Lana
I campioni di lane italiane che seguono provengono dagli archivi del Lanificio Pria di Biella, in cui sono conservati più di quattrocento volumi di campionari relativi alla produzione dalle origini ai giorni nostri, schedati secondo l’anno di esecuzione e corredati da informazioni tecniche che ne consentono ancor oggi la realizzazione. Il compesso industriale, sorto a Biella nel 1824 al termine del tratto montano del torrente Cervo, sulla sponda destra, fu ampliato nel 1864 sulla sponda sinistra, con una costruzione di tipo manchesteriano. Per l’epoca fu un lanificio all’avanguardia, il primo a usufruire di illuminazione a gas e ad avere asciugatoi a vapore. In seguito si specializzò nella lavorazione dei tessuti a pelo, fornendo, dopo la Seconda guerra mondiale, le più importanti case di alta moda e prèt à porter italiane e francesi. I campionari in mostra illustrano quale fosse la produzione degli anni immediatamente precedenti alla Grande Guerra, con una prevalenza di lane unite in colori scuri o con disegni a piccolo rapporto tono su tono. Sorprendentemente però alcune pagine presentano campioni scozzesi nella gamma dei verdi e degli azzurri di grande vivacità, destinati probabilmente all’abbigliamento femminile. Negli archivi della ditta biellese vi è una lacuna corrispondente agli anni direttamente interessati dalla guerra; è possibile che il fatto sia da attribuirsi alla rarefazione in quel periodo dei tessuti destinati agli usi civili. Alla fine della guerra la produzione per abbigliamento maschile e femminile venne ripresa in pieno, con campionari dai colori decisamente vivaci e che presentano armature fantasiose realizzate con mescole di filati nuovi.
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