CA' FOSCARI E L'IMPERIALISMO ADRIATICO

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Capitolo II LA VENEZIA IMPERIALE

2.1- La “Grande Venezia” adriatica e mediterranea In tutto il contesto della questione dalmata, totalmente centrale era la città di Venezia, per secoli antica padrona di quelle terre. Importante città mercantile nel medioevo, nonché potente repubblica marinara con vasti interessi non solo sull’Adriatico ma in tutto il bacino del Mediterraneo orientale, unico Stato italiano preunitario ad aver mantenuto la sua indipendenza per tutta la durata della sua esistenza, grazie soprattutto a una forte e complessa struttura di governo, la città lagunare, dopo aver conosciuto una fase manifatturiera seguita alla drastica riduzione della sua vocazione commerciale marittima nel XVII secolo e al consolidarsi degli interessi veneziani nell’entroterra veneto, agli albori del XIX secolo rappresentava un importante mercato sia per i prodotti provenienti dalla terraferma che per i prodotti d’importazione. Complici gli investimenti della ricca nobiltà fondiaria veneziana, derivati in buona parte dalle rendite agrarie, Venezia aveva assunto la nomea di città del lusso e, grazie al suo fascino, aveva cominciato a sviluppare quella che nei secoli successivi sarebbe stata la sua vocazione, il turismo, derivata dall’essere una delle mete del Grand Tour italiano della gioventù aristocratica europea.85 La caduta della Repubblica e i successivi sviluppi a livello territoriale contribuirono tuttavia a marginalizzare sempre più il ruolo della Città lagunare: in epoca napoleonica ma ancor più in epoca austriaca, non più polo amministrativo e capitale di uno Stato spettando questo ruolo a Milano, Venezia conobbe un periodo di decadenza economica e manifatturiera,86 una parabola discendente, anche demografica. L’istituzione austriaca del portofranco, concessa alla città nel 1830 non aveva avuto importanti conseguenze e, di fatto, si dovette aspettare la costruzione della ferrovia MilanoVenezia nei primi anni ’40 prima che la città potesse essere almeno parzialmente rivitalizzata.

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Sul fascino esercitato dal mito di Venezia in relazione al Grand Tour cfr. Viaggiatori del Grand Tour in Italia, Touring Club Italiano, Milano 1987, p.90. 86 A Milano inoltre, già dall’epoca napoleonica, si era trasferita tutta l’industria editoriale, uno dei vanti storici di Venezia la quale in tale campo era da sempre il principale centro italiano. Molti furono i veneziani che si trasferirono in Lombardia per poter continuare il loro lavoro. Cfr. M. Berengo Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, Franco Angeli, Milano 2012.

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