello dei gruppi spahis ma con il fregio privo di numero al disotto del quale , disposta a semicerchio, era ricamata in argento su due righe l'iscdzione "SPAHIS DELLA LlBJA/ PER L' A.O:" I gruppo sahaiiano: costituito nel 1925 e sciolto nel settembre del 1936. Il reparto ebbe in dotazione un Gagliardetto che quasi certamente rimase in uso fino allo scioglimento del reparto e che attualmente è conservato presso il Museo della Cavalleria a Pinerolo. Era di tela scai·latta, aveva forma quadrata, era bordato su tre lati da un riquadro di colore azzurro e da una frangia in argento e recava al centro un fregio costituito dalla cornetta coronata sovrapposta a due sciabole incrociate e ricamato in argento, tondino compreso. Il fregio era racclùuso su tre lati da una seconda cornice azzurra. Il gruppo sahariano: costituito nel 1925 e sciolto nell'ottobre del 1936. Questo reparto ebbe in dotazione due tipi di Gagliardetto, entrambi conservati presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo, il primo dei qual i rimase in uso fino al 1933 Il primo tipo , in panno verde , di fo1ma quadrata e tagliato a coda di rondine , recava al centro iJ numero "II" con il motto della specialità "DIE NOCTEQUE/YIGILAT" disposto su due righe a] disopra e al disotto del numero; il rovescio era iden6co ma numero e motto in caratteri arabi. I numeri ed il motto erano tutti ritagliati nel panno bianco e cuciti poi sul drappo. 11 secondo tipo, pur differente dal primo , si discostava notevolmente dal Gagliardetto prescritto nel luglio 1933 per i reparti sahariani: si trattava infatti di un belliss imo drappo tagliato a coda di rondine in seta verde acqua, inquadrato da una cornice di gallone d'argento decorata da "Mani di Fatma" alternate a mezzelune con stella a cinque punte e da una frangi.a in filato d ' argento; al centro era ricamato il numero "II" che recava al disopra e al disotto il motto della specialità Sahariana "DIE NOCTEQVE/VIGILAT", il tutto ricamato in argento. Al rovescio il numero e il motto rimasero in caratte1i arabi con quest'ultimo disposto però su di una sola riga. III gruppo sahariano: costituito nel gennaio del 1927, sciolto poco dopo e ricostituito nel 1929 per essere sciolto definitivamente nell'ottobre del 1936. Questo reparto ebbe un Gagliardetto di colore nero tagliato a coda di rondine, privo di frangia e recante al centro il numero ·'fil" con al disopra e al disotto il motto su due righe DIE NOCTEQUE/VIGILAT" posto tra di esse, in panno bianco ritagliato e cucito; fu certamente in uso nel primo periodo di vita del gruppo e venne in seguito consegnato dal Museo Coloniale al Museo della Cavalleria di Pinerolo. IV gruppo sahariano: costituito nel 1925 e sciolto nell'ottobre del 1936. Il Gagliardetto del reparto è sconosciuto. V gruppo sahariano: costituito nel 1929 con elementi del I battaglione libico e sciolto nell'ottobre del 1936. I1 Gagliardetto adottato del gruppo all'atto della costituzione e conservato nel Museo della Cavallleria di Pinerolo era di di forma rettangolare in panno cremisi con frangia dorata e recava al diritto l'iscrizione su due righe "V0 /SAHARIANO" e al rovescio il motto "AUDACIA VINCIT" entrambe ricamate in oro. Molto probabilmente questo Gagliardetto rimase in dotazione al reparto f ino al suo scioglimento. VI gruppo sahariano: costituito nel 1930 con elementi tratti dal IV battaglione libico e disc.iolto nell 'ottobre 1936. Il reparto ebbe in dotazione questo Gagliardetto - che fu affidato in un prin10 tempo al Museo Coloniale e da questo poi al Museo de.Ila Cavalleria di Pinerolo - fino a] suo scioglimento; di.colore g iallo, tagliato a coda di rondine e ornato da frangia dorata, recava al diritto l ' iscri zione su tre righe "GRUPP0/6° /SAHARIANO" e al rovescio il motto su due righe DIE NOCTEQUE/VIGILAT", in ricamo d'argento . VIl gruppo sahariano: costituito nel 1930 con elementi tratti dal IV battaglione libico e disciolto nell 'ottobre 1936. Il reparto ebbe un Gagliardetto che rimase in uso fino al suo scioglimento e che aveva forma rettangolare, era in panno scozzese ed era dotato di frangia dorata; recava al centro il numero " VII" e, nell'ai1golo in alto all'asta, il fregio della specialità, entrambi ricamati in oro.

I sette gruppi sahariani avrebbero dovuto adottare, a seguito dell'ordine del luglio 1933, un Gagliardetto di 430


disegno identico per tutti, ''rettangolare con rientranza triangolare al centro del lembo Lihero" lungo 60 centimetri e largo 40 e dotato di frangia in argento da 3 centimetri, al centro del quale doveva essere ricamato in argento il fregio de11a special ità - la cornetta con fiamma diritta sovrapposta alle due sciabole incrociate - con il numero d'ordine ìn filo nero ricamato nel tondino d 'argento; il panno del drappo doveva essere del colore del gruppo ovvero rosso per il 1°, verde per il 2°, nero per il 3°, azzurro per il 4°, cremisi per il 5°, giallo per il 6° e scozzese per il 7°.

1° squadrone meharisti de1Ja Cirenaica: costituito nel 1924 e ìnquadrato neil 'autunno 1930 in un "Raggruppamento Sahariano" sciolto poi alla fine del 1937 . Lo squadrone ebbe in dotazione un Gagliardetto quadrato di panno nero ornato da una frangia a settori alternati di filo argentato e di seta nera che recava al centro il fregio della specialità ricamato in argento simile a quello dei gruppi sahariani ma con il disco della cornetta di colore verde ornato dalla mezzaluna pure in argento . 2° squadrone meharisti della Cirenaica: costituito nel 1924 e inquadrato nell'autunno 1930 in un " Raggruppamento Sahariano" sciolto poi alla fine del 1937 . Il Gagliardetto di questo reparto è tuttora sconosciuto. 3° squadrone meharisti della Cirenaica: costituito nel 1924 e inquadrato nell'autunno 1930 in un "Raggruppamento Sahariano" sciolto poi alla fine del 1937. Lo squadrone ebbe in dotazione un Gagliardetto identico a quello del 1° squadrone meharisti ma di colore verde scuro. 4° squadrone meharisti deJla Cirenaica: costituito nel 1924 e inquadrato nell'autunno 1930 in un "Raggruppamento Sahariano" sciolto poi alla fine del 1937. TI Gagliardetto di questo reparto è tuttora sconosciuto. Compagnia meharisti del Fezzan: costituita nel 1938 e sciolta nel 1941 a seguito degli eventi bellici. La compagnia ebbe in dotazione un Gagliardetto , altualmente conservato presso il Museo della Cavalleria di Pinerolo , di forma rettangolare tagliato a coda di rondine , realizzato in panno verde ed ornato da una frangia di filo d ' argento al centro del quale campeggiava lo stesso fregjo de.i meharisti con al disotto , disposta a semicerchio, l'iscrizione "COMPAGNIA MEHARISTI DEL FEZZAN" io caratteri latini al diritto e arabi al rovescio, il tutto ricamato in argento . Compagnia meharisti dello Sciati: costituita nel 1941 per il presidio delle località interne della Libia, ven ne sciolta nel 1943 a seguito degli eventi bellici. La compagnia ebbe in dotazione un Gagliardetto quadrato in panno verde ornato probabilmente da una frangia a settori alternati di filo d'argento e di seta nera , recante al centro lo stesso fregio dei meharisti con al disotto, disposta lungo il bordo inferiore, l'iscrizione "COMPAGNIA MEHARISTI DELLO SCfATI" in caratteri latini al diritto e arabi al rovescio , il tutto ricamato in argento.

Reparti di Artiglieria: la 1a batteria venne costituita a Tripoli nel novembre del 1912 e ad essa si aggiunsero negli anni successivi la 2a e la 3a batteria che furono poi riunite nel " 1° reggimento di artiglieria coloniale" costituito nel 1934 da un gruppo someggiato da 65/17 con sede a Garian , da un gruppo autoportato da 77128 con sede a Tripoli e da un gruppo autotrainato da 149/12 con sede sempre a Tripoli. Raggiunsero poi nel 1938 la forza di 8 gruppi di artiglieria delle varie specialità, oltre a due depositi . Le batterie di rutiglieria ebbero in dotazione a prut ire dal 1° luglio 1933 un gagliardetto quadrato di panno giallo-arancione ornato da una frangia in filo di seta nero che recava al centro il fregio dell'artiglieria da montagna 1icamato in oro - una cornetta sovrapposta a due cannoni incrociati e sormontata dall'aquila - con il numero della batteria ricamato in oro nel tondino che, a norma di regolamento, avrebbe dovuto essere di colore verde ma in effetti, stando ad un esemplru·e conservato presso una collezione privata, era anch'esso d'oro. - Genio I due battaglioni del genio libico ebbero ìn dotazione un Gagliardetto ciascu no le cui caratteristiche ci sono note grazie ad un esemplru·e perfettamente conservato appartenente al I battaglione attualmente custodito ma non esposto nel Museo della Fanteri.a in Roma. 431


Simile nella forma a quelli dei battaglioni di fanteria era tuttavia più grande - 60 centimetri per lato - in panno cremisi ornato da frangia in oro e recante al centro il fregio de] genio metropolitano ricamato in oro - la granata posta sopra a due asce incrociate e legate da un nastro, dalle quali uscivano quattro saette - con il tondino della bomba cremisi, al centro del quale era ricamato in oro il numero "I" . L'attacco all'asta era garantito dalla solita striscia in pelle annerita a cinque fori caratteristica dei gagliardetti libici. Il plotone "Artieri-Idrici" facente parte delle truppe del genio inquadrate nella Divisione "Libia" dislocata in Somalia nel 1936, ebbe in dotazione una fiamma ttiangolare di panno con tt·edici righe verticali - sette bianche e sei verdi - ornata dal fregio del genio ricamato in oro nell'angolo in alto all'asta.

- Colonne operative Colonna operativa "Gastinell i": unità di cavalleria costituita dal tenente colonnello Gastinelli operante nel Gebel Cirenaico negli anni 1927 e 1928; l'unità aveva un Gagliardetto tipo cavalleria quadrato e pr:ivo di frangia, di colore verde scuro recante al centt·o il fregio dei dragoni ricamato in argento - una granata a fiamma diritta - con il tondino nero e una corona reale , pure ricamata in argento in ciascun angolo del drappo. Colonna operativa "Maletti": operativa nel 1931 per la conquista dell'oasi di Cufra, l'unità ebbe un Gagliardetto rettangolare di panno rosso privo di frangia, ornato da una folgore d' argento posta in banda da sinistra a destra e dal fascio, posto nell 'angolo all' asta in alto ricamato in oro e con la lama d'argento , al quale era sovrapposta una stella a cinque punte d' argento.

432


Indice generale Tomo! Presentazjone

5

Introduzione

7

PARTE PRIMA L'origine, l'evoluzione e le caratteristiche delle Bandiere, degli Stendardi, dei Labari e dei Gagliardetti delle Armi e dei Corpi dell'Esercito Italiano, deU' Arma dei Carabinieri, della Guardia Nazionale, del Corpo della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della M.V.S.N ., del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza e dei Regi Corpi di Truppe Coloniali.

Capitolo I Le origini delle Bandiere tricolori nell ' Annata Sarda 1848-1860

11

Capitolo Il Le Bandiere, gli Stendardi, i Labari ed i Gagliardetti dei reparti metropolitani 1860- 2006

23

Capitolo III Le Bandiere e gli Stendardi dell'Arma dei Carabinieri 1894-2006

251

Capitolo IV Le Bandiere "Colon ne11e" 1986-2006

269

Capitolo V Le Bandiere della Guardia Nazionale 1860-1873

286

Capitolo VI Le Bandiere del Corpo della Guardia di Finanza 1914-2006

298

Capitolo VII Le Bandiere del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza 1922-1981

313

Capitolo VIII I Labari delle Legioni ed i Gagliardetti dei Battaglioni CC.NN. della M.V.S .N. 1923-1943

318

Capjtolo IX Le Bandiere del Corpo Foresta.le dello Stato 1948-2006

350

Capitolo X Le Bandiere, i Labari ed i Gagliardetti dei Regi Corpi di Truppe Coloniali 1923-1943

353


Tomo II

PARTE SECONDA Le iscrizioni sulle frecce delle Bandiere, degli Stendardi e dei Gagliardetti e sulle Targhe dei Labari 1860-2006. 433

PARTE TERZA Le onorificenze concesse alle Bandiere, agli Stendardi, ai Labari ed ai Gagliardetti.

925

Capitolo I I decreti di concessione

927

Capitolo II Le motivazioni

963

Bibliografia e Fonti

1279

Indice generale

1283

Indice delle tavole

1285

Ringraziamenti

1290


Indice delle tavole COPERTINA tratta da: "Il soldato italiano dell'Ottocento nell'opera di Q. Cenni" edito dalla Rivista Militare nel 1986 TAVOLE TAV. N.1 Bandiera tricolore in dotazione ai reparti di fanteria dell'Armata Sarda alla vigilia dell'adozione delle Bandiere mod. 1860 TAV. N. 2 Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione incaricata dello studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere dell ' Armata TAV. N. 3 Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione incaricata de]lo studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere dell 'Armata TAV. N. 4 Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione incaricata dello studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere del! ' A1mata TAV. N. 5 Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione Lncaricata dello studio di un nuovo lipo di freccia per le Bandiere dell 'Armata TAV. N. 6 Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione incaricata dello studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere dell ' A1mata TAV. N. 7 Disegno eseguito nel 1857 per conto della Commissione incari cata dello studio di un nuovo tipo di freccia per le Bandiere dell 'Armata TAV. N. 8 Modello di Bandiera approvato con il R. Decreto 25 marzo 1860 per i reparti a piedi dell ' Armata Sarda e poi dell ' Esercito Italiano TAV. N. 9 Modello di Stendardo approvato con il R. Decreto 25 marzo 1860 per i reparti a cavallo dell'Armata Sarda e poi dell' Esercito Italiano e a partire dal 1935 in dotazione anche ai reggimenti di artiglieria TAV. N.10 Gagliardetti per il I ed il V Reparto d' Assalto in uso durante la prima guerra mondiale TAV. N. 11 Gagliardetti per il XIV ed il XXV Reparto d 'Assalto in uso durante Ia prima guerra mondiale TAV. N. 12 Gagliardetto per il XXX Reparto d'Assalto in uso durante la prima guen-a mondiale TAV. N. 13 Labaro mod . 1920 per i reparti d' assalto TAV. N.14 Labaro mod. 1920 per i reggimenti Bersaglieri rimasto in uso fino aU'adozione della Bandiera di formato ridotto mod. 1938 TAV. N. 15 Labaro mod. 1920 per i Gruppi Aereoplani TAV. N.16 Labaro mod . 1920 per i reggimenti.Alpini rimasto in uso fino all'adozione delia Bandiera di formato ridotto mod. 1938 TAV. N. 17 Labaro mod . 1920 per il X Gruppo Squadroni di Sardegna (di "Nuova Formazione") TAV. N. 18 Labaro rnod . 1920 per il Corpo di Sanità Militare TAV. N.19 Labaro mod. 1920 per l' Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta in uso fino alla concessione della Bandiera mod . 1947 avvenuta il 2 agosto 1999 TAV. N. 20 Labaro rnod . 1920 per la Croce Rossa Italiana TAV. N. 21 Diritto del Gagliardetto del I battaglione del Regio Corpo di Truppe Coloniali dell'Etitrea 1913 ; a) rovescio del Gagliardetto del Ubattaglione; b) rovescio del Gagliardetto del III battaglione

17 18

]9 20 21 49 50 51

52 81 82 83 84

86 113 114 115

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TAV. N. 22 Rovescio del Gagliardetto de11'VIII battagJione del Regio Corpo di Truppe Coloniali delJ'Eritrea 1913; a) rovescio del Gagliardetto del IV battaglione; b) rovescio del Gagliardetto del VI battaglione TAV. N. 23 GagEardetto per battaglioni indigenj del Regio Corpo di Truppe Coloniali del1'Eritrea adottato a seguito dell'Ordine n. 80 de11'8 luglio 1913. (Fonte: cartohna edita dal Comando del R.C.T.C. dell'Eritrea nel 1919) TAV. N. 24 Diritto e rovescio del VI battaglione Benadir del Regio Corpo di Truppe Colonjali deUa Soma.lia e Gagliardetti per i 12 battaglioni arabo - somali del Regio Corpo di truppe colonia]i dell'A.0.T. TAV. N. 25 Gagliardetti del I e del 1I battaglione libico (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N . 26 Gagliardetto del UI e del IV battaglione libico (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 27 Gagliardetto del V e del VI battaglione libico (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 28 D iritto del primo tipo di Gagliardetto del VII battaghone libico e secondo tipo di Gagliardetto del V.Il battaglione libico (Museo della Fanterìa di Roma) TAV. N. 29 Gagliardetti dell 'VIU e del IX battaglione libico (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 30 Gagliardetti del XVII e del XVIII battaglione libico (Eritreo) (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 31 Gagliardetti del XIX battaglione lìbico (Eritreo), del 3° reggimento di fanteria coloniale e del 4 ° reggimento di fanteria coloniale (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 32 Gagliardetto del l O Squadrone Savari della Trìpolitania (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 33 Gagliardetto del 3° Squadrone Savari della Tripolitania (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 34 Gagliardetto del 4° Squadrone Savari della Tripolitania (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 35 Gagliardetto del 5° Squadrone Savari della Tripoli tania (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 36 Gagliardetto del 6° Squadrnne Savari della Tripotitania (Museo della Cavallerja di Pinerolo) TAV. N. 37 Gagliardetto del 7° Squadrone Sa.vari de11a Tripolitaiùa (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 38 Gagliai·detto del 5° Squadrone Sa.vari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 39 Gagbardetto del 6° Squadrone Savari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 40 Gagliardetto del 7° Squadrone Savari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 41 Gagliai·detto dell ' 8° Squadrone Savari della Cirenaica (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 42 Gagliardetto del Raggruppamento Spahis della Libia per l ' Africa Orientale Italiana (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 43 Gagliardetto del 4° Gruppo Spalùs del Raggruppamento Spahis della Libia per l 'Africa Orìentale Italiana (Museo della Cavallerìa di Pinerolo) TAV. N. 44 Gagliardetto del 3° Gruppo Spahis della Tripolitania (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 45 Gagliardetto del Comando della Cavalleria della Cirenaica, 1° tipo (Museo della Cavalleria di Pinerolo)

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149 177 178 179 180 181 209

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TAV. N. 46 Gagliardetto del Comando della Cavalleria della Cirenaica, 2° tipo (Museo della Cavalleria dj Pinerolo) TAV. N. 47 Gagliardetto del I Gruppo Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 48 Gagliardetto di l O tipo del U Gruppo Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N . 49 Gagliardetto di 2° tipo del II Gruppo Sahariano libico (Museo della CavaJleria di Pinerolo) TAV. N. 50 Gagliardetto del III Gruppo Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 51 Gagliardetto del V Gruppo Sahariano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 52 Gagliardetto del VI Gruppo Sahruiano libico (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 53 Gagliardetto della Compagnia Mehadsti del Fezzan (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 54 Gagliardetto della Colonna Operativa "Gastinelli" (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 55 Gagliru·detto del Raggruppamento Autocan-ato (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 56 Gruppo Squadroni Nazionali d'Africa " Cavalieri del Neghelli" (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N . 57 Gagliardetto della 2a Squadriglia autoblindata del Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 58 Gagliardetto del I Gruppo Squadroni di cavalleria coloniale deJl' A.O.I (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 59 Gagliru·detto del LII Gruppo Squadroni di cavaJleria coloniale dell ' A.O.I. "Cavali.eri dell'Amara" (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 60 Gagliru·detto del VI Gruppo Squadroni di cavalleria coloniale dell 'Africa Orientale Italiana "Lancieri. degliAtussi" (Museo della Cavalle1ia di Pinerolo) TAV. N. 61 Gagliru·detto del XV Gruppo Squadroni di cavalle1ia coloniale dell'Africa Orientale Italiana (Museo della Cavalleria di Pinerolo) TAV. N. 62 Gagliardetto del 2° gruppo di artiglie1ia autotrainato del Regio Corpo Truppe Coloniali dell'Eritrea (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 63 Gagliardetti del VII ed VIII battaglione del Regio Corpo Truppe Coloniali dell ' Eritrea (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 64 Gagliardetti del IX e de] X battaglione del Regio Corpo Truppe Coloniali dell'Eritrea (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 65 Due diverse versioni del Gagliardetto deil 'XI battaglione Eritreo (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 66 Gagliardetti del XII e del XX battaglione Eritreo (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 67 Gagliardetti del XXI e del XXIII battaglione Eritreo (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 68 Gagliru·detti del XXIV e del XXXIV battaglione del RCTC dell 'Africa Orientale Italiana (Museo della Fanteria di Roma) TAV. N. 69 Gagliardetti del LX e del LXXVIII battaglione del RCTC dell'Africa Orientale Italiana (Museo della Fanteria dj Roma) TAV. N. 70 Gagliru·detto del X dell'LXXXVIII battaglione del RCTC dell'dell' Africa Orientale Italiana (Museo della Fanteria di Roma)

306 307 308 309 337 338 339 340 341 369 370 371 372 373 401 402 403 404 405 439 440 441 442 443 469


TAV. N. 71 Gagliardetti del I V e del VII battaglione arabo-somalo del Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia (Museo deJla Fanteria di Roma) TAV. N. 72 Labari delle Legioni della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale secondo il modello stabilito nel 1924: 1) Labaro della 37a Legione; 2) Labaro del1a 45 3 Legione; 3) dettaglio dell'aquila ricamata sui Labari delle Legioni della MjJizia Nazionale Forestale dal 1926 al 1930 TAV. N. 73 Labaro mod. 1930 per le Legioni ordinarie della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale : a) dettaglio dello stemma dello Stato posto al centro della fascia bianca del rovescio tricolore sul Labaro TAV. N. 74 Diritto e rovescio del Labaro della 178a Legione "Gennargentu" della Milizia Volontaria Sicurezza Naziona1e TAV. N. 75 Labaro della V Legione Ferroviaria "Ugo del Fiume" e Gagliardetto de] 155° Battaglione CC.NN. d ' Assalto TAV. N. 76 Labari mod. 1930 della Mi1izia Nazionale Forestale TAV. N. 77 L abari delle Legioni Lavoratori dell' A.O.I. TAV. N. 78 Bandiera adottata nel 1935 per le quattro Legioni della M.V.S.N. libiche: a) Dettaglio del fregio centrale della Legione "Caio Mario" di Cassino; b) Dettaglio dell 'aquila ricamata al centro del Labaro mod. 1926 per il Comando della Milizia Nazionale Forestale TAV. N. 79 Diritto e rovescio del Gagliardetto dell'82° battaglione CC.NN. "Isonzo" TAV. N. 80 Diritto e rovescio del Gagliardetto del 42° battaglione CC.NN. "M" "Vicenza" del II Gruppo da Sbarco TAV. N. 81 Fiamma della 25a batteria della 53 Legione M. DlCAT (Milizia Difesa Controaerei Territoriale) TAV. N. 82 Labaro mod. 1920 per :i Reggimenti del Genio, adottato iJ 14 novembre 1935 TAV. N. 83 Diritto dello Stendardo adottato il 9 agosto 1935 per il V Gruppo Ca.in Veloci "Baldissera" TAV. N. 84 Rovescio dello Stendai·do adottato il 9 agosto 1935 per il V Gruppo CmTi Veloci "Baldissera" TAV. N. 85 Labm·o mod. 1920 per il Corpo Automobilistico adottato il 7 giugno 1938 TAV. N. 86 Bandiera mod. 1938 ridotto per reggimenti di Bersaglie1i, di Alpini e del Genio adottata il 7 giugno 1938 TAV. N. 87 Stendardo per reggimenti di fanteria carrista adottato il 7 giugno 1938 TAV. N. 88 Cerimonia di benedizione della Bandiera TAV. N. 89 Cerimonia di sostituzione del drappo della Bandiera TAV. N. 90 Labaro mod. 1920 per il Corpo di Commissm'iato adottato il 25 settembre 1938 TAV. N. 91 Freccia mod. 1938 per Bandiere, detta anche di "modello imperiale" TAV. N. 92 Diritto e rovescio del Gagliardetto in dotazione al "Battaglione Speciale "E" della Regia Guardia di Finanza impegnato in A.O. nel 1935-36 (Museo della Guardia di Finanza di Roma) TAV. N. 93 Bandiera mod. 1939 per il reggimento della Guai·dia Reale Albanese e B andiera mod. 1942 per reggimenti Cacciatori Albanesi (Rilievi tratti da originali conservati presso il Museo dei Granatieri e della Fanteria di Roma) TAV. N. 94 Vari modelli di freccia utilizzati sulle Bandiere e sugli Stendardi dal 1860 al 1947: a) freccia mod. 1860; b) freccia mod. 1938; c) freccia mod. 1947 TAV. N. 95 Vari modelli di freccia utilizzati sui Labari e sui Gag liardetti dal 1920 al 1943: a) freccia per i Gagliardetti dei Gruppi Cani Veloci adottata nel 1935; b) freccia mod. 1933 in uso sui Gagliardetti dei reparti di fan teria e cavalleria dei R . C. T. C . della Tripolitania e della Cirenaica; e) freccia mod. 1920 per i Labari.

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TAV. N. 96 Disegno originale delle nuove Bandiere rnod . 1947 TAV. N. 97 Bandiera dj guerra e degli Istituti militari dell'Esercito, dell ' Aereonautica, del Corpo della Guardia di Finanza e del Corpo delle Guardie di P.S. mod. 1947 (da "Regolamento sul serv izio tenitoriale e di presidio" - 1973) TAV. N. 98 Particolari della Bandiera di guerra e degli Istituti militari dell'Esercito, del]' Aereonautica , del Corpo della Guardia di Finanza e del Corpo delle Guardie di P.S. mod. 1947 (da "Regolamento sul servizio territo1iale e di presidio" - 1973) TAV. N. 99 Bozzetto 01iginale della Bandiera del Reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica approvato il 12 ottobre 1990 TAV. N. 100 Bandiere "Colonnelle" concesse nel 1986 alla Brigata "Granatieri di Sardegna" ed al Gruppo Squadroni "Lancieri di Montebello" TAV. N.101 Stendardo "Colonnello" concesso al reggimento Carabinieri a cavallo il 17 giugno 2002 TAV. N. 102 Stendardo Reale mod. 1889 in uso presso lo Squadrone Carabinieri Guardie del Re fino al 12 giugno 1946 TAV. N. 103 Stendardo Reale mod. 1900 utilizzato dallo Squadrone Carabinieri Guardie del Re come un Labaro in occasione di marce, di manovre o di combattimenti ai quali partecipasse il Sovrano TAV. N.104 Roma 4 novembre 1990: il Presidente deJla Repubbica consegna allo Squadrone Carabinieri Guardie il nuovo Stendardo Presidenziale adottatto il 4 marzo precedente in sostituzione de] vecchio modello (Fotografia tratta dal volume edito dal Comando Generale dell ' Am1a dei Carabinieri nel 1994 "I Corazzieri" a cura di P. Di Paolo) TAV. N. 105 Lo Stendardo Presidenziale adottato il 4 marzo del 1990 con a fianco lo "Stendardo Colonnello" affidato al Comando Carabinieri Guardie nel 1987 (Fotografia tratta da] volume edito dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri nel 1994 "i Corazzieri" a cura di P. Di Paolo) TAV. N. 106 Tipologia delle frecce per le Bandiere e gli Stendardi " Colonnelli" e per gli Stendardi del Presidente della Repubblica; a) freccia per l'asta delle "Colon nelle" del reggimento Carabinieri a cavallo, del reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica e per gli Stendardi del Presidente della Repubblica; b) freccia mod . 1986 per l'asta delle Bandiere "Colonnelle" della Brigata "Granatieri di Sardegna" prima, del reggimento "Granatieri di Sardegna" poi e del 1.51 ° e 152° reggimento di fanteria "Sassari" TAV. N. 107 Ordine Militare di Savoia e Medaglie al Valore Militare in uso dal 1861 al 1946 TAV. N.108 Medaglie al Valore Civile in uso dal 1861 al 1946 e Medaglia di Benemerenza concessa al reggimento di fanteria "Cuneo" dal Re Carlo Felice il 20 ottobre 1821 TAV. N.109 Medaglie di Benemerenza in uso dal 1860 al 1946: a) per la Sal.ute Pubblica; b) per il terremoto dell a Sicilia e della Calabria del 1908 TAV. N. 110 Ordine Militare d ' Italia e Medaglie al Valore Militare in uso dal 1946 TAV. N. 111 Croce di Guerra in uso dal 1946; a) al Valor Militare; b) al Me1ito di Guerra TAV. N.112 Medaglie al Valore dell 'Esercito stabilite nel 1974 TAV. N.113 Croci al Merito dell'Esercito stabilite nel 1974 TAV. N. 114 Medaglie al Valore Civile in uso dal 1946

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