STATO MAGGIORE DELL ' ESERCITO U FFICIO STORICO
ODDONE TAL PO
DALMAZIA UNA CRONACA PER LA STORIA (1943-1944)
Parte 4
Roma 1994
PROPRIETÀ LETfERARIA Tutti i diritti riservati Vietata anche la riproduzione parziale senza autorizzazione © Copyright by Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico - Roma 1994
Finito di s tampare ne l mese di 01tnbre da BAIONI STAMPA - Rnma
((Una cosa vi assicuro: finché gli Italiani resteranno nelle nostre I.erre, noi avremo la pace e la tranquillità; quando gli amici /1.aliani si saranno allontanati, torneremo purtroppo ad avere lutti e dolori». (Da un'omelia di Mons. Antonio M. Ja ksié, Vescovo d i Niksié - 7 gen naio 1943 - Na tale Ortodosso - Bileéa).
INDICE DELLE CARTINE
Indice delle rnrti11<'
C'lrtina n. 34 - Zara e la sua immediata periferia »
n. 35 - Schema dello sbarco anglo-america no a Zara (Operazione 'Hidalgo')
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INDICE GENERALE
Dalmazia · U11a cronaça per la storia ( 1943-1944)
CAPITOLO VI
GLI ULTIMI TREDICI MESI DI ZARA ITALIANA L'occupazione tedesca ................................................................... .
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Opposizione della Wehrmaclu alle iniziative croate di an nettere Zarn .. .
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1342
Pretese croate su Zara - Vincenzo Serrentino capo della provincia ...... .
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1353
I bombardamenti di Zara - Comincia la distruzione del la cit111 ..... ........ .
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1360
La Wehrmacht sostiene l'amministrazione italiana di Zara .................. .
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1370
Il bombardamento del 28 novembre e quelli di dicembre ..................... .
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1379
Contrasti fra Wehrmacht e diplomazia tedesca - I bombardamenti del gennaio I 944 ...................................... ............................. ...... ... ............. .
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1392
Il problema politico della moneta - I bombarda menti del febbraiomarzo 1944...................................... ......... ... ...................... ... .......... .. .... ..
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Vincenzo Serrentino da Mussolini - Un mese di passione p9litica ..... ,..
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1404
Lo sgombero della fascia costiera di Zara - Contatti con i partigiani .. ..
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14 13
L'estrema battaglia di Vincenzo Serrenl.ino - I bombardamenti dell 'estate-autu nno 1944 ........................... ............................ ................. .. ...... .
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1425
I partigiani entrano fra le macerie di Zara ............. ................ ............... ..
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1429
A.ppendice - Noti,.ie su Zara dopo iI 31 ottobre 1944 ................... .... .... .
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NOTE
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1943 ............. .... .. .... ... .. . .. . .... .......... ............. ........... ... .. . ... .... ........
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Relazione del min istro cl ' Italia a Zagabria, Luigi Petrucci, sulle reazioni a Zagabria all' annuncio dell 'armistizio e su lla posizione fi lo-croata dei tedeschi - Novembre 1943..................
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DOCUMENTI n. I -
n. 2 -
n. 3 -
Proposte del ministro di Germania a Zagabria, pei; l'occupazione della Dalmazia eia parte dei croati - Zagabria, 2 agosto
Com unicazione del la Legazione Italiana d i Helsinki al Governo del Maresciallo Badoglio sulla decade nza di Aimone
htdice Genemle
n. 4 -
n. 5 -
n. 6 -
n. 7 -
n. 8 •
n. 9 -
di Savoia-Aosta da Re di Croazia e sulla decadenza dei Patti di Roma del1' 8 maggio 1941, deliberata dal Governo di Zagabria - Helsi nki, 13 settembre 1943 ....................... ... ... ..................... .
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1507
Relazione del maresci allo dei carabinieri Giustino Prodigo sugli avvenimenti a Zara dopo 1'8 settembre - Roma. 3 marzo 1945 ................................. ................. ..... ....... ... ............. ...... ...... .
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1509
Relazione di Francesco Ragalia, agente di pubblica sicurezza. sulla si tuazione di Zara dopo 1· s settembre - Roma, 1946 ....... .
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15 17
Relazione del comando della I 14" divisione ·Jager' sulla situazione in Dalmazia con particolare ri ferimento a quella politica di Zara - Senza località, 17 settembre I 943 ..... ...... .................. .
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Telespresso del comando della 2'' Armata corazzata tedesca. al Plenipoten ziario mi li tare tedesco in Croazia generale Edmund G laise HorsLenau, per escludere attività crome a Zara poiché la città è di senti menti italiani - Senza località, 18 settembre 1943 ......................... .. .................. .... ......................................... .
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1526
Comunicazione del ministro di Germania a Zagabria, generale Siegfried Kasche, al proprio Ministero degli Affari esteri di un telegramma di A nte Pavelié con cui questi chiede l'annessione alla Croazia anche dell'Istria orien tale - Zagabria, I 3 settembre 1943 .... .................. ................ ...... ....... ...... ... ...... ... .... ...... ... ..
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1527
Te legramma del mi nistro per gli affari esteri del Reich. Johachim von Ribbentrop, con cui redarguisce il proprio ministro a Zagabria, Siegfried Kasche, per aver incoraggiato lepretese croate sulla Dalmazia, includendovi anche Z,m1 - Berlino, 23 settembre 1943 ............... .......... .'......... ........................ .......... .
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1529
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n. I O - 'Appunto per il Duce· del segretario del Partito fasc ista repub-
blicano, A lessandro Pavolini, sulla situazione nei territori della frontiera orientale annessi all' Italia ed in particolare su quella di Zara - Roma, IO ottobre 1943 ....... ... ................................... .
n. Il - Rel azione de ll ' incontro fra il governatore croato Viktor Ramov, giunto a Zara per assumere l 'amministrazione della cittf1, ed il colonnello Berger comandante del reggimento tedesco che lo rinvia decisamente oltre frontiera - Zara, 2 novembre J943 ............. .... ... ...................................... ................ .......... . 11 .
12 - Protesta ciel generale Ernst Leyse.r comandante ciel XV corpo d"armata, presso il Plenipotem,iario mi li.tare a Zagabria, G laise Horstenau per il tentativo del dou.. Yiktor Ramov di assumere
Dalmazia - Una cronaca per la sroria (1943-1944)
in nome del governo croato l'amministrazione di Zara - Senza località, 14 novembre 1943 ................................... ....................
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n. I 3 - Trasmissione a Berlino, da parte dell'ambasciatore tedesco in Italia Rudolph Rahn, di un telegramma con cui Mussolini chiede al Fiihrer d'intervenire presso Pavelié per evitare una ammi nistrazione croata di Zara - Senza località, 11 novembre I943 ................... .
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n. 14 - Nota del sottosegretario di Stato Henke su un colloquio con l'ambasciatore d'Italia a Berlino, Filippo Anfuso, circa lepretese di Pavelié su Zara - Berlino. novembre I 943 ........ .......... .. .
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n. 15 - Lettera del ministro di Germania a Zagabria, Siegfried Kasche, al Plenipotenziario mi litare tedesco per la Croazia, nella quale gli espone propositi ed iniziative per far e rttrare i croati a Zara - Zagabria, 16 novembre I 943 ............... ..............
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1543
n. 16 - Lettera, da Zara, del ministro Mladen Lorkovié ad un tale 'Raffenvohl' , al quale riferisce l'esico di un colloquio avuto con il locale comandante germanico, per concordure l' assunzione dell'amministrazione di Zara da parte croatu - 27 novembre 1943 ................................................... ............. ................. .,. ..
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1545
n. 17 - Com uni cazione, firmata dott. Ugher, al comando della 2" Armata corazzata, sulla visita a Zara ciel ministro M laden Lorkovié - Senza località, 29 novembre 1943 .......................... .
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n. I8 - Rapporto della 264' divisione al XV Corpo d' armata tedesco sulla situazione politica .in Dalmazia, con particolare riguardo a quella di Zara - Senza località, 4 gennaio 1944 ............ ......... .
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1549
n. I 9 - Relazione de l comando del 69 I O fanteria tedesco sulle conseguenze economiche della doppia circolazione kuna-lira a Zara - Senza locai ità, 29 gennaio I 944 ............................. ......... ....... .
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1553
n. 20 - Relazione a Mussolini del capo della provi nc ia di Zara, Vincenzo Serrentino, sulla situazione locale, con particolare riferimento al problema politico della doppia c irco lazione monetaria (kuna e lira) - Zara, 24 aprile 1944 .. ........................ .
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n. 21 - Re lazio ne del capo della provincia di Zara, Vincenzo Serrentino, al ministero dell'interno sulla situazione organizzativa di Zara e sulle necess ità de lla popolazione - Zara, J 2 maggio 1944 ............................... ...... ................ ..................................... .
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1559
n. 22 - Appumo del Ministero deg li Affari esteri italiano sui problemi connessi ad una possibile dich iarazio ne di nullità, da parte di
Indice Generale
Roma, dei decre t i di annessione (1941 ) della Dalmaz ia all' Italia, nella speranza cli conservare in tal modo il confine giulio ciel 1940, ma senza alcun cenno alla so rte cli Za ra Certamente Roma, senza data ...................................................
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Cronologia dei principali avvenjmenti riportati nel volume ............
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Elenco dei volumi e dei giornali e delle riviste citati ........................
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Indie.e delle persone citate ...................................................................
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Elenco delle cartine e delle riproduzioni ............................................
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (!943-1944)
fonte tedesca. I tre Generali sono stati fucilati la sera del 30 settembre a Signo nei pressi della fornace. Gli altri sono stati fucilati in località Trilj cinque alla volta, con mitragliatore. Quando hanno saputo della sorte che gli attendeva, hanno chiesto di scrivere alle famiglie. È stato concesso di scrivere, però dopo la fucilazione le lettere sono state distrutte. La mattina dopo la fucilazione alcuni soldati tedeschi sono andati ad offrire ai miei colleghi dei capi di vestiario, che furono riconosciuti come appartenenti ai nostri colleghi uccisi. Questo è tutto quello che ricordo, dopo 23 lunghi mesi di campo di concentramento, circa i fatti di Spalato.
Tenente Ulisse DONATI
CA PlTO LO VI
GLI ULTIMI TREDICI MESI DI ZARA ITALIANA
G'li ultimi tredici mesi di Zara italiana
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L'OCCUPAZIONE TEDESCA A Zara, fCARTINA N. 34 - PAG. 1332] nel pomeriggio del 10 settembre, Mario Petronio e Vincenzo Serrentino riaprivano la federazione fascista. Non era un gesto politico o una rivincita della parte estromessa il 25 luglio, ma una iniziativa oggettivamente necessaria in una città dove, in quei frangenti, la popolazione sentiva di. doversi dare un minimo di organizzazione per far fronte all'incognita di un avve nime nto che lì, in Dalmazia, quasi certamente l'avrebbe portata a confrontarsi con croati e partigiani. L'8 settembre, gli zaratini avevano istintivamente compreso che, per la posizione eccentrica della città, non avrebbero potuto per lungo tempo ricevere alcun aiuto dalla Penisola; avevano sentito che la secolare lotta ingaggiata ancor prima degli albori del secolo per diventare italiana, ora si stava riproponendo per rimanere nell'ambito della madre patria. E la federazione fascista <1) divenne naturalmente il centro necessario di incontro e di coordinamento. Anche coloro, più libe rali che badogliani, che avevano considerato positivamente la estromissione di Mussolini, in quei momenti, intesero il valore di una struttura che interpretasse ['esigenze della città. Lungo la Riva Nuova parcheggiavano mezzi blindati ed automezzi tedeschi. Alcuni cannoni di piccolo calibro e rano stati posti in batte ria alla Riva Derna. Sospesa la pubblicazione del Giornale di Dalmazia. Cessate le trasmissione di Radio-Zara. Nessun aereo civile in arrivo o in partenza. Fermo il movimento nel porto. Nessuna barca ùi contadini attraverso il canale per il cons ueto traffico con le isole. La città era sola. Aperti alcuni pubblici esercizi. «Tutto è tranquillo, nessun in cidente; grande amarezza in noi per quanto avviene in Penisola», annotava il notaio Brunelli 12>. In cielo, il pattugliamento di alcuni Smkas. Quel 10 settembre, verso le 15 apparvero anche due aerei con le insegne croate. Sorvolarono più volte la città lanciando manifestini firmati: Ante Pavelié. «Dalma ti! li Capo del Grande Reich ha riconosciuto l'a nnessione della meravigliosa Dalmazia alla Croazia [... ). Insieme alle eroiche truppe di liberazione croate vi recano la libertà anche gli eroici soldati tedeschi [ .. .]. Il tradimento italiano non ci ha sorpresi» c3l , Fu una
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Dalmazia ¡ Una cronaca per la storia {1943-1944) CARTINA N .
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Rapporto: 1 cm. = km. 1,000
Zara, sede dell'omonima d ivisione, e dal 3 settemb re ¡1943 anche del comando del XVIII Corpo d'armata.
Gli 11ilù11i iredici mesi di Zara iwlimw
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sferzata ai timo,i ed alle incertezze della gente. «Non è facile esprimere scriverà Antonio Cattalini - [... )i traumi psichici e le violente emozioni di quel momento [...). Uno sfogo represso di lacrime ed una rabbiosa lacerazione del foglio odioso. Per l'insulto che esso portava alla storia ed alla tradizione della città; per la chiusura di ogni spiraglio cli luce verso il futuro(...]. Fu [... Jl'apice di una serie di emozioni, al cui confronto gli avvenimenti precedenti, il 25 luglio e lo stesso 8 settem bre, impallidivano l.. ,l. Assumeva il significato di una tremenda lragcclia, la perdita de lla Patria»(J>. La decisione cli Hitler e le parole di Pavelié - 'il tradimento italiano non ci ha sorpresi' - sia nel significato di 'stupitì' sia in quello di 'essere pronti '- coronavano il deliberato lavorio del ministro di Germania a Zagabria. Siegfried Kasche. Subito dopo la caduta di Mussol ini aveva esaminato assieme al generale Eclmuncl Glaise Horstenau, pleni potenziario mili tare in Croazia, le conseguenze del 25 lugl io. Riferendo a Berlino le conclusioni di quel colloquio, Kasche aveva fatto presente che «lo sviluppo della situa7,ione itali ana rende necessario, soprattutto per le consegue nze negative, pensare ad ogni possibilità e preparare in tempo ogni misura necessaria». Perciò, sul piano politico, «dal momento in cui diventi relativamenle certo che gl i italiani si ritiri no dalla guerra, il Governo croato dovrebbe rivendicare a se in modo illimitato la Dalmazia e la sua amministrazione. Questo dovrebbe rendere necessario misure corrisponde nti ed un proclama al popolo croato. Scopo cli questo proclama dovrebbe esse re in particolare l'annuncio della liberazione del li torale, grazie alla Croazia cd al Reich [.. .). Da parte nostra [tedesca] si dovrebbe annu nciare nello stesso messaggio. adesione alla proclamazione del Governo croato». Poi, sul piano militare, Kasche sottolineava che «la Croazia dovrebbe ora creare organ izzazioni irregolari per l' avanzata nel territorio costiero [... ]. È ovvio che noi uffi ci almente non riconosceremo tali organizzazioni» e~,. Di questo piano, pur se classificato ·Segreto d i Stato - Da conservare riservato', Kasche ne parlò con Mladen Lorkovié. ministro de ll'inlerno cl i Croazia. Lorkovié ne fu entusiasta, anche se manifestò la preoccupazione - condivisa cliii ministro cli Germania - «che da pa rte [militare J tedesca potesse venir rifiutata la partecipazione di truppe croate nell 'ava nzata verso la costa», dando così l'impressione di una preminenza germanica. E «Kasche pregava l'O .K.W. di assumere adeguate controm isure»C<•>. li piano, a Berlino , trovò rispondenza ed Hitler. la sera dell'8 settembre, autorizzava il Governo croato ad an nettersi non solamente i territori della Dalmazia italiani dal 1941 , ma anche la vecchia provincia di Zara. Prima cli mezzanotte, Pavelié lesse persona lmente alla radio il previsto pro-
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Dalmazia - Una cronaca per la storia
clama al popolo croato. «Il grande Capo del Reich, Adolf Hitler, mi ha dichiarato questa sera di riconoscere allo Stato Indipendente Croato le staccate terre croate dell'Adriatico(.. .]. Croati del litorale e della Dalmazia, che avete abbandonato le vostre case per causa dei soprusi italiani perpetrati contro di voi, unitevi alle forze armate croate affinché le vostre case divengano giustamente vostre». Estremamente insidiosa, a seconda di come poteva esser capita ed applicata, la frase con cui chiudeva il messaggio: «Da oggi non esiste alcun limite per la libertà e l'indipendenza della Croazia» (7i_ 11 ministro d'Italia a Zagabria, Luigi Petrucci, commentando le parole di Pavelié, intuiva che «l'acquiescenza germanica alla proclamazione predetta ed alla marcia delle truppe germanico-croate verso l'Adriatico doveva (...1considerarsi acquisita da lungo tempo». Se il Poglavnik si era rivolto a tutti i croati, il generale Glaise Horstenau la sera ciel 9, dalla stazione radiofonica di Zagabria parlò in modo ancor più esplicito di Pavelié, invitando tutti «a marciare insieme alle truppe tedesche per innalzare la bandiera della Croazia non solo sulla Dalmazia semplicemente presidiata dalle truppe italiane e su quella annessa all'It alia, ma anche su Fiume e su Zara» <8l.
Pavelié, il 10, comunicava ufficialmente ai paesi con i quali aveva relazioni diplomatiche, la decadenza di Aimone di Savoia da re di Croazia, «poiché dal 18 maggio, 1941 ad oggi [... ] non ha fatto alcun uso di tale designazione» (9i .
A Zara, non appena venne risaputo il contenuto dei manifestini, e pur ignorando i precedenti , si comprese il pericolo che stava correndo la citlà. Il prefotto, conte Alberto degli Alberti, il consigliere nazionale (deputato) Nicolò Luxardo , il commissario prefettizio al Comune, dottor Carlo de Hoeberth, si recarono al comando tedesco 110i . Rappresentando con abilità le loro rimostranze misero in rilievo il convinto sentimento italiano della cittadinanza; lo stato psicologico della popolazione dopo i recenti avvenimenti; la tradizionale lotta contro i croati. Partendo eia queste premesse, dichiararono cli non potersi assumere alcuna responsabilità per l'ordine pubblico qualora in città fosse entrato un qualsiasi reparto ustascia. Sarebbe stato indispensabile l'intervento degli stessi tedeschi. Ma incidenti del genere non si prospettavano cli facile soluzione neppure per loro, sia per le poche forze a disposiz ione sia per le intese con Zagabria. Quindi un conflitto dentro Zara non era certamente desiderabile.
Gli ultimi tredici mesi di Z ara italia111J
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Il maggiore Teissl - ignorava che Zara fosse una vecchia provincia italiana <11> - li ascoltò con attenzione anche perché tutti parlavano perfettamente il tedesco. Rimase colpito dall'apprezzamento e dalla fiducia che dimostravano per i carabinieri. Fatta breccia nelle riserve di Teissl, e prospettando che l'inserimento di qualche migliaio di soldati italiani nella difesa di Zara avrebbe risolto più di un problema anche per il comando tedesco, convinsero il maggiore. Quei soldati, pur se per contrastare i croati come chiedevano le autorità civili, a lui ben potevano servire militarmente. Inoltre la proposta collimava con quanto quella stessa mattina il generale Eglseer aveva chiesto al generale Spigo: il concorso di reparti italiani contro i partigiani. Anche se la prima risposta di Spigo, secondo quanto egli stesso scrive, era stata stata: «Rifiuto recisamente tale concorso», praticamente lo accettò quando convenne di impiegare le truppe, limitatamente, «alla difesa della cinta fortificata di Zara ed al mantenime nto dello O.P. [ordine pubblico] nelle città di Zara, Spalato e Sebenico, a tutela soprattutto dei connazioru,:::><12l . Eglseer fu d 'accordo, e Spigo diramò l'ordine: «In base a perfezionamento accordi con comando tedesco, le truppe italiane conservano le armi, ed i materiali , per il mantenimento dell'O.P. nell'interno e per la difesa delle cinte difensive eia qualsiasi attacco esterno nelle piazze dipendenti da questo comando (... )»l13>. «Il giorno 12 il comandante della divisione [generale Carlo Viale, comandante della ' Zara'], riuniti a rapporto gli ufficiali, comunicava loro che, pe r accordi presi con il comando tedesco, nella città di Zara sarebbero rimasti cinquemila soldati italiani con le loro armi e con i loro ufficiali. Che dette truppe avrebbero continuato a dipendere dal comando di divisione italiano , e che solo compito ad esse affidato era la tutela dell'italianità di Zara e la difesa della sua popolazione italiana» <1•>: «Ci ru all ora chiesto - scriverà il capitano d'artiglie ria Ernesto Cuneo - se saremmo voluti restare in Zara non come collaborazionisti dei tedeschi ma per le ragioni su esposte; chiesi quindi agli uomini se avessero voluto accettare tale proposta. Fu accettata e con i materiali che avevamo, con gli uomini rimasti ed esuberanti della linea pez7.i della V btr. fu formato un gruppo s u tre btr. (batterie][... ] che si denominò 'Zara'» <11l. D a pprima ne assunse il comando il maggiore Dante Cappucci, indi il capitano Gigliuto. Rimase in armi anche la milizia contrae rea (D.l.C.A.T.) s u tre batterie, al comando del primo seniore Vincenzo Serrentino che. sin dalla sera ciel 10 settembre si era messo a disposizione dei tedeschi <16>. Sulla cinta fortificata si schierarono il battaglione bersaglieri 'Zara', agli ordini del tenente colonnello Andrea Minchillo, prendendo posizione fra Puntam i-
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Dalma:ia - Una cronaca per la swrin
ca e Boccagnazzo; un battaglione rnitraglieri di formazione nella zona di Cerno al comando ciel tenente colonnello A ntonio Devescovi. A difesa del campo di aviazione di Z emonico il III ba ttaglione, 'Spalato', del 29 I 0 reggimento fante1ia (tenente colonnello Andrea Badini), con la 8° banda anticomunista al comando del tenente Aimone F inestra. Assi eme alle forze di polizia (questura, battaglione mobile) cd al gruppo della Guardia di finanza (tenente colonneJJo Luigi Villani) rimasero in armi i cinquecento carabinieri del XXII battaglione, al comando del maggiore Efisio Ligas <111• Complessivamente un tremilacinquecento uomini. Da ultimo, un battaglione lavoratori, il pi C1 numeroso, (millecinquecento uomini) agli ordini del capitano Leonardo La Rocca. Ovviamente restarono nei ranghi, riprendendo la camicia nera e ripristinando i fascetti al bavero de ll a giacca, i militi della 107" compagnia mitragli eri dell a Milizia (console Piero Montesi Righetti). alla quale si aggregarono elementi della milizia portuale e della forestale.
Però, nello spazio di tre mesi, di tutti questi reparti sarebbero rimasti la 107" compagnia della Milizia a ranghi più che r idotti, pochi agenti di pubbl ica sicurezza, cd una scarsa compagnia di carabinieri poiché, quasi s ubito, cominciarono i trasferimenti e lo sbandamento. Sin dal 15 settembre i tedeschi ordinarono la partenza per Trieste del ballaglionc carabinieri, ma le autorità civili, preoccupate di restare senza la tutela detrArma, ottennero che cinque ufficiali e cento uomini rimanessero a Zara. alle dirette dipendenze della prefettura (IS)_ La notle del 26 il battaglione 'Spalato' che, con 1'8" banda anticom unista. aveva preso «posizio ne nel paese cli Zemonico, a sbarramento della rotabile ed a difesa avanzata della città di Zara, secondo gli accordi stipulati dal gen. Viale con il comando tedesco», passò al completo ai partigiani. «li comando del blg. [... ] e la maggioranza dei suoi ufficiali - scriverà il comandante della banda anticomunista, tenente Finestra, che quella notte si trovava a Zara per servizio - traditi da due sottotenenti di prima nomina e con la complicità di un numero imprecisato di militari» caddero «nelle mani dei pa rtigiani com unisti», ed «il btg. 'Spalato' è costretto alla resa». Una quarantina di volontari della 8° banda, quelli accantonali nella scuola, furono sorpresi e fatti prigionieri. L'altra metà «cli servizio alle postazioni avanzate riesce a sfuggire alla cattura» 419>. Finestra, tornato a Zemonico. riunì i superstiti e li portò a Zara . Fra la fine di novembre cd il nuovo anno si sarebbe dissolto il battaglione mitraglicri , mentre i tedeschi avrebbero fatto partire da Zara la neo costituita formazione volontaria degli studenti universitari 'Anton io Vukasina' , il gruppo d'art,iglieria, la contraerea, la 'compagnia mobile· della questura. cd ai primi di gennaio quanti ancora si trovavano con il battaglione bersaglieri sciolsero i ranghi.
Cli 11/rimi tredici mesi di Znm ira/in11a
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Il generale Spigo riferisce che, oltre ai cinque mila soldati, i tedeschi avevano provvedulo a «costituire e ad armare b a nde formate dai fascisti local i, arruolatisi per continuare la guerra a fianco della Germania» 1! 11>. In effetti, si e rano formate la banda 'Obrovazzo·, la compagnia 'Volontari universitari dalmati ·Antonio Vukasina', la compagnia 'Arditi', tutte e tre manifestazioni cli volontarismo, quasi per reazione al disfacimento dell'8 settembre. L a banda ·Obrovazzo ' era la con tin uazion e della 2" banda vo lontari anticomunisti (M.V.A.C.) catto lici. detta 'Novegradi' che. al comando del maggiore Tommaso David, operava nei territori degli omonimi paesi. Il 10 settembre, aveva ripiegato a Zara . trovando truppe, reparti e comandi in pie no sfacelo. «Ferito eia tanta viltà - scrive David - decisi immediatamente[ ...] di assumere il comando di tru ppe volontarie e di quanti sentissero ancora il senso dell'onore militare pe r la difesa cli una zona doppiamente itali a na». «Giunsi in Zara contemporaneamente ai tedesch i, mi schierai al loro fianco f... ]. Il comando tedesco. al quale avevo presentato in riga e co n gag liardetti a ll a testa i volontari. accettò la cooperazione» m1•
Il 17 settembre. E nzo Drago, ultimo segretario del Gruppo universitario (G. U.F.) di Zara, inval ido di gue rra, reduce dal fronte russo. aperse gli arruolamenti per la costituzione di una compagnia di studenti volontari. «I ragazzi di Z ara - scriverà un anonimo - di 16, 17, 18 anni. poiché a ltri non ve ne erano a causa degli arruola menti avvenuti in tre anni di guerra, compresero con immediatezza e spontaneità quale fosse la strada da seguire» (~ 21 • «Furo no forse trenta. forse qua ranta. forse cinquanta quelli che vollero reagire» n>. E sarebbero divenuti la forza morale della città . «In pochi giorni , un centinaio di ragazzi s i presentò: studenti. operai, giovani impiegati [ ...1avendo aderito anche una trentina di militari appartenenti ai repa rt i d isciolti dell'esercito. e venti dalmati sfuggili peri gliosamente dalle altre città della costa» 11• 1• La compagnia, che volle pre ndere il nome di Antonio Vukasina, universitario, medaglia d 'oro alla memoria. caduto il 6 giugno di quelranno in uno scontro con i partigiani, «ebbe l'attributo di ' unive rsitaria' più p er mot ivi tradizionali. essendo stato per tanti an ni il G.U.F. fGruppo universitario fascista - n.d.n. I centro propulsore [...] della vita cittadina, che per reale corrispondenza cli qualifiche»'2.'). l cosidetti 'universitari·. che avevano superato gli esami di licen,.a d a lle scuole superiori. erano a l massi mo una trentina. Tutti vestivano la divisa della M.VS.N. con la camicia nera, cd una cordellina azzurra (i colori della bandie ra d a lmata) alla spalla s inistra. «Vengono addestrati - ricorda Teodoro Francescani - da sottufficiali tedeschi t.. .i. Nel reparto afn uisce un gruppo di compone nti la 9a banda, ' de ll a Marina', dislocata a Sebenico. Gli e lementi della banda si erano mantenuti compatti
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Dalmazia • Una cronaca per la swria
ed in armi( ... ] guidati da Piero Scotton» 06l, fratello di Antonio, primo civile caduto a Sebenico nel 1941 per mano partigiana.
Il tenente Finestra, quando ancora con la 8" b anda A.C. presidiava Zemonico, aveva «giornalieri (... ) incontri con un nucleo di camicie nere dalmate, già conosciute a Vodice ed in forza al btg. 'Toscano'». Nello stesso tempo si manteneva in contatto con «alcuni sottufficiali e graduati di truppa della div. ' Zara' [che] , allentati i vincoli disciplinari, assumevano una posizione autonoma di ribellione a Badoglio». Così si formò la compagnia 'Arditi', «spontaneamente, come 'corpo franco ' per volontà di alcun i giovani dalmati e cli militari della cliv. 'Zara', ribelli alla resa incondizionata, decisi a combattere per difende re l'italianità di Zara» (21>. Tutte e tre le formazioni passarono amministrativame nte alle dipendenze della M.V.S.N., pur mantene ndo ciascuna la propria autonomia. Catalizzatrice fu la compagnia universitaria (WJ_ Con la partenza da Zara, per ordine della Platzkommandantur, del maggiore David, parte degli uomini della sua banda si aggregarono alla ' Yukasina' . Successivame nte, quando il tenente Fi nestra ne assunse il comando, confluirono anche gli 'Arditi' .
****** Quasi negli stessi giorni della costituzione di gueste formazioni si formava la brigata partigiana 'Goffredo Mameli ', agli ordini del capitano d 'aviazione, ruolo servizi, Mario Martinelli. Sin dal 9 settembre aveva preso contatto con i partigiani di Briscevo (8 km a nord-est di Zara) e nello stesso tempo manteneva in città stretti contatti con ufficiali dell 'esercito <291 • Il 15 settembre, la 343" compagnia presidiaria alpini, quasi al completo, abbandonava Zara. Dalla località di Puntamica (2 km. a nord cli Zara), al comando del capitano Piero Lucciolli e dei tenenti Sergio Monaco. Angelo Pomini, Alfredo Raynaucl, passava i reticolati e si presentava al comando partigiano cli Brisevo (=B riscevo ), assieme agli alpini dell'altra compagnia presidiaria, la 152". Da Brisevo si spostarono nel vicino paese di Poljana, dove trovarono il capiA•no Mario Martinelli. «Dati i suoi rapporti con i comandi partigiani (parlé.1.ndo croato) e le sue relazioni con i reparti ancora a Zara - ricorda Monaco - lo volemmo come coma ndante della costituita brigata 'G. Mameli '[... ), era un animatore entusiasta» '·'0>. A quegli uomini ben presto si un irono altri ufficiali, altri soldati e circa una settantina di bersaglieri del battaglione ' Zara' con il sol-
Gli ultimi tredici mesi di Zara italiana
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totenente Giuseppe Maras, poi, comat1dante della divisione partigiana 'Italia', e medaglia d'oro al valor militare. Martinelli, a quegli uomini che si erano trovati «in una posizione di attesa quanto mai tormentata»131>, dette uno scopo: combattere per la bandiera italiana, cacciare i tedeschi da Zara con l'appoggio dei partigiani. Questi, però, vedevano tutt'altro che favorevolmente una simile iniziativa . «Fra le tante dìfficoltà incontrate - ricorda il tenente Silvio Gelmi - c'era quella di non permettere la disgregazione del reparto, operata incessantemente dai partigiani, i quali non volevano evidentemente che un reparto operasse per la liberazione di Zara, e facevano propaganda fra i soldati perché ci abbandonassero, per proseguire attraverso il loro territorio in Italia» <-1 21 • Inevitabile l'attrito con i comandi partigiani. I titini, nelle proprie strutture non consentivano alcuna autonomia, e tanto meno potevano ammettere che un reparto tutto itali ano, al qua le non erano riusciti ad imporre neppure il commissario politico, liberasse Zara dai tedeschi confermandone l'italianità. Individuato in Martinelli l'animatore cli quegli uomini e di quei propositi, prima se ne servirono, poi lo fecero scomparire e la brigata sarebbe stata disgregata. Nella notte fra il 9 ed il 10 ottobre la ' Mameli', muovendo da Cosino, tentò cli penetrare a Zara. «L'attacco è predisposto in tutti i suoi particolari, ciascuno sa il suo compito ben definito - scriverà il caporal maggiore Michele C isternino - Siamo pieni d 'entusiasmo. Si striscia attraverso il reticolato e si penetra profondamente entro il territorio controllato dal nemico li tedeschi], in direzione di Puntamica. l--.J. Non si attende che la mezzanotte per l'inizio degli sbalzi decisivi. Mancano 20 minuti circa. Le ultime squadre stanno già varcando i reticolati, quando raffiche cli mitragliatrici seguite da colpi di mortai e quindi di artiglieria squarciano il silenzio dell a notte che illuminano sinistramente f.. .]. Si ripiega [...J senza perdite, senza feriti» . Poi, Cisternino aggiunge: «L'allarme non era stato provocato da noi» m>. Frase che ritorna anche in una annotazione del tenente Gelmi: «una sera che noi tentammo il colpo, a causa di una pattuglia partigiana, non abbiamo potuto ottenere lo scopo» <-'•\. E lascia intendere che non si trattò cli un fortuito. Q uesto colpo cli mano, che oggi appare cli un ardimento ai limiti della irrazionalità, va collegato a quella volontà cli opporsi ai tedeschi che animava larga parte degli ufficiali. Il colonnello Wladimiro Nani accampato a ridosso della cinta, precisa che «ufficialmente, il compito era quello cli prevenire attacchi partigiani f...], in effetti si prese subi to contatto con i comandi partigiani della zona [...] allo scopo cli tenersi reciprocamente informati onde adottare al momento cli un'eventua le azione, una comune linea di condotta» os; contro i tedeschi . L'idea maturò e, già verso
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Dr,/m(IZÌ(I • Una cro11aca per la storia
il l6 sellembre, alcuni uffic.iali superio ri, riunitisi con altri ufficiali nei local i de l Comando Marina, esaminarono la possi bilità di una reazione t36>. Avendo constatato che le lruppe tedesche ammontavano a non più di duecentocinquanta uomini, si era fatta strada l'idea d'un colpo di mano. [n città. oltre ai reparti ita liani posti a difesa de lla cinta fortificata , c'erano pe r lo meno altri dod ic imila uomini consegnati ne lle caserme. In attesa cli venir trasferiti in Germa nia erano demoralizzati quanto si vuole, ma rispetto ai tedeschi costituivano una massa. Nello studio del piano venne considerat a anche la probabilità di combattere sulla cinta fortificata qualora i germanici fossero tornati. Ma, in tal caso, per avere un minimo di s uccesso, la resistenza non pote va non essere coordinata ad uno sbarco di reparti italiani o alleati. Il tenente Francesco Vigiak avrebbe dovuto recarsi a Bari, in motoscafo, pe r o ttenere l'ai uto del Governo Badoglio. Nessu no si nascose che, in tal caso, Zara sarebbe stata inevitabilmente bombardata dagli Stukas ciel vicino campo di Zemonico e che, se i rin forzi da Ba ri non fosse ro tempestivame nte arrivat i, i so ldati non avrebbero avuto la possibilità di disimpegnarsi, e gli ufficiali sarebbero s tati fucilali ,m. Le difficoltà, i rischi , l'inevitabile coinvo lgi mento della popolazione, apparvero preminenti. Nonostan te le evidenti difficoltà, il progetto non venne completamente abbandonalo tanto che, «con il concorso di zaratini e peninsulari una rivolla [... ] doveva [...] scoppiare a l segna le d i si.rena d elle ore 10 del 28 settembre 1943». agli ordini cli un 'com itato esecutivo', composto eia ufficiali e da alcuni civi li. «Avevano anche stabilito contatti con ufficiali partig ian i facendosi promettere il loro appoggio, e d in caso cli cacciata dei tedeschi da Zara, il rispe u o della sovran ità italiana de ll a città» 138>. Si può quindi ritenere che dal primitivo progetto cli sostenere la rivolta con aiuti d a Ba ri. si fosse ripiegato - mi li ta rmente in modo più concre to - su l concorso dei partigian i. li fermento ed i propositi éHnlitedeschi dovevano esser e notevoli , ma scoordin ati, in quanto il sottotenente R iccard o D e ll 'Aqu ila parla anche cli un piano «organizzato dal Comando Gruppo CC.RR. della D a lmazia (circa una ve ntina di giorn i dopo l'armistizio) [...) per impadronirsi del Comando tedesco prendendo gli ufficiali come ostaggi» <.N,. Ed il tenente Antonio Calderone conferma che «il maggiore lclei CC.RR] Traffica nti f...J cli sano accorcio col caro capitano Martinelli, a llora comandante di un gruppo di militari datisi alla macchia ai partigiani , aveva a nche deciso cli dare il colpo decisivo per I iberare Zara dal giogo nazi-rascista» <")l. A questi progetti non dove tte restar estrane o lo stesso comando della ·zara' se il colonnello Nani ricorda cli aver appreso «in via confiden-
Gli ultimi rredici mesi di Zara ira/iana
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ziale che il comando di divisione intendeva, per quanto possibile, tenere ostensibilmenle una linea di quasi collaborazione con i tedeschi mentre, d'altro lato, cercava di organizzare febbri lme nte il maggior numero di truppe [.. .], lenendosi in stretto contatto con i comandi partigiani della zona, con i quali si era entrati in fase di stretta colla borazione». «"fa le atteggiamento - prosegue Nan i - si fondava sulla speranza cli uno sbarco degli alleati [...] che si sarebbe potuto agevolare attaccando conte mporaneamente i tedeschi, le che] raggiungeva anche l'intento cli impedire, con la presenza di truppe italiane che in Zara [... ] e ntrassero truppe ustascia»(•n. Accanto a questi proposili vi sarebbe stato anche un opposlo «tentativo filo-tedesco [...] progettato pressappoco nello stesso periodo dal colonnello [Giuseppe] Roiatti, che voleva costringere la divisione a collaborare con i tedeschi. prendendone egli stesso il comando e destituendo il generale Viale. Ma, non avendo avuto la collaborazione degli altri uffi ciali, il tentativo non e bbe seguito» <" 3i .
** * **** Mentre i reparli italia ni prendevano posizione lungo la cinta fort ificala , la divisione 'lager' faceva fronle alla pressio ne partigiana con la collabora7ione della banda del maggiore David, e nel diario di guerra annotava: «Le puntate delle bande su Zara sono respinle da i fascisti» 1•14>. «Attacchi partigiani in a umento contro Zara respinti dai fascisti»(">. Dal canto suo, la Platzkommandamur emanava le prime disposizioni per l'ordine pubblico: obbligo di affiggere ai portoni l'elenco nominativo degli inquilini di ciascun appartamento e dei proprietari; denuncia degli apparecchi radio; co prifuoco dalle 21.30 alle 6 del mattino; limitazione dei prelievi dalle banche, dapprima sino a mille lire a persona, poi a trecento, ed infine chiusura degli sportelli ,.u.i. li Giornale di Dalmazia. sospeso IT I , riappariva il 14 portando a tutta pagina l'annuncio della li be razione cli Mussolini. Dal 21, sarebbe uscito con un notiziario in lingua tedesca.
li 14, il gruppo · AA.114' del maggiore Teissl partiva da Zara per un ciclo operativo contro le bande che dall'interno premevano verso la costa per collegarsi con le isole dove i tedeschi non avevano ancora posto piede. I partigiani erano pericolosa mente vicini all a città. Nel pomeriggio dell'll, dalla Riva Derna (nord della città) vi erano stati «tiri dell'artiglieria germanica su di una colonna di ri belli croati (ai quali si sono uniti soldati ilalia ni !) sull a strada Diclo-Cosino» (47 ì , Aci ovest, a meno di sei chilometri, di fronte a Zara , l' isola di Ugliano era nelle mani dei partigiani. Quì, nel prin:10 pomeriggio ciel 14, il prefetto aveva cred uto opportuno
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Dalmazia - Una cronaca per la s1oria
«inviare [...l un motoscafo della questura (M.28) affinché provvedesse al rifornimento di vettovaglie. Non appena il mezzo a rrivò a poch i metri dall' isola, fu oggetto di scariche di mitraglia pesa11te da parte dei partigiani jugoslavi, ivi annidati». «Il mezzo che recava alcuni agenti e carabinie ri fu affondato con l'uccisione di alcuni di essi e la cattura dei rimanenti, dei quali non [si] ebbero più nuove» (4~>. Im mediata la reazione tedesca. «D alle ore 16.15 alle ore 18.30 (.. .] squadriglie di Stukas, a tre per vol ta, bomba rdano posti di ribelli [... ]. Alcuni pezzi di artiglieria, dalla Riva Derna. appoggiavano l'azione aerea. D alla Riva Nuova la gente assiste in folla» 1• 9>_ 11 giorno successivo la ·J ager' comunicava al XV corpo d 'armata: «L'isola di O ltre [recLe: di U gliano; Oltre (=Pre ko) è la più importante local ità dell'isola - n.d.a.J (di fronte a Zara) piena di bande nemiche. Lì, il 17.9 sarà fatta una ricognizione offensiva» <50J_ In città, al gruppo Teissl subentrò il Ili battaglione del 741 ° reggimento. li 19, venne a sua volta sostituito dal 721 " 'Jager' (comando e II battaglione rinfo rzato) , agli ordini del tene nte colonnello Walthcr Kleinenberg. «Verso le 19 - annota Brunelli - è giunto via terra(... ] con molti carriaggi, al completo di tutto. li battaglione è stato passato in rivista da un generale ( o colonne llo?) in Piazza dei Signori; indi la truppa è sfilata luogo la Riva Nuova , ammirata per il suo marziale contegno. Poco dopo è giunta una colonna di automezzi con artiglieria; precedevano le compagni e [recte: le b atterie] gli ufficiali a cava ll o» 1m . A ssu meva la PlaLzkomm.adantur il te nente colonnello H a ns von Schnehe n, «soldato di pronta intelligenza, scrio. che ben presto si convinse della ita lianità e della situazione politica» della città (521 • Fu un insperato alleato per la causa di Zara.
O PPOSIZ IONE DELLA WE HRM ACHT ALLE INIZIATIVE CROATE DI ANNElTE R E ZARA
Il 17 settembre, il generale Karl Eglseer in un 'Rapporto sulla situazione nell'ambito della divisione' fece presente che «l'amministrazione fdi Za ra ] deve esser presa molto cautamen te dallo Stato croato. Bisogna mette re delle persona liL~, ineccepibili e di q uesta regione; possono esser impiegate soltanto buone truppe croate». Inoltre poneva in evidenza che «il carattere pienamente italiano d i Zara deve esser preso in considerazione» <-1.11• Dal ca nto suo il generale Lotha r Rendulic, comandante della
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2° Annata corazzata, inviava al plenipotenziario militare in Croazia, generale Edmund Glaise Horstenau, la seguente comunicazione: «Nessu n croato a Zara, il resto della colonia croata ha abbandonato Zara. Prego non intraprendere alcuna attività amministrativa croata fino a quando non sia avvenuta l'evacuazione degli italiani. La popolazione è leale, teme una amministrazione croata cd ustascia. L' amministrazione attuale, fatta da funzionari austriaci [probabilmente perché quasi tutti i più vecchi zaratini conoscevano il tedesco - n.d.a.] è buona. Il cambiamento comporterà un peggioramento e inqu ietudini» '5">.
Lo stesso giorno in cui vo n Schnehen assumeva la Platzkommandantw; giungeva da Zagabria, non annunciata, una de legazione ustascia «per prendere possesso dell 'amministrazione della città (si faceva no i nomi cli certo Pekota podestà, e di certo Relj a governatore della Dalmazia)». Immediatamente, «il commissario prefettizio al Comune, dottor Carlo de Hoeberth, fece estendere dal prof. Praga un memoriale storico sull'italianità di Zara [...1. Tale memoriale fu consegnato al comando germanico, il quale co nvintosi dell 'ita lianità di Zara fece sapere ai delegati croati di non poter accogliere la loro domanda di prendere possesso dell' amministrazione». «Alla richiesta de i delegati, che cosa il comando germanico potesse fare per loro, sembra che questi abbia risposto: "Metto a loro disposizione le vetture per il ritorno"» 155l . Von Schnehen riferì l'incidente ai propri superiori, ed il 21, il X V corpo d'annata disponeva per il comandante della 114° ·Jager' che: «In seguito al tentativo del Governo croato cli assumere l' amministrazione cli Zara, I' AOK2 fComando Superiore della 2'' Armata corazzata - n.d.a.] ha deciso, in considerazione ciel grande numero di prigionieri itali ani, che per ora si rimanga alla regolamentazione in atto. In questo momento, quindi, bisogna assicurare l'esistente amministrazione ed impedire l'uso di impiegati croati poco elastici. li trasporto dei prigionieri da Zara deve essere accelerato. Comunicare il piano» <561• La linea assunta dai comandi germanici era chiara. Probabilmente per meglio valorizzare l'argomento 'soldati italiani', che divenne la carta più importante in mano alla Wehrmachr nel contrasto che sarebbe insorto con il ministro Kasche, anche il tenente colonnello Kleine nberg estese una relazione sulla situazione di Zara. La parte politica iniziava con la constatazione che <<la popolazione dì Zara è quasi esclusivamente italiana. mentre nei dintorni e nelle isole circostanti risiedono croati». Faceva osservare che «il mantenimento dell 'amministrazione ital iana appare opportuno» , poiché «l'insediame nto di una amministrazione croata porterebbe ad un aggravamento dell'attuale diffuso nervosismo della popol a-
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zione, e l'odio da parte degli italiani per i croati ad eccessi di violenza». Per di più, «a prescindere eia questo, una amministrazione croata non può sostituire quella sperimentata italiana, in quanto tale cambiamento apporterebbe un inevitabile turbamento» . E subito dopo ribadiva, «è [ ... ] opportuno che le autorità italiane vengano lasciate al loro posto fino all'attenuarsi della tensione, e Jino ad un chiarimento della situazione». Non riteneva, quindi, co11sigliabile, «come è nei progetti dei croati, l'istituzione di uffici degli ustascia per la loro propaganda» !57>_ Le parole di Kleincnberg assumevano uno specifico rilievo rapportandole alla parte conclusiva della relazione stessa. «La popolazione mantiene un comportamento corretto nei confronti della Wehrmacht, formalmente riservato, q uasi ostile. Essa è molto inquieta, ed a ciò ha contribuito in gran parte la maldestra e goffa propaganda del Governo croato». In sintesi, non riteneva «esagerato paragonare Zara ad un barile di polvere che può esplodere in qualsiasi momento>>. Poi, esaminando la situazione militare, e considerando che nel caso cli uno sbarco alleato «l'atteggiamento dei soldati italiani ancora armati e dell a popolazione civile è ancora dubbio», riteneva «necessario ed urgente il disarmo ed un rapido internamento degli ufficiali e dei soldati» !53l_ Sarebbero rimasti in armi i cinquemila «che secondo le assicurazioni del generale italiano, sono fidati, e che vengono incaricati della sicurezza cli Zara» <.wi_ In città, nonostante l'alleggiamento tedesco, serpeggiava l'inquietudine anche se «la vita cittadina (... ] aveva ripreso u na certa normali tà» (60>. Le autorità sviluppavano la loro prudente opera presso i comandi per far comprendere che l'obiettiva essenza italiana di Zara non poteva venir cancellata soltanto perché Badoglio aveva chiesto l'armistizio. Nello stesso tempo, avendo inteso alla radio il primo discorso di Mussolini dopo la sua liberazione, erano rimaste colpite, come tutti gli zaratini, da un passaggio che sembrava preludere ad una condanna definitiva: <<Dopo l'onore compromesso, abbiamo perduto, oltre ai territori metropolitani occupati e saccheggiati dal nemico, anche e forse per sempre, tutte le nostre posizioni adriatiche» (•1>. Per cli più le dichiarazioni alla prima riunione del nuovo Consiglio dei ministri (27 settembre) avevano sollevato altre apprensioni. Alcuni consideravano senza ritorno il punto dove Mussolini aveva eletto che «il tricolore sventolava ancora a Rodi, a Tirana, a Lubiana, a Spalato( ... ). Oggi, a due mesi di distanza (dal 25 luglio] [... ] tutte le nostre posizioni fuori del territorio nazionale e d'oltre mare sono state sgomberate» 162>. Altri si aggrappavano alla frase: «noi intendiamo non solo cancellare la pagina del 25 luglio e quella ancor più disastrosa dell'8 settembre, ma raggiungere i nostri obiettivi che sono l'integrità territoriale della nazione» i"3>_ Forse si poteva sperare.
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Oramai la sorte della città dipendeva da autorità ben più in alto e ben più lontane. Non di meno, quelle di Zara che non erano riuscite ad avere alcun contatto con qualsiasi autorità della Penisola, in un estremo tentativo per far sentire in qualche modo la propria voce, consegnarono a von Schnehen, in partenza per Zagabria (25 settembre), un 'Memoriale' con la speranza che potesse farlo pervenire a Mussolini e ad Hitler \ò-lJ. Il tenente colonnello, tornato a Zara , assicurò che per l' inoltro aveva consegnato il documento alla legazione di Germania, ma portò anche notizie allarmanti. Ne l suo aereo, al ritorno, doveva imbarcare il dottor Bruno Nardelli, prefetto croato destinato a Zara, ma all' ultimo momento era rimasto a Zagabria (<,,1_ Fra le autorità cittadine sorsero nuove apprensioni anche perché, in quei giorni, rintendenza tedesca aveva ordinato che la kuna avesse corso legale assieme alla lira 1''1'i. È vero che secondo i tedeschi il provvedimento era dovuto unicamente alla necessità cli far cessare i contrasti e gli screzi fra i loro soldati, pagati in moneta croata, ed i negozianti di Zara che non volevano riceverla. Ma una doppia circo lazione ufficiale della moneta, oltre ad essere anche visibilmente lesiva della sovranità dell'Italia, se collegata alle notizie portate eia von Schnehen dava la sensazione di una imminente crisi.
li viaggio a Zagabria di von Schnehen era avvenuto in un momento particolarmente complesso per il Governo croato. Le notizie della li berazione di Mussolini (12 settembre) e della riassunzione deJ Governo non erano state accolte con entusiasmo né dal Poglavnik né dai suoi ministri, che avevano già considerato il Duce fuori giuoco. «Se la proclamazione dell 'armistizio dell'Italia - scriveva da Zagabria il ministro Petrucci - era stata la causa occasionale della rottura dei palli del 18 maggio 1941» <61i , con il ritorno del Duce, il Governo croato si era trovato ad un bivio: doveva insistere sulle annessioni in Dalmazia concesse da H itler, oppure riconoscere la legittimità ciel diritto del nuovo Governo fascista sui territori compresi nei confini dell 'estate 1941?
Probleminon semplici, che Pavelié affrontò in una serie di riunioni del Consiglio dei ministri, e dal 20 al 26 settembre emanò tre 'deliberazioni' (""> alle quali , quasi certamente, vi concorse lo stesso ministro Kasche. Se con la prima, il G overno croato dichiarava di rompere le relazioni diplomatiche con il Governo Badoglio, e con la ten:a di riconoscere il nuovo ' Governo fascista repubblicano' , tuttavia con la seconda ribadiva che, «in seguito agli atti compiuti dal Regio Governo italiano, vengono
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annullati e resi non impegnativi per lo Stato croato gli accordi di Roma del 18 maggio 1941, con i quali erano stati delimitati i confini fra l'Italia e la Croazia con riguardo alle terre croate, tanto se esse appartenevano alla ex-Jugoslavia quanto all'Italia». Annunciava inoltre l'emanazione di un decreto legge per cui «alcune parti dei territori annessi saranno incluse nei Zupanati già esistenti, come i territori di Spalato e di Cattaro, mentre per le altre parti saranno istituiti nuovi Gran Zupanati, come per il territorio dei distretti della Pianura (Ravni Kotar) con Zara, nonché per il territorio di Fiume e della parte croata dell'Istria» <69i _ Cioè Pavelié, annettendo Zara e la parte orientale dell'Istria, che appartenevano all'ltalia dalla fine della prima guerra mondiale, portava i confini della Croazia ben oltre a quelli dei Patti cli Roma. Era una ' dichiarazione' che, con la formula polivalente delle "terre croate, tanto se esse appartenevano alla ex-Jugoslavia quanto all'Italia", consentiva a Pavelié di mantenere aperta la via per ulteriori rivendicazioni anche se il FUhrer, una settimana prima, ne aveva raffreddato gli entusiasmi. Il Poglavnik, sin dal 13 settembre, ringraziando nuovamente Hitler per l'assegnazione dei territori della Dalmazia, con un lungo telegramma personale gli aveva chiesto «l'intero territorio costiero che si estende dall' Istria orientale fino a Cattaro con le prospicienti isole [cheJ è prettamente croato, e tal.e è stato considerato e trattato fino al 1918 dati' Amministrazione del tempo» poi. Quindi, rifacendo la storia di quel.le regioni, aveva ricordato al FUhrer che: «Parte di queste coste croate vennero staccate in due momenti dal corpo de.I popolo croato. Nel primo momento è stata separata dal Trattato di Rapali.o, come parte del Trattato di Versailles, la costa occidentale dell'Istria con il suo entroterra croato, Fiume ed alcune isole. Indi, con i trattati di Roma [1941], sono stati annessi all'Italia l'intera Dalmazia del nord e del centro, Cattaro, l'entroterra a nord di Fiume e quasi tutte le isole dell 'Adriatico Orientale». Perciò, diceva ancora, «sulla base della riferita comunicazione cieli ' Ambasciatore tedesco nella serata dell '8.9., ho reso nota l'annessione dell'intera Dalmazia, di Fiume col suo entroterra settentrionale e delle isole dell'Adriatico orientale, alla Croazia», e «in pari tempo ho comunicato ali' Ambasciatore tedesco il mio punto di vista riguardo all'Istria orientale» (71i. A parte il fatto che il Poglavnik, nel proclama letto alla radio la sera dell '8 settembre non aveva in alcun modo accennato a Fiume ed ali' Istria P2>, quanto ora telegrafava ad Hitler può essere posto a raffronto sia con quelle che, un paio di anni dopo, sarebbero state le pretese di Tito su Trieste, sia con le decisioni prese dalle Potenze alleate nei confronti
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dell'Italia al tavolo della pace, quanto anche in rapporto agli attuali problemi ( del 1993) sorti dal Trattato di Osimo del 1972 con i Governi di Croazia e di Slovenia. Pavelié - ovviamente sfruttando un momento politico per lui eccezionalmente favorevole ed il risentimento della Germania verso l' Italia - chiedeva tutto quello che gli sembrava possibile. Ma, nonostante tutto, non arrivò a pretendere i confini che gli alleati, a guerra conclusa, avrebbero riconosciuto alla Jugoslavia. Per il Poglavnik, come argomentava nel telegramma, «l'Istria orientale e centrale sono territori da un punto di vista etnico prettamente croati, inoltre l'Istria occidentale e settentrionale sono territori misti italiani-croati e sloveni-croati. Mentre I' Istria orientale costituisce con Fiume e le isole croate prospicienti una unità dal punto di vista economico e dei traffici (sbocco sul mare) , l'Istria occidentale e settentrionale sono legate da un punto di vista economico e commerciale a Trieste e a Pola. L' Istria orientale è appartenuta anche dal punto cli vista storico allo Stato Croato. Le popolazioni dell'Istria orientale come pure l' intero popolo croato sperano con la più grande fiducia nell 'inglobamento dell'Istria orientale alla Croazia, mantenendo intatta la linea ferroviaria Trieste-Pola. Mentre io esprimo questi sentimenti del popolo croato, con i quali non viene leso alcun diritto straniero, Vi prego, Fi.ihrer, cli concedere il benevolo consenso all'inglobamento dell'Istria orientale alla Croazia. L'esatta definizione dei confini dovrebbe avvenire il prima possibile grazie alla relativa Commissione per i Confini, tenendo conto dei punti di vista delle popolazioni, economici e commercia Ii» l73 , . La richiesta irritò Hitler, ed il 22 settembre Ribbentrop ordinava al ministro Kasche di far pTesente al Poglavnik che «in periodo cli guerra il F i.ihrer non può occuparsi dei problemi dei confini politico-amministrativi della regione,> 0 ''l . Inoltre, il giorno successivo, con corriere speciale, inviava al ministro - esclusivamente riservato - un telegramma, per chiarire che le istruzioni che gli aveva impartito telefonicamente la notte fra 1'8 ed il 9 settembre si limitavano a «raccomandare ai Croati di annettere [... ) il litorale di pertinenza degli italiani fin dal 1941 ». Invece, proseguiva Ribbentrop, «Lei accenna di aver detto ai croati che essi avrebbero potuto recuperare anche Zara e le isole dell a Dalmazia centrale». E, quasi ironicamente, gli faceva notare che, «a tale riguardo, esiste una contraddizione in quanto Zara e Làgosta - come è noto - non appartengono a lla Jugoslavia, ma all'Italia dal 1919». Però, e nonostante queste puntualiz7.azioni, concludeva: «de l resto, adesso non è importante una discussione del problema su che cosa poteva essere eventualmente capito di questa o quella interpretazione della promessa [ciel Fi.ihrer], e che cosa è stato capito da Lei e dai croati» C75l. In tal modo la questione dell'Istria e di Fiume
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Dalmazia · Uno cronaca per la storia
rimase impregiud icata e Pavelié. con la frase 'terre croate, tanto se esse appartenevano a lla cx-Jugoslavia quanto a ll ' Italia', si. lasciò aperta ogn i strada, mentre la contesa per annettere Zara, e reciprocamente per conservarla italiana. proseguì ancora.
In città, le 'deliberazioni' del Governo c roato furono apprese da una corrispondenza della Do11a11zeiwng. Immediata l'euforia dei croati, e ulteriori apprensioni degli italiani. Frattanto il 'Memoriale', inviato tramite von Schnehe n doveva esser giunw a Roma, poiché il 1Oottobre Alessandro Pavolini. segretario del Partito fascista rep ubblicano, con un 'appunLO'. informava Mussolini che «Zara non è perduta». «L'atmosfera è di patr iottismo». G li faceva sapere che la città e ra d ifesa da «3000/3500 fra soldati italiani. mi liti, metropolitani. g uardie di finanza. [... ] nonché da un nucleo di universitari( ...]. Tutto intorno Zara è minacciata» 116>. Gli comunicava l'arrivo a Roma d e l «fascista Petron io, che ha ridato vita al fascio di Zara», e che «d'accordo coi tedeschi, l'ho nominato commissario federale e ho fatto dare subito l'annuncio per radio: q uesto fatto. e la successiva nomina in corso del Capo della provincia, farà comprendere agli italiani in Zara c he ormai possono battersi pe r una Zara itali a na, insieme ai tedeschi contro i partigiani comunisti, senza più il pericolo della annessione a Ila Croazia)) ,m. La nomina di Petronio, e que lla contemporanea de l commissario alla federazione fascista di Fiume, Ramiro Anto nini. fece sorgere nei croati il timore di vedersi sfuggire le annunciate annessio ni. ed a Zara cercarono il fatto compiuto. La notte fra il 12 cd il 13 ottobre, a lcuni reparti ustascia di stanza a Bencovazzo (45 km a sud-est di Zara) marciarono su Zara pe r insediarvi l'amministrazione croata . Ma i volontari della ·Vukasina ' scriverà A ntonio Cattalini - costituirono un «blocco al vecchio confine della strada per Zemonico». e intercettarono la colonna. «Scortava il prefetto paveliciano ed altri funzionari che avrebbero dovuto assumere l'amministrazione civile di Zara». «La colonna ustascia fu fermata nel cuore della notte e le fu intimato di non o ltrepassare il vecchio confine; i croati non opposero resistenza e fecero dietro-front» ,ì~,. Oltre che per l'atteggiamento degli universitari, gli ustascia abbandonarono l'impresa nel timo re che la strada fosse stata minata 179f. Tuttavia non demordevano e, da Zagabria, il ministro Petrucci, riferiva che «a l fin e d i dissipare la penosa impressione susci tata l ... 1dalla notiz ia della nomina di autorità italiane fasciste preposte all'amministrazione di Zara e di Fiume. il capo della propaganda croata, Rovacié. in un discorso radio diffuso il 17 ottobre» si era scagliato «contro tali 'inverosimili dicer ie' e . a sua volta, affermava: 'Zara e Fiume sono croa te . come
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pure tutte le isole dell'Adriatico. cd a questo riguardo nessuno cambierà nulla!'» isu>.
Durante il mese di ottobre. la pressione dei partigiani continuò nell 'en troterra cli Zara. U n grosso convogl io tedesco venne assalito fra 'Jènìn e Dernis, e due comandanti di battaglione caddero nelle mani dei partigiani. Dovette intervenire il li I battaglione del 741 ° reggimento cd il gruppo Teissl 1~11• Il 3. consistenti forze attaccavano Bencovazzo interrompendo la strada per Ch ist.agne. /\ ltro attacco, durato due g io rn i, ad u n convoglio a venti chilometri a nord-est cli Tenin c•~l. Il 4 ottobre. rinnovata pressione della 2a brigata partigiana nella zona di Bencovazzo. e la ·Jagcr' annotava: «Atteso un attacco all'aeroporto di Zemonico» <"-''. Il giorno successivo, sempre nella zona di Be ncova,.zo era segnalata una «grande banda con arm i pesanti». li nem ico s i rinforzava intorno a Zara e d «il trasporto di due (suoi] battaglioni con battello verso Rasanze (= R asanac. km 21 a N.N.E. di Zara)» faceva ulteriormente presumere un «prossimo attacco principalmente contro l'aeroporto di Zemonico» e nella zo na cli C histagne 1~ 1>. li IO, «Notevole attività d i bande intorno a Zara e a Bencovazzo. e ulteriori rinforzi - provenie nti presumibilmente dalla Lika - sono da considerarsi quale preparaz.ione per un attacco su Zcmonico-Zara». Ventiquattro ore dopo, «con rapporto di ulte riori Corze nemiche. anche da sud. - annotava la 'Higer' - si aggrava la si tuazione intorno a Zara»";>_ li 15 ottobre la pressione si allentò per l'improvviso spostamento delle formazioni partigiane verso l'interno. mentre insistente continuava l'azione contro i convogli. «A 5 k ma S.E . di D. Lapac attacco alla colonna della Div.. Particolarmente elevate le perd ite di autocarri. La stessa colonna nuovamente a ttaccata a 7 km a N. di Gracac». «Una vivace atlività di bande nella zona di Zermanja Vrelo-Mocropol_je fa ritenere, anche quì. tentativi di disturbo al traffico dei ri forn imenti»<"'•1• Gli S111kns intervenivano a sostegno delle operazioni a terra. ma non sempre avevano la buona sorte dalla loro. Il 21 ottobre tre andarono perduri ad opera dell'avia%ione a lleata. e sul d iario di guerra della ·J iigcr" si legge: «I sincronizzati attacchi dei caccia inglesi agli Srukas, fanno pensare ad una pronta comunicazione radio ldella loro] ricognizione nella zona della Div., oppure ad un collegamento di informatori fra le bande di quì e le I.ruppe alleate» e~,,.
r tedeschi, che nonostante la inferiorità numerica m a grazie a11·armamento. ed ora anche alraiuto dei cctn ici del pope Dujié 0' ". erano in grado di imporsi ai partigiani sulla terraferma. si trovarono in difficoltà ne l
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ricacciarli dalle isole. Per occupare quella di Ugliano, dovettero rimandare, quasi certamente per mancanza di adeguati mezzi navali, l'azione prevista per il 17 settembre. Il problema tornò d'attualità nel pomeriggio del 30 settembre. Senza alcuna preparazione di artiglieria, senza alcun appoggio in mare, senza protezione aerea, improvvisamente da Zara partivano due motoscafi dirigendo verso il paese di Oltre. A bordo un imprecisato numero di ufficiali e di soldati tedeschi. Giunti all 'altezza dello scoglietto d'Osljak, davanti l' ingresso del porticci uolo di Oltre, avevano stretto a riva , ma furono investiti dal fuoco di armi automat,iche e lancio di bombe a mano. Un motoscafo prese Juoco ed affondò. L'altro si disimpegnò e rientrò a Zara. Giunto in porto, annota Brunelli, «ebbe l'ordine di ripartire subito. Infatti il motoscafo fu visto percorrere la zona di mare sotto Oltre, mentre l'artiglieria da terra sparava in quella direzione. Dopo mezz'ora il motoscafo rientrava in porto» <5"J. Sul diario cli guerra della 'lager' si legge: «Ricognizione armata del 721° Rgt.Jag. da Zara verso l'isola Ugliano. l... ] Nostre perdite: 6 ufficiali, 11 fra sottufficiali e soldati caduti, tra i quali il ten. col. dr. [Walther] Kleinenberg, il magg. fHerbert] Konitzki, il capitano [Karl] Schlaaf» l90l . Kleinenberg era il comandante del reggimen to, il maggiore Konitski del II gruppo del 661 ° reggimento d'artiglieria, ed il capitano Schlaaf di un battaglione di fanteria . La divisione con un ' ordine ciel giorno' ricordava che q uesti ufficiali «hanno dato la loro vita per la Germania, durante una azione di ricognizione davanti all'isola d.i Ugliano, nel mare Adriatico, il 30 settembre» l91l. In città, invece, corse voce che quella iniziativa fosse la conseguenza di un pranzo all'albergo già 'Savoia'. alla Riva Nuova, probabilmente in onore del tenente colonnello Kleinenberg che, destinato ad altra sede, cedeva il comando al colonnello Berger. Guardando le isole al cli là dei tavoli, vi sarebbero state scommesse su quale motoscafo riuscisse giungervi per primo <92>. Se così fu, si trattò di una incredibile leggerezza che sembra suffragata dall'ora, le 15.30, dall a slessa perdita di tre ufficiali, e dalla assoluta mancanza di ogni sia pur e lementare protezione. Era uno scacco al quale i tedeschi dovevano rispondere, e lo fecero il giorno seguente. Da Zara, ve rso le 4.45 , l'artiglieria sparò una serie cli colpi contro lo scoglio d'Osljak, davanti al paese cli Oltre ( =Preko ), più che altro tiri di aggiustamento. Durante la mattinata venne organizzato un convoglio che comprendeva anche la motobarca S.Eufemia armata dal maggiore David. L'imbarcazione, con equipaggio italiano, aveva a prua un pezzo da 47/32, ai bordi un paio cli mitragliatrici pesanti protette da scudi metallici. Na rra Brunclli che «da ll e ore 15 alle 17 l'artiglieria ha battuto lo scoglietto cl'Osljak f... ]. Con un piccolo piroscafo, i german ici hanno tentato lo
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sba rco. E ssendo però in numero esiguo, e notevole la reazione del nemico. hanno rinunciato al tentativo» <'m. Il maggiore David. più dettagliatame nte, dirà: «Azione su O ltre di 8 motovelieri armati e con persona le da sbarco. La sola S.Eufemia con arditi italiani , con personale ita li ano da me comandato. forzò lo sbarramento avve rsario, attraccò alla costa e sbarcò il personale. D egli 8 velieri armati dai tedeschi nessuno riuscì a sbarcare il personale, e questo sotto l'occhio di tutta la popolazione di Zara affolla ta a lla Riva» '9 ') . Fallita l'impresa, anche il maggio re David dovette ripiegare. La 'Jage r' registrava: «Tentativo di sbarco da parte del 721 ° Rgt. J ag. sull'isola d'Osljak non riuscito, nonostante il grande impiego dell'artiglieria, a ca usa della fo rte difesa» <''5'. Alcuni giorni dopo, il comando divisione, ricordava i nove fra ufficiali e soldati che «sono morti durante una azione di r icognizione in Adriatico, a causa del fuoco ne mico, sul battello di ricognizione» 1\I()>. I tedeschi sa rebbero sbarcati ad Ugl iano solamente il 22 nove mbre. Con la partecipazione del maggiore D avid a ll'azione su Oltre si intensificò la collaborazione delle formazioni volo ntarie ne lla difesa ra vvic in ata di Zara. li 4 o tto bre, il dia rio della ' .l ager ' riporta: «Conten uta pressione de lla divisione [partigiana] della D a lm azia settentrionale contro Zara e Boccagnazzo», cd il giorno 6: «Combattimenti presso il punto 57 (km 8 a N.N.E. di Zara)» '"\ cioè ne lla loca lità 'Pompe' di Boccag nazzo, dove c'e ra la centra le dell'acquedotto, presidiata da i bersaglie r i. I parligiani ave vano occupato la poco lontana casermetta dei carabinieri che, prima de l 1941, segnava il confine fra il territorio di Zara e la Jugoslavia. Autocarrata, venne inviata sul posto la compagnia 'Arditi', a l comando ciel tenente Aimone Finestra. La colon na de i Lancia-R O , circa ottocento me tri prima de lle 'Pompe ', cadde in una imboscata, e si sviluppò un deciso combattimento. Con gli 'Arditi ' vi erano come osservatori il tenente Louis J ansen. sei tedeschi, il maggiore Oavid, ed il capitano Coppola. Jansen ch iese l'interve nto de ll 'artiglieri u. G li 'Arditi', appoggiati a nche eia alcun i Sllikas. contrattaccarono ricacciando a bombe a mano i pa rtigiani asserragliati ne lla casermetta. G li uomin i di Finestra ebbero tre mo rti e selle feriti. Ferito anche il capitano Coppola che decedette ali' ospeclale(9x>. Il 19 ottobre la banda ·Obrovazzo · prese parte al combattime nto di Cosino contro i soldati della brigata 'Mameli' <w1, che commisero !"errore di ancorarsi a l terreno con fortificazioni campa li. L'attacco venne condotto da circa settecento uomini fra tedeschi (III battaglione del 721 ° 'Jager') e banda ' Obrovazzo' . Gli uo mini della ' Mameli' erano a l coma ndo del capitano degli alpini Pie ro Lucciolli, poiché quella mattina il capitano Martine lli si trovava a Nona (=Nin , 8 km a nord di Cosino). «L'attacco,
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improvviso, cominciò all'alba in una giornata nera [...] densa di nubi , di tuoni, cli pioggia» <10:•1• I tedeschi avanzarono su tre colonne. Interven nero gli Stukas ed una sezione di carri armati. Il combattimento si protrasse sino al primo pomeriggio. L'azione, inizialmente frontale, si sviluppò con un accentuato movimento ai lati della zona apprestata a difesa. Mentre l'accerchiamento si stava chiudendo, Lucciolli ordinò ai tenenti Sergio Monaco ed Emilio Grascì di aprirsi un varco. I due ufficiali con i sottotenenti Lino Gaggero, Giuseppe Maras, ed un centinaio di uomini si fecero strada a bombe a mano, ripiegando su Zaton (paese a 5 km a nord-est). Rimasero sul posto il capitano con il sottotenente Silvio Gelmi. «Tengono duramente agganciato il nemico proteggendo il nostro ripiegamento, e si battono fieramente fino all'ultimo, restando inevitabilmente chiusi nella morsa nemica» c101 J. Caddero il capitano L ucciolli ed il sottotenente Umberto Gatti. La '.lager' registrava: «Sbaragliata da un reparto d' assalto a N.E. di Zara una banda di 120 uomini, per la maggior parte italiani». «Fruttuoso rastrell amento del III btg./721 ° nella zona a S.E. di Novegradi di una grossa banda» (llY.l•, ed il giorno dopo riepilogava in cifre le due operazioni: «Perdite nemiche: 59 morti (fra cui 32 italiani); 53 prigionieri (fra cui 46 italiani)». I prigionieri furono condotti a Zara. Erano i primi soldati italiani catturati. Vennero [atti sfilare per la Calle Larga con le mani alnte. Forse non tanto per umiliarli quanto per monito ai militari ancora in città. La sorte dei prigionieri era estremamente incerta, ed il caporal maggiore Michele Cisternino, uno dei catturati, scriverà: «Veniamo a sapere che la mattina ciel 20 ottobre ci dovevano fucilare tutti in P iazza dei Signori»110 'l. fmmeclia ta la reaziòne della popolazione e delle autorità civili. Quegli uomini, anche se passati ai partigiani, erano sempre soldati italiani. Cisternino prosegue: «Per interessamento cli un ufficiale della Milizia [quasi certamente i.I primo seniore Vincenzo Serrenti no comandante della contraerea] e delle donne zaratine presso il comando tedesco, q uesta esecuzione non è mai avvenuta». «Dei 42 compagni rimasti in carcere, 4J sono partiti per la Penisola, ed uno lo hanno liberato in seguito all'intervento del maggiore Davicl della Milizia» (lfl-ll _ Proseguendo nell'azione cli alleggerimento, il 25 veniva «sgominata una forte banda dal IIJ btg./721° su ambedue le strade a est di Smilcié [...]. Fra i morti un commissario politico di btg.» (105>_ Con i tedeschi aveva cooperato la compagnia 'Arditi' ccl un forte nucleo di vo lontari della 'Vukasina'. «Nell 'operazione i partigiani comunisti - ricorda il tenente Finestra · sorpresi all'alba, dopo una breve resistenza abbandonarono il campo. lasciando nella mani degli 'A rditi' una decina di prigionieri»<H:6>.
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PRETESE CROATE SU ZARA VINCENZO SERRENTINO CAPO DELLA PROVINCIA Il capo della propaganda ustascia, Rovacié, nel discorso radiofonico del 17 ottobre aveva anche affermato che nell 'a nnessione della Dalmazia si erano fuse, «non soltanto la volontà di tutto il popolo croato, ma anche la parola, l'aiuto e la forza del Grande Reich gennanico» ' 107>. L'affermazione, però, non era esatta poiché proprio eia parte ger manica non vi fu univocità, ed anzi si determinò un netto contrasto fra i comandi mi li tari ed il ministro di Germania a Zagabria. Siegfried Kasche. Diversità di vedute che assunse toni particolarmente vivaci con la terza decade cli ottobre. Il 21, Roma aveva annunciato per radio la nomina cli Paolo Quarantotto, a capo della provincia. In città l'ansia si allentò. La notizia fu intesa come un concreto segnale ( dopo quello della nomina del federa le Petronio) che qualcuno in Penisola si ricordava di Zara. Ne lla nomina ciel capo della provincia, come ora venivano chiamati i prefetti, la gente sentì la volontà del Governo italiano di confermare la sovranità dello Stato sull a sua vecchia provincia d'oltre Adriatico. Nello stesso tempo era una inequivoca r isposta alle pretese croate ed a q uei tedeschi che le sostenevano. In città correva voce che i croati. non appena appresa la notizia della nomina di Q uarantotto, avessero inviato, con la collaborazione del maresciallo Schulz ""~>, un memoriale di protesta alle autoritù tedesche a Zagabria. Schulz, a Zara, era il titolare dell'ufficio tappa al quale facevano capo gli ustascia cli passaggio, e che l'opinione pubblica individuava come centro cli spionaggio croato. Nel documento si sarebbe sostenuto che Pavelié, con la 'dichiarazione'· relativa alla costit uzione della Zupanjia del Ravn i Kotar, aveva definitivamente risolto il prob lema dell'amministrazione cli Zara 01"!. Ma anche se le decisioni del Poglavnik avevano rilevanza poli tica, la 2" Armata corazzata, il X V corpo d'armata. la ·fager', privi legiavano i più concreti aspetti mi litari. Per armonizzare questi due momenti dello stesso problema il generale Eclmuncl G laise Horstcnau, il 25 ottobre convocò a Zag:abria il generale Ernst von Leyser, comandante del XV corpo d'armarn, cd il generale Eglseer. Esaminarono i prob lemi conseguenti ad una an nessione di Zara da parte croata e, come conclusione, venne «inequivocabil mente stabilito che l'assunzione dell'amministrazione civile da parte dei croati non sa rebbe stata proprio presa in considerazione senza la contemporanea sostit uzione delle forze armate italiane, ivi esistenti» 1: 1"J. Con questa formula, a ben considerare, i comandi militari non contestavano le decisioni politic he cli HitJer, ma si at-
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testarono su una clausola sospensiva della quale unico giudice era la Wehrmacht. Eglseer si recò a Zara, e di persona informò il colonnello Berger ed il tenente colonnello von Schnehen che «la cessione dell'amministrazione di Zara ai croati doveva avvenire solamente dopo la sostituzione delle forze italiane ancora presenti» 1111>.
In base ali' accordo sottoscritto il 10 settembre da Spigo, la divisione 'Zara' aveva iniziato il disarmo dei reparti non destinati alla difesa della città. I soldati erano stati ripresi alla mano forse anche perché temevano i tedeschi . Per le strade le ronde, alla porta delle caserme gli ufficiali di picchetto 0 12', cd il 12 il generale Spigo, scriverà: «Si procede alla riorganizzazione dei reparti, all'inquadramento di taluni elementi sbandati» c113l. Il giorno dopo ispezionava «le truppe affluite sulla cintura difensiva, constatando il miglior stato morale degli ufficiali e dei reparti» c11 •J. Tuttavia la '.lager' non poteva non sentire l'incombere cli que lle migliaia di soldati, ed il ·15 settembre venne trasferito a Venezia un primo scaglione di cinquecento fra ufficiali e truppa con lo stesso generale Spigo <115>. Dopo il ritrovamento dei manifestini destinati ai partigiani il generale non doveva essere nelle grazie ciel comando tedesco, se nella relazione sull' inchiesta, fra l'altro, si legge: «li XVIII C.cl.A è stato chiarame nte accusato di tradimento, poiché ha dato l'ordine cli consegnare ai banditi le batterie delle coste» <1"•>. L a Platzkommandantur impose il codice di guerra tedesco, e sottopose agli ufficiali ed ai soldati l'alternativa cli entrare, con divisa tedesca , nella Wehrmacht o nell a organizzazione Todt, oppure, restando con la divisa italiana, cooperare con l'esercito germanico o con la Todt stessa; e, quale ultima soluzione, il campo di concentramento con trattamento non da prigionieri di guerra ma eia internati politici <111>. Ai tremilacinquecento soldati schierati sulla cinta difensiva, ed ai millecinquecento del battaglione lavoratori fu chiesto, ma senza insistenza, di indossare la camicia nera (""l. con la naturale conseguenza di aumentare le fughe oltre i reticolati. Nulla venne chiesto ai «militari di truppa che poterono dimostrare di essere stati ingaggiati già da imprese o ditte private italiane a Zara, riconosciute utili ai fini cli guerra» (11~>. Fane queste eccezioni, «quelli che si sono posti a fianco dei tedeschi - riferirà il XV Corpo d 'armata tedesco sono numericamente pochi, inoltre hanno espresso il desiderio cli non essere impiegati né in Italia né in Croazia» (IWJ, mentre «il personale degli ospedali militari cli Zara e Sebenico, degli ospedali da campo cli Tenìn e
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del quartier generale di Zara» si era dichiarato «disposto a combattere a fianco dei tedeschi» !1 21>. Il termine 'combattere' appare improprio, poiché trattandosi cli personale sanitario non faceva altro che 'prestare la propria opera' in base alle convenzioni di guerra. Difficile, nello stesso tempo, valutare quanti fossero passati ai partigiani. Tenendo conto che in Germania vennero trasferiti 8.426 militari (5.755 via terra, e 2.677 via mare su Trieste o Venezia, compresi i 500 partiti con il generale Spigo) <122> e sommando a questi i teorici 5000 uomini per la difesa della città e del battaglione lavoratori si ha un totale di 13.426 uomini, dei quali si conosce la sorte, sui diciasseuemila presenti a Zara. Degli altri 3.500, riteniamo che una metà circa sia passata ai partigiani ma, dopo non molto, ridotta a qualche centinaio di uomini poiché la massima parte venne avviata in Penisola dagli stessi partigiani. Quelli che ancora restavano a Zara, ricorda il capitano Luigi De Maio, «non pensavano che a trovare il momento buono per scappare [...] e approfittavano della diminuita vigilanza tedesca» ! 12 ') minetizzandosi tra la popolazione o, in qualche modo, imbarcandosi. Il comando divisione continuò a funzionare per un paio di mesi. Venne ricostituito un deposito misto, una sezione magazzino, una del distretto militare, ed istituito l'ufficio di collegamento con il comando germanico (1 2~l . I colonnelli Nani e Lucchetti provvidero a chiudere la gestione de i rispettivi reggimenti. Ma quell'equilibrio instabile s'incrinò a seguito del passaggio ai partigiani del III battaglione del 291 ° reggime nto di fan teria (26 settembre). «Dello e pisodio - dirà Moroni - suscitò diffidenza e rise ntimento eia parte dei tedeschi» <125> e «non vollero credere che il btg. fosse stato 'prelevato' dai partigiani, come si tentò di dimostrare, dato che nel corso dell'operazione non fu sparato nemmeno un colpo di fuci le» l 126>. Immediato l'ordine di «internamento cli tutte le truppe e di tutti gli ufficiali che non avevano trovato posto nei reparti destinati alla difesa della città» <m>ed immediato, da parte itali ana, il ricorso ad «ogni mezzo ed ogni espediente per me tte re in salvo il maggior numero di uomini possibile». «Licenze di conva lescenza false , congedi, necessità cli servizio inesistenti, situazioni famigliari inventate, tutto fu escogitato per allontanare da Zara il personale dipendente. Ogni mezzo che salpava da Zara era sfruttato per imbarcare clandestinamente uomini; d'accorcio con isolani slavi furono noleggiate barche a motore che portarono uomini ad Ancona e taivolta fi no a Bari» <1w>. G li ufficiali nativi cli Zara presentarono domanda per esser posti in congedo, ma la risposta fu: «Il Cornando germanico della Piazza ha comunicato che la Vostra domanda tendente ad ottenere l'invio in congedo provvisorio per l'assegnazione all'impiego
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civile, non è stata accolta e che in conseguenza siete stato incluso nell'elenco dei militari che dovranno partire da Zara» 1129>. A metà ottobre _il generale Carlo Viale, con u n gruppo d i quarantacinque fra ufficiali e soldati, fu imbarcato per Venezia sul piroscafo Italia <130l. Al comando divisione, per pochi giorni, subentrò il colonnello Wladimiro Nani. che il 29 dello stesso mese venne trasferito a Venezia assieme a ll'ultimo scaglione di seicentoquaranta soldati (t.Hi .
Durante il mese di ottobre la presenza a Zara degli ustascia divenne pm frequente. Qualcuno, propagandista troppo insistente, fu fermato, qualcuno allontanato. Al consolato croato giunsero venticinque nuovi impiegati. Non erano della carriera consolare, bensì di altre amministrazioni, pronti ad insediarsi nei vari uffici della città (132>. Altri giravano ostentatamente per le calli con risentimento degli italiani che vivevano nell'ansia e ne.ll'incertezza. Così, passò quasi nella indifferenza la rimozione eia Piazza degli Aurana del busto di Vittorio E manuele III e la scalpella tura de lla scritta ' Al Re Liberatore'. Analogamente, non molti rile varono che era stata tolta la lapide posta a ricordo della visita del Sovrano nel 1920 (1.\3) _ I prezzi crescevano e , «invece cli contanti, i contadini chiedono in cambio grossi quantitativi di generi alimentari, specie pasta e riso» ( t 3J 1. L'8 ottobre, festa cli San Simeone protettore della città, fu una giornata velata di tristezza. Si notava un miglioramento nei servizi postali pur con tutte le limitazioni della censura. Prima erano state ammesse le cartoline e le lettere, poi i telegrammi, e dal 16 ottobre fu reso obbligatorio l' uso cli francobolli con la soprastampa Deutsche BeseLzung Zara (occupazione tedesca di Zara) (i,si. Diversi negozi erano chiusi, «per ragioni di salute del proprietario», come ironicamente annotava Brunelli. Gli uffici , invece, funzionavano, cd il direttore dell'Unione provinciale degli agricoltori provvedeva a lla raccolta dell' uva (circa 55 q.li) nei vigneti di proprietà di contadini residenti ne lle isole, che non potevano venir a Zar.a. Il ricavato dell' uva immessa sul mercato, fu tenuto a disposizione dei proprietari ,i.1<,J . Il 18 ottobre si erano riaperte le scuole, ed alla cerimonia religiosa aveva preso parte «un plotone cli scolari in divisa della Milizia » <rn>, volontari della 'Vukasi na' . 1ntanto, il passaggio sulla verticale della città di aerei anglo -americani diventava sempre più frequente. Allarmi anche due volte per notte. 'làlvolta interveniva la contraerea, talvolta l'allarme non suonava. Nonostante tutto si andava instaurando una illusoria normalità. Il piccolo piro-
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scafo Sansego arrivava un paio di volte alla settimana da Trieste . Ammaravano e decollavano idrovolanti civili, militari e della Croce Rossa. Le radio, dopo la de nuncia de l loro possesso. erano state obbligatoriamente consegnate alla polizia.
Ma quel senso di sicurezza che si e ra diffuso a ll a notizia de lla nomina del nuovo capo del la provincia, durò poco. li dottor Quarantotto non arrivava. Correva voce che fosse in attesa di ricevere istruzioni da Mussolini. Frattanto il 23 ottobre, il prefetto Albe rto degli Alberti partiva da Zara e la prefettura restava senza alcun rappresentante ufficiale del Governo, dete rminando u]te riori e non infondati timori (' 38! . ln questa situazione di disagio, la ricorrenza del 28 ottobre (XXII anni versario della Marcia su Roma) fu l'occasione per dimostrare ancora una volta l'italianità di Zara. Ad «iniziativa - indubbiamente quanto mai lodevole - dei giovani volontari zaratini, la città si sveglia imbandierata di bianco. rosso e verde. Un grande tricolore sventola dal campanile del .0~101110. E' una iniezione cli ossigeno per tutti , pe rché la bandiera italiana affrate lla e commuove . Le reazioni tedesche saranno state forse di sorpresa, ma que lle croate dùabbia e cli stizza» <139l _ Ed il notaio BruneUi completava le impressioni della giornata: «A sera gli studenti univ. in divisa della Milizia, hanno percorso in corteo le vie della città, cantando le nostre vecchi.e canzoni patriottiche .... La gente ha applaudito i giovani al loro passaggio». li notaio, irredentista dai tempi della dominazione asburgica, con evide nte compiacimento ricordava che «non è mancato il vecchio grido cli battaglia: "fora le cavre"» 11.u.ll, cioè fuori i croati.
Amministrativame nte la città era acefala. Le altre autorità non sapevano come agire. Un ufficia le tedesco, tornato da Zagabria, aveva riferito di esser stato consigliato «di non interessarsi ulteriormente della questione italiana di Zara» 0 • 11, e suggeriva cli prendere imnicdiali contatti con il Governo italiano. Il 30. sul Narodni Novine (Gazzetta Ufficiale) di Zagabria veniva pubblicato il decreto che istiluiva la nuova provincia cli Sidraga e Ravni Kotai; capitale Zara, con i distretti cli Bcncovazzo. Zaravecchia, lJ gliano, e 1101ninava gran zupano (prefetto) il dottor Viktor Ramov. Il Novo Doba ( =Era N uova), di Spalato, riportando la notizia con titoli vistosi aggiungeva che il dottor Andrije Relja era il nuovo podestà di Zara nm. Mentre i croati esultavano, il generale Eglseer riconfermava gli ordini di non consentire alcun mutamento ne lla amministrazione sino a quando in città fossero prese nti soldati italiani 1" 'l.
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Inaspettatamente, il 1° novembre, giunse a Zara il dottor Ramov con un seguito di collaboratori, e la sera scoppiò l'inevitabile tafferuglio. Alcuni ufficiali ustascia del seguito avevano preso posto in un ristorante dove, per caso, ad un altro tavolo cenavano un quattro o cinque volontari della compagnia 'Vukasina '. «Allorché gli ustascia brindarono a Zara croata, il tenente Vigiak si alzò in piedi e gridò "Viva l' Italia", "Viva Zara sempre italiana"; dopo di che seguì quello che è facile immaginare, ed i croati ebbero nettamente la peggio» <14•1>. Lo scontro dilagò con l'accorrere d i altri volontari e di civili. Intervenne la polizia e, riferirà il colonnello Berger, «soltanto a fati ca si sono potuti evitare scontri sia da parte italiana che da parte croata» (i,,;J _ Il 2 novembre la situazione di Zara appariva decisamente pregiudicata. Da parte ciel prefetto Quarantotto nessuna notizia e mai, come in quelle ore, la prefettura appariva a disposizione del primo venuto. Una soluzione pur doveva esser trovata ed un tentativo, anche se in extremis, doveva esser fatto . Partito il conte degli Alberti, la più alta autorità civile era il Commissario al comune, dottor Carlo de Hoeberth che, come gli altri esponenti della città si trovava impotente di fronte all'incalzare degli avvenimenti, senza istruzioni, senza collegamenti con la Penisola. Ma, di fronte alla presenza in città di Ramov ed agli incidenti della sera prima, tutti compreso l'urgenza di sollecitare l'arrivo cli Quarantotto, e predisposero per un pro-memoria per metterlo al corrente delle vicissitudini e delle ansie della città <1•161• Ogni momento era prezioso. Si rivolsero a Vincenzo Serrentino, comandante della D.I.C.A.T., chiedendogli di sfruttare i suoi buoni rapporti con il comando Piazza, e trovare un mezzo per far partire il pro-memoria. Serrentino riuscì ad ottenere la disponibilità di un aereo, ed al pro-memoria aggiunse alcune righe personali per Quarantotto: «I nostri zaratini mi hanno consegnato l'allegato pro-memoria per Te. Te lo rimetto perché voglia farne preciso e pronto uso. E' per informarti dei fatti che succedono e si accavallano. Per quello che farai conosciamo benissimo Te. Siamo fiduciosi, ma trepidanti, anzi esasperati. Il latore potrà dirti a viva voce. Urge la definizione. Così come urge la tua presenza per prendere le necessarie posizioni. Zara vuole restare disperatamente italiana» t 1•11i. Durante la mattinata, mentre veniva preparato il pro-memoria, mentre Serrentino cercava di ottenere il mezzo per farlo giungere a Trieste, la sorte di Zara era appesa ad un filo. «La Commissione croata [...] - ricorda Brunelli - formata da borghesi e militari ha protestato presso il Comando germanico, per la dimostrazione patriottica dei giovani zaratini della sera innanzi» <1411>_ Ma non si trattava soltanto di proteste. Il passo della delegazione era ben più incisivo e mirato. Ramov, accompagnato da
Gli ul!irni 1redù:i mesi di Zara italiana
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quattro ufficiali ustascia e da funzionari del consolato croato si era presentato alla Platzkommadantw: Vennero ricevuti dal colonnello Berger, dal comandante della piazza von Schnehen, presenti il tenente Guaschun ed il maresciallo Schulz. Ramov chiese ufficialmente di assumere l' ammi nistrazione della città <" 9l. Ed il colloquio Ju subito duro. Il colonnello Berger, come prima cosa, gli fece osservare che la credenziale con la quale si era presentato - «Il latore, governatore Viktor Ramov di Zara, ha avuto ordine dal Governo croato di portarsi al proprio posto di lavoro a Zara, in Dalmazia. Prego i posti di comando di accordargli ogni aiuto durante il viaggio verso il suo posto di lavoro e di dargli la necessaria protezione» - anche se rilasciata dal generale Glaise Horstenau non dimostrava che il Governo tedesco o lo stesso generale Glaise Horstenau lo avessero autorizzato ad «entrare in possesso del comando territoriale di Zara». Ramov controbbattè «che egli aveva avuto l'ordine di prendere immediatamente in consegna l'amministrazione civile di Zara» n5oJ.
Berger gli rispose chiaramente: «Fino a quando, al comando tedesco di Zara erano assegnati gli italiani che si erano messi a disposizione delle forze armate tedesche, la consegna dell'amministrazione di Zara non poteva aver luogo», e un trapasso di poteri. in quel momento, «avrebbe complicato ancora più le cose». Gli fece anche presente che i soldati italiani preposti alla difesa della città e le forze di polizia, «nel caso di consegna dell 'amministrazione civile ai croati deporrebbero subito le armi e si rivolgerebbero contro la nuova autorità imposta, oppure passere bbero dalla parte dei banditi». Ramov imputò a Berger di voler favorire gli italiani, poiché «se anche il Governo croato avesse inviato dei reparti militari [...j si cercherebbero allri motivi per non far entrare i croati a Zara». Al suggerimento cli chiarire la situazione a Zagabria, nell'ambito del Governo croato, rispose che «la sua presenza era necessaria per la pace nella zona .di Zara». Von Schnehen gli pose la questione del vettovagliamento della popolazione dubitando che i croati fossero in grado di provvedervi. Ad ogni osservazione non mancava la risposta di Ramòv. Però, cli fronle al muro elevato da Berger dovette arrendersi (1511• Ma non del tutto: in attesa di una soluzione non si sarebbe allontanato eia Zara.
li pericolo, se non rjmosso, era stato procrastinato. Aver guadagnato le ore della mattinata, grazie alla intransigente posizione del comando tedesco, fu la condizione che consentì il successo delle autorità italiane. Compilalo il pro-memoria, il console Pie tro Righetti Montesi comandante della Milizia ed il cap itano Vincenzo Defranceschi 1152>, nel primo pomeriggio, decollavano con un idrovolante, mentre il ragionier Giovanni
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Tolja con il collega Antonio R igalli. a mbedue di Zara che si t rovavano a Tr ieste, venivano telefonicamente preavvertiti dell'arrivo della delegazione. Tolja riuscì a predisporre un incootro 0 ~-'1 con il capo della provincia, Bru no Coceani. U n gen tiluo mo che veniva dalla scuola del vecchio irredentismo giul iano, disertore dall'esercito austriaco , volo ntario ne i ra nghi dell'esercito ita liano, s timato negli a mbie nti triestin i. li 22 ottobre era stato nominato capo della provincia su unanime d esignazione di tutte le personali tà d i Trieste. Aveva assunto l'ufficio il 26, e d o ra doveva affronta re, oli.re che i complessi proble m i con il S upre mo co mmissario pe r il L ito rale adria tico. Fried rich R ainer, a nche quelli d e lla Dalmazia. Avrebbe retto l'incarico con estrema capacità e con assoluta dignità di fronte alle autorità tedesche. Accolse tutti gli appelli che gli sarebbero pervenuti eia Spala to, da Zara. A lui i dalmat i de vono pa rticolare riconosce nza . La delegazione. subito ricevuta da Coceani, fece presente che era indispensabi le e soprattutto urgente rintracciare Q ua ranto tto e, q ualora irre pe ribile, no m inare - s ul mome nto - a capo della provincia «il primo seniore Vincenzo Serrenti no, pe rsona degna d i fede e di energia. ben accetto a Zara, dove si trovava da moltissi mi anni»n,..,. Coceani comprese l"importanza di q uanto gl i veniva chiesto. In successione, tentò di mettersi in contatto tc le(onico co n il ministro dell'inte rno, con il sottosegre tario agli esteri, co n la segreteria di M ussolini. Inutilme nte. In tanto il te m po passava. A notte riuscì a parlare con il prefetto Leone. a Maderno. Gli fu detto di attendere. Venne chia mato da Ro ma. Era il capo della polizia Tull io Ta mburini . Coceani lo ragguagliò sull a situazio ne e sulla urgenza di decide re. Subito do po eia Trìeste, a firma Coceani, partiva un telegramma per la prefettura di Zara: «O-ordine Ministero interni est nominato prefello Zara primo seniore Vi ncenzo Serrentino, comandan te D. I.C.A .T. . Dispone te immedia to insedia me nto avve rte ndo a uto rità germ a niche» (";'·
I B0M BARDAMENT 1Df Z ARA COMINCIA LA D ISTR UZIO NE DELLA
c1rrÀ
La se ra de l 2 nove mbre, me ntre la de legazio ne si trovava eia Coceani , aere i anglo-americani della 12" Armata aerea bo m bardavano Zara. Era il primo dei cinquantaquattro bombardamenti che, sino al 31 ottobre 1944. avrebbero distrutto la città e devastato i dintorni.
Cli uliùni rredici m esi di Zara illlliana
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Ancor oggi , dopo mezzo secolo, e nonostante le migliaia di volumi pubblicati su fatti, momenti, aspetti de lla guerra, non esiste una univoca interpretazione delle cause e dei motivi che hanno indotto gli alleati a distruggere Zara. A lla confe re nza di Te he ran (28 novembre- I O dicembre 1943) sarebbe stata presentala una relazione del maggiore Linn M. Farish (ame ricano), scritta il 27 ottobre, e consegnata al centro di Bari ciel Servizio Operazioni Speciali. Il maggiore, dopo una missione di alcune settimane fra i partigiani , rife riva sugli obiettivi politici e militari cli Tito, dandogli il massimo credito. Nello stesso te mpo poneva in evidenza la necessità cli aiutarlo e, nell'interesse degli alleati, cli soddisfarne le richieste. <<A seguito della capitolazione dell'Italia - scri veva Farish - la prima divisione pa rtigiana occupò Spalato f...]. A quel tempo essi chiesero agli alleat.i un intervento aereo contro le guarnigioni di Signo, Tenìn, Imoschi , Zara, e Gospié, con l'idea cli tagliare il sist ema tedesco cli comunicazioni lungo la costa, isolando i porti di Zara e cli Sebenico» <" 6>, ma la richiesta non ebbe segu ito. Per Farish invece, avendo i partigiani occupato a fine ottobre le isole della Dalmazia e gran parte della costa, era di improrogabile importanza «l'immediato invio di rifornime nti per mare e via aerea , ecl un limitato appoggio aereo lungo la costa dalmata al fine di proteggere le linee di rifornimento» <151l . l rifornime nti furono attivati. Que lli via mare, eia Bari, ve nivano convogliati sull'isola di L issa ed attraverso la penisola di Sabbionce llo proseguivano ne ll'entroterra, quando non e rano direttamente sbarcati sulla costa a s ud delle foci della Narenta. Zone che, in linea d'aria, distano come minimo duecento chilometri da Zara. Di fronte a questa realtà topografica nessun comando alleato avrebbe autonomamente pianificato tante incursioni su un obiettivo, come Zara, per eliminare interferenze inesistenti - sui movimenti fra Bari e la Dalmazia meridionale. Pe rciò, anche se non va esclusa l'opportunità di qualche incursione, è difficile compre ndere la sistematica distruzione di una città tanto lontana. In ogni modo, Zara è stata distrutta, per cui i motivi delle programmate incursioni non dove ttero esser quelli della protezione deUe linee di rifornimento, o solamente quelli, e certamente andarono ben oltre. TI giornalista Abdullah Sefe rovié, in un accurato studio s ui bomba rdamenti di Zara (sci puntate sul giornale Slohodna Dafmacija dal 19 al 25 ottobre 1984), ha ce rcato di dare una risposta a questi inte rrogativi attraverso un'analisi tattica oltre che stra tegica della funzione di Zara. <,Se la posizione cli Zara - scrive Sefcrovié - a ll'inizio de ll a guerra era veramente senza impo1tanza, dopo la capitolazione dell'Ita li a e ra sostanziai-
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L\ CITTÀ DI Z ARA : Ol31ETTIVO [)El
llOM8ARDAMENTI ANC.LO· AMEHICANI.
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Gli ultimi tredici mesi di Zara italiana
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mente mutata. Da una parte l'invasione degli Alleati in Italia, dall'altra la comparsa delle forze annate tedesche sulla riva orientale cieli' Adriatico, ponevano tutta la Dalmazia e in particolare Zara, col suo porto e aeroporto, al centro dell'attenzione dei belligeranti» <158>. Nella stessa puntata osserva che «nell'ultimo trimestre del 1943, l'aspetto idilliaco di pace a Zara presto svanì, non solo a causa dell'apertura del fronte italiano e del suo collegamento con la lotta per l'Adriatico, ma anche a causa della generale importanza per questo genere di operazioni» <159> e, «così, attanagliata da una parte dalla lotta per l'Adriatico, in collegamento col fronte italiano e con la Jugoslavia e, dall'altro, con l'allargamento dell'offensiva aerea sull'Europa, Zara diventò importante obiettivo cli diverse forme di attacco delle aviazioni militari inglesi ed americane» <160>. La tesi, o anche la semplice ipotesi, dell'importanza "in particolare cli Zara, col suo porto ed aeroporto" in relazione alle operazioni alleate in Italia, ed all' "allargamento dell'offensiva aerea sull'Europa" non trovano riscontro in alcun altro studio a conoscenza dell'autore. Analogamente, che Zara sia stata "al centro dell'attenzione dei bell igeranti" appare una enfatizzazione che contrasta con quanto è scritto nella History . of Balkan Air Force. «Ad eccezione di Fìume, i porti nell'arca della BAF (Balkan Air Force) erano piccoli, e le loro installazioni comparativamente semplici, ed i piccoli mezzi nautici usati dal nemico richiedevano il minimo di attrezzature di un porto. Perciò erano senza scopo bombardamenti pesanti dei porti>->. «Tuttavia - prosegue il testo - attrezzature per depositi di carburante sono stati attaccati con successo nell'estuario dell' Ombla [ad un paio di km a nord di Ragusaj, ~ Sebenico, a Zara, e il bombardamento alla fine di ottobre [1944] su Zara prima del suo sgombero, secondo informazioni, ha distrutto una quantità di materiale sulla riva come anche piccoli mezzi in porto>>06 n. Valutazioni che, nel loro complesso, riconducono la funzione militare di Zara su un piano più realistico, anche se le informazioni circa gli effetti del bombardamento cli fine ottobre 1944 sono ben più che approssimative, poiché in quel momento non c'era più nulla da distruggere. La scarsa importanza cli Zara veniva segnalata anche dal centro informazioni Force 266 che, in una relazione dei primi di maggio 1944, riferiva: «Zara - Nella città praticamente non vi sono obiettivi militari eccetto cannoni AA. oppure CD. Tre motozattere Sicbel sono nascoste durante il giorno sotto la diga sulla quale sono costruite cabine da bagno» 062>, e dava ottocento tedeschi fra Zara e Puntamica, centosessanta ad O ltre, centocinquanta al campo di aviazione cli Zemonico oltre ad altri centoventicinque nell'omonimo paese 1163>. Tuttavia, dal maggio (data di questa relazione) al 31 ottobre, fra Zara e Zemonico vi sarebbero stati non meno di tredici bombardamenti, oltre ai rituali spezzonamenti .
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Per altri , Zara avrebbe avuto importanza come centro cli comunicazioni e cli rifornimenti per le forze armate tedesche in Jugoslavia. Tra la fine del 1943 e durante il 1944, i tedeschi svilupparono contro i partigiani quella che nella storiografia jugoslava viene chiamata la sesta offensiva, e altre successive operazioni che videro complessivamente impiegate ventidue divisioni (16') . Basta pensare al logorio dei mezzi, del materiale, al consumo di munizioni per farsi un'idea del continuo flusso di rifornimenti che richiedevano. Oltre tutto i teatri di operazione erano nell'interno, in Bosnia, verso la Serbia, lungo i confini del Montenegro, cioè in località ben distanti da Zara. L'operazione più vicina fu quella del maggio 1944, quando i tedeschi tentarono di catturare Tito a Dervar. Q uindi, non era pensabi le che l'alimentazione cli quelle divisioni potesse avvenire dalla costa dalmata, sia per la limitata potenzialità cli tutti i porti (Zara, Sebenico, Spalato, Ragusa), sia per altre due ragioni obie ttivamente constatabili: l'andamento orografico che separa la Dalmazia dall'interno della Jugoslavia e la scarsità di linee di comunicazione, rotabili e ferroviarie verso l'interno. I riforn imenti, perciò, seguivano le li nee longitudinali , dalla Croazia, dall 'Austria, dall'U ngheria in direzione sud-est. Se a questi dati si aggiunge che Zara, a differenza di Sebenico, di Spalato, di Ragusa, non aveva alcuna linea ferroviaria e che, praticamente, vi era una sola strada militarmente accettabile - quella di Tenìn - per oltrepassare la catena delle Bebie (Velebit), si deve concludere per una sua ben limitata importanza nel settore jugoslavo. Zara, si collocava, invece, nel sistema delle comunicazioni marittime dell'Adriatico orientale. Ma il porto - un bacino cli circa settecentocinquanta me tri per poco più di duecento, e con un solo elevatore da 25 quintali - poteva accogliere in banchina (massimo due piroscafi alla volta) navi non superiori alle 2.500 tonnellate. Era, più che altro, un porlo turistico, ed i tedeschi se ne servirono per la sosta di motozattere annate, talvolta per il rifornimento di qualche torpediniera. Non vi tennero mai alcuna nave stazionaria, e con il rimpatrio in Penisola della DICAT e del Gruppo d 'artiglieria 'Zara' per un certo periodo rimase senza difesa conlroaerea alla quale, poi, furono assegnate un paio di mitragliere. II collegamento passeggeri, molto irregolare, con Trieste era svolto dal piroscafo Sansego (300 tonn) o clall ' Eneo (meno di 200 tonn) . Eccezionalmente vengono ricordati due o tre arrivi del piroscafo Icalia eia 5.200 tonnellate . Pur cli fronte a questa situazione di fatto , Seferovié scrive che i tedeschi «con l'occupazione del te nitorio zaratino, si erano avvicinati molto di più all a costa italiana di quanto non fosse il caso per l'Adriatico meridionale» <165>. Dal punto di vista delle distanze è vero. Ma è anche fantasioso che «Zara per gli alleati rappresentava un pericolo reale», «perché
Gli ultimi 1n:dici mesi di Lara i,a/irma
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avrebbe potuto essere sempre sfruttata per event uali attacchi diversivi sul fronte italiano», e che analogo «pericolo [... J rappresentava la vicinanza dell'aeroporto cli Zara [campo di Zemonico - n.d.a.] con riguardo alla possibilità di vol i dell'aviazione in difesa della flotta operante nei canali delle isole di Zara» u«,i. Tralasciamo la questione ipotetica della 'flotta', ma va precisato che !''aeroporto' consisteva in un terreno di neppure duemila metri pianeggianti. Zara non aveva potenzialità per interferire sui rifornimenti via mare (Bari-Lissa) ai partigiani ; analogamen te non ebbe alcu n peso sulle operazioni alleate in Italia , e nessuna utilità a sostegno de lle forze tedesche irnpegnate nell'interno della Jugoslavia . Neppure ebbe molta importanza per la 114"'fager· se, come a dicembre scriveva il comando, «è necessario [... ] per rifornire la divisione, a prescindere dal rifornime nto[ ...] per l'inverno, stabilire il rifornimento via mare, passa ndo per Sebenico» (16 \ e proseguire per ferrov ia sino a Tenìn. Tuttavia gli alleati dedicarono a Zara cinquantaquattro bombardamenti. Se lo fecero vuol dire che - non avendo alcuna diretta notizia - pianificarono le incursioni su informazioni ricevute da terzi, cioè dai comandi partigiani. Gli anglo-americani. a luglio ·1944, per dare aiuti più concreti e continuativi a Tito, costituirono una apposita forza aerea, la Balkan Air Force (BAF), ccl a Lissa e bbe l uogo una riunione ai massimi li velli, con la partecipazione di Tito. Comandanti partigiani ed ufficiali alleati studiarono modi ed intese per la migliore cooperazione fra le forze di terra e l'aviazione. «A conclusio ne dell'incontro, il maresciallo Tito diramò un ordine a tutte le sue formazioni [... ] dando accurate istruzioni circa l'uso degli strumenti per il rilevame nto degli obiettivi tattici e strategici. Egli dispose perché fossero fornite le più complete informazioni sulle posizioni, i movimenti e le inten1,ioni ciel nemico e circa l'esatta ubicazione delle forze partigiane in modo da evitare la possibilità cli attacchi della RAF su truppe jugoslave» 111''>. In altre parole gli alleati, per intervenire, si rimettevano ufficialmente all e informazioni dei partigiani, e Zara restò un obiettivo riservato alla discrezionalità dei comandi cli Tito. Le loro rich ieste, come ricordato da Farish erano cominciate a settembre del 1943, e si sarebbero concluse a fine ottobre 1944 con il radio-messaggio alla BAF:
«Marshal Tito has asked for 1he bombing of Zara where rroops are embarking for l taly», (Il maresciallo T ito ha chiesto il bombardamento cli Zara dove le truppe si stanno imbarcando per l'Italia) 0 ""i. Gli alleati, invece, avrebbero attribuito a Zara la funzione di 'obiettivo alternativo' sul quale scaricare quando non fosse stato possibile operare su quello principale .
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Seferovié (il suo lavoro è del 1984) ha inteso porre in rilievo che «una parte dell'orientamento della pubblicistica irredentistica e revanscista italiana ha spesso tentato di adombrare la tesi che Zara non fu bombardata per motivi bellici, ma per ragioni politiche» (1 70i . Non di meno - a nostro giudizio - il motivo fu soprattutto politico. Altrimenti, di fronte alla ben limitata importanza di Zara sul piano militare, i bombardamenti che ne determinarono la distruzione dovrebbero esser~ compresi fra quelli terroristici. Il motivo politico, inoltre, non è una tesi o una opinione sorta fra le due guerre, ma la consequenzialità della secolare lotta combattuta in Dalmazia fra italiani e croati. Forse, ancor prima degli stessi zaratini se ne resero conto persone lontane da Zara, non coinvolte emotivamente dagli avvenimenti, ma che avevano titolo per interpretarne la natura. G ià il 17 dicembre del 1943, il console Luigi Bolla, capo gabinetto e segretario particolare di Serafino Mazzolini, sottosegretario agl i affari esteri della Repubblica di Salò, nel suo diario, registrando le conseguenze dei primi bombardamenti s u Zara, annotava: «Si vuole distruggere la popolazione che forma un'isola compatta cli italianità nella massa slava» <171 l . Dieci giorni dopo il segretario particolare di Mussolini, Giovanni Dolfin , scriveva: «Impressione d iffusa fra gli zaratini che si tenda allo sterminio totale della popolazione ed alla distruzione sino alle fondamenta della città per cancellare in modo definitivo la italianità dì Zara» <112l . E d a dicembre si era ancora in guerra. Come si era ancora in guerra il 20 agosto del 1944, quando la rivista Ali, in un articolo dal titolo ' Rovine che accusano', pubblicava: «A Zara, con una ventin a di bombardamenti , sembra che gli anglo-americani abbiano voluto sbriciolare e disperdere ogn i minuto segno che potesse ricordare ancora nei secoli la sua romanità, venezianità, italianità, e così hanno raso al suolo la città intera; la si potrebbe addirittura cancellare dalla carta geografica e indicare, invece che con il circolino, con i tre puntini convenzionali che contraddistinguono le rovine archeologiche, come Pompei» i m.i. Anche nel pieno della sconfitta - epoca non sospetta per rinascenti nazionalismi - l'Ufficio informazioni, non della Repubblica di Salò che più non esisteva, 111a dello Stato Maggiore dell'esercito, in una relazione del l 6 giugno 1945, dopo aver parlato dei due primi bombardamenti, fa ceva osservare cbe «gli altri successivi 52 bombardamenti l ... l hanno completato la tragica opera cli distruzione provocata da Tito, più per cancellare le orme secolari d'italianità che per veri e propri scopi bellici. Infa tti, considerando Zara nella sua innocua realtà, è risultato, da sicure informazioni, che gli jugoslavi davano ad intendere agli anglo-americani che in Zara vi fossero grandi depositi di munizioni e grandi quanlità di truppe; ciò era completamente falso, essendovi poco più di un centinaio di tedeschi e nessun speciale deposito di materiale bellico: Zara non era
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un nodo stradale, non aveva importanza strategica e non era sede del comando tedesco deHa Dalmazia» <174 l , Anche il 10 novembre, in un altra relazione, lo Stato Maggiore tornava su questo argomento. «Zara è stata distrutta per volere di Tito che sosteneva essere ogni casa [.. .] trasformata in deposito di munizioni. Fra i partigiani di Tito correva voce, invece, che Zara venne distrutta per 'evitare fmure contese fra italiani e slavi' . Ciò è stato affermato dall ' ingegnere jugoslavo Mario Polombito, già commissario politico al seguito_del Comandante militare partigiano, Drago Zivkovié, ed ora detenuto a S. Maria Maggiore in Venezia per conto del la A .M.G. [Allied Mililmy,GovermentJ» 11ì 5>_ Ma non si trattava di 'evitare future contese' quanto della conclusione di un secolare dissidio. Era l'ultimo atto dell a lotta sostenuta dagli italiani della Dalmazia per non venir slavizzati dai croati, le cui radici risalivano - per fissare un punto nel tempo - al 1866, quando le speranze dei dalmati cli venir annessi all'Italia erano naufragate nella sconfitta di Lissa. Da quel momento cominciò la lotta fra gli italiani, arroccati negli ott antasei comuni di cui avevano l'amministrazione, e gli slavi sostenuti dall'imperi al-regio governo cli Vienna . Dopo la cessione del Veneto. all'Italia, l'A ustria temeva la forza coagulante del risorgimento che aveva trasformato l'Italia in nazione. Ed era giustamente preoccupata di perdere anche la Dalmazia dove il numero, la capacità, la qualificazione sociale degli italiani colà residenti, costituiva una forza eia non sottovalutare. Per neulralizzare il pericolo, Francesco Giuseppe contrappose agli italiani il sorgente nazionalismo croato. Nello stesso tempo, sospingendo i croati alla snazionalizzazione della Dalmazia, ne dirottava i propositi cli costituire, nell 'ambito della duplice monarchia ungherese ed austriaca, il regno di Croazia quale terzo elemento dell'Impero. Dal 1866 in poi caddero in mano croata tutte le amministrazioni comunali italiane, meno Zara che, nel 1915 quando venne sciolto il suo comune dall'autorità austriaca, era ancora italiana. Dopo la prima guerra mondiale. Inghilterra. Francia ed Stali Uniti negarono all'Italia la Dalmazia che le era stata garantita con il Patto di Londra. Zara, solamente, venne annessa all'Italia, nonostante l'impegno profuso dagli slavi, sia durante il conflitto sia all a conferenza della pace a Versai lles. per assicurarla al nuovo Stato dei Serbi-Croati -Sloveni (S.H.S). Le comunità italiane della Dalmazia - definito nel 1920 il confine italo-jugoslavo con il trattato cli Rapallo - per larga parte trasmigrarono in Italia. Fra le due guerre Zara, isolata sull'altra sponda dell'Adriatico, sostenuta dal Governo. svolse una costante opera d' italianità, divenendo punto cli riferimento per i con nazionali ancora residenti nelle città dalmate. Era una spina nel fianco della J ugoslavia, era una testa cli ponte, era l'affermazione di un diritto.
Gli ullimi 1redici mesi di Zara ilaliana
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La tensione con gli slavi fu continua, con punte di maggior astio e cli rinnovate tensioni diplomatiche. Per i croati quanto vi era d'italiano doveva scomparire, e nel 1932 distrussero i leoni cli Traù. Scoppiò l'ultima guerra . Una parte delle terre dalma te venne annessa all ' Italia. Sorsero, nell'euforia degli italiani, nuovi e profondi risentimenti fra i croati , che rinnovarono gli oclii tradizionali. Perciò, quando la incontroll ata ed irruente forza del comunismo si impose in Jugoslavia, Tito, anche per ragioni di politica interna (gli s lavi di qualunque tendenza fossero rivendicavano univocamente una Zara croata) colse il pretesto della guerra e, per risolvere totalitariamente la questione fece cancellare l'oggetto del contendere. In q uel momento era estremamente facile presentarlo agli anglo-americani · che ne ignoravano la storia · come un obiettivo di primaria importanza militare per colpire i tedeschi. Invece, uomini come Bolla e come Dolfin, che per i posti e gli incarichi ricoperti conoscevano aspe tti vicini e lontani della contesa adriatica, intuirono le ragioni e gli scopi di quegli indiscriminati bombardamenti . I motivi vennero drammaticamente intesi dagli stessi zaratini. Basta l' indirizzo rivolto nel 1944 a l prefetto di Brescia da un gruppo di quei connazionali, che il caso aveva salvato dall'eccidio, per sentire la passionalità di una lotta sostenuta da generazioni. «Zara sconta nella maniera più atroce [... ] la sua italianità , la sua santità, la sua fedeltà». «È solo in questo immenso rogo, ed è solo tra le macerie ove ancora giacciono insepolti i nostri morti che potranno entrare gli slavi, siano essi quelli cli Tito e dei russi, di Mihajlovié e degli inglesi, o cli Pavelié. Per noi è perfettamente lo stesso. La bimillenaria italianità di Zara è arsa tutta in quel rogo». «Vi chiediamo, Eccellenza [...] di gridare a tutta Italia la nostra disperata gioia per la distruzione dì Zara itali ana»l116i .
Zara, dopo le incursioni dell'aviazione jugoslava clell'8 e del 9 aprile 1941, non era stata più bombardata <177i_ I primi aerei nemici, senza recare offese, sarebbero riapparsi nel suo cielo il 21 aprile 1943. Con metà maggio, ad intervalli ed a periodi cominciarono i sorvoli diurni e notturni, ma sempre senza attaccare, anche se l'antiaerea entrava in azione . li 2 novembre, il G iorno dei Morti, mentre la gente s i recava al cimitero, e nel Duomo veni va celebrata una messa in suffragio dei cad uti , dedicata alla memoria della medaglia d'oro Antonio Yukasina, presenti ìn armi i volontari della compagnia che portava il suo nome . una formazio-
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ne di decine e decine di quadrimotori accompagnati dalla caccia attraversò la verticale di Zara. L'allarme, che non aveva suonato, si fece invece sentire alle 12.05, e di nuovo alle 13.30. Questa volta la contraerea entrò in azione. Dopo un'ora, altro allarme e rinnovato intervento della contraerea. Ma sino a quel momento nessuno sgancio. L'allarme suonò ancora alle 20.07. Sulla città stavano calando razzi illuminanti. Otto aerei Boston (A.20) lanciarono 5.4 tonnellate di bombe. Con effetto devastante. Loro obiettivo. secondo il diario del Mediterranean Air Command, doveva essere il porto. Lo mancarono per uno spostamento di un centinaio di metri a destra ed a sinistra. E fu la prima tragedia di Zara. Nel rione di Cereria le bombe caddero sul rifugio n. 16, un 'tubolare' (due bracci di 10 metri collegati da uno trasversale di 3 metri , in calcestruzzo coperto da uno strato di terra). Fu disintegrato, schiacciando quanti vi si trovavano. In città, in calle del Sale, venne colpito l'ingresso del rifugio n. 3 e le persone che avevano cercato riparo rimasero bloccate. Bruciarono i vicini edifici del Ginnasio-Liceo e delle Scuole Commerciali. Demolite alcune case. Il cessato aLl armc suonò a mezzanotte. Erano morte ce ntosessantatrè persone, ferite duecentosessanta <118>. Sul momento la popolazione non si rese conto della tragedia. Era ancora psicologicamente impreparata. «Solo quando vidi i morti - dirà un testimone oculare accorso a Cereria - compresi quello che era accaduto. Fu, dapprima, soltanto una fila. Poi le file si accrebbero, si all ungarono sull'e rba. Le barelle dei soccorritori continuavano a scaricare corpi inerti, dilaniati , terrei. Sul volto dei vivi e dei morti era polvere e sangue. Fu una notte inumana. Meglio la luce terrificante nel cielo, meglio la vampa degli scoppi, che non quella luce fredda del riflettore che rivelava la morte» c,n>. «Suore bianco vestite lavano con pezzuole i volti polverosi e sanguinanti dei morti. li trapano elettrico lavora ancora per squarciare i blocchi di cemento. Lavorano tutti, anche i tedeschi» l 160l . «La pie tosa opera di recupero si protrasse per parecchi giorni» (tx 1>.
LA WEHRMACHT SOSTIENE [;AMMINISTRAZIONE ITALIANA DI ZARA Mentre il 3 nove mbre la città cercava cli rendersi conto della tragedia, e fra la gente s' intrecciavano richieste e domande per conoscere ì nomi dei morti nella speranza che il lutto non avesse colpito un proprio familiare, per sapere dove erano state portate le salme, per procedere alle identificazioni, pe r conoscere dove venivano assistiti i feriti, menLre reparti, mezzi, e singoli cittadini erano impegnati ne i soccorsi, Vincenzo
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Serrentino s 'insediava in prefettura. Il te legramma di Coceani non gli era ancora arrivato, ma aveva appreso la notizia de lla nomina dalla radio. Con Ramov a Zara , con la precaria situazione politica in cui si trovava la città, non attese la conferma ufficiale, e prese «possesso degli uffici f...l al fine di far trovare i croati di fronte al fatto compiuto» 0 ~2i . Quindi, si presentò alla Platzkommandantur. Il tenente colonnello von Schnehen si rallegrò per la nomina, ma g li fece presente di non ave r ricevuto alcuna comunicazione o conferma dai propri superiori. Tuttavia non avanzò riserve, e quando, que lla mattina stessa, il console croato venne a protestare per l'insediamento di un prefetto italiano in una città assegnata dal Fi.ihrer a lla Croazia, gli rispose che Serrentino, prima anco ra della nomina a capo della provincia, aveva avuto da lui l'incarico di sopraintendere a tutte le amministrazioni di Zara. Pe r cui nulla vi era di innovato. cis.i>_ La linea seguita dal comandante della Piazza appariva di buon auspicio ma non tranquillizzava, ed il consigliere nazionale Nicolò Luxardo scriveva a Trieste, sottolineando la necessità di far presente a Giovanni Dolfin , tramite il prefetlo Coceani, che la situazione cli Zara non poteva essere risolta localmente. Era indispensabile un intervento di Mussolini(l""l. Dal canto loro, i croati, intensificarono subito la propaganda, ed il consolato iniziò l'iscrizione nei propri registri dei contadini de i paesi vicini temporanèamente residenti a Zara o in transito, «al fine di farli apparire quali abitanti di Zara, e così dimostrare che questa città è prevalentemente croata» l'""i. Arrivarono anche alcuni ufficiali croati «per la presa di possesso delle stazioni radio, per la insLallazione cli stazioni me teorologiche e per la costruzione per piccioni viaggiatori» 086l . Furono rinviati a Zagabria. Serrenlino, di fronte a questi tentati vi cli infiltrazione, d'accorcio con il comando tedesco, de cise di sfollare dalla città «tutte le persone che non vi hanno residenza abituale o a scopo di lavoro e che non siano venute co n espressi incarichi delle aulorità germaniche» osn_ Nello stesso tempo, con un ' promemoria urgentissimo' avvertiva Coceanì - «perché se ne valga nell' azione che sta facendo in favo re della nostra Zara» - c he le autorità tedesche gli avevano fatto sapere di non poterlo riconoscere ufficia hnente poiché Zara, «per quanto di loro co nosce nza, è stata ceduta sin dal 9 settembre scorso all o Stato libero di Croazia» . Nello slesso tempo non potevano «continuare ne ll' ignorare la posizione de i croati i q uali, s ulla base dell'atto bilate rale stipulato tra la Germania e la Croazia a seguito dell'armistizio badogliano, debbono passare alla materiale presa cl i possesso cli questo territo r io» (t,;$>. Ma la stessa Platzkomrnandamur gli aveva «suggerito cli far r isolvere la s ituazione da l Governo italiano con tutta urgenza per evitare l'instaurarsi della situazione di fatto» <1~9 ' . Era , q uindi, indispensabile un intervento cl i Mussolini.
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Nonostante le difficoltà del momento i collegamenti eia Zara, tramite Coceani, con il segretario ciel Duce erano notevolmente rapidi. Dolfin, già il 5 novembre, dopo aver riportato nel diario le rimostranze del console croato a Zara, annotava «il Duce, che ha già protestato nella maniera più energica» contro la cessione della Dalmazia, «ha inviato subito dopo acl Hitler un telegramma in vocando il suo intervento ' per salvare la italianissima Zara' minacciata dall'occupazione croata» <191'l . L'8 novembre, Mussolini rinnovava la protesta consegnando all 'ambasciatore tedesco Rudolf Rahn un altro tel egramma per Hitler. «No tizie da Zara preannunciano un attacco alla città da parte cli rego lari e irregolari croati Alt Voi sapete, Fiihrer, che la città è italiana al cento per cento e che in questi ultimi tempi fu difesa in comunità di battaglia da tedeschi e reparti italiani a me fedeli A lt In altre località de lla Dalmazia rioccupate dai Croati, decine di italiani sono stati massacrati e lo stesso [manca una parola, probabilmente: 'accadrebbe' - n.d.a. J a Zara creando una tensione di rapporti fra Italia e Croazia Alt Vi prego di intervenire presso il dou. Pavelié perché la situazione di Zara rimanga quant'era prima del settembre 1943 Alt Sono sicuro che accoglierete questo mio appello ispirato da umanità e giustizia e ve ne ringrazio dal profondo de l cuore» 1191 ). Il 10, Filip po Anfuso, ambasciatore d'Italia a Berlino, interveniva presso il sottosegretario agli Esteri, ed il dottor Hencke, nella nota riassuntiva del colloq uio, avrebbe scritto: «In particolare ha stupito il Duce la pretesa croata su Z ara, città autenticamente italiana. Il sig. Anfuso ha ricevuto dal Duce l' incarico di chiedere al Ministro degli esteri l Ribbentrop] di esercitare la propria influenza sul Poglavnik» 0921 • Rahn, trasmise il telegramma a Berli no l'll novembre poiché prima volle parlarne con Mussolini. Il Duce - riferirà Rahn - «ha sostenuto che Zara è una città in teramente italiana» e che «sono entrati lin funzione] a Zara posti di blocco militari tedesch i a sostegno dell 'amministrazione itali ana» ('".11• L'ambasciatore, ignorando la situazione cli Zara, chiese ragguagli a 13erlino, e R ibbentrop, dopo aver fatto proseguire il telegramma per H itler, il 16 novembre chiese al rappresentante ciel Reich a Zagabria, Kasche, «una relazione telegrafica sulla reale situazione a Zara» <N•i. Kasche gli avre bbe risposto solame nte il 4 dicembre.
** ***** Due giorni prima della rich iesta di R ibbentrop, von Leyser, comandan te del XV Corpo d'annata tedesco, aveva informato il generale Glaise Horstenau dello scontro verbale avvenuto a Zara fra il dottor Ramov e gli ufficiali tedeschi del comando. Aveva messo anche in rilievo che il ministro croato - diremmo oggi - della funzion e pubblica, Benak. quan-
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Lunque invitato a soprassedere all 'ass unzione dell 'a mministrazione di Zara sino a quando non avesse avuto pare re favorevole dai comandi tedeschi, vi aveva improvvisamente invialo il nuovo governatore . Ra mov, poi, aveva posto in dubbio la parola degli ufficiali tedeschi, accusandoli di favorire gli ita liani. P erciò - conclude va Leyser - simili «affermazioni infondate ed arroganti del dott. Ramov rendono impossibile la presenza del Governatore e la s ua collaborazione con i rappresenta nti tedeschi»l'95J_ G laise Horstenau, a sua volta, avvertì il ministro Kasche che Leyser aveva proibito l'insediamento di fumionari croati a Zara. La cosa non garbò a Kasche, che contromanovr ò. G li rispose per iscritto e lo mise al corrente che, d'accordo con il ministro pe r l' interno Lorkovié. stava per inviare a Zara, a Sebenico ed a Spalalo un consigliere di legazione, il dottor Ernst Kilhn, con l'incarico d i «regolare affari consolari e politi cocommerciali», munito di «pieni poteri per rappresentare, in mio nome diceva Kasche - i punti di vista politici del Reich, e cli trattare, in colla borazione con i nostri uffici militari e croati a Zara. la formazione di condizioni politiche e amministrative che rispecchino le decisioni del F Uhrer>>. Cioè l'opposto cl i quanto disposto da Leyser. E Kasche, quasi per non lasciare dubbi. precisava a Glaise Horstenau: «Zara è annessa alla Croazia e diventa territorio metropolitano croato. Nessuna a utorità italiana può pi ù amministrare. È desiderata la istituzione cli a utorità croate». Tuttavia aggiungeva che: «Da parte dei croati si deve aver riguardo-per la popolazio ne e per il suo senti me nto d' italianità affinché non nascano difficoltà c he influirebbero sulla condotta de lla guerra». Nello stesso tem po, gli raccomandava che «da parte nostra deve esser evitato cli cedere all'agitarsi degli italiani poiché le richieste italia ne aumenterebbero e creerebbero anziché diminuire i problemi dell 'amministrazione croata». Da ultimo, preannunciando anche un probabile viaggio d i Lorkovié a Zara assieme a K ilhn , non gli sembrava possibile che il ministro croa to vi dovesse trovare un italiano a capo della provincia. e con il beneplacito tedescoc1•",,. G laise Horste nau , senza sollevare obiezioni o riserve, trasmise la lettera di Kasche a Leyser c he, non conclivicle nclola, la inviò con una serie di sue considerazioni a R e nclulic, comandante del la 2a Armata corazzata. «Mi dispiace - d iceva Leyser - che il Generale ple nipotenzi,irio della forze armate tedesche lG laise Horstenau - n.d.a. J non creda di poter rappresentare gl i interessi delle truppe tedesche e che sia completame nte d'accordo con i giudizi e le in tenzioni che si trovano nella comunicazione ciel ministro tedesco». Fatto un breve quadro dell a situazione di Zara, richiamava all'attenzione di R e ndulic che «la contempora nea presenza cl i fun-
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zionari ed organizzazioni croate con un gran numero di italiani armati, porterebbe ad attriti ed anche a seri scontri» e, quasi per affermare la preminenza degli interessi della Wehrmacht, faceva sapere di aver già comunicato a «la 114° divisione [... ] che il consigliere di legazione dottor Klihn non ha alcun potere decisionale quando vengono toccate questioni militari» <191>. Il 26 novembre «giungeva quì - scrive Serrentino - forse di passaggio il ministro degli interni dello Stato croato [Lorkovié); giungeva pure un ufficiale superiore tedesco che, si dice, deve sostituire nella carica di comandante della Piazza il ten. col. von Schnehen» <t9s> ( era più probabilmente il consigliere Ki.ihn). Diffusasi la notizia, in città si vissero momenti di estrema tensione e di evidente preoccupazione, anche perché nulla trapelava di quei colloqui fra croati e comando tedesco. Il consigliere nazionale Luxardo vedeva «da tutto il complesso che [i croati] stanno forzando la questione, e non è escluso che [i tedeschi) ci consegnino a quegli altri» ('99)_ Per Serrentino si era «alla vigilia della cessione di Zara alle autorità croate», ed invocava da Coceani un ulteriore intervento di Mussolini. Oltre tutto, era preoccupato dalla insistenza della «propaganda croata giunta al punto d' apprestare un ' indirizzo plebiscitario' appoggiato da firme carpite mediante la elargizione di vistosi sussidi in kune a contadini dei dintorni che si vogliono far passare per cittadini di questa provincia» (Joo;_ «Le firme si raccoglievano alla sede del Consolato di Croazia a Zara, a Cereria [dove gli ustascia avevano il loro comando - n.d.a. ], e ogni firma veniva pagata con 2.000 kune» (20n. La reazione fu immediata. 1 volontari della 'Vukasina' dettero «l'assalto, con relativo volo in mare del tavolino che i funzionari del Consolato croato avevano posto sulla pubblica via [...1. I funzionari scapparono, un ustascia fu disarmato, mentre le borse contenenti le kune, ed il tavolino finirono[ ...] in mare» <2D2>. Lorkovié, il giorno dopo il suo arrivo, inviava da Zara una le ttera a tale dottor Raffenvoll (probabilmente de ll'Ufficio affari civili del corpo d'armata). Da quanto vi si legge i colloqui con Berger e von Schnehen non dovevano aver portato ad alcuna decisione. ma solamente ad orientamenti cli massima, poiché il ministro esordiva con queste parole: «Le scrivo questa nota per pregarla di fare tutto il possibile, affinché i rapporti a Zara e così in tutta la Dalmazia ciel nord, trovino un chiarimento cle(initivo e con esso la pace». Anche se poi affermava che «durante i colloqui, [...] abbiamo stabilito nell'interesse comune quanto segue», i singoli punti non danno la sensazione cli accordi ma cli una puntualizzazione di problemi eia risolvere. «A) - La pace nella Dalmazia ciel nord è in stretto rapporto con il chiarimento della situazione di Zara . Quindi è richiesta al più presto l' assunzione dei poteri civili a Zara eia parte di fun zion ari
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croati» «B) - Le truppe italiane di Zara sono di grande aiuto», e ne prospettava la sostituzione con reparti dell'esercito croato, della gendarmeria e degli ustascia (punti C, D ed E); «F) - La presa in consegna della stazione radio di Zara da parte della compagnia radio croata [era] molto importante e necessaria», per concludere: «La mia opinione, e quella cli molti ufficiali tedeschi, sarebbe che gli italiani a causa della loro incompetenza dovrebbero essere trasferiti altrove» (2113l anche pri ma dell'arrivo di truppe croate. Leyser trasmise la nota di Lorkovié alla 2" Armata corazzata, facendo presente che, per il momento, era stato risposto: «Sulla questione principale se Zara resta italiana o se sarà assegnata allo Stato croato, non vi era ancora una clecisione» <204i, poiché questa spettava all'Armata. Inoltre era stato precisato che, essendo «necessari rapporti pacifici per la sicurezza interna cd esterna di Zara, non può aver luogo un cambiamento dell'attuale situazione» mentre, «a causa delle affermazioni del previsto governatore per Zara, dottor Ramov, su intrighi tedeschi, è stato fatto divieto [... ] che fino a quando non sarà chiarita la situazione, il dottor Ramov non potrà iniziare òl suo lavoro» <211;). L'Armata rispose il ·1° dicembre, e sul ' diario di guerra' del XV Corpo veniva annotato: «Telefonata del generale Rendulic al capo di Stato Maggiore: nell 'amministrazione italiana di Zara nessun cambiamento sino a nuovo ordine dell 'Armata. Il ministro tedesco non è autorizza lo a dare disposizioni» <=<x>l, E Leyser, riteniamo con una certa soddisfazione, informava Glaise Horstenau che «La 2a Armata corazzata ha ordinato che non sia cambiato nulla nello stato dell'amministrazione a Zara, fino a quando l'Armata non da nuovi ordini» <Wi>.
Kasche, il 4 dicembre, cioè dopo diciotto giorni, rispondeva alla richiesta di Ribbentrop nei seguenti termini: «Il AO K2 [Comando Superiore della 2" Armata - n.d.a. J ha ordinato che non sia modificato l'ordinamento amministrativo di Zara fino a che non venga impartito un nuovo ordine dall'Armata. Contemporaneamente il Comandante della 2" Annata corazzata ha autorizzato che un prefetto italiano cli nuova nomina assuma il servizio a Zara». Cioè, tutto il contrario cli quanto si sarebbe dovuto realizzare sul piano politico. E Kasche se ne rese conto tanto che, di fronte alla probabilità di qualche rilievo da parte di Ribbcntrop, cercò cli defilarsi e chiuse il telegramma con queste parole: «Sono stato informato indirettamente [della questione] senza che mi venisse richiesto un preventivo parere. Poiché si tratta di questione politica di grande portata, devo declinare ogni responsabilità per il scguito» u<">.
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Serrentino, assumendo la prefettura in una città che pur stava contando i propri morti, trovò efficienza negli uffici, e poté organizzare i soccorsi, lo sgombero delle macerie, la disattivazione delle bombe inesplose, con la piena collaborazione di tutti. Unica eccezione il questore E nrico De Benedetti che si era già allontanato da Zara e, presentatosi a Roma, sarebbe stato rinviato in sede dal capo della polizia, Tamburini (21l'Jl . A Serrentino s'impose subito il problema dei rifornimenti e del vettovagliamento della popolazione. Per garantirne la regolarità costituì a Trieste una delegazione della Sezione provinciale dell'alimentazione (Sepral), che divenne il cordone ombelicale della città consentendole di sopravvivere nel suo isolamento (lt0) . Le difficoltà ed i problemi erano lanli. Pochi i mezzi a disposizione, ma il capo della provincia non dimostrava timore nell'affrontarli. ln una lettera a Tolja ed a Rigatti (a Trieste) li ringraziava per quanto si erano prodigati durante le critiche ore del 2 novembre e scherzosamente, però forse non tanto, anche per il «grosso fardello che mi avete buttato sulle spalle». ma che «con collaboratori fattivi come Voi e come quegli altri che ho a Zara e che Voi conoscete bene, mi è meno duro il lavoro e più forte la volontà» \2 11 >. La città, rendendosi conto di essere tutelata dalla presenza di un prefetto italiano, oltre tutto persona che godeva credito e ben conosciuta, si andava rasserenando. Anche se per le strade giravano croati ed ustascia. la gente sentiva di trovarsi in casa propria, ed apprezzava che i volontari della 'Vukasina', gli 'Arditi', la 'banda Novegracli' collaborassero con i tedeschi. Il 22 ottobre queste formazioni avevano preso parte al rastrellamento del paese cli San Cassiano (=Sukosan, 8 chilometri a sud-est cli Zara). Operazione alquanto complessa: via terra la 'Vukasina', gli 'Arditi' e reparti tedeschi; via mare il maggiore .David con i suoi uomini su due imbarcazioni da lui annate: la Corsara e la Santa Eufemia (212). Quest'ultima, per errore, venne presa sotto il fuoco di alcuni pe1,2i tedeschi ed affondò. Fortunatamente senza vittime. «L'equipaggio - dirà il maggiore David quasi tutti arditi dalmati ed italiani fu semplicemente superbo l... ]. Salvati i feriti e la bandiera», mentre «i reparti operativi a terra ebbero l'elogio del Comandante tedesco»(w). La 'Vukasina', però, impegnò la diplomazia di Serrentino per un incidente insorto fra i volontari ed il Commissario federale, Mario Petronio, che si complicò per l'intervento della gendarmeria tedesca. Petronio, dopo il bombardamento del 2 novembre, si era recato da Mussolini e lo aveva info rmato della situazione di Za ra ( 21-1> . rJ Duce, a conclusione clell'uclienza, gl i mise a disposizione una somma in denaro per i primi
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soccorsi ai sinistrati. Petronio tornò a Zara e, a lcune sere dopo, il comandante della ' Vukasina' , tenente Vigiak, ritenendo che gli aiuti non fossero stati ancora distribuiti, con alcuni volontari «fece irruzione nella sede del partito,[ ...] intimò a l segretario federa le l'apertura della cassaforte e la formazione immediata degli elenchi, per la distr.ibuzione alla popolazione» <21.1J. Qualcuno avvertì dell'incide nte la Plarzkornmadaruur che inviò una motocarrozzetta della Feldgendarmerie alla sede della 'Yukasina' (un villino a Barcagno, rione periferico di Zara) con l'ordine per i volontari cli consegnare le armi. Questi, me ntre si intrecciavano trattative e tentativi di spiegazione, si asserragliarono mettendosi in stato di difesa . Poco dopo, a Vigiak pervenne l'ordine di recarsi al comando tedesco per chiarimenti. e lo eseguì (2 161• Ma venne trattenuto. I volontari, non vedendo tornare il proprio comandante, fecero uscire una pattuglia per cercarlo. Solamente allora si accorsero di esser stati circondati da reparti tedeschi. Ad una nuova ingiunzione di deporre le armi, risposero d 'esser pronti ad aprire il fuoco. Situazione che poteva degenerare, ed intervenne Serrentino. Ottenne da von Schnehen il ritiro dei reparti tedeschi, ed ordinò ai volontari cli restare consegnati. Yigiak, due giorni dopo, fu fatto partire per la Trieste t211>. Al comando della 'Vukasina' subentrò il tenente Aimone Finestra che, sin dai primi cli novembre, era confluito nella compagnia con i suoi 'Arditi' l 21~>.
L'incidente e bbe due conseguenze: una certa ed una probabi le . Il 22 novembre i tedeschi, per la prima volta in una operazione contro i partigiani negli immediati dintorni di Zara, esclusero la partecipazione cli volontari zara Lini. Con quattro molozattere e due piroscafi cli piccolo tonnellaggio, I' Vibo e l' Ugliano. sbarcavano ecl occupavano Oltre ri i••,. Nei giorni successivi. ripreso possesso delle isole cli Ugliano, di Rivano, Sestrugoo e Rava, sbarcavano a Pasman e sull'isola L unga. La conseguenza probabile, fu la rimozione di Petronio da commissario federa le, sostituito a metà dicembre con Giuseppe Alacevich .
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Su Serrenlino, oltre alle preoccupazioni per la situazione politica e per il vettovagliamento, vennero a gravare anche quelle di carattere economico. Chiuse le banche per ordine della Intendenza tedesca, non era possibile effettuare depositi, né ottenere anticipazioni. Sul Giornale di Dalmazia era stato più volte pubblicato che la kuna aveva corso legale con l'avvertenza, pena gravi sanzioni, che era «severamente proibito a chiunque di rifiutare l'accettazione cli pagamenti in kune» c2111>. I g rossisti e
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le industrie, che dovendo pagare in lire le merci o le materie prime che acquistavano a Trieste vendendole a Zara per larga parte in kune, avevano visto accumularsi nelle loro mani una massa cli moneta croata che non sapevano come utilizzare. Analoga la situazione dei dettaglianti. Salvo croati e tedeschi, nessuno voleva la kuna ed i negozianti erano costretti a ricevere una moneta quasi senza potere di acquisto. La doppia circolazione, ufficialmente con la parità di 1 lira per 2.5 kune ma sul mercato per IO o a 12, stava determinando la paralisi ciel commercio. La lira, con la sua rarefazione, si apprezzava e per riflesso la kuna perdeva valore . Oltre tutto, segnalava Serrentino, «il Consolato ctoato, presso cui risiede il presunto prefetto croato cli qui, ha introdotto alcune decine cli milioni cli kune che sta largamente elargendo sotto forma cli sussidi ai bisognosi, ccl in quantità variabili per persona, eia mille a 20.000 kune» <22 1>. Nello stesso ten1po il consolato, persisteva nel «raccogliere firme su fogli di carta (senza segnarvi accanto gli importi) eia allegarsi ad un indirizzo plebiscitario. Perciò - riferiva Serrentino - vengono elargite somme a contadini dei dintorni quì residenti o di passaggio, a domestiche (che quasi tutte sono dei dintorni), e ad alcuni contadini dei villaggi di Zara che, in buona fede, invitati ed incoraggiati, si presentano a ricevere il sussidio» 1222>. A parte gli scopi politici del consolato, il caos economico che ne derivava stava preoccupando anche il comando tedesco, tamto che ad un dato momento non escluse di «consentire il ritiro della kune [...l operazione che, se decisa, deve esser completata - come scriveva Serrentino - in una giornata» <223l _ Ma per eliminare la kuna dal mercato era indispensabile avere a disposizione un notevole ammontare di lire.
Per esser pronto alla reintroduzione del corso legale della sola lira, Serrentino, il 26 novembre, informava la Presidenza del Consiglio dei ministri ed il ministero delle finanze. Fatto il quadro della situazione, chiedeva di «1°- Avere preventiva aulorizzazione superiore a farlo [il ritiro delle kune - n.d.a.], e se questa non potesse giungere in tempo, poter avere la serenità dì ottenere success·iva convalida; 2°- Avere disponibili , presso la Banca d'Italia, una congrua somma (lire 50 milioni). per poter soddisfare alle immediate necessità di dare acconti sulle kune ritirate a depositanti bisognosi, e poter aderire ai prelevamenti del Comando germanico [... ] nonché per le correnti spese degli Uffici ed Enti della provincia; 3°- Assegnazione periodica di una somma alla Banca d' Italia (in lire 30 milioni) per le correntezze successive» <224>_ E conomicamente la questione aveva il suo peso, ma politicamente avrebbe riaffermato - si potrebbe dire 'visivamente ' - la sovranità clell'ltalia. Per il capo della provincia fu un ulteriore e complesso impegno nel contesto dei problemi che, a breve, si sarebbero manifestati con le ulte riori incursioni aeree.
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I L BOMB.ARDAMENTO D EL 28 NOVEMBRE E QUELLI DT D1CEMl3RE
A fin e novembre la popolazione, aveva ripreso - se così si può dire il consueto ritmo di vit a. Ma restava l'interrogativo sui motivi d i que l bombardamento: un errore. un obiettivo a lternat ivo, una azione mirata, un piano preo rdinato, e si propendeva per l'errore. Nelle ta nte discussioni era intervenuto anche il Giornale di Dalmazia, invitando la gente alla calma, e censurando gli a llarmismi «con cui sono stati annunciati nuovi attacchi aere i ad ore fisse» <:1-11. Il 26 novembre l'allarme s uo nav,1 per tre volte, il giorno s uccessivo una vo lta, ma si trattava solamente cli sorvoli anche se di grosse formazioni. Poi. la tragedia del 28. e la gente si rese conto che il bombardamento del 2 novembre non era stato un fatto cas ua le, ma l' inizio esecutivo di un pia no. Chiariva anche il senso alquanto oscuro de lle parole. risapute in ciLtà. cl i un [unz ionario de l seguito di Ramov che. richiesto del perché di tanta insistenza per assumere ramministrazione clelln città. aveva risposto: «Quando non ci fosse a ltro motivo. c he vogliamo una buona volta trionfare su questa italianità cl i Z ara, ci sarebbe una buona ragione cli opportunità politica cli grande valore>> 1"=1•1• cioè, diremmo oggi, 'pulizia etnica'. Quella domenica de l 28 il tempo era sp lend ido. il c ie lo limpido. Il Giornale di Dalmazia, portava un articolo che non poteva non venir letto: «L'incursione del 2 novembre negli accertamenti definitivi» <:!!7>_ Rifaceva la cronaca del bombardamento, clava i nominativi delle ultime salme riconosciute, e logiava i Vigili ciel fuoco. gli uomini dell"UNPA (Un ione nazionale protezione antiaerea). della Croce Rossa. dei reparti del la Milizia. del comando tedesco. e singoli cittadini. In particolare il parroco di Cereria. Erano passate poco più di tre settimane ma quella notte sembrava già lontana pur avendo lasciato fra la gente una strisciante psicosi : ogn i rumore e.li motori determinava un senso cli a pprensione. Quella mattina, però. nessuno ebbe il tempo di allarmarsi. Tutti si trovarono subito coinvolti. Alle 11.08, silenziosi, tanto che la gente rite nne che l'avvicinamento fosse avvenuto a motori spenti (quasi certame nte arrivavano contro un forte vento), dodici Mitche/1 (B.25), provenienti da sud. planarono su Zara. Poco dopo una seconda ondata di altri dodici. Sganciarono 29.5 tonne lla te di bombe m~> s u una s uperfi cie di un ch ilometro quadrato circa: l'abitato cli Zara con il porto. la fascia rivierasca di Barcagno e cli Cereria. Solamente dalle prime deflagrazioni la gente si accorse dell'incursione. In pochi mi nuti , sollo la verticale degli aerei una cillft sconvolta da
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/)(1/,nazi(I - U,w crorwca per la storia
crolli, da distruzioni, da incend i. In porto, la banchina semidistrutta; il piroscafo Sebenico (864 tonn) capovolto; nel brevissimo spazio di mare fra Barcagno e Cereria il traghetto Filippo Corridoni, con u na sessantina di passeggeri, disintegrato. Nella Colonia agricola industriale per orfani di guerra , venticinque schiacciati dalle macerie. Morti i ragazzi che, grazie anche alla bella giornata, avevano ottenuto il permesso cli fare q ualche giro in alcune giostre. L ungo la strada per Val de' Ghisi brandelli di corpi sug li alberi o schiacciati contro il muro d i sostegno ciel sovrastan te Parco pubblico. A lla casa della ex-GiovenlLt italiana ciel Littorio (G.I.L.) e nel vicino campo sportivo trasformati in uffici e parcheggio dai tedeschi, altri morti rn 9i _ Nella chiesa di San Simeone. dove eia pochi minuti era iniziata la 'Messa delle 11', alle prime deflagraz ioni il parroco balzò sulla balaustra dell'altare fermando i fe deli in tuga verso le uscite. L'officiante non interruppe la celebrazione. Si sa lvarono tutti. Colpito un muro pe rimetrale de l Palazzo d el Tribunale. crollato il cornicione , schiacciate le pe r sone che correvano nel sottosta nte rifugio. Demolita una parte de l Palazzo delle poste . Le dist ruzioni a casaccio denunciavano un bombardamento mirato a terrorizzare. «Il nume ro dell e bombe lanciate - avrebbe riferito Arturo Battara , comandante d e i Vigil i del fuoco - è rilevante per una cittadina tanto piccola (si calcolano circa 200) ccl hanno colpito un pò dappertutto: caserme, baracche, opere portuali. navi, pescherecci, laboratori , case cli abitazione, l'ingresso di un rifugio, strad e e calli l... J. Gli aerei han no inoltre mitragliato il centro della città » (z3ot_ Centosessanta i morti, duecento almeno i feriti. Chi si trovava nei dintorni cli Zara aveva visto «scomparire la città in una nuvola di fuoco e cli fumo a ltissimo» <23 1>. Ne l 'Summary' dell'Air Staff' Operational (A.S.0.) veniva riportato: «Zara - 24 U .S. Mitchel/ (B .25) bombardata la città Accertati colpi su costruzioni e s ulle banchine e vicino al ponte che unisce la pe nisola con la terraferma» <232i . Dallo stesso 'Sommario ' si apprende che il giorno prima: « 12 U .S. Mitchells (B.25) inviati pe r attaccare Zara (Jugoslavia) hanno bombardato aree ferrov iarie (railway yards) con risultati non osservati» czni. Il comando, nella incertezza degli obiettivi colpiti, mandò su Zara la ricognizione, e la stessa sera del 23 ,,due aerei delle Nazioni Unite [... J sorvolavano bassi ed isolati» m•i la città. Il giorno dopo, forse per non mancare ancora una volta l'obiettivo, la formazione era stata raddoppiata. Inoltre, nel ·Sommario della Situazione Militare ed Aerea' , veniva anche annotato: «Il Quartier Generale d ei partigiani Croazia informa
Cli 11/1i111i 1redic:i mesi di Zara iwlitma
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che il 28 novembre durante un attacco di 24 B.25 su Zara (Jugosl avia) sono stati affondati l' incrociatore Dalmazia e la nave appoggio [s upporting cruiser) Beograd» 1i-'5i _ Infatti il 'Beograd · era il preceden te nomin ativo del Sebenico, m a si tra ttava poco pi ù d i una carre tta ad ibita al tras porto passeggeri e me rci, non di una nave a ppoggio. li Dalmazia, poi , non aveva m a i ne ppure sostato a Zara , tanto che ne l Sommario d i genna io sarebbe stato rettificato: «L incrociatore tedesco Dafmatia. dato per affondato dal Gran Quartie re partig ia no Croa;i:ia, durante l'attacco ciel 28 novembre su Za ra da pa rte d i H.25, è stato successivamente a u accato con siluri da M .T.B. fmotosil urantiJ la notte del 21/22 d icemb re mentre era arenato (uori d e ll'isola di Selve '"·" '».
In un tessuto urbano co mpatlo, dalle ca ratterisle calli ve neziane. stre tte con case addossa te une alle a ltre . no n potendo usare mezzi meccanici a causa delle macerie. l'opera dei soccorritori fu soprattutto un lavoro di b raccia: pe r estrarre i morti , pe r socco rre re i fe riti nelle qua rantatré case c rollate. e ne lle a ltre settantacinque rese inabitabili eia demo lizioni ed incendi, per rastrellare il porto nella speranza di trarre in superfi cie alme no q ua lche salma o qualche moncone . Nel rifugio sotto i bastioni del G ia rdino P ubblico ve nne improvvisato un pos to cl i socco rso. Nel cortile de ll'Ospedale civico ' P rincipe di Piemon te·. «g iacevano i tanti morti che que1li del cam ion depositavano ad ogni arrivo, portando dentro que lli ancor vivi» ,ml. /\Itri cadaveri ve nivano alline ati in cap,111noni indus tria li 11.'"'. «Non c'eran o b raccia per soccorre re i fe ri ti o rrenda me n te mu tilati. Lavorammo come dannati I... ] - ricorderà u na volontaria della C roce Rossa - solo a mez zanotte ho po tuto me tte rmi a sede re pe r compilare l'elenco d e i ricoverati» p.wi . G li intervcnt i e rano di e mergenza . «La sala chirurgica impegnat a in conti n uazio ne . A me sembrava inconcepibile che si dovessero segare gli arti come se fossero tro nchi d'a lbero» ,:u,,. Dovunque l'odore ciel sangue. In cit 111 quello della calce , della c reo li na. e d il lezzo monta nte de lle d ecom posiz ioni . O tto gio rni durò l'opera cl i socco rso. I ser vizi fu nebri venne ro cele brati collettiva me nte . i cadaveri sepolti in fosse co muni cw,. La città que lla domenica fu coinvolta nel caos della d isperazione e d ella pa u ra. Chi te ntava cli s uperare c umuli di de triti e di macerie nella ricerca d i fa miliari; chi con un fagotte llo o con un nie nte fuggiva o ltre la cinta d ife ns iva. Al tri. che s i erano trovati fuori città al momento de l bo mba rda me nto , vi si p recipitavano pe r accertarsi se i p ropri fossero vivi, se la casa ancora esistesse. Molti lungo le rive del porto ne lla speranza che il mare restituisse qua lche co rpo. Ne lle case, ne lle te ttoie. ne lle s ta lle, ne i
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rifugi dell a più lontana periferia, nelle campagne, fra le 'masiere', cominciò l'accalcarsi, l'accamparsi d i intere fam iglie, promiscuamente. Nel pomeriggio, a parte i soccorritori, la città era quasi vuota, e cominciò la psicosi dell'esodo. Anelare a Trieste, andare sulle isole, andare anche dove c'erano i partigiani. Dovunque, ma non restare a Zara. Cambiarono le abitudini, gli orari , i rapporti sociali, Il notaio Brunelli annotava: «Non si sa cosa mangiare. Piazza delle Erbe è deserta, chiusi tutti i negozi. Q ualcuno apre la mattina dalle 7 alle 9 1/2, così pure gli uffici. A lle 1O tutto è chiuso per tema di nuove incursioni» ç 4~l . Il questore De Benedetti, rientrato in sede, scriveva al collega di Trieste: «Ho trovato a Zara una vera desolazione, ciancio l'impressione sia stata colpita da un molo tellurico l...). La città è deserta, negozi chiusi, abitazioni abbandonate [...l la popolazione si è portata in casupole nel retroterra e si provvede alla d istri buzione cli viveri con de i camion che trasportano una volta al giorno il rancio confezionato da reparti della Milizia» 12-n1_ Negli uffici quasi deserti, Serrentino poteva ancora contare s ul segretario comunale, sul commissario federale Petron io , su l console Pietro Montesi Righelli, su qua lche collaboratore. Ma doveva provvedere all'acqua, all'elettricità, alla sepoltura dei cadaveri, al funz ionamento dei forni, all'organizzazione di un servizio sanitario, alla confezione ed alla distribuzione di un rancio giornaliero per migliaia di persone, allo sfollamento. Il 30 novembre avvertiva il prefetto Coceani che «con due vapori - stanotte e stamattina - sono partiti a lla volta di Trieste oltre 300 sfolland i senza mezzi e senza viveri» 12'"' 1• «La popolazione era terrorizzata eque sta povera gente piomberà costì». «Le poche case di campagna [... j ( entro la cinta difensiva) sono sature, ma anche da lì la gente deve sfollare perché non trova mezzi pe;- un qualsiasi sostentamento» n••i. Con quel le trecento persone era partito anche il federale Petronio per organiaare a Trieste un servizio d i prima accoglien7.a. Pochi giorni dopo sarebbe arrivato via terra, da Spalato, il senatore Antonio 'làcconi che attivò va lidame nte un comitato cli assistenza. Dal canto suo, il capo della polizia Tamburini autorizzava Serrentino ad assumersi «tutte responsabilità compreso eventuale sfollamento feriti donne bambini» 124">. Dolfi n, con un 'App unto', informava Mussolini che «Zara nel recente bombardamento ha avuto 500 morti; è urgente interessare autorità germaniche affinché venga inviata subito sul posto una nave per lo sgombero de lla popolazione»<2•1>. In un primo momento parve possibile che la nave ospedale Gradisca, in navigazione nell'Adriatico, dirottasse su Zara, ma per ordine della Seekommandan.tw; proseguì senza sostare. Da Trieste partì il piccolo piroscafo Eneo carico di medicinali e generi di conforto <2•• 1• Con i p ri-
Gli 11/timi tredici 111esi di Zart1 i/{//Ù111f1
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mi di dicembre l' Italia, eia 5.200 tonne llate, avrebbe compiu to alcuni viaggi pe r e da Zara. «Molti ha nno fa tto il big lietto di imbarco, a ltri invece preferiscono attendere l'arrivo di un piroscafo più piccolo», a nnotava Brune lli 11••11• Lfrafia, a ppariva un obie ttivo troppo appe tibile pe r gli aerei. Ma ncando l'e le ttricità. il Giomafe di Dalmazia no n poté più uscire. In quella città isolata. senza notilie. dove fo rse esisteva ancora qualche radio non consegnata alh1 Pfatzkommadantur ma non in grado di funzio nare pe r mancanza di energia. il dire ttore Ferri de Paue r Peretti soppe rì alla impossibiliU1 d i stampare il giornale face ndo battere a macchina un Bollettino con le poche notizie che po teva ave re tramite la prefettura o il comando tedesco. Il Bollettino. che mantenne la testata del giorna le. uscì il 2 dicembre. Era costituito da un paio di fogli inco llati l'un l'a ltro per lungo. e veniva affisso dove possibile. Nel primo nume ro il dire ttore avvertiva: «Il Giornale di Dalmazia ripre nderà le s ue pubb licazioni non appena sara nno ri pristinate le linee d i a lime ntazione della corrente e lettrica. In attesa del ripristino delle regolari pubblicazioni. verrà pubblicato ogni mattina il presente Bollettino» c~;,,i. Sopravvisse pe r poco più di dieci giorni. ed il giorn a le mai più riprese le pubblicazioni. A Serrentino - nuovo proble ma - s'impose la protezione degli averi abbandonati ne lle abitazioni incustod ite. Dalle isole, specialme nte la notte, sfidando il coprifuoco . i contadini arrivavano con le barche e com inciarono i saccheggi. Non esclusi que lli da parte tedesca. Scarse e disorganizzate le forze di polizia ci,,J. «J funz ionari - scriveva lo ste sso questore non inte ndono continuare a rimane re in sede e si sono recati ne lle campagne. e solo qualche ora a l giorno fa nno una capatina in città, ove la vigilanza è ridotta a zero. e mi preoccupa>> rzm. Serrentino s i rivolse a l ministero de ll 'interno chiedendo l'invio d'una compagnia cli agenti , c d intervenne presso il comando germanico per far sospendere il preannunciato trasfe r ime nto in Pe nisola de i trecento militi de lla D.I. C.A.T. '1' '1• Conte mporaneamente. in un promemoria per il ministero de ll'i nterno, faceva il quadro delle forze ancora presenti: un battaglione di fo rmaz ione di fanteria , il battaglione bersaglieri 'Zara', il g ruppo d'artiglieria ' Zara' , un battaglio ne lavoratori, la milizia contraerea, due centurie de lla M.V. S.N .. I battaglioni, come forza. no n corrispondevano al termine poiché, salvo quello dei lavora tori, non a vevano più di 200/250 uom ini ciascuno. Per l'ordine pubblico e per la sicurezza Serrenti no disponeva d i novantacinque carabin ieri e. nomina lmente. di centoqua ra nta agenti, o ltre ad un centina io di uo mini della Guardia di finanza ,::.Y>. Erano reparti che. ind ipe ndente mente da lla efficie nza, con la sola presenza affe rmavano la sovranità de ll' Italia, e Serrentino . di fronte a lle confidenze di un uf-
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Ciciale tedesco - «non si possono far venire ancora i croati perché non si possono sostituire le CC.NN. della Milizia contraerea; quando sarà pronta la sostituzione i croati potrebbero entrare a Zara» <255> - sentì l'imminenza de l pericolo. Collegando queste frasi all'ordine cli partenza impartito alla ' Vukasina', a quello per la D.I.C.A.T., alla sempre rimandata apertura delle banche, alla persistente circolazione della kuna , era angustiato dal «grande pericolo ciel rimpiazzo [di quei repartil con truppe ustascia, il che, praticamente, significherebbe cedere ai croati il comando politico cd amministrativo della provincia,, <2-'6>. D'altro lato, ne lle contraddizioni di quei gjorni , il m1mstero per l' educazione nazionale con un ' Appunto ' informava Mussolini che il provveditore agli studi di Zara, E doardo Giubelli, in seguito all'incursione nemica del 28 nove mbre aveva «chiesto l'autorizzazione per disporre la definitiva chiusura [delle scuolel e per consentire il rientro in Penisola del personale insegnante» c251 l. Chi predispose l'appunto, molto probabilmente doveva essere lo stesso funzionario che, a fine agosto, aveva imposto a Soglian cli richiamare a Spalato i docenti in feri e non ravvisando alcun pericolo nella situazione di quella città. Ed anche questa volta si ripeté, travisando la realtà. A suo parere, la richiesta ciel provveditore era «eia mettersi probabilmente in rapporto con la voce diffusasi in Dalmazi a che le truppe germ aniche sgombererebbero quanto prima le provincie da lmate che rimarrebbero così affidate alla milizia croata della quale, si presume, i partigiani avrebbero facilmente ragione». La notizia, a suo giudizio, non aveva «alcun fondamento politico o militare» (ed era nel vero) ma in tutto l" Appunto' non fece alcun riferimento ai bombardamenti. Conseguentemente concludeva: «Ho disposto pertanto che per il momento gli insegnanti di Zara rimangano in sede » <2561• Mussolini, il 9 dicembre, apponeva il visto per l'approvazione. Quasi nello stesso momento disponeva l'invio di due milioni di lire per i soccorsi.<2591
Nella realtà di una situazione che era impossibile esprimere e far capire per lettera, cli fronte ai problemi che giornalmendte si presentavano con la loro irrisolvibilità, Serrentino inviò eia Coceani il proprio capo gabinetto, professor Fiengo. Ma il prefetto, cli fronte a quanto gli ve nne esposto, ritenne necessario che Mussolini stesso ne fosse direttamente informato e fece proseguire il professor Fiengo per Maderno, ove ebbe un lungo colloquio con Dolfin ciMJ . Nello stesso tempo, Serrentino, avendo assoluta necessità di contanti per le sempre maggiori spese impostegli dall'emergenza, aveva inviato a Trieste anche il d irettore della filiale di Zara della Banca d ' Italia con l'incarico di ritirare cli persona cinquanta milioni che, secondo assicurazione telegrafica, erano già stati posti a cli-
Gli 11fli111i ln'dici m esi di 7.arn i1aliann
sposizione . Ma la sede di T rieste non aveva ricevuto alcuna is truzio ne d a l min istero delle fin a nze. E Coceani intervenne presso Oolfin '?<,"·
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Subito dopo il bomba rdame nto d e l 28 nove mbre, i tedeschi t rasfe ri ro no fu ori citt~1 coma nd i. uffici e reparti. TI IO d icembre, la 264a d ivisione sos tituiva la 11 4" ·Jager '. Partiva da Z ara il tene nte co lonne llo 1-lans vo n Sc hne he n sostituito dal maggiore Schaffer. e per Serrentino si presen tò il pro blem a di a llaccia re i ra pporti con il nuovo comandante, cli interpreta rne gli o rie nta menti, d i te nta rne l'aggancio alla rea ltà di Zara. La 264a di vis ione ave va sostitu ito la 11 4" in un partico lare momento del co ntras to rra i com andi m ili tari e d il m inistro d i Germania a Zagabria. Per ap pianare le d ivergenze fr a l'OAK2 e K asche, il pl e nipo tenz ia rio mil itare Gla ise Ho rste na u s i e r a incon trato con il generale Rendulic. e lo aveva co nvinto delle preminenti esige nze d e lla po litica ne lla questione di Zara. In ta l modo le p rime istruzio ni impartite il 5 dice mbre a lla 264" d ivisione con un te lex fu rono: «L'A OK2 ha d eciso: Zara è s ta i.a assegna ta all a C roazia. ed è q uind i territor io nazio nale croato. Perciò è inevitabile la istituzione di una am ministrazio ne croata » 111\11• Ma se R endulic non aveva potu to oppo rsi a d una decisione politica presa d a Hitle r, tuttavia no n aveva ceduto poic hé. proseguiva il telex. «il Poglavnik è d 'accordo [ ... J che l'amministrazione croa ta assuma i pubblici pote ri a Zara. solame nte d o po la partenza dei reparti italian i fedeli al regime» 1:i.·11. D a l canto suo il corpo d 'armata. in attuazio ne di q ueste nuove dire ttive. ordinava a lla divisione di «trasfe rire a l più presto le tru ppe italiane d i Zara». li 7 dicem bre il comando d e lla 264a. forse no n mo llo co nvinto, in una re lazio ne p o ne va s ubito in evidenza che «ne ll a zona f... ] la siwazio ne politica è forte me nte influenzata dalla questione Italia-Croazia», e che «la popo lazione, fiduciosa nell 'a miciz ia tra il FUhre r cd il Duce. spera in u na so luzione in suo favo re». Dopo q uesta introduzio ne conve niva s ulla «assunzione de ll'amminis trazio ne cli Zara da pa rte elci croati», pur se «rea lizzabile soltan to do po lo sgombero dei repa rti ita lia ni fede li a l regime» e , pro babi lmente in seguito a qua lche inte rven to cl i Scrrentino. intro d uceva la nuova riserva: ciò «sarà possibile soltant o d opo che lo Sta to cro ato potrà garantire i rifornimenti allu popo lazio ne civile, sin o ra fatto dagli ita lian i» 1~ 1• Mentre la 264° avanzava riserve. l' lntende nw da Zagabria ordinava: «Nessun cambiamento, p e r ora. a ll a doppia circo lazione d e lla kuna e de lla lira italiana» m,,,. riportando in a lto ma re le speranze del capo della
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provincia. «Figurati - scriveva Serrentino a Coceani - che stamattina , a proposito delle kune, mi è stato detto che quì la kuna è valuta ufficiale e la lira tollerata» (2" 6>. Ed il problema della moneta divenne sempre più pesante e pressante. Sin clall'11 settembre le banche erano chiuse. Le chiavi de.Ile casseforti depositate presso il comando P iazza. I prelievi per il pagamento degli stipendi ai pubblici dipendenti avveniva solamente su presentazione di prospetti predisposti dalla prefettura. Per i prelevamenti che interessavano i privati era necessaria una certificazione della prefettura, e solamente per importi li mitati. In tal modo, «oltre all'arresto di ogni movimento bancario - faceva osservare Serrentino - non costituendo i privati e le dille depositi presso le banche, il denaro non affluisce alla Banca d'Italia, sicché si è costretti. per questo, a chiedere sempre l'invio di forti somme alla sede centrale» '·267>. L'intervento cli Coceani fu risolutivo, ed il ministro per le finanze , Domenico Pellegrini-Giampietro, il 14 dicembre, telegrafava a Dolfin: «Assicurasi già effettuato rifornimento trenta milioni Bankitalia Zara per ordinario fabb isogno nonché disposto tramite Trieste invio cinquanta milioni per ritiro kune» '""~>. Evidentemente il Governo intendeva mettere Serrcntino in condizione cli procedere all'operazione, non appena avesse avuto l'assenso del comando tedesco.
Gli aerei contin uavano a passare sulla città. L'allarme suonava anche più volte al giorno, talvolta la notte, e sul 'Sommario ' delle operazioni aeree, sotto la data del 12 dicembre, veniva registrato: «Zara - 22 U.S. Mitchells (B. 25) sono stati inviati per attaccare, ma ben presto tornarono a causa delle avverse condizioni elci tempo» o,,•l>. Un bombardamento evitato. Il 15, sette allarmi ed una incursione. Nove aerei mitragliarono e spezzonarono il campo di aviazione cli Zernonico, incendiando baracche e depositi di carburante. La ricognizione avrebbe invece riportato: «Zara (Jugoslavia) - Crateri sulle banchine e sulle strade. Danneggiati il ponte girevole e una fabbrica o capannoni industriali. Affondato un M. V. [motoveliero] cli 200/250 piedi ed un veliero che stava salpando» •~7">. Fortunatamente, nulla di tutto questo. Il 16, durante la mattina vi furono tre allarmi . Prima che suonasse il quarto si scatenò l'inferno. «Zara: - riporta il 'Sommario' - 52 Mitchel/s (B.25) hanno attaccato porto e naviglio. Sono state lanciate 92 tonnellate cli bombe e colpi sono stati registrati su costruzioni militari e s u due natanti cli 100 e 130 piedi , dei quali uno è esploso. Sono state causate anche grandi esplosioni su una nave di 460 piedi ancorata fuori dalla penisola, e su costruzioni a S.E. del porto. - 29 U.S. Warhawiks (P.40) e 14 Thunder-
Gli 11/1i111i lredici 1111•si di Zoru iwliona
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bolts (P47) in un pattugliamento offensivo sulla zona hanno affondalo un natan te di 100 piedi, incendiato uno d i 200 piedi fuori Zara» 1~11 >.
Anche se l'allarme s uonò in ritardo, Antonio Cattal ini . ricordando quella giornata. scriverà: «L'elemento sorpresa. ormai non c'era più, ne ci sarebbe potu to essere dopo le esperienze fatte, e dopo la migliore organizzazione degli 'i nform atori'». «Que ll a del 16 d icembre fu la prima volt a che funzion ò il s istema de l ·preavviso·» . «Erano già serpeggiate numerose voci che quel giorno. anzi nel pomeriggio cli quel giorno. sarebbero tornati a bomba rdarci» <'"', e l'incursione ebbe luogo alle I3.50. Qunlche comandante partigiano - solamente loro potevano sape rl o - aveva avve rtito parenti o amici di me tte rsi in sa lvo. La voce . come sarebbe avve nuto altre volte . passò cli bocca in bocca. Gli a erei. pur impegnati dalla contraerea, attaccarono. «Gli sganci ruro no mo lti - scriverà un testimone oculare - e non tutti ne lla medesima direzione. tanto che la ciuà fu straziata da solchi di distruzione che si inte rsecavano e si accava !l avano» m.•>. Più tecnicamente, il Servizio avvistc1me nto della D.I.C.A.T. comunicavc1: «Squadriglie di bombardie ri ame ricani provenie nti da N . e da N.E. iniz ia no il bombardamento dalla frazione di Barcagno continuando sulla città. Altra formazione da S.E. a N.O. ha iniziato il bomba rdame nto eia Valle Bregdeti-Borgo Erizzo sino a ll a Va lle di Rora. U n'a lt ra formazion e da S. a N. sui quartie ri centrali de lla c ittà l... J. Si pensa dai rilievi fatti che s iano s tale lanciate circa 400 bo mbe d i cui parte in mare. Le bombe nel peso variavano. fra 50 e 1000 kg con spezzoni ince ndiari f...]. Dai rilievi i danni alla c ittà sono stati ingenti» ,.., ,_ «Un qu adro treme ndo. terrificante, e deso la nte ne llo s tesso te mpo [... ]. La città sembrava scomparsa. inghiottita dalla terra e dal mare . sembrava un'unica enorme nube di fumo densissimo dalla quale si levavano ling ue di fuoco [.. .]. Nel porlo sconvolto, una grossa nave e ra stata comple lamente sq uarciata I il piroscafo Mare Bianco da 8.886 tonn] e s tava affondando[ .. .]. Le rive e rano stravolte[... ). Incendi dappertutto. ostruzioni stradali, crolli[ ... ]. Alcuni luoghi e rano irriconoscibili; per altri non si poteva ne mmeno passare»ms, <<Tutta la città fu avvolta in un fum o nero; crollavano le case cd i palazzi come fossero di carta[ ... [. fiamm e a ltissime levavano le loro cime rosse a l cielo in una ridda in remale» '' 7" l . A sera, nella chiesa di San Francesco ai fedel i raccolt i in preghiera, il sacerdote impartiva l'assoluzione in articulo mortis. Alle 21.30, nuovo bombardame nto. Tre ae rei Bosron illuminarono l'obiettivo, e tre sgancia ro no in que l rogo. be rsaglio perfe tta me nte delimita lo, altre 2.6 tonne llate cli bombe di cui mo lte incendiarie. «L'opera cli
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Dalmazia - Una cronaca per la s1oria
estinzione - riferirà il comandante dei Vigili del fuoco - (-- -1 si rende più difficile in quanto la rete idrica cittadina non è più funzionante e le varie strade non si possono percorrere con gli automezzi perché ingombre di macerie» <277J_ Gl'incendi si sarebbero spenti per esaurimento dopo alcuni giorni . li professor Michele Giampietro, salvatosi da Spalato e sbarcato a Zara, rimase colpito non dal porto, «una deserta rovina», non dalle case «crollate a centinaia», non dalle viuzze «ingombre di macerie», non eia «tutti i[ ... ] negozi aperti[ ...] poiché porte e vetrine erano sfondate o fran tumate», ma perché «soprattutto impressionanti sono il silenzio e il vuoto delle sue vie» <2181 • Dei morti solamente dati approssimativi in quanto, come poi scriverà Pietro Luxarclo, «non vennero registrati come ta nti e tanti altri i morti tra il 16 dicembre ed il 10 gennaio. Ora non si trova dove furono sepolti. cioè furono sepolti cli sicuro in cimitero ma sotto N.N. [... ], per abbandono di posto del prete dell'Ospedale che il giorno 16 scappò a Nona [paese a nord di Zara] e non si fece più vedere» (m l _ Grazie alla poca gente ancora rintanata nei rifugi, forse il numero delle vittime non superò cli molto la sessantina. Gli avvisi funebri, non esistendo più alcuna tipografia, quando venivano compilati erano scritti a mano. Esaurite, bruciate o distrutte tutte le bare. Chi riusciva trovare legname le confezionava con l'aiuto di qualcuno - «c'era fra le persone un altissimo senso di solidarietà» - altrimenti la salma avvolta in un lenzuolo, veniva calata in fosse comun i aso) _Nessuna notizia dei feriti. Solamente quattro giorni dopo, il 20, Serrentino fu in grado di dare al ministero dell'interno un primo quadro della situazione. Valutava che il 40 per cento delle abitazioni fosse macerie il resto, per il 90 per cento, inabitabi li. La gente, qt1ella che sino a quel pomeriggio non aveva voluto abbandonare la città, si riversò neJl a vicina campagna, ed «alcune migliaia hanno riparato in paesetti degli ex-territori annessi che non sono presidiati» (W>_ Al capo della provincia mancava il personale; pochissimi i mezzi di trasporto. Con due camioncini cercava di far arrivare i rifornimenti ad alcuni spacci che aveva organizzato nelle frazio ni. Distrutti i panifici meno uno. ma non poteva funzionare per mancanza di energia elettrica. Aveva approntato un paio cli forni cli fortuna che producevano alcuni quintali di pane al giorno. I servizi pubblici forzatamente inesistenti . Sperava di ripristinare l'acquedotto, ed intanto si attingeva dai pozzi . In città «gli incendi sono cessati appena oggi [20 dicembre - n.d.a.], e la rimozione delle macerie [...] si rende quasi inattuabile». «Perciò non posso precisare nemme no approssimativamente , il numero delle vittime». «Non riesco a fa r tutelare gli averi e le cose dei sin istrati. Moltissimi militari [tedeschi] si sono resi colpevoli di reati contro la proprietà>, (2'm. Sollecitava l'invio di una nave della Croce Rossa e di rinforzi per il servizio di ordine pubblico.
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Sfollarono da Zara l'ex-commissario al comune, il preside della provincia, il questore, i magistrntL il Procuratore del Re. Partì anche il commissario federale Petronio che, mentre si trovava a Trieste, su ordine del Segretario del Partito venne sostituito nell'incarico da Giuse ppe Alacevich. I tedeschi , in applicazione degli accordi G laise Horstenau-Renclulic-Pavelié avevano com.inciato a far partire per Trieste i reparti italiani: il 10 dicembre la compagnia ·Vukasina'; il 13 i militi della D.I.C.A.T.: il 31 sarebbe stato il turno elle! Gruppo cli artiglieria 'Zara' . Il battaglione mitraglieri si era già d issolto; i pochi bersaglieri ancora in armi sarebbero stati posti in libertà ai primi cli gennaio. Rimase qualche centinaio cli uomini del battaglione lavoratori, ed uno scarsissimo reparto della M ilizia volontaria - ora Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.) - agli ordini del console Piero Montesi Righetti. Serrentino, il 24 dicembre inviava un'ampia relazione a l ministro dell'interno. Impiegando ogni energia, coadiuvato dal nuovo commissario federale A lacevich, da un consigliere cli prefettura, dal capo dell' ufficio ciel lavoro, dal segretario della procura di Stato, aveva ricostituito una parvenza di uffici, e posto q ue lli della prefettura nei sotterranei del Palazzo de l Governo. Pochi gli agenti in questura. Ripristinata l'intelaiatura di una Sezione provinciale dell'ali mentazione e , teoricamente, della protezione antiaerea, ma q uasi esclusivamente con qualche raro dirigente. G li impiegati ed il personale rifugiati in campagna, a causa dei continui allarmi - tre o quattro al giorno - evitavano di rie ntrare in città anche per pochi momenti. Aveva affidato il Comune, che disponeva ancora cli q ualche impiegato, al dottor Ermenegildo Rossetti. Proprio quel 24 dicembre era riuscito a dare l'energia e lettrica all'Ospedale ed al posto d i avvistamento aerei per il funzionam e nto dell a sirena. In città c'era ancora un migliaio cli persone, ma la gente «si allontanava sempre più[ ... ] perché il panico, anziché diminuire aumenta sotto la minaccia di nuovi bombardame nti» 1' 8'>. Lo angustiava il proble ma cie l vettovagliamento. «Molti depositi di gene ri alimentari sono sta ti colpiti, a ltri o danneggiati o comunque siti in zone colpite, e rimasti isolati. I gene ri sono allo scoperto e si lavora con due cam ioncini. per poche ore (durante il buio) per ricuperarli» . «Bisogna provvedere ad alime ntare tutta la popolazione sparsa ne i dintorni, priva di denaro e scarsa d'inclume nti [.. .]. sì deve sopperire a l trasporto dei vive ri in località prescelte per i centri di distribuzione ed a l recupero dei generi rimasti nei magazzi ni e nei depositi. Ciò anche al fine cli porta r via dalla ciW1 e decentrare i viveri che fra giorni scarseggeranno». «Più complicata è l'alime ntazione della popolazione rimasta ne i vi llaggi in mano dei ribelli e si tratta d i circa 6 mila persone. Sino ad ora - scriveva Serrentino - sono riuscito a far affitti-
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re in tali villaggi circa I00 quintali di farina ed alcuni quintali di pasta e di riso», ma «mi riuscirà difficoltoso provvedere in seguito perché i ribelli pretendono che sia alimentata tutta la popolazione indigena oltre agli sfollati eia Zara» c.x4J_ Tuttavia, pur dimostrando ogni tenacia, nel biglietto per Coceani con cui lo pregava di inollrare la relazione al ministero dell'interno, traspariva il suo animo: «Ecco la mia Vigilia di Natale[ ...). Quì non si capisce più per chi lottiamo e per chi siamo pronti a sacrificarci. Se vincono i nostri amici fi tedeschi] Zara é croata; se vincono i nostri nemici lcroati e partigianil Zara sarà jugoslava. Ed allora? E' una farsa! Per noi è una tragedia» <2851. Coceani trasmise il biglietto a Dolfin che, il 27 dicembre, annotava: «Porto la lettera a Mussolini: l'ha letta senza d irmi una parola» (h<~J. Per trovare personale che lavorasse a l porto, Serrentino aveva fatto ricorso «a l lavoro forzoso, ed anche a questo ho potuto sopperire con molta difficol tà» (l x7) _ Non vedeva arrivare un piroscafo capace di evacuare quelle migliaia di persone. Temeva di restare senza vettovaglie. «Occorrono molti viveri a secco non essendovi la possibilità di cucinare. Ho potuto istituire cucine collettive appena sufficienti per 2.000 persone in città e 2 mila in campagna» W"l. Ma aveva soprattutto bisogno di «qualche reparto della Milizia per il mantenimento dell'ordine pubblico e per il servizio di sicurezza» (2'<• ) . I furti ed i saccheggi nel le abitazioni costituivano un ulteriore preoccupazione. Dal 17 dicembre l'allarme aveva suonato ogni giorno per non meno cli tre volte. Il 21 , vi era stato un mitragliamento sul campo di Zemonico. Il 22, dopo cinque allarmi, ventitrè aerei, e rano arrivati dal mare a bassa quota, mitragliando e spezzonando postazioni militari intorno alla cinta fortificata. Colpirono baraccamenti ed esplose un deposito di munizioni. La Vigilia di Natale vi erano stati otto a lla rmi e, eia quel giorno, ogni mattina, nel cielo cli Zara sarebbero stati presenti uno o due aerei che, per il loro cronometrico orario, vennero soprannominati le 'mlikarizze' (in lingua slava le 'donne che al mattino portano il latte'). Mitragliavano qualsiasi cosa si muovesse: in porto, fra le macerie, lungo le strade, uomini, mezzi, animali. Il 27. una giornata fredda, con bora ad oltre cento chilometri all'ora. Nel canale di Zara il piroscafo Italia aveva messo la prua al vento, mantenendo le macchine sotto pressione. Gli aerei de l mattino lo avevano avvistato e tentarono di mitragliarlo. Furono tenuti lontani dal fuoco di bordo. Dopo un paio d'ore, «un aereo isolato l... ] attacca l'Italia [...] è un aerosilurante. Postosi in linea di lancio, attacca. M a l'Italia manovra. [... ]
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Il siluro esplode sulle scogliere di Ugliano» '2'">;_ Alle 12.30 il Servizio avvistamento segnalava: «Aerei incursori bombardieri quadrimotori americani provenienti da S.E. hanno sorvolato la città. A nord [recte: sud] della città hanno sganciato una serie di bombe, precisamente nel tratto Ospeda le-San Demetrio-Casa Genio civile-Colovare, tutte cadute in mare» per la bora che aveva reso imprecise le traiettorie. Ed il Se rvizio, proseguiva: gli aere i, «deviando di seguito hanno incursionato il piro.scafo Italia che si trovava all'altezza cli Sant'Eufcmia» <2'"', ma senza esito. Invece, a ridosso di Lucorano (isola di Ugliano) affondarono il Gigliola (734 tonn) an>. Il giorno dopo, il 'Sommario' clcll'Air Staff Operational ripor ta va: «Zara (128 miglia a s ud-est di Trieste) - 23 Milchels americani (8.25) hanno colpito navi, .sganciando 34 tonn. di bombe. Sci aerei hanno colpito una nave ormeggiata, senza affondarla. Gli a ltri aerei hanno attaccato una nave da 8/10.000 tonn. a occidente di Zara mancandola cli poco e molto vicino» (29·'>. A parte il tonnellaggio attribuitole, era 1'!1Ctlia che. infatti, riportò lievi darmi a prua, e si salvò con la manovra <2"' / . Per la gente convivere con il pericolo, oramai, doveva essere una abitudine, se don Giovanni Lovrovich, il 29 dicembre annotava: «Giorn ata monotona quella di ie ri, rotta da un solo allarme» m.s>_ Il 30, ultimo bombardamento dell'anno. L'allarme aveva suonato quattro volte in corrispondenza al passaggio in quota cli grosse formazioni. Alle 15 giunse quella destinata a Z ara. Erano, potremmo dire, i soli ti 24 Milche/1. Sganciarono 39 tonnellate cli bombe fra medie grandi ccl incendiarie. Non accertabile il numero dei morti sia perché impossibi le penetrare dopo l'incursione fra le macerie , sia perché relativamente poche erano le persone ancora rintanate nei rifugi , sia perché - e soprattutt.o - scriverà Caualini , «lo sapevamo che sarebbero venuti. Le voci erano corse. attraverso i soliti 'informatori' ed avevamo di conseguenza ritenuto molto opportuno tenerci più alla larga possibile» <2%>. Le due ondate, provenendo da nord , presero d'infilata la Ri va Derna e, proseguendo, sorvolarono la città in tutta la s ua lunghezza. Furono colpiti o ricolpiti l'Ospedale di San Demetrio, la caserma 'Vittorio Veneto', la prefettura, la questura. la scuola Cippico, la ex-Casa Littoria. le carce ri, molte case alla Riva N uova. Semialfondati quattro dragamine tedeschi cMi: dodici morti cd una ventina i feriti frn i marinai. «Si ripe tevano le scene allucinanti del 16 dicembre, con la città che sembrava bruciare in un unico rogo inca ndescente» ''"">. L'ultimo giorno del ·1943, Serrentino .scriveva a Coceani : «Ti dico solamente che la città è distrutta (...J. Cerco cli far sgomberare i ricove ri della città dai pochi rimasti, e poi inibirò l'accesso fra le rovine a chiunque. [...]. Anche la prefettura e la questura sono seriamente colpite f... ]. Sino a quando l'ultimo zaratino non avr~t lasciato la città, io s tarò a Za-
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ra» <2<J<n _ Nessun augurio pe r il nuovo anno. Su Zara quel giorno cadde la neve. Ma non fu accolta con la consueta gioiosità.
CONTRASTI FRA WEHRMACHT E DIPLOMAZIA TED ESCA I BOMBARDAME NTI DEL GENNAIO 1944 Con due successivi rapporti, ciel 3 e del 13 gennaio, Serrentino informava la Presidenza del Consiglio elci ministri che «la città (...1tutta è resa inabitabile ed intrans itabile». «Fra le macerie sono andati distrutti molti generi alimentari. Le poche me rci non distrutte, parte sono state recuperate dai germanici, parte sono state de rubate» ('.'m>. Sperava, a giorni , di poter panificare settemila razioni anche per la gente che si era rifugiata ne i limitrofi villaggi in mano dei partigiani. L' Ospedale civico non era più in grado cli funzionare . Lo aveva fatto sgombe ra-re su Trieste il 7 gennaio, trasfere ndo circa ce ntoventi malati, tre medici , un infermiere, un sace rdote ed una s uora. (,<>,l. Il 14, vennero evacuati gli anziani dell'Ospizio cli San Matteo. Con le attività produttive, sia indus triali sia commerciali, quasi inesistenti doveva provvedere anche ai disoccupati djstribuendo gratuitamente i vive ri. Aveva trasferito i servizi della prefettura in campagna, a Casali (frazi one a sud-est di Zara) ma, diceva, «non trovo alcun fabbricato dove attrezzare un minimo di uffici, né pe r alloggiare». Confidava cli «fare costruire un paio di baracche», anche pe rché «gli appartamenti mio e de l commissa rio federale sono stati colpiti e sacchcggiati»c,oi)_Il Comune cercava di riordinare le tesse re annonarie, la Tesoreria provinciale tentava di ricostruire i ruoli degli stipendi e delle pensioni. Le scuole chiuse. Partiti i magistrati. ave va costituito - motu proprio - un tribunale cli tre persone con un segretario, poiché pe r i continui saccheggi il comando tedesco «manifestava l'in tenzione cli procla mare lo stato d'assedio». E Se rre ntino commentava: «Tale proclamazione sare bbe equivalsa all 'ammaina della nostra bandiera e, al fine di evitarlo, avrei commesso qualsiasi atto privo cli fo ndame nto nella nostra legislazione» (30.' >. Cercò cli darsi un minimo di organizzazione. Pe r la questura. dove no n c'era più alcun funzion a rio, delegò «i pote ri di comandante della polizia ad un vice-brigadiere», riservandosi «cl i arruolare elementi volontari e utilizzare i pochi fidi agenti rimasti». Nominò il medico condotto, quello provinciale, il dire ttore delle poste <30•>. Problema s u tutti: lo srollamento. «I vapori non giungono con regolarità , e quando arrivano il comando germanico ne da avviso poche ore prima, fissando la zona che si deve
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sfollare e d il numero degli sfollandi». «Ne consegue una grande confusione e spesso non si riesce sapere chi parte». «Le partenze avve ngono di notte, così l'imbarco, oppure a tarda sera» a.!O>i_ E furono l'Eneo, ma soprattutto il Sansego che trasportarono a Trieste, migliaia di pe rsone. Nelle ope razioni ebbero un merito particolare i titolari della vecchia agenzia di navigazione , Marco Scrivanich e Carlo Boniciolli che con il capitano A ndre tta , era stata tras [ormata in com a ndo tappa. «A loro - dirà uno che sopravvisse a que lle giornate - si de ve un grazie impe rituro per aver provveduto a salvare più zaratini possibile , con il famoso e d indimen ticabi le Sansego, comanda to dal cap. Marco Alexié, già jugoslavo, ma soprattutto dalrnato-curzolano» •3<!ò>. La ciltà, pur con il quotidia no ma ora non più preavvertito passaggio di aerei ne l sile nzio de lla sirena , d istrutta dal bombardamento del 30 dicembre, e pur con il rituale pallugliam.ento e mitragliamento dei soli ti caccia a l mattino, pe r un qu indici giorni non s ubì a ltre inc ursioni. I l 1° gennaio, in un ricovero nacque una bambina. «In qud l'oscurità, in quel fetore, _tra q ue i volti curiosi, illuminati da una te nue luce di can. dela>> una donna s i e ra improvvisata le vatrice, e do n Giovanni E leuterio Lovrovich battezzò la neonata. La vita conti nuava, anche se il sacerdote quel giorno annotava: «I fratelli dell'altra spo nda sanno che la terra loro non verrà strappata né da i tedeschi. né dagli a lleali. Noi. quì. invece siamo lontani, isolati, in ba lia di noi stessi. Domani c he sarà?» (.'<m_ Ed e ra l' interrogativo di lutti. I bombardamenti ebbe ro almeno il vantaggio - se così si può dire - di raffreddare l' insiste nza de i croati. Dai loro uffici o ra posti a Zemon ico. poiché a .Be ncovazzo, loro precedente sede, si erano trovati in difficol tà essendo tutta la zona serbo-ortodossa e luogo di gravitazione dei ce tnici, scende vano ra rame nte a Zara. La 264" divisione se in un rappo rto, parlando cli Sebe nico, diceva che que l sindaco croato , «dopo i primi attacchi aerei ha lasciato la città senza te ner assolutamente conto dei suoi obblig hi e non ha preso a lcun provve dimento per ovviare ai danni aere i». aggiungeva che «similmente si sono comportati i componenti dell"amministrazione croa ta. ne lla zona cli Zara». Questi «funzionari croati. a causa degli a llacchi aerei, s i rifiutano di assolvere nella città di Zara , anche i soli impegni consolari» 1-'0 ">. Però non desistevano dal manifestare la loro a nimos ità co ntro i serbo-o rtodossi di Be ncovazzo vessandoli in ogni modo, tanto che questi ad un dato momento sare bbero ricorsi da Se rre ntino denunciando che «gli attuali rappresentanti delle autorità civ ili croate escludono i cetnici daH'approvvigioname nto. e non pagano ai cetnici che sono impiegati. i loro stipe ndi». Di fro nte alle clifficolUi in cui si trovava-
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no, loro e le loro fam iglie, chiedevano un prestilo di duecentomila lire, dando come garanzia le proprietà immobiliari (.l-09>_ Serrentino, inviando copia della lettera a Mussolini, pose in evidenza che, «compreso di tutta la delicatezza che riveste il caso, non ho posto né un rifiuto, né una precisa accettazione. Mi sono riservato di rispondere, e d attendo istruzioni». Tuttavia, di fronte «alle verbali insistenze» aveva anticipato loro 50 mila lire, e pregava Mussolini di autorizzarlo ad effettuare il prestito, «o addirittura di dare un contributo di lire 200 mila a ti tolo di assistenza a popolazioni della Dalmazia che sono rimaste amiche dell' Itali a». «Il fatto. naturalmente - aggiungeva - va trattato con tutta la riservatezza, per non urtare eventualmente la suscettibilità delle autorità croate» p wi_ Ma anche il Gran Zupano sarebbe ricorso da Serrentino per farsi cambiare 100 mila kune in 50 mila lire, ed il capo de lla .provincia non si rifiutò <3" 1•
Il 5 gennaio, a Zagabria, il problema cli Zara venne affrontato ai massimi livelli. Presso il ministro dell'i nterno Lorkovié, si riunirono i ministri Bulat, Toht, Gabas, ed il direLtore dei lavori pubb lici Palcié. Da pari.e tedesca erano presenti Kasche, Glaise Horstenau. i comandanti delle Piazze di Zagabria e di Zara (maggiore SchMfer), nonché il consigliere di legazione Ernst Kiihn <m1• Dopo aver convenuto che, «secondo le valutazioni del prefetto italiano, quattro quinti della citL~i sono stati distrutti dai bombardamenti, e che cli circa 25.000 abitanti ve ne sono forse 1.000-1.500», decisero di farli e vacuare e di proclamare lo stato d'assedio. In ciltà sarebbero rimasti un servizio cli polizia , la contraerea, il comando di porto , e qualche a ltro uf(icio strettamente indispensabile. I croati avrebbero preso possesso dell 'amministrazione, mantenendo però gli uffici fuori città. Poi - «dovendo evitarsi de cisioni po litiche importanti» - ne prese ro una delle più strane immaginabili: Zara pur se amministrata dai croati, avrebbe conservato una parvenza cli sovranità italiana(.,,,)_ Era un controsenso, ma anche un modo per far entrare i croati a Zara. I ministri croati, e Kasd1e e G laise Horstenau, non potevano ignorare che solamente pochi giorni prima il Governo di Zagabria era uscito alq uanto ma le da un contenzioso diplomatico con le autorità di Salò. Questione che non tanto indirettamente riguardava anche Zara. Subito dopo 1'8 settembre - come abbiamo visto - il Governo croato aveva preso le 'deliberazioni' di carattere costituzionale rimovendo dal trono di Croazia Aimone di Savoia Aosta, annullando l'annessione della Dalmazia da parte cle ll'Italia, rivendicando Zara ed una parte de ll'Istria. A novembre il Governo croato aveva trasformato 1e 'deliberazioni' in una nota per il
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Governo di Salò e, comunicando ufficialme nte la decadenza de i Patti d i Roma del 18 maggio 1941 , chie de va «la restituzione de lle regioni a noi [italiani] assegnate dopo il 19J8» !Jl•i, cioè anche Zara e l'Istria. Zagabria non soltanto pre te ndeva ma anche imponeva poiché ,d 'accettazione d i tale richiesta doveva precedere l'arrivo del nuovo ministro italiano a Zagabria ed essere portata dal ministro stesso, altrimenti non avrebbe potuto svolgere nessuna opera positiva presso il Governo croato» <315' . Salò respinse la nota, inaccel!.abile per la forma e per la sostanza, e nello s tesso tempo face sapere che se il nuovo ministro non avesse potuto svolgere le proprie funzioni, appariva superflua una legazione d ' Italia a Zagabria(~"". Si era alla rottura. Zagabria comprese cli aver tirato troppo la corda, ed a fine dicembre ritirò la nota, asserendo che si trattava di di rettive riservate alla s ua lega zione a Berlino ed inviate a Salò per un malinteso. Nello stesso tempo s i dichiarava lie ta di ricevere al più presto il ministro de lla· Repubblica Sociale italiana '·" 7>. Ma Sa lò mante nne a Zagabria sola mente un incaricalo d'affari <'1~i . Di fronte a questi recentissimi prece de nti , croati e tedeschi che il 5 gennaio parteciparono a lla riunione pre sso Lorkovié, pur cli far en trare i croati a Zara senza sollevare nuove proteste eia Salò, escogitarono una formula che, dando soddisfazione alle aspirazioni di Zagabria, non avrebbe abolita completamente la sovranità italiana. Infatti, parte ndo dal la considerazione che «con il prefetto italiano si può trovare una forma pratica cli collaborazione», decisero che Serrentino sarebbe rimasto a Zara ma con «funzioni di sindaco». I croati, eia parte loro, avrebbero in sediato «a Zara un commissario, responsabile per gli eventuali provvedimenti poli tici e cli polizia, [...] accreditato presso il comando militare te desco (reggimento Schmidt), come uomo cli collegamento» P19>_ Soluzione ai limiti d ì qualsiasi ingegneria politica che, per funzionare, avrebbe richiesto, come riporta lo stesso verbale della riunione, un commissario altamente qualificato, «una personalità energica, con il coraggio civile di agire» m nl . li verbale della riunione venne inviato alla 264" divisione, ed immediatamente il comando fece presente a l XV Corpo d'annata che il gran z upano Viktor Ramov - essendo «necessaria una personalità energica che metta a posto, con mano decisa, la confusa situazione dì Zara» <3: 1> non ne aveva i requisiti . Oltre a tutto la 264" prevedeva che «lasciare, per adesso, il prefetto italiano come sindaco [... J non vi sare bbe mai pace in campo politico» P~ 21 • Anche il XV corpo d' annata fu tutt'altro che convinto e, pur assicurando l' Armata che «i rimanenti soldati italiani e parte
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della popolazione civile italiana (in tutto 1200 uomin i) sono da parecchio tempo pronti a partire da Zara», contrapponeva l' obiettiva realtà della mancanza di naviglio, per concludere che «la presa di possesso dell'amministrazione sarà possibile subito dopo il trasporto» <m>. I croati, invece, non nascondevano la fretta, tanto che il Poglavnik, in quei giorni, in un coll oquio con il colonnello Berger gli disse: «Si tratta ancora di pochi giorni , dopo cli che la città sarebbe stata occupata dlalle forze croate» pz.1>. Il colonnello tornato a Zara riferì le parole di Pavelié a Se rrentino, il quale le mise in relazione ad un ad un fatto piullosto inusitato che da al cuni giorni si riscontrava in città, cioè un se rvizio d 'ordine effettuato da «pattuglie di soldati ustascia [... ] assieme alle forze germaniche», tanto che erano sorte insistenti voci «di una prossima entrata dei croati d' intesa con i tedeschi» <ml. Anche il ministro croato per la guerra, generale Feodor Dragojlov tentò di fa r e ntrare reparti croati a Zara. Evitando di parlare di un commissario croato, quale mai fosse , il 28 gennaio sottoponeva a Glaise Horslenau un progetto per inviare a Zara - dove «il centro della città, le centrali elettriche, le condotte d'acqua sono distrutte» - unità croate de l servizio del lavoro, in aiuto della popolazione ('•6l. Nonostante ogni iniziativa il problema politico di Zara restava indefinito - ed era già un vantaggio - anche se Serre.ntino ne se ntiva l'assillo . che si assommava al peso dei tanti problemi quotidiani. Dal punto di vista alimentare i viveri ora non difettavano. Difficile, invece, farli pervenire a quanti si erano rifugiati al di là de lla cinta forti ficata. dopo che la Platzkommandanuu- aveva assunto il controllo dei posti cli blocco, sino a yue l momento tenuti dai carabinieri. La sostituzione e ra stata clisposla, o ltre che per ragioni di sicurezza, per il sospetto che parte cli quegli alimenti eccedenti alle necessità degli sfollati fosse destinata ai partigiani. Peggiorava l'ordine pub6tico. Di notte la città era méta di ladri, e d «al saccheggio non sono estranei gli stessi soldati tedeschi» cml. «Oggi, come era da allenderlo, - annotava don Lovrovicb - è stato saccheggiato l'Ospedale provinciale» <32$>, chiuso dopo la partenza de i malati e del personale. Ma, con i pochi agenti e carabinie ri a disposizione, ai quali potevano essere aggregai.e alcu ne decine di militi della Guardia repubblicana, era impossibile dare un benché minimo cli sicurezza. li 16 gennaio Zara fu nuovamente bombardata. Anche questa volta con 'preavviso' . A metà mattina la città era stata sorvolata eia una grossa formazion e di quadrimotori. Alle 13.50, ventiquattro L iberator (P.24) , «attaccarono con successo - dirà il ' Sommario' - la citUt ed il porro, lanciando 53 tonne llate cli bombe» (-'2">. Al1.ri ventise tte caccia-bombardieri
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Lighming (P.38), che avrebbero dovuto accompagnare i Liberato,; man carono l'appuntamento in volo. Il giorno dopo i ricognilori rilevavano: «Centrato il Palazzo della posta e colpi diretti sulla Dogana. Colpi dispersi con minori danni nelle zone industriali e lungo il fronle a mare>> t-'-'OJ _ Le formazioni, provenendo dal mare, avevano sga nciato a striscie parallele trasversa]mente all a città, sin oltre Cereria. «Rimbombano nell'aria i motori dei bombardieri; hanno in se quell a pesantezza caratteristica che è conseguenza del forte carico che portano. Sono sopra la città; il rumore [...] delle bombe che picchiano e che poi esplodono si fa sempre più assordante[... ]. Mi distendo a terra - annotava don Lovrovich - in un canale, ed attendo la seconda ondata» !3-' 'l. Venne colpito il Duomo. Altre macerie ostruirono via Roma. In fiamme il Palazzo delle poste, le case adiacenti. Bombe su Borgo Erizzo. Incendi incontrastati lungo il Viale Malta (rione di Cereria). Nessuno pensava più a spegnerli, anche perché il comando tedesco aveva fatto partire i Vigili del fuoco, assolutamente impotenti con i pochissimi mezzi loro rimasti in un tessuto urbano dove non esisteva più una minima viabilità, e senza prese d' acqua dopo la distruzione dell'acquedotto c,m. La gente dai dintorni guardava la città bruciare. Quell'inutile insistenza su quanto già distrutto. rafforzava il convincimento - come scrive Coceani - che «l'accanimento dei bombardamenti nemici contro Zara avvenga per il proposito da parte del nemico di distruggere definitivame nte l'italianità della italianissima città e per eliminare in tal modo la questione politica» 13.<:'>. Don Giuseppe Della Valentina partiva da Zara con «il compito diffi cile e delicato di raggiungere la Città del Vaticano e portare al Padre Comune il grido cli dolore di una popolazione abbandonata» 133' > (sarebbe rientrato a Zara 1'1 1 febbraio). Nello stesso te mpo la tragedia della Dalmazia - a parte i giornali di Trieste dove le notizie erano più frequenti veniva ricordata nei quotidiani della Repubblica Sociale. Il Corriere Padano cli Ferrara, il 2 gennaio, aveva pubb licato un articolo rive ndicando il diritto dell' Italia «sull'altra sponda dcli' Adriatico, ritornato purtroppo amarissimo» (>3'i. La radio aveva trasmesso ed i giornali riportalo «due lunghi elenchi di nomi italiani». «vittime del comunismo partigiano nell'Istria e nella Dalmazia '». Furono commemorati il 30 gennaio nei capoluoghi di provincia a cura dalle Federazioni fasciste. A Roma, la cerimonia ebbe luogo nella Chiesa del GesLL m<,; _
In un simulacro di città dove tutti i problemi. anche se risolti, si riproponevano ad ogni bombardamento, dove me zzi. strumenti, uomini , collaboratori , ogni giorno venivano sempre più a mancare, Serrentino re-
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Dalnwzia · Una cronaca per la sioria
sisteva. Coceani, ammirato, scriveva a Dolfin: «Si può dire che il Capo della provincia è il solo che tenti ancora di infondere coraggio all a popolazione» (,m >. D'altra parte, Serrentino, se anche assicurava che «i disagi cui andiamo incontro non contano; li sopporteremo e li supereremo con la forza della nostra volontà», doveva sentire i propri limiti, e lasciando trasparire la tensione, quasi con premonizione, scriveva a Coceani : «Ma almeno potessimo intravedere una finalità (e sai qu al'è) che, di fronte alle nostre famiglie, possa un giorno giustificare magari il sacrificio» <-" ">. Era la sorte di Zara che lo preoccupava, non la s ua personale. Temendo di poter essere improvvisamente costretto ad abbandonare la città e cedere l'amministrazione. faceva presente a Cocean i, e con acutezza, che per «non lasciare gli italiani in abbandono, penserei di delegare a qualche persona ciel posto i poteri di Commissario per l'alimentazione e l'assistenza, e ciò per non adottare la dicitura di poteri consolari per non compromettere definitivamente la nostra posizione in Dalmazia» ''39>
IL PROBLEMA POLITICO DELLA MONETA I BOMBARDAMENTI DEL FEBBRAIO-MARZO 1944 Verso metà genna io, il commissario fede rale Alacevich si recò a Trieste per trattare «diverse questioni, fra cui il rifornimento cli denaro eia ottenere dal Governo». Me «ne occorre - scriveva Serrentino - per pagare i viveri che a giorni dovrò distribuire gratuitamente, data la totale disoccupazione t... ], per sussidiare i sinistrati. e anche per dare dei congrui anticipi a coloro che hanno perduto tutto» (.Ho>. A ttendeva cli ricevere, tramite la Banca d'Italia, venticinque milioni (di cui dieci per il l'abbisogno de l comando tedesco), e sei brevi manu, affidati allo stesso Alacevich, per le immediate necessità 0 01l. La Banca d 'Italia , con un aereo speciale, inviò a Zara quindici milioni e Coceani, che il 6 gennaio si era recato a rapporto eia Mussolini, faceva pervenire a Serrentino altri cinque del Capo del Governo. «Mi accolse con un triste sorriso - dirà il prefetto di Trieste - affabilmente, pronunciando il mio nome. [...]. Mi fece sedere. Poi mi porse un ritaglio di giornale che commentava l'istituzione da me vo luta ciel comitato per l' assistenza degli italiani della Dalmazia [... ] quasi volesse darmi un riconoscimento della mia opera iniziando il colloquio sulle cose della Dalmazia. Mussolini portava nel cuore lo spasimo degli italiani di que lla sponda adriatica. Aveva letto tutte le mie note sulla Dalmazia, sensibilissimo a lla tragedia cli Zara e degli · altri italiani diffusi da Sebenico a Cattaro. Gli ra mmentai sue lontane parole sulla virtù degli italiani di Dalma7ia 'i più santi degli italiani e i più fedeli al richiamo delle voci eterne ed insopprin1ibili della nostra
Cli 11l1irni 1redici mesi di Zara italinna
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stirpe' . Annuì, e per loro assistenza mi mise dei fondi a disposizione~>(~' 11 • Restava sempre aperto il problema delle kune, e lo stesso comando tedesco, di fronte al collasso economico della città, ritenne di occuparsene. Con il I O gennaio, l' ufficiale contabile Sch losser aveva assunto la sopraintendenza sulla Banca d'Italia (.w ; _ Dopo alcune settimane il comando del reggimento (691° Brandenburger) riferiva che la città «a causa de i continui attacchi, dei bombardamenti,[ ... ] è quasi completamente abbandonata dagli abitanti» per cui, essendo venuti a mancare i normali acquirenti, «alcune grosse ditte sono disposte a vendere all 'esercito tedesco le loro abbondanli provvist e cli generi alimentari e vol uttuari»'·"' '. Quindi, e si può intravedere un intervento di Serrentino - il comando tedesco poneva tre quesiti che, se risolti, avrebbero ridato preminenza alla lira italiana. Con il primo, veniva chiesto se «le fatture delle d itte italiane possono essere pagate in lire». Con gli altri due se «le kune accettate dalle clitle italiane (sopratlullo per vend ite fatte all'esercito tedesco) possono essere cambiate in lire», e se «questi crediti delle ditte italiane possono essere onorati con degli chéques in Italia». Il coma ndo reggimento, inoltre, melleva in evidenza che, «a causa della chiusura delle banche, il denaro non viene versato, e resta conservato dai privati» causando «il blocco della circolazione de lla moneta» <·'1). Mentre per il comando tedesco il problema della kuna aveva rilevanza sotto l'aspetto economico, per Serrentino costituiva una questione poli tica cli primaria importanza , e pensò di porre in atto un suo piano. Co nstatando che dopo tutte le distruzion i «qui le kunc non circolano perché non esiste traffico», si proponeva cli farle scomparire cambiandole alla spicciolata. e cli ritirarle a chi sfollava dietro rilascio di una ,,dichiarazione perché possano avere il corrispettivo in lire» una volta giunti a Trieste. Far avere agli sfollati del contante immediatamente spendibile a Trieste, costituiva una iniziativa di est.rema importanza. Ma per dar corso a q ueste operazioni doveva disporre di adeguati fondi ,,w,>Dal canto suo Coceani s i stava interessando per consentire a quanti giungevano a Trieste di poter ritirare almeno gli importi depositati nei libretti a risparmioc" 1 J. Mentre queste iniziative erano in corso. il 22 febbra io, giu nse a Zara un capitano dell'Intendenza tedesca ,J, ~i . Probabilmente il ministro Kasche, avuta notizia delle proposte del 691 ° reggimento, stava contrornanovranclo. Infatti, il capitano aveva l'ordine di «chiudere la Banca d"ltalia, ritirare le lire e bloccare tutte le attività economiche degli enli ccl uffici onde metterle a disposizione dell'esercito tedesco e delle autorità croate» che, «a suo dire, presto avrebbero preso possesso della città» <3,10' . Cioè esattamente il contrario delle proposte del comando reggime nto.
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Serrentino intervenne presso la Platzkommandantur e riuscì a far capire l'inopportunità degli ordini. Molto probabilmente, per ottenere questo indiscusso successo, valorizzò il fatto che entro pochi giorni si sarebbe recato a Gargnano per conferire con Mussolini, ed al quale avrebbe sottoposto il problema, chiedendone l'interve nto presso le autorità tedesche. Di fronte ad una simile prospettiva, il capitano dovette ritenere opportuno attendere. Frattanto a Trieste le banche avevano comunicato a Coceani di non poter pagare le somme depositate sui libretti a risparmio, mancando qualsiasi riscontro su.Ila contabilità delle filiali a Zara !350>•
... ·:.: * * ... ;:· ·;< Dopo il bombardamento ciel 16 gennaio, Zara aveva avuto qualche giorno cli tregua, pur non mancando i mitragliamenti mattutini dei ricognitori ed il quotidiano passaggio di aerei. Intanto l'OAI<.2 aveva ordinato al XV Corpo d'armata, di riconquistare le isole che «le bande hanno occupalo nella zona costiera della 264 a divisione [... ] prospicienti Zara», e cli distruggere le formazioni comuniste anche suJJa terraferma <35 'J. Nell'ordine veniva sottolineato che «l'improrogabile conquista de ll'isola di Ugliano [che avevano dovuto sgomberare dopo lo sbarco del 22 novembre - n.d.a.] [...] è di impellente necessità per il rifornimento costiero», e che era prevedibile «un massiccio attacco da parte dell 'aviazione alleata nel tratto costiero della 264" divisione e nell'entroterra» (~52>. La Seekornmandantur aveva già inviato a Zara una motosilurante ed una nave appoggio che, nella tarda serata ciel 21 gennaio, dettero fondo in Valle di Diclo. La nave appoggio era 1'.Eletlra (633 tonn) già panfilo di Marconi. Durante la notte la motosilurante partì per un 'azione di pattugliamento, ed al mattino l'Elettra (u avvistata dai soliti ricognitori, che la fecero segno ad alcune raffiche di mitragliatrice. Un'ora dopo, venne nuovamente e piLt intensamente mitragliata. Quindi , verso le 13, «sopraggiunsero tre caccia-bombardieri [...J. L' Eleura fu avvolta da una vampata e eia una nuvola cli fumo e cli rottami scaraventati in tutte le direzioni» '''3l . li panfilo era stato gravemente danneggiato. Nel 'Sommario' veniva annotato: «Azioni antinavali: 25 Kittyhawk, 12 Thunderbolt ed 8 Macchi italiani attaccarono naviglio lu ngo la costa dalmata tra Zara e Traù (Jugoslavia), bombardarono ed affondarono una motonave da 1500 tonn. e danneggiarono un'altra. Molto vicini quattro colpi diretti su una nave eia 5000 tonn.»(354l , Il 24, alcuni aerei, coinvolgendo quanti fuggiti da Zara speravano di essersi sottratti alla incontrastata minaccia aerea, bombardarono e mitragliarono le località di Peterzane, Zaton, Brevilacqua, Nona, dove i germanici avevano dato inizio alle operazioni di terra contro i partigiani. «J
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tedeschi - scriverà Piero Luxardo - sono sempre in perlustrazione in tulta la zona dell 'ex-confine e sino a Nona e verso Rasanze e Castel Verier [rispettivamente a 16, 22 e 25 km in linea d 'aria a nord e nord-est cli Zara n.d.a.]. Dicono (che] abbiano rioccupato tutte le isole»(,,;;). Il 30 gennaio, altro bombardamento. «12 Kittyha wk assieme a sei Spitfire attaccarono Zara . Furono gettate 7.8 tonn. cli bom be. Tra gli obiettivi c'era il Siebel Ferry, rimorchiatore rimasto avvolto dal fumo e due ampi squarci aperti su due pontoni» (.''"l, riporterà il Sommario. Don Lovrovich, invece, regis trava «un leggero bombardamento. Un grosso cratere è aperto davanti all'albergo Roma. Un altra scarica ha colpito Valle cli Maistro. Dalla parte di Puntamica per diverso tempo si è visto un grande pennacchio di fumo» <357 )_ Veniva dalla Valle cli Diclo, dove l'Elettra, era stata definit ivamente affondata .
Dopo questo bombardamento e sino al 22 fe bbraio vi ru un periodo di relativa calma. Tuttavia non mancarono le incursioni, ma selettive. Venne attaccato il rimorchiatore Nel/uno a punta Bailo ( estrem ità delle Colovare a sud di Zara), e fu colpito il deposito cli carburante in Valle d i Maistro. Il ' Sommario' dell'8 febbraio riportava: «Attivit~1 antinavali: 46 Kittylza wk hanno bombardato naviglio nelle acque della costa dalmata [.. .]. Colpite anche due maone nella zona Isola Lunga-Ugliano» t.1,~i . Don Lovrovich dal campanile del Duomo, assistette ali ' affondamento cli uno zatterone tedesco attaccato eia tre aerei . «La lolla è durata per soli cinque minuti [.. .]. Le mitragliere degli assalitori vomitavano fuoco: uno dietro l'altro, in forsenna to carosello, picchiavano sul mezzo eia sbarco. Dalla stiva cli questo, ad un tratto si sprigionò un fumo azzurrognolo e poi rosso. Era colpito a morte. Col binocolo ho seguito il suo lento inabissarsi nelle acque. A poppa, su di un seggiolino , con la sua mitragliera a quattro canne, un marinaio tedesco continuò a sparare fino a che l'acqua non gli arrivò alla cintola. Poi l' imbarcazione affondò e sulla distesa marina non si videro che i naufraghi» e:-;•,). «Ciclo grigio e gran panico nei rifugi; è subentrata la sfid ucia e la stanchezza» c,,,0>. ln quei giorni ebbe luogo una sessione straordinaria di esam i per gli allievi delle ultime classi dei vari istituti. Le scuole, dopo il bombardamento ciel 28 novembre, data l'obiettiva impossibilità di funzionare, non avevano più ripreso le lezioni. «Un gruppo di s tudenti - racconta la moglie del professor Vittorio Calestani - venne da mio marito [.. .] a lamentarsi che nulla si faceva per loro. che avre bbero perduto l'a nno scolastico» (3" 1>. Dopo consultazioni , ed approvazione di Serrentino. «fu organiz-
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Dalnwzia - Una cronaca per la storia
zata un a sessione di esami. Il mattino alle sei a Casali fcirca 6 km a sudest della città - n.d.a.] si riunivano, allievi ed insegnanti; alle dieci tutti via» P1>2>. «Furono[... ] esami molto affrettati - dirà u11 candidato - sostenuti in un momenlo psicologico asso lutamente particolare; ma ciò nonostante affrontati f...] con serietà e condotti con altrettanta serietà dai professori»1J1,;>. «Non so in che conto - prosegue la signora Calestani - siano stati poi tenuti questi esami; ma so che per anni arrivarono in seguito le lettere cli questi studenti che chiedevano una attestazione non potendo accedere a]J ' università» 13t,'>. Nella drammaticità cli quei momenti , tuttavia non doveva venir meno il senso dell' umorismo, o dell'atonia determinata clatrassuefazione, se Luxardo poteva scrivere: «Sono stato a Zara diverse volte e tutto è normale per quanto riguarda le visite aeree» ! (;M) _ Il Sansego era arrivato dopo 10/12 giorni daJJ'u ltimo attracco. ed a febbraio avrebbe trasportato a Trieste altre settecentocinquanta persone. La gente, illusa da quell a calma, cercava di abbandonare le sistemazioni di fortuna. Rientrava come possibile a Zara. Altri, utilizzando le imbarcazioni degli isolani, meno esposte del Sansego, partivano per le isole di Ulbo o cli Selve in modo da avvicinarsi a Lussino e, poi, prendere terra in Istria. R ientravano da oltre confine famiglie isolate alle quali, dopo il controllo dei posti di blocco assunto dai tedeschi, era sempre più difficile far pervenire i viveri cw,i_ Ma la tregua cessò, e furono giornate d'inferno. Il 22 febbraio , «38 Liberator americani hanno colpito il porto, sganciando 81 tonn. di bombe con buoni risultati» <367>. La ricognizione fotografica rilevava «molte nuove distruzioni. La riva de l porto distrutta almeno in due posti, e alcune piccole imbarcazioni verosimilmente affondate. Un cargo, che prima era stato segnalato danneggiato ora giace su un fianco. Divampano ancora due grandi .incendi» 1•168>. Dalla asettica stringatezza del 'Somma rio' , il bombardamento appare una pulita azione di guerra. Ma erano stati quasi integralmente distrutti il Convitto Tommaseo, la Chiesa del la Madonna della Salute. Colpiti ancora una volta la prefettura, le Scuole industriali, la centrale elettrica, l'ex-ospedale di San Demetrio, la caserma 'Vittorio Veneto', il circolo canottieri 'Diadora', la (abbrica Luxardo. Bombe nei pressi di Porta Marina, di Porta Catena, a Barcagno, a Casali, a Bellafusa. Distrutta la fabbrica Vlahov. ln questa sintesi. estratta da vari diari, nessuno elci testimoni accenna a danni alla banchina del porto, ed a piccole imbarcazioni 'verosimilmente affondate'. Nessuno sembra aver notata la sorte del cargo. Testimoni ed osservazione aerea concordano solamente sulle "molte nuove distruzioni". I Liherator avevano sganciato le loro 81 tonnellate di bombe sulla città.
Gli ultimi tredici mesi di Zara iwlianfl
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Il giorno dopo altri «39 Kiuyhawk hanno bombardato tre maone de lle quali una è esplosa , [...l hanno sganciato 15.2 tonn. cli bombe» '3"'ì>. Piero Luxardo, invece, scrive: «anche la chiesa della Madon na de lla Salute risulta distrutta, oltre alla radio della Marina, d iversi p unti in città, Cereria, Val di Maistro, ecc .. Viuime poche assai, grazie a D io, ed anche pochi feriti» <170l. Bloccate dalla macerie calle ciel Teatro Verdi, calle Angelo Die do, calle Florio, via Roma, calle d ei Papuzzeri. Speaoni ince ndiari in Val di Bora. Don Lovrovich, d al canto suo, annotava: «Sono ritornati verso mezzodì i bombardieri ad uccidere un corpo morlo, questa mia povera città». Ed usa una frase inconsueta, ma d i assoluta e fficacia: «sono tornati a smuovere le macerie». «L'accanimento con c ui è tormentata questa pe nisole tta cli terra selcia la che si bagna nell'Amarissimo mare è senza confro nti». «Non è difficile, del resto, spiegarsi il mistero cli tan to satanico livore. Zara è una bandiera d i italianità, è un'oasi la tin a non ancora sommersa dalla marea slava,>. «Agli aviatori non è costa to null a premere u n bottone e sganciare il carico degl i esplosivi . Ma noi che, cli sotto, abbiamo subìto quella tempesta infernale , non auguriamo alle loro fa miglie cli provare ciò che noi ab biamo provato» 1.,n). Il 24 fu un giorno d i tregua anche se cinq ue caccia-bombardie ri attaccarono il ca mpo cli aviazione cli Zemo nico e l' isola d i Ugliano verso il paese di Cuclizza ,.m,. Ventiq uattro ore dopo, e rano nuovamente su Zaracittà quesla volta p rescelta come 'bersaglio eventua le' . «Nove B. l7 - riporta il 'Sommario ' - che dovevano raggiungere Venezia, hanno attaccato Zara come o biettivo a lternativo. Hanno gettato 24.l ton n. di bombe . Successivamente è stato portato un au acco da n B.17, producendo danni su l territorio adiacente, a sud-e st dei magazzini» ,m,. In cillà vennero n uovamente colpili l'ex-ospedale di San D emetrio , danneggiato il convento cli San Francesco. Anche il 3 marzo Zara sarebbe stata u n 'obie l.!.ivo a lternativo'. Da Foggia erano decollati tre ntadue Wel/ingron che, facendo rotta sul Mare cli Novegracli (25 km a nord-est cli Zara) dovevano dirigere nell' in terno de lla C roazia . Scopo della missione, «prevenire il coordiname n to de lle truppe nem iche [tedesche] distruggendo quelle prese nti a Bihaé». «Imperativo che la città di Bihaé s ia esattamente individ uata per evitare il rischio di bombardare altrove forze a miche» (-'7" ' . I Wellington, c he formavano il 205° g ruppo. era no suddivisi in tre stormi : il 23 1° con dieci aerei; il 236° ed il 33(l° con undici aerei ciascuno. A Bihaé trovarono il cielo coperto per cui, .in base agli ordini , invertirono la rotta d irigendo s u Zara. Nel ritorno, cinq ue aere i, per il ghiaccio sulle ali , si liberarono del carico gettando le bombe a casaccio (~'5 i . Zara, illuminata d a i benga la , dalle 20.15 sino alla 21.25 , fu l'obiettivo d i ventisei aere i. li 231 ° stormo sgan-
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ciò 11.2 tonnellate di bombe, cli cui tre eia 2000 chili; il 236°, 16.25 tonnellate comprese quattro bombe da 2000 chili; infine il 330° gettò 18.5 lonne llate, con una da 2000, e due eia 250 chili a scoppio ritardato rispettivamente cli sei e dodici ore. A l rientro, il 330° stormo riferì che «le bombe erano state lanciate lungo le rive e costruzioni industriali in città. Erano stati osservati grandi incendi». li 236° che «un aereo lanciò i razzi illuminanti sopra la città ed il porto, e 9 aerei attaccarono osservando esplosioni, comprese quelle di alcune bombe da 4000 lbs im città e luogo le rive vicino al porto. Una bomba da 4000 lbs è esplosa in mezzo alle case all'eslremità del lato N de ll a ciuà e su questo posto fu notato un ince ndio» P 7">. Il 231. 0 stormo dirà che «l'ultimo aereo che ha ]asciato Zara ha segnalato tre ince ndi visibili a 15 miglia» <377>. <<Le bombe r...J avevano una detonazione spaventosa. Dislesi a terra - scriverà don Lovrovich - avevamo l'impressione di una lacerazione continua ai timpani. Poi i bengala r... l si sono spenti [... J; solo un'ansia atroce ne l cuore» (37s). Per Cattali ni, «un fulgore lucente, irreale, prece deva i primi scoppi. che si susseguirono per circa un'ora. Scoppi di una potenza terribile, rnai sentiti sino a quel momento, Pareva che l'aria stessa ne fosse oltre che lacerata, addirittura risucchiata. I bagliori erano accecanti , l'atmosfera allucinante>> ,.,,•)). Nessuno dei testimoni indica località, strade o edifici colpiti. Impossibile distinguere fra maceria e maceria. Solamente don Lovrovich dirà: «M.olte bombe sono cadute anche a Borgo Erino, a Bellafusa, a Punta mica» (:isuJ. A Casali, dove Serrentino aveva posto gli uffici de lla prefettura, e dove i tedeschi avevano creato un campo d'inlernamento, vi fu una venlina di morti. Se un soldato tedesco scriveva a casa: «Zara l... J era una bella città, ma ora i Tommyes la hanno rasa al suolo» 1-'• 1i , Luxardo, completava il quadro: «Non vi dico i saccheggi e ruberie ! Pazienza. Zara è ormai veramente distrulta! Perché? Non si capisce né si può comprendere» 0 ~2).
VINC ENZO SERR ENTINO DA MUSSOLIN I UN MESE DI PASSIONE POLIT ICA
Serrentino non fu presente a questo bombardamento. Il l O marzo e ra partito per Gargnano a rapporto da Mussolini. Di questo incontro non abbiamo trovato né appunti né relazioni, ma gli argomenti trattati sono intuibili. Quasi certamente g li portò alcune bandie re dalmate, poiché Coceani, che sare bbe tornato dal Duce il 22 dello stesso mese, scrive: «Dietro al tavolo cli Mussolin i stavano spiegate le bandiere di Spalato e di Zara» 1.1~3l . Il notaio Brunelli , che si trovava sfollato a Crespano del Grappa (era partito eia Zara a dicembre), annotava: «Serrentino è stato
Gli ul!imi tredici mesi di Zara itnlinna
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ricevuto dal Duce, il quale ha dichiarato che le sorti di Zara lo fanno soffrire, oltre che spiritualmente anche materialmente. A Serrentino raccomandò di restare a Zara il più a lungo possibile, per evitare la presa di possesso della città da parte dei croati» (,$.Il . Tornato a Zara il 15 marzo, dovette trovare una situazione tutt'altro che faci le se, il giorno dopo, informava il min istero dell'interno che la popolazione viveva «terrorizzata in uno stato di continuo allarme e non ha dove rifugiarsi». Valuta va la situazione tanto grave da prevedere una «sollecita evacuazione» i.JS5J_ I suoi collaboratori si erano ridotti al consigliere di prefettura dottor Giacomo Vuxani, al capo di gabinetlo professor Vincenzo Fiengo, al ragioniere Giovann i Puccinelli e, come personale d'ordine, una datti lografa. Sempre al suo fianco il commissario federa le Alacevich ed il console della Guardia repubblicana Montesi Righetti. Al senatore Antonio Tacconi_ a Trieste, fece sapere: «Quì ho trovato molta propaganda croata in atto», «i miei collaboratori sono calmissimi», «tuttavia non posso nascondermi la sicurezza ostentata dai croati». Lo pregava di comunicare a Serafino Mazzolini, sottosegretario agli affari esteri dato che «qui si parla se mpre di immediata entrala di truppe ed autoritù ustascia» - di informare «l'armata germanica a Zagabria delle trattive in corso, onde soprassieda a dare corso agli accordi di settembre, e lasci a Zara lo stato di fallo» (""'' . Mentre gli ' accordi cli settembre' . cui si riferiva, erano le intese Hit ler-Pavelié circa l'assegnazione della Dalmazia alla Croazia. resta più diffici le comprendere qu ali fossero ' le trattive in corso'. Serrentino doveva riferirs i a qualche in iziativa del Governo di Salò, altrimenti, il 20 marzo, in una relazione a Mussolini non gli avrebbe scriuo che, alle domande del capitano tedesco dell ' Intendenza sui risultati del viaggio a Gargnano. la sua riposta era stata: bo «conferito con il Capo dello Stato, il quale aveva avocato a se ognì trattativa col Fi.ihrer per l'avvenire politico di Zara» v x1i. Erano parole che rilevavano un impegno di Musso lini e, se Serrentino lo scrisse, vuol dire che a Gargnano aveva avuto. come minimo, una promessa cli interessamen to, oppure era stato messo al corrente di qualche 'trattativa in corso'. Qualsiasi cosa fosse, i tedeschi cambiarono atteggiamento. In quei giorni era giunto a Zara il maggiore Strecker, nuovo comandante della Piazza, ed il capo della provincia assieme al commissario federale Alacevich si recò a rargli visita, interprete il vice-brigad iere Oscar Foglietta, responsabile della questura . Trovarono ampia comprensione, e Strecker congedò Serrentìno dicendogli: «Con la nostra collaborazione, se occorre, forzeremo anche il destino» c:•xx,. Frattanto, il capitano clell'ln-
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tendenza si era recato a Zagabria, quasi certamen te per informare de ll'i ncontro di Serrentino con Mussolini, e la notizia che il D uce avesse avocato le trattative, oppure qualche passo già fatto dal Governo di Salò, influirono decisamente sull'orientam.enlo della P/atzkommandantur. Infatt i, non appena il capitano tornò a Zara, Serrentino e bbe fina lmente una notizia confortante: i tedeschi, ora, potevano «acquistare dalle ditte locali sinistrate i generi di conforto che si sono potuti salvare [... ] in lire anziché in kune».
fl capo della provincia immediatamente comunicò a Mussolin i questa decisione, precisando anche che i tedeschi «avrebbero [... ] bisogno di convertire circa 40 milioni di kune in lire (pari a 20 milioni di lire)» 13'"'> e che gli avevano chiesto cli «non far uscire da Zara i dctli generi di conforto che potrebbero altrimenti fin ire nelle mani di altra gente (croati e partigiani)». In oltre, quasi incred ibile. riconoscendo che «a Zara restano ancora le autorità itali ane (...] a fine di dare maggiore rilievo allo stato di fatto» , intendevano «pagare le truppe qui cli presidio, in lire italiane anziché in kune, per il che hanno bisogno di altri 5 milioni cli lire al mese» . Serrentino concludeva la lettera a Mussoli ni con queste parole: «Ho capito eia tutto ciò un nuovo e più favorevole orienlamento nei nostri confronti da parte dell'Armata germanica in Zagabria [forse più esattamente di Kasche o di Glaise Horstenau-n.d.a.] cerlamente dovuto al Vostro intervento». «Mi si riempie l'animo di gioia perché intravedo un soddisfacente in izio per il coronamento della nostra opera». «In sostanza non chiediamo che di restare aggrappati alle fumanti rovine di questa città che, anche nel martirio, s i dimostra italiana» (:1"'1l . Mentre con i tedeschi non esistevano più ostacoli, le diffico ltà sorsero con la Banca d'Ital ia. La Banca aveva, sì, messo a disposizione cli Serrentino quindici milioni di lire, ma a fine marzo gli aveva fatto pervenire soltanto cinque. «In questa maniera - scriveva il Capo della provincia - io resto con le mani legate. Ieri ho soddisfatto una richiesta cli 3 milioni al Comando germanico per pagare in lire la decade all a truppa ed agli operai, e sono rimasto letteralmente senza un soldo» <391>. Naturalmente, pregava Coceani di intervenire. Ma subito sorse un'altra complicazione, quesla volta con rlstituto Nazionale dei Cambi. Il Governo aveva deciso - come proposto da Serrentino - cl i procedere a l ritiro de i quaranta milioni di kune in mano al comando tedesco. La Banca d'Italia era stata autorizzata all'operazione, ma l'Istituto dei Cambi aveva disposto che fosse applicato il cambio ufficiale di 38 centesimi cli lira per ogn i kuna (praticamente due kunc e mezzo per una li ra) . In tal modo la Banca d'Italia accreditò a Serrenlino 15 milioni e 200 mila lire, invece dei venti che attendeva cw2J. L'U fficio dei Cambi. però, non era nel torto, poiché applicava il
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tasso ufficiale di cambio intercorrente fra la Repubbl ica cli Sa lò e la Croazia, come fissato ancora ne l 1941 al momento della costituzione de llo Stato croato. A Zara, invece, il comando tedesco, con propria disposizione. aveva d a mesi stabili to il ca mbio nel rappor to d i 2 kunc per 1 lira. In ta l modo Scrrcntino, che si era impegn ato ne ll'operazione - cd a ll a quale non intendeva di r inunciare per il suo d etermin ante valore politico - venne a trovarsi scoperto di circa cinque milioni d i lire . Si rivolse direttam e nte a Mussolini <3'1·H, praticam ente chiedendogli di ratificare una sua iniziativa: facendo ricorso al potere d'ordinanza riconosciuto ai capi provincia da una disposizione del ministro della finanze Domenico Pellegrini-Giampietro, avrebbe prelevato quanto necessario dalla Banca d 'Italia. In tal modo fu puntuale con il comando te desco, ed a Zara la lira tornò ad essere la moneta ufficiale . ·:· 8 ·:·
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Dopo il bombardamento del 3 marzo vi fu un periodo di calma p ur non mancando spezzo namenti, mitragliamenti e qualche bombardamento. Ma erano prevalentemente d ire tti sulle località vicine, s ugli approdi del Canale della Morlacca, sulle isole antistanti alla città, sul campo cli aviazione cli Zemonico. Bombe vennero sganciate anche su Zara, e d il 14 giugno fu colpita la diga che racchiude il porto, e la riviera cli Barcagno n9·1l. Ad aprile, la città venne invece coinvolta in due avvenimenti diploma tici. Durante il mese di m a rzo, a Londra, il Daily Telegraph aveva pubblicato la notizia che il maresci allo Badoglio si era incontrato con il dottor Josiph Smodlaka, rappresentante di Tito pe r le questioni d i politica estera, ed ave va preso specifici impegni, rinunciando «ad ogni pretesa [italiana] sulla D almazia, nonché ad ogni confine strategico ed al riconoscimento del principio che le frontiere fra l'Italia e la Jugoslavia verre bbero definite dopo la gue rra sulla base di un libero ple biscito delle popolazioni confinarie» (195>. Una notizia ciel genere, non poteva passare inosservata, e coinvolse Casa Savoia. li principe U mberto sme ntì ufficia lmente l'esistenza d i un accordo, pur confe rmando la collaborazione ciel Governo del Sud con le (orze partigiane in Jugoslavia, dove soldati cd ufficiali, inquadrati nella divisione 'Garibaldi ', combattevano a fianco deg li uomini d i Tito <3%>. Quale consisten1.a avesse la notizia d e l Daily Telegrll;{h non è d ato cli sapere . Ve nne sempre negata dal Governo Badoglio. e ne l 'Diario' di Joseph Smodlaka, sotto la data d e l 12 aprile si legge che «i tedeschi, tramite Radio-Donau a ve vano tras messo la falsa notizia che Smocllaka, come rappresentante d ella Jugoslavia ave va firmato l'accordo con il Maresciallo Badoglio», ma solame nte «a p roposito de l riconoscimento recipro-
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co»<191 >. Però in qi.iel momento la notizia non venne posta in dubbio, specialmente a Zagabria .
Il direttore generale della propaganda, Ivo Bogdan, vi dedicò un ampio articolo dal titolo 'Isonzo e Drina', pubblicato sul l' Hrvatski Narod del 23 aprile e ripreso dagli altri giornali ustascia P 9•l . «Dopo aver accennato - riferirà da Zagabria il ministro Luigi Petrucci - alla notizia diffusa anche dal Daily Telegraph sull'accordo stipulato da Badoglio e dal Direttorio comunista dei partigiani jugoslavi in merito ai nuovi confini fra l'Italia e la futura .Jugoslavia partigiana (secondo il quale l'Italia cederebbe la Dalmazia e l' Istria cd accetterebbe il plebiscito per la regione Giulia) , afferma che la propaganda partigiana e comunista ha tentato di sfruttare tale notizia a favore de l rafforzamento dell'influenza partigiana e de ll a combattività dei partigiani, con speciale riguardo al territorio sloveno, e che d'altra parte la stampa italo-fascista ha sollevato un forte clamore contro il Governo Badoglio e d ha parlato di un nuovo tradimento degli interessi italiani» 1199>_
Ivo Bogdan polemizzava duramente con i partigiani poiché con questo accorcio la 'Slovenia Vene ta', cioè le terre al di là dell'Isonzo - terre rive ndicate eia Pavelié sin clall'8 settembre 1943 - restavano all' Italia , e tacciava Tito di tradimento verso le popolazioni sl:ave. Le parole e le interpretazioni di Bogcla n trovarono riscontro fra i nazionalisti sloveni. Gianni Apollonio, il 20 agosto, nella sua relazione Il panslavismo alla conquista dell'Adriatico, pre disposta quasi certame nte per Mussolini (poiché ritrovata fra il carteggio riservato della segreteria particolare del Duce), ricorda che i nazionalisti sloveni, durante il mese di maggio, avevano distribuito un volantino nel quale si leggeva che, «tra Badoglio e Tito è stato, come comunicato dagli inglesi nel giornale Daily Telegraph, stipulato tempo fa un nuovo patto con il quale Tito rinuncia de l tutto al litorale ad occide nte dell' Isonzo, e cioè al territorio di Tolmino Brdo e della Slovenia veneta» <"''\
Dal canto suo, il ministro Petrucci, a conclusione dell'ampio riassunto dell' articolo cli Bogdan , lasciava diplomaticamente comprendere la propria sorpresa per l'estensione delle concessioni che Badoglio avrebbe fatto . «In linea generale - scriveva - le rivelazioni fatte sul Daily Telegraph circa il supposto contenuto dell'articolo 3 cld l'accordo intervenuto fra il Maresciallo Badoglio ed il dr. Smodlaka, di rinuncia dell'Italia a tutte le sue pretese circa la Dalmazia e Fiume, cli ricorso al plebiscito circa l'avvenire di Trieste e cli riconoscimento ' formale' da parte ciel Mare-
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sciallo Badoglio dell'Isonzo come limi le estre mo delle sue rivend icazioni te rritoriali , hanno colmato ad abbudantiam. i vo ti cli tutli i croati e sloveni» (-lOIJ ,
Petruccì inviò q uesto riass unto, o ltre che a Salò, anche al Governo del Sud , atlraverso l'am basciata d ' Ita lia a Madr id, ed il 12 g iug no pervenne al ministero d egli a ffa ri este ri a Sale 1:no 1002). Ne llo stesso te mpo l'ambasc ia tore a Ma drid, G iacomo Pa ulucci dc Calboli . ne consegnava copia a ll'a mbasciato re di G ran Bretagna in Spagn a che. a sua volt a, la passava a l Southem Depar1ement d e l ministe ro d egli a ffa ri este ri a Londra, accompagnandola con la seguenle lettera : <,Potrebbe interessarvi di vedere e di passare a l P.I.D . / Politica/ lr11ellige11ce Depa/'lement/ l'a llegata copia unica di u n lungo r apporto sui recenti avvenime n ti in C roazia, che proprio o ra l'Ambasciatore d ' Itali a ha ricevuto attraverso devious means dal ministro italiano a Zagabria, signo r L. Pctrucci» t·"''>.
Il secondo avve nimento fu la confe renza di K lesshc im (Salisburgo) dove. il 22 ed il 23 aprile. s'incontrarono M ussolini cd Ilitle r. G ià il 27 ma rzo l'ambascia1o re t e d esco R a hn a veva avvertito Ribbe ntrop che Mussolini si riprome tteva di sollevare con il ruhrer «la q uestione dello 'status ' de lle zone operative s ulle coste adriatiche e nelle zone a lpi ne»'"t).11• P e r quanto con cerneva la Dalm azia. il D uce era stato costantemente informat o : a nove mbre del 1943 ave va ricevuto il commissario d e lla fe derazione fascista di Z ara. Ma rio Petro nio; a me tà dice mbre, il pro fessore Fie ngo aveva co nfe ri to con il segretario par ticolare di Mussolin i. Giovanni Dolfin; il 6 genna io, aveva avuto un primo colloquio con il prefetto di Trieste, e d un secondo i] 2 2 maoo. A i primi di questo mese aveva ricevuto il capo de lla provincia di Zara. ed era stato tenuto a l corrente degli avvenime nti a ttraverso le n ote. i memorand um , sia di Cocean i sia d i Serre ntino. C hiara pe r il Capo ciel Gove rno la dive rsità d e lla situazio ne cli Z ara da que lla di Trie ste e del Kiins1enland-A drù1< ·•'5)_
La co nferenza e bbe inizio la mattina del 22 ap rile. E ra il primo convegno ufficiale fra Hitle r e Mussolini dopo la liberazione del D uce d a l G ra n Sasso. Mussolini p arlò per primo, circa un ora e mezzo. Espose i tanti proble mi dello stato re pubblicano, mette ndo in rilievo le difficoltà de te rminate d alle ingerenze dei vari o rganismi te deschi ne l setto re della a mminist razio ne civi le . «U n a ltra d ifficoltà era dovuta a lle misure prese ne lle province alpine e ne lla zona costie ra adriatica r...1ma - co me dice Deakin ne ll a sua Storia della repubblica di Salò - Mussolini non cre de tte
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opportuno sottolineare con maggior forza questi due fondamentali punti di frizione» (40•>.
Nella riunione del pomeriggio ed in quella del 23, dopo l'intervento di Hitler, fu trattato prevalentemente il problema degli italiani internati in Germania e negli altri territori controllati dai tedeschi. Non risulta che la questione di Zara sia stata esplicitamente considerata ma, molto probabilmente, venne compresa nel promemoria 'Croazia ' consegnato a Ribbentrop dal sottosegretario agli esteri Mazzolini <"071 •
La notizia dell'incontro non poteva non alimentare le attese di Serrentino. Nel tormento delle sue giornate si aggrappava a lla speranza che proprio il problema di Zara avesse avuto una sua collocazione nell'agenda dei colloqui. Dapprima, il 27 aprile, in una nota a Coceani scriveva: «Ho sentito dell'incontro de l Duce con il Fi.ihrer, speriamo si sia trattata anche la sorte di Zara (la buona sorte). Allora centuplicherei le mie forze, (cerca di farmi sapere qualcosa)»<'1llxl. Non ricevendo risposta, quasi .risentito, il 12 maggio scriveva direttamente al ministero dell'interno che, «dopo l'incontro del Duce con il Fi.ihrer speravo di ricevere una notizia qualsiasi che valesse a tranquillizzarmi sulla sorta a venire di Zara». «La mancanza di 1in ce nno da una parte, e l'accentuata propaganda croata dall'altra, mi tormentano e m i lasciano assai perplesso e dubbioso». Per di più, «non so cosa rispondere alle continue domande de i camerati germanici. Fortunatamente q ualcuno di essi pensa che io voglia esser riservato per ovvie ragioni politiche, ed io faccio di tutto per farlo creclere»(4Q<lJ.
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La tregua dei bombardamenti si protrasse per quasi tutta l'estate. Lo sbarco in Normandia assorbiva le disponibilità dei mezzi alleati. Tuttavia non mancavano i ricognitori nella loro regolarità mattutina, nei loro mitragliamenti che oramai, fatta l'abitudine, venivano accolti senza molta preoccupazione l 410J. «Ciò che è un po' seccante - scriveva Serrentino · è il continuo, quasi giornaliero, passaggio [...] di molte e grossissime forma zioni di bombardieri, a centinaia, [...] ma qui non disturbano, e neanche i molti caccia che li scortano» <4 u>. <(In complesso, ora, eccetto qualche puntata a ore fisse 7 1/4, poi 9 1/2-10, e pomeriggio una, due puntate, si vive abbastanza tranquilli». E molto umanamente aggiungeva: «Venendo via,
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vorrei starmene qualche settimana tranquillo, e questo in qualche posto senza aerei di sorta!» (• 12>.
Mitragliamenti e spezzonamenti erano in prevalenza diretti contro il campo di avi.azione di Zemonico, sulle isole antistanti Zara. su Rasanze, su Obrovazzo (20 km a nord di Zara, sul Canale della Morlacca), dove facevano capo le motozattere ed i velieri che venivano da Fiume. Per la città fu un momento di ripresa. La popolazione appariva alquanto rasserenata t413i _ Con il rientro di impiegati e funzionari dalle campagne, Serrentino aveva potuto far riprendere, sia pure in misura limitata, gli uffici della intendenza di finanza , della direzione provinciale del tesoro, le poste, il genio civile, la previdenza sociale, quelli della provincia, ed il comune. Anche se sistemati - come diceva Serrcntino - «in sedi di guerra» i sintom i erano confortanti. Aveva attrezzato due infermerie. Limitatamente alle frazioni e con mezzi di fortuna era riuscito a riattivare il vecchio acquedotto ciel Bottino, e dare l'energia elellrica ad ore. Per Zaracentro era inutile pe nsarci <414l_
In qualche modo avevano ripreso a funzionare la Manifattura tabacchi ed una fabbrica cli sigarette. Analogamente riprendeva, sia pure al minimo, la fabbrica liquori Luxardo. Per met~1 maggio era prevista la riapertura cli due forni. I viveri, fino a che funzionava la linea marittima per Trieste con il Sansego, non difettavano. Difficili i problemi elci disoccupati e della sicurezza pubblica. Mancando gli agenti, Serrentino stava «procedendo ad arruolare alcuni elementi aggregandoli alla polizia» (' "i . Sempre continui i saccheggi - era intervenuto anche l'Arcivescovo - da parte dei contadini delle isole, della truppa tedesca. Inoltre, segnalava Scrrentino, «ust:ascia armati transitano cli frequente nel nostro territorio e compiono atti di prepotenza e cli saccheggio. Quattro cli essi - da noi denunciati al Comando germanico perché presi mentre saccheggiavano - sono stati fucilati» !41 (•i.
Verso il 1O maggio, i tedeschi, ordinarono il rientro di tutti gli sfollati che si erano sistemati al di la della cinta fortificata. Probabilmente per ragioni cli sicurezza, ma anche per la preoccupazione che i viveri , oltre a quelli destinati a quelle fam iglie, non venissero consegnati ai partigiani . In pochi giorni nella immediata periferia di Zara non vi fu un posto libero. In città l'unica zona ancora praticabile era quella eia ca mpo San Simeone alla Porta Terrafe rma [parte sud della città] dove nei sotterranei della caserma ' Vittorio Veneto' - soprannominata l'' Alcazar' vivevano al-
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Rapporto: 1 cm.= km. 4,500
Schema del piano 'Hidalgo¡ per uno sbarco anglo-americano nella zona di Zara. Il rettangolo indica la zona dello sbarco principale, il quadrato a nord -est quello di uno sbarco diversivo. I cerchi nell' entroterra individuano le zone di sbarco di reparti aviotrasportati cd il loro obiettivo di Obrovazzo.
Gli 11lli111i tredici rnesi di Zara italiana
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cune centinaia di persone. t 11 7; _ Il rientro degli sfollati non incontrò il gradimento delle autorità cr oate di Zemonico, forse anch'esse interessate ai viveri che parti vano da Zara, ed intensificarono la propaganda per indurre gli italiani «a non rientrare a Zara». Assicuravano che «provvedranno essi al loro mantenimento» <• 1s1_
LO SGOMBERO DELLA FASCIA COSTIERA CONTAlTI CON I PARTIGIANI
li rie ntro non si era ancora concluso, quando giunse il contro ordine. Improvvisamente il 24 maggio, il comando Piazza comunicava a Serrentino che «per ordine superiore, e pe r motivi cli carattere esclusivame nte militare. si doveva procedere con la mass ima celerità alla evacuazione de lla c ittà» ,""l. Era una disposizione che, oltre tutto, veniva ad aggravare le cond izioni già precarie degli insediame nti perife rici. Si trattava certamente di una e mergenza, ma a Serrentino e d a lla gente sfuggivano le ragioni, determ inando dubbi e d apprensioni. li provvedimento riguardava la città propriamente eletta, cioè la penisola, per cui, visto che l' ord ine veniva motivato con necessità militari, sembrava probabile una minaccia dal mare. Le preoccupa7ioni per u no sbarco nell a pe niso la Ba lcan ica erano state sempre presenti nei comandi tedeschi e, dopo la conquista dell ' Italia meridionale e lo sba1-co a Lissa degli anglo-americani - nella logica de lle ope razioni belliche - appariva estremamente probabile e conseguenziale un'attacco lungo le coste della Dalmazia. Gli inglesi. infatti, sin dai primi mesi del 1944 avevano pianificato l'operazione 'Hidalgo' per uno sbarco ne ll'area di Zara 1~wi [VEDI CARTIN A N. 35]. La abbandonarono durante l'estate per indisponibilità di mezzi. La ripresero ad ottobre prevedendone l'esecuzione agli inizi del 1945. Obiettivo primario, creare campi di aviazione pe r meglio avvicinars i al settore centro-orientale dell'Europa; secondariamente effettuare una pe netrazione che, attraverso la Dalmazia, giungesse alle spalle cl i Fiume e di Trieste. Era previsto l' impiego di tre divisioni con duem ila veicoli ciascuna. Due sarebbero sbarcate (azione principale) nel la zona fra San Filippo e Pakostane (24 km a sud-est · di Zara). D i q ueste, una avreb be puntato verso l'interno in direzione cli Bencovazzo per unirsi agli uomini di una br igata aerotrasportata. L'altra, risalendo la litoranea, doveva investire Zara. Contemporaneamente, ne lla zona cli Peterzane ( =Petrcane, 10 km
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a nord-ovest di Zara), sarebbe stato effettuato uno sbarco secondario, mentre il grosso della brigata aerotrasportata, non appena preso terra a sud-est di Bencovazzo, doveva dirigere su Obrovazzo, in concomitanza ad uno sbarco aereo secondario a sud-ovest del Mare di Carino (=Karinsko More, 30 km. a nord-est di Zara). Ma, per l'evolversi degli avvenimenti sulle altre fronti europee, e per l'opposizione di Tito che non volle mai reparti di terra alleati in Jugoslavia, l'operazione ·non ebbe seguit o (,121)_
Dal canto suo Hitler, anche se non riteneva possibile che «i russi siano disposti a lasciare agli inglesi la supremazia su i Balcani», e pur convinto «che nel caso di uno sbarco inglese protesterebbero energicamente», considerava «assai pericoloso qualsiasi tentativo di sbarco degli inglesi nei Balcani, o per esempio in Istria e ne lle isole dalmate» l•221. Il F Uhrer, non si nascondeva l'importanza che in una operazione del genere avrebbero avuto le formazioni di Tito, di «un uomo che con niente riesce a tenere costantemente con il fiato sospeso un'intera potenza militare nemica ,. e che riesce sempre a riprendersi» <42"). I tedeschi, molto probabilmente, vennero a conoscenza de l piano 'Hidalgo' poiché il generale Leyser, sin dal 18 marzo, con un rapporto segreto segnalava all'O.A.K.2 «la possibilità che vi sia uno sbarco nel tratto Zara-Sebenico, e un attacco di grossi gruppi corazzati nella pianura dalmata l... ] per poter conquistare una base aerea più vicina» ('12"'> . In successione, il 20 aprile, disponeva che la 264" divisione, cli fronte all a probabilità di un attacco aereo e navale, ripulisse le isole antistanti a Zara. «Qui vi sono provviste ed apparecchiature di ogni tipo da mettere al sicuro e da distruggere, cercare natanti e, fin dove possibile, evacuare gli uomini abili alle armi e la popolazione civi le delle isole, far prigionieri i sospetti» (,2.<>. Ogni altra attività operativa doveva essere «dominata dall'attesa dello sbarco nemico» <"26i . La divisione dette subito inizio al perfezionamento delle opere ma, a metà maggio, una ispezione rilevava deficienze nei caposaldi di Nona, di Carino, di Zaravecchia e sull'isola cli Ugliano (mi _ Per Zara, segnalava che «la costruzione delle postazioni cli combattimento per la fante ria non ha fatto progressi» , che «sul lato mare [... ] tra il palazzo del governatore e i bastioni lcioè alla Riva Derna - n.d.a.] vi è ancora un grosso vuoto che non viene sorvegliato», che «ma ncano ancora sbarramenti con filo spinato e trinceramenti» <•2• )_ Hitler, il 6 maggio, affidava a Kesselring la difesa dell '« Italia meridionale e centrale finché possibile, e [...] di salvaguardare i fianchi del fronte, la Liguria e l'Adriatico e in particolare l'Istria». «Tn tal modo si impegneranno forti forze nemiche impedendo un attacco sulle coste dei
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Balcani, operazione che il nemico intende effettuare non appena raggiunta la linea degli Appennini» <'129>_ Non è da escludere, data la concomitanza delle date, che questa direttiva abbia provocato l'ordine di evacuazione per Zara.
Lo sfollamento della popolazione italiana, a cura della questura, doveva avvenire via mare verso Fiume con partenza da qualche attracco sul Canale della Morlacca. Per i croati, in accordo con le autorità di Zemonico, via terra verso l' interno. L'ordine venne diramato alle ore 17 del 24 maggio, e quella sera stessa partivano per Fiume le prime cento persone. «Feci appena in tempo - riferirà Serrentino - a fornire i partenti di viveri a secco (galletta-carne in scatola-qualche bottiglia di cognac) e distribuire a ciascuno lire 100 per gli immediati bisogni» <'1:1"). Il giorno successivo, invece, ne partirono solamente cinquantuno «perché tutta la gente che viveva ancora nella città, saputo dell'evacuazione» si era dileguata nelle campagne <•, 11• In que l momento l'ordine coinvolgeva forse neanche un migliaio di persone di persone, ma Serrentino temeva che potesse venir esteso - e sul piano militare sembrava logico - al rione di Borgo Erizzo. dove vi erano un quattrom ila abitanti c"~~i.
Dal 26 al 29 maggio vi fu una ripresa dei bombardamenti. Dapprima sul campo di Zemonico poi, il 27, scriveva Luxardo, «circa 40 tra bombardieri e caccia hanno gironzolato parecchio sopra di noi, e si era sicuri che avrebbero agito» <•,;>, ma sganciarono verso il Canale della Morlacca . Quello stesso giorno il Sansego, in sosta nel porto di Lussinpiccolo, veniva affondato da caccia-bombardieri. Perdita gravissim a. Non solamente veniva a mancare l' unico mezzo che, sia pure ad intervalli irregolari, portava i generi alimentari, la posta, i giornali ma che, partendo da Zara, trasportava a Trieste chi sfollava. Negli ultimi tempi, sfruttando quel protratto periodo di calma, talvolta aveva caricato sino a quattrocento persone ed aveva anche evacuato le orfanelle del!' Asilo ed i bambini ciel Brefotrofio <m,. Complessivamente, al J O maggio, q uel piroscafello cli 300 tonnellate aveva trasferito a Trieste non meno di cinquemila persone . Ora, nel momento in cui sarebbe stato ancor più necessario, «ve niva spezzato l' ultimo anello che congiungeva [Zara] all 'Italia. Non restava ormai che l'aereo postale tedesco e le maone militari. entrambi preclusi ai civili» t·135>_ Il Sansego non venne sostituito, e le comunicazioni con Trieste divennero sempre più precarie, con qualche motoveliero, con qualche motozattera, costanti obiettivi degli aerei. Il 15 maggio, mentre in motoscafo si dirigeva verso l' isola di Pasman era morto per mitragliamento aereo il capitano di corvetta Herberth Sauer. comandante del porto di
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Zara (·'36l . Alcuni giorni prima due motovelieri, con circa centoventi soldati tedeschi che, via Fiume, si recavano in licenza, erano scomparsi nelle vicinanze dell'isola di Pago <437>.
Serrentino, nel timore che quella evacuazione preludesse ad una cessione di Zara ai croati, chiese insistentemente assicurazioni al comando tedesco. Fu rassicurato. L'ordine era motivalo esclusivamente da «la necessità di costruire opere difensive lungo la fascia costiera» <·•3~l . Assicurazione confermata anche dall'arrivo di lavoratori della Todt. Per la logica cli un più razionale piano cli difesa, il 15 giugno la zona di evacuazione venne estesa eia Puntamica (due chilometri a nord-est di Zara) a tutto Borgo Erizzo (altri due chilometri a sud-est della città). In quell'arco erano comprese le fasce costiere di Val di Maistro, di Barcagno, di Cereria, di. Val de' Ohisi con le case popolari, ed al centro La penisola con la città. I comandi, gli uffici e le truppe tedesche furono anch'essi arretrati verso Boccagnazzo e Casali , in baraccamenti mimetizzati. vicino ai bunker costruiti ancor prima della guerra dall'esercito italiano. Con le nuove disposizioni, le persone da sgomberare dalla fascia costiera ammontavano a circa settemila, ed al problema del numero se ne aggiunse uno nuovo, sino a quel momento non considerato: la zona da abbandonare era per buona parte coltivata ad orti e sgomberandola sarebbe venuta meno quella produzione locale che in qualche modo integrava l'alimentazione della città. Serrentino, pred ispose per il comando Piazza un pro-memoria mettendo in rilievo oltre ai molti problemi anche quello del bestiame che doveva essere spostato, oppure abbandonato. Far sfollare in Penisola - disponibilità di natanti a parte - quei contadini con animali ed attrezzi non era possibile; mandarli oltre i posti di blocco avrebbe significato esporli «alla dura necessità cli dover soggiacere alle disposizioni[ ...] delle autorità croate» 1• 39i _ Dal canto loro, le autorità cli Zemonico non si lasciarono sfuggire l'occasione, e diffusero un manifestino diretto a quanti , «in seguito ai bombardamenti , hanno dovuto cercare rifugio nei villaggi fraterni dei dintorni». Li invitavano - «preoccupate per la loro sicurezza e per re nderne più agevole la vita» - cli presentare alla gendarmeria oppure al più vicino comando ustascia «domanda per l'ulteriore libero soggiorno [... J secondo il modulo sotto inclicato»<4401 • E sin qui il manifesto poteva anche apparire un giusti ficato provvedimento di controllo. Ma proseguiva: «Tutte le persone che presenteranno la domanda riceveranno documenti e certificati di cittadinanza croata, i quali assicureranno tutto quanto sarà
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necessario per la vita nel territorio dello Staro Indipendente Croato» e, quasi per evitare dubbj, precisavano: «Que lle persone, po i, che non avranno presentato domanda f... ] saranno considerate cittadini italiani, ai quali sarà perciò rifiutat a l'ospitali tà nel territorio dello Stato Indipendente» <"4 " di Croazia. In allre parole i cittadini italiani, rifugiati oltre i posti di blocco, per sopravvivere avrebbero dovuto assumere la cittadinanza croata. Serrenlino segnalava alla Presidenza del Consiglio dei ministri che «i malumori sono fortissimi, e prevedo inevitabile disordine l... J. Spe ro di s uperare anche questa prova assai terribile» 10"!>. Ci riuscì. Grazie alla sua insistenza ottenne che dalla fascia di evacuazione fossero escluse alcune zone, anche se limitate, in modo eia consentire agli abitanti di Puntamica e cli Borgo E rizzo di poter, almeno in parte, accudire ai lavori degli orti . Nonostante le intuibili d ifficoltà di dare un tetto ed un pasto a queste nuove migliaia di persone che pur dovevano accamparsi entro la cinta fortificata, il movimento si svolse con ordine. «La popolazione, sebbene vivamente addolorala, - ri[erirà Serrentino - si è resa conto e obbedisce in modo da non generare preoccupazione( .. .]. Ho personalmente visitato lutte le baracchette di fortuna che gli sfollancli hanno costruito in campagna» 1003' . In poco tempo, «intorno al Cimitero - racconterà uno che fu presente - nella campagna antista nte ad esso, in località vicine, sono sort.i dei veri piccoli villaggi composti di capanne di legno; in gran parte vi abitano campagnoli [... ) ma non pochi sono cittadini». «Piccole botteghe di artigian i, negozietti improvvisati, cantine, sono sorti a dare un tono, d irei quasi pionieristico a questi aggregati, mentre nelle stracluccole tracciate sulla nuda terra dall'insolito calpestio scorazzano animali domestici nella più bizzarra promiscuità>, . Ed aggiungeva: «In questa zona sorgono anche i vari uffici: il Comune al Cimitero nelle caselle del custode, mentre in altre capanne addossante al muro esterno vi hanno trovato posto rurficio arcivescovile, l'ambulatorio comunale, ecc.. A Casali, invece s i sono sistemati gli uffici [.. .] della questura, de ll'Ufficio postale» 1 11•1>. I nuovi insediamenti fecero sorgere altre necessità, a cominciare da q ue lle sanitarie. E Serrentino creò tre ambulatori, uno presso la sede del Comune, in Cimitero, «posto centrale cli cura cli una vasta zona dove sono sorte nuove baracche». Un secondo, con inferme ria ed undici posti le tto vicino a Borgo Erizzo, il terzo sempre con infermeria e diciotto posti a Boccagnazzo. infine una infermeria con quattordici Jelli per malattie infettive, cd una di riserva con altri dodici <4 151• Chiese alta Preside nza ciel Consiglio dei ministri due milioni di lire pe r distribuire sussidi a coloro che si erano costruite le baracche: altri fondi per un nucleo di cinquanta persone con le quali il 20 giugno ave va costituito una ·guardia civica ' , per
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la sorveglianza della zona evacuata, interdetta alla popolazione e recintata con filo spinato. Aveva assolutamente bisogno cli nafta per rimettere in (unzione le pompe. dell'acquedotto di Boccagnazzo, in quanto l'acqua erogata da quello del Bottino non era sufficiente <•4•>. Anche se era riuscito a fronteggiare l'emergenza, dopo l'affondamento del Sansego il capo de ll a provincia sentiva incombere il problema del vettovagliamento. Per di più la indisponibilità degli orti rimasti nella fascia sgomberata aveva de terminato il rincaro dei prezzi. Inoltre, la totale chiusura del transito ai posti di blocco, isolando completamente la città dal territorio retrostante, aveva determinato «ulteriori rincari e rarefazione dei generi agricoli e zootecnici: uova, pollame, carne, da q ui sono scomparsi». «La popolazione non può contare su altri generi alimentari che quelli razionati che, a causa dell'affondamento del piroscafo Sansego si fanno scarsi» (""'7i. Fortunatamente si era in estate e gli sganci dei bombardieri avvenivano lontano, ma il rumore de lle deflagrazioni teneva sempre in allarme la gente. Il :14 giugno gli aerei tornarono sulla città evacuata. «La 'Diadora' [circolo canottieri] é ... andata; la diga [che chiude il porto] ha tre buchi in tre parti differenti, e le belle calli ... furono; cd ora non vi sono che macerie» t44~>. Incursione di routine, tanto da non risultare s ul Sommario .
**** * ** L'estate fu molto calda, ma con la fascia costiera preclusa alla popolazione, il refrigerio dei bagni costituiva un'avventura proibita <0491 • L'acqua potabile veniva erogata per d ue ore al giorno. A bbastanza buona la salute pubblica nonostante i disagi, le abitazioni improvvisate, la scarsità cie l vitto. A fine luglio, in base alle tessere del razionamento, risultavano presenti l l.500 persone. Tenendo conto che, in tempi normali, la popolazione si aggirava sui 23.000 abitanti. circa undicimila avevano abbandonato Zara. Di questi, ottomila erano partiti per la Penisola ed un tremila si trovavano ancora sulle isole o nei paesi al di là della cinta fortificata. E proprio questi ultimi costituivano un' impegnativo problema morale e politico per Serrentino. Anche se si trovavano in zone controllate dalle formazioni cli T ito, non poteva far loro mancare i viveri, a costo di dover venir a patti con i partigiani. Intanto da Trieste non arrivava quasi più nulla, ed il 14 luglio, a firm a ciel commissario prefettizio al Comune, dottor Ermenegildo Rossetti, era stato diffuso l'avviso: «I cittadini che si trovano in difficoltà per provvedere, con i propri mezzi, al loro approvvigionamento cd a quello delle loro famiglie, sono invitati a farne immediata denuncia al Com une e d a tenersi pronti per un eventuale viaggio immeclia-
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lo in Penisola» 1450 l. Era previsto lo sgombero di tremila persone via Fiume con motozattere e velieri. Anche i generi razionati si stavano esa urendo \'151l . Chi ancora aveva mezzi «poteva trovare [...] un pò di polenta e di e rba, mentre per gli a ltri generi, come uova, patate, pollame, c'era la possibilità di effettuare rifornimenti mediante scambi che periodicamente si facevano ai blocchi con i contadini del retroterra, ma era un rifornimento quanto mai inefficiente f... 1soggetto a continue interruzioni e non alla portata di tutti» (•1m. Situazione che 1'8 agosto Serrentino così sintetizzava: «Dall'affondamento del Sansego [27 maggio-n.d.a.] [... ] nessun genere alimentare è qui giunto. Anche d ue velieri , che dovevano portare globalmente oltre 13 vagoni di viveri sono andati perduti. La popolazione vive dei pochi generi che entrano di contrabbando dalla zona limitrofa che paga molto cari [... ]. I contadini stanno consumando i pochi prodotti di questo scarsissimo territorio» (•m. A ll'aggravarsi dell a situazione alimentare si aggiunse il deterioramento dei rapporti con la Platzk.ommandantw: In molti casi i rastrellamenti nel retroterra di Zara e su lle isole avevano coinvolto e coinvolgevano gli zara lini, che vi si e rano rifugiati (''", con fermi, controlli e d arresti, che determinavano interventi talvolta delicati de l capo della provincia. Il 19 luglio, era stato arrestato il dottor Rossetti , commissario prefettizio al Comune, «sollo l'accusa di concorso in sottrazione di viveri alla parte della popolazione che si è riparata sulle isole assegnate alla Croazia». I tedeschi erano convinti che «sull'isola cli U glia no, dove sono riparati dei cittadini italiani a cui provvedeva per l'alimenta1,ione il Comune di Zara, il numero cli detti italiani ivi residenti è di molto inferiore a quello risultante dalle tessere annonarie distribuite» !•55i . Nonostante ogni tentativo di Serrentino, Rossetti fu internato, anche se «una perquisiz,ione ed funal accurata ispezione agli uffici del Comune [da parte] degli agenti delle SS non portò a nessuna concreta scoperta, perché il dott. Rossetti, d'accordo con la Prefettura ebbe modo cli regolarizzare pratiche e cil're» <•56>. Per di più vi erano state le fucilazioni di Matteo Calmetta e di Antonio Jelencovich sorpresi con addosso manifestini partigiani, di Nicolò Nisich trovato in possesso di sch izzi di alcune postazioni <"51' , e del maresciallo dell'esercito Virgilio Boclini per ragioni sconosciute ('581• Un 'altra complicazione sorse con la questura. 1128 luglio, il comando tedesco «per sospetti di alie nazione cli armi da parte del personale dell a P.S.» procedette al «fermo di tutti gli agenti compreso il ff. cli reggente la questura, v.brig. Oscar Foglietta (assente), nonché di tutti i componenti la 'guardia civica', che era stata istituita il 20 giugno» r•59J. Serrcntino, con
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il tenente colonnello della Guardia repubblicana Montesi Righetti, che aveva nominato questore in sostituzione di Foglietta, si recò al comando tedesco, e riuscì ad ottenere il rilascio di «21 dei 33 fermati [...] e l'assegnazione ai lavori stradali di tutti i componenti 1a guardia civica» 1460>. L'accusa di forniture d 'armi ai partigiani apparve (o fu fatta apparire) inconsistente, chiarendo che quelle trovate in quantitativi superiori al numero degli agenti erano state lasciate della 'compagnia mobile' quando, a dicembre del 1943, aveva abbandonato la città (4611• In tal modo «la questura, essendo stata discriminata per interessamento elci prefetto, in breve tempo si riorganizzò con gli stessi agenti» <462 l . Queste notizie, anche se preoccupavano la gente dispersa nelle campagne, avevano minor rilevanza di quelle relative agli avvenimenti nei vari scacchieri europei. II 18 maggio i tedeschi si erano disimpegnati eia Cassino; il 4 giugno gli alleati erano entrati a Roma; due giorni dopo vi e ra stato lo sbarco in Normandia. A luglio le hattaglie in Francia e l'avanzata verso Parigi. I sovietici riconquistavano Minsk ed il 28 luglio entravano a Brest-Litovsk. G li a nglo-americani, il 4 agosto avevano raggiunto Firenze. Il 25 i tedeschi abbandonavano Parigi e gli alleati in Italia attaccavano la linea gotica. In questo crollo generale «quell o che sorpre nde - scriveva Luxarclo - è la calma e la tranquil lità dei comandi tedeschi» <."03 ' . A Zara, in quell 'estate avanzata, l'attenzione della gente e ra concentrata su due problemi: uno contingente e reale, l'altro sicuro ma incerto quando. «Con il passare delle settimane ci si avvicinava inesorabilmente - scrive Tullio Vallery che visse quei giorni a Zara - ad un punto al quale ci si forzava di non pensare, e che si poteva sinteticamente esprimere in una sola parola: fame» ''64 l . Ma più angosciante l'altro, poiché in q uella protratta stasi dei bombardamenti «si aveva quasi l'impressione che il turbine della guerra che aveva investito Zara stesse per passare, che il peggio fosse già venuto, e si cercava cli scacciare come un pensiero molesto l'idea che il peggio dovesse ancora venire» 141''1• «Mentre i tedeschi [.. .] si ritirano, le voci più disparate circolano (.. .1. Unico contatto con la patria le poche radio; ma accanto a queste si afferma [...] 'radio masiera'» . «Raccoglie le voci più tendenziose, sparse ad arte o inconsciamente ed alle quali, malgrado tutto. data la situazione, pur cercando cli non badarci, sì finisce col pensare». «Il pensiero che assilla tutti è questo: chi verrà al posto dei tedeschi?» (·IMJ. La domanda aveva una sola e preoccupata risposta, 'i partigiani', anche se con loro, in quei mesi, non erano mancati contatti sia da parte di singole persone, sia per iniziativa dei partigiani stessi. Aldo Anclri, ad
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esempio, ricorda che «a1le Piastre [5 km a sud-est cli Zara l si presentarono a più ri prese emissari slavi per portarci a Lissa e poi fa rci imbarcare per la Penisola, ma nessuno si fidava di loro» 1467 ). Oltre a questi contatti 'privali' vi erano stati altri politicamente impegnativi. II maresciallo dei carabinieri, Giustino Prodigo, riferirà che, «sin dai primi giorni dell'occupazione tedesca, il maggiore [Pellegrino] Trafficante, il tenente [Ignazio l Terranova, e buona parte ciel personale, stabi lirono contatti con i partigiani di Tito, iniziando così una sincera e leale collaborazione a cui non mancava l'apporto della prefettura». «Armi, medicinali, viverL materia li cli cancelleria, indumenti e continue relazioni sui movime nti dei tedeschi venivano fatte pervenire coi me7Zi più impensati ai partigian i>> P<,•>. Anche Serrentino lascia comprendere che lo stesso evolversi della situazione aveva ine vitabilmente portato la prefettura ad avere contatti. Già il 24 dice m bre, comunicando a Coceani le difficoltà che stava incontrando per vettovagliare la gente ri parata nei villaggi oltre la cinta difensiva, aveva scritto: «Mi riuscirà difficoltoso provvedere [... ] poiché i ri belli pretendono che sia alimentata tutta la popolazione indigena oltre agli sfollati da Zara» <'11' 91• E Serrentino, che non abbandonò quei suoi concittad ini, avrà dovuto trattare. Però non sappiamo esattamente con quale intensità o in qual modo avvenissero questi contatti, se con emissari d'oltre confine oppure residenti in città. A giugno del 1943 l' Ufficio 'I' della 'Zara' aveva scoperto una re te antifascista-comunista, e dopo 1'8 settembre ufficiali e truppa avevano passato i reticolati costituendo la brigata partigiana 'Mameli'. Ovviamente altri saranno rimasti in citU1, ed è comprensibile c he ne l dissolversi dei servizi cli sic urezza si siano riuniti ed organizzati, oltre tutto sospinti cd incoraggiati dai successi dei partigiani e degli alleati. Parallelamente vi ru l' azione dei carab inieri. All'8 settembre in Dalmazia e ra comandante inte rinale dell'Arma il tenente colonnello Luigi Veneranda, e l'armistizio lo sorprese a Spalato. Con i carabinieri del posto passò ai partigiani, ma non si sa se la decisione sia stata la conseguenza di una convinzione politica, oppure cli una scelta per evitare il massacro dei propri uomini, e se abbia ratto pervenire qualche ordine anche per quelli cli Zara. I carabinieri oltre a contrastare i saccheggi nelle abitazioni abbandonate, oltre ad assistere la popolazione durante e dopo i bombardamenti, non vennero «mai meno - scriverà il maresciallo Prodigo - a quei speciali servizi, occultamente disposti, per favorire il movimento partigiano» <"'0 J. Ricorda che il brigadiere Giovanni Mura aveva l'incarico di «ri tirare dalle imbarcazioni clandestine provenienti dalle isole la corrispondenza d iretta ai partigiani di Zara e dell 'entroterra» .,;, \ e che dalla collaborazio-
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ne si passò alle intese. Il comando partigiano, trami te un proprio e missario, tale Rancevié, fece sapere al tenente Terranova che «all' atto dell'arrivo dei partigiani a Zara, i carabinieri [... J potevano scegliere : o prestare serviz.io con i partigiani, oppure con un mezzo dai partigiani stessi forni to, rimpatriare nell'Italia liberata» <472>. Secondo il sottotenente Antonio Calderone, i primi contatti sarebbero stati avviati dal carabiniere Nicola Carnevale, che venne sollecitato dagli stessi parti giani ad «invitare il tenente Terranova a partecipare all'organizzazione di spionaggio a favore dei partigiani stessi, organizzazione che teneva a capo il dott. Zaccaria, compagno 'Marco', da Zara». «Il tenente Te rranova ottenne, presente il carabinie re Carnevale, il colloquio previsto con il suddetto 'Marco', e precisamente nella casa ciel sig. Sovitti Renato [... ] ed in detta sede decisero di continuare i rapporti intrapresi tramite il Carnevale» (·173>. Calde rone, che sembra essere a conoscenza di molte cose e probabilmente presente a questa riunione, riferisce che «Terranova chiese che dopo l'occupazione della città cli Zara da parte dei partigiani jugoslavi , questi ultimi avessero rispettato i propri rrecte: suoi] dipendenti (60 uomini), e non avessero intaccato i loro averi» (Oì4) . «Il corriere del ' Marco', compagno Cusma Rancevié, eletto compagno 'Vitki', gli assicurò che avrebbe dato risposta in merito. Difatti, in un secondo brevissimo colloquio avuto fra gli stessi, ne l Parco Regina Elena cli Z ara, il corriere assicurò il Te rranova che i carabinie ri reali non sarebbe ro stati toccati, bensì rimpatriati o impiegati nel loro servizio d'istituto». «Da quel giorno il te ne nte Terranova, se mpre tramite il Carnevali, fornì lulle le notizie sui movime nti tedeschi, politici e militari , materiale, denaro ed altri mezzi cli assistenza» 1·' 75l. Quindi, Calderone parla del professor Fiengo, capo di gabinetto cli Serrentino, e di un colloquio che questi avre bbe avuto «con il dottor Brainovié [probabilmente Bruno - n.d.a. ] di passaggio da Zara, ove e ra arrivato per costituire i Comitati di liberazione» (a ì 6>. Secondo Calderone, anche Brainovié avrebbe assicurato Fiengo che «in Zara liberata dal giogo tedesco, ogni reparto di qualsiasi nazionalità avrebbe potuto innalzare la propria bandie ra; che la tutela dell'ordine pubblico sarebbe rimasta all'Arma dei CC.RR. e al comando del tenente Terranova; che l'amministrazione civile sarebbe rimasta agli italiani, s'intende con il call}bio cli alcune autorità , primo fra tutti il noto fascista Serrentino» cm,. La popolazione ignorava le ' intese' , ma aveva chiara la sensazione, se non anche la convinzione, che ritiratisi i tedeschi, e pur con il pericolo cli cadere in un primo tempo sotto il regime ustascia , sarebbe sempre fi-
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nita nelle mani dei partigiani. Era una realtà dura da accettare, che si cercava di stemperare con altre voci e supposizioni. Si parlava di un probabile arrivo degli inglesi da Lissa; si attendevano le truppe italiane, «che alcuni affermavano aver viste sulle isole [... ], qualcuno affermava addirittura esserci dei bersaglieri ed al comando del generale Messe» l"78l. Chi parlava cli integrità territoriale, chi di dichiarazioni di Churchill, chi di cloppiogiochismo inglese. «E - scriverà Vallery - più la situazione precipita, più aumentano le voci, e più terreno adatto trovano» <079 ' . La babele cli chi si aggrappava alla speranza. Il 30 agosto, un 'Comitato cittadino per il fronte di liberazione nazionale di Croazia' , diffondeva un proclama ai "Cittadini della Croata Città di Zara ". Dopo una panoramica degli avvenimenti in Europa, diceva: «A Zara da secoli palpita un cuore croato. Nella lotta secolare della Dalmazia croata contro gli attacchi dei conquistatori latini, Zara ha tenuto un posto onorevole [...]. I conquistatori fascisti volevano svellere dalla nostra città la sua anima croata e renderla forzatamente italiana [.. .]. Ma Zara, la Zara vera, popolare e croata, non si lasciò piegare, non si lasciò annientare» !•'")). E rivolgendosi ai '' C ittadini cli provenienza italiana", concludeva: «La vostra vita, il vostro avvenire sarà felice e sicuro soltanto nell a comune· lotta a fianco dei vostri concittadini croati. per la causa conrnne, contro lo stesso nemico. li nostro Movimento d i Liberazione vi garantisce il libero sviluppo nazionale» (·1~ 11• In quel breve ccl isolato territorio, su quei superstiti dai bombardamenti che sentivano il vuoto dei propri morti, che si confrontavano con la fame , che si angustiavano nella tante incertezze, si stava combattendo anche una sotterranea battaglia politica. Indipendentemente da chi ne sarebbe uscilo vincitore, Zara, con garanzie o senza garanzie, non sarebbe più stata italiana. **'~:?-:' **
Mentre dai documenti coevi appare la linearità - quasi disperata - del capo della provincia, in alcu ne relazioni compilate nell'immediato dopo guerra, si trovano affermazioni e considerazioni che sovvertono quanto sin qui esposto. Ci riferiamo, in particolare alla relazione ciel commissario prefettizio Ermenegildo Rossetti, dove si legge: «il tenente Terranova, che [...] aveva fin dal settembre l1943 J allacciato le relazioni con i partigiani jugoslavi, appena venni nominato commissario prefettizio della città [23 dicembre 1943J iniziò subito con me un a quotidiana e profonda collaborazione all a q ualc, in seguito. diede il suo generoso apporto il prefetto Serrentino, cd insieme costit.ui1nmo il. Comitato provinciale cli liberazione partigiano di Zara» 1•~21 • Rossetti specifica che «questo Comitato, composto da me, dal prefetto Serrentino. dal tenente Terranova e dagli
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impiegati comunali Marcuzzi Giuseppe e Bacillo Margherita, venne riconosciuto dal comandante della divisione jugoslava denominata 'Zara', che operava ai margini del comune». A maggior conferma del coinvolgimento del capo della provincia, Rossetti aggiunge: «A me, al Serrenrino, al Terranova ed al Marcuzzi vennero dati quale segno di riconoscimento dal predetto comando i nomi di battaglia rispettivamente di 'Renato', ' Giggi', 'Boro' e 'Stefi'» 1.s3) . In un allro passo della relazione riferisce ancora che, «con la più fraterna intesa col tenente Terranova e col prefetto Serrentino, la resistenza al nemico venne organizzata anche nei minimi particolari». Ma, prosegue, «la situazione cli fatto creatasi in Zara [.. .l er:a tale che non ci permetteva di poter insorgere con le armi senza l'aiuto esterno o di compiere atti di sabotaggio entro la cinta difensiva perché [... ] avremmo aumentato le distruzioni, lo spargimento cli sangue e le sofferenze indicibili della popolazione zaratina senza che tali sacrifici avessero potuto portare a risultati tali eia poterci liberare dalla tirannia nazi-fascista , o intaccare in modo sensibile l'efficienza bellica nemica in Zara». Per queste ragioni , scrive Rossetti, «decidemmo cli danneggiare il tedesco, senza che questi potesse infierire ulteriormente contro la inerme popolazione civi le , aspettando il momento propizio per l'insurrezione» !••·•). La relazione - a nostro giudizio - risente del momento in cui venne compilata, ma le affermazioni di Rossetti - tenendo anche presente che Calderone nella propria .relazione definisce Serrentino come 'il noto fascista' e non gli attribuisce alcuna collaborazione - possono ave.re una loro chiave di lettura. li 5 maggio 1945, Serrentino sarà arrestato a Trieste dai partigiani e portato nelle carceri cli Sebenico, in attesa di processo. ln quei giorni attendere un processo in mano partigiana significava conoscere già la sentenza, e la condanna a morte venne eseguita a Sebenico il 15 maggio l947 !""». La relazione cli Rossetti porta la data del 25 ottobre 1945, quando Serrentino si trovava in carcere da circa sei mesi. Rossetti, commissario prefettizio, che dipendeva dal Ministero dell'interno, ed al quale avrebbe potuto più naturalmente .riferire, indirizzò invece la relazione Comando generale dell'Arma dei carabinieri e, per conoscenza, ai gabinetti del ministero dell' interno, della guerra, degli affari esteri. Inoltre la qualificò nell'oggetto come: «Attività del Reparto Autonomo Carabinieri reali dopo I '8 settembre 1943» ('"6) . La data, la destinazione e l'oggetto ci fanno pensare che Rossetti , forse anche a richiesta dell'Arma, abbia volutamente rappresentato Ser-
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rentino come un fattivo e convinto collaboratore dei partigiani per far giungere al processo e lementi defensionali. In altre parole non escludiamo che i carabinieri, che avevano acquisito specifiche benemerenze presso i partigiani, abbiano cercato di avere in mano un documento compilato da una autorità di Zara, fra l'altro arrestata dai tedeschi, per farlo ' filtrare' a Sebenico, nella speranza di influire sull'esito del processo.
L'ESTREMA BATTAGLIA DI VINCENZO SERRENTINO I. BOMBARDAMENTI DELL'ESTATE-AUTUNNO 1944
1119 ed il 28· agosLo vi fu una ripresa dei bombardamenti. Ma «non hanno più l' aspetto e la violenza delle terribili incursioni dell'inverno scorso - dirà Vallery - [...l, Non bombe alla cieca ma ricerca degli obietlivi» ('~7 ) . Furono presi cli mira gli approdi di Nona e cli Rasanze, il campo cli Zemonico, la fortezza veneta sul culm ine de l monte San Michele (nell'isola cli Ugliano) usata dai tedeschi come posto cli osservazione ('""'. Serrentino persisteva nella sua sempre più so litaria battaglia. In quella città distrutta ebbe la forza morale di mantenere una amministrazione, anche se con strutture di fori.una ridotte a l min imo. Non abbandonò il posto che gli era stato affidato, mentre per sua insistente esortazione altri funzionari avevano giù raggiunto Trieste. 1.1 26 luglio aveva anche pregato Coceani di avvertire il commissario federale Alacevich, che si trovava a Trieste, di restare «ancora un poco da quelle parti , ciò lo faccio per la sua sicurezza personale>>cm,. Da settembre in poi, le sue lettere furono un susseguirsi di invocazioni. Non funzionava più il servizio aereo - «che mi priva del mezzo per corrispondere con la Madrepatria» "''0i - e affidava le missive quando possibile a qualche ufficiale tedesco che partiva con i mezzi mililari. li 18 settembre, sottolineava a lla Presidenza del Consiglio de i ministri che l'ultima comunicazione rice vuta da qualche organo de l Governo risaliva al 23 luglio. Pregava di «tenen· presente la precaria situazione dovuta all'isolamento [della cittàl che si conclude in assoluta mancanza cli viveri e impossibilità di fare q ualche li mitato acquisto nel territorio limitrofo per mancanza cli denaro» 1"911. Chiedeva che la Banca d'Italia cli Trieste gli inviasse la valuta in plicbi sigill ati con i mezzi della marina tedesca per «non farmi trovare in condizioni come quelle attuali che, se dovessero perdurare, s i risolverebbero nell'assoluta inutilità de ll 'esistenza qui di qualsiasi autorità italiana» <•92i .
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1117 settembre un altro bombardamento. Dapprima, vi fu una fulmi nea picchiata d i caccia bombardieri su una motozattera. Mezz'ora dopo, sei Ba/timore e sei Ventura attaccavano il porto e la riviera di Barcagno. «Hanno dann eggiato ed affondato alcuni mezzi della marina - scrive Luxardo - che erano in porto, e d ue navi, per fortuna piccole, con munizioni saltarono in aria [... J. li ponte g irevole di Cereria è scomparso e ci sono incendi a Cereria e città». Era stata centrata una zattera carica cli munizioni, ormeggiata sotto il ponte che va dalla città a Cereria. L'esplosione fu fortissima. U na vicina maona con a bordo cinquecento mine, che per un miracolo non deflagrò per simpatia, venne subito fatta affondare. Erano state demolite più arcate del ponte e la sua impraticabilità, nonostante il traffico quasi inesistente, si fece sentire in una viabilità già disastrata <•~.1) _ In fabbrica Luxardo, a Barcagno, caddero tre bombe. «Hanno un nuovo tipo r...1con molte schegge che dicono 'compresse' e l'effetto è forte» <J94>_ li giorno successivo, nuovo bombardamento da parte degli o rmai soliti sei Ba/timore e sei Ventura. Sganciarono sulla città demolendo quanto ancora non era crollato, particolarmente fra Calle Larga e calle Santa Maria, calle de i Papuzzeri, calle Gabrie le d 'Annunzio, piazzetta S. Rocco, e ne lla zona de l Bastione Moro. Fra quelle macerie gli incendi diva mparono per due giorni. Il 'Sommario' registrava: «distrutta una grande petroliera. Alcuni piccoli n avigli probabilmente distrutti. Molti edifici lungo le rive demoliti. Colpi su un ponte girevole»<J95>_ Contemporaneamente all ' incursione sulla città, altri Beaufighters e Mustang attaccavano Nona e Rasanze !496 l _
Serrentino, ne ll'ultima decade di sette mbre, tornava ad invocare Coccani. «Sono alla disperazione. Non ho viveri e non ho denaro». «È mai possibile che mentre si rischia serenamente la pelle, si ha paura di manda re de l denaro? Ma allora che stiamo a fare qui? [... ] Se avessi denaro, forse potrei comprare o ltre confine qualche quantitativo di granoturco [... ] ma come debbo fare, la popolazione è affamata» 1• 9n_Ne l dramma che viveva, gli pervenne finalmente una lettera dal ministero d elle finanze. Ma - sottile ironia - gli si chiede va una relazione sulla situazio ne fi n anziari a della provincia . Secca la risposta: «.Loca lmente non si può contare in alcuna minima e ntrata. La popolazione vive in capanne; non [unzionano gli uffici delle imposte, né si può contare sulla vendita di carte valori , e francobolli che qui non esistono» . «Nessuna banca compie operazioni o accetta depositi>>. «La valuta che mensilmente mette in circolazione questa prefettura [....] quasi totalme nte esce dalla provincia e va in territorio croato, per pagamento generi alimentari» (J9s>. Probabilmente fu l'ultima lettera da Zara che pervenne al Governo di Salò.
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Il 1° ottobre gli informatori partigiani, dalle isole, segnalavano al Comando della Balkan Air Force che i «due velieri tedeschi [che] s i trovano nella baia di Zaton [2 km a sud di Nona - n.d.a.J, l... J ed altri tre che si trovano al pontile in legno nell' insenatura di 0950180 hanno portato 700 soldati tedeschi a Zara»-l4'~1>. li giorno dopo dodici Ba/timore furono sopra la città, e le bombe caddero in prevalenza su Barcagno e sul porto ,swJ_ li 4 tornarono in ventuno ( undici Ba/timore e dieci Ventura), ed il 'Sommario' avrebbe registrato: «Risultati: scoppiati incendi e grandi esplosion i. Colpi sulla riva ciel porto, su nave da 500 tonn . e su altre minori imbarcazioni e maone» <5011• Luxardo, che di trovava a Pe terzane (=Petrcane, circa 15 km a nord-ovest di Zara) scriverà: «Grazie a Dio andò bene per noi e per quasi tutti gli altri», cioè per quelli che si trovavano dispersi ne lle campagne. «Passarono un brutto quarto d'ora Viale Malta e Cereria»<">~•. Il 7 ottobre i tedeschi iniziarono il ripiegamento dalla G recia e dal territorio albanese-jugoslavo. Poi, a com inciare da Cattaro e eia Ragusa, le truppe abbandonarono i porti e le città della costa dalmata. Si intensificò il movimento via mare verso nord e, il 9, i bombardieri si scatenarono su Zara: otto attacchi, dalle prime ore del mattino sino alle 16. li 'Sommario Giornaliero' della Balkan A ir Force avrebbe ri portato: « Ven /Ura e Bal1irnore hanno effettuato diversi attacchi su naviglio a Zara. Beaufighters a caccia di naviglio nel Canale di Za ra e della Montagna non hanno notato movimenti» (,,,;i _ « Ventura e Ba/timore ha nno attaccato Zara dove è stata riferita la presenza di naviglio. Affermano [i pilotiJ cli aver colpito un natante da 200 piedi con tre colpi diretti. Si sviluppò un fumo nero e furono osservate fiamme color arancione. Essi banno colpito edifici e magazzini . Hanno anche riferito di aver causato[ ...] tre piccoli incendi», Inoltre, «Beau.fighter hanno attaccato il presidio nemico a Oltre sull'isola di Ugliano con razzi e con il cannone, mettendo a segno numerosi colpi R.P. sugli edifici» !504i _ «In Dalmazia appare sempre più evidente la clebo.lezza dei tedeschi. Bencovazzo è stata nuovamente presa e ferma mente tenuta dai partigi ani» " 05 l . Dalle annotazioni che don Lovrovich tracciò quel giorno nel diario. traspaiono incertezza, speranza, amarezza. «Non vivo più entro le vecchie mura perché un filo spinato ed una sentine lla me lo impediscono» (Zara era stata isolata dopo l'evacuazione). Da lontano, i campanili tutti miracolosamente ancora in piedi, gli apparivano «muti, ognuno a contemplare le macerie che li circondano». E quando 1'8 ottobre «le campane di S. Simeone si sono risvegliate, [ed] hanno suonato a festa per la Sagra del Patrono della città», gli sembrò che avessero voluto celebrare la scomparsa di Zara 6>. Stati d'animo comuni a quegli evacuati, a quegli affamati. Speranze e timori racchiusi ne lla domanda che il sacerdote si ( 5()
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poneva pensando alle forze che stavano muovendo su Zara: «Ci sono con loro i badogliani oppure ci sono solamente i partigiani di Tito?» (5" 7i. Nello stesso tempo, con tanta amarezza, scriveva: «Non r.iusciamo f... l ancora a spiegarci i retroscena dell' assassinio [della città]: forse un giorno la storia li svele rà [... J. Noi tutti comprendiamo di esser stati sacrificati per un solo scopo: distruggere la roccaforte dell'italianità in Dalmazia; disperdere i suoi figli; aprire nelle vecchie mura venete una breccia per farvi entrare la valanga slava» (5"~i. In mezzo a quelle macerie, ogni mattina, in Piazza dei Signori una squadrn di militi rendeva ancora gli onori all 'alza bandiera <509>. Atmosfera, quasi allucinante, e Serrentino non cessava di battersi. Pur di trovare una soluzione alla cronica mancanza di mezzi proponeva e.be la filial e della Banca d'Italia cli Zara fosse autorizzata ad accreditare telegraficamente alla sede di Trieste le somme depositate presso i propri sportelli e, nello stesso tempo chiedeva che fosse autorizzata a riprendere il servizio di tesoreria anche se in modo ridotto (5w>. 'lèntativo inutile. Trieste, il 19 ottobre, rispondeva che il servizio telegrafico non era in grado di garantire la necessaria riservatezza (>11 i . Probabilmente fu l'ultima comunicazione che pervenne a Serrentino. Dopo il bombardame nto del 9 vi furono alcuni giorni di sosta ma fra quei sopravvissuti, si aveva la sensazione della fine immine nte. «Le cose sono precipitate più del previsto», dirà Pietro Luxardo <512i . Ormai nessun spostamento dei tedeschi sfuggiva ai tanti informatori partigiani sulla te rraferma e sulle isole. Qualsiasi cosa veniva segnalata. «I movimenti lungo la costa fra Zara e Se benico - riportava il ·sommario Giornaliero' - indicati dai P.R. [forse: Partisan's Reportsl degh scorsi giorni sono integralmente confermati dagli informatori a te rra. Olto velieri nemici sono partiti da Sebenico per Zara attraverso il canale di Pasman nella notte .sul 15/16 ottobre, venti nella none ciel 18/19 ottobre, e cinque la notte dal 19/20». «I partigiani continuano a molestare il traffico nemico nel canale cli Pasman, e nella notte del 15/16 ottobre sono riusciti con il loro cannone a far arenare il rimorchiatore Lisca Bianca (140 tonn) [' ... ]. l i ne mico ha risposto con il fuoco delle motozattere contro le posizioni dei partigiani, ed ha nno intensificato il pattugliamento degli E-Boats lungo gli approdi del canale dei Pasman), <5131_ Me ntre continuava la caccia in mare («nella notte tra il 23 ed il 24 ottobre una Forza navale alleata ha ingaggiato un inconcludente combattimento con un mezzo nemico che procedeva a tutta velocità al largo della parte settentriona le dell 'isola cli Maon» '51">), il 25 ed il 28 ottobre Zara venne sottoposta ad altri bombardamenti. Il primo, tre incursioni , e bbe
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come obiettivo Val di Bora, (parte centro -est cie l porto), e colpì anche la chiesa di San Simeone. L'altro prese cli mira la zona delle Colovare e cli Borgo Erizzo (parte meridionale delJa città). Secondo il 'Sommario·, i diciassette Ventura del primo bombardamento avevano come obiettivo «installazioni navali a Zara» ed osservarono «colpi sui fabb ricati e s ulla diga» <515>. Del secondo (sei Baltimora e sei Venrura) i risultati non furono rilevati per il cielo coperto '5 ' 6>. Il 28 ottobre, Cocea ni ritrasmetteva a Zara il telegramma del m inistero dell'interno con cui veniva ordinato a Serrentino ed a l console Montesi Righetti di abbandonare la città, assieme alla guarnigione tedesca •517J_ La partenza avvenne alle 22.30 del 30 ottobre. I tedeschi, che avevano rinunciato a qualsiasi resistenza sul posto (avrebbero invece combattuto a Tenìn), fecero saltare un ponticello nella zona del Cimi tero, l'antenna della radio in Val Bregdeti, i pochi me tri ancora praticabili della banchine di Riva S. Rocco (Si,, e qualche e dificio. Dal porto partirono due convogli (operazione Ostern = Pasqua). Uno, di q uatlordici meui scortati da due natanti armati, diresse su Sebenico con a bordo il maggio re Strecker, la tru ppa di presidio, parte de l battaglione lavoratori italiani. e materiali. L'altro convoglio, formato da un KT6 e due torpediniere (TA 20 e 21) csi<>,, puntò a nord portando Serrentino, il console-q uestore Pietro Montesi Righetti, il cassiere della Banca d ' Italia Natale Meclin, ed un altra persona di cui sfugge il nome. Ambedue i convogli non ebbero a lcun contatto con il nemico. Il 2 novembre, Coccani telegrafava a Guido Buffarini Guidi, ministro dell'interno, «Ieri notte arrivati Ti"ieste prefetto Zara Serre ntino et comandante Guardia nazionale Repubblicana Montesi» <-':"> A Zara rimasero il d ottor Giacomo Vuxani, vice-prefetto rr. e commissario prefettizio al Comune, il capo di gabinetto prof. Vincenzo Fiengo, il maggiore dei carabin ieri Pellegrino Trafficante, il tenente Ignaz io Terranova. Restarono i circa novanta carabinieri, una trentina cli age nti di pubblica sicurezza, e sessanta mil itari ciel battaglione lavoratori che non avevano inteso cli seguire i tedesch i.
I PARTIG IA NI ENTRANO FRA LE MACERIE DI ZARA Il momento tanto temuto e nello stesso tempo tanto atteso era giunto. I tedeschi era no par titi ed i bombardamenti sarebbero cessati. Ma, poi? Nella calma del la notte. dopo le esplosion i d elle mine, <<Zara cadde
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in un silenzio sepolcrale», dirà il maresciallo Prod igo. «Rimaneva il pericolo di un eventuale attacco da parte degli ustascia, ai quali si temeva che i tedeschi avessero lasciato il governo della città». I carabinieri «costituirono nella notte pattuglioni che percorsero la distrntta città e adiacenze; furono disposti servizi ai magazzini onde evitare saccheggi». «Vennero catturati diversi ustascia lasciati a terra dai tedeschi», rastrellati alcuni capi cli bestiame. «Così trascorse la notte del 30 ottobre» <5211• Alle prime luci, il tenente Terranova con alcuni vigili del fuoco saliva sul campanile del Duomo, ed esponeva una bandiera tricolore s ulla balaustra del terrazzino sottostante la cuspide ''221• Ma, di là dalla cinta fortificata, nessuno si muoveva - e come riferirà il maresciallo Prodigo - «furono fatte partire staffette per avvertire i partigiani che potevano entrare>>. Così, «i primi reparti irregolari entravano in città chiamati nella notte da italiani antifascisti (Sovitti Renato, Simeone Stefani inteso 'Ciuchetta', e da qualche altro)» (5~11• «Nessun combattimento - precisa il sottotenente Calderone - hanno sostenuto i partigiani per occupare Zara. Falsa la notizia diramata da radio-Bari (... ]: ''Dopo tre giorni di aspro combattimento Zara veniva occupata dalle truppe partigiane jugoslave"» (:SZ•J. Responsabilmente, il maggiore Trafficante, ii tenente Terranova, il reggente la prefettura dott. Giacomo Vuxani, il prof. Fiengo, attesero i partigiani per concordare la tutela dell'ordine pubblico ed il trapasso dei poteri (si;) . Con loro vi erano Pietro Luxardo, don Mario Novak, Vittorio FedeL Piero Relja cs261, quasi un Comitato di salute pubblica, ccl i milili Tullio Kiswarday e Giuseppe Voltolini. Poco prima delle 9 di quella mattina, alcuni partigiani isolati o a piccoli gruppi giunsero dalla strada per Val de' Ghisi in distaccata ed irregolare successione. «Un comandante slavo ripeteva l' assicurazione al maggiore RR.CC. Trafficante che tutto si sarebbe svolto in ordine e in pieno accorcio con le autorità antifasciste di Zara» <521>. Entro pochi giorni, Trafficante, Terranova, Fiengo, Luxardo, Relja, Kiswarclay, Voltolini , sarebbero stati soppressi. Si salvarono Vuxani , dopo mesi cli prigionia, Vittorio Fede! e don Novak. Verso le 9.30 si sentì n uovamente, ed inspiegabilmente, il rumore cli aerei. Erano i soliti sei Ventura e sei Baltimore (;zsi. Ma «oramai non fanno piL1 paura - dirà Vallery - e non mi muovo nemmeno, ma gli schianti improvvisi mi fanno sobbalzare. Odo delle grida [...], vedo della gente che fugge in preda al terrore [... ). Corre voce che ci siano dei morti e fra essi alcuni partigiani » <52')). Sconvolta da crateri la strada di ·Val de' Ghisi . Quattro partigiani uccisi.
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I partigiani, intanto sempre più numerosi, nonostanLe tutte le assicurazioni e gli impegni presi, assunsero il controllo della cillà. Ordinarono ai carabinieri di seguirli a Boccagnazzo (4 km ad est della città). «Regolarmente inquadrato, il reparto costituito da 48 militari [... ] fra souufficiali, appuntati e carabinieri, uscì dalla caserma V Veneto[.. .] sotto scorta dei partigiani». «Giunti a Boccagnazzo, con grande sorpresa - dirà il maresciallo Prodigo - venimmo disarmati, privati dei portafogli , orologi e quant'altro avevamo addosso; e dichiarati prigionieri» c530l . A utore del disarmo il commissario politico Srecko. Subito dopo furono fermati e disannati gli agenti di pubblica sicurezza (venticinque persone) ed una sessantina di militari della compagnia lavoratori . Quella stessa mattina. altri partigiani toglievano il tr icolore dal campanile ciel Duomo. A lle 11 un secondo bombardamento, nonostante i drappi bianchi esposti un po' dovunque «per segnalare che si era creata u na nuova situazione» c,,n, e le bom be caddero ancora nella zona delle Case popolari a Val de' Ghisi dove altri partigiani stavano arrivando. Poi un terzo bombardamento nelle vic inanze della caserma Cadorna. «Pochi minuti prima - ricorda don Lovrovich - mi ero intratte nuto con Vincenzo Filloni, da Roma. [... ]. L'ho trovato semisepolto accanto ad una fossa scavata dalle bombe» c532 >. Ultima vittima cli quella catena cli bombardamenti incominciata il 2 novembre dell'anno prima. Il 'Sommario' avrebbe riportato: «Obiettivo: naviglio ccl installazioni a Zara, Arbe e .lablanac. Aerei attaccanti: 12 Venrura, 18 Ba/timore. Risultati: colpi nell'area degli obiettivi» <53.' >. Solamente a sera «sopraggiunsero in Zara organi de i vari comandi partigiani, e in casa del sopraciLat.o italiano anti-fascista Sovitti Renato si ebbe una prima seduta» '5''l. Qui. nonostante le ' intese· e le ·garanz ie' date sul riconoscimento dei dirilli di una città italiana e su quelli dei suoi c ittadini , «tra un bicchiere e l'altro, furo no gettare le basi dell'azione partigiana verso gli zaratini; fu così deciso fra l'a ltro l'arresto di molti italiani nativi cli Zara e peninsulari, di tutti gli impiegati, l'obbligo del servi;c,io mi litare per i nativi cli Zara abili, e del lavoro obbligatorio degli idone i, e il sequestro cli tutte le auto private, biciclette, macchinari, di tutti i beni mohili ed immobili, iniziando così la caccia di tutto (JUanto era italiano»(.<3s;. Sorse l'alba del 1° novembre ma con essa, su quanto restava cli Zara e su quei superstiti che. da italiani, avevano voluto sopravvivere aggrappandosi alle macerie, scesero le te nebre .
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A P P E N D I C E
A completamento di questa ' Cronaca' , e per soddisfare la legittima curiosità elci lettori, riportiamo una relazione sugli avvenimenti successivi all 'entrata dei partigiani a Zara (31 ottobre 1944). La Relazione, che porta la data del 16 giugno 1945, è firmata dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Ercole Ronco, e venne inviata alla Presidenza ciel Consiglio dei ministri, ai ministeri degl i affari esteri e dell'interno. Erano le prime notizie, forzatamente incomplete, di quanto accaduto a Zara dopo l'occupazione elci titini. Altri dati, molti, si sarebbero appresi successivamente, ed andrebbero anch'essi raccolti e coordinati per non lasciar disperdere la realtà della sconosciuta storia cli Zara.
* ****** NOTIZIE SU ZARA DOPO IL 31 OTTOBRE 1944
(Sono stati omessi i paragrafi relativi ad argomenti già trattati nel testo)
I) - Situazione determinatasi durante l'occu1mzione tedesca di Zara (settembre 43 - ottobre 44).
a) Bombardamenti aerei in seguito a false segnalazioni jugoslave. Sin dal primo bombardamento ciel 2 novembre 1943, la cittadina veneta ha sofferto molto, e particolarmente col secondo bombardamento del 28 novembre, rivelatosi uno dei più micidiali, sia per gli abitanti sia per gli edifici. G li altri successivi 52 bombardamenti, oltre vari spezzonamenti e mitragliamenti , hanno compktato la tragica opera di distruzione,
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provocata da Tito più per cancellare le orme secolari di italianità che per veri e propri scopi bellici. Infatti, considerando Zara nella sua innocua realtà, è risultato da sicure informazioni che gli jugoslavi davano ad intendere agli anglo-americani che in Zara vi fossero grandi depositi di munizioni e grandi quantità cli truppa; ciò era completamente falso , essendovi poco più di un centinaio cli tedeschi e nessun speciale deposito cli materiale bellico; Zara non era un nodo stradale, non aveva importanza strategica e non era sede del Comando tedesco della Dalmazia.
b) Vittime delle incursioni aeree: - Si calcola che le vittime siano arrivate a circa 3000 (tremila). c) Dis1ruzioni: - li 42% delle case distrutte ed incendiate; - il 38% delle case molto fortemente danneggiate e quindi inabitabili - del rimanente, solo il 10% è stalo possibile riassettare e quindi di adoperare.
Il) - li tricolore italiano sventola sul campanile de) Duomo di Zara. - (Omesso)
III) - I partigiani jugoslavi entrano in città. - (Omesso) IV) - Situazione determinatasi dopo l'ingresso dei partigiani
di Tito a Zara.
a) 11 Tricolore italiano viene strappato - (Omesso) b) Bombardam.enti aerei degli alleaci.: (Omesso) c) Disarrno ed imprigionamento dei militari italiani - (Omesso) d) Presa di possesso della città da parte delle Autorità jugoslave.
l nov. 944 - Nella notte tra il 31 ottobre ed il l " novembre, giunse ro a Zara i vari comandi pa rtigiani e cominciò così, subito dopo, la presa cli assoluto possesso della città da parte jugoslava, incurante delle ripetute promesse fatte in antece denza. - Sciolto il Comitato di Salute Pubblica rrormato dagli nratini 11.d.a.], costituirono il Gmdsk.i Oslobodilacki Odbo,:
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e) Crimini ed atrocità. I) Arresto arbitrario di cittadini italiani civili e militari: Si procedette all'arresto di molti nativi di Zara e delle province italiane della penisola , solo perché non dimostrarono espliciti sentimenti jugoslavi. Furono arrestate anche persone in vista nel campo industriale e commerciale: oltre ai fratelli Luxardo, successivamente anche i fratelli Tolja, già arrestali sotto i tedeschi per favoreggiamento dei partigiani slavi. F urono fermate autorità e impiegati italiani e rinchiusi nei sotterranei della Caserma Vittorio Veneto. Vennero s ubito arrestati il maggiore RR.CC. R. Trafficante, il ten. RR.CC. Terranova, il brig. Branca, il prof. Fiengo della prefettura, il rag. Crisfaldei. II) Fucilazioni di cittadini italiani: Risultano siano stati fucilati: il maggiore dei RR.CC. R. Trafficante; il prof. Fiengo; il brig. Duiella; l'assistente del genio civile Biondi; l'exguardia municipale Stossich col figlio; Nico Luxardo, Tullio Kiswarday; Miro Antissin; il capotecnico Ober; Bajlo Milano: Ivanov Albino; i due fratelli Ticu]in; la guardia municipale Marsan; Bajlo Nando; Pestich Nicola; Stipcevich Antonio; Umberto Livich e tanti altri di cui non è possibile ricordare i nomi e di molti altri di cui non si saprà mai nulla, perché con l'esodo della popolazione, con i morti sotto le macerie, con la distruzione dei registri della popolazione, col sistema ddl'OSNA (la polizia politica partigiana) di far sparire gli arrestati, di tanti e tanti martiri non si potrà mai sapere con certezza né il nome, né il n umero. In tutti i casi si ritiene che possano essere più di cento, ma potrebbero benissimo arrivare anche a parecchie centinaia (sJr,). III) Sparizione di cittadini italiani: Sparirono senza lasciar tracce, ad opera degli jugoslavi: il ten. Terranova, P. Luxarclo ed i due italiani rifugiatisi nel contado: Barich L. , Krekich S .. IV) Fucilazione cli albanesi cli Borgo Erizzo: Il maggior numero cli fucila ti, a confessione degli stessi partigiani di Tito, risulta fra gli albanesi di Borgo E rizzo.
In questo borgo, prima dell'arrivo dei partigiani , la gente ostentava la stella rossa e sperava molto nel governo di Tito, pur conoscendo l'odio
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mortale degli slavi conLro gli albanesi. ma quando i partigia ni entrarono ne lle loro case e cominciarono ad asponare tutto ciò che faceva loro comodo, l'entus iasmo passò ben presto e rimase in loro il solo ricordo cd il rimpianto de ll ' Italia. V) Massacro, s ull'Isola di Ugliano, di italiani d i Zara: 7-9 nov. 944 - Da i sollerranei de lla caserma Vittorio Veneto, ove erano rinchiusi, furono fatti uscire una ventina di q uesturini e ventic inque civil i 1m 1• Trasporta ti con un ·trabaccolo' sull'isola di Ugliano, prima ven ne ro spogliati i civi li i quali, avviati lungo un sentiero termina nte in un precipizio a picco furono massacrati. Mentre si ripe teva la stessa macabra manovra anche pe r i questurini. uno di questi riusciva a togliere un mitra ad un parLigiano. e derivava una colluttazione: qualche agente riusciva a gettarsi in mare; uno solo riuscì a salvars i. tutti g li a ltri vennero uccisi. Di a lc uni so lta nto si sanno i nom i: vice brig. De N icola is: agenti: I. N igro, A. Sirtino, F. Basile, F. Lo Conte, G. Astarita, S. Muno. N. Antolitano. P. Carnigi. G. Andreolti, L. Lo Cerci.
VJ) Violazione delle norme di diritto internazionale. L'annessione di Zara alla Croazia votata dal C.U.H croato, venne sanzio nata dal Comitato centrale (/\.V.N.O .J.). Ciò è contrario ad ogni norma d i diritto internazionale pe rché fino a lla d e liberazio ne della Confe renza internazionale p er la pace, il territorio di Zara è giuridicame nte italiano ed i suoi abitanti nativi del luogo sono cilladini italiani di diritto e d i fatto '5·"'1• f) Instaurazione di 1111 regime di terrore.
I) Perquisizioni personali e domiciliari arbitrarie: Sin dai primi giorn i d e ll 'occupaz io ne si sono ve rificate pe rq uisizio ni personali e domici liari abusive, du ra nte le quali sono sta ti aspo rtati oggetti di qualsiasi genere. Coloro i quali andavano a reclamare alla polizia partigiana, si sentivano risponde re di dire il nome di chi aveva commesso tale abuso pe rché si sarebbe provved uto, no n avendo dato disposizio ni a nessuno di agire in tal senso. Come può la gente chiede re il nome a persone sconosciule che si presentano per la perquisizione brandendo le armi?
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II) Coscrizione obbligatoria degli italiani nativi cli Zara, della Dalmazia e della Venezia G iulia. Dagli jugoslavi sono considerali di razza slava e quindi cittadini jugoslavi con la consegue nza, per tutti gli abitanti dai 18 ai 45 anni , della obbligatorietà del servizio militare, e per gli altri idonei, al lavoro obbligatorio. Alcuni uffi cia li effettivi dell'Esercito italiano sono stati obbligati a vestire la divisa jugoslava di semplice solda to: pare tuttavia che siano riusciti a da rsi alla macchia. III) Invio a Zemonico dei militari e civili fatt i prigionieri: f mili tari, molti civili , cd i carabinie ri falli prigionieri a Zara vennero avviati a Zemonico e costretti a lavori di riassetto del ca mpo di aviazione, trattati inumanamen te e percossi senza ragione. Da sottolineare il fatto seguente: Q uando nel campo cli aviazione di Zemonico giunse la prima Commissione alleata, lutti i prigionieri italian i vennero nascosti.
IV) Sospensione degli stipendi e pe nsioni: Agli ex-funziona ri e pensio nati italiani a ncora in Zara sono stati sospesi gli stipendi e le pension i. V) Sistemi barbarici cli distruzione balcanica e tipo nazista. Zara è in mano a elementi partigiani a bituati ai sistemi di distruzione balcanica; fra essi numerose donne figurano tra gli elementi più f'a natici: Si asportano le targhe delle strade e de lle piazze ancora visibili, le tabelle de i negozi e dei professionisti, si sca lpellano ste mmi e 'Leoni' rimasti ancora su fa cciate pur di palazzi distrutti; Si procede alla distruzione cli quanto ancora è rimasto cli italiano dopo i bombardame nti, per cancellare le orme secolari di italianiU1: In Piazza dei Signori, in grandi roghi durati tre giorni, i partigiani di Tito hanno distrutto tutti i libri italiani ed il prezioso antico archivio del Comune italiano.
In ciò i partigiani di Tito hanno ripetuto per imitazione, quanto è stalo giustamcnle rimprove rato agli hitleriani come una delle cose più vergognose contro la civiltà: i fa lò cli libri antinazisti fatti a Berlino appena conquistato il potere.
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Vl) Viole nze contro il clero cattolico: Neppure il clero venne rispettato; i preti perseguitati; il parroco di Cerno è stato fatto sparire assieme a q ue llo di Làgosta; don Simeone Duca di Borgo Erizzo, condannato ai lavori forzati: le s uore caccia le dall'ospedale; requisizione di tutti i terreni ed averi dell a c hiesa; il tesoro della chiesa in pericolo, compresa l'Arca d'argento di San Si meone, dono della regina d 'Ungheria, opera pregevoliss ima del mi lanese Francesco Antonio cli Sesto (1388), in q uanto è stato richiesto da parte dei partigiani jugoslavi, più volte, il controll o cli tali be ni. 10 nov. 944 - L'arcivescovo M unnni venne invitato da ll'OZNA per essere tradotto a Spalato, poi a Lissa e confinato a Làgosta ove ha soffe rto la fame . (G li italiani cli Zara, tuttavia, con mezzi a nche pericolosi, hanno inviato a lui un po' di viveri) . Febbraio 945 - L'arcivescovo Munzani, per ragioni non conosciute , poté rientrare a Zara, in pessime condizioni di sa lute. Essendo distrutto il palazzo arcivescovile egli risiede a Borgo Erizzo. VI) Req uisizione delle poche case rimaste in piedi: La cillà è rimasta ingombra cli macerie; sono stati eseguiti lavori di sgombero in qualche piazza, per potervi te nere comizi e sono stati riatti vati locali adibiti ad uso dei partigiani preva le ntemente a scopo d i dive rti me nto. Le poche case rimast e in pied i sono state req uisite ed i legittimi proprietari estromessi dopo tutti i sacrifici fatti per ri uscire a rende rle abitabili, mentre le caserme, in stato cli relativamenle facil i r iparazioni, sono tuttora sguarnite e disabitate. g) Situazione alimentare.
Anche la rimanente popolazione civile, compreso l'ele mento croato, è trattata d uramente. Non ha mai ricevuto alcun approvvigionamento, né è stato permesso che ì vive ri o altri generi al imentari ve nissero distribui ti
dagli alleati o dall'UNRRA. Chi vuol vivere deve lavorare per i partigiani con la retribuzione cli un chilo cli polenta al giorno. Chi non lavora o non può lavorare viene lasciato morire cli fa me. Nel marzo u .s. si scrive va clandestinamente da Zara: " La fame finirà
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per compiere il tragico destino d i questa fiorente città, che ha pagato più di ogni altra d'Italia gli errori e le colpe del fascismo".
h) Atti di inumanità contro infermi ed indigenti. Tipica la sorte toccata ad un giovane triestino, che non potendo lavorare perché infermo, finché i vicini poterono aiutarlo, visse di carità; un giorno fu trovato boccheggi ante in u n prato perché da tre giorni non aveva toccato cibo. Neanche all'ospedale si volle ricoverarlo perché italiano cd indigente. Trovata la buona anima che ne pagò la retta, dopo due giorni il poveretto finiva di soffrire . Coloro che si rivolgono per chiedere aiuto ai militari inglesi od americani ( distaccati numerosissimi a Zara, ma che non si ingeriscono nelle questioni locali, pur dimostrando simpatia per gli italiani), vengono presi dai partigiani, percossi ed anche imprigionati. Uguale sorte subiscono i bambini che rendono qualche servizio a i militari alleati. Una madre di nove figli (sig.ra Costa), perché chiese e ricevette da mangiare dagli inglesi fu presa e gettata in mare con tutti i viveri; venne raccolta in mare da due soldati inglesi che l'accompagnarono a casa.
i) Situazione econoniica e finanziaria. I) Gl i scambi in denaro praticamente non sono più possibili, dato l'enorme costo dei generi di prima necessità. A parte il fatto che la lira viene sabotata e che è fatto divieto di fare qualsiasi acquisto con questa moneta, ufficic1lmente essa è sostituita dalla kuna.
In pratica il baratto è la base di ogni trattazione: per mezzo di esso i contadini del circondario sono venuti in possesso di mobilio e delle masserizie scambiate dagli abitanti della città con i generi alimentari. II) G li uffici italiani che ancora esistevano e funzionavano in modo ridotto, furono subito eliminati, i documenti bruciati, il denaro ed i valori sequestrati senza il rilascio di alcuna ricevu ta. Così furono incamerati: alla Banca d'Itali a circa 5 milioni di lire; alla Prefettura 2 milioni e mezzo cli lire e 150 milioni cli kune; al Comune 1 milione e mezzo cli lire; all' Ufficio de l registro, dopo scassinata la cassaforte, ed alla Intendenza di Finanza sequestrati i valori bollati e moltissimi vaglia d e lla Banca d 'Italia; all 'Ufficio Tecnico ciel Comu ne, al genio civile, ecc., furono sequestrati i materiali per molti milioni di lire.
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III) Alle ditte di costruzioni (Carpi, Ravenna, Bcrgamini , ecc.) è stato sequestrato tutto il materiale. IV) Tutte le fabbriche di liquori (in condizioni tutte di poter lavorare), sono sotto sequestro. V) Le officine navali (Tonon , Cattalini , Zerauschek, ecc.) sono poste sotto sequestro. VI) Alla SAPRI lavorano i partigiani. VII) Prestito partigiano obbligatorio: A molti italiani è stato imposto il prestito partigiano e tutti hanno dovuto versare centinaia di biglietti da mille per non essere disturbati. Chi, perché costretto o perché disilluso, si è dovuto iscrivere a una qualsiasi organizzazione partigiana, viene sen7'altro considerato rinunziatario alla nazionalità italiana. I) Snazionalizzazione degli italiani. Sin dalle prime domeniche di occupazione della città, gli zaratini venivano raccolti in piazza dove un oratore intimava loro cli astenersi da qualsiasi manifestazione di italianità perché Zara "era stata sempre e sarebbe rimasta per sempre croata". Stralcio di una lettera giunta clandestinamente in penisola: "Tutti gli zaratini , perché erano di nazionalità italiana e che furono uccisi o inviati al fronte , lo furono non perché fascisti , intendiamoci bene, ma solo perché erano italiani. Lo stesso dicasi per noi delle vecchie provincie e per i militari''. Il terrore di rappresaglie è tale che i cittadini di Zara evitano di parlare italiano in pubblico. Nessuna voce ha osato protestare contro l'inumano trattamento usato dai partigiani. E anche coloro che con numerose lettere si sono rivolti alle autorità italiane, alleate ed anche alla Santa Sede per invocare assistenza ed interessamento per poter almeno venire nella Penisola, si sono sempre preoccupati che il loro nome non venisse a conoscenza delle autorità slave per paura cli inevitab.ili ritorsioni. m) Situazione degli italiani oriundi delle vecchie provincie della penisola. Questi italiani, in blocco, si sono prodigati con i fratelli zaratini con
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tutti i mezzi possibili per la liberazione della città. Molti furono anzi fra i più animosi a prendere con tatto con i partigiani ed oggi scontano anch'essi il calvario cli quella città della quale si sentono cittadini quanto gli zarntini stessi. Alcuni di essi più facilmente hanno potuto protestare contro i soprusi commessi sulla cittadinanza da parte dei partigiani, pur avendo questi ripetuto che "non riconoscono l' Italia e il suo governo perché tutti gli italiani essendo fascisti , devono scontare i I malfatto di Mussolini". Essi, non potendo includere i nativi di Zara per le sopraddette ragioni , e non volendo rimanere per questo inerti, sono riusciti ad organizzare un Comitato cli Assistenza che, se anche ostacolato in tutte le maniere dalle autorità partigiane e mai convalidato ufficialmente, ha potuto fun zionare prodigando conforti morali, spirituali e materiali a migliaia di italiani civili e militari ,,specialmente prigionieri, profondendo mezzi personali di alcuni dei componenti, distribuendo viveri e riuscendo anche a liberare parecchi prigionieri. Vari censimenti sono stati fatti a Zara dai partigiani, ultimo quello che ha costretto all'esodo un certo numero cli peninsulari. La popolazione italiana, vedendo che nessun aiuto né morale, né materiale era mai venuto dalla Madre Patria, pur di poter porre fine .al trattamento inumano che riceve, cerca con ogni mezzo cli poter rientrare in Penisola. Ma, mentre l'esodo per gli oriundi dalle vecchie provincie viene favorito , se non proprio obbligato, viene invece impedito quello dei connazionali italiani nativi cli Zara, perché considerati slavi. Marzo 1945 - Furono sbarcati a Bari in 3 scaglioni circa 250 profughi da Zara e 60 da Ragusa, tutti oriu ndi dalle vecchie provincie della penisola; ai primi fu permesso di portare soltanto un bagaglio personale cli 5/10 kg., senza oggetti cli valore, e sole duemila lire; tutto il resto venne loro sequestrato, compresi i documenti personali e persino ricevute firmate dalle stesse autorità partigiane, comprovanti q uanto avevano sequestrato di materiali di Ditte o Società; giacché una delle tante ragioni per liberarsi di queste persone è proprio quello di poter così tranquillamente metter le mani sulle proprietà cli elette Ditte e Società.
n) Trattamento degli italiani nei campi di concentramento. Gli italiani, militari e civili, internati in campi d i concentramento, vivono nella più squallida miseria, costretti ai lavori più duri, trattati senza
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rispetto di nessuna delle norme previste dal diritto internazionale, peggio di delinquenti, laceri, strappati, senza scarpe, costretti ai lavori forzati, con vitto insufficiente e cattivo, non possono né lavarsi, nè pulirsi. Delle lettere giunte clandestinamente commuovono anche i più insensibili: «Caro papà, se ti dicessi il trattamento degli italiani, piangeresti ca lde lacrime ... la polizia quasi tutta massacrata ... i carabinieri ridotti come cenci, sporchi, rotti, affamati, bastonati, ingiuriati, calpestati, dopo aver assieme alla polizia collaborato con i partigiani, esser stati prigionieri sotto i tedeschi ... 1 soldati anche loro prigionieri ... la stessa fame , gl i stessi lavori ... trattati peggio dei cani per il mangiare, né più né meno come asini per il lavoro, come primi delinquenti per essere sorvegliati ... e tutto questo dopo aver loro dato, durante il periodo tedesco, e Dio lo sa con quale pericolo, anni, munizioni, viveri, denaro, documenti falsi , tutto ...» . Marzo 1945 - Quando nel marzo u.s giunse a Zara una Commissione alleata per gli ex-prigionieri, i partigiani si affrettarono ad inviare tutti i nostri prigionieri a Knin, dove, assieme ai tedeschi, vennero trattati ancora peggio: giornalmente ne muoiono 3 o 4 per fame o malattia. o) Trattamenr.o dei rn.ilitari italiani incorporati nell'esercito dei partigiani.
Soldati italiani furono, con la forza , incorporati dai partigiani ed inviati al fronte . Ben pochi possono resistere alle privazioni ed alle umiliazioni e muoiono come morirono migliaia della divisione 'Garibaldi'. Val la pena di riportare alcuni brani di lettere arrivate sempre clandestinamente: «Parecchi italiani sono stati mandati al fronte per forza ... proprio ieri parlai con uno di Roma, che essendo riuscito a scappare mi diceva che era impossibile combattere con loro, non ti danno da mangiare, ti fan no andare scalzi e se hai un paio di scarpe se le prendono loro. Ti disprezzano, ti sputano, ti chiamano badogliano, italiano traditore, insomma se gli italiani non vengono richiesti dal governo itali ano, molte povere mamme piangeranno per colpa dei partigiani della Dalm azia ...» . «Il loro ideale non è la libertà al popolo, loro vogliono Zara croata e noi italiani combattere per loro che combattono contro di noi ... Loro, i partigiani, gente ignorante , ci devono umjJiare, sapendoci all' impotenza ... Noi italiani
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Dalmazia - Una cronaca per la storia
pensiamo come l'Italia, la nostra santa Patria ha abbandonato i suoi figli a questa gente e non li chiede ... >) . I militari italiani rimasti colà, dunque implorano l'intervento delle nostre autorità affinché vengano fatti rimpatriare non potendo umanamente più oltre resistere a vivere nello stato di assoluta indulgenza in cui si trovano. «Cari genitori - (scrive un soldato in una lettera) - parlate con le autorità del paese... fate in tutti i modi di scrivere a Roma che noi qui siamo maltrattati ... », e in un altra, « ... spero di resistere fino a quando Iddio vorrà farci grazia di far risvegliare il Governo italiano a farci mandare un piroscafo e riportarci nella nostra cara Patria, dove combatteremo, ma per l'Italia nostra e non per la Croazia». Non è la paura fisica del combattimento che spinge questa gente a disertare le formazioni partigiane, ma è la consapevolezza di essere trattati come schiavi e cli non lottare per il proprio paese, ma per gli slavi dai quali si sentono ogni giorno più divisi per il loro atteggiamento decisamente antitaliano. p) Propaganda jugoslava e statistiche. In tutte le maniere i partigiani hanno cercato di ridestare dalla macerie cli Zara italiana, una nuova Zara croata, mai esistita, tranne che nella loro immaginazione. Novembre 1944 - Così nella prima decade cli novembre fecero strepito sui loro giornali per le feste a Zara, con imbandieramenti, comizi e cortei: tutti partigiani e contadini fatti affluire dalle zone montane, e eia Sebenico e col motto importante: 'Zadar je na§ i na§ ée ostati' (Zara è nostra e nostra rimarrà). La canzone di Tito, dicono essi, echeggia per le vie e per le scuole. Dicono: oggi Zara è una rovina, ma i sobborghi ecl i dintorni sono quasi intatti; in essi vivono 9042 croati, 172 serbi e 631 della minoranza italiana. Neanche l'Austria ha mai manomesso tant o una statistica. 1910 - Zara nel 1910, secondo la statistica austro-slava, su 19.460 abitanti aveva 11.469 italiani e 5.705 slavi.
Gli ullimi tredici mesi di Zara italiana
1443
1921 - Nel 1921 , in seguito alla redenzione della città , contava 17.065 abitanti di cui ]2.075 italiani e 1.255 slavi (la diminuzione verificatasi negli abitanti è dovuta in gran parte al trasferimento di molti impiegati in seguito alla riduzione degli uffici, non essendo più Zara capitale della Dalmazia). Dicono ancora: le scuole sono zeppe, su 2.600 ragazzi soltanto il 2% non conosce la madre lingua croata! Ma una popolazione scolastica di 2.600 elementi, presume una popolazione generale cli almeno 30/40.000 abitanti, cosa che non si è mai verificata. Evidentemente si tratta di ragazzi e ragazze slavi, della campagna slava e non zaratina fatti affluire in cittù. Donne e adulti partecipano sempre più alla vita politica; le organizzazioni nazionali divengono sempre più solide e numerose. Si è fatta dunque una vera immigrazione artificiale cli slavi accampati nelle case superstiti abbandonate dagli abitanti. Così pure altro chiasso venne fatto sui giornali per l'arrivo a Zara del presidente del Comitato di Liberazione provinciale della Croazia: Vladimiro Nazor, che nel discorso disse cli non aver più riveduto Zara eia 45 anni, ma di riconoscere che "l'Italia aveva ingrandito ed abbellito la città non per amore, ma per calcoli politici, onde rendere più schiava la terra straniera, italianizzarla ... E' doloroso vedere tante macerie in casa propria. Spazzeremo dal nostro terreno le pietre della terra nemica distrutta e le getteremo nel mare profondo dell'oblio: al posto di Zara distrutta sorgerà una nuova Zara che sarà nostra vedetta nell'Adriatico e rifiorirà di nuovo benessere" . Come coronamento della manifestazione dell' ultrasettantenne, già poeta aulico per lungo tempo di Pavelié, e solo passato l'ultimo momento a Tito, è stata scoperta una lapide in memoria dei combattenti caduti. Un giornale s uccessivo annuncia progressi nella croatizzazione di Zara, con conferenze di critica e di arte e con una mostra di pitture, ma specialmente con l'apertura del teatro nazionale croato. Siccome il vecchio e storico teatro Verdi è stato distrutto, il teatro croato non può avere la sua sede che in una modesta sala cinematografica. Sarebbe interessante conoscere quanti effettivi zaratini frequenteranno questo teatro!
Dalmazia - Una cronaca per la storia
1444
q) Quanti sono ancora a Zara i cittadini italiani? Gli zaratini sfollati sulle isole vennero gradualmente rastrellati dai partigiani slavi e dagli inglesi e trasportati nell'Italia meridionale; altri vi arrivarono con mezzi di fortuna. Così che fra Ancona, Bari e Brindisi, oltre ai paesi costieri, si calcola che circa 2.500/3.000 persone si siano sistemate in queste zone; la maggior parte cli essi si guadagnano la vita col lavoro, adattandosi a qualunque mestiere: così un laureato fa il cuoco, un altro il cameriere, mentre pochi sono in campo di concentramento. Si calcola che nel nord Italia siano da 3.000 a 4.000 persone. Detratti i morti, nei dintorni di Zara devono ancora essere rimasti dai 6 a 8.000 cittadini <539>.
V) Conclusione Recentemente, oltre al contingente già esistente, sono sbarcati a Zara, in pieno assetto di guerra, alcune migliaia di soldati inglesi, che si sono schierati lungo il perimetro della provincia cli Zara (confini assegnati dal trattato di Rapallo). Questo lascierebbe sperare che la sorte di Zara è rimandata alla decisione della Conferenza per la pace, e nessuna dichiarazione né azione unilaterale può realizzare il fatto compiuto.
Fin e
N OTE
CAPITOLO VI
Note al capitolo VI
1447
( I ) La Federazione dei fasci di combattimento di Zara fu istituita con regio decreto 18 gen naio, I 923 n. 54. Ri coprirono l'incarico di Segretario federale: RADOVAN I Tri fone (sino al 6 aprile 1923); PASSERJN'I Guido Lando, commissario straordinario, (6 aprile 1923-16 gennaio l 924): TAMAJO Corrad o, com missario straordinario. (16 gennaio- 29 agosto 1924): MAZZOLIN I Serafino, commissa rio straordinario (29 agosto-3 ottobre 1924); MANDEL Ma ur iz.io (3 ottobre 1924-20 marzo 1928): AVlò:S.'ANTI Giuseppe (20 marzo 192g.·16 luglio 1930): MARNCOVICl-l Pietro (16 luglio 1930-3 febbraio (1933); D' ALOJ A Giuseppe (3 febb ra io 1933-21 maggio 1934); RARTOLUCCI Athos (21 maggio 1934-'12 marzo 1936): CAPORILLI Pietro (12 marzo-4 luglio I 936): GA LLAN I Cesare (4 lugl io-7 ottob re l 936); 8ARTOLL:cc 1A thos (7 otlobre 1936-1° agosto 1942); Qu1, RANTOTTO Paolo (1° agosto 1942-25 luglio ·1943); Pl·'TRONIO Mario ( I O ottobre-1 5 di cembre 1943); ALACEV ICM G iuseppe (15 dicembre 1943-3 1 ottobre 1944) - (Da Mario M1ssnR1: Gerarchie e S1a1uti del J~N.F - Bonacci Editore, Roma 1986).
(2) Silvio BRuNELLI - Notaio a Zara - Tenne un accurato anche se sintetico Diario di que lle giornate . Copia in possesso dell'a utore per concessione del figlio Vitaliano . /\nnota,:ione dell'll settembre 1943. (3)
Volantino in possesso dell'auto re.
(4) Antonio CATTALINI: I bianchi binari del cielo - Zara 1943-1944 - Edico da L'A rena di Pola - Tipografia Budin - Gorizia l 965 - Pag. 3l. (5) Akten zur Deutsclwn Auswiirtingen Pofilik ( i 943) . Documento n. 207 - (Telegramma n. 3226 - Segreto di Stato · Da conservare riservato · Dal ministro di Ge rman ia a Zagabria, Sicgfried KAsc11r:: - A Ministero affari esteri del Reich - Zagabria, ore 21.20, 2 agosto 1943 • Pag. 355) · VEDI OOC!!.vlE/\TO N. l ALLEGATO ,\L PRESENTE CAl' ITOI,(). (6) /!>idem - Nota 11 . 2 - Pag. 357. · n ministro KASCIIE ne diede notizia al Mi nistero degli affari esteri del Rcich con telegramma n. 3263 • Zagabria, 4 agosto J 943. (7) M.A.E.-A.S.D. - Jugoslavia 1943 . Busta '139 - Fascicolo 1 - (Relazione del ministro d'Italia a Zagabria, Luigi PcTRUCCI · A Ministero affari esteri, Roma - Zagabria · Databile verso metà dicembre 1943) - VEDI l.)(}(.'l.JMENTO N. 2 ALLEGATO AL PRESENTE CAPITOLO. (8)
Ibidem - Allegato n. 2.
(CJ) M.A.E.-A.S.D .. - Jugoslavia 1943 - Busta 139 - Fascicolo I · (Telespresso n. 1222/529 · Oggetto: Comunicazioni del ministro di Croazia circa le dichi"razioni del l'oglavnik del IO seuemhre 1943 - Dal la Lega;:ione d' Italia di Helsinki - Firmato G. Gth\RNA:;c111:;LLI. Al Ma resciallo Pietro BADOGLIO - Helsin ki. 13 settembre 1943.
1448
Dalma zia - Una crom1c11 per la storia
Porta in allega to il testo della Dichiam;;io11e defla decadenza e nLlflità defla designazione del Re e della Dichiarazione sulla decaden za e n11f/i1ò d1•i /Jaui di R om a . • Vr::01 DOCU ~·tENTO :S. 3 ALI.EOATO AL PRESENTE C,\1'1IOLO. (1 0) Livio GR /\$S I: Sioria delle Venezia Giulia- 8 seu embre 1943-12 gi11g110 1949 - Pubblicazione a fascicoli bimensili • Tipografia A morth • Trieste 1952 • J f'ascicoli n.8 (febbraiomarzo) c n. 9 (aprilc-maggio 1952) contengono il capitolo Il calvario della Dalmazia.
f>rom e1noria delle autorità di Zara per il prefetto Paolo QuARANTO'ITO - No n firmato . Sen7J1 intestaòone - Una copia dattiloscrill'a i11 Archivio CocEANI porta: Oggetto: S iuw;;ione politia, di Zarn al giomo 1° novembre 19-13 - Zara IO novembre 1943.
(li)
Ibidem .
( 12) U.S.-S.M.E. - l:3usta 2 125IE - (Relazione Sllf?li avveni111e111i riguardami il XV/li Corpo d 'armata nel seu embre 1943 • Firmato, il comandante. generale Umberto S P100 - /\v-
venimcnti de::! giorno 11 settembre 1943 - Roma. 24 luglio 1944). (13)
Ibidem.
(14} Uelazio11,, alla Co111mis.1io11e di epurazione d,,1 personale 111ili1are - Firmata tenente colonnello dei bersaglieri Arm ando i'v[ORONI - Pag. 2 · Mi lano. 3 gennaio 1946. Dauiloscri tto di 5 c.:artelle. Consegna to ns:l l'ottobrc ds:I 1983 all'autore dal lene nte dei bersaglieri Carlo STEl'-13ACH. ufficiale del battaglione bersaglieri ·Zarn·. ( 15) Leuera-rclaziooe del capi tano d'artiglieria Ernesto CU Nl! O - Dirett a al proprio colon nello Raimondo DI PIETRA. comandante del 158° reggimento di art iglieria (divisione ' Zara") - Pag. 2 - Roma. 27 maggio 1947.
Scrilla a mano su 8 cartelle • Copia inviata all'autore dall"allorn tenen te d'artiglieria Ulisse DONATI. (16) Vedi not a 11. lO · Livio G RASS I: Storia della Venezia Cii11lia • Fascicolo 8 - Pag. 11 4 - Promemoria dell e autorità di 7.ara · Al Prefetto Paolo Q liARA:,./TOTrn - I O novem bre 1943. ( 17) Ibidem - (Foglio n. 3208 di prot.- Alla Presidcm:a de l C'onsigli o de i ministri. Quartier Oenernle - J\l ministero per gli affari esteri - Per conoscen/.a al ministero dell'in te rno - Firmato il Capo della provi ncia - Zara, 27 novembre 1943).
giore fiche VEDI
Rclatione Al Comando Generale dell'Arma dei CC. RR. - Roma. de l maresciallo magGiustino PRODIGO - Senza località e senza data - Dalliloscritto di 8 cartelle con specinoti zie sulle vicissitudini degli uomini clc.: ll'Arma H Zara dopo l"8 settembre 1943. DOC-U~·IENTO N. 4 ALLt;(;/\TO AL PRESENTE CAPITOLO.
Noie al capirolo VI
1449
Le vicissitudini dei carabinie ri a Zara. coin volse ro anche q ue lli dcli ' A rma a Roma . In Rodolfo CìRAZIAK I, Ho dzfeso la Parria (E d izioni 'La Lampada'- Cernusco sul Navigli o. 1947 ) a pag. 396 e 397, si legge: «Il colonnello DDJINO, allora Comandai/le inrerirwle de/1'!\rma, rni presen1ava giom alrneme i rapporrini della fo rza. Da q1.w1110 egli mi comw1ica-
va e dalle oscillazioni che essa subiva da 1111 giorno all'altro, si potevn ,ledurre che /'organismo risenriva a fondo le conseguenze dell'8 se11e111hm. I.e defezioni si accentuavano sempre più. e gli allontanamenti arbirrari si alrernavano con rempomnei ri1orni a scopo uriliwrio, seguì/i da alrri allon1111wmemi arbi1rari. - li giorno 6 01tobre, una circostan za 11w11110 mai i111previs1a mi (>(/erse la possibililir d'af(ron/are il grave problema con 11na pregiudiziale 011ora1a e legillima. Il Prefe110 di Zara [conte A lberto degl i A lberti] 1elegraj(1va scongiura11do rinvio di qualche ba11aglione per impedire che lo ciltà cadesse nelle mani degli sl11 vi. Mi h11/e111) la speranza che i cambinieri tles1ina1i a ulie missione f>Olessem 1rov11re in essa il 111otlo di lasciare Noma senza subirne l'wnilinzione del disar1110. - Allorché il colonnello DEI.FINO venne 11 presen rarmi lo specchio della forz,a, gli esposi d1.1nq1.u~la necessiltÌ ch e i Cflra/)inieri, inquadrali in ballaglioni in assello di guerra. dovessero con urgenza p11r1ire per Zara allo scopo di difenderla dalla occupazione sla va. Egli ne rimase profondamenre scosso. e dichiarò di 01te111 perare ad un tale ordine, ma c1ffermr111do dì non poler fa re alcun assegnamento sui propri uomini s/ùl1.1ciati e di morale bassissimo. - Falliva con mio grande rammarico la speranza da me 1Ìu1ri1a: ;;In ral caso - dissi - non ri111ane puriroppo che disarmarli perché inutili e J'ors<' nocivi". E gliene rimisi subito l'ordine seri/lo ». ( I8)
Ibidem - Relazione G iuslino P RODIGO .
(19) l.etle ra-re lazione di retta a ll 'a utore dall'a ll ora lenen te Aimone FIN ESTR.A (poi Se natore della Repubblica) comandante de l 1'8° Banda A.C. (anlicomunis t<1) - L,11.im1 - Senza data , de l 1990. Dattiloscrillo di 13 cartelle - Le prim<:: 6 s ug li a vven imen ti di Zara d11l I O seu.embre all' J 1 d icemb re 1943. Le successive (numerate dall' I a l 7) riguarda no le attivi tà delle fo rmazion i vo lontarie costit uitesi a Za ra. - Il sollol<::nente lvio V E NTUR INI, ufficiale d e l lii bat.tagli one ·Spalato' del 291 " reggimen to d i fanteria, divisione 'Za ra ' (Vedi U.S.-S.M.E. - Busta 2125/E), nella sua relaz io ne (A ncona, 28 d icembre 1944), dice: «Il mio ba1taglio11e, insieme ad aliri riu:nu1i i 11ùì II pos/0,
fii mandalo nuovameme sulla cin111ra difensiva, poi a 15 chilonwlri da Zara, o/ire al cm111H1 d'a viazion e, nel presidio di Zemonico. Alle nos1re spalle sravano i 1edeschi, davan1i a noi i parligiani. / nos1ri soldmi intal!lo c:0111i11ciavano a mordere il fi·eno, non volevano pitì sapeme di co111ba11ere né i tedeschi né i pl.lrligioni; vo/ev11no, ognuno per proprio conio. 1e111are diandarsene II rnsa. Non ascollllron o più ordini. Non se111irono pilÌ consigli. li loro 1110110 em: Imi/are le armi ed a11darse11e! - Consci di 111110 ciò. i par1igi1111i i111an10, ci girav11110 sempre pitì al/orno, noi li gul.lrdavamo; 111111 sera li chiamammo e decidemmo di andarcene con loro. bo11aglione al comple,o. - Ci disarmarono lit/li prima, ci spogliarono co1nple1a111eme poi. Quw1do noi ufficiali ri11sci111mo a convincere lulli gli 110111ini di riml.lnere, hauaglione al co111plew, per raggi11ngere nei pressi di Spalmo la divisione 'Garibaldi'per co111ba1tere al suo fianco i lerleschi, non venne pit.ì in 1empo. perché il sei/ore dei panigia11i daln1111i di Vrana 11veva 11rge111e bisogno delle nosrre armi, mareria/i e vesriario. /)Of>O ventisei giorni di can1111i110, 1u1a 11111sso 11.fji,111111/11 e sfinita di pitì di m ille s1raccioni giunse nelle i,icinarrz.e di Fi11111e con la convin zione di po1er passare la rete ree/esca per la pesca degli sbandr11i illlliani ridia Balcania. lesa Ira Fiume e Zagabril.l. Jllusione'". Que lli ch e furo no catturati venn ero inviati a l campo cli srn is1 a rne n10 d i Mark Pongau, vicino Sa lisburgo. in Aust ria.
1450
(20) 1943.
Dalmazia · Una cronaca per la sforia
Ved i nota n. 12 . Relazione del generale Umbe rto SPIGO · Giorno l I sette mb re
(2'1) A.C.S .. Segreteria particolare del D uce · Carteggio riservato · Busta 13 • Fascicolo 60 - Sottofascicolo 17 - (Foglio senza n. di prot. · Porta come intestazione Opera dei Volontari Anticomunisti della Dalmazia - F irma to: Primo senio rc Tommaso D AV!ù - Senza località · Senza d ata) . Relaz ione d i 5 ca rtelle da ttilo scritte • D iret ta al Gab ine tto del Ministero de lla Difesa Nazionale c he , in data 5 d icembre l 943 la trasmette co n propria no ta alla segre teria del D uce . • Teodoro FRANCESCON t: Le Bande V.A.C. in Dalmazia 1942-43 - (E d itrice Militare Italiana - Serie 'Historia' • M ilano 1992) - Ponda me ntale per la co nosce nza d ella allività delle formazioni volo nta rie a Zara. (22) Relazione di 13 carte lle datti loscritte · Non firmata - Senza data - Inviata all'autore ne l 1986 da lla signora Ornella STERMI NI, vedova d i E nzo D RAGO - Docume nto trova to fra le carte del marito - La re lazione riguarda gl i avvenimenti di Zara dopo 1'8 settembre, ed in particolare la costituzione d ella Compagn ia Volontari U nive rsitari Dalmati 'Anton io VUKASfNA'.
In merito all a genesi e d alle vicende della Compagn ia ' A . VUKAS INA', vedi: - Antonio CAITALINt: I bianchi binari del cielo · (Ved i nota n. 4), pag. 37 e seg. - G io rgio P ISANÒ: C ii ulrimi in grigio verde - Storia delle Forz e armate della Repubblica Sociale Italiana - (Ed izioni F.P.E. - Milano, J962) • Volume lil - Pag . 2l 75 e seg.
- Acta - Bolle itino bimestrale d ell'Istitu to storico della Repu bblica Sociale - Terranova Brncciolini- (Arezzo) - A nno II - 1. 4 - Novembre 1988 - Pag. 4 e seg. La Co mpagnia ' A. Vu KASr:>M', per ord ine tede sco, fu trasferita da Zara a Trieste il 10 d icembre 1943 con il piroscafo Italia . Da Trieste , co n una trad o tt a fu porta ta a Lubiana «perch é - d ice Sergio FANFON I (Lettera all'au tore - Bologna 18 maggio 1991) - la fine,, f erroviaria per Venezia era inlerroua. Solo a Lubiana parlammo con polesani che, con altra Ira.dotta andavano c1 lavorare in Germania. Ci dissero che era una balla l'iruerru zione ferroviaria e çi misero la pulce nell'orecçhìo di 1111 nostro probabile in1ernamento in Germania. O i lì spara1oria (casino) nella swzion e, parlottarnenti e rilorn o a Trieste per l'inolrro a Padova». Qu i fu inq uad ra ta ne l II Battaglio ne d 'assa lto ' Venezia Gi ulia ', forma ndo la 4" co mpagn ia . I comanda nti della co mpagnia furono: tenente Fransce sco V 10 1AK (sino al 30 novembre 1943); tenen te A imone F1NESTRA (sino a l 31 d ice mbre 1943); cap it ano Giuse ppe M1CEU (s ino a l dicembre 1944); te · ne nte Sandro SANL>R I (sino all 'aprile 1945). Pe r dare un idea de llo spirito della Compagnia, sembra sufficie nte riportare una frase con te nuta ne lla le o e ra d i Se rgio FANFONI «Sottolineo che la Compagnia Vukasina n on ha f auo nien te d'ero ico in quel di Z ara, m a mamenne l 'ordine pubblico e la bandiera italil.lna». (23) Piero EMM ERI: 11 Zara é l'ora della gioven tù · In L'altra Sponda - Rassegna mens ile de l Cum itlllo di Mila no de ll'Associazione N azionale Ve nezia ( iiu lia e Dalmazia - Anno Vll - 4 Lug lio 1963.
Note al capitolo \II
(24)
Vedi no t,1 n. 22 - Giorgio PJSA:--ò - Pag. 2177-2178.
(25}
Vedi nota Il. 2 1 - Teodoro FRANCESCONI - Pag. 44.
1451
(26) Teodoro FRANCESCONI: Avvenim.enli a Zam dal 9 sel/eml>re al 31 dicembre 1943 Relazione di 4 carlelle dat tiloscritte inviaia da Francescani all'autore. (27) Vedi nota n. 19 - Lettera-relazione di Aimo ne flKESTRA - Pr.ima parte - Paragrafo: 16/24 settemb re 1943. (28) 1991).
Ved i nota n. 22 • Letlera all'a ut ore di Sergio FANFON1 (Bologna. 18 maggio
(29) In merito alla genesi ed agli avven imenti della briga ta partigian,1 'Goffredo MELI' esistono (U.S.-S.M.E. - Busta 2°125 iE cd F) le seguenti relazion i:
M 1\ ·
- Relm:,ione de l tenente Silvio GELMI - Comandante interina le de lla della 152" compa· gn ia presidinria alpi ni a Zara - Senza località - Senza data. - Re/azione sulle vicende vissute e sull'auivitcì svolta dal 1ene,ue Sergio /\1/omu:o durante il p<!riodo dalla dma dell'armistizio sino al 21/1/ 1944 . Comandante della 343" compagnia presidiaria alpini a Zara - Bari, 30 gennaio l 944. - Relazione sulrauiviuì svolw dalla capitolazione ad oggi, de l sotto tenente Emilio GRAsci del 291. 0 reg. fanteria (D ivisione 'Zara'} Bari, 30 gennaio 1944. - Oi11rio di guerra del caporal maggiore Michele CISTERNINO - Sezione avvistame nto aere.i di Zaravecchia - Le an notazioni van no dall'8 settembre 1943 al 4 ,1gosto 1944. - Relazione - A l Comando Supremo · Ufficio Info rmazioni - Brindisi_ de l tenen te Sergio MONACO e del so ttotenente E milio GRASCÌ - Senza locali tà - n febbraio 1944.
(30)
Ibidem - Relazione lenente Sergio MONACO.
(3 1)
Ibidem .
(32)
Ibidem - Relazione tenente Silvio GEL.M l.
(33)
Ibidem - Diario di guerra capornl maggiore Michele CISTER.'11NO.
(34)
Ibidem - Relazione tenente Silvio GELMI.
(35) U.S.-S.M.E. - Bust,1 2125IE - (Relazione: Si111azione ed attività l·1·olta dal colon nello (S.M.) NANI Wladimiro /i-a !'8 settemhre 1943 ed il 4 giugno 1944 - Pag. 8 - Roma, 3 agosto 1944. Datt iloscritto di 8 cartelle con 4 allega ti. (36} Le notizie in merito al pia no insurrezionale (probabilmente due piani) contro i tedeschi si trovano: - Memoriale di 16 pagine datti loscri tte, dal titolo: Zara nelle glorie del suo martirio Non fi rmato · Venezia, 11 agosto 1943. dove si legge:
1452
Dalmazia - Una cronaca per la sioria
«Zara / .../ preparò con il concorso di zaratini e peninsulari u11a rivolta che doveva già scoppiare al segnale di sirena delle ore 10 del 28 setlembre 1943. fl 'comi/alo esecwivo' (era] compos10: 1en. col. Minchillo, maggiore Trafjkame dei RR.CC., maggiore Nikolassy (di Por10), capiiano Viuorio Miniera dei RR.CC., capiwno aviazione d,: Mario Ro,nano Maninelli, lenenti de Gavardo , Vigiak dei bersaglieri e 'frrranova dei RR.CC., s.teneme Raccmnarich, lenente di vascello R adovani, dr. Cesare /)a,niani, prof Domenico free/e: Vincenzo/ Fiengo, Plinio Rado va11i, avevano anche stabilito co111a11i con ufficiali partigiani facendosi promettere il loro 11ppoggio i11 caso di cacciarn dei 1edeschi dalla cinà, il rispeuo della sovronità iwliana della cituì ».
L'allora sottotenente Bruno RACCAMARJC!-1 esclude di aver fatto parte de l Comitato . Lettera all'autore. - Relazione al Comando generale dell ' Arma dei carabinieri - Roma 25 01tobre 1945 del dottor Ermenegildo RossEITI, già commissario prefettizio al Comune di Zara, che riferisce:
«Il capiwno Malafarina (dei CC./, dopo l'occupazione tedesca di Zara, insieme al maggiore Trafficame ed a qualche altro uffkiale dell'esercito 1entò d i riorganizzare le !ruppe per una insurrezione armaw per cacciare i tedeschi dalla ciutì {. .} ma fu cos1re110 a desis1ere per la mancanza di qualsiusi collegame1110 con il legiflirno Governo di Roma».
- L'allora l.ene nl.e Ezio POSTAI.. aiuta nte maggiore del ba tt aglione bersaglieri ' Zara', durante un incontro con l'autore (Senigallia, 22 sellembre 1990), raccon tò che: ,,Alcuni giorni dopo /'emraia dei tedeschi a Zara, forse intorno al 16, i co111antla11ti di baitaglione e di gruppo (. .. / furono con vocali nello sede del Comando 1\4arina. Non ricorda o non sa da chi fosse sww indeua la riunione. Presuppone dal 1en. c olonnello 1-'iero Lombardi comanda111e di un gruppo di artiglieria. lvio1ivo della riunione: avendo cons1a1ato che a Zara le /(1rze tedesche non raggiungevano i 250 uomini, s'era falla su-ada l'idea di sopraffar/i>;.
(37)
!!>idem - Da quanto riferito da l lenente Ezio POSTAL.
(38)
Vedi nota n. 36 . /vlemoria/e . Pag. 8 e 9.
(39) U.S.-S..lVJ.E. - Busta 2125/E - Cornanclo del ' IX Corpo d'armala - Ufficio 'l' · (Foglio senza n. d i prot. - Oggetto: fnlerrog atorio del .uene111e di co,nm.issariaio Riccardo Dell'Aq11ila - Dattiloscritto cli 6 cartelle - Pag. 3 · Località indica ta come: ·C' - 8 febbraio 1944). (40) l'vl.A.E.-A.S.D. - Jugoshivia 1944 - Busta l 47 - (Foglio n. 3493/Z.A.S. di prot. Oggetto: Relazione sugli avvenimenti occorsi in Zara dalla data del 8.9.1943 al 24.3.1945 del .u en.e111e Calderone Amonio fran co, .fu Cosimo, classe /914. dis1re110 di lvlessina, già effeuivo td Cornando del 292° Rgt. fanteria, divisione 'Zara· - Foglio intestato: ·'Stato Maggiore Ceneralc . f/CS DIC - Centro 'i\ndrca ni"' - Pag. 6 e 7 • Firmato prof. C,,t.DERONE Anto nio Franco - Bari. 6 aprile ·1945).
Reh1zione di 19 cartelle dntti loscritte, senza suddivisioni. ( 41 )
Vedi notn n. 35 . R elazione colonnello \Vladimiro NAK I - Pag. 8
(42)
Ved i nota n. 39 · Relazione so tw ten<:!nte Riccardo DELL'AQUILA - Pag. 3.
Note al capitolo VI
(43) (44) 1943.
1453
Ibidem.
114" Divisione Hige r - Diario di Guerra - Pun to 2 - Annotazione de l 13 settembre
(45) N .A.-U.S.A. - Documenti tedeschi - Serie T 314 - Microfilm 554 - Fotogramma 859 - (Da 114" D ivisione Jiiger - Telespresso - Ogge tlo: Situazione del !!,iorno 14 sellembre /943 - A l Coma ndo della 2" Armata corazzata (A.0.K.2), cd altri comandi - Senza loca lità Senza data).
( 46)
Ved i nota n. 2 - Silv io BRVNELLJ: Diario - An notazione de l 12 settembre 1943
- Vo lantino in li ngua croata, diffuso ne l circond11rio d i Zara, o ri gi nale in possesso d e ll 'a uto re .
(47)
Ibidem - An notazione de l!' 11 settembre 1943.
(48) A.C.S. - Presidenza del Consiglio de i ministr i - (1944-1945) Posizione 35490/8 (Foglio n. 443/'14753 di prot. - Oggetto: Ragaglia Francesco - Guardia di PS. - A ministero dell'interno - Direzione generale d i P.S. · A Pres ide nza Co ns ig lio dei ministri - A ministero affari es te ri, ed a ltri - Roma.1 2 agosto 1946). Trasmelte in allegato 3 cartelle dattiloscritte contene nti la Relazione circa la si111azione di Zara dopo !'8 sellembre 1943 - Firmato: Francesco RAGAGLJA - Senza località - Sen;:a data. - V i·ò lll DO<"li M ENTO ~ - 5 i\L'LEGATO i\l. f>RESE1'TE CAf>IT()l.0 . (49)
Vedi nota n. 2 - S il vio RRUKELU: Diario - Annotazione del 15 settembre 1943
- Ved i anche noia n. 4 - Antonio CATTALl~J: l bianchi binari del cielo - Pag. 62. - La s ignora REBF.RSCMF.K, a nn otava a matita sul bordo de l Ciomale di /Jalma zia de l 15 settemb re 1943 (che non riporla a lcuna not izia del fatto) : «Alle 4 112 i tedeschi bomhardarcmo Kale ed Oltre perché furono mitmgliate 21 persone, carabinieri ed agenti, che wulavano a parlam.e ntare per la verdura». (50) N.A.-U .5 .A. - Docwmenti tedeschi - Serie T 314 - M icrofilm 554 - Fotogramma 87 1 - ('fc lcx - Comunicazione se rale - XV Corpo d'a rmata - A Comando 2" Arma t<1 corazzata (A.0.K.2) Senza località - 16 settemb re 1943).
(5 1) 1943.
114" Divisione Hige r · Diario di Guerra - P unto 2 - Annotazione de l I 9 scltembre
(52) Archivio COCEAN I - (Con questo te rm ine di "Archivio" sono indica ti documenti e relazioni inviali all'a utore da llo stesso dottor Bruno Cocr::AN I) - Promemoria urgentissilllo di Vincenzo SE RRF.NTINO - Zara. 12 novembre 1943 - In viato con u n b iglietto cl i p,ir i data ai signori Giovanni TOLJA e Antonio R IGAITI per il prefe tto COCEAN I. (Pe r il biglie tto vedi nota n. to - Livio GRASSI: Storia della Ve111nia Giulia - Fasc ico lo 8 - P;ig. 'I lì).
I documen ti ind ica ti come proven ienti dall'Arch ivio Coc léJ\N I non sono stati pubb lica ti da Livio GRASSI ne lla Storia della Ve111!zia Giulia.
1454
Dalmazia - Una cronaca per la storia
(53) N A.-U .S.A. - Documenti tedesch i - Serie T 314 - M icrofilm 554 - Fotogrammi da 1281 a 1285 - (Foglio n. 1369 d i prot - Segreto - Oggetto: R elazion e sulla situazione a11uale ne/l'ambito della divisione - 114" Divisione Jager - Firma to: genera le Karl EOLSE:E R - A comando del XV Corpo d 'armata - Pa ragrafo l1 - Senza localitil - 17 se ttembre 1943) - VED I DOCIJ:VI ENTO N. 6 ,-\ 1, 1,r,(;AT<) A L PRESENTE CAPITOLO.
(54) N.A.-U.S.A. - Documenti tedeschi - Serie T 314 - Jv[icrofilm 557 - Fotogramma 792 - (Telex n. 4944/43 - Da Comandan te XV Corpo d 'armata - Firmato: generale Alexand e r LEYSER - A l Coma nda nte genera le in Crnazia, generale E drnu nd G LAISE HoRSTENAU Comun icazione per incarico della 2" Armata cora:aata (A. O.K.2) - Senza local ità - 18 settemb re 1943) - VEDI DOCUMENTO t,;. 7 ALLEGATO AL PRE SE\'TE CAPITOLO. (55)
Vedi nota n. 2 - Sil vio IlRUNELLI: Diario - Annotaz ione de l 12 ottobre 1943.
(56) N.A.-U .S.A. - Docume nt i te desch i - Se rie T 314 - M icro fi lm 557 - Fotogramma 789 - (Telex n. 5073/43 - Seg re to - Da Comando XV Corpo d'annata - A ll a 114" D ivis ione Jiige r - Senza località - 2 1 sette mbre I943). (57) N .A.-U.S.A. - Documen ti tedesch i - Serie T 314 - Micro(ilm 1292 - Fo togrammi 462-463 - (Foglio senza o. di pro t. - Ogge tto: Relazione sulla situazione di Zara al 22.9.1943 - Da 771° J iiger Regime n t - Firmato: co lon nello Wa lthe r KLEINENBERG - Alla 114" D ivis ione JHger - Paragrafo 5 - Senza loca lità - 22 settembre 1943). Re lazio ne di 3 cartelle ( nella traduz ione) suddivisa ne i segue nti paragrafi: l) Posizione de l nemico; 2) Difesa di Zara; 3) Esercito ita liano; 4) Bo ttino d i gue rra ; 5) Situazione poli tica; 6) Situazione de i rifornimenti; 7) Atteggia me nto della cittad ina nza . (58)
lbidem - Paragrafo 7.
(59)
Ib idem - Paragrafo 5.
(60)
Vedi no ta n. 4 - Anto nio C,,TTAl.l NI: / hianchi hinari del cielo - Pag. 34.
(61) Benito MUSSOLI NI: Opera Omnia - A cura d i Edoardo e di D uilio SUSMEL - Edizione ' La Fen i_ce' - Firenze 1960 - Vo lume XXXII - Pag. 3 - Discorso pronunc iato a ll a Ra dio-Monaco di Baviera - Sera de l 18 settembre 1943. (62) Ibidem - P rima riun ione de l Consig lio de i minis tri repubblicano · Dichiarazio ni d i Benito M11sso1.1N1- Pag. 5 - Rocca delle Camina le - 27 settembre 1943. ~
(63)
Ibidem - Pag. 6.
(64)
Vedi nota n. 52- l'romemoria urgentissimo di Vince nzo SERRE\'TIKO.
(65)
Ibidem .
866)
Vedi nota n. 2 - S ilvio BRUNEI. LI: Diario - A nnotazione d el 26 set temb re 1943.
(67)
Ved i nota n. 7 - Relazione de l ministro L uigi PETRUCCI. - Pag. 6.
(68)
Ibidem - In allegato porta il testo delle tre deli berazioni.
Noie al capilo/o VI
1455
- Vedi anche nota n. 9 - Comunicazioni a BADOGLIO del ministro d' Italia a Helsinki. (69)
Ibhlem - Seconda dichiarazione.
(70) Akten zur Deutschen Auswartigen Politik (1943) - Documento n. 318 - (Telegramma n. 3883 - Urgentissimo - Dal ministro del Reicb a Zagabria, Siegfried KASC:KE - Al min istero degli affar i esteri, Berlino - Zagabria, ore 22.45 - l3 settembre 1.943) - VEDI DO· CUMENTO N. 8 ALLEGATO AL PRESENTE CAPITOLO.
li te legramma di KASC'HE ritrasmette integralmente quello di P,WELJé. (71)
Ibidem.
(72) Vedi nota n. 7 - Il ministro d'Italia a Zagabria, Luigi PETRUCCl, nella sua re lazione riporta integralmente il proclama letto da P,WELJé da Radio-Zagabria la notte fra 1'8 ed il 9 settembre 1943. (73)
lhide1n.
(74) Akten zur Dewschen. Auswiir1igen Politik (1943) - Documento n. 339 - (Te le gramma n. 1480 - Segreto del Reich • Da conservars i con cura · Personalmente all'ambasciatore - Dal ministro degli affari esteri del Reich - Alla legazione tedesca di Zagabria Corriere speciale - O re 17.22 - 22 se ttembre 1943).
(75) Akten. zur Deutschen Auswiirtigen Politik (1943) - Documento n. 343 - (Telegramma n. 1487 - Segreto del Reich - U rgentissimo - Precedenza - Da conservare custodito - Esclusivamente personale per l'ambasciatore - Dal ministro per gli affari esteri del Reich. Johacbim voN RlllBENTROP - Alla legazione tedesca d.i Zagabria - Corriere speciale Westfallen - Ore 14.50 - 23 settembre 1943) - VED I DOCUMF.NT(J N. 9 t\Ll.EGATO AL PRESENTE CA· PITOLO. (76) A.C.S. - Segreteria Particolare del DucF. - Carteggio riserva to - Busta 16 · Fascicolo 60 - (Foglio senza n. di prol. - Su carta intestata "Partito Fascista Repubblicano" - Il Segretario - Al centro: Appunto per il DUCI.i - Firmato: Alessa ndro .PAVOUN I - Roma, IO ottobre l 943) - VEDI DOCUMENTO N. 10 ALLEGATO AL PRF.SENTE CAPITOLO. (77)
Ibidem.
(78)
Ved i nota n. 4 - Antonio Ct\HALINJ: / bianchi binari del cielo - Pag. 39.
- Vedi nota n. 2 - Silvio BRUNELLJ: Diario . Annotazione de l 13 ottobre 1943. BRUNELLI scrive: «In cit1à si diceva che questa now: siano suui _là nuui alc1111i us1ascia e ri1111111da1i al loro paese. Sembra che volessero impadronirsi con la forza dell'am111i11is1raz,ione comunale». - Vedi anche nota n. 21 · G iorgio P1SANÙ: Gli ul!imi in grigio verde · Volume III · Pag. 2176. (79)
Lette ra all'autore di Sergio FAN FON I (Bologna, 18 maggio 1943).
Dnl111nzit1 - Una cronaca per la .ftoria
1456
(80) Pag. 8.
Vedi nota n.
7 -
Reln;.ìone del ministro d'llalia a Zagabria. Luigi
P ETRU<'<'I -
(81) l 14" Divisione Jiigc r - Diario di Guerra - Pun to 2 - A nnutmdone del 30 ~ellembre 1943. (82)
Ibidem - Annotazione del 3 ottobre 1943.
(83)
I/Jide111 - An notazione del .'i ottobre l 943.
(84)
Ibidem - Annotazione delf8 settembre 1943.
(85)
Ibidem - Annotazione del l O e dell' 11 ottobre 1943.
(86)
Ibidem - Anno tazione del 15 ot tobre l 943.
(87)
lbitlem - Annotazione del 21 ouobre 1943.
(88) 111 questo periodo i tedeschi. con trn riam en le .ill a lo ro dichiara ta ostilità nei confronti dei cetnici, si servirono de lle formazioni del pope ,1JuJ1C:. La I 14" Higer. in data 5 novembre 1943. riferiva al XV Corpo d'armata che: «/ comandami cetnici ricevono gli ordini e /'asseinazio11e dei compiti dai co111amia111i dei capisaldi terlesclri, quali loro comt111da111i. / .../ Il voivoda M1111e Rokvié: ed il gmppo +J11jié 111n111engono con la divisione 1111 contai/o comi11110 per mezzo di 11n uj]iciale di collega11umw». In una relazione del XV Corpo d'arm nrn al coma ndo della 2" Armata cora7.za ta (A.0.K.2) del 10 maggi o 1944, si legge: .,+J11jié dà una impressione aperta. leale, intelligente, lw 11a111ra da capo e da co111ba11e11te, che tiem, in png110 quella parte df'lla popola~io11e provoslava».
l)iario - Anno ta7.ione de l 30 settembre 1943.
(89)
Vedi nota n. 2 - Silvio
(90)
114° Divisione Jagcr - Diari<> di Guerra - Punto 2 - Annotazione del I ottobre
RR UNELLI:
19.U.
(9 1)
1/Jùlrmr • Ordint: de l giorno allegalo - 2 ottobre 1943.
(92) Da una intervista dell'autore ( Roma. 1891 ) alle prop rie sorelle Nora t: Nedda. che 11bitava no a Zara.
Viario - Annornzione de l I o nobre 1943.
(93)
Vctli nota n. 2 - Silvio
(94)
Vedi nota n. 21 -Tommaso D,wm: Relazione - Pag. 3.
(95) 1943.
I3RLiNELLI:
114·' D ivisione Higcr • Dif,rio di G11errn - Punto 2 - A nno tazione ciel 2 Ollo bre
Alfredo P01 ESSI. in una lettera all'autore (Verona. 14 ollohre 1986) precisa che. in que~la azione, ad O ltre rimasem uccise 27 perso ne, sopratt utt o ad opern dell'artiglieria. (96) 114" Divisione Jiiger • A llegato al /)iario di G11,•rra - Ordine del Giorno n. 11 5: " Con il loro co111mula11te so110 cad111i d11ra11te una ricog11izio11e in Adriatico, per a~io11e di fuoco nemico sul baue/lo da ricogni::.ione: il tene/li<' Fritz S ff:Nl~t:RG. ufficiale d'ordi111111~,r1
Noie al capiwlo VI
1457
del 72/ 0 rg1. Caccia1ori, decoralo della Croce di ferro di 2° Classe; il tf!11e111e J\11g11s1 SC111·:Nai111an1e del Il !>1g. Cacciatori del 72 1 ° rgl.; il r·api1a110 111edico r/011. Ka rt LOFFEI .MANN, medico dr! 721° rgt. Cacci(l[ori. decorato ,1<,1111 croce di f('rro di 2" classe ». Inoltre. erano caduti l'Oberjiiger GRAELER. cd i ranti KOSZYKO\\"SKY. KONOP1\. DFLLING.
11011M,
WF.1.1.11;, R UBIEN, RLEBBA. Veniva. poi. conferi ta "In nome del Fiihrer e del Comando Supremo" l a Croce cl i guerra di I Classe al lenen te SCHt i 1.;1·l E·NF. tJHCll'F: quella di 2·' Classe ai Sollufficial i e soldati: B ll: RM ANN. NOLDE. K lJKOL. M EYl' R, POSCHMANN, K AOF.IT. Wi:STERWl'.\T~.R. KOTTHOI-I·. SCIIULZ. BARKEY cd I Il R\IAN'.\.
(97) 1943.
(98)
114" Divisione Jager - Diario di G11err11 - Pun to 2 - Annotazione del 4 ottobre
Ved i nota n. 19 · Lettera-relazione di Ai mone FINESTRA - Pan e Il - Pag. 5 e 6.
- Vedi anche nota n. 21 - Tommaso 0 AVIO: Re/11::.ione • l'ag. 3 e 4.
(99)
Vedi nota n . 21 - Tommaso DAV 11J: Relazione - Pag.4.
(lClO) Vedi nota n. 29 - Re"1::.io11e del tenente Silvio GEl..\11. (Hl!)
Vedi nota n. 29 - Refa~io11c del sottmcnente Emilio GR,\S('l.
(102) 114" Divisione lager - Diario di Guerra - Punto 2 · J\nnota:done del 20 ottobre 1943.
Il notaio 13RUNE1.1.1(Vedi nota n. 2 - Diario) il giorno 19 ot tobre 1943. annotava: «Trup pe ger111a11iche lu111110 liberato iJ villaggio di Còsi110 da ribelli e soldati badoglitmi. I tedeschi .,·0110 rie111r(l(i i11 ciuà /JOrlando -15 prigionieri if{/liani. Q11m1tlo i riln:ffi l'idem 11v1'ici11arsi i Il!· deschi alle prime fuci/a11• scapparono, ahba11do11ondo i badogliani al foro d1·sti110 ». (103) Vedi nota n. 29 • Ylichele CISTERNl'IO: Diario di ,1111erra - Annotazione del 2-1 ot lOhre 1943. ( 104) Ibidem - J\111101azioni del 22 e 24 ottobre 1943.
(105) 114• Divi~ionc lager - Diario di Guerra - Punto 2 · Ann otazione del 25 ottobre 1943.
(!06) Vedi nota n. 19 - Lettera-relazione di Aimone F1NESTR,, - Parie Il - Pa g. 7. (107)
Ved i nota n. 7 - Uelo zione ciel mini stro d ' Italia a Zagabri a. Luigi r 1:T 1~ucc 1
rag. 8. (!08) Vedi nota n. IO - L ivio (ì11/\ss1: S10rio della \lene:io Giulia - Fascicolo 8 • Pag. 11-1
. l' mmemoria delle aut orità di Zara. ( 109) Ibidem . ( 110) N.A.-U.S.A. - D0cu111en 1i tedesch i . Serie T 314 - Microfilm 1455 • Fo togrnrnmi da 22 a 27 · ( l 'oglio 11 . 112 1/43 di prot. 72 1° Rgt. Jagc r . lfopporlu rM col!oq11io ov,110 il
1458
DC1lmazia • Una cronaca per la storia
2.11.43 con il governatore dottor RAMO V, giunto da Zagabria, riguardante la consegna del/' amministrazione civile di Zara · Firmato: il comandante B ERGER - A lla l 14'' Divisione Jager - A sua volta, il comando della 114• divisione ino ltrò i.I rapporto al XV Corpo d'armata con nota: Presct in consegna de/l'amministrazione civile di Zara - Senza località - 3 novembre 1943) • VEl)J DOCUMENTO N. J l AU,EGATO AL PRESENTE CAPITOLO.
(lll) Ibidem .
(112) Vedi nota n. 29 - Michele IO, Il e 12 settembre 1943.
CISTERNfNO:
Diario di guerra • Annotazioni dei giorn i
( II 3) Vedi nota n. 12 · R elazione del genera le U mberto SPIGO - Pag. 8 . Giorno 12 settembre 1943. (114) Ibidem - Pag. 9 - Giorno 13 settembre 1943. (115) Ibidem · Pag. 10- Giorno 15 settembre 1943. (116) l14" Divisione Jiigcr - Diario di Guerra · Punto 2 - Annotazione de l 13 settembre 1943. (117) Vedi nota n. 39- Interrogatorio de l sottotenente Riccardo DELL'AQUILA. La richiesta tedesca, che gli ufficiali ed i soldati italiani prendessero individualmente una decisione secondo i 'cinque punti' loro sottoposti, trova riscontro nelle re lazioni e negli interrogatori di quasi tutti coloro che rimpatriarono non solamente da Zara, ma anche dalle altre località della Dalmazia occupate dei germanici. (118) Ved i nota n. 29 - Michele CiSTliRN INO: Diario di guerra - Annotazione de l ZI settembre 1943. (119) U.S.-S.M.E. - Busta 2125/E . (Foglio senza n. di prot. • Segreto - Oggetto: Relazione del capitano De Maio !.uigi - Dal S.LM. · C.S.D.J.C. - Centro 'B' · A l Centro 'A' Italian Increment to C.S.D .LC. - Pag. 3 - Senza località - 30 maggio 1944). Relazione di 9 cartelle dattiloscritte. Il capii.ano DE l'vlA JO, sino al ·16 dicembre 1943, fu in servizio presso la Sezione provinciale del l'alimemazionc (SE.PR.AJ. ) di Zara, di cui era direttore il tenente colonnello Lu igi FA1.CnN 1t-:R 1, e vice direttore il tenente colon nell.o OnozzA. ( 120) N.A.-U.S.A. - Documenti tedeschi - Serie T 314 - M icrofilm 559 - Fotogrammi da 624 a 628 - (Foglio senza n. di prot. - Comando del XV Corpo d·armata . Oggetto: Situazione · Paragrafo d): lwliani - Non firmato - Senza loca lità - 27 se ltembre 1943). (121) N.A. -U.S.A. · Documenti tedeschi - Serie T 314 - Mucrofihn 555 - Fotogrammi da 759 a 761 · (/?e/azione · manca il primo foglio - quasi certamente de l comando della 114" Jiiger, sulla situazione del territorio di gi urisdizione - Paragrafo X - Punto 3: Personale iu,liuno - Non firmata · Senza data, da collocarsi verso la [ine di ottobre 1943). ( 123) Dati riepilogativi delle annotazioni sul Diario di guerre, della 114" div isione Jiiger dal 15 settembre al 30 ottobre 1943.
Noie al capi1olo Vi
1459
(123) Vedi nota n. 120 - Relazione del Capitano Luigi DE MAJO - Pag. 4. ("124) Vedi nota n. 14 - Relazione del tenente colonnello Arma ndo MoRON I - Pag. 2. (125} Ibidem . Pag. 2. ( I26) Vedi nota n. 136 - R elazione de l colonnello Wladimiro NANI - Pag. 7. (127) Vedi nota n. 14 - Relazione del tenente colonnello Armando MORONI - Pag. 3. (128} Ibidem - Pag. 3.
(1.29} Lettera-relaz ione dell'allora capitano Ma rio DF. V1t>ov1c11 all'autore (Cremona, l O aprile 1987) - Consta di 6 ca rtelle dattiloscritte, con al legati, fra i qua li: Foglio senza n. di pro t. - Comando divisione fan teria ·zara· - Oggetto: Comunicazione - Firmato: tenente colon nello Mario GlANAN r - A l capitano Ma rio D li Vmov1cH - P.M. 14 1, 12 ottobre 1943. ( 130} Ved i nota n. 14 - R elazione: de l tenente colonn ello Arma ndo MoRON I - Pag. 3.
( 131) Ved i nota n. 35 - Relazione del colonn ello Wladirniro NA:-X I - Pag. I I. ( 132) A.C.S. - Segreteri a Particolare del DucE - Ca rteggio riservato - Busta l 2 - Fascicolo 60 - (Foglio senza n. di p rot. - Su cart a intes tata: '' Ministero dell 'In tern o - Gabine tto del ministro" - Porta il titolo: S ituazione polilica in Valnwzia - Pag. 15 - Non finnaco - Senza da ta - Dal co nten uto, da tabile intorno a metà del ·1944). Datt iloscrillo di 20 cartelle suddivise nei paragrafi: - 1941 - La D,il mazia e la politica italiana nei Balcani - Il sacrificio - Gli avvenimen ti dopo 1'8 settembre - La distruzione - Il Pan ilo - La situazione attua le dell'Ita lia in Dalmazia. - Vedi anche nota n. 10 - Livio Cì RASS1: Sto ria della Venezia Giuliu - Fc1scicolo 8 - Pag. 1 14 - Prom em oria delle autorità di Zara.
( 133} Vedi nota n. 2 - Sil vio BRUNELLI: Diario - Annotazioni del 25 e del 27 settem bre 1943. (134) Ibidem - Annotazione ciel 1• novembre 1943. (135) Aldo MORO: Dewsche Besetwng Zara - Aldo Ausi lio Editore - Padova, 1991 Par te I I - La rip resa dei iraffici pos1ali - Pag. l 17 e seg. (136) Foglio n. 5003 di pro!. - Su ca rta intestata "Confederazione Fascisl<1 degli Agr icoltori - Un ione prov inciale di Zara'' - Oggetto: Relazione sulla vendenm1ia effe1111at11 nei vigne1i siti in località l'iaslre e Valenza di proprieltÌ di ciuadini ex -j11goslavi residenti s11/l'iso/11 di Ugliano - Firma to, il direttore dottor Eugenio Dario RusT1A TRAl.'1F. - Al dotLo r Ervi no JARAUEK - Zara 11 oltobre 1943.
( I37) Vedi nota n. 2 - Silvio BRUt,;ELLI: /Jiario - Annotazione del 18 ottobre 1943. ( 138) li prefe tto Al be rto DEGLI ALliliKTJ, rientrato in Penisola, in viava una lettera-relazione sugli avvenimen ti cli Za ra e della Dalmazia ai: "Carissimi [Alessa ndro ] DUDAN,
1460
Dalmazia - Una cronaca per la s/oria
[Maurizio) MANDEL, (Edoardo ] CAU.HANJ, (Oscar) RAND!," espone nti della comunità dalmata a Roma - Bologna, 29 01.tobre 1943. ( I 39)
Vedi oota n. 4 - Antonio CAT J'A LJNJ: / bianchi binari del cielo - Pag. 49.
(140) Vedi nota n. 2 - Silvio BRLlNELLJ: Diario . Annotazione del 28 o ttob re 1943. (14 1) Ved i nota n. 10 - Livio GRASS I: Storia delfa Venezia Ginlia - Fascicolo 8 - Pag. 114 e 11 5 - Promemoria delle a utorità cli Zara. (142 ) Ibidem - Pag. 115. (143) Vedi nota n. 110 - Relazione colonnello BERGER. (144) Ved i nota n. 4 - Antonio CAITALINJ: I bianchi binari del cielo - Pag. 39. (145) Vedi nota n. 110 - Relazione co lonnello BERGER. (146) Vedi nota
11.
10 - Livio GRASSI: S1oria della Vene zia Giulia - Fascicolo 8 • Pag.
114 ( 147) Archivio CocEANJ - (Lettera senza o. di prot. - Su carta intestata "Partilo Fascista Repubblicano - Zara - Firmato: Vincenw SERRENTINO - A Paolo Q UARANTOTTO . Zara, I O nove mbre 1943). La let tera, in Livio GRASS I, é stata pubblicata solo in parte. ( 148) Vedi nota n. 2 - S.ilvio BRUNELLJ: Diario . An notazione del 2 novembre 1943. (149) Vedi nota n. 110 - Rela zion e co lonnello B ERGER. (150)
Ibidem.
(151) Ibidem . (152) Bruno CoCEANI: ll!lussolini, Hitle1; Tifo alle porle d'Italia - Cappe ll i Ed itore · Rocca San Casciano, 1948 - Cap itolo VI: /I 111ar1irio della f)a/mm:,ia - Pag. 53 e seguent i. (153) A utori Vari: Nicolò Luxardo - Viw di un Uomo - Soc. Cooperativa Tipograficc1 Edit rice - Padova, 1968 - Le ttera di Nicolò LUXARDO a G iovann i To1,1A - Zara. 5 novemb re 1943). (154) Vedi nota n. 152 - Bruno Coc EANJ: Mussolini, Hille,; Tiro . Pag. 55. ( 155) Ibidem. Il tes to del telegramma (n.26228 - Ore 21.30 - Trieste, 2 nove mbre 1943) pubb licato in Livio GRASSJ d ifferisce pe r a lc uni aspelli forma li da l tesLO in CoCEANI. ( 156) Foreing R elmions of Uniteci S1a1es Diploma/ics Papers - 1943 - U.S.A. Governement Printig Office - Wash ington - Con[erenze d i Tehera n e d e l Cairo - Cap itolo 9 . Docu -
Nme al capitolo VI
1461
me nt i dell a Conferenza e docu me nti supplementari - Pag. 606 e seguent i . (fog lio n . 0231/10-2954 - Segreto - Oggetto: Rapporio preliminare cirça 1.1 1111 visita all'Eserciw di Libemzione-Jugosla via - Fir mato: maggiore Linn M. FARISCH . A l maggiore Lou is H u oT - Pu nto 13 • Pag. 8 • Ila ri, 29 ottobre 1943).
Dattiloscritto , ne ll a traduz io ne, d i 16 carte lle. No n é da escludere che a questa richiesta sia da ricollega re il ricordo dell'allora maggiore degli alpini della 'Tauri nensc ', Carlo RAvN1<:11, che in l\fon tenegro combatté con la b rigata' Aos111' (divisione 'Venezia') a fianco de i part ig ian i. In una inte r vistll co11cessa a l giorna lista A ntonio PrrAM l'l., redattore de lla rivis ta Storia lllustraw. e pubb licata ne l numero d i settembre de l 1980 (n. 274 • pag. 27 e seg.), RAVNICll, alla domanda se s i fosse mai trovato in con trasto con i comandi partigiani, rispose testua lmen te: «Capitò spesso. Per esempio su bito dopo i p rim i accordi tra la · venezia' ed il comando partigiano. gli jugoslavi chiesero e/te facessimo un fonogram.m a a nome loro per chiedere, in Italia, di bombardare Zara perché, dicevano, vi si stavano concentrando notevoli forze redesche». E RAVN ICH p rosegue : «// jònogramrna venne fauo ma non fu recepito perché vi inserimmo 1.111 'codice' di quauro vocali che predisposre in 1111 certo modo signific{l va110: 'Non date re/la a quesw fonog ra111111a\,.
(157) Ibidem - Pun to 14 · Pag. 9. ( 158) Abd ulla h SEFEROV1t:: Le forrez ze volanti sopra Zara - Se rie di 6 a rtico li pubbl icat i su l giorna le Slobodna Dalmacij.a (Da lmazia Libera) · Q uotid iano d i Zara - Numeri 19, 20. 22, 23, 24 e 25 ottobre 1984 - Artico lo del 19 ot tobre 1943. 1n possesso d e ll'au tore nelle trad uzioni di Se rgio IlRCIC e d i Euge nio Dario R usT1J\ .f RAl:..1-,. ( 159) Ibidem. ( 160) Ibidem · A rticolo del 20 o tto b re 1984 ( I 61) P11/Jlic Record Office - Londra - Posizione: Air 23-1508 • (Nores 0 11 a His101y of rhe Balkan Air Force · Parte 111 - Capitolo 3 - 1\11açks on Harbo1.1rs - Pag. 129). ( 162) Pu/J/iç Record Office - Londra - Posizione 100 104/8443 039195 . (Rapporro generale sulle isole defla Dalmazia del nord - Segretiss imo - Dal Quartier Generale della 'Force 266' - Firmaio A.I.O. R AMSOE Capi. - Senza loca lilà . 14 maggio 1944). Rappo rto con 6 allega ti. d i cu i A) e Il) in possesso de ll'a utore . ( 163) Ibidem - Allega to B). ( 164) Vlad imi r D EDIJ ER: liro - Siinon a nel Sch us te r Ed. · New Jork, 1943 - Pag. 21 1. (165) Vedi no ta n. 159 - Abdu llah SEFEROVJé- Art ico lo de l 19 ottob re 1984.
( I66) Ibidem.
1462
Dalmazia - U1111 cronaca per la sto ria
(167) N.A.-U.S.A. - Documenti tedeschi - Serie T 314 - Microfilm 555 - Fotogrammi da 772 a 778 - (Foglio n. 1801/43 di prol. - Segreto - Oggetto: Val111a zione della siwa;,ione Dalla l 14" Jiiger - Non firmato - Al comando de l XV Co rpo d'armata - Paragrafo VIU Punto I - Senza località - 5 dicembre 1943). (168) Vedi noi a n. 161 - A History uf ll1e Balkan /\ir Force - C,1pitolo 3 - Pag. 10. (169) Public Record Office - Londra - Posizione Air 20/8433 122325 - Messaggio alla B.A.F. (Balkan Air Force). ( 170) Ved i nota 11. 159 - Abdu llah
S1.,r-t.: ROVlé -
Art icolo de l 24 ottobre l 984.
(171) Luigi D01.1.A: Perché li Salò - Diario della R ep11hblica Sociale Italiana - A cura di Giordano Bruno G u 1; RRI - Edi zione Bompia ni - Mi lano, 1982 - Annoi.azione del 17 dicembre 1943 • Pag. 128. (172) Giovanni D<>LFI:-: Con M11ssoli11i nella tragedia - Diario del ct1po della segretaria particolare del Duce - Edizione Garzant i - Ce rnusco sul Na viglio, I 949 - Annot:nione del 27
dicembre 1.943 . Pag. l 74 e 175. (173) Rivista Ali n. 21 del 20 agosto 1944 - Riportato in Diario BRUNF.1.1 1 • Annotazione del 2 scn embre 1944. ( 174) A.C.S. - Presidenza de l Consiglio dei ministri ( 1944-1945) - Posi1.ione 35490 Fascicolo 8 - (Foglio n. 67520/312 di prot . - Oggetto: No1izie sulla ciuà di 7.am - Ministero del la Guerra - Stato Maggiore Esercito - Ufficio infonm1zioni - Da Ca po di Stato Maggiore, gene rale Ercole R ONCO - A Prc~idenza Consiglio dei ministri - A ministeri affa ri es teri ed interno - P.M. 3800. 16 giugno 1945). Trasmette una relazione di 17 ca rtell1:: a stampa - Vedi capito lo I, pa ragrafo A). (175) Carte dollor tvlanlio (ACE - (Foglio n. 76083/3/5/ di prot. - Segreto - Ogge110: Si111azione di Zara e provincia - Ministero della Guerra - S1a1o .\llaggiore Esercito - Ufficio informa7.ioni - Firmato: maggiore Alessand ro MARTl:-IEKGO • J\ I dOllor Man lio CACE - P.M, 3800, IO nove mbre 1945). Trasmelte in allegato un fascicolo di 13 pagine in bozze di stampa, dal titolo: Zara e ?rovinci11 - Capitolo 1n: Dati generali - Paragrafo III . Vedi anche nota n. 156 - Maggiore Carlo RAVK ICH. Le richi este di interventi aerei erano co nt inue. Il 2 gennaio 1944 , Dudly O. H ONOR (ne ig nori;i mo il grado) in miss ione sull'Isola Lun ga (d i fronte a Za ra), comunicava a ll 'Air Co111111odor a Lis.~a: «bj Ho scaruuo una grande varietà di impossibili ohieuivi che essi /i partigiani/ mi sollopongono - ma essi consitlerano 11110 di panico/are i111por1anza (pom:bbe essere usato come o biet/il'O nltemativo a seguito rii sortite a 1111010) cioé sul San Michele, un gran de castello di color grigio, che si ef<:vn in m o do m olto evidente /di Ji·onie a Zam - n.d.a./ .r nf c11/mi11e della collina ( Foglio 75- T9225987), Per i tedeschi é 1m pu1110 di osservazione m olto i111portan11•, ed i comandami partigiani insis1ono molto perché sia auriccato. lo ho he11 precisato che .rn anche f os.1·1• hu111b11rda10 e distnruo [i ledesclli/ tNrebbero potuto usare /11 collino come w1 O. P /posto di osservazion e - n.d.a./, 11111 essi dicono che se n oi lo bo111hardia1110 e lo
Noie al capitolo VI
1463
distrugiamo i tedeschi evacueranno» [Segretissimo - Da W/Odr. D.S.G. HoMJR - A Missione inglese a Lissa - 2 genna io 1944 - Public Record Office - Londra - 100/204/8425 - 039195). Può essere anche ricordato quanto contenuto ne ll 'allegato a) annesso al 'Rappo rto generale sulle isole se11en1rionali della Dalmazia· del 14 maggio 1944, firmato dal capitano A.I.G. RAMSEY de lla 'Force 266' sulla situazione di Bcncovazzo (35 km ad est-nord-est d i Zara. centro serbo-ordodosso, sede di un comando cetnico). «Presentemen.re, tutte le a11iviuì par1igiane sono ostacolare da Bencovac. roccaforte di tulle le correnti pro-Asse, propaganda e materiali. Come segnalaio al!rove_, quesla città richiede una distruzione immediata e devas/anle» (Puhblic Record Office - Londra - I00/204/8483 039 195]. (176) A.C.S. - Segreteria Particolare del DucE - Ca rteggio riservato - Busta 13 - Fascicolo 60 - (Foglio senza n. di prot. - Diretto ad una 'Eccellenza' - Probabilmente al prefetto d i Brescia, già prefetto a Zara sino a l 25 lug lio 1943, in quanto nel testo si legge: "Voi che un poco ci conoscete"' - Firmato da un gruppo di sfollati da Zara: Alberto GIANNELLI, Maria DRA(;O, Re mo GL"<KELLI, Etta DAMJANI, Serena DAMIANI, Francesco CRIVELLI, Alda KIRKMAYER, Fanny Rrncll, Francesca Toc1GL, Renato URB1:--11, Giuseppina C RJVE.LLl, Maria LA TORRE, Filetta ROEPER ved. MARUSSlCH, ed a ltre firme illeggibi li. (177) Vedi volume I di questo lavoro - Pag. 24 e seguenti. (178) Nella ricostruzione dei bombardamen ti d i Zara sono state coordinate le notizie rilevate da: Fonti na7.ionaJi - Anton io CAJTAU:S't: 1 bianchi binari del cielo - (Vedi nota n. 2). - Silvio BRUNELU: Diario - (Vedi nota n. 4). - Don Giovanni E leu terio LOVROVJ CH: Zara dai hombardamenti all'esodo ( 1943- 1947) Tipografia Santa Lucia - Marino (Roma), 1974 . - Tullio VALLERY (con lo pseudonimo di 'Un Sopravvissuto'), serie di articoli, quasi un diario. pubblicati s ulla Difesa Adriatica (Roma) dall' 11 febbraio 1950 in poi. - Giu lio BEDESCHt: Fron1e italiano: c'ero anch'io - La popolazione in guerm - Volume I - Editore Mursia - Milano, 1987. - E milia C,,1,ESIAN t: 1vlen1.orie • Zara 1937-1944 - Tipografica S.T. E .M.-Mucchi - Modena, 1979. - Nico lò Ll:XARDO (jun.) e Federico PM,:--IACCO: Pielro L 1Hardo · T ipografia Bolzo ne lla, Padova 1971 . - Padre Ugolino DTDON 0.F.M.. li iv/onas/ero e la Chiesa sotto i colpi dei bo111barda111emi di Zara - Dia rio datti loscritto, nella traduzione d i Eugen io Dario RusTr ,, TRAJ;,.'1é - Relazione di Arturo BATT,\RA, comandante dei Vigili del Fuoco a Z,irn. - Relazione de l consigliere d i prefettura a Zara. dottor Giacomo VuxAN I. - Cronologie dei bombardamenti, tenute a Zara, dal rag. Armando PERISSI; dal don. Erv ino lARAH lòK; dal prof. Vittorio C."<LESTA."'- Lettere e re lazioni de l Cnpo della p rovincia d i Zara. Vincenzo SERRENTINO (Vedi nota n. 10). · - Lettere all'autore di mo lti 7.ara lini. Fonti estere - Abdullah SEl'EROVJé · Serie di 6 artico li in Slobodna Dalmaciia - (Ved i nota n. 159). - Dat i, re laàoni, cronologie elc i Comandi aerei alleat i [ Medi1erra11ea11 Allied Force
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Dalrnaz,ia - Una cronaca per la s1orir1
(M.A.F.) Balkan Air Force (B.A.P.)] ri levali presso il Public Record Office di Londra. - Dati forniti dal The A/ben r: Simpson Historical Research Center U.S.11. /7 - Maxwell AFB,AI. - Dali contenuti nel Diario di Guerra della 114" Jiìger Divisiou. - Dati contenuti nei micro(ilm dei documenti tedeschi presso il National Archives U.S.A. {l 79) Difesa Adriatica - Roma, 28 ottobre. n. 42 - Seltimanalc della Associazione Na:liunale Venezia Giu lia a Dalmazia - Articolo: La no/le dei Morti - Firmato: "Uno Zaratino" - (Non individ uato l'autore).
(180) G iovan ni Eleuterio LOVROVJCM: Zara - Dai bombardamenli all'esodo (l9431947) - Tipografia Santa Lucia - Marino (Roma), 1974 - Annotazione del 3 novembre l943 - Pag. 33 ( 181) Vedi nota n. 4 - Antonio CAITALJNI: / bianchi binari del cielo - Pag. 60. (182) Ved i nota n. 52 - f'ro111emoria Urge111issi1110 di Vincenzo SERRENTINO. ( 183) Ibidem.. ( 184). Vedi nola n. IO - Livio GRASS I: Swria della Venezia Giulia - Fascicolo 8 - Pag. l 16 - Lettera di Nicolò LUXARDO a Giovanni TOLJA. ("185) Vedi nota n. 52 - Pro111e111oria Urge11.1issi1110 di Vincen zo SERRENTINO. (186) N.A.-U.S.A. - Docurnenti tedeschi - Serie T 314 - Microfilm 1455 - Fotogramma n. 20 - (Foglio n.173/43 di prot. - Segreto - Oggetto: Presa di possesso delramminisrrazione civile di Zara - Comando ciel XV Co rpo d'armata - Al plenipotenziario tedesco in Croazia Senza località -14 novemb re 1943 - VEDI DOCUMENTO .'!. 12 ALLEGATO Al. l' l{ESENTE CAPIT()I.<).
(187) Vetli nota n. 52 - Pro111e111oria Urgenlissi1110 di Vincenzo SERRENTINO. (188) Ibidem . ( 189) Ibidem. ( l 90) Vedi no ta n. l 73 - Giova nni D01,F1N: Con Mussolini nella lragedia • Pag. TI. (19 1) Akten zur Dewschen i\us,viinigen Politik (1943) - Documento n. 87 - (Telegramma senza n. di prot. - Il plenipotenziario del Rcich in 1.talia. Rudolph RAIIN - Al ministero degli affari este ri del Re ich - Senza località - li novembre 1943) - V E1) 1 DOCUMENTO N. 13 ALLEGATO AL PRESENTlè: CAPITOLO. Trnsmetle il telegra mma cli MussouN r de l giorno 8 novemb re 1943. Dell'iniziativa di Mussolini dovette venir diramato un comunicato stampa, poiché l'!lalia Repuhhlicana , quotidiano della Federazione dei fasci di Trieste, riporta sia la notizia del telegra mma del Duce, sia la richies ta di intervento presso PAVELJé per conserva re la si tuazione di Zara quale era anteceden temente a11'8 settem bre I943. (192) Akle11 zur Deu1sche11 A11swtir1i11gen Poliiik (1943) - Ducumen!o n. 93 - (Nota del SOllosegrctario di Stato HE:-.;KE - Berlino, I 5 novembre I 943) - VED I DOCU.'v!Ei\TO N . 14 AL1.EGATO AL PRF.SENTE CA PITOLO.
Note al capitolo V I
1465
(I 93) Vedi nota n. 191 . Il rappresen tan te del Reich in Italia, RAHN. dopo aver ri po rta· to nel proprio te legramma queJJo di M1;sso1.1N1, ri fe risce i pass i da lui fall i presso il Duo -:.
(194) lhidern . Not izie riportate, in nota, da l curatore della raccolta. (195) N.A .-0.S.A . • Doc umen ti tedeschi - Serie T 3 14 - Microfilm 20 - (Foglio n. 173/43 di prot. - Segreto - Oggetto: Presa di possesso de/l'am111inis1razione civile di Zara · Da Comando XV Corpo d 'armala - Al plenipotenziario tedesco in Croazia, Edmund GLA I· SL HORSTEN AU • Senza localitn - :I 4 novembre l 943). (196) N. A.-U.S.A . . Documenti tedeschi - Serie T 3 14 - Microfilm 1455 - Fotogra mmi 87 cd 88 - (Foglio n. 498/43 cli prot. - Affare segreto del Reich - Oggett o: /\mminis1razio11e croata ed insediame1110 croaw a Zara - Da legazione tedesca a Zaga bria · Firmato Siegfriecl KASCKE . Al plenipotenziario tedesco pe r la Croazia, generale Edrnund G 1.A1SE rfORSTE· NAU - Zarab ria, 16 novembre 1943) - VED I DOCUMLNTO N. I5 AI.I.EGATO AL PRESENTE CAPI· TOLO. (197) l hidem . (198) Vedi nota n. lO • Livio GRASSI: Storia tiella Venezia Giulia · Fascicolo 8 · Pag. 117 - Relazione di Vincenzo SERRENTINO alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Zara. 27 novembre 1943. ( l 99) Ibidem - Lettera d i Nicolò LUXARDO - Zarn 27 novembre 1943. (200) Ibidem - Relazione di Vince nzo SERRENTINO - Zara, 27 novembre 1943. (20 l) Vedi nota n. 2 - Silvio BHl!:-11'1.1 .1: Diario · An notazione del 6 dicembre 1943. (202) Vedi nota n. 4 - Antonio C,1'rA1.1N1: / hianchi binari del cielo - Pc1g. 39. (203) N A.-U.S.A. · Docu menti tedesch i - Serie T 31 4 - Microfilm 1455 - F01.ogram1m1 80 - (Foglio se nza n. di port. - Intestato ·'Stato Indipendente di Croazia - Ministero tkl l'interno-Segreteria'' - Firmato: il ministero dell'intern o, Mladen LORKOVlé - Di retto ad un "Caro signor R,\ FFENVOl·IL" - Zarn. 27 novem bre 1943) . VED I DOCUMENTO N . 16 ,\ LLE<.ii\TO 1\L PRESE:-ITE CAPITOLO. Considera ndo che il mi nistro LoRKOVlé concl ude la lettera scrivendo: «Con i migliori saluti al generale LEYSER», probabilmen te l-ZAFF"NVOHL faceva pa rte dell' Uffic io affari civi-
li del Corpo d'armata. (204) N.A.-U.S.A. - Documenti tedesch i - Serie T 314 - Microfilm 554 - Fotogramma 79 • (Foglio n. 182i43 di prot. • Segreto - Oggetto: Assu11:;,ione de//'a111mi11istrazio11e e org11nizzaz io11e croma a Zara - Comando XV Corpo d'arm ata - Firma to: UG l·'R • A Comando della 2" Armala corazzata (A.0. K.2) Senza Jocalitì1 - 28 novembre 1943) - Vt.::1i1 DOCUMEN· TON. 17 ALU'.(;AfO AL PRESEN TE CAPITOLO.
1466
Dalmo zia - Una cronaca per lo storia
(205) Ibidem. (206) N.A.- U.S.A . - Docume nti tedeschi - Serie T 314 - Microrìlm 554 - Fo togramma 96 - ( Diario di Guerra del XV Corpo d 'armata - Va dal 4 settembre al 2 dicembre 1943). (207) N.A.-U.S.A. - Documen ti tedeschi - Seri<:: T 3 14 - Microfi lm 1455 - Fotogramma 67 - (Te lex n. 480/43 - Da Comando XV Corpo d 'arm ata - Al ple nipotenziario tedesco in Croazia - Se nza località - 1° dicembre 1943). (208) Ve di nota n. 191 - In nota é riportato il testo del te legramma n. 5296 del min istro Siegfricd KASCKE al ministero degli affari esteri del Reich - Zagabria, 4 dicembre 1943. (209) A.C.S. - Segreteria Particolare del D ucE - Carteggio riserv;ito - Busta 13 - Fascico lo 60 - Sortofascicolo 17 - (Fog lio senz,1 n . di prot. - Porta a l Centro Appunto per il D ur;1;,· - Non firmato - Sen za località - 22 novembre 1943). Olt re al rinvi o in sede del questore a Zara, nell"Appunto' viene precisato che: «- A): Egli ha riferito che in questi 1;iomi si é fall o vivo pitì ,:he mai il 'preannuncio · a Zara della imminente sua annessione alla Croazia. - 8): Le Aworitcì germanich e locali lwnno però rimandato indietro le aworùà croate, che facevono pressioni per tale dichiarazione. Queste si trovano oltre con.fine a Bencova;;zo in alfesa che Berlino decida. - Qualche giorno dopo del 11010 'ultimnt11m' /11110 dalle autorità croate (nei prirni giorni di novembre) perché si lascias.w· Zara, il console Mo cLUIAUStN fa Roma} chiese a l i 1M1JUR!Nt {'liti/io Tamburini, capo della poliòa/ i nomi delle (111/0riuì gemwniche che si erano porw,e male facendo capire che t11/i nomi erano chiesti da Berlino•. (2 1O) Arch ivio COCEAN I - Lettera di Vincenzo S 1' RR ENTINO a Bru no CoC"ANI con cui trasmette una 110 !<1 per Serafino Y!AZZou:-11. sottosegretario agli affari esteri del Governo di Salò - Zara, 10 novembre 1943. (211) Vedi nota n. 10 - Livi o GRASSI: Storia della V/'n ez ia Giulia - Fascicolo l-l - Pag. 117 - Le ttera di Vincenzo SERRF.NTINO a Giovanni TouA e ad Antonio R IGATII - Zara. 12 novembre 1943. (21 2) Vedi nota n. 19 - Le lle ra-relazionc di Aimone Ft:\ESTRA - Parte li - Paragrafo: Operazioni - Lettera F) P11g. 6. (2 13) Vedi not.11 n. 21 -Tommaso D AVJO: Relazione· Pag. 4. (214) Vedi nota n. IO - Livio GRASSI: Storia della Ve11e;:;ia Giulia- Fascicolo 8 - Pag. 117 - Lettera di Bruno CoCl, A:\l a G iovann i Do1,1-1'1 - Triestc, 17 novem bre 1943. (215) Vedi not /l n. 4 - Antonio CA1TALINJ: l bianchi binari del cielo - Pag. 40. Con il tenente Francesco VIGIAK c'erano il sottotenente Ren ato M1 LAROI cd i volonta ri Tull io KI SWJ\f(f)AY C Luigi V1TrORELLI . In me rito a ques to fatto, A imone FIN l'.STRA (Vedi nota n. l 9) scrive: « li 1e11. Vigiak e il s.ten. Mi/ardi con olc1111i volontari della "V11kasi1111" occ:upano la Fedem;:;io11e fascista Rep11bblican11 nel sospello. risultato poi i11fo11dato. che negli i11terve111i di soccorso ai colpiti dal bombardamento :;i fossero verifica ti ritardi ed irregolariuì». Sergio FANFO'I I (Lettera a ll 'aulore · Bo logna 18 maggio 1991 ) ~crive: « Vic:111: cacciato
Note al capitolo VI
P1:n10NIO
1467
dalla Federazione. Nella sede rimanemmo in sei di F,Uardia per tu/la ili notte».
(216) Ved i nota n. 4 - Antonio CAITALINI: / bianchi binari del cielo - Pag. 40. Aimone FtJ\;ESTRA (Vedi nota n. 19 - Lettera-re lazione - Pag. 4) scrive: «La reazione 1edesca é immediata e la Felci-Gendarmerie 1enta 11o t1e1empo di sorprendere e disarmare i volontari della 'Vukasina·». (217) Ibidem - Antonio CA1TALIN l. (218) Ibidem. - A imu m: FINESTRA. (219) Vedi nota n. 2 - Silvio BR UNELl.f: Diario - /\nnotazione de l 22 novembre 1943. - Vedi anche nota 11. 4 - Antonio CATIALINJ: I bianchi binari del cielo - Pag. 61. (220) Giomale di Dalmaz ia - Quotidiano de lla Federaàone fascista di Zara - 5 novemb re 1943. (221) A.C.S. - Segreteria Particola re de l D llCF. - Carteggio rise rvato - Bus ta 43 - (Foglio n. 3204 di prot. - Urgen ti ssimo - Èspresso - Oggclto: K11ne e ritiro - Dà prefettura di Zara - Firmato: Vin cenzo Si-:rrnENTJNO - A Presidenza de l Consiglio de i ministri - A ministero de lle fina nze - Per conoscenza: A minis te ro dell'i nterno - Zara, 26 nove mbre 1943). (222) lhidem. (223) Ibidem. (224) Ibidem. (225) Vedi nota n. 220 - Giornale di Dalmazia. (226) Vedi nota n. IO - Livio GRASSI: Swria della Venez ia Giulia - Fascicolo - Pag. I 18 (Foglio n. 3208 d i pro t. - Oggetto: Segnalazione urgente - Pre [e uura di Za ra - Fi rmato: Vincenzo SER RENTJNO - A Preside nza de l Consig lio dei rninisrri - A ministe ro dell'inte rno - Pe r conoscenza a minis tero affari es te ri - Z ara. 27 novembre l 943). (227) Ve di no ta n. 180 - Giova nni Élcutcrio LovROVJCH: Zara - Pag. 39 - R iporr a quas i i11tegrnlmente l'anicolo apparso sul Giornale di Dalmazia de l 28 novembre 1943. (228) Royal i\ir Force Muse111n - Londra - Air Staff' Opera1io11al Swnmaries (A .S .0.) (Stato Maggiore dell'aviazione - Sommario delle operazioni) - S0 mm,1rio n. l 104 - Segretissi1110 - Operazioni offe nsive - 28 novembre 1943). Vedi a nche: Public Record Office - Londra (Pos iz ione: Air 23/343-X/ A 3619) Mediterranean Air Conunand - Diario giornaliero dei bombardamenti - Segre tissimo - Pag. 20 - An notazione del 28 novembre l 943. Vedi anche: A.C.S. - Segrete ria Particola re del D ucE - Oir teggio riserva to - Bus ta 60 Fascicolo 17 - (Fogl io n. 619/S.P. - Oggetto: Bom bardamento di Zara del gio m o 28/11143 Prefettura di Brescia - F irma to: il ca po de ll a provincia Gaspero BARBÈRA - A Giovann i DoLFIN - Brescia, 6 dicembre 1943.
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Dnlmazia - Una cronaca per la sloria
Trasmette le notizie portate da Zara dalla signorina Be:zzc: " Alle I I a111imeridia11e 2-1 apparecchi so110 nrrivati su Znm provmie111i dall'isola di Uglim10. Dodici pili alti ge11ava110 bo111be e 72 più bassi milraglinvano. La sirena di allarme 11011 ha suonai(). Pare che i velivoli siano arrivati sin presso Zora a motore spe1110. - Colpila in modo molto gmve la Ci.I. I,. - La caserma dei CC. - La Coloni11 agricola (40 bimbi morti) - Il garage delfa piazza Sa11 Simeone - l.11 caserma tiella Porta Terraferma - Piazza d'ar111i (70 morti tedeschi) • I.a Scuola 1111111striale - L'Ospedale della Scuola Cippico - L'Ospedale Sa11 De111etrio - Luxardo (i depositi di alcolt: bruciava110 ancora dopo tre giorni) · Vlallo v • Urio/i [Luxardo, Vlnhov e Orioli e rano stabi limenti industrinli per la prod uzione di liquori - n.d.a,I - In porro é stato affondato il piroscafo '·Sebenico" (linea celere di Spalato). Il v11pori110 tragheuo tra la Riva Vecchia e Cereria é swto colpito in pieno, carico di persone · Colpito il ponte tra Zara e Cereria - Colpito molto gravemente il Trihunale (1110/ti morti) · Colpito il Palazzo delle Poste - Colpiw l'ala rie-stra del Palazzo del Com1111e i11 l'iazz11 dei Signori (sede del Comando ger111a11ico) - Colpi· ti 1110 /to grove111ente 11111i i maga zz ini e le A,?e11zie mari/lime in Riva Vecchia. - Risulta110 circt1 mille morti, dei quali una b11011a parte alle porte dei riji1gi, mitmgliati a bassa quow. / ... /. Dalle i11fomw:io11i della sig11ori11a, da qudlC' di 1111 gruppo di 11niversitari venuto da Zara ed anche dal Co111111i.1·sario straordinario del Rl': I?. per Zam, risulta che la ci11à é priva di acqua e luce, che mc111ca110 asso/1.11a111e111e 1/ledicinali e più specird111eme garza, ovatta, iniezio11i an1iteta11iche, e 111110 qua1110 é neces.wtrio per il pronto soccorso nei casi del genere». (229) Vedi nota n. 178. (230) Anuro BATIAJ<A - Comandant e del 94° Corpo dei Vigili de l 11uoco (Zara) - Relt1:irme sui bo111b11rdamenti di Zara - Alla Direzione gt:nt:rn le de i servizi antincendi - Ministero dell'interno - Zara, 3 1 dicembre 1943. (231) Vedi nota n. 4- Antonio CATIALIN J: / bianchi hinari del cielo - Pag. 68.
(232) Vedi nota n . 227 - /\.S.0. - Summaries - Pag. 17. (233) Ihitlem - Pag. 16. (234) Vedi nota n. 4 - An1onio CA'ITALINJ: / bianchi binari del cielo - Pag. 65. (235) Public Record Office - Londra - Posizione: Air 221343-X/A 43619 - Situazione mi litare ed aerea al 30 novembre 1943 . Segretissimo - Paragrafo 3: A11acchi al naviglio Pag. 9. (236) - I/Jide111. (237) Giulio BEDESCHt: frome ilalia,w: c·ero anch 'io - La popolazione in guerra. Volume I - Edizioni Mursia · Milano, 1987 - Testimonianza di Renzo P ONG II.U PP!: Bambina 111ia, sei nata solo in tempo per 111orire con noi - Pag. 317 e segue nti. (238) Vedi nota n. 2 - Silvio B1uJNELL1: Dit,rio - Annotazione del 28 novembre 1943. (239) Veùi nota 11. 234 - Gi ulio Bti DESCHI - Testimonianza di Anita 1-I LJNGHER STll'/\NOVJ('J1: Ho pe11.w110 , se un aviatore potesse essere qui ... 11011 avl'l'bbe mai pitÌ il coraggio - Pag. 258 e seguenti.
(240) Ibidem - Testimonian1.a di Manfredo MASTROVICH: La fine ,te/l'Ospedale Civile di Zara - Pag. 275 e seguenti.
Noie al capi10Lo V!
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(241 ) Ibidem - Testimon ianza d i Fels ina ZANGHf: /\Ile bombe avevamo da opporre solianto le 1ws1re preghiere - Pag. 230 e seguenti. (242) Vedi nota n. 2 - Silvio IlRU\ 'ELLf: Diario - Annotazione de l 2 d icembre 1943. (243) Arch iv io CoCEAN I - Lettera del questore di Zara, Enrico DE B ENEDETn. ;il questore di Tr ieste , Zara. 4 dicembre 1943. (244) Vedi nota n. IO - Livio GRASSI: SIOrio della Venezia Giulia - Fascicolo 8 - Pag. 1·19 - Lettera d i Vincenzo SERRENTINO a Bruno CocE,\NI - Zara, 30 novembre 1943. (245) Ibidem. (246) Arch ivio Co<.:EANI - Le ttera di Bruno CocEANf a Giovanni DoLFIN nello q ua le lo informa di aver inviato il seguente telegra mma a Vincenzo SurnENTI N<.>: «Nijì:rinu:1110 comunicazio11e fa 11ami PETRONIO infom101i ho conferilo co11 Eccellenza TAMBURINI quale au lOrizzati assumerli tuUe responsabilità compreso evemuale sfollame1110 feriti donne bambini che dovrehbe ef/e1111arsi direzione Pola Fiume e ·fries1e /\li Consiglioti appoggiarti Comondo 1'vlarina tedesco nome Go verno italiano quale pOlrebbe farmi conoscere meu.o radio eventuali tue n.ecessilà Alt Pi:.TtWNfO prosegue per Brescia Prefeuo C oCEANf>, - Tries te 4 dicem bre 1943. (247) A.C.S. - Segreteria Particolare d e l DucE - Ca rteggio rise rvato - Busta 13 - ra sci colo 60 - Sottofoscicolo I 7 - A[Jpw110 per il D ucr: - Non firma to - Senza località, 2 d icembre 1943. (248) Vedi nota n. 10 - L iv io GRASS I: Swria della Venez.ia Giulia - Fascico lo 8 - Pag. I 19 • P rima e seconda (ore 18.00) comunicazione di B ru no CoCEANf a Giovanni DOLFl\1 - T rieste, 4 dicembre 1943. (249) Ved i nota n. 2 - S ilvio BRUNELLI: Diario - A nnotazione del 5 dicembre 1943. (250) Serie cli Bollettini in possesso de ll 'autore. (251) Archivio Coc1.::AN1 - (Foglio n. 3250 di prot. - Oggetto: Richiesta rinfòrzi - Prefettura cl i Zara - Firmato: Vincenzo SERRE\lTl\10 - A ministero de ll ' interno - Zarn, 7 d icembre [943). (252) Vedi nota Il. 240 - E nrico DE BENEDETT'I - Lettera. (253) Ved i nota n . 251 - Vincenzo S1:;RRENTINO - Lett.era. (254) Archivio CoCEAN I - (Foglio senza n. di prol. - Prefeuura di Zara - Porla a l centro: "Promemoria - Sù:urezzo - S ervizio t1 ·ordine e consideraz ioni di c11ra11ere politico,. · Fi rmato: Vincenzo SERRENTrNo - Zara, 8 dicembre 1943. Non risulta il destinatario_ Come a ppare da lla letl.era del 10 dicembre 1943 d i B runo CocEANf a G iovann i DoLFfN, il pro-memoria era s tato affidato da Vincenzo SERRENTINO al proprio capo di gabinetto, prof. Vincenzo FIENGO. che s i era recalo a Tri este (Ved i nota n. IO - Liv io GRASSI: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 8 • Pag. 125).
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Dalmazia - Una cronaca per la s1oria
(255) Ibidem - Promemoria d i Vincenzo SERRENTJNO. (256) Ibidem. (257) A.C.S. - Segreteria Particolare del DUCE - Carteggio ri se rvato - Busta 13 - Fascicolo 60 - Sottofascicolo 17 - (Foglio senza n. di prot. - Porta in testa: " TI Min istro pe r l'Educazione Naiionale" - A l centro !lppumo per il Duce - Non firma to - Senza Loca lità - Senza da ta - Probabile de i primi di dicembre 1943. (258) Ibidem. (259) Vedi nota n. I O- Livio GRASS I: Sroria della Venezia Giulia - Fascico lo 8 - Pag. 125 e 126 - La notizia é compresa ne lla lettera che Vincenzo SERRENTJNO invia a Bruno COC:F,ANI il 10 dicembre 1943. Quello stesso giorno. con fogl io n. 4274 d i prol. il Capo gabinetto del ministro dell ' interno inviava a l capo della provincia di Zara la somma di lire 200.000 a «tifo /o di conrrib11.to di questo Ministero alle spese di assisten za dei sinislrari dai bombardamemi aerei» - Roma , 10 dicembre ·1943 - (Archivio CocE,\Ni). (260) Vedi nota 11. IO - L ivio GRASSI: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 8 - Pag. 125 - Lellera di Vincenzo SERRENTIKO a Bruno Coct.:ANI - Zara, 9 dicembre 1943. (26'1) Ibidem - Pag. 1.19 - Lettera di Bruno CoCEANI a G iova noi DoLFIN - Trieste, 4 dicembre 1943. (262) N.A.-U.S.A. - Documen ti tedesch i - Serie T 314 - Microfilm 56.1 - Fotogramma 445 - (Telex n. 6182/43 - Segre to - Dal Comando del XV Corpo d ' armata - A.Ila 264" D ivis ione - Senza local ità - 5 dicembre 1943). (263) Ibidem. (264) N.A.-U.S.A. - Documenti tedeschi - Serie T 314 - Microfilm 555 - Fotogrammi da 78 1 a 800 - (Fogl io n. 1560/43 di prot. - Oggetto: Valurazione generale de.lh1 situazione Da comando 264° Divisione - A comando XV Corpo d 'a rmata - Paragrafo f - Senza località - 7 dicembre L943). (265) N A .-U.S.A. - Documenti ted esch i - Serie T 314 - Microfilm 1455 - Fotogramma 70 - (Te lex n.681 /43 - Da comando XV Co r po d'arma la · A comando 264" Divis ione - Senza località - 1° dicembre 1943). (266) Vedi nota n. IO - Livio GRASSI: Sroria della Venezia Giulia - Fascicolo 8 - Pag. 125 - Lettera di Vincenzo SERRENTIN() a Bruno COCEANI - Zara, 9 dice mbre 1943. (267) Archivio Coc1::ANI - (Foglio senza n. di pro!. - In tesla" Prefe ttura di Zara" - Porta a l centro: Promemoria - Banche - Non firmato, Zara, 8 dicembre 1943). (268) A.C.S. - Segreteria Particolare del Duce - Carteggio riservato - Busta 13 - Fascicolo 60 - (Telegramma n. 455 - Da ministro delle finan ze, Domenico PELLEG RI NJ-GIAMl'IETRO . A Giovanni DoLFJN - Ga rgnano. 14 dicembre 1943).
Nore al capirolo VI
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(269) Royal Air Museum · Londra · A ir Srnff Operational Summaries (A.S.O.) • Sommario n. 11 ·13 - Segretissimo - P unto 489 - 12 dicembre 1943. (270) Ibidem - Paragrafo: Ricognizionefotograf,ca - 15 dicembre 1943. (27 1) Ibidem · Paragrafo: Nosrra auività - Punto 624 . 16 dicembre 1943. (272) Ved i nota n. 4 - Antonio CATfALJ NJ: / hianchi binari del cielo - Pag. 92. (273) Ibidem . (274) Foglio com unicazioni del ·Serviz io av visramenro aerei' di Zara · Senza intes tazione - Non firma (() - Senza località - Ore 13.50 - Zara, 16 dicemb re 1943 - Fotocopia dell'originale trovato dal dollor Elio JAR ALIL\K fra i documenti del padre Ervi no, ed inviala all'autore.
(275) Vedi nota n. 4 - Antonio C\TTALJNl: / bianchi binari del cielo - Pag. 93. (276) Let tera all'autore del signor Soarez ScRIVAN.1 c 11 - Lockleys (Australia), 4 ottobre J987) • Dettagliata relazione s ui bombardamenti di Zara del 2 e 28 novembre e del 16 di-
cemb re 1943, con mo lte notizie fra le qua li il nome del comandante del piroscafo Sansego, cap. Marco ALl:::X lt , di Curzola. (277) Vedi no ta n. 229 - Relazione Arturo BATrAHA. (278) Michele GIAMPIETRO: Ammaùw bandiera a Spalato-Cronaca spalmina dell'auwnno 1943 - Annorazione del 18 dicembre 1943 · In Rivisw Dalmmica • Anno 1957 - Fascicolo Il - Pag. 57 e seguen ti. Si tra tta di un ' Diario·, pubblicalO in tre punw te sulla Rivista D11lma1ica (trimestra le della Associazione Nazionale Dalma ta - Roma) nei fascicoli III e IV de ll'anno 1956 e nel fascicolo li dell'an no 1957. (279) Nicolò LUXARDO (jun.) e Federico PAGNAcco: Pierro Lu.rardo - Tipografia Bolzonella - Padova, 1971 - Pag. 36 . Lettera de l 24 giugno 1944. La pubblicazione contiene una racco lta delle lettere di Pietro Lt:x ARDO da l l O febbraio 1944 al 2 1 ottob re 1944. - Le le ttere sono slale riporta le senza i nomina tivi dei dest ina tari. Importante raccolta di notizie sul modo di vivere, sulle difficollì1 ma teria li, sul rnornle de lla popolaz.ione. (280) Vedi no ta n. 92 - Le sore lle dell'autore, Nora e Nedda, parti ro no da Zara il 18 dicembre 1943, con il motoveliero Luigina, e giunsero a Trieste il 21 . (281) Vedi nota n. 10 - Livio GRASSI: Sroria della Venezia Giulia - Fascicolo - Pag. 126 e 127 - (Foglio senza n. di prot. - Oggetto: Incursioni aeree - Prefettura di Zara - Firmalo: Vincenzo SERRENTJNO - A ministero de ll' intern o - Zara 20 dicembre 1943). Giovanni DoLFIN: Con Mussolini nella rragedia - Sotto la data del 27 dicembre 1943, annota: «Ci é pervenuto da Zara un rapporro rerri,{icanre del prefeuo ScRtlcNTINO sulla situazione della cituì tlopo una serie di massicci bomhardomenri alleali. Impression e difjitsa rm gli
Dalmazia - Una cronaca per lo sroria
1472
zaratini che si temla allo sterminio totale della popolazione ed alla disrruzione sino lllle Iondamenra della cillà per cancellare in rnodo definitivo la italianiuì ,li Zara. Centinaia di morti auendono da giorni di venir dissepolti dalle macerie per carenza di mano d'opera. L'esodo degli abitanri, che vivono errando nelle campagne. si compie a fatica perché i pochi piroscll/Ì non possono giungere che sal1uariame111e e di noue. 1\tlo/ti zaratini preferiscono i bombardamenri e la fame piuuosto di abbandonare la loro terra ed i loro nwrti. Le aurorirà italiane in w111a rovina, continuano ad inviare messaggi per scongiurare il pericolo persi.we111e del/li consegna della cituì ai croati. A Benco vazzo. i fon i ammassamenti di ustascia e di domobmnci a/lendono sempre, di momento in momento, /'ordine di '/.agllb ri(J di occupare la ci/là. Coceani ci ha trasmesso una /e1tera del suo collexa di Zara: "Qui non si capisce per chi lo11iamo ... ". Porlo la /euera a Mussolini: l'ha letw senza dirmi una parola,;. (282) Ibidem. (283) Archivio CocEANJ - (Fogl io n. 37 10/1 di prot. - Oggetto: Seguito bombardame111i nemici - Situazio11e determina1asi - Su carta intestata: Il Capo della Provinc ia di Zara - Firmato: Vincenzo SF:RRF.NTINO - Al. ministero dell'interno - Zara. 24 dicembre 1943 ). (284) Ibidem. (285) Vedi nota n. IO- Livio GRASSI : Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 8 - Pag. 126 · Lettera d i Vincenzo St, RRENTJNO a Bruno CocEANI - Zara. 24 dicembre 1943. (286) guenti. (287)
Vedi nota n. 172 - G iovanni DOLFIN: Con Mussolini nella rragedia - Pag. 174 e se-
Vedi nota n. 283 · Lettera di Vincenzo SERRENTINO . 24 d icembre 1943.
(288) Ibidem. (289) lhidern . (290) Vedi nota n. 4 - Antonio Ci\1TALINI: l bianchi binari del cielo - Pag. 103. (291) Vedi nota n. 274 - Foglio comunicazione del Serviz io avvistamento aerei di Zara - Ore 12.30 - Zara, 24 d icembre 1943. (292)
Vedi nota n. 276 - Lettera all'auto re di Soarez SCJ{IVANICH.
(293) Vedi nota n. 227 - A.S.0. - Sommario n. 1133 - Segretissimo. Png. 7 - 29 dicembre 1943. (294) f'ublic Record Office - Londra - Pos iz ione Air 22180 - 12 192 W - !\ir Mi11i.1'1ry Weekly !melligence Summary (M in istero dell'aria - Sommario Settimanale de l Serviz io informazio ni) - Paragrafo: Morale delle forze arma1e 1edesc!te in Dalmazia - Testo a stampa - Pag. 27 e seguenti - Senza data . A pag. 3 1, il compilatore del Sommario scrive : «Un imeressanre gruppo di quatlro lellere viene da un uomo nativo della Prussia Orienra/e. Q11a111unque il suo cognome sia polacco scrive in redesco. 1ì.me e quattro le /euere dimosrrano che chi scrive ha compreso la fi.ttilità
Note al capitolo VI
degli scopi delfa guerra nazista,
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e prega soltanto che "Dio voglia presto guarire gli uomini di
Su110 dalla loro sanguinaria pazzia". La d istruzione di /ora, prima dai bombardame111i, poi
dai saccheg/!,i, lo hanno immensarnente sconvolto. "Mai in vita mia rni sono inteso così infelice come in questo Natale ''. E conclude con gmnde tristezza: "Recentemente gli inglesi hanno distrullo Zara. La gente semplfr:emente é scappata via, ed ha abbandonato ogni cosa. Così si sono avuti ,no/ti saccheggi anche da parie di nos1ri soldati. Le cose pùì belle ... sono stme rub(J(e ... Tutti giravano ubriachi. Non potrò mai d imenticare questo Nata/e,,
(295) Ved i nota 11. 18 1 · G iovanni Eleuterio LOVROVJCH: Znra - Pag..'i4 - Annotazione de l 29 dicemb re 1941. (296) Vedi no ta n. 4 - Anton io C\TI'Al.li\'1: / bianchi b inari del cielo - Pag. 108. (297) Vedi nota 11. 229 · Arturo BATIARA · Relazione. (298) Vedi nota n. 4 · Antonio C,\TT,\LINJ: / bianchi binari del cielo· Pag. I08. (299) Ved i nota 11. IO · Livio GRASS I: Swria delfa Venezia Giulia - Fascicolo 8 - Pag. 120 - Riproduzione de ll'autografo di Vincenw SERRENTINO a l:lruno CocEANI - Zara, 31 dicembre 1943.
(300) Ibidem· Pag. 128 · (Foglio n. 3726/l di pro!.· Oggetto Situazione dopo il 4° bom bardamento aereo di?! 30 dicembre 1943 · Il capo della provincia cli Zara - Firmato: Vi ncenzo SERRF.N'rJ NO - Al ministero dell'interno - Per conoscenza alla Presidenza ciel Consiglio dei ministri · Zara, 3 gennaio 1943. (30 1) Vedi nota n. 234 - Giulio BEIHiSCIJI - Fronte ila/in,10: c'ero anch'io. Pag. 275 - Testimonianza di Ma nfredo MASTl{Ov1c11: La j1r1e delf'Ospedale Civile di 7-ara . (302) Vedi nota n. 10 - Livio GRASS I: Swria della Venezia Giulia · Fascicolo 9 · Pag. 130 . (Foglio senza n. di pro t. - Relm,ione ciel capo della provincia di Zara - Firmalo: Vincenzo SERRE\1T1~0 • A Guido BUFFA RIN I Guw 1. ministro dell' inte rn o . Per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei ministri · Zara 13 gennaio 1944. (303) Ibidem. (304) l/1ide111. (305) Ibidem . (106) Vedi nota n. 276 - Lettera di Soarez SCRJVAN ICH all'autore.
(307) Vedi noia n. 180 • Giovan ni E leuteri o LOVROV ICH: Zara· Pag. 57 · An notazione de l 2 gennaio I944. (108) N.A.-U.S.A. · Documenti tedesch i . Serie T 1 14 - Microfilm :i6 1 - Fotogrammi eia 468 a 476 · (Foglio n. 34/44 di prol. • Segreto - Oggct!o: Rapporw su/fa si111azione · Comando 264" Divisione - Al comando del XV Corpo d'armata - Paragrafo I: Si111azio11e politica . Senza Località · 4 gennaio 1944) · VF.D I DOCUMENTO N. 18 ALLEGATO AL PRESENTE CAPITOLO.
(309) Archivio COCEA\11 • (Foglio intesta to: Comando celni<:o · Ben<:ovazw · Firmato:
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Dalm11zia - Una cronaca per la storia
"l componenti del Comitato Centrale dell'Organ izzazione de i cetnici" • Presidente: Uros KATJ(:; il vice-presidente: ME1)vF.s; il fiduciario nazio nale: Odbrad RADOVAN; il segretario: RosKov1t: - A l prefetto d i Zara - Bencovazzo, 20 maggio 1944).
(310) Archivio COCEANI - (Foglio n. 1221 di prot. - Riservato - Oggetto: Comitato cetnici - Richiesta di prestito - Prefettura di Z ara - Firmato: il capo d ella provi ncia, Vince nzo SERRENTINO · A l DucE Capo dello Stato - Per conoscenza al ministero d ell'interno - Zara, 26 maggio 1944). Trasme tte in allegato la richiesta dei cetnici, di cui alla nota n. 309. (3 11) Ibidem. (312) N. A .- U.S.A. - Docume nti tedeschi - Serie T 314 - l'vlicrofil m 1455 - Fotogrammi da 10 a 12 • (Foglio senza n. di prOl. - Porta come intestazione: "Legazione tedesca a Z<1gabria - Reparto politico-economico" - Segre to - Fi rmato: Ernest KOHN - Zagabria, 5 ge nnaio 1944). Contiene gli appunti dell a riunione - (A llegato a l foglio n. 361/44 - 264" Divisione - A l coma ndo del X V Corpo d'a rmata · Senz<1 loca lità - 22 gennaio 1944). (313) Ibidem. (314) Vedi not<1 n. 171 - Luigi BOLLA: Perché a Salò - Pag. 117 • Annot<1zione del 22 novembre 1943. (315) Ibidem. (316) Ibidem. (3.17) Ibidem - Pag. 135 - A nnotazione del 1° gennaio 1944. (318) Al.berlo MELLINI PONCE D E LF.ON: Guerra diplomatica a Salò - Ottobre 19431\prile 1945 . Cap pelli Ed itore - Rocca San Casciano, 1950 - Pag. 38. (319) Vedi nota 312 - Verbale dell a riunio ne - A llegato . (320) Ibidem. (32 1) Ibidem - Comunicazione della 264" Divisione - Punto J. (322) Ibidem · Pun to III. (323) N.A. -U .S .A. - Documenti tedeschi - Serie T 3 14 - M icrofilm 56 1 • Fotogrnmma 439 - (Telex n. 157/44 - Oggetto: Presa di possesso de/l'amministraz ione di Zara da pane d ei croa1i - Da XV Co rpo d'armata - A Comando 2" Annata corazzata (A.0 .K.2) - Senza località · 9 gennaio 1944. (324) Ved i nota n. 10 - Livio GRASS I: Storia della Venez;ù1 Giulia - Fascicolo 9 • Pag. 133 - Lettera d i Bruno CoCEANI a Giova nni DoLFI N - T rieste, 18 gen naio 1943.
Note al capi1olo VI
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(325) Ibidem - Lettera di Bruno CoCEANJ a Giovann i DOLFIK - 24 gennaio 1944. (326) N.A.-U.S.A. - Documenti tedeschi - Serie T 314 - Microfilm 561 - Fotogramma 766 - (Foglio n. 570 di prol. - Segreto - Urgentissimo - Oggetto: Truppe croate per Zara - Su foglio intestato: "Ministero della Difesa croato - Reparto Truppe" - Firmato: genera le Feodor DRAGOJLOV - Al generale plenipotenziario per la Croazia (Edmund GLA ISE HoRSTEN,W) - Zagabria , 'I O gennaio 1944). (327) Vedi nota n. 324 - Lette ra di Bruno CoCF.AN I. (328) Vedi nota n. 180 - Giovanni Eleui.erio LOVROVJCH: Zara . Pag. 60 - Anno!azione de l 10 gennaio 1944. (329) Vedi nota n. 227 • A.S.O. - Sommario n. 1153. (330) Ibidem - A.S.O . - Sornrn11rio n. 1155. (331) Vedi nota n. 180 - Giovanni Eleuterio LovRov1C1·1: Zara - Pag. 64 - Anno ta:i:ione del 16 genna io I 944. (332) Vedi nota n. 2 - Silvio BRUNELLJ: Diario . An notazione del 19 gennaio 1944. (333) Ve di nota n. 10 - Livio GRASSI: S1oria della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 133 - Lettera d i Bruno COCEA NI a Giovanni DoLFJN · T rieste, 24 genna io '1. 944. (334) Vedi no ta n. 181 - Giovann i Eleuterio LOvRov1c11: Zara - Pag. 59 e 60 • Annotazione del 9 genna io 1944. (335) Corriere Padano - Quotidiano della federazione dei fasci di Ferrara - 2 gennaio 1944. (336) Oscar RANDJ: Lacrime e singhio;;zi - Diario della vergogna e della miseria - Inedito - Copi a in possesso dell 'nutore - Annota:i:ioni del 20 e del 30 genna io 1944. Il Diario, scritto a Roma, va dal 26 luglio 1943 al 16 seuernbre 1948, e d è corredato con molti ritagli di giornale. (337) Vedi nota n. 10 - Livio GRASSI: S1oria della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 133 - Lettera di Bru no CO<.:EANI a Giovanni D o LFIN • Trieste, 24 genna io 1944. (338) Vedi nota n. 10 - L ivio GRASSI: S1oria della Venez ia Giulia - Fascicolo 9 • Pag. 134 • Lettera d i Vincenzo SERR F.NTINO a Bruno COCEANI • Senza data, probabilme nte 4 febbraio 1944. (339) Ibidem. (340) Vedi nota n. J.O - Livio GRASSI: Storia della Venezia Giulia - Fascico lo 9 · Pag. 129 - Lettera di Vincenzo SERRENTINO a Bruno CoCEAKJ - Zara, 14 genna io 1944. (341) Ibidem.
Dalnwzia - Una cronaca per la s/oria
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(342) Vedi. nota n. 152- Bruno COCEAN I: !Hussolini, Hille,; Tito · Pag. 70. (343) N.A. -U.S.A. - Documenti tedeschi - Serie T 314 - Microfi lm 1455 - Fotogrammi 115 e 116 - (Fogl io n . 1/44 di prot. - Oggetto: Doppia m o new: k una e lira a Zara - Da comando 691° Reggimento · All'Intendente d e l XV Corpo d 'a rmata · Senza local ità (Zara ) 29 genna io 1944) - VEDI l.lOCU ~·lENTO N. 19 ,\ Ll.f'GATO AL PRESENTE CA l'ITOLO. (344) lhidem.
(345) Ibidem. (346) Ved i nota n. IO· Livio GRASSI: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 9 · Pag. 134 . Le ttera cli Vince nzo SERRENTI NO a Bruno CoCEA:--1 · Zara · Senza data, probabi lmente 4 febbra io 1944. (347) Ved i nota n. 10 • Livio (ìRASS I: Storia della Venezia Giulia · Fascico.l o 9 · Pag. 135 - Lette ra d i Bru no COCEAN t a Vi ncenzo SER RENTtNO - Zara, 21 febbraio 1944. (348) Vedi nota n. 10 · Livio GRASSI: Sto ria della Venezia Giulia · Fascicolo 9 · Pag. 136 e seg.. (Foglio senza n. d i prot. - Prefeltura di Z,mi - Firmato: il capo de lla provincia, Vincenzo S ERRE\1Tr:--o . A l D ucE de l fascismo Capo dell o Stato · Za ra. 20 ma rzo 1944). (349) Jbùil:m .
(350) Vedi nota n. 10 · Livio GRASSI: Storia della Venez ia Giulia · Fascicolo 9 · Pag. 135 • Lettera d i Bruno CocEA\11 a Vincenzo SERREKTIMJ - T rìeste, 2 1 fe bbraio 1944. (35 1) N.A. -U.S A . - Docume nt i tedeschi · Serie T 3 14 · Microfi lm 561 - Tre fotogra mmi ( numeri ill eggibi li) · (Telex senza numero di prot. . Probabi lmen te de l coma ndo della 2'' Annata corazzala (A.0 .K.2) - J\ I comando de l XV Co rpo d ' a r mata - All'Ammiragli ato de ll'Adr ia tico · Al Com ando aereo in C ro a7.ia • Senza loC11l ità · 22 gennaio 1944) . Documento d iviso in 9 paragrafi. Contiene le dire ttive per la r iconqu is ta delle iso le da lmate e per le operazioni terrestri nel le zone cli Tenìn e Sig no. (352) Ibidem · Paragrafi 7 e 9. (353)
Vedi nota n. 4 - Anton io CAlìALIKI: I bianchi binari del cielo - Pag. 121 - 122.
(354) Ved i nota n. 227 - A.S.0 .. Sommario n. 1159 - Pag. 12 . (355) Vedi nota n. 279 · LUXA RDO Nicolò (jun.) e Fe de rico PAGNACCO: Pietro L uxardo . Pag. 17 . Le tt e ra de l I O febbraio 1944 . (356) Public R ecord Office • Londra - Weekly lntelligence S11mmaries · R.A.F.-M. E. (Royal Air Force . Micld le East) . Da Abdu llah SEFE ROV1é : Fo nti anglo-americane de i bombardamenti, in Zadarska Ni:vija n . 6 · Zara 1985. (357) Vedi nota n. 180 • Giovann i E leuterio LovRov1cH: Znra • Pag. 71 . A nnotazione del 30 ge nna io 1944.
Note al capirolo \Ii
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- Vedi anche nota n. 4 - Antonio CAnAUt,;I: / bianchi b inari del cielo - Pag. I I 7 (358) Vedi nota n. 227 - A.S.O. - Sommario n. 1177 - Pag. 10. (359) Vedi nota n. 180 - Giovanni Eleuterio LOVROVICH: Zara - Pag. 75 • Annotazione del!' 8 febbraio 1944. (360) fbidem · Annotazione de l 9 febbraio 1944 - Pag. 76. (361) Emilia Ci\LF.STi\t,;J: M emorie - Zara 1937-1944 - Edizioni S.T.E.M. :\ focchi - Modena 1979 - Edizione fuori commercio - Pag. 87. (362) Ibidem - Il corpo insegna nte era composto dai professori: Vincenzo FIEN<.;O. Ildebrando TACCONI, G uido FIORE, Joh1nda TKiòVl.iRI , Vittorio CALEST.>\NI, Gi usto FArro VICH, Feride PAUl:.R PF.RETTI. (363) Ved i nota n. 4 - Anton io CAITA I.INJ: / bianchi binari del cielo - Pag. l 18. (364) Vedi nota n. 36 1 - E milia CALESTAN I - 1'vte111orie - Pag. 87. (365) Vedi nota n. 279 - Lu X,\ RDO Nicolò (j un.) e Federico PAGNACCO: Pietro L11xardo - Pag 19 - Lettera dell'l l febbrnio 1944 - Pag. 19. (366) lbidm1. (367) Vedi nota n. 227 - A .S.O. - Sommario n. 1190 - Pag. 9. (368) Ib idem - Pag. 10. (369) Vedi nota n. 227 - A .S.O. - Sommario n. 1191 - Pag. 12. (370) Vedi nota n. 279 - Ll!XARDO N. (j un.) e PAGNM:co: Pie1ro Luxardo - Pag. 19 e 20 - Lellera del 23 fe bbraio 1944 . (371.) Ved i notll n. 180 - G iova nni Eleu terio LOVROVI CH: Zara - Pag. 80 - Ann otazione de l 22 febb raio 1944. (372)
Ibidem - Annotazione del 24 febbra io 1944 - Pag. 8 1 e 82.
(373) Vedi nota n. 356 - Da Abdul lah SF.FEROVlé - Senza indicazione del Sornnwrio. (374) Puhlic Record Office - Londrn - R.A. F P111Jers - Notes on Air 26 288 O.R.IJ. M.A.A.F. (Medi1erm11ea11 i\llied Air Force) - 3 111<1rzu 1944. li Sommario n. 120L (pag.9) clell' A.S.O. (Vedi nota n. 227) al paragrafo ''t\ostre Al.lività", riporta: «Zam. - 32 Wellington inviati per a/laccare /Jihac ha11110 trovnto f'ohie11ivo coperio da nllbi, e 25 di questi aerei mtaccarono Zara, sganciando 38 w1111. di bombe, incluse I I da 4.000 libbre. Colpi sono stati cerumti su magazzini, edifici, la diga e sulla città, e sono stati provocati diversi incendi».
(375) Ibidem.
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Dalmazia - Una cronaca per la storia
(376) Ibidem. (377) Vedi nota n. 356 - Da Abd ullah SErEROv1é - 3 e 4 marzo 1944. (378) Vedi nota n. 180 - G iovann i Eleuterio LovROv1CH: Zara - Pag. 84 - Annotazione del 2 marzo 1944. (379) Vedi. nota n. 4 - Antonio CATIALINJ: I b ianchi binari del cielo - Pag. 125. (380) Vedi nota n. 180 - G iovanni E le uterio LovRov1c11: Zara - Pag . 85 - Annotazione de l 3 marzo 1944. (381) Vedi nota n. 294 - Weekly Jntelligence Summary - Pag. 3l. (382) Vedi nota n. 279 - LUXARDO Nicolò Uun .) e Federic;o PAGNACCO: Pietro L11xardo - Pag. 22 - Lellera de l 6 marzo 1944 (383) Ved i nota n. 152 - Bru no CocEANI: Mussolini, Hitler, Tito - Pag. 109. (384) Vedi nota n. 2 - Silvio BRUNELLJ: D iario - Annorazione del 7 marzo 1944. (385) A.C.S. - Segre teria Partico lare de l D tlCE - Carteggio r iservato - B usta 43 - Fascicolo 19 - (Foglio n. 396 di pro!. - O ggello: Situazione determùwwsi dopo il bombardamento nollurno del 3 corrente - Prefettura d i Zara - F irma to: Vince nzo SERRE\'TIKO - Al Min istro d ell'in terno - Alla Presidenza del Cons iglio dei ministri - Zara, 16 ma rzo 1944). (386) Vedi no ta n. IO - L ivio GRASSI: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 136 - Le ttera d i Vince nzo SERRENTINO al senatore Anton io TACCONI. presiden te de l Comitato per l'assistenza a Trieste degli sfo llati dalla Dalmazia - Z ara, 15 ma rzo 1944. (387) Ibidem - (Fogl io n. 427 d i prot. - Senza ogget to - Prefettura di Zara - Firmato: il capo de ll a provinc ia, Vincenzo S1::;RR1::NTl\'O - Al D ucE del fasc is mo Capo dello Sta to - Zara, 20 marzo 1944). Lettera-re lazione dì 3 carte lle datti loscritte. (388) Ibidem. (389) Ibidem. (390) lbide.111. (39] ) Vedi nota n. 10 - Livio GRASSI: Sioria della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 139 - Le ltera di Vincenzo SERRE\'TC\'O a Bruno CocEAN I - Zara, 6 aprile 1944. (392) A rchivio Coc EANC - (Foglio n. 721 di prot. - Senza oggetto - Prefe ttura di Zara Firmato: il ca po de ll a provincia. Vince nzo SERRENTINO - A l D ucE del fascismo Capo de llo Stato - Zara, 24 aprile ·1944) - VED I DOCU.\•IENTO N. 20 /\1.LF.G,\TO /\ I. PR ESENTE CAPITOLO. (393) Ibidem.
Noie al capitolo VI
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(394) Ved i nota n. 279 - LUXARDO N icolò (jun.) e Federico PAGNACCO: Pie1ro Lu.rardo - Pag. 33 - Lettera del 14 giugno 1944.
~Le belle calli ... furono, ed ora non ci sono che macerie e non si può passare che <:On l'alpenstock. Le rive sono un disasiro». (395) Daily Telegraph - Londra - 1° apri le 1944. (396) Vedi no ta n. 336 - Oscar RAND!: Diario - Annotazione del 20 apr ile 1944. (397) Josip SMODLAKA: Partisanski Dnevnik (= Diario Partigiano) - Edizione No lit Belgrado , 1972 - Pag. 99 - An notaàone del 12 aprile 1944. (398) Hrvarski Narod (,= Il Popolo Croato) - Quotid iano del partilo ustascia - Zagabria, 23 a prilc I 944.
Tra gli altri giornali croat i che ri presero l'articolo, ved i Novo Doba (= Era Nuova) Spalato 28 aprile 1944. (399) M.A.E.-A.S.D. - .Iugoslavia 1944 - Busta 140 - Fascico lo ·1 - (Telespresso n. 3743ll207 - Oggello: Situazione in Croazia - Rapporw Ministro Petrucci - Dall'ambasciata d 'Jtalia a Mad rid - Firmato: l';;imbasciatore G iacomo PAULUCCJ de CALIJOLI - A Regio Ministero affari esteri. Salerno - Madrid, 12 giugno 1944). Trasmette in allegato le not izie da lla Croazia rilevale - attraverso una ampia recensione dei giorn a li croati (dal 23 apri le al 22 maggio 1944) da l ministro d 'Italia a Zagabria, Luigi PETRUCCJ. Intercalate osservazioni e commen ti dello stesso Minis tro. (400) A.C.S. - Segreteria Part ico lare del D ucF. - Carteggio rise rvato - Busta 13 - Fascico lo 60 - Sottofascicolo 15 - Gianni APOLLONJO: Il pllnslavismo alla conquistCt dell'Adriaiico - Trieste, 20 agosto 1944. Relazione d i 46 cartelle dauiloscritte, suddivisa nei capi toli: Il pe ricolo Slavo - La situa zione nella Venezia Giulia - Comu nisti s lavi - Cetnici - Domobran i - Uslascia - Clero - Re lazioni ed in tese fra i vari movimenti - Conclusione. (40 1) Vedi nota n. 399 - Rapporto ministro PETRUC:C1. (402) Ibidem. (403) - Public Record Office - Londra - Posizio ne: FO 37 1/44273 100/307 e 100/301 - (Fogl io n. 10094/11/92 - Oggetto: Auività dei partigiani cetnici in Croazia - A Mrs. E lisabelh BARKER - Senza local ità - 28 giugno 1944. Porta in allegato la lettera del 20 g iugno 1944 dell'a mbasciatore d i Gra n l:lrctagna a Madrid, e 12 cartelle dattiloscrille del riassunto della stampa croata (23 ap rile - 22 maggio 1944) fat to dal minis tro Luigi PETRUCCJ. (404) Frederick William D EAKIN: Storia della Repubhlica di Salò - Gi ulio Einaudi Edito re - Torino. 1962 - Parte III - Libro primo - Capitolo IX: La Conferenza di Klessheim • Pag. 666.
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Dalmazia - Una cronaca per la s1orùr
(405) Il 15 ottobre I 944 i tedeschi istitu irono il ·'Supremo Commissarialo per il Litorale Adriatico" (J\drimische Kiis1enland), comprendente le province di T rieste, Ud ine, Gori z ia, Istr ia e Lubia na , nonché i territori di Sussak, Buccari, Conca Nera, Castua, Veglia e Carnaro (Fiume). In ques to territorio i tedeschi (S upremo Commissar io Friedrich RA l!':ER) avocarono a se la nomina de lle a utorità civili-a mministrative anche se italiane. A Zara, invece, le nomi ne furono sempre d i competenza de lle autorità italiane della Repubblica Soc iale, in quanto il territorio di Zara venne considerato dai german ic i provincia ital ia na, militarruen te occupato dalla Wehrmach1. (406) Vedi nota
Il .
404 . F. Wi ll ia m DEAKIN - Pag 669.
( 407) Ve di nota n. 171 - Lu ig i BOLLA: Perché a Salò - Pag. 178. (408) Vedi nota n. I.O - Livio GRASSI: S1o ria della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 140 · Lettera d i Vincenzo SERRF.NTINO a Bruno CoCEANI - Zara, 27 apri le 1944. (409) A.C.S. - Segreteria Partico lare de l DucE - Ca rteggio riservato - B usta 13 - Fascicolo 60 - (Foglio n. 1001 di prot. - O ggetto: Situazione poli1ica - Prefettura di Zara - Firmato : il capo de lla provincia, Vi ncenzo SERRENTl\'0 - A ministero de ll ' inte rn o - Pe r conoscenza a Pres idenza elc i Consigli o dei ministri - A min iste ro d egli affari esteri - Zara. 12 maggio 1944). (410) Vedi nota n. 279 • LUXARDO N . (j un .) e PACNACC'O: Pie1ro ! .11.rnrdo · Pag. 25 Let te ra del 4 ap rile . (411 ) Ibidem - Lettera del 7 aprile 1944- Pag. 26. (412) Ibidem - Lettera elci 15 aprile 1944 - Pag. 27 e 28. (413) A.C.S. - Presidenza d e l Consiglio dei min istri (1943 -1944) - Posizio ne 1645 1 (Foglio n. H)OO d i prOL. - Oggello: Situazione al 30 aprile 1944 . P refettura d i Zara - Fi rmato: il capo della provincia, Vi ncenzo SERRENTINO . Al ministero dell 'i nterno - Alla Pres idenza del Consiglio dei ministri - Zara, 12 maggio 1944) - Vt l)l DOCUM ENTO N. 21 ALLEGATO AL PRESENTE CAPITOLO. Lettera-re lazione di 6 cartelle dattiloscritte con in allegato le lette re del Co ma ndante la difesa d i Zara, maggiore STRECKER, e ciel Coma nda nte d i Porto, cap itan o di corvetta Herbert SAU ER, che ringraziano per una offerta d i lire 50.000 fotta da SERRENTINO per le truppe tedesche, in occasione elc i gene tliaco del FùHRER. (4'14) lhidem.
(4 15) Ibidem . (416) Mon signor Do imo MllN7.ANI, arcivescovo di Zara, in data 3 1 marzo 1944 fece d iffondere ne lla Diocesi, s u ca rta inte sta la '·Ord inariato vescovile - Zarn '' , la seguente ''Circo lare" n . 69/44 cli protocullo: «E' sta/O segna/aio a Noi da parte di alcuni poveri sinistrati, viuime dei homl>flrdamenli e dei dolorosi .funi perpetrati nella Nostra ci//à, che appumo in occasione degli avvenwi saccheggi sono s1a1e pure osponate eone e documerlli, i quali per i ladri non hanno alc1tn valore personale rilevonte o /1.11 valo re ef.feuivo. cos1i1uencio cari ricordi familiari. - Esorlin1110 vivamente tuui coloro che .fossero venuli in possesso di 111li docu-
l\101e al capilo/o V I
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111e111i a co11seg11urli a Noi per.wmal111e111e o a qualsiasi persona <'cc/esiastica (sacerdme o religioso) a11c/,e per 11w;;zo di i111erpo.wa persona, assicuramlo il pitì assoluto sife11 ;;io. - /tvr1111110 In gratitudine deRfi imeressali e la ricompensa del SignoreN. (4 17) Vedi no ta n. 279- LUXi\ RDO N. (jun.) e PAGNAC:CO: f'iem; l.uxardo - Pag. 30e :l i - Lettera del 15 maggio 1944. (4 18) Vedi no ta n. 4 13 - Le ttera d i Vincenzo SERIH:NTINO a l min iste ro d e ll'in te rn o · Za ra , 12 magg io 1944. ( 419) Vedi nota n. IO - Livio G RASS1: Swria della Vn,e;;ia Giulia - F:iscicolo - Pag. 140 (Foglio n. 1220 d i prot. - Ogg,en o: Evawa;;ione della cil//ì - Prefettura di Zara - Firma to: il capo d ella pro vincia. Vi nce nz o SFRREKTtNO - /1. Pres ide nzu de l Consiglio d0i minis tri - Pe r conosce nza a ministero de lr int e rno - Z a ra . 26 maggio 1944 ). ell'origina lc (conservato presso r A.C.S. - Segreteria pa rt icola re del DL·cE - Carteggio rise rva to) é al k:gata co pia stam1,ata d e l ba nd o te desco. seri n o nelle lingue te desca. ita li ana e croata - Firma to: Il comand i111 1e de lle Truppe germa niche a Z11rn - Cont ro firma to: Il Prc t'c ll o - Se nza il no me de lle rispcll ive au torità - Zara. 25 magg io 1944. (420) Thc /tfben F. Simp.wm Historica/ Ue.w:arch Ce111er U. S.A.F. - Trasmette a l tl oll o r Fra nco LUXi\R OO In schema d e ll 'operazione llidn fgo , accom pag na ndo lo con q ueste parnlc: «li 111awriale allegato, circo l'operazion e " llid11IR0", che v e1111 e pianifìcaw 111a 110 11 portato (I{/ ejfeuo, può dan' un 'ideo perch é /11 costa del/ti Dalma;;io erti di potenziale i111porum~<1 per gli allt-111i» - Maxwcll /1.fB. I J giu gno 1974. (42 1) Ibidem . (422) He lmut H EIBER (a cu rn di): Hitler Strmega - Arnoldo Mondadori Edit0re · Milano 1955 - Verba li delle riunioni quotid iane di 11 111.ER con i propri genernl i - Colloq uio con il maggiore gene ra le A lfre d JOOL - Pag. 363 - 31 luglio l 944. (423) Ibidem . .A.-U.S.A. - Document i tedeschi · Serie T 314 - Microfil m con numero indcci(424) frabilt! - Fotogra mm a 199 - (Tc lescrino n. 490/44 - Docum e nto segret o · Se nza oggcll u l' in na to: gene ra le E rne st voN LEYSER, co m1111date de l XV Cu rpu d 'a rn u11,1 - A l co nurnd o de ll a 2" /1. rmata cornzzata ( /1..0. K.2) - Se nza loc111ità - Se n1.a data) . (425) N.A.-U.S.A. - Docu me nti tedeschi - Se rie T 3 14 - Microfi lm. nu mero illeggibile Fo togra mmi da 444 a 448 - (Fogli o se nza n. d i prot. - Doc ume nto segn.:to - Minut 11 - Da l coma ndo de l X V Co rpo d 'a rnw ta • Alla 264" d ivisione - Pe r no tizia al l" reggime nto l3randcnburg - Se nw loca lità. 7 apri le 1944 ). (426) Jbide111. (427) N./1..-U.S.A. - Docu me nti tedeschi - Se rie T 314 - Micro film. num e ro illeggib ile Fotogramma n. 580 - ( Foglio n. 555 di prot. - Segreto - Oggetto: Co.wru:ione di posw: ioni Da coma ndo XV Corpo d'arm ata - Firmato: genera le Ernest vo;,; LEYSI R - A lla 264• divisione · Senza loca lilil - 10 maggio 1944).
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Dalmazia - Una cronaca per la storia
( 428) Ibidem. (429) Vedi nota n. 404 - F. William D ÉA KI N: S1oria della Repubblica di Salò - Pag. 677. (430) Vedi nota n. IO· Livio GRASSI: S1oria della Venezia Giulia · Fascicolo· Pag. 140 _ (Foglio n. 1220 di prot. - O ggetto: Evacuazione della ciltiJ - Prefettura di Zara· F irmato: il capo della provincia, Vincenzo S1:;RRENTINO - A Presidenza del Cons iglio dei ministri · Per conoscenza a ministero dell'intern o - Zara, 26 maggio 1944) (431) Ibidem. (432) Ibidem. (433) Vedi nota n. 279 - LUXAROO Nico lò Uun.) e Federico PAGKACCO: Pietro Luxardo - Pag. 32 - Lettera de l 27 maggio 1944. (434) Per lo sfollamento dell'Asilo d elle Orfanelle, Bruno CocEAN I informa Giovann i DOI.FIN con lettera del 7 marzo 1944 (Vedi nola n. lO - Livio GRASSI: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 136) e per i sessanta bambini del BTefolrofio con le ttera del 5 aprile 1944, ibidem , pag. B9). Dalle segnalazioni di CocEANI risulta che nei mesi di mar:w ed aprile, con il Sansego furono trasportati a Trieste: 7 marzo 450 persone; 21 marzo, 400: 29 marzo, circa 600; 5 aprile, 400; 26 aprile, 350; 1° maggio, circa 200. Complessivamente 2400 persone - Dopo q uesta data non si hanno ulteriori notizie. (435) Difesa Adrimica - Settimanale de ll' Associazione Venezia Giulia e Dalmazi a Roma , ·1I febbra io 1950, n. 6 - Articolo firmato "Un Sopravvissuto" - Pseudo nimo di Tullio VALLERY • Intitolato: Zara sollo il /errore Tifino. VALLERY, con lo stesso pseudon imo e con lo stesso ti to lo pubblica una serie di articoli, q uasi un diario, sino al n. 25 della Difesa Adriaca del l 1 marzo 1950. (436) Vedi nota n. 279 · LUXARDO Nico lò Uun .) e Federico PAC,NACCO: Pietro Lu.wrdo . Pag. 31 - Lettera de l 17 maggio 1944. (437) Ibidem - Lettera del l'l I maggio 1944 · Pag. 31. (438) Vedi nota n. IO- Livio GRASSI: Storia della Venezia G iulia· Fascicolo - Pag. 140 _ (Fogli o n. 1220 di prot. · Oggello: Evacuazione della ci//à • Prefeuu ra di Zara - Fi rmato: il capo della prov inc ia, Vi ncenzo SERRENTINO - A Presidenza del Consiglio dei minis tri · Per conoscenza al ministero detrinterno · Zara, 26 maggio 1944). (439) A.C.S . • Segreteria Partico lare d e l D ucE · Carteggio riservato - Busta (n umero non individuato) . (Foglio n. 2 1/Rs. d i prot. · Oggetto: Evacuazione s1risci11 cos1iera · Prefettu ra di Zara - Firmato: il capo della prov incia, Vincenzo SERRF.~TINO · Alla P residenza de l Consiglio de i ministri · A l mi nistero dell 'interno - Zara, J5 giugno 1944). Lettera-re lazione d i 4 ca rtelle dalliloscrit.te, con in allega to: a) Prome111oria per il signor Comanda nte delle Forze arma te germaniche del territorio di Zara (q ua tiro carte lle);
Note al capilolo V I
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b) Man ifesto, con in testazione: "Stato I ndipendente di Croazia" - Fi rmato:" Il Comandante de l territorio Ve le bit-Dinara", tenen te co lonnello Emi] KEéET, e "Il Capitano dist rettua le di Zaravecchia", Ante MAREND1(: - Zemonico, 11 giugno '1944. (440) Ibidem. - Allegato b ). ( 441) Ibidem. (442) Ibidem - Lettera-relazione. (443) A.C.S. - Presidenza Consiglio dei ministri (1943-1944) Posiz ione: 16452 - Fascicolo 163/l - (Foglio n. 48/Ris. di prot . Oggett o: Evacuazione srriscia cosriera - Prefeuura d i Zara - Firmalo: il capo della provincia, Vincenzo SERRENTINO - Alla Presidenza de l Consig lio dei ministri - A l ministe ro dell'inte rno - Zara. 30 giugno 1944). (444) Ve di not a n. 435 - Artico lo di Tu ll io VALLERY. (445) Vedi nota n. 439 - Lettera-relazione d i Vi ncenzo SERRENTIKO. (446) Ibidem - Il prob lem a de lla nafta ave va sempre preoccupato SEHRlò1'TJKO e giìi il 15 d icembre 1943 (Vedi nota n . 'IO - Livio GRASSI: S ro ria della Venezia Giulia - Fascicolo 8 Pag. 125) aveva inviato a Trieste D ario DAVANZO, d irettore dell'AGIP di Zara con il vicebrigadie re Oscar Foc1, 11ffJ:"- «per interessarsi della nafra e con1bustibili liquidi occorrenti per le aziende e/e11rid1 e e dell'acquedotto». (447) Vedi nota
11.
443 - Lettera di Vince nzo SERRENTINO.
(448) Vedi nota n. 279 - LUXARDO Nicolò (jun.) e Federico PAGNACCO: Pietro Luxardo - Pag. 33 e 34 - Le lle ra de l 14 giugno I 944. (449) lb idern - Lettera del 31 lug lio 1944. (450) Foglio dattiloscritto - Porta in resta "Co municazione" - Pi(! sollo, la parola " Avviso" - Zara, 14 luglio 1944). Documento conservato fra le carte de l dot.tor Ervino JARABEK, e consegnato dal figli o E lio in copia all'autore. ( 45 1) Vedi nota n. 1.0 - Livio GRASSI: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 14 1 - Lette ra di Vincem:o SERR ENTINO a Bruno COCl.òANI - Zara, 26 luglio 1944. (452) Vedi nota
11.
435 - Artico lo cl i T ullio VALLERY.
(453) A.C.S. Presidenza Consiglio dei Ministri - (1944-1945) Posiz ione 16457 - Fascicolo 163/1 - (Foglio n. 54 di prol. - Ogge tto: Relazione mese di luglio - Pre fe tlurn cli Zara - Firma to: il capo della provincia , Vince nzo Sr::RRENTINO - A ministero d e ll'interno - Per co noscenza alla Presidenza del Consiglio dei minis tri - Za ra 8 agosto 1944). Re lazione d i 4 caridi ... d attiloscritte. (454) Lettera a ll 'a utore di Alfredo PoLESSI (Verona , 14 ottobre 1986).
1484
Dalmazia - Una cronaca per la storia
«Gli zarntini, sparsi nel retroterra e nelle isole, m.escolati alle popolazioni locali, eremo spesso viuime di rastrellamenti. I tedeschi [. ..} non potevano dislinguere il buono dal cauivo se proditoriamente a11acca1i dai partigiani». (455) Vedi noia n. 453 - Relazione di Vincenzo SERRENTJNO. (456) Vedi nota n. 17 - Relazione del maresciallo maggiore dei CC. G iustino PRODIGO Pag. 3. (457) N .A.-U.S.A . - Documenti Ledesch i - Serie T 314 - Microfilm 565 - Fotogramma
1271 - (Foglio senza n. di prol. - Oggetto: Valwazione di 3 schizzi riguardami la zuna di Zara - 264" Divisione - Senza desti natario - Senza località - 24 gi ugno 1944.
11.
Non sappiamo se siano questi i documenti tro va ti presso il N JKSICH. Da lla relazione della 264" D ivisione appare che gLi schizzi del fronte a terra e q uello del front.e a ma re d i Zarn avevano un valore informativo assolutamente scarso. Lo schizzo del campo di aviazione di Zemon ico veniva valutato di nessu na importanza. Invece quello del caposaldo di Zaravecchia e ra considerato di notevole va lore. La Divisione riferisce d 'esse r venuta in possesso degli schizzi quale 'bottino d i gue rra'. (458) Vedi noia n. 40 - Relazione s.tencnte Anlonio Franco CALDERONE - Pag. 6 e 7. (459) Vedi nota n. 453 - Relazione d i Vincenzo SERRENTINO . (460) Ibidem. (461) Vedi nota n. 48 - Relazione della guard ia di P.S. Francesco RM;AGLIA - Pag. 2.
(462) Ibidem. (463) Vedi nota n. 279 - LUXARDO Nicolò (j un.) e Federico PAGNACCO: Pietro Luxardo - Pag. 4 1 - Le ttera del 12 agosto 1944. (464) Vedi nota n. 435 - Art ico lo di Tullio VAI.LERY. (465) Ibidem . (466) Ibidem .
(467) Lettera all'autore di Aldo ANDRI (Fermo , 6 novembre 1986). (468) Vedi nota n. 17 - Relazione del marescia llo maggiore d e i CC. Giustino PRODIGO Pag. 3 . (469) Archivio CocEANJ - (Foglio n. 3710/1 di prot. - Oggetto: Seguito bombardamenti nemici - Situazione determina/asi - Prefettura di Zara - Firm alo: il capo della provincia , Vincenzo S l?. RRENTINO - Paragrafo: Alimentazione - Al min istero dell ' interno - Zara, 24 dicembre 1943). Da l docume nto sono riportalo - invia lo all'autore dal doti. E lio J ARAlJr.K - appare che i v ive ri venivano ch iesti dagli sfo llati anche per g li abitanti dei vill,iggi croati. E ciò per umi propria "maggiore tranq uillità" .
l\101e al capilo/o V I
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«A l Capo della Pro vincia . Zara · In seguito allo :;.fò/lame.1110 della popolazione dalla città di Zara, si rifugiarono nel paese di Sdre/az 95 ci/ladini. Furono benevolmeme ed an1ichevol111e111e accolli dagli abilanti del luogo. Siccorne, però, il villaggio é e.Hremameme povero e non offre alcuna possibilità di acquisto di viveri di qualsiasi specie, eccello 1111 limi/a/O quantilMivo d 'olio ed un po' di verdura, e siccome la qw1si w111li1cì degli sfollati ha dovwo abbandonare Zara senza poler provvedere al normale approvvigionamento, si rivolgono a V.E., Capo della Provincia di Zara, da cui dipende an che Sdrelazzo, perché disponga sia assegna/a 11na congrua assegnazione di viveri (jiirina, riso, pasta, fagioli, piselli, ecc.) per i rifi1gia1i di Zarn, nonché per la misera popolazione il cui numero ascende a 789 anime. L'assegnazione per i villici di Sdrelaz.zo dimostrerebbe !'allo senso di umanitcì e di benevolenw del Governo di Zara, e ciò tornerebbe a maggiore tranq11illit1.ì di vita per gli .~follali. - La prese111e preghiera viene fatta anche in considemzione che la richies1a nssegnazione é swta già acco,·daw a parecchi altri paesi del circondario di 7,anl ove si sono rifugiati gli sfollali - Ringmziamo, n ella fiducia di una pronta decisione. - Per gli sfollati: Rina ved.lvANISSEVICII, Giuseppe SEMPREVIVO, GRUBISSICII Anumio, NAt>OVEZII Giuseppe e famiglia, LJU/JICH Pietro, Luigi SPINELLI e famiglia (7 persone), Do1a,v1 Maria con 4 persone. - Sdrelazzo 26 12.43.». All'autore appare estrenwmente elevato il numero degli abitanti dichiarati per Sdrelazzo dove, almeno prima del 1941, vi saranno state a l massimo un 250 persone. (470)
Vedi nota n. 17 - Relm:,ìone del marc.~ciallo maggiore dei CC. Giustino PRODIGO - Pag. 3.
(471) Ibidem . (472) Ibidem. (473) Vedi nota n. 40 - /?dazione del s.tenente Antonio Franco CALDERON I.:: - Pag. 4. (474) Ibidem. (475) Ibidem . (476) Ibidem - Pag. 5. (477) Ibidem. (478) Vedi nota n. 435 -Articolo di Tullio VALLERY. (479) !!>idem . ( 480) Man ifesto in lingua ital iana , dattiloscritto su un foglio. Se nza intestazione - Firmato: "Il Com itato cilladino per il Fron te nazionale di Croazia" - Zara, 30 agosto 1944.
TI manifesto é s tato inviato al l'autore, in copia fotostatica, dal signor Piero C'ERGKAR . (48 1) Ibidem. (482) Vedi nota n. 40 - Relazione - Pag. 7. - Vedi anche A.C.S. - Ministero interno - (Busta 181 - Fasc icolo 17746 - Att ività del R e pa rto Autonomo Carabinieri Reali dopo 1'8 sellembre 1943 - Re lazione del Commissm-io a l Comune di Zara, dott. Ermenegildo RosSE1TI - Al Comando Genera le dcli' Arma dei CC. RR. - Pe r conoscenza a Gabi netto ministero interno, min istero della guerra . ministero affari este ri - Roma, 25 ottobre 'I 945).
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Dalmazia - Una cronaca per fa storia
( 483) Jbiclem - Pag. 8 e 9. (484) Ibidem - Pag. 10. (485) Un P romemoria, i11viato all'autore da Piero SERRENTINO, figlio del capo della provincia di Zara, riporta: «Fra il 2 e il 20 maggio a.e. {1945} vennero tra gli altri arrestati a Trieste dalle Forze armate jugoslave pure le seguenti persone, cittadini italiani provenienti dalla Dalmazia e residenti da pùì 1empo a Tries1e in qualità di profughi: lj SERRENTINO Vincen zo; 2) marito e moglie 131.ASf:vtCH, da Spalalo; 3) mari10 e moglie SconoN, da Sebenico; 4) MAI/IN, da Zlarin; 5) DIWSEIC/1, agricoltore da Spal1.110; 6) TU!!liiSANt Teresirut, da Spalato. Tutli i predetti vennero dal giorno 20 maggio tradotti con camion da Trieste a Spalato. Successivamente vennero ulleriormeme trasportati: coniugi Scorro N e S ERRENTtNO a Sebenico; il MMaN a 7.farin; m entre i rimanenti rimasero a Spalato. - A tulli i soprannominali, sempre in stato d'arresto, era stato comunicato che sarebbero /stati] tradolli dinanzi ai Tribunali del popolo nelle località di origine per rispondere de/l'imputazione di aver, durante l'occupazione ilaliana in Dalmazia, partecipato alla auività fascista a danno dell 'elemento partigiano. - lf nominato S 1::1mENTINO avrebbe dovuto, in particolare, rispondere di aver, quale vice-presidente del Tribunale. speciale italitmo in Dalmazia, partecipato a{!a condanna di numerosi partigiani alla pena capitale e ciò durame l'occupazione italiana. Lo stesso SERRENTINO aveva poi ricoper10 La carica di prefeuo durante l'occupazione 1edesca» - Roma, 23 giugno 1945. Ne l "Regis tro matricolare dei morti'' del Com itato distrettuale popolare di Sebenico (Libro 1°, pag. 64, n. d 'ordine 127, dell'anno 1947), la morte di Vi.nce nzo SERRENTIKO viene segnata alle ore 3.55 del 15 maggio 1947. Nella colonna delle ' Annotazioni' si legge: «La morte é avvenuta con /"esecuzion e delfa condanna a morte die1ro la denuncia ciel hibunale dìstrelluale di Sibenik sollo il N. K.7147 del 22 maggio 1947) ». (486) Vedi nota n. 482 - Relazione di E rmenegi ldo Ross ETII. • Pag. I. (487) Vedi nota n. 435 - Artico lo di Tullio VAU.F,RY. (488) Vedi nota n. 279 - Nicolò LUXARDO (jun.) e Federico PAGNACCO: Pietro Luxardo - Pag. 43 - Lettere del 19 e del 28 agosto I 944. (489) Vedi nota n. IO- Livio GRASSt: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 9- P ag. 141 - Lettera di Vinct:nW SERRENTINO a Bruno COCEAN[ - Zara, 26 luglio 1944. (490) Ibidem - Pag. 143-144 · Lettera di Vincenzo SERRF.NTINO a Bruno CocYAN I - Zara 2 settembre ·1944. (491) Ibidem - Pag. 143 - (Foglio se n,:a n. di prot. - Oggetto: Sollecito richiesta fondi Prefettura di Zara - Firmato: il capo de lla provincia, Vincenzo SERRF.NTINO - Alla Preside nza de l Consig lio dei ministri - Ai min isteri dell' inte rno e delle finanze - Pe r conoscenza: all' Amministraàone Centrale de lla Banca d ' ltalia - Zara, 18 seuembre 1944). (492) Ibidem. (493) Vedi nota n. 279 - Nico lò LlJXARDO (jun.) e Federico PAGNAcco: Pietro Luxardo - Pag. 44 - Le llera dt:I 17 settembre 1944. - Vedi a nc he nota n. 180 - G iovanni E leuterio LOVROV ICH: Zara - Pag. 89 e 90 - An notazione "Se ttembre 1944".
[487
Note al capitolo V l
tazione "Settembre ·1944". (494) Ibidem - Nicolò LUXARDO (j un.) e Federico PAGNACCO: Pietro Luxardo. (495) Vedi nota n. 227 - A.S.O. · Sommario settembre L944.
1L
1398 del 19 settembre e
1L
1399 del 30
(496) Ibidem - Sommario n. 1399. (497) Ved i nota n. LO - Livio GRASS I: Storia della Venezia Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 144 - Lette ra di Vincenzo SER RENTINO a Bruno COClòANJ - Zara, 29 settembre 1944. (498) Archivio CoCEANl - (Foglio n. 2423 di prol. - Oggetto: Situazione finan ziaria e valutaria - Prefettura di Zara - Firmato: il capo della provincia, Vincenzo SERRENTJNO · Al ministero delle fi nanze - Per conoscenza: A ministero dell' interno - Zara, 2 1 settembre :1 944. (499) Public Record Ojfìce - Londra - Air 20/8485 - 12 1936 - (Biglietto scritto a mano Non firmato - Porta come ora de l ricevimento le L3.00 · Come ora di trasmissione le 15.IO de l 1° ottobre 1944 - Firmato: l'operatore V.O. Pi\tJLJD ES. (500) Vedi nota n. 227 - AS.0. - Sommario n. 1413 del 4 ottobre 1944. - Riporta: «Naviglio al largo di Zara. Osservato fumo nero».
- Vedi anche n. 279 - Nicolò LUXi\ RDO (jun.) e Federico PAGNAC<.:O: Pietro Luxardo Pag. 46 - Leuera del 3 oltobre 1944 - Riporta: «Ieri 2 ottobre, ebbim.o altra visita co11 m olte bombe, fortunatamente su obiettivi miliwri».
(50 I) Vedi nota 1L 227 - A.S.O. - Sommario n. 1420 dcli' 11 ottobre 1944. (502) Vedi no ta n. 279 - Nicolò LUXARDO (jun.) e Federico PAGNACCO: Pietro L11xardo - Pag. 46 - Lettera del 6 ottobre 1944. (503) Public Record Ojfice - Londra - Balkan Air Force - Segreto - Sommario giornaliero n.105 - Paragrafo: Operazioni del giorno 9 - Dalmatian Coast - Pag. 3 - Firmato: Group Capitain, Ufficio ' Intelligence' Balkan Air Force - IO ottobre l 944. (504) Ibidem. (505) Ibidem - Paragrafo: Operazioni sulla 1errafer111a - Pag. 2. (506) Ved i nota n. 180 - Giovan ni Eleuterio Lovrwv101: 7.ara - Pag. 90 - Annota7.ione Ollobre 1944. (507) Ibidem - Pag. 92. (508) Ibidem. (509) Testimonianza di Rocco KANJER, in possesso dell'autore - Copia non l'innata · li Kan ier, gi11 sottufficiale della Milizia anticomu nista (M.A.C.). fece parte de l111 compagnia "A. Yukasina" - Trasferito in Penisola, si arru olò ne l batta glio ne ·Barbarigo' de lla X M.A.S. - Combatté ad Anzio. Dopo lo sfondamento cie l fron te da parte delle forze allea te,
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Dalmazia - Una cronaca per la swria
e bbe una lice nza , e nel giugno l 944 tornò a Zara. Si aggregò alla locale G uardia Naziona le Rep ubblicana ( una dozzina di mi liti, sergente Anton io NEMA RICH). A lla fine di ottobre, con il reparto, lasciò definitivame nte Zara per Trieste. (510) Arch ivio COCEANI - (Foglio n. 2496 di pro t. - Senza ogge tto - Prefett ura di Zara Firmato: il capo della provincia, Vincenzo SERRENTINO - Alla D irezione de lla Banca d'Italia di Trieste - Zara. 30 settembre ·1944. (511) Ibidem - (Foglio n. 15897 di prot. - Riservato - Oggetto: Funzioname1110 della nostra filiale - Alla Banca d 'Italia, sede di Trieste - Al capo della prov incia di Zara - All'Amministrazione centrale de ll a Banca d ' Ital ia, Como • Firma illeggibi le - Trieste, 19 ottobre 1944). (512) Vedi nota n. 279 - Nicolò LUXARDO (jun.) e Federico PAGNACCO: Pie1ro Luxardo - Pag. 47 - Lettera 21 o ttobre 1944. E' l'ultima le ttera di Pie tro L UXA RDO. Termina con queste parole: «Se Dio vuole ci rivedremo. Non siate in pena per 1ne, Vi prego. State tranquilli e jhluciosi come son.o io. Che Dio Vi protegga». - Un mese dopo. ci rca, sarebbe stato soppresso dai partigiani.
(513) Pub/i(: Record Office - Londrn - Posizione W 0204/1919 -38270 - Balkan Air Force - Segreto - Sommario giornaliero n. 118 - Firmalo: Group Capitai n Capo uffic io ' lmelligen.ce Balkan Air Force' · Firma ill eggibi le · Paragrafo: Movimen1i nemici . Pag. 2 e 3 - 23 ottobre 1944. (514) Ibidem - Sommario giornal ie ro n. 120 - Operazioni navali - 25 o ttobre 1944. (515) Ved i nota n. 227 · A.S.O. · Sommario n. 1436 de l 27 o ttobre 1944. (5'16) Ibidem - A.S.0. - Sommario n. 1439 d e l 30 ollobre 1944. (5 17) Vedi nota n. 10 - Livio GRASSI: S1oria della Venezia Giulia - Fascico lo 9 - Pag. 144 · R iporta la richiesta d i Bruno CoCF.AN I a l Deulschen Beraten jìr.r die Provin z Triesl di trasmettere, in cifra via rad io, al capo della provincia di Zara l'ordine de l Governo d i Salò, che fu consegna to arn;he nella traduzione in tedesco per il Comando germanico - (Foglio n. 0317 di pro t/Gab. - Ogget to: l'refeuo di Zam - R ich iesta comun icazione radio - Da prefeitura cli Trieste · Firmato il prefetto Bruno CoCEAN I - Trieste 28 o ttobre 1944). (518) Ve d i nota n. 435 - A rrico lo di Tullio VALLERY - Giorno 30 onobre 1944. (519) A rc hivio Mil ita re tedesco - Friburgo - Posizione BA - MA/M (729) Da 46536 a 46546 - Comando Difesa Marittima della Dalmazia del Nord - Diario di Guerra - Anno taz ioni dei giorni 30 e 31 ottobre 1944. (520) Ved i nota n. 10 • Livio GRASSI: S1oria della Vene;;ir, Giulia - Fascicolo 9 - Pag. 144 - Te legrnmma d i Bruno CocEA:s/1 a Guido Bt,;FFAR IKI GvlD I, ministro dell'in terno - Trieste, 2 novembre 1944. (521) Ved i nota n. 17 - Rela zione del marescia llo maggiore de i CC. G iustino PROD IGO Pag. 5 e 6.
Note al capitolo \Il
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- Ved i anche nota n. 35: 1\1/emoriale - %ara n ella gloria del suo martirio - Non firm ato Pag. 12 - Venezia l l agosto 1944. - A pag. 5. r icorda i nomi di coloro che si imbarca rono con i l capo della provincia, ma non quello del console Piero M ot-:TF:S1 ]{1CHETI1.
(522) Ibidem - fv!emoriale - Pag. 123. Ved i anche nota n. 40 - Relazione del s. l enen te An tonio Fra nco C.>\Ll)ERO>"E - Pag. 7 ed 8. Le ttera alrautore di Leo C JURCOVICH (Delta B.C.- Canada - l O febbraio 1993). - I l C iurcovich che si trova va a Zara durante questi avvenimenti. scrive: «Bullo Andrea /11n s110
amico// ... / mi consegnò i bran delli dell'ultimo bmulierone di gala con le Jì·ange di 011011e dorato, esposro sulla loggia solfo la cuspide del campanile di S. Anastasia, 11110 est, che fu strap pato ma lascimo esposto alle iniemperie». - Vedi anche nota n. 180 - Giovanni E leu ter io LovRov1c1-1 : 1/.ara - i\nnotazione del ·1° novembre 1944 - P11g. 95.
(523) Vedi nota n. 40 - Relazione ciel s.tenente An tonio Franco CALDERONE - Pag. 7. (524) Ibidem (525) Vedi nota n. 17 - Relazione cie l maresciallo maggiore dei CC. Gi ustino PR0D1co -
Pag. 5. (526) Vedi nota n. I 80 - Giovanni E leu terio LovRov1c11: Zam - Paragra fo: Occupa zione di 1/.ara - Pag. 98. (527) Vedi nota n. 35 - Memoriale - Pag. 12. (528) Vedi no ta n. 227 - A .S.0. - Sommario n. 1442 del 2 novembre 1944. (529) Vedi nota n. 435 - Articolo di Tu llio V,, LLERY - Giorno 30 ottobre 1944. (530) Ved i nota n. 17 - {?e/azione del maresci allo maggiore dei CC. G iusti no PRODIGO Pag. 5.
(53 1) Leu era all 'autore di Aldo A NDRI (Fermo. 6 novembre 1986). (532) Vedi nota n. 180 - (ì jovanni E leuterio L OVROVICH: Zara - P;1n1grafo: Ouohre / 944 - Pag. 94. (533) Vedi
n Otll 11 .
227 - A.S.O . - Sommario n. 1442 del 2 novembre 1944.
(534) Vedi nota n. 40 - f?e.Jazione del s.tenente Antonio Franco CA I.DERON lò - Pag. 8. (535) Cari.e Manl io C.>\CE - N otizie desunte d a un colloquio avu to co n i l s.tenente CALDERONE - 7 cartelle dattiloscr i tte - Non firmate - Senza Jocalitìi (quasi certamen te Ro ma) Senza data. (536) Ocldone TAi.PO: Per l'Italia - Centocinquan1'a11ni di Sf()ria Dalnww 1797-/ 947 -
1490
Dalmazia - Un.a cronaca per la storia
Editrice Periodico '·Zara" - Ancona 1987. Dopo l'opuscolo di Luigi PAPO, I caduci ed i martiri della Dalmazia, il volume citalo é il primo tentativo di una raccolta organica nominativa delle soppressioni degli zaratini e dei dalmati ad opera dei partigiani. Dall'8 settembre 1943 all'ingresso dei partigiani a Zara (31 ottobre 1944) sono stati individuati n. 43 nominativi di civili soppressi. A questi, nello stesso periodo, si aggiungono n. 18 fra guardie e graduati del Corpo di P.S., e 16 della Guardia di finanza. Dopo il 3·1 ottobre 1944, a Zara sono state fucilate, come annunciato da Nocificazione
(10 novembre 1944) del Tribunale militare dell'VIII Corpo affisa per la città, n. 29 persone, nominativamente indicate. Una Notificazione del 7 febbraio '1945 riporta I.a fucilazione di altre 15 persone. Ma vi dovettero essere ben più di due Nocificazioni in quanto il dottor Luigi TESTA, in una Relazione del 25 febbraio 1947, per il senatore Antonio TACCONI, riferisce di: «condanne 11 marce di altre 200 persone annunciate con bandi murali ed eseguiti a colpi di mitmglia al Cimitero, il cui muro é ruuo crivellato dai colpi, o col sis1ema delle mani legale e poi a mare, e d elle foibe nelle isole». Oltre alle persone indicate nelle due Notificazioni sono stati individuati 163 nominativi di civili soppressi in vario modo ed in date diverse , ai quali vanno aggiunte n. 18 guardie di P.S., e 37 fra ufficiali e militi dell'Arma dei carabinieri (fra Zara e la Dalmazia). Da ultimo, non vanno dimenticati 33 collaboratori slavi o simpatizzanti per l'Italia che furono uccisi. Da questa indagine che, nonostante ogni impegno posto, resta largamente incompleta, risul ta che per mano partigiana, dopo 1'8 settembre 1943, furono soppresse n. 372 persone nominativamente accertate. (537) Vedi nol.a n. 48 - Relazione della guardia di P.S. Francesco RAGALIA - Pag. 6. - Vedi anche nota n.40 - Relaz ione del s.tcncntc Antonio Franco ed 11.
CALDERONE -
Pag. 10
CALDERONE riferisce: «Assieme a /ulli g li impiegali, anche gli agenli di questura venivano rinchiusi nei solterranei della Caserma "Villoria Veneto " e da qui, dopo 1.111 interrogatorio in concludente, la 111a1tina del 7 o de/1'8 novembre 1944, alle (>re 5, avviati al comando dell'O.S.N.A. - Qui {furono} caricati sopra un trabaccolo assieme ad altri 25 civili e trasportati in /Ili isola prospicienle Zara, dove /vennero/ sistemati in. due stanze in modo da es.rnre separaci dai 25 borghesi. - Dopo che i partigiani accompagnatori hanno consumato il pranzo e bevuto abb1.1sta11za, vengono invitati i primi 25 a lasciare i loro abili e rimanere solo con le scarpe, pantaloni e cwnicie. Dopo wle operazione avviati lungo w1 sentiero terminante in un precipizio a picco sul mare e qui massacrati come cani. I cadaveri sono tenninali nel burrone lì vicino. Liquidali i primi, i pcll'ligiani predeui sono tornali indielro per eseguire la stessa operazione con quelli della q11es1ura, d((alti anche que.Hi vengono invitati a togliersi i vestiti e rimanere solo con gli stessi indumenti dei primi, di più raccolli /i.ti/i i documenti ed ogni carta ten 111i dagli agen1i li dis1mssem col .fì1oco. - Queslo gruppo, come il primo, viene avvialo dai partigiani per lo s1esso se111iero, mo prima di raggiungere la loca/itÌI dai partigiani prefissa, l'agente N!GRO Luigi con a/cri di robus111 cos1i111zione assalivano uno dei panigiani, so//raendo u11 rnosche1to milra e dopo 1111a confusione tremenda, mentre il N1c1~0 cade1>a souo il f uoco par1igi1mo [... / 11n 'al!ro non m eno wmggioso faceva .fi1oco sui partigiani. Nella confì1sione Ire agenti si tuffarono nel precipizio in 1·1wre e 11110 di e.ui, agente ausiliario H1;;1nr,v1 Alessandro,
Note al capitolo VI
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riusciva 11 salvarsi raggiungendo a nuoto un'isola vicina. f. ..] /lutori e proponenti di tale carneficina sono il capo de/1'0.S.N.A in Zara, cerio 'Rico', il suo collaboratore vice-capo, certo· Goga' e il compagno 'Marko'».
(538) M.A.E.-A.S.D. - Jugoslavia 1945 - Busta 141 - Fascicolo 9 - (Foglio se nza n. di porc. - Su carta intestata del ministero ,kgli affari esteri - Non firma ta - Senza data). Il documento, con due allega ti, é di data successiva al 17 gennaio 1945, in quan to in uno degli allegati viene riportata q uesta data. Si tratta di un complesso di valutazioni per ' li berare' il Governo democra tico da alcun i atti de lla politica estera del fascismo. Il 26 sett embre 1944, il Governo ital iano aveva dichiarati 'n ulli e come non avvenu ti' gl i accordi di Monaco (26 sett embre 1938) ed il Lodo arbitra le C!ANO-RIBBENTROP firmaro a Vien na il 2 novemb re 1938. Analogamente era stato dichiarato nullo l'altro Lodo arbitrale CIAKo-RmlJ f.::NTROP per la divisione de lla Transilvania (30 agosto I940). Ora si tratt ava di denuncia re i decreti con cui erano sta te annesse all'Italia la Dalmazia e parte della Slovenia - per 'sbarazzarsi dell'eredità fascista' - nella speranza di salvare la linea di frontiera ante 1940 dellH Venezia Giu lia. - VEDI DOC:\iM ENTO K. 22 ALLEGATO A L l'Rr,SENTL:: CAPITOLO. (539) Il calcolo della diaspora della popo lazione appare approssimativo. Dalle ci rre della Relazione la popolazione di Zara sarebbe dovuto ascendere da un minimo di 11 mila ad un massimo di 15 mila persone. Zara, invece, aveva circa 23.000 abitanti. Calcolando le perdite subite per i bombardamenti, per le soppressioni dei titin i, per i caduti in guerrn (308 fra tutte le armi e la marina mercantile), dalla cifra di 23.000 si devono dedu rre non meno di 2000 persone. A Tries te tra mite il Comitato di assistenza sfollati - dalla sua cos tituzione (primi di gennaio 1944) sino al 20 set lembre 1944 - ve nnero assistile più di 8.000 persone. A queste si devono aggiu ngere sia quelle che arrivarono a Trieste prima della costituzione de l Comitato, almeno un 4.000 perso ne e coloro, circa un 2.000, che proseguirono con mezzi propri, senza chiedere alcuna assistenza. Da questi dati, sempre approssimativamente. si può valutare che, più o meno, nell'Italia del nord sfollarono 12/1.4.000 zara tini; nell'Italia del sud circa 2/4.000. Rimasero qu indi a Zara, in attesa dell'opzione, da 4.000 a 6.000 pe rsone.
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DO C UM EN TI
ALLEGATI AL CAP I TOLO IV
Documenti - Allegati al Capilo/o IV
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DOCUMENTO
243/162 738-40
SEGRETO Dl STATO
N. l
Zagabria, 2 ago.Ho 1943, ore 21.20 Arrivo: 2 agos10, ore 22 DA CONSERVAR E RISEVATO N.
3226 DEL 2.8
L'AMBASCIATORE A ZAGABRIA KASCKE AL MINISTERO DEGLI ESTERI
Le conversazione sulla situazione generale tenuta con il gen. Glaise Horstenau ha avuto, in sintesi, i seguenti risultati: Lo sviluppo della situazione italiana rende necessario, soprattutto per le conseguenze negative, pensare ad ogni possibilità e preparare in tempo ogni misura necessaria. Come necessario si intende: 1)
Dal punto di vista politico: dal momento in cui diviene relativamente certo che gli italiani si ritirino dalla guerra, il Governo croato dovrebbe rivendicare a se in modo illimitato la Dalmazia e la sua amministrazione. Questo dovrebbe rendere necessarie le corrispondenti misure ed un proclama al popolo croato. Scopo di questo proclama dovrebbe essere soprattutto la dichiarazione della liberazione, grazie alla Croazia ed al Reich, dei litorali costieri in modo da prevenire attacchi sia da parte nemica come dalle bande. Da parte no.stra si dovrebbe annunciare, nello steso proclama, adesione alle dichiarazioni del governo croato. Per quanto riguarda il territorio sloveno di Lubiana, annesso all'Italia, appare necessario non formulare una dichiarazione definitiva sulla sua destinazione e strutturazione, bensì di concedere in un proclama al suo popolo tutti i diritti civili in tale ambito e forma. In questo modo il gen. Glai.se Horstenau ritiene che detto proclama dovrebbe prendere in considerazione anche la Bassa Stiria e ciò si rivelerebbe problematico. Per quanto riguarda il Montenegro, sarebbe utile una dichiarazione di riconoscimento di tale Stato, di cui però il riconoscimento delle istituzioni volute dal popolo ed il successivo sviluppo della vita , dovrebbero essere stabiliti secondo la volontù popolare. Ai mussulmani del Sangiaccato dovrebbe essere assicurato, in una dichiarazione, la loro esistenza culturale come popolo. Dal punto di vista del
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popolo non dovrebbe essere attuata ulteriore realizzazione poiché i Croati ovviamente impongono di pronunciarsi in croato [forse: per i croati - n.d.a], cosa che riguardo all'ambito amministrativo-militare non sarebbe utile ai serbi. Si dovrebbe dar mano all'immediata istituzione di un consolato tedesco nel territorio montenegrino. Io raccomando che questo consolato dipenda per quanto riguarda le question i estere dal Ministero degli Esteri , e per quanto riguarda le questioni interne dal mio incarico. 2)
Dal punto di vista militare: la collaborazione tedesco-croata militare e di polizia viene coordinata con le misure di cui abbiamo riferito in precedenza. La Croazia dovrebbe ora creare o rganizzazioni irrego· lari per la penetrazione nel territorio costiero. Dovrebbe essere assicurato, grazie alla Wehrmach1 di stanza, che venga provveduto un equipaggiamento con armi e assistenza. È ovvio che noi ufficialmente non riconosceremo tali organizzazioni. Appare necessario che i croati si spingano lungo la costa nel caso suddetto. A motivo dei precedenti impegni cli collaborazione con gli italiani è da prendere in considerazione un ritardo nell'invio delle nostre truppe e delle bande che a noi si appoggiano. Soprattutto nel tratto di costa tra la foce de l Narenta e il confine presso Spalato la sicurezza del territorio della bauxite è la premessa per il nostro insediamento militare. Inoltre è necessario modificare di volta in volta il nostro atteggiamento verso le bande partigiane poiché a causa dell'avanza ta verso la costa tali bande potre bbero esser pronte ad aderire allo Stato croato. Nei confronti dei Cetnici sarebbe necessari a grande pruden· za a ca usa del loro legame con Mihajlovié e q uindi a potenze nemiche , cosa questa però che non dovrebbe escludere delle prese cli posizione tattiche nei singoli casi. Ho spiegato al gen. Glaise Ho rstenau che il Comandante delle truppe tedesche in Croazia dovrebbe mantenere la faco ltà di anteporre ad ogni impegno militare questa collaborazione con i Croati e l' avanzata per la sicurezza della zona costiera . Inoltre dovremmo rivedere la nostra posizione nei confronti delle obiezioni poste finora allo Stato croato, pur se talvolta motivate.
3)
Secondo me sare bbe inoltre necessario, mediante un pronto decreto modificatorio, introdurre delle misure concernenti gli Italiani. KASCHE
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DOCUMENTO
N. 2
RELAZIONE DEL MINISTRO D'ITALIA A ZAGABRIA LUIGI PETRUCCI
La notizia dell'armistizio dell'Italia, appresa attraverso la radio, giunse a Zagabria del tutto inaspettata la sera dell'otto settembre. Procedemmo subito alla distruzione dei cifrari e delle altre carte dell'archivio riservato. Alle ore 23 un ufficiale superiore delle SS germaniche, accompagnato dal Vice Capo del Cerimoniale del Ministero Esteri croato, si presentò nei locali della R. Legazione per chiedere di occuparli. Riuscii, non senza fatica, a ottenere dal Ministro di Germania che la R. sede fosse semplicemente circondata. Tutti i regi funzionari e molti concittadini accorsi vi furono bloccati. Solo a me si permise cli tornare nella mia abitazione privata, ove rimasi rinchiuso strettamente sorvegliato. Per maggiori particolari circa gli avvenimenti cli quella sera si acclude una breve relazione (ali. n. 1) [manca-11.d.a] e si richiama anche la nota al capo di questa R. Missione militare (ali. n. 3) [manca-n.d.a]. Nella stessa notte dall'8 al 9 settembre, Ante Pavelié rivolgeva il seguente proclama al popolo croato, trasmettendolo personalmente attraverso la radio: "Popolo Croato, Il falso a lleato aveva imposto al popolo croato, al momento dell'insurrezione dello Stato Indipendente, accordi e conrini in base ai quali una gran parte della costa adriatica croata era ~trappata dal corpo della Croazia. Per due anni e mezzo il popolo croato ha sofferto tale sopruso nel più profondo dolore dell'anima, e particolarmente i croati cli tali regioni hanno sofferto i più grandi patimenti per quanto riguarda la libertà, la vita, gli averi.
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In data odierna lo stesso Governo italiano ha prosciolto col suo agire il popolo e lo Stato croato da ogni impegno derivante dai trattati imposti. Il grande Capo del Reich Adolfo Hitler mi ha dichiarato questa sera di riconoscere ailo Stato Indipendente Croato le staccate terre croate sull'Adriatico. Popolo Croato!
In questo storico momento raccogliamoci come un sol uomo intorno alle nostre Forze armate, che in unione con le alleate forze armate tedesche libereranno le terre croate del!' Adriatico. In questo momento di amore verso la patria e verso gli sciagurati fratelli che libereremo e abbracceremo, serriamoci tenendo presente solamente la fortuna e la libertà del popolo croato e il nostro Stato indipendente. Alle forze armate croate ho impartito l'ordine di compiere il loro dovere di croati e di soldati. Croati! Date tutti il vostro appoggio all 'esercito croato nell'esecuzione di tale suo storico dovere. Croati del litorale e della Dalmazia che avete abbandonato le vostre case per causa dei soprusi italiani eseguiti contro di voi, unitevi alle forze armate croate affinché le vostre case divengano nuovamente vostre. Da oggi non esiste più alcun limite per la libertà e l'indipendenza della Croazia".
Dalle parole predette appariva ormai chiaro che esse non costituivano una concione improvvisata e d'occasione, ma erano state premeditate da lungo tempo e tenute pronte per l'avvenimento. Rimarchevole e decisiva sopra tutte le altre sue frasi, è quella sottolineata più sopra, in cui Ante Paveli é dichiara: "li grande Capo del Reich Adolfo Hitler mi ha dichiarato questa sera di riconoscere allo Stato Indipendente di Croazia i confini che incorporano le staccate terre croate dell'Adriatico." L'acquiescenza germanica alla proclamazione predetta ed alla mar-
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eia delle truppe germano-croate verso l'Adriatico doveva quindi considerarsi acquisita già da lungo tempo. Ciò risulta evidente dal proclama del Generale Glaise von Horstenau, Plenipotenziario militare tedesco in Croazia, letto la sera del nove settembre alla stazione radiofonica di Zagabria (allegato n.2). Da detto proclama si può rilevare che il Generale Glaise invitava i Croati a marciare insieme alle truppe tedesche per innalzare la bandiera della Croazia non solo sulla Dalmazia semplicemente presidiata dalle truppe italiane e su quella annessa all'Italia, ma anche su Fiume e Zara. Quantunque l'edizione del suo discorso, data dal locale giornale tedesco Deutsche Zeitung in Kroatien, non parli di Fiume, i giornali croati hanno registrato tali parole, che quella sera sono state udite da tutti alla radio. Speciale rilievo merita il modo d' agire della nostra Missione Militare in Zagabria e delle truppe italiane in genere. Dall'unita relazione (allegato n. III) del Generale Re, Capo della Missione stessa si potranno rilevare i particolari dell'irruzione fatta nella notte dall'otto al nove settembre dai militari tedeschi nella sede della missione, la quale venne letteralmente saccheggiata. Gli ufficiali italiani membri della Missione (eccezione fatta del Generale Re e del Colonnello Berni) vennero tratti in arresto e avviati, nello stato in cui si trovavano, ad un treno che la sera stessa del nove li trasportava in Germania. Tranne pochi casi, non venne loro permesso di prendere alcun effetto personale. Fu arrestato pure l'Addetto Militare Aggiunto presso questa R. Legazione Colon nello Sangiorgio che però, in un secondo tempo, in seguito a mio intervento presso questo Ministro di Germania , venne poi ricondotto a Zagabria dal campo di concentramento di Kustrin, nel quale il Colonnello Sangiorgio ebbe modo di rendersi conto del trattamento usato dai tedeschi verso i nostri ufficiali e soldati. Dal giorno nove cominciarono ad affluire in Zagabria dalle provincie ufficiali e soldati italiani disarmati dalle truppe tedesche ed anche da quelle croate. Non ritengo ciel caso di entrare ora in tale argomento, per il quale esiste una larga documentazione. (ali. III) fmanca-n.d.a.]. Il Governo Croato, d'accordo con le autorità tedesche, cercava intanto di sfruttare al massimo possibile la marcia delle truppe croate e tedesche sul mare e la decretata annessione delle terre italiane, ritenute croate, allo Stato Indipendente Croato. Si scontava molto l'effetto che tale avvenimento avrebbe potuto avere sulla massa dei croati e soprattutto dei partigiani, colla speranza di conciliare la massa stessa al Governo di Pavelié.
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Si inscenavano già dal giorno nove delle manifestazioni di piazza per scaldare il patriottismo dei croati sulla base dell 'odio contro l'Italia. J rifugiati dalmati erano largamente impiegati in questa bisogna. Occorre dire, a onor del vero, che né quel giorno né i successivi la grande massa dei croati di Zagabria o dei dintorni si lasciò commuovere o smuovere, e che anche la gran massa dei partigiani, non solo non accolse l'invito a disarmare, ma anzi si mostrò da quel momento più attiva ed efficiente. Riavutomi dàlla sorpresa e accertalo che non vi fosse ancora una vera dichiarazione di guerra tra il Governo del Maresciallo Badoglio e la Germania (e quindi con la Croazia) , lo stesso giorno nove indirizzai al Ministro degli Affari Esteri Signor Budak una lettera di protesta per il trattamento che era stato fatto a me, agli altri funzionari, agli italiani tutti e alle proprietà italiane. C hiedevo di esser lasciato libero, unitamente ai miei collaboratori ed a tutti i connazionali, e che fossero restituite le proprietà confiscate. Terminavo con questa frase: "Faccio presente a V.E. che il modo di fare ciel Governo Croato verso l'Italia ed i suoi rappresentanti, in un momento in cui l'Italia è teatro della più spaventosa guerra , non potrà essere facilmente dimentica to" (Vedi allegato IV). Copia di tale lettera inviavo al signor Kasche Ministro di Germania e Decano del Corpo Diplomatico. Il Ministro Budak rispose con sua nota dell'undici settembre della quale pur e si unisce copia. (allegato V) [manca-n.d. a]. Nel mentre riuscii ad impedire che i locali della legazione e quelli del Consolato generale di Zagabri a fossero manomessi dalle autorità tedesche e croate , nulla potei fare per salvaguardare gli altri Uffici Consolari in Croazia. Così gli uffici del RR. Consolati Generali cli Ragusa, Sarajevo e Mostar, quelli del Consolato di Osijek e del Vice Consolato cli Banja Luka vennero occupati a viva fo rza da agenti o militari tedeschi e croati . Uguale sorte subirono le Sedi delle nostre maggiori Istituzioni , comprese quelle di Zagabria, nonostante le proteste mie e dei RR. funzionari consolari. La notizia della liberazione di Mussolini e della sua riassunzione a capo del Governo nelle provincie italiane soggette ai tedeschi non fu certo accolta con entusiasmo eia Pavelié e dai governanti croati in genere.
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Se la proclamazione dell'armistizio dell'Italia era stata la causa occasionale della rottura dei patti del 18 maggio 1941, non va dimenlicato che i trattati stessi erano stati opera di Mussolini e de l Fascismo e che quindi contro di essi era diretta l'azione del Governo croato, iniziatasi la sera dell'otto settembre. Fu forse per ribadi re l'impegno della Germania all'annessione di Zara fiume e Istria che il Governo croato, in seguito a lunghe riunioni del Consiglio dei Ministri tenute dal venti al ventisei setlembre. emanò nuove deliberazioni (vedi documento n. 6) . Con la prima il Governo croato dichiarava rotte le relazioni diplomatiche col R. Governo del Maresciallo Badoglio (20 settembre), motivando tale atto con l'argomentazione che, per effetto dell'armistizio concluso il tre settembre dall'Italia senza accordi preventivi e senza tempestiva notizia ai suoi alleati, il governo di Re Vittorio Emanuele sarebbe passato dalla parte ciel nemico mettendo a disposizione del Comando nemico le fo rze armate del Regno, comprese quelle che si trovavano in territorio croato, le quali in tal modo avrebbero assunto un atteggiamento ostile nei confronti della Croazia. Con la seconda deliberazione veniva emanata una legge per l'amministrazione dei territori "liberati " sull'Adriatico con la stessa motivazione di cui alla deliberazione precedente. Con tale decreto legge venivano inclusi nelle provincie croate (Gran Zupanati) già esistenti alcune parti elci territori annessi all' Italia coi trattati del '41 - territori cli Spalato e di Cattaro - mentre pei terri tori cli Zara di Fiume e dell' Istria erano istituiti nuovi grandi Zupanati . Con la terza deliberazione (26 settembre) la Croazia riconosceva il nuovo governo fascista repubblicano. Si ha ragione di ritenere, che contemporaneamente o q uasi, il governo del Reich abbia riconosciuto al governo fascista repubblicano l'integrità del territorio naziona le itali ano, esclusa la parte della Dalmazia annessa coi trattati del 1941. Ciò si può tra l'altro desumere eia un discorso pronunciato dal Colonnello Voelker, Comandante le truppe tedesche d'occupazione di Fiume, in data 18 settembre al teatro Fenice di Fiume, davanti agli ufficiali itali ani cli t utte le armi, e ciel quale cito le seguenti frasi tolte dal testo del giornale la Vedeua d'Italia ciel 22 settembre: " .. .Essendo la città cli Fiume italianissima, minacciata costantemente dai partigiani, ho potuto ottenere che le truppe italiane, che operarono
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qui, siano impiegate esclusivamente in azioni antipartigiane. Insisto in modo particolare che ogni diceria o insinuazione che domani Fiume potesse divenire città non italiana è destituita da qualsiasi fondamento. Il Fuehrer che ha dimostrato la sua lealtà con la liberazione del Duce, non farà mai torto all'amico di togliere all'Italia la città ilaliana di Fiume." Il 26 settembre il ministro degli esteri croato, Budak, nel discorso pronunciato alla radio per celebrare il terzo annuale del Tripartito, dopo aver di nuovo scagliato le solite volgari invettive contro il Governo del Re e contro il Maresciallo Badoglio, precisava ancora: " Molto tempo prima di quanto lo giudicassero e lo desiderassero i più ostinati ottimisti, alla Croazia sono stati restituiti tutti i territori strappati, con Fiume, Zara e Cattaro, per merito del grande Fuehrer che ce li ha riconosciuti prima ancora che noi giungessimo a pregarlo di eseguire tale atto di assoluta giustizia." Al fine di dissipare la penosa impressione suscitata a Zagabria dalla notizia della nomina di autorità italiane fasciste preposta all'amministrazione di Zara e di Fiume, il capo della propaganda croata, Rovacié, in un discorso radiodiffuso il 17 ottobre, si scagliava contro tali " inverosimili dicerie" e a sua volta affermava: "Zara e Fìume sono croate come pure tutte le isole dell'Adriatico, e a questo riguardo nessuno cambierà più nulla! Oltre a tale grande e lieto stato di fatlo esiste non soltanto la volontà di tutto il popolo croato, bensì anche la parola, l'aiuto e la forza del grande Reich germanico, nostro fedele alleato." Il 30 ottobre veniva pubblicato il decreto di istituzione della nuova provincia di Sidraga e Ravni Kotar, con sede in Zara, comprendente i distretti di Bcncovazzo, Zaravecchia, Zara compresa Oltre. A gran zupano (prefetto) era nominato il dottor Vicktor Ramov. Con decreto-legge del 1° novembre , infin e, veniva costituito il Ministero croato delle terre liberate. Nell'arL 5 sono elencati tutti i territori da considerarsi come terre liberate e cioè, tra gli altri, quelli della città e del distretto di Fiume, quello dell'ex-margraviato dell'Istria e tutto il territorio dell'ex-Regno di Dalmazia secondo il confine del 25 luglio 1943 compresa quindi Zara.
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In pari tempo si aveva notizia che il "governo fascista repubblicano" aveva proceduto alla nomina dei prefetti di Zara e cli Fiume. Risulta che, nella prima metà di ottobre, Mussolini ha chiesto al Governo croato il gradimento per la nomina cli Tamburini quale ministro a Zagabria. Pare che il gradimento sia stato concesso, ma è certo che Tamburini non si è fatto vedere, né si ha notizia di altre eventuali candidature. Dopo una detenzione durata quasi tre mesi , gli ultimi internati nello stabile della R. Legazione - circa 80, ricoverati con mezzi di fortuna negli uffici - sono rimpatriati il 1° dicembre. Resta solo il personale di prima categoria dichiaratosi tutil:O (all. n.VII) - con tre sole eccezioni - fedele al Governo del Re - (Hanno aderito al governo fascista: l'addetto milizia, prima seniore Rossano, il Colonnello Sangiorgio add. militare aggiunto, il Console generale a Mostar, Gabrielli; - senza pronunciarsi: il Console generale a Sarajevo, Rossi, è rimpatriato per ragioni di salute). Firmato: Petrucci LUIGI
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ALLEGATO n. 2 Il generale tedesco in Croazia dr.b.c. Glaise von Horstenau ha indi rizzato venerdì 10 settembre attraverso la stazione radiofonica di Zagabria il seguente proclama: "Figli della patria Croata, soldati, camerati!
È scoccata la grande ora del Vostro destino nazionale! Pieni del più profondo dolore guardavate Voi e i Vostri fratelli nei primi anni della Vostra indipendenza statale, come eravate stati tagliati fuori dal mare - del vostro mare- elemento vitale dei vostri padri e dei vostri antenati. Ora le forze annate tedesche vi invitano: seguite l'appello della vostra Patria e marciate assieme con essa per innalzare la vostra bandiera, le bandiere della Croazia non solo a Segna e a R agusa, ma anche a Fiume e a Sussak, a Zara, a Sebenico e Spalato, e
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liberare in tal modo i vostri fratelli dal giogo, che essi hanno difficilmente sopportato. Camerati croati! Voi marciate con entusiasmo al nostro fianco e nessun vero figlio del vostro paese, di qualsiasi opinione e religione, non vi ostacolerà in questo lavoro fiero e veramente nazionale. Colui che finora era contro cli noi o se ne stava in disparte, ed ora vuol associarsi a noi, sia benvenuto in qualsiasi tempo . Colui che ci volesse ostacolare, sarebbe condannato per tutti i tempi e commetterebbe il più vergognoso tradimento contro l'avvenire ciel proprio Paese. Figli della patria Croata, soldati , camerati! Profondamente commosso Vi parlo in questo momento quale rappresentante delle forze armate tedesche, la cui gloria è la più grande proprio allora quando devono combattere più difficilmente. Vi parlo come uomo che, quale figlio delle vicine Alpi, già da oltre 40 ann i si sente strettamente legato a voi ed alla vostra magnifica patria. Figli della Croazia! Avanti con l'aiuto di Dio verso il Vostro mare, verso la Vostra magnifica costa! "
*** ALLEGATO n. 6 DELIBERAZIONI DEL GOVERNO CROATO li Governo dello Stato croato nelle sue sedute del 20 e 26 settembre ha preso tre deliberazioni di cui s i riporta il testo:
- Io ROTIURA DELLE RELAZIONI DIPLOMATICHE CON IL REGIO GOVERNO DEL MARESCIALLO BADOGLIO Deliberazione ciel Governo croato presa nella seduta del 20 settembre 1943. "li Re Vittorio Emanuele e d il Governo del maresciallo Badoglio
Documerui • Allegali al Capilo/o IV
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hanno concluso il 3 settembre 1943 l'armistizio col nemico senza aver preso accordi e senza aver preventivamente informato i suoi alleati cli allora. Il Governo di Vittorio Emanuele, secondo i punti stabiliti nell'armistizio, è passato dalla parte del nemico ed ha messo a disposizione del Comando nemico le Forze Armate ciel Regno d 'Italia. Le Forze Armate italiane fino allora alleate, e che si trovavano in terri torio croato, hanno assunto un effettivo atteggiamento ostile ne i confronti del nostro Paese.
In seguito a ciò il Governo dello Stato Indipendente di Croazia delibera cli interrompere le relazioni diplomatiche con il R. Governo ciel Maresciallo Badoglio". (Dalla Presidenza del Governo N. T:123-43) .
- II°LEGGE SULL'AMM INISTRAZIONE PER I TERRITORI LIBERATI SULL'ADRIATICO Deliberazione ciel governo dello Stato Croato presa nella seduta del 20 settembre 1943. " L'8 sellembre 1943 il Regio Governo del Maresciallo Badoglio è passato dalla parte ciel ne mico e con ciò ha unilateralmente an nullato gli accordi esistenti con gli alleati di allora e quindi anche gli accordi con lo Stato Indipendente di Croazia. In base a quanto sopra il Poglavnik de llo Stato Indipendente d i Croazia ha proclamato il 9 settembre 1943 l'annessione a llo Stato Indipendente di Croazia e, con dichiarazione costituzionale del I O settembre 1943, ha stabilito che in seguito agli a tt i compiuti dal Regio Governo Italiano vengono annullati e resi non impegnaliv.i per lo Stato Croato gli accordi di Roma ciel 18 maggio 1941 con i quali erano stati delinea ti i confini fra l'Ita lia e la Croazia con riguardo alle terre croate, tanto se e.sse appartenevano all'ex-Jugoslavia quanto all'Italia. li Governo dello Stato croato quindi delibera cli emanare un decreto-legge per l'estensione dell'ammin istrazione statale ai territori annessi.
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Con tale decreto-legge ed in base alla legge sull'amministrazione interna, alcune parti dei territori annessi saranno inclusi nei zupanati già esistenti, come i tenitori di Spalato e di Cattaro, mentre per le altre parti saranno istituiti nuovi Gran Zupanati, come per il territorio dei distretti della Pianura (Ravni Kotar) con Zara, nonchè per il territorio di Fiume e della parte croata dell ' Istria." (Dalla Presidenza del Governo n. T 126-43)
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IL GOVE RNO DELLO STATO CROATO HA RICONOSCIUTO IL NUOVO GOVERNO FASCISTA REPUBBLICANO Deliberazione del Governo dello Stato Croato presa nella seduta del 26 settembre 1943. ''Il Governo dello Stato Indipendente cli Croazia prende atto che Benito Mussolini ha nominato il Governo Italiano Fascista Repubblicano e riconosce quest' ultimo a partire eia oggi, come unico legittimo rappresenante dello Stato Itali ano"
(Dalla Presidenza del Governo n.. T.143-43)
Documenii - !\/legati al Capitolo IV
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DOCUMENTO
N. 3
R. LEGAZIONE D'ITALJ A II ELSINK I
Tc lespresso n. 1222/529
Helsinki, addì /3 se11embre /943 X X I
A S. E . IL MARESCIALLO BADOGLIO
O GGE nO: Comucazione del Ministro di Croazia - Le dichiarazioni del Poglavnik
del 10 settembre 1943
Ho l'onore di trasmettere, ad ogni buon fine, copia cli una lettera documentala in data 13 corrente, con la quale questo Ministro cl i Croazia mi trasmette. con pregh ie ra cli infor mare il Gove rno, il contenuto delle D ichiarazioni divulgate dal Poglav nik il 10 se ttembre u.s., circa la designazione del re cli Croazia e circa i lrattali di Roma.
A de tta lette ra no n ho dato r iscontro.
(G.B. GUARNASCHELLI)
DICHlA RAZIONE SULLA DECADENZA E NULLITÀ DELLA DESIGNAZIONE DEL RE Poiché colui che il l8 maggio 194 1 fu designato Re di Croazia non ha fatto alcun uso di q uesta designazione, dichiaro l'offe rta e la designazione per lo Stato Indipendente Croato decaduta e nulla. Dato a Zagabria il 10 settembre 1943.
POGLAVNlK DELLO STATO INDIPENDE NTE CROATO Ante PAVELi é
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Dalmazia · Una cronaca per la storia (]943-/944j
DICHIARAZIONE COSTITUZION A LE SULLA N U LLITÀ DEI PATTI DI ROMA
Il 18 maggio, fra i Governi croato e italiano furono conclusi i patti di Roma il patto relativo alla delimitazione delle fronliere fra lo Stato indipendente croato e il Regno d'Italia , l'accordo sulle questioni di carattere militare relativo al territorio costiero dell'Adriatico e lo scambio di lettere concernente l' amministrazione del Comune di Spalato e dell'isola di Cùrzola. Da parte sua il Governo italiano non ha adempiuto a nessuno dei doveri clerivantigli da questi patti cli Roma. In particolare esso non ha adempiuto ai doveri relativi ai confini, alla garanzia dell'indipendenza politica e dell'integrità territoriale, all'amministrazione del Comune di Spa lato e dell ' isola cli Cùrzola . In consegue nza, tali patti non hanno avuto mai vigore. Al contrario tutti quegli interessi del lo Stato indipendente croato che avrebbero dovuto essere protetti con questi trattati, furono da parte del Regio governo italiano sistematicamente lesi. Questi patti furono conclusi con particolare riferimento all'appartene nza cli ambedue le parti contraenti al nuovo Ordine europeo. Poiché il R egno d'Italia senza la conoscenza e senza il consenso dei suoi alleati ha concluso un 'annistizio con il nemic.:o e si è così sciolto dai suoi alleati, non esiste più per l'Italia né la possibilità materiale né quella giuridica di richiamare in vita questi trattatì. Per questi motivi io, come firma tario di quei;ti pani dichiaro che gli stessi non hanno alcun modo validitù anche per lo Stato Indipendente croato.
Dato a Zagabria il 10 settembre 1943.
POGLAVNI K DELLO STATO INDIPENDENTE CROATO Ante PAVELié
Documemi - Allegali al Capitolo IV
[509 DOCUMENTO
N. 4
Senza localitĂ , senza drua
/3 marzo
I 945 /
AL COMANDO GENERALE DELL'ARMA DEI CC. RR.
Io sottoscritto, maresciallo maggiore o.s. Prodigo G iusti no, reduce dalla prigionia, rimpatriato dalla Jugoslavia, sento il dovere di portare a conoscenza di codesto Comando, quanto segue: Dopo la capitolazione della Jugoslavia (aprile 1941) in Dalmazia erano dislocati i seguenti reparti: IX - XV - XVI - XX - XXII - XV batt. nonchĂŠ la 14" compagnia del Comando CC.RR. della Dalmazia creatosi nel luglio 1941. Il sottoscritto era e ffettivo a lla l " comp. ciel XV btg. (centro di mobili tazione legione di Catanzaro) di stanza a Dubrovnik (Ragusa) q uando nel settembre 1941 il reparto veniva trasferito a Zara per rinforzare il XXI btg. (giĂ gruppo 'Zara') che si territorializzava estendendo la sua giurisdizione sul vasto territorio della provincia d i Zara, isole comprese. Lo scrivente ven iva ad ibito quale maresciall o maggiore a ddetto all'ufficiale s uperiore del Coma ndo CC.RR. della Dalmazia , mentre l'allora comandante d i battaglione, maggiore G rassi Giovanni, fungeva da ufficiale superiore addetto a l comando e il capitano Le ll a Vito, comandante la l " compagnia ciel XV btg .. assumeva l' incarico di capo dell'ufficio servizio del Comando carabinieri della Dalmazia. Il capitano Lella Vito , in seguito a ll a sua smobilitazione, veniva sostituito dal capitano Malafarina Ferdinando del XV btg. mob. Il r imanente personale, ufficia li compresi , venivano destinati a comandi territoriali alle dirette dipendenze del XXI btg.. Al maggiore G rassi successe, quale ufficiale su periore addetto al comando dei CC.RR. della Dalmazia (destinato come tale dal Comando gene rale Arma) il maggiore Trafficante Pellegrino della legione di Firenze. Successivamente, smobilit alo il maggiore Grassi, detto ufficiale superiore fu sostituito dal te n. col. Longo Giovanni Battista nel comando del XV btg.. Intanto anche la 3" compagnia cie l XV btg., rimasta a Ragusa veniva trasferita a Zara ed assorbita ciel XXI btg., mentre la 2" compagnia rimaneva a Novo Mesto (Lubiana) ove era stata dislocata sin dall 'arrivo ciel XV btg. in Dalmazia (aprile 1941). Ne l luglio 1943 gl i anzidetti reparti dipendenti dal Comando
Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
ISHl
CC.RR. de ll a Dalmaz ia - retto dal col. Bulli Giuseppe - avevano le seguenti dislocazioni: btg. comandato dal ten. col. " " XVI XXII " " magg. IX
xv
xxv " xx 14"
cp. aut. com. dal
cap.
Veneranda Luigi Longo Giov. Battista Sestili Gualtiero Ligas Efisio Lepori Raffaele Lastretti Giuseppe Ancona Francesco
- a Spalato - a Zara - a Sebenico - a Zara - a Cattaro - a Ploce (Spal.) - a Ploce (Spal.)
Il 30 agosto 1943, in seguito ad ordine di rimpatrio, partivano su nuovi organici ridotti rispetto a quelli della costituzione, il XV, XVI e XX btg .. Il personale esuber a nte di detti reparti veniva assorbito. quali aggregati, dal XXII btg. ri masto a Zara, e dal IX btg. di stanza a Spalato. Le vicende dell'8 settembre '43 sorpresero il XV - XVI e XX btg. rispettivame nte ai campi .c ontumaciali di Postumia , S. Pietro del Carso e Mucici , ed al riguardo lo scrivente non è in grado cli riferire sulla sorte di de tti reparti. li 30 settembre lpiù probabilmente: agosto - n.d.a ], unitamente a i btg. che rimpatriavano, partì pure da Zara il colonnello Butti Giuseppe, essendo stato ammesso a ll'u ltimo turno di cura balneo-termale ad Acqui. Assunse il comando interinale cc.rr. della Dalmazia il ten. colonnello Veneranda Luigi, il quale delegò alla firma della corrispondenza di ordinaria amministrazione il maggiore Trafficante Pellegrino, ufficiale superiore addetto al Comando carabinieri della Dalmazia. Si giunse così all'8 settembre 1943. Dopo tale data, in seguito all'occupazione-tedesca di Zara e irruzione nel retroterra zaratino dei partigiani jugoslavi, q uasi tutto il personale delle stazioni ripiegò a Zara, ove si ricostituì il XXlI btg. su tre compa gnie dalla forza complessiva di 500 uomini. li reparto ebbe pochi giorni di vita poiché il comando tedesco ne d ispose il disarmo ed il rimpatrio. Per espressa volontà della popolazione zaratina, la q uale non sapeva rassegnarsi a vedersi privata dell a tutela che offrivano i carabinieri, attraverso i maggiori esponenti locali (Preretto, Luxardo, Zerauschek, Tolja, vescovo e d altri) fu chiesta che un 'aliquota di militari dell' Arma rimanesse a Zara a tutela dell'ordine e de lla sicurezza pubb lica. Tale caldeggiata richiesta veniva presa in considerazione ed a Zara veniva costituito un gruppo autonomo della forza d i 100 uomini più 5 ufficiali al comando del capitano R icciotti Enzo. 11 reparto aut. era alle d irette dipendenze della prefettura di Zara da cui veniva a mmin istrato - in base alle vecchie tabelle - e si mantenne in vita fino alla prima decade del mese di novembre 1943 lrec1e: 1944].
D0c:11111enti - Allegati al Capimlo IV
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Il 2 novembre 1943 cominciarono su Zara i bombardamenti terrorisLici e con essi le defezioni. Difalli il s.tencnle Pe pe Domenico cd il te ne nte med ico Dadcleo partirono - lo scrivenlc non sa con quale prc lesto - alla volta del Nord. Il capitano Ricciotti Enzo partì in licenza per Firenze senza fare più rilorno, e molti militari si imbarcarono clandestinamente dire lli a l Nord. Rimaneva il maggiore Trafficante il quale. oltre ad essere a ca po dcli ' ufficio stra lcio del Co mando CC. RR. del la Dalmazia, assunse il comando cli gruppo. Il coma ndo compagnia fu mantenuto fino a lrultimo dal tenente Terranova Ignazio, il quale, sacrificando la sua bella esistenza, non ha abbandonato il resto del reparto che aveva fede in una prossima futura libe razione e non voleva, avviandosi verso il Nord. tradire il g iuramenLo prestato. Il capitano Malafarina Ferdinando, non avendo impiego. ottenne dal magg. Trafficante di allontanarsi - con la famiglia - da Zara e rifugiarsi, come borghese, a Piastre a circa IO rrecte: 5 J km. da Zara. Sin dai primi giorni dell'occupazione tedesca, il maggiore Trafficante. il tenente Terranova e buona parte del personale. stabilirono contatti con i partigiani di Tito, iniziando così una sincera e leale collaborazione a cui no n mancava l'a pporto della prefettura. Armi, medicinali, viveri, materia li di cance lle ria, ind umenti e continue relazioni s ui movime nti dei tedeschi venivano fatte pervenire coi mezzi più impensati ai partigiani. Il capitano Malal'arina, venuto a conoscenza che i te deschi sospelt'avano seriamente di lui e della s ua a ttività , sotto falso nome e con fa ls i documenti rilasciatigli dal commissario prefettizio fal Comune-11.c/.o.] dott. Rossetti, partiva con la famiglia diretto in un paese di Sondrio dove. a suo dire, non e ra affatto conosciuto. Successivamente il dott. Rossetti (nativo di Istonia , Chieti) veniva arrestato dai tedeschi perché sospettato di fornire (come veramente l'orniva) viveri ai partigiani sottraendoli a ll'assegnazione l'atta per la popolazione civile. U na perquis izione ed accurata ispezione agli uffici cie l com une degli agenti delle SS non porlò a nessuna concreta scoperta pe rché il dott. Rossetti. d'accordo con la prefettura. ebbe modo di regolarizza re pratiche e cifre. Pur tult'avia però ri maneva il sospetto ne i riguardi del ripetuto sig. Rossetti il di c ui arresto veniva confermato e s uccessiva me nte veniva internato in Croazia. Dopo la partenza de l XXll btg. da Zara e prima che i tedeschi venisse r o a ritirare le armi lasciate da i 400 militari partili , il t ene nt e Terranova Cece nasconde re una buona quanti tà di armi a utomatic he (mitra Be rrelta - pistole mod. 34 - moschetti - bombe a mano e munizioni) facendole sotterrare fra le macerie della caserma deU-Anna assieme a molti indume nti (divise g.v., oggetti di lana, ccc.), materia le tutto conse-
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Dalmazia - Una cronaca per /11 storia (T943-1944j
gnato ai partigiani subito dopo il loro aùivo. Intanto 1e incursioni si succedevano con ritmo sempre più crescente finché la caserma dell'Arma, ripetulamente colpita, fu distrutla. Il tenente Terranova, con tutto il personale dipendente, trovò rifugio ne lla caserma ' V.Veneto' la quale offriva, grazie alla sua solida costruzione, sufficiente garanzia. Ciò per non dare alla popolazione zaratina - che aveva evacuata la città - la sensazione che anche i carabinieri abbandonavano l'abitato. li servizio che l'Arma seguitava a prestare neJl a città evacuata consisteva essenzialmente nella prevenzione e repressione dei saccheggi delle abitazioni abbandonate, da parte dei tedeschi, al soccorso immediato e successiva assistenza alla popo]a7ione colpita dalle incursioni aeree ed altri servizi miranti a lenire le soHerenze dei cittadini, non venendo però mai meno a quei speciali servizi, occultamente disposli, per favorire il movimento partigiano. li brig. Mura Giovanni, ad esempio, aveva inoltre lo specifico incarico di ritirare dalle imbarcazioni clandestine, provenienti dalle isole, la corrispondenza diretta ai partigiani cli Zara e del 1etroterra zaratino. È ovvio che tutto doveva procedere con la massima cautela perché sarebbe stato sufficiente ai tedeschi sorprendere detto sottufficiale perché le sorti di tutli i componenti del reparto fossero compromesse. Il maggior Trafficante, per essere maggiormente libero e meno controllato nella sua azione, si ritirò in una baracchetta nel rione 'Casali' alla periferia di Zara, facendo in caserma qualche ram apparizione, mirante unicamente a riunire il reparto per rinfrancare i militari nella snervante attesa della liberazione. Paghi della locale collaborazione, il comando partigiano a mezzo di un suo emissario tale Cusme [Rancevié o Roncevié Kuzma - n.d.a. ], presente il carabiniere Carnevale Nicola , fece comunicare al tenente Terranova la seguente missiva: "All'atto dell'arrivo dei partigiani a Zara, i carabinieri di Zara potevano scegliere: o prestare servizio con i partigiani, oppure con un mezzo , dai partigiani stessi fornito , rimpatriare nell'Italia liberata." Intanto i tedeschi vigilavano e diffidavano circa l'attività dell'Arma. Attraverso abili espedienti , il giuramento di fedeltà alla Repubblica sociale non fu mai prestato. I carabinieri di Zara hanno sempre conservato i loro alamari e le stellette nonché il fregio con la sigla V.E.. Al riguardo un console della milizia, tale Montesi. fece delle insistenze presso il comando tedesco ma, anche per intervento del pre[etto di Zara si riuscì a mettere la cosa a tacere e convincere il comando tedesco che Zara si trovava in una speciale situazione rispetto alle altre città del Nord. Aci ogni modo i carabinieri, bene istruiti al riguardo, sapevano
Documemi • A llegati al Capimfo IV
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come rispondere ad ogni eventuale richiesta degli organi investigativi tedeschi. Verso i primi del mese di luglio 1944 i tedeschi notarono nel suo romitaggio il maggiore Trafficante e gli imposero di partire per il Nord. Il predetto ufficiale superiore cercò in tutti i modi cli evitare la partenza dandosi. io un primo tempo, malato e nascondendosi poi , peregrinando, cli capanna in capanna. Si giunse così al 30 ottobre 1944. Il prefetto Serrentino Vincenzo. malgrado tutto quanto aveva ratto a favore dei partigiani, venne all'ultimo momento a conoscenza che era nella lista dei giudicabili, cosicché partì col comando tedesco che, quella sera, lasciò Zara. I militari dell'Anna sapevano come (are se eventualmente all'ultimo momento i tedeschi avessero avuto intenzione di imbarcarli. Alle 22, dopo un intenso cannoneggiamento e dopo che furono fatte brillare alcune mine. Zara cadde in un silenzio sepolcrale. I tedeschi erano partiti . Rimaneva il pericolo di un eventuale attacco eia parte degli ustascia, ai quali si temeva che i tedeschi avessero lasciato il governo della città. ma contro costoro era stata decisa reazione armata. Si costituirono ne!Ja notte pat.tuglioni che percorsero la distrutta città e adiacenze; furono disposti servizi ai magazzini onde evitare sac· cheggi eia parte della popolazione. Tali saccheggi portarono alla cattura di diversi ustascia lasciati a terra dai tedeschi, al rastrellamento di circa 500 capi cli ovini e di diversi bovini vaganti e non potuti caricare dai tedeschi in ritirata. Così trascorse la notte del 30 ottobre u.s .. Il mattino del 31 detto, non vedendosi arrivare nessuno, furono fatte partire staffette per avvertire i partigiani che potevano entrare in città. Le prime colonne cominciarono ad affluire verso le ore 9. Il magg. Trafficante, il tenente Terranova , il reggente la prefettura clott. Vuxani, il prof. Fiengo - capo di gabinetto della prefettura - decisero di andare incontro al comando partigiano. In caserma rimase il sottoscritto con tutti i militari liberi dal servizio.
Verso le ore 10 si presentò in caserma 'V Veneto' un sottotenente partigiano ed una trentina di soldati invitandoci a seguirli nell'opera militare di 'Boccagnazzo' (a circa 5 km da Zara) poiché il comando partigiano aveva, per quel giorno, richiesto agli alleati tre incursioni su Zara e che era stato specificatamente precisato che la caserma 'V. Veneto' doveva essere inesorabilmente colpita e rasa al suolo. Obbiettato che la solis-
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Dalma zia· Una cronaca per la swria ( 1943-1944)
si ma costruzione aveva resistilo a tutti i bombardamenLi (in totale 49), l' ufficia le ci rassicurò dicendoci che si sarebbe trattalo di una temporanea assenza e che lutto si faceva nel nostro esclusivo interesse. Per avvalorare maggiormente il suo assunto. l ' ufficiale si dichiarò disposto a lasciare in caserma i cucinieri per permettere loro 1a confezione del rancio che sarebbe stato pronto al rientro del reparto. Poiché il sottoscrit.t.o, in seguilo alla morte della moglie avvenuta in conseguenza dell'incursio ne aerea del 16 dicembre 1943, si era ricoveralo con i suoi due figli in detta caserma. chiese ed otten ne che i suoi ragazzi aucndessero il suo ritorno in caserma e ciò per non esporli al pericolo di una e ventuale incursione aerea che poteva colpirli per istrada. Regolarmente inquadrato il reparto cosliLUito da 48 militari (come da unito elenco) fra souufficiali, appuntati e carabinieri. uscì dalla caserma 'V. Veneto· diretto, sotto scorta dei partigi a n i a Boccagnazzo. Appena uscito il reparto a nche i c ucinieri furono fatti allontanare. Il carabiniere cuci niere. Ca nu Giovanni, con la scusa di recarsi in camerata a prendere la giubba, riuscì ad allontanarsi - non osservato - portando seco i figli dell'esponente. Giunti a Boccagnazzo, con nostra grande sorpresa, venimmo disr1 rmati, privati dei portafogli, oro logi e quanto altro avevamo addosso e dichiarati prigionieri. Nel frattempo i partigiani si davano a saccheggiare llltto quanto di proprietà dei militari dell'Arma esist eva in caserma. Dall'ope ra militare cli Boccagnazzo, i carabinieri furono trasferiti in alc uni sotterranei de lle case 'Luxarclo', trasl'ormati in provvisorie prigioni e dopo tre giorni di permanenza in detti locali - tra il più nauseante luridume - dopo esser stati sotloposti ad un sommario interrogatorio. il repa rto fu avviato al campo di concentramento cli Zemonico (a 16 km da Zara) cd ivi ad ibito a lavori di riattivamenlo cli quel campo di aviazione, unitamente ai prigionieri tedeschi , soldati italiani. già prigionieri dei tedeschi, e militari della compagnia lavoratori. Intanto ven ivano pure arrestati il maggiore Trafficante e il tcn.te ' le rranova no nc hé il clott. Vuxan i, il professore Fie ngo, il comm. Luxarclo cd il Vescovo <li Zara. Il maggiore Trafficante, il prof. Fiengo ed il comm. Luxardo venivano prelevati una notte dalle carce ri della caserma 'V. Veneto' e portati a ltrove pe r cu i lo scrivente ignora la loro so rte, men tre il te ne nte 'lèrranova - sotto l'accusa di aver precedentemente all'8 settembre fatto parte del S.l.M . - veniva tradotto a Sebenico. Spalato e Ragusa e poi fucilato in una cli queste località (il nome del tenente Terranova figurava tra i nom i dei giustiziabili in un giornale tto partigiano messo subito in circolazione a Zara dai partigiani stessi). Il Vescovo veniva invece tradotto a Spalato e. dopo esser stato sottoposto ad un procedime nto, i primi del mese di marzo u.s. veniva rcstitui-
Documemi - Allegali al Capi1olo
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to a Zara. Il clott. Vuxani - arrestalo perché aveva porto ai partigiani il saluto a nome ciel Governo dell'Italia liberata - veniva liberato dopo una dete nzione cli o ltre tre mesi. Veniva fatto sparire, mo lto probabilmente fuci lato, il b rig. cieli' Arma Brasca Domenico, già facente parte del Centro C.S . d i Zara. G li agenti cli p ubblica sicurezza di Zara (una trentina in tutto) venivano u na notte caricati su un nata nte ccl avviati in una ignota isola . S i vuo le che in u na ignota località siano stati tutti fucilati. Dal re parto cieli' Anna concentrato a Zemonico venivano prelevati e fuci lati: il 5 nove mbre 1943 il v.brig. della ex-gendarmeria j ugoslava Si lig Boso [Bo:fo), che prestava servizio nelle file dell'Arma q uale interprete, c cl il v.brig. D uiella Giovanni, 1'8 d icembre 1943. Quest'ultimo venne prelevato dal campo di Zemonico e condotto, legato, a Bencovazzo e poscia ad Obrovazzo, dove, dopo esser stato esposto per d ue giorni al disprezzo popolare, oggetto di ogni oltraggio ed insulto e ridotto 'Ecce Homo· veniva allo scadere del seco ndo giorno del suo martirio fucilato. La sera de l 1O d icembre 1943, al campo di Zemonico, venivano p ure barbaramente (ucilati , senza alcu n processo e privi di ogni assistenza religiosa, un ufficiale di marina, un sottufficiale di marina d i Sestri Ponente ed u n marinaio della pr ovincia cli Udine, i quali , vestiti di un semplice sacco si erano allontanati dal campo e presentati al comando partigiano cli Zara per far constatare il loro pietoso stato - che d 'altro canto rispecchiava quello di tutti i loro compagni di sventu ra. li comandante partigiano di Zara provvide subito alla loro vestizione facendoli subito riaccompagnare al campo d i Zcmonico. Dopo il loro arrivo, quando tutti i prigionieri si trovavano nelle baracche, fu dato l'ordine di ad una ta e , formato u n quadrato, u n coinmissario presentò a i prig ionieri i due infelici sotto l'accusa che si erano allonta nati per passare nelle file fasciste, p ronunciò la sentenza di morte che fu tosto esegui ta mediante fucilazione. Il rigore si faceva sempre più sentire cli giorno in giorno. Tutti i prigio nieri erano privi di indumenti per cambiarsi; parassiti fecero presto la loro comparsa, il denutrirnento e d il lavoro fiaccava anche le fi bre più . forti. Il maresciallo maggiore Schettini Vale ntino, il ma rescia.11o d 'alloggio Sampieri Sebastiano ecl il brigadiere Mura Giovanni, un g iorno della pri ma decade di febbraio u.s. (1945) furono fustigati a sangue perchè il com missario partigiano era venuto a conoscenza che durante la loro permanenza ne lla caserma ' V. Veneto', un carabiniere serviva loro il pranzo a tavola. Verso la me tà cli febbraio u.s. [19451 ultimati i lavori d i riattamento
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Dalnwzia - Una cronaca per la s10ria (1943- T944j
del campo di aviazione di Zemonico, i carabinieri furono portati a Zara ed ivi adibiti ai lavori più umili non escluso quello della pulizia delle latrine e pozzi neri dei vari comandi partigiani esistenti in Zara. Il mattino del 12 maggio u.s. [1945] i militari dell'Arma furono tutti imbarcati e condotti a Knin cli dove, vuolsi, saranno internati in Croazia. Tale partenza ebbe luogo nella massima segretezza per evitare che la cosa venisse a conoscenza delle famiglie dei militari, rimaste a Zara, e della cittadinanza che apertamente compiangeva i suoi bravi carabinieri. Oltre alle sofferenze fisiche, al gravoso lavoro cli piccone, che il sottoscritto eia mane a sera doveva sopportare - sostentato solo da un brodino cli polenta (kg. 2 di far in a per oltre 200 persone) ed un sesto cli pagnotta cli granoturco d'orzo, lascia immaginare quale fosse il suo indicibile martirio morale perché ignorava la sorte toccata ai suoi figli. La divina provvidenza invece era venuta io suo aiuto. Il cittadino italiano Sovitti Renato, da Lecce, residente a Zara dal 1918, aderente al movimento partigiano ed attraverso il quale l'esponente collaborava con i partigiani stessi , riuscì a rintracciare i figli dello scrivente e custodirli nella sua abitazione. Lo stesso Sovitti , conoscendo l'operato dell' Anna e specificatamente il comportamento del sottoscritto, riuscì - mettendo anche in evidenza la disgrazia toccatagli con la perdita della moglie - ed ottenere la sua liberazione, cosa che avvenne il 15 dicembre u.s. [1945). Una volta liberato il sottoscritto veniva ospitato dallo stesso Sovitti il quale provvide, come già aveva fa tto per i figli, di quanto essenzialmente abbisognava, poiché, come si è innanzi detto, tutto quanto costituiva l' arredamento della sua casa: mobilio, vestiti, biancheria, materiale lettereccio ed altro, era stato saccheggiato dai partigiani. 1l 13 marzo u.s. [1946], essendo stati invitati gli italiani residenti a Zara dal 1941 in poi a rimpatriare, lo scrivente si fece includere nel novero di costoro ed ha potuto così rimpatriare con i suoi due figli. Al campo di smistame nto inglese di Carbonara si è presentato a quel comando legione dove ha regolarizzato la sua posizione ottenendo, con la discriminazione, giorni 30 di licenza straord inaria che in atto fruisce a Roma presso i suoceri in via Suor Celestina Donati 156, in attesa del trasferimento alla Legione territoriale di Roma per essere adibito ad un incarico inerente al suo grado ed alla sua carica di maresciallo maggiore c.s. e poter provvedere così alla educazione dei suoi figli orfani di madre.
li MA RESCIALLO MAGGIORE A P. C.S. F.to PRODIGO Giustino
D0cume111i - i\llega1i al Capilo/o IV
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D OCUMENTO
N. 5
MINISTERO DELL'INTERNO
AL MINISTERO DELL'INTERNO DIVISIONE FORZE ARMATE POLIZIA
ROMA
RELAZlONE CIR CA LA SITUAZIONE Di ZARA DOPO L'OTTO SETTElvf llRE 1943
II sottoscritto, Guardia di P.S. Ragaglia F rancesco sente il dovere, quale unico superstite dell a Questura di Zara (Dalmazia) d i ri ferire quanto appresso: Dopo 1'8 settembre 1943 tutti gli organi statali di quella ciltà continuarono regolarmente il loro servizio. La Questura e la Prefettura provvedevano immantinenti a rafforzare tutti i ser vizi di polizia per le eventuali manifestazioni da parte del popolo il quale però alla notizia della capitolazione manteneva la calma. Solo nell 'organico dell'esercito vi fu il disgregamento completo. Nelle caserme della città e fuori di essa gli ufficiali ed i soldati abbandonavano queste al saccheggio della popolazione: tutti i militari si imbarcavano facendo ritorno in Penisola, tranne pochi i quali passato il confi ne si aggregavano alla bande di T ito. II generale Vi ale, comandante della Piazzaforte, dopo aver avuto abboccamento con i capi pa rtigiani e parlamentari tedesch i perm ise a questi ultimi l'occupazio ne della città. Durante questo periodo tutto procedette regolarmente, tranne qualche episodio che in appresso citerò. Non si fecero attendere i bombardamenti eia parte alleata, durante i quali si ebbe lo scompagina mento degli organi statali, la distruzione quasi totale di Zara e il panico fra la popolazione civile, la quale abba ndonava in preda al terrore le pro prie abitazioni. Anche gli Agenti di P.S., i quali tra Questura e Battaglione mobile, e rano in numero cli circa 300, si allontanavano dai loro posti, solo 20 e ffettivi all'incirca rimanevano in città volontari per prodigare alla popolazione quei conforti materiali di cui in quel periodo si aveva grande necessilà, e per evitare il saccheggio della città , il quale pe rò fu effettuato dagli ab ita nti delle isole adiacenti a Zara con numerose barche asportando quanto di uti le vi poteva essere, ciò fu fatto per l'esiguo numero degli Agenti i quali furo no abbandonati da tutti i loro superiori. Il capo della Provincia, Vincenzo Serrentino, assie-
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Dalnwziu - Una cronaca per la srorin ( /94}-1944)
me al Provveditore agli studi prof. Vincenzo Fiengo, nominato poi capo di gabinetto, rimasero impossibilitati di prendere qualsiasi provvedimento a favore de i sinistrati. Fummo noi i primi a presentarci volontari ed organizzare la nuova sede della Prefettura e Questura, nella periferia della città, dopo di che ci dedicammo al sostengo della popolazione duramente colpita dagli incessanti bombarda menti ed accampata nelle campagne adiacenti a Zara. Essendo la città priva di viveri il Prefetto credette opportuno inviare ne ll' iso la vicina di Oltre un motoscafo della Questura (M.28) affinché provvedesse al rifornimento cli vettovaglie. Non appena il mezzo arrivò a pochi metri dall'isola fu oggetto cli scariche di mitraglia pesante eia parte di partigiani jugoslavi, ivi annidati. Il mezzo che recava alcuni agenti e carabinieri fu affondato con l'uccisione di alcuni di essi e la cattura dei rimanenti dei quali non si ebbero più nuove. Ciò avvenne nel settembre l943 dopo la capitolazione. Nel luglio 1944 [recLe: novembre 1943] il Prefetto croato (Vcliki zupan) a capo di 200 ustascia (polizia croata di Pavelié, insisteva presso il comando germanico per impossessarsi della città. Noi subito facemmo pressione presso il presidio tedesco che non accordasse ai croati quanto da essi era stato richiesto, non volendo cedere a costo ciel sangue la città di Zara in loro mani. Ciò fu accolto favorevolmente. Elementi ustascia, allora e ntrati clandestinamente oltre il posto di blocco si diedero ad una accanita propaganda. Provvedemmo subito alla cacciata dì questi facendo uso delle anni avendo loro per primi reagito. In questa breve scaramuccia il sottoscriuo fu leggermente ferito al braccio sinistro da una pallottola di moschetto. In seguito, nell'agosto 1944 fummo arrestati dal Comando germ anico per aver fornito armi e munizioni ai partigiani di Tito e per essere noi in possesso di [un] quantitativo di armi superiore al previsto. L'accusa senza alcuna fondatezza mossaci dai tedeschi per il rifornimento di armi ai partigiani fu smentita; il fatto poi di detenere un grosso quantitativo di armi era vero poiché questo faceva parte cicli' a rmamento dell a Compagnia Mobi le e Questura che, come già dissi, aveva in precedenza abbandonato la città di Zara. Tutto l' armamento fu denunziato subito dopo l'occupazione al Comando germanico e le pratiche della denunzia però anelarono distrutte sotto i bombardamenti. Fummo tratti in arresto e rinchiusi nella caserma. Solo dopo l'intervento del Prefetto furono messi in libertà tutti gli agenti tranne il sottoscritto il quale maggiormente accusato, per tema di esser deportato in G ermania, dopo aver evaso rimase nascosto in un sotterraneo fino al giorno della ritirata tedesca. I nazisti dopo aver effettuato il nostro arresto ci privarono cli tutte le armi, munizioni ed automezzi e in più di molla merce costituente i corpi di reato, oltre a ciò sequestrarono anche molti indumenti personali. La Questura essendo stata discriminata per interessamento del
l)oçunu:nti - Allewiti al Capitolo IV
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P refetto in breve tem po si riorganizzò con gli stessi agenti. Agli ultimi di ottobre 1944 i tedeschi si ritirarono alla che tiche lla con i mezzi da sbarco facendo saltare a lcuni ponti d i importanza strategica [solo il ponticello sul torrente Reéina vicino al Cimitero - n.d.a.J e portando seco molto materiale appartenente a civil i. L'Arma dei carabinieri che fino all'ultimo aveva coll aborato con i partigiani informò le bande cli questi sparse nei dintorni della città della ritirata germanica invitandoli a fa re ingresso in Zara per salvaguardare la sicurezza del paese formando così un nucleo unito. Difatti nelle prime ore ciel mattino le bande d i T ito entrarono in città. I capi partigiani dopo aver conferito con le A uto rità italiane, con azione veramente indegna_ arrestarono i carabinieri in numero di cìrca 50, poi 60 militari ita liani disarmati a ddetti a i lavor i d i carico e scarico dei piroscafi per coni.o dell a Prefettura . l noltre, come se ciò non bastasse, proce d e ttero all'arresto d i 200 civili fra i quali tutti gli impiegati dello Stato e gli agenti di polizia. Q uesti ultim i, assieme a 15 civili, in numero complessivo di 45, dopo sommario interrogatorio furono condotti su un pontone nelle vicinanze dell'isola Lunga (piccolo isolotto) e dopo esser stati mitragliati furono scagliati giù da una rupe frastagliata che cadeva a strapiombo sul mare fra g li scogli. Uno d i essi, certo Bertini fA lessandro], agente ausiliario e interprete zaratino, ri uscì accorta me nte a salvarsi a nuoto, egli poi dopo avere s ubito altre peri pezie poté narrare la dolorosa odissea e la barbara morte dei colleghi. Il sottoscritto, non avendo ottemperato agli ordini cle i partigiani si presentava più tardi. unico su perstite, come civile allo stesso Comando partigiano. Colà, assieme ad altri I 50 civili fu rinchiuso in u n sotterraneo in attesa d i giudizio. Durante i nove giorni cli permanenza in carcere si seppe la notizia del prelevamento dalla prig ione del p rof. Vincenzo Fiengo, provveditore agli studi e capo gabinetr.o, e del sig, Luxarclo fab b rican te cl i liq uori, e tanti a ltri italiani ; di tutti q uest i non si e bbe più a lcuna notizia. Dopo 9 giorn i cli prigion ia fui, assieme ad altr i nove, trasferito in un campo d i aviazione e colà adibii.i a lavori di riattamento per un periodo cli 90 g iorn i circa. Il compon amenl.o usato verso d i noi fu sotto tutti i rapporti bestiale. Trascorso questo pe r iodo fui ad ibito a l servizio auto a l Comando partigia ni e rimasi ivi fino ai primi d i novembre J945, facendo ritorno a Trieste con documen ti falsiCicati. Così raggiunsi la questura di Milano ove mi assunsero provvisoriame nte in servizio dopo avermi concessa una licenza di tre mesi.
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
- omissis Il sottoscri tto che fortunatamente poté scampare alla morte può attestare quale fu il prernio verso i suoi colleghi dalle bande di Tito, alla loro entrata in Zara. I loro sacrifici compiuti sotto j terriJicanti bombardamenti ebbero come compenso la corona del martirio, martirio però che uccise la carne ma non lo spirito, e sempre lì a testimoniare alla popolazion e ancora terrificata ed invocante l' aiuto degli italiani che molti valorosi hanno profuso il loro sangue per una nobile causa. Le madri e le giovani spose additeranno ai teneri figli i luoghi ove la sventura li colpì e invocheranno una vendetta e soprattutto un conforto che solo i fratelli degli uccisi sapranno dare. F.to Guardia di P.S. RAGAGLIA Francesco.
N.B.: Nomi degli agenti trucidati dei quali in parte ricordo il nome: vice-brigadiere De Nicolais Tomaso; Musapi G iuseppe, guardia scelta; Duiella Paolo, guardia scelta; Guardie: Nigro Luigi, Decere Alberto, Antolitano Natale, Ticlona Giorgio, Lo Conte, Astarita, Cerri . Le famiglie delle Guardie Se. , essendo nativi di Zara cd ammogliati sono al corrente cli tutto.
Documenri • Allegati al Cl1pitolo IV
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DOCUMENTO N. 6
COMANDO 114" DIV JSJONE JÀGER
Prot.
11 .
"1396/43
17 se11e111bre /943 XXI
SEGRETO
AL COM . GEN. XV CORPO D'ARMATA RELAZIONE SULLA STTUAZlON E · ATTUALE NELL'AMBITO DE LLA DIVISIONE
1)
Zara (Zadar): 111/74] 0 b reggimento .lager rinforzato dal 3° e 8° /Jager-Rgt. (senza mot.), 3° (mot.)/ Pi-Btg. 11 4" e 7' . /Art. Rgt. 661 ° (senza mot). La guarnigione italiana (circa una divisione con artiglieria eia marina, complessivamente 16.000 uomini) è s lata quasi completamente disarmata. Poiché i dispositivi di difesa, i capisaldi e le batterie debbono essere presidiati per non farl i cadere in mano dei banditi, una parte è ancora tenuta da unità italiane fasciste . Un pezzo italiano da 10 cm. e 6 da 7.5 cm. (alcuni in postazione fissa) sono pronti per il fuoco. Inoltre sono efficienti 2 batterie antiaeree su 4 pezzi ed una su 6 mitragliere pesanti. Le forze tedesche sono sufficienti solamente per la necessaria occupazione dei capisaldi più importanti e delle batterie, in quanto almeno una piccola parte delle forze deve esser tenuta in riserva. Un disarmo immediato di tutta la guarnigione italiana, a causa delle scarse forze tedesche, avrebbe creato un caos completo ed una contemporanea incursione dei banditi, i quali si sarebbero impadroniti delle ar mi italia ne. Il trasferimento dei prigionieri italiani potrà aver luogo solamente quando a Zara arriverà il 21 ° reggimento .lager (dal 22.9 in poi), che sta cercando cli aprirsi un varco sul percorso più breve, G racacObrovazzo-Zara. Questa via richiede 5 giorni di marcia, mentre la strada ZaraBencovazzo-Tenìn, richiede almeno 9/1 O giorni. La via marittima Trieste-Zara non è ancora aperta. La strada Zara-Tenìn-Gracac è particolarmente minacciata dalle bande, così che non possono esser fo rnite le necessarie forze di sicurezza su questo percorso per il tra-
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Dalmazia - Una <.-ronaca per la storia (1943-T944j
sferimento dei prigionieri italiani . Lo Stato Maggiore ciel XVIII Corpo d'armata italiano è stato inviato, sotto sorveglianza, per nave a Trieste_ G li ufficiali itali ani vengono convogliati a mezzo di aerei da Zara a Zagabria. 2)
Sebenico: Comando del 741 ° reggimento Jiiger e II battaglione 741 ° rgl. Jager rinforzato con la 66" btr. del 1° rgt. di artiglieria e comando 2" batteria del 661 ° rgl. di artiglieria, 9"/661 °rgt. artiglieria (senza mot.), II battaglione Pi della J 14" divisione. La guarnigione italiana composta da una brigata mista (all'incirca 5000 uomin i) è stata per la maggior parte disarmala e trasferita. Ci sono so lamente 30 ufficiali e 327 uomin i armati che si sono dichiarali disposti a combattere senza condizioni, tra essi vi è anche uno squadrone carri. La cinta difensiva più ravvicinata. i capisaldi e le batterie più importanti sono state occupate come possibile dalle forze tedesche. Sono in mano nostre: una batteria da 10 cm. e due batterie da 7.5 cm., una eia 19 cm. e Lre batterie antiaeree. Alcune batterie e fortificazioni più lontane sulla costa e s ulle isole sono cadute, prima dell 'arri vo della divisione, in mano alle bande. La loro conqu ista può avvenire gradualmente.
3)
Drni.{ Presidiata da una compagnia corazzata della 114" divisione Jager. 49 ufficiali e 1137 uomini de lla legione camicie nere sono stati disarmati solamente in parte poiché si sono dichiarati d isposti a collaborare. È stato ordinato di trasferirli, al più presto, nell'entroterra, e quipaggiati con armi leggere per la costituzione cli reparti itali a ni che vogliono combattere spontaneame nte al nostro fianco.
4)
Chistagn.e (caposaldo): Presidiato da una compagnia rinforzata de l 714° reggimento Divisione Jager. Gli italiani avevano quì un reggimento rinforzato che ba dovuto esser disarmato, nonost ante le dich iarazioni ciel comandante di reggimento, che voleva combattere spontaneamente al nostro fianco, poiché erano completamente demoralizzati.
5)
Tenìn (piaz zaforte): Presidiata come possibile da un gruppo del 741" reggimento Jiiger, da un battaglio ne fuci lieri eia campagna della 11 4' divisione, da reparti cli allarme. La guarnigione italiana, una brigata rinforzata, era composta eia
Documemi . Allegmi al Capiwlo IV
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3300 uomini. Essa, già il 9.9. è stata disarmata e per la maggior parte trasferita, contemporaneamente a quelle cli Drnis e Chistagne. 6)
O ltre a questi posti fortificati, a questa Piazza, ed a questi capisaldi, lungo tutte le strade cli comunicazione vi sono capisaldi italiani che possono esser presidiati solamente in minima parte dalla divisione. Poiché non si può procedere alla distruzione di questi avamposti fortificati, per mancanza di mezzi tecnici, di materiale esplosivo, e dato che non è stato ancora stabilito se questi capisaldi potranno essere usati dalla divisione stessa, i convogli debbono essere protetti con mezzi di attacco, per poter scacciare in ogni caso. i banditi dai capisaldi .
7)
Oltre alla necessiU1 di tenere le fortificazioni sopra citate, devono esser assicurate le centrali elettriche. le fabbriche ed i ponti. Nella zona sud-occidentale di Tenìn, in quella nord-orientale e sud-orientale di Dernis, devono esser difese le miniere di bauxite e di carbone. Anche la linea ferroviaria Tenìn -Dernis-Sebenico ha molti capisaldi e posizioni che debbono essere difesi, e che sono te nuti attualmente dai cetnici, che dipendono da [Mane] Rokvié, il quale non accetta gli ordini di Draza Mihajlovié. e vuole solamente la pace, l'ordine e l'eguaglianza. La linea l'e rroviaria tra Dcrnis e Sebenico è in vari punti interrotta, e sembra che siano stati distrutti anche alcuni ponti, e che un convoglio proveniente da Tenìn e diretto a Sebenico sia caduto in mano dei banditi.
8)
Le città portuali di Zara e Sebenico, assediate da bande, rappresentano, nel caso di uno sbarco nemico, delle trappole, e quindi difficilmente le truppe tedesche potranno aprirsi un varco pe r il ri piegamento. Uno sforzo superiore al previsto nel servizio cli presidio, la mancanza completa di una possibilità cli addestramento (intorno tutto è edificato ed i campi sono limitati da muri di cinta), il calcio e le attrazioni di una città portuale obbligano ad un continuo cambio de lle truppe che vi sono accentrate.
9)
L'alimentazione resta sempre carente, poiché i rifornimenti su una strada lunga 400 km, nel territorio di propria giurisdizione ed in quello contiguo della 373" divisione croata, so no sempre attaccati dai banditi, e da novembre in poi sarà sotto il ghiaccio e la neve. A parte questo, la divisione con le proprie provviste non può far fronte all'attuale vettovagliamento, né tanto rneno a quello invernale, per cui bisogna mettere a disposizione tutti gli autocarri, cosa che
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Dalmazia · Una cronaca per la s1oria (/943- 1944)
in caso di un allarme improvviso ne impedirebbe la mobilità. Le provviste del bottino catturato non sono molte e dovrebbero bastare per i 25.000 prigionieri italiani, tenendo conto che il loro trasferimento dovrebbe richiedere circa due settimane (termine presumibile alla fine cli settembre), in quanto non si dispongono forze sufficienti di protezione per un rapido trasferimento. Al più tardi in ottobre deve esser deciso se la divisione deve esser rifornita via nave, e nel caso in cui questo rifornimento non sia permesso, bisogna prevedere una eventuale crisi del vettovagliamento della divisione ed una sua immobilità per le bufere invernali di neve. In tal caso, quindi, è da prevedersi la perdita totale dei cavalli, poiché già oggi vi sono difficoltà nei foraggi , ed i cavalli possono esser nutriti con quanto trovato presso gli italiani (paglia pressata, farina di soia alla quale i cavalli debbono essere abituati). l O) Nella zona dalmata, la tattica delle bande è la stessa della zona nord. Esse evitano gli scontri impegnativi, circondano a largo raggio i presìdi ed i capisaldi e tendono imboscate su tutte le vie di comunicazione, così che solamente trasporti ben difesi possono aprirsi un varco.
11) L'amministrazione deve essere assunta dallo Stato croato molto cautamente. Bisogna mettere delle personalità ineccepibili e cli questa regione, e possono esser impiegate solamente buone truppe croate. Deve essere preso in considerazione il carattere prettamente italiano di Zara. Per adesso è stato stabilito che: l lira corrisponde a 2, 50 kunc. Le banche italiane sono chiuse, comunque sono assicurati gli importi necessari per vivere (salari, stipendi, pensioni). 12) A Zara ed a Sebenico è necessario istituire comandi ed uniU1 marit-
time. 13) L'aeronautica tedesca ha occupato due campi cli aviazione a oriente di Zara (Zemonico e Nadin). È necessario: provvedere alla difesa del campo di aviazione, che non può essere effettuata dalla divisione, e da cannoni controaerei. 14) Per la nostra posizione attuale vedi allegato n.L Il nuovo raggruppamento di cui all'allegato n . 2 dà la possibilità, con la contemporanea fortificazione delle strade di rifornimento e delle comunicazione trasversali, cli costituire in qualsiasi posto un centro cli resistenza nel caso cli uno sbarco nemico sulla costa attualmente controllata.
Documenti - Allegati al Capitolo IV
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I presupposti sono le riserve cli colonne motorizzate, che ora possono esser formate con il materiale catturato. Nel caso di un consistente sbarco nemico e di una sua avanzata è garantito il combatti mento nell'interno, che diventa sempre più forte ripiegando ulteriormente ne ll'interno. Non è previsto di fortificare Zara e Sebenico a discapito de i collegamenti con le retrovie. I mot.ivi sono indicati al punto 8). Inoltre è quasi sicuro che il nemico non sbarcherà in questi due porti, ma altrove, per conquistare i porti dall'entroterra , con l'aiuto dell e bande. A l crocevia dei Ponti di Breberio- Djcvrske (25 km a nord di Sebenico) vi è una riserva motorizzata che non potrà in seguito venir impiegata dalla divisione. Inoltre manca una riserva d'attacco.
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Dalmazia · Una cronaca per la swria (1943- /944j
DOCUMENTO N. 7
AL COM. GEN. 1N CROAZIA Com unicazione da parte dell'AOK2
Nessun croato a Zara, il resto della colonia croata ha abbandonato Zara. Prego fino a quando non è avvenuta l'evacuazione degli italiani di non intraprendere alcuna attività governativa croata. La popolazione è leale, teme una amministrazione croata e ustascia. L'amministrazione attuale, fatta eia funzio nari austriaci, è buon a. Il cc1mbiamento comporterà peggioramento ed inquietudine.
Com. Gen . del XV Corpo d 'armata l" nr. 4944/43 18.9.43
Documenti - Allegmi al Capilo/o IV
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DocrnvtENTO N. 8
L'INV!l.ATO A ZAGABRIA KASCHE AL MINISTERO DEGLI ESTERI Zagabria, 13 seJU:mbre 1943 Ore 22,45 - Arrivo ore 23,45
N. 3883 de l B.9
T ELEGRAMMA U RG ENT ISSIMO
Il Poglavnik mi prega di inoltrare immediatamente il seguente telegramma al Fi.ihrer: ''Fùhrer, l' Ambasciatore tedesco mi ha in fo rmato dell a Vostra generosa decisione di restituire i territori separali sulla costa orienta le del! ' Adriatico alla Croazia." Mentre esprimo un'altra volta i più profondi ringraziamenti da parte de l Popolo croato , sopratt utto di quello de lle popo lazioni liberate dell'Adriatico, che hanno accolto e salutato con grande giub ilo truppe tedesche e croate, mi permetto di esporre la seguente sintesi sulla q uestione dei confi ni. Sull ' Adriatico orientale: l'intero territorio costiero c be si estende clall'lstria orientale fi no a Cattaro con le prospicienti isole è prettamente croato, e tale è stato considerato e trattato fino al 1918 dall'amministrazione ciel tempo. Parte di queste coste vennero distaccate dal corpo del popolo croato in due momenti. Nel primo è stata separata dal Trattato di Rapallo, come parte del Trattato d i Versailles. la costa occidentale de ll ' Istria con il s uo e nt roterra croato, F iume e alcune iso le . Indi. con i Trattati di Roma, sono stati annessi a ll'Ital ia l'intera Da lm azia del Nord , del centro, Cattaro, l'entroterra a nord cli Fiume e quasi tutte le isole de ll 'Adriatico orienta le . Sulla base della s u accen na la comun icazio ne dell'Ambasciato re tedesco nella sera ta de ll'8.9. ho reso nota l'annessio ne a ll a Croazia dell'in tera Dalm azia, di Fiume con il suo entroterra settentriona le. e delle isole dell'Adriatico orientale . In pari tempo . Ilo co municalo all'Ambasciatore tedesco il mio punto di vista circa l' Istria orientale che.
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Dalmazia · Una cronaca per la s1oria (1943-1944)
Fiihrer, mi permetto cli esporvi. L'Istria orientale e centrale sono territori da un punto cli vista etnico prettamente croati, inoltre l'Istria occidentale e settentrionale sono territori misti italiani-croati e sloveni-croati . Mentre l' Istria orientale costituisce con Fiume e con .Je isole croate prospicienti una unità dal punto di vista economico e dei traffici (sbocco sul mare), l' Istria occidentale e settentrionale sono legate eia un punto di vista economico e commerciale a Trieste ed a Pola. L'Istria orientale è appartenuta anche dal punto di vista storico allo Stato croato. Le popolazioni dell'Istria orientale, come anche l' intero popolo croato, sperano con la più grande fiducia nell'inglobamento dell ' Istria ori entale aUa Croazia, mantenendo intatta la linea ferroviaria Trieste-Pola. Mentre io esprimo questi sentimenti del popolo croato, con i quali non viene leso alcun diritto straniero, Vi prego, Fiihrer, di concederci il benevolo consenso all'inglobamento dell 'Istria orientale alla Croazia. L'esatta definizione dei confini dovrebbe avvenire il prima possibile grazie alla relativa Commissione per i Confini , e tenen do con to dei punti di vista delle popolazioni, economici e commerciali. Il Popolo croato si sente rafforzato daJ punto dì vista morale e materiale dalla liberazione dei s uoi preziosi e più cari territori; si adopera, F iihrer, al massimo per la vittoria e sente in ogni tempo il suo destino legato a quello ciel Popolo tedesco. - Ante Pavelié"
Fine del testo. Prego una rapida consegna.
KASCHE
Documenti - Allegcui al Capiwfo IV
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DOCUMbNTO
N. 9
IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DEL REICH ALLA LEGAZIONE IN ZAGABRIA N./487 del 23.9
245/162 882-93 TELEGRAM M A
Immediato - Citissime con precedenza Riservato al Reich Da conservare custodito
Corriere speciale Westfallen 23 sett. 1943 - Ore 14.50 Arrivo (Berlino), 23 sett. 43 Ore 16.50
Esclusivamente personale per l'Ambasciatore 1)
A completamento dell'ordine impartito con Vs/telegramma n. 1337 del 22 settem bre 1943, in merito alle ultime discussioni sui problemi territoriali cieli' Adriatico orientale, posso osservare per il momento guanto segue: La Vs/direttiva comunicatami telefonicamente l'8 settembre e.a. di raccomandare ai Croati di annettere ora il litorale di pertinenza degli italiani fin dal 1941, potrebbe adesso concernere, a conclusione dei nostri colloqui, soltanto la regione dalmata. Ricordo di aver parlato espressamente anche della Dalmazia. Solo nella seconda telefonata nella stessa sera ho posto la domanda se i Croati tenevano anche alla Slovenia, cosa da Voì negata. Se la Vostra disposizione allora trasmessa si fosse riferita a tutta la zona jugoslava di una volta, sarebbe stato s uperflua la mia ulteriore richiesta sulla Slovenia. Naturalmente noi volevamo a llora, a motivo del crollo italiano, e ciò era anche lo scopo della mia telefonata a Lei, che i Croati avanzassero il più rapidamente possibile sulla costa adriatica al fine di venire in possesso di questo territorio. Evidentemente. quindi, la mia domanda sulla Slovenia venne da Lei interpreléi'ta come se i Croati potessero assicurarsi anche in questa zona il territorio da Lei desiderato. Sebbene io non voglia negare una certa inclinazione per una tale interpretazione, sarebbe stato tuttavia indubbiamente più correHo se Lei prima di entrare in discussione nei particolari col Poglavnik, me ne avesse ulteriormente riparlato. Poiché i Croati ora, invece, hanno occupato l'intera costa dalma-
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/)11/ma zia - Una çronaca per ICI storia (1943-1944)
ta, quelle zone menzionate nella lettera del Poglavnik, quale l'Istria orientale, Veglia, ecc., che non sono però mai apparten ute a lla Croazia, e poiché sempre per quanto riguarda Fiume Le i ha posto una riserva, può essere accaduto fra Lei ed il Poglavnik un m alinteso soprattutto sul retroterra di Fiume, e ciò a me praticamente - in considerazione del fatto che attualmente si sta conduce ndo una lotta per la vita e per la morte in tutta l'Europa - appare un litigio per la barba del Kaiser. 2)
Non mi è stato chiarito da le i completamente nei diversi telegrammi come a suo tempo ha capito e spiegato in particolare le mie direttive e come le ha esposte al Governo croato. Da una parte ha parlato di aver detto ai Croati che la nostra promessa concerneva la loro annessione di tutta la zona già jugoslava. D 'a ltra parte Lei accenna di aver detto ai croati che essi avrebbero potuto recuperare anche Zara e le isole della Dalmazia centrale. In ciò, a tale rigu ardo, esiste una contraddizione in quanto Zara e Làgosta - come è noto - non appartengono alla Jugoslavia ma all'Italia dal 1919. ln ogni n1odo, a questo proposito, confermiamo che nella promessa fatta all'8 seltembre di quest'anno non si è trattato de lla definizione di tutti i pensabili particolari di frontiera croati nell a regione litoranea dell'Adriatico orientale. La promessa si riferiva piuttosto alla zona che aveva rappresentato il nucleo centrale di tutte le lamentele croate, cioè della zona attraverso la cui annessione da parte degli Italiani era avvenuta la separazione dei Croati clall ' Adriatico , sebbene tale zona fosse appartenuta sempre ai Croati, così come anche la Dalmazia.
3)
Però del resto non è importante adesso, una discussione ciel problema su che cosa poteva essere compreso eventualme nte cli questa o quella interpretazione de lla promessa, e che cosa da Lei e dai Croati è stato effettivamente capito. Determinante è ovvio a tutti, che cosa il Fi.ihrer vuole sapere sia ora capito da tutti. I Croati non possono avere a questo proposito pretese nei nostri confronti , né politiche né mora li di qualsiasi tipo. É soltanto l'esercito tedesco che conduce la lotta nella regione in questione e crea in primo luogo le condizioni perché possano venir avanzate le richieste, soprattutto da parte dei Croati, sui confin i. Il Fi'threr, perciò, non ha gradito propriamente che i Croati, allorché a seguito del tradimento degli Ital.ia ni hanno ricevuto la promessa clell'8 settembre cli quest'anno, non avessero niente di più urgente da fare che avanzare tutte ]e possibili richieste territoriali e rivendicare pretese territoriali al Fùhrer nel corso di combattimenti eia Lui guidati e pagati col sangu e tedesco. Il Fùhrer
l)oc11111enti - Allegwi al Capitolo IV
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ha espressamente deciso di replicare a questa pretesa dei Croati nei termin i già comunica ti a lei con telegramma n. 1337. 4)
A proposito di quanto espresso nel telegramma 11. 399 1 del 20 sette mbre e.a (*) per cui esistono delle conseguenze direlte nella Sua posizione in me rito a ll'esecuzio ne degli ordini ricevuti , sembra che si parta da presupposti e rrati. I Capi missione tedeschi non devono in nessuna circostanza dimenticare c he essi stessi in defi nitiva. e perciò responsabilmente. rappresentano gli inte ressi del Reich. Considerazioni sulla giustezza o meno delle dirett ive impartite da un rappresentante de l Governo non sono am messe. Le convinzioni personali sono in questo mome nto inopponune. Decisivo è sempre l'adeguame nto alla politica secondo il punto di vista tedesco. lo non metto in d ubbio che Lei abbia be n fermo davanti agli occhi questo fonda mentale punto di vis ta. Gli ordini impartiti ai Ca pi missione a tutela degli inte ressi del Re ich devono venire eseguiti se nza obiezioni, anche se tali ordini non collimano perfettamente con quelli impartiti in precedenza o anche se per questo motivo !"opinione del Governo straniero viene influe nzata nel l'una o nell'altra direzione. Può essere decisa unica mente dal Fi.ihrer o eia me la questione se. in consegue nza di determinati procedimenti della nostra politi<.:a estera, la posizione di un Capo missione si è resa difficile da non aspettarsi un ulteriore vantaggio pe r il Re ich dal proseguimento dell'attività in quella de terminata zona. cl caso specifico non si pone assolutamente un simile proble ma. poiché il Governo croato, come già detto. non ha in alcu n modo il diritto di porre a noi determinate richieste o anche porre a se stesso delle aspettative la cui mancata realizzazione possa danneggiarlo. La situazione è tale che il Governo c roato deve essere riconoscente per tutto ciò che ottiene dalla potenza dell'esercito tedesco.
RIBBENTROP
(*) Ne l suo lc lcgra nmrn 11. 339 1 de l 20.9 (245/ 162 881-82) K.i~che avevu dich ia rato di 110 11 poter continua re nell'incarico a Zagabria nel c.iso di aver detto troppo ai croati o di :iver .:cceduto negli ordini di Ribbcntrop nella nottt: delr8/9 settembre. La possibilità che la r..:sponsa hililà vc nis~e addossata a Ribbentrop no n era ~lata p n:sa in considerazione.
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Dalmazia - Una cronaca per la sloria ( 1943-1944)
DOCUMENTO N .
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PARTITO FASCISTA REPUBBLICANO - Il Segretario-
APPUNTO PER IL DUCE
Ottima impressione ha prodotto il comunicato D. N.B. per Bolzano, Trento e Belluno. M igli ori notizie mi sono giunte anche per Zara ed in pa r te per Lubiana . Zara non è perduta. In un primo tempo pare che le Autorità tedesche avessero deciso di lasciare che i croati si impadronissero della città. U Poglavnik fece il noto proclama di annessione. Ma, appena costitui to il Partito Fascista Repubblicano e poi il Governo, gli Italiani si rinfrancarono e da parte tedesca si cominciò a vedere la situazione sollo altra luce. Attualmente la città è difesa da un migliaio di tedeschi nella fascia perime trale, e. nel cerch io urbano, da 3000 o 3500 fra soldati italiani , militi, metropolitani, guardie di finanza e sq uadristi armati, nonché eia un nucleo cli universitari. L'atmosfera è di patriottismo. Tutto intorno Zara è minacciata, più che dall e truppe ciel Poglavnik, dalle bande partigiane comuniste, alle quali si sono aggregati molti soldati ed ufficiali (perfi no general i! ) italiani, ragione non ultima , questa, della decisione cli dare Z ara ai croati. É giunto a Roma il fascista Petronio, che ha ridato vita al fascio di Zara: d 'accordo coi tedesch i, l'ho nominato commissario federale e ho fa tto dare su bito l'annuncio per radio: questo fa tto, e la successiva nomina in corso del Capo della provincia, farà comprendere agli Itali.a ni in Zara che ormai possono battersi per una Zara italiana insieme ai tedeschi e contro i partigiani comunisti, senza più il pericolo dell 'an nessione alla Croazia. E la situazione si tonificherà in modo probabilmente decisivo. Ci siamo inoltre interessati per la soluzione dei più urgenti problemi cli vita in Zara, dall'alimentazione alla moneta. Per Lubi a na la situazione è molto peggio re, ma non dis perata . Rainer, il comandante germanico, ha puntato decisamente alla disìlalianizzazione della città, con la nomin a del generale sloveno Putnik [recte: Rupnik] e col mettere per condizione all'esodo degli italiani che si trat-
Documenti - Allegati al Capiwlo /\I
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tasse di un esodo definitivo . Tale politica è , anche quì, gi ustificala dall'inqualificabile contegno di nostri ufficiali, messisi a capo di bande partigiane antitcdesche e comuniste ( cannoni italiani sparano contro le linee ferroviarie da Lubiana a -n-ieste!) . È rimasto a Lubiana, d'italiano, soltanto uno strenuo gruppo cli fascisti che, dopo aver inviati a Roma tre emissari purtroppo intercettati a uno a uno dai partigiani, mi hanno potuto finalmente far arrivare un messo. Attualmente, ai dirigenti del Fascio di Lubiana, il Rainer ha dichiarato che la sovranità italiana è "fuori discussione" ma che non può rimuovere il Putnik né consentire a Grazioli di immettersi nella carica cli Capo della provincia. Il Grazioli è infatti ancora a Trieste. Ho l' impressione che attraverso l'azione del nostro Ministero degli Esteri e cieli ' Ambasciata germanica, che ho entrambi interessati alla cosa, si potrà arrivare all'insediamento di Grazioli. In questo caso il resto verrà eia sè. Riuscendo a salvare all'Italia l'Alto Adige. le zone mistilingue del Trentino, del Cadore, Zara, Lubiana, il Governo che trae vita ed autorità da Voi, Duce, avrà già una prima giustificazione storica per la sua esistenza, comunque si svolgano i fatti in futuro. I-Io intenzione, salvo Vostro diverso avviso, cli lasciare Roma in questi giorni e di venire mercoledì a presentarVi un rapporto sulla situazione del Partito e su quant'altro abbiamo fatto. Subito dopo vorre i, fissata la sede centrale del Partito presso il Quartier generale, metterm i in giro per le provincie, dove, fra notevoli difformità cd aspri ostacoli, il Partito sta però diventando una realtà sempre piLt effetliva. Qui il lavoro di impossessamento e di trasferimento cli tutta la macchina statale e istituzionale procede febbrilmente. I :ambiente è sordo ma intimorito. U na delle ultime iniziative che stò portando a termine prima di partire è la costituzione cli speciali reparti di sabotaggi o e di radiotrasmissione clandestina, destinati a operare immediatamente alle spalle degli anglo-americani. I tedeschi forniscono i mezzi tecnici e gli istruttori, noi abbiamo reclutato gli uomini, specie fra gli ex-paracadutisti. Con profonda devozione. f/to Alessandro PAVOLINI Roma, 10 ottobre - XXI
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Dalmazia - Una cronaca per la sto ria (1943-1944)
DOCUMENTO
N . 11
721 ° REGGIMENTO JÀGER N. 1121/43 SEGRETO
A LLA 114" D!VJSJONE.!AGER
Rapporto sul colloquio avuto il 2.11.J 943 con il Governatore dottor Ramov, giu nto da Zagabria, sulla consegna dell'amministrazione civile di Zara. Nonostante le difficoltà, sia politiche sia mili tari , che sono state ratte presenti nel caso de lla consegna dell'amministrazione civi le ai croa ti, 1'1.'11 .43 inaspettatamente è giunto il Governatore Viktor Ramov, con i suoi collaboratori , per prendere in consegna l'amministrazione civile di Zara. Durante il colloquio del 2. 11 eia pa rte tedesca erano presenti il colonnello Berger, il tenente colonnello Schnehen, il tenente Guaschun, il maresciallo Schulz. li dottor Ramov ha esibito come credenziale un salvacondotto del Comando generale di Zagabria, del segue nte tenore:
«Il latore, G ove rnatore Viktor Ramov di Zara , ha avuto l'ordine dal Governo croato di p o rtarsi sul s uo posto di lavoro a Zara in Dalmazia. Prego i comandi di accordargli ogni aiuto d urante il viaggio ve rso il suo posto di lavoro e di dargli la necessaria protezione» Firmato: Glaise . Non era un ordine ben chiaro ciel Governo tedesco o del generale in capo a Zagabria per assumere il comando territoriale cli Zara. Durante i colloqui del giorno 25.10 fr a il Comandante generale, generale von Leyser ed il Comandante della divisione, era stai.o inequivocabilmente stabilito che la assunzione de ll'amministrazione civile da parte croata, non sarebbe stata proprio presa in esame, senza la contemporanea sostituzione delle forze armate italiane ivi esistenti. Un ordine analogo era già stato dato il 10.10.43 dal generale comandante durante la s ua sosta a Zara.
Docu111emi • Allegati a.I Capitolo I\/
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Il dottor Ramov ha dichiarato che egli aveva avuto l'odine di prendere immediatamente in consegna l'amministrazione civile cli Zara. Gli fu fatto presente che non era possibile in questo momento , poiché tale consegna - assunzione dell'amministrazione civile eia parte croata avrebbe complicato ancor di più la situazione a Zara. Gli furono chiaramente spiegali i motivi. La consegna dell 'am ministrazione di Zara. fin quando gli italiani che si era no messi a disposizione delle forze armate tedesche collaboravano con il comando tedesco a Zara, non poteva aver luogo. Vi sono impiegali 2 battaglioni di fanteria italiana (1000 uomini), 3 batterie italiane. 2 batterie contraeree, ed anche la Milizia fascista e corpi di polizia ma, in caso cli consegna dell'amministrazione civile ai croati, deporrebbero subito le anni e si rivolterebbero contro la nuova autorità imposta o passerebbero dalla parte dei banditi. Sarebbe quindi necessario sostituire queste forze italiane con forze croate, e bisognerebbe provvedere al contemporaneo trasferimento degli italiani. Il Governatore non ha voluto riconoscere [la necessità) di mantenere la situazione attuale, determinata da ragioni prettamente militari. Egli ha espresso in modo inequivocabile il dubbio che queste affermazioni fossero sincere. Inoltre ha formulato l'accusa che eia parte tedesca si volessero favorire gli italiani. Nonostante le ripetute assicurazioni che un cambio nella gestione della amministrazione civile a Zara era precluso unicamente eia interessi militari, il dottor Ramov non si dimostrò soddisfatto. Disse, inoltre, che se anche il Governo croato avesse invialo reparti militari per il cambio (stavano per arrivare 2 battaglioni croati). si sarebbero cercati altri motivi per non far entrare i croati a Zara. Aggiunse, anche, che forse non sarebbe stato possibile sostituire le batterie italiane e quelle della contraerea con croati , poiché il Governo croato non disponeva di truppe di questo genere, in quanto erano sottoposte al comando tedesco. Il dottor Ramov fu pregato cli tornare a Zagabria per chiarire la questione nell'ambito del Governo croato. Egli rifiutò, facendo notare che avrebbe inviato un rapporto scritto a Zagabria e che. in particolare, per lui restare a Zara costituiva una questione di prestigio. Gli si fece notare che in tal modo non sarebbe stato utile alla causa comune; ed egli sostenne che la sua presem:a era necessaria per la pace nella zona di Zara. Respinse la proposta cli far valere la sua influenza nell'entroterra di Bencovazzo, ed anche fece presente che in attesa di una decisione definitiva voleva stabilirsi come privato cittadino a Zara dove possedeva due case.
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Dalmazia · Una cronaca per la storia (1943-1944)
Nel corso della riunione, il tenente colonnello Schnehen fece presente che Io Stato croato non era in grado di provvedere all'alimentazione di Zara, che attualmente veniva assicurata dagli italiani. Il dottor Ramov affermò, quindi. che preparativi in tal senso erano già in corso, e che forze di polizia erano già pronte a Sebenico, per assumere il servizio di sicurezza e dell'ordine pubblico. Inoltre ha assicurato che, al momento dell'assunzione dell 'amministrazione civile di Zara da parte dei croati, i banditi avrebbero deposto le armi e, così, sarebbe stato possibile un collegamento di Zara con l'entroterra. Ed ha respinto sdegnosamente il dubbio manifestato da parte tedesca. I risultati di questo incontro non possono esser considerati positivi perché la delegazione croata non ha voluto ammettere la nostra indisponibilità, giustificata da ragioni militari e. quindi, non è stato possibile giungere ad un compromesso. Per concludere, si comunica che la presenza della delegazione croata ha già causato spiacevoli contrattempi e che soltanto a fatica si sono potuti evitare scontri sia eia parte italiana sia da parte croata. Il reggimento, quindi, fa presente che, fino a quando deve servirsi delle truppe italiane, la delegazione croata deve essere estromessa, altrimenti non può essere garantita la sicurezza interna ed esterna di Zara. Dopo ulteriori invi ti, il dottor Ramov, si dichiarò disposto a ritirarsi a Bencovazzo, in attesa di una soluzione definitiva.
Firmato: BE RGER
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D0c11men1i - Allegali al Capi1olo IV
DOCUlvlENTO N. 12
COM. GEN. XV CORPO D 'ARMATA N. 173/43/ Segr.
14.11. /943
Riferimento: Foglio del 26.10.1943, n. 153/43 segr.
AL PLENIPOTENZIARIO TEDESCO IN CROAZIA
OGGETTO: Presa di possesso dell'amministrazione civile di Zara
Con foglio del 26.1.0.1943 , nr 153/43 al capo dell'amministrazione civile, ministro Benak, venne chiesto, per prevenire spiacevoli contrattempi, di istituire a Zara una amministrazione croata solamente quando fossero arrivate disposizioni a riguardo. Come comunica il 721 ° reggimento fager [Vedi documento n. 11 allegato], improvvisamente ed inaspettatamente il 1°.11.43, è arrivato il governatore dottor Viktor Ramov, con i suoi collaboratori, per prendere subito in consegna l'amministrazione civile. Quando al dottor Ramov venne fatto presente che per motivi militari e di sicurezza ciò non era possibile egli, incomprensibilmente, mise in dubbio la veridicità di questa affermazione. Inoltre egli accusò che si volessero avvantaggiare gli italia ni . Dopo convinte e successive affermazioni il dottor Ramov si dichiarò non soddisfatto, e disse - tra l'altro - che se anche il Governo croato avesse potuto inviare i reparti armati necessari per il cambio [di quelli italiani] si cercherebbero e si troverebbero altri motivi per non fare entrare i croati a Zara. Queste affermazioni infondate cd arroganti del dottor Ramov, rendono impossibile la presenza del governatore e la sua collaborazione con i rappresentanti tedesch i. Si prega quindi di richiamare immediatamente il dott. Ramov. Con foglio del 4.11.43 nr. 161/43 venne comunicato al generale
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943 -1944)
comandante in capo tedesco, che a Zara erano arrivati dei comandi [ croa1i] per prendere possesso delle stazioni radio, per la installazione di stazioni meteorologiche, e per la collocazione di stazioni di piccioni viaggiatori. Si pregò il comando croato di ordinare che non fossero inviati altri comandi. Venne fatto presente che la presa di possesso della amministrazione civile di Zara da parte di funzionari croati, era impossibile ed inutile, prima che fossero stati ritirati i reparti italiani, e fino a quando non ci fossero assicurazioni da parte croata di poter alimentare la popolazione. Il rifornimento di generi alimentari per la popolazione è possibile solamente con ditte di Trieste e di Venezia, perché Zara è completamente tagliata fuori dall'entroterra. Bisogna considerare la situazione militare nelle zone del Mediterraneo, ed è necessario tener presente che per la sicurezza interna ed esterna di Zara è indispensabile una situazione calma. Questa sicurezza, però, non è assicurata se l'amministrazione civile viene presa sin da ora da parte di funzionari amministrativi croati. Far proseguire per notizia: AL COMA NDO MILITARE DEL Suo-EST - AMMINJSTR.AZION E MILITARE AL AOK [COMANDO 2• ARM,1TA CORA ZZATA] AL PLENIPOTENZIARIO GENERALE A ZAGABRIA
Documenti - Allegaii al Capitolo IV
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DOCU MENTO
N. 13
TELEGRAMMA
Citissime Senza numero, di data 11.1 l
Rahn, 11.11.1943 Arrivo 11.11, ore 18.10
IL PLE NlPOTENZ[ARIO DEL GRANDE REICH IN ITALIA RAI-IN AL MINISTE RO DEGLI AFFARI ESTERI
Il Duce prega che venga inoltrato immediatamente al Fiihrer il seguente telegramma: "(Testo in italiano) Fiihrer, notizie da Zara preannunciano un attacco alla città da parte di regolari ed irregolari croati alt Voi sapete, Fi.ihrer, che la città è italiana al cento per cento e che in questi ultimi tempi fu difesa in comunità di battaglia da tedeschi e da reparti italiani a me fedeli alt In altre località della Dalmazia rioccupata dai croati, decine di italiani sono stati massacrati, e lo stesso accadrebbe a Zara creando una tensione di rapporti fra Italia e Croazia alt Vi prego di intervenire presso il clott. Pavelié perché la situazione a Zara rimanga quant'era prima del settembre 1943 alt Sono sicuro che accoglierete questo mio appello inspirato da umanità e giustizia e ve ne ringr... (gruppo incomprensibile) dal profondo del cuore" MUSSOLINI Subito dopo il mio ritorno ho interrogato il Duce sul problema di Zara. Egli ha sostenuto che Zara è una "città interamente italiana", che sono stati costituiti a Zara posti di blocco militari tedeschi a sostegno della Amministrazione italiana e che è stata offerta ad un maggiore italiano [magg. Tommaso David-n.d.aJ la possibilità i recarsi in Italia per riferirgli circa la situazione. Ho replicato al Duce, accennando agli altri territori croati e sloveni, che la situazione militare ci costringe, in tali circostanze, ad adempiere alle esigenze locali ed effettuare una politica puramente opportunistica. Noi siamo costretti nell'interesse di combattere le bande e dalla pressante necessità di riappacificare le diverse etnie, a trovare soluzioni pratiche trascurando questioni di prestigio. Io lo ho pregato di dimostrare comprensione e di demandare alle competenti
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
autorità in loco il compito di prendere le necessarie decisioni per il mantenimento della pace e dell'ordine. Il Duce ha risposto alquanto rassegnato che la necessità mi litare ha la ovvia precedenza, ma che sperava d'altra parte che la situazione a Zara si ristabilisse nel frattempo. In considerazione della contraddittoria comunicazione sulla valutazione della situazione dopo l'istituzione dei posti militari tedeschi, prego di essere messo al corrente sui reali avvenimenti, e chiedo se quì ci sia ancora qualcosa da predisporre.
RAHN
Nota del coordinatore dei documenti diplomatici tedeschi. H ilger comunicò a Rahn con telegramma n. 378 (Sonderzug nr. 1773) del 16 novembre (131/71/126) che Ribbentrop aveva inoltrato a Hitler il telegramma di Mussolini e chiesto a Kasche una relazione telegrafica sulla reale situazione a Zara. Kasche riferì con telegramma n. 5296 del 4.12 (131/71 226): "Il AOK2 ha ordinato che non venga modificato l'ordi namento amministrativo di Zara fino a che non venga impartito nuovo ordine dall'Armata. Co nt emporaneame nte il Comandante de lla 2" Armata corazzata (AO K2) ha autorizzato che un prefetto italiano di nuova nomina assuma il servizio a Zara. Sono stato informato indirettamente, senza che mi venisse richiesto in precedenza un parere. Poiché si tratta di questione politica cli grande portata, devo declinare ogni responsabilità per il seguito''.
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Documenti - Allegati al Capitolo IV
DOCUMENTO N .
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NOTA DEL SOTTOSEGRETARIO DI STATO HENKE
L'Ambasciatore italiano [Filippo Anfuso] è venuto oggi a farmi visita ed a parlare ciel suo colloquio del 10 novembre col sig. Sottosegretario cli Stato in merito alla nota croata (St.S.Nr. 524) ne lla quale venne richiesto c he il Governo ciel Duce riconosca la dichiarazione croata di nullità degli accordi firmati nel maggio 1941 a Roma fra l' Italia e la Croazia, e la ri annessione dei territori croati che erano stati cedut i dopo la Prima Guerra mondiale a ll'Italia, posti su l mare Adriatico. 1l Duce, che ha telefonato ieri al sig. Anfuso, è molto irritalo per la richiesta croata e non ritiene possibile, date le circostanze, inviare a Zagabria un ambasciatore italiano. In particolare ha stupito il Duce la pretesa croata su Zara, città autenticamente italiana. Il sig. Anfuso ba ricevuto dal Duce l'incarico di chiedere al Ministero degli esteri di esercitare la propria influenza sul Poglavnik. L'Ambasciatore ha spiegato a tale proposito di non ritenere cli rappresentare pretese territoriali verso le quali , dopo tutto, non esiste alcun diritto. Quello che importa è che adesso non si debba parlare cli tale questione e , in particolare, che non si de bba dare nessuna spiegazione pubblica. Se la guerra venisse vinta i problemi territoriali potrebbero venir risolti in pace anche dal punto d i vista croato. Il Duce e il suo Governo perderebbero ogni prestigio agli occhi degli italiani se, ad esempio, l'Italia dovesse pubblicamente rinunciare a yuei territori ottenuti dall'Impero austriaco dopo la Prima Guerra mondiale . Inoltre questo (atto verrebbe acquisito da lla propaganda nemica e dalla cricca badogliana. Ho replicato ali' Ambasciatore che ciò ora dipende dal ristabilimento della pace e dell'ordine nei confronti delle bande che infettano la zona e dal preparare un tentativo cli contai.lo col nemico. Sotto questo aspetto non è appropriato discutere ora la lite italo-croata. li FUhrer non ba adesso tempo da dedicare a tali cose. È stata una cosa fuori discussione che, dopo il tradimento di Badoglio e la resa delle truppe italiane nella zona del litorale adriatico, venisse subito occupata tale regione da noi e dai croati. Non si dovrebbe aggravare la situazione creatasi attualmente con contrasti di natura giuridica.
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
L'Ambasciatore è d'accordo su ciò ed ha dichiarato che il Duce pensa nello stesso modo e che sarebbe riconoscente se noi potessimo influ ire in senso moderatore sul Poglavnik. Il sig. Anfuso mi ha richiesto un commento da poter comunicare al Duce. La mia risposta è stata che io non sono ovviamente autorizzato a rilasciare una dichiarazione sull 'argomento. Gradirei trasmettere le sue dichiarazioni ai mie i Superiori.
Firmato: HENKE
Documenti · Allegati al Capùolo IV
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DOCUMENTO
N. 15
LEGAZIONE TEDESCA Poi. 3 · A 498/43
Z agabria, 16.J1.1943 XXI Mesnicka U!. 23
AFFAR E S EG RETO DEL REI CH
AL GENERALE PLENIPOTENZIARIO TEDESCO IN CROAZIA ZRINJEVAC UL 19 • ZAGABRIA
0GG ETIO: A mministrazio11e croata · Insediamento croato a Zara
Mi riferisco al mio colloquio con il signor ge nerale Glaise ed all'ordine inviato ai nostri Comandi dal generale von Leyser, con il quale questi proibisce per ora l'insediamento di funzionari croati.
Io ho nel frattempo discusso l' argomento con il ministro dottor Lorkovié, ed ho ricevuto il suo assenso per le seguenti azioni: Su mia richiesta il consigliere di legazione dottor Ktihn, andrà nei prossimi giorni a Zara, Sebenico e Spalato, per regolare affari consolari e politico-commerciali. Al viaggio prende parte un ufficiale del comando di Zagabria. Il ministro Lorkovié stesso o un suo dipendente, vuole prendervi parte. Io dò al consigliere di legazione dottor Ktihn pieni poteri per rappresentare in mio nome, i punti di vista politici del Reich e di trattare in collaborazione con i nostri uffici militari e croati a Zara, la formazione di condizioni politiche ed amministrative, che rispecchino le decisioni del FUhrer. Il dottor Ktihn ha portato a termine un simile impegno a Ragusa, con grande successo. Chiedo, quindi, di accordargli la fiducia necessaria e di creare i presupposti per il compimento della sua missione con la collaborazione degli uffici militari tedeschi esistenti.
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Dalmazia - Una cronaca p er la storia (1943-.1944)
I principali punti di vista politici sono i seguenti: 1o) Zara è assegnata alla Croazia e diventa territorio metropolitano
croato. Nessuna autorità italiana può amministrare. È desiderata la istituzione di autorità croate.
20) Da parte dei croati si deve aver riguardo per la popolazione e per il suo sentimento di italianità, affinché non nascano difficoltà che influirebbero sulla condotta della guerra.
_,'>O) Da parte nostra deve essere evitato di cedere all 'insistenza italiana perché le richieste italiane aumenterebbero e creerebbero, anziché diminuirli, i problemi dell'amministrazione croata. Non posso, quindi, concordare con le opinioni del generale von Leyser; io, invece, vedo con ciò il pericolo che a Zara si verificherà un irrigidimento italiano, che dal punto di vista di apporto in guerra ci aiuterebbe poco e, che svilupperebbe invece nei croati sfiducia e risentimento per il nostro modo di comportarci e che farebbe diminuire un loro apporto. Inoltre, elevo far presente che a Zara governa con il nostro beneplacito il nuovo prefetto italiano. Questo, dal punto di vista politico non è possibile in alcun modo, inoltre devo controbattere perché, secondo le rimostranze che sono qui davanti a me, il governatore regolarmente nominato eia parte croata, è stato mandato via da Zara, con l'ordine di passare al più presto la frontiera già italiana. Per di più devo prendere atto che secondo il diritto internazionale, tutti gli impianti pubblici di Zara sono diventati, con il passaggio alla Croazia, di sua proprietà, e così sono caduti sotto il suo diritto di disporne. A riguardo, noi non possiamo far valere alcun diritto per disposizioni di confisca da parte nostra.
Sarei grato se di questo si mettesse a conoscenza il generale von Leyser, per garanzia dei colloqui e della regolamentazione della questione che sar~1 strettamente legata al viaggio del consigliere di legazione clott. Ki.ihn.
Firmato: gen. KASCHE
Documenti - Allegmi al Capilo/o IV
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DOCUMENTO
STATO INDIPENDENTE IN CROAZlA
N. 16
Zara, 27 novemhre 1943 X X I
MINISTERO DELL'INTERNO - SEGRET ERIA ZAGABRI A
Caro Signor Raffenvohl! Con il signor Schreher le scrivo questo appunto per pregarla di fare tutto il suo possibile, affinché la situazione a Zara , e così in tutta la Dalmazia del nord, trovi un chiarimento definitivo e con esso la pace. Durante i colloqui, con tutti i funzionari tedeschi e croati che abbiamo avuto ieri, abbiamo stabili to nell 'interesse comune, quanto segue: A) La pace nella Dalm azia del nord è in stretto rapporto con il chiarimento della situazione di Zara. Quindi è necessaria al più presto l'assunzione dei poteri civili a Zara da parte cli funzionari croati. B) Le truppe italiane cli Zara sono un grande aiuto. C)
Per la sostituzione di queste truppe viene richiesto, al piLLpresto, un battaglione croato (forse anche la sostituzione a Gospié della III brigata ustascia).
D ) La gendarmeria croata può stabilire il proprio comando a Zara, sin da adesso, per costituire eia quì verso oriente dei posti di genda rmeria nella Dalmazia del nord. E) È molto necessario il trasferimento del gru ppo ustascia Keéet da Bihaé a Zara - Nel caso in cui sia impossibile passare per Bihaé preghiamo di farcelo sapere per un eventuale rientro via Trieste. F)
È molto importante e necessaria la presa in consegna della stazione Radio-Zara da part e della compagnia Radio-Croata. La mi a opinione e quella cli molti ufficiali tedeschi sarebbe che gli itali an i, a causa de lla loro incompetenza, dovrebbero esser trasferiti altrove e che, quindi , la polizia e la gendarmeria croate venga no a Zara. e che i
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-.1944)
poteri civili siano presi dal governatore, senza tener conto del momento in cui arriveranno le truppe croate. Col signor v. Schreher, verrĂ il mio capo gabinetto, consigliere di Stato dottor Mazzura, e La prego di esaminare con loro questi problemi. Con i migliori saluti al generale Leyser, suo
LORKOVIĂŠ Ministro dell'interno
Documenti - Allegati al Capitolo [V
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DOCUMENTO N. 17
COM. GEN. XV COPRPO D'ARMATA Nr. 182/43 - Segr.
2911./943
SEGRETO
ALL'AOK2
0GGE1TO:
Assunzione dell'amministrazione e organi:uazione croata a Zara
Un allegato.
In allegato alla presente vi è una nota del Ministro dell'interno dottor Lorkovié del 27 novembre l 943 [Vedi documento n.J 6 allegato] , con preghiera di prendere una decisione. Al capo gabinetto del Ministro dell'interno, è stato comunicato oralmente il seguente orientamento del comando generale di Zara:
1° Sulla questione principale se Zara resta o se sarà assegnata allo Stato croato, non vi è ancora una decisione del corpo d'armata. 2°
Poiché il corpo d'armata, che ha il compito di comandare le truppe, non deve interessarsi di questioni politiche, gli affari più importanti sono trasmessi all'Armata, e così anche questo caso.
3°
Poiché per la sicurezza interna ed esterna di Zara sono necessari rapporti pacifici , un cambiamento dell'attuale situazione non può aver luogo, sino a quando l'ordine e la pace di Zara sono messi in discussione senza il consenso del comando germanico .
4°
È stato comunicato al corpo d ' armata che da parte del Governo croato sono state acquistate armi da reparti italiani che sono passati a fianco delle truppe germaniche, e che queste armi sono state nascoste al controllo delle forze armate tedesche. La questione sarà valutata , ed in caso di una risposta affermativa si interverrà senza alcun riguardo, e se è il caso anche contro rappresentanti del Governo croato.
5°
A causa delle affermazioni del governatore previsto per Zara, dottor Ramov, su intrighi tedeschi, è stato fatto divieto, da parte del
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Dalmazia - Una cronaca per la storia ( /943-1944)
comando generale, che il dottor Ramov possa iniziare il suo lavoro sino a quando non sarĂ chiarita la situazione. I seguenti scritti nr. 173/43 del 22.11 e nr. 17/43 comando generale del 24.11. 1943, riguardanti la assunzione dell'amministrazione croata e l'installazione croata a Zara devono esser rimandati. Dott. U GHER
Doc:umenri - Allegati nl Cnpirolo I V
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DOCUMENTO
N. 18
264 ' DIVISIONE DI FANTERIA la nr. 34/44 - Segr.
4.]44
SEGRETO
AL COMANDO GENERALE DEL XV CORPO D'ARlvlATA
RAPPORTO SULLA SITUAZIONE
1° - Situazione politica Rispetto al mese precedente nell'ambito della divisione non vi sono stati cambiamenti notevoli nella situazione politica. La parte italiana della popolazione di Zara, crede ancora che Zara possa restare italiana. Il Governo croato, ha compreso che il passaggio di Zara allo Stato croato non può avvenire subito, ma deve esser fatto gradualmente. I continui attacchi aerei sul porto e sulla città, banno un effetto deprimente sulla popolazione. La maggior parte ha lasciato la città. Alcuni negozi e caffé sono chiusi. La vita economica è paralizzata. Tra le truppe tedesche, che occupano le isole, regna la soddisfazione poiché la popolazione può riprendere il proprio lavoro, in pace ed in tranquillità. Da parte della divisione sono state prese tutte le disposizioni per trasferire al più presto i reparti italiani in Italia o per aggregarli all'esercito tedesco come battaglioni di lavoro. Il 9.12.43 sono stati imbarcati per Trieste 20 ufficiali, 80 uomini della milizia studentesca fascista e qualche giorno fa una ulteriore unità forte di 200 uomini. La maggior parte dell'esercito italiano è demoralizzata per gli attacchi aerei. I comandanti delle unità, non tengono più alla mano le loro truppe, quindi l'esercito [tedesco] ha dovuto ordinarne la consegna in caserma. Se vi fossero navi per il trasporto, la questione di Zara sarebbe già risolta. La popolazione di Sebenico, che aveva lasciato per la maggior parte la cii.là a causa dei numerosi attacchi aerei, ritorna un poco alla volta, dopo che i bombardamenti sono diminuiti .
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-!944j
I commercianti che si erano allontanati avevano portato con se i generi alimentari assegnati loro per la popolazione, così che si è presentata una difficile situazione per il vettovagliamento della popolazione che è rimasta. Negli ultimi giorni si è avuto un notevole miglioramento della situazione grazie all'appoggio del comando tedesco. Da parte dell'amministrazione statale sono state prese misure coercitive, che dovrebbero evitare in futuro simili inconvenienti. La parte anglofila della popolazione di Spalato ha perduto, a causa degli attacchi aerei, molti seguaci. Come si può dedurre dagli interrogatori dei disertori vi è anche nei partigiani un rifiuto verso l'Inghilterra, che viene rappresentata come poco onesta e poco affidabile dai commissari politici. Fra i partigiani non si crede più ad uno sbarco degli angloamericani e ad un notevole aiuto da parte loro, con cibo e vestiario, dopo che si è fatta sentire nei Balcani l'influenza di Mosca. L'esercito [croato] gode di poca stima fra la popolazione, poiché ad esso manca una direzione unitaria e politica. Gli ustascia sembrano che stiano sinceramente dalla parte della Germania, i capi sono per la maggior parte inadatti. Nelle file dei domobranci, continuano gli inconvenienti dell'esercito jugoslavo. Si cerca di vivere alla meglio, evitare lotte e pericoli, e lasciare all'esercito tedesco la lotta contro le bande. Corruzione, mercato nero, e manovre illecite vengono ritenute dai capi e dalla truppa, come un diritto naturale. Ciò deve essere ricondotto principalmente al fatto che lo Stato croato non riesce a metter in piedi una organizzazione amministrativa per rifornire sufficientemente la popolazione. Nel teso rapporto fra ustascia e cetnici nulla è cambiato, essi sono come prima nemici mortali . Il colloquio tra i comandante della G uardia del Poglavnik, il ten. col. Keéet ed il capo cetnico ten. Milosevié, non ha condotto ad alcun risultato positivo. La notizia della formazione di un nuovo governo jugoslavo sotto la guida di Tito, con l'esclusione dell'ex-re Pietro, è stata accolta dai cetnici con grande meraviglia. Per questo motivo i circoli anglofili sembrano aver perduto molta parte della loro influenza. Negli ultimi tempi vi sono stati dei visibili segni di avvicinamento di questi circoli al gruppo NediéLjotié. Questo gruppo si trova, nella lotta contro il comunismo, sulla stessa linea dell'esercito tedesco, e respinge ogni patteggiamento con i circoli anglofili.
Documenti - Allegati al Capitolo IV
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Ad ogni modo, nella lotta contro i banditi, i cetnici danno all'esercito tedesco un aiuto maggiore che non gli ustascia ed i domobranci.
Lo Stato croato continua a fare poco per crearsi nella popolazione una base politica per la sua esistenza. In generale si rimpiange che l'esercito tedesco non abbia assunto anche l'amministrazione del paese. Tra i funzionari, forse a causa delle basse paghe, vi è un generale malcontento nella collaborazione alla creazione dello Stato. Può esser preso ad esempio dell'atteggiamento di alcune personalità dell'apparato amministrativo, il comportamento del sindaco della città di Sebenico. Questi ha lasciato la città dopo i primi attacchi aerei, senza tener assolutamente conto dei suoi obblighi, e non ha preso alcun provvedimento di soccorso per ovviare ai danni aerei. Similmente si sono comportati i componenti dell'amministrazione croata di Zara, che ha la sua sede a Zemonico. A Zara, i funzionari croati, a causa degli attacchi aerei, si rifiutano di svolgere anche i soli impegni consolari. Le questioni grosse pendenti non vengono affrontate dall'amministrazione e le loro soluzion i non vengono prese in considerazione. Gli uffici governativi croati sono nella impossibilità di assicurare il vettovagliamento per la popolazione. I generi alimentari possono esser acquistati solamente attraverso il mercato nero, e vengono pagati dei prezzi strabilianti. La massa della popolazione non ne ha la possibilità ed è quindi costretta al baratto, se non vuole morire di fame. Così si è avuto lo scambio di un vestito per 10 kg di mais, di un pianoforte per 40 kg di grano. I funzionari tentano, con requisizioni, di impedire il mercato nero, ma alcuni funzionari, che ricevono nonostante la forte inflazione, degli esigui stipendi, fanno anche essi tale commercio. Quindi non c'è da meravigliarsi se la popolazione non mostra fiducia verso lo Stato croato. L' atteggiamento della popolazione verso l'esercito tedesco non è scortese; il comportamento del popolo tedesco, la disciplina dei soldati tedeschi come anche la volontà di resistenza indomita su tutti i fronti , hanno una fortissima influenza sulla popolazione, cosi che anche se non vi è un atteggiamento necessariamente amichevole. vi è tuttavia rispetto per la Germania in ogni campo . ...om1ss1ss ...
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
La relazione prosegue articolata nei seguenti paragrafi che si omettono:
2° 3° 4° 5° 6° 7° 8°
Situazione nemica. Propria situazione ed intenzioni. Difesa costiera e costruzione di postazioni. Situazione marittima. Situazione aerea. Situazione del traffico. Situazione ferroviaria. ***
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Documenti · Allegati al Capitolo /\I
DOCUME NTO
N. 19
691° REGGIMENTO DI FANTERIA SEZIONE XV
29./.44
Nr. l/44
ALL'INTENDENTE DEL XV CORPO D'ARMATA TRAMITE L'INTENDENZA DELLA 264" DIVISIONE DI FANTERIA OGGETTO:
Doppia moneta: kuna-Iira a Zara
Riferimenti: Nulla in atti. Il 1° gennaio 1944, l ' ufficiale contabile Schlosser, ha assunto il servizio di ufficiale pagatore sia del IJ/861 ° sia nello stesso tempo del 891 ° reggimento. Quale ufficiale pagatore del reggimento gli sono stati affidati i compiti di sovraintendente alle banche del posto. A Zara, fino ad ora, avevano corso tutte e due le monete: kune e lire. Le ragioni di questo fatto sono spiegate nel rapporto della 264" divisione di fanteria - Re parto lb-TV'. nr. 414-43 ge h. del 24.11.43, inviato allo Stato Maggiore del XV Corpo d'armata. Prima di questo rapporto vi è uno scritto dell ' Intendente dell'esercito presso il G enerale Plenipotenziario per la Croazia del 18.11.43, inviato al comando piazza di Zara. Ma di questo scritto non vi sono copie, né se ne trovano. In questo scritto è detto che a Zara veniva introdotta principalmente come moneta la kuna. Nello stesso tempo veniva fatto presente che il clearing italo-croato era congelato e che la Croazia doveva fare i movimenti di denaro tramite la Banca nazionale croata nel clearing tedescocroato. Il Reich a sua volta, doveva trasferirli nel clearing tedesco-italiano. Un banca italiana cli Trieste doveva ricevere l'ordine di far fronte agli impegni croati o alle richieste italiane. La regolamentazione della circolazione monetaria era stata prevista in questo modo, ma non è mai giunta una disposizione definitiva, cioè agli atti nulla si trova al riguardo. La chiusura delle banche, invece, venne trattata attraverso un' ampia corrispondenza.
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
La chiusura delle banche è stata mantenuta poiché vi è un telex nel quale il generale Plenipotenziario tedesco per la Croazia, rimette al parere dell'AOK2 la decisione se le banche devono oppure no essere aperte. Zara, a causa dei continui attacchi, dei bombardamenti, è stata quasi completamente abbandonata dagli abitanti. Alcune grosse ditte si sono dimostrate disposte a vendere all'esercito tedesco le loro abbondanti scorte di generi alimentari e di conforto. In tempi normali, da parte dell'esercito tedesco erano stati, inoltre, acquistati dagli italiani benzina e importanti beni. Richieste sono tutt'ora inevase. A causa della chiusura delle banche, le cambiali in scadenza non sono state pagate ma rinnovate; queste potranno esser pagate adesso a tutela degli interessi privati. Quindi si formulano le seguenti domande: 1)
Le fatture alle ditte italiane possono esser pagate in lire?
2)
Le kune, accettate dalle ditte italiane (soprattutto per vendite fatte all'esercito tedesco) possono venir cambiate in lire?
3)
Questi crediti delle ditte italiane possono essere onorati con chèques tratti sulla Banca d 'Italia?
A causa della chiusura degli sportelli, la moneta non è affluita alle banche, e viene conservata dai privati. In tal modo la circolazione della moneta a Zara si è bloccata. Con recenti invii da Trieste, negli ultimi giorni , sono giunti anziché 25 milioni di lire 15 milioni di lire, di cui 5 sono stati dati al prefetto per alleggerire la situazione di disagio, e 10 milioni sono stati presi dall'esercito. Per far fronte alle necessità cli combustibile delle unità locali sono necessari 10 milioni di lire. Quì la finan ziatrice non è la Cassa di credito, ma la Banca d'Italia. Quindi, in ogni caso sarebbe necessaria la apertura di un conto. Il fabb isogno di moneta per le unità di quì, potrebbe venir coperto anche in questo modo se si potessero convincere i privati a depositare i loro risparmi nella Banca d'Italia. A questi risparmiatori si dovrebbe procurare uno chèque o un credito presso la Banca d'Italia. In caso di deposito di kune si deve applicare il
Documemi - !\/legati al Capitolo IV
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tasso di cambio cli 2 kune per I lira. L'accredito presso la Banca d'Italia non è gradito dai privati ciò è stato accertato alcuni giorni or sono, poiché complessivamente soltanto da due persone è stata depositata una somma in lire che in kune ammonta a 4 milioni e 160 mila kune. Questo danaro è stato messo al sicuro, dietro rilascio di ricevuta di deposito, presso la cassa del reggimento. Queste persone volevano portare detto denaro oltre i posti di blocco, ed è quindi facile immaginare che sarebbe caduto in mano dei partigiani. Si prega di dare disposizione se questo denaro deve esser versato presso l'Agenzia della cassa da campo, che si trova nello stesso posto del comando. A causa della difficoltà dei trasporti per procurarsi kune o lire, la strada più semplice per procurarsi banconote sarebbe una assicurazione per la sussistenza delle truppe sul posto. Poiché da tutte le richieste appare sempre la questione del cambio e quella della valuta estera, si chiedono pieni poteri per indurre la Banca d'Italia ad accettare kune ed a consegnare in cambio ai creditori chèques in lire o aprire crediti in lire.
Ulllmll7,ia - Una çrom1<;ll per la storia (1943-1944)
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DOCUMENTO
Gab. N. 721
N. 20
24 aprile ./944 XXI
AL DUCE DEL FASCISMO CAPO DELLO STATO QUARTIER G ENERALE
·DUCE,
Vi rimetto altre due copie della mia relazione n. 427/Gab. inviatavi in data 20 marzo u.s .. In detta, dopo la narrazione delle trattive fatte con i Comandi germanici locali e con un rappresentante della Intendenza di Armata, Vi esponevo gli accordi economici che rappresentano la sostanza della nostra permanenza a Zara con probabile rinvio della soluzione a fine guerra. Gli accordi, come dall'allegato, consistono: a)
Le truppe germaniche in Zara hanno bisogno di acquistare dalle ditte locali sinistrate, i generi di conforto che si sono potuti salvare, ma intendono pagarli in lire anziché in k une per tutelare gli interessi dei cittadini itali ani, e quindi avrebbero bisogno di convertire circa 40 milioni di kune in lire (pari a 20 milioni di lire). Non feci eccessive riserve e prego di consentirmi la graduale conversione cli detti · importi , magari mediante vaglia della Banca d'Italia.
b)
Non fare uscire da Zara detti generi di conforto che potrebbero altrimenti finire nelle mani di altra gen te ( croati o partigiani). Per questo punto darei senz'altro il mio consenso.
c)
Poiché a Zara restano ancora le Autorità italiane, il che fa prevedere quale debba essere l'avvenire politico cli questa città, al fine di dare maggior rilievo allo stato cli fatto, [i tedeschi] intendono paga-
Documenli - Allegati al Capitolo IV
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re la truppa qui di presidio in lire italiane anziché in kune, per il che hanno bisogno di circa 5 milioni di lire al mese. Premesso che anche gli operai italiani che lavorano alle dipendenze dei germanici sono pagati in lire, accettai volentieri questa proposta la cu i importanza politica è evidente. Ora, la Banca d'Italia di qui ha ricevuto dalla Sede cli Trieste il seguente telescritto: "Banca d'Italia Sede di Trieste - Telegramma dello I.N.C.E. flstituto Nazionale Cambi con l'Estero] Brescia in data 10 aprile 1944-XXII "Istruite telegraficamente vostra Zara procedere ordinconto Tesoro cambio corso ufficiale quaranta milioni kune banconote pagando lire quindici milioni duecentomila possibilmente mediante vaglia addebitandoci 104 ter. Punto Zara rivolgasi quel Capo Provincia per indicazione Autorità detentrice kune Punto Operazione effettuata telegrafateci se esiste possibilità trasferimento presso quì valuta ritirata Punto Istituto Cambi Brescia" Con ciò la locale Banca d'ltalia viene autorizzata a cambiare le kune di cui al punto a) della presente e dell'allegata relazione, al tasso ufficiale di 38 centesimi , mentre qui il corso della kuna stabilito dal Comando germanico di Armata della Balcania, è di 50 centesimi di lire. Applicando tali direttive ne deriverebbe stridente contrasto col Comando germanico, che valuta la kuna a 50 centesimi di lira, e danno alle ditte che verrebbero a ricevere 38 centesimi. Mi riuscirebbe assai sgradito e sarebbe compromettente che qualche ditta, per far valere i propri diritti, reclamasse presso il Comando germanico che naturalmente sarebbe indotto ad usare altre misure, non esclusa quella cli ritenere unica valuta ufficiale la kuna - data la situazione di diritto non ancora mutata. In questo caso la n0stra situazione non dico peggiorerebbe ma addirittura precipitere-bbe in quella soluzione che non vogliamo: " l'allontanamento da Zara e consegna di essa ali' Amministrazione civile croata''. Con l'occasione prospetto ancora a Voi, DUCE, la necessità di avere una assegnazione mensile cli 13 milioni cli lire com'è richiesto e dimostrato nella mia relazione datata eia Trieste il 12 rnarzo u.s, e che qui riporto:
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1) 2)
3) 4)
Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-7944)
per somministrazione gratuita viveri e sussidi ai sinistrati per paghe e pensioni: a statali, parastati dipendenti da enti pubblici, Carabinieri, Milizia, ecc. per lavori rimozione macerie e puntellamenti per pagamento acconti danni di guerra (sino ad esaurimento delle domande) mensilmente
Lire
2.500.000
5.000.000 500.000
5.000.000 Totale Lire 13.000.000
DUCE! è necessario il Vostro intervento per le direttive del caso all'Istituto degli Scambi, al Tesoro e alla Banca d'Italia. Nell'attesa, per quanto concerne il cambio dei 40 milioni di kune, di cui al punto a) della presente, reputo indispensabile regolarmi nel modo seguente: a)
utilizzare la somma cli 15.200.000 lire come è detto nel telescritto dell'Istituto Cambi Estero che per 40 milioni rappresenta il tasso del 38%.
b)
integrare tale somma , con mia ordinanza di prelevamento a norma della deliberazione del Commissario delle Finanze del 29 novembre 1943-XXI n. 751, con lire 4.800.000 per raggiungere il tasso legale della kuna che qui è di 50 centesimi di lira.
Non troverei altra soluzione che, al momento, potesse salvaguardare il nostro prestigio di fronte ai camerati Germanici né toccare la loro suscettibilità dato che sono sempre pressati dal Governo Croato per fare ad esso la cessione di Zara.
IL CAPO DELLA PROVINCIA (V SERRENTINO)
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Documenti · Allegati al Capitolo IV
DOCUMENTO
N. 21
PREFETIURA DI ZARA DIVISIONE GABI NETTO
N. di prol. 1000
Zara, 12 maggio 1944 XXI
AL MINISTERO DEGLI INTERNI SEDE
ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
SEDE OGGETrO:
Situazione al 30 aprile 1944-XXII
Riferisco sulla situazione di fatto al 30 aprile 1944-XXII.
Stato d'animo della popolazione: a)
in rapporto agli avvenimenti bellici: alquanto rasserenata per la tregua delle incursioni aeree sebbene giornalmente si verifichino dei sorvoli di squadriglie di passaggio e di cacciatori e ricognitori isolati. Le notizie sull'andamento della guerra sono le più disparate molte provengono da fonte interessata e precisamente dal territorio limitrofo. Lo sfollamento delle persone che vogliono allontanarsi avviene con molta calma ed in misura ridotta.
b)
Le molte dicerie su lla futura sorte politica di Zara - specie quelle diffuse dagli ustascia - lasciano profonda impressione nell'animo di tutti .
c)
È convinzione generale che, sino a quando restano a Zara le Autorità italiane, la situazione economica e politica non subirà peggioramenti.
Ripresa auività: Gli Uffici pubblici: Prefettura - Intendenza di Finanza - Direzione del Tesoro - Posta - Genio Civile - Previdenza Sociale - Infortun i sul lavoro e gli Enti Comune e Provincia, in misura ridotta rispondente ai
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Dalmazia · Una cronaca per la storia (1943-1944)
bisogni del momento, funzionano. Non certo con quella desiderabile esattezza per deficienza di personale e di locali. Funzionano altresì due infermerie con posti-letto per ammalati gravi e due ambulatori. II Comune funziona in tulle le sue branche. Tutti gli Enti ed Uffici sono dislocati in sedi cli guerra, alcuni nei vi llaggi, altri ne lla grande ex-Caserma 'Vittorio Veneto' che offre rifugi cli una certa sicurezza.
Servizi pubblici: Con opportuni adattamenti e rinunciando alla Centrale Elettrica già resa inservibile, ma sfruttando il motore cli un distillatore e quello delle pompe dell 'acquedotto si è riusciti a dare energia elettrica e luce alle principali frazioni , meno la città, dalle ore 13,00 alle ore 23,30. Per l'acqua, utilizzando il vecchio acquedotto di Botina, già quasi abbandonato, si è riusciti a dare acqua potabile a tutte le frazioni sino alle porte della città. Per effetto della situazione dell'energia elellr ica, hanno ripreso a funzionare , in misura assai ridotta, la Fabbri.ca Tabacchi di Stato (per cui a giorn i saranno saranno messe in vendita sigarette Giuba e trinciato) , la fabbrica Tabacchi Pavlidis che lavora per i militari e , in misura ancor più ridotta , ri p rende la rinomata fabbrica di liquori Girolamo Luxarclo, la quale produzione è impegnata per il Comando germanico con concession e di una certa aliquota per i bisogni locali della popolazione. Si apriranno a giorni due forni, un ristorante ed una trattoria.
L'alimentazione: Sino ad ora non ho difettato e non difetterei se le comunicazioni marittime, allo sta to attuale una linea settimanale con Trieste, non subiranno arresti. Con una linea bisettimanale si avrebbe una ce rta garanzia cli continuità. perché non si può contare su scorte, specie di farina . Poiché moltissimi sono i disoccupati cui si debbono aggiungere artigiani e piccoli
D0cume111i - Allegati td Capilo/o IV
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commercianti, si deve largheggiare nella distribuzione gratuita dei generi alimentari, la cui spesa grava su questa prefeltura. Situazione bancaria e monetaria:
La Banca d 'Italia, mediante un proprio Ufficio ridotto. fa le anticipazioni a questa Prefettura che provvede ai bisogni monetari di tutti gli enti ed Uffici Pubblici e Parastatali, mentre il Banco di Napoli ha arretrato la propria filiale a Trieste ed ha lasciato qui un suo corrispondente. Lo stesso ha fatto la Banca Nazionale del Lavoro. La kuna ha sempre corso legale al valore di 50 centesimi di lira, però, in effetti, circola poco perché a seguito del noto accorcio con il Comando germanico, militari ed operai, alle dipendenze delle Autorità Militari, sono pagati in lire previa anticipazione di queste al Comando, da parte della Banca d'llalia. Lo stesso si opera per gli acquisti del Comando germanico che cambia la kuna presso la Banca d'Italia per ora sulla scorta dei 20 milioni di lire, a tale fine assegnati , ed in seguito cli riserva di fare altra richiesta. A queste operazioni di cambio, sino ad ora, ha concorso anche questa Prefettura con le proprie assegnazioni, al solo e giustificato fin e cli estromettere sempre più dalla circolazione la kuna che comprometteva molto la situazione politica e scuoteva la popolazione italiana, mentre imbaldanziva i croati. Debbo insistere su quanto riferito al Duce nel rapporto che allego in copia. La situazione scolastica:
La riferirò con breve rapporto a parte relativo alla sessione di esami in atto. Ho voluto che anche la scuola si dimostrasse vitale e ciò unicamente per ovvie ragioni politiche. La sicurezza pubblica:
Specie la tutela del patrimonio privato, non posso garantirla per assoluta deficienza numerica di agenti dell'ordine.
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
In proposito stò procedendo ad arruolare alcuni elementi aggregandoli alla Polizia, e dovrò pagarli molto bene. Riuscirebbe veramente utile ed indispensabile una Compagnia di camicie Nere. Numerosi sono stati i saccheggi da parte di ignoti e noti ai quali non ho potuto opporre che formali proteste. ***
Premesso quanto sopra non dico che la situazione sia soddisfacente, ma alquanto migliorata e si schiarirebbe di più se la questione dell'appartenenza politica fosse definita, sempre nel senso desiderato a noi favorevo le. I rapporti con le Autorità germaniche sono frequentissimi e ottimamente intonati a reale e cameratesca collaborazione, rafforzata da vera e spontanea amicizia. Questi rapporti sono alimentati da frequenti scambi di inviti e di cortesie che naturalmente costano e talvolta sono dispendiosi. Nell'occasione del genetliaco del Fiihrer ho offerto 50.000 lire per beneficare i soldati germanici e posso assicurare che l'atto è stato assai apprezzato. Rimetto copia dei ringraziamenti ricevuti in proposito. Resto sempre in attesa di ordini.
JL CAPO DELLA PROVINCIA (Vincenzo SERRENTlNO)
Documenti - Allegati al Capitolo IV
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DOCUMENTO N.
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MINISTERO AFFARI ESTERI
Il governo democratico italiano ha da tempo iniziato un 'opera di revisione della politica estera fascista, ed in particolare quella politica con la quale si mirava, in contrasto con la volontà, i sentimenti, e gli interessi del popolo italiano, a distruggere la libertà e la indipendenza dei popoli danubiano-balcanici. Nel quadro di tale opera di revisione vanno annoverati la dichiarazione del 26 settembre in cui si proclamavano nulli e non avvenuti gli accordi di Monaco del 29 settemb,re 1938 e la sedicente arbitrale CianoRibbenLrop formulata a Vienna il 2 novembre dello stesso anno. Proseguendo sulla stessa strada e animato dallo stesso spirito, il Governo italiano ha proclamato il 18 gennaio la nullità del Lodo arbitrale Ciano-Ribbentrop del 30 agosto 1940, col quale erano state modificate nella Transilvania le frontiere romeno-ungheresi fissate dai Trattati di pace del 1919. li Governo italiano coglieva altresì questa occasione per riaffermare "la sua profon_d a fede nella necessità dell'amicizia e della col laborazione fra la Nazione llaliana ed i popoli danubiano-balcanici , nell'interesse reciproco e per la rinascita europea". L'opera cli revisione intrapresa dal Governo italiano non sarebbe pertanto completa se non si procedesse pure alla liquidazione delle annessioni cli Lubiana e della Dalmazia e degli altri atti relativi alla politica seguita dal Governo fascista verso i popoli sud-slavi . Se non sembra dubbia l'opportunità che il Governo dell'Italia democratica proceda all'opera di revisione anzidetta anche per quanto riguarda il settore sud-slavo, è tuttavia ovvio che la più grande prudenza dovrà presidiare alla scelta del momento e del modo nei quali il Governo italiano manifesterà il suo formale ripudio degli atti in questione. Infatti, quale sia il n ostro animo nel considerare tali atti, dobbiamo pur tuttavia tener presente che per un lasso cli tempo vi fu in quelle provincie esercizio effettivo di sovranità italiana. In tale lasso di tempo venne a costituirsi un complesso di interessi e di stati giuridici, si verificarono movimenti di capitali, si formarono società, e atti e contratti venne-
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Dalmazia · Una cronaça per la storia (1943-1944)
ro redatti e stipulati in nome della sovranità italiana e secondo leggi italiane. Non sarebbe possibile valutare nelle presenti circostanze l'importanza di tale complesso di interessi. Ciò tanto più in quanto gran parte degli italiani della Dalmazia - e quelli particolarmente della distrutta Zara - si trovano rifugiati nelle città del Nord ed in quanto sono i centri del Nord che, avvenuta l' annessione di Lubiana, allacciarono rapporti d'affari con il Lubianese. Comunque, è certo che non ci possiamo non preoccupare della salvaguardia di tali interessi. La difesa e la s istema7ione di questi interessi richiederebbe opportuni negoziati. Lo stato attuale delle cose esclude tut tavia la possibilità di negoziati con i nostri vicini d 'oriente. Pertanto, se ci vogliamo sbarazzare clell'ereditl1 fascista senza tutlavia pregiudicare nostre posizioni che meritano di [esa, non resta altra possibilità che quella di una nostra mani festazione unilaterale cli volontà, nella quale siano contenute opportune riserve. Da quanto precede, sembra da scartarsi a priori la via di un decretolegge che dichiari , sic et simpliciter, l'abrogazione o addirittura la nullità dei decreti cli annessione. Vero è che i sopra menzionati accordi di Monaco, il Lodo arbitrale Ciano-Ribbentrop ecc., furono dal Governo dell' Italia democratica dichiarati "nulli e non avvenuti", ma qui il caso è differente, qui si tratta, come detto, di atti che ebbero come conseguenza un effettivo esercizio di sovranità italiana s u dati territori e la costituzione cli stati di fotto e cli diritto che sarebbe vano e sconsiderato ignorare. Ma la via dei decreti-legge sembra non opportuna anche per un altro ordine di ragioni: l'abrogazione pura e semplice dei decreti dì annessione, potrebbe esser interpretata dall'altra parte in vari modi; .sia come una predisposi7ione del Governo italiano a discutere e risolvere in base a nuovi accordi il proble ma dei confini italo-jugoslavi, sia come un tentativo italiano cli voler irrigidirsi intransigentemente su posizioni politiche che gli eventi hanno ormai superato; potrebbe infine cadere nel vuoto. Conviene evitare tutte queste specie di reazioni. Pertanto sarebbe opportuno scegliere la forma di una dichiarazione del Consiglio dei Ministri, nella quale sarebbe agevole far seguire al solenne ripudio delle annessioni riserve e chiarimenti opportuni.
Documenti · Allegati al Capitolo IV
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In tale dichiarazione dovrebbe essere accentuato il concetto che l'Italia democratica ripudia le annessioni in parola non solo perché contraddicono profondamente al sentimento delle popolazioni jugoslave e degli stessi italiani, ma anche perché costituiscono una arbitraria ·violazione ai patti internazion ali precedentemente stipulati_ i quali, conclusi in piena libertà e legittimità, vennero ratificati dai due Parlamenti . Facendo risaltare l'arbitrarietà cli tali an i, noi verremmo a mettere _in risalto anche l'arbitrarietà e lo spirito anti-clemocratico dell a decisione dell'A .V.N.0.J. (Comitato Partigiano cli Liberazione jugoslavo), con la quale si proclama l'annessione della Venezia Giulia alla J ugoslavia. fo sos_tanza la nostra rinuncia dovrebbe suonare anche come affermazione . La progettata manifesta zione di pensiero italiano sulle annessioni potrebbe essere opportu namente accompagnata dall'e nunciazione dei lineamenti programmatici di una legislazione che si adeguasse alle particolari esigenze politico-economiche delle regioni alloglotte. TI Consiglio dei Ministri potrebbe dichiarare il proposito italiano cli instaurare u n sistema di ampia autonomia per tali ragioni, autonomie che potranno consentire alle nazionalità conviventi di provvedere direttamente alla propria amministrazione su una base di piena parità giuridica, culturale, economica, religiosa , si che venga e li minata ogni questione di minoranze. Per quanto riguarda in particolare la regione Giuli a, il Governo italiano, facendo proprie le considerazioni ed i voti contenuti nell'ordine del giorno del Comitato Nazionale di Trieste, dovrebbe manifesta re la propria volontà cli accompagnare l'applicazione de l concetto di franchigia nei riguardi elci porti giu liani, in riconoscimento ciel !"atto che in eletti porti si avviano a convergere non soltanto interessi cli natura danubianobalcanica ma anche, per le nuove posizioni e funzioni che vanno assumendo l' America, la Russia e l' Inghilterra, interessi di natura intercontinentale.
***
ALLEGATO L'abrogazione ufficiale da parte del Governo Italiano dei decreti relativi all 'annessione cli territori jugoslavi (Lubiana ed alt.re provincie dalmatiche) appare conveniente e s uscettibile di favorevoli ripercussioni nei nostri confronti soltanto se, in pari tempo, venga ribadita la validità dei precedenti accordi internazionali e l'in tangibil ità delle nostre frontiere orientali.
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Dalmazia - Una cronaca per la storia (1943-1944)
Come è ovvio, infatti, la questione si presenta di un 'estrema delicatezza, in quanto una semplice abrogazione a carattere "uni laterale" potrebbe essere interpretata come una predisposizione da parte del Governo Italiano a discutere e risolvere in base a nuovi accordi il problema dei confini italo-jugoslavi. Pertanto, l'abrogazione dei decreti d'annessione all'Italia di provincie Jugoslave dovrebbe accentuare il concetto che q uesti non [sono) ritenuti validi, non solo perchè contraddicono profondamente al sentimento delle popolazioni jugoslave e degli stessi italiani, ma perchè costituiscono un 'arbitraria violazione di atti internazionali precedentemente stipulati. Sarebbe opportuno, cioè, porre molto in chiaro la differenza tra decreti di annessione "unilaterali" e patti internazionali bilateralmente conclusi. Al riguardo sarebbe forse conveniente - se non altro in sede di comunicazione ufficiale alla Stampa - un richiamo esplicito all'accordo di Rapallo, al Patto di Roma (com'è noto stipulato nel gennaio del 1924 quanto ancora esisteva legalmente un Parlamento Italiano) ed alle conseguenti Convenzioni dì Neuuno (firmate nel luglio del 1925 e ratificate alla Skupstina Jugoslava nell'agosto 1928, sotto il gabinetto dell'abate Korosec, notoriamente assai prevenuto ed intransigente nei riguardi dell'Italia). Circa i decreti di annessione di Zara e della Venezia Giulia da parte dell'A.V.N.0.J . (Comitato Partigiano Liberazione Jugoslavo) si riterrebbe opportuno: non farne menzione nel comunicato del Governo Italiano relativo all'abrogazione succitata; per non dare importanza a decisioni prese dall ' A.V.N.0.J. ·:· ·:· '!•
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CRONOLOGIA DEI PRINCIPALI AVVENIMENTI RJPORTATI NEL VOLUME
Cmnologia
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- Giugno
Il Governo jugoslavo in esilio a Londra assicura Antony Eden, ministro per gli affari esteri di Gran Bretagna, d' aver ordinato al generale Draza Mihajlovié di dare inizio ad operazioni militari solamente al mome1ito di uno sbarco anglo-americano in Balcania.
- Novembre
- Tito costituisce I' "Esercito popolare di Liberazione'', mantenendo le formazioni partigiane, e della le norme per la tattica da applicare contro l'occupatore.
1° dicembre
Istituzione ciel Comando Militare tedesco per la Croazia, affidato al generale Rudolf Lutcrs.
12 dicembre
Hitler, nella giornaliera conferenza con i propri generali, considera la possibi lità di uno sbarco anglo-americano in Grecia e sulle coste dell'Adriatico.
18 dicembre
Inizio della conferenza italo-tedesca a Rastenburg fra Ciano ed Hitler, ed i marescialli Ugo Cavallero e Wilhelrn Keit.e l. La conferenza temlina il 20 dicembre.
28 dicembre
Hitler emana la 'Direttiva n. 47' per l'annientamento delle forze partigiano-comuniste in Ju goslavia premessa per I' 'Operazione Weiss'.
I 9 4 3 1° gennaio
II gen e rale Alexancler Lohr è nominato Comandante Superiore ciel Sud-Est (0.B.S.0 .), con sede a Salonicco e con dipendenza di retta dal Fi.ihrer. ll Capo di Stato Maggiore Generale Ugo Cavallero esamina con i generali Vittorio Ambrosie, Capo cli Stato Maggiore dell' Esercito, Mario Roatta, comandante cli Supersloda, e Carlo Geloso, Comandante Superiore in Grecia, le conclusioni della conferenza di Rastenburg, che costituiscono l'avvio dell' "Operazione Weiss" contro i partigiani . Galeazzo Ciano, mi nistro per gli affari esteri, predispone per Mussolini una memoria sulla "Effettiva situazione in
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· Dalmazia - Una cronaca per la storia ( 1943-1944)
Croazia, Dalmazia e Montenegro, come si sviluppa dopo le intese con i cetnici" . 3-4 gennaio
Colloqui a Roma tra il Maresciallo Ugo Cavallero, Capo di Stato Maggior Generale, ed i generali Vittorio Ambrosio, Capo di Stato Maggiore Esercito, Mario Roatta, Comandante di Supersloda, Alessandro Pirzio Biroli, Governatore del Montenegro, ed il generale Alexander Uihr per la collaborazione italo-tedesca durante I' 'Operazione ' Weiss' contro i partigiani.
6 gennaio
In Dalmazia bombardamento aereo-navale da parte delle forze italiane dei porti cli Poclgora e Igrane, centri della marineria partigiana.
9 gennaio
Conferenza a Zagabria del generale Mario Rotta, comandante cli Superslocla con i generali Alexander Lohr, Ruclolf Luters, ed il plenipotenziario militare per la Croazia Eclmuncl Glaise Horstenau, per l'esame dei problemi connessi alla "Operazione Weiss" ed all'impiego delle formazioni cetnichc.
10 gennaio
A Zagabria, contrastato colloqu io del generale Mario Roatta, comandante cli Supersloda, con il Poglavnik Ante Pavelié sull'impiego dei cetnici nell' "Operazione Weiss".
14 gennaio
Appello di Radio-Londra alle popolazioni della Jugoslavia per invitarle ad arruolars i nelle formazioni del generale Drnza Milu\jlovié.
l partigiani conquistano Gracac, tenuta da reparti della M.Y.A.C.. 16 gennaio
Uccisione presso Sebenico di 16 carabinieri e di 3 camicie nere in una imboscata tesa dai partigiani lungo la strada Gacelesi-Zatcm.
17 gennaio
Reparti italiani e M.Y.A.C. riconquistano Gracac.
20 gennaio
Inizio cieli ' 'Operazione Weiss' - Prima fase.
23 gennaio
Le autorità croate di Foca s i accordano con i cetnici.
Cro110!01:ia
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Uccisione di 3 soldati italiani e di un operaio nell'agguato ad una autocolonna nei pressi di Losovazzo (Sebenico). 25 gennaio
TI gran zupano di Mostar, Petar Zlatar, avvia positivi colloqui con il capo cetnico Dobroslav Jevctevié per una intesa fra croati e serbo-ortossi .
26 gennaio
A Roma, inizio dei colloqui Mussolini-Ribbcntrop. che durano sino al 28.
30 gennaio
Il nuovo Capo cli Stato Maggior Generale, Vittorio Ambrosio si reca in udienza da Mussolini, e si impegna - con il consenso del Duce a "puntare i piedi con i tedeschi".
- gennaio
TI Governo di Zagabria pubbli<.;a un "Libro Grigio'' sulle atrocità compiute dai cetnici in danno delle popolazioni croate.
1° febbraio
Il generale Vittorio Ambrosio assume l' incarico di Capo di Stato Maggior Generale al pos to del marescia ll o Ugo Cavallero.
2 febbraio
A Spal:ato muore il vojvocla Tl ija Trifunovié- Brcanin, cupo spirituale dei cetnici .
5 febbraio
fl generale Mario Robotti, già comandante dell'Xl Corpo d' armata, subentra al generale Mario Rotta nel comando di Supersloda. Musso! ini assume il Ministero degl i affari esteri al posto di Galeazzo Ciano, e ne nomi na sottosegretario Giuseppe Bastian ini , Governatore della Dalmazia.
6 febbra io
Colloqui a Roma fra il Capo di Stato Maggior Genera le, Vittorio Ambrosio ed il generale Walther W.:irlimont, vicecapo di Stato Maggiore-Operazioni del Comando Supremo della Wehrmacht.
8 feb braio
A Belgrado, colloqui del generale tvlario Robotti, comandante di Supersloda con il generale Alexander Lohr per il coordinamento operativo italo -tedesco durante la "Operazione Wciss".
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Dalmazia - Una cronaca per la storia ( 1943-1944)
A conclusione dell'Assemblea di BibaĂŠ, Tito promulga una "Dichiarazione" contenente i principi programmatici ciel nuovo Stato comunista. 9 febbraio
A Zagabria, colloquio del ministro d'Italia, Raffaele Casertano con il collega tedesco, generale Siefgf1ied Kasche sull' impiego dei cetnici durante !'"Operazione Wciss".
9-1J feb braio
I partigiani nel loro ripiegamento sotto la pressione delle forze italo-tedesche - ' Operazione Weiss' - occupano Posusje ed !moschi.
l l febbraio
Tito chiede aiuto a Mosca per superare la crisi delle sue formazioni impegnate dagli italo-te deschi con !"'Operazione Weiss".
14 f'cbbraio
Conclusione della prima fase clell"'Operazione Weiss".
15 febbraio
Tnizio elci combattimenti della divis ione 'Sassari' contro partigian i nella zona cli Lapac.
l 6 febbraio
Atlacco partigiano su Prozor, pres idiata eia reparti della divisione 'Murge' .
1
Inizio della caduta dei presĂŹcli italia11i a nord-est d i Mostar sotto la spinta dei partigiani. La divisione ' M.urge' viene travolta. l partigiani, superato il corso della Narenta, entrano in Erzegovina. Uccisione del colonnello Guido Da Zara, comandante cie l reggimento 'Cavalleggeri' di 'Alessandria' , del maggiore Ernesto Sallustri , del tenente Giuseppe Gentile e di 8 soldati, in una imboscata tesa dai partigiani fra Mala Cista e Vodizze (Sebenico). Lettera di Hitler a Mussolini nella quale censura il comportamento dei reparti italiani durante la prima fase dell"Operazione Weiss'. 18 febbraio
Arrivo a Zara di F rancesco Giunta, nuovo Governatore della Dalmazia.
20 febbraio
Inizio della seconda fase de li '"Operazione Weiss".
Cro110/ogia
1573
20-24 fe bbraio -
Primo passaggio del fiume Narenra da parte dei partigiani che si affacciano all'Erzegovina.
24 febbraio
Co l loqui a Rom a fra M u ssolini, i l Capo di Stato Maggiore Gene rale, Vittorio Ambrosio, cd il ministro degli esteri ciel Re.ich, von Ribbentrop. Argomento centrale: i tedeschi intendono an nientare i cetnici. T colloqui terminano il 26.
26 febbraio
Reparti italiani e formazioni della M.Y.A.C. iniz iano le operaz ioni per ricacciare i partigiani dall'Erzegovina. Le operazioni durano sino al 3 marzo, ed i partigian i sono respinti oltre la Narenta.
- febbraio
Raffae le Casertano, ministro cl' Halia a Zagabria, rife risce personalmente a M ussolini sulla situazione della Croazia.
2 marzo
ln una imboscata tesa dai partigiani nella zona d i Prosika (Sebenico) cadono 3 cam ic ie nere e 2 carabinieri. Il Governatore Giunta ordina ritorsioni.
4-8 marzo
In Erzegovina, le formazioni partigiane respinte oltre il fiume Narenta, ripiegano verso nord, costringendo la 7 17" divisione di fanteria tedesca a ripiegare.
7-1 4 marzo
Rastrellamento del. triangolo Vodice-Mala Cista-Zaton, affidato al colonnello Augusto Lucchetti, comandante del 292° fanteria (Divisione ' Zara').
8 marzo
Mussolini risponde all a lettera del FUhrer del I6 febbraio difendendo il cornportament.o delle Unità italiane dura nte la prima fase clell ' 'Operazione Weiss ·, e rilevando le carenze di quelle tedesche .
8-12 marzo
Le form azioni partigiane ritornano verso s ud e ripassano per la seconda volta il fiume la Narenta, clilaganclo nell'Erzegovina e dirigendo verso il Montenegro.
17 marzo
Arrivo a Zagabria del dottor Yladirnir Petro vié e di Milos Markovié (pseudonimi di Yladirnir Yelebit e cli Milovan Gilas), de legati cli TiLo, per trattare con il Comando tedesco una tregua d 'armi, e per una comune intesa contro i cctnici.
1574
Dalmazia - Una cmnaca per la
stori(1 ( 1943-1944)
19 marzo
A Mostar il gran zupano Petar Zlatar ed il capo cetnico Dobroslav Jevdevié fi rmano un accordo valido per tutto il LCITitorio dell'Erzegovina, che impegna croati e cetnici.
27 marzo
Radio-messaggio da Londra di re Pietro Il di Jugoslavia ai cetnici, invitandoli a non iniziare, per ora, alcuna operazione militare di qualche importanza.
- marzo
A Zagabria, sostituzione del ministro per gli affari esteri Mladen Lorkovié, con lo spalatino Mile Budak, già capo della Legazione di Croazia a Berlino.
I O aprile
Il Governatore Francesco Giunta, soppresso il proprio Gabinetto Militare, trasferisce alle d ipendenze della Divisione 'Zara' le formazio ni della M.. V.A.C.. A Spalato, Luigi Melli subentra a l Segretario della fede razione dei fasc i di combattimento Ferruccio Cappi.
7 aprile
Incontro Mussolini-Hitler a Klessheim (Salisburgo). I colloqui durano sino al IO aprile.
10 aprile
Scambio di telegrammi augurali fra Mussolini ed Ante Pavelié nella ricorrenza del Il Anniversario della cost.ituzione dello Star.o indipendente di Croazia.
14 aprile
Il Comando Supremo chiede la collaborazione del Ministero degli affari esteri per trattare con la Germania la costituzione di una nuova "Legione croata" e r inglobament.o nell' esercito italiano di 6.000 reclute croate. A Zara, a Sebenico ed a Spalato viene celebrato il Il Anni versario della Redenzione della Dalmazia.
27 apri le
ln Erzegovina inizio del ciclo operativo di l 2 battaglioni italiani, di uno croato, cli 4 .000 uomini della Mil izia volontaria anticomunista serbo-ortodossa, e di 600 di quel la mussulmana contro i partigiani. Il c iclo termina il 6 maggio ed i partigiani sono respinti dall 'Erzegovi na verso il Sangiaccato ed il Montenegro.
28 aprile
Colloqui di Pavelié con Hitler al Gran Quar1iere del Fi.ihrer. I colloqui proseguono anche il giorno successivo.
Cm11ologia
1575
29 aprile
I cemici di Dobroslav Jevdevié, con l'appoggio di reparti italiani, riconquistano definiti vamente Nevesinje, dopo averla perduta il 29 marzo, ripresa il 7 apri le e riperduta I' 11 de llo stesso mese.
- aprile
Visita a Zagabria ed a Sarajevo del Gran Muflì di Gerusalemme Muhamecl Emin El Uselni. Visita ciel Governatore della Dalmazia, Francesco Giunta. a Cattaro.
5 maggio
A Zagabria, colloqui del generale Mario Roboni, comandante di Supersloda (2• Armata) con il generale Alexander Lohr, Comandante Superiore del Sud- Est, per l'esame delle conseguenze connesse al più ristretto schierame nto delle forze italiane, secondo la linea" 15 gennaio", al disarmo dei cetnici, al la cessione dei presìdi italiani della terza zona alle forze tedesche.
6 maggio
I tedeschi , senza avvertire i comandi ital iani, iniziano improvvisamente il disarmo dei cetnici.
8 maggio
Rastre llamento delle isole prospicienti Zara, da parte <.lclla divisione 'Zara'. L'operazione dura cinque g io rni.
11 maggio
In Bosnia viene diffuso un bando a firma del FUhrer per l'arruo lamento dei mussulmani in una nuova divisione SS.
14 maggio
Inquad ramento, da parte della divisione 'Zara·. delle bande dei Volontari anticomunisti in due battaglioni, uno cattolico e l'altro ortodosso.
15 maggio
li generale Vittorio Ambrosio, Capo di Stato Maggiore Generale, denuncia all' Acldcllo militare tedesco a Rc"na. E nno von Rintelen, le gravi conseguenze dell'improvviso ordine tedesco di disarmare i cetnic i.
16 maggio
Direttive del generale Sandro Piazzoni, comandanLc del VI Corpo d'armata, a tutti i reparti per proteggere i celnici sfuggiti al disarmo dei tedeschi .
18 maggio
Istruzioni del Capo di Stato Maggiore Generale, Vittorio Ambrosio, ali' Adcleuo militare italiano a Berlino. generale
.1576
Dalmazia · Una cronaca per la s1oria ( /943-1944)
Efisio Marras per elevare protesta presso l'Alto Comando della Wehrmacht a seguito della decisione tedesca di disarmare i cetnici. A Ragusa, rapporto del generale Sandro Piazzoni, comandante del VI Corpo d'armata, alle autorità civili italiane e croate, per confermare loro che gli italiani non abbandonano le zone presidiate. A Zagabria, discorso di apertura all'Italia del nuovo ministro per gli affari esteri di Croazia, dottor Mile Budak, alla presenza del Corpo diplomatico e delle massime autorità croate. 19 maggio
Telescritto di Hitler a Mussolini nel quale illustra i motivi che lo hanno indotto ad ordinare il disarmo dei cetnici. Inizio dell'operazione 'Lika' eia parte cli truppe italiane e cetnici (M.Y.A.C.) del presidio cli Te nìn.
22 maggio
Mussolini risponde al telescritto di Hit.ler del 19 maggio contestando l'ordine dato alle truppe tedesche cli disarmare i cetnici. Inizio del rastrellamento delle isole Curzolane eia parte della divisione 'Messina'. L' operazione dura sino al 27.
23 maggio
Rastrellamento delle isole prospicienti Sebenico da parte della divisione 'Bergamo' . Il rastrellamento dura cinque giorni.
24 maggio
L' onorevole Dobroslav Jevctevié i nforma Draza Mihajlovié delle pressioni fatte dai tedeschi a lutti i livelli per convincere gli italiani della necessità di disarmare i cetnici.
27 maggio
Appello di re Pietro TT di Jugoslavia ai cetnici, invitandoli a non dare inizio ad alcuna attività militare su larga scala.
28 maggio
A Mostar, il generale Giuseppe Amico, comandante della divisione ' Murge', firma con iJ generale Zellner l'accordo per la consegna alle forze armate tedesche della città di Mostar.
29 maggio
Inizio dell' operaz ione 'Dinara' da parte de i cetnici del pope Dujié. L'operazione dura sino al 5 giugno.
Cronologia
31 maggio
1577
Le truppe tedesche sostituiscono quelle italiane nel presidio de lla città cli Mostar. Lo Stato Maggiore dell'Esercito, su disposizione cli Mussolini. ordina il disarmo dei cetnici.
I O giugno
Il generale Sandro Piazzoni, comandante del VJ Corpo d' arm ata emana il bando per il disarmo dei cetnici nei territori di sua giurisdizione. Il comando ciel VI Corpo d' armata fo parti re da Ragusa per Abbazia l'on. Dobroslav Jevctcvié ed alt1i capi cetnici con le rispettive famiglie per sottrarli alla cattura da pane tedesca.
2 giugno
TI generale Alessandro Pirzio Biroli, Governatore del Mon-
tenegro s'incontra a Salonicco con il generale Alexandcr Lolu·, Comandante Superiore del Sud-Est. e definiscono un accorcio per il graduale disarmo dei cetnici a seconda delle zone. 7 giugno
Combattimento di Gacelesi . Cade il sottotenente Antonio Vukasina, medaglia d'Oro al Ynlor mil itare all a memoria.
8 giugno
Massncro cli marinai a Capocesto. caduti in una imboscala tesa dai partigiani. Sette i morti sul terreno. ventisette dichiarali dispersi dei quali nessuno mai darà più notizia.
12 giugno
11 tninistro cl' Italia a Zagabria, Raffaele CascrLano. comu-
nica a Roma, di aver proposto al Poglavnik, di nominare Amedeo di Savoia, re designato, a "reggente" del trono di Croazia. 13 giugno
L'Ufficio 'I' della divisione ·zara· scopre a Zara una organizzazione comunista-partigiana, e procede a 132 arn..:sti .
l4 giugno
Comballi menti di Raclucicco e cli Mokropolje (Zara) contro consistenti formazioni partigiane che, superato il solco della Zermagna, erano penetrate nella · provincia. I combattimenti durano ::; ino al giorno l7.
Metà mese
I tedeschi cambiano la linea di condoua nei confronti dei cetnici, e cominciano a cercarne la collaborazione.
1578
Dalmazia - Una cronaca per la storia ( 1943-1944)
20 giugno
Imboscata pa1:tigiana fra Stretto e Pirovazzo (Sebenico). Cadono 9 soldati, 7 dispersi e quattro i feriti, su 25 uomini che formavano il reparto.
2 1 giugno
Il generale Mario Robotti, comandante della 2" Armata, si reca a Zara per un colloquio con il Governatore Francesco Giunta, allo scopo di appianare attriti insorti fra quest'ultimo ed il generale Umberto Spigo, comandante del XYilT Corpo d'armata, con sede a Spalato.
28 giugno
Nel giorno del 'Vidovdan' , Re Pietro II di Jugoslavia, dal suo esilio a Londra, invia un messaggio a tutte le popolazioni della Jugoslavia, invitandole ed unirsi e combattere contro l'Asse. Nel paese di Kosovo, a sud di Tenìn, nella ricorre nza della o monima ba ttaglia di Kosovo (1389), il pope Momcilo Dujié parla a 6.000 cetnici in armi e ringrazia l'Esercito italiano per l'appoggio e per gli aiuti ricevuti.
- Luglio
Accentuata gravitazione tedesca verso la costa dalmata.
I O luglio
Combattimenti contro formazioni partigiane a nord di Tenìn con impiego di reparti nazionali e cetnici. I combattimenti durano sino al 5 luglio.
7 lugl io
Il Comando S upremo sottopone al Ministero per gli affari esteri l' opportunità di sgomberare dalla Dalmazia il personale in servizio nelle varie organizzazioni politiche e civili ciel Governatorato.
IO luglio
Sbarco anglo-americano in Sicilia. Inizio della prima fase de l rastrellamento dei Monti Albi (Biokovo) da parte di quattro battaglioni della divisione 'Murge', tre della 'Marche' , quatlro della ' Messina', quattro della 'Bergamo', due croati ed uno tedesco. L' operazione denominata 'Albia' termina il 20 luglio.
11 luglio
La di visione 'Zara' inizia il rastrellamento della zona Vodice-Mala Cista, che durerà cinque giorni.
16 luglio
Discorso di Ante Pavelié che minimizza l' importanza dello
Cronologia
1579
sbarco in Sicilia, ma nello stesso tempo fa capire la necessità per la Croazia di unirsi strettamente alla Germania. 19 luglio
A Feltre, incontro di Mussolini con il Fiihrer. Questi conferma il proprio atteggiamento anti-cetnico.
22 lug lio
Un battaglione della 'Bergamo' ed uno tedesco, sorprendono in zona Lovrec (sud cli Spalato) un battaglione partigiano che viene distrutto.
23 luglio
Relazione del Servizio Informazioni Militari (S.l.M.) sul pensiero politico e sulla personalità del generale Draza Mihaj fov ié, comandante dei cetnici.
25 luglio
Arresto di Mussolini. Fine ciel regime fascista. Nel settore della d ivisione 'Bergamo' ha inizio la seco nda fase dell ' operazione 'Albia', che durerà sino al l " agosto.
26 luglio
Con 'determinazione' del Comando Supremo i territori del Governatorato della Dalmazia sono dichiarati '·zona delle operazioni ".
27 Juglio
Il comandante della 2" Armata, generale Mario Robotti, emana le disposizioni per l'assunzione dei ·poteri civili' eia parte clei comandanti militari nelle varie località. Riunione presso il Governatore della Dalmazia, Francesco Giunta, dei generali Clemen te Primieri, capo di Stato Maggiore della 2" Armata, Umben o Spigo, comandante del XVIll Corpo d'armata, Umbeno Rolla, capo clell " Ufficio 'Affari Civili', e de i colonnelli PieLro Barbéro, capo d i Stato Maggiore de l XVIII Corpo d 'arm ata e Vince nzo Carlà, capo dell'Ufficio T de l corpo d' armata, per l'esame della situazione politico-militare in Dalmazia .. comprese le riserve ciel Go vernatore su l rendimento del XVlJJ Corpo d'armata.
30 luglio
A Roma, il MinisLero della guerra propone a l nuovo capo del Governo. maresciallo Pietro Badoglio, d i sopprimere il GovernatoraLo della Dalmazia.
1580
Da/11/rda · U11a cro11r1ca per la s1oria ( / 943-JCJ44j
Il generale Mario Roatta, Capo di Stato Maggiore dcli' Esercito d irama alle Armate istruzioni verbali segreLe per opporsi ai tedeschi. 31 luglio
Forte pressione di partigiani intorno a Tenìn, contrastati dai cetnici della divisione 'Dinara' ciel pope Moméilo Duj ié. Gli scontri, con alterne vicende, durano sino al 24 agosto.
2 agosto
A Zagabria, il generale Sicgfried Kasche, ministro del Reich, esamina con il generale Eclrnund Glaise Horstenau, plenipotenziario militare per la Croazia, le conseguenze di un probabile cro.llo militare dell'Italia.
3 agosto
Il generale Ritter von Oberkamp, comandante della divisione SS ' Prinz Eugen' , si incontra a Ragusa con il generale Sandro Piazzoni, comandante del VI Corpo d'armata per uno scambio di vedute sul piano della collaborazione.
5 agosto
Nel paese di Bo!, sull'isola della Brazza, i partigiani disarmano il presidio italiano.
6 agosto
Incontro a Tarvisio ciel ministro per gli affari esteri, Raffaele Guari glia e del Capo di Stato Maggiore Generale, Vittorio Ambrosia, con il maresciallo Wilhelm Keitel, ed il ministro per gli affari esteri del Reich, von Ribbentrop. La radio diffonde la notizia della soppressione ciel Governatorato del la Dalmazia. Dobroslav Jevàevié lascia Abbazia e rientra a Ragusa. In un colloquio con il generale Sandro Piazzon i, comandante del VJ Corpo d ' armata, lo informa dei suoi contatti con i comandi tedeschi.
8 agosto
li Governatore della Dalmazia, Francesco Giunta, parte eia Z1ra.
10 agosto
Lo Stato Maggiore Generale dirama alle Armate dipendenti l'ordine 111/CT per predisporre la resistenza contro i tedeschi . 11 Comando Supremo ordina alla 2" Armata di consentire all'aviazione tedesca l' uso dei campi di Gruda (Cattaro) e cli Zemonico (Zara).
Cro11ologic1
1581
13 agosto
A Spalato, il comandante del XVlll Corpo d'armata, generale Umberto Spigo, convoca le autorità locali e gli esponenti dei vari partiti croati e serbi, e chiede la loro collaborazione per la tutela dell'ordine pubblico.
15 agosto
Incontro a Casalecchio sul Reno (Bologna) del Capo di Stato Maggiore Generale, Vittorio Ambrosio, con il maresciallo Edwin Rommel comandante del Gruppo Armate 8, ed il generale Alfred Jodl.
17 agosto
A Spallato, il provveditore agli studi, professor Giovanni Soglian, convoca gli insegnanti già in sede ed esamina la possibilità di far rientrare in Penisola almeno il personale femminile e le famiglie, data la poco rassicurante situazione [()cale.
18 agosto
A Spalato, aggressione e ferimento del dott. Jacob Racié, gia sindaco della città, componente del triumvirato cetnico, che muore il 23 agosto.
24 agosto
Imboscata partigiana a Srima (Sebenico). Cadono undic i militi dell a formaz ione Volontari anticomun isti (Y.A .C.) costitu_ita dal Comando Marina di Sebenico.
27 agosto
T partigiani, lungo la rotabi le Mala Cis ta-Ch istagne, ucc idono in una imboscata un sottotenente e se i soldati, tredic.i i feriti.
2 settembre
Lo Stato Maggiore dell'Esercito dirama la ·Memoria 44/0p.' che contiene le disposizioni per opporsi ai tedeschi.
6 sellembre
Il Comando Supremo nella stessa giornata dirama il 'Promemo,ia n.1' ed il 'Promemoria n.2' per opporsi ai tedeschi. Solo nel secondo si accenna per la prima volta ad un prossimo armistizio. Lo Stato Maggiore dell ' Eserci to, in relaz ione al 'Promemoria n. l ' del Comando Supremo, e ad integrazione della precedente ' Memor ia', emana la 'Memoria n. 45/0p.'. Ma non fa alcun accenno alla probabilità di un armistizio.
8 settembre
Ti rana. Il generale Renzo Dalmazzo alle ore 18.45 riceve
1582
Dalmazia - Uno cronaca per la storia ( 1943- 1944)
dal ministero della Guerra l'assicurazione che nessun armistizio è in corso. A Ragusa, il generale Sandro Piazzoni, comandante del VI Corpo d'armata, fatti rientrare i presìdi esterni, assume lo schieramento difensivo contro i tedeschi. Hitler, ne lla notte, autorizza Pavelié ad annettersi la Dalmazia italiana, Zara compresa. Nella notte a Zagabria, Pavelié con un messaggio letto personalmente alla radio bolla l'Ttalia di tradimento ed annuncia che il Fiihrer ha riconosciuto la sovranità della Croazia su tulli i territori ex-jugoslavi della Dalmazia annessi nel 194 I dall ' Italia e su Zara. 9 settembre
A Cattaro 150 detenuti poli tici ex-j ugoslavi sono posti in libertà. Nel territorio di giurisdizione del VI Corpo d'armata, nelle prime ore del mattino, i tedeschi iniziano i loro movimenti verso Ragusa e Metcovich. A Lubiana i tedeschi circondano il comando dell'XI Corpo d' armata. A Susak (Fiume), il generale Gastone Gambara costituisce un apposit.o 'Raggruppamento' con quattro corpi d'armata. Al generale Mario Robotti, comandante della 2a Annata, rimane solamente il XVTTl Corpo d'armata, con sede a Zara dal 3 settembre. Reparti dell a I 44" divisione .lager occupano Tenfn, Dernis e Signo. Il generale Carlo Viale, comandante della divisione 'Zara', ordina di porre in stato di difesa la cinta fortificata di Zara. A Spalato il generale Emilio Becuzzi, comandante della divisione ' Bergamo' si impegna con i cet.nici d i dare loro armi. Subito dopo riceve una delegazione partigiano-comunista della città, e quindi prende contatto con i tedeschi.
Cronologia
J Osettembre
158.\
A Zagabria, il Poglavnik annuncia la decadenza di Aimone di Savoia-Aosta da re di Croazia. Il generale Mario Robotti, comandante della 2" Armata parte da Fiume (Susak) per Lussinpiccolo, ove giunge in giornata.
Reparti della 114" divisione '.fager', in provincia di Zara, occupano le località di Chistagne e Bencovazzo.
li battaglione bersaglieri 'Zara' ripiega da Zaravecchia a Zara. A Zara, il generale Umberto Spigo, comandante del XVIII Corpo d'armata, firma l'accordo con i tedeschi per la consegna delle armi. Il generale Karl Eglsser, comandante del la 114·' di visione lager, ordina che le truppe di Zara conservino le armi per la difesa della città contro i partigiani.
A Zara, Mario Petronio e Vincenzo Serrenlino riaprono la Federazione fasc ista. Aerei croati lanciano manifestini su Zara per annunc iare alla popolazione l'annessione della città alla Croazia . A Sebenico entrano i partigiani, ma abbandonano la Piazza il giorno successivo all'annuncio dell'arrivo dei tedeschi. A Spalato, il generale Emilio Becuzzi, comandante della divisione 'Bergamo' riceve una delegazione di comandanti partigiani guidata lvo Lola Ribar che chiede al generale d i opporsi ai tedeschi. I partigiani occupano la c ittà. A Clissa (Spalato) inizia fra tedeschi e part.igian i. con 1 quali, da l'una e dall'altra parte, combattono soldati italiani, una battaglia che durer~t ininterrottamente sino al 26 settembre. 11 settembre
A Ragusa, dopo accordi, il generale Sandro Piazzoni, comandante del VI Corpo d' annata, cede i poteri al colonnello Schmidllrnber.
1584
D0/11uòa • Una cronaa, per la swric, ( /943-1944)
li generale Mario Robottj, comandante della 2'' Armata parte da Lussinpiccolo per Venezia, dove scioglie il comando. T tedeschi entrano a Sebenico.
A Spalato il questore con altre autorità civi li, e l' ammiraglio Antonio .Bobbiese, ciascuno per proprio conto, in motoscafi, abbandonano la città. Primo bombardamento tedesco cli Spalato. 12 settembre
A Ragusa, il generale Giuseppe Amico si ribella ai tedeschi e cominciano gli scontri che durano tutta la mattinata. La XXYlll brigata costiera di stanza fra Fort'Opus (foce della Narenta) porto cli Ptole, penisola cli Sabbioncello ed isola cli Cùrzola, si sottrae alla cattura dei tedeschi. Fra .Bari e Brindisi sbarcherà circa tremila uomini. A Spalato, il generale Emilio Becuzzi, comandante della . divisione 'Bergamo' , firma un accordo provvisorio per la consegna delle arm i con il dottor Milié, delegato dei partigiani.
13 settembre
A Ragusa, il generale Giuseppe Amico è assassinato dai tedeschi nella vettura con cui veniva condotto in prigionia. Pavelié con un telegramma ad Hitler, gli chiede il consenso di annettere a lla Croazia tutta l'Istria orientale. Hi tler rinvia ogni decisione a fine conflitto.
14 settembre
A Cattaro, la divisione 'Emilia' inizia i combattimenti contro i reparti tedeschi, che dureranno anche al giorno successivo.
15 settembre
Partenza da Zara del generale Umberto Spigo, con gli ufficiali del comando ciel XVIII Corpo d'armata. Viene fatto sbarcare a Venezia, dove scioglie il corpo d'armata.
16 sellembre
A Cattaro, oltre cinquem ila uomini della divisione 'Em ilia' s'imbarcano per l' Italia e raggiungono Bari.
Cro110/ogio
15~5
A Spalato, il generale Emilio Becuzzi , comandante della divisione 'Bergamo' s'incontra con il capitano inglese, John Burke, della Missione mi litare inglese per la Dalmazia. 17 settembre
A Spalato, il generale Emilio Becuzz i, comandante della divisione 'Bergamo'. firma con Lola Ribar e con il generale Koca Popovié l'accordo definitivo per la consegna della città e delle armi ai partigiani. L'accordo è controfirmato dal maggiore Frederick Wil liam Deakin e dal capitano John Burke. A Zara, E nzo Drago apre gli arruolamenti per costi tuzione della compagnia Volontari Universitari Dalmati 'Antonio Vukasina'
18 sellembre
A Spalato, il comando partigiano, con un manifesto, annuncia la condanna a morte, già eseguita, di 22 persone.
19 settembre
A Spalato, gli Stukas bombardano i concentramenti di mili tari italiani a Spinut ed ai Cappucini. Duecentoc inque i morti e c irca trecento i feriti. A Zara. il 72 1° reggimento 'Higer' , comandato dal colonnello Walther Kleinenberg, assume il presidio della città . A Zara, il comando tedesco respinge la richiesta degli ustascia di assumere l' amm inistrazione della c ittìt.
20 settembre
Emanazione della pri ma delle tre 'dichiarazioni' ciel Poglavnik (le aHre due saranno emanate entro il 26), con le quali annuncia la rolturn delle relazioni d iplomatiche con il Governo Badoglio, il riconoscimento del Governo fascista repubblicano, ma anche la nulli tà dei Patti conclusi a Roma il 18maggio 1941.
21 sett.e mbre
A Spalato, i partigiani, con un avv iso, annunciano che ollo persone sono state condannate a morte e che la sente nza è stata già eseguita.
23 settembre
A Spalato arriva un convoglio cli navi italiane partite da Bari. Ripartono nelle prime ore ciel 24 con 3000 soldati e con il generale E milio Becuzzi.
1586
Dalmazia - Una cronaca per la s1oria ( 1943-1944)
27 settembre
A Spalato, i tedeschi, vinta la resistenza partigiana a Clissa entrano in città.
30 settembre
Presso le fornaci di Signo (Spalato) i tedeschi fucilano i generali Alfonso Cigala Fulgosi, Salvatore Pelligra, Raffaele Policardi.
l O ottobre
A Trlj (=Treglia) (Spalato) i tedeschi. fucilano, cinque alla volta, quarantasei ufficiali della divisi.one 'Bergamo' .
IO ottobre
A Spalato, Maria Pasquinelli ottiene di esumare le salme dei civili uccisi dai partigiani, sepo lti in tre fosse. Sono esumati i corpi della prima fossa. A Roma, il segretario del Partito fascista repubblicano, Alessandro Pavolini, nomina Mario Petronio Segretario federale di Zara.
12 ottobre
A Zara, nella notte, un reparto ustascia tenta cli entrare in città per impadronirsi dell'amministrazione. Viene respinto dalla Compagnia Universitaria 'Antonio Vukasina".
Metà ottobre
Partenza eia Zara ciel generale Carlo Viale, comandante della divisione 'Zara' .
l 7 ottobre
Da Zagabria, radio-discorso ciel capo della propaganda ustascia che rivendica l'annessione cli Fiume e di Zara alla Croazia.
19 ottobre
Reparti tedeschi ed italiani disperdono a Cosino (Zara) la brigata partigiana 'Goffredo Mameli', costituita esclusivamente da soldati della divisione 'Zara'.
20 ottobre
A Spalato, Maria Pasquinelli esuma le salme elci civili uccisi dai partigiani sepolti nella seconda e nella terza rossa. Le operazioni durano sino al g iorno 22.
21 ottobre
Il ministero dell' interno, da Roma, nomina prefetto di Zara il dottor Paolo Quarantotto, che non riuscirà raggiungere la sede.
23 ottobre
Alberto degli Alberti, che il 18 agosto era stato nominato dal Governo Badoglio reggente della prefettura cli Zara, lascia la città.
Cronologia
1587
25 ottobre
Riunione a Zagabria, presso il plenipotenziario militare per la Croazia, generale Edmund Glaise Horstenau, dei comandanti del XV Corpo d'armata, generale Ernst Leyser, e della 11 4" di visione 'Jager', generale Karl Eglseer, che escludono l'assunzione da parte croata dell'amministrazione di Zara.
1° novembre
A Zara, aITiva il dottor Vi.ktor Ramov, designato da Pavelié a gran zupano della città. Chiede al comando germanico di assumere l'amministrazione civile. Duro scontro con il comandante tedesco che gli nega qualsiasi prerogativa.
2 novembre
11 prefetto cli Trieste, Bruno Coceani, dopo consul tazioni con Roma, nomina capo della provi ncia di Zara Vincenzo Serrentino, risultando irreperibi le il dottor Paolo Quarantotto che doveva assumere l' incarico.
P1imo bombardamento anglo-americano cli Zara, centosessantatrè morti. 8 novembre
Telegramma di Mussolini ad Hitler con il quale gli chiede d' intervenire presso il Governo croato e confermare la sovranità italiana su Zara.
16 novembre
TI minislro per gli affari esteri del Reich, Johachim von Ribbenlrop chiede con urgenza al ministro di Germania a Zagabria, Siegfried Kasche, una relazione sulla situazione di Zara.
22 novembre
Reparti tedeschi iniziano l'occupazione delle isole antistanti a Zara.
26 novembre
Arrivo a Zara ciel ministro dell'interno di Croazia, lVlladen Lorkovié.
28 novembre
Pesante bombardamento anglo-americano su Zara.
1° dicembre
L'Intendenza tedesca conferma che a Zara la kuna deve avere corso legale come la lira.
2 dicembre
Giovanni Dolfin, segretario particolare cli Mussolini, informa il Duce del bombardamento di Zara del 28 novembre.
1588
Da/11,az.ia - Una cronaca per la sroria ( J943- !':J44)
4 dicembre
Il ministro del Reich a Zagabria, Kasche, invia a von Ribbentrop la relazione chiesta il 16 novembre, e precisa che il generale Lothar Rendulic comandante della 2• Armata corazzata ha dato ordine cli non permettere l'assunzione dell'amministrazione di Zara eia parte dei croati.
16 dicembre
A
27 dicembre
Bombardamento anglo-americano dj Zara.
30 dicembre
-
Zara, due devastanti bombardame nti anglo-americani.
Bombardamento anglo-americano di Zara.
1 9 4 4 1° gennaio
A Zara, i tedeschi riconoscono il corso legale della moneta italiana.
5 gennaio
A Zagabria, riunione presso il ministro dell' interno Mladen Lorkovié del generale Glaise Horstenau , plenipotenziario militare per la Croazia, del ministro dì Germania, Kasche, presenti i comandanti delle Piazze di Zagabria e di Zara, ed il consigliere di legazione Ernest Kiihn, per trasferire l'amministrazione di Zara ai croati .
16 gennaio
Bombardamento anglo-americano su Zara.
22 gennaio
Bombardamento anglo-ameri cano su Zara. Viene danneggiato il panfilo Elettra, già di Marconi, ora nave appoggio.
30 gennaio
Bombardamento anglo-americano su Zara. 11 panfilo Elettra viene affondato.
22 febbraio
Pesantissimo bombardamento anglo-americano su Zara.
23 febbraio
Bombardamento anglo-americano su Zara.
Primi di marzo -
Vincenzo Serrentino, capo della provincia cli Zara, s i reca a Gargnano, in udienza eia Mussolini.
3 marzo
Bombardamento anglo-americano su Zara.
Cm11ologio
1589
22 aprile
Inizio della conferenza di Klessheim (Salisburgo) fra Mussolini ed Hitler. La conferenza continua il giorno successivo.
23 aprile
A Zagabria, sul giornale Hrvatski Narod, viene pubblicato un articolo in merito a rivelazioni ciel Daily Te/egrnph circa un accorcio fra il Maresciallo Badogl io ed Josip Srnocllaka, rappresentante di Tito. Badoglio avrebbe consentito cli cedere, a fine guerra, l'Istria e la Dalmazia alla futura .Jugoslavia.
24 maooio bb
A Zarn, la Platzkommandantur ordina, per ragioni mili tari, a quanti ancora abitano fra le macerie di abbandonare la cittĂ .
26 maggio
Bombardamento anglo-americano su Zara.
27 maggio
Affondamento del piroscafo Sansego, unico mezzo che, sia pure irregolarmente, collegava Zara con Trieste.
29 lugl io
A Zara, la P/mzkmnmandwztur arresta il personale di pubblica sicurezza per sospetti comani con i partigiani. Sono rilasciati per intervento del capo del la provincia.
19 agosto
Bombardamento anglo-americano su Zara.
29 agosto
Bombardamento anglo-americano su Zara.
17 seuembre
Bombardamento anglo-americano su Zara.
2 ottobre
Bombardamento anglo-americano w Zara.
4 ottobre
Bomba rdamento anglo-americano su Zara.
7 ottobre
l tedeschi, con il progressivo sgombero dalla Grecia, iniziano il ripiegamento verso nord.
9 ottobre
Bombardamento anglo-americano su Zara.
16 ottobre
Nella g iornata, otto bombardamenti anglo-americani su Zara.
23 ottobre
Bombardamento anglo-americano su Zara.
1590
Dalmazia - Una cronaca per la storia ( 1943-1944)
25 ottobre
Bombardamento anglo-americano su Zara.
28 ottobre
Telegramma ciel prefetto di Trieste Bruno Coceani che ordina al capo della provincia di Zara, Vincenzo Serrentino, ed al console Piero Montesi Righetti, di ripiegare eia Zara con i reparti tedeschi.
30 ottobre
li capo della provincia, Vincenzo Serrentino ed il console Piero Montesi Righetti, partono da Zara, con gli ultimi tedeschi.
3 1 ottobre
Nelle prime ore del mattino entrano a Zara alcuni nuclei partigiani. Tre bombardamenti anglo-americani su Zara durante la mattinata. Gli ultimi. A notte entrano a Zara i comandi e le prime formazioni partigiane.
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ELENCO DEI VOLUMI, DEI GIORNALI, RIVISTE E BOLLETTINI CITATI
/:;/eneo dei volumi. dei giornali, riviste e bolle/lini citati
1593
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1594
Dalmazia - Unn cronaca per la storia (/943-1944)
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1598
Dalmazia - Una cronaca per la sroria (1943- /944)
ITALIA REPUBBLICANA - Quotidiano della Federazione dei fasci di combattimento di Trieste. NOVA HRVATSKA (=La Nuova Croazia) - Giornale ustascia. NOVI LIST (=li Nuovo Foglio) - Organo delle Federazione Ustascia di Sarajevo, 1943. NOVO DOBA (=Era Nuova) - Giornale quotidiano di Spalato. OBNOVA (=Rinnovamento) - Giornale stampato a Belgrado durante il governo del generale Milan Nedié. POPOLO (IL) DI SPALATO - Giornale quotidiano della Federazione dei fasci di combattimento cli Spalato. RELAZIONI INTERNAZIONALI - Settimanale di Politica Estera Edito dall'Istituto di Politica .Internazionale (I.S.P.I) - Milano. 1943. RIVISTA ( LA ) DALMATICA - Pubblicazione trimestrale - Edita a Roma dall'Associazione Nazionale Dalm ata. SENTINELLA (LA) - Giornale edito dal VI Corpo d'armata per i propri reparti - Stampato a Ragusa. SLOBODNA DALMACIJA (=Dalmazia Libera) - Giornale dei partigiani dalmati. STORIA ILLUSTRATA - Rivista mensile - Arnoldo Monclaclori Editore - Segrate ( Milano). VEDETTA (LA) DI FIUME - Quotidiano della Federazione dei fasci di combattimento di Fiume. VOCE (LA) DEI VOLONTARI ANTI COMUNISTI DELLA DALMAZIA ITALIANA (=Glas Dobrovoljca antikomunistickog oclreda Talijanske Dalmacije) - Trisettimanale bilingue - Edito a Zara dal Gabinetto militare del Governatorato della Dalmazia.
INDICE DELLE PERSONE CITATE
Indice delle persone d1are
ACERBO, Giacomo: Ministro deJle finan ze dal 6 febbraio 1943. 144 ACIMOVIé, Mladen: Colonnello cetnico, comand ante le formaz ioni della Lika.
622, 807, 842. AC QUARO NE, Pie tro: Mi nistro della Real Casa. 928, 943. ADDABBO, Michele: Colonne ll o, comandante de ll ' 11° reggimento bersag lieri . 463. A.ELDERT, Ludwig: Console generale cli Germania a Ragusa. 1085. AICHINO, Attilio: Colonnello della divisione 'Bergamo' (Spalato). 319. AIMONE (di) Savo ia- Aosta: Re desi gnato di Croazia. 399, 469 , 565 , 608,
630,648, 1334, 1394. ALACEVIC H, Gi.useppe: Commissario federale a Zara. 1377, 1389, 1398, 1405,
1425, 1448. ALACEVICH, Pompeo : Irreden ti sta, avvocato a Zara. 4 19. ALBERTI (degli), Alberto: Vice-prefetto, reggente nell'ottobre 1943 della prefettura di Zara. 846,932, 1233, 1334, 1357,
1358, 1449, 1459. ALBIN I, Umberto: Sottosegretario d i Stato al ministero dell ' interno, dal 6 feb braio 1943. ALBINOLO, Rosa: Professoressa, vicepreside del Ginnasio real e femminile a Spalato. 931, 10 17. ALBRIZIO, Nico.la: Ufficiale del genio navale a Spalato. 1155, 1277, I 279. ALEXIé, Marko: Comandante del piroscafo Sansego. 1393, 1471. ALFIERI, Dino: Ambasciatore d'Italia a Berlino. 2 1, 70, 73, 74, 193, 389, 608, -<- >
6 10,648,649,652,720.
1601
sio ne per il comportamento degli ufficiali generali e colonnelli ali' allo dell'armistizio". I 192. AMATO .... : Commissario capo di pubblica sicurezza a Spalato. 1233. AMATO, Atti lio: Generale, vice-co mandante de lla divisione 'Messina' (Ragusa). I 066. AMBROSJO, Vittorio: Generale, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. 2 1, 23, 25,
35, -<- > 38, 41 , 63, 66, 67, 70, -<- > 76, 130, 139, <-> 141, 146, 147, 186, 193, -<- > I97, 248, 340, 342, 376, 383, 385. 387, 389, -<- > 393, 395, <- > 398, 462, 464, 466, -<- > 468, 534, 537, 562, <- > 567, 569, 576, <-> 578, 58 1, 588, 6 13, 629, 646, 652, 656, 657, 7 11, 739, 751. 752, 823, 830, 83 .1, 839, 858, 860, 862. 864, 868, H · 87 1, 909, 918. 9 I 9, 923, 928. 943,96 1,988, 1045, 1056, 1187. AME' , Cesare : Ge nerale, Capo del Servizio informazioni militari (S.1.M.).
343, 446, 830, 922. AMICO. Giuseppe: Generale, comandante de lla divisione 'Marche' (Rag usa). Ucciso dai tedesch i a Ragusa. 117, 470,
575, 588, 605, 639, 679, 680, 682, 683, 898, 920, 921, 923, 926, 927, I 06 I , 1070, 1074, 1075, 1077, 1083. AMORETTl,. Gian Nicolò: Srorico. cura la pubblicazione del diario di Aimone di Savoia Aosta, designato Re di Croazia .
469, 630, 648, 892. AMOROSI, Ange lo: Direttore d elta Banca d'Italia a Spalato. I 143. AMOROSO Federico: Generale, co mandante del Genio di Supersloda. 505. ANCONA, Francesco; Capitano dei carabinieri a Ploce e Ragusa. I20 I, I5 IO.
ALTGAJER, Yladimir: Capo dclh.1 minoranza tedesca (Volksdeutsche) d el l a Croazia. 712.
ANDREOTTl, Giovanni: Agente di pubblica sic urezza ucc iso a Zara dai partigiani. 1435 .
AMANTEA, Luig i: Generale designato d'armata, preside nte della ·' Commis-
ANDRI, Aldo: S tude nte a Zara. 917,
1218, 1420, 1484. 1489.
1602
Dalmazia - Una cronaca per la storia ( 1943-1944)
ANFOSS O , Maggiori no: Colon nel lo, comandante del 3° reggimento alpini . 1053, 1058, 1059, 1190, <- > ll92. ANFUSO, Fi lip po: Am basciatore della Repubbl ica Sociale (R.S. J. ) a Be rlino. 1372, 1541, 1542.
ARADAS, Andrea: Professore a Zara. 418 ARAGONA, Ca.rrnelo: Maggiore medico, dell 'Ospedale da campo a Spalato. 1175, 1306. ARAS, Ani ta: Insegnante, d i Zara, rapita dai partigiani sull' isola di Pasman. 358.
ANGELINI, Giuseppe: Colonnello, co rn andantc del l O reggimento di fanteria, divisione 'Re'. 143, 149.
ARIS IO, Ma rio: Generale, comandante della 7' Arma.ta (Italia Meridion a le). 941.
ANGI L ERL Francesco: Sotrotenente d ' ar tig lie ri a de lla d ivisione 'Murge' (Mostar) di presidio a Jablanica, fucilato dai partigiani. 62.
ARASOVIé, N ikola: Commissari o politico partigiano a Spalato. I 141.
ANNACKER, .. .. : Uffic iale tedesco comand ante dell'omonimo Gruppo da combattimento. 62, 95, 98, 99, 105, 106, 107, 130,172, 175.
ARtvtELLINI, Ezio: Colonnello d ' artiglieria della divisione ' Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242, 1326.
ANTICEVté, Giovanni: Commissa rio di pubblica sicure:aa j ugoslavo, ucciso dai parti giani a Traù . 306.
ARME LLIN I, Quirino : Ge ne ra le , comandante de l XV III Corpo d'ann ata. 327,383,462, 749, 79 1, 792, 876, 975, 976.
ANTISSIN. Miro: Ragioniere della prefcttun.1 di Zara, soppresso dai partigiani. 1434. ANTOLITANO, Natale: Agen te di pubblica sicurezza ucciso a Zara dai part igiani. 1435, 1520. ANTONELLI, Raffaello: Caporal maggiore de lla divisione 'Zara', addetto alla I;' banda Volontari anticomunisti. 423.
ARMAN DO, Enrico: Generale, co mm issario civile del d istretto di Sebenico. 3 15.
ARMIERI, .... : Capitano de ll a l 9' Sezione di Sanità a Spalato. l l 75, 1308. ARNAUD, Edmondo Bruno: Capitano del 120° reggimento di fanteria della divisione 'Emilia', fucilato dai tedesc hi a Cauaro. 1058, 1192. ARNERI. Antonio: Preside della pro-vinc ia di Za ra. 301..
ANTONESCU, Ion: Statis ta ru meno, Capo dello Stato, fi lo-tedesco. 925.
ARNERié Gio rgio : Avvocato croato a Cùrzola. 365.
ANTONINI , .... : Sottotenente medico de l I battaglione del 260° reggime nto di fanteri a de lla divis ione 'M urge' (Mostar). 58.
AROSIO, Mario: bersagliere, caduto in una imboscata de i pwtigiani. 435.
ANTONINI, Ramiro: Segretario de ll a federazione dei fasc i cli combattimento repubblicani di Fiume. 1348. APAGALLER , Gco rge: Capi tano dell'esercito tedesco. 830. APOLLON10, Giann i: Questore a Trieste. 1408, 1479. ARAèlé, Niko la : Comandante pani giano della c itt~1 di Spalat.0. 128 1.
ARTUKOVIé, Anclrjia: Ministro della giustizia e de l culto dello Stato ind ipendente di Croazia . 607, 7 17. ARUZZA, Vincenzo: Sergente magg iore della divisione 'Zara', addetto alle bande Vo lontari an ti co mun isti serbo-ortodossi. 424,878. ARZON, Bruno: Dopo 1'8 settembre torna a Zara attraversando l'Adriatico in barca a vela. 1221. ASTARITA, Gaetano: Ageme di pu bhlica
Indice delle persone r:itare
sicurezza ucciso a Zara dai partigiani. 1435, 1520. ASTI, Pietro: Segretario della federazione dei fasci di combattimento di Cattaro. 845. AUTY, Phillips: Scrittore. storico inglese. 11 2. AVALLONE, Vincenzo: Insegnante elementare nel paese di Cale sull'isola di Ugliano. 425. AVENANTI, Giuseppe: Segretario della federazione dei fasci di combattimento di Zara. 1447. AZZARDI, ... . : Tenente de l 25 ° reggimento di fa nteria della divis ione ·Bergamo' (Spalato). I 106, 1267. AZZARIO, Stefano: Sottotenente, della cli visione 'Zara', vice-comandante della 2" banda Volontari anticomunisti. 423. AZZI, Mario: Capitano di vascel lo, comandante cli Marina-Teodo (Cattaro). 1048. 1049, 1050, 1057, 1186, 1249. BABié, Mustafà: Esponente mussulmano di Mostar. 64 1. BABié, Spiro: Capitano dei cetnici della zona cli Bile'ca. :i84, 726. BACCI , Guerrino : Caporal maggiore del la divisione 'Zara', addetto alla 5·' banda Volontari anticomunisti. 424, 878. BAéEVIé, Petar: Vedi Baéovié. BACILLO, Margherita: Componente del 'Comitato di liberazione' cli Zara. 1424. BAéOVIé~ Petar: Già maggiore dell'esercito jugoslavo, comandante delle formazioni cerniche della Bosnia. 15, 28, 35, 42. 92, 93, 96, I00, l 02, I68, 174, 180, 2 12,214,257, 27] , 338,370, < > 372, 532 56~ 572, 58~ 59~ 591 ,601,61 2, 6 I 5, 622, 623, 640, 668, 687. 688, 692, 695, 70 I, 705, 741 , 742. I 009, I056. 1086. BADASCA, Cesare: Brigadic.re dei carabinieri, comandante la stazione di San Pier dei Nembi (Lussino). 1207.
1603
BADER, Paul : Generale, coma ndante delle forze tedesche in Serbia. 22, 255. BADINI, Andrea: Tenente colonnello comandante del 111 battaglione del 292° reggi mento fanteria della divisione 'Zara'. 111.0, < -> 1112, 11 21, 1212, 1336. BADOGLIO, Pietro: Maresciallo d'Italia, capo del Governo itali ano dopo i I 25 lugl io 1943 . 6 18,625.647, 652, 657, 8 l 9, 820, 822, 823, 829, 832, 834, < • 836, 839, 84 I , 845, 860, 862. 864, 871, 925 , 928, 932, 937, 942, 996, 1006, 1016, 1043, 1062, 1086, 1089, 1099. 1100, li ii. 11 17, < • 1119, 1123, 1127. 11 37, 114 1, .1152, 1157, -<- > 11 59, 11 70, 1262. 1280, 1288, I 3 I l. I 338, 1340, 1344, 1345. 1407, < > 1409, 1447. 1455. 1500, <- > 1502, 1504. 1505, 154 l. B/\GOZZI, Beniamino: Zaratino, tenente d'avi az ione. ucc iso dai part igiani a Sdrelaz (Zara). 1125, 1222. BAJLO, Milano: Zaratino, soppresso dai partigiani a Zara. 1434. BA.ILO, Nando: Zaratino, ucciso a Zara dai partigiani. 1434. BALEN, Josip: Ministro per l'economia dello Stato di Croazia. 405. BAMBARA, Gino: Autore cli alcuni volumi su lla guerra in Dalmazia. 153, 154. 155. BANDINl, Franco: Scrittore, storico. l 04 1. BARAC, Giuseppe: Professore di storia. croato. I I 77. BARBA, Oberclan: Maggiore del la ·Sassari'. 11O. BARBAR ICH, ... : Addetto alla Luogotenenza d' Italia a Tirana. 1043. BARBERA. Anton ino: So ldato del la 3" compagnia ciel battaglione mitragl ieri divisionale del presidio di ·/\fokropoljc, divisione 'Zara'. 12 12. BARBERA. Gfispero: Prefetto cli Zara. 297, 30 I, 3 14, 3 15. 789, 790, 796, 846, 878,887.902,944, 109 1, 1265, 1467.
1604
Oa/mazio - Una cronaca per [(I storia ( I 943- I 944)
BARBÉRO, Pietro: Colonnel lo, capo di Stato Maggiore della divisione 'Bergamo' (S palato). 439,9 17, 930, 1036, 1106, 1124, 1130, 1267, 1268, 1269, 1270, 127 1. BARBIER, Pietro: Colon nel lo della divi sione 'Bergamo' (Spa lato), comandante de l Seuore di Traù. 109 1, 1148, 115 1, 1205, 1227, 1234, 13 10. BARJCH, L.. .. : Ucciso a Zara dai partigiani. 1434. BARICH, Massimo: Volontario d i guerra nei Granatieri. esule da Zara. I 218. BARONE, Renato: Capitano de lla divisione 'Zara', coma ndunte del presidio di .Bilicane (Zara). 1114, 12 14. BARTALINI, Gi u se ppe: Colon nel lo comanda nte del 120° reggimento di fanteria dell a divisione 'Emilia' (Cattaro). 1185, 1190. BARTOLUCCI, Athos : Segretario della federazio ne dei fasci cli combattimento cli Zara. 1447. BASILE, Car lo Eman uele: Consigliere nazionale (depmato). 773. BASILE. Celestino: Capitano della divisione 'Bergamo' (Spa lato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. BASILE, Francesco: Agente di pub blica s icurezza ucciso a Zara dai partigiani. 1435. BASSA, Renato: Capi tano della divis ione 'Berga mo' (Spa la to), fucilato dai tedesch i a Trilj (S igno). I242. BASSI, MAURIZIO: Maggiore cie l 259° regg ime nto fa nteria. divisione 'Murge' (Mostar). 154, 155, 156, 157 . BASSO, Antonio: Generale, comandante del Comundo Superiore delle Forze Armate delJu Sardeg na . 941 . BASTA, Milan: Commissario politico della 3, brigata partigiana della divisione ' Lika' . 136. BASTIANINI, Giuseppe: Governatore della Dalmazia, sottosegreturi o di Stato
al Ministero degli affari esteri dal 6 feb braio I943. 36, 65, 70, 7 I, 74, I 58, I 84, I 93, 248, 290, 296, 30 I, 302, 304, 314, ~- > 3 I 6, 323, 325, 330, 333, 336, 337, 34 1, 375, 389, 395, ~ • 398,427, 428, 445, 446, 465, 466, 603, 606, 608, 613, 645, 649, 651, 652, 701, < > 703, 748, 749, 774, 791, 792, 877,892, 897, 915, 922, 975, 976. BATTARA , Art uro: Comandante dei Vigi li del Fuoco, prima a Spalato e poi a Zara. 1143 , 1148, 1150, 1232, 1233, 1380, 1468, 147 1, 1473. BATTESTIN, D iego : Sottotenente del. Comando ' Truppe Zara', Caduto in combattimento. 763 , 885. BATTISTI, Giuseppe: Uffi ciale degli alpin i, irredento, impiccalo dal l'Austria durante la J• gue rra mondia le. 893. BAUCH, Luigi: Zaratino, scrittore dialettale. 4 19. BECUZZI, Emilio: Generale, comandan te della d ivis ione ·Bergamo· (Spalato). 35, 157, 308,3 19,407, 430, 433, 438, 472, 793,853, 88~ 888, 89~ 90 1,902,905, 906, 9 1 I, ~-+ 9 13, 916, 918, 926, 927, 930, 934, 936, <->· 940, 109 1, I 103, I 106. I 128, <- > I 130, 1135, I 137, < > 1147. < > 1149, 11 50, 11 52, 1153, 1155, ~- > 116 1, I 163, 1165, I 166, I 171, 1204, 1223, 1227, ~- >- 1240, 1265, 1266, 127 I , 1295, 13 1 I, 1314. BEDESCHI , Gi uli o : Scrittore, stor ico del la seco nda guerra mondiale. 14 63, 1468, 1473. BEGié, Velko: Generale, sottosegrew ri o di Stato a l ministero della guerra de l Governo croato . 39,148,2 13,531,895. BEGNINI, Zenone: Ministro dei Lavori pubblici dal 6 febbraio 1943. 144. BEHMED, Sefika : .Muss u lmano, g ià ministro del Governo j ugos lavo. 593. BELAMARJé, Francesco: Comu nista condannato a morte dal ·rnbunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 9 15.
Indice delle persone citale
1605
BELICH, Mirko: Sottotenente della divis ione 'Zara' . addetto a lle ba nde Volontari anticomunisti. 424. BELJAKOV, Wladislav: Medico delle fo rmazioni partigiane su i Monti Albi (=Biokovo). 808.
BERIO, Alberto: Co nsigliere d'ambasciata del minis tero degli affari esteri.
BELLAPIANTA, Enzo : Sottotene nte della divisione 'Zara·, addeuo alle bande Volontari anticomunisti. 879. BEI..TRAM IN, Umberto: Proprietario e capo barca del motoveliero Antonietta B..
BERNI, Eugeni o: Colon ne ll o de lla Missione militare itali ana in Croazia.
357,452.
BENAK. Sandor: Ministro dello Stato indipendemedi Croazia. 1372, 1537. 13ENEDETTO, Giorgio: All ievo ispettore presso la Direzione prov inciale delle Poste e Telegrafi di Spalato. l 178. BENEVENIA, Gi useppe: M ilite della co mpag ni a mitragli eri del la I 07 ° Legione camicie nere cli Zar.a. 1215. BENEVEN IA , Lucio : Zaratino. sottotenente d'aviazione, ucciso dai partigiani. I 125, 1222. BENIN!, Leandro : Capitano, capo del Serv izio info rmazioni della di visione 'Bergamo' (Spalato). 1145, 123 I. BENSON, Melvi n O.: Capitano americano in missione presso i partigiani. li 51 , I J 56, 1278.
BENUSSI, Oscar: Vice-prefetto a Spalato. 84 1, 937, 939.
BERARDI, Paolo: Generale, comandante della divisione 'Sassari' (Tenìn). 35, 42, 376,463.
BERARDINELLI , Alfredo: Capitano di vascello, comanda nte de l Co mando Marina a Ragusa. 1078. BERGER... .. : Colonnello coma ndante del 72 l O reggimento lager a Zara. 1350, 1354, 1358, 1359, 1374, 1396, 1458, 1460, 1534, 1536.
BERGER, Regina: Partigiana condannata a morte da l Tri bunale spec iale per la Dalmazia, graziata da Mussolini. 428, 9 15.
896,943.
BERNART (de) Enzo: Tenente della divisione 'Bergamo' (Spalato). l 144. 1146, 1158, 12 11. 124 1.
1086, 1499.
BERSANETTJ, Bruto Brixio: Colonnello, comandante dei cara binieri di Venezia. 1097.
BERSONI, Fra ncesco: C;ipita no della divisio ne 'Bergamo' (Sp;ilato), fuci lato d;ii tedeschi a Trilj (Signo). 1242. BERTACINI, Adriano: Sottot.cne nte del lii battaglione del 259° reggimento della divisione 'Murge' (Mostar). 231, 235 . BERTI, Alberto: Capitano cl i fregata a Sebenico. 1134. BERTIN I, Alessandro: Age11te cli pubblica sicurezza s fuggito al massacro deg li agen ti cli pubblica sicurezza effettuato dai partigiani a Zara. 1490, 15 19. BESIO, Tito: Sottotenente della divisione ' Bergamo' (Spalato). 1327. BESSEL, Hans: Generale tedesco, capo del nucleo di collegamento con il comando italiano del Gru ppo Armate Est (Tirana). 1045, 1046, 1047, 1048, 1070.
BETTINI, Francesco: Professore a Zara. 4 18, 4 19.
BEZZJZZI, Camillo.tenente della divisione ' Bergamo' fucilato dai tedesc hi a Trilj (Signo). I 242. BICHELLI, Luigi: Capitano della divisione 'Berga mo' (Spa.lato), fuci lato dai tedeschi a Trly. 1242. BIDDAU, Giovan nico: Co lonn ello, comandante del 26° reggimento cli fanteria della divisione ' Bergamo' (Spalato). I 148, 117 1, 1264, 1266, 127 1, 1276, 1327.
BIFFOLI, Giovanni : Tenente colonnello
1606
Dalmazia - Una cronaca per la storia ( 1943-1944)
di Stato Maggiore, latore della ' Memoria 44/0p' al la 2' Armata. 864. BIGG INI , Carlo Alherto : Minis tro dell'educazione nazionale, dal 6 febbraio 1943. 144. BIGNOTTI, Agostino: Tene nte del 211 ° battaglione territorial e mobile T. M. della di vis ione ' Messina' (Ragusa). 1195. BILANDZié, Jure: Comu nista della zona di Signo. 900. BILINOCH, .... : Italiano, fucilato dai partigian i nel Cimitero di Spalato. 1243. BIONDI, .... : Soppresso dai partigiani a Zara. 1434. BIONDI, Emi lio: Sottotenente della divisione 'Zara' . 1220. BIZZA RRI , Augusto: Souotenente del fII battag lio ne del 259° reggimento della div.is ionc ' Murge' (Mostar). 230, 232, 235. BJELAJAC, .... : Coman dante delle formazioni d e l I ° Co rpo ce tni co di Mihajlovié. 168. BJELICA, Jarko: I ngegne re, propa-gandi sta parti giano. 729.
BODLOVIé, Gi useppe: Capo de i parti g iani del paese di Bol sull' isola della Brazza. 855. BOGDAN, Ivo: Direttore della propaganda del Governo di Zagabria. 1408. BOGUNOVIé, Branko: Comandante cli formazioni cemiche del Dinara. 377, 80 I. BOGUNOVIé, Roéa: Comandante della I' brigata partigiana della Dalmazia settentrionale. 758, 80 1. BOLLA , Luigi: Console ge neral e del ministero degli affari esteri con la R.S.I. , capo d i Gabi netto de l so ttosegretario Serafino Mazzoli. 6 18, 654 , 1367, 1369, 1462, 1474 , 1480. BONACINI, Vincenzo: Sottotenente de l 158° reggimento d' artiglieria de lla d ivisione "Zara·. 1214. BONANNO, Francesco: Direttore provinciale delle Poste e telecomu nicaz ioni a Zara. 11 78. BONOBIANCO, Nico la: Sergente della 4' com pag n ia de lla Mi l izi.a Volon tar ia An ticomunista (M.V.A.C.). 424, 878.
BLAGOJEVIé, Bora: Tenente dei cetnici di Foca. 82.
BONDARCIUK, Scrgej: Interprete princ ipa le d e l f i lm "La battagli a del la Narenta'·. 176.
BLASEVICH: Marito e moglie, spalatini, catturati dai titini a Trieste. 1486.
BONEFACié, Cl.emcnte Quirino : Vescovo cattolico di Sp;ilato. I J 54, 1159.
BLASEVJé, .Jakov: Partigiano, com-missario politico della zona della Lika. 438.
BONI, Giuseppe : SotLOteneme de lla di visione 'Zara', c omandante del presidio di Raducicco. 767.
BOBAN, Ljubo: Tene me colonnello deg li ustascia. 828. BOBBI ESE, A ntonio: Ammiragl io , comandante cli Ma ridalmazia. con sede a Spa lato. 185, 280, 330. 341 , 384, 44 1,448, 449, 453, 463, 482 . 483. 505, 881 , 885, 9 11, 107 1, 11 35, 1142, 1146, 1149, l 17 1, 1233, 1264, 1268. 1293. BOBBIO. Scipione: Ma ggi ore , capo Ufficio Operazioni XVJJI Corpo d ' armata. 149. BODJNI , Virgilio: M aresciallo dell'esercito, fucil ato a Zara dai tedeschi. 1419.
BONICIOLU, Ca rl o: Ageme mari tt imo a Zara. 1393. BONOMT, Ores te: Mi n ist ro per g l i Scambi e Valute dal 6 febhraio 1943. 144. BORASKA. Vince nzo: Partigiano, condan nato a mor te dal Tri bunale speciale per la Dalmazia, graziato eia M ussolini. 302. 9 15. BORG PISANI, Carmelo: Capomanipolo, italiano di Malta, impiccato dagli ing.lcsi. 774,893.
Indice delle persone ci10re
BORIS, Re: Sovrano di Bulgaria. 925. BOROVNICA,Zivko: Partigiano, comandante di battaglione. 806. BOSCHI, Cincinnato: Colonnello, capo di Stato Maggiore della divi sione ' Bergamo' (Spalato). 901, 1144, 1149, I 152,
1607
BRASCA, Domenico: Brigudiere dei carabinieri, soppresso a Zara dai partigiani. 15 15.
BRECHLING, Arthur: Tenente colonnello delle SS comandante del presidio tedesco di Ragusa. I 084. 11 60, 1161, 117 1, 1230, 1233, 1234, 1238. BREKALO, .... : Ustascia. 828. B0Slé, Branko: Civile di Signo, rapito BRENTA, Emi li o: Am miraglio, comdai partigiani. 899. andante de l Dipa rtimento marittimo dell 'Alto Adriatico. 1096. BOSKOVIé , B lagow: Comandante del battaglione cetnico 'Pribilovci'. 568. BRESCIA, Cornelia: Studentessa universit.aria di Zara. 916. BOSSI, Mario: Capitano della divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tede- BRIGHENTI, Aldo: Bersagliere del battaglione 'Zara'. 12 15. schi a Trilj (Signo). 1242. BOTIGA PASARA. Giovanni e Pietro: BRITVIé, Pavao: Comunista della zona di Signo. 900. Fratell i, uccisi a Cùrzola dai partigiani perché comproprietari di una han:;,i BRIZZI, Gi ulio: Tenente della divisione noleggiata al comando italiano. 357. 'Bergamo ' (S palato) , f'uc iluto dai tedeschi a Trilj (S igno). 1242. BOTTAI, Giuseppe: Ministro dell'Ed ucazione Nazionale, fino al 6 febbraio 1943. BROZ, Joscp: Vedi Tito. 138, 139, 144. BRSTINA, Dusan: Capo partigiano della BOURSTER, Augusto: Souotcnente della zona di Nevesinje. 729. divisione 'Z;,ira', comandante il l" BRUNELLJ, Sil vio: Zaratino. irredentista, Gruppo dei Volontari anticomunisti del notaio a Zara. 111'8, 112 1. 12 16, 12 17, battaglione serbo-ortodosso. 423, 424, 1342, 1350, 1356. 1357.1382, 1383. 1404. 748, 876, 878, 903,915.
BOZINOVIé, Nikola: Partigiano condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 303, 8 16.
BOZOV[é, Petar: Part.igiano, comandante di battaglione. 728. BOZZI., Curio: Segretario genera le del Governatorato della Dalmazia, con il Governawrc Giuseppe Bastianini . 30 I, 302, 303, 428.
BRAlé, Sava: Cetnico, comandante di compagn ia, del battagl ione 'Vardiski' . 727, 1422.
BRANCA .... : Brigadiere dei carabinieri a Zara. 1434. BRANCATI, Corrado: Generale, commissario civile per il distretto di Sebenico. 31 5.
1447, 1452, 1454, < > 1456. 1457, 1459. 1460, 1462, 1465, 1467, 1469, 1475, 1478.
BRUNO, .... : Capitano clei carabinieri a Sebenico. I 131. BRUTTO!v1ESSO, Celso: Capitano clella di visione ' Bergamo' (Spalato), fuc ilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. BUBRESKO , .... : Professore. capo dell 'Ufficio di propaga nda elci cetnici a Trebinje. 6 13,614,6 17. BUé:. Ante: Gran zupano (prefello) cli Ragusa. 82, 83,574.605, 1061. BUDAK, Mile: Ministro degli affari esteri dello Stato Indipendente di Croazia. 41 2, 775. 777, 778, 779, 895,969,971, 994, 1500. 1502.
BUDISAVLJEVIé, Serdjan: Componente de l Governo jugoslavo in esi lio a Londra. 650.
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Daln1azia • Una cronaca per la storia ( /943-1944)
BUFFARINI GUIDI, Guido: Sottose-grelario di Stato al Ministero dell'interno sino al 6 febbraio 1943. 144, 1429, 1473.
CACOVICH, Guerrino: Sergente segnalatore di Marina. catturato dai partigiani. 448.
BULAJié, Velko: Regista de l fi lm "La battaglia della Narenta". 176.
CAFFO, Giuseppe, Vice-preside dell' Accademia commerciale di Spalato. 93 1, 101 7 . CALABRESE, C ar me lo: Insegnante a Castel Abbadessa (Spalato), ucciso dai partigiani. 1176.
BULAT, Edo: Ministro per gli affari esteri dello Stato Indipendente di Croazia. 825, 826,843,992, 1167, 1169, 1172, 1230, 123 1, 1239, 1240, 1241. BULGARELLI, Giuseppe: Guardia di lìnanza in servizio a Zaravecchia (Zara). 12 15.
CALBIANI, Edoardo: Es po nente della collettività dalmata in Penisola. 1460.
BULIAN, Renato: Componente del Comitato civico di Fiume costituito dopo 1'8 settembre per opporsi ai partigiani. 1206.
CALDERONE, Antonio: Sottotenente de l 292° reggimento fanteria della divisione 'Zara' . 1216, 1340, 1422, 1430, 1452, 1484, 1485, 1489, 1490.
BUL.IAN, Vice: Comandante di fo rm azioni partigiane. 123, 766, 787.
CALESTANI, Emilia: Fiduciaria dei fasci femminili a Zara. 1402, 1477.
BULLO, Andrea: Esule da Zara. 1489.
CALESTANJ, Villorio: Professore a Zara. 41 8, 1401, 1477 .
BURK E, .fohn: Capitano inglese in missione presso i partigiani della Dalmazia. I 155, 1156, 1277, 1278. BUSSOLARI, Antonio: Sottote ne nte della divisione 'Bergamo' (Spalato), ucciso in una imboscata dai partigiani. 849. BUTJé, .... : Comandante ciel battaglione cetnico di Nevesinje. 599. BUTTÀ, Ugo: Generale, comandante del la divisione 'Emilia' (Cattaro). 333, 454, 5 69 , 632, 634, 667, 1042, 1044, 1048, 1050, 1051, 1052, ~ > 1059, 1065, 1066, 1185, 11 86, 1189 , 1190, 1192, 1249, 1251. BUTTI, Giuse ppe: Colonnello, coman dante dei carabinieri del Governat0rato della Dalmazia. 422,641, 820,898, 907, 93 1, 976, 15 10. BUZZI, Biagio: Maggiore della divisione ' Bergamo' . 166.
CACE. Manli o Maggiore medico d i Marina, direllore dell'Ospedale c ivile di Sebenico. 434, 773, 900, 1208, 1225 , 1226, 1462.
CALl'v1ETTA, C ristoforo : Caposquadra (grado della M.V.S .N.) della di visione 'Zara', addetto a lle bande Volontari anticomunisti serbo-ortodossi. 424, 878. CALMETTA, Matteo: Civi le di Zara fucilato dai tedeschi. 1419 . CALMETTA, Michele : Civile di Zara ucciso dai partigiani. 1125. CAM.ERA, Romeo Marcello: Generale, intendente della 2• Armata. 1207 . C AMIN, .... : T enente della divisione 'Zara' , comandante del presidio di Plavno (Tenìn). 463. CAMOGLI, Giovan Ballis ta: Guard iamarina di Mari-Ragusa. 1200. CAMPIONI, Inigo: A mmiraglio. comand a nte del Comand o Superiore del le Forze Armate dell'Egeo. 94 1. CANDELA, Carlo: Tenente della di-visione ' Bergamo' (Spalato), fuc ilatO dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. CANDIDA, RenalO : Tene nte de l X XV battaglione carabinieri a Cattaro. 1187. CANETTI, Gino: Capitano del I 19" reggimento d i fante ria de ll a di v isione
Indice delle persone citate
1609
'Emi lia' (Cattaro). Caduto a Cattaro, medaglia d'Oro a l Valor miil itare. 1058.
(XXVII brigata costiera) , di v is ione ' Messina' (Ragusa). 1199.
CANNONE, Andrea: Te ne rne colon nello della divisione 'Emilia', co mandante della Piazza cli Canaro. I 053, 1191.
CARLUCCI, Antonio: Maggiore, capo Ufficio Operazioni della divisione ·zara' . 429, 431.
CA.NNONI, Battista : Aiutante (grado de lla M.Y.S.N.) della divis ione 'Zara'. addetto alla 5" banda Vo lontari anticomu nisti. 424.
CARNEVALE. Nico la : Ca rabin ie re a Zara. 1422, 15 12.
CANTINI, Arma ndo: Centurione della Milizia vo lontaria sicurezza nazionale (M.Y.S.N.), cli guarnig ione a Vodizze. 296, 297.
CARROCCI, L ui g i: Centur io ne de ll a Mi lizia vo lontaria s icurezza nazionale (M.Y.S.N.), comandante del presidio di Zaton. 292, 421.
CANTONI, Giovan Battista: A iutante (grado della M.Y.S .N .) de.Ila divisio ne 'Zara', addetto alle bande Vo lontari anticomunisti serbo-ortodossi. 424, 878.
CARUGO, Ampelio: Souotenente medico, del [II battaglione de l 259° reggi mento della divisione ' Murge' (Mostar). 230,234 .
CANU, Giovanni: Carabiniere in servizio a Zara. 1514.
CASAG RA N D E di V TLLAVIERA, E uge ni o: Segreta ri o part ico la re de l Governatore della Dalmazia, Francesco Giu nta. 302, 820. 887, 929.
CA PODURRI , G iuseppe: Tenente colonne llo de l 119° reggimento d i fanteria della divisione 'Emilia' (Cau.aro). I 058. CAPORILL!. Pietro: Segretario della federazione dei fasci cli combatlimemo cli Zara. 1447. CAPPI, Ferruccio: Segretario della federazione clei fasc i cli combattimento di Spalato. 44 l. CAPPUCCI, Dante: Maggiore, comandante de l Gruppo d'artiglieria 'Zara' . 1335 . CARCELLI, Luigi: Colonnello dei carabini e r i del comando di Su p ers loda (2, Armata). 470. C.A.RETTO, Nicola: Direttore della Scuola cittadina maschile di Spalato. 93 1, 101 7, 1298. CARLÀ , Vincenzo: Colonnello, capo de ll 'Ufficio Informazioni d i Supersloda (2" Armata). 157, 184, 185. 589, 594, 598, 639, 644, 653. 688, 796, 859, 860, 929,943, 1027. CARLES I. Enrico: Colonne ll o comandan te de l 2° regg irnentO d i artig lie ri a
CARNIGI, P..... : Agente d i pubbl.ica sicurezza ucciso a Zara dai partigian i. 1435.
CASCONE, Giorgio: Capitano d 'artiglieria della divisione ·Berga mo· (Spalato). 1231. CASERTANO. Raffae le: Ministro cl'ILalia . a Zagabria. 40, 65, 66 , 72. 147, 158, 220, 242. 400, 409. 4 70, 553, 621, 648, 717,775. CASSANDRO. Paolo Italo: Souotenente del Ili battaglione de l 25° reggimento di ran te ri a del la d iv is io ne ' Bergamo ' (Spalato). caduto a Lapac. 149. CASTELLANETA, Giuseppe: Tenente del XXV battaglione ca rab inie ri a Cattaro. 1187. CASTELLANI, Vittorio: Console generale, capo de ll' Ufficio di collegamento de l Min istero degli affa ri esteri con Supers loda (2"Armata ). 45, 13 1, 140 , ~-). 142, 146, 147, 150, 180, 18 1, 186, 204, 207. 2 IO, 224, 336, 353, 380, 396, 398,445,450,460,466,468,469, 504, 528,540,542,548, 564,565,607,629, 630, 664. 860, 862, 863, 895, 942, 974, l027, 1028.
1610
DalnwzitJ - U11(1 cronaca per la s1oria ( /943-1944)
CASTELLANI, Vittorio: Professore di scienze naturali presso il Ginnasio Liceo 'G. d'Annunzio' di Zara. 27, 29.
CHIOTTI, Alessandro: Soldato a Spalato. 306.
CASTELLANO, Giuseppe: Generale, firma l'armistizio di Cassibile. 160, 862, 864,943.
CHIOZZA, .... : Tenente colonnello della divisione ·za ra' , vice- direttore della Sezione provinciale del l'alimentazione (Sepral) di Zara. 1458.
CASTELLI, Giuliano: Tenente del genio di •Alessandri a Cavalleria', caduto in una imboscata. 296, 297.
C HURCHILL, Winston: Primo min istro di Gran Bretagna. 15, 19, 34, 77, 137, 144, 1423.
CATALANO, Vincenzo: Generale, comandante dell'artiglieria della divisione '.M arche' (Ragusa). 1075, 1077.
CIACCIO, Luigi: Colonnello comandante del 119° reggi mento di fanteria della divisione 'Emilia' (Cauaro). l 1.85.
CATTAUNI, Antonio: Zaratino, autore di un volume sui bombardamenti di Zara. 886, 1216, 1218, 1333, 1348, 1387, 139 1, 1404, 1447, 1450, 1455, 1460, 1464, 1465, 1467, 1468- 1471, 1473, 1476, 1478.
CIANETTJ., Tullio: Ministro delle corporazioni. 893.
CAfTrCH, Antonio: Civile di Zara, ucciso dai partigiani. J 125. CAVALLARI, Oreste: Tenente di porto a Cùrzola. 1078. CAVALLERO, Ugo: MaresciaUo d' Italia, Capo di Stato Maggiore Generale. 2 J, 23, 24, 26, 34, ·<-> 37. 74, 99, 139, 140, 143, 144, 172, 192, 193, 199,203, 389, 462, 561, 562. CAVALLI, Antonio : Sotto tenente de l XXVI battag lione bersaglieri, cad uto a Lapac. 149. CECCHINI, Alfredo: Capitano della divisione 'Bergamo' (Spa lato), fucilato dai tedesc hi a Trilj (Signo). 1242. CERGNA R, Piero: Centurione (grado della M.V.S.N.), comandante della 107• compagnia rn it.raglieri de lla M. V.S.N. di Zara. 1115, 12 15, 1485.
CIANO, Galeazzo: Ministro degli affari esteri sino al 6 febbraio 1943. 19, 20, 21, 26, 34, 37, 78, 138, 139, 142, 144,301 , 561,603,629, 1563, 1564. C IARAPICA, Concetto: Maresciallo capo dei carabinieri della stazione di MarinaSebenico. 1127, 1128, 1133, 1134, 1223, <- 1226. CIGALA FULGOSl, A lfonso: Generale della divisione 'Berga mo' (Spalato), comandante del la Piazza di Spalato. 356, 451, 11 37 , 1141, 1149, 1155, 1159, I 169, <- ~ 1171, 1266, 1267, 1269, 1270, 1273, 1282, 1298, 1324, 1325. C lGANOYié .. .. : Comandante di formazio ni ceiniche, col laboratore de i tedeschi. 598. CIGLJANA, Carlo: Colonnello, capo di Stato Maggiore d i Supers loda (2· Armata). 275, 656, 709, 912, 921, 923,924,941. 10 10, 10 11 , 106 1, 1062, 1064, 1068, 1069, 1075, 1077, 1083, 1 193, 1194, 1197, 1198, 120 1, 1285.
CERINA, Antonio: Com unista, uccide a Spalato il vice-federale della federazione è I KOTié, Marko: Vice-podestà ciel paese dei fasci d i combattimento, Giovanni di Trilj (Signo). 900. Savo. 306. CINELLI, Adriano: Capitano della divi CERRI, ... : Agente di pubblica sicurezza, sione · Bergamo' (Spalato), fucilato dai ucciso a Zara dai partigiani. I520. tedesch i a Tri(_j (Signo). 1242. CHIEFFI, Leonardo: Vice-console ge nerale d'Italia a Ragusa. I 085 .
ClNI, Vittorio: Ministro de lle comun icazioni dal 6 febbraio I 943. 144.
h1dice delle persone d1me
CIPITELO. Zeljko: com unista condannato a morte d al T ri bu nale speciale de ll a Dalmazia, graziato da Musso lini. 9 J 5. C: IST ERNINO , Mic he le: Capora l maggiore della divisione 'Zara '. J 215, 1339, 1352, 145 1, 1457, 1458. CIURCOVICH, Leo: Es ul e da Zara. emigrato in Canacfa 1489. CIURCOVICH, Romano: Caporale della div isione 'Zara', addetto alla 5" banda Vo lontari anticomu nisti. 424. 878. CLONFERO, Bruno: 1ènente medico del IIJ battaglione del 259° reggime nto della divisio ne ' Murge' (Mos tar). 53, J 18, 153,229,230,235. COCEANI, Bruno: Prefetto di Trieste con la Repubblica Sociale. I 178, I 180. 1228, 1244, 1245, 1360, 1371 , 1372, 1374, ] 382, 1384 , 138 5, 1386, 1390, 1391, 1397, 1398, I 399, 1400, J 404, 1406, 1409 , 1410, ]42 1, 1425, 1427, 1429. 1456, 1466, ]469, 1470, 1472, <.- > 1476, 1478, 1480, 1482, 1483, 1487, 1488.
16 11
COPPOLA, .... : Sottotenente dei carabinieri a Sebenico. 933. CORDERO LANZA di MONTEZEMOLO, Giuseppe: Colonnello di Stato Maggiore. addetto al Comando Supremo. 14, 25, 135,140, 161 , 192,652, 1089. CORRADI, Re na to: Capitano. comandante la 2" com pagnia de l I battaglione de l 260° fanteria, d iv is ione "Murge'' (Nlostar). I54. CORTINI Balilla: Soldato della d ivisio ne 'Zara' adde tt o alle Ba nde de lla M .V.A.C.. 877. CORTINI, Emilio: Soldato della divisione 'Zara'. addetto a lla 4" ba nd a Vo lontari anti comu nisti. 423. COSELSCI-11, Eugenio: Co nsigliere naz ionale (deputato). 773. COSTAMAGNA. Carlo: Colonnello , Souocapo di Stato Maggiore cli Supers loda (2'Annata). 147, 2 I 6, J 094. COSTETTI, Adriano: Colon ne llo comandante ciel 26° reggimento di fan teria del la divisione 'Bergamo ' (Spal ato). 810.
COCETTI, Ro mano: Aiutante (grado della M.V.S .N.) della divisione 'Zara, vice-comandante della 3• banda Volontari anticomu nisti. 423.
COTURRf, Renato: Ge nerale, comandante del V Corpo d' armata (S upersloda). 462, 463, 505.
é OGA, Blaio: Delegato del partito co munista per la zona di Sri ma. 433.
COVA, Franco Calisto: Centu rione (grado della M.V.S.N) a Zara. 789, 902.
COLANI, Severi no: Esule da Zara. 122 1.
COZZI, A lfio: Tene nte della divisione ' Marche' (Ragusa). 120 I.
COLOMBO (don): Sacerdote, insegnante a Spalai(). I 154, 1173, 1174, 1304, 1309. CONSOLO . A ntonino: Tene nte colonnello comandant:e del nr battaglione del 55° regg imento d i fa nte ri a de lla divi s ione 'M urge' (Mostar). I OI, 103, I 05, 174. CONTI, Gi useppe: Capitano del la di visione 'Be rga mo' (Spalato). fuc ila to dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. COPPOLA, Federico: Capi ta no cad uto a Zara in com battime nto contro i parti giani. 135 I.
C RESPI, Alfredo: Capitano di vascello, comandante di l\ilarina-riume. 1092. CRISTOFOLJNI, Camillo: Vice-preside a Spalato. Deceduto per azione partigiana. I 155, l 174 , < > l.177, 1244, 1298, 1300, I 304, 1306, 1308, 1309. CR IVELLI, Francesco: Es ule da Za ra. 1463. CRIVELLI , Giuseppi na: Esule da Zara. 1463. CRIV ELLO, Giovan ni: Te nente ciel genio navale a Sebenico. 1134.
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Dalmazia · U,ia cronaca per la s10ria ( 1943.]944)
CRON IA, A rturo: Zara ti no, professore uni versi tari o di linguistica slava. 90 I.
D'ALOJA, Giuseppe: Segretario della federazione fascista cli Zara. 1447.
éUB RJ LOVIé, .... : Componente de l Governo j ugosla vo in esilio a Londra. 650.
D' ANTONA, Gabriele: Maggiore, c apo uffic io operazio ni de ll a div is ione ·Emilia' (Cattarn). 667, 669, 1067, I 186.
CUCAGNA, C laudio: Sottotenente de lla di visione 'Zara ·, add etto alle ba nde vo lontari anticomunisti. 879.
D' ATRI, Francesco: Capitano della d ivisione ·Bergamo' (Spalato), comandante de l presidio di Clissa (Spalato). l I 63, 1165, 1268.
éUK, JVIilan: Comand ante di form azio ni cctniche , collaboratore dei tedeschi. 598. CUéUS , Ma rko: Coma nda nte cetnico nella zona di Zermagna· Krupa. 38 I, 80 I. CULié, .... : Direttore del l'Ufficio di igie· ne di Spalato . I 174, 1304, I 305, 1308. CUNEO, Ernesto: Capitano d' arti glieria del I 58 ° reggi mento d ' artiglieri a (Gruppo Ederlc) della divisione 'Zara'. 1335, 1488. CURRENO, Giuseppe: Co lo n nel lo comandante il reggimento 'Saluzzo Cavalleria' della I" d ivis io ne Celere 'Eugeni o di Savoia' . 3 I 9, 32 I, 438. CVETKOVIé, Pero: Comandante della III di visione popolare d'assa lto partigiana. 136. CVETKOVIé:, Ylade: Comandan te della brigata ' Banja' della di visione partigiana 'Lika' . 136. C Y ETKOVIé, Ylad irnir: Coma ndante de lI' 8" di vis ione del I Corpo d ' armata partigiano. I 36. CVIETiéAN IN , Milan : Te nen te de.I la miliz ia vo lo nta ri a a nticom uni sta (M.V.A.C.) di Te nìn. 68. CVI1AN, Alekxandra: Delegata de l parti· to comunista per l'organ izzazione delle donne nella zona di Stankovazzo. 433. CYITAN, Josi p: Partigiano, intendente de l battaglione del Litorale. 433.
D' ALÌ, ... : Capitano di collegamen to con il Comando Superiore del Sud-Est (0. B. S .O) (generale A lexade r Lohr), sede a Salonico. 389.
DA ZARA, Guido: Colo nnello, co man· dante del reggi me nto ·cavalleggeri cli A lessa ndri a', c aduto in un a imboscata. 295, 296, 297,300,306. DAGRI, Laura: Studentessa a Zara. 4 18. DAL CAROB BO, Andre a: Tene nt e colonnello, pilota personale del generale Ma rio Robotti, co ma nd ante della 2" Arrn.ita. 1207. DALMAZZO, Renzo: Generale, comandante della 9• Armata (Albania - Gruppo Armate Est). 23, ~- >- 25, 376, 494, 56 1, 808, 869, 94 I, 946, I 042, I 043, I 045, 1047,1049, 1050,~- > 1052, 1185, 1187, 11 88. DAMIANI (de) VERGADA, Piero: Tenente della divisione 'Zara' comandante della J• banda Vo lo ntari anticom unisti. 423. DAMIANI, Arn a ldo: Colonnello, cornan. dante de l 260° reggime nto di fa nteri a della divisione 'Murge' (Mostar). 51, 87, 90, 9I, I 19, 167, 180. DAMTANI, Cesare: Esule da Zara. 1452. DAMIANI, Elta: Es ule da Zara. 1463. DAMIANI, Serena: Esule da Zara. 1463. DANZI, Rosario: 'Jènente eolonnello, CO· mandante interinale de l 152° reggimen· to di fante ria della divisione 'Sassari'. 149. DAPCEVI.é. Peko: Partigiano, comandan te della 2" divis io ne popolare d'as· salto. I 19, 136, 182. DAVANZO, Dario: Direttore della fi liale di Zara del!' Azienda Generale Petrol i
Indice delle persone ci1me
(A.G.I.P.). 1483 DAVTD, Tommaso: Maggiore della divisione 'Zara', comanda nte de lla 2' banda Volo ntari anticom unisti , detta 'Novegradi', poi 'Obrovazzo'. 423, 112[, I 122, [219, 1337, 1338, 134 1, 1350, 135 [ , 1352, 1450, 1456, 1457, 1539. DE BENEDETT'J, Enrico: Questore a Zara. 111 7, 12[6,1376, 1382, 14 69. DE BONO, Emi lio: Maresciallo d' Italia, ispettore delle Forze d ' Oltremare. 928. DE CAPOA, Carlo : Colonnello, comandante cieli' Aviazio ne cli Supers locla (2" Armata). 865, 943, 944, I092. DECECERE, Argento: Guardi a cli pubblica s icurezza uccisa a Zara dai partigiani. 1520. DE COURTEN, Raffae le: Ammiraglio. capo di S tato Maggiore della Marina. 868. DE FELICE, Renzo: Professore uni versitario, storico del periodo fascista. 446, 940.
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DE POLO, Vincenzo: Sottotenente della di visione 'Marche' (Ragusa). l 20 I. DE RENZI, Ed mo ndo : Colonne llo in Servizio d i Stato Magg iore. 26 l . DE ROSS I, Luigi : Te nente. co mandante della 2" compagnia mitragl ieri de l CIII ba tt ag lione del VI Co rpo d ' armata (Ragusa). 59, 156. DEAKIN, Frederi ck Wil liam: Capitano ing lese del Servizio Operazioni Speciali (S .O.E.) in missione presso Ti to. 11 O. I I I , 112, 135, 139, 159, 162, 177,466, 942, 1135, 11 5 1, 1156, 1157, 1227, [234, [236, 1278, 1279, 1409, 1479, 1480, 1482. DEDfé, Hassan: Mussulmano, maggiore di Stato Maggiore de ll'esercito croato. 596. DEDIJER, Vladimir: Biog rafo de l maresciallo Tito. 108, 109, l 12, 176, 184, 146 1. DEFR ANCESCHI, Vincenzo: Capitano della divisione 'Zara' . 1359.
DE GAULLE, Charles: Generale, capo ciel movimento della 'Francia Libera'. 144.
DEGLI U BERTI. E nrico: Te nente de l co mando de lla 9, Arma ta ( A lbania) . I 050, I I 88.
DE LORENZIS, Francesco: Ufficiale de i carabinieri comandante de lla compagnia esterna cli Sebenico. 29 1.
DEG REGORIS. Aga me nnone: Ragioniere capo del provveditorato agli studi di Spalato. 93 I, I Ol 7.
DF. .M AIO, Luigi: Ca pi tano, in serviz io presso la Sezione provinciale dell'al imentazione (Sepral) di Zara. 1215, 12 I 9, 1220, 1355, 1458, 1459.
DEI, Amerigo: Sottotenente medico del l battaglione del 259° reggime nto fanteria dell a d ivisione ' Murge' (Mostar). 55. < ,. 57, l 18,157.
DE MARIA, Pao lo : Console della M.V.S.N., comandante della 89• Legione camicie nere, d ivis io ne 'Bergamo ' (Spalato). 11 03, -<- >- 11 05, l264, 1265.
DEIMAN . .... : Tenente tedesco a Ragusa. 1073, 1075 .
DE lVIARSICO, Alfredo: Ministero cli gruzia e giustizia da l 6 febbraio 1943. I44.
DEKié, Branco: Capitano, de lega to del!' organizzazione cetnica a Canaro. 1056. DEKJé, Desto: Capo cetnico. 787.
DE NAVE, ..... : Capitano della div isio ne 'Zara', coma ndante de l presid io d i Zermagna. 436.
DEL CAROBBO, And rea: Tene nte colonnello di aviazio ne, pilota de l comandante del la 2' Armata, generale Mari o Roboni. 1207.
DE NICOLA!$ , Tommaso: Vice-brigadiere di pubblica sicurezza ucciso a Zara dai partigiani. 1435, 1520.
DEL PRÀ, Aldo: Sottotenente della d ivisio ne 'Zara·, ufficiale acldeuo a lle bande Vo lontari anticomunisti. 424.
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Dalmazia · Una cronaca per la storia ( 1943-/944)
DELFlNO, Frances co : Colo nnel lo, nell'ottobre 1943 comandante inte rinale de i carabinieri di Roma. 1449. DELICH, Ugo: Esule da Zara. 1217. DELL'AQUILA, Riccardo: Sottoteneme di commissariato della divisione 'Zara· . 12 19, 1220, 1340, 1452, 1458. DELL'ORTO, Carlo: Caporale della di visione 'Zara', addetto alla 3" banda Volontari anticomunisti. 423. DELLA VALENTINA, (don ) Giuseppe: Sacerdote a Zara. 1397. DELLA VALLE, Aldo: Capitano del 2 12° battaglione terr itoria le mobile (T.M.) della divisione ' Messina' (Ragusa). I I 95. DENARO (de), Anton io: Zaratino, sottotenente del battag l ione be rsaglie ri ·zara'. cad uto in combattimento. 7 63,
885. DEREGIBUS. G iuseppe: Sottote nente de l III battaglione del 259° rcggimcto della divisione 'Murge· (Mosta r). 230, 234. DESCOVL Antonio: Studente a Zara. 418. DESICCHIO, Giuseppe: Sottotenente medico della divisione ' Murge' (Mosta r). 433, 434. DESTINO, ./ \ntonio: Colonnello, comanda nte del 25° reggime nto di fanteria della divisione 'Bergamo' (Spalato). 63, 853, 11.06, 1107, 1266. 1267, 1269. DEVESCOVI , Antonio: Tenente colonnel lo, comandante dopo 1'8 seuembre di un battaglione mitraglieri cli formazione a Zara. I 336. DEVIVI, Marino: Zaratino, dopo 1' 8 settembre torna a Zara attrave rsando l'Adriatico in barca a vela. 122 1. DEVOTO . .... : Maggiore de lla divisione 'Emilia' (Cattaro), comandante de l battaglio ne Volontari an ticomu nisti 'Oijen' . 632. DI GIOS IA, ... (....): Carab iniere del presidio di Mala Ò.sta. 762, 884. DI GfOVANNI, Amonino: Sergente mag-
giorc della 118" Sezione panettieri, a Sebenico, div isione 'Bergamo'. 1225. D I PASQUALE, Ade lchi: Componente del Comitato cittadino costituito a Fiume dopo 1'8 settembre per opporsi ai partigiani. 1206. DICARO, Francesco: Soldato della compagnia cannoni del 259° reggimento fanteria de lla divis ione 'Murge' (Mostar). 1224. DICUONZO, Angelo: Sottotenente de l III battaglione mitraglieri del 292° reggime nto cli fanteri a della divisione 'Zara' . 12 14. DIDON, padre Ug olino : Francescan o, priore del Convento di Zara. 1463. DILETTI, Aurelio: Vice-caposq uadra (grado della M .V.S.N. ) della divisione 'Zara', addetto al I " Gruppo Vo lontari anticomunisti del battaglione serbo -ortodosso. 423, 424, 878. DOLFIN, Giovanni: Segretario particolare di Mussolin i a Gargano. 11 78, 1179, 1180, 1228, 12.44, 1245, 1367, 1369, 137 1, 1372, 1382, 1384, <- > 1386, 1390, 1.398, .1409, 1462, 1464, 1466, 1467, 1469, 147 1, 1472, 1474, 1475, 1482. DOMPI E RJ, Sergio: Prefetto, capo Gabinetto del Governatore Fran cesco G iunta. 302, 303, 308, 432. DON/\Tl, ... : Uffici ale di marina, arrestato e rilasciato dai partigiani a Spalato. 1155, 1277. DONATI, Ulisse: Tenente de ll' Ufficio operazioni del Comando d ' artiglieria de ll a d ivisione ' Bergamo ' (Spalato) . 822, 9 18, 11 70, 1.171 , 124 1, 1242, 1324, 1328, 1448 DOR INJ, Maria: Zaratina rifugiatasi a Sdrela,, (Zara). 1485. DRAGO, Enzo: Segretario de l Gruppo univers itar io (G.U.F.) a Zara. 1220 , 1337, 1450.
hidice delle persone ciiate
DRAGO, Maria: Esule da Zara. 1463.
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DRASKOVIé, Aleksa: Capitano dei cetnici. 584.
<-> 374, 377, 379, 381, 397, 543, 592, 621,622, 663, 738, 752, 755, 758, 761, 767, 770, 787, 798, 80 1. , 803, ~- > 806, 8 I 6, 849, 850, 969, 1100, 110 I , 1209, 1349, 1456. DURISié, Pavle: Comandante del le formaz ioni cetniche del Montenegro. 79, 93, 96, 11.3, 1.93, 263, 566, 567, 579, 597. 6 19,694.
DRENOVté, Uros: Comandante d i una formazione cetnica, nella zona della Lika, collaborat0re dei tedeschi. 40, 93, 2 I9, 598, 599.
EDEN, Antony: Ministro degli affari esteri di Gran Bretagna. 77, 78, 253 .
DRAGO, Silvano: Studente universitario a Zara, poi giornalista. 916. DRAGOJLOV, Fedor: Generale, ministro de lla guerra dello Stato Indipendente di Croazia. 39, 148,2 13, 53 1, 1396, 1475.
DRLJEVIé, Salke: Mussulmano, capitano distrettuale di Bile'ca. 654. DROBAé, .... : Maggiore, comandante della gendarmeria croata di Bileéa. 163 DRUSEICH, .. .. : Cittadino italiano di Spalato, catturato a Trieste dai titini. 1486. DUBALO, Vojko: Capo partigiano della zona di Vodizze. 295. DUCCI, Roberto: Diplomatico. 335, 336, 499. DUDAN, Alessandro: Dalmata, senatore del Regno d'Italia. 1459. DU.IELLA, Giovanni: Vice-brigadiere dei carabinieri, soppresso a Zara dai partigiani. 1434, 151 5. DUJELLA, Paolo: Guardia scelta di pubblica sicurez:w, soppresso a Zara dai partigiani . .1520. DUTIN, Malo: Propagandista partigiano.
729.
EGLSEER, Karl: Generale, comandante la 114' divisione 'Higer'. 857, 865 , 866, 1. 100, ~ > 1102 , 11 05, 1134, 1209, 1211, 1335, 1342, 1353, 1354, 1357, 1.454. EISENHOWER, Dwigt: Generale, Comand ante in capo delle forze alleate nel Mediterraneo. 943. ELIA, Francesco; Capitano dei carabinieri a Spalai.O, passa ai partigiani. 1140. EMIN EL USELNI, Mo hamed : Gran Muftì di Gerusalemme. 592. EM MERI, Pietro: Giornalista. 12 16, 1450. ERBISTI, Annone : Compo ne nte del Comitato cittad ino costitui to a Fiume per opporsi ai partigiani dopo 1'8 settembre. 1206. ERLl é , Luka: Partigiano co ndannato a morte dal Tribunale spec iale pe r la Dalmazia, graziato da Mussolini. 303. 9 15.
DZABié AFAZ Omer: Esponente mussulmano di Mostar. 641.
ER.MIDO, Mi no : Marinaio cannoniere, catturato dai partigiani. 448.
DILAS, Milovan: Capo di Stato Maggiore d i Tito. 6 12.
ESPOSITO. G iovanni: Generale, medaglia d'Oro al Valor militare, comandante della Piazza di Trieste. I202.
DUKANOVIé. Blaso: Gene rale cetnico. comandante delle formazioni nazio-naliste del Montenegro. 15, 98, I 81. DUJté, Momci lo: Sacerdme greco-ortodosso (pope), corn a nd a nte de lle formazion i cetniche del Dinara. 15, 35, 42. 43, 68. 78, 92, 168, 267, 322, 367, 370.
FABBRI , Umbe rto: Ge nerale. capo d i Stato Maggio re della 2·' Armata. 863, 864, 870, 905. 920, 936. 944, I 028, 1029, 1088. < > 1090, 1092, 1096, 1203, 1205. 1206, 1207. FABBRIS, Giova nni: Ma ri t.timo sul moto-
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Dalmazia · Una cronaca per la s1oria ( /943- 1944)
ve liero Antonietta B. 452. FABIANI, Oberto: Console, presso il consolato d'Italia di Osjiek. 144. FABIANO, Giuseppe: Vice-direttore della Scuola artigiana maschi le di Spalato. 93 1, 1017 . FALCONIERI, Luigi: Tenente colonnello della divisione 'Zara', direttore de lla Sezione provinciale dell ' alimentazione (Sepral) . 1458.
FAVRE, Mario Federico: Capitano della divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato da i tedeschi a Trj lj (Signo). 1242. FAZIO, .... : Capjtano del 3° reggimento alpini. I 188. FEDEL, Vittorio: Sottotenente della divisione 'Zara', addetto al le bande Volontari anticomunisti. 879, 1430. FEHié, Ibrahim: Esponente mussulmano cli Mostar. 641.
FALESCHINL Antonio: Professo re, insegnante a Spalato. I I71 , 1241.
FERRANTE, .... : Vice-questore a Spalato. 1233.
FALLUTO, Francesco: Colonnello della di.visione 'Bergamo' (Spalato), fuci lato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242.
FERRANTE, Nazario: SottoLenente della div isi one 'Zara', addetto al le bande Volontari an ticomunisti. 879.
FANFONI , Sergio : Milite nella compagnia Volomari un iversitari da lmati •Antonio Vukasina-'. 1450, 145 1, 1455, 1466.
FERRARA, Antonio: Bersagliere ciel battaglione 'Zara'. I 2 15.
FANTI.NO, Ferdinando: Colonnello della d ivisione 'Bergamo' (Spalato), comandante del Settore isole. 433,434. FARAONE, Fr ancesco: Colonne ll o. comandante della 342" brigata costiera, divisione 'Emil ia' (Cattaro). 1199. FARINA, Aldo: Sottotenente della divi sione 'Zara' . 838. FARINACCI, Armando: Tene nte colonnel lo, comandante ciel battagli one 'Exilles' ciel 3° reggimento alpini. I 190. FARISCH, M . Lyn n: Maggiore america no in miss ione presso i pa rtigiani di Tito. I 362, 1365, 146 l. EA.SANO, Vincenzo: Tenente cl' am-ministrazione del 60° Raggruppamento cli artiglieria, divisione 'Zara' . 12 I 8. FATTOVICH, Gi usto: Professore a Zar.i. 1477. FAVAGROSSA, Carlo: Generale, ministro per la produzione bellica dal 6 febbraio 1943. 144. FAVALORO, Gaetano: Tenente colonnello de lla d ivis ione 'Bergamo' (Spalato), ucciso dai tedeschi durante la prig ionia in Ge rmani a. I 17 1, 1327.
FERRARA G iuseppe : Sottu ff ic ia le de ll'Eserci to, addello alle bande cieli.a Milizia Anticomu nista (M.V.A.C.). 879. FERRAR) AG RA.DI, Filippo: Capitano di fregata, comand ante della LOrpediniera Pallade . 36 1. FERRAR IS, G iuseppe: Tenente de lla 4" compagnia del 259° reggi mento di fanteria della div isione ' Murge' (Mos tar). Comand ante de l presid io d i Drònica. Fucilato dai parti giani, medaglia d'Oro al Valor militare. 55, 57, 155. FERRETTI, Di no: Be rsagliere del battaglione ·zara', caduto in Dalmazia. 4 18. FERR INI , Ferrucc io: Sottosegretari o di Stato per la Marina del.la R.S.l. l 23 1. FERRONE, Vincenzo: Comandante delle guardie ca rcerarie a Spalato. Ucciso dai partigian i. 1300. FIAMENI, ... ; Professore, insegname a Spalato. l 155, 1159, 1298. FICCARELLI, Lionello: SoldaLo carrista della divisione 'Zara' . 771 , 968. FIENGO. Vincenzo: Capo d i Gabine llo ciel capo della p rovinc ia di Zara. Vincenzo Serrentino. 1384, 1405, 1409, 1422, 1429, 1430 , 1434, 1452, 1469,
Indice delle persone ci/aie
1477, 15 13, 15 14, 15 18, 151 9. FILIPOVIé éUGURA, Milc: Comunista della zona di Signo. 900. FILIPPI, Amato: Professore presso il Ginnasio-Liceo 'G. d'Annunzio· a Zara. 4 18. FILLONI, Vincenzo: Soldato deJla divisione 'Zara' , ultimo caduto a Zara (3 l ottobre 1943) sotto i bombardamenti anglo-americani. 143 l. FILZI, Fabio: Sottotenente degli alpini, irredento, impiccato clall' Austria durante la I" guerra mondiale. 893. FINESTRA, Aimone: Tenente della divisione 'Zara', comanda nte il 2° Gruppo Volontari an ticomunisti ciel battaglione serbo-ortodosso, poi della compagnia 'Arditi' e deJla compagnia universitaria Volontari dal mati 'Antonio Vukasina'. 423, 424, 978, l 336, I338, 1351, I 352, 1377, 1449, ~ > 1451, 1457, 1466, 1467. r!NI, Mario: Sottotenente del 152° reggime nto cli fante ria de ll a di vis ione 'Sassari ' (Teni n), cad uto a Lapac. 149,
FIORAVANZO, Giuseppe: Scri ttore di storia della Marina italiana. 944, 1186, 1192. FIORE. .... : Maggiore. comandante d'un campo di soldati ita liana internati a Ragusa dai tedeschi. l 084. FIORE, Guido: Professore a Zara. 1477. FIORETTI, Giovan Battista: Tenente colonne ll o, dopo I' 8 settembre comandante del presi.dio di Fiume. I094. 1206. FIUMARA, Giuseppe: Guardia di pubblica sicurezza, catturato dai partigiani nella zona di Spalato. 853. FOCARDI, Guglielmo: ColonneJlo, comandante del 34° reggimento di artiglieria deJla divisione 'Sassari ' (Tenin). 43,463. FOGLIANL Luigi: Generale, comandan te ciel genio del V Corpo d'armata (2• Annata). I028.
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FOGLIETTA, Oscar: Sottufficiale <li pubblica sicurezza, nominato questore di Zara dal capo della provincia, Vincenzo Serrcntino. l 405, 1419, 1420. FORTINI, Guido: Sottotenente de lla divisione 'Zara', vice-comandante della 5" banda Volontari anticomunisti. 424. FRANCESCHINI, Anto nio : Genera le, comandante della divisione 'Firenze' (Montenegro). 1051, I 192. FRANCESCONJ, Teodoro: All ' epoca, studente a Zara. Nel 1992 ha pubblicato uno stud io su Jle bande antico mun iste della Dalmazia. 4 18, 424, 877, 9 17, 1337, 1450, 1451. FRANCHI, .. .. : Soldato del Ilf battaglione del 25° reggimento cli fanteria della divisione 'Bergamo' (Spalato). 1107. FRANCHINI. Gennaro: Tenente colonnello della clivisione · Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. FRANCI . Paolo: Capitano ciel XXV battagli one carab inie ri a Cas te lnuovo (Cattaro). 1187. PRKOVIé, lvica: Colonnello ustascia . 826. FUCKART, .... : Tenente della 74 1° reggimento ·Jager ' di co llegamento con il comando italiano di Sebenico. 1134. FORINO, Giuseppe: Sottotenente della divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. FURLAN, Giacomo: Civile, ucciso dai partigiani. 290, 420. FURLANETTO, ... .: Tenente colonnello, comandante del genio della divis ione 'Sassari ' (Tenìn). 149.
GABAS, .... : Ministro del Governo croato. 1394. GABRIELLI, f\-1anlio: Console generale d'Italia a Mostar. 1063, 1503.
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Dalmazia - Una cro,uica per la s1oria (1943-1944)
GAETANO, Giuseppe: Tenente dei carabinieri, comandante della tenenza di Vallegrande (isola di Cùrzola). 436, 906. GAGGERO, Lino: Sottotenente della brigata partigiani. ita liani 'Goffredo Mamel i' a Zara. 1352. GALLANI, Cesare: Segretario della federazione dei fasci di combattimento di Zara. 1447. GALLI, Angelo: Caporale della divisione 'Zara', addetto alla 2" banda Volontari antìcomunisti. 423.
GAVRIU)Vlé, Milan: Componente del Governo jugoslavo in esilio a Londra. 650. GAZié Stijepan: Colonnello, comandante del 13° reggimento di fanteria croato. 82. GELMI, Silvio: Sottotenente della brigata partigiani italiani 'Goffredo Mameli ' a Zara. 1339, 1352, 1451, 1457. GELOSO, Carlo: Generale, comandante della 1l" Armata. (Grecia). 23. 24, 25, 26, 140, 385, 523, 561. GENTILE, Francesco: Bersagliere del battaglione bersaglieri 'Zara· . 1215.
QALLO, Carmine: Soldato della compagnia cannoni del 259° reggiment.0 della divisione 'Murge' (Mostar). I 223.
GENTILE, Giuseppe: Tenente, comandante della 2• banda Volontari anticomunisti. 296, 297.
GAMBALERJ, Attilio: Tenente di vascello, comandante della cannoniera Aurora 1221.
GERA, Pietro: Caporal maggiore della divisione ' Zara', addetto a.I comando battaglione serbo-ortodosso Volontari anticomunisti. 423.
GAMBARA, GasLone: Generale, comandante dell'XI Corpo d'armata di Supers loda (2' Armata). 463, 505, 86 I, 947, 1085, 1087, -<- > 1089, 1092, -<- >- 1094, 1203, 1206, 1258, -<- > 1260. GANDlN, Antonio: Generale, addetto al Comando Supremo. 37, 146. GANDINI, Ces are: Generale, capo d i Stato Maggiore dcli ' I J> Armata (Grecia). 869. GARDENAL, .... : Brigadiere comandante il nucleo della Guardia di finanza a San Pier dei Nembi (Lussino). 1207. GAR IBOLDI , Ita lo: Generale, comandante dell· 8" Annata (Veneto, Venezia Giulia, Tremino). 94 1, 947, 1087, 1096, 1258. GASPIN, Marinko: Comandante di parti giani nella zona di Trebocconi. 433. GATTI, Marcello: Te nen te d ' artiglieria della di visione ' Bergamo' (Spalato). 1327. GATTI, Umberto: Sottotenente della brigata partig iani ita li a ni ·Goffredo Mame li' a Zara. 1352. GAVARDO (dc), Bruno: Tenente del battag lione bersaglieri 'Zara' . 1452.
GHERZI, L uigi: Ge nerale, comandante interinale de lla divisione 'M urge ' (Mostar). 54,95, 117,164, 169,174,471. G.l.ACON, ' G iovanni : Capitano comandante della l" compagnia del XXV battaglio ne carabinieri a Cattaro. 1044, 1045, 11 87, 119 I. GIA MPIETRO, Michele: Direttore didattico a Spalato. 931, 1017, 11 62, 1177, 1179, I 180, 12.30, 1232, 1235, 1237, 1238, 1242, ~--> 1244, 1388, 147 1. GIANANI, Mario: Tenente colonnello, capo di Stato Maggiore della d iv.isi.one · ' Zara'. 1121, 1217. 1459. GIANELLI, Albe rto: Esule da Zara. 1463. GIANELU, Remo: Es ul e da Zara. 1463. GIANGRIECO, Francesco : Generale della divisione 'Zara' , comandante del Settore di Tenìn. 755, 757 , 758, 767, 770, 772, 803, 805, 865, 867, 88 1, 888. 890. 892, 909, 944, I I 00, -<- • 1102, I 109, 1210. GIANNI, G iuseppe : Generale, c oman dante l' artiglieria di Superslo<la (2" Annata). 463, 505.
Indice delle persone cil(11e
GJANNUZZI, Ettore: Generale della div isio ne 'Zara', comandante il presidio di Tenìn . 174, 370, 373, 381. 461, 463, 572, 575, 582,635, 688,692 . GIA NNUZZI, Gaetano: Generale, capo d i Stato Maggiore de l VI Corpo d 'armata (Ragusa). 1049, 1051. GIANTURCO, Luigi Emanuele: Ispet10re nazionale ciel Partito fascista. 289. GIGLIO, Umberto: Generale, intendente di Supersloda (2' Armata). 4 63, 47 1, 505,923, 1207. GIGLIOLI, Emilio : Ge nerale, c ap o di Stato Maggiore de l Gruppo Armate Est (Tirana). 870. GIGLIOLI, Giulio Qui rino: Consigliere nazional e (deputato). 290. GIGLIUTO, .. .. : Capitano, dopo 1'8 settem bre co mandan te cie l Gruppo d' arti g lieria 'Zara' . 1335.
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co mandante del II battag lione de l 29 1" reggirnemo della divisio ne 'Zara'. 1118. GIUNTA, Francesco: Governatore del la Dalmazia dal febbraio 1943 . 34, 30 L 302, 304, < > 307, 3 12, < > 3 15, 3 17, 319,324, < > 327,329, < > 331,333. 336, < > 344, 355, 427, 428, 437, 439, 440, <- > 446, 482, 483, 490. 759, 765, 770, 791 , 792, 795,796, < > 798,8 16, 820, 839, 883, 886, 890, 902, 904, 9 16, 928, 929, 975, <- > 978, 98 1, 983. GIUSIANI, Guglielmo: Sottotenente della di visione 'Bergamo' (Spalato), fuc ila to dai tedesc hi a Trilj (Signo). I 242. OI USIA NI, Lazzaro: Sotto tene nte de lla divisione ' Bergamo' (S pa lato), fuci lato dai tedesc hi a Trilj (Signo). 1242 . GIZ Dié, Drago: Comandante partigiano in Dalmazia . 9 14, 1229.
GIORGJ, Gian Filippo: Sottotenente della divisione 'Zara', del presi.dio di Zegar. I I 13, 1214.
GLAISE HORSTENAU, Ed mund : Generale, ple nipotenz iari o mili tare tedesco per la Croazia. 23, 27, 39, 148, 200,466. 53 I, 546, 548, 609, 826, 827, 895, 994. 995, 1333, 1334, 134 3 , 1353, 1359. 1372, 1373, 1375, 1385. 1389. 1394. 1396, 1406, 14 54, 1465 . 1475, 14 95. 1496, [499, 1503, 1534, 1543.
GIOSTRA, Armando: Bersagliere del battaglione bersag lieri 'Zara'. '2 15, 1218.
GNAM . Wa lthe r: Ge nera le de ll ' av iazio ne tedesca. 83 1. 1005, 1045, 1047.
GIOVANARDI, Renzo: Cctpi tano della divis ione 'Bergamo · (Spalmo), fuci lato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242.
GOBBI fRATTINJ , don G ilberto: Te nente cappellano de lla d iv isio ne ·za ra', caduto in combattimemo. 8 I5, 913.
GIOVANNINI, A lberto: G iorna li s ta. d ire ttore de l Il Giornale cli Dalmazia, quotid iano di Zara. 30 I.
GORLA. G iuseppe: Mi nistr o dei Lavori pubbli c i sino al 6 febbraio 1943. 144. 205. 2 13,2 17. GOSN J AK, Ivan: Co ma nda nte del I Corpo d' annata partigiano. 17, 136.
GIORDANI, Galeazzo: Colon ne ll o , comandante in terinale della div isione 'Murge' (Mos tar). 895, 922_
Cìl UBELLI, Edoa rdo: Provved i. tore agli s tudi cli Zara. 41 8, 843. l 02 1. 1118, 1217, 1384.
0 1ULIANl, Giusep pe : Med ico a Zara. 41 8. GIULIANO, Michele: Co nsigliere di cassazione, dirigente de ll ' Ufficio legi-slativo del Govern atorato della Dalma-zia, con il Gove rnatore Bastian ini. 304. GIUNTA, .... : Tenene te colonne ll o
CìOVEDié, Slavko: Capo dei croati nazional-socialisti in Croazia. 824, 989. GOSSO. Giuseppe: Tenente de ll a div is ione ' Bergamo' (Spalato), fucilato da i tedesc hi a Trilj (Signo). 1242. GRADENIGO. Gaj o : Te ne nte coma ndante di unu banda Vo lontari anti-comun i s ti , g io rn al is ta. I I 16 , I 123 , 1166.
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Dolmozia · U110 cronaca pala swri{I ( /943-/944)
1168, 1215, 1241. GRADINSKA, Yitomi r: Comandante di formaz ioni part igiane ne l la zona di Srima (Sebenico). 433. GRANDI, Dino: Ministro di grazia e gi ustizia sino al 6 febbraio 1943. Presi-dente della Camera dei fasci e delle coqJOra7.iOni. 144,446,447,892,928,943. GRASCÌ, Emi lio: Tenente del la brigata partigiani italiani 'Goffredo Mameli ' a Zara. 1352, 145 1, 1457. GRASSf, G iovanni : Maggio re, comandante del XV battaglione carabinieri a Zara. 1509. GRASSI , Livio: Autore della Storia della Venezia G i u Ii a (8 settembre 1943- I 2 giugno 1949). 1244, 1245, 1447, 1453, 1457, 1459, 1460, 1464, <- > 1466, 1469, 1470, 147 1, 1475, 1476, 1478, 1480, ~- > 1482, 1483, 1487, 1488.
GRAY. Ezio Maria: Giornalista, consigliere nazionale (deputato). 773. GRAZIA. Ugo: Tenente, c01rnmdante ciel plotone collegamenti della compag1ùa comando del 3° reggimento alpini a Cattaro. 1048, I 188, I 190. GRAZIANI, Rodolfo: Maresciallo d'Italia, ministro della guerra con la R.S.I. 1449. GRAZJOTTO, Pietro: Colonnello, comandante del 156° reggimento ter-ritoriale mobile (T.M.) a Traù. 1310. GRBELJA, Mario: Delegato del parti to comunista per la zona di di Zlarino. 433. GRDIC, Radmi lo: Giornalista, cetnico. 78, [62.
occupatori. 434. GRIGNOLO. Tommaso: Colon ne llo ilddetto al Comando Supremo. 597. 640,697. GRJM;\LDI, Giuseppe: Ultimo prefeno di Spalato. 841,844, I 138, 1 140, I 141 , 1148, 1173, 1176, 11 79, 1228. GRIMALDI. Carlo: TenenLe colonnello, co mandante del seuore d i T raù. 131 O, 131 I , 131 2, 1314, ·H 13 17. GRIM,\LDI, Paolo: Generale del la d ivisione 'Bergamo' (Spalato), comandante del Settore di Sebenico. 435, 822, 9 I 8, 109 1, 1103, 1104, 1125, 1127, <- > I 134. I 144, 121 O, 1222. 1223, 1266, I 272, 1285. GRUBAé, Milan: Cetnico, comandante di compagnia nel battaglione 'Vardiski' a Lastua. 727. GRUBAC:lé, Kosta: Professore, propagandista partigiano. 729. GRUBié. Elia: Partigiano condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 428, 9 I 5. GRUBISSJCI-1, Antonio: Zaratino rifugiatosi a Sdrelaz (Zara). 1485. GRUJié, Sreéan : Commissario pol itico della 6" divisione 'Lika'. I36 GUARIGLIA, Raffele : Ministro degli affari esteri nel Governo Badoglio. 860, 862,942. GUARNASCHELLI, G . ... : Ministro d'Italia, capo della Legazione di Helsi nki. 1447, 1507. GUARRA, Salvatore: Sottotenente del III battaglione del 25° reggimento di fanteria della divisione 'Berga mo' (Spalato), caduto a Lapac. 149.
GREGORETTI, Ugo: Ufficiale di Marina, comandante di porto a Plo~e (Metcovich), ucciso da i partigiani. 355.
GUASCHUN, .... : Tenente del 721 ° reggimento 'Jager' a Zara. I 359, 1534.
GREIM , Gustav : Capitano del l'esercito tedesco. 831.
GUGLIELM I, Nino: Consigliere nazionale (deputato). 774.
GRié, Ivan : Segretario de ll a Commiss ione governativa della Federazione di Jugos lavia, per i reati commessi dagli
GUIDA, Angelo: Tenente de l 259° reggimento di fanteria della divisione 'Murge· (Mostar). 1226.
Indice delle persone ci1a1e
GU INA, Oscar: Esponente della collettività iLaliana di Spalato. I 180. GULié, Dusan: Partigiano condannato a mor te dal Tribun a le speciale pe r la Dalmazia, grazimo da Mussolini. 428, 9 15. GULié, Pie tro: Partigiano condan nato a morte dal T ri bunale s peciale per la Dalmazia, gra,.iato da Mussolini. 428. 915. GULLI, Tommaso : Comanda nte della R. N. Puglia, stazio naria nel porto di S palato. Ucciso ne l I 920 dai croati . I 177.
GULLO, Alberto: Sottufficiale della di visione 'Zara', addetto alla .1" banda volo nta ri anticomunisti. 423.
HAMOVIé, Rade: Partigiano, capo di Stato Maggiore dell e for maz ion i di Viado Segrl. 728. HANDEL, Viki: Caporal maggiore della divis io ne 'Zara', addetto a lla 2" banda Volontari anticomunisti. 423 HELL, Hans: Capitano di corvetta della Marina tedesca. 830. HENCKE . .... : Sottosegretario di Stato del ministero degli affari esteri del Reic h. 1372, 1464, 1541, 1542. HEWEL, Walter: Diplomatico tedesco, delegato permanente del Ministero egli affari esteri del Reich presso i I Fiihrer. 20,652. HILLENBRA NDT, ... : Comandante di una delle due colonne d'attacco tedesche su Spalato. I 162. HIMMLER. Heinrich: Comandante delle SS, capo della polizia tedesca. 606, 7 12, 1242. HITLER, Aclolf: Capo de l movimento nazional-socialista e Capo del Reich. 19, 20, < > 22, 25, 34, 37, 41 , 62, 68, 70, 7 I , 75, 135, 159, 385, 389, 56 1, 565, 577, 578, 58 1, 592, 6 I 3, 652, 665, 666, 776,
162 1
786, 819, 940, 997, 1086. 1256. 1333, 1334, 1345, < > 1347, 135 3, 1372, 1385, 1405, 1409, 14 10. 14 14, 148 1, 1498.
HODL. Hans: Sottotenente dell 'esercito tedesco. 830. HOEBERT H (de), Carlo: Commissari o prefettizio al Comune di Zara. 846, 932. 1334, 1343. 1358. HOLJEVAé, Venceslav: Corn missurio del I Corpo d'armata partigiano. 17. HONOR, G. Dudly: Ufficiale inglese in missio ne presso i partigiani s ull'Isola Lunga (Zara). 1462, 1463. HORTY (von) Mik lòs Nagyabà nya: Reggente d'Ungheria. 925. HOST VENTU RI , Giovan ni: Ministro delle comunicazio ni s ino al 6 febbraio 1943. 144. HOTT, ... : Capit.ino tedesco. 689. HRABAR-RiéO, Ante: Comandante partigiano. 1229, 13 15. HUBER, .. .. • Capitano de lla 114" di visione 'lager' . addetto al la censura del le corrispondenze di guerra. 12 l 2. HUNGER, Anita: Crocerossina a Zara. 1468. HUOT, Louis: Maggio re inglese de l Servizio operationi special i (S.O.E.). 1461 .
IASfMONE, Antonio: Tenente colonnello. comandante ciel presidio cli Gacko. 166. rué, .... : Capitano cetnico della zona di Zara. 166,379,473, 1118, 1217. IMARI S IO, Pietro: maggiore, comandante il Sellore di Mercine (Divisione 'Emilia' - Cattaro). 632. INCHIOSTRI, Maria Leti zia; Studentessa a Zara. 418. INDENNU.'1EO, Franca: Studentessa universitaria di Zara. 9 16. INNOCENTI, .... : Colonnello della divisione 'Bergamo' (Spalato). 810.
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Dalmazia - Una cronaca per la sioria ( 1943- /944)
IVANISEVIé, Radovan (alias KATANié Gojiko): Capitano cetnico, fiduciario del generale Mihajlovié per i contatti con i comandi italiani. 35, 344, 446. IVANISSEVICH, Rina: Zarati na rifugiatasi a Sdrelaz (Zara). 1485. IVAS. Sime: Partigiano, comandante di battaglione. 298, 425, 814, 914.
JACCARINO, Giacomo: Sottotenente del 94° reggimento fanteria della divisione 'Messina' (Ragusa). I 198. JACOBELLl, Antonio: Sottotenente del 4° reggimento bcrsaglic.ri a Salona (Spalato). 1234. JAKOVLJEVIé, Stijepan: Colonnello, comandante la gendarmeria di Mostar. 81, 82,605.
JAKSIN, Duro: Ammiraglio dello Stato Indipendente di Croazia. 825. .IANlCié , .... : Tenente cetnico, comandante della brigata di Ljubinje. 93. 622, 728.
JANSEN, Louis: Tenente del 72 1" reggimento 'Jliger' a Zara. 135 1. JARABEK Ervino : Direttore a Zara dell'annona. 1459, 1471, 1483. JARABEK, Elio: Esu le da Zara. 12 18, 147 1, 1483, 1484.
JELENCOVICH, Antonio: Civile, fucilato a Zara dai tedeschi. 14 .19. .IELLICI, Marino: Tenente della divisione 'Zara' , comandante della 5' banda Volontari anticomunisti. 424, 878. JEVDEVIé:, Dobroslav: Serbo-ortodosso, già deputato alla Skupstina, organ izzatore e comandante dei cetnici dell'Erzegovina. l 5, 79, 81, < > 83, 92, 93, 95, 97, 101, 102, 103, 116, 132, 141, 163, <--> 165, 180, 256, 265, 27 1, 272, 365, 58~ 583,585, 59~ 59 1, 59~ 615. 617, 622, <- > 624, 637, 670, 687, < > 692, 695, 705, < >
<->
124, 170, 568, 601, 640, 735,
130. 174. 572, 61~ 668, 741,
742, 804, 880.
.IODL, Alfred: Generale, Capo dello Stato Maggiore Operazion i del Comando Supremo della WehrmachL 20, 75, 137, I94, 858, 862, 1481.
JOVANOVIé, ·--- : Colonnello cetnico delle formazioni di lv1ihajlovié. 93, 96. 97.
JOVANOVIé, Arso: Già capitano dell'esercito jugoslavo, capo di Stato l'viaggiore del comando di Tito. 766, 828. JOVANOVlé, Slobodan: Primo ministro del Governo jugoslavo in esilio a Londra. 16, 35, 128, 278, 6 11 . JOVIé, .... : Capitano cetnico, ucciso dai partigiani nella zona di Nevesinje. 379, 600.
.I URANOV, Simeone: Comunista, condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini . 915 .
JURANOVIé, Simeone: Partigiano, condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolin i. 428.
.IURINA, Antonio: Esule da Zara. 1221. JURINA, Enrico: Zaratino, ritorna a Zara attraversando l' Adriatico in barca a vela. 1221.
JUST VERDUS, Antonio: Zaratino, giornali sta, direttore ciel quotidiano San Marco - Edizione di Spalato. 41 9 . KABIL, Eljub: Esponente mussulmano di Mostar. 64 l. KALININ, Ivanovié Mihajlo: Componente del Comitato d'onore dell' As-scmblca partigiana di .Bihaé. 137. KAMLENOVIé, Dani lo: Comandante partigiano nelle formazioni cli Viado Segrt. 728. KANIER, Rocco: Sottufficiale nella bande. Volontari anticomunisti, poi della compagnia Volontari universitari dalmati
Indice delle 1>erso11e ciuue
'Antonio Vukasina'. 1487. KAPOR , Cedo: Comandante partigiano nelle formazioni di Viado Segrt. 728. KARA C, Borka: Partigiano della zona di Bruvno. 323. KARAC, Dane : Partigiano, capo del distretto della zona della Lika. 438. KARAMATIJEVAK, Jcvstatije: Componente del Comitato esecutivo dell' Assemblea partigiana di Bihaé. 137. KARDUM, Elia: Partigiano condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 428,9 15. KARGOTié, Sujo: Incaricato dei collegamenti fra i comandi cetnici e italiani a Spalato. 617. KASCHE, Sicgfricd: Genera.le, ministro del Rcich presso il Governo dello Stato indipendente di Croa7.ia. 40, 147, 2 16, • > 218, 220, 400, 546, <- > 548, 780, 826,827, 895, 920,993,994,995, 1333, !343 , 1345, 1347, 1353, 1372, 1373, 1375, 1385, 1394, 1399, 1406, 1447, 1455, J465, 1466, 1495, 1496, 1500, 1527, 1528, 153 1, 1540, 1544.
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bande. 730. KESSELRING, Albert: Maresciallo, comandante ciel Comando Superiore del Sud -Ovest (Italia). 34, 526, 83 I, 923, 1005, 1415. KlR KMAYER, Alda: Esule da Zara. 1463. KISWARDAY, Tullio: Milite della Milizia volontaria sicurezza nazionale (M.V.S.N.) a Zara. 1430, 1434, 1466. KLAJfé, Fi lip: Comandante della t• divisione cl' assalto proletaria. I36. KLEINENBERG, Wa lther: Tenente colonnello, comandante del 721 ° reg gimento 'Jagcr' a Zara. 1342, 1343, 1344, 1350, 1454. KLUBER, Joseph: Generale, comandante della J 18" divisione ' Jager' . 1048. KOCEV Ié, Milo: Già capitano dell'esercito j ugoslavo. Ufficiale di collegamento i cetnici del Montenegro e quelli della Dalmazia. 99.
rra
KOCK, Bruno: Maggiore, comandante de l I O Gruppo del 4° reggimento di a1ti-glieria divisione 'Bergamo' (Spalato). 1153 .
KASSELMANN, .... : Tenente, aiutante maggiore del 74 1° reggimento ' Jager' . 1133.
KOKcYrov1é, Radovan: Partigiano condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 303,915.
KATANié, Gojo: Alias Iva ni sev ié Radovan (vedi).
KOLJVRAT, Jovo: Ccl.nico, comandante di battaglione ad Hurn. 727.
KATié, .... : Capitano cetnico, ucciso dai partigia ni nella 7.0na di Ncvesinjc. 600.
KOMLENlé, Nikola: Propaga ndista partigiano. 729.
KATié. Uros: Presiderue del Comitato ccl.nico di Obrovazzo (Zara) . 1474.
KOMLENJé, Pelar: Propagandista partigiano. 729.
KEéET, Emi! : Tene nte colonnello degli usiascia. l 483, l 545, I 550.
KONITZKI, Hebc rt: Maggiore del 721 reggimento ·Jtigcr' a Zara. I 350.
KEITEL Wilhelm: Feld-maresciallo, Capo del Comando Supremo della Wehrmacht. 20, 21, 62,138,389,391,523, 534, 577, 581 , 652, 776, 860.
KOROLJIA. Vladimiro: Capo formazione de l I" Gruppo volontari anLicomunisti cie l bauagl ione scrbo -on oclosso. 423, 424, 748, 877.
KENK, Antonio: Caporale della d ivisione 'Zara', addetto alla 5" banda Volo nta ri anticom unisti. 424, 907, 9 14.
KOSAK, V laùim ir: Ministro delle finanze del Governo croato. 239, 403, 549, 677, 894.
KESié, Ivan: Partigiano, comandante di
KOSANOVIé, .... : Compone nte cie l
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Dalmazia - Una cronaca per la s1oria ( 1943-1944)
KOSANOV Jé .... : Componen te de l Governo jugoslavo in esilio a Lo ndra. 650. KOTLE, N iko la: Capo com uni sta di Dervar. 801. KOVAC: Sava: Capitano cctnico dell'Erzegovina. 6 14, 726. KOVACEVlé, Risto: C api tano cetnico, ucciso dai partigi a ni ne ll a zo na <li Nevesinje. 600. KOVAC EVIé, Risto: Comandante de lle formazioni cetniche di Kalinovik. 167, 584. KRAFT, S tijepan: Direttore generale per gli approvvigionamenti dello Stato croato. 405. KRAGlCH, .... : Italiano. fuci lato <lai partigia ni nel Cimitero di Spalato. 1243. KRAJENOVJé, Nikola: Capo partigiano della zona di Bruvno. 323. KRAMMERHOFER, Kostantin : Brigadierfi:ihre r de lle SS, capo de lla poliz ia tedesca in Croazia. 776. KRCE, Pavao: Componente de l Comitato esecutivo dell'Assemblea partigia na d i Bihaé. 137. KRE K, .... : Componente del Governo jugoslavo in esilio a Londra. 650. KRESEVJé, Nikola: Partigiano, co ndan nato a morte dal Tribu nale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini . 303, 9 15. KRNJEVIé, Jurai: Vice-primo mi nistro del Gove rn o jugoslavo i n esil io a Londra. 650. KROLL, .... : Tenente colonnello tedesco. comandante del campo di av iazione di Gruda (Cattaro) . I 050, I 052 . 1249, 1251 . KRSTULOYté, .... · Sacerdote grecoortodosso (pope) ucciso a Sebenico dai partig iani. I I3 I. KRSTULOVIé, Antonio: Partigiano condannato a morte da l Tri buna le speciale
del.la Dalmazia, graziatO da Mussolini. 428,915. KRSTULOVIé, Yicko: Capo partigiano, co mandante de ll a IV Zo na operativa. 11 38, 1140, 1]4 1, 1229, 1236, 1270, 1273. KOI-IN, Ernst: Consig liere di Legazione tedesco, esperto cli accord i economici. 168, 83 1, 1373, 1374, 1394, 1447, 1543, 1544. KULENOVIé, .... : Muss ul mano, colonne llo dcll'esercrto croato. 596 KULISié, Kosta: Magis trato u Signo . 784, 899. KUPp.c, Nikola: Volontari o delle bande a n ti com u nis te, cad uto in combattimento. 461. KUPRESANIN, Milan: Compo nente de l Comitato d 'onore ali' Assemblcu partigiana di Bihac. 136. KURAJA, .... : Maggiore degli ustascia. 828, 1140, 12n. KURES, Milaj (o Milos) : Comandante di battaglione cet nico a Bilcéa. 93, 599, 6 15, 706, 726. KVES i é, Sibe: Stori co j ugoslavo degli uvvenimen ti in Dalrnazia. 1240, 124 1.
LA ROCCA, Leonardo: Cupitano, comanda nte del battaglione lavoratori a Zara. 1366. LA TORRE, Maria: Esule <la Zara. 1463. LALLI, Rena t o : Tene nte colonnel lo, comandante dell ' 11° reggi mento bersaglieri a Tenìn. 865, 944, 1100, •- > 1102, 1209. LAMANTIA, N ino: Capitano, co ma ndante del Ill battaglione de l 259° reggimento di fa nt e ri a, d ivisione ' Murge' (Mostar). 153, 229. 230. LAMBERTI, G u ido: Sottotenente de ll a d ivisione 'Zara', comandante del presid io di Mokropolje. 769, 12 12.
Indice delle persone citare
LANZA d 'AYETA, Blasco: Di plomatico, consigliere d'ambasciata. 943. LANZA, Michele: Vedi Simon i Leonardo. LASié, Mile: Rappresentante dei cetnici diFoca. 82 LASTRETTf, Giusep pe: Maggiore dei carabinieri a P loce (Metcovich). 15JO. LAUMAN, .... : Tenente colonnello tedesco, a Zara tratta con il ge nera le Um berto Spigo la resa del XVIII Corpo d'armata. 11.22. 1220. LAURENZI, Alessandro: Capitano de lla divisione 'Bergam o' (Spal ato), fucilatO dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. LAUS, Giovanni: Pa11igia no sull 'isola di Cùrzola. 906. LAZAREVIé, Jovan: Giornalista. serboortodosso. 617. LED VINCA, (o Ledvinka) Rosy: Viced irettri ce de lla Sc uola pr ofess io nale femmi ni le a Spalato. 93 1. I Ol 7, 1174, 1294, 1304, 1305. LEINWEBER, Remo : C apitano de l la div i sione 'Zara' , comanda nte ciel battaglione serbo-ortodosso dei Volontari anticom unisti. 423,424, 750, 877. LELLA, Vito: Comandante d i compagnia del XV battaglione carabi nieri a Zara. 1509. LEONE, Edmo ndo: Sottotenente della divisione 'Bergamo' (Spalato), dopo 1' 8 seuembre passa a i partigi ani. 1139, 1227, 1228. LEONE, Leone: Prefetto co n la Rep ubblica Sociale italiana. 1360. LEONI, Camillo: Capora le della divisione 'Zara ', adde tto a lla l' banda Vo lontar i antico rnunisti. 423 . LEPORE, .. .. : Capo di Marina, cli stazione a San P ier d ei Ne mbi (L ussino). 1207. LEPORL Raffaele: Maggiore comandan te de l XXV batl agl io ne carabi ni e ri a Cattaro. I 187, 15 10.
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LESCA, Riccardo: Capitano di corvetta, comandante Mari-Spalato. 1135, 123 1, 1233, 1236. LETINié, Giovanni: Parti giano condannato a morte dal Tribun ale speciale per la Dalmazia, graziato eia Mussolini. 428, 915. LEYSER (von), Ernst: Generale, comandan te de l XV Corpo d'annata della 2" Armata corazzata tedesca. 1353, J372, 1373, Ll75, 1414, 1454, 14 81, 1534, 1543, 1544, 1546. UGAS, Efisio: Maggiore dei carabinieri, co manda n te il Gruppo di Zara. 429, 1336, 15 10. LINETTI, Carlo: Capitano de lla divisione ' Bergamo' (S palato), fuc ilato da i tedeschi a Tri lj (S ig no) . 1170, 1242, 1325, 1327. LIV ICH, Umberto: Ucciso a Zara dai partigiani. 1434. LISAK, .... : Colonnello ustascia, ispeuore dell'esercito croato. 737. LIUBICH, Pietro: Zaratino rifugiatosi a Sdrelaz (Zara). 1485. LJIOTié, Juraj (Giorgio): Capo del movimento fi lo-nazista e filo -Asse in Serbia. 147, 1550. LO CERCI, L. .... : Age nte di pubblica sicurezza, ucc iso a Zara da i parti giani. 1435 . LO CONTE, Filippo: Agente di pubblica sicurezza, ucciso a Zara da i partigiani. 1435, 1520. LOFFELMANN, Karl: Tenente della div isione '.lager ', cad uto in un te ntativo di sharco sull'isola cli Oltre (Zara). 1457. LOFFREDO, Gaeta no : Tene nte colonne llo a Fiume. 1206. LOH R. Alexander: Generale, comanda nte del Comando Superiore de lle Forze tedesche del Sud-Est (O.B.S.O. - Comando a Salonico). 22, 23, < > 27, 30, 34, 36. < , 39, 69, 70, 75, 99, !06, 139, 140, 148,
1626
Dalmazia · Una c,mwca per la storia ( /943-1944)
218, 387. <- > 390, 392, 393, 399, 400, 404, 466,51 6,5 17, 522,523, 528, < > 533, 535 , 537, 56 I , <- > 563, 565, <- > 567. 58 1, 591 , 592, 597, 641 , 66 I , 677, 678, 693, H · 697, 830, 832, 924, 1007. LOI, Salvatore: Scrillore, storico militare.
629, 630. LOMAG LIO, Carlo: Generale, comandante della I" divisio ne celere 'Eugenio di Savoia'. 29 1,295, 298, 331,420, 42L
422,425. LOMBAR.D, Giovanni: Generale, co rnandanle i cavalleggeri de ll a I" div is io ne celere, 'Eugenio di Savo ia'. 292, 294,
421. LOMBARDI di LO M BORGO, Luigi : Capitano di vascello, capo d i Stato Maggiore di Maridalrnazia a Spalalo. J 233. LOMBARDI , Pietro: Tenente colonnello, comandante de l l.lI Gruppo del 158° reggimen to d ' art ig lieria della divis ione 'Zara' . 1219, 1452. LONGO, G iovanni Bat ti sta: Te nente co lo nn ello, co mandante del X V battag lione carabini.eri a Zara. 1509, 1510. LORENZONI, ... . : Provved itore agli studi a Cattaro. 772. 1232. 1305. LORKOVlé, Mladen: Ministro degli al'fari esteri, poi dell ' interno, de llo Stato Indipendenle di Croa zia. 28, 30, 40, 142,
200. 203,2 18.2 19, 237. 240,716,775, 825, 894, 97 I, 992, 994, 995, 1333, 1373, <- > 1375, 1394, <- > 1397, 1465, 1543, 1546, 1547.
769, <- > 772, 798, 814,82 1,875, 889, 890, 892, 968, 1097, l 111, <- > I 113, 1208, 1213, 1351, 1352, 1355. LUCCJOLLI, Piero: Capitano degli alpini , comandanle della 343• compagnia presidiaria de lla divisione 'Zara' . Cos tituisce la brigata partigiani ita l iani ' Goffredo Mameli'. 1338. LUC fNI, Bruno: Colonnello, capo d i Stato Maggiore <lell'XI Corpo d'armala (2' Armata). I202. LUETJé, A nte: Strogern ik (seg re Lario federa le ustascia) di Almissa. 407. LlJGINBUHL, Eros: Professore, insegnante a Spalato . 845,930, 931, 10 17 . 10 19, I 172, J 175, 1176, 1237, 1244,
1294, 1296, 1298, 1299, 130 1, 1306, 1307.
<- >
1304,
LUKACEVIé, Voja: Montenegrino, co ma n<lante d i formazion i celni c he, combatte in Erzegovi na. 93. 98, 99. 105,
108. 171,827. LUTERS, Rudolf: Generale, comandante delle forze tedesche in Croazia. 22, 27,
39, <· > 41,125, 130, 13 1, 148,149,205, 2 10, 213, 2 14, 226,246,53 1, 563, 830, 832,834,863,865,867, 923, 924, 1008, 1029, 1032. LUTGENDORF (vo n) , Otto : Tenente della divisione SS 'Prinz Eugen' , interprete d'itali ano. I 170, Il7 l. LUXARDO Nicolò (j un.): Autore d i scritti in memori a di Pietro e Nicolò Luxardo. 1217, 1471, 1476, <- >- 1482,
1486, 1487.
LOVR Jé, Antonio: Com unis ta. condannaw a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato eia Mussolini. 9 15.
LUXARDO, Nicolò: Consigliere naziona le (deputato), annegato dai partig ian i.
LOVROVICH (don), Eleulerio G iovanni: Sacerdote a Zara. 139 1. 1393, 1403,
1217, 1334, 137 1, 1374, 1434, 1460, 1463, 1465.
1404, 1427, 143 1, 1464, 1467. 1473. 1478, 1486, 1487, 1489.
LUXARDO, Pietro: Industria le di Zara, soppresso da i pa rti g ian i. 1388, 1401,
< >
LUCCHETTI , A ugusto : Colonne ll o, comandante de l 292° reggi mento di fanteria della d iv.isione ' Zara'. 309. 3 11 ,
1403 , 1404. 14 15 , 1420, 1426, 1428, 1430, 1471, 1514, 1519
< >
MACAK, Odbrad: Ispellore della giove ntù
Indice delle persone cilme
MAéAK, Odbrad: Ispettore della gioventù comunista della zona di Vodizze. 295. MACCARINI, Alvino : Capitano dell a divisione 'Messina' (Ragusa), comandante il presidio di Hutovo (Metcovich). 1065, 1069, 1081, 1082, 1195, 1199, 1200. MACCHIONI, Umberto: Tenente della divisione 'Bergamo· (S palato), fuci lalO dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. MACEK, Vladko: Croato, capo ciel partito croato dei contadini, premi nente uomo poli tico du rante il Regno cli Jugoslavia. 220, 780, 78 I , 783, H · 788, 824, 897. 898, 989, 1002. MACKENSEN, von , Hans George: Ambasciatore di Germania a Rorna. 70, 389, 652,829. Mt-\DERNI, Andrea: Colonnello, capo del centro Servizio informazioni mi li tari (S .l.M.) in Alban ia-Montenegro. 654, 924.
MAGAS. Marco: Esponente del comitato comunista clandestino di Zara. 788. MAGGIO, An tonio: Esponente della collettività italiana di Spalato. I 178, 1180. MAGLI, Giovanni: Generale, addetto al Comando Supremo, poi cornandan te del VII Corpo d'annata (Corsica). I39, 140. 941. MAGLIONE, Luigi: Cardinale, Segretario di Stato della Santa Sede. 4?>6. MAGNO. Lorenzo: Tenente colonnello, Capo di Stato Maggiore della divisione ·Messina· (Ragusa). 451. rvt /\IRA, Arturo: Capitano del 120° reggimento cli fanteria della divisione 'Emilia' (Canaro), fucilato dai tedeschi a Cau.aro 1058, I 192. MAJNERT (de). Felice: Esponente della collettività italiana cli Ragusa. I 073. l\.1AKIED0. Pietro: Ingegnere croato, arrestato a Spalato per attività sovversive. 790.
1627
MALAFARJNA, Ferdinando: Capitano de.i carabinieri a Zara. 1452, 1509, 15 1I. MALBASJé, Obrad: Commissario po-litico della I0' brigata bosniaca. 80 I. MALLIA, Carlo: Irredentista maltese, consigliere nazionale (deputato). 773, 893. MAMELI, Francesco Giorgio: Ministro d'Italia a Belgrado. 17 1. MAMlé, Mahmud: Mussu lmano. capii.ano distrelluale cli Trebinje. 163, 596, 617,6 18. MAMMALI:::LLA, Amedeo: Co nsole generale d'Italia a Rag usa. 587. 639. 678, 1085. MAM ULA, Mi lan (o Jofo?): Partigiano. comandante della 6" divisione 'Li ka' . 136,438. MANARDI, Guido: Colonnello, comandante del 94° reggimento di fanteria della divisio ne ·Messina' (Ragusa). I 193. l'vl/\NDEL. l'vlaurizio: Segretari. o dell a federazio ne dei fasci cli combattimcnto di Zara. 1447, 1460. MAN ISCOSA, Obracl: Capo formaz ione ciel IO Gru ppo Volontari anticomunisti cie l ballaglione serbo-ortodosso. 423, 424,878. MANNI. Noris: Studcmessa a Zara. 4 18. MANOJLOVIé, Daria: Comunista, condannata a morte dal Tribunale specia le per la Dalmazia. graziata eia Mussolini. 428. 9 15. M/\NOZZI, Ali gi: Tenente ciel LII battagl ione del 25° reggi mento cli fanteria della di visione 'Bergamo' (Spalato), caduto a Lapac. 149. MANTOVANI, Lino: Soldato de ll a 3" compagnia ciel TII battaglione mitraglieri del 292" reggimento di fa nteria de ll a divisione ·zara' . 12 14. tV!ANUCCI BENINCASA, Giulio: Maggiore dei carabinieri, capo della Sezione cl i controspionaggio (C .S .) de ll a 2" Armata. 79 I, 920, 929.
1628
Dalma:.ia • Una cronaca per la storia ( /943-1944)
MANZELLI, Giuseppe: Tenente colonnello de l 120° reggi mento di fanteria de l la divi s io ne 'Emil ia ' (Callaro). Medaglia d'Oro al Val or militare, a vivente. I058. MANZ I, Bruno: Mari naio. imbarcato sulla torpediniera T7 di Marina-Sebenico. I 133. 1225. MARANGOS. G ug lielmo: Sottoten en te del llI battaglione del 25° reggimento di fa nteria della divisione 'Bergamo, caduto a Lapac. 149. MARAS, Giovanni : Comandan te di formazioni partigiane nella zona di Vodizze. 3 11 , 433. MARAS, Giuse ppe: Sotto te ne nte de lla briga ta parti gia ni italiani ' Goffre d o Mameli ' a Zara. Medaglia d'oro al Yalor militare a vivente. 1339. I 352. MARASCO, Raffaele: Sottotenente della d ivisione 'Zara ·. addetto a lle bande Volontari anticomunisti serbo-ortodossi. 424,877. MARCETié. Vukasin: Capo cetni co del la Bosni a, collah(lra con i tedcsc: hi. 41. MARCHETII. Gianneno: Teneme c:olonnello comandante del lii banaglione del 259° reg g im e nto fante ria , di visio ne ' Murge' (Mostar). 53, 153, 229. MARCHErn. Pietro: Caporal maggiore della divisione ·zara·. addeuo alla 2' banda Volontari an ticomunisti. 423. MARCH I, .... : Sergente de lla division e ·Emilia· (Cattaro). 1201. MARCHII\I , Paolo: Colonnello della div is ione ·Bergamo' (Spalato), fucilato da i tedesch i aTrilj (Signo). 1242, 1266. MARCOLUNGO , Lu igi: Insegnante a Castel San Giorgio (Spalato). ucciso dai panigiani. 1176. MARCUZZI , Giuseppe: Comunista, componente del 'Comitato di li berazione· d i Zara. 1424. MAREND!é. Ante: Capitano distreuual c
ustascia di Zaravecchia. 1482. MARIA. Ci riaco: Vice-brigadiere dei carabinieri. in se rviz io a San Pie r dei Nembi (Lussino). 1095. 1207, 12 19. MARié. Duro: Comandante cetnico delle form azione delle Alpi Bebie (=Velebit). 381. MARIN . ... : Cit tadino italiano, residente a Zlarin. ca11urato a Trieste dai titini. 1486. MARI NCOV lCH, Pietro: Segretari() de lla federazi one dei fasci di com battime nto d i Zara. 1447. MA RI NICH, .... : Italiano, fucilato dai partigiani nel Cimite ro di Spalato. 1243. MARINOVl é . Ivo: Em issario di T ito a Zagabria. 276. MA RKOTTé. ~fato: Commissario po-litico dell a 10 ° hri ga ta partigi ana dell'Erzegovina. 655. MARKOV Ié, Milos: Professore universitario a Zagabria ed emissario di Tito presso i comandi tedeschi. 126.1 84. MA RR A$. Efisio: Generale, addetto mi litare a Berlino. 20. 567, 576,577. 58 1, 61 5. MARSAN , Vincenzo: Civ ile, ucciso a Zara dai partig ian i. 1434. MARTINELLI. Mario: Capitano cl'aviazione. ruolo servizi. comandante della brigata partigiani ital iani 'Goffredo Mameli' a Zara. 1338, • ,. 1340, 135 1, 1452. MARTINELLI. Nello: Soldato del 292° rcggime1110 di fanteria della divisione ·zara·. 12 19. MARTINENGO, Alessandro: Maggiore dell'esercito, adcleuo al Servizio in formazioni. 1462. MARTINUZZ I, Primo: DClpo 1'8 set-tembrc, fiduc iario d el fascio rcpub-bli cann d i Sebeni co. 1134. MARUSié, Antonio: Parroco cli Postire (Isola de lla Brazza). 359.
Indice delle persone citale
MARZOCCHI, Spartaco: So ldato a Spalato, attraversa l'Adriatico i.n barca a vela e sbarca a Tortoreto Lido. 1228. MASSERIN, Stefano; Tene nte del 152° reggimento di fanter ia della divisione 'Sassari' (Tenìn), caduto a Lapac. J49. MASSIMI. Rodolfo: Tenente colonnello, comandante ciel XVII Gruppo d ' artiglieria della divisione 'Emilia' (Canaro). 1056, 1057, I 190, 1191. MASTROV ICH, Manfredo: Milite della M.V.S.N. a Zara, assistente volontario all 'Ospedale civi le di Zara . 1468, 1473. JVIATARUL.I , ... : Uomo di fiducia ciel vescovo ortodosso di Spalato, Urukalo. 79 1. MATlé , Luka: M.agistrato, ucc iso a Sebenico dai partigiani. 1131 . MATULlé. Anton: Civile cli Signo, rapiLo dai partigiani. 899.
1629
mitato cetnico di Obrovazzo (Zara). 1474. MELCHIORRI, Alessandro: Consigliere nazionale (deputato). 887. MELLANO, Pietro: Tenente colonnello. capo de llo Scacch iere orienta le de l Comando Supremo. 7 1, 72, 140, 160, 16 1, 192,739, 907. MELLI, Luigi : Segretario della federazione dei fasc i cli combattimento cl i Spalato. 331,44 1,84 1. MELLINI PONCE DE LEON, Alberto: Diplomatico, a Salò con il ministero degli affari esteri. 1474. MELOCCHI, Ernesto: Capitano, comandunte del Settore isole della divisione 'Zar.i'. 875.
MA URANO. Silvio: Giornali sta, direttore dc// Popolo di Spalato, quotidiano. 329, 440
MELPIGNANO. Patrizio: Segretario del provveditore agli studi di Spalato, morto sulla nave che lo rimpatriava per cannoneggiamento dei partigiani. 1177, 1309. MENEGHfN, Cesare: Insegnante a Castel Vitturi (S palato), ucciso dai partigiuni. 1176.
MAURJNO, Giovanni: Capo dell' Ufficio di pubblica sicurezza del GovernaLOrato dellu Dalmazia, con il GovernaLOre Bastianini. 304,317,425.
]'v1ERLO, (don) Eugenio: Sacerdote cuttolico a Spalato. 1154, 11 55, 11 61, 1173, 1174, 11 76, 1178, 1180, 1245, 1299, 1302, 1303, 1305, 1306.
MAURO, Fortunato: Genera le, vicecomanclunte della di visione ' Man:he' (Ragusa). l 064.
MESé, .... : Tenente colonnello, comandante ciel 14° reggimento cli fanteria croato. 163, 164. MESSE, Giovanni: Maresciallo d'Italia. già comandante a Zara del 9° reg-gimento bersaglieri. 764, 1423.
MAZZA, Pietro: della div isione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai. tedeschi a Trilj (Signo). 1242, 1326. MAZZANTI, Luigi : Sottotenente del III battaglione ciel 25° reggimento di fanteria della divisione 'Bergamo' (Spalato), caduto a Lapac. 149. MAZZOLINI, Serafino: Sottosegretario di Stato per gli affari esteri con la Repubblica Sociale ital iana. 1367, 1405, 14 10, 1447, 1466. MEDIN, Natale: Cassiere della fi liale di Zara della Banca d'Italia. 1429. MEDVES , ... : Vice-presidente del Co-
MESTROVICH. Audace: Tenente della divisione ·zara', vice-comandante della I' banda Volontari anticomunisti. 423. METELKA, Francesco: Tenente colonne llo ciel 260° reggimento cli fa nteria de lla divisione 'M urge' (Mostar). 54. ~- >- 58, 154. MICCHICHÈ. Angelo: Colonnello, capo Uffici o operazioni del la divis ione 'Marche' (Ragusa). 683. MICEU, Giuseppe: Comandante della
1630
Dalnwzia - Una crmiaca per la s/oria ( 1943-/ 944)
compagnia Volontari universitari dalmati · Antonio Vukasina'. 1450.
Dalmazia, graziato da Mussolini. 303. 816,915.
MIGLIORINI, .... : Maggiore del reg- MILJOCEVlé, Viado: Comandante della gimento 'Cavalleggeri cli Aosta', a Ragusa. brigata cetnica di Trebinje. 615, 727. 1071, 1073. MILLO, Vittorio: Funzionario di pubblica MIHAJLOV Ié , Dragoljub (Draza): sicurezza (interprete) del Governatorato Generale. capo del movimento ce1.11ico in della Dalmazia. 304. Jugoslavia. 14, 15, 16, 18, 21, 22, 26, 29, MILOSEVIé, Sime: Componente de l 30, 35, 36. 40, 41, 47, 48, 68, 70, <- > 80, Comitato esecutivo dell'Assemblea par85, 92, 93, 96, 98, 103, I 06, I08. 1.13, tigiana di Bihaé. 137. ll5, 116, 122, 124, 126, <- > 129, 136, MILUTINOVIé, .... : Già capitano jugo141, 145, 162, 168, 169, 171, 176, 178, slavo, comandante della brigata cetnici 184, 185, 193, <- > l95, 204,2 12, 2 19, di Mostar. 582. 248, < > 254, 258, < > 260, 262, 263, MINA, Giovanni: Console della 266, 27 1, 273, 278, 279, 280, 282, ·< -> M.V.S.N. , comandante del 102° e del 284,343, 344, 365,392,494,495,499, 108° battaglione camicie nere, di visione 500, 522, 530, 535, 544, 545, 565, 577. 'Messina· (Ragusa). I 199. 579, 580, 582, 583. 590, 592, 6 I O. <- > 612, 614,615, 617, 618,622, 625. 637, MINCH I LLO, Andrea: Tenente colonnello, comandan te del battaglione bersa650, 653. 654, 687, 689, 694, <- >- 696, glieri 'Zara' . 1114, 1335, 1452. 722, 731 , < - >- 733, 741 , 742, 786, 791. 806, 828, 835, 837, 850, 925, 926, IO12, M!NERVINI, Michele: Capo della Dire1369, 1496, 1523. zione di pubb li ca sicurezza de l Governatorato della Dalmazia, con iI MIHié, ... : Comandante di formazioni Governatore Bastianini. 304. partigiane. 766. MIH!é, Ilij a: Comandante dei cetni r i MINIERO, Vittorio: Capitano dei carabinieri a Zara. 1452. della Lika del nord. 15. MISETié', Rusko: Macekiano, professore MILANOV I(\ Branko : Ufficiale infora Ragusa. 783. matore dei partigiani. 767. MISKOVté. Luka: Partigiano condannato MILARDJ , Renato: Sottotenente de ll a a morte da l Tribu nale speciale dell a compagnia Volontari universitari dalmati Dalmazia, gra7.iato da Mussolini. 303, 'Antonio Vukasina'. 1466. 91 5. MILÈTA. Giovann i: Vescovo cattolico MITRANOVIé, Bora: Comandante del V (croato) cli Sebenico. 3 I6, 436. Corpo dei cetnici cli Mihajlovi'c. 168. MILi é, ... . : Espo nente co munista a MLADINOV, Pasko: Magistrato già jugoSpalato. I 152, I 153, 1156, 1229, 1276, slavo a 1enìn. 766. 1282, 132 1. MILIUS. .... : Capo cetnico nella zona di MOLINARI, Luigi: Ispeuore scolastico a Spalato. 931, 10 17, 1303. Zara. 111 8, 12 17. MILIVOJ Alekxa: Partigiano condannato MOLINARI, Umberto: Sottotenente di pubblica sicurezza a Cattaro. 1191. a morte dal Tribu nale speciale del la Dalmazia, graziato da Mussol ini. 428, MOL.TONI, Emilio: Colonnello, coman915. dante del 259° reggimento di fanteria della divisione ·Murge' (Mostar). 54, 59, MJLIVOJ, lvanko: Partigiano condannato 62, 157. a morte dal Tribunale spec iale della
Indice delle persone ciu11e
MONACO, Sergio: Tenente della brigata partigiani ital iani ' Goffredo Mameli' a Zara. I 338, 135 I, 145 1. MONDINI, Luigi: Colonnello, capo dell' Ufficio Storico de llo S tato maggiore esercito. I I9 I. MONDINI. U mberto: Ge nerale, comandan te del XXV Corpo d' arm ata della 9' Armata (Albania). 209, 1049. MONTEMAGNI, Um berto: Colonnello, comandate del 158° reggimento di artiglieria della divisione 'Emilia' (Cattaro). 1050. 1249. MONTESI RIGHETTI, Pie tro: Console (grado della M.V. S. N.), comandante de lla mi li zia, poi G uardia Nazio nale Repubblicana, di Za ra. 88 I, I 336, I359, 1389, 1420, 1429, 1489.
163 1
insegnante nella zona delle Cas te lla (Spalato). 1159, 1176, I 303. MUNO, Salva tore: Agente cli pubblica sic urezza ucciso a Zara dai parti g iani. 1435. MUNZANL Doimo: Arcivescovo di Zara. 1437. 1480. MUR A , ... . : Sergente maggiore de lla div isione 'Zara· , nel presidio cli Mala Cista. 76 1. MURA, Giovanni: Brigadi ere dei carabinieri a Zara. 142 1, 1512, 15 15. MUSAPI. Giuseppe: Agente di J)ubblica sicurezza, ucciso a Zara dai partigia ni. 1520. MUSCARÀ, Francesco: Maggiore, addel LO al Go vernatorato ciel Mome- negru. 172.
MONTICELLI , Furio: Generale, comandante de lla d ivisione 'Sassari ' (Tenìn). 376.
fVIUSK ARDié, .... : Maggiore ceLn ico uc ciso d ai part ig ian i ne ll a zo na cli Nevesinje. 600.
MORES, Cesare: Maggio re de lla di vi s ione 'Bergamo' (Spalato), fuc ilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242 .
MUSSOLINl, Benito: Duce del fascismo, capo de l Govern o ita liano. 20, 2 I , 25, 26, 34, 36, 37, 62, 65. 66. 68, <-->- 76. 141, 144, 145, 158, 159. 161, 186,301. 303, 304, 3 12, 314, < > 316. 330, 333, 334, 343, 378, 383, 385, 389, 428. 433, 435, 436. 44 1, 446, 447. 462, 500, 562, 564, 565. 576, < • 580, 581, 590, 608, 613,6 17,630, 636.648, 652, 749, 770. 773, 776, 777,786. 787,803, 8 16, 8 19 , 820, 823, 824, 829, 858, 877, 886, 890. 893 , 9 0 I, 9 I 5, 9 I 8, 925. 940, I 052, 1162, 11 7 0 , 1178. 1180, 11 86, 1221. 1228. 1231, 1239. 1244, 1245 , 1325, 133 1, 1333 , 134 1. 1344, 1345, 1348, 1357, 1360, 1367, 137 1, 1372, 1374 , 1376, J 382, 1384 , 1390, 1394, 1398, 1400, 1404. <- > 1409, 1440, 1454, 1464. 1465, 1500, 1501. 1503 , 1506, 1539, 1540. NADié. Kos!a - Comandante V d ivisione <l' assalto della Bosnia orientale. 17, I36.
l'v10RETTI, P ie tro : Capitan o del.la d ivisione 'Bergamo· (Spalmo}, fucila to dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. MORISI, Celso: Segretari o de lla federazione dei fas c i di co mhallirne nto di Spalato. 845. M.ORONI, Armando : Te nente co lon nello dei bersaglieri della d ivisione 'Zara · . 884, 111 9, 11 21, 1217, 1355, 1448, 1459. MORONI. Sergio: Stude nte a Zara. 418, 916. MORRA, Eugenio: Colonnello, capo del Gahi nello militare del Governatore della Da lrn az ia, G iuseppe Bast ian ini. 304 , 428. 749. MUGNAI, Lore nzo: Genera le, addetto al Comando Supremo. 3 17, 437, 795, 796, 797, 977. MULLER, Santin: MaesLro ele mentare,
NADO VEZA, G iusep pe : Zaratino, rifugiatosi a Sdrelaz (Zara). 1485.
L632
Dalmazia - Una cronaca per la s1oria ( 1943-1944)
NAN I, W ladimiro: Colonnello, comandame de l 29 1° reggimento di fanteria della divisione 'Zara' . 461,462, 763, 767, 769, 875, 884, 886, 889, 109 1, 1097, 11 07, ~- · .liii, 1203, 1205, 1208, 1339, 1340, 1341 , 1355, 1356, 1451, 1452, 1459.
NICOLETTI, Tullio: Commissario prefettizio al Comune di Sebenico. 773, I 127, 1223.
NA.RDELLI, Bruno: Designato governatore ustascia della Dalmazia. 1177, 1178, 1244, 1345.
NIGRO, Luigi: Agente di pubblica si c urezza, ucciso a Zara dai partigiani. 1435, 1490, 1520.
NARD1N l, Santino: Tenente della divisione ' Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedesch i a Trilj (Signo). 1242.
NJKS ié, Ante: Capo della Legazione de llo Stato indipendente di Croazia a Roma. 607,7 17.
NASSI, Walfredo: Capitano d'aviaz ione, comandante della 5 1• Squadriglia da bombardamento terrestre a Zemonico (Zara). 1218.
N INCié, .Momcilo: Ministro egli affari esteri del Governo jugoslavo in esilio a Londra. 78.
NATTA, Vincenzo: Consigliere di Governo del ministero dcli' Africa italiana. 932. NAZOR, Vladimir: Poeta e letterato; giì1 ustascia indi comunista. 438, 787, 900, 1222, 1443. NED lé, Mi lan: Generale, capo del Governo provvisorio in Serbia. 41 , 253, 732, 1550. NEDELKOVIé, Dusan: Docente universitario, presidente de lla Commissione di Stato jugoslava per i reati commessi dagli occupatori. 434. NEGRI, Paride: Generale, comandante della divisione 'Murge' (Mostar). 117, 196. NEGRO, Si lvio: Generale, comandante della fanteria della d ivisione 'Emilia' (Cattaro). 575, 632, 1045, 1052, 1053, 1056, 1058, 1185, I I 92. NEGRONI, Antonio: Capitano della divisio ne 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. NEPOTl, Gi useppe: Bersagliere del battag lione bersaglieri 'Zara' . 12 15. NEURATH, Ko s tant in A lexander : Sonde,:fiihrer, inviato straordi nari o di Hitl.cr in Sicilia. 58 1,637.
NICOLA, Pompeo: Sergente maggiore de l la d i vis ione 'Zara ' , addetto a l I 0 Gruppo Vo lontari anticomunisti ciel battag lione serbo-o rtodosso. 423.
NISICH, Nicolò: Civile, fucilato a Zara dai tedeschi. 1419. NIUTTA, Nazario: Capitano addetto al generale Sandro Piazzoni, comandante del VI Corpo d'armata. 1073. NOVAK, (don) Mario: Parroco de lla chiesa di San Simeone a Zara. 1430. NOVAKOVIé, Dusan: Partigiano condan-nato a morte da l Tribunale speciale della Dalmazia, graziato da Mussolini. 428, 915. NOVISEK, Zdravko: Sottotenente dell'esercito croato. 830. OBER, Antonio : Zaratino, impiegato presso l'Azienda elettrica municipalizzata di Zara. 14-34. OBERKAMP (von), R itter: Genera le, comandante della div isione SS 'Prinz Eugen' . 834, 924, 1010, 101 I, 1063 , 1170, 1171. OBSENICA, Stevo: Comandante della P e della 6' brigata partigiana della I" divisione della Lika. 136,438. ODE RLING, (o ODRLING) M il e: Commissario partigiano a Spalato. 116 1, 1303. OLIVARI, Antonio: Componente del
Indice delle persone cirme
comitato comun ista clandestino di Zara. 788, 1118. OLIVERO, Vincenzo: Colonnel lo, comandante del 157° reggimento territoriale mobile (T.M. ) de lla divisione 'Bergamo' (Spalato). 430,449, 453, 463, 880. OMCIKUS, Nikola: Avvocato a Medak (Lika}, simpatizzante dei cctnici. 163. ONORI, Edmondo: Sergente della divis ione 'Zara' , addetto al la 5' banda Volontm·i anticomunisti. 424, 878. OPACJé, $ava: Ufficiale dell.e formazioni partigiane. 767. ORAZI, Vezio: Prefetto di Zara, caduto in una imboscata dei partigiani. 748, 764, 886, 887. ORLANDIELLO, Vittorio: Tenente colonnello de ll a divisione 'Bergamo' (S palato), comandante del Sottosettore di Salona. 435. ORLANDINI, Enrico: Tenente di Porto di Mari-Ragusa. 1200. ORTONA, Egidio: Segretario particolare del GovernaLOre della Dalmazia, Giuseppe Bastianini. 301,302,427. OSBORNE d' ARCY, Francis: Ministro d.i Gran Bretagna presso la Santa Sede. 942. OSTOJié, Zaharije: Già maggiore dell'esercito jugoslavo, capo di Stato Maggiore di Draza Mihajlovié. 98, 113, 171,612. OTT (o Hodt), Hans: Ingegnere minerario tedesco a Livno ancor prima della guerra. 126. OXILIA, Giovan Battista: Gene rale, comandante della divisione ' Venezia' in Nlontenegro. I051, 1192. PACETTI, Alfano: Tenente colonnello del Presidio di Spalato. 1233. PADOVANO, Bartolomeo: Capitano della divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). I 242.
1633
PAGANI, Italo: Colonnello, comandame ciel 93° reggimento cli fanteria della di visione ' Messina' (Ragusa). 1077, 1079, 1081, 1193, 1199. PAGANI, Oscar: Capitano cli corvetta, ciel Comando Marina-Teoclo (Cattaro). 454, 1057. PAGLIANl, Franz: Vice-segretario nazionale dei Gruppi uni versitari fascisti . 888 . PALClé, .... : Direttore dei Lavori pubblici de.I Governo croato. 1394. PALIS, .... : Tenente colonnello, capo di Stato Maggiore della divisione 'Marche' (Ragusa), caduto a Ragusa. I 074. PALLAORO, Giuseppe: Esule da Zara. 1221.
PALLERONI, Pietro: Tenente colonnello, comandante ciel I battaglione del 259° reggimento di fanteria della di visione 'Murge' (Mostar), cli presidio a Jablanica. 157. PALLOTTA, Michele: Console generale (grado deJJa M.V.S.N.) a Ragusa. 1077. PANELLI, Paolo: Colonnello della divisione 'Emilia', comandante del settore cli Ledenice (Catt.aro). 632. PANSA, Michele: Vice-capo ciel cerimoniale del Ministero degli Affari esteri. 20. PANTié, Milan: Maggiore del comando di Draza Mihajlovié. 584, 600. PAOLOANTONIO, .... : Tenente di artiglieria della divisione 'Zara' a San Pier dei Nembi (Lussino). 1207. PAPEN. (von) Franz: Già Cancelliere del Reic h, ambasci.atore di Germania ad Ankara. 19, 137. PAPO, Luigi: Esule istriano, studioso e storico degli avvenimenti della guerra in Istria ed in Dalmazia. 1490. PARESCHJ, Carlo: Ministro per l'agricoltura. 144. PARMEGGIANI. Aldo: Tenente del lii battaglione del 25" reggimento di fanteria della divisione 'Bergamo' (Spalato}.
Dalnutzia - Una cronaca per la storia ( 1943-! 944)
1634
Poi comandante del battaglione partigiano ' Giacomo Matteotti' . J l 05 , Il 07, 12 11. PASQ UALE, Vincenzo: Colonnello, vicecapo serv iz io del!' Ufficio in formazioni dell ' Esercito (S.l.E.). 163, 168, 181, 183, H · 185, J9J , 26 J, 897. PASQUINELLI, Maria: Professoressa, insegnante a Spalato. 1153, 11 56, I I 57 , 1161,1174, <- > 1176, 1229, 1230, 1232, 1233, 1235, 1237, 1238, 1243, 1244, 1292, 1297.
PECANAé, Kosta: Capo cetnico. 41, 266. PECILE, Giulio: Sottotenente di artiglieria della divisione 'Bergamo' (Spalato) . 114 5, 1163, 1165, 1167, 1168, 1169, 1230, 1231, 1239, 1240, 124 1. PEDISié, Vincenzo: Comunista, con-dannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Musso lini. 303, 915. PEJ ANOV Jé , Radova n: Tenente de lle formazioni cetniche. 6 17
PASSERA , Giuseppe: Maggiore del la div isione 'Zara' . 457.
PEJINOVIé, Kata: C omponen te de l Comitato esecutivo dell'Assemblea partigiana di Bihaé. 137.
PASSERINI, Gui do Lando: Commissario straordinario alla federazione dei fasci di combattimento di Zara. 1447.
PEKOTA, .... : Podestà designato a Zara dal Governo di Pavc.lié. 1343.
PAUER PER.ETTI (de), Ferì: Direttore de l Giornale di Dalmazia , quotid iano di Zara. 1383, 1477.
PELLEGR INI - G IAMPIETRO, Domenico: Mi ni str o de lle finanze de ll a Repubb.lica Sociale italiana. 893, l 386, 1407, 1470.
PAUL UCC I de CALBOLI, Giacomo : Ambasciatore d ' Italia a Madrid. 1409, 1479.
PELLEGRINO, Pietro: Te nente della divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242.
PAVASOVIé , .... : Maggiore, comandante dei cetnici de lla zona d i Spalato. 1138, 1141, 1142, 1266, 1272.
PELLIGRA, Raffaele: Generale, comandante della Divisione ' Re' dell'Xl Corpo d'armata (2• Armata). 33, 923.
PAVEL!é, A nte: Capo del movimento us tascia, e capo dello Stato Indipendente di Croazia. 22, 27, 29, 30, 40, 65, 99, 14 1, 158, 220, 236, 237, 238, 239, 241 , 258., 323,376,403, 407, 409, 41 0, 561. 603, 604,607,65 1, 665,715, 717, 72 1, 773, 781, 7 84, <- > 787, 824 , <- > 826, 82 8, 90 I, 925, 992, I 002, 11 40. 1167, 1203, 1206, 1222, 1256, 133 1, 1333, 1334, 1345, <- > 1348, 1353, 1369, 1372, 1389, 1396, 1405 , 1408, 1443, 1455, 1464, 1497, 1499, 1500, 1507, 1508, 1518, 1528.
PELLIGRA, Salvatore: Generale, comandan te cieli' artiglieria del.la cli vis ione ·Bergamo' (Spalato). 1141 , 11 49, 1160, 1161, ll69, 1171, 1266, 1282, 1324.
.(-
P EPE, Domenico: Sottotenente dei carabinieri a Zara. 15 11.
)>
PAVLOV lé , .... : Sottotene nte cetn ico, ucciso da i part igiani nella zona di Nevesi nje. 600. PAVOLINI, Alessandro: Ministro della cultura popolare sino al 6 febbraio 1943. 144, 1348,. 1455, 1533.
PERASTI, Anton io: Tenen te della divisione 'Zara' , ufficiale alle bande Volontari anticomunisti. 424. PEREGO, Benia mino: Insegna nte cl.cmenta re ucciso dai partigian i sull' isola di Eso (Zara). 8 l 8. PERié, Stijepan: Mi nis tro, capo della Legazione dello Stato Ind ipendente d i Croazia a Rom a. 35, 203, 240,677, 716, 775, 97 l. PERISié, .... : Sacerdote ortodosso (pope) a Gac ko . 726.
Indice delle persone ci1a1e
PERISSI, Maria in Rismondo: Esule da Zarn. 1221. PERLINI, Marco: Esule da Zara, studioso di problemi della Dalmazia, scrittore. 4 I9. PEROVIé, Todor: Tenente cetnico, persona di fiducia del vojvoda Dobroslav Jevdevié. 583,59 1, 599,61 4 , 615,617. PEROYlé, Vuéin: Espo nente cetnico in Erzegovi na. 599. PEROVICH, Corrado: Caporale della divisione 'Zara', addetto alla 5" banda Volontari anticomunisti. 424, 690. PEROZZl. Oscar: Capitano della divisione 'Bergamo' (Spala to), fucilato dai tedeschi a Tri lj (Signo). 1242. PESTICH, Nicola: Ucciso a Zara dai parLigiani. 1434. PETERSEN, Andrea: Sottotenente tedesco catturato a Cattaro, e portato a Bari. I 19 I. PETE RS EN, ... : Te nente colonn el lo comandante del battaglione Ledesco a Clissa (Spalato). 1158, l 162, I 165, 1166, l 167. PETISIONO, ... : Carabiniere del presidio di Mala Cista. 884. PETlTTI, ... : Colonnello di StaLO Maggiore, vice-capo Gabinetto del ministro della guerra. 1043. PETKOV!é, Mato: Capo dei partigiani nella zona di Cattaro. I 045. PETRié, Antonio: Partigia no, condannalo a morte da l Tribuna le speciale della Dalmazia, graziato da Mussol.ini. 303. PETRICH, Stefano : Sottufficiale della div is ione 'Zara', addetto a l la 2• banda Volontari anticomunisti. 423.
1635
PETRUCCI, Luigi: Ministro, capo della Legazione d 'Italia a Zagabria. 621, 656, 824, 825, 843, 930, 995, 1202, 1334, 1345, 1348, 1408, 1409, 1447, 1454, 1455, 1456, 1457, 1479, 1497, 1503. PETTERIN, Silvio: Tenente de l 151 ° reggi men to fanteria della divis ione 'Sassari' (Tenìn), caduto a Lapac. 149. PFAFFENROTH .... : Colonnello, capo di Stato Maggiore del comando Superiore del Sud-Est (0.8.S.0.). 148. PHLEPS, Arthur: Generale della divisione SS 'Prinz Eugen ' . 33. PIAZZONI, Alessandro (Sandro): Genera le, cornandante il VI Corpo d' armata (Ragusa). 35, 42, 43, I 17, I 18, 13 1, 132, 148, 149, 179, 196, 209, 275, 425, 458, 47 I, <- , 474, 572, 574, 590, 594, 597. 622, 634, 635. 640, 669, 675, 686, 689. 691, 748, 834, 845, 897, 898, 910, < ,. 9 12,921 , 924, 926,927,931,978, 1008, < ,. 101 I. 1044, 1061, < > [071 , 1073, < ,. 1075, 1077. 1078, 1080, 1083, I 193. <,. 11 98, 1254. 0
PICA, Gu ido: Tene nte della divisione 'Bergamo' (Spalato), fuci lato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. PICCARDI, Leopoldo: Ministro de ll' industri a, c:0111111crc io e lavoro ne l Governo Badoglio. 440. PICCINI, Mario: Genera le, comandan te de ll'aviazione di Supersloda. 505. PIÈCHE. Giu seppe: Colonnello del.I' A rma dei carabinieri. con sede a Zagabria. 159, I 81 , 40 I, 403, 404, 470, 471 , 542, 576. 636, 650, 778, 780, 894.
PETRONIO, Mario: Segrcturio della federaz ione dei fasci d i combattimento di Zara. 1331, 1348, 1353, 1376, 1377, 1382, 1389, 1409, 1447, 1469, 1532.
PlERANTONI, .... : Diplomatico, capo ufficio collegamento del ministero degli affar i esteri con la 2" A rma ta (Supers loda). 268, 397, 469, 545, 643 . 645 , 651,703, 881.
PETROSINO .... : Appuntato carabiniere caduto in una imboscata tesa dai partigiani. 762.
PIERANTONI , Daniele: Capitano de lla divis ione ·Bergamo· (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trly (Signo). l242.
1636
D(lfm(lzia - Una cmnaca per la storia ( 1943-/944)
PlERONI, Mario: Sergente della divisione 'Zara', addeuo al I O Gruppo Vo lo ntari anticom unisLi del battaglione serbo-ortodosso. 423, 424, 878. PIETRO II, Karadordevié: R~ di Jugo-s lavia, in esilio a Londra. 16, 80, 85, 257, 258, 262, 611, 6 I 2, 702, I 550. PIETROMARCHI , Luca: Ambascia tore, capo del l'Ufficio Croazia del Ministero deg li affar i esteri. 29, 142, 173. 184, 336, 34 1, 395, 445, 600, 645, 940. PIJADE, Mose : Componente del Co mitato esecutivo cieli' Asse mblea partig iana di Bihaé. 137.
POKRAJAK, Duro: Vo lo n tario de lle bande anticomuniste.461 . POKRAJAK, Gudo: Vice-comandante de lla 2" brigata d'assalto del la 6• divisione pro.lctaria. 368. POLESSI, Alfredo: Es u.lc da Zara, studios o de i p robl em i della Dalmazia. 12 18, 1456, 1483. POLI , Lino: F ium ano, an i rn a Lore de l Comitato c ivico di Fiume per oppo rsi ai partigian i dopo I' 8 seLte rnbre . I 093, 1205, 1206.
PILOSfO, .... : Capitano de lla divis ione ' Marche' (Ragusa). I 085.
POLICARDI, Angelo: Generale, comandante del genio della d i vis ione 'Berg amo' (Spalato) . 1141, 11 55 , 1161, 1169, 1171, 1274, 1277, 1324 .
PIRRO, .... : Maggiore comandante di batLag I io ne della divisione ·Marche' (Ragusa). 1074.
POLOMBITO, Mario: Commissario polit ico de l comando partigiano a Zara. 1368.
PIRRONE, Salvatore: CapiLano della d ivis ione ·zara· , di pres idio a Ch istagnc. 769,770. PIRZJO BIROLI, Alessandro: Generale, Gove rna tore de l Montenegro. 23, ~- >26, 73, -<-> 75, 99, 100, 139, 161, 172, 192, <-> 195, 250, 392, 400, 494, 495, 522, 535, 56 I, 563, ~ > 567, 577, ~ > 579, 58 I, 59 1, 592, 597, 629,693, 694, 696, 923, 11 99. PISANÒ, Carlo: Funz ionario addetto al Governatorato della Dalmazia, con il Governatore Francesco Gi unta. 304. PISANÒ, G iorgio: Storico del la Repubb lica Socia le ita liana, senatore della Repubblica italiana. 1450, 1451, J455. PISCITELLI, Raffae le: Tenen te del la divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. PODREKA : Fam ig li a se rb o-o rtodossa, residente a Ragusa. 590, 59 1. 640, 688, 690, 69 1. POGGIONI, Ezio: Caporale della divisione 'Zara', addetto alla 5' banda Volontari anticomunisti. 424 .
POLVERELLI , Gaeta no: Min istro dcllu cul tura popolare dal 6 febbraio 1943. 144. POMINf, Angelo: Te nente de lla brigata partigiani ital iani 'Goffredo Mame li' a Zara. 1338. POMPEO, Nico la : Sergente magg io re della 4' co mpagnia della Mi li z ia Volontaria anticomunista (M. V.A.C. ). 424,878. POPOVAC, Ismet: Capo del movimento mussulmano favorevole ai cetnici. 85, 87, 166, 167, 258,583,593, ~-~ 595,699. POPOVAC, Muharned: .lV1ussulrnano, fratello di Ismet. 596. POPOVlé, ... : Ge nerale, comanda nte delle formazion i cctnichc dell'E rzegovina meridionale. 193, 573, 575, 576. POPOVIé, Koca: generale, comanda nte della l' divisione partigiana. 184, 1135, 1153, 1156, 1157, 1175, 1278. POPOVIé, Luka: Cetnico della divis ione 'Dinara' (Tenìn). 323. POPOVIé, Marko: Capitano cetnico cli formazioni in Erzegovina. 89. I I 6, 614, 706.
Indice delle persone ci rare
POPOVIé, Milorad: Capitano dei cetnici. 93, 584, 726. POPOVIé, Niko la: Vice-coma ndante de lla formaz ione partigiana in zo na Yodizze - Srima (Sebenico). 29 1. POSAR, Guido: Vice-preside del la Scuola Media tecnica di Spalato. 822, 918, 93 I, 1017, 1137, 1153, ~- > 11 55, 1159, 1167, 1172, 1178. 1227, 123 1, 1298. POSTAL, Ezio: Tenente del banaglione bersaglieri 'Zara'. 1452. POTOCNIK. .... : Tenente colonnello croaLO, comandante il settore di Signo. 165. POZDERAC, Nu rija : Componente del Comitato esecutivo cieli ' Assemblea partigiana di Bihaé. 137,809. PRAGA, Giuseppe: Professore, storico della Dalmazia. 1343. PRDUGA, 1-labib: Mussulmano, favo revole ai cetnici. 89. PRE(ìNOLATO, Angelino: Marittimo sul motoveliero Anwniella B. 452. PREGNOLATO, Odino: Mari tti mo, s ul motoveliero A11ronie1ta B. 452. PREVITALI, Pierferdinando: Cancelliere presso la pretura di Làgos ta (Zara) . 1080, 1082, 1200. PRIMIERI , Clemente: Generale. Capo di Stato Maggiore di Superslloda (2" Armata) . 145, 162. 437, 447, 662, 795. 796, 797,896.904.9 18,929, 932,977. PROBAN, .... ; Colonnello della divisione 'Marche' (Ragusa). I 085 . PRODA, Gianni: Componente del Comilllto cittadino costituito a Fiume per opporsi ai partigiani dopo J'8 settembre. 1206. PRODIGO, Giustino: Maresciallo maggiore dei carabinieri a Zara. 142 I, 1430, 143 I, 1448, 1449, 1484, 1485 , 1488, 1489, 1509, 1516. PRPié, Ivan: Generale. capo di Stato Maggiore. dell'esercito croato. 824. 895. 995.
1637
PRUDENTE, Nata le: Soldato del la divisione ·zara', addetto al le bande Volontari anticom unisti serbo-ortodossi. 424,878. PUCCINELLI, Giovann i: Ragio ni ere della prefettura di Zara. 1405. PUDD U, Aure lio: Capitano cli comrnissariato a Ragusa. I 071, I 073 , I 084, 11 97. PUHA R, Bru no: Co mponente del Comitato cittadino costituito a Fiume per opporsi ai partigiani dopo 1'8 seuembre. 1206. PULV IRENTl: .... Capitano, comandante la compagnia carabinieri di Traù. 13 15. PUPOVAC, Pelar: Partigiano latitante, condannato a morte dal Tribuna le Speciale della Dalmazia, non graziato da Mussolini. 303, 9 15. PUSié, Mirko: Vescovo cattolico di Lèsina. 407, 408, 472, 857, 940. PUTZ, Ott0: Artigliere tedesco cattu rato a Cattaro e portato a Bari. 11 91.
QUADROTTA. Franco: Tenente del battaglione bersaglieri 'Zara·, caduto a Lapac. 149. QUADROTTI, Romano: Malariologo ciel Servizio sanitario ciel Governatorato de lla Dalmaz ia, con il Governatore Giuseppe Bastiani. 4 I 9. QUARANTOTTO, Paolo: Seg retari o della federazione dei fasc i cli combattimento di Zara, poi prefetto di Zara. 820,887, 1353. 1357, 1358. 1360, 1447, 1448, 1460. QUAR RA SITO, Edmondo: Generale, comandante del la divisione 'Murge ' (Mostar). 11 8, 585, 709, 1206. RABL, Hans: Giornalista tedesco. corrispondente di guerra. 11 09, 12 12, 12 19,
1638
Dalmazia - Una cronaca per la storia ( /943 -1944)
rispondente di guerra. I 109, 12 12, 12 19, ~ > 1221. RACCAMARICH, Bruno: Sottolenente del la d ivisione 'Zara'. 1452. RAClé, Jaksa: Già podestà di Spalato, componente del Comitato di liberazione d i Spalato, ucciso dagli ustascia. 842. RACJ.é, Pun isa: Ferisce a morte, durante una seduta a lla Skups tina (1928), Stefano Radié, capo del partito dei contadini. 786. RADié, Rade: Comandante cetnico, collaboratore dei tedeschi. 40. RADié, Ratornir: Croato, ar res tato a Spalato per atti vità sovversive. 790. R AD ié, Stefano: Capo ciel partito de i cornadini, uo mo politico jugoslavo di altiss imo li vel lo. 786, 787. RADOJLOVJ.é, .... : Maggiore nelle formazioni cetniche della Bosnia. 584. RADOSEVIé, Rade: Volontario de lle bande anticomuniste. 461. RA DOVAN, Obracl: Fiduciario del Comi ta to cetnico d i Obrovazzo (Za ra) . 1474. RADOVANI, Pao lo: Studente a Zara. 4 l 8, 9 16. RADOVANI, Plinio: Es ule da Zara. 1452. RAD0VANI , Trifo ne: Segretario de ll a federazione dei fasci di co mbattimento di Zara. 1447. RADOVJé, Mile: Tenente cetnico. 82.
Reich a Roma, dopo 1'8 settembre I 943. 864, 1372, 1409, 1464, 146 5, 1539, 1540. RAINER Friedrich: Supremo Comm issario per la zona di operazioni del 'Litorale Adriatico'. 1360, 1532. RAINERI BISCIA, Giuseppe: Am mi raglio. di collegamento per la Marina con il ministero per g li affari esteri. 341. RAMACJOTT I, Fernando : Maggiore d'art.i g lieria de ll a d ivisione 'Emilia' (Cattaro). I 190. RAMOV, Vik tor; Governato re di designato dal Governo d.i Pavelié. - · 1359, 1371, < > 1373, 1375, 1395, 1458, 1502, .1534, <- >- 1537, 1548.
Zara 1357, 1379, 1547,
RANéEVIé, Kusm a : Emissario a Zara dei comandi partigiani. 1422, 1512. RANDI, Oscar: S torico e studi oso de i problemi d ella Dalmazia. 9 16, 93 l, 1460, 1475, 1479. RAPKO, .:. : Generale, comandante delli.l 7 1" di visione tedesca. 943. RATKOVlé, Filip: PodesLà de l paese di Trilj (Signo). 900. RATKOVIé , Sim un : Comunista de lla zona di Signo. 900. RAVNICH, Carlo: Maggiore degli alpini, divisione 'Taurinense' . Combattè a fi anco dei partig iani in Montenegro. 146 1, 1462.
RADU LOVIé, Borivoje Maggiore del le formazioni cetniche di Mih~jlovié. 93, 98.
RAVOTTO, Agos tino: Sottocapo segnalatore, rapito dai partigiani sull'isola di Ugliano (Zara). 347.
RAPFENYOH L, .. .. : F un zionario dcll' Ufficio affari civili del XV Corpo d'ann ata tedesco. 1374, 1465, 1545.
RAYNAUD, Alfredo: Tenente della brigata partigiani italiani 'Goffredo Mameli' a Za ra. 1338.
RAGAGLIA, Francesco: Guardia di pubblica sicurezza della questura cli Zara. 1216, 1453, 1484, 1490, 15 17, 1520 . RAHM, Hans George: Co rrispo ndente cli guerra tedesco. 1166.
RE, Gian Carlo : Generale, capo della M issione mi litare italiana in Croazia. 39. 144. 148, 213,238, 400,468, 53 1, 546, 778, 895, 922, 97 1, 995, I 004, I 086, 1228, )499.
RAI-IN, (von), Ruclolph: Ambasciatore de l
REBECCHI, .... : Professore a SpalaLO.
Indice delle persone citme
1233, 1236, 1244, 1245. RELJA, Andrije: Podestà designato a Zara dal Governo di Pavelié. 1343, 1357. RELJA, Piero: Civile di Zara. 1430. REMUS, Giuseppe: Capitano della divisione 'Murge' (Mostar), comandante il presidio di Nevesinje. 166,404,47 1. RENDULié, Lothar: Generale, comandante la 2" Armata corauata (AOK2). l 043, I 047, 1049, 1188, 1342, I 373, 1375, 1385, 1389. RIBAR LOLA, lvo: Esponente del Comando Supremo di Tito. 438 . 809, 1138, 1140,<- > 1142, 1145, <- > 1147,1152, 1155, l 229, 1234, I 236, 1270, 1273, 1276, <- > 1278, 1282, 1322. RIBBENTROP (von), Johachim: Ministro degli Affari esteri del Reich. 20, +-+ 22, 66, 68, 70, 7 I, H · 75, 192, I 93, 248, 268,343,378,385,389, 562,592, 604, 608, 649, 7 I 8, 773, 776, 860, 1347, 1372, 1375, 1409, 1410, 1455, 152 1, I 540, 1563, I 564. RIBOLLI, Emilio: Studente di Spalato. 418. RICCI, Renato: Ministro della corporazioni sino al 6 febbraio 1943 . 144. RICCI, Prospero: Colonnello, Capo del Nucleo di collegamento dei comandi italiani con il Comando Superiore del SudEst (O.B.S.O.). 387, 388, 389, 390, 464, 465, 563. RICC I, Umberto: Ministro dell'interno nel Governo Badoglio. 932, l 016. RICCIOTT.I, Enzo : Capitano dei carabinieri, comandante cli co rnp agnia a Zara. 15 I0, 15 I I. RIDESié, Mi los: Cetnico, comandante del battaglione d i Grab. 727. RIGATTI, Antonio: Zaratino, resideme a Trieste. 1360, 1376, 1453, 1466. RIGONI, .... : Capitano della divisione 'Murge' (Mos tar), cornan<lante il presidio di Prozor. 53, I 53, 230, 234.
1639
RIMONDIN I, .... : Capo de ll "Ufficio Speciale' del M.inistero dell'Educazione nazionale, per le scuole nei territori annessi. 844, 845, 931. RINALDI, Renato: Ministro delle cultura popolare. 893. RINTELEN (von), E nno: Colonnello, addetto militare tedesco a Roma. 566, 567, 569, 652. RIPA, Ettore: Componente del Comitato cittadino costituitO a Fiume dopo 1' 8 settembre per opporsi ai p,utigiani. l 206. RIVARA, Paolo: Colonnello comandante del Seuore isole della divisione 'Messina' (Ragusa). 1079, 1080, 1081 , 1199. RIZZI CULI'RERA, Giuseppe: Sotto-tenente della divisione 'Zara', ufficiale addetto alle bande Volonta1i anticomunisti. 424. ROATTA , Mario: Generale, comandante cli SupersJoda (2" Armata), poi Capo cli Stato Maggiore dell 'Esercito. 21, <- > 30, 35, 36, 40, 99, 140, <- > [43, 145, <- • 147, I98, 200, < > 203, 205, 208, 21 O, 3 12, 31 4, 34 1, 342, 376, 383, 384, 421, 434. 462, 463, 474, 509, 528, 56 1, <_ > 563, 629,765,79 1, 859,860, 86 1,868,87 1, 883, 887, 942, 947, 975 . 1027, 1029, 106 I, I 087, < > 1089, I 260, I 284. ROBOTTI, Mario: Generale, comandante di Superslocla (2' Armata). 35, 36, <- > 4 l, 62, 63, 66, 69, 70, 73. <- > 75, 79, 84, 106, 117, 118, 130, 13 1, 139, 143, 145, 146, 148; 161, 165, 166, 173, 175, 179, l 92, <- • 197, 204, 208, 21 O, 218, 250, 252, 268, 294, 303, 3 l 2. 322, 328, 332. 336, 338, < • 341, 360, 385, <·-> 393, 396, 398, <- > 400, 407, 409, <- > 413, 434, 440, 44 l, 443, <- > 445, 457, 462, 464, <- • 467, 469, 473, <- > 476, 479, 516,518,534,535.537, 555,557,562, < > 565, 567, 569, 576, 588, 594, 595, 622, 629, 641 , 642, 662, 697, <- > 699, 703, 765, 791, <- > 799, 807, 823, 829, < • 831, 859, < • 863 , 865, 866, 870, 871, 883, 902, < > 904, 908, 9 I 8, 922,
1640
Da/11wzia - Una cmnaca perla s1oria ( 1943-1944)
926,927, 929,941,942,947,966, 978, 984, 986, 998, !03I , I061, 1085, -<-> 1090, 1092, <-> 1097, ll2I, 1123, 1124, 1202, 1.203 , 1206, 1207, 1221, 1258, 1290. ROBBIO, Scipione : Maggiore, c apo Ufficio Operazioni del XVIII Corpo d ' armata (Spalato - Zara). 1091, I 138, 127 1, 1273, 1275, 1284, 1285.
settentrionale. 862, 1008. ROMMER, Johannes: Artigliere tedesco catturato a Cattaro e portato a Bari. 119 J. RONCAGLIA, Ercole: Generale, comandante del XIV Corpo cl'mmata (Montenegro). 535,566,923, 1048, 1051, 1056, 1059, 1066, 1189, 1192, 1195. RONCO, Ercole: Generale, capo di Stato Maggiore dell'Esercito. 1432, 1462.
ROCCA, Arnaldo: Generale, comandante XXVlll brigata costiera, di visio ne Emilia' (Cattaro). 106 1, 1077, ~- > 1083, 1099.
RONZONI, Bianca: Moglie d i Nicolò L uxardo, annegata dai partigiani assieme al mari to. 1217.
ROCCA, Ernesto: Organizzatore s indacale a Spalato. 1166, 1303 .
ROOSEVELT, Frankli n Delano: Presidente degl i Stati Uniti d'America. 34, 137, 144.
ROCCO. Igino: Capitano della divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. R0Dlé, Slavko: Commissario politico della 5" divisione partigiana. 757, 80 I. ROEPER, Filetta veci. Marussieh: Esule da Zara. 1463. ROGLlé, Branko: Vice-federale ustascia diAlmissa. 828,921, 1167. ROIATTI, Giuseppe: Tenente colonnello della divisione 'Zara' . 349,881, 1341. ROié, .... : Direttore del Cimitero di San Lorenzo a Spalato. I I74, 1304, 1308. ROICI-1, Fanny: Esule da Zara. 1463. ROKVIé, Mane: Capo di formazioni cetniche, collaboratore dei tedeschi. 77, 377, 598, 1456, 1523. ROKVIé, Nikola: Comandante della 10' brigata partigiana. 806. ROLLA , Mario: Colonnello, Capo dell'Ufficio affari civili di Supersloda (2' Armata). 170,430, 473, 555, 796, 1092.
RORA, Mari o: Componente del Comitato cittadino costituito a Fiume dopo 1'8 settembre per opporsi ai partigiani. 1206. ROSI, Ezio; Generale, comandante del Gruppo Armate Est (Tirana). 340, 391, 534, 535, 624, 625, 642, 657, 698, 743, 790, 870, 902, 94 I, I 043, l 045 , ~ > 1048, 1062, 1064, 1066, 1067, 1187, I 198. ROSKOVIé, .... : Segretario del Comitato cetnico di Obrovazzo (Zara). 1474. ROSSANO, Camillo: I O seniore, capo dell' Ufficio 'I' del comando della Milizia volontaria sicurezza nazionale a Zagabria. 606,607,643,647,714, 1503. ROSSETTI, Ermenegildo: Commissario prefettizio al Comune d i Zara. 1389, 1418, 1419, 1423, 1424, 1452, 1485, 151 l. ROSSI, Aldo : Mot0rista del la R. N. Puglia, ucc iso a Spalato dai croati ne l 1920. 1177.
ROMANO, .... : Capitano in serv izio di Stato Maggiore della divisione 'Marche' (Ragusa). 1067. ROMfé, Slavko: Comandante de lla V di visione partigiana cl· assalto. 136.
ROSSI, Amilcare: Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. 316,329.330, 334. 338, 340, 34 1, 342, 343, 428, 436, 440, ~- > 442, 444, 446, 488,892.
RO.M MEL, Edwin: Ma resciallo, comandante del Gru ppo Armate B nell'Italia
ROSSI, Francesco: Generale, Sottocapo d i Stato Magg iore Generale. 37. J 46,
Indice delle persone ci1me
441, 444,453,464, 538, 887, 922, 923. ROSSI, Giuseppe: Capitano di fregata, comandante di Mari-Zara. 122 1. ROSS I, Paolo Al.berto: Console generale d' Italia a Sarajevo. 95, 120, 126. 166, 169, 170, 180, 184. ROSSINI. Roberto: Capitano d'artiglieria della divis ione ' Bergamo' (Spa lato), passa ai partigiani dopo 1'8 settembre. 11 63, [239. ROSSINI, Giuseppe: Bersagliere, ferito in una imboscata dei partigiani. 435. ROSS ITTO, Giuseppe: Sottotenente del 259° reggimento di fanteria del la della divisione 'Murge' (Mostar). 1226. ROTONDI. Francesco: Sold,lto della divisione ·Bergamo' (Spalato) a Spalato. 306. ROUG IER, Olimpio: Capitano, aiutante maggiore del 292° reggimento cli fanteria della di visione 'Zara' . 1185, 1213. ROVACié, Matija: Direuore della propaganda del Governo croato. 777. 895, 1348, 1353, 1502. RUBARTELLI, Luigi: Arn miraglio, dopo 1' 8 settem bre comandan te la Marina militare di Brindisi. 1080. RUGG ERI, Antonio: Capitano della di. vi- · sione 'Bergamo· (Spalaw ), ruci lato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. RUKAVINA, Jozo: Colonnello ustascia. 826. RUMMLER, Dragutin: Generale, capo del Commissariato generale militare croato (Co.Ge.Mi.Cro.) presso la 2" Armata. 1087, 1093. RUSINOVIé, Nikola: Commissario generale Amministrativo presso Super-sloda (2"Armata). 35, 203. RUSTIA TRAIN E. Eugenio Dario: Direttore dell'U ni one degli agricoltori di Zara. 442, 1459, 1461. SAIEVA, Thea: Studentessa a Zara. 418.
164 1
SAKlé , Micun: Comandante della 2" brigata partigiana della divisione Lika' . 136. SAKOTA. Sloboclan : Commissario poli tico nelle formazioni di Viado Segrl. 728. SALA, Romolo: Sergente della 44' sezione panettieri della divisione 'Messina· (Ragusa). 1197. SALATlé, Modlo: Capitano dei cctnici. 584. SALESAK (don) Antonio: Sacerdo te. presidente del ·comitato di Liberazione' della penisola di Sabbioncel lo. 1200. SALGHETTI DRIOLJ, Giovanni: Podestà di Zara. 30 I, 764. SALJH, Efica: Mussu lmano, podestà di Trebinje. 64 1. SALKER, Otto: Caporal maggiore tededsco carturato a Cattaro e po nato a Bari. I I 91. SALUSTRI, Ernesto: Maggiore, capo di Stato Maggiore di 'A lessand ria Cavalleria' . caduto in una imboscata. 296, 297. SALVETTI. Antonio: Tenente colonnello del VI Corpo d'arma ta (Ragusa), ufriciale cli collegarnento con il comando tedesco. I 071. SALVINl, Mario: Centu rione (grado della M.Y.N.S.) della MILIMART (artiglieria maritti ma) a Sebenico. 11 34. SAMARDZ.lé . Marko: Partigiano condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 303, 915. SAMARDZié·, Pavle: Partigiano condannato a morte dal Tri bunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 303, 915. SAMARDZJé, Petar: Comandante ccl nico nella zona cli Nevesinje. 599. SAMPIERI. Sebastiano: Maresciallo dei carabinieri a Zara. 15 15. SANDALLI, Renato: Generale, capo cli
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Dalmazia · Una cronaca per la storia ( 1943-1944)
Stato Maggiore dell'Aeronautica. 868. SANDRI, Enrico: Tenente de l lii battaglione del 259° reggimento della divisione 'Murge' (Mostar). 230. SANDRI, Sandro: Tenente, comandante della compagnia Vo lontari un iversitari dalmati 'Antonio Vukasina'. 1450. SANGIORGIO, .... : Colonnello, addetto militare aggiunto a Zagabria. I 499, 1503. SANTAMARIA, Enrico: Consigl iere nazionale (deputato). 773. SANTié, Milan: Capitano cctnico, giornalista. 617. SANTONI, ... : Capitano cetnico, g iornalista. 622. SANTORO, Giuseppe: Generale, Sottocapo di Stato Maggiore dell' Aero-nautica. 942.
di Spalato, ucciso dai partigiani. 306, 327,330,441,482,483. SCALISE, G ... : Colonnello, del comando di Supersloda (2" Armata). 475. SCAUvllNACCI, .... : Questore a Spalato. 1233. SCAMMACCA, Francesco: Diplomatico, di collegamento fra il ministero degli affari ester i ed il Comando Supremo. 600, 645. SCARA BELLO, Severino: Insegnante a Zirona Piccola (Spalato), rapito dai partigiani. 843, 854, 1176. SCARIZZA, Teodoro: Impiegato postale a Cale (isola di Ugliano-Zara), rapi to dai partigiani. 306.
SANTOVITO, Ugo: Generale, comandante del VI Corpo d'armata (Ragusa). 35, 117, 463, 505.
SCASSELLATJ SFORZOLINI, Fra-ncesco: Prefetto di Cattaro. 184, 790, 845. SCHENBOHM, August; Tenente, caduto nel tentativo di uno sbarco sul l'isola di Oltre (Zara). 1457.
SARENAC, Danilo: Comandante della 10' brigata partigiane dell'Erzegovina. 655.
SCHETTlNJ, V;ilentino : Maresciallo maggiore dei carabinieri a Z.u·a. 1515.
SARié, Drago: Partigiano condannato a morte da l Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini . 428, 915.
SCHIAVELLI, Giuseppe: Giorna lista, direttore della Rivista Fiume, periodico degli esuli fiumani in Italia. 1206. SCHLAAF, Karl: capitano del 721° reggimento 'Jiiger' a Zara. 1350, 1385, 1394.
SARié, Stefano: Partigiano condannato a morte da l Tribunale spec iale per la Dalmazia, graziato da Mussolini . 428, 9 15. SARNBEK, .... : Colonnello, comandante della 6' divisione d i fanteria croata. 81 , 83, 165, 256, 571. SAUER, Herberth: Capitano di corvetta tedesco, comandante del porro d i Zara, ucciso da i partigiani. 14 I 5, 1480. SAURO, Nazario: Ufficiale di Marina, istriano irredento, impiccato dall'Austria durante la I' guerra mondiale. 893. SAVI, Arrigo: Direttore della Scuola citrad.ina femminile a Spalato. 931 , 1017. SAVO, Giovan ni: Vice-segretario della federazione dei fasci di combattimento
SCHLOSS, ... : Ufficiale contabile tedesco a Zara. 1399 . SCHMIDTHUBER, August: Tenente colonnello de lla divisione SS 'Pri.nz Eugen' . 599 , 1063, 1067, < > 1071, 1073, 1075, 1083, 11 97, 1255. SCHNEHEN (von), Hans: Tenente colonnello, comandante la P iazza di Zara. 1342, 1343, 1345, 1348, 1354, I 359, [371, 1374, 1377, 1385, 1534, 1536. SCHNELL, Emil: Capitano comandante d ' una batteria tedesca a Cattaro. 1050, 1249. SCHOCH, Hans: Tenente colonnello, comandante del 74 IO reggimento 'Jiiger' , a Sebenico. lJ 33.
Indice delle persone citate
1643
SCHUH, Marino: Sergente della divisione 'Zara', addetto al 2° Gruppo Volontari anticomunisti de l battaglione serbo-ortodosso. 423, 424, 878.
SEGVICH, Marino: Presidente della organizzazione degli agricolt0ri di Spalato. 842.
SCHULZ, .. .. : Maresciallo de lla Platzkommandanturdi Zara. 1353, 1359, 1534.
SEHié, Osman: Esponente mussulmano di Mostar. 641, 842.
SCHWARTZ, Gerhardt: Capitano del 74 1° reggimento 'Jager' a Sebenico. 1134. SCIPIONE, Pietro: Generale, comandante della div isione 'Lombardia ' (V Corpo d'armata - 2" Armata). 919,991. SCORDIGNO, Maiia: Insegnante nella zona di Spalato, uccisa dai partigiani. 1176. SCORZA, Carlo: Ultimo segretario nazionale de l Partito fascista. 819. SCOTTI, Luigi : Tenente colon nello, del 26° reggimento fanteria della divisione 'Bergamo' (Spalato). 63, 101, 103, I 13, 115, 174. SCOTrON: Marito e moglie, di Sebenico, catturati dai tilini a Trieste. 1486. SCOTTON, Piero: Volontario della banda anticom unista di Sebenico. 1338. SCRlVANICH, Marco: Agente maritti mo a Zara. 1393 . SCRIVANICH, Soarez: Esu le da Zara, emigrato in Australia. 1471, 1472, 1473. SCRIVANO, (ìiorgio: Capo Gabinetto del prefetto di Spalato. I 162.
653, 728, 730.
SEKULlé, Minica: Segretario de l partito comunista per la zona di Sebenico. 433. SEMPREVIVO, Giuseppe: Zaratino rifugiatosi a Sdrelaz (Zara). 1485. SENATORE, Aldo: Tenente colonnello, capo di Stato Maggiore della divisione 'Zara' . 889,890. SERCHI, Mari o: Tenente ciel XXV battag lione carabinieri , comandante de ll a Tenenza di Risano (Cattaro). I I 87. SEREDANOVIé, Uros , Capo cetni co della zona di Bile'ca. 726. SERENAC, Dani lo: Comandante di battaglione della 10' brigata partigiana erzegovese. 838. SERié, Jure: Partigiano, commissario politico della 6" divisione. 438. SERNINI. Rodolfo: Questore di Cattaro. 1049. SERRENTINO, Pietro: Tenente de l battaglione bersaglieri ' Zara' della divisione 'Zara' . 9 17, 1486.
SEFEROVlé, Abdullah: Giornalista jugoslavo . .1362, 1364, 1367, 146 1, • > 1463. 1476, <- > 1478.
SERRENTINO, Vincenzo: Seniore della M.V.S.N., capo della provincia di Zara. 1178, 1244, 1331, 1335 , 1352, 1353, 1358, J360, I 37 I, 1374 , 1376, <- > 1378, 1382. < > 1386, 1388, < > 1390, 1392, <- > Ì401 , 1404, < > 1407, 1409, <- > 141 1, 1413, 1415, < >- 141.9. 1421, <- > 1426, 1428 , 1429, 145 3, 1454, 1460, 1464, <- >- 1467, 1469, 1470. <- > 1474, 1476, 1478, 1480, <- > 1484, 1486, < > 1488, 1513, 1517, 1558, 1562.
SEGNANOVICH, .... : Italiano, fucilato dai partigiani nel Cimite ro di Spalato. 1243 .
SESTILI, Gualtiero: Tenente colon nel lo, comandante del Gruppo dei carabinieri d i Sebenico. 422, 15 1O.
SEGRT, Viado: Capo partigiano ne ll a zona de ll'Erzegovina meridionale. 6 15,
SEVAR, Milan : Ufficiale alle operazioni della 2" brigata d'assalto della 6" divi-
SCUERO, Antonio: Generale comandante del V Corpo d"armata (2° Armata). 861, 1095. 1206. SEDEA, Luigi: Sottotenente del 119° regg imento di l'anteria della divisione 'Emi lia' , fuci lato da i tedeschi a Canaro. 1058.
1644
Dolmozio - Uno cronaca per lo storio ( 1943- /944)
sione. 368. SEVERDA, Dusan: Comandante di formazioni partigiane nella zona di Zaton. 433. SEVEGLIEVICH, Rerrnto: G i. ornalista, redattore del Giomale di Dalmazia quotidiano d i Zara. 9 17. SEYMOUR, .... : Maggiore inglese , in missione presso i parligiani del Montenegro. I050, 1188. SGANGA, Carlo: Medico del Servizio sanitario del Governatorato della Dalmazia, con il Governatore Giuseppe Bastianini. 419. SIDOTJ, Gaetano: bersaglie re ferito in una imboscata dei partjgiani. 435. S JMI(~, Franjo: Ustascia, colonnello dell'esercito croato. 52, 273. 605, 8 IO, 826, 828, I065. SILIG, Bofo: Interprete presso il comando carabinieri di Zara. 1515. SIMONI, Leonardo : Pseudonimo di Lanza Michele, diplomatico in servizio presso l'ambasciata d'Italia a Berlino.20, 138, 608, 648.
primo nuc leo de lla marina partigiana. 353,812. SLATAR, Petar: Us tascia, gra n zupano (prefetto) di Mostar. 81,589. SLAVICA, Simeone: Partigiano condannato a mori.e daO Tribunale speciale per .la Dalmaz ia. graziato da Musso lini. 302, 9 15. SMITH, Bedel: Generale, capo di Stato Maggiore di Eisenhower. 943. SMODLAKA, Josip: Presidente del 'Comitato cittad ino ' parti g iano a Spalato. 1158, 1321, 1407, 1408, 1479. SMOJVER, .... : Tenénte della 19' sezione di sa nità d ella divisione 'Bergamo' (Spalato). 1175, 1308. SMOLJé, Ivo: Avvocato di Signo, uslascia, passa ai partigiani. 784, <- ~ 787. SOBER, ll ija: Capitano d istrettuale di Gorazde. 82. SOBERTI, Giovan Battista: capitano della divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. SODERO, Osvaldo: Tenente osservatore, ucciso dai partigiani. J 125, J226.
SIMUNO V, AnlOnio: Zaratino, caduto sul fronte russo. 418.
SOFFICI, Ardengo: Giornalista, scrittore. 820.
SINCié, David: Ustascia, Commissario Generale Amministrativo presso Supers loda. 35, 84, 12 1, 144, 165, 18 1, 407, 409, 555, 556, 778, 829, 897, 922, 972, < > 974, 996, 997.
SOGLIAN, Giovanni : Provvedit0re agli studi di Spalato, ucc iso dai partigian i. 930, 931, 10 17, 1019, 1026, 1138, 1143, 1147 , 1150, 1154, 1155, 1159, 1161, 1171, <- > 1176, 1236, 1237, 1243, 1292, 1294, 1296, 1298, 1300, 1302, -<- > 1304, 1306. 1307, 1308.
SINOBAD, Dusan: Commissario politico. 767. SIROLA, G in o: Componente del Comitato cittadino costituito a fiume 1'8 settembre per opporsi ai partigiani. 1206. SIRTINO, A .... : Agente di pubblica sicurezza ucciso a Zara dai partigiani. 1435. SKARE, Stanko: Vice-presidente del partito croato dei contadini per il distretto di Signo. 900. SKORPié, Velko o Velimir: Tenente della marina jugos lava, organizzatore d'el
SOKOTA, Spasoje: Capo formazione del 2" Gruppo Volontari anticomunisti ciel battaglione serbo-ortodosso. 423, 424, 748, 843, ~- > 84:5, 878. SOMMAVILLA, Angelo: Console (grado della M.V.S.N.), comandante della 73> Legione camicie nere. 463. SORANNO, Vito: Tenente della divisione ' Bergamo' (S palato), fucilato dai tedeschi a Trilj (Sigoo). 1242.
Indice delle persone citate
SORICE, Antonio: Generale, sottosegretario di Stato al Ministero della Guerra. 340,445, 657. SORICH, Bruno: Zaratino capitano del ' Comando Truppe Zara' caduto in combattimento. 763, 885. SOvrn-1, Renato: Comunista di Zara, collaboratore dei partigiani_ 1422. 1430, 1431, 151 6.
1645
SPINA, Francesco: soldato del la divisione 'Murge' (Mostar). 234. SPINELLI, Luigi: Zaratino rifug iatos i a Sdrelaz (Zara). 1485. SPINELLI , Stefano: Sergeme magg iore del battaglione bersaglieri 'Zara' . 1215, 1218. SPINié, Nikola: Partig iano, addetto alla propaganda nella zona di Vod izze. 3 1 I.
SPADA, Bruno: Sottotenente della divisione ' Zara', ufficiale addetto alle bande Volontari anticomunisti. 424.
SPRILJAN, Vinko: Comunista condannato a morte dal Tribunale speciale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 915.
SPALLAORE, Ugo: Tenente colonnello della divisione ' Bergamo' (Spalato) a Sebenico. 11 32, 1134.
SRDOC, Ivan: Maggiore croato, comandante de lla gendarme ria di Mostar. 82.
SPATOCCO, Carlo: G enerale, comandante del IV Corpo d 'arm ata della 9" Armata (Albania). 1049. SPECHEL, August0: Console generale del min istero per gli affari esteri, addetto al Governatorato della Dalmazia, con il Governatore Giuseppe Bastnanini. 304. SPICACCI, Guglielmo: Generale, comandante la di visione 'Messina' (Ragusa). 62, 153,910,912,92 1, 924, 106[, 1065, 1066, 1070. SPIGO, Umberto: Comandante del XVlll Corpo d'armata a Spalalo, indi a Zara. 100, 101 , 145, 149, 172. 174, 222, 295, 318, 319, 321 , 322, 324, 327, -<- > 331, 337. -<- > 339,34 1,360,371,372,375, -<- > 378, 382, 40 l , 422, 423, 430, 43 1, 438,439. ,- > 441,443, ,- > 445,457, -<- > 459, 463, 470, 472, 481. 484, 563, 6 14. 634, 758, 759, 761 , 791, -<- > 794, 796. 797, 799. 832. 841, ,- > 843, 855, 861. 865, 866. 876. ,- > 878, 880, ,- > 885, 888, -<- > 890,898, ,- ), 905, -<- > 915,917,918, 921, 926, 927, 930, 932, < > 940, 944, 964, 975, ,- > 979, 1089, 1090, 1092, -<- > 1094, 1099. 1116, 1119, 1121,-< -> 11 24. 1131 , 1137, ll38, 11 41, 1142, 1144, 1145, 1202, 1204, 12 16, 12 18, 1220, 1221, 1263, 1265, 1273, 1274, 1335, 1337, 1354, 1355, 1448, 1450, 1458.
STANlSié, .... : Tenente cetnico, ucciso dai partigiani nella zona di Nevesinje.
600. STANISié, Bajo: Colonnel lo , comandante cli formazioni cetnichc de l Montenegro. 92, 93, 96, 99, I OI, l 02, 168, 172, 193,622,695. STANKOV I é. Duro: Commissario politico della 2" brigata della 6" divisione partigiana. 368, 456. STARACE, Clemente: Capitano del la divisione ' Bergamo' (Spalaro), fuci lato dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. STAROVIé, Salo: Capo ùei cetnici nella zona di Cattaro. 1045. STAROVIé, Stevo: Capitano dei cetnici. 584, 726. STEENGRACHT (von) MOYLAND. Gustav Adolf: Segretario di Stato del ministero deg li affari esteri del Rei eh. 608, 648, 649. STEFANI. Simeone: Comunista, componente ciel comitato c landestino cli Zara. 788, 1118, 1430. STEFANOVIé, Svetoslav: Comandante partigiano. 1229. STEGN Alé, rvI i lo rad : Capo formazione del la 5• banda Vo lontari ant icomunis ti serbo-ortodossi. 424. STEINBACH. Carlo: Tene nte de l bal-
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Da/nwzia • Una cronaca per la storia ( /943- 1944)
taglione bersaglieri ;Zara' . l 2 1. 7, l 448. STEINER, Pietro: Colonnello, comandante del genio della divisione 'Marche' (Ragusa). 1075. STENBERG, Fritz: Tenente, caduto nel tentativo di uno sbarco sull' isola di Oltre (Zara). l 456. STENJAié , .... . Capo cecnico nella zona di Zara. 748, 1118. STIASNI, Giuseppe: Caporale della divisione ·zara' . addetto alla 3• banda volontari anticomunisti. 423. STIPCEV ICH, Anton io: Ucciso a Zara dai partigiani. 1434. STOCKELL, Martin : Comandante di un bauaglione di fanteria tedesca a Cattaro. 1050, 1249, 125 1.
STOSS!CH, .... : Soppresso dai partigiani a Zara. 1434. STRECK.ER, .... : Maggiore, comandante della Platz.kommandantur di Zara. 1405, 1429.
STRECKER, Arthur: Maggiore del IIf battaglione del 738" reggimento cli fanteria. J 24, 1480. STRONG, K.X .D: Generale, capo del Servizio informazioni ciel comando di Eisenhower. 943. SUBASié, Ivan: Rappresentante in America del Governo jugoslavo in esilio a Londra. 650, 651. SUBASié. Marko: Partigiano, commissario politico per la Bucovina. 433. SUL.IAK .... : Ministro dello Stato indipenderne di Croazia. 596. SUPERINA, .... : Italiano, fuc ilato dai partigiani nel Cimitero di Spalat0. I 243. SUSMEL, Duilio e Edorado : Curatori della pubblicazione degli scritti e discorsi di Benito Mussolini. 145, 462, 630, 636, 1239.
SUTJEJ, .... : Componente del Governo j ugoslavo in esilio a Londra. 650. SVIRCfCH, Simeone: Zaratino. tenente
dei bersaglieri caduto in combattimento a Lapac. 149, 763, 885. TABAKOVIé, M ilan: propagandista partigiano. 729. TACCHI NI, Pietro: Capitano di vascello, comandante di Mari na-Sebenico. 888, 1125, 1127, 1226.
TACCONI, Antonio: Senatore del Regno, commissario prefettizio al Comune di Spalato. 1149, 1176, 1179, 1. 233, 1244, 1305, 1382, 1405, 1478, 1490.
TACCONI, Ildebrabdo: Professore presso il Ginnasio-Liceo 'G. d'Annunzio' di Zara. 419, 1477.
TADDEI, Sanzio: Direttore provi nciale delle Poste e telecom unicazioni a Spalato. 1178. TALPO, Nedda: Esule eia Zara. 12 17. TALPO, Nora: Esule da Zara. 12 17. TAMA.10, Corrado: Generale, com- missario straordinario alla federazione dei fasci di combattimento di Zara. 1.447. TAMB0RJNO, Angelo: Capitano della divisio,ne 'Zara', comandante del presidio di ~egar. 111 3, ll 14. TAMBURINI, Tullio: Capo della polizia dcli.a Repubblica Sociale italiana. 1360, 1376, 1.382, 1466, 1469, 1530.
TANGO, Michele: Sottotenente med ico della divisione ' Bergamo', caduto a Castel Vecchio (Spalato). 799. TARLE, .. .. : Espo nente ustascia cli Sebenico. 843. TAVANI, Francesco: Tenente colonnello del 4° reggimento bersaglieri. 3 19. TEDESCHL Gabriele: Tenente del 22 1° battaglione T.M . della divisione 'Messina' (Ragusa). I 195. TEISSL, Hans: Maggiore, comanda nte del bauaglione ;Pionieri' della J 14' divisione 'lager'. 867 , 1110, ll22, 1124, 1212, 1220, 122 1, 1291, 1335, 134 J , 1342, 1511, 15 12.
Indice delle persone citate
TERLIZZI, Salvatore: Soldato della divisione ' Zara' , addetto alla 4" banda Volontari anticomunisti. 424, 874.
1647
838, 85 1, 108 1, 11 20, 1135, 11 38, 11 69, 1206, 1346, i 362, i 364, 1365, 1367, -<- > 1369, 1407, 1408, 1414, 1418, 1421, 1428, 1433, 1434, 1436, 1442, 1443, 1511, 1517, 1519, 1550.
TERRANOVA, Ignazio: Tenente dei carabinieri d i Zara, soppresso dai partigiani. 1421 , -<- > 1424, 1429, 1430 , 1434, 1452.
TOCIGL, Francesca: Esu le da Zara. 1463.
TERUZZI, Attilio: Mi nistro dell'Africa italiana. 144.
TOClLl Gemma: Moglie del provveditore agli studi di Spalato, Giovanni Soglian. 930.
TERZOLI, A l fredo: Bersagl ier e del XXXI battaglione caduto in combattimento. 435.
TODOROYJé, M ijalko: Commissario poli tico della I" divisione part ig iana. 1155.
TESANOV fé , .... Capo cetnico. 4 1.
TOHT, .... : Ministro del Governo croato. 1394.
T ESLlé, VLA DO: Tenente della mi lizia volon tari a a nticomunis t a d i Medak (Lika). 163. TESTA, Luigi : Ufficiale del la div isio ne 'Zara'. 1490. TESTA, Piero: Tenente colonnello, Sottocapo di StatO Maggiore del VI Corpo d'arm ata (Ragusa). 675, 1059, 1069, 1070, 1075, 1083, 1084, 11 92, I 196, 1327.
TOL.IA, Giova nni : De legato a Tries te della Sezione provinciale de ll' alimentazione (Sepral) di Zara. 1360, 1376, 1453, 1460, 1463, 1466. TOMISCH, .. . : Capitano tedesco, interprete d ' iLa l ia no, della div is ione SS 'Prinz Eugen' . 924, 1010, 1067, 1073.
THAON di REVEL, Paolo: Mi nistro per le finanze sino al 6 febbraio 1943. 144.
TOMMAS EO PONZETTA , R uggero: Direttore de li Popolo di Spalato, ucciso dai partigiani. 1137, I 157, 1243.
THÙRINGER, Ignazio: Tene nte della divisione 'Zara', comandante della l " banda Volontari antjcomun isti. 423, 798, 1240.
TOMMASEO, Giampietro: Souotenente della d i visione ·Bergamo' (Spalato). Interp rete di lingua s lava ciel generale Emilio Becuu.i. 114 1, 1144, 1230, 1239.
TICULIN, E ugenio e Simeone: Fratelli, uccisi a Zara dai partigiani. 1434.
TONEATTI, Erma nno: Capitano del la divisione ' Bergamo' (Spalato), fuci lato dai tedeschi a Trilj (Sig no). 1242.
TIDONA, Giorgio: Agente di p ubblica sicurezza, ucciso a Zara d.ai partigiani. 1520. TIENGO, Carlo: Ministro delle corporazioni dal 6 febbraio 1943. 144. TTSMA, Stanko: Comandante di formazioni partigiane in Dalmazia. 291. TITO (Josip Broz): Capo del mov imento comunista in Jugoslavia; dopo la guerra Pre s idente de l la Federazione del le Repubblic he Socialiste di Jugoslavia. 14, 17, 18, 2 1, 31, 36, 45,-< > 47, 49, 77, 79, 80, 90, 108, 11 1, 125, 126, 136, 137 , I 39, 176, 200, 284, 351. 397, 496, 502, 543, 612, 630, 734, 782, 787, 828, 835,
TONGIANI, .... : Soldato ciel III battaglione del 25° reggimento di fanteria della di Y;iSio ne ' Bergamo' (Spalato). I 107. TOPARINI, Jole: Inseg nante a Spa lato. 1138, 1159, 1162, 1173, 1179, 1227, 123 1, 1233, ~- >- 1239, 1242, 1243, 1245. TRAFF ICANTE, Pel legri no: Maggiore de i ca rab in ieri cli Zara, soppresso dai parti gia ni. 1340, 142 1, 1429, 143 0 , 1434, 1509. 15 11. -< > 1514. TREVERI, G iovanni : Sottotenente della divis ione ;Zara·, addetto alle bande alle bande Volontari anticomunisti. 424. TREVERL .Iolanda: Professoressa a Zara.
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Dolmozio - Una cronaca per la storia ( 1943-{':}44)
1477. TREVISAN. Armando: Soldato del comando del 292° regg imento fan teria della divisione 'Zara' . 12 13. TREVIS AN, Raffaele: Teneme de l I I 5° reggimento di artig lieria della divisione 'Messi na, caduto a Cattaro. Medaglia d'Oro al Valor mi litare. I 058. TRIFUNOV!é-BRCANIN, llija: Generale serbo-ortodosso, capo spirituale dei cetnici. 15, 35, 36, 100, 145. 282, 344. TRIFUNOV!é, Misa: Presidente de l Consiglio dei minist ri del Governo j ugoslavo in esilio a Londra. 6 I I. TRINGALI, Giovanni: Soldato de l 4° regg i me nto d 'artig lieria della div isione ' Bergamo' (Spalato). 1239. TRIZIO, Salvatore: Capitano de l Servizio informazioni della divisione ·zara'. 789. TROCINO, Giorgio: Sottotenente medico de lla divisione ' Bergamo· (Spa lato), disperso in combattimento. 816. TROMBETTA, Pasq uale: Tenente del III battaglione del 25° reggimento fanteria de ll a divisione ' Bergamo' (S palato), caduto a Lapac. 149. TUCCI. Carlo: Generale, capo di S tato Maggio re della 9" Armata (A lbania). 1043, 1185. TURRISANI, Teresina: Italiana di Spalato, catturata a Tries te dai tirin i. 1486. TURRISI, Na tale: Brigadiere dei CC. ucciso a Zara dai partigiani . 433.
UGOLINI. G herado: Professore a Zara. 419. UGRIN, Andrije: Partigiano condannato a mo r te da l T r ibuna le s pec iale per la Dalmazia, graziato da Mussolini. 428, 9 15. ULJAREV lé , .... : Capitano cetnico della brigata di Bileéa. 706, 726. UNICH, Maueo: Tenente della d ivisione
'Zara ' , co mandante de l la 5 ' banda Volontari anticomunisti. 424. URBINI, Renato: Es ule da Zara. 1463. URUKALO, .... : Vescovo greco-ortodosso di Spalato. 343. 79 1, 114 1, I 175 , 1272, 1304, 1305. USLENGHI, Diego: Sottotenente della d ivisione 'Zara' , addetto alla bande Volontari anticomunisti. 879. USMIANI, Vincenzo: Esule da Zara. 1217.
VALENTE, .. .. : Sottotenente della compagnia mitraglieri ciel CIII battaglione de l VI Corpo d ' armata (Ragusa). 59. VALIZZONE, Ph nio: Sottotenente del III battaglione de l 259° reggimento del la divisione 'Murge· (Mostar). 230 , 234. VALLERY, Tul lio: Esule da Zara. 1420, 1423, 1425, 1430, 1482, <- > 1486, 1488, 1489. VANNUCCI, Paolo: Sottotenente del 120° reggimento di fanteria de lla divis ione 'Emilia' . Fucilato dai tedeschi a Cauaro. 1058. VA.RR[CCHIO, Angelo: Marinaio del 16° Reparto del comando Marina cli Sebenico. 1225 . VAS Jé, Dragisa: Componente ciel Comitato Na,.ionale dei cetnici. 35. VATAVUK, Ante: Gran zupano di Tcnìn. 4 12,475. VECCHIARELLI, Carlo: Ge nerale, comandante le FF. AA . in Grecia. Iso le Jonie e Creta. 94 1. VELEBIT, Vladimir (alias Petrovi é Vladimi r) : Generale de l comando di Tito, negoziatore con i tedeschi. I 84. VENERANDA, Lu igi : Tene nte colonnello dei carabini eri a Spalato, passa ai partigiani dopo 1' 8 sette mbre. 1163, 1295, 142 1, 1510. VENEZIA, Att i I io: Tenente colo nn ello comandante del battaglione mit.raglieri T.M.
Indice delle per.w111e ci101e
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comandante ciel battaglione miuaglie1i T.M. della divisione ·Bergamo' a Sebenico. 1125. 1127, I f28, 1132, •- > I 134, 1222, 1226.
gli eri , co manda nte del l a comp agn i a Volontari universitari dalmati 'Antonio Vukasina' . 1340, 1358, 1377. 1452, 1466.
V ENTU RI N I, l vio: Sottotenente del [Il battaglione ciel 292" regg irnento di fa nteri a della di visi one 'Zara' . I I I O, I 12 1, 1212, 1449.
V I LLASANTA (di). Carlo: Segretari o generale del Governatorato della Dalma1.,ia, con il Govern atore Francesco Giunta. 303. 846, 929. 932.
VERCELLINO, Mario: Generale, comandante della 4·' A rmata (Provenza). 94 1.
V I LL A NI, Lui gi : Tenente colonnello, comandante dell a Guardia di finanza a Zara. 1336.
VERDI, Ugo: Colonnello, comandan te del 4° reggi mento bersag lieri. 42, 43. 853, 109 1, 11 48. 115 1, 1163, 1171. 1268. 1272, I 274, < > I 276.
V INACCI A , Antonio: del 26° reggimento cli fa nLeria de ll a divisione 'Bergamo' (Spalato). 822. 9 18, I 158, 1159, l 228, 1237, 1238.
VERGAD A (de), Piero : Tenente della divisione 'Zara, comandante ciel plotone 'Arditi' del 292° reggimento. 8 I 4.
V ITALIANI, Ferruccio: Studente a Zara. 41 8.
VESKOVl é , Anclrij a: Com andante cet nico nelle formazioni di M ihajlov.ié. 93, 108, 115.
VI TTORELLI. Lu igi : Volontari o nell a compagnin universitari dalmati 'Antonio Vukasina' . 1466.
VETRANO, Giuseppe: M agistrato. capo ciel i' Ufficio legislativo ciel Govern atorato della Dal mazia, direttore del Giornale di Dalma zia, q uoti diano di Zara. 304.
V IVALDA, Lorenzo: Generale, comandan Le de ll a d i v i sione ' Tauri nense' (Montenegro). 923, I 05 I.
V I ALE, Car lo: Generale, comandante della di visione 'Zara'. 143, 3 17, 429, 442, 457, 750. 751 , 772. 793, 805. 877, 878, 880, ·H · 882, 887, 889, 89 J, 892, 904, < • 906, 908, 909, 9 I 3, <- > 9 I 6, 926. 927,933, -<- > 935, 957,979, 1091, 11 00, 1101, l ll l, 111 8, 11 19, 11 21 , 11 24, 1205, 1208, 1209, 1217, 1335. 1336, 1341, 1356, 15 17. VJD AC.] é, Milorad: Capi L.ano. comandante di formazioni ce tniche rn ontcnegrine in Erzegovina. 93, I 16. 6 13, 6 14, 6 15. 6 17,706.
VLAHOV, Blafo: Delegato del 1xutito comunista per la zona di Sri ma (Sebenico). 433. V LAHOV. Carmelo: Partigiano, i nformatore della zona cl.i Sr.ima (Sebenico) . 433. VOGEL, ... : Comandante tedesco di un omoni mo Gru ppo da combatti mento in Erzegovina. 62, 95. 98, 99, I 06, 107. VOLKER, .... : Tenente colonnello tedesco, coma ndan te del primo reparto Germanico entrato a Fiume. I 094, I 50 I . VOLPE RINONAPOLI , Ezel: Prof'essore, pres ide del L iceo classico a Spalato. 931, 10 17.
VIDOVICH (dc), Oscar: Esule da Zara. 418
VOLPI, A nna Mari n: Studentessa a Zara. 418.
VIDOVICH (de), Mario: Capitano della divisione 'Zara' , corn andame del battagl ione cattol ico Volon tari amicomunisti. 750,77 1,8 14,907, 9 13,9 14, 111 8, 1122, 12 17, 1459.
VOLPI. U mberto: Colonnello comandante il 25° reggimento di fanteria della divisione ·Bergamo· (Spalato). fucilato dai tedeschi . 853. 1242, 1327.
V JGI AK. Fran cesco: Tenente dei bersa-
VOLTOLIN I , Giuseppe: Milite de ll a M ilizia volon taria sicurezza nazionale a
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Dalmazia - Una cronaca per la storia ( /943-1944)
Zara. 1430. VRANCié, Vjekoslav : Ministro di Croazia nel Governo di Pavelié. 82, 86, 93, ~- ). 97, 102, 168, 170, 677. VRANKOVIé, Nikola: Volontario delle bande anticomuniste. 46 I. VUCHICH, Nicolò: Zaratino, caduto sul fronte Russo. 4 I 8. VUKASINA, Antonio: Sottotenente dei granatieri, caduto in combattimento contro i partigiani. Medaglia d'Oro al Yalor militare. 755, 761, <- > 763, 765, 766, 884, ~- • 888 . Compagnia volontari: 1337, 1338, 1348, 1352, 1356, 1369, 1374, 1377, 1384, 1389, 1450. VUKCEVIé: ..... : Comandante della milizia volontaria anticomunista a Konjic. 98. VUKSANOVIé, Milivoj: Capitano delle formazioni cetniche della zona delle Alpi Bebie (Velebit). 323,439. VUKUSié, Stjepan: Podestà di Spalato dall'ottobre 1943. 1174, 1177, 1305. VUXANI, Giacomo: Consigliere di prefettura a Zara. 1405, 1429, 1430, 1513, 1514, 1515.
W.illiam Deakin presso i partigiani. I 156. XlMENES, Ettore: Palermitano, scultore del monumento a Niccolò Tommaseo, eretto a Sebenico nel 1896. Distrutto dai partigiani di Tito. 90 1, 1222. XIMENES, Mario: Sottotenente, comandante del plotone mitraglieri del II battaglione del 260° reggimento fanteria della divisione 'Murge' (Mostar). 57, 58. ZACCARIA, .... (probabilmente pseudonimo) : Capo del Servizio informativo dei pattigiani a Zara. 1422. ZAMBOTTI (dc), Remo: Sottotenente della 547" compagnia rnitraglieri della G.A.F.,divisione 'Zara' . 1216. ZAMMARANO, Guido: Sottotenente del la divisione 'Bergamo' (Spalato), fucilato dai tedesch i a Tri lj (Signo). 1242, 1327. ZANETTI, Ernesto: Sottotenente della divisione, 'Zara ', caduto in combattimento. 816. ZANGHI, Felsina: Crocerossina a Zara. 1469. ZANI, Francesco: Generale, comandante della divisione 'Sassari' (Tenìn). 35, 42.
WALDENBURG, Siegfried: Colonnello, del comando del XV Corpo d'armata della 2" Annata corazzata tedesca. 25, 34. WARLIMONT, Walther: Generale, Sottocapo dello Stato Maggiore Operaz.ioni del Comando Supremo della Wehrmaclu. 70, < > 75, 130, 146, 147, 1.92, < > 195, 248, 249,577,604, 652.
ZANOTTI, P io Laerte: Colonnello . comandante del 151 ° reggimento di fan teria della Divisione 'Sassari' (Tenìn). 42, 43, 149,463. ZANUSSI, Giacomo: Colonnello, Sottocapo di Stato Maggiore di Supcrsloda (2' Armata). 29, 39, 148,213, 531, 862, 1028.
WEISIK, Hermann: Capitano della divisione SS 'Prinz Eugen' . 833.
ZAVATTARO-ARDIZZONE, Piero: Capitano del 3° reggimemo al pini. 11 88.
WETZLING, ... : Maggiore della div isione SS. 'PrinzEu gen'. 1170.
Z1\TONI, Adolfo: Marittimo s ul motoveliero Antonietta B.. 452.
WINANT, John: Ambasciatore degli Stati Uniti d"America, a Londra. 61 l.
ZEèEV[é, Luka: Delegato del partito comunista per la zona di Zaravecchia. 433.
WROUGTHON, Walter: Radio-telegrafista inglese della missione del capitano
ZECEVIé, Stevo: Partigiano, già podestà di Obrovazzo. 433.
Indice delle perso11e citare
ZEDDA, Carlo: Colonnello, comandante del 259° reggimen to di fanteria della divis ione 'Murge' (Mostar) . 1128, l 129, 1226. ZEITLER, .... : Maggiore tedesco, comandante di reparto a Clissa (Spalato). I l 65. ZELLNER .... : Tenente generale, co mandante delle truppe tedesche di occupazione di Mostar. 470, 588, 589, 639, 679, <- > 683.
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ZIVCOVICH, F ran cesco: Zaratino, dopo l · 8 settembre ritorna a Zara attraver-sando l'Adriatico in barca a ve la. 122 l. ZOCCO, Antonio: Studente a Zara. 418. ZOGLIO, Vincenzo: Maggiore del 259° reggimento d i fa nteria de lla di visione ' Murge· (Mostar). 1226. ZOKICH, Stefano: Italiano, fuci lato dai partigian i ne l Cimitero di Spalato. 1243.
ZERBO NI, Gio vanni: Ragioniere capo ciel Governatorato della Dal mazia. 932.
ZOKOVIé, Stcvo: Partigiano, addetto a lla propaga nda nella zona di Vodizze. 3 11 . ZONTA, Gottardo: tenente del 21 1° battag lio ne T.M . della div isione 'Messina' (Rag usa). 11 95.
ZERBONI, Simeone: Magistrato italiano a Spalato. 1155, 1176, I 179, 1180, 1300, 1305, 1308.
ZOPICH, Leopoldo: Sergente della divisione · zara', addetto alla 3, banda Volontari anticomun isti. 423.
ZERBINO, Paolo Valerio: Prefetto cli Spalai.o. 338,43 1,436,444,446,765, 790, <- > 792, 796,798, 841,906, 936,975.
ZORié, Rade: Commissario politico nella zona di Dervar. 80 I. Z UJOVIé, Mlaclen: Capo del 'Comi tato' Z ILIANTI , Ido: Capomanipolo (grado cetnico di Spalato. 35. della M.V.S.N.) della 89" Legione camicie nere, divisione 'Bergamo' (Spalato). ZUPPA, Antonio: Medico condotto cli Obrovazzo (Zara) caduto in co m-battimento. 1103, 1104, 12 10. 816. ZI VKOVlé, Drago: Capo partig iano, comandante della 'Co m pag ni a d e l ZUPPINI, Ferrucci o: S0t1otenente della divisione 'Bergamo' (S pa lato), fucilato Litorale ' . 294, <- > 296,298,309, 3 11, dai tedeschi a Trilj (Signo). 1242. 433, 76 1, 884.
Z IKlé, Rade: Commissario politico della cli visione partigiana 'Lika' . 136.