PAOLO BERARDI STUDI

Page 1

PAOLO BERARDI - STUDI

1928 - Influenza della Grande Guerra nelle operazioni di sbarco 1945 - Un sistema di impostazione di legge di avanzamento degli ufficiali 1946 - Il problema dei Suttufficiali nell'Esercito Italiano 1946 - Valutazione degli Ufficiali ai fini dell'avanzamento 1947 - Contributo dell'Esercito Italiano alla guerra delle Nazioni Unite 1947 - Le conseguenze strategiche della diffidenza alleata verso l'Italia



1928

Influenza ~ella ~ran~e ~uerra sulle o~erazioni ~i s~arco

(1)

Premessa,. -

Sbarco nella penisola di GnJUpoli. - Organizzazione della difesa turca. - Orgru.1.iz:mzione dell' alìtacco anglo-franeeso. - Come avvenne lo sbarco. - P eri odo delln lotta puramente terrestre. - Concorso

delle artiglierie nella lotta costiera. Preparativi pe1· uno sba1·<-o inglese sulla s-pinggia òi Ostenda. clusione.

Con-

Premcs a. La grande g·uerra ha presentato cinque esempi dì sbarchi e di tentativi di sbarco in presenza. del nemico: nel 1915 la spedizione dei Dardanelli e lo s tudio per uno sbarco inglese ad Ostenda; nel 191'1 lo studio ed i preparativi per un grandioso sbarco inglese tra Nieupor t e Osbenda e l'occupazione tedesca delle isole baltiche; nel i9i8 gli allacchi inglesi alla base di Zeebrugge e di Ostenda, cbe si possono comprendere tn1. le operazioni cli sbarco per le molte analo "ie tecniche che con queste presentano. 0

(1) la R. M. L ho già pubblic1' lO (Foscicolo li del febbraio 1927) uuo studio del genernlc G. B. Foschini "ull'irr1pr esa dei Dardanelli. TulLavia r itiene opportuno di presentarne ai lellori un secondo, :.ia per l'imporlanz::, che le operazioni di .:.barco possono avere nel qnodro generale di qualsiasi guerra, sin pèrchè lo s l11dio i11 ogg-etl o, o. dil'fc renza di quello precedente compilalo con 1nlcndimenli prf',xtlenlcmcolc narralivi, si ripromette di esaminare le successiYe e, olu2-ioni ed I per(czionamenLi che durante la gu\l°rrn mondiale si manifestarono nella prcparaz.iooe e nelh\ -condotta delle operazioni di sbarco, e di lrarrc da lalc esame in:.egnamrnti e deduzioni di carattere essenzialmente nppli<'alivo. Sì che i due Sludi si completano a viccod~. (N. d. O.).


276

TN"FL. OEN'lA HELLA GRANDE

Otr!IB.R:.

SULLE OPERAZIONf DI SJIAHCO

Dei cinque esempi attraggono la particolaxe attenzione dello sluclioso le operazioni dei Dardanelli ed i preparativ.i inglesi contro la costa belga. Gli attacchi alle basi hanno carattere cli co!pi di mano e finalità prettamente marinaresche; l'occupaziono delle isole baltiche non offre, specie dal punto di vista terrestre, grande interesse, perchè ayvenne qua.si senza resistenza, nell'ottobre 1917., quundo l'esercito e la. marina m ssi già si trovavano in pieno sfacelo ed erano imminenti lè trattative dì armisti.zìo tra la GeTmanià e la Russia. Ai Dardanelli invece, e soltanto ai Dardanelli, è avvenuto che un nemico sbarcante in forze si trovasse cli tronte aò un dUensore deUa costa in forze; ivi soltanto si è sviluppato un concetto di manovra accompagnato da diJnosfrazioni navali; ivi soltanto si son costituite delle &est.e di sbarco, sotto la cui protezione intere grandi unità furono messe a terra e tentarono di sfruttare l'operazione inizi.ale. Ai Dardanelli insomma, e soltanto ai Dardanelli, si è avulo lo sviluppo classico completo di quella che si chiama un'impresa cli sbarco. Questa inoltre segna iJ passaggio tra i sisLemi di sbarco consacrati dalla teoria tattica dell'anteguerra ed i metodi nuovissimi imposti dall'apparire dei moderni me11,zi di lotta, terrestri , marittimi ed aerei. I nuovissimi metodi hanno avuto limitatissima sanz·ione dall,t pratica; ma gli studi e, più che gli studi, i. prepal'ativi completati ~ gli esperimenti dovuti all'alacre iniz.ia.tiva dell'arnmh'aglio Bacon comandante della « patLuglia di Dovèr » han palesato l'indirizzo impresso al metodo da parte di coloro e.be dal tentativo dj Gallipoli avevano tratto la massima espèrienza. Gallipoli od Ostenda ci sembrano pertanto i punti di partenza da scegliersi per le indagini e wr la r icer ca dei principli in mai,eri.1 di sba.robi.

Sbarco nella JJenisola di Gallipoli. Gli atti tattici che offrono il maggiore interesse nell'operazione di sbarco sono quelli che la differenziano dalle rimanenti form e di aggressione e che né costituiscono le proprietà peculiari: presa di terra e conveni ente allargamento della testa di sbarco.


INFLUENZ,,I OELLA G'llANDE GUl'll:m.1 SUlJ. E Ot-'!IB,AZION I DI

,.

sn.,nco

277

Il tratto caratteristico comune ai due atti ora m enzionati è l'infel'ioi-ità tattica dell'attaccante r ispetto al difensore, inferiorità massi.ma durante la presa di t.erl'a e che va attenuandosi a mano- a mano che l,!l, testa. di sbarco si allarga. .Nel -periodo della presa di terra l'attacc.ante è s~ipato n_e lle iml;)arcazioni , poche armi può impiegare e malamente; pe1' quante preidenze siansi attuate i Teparti sono frammischiati e l'ordine col quale si riversano sulla spiaggia non risponde alle razionali esigenze dell'attacco; il terreno è ignoto e poco visibile percbè si sbarca quasi -sf>m11re di notte; l'al'tiglier-ia delle navi inadatta ad un com7 eniente tiro di concorso e di diretto appoggio . Da parte sua. il difensore è appiaJtato, probabilmente proLetLo, opportunamente òisposto e, non ostantè l'oscUTilà., i.n grado di discemerei il nemico che a.vanza ~.worneruto si..1lla nitida superficie del mal'e-. Se conside1:i.al'no l'unico -punte di appoggio dello sbarcante che non sia l'infido elemento o la terra n emica , i pitoscafi, questi rappresentano per i cannoni ed i situ.ri della difesa un b e1·saglio massiccio e privo di coJ'azza. Una volta posto il pi.ede a terra, è terminata la marcia di avvicmamento: incomincia l'attacco. Ma un attacco senza scaglionamento iIJ :p_rqfortdit(L e senza l'appoggio dell',u'tiglieria. Il fall irnento dell'attacco significa essel'e 1·igettati in mare. Quando, nella migliore delle ipofosi~ si s ia riusciti a sbarcare di primo acchHo e con grande bra-vui:a. l[Ualche batteria someggiata, non si può dire di ayer l'appogg'io è:lèn'artiglieria. Manca l'apparato artiglieresco, mancano i medi calibri, mancano le maggiori. gittate, le artiglierie delle navi non sono (!.C_porrce e lo vedremo parlando di Galli-poli; U l)om.bardamento ae1·eo ha se-arsa pre.c:;a st1i bersagli del campo di balta.glia: eppoi dove sono le masi aeree ? Per contro il difensore conosce il terreno; è disposto secondo un logi co raggruppamento di fo1·ze; è .ricco di osservatorii e d i collegamenti; in prossimità dei possibili pu.nti cli sbarco vi. sono batterie costi~1-;e...; altre a1-tiglierie accoLTeranno tramate da trattori o per mezzo ffi ttehi; altre accompagneranno Le sopraggiungenti unità terrestri. Q'u;i si tratta di difesa io (orze e basata su stabrn ordin amenti militari . :rR tali r;ond.izi oni l'a.ftare,'O deve procedere, ordinarsi , trovar respir9, concjUistare un porto, crearvi attorno- una zona di protezione <:he- }o -w:r-eservi dai tiri della difesa : ebè oggi j tiri nor.mali delle artiffierte di medio a grosso calibro oltrepassano i 20 km. ed il porto e assolutamente- neeessario petchè senza porto e senza banchine:


278

INFL UENZA DELLA G11ANDE GUERRA SULLE Ol'ERàZTONl '01 SBAllCO

e senza macchine non si sbarcano i :pesi ragguardevoli che l'esercito tl'ascina con sè; né per la presenza dei sottoma:iini ne.miei, è consigliabile faT simile operazione all'aperto, anche se Ja bontà del mare lo cons~nta. E quando tutto sia. riuscito e si sia avanzati cli 20 km., e si siano sparsi sul terreno le pa1·ecchie decine cli mi.gliai.a di uomini e l'adeguato schiexamento di pew;i e l'adeguato andirivie_n i di a.utoca,rri ctw oc·c orrono pe1· occupare la Mna, si è genetalmente appena al principio. Bisognerà che altri corpi di M"mata arrivino e sbarchino e bisognerà attendere le necessarie provvi~te di munizioni per intmprender e l'offensiva atta a raggi ungere gli obiettivi prn'fìssi. Ve.dere come questo quadm teorico siasi riprodotto nel campo di Gallipoli, e co,n,e g'll Inglesi ed i loro 0,lleali da una pa:rte ed i Turco-Tedeschi dall'altra, abbian riso! to i diversi px·oblem:i a cui si è fatto cenno, è la parte a-ttraente dello studio che ci siamo proposti di a:i'ftontare. Ma. prima di iniziarlo ci si consenta un'osserva:iione atta a rich·in.mare vieppiù l'interesse dei _nostri letLorj sul Lentativo della penisola di GalJ'ipò1i. Pe1· rifrovare n ella storia altri esempi di sbarco in ptesenza di un di!ensore organizzato, bisogna risalire ai tempi di Nelson: al colpo di mano su Teneriffa nel i797, mèmorabUe perchè Nelson vi perse un bracciò; allo $ba.reo s~guito dall'assedio di Ca.1'r i, dove sgll lasciò un occhio; alla battaglia di Gope;naghen (i801), dove l'azione si anestò alla valida resistenza dei mezzi marittimi della difesa costiera danese; alla spedizione che nel i801 ebbe per obiettivo inglese l'espulsione dei francesi dall'Egitto e dove 2000 difensori çon quindici cannoni fortemente trincerati opposero una buona resistenza. Le resistenze degli AJ:abi ad Algeri nel 1830, a Tunisi nel 1881, ad Ismaili.a. nel 1882 e d,e gJi. Spagnoli a Ol1ba nel 1898 furono irrisorie e glj ultin1i grandi sbarchi anteriori alla grande guèrra, de.i Gia.p_ponesi in Corea e degli Italiani in Libia., se sono perfetti per preparazione logistica. non .avvennero carl0 in presenza. di una vera e propria difesa costiera. Nessuno poi degU sbarchi contrastati dell'epoca n elsùniana si può paragonare per impor~an.za di scopi e per entità di forze, pur. tenendo conto dei tempi , alla spedizione di Gallipoli, la quale, pertanto, sotto tutti i rappo,rLi, può essere classificata il più grande esempio cli sbarco contras.tato che la storia ricordi.


INJiLOl~l'l'Z I D1"Lt.A IHl:\NIW (H) I\RRA SULI.E OPFII.\I.IONI 111 i-,lt H:l"(l

27!)

*

Non è nostra intenzione narrare i fatti , del cui racconto esistono svariatissime pubblicazioni su libri e su riviste: ma un breve riepilego ci pare ind.i spensabile per l'inquadramenlo e per la comprensìone. Le operazioni per il fo1·zament.o dei Dardanel li., dovute alla iniziativa inglese, incor aggiate dalle pressioni russe allo scopo di completa.re l'anello europeo attorno ag1 i Imperi Centrali, si inizja.rono col tentativo esci usivarnente maribtimo di forzamento dello stretto, ~ercando di far tacere, con le artiglierie della flotta, le batterie costiere della difesa e di dragare il percorso dal le torpedini. Il periodo puramente marittimo durò dal 19 febbraio al J8 marzo 1915. Le perdile subite e l'esito nullo raggiunto fecero prevalere j} concetto di ricorrere all'esercito per conquistar e posizioni dalle quali riuscisse possibile dirigere i tiri della· flotta per dominare le batte1·ie ùella. àUesa o addirittura per aggirarle dalla -parte di tenn. La penisola di Galli'poli b a la for.ma gPometrica di un lungo triangolo con angolo ottuso, i suoi b·e vertici sono: Bulùlr

Cnpo Snv ln

Bnlnir all'if;tn.10 oLe J,i riattacca al eonti· o ODGElj

Sedd1tl Babr alla l)UO· tì~ sncl uccidentale;

Seddul BaJ,r

Capo Snvhi all'nugolo ottuso setteutrionnle;

La: costa asiatica eone pai:allela o.l Iato più lungo distandone da HOO a 7800 metri. All'imboccatura di SedduJ Bahr ne dista di 3500 m. Il principal e Lenta.Livo d1 forzamento da parte della sola nott.a. avvenne il i.8 marzo : il primo sbarco il 25 aprile alla estremità sud, OCCidentale della perusola. F'orzc : cinque divisioni (77.000 uomini) anglo-francesi rontro sei divisioni ed una brigata di cavalleria lw·the oltre ad alcune centinai a di uomin i dl gendai·meTia (84 mi la uomini in tutto).


280

I N1'LU!;N1,A ùf'.LL~ (ì ll\NllP. C.UERR,\

!slfl.. [,.E C)Pl>ll.\7,.ION l IJ I SBAltCO

Concetto· di azione: eseguire uno sbarco principale multiplo alla p1mta. di Sedclul Balu· immediatamente a nord dell'Lmboccatura dello stretfo ; eseguire uno sbarco secondario a metà circa del la.lo tra SedduJ Babr e Capo Suvla.: precisamenl-e a Gaba Tépé distante una. ventina di c•hilometri da Sec1dul Bahr; eseguir,e nna diversione alla punta asiatka <li Kum-Kalè fronteggiante Seddul Bahr: sbarcarvi alcune truppe e poj reimba.rrnde dopo un giorno o due; eseguire due dimosLraiioni con simulacro di sbarco, l'una a nord di Bulair nel golfo di Saros, l'altra poco a sud di Kum-Kalè sulla. costa asiatica. Scopo: medianle lo sbarco prindpale costituil'e 1·0 11 una divisione, al vertice sud-ovest del triangolo , unu. testa di sbm:co profonda una diecina di clulometri appoggiata alle due costé; minaccia.l'e con lo sbarco secondario il fianco e le comunicazioni delle forze tul'cb e fronteggianti lo sbarco principale; con La diversione e le dimostraz.ioni ùnpedire a l nemico di concentrar fot·ze nel punto principal e. Esito : lo sbarco p1·incipal~ riusc·ì in dµ e giorni a costituire una testa di sbarco J;ineare ché proteggeva una zona rettangolare, profonda da 3 a J:1: km. invece dei 10 previst,i e larga circa 3 k m. tra spiaggia e spiaggia. Lo sbarco secon.dario penefrò con difficoltà per 1.500 .111. nell'ent:roierra, s t1 di una lungh ezza cli spiaggia di 3 km. , conq.uistando un'area di circa 3 kmq. assolutamente impari all'entità del le ron~e sbarcate (due divjsioni del ro1·po d'armata auskaliano-nuòvozelandese : A.N.Z.A.C .). La divisione impegnò bensì le l ocali fDTze turche ma per due giorn'i soltanto, chè poi le truppe furono r eimbarcat,e per d u.nil'le alJo sforzo principale di Seddul Bahr. Le dimostrazioni non furono sufficientemente convincenti. Ed inve1·0 il von Sanders, comandante della 5a é1..1'111ata turca dei Da.r.dane11i, che pur dimostrò durante tutto. la campagna cli preo-ccuparsi più ch e di ogni altro avvenimento di uno sbarco nel golfo di Saros, si decise fin dalla. sera del 25 a distogliere le due divisioni lasciatevi a presidio, per inviarle a combattere nel p unl-0 dove si era svelata la min accia reale. Dagli ultimi di aprile ai primi di agost-0 la g uerra nella. peniso.la di GaJ.lipoli si immobilizza sulle posizioni organizzate. Si sviluppano i vari tentativi aJleati di sfruttare la. conquista iniziale ed avanzare lungo la penisola coi rinforzi ricevuti. Si hanno così le tre battaglie di K1·itbia,, si b trnno i combattimenti del lugli-0, s i banno i quotidiani episodi della guerra di ll'incea . Nulla di particola1·mente inte.-


TNf'L Uf'.NZA 1)1-:Lf~I (; RANJIF. G·l rERR.'. St: r.LP. (H'ER,\ZlON I DJ Sfl.\RCO

"'

281

r esàan.te per lo studio che ri siamo prefisso, esc1usion fatta del prevawl'!ie, concorso delle ar tiglierie navali alle. operazioni terrestri e (:félla constatazi one della. i mpressionante di Cierenza. tra lo sfotzo p1·evisto ·e quello n ecessario. Le divisioni, che alla fine di aprile erano ei-nque anglo..cfrancesi conho sei ttu·che erano divenute no\l'e contro nove a·i primi di giugno, e divennero quatto1·dici contro sedici nel1'\ gosto. ~a seconda ed ultima azione propriamente di sbarco avvenne dàl lii all '8 agosto . ili concetto era di effet-buare un'av;mzata da Gaba 'l'épé con gLl A.-trstraliani, facilitandola con lo sbarco e l'avanzata di un nuovo corpo d'armata a Suvla (vertice dell'angolo ottuso) ; contemporaneamente dpvevano essere eseguite una vigorosa offensivo. alla testa. di shart'.,o di Seddul BaJ.1.r per trattenervi. le forze lil.u:che, ed altre azioni rlimostra.tive minori.. I1 concetto di eser citare lo sfo.rzo principale lungo la direttrice più pè'ri.colosa per la dife$a era giusto : tant'è vero che i Tur chi lo temevano, e lo prevedevano anche più a nord. TI nuovo sòa1·co a Suyla fu meravigliosamente preparato ed attuato soddisfacen temente, almeno nei limiti concessi dalle pratiche possibilità: per la prima vçJJa fm·ono impiega-ti su vasta scala i pontoni ~emoventi., l'indispei;isabile novità dei moderni sbarchi. La sorpresa riuscì alla perfezjpne. Ma. lo sbarco non fu saputo sfruttare. Durnnte le giornate del 7 e deU'8 agosto il corpo d'atmata di s~vila restò quasi immobile sui tre chilome~ri di profondità conqui.stati 1 meiitre ·aveva di fronte soli 3000 hirchi. ~eli o stesso tempo invece due divisioni turche, dai preesi di 'Bul·air per cOI'se-ro da 4.0 a 50 lrm. in una sola tappa ed attaccarono p~r, le :prime. I successivi combattimenti costarono molto sangue da ambo le parli, e si protrassero sino al 21 agosto, ma la fronte inglese non si nl9sse- .Più dal punto dove era stata inchiodata. .Oal d icembre al gennaio la penisola di Gallipoli fu sgorubraia iiag[i anglo-francesi.

Ld operazioni di sbari.:o furono dunque due : quella dell'aprile t1

guella dell'agosto.

Sempre per la migl ior e compr ensione delle pr ésenti note consbarco fu frazionato in sei sbarchi effettu,~tisi. cont~m1)0Ta11eamente a Gaba Tépé ed al le spiagge che

viene aggiungere che nell'aprile lo


282

ì~f'LUl,NZA DELLA GR,\NDB ClUERR&. SU1.I.E OPERAZlOl'fl '1)1 $.B,\ll(-0

vennero indica~e con le lettére Y - X - W - V - ed S .. P ure nello stesso tempo avveniva lo sbarco dimostrativo di Kum-Kalè. Lo schizzo n. 3 riproduce le posizioni di tali punti. Nell'agosto gli sba1·c.hi erano stati JJr"evist'i nei -punti B, C ed A (schizzo n. 5); io B e C avvenne1·0 secondo le previsioni. Per ~rrore facilissimo a. verifica1·si, i riparti dislocati in A gLunsero a loro insaputa in AJ.: gli inconvenienti d1 varia natura derivant.i dall'errore consigliarono di proseguire lo sbarco della maggior parte del grosso in A 2 •

01·gauizzazione della difesa tm·ca. Portiamo anzitutto la nostra att enzione sulla di-fesa. costiera t.u rca. La considereremo quale era nell'aprile i,915, quando i Turchi avevano avuto disponibili parecch i mesi .Pe:r organizzarla, né vogliamo indagare se la sua mobilitazione era predisposta con la rapidità. e con la completezza. riciliesta da una sua pronta efficienza. Annotiamo soltanto, per memoria, ·che la mobilitazione della difesa costier.a deve essere la più pronta, superata solo da quella antiaerea, perchè le offese da mare vossono giun,gere al primo delinearsi di una tensione diplomatica, né t1.Hti i difensori possono ripromettersi , come çLCeadòe ai Turchi, di aver mesi a disposizione pet prepararsi. . Una difesa. cost-ie1Mc1. completa è quella che si propone di opporsi alla più completa delle offese che possono provenire dal mare, agli sbal'chi in g-rande stile: essa invero compendia in sè. tutti i possibili ostacoli éhe il difensore può successivamente opp(}lT·e sul ma.re

e sulla. costa. Tali ostacoli sono,: - notta cli alto mate; - mezzi marittimi costieri (torpedLniere, M.A .S. , sommergibili, dragamine, affondamine); - sbarramenti cli mine ed oslruzioni retali; - servizio di avvistamento e di vigilanza costiera; - baUerie costiere; - batterie -pesanti anetrate 1 ossatura del lo schieramento di artiglieria. delle grandi unità costiere; - truppe costiere a protezione .cli particolari punti e in avamposti; - difesa antiaerea.


I.YFl. lmNZA OBLL,\ GR.\Nm•: GUP.IUH SU U .E OPl,mAZl ON J 01 Sl3i\JlCO

283

D ei mezzi ora elencati si pt1ò dire in succ"into ch e mancavano quasi totalmente alla difesa tmca quelli marittimi e quelli antiaerei. Questi ultimi etano puré scarsi per l'attacrante, ché rimpiego degli aerei e dei tiri antiaerei era appena agli inizi. L'assenza dei m ezzi marittimi della difesa era causata dal blocco ohe le esuberanti. forze n avali anglo-francesi eser citavano all'imbocco dei Dardanelli. L'attaccante si trovava pertanto nella for lnnatlssima cir<·ostanza di avere il mare libero . La sua esuberanza navale Tispctto ai bisogni del blocco dipendeva da due fatti: dall'avere ini½iato il lenlalivo con operazioni puramente naval i contro gl i Sh'etLi e dalla n l'cessilà di sopperire con artiglierie n avali alla scarsità di artiglierie terrestri del corpo di sped izione. Tuttavia nel mese di maggio comparvero nell'Egeo i primi somm ergibili ledesc-h i e vedremo c:ome subito compromisero la lihath anglo-fran cese. Lo ostrm.ioni reLal i mnnravano ai '1ì1rchi e le mine vennero impiegate su vasta scala oell'inlerno degli stretti disponendole in nove linee e lasciandone tal un-e al la mercè del la r,ol'l'enle, e fnrono utilissime : ne fUiono pure distribuite nel golfo di Saros davanti alle spia_gge praticabili dell'istmo d i BuJ air, ma il blocco impediva di usar le davanti a tutte le spiagge di sbarco, nè la difesa possedeva sommergibil i affondamìne. I rimanenti elementi, ossia. la parte terrestre della difesa, erano in condizioni soddisfacenti. Sembra ch e le al'tiglie1·ie rostierc all'atto dello sbarco fossero un centinaio di grosso calibro, a ltre-ttante di medio e una ci11q1-111n'Lina di 1>iccolo calibro. I calibl'i medi e grossi variavano dai 150 ai 356 mm. , le gitlnte dagli 8 ai 17 "km .. Queste batterie erano distribuite lungo lo stretto. TI solo gTuppo di esse postato all'imboccatura. era, per distanza, in grado di intervenire contro gli sbar ch i più meridionali ed era formalo da una trentina di pezzi, parte sulla Punta di Seddul Bahr, parte in vantaggiosissima posizione fiancheggiante su quella asiatico. di Kum-Kalè. Lungo le coste della penisola non prospicienti agli stretti non esistevano artiglierie costiere. In sostanza. le artiglierie costiere non fecero gravi danni ai pil'OSCafi nè alla loro scorta: que11 e della costa asiatica concorsero invece potentemente sulla penisola - insieme con artiglierie di medio calibro terrestri , o come tali jmpiegaLe sulla penisola, con le artiglierie divisionali e talora altresl con arl,iglierie di rnrazzale turche


284-

I NFLUENZI\ DELLA GRANDE GLmRR,\

suue

o eEM.ZlONl Ol SBARCO

ancorate uello sttetto - ad interdlre l'avar1zata d elle foi·ze sbarcanti. A detta. del De.smazes talune batterie eostiere èrano sistemate in caverne cd aHr e si spostavano lungo i binar1 dieLro le dune. P er quanto dai documenti pubblicati non risulti come fosse organizzato il servizio di avvistamento e di vigilanza costiera, è presumibile che, in f01·ma più o meno rudimell'tale, esso esistesse, appoggiandosi non solo ai forti di protezione d egli stretti, ma alLresì lungo la spiaggia nord ovest e nord della penisola e lungiJ quella. asiatica, costituito se n on altro dalle forze di gendarme:ria sparse lungo la costa. Allo sbaTco di Suvla cruestì g·endam1i si dimostrarono attivi e dalle lor.o prontissime informazioni la dilesH lrasse il più ampio profitto.

E veniamo alla organizzRzione iniziale delle w1Uà terrestri, che finirono poi di assorbire una b uona m età dell'intero esercito t.mco. E' n oto che di massima gli eserciti non sacrificano intere grandi unità alla sola vigilanza costiera. A questo fine destinano sc,use forze, definite col nome di battaglioni costieri e distribuite lungo la costa con sistema di avamposti. Tali forze so;no incaricate di opporsi. alle piccol e incursioni costiel'e, ai colpi di mano e a dar l'avviso ét.l coman do ùeUa difesa. del palesarsi di tentativi di attacco più importanti. Le grandi unità sono invece a.r·retrate, in loca1ità centrale : esse fanno par~e ,lella riserva de ll'esercito operante. n comando, supremo l e disloc:a in g ui sa ch e possan o accorrere in tempo per fronteggiare Jo sbal'CO nel punto ove questo si manifesti , ma che s iano n ello stesso tempo in grado, q ualont attacchi costier-i non avvengano, di affluire ron la vo luta sol1eritudine alle fronti terrestri impegnate. Qualora invece le prime grandi uni tà non bastino, altre divisioni della 1'iserva. strategica, e magari talune tratte dalle fronti te1Testri , vengono spostate dov e più grave è la. minaccio.. Quest'ultimo caso si verific.ò per i Turchi a Gallipoli. Bisogna l)rem etter e rhe il comando sup1·emo trae nonna pel' l.a elisi ocazione d elle grandi unita da.l Ia maggiore o minore possibilità. di sb archi nemici: e aggi ungiamo fra parentesi che gli aerei, i sommergibili e l e macchine degl i eserC'iti hanno oggi ridòHo del 70 o dell'80% tali possibilità. rispetto all'a nteguerra. I l totale dell'eser cito Lul'co am montava, a1l'inizio e.lei 1915, a mnbnita.zione avvenuta, a circa G00.000 uomiJ1i ripttditi. in 38 divisioni raggru ppate in i3 corpi di annata.


IN'Fl,Ul>N:1.,\

OE1.L\ GR.l:NOg l'l.GERRA $111.Llt OPEHAZIQ:IH DI SBA.RCO

285

'La rrurclria era allora impegnata sulla fronte d,el Caucaso co i Rt1$SÌ colà -vittoriosi, ma ben più seriamente affaccendati sulle fronti polacca .e galiziana, e con gli [nglesi in Mesopotamia e verso l'E' gitto. Dovev~ tener conto della Bulgaria, il cui contegno era tuttol'a ìnced$il e di un possibile tentativo russo su Costantinopoli attra.vers6 il Mar Nero, n è al principio del J915 le inbenzioni i:ng1esi contra la penisola di Gallipoli erano così misteriose da non dover preoccupare il principale iu't.eressato . In ,simile situazione, fatta più di poS:sibilltà che di realtà pre.sente, 1,Ì comprende con;ie l e forzè aUivé turche dovessero ridursi : a ! 50.000 in dieci divisioni dell'armata armena, u cil'ca 120.000 uommi in nove division i tra Mesonot.arnia., Siria e Pal estina, a 35.000 iR 'Arabia, a due divisioni (20.000 uomin1 ) neHa penisola di Gallipoli, m entre la riserva di Costantinopoli e TTacia era forte di ben qvindi.ci çlivisioni, ossia d el 4.0"(, dell'esm·cito. Delle quindici divisioni tro..guardavano la frontiera bulgara, due la cos.ta dell'Asia Ming:cè : circa dieci divisi01ù dovevano costituire i1 nucleo di Costantinopoli. A spie.gare l'ora d,e tia distl"ibuzione di fo1·ze non bisogna dimenticar.e la difficoltà degli spostamenti per la ]enteclza delle comunicazion i, che anqava. da un g iorno (per mare) ad otto (per terra) Jj/.e r g,iµngere da Costantinopoli agli Stretti, sino ad un mese per iJ Gat!cas'o, a due mesi per la SiTia, a tre per l'frak. L e due divisioni del III corpo d'armata inizialmente a guar.ntg;i0ne 1di Garnpoli 'furono elevate a sei divisioni e riunite in Lln'arm:ata (la 5") dopo fallito il tentativo di forzamento degli Stretii del max.zp, nella prevision,e di uno sbarco. La ris.erva. strategica di Costant).nopbli e della 'I'racia, ridotta così a circa dieci divisioni., venne ~storbita dalla. penisola a !')'.lana a. m ano che l'accanirsi degli Inglesi ilèll'imP,resa, l a situazione della guerra sugli altri teatri e le rassicu1:imti dispbsizioni della Bulgaria conferma.vano essere quella la minaeeia :Più grave pe1· la 'l1m·chia. Le div'isìoru agli Stretti furono nove n el maggio, sedici nell'ago,ato e raggiun·s ero il numero di ventidue nel settembre, essendone sta'Uil cb,.iamate ta,lune dalla Sil'ia e cr eate talune altre sia con nuovi reclµ.ha-menti, sia riducendo gli eserciti di Asia ad effettivi minirni, epmposti in maggioranza di r·eclute. Lo Storico ufficiale dello S. M. turco crede di critica.re aspramente l'organizzazione della difesa, osservando che l'ipotetico pel'ie0Io ·der nord er~ stato ritem;rto più inquietante dell'attacco certo e ittnninente deJ sud. Tale critica sa un po' del senno di -poi , né bi-


2 6

l'l•LUEN7.~ OBtt...\ <;RANDE GUERR.\ SOLI.E Ol?l'JlAZIONI DI $ 8 .\ftCO

sogna dimenticare che lo Stato Maggiol'e turco mal vedeva nnvadente inframmettenza tedesca, o. cui quella organizzazione era dovuta. Alla stregua dei fatti, tenuto conto dette iniziali minacce bulgara e russa, sembra che naJ complesso la · distribuzione iniziale delle forze sia stata attuata con la prudenza richiesta dalla incertissima situazione e l'assorbimento della riserva strategica ai Dardanelli regolata con parsimonia e con tempestività; tanto peggio per gli AIJeati se non seppero impedirlo o appl·oflttare del compJeto esaurimento della riserva stessa. Per completare nella sua realtà il quadro della situazione turca, occorre soggiungere che, non ostant~ l'accrescimento delle forte, il Liman von Sanders non poteva pensare ad ttna controf(ensiva decisiva - son parole del l,archer - perchè mancava il materiale, soprattutto di artiglieria pesante, e le munizioni scarseggiavano ed erano pessime. D'altra parlo la Germania non poteva assicurarne il rifornimenLo, essendo limitato il traffico ferrovial'iu tanto per via l'umena quanto per via bulgara; non ultima ragione questa, dei progelti tedeschi di offensiva nei Balcani. Vista la dislocazione generale stabilita per tutte le forze, resta ancora da. esaminare come ne fosse distribuita la frazione presente nella penisola alla da La dei due sbarchi. P er farsene una idea concreta, è bene ricorrere a qualche rapporto geometrico. Torniamo perciò al nostro triangolo. La flguta. ne espl'ime la ltmghezza dei lati: l'area è di poco più di 800 km.2, il contorno di 175 km., su di un centinaio dei quali , non prospicienti agli stretti, lo sbarco era. possibile. Al centinaio occoneva aggiungere una ventina di km. al fondo del golfo di Saros e un'allra ventina almeno lungo la Troade, a prescindere dal rimanente della costa del l'Asia Minore, dove però lo sbarco sarebbe stato troppo eccentrico rispetto alJ'obieltivo prin cipale. In totale circa t50 km. da sorvegliare. Come abbiamo detto, gli sbarchi furono due, ma di Ra.tura assai diversa tra di loro. Lo sbarco dell'aprile, rappresentando la prima invasione di un territorio nemi co isolato da qualsiasi altro leatro di open1.zioni, aveva vero caraUere di sbarco strategico. Quello di Suvla dell'agosto, mentre costituiva un appoggio all'azione già. iniziata a breve distanza presso Gaba Tépé, ne veniva a sua volta facilitato, ed era pertanto di natura prettamente tattica. Nei riguardi rlella difesa, nel primo caso, con sei divisioni, i Turchi dovevano far fron w alle eventualità possibili su 150 km., nel secondo , pur disponendo di


rNFLUENZ.\ DELLA GRAND"E GIJERR.\ SuLLE OPB:IUZ.TON"I m SnAnCO

287

s~dfoi: divisioni ed essendo ridotta l'esten:::ione di costa da sorvegliare contro nuovi sbarchi, si trovavano in realtà in peg-giori condizioni, pQich è dieci delle sedici divisioni erano fortemente impegnate e le ~ei in ·.riser va fortemente provate da combattimenti precedenti. E' particolarmente interessante esa..minare come siano state dispQ.s.te le unità della difesa nel primo caso, non soltanto perchè la liber.fà di scelta era indipendente da qualsiasi vincolo, ma specialmente perohè si trovarono in contrasto due concetti d'impiego. Nella

.,,,,,,. / .

,,/ ,,,:,,'U

,,..,_ / ·

/

.,,,,../

"

.

.,,,,,-· ./

/

.

/

.

/

I

.

_/

/ :B

I .

}Bulair

C·/

tO ~···

~/

Suvlf

\ O·

~f · 'b~

10

,s

20

2s

Km.

:E r.(Sl.a.ztone. dello S. M. Lu.reo sulla campagna dei Dardanelli troviamo ...

infatti çbe Liman von Sanders, assumendo ag'1i ultimi di marzo il cnni.ando della 5" armata, trovò la difesa del distretto basata sul conçetto di imvedire al nemico la materialità dello sbarco; si erano perciò disposte unità. importanti nelle zone dove l'invio dei rinforzi s.aTeb be stato diffìl'ile e deboli distaccamenti nei punti dove lo sbarco er.a meno possibile e la sorveglianza più facile (i ). (l) Il Liman von Sanders riferisce Lesl..untmenle : « Per l'applicazione èli un 13.ri.ncipio completamente diverso dal mio, le cinque divisioni l'ecstar~n:o sino al 26 marzo sparse lungo tutta la costa, press•a pooo come i

11


288

li'/Fl.trl::NZ.\ DEU.A ùRL\NDE GtlRlUU SU Ll, R OPEH.;\ZlONl 01 SBAl!CO

Von Sanders seguì invece il criterio di contratf(tccare il n em ic•J dovo che fosse sbarcato , fai.:endo guarda re la costa da avamposti e ten endo le unità in pugno più indietro. Sul contrasto di concetti ora rilevato la discussione poh·e.bbe essere ampia ed attraente . La determinazione del Li.man fu la più pmdenziale: è ve1·0 che c:osbò una guena accan:ita. d i otto mesi o molte perdite prima di decidere il nemico al l'ipiegam ento, ma evito che un colpo cli mano riuscito in un punto 1·endesse possibile la conquista di importanti posizioni n eH'inte1•no della penisola r·om prmuettent.i i rifornimenti del corpo della difesa. li'a. pur d'uopo rammentare cl1e Liman von Sanders aveva, c:om e abbiamo visto, le .riserve a notevole disLanza e disponeva d ell'aus.ilio di pochi e malandali mezzi marillirni, soggetti al pericolo dei sommergibili inglesi. Forse il eonceUo scartato dal Lirnan meglio gioverebbe là dove la difesa costiera fosse completa di mezzi, pu.r rispettanù0 un .rigoroso criterio di econ omia delle fol"'";;e. Avremo più ol ti-e occasione di veder e ·quali vincoli limitino oggidì la possibilità di scelta dei punti di sbarco. rPale circostan za, facilitando la logica dis~ribuzjone sia delle opere costier e permanenti, sia delle grandi uniLà teneslri, sia delle forze naval i, dà modo di cogliere- l'aUaccantc in piena cri.si di primo sbarco e di impedirgli qualsiasi consolidamento a terra, specialm·ente se esso n on sappia svincolarsi dall'impiego d ei piroscafi p er il trasporto della maggior parle delle sue truppe. Li.man von Saoders decise dunque di dis porre elementi di ossecvazione lu:t.Jgo la costa; i grossi divisionali scaglionati piuttosto indietro per da.re margine al primo orientamen to del comando e c00 l'Ordine cli buttare a mare le unità nemiche che fossero penetrate nella zona degli avamposti; la r iserva generale al centro, sulla pcni$ola, che ercJ, la zona dove l'offesa costituiva la maggior minaccia. Le divisioni disponibili erano sei. Esse erano così ripartite (vedi schizzo n. 3) : - in d ifesa avanzata. : due nella Troade. (3.. e L1.n); una (la lr) alla estremità sud occidénlale deU a penisola ; due {la 5" e la. 73 ) ~ cavallo dell'istm o di Bulair; « distacca.men Li guarda coste del buon lempo a ntico. Dovunque il nem.ico 11. avrebbe urtato in una certa resistenza, ma l'assenza di r iserve non « avrebbe permesso d i soslenere u11 co]po potenle ed ener gico. ~ L'unica possibililù di successo <'l i fro nte a qualsias i evcntua /ilà eon«s isteva nella mobil ilà dei nosLri I.re gruppi e non nell'impiego delle no« stre deboli forze in una rigida difensiva ~.


INFt.UENZA DELLA GBANJ>E GU.ERJtA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

289

- in riserva centt·al e: una {la 19°) tra Maidos e Suvla, più !'ltcldossa~a. verso Seddùl Bahr che verso Bulail'; - cavalleria in sorveglianza lungo le coste settentrionali del ,gelfo .di Saros, DunqLLe un quinto solo della forza, totale in TÌSél'va; il .resto a por•tata dei punti di più probabile sbarco con speciale riguardo a l('i:stmo, considerato ev identemente il più pericoloso. Una migliore viabilità (1) e la disponibilità. di ferrovia e di autocar1i avrebbe senza dub1)io consigliato um maggiore accentramento di forze nelle mani del comando generale. Ess.endo poi poco presumibili tre sbareh:i egualmentf- forti sui tre l)unti giudicc1ti più probabili, la forza esuBerante in uno o due a\7l'ebbe costituito ulteriore disponibilità dì riserva, E difatti così avvenne. Vediamo ora lo scaglionamento in profondità delle singole divisioni (v. schizzo n. 3) . Lungo i 20 km . da Kum-Kalè a l3esika le due divisioni della T to'a de avevano complessivamenle due battaglioni in avamposti. I g-rossi dìvisionali, otto baUaglioni per ogni divisione, indietro, ad un'ora di marcià dalla spi:aggia. Lungo i 27 o 28 km. da Gaba Tépé alla BaiEt de1 Morto la 911, tiivisione aveva quattro battaglioni in avamposti ed il grosso a Maidos, 1·ispettivamente a 10 e a 15 km. (tre - cinque. ore di marcia) da Ga:ba -T~pé ed a Seddul Bahr. Traspare anche da queste distanze il solito concetto cli Lirttao v;on S'anders di temer.e- tanfo più gli sbarchi quanto più fossero spostati verso nord. :;Lungo i 70 km. comJ)l·esi tra Suvla ed il fondo del golfo di Saro$ (foce· del Kavak) sta van distesi gli avamposti della division e 5a e 7l', ivi comprese forz€ di gendarmeria; i grossi a Kavak e a Galli:polj. distavano da un minimo di due ore a un massimo di otto or,e da.i vari p~nti della cosia. Agli. avamposti di Suvla il 25 aprile aveva provveduto, con un batta,g')jone, la 19" divisione in riset·va generale l)resso Maidos, a sei o s.e tte ore di marcia tanto da Seddul Bahr quanto da Suvla, ed a 00 k,rn,.

oa Bulair.

(l) La penisola mancava quasi assolol..'lmente di strade ed era perc-~r sa solt!QllO da senlieri aLti a someggio, non a l traino di artiglierie da

campago,a.

Lima.n von Sanders entro il marzo e l'aprile fece collegare con s trade i Va'l•i se~t6ri della difesa. 7 - It<'Dilt!' Milita.-e .Italiana.


290

INl·.LUEN'l.,1 llKLLA CHlANOE (HJr:Rn., $ULLI~ OPClli\.'l.ll>NI l>l SBABC!J

Riepilogando e riferendoci al t1·iangolo ùella figura, eon la ùisposiziono adotLala dal Liman , essendo le divisioni Llella peoisolu roncenfrale all 'incirca in A - B e C, si può dire che i punti del Lato corto distassero dai 1.0 ai 20 km. dalla divisione più prossima mcnlre i punti centrali del lato prospidente il golfo di Saros n,• dislarnno sino a 25. Ora il terreno della penisola è acc identato, tutto dislivelli e valloni'. la vinbilitù. scusa per quanto fosse stata migliorala nell'ultimo mese appunto in reraiioile al con cetto informatorti della difesa. Si può concludere che nella migliore ipolesi potevano ocC'Orrere da due a. Lre ore, e nel lo. peggiore sino a sette od otto perchè inter e unità organiche fossero in grado di oppor si validamonlo allo s barco: il tempo nercssario per lasciar prender terra alle tru1>J>l' di pri.I.uo sbarco, lù dove g li avamposti non fossero cosl for~mentl' armati da impedirlo (J). Siccome poi le divisioni disponibili sul la penisola nella giornala erano due sole, mentre le altre o distavano un paio di buo110 tappe od erano dislocate sulla lerra asiatica ron un braccio di ma.N da valir·al'e, almeno per due giorni l'attacc·ante non sarebbe stato assalito da uJterior·i forze. Già sa-ppiamo che nell'agosto le circostanze rendevano più diffi cile la sorveglianza costiera (v. s-chizzo n. 4). Dei 15() km. di rosLa atlarcabile è bensì ,rero che una quarantina e1·ru10 fronteggiatj dalle dieri divisioni tu1·che ivi impegnate, ma. restavano pur sem w e 211 o 30 km. di costa asiatica, e una sessantina. cli costa Lrn Gaba Tépi• erl il minarcioso golfo di Saros, dove un nuovo sbarco sarebbe slatr1 nossibile. La rosta asiatiea, isolato dal resto, richiedeva solo di per se stessa tre rlivisioni, Sttlle quali non si poteva fare assegnamen! o immediato per la penisola. R estavano chtnque disponibili S\illa P«' nisola lL·c divisioni della forza totale cli sediC'i , ,·be furono com:enrentrate su di uno spazio di 30 km. lra Gallipoli e Kavak. DaYan l1 n • nvla rimaneva un disla<'camcnto di lre baltagl ioni e quallro bat-

( I ) r folli rnnfe1·mi1rouci le pt·c,i;;iòni rlclJ'or~tinizzalorc tlcll:i dirr,a Dl'i Ire reqaime11li d1~1la dh,i;,.i<1Uc A (111 9~) q11ello i1win1 1, a G:d,(l Tt1p, C11wl i1 d1•I lalii <'orlo) \ i cri1111;.t> per Jr R in trt' n1•r: q11rll11 11111:il" :1' 1• ,pit•S?"!!"ia Y \ ad un q11arln rfpJ loto t'Orlo) ,i 1?1111,sr 1P1·•;o le l:? i11 ,,,, 11 i11 ,!'I.le t!l'P: rp1<"lli1 i111 i;do n S1•iltl 1i l D.ih ,· (c-,1t'('ttiiln clol k!lo 1•orl") " !l11m.-:l, ,n._,, lr 1::1 in ~Pllr od ofio ore. f.c primP I r11pp1• d t·lla db i,iu111' B (la l!I") " ...,,.,, I,• Hl u:i:, p11l1•1 :111" 1•11 111 rnl I nrc·ru·e


INFLt..l, ~Z,\ IJl-: 1. L.\ <òll>\ N UR UlTIU: lt A bl' l..l. J; 0 1.'BKA ZI ON I

f')l, l>BAll(:()

291

tetie, men tre Ja divisione più pross irna impiegabLle rn~ d istava 110 km ., distallZa non indifferente in c'ònsider azione della temr1eratura cli

ag9sto. TTe- reggim enti cli cavalle.Ma erano in.fine distesi Lu ngo la sponda s~Uènt'r ionale del golfo cli Saros. Il confronto tnt l'ord inanza d i. copertura della difesa .ne.-ll'atJrile 1:1 quella dell'agosto, induce. a un giudizio più favorevole per la prima ch e non per la seconda. Nell'april e, oon sol-e séi divisiorti, l it difesi!- era riuscita a distribuirle in guisa ch e le 1·iserv e distassero di due o tre ore al massi.mo dalle spiagge meno sonregliate e di sette ed otto dalle spiagge s u cui gli avamposti erano stati dotati cli una ce.ma r apacit~L di resistenza: dovunque si era provveduto ad evitare diti l:'aft.a.cco avessé tempo cli afforzaTsi liberamente. Nell'agosto invac.e taver favorito un'ipotesi piuttosto c,he un'altra , e cioè un precon(fétto, aveva fatto grav:itare tutta la l'i serva su Bulair, creando nna tacuna a Suvla (1). Ne1l'a.prile i Turr.lii dovettero alle d isposizioni prese se gli Inglesi fnT0ho ovunque axreshrti sulla spiaggia. Nell'agosto lo dovettero al ca:so fortunato, il qna.le oppose 1oro un avversario ch e non seppe apwòfi ttare del loro en·ore e rimase inerte da.va.nli al vuoto che non fu colmat.:o per più di ven tiquattro ore d i tempo. Fu merito dell'enengia dì Mustafà Ke.mal (2) se l'errore venne ridotto alla minim ,~ tlurata. e le sue g ravissime conseguenze fn ron o evitate; ma an ~or n-mggiol'e la fortuna di non aver trovato un n eimico altrettanto

ener~co. Nòtiamo di 11assaggio e.be la disponibilit,\ cli mezr.i maritt im.i tltl. pari-te a:e' Turchi avr-el>he fac ilitato il gioco delle ri.serve. Nella difesa. eostieta, Vazionc terrestre P l'azione marittima debbono integrarsi1 e no11 ~ovi·àpporsi, per rnlrru:e alla massima, economia delle forze.

/.I.) Qt1es la r 1·ilica ru St111\]e~1:;. -

1'i \'Olla dal l() Sla l<i Maggiore turco al

Limau vun

\". L.\11t:H1rn: .. L:t g 11el'I'<' l 11rcp 1e dnns In gne-r i·r rnondfo le ....

pag. '226 no la. (2) Ne n a ppr uù Lilua 11 vr 1ut r

Il c<>11c)i::c:c111..a

dello :;ba rro d i. $ 11\'la. i11i'1.ia-

'22 del I.i ai;o:sl u, cn•diuò :llle cljvis ioni 7a. e ('li. cli ll'às feL'i.J•gi im.mecClntnine,nle da r ;ol lipo li e B11lnir ~ Su , kt. ( 1 7 uqosln :dle '2'2 le 1\tH· ol h·1~h111i 1~ r1'ìYr1 1·,uw s11I J) n.,10. Tl r1,mt'lnd a11 l e del l'Mpn ù 'amu1L(I Fei;,,i hcy 110 11 .:redeHe (11 pol c 1·r, nltacca ,•r né ril mallino né nlla se1·,1 dell'S pe::r 1a "'ltln(lliQ:,,,.;r~ rlel l1· l n 1p pr. I n ('(, 11sei;r11en za fn ;e:nstil ui ln ne l ~.nu,a 11do da M 11i-J·~f~ KemaJ , d 1e a lt ncr•1ì il !t m nll ino. (; li lug ll!1<j ,.;o~l u1'C1Do p<'t'<' lÒ n S11vl:1 l11si atle

rin!} ~ fll'tl( i ndi.,I nrh;1l i.


292

INFI .Ul'.t, 2.\ DELl.A GRANDI'. OUER.R .\ !'it:LLP. OPl!lHZION I DI SBARCO

P erciò è indispensabile che la. difesa. costiera sia diretta da uuo solo (i ), e, per r ealizzare l'economia delle forze dell'esercito, onde non distrarne olLre il necessario dai fronti terrestri cbe possono essere i più temibili, è indispensabile che il comando supromo dell'esercito sia al corrente del preciso sforzo che marina. ed aeronaul,ica possono esercitare. Ma , per ottenere ciò, occorre che anche la difesa costiera dipenda dal comando supremo dell'esercito.

Organizzazione dell' attacco anglo-frn uce e. Dopo d.i aver cosl sommal'iamente Lraltato clell 'apparaLo ùifensivo costiero , esaminiamo quale sia stato queJlo ,Jcll'a.Uacco. Non è nostra intenzione di fare uno studio critico, bensì di dedurre, da avvenimenti reali, pratici. suggerimenti in materia di sbat chi e di difesa costiera, maleria di conoscenza non molto diffusa, dove facilment~ si è indotti a lavorare ùi fantasia o la cui trattazione è resa vieppiù complessa dalla necessità del concorso di eoLi diversi, tutti an imati da otLime intenzioni, ma tulti, per ottime ragioni, quasi sempre sorretti da vednte diverse. Critiche sulla spedizione d"ei Dardan elli se ne son [atte molte 1:: spietate e senza dubbio errori fondamentali gravissimi furon o r om messi. Tuttavia prima di esprimer giudizi sull'a.Lteggiamento dogli Anglo-Francesi, giova mettere nella giusta luce gli svariatissimj aspetti politici. di rui era irta la questione puramente militare r chiedersi se, con le or"'anizzazioni statali moderne, l'ardimentosa e promettente impresa sal'ebbo stata possibile senza dovet' cadere fatalmente ù1 quegli errori. Ai nostri fini di ricerca di ammaestramenti e prima di addenlrarri n ell'analisi dell'ordinanza di altacco, non ci sembra di dover tL·ascurare il mònito r he ci viene dalia constatazione dell'incertezza con cu i l'azione. fu concepita e prep:irata e dell'errore di aver voluto ascoltare Ll'oppi c·onsiglieri e di aver affidato a troppe responsabilità. la direzione delle operazioni. La preparazione e l'esecuzione dei due sbal'chi s uccessivi nella peni sola di Gallipoli dà.uno il lono della mentalità militare inglese. ! I) Lo Sloricc, Turco nelle s ue c rilicbc c; ull'operalo del comando t,urco dice a pag . 287: « Ero. necessorio, per la di[csa, riu,n ire il fronle di man' « e il frani.e dì lena sollo un 111edesimo com-0ndo. Lti dimenticanza di « lale precaLLzione fu la causa se dal principio alla fine della campagna « la marina non p orlò all'esercilo lullo l'aiuto che se ne allendeva , .


I N"l'Lùl>N'l.A PELl.A GJlANDE GOERR,1- SULLE OPBRAZTONT O! $1lARCO

293

P:rìrna del 1914 l'Inghilterra, padl·ona dei mari e sicuta del pakfo suolo, aveva trascurato l'esercito in generale ed in partico- . Ja:re la preparazione degli stati maggiori. Giunse pertanto· alla p~a gr.atrde operazione da affrontare con ditezione at·itonorna, provvista di una somma di ingenuità militare che, se di primo acchito Te ié.cè: commettere gravi enori di principio, le facilitò più tardi 'di 'ripararvi con l'adozione dei sistemi più nuovi, non impacciata dal f;éL.rdello dogmatico di teorie preesistenti. Dalla dur~ lezione del fallimento del pr imo sbarco seppero gli Inglesi trar largo profitto : il sooondo tentativo di Suv La fu invero quasi perfetto per organizza.zi.one e veramente perfetti furono, due anni più tardi, i preparativi di Dovei'. Ma., in genere, gli errori iniziali hanno ripercussioni assai pi:µ -va,ste di quanto non ne abbi.ano le buone azioni successive. E -anche l'Intesa dovette sperimentare a sue spese la fondaLezza. di qu{tS:to principio particolarmente vero nei riguardi del delicatissimo ar,g,a,mento degli sbar·cbi. L'elaborazione del piano contro i Da,rdaneUì, anzichè seguire la linea retta militare della concezione dovuta ad un'unic,a. volontà e' dell~ immediata attuazione, passò attraverso lunghe trattative tra MmtsLer'i, Ammi1·agliato e Stati Maggiori, tra i Governi inglese e francese, non senza le ripercussioni dei :vari umori balcanici. Lord Cw-c:hill, lQ'rd Kitcbene1·, lord Fisc:het, l'ammiraglio Catden, il generale French ed alti') fmono chiamati ad esprimere i _propri autorevoli pareri. Talobè a febbraio jniziato, non er<). ancora stato deciso sull'mte1,·vento o rneoo di truppe t-enestri in una operazione di tanta. "mole dit svolgersi per di più alla fine. del mese stesso; e, al caso, né in q.aa]e quantità, né con quale scopo pl'eciso , e se con missiop:e preponderante o con incarito sussidiario. Si sboccò nella peggior e àelle conclu sioni: la forzata successione degli sforzi. Lo stesso 001:pett riconosce ohe « La decisione di attaccarn i Dardanelli prima. che una, forza milita.re adeg uata fosse pronta per agire con la marina era un 'eompromesso b·a due idse » ed a ltrove soggiunge: « La storia è piena dì esempi nei C]_ua]j i consigli di gn~rra furono incapaci di l'c!,ggtunge-re nna 1•apida ed esatta conclusione pe.r il semplice fatto <'hé tibn si posero sul tappeto con pe1ietta lucidiHt e chia.re:Lza i Problemi da 1·isolvere ,,. La ma.1ina orgogliosa volle prima. tentare a.a sè, ma. si accorse :subito essere necessado l'ausilio di forze a terra. Fra. marina ed esercito :Don c'era perfetto accordò circa l'utilizzazione di queste. Fio èlai primi di mal'zo, mentre si iniziavano i tentativi di forza-


294

INFLUE~ZA D.&LL,\ ORANT)E GUl!:llllA SULLE OPE.R.\ZIQ.~ I fll SlHRCO

:t:nentù dello stteL-to, erano stat.i 01,0e-rati piccoli s barchi cli fanleJ'J.a . cli m,1.rint:\ con 1.ntenti di d istruzLO'ne. P l1 l'e nel rnarzo avvennero i tTa:sforjm~mti dei traspor~i ad Alessandda; ,in seguilo il corpo ,li spedizione, in parte già concentrat.o a Mudr.os f'u ritraspoitalo in Egitto pe~· essere riordinato a dovete eppoi l'icondotto a Mudl'OS; l'azione rimandata di giorno in giorno sino alla fine di api-ile . P er quanto avessero la flotta b locca-ta, ì Turchi compresero le. intenzioni inglèsi, mentre gli Inglesi non conobbero la dislocazìont'. t.urca, e la sorpresa, condizione che una storia millenaria, dimosfr.-1 indispensabile in qualsiasi impresa di sbarco, si manifestò piuttosto per gli Inglel:ìi nel constatare la beo predisposta resistenza turca 1·hè non per gli avversari nel vedote I 'apparato di sbarr..o in azione. Altra ingenuità fu la. babelica varietà cli comandi e di tt•u))JJI!, varietà, a clii· veto, immancabile ogni qualvol.ta sian Maliz.zate fot·zl' di nazionalità diverse, e, purtroppo, quàsi immancaJ'.lile ogni qua lvoJta. debban.Q operar,o di comu,ne MCOndo· enti diversi delle forze .armai.e di ùna stessa nazione. Il comandante Guadagniai in u:n adicolo pubblicato nel.la Rivista di Artiglieria e Genio (i ) fa argutamenLù osserv~'E~ che nel ca.mpionar:io di truppe del rorpo di operazione erario rappresentate le cinque p'a1't i del mondo e C'b e, dove sarebbe occorso un comandante solo per tutte le operazioni di tetra e tLi mare, ve ne furono invece permanentemente q uattro : uno in ma,•,• e uno in terra singolarmeute per lnghiltena e Francia. Non staremo a tediare il lettore con l,a n.li lionesima omelia sull a. unicità del comando. Come conclusione e come insegnamento mil itare suggerito dall'impresa dei Dardanelli, ci limiteremo alle h'e seguenti considerazioni: - in fatto di sb11.r chi e di difesa costiel'a, l'unicità ùi com1;1nd -i incontra difficoltà quasi sempre insormontabHi; - ove tali difficoltà non si.ansi potute superare, è meglio rinunziare. alle operazioni offensive combinate anzichè correre il grnvissimo rischio di tentarle egualmente; - con l'istituzione del 0-apo di Stato Maggiore Generale l'llalia è oggi aUa ~esta delle nazioni nell'm·dimento per -r·isolvere radfralmente la spinosa questione nei riguardi delle . -proprie forze armate. (Continua). P AOLO BERARDl

Ten. colonnello d·i Stato (I} V. Rivist-0 d'A.rliglieria e Genio: settembre-ollobre 1926. -

i o forze,.

Ma{Jqior1 •

« Sbàrt o




.

1928

l~fluc~za ~ella ~ra~~c ~ucrra sulle o~crazio~i ~i s~arno (Continuazione)

Come avvenne lo sbarco. E veniamo al metodo dello sbarco sulla penisola di Gallipoli. Lo schema scolastico completo dell'operazione di sbarco comprende: - il progetto dell'op erazione , periodo dello studio; - la composizione del convoglio, periodo della preparazione; - la traversata e l'arrivo del convoglio , periodo della lotta ¡m arittima ; - lo sbarco delle truppe e la conquista della testa di sbarco, periodo della lotta costiera; - lo sbarco dei materiali per consolidare la testa di sbarco e delle grandi unità per le successive operazi"oni, periodo di lotta difensiva per l'invasore; - le operazioni di sfruttamento dello sbarco, periodo di lotta aggressiva per il raggiungimento degli obiettivi ultimi dello sbarco . Gli schemi, come ognuno sa, sono l'umana espressione di un metodo per la comprensione di idee compl esse: in pratica poi si avverano a modo loro, disordinatamente, con sovrapposizioni e con lacune . Negli sbarchi tuttavia gli elementi naturali impongono cosÏ nette distinzioni di forme di lotta ch e non occorre troppa imma-


458

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBA RCO

ginazione per separare con la m ente quanto è separato n ello spazio e n el tempo . Nella nostra esposizione n oi procureremo di segu ire, per quanto potremo fedel m ente, lo schema sopra riferito , chiedendo venia al lettore se non saremo capaci di evitare qual ch e sovrapposizione di argomenti. Periodo dello studio.

Sulla preparazione dello sbarco, formidabi1e impresa logistica. invero, due fattori esercitano massimamente la propria influen za : la forza che si ritiene n ecessaria di sbarcare e l'ora ch e si sceglie per lo sbarco. La prima inter essa il numero dei trasporti, la seconda l'apprestamento d el porto di partenza. La forza occorrente p er uno sbarco è impressionante. E se ne accorsero gli Alleati alla penisola di Gallipoli. Affrontato il primo sbarco con cinque divisioni, cioè con 75.000 uomini e con poche batteri e, furono successivamente impiegate circa nove altre divisioni. I 75.000 anglo-francesi dell'apriie si trasformarono in agosto in 550.000 uomini, ivi compresi i complementi inviati per riempire le perdite, ch e furono di 150.000 u ccisi , feriti e dispersi e di 120.000 ammalati (1) . Tutti insiem e non furono sufficienti ad allargare la testa di sbarco n eppure di quan'to era stato previsto n el progetto primitivo. Bisogna però n otare che mancò la sorpresa e ch e si era creduto di poter far e quasi a meno di artiglierie terrestri, le quali, d 'altra parte, avrebbero aggravato sensibilm ente il probl ema del numero dei trasporti. In m odo molto grossolano ma abbastanza evidente, il computo d elle forz e occorrenti p er costituire la testa di sbarco è p resto fatto . La gittata delle moderne artiglierie di m edio calibro della difesa non può calcolarsi a ·m eno di 20 km. : il loro b ersaglio più importante è rappresentato dal porto o dall a base che la testa di sbarco vuole proteggere; per la sua sicurezza l'occupazione attorno alla base deve estendersi pertanto al raggio di 20 km .. Ciò comporta, per coste diritte, un'ampiezza di fronte da sorvegliare dai 60 ai ?O km. , ossia uno o due corpi di armata con abbondanza di artiglierie, di mu nizioni e di auto carri. Parlando di sbarchi in grande stile n on si può pensare , per la sola fase preliminare, ad una forza inferiore. (1)

LARC HER:

La gu erre turqu e clans la guerre m ondiale, pag . 236.


INFLUE NZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE O·P ERAZIONI DI SBARCO

459

Un caso particolare che può consentire una minore estensione della testa di sbarco è dato dalla presenza di un'isola antistante alla costa, sulla quale l'invasor e sia r iuscito ad impiantare la propria base logistièa. Se la sua distanza è tale da esser e al sicuro dai tiri terl'.estri delià difesa, evidentemente PlJÒ essere sufficiente un raggio di testa di sbarco minore. I piroscafi sbarcheranno alla base insulare e il traffico con la costa si farà con pie.colo cabotaggio di· notte e con impianti ridotti. Per l'impresa di Gallipoli furono sfruttate varie isole : Lemno, dove esisteva la base principale di Mudros, Schyros, Tenedo per l'aviazione, Imbros e Mitil ene per concentrarvi le forze, destinate a Suvla. Ma la distanza di Mudros (60 km. ) er a troppo grande: tutto andò bene fino a quando i piroscafi poterono sostare davanti alla spiaggia di Seddul Bahr; ma quando , dopo l'arrivo dei sommer-. gibili tedeschi ed a:ltresì per i tiri delle. artiglierie turche della costa asiatica, si dovette ricorrere al piccolo cabotaggio, l'inconveniente della distanza eccessiva si manifestò co n una notevole lentezza dei rifornimenti. Certamente questi non sarebbero stati possibili se Ja difesa anzichè di un paio avesse disposto di una diecina di sommergibili appoggiati da torpediniere e da M.A .S . e gli Alleati sarebbero stati ben lieti se invece del misero ancoraggio di Seddul Bahr ~vessero disposto sulla penisola di un porto o di una insenatura ben riparata e r apidamente adattabile a porto. Per lo sbarco di Suvla l'avanguardia fu fatta partire da Kephalo (Imbros) distante sole 15 miglia. Si dice: se gli alleati avessero sbarcato subito tutta la forza che inviarono poi , avrebbero vinto. Ma, a parte le esigenze di altra fronti, era ciò po~sibile ?. .. Già si è accennato che iì problema della forza in urto sbarco i.mplica un problema di disponibilità dei trasporti. I 75.000 primi uomini richiesero non meno di 75 trasporti. Questi, sommati con la fl otta di protezione, davano un totale di 200 navi. Era possibile sottrarre alla fl otta mercantile altre diecine di unità senza grave pregiudizio del traffico? Dove si sarebbero esse riparate, quando il porto più prossimo inglese era Alessandria a due giorni di di stanza? e si avrebbe avuto modo di rifornire il munizionamento delle più numerose artiglierie di medio calibro ch e si dimostrarono subito necessarie? Domande tutte che, al giorno d'oggi, fanno meditare sul massimo di miglia ch e può inter cedere tra il Paese dell'attaccante e il paese dell'attaccato , sulla quantità di piroscafi pronti subito e da approntarsi per il seguito, sulla consisten za


460

INFLUENZA DELLA GRA NDE GUEHRA S U LLE OPERAZIONI DI SBARCO

della flotta di protezione, sulla prossimità di basi navali per il ricovero ed i raddobbi degli uni e dell'altra. Circa l'ora occorre distinguere tra l'ora della partenza dal porto e l'ora dell'arrivo alla spiaggia designata. Nel caso in istudio, nell'operazione dell'aprile venne deliberato che una parte delle navi uscissero dal porto di Mudros n el pomeriggio del 24, altre dall'ancoraggio di Trebuki nell'isola di Skyros fin dall 'alba dello stesso giorno. Insomma tutta la giornata del 24 fu impiegata per i movimenti di avvicinamento nell'Egeo. Se la difesa costiera avesse disposto di aviazion e e di marina, le navi non si sarebbero permesso il lusso di uscire in ore diurne da un porto situato entro il raggio della ricognizione aerea della difesa. E difatti, sulla esperienza dell'aprile, nelio sbarco di Suvla il convoglio fu fatto partire da Kephalo (Imbros) dopo il tramonto. Effetto dei sommergibili e degli aerei ? ..... Certo si delineava così un' altra esigen za degli sbarchi moderni : per r ealizzare la sorpresa, o per lo meno per non dare al nemico un troppo esatto preavviso, navigare di notte tra i porti di imbarco ed i punti di sbarco, oppure portarsi di giorno al largo · della visione aerea nemica per eseguire di notte l'avvicinamento. Così impostato il problema, un piccolo calcolo aritmeti co ci permette di stabilire le distanze. La velocità di 75 piroscafi (bisogna fare il conto sul meno veloce) non può superare le i2 o i 5 miglia, a voler e essere ottimisti. Supponendo una notte di otto ore, la distanza tra i porti di partenza e i punti di sbarco non deve oltrepassare le i25 miglia. E , siccome con una autonomia normale di cinque ore a una velocità normale di 200 km. la ricognizione aerea può spingersi sino a 250 mig;lié1. dalla costa, ne conseg ue ch e il convoglio non avrebbe la possibilità di tenersi al largo dall'osservazione aerea, a m eno che disponess e di una protezione antiaerea così prossima e così potente da impedire i voli avversari . In generale occorre dunque un porto di partenza entro i limiti indicati. Per. il primo attacco di Gallipoli il vero porto di imbarco fu Alessandria, ma per la sua distanza i convogli sostarono e presero le mosse da Mudros. Sicchè Mudros venne in definitiva ad assorbire le due fun zioni di base di partenza immediata e di base logistica antistante alla spiaggia, funzioni entrambe r ese lecite dall'assenza di un11. marina turca.


INFLU ENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBAR CO

461

Sull'ora dell'inizio dell e materiali operazioni di sbarco ebbero luogo discussioni tra l'esercito e la marina. Il generale Hamilton si preoccupava della sorpresa e di non tener e le trupp e esposte al fuo co dei difensori della spiaggia durante l'avvicinamento dei pontoni, e propendeva pertanto per lo sbarco notturno. Le autorità navali .si preoccupavano invece principalmente di trovare nell'oscurità le ìimitatissime spiaggie di sbarco e della eventualità di incocciare in qualche scoglio affiorante non riportato dalle carte. Come era naturale, ognuno vedeva specialmente la parte che lo interessava in modo diretto. Il 25 aprile si venne ad una specie di compromesso: a Gaba T épé le operazioni si iniziarono prima dell'alba; sulle altre spiaggie tra le quattro e le cinque ossia all 'albu.. Inevitabili incid enti, quali le controcorr e,nti davanti alla spiaggia S. nella baia di Morto, o la insuffi ciente forz a delle macchine dei rimorchiatori fran cesi davanti a Kum-Kalè, causarono ritardi anch e di qualche ora, sicchè ·di luce se ne ebbe persin troppa. Sta di fatto che il 7 agodto a Suvla la vinse l'esercito e lo sbarco avvenne per metà tra le 22 e le 2 e per metà immediatamente prima dell'alba: bisogna però soggiungere che le preoccupazioni dei marinai si mostrarono molto fondate , perc,hè in uno dei punti si commise l'errore di approdo di un chilometro, taluni pontoni si arenarono e si dovette cercare in fretta e furia un altro approdo con conseguente confusione, ritardo, ecc., ecc .. Negli studi di sbarco ad Ostenda dell'ammiraglio Bacon vedremo le minuziose disposizioni escogitate dalla marina per la più scrupolosa ricognizione della spiaggia e per l'esatto rinvenimento nell'oscurità dei punti prescelti . Sarà la tesi dell'ese~cito accettata con la ricerca del superamento delle difficolti1 marittime. Sempre in tema di preparativi, Gallipoli insegnò vari particolari del massimo interesse pratico. Una delle caratteristiche degli sbarchi è qu esta: che un minimo particolare trascurato può far fallire tutta l'impresa. Così le truppe inglesi si palesarono troppo pesanti col loro equipaggiamento normale di guerra. Molti soldati annegarono quando, Per cause accidentali, dovettero buttarsi in acqua: questo accaddi, alla spiaggia V dove si ruppe il pontile del piroscafo River Clyde. Lo stesso equipaggiamento impediva ai soldati la necessaria scioltezza per remare, dopo che le imbarcazioni erano abbandonate dai


-462

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE O·P ERAZIONI DI SBARCO

rimorchiatori: ragione di più per ricorrere ai pontoni semoventi. Alla baia di Morto l'occupazione delle prime trincee fu eseguita dai marinai, più agili perchè privi di qualsiasi equipaggiamento. Ciò prova che almeno i primi riparti debbono essere molto liberi nei movimenti, ma poichè essi devono pure vivere e combattere, il loro alleggerimento provoca un appesantimento del servizio di riforni,mento. Una delle cause di ritardo del primo sbarco fran cese a Kum-Kalè fu la mancanza di pratica nelle operazioni tecniche di sbarco da parte del personale militare, nonostante le ._ apposite esercitazioni eseguite a Skyros. La quantità di truppa- da sbarcare impedisce oggi di poter ripartire sulle imbarcazioni lo scarso personale marinaro: conviene dunque che l'esercito possieda taluni reparti specialmente abilitati a tal genere di esercizio . Altra minaccia di fallimento, sempre incombente, risiede nella organizzazione dei servizi. Taluni approvvigionamenti è indispensabile che siano sbarcati insieme con le prime truppe: ma queste debbono essere completamente liberate da tale preoccupazione. Ecco che cosa accadde a Suvla · stando al racconto del Desmazes. La questione dell'acqua era capitale, essendone la penisola quasi totalmente sprovvista. Si era pen·sato di mettere a terra grandi serbatoi della capacità di 450 tonnellate e 3500 quadrupedi per il trasporto dell'acqua (si trattava di dare da bere ad un intero corpo d'armata). Ma la n ecessità di sbarcare tutti i combattenti prima delle provvigioni e l'incidente, già ricordato, del cambiamento del punto di approdo . ritardarono il funzionamento del servizio. · Subito le truppe, giovani e poco- allenate, cominciarono a soffrire la sete (era l'agosto ) : l'impossibilità di dissetarle non fu ultima causa dell a mancata pronta avanzata ch e avrebbe dato agli alleati la vittoria. Perio<lo della 1n-eJ)arazione.

Allo studio del progetto succede il periodo della preparazione , il più delicato per r ealizzare la sorpresa perchè inevitabilmente ricco dì indizi preziosi per la difesa. Durante il marzo e l'aprile si direbbe che gli Inglesi abbiano fatto quanto stava in loro perchè il n emico fosse informato delle loro intenzioni. Vennero effettuati, durante le operazioni puram "nte navali , piccoli sbarchi con scopì di distruzione ma che agli ocrhi . dei Turchi potevano apparire scopi di sondaggio; si concentrarono


INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SU LLE OPERAZIONI DI SBAR CO

463

ad Alessandria i trasporti richiamati dall'Inghilterra; si fecero viaggiare tra Lemno ed Alessandria le prime unità del corpo di spedizione per riordinarle ..... Come risultato, l'alto comando turco fin dal i8 marzo era informato da Atene, da Sofia, da Bucar est, da Alessandria che le operazioni per il forzam ento dei Dardanelli sarebbero state riprese con la cooperazione dell 'esercito, mediante un corpo -dai 50 ai i00.000 uomini, con base a Mudros, con Hamilton comandante, ecc., ecc .. Furono le informazioni che decisero Enver Pascià alla costituzione della 5a armata dei Dardanelli . Gli Inglesi invece ignoravano forze, ordinanze e inten zioni dell'avversario, per le energiche misure da questo adottate a tutela del segreto. Un notevole perfezionamento si ebbe sotto questo rapporto p ar il secondo sbarco e, se alla fine di luglio il Liman von Sanders riusciva a sapere di un concentramento di nuove forz e inglesi, nulla di preciso potè conoscere relativamente alla scelta del punto, sicchè su questo la sorpresa si realizzò n el modo più completo. Tra i provvedimenti presi vi fu quello di scavare caverne per tenere al riparo i rinforzi sbarcati; naturalmente i movimenti per mare ei per terra avvenivano esclusivamente di notte. Ancora più draconiane vedremo -essere state le precauzioni del Bacon nel i9i 7. La preparazione co nsiste essenzialmente nel raccogliere il corpo di spedizione nella località designata per la partenza (Lemno e Skyros nell' aprile; Lemno, Mitilene e Imbros nell'agosto ); nel distribuire le varie aliquote sui trasporti in guisa che il complesso dei convogli riproduca, concentrato, l'ordinanza tattica che si dovrà subito spiegare sul terreno, sia come distribuzione lungo la costa, sia come successione n el tempo; n ell'assegnare le imbarcazioni, i rimorchiatori q i pontoni semoventi per il trasbordo dalle navi alla spiaggia; n el ripartire tra i vari convogli le forze navali per la protezione e per il concorso di artiglieria; nel predisporre le azioni dimostrative. Il 25 aprile gli sbarchi furono sette, compreso quello francese ·a Kum-Kalè inteso a distrarre forze della difesa dallo sbarco prin, ci pale. Il con cetto di frazionare l'attacco per frazionare la difesa è ·buono ed è suggerito altresì da convenienze di indole marittima. Nel caso specifico poi si prestava.no allo sbarco solo determinati e limitati tratti di spiaggia ripartiti lungo il perim etro della penisola, che per lo più cadeva a picco sul mare.


464

I NFLUENZA DELLA GRA NDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

Allo sbarco degli ANZAC (Australia-New Zeland Army Corps) a Gaba Tépé, a venti chilometri di distanza dagli altri e quindi isolato con mission e indipendente, furono destinate le sei brigate del detto corpo, pari a 24 battaglioni. La brigata di avanguardia era su tre delle corazzate di protezione, il grosso, su trasporti. Per le rimanenti spiaggie meridionali, intervallate fra di loro dai due ai tre chilome,t ri , vennero destinati uno, due o tre b attaglioni per ogni spiaggia: alla spiaggia V (forte di Seddul Bahr ) ne furono assegnati quattro. Di tali forze, da i / 3 ad i/2 (e cioè quasi ovunque un battaglione ) era in avanguardia per la prima occupazion e. Ovunque l'avanguardia era caricata sulle navi appoggio , il grosso su tr asporti. Il trasbordo avveniva nel segu ente modo: sin o ad un punto di riunione a 4-5 miglia dalla costa le truppe proseguivano sulle rispettive navi . Ivi prendevano posto sulle imbarcazioni . Queste venivano rimorchiate dalle navi fino a poche centinaia di m etri dall'approdo, fino a quando cioè i fondali consentissero le forti pescagioni delle chiglie. Allora le imbarcazioni erano cedute ai rimorchiatori (unità da pesca e talvolta caccia torpedinier e), i quali per ultimo , per non incagliare, le abbandonavano alla forza dei propri remi. A questo punto i soldati dovevano fare da barcaioli s::itto la guida di qualch e marinaio. Fin qui dunque nulla di variato dai vecchi sistemi. I primi impieghi dei mezzi odierni, che vedremo giungere alla loro più radicale espressione col Bacon , apparvero alla spiaggia V col River Clyde. Era questo un piroscafo carboniero capace di 2000 uomini. (tre battaglioni del grosso). Alcuni pontoni che rimorchiava dovevano congiungerlo a terra dopo che si fosse volutamente incagliato a qualche diecina di metri dalla spiàggia; l'ultimo di tali pontoni aveva un pontile ribaltabile per collegarsi con la terra ferma. Per discendere rapidamente senza acrobatismi collettivi dall'elevato ponte del piroscafo al bass<? ponte degli zatteroni, alcuni sportelli erami aperti n ella murata del primo. In tale guisa era con cesso il rapido deflusso da bordo, nel momento difficile in cui la difes'1 vicina si risveglia. Inoltre a prua del piroscafo erano installate mitragliatrici blindate per controbattere la difesa stessa e le murate erano in grado di riparare sino all'ultimo istante dalle pallottole di mitragliatrici e di shrapnel il personale a bordo. Un tale sistema, se riusciva a dar riparo dai tiri minori e consentiva ·un rapido deflusso , non preservava · dall 'effetto dei siluri ,


INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SU LLE O·P ERAZIONl DI SBARCO

465

a motivo della forte pescagione del carboniero. Il progresso in tale senso si verificò a Suvla, per il qual e sbarco furono adottati certi pontoni a motore suggeriti dallo stesso principio che consigliò l'adozione dei monitori e che furono spediti dall'Inghilterra per il trasporto delle merci da Mudros dopo la comparsa dei sommergibili. Ogni pontone aveva capacità di 500 uomini, velocità di 5 nodi; la sua chiglia piatta e le piccole pescagioni• (1.20 a 1.50 a pieno carico) non davan presa ai siluri, il ponte di coperta, sotto il quale gli uomini stavano rinchiusi sino all'ultimo, riparava dalle pallottole. Essi eran destinati ad incagliare sulla spiaggia e ad abbassare a prua un ponte per il rapido deflusso. A Suvla furono impiegati otto di tali pontoni oltre a dodici barconi per cannoni e quadrupedi . Essendo il primo scaglione da sbarcare di tre brigate, si valsero dei pontoni soltanto i r iparti di avanguardia, r.he erano i primi ad affrontare il fuoco delle mitragliatrici della difesa. Contro un nemico dotato di attivi mezzi marittimi sa-rebbe forse stata riconosciuta la convenienza di caricare su pontoni anche i grossi, onde diminuire il rischio dei siluri. Occorre tener presente che i pontoni rallentano la velocità di tutto il convoglio, sia che procedano con mezzi propri, per la loro velocità di sole 5 miglia (che per ragioni tecniche non è possibile superar di molto), sia che vengano rimorc,hiati, per il peso morto che rappresentano. Di tale fatto dovrebbe tene·r conto l'attaccante che intendesse valersi in larga misura di tali nuovi mezzi, perchè ciò lo obbligh erebbe a ravvicinare tanto di più il punto di partenza in relazione con la esigen za di non navigare in ore diurne . Le fo rze navali di protezione il 25 aprile erano state ripartite in tre parti : - sei navi da b attaglia , otto cacciatorpediniere, un a nave trasporto idrovolanti e una nave appoggio di pallone frenato per l'appoggio al corpo ANZAC; - una ventina tra navi da battaglia e incrociatori con cacciatorpediniere, dragamine e navi da pesca per i cinque sbarchi meridionali , ripartendo le varie unità tra i singoli sbarchi , sicch è ogni Punto ne disponeva di almeno due o tre; -- sette od otto navi da battaglia ed incrociatori (di cui la maggior parte fran cesi) e una ventina di cacciatorpediniere oltre a dragamine , davanti alla spiaggia asiatica di Kum-Kalè e per bloccare lo sbocco dello stretto. · 6 -

Rivista Militare Italiana .


466

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI s ·BARCO

Era stato tutto predispo~o perchè, dopo aver coadiuvato alla messa a terra dei riparti, o durante tal~· operazione, le navi si dislocassero a opportuna distanza per l'esecuzione del tiro , dato che le scarse artiglierie terrestri sarebbero sbarcate più tardi coi grossi. La forza di protezione di Suvla era rappresentata da du e incrociatori, due monitori e due cacciatorpediniere. A giustificare tale esiguità non bisogna dimenticare che si faceva grande affid amento su di una sorpresa bene organizzata e che intorno alla penisola erano distribuite le navi incaricate di concorrere coi tiri alle azioni terrestri contemporaneamente in corso sulle altre fronti. Le dimostrazioni furono tre il 25 aprile e due il 7 agosto. Il 25 aprile si ebbero: 1) lo sbarco di un reggimento francese e di una batteria da 75 a Kum-Kalé e l'attacco in direzione del villaggio di Orkanié. Ottenuto lo scopo di fissare le forze turch e della costa asiatica, era previsto ch e i Francesi fossero reimbarcati; ma il reimbarco fu anticipato ed avvenne, dopo una sola giornata, il 26, in seguito alla con.s tatata necessità di rinforzare lo sbarco principale di Seddul Bahr. Tuttavia si raggiunse il risultato di trattenere la 3• e l'Ha divisioni turche (le due di presidio della Troade) da quella parte per più giorni, cioè durante l'affermarsi della testa di sbarco sulla penisola ; 2) una dimostrazione eseguita nel golfo di Saros da una nave · da battaglia, due incrociatori, due cacciatorpediniere, settè trasporti e navi da pesca. Si dragò, si bombardò, si finse lo sbarco di 1200 uomini. Nessun se,n tore si ebbe del nemi co, ma il Corbett afferma che si ottenne l'effetto di far spostare verso nord per 24 ore una delle due divisioni settentrionali della penisola; 3) un'analoga dimostrazione eseguita nel golfo di Besika, sulla costa asiatica, 15 chilométri a sud di Kum-Kalè, con due incrociatori ausiliari, tr e cacciatorpediniere e cinque trasporti. Tutto si ridusse ad un bombardamento durato fino alle H. Per quanto neppure qui siasi rilevato alcun movimento turco, il Corbett sostiene che una delle divisioni deUa Troade si spostò verso quel punto e si spiegò venendo distolta da Kum-Kalè. Il 7 agosto si ebbero : 1) una diversione nel golfo di Saros affidata a 300 irregolari greci su due navi da guerra inglesi. Incontrò debole r esistenza, ma non combinò nulla di concreto;


INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZION I DI SBARCO

467

2) una diversione in prossimità di Smirne eseguita da navi da guerra franc esi, con bombardamento e simulato sb arco. Pare che abbia trattenuto per qualch e tempo da quella parte 9000 turchi . Sulla inefficacia delle dimostrazioni cui abbiamo fatto cenno sono stati espressi giudizi molto severi. A noi non pare di poterli condividere completamente dopo le asserzioni di uno storico quale è il Corbett . Ci sembra più imparziale il giudizio dello storico turco, · il quale fa l'appunto di un mancato coordi namento tra le dimostrazioni di Kum-Kalé e di Besika e di aver prolungato tutte le diversioni per . un p eriodo troppo limitato daJ?.do modo al difensore di .accorgersi troppo presto dei reali intendimenti dell'attaccante. Come ammaestramento generale se n e può dedurre che le diver, sioni sono elem ento preziosissimo per uno sbarco - operazione nella quale si 'tratta di dare il massimo respiro allo sforzo più importante durante la crisi dei primi giorni - ma che debbono essere eseguite con parvenz a di verità ossia con assorbimento di notevoli m ezzi . Il 25 aprile venne destinata alle dimostrazioni la considerevole forza di una cinquantina di navi e di 4000 uomini: eppure tale forza non si dimostrò sufficientemente persuasiva per ingannare la di fesa. La già mastodontica mole dei preparativi trovò dunque nelle dimostrazioni una nuova ragione di accrescimento. P er ultimo, dopo di aver tutto previsto e tutto- organizzato, bisogna fare i conti con i capricci del mare e del tempo. Ai Dardanelli il tempo nei giorni degli sbar chi si mantenn e ottimo, ma n ei giorni precedenti al primo e durante l'aprile in genere si era mantenuto pessimo, e ciò fu uno d ei motivi di rinvio delle operazioni. Naturalmente un giorno di ritardo era un vantaggio per la difesa ed una diminuzione della sorpresa. Ciononostante bisogna riconoscere che gli Alleati furono fortunati. Sarebbe stato ben peggio per loro se il tempo avverso li avesse colti in flagrante operazione di sbarco ! Grave spada di Damocle sospesa sul capo di simili imprese e che durante tutto il periodo della Preparazione minacc·ia di mandare a vuoto organizzazioni di basi, raccolta di mezzi, distoglimenti di forza da altre fronti e spese ingenti. Periodo della lotta marittima.

Per le specialisr,:,ime circostanze della configurazione marittima del teatrò di operazione e del blocco della forza turca, si può dire che intorno a Gallipoli, in occasione degli sbarchi,. non vi fu iotta


468

!NfL UEN ZA DE LLA GR AN DE GUER HA SU LLE OPERAZ IONI DI SBARCO

I

marittima. Se avesse potuto esserci, prob abilmente gli Inglesi non avr ebbero organi zzato la spedizione . Se dunque l'esempio dei Dardan.elli pochi insegnamenti ci offre a questo, riguardo, non bisogna dimenticare tale elemento importantissimo tanto per chi si difende quanto per chi attacca. A tale uopo abJ:?iam o a più riprese richiamata l'attenzione sulla complicazione ch e la presenza di m ezzi marittimi turchi avr ebbe apportato ai disegni inglesi. Ci sia ' lecito ripeter e che, per ohi si difende, i mezzi marittimi rappresentano la m obilità , l'ubiquità e l'economia dei mezzi fi ssi: essi si estendono dalla flotta di alto mare ai sommergibili, alle to rpediniere , ai M.A.S. costieri, con tutte le loro esigen ze di basi appropriate e di autonomia di imP,iego. P er chi attacca, i mezzi mar ittimi della difesa rappresentano le necessità di m assimo r isparmio di movimenti per mare e di navigar di notte, nonchè l'impossibilità , od almeno il gravissimo rischio , di sostare con piroscafi davanti a spiagge aperte. Nonostante la quasi illimitata liber tà anglo-francese di uso del m are, anche in questo campo Gallipoli ammaestra : bastarono i due o tre sommerg ibili tedeschi comp arsi nell'Egeo nel mese di maggio, col conseguente siluramento di due corazzate e di un trasporto , per non consentir più di sostar e davanti alla penisola alle navi da guerra per bombardare l'interno e ai piroscafi per le operazioni di carico e scarico. InoHre, anch e a prescindere dagli immediati effetti morali infausti per gli Alleati e di buon augu rio per i Turchi , e pur non giungendo ad impedire ulter iori sbarchi, quei s'o mmer gibili obbligarono gli Ingfosi per lo sbarco di Snvla alla traversata notturna, all'adozione di pontoni semoventi, alla chiusura della baia di Suvl a con rete antisilurante, che non è lavoro da nulla. Era l'affacciarsi delle modalità moderne: il periodo di transizione si iniziava. Tutta l'importanza dei mezzi marittimi nella difesa costier a ben sanno i marinai; tanto è vero che ne · fanno il capo saldo d elle loro argomentazioni per attribuirsi l'ingerenza e la r espon sabilità di tutta la dif~sa costiera, argomentazioni emers e spécialmente in Francia negli anni 1921-22 durante le discussioni sulla soluzione del problem a costiero . Meno precisa forse ne è la conoscen za nell'esercito e bisogna èhe vi si diffonda maggiormente, se non altro per controbattere quelle argomentazioni, delle quali , pur chi non cond ivida il parere sulla convenienza . di affidare la difesa costiera esclusivame~te alla marina, non può disconoscere la seria fondatezza .


JNFLlJENZA DELLA GR,\ NDE GUERRA SULLE OPERAZION I DI SBAR CO

4-69

Periodo della lotta costiera.

E' il più interessante . P eriodo anfibio, durante il quale da uno stato di incapacità combattiva l'organismo attaccante cerca di distendersi, di trovare spazio, di rendersi agile ed aggressivo. Davanti all e spiagg·e turche non c'erano mine : qualche cosa soltanto nel golfo di Sa1•os, di fronte a Bulair, dove avvenne una delle dimostrazioni. I dragamine ebber o poco da far e. Sul mare era andato tutto liscio: tempo·, flotta nem~ca, difese passive. Ora si sar ebbe ri svegliato il congegno difensivo. Non descriveremo la lotta dei singoli sbarchi. Procurerem o invece di raggrupparne le caratte,r istiche comuni. E' la strada deduttiva dell e leggi generali. Nel trattare dell'attacco, ci proponiamo, come uno dei nostl'i scopi principali, di anali zzare quali siano stati gli ostacoli, opposti dalla · natura o dall 'arte, più difficili da su perare, a quali ingegnosi metodi sia ricorso l'attacco nella sua realizzazione di progressivo porfezionamento imposto, dalle necessità e quali utili suggerimenti se ne possano trarre ai fini della difesa costier a . Esaminer emo pertanto gl i argomenti del terreno, della forza, della presa di terra, dell'allargam ento dell a testa di sbarco (1), dell'appoggio delle artiglierie. Il terreno (1) della penisola di Gallipoli è a massicci di alture profondamente incise da torrentacci, costit uenti nell'insieme una serie di blocchi collinosi separati dai fossi, asciutti in primavera e in estate, di corsi d'acqua (deré), succef."sivi obiettivi tattici e linee di sosta nell 'avan zata dell'attaccante. Lungo l'asse della penisola si contano. sette od otto di tali successioni di blocchi e fossi. Le alture si elevano fino a 400 m. nelJ a parte nord , non oltrepassano i 200 m. alla estremità meridionale, a sud del solco Gaba Tépé-Maidos. All'istmo di Bulair, il terr eno è meno elevato. In fondo al golfo di Saros, alla fo ce del Kavak , si pistende una spiaggia piatta di una trentina di ' km 2 . Questo terr eno ondulato quasi ovunque, cade a picco sul mare, lasciando tutt'al più qua e là anguste striscie di spiaggia sabbiosa (in total e una ventina), dalle quali non sempre è facile dar la sca.. (1) V. schi zzo n . 2.


470

INFLUENZA DELLA GRANDE GU ERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

lata all'altipiano, ove i torrenti (deré) non abbiano scavato nel gradino di 60 a 100 m. solchi di facilitazione. Spiagge ampie e distese non si hanno se non in corrispondenza della baia di Morto, di Gaba T épé e di Suvla, dell'istmo da Bulair a Kavak, e del fondo del golfo di Saros. Anche sulla Troade la spiaggia è piana ed ampia, distando le colline più prossime di alcu ni chilometri, -ma lungo la spiaggia v'è una corona di bassi rilievi. In simili circostanze, e ammesso il concetto di sbarcare sulla penisola e alla :3ua estremità meridionale, l_a molteplicità degli sbarohi e la scelta dei punti di sbarco erano quasi obbligatorie, dovend o la presa di terra avvenire per forza dove una spiaggia sabbiosa consentisse l'avvicinamento delle imbarcazioni e il desiderato arenamento sulla spiaggia degli appositi pontoni, dove fosse evitato il pericolo degli scogli anche con mare mosso e dove un ripian o si prestasse a prendere lo slancio per l'attacco (1 ). Dopo quanto si è detto si comprende come due fossero i tipi di spiaggia su cui avvennero gli sbarchi di Gallipoli. - la spiaggia piatta a Kum-Kalè e Suvla (agosto); - la striscia di sabbia dominata da colline nelle altre località di sbarco (2); Questo secondo tipo a sua volta comprendeva due sottotipi, imposti dalla morfologia topografi ca. Sulle coste parallele all'asse della penisola, e cioè all'andamento delle catene di alture, e precisamente a Gaba Tépé, in Y ed in X le spiagge sabbiose sono striscie longitudinali , lunghe alcune centinaia di metr i, non oltrepassanti in nessun luogo il chilometro , larghe non oltre 10 metri , sormontate a picco da una cresta elevata dai 30 ai 50 rri .. Con l'accostarsi di queste creste al m are, alle estremità della spiaggia, là striscia sabbiosa viene naturalmente a scomparire e la costa a cadere direttamente sul mare, senza riuscire peraltro a costi(I) Liman von Sancl ers riferisce che , quarndo g·li giunsero le prime informa zioni del l'inizio dell o s barco eg li ebbe la so ddis fazione di non dover mutare p er nulla le disposizioni da:Le, poi,ch è il ,cor po di sbarco -s,c eglieva esattamente i punti cli sbarco ch e erano stati meg li o protclli per-c hè sembra ti all a difesa i più probabi li. (2) A dire il vero il di segno era di sb arcare an ch e a Gaba Tépé sulla spiaggia ampia· ch e trovasi in corri s ponden za del solco Gaba T épé - Maidos ; ma l'invo lontario suo fortunato sposta mento verso nord portò ad effettu are lo sbarco anche degli Anzac su un a spiaggia del 2° tipo.


I NFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

471

tuire l;appiglio tattico fiancheggiante tipo promontorio. La difesa poteva pertanto stabilirsi solo frontalmente e la ripidità del gradino privo del bastione laterale formava angolo morto ai piedi della falaise. Nelle località W - V ed S, invece, alla punta della penisola , e precisamente nei punti dove i tronconi di catena vengono a cadere nel mare , le alture attorniano le spiagge a guisa di anfiteatro, di cui la parte sabbiosa costituisce la platea. Si comprende come ne conseguano: una maggiore profondità di spiaggia al centro (fino a 3035 metri ), un pendìo più dolce per ragg.iungere la cresta, uno spalto favorevol e ai fuochi della difesa in cresta e contra.rio all'angolo morto, promontori laterali avanzanti per la profondità della spiaggia e cadenti a picco sul mare mediante scogliere, robusti fortilizi fiancheggianti per la difesa e pegno indispensabile all'attaccante per ii possesso della spiaggia. Ci sia qui lecita un'osservazione. Abbiamo già accennato come la n~cessità di navigare di notte, la velocità ridotta degli indispensabili pontoni, l'esistenza della prossimità di un porto per la partenza e di un porto per l'arrivo limitino la scelta dei punti di sbarco sul totale _delle coste nemiche. Ma altresì nel particolare è prevedibile che qualsiasi attaccante troverà le ste-sse limitazioni imposte agli Inglesi lungo le coste turche, perchè queste riproducono, in iscala più o meno ridotta, tutti i tipi di spiaggia naturale su cui ci si possa avventurare con uno sbarco. Una tal e constatazione è molto confortevole per la difesa, potendo un oculato studio delle coste limitare le predisposizioni per la Protezione costiera. E' ciò ch e chiamasi la localizzazione delle possibilità di sbarco.

· A varie riprese nel corso della presente trattazione, abhiamo accenn ato alla forza ed ai concetti tattici dello sbarco per riforirli ad argomenti diversi. Vogliamo darne ora un'idea sintetica e meno frammentaria. Per 10· sbarco del 25 aprile si può calcolare che in via approssimativa il gen. Hamilton disponesse delle seguenti forze: 3q.000 uomini circa 30.000 ))

))

,,

))

la maggior parte della 29" div. e della div. navale. Francesi.


472

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

_oltre alle forze impiegate nell e dimostrazioni, in riserva e nelle basi (i) . Contro 84.000 turchi. Durante il maggio giunse il primo scaglione di rinforzi: - la 2a brigata della ia divisione francese; - la 2a divisione fran cese; - la 42a divisione inglese; - la 29a brigata indiana. Alla fine di maggio Hamilton disponeva di un totale di 155.000 uomini contro 120.000 turchi. (2). Prima e durante l'operazione dell'agosto giunse il secondo scaglione di rinforzi: divi sioni inglesi 10'' - ii a - 13a - 53a e 54a_ Le prime tre giunsero alla fine di luglio, le ultime due l'ii ed il 12 agosto. A metà di agosto Hamilton disponeva di 217 .000 Inglesi o di 40.000 Francesi, dei quali quasi i 2 / 3 , e cioè 157.000, sulla penisola (3). · 1 Turchi alla fine di settembre con ventuno divisioni avevano, secondo lo Storico dello S. M. turco, 310.000 uomini. Si può ritenere che all'epoca dello sbarco di Suvla, con sedici divisioni, ne avessero circa 250.000, dei quali poco più di 200.000 sulla penisola. Già conosciamo il concetto operativo anglo-francese che permase durante tutta la campagna : impegnare il nemico al sud per tagliarne le comunicazioni, lungo l'asse della penisola, da 25 a 40 km. più a nord, prendendo lo slancio da Gaba Tépé in aprile e dal fronte Gab a Tépé - Suvla in agosto . L'agosto pertanto rappresentò una ripetizione del concetto di aprile, con l'allargamento della fronte di attacco settentrionale mediante la sorpresa tattica di Suvla. Delle du e operazioni nord e sud variano, dall'aprile all'agosto le proporzioni di forza assegnata. Nell'aprile, su circa 70 .000 uomin i, (1) Il LARCH ER - op . ci t. pag. 214 - riporta la segue nte tabell a Ji forze previste il 10 marzo per il corpo di sbarco, ma realizzate solo par·zi.alm ente: · 6 cannoni 11.000 uomini Divisione nava le )) » 64 30.000 Division e ANZA C )) )) 12 3.500 Cavali. ANZAC )) )) 56 18.000 29a divi sione )) )) 40 18.000 Divis. francese )) 120 47 .000 Corpo russo (?) (2) LARCHER, op. cit. pag. 22. (3 ) LARCHER , op. ci t. p,agg . 232 e 225.


INFLU ENZA DE LL A GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBAHCO

47S

33.500 furono destinati a Gaba Tépé e il resto al sud, dopo eseguite con taluni distaccamenti le diversioni: proporzione . dunque all'incirca di metà e metà . A sud c'era però più artiglieria. Nell'agosto , di quattordic i di vis.ioni, pari a 157 .000 uomini, sei erano al fronte sud, otto al fronte nord; di queste ultime cinque divisioni fresche, e cioè 65.000 uomini, costituivano la massa destinata ad attuare od a sfruttare la sorpresa tattica (v. schizzi n. 3 e 4). La distribuzione della forza prova la maggiore importanza che si dava alle oper azioni settentrion ali nell'agosto rispetto all'aprile. Agli effetti dello studio particolareggiato degli atti dello sbarco, dobbiamo considerare : - uno sbarco compatto di una massa di tre divisioni a Gaba Tépé nell'aprile (v. schizzo n. 3); - uno sbarco frazionato di una divisione rinforzata al sud dell a penisola nell'aprile (v . schizzo n. 3); - uno sbarco frazionato di due divisioni nell'agosto, a Suvla (vedi schizzo n . 5). A sud della penisola lo sbarco dell'aprile era fr azionato in cinque punti separati fra loro da 2 a 3 ohil ometri (1) ; lo sbarco di Su;vla nell'agosto era frazionato in tre punti ch e divennero quattro per forz a maggiore. Il frazionamento degli sbarchi a Gallipoli si dimostrò vantaggioso provvedimento e può . esser e considerato com e buona norma generale . Ed invero a Gaba T épé la rilevante forza sbarcata non riuscì a conquistare spazio per chè la divisione turca accorrente ebbe a respingere un solo attacco front ale e potè combattere riunita. Nella parte sud della penisola invece non solo il difensore dovette frazionarsi, ma l'insieme delle cinque operazioni, fallite in un punto, riuscite di so rpresa in un altro , riuscite di viva forza in un terzo, minacciando quelle later ali il fian co nemico, riuscirono bene o male a darsi la mano e a stabilizzarsi lungo una discreta testa di sbarco nonostante l'inattesa r esistenza incontrata (2).

(I ) I n sei punti se s i ti en conto alLresì dell o sb arco dimostrativo rli Kum Kalè. (2) Lirnan von Sa nder s, op . cit. pag. 78: « Si p oteva arguire da l pallore deg li ufficia li c he portavano le informazioni delle prime ore òe lla g iornata che lo sbarco n emic o, benchè previs to con certezza, 11 sorprendeva e li riem p iva cli inquietudi ne per il fallo c he aneniva su d i u n così gran num ero di punti contemporaneamente>).


474

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SU LLE OPERAZIONI DI SBARCO

Circa il metodo dello sbarco, abbiamo già dovuto farn e cenno quando abbiamo parlato della preparazione del convoglio. Un'avanguàrdia, preceduta talora da· unq punta di avanguardia, avanzava sulle sue imbarcazioni e si riversava a terra. Ove si risvegliasse la r eazione della difesa, le artiglierie navali proteggevano le truppe sbarcate. L'avanguardia cercava di conquistare le cr'este delle colline sovrastanti la spiaggia. Frattanto le imbarcazioni ritornavano a caricare il grosso . Tra lo scarico dell'avanguardia e lo scarico del grosso intercedettero, a seconda dei vari casi, da una a tre ore. ·Sbarca'.to il grosso, og ni frazione avrebbe dovuto procedere verso gli obiettivi prefissi e cer care il collegamento con le frazioni laterali. Nulla di nuovo ri spetto al passato. Soltanto alla spiaggia Y si verificava l'eccezione che il grosso del R iver Clyd e doveva sbarcare quasi contemporaneamente alle truppe dell'avanguardi a che erano sulle imbarcazioni: anzi si può dire che còmpito dell'avanguardia era non di precedere ma bensì di fian cheggiare lo sbarco del grosso. L'eccezione era il sintomo della nuova nascente teoria: Bacon a Ostenda penserà di riversare d' un colpo solo , da tre sole imbarcazioni, un'intera divisione. E' discutibile se in ogni caso sia prudente fare a meno dell'avanguardia, di quell'elem ento cioè che ha per missione di tasta.re l'entità e le intenzioni della difesa prima di azzardare il gTosso. Conviene tuttavia riflettere ch e le insidie marittime della difesa consigliano di non sostare al largo dal punt-o di , sbarco oltre un massimo che si può aggirare sul quarto d'ora. In un quarto d'ora l'avanguardia avrà avuto app ena il ' tempo di ordinarsi, di avanzare, nella migliore delle ipotesi, di qualche centinaio di metri, e di far sentire al grosso tuttora imbarcato se la difesa esiste ·e spara; ma non bisogna illudersi ch e nel breve lasso di tempo l'avanguardia poss/J. sempre riuscire ad averne ragione. Ed allora, dovendo rinunciare, per sfuggire ai siluri , agli utili dell'avanguardia, tanto vale riversare a terra in una sola volta tutto il contingente di forza, facendo assegnamento sulla sorpresa, per assicurare la quale nessuna precauzione sarà superflua . Le circostanze del m om ento saranno nei singoli casi i migliori consiglieri . Questo è certo : per l'avvenire il m eccanismo dello sbarco , una volta montato e lanciato, non potrà più essere arrestato nè ci ·si potrà ripromettere in ogni caso un'avanguardia che prepari


INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

475

i pontili e le spiagge e che porga la mano alle truppe del grosso. Ci si dovrà quasi sempre accontentare di qualche elemento avanzato avente la missione negativa di far tirare un respiro di sollievo al grosso se questo, mentre quello si avvicinerà a terra, non udrà il fuoco della difesa. Sarà questa la prova della riuscita sorpresa . Ma l'attaccante avrà dovuto guadagnare al suo grosso il detto respiro di sollievo con molta abilità. Appena la difesa costiera si accorge del tentativo di sbarco, lancia, daHa base più prossima, siluranti e sommergibili e col lungo braccio dell'artiglieria da costa cerca di colpire i piroscafi del convoglio: anzi un buon sistema di difesa deve o con batterie di cannoni opportunamente dislocate o con bocch e a fuoco a tiro curvo prevedere che le navi sostino contro la costa, in angolo morto . Se gli aerei e le crocere marittime avran dato preavviso di un çonvoglio al largo, l'allarme terrà tutti pronti a scattare. I Turchi · non avevano aerei, ma erano egualmente pronti a scattare come potevano. Le artiglierie costiere in grado di concorrere, erano solo quelle prossime a Kum Kalè e tirarono senza effetti sulle navi del convoglio destinato alla Baia di Morto; ma poi furon distratté dal pericolo, più immediato per loro, della dimostrazione francese. Le siluranti non c'erano e pertanto tutto lo sforzo della difesa non poteva cominciare prima che le imba·r cazioni delle avanguardie fossero a tiro di fu cile dalla spiaggia. I magnifici soldati turchi degli avamposti seppero aspettare questo momento. Il fuoco dell'artiglieria, di fu cileria e di mitragliatrici. si scatenò violento, quando, le imbarcazioni stavano superando a remi le ultime centinaia di metri a Gaba Tépé, e alle spiagge V e W (i ); meno violento e quando i riparti avevan già messo piede a terra alle spiagge X, S e a Kum Kalè. Non vi fu contrasto in Y, e tutto si ridusse a semplice azione di piccoli posti ai vari sbarchi di Suvla dell'agosto. · Prima di indagar e con quali mezzi siansi così bene difesi gli avamposti turchi, crediamo utile portare l'attenzione del lettore su (1) In ques ta es.posizione ,ci riferiamo ai vari sbarchi parziali di Gaba Tépé, delle spiagge ,y - X - W - V ed S di Kum Kalè dell 'aprile e agh sbar chi A, A1, A2, B, e C di Suv la cl ell 'agos lo (v. schizzi n. 3 e 5) .


476

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SU LLE OPERAZION I DI SBARCO

taluni incidenti , non previsti, successi qua e, là durante le varie azioni di sbarco . Essi non intaccano la bontà della organizzazione inglese: erano inevitabili in una impresa così bisognosa di minute predisposizioni : si può anzi dire che tali incidenti rappresentino una caratteristica abituale delle imprese del genere . Ma, poichè ogni incidente è un alleato del difensore, giova esaminare quelli accaduti in un caso pratico per valutare sempre meglio la r ealtà delle operazioni di sbarco. A Gaba Tépé, causa l'oscurità (era prima dell'alba), si ebbe qualche confusione tra le imbarcazioni ch e .si incro ciarono, con perdita di orientamento da parte di qualcheduna: ne conseguirono una grand e lentezza di avvi cinamento, un rimescolio dei riparti e l'approdo a 3 km. di distanza dal punto prescelto , su spiaggia di caratteri topografici differenti da qu elli per cui si era preparati . Inoltre il vantaggio dell'avvi cin amento nell'oscurità fu perduto perchè !:approdo avvenne a giorno fatto gettando l'allarrrie tra gli avamposti turchi. Per eff etto di correnti e di rimorchi atori non abbastanza potenti si causarono ritardi ai pu nti W , V, S, ed a Kum Kalè: lieve ritardo in W ed in S, ma di ben tre ore a Kum Kalè. Fortuna per i Francesi che i Turchi non seppero trar profitto dall'incidente, chè altrimenti la presa di terra avrebbe qui potuto esser ben più gravemente contrastata. Lo sbarco S rappresentò per gli Inglesi una gradita sorpresa: mentre essi a priori lo ritenevano uno dei più difficili a causa delle artiglierie della Troade, avvenne, invece facilissimamente, provocando il pentimento di non avervi destinato un nucleo di importanza maggiore. Alla spiaggia V e alla spiaggia A di Suvla (agosto) si verificò la sorpr esa dei fondali. Si ricorderà che in entrambi i casi si trattava di fare incagliare dei pontoni sulla spiaggia per sbarcare a mezzo di pontili ribaltati . In entr ambi i casi la presenza di. banchi di sabbia ignorati fece arenare i pontoni ad una distanza dalla terra ferma superiore alla prevista. A Suvla fu poco male perohè gli uomini buttandosi in acqua riu scirono ugualmente a raggiungere l'approdo. Ma in V, dove il pontone doveva costituire l'ultimo anello della catena che r iuniva il Riv er Clvde alla terra, l'incidente fu assai più grave; la distanza di mare da superare risultò maggiore del previsto e l'acqua più profonda; la corr ente e il vento resero ardu a la costruzione del traghetto ; questo con grave stento potè essere m alamente composto ; m a, invece di riuscire un comodo piano


INFLU EN ZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

477

·cti deflusso per truppe equipaggiate, costituì un punto di ingorgo e di arresto favorevolissimo al nutrito fuoco delle mitragliatrici turche: un vero ostacolo passivo · bene battuto dal nemico. Per tutto il giorno 25 in V non fu possihile sbarca.re. Anche a Suvla come a Gaba Tépé nell'aprile si verificò un errore di direzione dovuto all'oscurità: infatti furono i due soli sbarchi" compiuti di notte. Ma l'errore di Suvla ebbe più gravi conseguenze. Lo sbarco doveva effettuarsi in B, in C ·ed in A (v . schizzo n. 5) e cioè a nord del canale che congiungeva col mare il lago salato, il quale si sarebbe poi dovuto girare da nord. In B ed in C tutto andò b ene: in A invece, a causa della deviazione, si approdò 500 metri più in basso : ma questi 500 metri portarono lo sbarco a sud di detto canale, obbligando poi la successiva avanzata a svolgersi lungo la sponda meridionale del lago. L'errore si ripercuoteva dunqu e sul disegno tattico . Si noti inoltre come tutto questo, che ora appare così chiaro, si appalesasse agli occhi degli attori solo a giorno fatto: durante la notte essi restarono in A1 e occuparono una certa altura credendo di essere in A e di averne occupata un'altra. L'arenamento dei pontoni richiese inoltre lungo tempo per disincagli arli: ne conseguì la decisione di sbarcare il grosso non più in A nè in A 1 b nsì in A2 • Ma questo mutamento deliberato dai marinai non fu potuto comunicare a tutti i comandanti di truppe. In definitiva il disegno iniziale fu sconvolto e ritardato e un'avanguardia non si vide sostenuta dal suo grosso . Ne riportarono vantaggio i Turchi, i quali guadagnarono tempo per far pervenire a chi di dovere il primo allarme. E siamo giunti così al)a reazione degli avamposti turchi. Noi attribuiamo una speciale importanza a questo argomento, non iìo ltanto perch è in mo,l ti casi la sicurezza garantita su limitati tratti di spiaggia può rappresentare la forza principale di una difesa costiera, ma anche per chè l'operazione della presa di terra è la più delicata per lo sbarcante, quella che la difesa ha il massimo inte- . resse di contrastare quanto più validamente possa, pur essendo vincolata ·alla necessità di destinarvi poca gente, per sfruttare il vantaggio di cogliere l'attaccante nella situazione meno favorevole al combattimento. Diciamo pure ch e di tutti gli sbarchi della penisola di Gallipoli, gli unici di fronte ai quali 'gli Anglo-Francesi riscontrarono una seria organizzazione di avamposti furono quelli dell e spiagge


~

478

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA S ULLE O'PERAZIONI DI SBARCO

W e V . Altrove o non si trovarono pattuglie turche, come in Y, o . il viol ento fuoco scatenatosi fu domato dalle artiglierie delle n avi : così avvenne in X, in S ed a Kum Kalè . A Gaba Tépé i Turchi non si. attendevano sbarchi a motivo della spiaggia molto frastagliata : ivi la difesa sviluppò un'attiva azione specialmente di artiglierie campali., le quali batte,r ono efficacemente le imbarcaziom m entre erano ancora in mare sia rimorchiate sia spinte· a remi. I vari scrittori non sono molto espliciti nel descrivere questo fuoco d ella difesa e parlano ovunque di violento fuoco. Nella nostra analisi convien e dunque procedere per deduzioni. A Gaba ':('épé sta di fatto che i r eparti mise ro piede a terra abbastanza rapidamente, mentre in W ed in V ciò non fu possibile se non con ore ed ore di loHa e con gravissimi sacrifici. Ciò significa oh e qui doveva esserci una sistemazione potente per numero di armi e p er ripari, che là mancava. Perciò su W e su V portiamo principalmente la nostra a.ttenzione. In W ed in V il difensore sfruttò intelligentemente i n uovi mezzi introdotti su vasta scala dalla guerra: reticolati, mitraga atrici, robusti ricoveri. D'altronde sarebbe stato strano che q u es ti. comodissimi m ezzi che immobilizzavano da sei o sette mesi i più potenti es er citi del mondo non venissero impiegati dai Turchi p er arrestar e l'aggressore alle frontiere marittime. Ma pare vi fossero mitragliatrici altresì a Gaba Tépé e a Kum Kalè. P erchè ad Elles e a Seddul Bahr riuscirono dieci volte più effi caci ? P er chè erano robustamente riparate e circondate da reticolati. L'estrema punta sud-ovest della penisola t ermina coi tre promontori di T ekk é Burnu, di Elles e di Seddul Bahr , fra i quali sono compresi gli anfiteatri d elle, due spiagge W e V . Da T ekké Burnu e Seddul Bahr, per uno sviluppo di tre chilometr i , i Turchi avevano costruito, n el febbraio e nel m arzo, trin cee e reticol ati, con mitragliatrici che li battevano d'infilata. I reticol ati si prolungavano fin n ell'acqua e talune mitragliatrici erano in caverne ricavate n ei promontori specia lmente a Seddul Bahr. Quante fo sse ro esattamente le mitragliatrici lungo i tre chilom et ri ora d etti non risulta dall e pubblicazioni che abbiamo consultate . Secondo notizie cortesem ente fornite dall'Ufficio Storico d ello Stato M aggiore inglese , i Turchi n egh erebbero che vi fossero mitrag liat r ici a d Elles, m entre gli In glesi riferiscono che qual cuna se n e t r ov ava alla s piaggia V e due alla spiaggia W . Il Corbett non


INFLUEN Z A DELLA GRANDE GUERRA SULL E OPERAZIONI DI SilARCO

479

precisa cifre ma col tono del racconto dà la sensazione di un numero anche superiore. Qualche lume può esser ci fornito dalla composizione organica delle unità turche, per quanto in molte divisioni gli effettivi fosser;o inferiori agli organici. In totale l'esercito turco dispone,v a nell'aprile 1915 di circa centotrenta compagnie mitragliatrici, ognuna, sembra, di quattro armi. , Ogni divisione aveva una compagnia per règgimento, ossia in totale dodici armi. Essendo le divisioni una quarantina, e di composizione ternaria, la cifra di centotrenta compagnie in totale sarebbe confermata . Non pare che vi fosser o compagnie extrareggimentali. Solo nel maggio, ventiquattro mitragliatr ici furono fornite all'esercito dalla · flotta. Inoltre le direttive del Liman von Sanders prescrivèvario alle divisioni della penisola di concentrare le forze e di non lasciare alla sorveglianza che gli eff ettivi strettamente indispensabili, direttive logicamente conseguenti dal concetto informatore di esercitare l'azione della difesa dopo avvenuta la presa di terra, a situazione chiarita. Già sappiamo ch e la 9a divisione aveva distaccati in avamposti al sud quattro battaglioni. Se l'assegnazione di mitrag liatrici ai medesimi fo sse stata proporzionale all'intera disponibilità, il loro numero sarebbe stato di cinque o ~ei . Questo concorderebbe con le indicazioni dell'Ufficio Storico inglese,. Se le informazioni e le deduzioni sono attendibili, possiamo dunque concludere che un paio di mitragliatrici bene postate in ognuna di quelle spiagge, che eran lunghe da 300 a 350 metri e larghe una trentina, fecero prodigi. Alla spiaggia W le imbarcazioni inglesi trasportanti l' avanguardia di un battaglione in linea di fronte, alle 6 del mattino avanzavano in otto gruppi di 4 canotti, ciascun gruppo rimorchiato da un · vapore. Le arti glierie navali eseguirono tiri di protezione sulla. spiaggia finchè la distanza delle imbarcazioni lo permise,. Appena esse tacquer o, si scatenò un fuoco efficacissimo di fucili, di pom pom e di mitragliatr ici della difesa. Parecchie imbarcazioni andarono a fondo, tutte si riempirono di morti e. di feriti. Pur tuttavia le truppe , messo pied0 a terra, affrontarono i reticolati e superarono la strisci3, d~ sabbia, addossandosi alle alture. Salvò la situazione la compagni a di sinistra ohe si diresse agli scogli di T ekké Burnu e, con grand e agilità, li occupò di sorpresa. La felice conquista del caposaldo della difesa permise ai resti delle


480

INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

tre compagnie sulla spiaggia bassa di aver respiro e di prepararsi all'assalto delle alture. Tutto si svolgeva in circa tre ore, poichè alle 9.30' il grosso cominciava a sbarcare. Alla spiaggia V le forz e erano di quattro battaglioni , dei quali uno doveva sbarcare con mezzi analoghi a quelli visti per l'insenatura di W, e 3 dal River Clyde dovevano sbarcare contro il promontorio di Seddul Bahr per procedere anche qui alla pronta occupazione del caposaldo laterale della difesa . Al primo battaglione successe esattamente quello che si è descritto per la spiaggia vV : in pochi minuti quasi tutti gli uomini che si trovavano sulle imbarcazioni vennero feriti o uccisi , le lance presero a vagare disordinatamente, una scomparve. « L'attacco fu del tutto fermato ancor prima del suo . sviluppo, e soltanto pochi uomini riuscirono a traversare alla spicciolata i reticolati ed a ripararsi dietro la bassa scarpata dell0 dune di sabbia ,, (i). Nel frattempo si cercava con le forze del R'iver · Clyde di attuare l'aggiramento dimostratosi così provvido in W. Già sappiamo gli incidenti avvenuti per il gittamento del pontile. Dalla pru a del piroscafo mitragliatrici blindate sparavano sui difensori. Ciononostante, non appena fu tentato il passaggio, quasi tutti gli uomini sul pontile furono colpiti e, della 1a compagnia, un solo plotone decimato · riuscì ad addossarsi · al promontorio. Furono rinnovati i tentativi con grande coraggio; ma la mitragliatrice piazzata tra le rovine di Seddul Bahr li mandò tutti a vuotu, tanto che si rinunciò per quel .giorno a proseguire e le altre truppe destinate alla spiaggia V fur ono sbarcate in W. Solo all'alba del 26, dopo di aver riattivato nella notte il pontile e distrutta con le artiglierie navali la molesta mitragliatrice, fu possibile conquistarè il villaggio, preludio dell'occupazione di V e del collegamento con W. L'artiglieria navale inglese aveva libertà di azione:. ma sarebbe stato possibile aver ragione di quella mitragliatrice se le artiglierie costiere o le forze navali turche avessero compromesso tale libertà? Ci siamo voluti intrattenere su questo episodio perc,hè ci par molto istruttivo circa il valore della mitragliatrice e del reticolato ai fini della difesa costiera, vaiore tanto maggiormente confermato dalla scarsità delle artiglierie turche , le quali durante la giornata del 25 si limitarono a una batteria da campagna e a cinque obici (1 ) CoRBETT -

op. citata -

Voi.

II ,

pag.

333.


INFLUE ' ZA DELLA GRANDE GUERR A SU LLE OPERAZIONI DI SBAHCO

481

da i05 af sud della penisola oltre ad alcuni pezzi Nordenfelds ed Hotchiss, mentre furono alquanto più numerose di fronte al corpo ANZAC, con tre batterie da montagna, due pezzi da i20 e quattro da i50 (i).

Non vogliamo abbandonare l'argomento senza ricordare che in una recente manovra di sbarco fatta dall'Inghilterra, furono impiegate per la difesa della spiaggia, oltrechè alcune mitragliatr ici e delle mine, emissioni di gas asfissianti; e gli aerei vi concorsero numerosi con mitragliamenti da bassa quota e con lancio di bombe. Riepiloghiamo la situazione succeduta alla lotta tra avanguardia ed avamposti: A Gaba Tépé alle 9 erano sbarcati 8000 uomini ed erano penetrati per un chilometro e mezzo entro terra: Si stavano trincerando per costruirsi una testa di sbarco. Lo sbarco delle · due divisioni del grosso continuava. Da parte turca stavano arrivando due altri battaglioni della 9a divisione a rinfrescare l'unico in avamposti e seguiva tutta la ma divisione per iniziativa del suo comandante. Il suo arrivo successivo durante il pomeriggio impedì che ii corpo AN ZAC potesse allargare la testa di sbarco oltre ai i500 metri inizialmente conquistati. Alla spiaggia Y sino alle i i non era stato visto nemico, ma non si era neppure preso contatto con X. Verso le i2 giunse un reggimento della ga divisione turca. Questa spiaggia fu poi abbondanata il 2\3, per motivi non ben chiariti , con grave danno per il complesso delle. operazioni. Alla spiaggia X prima delle ii i battaglioni sbarcati avevano preso collegamento a Tekké Burnu con le forze sbarcate in W. Alla spiaggia W, malgrado i tentativi fatti; a mezzogiorno· le truppe erano ancora stipate sulla striscia sabbiosa, poichè la difesa, ritiratasi sulle creste delle colline, imped iva loro di occupare il primo ciglio. Con molto ritardo (a causa dello scompiglio avvenuto tra le imbarcazioni) il g~osso cominciava a sbarcare alle 9,30' ed era rinforzato dai battaglioni che avrebbero dovuto sbarcare in V. Il terzo reggimento della 9a divisione turca inviato da Kilid Baihr non poteva giungere che alle 13 . Alla spiaggia V, nulla di fatto. (1 ) Notizie forn ite dall 'Ufficio .storico 7 - Ri,,ista Militare Italiana .

inglese.


482

INFLU ENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

Alla spiaggia S alle 8,30' si erano conquistate le strisce sull\3 prime alture e il nemico era stato messo in fuga. Il distaccamento di tre compagnie era però troppo debole per proseguire l'azione e ' non gli restava che aspettare gli eventi. A Kum Kalè alle 10,30' il villaggio era conquistato dall 'avanguardia e verso le 14,30' anche il grosso era a terra. Il nemico non aveva molto contrastato lo sbarco ma si preparava a contrastare l'avanzata verso Orkanié così efficacemente, che i Francesi ritennero conveniente sospend(;lre l'azione per evitare sacrifici non giustificati dal loro compito puramente dimostrativo. Sintetizziamo la situazione oon le parole -del Larcher : " I Tur chi « non avevano più altre divìsioni immediatamente disponibili per " contrattaccare gli Inglesi sbarcati in S, W ed X. Ma queste truppe « inglesi decimate fecero. pochi progressi ». " In riassunto, nella giornata -,del 25 aprile, gli avamposti turchi « avevano adempiuto la loro missione di trattenere .il nemico, di « limitarne il progresso e di infliggergli perdite. Le due divisioni di « prima linea (ga e 3a) rinforzate dalla 19a non avevano potuto but« tare il nemico a mare, come il generale Liman avrebbe sperato. « Esse restavano di fronte a quattro divisioni alleate appiccicate a « una serie di piccole spiagge ristrette. « Il comandante della 5a armata turca pote.va disporre ancora « di tre divisioni non impegnate. Gli incomb eva di organizzare con « tali unità il contrattacco generale, secondo il concetto di manovra « del suo piano di difesa ". Volendo fare un confronto fra l'azione dell'attacco e quella della difesa, si può dire che i Turchi avevano valutato più reali sticamente le difficoltà e la situazione e che vi avevano fatto fronte co n provvedimenti che all'atto pratico si dimostrarono meglio adeguati. Gli Inglesi dimostrarono di non avere dato la dovuta importanza all'azione degli avamposti e di avere avuta troppa fiducia nelle possibilità delle artiglierie -navali. La fas e iniziale di sbarco, ch e es3i avevano ritenuto di sorpassare con r elativa facilità per progredire verso obiettivi interni, li aveva invece arrestati e ne aveva fi accato l'impeto. Inoltre non avevano riserve per nutri re l'attacco. A un certo- punto-, e preòsamente verso le 10 del 25 aprile, il generale Hamilton, vedendo l'inutilità dei tentativi pe!· occupare Seddul Bahr , pensò di trasferire le truppe destinate a questa località per rinforzare quelle così felicemente sbarcate in Y. Le autorità


INFLUENZA DELLA GRANDE GUERRA SULLE OPERAZIONI DI SBARCO

483

navali si opposero perchè cc una simile modifica agli ordini . già impartiti avrebbe potuto causare un grave ritardo nella esecuzione d ella totalità degli sbarchi " (i). Sotto il punto di vista terrestre il desiderio dell'Hamilton era giustissimo: inviare i rincalzi dove il nemico si manifestava più debole. D'altra parte si comprende come la snellezza di spostamenti di cui son o dotati i rincalzi terrestri non si possa pretendere quando essi son legati ad un sistema rigido quale è quello del convoglio marittimo, nè abbiamo la competenza di discutere l'opposizione delle autorità navali. Tuttavia ci sembra che, data la ragionevolezza che nelle operazioni di sb arco il concetto terrestre (scopo) prevalga su quello marittimo (mezzo), sarebbe della massima utilità nella organizzazione di simili imprese non dimenticare di studiare un sistema .di convoglio talmente snodato da ottenere, entro certi limiti, l'applicazione dell'importantissimo principio terrestre, senza di che, tra l'altro , vien frustrato in gran parte l'ottimo provvedimento degli sbarchi multipli . Nonostante i successi della difesa, la momentanea superiorità numerica d ell'attaccante era tale che non sarebbe stato possibile permanere a lungo in una situazione di avamposti. Solo a Gaba Tépé, d ove von Liman aveva lanciato un reggimento della ga divisione e tutta la ma, ulteriori progressi degli ANZAC furono troncati e fu persino discussa l'opportu nità di sgomberare quella spiaggia . Ma al sud, dove si trovavano due soli reggimenti turchi contro una divisione inglese, rinforzata poi dalla brigata francese ritìrata da Kum-Kalè e da nuovi riparti giunti da Alessandria, una rettifica di posizioni dovette necessariamente verifìcarsi. I Turchi erano pure a corto di munizioni. L'occup azione di Seddul Bahr all'alba del 26 ne fu il preludio. Seguì un altro violento bombardamento da parte delle navi: nuovi appigli furono conquistati. Nella giornata del 27, con lo sbarco di tre battaglioni francesi, gli attaccanti _avanzarono di tre chilometri senza contrasto, avendo deciso il comando turco di ritirarsi nella prescelta ~ fortificata linea di Krithia, che copriva, giova rilevarlo , la collina di Atchi Baba, primo obiettivo degli Inglesi, del qual e avrebbero voluto vale·r si come di osservatorio Per dirigere i tiri sulle batterie costiere turche ostacolanti il forzamento degli stretti. (1) C ORBETT.


484

I NFLUENZA DELLA GRA NDE GU ERRA SU LLE OPERAZIONI DI SBARCO

In tal guisa i quattro sbarchi frammentari X, W, V ed S si fondevano in un'unica testa di sbarco. Fin dal 25 ser a Liman von Sanders · intu.ì quali fossero le vere intenzioni del nemico e quali le dimostrazioni , e decise l'invio delle riserve . Le due divisioni di Bulair giunsero tra la sera del 26 ed il 28, per mare la fanteria, per terra l'artiglieria con grande lentezza a causa della scarsità delle imbarcazioni e del ·timore dei sommergibili inglesi. Esse furon o destinate l'una a Krithia e l'altra a Gaba Tépé: ma, per la spossatezza delle prime due, dovettero essere impiegate a spizzico nel sostituirle gradatamente. La H a divisione invece non fu richiamata sulla penisola della Troade se non il 30. Dopo un giorno di r elativo riposo, il 28 gli Anglo-Francesi attaccarono per raggiungere i prefissi obiettivi. Ma la resistenza turca fu accanita ed alla sera non si avevano più truppe per alimentare il combattimento, le munizioni scarseggiavano e la disponibilità di artiglierie si dimostrava insufficiente. Si era obbligati a lasciare ai Turchi · il tempo di fare accorrere le riserve e di rinforzare le loro posizioni: mentre da una parte era impellente la necessità di fare in fr etta per approfittare della momentanea debolezza turca, dall'altra si doveva constatare la mancanza delle forz e. Se il 28 gli Inglesi avessero disposto di forze fr esche e di artiglierie terrestri , avrebbero vinto i Turchi, già stanchi, prima che a questi giungessero i rinforzi. In ultima analisi si ritorna sem,pre alla imperfetta visione iniziale delle difficoltà da superare ed ai calcoli di for za conseguentemente errati . Nè, dopo due mesi di preparativi, sarebbe stato razionale far assegnamento sulla sorpresa . Non ci intratteniamo a descrivere le operazioni di materiale sbarco a Suvla perchè, per la assenza iniziale di importanti for z11 turche, esse non presentano rilievi tattici di particolare interesse oltre a quelli più sopra ricordati. Lo sbarco avvenne senza contrasto. Già sappiamo della inattività inglese e del pronto accorrere dei Tur ch i. La testa di sbarco fu costituita 1'8 agosto, profonda quattro o cinque chilometri. Allorquando si effettuò lo sbarco di Suvla, già da due giorni si era accesa la battaglia sulla fronte di Gaba T épé e con questa ultima si fu se la lotta davanti a Suvla. (Continua). PAOLO

BERARDI

T en. colonnello di Stato Maggiore




1928

Influenza àeJla ~ranàe ~uerra sulle n~erazioni ài s~ijr&o (Oontir~ua;ei<me e fì.ne)

Perfodo (!ella lotta puramente terrestre. Le battaglie che si svolsero nel maggio, giugno e lug1io dopo il .Pl1iui0 sba1:co rientrano nel pel'i.odo .che noi abbiamo definito di lo.tià diifénsiv:a dell'invétSOl'e . Qnest'ultimo, conquistatasi bene o male \Ula tes~çi. di sbarco, deve sostare per faxe affluir.e le maggiori forze n.iacèssatie per Pl'OCedete versò gli obie~tivi ultimi : evidentemen~e il clifansore vuole n.pprofittcu·e della sosta per -ricacciai·e in mare l'invtts0re, il quale cerca. di mantenere le posizioni conquistate. Ne nasce. u.aa lotta dove lo sbarcante si difende e l'invaso atta,cca. :r;t.n tale periodo dura 1.m tempo più o ineno lungo dipendente1ue}ite dalle rholte circostanze che è facile immaginare. Per gli ln~lesi a GaUipoli durò tre buoni mesi dagli uJtìmi di aprile ai prim.i a:g~st0 . Qui rrn>.rìia di esse!'e posto in rilievo l'al'gOmento dei l'iforn:iPllll\ti su.ssçguenti al pl'i:roo sbarco, tanto più urgenti quanta mag~te- .rapidità si '7uo1 dare alle operazioni. Ecco alcune cifre raccolta :<aal Desmnzcs e offerte da.Ll'esperien:Za. deij Dardanelli . Quando il generale Gouraud Ll 5 maggio pTese il comando del é".di·pò di. spedizione francese e per la sua. p·r.a:tica coloniale- djvenne l'a'$~'(;)ltatissimo c:0)1sulente dcll'Hatnilton, previde i seguen li quanti:bafi:vi di approvvigionamenti p er le due divisioni francesi:

ai

..


634

1NELUENZA DELL\ Gll.\NDa GUERRA su LLE 0.PEllAZIONI 0 1 SBA.Rèo

- Viveri P!31' due mesi: dì essi 15 giorni cli 1·iserva: - Equipaggiamento : per tre mesi; - Munizionì di fanteria: 28.000.000; - Muo izibni cli arUglièt'ia: 800 colJ)i per pezzo da 155 Cl)rto, ·1250 colpi _per pezzo da 75; Questi quantitativi , da manle11ere a numero, tradotti in to~1nellate per una forza che si poteva in medi.a calcolare di 150.000 uomini, possono dare una idea del numero di piroscafi e del tempo assorbiti dai soli servizi, pm rimanenclo permanentemente al disotto del hisogno in .fatto di ru.i .iglierie e di mttnizionamento, la ctri scarsità si fece sentire dmante tutta la durata delle operazioni. Delle diflko~tà per il rifornimento di acquri abbi.imo fatto cenno altrove. Onde avere l'esatta idea çlel rapporto tra mezzi dell'attacco e mezzi della,. difesa, fa d'uopo qui non d imenticate che anche i Turchi furono a corto di armi e di munizioni fino al novembre, quando, aperta la via del la Sel'bia., poterono stapiJite un i·egolai'e rifomi mento dalla Germania. e regolarmente far funziomu·e gli stabilimenti di produzione u Costantinopoli. Fui·ono altresì di grande gio,ramcnlo le mitragliatl'i ei prese agli Inglesi cllU'a.T1te lè varie battaglie e immediatamente rivolte conl;ro di loro. T...(t posizione turca era particola1·meute penosa dal lato della linea <;li comunicazione con la base d i Costantinopoli. Per terra, la stazione ferroviaria più prossima era a 100 km. di sometgio da B\ùa.ir su1la linea Cos-tantinopòli-Adrianopoli; per mare il iraffico fu efficacemente ostacolato dai sommergibili inglesi e, ridoLto alle sole ore notturne.

Le battaglie dell'agosto, con l'appoggio dello sbarco Lattico <li Suvla, altro non furono che il periodo d ella lotta aggressiva dell 'Lnvasore; per il raggiungimento di q1.1egli obiettivi che in una prima illusione ègl i aveva THenuto di raggiungere in pochi giomi. Purtroppo per l'Intesa anche questa seconda offensiva, era dc· stinata a fallire. · ·

Concorso delJe artiglierie 11ella, lotta costiera. Non vogliamo lasci-0.1·e l'argomento della. lotta costiera sen za trattarne brevemen~e un ultimo aspetto: quello .delle artig.lierie. Anc11e in q_uesto campo dobbiamo distinguere ciò che fece la difesa, la quale in complesso dispose di poca a1·tigl'ieria, e ciò che fei·o


INFL UENZA DELLA CRANDE GUL'RR,l SULLE OP.EllA7.10Nl DI SBARCO

635

ratta.eco, il quale si appoggiò essenzfalmenle alle artiglierie navaU. Questa parte dell'esame ci portorà a considerare l'inleressante questionè dél 1·endirnento delle artiglierio navali in operazioni terre~tri. Oieiamo subilo che dalle numerose pubbl icazioni relaLive all'impresa dei Dardanelli non è facile formarsi un'idea esaUa del reale concorso delle artiglierie tanto per- la difesa quanto per l'attacco. Solo il generale Ricchetti è esplicito ed esprime una netta opinione sulla scarsa efficacia delle artiglie1ie navali. Lo Storico turco, che pure è molto categorico nelle sue deduzioni, mentre nelk conclusioni finali concorda col RicchoUi, in taluni punti del suo racconto descrive ottimi effetti del Liro della flotta inglese. Il Lirnan von Sanders parla. inveçe dell'aiitto assol11,ta112ente straordinario che i concorsi navali fOl'nivanò alle forze terrestri. 11 Corbett narra moHi e particolareggiati episodi senza assurgere a, un giudizio sintelico, ma in ge~ pere si rnostua entusiasta dei tiri navali. Dell'azione dell'artigliei·ia turca. nella difesa non si parla E,rran ohe. Risulta dal Larcher che le divisioni turche avevano sei batterie di pie.colo calibro: è voce unanime che le munizioni fossero molto scarse. Dal complesso delle varie relazioni si riporta l'impressione che l'arresto degli Anglo-Francesi sia stato causato _pit1 dall'organiz'Zazione difensiva della fanteria turca che dal tiro dell'artiglieria; tanto è voro che il gen erale Gouraud, quando nel maggio sostituì il d'Amade, s i preoccupò di l'ichiedorc 155 cannoni corti e morto.i da trincea, ordigni per battere le direse vicine. pinLLosto cbe cannoni per la conlrobntteria. La massa sbarcala non era dotala della sufficente potenza di penetrazione per attraversare la corazza. nemica. Per quanto r iguarda le artiglierie dell'attacco, che all'inizio furono quasi esclusivo.mente navali perchè le tenestri non erano ancora sbaNate, il metodo che ci pare più conveniente per trarre degli ammaestramenti è quello di seguire con pazienza il Oorbett nella enum(ll'~zionc di quanto avvenne nei singoli sbarchi . La quantità di cannoni navali clie aiutavano gli sbarchi si valutano all'ingrosso considerando che i tipi di navi cooperanti contavano in media quattro pezzi di grosso calibro capaci di sparare tanto verso destra quanto verso sinistra., dodi ci pezzi di medio calibro ed una diecina di piccolo, di cui soltanto una metà, quella rivolta verso la costa, poteva concorrere al tiro. Di fronte a Gaba T épé stavano cinque navi appoggio, due mcroeialori e otto cacciatorped in iere. P ossiamo calcolare che essi rappre-


636

INFLUENZA D8LLA GRANDE G-UEJUlA Sùf.LE OPElUZl ON I DI SBARCO

$0n~assero ;µna ventìna d i gi'ossi calibri, da trenta a quaranta medi e altrettanti piccoli. Quantità. dunque non indifferente, secondo i computi ter1·estri, per lo sforzo da compiere, Ab?iamo già detto che a Gaba Tépé l'artiglie1·ia turca si mostrò particolar mente attiva, ~: quind i l e artiglìetìe ir;iglesì furono costrettè ad effettuare più che altrove til'i di còntrobaLteria. Da parte turca i tìi i di due batterie molestarono gli ANZAC duranJ,e il primo sbarco iniziatosi ve1·so le 5 : tra le 8 e le 9 l'abile ma:novra di una nave, il « Triumpb "• che esegul un tiro a zona sulla :posizione delle due batterie, le obbligò a spostarsi e quindi a tacere per un certo tempo durante il quale lo sbarco potè avvenire liberamente. I tiri ·~urcbi r'i1Jresero e non furono più fatti tacere, nel poro~ riggio, quando la rn~ divisione entrò in azione : e il 26, quando la divisione stessa contrattaccò compatta, -i tiri delle artiglierie navali 1:isenfo-ono pal'Licolarmente della mancanza di osservatori e non arrecarono altri danni all'artiglieria turèa. Dov~ invece produssero effetti disastrosi fu sulle fanterie, i1n- · pedendo Joro di uscil'e daJ dcoveri, a rrestandone ed esaurendone i contt.·attacchi. Questi feli ci ris1JltaLi fecero scrivere al Liman von Sanders nei Cinque anni di T·wc,hia ,, il seguent.e brano che ci pare indispensabile di _riferire: << Visto che la can1pagna dei Dardanelli ,e è l'unica grande azione della guerra mondiale in cui un esercito è stato e,ostreito a combattere continuamente oontro un nemico in ,, tena ed in mare, è aegno di nota elle l'effetto déi cannoni era i.aie « da fornire un aiuto assolutamente stTaordinal".io alle forze terrestri. <e No·n è possibi1e che in terra 1'1;1.l'tigliel'ia. pesante possa camb1are << così rapi.damente la propria posit,ione, nè si. vossono battere uel lo ,, stesso modo i fìancbi o il rovescio di una posiz.ione nemica, come « p6ssono fare invece le navi » . I rapporti turchi forn.iti dopo l'armistizio, o.ggiUJ1ge il Corbelt, hanno -piena.mente confermate quesle dichiara;zion i. Alla spiaggia Y non c'era nemico. Non meno che a Gaba Tépé furono terribili, secondo lo asserzioni dei Turchi, gli effetti delle arl:iglierie navali aJla spiaggio X, sopra le fanterie. Abilmente manovTando l'« Implacable ii si porl.ò a ~00 m. da terra e con quattro 305, sei i52 e otto 76, esegui, aiutaLo pme dal e, Dubl ìn », im nutrito fuoco di sbarramento, davanti 11.l battaglione che sbarcava, fìnchè gli fu possibile -passando con le traietto rie sopra le imbal'Cazioni, spostando poi il tiro sulla cresi.a delle alture dominanti la spiaggia. (<

<(


INFLUllNZA DELLA GRANDE GUER11A SULLE OPERAZION"I 01 SB\11CO

637

Sotl,o tale protezione l'intero battaglione di copertura sbarcò

senia perdite ed allargò rapidamente la sua occupazion e alla profondità d i un chilomet1·o. In onore del l'artiglieria di quella nave, la località venne battezzata: « Spiaggin Implacublc ,, . Tre cor azza.te: l'« Eursalus », la

(<

Swirtsure

»

e r« Albion », YéOLi pic-

rappresentanti il Liro di dieci g rossi calibri, venti medi e

coli, appeggiavano lo sbarco in W. Qui si trattava di aprire varchl nei reticolati e di distrnggere mitraglia~rici trincerate. In precedenza si erano ratte osperienze circa la distruzione di reticolati coi tiri delle- navi, ma, dice il CorbeLt, erano stati poco incoraggianti. P er circa u n'or a. prima dello sbarco la navi coprfrono con p roietti di ogni calibro i 350 metri di fronte di spiaggia da conquisi.are e le alture ad~acenti: non si potevano discernere i risultati del tiro cnusa la foschìa. Finchè il tiro delle ar-tiglie1ie non venne impedito dall'avvicinarsi delle imbarcazioni, i Ture.bi stettero rimpiattati nei loro ricov:eri, ma non appena il tiro dovette esseJ'e allungato, già sa"Ppiamo d i quale efficacia. fu la r eazione. Cioè nè i reticolati nè le mitragliatrici erano stati d islrL1Lti. Chi conosce per esperienza il lavoro di cesello che l'artiglieria terrestre doveva compiere sul Carso per aprir e i varchi e precedere le fanterie avanzanti spazzando il terreno che esse dovevan percorrere, si rende perfettamente conto che le àrtiglierie navali si trovassero nelle condizioni di materiale impossibilità p~r siffatto compito. Quando però, verso le 13,30, giunse il reggimento della ~ divisione turca mand ato al contrattacco, fu indubbiamente anes:tato e sottoposto a gravi perdite. Stando ad u.na diceria clol P rigge riporta~a. d al CorbeLL, alla fin e dell'uzi.onc, di lutto il reggimenlo impiegato rimaser o atti al servizio due soli ufficiali. Lo stesso Corbett ri ferisce p0r cuntro elio la ronlrUisla della famosa q. 138 (i ) dominante l'insenatura, avvenuta alle i6, <1ostò agl i I ng l0si gra.vissime perdile: segno positivo che a quel 1·eggimento rimaneva tultora. una notevole capacità reattiva. Dalla parte di C. Hell cs inv('ce, la conquista della trincea del Faro non fu i:iossibil e, il che dimostra che ivi il Liro delle navi non r iuscì a dominare la d ifesa. Si può concludere che, dopo dieci ore di aziono dell'artiglieria, navale, la difesa di W era a11cora in condizioni di agire benchè con un gr ado di efficacia alquanto r idotto da.ll'ini7fo. Non dimentichiamo (l ) ~ Piedi ~ inglesi.


638

INFLUENU DELLA GRANDE GUERR.\ S ULLE OPERAZ I ON I 01

;;n,,nco

però che questo esempio storico ci presenta una difesa costiera assai incompleta e non soltanto priva di r incalzi e armata di pocl1c nlitragliatrici, ma o.ltresi sprovvista di al'liglierie pesanLi capaci cli controbattere le navi. A questo proposito dice · il Liman von Sanders : <, solo da c1arte inglese c'erano mezzi moderni di combaLtimento » . Alla seconda duriss ima. prova, alla spiaggia V, l'appoggio era dato da un complesso di una dozzina di gr ossi calibri , da venU a \'t>TIticinQue medi e forse p iù di trenta piccoli. E' difficile dall e narra,doni ricavare con esa.LLezza quali delle oUo con1zzalo con quattro inerociatori e numerosi cacciatorped iniere attornianti la punta della p~niso la sparasset·o piuttosto su V che su W o s u S. Specialmente col procedere dell'attacco l'azione di queste cent.ocinquanta bocche da fuoco si fuse e si sovrappose. Senza entrare in particolari, che porterebbero a considerazioni analoghe a quelle fatte per vV, ricordi amo che il peso di tutta q uesta massa di fuoco co ncentrata su Seddul-Bahr permise all'alba del 26 di far tacere quell'una o due mitragliatrici palesatesi così implaca.bili il 25, o di procedere poi alla. conquista delle colline cui seg11ì l'inizio dell'avanzata verso Krithia, avvenuta il 27. E' bensi vero che l'avanzata inglese fu resa possibile dal ripiegamento turco, ma bisogna pur rHl ette1·e che se i Turchi, che da principio intendevano ricacciare in mare le unità sbarcale, non se ne sentirono poi la forza e preferirono trovare respiro in una posizione più arrelrata, un tal risultato fu presumibilmente dovuto alle artig1ierie inglesi più che alle fantel' ie, coraggioso al m/ls.simo nell'esporsi al fuo co, urn nella impossibilità quasi assoluta di esplicare un'azione offensiva coordinata, pi~aLe come erano su di una striscia dj sabbia. Precisamente p er sottrarsi al tiro efficace delle navi i Turchi arretrarono di ti-e chilometri. L'esame particolareggiato delle azioni di artiglieria alla Baja deJ Morto, a Kum Kalè e a Suvla, meno importanti di quelle p1·~ cedenti, non aggiungerebbe nuovi elementi di giudizio, e perciò ne faremo grazia al letlore. Notiamo soltanto come alla spiaggia S, dove la difesa era rappresentata da. tiratori in trincee non troppo robuste, il fuoco di tre corazzate e di due cacciatorpediniere le sbarazzò presto dei difensori, m essi in fuga dall'effetto morale delle granate da 305, ragione prima della inaspettata facilità con la. quale la posizione fu occupata. A Kum Kalè la spiaggia piatta facilitava la. visione e il. nemico si mantenne al largo dal punto di sbarco .


JNFLUENZA OllLLA GRANDE CUERllA SULLE OPMAZION I OT S13A'RC0

639

Il seguilo della campagna, dopo l'immobilizzazione delle fra.nU davanti a Kritbia, è una 1·iprova quotidiana dell'insufflcienza delle artiglierie no.vali ad appoggia.r·e l'wtione offensiva cbo era nelle intenzioni dell'Hamilton. Il Liman von Sanders continua a dirci che l'artiglieria da campagna tw·ca tanto pel' efficàcia quanto pèr gi Ltata non era. in g1·ado di lottare contto le navi da guerra nemiche e che dopo i tentativi ùi contrattacchi notturni del ma ggio, all'alba il fuoco schiacciante della flotta nemica obbligava i Turchi a l'iguadagnare le loto posizioni di partenza. Ma, così diClmdo, egli considera unilateralmente i soli effetti che impedivano a lui, capo dei 'l'urchi, di ricacciare gli Inglesi, e dimentica che g1i Inglesi avevano affrontato un'impresa di tanta mole non per respingere dei contratLacchi turchi, ma per distruggere le loro tl'incee, i loro r eticolati, le loro batterie da campagna, le loro fanterie rimpiattate e procedere oltre, ve1·so Costantinopoli. A ciò non bastava l'ul'liglieria delle ria.vi. Ed invero il generale Gouraud atfribut lo scacco della battaglia. di KFithia (4 giugno) alla. mancanza. ed insufficienza di artiglierie, e quando il 28 giugno e il i2-i3 luglio fui·ono eseguite azioni con artiglierie terrestri, coadiuvate sempre dalla flotta, gli Anglo-francesi riuscirono ad avanza.re di 900 metri ed a strappare ai Turchi importanti posizioni mantenendo il terreno conquistalo. Poi mancarono le munizioni e, d'altra parte, il complesso artiglieresco dell'attacco era ancora b en lungi dalle necessità, nè mai fu portato al loro livello. Ci sembra più obiettivo lo Storico turco, il quale attribuisce addirittura il fallimento inglese alla mancanza di artiglieria pesante nell'attacco, che dovette esser e sostituita dalltt artiglieria della flotta. "L'artiglieria pesante - egli dice - all'inizio mancò agli (< attaccanti totalmente, in seguito fu insufficiente. Le artiglierie na« vali fecero bensl bombardamenti, ma in realtà tale misura non « diede i 1-isultati sperat,i. 1 cannoni di marina a traiettoria tesa <1 tiravano soltanto proietti esplosivi, poco efficaci contro posizioni 1< di fanteria defilale, siccbè gli assalitori urtavano contro la resi" stenza energica dei difensori non disfatti >> . In tal g uisa lo SLorico turco sfiora la 1·i cel'ca. delle cause per le quali .le artiglierie navali sono nelJ'impossibilità di apportare il conkibnto di fuoco di cu i oggi queste abbisogaano. Le artiglierie navali son costruite per altri compiti : si comprende pedanto che esse non


640

INFLUENZA DELl.A GRANDE GUIDIR.A SULLE OPERAZIONI DI SDAJICO

servissero in una guerra nella quale lutti gli eserciti hanno sentito il bisogno cli aumentare il rapporto tra artiglierie a liT'O cm vo a artiglierie a tiro teso a favore delle prime. Ma a. tali cause occorre aggiungerne altre. Non solo per costruzione intrinseca le a.rliglierie navali sono inadatto ma. aUres\ per organizzazione del tiro e dello schieramento e per capacità professionale degli artiglieri. Il Li man trova vantaggioso che le artigliorie navali possano con facilità. cambiare di posizione: ciò può essere vero fino ad un certo punto: il cambiamento porta· con sè anche dei danni: i collegamenti si interrompono, gli aggiustamenti sono da rifa.re, la visione degli incerti be1·sagli terrestri cambia. Per avanzal'O gli Inglesi avevano bisogno sopratutto di tiro di distruzione, e qualunque belligerante ha oggi bisogno di tiro di distruzion e. Ma non si trnttava di distruggere una corazzata ltt ngo. 200 mefri e larga 30, bene appariscente sopra la superfice nitida del mare, facilmente telemetrabil ,', bersaglio continuo e vulnerabil e e adatto alla probabilità che ha di colpire una salva di otto o di('('i colpi conLempora.nei. Si trattava di distruggere sottili trincee•, minuscoli pezzi g reticolati inafferrabil i sparsi su di un terreno accidentato, visibili soltanto da cerLi punti dai quali lo navi forse non !':i vedeva.no, aventi una minima probab ilità di essere colpiti, per i quali il perfezionamento del colpo successivo rispetto al precedente è tutto. Si trattava dj intufre i bisogni di fuoco di una fan teria lontana, il cui giuoco tattico era indispensab ile conosc,1re nei purti· colari e che occorreva seguire negli spostamenl,i e nelle attese. Si trattava di essere collegati tra osservatori e pezzi con filo leldo11iro e non con bandierine. Il numero dei cannoni era grande : cinquanta bocche da Cuoco per 350 metri di fronte sono una densità rispettabile: ma deosWt illusoria in (JUelle circostanze dove la probabilità di colpire per IA ragioni elette era r idotta a zero rispolto a quella dei bersag-1 i pe r cui le arliglierie navali son costrutte. Difatti il 26 aprile tutta Jn flotto. riusciva a mettere fuori combattimento l'unica mitragliaLri.ce di Seddul-Bahr, perchè era in un punto ben definito e prospirit>nlc sul mare: forse se quella mitragliatrice fosse stata. 400 meLri pit'1 al'l'efrata, lut.ta la flotta non sarebbe riuscita a farla tacere. Lo stesso concetto, con altre parole, espresse il generale Slor · ford, comandante dello sbarco di Suvla. Riportiamo le parole del Corhett: <t • • • • a molivo della necessità di mandare subito a tern "i muli necessal'i per la distribuzione dell'acqua, era no sbarcale sul-


ll'<f'LUENZA DELLA GRANDE GUBRHA SU-LLE OPE11.-\Z10Nl DI SÌlAR<:O

641

ed

tantò du.e b~tterie di artig lieria da campagna, una. di esse priva " .di cavalli. Senza una, effi cace preparazione di artiglieri(t non si it sarehber.o potuti svolg.e re rrttacchi frontali contro posizioni protette cc da trincee. Il generale Stopford riconosceva che i cannoni navali 11 a.V'e ,v~10 agito con grande efficacia il giorno pl'ecedente contro la « (JpUifrut Ciocçolato, ma egli faceva ora. notare t:he l'artiglieria non « do~eva. ptù battere un betsaglio definito, ma doveva piuttosto sco" pr.ire e distruggere delle trincee sparse. su un terreno frastagliato; 1, e questo còmpito non poteva essere disimpegnat.o dalle navi ,,. E il H.oux, ohe. nel suo dia1·io, riporta le imp,r,essi.oni e i comntentl nqp_ s.cevl'i di qualche pettegolezzo di uno stalo maggiore fta:ncèse, ma perciò tanto l'.)iù spontanei , ci dice nella sua l'Ude forma.: « . . . . Questo sta.Lo di cose non può che essere il risultato 11 ®I le ill9sioni é9:'e si son fàtti a P41·igi e a Londra sulle difficòltà 1, e lìtli 1'ischl della nostra impr~$a. Unà delle maggiori cli queste « illu,~oni consiste n el l'itenere che il conco:rso della flotta possa « essete decisivo. Senza dubbio esso non è da disprezzarsi, ma n on « sr impone rtè per l'offensiva nè per la diCensiva.. I cannoni della « U\:!tta ~on sono suffinienti nè a coprfrci n è a permettere.i di. a.vanu

«

za.re .. .. »

w.

Quanto precede par-e che basti a togliere le illusioni, forse sovercl;liamente diffuse, sull'appoggio che le artiglierie navali sono in @ad@ di dare alle azioni tenes.tri contrastate anche solo parzialmente. be nostre norme regolamentari hanno anali.z.z.ato· quali debbOn!l) ~ss~re i tfri di artiglieria indispensabili al comba~timento odierno: vt sono tiri di T)repaJ'azione; di concorso, a di:rett.o appoggio, di acc-0mpagnan1ento, dj sbanamento , di interdizione., di controbatter.la. D,a:J. resoconti l'ipprtati apnare chiaramente c:,h e le artiglierie navati della prima potenza marittjma del mondo rh1scfrono con la più I.Ul'lm.i:r-,ev:oJe abnegazione acl esegufre efficacemente i soli tiri di inter~ dkiio,.ne è di sbarramento : maneavano dunque alle eroiche fanterie sbar~ate tutti i rimanenti tiri e in particola.re quali.i 1".ichiesti dallé esigem.e dell'attacco. AJ la b!:ln congegna:ta manov~ç1. dei fan.ti n on corr:ispose Ia manovra dei proietti cli artiglieria c:be avrehbevo dovuto es$e1·e ~GeUi, dos?.ti e lanciati in modo COl'l'ispondente ai vari mom enti tattici: uno deì teri:ni.ni del binomio era insuifìciepte: i1 binomi0 non poteva sussistel'e. ('I)

C1i.i11t1.J,S H:om::

l'1•:i:p et:liliM1 t/es Dr11·ilr111dles rw jour le i o11r.

pag. ~6. ti ~ JÙ»:••ta, MilitaTe Jto,litma.


642

JNYtUENZA DELLA GRANDE GUEUR,~ SULLE Ol'EJUZIONI 01 $llARCO

Oi semlm1. perciò molto giusto iJ già riportato giudizio dello Storico turco e comprencliamo peTfettamente come il Oorbett mella in dubbio iJ fondam ento del.la tattica dégli sbarchi, che fino all'epor:a di Gallipoli Fu vangelo per l'esercito britannicò. Tale fondamenlo è espresso in un ordine del generale Hamilton : « Normalmente JlllÒ « essere esatto affermA.re che nelle condizioni della. guerra modcrurt « l a,, fanteria può avanzare senza la, preparazione dell'a;rtiglh~1·ia. Ma " in uno sbarco su una spiaggfa nemica la normale successione dellu anni deve essere invertita. La fanteria deve avanzare ed occupnro •< una posizione opportLtna per coprire lo sbar·co dell'a.rtlglie.l'in. e pt.:r « favorire all'artiglieria stessa le posizioni d.11lle quali essu possa (I in seguito entrare .in azione per una ulteriore avanzata. La s1cu" rezza del coYpo di sbarco, le provviste di acqua,, i rifornimenti rii « viveri e di munizioni, le possibilità d i ricevere i rinforzi , dipcn« dono assolutamente dal la possibHH4 che la fanteria possa raJ1or,, zarsi sàldamertte su un terreno abbastanza ampio senza dover t·i" conere all'aiuto dei cannoni, all'infuori di qt1elli che possono es(< sere messi a disp,osizione della ma.r;i.na. Ques.ta con'ditione ili roli.a « \leve essere preveduta dal comandante della forz~ di copertW'a ,i . n Corbett :mette in dubbio che, in segl\ito alla. esperienza ratta dop·o la compilazione di tale ordine, nelle condizioni della guerra moderna tale principio possa ancol'a applicarsi « almeno fino a « quando sono pa.role sué - non si po.ssa dimostrare, che arn·be i ,t can noni navali siano capaè'i di adempiere il còmpito susseguentl! a « quello dello sbarco iniziale ». Alla nuovissima idea rispondetà due anni più tardi il Bacon, che studierà il modo di riversare a terra ad un tempo e fanteri1.1 e can·i d'assalto e artiglieria e autocarri per disporre fin dal LJl'irno momento dell'ol'digno adatto per la conquista t~rrestre. <(

Fino a che pw;ito l'aviazione può sosLituire l'artiglieria? Su tale argomento l'impresa di GallipoJ i nulla dice, ma 110 11 ni pn.re di poterlo trascurare nel dare uno sglléirclò agli sbard1i avvenil'e, L'aviazione implica a.nzitutto il problema logistico della s1rn base eritro un raggio conveniente, nuova ragione per scartm·e le costfi tr9ppo distanti dai porti di partenza e> per mirare aUa. prevenliv·,i. occupaz:ione di un'isola ,intistante alla. costa. Nel mom.ento in cui scriviamo gli Inglesi banno risolto il ptoblenrn. _a Sciangbai mediante le ctue navi porta ael'e:i Her1nr·s " G19rious.


LN_P!.UEN'l.A m3Lw\ GRANO!, GUER!tA S\H,LE OPERAZIONI 1) 1 $BAR('()

643

E'avia:zione inolh'e 1:iuò spostare completamente la questione dis:t:,r.aggendo i centri vitali della difesa, le b1:1,si navali di questa, gli é.1;ga.n:i -çli direzione o m rifornimento. Se nella campagna dei D.ardanetli se nè fosse avuta la disponibilitit, essa avrebbe dovuto mirare malto al d.i là di Bulair. su Costantinopol i e su Smirne. Ma, stando .al Limitato eam po, di lotta della penisola di Gallipoli, dove veri centri non esistevano e l-e forze t urche erano opportunamente sparpagJ,iat~ e i. movimenti di l'ifornimento si eseguivano di notte, o se binzi:ona urta buona dtfe-sa antiaerea, noi espl'imia.mo il dubbio che ii bombardamento aereo sia in g:rado di sostit,ufre il tiro sminuzzato e di dtJ'tt{l.g"lio di cui ha bi.sogno i L fante e n on ci meravigl i.erebbe che l'aerè0 pl"òducesse la ste.s sa delusione che a Gallipoli. ha prodotto la nave. E ciò a.oche volendo tener conto dell'eventuale impiego di gas ~en(tfi'ci,. Infatti la necessità d ella sorpresa esclude l:a convenienza ùi. ese&1uire preventive ricognizioni: per conseguenza l'r1ttacco facilménte- ignorerà la dislocazione dei bersa,gli e non potrà orienia1·e Ja pi'o.i)'l~ia aviazione à colpfrli nel momento per esso più d e licato della {>l'e§'a ·di terra. Più tardi poi, a contatto avvénuto, l'u.npiego dei gas ]mtd. ,es$ere alma a doppio taglio e pertanto da usarsi con una pmdénzà che ne diminuirà notevolmente l'efficacia,

Pro_p~·at ivi pel' u:no sbarco ingl ese suUa SJJiaggia di Ostonda. Nan ci pare che si possa trattare d egli insegnamenti della ·gJ.!ande guer:ra circa operazioni cli sbarco senza soffermarsi sui prepa;rsi,ti\li pè1" l o sbano d i Ostenda n el 191'1, be-nchè cli portata: meno vastà dell;impresa dei Dardanelli, quelli rappresentando il frutto de-ll'~spf,lri,e-n za di questa. I Dardanelli sono la tra.dizioné che s i ~Ptl·nfra éontro il pl'ogr esso . Ostenda è il presente che s i appella alla sua industria più progred ita pdma dl affrontare l'arte difensiYa più peniezionata. Da. Ostenda d.e ve attingere chi si accinga ad una opet-àzforie di sbnico e dà Ostenda hanno attinto gli Spagnuoli ad Alhueemas nel 1.926. Oon precisione appuss.ionata l'ammiraglio ReginaJd Bà.con , ideat01:1;1 del metodo, ce ne fa i.I vivace racconto nella su1:4 « Pattuglia di Dover ». Ci piace fa,1,· precede1·e l'esposfaione del metodo dalla massima ohè fu éostante guida al Bacon nelle sue geniali invenzioni, tutte


644

J NFLUENZA DEl..LA G.RANc01" GUEllRA SU.f,LE O:PE!IAZ IONl Dl SBAJlCO

t_endenti a m ettere la tecnica a servizio della sorpresa:

«

l'impnssi-

<, bile è generalmente facile, purchè si abbia a dispos izione tempo «

e possibiJ ità d i pensare a s ufficienza per stud~are le diffi coltà del-

•c l'operaz;ione

>).

Come già pei' i Dardanelli, la narrazione dei fa.tti sarà brevì$sima. Ci sofferme;rem.o invece a constatare com.e il Bacon siasi sfo1,_ zato ad eliminare quelli che a.i Dardanelli si e:rano dimostrati enori graYissimi di metodo e èorrie ogni atto tattico egli basasse sulla licei:ca della sorpr~sa. Vedremo inoltre come le insopprimibili fusi dello sba1·co siano statè 'Lt'asformé,l.te è ddotte tanto da riconoscern~ appena la fis ionomia. Una delle preoccupazioni più gravi per il Bacon circa JR viltoria finale dell'Intesa era l a presenz_a dei T edeschi sulla costa belga, col possesso dei due porti di Ostenda e d i Zeebrugge e con la possibilità di st'<ll)ilire forti basi navali in vicinanza. d,elle arte.rie pl'i.ncipali del traffico inglese. Egli non esita ad attl'ihui.re all'assenza dell'istinto marinaro nei Ted~schi l'incapacità di sfruttare tale favorevolo situazione per inferire un colpo mortale allf!. flotta inglese in su.periorità di foTze. Di. qui l'imprescindihile necessità. di cacciare i Tedeschi dalla costa belga, la quale si prol unga da Nieuport a.l confino · olandese nt1r una settantina di cihilometr L Poichè l'esercito non r iusciva ad avanzar e oltre la linea dell'Yser, pensava il Bacon di facilitarne l'avanzata mediante Ll.nO -sbn1·l'<J tattico da eseguirsi in prossimità di W estenda, a cinqu.e cbllomefr1 olfre la fronte- terrestre. Forza da sbarcare : una divisione cirt'i.l . Come si vede dunque, sbarco tatHco, ma avente un ben ampio seopo strategico, poichè si trattava di g·araritire le condizioni di. esistenza della flotta inglese. La difesa costierà' tedesca era fonnida.bile, chè gli invasori si erano proposti, per usar-e la frase del Bacon , di conve,rti.re la parte

l~

l.l'l

I

L. ,

'

. .

I

H)

'

........_

.

.

........ -......

...

°"'7

settentrionale del Belgio in una fortezza. Lungo la costa be1ga eram1 sfati. d istribuih non meno d i ottanta cannoni di medio calibro e SC./.!Nal:a una linea di trince_e i n calcestruzzo, favoriti.i, nel fraJbo ùoV<'


TNFLÙENZA DEtLA QTI,<\,NDE GUERRA SULLE OPF.J1AZION1 Dl .SB>\l\CO·

'645

s-i pro.gettava: d i sbarcare,, da un argine allo 5 metri e avente il profilo tisù!ta:nte dalla figm·a. Qui certamente nùn s i lesinava, tome a ~~ddul B ah.r, s ul numero delle rrfrtrag] ia.trici.. L-9 sbarco doveva avvenire in tre punti della costa dis:la.nti f.ru. loro CiJ!ca ·.due chilomet'ri (:1.) . Ora prescelta : l'alba. P er Tagioni tecni:ch~ occorr:endo sbarcare ad alta marea., si doveva. aspettare 1'ep6c.ai nella quale il punto di massima mar· ea cadesse all'alba,. .cfcbizzo /Y.'6 .

PATTUGLIA DI 00\/E:R

. o

Sèala ~

J

'

,,

L'arrrruiragliato e il comando dell'esercito, inglese diedero la Joro .a1rw.ovazione al pfogetto, i mezzi navali furono costruiti e 1·accolti., la divisione di sbarco riunita e portala nelle locali tà di imbarco, ma l'operazione non ebbe luogo. Fu rimandata di giorno in giorno in tela.zione ccin ofJensive che non riuscivano sulla fronte lerreske e così giunse l'epoca in cui le OJ'e pro\1izie e l'altezza conveniente di rn~e,a non coincidevano più. Forse ch e le autotitù militari, non con.. divhiendo la fiducia del Bacon ma non osando rrnutai·e l'assenso, rico.11sero <1,lla dilazione per evitare il tentativo? Analizziamo i provvedimenti adot.tati da;t Bacon. Parlando delle operazioni di Gallipoli, abbiamo indicato lo ~Gcheì·na degli sbarchi: un periodo di lotta marittima, uno di lotta costiera p er la conquista della testa di sbarco, 1100 di lotta di ferisrva (l) V, sehizzo u. 6.


,646

lNFLUEl'{Zjl DELLA C,RAl'/D);: Gt)ERRA SULLS O.EllDiAZlONI DI, SBAHCO

pèr il cònsolidameffLo di essa, uno di lotta aggressiva per sf:rubtare lo sbarco. La nat"t,ira, tattica dello sbarco abbrevia e facilita molto 1 due ultimi petiodi, percllè trova aiuto e concorso nelle truppe <lei fronte terr-estre con le quali rapidamente si foriòe. Dove ricercò ll Bacon il segreto della riuscita? Nell'abolire la po!sibilità della lotta marittima ool segreto della preparazione e la poi:;sibiutà della lotta costiera con la velocità dello sbarl';o e çol pi·es1mtare immediatamente alle armi della difesa più T)otenti armi di attn.ccu, La vecchia routine inceppante dell,l protezione della tl.'lsta. di sbarco doveva troncarsi, p~r giungere subito all'aggressiva fìnaliliu u!Lima di tutta l'impresa. La novità del metodo doveva costituire 111 sorpresa ed eta ricercata nei mezzi: mezzi per la difesa del segreto ; mez.zi pél' la velocità di sbarco; mezzi per la. sµperi01~ità di fuoco e di mto. Ci sia consentito qui un chiarimento. Noi riteniamo èhe gli sbarchi rnoderni contr o nemico in fmr:.ze debbano improntaxsi 1ùl.;: orme segnate dal Bacon, e Alhu.cemas dimostra. elle cosL accade. 1\1fa sarebbe assurdo che sostè1iessimo l'abolizione della testa di sbarco quando si tratti di un'operazione di inrJ.ole str.a~egica. Come 11ensur~ di n:iettere a. terra dei corpi dj armata. sem1a. dispòl'l·e di un lasso di temJìO durante il quale una forza mandata in avamposti proteggu. i porti dove gli scariÒhi si effettuano:? ... Ma, pensando agJi sban·l1i mulUpli di Gallipoli, il letto,re ricol'derà che ogni piccolo sbarco si faeeva precedere da una forza di copertura, che .a. sua V'OJta. d·ist.aceava una testa d'avanguardia.; era uno sca,gljonamento nel tempo cl i una, due o anche parecchie ore, èui doveva cçrrispondere, se ci si riusciva, lo scaglionamento nello spazio m~iante il quale qualsiasi tmppa si appresta a combattere. Ma un tal.e scaglionamento del l'attàcco nel tempo, dava modo alla difesa di mettere in gioco il proprio scaglicm:ainento in profondità, 1·egolato a ·sistema di ~vau,-posti per ragioni di economia delJe forze; e poteva. avvenire, e a Gallipoli sempre avvenne, che J'organismo difensivo raggiungesse la superiorità tattica prima di quello ,a ttaccante. E' questo succedetsi di piccole teste di sbarco sempre più 1·ob11ste, fino a raggiunger e quella deftnitiva, che il Bacon ha voluto sopp.vimere. D'un colpo solo egli vuole raggim1gere la capacità cli aggredire onde sovetcl'1iare gli elementi avanzati della difesa e prescn ta1·si al primo urto in ordine di combattimen'to: sopprimere in allri tennini l'infel'iorità dell'attaccante nella crisi della ptesa di terra .


INFLUENZ.\ DELLA GltANDE GUERHA l>ULLE 01'1.IB.\ ZIONI DI Sll,\l\CO

647

Iezzi per la 1li!esn del !!Cgreto.

P-ar lo sliar1·0 il Bacon aveva duC' Lipi di s piaggi.a a su1;1; scelta, separati dallu. cittit fii Ostenda. Ad est di Ostenda (v. schizzo n. 6) la. spiaggia· e1a l'OStiluita da una fascia di dune; ad ovest dall'argine

già descritto. Fu scelta. la spiaggia ad ovest per due ragioni: prima, perr·hè le comunicazioni successive era.no tanto p.iù garan liie quanto più lo shar('o av ,·enisse a contatto ron l'ùzione terrestre; serondn., pel'C.hè lo sbnrcal'e sull'aiigine era dilfìvilc; e quindi presumibilm en te ritenuto meno pr obabilc clal clifenso1 e. La sorpresa aveva ragione sulle difflcolla : eosì si organizzano gli sbarc,hi. !..' impiego dei nuovi mo7,zi, ch o ved remo, rirhiectevtL preparativi non rapirli e addestramento da parte delle tmppe. Pe1·ciò, essendo l'operazione prevista pei- il seblembre, mal'inai · e truppa furo no radunati fin rfal luglio. Bisognava evilare che al servizio di informazioni tedesco giungésse sentore dei prepa rativi iniziali e che fllla. vigilia d ell'azione con l'osservaiion e aerea e marittima esso riuscisse a scoprire la radunata dj navi ed il movimenl-0 dei trasbordi. Fu disposto in conseguenza: - pel' l'isolamento più assoluto dei marinai e delle lruppe Pal'tecipanti all'impresa su di una spiaggia deserta., con tuHo le previélenze pruclen:./:iali che si prendono in simili circostanze; - perr hè gli speciali p ontoni appositamente costruiti e i monitori destinati a spingerli fossero ivi ancorati in guisa da non dare nell 'occhio e perc-hè gli esperimenti e le prov~ venissero eseguiti soltanto di notte; - p erchè le i:rnbai·rRzioni s i ru_r.rogliessero· i.n podi diversi (Doveri Galais, Dunkerque) e si con centrasser u solo all'ultimo con movimenti di nQtte ; - pel'f'bè i L.n,s bordi dall e navi ai pontoni di sbarco potessero avvenire n el minimo ten1po e quindi tra il tramonto e l'o1·a della partenia m eùianle 1m·ga dotazione di scale e di passerelle; - perchè, a. momento opportuno, intense crociere aeree e marittimo rnasoherate da altre cr ocier e in SYariate zone contrastassero l'osservaiione n emica. H'ezzl per la l'<'Jooità cli !lhareo. P er bene comprl'.'tìde re lo sviluppo n ella m onte del Bacon dell'idea çli relliva dei prepa rativi cli WesLcoda, bisogna risa\ ire al 1915, agli studi che lo stesso Bacon avf'va eseguiti p er scnricare tre divi-


6218

I NFLUEÌ'IZA DELLA GJlANDE· GUlmRA SUL;LE OPERAZIONI DI SBARf.O

sioni ad Ostenda verso la fine del i915. Gli studi erano sta.li esegui li in istreLta co llaborazione col maggior generale Hunter-Weston, ch e aveva partecipato all'impresa dei Dardanelli, ,e quanto il Bn.con imparò dal la~o militare g li fu di valido aiuto, n eJ 1917. Ecco in qual modo trovano a W estenda lo sviluppo e l'evolnzione i pontoni semoventi spuntati a S uvla. A .Suvla, di tre brigate che furono sbarcate, 4000 uomini presero posto a l)ordo di otto pontoni della capacità di 500 uomini. A Westenda i ponton-i erano tre soli, ma Cq.paci ognuno dj trasport,u·e unn colonna di 4500 uomini compost.a di cinqu e a. sei battaglioni di cui uno su biciclette, di una batieii.a di cannoni ed obici campaU , di varie compagnie mitra.gliatriri, di tre carri d'assalto, di una sezion·' autoblindate, oHl'e ad autocarri. e servizi (v. schizzo n. 7). Segu i vano nove pontoni minori da inca.glia.re sulla spiaggia con provviste di ogni gener e per i rifornimenti pet un giorno o due. I tre pontoni tnaggiori, lunghi i65 m., larghi g e dis.loranti .2I5ÒO tonnellate, non e.r ano semoven ti ma venivano agganciati da p oppa e spinti da due monjtori (due e non uno per guadagno di veloei b'L, che era di 6 migUa). Il profilo di prua dei tre pontoni' era sagomato in guisa da a<lnltru·si com e una matrice alla spiaggia ·Contro la quale veniva spinl11 il pontone a.d alta man1a. O-avanti alla. prua era djsposta una zattera che doveva fare d_a ponte fra galleggiante e spiaggia. Non appena incagJiatosi il pontone, la colonna, preccrluta dai èarrt di assalto, doveva ordinatamente s.ba.req.I"e da prua e proccclPre veTso gli obiettivi. Si calcolava. che ~ra ar1'ivo e scesa a terra dell'n ltimo uor:no int~rcedessero 20 minuti ptimi. In tal guisa ih meno di mezz'ora si sarebbe riversata a lerra una divisione di 111.000 u omini, r;on al'tigller·ie, macchine, servizi e rifornimenti per un paio di giorni. A Suvla lo sbarco di altrettante forze aveva r ichiesto circa J.2 ore con .L'assenza del nemico . A pror,osito della velocità di sbarco scrisse il Bacon queste memorabili parole da tenere presenti da ohi voglia organizMre simili operazioni. percb.è contengono il germe di tutta la futuJ"a Leori,~ ueg!i sbarchi : « La velorHà dj sbar·èo è il principal e coefficiente di sue« cesso. In -verità l'esatto, inti mo fondamento del progetto sta ap<< punto nel mette1·e a ~erra numerose fol'Z~ _prima che il nem ico « possa rendersi conto dei punti dove avvic,ne lo sbarco, e nell 'òpe" rare con un numero s ufficiente di µunti di sbarco per t.ogliere al" l'lnsùccesso parziale- in uno di éssi. ,ogni importanza decisiva ,,.

..

..


INF'1,1JEN'l.A DELLA GRANDE G"UERTI,\ SULLE O~EllAZlONI 01 SBARCO

649

Af principi da noi succintamente esposti doveva corr'is'pondere nel eampo pratico un note.vole numero, di m·inuziose provvidenze tectJ ip'h.e ed organiche. Tra esse sono da ri cordar13 particolal'me-nto quellè intè°se a rilevate il 1m>filo della spiaggia nei punti prescelti I)er gl i sbaTchi on de cosh·uire l'esatta sagomatui-a delle prue dei pontoni, ;:rilevarnentL eseguiti con a1·dHe misurazioni -topog-raficbt da sottohrnr.ini e da aeroplani, e le modalità destinate a raggiungere in mezz0 aHe cortine di fumo i precisi punti di sba.r co, allo scopD di e'V'itate i facili errnri di approdo verificatisi ~Ila penisola di Galli'PolL •di $ia:rno pre.fìssi di riferire concel,ti informativi e non· di en trarè ib par-ti colari, per i quali d'altra parlé non sapremmo f·he ripo;rta:re testualmente le p~rfette descrizioni del Bacon. All'opera dèl géniale amrrLiraglio rimandiamo, pertanto· il l ettore, ch e vi trov:et~t n on soHan'Lo l'ìntèresse dell'esposizione tecnica, ma altresì l..t pussion:e cli un grande animatore d·ì energie, a cui è piaciuto tra .gli arlrl_i progetti di intercalare, espressi in versi popolari, le alte ideaLiUt per le quali uomini votati al. sacrificio si valevano della 1oro altitudine marinaresca. Tanto è vero che le manifestazioni del genio . OID-n sanno andare disgiunte dalle espressioni dell'arte. P er i nostri fini cr ediamo soltanto di do,1 er 1'i.chiama.re 1'atteni içme : sulla dmata dei preparaLivi pe,r i quali in ogni caso, si può dìre, débbonsi progeUa1·e e tabbticare mezzi cli particolàri carai,teristiGhei suite infinite e dettaglia.te precau?.ioni senza di cni la vr;l oci't;à (/.;i sbarco vi.ene frus~ral.a, mancanrlo i I mu1,g ine in td l;ri Lempi concésso per pa1·are agli imprevisti; sull'assoluto affiatamento neceseiirio ~ra esercito, marina ed aeronautica, affinchè ognuno si renda CO'$~enzioso conto dellè esigenze degli altri e n e possa emel'gere un tt1tto non fatto di dannosi comprnmessi ma di feconda comprensione .reciproca . .Mezzj

1)01·

la. suJl(ll'iorità ili fuoco

e, di ul'to.

Questi mezzi si possono distinguere in due categorie : quelli dest.isnati a diminuire l'efJ:lcacia delle armi del la difesa .e quelli destinatì ad aum~ntare la ca.paèità offensiva dell'attacco. il\ppartengono alla prima la multiplicW.1 ùei punti di-sbarco, le dimostJ·azion-i cl i artig lieria e Le co~tine cli fumo; appartengono alla ~eçdnda le artigLieI"ie di g rosso calib~o postate vkino allà spiaggia, t.a completezza de ll'attrezzatura delle r.olonne sbarcate, i carri d'assatt.o.


650

l!',F'f. UJ,N7'A OElèLA GHAl-JOr; GUlIBJl.A S ULt.E OP(llAZIONJ nt Sll.\ 11<.0

Taluni di questi mez~ì, come le dimostrazloni e gli sbar'Cl1i multipli, non costih1.iscon.o novità e ne abbiamo già discorso e discusso per Gallipoli; i r estanLi sono i v ori portati d,ei tempi m oderni. Sulle· cortine di fumo vediamo che cosa dice il Bacoi1: « Vi è « un numeJ'o considerevole di cannoni da 15 cm. e di calibro 0111~'' giore, che può concentrare il suo tuoco sul punto di sbarco , e se « questo venisse eseguito· apertamente di giorno in piena vist.a fa « tutto il litorale, il proget.to sar.e hbe senz'a)tro ineseguib ile. « La sola cosa che lo r ende Q.ttua.bile e d~l.lu. t ruaJ e di pendono in« t_ e ramente i.I successo o il fallimento dell'in1pl'esa è raJ)prescnlafa << dalle cortine di f'o.mo >1. Le cortine di fumo dovevano correggero la scarsa velocità dei monitori. Quando i tre pontoni spinti dai monitori, dopo di aver accostato pBr dirigere sui rispettivi punti di sbarco, si fosser9 ~rovati nrl un miglio di distanza (e cioè 10; prin1,a dell1ini~o deUo sbarco) attorno aJl'int.era. fl otta si. sarebbe dovuta. creare ima intonsa n11vola bianca lunga quattro o cinque miglia e profonda. uno: le a.l'ligJie1if' della difesa sarebbero rimaste acceca:te .. All'uopo, oltre a dotare i morritori di appareccbi fumogeni, ottanta appositi motoscafi era.no destinai.i es-clusivament.o a.Ila incessante 'produzione di fumo. P1:r Ol'ienta;rsi in mezzo a crvella nebbia, speciali guide attaccate ad 11n filo pilota ancorato in un punto noto, polevano dlevare ad og-nì ista.nte la, pro,pria. posizione sul mat·e regolandosi su lJa misurazioni.:' deJ,Je lunghe;1,ze di ftJo svolto, e cosl virare a tempo e stabilire mr>diante boe luminose il punto di accostata dol ponton.e t:'h e seguh .1. Le artiglierie da 305 e da 152 venivano portate in prossimll,11 del]a spiaggia m ediante mòn:itori, ka i quali erano compres.i altre..;ì quelli che spingevano i pontoni, Loro .còm"pito era que.llo di controbn.ttore Le balterLe prossime ad Ostenda . .Il disp@l'l'e per tale st:np l di monito1yi anzich è di corazzate offriva un duplice vantaggio: mctLeva i cannoni in condizione di tiro più propizia iavorendo l'infilo la e la visibilik\ rlella tèrm, ed evifava il rischio di afforidamcm to delle costose corazzate. Quanto alla per.fe.zion.e deli 'a-ttl'ezzatura possiamo osservare cl tl' a _Gallipol i gli Inglésj rron sbarcavano d elle divisioni ma piutlostu un certo numero di battaglioni, e mettevano di fronte al n emi('o piuttosto d.ei bersagli vuln.erabilissimi che degli or.di.gn'i di attaccò. A W estenda invece si prevedeva di riversare a terra in 20' una divisione di tredid battaglioni fu ciH~ri: due bat-taglioni ciclisti, set.te compagnie mitragliatric i, tre batterie campali munite di cannoni e obici,


CNFLUENZA DI!Ll..A GIIA:-.DE GUeJlR .\ SULI.E OI'Ell\7.10~1 DI S8t\RCo

65J

tre compagnie genio, nove card d'assalto, tre batterie autobUndal.e, centocinquanta carrette a mano e servizi. Si etano quasi aboliti i quadrupeçli . La novità più notevole era costitu ita dai carl'i d'assalto. Ep1m1·e Sè vi è circostanza dove i ca·rri d'assallo abbiano ad essere impiegati è :precisamenLe tra le primissime forze di sbarco: e aù Alhuccmas gli Spagnuoli li impiegal'ono. Il carro d'assalio è l'antidoto della mitragliatrice: ricordiamo a Scddul Baht che razza di ostacolo abbiano costHuito un paio di mit.ragliatrici costiere: se un carro ci'asSl\lto fosse riuscito il 25 àp1·i le a schiacciarle o a. piazzarsi loro d i fronte p.er controbatterle, tutlo l'esito della spedizione avrebbe potuto essere diverso. Com e insognamonLo capitale della guena mondiale si può oggidl sicuramente affermare che i cari; d'assalto sono strumenti indispensabili di sbarco. Bene inteso c'è da. attendersi che la diCesa corra a non diffì.f' ili ripari. A W eslenda vi aveva provveduto, ce1·to impensatamente, l'oJ)era pacifica dell'argine. Ma il Bacon era riuscito a superarlo, fa.cen,lo pr~cedere il ca1•ro d'assa lto da un poderoso, cuneo che il mostro portava con sè c01i le zampe ante1·ìo1·i e che depo11eva a gu isa di piano inclinato, ma di pendenza minore, sulla pendenza di 30" dello spalto dell'argine . Su questa -pendenza saliva, poi per elevare il proprio centro di gravità e m eltctsi in grado cli superare il graùino superiore verticale che fermava il ciglio dell'argine. Natu:ralmcnLe questo semvlice dispositivo richiese oltre due mesi d i lavoro, stud i tecni ci, lavori di officina, esperin1enti sulla copia dell'argine appositamente costruilo e modificazioni successh·o prima di dare i risultali soddisfacenLi l'esigente -volontit del Bacon. Ogni cosa. j:rovasi piacovolmente descr itta nella " Pattuglia. di Dover ,, . Con questo ci pare cLi aver toccate le novità principali introdotte da quella che si può 1,Hcnere la più ardita, e la più per fetta prePaTazione di sbarco in presenza di nemico potentemente armato . Mancò la prova dei falli. La genialità del Bacon in fallo di sbarchi ù0veya essere appU cala. malumonte ùa altri nel lentativo di ostruzìone del porto di Zecbruge il 22 aprile 1918. Il Bacon attribuisce la. incompleta riuscita. dell'operazione a « dettagli necessari cambiati od omessi pe1· mancan1.a. d i esperienza", capitali fra i quali l'impiego di un piroscafo, anzichè di un monitore, per lo sbarco, il cattivo uso delJe cortin e di fumo e le in sufficienti passerelle, per le


'

qua.li l'àtta-0co, anzicbè Tiuscire ,1 ùn g-rande sbalzo, u n grande cvvivé)!_» si ridusse açl uno sgocciolio. EgU chiu de il racconto con un inno agli eroi oh ~ n el tentativo lascia1·0no la vita e con un precetto ch e-, -per la. su'a gèn e-ralità, è opportuna chiusui.·a di questa. b reve sintesi : « Rovesciare, lettera!<< ntente gettare a L erra, una, valanga di uomini era: la chjave ùeUa « ri ll:Scita ».

Oouclusi.one. La conclusione dovrebbe essere la teoria moaerna sugli sbarchi. Non ci rerxqtiamo da, tanto e ci &ccontentiarno d ella lusinga di essete rius citi a _ntettè1·e in htce truuni t a:r:>isald i che ci pa.i.,o no indispensabili per addivenirvi. · Le -nostre. eon s-iderazioni le abbi().niO espo:;;te a mano a mano f'lm gl i. argomènti si pl·esentàvano al nostto esame . Con due osservazioni, rjgua;rdanl,i l'una l'attacco e l'&;ltra la difesa, ci sem'bI"a p ertanto di poter sintetizzare gli insegnamenti della gu erra mond iale .in maieria di sbarchi : i 0 - G1i sbarr.hì sono una forma di attaeço estrem amente d ifflcilé a realizzarsi e costosa, basata. pri:neipalmente sulla sorpresa, abe è arte e n_o n s cienza, c;la non tentarsi sen za una probabi lifaì di riuscita molto pro&sima ali.a certezza; 21) - A causa della prècède-nte osservazione la probabilità 'li riuscita, dello sbarco diminuisce in ragi,one muHipla dell'entità della difesa costiera:. Tanto nel campo strategico quanto nel campo tattico la difE.S& n on çieve troppo impressionarsi della minìl,cd~ di uno sbarco nè lasciarsi indttrre a di stogHer e ragg11ardevoU forze '.d a compiti 11H1 itnpo-rtanti p er fronteggìarla. La dìiesa cos tiera è fJ."L'itto di provv.edimenti perfettamente armonioi f.rà incal'iéhl dell'esercito, incar ichi d ella ma-riua, inca\'iehi dell 'aer onautica, provvedimenti che compr endono atti di mobilitiit ione; atti di addestramento., dep_ositi -èd imp'ianti per i1 r ap ido imp iego di rnatel"ìali. 1 ed alcune ol)eré di fo-ftifi cazìone permanente · non esageratamente costose. Per la difesa contro gli sba!'chi n on molto si deve fare, mrt q uesto p oco va assolutamente fatto . P AOLO B ERAROI

T en , colonnello di S ia.lo kl agoior,:




1945

.,

Un sistema di impostazione di legge di av.anzamento d€g1i trl'fieiali dell' es,ercito Qen. di

c.

A. PA,OLO B ERARDI

11 decoi-so .di <rualsiasi carriera p1.1ò paragonarsi ad mm condotta forzata. a sezioni vaTi:t:tbili e qualsi;;ùli sistema di a va11zamento <le~,e esse:re impostato Fmi principi rnetcanici delle condotte for·zat e se v nol essere logic0 e coruseguente nel f.empo, te:irnt-0 conto bene inteso di tutta l'elasticità che i fatti umani compòrtnino in oonfròoto coi fatti fisici. Il mecca,nismo del movimento dov1:à essere J\:> schema regolatore delPopera., ta,11to d.el le·g isla,t ore 11el compilar.e,, la legge di avanzamento, quan to ae1 potere esecutivo, nel regolare l 'av.,anzamento mecliante il maneggio di quei rubinetti che sono le immissiOJli, le elimirn1ziòni e le promozioni. La legge di avanzarr.1,en to Ba;ish·occhi ha grossolana-mente applica,to il prinèipio meccanico, pere.hè ha, giocato eccessh ramente sulle eliminazioni mwjalllte 1e vacanze obbligat orie, c1·ec'ECtdo cotisegue1u,e disumane, ~iteu<losene in seguitò nei successivi annuali .ritocchi, finendo [Poi di promuovere tutti sotto l'una 0 l 'aJ:tra. formar, e creando il ea.os di gradi , cli posiz:iòm e di malcontento, non ultimai causa dei ,nòstr1 insuccessi milifari. L'applicazione <lel principio meecanico va in:veçe subor,cfu1ata a determinat i crite1i che so<:klisfinò le èsigen1,c. del ser\'i.zio e t utelil10 - a;nzicllè scoraggiarli - gli iin teressi clei singoU.: ìn altri termini, tma volta. -fissati i criteri basilari, occoi're· giocare' Hbilme11te s,,i fattori :meccanici éntro <~ rti limiti, va.riabili a


~o tro pt~cer(}. (iSç~o1t~ e :\.1mgh~z1,a d,ei tubi, ~or.tfl,~,. definsso, 1der.iv~ioni), in .guj.$3i che, quei criteri $iano r1$~t.t ati. ,I crite1:i p osti à base, del sistema elle ~ ui pi·opugna_mo sono i seg'1witi, ; ..

- far -~iungere.. rapi-dame~t~ .i migliori ai .g radi più elevati mew.an.te.f9Jii, vantaggi .cari;i'era;. , ' -:- ridur.r~. le eliminazfoni. sino al grado di tenente colon" ' .. nello i111cluso a proporzioni non preoc,c upanti per i cajpa~i; - per 1~ eliminazioni oltre al gra-do di tenente oolonnello far giocare al massimo i lliniti di età. La legge Bai!$trocchi faceva affollare alla porta cli ingresso d.ei gradi cli oolonnello ~ genera-le la massa degli ufficiali, por. ta,ti tutti, vq~~nti o nolfnti, al grado di tenente colonnello, ed era, perciò costretta a. scartare arnche taluni idonei alla promozione. Il presente s:ist-ema vuole invece accompagnare a quegli ingressi in et,à adatta soltanto i capa.ci, perchè gli incapaci o sono cad11ti in precedenza, o ~i presentano a.ndica-ppati daJJ'età. Il sistema ooistruisce la tubazione della con,.dotta pal!tendo dall'alto. Stabilito cioè il numero cli generali occorrenti e 1'egolate le dimensioni di aJil1Pier,za e lunghezza dei tratti cii tubo, nonchè le eliminazioni nel passaggio da: tratto a tratto, deduce il numero di (~olonnelli che ogni anno deve. essere promosso, successi~rament-e il nmuero degli ufficiali .superioTi, dci. capitani, dei ~nbaltetmi e infine. degli allteyj che ogni anno debbono essere iromes. i nella <.:ani~1·a per alim~ntarfa secondo il .regime

di

~

de:futit,o.

Oonvi~ne rilev:µ,e sin d •ora che, se esiste una certa proporzione tra il numero clei generali ocem.· renti e il numero ,degli .ufficiali i-uperiori, il fabbi~ogno oì·ganico di capitani e sullalter'.ni è molto superiore alla, limit:3,ta quwntità capate di rifornire il fapbisogno di colonnelli é di generali. ~.:e consegue la

necessità cli ricorr.e re ad a.ltre ·.fonti p_e r asRicurai·~ gli organici . <lei capitani e, ,dei subalterni, diverse dalla fonte dei sottotenenti destinati a, ragg,iungt>.re gli apici d~lla car.rie1·a. · C-Osl pure occonè p~·evedere upo. sfogo di earriera soddi~ sf~c~t.e,, do:ve inc~]\alare coloro che non superano le p,r,ove _perassurgere agli alti gr..icli qi .c.01µ.ando, sep.~ ricorrere a onéròst .,e~irn,inazioJ!,i per vac;mze obbligatorie in giovane età.. Ecco

•,


['11 si.~te11111 di imp<,-~ta::.:~nc di lcgff(' di a1·rt11zam ~11to <'<'<·.

869

perche non ritenhlmo eliminabile un ruolo l aterale al ruolo di comando che rifornise,t il pe11s-o nale direttivo per gli uffi<'i ed i magazzh1i. Si tenga presente che questo ruolo è sempt e esii::tito, anc.he 1)l'iina della sua invenzione, ed era rappresentato dalla c·~teg~ria })ermanettte degli uffièiali di doti mode~te. o di non soverchie aspirazfoni cbe ad una certa età venh·a riversata nei comandi pc>r compiti di applicato, riei distretti, nei depositi, ecc. e Yh-eva vita onesta, contenta e beata. Un maledetto giorno venne in m<>nte a qualcuno di appiccicare a questa ca,.. tegoria H nomignolo di ruolo M. , e tutto fu rovinato: pcrchè l'italiano non vuol essere mortificato. perchè - se Dio vuole nell'amuiente milit.n·e vegeta la pianta dell'amor proiprio e gli ufficiali. più della pagmotta, amano mirar le frecce d'oro clte salgono verso il ciE>lo. J~ù è ~tato gravi~!Simo enore mettere in dispregio le frecce d'oro. Dopo queste premesse :::i può pas~are all'esame del meccani~mo della co11,1oua forzata, fissando t"'ù,mi dati che si. pot1·ebbero cWamare i parametri della carriera. Og11i h·atto clella tnbazi-0ne ha un volume, 1111a sezione o })<>l'tata. e una lunghezza pal'i al rapporto del volume alla ezione. Corrispondentemente nella ('.arriera esistono: - tarnti tratti di tubazione a sezione djyersa quanti sono .i gradi: - per ogni t1·atto un totale degli ufficiali occorrenti all1or·ga.nic-o, conhrpondente al volnme del tratto; - per og1ù tratto la annuale immissione pari alla elinli nazione, corrisipoudente a.Ua sezione o portata dcl tratto di tubo. Chiameremo que to parametro anno gt·ado ,· - il rapporto ò~ll'organi.co all'runno grado c-ostitnisCk' la peemanenza nel grado. c.:onispondente alla lungher/4za del traLto. A..ffinchè il deflusso avvenga regolélrmente anche nel passag-gio <la gracl? a grado, nei punti cioè dovr la sezioné della tubazione si 1·estringe, occorrono - come ,nelle c-ondotte for~ ~ate - canali di s<:arico che eliminino le esuberanze. S<!w,c'I. dei qua.li, i tubi ~coppiernùbero. ~ono essi le élituinazioni naturali, i ruoli laterali, i colJocamenti in pen:::ione per ragioni vahe-, ~ principale fra le quali il limite di età. Il volume è ,lefìnito dalle ci-igenzc oi-ganiclw. 1ia leg~e


870

Rdv'ista, , ]J U'ita re

J-laistl'occlli YOlle st1pera1·e tali esigen7,e per i graòi maggiori, nell'intento demagogico di assicnrnre 11.1n.1 bella ·c arriera a tutti gli ufficiali: le con~<·guenze furcmo il pa.i:-tic·do della piramide ;ove~<:iata', lo s,iliruento dei grnài elevati in mansioni non degne del gradq, il depaupe1·amento .c]ci capH'ani e dei subaltemi. in i-ervizio !l)C1:roanentE1 effettho. Con!-eguen7R fUJ1este per reffi. cienza dell'e. ercito. I pa:ram(!tri della caniel'a sui (llla li il legislatoi-e pu6 giocal'e per as~kurm·e l'applicazione dei cl'iteri basilari sono: - la permarn~nza nel grado e q11 il1di. per il rapporto vin~ colan te l'organico dalla pei·ma111en½a, ramrnissionE' e l'eliminazione totale amrna: - le ,ie di eliminazio11e, h-i compresi i limiti cli età, le prove da. su1)erare, il ruo]o lnterale : - le percentuali cli eliminazione nelle varie vie. Suppo,t-0 lm 01·ganico di 100 ufficiali superiori c:on pE>rmnuenza nel gra-00 1 (li 7 anni e cioè eon anno grado th = lJ, supp9sto un 01·.

C:

ganico di 20 colonnelli. è- chiaro che risulta [POR"sibile -promuovere tutti i 14 purehè la permanenza nel grado di colonnello sia .1·idotta ad }\Imi ;~

= J .4.

:\la se n,~·Jiamo neJ gl'.a<.lo ste. so nna

permanenza onesta, di 3 anni pe1· psen1pio, ponemo ogni anno

, 20

_promuovere ~olta,nto-;- = 4 uftìduli snperfoi-i e donemo per o alh·e ne eliminare 14 - 4 = 10" Il legislatore pnò in:fi1w, m_e cliante i "\Ta11fag-gi di c·arrje1·a, asi;:egna1~ ai migliol'i nna maggio1·e Yelocità e anr,i. a secoucla del grado di l>raYnra , as egna1·e wlocità cu,~e1•:;;e. Il c:lie, 11el paragone idranlico, equivale ad aY-et·e nella c·orrente tan1'i filetti ù:acqua ili velocità diver~a. in guis,1 tla portate anrn ti le 11 ualità d'acqua migUori tlel mis<·nglio c he \'iene hùziahnente iromei-,FlO.

Fi~siamo ora le ipotef.i . nlle tJIHlli ,ogli..lmo uai--are il cal-

colo. Il no:-stro b1tendimento eR:a;e11do ciue ])o (li indknre un si~ st~urn eh€' condili i cri t-eri basilari che ci ono sembra ti logie! con la rigoro~ità matemaùca, ~ola n1pace di ai;:~icur.n·<' un r e~


V1i sistema di imvc,stazione, di legge

d,i

àvanzamento ecc.

871

gola1:e andamento della carriera. procurer~o di ridurre le ipotesi alla massima semplicità,, allo scopo di non -complicare le cose e di essere chiari nclla esposizio,tw,, L'Gl!Pplicazioue. prati~'li del sist emar iutr-Od.urrebbe uecessithi di dettaglio delle quali, qui non teniamo conto, ~be rendereb1Je1,o più complessi i calcòli e che _perfezionerebbero la legge di avanzam.ento. Cito fra le più importanti di simili complk.a11zé la ('Onvenienza di provvedimenti ch,e pareggino la -veloéità cli carriera per le varie Armi, ad' evitare le irrègolarità di Armi più favorite che si sono verifi<'aite nel passato. Va da sè che le insoppriiuibili irregolarità che- il fatto umano }Jroduce rispetto al calcolo teoric9 trovano il lor-0 correttivo nell'opportnno maneggio, da parte del potere esecuti,rò. di. que.i TUl)inétti di si.curezza. cui àbòi-a,m o dianzi fatto cenno. Nel JPresente studio tratteremo dunque solta,ntò dei ruoli 11fficiaJ.i delle Armi combattenti, ivi compreso U ruol<> latei·ale1 al q1lale ci prenderemo ben gu&rd!ia cli a.ffibbia,rè un mome. Ci _riferiremo ad un ipotetico esercito che ciehieda, u:n complesso di circa, 10,000 uffid::il i combattenti. suddivisi fra i vari gra.di s·econd-0 là t-abclla. organica. seguente, nella qmLle per sem~ plidtà si sono fusi in unico grado i maggiori e i tenenti colonm.elli e nella quale gli orga.n.ici per ogni grado sono stati proporzionalnrentè dedotti dall'esercit9 anteguerra., prima che a-vvenisse · rintla½ione dei gradi. Del t·e to t rattandosi di una, esemplttìcazione di metodo di calcolo - l'esattMza, dei <fati orgarnic.i non ha gran{le importanza: TciòèUa A

R11olo ComaJ1clo

Generali di C. ·d' A. » di divi-.i<;)lle )) di bdga ta Colonnelli Uff. li superiori Capitami Subalterni

15 30 70 250 1300 2 00 4000

R11olo laterale

50 1'750

Le durate di permanemia nel ~rado debbono esser~ pronunciate nei gradi di capitano e cli colonnello. che sono i gradi


872

Iftirvi.sta

M iUt,a re

----------- -----------=----- ~---=-....:...._....:___ nei 1.fQaJi si forma il CQma,IJ·CW~1te. L~. ùl).1;at.e a cm ?i sembra com.venga tel).dere nell'interesse :d~l ~e11izio .sono le segp.enti, suUe q~li bas.erem9 il pTesente studio : Tab e,lia B Grado di genèrale di O. d' A . >) >> )) )> divisione ·· » » )> · >> briga t-a >> 1 » colonnello 5> )) uff.li superiori >> )) capitano >> .)) subalterno

da 2 a 4 anni ))

2·'))

3' ))

2 6

da

~

1

·)) )) a 12

>)

)) 10 )).12 » )) 7 )) 9 ))

le quali dmnnò uno sviluppo tot.a.le di carriera compreso fra i {O (1) e i ' 48 (2) anni. Oonsi.,derando l'inizio -della cà:1·rierà di ufficiale ai 22 anni (3), U decorso completo per i migliori sarebbe esaurito a 62 anni, mentre· i comun1 sa.rebbero raggiunti dal limite di età n-0n oltre il grado di colonnello. La di.ffe:r;~nza di 8 amri tra la car1·iera completa e l.a cairriera dei ço1ùuni è da supera.r·s i mediante vantaggi di ca.rriera. p~r color Q che ~appiano gqada,g:narseli. Il sistema. in esame preved~ vantaggi distribuiti lungo tutta la; èarriera .fino a,l gra-do di te.Dente colonne11Q e cioè si.no all'ètà media di 45 àruù, più accentuati nei gradi superiori allor~hè il carattere del~ l'uomo si ' è me.gho afformato, variabili a seconda, del merito in guisa da costitµ;il·e una g'radnatoria di capacità. I vantaggi che applicheremò nel presente studio sono i i,::e-gnenti: T abella, O da ,d a <la (1) 40

, tenente a capita110 ea.pitaJ10 a, uff.le sn:per. uJ;i'.le .super. a colonne~lo

1 o 2 anmi 1 )) 2 )) 2 )) 4 ))

= 4+3+2+ G+S+10+'1.

(2) 48 = 4+3+2+6+12+J:2+9. (3) Si prevede che l'nllievo i)nmess-0 nella !;!Cuoln. .<U re,ç lu~m~to ~ 18 nl.llli s.upel'i $ o'Qni (li corso, più 1 l-'\11110 l~ qunlità di s()ttu.fl:ìçiale !ll r~gi.

mento, tagglungendo cosi 1 22 anni.


Gli òtti,m.i ~.i ayv.,rntaggnebbcl'o cli ·q uegli an'lli che perm éttono di "varcare il limite di età <li generali <li O. d' .A. dop o di averne detenuto per 3 o 4 anni la carica COl'rispo11deute, avendo raggjunto il grado di colonnello a 47 anni e ,d i divisionario· verso i 55 anni. I bnoni sarebbero colonnelli verso i 49 anni e di visi001ari verso i 57, i comuni colonrn~lli a 52 anni. Quanto alla natura delle proYe per ottenere i vantaggi, l'argomento esorbita, dalla presente trattazione e<l enti·a 111el campo degli accertamenti professionali, vincolato a tutto 1'01·dinamento dell'esercito. Le percentu~li di. eliminazioni forzate previia:te,. in a,ggiunta a quel 2 o 3 % dato dalle perdite rtaturali, non debbono superare il 10 % fino al grado di ten . colonnello : percentuali. maggiori significherebbero che le scelte degli elementi sono fatte male e che l 'Qrga.nismo è malato. I calcoli succe sin di.mostreranno quali percentnali del ruolo comando yaruno incanalate nel ruolo sussidia.rio. Oltre il grado di ten. colonnello le percentuali di eliroinazione ~r escono fino a raggiungere il 50 e il 60 % tenuto conto del grado di r eale distinzione <;he si vuol conferire all'alta gerarchia. Il confortò per gli eliminati deve essere trovato in un conveniente trattamento di quiescenza, R e~ta inteso che queste premes e r appresentano i deside· rata del l egislatore nell'in teresse clel servizio. Ma non si po. sono t rascUl'are gli interessi della carrier a, sotto pena. di veder boicottare la ca.rriera dai bt1oni e1emen ti che la sòcietà offre. Gli i1J1teressi della carriera sono tutelati ,dai calooU che seguono, intesi a mant enerl a entro i vincoli meccanici elle ne assicurano il C{'uveniente sviluppo. T,afora i calcoli obbligano a qualche sacrificio del1e premesse teoriche ,e dal compromesso deriverà quell'equilibrio tra interessi del servizio e inter essi della carriera che rapp1·esenta la soluzione del problema nel senso umanamente più d esiderabile. PassiamQ ora ad esaminare il metodQ di proceduw. del calcolo delle carrier e. I dati preliminarj del problema . ono già stati esposti.

Essi

S-ODO:


87'1

R,ivista, Mil~tare

Organici nei vari gradi (v. tabella A) ; Permane1rna nei vari gradi (v. tabella B). Dalle tabelle risulta che la carl'iera comune, la ca1·riera cioè priva di va.ntaggi, fissa per i tre g;radi minori le seguenti 1permanen ze : l° 2° -

Tab ella D ufficiali superiori capitani subalterni

12 anui 12 )) 9 ))

Sono ciueste le permanenze riducibili mediante i vantaggi. di ca.q·iera. In vece 1~ permanenze nei gradi di generale di briga~a e di colonnello on.o fisse per tutti rispettivamente in 2 e 6 anni. Le permanenze nei gradi cli generali di C. d 'A. e di divisione <lebhono ridursi da J a 3 anni per i primi e da 3 a 2 anni per i secondi per effett,0 dei limiti di età, come vedremo: 3° - Vantaggi di carriera otterubili (v. tabella C); 4:,° - Limite di età per i. gene1·ali cli C. d'A. : anni 62. I limiti per i gradi i.nfE't'iori fiOno una conseguenza del calcolo ; 5° - Inizio della carriera a 2.2 anni. Data la ,ariabili.tà dei vantaggi dipendentemente dai t itoli acqui~iti. derivano dnrante lo sviluppo a.elle carriere diverse -combinazioni cli vantaggi. Nel caAo nostro si hanno 20 com binazioni, fri compre. a la carriera comune. Si è stabilita la 1·egola che non pos~a con. eguire vantaggi da ttl&.iale superiore l'ufficiale che non abbia conseguito vantaggi <.la capitano. Tal e rel{ola A<>mbra eqna e riduce il numero delle combinaZiioui. ln base alle com bi.nazioni i vantl;tggi comrplessivi ottenibili varfano cla a zero anni. Essi danno lnogo, fino al grado di ufficiale superiore a 20 t ipi di carriera diversa, di dnrate variabili fra ì 25 e i 33 anni. Quei:.ti e.alcoli sono riportati nell'allegato I, dal quale appare che ad ogni tipo di carrier-a, sono stati attribuiti w1 numero ed una lettera distint ivi. Il n'trmero corrisponde al totale degli anni di ...-arntaggio di cu i quel t ipo di carriera be-

ne


Un sisterìia di i;mvos,tazfone , di legge cU m,anzamcmto eco.

----

875

ne:fìcia. Ogni numero può comprendere un gruppo çli lettere e cioè tutte le combinazioni di -vantaggi che danno la stessa somma di vantaggio totale. Esam,iniamo la. carriera 8. Essa raggiunge il grado di colonnello a 22 + 2'5 = 47 anni, il grado di divisionario a 47 + 6 + 2 = 55 anni. Si pl'esenta alla soglia, di O. d' A., dopo 3 anni di permanenza da- divisionario, a 58 amni e. poichè il limite del grado massimo è a 62 a.uni, ~onsente la perma,nenza di 4 anni nel grado di generale di O. d' A. La <;arriera 7, invece, consente taJe permanenza per soli 3 anni. La caITiera 6 raggiunge il grado di divìs:i-onario a 60 anni: $e questa ·età viene stabilita come limit.e per i divisionari, la carriera 6 non tpermette pertanto l'ascesa al grado <li O. d' A .. L 'allegato II dimostra come viene disposto ed effettuato il calcolo dei va,r i t ipi di carriera. Esso richiede delle spiegazioni. Ci riferiremo 1.>er queste alla ca,r riera 8. Vediamo segnate tre colonne di cifre : quella, della permanenza, quella degli a:nni grado e quella dei tota,li nel grado. Possiamo riempfre senz'altro la colonna delle permanen.rhe perchè queste sono dati stabiliti per quel determi11ato tipo di carriera. Ma inoi pm:sediamo a1tri dati. Sappiamo cioè che l'organico, ossia, il totale graia.o, dei generali di O. d' A., è di 15 e sa-ppiam.o che soltanto le carriere 8 e 7 permettono di raggiungere tale g1:ado . Ripartiamo dunq11e i 15 tra le carriere S e 7, pèr esempio: 8 alla 8 e 7 alla 7. Possiamo dunque scrivere nella colonna t. g. della carriera 8 il numero 8 in cm:-risp-ondénza. del grado di generale di O. d 'A.. P oicl1è Fanno grado è il 1:apporto fra tota.l e grado e perma.nenzn, possiamo scriver,e nella, <!'o lonna a. g. 2

= ( ! ).

Ciò fatto, passiamo a calcolare l'anno grado conispondente al grado di divisionario . A.mm;ettendo una perdita natn·· rale del 5 % durante le permanenze nei vari gradi, d()~rò risolvere la seguente piccola equazione. dove .1 è l'anno-grado 1 di O. d' A.. e a l' anno grado di divisione, A = " - 20 a, da

cui risulta che a = ;~ _:1 . I ;~ tli 2 sono 2.1. che scriviamo 2


87(\

RAtvista, M. iUta.r e

nella colonna a. g. b1 corrispondenza d€l grado cli <livisionurio. Quest<> no:mero moltiplicato per la corri. po:ndente permamenz.a 3 ci dà il totale g1·ado 6 eh.e scridamo nella rispettiva colonna. Ciò signifirn che, per rifornire 2 gene1·ali di C. d' A. con 4 armi ai p ermallenza mediamte la carriera 8, occorrono 6 <'livisiona-r i con. 3 anni di pehnanenza. Seguita11do lo stesso calcolo per tutti i gr.adi della carriera .: 1 giuugiamo alla conclnsione che ogni anno, 1per rifornire quei 2 generali di C. ò'A .. dobbiamo immettere lllella carl'iel'a 2, G ~ottotenenti, i qnali ;per lii permanenza di 7 anni nel g-rado di subalterno contribuiscono per 18 a.Ua massa dei snba]terni o<:correnti all'esercito. A rigar di matema,tica si <lov1·ebbe fare il <:alcol-0 suddetto per ogmu10 dei 20 tipj di carriera elencati nell'allegato I , da ll' a alla z. Per semplidtà e per facilità di comprensione ri<lnrremo il calcolo ad og1rnno dei gruppi 8-7··6. ecc. a.ttenendoci ai dati ·di permanenr,a nei gradi della prima delle colonne di ogni gruppo (a-c-f-l-'11-r-v) considerate ,n ell'allegato I. Le <lifferenze cbe cou;;;eguo]}o da questa . emplHl,car,ione sono minime e non influiscono sostanziabnentte slùle conclusioni finali. Con le colonne 8 e 7 abbiamo assi.c urato i 15 generali di O. d'A. occorrenti all'organico e 6 + 7 = 13 gen.e:rali di divi·" sione. Essendo 30 l'organico di questi u~timi, occorre assicurarne a-ltri 17 che possiamo sud{ljvidi~re tra, le colonne 6 e 5, !1)-0ichè, attribuendo nclla colonna, 5 alla permanenza cli. ,divi..ionario 2 invece che 3 an:ni, la somma delle perma,nenze ph\ 22d dà 90J linùte di età fissato per il divic,ionario. Dfatrihuiamo 7 divisionari alla colonna 6 e 10 alla colonna 5, e~ partendo da tali t-Otali grado 1 ripetiam·o il ca1cok, fatto per la colonna . Bliminrni.i i generali di divisione. si pass.a ad eliminare i generali ,d i brig,afa. Segniamo il criterio di eliminarli tutti con la· colonna 4, .che è la carriera di coloro che ha11110 meritato H,ncora un comples~o dj discreti Yantaggj (2 anni da ufficiale ~l1periore e 2 anni da capit.a)10). Pe1· ottenere <dò occorre che iìRsiamo a 59 il limite <li età di generale ili brigata, poichè la ~omma delle permanem,e della colonna 4: più 22 = 59.


Analoga, 1m:>cedura alla colonna O dimostra che il limite cli età. dei colonnelli deve ei:-sere a :'i'i a1mi (J), limitando peraltro per la colom1a 3 la pei·lllaUP.1iza nel gra,do di colonnello a G .,imù. J '·er gli ufficiali s uperiori po:::;siamo scegliere tra limite di etfL .di ;:;4 e cli 55. Coo 34 eli:m.iuiamo tutti gli ttfficiali della colonua 1 : con 55 eliminiamo soltanto guelli della colonna. zero, ma tìoVl'emo _trovare uno sfogo di carriera per quelli delle colom1~ 2 ed 1. I limiti di. ctù risultanti sono i seguenti:

rra,7.J ella. E Generale di C. d'A. )> )> divisione » >> brigata, Golonnello Ufficiale sùQ)e1·iore

62 GO 59 37 55

La tabella 2 deWailegato III ùke cbe su JOÙ subaJ.terni ~1:; raggioogono il gra,clo cli capitau o e 3..~ q nello cli colonnello; che su 100 ufficiali superiori solt anto 3H v~ng~)JlO promossi c<:>lonn~lli1 1ue:nt.re sn 1()0 colonnelli ben 82 ùiventano generali di brigata, ma sol-0 2, divi~ionari, ed infine che il 50 % dei divisionari raggiungo.no il gra.<1-0 massimo. La carriera qui studiata _pe.rmett(> dunque a tutti di diventare ufficia.Ii superiori, acl -nll s;olo teno cli diventar~ colonnelli

~ ili.YEmtano generali o di brigata, ma _poohi son promossi divisionari e una minima aliquota gener&li di O. cl' A. Coloro che salgo110 hrumo su-pe· rato illumerose p1·ove a ti>avei:.so tutti i gradi e gli scartati vanno via per 1·aggiunti limiti di età,. I limi.ti cli età, possono ess'ere superati so1tanto da color o che si son ili.stinti. L!allegato III dimostra le età fra le qua,l i s0110 distribuiti e genel'ali cli brigata. Dei colom1~lli poi i

(1) L'età di 57 an.nl è ele\rata per il grado di colonnello. Ma è sempre possibile stabilire che i colonnelli che ilbbiano oltrepassato una certa età, . per esempio i 54 anni, debbano essere impiegati in compio cli u.flie\o.


878

i gradi maggiori in conseguenza, dell'applicazione del progetto. JJaJ.l'ailega:to appare che oltre 100 colonnelli hanno età c-0mprésa. fra 'i' 47 ·ed i 52 a,nni, e so!llo quelli -da destinarsi di _preferenza, ai reggimenti, mentre ai rimanenti ipossono essere risérvati1 d:O'Po compiuto il periodo di coma,nd-0, incarichi di S. MJ., fil comando di distrètti. di membri di tribm1ali e via dicendo. Fra 55 e 59 anni s·o~o distribuiti i divisionari, fra 58 è 62 i genera-li di O. d A .. Il pretendere età giù giovani inetterebbe lo Stato di fronte ad. elevate spese per debito vitalizio e oggi più che m,ai l'organica deve' tener d'occhio l'economia. DJa,ltra parte l'elasticità gi°'Tanile dovrà essere in avvenire m.egli0. tutelata negli ufficiali che non si sia fatto per il passato mediante maggiore importanza da conferirsi concretamente agli ·e sercizi fisici e mediante rigorosa visita sanitaì·iai precedente la presa in esame dell'1..Ufì.ciale per l'avanza:IDento da grado a grado. Le predette constatazioni c9nsentono di a,f fermare che le premesse di carriera poste· a base dello studio s.ono state tispettafa dai risultati otfonnti. La carriera sin q oi esa.miuata, a ssicura il rifornimento cli fa1tti i genèrali colonnelli e uffi<:iali superiori ,occorrenti: basta perciò confront.:ire la colonna dei totali dei totali grado dell'allegato II con la tabella A. degli organici. S0110 invece h1suf(ìcjenti i 1328 capitani in_ confronto ai 2800 occorrenti e i 1153 . ubalteJ·11i in confropto ai 4000. Restano illloltre a provvedere 50 ufficiali snperiori e 1.7:iO capitani del r,,olo la.terale. Oominciaino c1ai 50 uffici.ali . upel'iori. Abbiamo visto p1·ececlentemente che. fisi::ato il limite di età di ufuciale i;uperiore a, 55 anni, occorre tr·o vare uno sfogo di carriera ai .50 llffidali superiori d~lle colonne 2 ed 1 dell' allegato II ohe ogni anno no.n "ì1engono vromossi colonnelli. I 50 ufficiali superiori del 1·11010 laterale po-ssono essere tratti da essi, a mezzo concol'SO JJer titoli o per esa,mi. Supponendo di mantenerli in servfaio sill·o all'età di 60 anni ossia per una media di a.ltri 5 anni. occ.o rrerà immetteru~ nel n10lo latera·l e ogni a,llilO 50. = 10. I r1manen . . t 1· .,t;·1 0 a.ne. l ranno Dl . pensione. .

5


U n sistema di im,JJ08tazione di legge di. a.wnzamm1to ecc.

8i9

Resta ora a -provveclere ai 1472 capitani e ai 2847 subaltel'ni tuttora. mancanti. Essi vanno t ratti da.i sottu:fficia.li, , col vruntaggio di incoraggiare la carriera di questi ultimi. Preve~ diamo dunque una ca,rrie1·a che dal grado di sergente a, traverso il gra{lo di sergente maggiore e di subalterno raggiunga, il grado massimo di capitano. Noi vogliamo avere- nelle compagnie ufficiali subalterni con età, 11011 superiore ai 35 anni e capitani C-Olll età non superiore ai 45. R,esta inteso che n egli uffici di maggiorità,, di aJlllll.inistra-zione e di matricola òebbono e~sere destinaiti esclusiva~ mente sottufficiali anzia:ni, che abbia.110 oltrepassato i limit i che si potrebbero chiamare di servizio alle t ruppe. Supponiamo nn.a carriera avente le pen:na,n enze 1:isultanti dalla tabella seguente :

'I'a,l)(i/.la F · Permanenza nel grado allievo sottnilicia le aai 18 ai 20 anni )) 20 )) 22 sergente )) )) )) &-erg. magg. 22 )) 25 )) 25 )) 35 )) subalterno {:.apitano )) 35 )) 4.5 ))

2

3

10 10

Faeendo il solito calcolo delle permanenze e degli anni-gr~ do, vengo ad avere la .·egnente coloama- :

TabeUa, (} P ermanenr,,a Anno grado Totale grado 10 147)2 1472 Capitano 10 155 1550 Subalterrro 2 163 810 S~rg. magg. 34() 2 170 Sergent,e .

Dalla tabella G risultar: 1) che possono far parte di questa ca-rriera soltanto 1550 suba.ltern:i. All'organico ne m:rncheranno. du!1que ancora. 2847 - 1550 = 1297 ;


Riv-ista MifitMe .,__________ _________________

880

2) che dalla, massa di -val'ie mig1iaia di sottu.fficiali in servizio alle truppè soltanto poco 1più di 150 ali, anno (810 + 340) posson.o essere ammessi alla carriera- cli ufficiali. I restanti troveranno sfogo nella ca rriera. aei sottu:tli.ciali (gradi di maresciallo) . Due soluzioni , i presentano pe1· l'appl'ovvigionamento <lei 1347 subalterni tuttora mancanti: ric,ori-ere agli ufficiali di complemento o ricoITere ai mai>escialli. Scarteremo la prima soluzione. A parte la pregiudiziale se in avvoo.ire ayremo oppure 110 ufficiali <Cli complemento, un buon rer,dimento richiederebbe la loro permanénz-a volontaria aìle armi per due o t re ,airni almeno. Sembra cli:ffìcile che dei giovani fii adatti'no a rinunciare pei- un tale periodo alla loro professio:ne civile iper vamtaggi effimeri quali sono quelli a disposizione dello Stato : oppure acco:n 'erebbero alle armi gli scarti della vita civile, ed è megli-0 rinunz,iarvi. I marescialli invee~, foru:iti ,dai -ur~a categoria di sottufficiali ben scelta ben trattata e beil preparata, quale in Italia non si è mai avuta, potrebbero servi.re benissimo anche per favòrire la carriel'a- della taJ'1to necessaria categ,o ria dei sottufficiali. Nel fa,bbricnr la 'lna1e i <;l ovrà te1\er co11to cli questa esigenza, introducenc1ol a nei calcoli preventi-vi sul tipo di quelli che sono oggetto delle presenti note, senza di cui qualunque cl:lrriern è ,clestina,ta a fallire. Per tùtimo i 1750 capitani ·Ot;,COrrenti al rnolo laterale possono essere tratti dal ruolo <l ei provoni.e:nti dai sottirffi._cfali. TI calcolo è il solito e ris ulta dalla, egnente tabella dove i 1750 s.ucldetti sono chiamati primi cnpitani :

Ta,bena H

Pet·nrnuenz;:t Anno gr,aclo Capitani . Primi capit.ar1i.

13

147 .:! 140

Total e graclo JA72 cletlotti dalla 1 20 tabella G

1 Toglienòo da 147,2 20 11,ni a 7 ~i ot tiene 140. aJmo-2:rado ~ dei primi capihmi. l',o frhè ne vogliamo 1820. hl perman <:' nza 1820 nel gra.éJo sarà, 13 : ano tondfo111u a 15 ~}-el' tenere c-o uto 140

=


Un si$terna di i.mJ)OStfi~io ne di legge cl,i

ava,n.z wrn &11t.o cr·, .

881

di scarti maggiori di <;tuelli fin-Ora pre,;risti. Poichè i capitani cessano dal ~ervizio truppe a 4:5 anni, i primi capitaci dovranno essere mantenuti iu servizio ili ttfll.do fmo ai 60 anni, assicu1·ando così un con reniente decorso cli carriera per gli uflìciali p1·ovenienti dai sottufficiali. Del resto l'idea non è affatt,.p originale, poichè è stata sempre l'ealizzat.a. nel Oorp_o Ufficia.Ii Reali Equipaggi. che in ogni te.mpo ha rei-o preziosi servizi alla nostra marina. Come ::;i è vii:.to, il metodo è bai:;ato sulla costanza dei _p,Lramet1·i della carriera : n tunero ùi ufficiali per ruolo e per grado, permanenze nei gradi. amù grado. Le varie tahelle 11ui tom1pilate r ·a ppresentano la gtùda pei> l'Autorità c·entralP regvlatrit.P Llellt> rarriere. NattU'almeute la realtà dei tatti uru.111i nE> allo:ntane1·ù l o svil11ppo e-Jlettivo .a.a lla guida teorica. perch?> 1(' perc:P11t11ali ili 01i.m.h1azione saranno òiYerse, perchè i limiti ùi l'tù uo1l i::0110 ragginnti (la tutti COll·· temporaneamente. perchè nel calr·olo si usl:lno derimali che la realtà, esclude e via dk:e11~0 . i\la l'Amorità te>11trale potrà sem· pre stabilire anno _per anno : - quanti allievi immet t·ere nell'a.ccaclemia: (J nanti nfficiali an1.mèti.:ere alle varie sucite che ac:.c-elernno la carriera. ; - quanti nfficiali trarre dal r11olo aei soth1ffieiali; - quanti 1uficiali. passare al rnolo laterale; - <Juanti uffic:iali mandare i.n pensione. Potrà doè l'A 11to1·ità (·entrale regol.ne le t:a niPre c:om e Fa,eriua in 1ma ('onclotta. mediante rnbhletti e !'-(';Hi r hi. con la iaranzia <'be l'ar(Jna mante1111ta nPlle YRl'if' tuhn t,1re r-:al'à F-eleziona ta in ragione del1 ' n!<·O r lw !<€' ne v<n·ri)) t'al'e.


A..Zlegato I V~TAGGI DI OARRIERA E CONSEGUENTI TIPI DI OM:tRIERE I vantaggi

$0llO

concei;;si nei gradi di subaltel'!Ilo, cap~tano

e ufficiale superiore. Vn:ffi.ciale cbe n.Qn ha ottènuto vantaggi nel gr~do di capitano -no~1 può concorrf',re ai vantaggi nel grado

dì u-1lìcia.le superiore. Per ogni grado vi sono 2 ordini di vamtaggi, l'uno doppio dell' altro, ottenibili per concorso. I numeri dell'uno .e dell'altro da concedersi a.nnua-lmente so110 .fissati dall'Aut orità, centrale reg{>latrice delle carriere. DATI DI BA.SE

Permanenza n ella carriera comune

Vanl,aggi C<?ncedibili

12 ann.i

4 amù. oppure 2 2 > > 1 1 2

- aa u:tlimale supel'iore - da capit-ano - da subalterno

12

9

>

Si deduce : Conseguenti eombina.zioni di vant1tggi

- i:dficiale superiore - capitano - subalterno

ab

cde

fgh

4 44

442 122 102

422

2 21 2 12

121 012

5 8 7 6 Durata carriera lino a ufficiale superiore, che aanno luogo ai seguenH tipi dì carriera:

8

7

ab

6 ode

5

4

fgh

1m

-

·uif.

sup.

- ,capitano

- subalterno 'rotale decorso carr1.~a da sub.. a u:ff. superiore

npq

rst

v,7-

200 121 012

000 201 021

00 10 01

4

3

2

1

3 npq

2

rst

comune 1 o

vz

permanenze

nei gradi

di

lm 20 21 02

8 8 8 8 810 10 lOll U101Ò 7 8 7 S 9 7

25

26

Z7

81010 1012 101212 121212 1212 12 1010 111011 10]~11 ll12 12 9 g, 7 9 7 9 8 7 9 i 8 9 S 9

nio"n

28

29

30

31

32

(la


Vn siste11w di imvostaziorie d·i legge d'i, ava1iza;1n,e.nto eoc.

883

Allegato Il

CALOOLO DEI 9 TIPI DI CARRIERA RI SUJiTANTl DALL'ALLEGATO I

p.

= permanenza nel

a.g.

gr:Hlo.

anno grado.

t .g. = totale gra~:io. TIPO DI CARRIERA \ P

G'en. di O. d'.A.

I:gl tg IPl~ ltg l pja:lt~ IP Ia: ItgIl P Ia: Itg Il P la: tg J

3 2,3 7

4 2

8

3 2,1

6 3 2,4

-

-

-

-

-

-

7

3 2,3 7

2 5

4_

2 2,5 5

' 2 2)4 5

2 5,2 10 223

Colormel1o

6 2,a 14

6 2,6 15

6 2,5 15

6 5,4 32

U!f. sup,eriore

8 2i4 19

8 2,7 22

8 2,6 21

8 5,6 4Jj 10 25,4- 264 10 6,1 61

• divis.

"

~

~

brigata

.Capitano Subalterno

~

2,2

10 2,5 25 10 2,8 28 11 2,7 30 7 26 18 8 2,9 23 8 2J8 22

TIPO ,~ DI OAR:RIER.A p ag J tg P

l

• divis .

-

-

• brigata

-

-

G-en. di C. d'A.

• •

Colon.nello UU. superiore Capitano Rubalterno I

I I Itg liP

-

8:

J a~

46

-

624,2 I45 5 5,8 29

5,8 6! 10 26,6 26(l 11 6,4 70

927,8 250 9 6,7 60

54

9 6

Itg Il

Il

Totoli 11 .Totali onnl grado dei 101àli grado

-

4,3

19

-

11,8

30

-

35;3

70

-

42,8

25Q

12 25 300 12 25 300 12 23,2 :m 10 26,3 268 11 26,3 28{] 12 24-,{ 2ns 927,6 248 927,6 248

u

10

9 25i6 230

. .

118

,

1300

1238 .

1328

129>6

1153


Alle.gato III 'l'ABIDLLA I , indicante pe1· ogni gTaclo Je percentuali {li ufficiali. •.li quel grado che, in bas(! ai <:alcoli fatti, raggiungono i g1·a<li supetlorL

~l

Capit1mo

95

.

Subalterno

I

Uffici;le 1 Co· superiore lonnelJo

Capitano

Generale Generale dl brigata di diviE<.

Generale di C.d'A.

90

3.3

27

9

4

95

ai

28

9

4

36

'30

9

4

8'2

28

,12

30

15

Uff. superiore Colonnello Gen. di brigata

'

Gen. di d,iv:is. TARI-OLLA

Tipo di caniPr>t

50

lI : ripattizione dei i.rrndi per età.

rGeo. di c. d'A, j Oeo. di dMs. j _7 I 6

8

5

IGen.dCotoim. TOTAU DEI GRADI RAGGRUPPATI PEl Eil . 4 ~Gea. C. di\, Gen. dri. Gen. brfg. Cotonnetw

I

I

6'J

61

2

2,3

60

2

2,3,

59

2

2,3

I

I

I

4,3 4,3

2,3

5 \

68

I

li

2,3

5

23

I

4,3

7,5

2

9,7

23

57

23

6,8

28/l

56

24.2

5,8

4,5

7,6

30

55

24,2

5,8

2,1

4,9

35,4

5,8

4,7

37,9

6:8

2.2

40,5

5,8

f>4.

~.4

53

5,4

24,2 -24,2

52

2,S 2,6

2,0

5,4

24,2

51

2,6

2,5

5,4

24,2

50

2,s 2,a

2,6

2.,5

5,4

49

2,3

2,6

2,5

48

t7

V

<.li?.!1

~7 12,8 7,4

4,9

2,3

8

--Totale generale

15

30

70

250



...

1946 IL PROBLEMA DEI SOTTUFFICIALI NELL' ESERCITO ITALIANO Gen. di C. d'A. Paolo Berardi

Bene. Sulle colonne di questa Rivista tre ufficiali e, se Dio vuole, anche un sottufficiale hanno finora discusso il problema dei sottufficiali, il probiema organico di maggiore importanza che oggi si im.ponga a chi ha l'onore di reggere le sorti .dlell'esercito. Questa è vera volontà di ricostruzione e c'è da rallegrarsi che :una volta di più l'esempio della positività d'intenti provenga dalle :fìJe militari, andhe se nei due annj decorsi molte cose che si potevano tar'e non si son fatte da uomini in altre faccende affaccendati. Varie questioni di principio e di jmpostazione possono fin d~ora e potevano essere definite nei due anru, ad evitare le affrettate soluzioni dettate dall'urgenza quando i nodi vengono al pettine, che sono state in uso deleterio nell'esercito italian o prima che l'attuale saggezza democratica ne guidasse i destini. 11 controllo alleato è un pettine fitto <li cui gli Italiani dimostrano di non preoccuparsi abbastanza, salvo poi a piangere sulle sventure della Patria . I quattro autori hanno diagnosticato dei mali, prospettato delle cause, polemizzato su di una parola, lanciato nello spazio qualclhe idea. Si tratta ora di passare ai fatti, poichè sdo i fotti. contano, e vedere se le idee reggono alla prova delle poss.ibilità, affinchè non restino buttate all 'aria allo stato di buone intenzioni. E bjsogna cominciare dalle cifye, poichè soltanto le cifre dicono la verità e non son chimere. Non importa se i dati organici concernenti l'esercito non sono ancor noti: si può sempre ragionar per cento ed aver cosl pronte le impostazioni dei problemi per il giorno non lontano nel guale i dati organici saran palesati. Ciò che chiamasi previdenza.


279

Il -problema dei sottufficiali nell'esercito italiano

Poichè i problemi orgànici son vincolati fra di loro, sentiamo la convenienza di riferirci al nostro precedente articolo apparso su questa Rivista nel numero di dicembre 1945 e di basarci sui quell'ipotetico esercito richiedente circa 10.000 ufficiali combattenti. Valutato quell'esercito, tutto sommato, all'equivalente ,d i una quindicina di .divisicni, ossia dli 4.500 squadre e 180 battaglioni, volendo assegnare ad ogni squadra un sottufficiale e ad ogni comando, da compagnia in su, altri 2 o 3 sottufficiali, si giu1nge ad un totale di circa 10.000, ivi compresi i 1300 comandanti di plotone che nel citato studio abbiamo concluso di attribuire a marescialli. Quell'ipotetico esercito per un centinaio di migliaia di combattenti avrebbe -dtunque 4 .000 subalterni e 10.000 sottufficiali, ossia 2,5 sottufficiali per ogni subalterno, e r sottuf_ficiale ogni 10 soldati. L e proporzioni tornano. Non c'è dubbio che oggi esiste una pletora di gradi, particolarmente di maresciallo, dhe non ha una rispondenza di necessità organica, mentre invece rivestono lo stesso gradb tanto il sottufficiale di prima nomina aspirante alla carriera continuativa, che in sostanza ~ un apprendista, quanto il sergente nel primo o nei primi anni della carriera continuati.va, che ha superato il vaglio più importante di tutta fa carriern. Conviene che !a con.fusione, lesiva dlegli amor propri, venga evitata e noi la èvitiamo nel presente s·tudio. Ci atteniamo pertanto alla seguente scala gerarchica: - aspirante: capo sguadra; - sergente (fa parte della carr~era continuativa): capo squad ra; - s•ergente maggi.ore : sottufficiale dì plotone o specializzato; - maresciallo capo: di contabilità di cp., di btg., di regg.to; - maresciallo magg.: comandante di plotone. Si tratta dei 1300 comandanti d:i plotone già considerati nello studio citato.

Gli organici che vogliamo raggiungere per una equa ripartizione delle cariche sono approssim~tivamente i seguenti:

Tabella B Marescialli maggiori .................................... Marescialli capi ................................................ Sergenti maggiori .......................................... Aspiranti e sergenti ....................................

1400 1600 3000 4000


Rivista Milita,.e

Non è da escludersi che le esigenze dei parametri della carriera rendano necessarie talune modificazioni al suddetto desideratum organico, sempre :iccettabili se contenute m limiti ragionevoli. Nel costruire la carriera secondo la regola dei parametri e stabilito che la durata di essa per il sottufficiale alle truppe non possa oltrepassare i 35 anni di età, criterio fondamentale deve esser quello di assicurare :-i tutti l'intiero percorso. L 'unica eli minazione forzata di una certa entità è quella da aspirante a sergente, perchè qui su 100 ac;piranti lo Stato ha il diritto di scegliersi i 75 migliori. Dopo questa strCYaatura del tubo, il diametro deve essere mantenuto costante, saJvo a tener conto .del solito 5% di perdite naturali. Ciò significa che il sergente ammesso alla car·riera continuativa è sicuro di diventare maresciallo capo. Altri provvedimenti dovranno poi garantirgli l'impiego civile. Nel calcolare l'anno grado dei sergenti maggiori occorre poi ricordare che, nello studio della carriera degli ufficiali, abbiamo stabilito di prelevare ogni anno 155 sergenti maggiori per farne altrettanti sottotenenti (v. art. citato, pag. 879, R. M., dic. 1945, tabella G). Per mantenere la costanza della sezione della tubazione, le permanenze in rapporto coi totali grad'o debbono esser:e le seguenti, come i! calcolo <lei parametri facilmente dimostrerà: Tabella C Anni

Maresciallo maggiore ........ ................................. Maresciallo capo ................ ..................................... Sergente maggiore ................................................ Sergente ········· ............................................................. /\spirante ................................................... ....................

3 3 4 4

1,5

Par.tendo dalle tabelle B e C e ricorrendo al solito calcolo, dal totale grado dei maresciall i maggiori diviso per la permanenza si deduce l'anno grado relativo nella cifra .di 470, donde si ricava l'anno 20

grado dei marescialli capo pari ai del precedente e il conse19 guente totale grado dei marescialli capo (v. specchio).


ll problema dei sottufficùdi nell'esercito italiano

28 r

Calcolo carriera sottufficiali Permanenza

Maresciallo maggiore Maresciallo capo . .

3

3

Sergente maggiore

4

Sergente

4

Aspirante

1,5

Scarto

5% 5%

s¾ 25 %

Anno grado

Totale grado

47°

1.400

500

1.500

525+155 = 680

2.720

7r5

2.860

95°

1.510

Totale

I0.000

Seguitand'o il calcolo, si dedurrebbe che l'anno grado di sergente maggiore dovrebbe essere di 525; ma ad esso dobbiamo aggiungere i 155 anzidetti che vengono travasati nella carriera di ufficiale, sicdhè detto anno gra.do diventa di 680. Dalia lettura dello specchio si deduce : r 0 - il totale dej sottuHìciali è quello voluto di 10.000; 2 ° - i totali. grado differiscono di poco dagli organici della tabella B, con permanenze ragionevoli; 3° .. gli scarti sono ridotti a quelli indlcati, accettabili per qu:alunque carriera; 4° - al grado ,dli sergente maggiore si d'eternùnano due correnti: l'una di 525 annui diretta verso i gradi di maresciallo, l'altra di 155 annui diretta verso i gradi di ufficiale; 5" - ogni anno 470 sottufficiali raggiungono il limite d'i età <li 35 anni e debbono essere riversati negli impieghi civili. Quest'ultima cifra non s.embra eccessiva. Quando si pensi che oel futuro esercito gli impiegati e scritturali non dovranno più essere fomiti dal personale di leva, quando si p-ensi che un distretto riclùede non meno di a.na cinquantina di scritturali e .che i dis<tretti sono una novantina, si vede che i soli distretti assorbono 4500 impie.gati, i quali, ripartiti su individui tra i 35 e i 60 anni di età (ossia divisi per la permanenza 25) dànno l'anno grado r8o: i soli d&stretti dunque assorbirebbero il 40% dei sottufficiali. 3


Rivista Militare

Concludendo, la carriera del sottufficiale secondo lo sdhema esaminato jnizierebbe a 18 anni con l'ammissione alla scuola per un ~.nno, cui seguirebbern 18 mesi di :~spii-ante. Con l'ammissione a sergente il giovanè entrerebbe nella carriera continuativa tra i 20 e i 21 anni. Sergente maggiore ai 25 anni di età, potrebbe concorrere alla carriera d~ ufficiale: altrimenti sarebbe promosso maresciallo c:1po ai 29 anni, e n1aresciallo maggiore ai 32. A 35 cesserebbe dal servizio alle truppe e gli sarebbe assicurato l'impiego civile sino alla età dii 6o anni. A qualunque età prima dei 25 anni il sottufficiale, sostenendo gli appositi esami, potrebbe essere ammesso all'Accademia militare per percorrere la carriera degli ufficiali destinati agli alti gradi . Non è facil cosa calcolare il costo di un sottufficiale al gioma d'oggi. A parer nostro la sistemazione economica del sottufficiale dovrebbe essere basata sulle seguenti premesse: 1° - Vietato _il matrimonio fino ai 30 anni. I legami familiari costituiscono quanto si può immaginare di più antitetico con la vita mjlitare, che .richiede movimento e snellezza. 2" - Assicuraré al sottufficiale razione e vestiario in natura; per gl.i scapoli, bene inteso, anche l'alloggio. Si può calcolare c!h.e ciò comporti la spesa dii 200 lire giornaliere per sottufficiale. 3° - D are uno stipendio in contanti di 50 lir-e al giorno per gli aspiranti, 75 per i sergenti, 150 per i sergenti maggiori, 300 per i marescialli. Un trattamento di questo genere comporta la spesa annua di circa 1400 milioni per rn.ooo sottufficiali su di un bilancio che oggi si aggira sui 40 miliardi, pari dunque al 3,5%. SuJ bilancio di anteguerra di 2,5 miliardi i sottufficiali gravavano per 90 milioni, pari al 3,6% . O ve la spesa fosse superiore alle possipilità di bilancio, sarebbe massimo errore voler ridiure il numero dei sottufficiali mantenendo inalterato il numero dlei sold!ati . Si dovrebbe invece ridurre tutto in proporzione, in omaggio al principio saggiamente proclamato <l1alle nostrè autorità centrali di esercito di qualità e non di quantità. Un accenno particolare richiede la questione dell'alloggio. Le caserme italiane erano in gran parte quelle che erano e i sottufficiali venivano s,pesso stipati a quattro o cinque e andhe più in puzzolenti camere prossime aJle camerate : manco a dfrlo servizi in comune coi


Il problema dei sottufficiali nell'esercito italiano

28 3

toldati. J circoli sottufficiali spesso ricavati di ripiego e imm.1g1IU della miseria. Ora non è presumibile che la gente accorra volentieri a far della miseria. Offrite degli alloggi decorosi, puliti e attraenti, Gffrite le èornodhà proprie di ogni viver civile e i concorrenti affluiranno. Cr'e diamo che in nessuna caserma d'Italia di niltova costruzione si.i stato affrontato il problema ddla palazzina per sottl1f.6.ciali, dove non soltanto vi siano luce, s.pazio, pulizia, mensa, sale di lettura, sale da gioco, sale da sport e annessi, ma dove ogni sottufficiale trovi una cameretta ptopria, nella quale nelle ore di riposo possa essere imlo con se stesso, abolendo l'ininterrotta comunanza di vita col prossimo tuo, fatta apposta per rendere la vita insopportabile. Il n~stro sottufficiale è messo nelle condizioni d~ vivere sempre a contatto col soldato: il che da una parte vincola eccessivamente la lib.ertà dell'individuo e ,d all'altra, per forza di cose, ne sminuiste l'autorevolezza di fronte al soldato. A parer nostro è questo un lato molto importante del trattamento materiale del sottufficiale) perchè incide sul suo morale. Il vedersi trattato a quantità, il veJ1ersi trasuwato ti.ci riguar,d'i. dovuti alla sua !Persona lo offendono. E non a torto. Guai se il sottufficiale non avesse qu;esta signorile sensibilità. Nella scelta del sottufficiale, più che il titolo di studio, devono ricercarsi solide qualità fisiche e la grande qualità intellettuale del buon sens~ che è indice di intelligenza e di quadratura mentale. La <:.'llltura va formata nella scuola iniziale di reclutamento, ma soprattutto nei reggimenti, ,d'ove un'ora al giorno dovrebbe esser dedicata. al perfezionamento degli intelletti e dove presso i circoli sottufficiali dovrebbero essere istituite biblioteclhe abbondanti e variate. Il patrimonio culturale del sottufficiale dovrebbe essere particolarmente curato nelle nozioni pratiche di vita vissuta, in quanto ha tratto con l'igiene, con le precauzioni ,e i provvedimenti sanitari, coi pronti soccorsi, con Ja confezione dei cibi, coi r~pieghi occorrenti nella vi~a SRortiva, con gli sport e via dicendo. Tu<tti argomenti eh.e ·tra l'altro - contribuiscono alla autorevolezza del sottu.f.6ciale in . ' quanto il soldato che trova in lui l'amico che lo consiglia e gli suggerisce i metodi dk:l benessere acquista fiducia verso di lui e sente ,d i avere in lui un superior~, un vero superiore. Esa1111nato così l'aspetto materiale della yita del sottufficiale, èonviene proclamare ben forte una verità che è stabl troppo trascu· rata. E la verità è questa : dhe il problema dei sottufficiali nell'eser-


Rivista Militare

cjto è essenzialmente un problema morale. Invece se ne è sempre fatta esclusivamente una questioni; materia!e di p:i.gbe, di rafferme, di gradi, di sciabole, dt berretti e di distintivi. Il sottufficiale ha diritto al suo giusto ~to nella scaJa gerarrhica ed invece lo si è quasi sempre defraudato rubandogli la sua dose di responsabilità, mortificandolo con la noncuranza del prestigio, softocandolo di controllo, offendendolo nella autorevolezza. Troppo spesso il conferimento del grado è stato premio dell'ordinata tenut1 del carteggio e della bella calligrafia, mentre ,dovrebbe essere unicamente riconoscimento della capacità di comando. Lasciate .:he il comandante si sviluppi nel sottufficiale con le sue responsabilità, ccn le sue iniziative, con la sua libertà di azione, lasciate che egli provi le gioie del comando e avrete nobilitato la carriera del sottuffìcia le. La distribuzione delle responsabilità equivale ::ilb realizzazione del ·decentramento. E,dl il decentramento è indispensabile sul campo di battaglia poicbè i problemi tattici dell'attimo fuggente solo b sC'p1::idra li può risolvere. Ma come possiamo pretendere che il sottufficiale caposquadra sviluppi in sè la prepotente capacità di risolverli, se ora per ora, minuto per minuto della sua vita militare, non lo abbiamo abituato a imporre la propria volontà e costretto a fare da sè? E' pertanto deleterio il sistema di clbiamar responsabile di ogni p:1rtico!are di servizio il colonnello e soltanto il colonnello; e bisogna decidersi una buona volta a punire sever:i.mente il subalterno zelante dhc per far andare bene le cose si sostituisce al sottllfficiale e gli ruba il mestiere. Egli va punito perchè il suo z.clo intempestivo suona sfiducia verso il sottufficiale e contribuisce a minare le forze molecolari che tengono unite le particelle ,di un esercito. Un reggimento va bene se tutti i pnrlicolari di attività ne son curati a traverso l'opera di capisquadra e l'abilità di un colonnello si manifesta a traverso la sua capacità di formarsi dei buoni sottufficiali dhe permettano a lui di non far nulla. Tutto ciò che è ordine nella vita dei reggimenti deve essere rimesso ai sottuffìci::ili. E noi vorremmo .dei sottufficiali che, in materia d~ orclineJ emanassero disposizioni, riunissero gli uomini, avessero delle iniziative anche all'insaputa degli ufficiali. E vorremmo avere il conforto, prima di bsciare il servizio, di entrare in una ca~crma d'arma a cavallo nell'ora del governo q uadrupedi e di vedere tale operazione diretta e sorretta so!tanto da sottufficiali. '.lll'infoori della presenza e dell'ingerenza di qualsiasi u fficiale.


Il problema dei sottu/ficiali nell'esercito italiano

D al senso di responsabilità curato e alimentato con amore derivano la serietà, l'autorevolezza, l:i sicu rezza cli sè, l'indipendenza di pensiero, la fìduci:1 reciproca, deriva in una parola una scala gerarchica viva, pulsante e non opprimente, contrastante a quell'anchilosi mentale che è fra i morbi più pericolosi per la compagine degli eserciti. Il problema Jci sottufficiali è dunq ue un problema di scelta, di impostazione di carriera, di trattamento economico, di cura del benessere, di addestramento, d': educazione: ma è soprattutto llln problema di .fiducia. In Itali a si comanda con la .fiducia. I criteri che qui propu,griatno non sono elucubrazioni teoriche: sono frntto di esperienza. Li abbiamo applicati, non di rado anche in contrasto con le regolamentazioni e coi superiori. E ne abbiarn raccolto buoni frutti di intelligenza, di passione, di coll aborazione, ma principalmente di gratitudine, perchè le anime dei nostri sottufficiali sono generose ed affettive, e son devote a chi le ricerca e a chi le comprende, e danno tutto di sè quando si senton com prese. P erciò vorremmo che il sistem a venisse generalizzato.



.

Ì

.t.

1946 VALUTAZIONE DEGLI UFFICIALI Al FINI DELL' AVANZAMENTO Gen. di C. A. Paolo Berardi

Il sistema di avanzamento che abbiamo propugnato su qu.esta Rivista nel numero di dicembre 1945 si riduce in sostanza ad una serie di esami di concorso cui debbono sottostare tutti gli ufficiali alla vigilia delle promozioni, allo scopo di portare innanzi i migliori per farli assurgere ai gradi maggiori, riservando invece ai gradi meno elevati gli ufficiali di qualità meno c<.:t:d:s<:. Esami di concorso nei quali siano vagliate non soltanto le d·oti culturali ma anche e soprattutto l'attitudine al comand o, le capacità professionali, i titoli personali acquisiti e la robustezza fisica. Un simile sistema ne ridhiede a sua volta un altro, di valutazione dell'ufficiale, che pennetta di misurarlo al giusto suo peso per quanto è umanamente possibile. Pur criticahile e criticato, il sistema del punteggio risulta ancora il più chiaro ed il più onesto per la misura degli uomini, perchè precisa le idee cd ha maggiore possibilità di limitare gli errori di apprezzamento che non le formule va.ghe e certo meno ioci.siye dei rapporti e dtgli aggettivi.Tanto più quando si tratta di valutazioni comparative come nel caso in esame. Non c'è dubbio infatti dbe la qualità degli ufficiali prescelti abbia migliorato dopo che fu adottato il punteggio per i giudizi di avanzamento : alla vigilia dell a recente guerra si aveva una massa di colonnelli veramente soddisfacente e assai migliore di guella che il generale Cadorna trovò quando nel 1914 si accinse a preparare l'esercito per la guerra : quei colonnelli, taluni divenuti generali, condussero molto bene le loro unità, pur così povere di mezzi e nelle pessime condizioni in cui la strategia n1.ussoliniana le aveva poste, e se nel settembre '43 il Paese provò delle delusioni sul rendimento dii m olti comandanti, ciò derivò non da un errato sistema di valutazione, bcnsl dall'inflazionismo dei gradi e dall'aver sperperato i buoni elementi pc,· effetto di quella pazzesca strategia . Per contro, l'avere abolito il punteggio e le relative rigorose classifid11;: alla Scuola ,di guerra, per una di quelle contraddizioni purtroppo frequenti ,11el regime dell'epoca, contribuì :11 decadin1ento degli stati maggiori cui 9ra si cerca faticosamente di porre riparo. i


Ri11ist4 Mili tare

Il sistema del punteggio non è gradito ai meno bene classificati: dalla categoria di questi scontenti sono venute le critiche ed alle critiche hamw talora ceduto i ministri o sottosegret:1ri che fossero. Ma questa fu pura demagogia, che speriamo venga repulsa da u111a sana democrazia, af.finchè le comode pretese della classe dei modesti o degli infingardi non prevalgano snll'intere~c dell'istituzione e l'esercito non venga privato d!ella potente moJla della e!mulazione, mediante la quale si affinano tutte· .le espressioni delle 1.,1mane attività, da, quelle &ella produzione a quelle delle libere professioni a quelle della politica. Il sistema di avanzamento proplhgnato nel citato articolo sottopone dunque gli ufficiali dhe si presentano alla promozione ad un yaglio di concorso, in seguito al quale il blocco di essi viene ripartito in tre grnppi, assegnando al primo un definitivo vantaggio massimo di carriera, al secondo un vantaggio minore ma pur sempre sensiibile, al terzo nessun vantaggio: i non idonei vengono eliminati. La ripartizione in gruppi corregge gli inevitabili possibili errori che la classifica mediante punteggio comporta. A sua volta iJ punteggio serve per addivenire alla equa ripartizione in gruppi . Il metodo di punteggio che qui si propone è un perfezionamento <lii quello in vigore sotto varie forme nell'attuale legge di avanzamento, introducendovi altri elementi che oggi sono valorizzati per altr:e vie: tale i l titolo d:i scuola di guerra od i meriti eccezionali. Con l'adcyz.ione del perfezionamento che si espone, avviene che tutti gli ufficiali ,d i un certo blocco di anzianjtà si presentano alla stessa prova d'ella va!,utazionc, ognuno col suo fardello di me. riti e tutti: vengono pesati alla stessa bilancia dopochè; adi ogni merito è stato attribuito il rispettivo peso parziale. Potrà accadere che un ufficiale sovraccarico di allori culturali e di benemerenze scolastiche possieda scarso corredo di autorevolezza o di carattere e che altro ufficiale meno profondo ·di studi prevalga su <lii. lui per maggior peso di attitudine a comandare o di robustezza fisica. Le valutazioni acquistano iu completezza ed in unicità. Esse dovrebbero essere affidate a commissioni di due gm,d'i : per i gradi da capitano in su le commissioni di 2 ° grado dovrebbero essere ,centrali. La difficoltà di attuazione consiste nel proporzionare i valorj delle singole q ualità espressi in punti alla loro realistica importanza agli effetti del rendimento dell'ufficiale, cosl come nella classifica di una gara ippica si. proporziona il valore di ogni errore commesso dal cavaliere alla minore o maggiore facilità di commettere quell'errore. Vediamo come si può fare per creare una unità di misura del valore di un ufficiale che assommi in sè le svariate quralità che a<li esso si richiedono. Ccnsigliamo chi dovesse ::iccingmi afl'arduo compito in sede esecutiva di ridbiedere qualche buon consiglio a quegli esperti delle misure &l lavoro che organizz..ano in modo scientifico i si~temi di produzione onde trarre il massimo utile dagli sforiz.i ,db lavoratori.


Valutazione degli ufftèùiti ai fim dell'avanzamento

79 1

A quattro possono ridur'Si le ragioni fondamentali di rendimento d~ un ufficiale, e pertanto a q,u~ttro gli aspetti sotto cui valutarlo : - attitudine fisica; - qualità complessìve quali risultano d:1Il'insieme delle note persenali; - titoli di cultura o ,dj benemerenze personalj acquisite; - prove di capacità professionali. Si può dire che i quattro aspetti hanno la stessa relativa importan;z;a nel delin.eare la figura di un ufficiale; in altri termini l'ufficiale teorico perfetto •dovrebbe possedere in pari misura, che ragguaglieremo a roo, le quattro anzidette ragioni di rendimento. Per conseguenza l'ufficiale perfetto avrebbe valore quattrocento.

~

ATTITUDINE FISICA. Riconosciamo francamente che nella cernita degli ufficiali presso di noi non si è data la ,dlovuta importania a questa dote bhsilare, senza della quale le doti più eccelse di mente e di cuore possono pe.rdere ogni utilità. Il capo di uomini destinati a vivere od a faticare nei terreni più vasti e più vari, tra le intemperie, in condizioni disagiate, ha dia essere un esempio nella resistenza a nel superare gli ostacoli: il che non può accadere ove la salute non lo assista . Occorre che la valutazione sanitaria abbia voce in capitolo nel gu,udizio di avanzamento e che il collegio medico giudicante non ced:i a sentimentalismi: l'esercito non è una casa di cura e l'idoneità incondizionata ,al servizio ha nella Jingua italiana un suo significato ben preciso. Sllll modo come ripartire i cento punti tra i vari ingredienti dhe contribuiscono all'attitudine fisica diranno la parola <lHmitiva le autorità sanitarie e sarà opportuno che esse chied::ino suggerimento agli specialisti psico-fisiologici della aeronautica, la quale ha approfondito il problema meglio delJ'eser:cito. Comunque, una ripartizione approssimativa potrebbe essere la seguente: .sanità degli organi, robustezza, prestanza, agilità, equilibrio nervoso, arditezza, acutezza dei sensi, ognuno dei quali attributi ha presso a poco il. valore intrinseco ,dfi ognuno dei rimanenti, salvo a conferire un maggior coefficiente di importanza all'equilibrio nervoso, tanto necessario sul campo dli battaglia, ed uno alquanto minore alla aoutezza dei sensi a motivo dei corrtttivi ché vi si possono applicare. Ne consegu1rcbbe la seguente ripartizione di punti : 20 all'equilibrio n ervoso, ro alla acutezza dei sensi e r4 ad ognuno dei rimanenti attributi. Totale roo, da attribuirsi all'ufficiale perfetto. Poichè la perfezione non è umana, ogni ufficiale avrà in ogni settore quei tanti ventesimi o decimi o quattordicesjmi che, a giud izio della commissione competente, corrjspon<lteranno al suo modo di essere.


79 2

Rivista Milita1·,e

Le commissioni giudicatrjci dell 'avanzamento ric.evera11110 già confezionato jl punto di attitudine fisica dei giudic'andi e lo introdurranno nella somma del punto complessivo il cui l:imjte è 400. QuALrrÀ RISULTANT.l DALLE NOTE PERSONALI. E' necessario anzitutto dare maggjore serietà alle note caratteristiche ed evitare l'inflazione degli ottimi e degli encomi che oggi disorienta la mente dei grudici. Il che si può ottenere, a parere nostro, con tre principali provyedjmcnti: 1° - valorizzare gli ingiustamente deprezzati buoni con 3, con 2 ed anclhe con 1; 2 ° - ritornare alla compi!azioue còlJegiale ddle note; 3° - limitare, sia pure con tutta l'indispensabile elasticità, la quantità <l:i classificati nei vari gradi in guisa da farla corrispondere alla suddivisione naturale di qualsiasi collettività un1ana, in un ro% (circa) 'Cl!i ottimi, un 25 % di buoni con 3, 40% di buoni con 2, ed il restante dei restanti gradi. La scala dei valori risulterebbe così assicurata dalla scala dei Jibretti personali . Il valore 100 dell'ufficiale perfetto potrebbe allora essere ripartjto tra i seguenti attributi, concorrenti alla valutazione della parte spirituale dell'indivi<luo: classifiche riportate, ferite e ricompense, intelligenza, carattere, attitudine a comandare, punizioni. Dei 100 punti 30 dedicheremmo alle classifiche riportate : peso r ilevante, gi,ustifìcato dal fatto che Je c!assifich~ rappresentano la sintesi delle note. Si potrebbe stucliare una scala come la seguente: - il subalterno che ha tutti ottimi è valutato per IO; - il subalterno che ha ottimi e buoni con 3 c9n prevalenza di ottimi per 9; - il subalterno che fha ottimi e buoni con 3 con prevalenza di buoni ~ con 3 per 8; e così v.ia fino ad una valutazione di zero per chi avesse soltanto ripor:tato buoni con r e meno. La frequenza di encom1 comporterebbe l'aggiunta di un punto. Per gli ufficiali dal grado di capitano in su i valori verrebbero raddoppi::iti, in ragione dell'età raggiunta, che è garanzia cli maggiore stabilità nelle quali~à dell'uomo. Resterebbero a disposizione dei giudici 8 punti da attribu;re, a loro discrezione, parzialmente o totalmente ai giudicati a scconè:, dell'idea personale da essi formatasi dalia figura espressa dalle note : elasticità di valutazione che in materia così elastica non deve mancare. Le ferite e le ricompense devono pesare nella valutazione, ma non trop.. po, anzitutto perchè i distintivi cli ferita e [e meda,glie ccstjtuòscono già un premio che dovrebbe escludere altri premi (purtroppo è invalsa l'abitu&ne di errato sentimentalismo ·d~ accumt1lare le proposte di ricompense di medaglia e dj promozione per una stessa azione di valore); in secondo luogo per-

'

f

r

,.,

I

,.


Volmazio11·c degli u.fficiali ai fi11i dell'atJ'(l1lZ<l'mento

chè il coraggio personale o la felìce non vanno confusi con le capacità Sen1bra raziohale una scala come promozione per merito di guerra, capacità professionale :

793

eventualità che lha permesso di esprimerlo professionali regolatrici dell'avanzamento. la seguente, dove è molto valorizzata la in quanto essa incide sensibilmente sulla

encomio croce di guerra al valore medaglia dii bronzo medaglia d'argento m edaglia d'oro promoz. merito guerra (a seconda dei gradi e dd le circostanze) da 5 ogni grado dell'Ordine Militare d1 Savoia

0,25 I

r 2

3 a Io 2

Il totale punteggio agli effetti ferite e ricompense dovrebbe essere 30, cifra alla quale pochi si avvicineranno, m a hl cui elevatezza è necessaria perchè _possa contenere anche i casi più fortunati. Dei tre attributi dell'intelligenza, carattere ed attitudine a comandare, la massima importanza al carattere con punti massimi t8, successivamente alla àttitudine a comandare che è arte e come tale dote innata, con 12, ed infine l'intelligenza, di cui c'è abbondanza sul mercato itali~no, con 10. L 'intelligenza dovrebbe essere valutata essenzialmente sotto l'aspetto della fantasia creatrice in contrapposto con la tendenza dei n05tri quadri a troppo rispettare in tattica la norma regolamentare e ad attendere gli ordini: anche per abi!itare i quadri, in materia di tattica, a spingere lo sgnar·do piuttosto verso l'avveni:-e che Yerso il passato. L 'azione di comando valutata sotto gli aspetti delle qualità personali del _prestigio, del fascino, deUa simpatia, della facoltà di persuadere, .dell'equilibrio tra rigore ed umanità. Il carattere sotto gli aspetti positivi ,d'ella encr1gia, del coraggio e della padronanza delle opinioni, della prontezza e fermezza delle decisioni, dell'attitudine a reg1.gersi sulle proprie gambe, della .sicurezza di sè, e negativi deU'ambiziooe nociva, dell'anivismo, della pres,u nzione, dell'ampo llosità. Per ultimo le punizioni, dhe in avvenire dovrebbero permanere sui libretti personali in quanto la loro ripetizione e la loro natura sono indici preziosi di giudli.zio, db:vrebbero essere puinteggiate negativamente con una scala di valori dotata di molta elasticità. Valore zero agli arresti distribuiti ai subalterni _per le ragazzate della loro età, valori grossi peri punizioni che denotino mancanza di franchezza, di .lealtà, di intimo senso della disciplina, valori crescenti con i gracili, e, naturalmente, con l 'entità dlelle puniziont.


Rivista 1\llilitare

794

Il totale negativo, che valorizzerebbe la figura del reprobo teorico, dovrebbe raggmngere la cifra ,dii 40 o 50 che porterebbe un peso rispettabile sul valore totale 400 del giusto teorico. Nell'attuale ordinamento di attività professionali e culturali i titoli cu,i un ufficiale può aspirare sono : - partecipazioni a campagne; - scuola di guerra; - corso di alti studi, ripresa di quell'Istituto di guerra marittima d'altri tempi, tanto benefico e tanto boicottato, cui spetterebbe di diritto il nome ,d i vera « scuola di guerra >> ,che facciamo fervidi voti venga istituito negli ordinamenti futuri delle forze annate italiane; - corsi tecnici militar.i; - conoscenza lingue estere; - servizio di S. M., valorizzato nelle mansioni direttive di capo di S. M. o capi uffici; - insegnamento; - particolari lavori compiuti (invenzioni e brevetti, pubblic:nioni, ecc.); - mer-iti eccezionali. Si tratta, sul totale di 100, di valorizzare in giusta misura questi vari titoli. La partecipazione a campagne, scopo d'ella vita militare, deve avere una preminenza per chi ha avuto la fortcna o la buona volontà di ottenerla. Sembra ,dunque di non poterle attrib1ùrc meno di un massimo di 10 punti. La scuola di guerra non va nè sopravalutata, come è avvenuto sotto il passato r egime, nè sottovalutata., come tendono a fare molti dhe non hanno ayuto votontà o capacità di frequentarla. Nel passato essa ha rappresentato quasi l'unica strada ammessa all'onore del vantaggio di carriera e faceva concorrenza ad altri corsi tecnici, pur non meno indispensabili alla compagine dell'esercito, sottmendone gli elementi idonei a frequentarli. Pericoli da evitare nel computo di valorizzazione relativa. E pertanto un uguale valore massimo di 25 ad ognuno dei corsi di scuola dj guerra o tecnici, beninteso graduati nelle singole assegnazioni a seconda deJl',esito riportato : scala non difficile da stabilu!Si, data la scrupolosità e I a serietà con le quali gli ufficiali di simili corsi vengono classificati nelle scuo!e stesse con puJ1to di merito complessjvo finale. In aggiu111ta ai precedenti, non meno di un massimo di altri ro punti. per i frequentatori del corso di aJti stud i, per l'elevato contributo che esso porta alla formazione mentale dei maggiori esponenti della scala gerarchica e per la selezione accmata ohe dovrà essere fatta dii quei frequentatorii. TITOLI. -


..

Valutazione degli ufficiali ai fini dell'avanzcemento

795

La conoscenza delle lingue si è dimostrata della massjma importanza nella guerra odierna, sempre mondiale. L'unico modo veramente redditizio per imparare le lingue è di studiarsele dia sè, con l'ausilio, se la fortuna assiste, di genitori avveduti. Simile sforzo individ,uale va incoraggiato, valorizzandolo col massimo <li IO punti nella scala che cerchiamo di costrufrc e graduandone il punto in ragione delle lingue conosciute e del livello di conoscenza (<l'a accertare : non credere sulla parola). Al servizio di S. M., in aggiunta al punto per corsi., si può attribuire il valore massimo di 25, con maggior riguardo ai compiti direttivi, e. proporzionando il punto al rendfimcnto. Ma noi vorremmo dare un valore estensivo al termine servizio di S. M., poichè non vediamo quali minori meriti abbia un buon capo ufficio di comando d'artiglieria o del genio di grandi unità rispetto al capo di S. M. <l~ una unità dipendente o <l!i una intendenza. Gli ufficiali di stato maggiore sono essenzialmente organizzatori ed impresari: ma non occorre minore capacità organizzativa a trattare l'impresa artiglieria o l'impresa trasporti che a trattare l'impresa corpo d'armata. Oggi la guerra è fatta <l~ tecnica, e bisogna valorizzare la tecnica. Per gli intenti dhe ci siamo proposti con h presente trattnione, dare valore estensivo signific~ pareggiare tutte queste benemerite categorie di impresari nella va!utazione delle loro qualità intellettuali. Da zero a IO potrebbero essere i punti per il titolo dell 'insegnamento, e, per couto nostm, noi .valorizzeremmo volentieri cli più gli insegnanti tecnici degli insegnantj filosofici. R iteniamo che l'insegnamento della tattica - di natura senza dubbio filosofi.ca - non debba essere una riserva <ldle scuole, ma una diffusjone nell'esercito : tutti i colonnelli dovrebbero essere insegnanti di tattica titolari e tutti gli ufficiali superiori insegnanti aggiunti. Allo stesso livello collocheremmo i particolari lavori utili al servizio dhe un ufficiale è stato chiamato a compiere o ha compiuto di propria iniziativa. E per ultimo i meriti eccezionali. Le promozioni per meriti eccei;ionali sono le più pericolose in un paese come l'Italia dove tutti si reputano eccezionali e doye' i sUJperiori hanno la tendenza - d'altra parte iodioe di generosità ,d 'animo - di ripagare i collaboratori col facile riconoscimento cP~lla eccezionalità. Così stando le cose, occorre che il legislatore ponga freni efficaci alla generosità dei concittadini. Il merito eccezionale diventi Lm titolo in concorrenza con gli altri e sia pesato da commissioni dotate di onesto senso di relatività. Riconosciuta l'essenza del merito eccezionale, si attribuiscano a tale riconoscimento tutti i I'OO punti disponibiJi; si otterrà cos1 che questa eccezione balzi certamente in testa al gruppo dii coloro che meritano di ottenere il massimo vantaggio di avanzamento nello scalino che tutti son chiamati a superar.e, e, se saprà mantenere l'eccezionalità, otterrà il vantaggio pure nei successivi scalini,


Rivista Militare

superando di parecdùe lunghezze i collegtlli, ma sempre in gara con loro : anche perchè di padri eterni assoluti ce n'è iuno solo. E così l'assolutismo resterebbe corretto. Scuole di guerra, serv1z10 di S. M., mer~ti eccezionali, ottime cose e meriti da tenere nel massimo conto. Ma rriessi a paragone degli altri meriti . Tutti si presentano al varco col loro fardello: i titoli ora detti danno molta consistenza al fard'ello, ma tutti i fardelli sono posti suùla stessa bilancia. La relatività della misura si tmdlunà anche in umiltà dello spirito. EsPERlMENTO PROFESSIONALE l)I CONCORSO. - Secondo il sistema di avanzamento descritto nell'articolo da cui le presenti note trnggono spunto, gli esperimenti professionali sotto forma di esam i cessano col gra.do dj tenente colonnello. Poichè il gran salto viene fatto con la promozione a colonnello e chi non ha saputo accumulare meriti lungo la carriera è destinato ad incappare nei limiti di età, è indispensabjle che la misura ·dleUe capacità sia avvenuta prima di quel salto. Dopo il grado di tenente colonnello non vi sono più esamj : ma la vita è tutta un esame per ogni specie di pr ofessiorusti, compresi i professionisti della guerra, e, all'atto delle prommioui, i gradi <la tenente colonnello in su saranno egualmente sottoposti a vagli di concorso, .in base ai quali gli eletti ai primi posti avanzeranno, salvo ad essere valutati per 300 invece che per 400, mancando i 100 punti della prova professionale, o meglio, essendo questa assorbita dalle note caratteristiche. I corsi valutativi e gli esami da capitano a IUaggiore e da tenente colonnello a colonnello hanno rappresentato forse il provvedimento organico più saggio preso fra le due guerre, verso il 1925_, se non erriamo. Perciò nel 1933 .si affrettarono ad abolirlo. Gli esaminatori si avvicinavano alla ventina, gli esaminandi veniyano rimbalzati da una commissione all'altra e rigirati db tutti ì lati : i giudizi dell'ampio collegio giudicante espressi a voto segreto, dopo discussione. Anche questo collegio avrà commesso i suoi umant errori, ma era voce generale e.be le commissioni non fossero feroci e dhc i riprovati meritassero 1a loro sorte. Il sistema, dimostratosi serio ed imparziale, dovrebbe essere mantenuto, salvo a perfezionarlo in un maggiore =tpprofoodimcnto del le conoscenze tecniche sulle anni e ~~ tiro, troppo scarsamente col6vate nei nostri quadri, e a concentrare ili più il vaglio dell'ind1ividuo nello sviluppo del corso valutativo anzichè nella solenne prova finale, prestantesi ai tranelli e alle sorprese : meglio giudicare l'uomo nella serenità della vita usuale che offrç la poss.ibilità di accertamenti e di riprese, anzichè nell'orgasmo ili un esame improntato alle ineluttabilità del rislllltato. Da un vaglio cosiffatto potrà conseguire un punto sintetico da 1 a roo che misurerà la capacità professionale dell' ufficiale e dhe - come già il punto 1

\


Valr.ttazio11i: degli ufficiali

!lÌ

fini dell'avanzamento

797

di attitudine fisica - le commissioni di ayanzamento riceveranno senza discutere e introdurranno nella loro somma. In tempi in cui i lavoratori vengono classificati su schede che li seguono nella v.ita, dove· sono registrate le capacità e le specializzazioni, le permanenze e i cambiamenti, i benserviti e le benemerenze, non par fuori di luogo adeguare i metodi d:i giudizio degli ufficiali alla logica di principr in altri campi accolti. Vantaggio del sistema è di rend!cre difficili i favoritismi e le farne usurpate dai primi della classe che, per definizione, restano primi per tutta la vita, salvo poi a fallire all'esame della guerra. Va d:i sè che il giudizio della com.missione di secondo gra·do dovrebbe essere inappellabile., come era un tempo, senza facoltà al ministro della decisione definitiva, che fu pretesa dei ministri dittatori, col doppio vantaggio di tutelare maggiormente l'jmparzialità e di permettere al ministro di riversare sulle spai.le delle commissioni le recriminazioni dei condannati.



I

~

1947 CONTRIBUTO DELL'ESERCITO ITALIANO ALLA GUERRA DELLE NAZIONI UNITE Gen. di C. A . P.aolo Berardi

Per intendere il contributo apportato dal.l' Italia alla guerra delle N azioni Unite contro i Tedeschi, bisogna per prima cosa rendersi conto delle condizioni tnilitari in cui l'Ita-lia venne a trovarsj dopo l'armistlzio ddl'8 settembre. 1943. ' Sotto il punto di vista militare, l'errore capitale di Mussolini fu quello della rana che si volle gonfiare fino a diventare un bue... Nel 1940 l'Italia usciva già esausta da una serié di imprese imposte dal Duce, costantemente contro il parere degli Stati Maggiori, p<er le quali la milizia aveva sucdhiato le scorte dell 'esercito. E' benstl vero che le guerrç <li Abissinia e di Spagna erano state vinte e che l'Albania era staita occupata, ma per esse i magazzini si eran o in gran parte svuotati, prezin5i roaterjali non erano più ritornati in patrja e le riserve Hi scorte si erano esaurite. Alla nu o:va grande guerra }l'esercito si presentav:1 dunque gravemente andicappa to . Oltre a ciò bisogna considerare. che b popolazione e le risorse deU'Ita)ja erano capaci di dare circa 5 0 divisioni: Mussolini ne volle più ài 100. L e 50 divisioni potevano permettere di fare la guerra contro un solo nemico in uno dei settori della frontiera terrestre : Mltssolini dichiarò la guerra alle più forti potenze ch_e erano in con.dizione di attaccarci per mare da tutte le parti, e. non contento dì ciò, andò ai cercare altri nemici al di là del mare nella penisola balcanica o, a mille dhilom:etri di distanza, in Russia. Ne conseguì che delle troppe divisioni che l'Italia a;veva messo insieme, 1'8 settembre solo una minima parte si trovava in Italia a rufendere il patrio suolo : e per sommo di sventura esse etano divisioni male armate perchè mancavano di carri corazzati potenti e di aviaz.ione, che sono il sangu.e degli eserciti moderni. Ciò nonostante 1'8 settembre l'Italia capì che non bastava aver cessato la guerrn accanto ai Tedeschi, ma che, per espiare il passato, bisognava intraprenderne una nuova accanto agli Anglo-americani, pur nelle. condizioni disperate in cui si trovava ed aippunto perchè si trovava in quelle disperate con'dfaioni, agigravate dal fatto che più dei 3/ 4 ·d'el territorio erano occupati dni Tedesdhi. L 'imp~tazione della guerra nella penisola italiana dal


74 2

Rill'ista MJitare

1943 al 1945 è spiegata dalla sua posizione nel Mediterraneo. 11 Mediterraneo

~ dominato dG quattro penisole, che sono la Turchia, la Grecià, L'Italia e la

Spagna. Ma, mentre Spagna, Turchja e - con il suo arç;ipelago - anche la Grecia hanno piuttooto funzione di chiusura del Medìterraneo, l'Italia ha funzione di ;padronanza; se si yolesse fare un paragone sportivo per la parte orientale del Mediterraneo, si potrebbe dire che la Turchia è il portiere, la Grecia la linea dei terzini e l'I talia la linen mediana., cui seguirebbe la linea delle grandi potenze interessate al libero giuoco nel Mediterraneo, Il possesso àella Turcrua e d'ella Grecia permette di chiu:dere l'ingresso nei Dardanelli, ma il possesso dell'Ita1\ia .permette di aggirare quell'jngresso e, alla lunga, di schiuderne i battenti a chi non gradisca di vederli sbarrati. L'Italia, inoltre, è il ponte che dall'Afric,l arriva al cuore dell'Europa. E difatti il generale Eisenhover, per garantirsi il possesso del Mediterraneo, prefenì, a malgrado di ogni <lifficoltà, impadrnnirsi dell'Italia prima della Grecia ed jvi aperse il secondo fronte. L'Italia può ,dunque paragonarsi ad un tubq, separato dal resto dell 'Europa dal muraglione delle Alpi. I Tedeschi capirono questo, e, per difenàere l'Italia, sbarrarono il tubo, nei due tr:itti dove esso si ristringe : prima alla linea di Cassino, eppoi alla lline.r Gotica. Se gli Anglo-americani fossero sbarcati in Sardegna e in Corsica invece . che in Sicilia, avrebbero avtc1to l'opportunità di tagliare il tubo anzichè 'doverlo risalire fatic~mnente è si sarebbero trovati in situazione strategica più vantaggiosa. P.run~ di esaminare come l'Italia abbia panecipato alla guerra di libe- . razione, conviene vedere quali fossero le forze disponihili entro le sue frontiere ali'8 settembre e quante di esse rimasero nel territorio liberato. Fino ;,1 tale da.ta l'esercito italiano aveva dato vita :1 oltre 100 divisioni: a prescindere da quelle distrutte e catturate nella guerra d'Africa e di Sicilia e dalle 30 destinate a ,difendere le coste, poco efficienti perchè formate. con gente anziana, male annate e sparpagliate lungo· il litorale, ne restavano circa 60 in condizioni di muovere e di combattere. Ma di esse 35 :presidiavano la )?rancia, la Dalmazia, il Montenegro, l'Albania, la Grecia e le isole dell'Egeo e 7 erano mal ridotte perchè reduci -dalla Russia, La madre patria dispr,neva dunque di s0le 18 divisioni, delle quali dopo 1'8 settembre soltanto 8 rimasero nell'Italia liberata, oltre a r4 divisioni costiere dcli.o scarso valore che abb1a010 detto. Di esse, 6 divisioni di fanteria e 6· costiere erano disl o· oote in Sardegna. Per quanto riguarda i magazzini e i depositi <li munizioni, essj erano .finiti nella quasi totalità in mano tedesca, ed. a noi erano rimasti qoelli della Sicilia e della Sardegna. Ma i primi, della Sicilia, furono destinati dal comando alleato a rifornire le trnppe di Tito in Balaanja, e, quanto ai secondi,

I1 I

't


Con.fl·ibu.ro dell'Esercito itt1lia110 nllti gucrrt1 delle Nazioni, Unite

- - - - -- -

7 43

non ci furono ccncesse navi per trasportare in continente i cannoni, gli autocarri e le munizioni della Sardegna . . A tutto ciò bisogna aggiungere i 100.000 sbandnti dhe da ogni parte affluivano in Puglia, laceri e affamati. J soldati ritenevano finita la guerra e anelavano a torn:ire alle loro case; molti disertavano; la poliz_ia era insufficiente a raccogl_iere i d_iscrtori, l'ambiente politico arroventato gettava il discredito sull'esercito e sui capi e rendeva diffi_eile i'l mantenimento della disciplina; viveri e vestiario scarseggiavano. Da questo stato di cose si salvava la Sardegna: per disgrazia lli Sardegna era separata dal territori o dove si c001batteva la guerra di liberazione da 300 tniglia di mare. Il Governo italiano e tutti gli uomini amanti della loro ?ttria erano ben decisi di parteòpare alla .guerra acc:rnto agH l lleati. Gli alleati non erano contrari in linea di principio e ci concessero 1a cobelligeranza, ma non si può dire che essi abbiano scelto b via migliore per utilizzare le risorse di uomini e di materiali che poteva offrire l'Itali:i. Il drarnrna italiano degli anni 1943-44 consiste tutto nel contrasto tra la volontà nostra di fare la guerra e la volontà alleata di non permettercelo nel modo più nobile e più redditizio per loro e per noi, Con l'aiuto alleato 10 divisioni da montagna avrebbero potuto essere pronte per la primavera del '44, iJ che avrebbe alrresì rialzato il morale degli Ita'liani, che aveva mille ragioni per essere depresso. D ieci divisioni avre·bbero signincato 100.000 combattenti, che sarebbero stati preziosi tanto sulla linea di Cassino quanto sulla Linea Gotica, tanto più che Americani ed Inglesi scarseggiavano di truripa eia rnont:igna. Invece, fino all'agosto '44, c1 fu concesso di partecipare alla guerra soltanto con un p~ccolo eorpo di 14.000 uomin i male armati e m~1le cquipaggi:iti e si deve all 'indefessa testardaggine \ degli uomini preposti a!J'esercito italiano se tale cifra fu elevata a 22.000. Le prove di valore che gucsti diedero e l' insufficienza delle loro forze indussero gli alleati all:.1 fine del 1944 ad armare 60.000 lt:tliani in 6 Gruppi di combattimento. L e belle divisioni italiane ddl 'autunno del 1943 furono invece intaccate, romomatc e m ortificate per costituire battaglioni di Lavoratori e divisioni ausiliarie dhe seguivano le armate alleate per i servizi di queste: servizi per altro di prima linea~ sotto le cannonate dei Tedesch~. Non potendo fare Idi più, l' Italia :iccettò anche le mortificazioni, a ttraverso le quali seppe riscuotere il plauso e gli elogi dei cotnMdi americani ed inglesi. In quelle condizioni, nel l'autunn o 1943, per prima cosa cccorreva dare una testa all'esercito italiano, poichè il vecchio comando era esautorato nei suoi uomini, anche se a qur.sti uomini spettava i! merito di aver rovesciato il fascismo e dì avere bene ~ male - concluso l'armistizio. Inglesi ed Americani avev:mo avuto m odo di apprezzare la capacità e la lealtà di tre capi it:1foini, comandanti della 1• armata in Tuni~i:1 contro di lbro : il mare-


744

Rivista Afilitarc

~iallo Messe e i generali Berardi ed Orlando. Essi erano prigionieri a Londra. Con gesto di perfetta cavalleria rojlitare, il Governo inglese li offerse al maresciallo Ba-doglio per la ricostruzione delle (orze italiane e 1'8 novembre 1943 li sharcava a Brindisi dopo di averl i liberati -dalla prigiorua. Essi si misei c :~l lavoro noncuranti ,dell'opera denigratoria che altri Italiani facevano contro di loro, contro i cap.i,, contro l 'esercito, per ostacolare il raggiungimento degli scop~, che - contraddiZJione dell'umana natura - tutti i partiti volevano, e in particolar modo i partiti antifascisti ed antigovernativi. Nessun esercito del mondo si trovò mai nella condizione disperata dell'esercito italiano dopo 1'8 settembre, col nemico in casa, frammischiato ai rt:ggimenti italiani, ben coscio della via da seguire, ben deciso a seguirla contro truppe ignare della situazione, prive di ordini, impreparate a considerare nemico quello che fino allora era stato alleato. La fedeltà al Governo e l'odio al Tedesco furono provate dai combattimenti valorosamente sostenuti da reparti isolati in Puglia, in Sardegna, in Corsica, in M ontenegro, in Albania, in Grecia, a Cefolonia, a Creta, a Rodi, a Samo e altrove in Italia. A Cefalonia, dqpo una resistenza di quindièi giorni, rim.1sti privi di rnunizion i e abbandonati, 12.000 ltaljan i 1delb djvisione « Acqui » furono sopraffatti eppoi trucidati dai Tedeschi col loro generale Gandin io testa. In Montencgro0 due divisioni, la « Venezia >> e la « Taurinense » agli ordini del generale Oxifo, si diedero alla montagna e, trasfonnaresi io divisione << Garibaldi », ccrobattercno tutta la guerra con l'esercito di Tito. In Albania la divisione « Firenze », agli ordini del generale Azzi , che ;,j didhjarò fedele al suo Re, si trasformava in truppe della montagna che rcsistwerc sino alla sconfitta dei Tedeschi. In Grecia il generale Infante, comandante della divisione « Pinerolo », concluse il primo patto di belligeranza con gli Inglesi: travolta dalla guerra civile greca, la divisione, ddotta a brani, si dette anch'essa alla montagna in l'otta partigiana. A R oma .stessa~ assali'ta da due forti djvisioni t~desche corazzate e minacciata d1 bQ0,1bardamento aereo, si ebbero atti di resistenza e di · valore. Ne.Ifa circostnnza l'errore consistette nell'aver preteso di difen'd'ere una città aperta: se le sei divisioni sacrificate alla difesa di R oma fossero per tempo state riunite tra lle montagne deU'Abruzz.o, esse avrebbero potuto costituire un valido aiuto alle forze anglo-americane sbarcate a Salerno e in Calabria e avrebbero per lo meno ilU'pedito ai Tedeschi di fissarsi sulla linea di Cassino. Roma sarebbe stata liberata sei mesi prima. Le accennate azioni sporadiche syolte da r:eparti isolati nella imminenza dell'annistizio, e soprattutto le operazioni del XXX C. <l'A. in Corsica, e delle forze della Sardegna, potevano unicamente ed . avrebbero dovuto essere un intlicc per gli alleati delllo spirito di ubbidienza :lell'esercito

1/

.

I.

I


Conh·ibuto del/'Eseràto italiuno t1lla guerra delle Nazioni, Unite

7 45

italiano agli ordini del suo Governo legittimo. Al contrario il so.spetto avvelt'nÒ le relazicni tra alleati e Italiani, e il concorse di questi ultimi alla guerra regolare fu limitato e quasi a malincuore concesso.

\

)i

,.

• •- •

Linea t:I/Casr/1'1()

~ Q(iM.r111a a"e/ tiMeral, C/ark prrla CO/lf/tlÙla o', Roma maggio IP#,

• ·- • -

;#fart:1t> dM.re,pv1mr1A> o'e/ Cor,Po l/a/1ano di. l161'rtUl()/II' 5'IV.flRO-apsM /.9# .

-

L1n11a Oo/1'(:a ?//aie era .ria/a concl',o/ln eia,· ledesc/11 nel /9~

• • • •••

Llntur dal/a '1t1Q/i' 1na10' /'r,//,n.r/va //ne,/;,

murzq /9,fS.

p

Cartina n.

"°

1'0

1.

Abbiamo detto che l'Italia è un ponte lanciato nel cen tro del Mediterraneo. Ma si tratta di un ponte irte cii ostaceli, pc1chè la catena appenninica chq pcrcorr~ tutto lo stivale distacca contrafforti in ogni direzione, spesso fino ;_,) mare, e lascia spazio per poche ristrette pianure idonee all'impiego di brghe masse corazzate. Ona grave difficoltà fu questa: che gli alleati si


Rivi.sta Militare

presentarono ad affrontare una guerra di montagna con n·uppe che erano state preparate per la iatta nei deserti africani. P erciò la guerra in Italia si risolse in un lento risalire lungo il corridoio montano con le forze meno adatte dhe si potessero immaginare. In. complesso le operazìoni coOJ.presero tre lunghi sbal~i e due lunghe soste. Il primo sbalzo occupò i mesi di settembre, ottobre e novembre 1943 e portò Je forze alleate, sbarcate a Salerno, in Calabria e in Puglia alle lince dei fiumi Gar.igliano e Sangro, riunite dal poderoso massiccio montagnoso della Meta che si appoggia all'Abruzzo, il cui caposaldo tenninale verso sud è Cassino. A questa prima avanzata gli Italiani non ebbero rood'o di p<lrteciparc se non con l'insurrezione di Napoli degli ultimi giorni di settembre. La sosta sulla linea di Cassino durò sei mesi, d:lll novembre .,43 al maggio '44, durante i quali avvennero prima ~ s erie di operazioni tendenti a m.igliorarè le posjzioni di partenza iPer lo srnr<hnamento delle difese tedesche, e poi, nel gennaio, un tentativo di sfondamento a Cassino accompagnato daJlo sbarw ad1Anzio. Se il tentativo non riuscì, ~sso rappresentò pur sempre u na buona esper.Ìenza per questo nuovo gener,e di gqerra e la mantenuta testa di sbarco di Anzio ebbe poi parte notevole nella ootta,g lia ch e condusse. successivamente all a liberazione di Roma. AU a ort detta fase di operazioni concorsero anche forze ttaliane e pre · cisai.nente 1-!n raggruppamento che inizialmente fu m o11to esiguo (circa 5.000 uomini, fo'rtc di quattro battaglioni e quattro g;nuppi di artiglieria), rutto costituito con mezzi i taliani salvo una pàrte de.i trasporti concessa dagli Alleati . Questo raggruppamento, durante l' inverno, aumentò di consistenza e, sempre armato ed equipaggiato con soli mezzj· ita lian i, raggiunse nel febbraio la forza di 14 .000 uomini in ,nove battagl'ioni e cinque gruppi di artiglieria, prendendo il n ome augurale- di Corpo i tal iano di liberaizione agli ordini dt:I generale Utili; nel maggio si accrebbe a 22.000 uomini, assorbendo altresì_ i battaglicni della divisione para~adutisti « Nembo ». Non era ancoli' questo il concorso cui gli Italiani aspfravano e le operazioni alle quali il Corpo prese parte ebbero soprattutto lo scopo m orale di ·d:irnostrare agli a1· leati la buona volontà e !a capacità degli Italiani <l'i essere dei vaJidi cobell igeranti . Tali operazioni si r iassumono .in due nomi : M. Lungo e M. Marrone, Per 1i'azio~e di M. Lungo il raggmpparnento motorizz~lto D aipino fu po.sto a Ila di pendenza del II -e d ' A. della 53 annata americana Clark. Gli fu affidat-o il compito di conquistare il M. Lungo, uno degli ostacoli che si frapponevano alla sistemazione della linea degli Americani a portata di attacco dal caposaldo di Cassino. L'attacco di monte Lungo fu ripetuto due ,...oh e : l'8 e il 16 dicembre 1943. La prima volta il raggruppamento occupò la posiizione di slancic, ma~ rimasto isolato ed esposto sui fianchi, dovette

\


Contrih~tto dell'Esercito it~lùmo alla gMerra delle Nazioni V 11ir-e

747

retrocedere. Fu triste giomaJta perchè scosse molte speranze : ma, a tutel::i dell'onore del pi:ccolo gruppo italiano, il generale W olker, comandante americano, volle che esso ripetesse l'azione con l!llgliore appoggio

\.

ALPINI DEL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE 31 MARZO 1944

1° RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO ITALIANO

-

o

Linea di Cassino nel marzo 1\l44 Linea raggiunta dal CIL.il 29maggio 1944 Cartina n

f

\O

i5

F

~Okm.

2.

ddlc forze laterali. Così il r6 dello stesso mese M. Lungo veniva rioccupato in modo stabile. I due c0Lnlx1ttim:enti avevano causato 320 perdite.agli Italiani R iordinato e rinforzato da alpini del battaglione cc P~emonte ')) , il Corpo italiano di liberazione, agl i ord ini del generale Utili', ai primi dì febbraio

1


1?111ist,1 Milimre

<;el '44, rientrava in linea più a nord, contro il massiccio montano abruzzese delle Mainarde, inquadrato nel Corpo di spedizione francese (v. carti:-ia n. 2). 1J 31 marzo iJ battaglione <t P iemonte » con<.1uist.na di sorpresa il M. Marrone, che, se occupato dai Tedeschi, avr<.bbe costimito un pericoloso osservatorio per le nostre retro, te, resistendo bravamente ai successivi contrattacchi tedeschl, e destando l'ammirazione dei comandi alfeati per )'ab1lità dimostrata in guerra di ospra montagna. Così ci fosse stato concesso di presentare alla prova un maggior numero di truppe alpine per un tipo di guerra nella quak siamo maestri ! Fu dopo la conquista di M. Marrone che il raggruppamento assunse la denominazione di Corpo italiano di libera.z ione: passò allbra alle dipendenze ddl '8· armata inglese comandata dal generale Lecse. La conquista di M. Marrone non solo privava i Tedeschi di un prezioso osservatorio, ma apriva la strada al possesso del massiccio della Meta, pt· h,stro di congiunzione dell'alta valle de11 G:1rigliano con l'alta valle del Sangro, possesso indispensabile per consentire che la 5• am1.'lta americana a sinistra e la 8" armata inglese a destra potessero progredire oltre la linea segnata da quei due fiumi. Siamo giunti cos1 a ,parlare del secondo balzo di 300 km., che, in seguito allo sfondamento della linea di Cassmo, portava gli Alleati o1itre Roma all'attacco della linea Gotica. Alila data dell' 1 r maggio 1944, prima cioè dell'inizio della grande bartaglia di Roma, la 5• armata americana era schierata lungo il Garigliano tra 11 mar Tirreno e il fiume Liri a sud cli Cassino (v. cartina li. 1): abbiamo gi'à detto che fin dal gennaio essa aveva costiruito la testa di sbarco di Anzio, prossima ~1 Roma: in totale la 5• armata clisponeva di una d<YLzina di divisioni americane, inglesi e francesi. Allla sua destra 1'8' armata britannica g iungeva lungo il Sangro fino al mar Adriatico con circa 7 divisionj, tra le quali il Corpo d'am,ata polacco e il Corpo ital'iano di liberazione, schierato S'l!JJe Mainarde,, cane abbiamo visto. Di fronte stava schierata la 10• armata germanica con 6 divisioni, mentre altre 13 divìsioni tedesche erano d~sponiibili nel Lazio dii fronte ad Anzio (14• armata) e nell'Ital ia settentrionale. Il merito dello scardinamento della linea di Cassino spetta principalmentè alla geniale manovra i,deata dal generale Clark, che seppe infrangere le potenti linee difensive tedesche di Minturno e dei monti Aurunci e congiungere la 5• ammta americana con la testa di sbarco di Anzio, portando l'attacco suUe Jjnee di rifomime.nto tedesche verso Valmontone. Mentre Parmara american:1 svolgeva dal r2 al 26 maggio fa sua avanzata ~1 Terracina, anche l'armata inglese riusciva mercè l'azione del C . d'A. polacco - ad aggirare il capos:ildo dj Cassino e ad aprirsi il varco verso


Contributo dell'Esercito irtiliano alla guerra delle Naz-io11i Unùe

7 49

la via Casilina pure aò:ducente a Roma, mentre più a nord proseguiva da parte del Corpo italiano di liberazione la conquist.t de] massiccio della Meta, che apriva .minactciose v..ie di penetrazione da una parte suHa medesi~a strada Casilin"1 somm,mdosi alle Ybioni dei Polacchi,. e dall'altra verso l'alto Sangro, facilitando così l'avanzata di tutta la destra de!Jla 8"' armata britannica. Io quel momento - il 30 maggio - il Corpo italiano cli liberazione veniva tolto dal settore centrale e, col! Corpo polacco, veniva trasportato nel settore adriatico per prendere parte a quell'insegujmeno dei Tedeschi. dhe si protrasse ,per oltre 300 km~, dai primi .dti giugno sino alla fine di ngosto, e che portò le armate alleate a contatto con la l1inea Gotica. L'avanzata de1l'8' armata inglese lungo il versante adriatico dell'Ap-: pennine avveniva contemporaneamente all!a avanzata della 5• armata amencana lungo il versante tirrenico e andava acquistando sempre maggiore irhportanza a mano a mano che si procedeva verso il nord, perchè men tre· da prind pio aveva preminenza l'azione tirrenica implicante la conquista di Roma, una volta superata Roma, le cose si invertivano: la 5 3 armata sarebbe .infatti andata ad urtare contro 5 potenti baluard:i delli' Appennino toscàno protraentisi sino ai monti d~ Lucca ed alle alpi Apuane, mentre alla 8' armata si sarebbe presentato l'ingresso · d.i Rjmioi alla pianura pa-diana adducente a11 Veneto sullia iprincjpale linea ,di ccmunicazione tedesca, in ~m terreno .finalmente ad'a tto all'impiego delle divis,ioni corazzate di cui gli Alleati avevano dovizia. Occorreva dunque far presto per togliere ai Germanici il tempo 'd i rafforzars i maggiormente sulla linea Gotica.,_ Ncll'inscgujmento vcratuente sj dimostrarono la bravura e Jo spirito di sacrificio del Corpo italiano d i liberazione. L'Appennino lancia verso il rmue Adriatico tanti contrafforti collinosi ed a11trettanti torrenti fra loro interpooti. Ogni contrafforte è elevato ·dai 300 ai 500 metri ed è seminato di cittadine e di paesi costituenti ottimi appigli per la difesa. L 'avanzata lungo il versante adriatico appenninico risulta pertanto un percorso a montagne rus.se: conquistato un baluardo, bisognava affrontarne un altro e la marcia diventava faticosa con ostacoli continu::n,n ente rinnovantisi .. . La bravwa dcli Corpo italiano di liberazione consistette nel fatto che esso era privo di an.1tocarri per il trasporto d elle truppe, mentre i Corpi laterali, uno inglese a sinistra ed il polacco a destra, crunrojnavano in carrozza. Ebbene : i soJda6 della (< Nembo )>, de11 58° fanteria, i bersaglieri, gli alpini riuscirono sempre, per quasi tre mesi di marce e di combattimenti, a m~mtenersi alla altezza dei Corpi laterali, portando sulJle spalle le mitragliatrici pesanti e trascinando a braccia i canncncjni della fanteria . Scarseg,giay~no anche le munizioni perchè le artiglierie erano tutte italiane: ma gli artigJieri italiani sono bravi e sono abituati ad economizzare i colpi mediante D'abilità della ~novra di fuoco. J Tedeschi, con impiego di retroguardie asserragliate nei pui:iti più forti

I

'l


75°

Rivista Milita,•t:

delle colline, cercavàno di ritardare l'inseguimento e d~wano luogo a combatti1nenti che raggiunsero carattere di fiera durez..za. I fatti salienti della avanzata del Corpo italiano di ]1iberazione1 clhe resterà ricordo di gloria imperitura per coloro che vi presero pa,rte, furono: l'occupazione dii, Chieti, avvenuta di sorfresa il 9 giugno da parte di una compagpia della e< Nembo»; la conquista di Filottrano nei· giorni 8 e 9 luglio compiuta da 5 battaglioni e 15 batterie pure deUa « Nembo 1>; il mantenimento della posizione di Belvedtire oltre lesi, attuata con gravi per,d:ite il 25 luglio dal reggimento «S. Marco», "-Ostituito con marinai; la conquista di Corinal:do, l'u agosto, neUa quale lasciò la vita i~ ten. ·casati, figlio del M.inistro della Guerra. Nella seconda quindicina di agosto il Corpo .italiano fu, spinto più verso l'interno e terrnjnò l'azione di inseguimento nella zona di Urbino, a- IO km. dialla linea Gotica. E~so aveva subìto la :perd ita, di 500 mlorti e r.400 feriti. Quegli uomini erano laceri, affaticati e privi_ dj mruniz.ioni. Il comando alleato riconobbe che essi a.:vevano bisogno dii riposo e di riordinamento. Per di più si era. frattanto maturata l'idea di consentire che gli Italiani; partecipassero alla guerra con maggiori forze ed era stata decisa la co·srituzi.one di 6 Gruppi di conibattiment6, equipaggiati ed armati dagJi Inglesi. J1. conseguente lavoro organico richie;deva tempo, e perciò il Corpo italiano di liberazione fu ritirato nella zona del Volturno per esservi armato ,ed istruito alle nuove arm1i, insieme con altre cLivis.ioni provenienti dalla Puglfa,, dalla Calabria e dalla Sardegna. I primi confat6 con la linea Gotica avevano convinto della necessità di un poderoso schieramento 'di forze per l'assalto -decisivo. Ciò sarebbe stato possibik soltauto nella succcessiva prima>tera; i Gruppi di c-ombattimento a:vrebbero dunque avuto il tempo di approntarsi e di parl'ecipare a quell'assalto. Qui conviene dare un'occhiata alla linea Gotica. La catena appenninica, ieilie .in Liguria corre a ridosso .ç!.el mare firreno, giunta alla Spezia, se ne distacca e si addentra sempre più nel corpc della penisola, avvicinandosi al mare Adriatico, ma lasciando per altro tra la Spezia e Luce-a, il potente baluardo delle alpi Apuane. Tantochè, mentre all'altezza della Spezia la displllwiale dista dal Tirreno soli 30 km., nel centro della Toscana ne -di.sta 120, e soltanto 65 la separa.no dall'.A'.drLarico. In sostanza tra la Spezia e Rimini l'Appennino viene a formare una sbarra mlontana a traverso la penisola. A questa sbarra i Tede.-scbi avevano appoggiato .la liinea Gotica, ulti.ma loro difesa prima delle Alpi, col vanraggio di avere alle spa'l[e la ricca e piatta pianura .d:el Po, percorsa in ogni senso da comunicazioni strad'ali e ferroviarie, collegata attraverso il Friuli con l'Europa centrale. La linea Goticà, quale l'avevano studiata e preparata i Tedeschi, dalle Alpi Apuane raggiungeva la displuvialle appenninica a nord di Pistoia, _:per poi seguirla fedelmente fino all'altezza di Rimini e di qui per i eontraf-


.,,

.• .�

!!

15

20

25

55

40

45

.. aprile 1945 f 0SIVd Linea di part enza L offe .

50 Km.


75 2

Rivista Militare

forti appenninici raggiungeva il m are a Pesaro. Ma in realtà la linea ora detta non fu mai integralmente occupata, o lo fu per poco, perchè nel settembre e nell'ottobre '44 due potenti spinte furono esercitate dagli AlJeati, che fecero ind,i ctreggiare i Tedeschi verso Bologna: l'una esercitata dalla 5.. armata americana lungo le strade dei colli della Porretta e della Fu1a, l'altra esercitata dall'8" armata inglese lungo la via Emilia. E difatti la fine dell'autunno 1944 trovò gli Americani a 15 km . a sud <:» ~ologna e gli Inglesi a F orfi e a Ravenna, e cioè suil'a linea donde parnì l'offensiva Enale dell'aprile '45. Frattanto i sei Gruppi di ccrnbattimento, ognuno d-i forza pari a me.zza divisione inglese, « Cremona >> - «Friuli » - « Folgore » - « Legnano » « Mantova » - « P jceno »0 si erano costituiti: ed alllenati parte del tempo nel Beneventano e parte in Toscana. Il .12 gennaio entrava in linea il <(Cremona>> comandato dal generale Primieri, il 13 febbraio il « Friuli » comandato dal generale Scartini, il 3 marzo il « Foltg ore » canandato dal generale Morigi e il 23 m,a rzo il « Legnano » comandato dal generale Utili. Il « Mantova », comandato dal generale Bologna, non fu chiamato a partecipare alle operazioni e il « Piceno », comandato dal generale Beraudo di Pralormo, fu trasformato in Ente Scuola. I primi tempi furono, per i Gruppi di combattimento, di g:uerra di posizione: ricognizioni, conqujste di p~izicni utili per l'attacco, resistenza a-d attacchi nemici. Nel mese <lii marzo, all~ vigilia -ddl'attacco :finale, la Jjnea tedesca dalla parte dell'Emilia si era addossata, fra Bologna e Faenza, agli ultimi dorsi che sovrastano la pianura (v. cartine. 1 e 3)~ a cavallo dei torrenti Reno, Sillaro, Santerno, Senio, per poi tagliare la pianura di Ravenna lungo il corso del Senjo sino a'.!Ja palude 'd i Comacdh.io. In tal guisa intorno a Bologna si disegnava un angolo retto avente il vertice a sud di Imola, un lato in collina parallelo alla via Emilia e un lato in pianura a· questa perpendicolare. Una taJe cnsp~iziooe si prestava al doppio giuoco dell'attacco, perchè lo sfondamento di uno qualsiasi dei due lati sarebbe caduto sulle retrovie dell'altro. In questa concorrenza di sforzi consiste la mooovra alleata per l'invasione della valle del Po secondo la direttrice generale Bologna-Verona. I Gruppi italiani ·di combattimento parteciparono ad entrambe le azioni, perchè, uno, ilf « Cremona >>, fu schierato lungo il lato della pianura e tre, « Friuli », <<Folgore » e « Legnano », lungo il lato ID/ontano. Fra la valle cfel Reno e il mare Adriatico i Tedesdhi avevano schierate una quindicina, di divisioni e presso a poco altrettante ne avevano nello stesso tratto Ila 5" armata americana e 1'8" armata inglese. Non molte in vero queste ultime per un'azione di attacco. E' bensl vero che sopperivano il forte anoorncnto e l'abbondanza di aviazione, ma in simili condizioni risultarono veramente preziosi i Gruppi di combattimento itaJjani" senzai dei quali forse l'of-


Conttibut.o itell' Esercito i(aliano (lilla gue1'ta delle N nnoni Unitr;

7 53

fensiva dell'aprile 1945 non sarebbe stata/ possibile, come in più di una occasione riconobbero i comandi alleati. Alla offensiva presero parte la destra della 5a armata americana, ( e cioè jJ II C. d'A. con 4 divisioni, compresa lai « Legnano», schiera.te su di una cinquantina di km. di fronte montano tra il R eno e l'Idice confluenti su Bo]bgna) e tutta 1'8a. armata britannica\ (schierat-a pail"te in montagna e parte in pianura su circa -90 km. e composta dei Coripi d'armata inglesi XIII, X e V e del C. d'A. polacco). 11 XIII Corpo comprendeva, a ca,vallo dei torrenti Santerno e Senio, che affluiscono alla via Emilia tra: Imoila e Faenza, il Gruppc « Folgore », il X: .id Gruppo <{Friuli», mentre in p.ianura, d!avanti alla palude di Comacdhio, .il « Cremona >> costituiva l'estrema d~stra del V Corpo. Sarebbe fuori dei limiti della presente trattazione sèguire nei particolari l'azione sia delle armate alle,ate sia dei Gruppi di combattimento. Basti dire che l'offensiva ebbe inizio il 10 aprile dalla pianura, col forzamento del torrente Sen.io da parte ddll « Cremona )), cui seguì il giorno 13 il forzamento del successivo fiume Santerno. U « Cremona » con abile manovra lo superava, facilitando il passaggio alle unfrà all~te laterali e ass;umeudo così un compito di primo .piano. Esso poi proseguiva verso nord e, valièando i rami del delta del Po e l'Adige, raggiungeva Veneziai il 29 aprile. L'inìzio dell'attacco ciiaUa parte della montagna era scalato nel tempo tra il 10 e il 14 aprile. I Gruppi « Friuli )> e « F olgore >> incontrarono tenaci resistenze tedesche ai umiti della pianura, ma tutti tra il 21 e il 23 confluivano nella zona di Bologn.r. La battaglia era :vinta : il grosso delle a_roiate alleate aveva ormai via libera e, valendos-i della velc<:irà concessal'e dai suoi mezzi motorìz.zati, in breve si port_ava a nord del Po, il clhc significò la cessazione della resistenza tedesca. Le _perdite dei Gruppi di combattimento durante. 'te operazioni del 1945 forono 2500 d,i cui oltre 600 morti. Ta[e fu il contributo italiano alle operazioni di combattimento. Bis.ogna aggiungerci 1'opera dì uno squadrone di ricognizione F, messo a dlisposizione degli alleati fin dall'ottob-re '43, rd.i poche centinaia di uomini> che gli alleati impiegarono in mille modi diversi a scopo .informativo- e dì collegamento coli patrioti e per colpi d1 mano anche medfonte lanci con paracadute; e l'opera della brigata « Maiella >1 che, sorta volontariamente fin dal novembre )43 per iniziativa del cap. avv. Troilo, Taggiuns.e la forza di un migliaio di partigiani, ,comandata da un ufficiàle polacco e inquadrata da ,ufficiali italia,nj ed inglesi, armata con le armi che seppe catturare ai ne. miei; dal 18 giugno '44 alla fine delle ostilità ess'a fu incorporata nel C. d:'A. polacco con d.iliplina, caratteristiche e compiti dj un vero reggimento tipico per terreni montuosi. L'impiego irunterrotto di. quei reparti e gli elogi riscossi sopo la miglior prova <lel:Ja loro valentia.


Rivista Militare _ 7 5 4.:.._______________________

Ma al contributo .dato da1le unità combattenti vannq aggiunti i servizi di altri 200.000 soldati italiani inquadrati iri divisioni ausiliarie, delle quali ricorderemo lia: 210\ fedele compagna ,della armata am~rjcana, la 228n e la. 231 .. al seguito degli Inglesi per servizi 'cl.i saJmerie e: di sànitàL I loro reparti arrivavano alle prime linee, subirono numerose perdite e nella dura guerra <li montagna effettuarono i trasporti per mulattiere, senza ,dei quali i combattenti americani ed inglesi non -ayrebbero potuto vivere nè agire. La r iconoscenza di essi per questi valorosi italiani è attestata dagli innumerevoli encorru ptodigati loro daii comandi alleati . Le truppe attsiliarie italiane disimpegnavano tutti i .compiti .immaginabili: dai carichi e scarichi nei porti, -ai Lavori stradali e ferroviari, alJs riparazioni nelle officine, ai trasporti con autoqrrri e con mu,li al servizio dì polizia, all'impiego negli ospedali, nei ro'agazzini, nei depos.iti munizioni, nei campi minati, negli aeroporti. L'a rapidità cdl!la quale venivano riattati ponti, ferroyie e strade destò l'ammirazione di tru1tti gJi Alleati, che ebbero modo di apprezzare attraverso la diuturna fatica, la ca:pacità e l'intelligenza dei lavoratori italiani. La gratitudine deUa Patria dleve essere illimitata per la ipropaganda umile e fattiva di questi figli d'Italia. Resta infì.0.e a parlare dei pàtrioti. Dire in podhe righe che cosa abhiano fatto i patrioti e quanti essi fosserq, è assai difficile, perchè la natura delle loro azioni era di estremo spezzettamento e perchè ]l'unirà di tale azione si può ricerca:re soltanto nello stato di tensi0ne e di disturbo in cui la suia. uniforme distribuz.ìone teneva il nemico,: intralciandolo n'ei movimenti, rendendone insicura la vita di ogni luogo, -assorbendone forzé a scopo d'i sorveglianza e di guerriglia. Quanti furono i partigiani ? Dato dìf:fìcil~ da stabilirsi dal momento che ogni centro aveva i suoi e che i raggruppamenti ragg.iunsero la quaran· .tina, ognuno composto di un diverso numero d;i bande. Certo .i partigiani non forO!llo inferiori ai 200.000, costituendo quQsi un raddoppio dell'esercito regoJar,e, Che cosa féce'ro i partigiani ? Fecero ·d~ tutto, pur di d,anneggiare i Tedeschi. Essi ritard{lrono e intralciarono i movimenti delle truppe e dei rifornimenti dei Germanici, os'tacolarono l'utilizzazione da parte di questi delle r isorse offerte dal territorio, tàgliarono i collegamenti telefonici, le bande più prossime alle linee di corobattimento degli alleati furono incorporate da questi accanto alle low 'llni.tà, come avvenne al Belved'ere sopra la Porretta per la banda modenese Ann~nd'o col C. d'A. americanò comandato dal gen . Crittenberger. Molto importante fu l'attività informativa attuata da,i ipart.igianj in favore degli alleati, ai quali essi fornivano elementi di esplorazione e di avanguatidia. Tra il comando alleato e i comandi partigiani furono stabilite rego-

sa


Contributo ddl'Eserci.t()'. itll!liano allti guerra· delle Na:;tioni Unite

755

bri c0tuurucazioni radio e al Corpo dei :volonrari de1fa libertà fu dato un eapo tratto dall'esercito regolare nel gen. Cadoma~ che, ·dopo la fine delle ostilità, divenne Capo di S. M. deU:esercito italiano. La guerra dei partigiani fu una crociata, wn tutte le durezze e i rischi delle guerre· cl.i religione. Essa rappresentò .Ila reazione popolare italiana ad una guerra che era stata jmposta al popolo contro i suoi sentimenti e contro le sue aspiraz,.ioni. Essa costò a111'Italia 65.000 perdite, di cui 47.000 morti. P er scrivere le gesta dei ,p artigiani occorrerebbero volumi narranti i mille episod~ di guerra e di sacrificio dhe ne costituirono l'epopea . Forse occorrerebbe la penna di un poeta, poichè soltanto i poeti sanno trovare espressjoni degne delle manifestazioni spontanee degli impulsi popolari. Le dichi~razioni del'l'8 marzo 1945 del presidente Roosevelt ·?ll'amibasciatore italiano denotato l'apprezzamento deg).i Americani per l'opera dei patrioti. Abbiamo cercato d.i descrivere in breye il contributo dell'esercito italiano alla guerra &:gli alleati. L 'Italia avrebbe voluto dare di più in conaeta parteòpazione alk: operazioni; essa ha dato quanto le è statoi concesso di d'are. Ma per apprezzare appieno lo sforzo bisogna pensare allo strazio delle popolazioni, ai Jutti, alle miserie infinite con le quali l'Italia ha es'P'iato i suoi errorj . Bisogna pensare ad un popolo calduto nel più tremen.do dei disastri militari, col paese per tre quarti invaso, spossato da tre anni di guerra non, voluta, sfiduciato dej capi e degl.i al11eati, privo di viveri, 'di case e di ,,estiario. Ebbene: questo popolo ebbe il vigore di reagire a<l ogni abbattimento, capi che solta11to versando nuovo sangue avrebbe potuto ricostruirsi un avvenire, accorse alle bandiere, si r.iu°'! in bande di volontari,, trovò la forza ru iniziare un'altra guerra puir nella insufficienza degli an:narnenti, di affrontare ancor.a la morte e ·d,i morire. Que~to chiamasi senso del dovere: senso del doyere che, nella foga delle competi~ion.i politiche, fu di moda denigrare in Italia anche durante là guerra di l.iberazione, o:ra che gli alleati, neUa Uoro lealtà militare, avevano riconosc.iuto anche quando q·ue~ solldati, male a:rmati, combattevau,o contro le loro armatissime unità in terr-a d'Africa. Pochi popoli avrebbero saputo dar prova di altrettanta forza morafo quanta ne palesò il popolo italiano nella sua tragedia. Essa è in<lice sicuro di virtù profonde e di salda vitalità, l,e <quali debbono essere oggi tanto più ricono.5ciute dtt chi desidera per. il mond'o un migliore avvenire ed h~· interesse di vincolare a sè tutte le nazioni apportatrici di civiltà alla collettività umana.

I


1947 LE CONSEGUENZE STRATEGICHE DELLA DIFFIDENZA ALLEATA VERSO L'ITALIA ., Gen. di C. A. Paolo Berardi

E' orarllil,i conv10cunento acquisito dagli studiosi della ,recente grande g\1erra che il problema stra.teg.ico .della sua. impostazione sia stato più esattamente valutato <lagli alleati che dalle poteni,e dell'Asse, il che, unito alla superiorità di potenziale bellico, :finì per dar loro la yitt0ria. L 'errore di jm.postazione xisale a!la gretta mentalità tedesca, che si limitò a considerare ìl problema dal lato continentale nell'àmbito <lel puro interessé dell'espan· sionismo germanico, senza rendersi abbastanza conto delle conseguenti ripercussioni sugli interessi mondia:1i, che avrebbero allargato la guerra - an· c.he sotto il solo aspetto operativo - adt altri Continenti ed avrebbero conferito preminenza al potere marittimo sotto tutti i suoi aspetti. L'Italia ebbe bensì visione più ampia., anche per ragioni <lii. immediato interesse, nel capire la preponderante importanz.a s.trategica del Mediterra· neo, ma, parente povera nell'alleanza, non riusci a imporre il proprio p1mto dì vista e per somma ,di sventura ;nel fatidico 1940 andh a disperdere le pro· prie forze neHe inutili operazioni del ironte occidentale e del fronte greco· albanese. Durante tutta l'estate 1940 l'armata d'el Po e 40 divisioni rim~sero inattive nella valle padana, mentre jl Mèditerraneo era praticamente Ebero, l'Egitto sguernito e l'Algeria in subbuglio. Eppure si era tanto blaterato di guerra lampo. Logicamente ragionando, la guerra mediterranea avrebbe <lovuto iniziare eon l'oc<mpazion.e di Gibilterra e di Suez e quella ._ italiana ·con l'occupazione <li Malta o di Biserta. Ma le guerre, se le si vòglion fare, vanno meditate prima e preparate poi. Anche la Germania provocò la guerra senza adeguata prepmazione: le mancava infatti l'apparato di forza necessàrio per la conquista più impor· tante delle isole britanniche ·e nella storia <l'elF arte militare nulla è più penoso di quell'ondeggiare del comando 1ede,sco nel 1940 tra la volont~ di effettuare lo sbarco e l'incapacità di farlo, fra le prove tentate e l'illusione vera o presunta di fiaccare l'Inglhilterra con la sola azione aerea, alla Doul1et. Eppure alla più elementare delle scuole di guerra si insegna che la condizione prima per µno sbarco è il possesso di un'isola a breve dtstanza dalla


Le conseguenze strategiche della diflide:nza alleata verso l'ltaliti

s·çt9

costa di -approdo, e la GenI1ania non avevà preveduto la necessità di privare Ja nemica <lel trampolino più idoneo per l'attacco contro la fortezza europea. Rebus sic S'tantibiffs, si può concludere che l'Asse non vide per tempo fa convenjenza di toglier di mezzo le premesse delle reatzioni nemiche p~ù pericolose e che pertanto errò,, per .ristrettezza di vedute, nella impostazione strategica della sua guerra o.ffo.nsiva~ Lo Stato Maggiore Imperiale inglese invece vide largo. li primo atto di saggezza strategica, -p aragonabile a quello del Radetzky nel 1848 quando abbandono Milano e si ritirò nel Quadrilatero, fu lievacuaz.ione di Di.inkerque: inutile consumare mezzi e vite umane per rabberciare una situazione irrimediabilmente compromessa: consiglio più saggio subìre i rimbrotti- della Francia, difendere alla meglio le coste inglesi e yedere il ,d-a farsi in un quadro più ampio: tanto più che il contegno militare della Francia di fronte all'invasione non meritava scusanti: gli obblighi di un 'alleanza sono reciproci. Il da farsi fu visto a lunga scadenza e non fu casuale la dichiarazione del Capo del governo britannico di prevedere la durata ,della g uerra non inferiore ai tre anni. L'Europa era divenuta fortezza ,dell'Asse: l'assalto alla fortezza implicava lo spostamento della guerra al di fuori deH'Europar: i ttampolini di partenza dell'assalto potevano essere l'Inghilterra, per fortuna non occupata e non occupabile, ma richiedente lunglbj p:reparaçivj, e l'Africa, nelle mani del socio più debole dell'Asse, ma sguernita dj efficienti forze di attacco e immen~amente lontana. P er.altro le forze dell'Impero immediatamente disponibili erano tali d:a permettere, se riunite, di affrontare l'impresa cleJJa, con(1u.ista dell'Africa. Immediati ohi etti vi ,d'ella strategia dunque: proteggere k coote inglesi e concentrare le forze per fare guerra offensiya àn Africa, prima in ordine di temP? l'Africa orientale italiana, seconda l'Africa settentrionale. Obiettivi ,della diplemazia: accaparrare le alleanze dell'America e della Erancia dissidente, pt.ovocare l'intervento ddla Russia, destare in ogni teatro operativo la guer· rlglia partigiana. Programma esteso nel tempo perchè ,proporzionato allo spa2io, ma programma sin qui di logica serrata . Il primo successo stra.1:egico della coal.izione anglo-americana, fu l'abl:fattiment-0 d'ell'esercito ital,iano. Fu opportunamente utilizzato questo successo sotto il punto di vista strategico? Ottenyto il -completo possesso dell'Africa, il primo problema che si presentò allo Stato Maggiore ,della coalizione fu se l'invasìone dell'Europa dove~se avvenire soltanto dal sud, o anche dall'ovest; la risposta al quesiro era già insita nei preparativi che si stavano facendo in Inghilterra per lo $barco in Francia. Un'azione isolata da sud avrebbe attratto poderose forze ttl'dese::he a resistere in territori rnontuooi, fatti apposta per agevolare la d'ifosa: al contrario la convergenza e la concomitanza delle due azioni avrebbe


900

Rivi.ità Milital'e

diviso le forze del difensore della fortez.ia fra tre fronti: la massa disponibile nel teatro mediterraneo non avrebbe mai potuto per molteplici ragioni raggiungere le proporzionj <li una massa occidentale, tali da bilanciare la pe· sante e attivissima massa russa; ai quali motivi di stretta natura militare si aggiungevano quelli politici nei riguardi della alleata orientale. Era dunque logico che lo sforzo meridionale dovesse essere sussidiario di quello occidentale. Ciò premesso, conveniva abbordare il fronte mediterraneo europeo lungo l'asse italico o lungo l'asse greco, dal momento che i territori di approdo non potevano essere che le due penisole a portata d'el trampolino africano? L'occupazione dell 'Italia insulare e meridi onale si .imponeva per sbarazzare e <lorninare il Mediterraneo mediante la catena di porti Biserta-Sicilia-S"ardegna·Puglia, per disporre delle b'<lsi aeree centrali .delle isole e della Puglia, per il concentramento logistico del dispositivo <li invasione già pronto in Tunisia. Ma, una volta occupata l'Italia insu.Lar~ e meridionale, dove conven i,a puntare? Ancora in Italia o piuttosto in Balcania? Non si può negare che sulla scelt;,. fatta <la! comando alleatò abbia influito un preconcetto e cbe nelJ 1attuazione si sia verificata una perdita di tempo. Il preconcetto consistecte nel ritenere l'impresa di risalire l'Italia più agevole dii quanto avvenne alla prova dei fatti. Dopo 1'8 settembre, ch i scrive, essendo iin prigionia, fu interpellato da ufficiali inglesi circa i provvedimenti logistici occorrenti per vivere e combattere nella valle del Po nel periodo _invernale, e sono presenti al ricordo .di tutti le previsioni fatte <la una autorjtà alleata di essere a Roma per Natale: eppure un'alta personal ità italiana in prigionia aveva ,dicbiarato agli stessi ufficiali inglesi: « voi non sapete che cosa voglia dire risahre le montagne dell 'Appennino ! » . T anto più avrebbe dovuto valere l'avvertimento, in quanto nè 1'8" armata britan· nica nè la 5• americana erano attrezzate per operazioni in montagna. N on ultima ragione di talune determinazioni prese nei frangenti del sr.ttembre 1943 ·dal governo italiano fu Pillusione ampiamente diffusa che la rioccu· pazione di Roma fosse questione di poche settimane. La _perdita di tempo si verificò nell'attacco alla Tunisia. Il 29 ottobre b battaglia di El Alamein era vinta. Ai primi di gennaio <lel '43 non era più un mistero per alcuno che la Tripolitania non sarebbe stata difesa da Rommel; l'inizio dell'offensiva ,del Mareth avvenne il 17 marzo e la resa della 1" armata italiana ebbe luogo il 13 maggio~ Tardi per giungere agli obiettivi ultimi1 delJloffensivai iniz~{ita alci, El Alarnein. Tali obiettivi non potevano dhe essere o la pianura padana o la pianura ungherese o la pi~nura polacca. Le tappe per giungervi erano la conquista delle ,isole tirren iche, lo sbarco in I talia, e il superamento, in ogni caso, di una barriera montana profonda. 450 km. verso il Po, 300 verso b confluenza Drava D:mubio,


Le conseg14enze stmtegiche della diftidc11::a alleata verso l'ltafi,a

90 I

400 verso la Romania. Il che avrebbe comportato di affrontare le montagne europee non oltre l 'inizio dell'agosto: ma perciò sarebbe stato necessario anticipare almeno di lln mese lo sbarco :in Sicilia ed evitare l'enorme tra· gitto calabrese per una delle armate sbarcanti in continente. L'anticipo di un mese all'attacco del Mareth sarebbe dunque stato vantaggioso all'economin operativa <li tutto il 1943 e non avr,ebbe forse d,ito il tempo allà 1' ar· mala italiana di ·mettersi in condizioni dj infrangere il tentativo di sfondamento che Montgomery fece contro di essa. C'è da presumere cbe la resi· stenza italiana sia st:ita una sorpresa per gli Anglo-americani e che possa aver scombinato i tempi previsti. Le prece.denti considerazioni permettono di concludere che gli ostacoli da superare per raggiungere sia h valle padana sia la valle del Danubio si equivalev:mo : i primi superavano i secondi di oltre 100 km. di profondità montana; i secondi icnplicayano un nuovo sbarco sulle coste jugoslave. Te· nuto conto de!Ja complessiva attrezzatura alleata, non pare azzardata l'ipo· tesi che l'operazione anfibia fosse meno gravosa e meno costosa: :della operazione appenninica. I grandi vantaggi della seconda soluzione sarebbero stati : 1° - penetrazione nel l'Europa centrale, mentre la sola conquista della pianura padana limitò aj margini l'influenza anglo-americana. E le ragioni, oggi così irnpellcntj., ,di una tale influenza spinta in profondità e con il diritto delle armi, non erano coinvolte da troppo mistero neppure nel 1943; 2° - convergenza degli sforzi con quelli delle annate russe, creando <hfficoltà assai più gravi alla distrjbuzione delle forze tedesche; 3° - influenza indiretta sulla liberazione della intera penisola italia· na, sia per l'assorbimento di forze tedesdhe a beneficio dell'Italia, sia per la direttrice operativa reci.deote in ultima analisi le comunicazioni più dirette tra la Germania e l'Italia. Nè le strade mancavano attraverso le montagne balcaniche, nè agli alleati mancava l'attrezzatura per migliorarle, come fu ampiamente diroo~trato dalla rapidità con la quale essi seppero riattare in Italia le poderose interruzioni stradali e ferroviarie attuate dai Te.deschi . . . Tutto ciò avrebbe richiesto un piano predisposto e una più intelligente ut1l1zzazione del successo italiano. Se almeno u no dei fuorusciti italiani, anzichè limitarsi a far augurt per la vittoria anglo-americana, fosse riuscito a ccmbinare un tale piano, egli sarebbe stato veramente benemerito della Patria. Nè mancavano in Inghilterra i buoni profeti. Durante i 45 gjomi, Spect:ltor nell'« Observer » metteva io guardia i connazionali sulla vanità della « pappagallesca ripetjzicne di resa incondizionata >> e il « Daily Telegrap'.h >> de! 2 ottobre '43~ parlando dello spnruto governo italiano del su'd, ammo2


902

Rivista Militare

niva: <e Il primo punto da considerare è se sia utile o sconveniente collaborare con questo rappresentante ,di un pentito sateWte della Germania ». Pl!rtroppo, pure in paesi affaristici e pratici quali l'Inghilterra e l'America, prevalse il -sentiroentb militaresco -dell'umiliazione del vinto e non si trovò un Bismark ad imporsi agli artefici della vittoria. E le buone occasioni fu. rono disperse c001e foglie aJ vento e, prime fra tutte, le ricche dottwio11i di

armi e di vestiarrio che l'Italia aveva in Sicilia fu1torzo negate agli Italiani e spedite ai pnrtJ.igiani '4~ Tito: edl ora quelle mitragliatrici non sono pun· · tate soltanto contro l'Italia; 2200 automezzi, 276o muli, 6oo cavalli, 16o mortai, 2200 oggetti di corredo furono fatti lasciare in Corsica dopo la cac· ciata dei T edesdhì dall'isola, attuata da divisioni italiane con unità francesi, benchè la guerra appenninica richiedesse salmerie: e tutti sanno che la Corsica è priva di foraggi. Critcr1 di umiliazione e Ji ven'detta, non certo d-i saggia previsione. In una verbalizzata riunione tenuta il 29 novembre J943 col Capo della Sottocommissione alleata per l'esercito italiano, il Capo di S. M. del piccolo esercito rimasto nel Regno <lei sud' richiedeva agli alleati : la: disponi· bilità dei magaziini della Sicilia, 200 mila paia di scarpe e la .disponibilità di alcuni pir05cafi per trasporti d'alla Sardegna al continente. Con ciò il co· m~ndo italiano si impegnava di costituire, con mezzi italiani, dicci divisioni da montagna per p.r;endere parte alla guerra di liberazione. Le 14 divisionL c05tiere rimaste sarebbero poi state ampiamente sufficienti a fornire tutta la manovalanza di" cui soltanto si preoccupavano· in quell'epoca gli alleati e per la quale sfasciarono bellt: divisioni di fanteria, quali la cc Bari » , l:1 « Friuli » ed un raggruppamento rootoriz~ato. Lungi da noi la pretesa di sostenere che il 29 novembre 1943 si potessero modificare i crited strategici sui quali era- stata impostata l'invasione ddl'Europa dal Me.diterraneo. Quanto sopra vale a dim05trare che mezzi efficienti in Italia non mancavano e che, ove nelle trattative di resa se ne fosse tenuto conto, essi avrebbero rappresentato un considerevole apporto dii forza che avrebbe potuto pesare sulle determinazioni strategiche. Perdhè l'invasione ,della Balcaoja non avrebbe eliminato la necessità di un fronte ita· liano e la consistenza di IO divisioni, sostenute <lalla potente aviazione al· leata concentrata io Puglia, in Sardegna e dalla lotta partigiana nelle re· trovie nemiche, contro un avversario djstratto da altre cure più importanti, sarebbero state sufficienti alla bisogna. E quale soccorso morale ne sarebbe derivato agli Italiani: la redenzione dopo il pentimento. F orse minor gloria: perchè è stata glorja oscura e mal ricompensata l'insistenza con la quale il governo italiano volle coroun· que partecipare alla guerra, e la resistenza all'opera denigratrice dei partiti coalizzati contro l'esercito, e l'accorrere .dei volontari, e la tenacia del Corpo


'le <;0nsel{uenz.e .drategiche della diffidenza ·Mleat<t, verso l'/tctlia

9o3

italiano di liberazione oel mar:ciare a piedi senza perdere l'allineamento tra Còrpi a•annata alleati che rnarciav~no in carrozza, e la spavalda disinvoltura con cui i nostri salmeristi affrontayano le granate tedesche per recar viveri e munizioni ai combattenti inglesi, americani e marocchini. Il senso di ,diffidenza verso l'Italia, che impedì una migliore utilizzazione del successo militare alleato, fu bene sintetizz.ato dalle prime parole di un articolo ancora dell' « Observer )> dell'epoca dell'armistizio. Esse dia-van,0 presso a poco così: <<Il 25 luglio i Tedeschi si accorsero subito dh~ l'Italia era diventata un nemico : gli Inglesi non si ac,corsero di avere acquistato un amico». Fu segno di ,diffidenza l'assenza assoluta .d:i approcci diplooratici verso il nuovo governo Ba!d·oglio; a diffidenza furono intonate le tiattativè ddl'armistizio tramite Castellano; con diffidenza furono acc9lte le insi tenti offerte di aiuto militare çhç jl governo e le autorità OJilitari avanz::rvano e che, corte.semente ascoltate., venivano inevitabilmente dirottate con la scusa di incòmpetenza a decidere o addirittura con imperativi distruttori dei. n<JStri mezz.i di azione. Per l1Inghilterra esisteva solo il fatto che l'Italia le aveva mosso la guerra cedi era stata sconfittà! : così si espresse un ufficiale inglese. E' dovero.50 ricooqscer·e che un gesto di ·fiducja verso dj noi fu compi utoi d~gli Americani roecLlante l'invio a Roma del gen . T~lor ad' offrire la collabora~ione, purtroppo rifiutata, dello sbarco di una divisione paracadutista nel Lazio. Anale.go gesto il gen. Clark aveva compiuto nell'ottobre 1942, du.e settimane priJDa dello .sbarco jn Algeria, prendend'o contatto clandestino in terra d'Africa con u.ffìc.iali francesi ,dissidenti. In ultima analisi la diffidenza si tradusse in un d~noo per gli alleati e in un ritardo nelFapprontamento di quegli aiuti di soldati che ci furono richiesti un anno <lopo sotto forma di Gruppi di c.ombattimento. Av,eva ragione von Billow quando asserjva nelle sue memorie eh.e il .cbspetto e il risentimento non sono sentimenti diplomatici. Alla àm"arezza nostra per le delusioni provate si unisce oggi il disappunto di sapere dhe non mancavano in Inghilterra i sostenitori di una d:iversa politica, se nell'ottobre 1943 uno scrittorè inglese coS!Ì si esprjrneva: << Appena Mussolini e::adde~ jJ 25 luglioJ era chiaro che l'Italia non avrebbe potuto a lungo nuocerci: questo fioe era raggiunto. Ma r.ich.iedeva la più delicata manovra per assicurare rapidamente lé\ pace con l'Italia e mettere fueri i Tedeschi. Ciò era un intèresse italiana altrettanto che nostro. Era il modo di aprire l'Adriatico : ciò avrebbe assicurato enormi guadagni strate.gici mentre i:ninacciamo e attacchiamo la Germania, il che rimané il nostro principalè scopo militare » (Robet't SencotJrt: The Contempo1·ary Review~ October r9 43).


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.