ELEMENTI DI ARALDICA

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STATO MAGGIORE ESERCITO Ufficio Storico

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calbica illustrazioni di MAURIZIO SAPORITI

AMEDEO CHIUSANO

ROMA 1995


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Copyright © 1995 Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito Stampato a GAETA dallo "Stabilimento Grafico Militare"


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PRESENTAZIONE

Questo nuovo libro sull'araldica militare non viene a sovrapporsi al precedente edito dall'Ufficio Storico dell'Esercito ma lo completa e lo amplia. Gli Autori infatti approfondiscono quei concetti che sono alla base dell'araldica stessa, illustrandone innanzitutto gli elementi essenziali per poi entrare nel vivo della materia. Si passa così dalla spiegazione delle terminologie più ricorrenti, quale la definizione di metallo e pelliccia o di partizione dello scudo, all'esame del processo evolutivo con l'aiuto di numerosi disegni e documenti; quindi all'illustrazione della simbologia e della normativa proprie dell'araldica militare che rinverdisce ed evidenzia i fasti e le tradizioni dei Corpi dell'Esercito. Gli Autori hanno quindi saputo dar brio ed armonicità ad una materia e ad un mondo che, seppur sconosciuto ai più, emana il fascino romantico delle medioevali tenzoni cavalleresche.

IL CAPO UFFICIO in S.V. (Ten. Col. f. (a!p.} par. s. SM Maurizio RUFFOJ

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PARTE PRIMA

CAPITOLO I

1. Il blasone e la definizione dell'arte araldica Il blasone è l'arte di descrivere le armi gentilizie. Questa parola deriva dal tedesco "blasen" suonare il corno poiché lo scudiero del cavaliere, nei tornei, suonava il corno per chiamare gli araldi di arma al riconoscimento degli scudi dei combattenti. Il blasone è quindi la scienza che studia le armi; l'arte araldica è l'applicazione dei principi del blasone alla composizione e descrizione delle armi. Detta scienza si ritiene posteriore alla vera epoca feudale; infatti si suppone che nel medioevo non vi siano state delle raccolte di armi in quanto il più antico armoriale conosciuto in Francia risale alla metà del secolo XIV.

2. Classificazione delle armi Il più celebre araldista, il Menestrier, nel suo "compendio dell'arte araldica" divide le armi in sei principali specie: 1) armi di dominio, quelle di tutti i regni, principati e repubbliche sovrane; 2) di dignità, contrassegni della carica; 3) di comunità, quelle delle provincie, città, religioni; 4) di concessione, come quelle che si concedono alle podestà sovrane; 5) di padronanza, quelle che si aggiungono alle proprie per contrassegno di dipendenza; 6) gentilizie, le armi proprie delle famiglie che distinguono le une dalle altre. Altri araldisti aggiungono altre quattro categorie di armi: 1) armi di alleanza; 2) di successione, quelle di cui ci si serve in mancanza dell'erede del sangue; 3) di sostituzione, quando si è obbligati ad assumere il nome e l'arma di una famiglia estinta; 4) di assunzione, armi che si aggiungono alla propria in memoria di qualche gloriosa azione. Queste divisioni non sono rigorosamente scientifiche ma suscettibili di cambiamenti a seconda della corrente araldica seguita. Infatti si potrebbero -1 -


aggiungere le armi di sovranità, di pretensione, di adozione, ufficiali, nazionali, municipali, cittadine, mercantili, personali, ecc. Il Cartari, nella sua opera " Trattato delle armi ed insegne" divide le armi in semplici, dove è presente un'arma sola; e composte, nelle quali sono presenti una o più armi riunite insieme, conservando tutte le armi che la compongono in diversi quarti, oppure senza alcuna distinzione di quarti in maniera più confusa. Ancora, possono essere classificate in "simboliche" che, contraddistinguendo una famiglia, alludono anche a fatti tradizionali e storici o leggendari; oppure algamoniche o parlanti se alludono al nome della famiglia che le propone. Si definiscono armi piane quelle composte da un solo colore o da un solo metallo; cariche quelle composte da varie figure, colori, metalli.

3. Scudo Lo scudo è parte integrante dell'arma; esso è il fondo o il campo sul quale sono riprodotte le armi. In araldica lo scudo è quella figura che riceve gli smalti, i colori, le partizioni, gli emblemi di un'insegna blasonica. A titolo di curiosità si accenna ai principali tipi di scudo dal medioevo ai giorni nostri. Nel Xli secolo e nella prima metà del Xlii, lo scudo era alto la metà di un uomo, di foggia triangolare, con la parte inferiore appuntita e quella superiore rotondeggiante, fig. 1. Nella seconda metà del secolo Xlii e nel XIV gli scudi vengono ristretti, la forma è triangolare con i lati uguali. Nel XV secolo, gli stessi presentano i lati retti ed arrotondati nella parte inferiore. Dal XVI secolo in poi si preferì l'uso di uno scudo dalla forma rettangolare con gli angoli inferiori arrotondati che finiscono in una punta. Questo fu detto sannitico, francese o moderno, fig. 2. Nel rinascimento, lo scudo gentilizio sfoggia variegate forme: ovali, rotonde, intagliate in vario modo, fig. 3. Lo scudo bandierale, a foggia quadrata, ha origine molto antica in quanto era in uso agli albori dell'araldica in Francia, fig. 4. -2-


TAV. 1

fig. 1 Scudo a mandorla

fig. 2 Scudo Sannitico

fig. 3 Scudo ovale

fig. 4 Scudo quadrato

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Si ritiene che i blasonisti attribuirono la foggia ovale agli scudi italiani, quella a punta ai Francesi, le targhe ai Tedeschi, arrotondata agli Spagnoli e gli scudi rettilinei, inferiormente appuntati, agli Inglesi, fig. 5. L'inclinazione dello scudo verso la parte destra, fig. 6, è una caratteristica molto frequente negli scudi antichi di qualunque forma o figura essi siano. Alcuni araldisti ritengono che detta inclinazione dello scudo, rappresenti il cavaliere nell'atto di combattere, detta teoria trova conforto nel fatto che sopra di questi era abitudine collocare gli elmi come nella battaglia. Altri, ne deducono l'origine inclinata dalle giostre, dai tornei, ed altre imprese dei Cavalieri, i quali per mantenere alto il loro valore in tempo di pace, giostravano o sfidavano cavalieri erranti presso luoghi di passaggio obbligato, appendendo il proprio scudo ad un albero o ad un palo; detti scudi appaiono così inclinati.

Il Cartari ritiene che detta inclinazione possa essere una diretta conseguenza della consuetudine, degli antichi soldati, di appendere il proprio scudo aspettando il momento della battaglia. Le donne usarono invece una forma di scudo a forma di rombo, fig. 7, con le dovute eccezioni. La Consulta Araldica del Regno decise che la figura normale dello scudo fosse quella detta sannitica, ossia: "un quadrilatero rettangolo, i lati verticali del quale siano più lunghi degli orizzontali, e inferiore di questi ultimi, arrotondato agli angoli e ricurvato nel mezzo, termini in una punta. L'altezza dello scudo deve eccedere di un settimo la larghezza, in modo che diviso il solo superiore in sette parti, o "moduli", i lati verticali siano d'otto moduli aggiungendo per la punta mezzo modulo" (memoriale della consulta araldica, Roma, 1883). Scudetto viene definito un piccolo scudo che si sovrappone al "cuore" dello scudo. Qualora lo scudo del cuore contenesse nel suo mezzo un altro scudo ancor più piccolo, il primo si chiamerà "scudo medio", il secondo "scudo del cuore".

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TAV. 2

fig. 6 Scudo inclinato

fig. 5 Scudo inglese

fig. 7 Scudo a rombo

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CAPITOLO Il

1. Smalti Parte essenziale delle armi sono gli smalti con i quali si "veste" lo scudo gentilizio. Essi si dividono in metalli, colori e pellicce. I metalli sono: l'oro e l'argento; i colori sono l'azzurro, il rosso, il verde e il nero, tav. n. 4. Tra i colori araldici vi è anche quello detto "naturale" (raramente adoperato nell'antica araldica) che rappresenta con il colore appunto, naturale l'oggetto che si vuole disegnare. La carnagione, serve per le figure tratte dal corpo umano. La porpora, raramente viene usata nell'araldica e propriamente si usa soltanto nei mantelli, cappelli ecc .: Analogamente il canne/lato, il sanguigno, I'aranciato, il lionato ed altri sono visibili solamente in poche armi straniere ed in particolare inglesi. Regola generale del blasone è quella di non sovrapporre metallo sopra metallo e colore sopra colore, anche questa regola però non è stata sempre rispettata . Nell'araldica moderna, fa eccezione a questa regola il colore naturale il quale può essere sovrapposto tanto sui metalli quanto sui colori. Inoltre, in araldica esistono due pelli o panni le quali non sono né colori né metalli; essi sono la pelliccia dell'ermellino e del vaio. Le stesse possono essere poste a piacere sul metallo o sul colore; per questa loro proprietà venivano definite dagli antichi araldisti "anfibie". L'ermellino è una pelliccia bianca sopra la quale sono seminate le cime nere della coda di questo animale, fig. 8. Moscature, vengono definiti i fiocchetti di pelo nero sparsi nell'ermellino. Contrarmellino, è la pelliccia che presenta le moscature bianche sul campo nero. Armellinato, quando l'ermellino è rappresentato da smalti che non siano l'argento ed il nero. Il vaio, è una foderatura composta di quattro fila di pezzi di argento in forma di campanelle sopra un campo azzurro, fig. 9. -

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fig. 8 Ermellino

fig. 9 Vajo

fig. 10 Controvajo

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Il controvajo è una foderatura nella quale le figure, a forma di campanelli, sono opposte tra loro con le basi e quando l'argento è opposto all'argento e l'azzurro a l'azzurro, fig. 10. Vajato quando il vajo è composto da due smalti diversi dagli ordinari quali oro e verde, argento e nero, oro e rosso, per la stessa ragione il controvajo si chiama controvajato quando non siano presenti l'argento e l'azzurro.

2. Tratteggi Scopo del tratteggio, inserito nella prima metà del secolo XVII, è quello di descrivere le armi rappresentando i colori con punti e linee diversamente composti tra loro . L'oro è rappresentato dalla punteggiatura, fig. 11. L'argento è caratterizzato dalla assenza di ogni tratteggio, fig. 12.

Il rosso è espresso da linee perpendicolari dalla parte superiore alla inferiore dello scudo, fig . 13. L'azzurro è indicato con linee orizzontali dall'uno all'altro lato dello scudo, fig. 14.

Il verde, con linee diagonali, dall'angolo superiore destro alla parte inferiore sinistra dello scudo, fig. 15. Il porpora o violetto, con linee diagonali una partente dall'angolo superiore sinistro verso la parte inferiore destra; esso si considera tanto come colore che come metallo, fig. 16. Il nero, è rappresentato con delle linee orizzontali e verticali che si intersecano, fig. 17.

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GRAFICA DEGLI SMALTI ..................................... .................................

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fig. 11

fig. 12

Oro

Argento

fig . 13

fig. 14

Rosso

Azzurro

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fig. 15

fig. 16

Verde

Porpora

fig. 17 Nero



CAPITOLO lii 1. Partizioni e ripartizioni Gli scudi che hanno il campo di un solo colore, di un solo metallo o di una pelliccia si definiscono "piani" o "pieni". Lo scudo può essere diviso in campi mediante una o più linee. Dette partizioni sono semplici quando risultano da una sola linea, composte o ripartizioni quando sono formate da due o più linee. Si precisa che nel testo la parte destra dello scudo è in realtà la sinistra per chi guarda in quanto lo scudo veniva impugnato dal cavaliere e la sua destra era in realtà la sinistra di chi lo aveva di fronte. Partizioni semplici si definiscono: il partito, il troncato, il trinciato, il tagliato, l'addestrato ed il sinistrato. In particolare: partito è lo scudo diviso in due parti uguali da una linea verticale, fig. 18; troncato, quello diviso in due parti uguali da una linea orizzontale, fig.

19· trinciato, è diviso diagonalmente da una linea che dall'angolo supeI

riore destro (sinistro per chi guarda) scende all'angolo inferiore sinistro, fig. 20; tagliato, è diviso diagonalmente da una linea che dall'angolo superiore sinistro dello scudo (destro per chi guarda) scende all'angolo inferiore destro, fig. 21; addestrato, è lo scudo diviso perpendicolarmente da una linea non passante per il centro tale che la parte destra non sia superiore ad un · terzo della larghezza totale dello scudo, fig. 22; sinistrato è lo scudo diviso perpendicolarmente da una linea non passante per il centro tale che la parte sinistra non sia superiore ad un terzo della larghezza totale dello scudo, fig. 23. Le ripartizioni sono numerosissime; le principali sono: troncato-semipartito, quando lo scudo troncato è partito nella sezione inferiore, fig. 24: semipartito troncato, se è troncato e poi partito nella sezione superiore, fig. 25; partito-semitroncato, se è partito e troncato nella sezione sinistra, fig. 26' semitroncato-partito, se è partito e troncato nella sezione destra, fig. 27. I

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TAV. 5

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fig. 18 Partito

fig. 19 Troncato

fig. 20 Trinciato

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fig . 21 Tagliato

fig. 22 Addestrato

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fig. 23 Sinistrato

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fig. 25 Semipartito-Troncato

fig. 24 Troncato-Semipartito

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fig. 26 Partito-Semit roncato

fig. 27 Semitroncato-Partito

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fig. 28 Interzato in palo


Lo scudo inoltre, può essere diviso in tre campi uguali mediante due linee parallele ed in particolare: interzato in palo, se è diviso in tre campi uguali mediante due linee parallele perpendicolari, fig. 28; interzato in fascia, se le linee parallele sono orizzontali, fig. 29; interzato in banda, se le linee parallele partono dalla parte superiore destra dello scudo alla parte inferiore sinistra, fig. 30;

interzato in sbarra, se le linee parallele partono dalla parte superiore sinistra dello scudo alla parte inferiore destra, fig. 31 ; inquartato, dicesi lo scudo diviso in quattro parti uguali da due linee perpendicolari tra di loro, fig. 32; inquartato in croce di Sant'Andrea, se le due linee partono dagli angoli dello scudo intersecandosi al centro dello stesso, fig. 33. Le lettere a,b,c,d, riportate nei disegni indicano l'ordine col quale devono essere blasonate le rispettive partizioni.

Quarti, sono tutte le porzioni di uno scudo diviso in quadrilateri uguali tra loro tramite linee perpendicolari ed orizzontali che si intersecano; per descrivere tali armi è necessario contare il numero di queste linee. Esempio:

partito di uno e troncato di due per un totale di sei parti fig . 34; partito di due e troncato di uno per un totale di sei quartieri che si blasonano orizzontalmente di seguito fig. 35; partito di due e troncato di due, scudo diviso in due linee orizzontali e due verticali in nove quartieri, fig. 36; partito di due e troncato di tre, diviso in dodici quartieri; è una partizione poco usata in araldica, fig. 37; partito di due e troncato di quattro, scudo diviso in quindici quartieri di due linee verticali e quattro orizzontali, fig. 38; partito di tre, scudo diviso da tre linee verticali in quattro parti uguali, fig. 39; partito di tre e troncato di uno, scudo diviso in otto quartieri da una linea orizzontale e tre verticali, fig . 40; controinquartato, si dice di un quarto nuovamente inquartato, fig. 41. Le cause che hanno dato origine agli inquartamenti sono molteplici; le allenze, i feudi, le dignità, le concessioni ecc. È interessante notare che in uno scudo inquartato, l'arma gentilizia primitiva è sempre situata nel primo quarto o sul tutto. -

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TAV. 7

fig. 29 Interzato in fascia

fig. 30 Interzato in banda

fig. 31 Interzato in sbarra

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fig. 32 Inquartato

fig . 33 Inquartato in croce di S. Andrea

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fig. 34 Partito di uno e troncato in due



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fig . 37 Partito di due e troncato di tre

fig. 36 Partito di due e troncato di due

fig. 35 Partito di due e troncato di uno

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fig. 38 Partito di due e troncato di quattro

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fig. 39 Partito di tre

fig. 40 Partito di tre e troncato di uno

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Per quanto riguarda gli scudi interzati, oltre a quelli già citati quali l'interzato in palo, in fascia in banda, vi sono anche altre partizioni:

Interzato in calza, scudo diviso in tre parti da due linee diagonali che partono dai due angoli superiori dello scudo e si uniscono nella punta fig. 42 e 43. Interzato in mantello, costruito in maniera opposta ai precedenti, fig.

44. Interzato cappato o incappato, le linee che partono dal centro della parte superiore sono curve e raggiungono la metà dei fianchi; due soli sono gli smalti, fig. 45. Abbracciato scudo diviso in tre parti da due diagonali che partono dai cantoni superiori ed inferiori di uno stesso lato opposto, il triangolo sarà sempre di metallo su colore o di colore su metallo, fig . 46.

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fig. 41 Controinquartato

Interzato in calza

fig. 43 Interzato in calza

fig. 44 Interzato in mantello

fig. 45 Incappato

fig. 46 Abbracciato

fig. 42

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CAPITOLO IV 1. Linee di contorno Diverse sono le linee di contorno con cui ciascuna pezza, ciascuno smalto aderisce all'altro nella composizione dello scudo. È importante evidenziare che nella blasonatura "tecnica" di descrivere

uno scudo, l'indicazione della pezza o della partizione viene definita dalla linea di contorno : es. :"banda contromerlata di rosso, troncato merlato allaghibellina"; di seguito sono elencate le principali linee di contorno:

merlato; es. d'argento alla fascia merlata di rosso, fig. 47; doppiomerlato; es. d'argento al palo doppiomerlato d'azzurro, fig . 48; contromerlato; es. d'argento alla banda contromerlata di rosso, fig . 49; merlato a sbarra; es. troncato merlato a sbarra d'argento o di porpora, fig. 50;

merlato alla ghibellina; es. troncato merlato alla ghibellina d'argento e di rosso, fig. 51;

innestato a incastro; es. troncato innestato a incastro d'argento e d'azzurro, fig. 52;

innestato e nebuloso; es. d'argento, alla sbarra innestata d'azzurro, fig. 53; d' oro, alla fascia nebulosa di nero, fig. 54; cuneato e inchiavato; es. partito cuneato d'argento e d'azzurro, fig. 55; troncato inchiavato d'argento e di nero, fig. 56;

dentato; es. dentato troncato d'argento e di rosso, fig . 57; andato; es. d'argento a due fasce ondate di rosso, fig. 58. 2. Punti dello scudo Lo scudo, è inoltre suddiviso in tante parti ognuna delle quali ha un nome particolare, questa divisione viene usata nel caso in cui si debba blasonare uno scudo particolarmente ricco di pezze ognuna delle quali ha una sua posizione ben definita, tav. 11 / a.

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TAV. 10

fig. 47 Fascia merlata

fig . 48 Palo doppiomerlato

fig. 49 Banda contromerlata

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fig. 50 Troncato merlato a sbarra

..........:... fig. 51 Troncato merlato alla ghibellina

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fig. 52 Troncato innestato a incastro


TAV. 11

fig. 53 Sbarra innestata

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fig. 54 Fascia nebulosa

Partito cuneato

fig. 57 Dentato troncato

Ondato a due fasce

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fig. 56 Troncato cuneato

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fig. 58


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PUNTI DELLO SCUDO

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cuore, abisso, punto del cuore; - capo, punto del capo; e - punta; fianco destro; D E - fianco sinistro; F - angolo destro del capo; G - angolo sinistro del capo; angolo destro della punta; H - angolo sinistro della punta; L - posto di onore; M - ombelico.

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CAPITOLO V

1. Figure araldiche Le figure araldiche si classificano in pezze onorevoli e figure ordinarie. Le pezze onorevoli a loro volta vengono suddivise in 1° e 2° grado e si chiamano onorevoli in quanto si stimano le figure più nobili del blasone ed anche perché l'uso è frequente in tutti i paesi. Le pezze onorevoli di primo ordine si distinguono da quelle di secondo ordine, in quanto le prime raggiungono gli orli dello scudo mentre le seconde sono libere almeno in tre lati di questo. Sono pezze onorevoli di primo ordine: il capo, si ritiene rappresenti l'elmo del cavaliere; riempie il terzo superiore dello scudo, immaginandolo diviso in tre parti uguali si blasona per ultimo, fig. 59, tav. 12; la fascia occupa orizzontalmente il terzo di mezzo dello scudo; si blasona dopo il campo, rappresenta probabilmente il cingolo militare, fig. 60, tav. 12. Qualora nello scudo fossero presenti due o più fasce, le stesse devono essere di larghezza uguale a quella degli spazi intercedenti tra di loro. Sei, otto, dieci fasce vengono definite burelle; cinque, sette e nove si chiamano trangle; gemelle vengono definite due piccole fasce parallele accostate; se sono tre si definiscono terza;

il palo è la fascia centrale verticale che suddivide lo scudo in tre parti uguali; si blasona dopo il campo, fig. 61, tav. 12; filetto in palo o verghetta è invece un palo che occupa solo metà della ordinaria larghezza.

Due filetti di palo che occupano con lo spazio intermedio il posto di un palo ordinario si definiscono pali gemellati; tre di questi formano il terze in palo. Se il palo non giunge fino all'estremità superiore dello scudo si dirà "ritirato". Aguzzato in capo o in punta se presenta una estremità a punta; se invece una delle estremità si dilata verso il centro, il palo si dirà "discodato". - 27 -


La banda è una figura diagonale che occupa la terza parte dello scudo stendendosi dall'angolo superiore destro alla parte inferiore sinistra dello stesso, fig. 62, tav. 12. La banda è "cucita" se è di colore sopra colore o metallo sopra metallo; si blasona dopo il campo: in Italia la banda fu una caratteristica della parte guelfa. La sbarra, invece, contrariamente alla banda, si stende dall'angolo superiore sinistro alla ·parte inferiore destra dello scudo; essa distingueva la parte ghibellina; si blasona dopo il campo, fig. 63, tav. 12. La croce, si ha dall'unione della fascia con il palo, essa occupa in larghezza due parti delle sette dello scudo ed i bracci si estendono fino ai bordi, fig. 64, tav. 12. La croce traversa, è una figura composta da una sbarra e da una banda, la croce che ne deriva si chiama di Sant' Andrea, fig. 65, tav. 13. Tra le numerose croci presenti in araldica, si enunciano solo le principali, esse sono: la croce ancorata, biforcata o di Malta, del Calvario, di Tolosa o vuota e allargata a rombo, merlettata, gigliata, mulinata, nodosa, patente, doppia o patriarcale, pomettata, potenziata, scorciata, di Gerusalemme, a chiave o di Pisa, a tau o di S. Antonio, greca, latina; tav. n. 11/b e 11/c. Il capriolo o scaglione, si forma mediante la sbarra o la banda che muovono dagli angoli inferiori e si riuniscono nel punto d'onore dello scudo, fig. 66; si blasona dopo il campo. Diverse sono le interpretazioni che gli araldisti danno al capriolo o scaglione o cavalletto; lo sprone del cavaliere lo steccato da torneo, un vero cavalletto di armi, questi i più comuni significati. La campagna occupa la terza parte inferiore dello scudo opposto al capo. Il Crollalanza, ritiene che questo pezzo onorevole non abbia un particolare significato, ma inserito negli scudi soltanto con la funzione di sostegno per torri animali o per capriccio; si blasona dopo tutte le pezze e le figure ma prima del capo; la bordura, altra pezza onorifica, circonda lo scudo per una sesta parte della sua larghezza e nel blasonare l'arme di nomina dopo le altre figure, fig. 67; la pergola, è una figura che a metà scudo si divide in due parti verso le estremità superiori dello stesso si blasona dopo il campo, fig. 68; il gherone, figura rara, simile alla pergola ma a differenza della precedente ha la parte interna alla biforcazione piena, fig. 69; si blasona dopo il campo; -

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TAV. 11 / b

CROCI ARALDICHE

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TAV. 11 / c

CROCI ARALDICHE

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TAV. 12

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'V fig. 59 Il capo

fig. 60 La fascia

fig. 61 Il palo

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fig . 62 La banda

fig. 63 La sbarra

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fig. 64 La croce


TAV. 13

fig. 67 La bordura

fig. 66 Il capriolo o scaglione

fig. 65 Croce di S. Andrea

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V fig. 68 La pergola

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fig. 69 Il gherone

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fig. 70 Il quarto franco


quarto franco: occupa uno spazio quadrato a destra del capo; la larghezza e di tre parti delle sette dello scudo e l'altezza e di tre quarti e mezza, fig. 70; il cantone (ll è un quarto franco che ha le dimensioni dimezzate; il girone o grembo è un triangolo rettangolo isoscele i cui cateti sono pari alla metà della larghezza dello scudo, fig. 71; si blasona dopo il campo. La punta è un triangolo formato da due linee che partendo dalle estremità inferiori dello scudo convergono al centro. Se le linee partono invece dalle estremità superiori essa si dirà rovesciata; si blasona dopo il campo, fig. 72; la pila è un triangolo che ha per base la parte superiore dello scudo e il vertice nella punta dello stesso. Anche la pila può essere, rovesciata; si blasona dopo il campo, fig. 73.

1. Pezze onorevoli di 2° ordine I principali sono: lo scudetto, l'orlo, la pianura, le amaidi, il colmo fig. 75, il capo palo fig. 76 e la crocetta. In particolare: lo scudetto, è uno scudo posto nell'arma come pezza araldica; l'orlo, fig. 77 è una bordura interna dello scudo che lascia scoperti i bordi dello stesso. Esso è largo la dodicesima parte della larghezza dello scudo. Quando è staccato dal bordo si chiama "cinta", fig. 78 (2 l; la pianura, fig. 79, è una campagna abbassata ( 1/6 dell'altezza dello scudo); il colmo è un capo alzato; il capo palo è l'unione, in un solo smalto, del capo e del palo; la crocetta, è una piccola croce posta come figura secondaria; I' amaide, è una fascia che non tocca i lati dello scudo. Le amaidi sono generalmente in numero di tre una sull'altra, fig. 74. Inoltre altre "pezze diminuite" possono essere la traversa, la bure/la, I' estrez, lo scaglionetto, la cotissa, la verghetta, tav. 16. (1) Bascapé - Del Piazzo nell'opera: "Insegne e simboli" sostengono essere pezze di secondo ordine: il cantone, il girone o grembo, la punta, la pila . Il Tribolati invece nella sua: "Grammatica araldica" le riporta come pezze di 1° ordine. Il Crollalanza: "Enciclopedia araldica", dopo una notevole panoramica in merito alle varie divergenze dei più noti ed antichi araldisti, definisce pezze onorevoli di 1° ordine: il palo, la fascia, la banda, la sbarra, la croce, la croce di S. Andrea, il capo, la campagna, il capriolo, la bordura, la pergola, il quarto franco, il grembo, la punta, la pila ed il gherone. Esclude: il capo-palo, il cantone perché diminuzione del quarto franco, il piano perché diminuzione della campagna. Definisce inoltre pezze onorevoli di 2° ordine: lo scudetto, la cinta, le amaidi, ed inserisce anche le modifiche e le restrizioni sopra riportate cioè il capo palo, il cantone, il piano. (2) L'orlo e la cinta secondo il Tribolati sono la stessa pezza fig. 78; invece Bascapé - Del Piazzo sostengono essere due pezze diverse fig. 77-78.

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TAV. 14

fig. 71 Il girone o grembo

fig. 72 La punta

fig. 73 La pila

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- -

...I

' fig. 74 Le amaidi

fig. 75 Il colmo

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fig. 76 Il capo palo


TAV. 15

fig. 77 L'orlo

fig. 78 La cinta

o fig . 80 11 rombo

o fig. 81 I bisanti

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fig . 79 La pianura

00

o

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fig. 82 Le torte


TAV. 16

La traversa

La burella

L'estrez

Lo scaglionetto

La cotissa

Verghetta

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2. Figure araldiche ordinarie Esse sono: il rombo, il fuso, i bisanti, le torte, il plinto, il lambello (3 l Il rombo si differenzia dal fuso in quanto quest'ultimo è più allungato pur essendo come il rombo un quadrilatero con i lati uguali, fig. 80. I bisanti sono tutte le figure tonde in oro ed in argento, fig. 81. Le torte sono figure tonde non in metallo ma di colore, fig. 82. Il plinto è un rettangolo si ritiene rappresenti le pietre dei castelli feudali, fig. 83, tav. 17. li !ambe/lo è reputato la più nobile tra le brisure; il Ginnani, lo ritiene importato in Italia da Carlo d'Angiò (1265) e distinse i guelfi; esso fu concesso dai re di Napoli unitamente a gigli d'oro nel capo d'azzurro. Il Crollalanza così lo definisce: pezza araldica formata da una trangla scorciata e munita di pezzetti pendenti, che sono ordianariamente tre: nel caso che siano in numero maggiore o minore conviene blasonarli, fig. 84, tav. 17. Misura delle pezze. Banda, campagna, capo, bracci della croce piana, fascia, palo, sbarra: 1 /3 dell'altezza o 2/7 della larghezza. Bastone: 1/ 4 della banda, cioè 1/12 della larghezza dello scudo. Bordura: 1/6 della larghezza. Cantone: largo 2/7 della larghezza ; alto 5/16 dell'altezza. Scaglione: ogni bracco largo 2/7 della larghezza. Cinta: 1/12 della larghezza. Capo: da un 1 /3 a 1/ 5 dell'altezza, di norma. Cotissa: 1/ 12 della banda cioè 1 /6 della larghezza dello scudo . Divisa: 1/ 14 della larghezza . Estrez: (croce diminuita): ciascun braccio largo 1/6 dell'altezza. Filetto: 1 / 5 della banda o 1 /3 della cotissa = 1/ 18 della larghezza dello scudo. Fuso: largo 1 /2 della propria altezza, (la diagonale minore 1/2 della maggiore). (3) Il lambello, secondo Bascapé - Del Piazzo è una pezza onorevole di 2° ordine; Il Crollalanza lo ritiene una pezza meno onorevole.

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Gemella: con lo spazio tra le due burelle di cui è composta occupa lo stesso spazio della fascia. Lambello: i suoi pendenti hanno i 3/4 di altezza di 1/3 della sua lunghezza, mentre la trangla che lo costituisce ha 1/3 di altezza. Losanga: se sola larga 2 parti + 1 /3 delle 7 di cui è composta la lunghezza dello scudo. Pergola: ogni braccio largo 2/7 della larghezza dello scudo. Pianura: 1 /6 dell'altezza dello scudo. Scaglionetto: ogni braccio 1 /7 della larghezza dello scudo. Traversa: 1/2 della sbarra. Verghetta: 1/3 del palo.

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CAPITOLO VI

1. Convenevoli ripartizioni Gli araldisti consigliano di contare le strisce divisionali invece dei campi. Se il numero delle linee divisionali è dispari, avremo partiture, se è pari, avremo dei pali il numero dei quali è la metà delle linee pendenti. Palato si dirà lo scudo coperto di pali alternati ordinariamente sei, che non si blasonano.

Si blasoneranno se in numero maggiore o minore fig. 85. Verghettato quando le partizioni sono otto o più, fig. 86. Fasciato, fig. 87 si ha invece quando è coperto da un ugual numero di fasce che alternano colore e metallo, se sono sei non si blasonano con l'indicazione del numero, se sono in numero diverso sì. Bure/lato si definirà uno scudo che ha più di otto fasce, fig. 88. Grembiato, invece se lo scudo è coperto da figure triangolari di due smalti alternati che hanno tutti il vertice nel centro e le basi sui lati dello scudo, fig. 89. Losangato è lo scudo diviso in losanghe, fig. 90 . Fusata se diviso in fusi, fig . 91. Triangolato se composto da triangoli, fig . 92. Scaccato, se diviso a guisa di scacchiere, fig. 93.

2. Figure naturali, artificiali e chimeriche Esse sono le rappresentazioni di quei corpi naturali artificiali enigmatici rappresentate in uno scudo. Il Ginnani, autorevole araldista, le suddivide in quattro categorie: araldiche, naturali, artificiali e chimeriche. Le naturali rappresentano i corpi che si trovano in natura come, animali, minerali, astri. Le artificiali, sono quelle create dall'uomo e provengono dal feudalesimo, dalla religione, dalle arti e dai mestieri. Le figure chimeriche o fantastiche, sono quelle generate dalla fantasia e dalle leggende, come i draghi, i grifi, i liocorni ecc. - 39 -


TAV. 17

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"'V" fig. 83 I plinti

fig. 86 Scudo verghettato

11 lambello

fig. 85 Scudo palato

fig. 87 Scudo fasciato

fig. 88 Scudo burellato

fig. 84

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TAV. 18

fig. 91 Scudo fusata

fig. 90 Scudo losangato

fig. 89 Scudo grembiato

fig. 93

fig. 92 Scudo triangolato

Scudo scaccato

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1 Queste figure, specialmente le naturali, non devono essere rappresentate come in natura ma modificate secondo un certo "spirito araldico".

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3. Figure umane Nello scudo, è possibile rappresentare figure di fanciulli, di Santi, di mori, di selvaggi, divinità pagane; possono inoltre essere rappresentate parti del corpo quali: teste, busti, bracci, mani ecc. Le teste possono essere ornate di svariate corone, di cappelli, di berretti, di tocchi. Le teste di moro si disegnano nere, e qualora vi sia un tortiglia (turbante fascia) di colore differente intorno alla testa di un altro smalto si blasonano, dicendo testa di uomo tortigliata di ... , fig. 94. I busti sono di uomo e di donna e comprendono la testa ed il petto; I bracci sono detti destri o sinistri, a seconda che sporgano dallo scudo dal lato destro o sinistro; così le mani. Un braccio destro nudo, vestito o armato movente dal fianco sinistro dello scudo, si chiama destrochiero, che era il bracciale che uomini e donne portavano al polso destro, fig. 95. La triquetra simbolo della Sicilia, forse probabilmente rappresenta le tre punte della Trinacria, è un emblema che consiste in tre gambe unite da un volto umano, fig. 96.

4. Animali Esse rappresentano le figure più nobili del blasone e si dividono in varie classi: quadrupedi, volatili, figure chimeriche, rettili, insetti e molluschi . Negli scudi è possibile inserire anche le sole membra, cioè: teste, zampe, artigli, code recise, strappate e sanguinolente. I denti, gli artigli, i becchi degli animali si chiamano armi. Gli animali si possono dipingere di qualunque colore, ma solitamente il loro colore araldico è quello che più si avvicina al loro colore naturale; il rosso e l'oro per il leone, il nero o il rosso per l'aquila. Le pose degli animali araldici possono essere diverse; più comune di tutte è quella che li vede ritti sulle gambe posteriori, una zampa innanzi all'altra con quelle anteriori alzate in modo tale da far vedere tutte e quattro le zampe. In particolare, l'animale si dirà: - passante, quando tiene alzata la zampa anteriore; -

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TAV. 19

fig. 94 .... Testa di moro tortigliata di ....

fig. 95 Destrocherio

fig. 96 Triquetra o triscele

POSIZIONI SCHEMATICHE DEL LEONE ARALDICO

fig . 97 Rampante

fig. 98 Rampante guardante

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fig. 99 Rampante riguardante


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corrente, se è raffigurato in atto di correre; rampante, se ritto sulle gambe di dietro. In particolare il cavallo rampante si può definire spaventato o inalberato; l'orso si definirà levato; il lupo rapace; il toro furioso; la capra saliente; il leopardo illeonito; fermo, si definisce un animale posto sulle zampe senza che una avanzi l' altra· I

sedente, se posato sulle zampe posteriori; coricato, allorché l'animale giace ma con la testa alta; dormiente, nella stessa posizione sopra descritta ma con la testa appoggiata al suolo in atto di dormire. Il leone generalmente si rappresenta "rampante". Nel XIV secolo il leone è ritto, le fauci aperte o addirittura spalancate ed armate di denti, la lingua fuori a formare una linea sventolante con la punta della stessa ripiegata, lo sguardo è feroce. Nel XV secolo e successivamente, la coda è spesso partita con ambo le parti intrecciate insieme ciascuna con un ciuffo.

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Il leone si raffigura sempre in contrasto con il colore del campo. Lo schema delle posizioni del leone sono illustrate dalla fig. 97 alla 132. li leopardo, si rappresenta passante con la testa sempre di fronte, la coda rivolta al dorso e ripiegata all'infuori; se rampante come il leone si dirà "illeonito". Altri quadrupedi rappresentati in araldica sono: il cervo, il cinghiale, il caporicorno, il camoscio, la volpe, il cane. Il cervo; può essere definito "passante" (attributo che non si blasona) "nascente" (quando si muove dalla linea del capo in maniera tale che se ne veda solo la metà) ferito, gualdrappato, in riposo, cimato o ramoso slanciato, collari nato, corrente. La testa del cervo in particolare, se in prospetto si dice riscontro; massacro il suo teschio, fig. 133. Il cinghiale o verro; si rappresenta generalmente di profilo o passante e si differenzia dal maiale per i suoi lunghi denti, blasonati "difesa"; il suo smalto è il nero, fig. 134. L'orso si rappresenta normalmente di profilo o passante, fig. 135. Il camoscio con le quattro zampe riunite, pronte al salto ed il capo alzato. La volpe, sia nera, argento o rossa, è disegnata saltellante, e così il castoro dalla quale si riconosce per avere la coda più grossa. -

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TAV. 20

fig. 100 Rampante a doppia coda

fig. 103 Rampante con coda elevata

fig. 101 Rampante con coda biforcata

fig. 104 Rampante a due teste

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fig. 102 Rampante con coda annodata

fig . 105 Tricorporato


TAV. 21

fig. 106 Leone codardo

fig . 107 Due leoni rampanti combattenti

fig. 108 Passante

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fig. 109 Passante guardante

fig. 110 Passante riguardante

fig. 112 Guardante

fig. 113 Fermo con coda tesa

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fig. 111 Fermo

fig. 114 Saliente


TAV. 22

fig. 115 Leone sedente

fig. 116 Sedente guardante

fig. 117 Sedente riguardante

fig. 118 Sedente eretto

fig. 119 Sedente eretto guardante

fig. 120 Sedente eretto riguardante

fig. 121 Leone accucciato

fig. 122 Dormente

fig. 123 Sedente di fronte

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TAV. 23

fig. 124 Leone nascente

fig. 125 Uscente

fig. 126 Semileone passante

fig. 127 Diffamato

fig. 128 Nato morto

fig. 129 Smembrato

fig . 130 Leone alato

fig . 131 Leone marino

fig . 132 Leone dragonato

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TAV. 24

fig . 133 Massacro

fig. 134 Cinghiale

fig. 135 Orso

fig. 136 Cane

fig. 137 Lupo

fig. 138 Cavallo

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Il cane, nero o argento, è il bracco se ha le orecchie cascanti, veltro, se ha le orecchie lunghe e rivolte all'insù, mastino, se con le orecchie mozze e collare . Esso si raffigura passante, braccante o sedente, fig. 136. Il lupo invece è solitamente passante e con la coda pendente, fig. 137. Il cavallo, se si r~ppresenta passante non si blasona; solo se è inalberato, spaventato, assiso, pascente, galoppante, furioso viene blasonato, fig. 138. Il toro e il bue si rappresentano rispettivamente con le corna a mezza luna il primo e ricurvo il secondo; entrambi con la testa abbassata. L'elefante sempre d'argento, con le orecchie tagliate a ventaglio e con la proboscide ricurva. Si rappresenta fermo, sostenente una torre (se ha i denti di smalto diverso), gualdrappato.

5. Uccelli

Soranti, si definiscono gli uccelli in atto di prendere il volo, fig. 139. L'aquila araldica viene sempre rappresentata in atto di salire e di attaccare, di petto, la testa rivolta verso la destra dello scudo, il rostro incurvato, fig. 140. Le due sole ali rappresentate in uno scudo si chiamano volo. Inoltre, l'aquila può essere rappresentata nelle posizioni schematizzate da fig. 142 a fig . 159. La gru è rappresentata solitamente poggiante una sola zampa e l'altra sospesa sostenente un sasso (definita vigilanza), fig. 141. La cicogna è rappresentata con il collo ritirato, il gallo con una zampa alzata: il pavone con la ruota, i merlotti o merletti, piccoli uccelli privi di becco e zampe.

6. Pesci Essi si rappresentano in un unico smalto, si definiscono alettati quando hanno le pinne di smalto diverso dal corpo, essi inoltre possono essere addossati, affrontati, montati, curvi in fascia, in sbarra, in palo, scagliosi, orecchiuti, spasimati (senza lingua e con la bocca aperta) coronati, caudati. Il delfino, (che non è un pesce) si rapprnsenta curvo a semicerchio con il muso e con la coda volti alla destra dello scudo. Il serpente, si rappresenta attortigliato, piegato in giro, annodato, affrontato in fascia, linguato (in questo caso la lingua è di smalto diverso) alato coronato ecc. Esso si colora di verde azzurro e d'argento. Il serpente quando si rappresenta ondeggiante in palo capo in fascia, volto a destra e di profilo, prende il nome di biscia ad esempio quella riportata sulle -

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.,


TAV. 25

fig. 139 Uccello

fig. 140 Aquila araldica coronata

fig . 141 Gru

AL TRE POSIZIONI DELL'AQUILA ARALDICA

fig. 142 Spiegata

fig . 143 Spiegata rivoltata

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fig. 144 Accollata


TAV. 26

fig. 145 Aquila bicipite

fig. 148 Bicipite coronata

fig. 146 Bicipite diademata

fig. 149 Linguata

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fig. 147 Decapitata

fig. 150 Nascente


TAV. 27

fig . 151 Aquila partita

fig. 152 Sorante

fig. 153 Spiegante

fig. 154 Aquile uscenti

fig. 155 Aquila dal volo abbassato

fig. 156 Aquila caricata

fig. 157 Aquila tormentata

fig. 158 Diffamata

fig. 159 Alerione

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arme dei visconti di Milano, divorante un fanciullo, nudo uscente a metà dalla bocca. La conchiglia: si rappresenta mostrante il dorso, fig . 160.

7. Alberi Solitamente si rappresenta il castagno, il cipresso il ciliegio, il mandorlo, il melo, il pino, il salice, il rovere. Essi possono essere fruttiferi, fioriti, caricati, diramati, nodosi, mozzi, piantati o terrazzati, (posti sopra una porzione di terreno, generalmente verde), sradicati, recisi, fustati (smalto diverso). Solitamente lo smalto deg!i alberi è verde, con le dovute eccezioni, fig. 161 . In particolare il vepre è un ciliegio selvatico di sette rami, come un candelabro a sette bracci, si rappresenta inoltre sradicato.

8. Fiori Nel blasonarli non si definiscono genericamente fiori ma si precisa la qualità. Possono essere gambuti, fogliati, legati, seminati. In particolare la rosa ed il giglio si rappresentano in maniera diversa da quella naturale. La rosa, sarà allargata di cinque foglie o petali, con un bottone nel centro e senza gambo, più raramente al naturale. Essa si dirà bottonata se con il bottone di smalto diverso, inoltre gambuta, attraversata, sostenuta, sormontata, attraversante. Il colore della rosa può essere rosso, oro ed argento, fig. 162. Il giglio araldico è rappresentato con tre foglie, quella centrale più alta ed appuntita rispetto alle due laterali che sono superiormentè ripiegate e ricurve nella parte inferiore, tutte legate da un nastro, fig. 163. Il giglio di Francia si rapi:;resenta rabescato, a ferro di lancia, di alabarda, a più di tre foglie ecc. Si ritiene che inizialmente il giglio di Francia fosse bottonato come quello di Firenze; ma in seguito perse queste caratteristiche per rimanere com'è attualmente. Il giglio di Firenze, fig. 164 si rappresenta aperto, allargato o bottonato o bocciolato; inoltre vi è anche il giglio naturale o di giardino, fig. 165. f

9. Corpi celesti Il sole si rappresenta come un disco nel quale vi è un volto umano, detto disco è contornato da sedici raggi fiammeggianti d'oro. -

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TAV. 28

fig. 160 Conchiglia

fig. 163 Giglio di Francia

fig. 161 Albero

fig. 164 Giglio di Firenze

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fig. 162 Rosa araldica

fig. 165 Giglio naturale


Se il disco è vuoto si blasonerà sole rozzo, se è nell'angolo superiore destro sarà levante; invece tramontante se nell'angolo superiore sinistro; si dirà meriggio se posto nel mezzo. La luna; si chiama così quando è piena, altrimenti la si definisce crescente, fig. 166, 167, 168. Le stelle; sono inserite nello scudo di 5, 6, 8 e 16 raggi, esse avranno sempre un raggio rivolto verso il capo dello scudo, qualora invece, avessero un raggio verso la punta dello stesso si definirebbero riversate o cadenti, fig. 169. Cometa; essa è rappresentata con la coda ed è impropriamente blasonata come tale la stella di 16 raggi. Essa sarà ondeggiante, orizzontale, a destra o a sinistra, in fascia, in palo, cadente, con la coda in alto. La terra ha la figura di globo, e si rappresenta con l'equatore i meridiani ed i paralleli. Meteore; l'arcobaleno è una composizione di fasce di color rosso, oro, azzurro. Le nuvole: sono di azzurro o d'argento a volte sostenenti braccia armate o benedicenti. Il fulmine si rappresenta come una linea zig zag e può essere di color rosso oppure oro o argento. I fiumivengono rappresentati da fasce ondeggianti di azzurro e di argento. Gli scogli solitamente sorgono dalle onde. Le rupi si rappresentano come dei coni appuntiti. I monti si raffigurano come un insieme di tre o più pilastri, in particolare i monti all'italiana si definiscono di 3, 6 cime ed anche più, fig. 170.

10. Figure chimeriche Esse sono figure fantastiche che si ritiene abbiano origini antichissime. Le più comuni sono il drago, il grifone, la pantera, il liocorno, l'aquila bicipite, la fenice, la salamandra. Il drago ha il capo aguzzo, le fauci splancate dalle quali emette fiamme, lingua sporgente, zampe di lèone o d'aquila, coda inanellata, fig. 171. Il grifo ha la testa d'aquila, il corpo leonino, il collo privo di penne, le ali spiegate, gli artigli bene in vista nell'atto di ghermire, il corpo di leone come anche le zampe posteriori, fig. 172. La pantera in araldica, è un ibrido che ha il capo del drago, il corpo del leone, le zampe anteriori dell'aquila e la coda ancora del leone. -

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TAV. 29

I CRESCENTI

A fig. 166 Punte in alto

fig. 169 Stella di cinque raggi

fig. 167 A sinistra (dello scudo)

fig. 170 Monti

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fig. 168 In basso

fig. 171 Drago


TAV. 30

fig . 172 Grifo

fig. 173 Liocorno

fig . 174 Sirena

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fig. 175 Centauro

fig. 176 Salamandra

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fig. 177 Fenice

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li liocorno è rappresentato come un cavallo saltellante o seduto, zampe pelose, coda di leone e un corno sulla fronte. L'aquila bicipite, è un'aquila con due teste entrambe diademate. La sirena che si definisce anche Melusina qando è inserita in un tino, è una figura di donna nuda fino alla vita e più giù ha la forma di pesce con due code. Essa può essere anche coronata, con o senza braccia, solitamente tiene con le mani le code, fig. 174. L'arpia ha il petto ed il volto di donna, il corpo, ali ed artigli dell'avvoltoio ed orecchie da orso. Il centauro, metà uomo e metà cavallo, si rappresenta solitamente con arco e frecce in atto di lanciarle, fig. 175. Il pellicano anche se esistente in natura si pone tra le figure chimeriche e si raffigura entro il suo nido, le ali aperte, e in atto di ferirsi il petto per nutrire i suoi piccoli. La salamandra si rappresenta come una lucertola in mezzo al fuoco con la testa rivolta e la coda alzata, fig. 176. La fenice si raffigura di profilo, le ali semispiegate, sopra un rogo definito "immortalità"; raramente è volante, fig . 177.

11. Figure artificiali Sono suddivise in quattro classi: 1° fabbricati, 2° strumenti e suppellettili, 3° vesti, 4° armi. I fabbricati si compongono di torri, castelli, chiese se questi hanno finestre e porte di smalto diverso da quello dell'edificio, esso va blasonato. Le suppellettili sono generalmente: corni da caccia, balestre, dadi, scacchiere, arpe, liuti, coltelli, asce, ancore, armi, chiavi, bandiere, anelli e pietre preziose. In particolare, il carbonchio si raffigura con otto raggi di stella con cime di giglio con uno scudetto od un anello nel centro.

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CAPITOLO VII

1. Elmi L'elmo, dagli albori dell'arte araldica, divenne segno distintivo del cavaliere nelle giostre e nei tornei. Per questo motivo l'elmo distinse i cavalieri e le case nobili e non fu concesso, quindi, agli scudi araldici degli ecclesiastici e delle dame. I più comuni elmi araldici sono di tre tipi: l'elmo tinale o pentolare tipico del Xlii e XIV secolo, fig. 178· l'elmo chiuso dal XV al XVI secolo, fig. 179; l'elmo graticolato nei periodi successivi, fig. 182-183. I

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L'elmo della fig . 180 è un elmo Rinascimentale italiano "da guerra" di foggia particolarmente curata. L'elmo viene inserito sopra la metà superiore dello scudo; qualora lo scudo fosse inclinato esso viene inserito sopra l'angolo più alto . Generalmente, viene posto un solo elmo sopra ogni scudo, però quando più armi sono inserite nel medesimo scudo, possono essere posti sopra di esso gli scudi corrispondenti. Quando più elmi sovrastano lo scudo, si inserisce a destra quello appartenente all'arme principale e qualora fossero tre, il più importante è nella posizione centrale. Negli scudi diritti l'elmo che li sovrasta è rappresentato frontale, invece in quelli inclinati è di profilo verso il lato più basso dello scudo. Qualora vi siano due elmi a sovrastare lo scudo essi saranno posti uno contro l'altro. Se gli elmi sono più di due, ed in numero pari, metà è volta verso destra, l'altra a sinistra. Se invece sono dispari, quello al centro è in posizione frontale mentre gli altri di profilo orientati verso il centrale. Compatibilmente alle regole araldiche francesi, inglesi, ed a quelle tedesche, queste ultime particolarmente fedeli alle antiche tradizioni cavalleresche, la Consulta Araldica del Regno stabilì quali dovessero essere gli ornamenti delle armi ed in particolare le corone e gli elmi la cui foggia, posizione e metallo determinano gradi e titoli di nobiltà. -

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TAV. 31

fig. 179 Elmo chiuso

fig. 178 Elmo tinale o pentolare

fig. 180 Elmo italiano rinascimentale

fig. 182 Elmo di marchese

fig. 181 Elmo da Imperatore e Re

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Gli scudi di imperatori e re sono sovrastati da elmi d'oro rabescati ed aperti posti di fronte sopra lo scudo, fig. 181. I Principi e duchi hanno ugualmente l'elmo d'oro, rabescato e semiaperto con la visiera alzata a metà, con la gorgieretta dello stesso. I marchesi hanno l'elmo d'argento, rabascato e semiaperto, con la visiera alzata a metà e la gorgieretta dello stesso (ovvero d'argento), fig . 182. I conti hanno sempre elmo d'argento, rabescato, d'oro, posto per un terzo in profilo verso destra, graticolato di diciassette pezzi d'oro, con la gorgieretta dello stesso, fig. 183. L'elmo di visconte, simile a quello di conte, è però di profilo per due terzi ed è graticolato di tredici pezzi. L'elmo di barone è liscio, bordato d'oro, con la gorgieretta dello stesso. L'elmo di patrizio è d'argento, rabescato d'oro, posto di profilo verso destra e con la visiera d'oro alzata a metà, fig. 184. L'elmo di nobile è d'argento, liscio e bordato d'oro, posto in profilo verso destra e graticolato di nove pezzi d'oro, fig. 185. L'elmo delle persone che non essendo nobili, hanno diritto a fregiarsi di uno stemma araldico, è d'acciaio liscio chiuso e posto di profilo vero destra. Anticamente, l'araldica prevedeva l'elmo di bastardo che era di ·acciaio liscio, chiuso e volto alla sinistra dello scudo "rivoltato", fig. 186. 11 lambrecchino era originariamente un riparo dai raggi solari. Si ritiene che simbolizzi i rami di foglie posti dai cavalieri vittoriosi sull'elmo.

Il cercine, è un rotolo di stoffa colorato con gli smalti dello scudo che teneva fermo sull'elmo i lambrecchini che pendevano ai lati dello scudo, fig. 187. Il cimiero, è un ornamento che "cima" l'elmo. Esso aveva lo scopo di far sembrare più alto il cavaliere e di incutere quindi terrore al nemico in quanto rappresentavano mostri od animali feroci. Successivamente distingueva i rami di una stessa famiglia o simili. Esso rappresentava, corna, ali, animali, membra umane e figure naturali o artificiali. La gorgieretta è la collana dell'elmo portata solo da Re, Principi, Duchi, Marchesi, Conti, Visconti e Baroni. 2. Le corone

Le corone che sovrastano lo scudo determinano la dignità del proprietario dell'arma. - 63 -


TAV. 32

fig . 184 Elmo di patrizio fig. 183 Elmo di conte

fig. 185 Elmo di nobile

fig. 187 Elmo con lambrecchini cercine e cimiero

fig. 186 Elmo di bastardo

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Nell'araldica italiana, la corona che cima l' elmo è la stessa del grado nobiliare. Nell'ordine della Chiesa Cristiana, gli stemmi indicano una carica ecclesiastica . La tiara sovrasta lo stemma del Sommo Pontefice; i cappelli caratterizzano invece gli stemmi dei Cardinali, dei Vescovi e delle altre cariche della Chiesa. La forma della tiara è ovale e si compone di una berretta o calotta di seta bianca o di stoffa di argento, cinta di tre corone e sormontata di un globo ornato di una croce, essa è posta di fronte sull'orlo superiore dello scudo che è accollato sulle due chiavi pontificie situate in croce di S. Andrea, una d'oro e l'altra d' argento, legate di rosso, fig. 188. Lo scudo dei cardinali è sormontato da un cappello rosso con cordoni di seta rossa intrecciati a losanghe con cinque file di nappe, quindici da ogni parte e hanno una croce trifogliata doppia posta in palo dietro lo scudo, fig. 189. Lo scudo dei vescovi è sormontato da un cappello verde con cordoni e fiocchi verdi, dodici in totale, sei da ogni parte; la croce semplice e trifogliata posta in palo dietro lo scudo, fig. 190. La corona reale di Francia è un cerchio d'oro con pietre preziose cinta da fiordalisi in oro, fig. 191. La corona del Sacro Romano Impero è simile ad una mitra di foggia persiana, ornata di un globo d'oro sormontato da una croce pure d'oro dello stesso. La corona reale di Savoia, è un cerchio d'oro rabescato ed ornato di gemme a vari colori, bruniti ai margini sostenente sedici basse punte cimate da perle metà delle quali, alternativamente, formano il cuore di altrettanti fioroni, ognuno composto da tre foglie e sormontato da un egual numero di diademi contornati di perle, riunite superiormente sotto un globo di azzurro fasciato, centrato e timbrato da croce trifogliata, il tutto d'oro; la corona stessa cinge internamente un berretto di velluto rosso e nei disegni mostra tre fori interi nel mezzo, due metà di essi ai lati, quattro basse punte e cinque diademi, fig. 192. La corona di principe è un cerchio d'oro tempestato di gemme di vari colori, brunito ai margini, sostenente nove fioroni d'oro, caricati ciascuno di una perla nel cuore la corona cinge la base di una berretta di velluto color porpora sormontata da un fiocco d'oro a pennello, fig 193. I principi reali e di sangue hanno la berretta di velluto sormontata da una croce trifogliata d'oro. La corona di duca è uguale a quella di principe ma senza la barretta, fig. 194. - 65 -


TAV. 33

fig . 188

fig. 189

fig. 190

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La corona di marchese è un cerchio d'oro, come quello della corona di principe, sostenente quattro fioroni d'oro alternati con dodici perle poste tre a tre due in basso ed una in alto, sorrette da un piccolo gambo simile a quello dei fioroni, fig. 195. La corona di conte è u~ cerchio d'oro, rabescato a fogliami smaltati di vari colori, brunito ai margini e sostenenti sedici grosse perle, nove visibili, fig. 196. La corona di visconte è uguale a quella di conte, ma ha solo otto perle sul cerchio, alternate, quattro grosse e quattro piccole, visibili tre grosse e due piccole, fig. 197. La corona di barone è composta da un cerchio d'oro, come quello della corona dei conti, intorno al quale sono inserite sei file di perle attortigliate in banda, fig. 198. La corona di patrizio è un cerchio d'oro, liscio, brunito al margine inferiore e sormontato da quattro punte di lancia alternate con quattro sfere simili a perle, moventi da altrettante punte più basse, il tutto d'oro, fig. 199. La corona di nobile è un cerchio d'oro, puro, velato, rabescato, brunito ai margini sostenente otto grosse perle posate, cinque visibili posate sul cerchio, fig. 200. La corona di cavaliere ereditario, è un cerchio di oro puro, velato, rabescato, brunito ai margini sostenente quattro grosse perle poste sul cerchio, delle quali solo tre visibili, fig. 201 .

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TAV. 34

fig. 192 Corona Reale di Savoia

fig. 191 Corona Reale di Francia

fig. 193 Corona di principe

fig. 194

fig. 195

Corona di duca

Corona di marchese

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TAV. 35

fig. 197

fig . 196 Corona di conte

Corona di visconte

fig. 198 Corona di barone

fig. 199 Corona di patrizio

fig. 200

fig. 201

Corona di nobile

Corona di Cavaliere ereditario

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CAPITOLO VIII 1. Ornamenti dello scudo

Tenenti e supporti. Sono figure di uomini, donne, figure di animali ed ideali; essi sono posti lateralmente allo scudo come per sorreggerlo.

Impresa o divisa. Si definiscono imprese, azioni generalmente di valore che vengono riassunte con un motto (alcune brevi parole) o unitamente ad una o più figure che caratterizzano queWazione. Se neWambito dello stemma l'impresa da evidenziare è composta da "corpo ed anima", figure e parole, essa si pone nel cimiero; se invece è composta soltanto da un motto, esso è riportato in fascia sotto lo scudo. A titolo di curiosità si riporta il pensiero di Monsignor Paolo Giovio in merito alle cinque regole cui deve sottostare la rappresentazione di una perfetta "impresa": prima, giusta proporzione di anima e corpo; seconda, ch'ella non

sia oscura, di sorte ch'abbia mestiero della Sibilla per interprete a volerla intendere; né tanto chiara che ogni plebeo l'intenda; terza, che soprattutto abbia bella vista, la qual si fa riuscire molto allegra, entrandovi stelle, soli, lune, fuoco, acqua, arbori verdeggianti, istrumenti meccanici, animali bizzarri ed uccelli fantastici; quarta, non ricerca alcuna forma umana; quinta, richiede il motto, che è l'anima del corpo, e vuole essere comunemente d'una lingua diversa dall'idioma di colui, che fa l'impresa, perché il sentimento sia alquanto più aperto. Vuole anco esser breve, ma non tanto, che si faccia dubbioso, di sorte che di due o tre parole quadra benissimo, eccetto se fosse in forma di verso, o integro o spezzato. 2. Il grido di guerra e d'arme Il grido di guerra era solitamente composto da una a tre parole, posto in cima all'arma, e veniva definito grido. I condottieri se ne servivano per unire le loro schiere e condurle all'assalto. Nel corso dei secoli gli araldisti hanno classificato i gridi di guerra in diverse categorie; ovvero: di decisione o di risoluzione, d'invocazione, di combattimento, d'esortazione, di gioia, d'avvenimento e di raccolta. -

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3. Brisure Il termine brisura deriva dal francese " briser" , rompere, spezzare. Intermini araldici la brisura indica l'alterazione di un'arma per distinguerla dai vari discendenti e rami della stessa famiglia. Le brisure si ritiene risalgano al periodo delle prime crociate (1096). L'esigenza delle brisure si manifestò in quanto nei tornei e nei combattimenti, la celata dell'elmo non permetteva di riconoscere i vari cavalieri della stessa famiglia. Fu allora necessario differenziare la stessa arma con dei segnali particolari, la brisure appunto, con i quali appartenenti alla stessa famiglia si riconoscevano. Solo il capo famiglia aveva il diritto di portare l'arma della casata senza alterazioni, mentre i figli compreso il primogenito fino a che il padre era vivente avevano l'obbligo di differenziare le loro armi con le brisure . Gli scudi possono essere " brisati" con varie tecniche: a) cambiando le figure e conservando gli smalti, questo metodo è il più antico e conserva i colori della famiglia e la sua origine; b) cambiando le figure; questa tecnica favorisce una notevole confusione dato che la simbologia è spesso simile a molte famiglie; c) cambio degli smalti; tecnica molto in uso in Italia, consente di ricondursi allo stemma originale; d) alterazione del numero delle figure identiche, questa tecnica altera poco l'arma primitiva conservandone agli smalti e si presta forse più di ogni altra allo studio dell'araldista; e) cambiamento di posizione delle figure; f) alterazione delle forme delle figure; g) soppressione di alcune figure; h) introduzione di altre figure, è la più usata, in quanto introduce nell'arma originale, opportune figure chiamate "pezzi di brisura" che non cambiano l'arma primitiva e ne facilitano il riconoscimento. I pezzi di brisura più usati sono, il !ambe/lo, la bordura, il bastone scorciato, la cotissa, il filetto in sbarra, le stelle, i bisanti, gli anelletti, i merlotti, lo scudetto, la conchiglia, il cantone ed altri già illustrati in precedenza. Altre due tecniche usate per distinguere appartenenti alla stessa famiglia sono quelle di inserire pezzi di brisura nei cimieri o nei supporti. -

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4. Manto e padiglione Il manto si ritiene abbia avuto origine nei tornei dove si esponevano, su tappeti preziosi, le armi dei combattenti ed i cavalieri attendevano presso padiglioni e tende l'ora di poter giostrare. Il Regio Decreto 1 gennaio 1890, stabilì che il manto o mantello era riservato alla podestà sovrana, quindi al Re, alla Regina ed ai principi di sangue. Il Re usava due manti il grande ed il piccolo manto reale. Essi si annodavano in alto con cordoni d'oro passati in nodi di Savoia. Nella figura 202 è rappresentato lo stemma di Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde (1334-1383). Uno scudo appuntito di rosso, alla croce d'argento, fregiato del "Collare" ed accollato ad una specie di manto d'argento caricato di crocette di rosso e foderato di verde: cimato di un elmo speciale crociato sul davanti, d'oro, posto a tre quarti di profilo a destra; il manto a sua volta era cimato dello "Storico ceffo alato", cimiero usato da molti principi di casa Savoia, che con la bocca ne sostiene la parte superiore. Il padiglione si ritiene derivi come il manto dai tornei nei quali principi e dame assistevano sotto una grande tenda composta di arazzi, adorna di scudi con le loro armi e con quelle dei combattenti. Da ciò, venne in uso agli Imperatori, ai Re, ai Pricipi e tutti coloro i quali godessero un diritto di sovranità, coprire le loro armi con i padiglioni al fine di dar loro una maggiore rilevanza araldica. Il padiglione si compone di due parti; il "colmo" che ne è il cappello e le due "cortine" che ne ornano il mantello. Il Regio Decreto 1° gennaio 1890, oltre a definire le caratteristiche del padiglione regio, precisava che esso doveva essere cimato dalla corona reale di Savoia.

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TAV. 36

fig. 202 Stemma di Amedeo VI di Savoia ( 1334 - 1383)


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CAPITOLO IX 1. La blasonatura Blasonare uno stemma vuol dire descrivere le sue caratteristiche usando un linguaggio proprio dell'araldica. Gli italiani iniziano la blasonatura descrivendo prima il campo poi la descrizione delle pezze, delle figure, del loro numero, precisandone la posizione ed il loro smalto. È importante precisare che descrivendo uno stemma la destra dello scudo è la sinistra di colui che guarda e viceversa.

Se uno scudo è pieno, cioè senza figure e partizioni si blasonerà solamente il campo es.: di rosso pieno.

Se lo scudo è caricato da figure o pezze senza partizioni del campo, si blasona prima il campo, poi la pezza o figura che è al centro dello scudo con tutte le sue caratteristiche es.: d'argento alla banda di rosso, caricata di tre gigli d'oro. Indica che sul campo d'argento vi è una banda rossa sul quale vi sono tre gigli dorati, fig. 203. Il capo e la bordura vengor.o blasonati dopo tutte le altre figure. La bordura si blasona dopo la campagna e dopo i! capo; unica eccezione si ha quando la bordura è abbassata sotto il capo. Il quarto franco il cantone e la cinta si blasoneranno per ultimi se mancano la campagna e la bordura. Se invece vi sono figure che caricano o attraversano il capo, la bordura e la campagna le figure vengono indicate dopo di loro es.: "d'argento al cavallo allegro di nero bardato di rosso col capo di Angiò ", fig. 204. Vuol dire che il campo è argento, su di esso vi è un cavallo nero che ha rivestimento rosso "bardatura" e che nella parte superiore dello scudo vi è un lambello rosso a quattro pendenti tra i quali vi sono tre gigli araldici d'oro. Se nel campo vi sono piu figure diverse tra loro una sopra l'altra, si inizia a blasonare la superiore. Si enunciano, di seguito, alcuni esempi di blasonatura di scudi interamente coperti di pezze e smalti alternati.

Palato; si inizia dal primo pezzo a destra. Es.: "palato d'oro e di rosso". Vuol dire che lo scudo è caricato di sei pali che hanno smalti alternati di oro e di rosso, il primo dei quali, sul fianco destro, è d'oro, fig. 205. -

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TAV. 37

fig. 203

fig. 204

fig. 205

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fig. 207

fig. 208

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Fasciato; si inizia dal primo pezzo superiore. Es.: "fasciato di nero e d'argento". Indica che lo scudo è coperto di sei fasce alternate iniziando dalla superiore che è nera, fig. 206.

Bandato; si inizia dal "pezzo" che sta dal cantone sinistro superiore. Es.: "Bandato di oro e di nero". Vuol dire che lo scudo è diviso in sei bande da linee diagonali e la prima è quella sul cantone superiore sinistro che è d'oro, fig. 207.

Sbarrato; si inizia dal "pezzo" che occupa il cantone destro superiore. Es.: "Sbarrato d'argento e d'azzurro". Sta a significare che lo scudo è diviso da linee diagonali da sinistra verso destra (opposto di bandato) in sei barre alternate d'argento e d'azzurro; la prima è d'argento (cantone destro superiore), fig. 208.

Scaglionato; si inizia dal primo pezzo superiore. Es.: "Scaglionato d'oro e di rosso di quattro pezzi". Indica che lo scudo è diviso in quattro scaglioni a smalti alternati oro e rosso, (non si blasonano se sono sei), ad iniziare da quello superiore d'oro, fig. 209.

Scaccato; si inizia dallo scacco superiore destro dello scudo. Es.: "Scaccato d'oro e d'argento". Vuol dire che lo scudo è diviso in 36 scacchi (per questo non si blasonano i pezzi; se ne ha più o meno se ne blasona il numero) il primo superiore destro dello scudo è d'oro, fig. 210.

Grembiato; si inizia dal pezzo più alto sul fianco destro dello scudo. Es.: "Grembiato di nero e di argento". Vuol dire che lo scudo è suddiviso in otto grembi (si blasonano se in numero superiore o inferiore ad otto) quello che ha la base nel lato superiore destro dello scudo è nero, fig. 211.

Punti equipollenti, si inizia dal primo punto superiore a destra dello scudo. Es.: "Cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro". Vuol dire che lo scudo è suddiviso in nove scacchi cori smalti alternati d'oro e d'azzurro, il primo scacco del cantone destro superiore (del capo) dello scudo è d'oro, fig. 212.

Losangato e fusata; si inizia dal pezzo situato nel cantone destro superiore dello scudo. Es.: "fusate di rosso e d'argento". Pertanto lo scudo è disegnato a losanghe alternate di rosso e d'argento, quella situata sull'angolo superiore destro dello scudo è rossa, fig. 213. Se invece lo scudo ha partizioni quali ad esempio partito, troncato, inquartato ecc. si descrive prima il tipo di partizione e succes~ivamente gli smalti e le eventuali figure di ciascun quarto. -

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TAV. 38

fig . 209

fig . 210

fig . 211

fig. 212

fig. 213

fig. 214

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Partito di oro e d'azzurro, lo scudo è diviso in due parti uguali da una linea verticale passante per il centro e quella d'oro è sul fianco destro dello scudo, fig. 214.

Troncato di rosso e di argento, vuol dire che lo scudo è diviso in due parti uguali da una linea orizzontale e la metà superiore sarà rossa, fig. 215.

Troncato semipartito: nel primo d'oro; nel secondo d'argento; nel terzo di rosso. Sta ad indicare che la parte superiore sarà d'oro, la parte inferiore a destra dello scudo sarà d'argento, la rimanente in rosso, fig. 216.

Semipartito troncato: nel primo di rosso; nel secondo d'argento; nel terzo d'azzurro. Questa volta il rosso sarà nella sezione in alto a destra dello scudo, l'argento nella sezione in alto a sinistra dello scudo e tutta la parte bassa sarà d'azzurro, fig. 217.

Partito semitroncato: nel primo d'azzurro; nel secondo d'oro; nel terzo di verde. Lo scudo sarà partito, troncato nella sola parte sinistra dello scudo. Tutta la metà destra dello scudo sarà di azzurro; nella parte sinistra, quella superiore, sarà d'oro; quella inferiore di verde, fig. 218.

Inquartato: nel primo di rosso, nel secondo d'argento, nel terzo d'oro, nel quarto d'azzurro; in questo caso lo scudo è diviso in quattro parti e la prima nella destra superiore dello scudo sarà di rosso, la seconda sempre nella parte superiore ma a sinistra sarà d'argento, la parte inferiore destra dello scudo sarà d'oro, la rimanente d'azzurro, fig. 219. L'inquartato, però può anche presentare due quarti uguali per avere lo stesso smalto e le stesse figure da presentare ed allora si blasonerà in questo modo:

Inquartato nel primo e nel quarto d'argento, nel secondo e nel terzo di rosso all'aquila di nero dal volo abbassato. Vuol dire che il primo e il quarto saranno d'argento mentre il secondo ed il terzo riporteranno entrambi un campo di rosso sul quale è disegnata un'aquila nera con le ali (volo) abbassate, fig. 220. Se lo scudo ha una partizione composta che forma più di quattro sezioni, si indica il numero dei partiti e dei troncati, e ciascuna delle sezioni dello scudo può, a sua volta, essere ulteriormente partita, troncata, interzata, inquartata e ciascuna di queste ulteriori partizioni si blasona separatamente. A titolo di esempio si descrive il seguente stemma: Inquartato. A) con-

troinquartato: nel primo di rosso alla croce d'argento caricata nell'estremità superiore da un !ambe/lo di tre pendenti d'azzurro; nel secondo d'argento all'aquila dal volo spiegato; il terzo partito: a) d'oro alla croce d'azzurro; b) di rosso ad un ramo d'alloro BI naturale accollato ad un gladio d'argento il palo manicato d'oro: il tutto abbassato al capo d'azzurro caricato da una stella - 85 -



TAV. 39

fig. 215

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fig. 217

fig. 218

fig. 219

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TAV. 40

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d'argento di cinque punte; il quarto partito: a) d'argento a tre fasce di nero, attraversate da un pino di verde radicato su terrazza dello stesso; b) di rosso al cavallo alato d'argento. B) partito innestato merlato d'oro e di rosso alla banda d'azzurro; C) partito innestato merlato d'oro e di rosso alla banda d'azzurro caricata da una torre di tre piani al naturale murata, aperta e finestrata di nero; D) d'azzurro al toro furioso d'oro. (Scuola di applicazione in Torino tav. n. 40.) 2. Punteggiatura

Nel blasonare la punteggiatura assume un ruolo importante; si enunciano di seguito alcune regole: 1) le partizioni si dividono con il punto e virgola (es.: "partito: nel primo di rosso, al leone d'oro; nel secondo d'argento, alla banda di verde") ; 2) dopo la partizione si mettono i due punti (es. : "troncato": "partito": "inquartato" : ... ); 3) il punto si mette dopo la descrizione dello scudo o di un suo gran quarto e prima di blasonare "sopra il tutto" ; 4) gli attributi e gli smalti si dividono con una virgola (es.: " d'argento, caricato da un leone di rosso"); 5) il punto e virgola si inserisce anche prima di blasonare il capo, la campagna, la bordura, il cantone, lo scudetto, nei casi in cui sia necessario essere chiari nella descrizione (es: "partito di rosso ed' azzurro; al capo d'oro"); 6) con i numeri si indica la sezione della partizione es.: "inquartato: nel primo di. .. ; nel secondo di ... ; nel terzo di ... ; nel quarto di. .. ; A titolo di esempio sono riportate le illustrazioni relative alla blasonatura di alcuni stemmi per i quali è necessario avvalersi di una terminologia particolare:

abbassato del capo es.: "partito di rosso ed' oro al capo d'Angiò abbassato sotto il capo di Malta" (quest'ultimo sovrasta perché è di religione), fig . 221;

al capo dell'Impero es: "palato d'argento di rosso; al capo dell'Impero "(che è d'oro caricato dall'aquila spiegata di nero), fig. 222;

caricato (del capo) es.: "di rosso al capo d'argento caricato di tre stelle d'azzurro", fig. 223; -

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accompagnata (della banda) es.: "d'azzurro alla banda d'oro, accompagnata da due stelle d'argento di sei raggi, una in capo ed una in punta", fig. 224; accostata (della banda) es.: "di rosso, alla banda d'argento, accostata da quattro fusi accollati in punta dello stesso, due in capo e due in punta", fig. 225; attraversante (della banda) es.: d'azzurro, a due fasce d'argento, alla banda attraversante di rosso, fig. 226; precisazioni sulla posizione delle pezze es.: "di nero, allo scaglione d'argento, accompagnato da tre crescenti dello stesso, 2, 1", fig. 227; affrontati (leoni) es.: "di verde, a due leoni affrontati d'argento", fig. 228; dell'uno all'altro es.: "partito di verde ed' oro, a due stelle di sei raggi dell'uno nell'altro", fig. 22S.

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CAPITOLO X 1. Livree Livrea deriva dal francese livrèe e dal latino liberare, in quanto il feudatario concedendo ai suoi sottomessi un abito che portava i colori del suo stemma, li liberava da ogni servitù. La livrea era inoltre una sciarpa che i cavalieri ed i feudatari portavano di traverso all'armatura il cui colore serviva da segnale di riconoscimento da lontano. Secoli più tardi le livree furono suddivise in due categorie: di onore e di servitù: le prime erano segno distintivo di principi e sovrani, nobili, militari e liberi professionisti. Le altre, le livree di servitù, erano diverse per qualità e foggia e rispecchiavano attraverso colori e galloni lo stemma araldico della famiglia che servivano. In generale, se nello _stemma della famiglia vi era l'oro, le livree erano di colore giallo o arancio; se invece vi era l'argento, queste erano bianche o grigie; per l'ermellino il corrispondente della livrea era il nero; il vajo, invece voleva una stoffa a quadri, azzurra e bianca. Allo scudo palato, fasciato , bandato e sbarrato corrispondevano le livree con righe verticali, orizzontali e diagonali con i due smalti alternati. È interessante notare che il gilet o panciotto della livrea esprime il colore principale dello scudo (campo) ed i pantaloni rappresentano invece lo smalto della figura più importante dello stemma della famiglia .

Se lo scudo è pieno (senza partizioni) di un solo colore, questo si rifletterà sul panciotto e sui pantaloni che saranno anche loro del colore corrispondente. Il soprabito della livrea sarà generalmente dello stesso colore dei pantaloni o quantomeno simile. I bottoni saranno rispettivamente d'oro o d'argento se gli stessi metalli appaiono nell'arme. Lo spessore dei galloni di una livrea stanno a significare la presenza, nello stemma, di una pezza onorevole, (croce, fascia, banda) o di una pezza ordinaria (losanga, bisante ecc.) o di una figura. Attraverso lo studio di una livrea si può quindi avere un'idea abbastanza precisa dello stemma di una famiglia. -

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CAPITOLO Xl

1. L'araldica militare L'araldica militare trae le sue origini dall'araldica "propriamente de~ta"; infatti da essa attinge la maggior parte delle "regole" e delle simbologie che, per questo motivo, sono state trattate nei precedenti capitoli. Studiare l'araldica militare, vuol dire conoscere ed apprezzare le caratteristiche di uno stemma appartenente ad un ente o ad un reparto, valutandone le principali "glorie" militari e gli elementi che meglio lo caratterizzano. È doveroso precisare che uno stemma militare è quanto più valido quanto più è semplice.

Infatti, uno scudo esageratamente ricco di partizioni e di figure ad un primo sguardo risulterà accattivante in un orgia di colori e di forme; ma non si presterà certamente ad una facile interpretazione, concedendo sempre il fianco, con le dovute eccezioni, ad errori spesso notevoli. Scopo di questo volu"me è invece quello di chiarire, semplificare e venire in ausilio a tutti coloro i quali si avvicinano all'araldica militare e desiderano conoscerne 1·a simbologia le caratteristiche, gli smalti e le decorazioni che, anche se non inserite nello scudo, sono parte integrante dello stemma araldico. Prima di passare alla descrizione dettagliata della circolare attuale che sancisce le caratteristiche che deve avere uno stemma militare, accennerò brevemente, aiutandomi con la pregevole precedente edizione del gen. Bovio, alla storia dell'araldica militare dell'esercito.

2. Cenni storici L'esercito italiano che deriva storicamente da quello piemontese, data la prima concessione ufficiale di stemmi araldici all'anno 1692. Fu infatti Vittorio Amedeo Il che assegnò in quella data uno stemma ad ogni suo reggimento. Per meglio comprendere le simbologie di detti reggimenti è utile consultare le tavole dalla n. 42 alla 46 nelle quali sono riportati i principali stemmi dei Savoia, proprio in virtù della derivazione storica che l'esercito italiano ha con l'esercito piemontese. - 97 -


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TAV. 42

uu u ACAJA

ANGR IA

ANTIOCHIA

AOSTA

ARMENIA

BEAUGÈ

BRESSA

CHIABLESE

CIPRO

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TAV. 43

FAUCIGNY

GENEYESE

GENOVA

GERUSALEMME

GEX

LUSSEMBURGO

LUSIGNANO

MONFERRATO

MOREA

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TAV. 44

NIZZA

SALUZZO

PIEMONTE

SASSONIA

SUSA

SAVOIA

SAVOIA

Al'<TICA

YIODERNA

VAUD

VALROMEY

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SARDEGNA

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WESTFALIA



TAV. 45

SAVOIA ACAIA E MOREA

VILLA ARDOUIN - ACAlA

PIEMONTE

SAVOIA-CARIGNANO

SAVOIA CARJGNANO-SOISSONS SAVOIA NEMOURS GENEVESE

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105 -


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TAV. 46

SIGNORI DI VAUD

CONTI DI RACCO IGI E PANCALIERI

CO :TI DITE DA

CO"ITI DI COLEG O

CONTI DI RACCOl\'IGI E PANCALIERJ

SIGNORI 01 BUSCA - CONTI DI GENOLA

SIGNORJ 01 ARVlLLARS

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Avremo quindi il reggimento "Savoia" poi "Re" poi "San Giusto" a cui era stato concesso lo stemma seguente; inquartato: nel primo e nel terzo di Savoia antica, d'oro all'aquila di nero dal volo abbassato; nel secondo e nel quarto di Savoia moderna, di rosso alla croce d'argento, fig. 230. Il reggimento "Guardie" poi granatieri di Sardegna: di rosso alla croce d'argento, fig. 231. Il reggimento "Aosta" distrutto all'assedio di Verrùa nel 1705, l'arme di Aosta, di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso, fig. 232. Il reggimento "Monferrato" poi Casale aveva l'arme dell'omonimo marchesato, d'argento al capo di rosso, fig. 233. Il reggimento "Piemonte" poi Guastalla; l'arme di Piemonte, di rosso alla croce d'argento caricata da un lambello di tre pendenti d'azzurro, fig. 234. Il reggimento "Croce Bianca", scomparso, aveva la caratteristica di avere tutti i "capitani" appartenenti all'Ordine di Malta, si blasonava come segue: di rosso alla croce d'argento con il collare dell'ordine, fig. 235. Il reggimento "Saluzzo" poi "Pinerolo" e successivamente " Valbella", aveva l'arme dell'omonimo marchesato, d'argento al capo d'azzurro, fig. 236. Il reggimento "Chiablese", scomparso, quello del ducato, d'argento seminato di plinti di nero in palo, caricato da un leone dello stesso linguato ed armato di rosso, fig. 237. Il reggimento "Fucilieri" poi "Aosta" poi "Col della Berretta" aveva lo stemma di Sassonia, fasciato d'oro e di nero attraversati dal Crancelino di verde fiorito posto in banda, fig. 238. I tre reggimenti dei Dragoni: il reggimento di "Sua Altezza Reale": di Gerusalemme (Croce potenziata accantonata da quattro croci) coronata alla reale, fig. 239. Il reggimento "Dragoni di Genevese" cinque punti d'oro equipollenti a quattro d azzurro, fig. 240. 1

Il reggimento "Dragoni di Piemonte": di Susa, partito di rosso e di argento, con due torriposte in palo dell'uno nell'altro, fig. 241. La prima legge in materia di araldica militare risale al 1917, con il Regio decreto n° 1391 del 18 agosto con il quale veniva istituita una onorificenza che premiava i reparti che combattevano contro l'Austria-Ungheria, al/. 1. Nel 1932, il Regio decreto n° 293 del 24 marzo, sanzionava in forma definitiva i motti concessi, al/. 2. Nel 1938, il ministro della guerra impartiva precise istruzioni circa la formulazione delle domande relative alla concessione dello stemma araldico per -

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TAV. 47

fig. 230

fig. 231

fig. 232

fig. 233

fig. 234

fig. 235 -

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fig. 236

fig. 237

fig. 238

fig. 239

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fig. 241 -

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i reggimenti e alla configurazione dei bozzetti da sottoporre all'approvazione. Queste istruzioni emanate il 4 luglio 1939 con circ. n° 55619 ed ispirate al regolamento tecnico araldico del 1905 ed all'ordinamento dello Stato Nobiliare Italiano del 1929, al/. 3. La circolare 92060 del 7.10.1939 ribadì la forma sannitica dello scudo, al/. 4. Il 30 novembre 1942, con circ. 160170, il ministro della guerra rendeva noto la povertà dei motivi simbolici degli stemmi dei reparti proposti in particolar modo quelli di recente formazione quindi decretava per tutta la durata del conflitto l'astensione dall'inoltrare richieste per la concessione di stemmi e motti araldici. Nel secondo dopoguerra, si rese necessario, rimettere ordine nell'araldica cercando di rendere compatibili gli stemmi già concessi precedentemente con il nuovo ordinamento repubblicano; circ. n° 523 del novembre 1948 a cura del Ministero Difesa, al/. 5. La circ. 210 del 13 febbraio 1950 ebbe il merito di chiarire le norme e le caratteristiche degli stemmi araldici dell'esercito fino al 1987, al/. 6 .

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La circ. 210 stabilì le parti costitutive dello stemma: l'elmo, il fregio lo scudo, gli ornamenti esteriori quali nastrini delle decorazioni e la lista bifida sulla quale è inserito il motto. L'elmo autorizzato nella circolare sopracitata fu di tre foggie; consolare, da legionario e di Minerva, tav. 49. In particolare, allo Stato Maggiore dell'Esercito fu riservato l'elmo consolare in oro, posto in maestà. L'Accademia Militare e le scuole adottarono l'elmo di Minerva d'argento posto di profilo. L'elmo da legionario distinse invece i reparti operativi; l'elmo è d'argento posto in profilo con tre foglie di quercia sulla parte superiore che cambiano a seconda dell'arma di appartenenza dell'ente che rappresentano. Infatti, le tre foglie di quercia furono rosse per la fanteria; verde per gli alpini; arancio rosse per i carristi ecc .. Inoltre, per la cavalleria, le foglie rifletterono i colori tradizionali del reparto. Il fregio; la circ. 21 O stabilì con esattezza il tipo di fregio da adottare a seconda dell'arma e della specialità, tav. 50 e tav. 51. Si ebbero così fregi per la fanteria e le sue specialità quelli della cavalleria, artiglieria, genio, motorizzazione, sanità, commissariato ed amministrazione. -

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I,


ALL. 1

N. o~)tl. - ONORIFICENZE E RICOMPENSE. -- n. decreto o. 1!l91, col quale si è lstltolto un attestato di onore per i C(')l'pl del n. esercito, con·

ststente nell'autorizzarli a fregiare le 1oro bandiere e a fare uso ufficiale di uno speciale mutto. - (Segretariato generale - Divisione personale del Mini, 11tero}. - 18 agosto 1917. - (Ga.zzetta, ufficiale n. 213, dell'8 s'ettèmbre 1917). Art-. 1. - È istituito uno speciale attestato di onore pt·r quei corpi dél not1tro eser· cito, i. quali, SllÌ campi di battaglia, si siano ripetuta.mente segnalati con preclare azioni di valore ,colletbivo, Tale attestrto consisterà nell'autorizzare i dett.i corpi a servirsi uflàcialmente, e a fregia.re le loro bau,liere .o atee.dardi,, di un molto che si ritenga. meglio ·adatto a testimonia.re ,l'essenza. del fatti che dànno motivo all'onorifica. èi3tiozione. Il motto sarà iscrìtto, a lettére d'argento, sulla fa.soia di sata. turchi no-azzurra delle bandiere o degli stenda?di, e, eia ic. questo caso, sia quando se ne faccia. uso 'a ltri me11ti; sarà p.eceduto o sormontato da uo'nqui'a. lpiegata, avente nel cuore la. croce di Savoia ( l), Art: 2. - La. concessione dell'onorificem.a di cui trattasi sarà da Noi fatta. di No, stro moto proprio, o in seguito ·a. proposta inoltr,lta dal mioislro della guerra s ·ntito il parare della commissione incaric11ta. dell'est.me delle proposte d' rioompens~ al valore milita.re. Art. 3. - Le e.utorità che riterr,mno di dover segna.lare benemerenze collettive che possano costituire tit->'o per la concessione di cui all'art. I, compileranno un rapporto particolareggjato dei fatti e la relativa. proposta, uniformandosi in tutto ciò al!J norme per il oon[erimento d..,11 • ricompense a.I valor militare. Art. 4. - Alla concessione di cui si tratta sono i~pplicabili le dispoRizioni contenute nell'art. 19 del R. Vjgliette 26 marzo 1833 p}r l'istituzione della. meçbgli,i, d'oro e -li nr· gento al va.lor militare. A,.t, 6. - La concessione del motto ha un va.lqre a sè- e quos.i vuol riassumere le migliori qualità del corpo che ne è onora.lo Es,n, pc:ciò, n"n esclude che sia.no concesse alle bandiere dei corpi, per gli stessi fotti, anche altre· ricompen'Se a.I va.lor miJ;tare. (1) Il modello ddl'aqoila earà Inserito Jn una succeaslv,. dispensa.

" N, ii93. - ONORIFICENZE E RICOMPE~SE, - Circa l'invio d e lle propost.e in base alle) disposizioni contenute nel H. d ~crelo 11~ agosto 191_.,, , n. 1391 , col quale'-è statò isUt.uito un motto d 'onor e (lel' i corpi del Hc· 1,:i,, esercito. (Segret1uia.to g •n r.11,) ·• D:v1siono personali d~I Minist ' r->). 2 ><ettembre 1917. L, auLoritii. corllp ,to::nti a.ti. a.va.nza,·e I l proposh p •r la. conc~ssion.) d !l motto di onore, istituit:> col R d ~e'reto 18 agosto 1917, si asterranno, in ogni caso, dall'inol trar" tiili proposte prima delh fine della pr..isente guerra. A' lo· a, infatti, snà oos,ibil,· va.lucor, con le. m~ggioro p:.·cisione il complesso delb benemer,mze acqÙistat, dai vari corpi vparti ~ia. ne' la. pre;;ente guerra, si,, nelle pNcJclenti Il Ministro - G1AROINO.

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DISPENSA 26'- -

OIRCOLA.BJJ) 246

1003

PARTE PRIMA Circolare N. 246. - DISPOSIZIONI V .ARIE. - Legge n. 293 - Concessione di motti araldici ai reggimenti e corpi del R. esercito. - (Gabinetto). - 24 marzo 1932 - Anno X. (Gazzetta uffì,oiale n. 88, del 15 aprile 1932 - Anno X). VITTORIO EMANUELE III Pii,'!{ GRAZ fA DI DIO El PER VOLO:-;TÀ OOLLA NAZIONE

RE D'ITALIA

Il Seno.to e la Camera dei deputati ha.omo approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo · qnanto segu~: Art. 1.

E abrogato il R. decreto 18 agosto 1917, n . 1391; Art. 2. Ai 1·eggimenti e corpi del R. esercito è eoncesso l'uso di motti a,raldicì, nelle forme previste dalle disposizionj. vigent i in materia.

Art. 3.

Le concessioni di cui all'articolo precedente ha.nno luogo in eseHzione di tassa erariale, e sono soggette al diritto di cancelleria nella, milmra riùott.a s!.abiliro, da,ll'art. 13 della. ta,hella :i,nnessa al R. decreto 6 ncwembre 1930, n. 1494-. Ordiniamo che la presEmte, mun'it.a, del sigillo dello Stato, sia inserta nella, ra,ceolta, ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia,, mandando a, chiunque spett.i di osserv:i,rfa e di fa.rhl osservare com~ legge dello St.a.to.

Darn, a San lrossore, a.ddi 24 marzo 1982 . Anno X V11'T0RI0 EMANUELE. MussoLINI Visto, il Guardasigilli: Rocro.

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MOSCONI ~ GAZZERA.


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- ---~---GABINETTO

di prot. Roma, 4 luglio 1939 - XVII OGGETTO: Stemmi araldici per i col'pi dell'esercito .

N° 55619

Al COK\lIDI DI CORPO I' AR1.;ATA

T UT T I

Con rif erimento al dispaccio 72150 - gabinetto - del 31 ottobre se. a . , si prega portare a conoscenza di tutti i dipendenti comandi di reggimento che, per ottenere il riconoscimento dello stemma araldico posseduto dal corpo oppure la concessione di un nuovo stemma, essi dovranno inol trare per il tramite gerarchico a questo ministero - gabinetto - : - una domanda in carta da bollo da lire sei - diretta al Duce del Fascismo Capo del Governo e a firma del colonnello comandante - contenente la descr1zio1rn dello stemma da riconoscersi o concedersi ex novo con i motivi ad illustrazione o giastif icativi dello stennna stesso; - un bozzetto colorato, col disegno dello stem:na; - i.lil vaglia postale di l ire 10,20 intestato al cassiere della Consulta araldica (per deposito rego lamentare). Per il pagamento delle successive spese (tassa di concessione goiernat iva e diritti di cancelleria) provvederà questo ministero . Circa l a configurazione dei nuovi· bozzetti (stemmi da concedersi ex novo) si fa presente : - tutti· gli stemmi dovranno essere cimati dalla corona Reale; - i trofei del l e armi e specialità e le mostrine possono essere assunti nel l o stemma, ~a non come parti di esso, bensì come fregio o motivo decorativo sotto lo scudo. Per le onorificenze dell I ordj_ne mili tare à.i Savoia di cui il r ~gimento fosse decorato, potrà dars i apposita indicazione accollando allo scudo il nastro dell ' ordine suddetto con la decorazione pendent e al centro, sotto la punta dello scudo ; due onorificenze dell ' ordine saranno rappresentate con un sol o nastro e con due decoraz i oni . ./. -

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segue ALL. 3

Analogamente un nastro azzurro pure in accollo, esternamente all'altro, indicherà le ricompense al valore militare, portando pendenti al centro le medaglie d'oro, d'argento o di ·bronzo. La croce di guerra al valor militare sara indicata da un· piccolo fiòcco di nastro azzurro e bi arico appuntato allo spigolo sinistro dello scudo. Le eventuali ricompense al valor civile saranno rappresentate con nastro verde, bianco e. rosso, pure accollato allo scudo esternamente ai nastri predott i, con le medaglie d'oro, d'argento o di bronzo disposte come indicato per le ricompense al valor militare. Forma parte integrante dello stemma il motto del reggimento, che sarà riportato su .di una targa o lista sotto lo scudo. I bozzetti di stemmi finora diretta.mente pervenuti alla Consulta araldica, saranno a cura di questo gabinetto restituiti per la necessa,ria revisione ai comandi d'i reggimento, i guali si regoleranno, per la ulteriore trasmissione dei documenti. in conformità delle disposizioni contenute nel presente dispaccio.

d'ordine

IL CAPO DI GABINETTO i I

~~t~

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- - - -~- -- GABINETTO

Roma, 7 ottobre 1939-XVH OOGETTO: Stemmi araldici per i corpi dell'ese~cito.

N° 92060

di prot.

AI COMANDI DI CORPO D'ARMATA T UT T I Dall'esame delle proposte finora inoltrate dai corpi per la concessione dello stemma araldico, si è potuto desumere che lepre_ scrìzioni della circolare ministeriale n.55619 - Gabinetto - del 4 luglio u.s., non sempre vengono esattamente interpretate e ,inte_ gralmente osservate. Si è rilevato che soltanto pochi corpi, pure tra quelli il cui-passato storico è ricco di fasti di guerra, si ispirano a que_ sti nella concezione del proprio stemma, esaurendola spesso in un insieme di motivi generici, tutt'altro che adatti ad esprimere quel senso di fiera p~rsonalità che ciascun ente dovrebbe sentire in modo preminente . I comandi cui l a presente· è diretta sono pertanto pregati éli richiamare l'attenzione dei dipendenti corpi su quanto segue: 1°)- La parte preponderante dello stemma deve consistere nel_ lo scudo (di foggia sannitica); in esso saranno iscritti i motivi inerenti alle tradizioni, ai fasti ed ai legami territoriali degli enti. Lo scudo non dovrà essere circoscritto da aquile, cimieri, teste di cavallo ecc·. 2°)- Lo scudo può contenere più ·motivi, ripetuti o meno, isp,i rati alle vicende storiche degli enti. I corpi ricchi di passato, metropolitano e coloniale, si ispirino ad essi; quelli, invece, dì nuova costituzione si appoggino maggiormente, oltre che ai loro legami territoriali, a motivi dell'era fascista e attingano, ove necessario, al rispettivo nome e motto figurazioni di appropriato significato. La tendenza ad inserire nel proprio scudo, come motivo predominante,

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segue ALL. 4

la croce sabauda, è da bandirsi, perchè tale sim9olo, in quanto vol_ to ad attestare il sent.i,rnento d.i fedeltà e di devozi-one. verso dasa Savoia, è attribùibile ' a tutti gli enti, senza essere di particolare pertinenza di alcuno di essi. Il motivo, infine~ frequentemente esibì to, del fascio li ttbrio, iso_ lato o con adorni di alloro e quercia , non trova giusto posto nello scudo, in quant-0 ormai generalizzato dagii emblemi di provincie, co_ muni, associazioni ecc., il che però non esclude, specialmente per gli enti di nuova costituzione, che possa essere inserì to fra gli adorni dello stemma, esternamente allo scudo . 3ò)- La corona reale di cui tutti gli stemmi devono essere ci mati, non deve essere associata a emblemi o adorni di sorta. 4°)- La parte artistica dev'essere cun1ta, sia per quanto riguar_ da la rifinitura del dì seg.10, sia :per quanto concerne l 1 armonia dei colon. 5°)- La domanda cui è a.cccmpagnato il disegno deve contenere la completà descrizione di esgo ;·

d'ordine

IL CAPO DI GABINETTO

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N. 523, -

ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Stemmi e motti 22 no~embre 1ws.

· afaill1c1. ......: TUtu.cio ders8gretàp<)iènera1e>· ~-

E' ripristinata la conçessione ,degli stemmi e dei motti araldici per i Corpi dell'Esercito, soi;pesa n_el 1942 anche pe~ c~nsen~ire ai reggimenti di avvalersi, per la modiflcaz1one degli stemmi esistenti e per la concessione dì nuovi, di quegli elementi che potevano essere loro forniti òagli avvenlmenti del conflitto allora in corso. Gli stemmi dovranno essere in armonta con la nuova forma istituzionale assunta dallo Stato e le eventuali modifiche dovranno essere autortzzate dalla Consulta Araldica. Pertanto tutti i Corpi oggi esistenli. privi dI stemmi o che dovranno modificare quello attuale, abolendo tutto ciò che è in contrasto con l'attuale forma dello Stato, dovranno inoltrare domanda di concessione ex novo Tale domanda, corredata {l,a un bozzetto dello stemma proposto, con una completa descrizione di esso, sarà indirizzata al Capo dello Stato ed inviata, tramite gerarchico, al Ministero Dìfesa-E&ercito . Ufficio del Se-· gretario generale. A titolo di orientamento Si ricorda quanto appresso: 1. - La parte preponderante dello stemma deve consis'ere nello scudo (di foggia sannitica) , in cui saranno iscritti i motivi inerenti alle tradizioni, al fatti ed a1 legami territoriali degli enti. Lo scudo non dovrà essere circoscritto da aquile, leoni, cimieri ecc. 2. - Lo scudo può contenere più motivi ispirati alle vicende storiche dell'ente. 3. - Lo stemma potrà essere cimato o sormontato, per motivo ornamentale. 4. - I trofei delle armi e specialità e le mos'rine possono essere assunti nello stemma, ma non come parte di esso, bensì come fregio o motivo decorativo fuori dello scucio. 5. - .PeT le onorificenze dell'Ordine Militare d'Italia, di cui li reggimento fosse -decorato, potrà darsi apposita indicazione accolla11do allo scudo il nastro dell'Ordine suddetto con la decorazione pendente al cen ro sotto la punta dello scudo; due onorificenze dell'Ordine saranno rappresentate da un solo nastro con due decorazioni. AnaJogamen 'e un nastro azzurro, purtl un accollo, e&ternamente all'altro, indicherà le ricompense al valor militare, portando pendenti al cen•ro le medaglie d'oro, d'argento e di bronzo. La croce di guerra .al valor militare sarà indicata ùa un piccolo JJasLro azzurro appuntato allo spigolo sinistro deJJo scudo. Le eventuali ricompense al valor civile saranno rappresentate con nastro verde, bianco e rosso, pure accollato allo scudo e!',ernament.e ai nastri predetti, con le medaglie d'oro, di argento e dl bronzo disposte r:ome indicato per le ricompense al valor militare. 6. - Fanno parte integrante dello stemma il motto del reggimento, che sarà rlporta'o su di una targ,a o lista sotto lo scudo. 7. - La parte artistica deve e5sere curata, sia per quanto riguarda la rifi nitura <Jet disegno, sia per quanto concerne l'armonia dei colo1·i. 8. - La domanda dev'essere in carta da bollo da L. 32. e accompagnata da un vaglia postale di L. 11 intestato al Cassiere della Consulta Arn.ldica (per deposito regolamentare). JI Mintstero della Difesa-Esercito, provvederà al paga mento delle successive spese (t.a&sa di concessione governatìva e diritti di cancelleria). 9. - I motti dei reggimenti, che non 5ono in armonia con la nuov-0. torma dello Stato, dovranno essere modificati, e pertanto i corpi interessati dovranno inoltrare domanda al Ministero della Difesa-Esercito - Ufficio del Segretario generale - proponendo il nuovo motto. Analogameme dovrà procedersi per quanto concerne la ronct'Ssione cl i nuovj mottt. per i Corpi che ne fossero sprovvisti. Il Mtntstro <Lena. Dtfe.sa: PACCJARDI

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D18Pl'llf8A

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omOOLABl!I

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N. 210. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Stemmi t motti araldici - (Ufficio del Segretarlo generale). ~ 13 febbraio 1950.

I. E' ripristinata la couc~;;sioue degli s1enm1i ai <.:orpl dell'.Eserc1to, sospesa nel J942, per consentire : .. la introduzione, negli stemmi stessi,, d~ elementi nuovi torniti dai ptu recenti avvenimenti; l'abollZione di quel 1not1v1 a;raldici che rlsultmo contrastanti con la nuova torma istituzionale asswita dallo Stato; l'uso dello stemm11 dM parte del <.:or.pi che non, fruirouo in prtò<:0dauia della concessione. II. I Corpi che hanno diritto u fregìarsi di uno stemma ,;ouo tuw quelli romit.1 di Bandiera militare. lii. Perchè i uuovi stemmi risuluno wrr&tti ed esatti d&l punto di vista araldico e perchè .rispondano a :i1ecessarl requisiti di uniformità di llnee e di motivi, si i,rescrivti qua.nt.o stlgUe: 1° nel loro complesso e nei loro particolari costitutivi, essi dovranno porre in giusta evidenza i raitori storici che hanno noo1lltato il Corpo; 20 lo &temma sarà composto di quattro parti: a) scudo, b) simo, e) fregto, d) ornameintt;

s&;rà pertani<, escluso l'Impiego delle oorone, del .cimieri, del manti e delle distinzioni di dignità : e.) L-0 scudo sarà. appuntai-O (foggia det~ sao11i,Uca.); non saranno tollerate roggte diverse. Le sue armi potranno e::lSere forwe.te da tutte le figure (araldiche, naturaH ed Ideali); per la Joro btasonaLura basarsi principalmente sulle (l(rlgin!, sulle tradlzloni, sui legami terrLioriali e sutle più salienti glorie militari ratti d •arme che hanno comportato la concessione di decorazioni al V. M.) o glorie di eventualll altra ne.tura dei Corpi; b) L'eLmo sol'monterà ù fregio negli stemmi. Sarà, nei vari casi, dP1 tipo rdprodotto nella tavola allegata; c) IL {regto sarà i.ndlce.tivo ed Illustrativo dell'Arma, della specialità "' del Servizio cU! il Corpo 11.ppartiene. Sarà, nel singoli casi, del tipo riprodotto nella tavola allegata e sormo.o,terà lo scudo. GU Istl.l.uU o Scuole militari, nelle quali esiste pluralità di Armi, useranno un trofeo comprensivo de1 rregi relativi alle Armi in' essi rap, presentate; d) Gli ornamenti comprend11ranno i nastri ed il motto. I 111-ast,:t uscenti da.I rreglo e. mo' dt svolazzi, simboleggeranno le ricompense al Valore conseguite dal Corpo ES61, pertanto, saranno tanti guao.te sono le medaglie al valore e le dscorazion.1 dell'O.M.I. che fregiano la Bandiere.. I nastri delle medaglie al valore militare se.ranno azzurri (filettati d'oro o d'arge.n'lo per le oorrispondenti ;ricompense); quelli dell'O.M.I. saranno dei colori della decorazione; quelli delle rooompense 81 V. c. saranno del tre colori nazionali. .Essi, an.nodatd pel fi'egio, sl dlpartiranno in numero uguale e. destre. ed a einJ.stra. dello scudo, contornandolo per due terzi dell'altezza; quando Il numero delle decoraz.lon! non 61a. divisibile in par1.i uguali, il rie.&tro cbe risulta. In più sarà inserito a déstra dello scudo. .salo Ja medaglia d'oro, ultre ad essere rappresen·t ata nei nastri con il corrispondente uash'o azzurro filettato d'oro. sarò assunta nello scudo del quale c06lituirà la pezza onorevole del capo. lL 11,otto dovrà essere scritto con lettere maiuscole romane sopra u:na lista. bifida e svo,azzante collocata sotlo la punta dello scudo. I tratti terminali della lis1a saranno smaltati con J colori della mostrina o della fiarurna del Corpo. Il motto potrà essere in lingua WiliAna o lati~. Solo ùVG sussistano fondate ragioni tradizionali, potrà essere usato un motto ,lialet1a1e o in lingua estera. 1v. I Corpi 8.l'Mli dlr1tto allo stemma dovranno iaollrare al M.D.E. t:tficio ùel Segretario G~nerale - tramite gerarchico - due apposite richieste di concessione: una, ìu carta libera, l ndii'Ìzzata al Capo dello Stato; _ l'altra, in carta. da bollo da L. 32, indirizzata .alla • Presideuza. del Consiglio dei Ministri - Utricio Araldico •. Questa domanda dovrà essere corredata da une. li1onografia dello stemma proposto compre.o<lente: sintesi sl-Orica ed araldica, deduzioni per la blasona.tura, descrlz.lone araldica, tavola a colori; inoltre, dovrà essere accompagnata da un vaglia dJ L. 11 intestato al • CS.Ssiere dell'Utttcio Araldico •. '\I. l Carpi richiedeu\i, o.ltrc al vaglia di L. 11 sopra menzionato, dù· vranno provvedere, co.o, le modalltà che saranno in.dica.te diret.t.e.mente dnl· l'Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al pagamento dei seguenti oneri: diritU di cancelleria; t.a6sa ~re.rie.le; tassa da bollo per la copia del decreto di OOGlcesSlone; blasonatura della copia delio s1emma allegata al decreto di còncesslooe

VI. La presen,1e clxcolare sostituisce 0d abroga la elce. 523 del {,iONUlle

miUbare 22 novembre 1948.

Il Mtntstro per la difesa: PACCUBDI


TAV. 49

Legionario

Consolare

Di Minerva

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Ii


TAV. 50 ELMI E FREGI PER GLI STEMMI DEI CORPI Al/. alla Circ. 210 del 1950

ISTITUTI MILITARI

ACCADEMIA MILITARE E SCUOLE MISTE UFFICIALI E SOTTUFFICIALI

FANTERIA

BERSAGLIERI

GRANATIERI FANTERIA

ALPINI

FANTERIA CARRISTA

CAVALLERIA BLINDATA

CAVALLEGGERI

DRAGONI LANCIERI

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TAV. 51 ELMI E FREGI PER GLI STEMMI DEI CORPI Al/. alla Circ. 210 del 1950

ARTIGLIERIA

ARTIGL. DA CAMPAGNA

ARTIGL. A CAVALLO

ARTIGL. CONTROCARRI

ARTIGL. DA MONTAGNA

ARTIGL. CONTROAEREI

ARTIGL. PES. CAMPALE

ARTIGL. P. BRIG. CORAZZ.

GENIO

MOTORIZZAZIONE

GENIO PONTIERI

CORPO DELLA MOTOR.

SANITÀ

COMMISSARIATO

AMMINISTRAZIONE

CORPO DI SANITÀ MILIT.

CORPO DI COMM. MILIT.

CORPO DI AMM. MILIT.

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125 -



A questi fregi se ne aggiunsero altri: genio pionieri e genio collegamenti, circ. 186 del 6 giugno 1951, Al/. 7; scuola truppe corazzate ed artiglieria pesante, circ. 239 del 30 aprile 1953, Al/. 8; paracadutisti, circ. 583 del 29 dicembre 1967, Al/. 9; lagunari, circ. 584 del 29 dicembre 1967, Al/. 10; genio pionieri d'arresto, circ. n° 327 del 31 dicembre 1970, Al/. 11; arma dei Carabinieri, circ. n° 741 del 25 giugno 1976, Al/. 12; reparti NBC, circ. 742 del 25 giugno 1976, Al/. 13; reparti logistici, circ. 87 dell'11 dicembre 1976, Al/. 14.

Ornamenti; la circ. 210 limitò, inoltre, gli ornamenti esteriori ai soli motti e nastrini relativi alle ricompense autorizzate. I nastri partivano dal fregio ed erano disposti in numero uguale a destra ed a sinistra dello scuqo ed è importante notare, in quanto tutt'oggi valido anche se dal 1987 i nastri partono dalla corona, che qualora le decorazioni fossero in numero dispari, quella in più viene sempre inserita alla destra dello scudo (sinistra di chi guarda). È importante, perché ancora attuale, notare che la circ. 210 come la suc-

cessiva, prevede che soltanto i nastri indicativi delle ricompense al valore possano essere inseriti come ornamento dello scudo . Infatti, come anche nella successiva circ. n° 121 le medaglie al merito (es. medaglia al valer civile) e quelle di benemerenza sono escluse dallo stemma araldico pur potendo figurare sulla bandiera di guerra. È bene precisare che uniche eccezioni, alla normativa che prevede la con-

cessione di stemmi araldici solo agli Enti forniti di bandiera, sono rappresentate dallo Stato Maggiore dell'Esercito e dalla Scuola di Guerra, in quanto si è tenuto conto dell'altissima funzione esercitata dai due Enti. La circ. 121 del 9 febbraio 1987 dello Stato Maggiore dell'Esercito tutt'oggi valida, eliminò i fregi che dal 1950 di poi caratterizzavano gli stemmi dell'esercito, inserendo al loro posto la corona turrita d'oro, Al/. 15. Inoltre, il capo d'oro non può essere più partito da pali ecc. ed anche il quarto franco non è più ammesso. La lista bifida sarà inoltre d'oro per tutti e riporterà il motto in caratteri maiuscoli di nero . I nastrini relativi alle ricompense autorizzate dovranno avere una posizione ben precisa e se in numero superiore a dieci (cinque per lato), la stessa -

127 -


ricompensa più volte concessa, sarà indicata a partire da quella di minor prestigio dal numero romano d'oro. Nella tav. 55 sono rappresentati i colori dei nastri relativi alle sopracitate decorazioni autorizzate ed è inoltre rappresentato a grandezza naturale lo stemma di corpo decorato di medaglia d'oro al va lor militare con la corretta posizione dei nastri e delle ricompense al valore ed insignito di croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia (OMI). Detto ordine trae le sue origini dall'Ordine Militare di Savoia . Con il decreto n° 4 del 2 gennaio 1947 fu cambiata la denominazione in Ordine Militare d'Italia il cui nastro viene accollato alla punta dello scudo con circ. 121, al/. 16.

-

128 -


ALL. 7

N . 186. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Stemmi e motti (Ufficio del Segretario g~nerale). - 6 giugno 1951.

araldici. -

Ai fregi di cui alla tavola allegata alla circolare 210 .del Giornale Mili ta.re 1950 sono aggiunti quelli riportati nell'annessa tavola a colori riguardanti Je specialità.: genio pionieri e genio collegamenti.

n Mtnistro per la difesa: PACCIAROt

ELMI E FREGI PER GLI STEMM~ DEI CORPI (Supplemento alla Tavola allegata alla Circ. 210 831 /S del 13/2/1950)

GENIO

Genio Collegamenti

Genio Pionieri

-

129 -


ALL. 8 008

DISPENSA 1'9& -

CmeoJ>ARE 240 -

EURATA-OORRIGE

N. 239. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Stemmi e motti araldici. - (Ufficio del Segretario genera.le). - 30 aprile 1953. Ai fregi di· cui alla tavola allegata alla circolare 210 del Giornale Militare 1950 sono aggiunti quelli riportati nell'annessa tavola a colori riguardanti la Scuola truppe corazzate e l'Artiglieria pesante. Il Mtnistro per la difesa : PACCJARDI

ELMI E FREGI PER GLI STEMMI DEI CORPI (Supplemento alla Tavola allegata alla Circ. 210 GM 1950)

Artiglieria pesante

Scuola truppe corazzate

-

130 -


ALL 9

N. 583. - ORDINA.i\1ENTO DELL'ESERCITO. - Fregio per stemma. araldico del reggimento paracadutisti. - (Stato Maggiore Esercito). - 29 dicembre 1967. Ai fregi per gli stemmi araldici dei corp\, di cui alla tavola allegata aJla circolare n. 210 del Giornale Militare 1950, è aggiunto quello riportato nella annessa tat-ola a colori rigu:wdantc il reggimento paracadutisti.

Il Ministro per la difesa: TRBMELLoNI

-

131 -


ALL. 10

::.

N. 584. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Fregio per stemma araldico della specialità «Lagunari». - (Stato Maggiore Esercito). 29 dicembre 1967. Al fregi per gli stemmi araldici dei corpi, di cui alla tavola allegata alla circolare n. 210 del Giornale Militare 1950, è aggiunto quello riportato nena ~inness:. tavola a colori riguardante I:. specialità «Lagunari».

Il Ministro per /(i difesa: TREMELLONI

GENIO PIONIERI D'ARRESTO

-

132 -


ALL. 11

DISPENSA

20a -

CIRCOLARE 327

1717

N. 327. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Fregio per stemma araldico della specialità « genio pionieri d'arresto·· - (Stato Maggiore dell'Esercito). - 31 dicembre 1970). Ai fregi per gli stemmi araldici dei corpi, d i cui alla tavola allegata alla circolare o. 210 del Giornale Militare 1950, è aggiunto quello r iportato nella annessa tavola a colori riguardan te la specialità « genio pionieri d'arresto». 11 Ministro per la difesa: TAxAssr

-

133 -


ALL. 12

2708

DISPENSA 4za -

ClRCOLARI 741 E

742

N. 741. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. per stemma araldico dell'Arma dei carabinieri. Maggiore dell'Esercito). - 25 giugno 1976.

Fregio (Stato

Aii fregi per gli stemmi araldici dei Corpi, di cui alla cavola ahlegata '<lilla circola.re n. 210 del Giornale Militare 1950, è agi!'lun· to quello riportato nell'annessa tavola a colori riguardante la Arma der oarabinieri.

li fregio per stemma araldico già concesso all'Arma dei carabinieri con la circdlare 548 del Giornale Militare 1952 è

abrogato. Roma, 25 giugno 1976 Il Ministro per la difesa : FORLANl

FREGIO PER STEMMA ARALDICO ARMA CARABINIERI

-

134 -


ALL. 13

N. 742. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Fregio per stemma araldico per reparti N.B .C. - (Stato Maggiore dell'Esercito) . - 25 giugno 1976. Ai fregi ,per gli stemmi araldici dei Corpi, di cui aHa tavola aillegata •aJJ.a circolare n. 210 del Giornale Militare 1950, è aggiunto quel1lo riportato ncll'anness,a tavola a colori riguarxl:ln te i reparti N.B.C. Roma, 25 giugno 1976 li Ministro per la difesa: FoRLANl

-

135 -


ALL 14

348

7a -

DISPENSA

CIRCOLARE 87

N. 87. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. - Fregio per stemma araldico del reparti logistici ( Stato Maggiore dell'Esercito ). - 11 dicembre 1976. Ai fregi pl'r gl i stemm i an:·ldici dei Corpi, di cui alla tavola allegata alla circolare n. 220 ckl Giomale Mi/i/are 1950, <! aggiun to quello riporta·to nella annessa tavola a colori riguardante i reparti logistici. li Ministro per la difesa: LATIANZIO

-

136 -


ALL. 15

121

679

N. 121. - ORDINAMENTO DELL'ESERCITO. (Stato Maggiore dell'Esercito). -- 9 febbraio 1987.

Stemmi araldici -

DISPENSA

1. -

7a -

CIRCOLARE

Corpi ed Enti ,dell'Esercito che hanno diritto a fregiaI1Si

di uno stemma sono tutti quelli ai qua'li è stata cooncessa fa

Bandiera. 2. - Nel ,l oro complesso e nei loro particolari costitutivi, g1i stemmi dovranno porre in giusta evidenza i fattori storici che hanno nobil.itato il Corpo o tl'Bnte. 3. - Lo ·stemma (Tav. I) sarà composto di tre parti: scudo, corona turrita, ornamenti (vds. tavole allegate al!le quali si dovrà fare riferimento per le proporzioni). a. Scudo: sarà appuntat? (forma detta sannitica). Le sue armi potranno essere formate da tutte Je figure (araldiche, naturali ed ideali); per la loro b.lasonatura ci si dovrà basare princ1palmente sulle origini, sUllle tradizioni, sui legami territoriali e sulle più salienti glorie militari e fatti d'arme che hanno comportato la concessione di decorazioni a:l Valore MiHtare o glorie di eventuale altra natura <lei CoDpi. Il capo onorevole d'oro, unico e non soggetto a partizioni, b1asonerà le Medaglie d'Oro al Valore Millitare conseguite (Tav. II, fig. 1). b. Corona turrita: sarà formata d2 un cerchio, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili). Le torri hanno foggia rettangolare e dieci merli a1la guelfa (quattro dei quali angolari), sono munite di una porta e di una sola finestra e sono riunite da cortine di muro, ciascuna finestrata di uno. Il tutto è d'oro e murato di [lero. Essa ·sormonterà ilo scudo (Tav. II, fig. 2). c. Ornamenti: comprenderanno: (1) Lista bifida: ,d'oro, svolazzante, cohlocata sotto Oa punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto (Tav. II, fig. 3). I caratteri saranno maiuscoli lapidari romani, di nero. La lingua da usarsi può essere quella i1:ai1iana o quel'la latina e solo eccezionalmente, per fondati motivi tradizionaili, •s arà c~sentito ·l'uso di una lingua straniera o di un dia-letto.

-

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segue ALL. 15

680

DISPENSA

7• -

CmCOLARB

121

(2) Onorificenze: -saranno aooo1late alla ,punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro ohe avrà i colori defila stessa. Non ipotranno essere accoillate più di tre diverse onorificenze e non si dovrà idar ,Juogo al.la ripetizione delia stessa onorificenza più volte consieguita. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore:

annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti iin sbarra eid in banda .dail punto predetto, paSISando .dietro ila parte superiore deNo scudo. Essi si riparti; ranno allte.r.nativamente ai due lati de1lo scudo inziando da destra. La loro :larghezza sarà 1/14 di quella dello scudo e non potranno scostarsi dai .fianchi de1tlo stesso di oltre fa metà defila sua >larghezza. Essi saranno tanti quante sono ,le medaglie ail Va:Iore che fregiano la Bm1.diera fino a.cl un massimo di dieci (cinque per lato); quaJora il numero complessive delle decorazioni ecceda il suddetto ·l imite, ~a stessa ricompeoisa più volte concessa sarà indicata - a partire da quella .di rmnor prestigio - dal reilativo nurrnerico romano, d'oro, caricato sul corrispondente nastro nel senso della ~arg:hezza. Le raffigurazioni autorizzate ·SOno (Tav. II, fig. 4):

- M.O.V.M.: azzurro bordato d'oro; - M.A.V.M.: azzurro bordato d'argento; - M.B.V.M.: azzurro; -

Croce di ,guerra: az::rurro con due filetti centrali d'argento;

-

Medaglia al Valore deill'Esercito: azzurro con due fi[etti d'oro;

-

Medagilia al Valor Civille: ,i tre colori nazionali.

(4) Sostegni e tenenti: se ne ammetterà l'impiego ·soltanto ilil via eccezionale aillorché una iparticouare ricerca storica convalidi ila necessità di tali ornamenti. 4. - La riohiesta di concessione de!llo stemma, inoltrata dal comandante deil Corpo allo Stato Maggiore dell'Esercito - Ufficio Storico, deve comprendere fa seguente documentazione: - istanza 1n carta di:bera .del comandante ,di Corpo indirizzata ail Caipo dello Stato;

-

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segue ALL. 15

DISPENSA

7• -

CIRCOLARE

121

681

- analoga istanza, in carta .le,gale, indirizzata alla Presidenza del Consiglio èlei Ministri - Gabinetito; - assegno bancario di L. 3.100 intestato al Cassiere della Presidenza del Consiglio dei Ministri; t ' ) -

studio storico-aral,d ico in trirplice copia comprendente: • sintesi storica (origini e vicende del Corpo o dell'Ente) ; • deduzioni per la blasonatura; • descrizione araldica dello stemma; • tavola a colori riproducente fo stemma proposto.

5. - Gli stemmi già concessi dovranno adeguarsi a'lla presente normativa; rra conseguente modifica, non toccando la sostanza <lella rappresentazione araùdica espressa dallo scudo, sarà autorizzata dallo Stato Maggiore dell'Esercito. 6. -

La presente circolare sostituisce ed abroga la Circ. n. 210

del 13 febbraio 1950.

(*) Auualmence l' asseg no bancario da L. 3.100 è simo sos1icui10 dalla marca da bollo

da L. 15.000.

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139 -


segue ALL. 15

682

DISPENSA

76

-

CrRCOU.RE

121

TAVOLA I

...................

Esempio di stemma di Corpo decorato di Medaglia d'Oro al Valore lVJlitare e insignito di Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

-

140 -


segue ALL. 15

DISPENSA 7• -

CIRCOLARE

121

683

TAVOLA 11

fig.

fig. 2 C•po d'oro

e--- - - -

'{. jj///lllll l\lilii/[Jlli]illlli1li\\\l(1iill/Jjj/~iiilli:

-d-

M.O.V . N,

M.A.V.M.

H.V,<,

H,V,C,

(•) Esempio di indicazione del numero dì identiche decorazioni consej!Uite dal medesimo Ente da adottare quando le ricompense complessive sono più di dieci.

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141 -



ALL. 16

N. 31. - ONORIFICENZE E RICOMPENSE. - Decreto legislativo d il C!lpo provvisorio d !Ilo Stato 2 gmnalo 1947, n. 4. :- Cambiamento della .d momlnazlona d :ll'Ordlne Militare di Savoia :in quello di • Ordine MIiitare .d'Italia ». - (Gabinetto). - (Gazzetta uffeciale, n. 15, del 20 gennaio 1947). REPUBBLICA ITALIANA IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO

Visti il regi,o decreto 28 settembre. 1855, in. ·114, e 1e successive · modi-

ficazioni;

Visto \l dccreto·legge luogotenenziale 25 ,giugno 1944, n. 151;

DISPENSA 3" -- OIBOOLiltE 31 J!l 32

65

Vtsto 11 <lecreto 'f~gtslativo luogoten,enzialè 16 marzo 1946, n. 98, Vista la delibérazione del Consiglio dei Ministri;

~una propo;ita del Presidente del Consiglio dei MiniJStri, d i concer.t o con i !',finistri .per. la guerra., per la. marina fnìlltare e per l'aeronautica; HA SANZIONATO E PBOMULGA :

Art. 1.

L'Ordine M:ili.ta:re di Savoia assume la denominazione di • Ordine Milita.re d'Italia Ar:t. 2.

Con sucoess·ivo provvedimento sarà modificato l'ordinamento dell'-Or•dine in TelaZdone alla muta~ !,orma istituzionale dello Stato. Art 3.

n presente decreto ha. effetto dal 1<> gennaio 1947. n presente decreto, munìto del s~illo dello Stato sarà inserto nella Raccolta u.tflcia.Je. delle leggi e dei decreti: della. Repubblica. italiana. E' fatto obbligo a. .chJunque spetti di osservarlo -e di tarlo osservare corno legge dello Stato. Dato a Roma, addì 2 gér,n,aio 194? DE NICOLA OE GASPERI FACCHJNl>JTI -;- ClNGOL.\Nl .

Visto, iL GuardasigiUi: GULLO R.egi'strato azia Gorle det contt cut.d.t 16 gennai{) 1~7 Atti del Governo, registro n. 4, foglio n. 66. - FRASCA

-

143 -

MICHE'LI


3. Regole per disegnare ed ideare uno scudo È ora importante, enunciare alcune regole fondamentali per procedere alla ideazione ed alla realizzazione dello stemma araldico. Come enunciato nella circ. 121, esso si compone di: scudo, corona turrita, ornamenti.

Esaminiamo lo scudo; esso deve riportare solo i principali elementi meritevoli di essere blasonati cercando sempre di ricorrere ad uno scudo "pieno" od a una partizione quanto più limitata possibile es.: partito, partito semitroncato, semitroncato partito, inquartato. Per quanto riguarda gli elementi principali da inserire, maggior rilievo va dato alle campagne di guerra alle quali il reparto ha partecipato distinguendosi in maniera particolare e riportando ricompense. È importante precisare che il Capo d'oro, pezza onorevole di primo ordi-

ne, blasona gli stemmi dei reparti che si fregiano di medaglia d'oro al va lor militare. Le campagne di guerra sostenute vengono blasonate nel seguente modo:

a) l'aquila spiegata di nero, caricata in cuore da uno scudetto di rosso alla croce d'argento per le guerre combattute in epoche anteriori al risorgimento, fig. 242;

b) il leone rampante d'azzurro, per la campagna di Crimea (1855-1856), fig. 243;

c) due sciabole incrociate, una lama ricurva austriaca ed una lama diritta italiana, per le cam~agne risorgimentali, fig. 244;

d) una palma al nnaturale". fruttata d'oro, emblema della Tripolitania, per la guerra italo-turca, fig. 245;

e) il leone passante di Giuda, tenente nella branca destra una croce d'oro caricata del Cristo d'argento, per la guerra italo-etiopica, fig. 246; f)

i monti all'italiana di tre-sei-nove cime per la prima Guerra mondiale, (alcune volte sono stati rappresentati con i monti naturali su una campagna di verde attraversata da un fiume azzurro, ma sono decisamente preferibili, oltre che corretti, i monti all'italiana), fig. 247;

g) la stella alpina al naturale per la campagna italo-francese del 1940, fig. 248; -

144 -


h) l'elmo di Scanderbeg d'oro "caricato" sui colori tradizionali albanesi, nero e rosso, per la campagna greco-albanese; a volte per la stessa campagna è stato inserito nello stemma un "fasciato" d'argento e d'azzurro, colori della bandiera greca, oppure uno scaccato o un palato di nero e di rosso, colori cieli' Albania, fig. 249;

i) il silfio d'oro reciso di Cirenaica di tre petali o calici per la campagna in Africa Settentrionale, fig. 250;

I) il leone armato" e passante d'oro su campo di verde e di nero per 0

l'occupazione italiana del Montenegro, fig. 251;

m) i/tridente bizantino d'oro d'Ucraina, per la campagna di Russia, fig. 252; n) l'aquila nera, con le ali abbassate e coronata dello stesso (di nero), emblema della casa di Svevia per la campagna di Sicilia nel 1943, fig. 253·,

o) l'elmo gallico, posto sui colori nazionali francesi sta ad indicare, che il reparto ha combattuto in Francia nella prima guerra mondiale, fig. 254· I

p) tre teste di leone d'oro coronate dello stesso, su campo d'azzurro, emblema della Dalmazia, per la campagna italo-jugoslava nel 1941, fig. 255;

q) il nastrino d'argento palato di rosso e di azzurro tre-due per la guerra di liberazione, fig. 256.

Il tutto con le dovute eccezioni di carattere cromatico e di spazio non sempre felicemente accostate tra loro. Per blasonare una località che spesso evidenzia un legame territoriale con il reparto, si fa ricorso alla consuetudine araldica di trasferire su un quarto dello scudo l'arme del comune o della provincia interessati. A tal proposito è necessario precisare di limitare questo tipo di inserimento evitandoli se possibile lasciando allo scudo la sua "pienezza araldica".

Per gli enti che svolgono compiti addestrativi si è spesso ricorso al destrocherio armato che pianta un virgulto d'alloro nel solco praticato sulla campagna o meglio nella pianura diminuita) di verde. -

145 -



TAV. 52

fig . 243

fig. 242

fig. 244

fig. 246

fig. 245

-

147 -


., . .


TAV. 53

fig. 248

fig . 247

fig. 249

fig. 251

fig. 250

-

149 -



TAV. 54

fig. 252

f ig. 253

fig . 254

fig. 256

fig . 255

-

151 -



TAV. 55

-

153 -



Per gli enti di recente costituzione si è fatto ricorso ad uno scudo "pieno" d'argento (tavola di aspettazione) caratterizzandolo con una "pezza" o con una figura araldica che con immediatezza ne realizzi le caratteristiche peculiari o i compiti. Altro criterio molto valido al fine della "autenticità" dello stemma è senza dubbio quello di inserire nel nuovo stemma le armi dello stesso scudo già eventualmente concesso all'ente in epoca monarchica o di cui ha ereditato le tradizioni. Stesso criterio è adottato per i motti inseriti nella lista bifida d'oro. Naturalmente se tutto ciò si armonizza con la normativa in vigore. Per quanto riguarda la corona, che ricordo uguale per tutti, essa viene già disegnata in un cartoncino "ad hoc" che comprende anche la lista bifida d'oro e, quando previsto, accollato allo scudo vi è già disegnato l'Ordine Militare d'Italia. Detto cartoncino viene inviato dall'Ufficio Storico agli Enti che devono procedere alla realizzazione grafica dello stemma.

4. Significato dei colori È importante enunciare i significati più comuni che vengono dati ai metalli ed agli smalti dell'araldica e che è possibile assimilare,con alcune opportune precisazioni, all'araldica militare.

L'oro: rappresenta la giustizia, la gloria, la sovranità; l'argento: virtù, gentilezza, vittoria; l'azzurro: simboleggia la fedeltà, la nobiltà, l'amor di patria in particolare negli stemmi dell'esercito è sinonimo di valor militare; il rosso: audacia, coraggio, negli stemmi militari rappresenta spesso il sacrificio supremo; il verde: è sinonimo di amicizia, cortesia, onore, vittoria, speranza; il nero: esprime onestà, la fermezza, la costanza; il porpora: rappresenta la fedeltà, ricchezza, sovranità, devozione;

l'ermellino: è senza dubbio sinonimo di regalità e di dignità; il vajo: analogamente rappresenta onore, dignità, nobiltà. -

155 -


I significati da attribuire sono quindi indicativi e vanno esaminati di volta in volta cercando di .armonizzare metalli e smalti secondo le regole araldiche dettate dal blasone. Il compito dell'Ufficio Storico dell'Esercito è quello di svolgere un'azione di filtro e guida tra gli Enti e Reparti dell'Esercito che hanno diritto a richiedere lo stemma e l'Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri che valuta lo stemma nella sua interezza e lo propone al Capo dello Stato per la firma del relativo decreto. A titolo di esempio segue lo studio storico-araldico che comprende: sintesi storica; al/. 17 deduzioni per la blasonatura; al/. 17 descrizione araldica dello stemma; al/. 17 domanda in carta semplice al Capo dello Stato; al/. 18 domanda in carta da bollo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; al/. 19 approvazione del Sindaco di Torino; al/. 20 tavola a colori relativa allo stemma del battaglione trasporti "Monviso", tav. 56.

-

156 -


ALL. 17

SINTESI STORICA

111 ° Battaglione Trasporti "Monviso"è organo esecutivo del Servizio Trasporti, fungendo da supporto del Comando Regione Militare Nord-Ovest per tutte le attività logistiche connesse al trasporto per via ordinaria. È stato costituito 1'1 Ottobre 1990 in Torino, dalla trsformazione del 1° Autoreparto Misto di Manovra . In data 3 Novembre 1991 ha ricevuto la Bandiera di Guerra con il D.P.R . del 28.03.1991 .

DEDUZIONE PER LA BLASONATURA

Per ·consentire una adeguata blasonatura è stato scelto per lo stemma araldico uno scudo sannitico inquartato; nel primo e nel quarto, in campo argentato, la ruota a sei raggi d'azzurro, a richiamare l'attività di trasporto svolta dal Battaglione; nel secondo e nel terzo viene riportato il toro furioso d'oro cornata d'argento e allumato in campo azzurro, simbolo della Città di Torino, dove è nato ed ha sede il Battaglione.

DESCRIZIONE ARALDICA DELLO STEMMA

Stemma: inquartato; nel primo e nel quarto, d'argento alla ruota dentata di dodici, munita di sei raggi, d'azzurro; nel secondo e nel terzo, d'azzurro al toro furioso, d'oro, cornata d'argento e allumato di rosso. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, il motto, in lettere maiuscole di nero: "OMNIA OMNIBUS".

-

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ALL. 18

l AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 00100 - ROMA Il sottoscritto Ten.Col.Au.spe. Alberto AVANZI in

-

I oualità di Comandante del 1 Battaglione Trasporti o

11

MONVIS0 11 .chiede che al 1 ò Battaglione Trasporti

I "MONVISO" venga concesso lo stemma araldico conforme alla miniatura qllegata.

-

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-

158 -

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ALL. 19

AT.1~ PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

00100 - ROM A ~nn

nre~hiera di nrornuovere il richiesto provvedirnen

+n .

+.raRmetto l'unita documentazione istanza al Capo

HPlln

Stato. intesa ad ottenere la concessione q~llo

IR+Pmma araldico a favore del 1° Battaglione Traspor ti

11

MONVIS0 11 . -

'l'orino . li ·1 7

-

159 -

I

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ALL. 20

f

Città di Torino Prot. n.

~..T?.....'?t.i

16 gennaio 1992

Signor Tenente Colonnello,

ho l'onore di comunicarLe che la Giunta Municipale di Torino, in data 14 gennaio 1992, ha approvato la concessione al 1° Battaglione Trasporti "Monviso" del nulla osta relativo all'utilizzo de l simbolo della Città nello Stemma Araldico di Corpo: Desidero esprimere la certezza che i buoni rapporti esistenti tra 1~ Città e le Forze Armate verranno ancor più rinsaldati, nel solco della grande tradizione ,che in questo senso ha sempre contraddistinto Torino ed i ·suoi cittadini. Colgo l'occasione per porgerLe

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miei migliori

saluti .

/1, p . t,~ ·/ ' !:lind-aco L / . ~. on. Baldt sarre Furnari

Ten. Col. Alberto Avanzi Comandante 1° Btg. Trasporti Monviso Caserma Pugnani Via Guido Reni, 64 Torino

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TAV. 56

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DIZIONARIO ARALDICO

A ABBASSATO: si dice di una pezza abbassata dalla sua normale posizione; si

dice inoltre abbassato il capo di uno scudo quando al suo posto si inserisce un altro capo di concessione. ABISSO UN): si dice il centro dello scudo ,allorché in esso si trova una figura

più piccola delle altre,questa figura si dice abisso. ACCANTONATO: attributo delle figure che sono accompagnate da altre nei

quattro cantoni dello scudo. ACCESO: di lampade, torce o tizzoni con la fiamma di smalto diverso. ACCOLLATO: si definiscono gli scudi e le figure che sono unite l'una all'altra

toccandosi. ACCOMPAGNATO: si dice di una figura principale dello scudo che ne ha al-

tre vicine ma isolate. ACCOPPIATI: si definiscono i cani da caccia, e gli altri animali legati insieme

a due a due. ACCOSTATO: caratteristica di pali, fasce, bande e di figure comunque allun-

gate che hanno altre figure ai loro lati. ADDESTRATA: si dice di quella figura che ne ha un'altra alla sua destra o di

un palo o di un partito spostati verso il lato destro dello scudo. ADDOSSATO: contrario di affrontato; si dice di animali o figure poste dorso

contro dorso. AFFERRANTE: si dice di uccello rapace o di belva che afferra un'altra bestia

o un oggetto. AFFRONTATI: si dice di due animali o due figure con la faccia rivolta l'uno

verso l'altra. AGITATO: si dice di mare agitato rappresentato con alte onde spumose.

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AGNELLO: -simbolo di Cristo, dei Martiri e degli Apostoli, solitamente d'argen-

to, passante di profilo, tenente con la zampa anteriore una bandierina incrociata (vedi Agnus Dei) . AGNUS DEI: Agnello Pasquale detto anche Santo Agnello . AGUZZATE: si dice di quelle figure che hanno estremità appuntite. AGUZZATO: vedi "Aguzzate ". AIRONE: uccello trampoliere rappresentato senza becco e zampe. ALATO: si dice di animale che ha le ali contro la sua natura e di smalto diver-

so da quello del corpo. ALERIONE: aquiletta mutilata, senza becco e artigli, si ritiene rappresenti i ne-

mici vinti in guerra. ALGAMONICHE: si definiscono le armi parlanti. ALI ABBASSATE: se sono rivolte verso gli angoli inferiori. ALI CHIUSE: se sono raccolte sul corpo del volatile . ALI PIEGATE: quando sono volte verso i fianchi dello scudo. ALI SPIEGATE: quelle le cui punte sono rivolte verso gli angoli superiori dello

scudo e si presentano aperte. ALLEGRO: attributo araldico del cavallo nudo e passante. ALLUMATO: attributo degli animali, che hanno gli occhi di colore diverso dal

rimanente; es.: aquila di nero allumata di rosso. ALTERNATO: aggettivo usato per descrivere l'avvicendamento di figure che

si oppongono alternativamente l'una all'altra. ALZATE: si dice di figure poste più in alto dell'ordinario. AMAIDE: vedi "Pezze onorevoli". ANATRA: si rappresenta sempre di profilo o nuotante sull'acqua o ferma sul

terreno. ANATRELLA: anatra mutilata, senza becco né zampe. ANCORATA: si dice della croce avente la punta.

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ANGELO: figura di giovane, sempre sbarbato, vestito di bianco, con le ali lun-

ghe aperte o abbassate. APERTO: si definiscono gli edifici con le porte di smalto diverso da quello della

costruzione. APPUNTATE: si definiscono due o più figure che si toccano con la punta, due

spade, lance, ecc. AQUILA: il più regale degli uccelli, si rappresenta generalmente con ali che

hanno da tre ad otto piume, corpo di fronte, ali spiegate, testa voltata verso la destra dello scudo, zampe divaricate, coda distesa verso la punta dello scudo, (le innumerevoli posizioni dell'aquila sono rappresentate nel testo). AQUILA BICIPITE DELL'IMPERO D'ORIENTE: spiegata d'oro in campo di rosso, ec-

cezionalmente coronata d'oro. AQUILA BICIPITE RUSSA: spiegata e talvolta coronata di nero in campo d' o-

ro, prima monocipite poi bicipite con la testa aureolata.

è ordinariamente con le ali ripiegate, con le ali poggianti su di un libro chiuso (Vangelo); .essa è aureolata, si rappresenta

AQUILA EVANGELICA:

al naturale o d'argento in campo azzurro. AQUILA GUELFA: al volo abbassato di rosso, dominante un drago di verde . AQUILA ITALIANA: rigorosamente con una sola testa, ali aperte, coda distesa. AQUILA MOSTRUOSA: con la testa di nano, donna o animale. AQUILA NAPOLEONICA: d'oro al volo abbassato, afferrante con gli artigli un

fulmine pure d'oro, in campo azzurro. AQUILA SPAGNOLA: di fronte, con le ali coperte, con la coda semiaperta,

la testa rivolta a destra con un'aureola. AQUILA TIROLESE: si definisce quella con il volo caricato di due spranghette

d'oro. AQUILONE: si dice del vento rappresentato come un viso uscente da una nu-

vola in atto di soffiare. -

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ARABESCATO: vedi "Damascinato". ARIETE: normalmente appare di profilo e passante . ARGENTO: vedi "Smalti". ARMA o ARME: l'insieme dello scudo, delle pezze araldiche e degli smalti. ARMATE: caratteristica di lancie, frecce ecc., che hanno la punta di smalto

diverso da quello dell'asta. ARMATI: si definiscono soldati vestiti di corazza o il braccio con la stessa. ARMATO: attributo degli animali che hanno unghie di colore diverso dal ri-

manente, es.: leone di nero armato di rosso. ARPIA: mostro rappresentato con ali, faccia di donna, corpo d'aquila, mani

e piedi artigliati, coda d'avvoltoio e orecchie d'orso. ARRESTATI: si definiscono gli animali con i piedi posati e fermi in terra . ATTRAVERSANTE: si dice di una figura o pezza sovrapposta o che passa su

di un'altra.

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B BANDA: vedi "Pezze onorevoli". BANDATO: è lo scudo coperto di bande di smalti alternati. BANDERUOLATO: si dice di torri, castelli con banderuole svolazzanti. BANDIERA: nome che comprende insegne di tessuto usati da parte di eser-

citi, chiese, confraternite ecc. BARBUTO: uomo con barba. BARDATO: dicesi di cavallo con le barde ovvero guarnito per la battaglia. BASTONE: è la terza parte della banda, serve a distinguere i cadetti dai pri-

mogeniti. BASTONE DI ESCULAPIO: si definisce quello posto in palo attorno al quale

attorcigliata una serpe con la testa in alto e volta a destra (dello scudo) e la coda in basso volta a sinistra (dello scudo). BELGICO: si definisce il leone nero in campo d'oro. BENDATE: le teste dei mori con la benda sugli occhi. BISANTATO: scudi e figure seminati di bisanti. BISANTI: (pezze onorevoli) figure simili a monete d'oro o d'argento. BLASONARE: descrivere uno stemma usando il linguaggio araldico. BOMBA O GRANATA: si rappresenta come una palla dalla cui parte superiore

esce una fiamma. BORDATO: si dice delle pezze che hanno un bordo di uno smalto diverso che

gira attorno. BORDURA: vedi pezze onorevoli e disegno nel testo . BOTTONATO: si dice del bottone o bocciolo della rosa araldica, quando è di-

versamente smaltato. -

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BRACCIO: se definito senza altro attributo, si definisce il braccio umano de-

stro, movente dal lato sinistro dello scudo e piegato a scaglione . BRISURA: francesismo per una pezza che nelle armi di uno scudo sta ad in-

dicare i vari rami di una famiglia. BURELLA: è una pezza onorevole; in particolare è una fascia diminuita nella

sua larghezza.

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e CADENTE: si dice della freccia o armi simili con la punta rivolta in basso. CADUCEO: bastone di Mercurio sul quale sono attorcigliate due serpi le cui

teste sono affrontate e le cui code sono divergenti in punta, esso cimato da un volo spiegato (due ali aperte) o da due semivoli (un'ala a destra ed un'ala a sinistra). CALZATO: tipo di partizione dello scudo (v. partizioni dello scudo). CAMPAGNA: figura che occupa la terza parte inferiore dello scudo, vedi pezze

onorevoli. CAMPO: l'area dello scudo. CAMPO DI CIELO: definizione che caratterizza il cielo al naturale (celeste) e

non azzurro; è abbastanza rara. CAPO: vedi pezze onorevoli. CAPO PALO: vedi pezze onorevoli. CAPPATO: vedi partizioni principali . CARICARE: posizionare una figura sopra una pezza e viceversa. CARNAGIONE (DI): smalto del corpo umano non coperto da indumenti. CASTELLO: è di forma solitamente quadrangolare, merlato alla guelfa o alla

ghibellina, formato da una torre centrale, può anche essere di due torri laterali o di tre torri, ognuna delle quali ha tre merli solitamente banderlonati (con b~ndiera) . CAVALLO: la sua testa si rappresenta sempre di profilo; può avere tanti attri-

buti; (vedi tavole nel testo). CAVALLO ALATO: è ,il Pegaso; una figura chimerica. CENTAURO: una figura chimerica con il corpo di cavallo ed il busto d'uomo.

Si rappresenta passante. CERCINE: striscia di stoffa, che prende i colori dall'arma dello scudo, attorci-

gliata a ciambella e collocata sull'elmo per trattenere gli svolazzi. -

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CHIAVE: solitamente rappresentata in palo, con l'ingegno verso l'alto volto

alla destra dello scudo. CHIMERA: mostro con la testa di leone, il corpo di capra, la coda di serpen -

te, vomitante fuoco dalla bocca e le narici. CHIUSO: contrario di aperto, per le porte di torri e castelli, ma si definisco-

no, in tal modo, anche le mani e gli elmi. CIMATO: si dice di figure che ne hanno altre superiormente. CIMIERO: dicesi di una figura che cima l'elmo di uno scudo: aquila, leone ecc. CICLAMORO: grande anello che si inserisce isolato nello scudo. CINQUEFOGLIE: figura di fiore a cinque petali a punta, col bottone centrale

tondo, forato da cui si vede il campo sottostante. CINTA: si dicono delle mura, con o senza merli che cingono una torre o altro

edificio. COLMO: il "capo" ridotto ad un terzo della sua altezza. COLORI: vedi smalti. CONCESSIONE (DI): si dice delle armi e delle pezze araldiche che si riceveva-

no in concessione dai sovrani come ricompensa a vari servigi. COPERTO: si dice di torri e di edifici che hanno il tetto spiovente oppure con

i tetti di smalto diverso. CORNATO: se ha le corna di smalto diverso; cornuto se l'animale ha le corna. CORNUCOPIA: corno pieno di fiori, frutta e spighe; simboleggia l'abbondanza. CORONA: indica il grado di nobiltà dello stemma; si pone sopra lo scudo, iso-

lata, o sulla cima dell'elmo. Esistono svariati tipi di corone, vedasi testo e disegni. COTISSA: vedi pezze onorevoli. CRANCELINO: mezza corona di foglie di ruta posta in banda.

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CRESCENTE: si definisce la falce di luna; vedi testo e disegni. CROCE: pezza onorevole graficamente formata dall'incrocio di un palo con

una fascia. In araldica esistono quasi cento tipi di croci diverse; di seguito si prenderanno in considerazione solo alcuni tipi più ricorrenti nell'araldica militare. CROCE A CHIAVE o DI PISA: ha le braccia che terminano a forma di chiave

antica; si nominano della croce di Pisa e di Tolosa è in particolare una croce patente, rintrinciata e pomettata agli angoli. Si differenzia da quella di Tolosa che è invece vuota. CROCE ALZATA o DEL CALVARIO: la croce latina posta sui tre monti. CROCE A TAU: la croce di tre sole braccia; v . Tau. CROCE ATTORCIGLIATA: composta di rami spine o tralci di vite attorcigliati. CROCE BIFORCATA o DI MALTA: ha i bracci che si incidono divaricando le

punte. CROCE COSTANTINIANA: con i bracci che terminano ad ancora di tre punte

ed attraversata dalle lettere greche X P. CROCE DECUSSATA o DI s. ANDREA: con i bracci posti in decusse. CROCE DEI TEMPLARI o DI LORENA: è una croce doppia. CROCE DI GERUSALEMME: è una croce potenziata, accantonata da quattro

crocette. CROCE FINESTRATA o MULINATA: ha le caratteristiche di avere un foro al-

l'incrocio delle due traverse dal quale si vede il campo sottostante. CROCE GRECA: piana scorciata ed equilatera. CROCE LATINA: si differenzia da quella greca per avere il braccio verticale di

lunghezza superiore a quello orizzontale. CROCE PAPALE: a tre bracci trasversali; il primo corto, il secondo medio, il

terzo più lungo. CROCE PATENTE: nella quale i bracci si allargano verso i lati dello scudo.

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CROCE PIANA: i bracci toccano i lati dello scudo. CROCE POTENZIATA: i bracci terminano con una piccola traversa perpendi-

colare ad essi. CROCE SCORCIATA: si dice della croce le cui braccia non toccano i lati dello

scudo. CROCE VUOTA: si dice della croce che lascia vedere il campo sottostante . CROCETTA: piccola croce o numerose croci scorciate che si posizionano al-

l'interno dello scudo in modo diverso. CUCITO: si dice generalmente di pezze e figure di metallo su metallo o colore

su colore. CUORE (IN): si dice della figura posta al centro dello scudo .

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o DECUSSE UN): si dice di figure o pezze poste con la croce di S. Andrea; per

non usare un linguaggio araldico, ma solo per chiarire la posizione, le definiremo poste ad "X". DESTRA DELLO SCUDO: sta ad indicare, in realtà, la sinistra di chi guarda lo

scudo. DIFESA: si definisce il dente dell'elefante, o del cinghiale o il corno del lio-

corno, sia isolati che di diverso smalto da quello dell'animale.

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E ELMI: essi, a seconda della posizione degli smalti e delle caratteristiche, indi-

cano il grado di nobiltà; essi sono descritti nel testo; di seguito sono elencati gli elmi relativi all'araldica italiana: reale, del principe reale e del sangue, di principe e duca, di marchese, di conte, di barone, di patrizio, di nobile, di cavaliere ereditario, delle famiglie di cittadinanza.

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F FALCONE: rapace che di solito si rappresenta in volo. FASCIA: pezza onorevole; v. pezze onorevoli. FENICE: uccello chimerico che ogni cinquecento anni si immola sul proprio

rogo detto "immortalità" per bruciare e rinascere dalle proprie ceneri. FERMO: si dice degli animali che posano tutte e quattro le zampe. FIAMMA: si rappresenta con una lingua di fuoco a tre o cinque punte. FIGURATE: delle figure sulle quali appare il volto umano. FIGURE: sono tutti i corpi che possono "caricare" uno scudo. Si dividono in

"naturali" se si trovano in natura: uomini, donne, astri, montagne ecc. Sono "artificiali" quelle create dall'uomo: armi, scudi, chiavi, ecc. Sono invece "chimeriche" quelle frutto della fantasia: centauri, arpie, fenici, ecc. FILETTO: linea di partizione più grossa del normale e di smalto per dividere

due o più parti dello scudo a volte dello stesso colore: - possono essere il palo, la fascia, la banda, la sbarra, tutte però sottilissime . FIORONE: è la foglia d'orata d'oppio posta in ornamento alle corone. FIUME: si rappresenta normalmente con un ondate d'argento o d'azzurro. FONDATO (DI): si dice per indicare lo smalto che sta alla base sulla quale pog-

gia una costruzione. FRUTTATO: si dice dell'albero con i frutti di smalto diverso dal resto. FURIOSO: si dice del toro ritto sulle zampe posteriori.

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G GAIO: attributo del cavallo passante senza finimenti . GHIBELLINA (ALLA): si definiscono i merli del castello tagliati a coda di rondine. GHERONE: vedasi pezze onorevoli. GLOBO IMPERIALE: è d'oro, crociato, tenuto con una zampa dall'aquila im-

periale. GRIDO D' ARME: parole o frasi che i cavalieri usavano nei tornei o in battaglia

per riconoscersi e caricarsi emotivamente nel lanciarsi in combattimento . GRIFONE o GRIFO: animale chimerico con il capo, le ali, la metà superiore

del corpo e le zampe anteriori d'aquila, le zampe posteriori e la coda di leone. GRU: si rappresenta di profilo con la zampa destra alzata che trattiene un sasso

detto "vigilanza". GUALDRAPPA: drappo che copre il dorso del cavallo, spesso riporta le inse-

gne del guerriero che lo cavalca. GUARNITO: si dice dell'elsa delle spade e delle sciabole di smalto diverso dalla

lama. GUELFA (ALLA): si definiscono le merlature quadre o rettangolari dei castelli,

torri, ecc . GUERRIERO: combattente appiedato.

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I IDRA: mostro favoloso a sette teste, ali di pipistrello, zampe d'aquila, coda

di serpente; si pone di profilo. IHS: trigramma greco del nome di Gesù riportato nelle insegne di "ordini re-

ligiosi". ILLEONITO: leopardo in posizione rampante. ILLEOPARDITO: dicesi del leone passante. ILLUMINATO: si definisce l'animale con occhi di smalto diverso da quello del

corpo; in particolare il cavallo si dirà "animato". IL TUTTO DI: si dice di più figure, che nominate nella blasonatura, abbiano

lo stesso smalto. IMMORTALITÀ: il rogo della Fenice. IMPRESA: può essere di corpo o di anima; nel primo caso è una figura che

sostiene il motto, nel secondo caso una sentenza o frase allegorica e si pone in fascia sotto lo scudo. INALBERATO: definizione del cavallo o dell'unicorno, ritti sulle zampe po-

steriori. IN BANDA, IN SBARRA, IN FASCIA, IN PALO: precisazioni circa la posizione

delle figure. IN CINTA o IN ORLO: si dice di sei, sette o più figure poste nello scudo a gira-

re ad ugual distanza dal bordo. IN DIVISA: definizione della banda, fascia o sbarra ridotte a 2/3 della loro nor-

male larghezza; se la divisa è in banda si dice "banda in divisa"; se in fascia si dirà "fascia in divisa"; se in sbarra si dirà "traversa". INGEGNO: parte della chiave che entra nella serratura. INSÙ {ALL'): arma con la punta verso l'alto. INGIÙ {ALL'): arma con la punta verso il basso.

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INQUARTATO: vedasi partizioni principali dello scudo; è lo scudo diviso in

quattro parti uguali. INTERZATO: vedasi partizioni principali dello scudo; è lo scudo diviso in tre

parti uguali.

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L LABARO: stendardo rettangolare o quadrato. LAMBELLO: vedasi pezze onorevoli. LAMBRECCHINI: drappi che escono dall'elmo che riportano alternati i colori dello scudo. LAMPASSATO: definisce i quadrupedi che hanno la lingua di smalto diverso dal corpo. LEONE: figura molto comune negli scudi; le numerose posizioni sono illustrate nelle tavole del testo. LUNA: piena, figurata e d'argento, ma spesso in forma di falce di luna; v. crescenti. LUPO: si rappresenta passante e con la coda pendente il che lo distingue dalla volpe che la porta dritta.

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M MOTTO: frase o parola che accompagna uno stemma o una impresa. MOSCATURE: sono le code dell'ermellino. MORO: testa di Re Moro con turbante posto di profilo o di fronte. Quattro

teste di moro sono inserite nello stemma della Sardegna. MITRA: il copricapo dei prelati con la sommità divisa in due punte; dallo stesso

pendono due larghi nastri detti infule. MINERVA: la dea romana della sapienza, viene raffigurata con l'elmo e la

lancia. METALLI: vedi smalti. MERLATO: linea di contorno a merlatura, può essere alla guelfa (piano) alla

ghibellina (a coda di rondine). MELUSINA: la sirena uscente dal tino. MEDUSA: mostro alato mitologico, una delle Gorgoni anguicrinite uccise da

Perseo. Se ne rappresenta normalmente la testa. MASSACRO: testa di cervo o di bue scarnificata e posta di fronte. MARE: si rappresenta nella punta dello scudo, di solito è andato d'azzurro,

d'argento, di verde. MANTELLO: è adottato da chi è insignito della sovranità o di rango principe-

sco e su di esso, coperto dal padiglione, sembrano appoggiarsi le armi di sovrani o principi. MANO: dell'aquila o più esattamente artiglio alato. Zampa d'aquila sostenente

un mezzovolo. MANICATO: si dice del manico di uno strumento diversamente smaltato dal

resto. MAESTÀ UN): si definiscono gli elmi, gli animali o le loro teste poste frontal -

mente; i sovrani assisi sul trono.

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N NODRITO: si definisce il vegetale che nasce od esce da una figura. NODOSO: si definiscono i rami di un albero con i nodi opposti. NATURALE (AL): si dice di oggetto con il suo colore naturale. NEBULOSE: si definiscono le pezze onorevoli e le partizioni rappresentate on-

date a forma di nuvole.

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o OMBELICO (IN): si dice dello scudetto posto in cuore. ONDATO: si dicono le linee di partizione ondulate . ORDINATO: si dicono più figure disposte secondo precise posizioni dell'araldica quali; in banda, in sbarra, in palo ecc. ORLO: vedi pezze onorevoli.

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p PADIGLIONE: esso si compone del manto e del colmo che lo sovrasta, più

in particolare è il tendaggio che copre l'arme del sovrano. PALATO: si dice dello scudo coperto di sei pali di smalto alternati; se in nu-

mero maggiore o minore di sei si blasona il numero. PALMA: simboleggia la virtù ricompensata. PANTERA: in araldica è un animale che ha il corpo, le zampe posteriori e la

coda di leone, la testa di drago, le zampe anteriori di grifone, le fiamme uscenti dalle fauci. PARLANTI (ARMI): sono quelle che tramite immagini e figure riconducono alla

famiglia o alla città che le utilizza. PARTIZIONI PRINCIPALI DELLO SCUDO: esse sono quattro, il partito, il tron-

cato, il tagliato, il trinciato (vedi spiegazioni e disegni nel testo). Inoltre, dall'intersezione di due rette perpendicolari o dalla convergenza delle stesse vengono a formarsi altre partizioni, spiegate dettagliatamente nel testo, che si enunciano di seguito: calzato, cappato, gheronato, inquartato, interzato. PASSANTE: si dice di animale (leopardo escluso) rappresentato in atto di cam-

minare. PATENTE:

è la croce con le braccia che si allargano verso l'estremità dello

scudo. PASTORALE: è il bastone ecclesiastico. PATER NOSTER: sinonimo araldico del rosario. PEGASO: è il cavallo alato della mitologia. PELLICANO: si rappresenta in atto di aprirsi il petto con il becco per nutrire

i suoi piccoli; esso rappresenta carità ed amore per il prossimo. PELLICCE: esse sono principalmente due: l'ermellino e il vajo. PENTAGRAMMA: stella a cinque punte, vuota, detta anche stella di David,

essa è comune negli stemmi ebraici. -

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PEZZE ONOREVOLI: non tutti i testi sono concordi nella divisione delle pezze

onorevoli in pezze di primo, secondo ed anche terzo ordine; esse sono principalmente: capo, palo, fascia, banda, sbarra, croce, pergola, gherone, scaglione bordura, quarto franco, campagna, girone, scudo in cuore, punta, pila, capo palo, cantone, lambello, orlo, amaidi, losanghe, fusi, bisanti, torte (v. disegni nel testo). PIANURA: è una campagna (vedi pezze onorevoli) ridotta di altezza. PIENO: si dice dello scudo che ha un solo smalto. POMETTATO: si dice di figure che terminano con sfere o cerchi. PORPORA: vedi smalti. POTENZIATO: si dice di croci od oggetti che terminano a " T". PUNTA DELLO SCUDO: la parte inferiore di esso. PUNTI EQUIPOLLENTI: scudo scaccato di 9 scacchi, di cui cinque di uno smal-

to e quattro di un altro, simboleggia la vittoria .

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Q QUADRIFOGLIO: foglia quadrilobata a punta. QUARTIER FRANCO: è una pezza onorevole (descritta nel testo). QUATTRO FOGLIE: fiore araldico composto da quattro petali senza il bottone

centrale.

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R RABESCATO: si definiscono le screziature del campo e dello smalto di alcu-

ne pezze. RAMO DI CERVO: è un solo corno di cervo a sei punte. RAMOSO: attributo delle corna del cervo di smalto diverso dal corpo. RAMPANTE: è la posizione normale del leone, per cui non si blasona; esso

è dritto sulla zampa sinistra posteriore e di profilo; la zampa destra anteriore più alta della sinistra. Il cavallo, invece, si dirà "inalberato", I' orso "levato", il toro "furioso" ed il lupo "rapace" a volte con l'agnello tra le fauci. RE: si raffigura con il manto e la corona. RECISO: si dice di rami d'albero e di membra di animali entrambi tagliati. RE D'ARMI: capo degli araldi; egli custodiva gli stemmi e apportava le modi-

fiche che venivano introdotte per concessioni ed alleanze. RE MORO: testa di arabo con turbante, viene posto di fronte o di profilo. RIDECUSSATO: disposto nuovamente "in decusse". RIGUARDANTE: si dice di figura che fissa un 'altra figura. RIMIRANTE: si dice di due figure di animali, spesso sostegni o tenenti, che

sono affrontati ma con la testa girata all'esterno. RINCONTRO: testa recisa di animale, spesso di cervo, posta di fronte; se è

di leopardo essa è nella posizione normale quindi non si blasona. RISTRETTO: si definisce terreno o monte non uscente da una partizione ben-

sì isolato . RITIRATE: pezze onorevoli che toccano lo scudo solo con un'estremità; pos-

sono essere ritirate in capo o in punta. RITTO: caratteristica dell'orso in posizione rampante. RIVOLTATO o RIVOLTO: si dice di animali o figure volte verso la sinistra dello

scudo; l'aquila, ha rivoltata solo la testa ed in questo caso si blasona; come ad esempio l'aquila guelfa. -

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ROMBO, FUSO o LOSANGA: è una pezza onorevole. ROSA (ARALDICA): si rappresenta come un fiore a cinque foglie arrotondate

son un bottone al centro . ROSSO: vedi smalti. ROSTRATO: si definisce così il rostro dell'aquila di smalto diverso dal corpo. ROTELLA DI SPERONE: stella a sei punte forata al centro, simboleggia nobil-

tà ed antica cavalleria. ROVERE: sinonimo di quercia. RUOTA: solitamente ad otto raggi; se ne ha più o meno si blasonano. RUOTA DENTATA: è la ruota tipica dei meccanismi.

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s SAGITTARIO: centauro armato solitamente rappresentato mentre scocca la

freccia. SALAMANDRA: rappresentata in mezzo al fuoco, essa è rivoltata con la co-

l

da alzata. SBARRA: vedi pezze onorevoli. SCAGLIONATO: scudo o pezza coperta di scaglioni sempre in numero pari con

gli smalti alternati; se composto da sei pezzi non si blasona. SCAGLIONE: vedi pezze onorevoli. SCAGLIONETTO: scaglione ridotto a metà della sua larghezza. SCORCIATO: si dice delle pezze che non toccano con le estremità i bordi del-

lo scudo. SCUDETTO: piccolo scudo che si inserisce nell'arme; spesso si pone sull'in-

quartatura. SCUDO: è il fondo sul quale vengono poste le figure e le pezze araldiche. SEMINATO: si dice dello scudo cosparso di stelle, gigli, api, bisanti ecc. SEMIVOLO:

è l'ala destra dell'aquila; se è la sinistra va precisato.

SERPE: è verde ed è rappresentata ondeggiante ed in palo. SFERA CELESTE: è la sfera sulla quale sono rappresentati i segni zodiacali e

le costellazioni. SFINGE: animale chimerico che ha il viso ed il busto di donna, corpo di leone

o di cane, zampe di leone e coda di drago. SINISTROCHERIO: contrario di destrocherio; è il braccio sinistro che, muo-

vendosi dal lato dello scudo, è rappresentato nel campo. SIRENA: figura chimerica rappresentata da busto di donna e parte inferiore

a forma di pesce. Se esce da un tino si definisce "melusina". -

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SMALTI: si definiscono nel linguaggio araldico i "colori" i "metalli" le "pel-

liccie" di cui sono composti gli scudi. In particolare i metalli sono oro e argento; i colori, rosso, azzurro, nero, verde, porpora. Le pelliccie sono ermellino e vaio. SOLE: si raffigura rotondeggiante e con occhi naso e bocca, "figurato", con-

tornato da 16 raggi d'oro, metà dritti e metà ondeggianti. SONAGLIATO: caratteristica del falcone dalle cui zampe pendono i sonagli. SORANTE: caratteristica posizione di un volatile nell'atto di spiccare il volo . SORMONTATO: si dice di una figura o pezza che ne ha un'altra sopra senza

contatto. SOSTEGNI: figure o animali che sostengono lo scudo lateralmente. SPADA: solitamente d'argento guarnita d'oro, si rappresenta verticalmente,

" in palo", con la punta in alto. SPAVENTATO: attributo del cavallo nella posizione "rampante", si dice an-

che "inalberato". SPIEGATO: caratteristica del volatile con le ali aperte verso il lato superiore

dello scudo; es.: aquila spiegata di nero. SRADICATO: si dice delle radici di una pianta con smalto diverso dal ri-

manente. STELLA: figura araldica di cinque raggi; se i raggi sono più numerosi essi vanno

menzionati, "blasonati". stella a sei raggi composta di due triangoli equilateri sovrapposti; essa è generalmente vuota.

STELLA DI DAVI D:

STELLATO: caratteristica di figura o pezza "seminata" di stelle. STENDARDO: è un sinonimo di bandiera, insegna . SUL TUTTO: figu ra o più spesso scudetto posto su una inquartatura o su una

part izione dello scudo. SUPPORTI: figu re poste ai lati dello scudo per sostenerlo; vedi sostegni. SVOLAZZI o LAMBRECCHINI: ornamenti esteriori frastagl iati e smaltati che

scendono dall'elmo ai lati dello scudo. -

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T TAGLIATO: vedi partizioni principali. TAU o CROCE ANTONIANA o DI SAN FRANCESCO: la croce a tre sole brac-

cia, è patente ed a volte biforcata, scorciata (vedi disegno nel testo). TAVOLA D'ASPETTAZIONE: scudo pieno di un solo smalto. TENENTE: persona umana che sostiene lo scudo. TERRAZZA: piano orizzontale, solitamente verde, che occupa la terza parte

inferiore dello scudo; essa si distingue dalla campagna perché lo smalto è ineguale, "scabroso" come il suolo. TESCHIO DI CERVO: vedi massacro. TESTA DI MIDA: testa umana con orecchie d'asino. TESTA DI MORO: viene inserita di profilo e "attortigliata" ciò è con la fronte

fasciata da una lista d'argento. TESTA DI SERAFINO: testa di fanciullo alata. TIARA o TRIREGNO: è il copricapo del papa; d'argento, cimato da un globo

crociato d'oro, contornato di tre corone d'oro sovrapposte e munito di due fascie pendenti. TOCCO: berretto tondo e senza la tesa. TORO: può essere "passante" con la coda rivolta sul dorso; se ritto si dirà

"furioso". TORRE: generalmente rotonda, p·uò inoltre essere quadrata di tre pezzi e mer-

lata alla guelfa o alla ghibellina. TORTIGLIO: è la fascia che circonda la testa dei mori che quindi si dirà torti-

gliata di argento, rosso ecc. TRIFOGLIO: pianta araldica di tre foglie disposte 1,2; il suo smalto è il verde. TRINACRIA o TRIQUETRA: testa femminile con ali al posto delle orecchie e

tre gambe moventi a cerchio da essa. -

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TRINCIATO: vedi partizioni principali. TRONCATO: vedi partizioni principali. TURRITO: attributo di un castello costituito da torri.

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u UCCELLI: si rappresentano solitamente di profilo eccetto l'aquila ed il pavo-

ne che sono di fronte. UNGHIATO: attributo delle unghie degli animali, eccetto il leone, e degli uc-

celli rapaci che hanno le unghie di smalto diverso. UNICORNO: è un sinonimo di Liocorno. UNO ACCANTO ALL'ALTRO: indica la posizione di più figure ordinate in fascia. UNO SULL'ALTRO: figure poste una sopra l'altra. USCENTE: caratteristica di animali e figure che sembrano uscire da una par-

tizione, da una pezza onorevole, dal fianco dello scudo. UVA: è rappresentata a grappoli con o senza tralci.

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V VAIATO: si dice di scudi coperti di vaio ma con smalti diversi dall'argento e

l'azzurro. VAIO: è una pelliccia; vedi smalti e testo.

è rappresentata araldicamente con una testa di profilo che soffia con forza, spesso uscente da una nube.

VENTO O BOREA:

VEPRE: ciliegio o pruno selvatico rappresentato come un candeliere a sette

braccia. VERDE: vedi smalti. VERGHETTA: si dice di un palo ridotto ad un terzo della sua lunghezza. VERRO: vedi cinghiale. VERSO (NEL) DELLA PEZZA: caratteristica di piccole figure inserite su di una

banda, fascia, sbarra, che seguono la disposizione della pezza su cui sono caricate. VESSILLO: sinonimo di bandiera, stendardo. VIGILANZA: si definisce il sasso che la gru tiene nella zampa alzata. VITE: essa si rappresenta solitamente accollata ad un palo od una torre. VOLO: le due ali dell'aquila; una sola si dirà semivolo.

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z ZODIACO: rappresentazione del cielo con le costellazioni. ZOLLA: piccola terrazza che si restringe nella parte bassa dello scudo.

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PARTE SECONDA

STEMMARIO



ESERCITO


ESERCITO STEMMA ARALDICO -

Decreto 22 luglio 1991 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: di rosso, alla granata d'oro, infiammata al naturale, attraversante i due cannoni di bronzo al naturale, decussati abbassati, con la culatta all'ingiù; essi cannoni e granata attraversanti il trofeo d'armi, formato da due lance di nero, decussate, con le punte di argento all'insù e con i puntali dello stesso, munite di banderuola bifida e sventolante, di azzurro; da due sciabole d'argento con l'impugnatura ~i nero e con le punte all'ingiù, decussate; da due fucili d'argento, con la cassa di nero e con le baionette all'insù, decussati; da due saette d'argento, poste sopra le asce e sotto la volata dei cannoni; da due asce d'argento, con i manici di nero, poste orizzontalmente, con le lame all'ingiù.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SALUS REI PUBLICAE SUPREMA LEX ESTO".

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STATO MAGGIORE ESERCITO


STATO MAGGIORE ESERCITO STEMMA ARALDICO -

Decreto 27 dicembre 1952 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: d'azzurro all'aquila spiegata, caricata in petto da uno scudetto di rosso, bordato con le iniziali R.I. intrecciate, poggiante su un bastone da maresciallo posto in fascia, il tutto d'oro.

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1

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b. Corona Turrita

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c. Ornamenti

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(1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "INGENIO VI VIRTUTE". (2) Scudo accollato ad un ramo d'alloro a destra e ad uno di quercia a sinistra, al naturale.

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SCUOLA DI GUERRA


SCUOLA DI GUERRA STEMMA ARALDICO -

Decreto 10 dicembre 1964 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro, trinciato da un filetto d'oro; il primo all'aquila d'oro dal volo spiegato reggente con gli artigli il bastone di comando dello stesso; il secondo al destrocherio di carnagione uscente dal cantone destro della punta e tenente nella mano una teda pure d'oro accesa posta in palo e caricata da una daga d'argento con la punta in alto.

b . Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALERE FLAMMAM".

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SCUOLA DI APPLICAZIONE


SCUOLA DI APPLICAZIONE STEMMA ARALDICO -

Decreto 14 marzo 1977- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; controinquartato: nel primo di rosso alla croce d'argento caricata nell'estremità superiore da un lambello di tre pendenti d'azzurro (Piemonte); nel secondo d'argento all'aquila dal volo spiegato; il terzo partito: a) d'oro alla croce d'azzurro (Parma); b) di rosso al ramo d'alloro al naturale accollato ad un gladio d'argento in palo manicato d'oro: il tutto abbassato al capo d'azzurro caricato da una stella d'argento di cinque; c) partito: a) d'argento a tre fasce di nero, attraversate da un pino di verde radicato su terrazza dello stesso (Pinerolo); d) di rosso al cavallo alato d'argento; partito innestato m~rlato d'oro e di rosso alla banda d'azzurro; partito innestato merlato d'oro e di rosso alla banda d'azzurro caricata da una torre di tre piani al naturale murata, aperta e finestrata di nero; d'azzurro al toro furioso (Torino).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "DOCTRINAS BELLO APTARE". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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ACCADEMIA MILITARE


ACCADEMIA MILITARE STEMMA ARALDICO -

Decreto 30 maggio 1950 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito; nel primo di rosso al gladio d'argento manicato d'oro, ed alla lancia tornearia banderuolata da una fiamma bifida, d'azzurro, posti in croce di Sant' Andrea, accompagnati in capo da due stelle (5) d'argento; nel secondo d'oro all'aquila di nero al volo spiegato, beccata, rostrata e coronata del campo, linguata di rosso. Sul tutto uno scudetto inquartato: nel primo e quarto d'oro alla croce d'azzurro (Modena); nel secondo e terzo di rosso alla croce d'argento traversata in capo da un lambello di tre gocce, d'azzurro (Piemonte). Lo scudetto sormontato da un altro scudetto partito: al primo d'azzurro all'aquila dal volo abbassato d'argento beccata, rostrata e coronata d'oro (Este); al secondo semi partito troncato (Nemours): nel primo di porpora al cavallo allegro voltato (Westfalia); nel secondo fasciato d'oro e di nero di 10 pezzi traversati dal crancelino di verde (Sassonia); nel terzo di rosso alla croce d'argento con la bordatura d'oro e d'azzurro di 14 pezzi. b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "UNA ACIES".

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SCUOLA MILITARE NUNZIATELLA


SCUOLA MILITARE NUNZIATELLA STEMMA ARALDICO -

Decreto 2 marzo 19f54. - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: trinciato; nel primo d'oro al puledro allegro di nero; nel secondo di rosso alla mano di carnagione uscente dalla destra, impugnante una daga di argento manicata d'oro posta in palo, poggiata su un libro aperto al naturale; alla banda d'azzurro, sulla partizione, caricata da tre fiordalisi d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PREPARO ALLA VITA ED ALLE ARMI".

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SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI


SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI STEMMA ARALDICO -

Decreto 9 gennaio 1971 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: semitroncato partito; nel primo di Caserta che è: tagliato nel primo di rosso, alla torre fondata su di una catena di monti, al sole nascente, il tutto al naturale, la torre sormontata da una corona d'oro; nel secondo d'azzurro a due cornucopie poste in decusse; nel 2° di Viterbo che è d'azzurro al leone leopardito coronato d'oro sopra pianura di verde, accollato da una palma fruttata di rosso, al naturale, tenente con la branca anteriore destra una bandiera bifida rossa, alla croce d'argento, cantonata di quattro chiavi di argento, poste in palo, con l'ingegno all'insù ed astata di verde; nel terzo d'azzurro alla fiamma rossa a tre punte.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro , svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "UT ARDEANT ARDEO".

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SCUOLA DI CAVALLERIA


SCUOLA DI CAVALLERIA STEMMA ARALDICO -

Decreto 23 luglio 1993

a. Scudo: troncato; nel primo d'oro, all'aquila di nero, allumata, rostrata, linguata, armata di rosso, caricata in cuore dallo scudetto ovale, di rosso, alla croce d'argento; nel secondo, di rosso, al Pegaso d'argento, passante, con la testa piegata verso il petto.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " NON RISTARE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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SCUOLA MILITARE ALPINA


SCUOLA MILITARE ALPINA STEMMA ARALDICO -

Decreto 4 agosto 1973 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito; il primo di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso, col capo abbassato di rosso alla croce d'argento; il secondo d'argento alla teda fiammeggiante al naturale posta in palo ed accompagnata sotto dalle cinque armille di Olimpia (di giallo 1, d'azzurro 1, di rosso 1, di nero 1, di verde 1).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ARDISCI E CREDI".

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SCUOLA MILITARE DI PARACADUTISMO


SCUOLA MILITARE DI PARACADUTISMO STEMMA ARALDICO -

Decreto 9 gennaio 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: interzato in palo; nel primo di Tarquinia che è " di rosso alla croce piana di argento, caricata in palo ed in fascia di corniolo al naturale, radicato, fogliato e fruttifero di rosso"; nel secondo di azzurro al silfio d'oro di Cirenaica reciso; nel terzo di Pisa che è "di rosso alla croce a chiave". Il tutto abbassato al capo d'azzurro attraversato in banda da una nebulosa d'argento ed in sbarra da un dardo d'oro.

b. Corona Turrita c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COME FOLGORE DAL CIELO ... COME NEMBO DI TEMPESTA".

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.S CUOLA DI ARTIGLIERIA


SCUOLA DI ARTIGLIERIA STEMMA ARALDICO -

Decreto 30 maggio 1966- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro, alla croce d'argento accantonata da quattro fiamme di nero bordate d'oro e caricata in cuore della testa della Medusa di verde, anguicrinita.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "STUDIO IGNIQUE USQUE AD GLORIAM".

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SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTRAEREI


SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTRAEREI STEMMA ARALDICO -

Decreto 5 giugno 1951 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro al grifo troncato di nero e d'oro linguato ed illuminato di rosso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CONTRO L' ALA NEMICA ADDESTRO E TEMPRO".

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SCUOLA DEL GENIO


SCUOLA DEL GENIO STEMMA ARALDICO -

Decreto 12 marzo 1973 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: semipartito troncato; nel primo di rosso alla croce d'argento (Pavia); nel secondo campo di cielo alla quercia nodrita sulla pianura erbosa, il tutto al naturale, il tronco accostato dalle lettere O.C. di nero (Civitavecchia); nel terzo di rosso porpora alla lupa capitolina d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " PAR INGENIO VIRTUS".

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SCUOLA MILITARE DI COMMISSARIATO E AMMINISTRAZIONE


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SCUOLA MILITARE DI COMMISSARIATO E AMMINISTRAZIONE STEMMA ARALDICO -

Decreto 25 settembre 1989

a. Scudo: di porpora, al caduceo d'oro, posto in palo; calzato di azzurro e di argento, il primo caricato dall'ape d'oro, il secondo della stella di cinque raggi, di nero, munita della bordatura diminuita di azzurro.

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b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "STUDIUM VIRES ANIMOSQUE PROMOVET".

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ARMA DEI CARABINIERI


ARMA DEI CARABINIERI STEMMA ARALDICO -

Decreti 27 dicembre 1952 e 19 gennaio 1977 - (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: tagliato; nel primo d'azzurro alla branca di leone d'oro movente dal fianco destro dello scudo e stringente un serpente al naturale volto a sinistra; nel secondo di rosso alla quercia sradicata d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NEI SECOLI FEDELE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa . (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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NEI SECOLI FEDELE

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1° REGGIMENTO GRANATIERI


1° REGGIMENTO GRANATIERI STEMMA ARALDICO -

Decreto 23 ottobre 1973 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2. 1987).

a. Scudo: inquartato; il primo controinquartato: a) d 1 argento alla croce potenziata, accantonata da quattro crocette, il tutto d'oro (Gerusalemme); b) fasciato d argento e d'azzurro di dieci pezzi, al leone attraversante di rosso armato, lampassato e coronato d'oro ( Lusignano); c) d'oro, al leone di rosso armato e coronato d'argento, lampassato d'azzurro (Armenia); d) d'argento, al leone di rosso, con la coda bifida, decussata e ridecussata (Lussemburgo); il secondo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro d'argento spaventato e rivoltato (Westfalia); b) fasciato d'oro e di nero di dieci pezzi con crancelino di verde fruttato di rosso e posto in banda (Sassonia); c) innesto d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (2-1) (Angria); il terzo partito: a) d'argento seminato di plinti neri, al leone attraversante, armato e lampassato di rosso (Chiablese); b) di nero, alleone d'argento, armato e lampassato di rosso (Aosta); il quarto controinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con un lambello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte}; b) d'argento al capo di rosso (Monferrato); c) ai cinque punti d'oro equipollenti a quattro d 1 azzurro (Genevese); d) d'argento al capo d'azzurro (Saluzzo). Il tutto innestato in punta d'argento all'aquila di rosso, coronata dello stesso col volo abbassato sopra un monte di tre vette uscente da un mare d'azzurro (Nizza). Sul punto d'onore uno scudetto sannitico d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attortigliate del campo (Sardegna). Sul tutto uno scudetto ancile d'oro caricato dall'aquila di nero, rostrata di rosso (Mariana). 1

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo,

incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto ME LE GUARDIE!".

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(2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo. 258


A ME LE GUARDIE~

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1° REGGIMENTO "SAN GIUSTO"


1° REGGIMENTO STEMMA ARALDICO -

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SAN GIUSTO"

Decreto 15 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito; il primo inquartato: a) e d) di rosso alla croce d'argento; b) e c) d'oro all'aquila bicipite nera coronata; il secondo di rosso all'alabarda di San Sergio d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: 'FEDELE SEMPRE". 1

(2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con-l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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FEDELE SEMPRE

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9° REGGIMENTO FANTERIA "BARI"


9° REGGIMENTO FANTERIA STEMMA ARALDICO -

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BARI"

Decreto 1° dicembre 1952 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito; il primo troncato: a) fasciato innestato nebuloso d'argento e di nero (6) (Bricherasio); b) inquartato d'azzurro e di nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento bordate d'oro moventi dai contorni; sul tutto l'aquila al naturale caricata in petto da uno scudetto di rosso alla croce d'argento (Savoia); il secondo partito di rosso e d'argento (Bari), attraversato da una fascia del primo (Egeo) caricata da una rosa d'oro accollata alla croce di otto punte e patente, d'argento (Rodi). In cuore sulla partitura uno scudetto ovale d'azzurro, al leone burellato d'argento e di rosso coronato e armato d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scL!do, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "Al BIANCHI GLI ARDIMENTI" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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28° REGGIMENTO "PAVIA"


28° REGGIMENTO STEMMA ARALDICO -

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PAVIA"

Decreto 14 luglio 1960 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; nel primo di rosso alla croce d'argento (Pavia); nel secondo d'azzurro alla croce d'oro (Parma); nel terzo d'azzurro al silfio d'oro reciso e sormontato da una stella (5) d'argento (Cirenaica); nel quarto d'azzurro all'albero al naturale movente da una pianura inquartata d'argento e di rosso ed attraversato da una lista d'argento con la parola " Fidelitas" in nero e da due fedi sovrapposte, di carnagione, manicate di rosso ( Pesaro). Sul tutto uno scudetto d'argento al destrocherio armato in atto di piantare un virgulto di alloro in un solco praticato nella campagna al naturale. Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco che è: d'azzurro a tre colonne doriche al naturale cimate ciascuna da un montante d'argento e caricate da una lista pure d'argento, con la scritta " Pax" in caratteri di nero ( Levico).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ARDEAM DUM LUCEAM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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41° REGGIMENTO FANTERIA "MODENA"


41° REGGIMENTO FANTERIA MODENA" 11

STEMMA ARALDICO -

Decreto 24 maggio 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; il primo d'azzurro al monte (M. Pertica) al naturale; il secondo di rosso caricato di un leone etiopico d'oro coronato, passante, tenente nella branca destra una croce copta dello stesso; il terzo partito di rosso e di nero, caricato dell'elmo di Scanderbeg; il quarto d'oro alla croce d'azzurro (Modena).

b . Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " PER GUIDA L'ONORE, PER META LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa . (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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45° REGGIMENTO "REGGIO"


45° REGGIMENTO "REGGIO" STEMMA ARALDICO -

Decreto 9 dicembre 1950 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987).

a. Scudo: partito; il primo d'oro, alla croce d'azzurro (Modena) caricata in cuore da uno scudetto d'argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.Q.R. in nero (Reggio Emilia); il secondo d'argento, al monte all'italiana (3) di verde alla burella di azzurro posta in banda.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON FEDE ED IN SILENZIO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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78° REGGIMENTO FANTERIA "LUPI DI TOSCANA"


78° REGGIMENTO FANTERIA 11

STEMMA ARALDICO -

LUPI DI TOSCANA"

Decreto 10 aprile 1954 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. n. 121 del 9.2. 1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito semitroncato; nel primo d'argento al giglio di Firenze bottonato di rosso; nel secondo d'azzu rro a tre monti al naturale, ristretti, accompagnati in alto da due stelle d'argento; nel terzo di rosso all'elmo di Scanderbeg d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro, con il quartier franco di rosso alla burella d'argento, a due teste di lupo rivoltate, sul tutto.

b. Corona Turrita

I

c. Ornamenti

I

(1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TUSCI AB HOSTIUM GREGE LEGIO VOCATI LUPORUM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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82° REGGIMENTO FANTERIA "TORINO"


82° REGGIMENTO FANTERIA 11

STEMMA ARALDICO -

TORINO"

Decreto 26 marzo 1953 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito d'azzurro e d'argento al toro furioso partito d'oro e d'azzurro sormontato in campo nel primo punto da tre stelle d'argento poste in fascia. Il tutto al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato del tridente d'Ucraina d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "C8ED0 E VINCO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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121 ° REGGIMENTO "MACERATA"


121° REGGIMENTO STEMMA ARALDICO -

11

MACERATA"

Decreto 13 gennaio 1994

a. Scudo: semipartito troncato; nel primo, di rosso, al monte all'italiana, di sei colli, di arrento, sostenuto dalla linea di partizione; nel secondo, di azzurro, alle tre teste di leone, di fronte, ben ordinate, d'oro, cimate da corone dello stesso; nel terzo, d'oro, ai tre virgulti d'alloro, di verde, nodriti nella campagna dello stesso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPER VICTORIA CONFIDO". (2) Onorificenza· accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa . (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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7° BATTAGLIONE "CUNEO"


7° BATTAGLIONE "CUNEO" STEMIIIIA ARALDICO -

Decreto 30 aprile 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; il primo d'oro all'aquila spiegata di nero, caricata in cuore di uno scudetto ovale di rosso alla croce d'argento; il secondo d'azzurro al silfio d'oro reciso, cimato da una stella (5) d'argento; il terzo d'azzurro ai monti all'italiana d'argento cimato da una stella (5) dello stesso; il quarto di rosso al palo di nero, caricato dell'elmo di Scanderbeg; in cuore uno scudetto anche d'argento caricato di un'ancora nera.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "LEGIO CUNEENSIS CONSTANTISSIMA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricornpense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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47° BATTAGLIONE "SALENTO"


47° BATTAGUONE "SALENTO" STEMMA ARALDICO -

Decreto 7 settembre 1977 - (aggiornato in base a quanto dipsosto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987- Giornale Ufficiale 14.2.1987)

a. Scudo: interzato in sbarra; nel primo di rosso all'elmo di Scanderbeg d'oro; nel secondo d'azzurro al monte all'italiana di tre cime d'oro; nel terzo d'oro a quattro pali di rosso al delfino stizzoso, al naturale, guizzante in palo sul tutto con la coda ir1alto e la testa in basso volta a destra 1mboccante la mezzaluna d'argento, parimenti voltata a destra (Lecce). Il tutto abbassato al capo d'oro.

b. Corona Turrita c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo,

incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: ''FEDE E VALORE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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FEDE E VALORB

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57° BATTAGLIONE "ABRUZZI"


57° BATTAGLIONE ABRUZZI" 11

STEMMA ARALDICO -

Decreto 13 giugno 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; nel primo d'argento, all'aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata ed armata d'oro, accostata in capo dalle lettere P.H.S. (L'Aquila) ; nel secondo d'azzurro a due palme al naturale, fruttate d'oro, nodrite e sormontate da due stelle d'argento {Tripolitania); nel terzo d'azzurro alla muraglia d'argento, torricellata di tre, merlata alla ghibellina, la centrale più elevata, sormontata da una stella d'argento: il tutto su terrazza di verde aperto, finestrato e murato di nero {Gorizia); nel quarto d'argento a tre fasce convesse di nero (Sara).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NELLA BANDIERA È LA MIA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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84° BATTAGLIONE "VENEZIA"


84° BATTAGLIONE "VENEZIA" STEMMA ARALDICO -

Decreto 26 luglio 1960 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: d'azzurro, al leone di San Marco d'oro, su campagna di verde ed accompagnato da un destrocherio armato d'argento in atto di piantare un virgulto di alloro in un solco praticato nella campagna stessa; il tutto abbassato ad un capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida:.·d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPER IMMOTA FIDES". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense at Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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123° BATTAGLIONE "CHIETI"


123° BATTAGLIONE STEMMA ARALDICO -

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CHIETI"

Decreto 25 novembre 1989

a. Scudo: Partito semitroncato; nel primo, di rosso, alla eroe~ d'argento, accantonata da quattro chiavi d'oro, poste in fascia, con gli ingegni attigui al braccio verticale della croce e all'ingiù (Chieti); nel secondo, di azzurro, al monte di tre colli all' italiana, d'argentò, fondato sulla partizione; nel terzo, d'argento, all'aquila di nero, con le ali munite di due gambi curvi, terminanti in alto a trifoglio, d'oro, rostrata e armata dello stesso, allumata e linguata di rosso, il petto caricato da tre fiammelle, dello stesso, poste due, una (Trento).

b. Corona Turrita

e. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON RINNOVATO ARDOR". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

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141° BATTAGLIONE FANTERIA ''CATANZARO''


141° BATTAGLIONE FANTERPA 11

STEMMA ARALDICO -

CATANZARO"

Decreto 26 ottobre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; il primo controinquartato in Croce di S. Andrea: il primo ed il terzo d'oro a quattro pali di rosso; il secondo ed il quarto d'argento alla Croce di nero potenziata (prov. Catanzaro); il secondo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica; il terzo d'azzurro ad una catena di monti al naturale fondati su una campagna di verde; il quarto di rosso all'aquila romana d'oro dal volo spiegato, tenente con gli artigli una fascia caricata dalle lettere "S.P.O.P." in caratteri di nero (Palermo). Il tutto abbassato al capo d'oro. ,I

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER LA PATRIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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152° BATTAGLIONE FANTERIA "SASSARI"


152° BATTAGLIONE FANTERIA 11

STEMMA ARALDICO -

SASSARI"

Decreti 20 giugno 1961 e 11 maggio 1963 - (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro caricato in cuore di uno scudetto bordato d'argento inquartato: al primo e quarto d'azzurro al croce d'argento; al secondo e terzo di rosso, alla torre d'argento merlata alla guelfa, aperta di nero e fondata su campagna di verde (Sassari). Il tutto abbassato al capo d'oro. b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SA VIDA PRO SA PATRIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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3° REGGIMENTO BERSAGLIERI


3° REGGIMENTO BERSAGLIERI STEMMA ARALDICO -

Decreto 10 luglio 1960 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: di porpora, al capriolo d'oro accostato da due corni da caccia d'oro ornati da un fiocco verde ed accompagnato in punta dal Tridente d'Ucraina d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "MAIORA VIRIBUS AUDERE" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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9° REGGIMENTO BERSAGLIERI


9° REGGIMENTO BERSAGLIERI STEMMA ARALDICO -

Decreto 2 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'oro, trinciato da una banda di porpora caricata di quattro bisanti anch'essi d'oro; a sinistra un cordoncino con fiocco per polvere da sparo, posto ai lati dello scudo e legato ad uno scudetto ancile d'azzurro, caricato da un silfio d'oro di Cirenaica; a destra due sciabole incrociate d'azzurro una delle quali a lama diritta, sormontata da una stella d'azzurro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "INVICTE, ACRITER, CELERRIME". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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18° REGGIMENTO BERSAGLIERI


18° REGGIMENTO BERSAGLIERI STEMMA ARALDICO -

Decreto 30 aprile 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: partito; nel primo tagliato d'azzurro e d'argento caricato del tridente bizantino d'Ucraina dai colori dell'uno nell'altro; nel secondo d'azzurro ai tre gigli d'oro (2, 1). Il tutto abbassato ad un capo d'oro con quartier franco d'argento caricato da un fiume in sbarra pure d'argento.

b. Corona Turrita

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c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : " INVITTO E PRONTO A RINNOVAR LE GLORIE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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3° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "CERNAIA"


3° BATTAGLIONE BERSAGLIERI UCERNAIA" STEMMA ARALDICO -

Decreto 19 aprile 1974 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro alla banda nebulosa d'argento, accostata a sinistra da un silfio reciso d'oro, alla campagna di rosso alla croce d'argento (Novara); il tutto abbassato a un capo d'oro .

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VELOX AD IMPETUM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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26° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "CASTELFIDARDO"


26° BATTAGLIONE BERSAGLIERI 11

STEMMA ARALDICO -

CASTELFIDARDO"

Decreto 2 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con c,rc. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; il primo d'azzurro alla fascia d'argento caricata di un palo rosso a due verghette d'azzurro; il secondo di rosso alla croce biforcata di Rodi d'argento; il terzo di rosso al castello d'oro merlato alla guelfa e torricellato di tre pezzi aperto e finestrato del campo, fondato su campagna di verde (Castelfidardo); il quarto d'azzurro, a tre monti d'oro all'italiana sormontati da un fiume d'argento posto in fascia. Il tutto abbassato ad un capo d'oro col quartier franco di rosso caricato da un palo di nero (Albania) e attraversato da una sbarra d'azzurro filettata d'oro caricata di tre stelle (5) dello stesso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VIS, ANIMUS, IMPETUS". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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27° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "JAMIANO"


27° BATTAGLIONE BERSAGLIERI 11

STEMMA ARALDICO -

JAMIANO"

Decreto 2 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito; il primo d'argento alla colonna spezzata su basamento, al naturale, accostata in capo da due silfi di rosso; il secondo d'azzurro ad un monte all'italiana d'oro di tre cime uscenti dalla punta, sormontato da due gemelle pure d'oro, ondate, poste in fascia. Il tutto abbassato ad un capo d'oro caricato dal quartier franco d'azzurro alla palma fruttata d'oro (Tripoli), radicata su campagna di verde.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida : d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "QUIS ULTRA?". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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BATTAGLIONE ALPINI "MORBEGNO"


BATTAGLIONE ALPINI "MORBEGNO" STEMMA ARALDICO -

Decreto 24 gennaio 1973 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro al capriolo d'oro accompagnato da due silfi del medesimo; in punta 3 monti all'italiana d'argento (2-1). Il tutto abbassato al capo d'oro con quartier franco partito: a) d'azzurro al tridente d'Ucraina d'oro; b) d'azzurro e d'argento a fasce alternate (Grecia).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo,

incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NEC VIDEAR DUM SIM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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BATTAGLIONE ALPINI "FELTRE"


BATTAGLIONE ALPINI STEMMA ARALDICO -

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FELTRE"

Decreto 22 febbraio 1973 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato in Croce di S. Andrea; nel primo di rosso al palo di nero caricato in cuore dell'elmo di Scanderbeg d'oro; nel secondo d'argento alla banda indivisa d'azzurro attraversata da un leone di rosso tenente nella branca destra la croce del Calvario d'oro caricata del Cristo in argento; nel terzo a nove fasce alternate d'azzurro e d'argento; nel quarto d'azzurro al monte all'italiana di sei cime d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AD EXCELSA TENDO". (2) Onorificenza : accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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BATTAGLIONE ALPINI "TRENTO"


BATTAGLIONE ALPINI STEMMA ARALDICO -

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Decreto 19 ottobre 1976 - (ggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; il primo e il quarto d'argento, all'aquila di Trento; il secondo di rosso al leone d'oro d'Etiopia, passante; il terzo controinquartato: a) e d) di rosso scaccato di nero (d'Albania); b) e c) fasciati d'azzurro e d'argento, 3-2 (di Grecia).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AUDACEMENTE ASCENDERE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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BATTAGLIONE ALPINI "L'AQUILA"


BATTAGLIONE ALPINI STEMMA ARALDICO -

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L'AQUILA"

Decreto 10 giugno 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; nel primo e nel quarto d'argento all'aquila di nero dal volo abbassato, coronata, rostrata, linguata e armata d'oro, accostata dalla scritta P.H.S. in capo (L'Aquila); nel secondo e nel terzo d'azzurro, alla fascia d'argento ad un palo di rosso caricato di due verghette d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro dal quartier franco tagliato: a) d'azzurro al tridente bizantino d'oro d'Ucraina; b) fasciato d'azzurro e d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "D' A QUILA PENNE, UGNE DI LEONESSA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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4° REGGIMENTO CARRI


4° REGGIMENTO CARRI STEMMA ARALDICO -

Decreto 27 novembre 1992

a. Scudo: partito semitroncato; nel primo, di azzurro, al silfio di Cirenaica, posto in palo, reciso, d'oro; nel secondo, tagliato di rosso e di azzurro, alla lupa capitolina allattante i gemelli, quella e questi d'oro e sostenuti dal ristretto dello stesso, la lupa attraversante e accompagnata da quattro fiamme trifide, d'oro, uscenti dai cantoni (Roma); nel terzo, di rosso, al castello d'oro, murato di nero, merlato alla guelfa, munito di una sola torre centrale, la parte inferiore del castello merlata di nove, chiusa e finestrata di due, di nero, la torre merlata di cinque e finestrata di uno, dello stesso (Udine). Il tutto sotto il capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo,

incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TRAVOLGO". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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32° REGGIMENTO CARRI


32° REGGIMENTO CARRI STEMMA ARALDICO -

Decreto 12 aprile 1965 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 7987)

a. Scudo: partito - semitroncato; il primo d'argento alla banda di rosso attraversata da una testa d'ariete innestata ad una trave spezzata; il secondo d'azzurro alla croce patente d'argento (Verona); il terzo di rosso alla fascia d'argento attraversata da un portone d'oro aperto del campo, screziato d'argento nell'architrave, e uscente da uno specchio d'acqua d'azzurro andato d'argento (Pordenone). Il tutto abbassato ad un capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato da un silfio d'oro reciso, sormontato da una stella d'argento (5).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FERREA MOLE FERREO CUORE". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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63° REGGIMENTO CARRI


63° REGGIMENTO CARRI

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RICOMPENSE ALLA BANDIERA

Al Valore dell'Esercito

Medaglia di Bronzo -

Decreto 4 gennaio 1978

In occasione del disastroso terremoto che colpiva il Friuli, accorreva prontamente in soccorso delle popolazioni colpite. Prodigandosi con uomini e con mezzi in coraggiosi ed efficaci interventi, assicurava ai sinistrati ogni sostegno materiale e morale, in fraterna solidarietà umana e viva testimonianza di alto spirito di abnegazione. Friuli, 6-15 maggio 1976.

STEMMA ARALDICO -

Decreto 15 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: cuneato; il primo d'argento; il secondo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IRRIDUCIBILE SEMPRE". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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132° REGGIMENTO CARRI


132° REGGIMENTO CARRI STEMMA ARALDICO -

Decreto 29 luglio 1968 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giorm. 1e Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro, all'ariete furioso d'oro, attraversante un palmizio di nero nodrito su campagna di rosso sormontato da un lambello a tre pendenti pure di rosso. Il tutto abbassato ad un capo d'oro, con il quartier franco d'azzurro, al silfio d'oro sormontato da una stella dello stesso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IN HOSTEM RUIT". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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133° REGGIMENTO CARRI


133° REGGIMENTO CARRI STEMMA ARALDICO -

Decreto 18 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

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a. Scudo: partito; il primo d'azzurro al silfio d'oro reciso (Cirenaica); il secondo di rosso al portone d'oro murato di nero aperto del campo.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FERRO, FUOCO, CUORE".

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183° REGGIMENTO PARACADUTISTI "NEMBO"


183° REGGIMENTO PARACADUTISTI 11

STEMMA ARALDICO -

NEMBO"

Decreti 26 aprile 1962 e 22 luglio 1974 - (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987

a. Scudo: troncato; il primo di nero alla banda nebulosa d'argento, attravers3to dalla folgore d'oro posta in sbarra; il secondo d'azzurro alla croce d'oro accantonata nei primi due quartieri da due draghi alati affrontati di rosso (Belluno). Sulla troncatura una fascia d'azzurro caricata da una stella d'argento di cinque raggi e da sei filetti laterali di rosso 3 e 3.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " ... E PER RINCALZO IL CUORE". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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186° REGGIMENTO PARACADUTISTI "FOLGORE"


186° REGGIMENTO PARACADUTISTI 11

STEMMA ARALDICO -

FOLGORE"

Decreto 10 giugno 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: inquartato; nel primo, di Pisa che è di rosso alla croce a chiave d'argento; nel secondo e nel terzo d'azzurro alla folgore d' oro attraversante in sbarra; nel quarto di rosso alla fortezza torricellata di due, d'argento, movente da un mare di azzurro andato d'argento, con la torre di destra cimata di una bandiera bifida d'argento svolazzante a sinistra della legenda "Fides" in caratteri di nero (Livorno). Il tutto abbassato al capo d'oro, con il quartier franco d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " IMPETO E ARDIRE" . (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore : annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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187° REGGIMENTO PARACADUTISTI "FOLGORE"


187° REGGIMENTO PARACADUTISTI 11

STEMMA ARALDICO -

FOLGORE"

Decreto 3 dicembre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: inquartato; nel primo di Tarquinia, di rosso alla croce piena d'argento caricata in palo e in fascia di un corniolo al naturale radicato, fogliato e fruttato di rosso; nel secondo d'azzurro alla folgore d'oro attraversante in sbarra; nel terzo d'azzurro a quattro fasce d'argento (Grecia); nel quarto, di Livorno, di rosso alla fortezza torricellata di due, d'argento, movente da un mare di azzurro ombrato d'argento e con la torre di destra cimata di una bandiera bifida d'argento svolazzante a sinistra con la legenda "Fides" in nero. Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "DI FULGIDA GLORIA VIGILE SCOLTA". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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3° BATTAGLIONE ADDESTRAMENTO AVIOLANCIO "POGGIO RUSCO"


3° BATTAGLIONE ADDESTRAMENTO AVIOLANCIO 11

STEMMA ARALDICO -

POGGIO RUSCO"

Decreto 27 dicembre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; nel primo campo di cielo al leone leopardito d'oro coronato dello stesso accollato ad una palma al naturale fruttata di rosso e sostenente con la branca destra un'asta di verde di un'insegna svolazzante di rosso, con le estremità bifide, caricata da quattro chiavi dello stesso (Viterbo); nel secondo d'azzurro alla folgore d'oro in sbarra; nel terzo d'azzurro alla nebulosa d'argento pure in sbarra; nel quarto partito: a) d'argento alla croce di rosso col braccio di Virgilio al naturale posto di fronte (Mantova); b) di rosso alla croce d'argento a chiave (Pisa).

b. Corona Turrita

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c. Ornamenti

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(1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COME FOLGORE" .

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REGGIMENTO LAGUNARI "SERENISSIMA"


REGGIMENTO LAGUNARI 11SERENISSIMA" STEMMA ARALDICO -

Decreto 29 settembre 1966 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'azzurro, alla muraglia merlata alla ghibellina accostata da due torri (quella di destra cimata della bandiera di porpora al leone di San Marco). Il tutto d'oro murato di nero, nascente da un mare ondato di argento e di verde.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COME LO SCOGLIO INFRANGO COME L'ONDA TRAVOLGO".

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REGGIMENTO "SAVOIA CAVALLERIA" (3°)


REGGIMENTO STEMMA ARALDICO -

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SAVOIA CAVALLERIA" (3°)

Decreto 18 giugno 1971 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito; nel primo di porpora al puledro allegro d'argento, inalberato e rivoltato; nel secondo d'azzurro all'albero troncato, legato e rifiorente, terrazzato di verde. Sulla partizione uno scudetto d'oro all'aquila di nero dal volo abbassato, rostrata di rosso. Il tutto abbassato da un capo d'oro al quartier franco d'azzurro caricato dall'arma d'Ucraina d'oro.

b. Corona Turrita c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SAVOYE BONN ES NOUVELLES". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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REGGIMENTO "GENOVA CAVALLERIA" (4°)


REGGIMENTO STEMMA ARALDICO -

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GENOVA CAVALLERIA" (4°)

Decreto 12 maggio 1953 - aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato da una croce di rosso; nel primo d'argento all'aquila di nero col volo abbassato, accompagnata da quattro fiamme trifide moventi dai cantoni, la prima e la quarta d'azzurro picchiettate e bordate di argento, la seconda e la terza di rosso picchiettate d'oro e bordate dello stesso; nel secondo e terzo d'argento alla banda d'azzurro caricata in cuore da una stella d'argento; nel quarto a cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro, alla bordura d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro caricato al centro da uno scudetto di rosso alla croce d'argento con in punta un monte di verde a tre cime .

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SOIT A PIED, SOIT A CHEVAL MON HONNEUR EST SANS EGAL". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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REGGIMENTO "LANCIERI DI NOVARA" (5°)


REGGIMENTO "LANCIERI DI NOVARA" (5°) STEMMA ARALDICO -

Decreto 12 maggio 1953- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito semitroncato; nel primo, inquartato da una croce d'argento: a) cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro (Genevois); b) di porpora al cavallo allegro rivolto d'argento (Westfalia); c) di rosso alla croce d'argento attraversata in capo dal lambello d'azzurro di tre pendenti (Piemonte); d) di rosso all'aquila di nero cucita, dal volo spiegato; nel secondo, inquartato da una croce d'argento caricata in cuore dell'aquila di nero al volo abbassato: a) ed) d'azzurro alle fiamme trifide di nero bordate di rosso, cucite; b) e c) d'oro alle fiamme trifide di rosso bordate d'argento, tutte moventi dai cantoni opposti al centro; nel terzo, di rosso alla fascia d'argento murata di nero, merlata alla guelfa, accompagnata in capo da una stella d'argento ed in punta da una viera di pozzo all'antica, murata di nero, pure d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro col quartier franco d'azzurro caricato dell'arma di Ucraina in oro .

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALBIS ARDUA". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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REGGIMENTO "LANCIERI DI AOSTA" (6°)


REGGIMENTO STEMMA ARALDICO -

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LANCIERI DI AOSTA" (6°)

Decreto 10 aprile 1954 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: inquartato; nel primo e quarto d'argento all'aquila spiegata di nero, rostrata e membrata d'oro; nel secondo e terzo di nero, al leone armato linguato di rosso; il tutto abbassato al capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AOSTA D'FER". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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REGGIMENTO "LANCIERI DI MONTEBELLO" (8°)


REGGIMENTO 11 LANCIERI DI MONTEBELL n" (8°) STEMMA ARALDICO -

Decreto 25 giugno 1953 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito; nel primo inquartato: a) d'oro, all'aquila spiegata di nero, b) di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso, c) di argento al capo di rosso, d) di rosso alla croce d'argento; nel secondo d'argento all'albero al naturale, cimato da una stella d'azzurro, nodrito su un monte di verde movente dalla punta, accostato da due draghi pure di verde, affrontati e controrampanti, linguati e illuminati di rosso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IMPETU HOSTEM PERTERREO". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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REGGIMENTO "LANCIERI DI FIRENZE" (9°)


REGGIMENTO STEMMA ARALDICO -

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LANCIERI DI FIRENZE" (9°)

Decreto 27 dicembre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: partito; nel primo di rosso alla croce d'argento; nel secondo d'oro a cinque tortebisanti di rosso disposte, 2, 2, 1, e sormontate da un bisante d'azzurro caricato da tre gigli d'oro male ordinati (Toscana). In cuore uno scudetto sannitico d'argento al giglio di rosso bottonato.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida : d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON L'ANIMO CHE VINCE OGNI BATTAGLIA". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CAMPALE SEMOVENTE "POTENZA"


2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CAMPALE SEMOVENTE STEMMA ARALDICO -

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POTENZA"

Decreto 2 maggio 1957- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: inquartato in Croce di S.Andrea; nel primo e nel terzo d'argento a quattro burelle di rosso (Barletta); nel secondo d'oro all'aquila dal volo spiegato tenente negli artigli una lepre al naturale sopra una campagna di verde (Acqui); nel quarto d'azzurro caricato del tridente bizantino d'Ucraina d'oro sormontato da una stella d'argento (5).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NULLA EST TANTA VIS QUAE FRANGI NON POSSIT". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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24° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CAMPALE SEMOVENTE "PELORITANI"


24° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CAMPALE SEMOVENTE uPELORITANI" STEMMA ARALDICO

Decreto 30 giugno 1954 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: inquartato; nel primo d'argento al cavallo allegro di nero; nel secondo di rosso alla croce d'oro; nel terzo di rosso alla croce d'argento caricata da un lambello d'azzurro di tre pendenti; nel quarto fasciato d'azzurro e d'argento, caricato in cuore dall'elmo di Scanderbeg d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "N ELL'ANTICO VALOR LA NOSTRA GUIDA". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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9° REGGIMENTO ARTIGLIERIA -

PESANTE CAMPALE "ROVIGO"


9° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "ROVIGO" STEMMA ARALDICO -

Decreto 13 Maggio 1966- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: inquartato; il primo d'azzurro alla torre d' argento murata di nero merlata alla guelfa, fondata su campagna di verde e sormontata da una stella pure d'argento (5); il secondo all'emblema della città di Messina che è: di rosso alla croce d'oro bordata di nero; il terzo d'azzurro al tridente bizantino d'argento; il quarto all'emblema della Città di Trento che è: d'argento all'aquila spiegata di nero, rostrata, armata e munita sulle ali di due gambi trifogliati d'oro, linguata e cosparsa di fiammelle di rosso.

b.

Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "INTIMAS HOSTIUM VIAS IGNE PETIMUS". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "ACQUI"


33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE ACQUI" II

STEMMA ARALDICO -

Decreto 28 gennaio 1953 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: interzato in palo; nel primo, troncato: a) di rosso al drago d'oro, b) d'azzurro ai tre monti al naturale; nel secondo di rosso al palo di nero caricato in cuore dall'elmo di Scanderbeg in oro; nel terzo, troncato: a) di rosso alla croce vuota pomettata, d'argento, b) d'argento alla croce di rosso. Il tutto abbassato al capo d'oro, caricato del quartier franco d'argento alla croce di rosso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALTO L'ONOR TENEMMO". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE "VOLTURNO"


3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE VOLTURNO" 11

STEMMA ARALDICO -

Decreto 25 settembre 1960 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: troncato; nel primo d'argento all'aquila nascente di nero e caricata in cuore di uno scudetto di rosso alla croce d'argento; nel secondo d'oro, muragliato di nero di otto pezzi posti 3, 2, 3.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PERSEVERANTIA OMNIA TRANSCENDO" .

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3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA


3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA

STEMMA ARALDICO -

Decreto 31 luglio 1954- - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: partito; nel primo scaccato di rosso e di nero all'elmo di Scanderbeg· d'oro; nel secondo d'azzurro al tridente d'oro dell'arme di Ucraina. Il tutto abbassato al capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NOBIS INCEDENTIBUS RUPES RUUNT". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto.

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2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA


2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA STEMMA ARALDICO -

Decreto 25 marzo 1993

a.

Scudo: interzato in pergola; nel primo, d'argento, all'arco teso dalla freccia scoccante, posta in palo e con la punta all'insù, il tutto di nero; nel secondo, d'azzurro, al silfio di Cirenaica, reciso, d'argento; nel terzo, partito d'oro e di rosso, al pino d'Italia, posto sulla partizione e attraversante, di verde, fustato e sdradicato al naturale, fruttato d'oro, sostenuto dai due leoni, dell'uno nell'altro, il leone posto a destra sostenente con la zampa anteriore sinistra, quello posto a sinistra sostenente con la zampa anteriore destra, entrambi i leoni poggianti le zampe posteriori sulle radici del pino.

b.

Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida : d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IN ALTO MIRANDO".

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3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA


3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA STEMMA ARALDICO -

Decreto 2 marzo 1993 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: d'azzurro, al centauro d'argento, rivoltato, capelluto e barbuto di nero, afferrante con la mano sinistra l'arco d'oro con la corda di nero, con la mano destra la freccia d'oro in atto di essere scoccata; esso centauro impennato e poggiante gli arti posteriori sul ristretto di verde.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "HOSTIUM FRANGIMUS ALAS".

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8° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA


8° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA STEMMA ARALDICO -

Decreto 27 dicembre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: d'argento bordato scaccato d'oro e di rosso, alla banda d'azzurro diminuita ed al leone al naturale, coronato passante sopra una campagna di verde, tenente con la branca anteriore destra una bandiera bifida di rosso alla croce d'argento accantonata da quattro chiavi d'argento poste in palo con l'ingegno all'insù ed astata d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VELOX IN ACIE POTENS IN PROELIO". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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121° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA LEGGERA


121° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREA LEGGERA STEMMA ARALDICO a.

Decreto 25 settembre 1989

Scudo: inquartato; nel primo, d'argento, all'aquila di nero col volo spiegato, coronata d'oro chiusa da otto vette dello stesso (cinque visibili), ornate da perle, sostenenti il globo d'oro, cerchiato e cimato dalla crocetta dello stesso, essa aquila rostrata e armata d'oro, tenente con gli artigli due cannoni d'oro, posti in decusse, il cannone in banda abbassata attraversante sul cannone in sbarra abbassata, ed accollata dallo scudetto recante l'arma della città di Piacenza che è: partito, nel primo di rosso, al quadrato d'argento, nel secondo, d'argento, alla lupa passante, di nero, linguata di rosso; nel secondo, d'azzurro, al monogramma d'Ucraina, d'oro, sormontato dalla stella (5), d'argento; nel terzo, della città di Bologna, che è: inquartato, nel primo e nel quarto, d'argento, alla croce di rosso, col capo d'Angiò; nel secondo e nel terzo, d'azzurro, alla parola LIBERTAS, d'oro, posta in banda; nel quarto, partito d'oro e di rosso .

b. Corona Turrita c . .Ornamenti

(1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FIDE ITUR AD ASTRA". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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1° GRUPPO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA


1° GRUPPO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA STEMMA ARALDICO -

Decreto 18 dicembre 1952 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: di rosso, alla banda indivisa, scorciata, di argento, accompagnata sopra da una testa di medusa d'oro e sotto da un leone d'argento impugnante una spada in palo, poggiante con la zampa posteriore sinistra su un monte dello stesso, uscente da un mare fluttuoso al naturale.

b. Corona Turrita

c.

Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "U LTRA PRIMUM".

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1° BATTAGLIONE NBC "ETRURIA"


1° BATTAGLIONE NBC STEMMA ARALDICO -

11

ETRURIA"

Decreto 8 aprile 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: trinciato; nel primo d'argento al drago di verde con le fauci fiammeggianti di rosso; nel secondo d'argento a quattro fasce nuovolate di nero; sulla trinciatura una banda di rosso caricata in cuore dal tridente bizantino d'Ucraina d'oro.

b . Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bif ida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : "A NUOVA OFFESA NUOVA DI FESA".

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REGGIMENTO GENIO FERROVIERI


REGGIMENTO GENIO FERROVIERI STEMMA ARALDICO -

Decreto 14 ottobre 1970 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: inquartato; nel primo della Città di Torino che è d'azzurro al toro furioso d'oro cornata d'argento; nel secondo di porpora al tridente bizantino di Ucraina caricato su uno scudetto d'azzurro; nel terzo della provincia di Campobasso che è di rosso, alla ghirlanda di spighe di grano con in mezzo una stella ad otto raggi; nel quarto della provincia di Bologna che è d'azzurro al leone rampante d'oro che leva un vessillo a tre fasce, di verde, d'argento con motto: "Libertà" e di rosso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FERVIDIS ROTIS AD METAM". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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3° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI


3° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI STEM!vìA ARALDICO -

Decreto 20 dicembre 1973 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: inquartato; il primo di Lodi che è d'oro alla croce di rosso; il secondo e terzo d'argento; il quarto di rosso. Il secondo e il quarto alla granata fiammeggiante di rosso su di un gladio romano posti in palo e attraversanti la troncatura .

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ARRESTO E DISTRUGGO". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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6° BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "TRASIMENO"


6° BATTAGLIONE GENIO PIONIERI 11

TRASIMENO"

STEMMA ARALDICO \

Decreto 26 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

'

Scudo: interzato in palo; il primo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica; il secondo d'argento alla croce di rosso abbassato al capo d'Angiò; il terzo troncato a) scaccato di rosso e d'argento b) d'azzurro al montante d'oro sormontato da tre stelle a cinque punte dello stesso ordinate in fa scia. Sulla troncatura una fascia di rosso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER ASPRA VIA AD ASPRA META".

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21° REGGIMENTO GENIO PIONIERI


21 ° REGGIMENTO GENIO PIONIERI STEMMA ARALDICO -

Decreto 23 dicembre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: partito semitroncato; il primo d'azzurro ad una torre d' argento, aperta, finestrata e murata di nero, fondata su campagna di verde e cimata da un colle dello stesso sostenente un drago al naturale tenente con la branca destra una testa di toro pure al naturale; il secondo di rosso alla croce d'argento; il terzo d'azzurro al silfio d'oro reciso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bif ida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'a lto, riportante il motto : "TUTTO OSAR E". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "LIVENZA"


BATTAGLIONE GENIO PIONIERI STEMMA ARALDICO -

11

LIVENZA"

Decreto 8 novembre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 727 del 9.2. 7987- Giornale Ufficiale del 74.2. 7987)

a.

Scudo: inquartato in croce di S. Andrea; nel primo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica; nel secondo di rosso alla croce d'argento accantonata in capo da due stelle dello stesso di otto raggi; nel terzo d'azzurro attraversato da una testa di ariete d'oro innestata a una trave spezzata; nel quarto di rosso alla croce d'argento caricata in cuore da una stella di azzurro di cinque raggi. In cuore uno scudetto di argento alla fascia di rosso, caricata da una stella d'oro.

b . Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto_. riportante il motto: "PERITUS ET AUDAX'' . (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "ORTA"


BATTAGLIONE GENIO PIONIERI STEMMA ARALDICO -

11

0RTA"

Decreto 26 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: in croce di S. Andrea; il primo d'azzurro alla croce d'oro; il secondo d'argento all'aquila di nero, caricata in cuore da tre fiammelle di rosso e sulle ali da due trifogli d'oro; il terzo d'azzurro al tridente bizantino d'oro d'Ucraina; il quarto di rosso al palo di nero caricato dell'elmo di Scanderbeg d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti ( 1) Li~ta bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AD OGNI COSTO".

(2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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2° REGGIMENTO TRASMISSIONI


2° REGGIMENTO TRASMISSIONI STEMMA ARALDICO -

a.

Decreto 8 aprile 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

Scudo: tagliato; nel primo d'argento al giglio di Firenze bottonato di rosso; nel secondo di Bolzano che è d'argento alla fascia di rosso caricata di una stella d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPRE IN PIÙ VASTI SPAZI".

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11 ° REGGIMENTO TRASMISSIONI


11° REGGIMENTO TRASMISSIONI STEMMA ARALDICO a.

Decreto 27 dicembre 1991

Scudo: inquartato in decusse; il primo, partito di rosso e di azzurro, all'aquila col volo abbassato, d'argento, coronata con corona all'antica di cinque punte visibili, dello stesso, aquila e corona attraversanti (provincia di Roma); il secondo, di azzurro, al silfio di Cirenaica, reciso, d' oro; il terzo, di rosso, alla stella alpina, recisa, di verde, fiorita di tre, d'argento col centro d'oro; fogliata di tre di verde; il quarto, di verde, al castello d'oro, merlato alla ghibellina di otto, chiuso di nero, munito di tre torricelle, ognuna merlata di quattro alla ghibellina, la torricella centrale più alta e più larga, finestrata di due in palo, di nero, cimata da tre spighe di grano, poste a ventaglio, d'oro, le torricelle laterali finestrate di uno, di nero (Enna).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "INTELLIGENZE ED ARMI CONGIUNGO".

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1.1

Il

I J

I'


32° REGGIMENTO TRASMISSIONI


32° REGGIMENTO TRASMISSIONI STEMMA ARALDICO -

Decreto 28 ottobre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. n. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: inquartato; il primo e il quarto di Padova (che è d'argento alla croce di rosso); il secondo e il terzo d'argento pieno. In cuore uno scudetto d'azzurro alla torre di vedetta e segnalazione antica romana.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON IMPEGNO E CON INGEGNO".

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43° REGGIMENTO TRASMISSIONI


43° REGGIMENTO TRASMISSIONI STEMMA ARALDICO -

Decreto 6 dicembre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. n. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: tagliato; nel primo, di Firenze (d'argento al giglio bottonato di rosso); nel secondo d'azzurro, alla torre antica di vedetta con segnalazione romana.

b. Corona Turrita c.

Ornamenti I

Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NÉ OSTACO LO, NÉ FATICA".

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44° REGGIMENTO TRASMISSIONI


44° REGGIMENTO TRASMISSIONI STEMMA ARALDICO -

Decreto 27 settembre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. n. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: troncato; il primo (di Cagliari) inquartato: A e D alla croce di Savoia; Be C d'argento, al castello al naturale, torricellato di tre pezzi, quello centrale più elevato e fondato su uno scoglio uscente dal mare; il tutto al naturale; nel secondo, d'azzurro alla lupa capitolina d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON TENACIA E CON VALORE".

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45° REGGIMENTO TRASMISSIONI


45° REGGIMENTO TRASMISSIONI STEMMA ARALDICO -

a.

Decreto 6 dicembre 1976 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. n. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

Scudo: troncato; il primo di Napoli (troncato d'oro e di rosso); nel secondo d'azzurro alla torre di vedetta con segnalazione romana.

b.' Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " TENACE SEMPRE".

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9° BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA "ROMBO"


9° BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA 11

STEMMA ARALDICO -

ROMBO"

Decreto 8 aprile 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: partito; nel primo partito di rosso e di azzurro un'aquila d'argento coronata, dal volo abbassato (provincia di Roma); nel secondo d'argento, al destrocherio impugnante un gruppo di saette di rosso.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "LA MIA SFIDA ATTRAVERSO LO SPAZIO".

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33° BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA ''FALZAREGO''


33° BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA 11

STEMMA ARALDICO -

FALZAREGO"

Decreto 28 febbraio 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: partito; nel primo d'azzurro alla croce d'oro; nel secondo d' argento all'antenna marconiana a telaio caricata, in decusse, da un cannone intrecciato alle folgori, il tutto d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COL CUORE E CON L'INGEGNO".

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46° BATTAGLIONE TRASMISSIONI "MONGIBELLO"


46° BATTAGLI ON E TRASMISSIONI 11

STEMMA ARALDICO -

MONGIBELLO"

Decreto 6 febbraio 1977- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: tagliato; nel primo di Palermo, che è di rosso all'aquila romana d'oro, afferrante con gli artigli una lista d'argento caricata dalle lettere S.P.O.P. in caratteri di nero; nel secondo, d'azzurro, alla montagna al naturale, uscente da una campagna di verde e cimata da un cratere acceso fumante d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : "SPATIUM NON OBEST".

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1° REGGIMENTO AVIAZIONE ESERCITO "ANTARES"


1° REGGIMENTO AVIAZIONE ESERCITO 11

STEMMA ARALDICO -

ANTARES"

Decreto 23 maggio 1978 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: d'azzurro mantellato d'argento alla costellazione dello Scorpione d'oro con la stella "Antares" ravvicinata.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PRIMUS NOMINE, FACTISQUE FULGENTIOR". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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4° REGGIMENTO AVIAZIONE ESERCITO "ALTAIR"


4° REGGIMENTO AVIAZIONE ESERCITO 11

STEMMA ARALDICO -

ALTAIR"

Decreto 23 maggio 1978 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: d'azzurro al monte all'italiana d'argento di sei vette, sormontato dalla costellazione dell'Aquila d'oro con la stella "Altair" ravvicinata.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NEC ASPERA NEC ARDUA COELA TIMEO". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

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3° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO


3° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE D ELL'ESERCITO STEMMA ARALDICO a.

Decreto 2 marzo 1993

Scudo : inquartato; nel primo, di azzurro, al falco d'oro, posto di tre quarti, sorante dall'ingranaggio dello stesso, ugualmente posto; nel secondo e nel terzo, di argento; nel quarto, partito d'oro e di rosso .

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COTIDIE SINE MORA".

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BATTAGLIONE LOGISTICO "AOSTA"


BATTAGLIONE LOGISTICO uAOSTA" STEMMA ARALDICO -

Decreto 8 novembre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a.

Scudo: inquartato; il primo ed il quarto di nero al leone rampante di argento; il secondo ed il terzo d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : "LABOR AC VIRTUS".

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BATTAGLIONE LOGISTICO "CADORE"


BATTAGLIONE LOGISTICO STEMMA ARALDICO -

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CADORE"

Decreto 10 marzo 1978- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: partito; nel primo, d'azzurro all'abete di verde fondato su campagna dello stesso, incatenato di nero a due torri quadrate di due piani al naturale, merlate alla ghibellina, aperte e finestrate di nero e uscenti dai lati; il secondo d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "L'IMPEGNO Ml ESALTA".

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BATTAGLIONE LOGISTICO "FOLGORE"


BA1TAGLIONE LOGISTICO STEMMA ARALDICO -

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FOLGORE"

Decreto 7 marzo 1978 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giorm!Jle Ufficiale del 14.2.1987)

a.

Scudo: tagliato; nel primo d'azzurro, ad un volo d'ali d'argento, su folgore d'oro attraversante in sbarra; il secondo d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "D IAM L'ALI ALLA VITTORIA".

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BATTAGLIONE LOGISTICO "FRIULI"


BATTAGLIONE LOGISTICO "FRIULI" STEMMA ARALDICO -

Decreto 26 ottobre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: troncato; il primo di rosso ad una rocca d'oro merlata e turrita, mattonata di nero e finestrata; il secondo d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "LAVORO E COMBATTO".

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559 -



BATTAGLIONE LOGISTICO "TRIDENTINA"


BATTAGLIO NE LOGISTICO uTRIDENTINA" STEMMA ARALDICO -

Decreto 8 novembre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: troncato; il primo di verde all'aquila dal volo spiegato di nero, armata, rostrata, linguata di rosso e caricata in petto da tre fiammelle dello stesso; sulle ali due gambi trifogliati d'oro; il secondo d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON LE OPERE E CON LE ARMI".

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563 -



5° BATTAGLIONE LOGISTICO DI MANOVRA "EUGANEO"


5° BATTAGLIONE LOGISTICO DI MANOVRA "EUGANEO" STEMMA ARALDICO -

Decreto 8 novembre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: d'argento ad una sbarra di rosso caricata da una folgore d'oro.

b. Corona Turrita c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " OPEROSO E AUDACE".

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7° BATTAGLIONE TRASPORTI "MONTE AMIATA"


7° BATTAGLIONE TRASPORTI 11

STEMMA ARALDICO -

MONTE AMIATA"

Decreto 29 febbraio 1992

a. Scudo: inquartato; nel primo e nel quarto, d'argento, al giglio di Firenze di rosso; nel secondo e nel terzo, d'azzurro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : "FORTITUDO MEA IN ROTA".

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571 -



11 ° BATTAGLIONE TRASPORTI "ETNEA"


11° BATTAGLIONE TRASPORTI 11

STEMMA ARALDICO -

ETNEA"

Decreto 4 giugno 1990

a. Scudo: troncato - semipartito; nel primo, di azzurro, ai due anelli d'oro, posti in fascia, intrecciati, l'anello posto a destra attraversato all'insù e attraversante all'ingiù, infilati dalla freccia d'oro, posta in fascia, attraversante gli anelli lateralmente e attraversata centralmente; nel secondo, di rosso, all'aquila d'oro, col volo abbassato, cimata da corona all'antica di tre punte, dello stesso, afferrante con gli artigli la lista bifida convessa d'oro, caricata dalle lettere maiuscole, munite di punto, S.P.O.P., di nero (Palermo); nel terzo, d'argento.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "OMNIA PERFECTA SEMPER".

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574 -


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575 -



11 ° AUTOGRUPPO DI MANOVRA ' 'FLAMINIA''


11 ° AUTOGRUPPO DI MANOVRA " FLAMINIA" STEMMA ARALDICO -

Decreto 14 novembre 1977 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: partito - ripartito; nel primo d'argento; nel secondo d'azzurro e di rosso, caricato da una croce anch'essa partita d'argento e d'oro; nel canton sinistro del capo una stella, pure d'argento, di otto raggi.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : " NELLA GUIDA L' IMPEGNO " .

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578


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579 -



CORPO DI AMMINISTRAZIONE


CORPO DI AMMINISTRAZIONE STEMMA ARALDICO -

Decreto 23 aprile 1952 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987)

a. Scudo: d'argento alla banda d'azzurro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TENACIA SACRIFICIO ET VIRTUTE". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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583 -



CORPO DI COMMISSARIATO


CORPO DI COMMISSARIATO STEMMA ARALDICO -

Decreto 20 dicembre 1973 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'argento, alla fascia d'azzurro, caricata di una stella del primo, accompagnata da tre api al naturale montanti, disposte 2-1.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PRAEVIDET AC PROVIDET". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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586 -


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587 -



CORPO AUTOMOBILISTICO


CORPO AUTOMOBILISTICO STEMMA ARALDICO -

Decreto 11 ottobre 1965 - (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: troncato; nel primo d'azzurro ai due anelli d'oro intrecciati ed infilati da una freccia pure d'oro posta in fascia; nel secondo d'argento alla barra di rosso accostata da due stelle (1-1) d'azzurro (5).

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " FERVENT ROTAE FERVENT ANIMI". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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591 -



CORPO DI SANITÀ


CORPO DI SANITÀ STEMMA ARALDICO -

Decreto 22 febbraio 1951- (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987)

a. Scudo: d'argento alla croce di rosso attraversata in capo dal lambello d'azzurro dì tre gocce, caricata da un tronco d'albero sradicato, diramato e germogliante, posto in palo ed accostato da due stelle d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro.

b. Corona Turrita

c. Ornamenti (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " FRATRIBUS UT VITAM SERVARES". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passanti dietro la parte superiore dello scudo.

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594 -


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595 -



BIBLIOGRAFIA BASCAPÈ, Giacomo C. e DEL PIAZZO, Marcello: "Insegne e Simboli", Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, Roma 1983. BOVIO, Oreste: "L'Araldica dell'Esercito", S. M.E., Roma 1983. CARIDDI, Gino: "Origini dell'antico Stemma (arma) della Sardegna adottato dalla ricostituita Divisione Granatieri di Sardegna" - Roma - Comando Militare Territoriale di Roma, 1951. CROLLALANZA, Goffredo di: "Araldica Ufficiale", Pisa 1880. FOX - DAVI ES, Arthur Charles: '7he Art of Heraldry" - Blooms Bury Books - London 1986. GENNARO, Alberto: "Araldica Militare" in «Rivista Militare», n° 2, Roma 1974. GUELFI CAMAJANI, P.: "Dizionario Araldico", Bologna 1964. RANGONI MACHIAVELLI, Luigi: "Titolatura dei Conti di Savoia" - Roma - Rivista Araldica, 1931. RANGONI MACHIAVELLI, Luigi: "Stemmi della Reale Casa di Savoia" - Roma Istituto Poligrafico dello Stato, 1931. Servicio Historico Militar: "Car/os lii - Tropas de Casa Real- Rea/es Cédulas", Madrid 1988. SPRETI, Vittorio: "Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana", Milano 1928-1936. TRIBOLATI, Felice: "Grammatica Araldica", Milano 1892. VOLBORTH Von, Cari Alexander: "The Art of Heraldry" - Blandford Press - Poole, New York, Sydney 1987.

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597 -



INDICE DELLE TAVOLE Pag.

3

})

5

fig. 8 - ermell ino fig. 9 - vajo fig. 10 - controvajo

))

8

TAV . 4

fig . 11 - oro fig . 12 - argento fig. 13 - rosso fig . 14 - azzurro fig. 15 - verde fig. 16 - porpora fig. 17 - nero

))

11

TAV . 5

fig. 18 - scudo partito fig. 19 - scudo troncato fig . 20 - scudo trinciato fig. 21 - scudo tagliato fig . 22 - scudo addestrato fig. 23 - scudo sinistrato

))

14

TAV . 6

fig. 24 - scudo troncato-semipartito fig. 25 - scudo semipartito-troncato fig. 26 - scudo partito-semitroncato fig. 27 - scudo semitroncato-partito fig . 28 - scudo interzato in palo

))

15

TAV. 7

fig. 29 - scudo interzato in fascia fig. 30 - scudo interzato in banda fig . 31 - scudo interzato in sbarra fig. 32 - scudo inquartato fig. 33 - scudo inquartato in croce di S. Andrea fig . 34 - scudo partito di uno e troncato di due

)}

17

TAV . 8

f ig. 35 - scudo partito di due e troncato di uno fig. 36 - scudo partito di due e troncato di due fig . 37 - scudo partito di due e troncato di tre fig. 38 - scudo partito di due e troncato di quattro fig. 39 - scudo partito di t re fig. 40 - scudo partito di tre e troncato di uno

)}

19

TAV . 9

fig. 41 - scudo controinquartato fig . 42 - scudo interzato in calza (A B Cl fig. 43 - scudo interzato in calza ( B A B) fig. 44 - scudo interzato in mantello fig . 45 - scudo incappato fig. 46 - scudo abbracciate

)}

21

TAV. 1

fig . fig . fig. fig.

1 - scudo a mandorla 2 - scudo sann itico 3 - scudo ovale 4 - scudo quadrato

TAV. 2

fig. fig. fig.

5 - scudo inglese . 6 - scudo inclinato 7 - scudo a rombo

TAV. 3

-

599 -


TAV . 10

fig. 47 - fascia merlata . fig. 48 - palo doppiomerlato fig . 49 - banda contromerlata fig. 50 - scudo troncato merlato a sbarra fig . 51 - scudo troncato merlato alla ghibellina fig. 52 - scudo troncato innestato a incastro

TAV. 11

fig. 53 - sbarra innestata fig. 54 - fascia nebulosa fig. 55 - scudo partito cuneato fig. 56 - scudo troncato cuneato fig. 58 - scudo ondato a due fasce

TAV . 11/a

Pag.

24

))

25

(punti dello scudo)

))

26

TAV . 11 / b

(croci ara ldiche)

)}

29

TAV. 11 /c

(croci araldiche)

))

30

TAV . 12

fig . 59 - il capo fig. 60 - la fascia fig. 61 - il palo fig . 62 - la banda fig. 63 - la sbarra fig. 64 - la croce

)}

31

TAV. 13

fig . 65 - croce di S. Andrea fig. 66 - il capriolo o scaglione fig. 67 - la bordura fig. 68 - la pergola fig . 69 - il gherone fig . 70 - il quarto franco

))

32

TAV. 14

fig. 71 - il girone o grembo fig. 72 - la punta fig. 73 - la pila fig. 74 - le amaidi fig. 75 - il colmo fig . 76 il capo palo

)}

34

TAV. 15

fig. 77 - l'orlo . fig. 78 - la cinta fig . 79 - la pianura fig. 80 - il rombo fig . 81 - i bisanti fig. 82 - le torte

))

35

TAV . 16

la traversa - la burella - l'estréz - lo scagl ionetto - la cotissa la verghetta

)}

36

)}

40

TAV. 17

fig. 83 - i plinti fig. 84 - il lambello fig. 85 - scudo palato fig . 86 - scudo verghettato fig. 87 - scudo fasciato fig. 88 - scudo burellato

- 600 -


TAV. 18

fig. fig. fig. fig. fig.

89 - scudo grembiato 90 - scudo losangato 91 - scudo fusata 92 - scudo triangolato 93 - scudo scaccato

Pag.

41

TAV . 19

fig. fig. fig. fig. fig. fig.

94 - testa di moro 95 - destrocherio 96 - triquetra o triscele 97 - leone rampante 98 - leone rampante guardante 99 - leone rampante riguardante

»

43

TAV. 20

fig. 100 - leone rampante a doppia coda fig. 101 - leone rampante con coda biforcata fig. 102 - leone rampante con coda annodata fig. 103 - leone rampante con coda elevata fig. 104 - leone rampante a due teste fig. 105 - leone tricorporato

))

45

TAV. 21

fig. 106 - leone codardo fig. 107 - due leoni rampanti combattenti fig. 108 - leone passante fig. 109 - leone passante guardante fig. 110 - leone passante riguardante fig. 111 - leone fermo fig. 112 - leone guardante fig. 113 - leone fermo con coda tesa fig. 114 - leone saliente

»

46

TAV. 22

fig. 115 - leone sedente fig. 116 - leone sedente guardante fig. 117 - leone sedente riguardante fig. 118 - leone sedente eretto fig. 119 - leone sedente eretto guardante fig. 120 - leone sedente eretto riguardante fig. 121 - leone accucciato fig. 122 - leone dormente fig. 123 - leone sedente di fronte

»

47

TAV. 23

fig. 124 - leone nascente fig. 125 - leone uscente fig. 126 - semileone passante fig. 127 - leone diffamato fig. 128 - leone nato morto fig. 129 - leone smembrato fig. 130 - leone alato fig. 131 - leone marino fig. 132 - leone dragonato

))

48

-

601 -


TAV. 24

fig . 133 - massacro fig. 134 - cinghiale fig. 135 - orso fig. 136 - cane fig . 137 - lupo fig . 138 - cava ll o

TAV . 25

fig. 139 - uccello fig. 140 - aquila araldica coronata fig. 141 - gru fig. 142 - aquila spiegata fig. 143 - aquila spiegata rivoltata fig. 144 - aquila accollata

TAV. 26

fig . 145 - aquila bicipite fig . 146 - aquila bicipite diademata fig . 147 - aquila decapitata fig. 148 - aquila bicipite coronata fig. 149 - aquila linguata fig. 150 - aquila nascente

TAV. 27

fig. 151 - aquila partita fig . 152 - aquila sorante fig . 153 - aquila spiegante fig. 154 - aquile uscenti fig. 155 - aquila da l volo abbassato fig. 156 - aqu ila caricata fig. 157 - aquila tormentata fig. 158 - aquila diffamata fig. 159 - alerione

TAV. 28

fig. 160 - conchiglia fig. 161 - albero fig. 162 - rosa araldica fig . 163 - giglio di Francia f ig . 164 - giglio di Firenze fig . 165 - giglio naturale

TAV . 29

fig . 166 - crescente punta in alto fig . 167 - crescente punta a sinistra fig. 168 - crescente punta in basso fig. 169 - stella di cinque raggi f ig. 170 - monti all'italiana fig. 171 - drago

TAV. 30

fig. 172 - grifo fig. 173 - liocorno f ig. 174 - sirena f ig. 175 - centauro fig . 176 - salamandra fig . 177 - fenice

Pag.

49

))

51

»

52

))

53

))

55

))

57

I ))

-

602 -

58


TAV. 31

fig. 178 - elmo tinale fig. 179 - elmo chiuso fig. 180 - elmo italiano rinascimentale f ig. 181 - elmo di imperatore e re fig. 182 - elmo di marchese

TA V . 32

Pag .

62

fig. 183 - elmo di conte fig. 184 - elmo di patrizio fig. 185 - elmo di nobile fig. 186 - elmo di bastardo fig. 187 - elmo con lambrecchini

))

64

TA V. 33

fig. 188 - stemma di pontefice fig. 189 - stemma di cardinale fig . 190 - stemma di vescovo

))

66

TAV. 34

fig. 191 - corona reale di Francia fig. 192 - corona reale di Savoia fig . 193 - corona di principe fig . 194 - corona di duca fig. 195 - corona di marchese

»

68

TAV . 35

fig . 196 - corona di conte fig. 197 - corona di visconte fig. 198 - corona di barone fig. 199 - corona di patrizio fig. 200 - corona di nobile fig. 201 - corona di cavaliere ereditario

))

69

TAV. 36

fig. 202 - stemma di Amedeo VI di Savoia

))

75

TAV. 37

fig. 203 - scudo " caricato" senza partizioni fig. 204 - scudo " caricato" con capo d'Angiò fig. 205 - scudo "palato" fig. 206 - scudo " fasciato" fig. 207 - scudo "bandato" fig. 208 - scudo "sbarrato"

))

79

TAV. 38

fig. 209 - scudo "scaglionato" fig. 210 - scudo "scaccato" fig. 211 - scudo "grembiato" fig. 212 - punti equipollenti fig. 213 - scudo "losangato" fig. 214 - scudo "partito"

))

83

TAV. 39

fig. 215 - scudo troncato fig. 216 - scudo troncato-semipartito fig. 217 - scudo semipartito-troncato fig. 218 - scudo partito-semitroncato fig. 219 - scudo inquartato fig . 220 - scudo inquartato (altro esempio)

))

87

TAV . 40

Scudo della Scuola di Applicazione

))

89

I

-

603 -


TAV. 41

fig. 221 - scudo ... abbassato del capo fig. 222 - scudo ... al capo dell'Impero fig. 223 - scudo ... caricato del capo fig. 224 - scudo ... alla banda d'oro accompagnata fig. 225 - scudo ... alla banda d'argento accostata fig. 226 - scudo ... alla banda attraversante di rosso fig. 227 - scudo ... accompagnato di tre crescenti fig. 228 - scudo ... a due leoni affrontati fig. 229 - scudo ... a due stelle di sei raggi dell'uno nell'altro

TAV. 42

Pag.

93

Stemmi araldici dei Savoia

))

99

TAV. 43

Stemmi araldici dei Savoia

))

101

TAV. 44

Stemmi araldici dei Savoia

))

103

TAV. 45

Stemmi araldici dei Savoia

))

105

TAV. 46

Stemmi araldici dei Savoia

))

107

TAV. 47

Stemmi di antichi reparti dell'Esercito fig. 230 - fig. 231 - fig. 232 - fig. 233 -

))

110

))

111

TAV. 48

fig. 234 -

Stemmi di antichi reparti dell'Esercito fig. 236 - fig. 237 - fig. 238 - fig. 239 -

fig. 235

fig. 240

fig. 241

TAV. 49

elmo consolare elmo di legionario elmo di Minerva

))

121

TAV. 50

Elmi e fregi per gli stemmi dei corpi

))

123

TAV. 51

Elmi e fregi per gli stemmi dei corpi

))

125

TAV. 52

Rappresentazione araldica delle campagne di guerra fig. 242 - aquila spiegata di nero fig. 243 - leone rampante d'azzurro fig. 244 - due sciabole incrociate (in decusse) fig. 245 - palma fruttata d'oro fig. 246 - leone passante di Giuda

))

147

TAV. 53

Rappresentazione araldica delle campagne di guerra fig. 247 - monti all'italiana fig. 248 - stella alpina fig. 249 - elmo di Scanderbeg fig. 250 - silfio di Cirenaica fig. 251 - leone armato e passante

))

149

TAV. 54

Rappresentazione araldica delle campagne di guerra fig. 252 - tridente d'Ucraina fig. 253 - aquila coronata dal volo abbassato fig. 254 - elmo gallico fig. 255 - tre teste di leone coronate fig. 256 - nastrino d'argento palato di rosso e di nero

))

151

TAV. 55

Esempio di stemma con capo d'oro e decorazioni

))

153

TAV. 56

Stemma del battaglione trasporti "Monviso"

))

161

-

604 -


INDICE DEGLI ALLEGATI ALL.

1

R. decreto n. 1391 del 18.8.1917 - In merito ad un attestato d'onore all'uso ufficiale di uno speciale motto

ALL. 2

Circolare n. 246 - Legge 293 -

Pag. 113

Concessione motti araldici ai reggimenti e

corpi del Regio Esercito

))

114

))

115

))

117

))

119

))

120

))

129

))

130

))

131

))

132

))

133

))

134

))

135

))

136

))

137

litare di Savoia in quello di «Ordine Militare d'Italia»

)}

143

ALL. 17

Sintesi storica

))

157

ALL. 18

Lettera al Signor Presidente della Repubblica del 17.4.1992 .

})

158

ALL. 19

Lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del 17.4.1992 .

))

159

ALL. 20

Lettera Prot. n. 1876 del 16.1 .1992 .

))

160

ALL. 3

Circolare n. 55619 del 4.7 .1939 -

Stemmi araldici per i corpi dell'Esercito

ALL. 4

Circolare n. 92060 del 7.10.1939 -

Stemmi e motti araldici

ALL.

5

Circolare n. 523 del 22.11.1948 -

Stemmi e motti araldici

ALL.

6

Circolare n. 210 del 13.2.1950 -

Stemmi e motti araldici

ALL. 7

Circolare n.186 del 6.6.1951 -

ALL. 8

Circolare n. 239 del 30.4.1953 -

ALL.

Circolare n. 583 del 29.12.1967 - Fregio per stemma araldico del reggimento

9

Elmi e fregi per gli stemmi dei Corpi Elmi e fregi per gli stemmi dei Corpi

paracadutisti ALL. 10

Circolare n. 584 del 29.12.1967 - Fregio per stemma araldico della specialità « Lagunari» .

ALL. 11

Circolare n. 327 del 31.12.1970 - Fregio per stemma araldico della specialità «genio pionieri d'arresto»

ALL. 12

Circolare n. 741 del 25.6.1976 -

Fregio per stemma araldico dell'Arma dei

carabinieri ALL. 13

Circolare n. 742 del 25.6.1976 -

Fregio per stemma araldico per reparti

N.B.C. ALL. 14

Circolare n. 87 del 11.12.1976 -

Fregio per stemma araldico dei reparti lo-

gistici (Stato Maggiore dell 'Esercito) ALL. 15

Circolare n. 121 del 9.2.1987 -

Stemmi araldici (Stato Maggiore dell'Eser-

cito) . ALL. 16

D.L. n. 4 del 2.1.1947 - Cambiamento della denominazione del l'ordine Mi-

-

605 -



INDICE GENERALE .

Pag.

V

CAPITOLO I . CAPITOLO Il .

Pag .

1 7

CAPITOLO lii

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CAPITOLO IV

» » »

Presentazione

PARTE PRIMA Testo

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CAPITOLO V CAPITOLO VI

13 23 27

CAPITOLO VII

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39 61

CAPITOLO VIII

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71

CAPITOLO IX CAPITOLO X

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77

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CAPITOLO Xl

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95 97

DIZIONARIO ARALDICO .

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163

Pag.

197 201 205 209 213 217 221 225 229 233 237 241 245 249 253 257 261

PARTE SECONDA Stemmario

STEMMI ARALDICI DEGLI ENTI E DEI REPARTI Esercito Stato Maggiore Esercito Scuola di Guerra . Scuola di Applicazione . Accademia Militare . Scuola Militare Nunziatella Scuola Allievi Sottufficiali . Scuola di Cavalleria . Scuola Militare Alpina . Scuola Militare di Paracadutismo Scuola di Artiglieria Scuola di Artiglieria Contraerei Scuola del Genio Scuola Militare di Commissariato e Amministrazione . Arma dei Carabinieri 1° Reggimento Granatieri 1° Reggimento "San Giusto"

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607 -

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9° Reggimento Fanteria "Bari" . 28° Reggimento "Pavia" . 41 ° Reggimento Fanteria "Modena" 45° Reggimento "Reggio" 78° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana" 82° Reggimento Fanteria "Torino" 121° Reggimento "Macerata" 7° Battaglione "Cuneo" . 47° Battaglione "Salento" 57° Battaglione "Abruzzi" 84° Battaglione "Venezia" 123° Battaglione "Chieti" 141° Battaglione Fanteria "Catanzaro" 152° Battaglione Fanteria "Sassari" 3° Reggimento Bersaglieri 9° Reggimento Bersaglieri 18° Reggimento Bersaglieri 3° Battaglione Bersaglieri "Cernaia" 26° Battaglione Bersaglieri "Castelfidardo" 27° Battaglione Bersaglieri "Jamiano" Battaglione Alpini "Morbegno" Battaglione Alpini "Feltre" Battaglione Alpini "Trento" . Battaglione Alpini "L'Aquila" 4° Reggimento Carri 32° Reggimento Carri . 63° Reggimento Carri . 132° Reggimento Carri 133° Reggimento Carri 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo" 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore" 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore" 3° Battaglione Addestramento Aviolancio "Poggio Rusco" Reggimento Lagunari "Serenissima" . Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°) . Reggimento "Genova Cavalleria" (4°). Reggimento "Lancieri di Novara" (5°). Reggimento "Lancieri di Aosta" (6°) . Reggimento "Lancieri di Montebello" (8°) Reggimento "Lancieri di Firenze" (9°). 2° Reggimento Artiglieria Campale Semovente "Potenza" 24° Reggimento Artiglieria Campale Semovente "Peloritani" 9° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Rovigo"

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608 -

Pag. 265 )) 269 )) 273 )) 277 )) 281 )} 285 )) 289 )} 293 )} 297 )) 301 )) 305 )) 309 )} 313 )} 317 )} 321 )) 325 )} 329 )) 333 )) 337 )) 341 )) 345 )) 349 )) 353 )) 357 )) 361 )) 365 )) 369 )) 373 )) 377 )} 381 )) 385 )) 389 )} 393 )) 397 )} 401 )} 405 )) 409 )) 413 )} 417 )) 421 )} 425 )} 429 )} 433


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33° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Acqui" 3° Reggimento Artiglieria Pesante "Volturno" 3° Reggimento Artiglieria da Montagna 2° Reggimento Artiglieria Controaerea 3° Reggimento Artiglieria Controaerea 8° Reggimento Artiglieria Controaerea 121 ° Reggimento Artiglieria Controaerea Leggera 1° Gruppo Artiglieria da Montagna. 1° Battaglione NBC "Etruria" Reggimento Genio Ferrovieri . 3° Reggimento Genio Guastatori 6° Battaglione Genio Pionieri "Trasimeno" 21 ° Reggimento Genio Pionieri . Battaglione Genio Pionieri "Livenza" Battaglione Genio Pionieri "Orta" 2° Reggimento Trasmissioni . 11 ° Reggimento Trasmissioni 32° Reggimento Trasmissioni 43° Reggimento Trasmissioni 44° Reggimento Trasmissioni 45° Reggimento Trasmissioni 9° Battaglione Guerra Elettronica "Rombo" . 33° Battaglione Guerra Elettronica "Falzarego". 46° Battaglione Trasmissioni "Mongibello" 1° Reggimento Aviazione Esercito "Antares" 4° Reggimento Aviazione Esercito "Altair" 3° Reparto Riparazioni Aviazione dell'Esercito Battaglione logistico "Aosta" Battaglione logistico "Cadore" Battaglione logistico "Folgore" Battaglione logistico "Friuli" . Battaglione logistico "Tridentina" 5° Battaglione logistico di manovra "Euganeo" 7° Battaglione Trasporti "Monte Amiata" 11 ° Battaglione Trasporti "Etnea" . 11 ° Autogruppo di Manovra "Flaminia" Corpo di Amministrazione. Corpo di Commissariato Corpo Automobilistico . Corpo di Sanità .

Pag.

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437 441 445 449 453 457 461 465 469 473 477 481 485 489 493 497 501 505 509 513 517 521 525 529 533 537 541 545 549 553 557 561 565 569 573 577 581 585 589 593

INDICE DELLE TAVOLE

Pag.

599

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605

INDICE DEGLI ALLEGATI.

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609 -

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