GLI AUTOVEICOLI TATTICI E LOGISTICI DELL’ESERCITO ITALIANO FINO AL 1943 TOMO II

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO NICOLA PIGNATO FILIPPO CAPPELLANO

GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO VOLUME SECONDO (1940-1945)

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ROMA2002


PROPRIETÀ RISERVATA Turri i diriui riservari

Vietata lo riprod11:Jo11e rmche par:iale sen:a a111ori:.::11:io11e © Ufficio Storico SME - Roma 2002

Copertina di Nicola Pignato I disegni, in scala I :50, se non diversamente indicato, sono di Nicola Pignato

Copyright © 2002 Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito ISBN 88-87940-29-0

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PRESENTAZIONE Il secondo volume della serie bibliografica degli autoveicoli da combattimento in dotazione all'Esercito Ita liano tratta il periodo de lla seconda guerra mondia le. Viene affrontato il tema dell'evoluzione tecnica de.i mezzi corazzati, della loro produzione in Italia, della dottrina tattica d 'impiego, degli o rdinamenti e tabelle o rganiche. No n manca un 'anali si critica del rendime nto delle forze meccanizzate italiane sui vari fronti di g uerra contro i diversi eserciti nemici affronta ti. Come nel primo volume della collana, è particolarmente curata la parte iconografica, con o ltre 800 fotog rafie d'epoca e di segni tecnici in scala di tutti gli automezzi armati adottati dal Regio Esercito o rimasti allo stato di prototipo. Se la storia dei carri armati, delle autoblindo e dei e move nti d ' artig lieria italiani nel secondo conflitto mondiale è sufficiente mente nota e abbastanza divulgata, molto meno lo sono le vicende operative dei treni blindati e armati notevolmente impiegati per compiti cli difesa costiera, azion i di fuoco contraerei e controgue rri glia nei Balcani. Di notevole interesse pe r la rarità dei soggetti e della relativa documentazione sono anche le parti del libro dedica te ai progetti non finalizzati, ai mezzi d i preda bellica ed ai veicoli non regolamentari , ottenuti con soluzioni di fortuna dagli stess i reparti in linea, installando armi e corazzature di circostanza s u comuni automezzi logistici o pianali ferroviari. Scarsamente considerate a ll ' inizio de l conflitto , le forze corazzate ebbero nel corso del la guerra un sens ibile sviluppo, arriva ndo a costituire la punta di diamante del dispos itivo itali ano in Africa settentrionale. Dai circa tre battaglioni carri M disponibi li nel giugno 1940, s i giunse a mobilitare in tre anni o ltre una ventina di ba uaglioni carri medi. ed almeno 35 gruppi e battaglioni semoventi, oltre a numerosi reparti minori a livello compagnia. Quasi sempre inferiori per numero e per potenza dei mezzi, g li equipaggi dei corazzati italia ni cercarono di s upplire con l'abnegazione ed il coraggi o, pagando un elevato tributo d i sangue e l'annientamento di interi reggimenti in pochi c ruenti scontri. Se la produ zione di mezzi corazzati non ragg iunse i livelli deside rati pe r carenza di organizzazio ne industriale e deficienza di materie p rime, dal punto di vista qualitativo si realizzarono alcuni modelli particolarme nte indov inati di mezzi. in grado di reggere il confronto con i corazzati nemici, come la serie dei semoventi da 75/ J 8, 75/34 e 105/25. A testimonianza del discreto re ndimento in combattimento di questi mezzi, i tedeschi li mantennero in produzione fino al l 945 e li impiegarono diffusamente s ul fronte italiano contro le truppe a lleate. S i realizzarono a li vello sperimentale anche m ezzi molto ingegnosi cd innovati vi, forieri di interessanti sviluppi all 'estero, quali il semovente contraerei quadrinato da 20 mm s u scafo M 15/42 ed il semove nte d 'artig lie ria da 149/40. Questo volume, riccamente documentato e frutto di laboriose ricerche d'archiv io, dà lustro alla produz ione bibliografica del l' Ufficio Storico, e si fa apprezzare per la serietà di trattazione e rigore di ricostruzione di vicende storiche particolarmente vaste e complesse come quel le c he coinvolsero le forze corazzate, le industrie e i vertici militari negli anni di gue rra 1940-1945 . Ringrazio, pertanto, gl i autori per l'ottimo lavoro svolto , teso a divul gare con obiettività e serenità di giudizio gli sforzi dell' Esercito e dell'industria bellica nazionale in materia cli meccan izzazione durante la seconda g ue rra mondiale, c he, sebbene no n condussero a lla vittoria, non per questo vanno sminuiti, sottaciuti o rimos i dalla memoria. IL CA PO UFFICIO STORICO Col. Enrico Pino



RINGRAZIAMENTI Sarebbe impossibile esprimere la nostra gratitudine a tutti coloro, che durante la preparazione di questo volume, sono stati prodighi di aiuti, consigli e suggerimenti e - tra i primi - a coloro che non sono più tra noi, come il giornalista Benedetto Pafi, il conte Alberto Bennicelli, il col. George B. ,!arret (U.S. Army), il col. Robert J. lcks (U.S. Army), il generale Gastone Camuri e l'ing. Ivan Bajtos. Desideriamo almeno ricordare per La Loro disponibilità, il personale dell' Ufficio Storico dello S.M.E., dell'Archivio Centrale dello Stato, dell 'Archivio del Ministero Affari Esteri, dell'Archivio Ansaldo, dell 'Archivio Viberti, dell'Ufficio Tecnico Territoriale, dell'Ufficio Pubblicazioni Militari, dell'Unità Tecnologie Materiale Rotabile FFSS di Firenze, del Centro Polifun:;,ionale di Sperimentazione di Montelibretti (Ispettorato Logistico dell'Esercito), del Museo Storico della Motorizzazione Militare, del Museo dell'Artiglieria, del Genio e di quello dei Bersaglieri. E inoltre: il Conservatore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, il dott. Cesare Falessi, il sig. Gilberto Cipolloni, il sig. Bruno Benvenuti, il dott. Piero Crociani, il dott. Antonio Rosati, il dott. Guido Ronconi, Mr. Hilary Louis Doyle, Mr. David Fletcher del Tank Museum britannico, M. Raymond Surlémont, M. George Mazy di Tank Museum News, Mr. Annin L. Sohns, l'architetto Marcello Di Paola, la dott.ssa Giuseppina De Romanis, il generale Davide Virdis, il generale Cesare Simula, il generale Rodolfo Puletti, il maggiore ( U.S. Army) Howard R. Christie, il ten. col. Paul Malmassari (Armée blindée), il sig. Franco Gabbani, l'avv. Guido Cordone, il col. a. Aldebrano Miche/i, il dott. Francesco Reboli, l'ing. Paolo Rosini, il capitano c . Fabrizio Esposito, il sig . Giuseppe Moriondo, il rag. Giulio Cozzani dell'Otobreda, il sig. Antonio Cioci del Museo del Reggimento "Giovani Fascisti", il sig. Jacopelli dell'Archivio Lancia-Jveco, il sig. Dario Benzi ed il sig. Fabio Temeroli. Uno speciale ringraziamento va infine alla Signora Maria Nisi Pignato per la sua collaborazione alle ricerche e nella realizzazione del lavoro.



ABBREVIAZIONI E SIGLE A

A.= armata AA. = antiaerea a. , art. = artiglieria a.e. = anticarro ace. = accompagnamento AC, autoc. = autocarro A.C.I.T. = Armata Corazzata Italo-Tedesca alp. = alpini A.M. = Amministrazione militare A.O.I = Africa Orientale Italiana. ARE= Arsenale Regio Esercito ARM.I.R. = Armata Italiana In Russia A.S. = Africa Settentrionale AS = allievo sottufficiale Aubl., abm. , a.bl. , am., AB= autoblinda/o AUC = allievo uffic iale di complemento

B b. , bers. = bersaglieri bdf. = bocca da fuoco bm. = bomba a mano B., brg., brt = brigata btg; = battaglione btr. = batteria

e c. , cav. = cavalleria C., cl., cel. = celere ca., cal. = calibro C.A.A. = Centro Addestramento Autoblindo (di Pinerolo) C.A.C. = Centro Addestramento Carristi C.A., C .d.A.= corpo d'armata e.a. = contraerei cam. , camp. = da campagna, campale (artiglieria) Cap., cap. = Capitano/caporale car. , carm. , cr. = carro armato e.e. = controcarro CC. NN. = camicie nere CC. RR. = reali carabinieri Cdo, com. = comando C.E.F. = Centro Esperienze Fanteria (di Furbara) C.I.A.F. = Commissio ne italiana di Armistizio con la Francia circ. = circolare


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATITMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

cn. = cannone COGEFAG = CorrĂštato Generale per le Fabbricazioni di Guerra Col. = Colonnello compi. = complemento cor., cr. = corazzato cost. = costiero cp. = compagnia C.r., C.R. = centro radio C.S. = Comando Supremo C.S.M. = Centro Studi Motorizzazione, Capo di Stato Maggiore C.S.I.R. = Corpo di Spedizione Italiano in Russia C.S.M.G. = Capo di Stato Maggiore Generale C.T. V. = Corpo Truppe Volontarie Cte , comdte = comandante C.V. = carro veloce

D D., div. = Di visione DAK = Deutsches Afrika Korps (Corpo tedesco d'Africa) DCA = difesa contraerea dep = deposito D.G., dir. gen. = Direzione Generale D.G.A. = Direzione Generale di Artiglieria D.G.M. = Direzio ne Generale della Motorizzazione Df = divisione di fanteria

E Esp., E.= esplorazione, esplorante E.P. - E.P.S. = munizionamento controcarri a carica cava. Ecc.= Eccellenza

F f. , ftr.= fanteria FF.AA. = Forze Armate Fr. = Francia fuc., foci!. = fucilieri fmtr. , f.m .. = fucile mitragliatore F.S., FF.SS. = Ferrovie dello Stato fv, fer = ferrovieri

G g., ge. = genio Gab. = Gabinetto G.a.F. = Guardia alla Frontiera G.E. = Grandi Esercitazioni GED = gruppo esplorante divisionale Gen. = generale


ABBREVIAZION I E SIGLE

G., grt., gra. = granatieri GG.FF. = Giovani Fascisti (d ivisione corazzata) G.I.L. = Gioventù Italiana del Littorio G.N.R. = Guardia Nazionale Repubblicana gr. = gruppo G.U., GG.UU. = grande unità, grandi unità

I (i) italienisch (italiano) I.A. = intendenza d'armata I.E = Isotta Fraschini I.G. = intendenza generale I.S.S.T: = Ispettorato superiore dei servizi tecnici

L Lfm, lf = lanciafiamme I, L. = leggero M M. = medio Magg. = maggiore Mob. = mobile M.d.G. = Ministero della Guerra M.N.F. = Milizia Forestale mo. = morta io M.O. = Medio Oriente mod. = modello mon. = da montagna (artiglieria) mot. = motorizzato M.O.V.M. = Medaglia d 'Oro al Valor Militare Mtr., mitragl. = mitragliere mtr. , mitra, mtg. = mitragliatrice M.V.S.N. = Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale

N NEC = nucleo esplorante corazzato nu., n., N. = Nucleo

o O.A.= osservazione aerea O.A.R.E: = Officina Automobilistica R. Esercito O.e. = ospedale da campo OC = osservazione e collegamento O.G., o.d.g. = ordine del giorno O.K.W. = Ober Kommando Wehrmacht o. I. = officina leggera o.m. = officina media

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTI MENTO DELL'ESERCITO l'fALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

O. M.P. = officina mobile pesante O.M.S. = Oltre Mare Spagna Op. = operazioni O.T.R.E. = Offic ina Trasmissioni R. Esercito

p P.A.l. = Polizia Africa Italiana p.b. = preda bellica P.M. = posta militare P.N .F. = Partito Nazionale Fascista P.R. = Piano di Radunata pz., p. = pezzo (di a,tiglieria) P. , pe. pes. = pesante pg. = pattuglia pes. C. = pesante campale (artiglieria) pl. = plotone P.S. = Pubblica Sicurezza pst. = pistola

Q QG = Quartier Generale

R R. = Regio R.A.C.I. = Reale Automobile C lub d 'Italia RE= Regio Esercito RECAM = raggruppamento esplorante del corpo d 'amrnta di manovra RE.Co= raggruppamento esplorante corazzato RF = radiotelefonica (stazione) rgt = reggimento rgpt. = raggruppamento rim. = rimorchio rimt. = rimorchietto R.M. = Regia Marina, retro marcia R.M.V. = reparto munizioni e viveri (per gr. a.) R.R.R. = reparto riparazioni e recuperi (per rgt. cr.) RSI = Repubblica Sociale Ital iana r.t. = rice trasmittente

s S.atm . , S.A. = semiautomatico (cannone) S.C. = Sotto Capo S.C.S.M.l. = Sotto Capo di Stato M aggiore Intendente Serg. = Sergente SIE= Servizio Informazioni dell 'Esercito SM = Stato Maggiore SMG = Stato Maggiore Generale


ABBREVI AZIONI E SIGLE

S.M.R.E. = Stato Maggiore Regio Esercito smv = semovente sq. = squadra sqd. = squadrone sql. = squadriglia STAM = Servizio Tecnico Armi e Munizioni S.ten: = Sottotenente SU., Sottuffle = sottufficiale SUPER.ALBA= Comando Superiore Forze Armate Albania SUPERESERClTO = Comando Supremo Esercito SUPER.GRECIA= id. Grecia SUPER.LIBIA= id. Libia SUPERSLODA = id. Slovenia-Dalmazia sz., sez. = sezione

T T.A. = treno armato T.B. = treno blindato Ten. Col. = Tenente Colonnello TL = trattore leggero TM = traino meccanico

u U. , uffle = Ufficiale Uff. = uffic io V V.E.

= Vittorio Emanuele (reggimento di cavalleria)

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AUTOCANNONI AUTOCANNONI DA 90/53

Sviluppo e produzione Come si ricorderà, durante la l.a Gue1n Mondiale, l'artiglieria italiana adottò per la specialità controaerei, accanto ai complessi da posizione e s ul l'esempio estero, artiglierie autoportate su automezzi di apposita costruzione. In realtà, queste, per essere montate in modo permanente sulle piattaforme d i autocarri allestiti per tale impiego (dapprima Itala 10, poi Ceirano 50 C.M.A.) veni vano denominate autocannoni, potendo pertanto essere comprese nella categoria degli affusti semoventi. Più tardi si giunse alla determinazione di svincolarle dall'autoveicolo, sia perché aumentando la potenza ad esse richiesta ne aumenta il peso in modo da rendere meno facil e la realizzazione tecnica della bocca da fuoco unita all 'elemento motore, sia per il migliore impiego tattico, ~pecie ai fini dell'occultamento. Così le nostre nuove artiglierie amiaerei mobili r... ] sono autotrainate, mediante un robusto carrello di facile applicazione 1.

L'impiego in Francia nel 1940 da parte tedesca di artiglierie contraerei da 88/56 su autotelaio semicingolato in grado di agire contro i carri pesanti e le opere fortificate (e successivamente di un mode llo mig liorato che consentiva alle stesse di svolgere la loro normale azione controaerei) indusse l'Ansaldo a studiare l'utilizzazione del suo pezzo da 90/53 in compiti analoghi, riprendendo il concetto dell 'autocannone. Secondo una ricerca relativamente recente2, l' Ansaldo avrebbe progettato d i propria iniziativa un autocannone da 90/53 utilizzando il telaio di un autocarro pesante Alfa Romeo. L'Ingegner Rocca avrebbe presentato al Ministero della Guerra una relaz io ne sul nuovo mezzo il 7 gennaio 1941. Il 12 gennaio, l'Ispettorato Superiore dei Servizi Tecnici avrebbe autorizzato lo studio, comunicando alla Ditta genovese l'accoglimento della proposta, ma designando a llo scopo l' autocarro Lancia 3 Ro. Sempre secondo l' Ansaldo, le differenze fra i due autotelai erano tali da costringere i tecnici ad una completa riprogettazione dell ' autocannone. Un documento dello S.M.R.E., invece3, prova che già all 'epoca erano previste tre soluzioni e cioè: Pez-::.o anlicarro mobile di grande poten-::.a

Studio dell'installazione del pezzo da 90/53 per ora su autocarro unificato, oppure sul «dovunque» coloniale. Successivamente studio del pezzo semovente da 90/53. Compito: azione lontana contro repa11i carri.

La Ditta Ansaldo fu quindi incaricata di predis porre contemporaneamente l' installazione sul 3 Ro e sul <<Dovunque» coloniale della Breda, per poi dedicarsi alla progettazione di un semovente. 1 Scuola d'Applicazione di

Artiglieria e Genio, Mmeriale Automobilistico, Voi.

rr, Torino, 1937, passim.

2 Ceva-C urami, La Meccanizzazione del! ' Eserci10 fino al 1943, S.M.E.U.S. , Roma 1989, Voi. l , pp. 327-28-

29. 3

N . 374 di prot. Segreto del 20 gennaio 194 1 - X IX, Oggetto: Materiali di artiglieria, del genio e dei /rasparti.


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GLI A UTOVETCOLI DA COMBATI"IM ENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Sem bra però che effettivamente la precedenza sia stata data alla sistemazione s ul Lancia 3 Ro , e l' autocannone s ia stato approntato in forma cli prototipo in breviss imo tempo : ultimato il 6 febbraio 1941 e presentato al tiro il 10 successivo. Una prima ord ina zione de l 10 marzo 194 1 prevedeva la co struz ione di 30 autocanno ni su Lancia; il l O aprile essa fu però ridotta a soli JO pezzi (il necessario pe r 2 batterie, più 2 complessi di riserva). Circa questo materiale così s i espresse il Capo di S.M. de ll 'Eserc ito, Gene rale Roatta, in una sua messa a punto del 24 maggio I 94 1: - Pezzo anticarro mobile di grande potenza - Sono in co rso di produz ione IO pezzi da 90/53 su autocarro Lancia Ro destinati ad un gru ppo per div. cr. E sono stati ord inati altri 70 esemplari su autocarro <<dovunque» Breda 5 1 co lo niale. per altri sette gruppi, cli divisione o C.A. cr. Le installazioni suddette permettono anche il ti ro e.a., ed è previsto che le batterie abbiano la dotazione cli apparati a ciò necessari. Il che vuol dire che i gruppi auto-cannoni possano rispondere a compiti diversi: azione lontana contro reparti carri, ccl azione contraerea. Come vi risponderanno i ri manenti gruppi eia 90/53 delle altre future G.U. cr. su affusto a piattaforma4.

Da quanto sopra s i apprende che - a diffe re nza da quanto riporta to dagli Autori nella c itata ricerca - l'ordinazione era stata passata prima della data (il 25 giugno 1941 ). Successivamente gli stessi annotano che l' ord inazione per g li autocannoni su te laio Breda fu ridotta, il 18 sette mbre 194 1, a 50 ma c he ne l conte mpo ne furono commissio nati a ltri 20 su telaio L ancia insieme con 64 carri porta-munizioni, 16 carri comando e 16 caITi attrezzi. L'ultima ordinazione, secondo l'Ansaldo, risalire bbe a l 2 dicembre dello stesso anno: la forni tura deg li autocannoni Breda sativa così a 90 unità, que lla dei carri porta-munizion i a 96 e a 24 quella dei carri attrezzi. I carri comando venivano invece ridotti a 12. Erano infatti previsti 12 gruppi. Inta nto, il 2 1 g iugno 1941 l' Uffic io Addestrame nto de llo S .M.R.E. comun icava che il Pezzo controcarro mobile di grande potenza. Ass ume la denominazione «autocannone eia 90/53».

Risulta che nel 1941 furono consegnati tutti i 30 autocannoni Lancia e 20 dei Breda. La provvista di questi ultim i fu com pletata tuttavia solo per il I O maggio 1943 (120 es istenti a quella data). 11 I O luglio 1943 ne erano dati ancora come es iste nti 120 esemplari, pur se lo specchio avvertiva che le perdite non erano state detratte5. L'u ltima decis ione in pro pos ito si desume da un docume nto de llo S.M.R.E.6, secondo il quale a l 19 luglio 1943 si prevedeva l'allestimento di altri 96 autocannoni su Breda 52 e di 60 autocan noni su Dovunque 4 17.

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Stato Maggiore delrEsercito. N. 600 cli prot. ciel 24 maggio.XIX. Oggetto: Materiali di artiglieria, del genio e dei trasporti. 5 Ministero de lla Guerra - Gabinetto, Situazione a fla data del 1° luglio 1943-XX/ 0 dei carri armati, semoventi e artiglierie da 90153 (Documento allegato N. 37). 6 S.M.R.E. Ufficio Serviz i, I, Elenco ecc.. c it. 19 luglio I 943. 7 Un documento del l'Ispettorato Artiglieria risalente al 1942 e facente parte di un carteggio sui semoventi rintraccialo alla B iblioteca d i Artig lieria e Genio riferisce che all'epoca si prevedeva di introdurre in servizio alcuni tipi cli artiglierie semovcmi semicingolate. Tali futuri semoventi da 40, da 47 , da 75 e da 90. montati su autotelai semicingolati con cingolo lubrificato


AUTOCANNONI

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Tuttavia, nel mentre ci si orientava verso un autocannone su autotelaio 6 x 6 (Spa Dovunque 41) era stato anche realizzato un tipo Blindato (Breda 102) mentre si attendeva, alla stessa finalità, di avere a disposizione un semici ngolato 8 T (il Breda) allo scopo di realizzare un semovente semiblindato. Di tutti questi, sembra che dopo il progetto di un autocannone da 90/53 s u SPA dovunque 41, si sia costruito nel 1944 qualche esemplare di un modell o semiblindato proposto dalle Officine Viberti.

Descrizione Ne sono stati allestiti e progettati più modelli , che qui d i segu ito descriviamo:

Autocannone da 90/53 su Lancia 3/Ro È quello maggiormente impiegato e con una certa efficacia, su l fronte dell 'Africa Settentrionale nel 1942-43. La sistemazione del complesso s ull 'autotelaio è costitu ita: - da una struttura metallica a forma di cassone, delle stesse dimensioni dell 'autotelaio; - da sei bracci, quattro dei quali fissi e due mobili , disposti alle estrem ità ed al centro della sovraind icata struttura; - da 6 viti , 6 piatti vomero, 12 coltelli; - da una serie di pedane abbattibi li; - da un dispositivo per bloccare la sospensione elastica; - da un cassone per le munizioni. La struttura metallica poggia su due longheroni dell 'autotelaio ed è fissata a questa mediante una serie di tiranti doppi. Al centro, essa porta una p iastra circolare alla quale viene fissato l'affusto mediante bulloni passanti che interessano tutto Io spessore della struttura medesima. I sei bracc i di lamiera servono per sollevare con l'intermediario delle viti , tutta la sistemazione autotrasportata (cioè affu sto e autotelaio) e permettere che gli sforzi al tiro si scarichino attraverso la struttura metallica e i vomeri direttamente sul terreno senza cimentare l'autocarro. Questo contribuisce con il peso alla stabilità al tiro. I bracci centrai i ruotano verticalmente attorno a una cerniera e quando sono abbattuti vengono fissati con apposito chiavistel lo manovrabile med iante chiave. Tutti i bracci portano all'estremità una madrevite in bronzo, entro la quale si trovano le viti che poggiano con l'estremità inferiore semisferica nel corrispondente al loggio dei piatti-vomeri. La manovra delle viti si effettua mediante cricchi che sono investiti su di un esagono praticato all'estrem ità superiore della vite. I piatti vomeri reggono il peso de ll ' installazione e lo sforzo al tiro, adattandosi all'inclinazione del terreno. I coltelli vengono in fiss i nel terreno allogandol i nelle apposite feritoie praticate nella cassa del piatto-vomero.

avrebbero avuto, come caratteristica essenziale, velocità notevolmente superiore a quella dei semoventi s u scafo cli carro armato, e probabilmente una maggiore dotazione di colpi a bordo. Ne sarebbero state agevolate, quindi, sia la funzione cli accompagnamento sia quella di azione lontana in appoggio a mezzi cli combattimento celeri, carri armati e fanterie.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Le pedane abbattibili sono due per lato, e consentono le manovre di caricamento e punteria dei serventi su un adeguato spazio circolare. Il dispositivo per bloccare la sospensione elastica è congegno utile ma non indispensabile. Applicandolo, l'autotelaio non subisce alcun movimento durante il tiro, non applicandolo si nota all' estremità dei bracci lunghi un sollevamento di 3 cm. Il dispositivo è costituito da un gancio fissato al telaio che può essere introdotto dentro un occhio solidale con i tiranti delle balestre. Esso immobilizza la sospensione elastica posteriore. Il gancio deve essere abbassato prima di sollevare l'intera sistemazione mediante le viti e sollevato prima di abbassare la sistemazione stessa allo scopo di rimetterla nella condizione di traino. Per il puntamento vi è un congegno fissato sull'alone destro dell'affusto, in corrispondenza del seggiolino destinato al puntatore in direzione. Esso contiene un tamburo girevole intorno ad un asse parallelo all'asse degli orecchioni; il perno di detto tamburo porta l'alloggiamento per un alzo da scudo da 75/27 a cui viene applicato un normale cannocchiale panoramico con oculare a 90°. Il movimento di elevazione del tamburo ottenuto mediante volantino portato dal congegno stesso viene trasmesso per mezzo di un sistema a parallelogramma ad un indice folle su di un perno coassiale con gli orecchioni. La punta dell'indice scorre lungo un settore graduato fissato sul lato destro della cul la. Durante il corso della produzione, l'autotelaio cabinato, carrozzato dalla Vi berti, fu oggetto di piccole modifiche, come l'annegamento dei fari nei parafanghi , un miglior afflusso d 'aria nei laterali motore, ecc.

Autocannone da 90/53 su Breda 52 Benché costruito in quantitativo quadruplo rispetto al precedente, fu distribuito più tardi ed in effetti resta ancor oggi pressoché sconosciuto. Si trattava in sostanza della medesima installazione studiata per il 3 Ro con le uniche modifiche inerenti alla stabilità del differente autotelaio. Il prototipo fu presentato il 10 marzo 1941. Il modello definitivo del cannone autocampale da 90/53 su autotelaio Breda 51 apparve nell'aprile del 1942, quando venne completato l'esemplare targato R.E. 109297 (già con l'adozione del cannone su autotelaio Lancia 3 Ro era stata eliminata dalla targa la C relativa agli autocannoni). Era previsto, sullo stesso autotelaio, un autocarro trasporto munizioni. Fu poi generalizzato l'autotelaio Breda 52 che differiva dal 51 per alcune migliorie. Fu anche allestita dalla Viberti, che già curava la carrozzeria degli autotelai, una biga trasporto munizioni per 43 cartocci proietto da 90/53. Tale biga era adattabile anche al modello semiblindato su semicingolato Breda 61.

Autocannone Breda 102 Sebbene rimasto prototipo, questo autocannone poteva apparire il più adatto per l'impiego controcarri, specialmente nei teatri d'operazione -Africa e Russia - dove nel 1942 l'Esercito italiano doveva affrontare mezzi corazzati di superiore potenza e corazzatura. La sua ideazione risale ai primi del 1942. L' ingegner Rocca dell' Ansaldo ne fu messo al corrente ancor prima di incontrare alla Breda l'Avvocato Mattali e l'ingegner Salamini. Questi, nel prospettargli un' eventuale collaboraz ione, lo informarono che se la Breda aveva intrapreso lo studio di un cannone da 90 semovente su Breda 51 , era stato per suggerimento del Generale Traniello e del Colonnello Berlese. Al momento, presso l'Ansaldo era già allo stud io la sistemazione della stessa bocca da fuoco su autotelaio SPA «Dovunque>>, ma ugualmente la Casa genovese in-


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vitò i concorrenti a consultare l'ing. Rosini, da anni progettista di mezzi corazzati presso lo stabilimento Ansaldo-Fossati, pur evitando di impegnarsi al riguardo. Non risulta che la collaborazione abbia avuto sbocchi: nondimeno, a fi ne lug lio 1943, il nuovo semovente ruotato fu pronto per il collaudo, seppure con una blindatura provvisoria degli stessi spessori e pesi delle corazze definitive. L'autotelaio «speciale tubolare Breda» appariva studiato ad hoc. Infatti, era a tre assi motori. L'assale anteriore era munito d i pneumatic i semplic i (9.75x24 Artiglio) che potevano essere rese doppie come quelle degli assali posteriori montandovi i due pneumatici di scorta. Il motore, situato posteriormente, era quello da 142 CV dell'autocarro «dovunque» 52, con un cambio a 5 velocità e retromarcia con riduttore. La trasmissione era a 4 differenziali, di cui uno centrale, tutti bloccabili. Le sospensioni erano indipendenti; sulle ruote posteriori potevano essere montati ci ngoli a catene. I freni comprendevano quello a mano e quello a pedale ad aria compressa. L'armamento era rappresentato da un cannone da 90/53 su affusto a candeliere equilibrato sia nel piano orizzontale che verticale e da due mitragliatrici ca!. 8 per la difesa e.a. Il puntamento veniva effettuato da due uomini affiancati all 'affusto e ruotanti con esso, e che potevano, dopo il puntamento, far fuoco mediante una leva. P untatori e serventi erano protetti anteriormente da uno scudo. Il ginocchiello aveva un'altezza da terra di 2050 mm; esso consentiva di realizzare i seguenti gradi di libertà cieli' arma: - Nel piano azimutale: 180°; - Nel piano zenitale da +5° a+ 10° per 180° azimutali; - Nel piano zen itale da +5° a +22° per 10° a destra e 7° a sinistra rispetto all'asse longitudinale del carro; -Nel piano zenitale da -5° a +10° e 23° (graduali con lo spostamento azimutale) a partire da 50° fino a 76° a destra ed a partire da 36° fino a 60° a sinistra; Nel piano zenitale da -5° a +21° a partire da 76° fino a 90° a destra ed a partire da 60° fino a 90° a sinistra rispetto ali 'asse longitud inale del carro: le rotazioni azimutali dell'arma di 30° rispettivamente a destra ed a sinistra il pezzo consentivano di effettuare il fuoco senza bisogno di ribaltare le fiancate della cassa. Per rotazion.i azimutali superiori , onde permettere la massima li bertà sia all 'arma che ai serventi, le fiancate della cassa potevano essere ruotate di 90° allo scopo di aumentare la larghezza della piattaforma, oppure addirittura ribaltate qualora esigenze d'impiego lo richiedessero. Onde evitare che durante l' impiego il pezzo assumesse posizioni zenitali non compatibili con quelle azimutali anzidette, opportuni limitatori impedivano le posizioni errate. Per esigenze d' ingombro di install azioni, la corsa di rinculo massima del can none era contenuta entro 950 mm circa. Le riservette del munizionamento (30 colpi) erano ricavate all'estremità posteriore della piattaforma. Essa era accessibilissima dal piano di piattaforma e si apriva dall a parte superiore per consentire ai serventi il prelevamento delle granate. Sia la struttura portante che quell a di rivestimento della cassa e del posto di guida erano in lamiere di acc iaio di spessore variabile da 3 a 10 mm, opportunamente rinforzate da cantonali e sagomate. Le giunzioni erano fatte mediante chiodature e saldature elettriche. Nello spessore delle pareti ribaltabil i della cassa erano ricavati sei sedili (tre per parte) per i serventi, sedili a scomparsa nello s pessore delle fiancate durante l'impiego del pezzo. Due scalette fisse sulla parte anteriore della cassa medesima permettevano ai serventi la salita sul carro. Curata era stata la protezione del gruppo motore.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATflMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Particolare attenzione era inoltre posta per la protezione dei guidatori e dei serventi al pezzo c he, s istemati ne lla pa rte ante riore del carro, erano i più esposti al fuoco nemico. Per i posti di gu ida era prevista una blindatura di 30 mm per le parti anteriori, di 15 per quelle superiori e tra i 15 e gli 8 mm per le parti laterali . Per i serventi, la scudatura del pezzo era effettuata con lamiere d i 15 mm per le estremità laterali dello scudo e con lamiere di 30 mm per la parte direttamente a protezione dei serventi seduti affiancati all'affusto. Porte laterali e botole superiori permettevano l 'accesso a i posti cli guida8.

Autocannone da 90/53 su autotelaio SPA Dovunque 41 Come già anticipato, questo modello, su a utotelaio 6 x 6 come il prece dente, fu messo allo studio ai primi del 1942, ma non era a ncora pronto al mome nto del l' Armis tizio. Era parai le lamente in corso (contratto FOS-SPA del marzo 1943) la costruzione sperimentale di un altro autocannone da 90/53, a doppio g inocchie llo (e quindi minore visibilità), martinetti idraulici anziché a vite. Nel 1943 fu progettata la versione Viberti del primo modello con cabina corazzata9. Quest'ultima, allestita a cura del ten. Molvezzi del Gruppo Col/eoni della Divisione ftr. di marina XA, sare bbe stata consegnata a tale unità repubblicana in un ico esempl are nell 'autunno del 1944.

Autocannone da 90/53 su semicingolato Breda 61 Il modello fu messo allo studio nell ' agosto 1942, ma i ritardi nell' allestimento del trattore da 8 t ne impedirono la costruzione. Ce ne è pervenuto un profilo, rintracciato, insieme ad a ltri illustranti la produz ione a utomobilistica del tempo di guerra, ivi compreso quello de l g ià citato semovente blindato 501 , all'archivio Breda di Milano.

Impiego tattico Un documento dello S.M.R.E. 10 - riporta l'ordine di costituire (senza indicarne la data) un primo gruppo su 2 btr. di 4 autocannoni e reparto munizioni e viveri , come «IV G. Autocannoni anticarro di grande potenza da 90/53 da assegnarsi al 132° rgt. art. per cliv. c r.» . Il gruppo, tuttavia, una volta ultimato l'addestramento a Nettunia, fu riassegnato, con foglio 043470/307 de l 25 ottobre J941, a l 133° rgt. art. de lla divisione cr. Littorio a ndando a formare, insieme a lle due batterie da 20 già esistenti presso il reggimento stesso, il IV Gruppo misto autocannoni da 90/53. Secondo le formaz ioni provvisorie di guerra de ll'agosto 1941 , ogn i batteri a autocannon i da 90/53 contava: - 4 ufficiali, 7 sottufficiali, 105 artiglieri e 31 automobilisti; - l autovettura da ricog nizione, 6 autocarri pesanti (4 dei quali per le muniz io ni: 210 colpi ciascuno), 3 autocarri leggeri , 3 L 39 o (sahariani per l' A.S.: 2 pe r le pattuglie e 1 per le mitra-

8 Documento Breda. datato Milano, 27 luglio 1943 dal titolo Semovente Breda 50/ , copia in A.AA. 9 Nei registri di lavorazione Ansaldo compari va anche un 75/34 su autocarro semicingolato. A ltre fonti mo-

strano uno studio, su senùcingolato Fiat 727, di un 40/56 semovente. 10 S.M.R.E. - N. 46560 di prot. - Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, Sezione M obil itazione. 3 1 marzo 194 1 - XIX. Oggetto: Costituzione e 111obilitazio11e di un gruppo autocannoni anticarro di g rande poten::,a da 90153 p er div. o:


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gliatrici), 3 trattori: 2 leggeri per il carro gruppo elettrogeno e per il carro portacav i, uno medio per il carro Viberti per la centrale B.G.S. (o Gamma) e 4 autocannoni ; - 6 moto biposto, 2 mitragliatrici e 2 stazioni radio. Circa la normativa d ' impiego, della quale non è stata rintracciata diramazione a stampa, abbiamo ritenuto opportuno - data la sua precipuità - riportarla integralmente in allegato (Documento N. 19). I primi tre gruppi (già considerati IV gruppo misto in ciascuno dei reggimenti artiglieria per di visione corazzata) furono ribattezzati DI, DII e DIII ed assegnati ai Reggimenti art. Cr. 132° Ariete, 131 ° Centauro e 133° Littorio ri spettivamente, a seguito del la circolare dello S. M.R. E. Ufficio Ordinamento del 14 maggio 1942. Due di quelli su autotelaio Lancia risultano essere stati impiegati (e perduti) in A.S . Rimase così un solo gruppo di autocannoni da 90/53 (il DIII) ( l Ocomplessi), poi schierato a Monterotondo (RM) a difesa dello S.M.R.E. Riscontrato che l'autotelaio Lancia 3/Ro attrezzato per l'autotrasporto del pezzo si deformava a causa delle sollecitazioni e reazioni di tiro che si riflettevano particolarmente sulla parte anteriore dell'autotelaio principalmente quando il cannone si trovava " in caccia" secondo l'asse longitudinale del veicolo e specie quando questa, per effetto dei quattro puntoni veniva a sopportare di s balzo tutto il peso del motore, ai longheroni del telaio furono applicati opportuni rinforzi. Pertanto, il 24 giugno 1943 lo S.M.R.E. V Reparto - Ufficio M ateria.l i e lavori Difesa C.A. stabilì di inviarli all'officina dell '8° Rgt. Autieri di Ro ma a due per volta per la saldatura elettrica dei citati rinforzi. Si ignora se i lavori siano stati completati prima dell 'armistizio. Furono poi formati, con circolare del 1° dicembre 1941 , il DIV Gruppo del 3° Raggruppamento a. e.a. e che fu inviato in Tunisia, dove andò perduto, nella seconda decade di gennaio 1943), il DV (che agì in Sicilia nel luglio 1943) ed il DLVI; con s uccessiva circolare del 27 febbraio 1942, furono i gruppi DVII e DVIII. Tutti questi erano da equipaggiarsi con complessi s u autotelaio Breda 51. Il DLVII fu inquadrato nel 20° Rgt. A. della D.M. Piave (lOa). Il 26 luglio 1942.XX si ordinava la costituzione, sotto la data de l 15 agosto, di 5 batterie autocannoni da 90/53 (2403, 241", 2423, 243a e 244a)' '· Con una di queste batterie (la 242a) ed una da formarsi ex novo si disponeva, con foglio N. 0060170/4 da parte dello stesso Ufficio, la costituzione - sotto la data del 20 febbraio 1943.XXI - del DXI gruppo autocannoni da 90/53. La Sc uola di Artiglieria C.A. ricevette due compless i (uno per tipo d i autotelaio) destinati al) ' addestramento del personale. Ne sopravvive (1998) un esemplare su Lancia 3 Ro - in mediocri condizioni - catturato in A.S. ed esposto all'Air Defense Artillery Museum di Fort Bliss (Oklahoma). Un altro del Gruppo misto Centauro fu portato ad Aberdeen Proving Ground (Maryland) per essere valutato, come effetti vamente avvenne (v. Documento n. 35), ma successivamente venne de molito. Un terzo fu esaminato dagli organi tecnici della VIII Armata britannica nel 1942. Esisterebbe infine un autotelaio Breda 52 (ma senza il complesso), facente parte di una collezione privata bolognese.

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S.M.R.E., Uffic io Ordinamento, 4' Sezione, N. 0041480/4 di prot. del 26 luglio 1942.XX - Oggetto: Costituzione e mobilitazione batterie autocannoni da 90/53.


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Considerazioni L' autocannone su autotelaio Lancia e Breda era considerato, dallo stesso 1941, un mezzo di transizione 12. Pure, i risultati dell'impiego fattone, a partire dai primi del 1942, in Africa Settentrionale, non si dimostrano pari alle aspettative. In una relazione, compilata nel dicembre 1942 dal Generale di brigata Francesco Alfredo Arena (che era stato per un anno vicecomandante e poi comandante della Divisione Corazzata Ariete) su richiesta dell'Ecc. Bastico (Considerazioni sull'impiego delle varie armi nella battaglia di El Alamein), così ci si esprimeva al riguardo (p. I O): Il 90 è un ottimo materiale, come bocca da fuoco, ma monumentale, vulnerabilissimo, poco adatto all' impiego in A.S., specie con le divisioni corazzate 13.

Altra valutazione fu quella riportata nel volume XVI della Storia dell'Artiglieria Italiana, secondo la quale l 'Autocannone da 90/53 su Lancia 3 Ro risultò un materiale con ginocchiello molto alto e quindi molto visibile e vulnerabile. Da parte avversaria, ci è noto che l'Esercito degli Stati Uniti ne ebbe notizia nel maggio 1943. Una pubblicazione riservata (TACTICAL AND TECHNICAL TRENDS, preparata dal servizio informazioni militare del M inistero della Guerra per i comandi delle truppe terrestri ed i servizi d i rifornimento) 14 classificava questo materiale fra le artiglierie semoventi , così descrivendolo: Cannone da 90153 montato su autocarro

Si tratta del pezzo e.a. e e.e. da 90/53 sistemato su un autocarro a due assi Lancia Roda 60 HP. È probabile che questo cannone possa essere impiegato soltanto contro bersagli terrestri. Il suo raggio d'azione è di circa 150 miglia. La velocità iniziale di 2.756 piedi/sec. consente alla sua granata esplodente una gittata di 1.000 iarde. La sua celerità di tiro va dai 15 ai 20 colpi al minuto. Il settore di elevazione varia da poco meno l'orizzonte ai 85° e quello di d irezione è cli 360°. La granata perforante - il cui peso si ignora - si dice attraversi 4,41 pollici di corazza inclinata a 30°, e 5,63 in verticale. A 2.000 iarde, le rispettive penetrazioni sono di 3, 15 e 4, n' pollici 15.

Caratteristiche Dati di massima: Peso totale

11.500 Kg

12 L' ispettore Superiore dei S.T., Generale cli C.A. A. De Pignier, così scriveva al Capo cli S.M. dell'Esercito il 3 giugno 1941 -XIX. «Ritengo la soluzione ora accettata soltanto un ripiego, quindi da non riprodursi dopo gli 80 esemplari, la cui esistenza sana soltanto il ritardo nell' allestimento delle piattaforme mobili». 13 Microfilm N.A. T-821 Roll 355 (jrames 000595/6 13). 14 N. 25 ciel 20 maggio 1943, p. 47. 15 È stato riportato, sia in documenti Ansaldo, sia nella Storia dell'Artiglieria Italiana (voi. XV) di studi in corso nel 1943 per l'installazione di obici da 149/l 2 e / 13 su autotelaio SPA Dovunque 41 o Lancia 3 Ro, e addirittura su scafo di M 15-41. Ci permettiamo di nutrire dubbi sulla convenienza di utilizzare bocche da fuoco onnai obsolete. Altrettanto si può osservare a proposito del 75/34 su semicingolato 3 T, che sarebbe stato all'epoca in costruzione, dal momento che un ' arma di tale calibro appariva ormai superata già a fine 1942. A meno che non si trattasse di semplice autotrasporto, come sperimentato nel 1941 per il pezzo da 149/1 9.


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Dimensioni: Lunghezza massima Larghezza massima Altezza massima Passo Carreggiata ant. Carreggiata post.

7,200 m 2,350 m 3,050 m 4,300 m 1,850 m 1,774 m

BIBLIOGRAFIA S.A., Genova, Monografia di istruzione del cannone da 90/53 controaereo mod. 39 Volume terzo: sistemazione su autotelaio, Stabilimento Artiglieria, Genova, Fegino, 9 Febbraio 1941-XJX.

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I. Prototipo del I' Autocannone da 90/53 su autotelaio Lancia 3 Ro, in configurazione di marcia, visto da destra (Genova, 6 marzo 1941 ).

2. Carro munizioni su Lancia 3 Ro per cannone da 90/53 (Genova, marzo 1941 ).


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3. Prototipo su Lancia 3 Ro (6 febbraio 194 1).

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4 . Vettura mu nizioni Lanc ia 3 Ro: prototipo presentato nel marzo 194 1, con cassone munizione unico nel.la sezio ne poste rio re: gl i 8 serventi saranno poi spostati negli intervalli de i 4 cassoni munizioni.


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5. Un pezzo dell' Arie1e in ordine di combattimento: poggia sul terreno per mezzo cli sci puntelli (SM EUS). M anca ancora lo ~cucio.

6. Autocannone da 90/53 su autotelaio L ancia 3/Ro in batteria.


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7-8-9- 10. Particolari dell'autocannonc RE 95887.


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11- 12. Vettura pezzo in ordine di marcia: puntali sollevati, pedane rientrate, vomero e piattelli affardel lati.

13. Particolari cieli' affusto.

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14. Vista posteriore dell'autocannone in configurazione di marcia.

15. Vomeri e puntelJi affardellati.


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16- 17. Messa in batteria dell 'autocannone da 90/53 (RE 95884) in A.S. nella primavera 1942. Una relazione cosĂŹ si espresse: ÂŤSono ottimi materiali sia contraerei sia controcarri ma troppo visibili e vulnerabili. Nel dese rto rare volte si trovano posizioni defilate e qu indi appena questi materiali entrano in azione sono presi sotto il fuoco di controbatte ria, che presto diventa bene aggiustato e m ic id iale. Sono obbiettivo facile e preferito dei cacciabombardieriÂť.


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18. Sbarco di altri autocannoni a Tripoli (1942).

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19. Centrale di tiro Gamma su rimorchio Vi berti a volta corretta (tara q . 25, portala q. 20).


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Autocannonc da 90/53 su Breda 52 - Scala I :40

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OFFICINE VIBERTI - TORINO - UFFICIO TECNICO - DIS. N. S. 326 AUTOCANNONE DA 90/53 SU TELAIO SPA DOV. 41 - STUDIO CABINA - Data: 30.6.43 - Ultima modifica 3.9.43 - Pneum. 11 ,25 x 24 Ginocchiello: 2530 - Lunghezza 6905 - Larghezza 2480 - Passo 3900 - Carreggiata a terra 1985

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I. Prototipo di autocannone da 90/53 su autotelaio Breda 6 x 4 (Genova. 11 marzo 1941 ).

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2-3. Il primo modello di Breda 52 per autocannonc (Vibcrti).


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DEI-L'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

4. L'autocanno ne in configurazio ne di marc ia. È il mode llo definitivo, con gommatura Libia.


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5. L'au1ocannone RE 109279 in balleria (aprile 1942).

6. Autocannoni su telaio Breda in azione sullo strello di Messina (luglio 1943).

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBAlTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

7. Rimorchio a volta corretta Viberti per centrale di tiro Bori.etti-Galileo-San Giorgio.

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8. li carro trasporto gruppo elettrogeno e rulli portacavi realizzato dalla Viberti.


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9. Autocarro porta-munizioni su autotelaio Breda 51 .

IO. La biga trasporto munizioni da 90/53 (43 cartocci-proietto) per autocarro Breda 52.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

I 1- 12. La stessa in posizione di apertura e chiusura. Fu realizzata dalla Viberti.


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13. 1943 - Autocannone da 90/53 con cabina blindata su SPA DOY. 41.

14. Modello di cannone da 90/53 su autocarro SPA «Dovunque» 41.

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l.. - - - - -- ----·- ------ ·-·· -- Cannone semovente da 90/53 Breda 501 (Studio 102).

I. Cannone eia 90/53 semovente Breda 50 I, vista frontale (SME US).

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A UTOCANNONI

2. Lo stesso, di 3/4 avanti (SMEUS).

3. Lo stesso a lle prove di tiro.

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MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI A differenza di quanto s i verificò nel la Grande Guerra, l'Eserc ito italiano non utilizzò, nella campagna 1940-43, artiglierie ferroviarie di costruzione nazionale 1• Fece però uso sporadico di alcuni materiali di preda bellica francese ceduti dalla Germania, che risalivano peraltro al periodo 19 l 5-18, ed impiegò per la difesa costiera i treni armati della R. Marina, sia quelli utilizzati durante la campagna 1915-1 82 convenientemente ammodernati più uno contraerei di nuova costruzione. A questi si aggiunsero due Flakwagen donati da Hitler al Capo del Governo nel 1940 e, dal marzo 1943, un certo numero di carri provvisti di mitragliere contraerei da 20 mm (a 4 canne di costruzione tedesca, singoli di costruzione nazionale e St. Etienne cal. 8 o di P.B .) per la difesa de i tren i dagl i attacchi a bassa quota, organizzati in compagnie scorta tren i (ciascuna formata eia comandante, 1 squadra comando, 3 p lotoni armi automatiche. Ogni gruppo carro-complesso da 20 aveva un equipaggio di l ufficiale e 7 uomini). Nel l 941 furono anche affiancati ai treni armati de lla R. Marina 4, poi 6, treni leggeri armati con mitragliatrici, un pezzo da 47/32 ed una scorta costituita da uno o due plotoni fucilieri. I carri , normali carri di tipo ch iuso F o aperto L, furono provvisti di una leggera protezione, per cui detti convogli presero il nome - piuttosto pretenzioso in verità - di treni blindati per difesa costiera. A partire dai primi del 1942, i tren i in parola, man mano adattati al particolare impiego, provvisti di mortai e lanciafiamme e con le locomotive pure blindate, furono gradualmente trasferiti ai reparti genio ferrov ieri del la Armata, per la scorta ai convogl i ed il controllo delle linee ferroviarie dei territori occupati della ex-Jugoslavia. Essi furono integrati, dalla metà del 1942, da una compagnia autoblindo e, più tardi, da una compagnia I ittorine ferroviar ie. Infine, l 'Esercito mobilitò sin dai primi di giugno del 1940, due treni comando per lo Stato Maggiore, che comprendevano anche saloncini blindati Ansaldo e bagagliai corazzati.

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Treni comando Il treno comando S.M.R.E. , mobilitato per effetto della circolare dello S.M. - Ufficio O.M. n. 4600 del 31 maggio 1941, fu smobil itato il 10 giugno 1941. Esso era formato da : - 1 locomotore e 1 bagagliaio per il comando del treno; - J vettura bagno con 4 docce; - 2 vetture salone; - 2 vetture letto; - 3 vetture viaggiatori di 3A classe (trasformate in cuccette); - 1 vettura dir classe (trasformata in cuccette - posti letto 72); - 1 vettura di 3A classe (trasformata in cuccette - posti letto 80);

1

Nonostante l'Ansaldo si fosse offerta, nel luglio l 940, cli «costruire carri per trasporti ferroviari di artiglierie speciali, affusti ferroviari, treni blindati ecc.», l'Ufficio operazioni Sez. 2/ A (foglio Pr. N . 3485 in data 6 luglio I 940, a firma del Capo Ufficio Generale b. De Castiglioni - copia in A.AA.) fu dell'avviso che non convenisse «allestire altro materiale ferroviario per trasporto ed installazione artiglieria» . 2 Cfr. voi. I.


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GLI AUTOVEICOLI DA COM UATTJMENTO DELL.ESERCITO !TALLANO VOLUME SECON DO 1940- 1945

- 1 carro speciale ferroviario (centrale telegrafonica); - 2 carri chiusi (per mate riali collegamenti genio); - l carro chiuso (per materiali artiglieria e.a.); - 1 bagagliaio. Personale; - Ufficiali (capitano comandante e 6 subalterni); - Sottufficiali e truppa 12. Tuttavia, il 1° giugno 1942 lo stesso S .M.R.E., Ufficio Ordinamento, veniva mobilitato prendendo il nome di treno comando N. 2. Il treno comando N . 1 per il Comando S upremo fu costituito e mobilitato con fogl io N° 123900/3 di protocollo Segreto del 4 g iugno 1942-XX. Dall'allegato N . 1 si apprende che e ra costituito da: - 1 locomotore e l bagagliaio per il comando del treno; - I vettura bagno con 4 docce; - l ve ttura salone; - l vettura ristorante; - 3 vetture viaggiatori di 3A classe trasformate in uffici; - 1 vettura di 2A classe; - I carro speciale fe rroviario (centrale telegrafonica); - 2 carri chiusi (per materiale collegamenti genio); - 1 carro chiuso (per materiale artiglieria e.a.: 2 sezioni da 20 mod. 35 - 4 pezzi). Personale: - Ufficiali (n. 1 capitano comandante e 7 subalterni); - sottufficiali e truppa: numero vario.

Treni contraerei L' Esercito prese in conside razione la difesa contraerei dei treni in marc ia soltanto alcune settimane dopo l'entrata in g uerra, probabil mente a seguito del la consegna da parte germanica del c.d. Treno Armato del Duce. Il problema fu affrontato da un'apposita Commissione convocata dall ' Ispettorato Superiore dei Servizi Tecnici . Quest ' ultima, esaminate le 5 sistemazioni studiate, si riunì il 6 agosto 1940, stilò una relazione «sull'esame della poss ibilità della difesa e.a. dei tre ni», dalla quale si rilevava che le erano state sottoposte quattro sistemazioni di armi su quattro diversi carri ferroviari del tipo Lt3 e cioè: - un complesso da 20 montato sulle proprie gambe come nel normale impiego a terra; - un a ltro eia 20 poggiato s u un basamento tri angolare di legno (sistemazione s imile a quell a adottata per l' impiego delle armi stesse su autocarri Spa 38); - un complesso da 20 a puntamento libero con puntatore seduto, s istemato su piattaforma di legno a 3 gambe, smontabili (gi udicata la più razionale). Tutte le armi da 20 erano munite di un apposito limitatore appl icato alla dentiera di elevazione che non consentiva di accedere al di sotto d i 15°.

3 Carro scoperto ad alte sponde serie L. La relazione fu trasmessa dalla Commissione per r esa me dei materiali e.a. allo S.M.R.E. con foglio Prot. P. N° 262 in data 7 agosto 1940 (AUSSME, fondo L-2).


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVlARJ

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- due treppiedi da posizione, di cui uno binato ed uno semplice, con mitragliatric i mod. 35 fi ssati a l piano del carro con staffe e tiranti. La commjssione tuttavia espresse parere negativo sull'attrezzare i carri ferro viari così armati per la difesa in moto o in sosta dei treni, e per due principali motivi: "- le nostre più importanti linee a doppio binario sono oggi elettrificate e perciò il tiro dal b inario sarebbe pericoloso pe r le armature, la c ui estensio ne e compattezza costituiscono un insieme di facile vulnerabilità; - per difendere i 200 e più treni mi litari che vengono giornalmente istradati sulla rete ferroviaria occorrerebbe che l' Amministrazione F.S. mettesse a dis pos izione 2000 vagoni (2 per treno, in testa e in coda, tempo medio di impiego 6 giorni) e si disponesse di altrettante armi". Era preferibile e più conveniente la difesa fissa nei pressi delle stazioni e delle opere d'arte. Di conseguenza, il Sottocapo d i S.M . deJI 'Esercito generale Roatta ritenne opportuno abbandonare ogni esperienza al riguardo, pur se come rilevato dall'Ispetto re S.S.T., il parere della Comm issione poteva essere valido solo per le linee elettrificate. Del resto - osserviamo no i - tale tipo di difesa e.a. in Germania ebbe notevole diffusione per le diverse caratteristiche della rete. In Italia, infatti, erano elettrificati 12.000 km su 28.210. Più tardi, e precisamente nel marzo-aprile 1943, con l'intens ificarsi dell'azione aerea angloame ricana, fu decisa la costituzione di appositi reparti e.a. difesa treni. F urono così fo rmate 5 compagnie speciali di mitragliere e.a. montate su carro ferroviario per la difesa dei tren i militari in Sicilia ed in Calabria. Esse fu rono: -

la 20r con 13 complessi a 4 canne F!akvierling da 20 e 28 mitragliatrici St. Etienne; la con 30 cannoni mitragli era da 20 e 30 St. Etienne; la 203Acon 1 Flakvierling con 22 cannoni mitragliera da 20 e 24 St. Etienne; la 204A con 8 Flakvierling e 36 St. Etienne; la 205Acon 8 F!akvierling e 32 St. Etienne.

2or

O gni compagnia disponeva di un telemetro; un binocolo era assegnato ad ogni comandante di compagnia e ad ogni gruppo carro (2 mitragliatrici St. Etienne o mitragliera da 20). Ogni gruppo cmTo St. Etienne disponeva come dotazione d'arma di 110.800 colpi (432 caricatori da 25 cartucce) mentre per la 20 mm quadrupla erano previsti 8000 colpi e la singola 2000 (semiperforanti incend iari «Tispa»). Ciascun gruppo carro era formato da l ufficiale e 7 uomfoi di truppa. Si ha anche notizia di un reparto di formazione difesa treni (c ioè non costituito in base a direttiva dello S.M.R.E.) presso il XVI Corpo d 'Armata in Sicilia dal 3 feb braio 1943, con 6 carri ferroviari scoperti con una piccola cabina centrale per il ricovero dei militari a riposo e delle munizioni e 2 mitragliatrici installate alle estremità su speciali sostegni che ne consenti vano l'impiego controaerei. Le esigenze di fronteggiare con mezzi ferroviari l' offesa aerea avversaria s ulle linee dicomunicazione portò, alla fine del luglio 19434 a richiedere la realizzazione, «in un tempo relativamente breve>> di alcune batterie mobili su via ferrata da 90/53 e.a. S i richiese pertanto:

4 S.M.R.E. - I V Reparto Tecnico Ufficio Artiglieria. N° 3693/ A cli prot. SEGRETO, in data 26 luglio 1943 all 'OGGE1T O: complessi ferro viari da 90/53 e.a.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMB ATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

d i dare disposizioni: - a lla S.A . Ansaldo - Stabilimento Artig lieria - per la installaz io ne urgente di 4 complessi campali da 90/53 tratti dalla produzione in corso, su carri ferroviari a pianale; - alla ditta Galileo di Firenze per l' installazione di una centrale B.G.S. su di un carro a pianale, e del relativo gruppo e lettrogeno ed accessori vari su di un carro a sponde a lte.

Nel contempo, in attesa di questa prima batteria sperimentale , l'Ispettorato di Artiglieria doveva studiare la formazione di questi nuovi reparti. Questi provvedimenti, benché tardiv i, tuttavia non poterono essere attuat i per i noti avvenimenti del settembre 1943.

Treno armato C. 20 (Flakwagen, Baujahr 1940) Per la protezione contro attacchi aerei a bassa quota dei treni speciali per alte Pe rsonalità, in Germania venivano assegnati, ad ognuno di questi due Flak-Schutzwagen agganciati uno in testa ed uno in coda al convoglio. Ciascuno dei carri era armato con due complessi quadrinati da 2 cm; l'eq uipaggio comprende va 17 uomini: comandante, vicecomandante, un aiutante di sanità, due capi-pezzo e dodici serventi, che alloggiavano in 5 scompartimenti con cuccette sovrapposte. Il carro aveva al centro un vano di carico d i notevole capacità e che serviva per le munizioni, apparecchiature e bagagli. Due carri di protezione mod. 40 (il N. 9191 09 P e il N. 9 19 1Il P), g iunti in Ital ia il 17 luglio 1940 con tre ufficiali (uno dei quali l' ideatore del treno, un altro per l'addestramento del personale italiano ed il terzo comandante delle sezion i e 30 sottuffic iali e truppa della Luftwaffe) furono donati al Capo del Governo italiano dallo stesso Hitler e consegnati ne l corso di una solenne cerimonia dal Generale Rotter von Pohl il 22 luglio 1940, sul litorale tirrenico di fronte al mare di Roma. In tale occasio ne, il complesso scorta ferroviario effettuò una esercitazione a fuoco. Il generale Roatta, Sottocapo di S.M. dell'Esercito, così la descrisse nel suo periodico Promemoria per il Maresciallo Graziani, allora in Libia: 22 luglio . Mi reco nella mattinata a Nettunia, dove il Duce visita 2 carri ferroviari armati complessivamente di I 6 pezzi e .a. da 20 donatogli da Hitler. Materiale ottimo, destinato alla protezione del «treno presidenziale». Hanno anche avuto luogo de lle prove d i tiro (col personale italiano) che però non sono state brillantissime.

Il treno aveva una dotazione iniziale di 22.000 colpi circa. Poiché il munizionamento da 20 mm italiano non poteva esserv i impiegato, furono rich iesti alla P.G. una ulteriore dotaz ione di 198.000 colpi - occorrente per passare da 1 a 12 unfoc. Poco dopo, il 21 ottobre dello stesso anno, si diede ordine di evitare tiri di sbarramento prolungati (che producevano un eccessivo riscaldamento delle armi) e di utilizzare i complessi esclusivamente per tiri in caccia e per azioni, sia pure notturne, a raffiche brevi e intervallate. Il 19 settembre 1940 furono acquistati, dalla Rhe inmetall, 54.000 colpi ; si ha notizia che più tardi - in data 5 marzo 1941 - il Ministero era in trattative con la Germania per l'acquisto di altri 100.000 colpi. Da una relazione trasmessa allo S.M.R.E. dal Centro Studi della Scuola di Artiglieria Contraerei datata Sabaudia, 21 febbraio 1943 , si apprende che le caratteristiche balistiche delle singole arm i erano identiche a quelle delle nostre da 20 e queste le caratteristiche generali di ciascun complesso:


MEZZI DA COM.BATTIMENTO FERROVIARI

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a) mov imenti in direzione e sito lenti o rapidissimi ottenuti con opportuno cambio; b) le 4 armi di c iascun complesso pote va no sparare s imultaneamente, agendo sul peda le d i sinistra e di destra contemporaneamente, oppure in diagonale se s i agiva su uno solo dei pedali; ciascuna arma poteva anche sparare s ingolarmente se si manovrava la relativa le va di sparo; e) ripetiz ione automatica pe r az ione d iretta de l gas s ull a testa de l l'otturatore; caricatore a cassetta contenente 20 colp i; celerità di tiro di ciascun complesso: 500 colpi al I'. Per c iascuno dei complessi occorrevano: - 1 capo pezzo; - 1 puntatore; - I aiutante puntatore (introduttore della ve loc ità e della distanza sul congegno d 'alzo); - l caricatore a sinistra; - 1 caricatore a destra. O ccon-eva - secondo l'estensore - in più uno stereotelemetrista per ogni complesso con telemetro da 60 cm (al momento su c iascuna vettura vi e ra un solo te le metrista ed un solo telemetro). Le due vetture e rano leggermente corazzate ed armate c iascuna di due impia nti quadrupli da 20; al centro era r icavato un quadrato per la truppa trasfom1abile in dormitorio per una ventina di artiglieri nonché un saloncino per l'ufficiale comandante della vettura stessa, che era ino ltre fornita di impianto e le ttrico per l' illum inazione, il risca ldamento ed i campane lli di a lla rme. A partire dal 27 settembre 1940, esse c ostituirono, ins ieme con una vettura mjsta (I e II), una di III e un bagaglia io, dove era s istemato il personale quando no n veniva impiegato e le munizioni di scorta, q uello c he fu denominato Tre no Armato C . 20, impegnato nella difesa e.a. attiva del territorio nazionale, il convoglio dipendeva direttamente dallo S.M.R.E. Il 12 novembre 1941 se ne sanz ionava la mobilitazione (avvenuta il 27 settembre I 940) e ne venivano fissati con Circ. n. 79880 dello S .M.R .E. gli organici: comandante d i btr. e 2 coman danti di sezione, 2 gradu ati capi pezzo, 4 telefonisti, un g raduato d i contabilità, 2 telemetristi, 2 operai d 'artiglieria, 26 serventi e 3 addetti a servizi vari (complessivamente 3 uffic iali, 2 sottufficiali, 15 graduati e 25 truppa). Centro di mobilitazione restava il Depos ito della Scuola Artiglieria C.A. di Sabaudia. Inizialmente il C. 20 fu d islocato a C attolica, a Torino (difesa e.a. della FIAT-Mirafiori); dal 31 agosto 1940, s i spostò a Bari - tranne un breve periodo d i sosta a Bordighera (febbraio 1941) - tra Bi sceg lie e Tran i. In o ttobre, il C. 20 fu spostato a Roma-Ostie nse. Dal 14 febbraio 1943 operò in Sicilia, pe r la difesa dei convogli sulle linee Messina-Pa lermo e Messina-Sirac usa. Durante tale ciclo operativo, il C. 20 fu colpito alla staz ione d i Messina, riportando danni c he ric hiesero notevoli lavori di riparazione. Al momento degli s barchi anglo-americani in Sic ilia, le d ue sezioni (ciascuna vettura costitui va una sezione della batteria) si trovavano separate, una a Napoli (stazione Campi Flegre i) e l' altra presso la Stazione di Castrore ale Bag ni (ME), dove, a ll 'avanzata delle truppe ne miche, fu fatta saltare. li carro supe rstite fu catturato d a truppe americane della 5" A rmata presso Caserta a i primi del 1944 e se ne ig nora la fine. Caratte ris tic he principali di una vettura: Scartamento Lung hezza tra i respingenti Larghezza

1,445 m (norn1ale) 2 1,27 m

3,00 m


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBKITIMENTO DELL'ESERC ITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Altezza Diametro ruote Peso della vettura Mitragliere mod . 38 cal 20 mm N. 8 (2 x 4)

3,50 m 1,00 m 34,7

Autoblinde ferroviarie Lo S .M. R.E. (IV Reparto, Ufficio Motorizzazione), con foglio N° 187/M del 24 gennaio 1942-XX aveva richiesto ali ' Ispettorato Truppe Motorizzate e Corazzate con carattere di urgenza la trasformazione di una certa aliquota di autoblinde 41 in modo da renderle idonee a circolare anche su ferrovia a scartamento ordinario. Pregava pertanto d i studiare subito la so luzione d i tale problema, tenendo conto delle esperienze gi à fatte nel 193 I dal reggimento ferrovieri con l'autocarro SPA 25 C 10 che venne trasformato a tale scopo5. I veicoli furono allestiti in breve tempo e la compagnia autoblinde ferroviarie autonoma, impiegata dal 2° Raggruppamento genio ferrovieri mobilitato, poté essere costituita il 15 maggio 1942 con ci rcolare dell o S.M.R.E. - Ufficio Ordinamento - 3ASezione, in data 29 aprile 1942. Inizialmente era formata dal comandante con plotone comando e 2 plotoni autoblinde con 10 macchine, più altre 10 assegnate il 28 maggio, portando il 26 agosto successivo la compagnia a 4 plotoni. Ciò permise di distribuirli come segue: - cp. Comando e I plotone di riserva a Sussa (Comando Superiore); - ½ plotone a Lubiana e ½ a Novo Mesto (Xl C.A.); - 2 plotoni a Ogulin (V C.A.); - 1 plotone a Knin (XVIII C.A.). L'impiego previsto era di norma quale rinforzo alla scorta annata dei treni materiali usati dai reparti ferroviari quando si recano sulla linea per esegu ire ricognizioni e riattamenti, nonché la perlustrazione del le linee. Vennero diramate in proposito dal 2° Raggruppamento Ferrovieri in data 17 ottobre 1942 apposite Noti::Je e norme d'impiego6 . In seguito, esse furono utilizzate anche per precedere treni blindati e littorine blindate. Dal punto di vi sta costruttivo si trattava di normal i autoblinde Fiat-Ansaldo adattate a muovere tanto su strada quanto su rotaia.

A utocarrelli ferro viari Il 20 novembre 1942 il Col. (g.) Corrado Picone red igeva un promemoria nel quale riferiva che il Generale Manera del S.Te.M. aveva avuto ordine di studiare un motocarrello (blindato e

5 Vedi Reggimento Ferrovieri - Ufficio Battaglione Ferrovieri Slovenia e Dalmazia - Segreto - 25 maggio 1942XX, all'Oggetto: Impiego autorne::.::.i SPA 25 C. 10, foglio con il quale si disponeva che i plotoni g. fr. distaccati avessero a l seguito un autocarro specia le con rimorchio, che doveva essere messo sul binario in località protetta da evenruali insidie nemiche. Detti automezzi dovevano essere impiegati per ricognizioni in linea e per eseguire riattamenti, ma non in presenza del nemico perché sprovvisti di qualsiasi protezione . (cfr. Microfilm NARS - T821/497 - 00242). 6 Integralmente ri portata in Pignato, Nicola, M ororiii.'// . l e truppe cor az::.aIe italiane /923- 1994, op. cit., pagg. 143 e segg.


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

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con mitragliatrici) per il pattugliamento delle linee ferroviarìe. Il reggimento ferrovieri (e le F.S .) di sponevano all 'epoca di normali carre lli d'ispezione (a pedale; leggero con motore tipo motocicletta: pesante per ispezione linee elettriche, con motore tipo Balilla). Questi ultimi due avevano le seguenti caratteristiche: - leggero (3 pe rsone oltre il conducente), portata 250 kg, e fornito dalla ditta Dalle Grotte (Roma); - pesante (portata 5-6 t), motore 45 CV, pe r trasporto di persone e materiali fino alla concorrenza della portata; eventualmente traino, e fornito dalla ditta Mandorli (Pistoia). Nel 1943 si provvide a progettare un mezzo ad hoc, studiato dall' Ufficio Tecnico delle Officine Vi berti di Torino; Jo studio in parola reca la data del l O maggio 1943. Il ve icolo, denominato «Autocarrello Ferroviario Blindato (scartamento ordinario F.S.)» era a doppia guida; pur avendo una buona abitabilità esterna era però di dimensioni ridotte (lung hezza 5,50 111 , larghezza 2,200, altezza 3,40, passo 2,60), armato di due sole mitra Breda 38 cal. 8 (una in caccia e l' altra in ritirata) ed era equipaggiato da 5 uomini. L' unica modifica al progetto è del 26 maggio 1943. Un tipo analogo per ferrov ie a scarta me nto ridotto era stato poco prima studiato dalla stessa Viberti per la sostituzione delle autocarrette ferroviarie di c ui in seguito.

Autocarrette ferro viarie Fino a quando non furo no disponibili le autoblindo fe rroviarie (settembre 1942) il servizio ricognizioni in linea veniva effettuato, quando possibile, con i normali carrelli oppure con l'autocarro strada-rotaia. Invece, per la tratta a scartamento ridotto (760 mm) Spalato-Sinj e Ragusa-Mostar, il 18 dicembre 1942 fu adottata l' "autocarretta ferroviaria b li ndata". Così recita il documento che ne sanciva l'adozione7 : L'autocarre tt a ferroviaria blindata è stata realizzata in esito a lla ric hiesta da parte del Comando S upe riore FF.AA. Slovenia-Dalmazia di un mezzo armato. protello con cui effettuare un servizio di polizia sulle ferrovie erzegovinesi aventi uno scartamento di 76 cm.li mezzo, deri vato dalla tras form azione in ferrov iario dell 'autocarrella 0 .M . mod. 36, ha s uperato le prescritte prove tecniche ed effettuato prove di marcia sulla ferrovia di Val Gardena con buon esito. Su proposta dello S.M.R .E. e concorde parere degli Enti tecnici interessati, ne determino l'adozione in servizio con la seguente denominazione: "Autocarretta ferroviaria blindata mod. 42" SCUERO

Lo S .M .R.E., una volta che fu approntato il materiale, decise8 la formazione pe r il 15 maggio di un reparto autonomo autocarrette ferroviarie blindate, formato dal comandante, 1 sq. Comando e servizi , 2 p i. Autocarrette, con I Uffic iale, 2 sottuffic iali, 56 truppa, 20 autocarrette, l autocarro leggero e 1 bicicletta. Con l'armistizio, le autocarrette caddero in mano germanica, che ne continuarono l' impiego.

7

Ministero della Guerra, Gabinetto, Prot. N. 77508/103.l.4 del 18 dicembre 1942 anno XXT, airoggetto A11tocarre11aferroviaria. Adozione in servi::.io. S.M.E .U.S., Copia in A.AA. 8 Stato Maggiore R. Esercito-Uffic io O rdinamento - 3' Sezione - Segreto, N ° 0069320/3 di prol. In data 8 maggio I 943 alr oggetto: Cosfilu::.ione cli un reparto awonomo a11tocarre11e ferroviarie. S.M.RE., U.S., Copia in A.AA.


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GLI A UTOV EICOLI Di\ COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Il modello adottato, tuttavia, non poteva essere pienamente soddisfacente sia per la mancanza de ll a doppia g uida, cui si sopperiva sollevando la macchina e facendola ruotare eia due uomini (operazione decisamente pericolosa in presenza del nemico), sia per l'intrinseca leggerezza e modesto armamento. Si decise cosĂŹ lo studio di un pattugliatore da rotaia di migliori caratteristiche (Autocarrell o ferroviario blindato - scartamento 760 mm) definito dalle Officine Viberti (24 aprile 1943, ultima mod ifi ca il 13 agosto 1943). Anche se d i modeste di mens ioni (L 3,700 - armamento escl uso - I 1,800, h 2,025 m), questo autocarreilo era armato con 4 mitragliatrici Breda 38. L'equipaggio era composto d i 5 persone. La doppia guida avrebbe senz'altro ridotto la sua vulnerabilitĂ .


MEZZI D/\ COMBATTIMENTO FERROVIARI

I. L'interno di una carrozza di un Treno Comando.

2 . Interno del carro blindato D 80 042.

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MEZZI DA COMBATrJ MENTO FERROVIARI

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3-4-5-6. Veicoli blindati (ex bagagl iai Dpz 19 13) per il treno comando SLODA (versi oni con estremità bl indata o meno).


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITA LIANO. VOLUME SECONDO I940- l 945


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

7-8-9. Carrozza salone S 294 blindata (saloncino, Ansaldo, luglio 1942).

10. EstremitĂ della carrozza salone S 294.

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GLI AUTOVE ICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

11. Esperienze 1940: cannone mitragliera da 20 mod . 35.

J 2. La stessa arma con i suoi serventi, in Sicilia.


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

13. Esperienze 1940: c.s.. su base in legno.

14. Esperie nze 1940: cannone mitrag liera mod. 39 su treppiede mobile in legno .

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

15. Esperienze 1940 a Nettunia per treni e.a.: mitragliatrice F iat 35 caL 8 (A.U.S .S.M.E).

16. Esperienze 1940: abbinamento mitragliatrici Fiat 35.


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

Profilo di un carro cornpo11en1c il T.A. C 20 (scala 1:87 circa).

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIM ENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

l. li C. 20 durante la presentazione al Capo del Governo (AU.S.S.M.E.).

2. Uno dei carri del C. 20 a difesa di uno scalo ferrov iario della penisola (A.U.S .S.M.E.).


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

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3. Cerimonia della consegna all'artiglieria italiana del C. 20. Il Capo del Governo passa in rassegna il personale germanico (A.U.S.S.M.E.).

Autocarretta ferroviaria blindata mod. 42.


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GU AUTOVEICOLI DA COMBAT rlMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

..._ } -·tt'..____- ~--- __ ...i; J

1

·ql Viste ~i progc110 dclr Autocarrcllo fc~ovinrio n scanamcnto ordinario

it

r.k. (Vibeni).


MEZZI DA COM BATTIMENTO FERROVIARI

v;s,e d 1

_ _ _ _ _ 537

· · .. ..sc,irtamento 760 mm (Viberti). progetto delr A utocarrello ierrov1.a rio b linatoa d


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GLJ AUTOVEICOLI DA COMBA'ITIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

l. La prima macchina di serie vista da destra durante il collaudo a Mo~tar (Bosnia).

2. Un' autocarretta ferroviaria utilizzata dai tedeschi dopo I' am1istizio.


MEZZI DA COMBATrJMENTO FERROVIARI

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LITTORINE BLINDATE Il termine di Littorina era stato attribuito - negli anni Trenta - alle automotrici ferrovi arie per trasporti passeggeri del cui impiego, come in Eritrea, era state incaricate anche unità del Genio ferrovieri. Fu però nel 1942 che si decise di realizzarne una variante armata e corazzata, destinata al pattugliamento delle linee ferrov iarie a scartamento normale nei territori occupati ed infestati da ribelli. Fu scelto il modello FiatALn 556, prodotto dal 1936 (dal 1201 al 1300), nel 1937 (dal 1301 al 1350) e nel 1938 (dal 1351 al 1393) opportunamente modificato e le cui caratteristiche iniziali furono così riassunte in un promemoria9: LTTIORTNA BLINDATA È costituita da uno scafo di littorina (tipo F.l.A.T. 556) accorciato nella parte centrale di m. 5,60 e rivestito con un blindamento dello spessore di mm. 8.5. Caratteristiche tecniche 2 motori a gasolio da 115 C.V. Velocità massima Lunghezza totale Larghezza massima Altezza massima Peso totale

80 km/h m. 13 ,30

m. 2.40 m. 3, 10 Tonn. 32

Armamento 2 torrette ciascuna con un cannone da 47/32 abbinato con una Breda 38; 2 Breda 38 su installazioni a sfera per il tiro laterale: 2 Breda 38 installate sugli spioventi del l' imperiale per eseguire il tiro con forti angoli contro pareti montane; 2 mortai da 45 installati in pozzetto; 2 lanciafiamme portatili installati lateralmente al centro. Equipaggio Da definirs i; sarà di 12/15 uomini.

In vista del completamento del prototipo, il 18 agosto fu ordinata la costituzione di una commissione, incaricata di esaminare il nuovo mezzo di combattimento su via ferrata, effettuare i tiri di prova con tutte le armi di bordo e studiare le diverse possibilità di tiro delle relative installazioni, studiare la sistemazione interna di tutti i materiali vari (viveri , munizioni, rifornimenti, equipaggiamento etc.), studiare la composizione dell 'equipaggio ed eseguire le prove d i controllo del l O esemplare 10. Tale Commissione si riunì a Genova, presso i cantieri Ansaldo-Fossati, il 5 settembre 1942, suggerendo numerose modifiche, prime fra tutte la modifica dei supporti dei mortai da 45 e l'applicazione di un sistema di ammortizzazione del rinculo, l'allestimento delle relative scaffalature per munizioni di pronto impiego, aumento della dotazione di cartucce per Breda 38, armamento con moschetti automatici 38 A (invece che moschetti 91) e dotazione di bombe nebbiogene ed a mano.

9

Ispettorato dell' Arma di Fanteria, lf" Sezione, Promemoria per l 'Alre-;,:a Reale, in clata 2 1 agosto 1942, XX.

IO S.M.R.E. - IV Reparto tecnico - Ufficio Motorizzazione, in data 18 agosto 1942. Anno XX.


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Altre migliorie si sarebbero attuate a partire dal terzo esemplare. Le prove di tiro avevano dato es ito, tutto sommato favorevole, e s i prevedeva la consegna del 1° esemplare il 20 settembre. In tale data, come da circolare N. 0046190/3 di prot. dello S.M.R.E. , Ufficio Ordinamento, 3A Sez., si sarebbe costituita la 1Acp. Autonoma littorine blindate, inizialmente su: - 1 comando di cp. (com.te e sq. comando), l Ae 2A littorine blindate. Gli organici furono cosÏ modificati 1'8 marzo 1943 con foglio N . 0062790/3 di prot.: - il comandante; - 1 plotone comando; -8 littorine blindate (con 10 Ufficiali , 12 sottufficia li, 167 truppa, 1 autovettura, 3 autocarri SPA 38, 2 motocicli monoposto e I bicicletta). L'equipaggio di ogni littorina blindata doveva essere composto da: - I uff/le subalterno; - 2 conduttori di littorina (personale patentato delle FF.SS . richiamato alle armi); - 2 cannonieri (1 sottuff. vice com.te); - 2 serventi; - 6 mitraglieri; - 2 mortieri; - 2 lanciafiammisti; - J marconista (per la stazione radio RF3M). Il 5 ottobre lo S.M.R.E. - Ufficio Servizi I aveva, con foglio 244610 Segreto cosÏ fi ssato le dotazioni provvisorie di mobilitazione:

Servizio di artiglieria: - 2 pistole per i conduttori, ca!. 9 (ciascuno con 21 cartucce) - moschetti per il restante personale (ciascuno con 36 cartucce) - 2 cannoni da 47/32 con 195 colpi - 159 in 3 casse da 53 l'una e 18 per ogni torretta; - 8 mitragliatrici Breda (con 2 treppiedi per mitr. 35 con suola di raccordi per mitr. Breda mod. 38 e relative serie di congegno di m ira), con 8040 cartucce ca!. 8 in 335 caricatori; - 2 mortai da 45 con 576 bombe e 600 cartucce di lancio in 60 caricatori; - bombe a mano: 2 casse da 76 bombe; Servizio del genio: - 2 pali di ferro ad unghia; - 4 badili; - 4 gravine; Servizio chimico: - l maschera antigas per ogni militare; - 2 lanciafiamme portatili mod . 40; - 2 vestiti antivampa; - 120 1cli miscela di liquido L (in 6 fustini prismatici da 20 I.); - 8 bombole di gas inerte a 20 atmosfere. In pari data, con fog lio Prot. N . 6 1239/91.5.6, il Ministero del la Guerra - Gabinetto, spec ificava:


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Per il servizio di polizia armata sulla rete ferroviaria di competenza del Comando Superiore FF.AA. Slovenia e Dalmazia è stato ideato e realizzato un nuo vo mezzo di combattimento, costituito da littorine blindate F iat Al 11. 556. Visti favorevoli risultati ottenuti dalle prove cli controllo, su proposta dello S.M.R.E. e conforme parere degli Enti interessati, ne determino l'adozione in servizio con la seguente denominazione: "Littorina blindata mod. 42'" (Li.bli. 42). IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO SCUERO

La compagnia fu intensamente impegnata in duri cicli operativi fino all' armistizio, subendo anche dolorose perdite (danneggiamento della 1 a Spalato nell' ottobre 1942), un'altra (la Libli 2) fu fatta sviare, sempre con una mina presso Ogulin, con gravi perdite nell'equipaggio, tra cui il comandante la compagnia, il 12 febbraio 1943 e non poté essere recuperata. Le altre furono dislocate a Sussa, Novo Mesto, Og ulin, Lubiana, Karlovac e Spalato. Il Comando del 2° Raggruppamento ferrovieri mobilitato, in base alle esperienze acquisite nel periodo novembre 1942-marzo 1943, inviò agli enti interessati una serie di «osservazioni e proposte sulle littorine blindate AL n. 556 mod. 42», che qu i di seguito riassumiamo: 1) veicoli e motori non avevano dato àddito a rilievi; 2) la protezione, pur sufficiente, non era estesa alla parte inferiore e perciò esponeva il mezzo alle insidie delle mine; 3) l'armamento, sebbene cospicuo, lasc iava forti angoli morti specie alle brevi di stanze; difficile e pericolosa era la difesa ravvicinata con bombe a mano e lanciafiamme (questi ultimi per il troppo limitato settore di tiro) ; il tiro con i mortai registrava forti dispersioni. 4) il cannocchiale panoramico aveva un angolo zenitale limitato e spesso si appannava. Premesso, poi , che fondamentale compito affidato alle Littorine è quello cli portare celermente una forte massa di fuoco in protez ione o in aiuto a truppe ferrovieri al lavoro o a fortini, presidi, convogli attaccati. Le particolari caratteristiche delle lince sulle quali le littorine, agiscono, quasi tutte di aspra montagna, tormentate come tracciato, tutte un sussegui rsi di curve e controcurve, di alti rilevati e profonde trincee, in un ambiente rocc ioso e pieno di anfrattuosità o coperto da grandi e fitti boschi, rendono poco e fficace l' impiego delle armi a tiro teso. Di fatto, gli attacchj o le azion i d i disturbo dei partigiani partono sempre da quote dominanti la sede ferroviaria e da essa defilate. In tali condizioni l'arma più efficace è il mortaio da 8 1. Ne consegue che l' armamento «optimum» per le Littorine blindate che devono operare in Balcania, sarebbe: - 1 cannone da 47/32, con mitra accoppiata, in torretta girevole per 360° (opportuni accorgimenti possono dare garanzia che in moto, il cannone si trovi in sagoma limite); - 1 mortaio da 8 1 (appunto a mano: basta il 60); - 1 mortaio da 45: (" : sì); - 4 mitra cal. 8 sistemate con amplissimo setto re cli tiro; - 4 fucili m itragliatori eia impiegare ad integrazione delle micra nella difesa ravvicinata, attraverso feritoie da praticarsi nelle pareti dello scafo in modo eia eliminare ogni settore non battuto; (appunto a mano: sì) - 2 lanciafiamme di grande capacità, ad installazione fissa , con lunga lancia, cd ampio portellino con scorrevoli premuti a molla contro il tubo della lancia; (appunto a mano: se lo spazio lo consente);

[... l S i propone inoltre di dotare le Littorine cli: - un telemetro per la determinazione delle distanze di tiro; (appunto a mano: non mi pare necessario) - un cannocchiale a prismi per il Comandante; (appunto a mano: sì) - apparecchi sussidiari da illuminazione e serie cli razzi illuminati quando, per incidenti od al tro, venga a mancare la illuminazione principale. (Appunto a mano: sì, seguito da una annotazione: nel co,nplesso mi sembrano os-


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servazioni giuste; se ne può tener conto sia nei prossimi allestim.e nti, sia, p er quanto possibile, per apportare migliorie alle Libii già allestite.

L'impiego delle littori ne in Slovenia-Dalmazia ed - evidentemente - la favorevole impressione che esse avevano suscitato, indusse il 22 giugno 1943 anche I' 11 ~ Armata (Scacchiere Grecia-Creta) a richiederne - se disponibili - addirittura l O! Tuttavia la seconda serie d i macchine (altre 8 Libli. , ma mod. 43) ordinata all'Ansaldo non fu prodotta che nel 1944, e per l'Esercito germanico ( denominazione Panzer-triebwagen Typ 062). Le nuove Libli si distinguevano dalle precedenti per qualche miglioramento ma soprattutto per un d iverso armamento 11. Restano oggi i re litti di due d i queste Li bi i (una d i queste di certo la Libli 4), presso la collezione De Henriquez a Trieste.

11 Cfr. Pignato, Nicola,

Motori! !!, Le truppe corazzate italiane 19 I 9- /994, G.M.T., Trento, 1995, pagg. 156157 e 178- 179. A quanto risulta dalla istruzione edita dalla Fiat - Ufficio Pubblicazioni Tecn iche del giugno 1944, le caratteristiche del TYP 062 erano: peso 39400 kg. dimensioni (senza armi) lunghezza 13,50 m, larghezza 2,42 m ; altezza 3,60 m. La velocitĂ massima era di 50 km ali 'ora, con un consumo di 65 I d i gasolio per I00 km. L'autonomia normale vari ava dai 400 ai 450 km. L'armamento nelle to rrette non variava; era s istemata a l centro una m itragliera da 20 mod. 35 con la conseguente soppressione di 2 Breda cal. 8; i due mortai da 45 erano stati rimpiazzati da un 8 cm GrWerfer 34.


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVI ARI

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Littorina blindata mod. 42. Sulla Libi i I. le porte si aprivano in senso inverso: le successive ebbero !"antenna modificata.


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La Panzcr-tricbwagcn 'lyp 062 (scala I :87).


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

1. La prima littorina corazzata ancora incompleta: T = Torrette con abbinamento 47/32 e Breda 38 M = Portelli dei pozzetti per mortai da 45 S = Sfiatatoi B = Milr. Breda 38

2. 19.9. I 942. La Libli I appena completata.

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3. Vista dall' alto della stessa.

4 . li posto di guida. In a lto, i sedil i del cannoniere e ciel servente cli una delle torrelle da 47/32.


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5. TI posto del radiotelegrafista, con la RF 3M.

6. Il pozzetto con il mortaio eia 45.

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7. L'interno della camera di combattimento: è visi bile una delle due postazioni di mortaio e due delle quattro m itrag liatrici Breda 38 con gli scaffaletti per i caricatori. Si noti uno dei due lanciafi amme mocl. 40 con la lancia smontata e le tanic he per il liquido infiammabile.

8. Lanciafiamme mod. 40 in azione attraverso la feritoia laterale.


ME7.7.l OA COMBATTIMENTO FERROVIARI

9. L'interno della L ibli, sistemata per la notte.

10. La L ibi i I (556- I 390), al Poligono d i Torino, nell'autunno del J 942 (G . Ci polloni).

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11 e 12. Due Libli in zona di operazioni: la R.E. 995 B e la RE. 996 B. (U.S.S.M.E.).


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

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I 3. Il modello prodotto per la Wehrmach1 nel 1944, Panzer-Triebwagen Typ 062 (Fiat).

14. La camera di combattimento della 062, con la postazione contraerea eia 20 mm Breda, e le 4 mitrag liatrici laterali (Pafi).


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15. Una foto operativa della Li bli N . 30 con il P. Zg (le. Sp.) sulla destra del treno (W. Sawodny).

11°

303, il piccolo pattugliatore Steyr da 7,5 t. È


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TRENI BLINDATI Un primo accenno a treni blindati si trova nella comunicazione dello S.M.R.E. al Comando della 6" Armata (in S icil ia) con la quale lo s i avvertiva, in data 24 settembre 1941, che 1°) Allo scopo d i fronteggiare con la maggiore prontezza possibile eventuali attacchi di c lementi avversari. sbarcati con il favore delle oscuri tà lungo le nostre coste. si è studiata la possibilità cli avvicinare. nei punti minacciati, treni leggeri, armati con due mitragliatrici, un pezzo da 47/32 e una scorta costituita da uno o due plotoni fucilieri. 2°) Le armi verrebbero sistemate provvisoriamente in carri in lamiera, a sponde alte. su piazzole di sacchetti a terra, tali da consentire l 'impiego delle anni stesse su ampi settori di tiro. Un ulteriore aumento di resistenza nelle blindature potrebbe essere conseguito con l'uso di lamiere da applicarsi alle fian cate dei carri . 3°) La composizione del treno risulterebbe: - 2 carri a s ponde alte, armati ciascuno di 2 mitragliatrici; - I carro. pure a sponde alte armalo con un pezzo da 47/32; - 2 carri arredati; - un carro chiuso per trasporto munizioni, viveri ed eventuali altri materiali. 4°) Potrebbe anche prospettarsi l'opportunità di dotare il treno stesso di un proiettore da 60 cm per illuminare le strade ferrate nel caso di rimozione rapida di ostacoli disposti di traverso ai binari o di riattamento provvisorio dell'armamento. [ ...]

Era previsto, al momento, l'approntamento di 4 di questi treni, da dislocarsi non solo in base alle es igenze operative ma anche dalla possibilità di tenere in sito, per c iascun treno, una locomotiva in condizioni di partire con un breve preavviso . Si sollecitavano eventuali proposte di modifica al la composizione del treno. Soltanto alcuni mesi dopo, però , e precisamente il 16.2.1942, veni vano diramate dallo S.M.R.E., Direzione Superiore Trasporti, Sezione Lavori, le Norme d'impiego e di circolazione del treno blindato per la difesa costiera, una bozza ciclostilata di 16 pp. e 6 figure, dal titolo Treno Blindato Leggero per Difesa Costiera, laddove anzitutto si specificava che «il treno blindato non vuole e non deve essere inteso come un potente mezzo di offesa e di difesa del tipo dei treni armati della R. Marina» e che detti treni erano distinti con la s igla T.B. seguita da un numero d'ordine progressivo. Si aggiungeva che la locomotiva a vapore doveva essere una locotender Gr. 905, che poteva trainare alla velocità massima di 70 km/h un treno d i 190 T. La composizione poteva essere - qualora si volessero impiegare le armi in senso trasversale a quello di marcia - i due carri attrezzati, seguiti dal carro cannone e dal carro mitragliatric i, con loco in testa o in coda; oppure, quando si volesse ottenere l'uso delle armi nel senso di marcia (carri in corso di realizzazione), carro mitragliatrice, locomotiva, i due carri attrezzati e il carro cannone. Il T.B. poteva essere utilmente impiegato: - contro nemico sbarcato in forze e contenuto da reparti di copertura, per costituire a cavallo della ferrovia uno sbarramento; - contro nuclei ne mici sbarcati d i sorpresa e sfu ggiti all 'azio ne dei reparti d i copertura, per consentire la perlustrazione della ferrovia e adiacenze; - contro imbarcazioni nemiche che svolgessero azione d i fuoco contro obbiettivi a terra, purché entro la g ittata delle armi di bordo; - per occupazione preventiva di località a cavallo o adiacenti alle ferrovie.


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Era prevista qualche ora di marcia e di autonomia12 . Il 23 ottobre 1941 lo S.M.R.E. comunicava che il TB 1 era stato assegnato al IX C. d' A. con sede Gallipoli (LE), e il TB 2 al XVII C. d ' A. con sede normale a Formia (LT); quelli dislocati in S icilia furono: il TB 3 costituito a Termini Imerese (PA) il 29 novembre 1941, denominato il 3 I dicembre 1941 TB 3 e assegnato alla 208A Divisione costiera a Termini Imerese, ritirato dalla Sicilia il 19 luglio 1942 e dal 6 agosto 1942 a Sussa (FM); il TB 4, costituito a Brolo (ME) in pari data e assegnato al 140° Rgt. Costiero, al 20 maggio 1942 a S. Agata di Militello (ME) ; il TB 5, costituito a Noto (SR) il 29 novembre 1941 e denominato I' l l gennaio 1942 TB 5, al 17 giugno 1942 dislocato a Pachino (SR); il TB 6, costituito a Licata (AG) il 30 novembre 1941 e assegnato alla 203ADivisione costiera, denominato l ' 11 dicembre 1941 TB 6 a Mazara del Vallo (TP), passato il 5 giugno 1942 alla 20Y Divisione costiera a Castelvetrano (TP), ritirato dalla Sicilia il 19 luglio 1942 per essere avviato a Sussa il 22 agosto successivo. Il TB 7 fu costituito a Metaponto (MT) il 20 luglio 1942 e passò alle dipendenze della 2A Armata il 23 ottobre 1942; i TB 9 e TB 10 furono costituiti il 15 aprile 1942 e passarono alla 2A Armata il 26 maggio l 943. Un documento dello S.M.R.E. - Direzione Superiore Trasporti, in data 10 maggio 1942 ali 'Oggetto: Settori di impiego dei treni blind.ati e indirizzato allo S.M. della R. Marina indicava i settori di impiego dei T.B . leggeri in dotazione alle armate 2A, 6Ae r come segue: T.B. 1 - Da stazione 2" 3" 4" 5" 6 " 7" " 89 "

IO

di " " " " " ,,

Monopoli Gaeta S. Flavia Pollina Cassi bile Trapani Perkovic Lubiana Fiume Ogulin

a stazione d i Molfetta a Fiume Garigliano a Pollina a Falcine a Pachino a Castelvetrano aKnin a Postumia a Delnice a Delnice 13.

In seguito, tutti i treni blindati furono messi alle dipendenze della 2A Armata. La circolare N. 77330/4 dello S.M.R.E. - Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, in data 9 luglio all'Oggetto: Riordinamento Reparti Ferrovieri al 15 luglio 1943 riporta la consistenza del 4° Raggruppamento Ferrovieri: - 1 Comando; - 9° Battaglione Lavoratori Ferrovieri ; - 50 " " " 1 Gruppo S .M.E. su: - 1 compagnia autoblindo fe rroviarie; - 1 compagnia autonoma littorine ferroviarie; - 5 I compagnia treni blindati; A

12

U.S.S.M.E. - Copia in archivio AA. - Copia in archivio AA

13 A.U.S.S.M.E.


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- Reparto autonomo autocarrette blindate; - 10° S.M.A.F.E.L.

Compagnia scorta treni Per le scorte armate ai treni di rifornimento in Russia, il 4 marzo 1943 si provvide a costituire la lOA compagnia scorta treni su comando e tre plotoni (4 ufficiai i, J 6 sottuffic iali, 152 truppa, 60 mitragliatori P.B. tipo C.R.S.G. e l autocarro leggero provvisto di catene di aderenza).

L'impiego dei Treni Blindati nell'ex Jugoslavia. Al 5 maggio 1942, allorché la Direzione Trasporti dello S.M.R.E. richiese assicurazioni sull'avvenuto invio del personale di macchina e di condotta dei T.B. ( I capo-treno, I macchinista, 1 fuochista, 1 graduato o militare di truppa abilitato a f.s.m. per ciascuno di essi), la dislocazione dei T.B. stessi era ancora la seguente: - T.B. l a Bari; - T.B. 2 a Formia; - T.B. 3 a Termini Imerese; - T.B. 4 a S. Agata di Militello; - T.B. 5 a Pachino;

- T.B. 6 a Castelvetrano; - T.B. 7 a Perkovic; - T.B. 8 a Lubiana; - T.B. 9 a Fiume; - T.B. IO a Ogulin.

Non si regi strarono inizialmente importanti variazioni rispetto alla loro composizio ne originale. Ad esempio, come si apprende da una comunicazione in data 27 maggio 1942 del Comando del XVII C.d' A., da cui il T.B. dipendeva, al Comando della 7 11 Armata, il T.B. N. 2 risultava ancora composto di: - 1° carro (coperto) per squadra fucilieri ed equipaggiamento individuale di tutti; - 2° carro (coperto) per materiale e munizioni di scorta; - 3° carro (scoperto) per cannone da 47/32, con parte del munizionamento ed accessori; - 4 ° carro (scoperto), per mitragliatrici, con parte del munizionamento ed accessori. ln totale: l ufficiale, 2 sottufficiali, 40 uomini d i truppa (36 dell'8 l O Rgt. Ftr. e 4 genieri del Rgt. Ferrovieri), il cui armamento consisteva in: - 1 cannone da 4 7 /32; - 2 mitragliatrici Breda 37; - 2 fuc ili mitragliatori Breda 30; - 43 fucili mod. 91 14 . Nel migliore dei casi, la propria locomotiva Gr. 875 poteva essere a sua disposizione in c. 45 minuti.

14 Lo stesso cioè del 22 novembre 1941; le dotazioni comprendevano: 24 granate da 47/ 32, 8380 cartucce ordinarie per mitragliatrice, oltre a 480 traccianti, perforanti e di aggiustamento, 10236 cartucce per fucile mitragliatore, 3096 cartucce per fuci le model lo 9 1 e inoltre 100 scatolette di carne, 195 gallette, 43 paglie ricci, 2 coperte da campo per ogni uomo, 4 lanterne e oggetti vari per cucina.


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Intanto, a seguito delle proposte avanzate dai comandi sottoposti, il Comandante della 7 11 Armata, dalla quale dipe ndevano T.B. I e T.B. 2, il 5 d icembre I 941 rappresentava allo S. M.R. E. l'o pportunità - di aumentare a 2 i pezzi eia 47/32, in modo da poter agire contemporaneamente su più direzioni; se necessario tiro simultaneo a mare e a terra; - di aggiungere una terza mitragliatrice Breda 37 con supporto contraereo; - di dotare ciascun treno blindato ciel proprio mezzo di traz ione (non con assegnazione fi ssa, ma disponibile all' istante) e di un bagagliaio quale alloggio ed ufficio del comandante; - di attrezzare i carri F con posti letto (alla marinara) e di portarli a 3 per consentire il ricovero di tutto il personale ; - di dotare i carri scoperti di copertoni impermeabili per riparare armi e munizioni; - di fornire ciascun treno di stazione radiofonica costituente maglia con al tre dislocate presso i comandanti di settore costiero nel cu i territorio il treno è destinato ad agire, per un collegamento continuo tra questo mezzo de lla difesa e i comandanti interessati nell ' impiego.

Al Comando della 611 Armata era pervenuta - in data 29 nove mbre - altra proposta per l'aggiunta di un caffo con 2 mitragl iatrici Breda 37 su supporto e.a. , uno con 2 pezzi da 20 e d i un carro arredato. L'Ufficio Operazioni del l'Armata convenne , suggere ndo l'adozione di spo nde ribaltabili per favorire il tiro in depressione sul carro da 20 mm anche per quello armato col 47; ritenne inoltre utile la dotazione del pro iettore - già raccomandata nella citata Circolare del 24 settembre 1941. Questo pe rò non fra le mitra del 5° carro, non potendo illuminare la via ferrata (aveva davanti 5 veicoli), ma amovibile, per illuminare all'occoffenza lavori di rimozione ostacoli o cli riattamento del l'armamento. Ovviamente, nel caso il personale doveva essere portato ad J ufficiale ed 81 uomini. I relativi provvedimenti tuttavia non sempre risultano adottati - e, quando lo furono - si reg istrarono notevoli ritard i. Tra l'altro, v iva era la preoccupaz ione che il tre no fosse g ià troppo pesante per la motrice prevista. Ad ogni modo, tutti i IO T.B., come già accennato, furono in breve tempo trasferiti nei territori occupati della ex-Jugoslavia; l' impiego non era più quello della difesa costiera, ma ciel controllo delle li nee ferroviarie . Ad esempio, TI T.B. 8 fu destinato a ll a 211 Armata dal I O marzo 1942, e il T.B. 9 dal 1° aprile successivo. Al I O agosto 1943 la dislocazione di tutti i treni e ra:

T.B. nr. 1 - XI C.A., T.B. " 2 - V C.A., T.B." 3 - XI C.A., T.B. " T.B. " T. B. " T.B . "

4 - XVIJ C.A 5 - XI C.A. 6 - XI C.A. 7 - XVIII C.A. T.B. " 8 - XI C.A. T.B. " 9 - V C.A. T.B . " 10 - V C.A.

Lub iana H . Moravice Novo Mesto Knin Karlovac Novo Mesto Knin L ubiana De lnice Ogulin.


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Nel complesso, l'Armata disponeva del seguente materiale: - XVIII C.A. - 14 carri blindati 15 (più i T.B. 4 e 7); - V C.A. - 18 carri blindati (più cp. Autoblindo ferroviarie , cp. Littorine blindate, T.B. N. 10 - alla Divisione Ftr. Re e T.B. 2, 5 e 9 - alla Divis ione Ftr. Lombardia); - XI C.A. - 18 carri blindati, (più i T.B. N. 1, 6 e 8 - alla Divisione Ftr. Cacciatori delle Alpi e il T.B. N. 3 - alla Divisione Ftr. lsonzv). Presso il Comando d'Armata, a Sussa, era di sponibile inoltre un treno comando , anch 'esso con carri e carrozze protetti. U na vettura blindata - provvista di ferito ie che ne consentivano la difesa co n fuc ili mitragliatori e messa a dis pos iz ione dal la Direzione Superiore Trasporti dello S.M.R.E. a partire dal gennaio 1943 - fu riservata dall 'Intendenza della 2" A rmata alle Alte autorità militari per i viaggi da comp iersi nel te rrito rio occ upato dal!' Armata s tessa. Fu infine costituita e mobili tata, il 15 maggio 1943 per l' impiego dei treni blindati della Slovenia, la 51" compagnia ferrovieri treni blindati , composta di 2 Ufficiai i, 5 sottufficiali , 57 tra macch inisti, fuochisti, capitreno, frenatori e interp reti di s loveno e I 05 truppa, con 1 autocarro leggero e 1 bicicletta. Tali compiti erano stati svolti in precedenza dalla l" sezione militare eserc1z10. Era alle dipendenze della 2" Armata anche la Coorte auto no ma milizia ferro viaria di stanza a Lubiana. Circa Io s pecifico impiego 16, un documento inviato ali ' Ufficio Storico nel I 959 da un colonnello g ià Capo Ufficio del Comando Artiglieria dell' XI C.A. , ricordava, sia pure con q ualche lacuna, l' impiego di quelli alle dipendenze della G.U. : Scopo: Assicurare l'efficienza del traffico ferroviario s ulle linee Lubiana Karlovac-Lubiana Postumia e Lubiana-Cocevie, con particolare riferimento all'impiego per: - a. Integrare l'azio ne di vigilanza s piegata s u dette linee con appositi Nuc lei fissi e mobil i appartenenti ad unità dell'esercito operante, al fine d i prevenire colpi cli mano e sabotaggi da parte dei ribelli; - b. Proteggere eventuali lavori di apposite squadre impegnate nelle riparazioni dei tratti di linea ferroviaria interrotti per sabotaggio: - c. Consentire al Comandante e allo Stato Maggiore del I 'Xl Corpo d . Armata di effettuare rapidi spostamenti nelle località particolarmente infestate dai ribelli , co n quella sicurezza che non era consentita, per le note vicende, s ulle vie ordinarie di comunicazioni.

Secondo l'estensore, la sezione treni blindati era composta di due convogli, ciascuno formato da un T.B. (2 locomotive blindate - tes ta e coda - 4 vagoni blindati per i militari di scorta e 1 vagone centrale per ufficiali, più un' autoblindo ferroviaria, con un totale di 1 ufficiale, 4 sottufficiali ed 80 uomini di truppa, armati con 4 mitragliatrici Fiat 35 e 4 mortai da 45, più armamento individuale e bombe a mano).

15 Notevole fu l'attività della Di rezio ne trasporti della 2 11 Armata per la costruzio ne di carri blindati sfusi. destinati alle scorte ed a treni blindati di emergenza. ! 6 Vedi anche Pignato, Nicola, Mo1oriiii! ! !. Le truppe corazzate italiane eia! 1919-1994, op. cit. p. 138- J 39.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Negli ultimi mesi operava sulle stesse linee anche una littorina blindata. La sez ione in parola dipendeva dal l' Ispettore per la vigilanza delle linee ferrov iarie, nel la persona ciel comandante dell'aitiglieria dell ' XI C.A. Pratiche per far costruire in Bosnia, ai primi del 1942 , dei carri blindati con una o due torri girevoli non ebbero successo (V. Documento N. 25). Ci si meraviglia per il mancato utilizzo del treno bli ndato sovietico più tard i catturato dal)' ARM.I.R. nella successiva estate , data la re lativa facilità di adeguare lo scartamento russo a quello europeo occidentale. I concetti informativi circa l' utilizzazione dei mezzi speciali destinati a l servizio protezione fe rrovie furon o formalizzati e riassunti nell ' allegato 1 di una comunicazione, in data 16 agosto 1942 ai Comandi ed Enti interessati da parte del Comandante della r Armata, generale M ario Roatta (v. D ocumento N. 28 bis). Si può soltanto aggiungere che, in seguito, se si intensificarono - a causa dello sfortunato andamento delle operazioni - gli episodi di guerrigl ia, migliorò anche la situazione del materiale per contrastarli , grazie all ' introduzione d i mezzi speciali ad hoc (littorine blindate ecc.) e di mezzi di realizzazione locale, quali - ad esempio - i 10 caiTi bl indati tipo G a 4 e a 3 assi per 50 fucilieri ordinati in febbraio 1942 al le officine croate di Sarajevo, le cui consegne (i 2 primi esempl ari), poterono tuttavia iniz iare soltanto nel s uccessivo ottobre. Tali carri , del peso di 15 tonnellate, avevano protezione superiore in lamiera d 'acciaio di 6 mm, laterale con intercapedine in ghiaia ( 15 cm), porte alle testate in lamiera, 1 ferito ia per mitra, I per fucile mitragliatore, 10 per fucilieri in piedi e 5 per fucilieri a terra ed infine 2 sempre per fucilieri in piedi su ciascuna testata, impianto di riscaldamento e illuminazione elettrica. Nella sola estate 1942 furono inoltre costitui ti altri tipi di carri "sfusi" destinati principalmente per la scorta ai treni. Ad esempio, quello studiato dall' XI Corpo d 'Armata nel giugno 1942 (vedi disegno), il modello fatto realizzare nel settembre 1942 dal VI Corpo d'Armata (peso 1213 tonnellate, equipaggiato da 1 ufficiale e 15 uomini con 3 fucili mitragliatori, 1 mortaio da 45 e fe ritoie per 5 moschetti, provvisto di corazzatura in calcestruzzo dello spessore da 15 cm e protezione superiore) e i 2 carri a scartamento ridotto per la linea Saraj evo-Mostar, con 2 mitra St. Etienne ed un mortaio da 81.


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

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TRENI ARMATI A seguito dei buoni risultati conseguiti sulla costa adriatica durante la campagna 1915- 18 dai 12 treni armati , eq uipaggiati da personale della Marina e - per quanto concerneva la parte relativa al movimento, da personale militarizzato delle F.S. - i treni armati vennero considerati parte integrante della difesa costiera mobile. Il coinvolg imento del R. Esercito - g ià nel 1927 - era rappresentato dal concorso delle unità di terra nella difesa costiera, ma soprattutto dalla presenza del Genio ferrovieri nella tabella d 'armamento del T.A. Ne l periodo tra le due guerre era stato addirittura deciso di portare a ben 33 il numero d i questi convogli, ma per motivi di ordine finanziario, il loro effettivo numero nel 1936 non superò i 16. Ne l frattempo, ancora negli anni Venti si elim inarono i cannoni da 120/40 sostituendoli con i 120/45 e furono realizzati due treni contraerei da 102/35, uno dei quali poi smantellato per piazzare le bocche da fuoco su autotelai di autocarri , come già avvenuto per i 76/30. Vennero inoltre rimodernati i carri armati da 152/40, ma i carri da 76/40 rimasero invariati. L'entrata in azione, grazie all'efficace addestramento, era ridotta a meno di un minuto dal momento della fermata. All'epoca, il T.A. era così formato: - due locomotive (una in testa e una in coda); - un carro armato con due complessi da 76/40 a.a.; - due carri armati, ciascuno con un complesso da J 20/45 o 152/40; - un carro direzione del tiro; - due carri armati, ciascuno, con un complesso da 120/45 o 152/40; - un carro S. Barbara. Alla vig ilia della 2AGuerra Mondiale, furono aggiunti carri mitragliere con armi Breda cal. 13,2, sostituite dal 1941 con armi da 20. I tren i, sempre durante la guerra, furono dotati di stazioni radio più potenti. Fu stabilito infatti, nel novembre 1941, per rendere più ri sponde nte tale difesa e.a., di sostituire anche i pezzi da 76 con altrettante mitragliere da 20. Pertanto, come si legge nel documento dell' Ufficio di Stato Maggiore N. 063589 in data 8 novembre 194 117 che: Con i pezzi da 76 così recuperati e con le mitragliere da 20 di nuova introduzione saranno costituiti due treni armati aventi ciascuno quattro pezzi da 76 e 2 mitragliere da 20. La costituzione dei nuovi treni e il riordinamento de i 4 da 152 saranno affidati a Marinarsen Taranto. T nuovi treni saranno formati da: una locomotiva; 1 carro compartimentato per deposito munizioni e materiali; 1 vettura mista di J' classe e di 2' classe per ufficiali e sottufficiali: due carri pianali con 2 pezzi da 76 c iascuno e relative riservette; due carri pianali, ciascuno con una mitragliera da 20 con affusto a piedistallo e relative riservette. Le due nùtrag liere che saranno assegnate a ciascun treno eia 152 saranno su affusto campale in modo eia potere essere impiegate tanto su carro ferroviario che in posizione a terra. A tal uopo do vranno essere prev iste riservette e opportuni scivoli di legno eia agganciarsi.

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17 Copia in A. AA.


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GLI AUTO VEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

BIBLIOGRAFIA Ministero della Marina - Ufficio del C.S.M. della R.M ., Descrizione,funzionamento e impiego dei treni armati, - ediz. 1927 ; Ministero della Guerra, Marina e Aeronautica, Istruzione per la difesa delle coste, testo, ediz. 1931; - R. Arsenale M.M. di La Spezia, Direzione Armi ed Armamenti Navali, Album T.A. da 120145 A. 1918,ediz . 1931;

- id. T.A . da l 52/40 A. l 89 l ; - id. T.A. da 702135 e.a. e a.s. (= anti siluranti) mod. 1925 V.T. - disegno sche matico della D ivi s ione Armi e a rma menti navali, R. Arsenale M.M. di Taranto ,

Mitragliera campale da 20 OK. - Sistemazione per carri ferro viari pianali per treno armato, Febbraio XX.

L'impiego dei Treni Armati Già dal mese di agosto 1941 i Treni Armati della R. Marina TA 152/II T, TA 152/1 Te TA 120/IV S passarono in parte alle dipendenze dei Comandi di settore costiero. Il treno Armato 76/1/T fu dal 29 novembre 1941 a Porto Empedocle (AG), alle dipendenze della 20T Divisione costiera, passando poi dall'8 maggio 1942, sempre a Porto E mpedocle, al distaccamento Mobile R.M. Il Treno Armato 76/Il/T fu anch' esso, dal 15 luglio 1942 alle dipendenze del Distaccamento mobile del.l a R.M. di Porto Empedocle; Il Treno Armato 76/111/T, dal distaccamento mobile R.M., di Termini Imerese (PA) passò dal 18 ottobre 1942 a Mazara del Vallo (TP); Il Tre no Armato I 02/1/T fu dall '8 magg io 1942 al distaccamento mobile R.M. di Targia (SR); Il Treno Armato 120/I/S fu dall' 8 maggio 1942 al di staccamento mobile R.M . di Siderno Marina (RC) 18; Il Treno Armato l 20/IV/S dal 17/6/40 alla difesa territoriale di GE, dal 21 novembre 1941 ad Albissola (SV), poi dal 29 novembre 1941 a Catania, al 140° Rgt. Costiero e dal maggio 1942 al Distaccamento mobile R.M. ; Il Treno Armato 120/I/T, dal 29 novembre 1941 al 140° Rgt. Costiero, passò il 15 maggio 1942 al distaccamento mobile R.M. a Targia (SR) ; Il Treno Armato 152/1/T fu dal 25 novembre 1942 a Termini Ime rese (PA); Il Treno Armato 152/II/T, dal 16 gennaio 1942 a Carini (PA) passò l' 8 maggio 1942 al distaccamento mobile RM di Carini ; Il Treno Armato 152/III/T, dal 29 novembre 1942 a Pale rmo, alle dipe ndenze della 208ADivisione Costiera, fu dal 4 gennaio 1942 a Crotone (CZ) per tornare il 16 gennaio successivo a C ri ni (PA); Il Treno armato 152/IV/T, al 3 ottobre 1941 ad Albissola (SV), fu trasferito il 4 gennaio 1942 a Roccella fonica (RC) per ritornare il 2 febbraio 1942 come T.A. N. 4 da 152/40 ad Albissola; II Treno Armato 152/V /Tal 3 ottobre I 94 J a GE-Voltri, fu ride nominato il 2 no vembre 1942 sempre a GE-Voltri T.A. N. 5 da 152/40 . !8 Al 28 aprile 1941, questo T.A. aveva una forza cli 3 ufficiali (il comandante, T.V., il sottocomandante, un tenente artiglieria. l sottotenente ciel C.R.E.M.). 7 sottufficiali e 82 sottocapi e comuni; i pezzi (della g ittata cli 16 km) disponevano di 480 granate ne lle riservette, 200 nella S. Barbara e 340 in altro carro in sosta. 11 pezzo N. 4 fu ngeva eia illuminante ed era dotato di 30 granate illuminanti e 90 dirompenti. Era munito cli stazione radio.


MEZZI DA COMBATT"IMENTO FERROVIAR I

56 1

Costituzione del treno armato 76/1{[ Carri componenti la sezione combattente. Tipo

Carri Armat i da 76

Armamento

N° dei c.

Matr. e caratt.

VI 76/40 e.a.

tre

C.A. Direz. tiro

uno

P.O.Z. 982221 982222 982223 982266

C.A. S. Barbara

uno

982268

Peso

Anno e luogo di costruzione

T. 32 T. 30.8 T. 30.7 T. 35

Officine FF.SS. d i F irenze Anno 1926 Anno 1936 Ditta Fervet

T. 29 Bergamo Officina d i Carmagnola

C.A. Mitragliere

I Mtg.a 20/70 Oerli kon e Il Mtg. da 6.5 Colt

uno

Carri componenti la sezione log istica.

Non esiste carro cucina, avendo il treno postazione fissa. La sezione logistica si compone : N° 3 carri merci per traspo11o munizionamento di riserva. N° 2 carri merci per traspo110 effetti di casermaggio di consumo. N° 1 carro bagagliaio. N° I vettura d i I e II classe per trasporto Uff. li e sottu fficia li. N° I vettura d i lii classe per trasporto equipaggio.

P. 648743

T. 8,7


562

GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

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MEZZI DA COMBAlT IMENTO FERROVIARI

563

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MEZZI DA COMBAITIMENTO FERROVIARI

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565


566

GLI AUTOVEICOLI DA COMBA'JTIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

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I


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

1. Gli effetti di un sabotaggio contro un treno militare italiano (Benzi).

2. li primo modello di Treno Blindato per difesa costiera (U.S.S.M.E.).

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GLI AUTOVEICOLI DA COMJ3AHIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

3. Altra vista dello stesso convoglio (c.s.).

4. CaJTo scoperto ad alte sponde Lt 497 710 con cannone da 47/32 (c.s.).


MEZZI DA COM BATTIMENTO FER ROVIARI

S69

S. Cano scoperto L ad alte sponde 444 138 con 2 mitragliatrici Breda 37. utilizzabili sui due lati (U.S.S.M.E.).

6 . Carro scopeno L ad alte s ponde con installazione scL1clata per cannone eia 47/32 con fo rte settore di elevazione. ma a cielo scoperto.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBAnIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

7. Carro L del TB. con installazione per cannone da 47/32 con forte settore di e levazione, a cielo coperto e con colorazione mimetica.

8. Carro scoperto L con anni automatiche ed installazione per cannone eia 47/32 per il tiro nel senso del binario L'arma in primo piano è una Fiat-35 da 8 mm.


M EZZI DA COMBA'nJMENTO FERROVIARI

57 1

9. Lo stesso carro visto dall'interno.

I O. Carro scoperto ad alte sponde L 493 117 con 4 installazioni mobili per aumentare il settore orizzontale delle mitragliatrici e ricovero protetto i serventi.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTI MENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

11. Carro Armato 10. con 2 mortai da 45 e 2 mitragliatrici Fiat 14/35 cal. 8 (U .S.S.M.E.).

12. Carro Armato dello stesso tipo; l 'cquipaggio è dell 'Anna cli Cavalleria (c.s.).


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

573

13. Lo stesso carro L 405303 da 23 t di po11ata, con il ridotto centrale irto di armi automatiche (3 fucili mĂšragliatori) e la sca letta di accesso. Porta la colorazione mimetica (c.s.).

14. CAR. B. 20 e 12, con ridotto centrale, realizzati su pianali di preda bellica. Si noti la colorazione mimetica.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO I 940- 1945

15. Alcunj carri del T.B. 3: una carrozza viaggiatori (appena visibile), 2 MR, l C , 2 F, a Novo Mesto (Pignato).

16. Il carro cannone e d ue carri fucilieri dello stesso TB. 3. Si notino le stufe. Siamo a Novo Mesto (sud cli Lubiana) nel gennaio 1943 (Pignato).


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

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17. Particolare di un carro MR, con mitragliatrice St. Etienne cal. 8 con spegnifiamma e mortaio da 81 (non visibile), sempre a Novo Mc~to (Pignato).

18. Carri del T.B. 5 in sosta; in primo piano l'L407759.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATfl MENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

19. La Jocotender italiana tipo FS 910-045 del deposito di Lubiana. con cabina scudata.

20. Una modernissima locomotiva italiana 06 di preda bellica, con la cabina scudata (Benzi).


MEZZI DA COM BA'ITIMENTO FERROVIARI

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2 1. Particolare di una macchina dello stesso modello.

22. li carro scoria MF 3 (M ilizia ferroviaria), annaro con mitragliatrici SIA senza spegnifianuna, con il suo equipaggio. Alcuni militi sono armati di mitra Beretta 38A (Pignato).


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

23. Particolari dell 'amiamento ciel carro MF 3 (Pignato).

24. Un carro scorta ricavato da un Carro Chiuso E.


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVI ARI

CARRO P.~.2. ,Ml(JITO .hl

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579

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Viste di progetto del Carro Armato con cannoni da 102/35 (per T.A. 102). (Scala I :73)


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATfIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUM E SECONDO 1940- 1945

Carro armalo di cannone da I52/40 - Scala I :73

INCAVALCATI SU AFFUSTI A

PIEDISTALLO (TIPO

GARIBALDI) CON

SCUDO LEGGERO

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MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

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Carro P.O.Z. con cannoni da 76/40 - Scala I :73

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERC ITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

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Profilo del carro P.O.Z. am1a10 con cannone da 152/40 . Scala 1:73

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Pro filo del Carro Armato con c annone da 120/45 (pcr T.A . 120).


MEZZJ DA COMJ3ATTIMENTO FERROVIARI

I . Un carro da 76/40 già impiegato nella Grande Guerra. È ancora armato con la mitragliera Colt.

2. Carro armato con cannoni da I 02 in azione.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

3. Treno Armato da 102/35 in Sicilia nel 1943. Si noti il carro osservatorio con torre con stcreotelemetro di 3 m. cannocchiale per rettifica linea di m ira. acreofono Brauzzi. ricevitore RDT e stazione meteo.

4. 20 giugno 1928. Il Treno Armato posto sul Viale ciel Valentino, presso il padiglione della Mostra della Vittoria. Si disting ue un carro armato da 120/45 e un carro contraerei da 76. Entrambi prestaro no servizio durante la 2" Guerra Mondiale.


MEZZI DA COM l3An-IMENTO FERROVIARI

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NP

Carro osservatorio tipo P J 926 (scala l :80)

5. Il carro osservatorio per la d irezione cli tiro. La Bandiera è pronta per essere issata. I pezzi eia 152 sono già in punteria.


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GLJ AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

6-7. Carri armati con cannone da 152/40 pronti ad entrare in azione (Fraccaroli).


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

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8. Altro treno da 152/40 in azione sulla costa tin-enica.

9. La difesa e.a. a bassa quota dei Treni Armati da 152 fu dal 1942 assicurata da mitragliere campali Oerliko n sistemate su carri pianali P (con s ponde in legno oppure metalliche) appositamente modifi cati con riservette in legno per i caricatori.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO . VOLUME SECONDO 1940-1 945

I O. Il Cai,-o Le 47002. armato con due cannoni-mitragliera Breda mod. 35 sopraelevati.

11. Carro scoperto con mitragliera Flakvierling da 20

111111

(Pignato).


M EZZI DA COMBATTIM ENTO FERROVI A RI

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ARTIGLIERIE FERROVIARIE Come già anticipato, non vennero né studiate né costruite nuove artiglierie ferroviarie, tanto dall 'Esercito, quanto dalla Marina, se si eccettua il cannone su affusto ferroviario da 305/46 studiato dall'Arsenale di Taranto nel gennaio-fe bbraio 1943. Non si fece nemmeno un largo uso dei pezzi ferroviari di modello francese forniti dalla Germania (12 complessi da 194 A .L.V.F., 4 da 240 A.LV. F. e 3 da 340 A.L.Y.F.) che pur avevano gittate tali da poter essere impiegati nella difesa costiera. Il limitato munizionamento a disposizione consentì comunque, nel 1941 , la costituzione delle prime batterie (su 2 pezzi ciascuna) da 194. Le 4 batterie costituite da 194/29 (254A, 25Y, 256A e 25T) furono portate a 3 pezzi il 23 gennaio l 942. Furono anche formate la 259Ae 260Abtr. su 2 pezzi da 240/27.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBA'lTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO, VOLUME SECONDO 1940- 1945

Profilo del cannone da 240 A.V.L.F. (240/27) Mod. 17. Scala 1:175

Profilo del canno ne da 340 A.V.L.F. (340/27) Mod. 12/ 15. Scala 1:200


M EZZI DA COMBATTIMENTO FERROV IA RI

P rofi lo del cannone da 190 A.V.L.F. (I 94/29) Mod. 70/93. Scala I: 154

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1. Cannone da 194 A.L. V.F. La g ittata era di I 6.500 m.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

2. Una batteria da 194/29 durante un 'azione sul fro nte di Cassino nel 1944.

3. Altra immagine scattata nella stessa occasione. S i noti l'eliminazione della copertura della torre.


MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI

4. I serventi scovolano una b.d.f. da 194/29.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENT O DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

5. Uno dei cannoni da 340/45 fotografato ali' Arsenale di Piacenza. È un mod. 1912 Schneider.

6. Particolari del sistema di chiusura del mod. 1912.


MEZZI DA COMB ATTIMENTO FERROVIARI

7. li modello 1915 dello SICSSO pezzo da 340.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIA NO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

8. Particolare dell'otturatore.

9. Particolare del congegno di elevazione del mode Ilo. 19 l 5.


PARTE TERZA

PROTOTIPI E PROGETTI La particolare situazione in cui l'industria nazionale si è venuta a trovare nel periodo successivo al 1943, non ha permesso di rintracc iare molti dei progetti sui quali allora si stava lavorando. Si sa che più di qualcuno fu completato per l'Esercito germanico, mentre altri vennero abbandonati e mai più ripresi (non si ebbero ordinazioni di mezzi militari prima della firma del trattato di pace e la fine dell'occupazione straniera). Dei prototipi realizzati e poi impiegati, magari, in unico esemplare e che generalmente derivavano da modelli in regolare produzione prima dell'Armistizio, si è preferito trattare nei capitoli a questi riservati. Poco si è trovato degli altri, quali il carro M celere (sahariano) e qualche vers ione di semicingolato (autoprotetto e semovente). Tra progetti non realizzati, ci soffermeremo sulle motoblindo progettate da Leorati. Nel territorio occupato dai tedeschi vi fu inoltre un proliferare cli autoveicoli protetti in funzione antiguen-iglia e realizzati con mezzi di fortuna, dei quali ci sono pervenute poche fotografie e che rientrano, del resto, in altra categoria. Quello che si è potuto constatare, invece, è lo scarsissimo numero di richieste per privative industriali concernenti mezzi corazzati, anche nel periodo immediatamente prebellico. Ci sembra opportuno segnalare, per la loro originalità, il brevetto rilasciato per un mezzo blindato lanciarazzi aviotrasportabile (1941) e quello di un sistema atto acl ev itare l'immobilizzazione del carro e che consisteva nel montare, inferiormente al suo scafo, una serie cli rulli, i quali con la loro rotazione ne facilitavano il passaggio sugli ostacoli eventualmente presenti sui campi di battaglia (1940). Ricordiamo infine una suggestiva proposta fa ntascientifica di carro armato sottomarino e terrestre, propulso con motori elettric i per il movimento subacqueo s ul fondo del mare e di motore a scoppio per quello ordinario su terra. Dotato di cingoli larghissimi che dovevano impedirgli di affondare nella mota e di un sistema per l'uscita di emergenza, d i arm i terrestri (cannoni e mitragliatrici) e navali (lanciasiluri), secondo l' inve ntore sarebbe stato in grado di raggiungere l'isola di Malta dalla Sicilia. Il mezzo era però descritto in termini troppo generici per poterne trattare in questa sede.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBArrJMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Carro M Celere Sahariano La cattura in Libia di alcune versioni di un carro armato medio britannico con sistema di sospensione Christie (tipo A 13 Mk 1) e i successivi collaudi dei veicoli svoltisi presso Roma, indussero l'Autorità militare a sollecitare nei primi mesi del 194 1 lo studio di un modello di carro medio coloniale, di bassa profilatura e di maggiore velocità rispetto all'M 14 1• Un breve accenno al nuovo progetto si trova nel Promemoria Valletta2 , dove, sotto il t itolo di Carro da 18 tonn., si ricorda che Nelle scorse setti mane la Fiat e l'Ansaldo vennero interessate dal l' Ispettorato Superiore dei Servizi Tecnic i allo studio cli un carro cli media potenza eia circa 18 tonn., con motore a benzina, veloce e bene armato, per l'impostazione definitiva ciel quale l'Ecc. De Pignier fnuovo responsabile clell'I.S.S.T dal I 0 .1 2.1940) ha indetto una riunione per il giorno 16 corr. Jgiugno 1941] a Roma.

Il 23 giugno successivo, il Capo d i S .M.G. Cavallero discusse nuovamente il progetto con il Gen. De Pignier. lntanto l'Ansaldo ne realizzava un s imulacro in scala reale utilizzando uno scafo cli carro M 14 su cui era montata una nuova sovrastruttura con pareti fortemente inclinate con una bassa torretta armata cli cannone eia 47/40. Un modello in scala 1/10 e denominato ANSALDOFOSSATI CARRO MEDIO CELERE 1942 veniva contemporaneamente inv iato al C.S.M., dove già nell'agosto 1941 era stato elaborato autonomamente un modello alternativo, ma i cui organi meccanici già si avvicinavano al model lo che sarà poi costruito. Lo studio di questo «Carro Armato Veloce» si fuse così con quello dell'Ansaldo: il progetto di mass ima prevedeva un M Celere da 13,100 t, ancora con cannone da 47/32, un equipaggio d i 4 uomini ed un motore da 250 Cv, che gli avrebbe consentito una velocità di 55 km orari3. Gli organi di rotolamento comprendevano cingoli e ruote portanti tipo Christie (4 per lato) e barre di tors ione. Finalmente, il 13 agosto 1941, lo S.M . decise di autorizzare la costruzione di un esemplare sperimentale. Non è noto quando il prototipo sia stato ultimato (ma è certo che la data si possa collocare nella primavera del 1942), e neppure se le prove s iano state effettuate e dove. Ne sopravvive unicamente una documentazione fotog rafica dalla quale si desume che il carro fu effettivamente armato con il 47/40 e mitragliatrice abbinata. Al momento delle fotografie, tutte scattate presso la Casa costruttrice, i fari e gli apparati ottici e radio non erano ancora stati montati. Un documento SPA4 ne riassume le vicende in poche righe: Lo Stato Maggiore, volendo contrapporre in A.S. a l carro armato Christie inglese (Tonn. 15 , Km. ora 58) un carro analogo chiede a fine 1941 l'impostazione cli un progetto per un'unità con peso di 15 Tonn., velocità di 60 km. ora e protezione capace di incassare i colpi delle anni controcarro ciel momento.

1 1n

una lettera ali 'Ispettorato Superiore dei servizi Tecnici (in A.A.), il Capo di S.M.R.E. , Gen. Roatta, scrive in data 24 maggio 1941, all'oggetto Carro medio coloniale: Per o rdi ne ciel Duce, sia messo s ubito allo studio un carro medio particolarmente adatto al deserto per potenza (mobilità) e galleggiamento sulla sabbia. 2 Pubblicato per la prima volta in Canevari, Emilio, La Guerra Italiana. Retroscena delta Disfatta, una p ubblicazione della Tosi (Roma) pubblicata a dispense nel 1948 e poi raccolta in due volumi. E' però probabile che il titolo si rif'crisca a l Carro Armato germanico mod. 3° del quale si ipotizzava la costruzione s u licenza, e che pesava circa 18 t. 3 I dati sono desunti clall 'altrettanto noto documento Produ-;,ione del Gruppo Fiat per le For;,e 1\rmate, Marzo 1942 XX (Tabella N. 2, Veicoli eia Combattimento e Unità Speciali). 4 SPA, M0torizzazio11e Militare 1939-1943 - Veicoli da Combattimento, Torino 5 gennaio 1944, pp. 3-4.


PROTOTIPI E PROGETTI

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Nasce così il carro M. Celere Sahariano , scarso di armamento, scarsissimo di protezione e con un motore di nuovo progetto (Cav. 250-275). Si esaminano nel frattempo i tipi nemici 5. La Fiat e l' Ansaldo insistono, e maggiormente dopo questi esami, sulla inutilità dello studio del carro Celere Sahariano ma le loro asserzioni non vengono tenute in conto (anzi lo Stato Maggio re attribuisce a pigrizia ed ingordigia degli industri;ili le loro obbiezioni alle nuove progcttature [sicj ed alle nuove costruzioni) e si deve procedere allo studio, disegno ed esecuzione del carro sperimentale. Alla prova dei fatti però l 'unità in oggetto non è apparsa necessaria e non ha avuto seguito.

L'abbandono del progetto può collocarsi nel luglio 1942, quando il Capo di S.M. Generale in vitò S.M.R.E. e Gabinetto del M inistero della Guerra a prendere in esame l 'o pportun ità di rinunciare - per il momento - «al carro M celere e mantenersi invece sulla produzione del carro M 15, la cui minore velocità è compensata da maggiore corazzatura e dalla possibilità di affrontare qualsiasi terreno.»

5 Tra cui il Cruiser Tank Mk VI, provato anche alJ ' Ansaldo (filmato in A.A.).


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERC ITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

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Carro Armato M Celere (Sahariano)

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PROTOTI PI E PROGETTI

1 - 2. Vista frontale e dall¡atto del prototipo del caJTo M celere. ancora privo di alcuni particolari.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTlMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

3. Il simulacro del carro M celere, su scafo M 41.

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4 . Il prototipo defi nitivo del Carro M celere sahariano.


PROTOTIPI E PROGETTI

5. Vista laterale e ...

6 .... posteriore dell 'M celere saha1iano.

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G LI AUTOVEICOLI DA COMBATflMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Siluro terrestre Belogi Il ten. col. Raffaele Belogi studiò e costruì, durante la 2" Guerra Mondiale, un veicolo esplosivo senza pilota per l'impiego contro formazioni motocorazzate. Esso prevedeva: - un telaio costituito da due parti collegate tra loro a snodo per consentire la marcia su qualsiasi terreno; - un motore ad aria compressa alimentato da due bombole a 150 atm. col legate tra loro e sistemate posteriormente; - trasmissione a catena sull'asse posteriore; - sistema per il movimento a zig-zag assicurato da un meccanismo (corona dentata e vite senza fine); - ruote motrici con una superficie di aderenza di 150 mm, munite di denti rostrati. Il siluro recava nella sezione anteriore un involucro in lamiera di 6 mm contenente 70 kg. di tritolo fuso. La deflagrazione della carica era determinata dalla percussione delle apposite spolette a bocchino posteriore, resa possibile dalla c.d. «fascia urtante» situata anteriormente. La sua autodistruzione era assicurata da un congegno regolabile al momento del lancio legato al numero di giri delle ruote motrici; inoltre, una spoletta a bocchino poste riore ne garantiva l'esplosione in qualsiasi circostanza. Durante la prima fase del tragitto, un potente sibilo - ottenuto dall 'azione del l'ari a compressa su apposito congegno acustico - poteva avere ulteri ori effetti morali sul nemico, il quale poteva essere ingannato dall'uso di candele nebbiogene sulla provenienza e la direzione degli ordigni. Purtuttavia, per motivi che si ignorano, l 'Autorità militare non ritenne di dar seguito all' invenzione.


PROTOTIPI E PROGETTI

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Viste e sezioni ciel Siluro Terrestre (Da un articolo cli Ruggero Belogi in Tac Armi).

Studio preliminare per il carro M sahariano (1941).


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALJANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

M otomitragliatrici La grande diffusione della motocicletta in tutta Europa negli anni Trenta e l'entusiasmo susc itato in Italia dai bersaglieri motociclisti indusse molti a sopravvalutare le possibilità in campo militare, piuttosto limitate come mezzo di combattimento vero e proprio. Pertanto, nei primi anni di g uerra si confermò la fiducia nell'installazione del fucil e mitrag li atore B reda 30 sui motocicli d i nuovo modello (Guzzi 500 "Alce", Gilera 500 L.T. E., motocarrozzetta Gilera "M arte"), nel mentre se ne modificavano altre, sempre con f. m., per impiego su terreni innevati (sci laterali). Fu inoltre sperimentato un tipo munito di scudatura anteriore, ruota compresa, modificato in modo da consentire al tiratore una posizione più bassa al momento cieli' impiego. Armi automatiche fu rono poi installate a bordo di motocarre lli e motocarri (Breda 37, anche in una sistemazione bassa, in ritirata e provvista di scudo). Particolare diffusione ebbero - dapprima in Africa Settentrionale, poi al nord dopo l'armistizio. mitragliatrici Breda 38, cannon i mitragliera da 20 ecc., sistemati ne l cassone dei mototricicli e dei motocarri, anche su sostegni fissi.

Motoblindo L eorati 1941 L' ultimo studio ne l campo s pec ifico concernente un motociclo «so lo» e non una motocarrozzetta armata, a tutt'oggi in servizio presso alcuni eserciti6 , ci risulta condotto, ne l 1941 dal l'architetto Alfredo Leorati7 . Questi ne d isegnò tre tipi: - Modello alfa/beta: un carrello d'assalto con un guscio blindato da 3-5 mm, con motorino a scoppio (alfa) o elettrico (beta), ove installare una Breda 37 o un piccolo lanciafiamme munito di doppio ruotino con gomme sem ipneumatiche, da agganc iars i ad una Guzzi 500 Alce, eventualmente con fucile mitragliatore, per un rapido spostamento. Al momento del] ' impiego, il motociclista lascia la Guzzi, sganc ia il carrello, e lievemente curvo e giovandosi del motore, avvicina all'obiettivo il carrello dirigendolo con i manig lion i sulle code che servono anche per l'aggancio al motomezzo. Per orientarsi, usa la finestrella con cristallo ad alta resistenza, per la mira l'apposita feritoia. Peso 160 kg. circa (scudo 66, telaio 20 kg., peso motore a scoppio 2 t. , 500 cc., con attacchi, cambio, ruote bine kg. 30 , peso mitra Breda 37, su sostegno speciale kg. 32; motore a scoppio, potenza al freno CV 16). Velocità massima 20 km/h ; pendenza max sup. fuori strada 70-80%; sospensione ruote con braccio osci llante e molle a lamina. Lunghezza totale al traino (motociclo e carrello) 3200 mm; altezza 1380 mm. Durante gl i spostamenti , la canna dell ' arma, con relativo cono di protezione, vengono smontati . - Modello A - Una moto frontalmente blindata, con piccole ruote (una d irettrice e due posteriori in tandem) e motore a scoppio. Armamento, una Breda 38 in caccia. Il pilota-tiratore accede da d ietro; egl i può assumere due posizioni: seduto per gli spostamenti e prono - su appoggio in gommap iuma - per il tiro. Sospensioni indipendenti a molle elico idali. Motore a scoppio a 2 cilindri orizzontali contrapposti. Trasmissione posteriore a catena sulle due ruote.

6 Proprio nel 2000, l' industria bellica russa, pur sempre la seconda nel mondo, ha presentato la motocarrozzetta Ural JMZ 8, che, armata con mi tragliatrici o sistemi controcarri e lanciagranate automatici. proponendone l'impiego per pattugli amenti offensivi. manovre di diversione ecc. 7 A.U.S.S.M.E., L 14-5.


PROTOTIPI E PROGETTI

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Dimensioni: lunghezza m . 2,14 (senza la mitra e il riparo canna); altezza 1180 mm. - Modello T- È un tric iclo a ruote piccole tutte motrici (le due anteriori d irettrici, quel la posteriore portante). Carrozzeri a blindata integrale a guscio, con fanali protetti ed annegati ed accesso superiore med iante botola, un battente del quale funge anche da scudo con supporto a sfera per l'arma, qualora occorra un ginocchiello p iù alto. Motore a scoppio a due cilindri contrapposti, raffreddato ad aria, presa dal fondo anteriore dello scafo ed espulsa posteriormente mediante ventilatore. Sospens ione indipe nde nte a molle elicoidali. I l pilota-tiratore può muovere in posizione protetta (p rono su materassino in gommapiuma), oppure, spostando i comandi , seduto con il busto sporge nte dalla botola di accesso. A rmato con un'arma a utomatica Breda oppure un lanc iafiamme in caccia; carreggiata anter io re 1110 mm, passo 1275 mm, lunghezza 2365 mm, larghezza 1450 mm. Questo modello sembra il più riuscito de i tre, data la sua la maggiore stabilità, e la m igl iore distribuzione dei pesi.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO I 940- I 945

Piazzamento del supporto unificato per Il trHporto ciel fltcllc aaffflllllatott 38 aut motoclcll BIANCHI · WLERA - OUZZI - ALCE

(Posizione per Il tiro)

1. Piazzamento ciel supporto unificato per il trasporto del fucile mitragliatore Breda 30 sui motocicli B ianchi, Gilcra e Guzzi Alce. Nella foto, su quest' ultimo tipo.

2. Vista laterale destra dello stesso supporto su motociclo Bianchi 500.


PROTOTIPI E PROGETTI

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3. Motociclo Guzzi 500 "Alce" (I 939- 1945), con il fuci le mitrag liatore Breda 30, sul supporto unificar.o che si investe sul cannotto-sterzo e viene ancorato al portasella. Posteriormente, in apposita gabbia le cassette munizioni; fra queste, i tubi per canne di ricambio. La sistemazione era regolamentare anche per la Gi!era 500 LTE e la Bianchi 500.

4. Motociclo Guzzi 500 GTS con corazzatura anteriore e nuovo sostegno per il fucile mitragliatore Breda 30 (1942) in posizione di tiro.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALI ANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

5-6. Vista frontale e laterale (in posizione cli marcia) della stessa macchina.


PROTOTIPI E PROGETTI

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7. Motocarrello Guzzi 500 "Trialce" con mitragliatrice Breda 37 su supporto e.a. L'arma poteva anche essere installata, sul treppiede. nel cassone cie l "Tria lce"' normale. Una installazione scuclata e con abbondanti riservette per mu nizioni fu anche realizzata per il motocarro unificato, con arma in ritirata .

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8. Motocarro unificato Guzzi 500 della P.A.l. con mitragliera da 20 di tipo normale ( 1944).


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GLI AUTOVEICOLI DA COM BATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

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1780 1680

Carrello blindato Leorati a con mitragliatrice Breda 37 - Scala 1/20

Carrello blindato Leorati p con lanciafiamme e particolare dell'attacco al motociclo


PROTOTIPI E PROGETfl

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Motoblinda Leorati mod. A

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Motoblinda Leorati mod. T

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GLI AUTOVEICOLl DA COMUA1TIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECON DO 1940- 1945

Semicingolato da 8 t per trasporto nucleo artieri per G.U. corazzata Era allo studio un autoprotetto per i reparti del genio, sul telaio del semicingolato Breda da 8 t, disposto dall'Ispettorato delI 'Arma e condotto dal! 'Officina di Costruzioni del Genio Mii itare Pavia, sulle seguenti premesse: - corazzatura massima di 14 mm, fino a 1,20 m da terra, per porlo al sicuro delle 12,7 degli aerei; - armamento: supporto a collo d'oca per mitra, da applicarsi sul cruscotto e colonnetta aginocchiello variabile per mitra mod. 37; - sistemazione interna per trasporto di 12 uomini armati ed equipaggiati, più il capo-squadra a fianco del conduttore, oltre 48 mine C.S., 200 tipo R, 150 kg di esplosivo, mezzi di accensione, attrezzi vari da zappatori per complessive 5 t. Ne risultava un veicolo in grado di muovere a 40 - max 50 km/h, con un carico di 12 genieri ed I sottufficiale, più 2 autieri ( 1500 kg), con materiale vario da mina (900 kg), attrezzi per lavori in legno o in ferro, materiale vario e di consumo (300 kg) e munizioni per la mjtra (100 kg). La blindatura, studiata in collaborazione con la Fiat-Ansaldo, variava da 8,5 a 6 mm; l'armamento era limitato ad l Breda mod. 37 spostabile; - d imensioni: lunghezza 6880 mm larghezza 2500 mm altezza 2900 mm (2300 senza copertura e centine) - pesi: telaio nudo 8700 kg corazzatura 2850 » ruota di scorta 100 » » carrozzeria e armamento 80 » totale 12450 personale

1500 kg 15250 »

La relazione sul progetto , datato 12 luglio 1943, fu presentata ali'Ispettorato nella seconda metà dello stesso mese, ma i successivi avvenimenti non ne consentirono la realizzazione pratica.

Semovente da 90/53 a cabina avanzata su semicingolato da 8 t Come per il caso precedente, questo studio mirato alla realizzazione di un cannone da 90 a doppio uso (e.a. e e.e.). e a ginocchiello variabi le fu abbandonato dopo l'armistizio.

Semovente da 40/56 Bofors su semicingolato da 3 t Lo stesso può dirsi per questo progetto di semovente e.a. destinato alle GG. UU. corazzate, del quale non si sono rintracciate notizie precise.


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Autoprotetto sem icingo lato per il Genio delle GG.UU. Corazzate


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBA"ITI MENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

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PROTOTIPI E PROGETI"l

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Esperimento per l'autotrasporto dell'obice da 149/19 mocl. 37 per renderlo adatto all ' impiego con le GG.UU. motocorazzate ( l. 941 )

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Cannone da 40/56 su semicingolato Fiat 727 A. cannone; B. piattaforma gire vole portaserventi; C. g uida raccoglibossoli. La base s u cui ruota la piattaform a è provvista <li martinetti idraulic i o meccanici per la livellazione, prima <lei tiro contro-aerei oppure controcarro.

Cannone da 90/53 su semicingo lato Breda 61 semi blindato


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO I940- 1945

Autoblindo-lanciarazz.i Bianchi - Mina Brevettata, insieme con l'armamento, tra il 18 luglio 1941 e il 23 maggio 1942, l'invenzione di Ivan Bianchi Mi na prevedeva un piccolo veicolo monoposto, a 4 ruote pneumatiche, tutte motrici e direttrici. Aviotrasportabi le (le dimensioni d' ingombro erano di 2,20 x 1,55 m) , portava una coppia di lanciarazzi di med io calibro, il cui proietto pesava al massimo 50 kg ed aveva una gittata di 1000 m nel tiro teso. Le armi, ad accensione elettrica ed orientabili indipendentemente tra loro su l piano verticale (settore verticale massimo 15°), erano disposte anteriormente ed avevano i tubi di lancio protetti da portelli corazzati. Lo spessore massimo del la blindatura era previsto in 20 mm per le parti più esposte; le porte laterali potevano essere utilizzate come scudi di protezione per l'occupante, in caso di abbandono del veicolo, essendo provviste di una feritoia che permetteva sia la visi bilità sia l'impiego di un'arma automatica leggera per la difesa, Il motore, sistemato posterio rmente, era un 4 cilindri da 38 CV a 2750 g iri, raffreddato ad aria forzata; il camb io, a 4 marce e munito di riduttore, consentiva di raggiungere la veloc ità di 70 km/h; la pendenza massima superabile, alla minima, era calcolata del 58%. La macchina aveva il differenziale bloccabile e una sospensione - a tre punti - ogni ponte con 2 molle a balestra trasversali sovrapposte, uno dei qual i oscillante intorno ad un asse longitudinale parallelo all 'asse del veicolo e regolato da una balestra stabilizzatrice. Il peso della macchina doveva essere di 2500 kg. La visibilità esterna era assicurata da feritoie e da un periscopio. L'impiego, previsto principalmente contro i carri e le opere fortificate, poteva essere esteso ali 'accompagnamento di unità blindo-corazzate. L'arma - brevettata separatamente - era lanciata da una carica come in un comune mortaio, mediante un tubo provvisto di nervature per la necessaria stabilizzazione, per poi proseguire la traiettoria grazie all'endoreattore acceso successivamente. L' inventore riteneva utilizzabile questo sistema anche per lanciarazzi multipli da posizione. Inutile osservare che sebbene la sperimentazione di armi con propulsione a razzo non fosse stata trascurata in Italia, e specialmente dagli organi tecnici della R. Aeronautica, nessun dispositivo del genere risulta comunque montato su mezzi blindo-corazzati durante la Seconda Guerra Mondiale.


PROTOTIPI E PROGETTI

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Autoblinda aviotrasportabile lanciarazzi (brevetto Bianchi-Mina)


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Autoblinda nebbiogena Ai primi del dicembre 1942, la Direzione del Servizio Chimico Militare (Intendenza del Comando Superiore FF.AA. della L ibi a), dopo aver raccolto notizie sull'impiego di mezzi nebbiogeni da parte avversaria- quali l'azione a massa di artiglierie a grande gittata con proietti nebbiogeni ad emissione di nebbie artificiali mediante autoblindo giunte a ridosso delle nostre li nee protette da tale corti na - propose la realizzazione di autoveicoli protetti in luogo dei mezzi g ià in serv izio (carri "dovunque" con due fust i di liquido e relativi complessi di tubi di raccordo e di em issione ed autocarrette con un solo fusto nebbiogeno). Si doveva realizzare, a cura del Servizio Chimico Militare, un ' autoarma con idonea protezione per .il personale, il motore, il fu sto della cloridrina solforica e le gomme, che costituivano le parti più vulnerabili. Nella relazione segreta che il ten. col. Umberto M ascia inviò il 7 dicembre all'Intendenza, si precisava che per la sicurezza del personale dovevano essere montate sul veicolo piastre superiori di spessore analogo a quello delle corazzature di autoblindo, mentre lateral mente poteva bastare una protezione paraschegge, ribaltabile per la sostituzione dei fusti. La macchina doveva essere inoltre munita di lanciacandele fumogene applicati alla torretta e manovrati dal capomacchina, utili «sia per mascherare l'arma stessa, sia per saldare gli eventuali squarci fra le nubi artificiali che si verificassero durante le emissioni». Il rifornimento d 'aria nella bombola d i erogazione doveva avvenire a mezzo d i congegno motocompressore azionato dal motore stesso dell'autoblinda. L' equipaggio (formato da un capoarma nebbiogeno, un operatore specializzato attrezzista-meccanico nonché l'automobilista) avrebbe provveduto a coordinare le operazioni d i annebbiamento con quelle di macchine similari. Secondo l' ideatore, il nuovo veicolo doveva servire: a proteggere le pattuglie esploranti e i reparti sminatori e guastatori, a consentire la sostituzione di reparti avanzati , a permettere l' eventuale bonifica chimica del terreno, ad agevolare l'attacco della fanteria precedendo i carri armati, a disorientare il nemico durante il ripiegamento, ad occultare zone di rifornimento, carico e scarico d i material i, a proteggere il mov imento delle autocolon ne dagli avvistamenti ed attacchi aere i e via dicendo. Alla relazione (Attrezzature nebbiogene sul campo di battaglia), rintracciata presso l 'A. U.S.S.M.E. (Diari Storici) era allegato un progetto d i massima che qui si riproduce.


PROTOTI PI E PROGETTI

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VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO La scarsa produzione ri spetto all 'aumento delle esigenze ed ali' inferiorità - vera o presunta - del materiale italiano rispetto a quello di altri eserciti indusse lo Stato Maggiore a prendere in esame l'introduzione di modelli esteri. A seguito delle trattative intercorse tra l'Alto Comando germanico e quel lo italiano nei giorni 30 e 31 dicembre 1940, fu convenuto d i cedere all'Esercito italiano diversi materiali di preda bellica, tra i quali un certo nume ro di carri armati francesi. L e consegne ebbero inizio a partire dal febbraio 1941 e l'intento era di riequipaggiare temporaneamente una divisione corazzata ancora su carri L. Il 18 febbraio, il Generale Sorice, Capo di Gabinetto del Ministero della Guerra, ric hiese a Be rlino di invia re i carri francesi dei due tipi al Deposito del 4° carristi di Roma ed alla Direzione Generale della Motorizzazione - di inviare i primi lO S.O.M.U.A. al centro addestramento carristi di Bracciano e - per i Renault- I al centro studi motorizzazione , 3 alla scuola allievi ufficiali e sottufficiali carristi di Bologna e 109, infine, al centro addestramento carristi di Bracciano. I rimanenti 40 S.O.M.U.A . e i 486 Renault sarebbero stati accantonati presso il deposito del 4° Reggimento Carristi in attesa di destinazione. I mezzi g iunsero però senza parti di ricambio e, per di più, in numero inferiore a quanto stabilito: 124, invece di 350, i Renault 35 e 32, invece di 50, i S.O.M.U.A. Si prevedeva che, avendone a disposizione un numero maggiore, s i sarebbe potuto ovvia re alla mancanza di ricambi sfruttando quelli in sovrannumero e, d'altronde, nella prospettiva di una loro proficua utilizzazione, i ricambi s i potevano anche acquistare in Francia. Per questo motivo, comunque, dopo aver sottoposto il materiale a prove valutative che non entusiasmarono, si preferì destinarlo, dopo neanche un anno, ad unità di seconda linea. La Germania aveva offerto un certo numero di carri B 1bis (in Germania ribattezzati B 2), ma c he non risultano essere mai consegnati. Alcuni, d iversame nte ottenuti (tramite C.I.A.F.) furono però utilizzati per esperienze. Esaurite queste possibilità, si presero in esame altre soluzioni, che la SPA così riassunse in un noto doc umento ', dopo aver accennato alle difficoltà incontrate ne ll a messa a punto del. P 40: (...) La Fiat, conscia della necessità di realizzare a qualunque costo la produzione di un carro da 25 Tonn .. invia un proprio incaricato al Wajfenamt di Berlino a rappresentare al Comando Germanico le proprie possibilità di produzione del carro germanico T.3 2 a condizione di poter dirottare almeno il 50% della loro produzione all'Esercito Italiano. TI Comando Germanico invia una Missione per l'esame delle Officine di produzione FIAT e ANSALDO, ma la proposta avanzata dalla FIAT non ha seguito anche per le indecisioni che passano nei nostri Comandi fra la scelta del T.3 Germanico e dello SKODA ( 18,7 tonn.) caldeggiato dallo Stato M aggiore. I Comandi Germanici riferiscono che la produzione ciel T.3 si trasformerà forse in quel la del T.4 cli maggior peso ed armamento e c iò aumenta la difficoltà cli una decisione. S i conclude decidendo di procedere con la maggiore celerità possibile nella produzione del P.40 che dovrebbe iniziare con la fine del I 942.

Vediamo però, in base alla documentazione da noi rintracciata, come si svolse nei particolari la comp lessa vicenda. Nel 1941, e precisame nte nel mese di g iugno, proprio mentre si esaminava l'opportunità d i adottare un modello proposto dalla Skoda, l'ing. Valletta, direttore generale della Fiat, a vvertì il 1 SPA,

Motorizzazione Militare 1939-1943 - Veicoli da combattimento, ciclostilato datato Torino, 5 gennaio 1944, p. 5. 2 li T.3, o meglio, il carro armato tedesco mod. 3° tipo J (8 Serie Z .W.), allora in produzione pesava però 21 ,5 t ed era armato con un cannone da 5 cm. L/42, non con il 7,5 cm come il carro P. ed il T.4.


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Capo di S .M. Generale Cava!Iero che il direttore della SPA, Ing. Bono , aveva preso contatti con i tedeschi per la costruzione d i parti del carro armato T. 3 da 18 t; modello c he però la F iat avrebbe voluto produrre per intero anche per l'Esercito italiano. La trattativa, condotta con una certa celerità, sfociò il 3 agosto con l'autorizzazione tedesca a riprodurre tale carro in ragione di 100 unità mens ili; l' inizio della nuova produzione era previsto per la primavera 1942, pur se questo avrebbe comportato una riduzione in egual misura del gettito di carri M 13. Ne conseguì il I 4 agosto 1941 , in una conferenza del C.S.M.G. con il Generale di C.A. De Pignier, il Sottosegretario alle Fabbricazioni d i Guerra Generale di C.A. Favagrossa, il Generale di C.A. Ago ed il Maggior Generale Girola, la decis ione di preparare sin d'ora le corazze i n modo da avere in giugno [ 1942] il P. 3 [T.III] e a luglio inoltrato il P 40. Concessione dei brevetti allo stato. C iò ci svincola dalle ditte e ci consente di rivolgerci a chi ci serve meglio. Però bisog na per ora mandare i tecnici della Fiat per le parti e dell' Ansaldo per i complessi.

Il Generale Cavallero, infatti , venuto a conoscenza che diverse Ditte stavano trattando per produrre materiali germanici su licenza, avocherà il 3 settembre 1941 (come s i legge nel suo Diario) ufficialmente al Ministero la facoltà di fare riprodurre i carri. Nel fratte mpo, il 23 agosto l'Addetto militare ital iano in Germania comunicava al Generale Cavallero che l'O.K.W. chiedeva gl i fosse «riservato il 50% della nostra produzione carri tipo terzo» . A questo punto, quando ogni problema sembrava risolto, l' interesse pe r la coproduzione de l T. 3 andò attenuandosi finché, nel febbraio 1942, l'idea venne definitivamente accantonata e per motivi poco chiari (si scrisse poi per i buoni risultati ottenuti col P 40). Nondimeno si passò, quasi subito, ad ipotizzare la produz io ne in Itali a del più pote nte T. 4, la c ui licenza fu offerta il 17 marzo del 1942 dallo stesso Fiihrer al prezzo di 30 milioni di marchi (228.000.000 di lire italiane al cambio dell'epoca) 3 . Ris ultò comunque ch e il carro non si sarebbe potuto allestire prima della metà de l 1943 epoca in cui si sperava che il P 40 potesse essere già pronto - e quindi, dopo qualche incertezza l'offerta fu declinata, add ucendo pretesti scarsame nte plausib il i (tra l' a ltro, le m aterie prime in verità non mancavano) e chiudendo definitivamente il discorso il l O aprile 1942. Il Generale Roatta più tardi giustificherà la rinuncia affermando c he «avremmo introdotto nelle nostre unità un T. 4 di produzio ne italiana nel momento in c ui qualsiasi carro avversario avre bbe potuto averne facilmente ragione» 4 . Certame nte, il suo parere negativo - che all 'epoca poteva avere qualche fondamento, ebbe forte influe nza. Forse giocò a sfavore del carro germanico anche un malinteso senso di orgoglio nazionale, ma non ritenia mo però che questa discutibile decisione e il precedente rifiuto del T-22, sul quale ci soffermeremo più avanti, siano stati dovuti - come ins inua qualcuno - ad oscu ri interess i per conservare il monopolio dell'Ansaldo nel settore dei corazzati ; quantunque dovesse essere chiara ai nostri responsabili militari la difficoltà di poter mettere subito in produzione il P 40. Non poteva inoltre sfuggire agli esperti che, a differenza dello Skoda, il mod. IV, tipo B.W., serie 7, (cioè il Pz Kpfw IV Au.~f F 1) - anch'esso da prodursi, in parte, per i tedeschi e ra combat proven, come si direbbe oggi e che il Generale De Pignier, il quale ebbe modo di esaminarlo nel corso d i una sua missione in G ermania de l gennaio 1942, lo rite neva secondo soltanto al T-34 sovietico.

3 La bozza del contratto in Ceva-C urami, La meccani-::.-::.a-::.ione dell'Esercito fino al 1943, op. cit. Il Vo i. P. 236. 4 Roatta, Mario, Otto Milioni di Baionette, M ondatori, Verona 1946, p. I 58. Non fu così: il carro fu continua-

mente aggiornato e rimase in produzione fino al 1945.


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Non si accennò più, quindi, ad eventuali adozioni di modelli germanici fino al 6 dicembre 1942, quando Cavallero ricevette il Generale von Horstig che offri va il Panther. Il C.S.M.G. comunque accettò, pur premettendo che avendo il P 40 ormai pronto, si dichiarava per l ' unità di armamento, e promise di inviare tecnici italian i in Germania ad esaminare il nuovo carro. L'esito di questa missione sarà stato certamente favore vole, se dalla scarsa documentazione pervenutaci (furono in un primo tempo formulate ipotesi per la produzione in contemporanea dei due carri presso l'Ansaldo) appare assai più probabile l'intenzione di acquistare direttamente in Germania questo mezzo da combattimento subito dopo l'entrata in servizio del P 40, anziché quel P 43 che la stessa Ansaldo andava progettando e proponendo (V. Documento N. 36). Ma ritorniamo all'8 giugno 1941 , allorché il C.S.M.G. ricevette il Generale Manera (Direttore Superiore Tecn ico della Moto rizzazione). Questi in conseguenza di una valutazione assai critica del carro Ansaldo M 13 allora in servizio, propose di prendere in considerazione il carro Skoda da 18 t, il cui rapporto potenza/peso di 135 a 1 appariva superiore a quello dei carri M ; un appunto del 13 (sempre nel Diario del Comando Supremo) riferisce di un colloq uio con il Generale De Pignier circa <<il caso di adottare il carro Skoda o i] tedesco, o tutti e due (forse è meglio)» e il 17 success ivo, lo stesso C.S.M.G. ebbe un colloquio, ancora con l'Ispettore delle Truppe Corazzate e Motorizzate, il Generale De Pignier, su ll'esito delle prove dello stesso carro. Non sono noti i particolari; pure, in un promemoria del!' Amministratore delegato dell'Ansaldo, ing. Agostino Rocca in data 28 giug no 1941 si accenna al fatto che le prove comparative tra il T-22 Skoda e l'M 13, che avrebbero «attenuato alcune sfavorevoli impressioni su quest'ultimo», ancora proseguivano. Ma prima di esaurire l 'argomento, riten iamo opportuna qualche considerazione. Il carro cecoslovacco - nonostante fosse già disponibi le dall 'autunno del 1939 e venisse considerato dagli esperti ungheresi6 il mi gliore sul mercato - fu preso in esame dai tecnici ital iani soltanto un anno dopo. A causa di alcuni problemi, peraltro, l 'Ungheria non riuscirà ad averne in prova un prototipo se non il 3 giugno 1941. Considerando i tempi che si dimostrarono necessari ali ' Esercito alleato per introdurlo in servizio7, un 'eventuale adozione dello Skoda nella seconda metà del 1941 non avrebbe potuto influenzare in qualche misura l'efficienza delle nostre truppe corazzate. Anzi, ne avrebbe complicato i problemi addestrativi e logistici. Ragionando, sia pure col senno del poi , invece, una lungimirante operazione iniziata alla fine del 1939, insieme con l'accettazione immediata della proposta Ansaldo del febbraio 1940 per la costituzione d i un secondo centro di montaggio carri armati a Pozzuoli (NA)8, purché - aggiungiamo noi - con impianti in galleria o in caverna per ridurne la

S In realtà quasi 14, come osservato in Ceva-Curami, La meccanizza-;;ione del!' Esercito fi no al 1943, op. cit. Voi. I, p. 353. 6 Sin dal 1930 vi erano stretti contatti e scambi di materiali e di esperienze tra i tecnici dell 'Escrcito magiaro e quellj italiani. 7 La licenza di costruzione in Ungheria fu ottenuta il 7 agosto e il carro venne adottato il 3 settembre 1941. e ribattezzato Turan 40M il 28 novembre. Fu ordinaco il 19 sectembre, ma si poté distribuirlo ai reparti soltanto a partire dai primi di maggio del 1942. La sua versione potenziata Turan 11 4 lM apparve in forma di prototipo nel gennaio 1942, e fu subito presentata ad una commissione italiana. Essa però non entrò in servizio prima della primavera 1943. È poi destituito di ogni fondamento quanto si legge a p. 347 Voi. I del Ceva-C urami, la meccanizza-;;io11e ccc. circa l'impiego del T-22 nell'Esercito romeno. Questo utilizzò un altro modello Skoda, l'R-2. 8 La proposta fu allora respinta dal Ministero; ripresentata il 20 agosto 1940 fu nuovamente declinata; avanzata una terza volta il 15 maggio 1941 fu finalmente accettata I' 8 ottobre di quell'anno. Ma, per quanto concerne la produzione di mezzi corazzati, il Centro non entrò mai in funzione.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERC ITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

vulnerabilità all'offesa aerea, avrebbe offerto indubbi vantaggi. Collaborando magari con gli ungheresi e tenendo presenti anche i due mesi necessari per l'adattamento del mode llo originale alle esigenze di quell 'esercito, avremmo avuto un T-22 italiano alla fine del 1940 e la versione potenziata con il 75 mm ai primi del 1942. Il giudizio tecnico - nonostante certi singolari comportamenti dei tecnici della Skoda, i quali non permisero agli italiani di pilotare personalmente il carro - fu abbastanza positivo (il T-22 era decisamente superiore, specie per la velocità, al l'M 13, nonostante l'alto consumo che ne riduceva l'autonomia). Ancora il 22 luglio Cavallero scriveva nel suo Diario che sebbene lo Skoda non fosse «collaudato dall' esperienza» conveniva fare «anche quello» una volta risolto il problema delle materie prime. Ma non se ne fece niente e si ripiegò sull'M 13 maggiorato (M 14): il T-22 riprese la strada di casa e rimase l'unico carro proveniente da una ditta sotto control lo germanico ad essere sottoposto a valutazione in Italia dai nostri organi tecnici nel periodo bellico.


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MATERIALI DI ORIGINE FRANCESE Dopo le prime offerte di carri armati francesi di p .b. (350 R. 35, 50 SOMUA e 50 B2) da parte del Generale von Thoma nella nota riunione in data 30 dicembre 1940 d i cui ali' Allegato 1 I 96 al Diario Storico del Comando Supremo, queste vennero notevolmente au mentate. Lo precisa il telesc ritto di Marras datato Berlino 15 gennaio ore 19.30 a G uerra Gabinetto - Roma N . 56/A per STAMAGE: Colonnello Mancinelli comunica che caITi offerti sono seguenti alt - tipo SOMUA da 20 tonnellate 30 subito e 20 dopo sei settimane alt - tipo Renault R. 35 da IO tannellate 140 subito e successivamente altri 360 in ragione 50 mensili alt - tipo Renault B 2 da 30 tonnellate 23 subito e successivamente altri 80 in ragione 20 mensili alt Tutti sono privi di radio alt In corso accertamento possibil ità parte tedesca fornire et applicare radio alt.

La Direzione Generale del la motorizzazione, dopo il ri torno degli ufficiali italiani inviati a Parigi per esaminare i materiali, riferì allo S.M.R.E. 1, tra l 'altro che: li carro SOMUA si presta bene all'impiego. È prevista la radio ricevente e trasmittente con materiale tedesco la cui adozione deve essere ancora definita. Il carro R 35 è notevolmente lento. È prevista la radio ricevente per tutti i carri. ma occorre insistere per ottenerla.

Del B 2 (denominazione german ica del B 1 bis), si scriveva c he Il carro è eccessivamente pesante. Ha il cannone in casamatta con sola e levazione. È prevista la radio trasmittente e ricevente ma occorre insistere per ottenerla.

S i aggiungeva che ne erano disponibili 103, tuttavia così concludendo: Questa D.G. esprime parere favorevole ai tipi SOMUA da 20 tonnellate e RENAULT da IO Tonnellate e parere sfavorevole ai tipi RENAULT B2 da 32 Tonnellate per le difficoltà di traspo110 e d i manutenzione.

La situazione fu così riassunta in un documento dell' Uffic io Servizi ELENCO DEI CARRI ARMATI OFFERTI DALLA GERMANIA E DT QUELLI DA TRARRE DAI DEPOSITI IN ITALJA DEL MATERIALE FRANCESE (C.l.A.F.) No

50

Dalla: GERMANIA

Tipo SOMUA

Caratteristiche da 20 Tonn.- Corazza ace. fuso da 20 a 40 111/m - Velocità max Km/h 40,7 - autonomia su strada 240 Km anni: cannone 47 in torretta

Stato d'uso

Accantonati a

Revisionati a nuovo sotto il contrailo tedesco. Per ora

Tuttora in Francia Consegne: =30 subito =20 entro 6

Note Si prestano bene all'impiego· occorrerà insistere per la radio. Munizionamento:

I Lettera del Ministero della Guerra, D.G.M., Prot. N. 5460 in data 23 gennaio 194 1, ali' oggetto Mezzi automobilistici per l'Esercito dalla Germania, A.U.S.S.M.E., copia in A.AA:


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GLI AUTOVEICOLI DA COMB ATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

mitra da 7,9 [sic 7,5] abbinata

senza radio

500

RENAULT R/35

da IO Tonn. - Corazza ace. fuso da 15 a 40 m/m - velocità max Km/h 19 - autonomia su strada 140 Km. armi: cannone 37 in torrena, mitra da 7,9 abb.

Per ora senza radio

103

RENAULT B/2

da 32 Tonn. Corazza ace. fuso da 16 a 60 111/111 - velocità max Km/h 28 - autonomia su strada 250 Km. Armi: cannone da 47 in torreua. 2 mitra abbinate fsic, ma cannone da 75 e 2 mitra]

Per ora senza radio

settimane

84 colpi da 47 e 2100 colpi per mitra2. Tuttora in Il carro R/3S è Francia eccessivamenConsegne: te lento - Occorrerà insistere =140 subito per la radio =360 in ra- Munjzionaragione di SO al mento: 98 mese colpi da 37 4000 per mitra. Tuttora in Il carro B/2 Francia è eccessivaConsegne: mente pe=23 subito sante. Oc=80 in racorrerà insistegionedi 20 re per la raal mese dio. Munizionamento: 74 colpi da 75, 84 da 47, 7000 per mitra

= parere favorevole ai tipi SOMUA da 20 Tonn e RENAULT R/35 da 10 Tonn. = parere sfavorevole per il tipo RENAULT B/2 da 32 Tonn.

Si attendono dati circa le dotazioni di ricambi, munizioni disponibili, modalità affluenza e carico, prezzo. Pe r le stazioni radio previste, come dotazioni per i carri, con materiale tedesco, deve essere ancora definita l'adozione. Occorrerà insistere in merito. È in corso la spedizione cli un esemplare cli ognuno dei tipi di carri di cui sopra presso la Direzione del Servizio Automobilistico - Viale Pinturicchio - Roma. TRAMITE C.I.A.F. 64

RENAULT F.T.

8

RENAULT B/2

Sembrano del tipo R/353 Somigliano ai nostri vecchi FlAT 3000 - Altre caratteristiche non definite

Alcuni in perfetto I° Centro auto- Non tutti hanno stato cli marcia, rnobilistico di il completo araltri da riparare Torino marnento previsto

da 32 Tonn. - Con cannoda 75 e 2 mitra; 2 con torrelta e pezzo da 47

Condizioni varie I° Centro autodi efficienza. mobilistico Tutti da cli Torino revisionare

Per revisione in corso pratica per l'invio ali' Ansaldo

In seguito, il Ten. Colonnello Leoncini , recatosi a Parigi verso la metà d i febbraio, constatava che tutti i SOMUA erano senza radio, ed altrettanto gli R. 35.

2 Sull'originale è aggiunto a mano e carrelli. Nell'Esercito francese del 1939-40 non era previsto I' autotrasporto strategico dei carri armati, per il quale si faceva affidamento sulle ferrovie. Esistevano solo i mezzi per il recupero di quelli in avaria. In particolare, per i carri fino a 15 tonnellate erano stati adottati autocarri 6 x 4 con rampe e verricello d' alaggio in numero di 3 per ogni battaglione di 45 carri leggeri, I trattore con rimorchio per ogni compagnia di 10 carri pesanti B l bis e 2 per ogni squadrone di 20 SOMUA. 3 L'estensore non conosceva il materiale.


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Nel marzo 1941 si provvide ad inviare del nostro personale in Germania, presso la scuola di Wiinsdorff, per un corso di addestramento su l materiale. Rimane va peraltro aperta la questione delle parti di ricambio e del munizi.o namento, ma si ottenne soltanto la fornitura della dotazione individuale di parti di ricambio più 500 colpi per ogni pezzo e 5000 per ciascuna mitragliatrice. Si specificò poi, il 22 aprile, da parte del R. Addetto Militare a Berlino, che per ogni carro sarebbero stati fomiti 250 colpi anticarro e 250 esplosivi e 10.000 cartucce. Il materiale non sembra abbia suscitato molta soddisfazione nell'ambito governativo: il Generale Favagrossa riferisce 4 di aver proposto al Capo del Governo il J O giugno 1941, a proposito delle forniture di materiali da guerra per conto del Governo Germanico, circa il conto A (per il materiale da guerra ex francese, ex polacco, ex cecoslovacco, ecc. catturato dai tedeschi), di non pagarli, e che venissero dati in consegna salvo a concederli a fine guerra a prezzi equi ed in conto riparazioni. Non si sa l'esito di questo suggerimento. Intanto, il 29 maggio, a seguito di comunicazione dello stesso R. Addetto, ci si era premurati di informare gli Enti interessati che nell 'impiego dei carri armati di preda bellica francesi Renault R.35 e Somua [...] per non fare danneggiare l'equipaggio non si devono sparare più di 100 colpi di mitragliatrice con botole e feritoie chiuse. Dopo 100 colpi occorre cambiare rapidamente ma tuttavia [sic] abbondantemente l' aria dell' interno del carro aprendo più botole e feritoie. L' apertura del solo sportello d 'ingresso non è sufficie111e per impedire l'accumularsi dei gas prodotti da fuoco .

Lo S.M.R.E., intanto, aveva incaricato della formazione dei reparti il deposito del 4° Reggimento carristi, cui vennero destinati i primi 20 Renault R. 35 partiti il 24 aprile; il 18 giugno fu la volta delle munizioni. Lo S.M.R.E. poté così alla fine decidere, il 31 maggio 1941, per la costituzione e mobilitazione per il 15 giugno del comando 13 1° rgt. Ftr. Carrista, di 1 battaglione carri S.O.M.U.A. (CC, su due compagnie) e 2 battaglioni carri R.35 (CI e CII), in corso di formazione presso il 4°. Inopinatamente, però, e dopo la notizia del 5 maggio che non vi sarebbero state altre forniture SOMUA oltre i 50 già accordati, il 18 luglio si venne a sapere, sempre tramite il R. Addetto m ilitare, che le autorità german iche avrebbero sospeso anche l'invio delle parti di ricambio. In tal modo, il 4 ° R gt., il quale stava provvedendo alla formazione di ben 6 battaglioni R 35 (numerati da 1° a VI 0 ) con i 350 di previsto arrivo, dovette, invece, limitarla ai soli primi due. A causa della ulteriore riduzione della fornitura a soli 124 carri l'intero progetto venne rivisto: il III fu trasformato in battaglione reclute, IV e V andarono a formare il battaglione SOMUA ed il VI fu trasformato in VIII carri L. Si fu quindi costretti a rinunciare ad un impiego oltremare dei carri francesi. Così, se il 10 luglio era stata emanata una circolare per l'invio in A.S. - nell'ambito di una compagnia mista sperimentale - di un p lotone carri SOMUA ed uno su R. 35, il 27 agosto lo S.M.R.E. dovette annullare tale disposizione. Conseguentemente, con foglio dello S.M.R. E. in data l 3 settembre 19415, a seguito della comunicazione della D.G.M. del 3 1 agosto circa la riduzione della fornitura di carri armati da parte della Germania, fu ridotto il numero delle munizioni da acquistare in Francia:

4 Favagrossa, C. , Perché perdemmo la guerra, Rizzoli, Milano, 1946 pag. 299. 5 S.M.R.E., Ufficio servizi I. N. 104333 pro!. Segreto, copia in A.AA.


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GLJ A UTOVEICOLI DA COMBA'rflMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Cartucce per mitra ca!. 7 ,5 Colpi da 37 Colpi da 47

Colpi da richiedere nulla invece cli 600.000 200.000 invece di 900.000 75.000 invece di I 50.000

Tuttavia non si rinunciò definitivamente all' intenzione di inviare il CI e CII carri R. 35, che dal 15 settembre erano stati dis locati in S icilia con la 6" Armata (il CC SOMUA era partito in pari data per la Sardegna, passando più tardi alle dipendenze di un altro reggimento). Vi fu infatti un ordine di trasferimento in Tripolitania, frettolosamente emanato dallo S.M.R.E. in data 28 luglio 1942, che venne poi revocato, il 14 settembre, quando il Comando Supremo venne a sapere che il 131 ° (forte di 58 ufficiali , 616 sottufficiali e truppa, 55 automezzi, 45 motomezzi e l 04 carri R 35) presentava grav i insufficienze: i carri non erano idonei a sostenere il combattimento contro mezzi similari, mancavano dei carrelli (peraltro da tempo sperimentati alla Viberti) e dei relativi autocarri trattori per i trasferimenti e non si disponeva di carri di riserva. Per di più, le parti di ricamb io erano ridotte al min imo e quelle al momento in commessa sarebbero state consegnate non prima di alcuni mesi. Fu così che il reggimento rimase alla 6" Armata, <<ripartito in piccoli nuclei per azioni a raggio molto limitato», come si legge in un Promemoria per il C.S. M.G. in data 23 agosto 1942. Poco ci è pervenuto sui carri B 1 bis, se non che essi trovarono impiego per esperimenti su ostacoli anticarro alla scuola Centrale del Genio s in dall '8 novembre 1941 (2 esemplari non molto efficienti, di cui uno senza torretta). Ulteriori esperimenti con tutti i carri in uso (B 1 bis e S0MUA compresi) terminarono il 24 maggio 19436. Si concluse che l'unico ostacolo ritenuto efficace era il fossato a sezione isoscele con scarpate a 45°. Carri B 1 bis ed F.T. fu rono anche utilizzati per prove di munizionamento controcarri e come bersagli a Cirié ed a Furbara. Vi fu infine una proposta del 4 giugno 1943 -XXI di spedire all'Ansaldo un B l bis e un B l ter, un prototipo da 36 t, sequestrati dal Governo italiano presso la F.C.M. di Marsiglia7 , stabilimento che aveva montato 50 carri B al mese nel 1940 e dove ne restavano, inutilizzati, una ventina in diversi stadi di approntamento e che - osserviamo noi - avremmo avuto possibilità e convenienza di completare e di introdurre, specie alla fine del 1942. Anche un carro ormai concettual mente superato, ma potente e fortemente corazzato come il B l bis, se dotato da un equipagg io esperto ed agguerrito, non era da disprezzare in un esercito che non possedeva un solo plotone o rganico di mezzi di tale categoria. Del resto, se lo utilizzava l'alleato germanico, ben più ricco di noi ...

Carro armato Renault R. 35 (FR .) Il carro R . 35 (Tipo ZM), destinato nel l'Esercito francese a sostituire gli anziani Renault F.T. 17 nell'accompagnamento della fanteria, era abbastanza noto e così le sue modeste caratteristiche: unico punto d i forza, la sua buona protezione . Le qualità negative furono così riassunte da un esperto: lentezza, torretta monoposto (il capocarro doveva svolgere anche la funzione di tiratore e di caricatore), l' armamento principale (lo stesso del Renault della Grande Guerra) aveva

supremo, li Capo di S.M. Generale - Appunto per il Duce, in tale data (Copia in A.AA.). Ceva-Curami, op. cit., Volume II, pag. 352-53.

6 Comando 7


VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO

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scarsa efficacia controcarri 8. 1 risultati delle campagne del 1939-40 non avevano assolutamente confermato il giudizio della commissione di sperimentazione che lo aveva definito, il 21 maggio 1935 «un mezzo importante per l'accompagnamento della fanteria». Tali difetti avrebbero dovuto escluderne l'acquisto; se ne accettarono invece, nel 1941, 124 e cioè quanti bastavano ad equipaggiarne appena due battaglioni. Il primo ricevette la targa. Tutti i carri furono rimessi in efficienza e i carri comando di plotone e compagnia furono dotat i di radio. La compagnia comando di ciasc un battaglione ricevette invece 4 carri M 13 Centro Radio.

Descrizione Il treno di rotolamento comportava due cingol i con 128 elementi in acciaio stampato, del passo cli 68 mm. Da ciascun lato vi erano tre carrelli , due dei quali con due rulli mentre quello anteriore ne aveva uno solo; tutti provvisti di anelli gommati; ciascuno dei rulli doppi era montato con un ammortizzatore costituito da anelli di caucciù sistemati tra i bracci dei bilancieri ed agenti come pinze. Solo in quello anteriore appoggiava l'ammortizzatore su un braccio fissato allo scafo. La trazione era anteriore; il rullo di rinv io fungeva anche da tenditore; nella sua corsa superiore, il cingolo era sostenuta da tre rulli gommati . Lo scafo era di costruzione mista: la sua parte inferiore recante i cingoli e che fungeva da telaio era in corazze saldate tranne che per la sezione frontale in acciaio fuso. Questa presentava una porta di accesso e uno sportello frontale con iposcopio più una piastra mobile per il differenziale. Su questa base, fissato a mezzi bulloni si appoggiava un cassone di acciaio fuso che ne costituiva la parte superiore e che presentava il vano per la torretta. La sezione posteriore era ottenuta anch 'essa per fusione ed era in un sol pezzo d i acciaio, dove si aprivano due portelloni per l'accesso al motore ed al blocco di raffreddamento. Sul cielo della camera motore erano ricavate aperture chiuse da grig liati per l'areazione del compartimento stesso. Ali ' interno, Io scafo era di viso da una paratia verticale in camera motore e camera compartimento e guida; nella torretta si accedeva da un portello posteriore (e che aperto, in marcia, fungeva da sedile per il capocarro); questi combatteva in piedi, avendo ai lati le riservette di proietti per il canno ne e la mitrag liatrice. Immediatamente sopra i] portello vi era il perno per fi ssare eventualmente la mitragliatrice in posizione contraerea. La camera motore conteneva il duplice serbatoio della benzina, il radiatore col ventilatore, il motore a 4 ci lindri, il cambio di velocità e l'albero della trasm issione che si estendeva in avanti fino al differenziale, situato in asse con le ruote motrici. Un certo numero dei carri giunti in Italia - prodotti dopo il 1100° esemplare - erano muniti della «coda passa-trincee AMX» , che fu eliminata dai nostri organi tecnici. Sulla coda, in questi esemplari, era fi ssato il rullo di scorta9. Impiego tattico Teoricamente, quello dei carri M. Dalle schede dei carri Renault 35 italiani, risultano i seguenti numeri di targa 4338 - scheda provvisoria da 4391 a 4400, 4395 (demolito e usato per pro8

Nonostante questo e numerosi difetti tecnici riscontrati, cui si cercò di porre rimedio nel corso della produzione, ne furono prodotti fino al giugno 1940 ben 16 I I, l\20 circa dei quali della variante migliorata R.40. Di questi, 834 caddero in mano tede~ca. 9 Per maggiori particolari tecnici su questi carri francesi cfr. Pignato N., Atlante Mondiale dei Mez:::.i Corau.ati, Francia e Giappone dalle origini al 1945. Albertelli - Casa del libro, La Spezia 1975 (pp. 53, 58, 65, 69, 72).


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GLI AlJfOVEICOLl DA COMBATTJMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

ve di tiro contro corazze), da 4396 a 4399, 4400 (immatr. 3.04.41, 4° Ftr. Carrista , poi Cll/131), da 4411 a 4420, 4422 (immatr. 5.05.41 ), da 4423 a 4436, da 4480 a 4485 , (immatr. 5.05.1941) e fino a 4505 (immatr. 5.05.41, al 4° Rgt. Ftr. Carrista e smantellato 28.08.41) fino a 4510, 4511, 4512,4517,4519,4520,4523, 4530, 4531 ,4534,4535 ,4537,4538,4541 , 4543, 4546, 4567, 4569, 4572, 4573, 4574, 4575 , 4576, 4577, 4578, 4581, 4582, 4586, 5150 e 6466. Di questi 127 carri, il 4491 fu smantellato, il 4398 fu demolito e usato per prove contro corazze il 27.7.1941, il 6466 fu immatricolato nel 1943. Come si è visto, il carro equipaggiò i battaglioni CI e CII del 131 ° Rgt. Ftr. Carrista, destinato alla difesa della Sicilia. Nel luglio 1943, le compagnie del CI erano contraddistinte la l a da un cavallino rampante, la 2a da una testa di ariete e la 3a da fulmini; quelle del CII dai semi delle carte da giuoco. I carri del CI erano ripartiti nei Gruppi mobili difesa aeroporti D, E, F e G; il Gruppo D (a Misterbianco, CT), comprendeva due carri del comando di btg. e 13 della 3a cp. Impiegato a sud dell'altipiano di Palazzolo Acreide, (SR) perse 5 carri ne ll a prima ricognizione. Poco si sa del Gruppo E (Niscemi, CL) con 15 carri della l", ridotti a 5 dal tiro navale; altri 2 furono distrutti dai Rangers. L'F (Rosolini, SR) contava 10 carri della 2" e ne perse 4 ad opera degli inglesi. Il G, a Comiso (RG) aveva solo il l O plotone della 2" e combatté a Pachino (RG). Tutti i gruppi erano di rinforzo al XIV Corpo d'Armata della S.icilia orientale. Le compagnie carri del CII erano ripartite nei gruppi mobili A (4a cp., a Paceco TP), B (6", Santa Ninfa TP) e C (5" a Portella Misilbesi). Il CII doveva sostenere l' azione del XIII Corpo d'Armata. Destinato alla protezione dello sch ieramento della Divisione Assietta, si sacrificò guadagnandosi la citazione nel Bollettino N. 1162 del 3 1 lugl io 1943 10.

BIBLIOGRAFIA 4° Reggimento Carristi - Comando, Carro armato Renault 35, Parte l. Descrizione, Parte Il. Condotta, Roma Aprile 1941 - XIX. Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate, N. 4 151 , Istruzione sulla condotta e sulla manutenzione del Carro armato Renault 35 (Fr.), Roma - Settembre 1941- XIX.

Carro armato S.O.M.U.A . (FR.)

Progettato come char de cavallerie (automitrailleuse de combat Somua, type AC3) fu adottato appunto dalla cavalleria francese come Char modèle 1935S il 27 gennaio del 1938 e destinato alle divisioni meccanizzate leggere. Se ne produssero circa 450, dei quali 297 caddero in mano germanica. Aveva eccellenti qualità manovriere, che gli permettevano di essere considerato tra i migliori carri dell'epoca, ed era superiore nell'armamento anche alla versione contemporanea del tedesco mod . 3°. Si disse che si progettava di realizzarne addirittura 20.000 negli Stati Uniti, e che il progetto del carro medio M4 Sherman ne fos se stato influenzato. A par1e ogni esagerazione (era dotato della discussa torretta monoposto, il profi lo del carro era alto 2,624 m più del nostro P 40 e costituiva un mjglior bersaglio, l'armamento restava quello del nostro M 13, con in meno due mitragliatrici), la nostra situazione non sarebbe cambiata se i tedeschi ne avessero ceduto una compagnia in più.

IO Cfr. A.

Santoni, Le operazioni in Sicilia e Calabria (luglio-settembre 1943), SMEUS, Roma 1989, passim.


VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO

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La cessione di soli 32 (o 33 - secondo il Voi. XV della Storia dell'Artiglieria Italiana) di questi carri non poteva pertanto inc ide re che marginalmente sulle nostre disponibilità. trascurando l'aggravio dell'addestramento specifico e dei ricambi. Nondimeno il carro fu apprezzato, pur se le sue caratteristiche non influenzarono le costruzioni carriste nazionali.

Descrizione Lo scafo era caratterizzato da superfici arrotondate e formato da 4 e lementi ricavati per fusione: scafo telaio (2 parti con cucitura in mezzo) detto, corazza superiore della carnera di combattimento, protezione superiore della camera motore, tutti imbullonati. Anche la tonetta, a brandeggio elettrico e con sistema di elevazione idraulico, era ricavata per fusione, come la cupola rotante e gli scudi per le armi. Queste erano costituite da un cannone da 47/32, 1 e 1 mitragliatrice cal. 7,5 abbinata, a mira telescopica; il puntamento in elevazione della mitragliatrice poteva essere reso indipendente per piccoli angoli. L'osservazione era consentita dal le feritoie sui due lati, da quella frontale della cupola (con chiusura esterna) e da un portellino laterale nonché da una feritoia posteriore. Un'apertu ra consentiva segnalazioni con bandiere o razzi . li portel lo d 'accesso, aperto, poteva essere usato come sedile per il capocarro. L'accesso per il resto dell' equipaggio avveniva attraverso un portellone sul lato sinistro. Nello scafo vi erano due portelli anteriori per il pilota (uno ad angolo sulla sinistra) ed una feritoia ad angolo per lo stesso sul lato destro. Un'altra feritoia era per il marconista. La sospensione comprendeva molle a balestra semiel littiche e molle a spirale sul rullo posteriore, con 9 ru lli protetti da piastre a grembiule, con due ruili guidacingoli superiormente, per ciascun lato. Cingoli monomaglia in acciaio. Il motore si trovava a s ini stra, con serbatoi per carburante, per olio e organi di raffreddamento, sul lato destro; anche il cambio e riduzione finale erano contenuti nella sezione posteriore e separati con una paratia di protezione dal la camera di combattimento. L'accesso al motore richiedeva, per le riparazioni più impegnative, lo s montaggio dell'intera copertura. Un impianto collettivo antincendio Telecalamit proteggeva compartimento motore e camera d i combattimento. Sulla destra del carro vi erano i sostegni protetti per le antenne radio, non sempre montate.

Impiego tattico Teoricamente, quello dei carri M . I carri SOMUA (indicati come ACM 1936) furono immatricolati con i numeri 4401 , 4402, 4403, 4404, 4405, 4406, 4407, 4408, 4409, 4410, 4421, 4437,

4438,4439,4549,4550,4551 ,4552,4553,4554, 4555,4556,4557,4558,4559,4560, 456 1, 4562, 4563, 4564, 4565, 4566 e 5145(?) a partire dal 15 marzo 1941. Essi equipaggiarono il CC battaglione del 131 ° Reggimento dal giugno 1941, che dopo l' addestramento di base fu trasferito nel Veneto nel successivo luglio. Dislocato in Sardegna con circolare del 15 dicembre 1941, il CC passò poi, dal 20 settembre 1942, al 32° Rgt. Carri del XIII Corpo d 'Armata, per essere poi inserito nel Raggruppame nto motocorazzato del Colonnello Scalabrino. Fu disciolto il 2 ottobre 1944.

BIBLIOGRAFIA Ispettorato delle truppe motorizzate e corazzate, N. 4150, Istruzione sulla condotta e manutenzione del carro armato S.O.M.U.A. (Fr.), Roma, Settembre 1941-XIX.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECQNDO

1940-1945

Carro armato B 1 bis Il carro B I bis, è stato il can-o armato di maggior mole sperimentato in Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Sebbene piuttosto pesante (per i pregiud izi all'epoca da noi diffusi), e nonostante le c ritiche dello S.M. Germanico dopo la Campagna di Francia nel 1940 i massimi carri francesi coi quali ebbero a che fare i tedeschi sono quelli da 32 tonnellate. Essi sono meno veloci dei germanic i, ed hanno il grave difetto che le torrette girevoli sono armate di mitragliatrici [in realtà anc he di un pezzo da 47, n.d.r.). li pezzo di detti carri è installato nella casamatta c he forma il carro, e può solo sparare di prua. La torrelta è così fortemente corazzata che i pezzi anticarro da 37 non riescono che ad intaccarla» l 1

si trattava di un mezzo di tutto rispetto. Anche il Duvignac riporta un giudizio autorevole del 1935 che presenta qualc he ri serva: li carro B è un mezzo meccanico degno di ammirazione che sembra completamente a punto. Ma è pesante (28 tonnellate), costoso (50 franchi al kg). difficile a prodursi (5 dille), di delicata manutenzione 12.

Ma il Colonnello Keller - più tardi Ispettore generale dei carri - s i riferiva al B della 1" serie e nel contesto di un esercito già dotato di molti mezzi corazzati di ognj genere. Non certo ai I 03 B l bis de Il 'ultima produzione ( 1936-41 ), offerti dai tedeschi, probabilmente ad un prezzo politico (o addirittura nuovi di fabbrica, quali gli a.Itri 20 che si potevano ottenere nell 'autunno 1942 dalla F.C.M.), e che, insieme con quelli già a disposizione, avrebbero potuto rappresentare un potente complesso bellico, almeno per l'epoca ed in un esercito la cui forza corazzata s i basava ancora su carri da 13 t.

I pretesti accampati dalla Direzione Generale della Motorizzazione circa le difficoltà del suo traspo1to non sembrano assolutamente fondati: g ià in Italia, da anni , si trainavano sui carrelli con la trattrice pesante 32, regolamentare nell'Esercito, vagoni ferroviari del peso di circa 32 tonnellate. Né il carro usciva fuori sagoma ferroviaria, essendo alto 2,79 m . Era invece vero che esso ric hiedeva personale competente e molto specializzato, ma anche questo era un falso problema per un grande Esercito dove non erano rari uomini capaci e volenterosi. Ci pare opportuno, per chiudere il discorso, ricordare come nel secondo dopoguerra, l'esperto tedesco F M. von Etterlin - che tanto severamente si esprimeva a proposito dell'R. 35 - definiva il B un carro di robusta costruzione, ancorché di limitata maneggevolezza per l'impiego operativo, sottolineando che il puntamento laterale per 5° a sinistra e a destra del suo armamento principale era stato ripreso nel 1962 dal carro «S» svedesel3. È infine da notare che non tutti i B 1 bis italiani furono regolarmente immatricolati, come quel Re nau ll da 35 t I ?] senza torretta de l 1940 che I' 8 novembre 1941 ricevette la targa R.E . 5150 e venne destinato il 20 novembre 1941 alla Scuola Centrale del Genio di Civita vecchia. Dei B1 bis provenienti dalla CI.A.E, immatricolati il 30-4-41 al 1° Centro di Torino, per la Scuola Centrale del Ge nio di Civitavecchia furono assegnati, uno (R.E. 508) il 24 giugno 1941 a tale Scuola, un altro (R.E. 750) il 30-4-41 direttamente allo stesso Ente. 11Mémorial del' Anillerie Française, Tome XXI, 4° fascicule I 947, Imprimerie Nationale J 947, pag. 80 I. 12 A.C.S. - Carte Graziani S .M.R.E. - Il Sottocapo di S.M. dell'Esercito, P1111to di vi:;ta italiano sulle conc/izio-

ni di am1is1i:io, Monaco, 18 g iugno 1940 anno XVIII. 13 F.M. Von E11erlin, Kampfpan:er 1916-1966, J.F. Lehmans Verlag M iinchen, 1066.


VEICOLI DA COMBAl T !MENTO DI MODELLO ESTERO

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Descrizione Lo Char de Manoeuvre B J bis, com'era deno mi nato in Francia, dove eq uipagg iava battaglioni su 34 carri, era un mezzo per i suoi tempi altamente sofisticato. Montava la medesima torretta del SOMUA su uno scafo a cingoli avvolgenti e che risali va come co ncezione ai primi degli anni Venti. Il carro montava come armamento principale un cannone da 7 5 A.B .S. Mle 29 (Atelie rs de Construction de Bourges), più una sola mitragl iatrice nella prua dello scafo. Il puntame nto del cannone era facilitato dall'apparecchio Naeder: un collimatore era inserito nell' iposcopio del pilota insieme con due oculari che fungevano da alzo. Si poteva così puntare il cannone e la mitrag liatrice. Il pilota era assistito da un servente e da un radiotelegrafista che sedeva dietro il capocarro. Il motore era un Renault a 6 cilindri , derivato da un motore d i av iazione da 250 CV (modificato in modo da erogarne 300). La corazzatura raggiungeva i 60 mm di spessore . La realizzazione del B 1 bis era stata affidata a 5 industrie della regio ne parigina, del centro e del meridione: ne l l 940, la Renault aveva forni to 182 carri, la Schneider 32, la FCM 72, I' AMX e la FAMCH 70, per un totale di 403. Alla capitolazione, si era raggiunto un gettito di 50 unità mensili. Per difficoltà nella fornitura della torretta SOMUA , si e ra dec iso d i sostituirla con un tipo saldato; in attesa di questa, il 2 giugno 1940 si decise di completare gli esemplari ancora privi di torretta con una copertura blindata di 60 mm trasformandoli in cannoni d ' assalto ante litteram 14 .

Caratteristiche Tipo Peso t Equipaggio uomini Lunghezza m Larghezza m Altezza m Luce libera m Larghezza cingolo m Potenza motore CV Armamento Munizioni Protezione mm: Torretta Scafo Velocità Km/h Pendenza max sup. % Tri ncea m Gradino m Guado m Autono mia km

l4

Renault 35 9 ,8 2 4,020 1,850 2, 100 0 ,32 0 ,1 56 82 l - 37/20, l mitra 7,5 mm 102 - 2250

SOMUA S.35 19,5 3 5,380 2, 120 2,240 0 ,420 0 ,36 190 I - 47/32, 1 mitra 7,5 84 - 2250

B l bis 31 ,5 4 6,37 2,50 2,70 0,48 0 ,50 300 l x75 , l x4 mitra 7,5 74-50-5100

45 32 20 80 1,80 0,70 0,80 140

56 35 40 70 2 1 1 240

56 60 28 90 2,75 0,93 1,05 180

Vauviller-Touraine, L'Auw mobile sous l'Uniforme i 939-40, Massin, Par igi I 992, p. 23 1.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Carro armato M./R. 35 (Renault, Fr.)


VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO

I. L'R. 35 R.E. 4520 su rimorchio a volta corretta \liberti.

2-3. Particolari dell'ancoraggio del carro al piano di carico sulla fronte e sul retro.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATrlMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

4. Carro Armato S.O.M.U.A. (Arsenale Esercito di Napoli, via M.S.I.G.).

Il S.O.M. U.A. 35 nella sua configurazione originale.


VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO

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5. Un R.35 della l' C p del CI 0 /131° fotografato sul campo di battaglia a Gela dagli americani il 20 ottobre 1943.

6. Le modifiche apportate in Italia al caricamento esterno del caITOS. 35.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

7-8. Concentramento di carri ex-francesi (SOMUA e R-35) consegnati dalla Germania ali ' Esercito Italiano. I mezzi sono stati già targati (AUSSME).


VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO

Scala I :67

9-10. Due immagini di esperienze condotte con il B. l bis senza torretta a Civitavecchia.

64 1


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GLJ AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ES ERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Autoblindo Laffly 15 TOE Studiata nel 1934, e sperimentata nel 1935 nell'Africa del Nord, fu commissionata alla Laffly molto più tardi (1936-37) di conserva tra il Ministero della Guerra francese e quello dell e Colonie. Le 45 o rdinate poterono essere consegnate alle truppe francesi d 'Africa soltanto durante il 1° semestre del 1939; l'impiego previsto era scorta, sorveglianza e rifornimento di guarnigioni isolate. Le 4 S.15 T.A.M. assegnate al goum motorizzato della Tunisia furono da noi confiscate dopo l'armistizio italo-francese del 1940 e restarono a disposizione a Tripoli, finché la carenza di materiale blindato non indusse lo S.M.R.E. a chiederne il ripristino 15. Questo fu effettuato dal 12° Autoraggruppamento A.S., in tempo perché qualcuna di queste macchine potesse essere impegnata con il R.E.C.A.M. nel novembre e dicembre 1941 . Le ricerche effettuate presso la biblioteca del Museo della Motorizzazione Militare di Roma (schedine di immatricolazione) hanno permesso di rintracciare le targhe di 4 di queste macchine, tutte immatricolate il l O maggio 1941: R.E. 71 7B (N° telaio 141002, N° motore 4535), 71 8B (N° telaio 141001, N° motore 4520), 71 9B (N° telaio 141003, N° motore 4529) e 720B (N° telaio 141004, N° motore 4534) e assegnate all'Intendenza A.S. per 12° Autoraggruppamento del Supercomando. Tali macchine, affidate ai bersaglieri, furono impiegate per un brevissimo periodo. La documentazione fotografica esistente mostra che la cupola della torretta fu tagliata per consentire la sistemazione di una mitragliatrice Breda 38 cal. 8 in postazione contraerei, mentre in ritirata, allo scoperto, venne montata una Breda SAFAT probabilmente cal. 12,7. Un tabulato del Governatorato Generale della Libia, Comando Superiore delle FF.AA. in A.S. , S.M. Servizi, datato 27 .05.1942-xx ne indica esistenti ancora 2, definite inefficienti, presso il Centro Addestramento Carristi, mentre delle altre due, una ri sultava in trasferimento al 20° parco automobili.stico e l'altra già presso tale Parco a Tripoli 16. Descrizione Realizzata sul diffuso autotelaio di brevetto austriaco Hollos per fuoristrada Laffly 15, era un ibrido tra un 'autoblindo ed un autoprotetto. A sei ruote motrici, con due trasmissioni paralle le articolate in tre semiassi sui quali erano montate le ruote, era dotata di due rotelline anteriori atte a facilitare l'attraversamento dei fossati e caratterizzata da una carrozzeria blindata tradizionale sormontata da una torretta emisferica con mitragliatrice ca!. 7,5 mod. 3 l e che ospitava un equipaggio di 3 uomini (capocarro, pilota e mitragliere). Posteriormente, aveva un cassonetto per il trasporto di materiali o 4 esploratori seduti sul fondo. Poteva essere dotata di un 'apparato radio ER 26 bis/39 (una vettura ogni plotone) per il collegamento con gli aerei.

15 Comunicazio ne de llo S .M.R.E. - Uffic io Addes tramento, I " Sezione, N. 1721 di prot. ln data 3 I gennaio 1941, in cui si legge di 4 autoblindomitragliatrici francesi accantonate nel deposito di Tripoli, «da mettere in efficienza subito». Copia in A.AA. 1 6 Copia in A.AA. Il documento, fu pubblicato per la prima volta in Ceva, L., Le Forze Armate, UTET, Torino 198 1; l' Autore, in nota ed erroneamente, le confonde con le Lancia 1z. Le macchine potre bbero essere quelle di cui si legge in un volume memorialistico del Maresciallo Graziani (Africa Settentrionale ) dove s i scrive di 15 autoblindo sbarcate a Tripoli nel 194 1. Poiché all ' epoca non erano disponibili autoblindo italiane, è probabile che il 15 potesse riferirsi all 'S .15.


VEICOLI DA COMBATT'IMENTO DI MODELLO ESTERO

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Le caratteristiche principali erano: Denominazione originale: Equipaggio: Peso equipaggiato Dimensioni: lunghezza larghezza altezza Misura pneumatici Armamento Protezione Motore Trasmissione Velocità max Trincea Guado Pendenza max Consumo Autonomia

Automitrailleuse de Découverte (AMD) La.ffly S15 Territoires d'Operations Extérieurs 3-4 uomini; 5t 4 ,55 m 1,85 m 2,45 m S .P. 230 x 18 D.S. vedi testo 7-8 mm (altre fonti , 5-12) 1 Hotchkiss da 60 HP, a 3300 giri al l ', cilindrata 2300 cc. 6 x 6 (con inversore di marcia) 60 km/h (istantanea 70, continua 45) 0 ,80 m 0,60 m sup. 50% 80 litri/h in terreno vario, 100 1 per 100 km su strada 400-1000 km

Considerazioni Probabilmente a causa del ridotto numero di esemplari utilizzati, non ci sono pervenuti rapporti italiani su questo veicolo. Occorre perciò fare riferimento alle fonti francesi, dove non compaiono giudizi sfavorevoli sul modello di serie. Secondo Stephan Ferrand 17 «assai sofisticate come tutti i veicoli Laffly, le S. 15 si adattavano male alle condizioni climatiche africane ed i guasti erano frequenti».

17 Ferrand

S., Les Materériels de l'Armée Française 1918-1949, Voi. 1° 1982.


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GLI A UTOVEICOLI DA COMBA'lTIM ENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

I. Giovani Fascisti esaminano una Laffly nel maggio del 1942.

Autoblindo Laffly modificata presso il 12° autoraggruppamento


VEICOLI DA COMBATTI MENTO DI MODELLO ESTERO

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AutoblindoA.M.D. Panhard 1935 (Panhard Type 178) Tra i numerosi veicoli blindati confiscati all'Esercito francese a seguito dell'occupazione italiana della Provenza ( 12-16 novembre 1942), si annoveravano due di queste macchine, le più moderne in servizio nell ' Esercito francese. Ordinate in 517 esemplari (più altri 500 da consegnarsi entro il 31 marzo 1941), ne erano state costruite almeno 218 esemplari, e circa 190 furono catturate dai tedeschi nel giugno 1940. Altre 45 vennero occultate, mentre un certo numero, lasciate al Governo di Vichy ma private dell 'arma controcarri, fin irono per cadere anch'esse in mano all'Esercito germanico due anni più tardi. L'Alto Comando tedesco non volle cederle agli italiani, e le accantonò f ino al giugno del 194 1, quando un centinaio servirono ad equipaggiare due reparti esploranti sul Fronte est ed altre 42 furono poi trasformate per l'impiego ferroviario. Le restanti furono distribuite alla Polizia. Le due italiane, (una di costruzione 1939, N. Motore 121605, ritargata RE l 360B, l'altra di costruzione 1940, N. Motore 121604, ritargata RE 1361B) furono assegnate il 2 gennaio 1943 dall ' Intendenza della 4" Armata alla 224" Divisione costiera. Con tutta probabilità, erano armate con due mitragliatrici da 7,5 mm. indipendenti nella parte anteriore della torretta.

Caratteristiche Peso P rotezione Motore Lunghezza Larghezza Altezza Telaio Autonomia Velocità max Equipagg io

8,3 t 20mm 105 HP a 2000 giri 5,14 m 2,0 1 111 2,33 m Trazione 4 x 4 350 km 72,6 km/h 4


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUM E SECONDO 1940-1 945

Profilo della Panhard 178 «Armée Nouvelle».

Cannone da 194/32 su affusto a cingoli ST Chamond Il motivo per acquisire una batteria (su due pezzi) di questo materiale, potrebbe essere stato il desiderio di sperimentarne l'originale sistema di trazione. Quest 'affusto era stato studiato, a partire dal lontano I 916 dalla C. ie des Forges et Aciéries d'Homéncourt (Saint-Chamond) di propria iniziativa, per montare su cingoli Hoit il nuovo obice da 220 mm con gittata massima di 14 km. Scartata per ragion i di peso una vettura un.ica, la Società immaginò di realizzare due vetture solidali tra le quali riparti.re i carichi. La soluzione non presentava che vantaggi, giacché i rischi di perdita d i un materiale costoso sarebbero diminuiti, e la necessità di una vettura unica non era tassativa, ne.I mentre appariva assai utile disporre di un secondo carro per il rifornimento del pezzo. Il mezzo, mobile su ogni terreno, risolveva uno dei principali problemi dell ' artiglieria dell 'epoca, la quale d ifficilmente riusciva a far muovere i suoi pezzi nei terreni accidentati che si riscontravano nei settori attivi del fronte. Con il veicolo cingolato, inoltre si poteva rifornire, nelle migliori condizioni, il pezzo in batteria anche su terreni difficili. Si realizzò quindi un primo veico lo - avantreno o veicolo-cassone - su due cingoli Holt, senza sospensioni, azionati ciascuno da un motore elettrico, il quale trasportava un gruppo elettrogeno atto a produrre l'energia necessaria alla sua propulsione ed a quella dell ' altro veicolo nonché le munizioni, tutto quanto necessario al tiro ed i serventi del pezzo. Il secondo veicolo - retrotreno o veicolo cannone - conservava lo stesso autotelaio, portava il cannone ed un tamburo, montato anteriormente a sinistra e che serviva a svolgere il cavo utilizzato a trasmettere la corrente da un carro ali ' altro. Il complesso era soggetto a limitazioni: la velocità di spostamento era di 8 km/h e la tappa g iornaliera non poteva superare i 25 km. Per magg iori di stanze era necessario il trasporto ferroviario (una vettura per pianale).


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L'affusto fu brevettato anche in Italia (Torino, con il N. 160982 l' 11 giugno 1917) come Ajfut-Chenilleformant matériel complet d 'artillerie. Nella descrizione della privativa, si sottolineava la possibilità di facili spostamenti di direzione e rotazione, sul retro dei cingoli, a comando meccanico o e lettrico per il cambiamento di obiettivo; l'affusto in parola poteva essere al limite anche dotato posteriormente di code con vomeri, ma esso non fu preso in considerazione dall 'Autorità militare. Il modello originale, perfezionato rispetto a quello brevettato, fu accettato dalla Commission d'Etudes des Matériels sur Caterpillar dell'Esercito francese, la quale ordinò tra l'altro, il 27 febbraio 1918 (e dopo le prove effettuate in gennaio) 50 di questi affusti automotori armati con jJ Canon de 194 GPF [(G)rande (P)otenza del Colonnello (F)illoux] 1918. I due complessi passati nel 1941 all ' artiglieria italiana - e per i quali venne compilata un 'apposita istruzione - risultano poi impiegati come artiglierie da posizione a Civitavecchia, mentre il problema della semoventizzazione del cannone d'armata veniva affrontato diversamente dal1' Ansaldo (v. Can-o Armato P 40). Una delle due vetture cannone fu portata dagli americani come preda bellica ad Aberdeen Proving Ground , dove è tuttora esposto.

Il semovente Saint Chamond da 194/32.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATI'IMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUMI:: SECONDO 1940-1945

SJ: ·-

2. Una foto della vettura cannone (dalla Monografia italiana).

3. Una foto del carro generatore (c.s.).


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Trattore cingolato per rifornimento munizioni Renault UE Nella primavera del 1941, e precisamente il 4 maggio, fu presentato al Centro Studi Motorizzazione di Roma un esem plare della Chenillette de ravitaillement d'Jnfanterie Renault 31 R ( UE et UE 2) già da tempo in servizio nell'Esercito francese e della quale la C.I.A.F. aveva consegnato al R. Esercito 64 unità con relativi rimorchi cingolati. II 3 giugno dello stesso anno il Generale De Pignier, Ispettore S.S.T. , comun icò al Capo di S.M. dell 'Esercito di avere ordinato alla Direzione Generale della Motorizzazione di completarne la rimessa in efficienza e di inviarne 4 a Nettunia (RM), a disposizione dell'Ispettorato di Artiglieria, al fine di verificarne le possibi lità di adibirli ad trasporto munizioni per i nuovi semoventi da 75/18 allora in allestimento. Il primo trattore UE immatricolato 298 t, dal 23 febbraio 1941 fu al Centro Stud i Motorizzazione e quindi alla Scuo la di Tiro di Nettunia dal 6 novembre 1941 al 20 gennaio 1942. I trattori si dimostrarono inadatti all'impiego specifico e si rimediò utili zzando per ciascun pezzo (scaglione munizioni) un autocarro sahariano (in A.S.) o un autocarro L 39, con I 00 colpi per pezzo. Con le macchine francesi, comunque, si provvide a costituire i Reparti trattori cingolati 150° e 186° (dalla documentazione fotografica, pare che uno sia stato equipaggiato con trattori delle prime serie e che s i distinguevano per i due fari corazzati Restor e i parafanghi corti, rispetto a quelli dell'altro, dotato del tipo prodotto a partire dal 1937, parafangh i più lunghi e faro Guicherd). Si ignora se questi ultimi appartenessero al modello definitivo UE 2, il cui principale miglioramento consisteva nel cambio portato da 3 a 4 velocità senza riduttore. Entrambi, nel 1943, si trovavano in Sicilia 18 dove furono coinvolti nelle operazioni che portarono all'evacuazione cieli' isola. Ess i erano stati anche oggetto, ne l giugno di quel1 'anno, di un servizio fotografico LUCE, dove venivano genericamente indicati come "mototrattori per il trasporto di munizioni". S i conoscono - oltre a quella del primo esemplare esaminato (R.E. 298 t) le targhe assegnate ai "Renault corazzati" del 186° Reparto trattori cingolati (dal 30 giugno 1942) e cioè da 313 t. a 339 t, 341 t, 342 t, 343 t, 344 t, 654, 678 t, 680 t, 684 t. Si trovavano al 2° Rgt. Automobi listico di Alessandria (23 maggio 1943) i nn. 908 t... 941 t. Ne resta oggi un esemplare di un modello di più recente produzione, armato di mitragliatrice, rimesso in buona efficienza e che faceva parte della collezione De Henriquez di Trieste.

Caratteristiche Peso Lunghezza Larghezza

2,86 t scarico 3,3 in carico max 2,94 m 1,75 m

!8 Il l2 gennaio 1943, a seguito proposta del S.C. di S.M. Intendente, il Maresciallo Cavallero autorizzava l' invio in Tunisia del 186° con la Divisi.one Superga, con tutti i suoi 60 trattorini che, per le loro caratteristiche costruttive (blindamento, poca visibilità, idoneità a percorsi fuoristrada) erano pa11icolarmente atti a risolvere il problema dei rifornimenti in combattimento e in terreno vario. Nondimeno il Reparto rimase in Sicilia.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERC ITO lTALJA NO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Altezza Protezione Motore Telaio Autonomia VelocitĂ max Armamento Equipaggio

1,24 m J0 mm 40 HP a 2800 giri Trazione anteriore, 6 rulli di appoggio 100 km 30 km/h sprovvisto 2

Il relativo rimorchio, interamente cingolato, aveva le seguenti caratteristiche: Peso scarico 0,78 t Peso in carico max 1,65 t Lunghezza 2,63 m Larghezza 1,60 m Altezza 0,82 m

Cingoletta Renault U.E.

1. Un trattorino portamunizioni Renault UE in Sicilia (primavera 1943).


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MATERIALI DI ORIGINE CECOSLOVACCA Carro armato medio Skoda Sviluppo e produzione Nel J940 l'Esercito italiano prese in considerazione la possibilità di introdurre un tipo di carro armato Skoda dalle promettenti caratteristiche e che risaliva ad uno studio iniziato nelJ 'agosto 1936. Fu infatti in quel periodo che, dopo i prototipi S-II-b e SP-II B , realizzati in comune con la CKD, si cominciò a lavorare alla Skodawerke, sotto la d irezione dell 'ing. Zubaty, alla costruzione di un nuovo prototipo di carro medio, con corazzatura in acciaio dolce e denominato S-11-c. II nuovo carro fu pronto nell 'aprile 1937 e le prime prove con un motore di potenza inferiore e senza torretta iniziarono nel maggio di quell'anno. Nel settembre successivo fu installato un nuovo motore e nell'aprile 1938 il carro, divenuto il T-21, il 2 maggio dello stesso anno fu inviato a Mitovice per essere valutato dal l'Esercito. Vi furono dei problemi nel raffreddamento del motore, tuttavia il 26 maggio il T-21 poté essere presentato ad una missione militare sovietica. Costoro avrebbero desiderato effettuare subito delle esperienze in Russia, ma il Ministro della Difesa céco non lo consentì. I sovietici allora, all'inizio del 1939, chiesero di acquistarne la licenza di costruzione, ma i tedeschi, dopo il 15 marzo di quell'anno, non furono d'accordo. Intanto, sin dal giugno 1938 la Skoda aveva continuato i suoi collaudi interni a Pilzen e nel dicembre successivo i rumeni avevano cominciato anch'essi ad interessarsi al nuovo carro. Essi ne volevano acquistare 216 nella versione R-3. Nell'ottobre del 1939 iniziarono le valutazioni del T-21 in concorrenza con i modelli Y-8-H ed R-2a in Romania, con ottimo piazzamento del T-21 e si ebbe la conferma (I 940) dell'ordinativo di 216 unità. Anche stavolta, però, i tedeschi, che volevano riservare le capacità produttive de lla Skoda per il proprio esercito, opposero il loro veto. Nel frattempo, e precisamente nell'ottobre 1939, 1'Ungheria aveva intrapreso trattative per l'acquisto della licenza di costruzione del T-21. Nel giugno e nel luglio del 1940 il veicolo fu provato in Ungheria e la piastra fro ntale de lla torretta fu temporaneamente sostituita con una più recente con il cannone ungherese da 4 cm, ma, dopo il ritorno a Budapest da H aimàskér e Bugac in H.T.l. la torretta fu riportata alla confi gurazione originaria. In un primo tempo gli ungheresi volevano carri completi, ma poi si accontentarono della licenza e ne derivarono - durante la 2a Guerra Mondiale - i loro Turàn e Zriny. L'ultimo esercito ad interessarsi al T-21 fu quello italiano. I primi contati con la Skoda risalgono al settembre 1940. Una nostra Missione militare giunse poi in visita a Pilsen il 9 ottobre 1940. Se ne discusse a Berlino nel febbraio 1941 col Generale Marras ed il Colonnello Badini. L' Italia necessitava di 200 carri da 18 t con cannone da 47 completi di armamento e munizioni , con prima consegna entro 12 mesi, seguita da 15 veicoli al mese. Da parte italiana si ventilava anche la poss ibilità di una costruzione su licenza, pur se nessuna delle nostre Ditte parve interessata al riguardo. Nel marzo si richiese l' invio del campione al C.S.M. di Roma e nel corso di una visita italiana a Pilsen il 25 aprile si decise per la produzione presso la Skodawerke. Il T-21 giunse in Italia il 21 maggio 194 1; nel giugno successivo ebbe ini zio un primo periodo di prove, con collaudi a S. Angelo Romano, a San Polo, alle Acque Albule, ad Ostia, a Nettuno ed alla Farnesina. Il ciclo delle prove durò dal 1° g iugno al 3 luglio ed il carro percorse su cingoli 1167 km senza inconvenienti. S tando alle informazioni avute dai tecnici Skoda, sotto la guida del!' ing. Satora, in paragone con i carri Ansaldo M 13 ed M 14 e con quelli francesi, come il Somua, il T-21 si dimostrò superiore sia su terreni sabbiosi che su terreno montagnoso, rimanendo inferiore all 'Ansaldo solo su terreno roccioso.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO JTAUANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Piacquero molto il concetto generale, la facilità di guida (sterzo e cambio pneumatico), la buona tenuta di strada e, soprattullo la possibilità di superare le curve con arc hi non interrotti; solo il raffreddamento, in considerazione dell' impiego italiano in Africa, avrebbe dovuto essere maggiore 19.

Qua lc he perplessità fu però mani festata dai tecnici de l C.S.M. , i quali, lamentando che i tecnici Skoda non avevano permesso loro la guida del T-21, così si espressero in calce alla scheda di valutazione del primo periodo di prove (una settimana) Questo Centro Studi non è in grado di fomrnlare giudizio defin itivo e decisivo nei riguardi della rispondenza automobi listica del mezzo dati i pochi elementi d i g iudizio rilevati durante questo breve periodo di prova. Le conclusioni potranno solamente trarsi dopo il doveroso ed indispensabile accertamento dei d iversi gruppi, constatazioni che solo possono essere rilevate con la condotta e con la manovra del carro,

pur avendo dichiarato in precedenza le loro sensazioni, e c ioè: - la guida su strada e fuori strada sembra rispondente e poco faticosa; - l' attitudine alla iscrizione in curva sembra buona; - la manovra del cambio sembra comoda e rispondente; - la vis ibi lità dello sportello di guida sembra mo lto precaria specialmente nella marcia su terreno ondulato.

Non è stata rintracciata - sfo rtunatamente - alcuna documentazione circa il secondo ciclo di prove. Si ritiene tuttavia c he queste abbiano dato esito positivo, giacché, pur rimane ndo comunque aperto il problema della consegna diretta , che si scontrava con l'ostilità dei tedeschi, le caratteristiche rilevate erano state di tutto rispetto e l'Italia s i era lim itata a chiedere una co razzatura più spessa, un raffreddamento pi ù spinto ed altre piccole modifiche meccaniche, per le quali la Ditta iniziò i relativi studi. Ma la sopravvenuta offerta tedesca all 'Esercito italiano del suo modello 3° fece sì c he alle trattati ve con la Skoda venisse ufficialmente posto fine iI 13 ottobre 1941. Al ritorno dall'Italia, il T-21 mostrava sul tacheografo 6300 km. D opo piccole riparazioni, il carro rimase alla Skodawerke come pezzo dimostrativo. Dopo la guerra fu nuovamente messo in efficienza, sottoposto a prove valutative c he durarono dal gennaio 1946 al fe bbraio 1948. Risulta successivamente abbandonato e demolito ai primi degli anni '50. Riportiamo qui di seguito le caratte ristiche del T-2 1, rilevate al C.T.M.: 1. Generali De nominazione: Costruzione: Equipaggio: Peso: Rapporto HP/t Pressione kg/cmq

Carro Armato [ T-21] Skodawerke 4 uomini 17.770 kg (con armamento, personale e muniz.to) (16.700 a vuoto]20 7,108 0,58 (terreno cedevole) 4,5 (te rreno cons iste nte)

2. D imens ioni L unghezza m larghezza m

5,200 [5,500] 2 ,450 [2,350]

l9 Karlicky, Vladimir, Armamemi Skoda per l'Itctlia, in Storia Militare, Settembre I 998, pag. 45-46 20 Le cifre tra parentesi quadra provengono da un documento A.U.S.S .M.E. (L 13/42).


VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO

Altezza m Luce libera m Cingoli m

2,670 [2,365] 0,33 [0,35] ... (maglia unica) [0,420]

3. Armamento Principale: Secondario: 4. Meccanismi di elevazione e brandeggio 5 . Munizionamento: 6. Apparati ottici 7. Protezione mm - scafo

l cannone da 47 ( 4 7,2) e l mitragliatrice (ZB vz/53) in torretta 1 mitragliatrice (id.) in casamatta [settore verticale da - I 0° a +25°] Comando manuale 94 colpi per cannone e 3000 colpi per mitra [80-3000]

Verticale ante riore 30 Inclinate anteriori 25 [20] laterali 14 fondo 20 [ 1O] cielo 10 [parafanghi 8] - torretta perimetrali 26 cielo 10 (8-50 mm, imbullonata)

8. Comunicazioni

( 1 stazione radio)

9. Motore N° cilindri e configurazione Cilindrata Potenza max HP/kW Giri al m ' Serbatoio benzina 1 Avv iamentoelettrico:

Filtri aria Accensione: Raffreddamento:

a carburazione 8 V 130 x 130 14.000 eme 250 ca. [240] 2200 mediante motorino agente sul volano a mano: mediante manovella nell'interno camera d i combattimento a bagno cl' olio doppia - mediante 2 magneti Scintilla Vertex ad acqua mediante radiatore cilindrico

1O. Trasmissione Cambio: Freni:

ad epiciclo controll ato 6 velocità [avanti e indietro] uno sulle ruote di rinvio (anteriori) comandato da leva a pedale e leva a mano

I 1. Sospensioni

a carrelli bilanciati . Ogni carrello è costituito da 4 rulli collegati due a due

12. Prestazioni Velocità max km/ora

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47 (su km lanciato) [minima 3,42 - max 50]


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

32 (media su percorso tipo di 50 km) 36 (su prato pianeggiante a fondo consistente) 42 (su strada a fondo naturale) 33 (su terreno sabbioso pianeggiante) 19 (su terreno sabbioso alquanto ondulato) Pendenza max sup. 80% (su terreno argilloso compatto) [100%] 40% (su sabbia) Gradino m 0,8 Trincea m 2,2 Guado m 0 ,9 Autonomia km 155 (percorso tipo) [ore 6) Consumo orario 1,61 (2) per km (percorso tipo) StabilitĂ dinamica longitudinale sufficiente [ l 00%] id. dinamica trasversale 60% [100%] Raggio min imo cli volta m 4


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MATERIALI DI ORIGINE TEDESCA Nel maggio 1943, per un intervento personale del Capo delle SS Himmler, furono consegnati alla MVSN, pe r costituire la componente meccanizzata della Divi sione «M» (poi Divi s ione Corazzata Legionaria Centauro II) , allora in via di formazione, il necessario per 3 compagnie di carri armati con cannone da 75. Ciascuna fu dotata di material e di ve rso: carri armati medi mocl. 3° (Pz Kpfw III N), carri armati medi mocl. 4° (Pz Kpfw IV H) e cannoni d'assalto StuG IIl2 ' . Il mate riale rimase in uso fino all'Armistizio, quando l'istruzione non era ancora completata, e fu poi restituito ai tedeschi. Carristi e specialisti italiani furono inoltre addestrati all'impiego del Pz Kpfw VI - il primo mode llo di Tiger da 54 t con cannone da 88. Infat ti, a conferma delle suppos izion i riportate in Ceva-C urami 22, si è recentemente appreso - da documentazione rintracciata al Militdrarchiv Freiburg, Bestand RH 10, Aktenband 12 u 26, ulteriormente confermata dalla testimonianza di un sottotenente della 2"/504" Abt. Tiger allora accantonata a Paceco (Trapani) e provata da fotografie che nell'aprile del 1943 un'aliquota di personale italiano, proveniente dai depositi del 31 ° e 32° carris ti e con relativi interpreti venne istruito sul pilotaggio e la manutenz ione dei carri pesanti Tiger tropicalizzati in dotazione all'unità tedesca in Sicilia. Questo, in vista di un perfezionamento presso il Centro di addestramento Tigre di Paderborn (Germania), dove fu poi inviata, per rientrare tuttavia s ubi to dopo il 25 lugl io 1943. Si ignora se per la sfiducia de ll' Alto Comando germanico nel nuovo Governo italiano o per carenza del prezioso materiale23_ Sempre per completezza, occorre riferire delle trattative intercorse con la Parte Germanica per la costruzione in Italia del carro med io mod. V Pan.ther. L'offerta - imprevedibile - del più moderno carro germanico al Capo di S.M. Generale giunse pressoché improvvisa il 6 d icembre 1942, quando il generale tedesco v. Ho rstig fu ricevuto dal Maresciallo Cavallero. Questi informò che anche l'Italia aveva un tipo quasi equivalente (il P 40) in esperimento , con relativo programma di costruzione. Si dichiarò per l' unità di armamento e aggiunse che prevedeva di sostituire gli M 15 al momento in produzione man mano che potessero essere distribuiti i primi P 40 cli serie. Fu tuttavia lieto dell'offerta che accettò, anche per motivi diplomatici , ma prese tre mesi di tempo per la traduzione dei disegni e fece presente la necessità di ricevere dalla Germania anche le macchine necessarie all 'al lestimento de lla catena di produzione. Si convenne anche, nella stessa occasione, che due tecnici tedeschi sarebbero venuti a vedere il P 40 e due tecn ici italiani sarebbero poi andati con loro in Germania per documentarsi sul Panthe,: Anche dopo la sostituzione di Cavallero con il Generale Ambrosia, le trattative continuarono. Da una lettera del Comando Supremo in data 22 febbraio 1943, si ha conferma non solo del1'arrivo de i disegni ma anche della dispon ibilità da Parte Germanica a forniture d irette del nuovo carro, in quanto, secondo alcune fo nti, i primi Panther italiani avrebbero potuto essere allestiti soltanto ai prim i del 1945. Nel frattempo, essendos i dimostrato innegabilmente inferiore il nostro P 40, si chiedevano a i tedeschi motori Maybach per potenziarlo (versione P. 43).

2 1 Per

notizie tecniche su questi materiali, peraltro notissimi, cfr. Pignato N., Motori!!/, op. cit. pp. 164 -176. Ceva-Curami. La mo/Orizwzione de/l'Esercito, ecc. op. cit. p. 399. A ll 'epoca, g li Abteilung carri pesanti erano formati da una cp. comando, 3 compagnie carri, una compagnia o fficina ed una rifornimenti. 23 Ronconi, Guido, in Storia Militare, aprile 200 1, p. 32. 22


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATflMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO

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Tale era la situazione dell'estate 1943, dopo la visita della Commissione italiana nel Paese al leato. Al Centro Studi M otorizzazione - grazie agli elementi raccolti - si provvide a realizzare modelli in scala 1: 1O del carro tedesco, che, affiancati a quelli del P 40 e del P 43 ( l" versione) fornirono alcune indicazioni di carattere tecnico. Circa la versione del Panther, si trattava della versione A (poi 0 2), pur se una fonte germanica24 rifer isce che in un lungo incontro del I 6 febbraio 1943 fu di scusso se l'Italia dovesse riprodurre il Panther l oppure il suo derivato Panther Il. La collaborazione doveva così s vilupparsi: l'Italia doveva forn ire i gruppi costruttivi da montarsi in Germania, che avrebbe provveduto ali ' ottica, all 'equipaggiamento elettrico ecc. Un'altra ipotesi prevedeva la forn itura di carri completi, ricevendo in cambio tubi per cannoni e lamiere scudo. In colloqui svoltisi al Ministero della Guerra dal 13 al 24 febbraio, si decise che ad un anno dal ricevimento dei d isegni , la Fiat-Ansaldo - che aveva molti macchinari inattivi - ne avre bbe iniziato la produzione, raggiungendo entro i successivi 18 mesi un gettito mensile di 50 Pan.ther completi; non appena superati i 25 carri mensili, comunque, la differenza doveva andare ai tedeschi. Lo Stato Maggiore italiano fu inoltre informato che si prevedeva per l'autunno 1943 l'approntamento del Panther 11 (che invece subirà lunghissimi ritardi e non entrerà mai in produzione). Per il trasporto ferrov iario del Panther, l'Ispettorato aveva previsto il carico e lo scarico dal carro P m X utilizzando un piano caricatore di testata, ma si potevano25 anche effettuare le operazioni mediante due rampe di carico, come avveniva in Germania.

Caratteristiche (versione D - 1943) Peso Lunghezza Larghezza Protezione Altezza Motore Autonomia Velocità max Armamento

43,2 t 8,86 m (6,88 scafo)

3,43 m 80mm 3,10 650 HP 169 km (strada)

46 1 cannone da 75 L /70 con 79 granate

3 mitragliatrici con 4104 colpi Equipaggio

24

5

Spielberger, Walther J.: Der Panzer-Kampfwagen PANTHER und seine Abarten, Motor Buch Verlag, Stuttgart, J 978. p. 86. 25 Foglio dell' Ispettorato delle Truppe Mot.orizzate e Corazzate del 18 maggio 1943-XXl, ali 'Oggetto: Rampe di carico per carro Panther.


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Tigre l (VK 4051H) Ausf E 8,8 cm 36 L/56 Sd. Kfz 181 (simile anche il Carro Comando Pz. Be.f Wg . Tiger) Caratteristiche Peso del veicolo (in combattimento) M otore Rapporto potenza/peso Velocità massima Capacità serbatoio Autonomia con un pieno Trincea superabile Larghezza cingolo Pendenza max superabile Guado superabile Pressione specjfica Altezza minima da terra Lunghezza Larghezza Altezza Munizioni di bordo

circa 54 t HL 230 P45 600* - 700** CV a 2500*-3000** g iri al 1' 11,1 * 13** CV/t 37 ,8*-45,4**km/h a 2500* giri/1' 3000** giri/1' 540 1(riserva compresa) strada circa I 95 km; terreno vario circa 110 km circa 2,50 m 0 ,79m 35% 1,7 m 1,03 kg/cmq 0,47 m 8,450 m 3,56m circa 3,0 m 92 colpi per cannone 4500 per mitragliatrice 192 per pistola mitra l cannone - 8,8 cm K wk 36 (L/56), Armamento 2 mitragliatrici 34 (1 in torretta e 1 in casamatta sferica nella fronte dello scafo), l pistola mitra Comando di sparo del cannone, elettrico; mitragliatrice azionata a pedale; mitragliatrice di scafo azionata a mano. a) in torretta TZF 9b (binoculare); più tardi TZF 9c (monoculare) Apparati ottici b) in casamatta sferica KFZ2 c) cupola del capocarro: prismi per il comandante e per il caricatore, ricambi. fronte 100 mm, torretta fronte 100 mm, scudo I 20 mm, Corazzatura: fianchi in alto 80 mm, in basso 60 mm, fondo 25 mm 96 elementi, peso totale 2900 kg. Cingolo Prezzo RM 250800; tempo di consegna circa 14 mesi.


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lli Carro A rmato T 2 1. Differiva dal T-22 mod. 41 per avere i due si lenziatori disposti, come poi il 40M ungherese, lateralmente e non su retro (v. Fig. 3).


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO VOLUME SECONDO 1940-1 945

.... ••

I - 2. Il carro medio Skoda T 22 mod. 4 1 (A.U.S.S.M.E.).


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3. Lo stesso visto dall'alto, senza la copertu ra de l motore.

4 . L'interno della torretta.

5. Il carro T2 1 durante una di mostrazione in Ungheria nel 1940.

6. Lo stesso carro esaminato dai tecnici del C.S.M. nel giugno 1941.


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GU AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 194.'i

7. Il carro T-21 alle prove comparative, all'insegu imento di un carro M.

8. Lo stesso carro alle prove sulla sabbia. Si noti la mancanza delrarmame1110 secondario.


VEICOLI DA COMBATrtMENTO DJ MODELLO ESTERO

9. Un altro momento delle stesse prove.

10. Durante una sosta delle valutazioni, il T-2 1 suscita l'interesse di alcuni nostri ufficiali.

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MODELLI DI PREDA BELLICA Durante le alterne vicende della Seconda Guerra Mondiale, numerosi furono i casi in cui reparti italiani si impossessarono di autoveicoli da combattimento nemici e li reimpiegarono contro i precedenti proprietari, magari dopo averne inviato al Centro Studi Motorizzazione più di un esemplare. Qualche altro mezzo corazzato che suscitava particolare interesse venne inoltre ottenuto direttamente dal Centro tramite l'alleato germanico. In Africa Orientale Italiana, durante la conquista del Somaliland, fu catturato almeno un Bren Carrier, utilizzato poi dalla P.A.l. Altri , specie del tipo Universal Mk 1/4, furono recuperati in Africa Settentrionale in notevole numero, il che permise d i distribuirli alle uni tà carriste per rifornimenti e sgomberi. Almeno tre (il T20601, poi R.E. 5047 e gli R.E. 5143 e 5144) furono trasferiti in Italia. Uno di loro, il T 11 173, andò al C.S.M. di Roma, mentre il T 19340, fu inviato nel 1941 all 'Ansaldo. Svariate furono le autoblindo di preda bellica: dapprima le Morris L.A.C. e le Rolls-Royce; poi le piccole Dingo (il relitto di una, immatricolata R.E. 72 1B il J 3 agosto 1941 , passò all'8° Centro Autieri di Roma il 25 settembre del lo stesso anno, mentre un'altra, la 724B, immatricolata il 7 luglio 1941 era il 20 ottobre dello stesso anno presso il Corpo d'Armata d i Manovra in Libia). Particolarmente apprezzate dai nuovi utenti erano poi le Marmon Herrington, appartenenti alle varianti Mk II e Mk III. Alcune erano state riarmate dal nemico con fuciloni S e cannoni Breda da 20, Hotchkiss da 25 e 47/32 Breda, al posto del fucilone Boys orig inale. il che dimostrava l'efficacia e la versatilità del nostro armamento. Una di queste, già F 22775, definita «relitto» ma immatricolata RE 722B il 10 maggio 1941 , fu in carico al C.S.M. dal 27 agosto 1941; un 'altra la 723B, immatricolata in pari data, rimase presso l 'Autodrappello del Comando Superiore FF. AA. A.S. Fu poi la volta delle Humber Mk II, incontrate per la prima volta nella primavera 1942. Dei carri, si ricordano - oltre q uelli di fanteria Matilda Mk II e Valentine Mk I trasferiti e sperimentati a Roma - i tipi leggeri Mk VIB (uno dei quali, già targato FMX 863, WD 17216 ed immatricolato R.E. 5601 il 13 agosto 1942, si trovava 1' 11 magg io 1942 presso 1'8° Btg. Mitraglieri Autocarrato dell 'VIII Corpo d'Armata). L' altro venne immatricolato R.E. 5602.

Per quel che concerne i Cruiser, un A9 fu catturato, nell'estate del 1940, dal LXII Btg. Carristi e inquadrato nel reparto; seguirono: il Mk A 9/ 10 del 1940, già T 9250, poi immatricolato il 27 agosto 1941 come R.E. 5 149, ed esaminato al C.S. M, per essere quindi assegnato al Deposito del Rgt. Paracadutisti di Viterbo il 15 gennaio 1942; l'Al3 Mk II targato R.E. 5137, risulta inviato al C.S.M.; il Mk II Al3, immatricolato il 31 maggio 1943 con la targa R.E. 7033 ed assegnato al Centro Addestramento Carristi di Cordenons per poi passare a ll a Scuola di Fanteria, ecc., nonché i successivi Al3/Mk 2, targato R.E. 5 134, Al3 Mk 4A, immatricolati il 21 giugno 1941 con numeri R.E. 5138 (costruzione del 1940), 5 139 (NC 155 del 1940), 5140 (già T[l]5219 NC 182/1940), 5141 (già T2039 del 1938), 5142 (T1770 del 1937), 5143 e fino a 5144 (destinato all'Ansaldo). In più , un Mk VI, già T43652, immatricolato R.E. 6444 il 28 marzo 1942 e destinato al C.S.M. , 8° Centro Automobilistico di Roma ed un altro («relitto»), immatricolato 6445 il 9 maggio 1942 e sempre per il C.S.M., tutti trasportati in Italia nel 1941-42 per essere attentamente valutati. Non mancò al bottino almeno un carro blindato comando Guy Li:.:,ard preso nel deserto alla 7" Divisione Corazzata britannica.


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Singolarmente, mentre l 'M3A 1 T28120 di costruzione americana fu inviato a Roma nel 1942, il medio-pesante M3 Grant di cu i, come l'evidenza fotografica mostra, fu catturato un esemplare intatto sul fronte russo, non venne nemmeno preso in considerazione. Ancora nel 1942, l'Armata italiana in Russia entrò in possesso di numerosi carri sovietici in ottime condizioni (secondo una fonte, 14 carri e 2 autoblindo) ' . Fu consegnato agli onori della storia, grazie ad un servizio fotografico LUCE, un esemplare di T-34/76B impiegato come veicolo comando dal LU° Gruppo/120° Rgt. Artiglieria della 3" Divisione Celere. Un altro carro medio T-34 (della prima variante 76/A) era stato passato al Centro studi dai tedeschi nel 1941 , a scopo di valutazione. Tra i mezzi catturati e i reimpiegati , spiccavano alcuni BT-7M, almeno un T-60 ed un anfibio T-37, e finanche un lanciarazzi Katjuska BM 13-16 su Austin K-6 inefficiente e quindi autotrainato2. Fu anche preso un poderoso treno blindato, probabilmente subito ceduto al Genio Ferrovieri germanico3.

Greenwood, Vincent. Ree/ Pan::.ersfor rhe Mare Nostrum, in Tankette, N. 34/5 ciel 1999, p. I 5. Il lanciarazzi doveva essere portato in Italia per essere riprodotto da una dilla nazionale. 3 Il 30 aprile I 942, in occasione di un esame della situazione presso il Fiihrer a Berghof (Berchtesgarden), questi promise ali ' Ecc. Cavallero di fornirc i, per l'attacco a Malta. " 12 carri T-34 ed altri pesantissimi tolti ai russi (] 6 da 52 T), con i quali ottenere la sorpresa assoluta. Per il loro trasporto via mare occorrerà modificare le zattere semoventi''. (A.U.S.S.M.E., L 13/44). J

2


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l. Autoblindo Morris (L.A.C.).

2. Autoblindo Rolls-Royce.

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3. Carretta cingolata Uni versai.

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4 . Autoportante Ford, visto frontalmente. armato con cannone da 2 libbre .


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5. Una macchina dello stesso tipo. reimpiegata da nostri artig lieri.

6. Un carro M 3 con contrappeso di volata sul suo 75, esaminato dai nostri in Russia.

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7. A utoblindo f-lurnber Mk Il «sotto nuova gestione».


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8 - 9. Due viste di un T-34/76 A al C.S.M. nel 1942.

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I O. Maltehewskaja, 16 ottobre 1942. Esercitazione di tiro con il lanciarazzi del Reparto specialisti di Artiglieria, alla presenza del Comandante l"ARM.I.R. , l'Ecc. Italo Gariboldi.

Lanciarazzi multiplo BM 13- 16 su autotelaio Austin K


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Carro armato sovietico T-37

11. Un T-37 anfibio preso dagli italiani. Deriva dal modello ing lese de l 193 1, che aveva interessato all 'epoca l'Amministrazione Pariani.


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Profilo del carro sovietico reimpiegato dalla TTT Divisione Celere nell"estate 1942 (scala l :50).

12. Un T-34/76 B catturato dalla Divisione Celere, sempre nell'estate del 1942.


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13. Un carro T-70 sovietico abbandonato intatto agli italiani.

14. Il treno blindato catturato sul Fronte russo nel 1942, ma non riutilizzato. Era composto di due pianali a passo corto (conrroller), una locotender blindata, un carro artiglieria eia 76 mm. un carro corazzato. un carro c hiuso. un altro carro artiglieria. un altro carro corazzato, un altro carro chiuso, un 'altra locotenclcr e due pianali a passo lungo in testa e in coda, con rotaie e traversine.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

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Uno dei carri artig lieria del treno blindato sovietico. E armato con un cannone da 76.2 mm U30 Mod. 02 e I mitragliatrice leggera DT cal. 7.62 in ciascuna torretta, più 4 mitragliatrici pesanti. Mod. 09 cal. 7 .62. tipo Maxim. Scala I :87 c irca.


MODELLI DI PREDA BELLICA

15. La locotcndcr blindata. mascherata con frasc he. dĂŹ preda bellica russa.

16. Vista dall'alto dello stesso convoglio.

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GLI AUTOVEICOLI DA COM BATT'IMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUMI::: SECONDO I 940- 1945

17. Ancora una immagine dello stesso treno bliJ1dato ripresa dal! 'altra estremitĂ .

18. Particolare di una torretta con il 76,2 (si noti la mitragliatrice sulla destra) e clell'installazionc a sfera per la Maxim.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

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MATERIALI NON REGOLAMENTARI Con questa espressione si definiscono, in genere, i veicoli bli ndati ed armati realizzati a ll' occorrenza presso stabilimenti militari o militarizzati e nelle officine dei reparti, talvolta su disposizione o con approvazione delle Autorità Centrali o periferiche. Ancor prima del 1940, in Africa Settentrionale era stata sentita la necessità cli disporre di automezzi armati per pattugliamenti, e si armarono alcuni camioncini Fiat «Ardita» con una mitragliatrice Schwarzlose cal. 8 ed un fucile mitragliatore Breda 30. L'indisponibilità di autoblindo, che si protrasse fino alla tarda estate 1941 , indusse i Comandi a richiedere alla Direzione di Artiglieria di Bengasi, sin da un anno prima, lo studio di piattaforme girevoli su cui installare mitragliere da 20, da montarsi nel cassone cli autocarri Lancia 3 Ro. Inoltre, su 12 SPA 38R fu applicata una piattaforma girevole per i pezzi da 47 mm e il Raggruppamento Maletti - sempre nel 1940 - fece installare fuciloni su 5 furgoncini. In complesso, al 26 ottobre 1940 erano state allestite dal Servizio di artiglieria: - 100 piattaforme per pezzi da 20 da applicare agli autocarri; - 150 piattaforme per pezzi da 47 allo stesso scopo 1• Ciò senza trascurare le armi dello stesso tipo ed i cannoni da 65/17 sistemati nei cassoni degli autocarri senza specifici adattamenti2.

Camionette e autocannoni Infine, a partire dalla primavera l 941, grazie alla disponibilità di autocarri leggeri da fanteria catturati agli inglesi nel corso della prima controffensiva deJl 'Asse e rivelatisi particolarmente idonei all 'ambiente operativo della M armarica, si adattarono una trentina di Morris 4 x 2 ed altrettan ti Chev-rolet 4 x 4 per l'applicazione, rispetti vamente, di pezzi da 65/J 7 e da 20 mm, e più tardi - sempre sugli Chevrolet - di mitragliere da 12,7. Non sono stati rintracciati dati certi sulle caratteristiche di queste conversioni, eccetto che sul modello più diffuso, il pezzo da 65/17 su Morris C.S.8: potenza 75 C V, velocità 65 km/h , autonomia 600 Km dimensioni: lunghezza 4,32 m, larghezza 2, 15 m, altezza 165 m, munizionamento di bordo 60 colpi. Questo «autocannone», di cui in un primo tempo furo no allestiti 24 esemplari dovette dimostrarsi molto efficace, se furono ufficializzate le formazioni organiche dei Gruppi motorizzati che le ebbero in distribuzione già nell'agosto 1941 (e che prevedevano per il comando, le 3 batterie da 65/17 e la sezione e.a. da 20, 12 di tali autocannoni, 12 autocassoni , più una autovetturetta, 4 autoprotetti, 10 autocarri leggeri, 13 moto monoposto, 4 mitragl iatrici e 4 pezz i e.a. da 20, 2 stazioni R F 2, con 13 ufficiali, 7 sottufficiali, 137 artiglieri e 56 .automobilisti). Proprio durante la battaglia di El Alamein, in data 31 ottobre 1942 il Comando Superiore di Artiglieria della Libia - a seguito di accordi verbali presi il 29 sette mbre con il comando a. della Tripolitania e con quello del 20° Autoparco - premesso che il Comando Superiore FF.AA. della Libia riteneva «conveniente disporre al più presto di un certo numero di batterie autoportate da 65/17 attrezzate in modo che il pezzo potesse essere impiegato sia sullo stesso automezzo che a terra», chiedeva di applicare ad una camionetta Ford di preda bel lica e ad un autocarro Fiat 626

1 ACS, Ca1tc Graziani, Scatola 59. 2 T ra le altre soluzioni, si ricordano

ca, fine 1940).

i fuciloni Solothurn sistemati su autofurgoncini o su mototricicli (Cirenai-


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opportunamente modificati il dispositivo a piattaforma girevole già realizzato, approntandoli per le necessarie prove di percorsi in terreno vario e cli tiro a proietto3. I successivi avvenimenti non permisero la realizzazione del programma, né si poté addivenire all'allestimento di altri autocannoni. Si montò pure, sull' autotelaio del trattore SPA TL 37, il cannone da 75/27-911, con settore di direzione limitato e conservandone parte dello scudo ed accorciandone notevolmente le code. Allo stesso tempo, venivano installati obici da 100/17 su] cassone modificato di autocarri Lancia 3/Ro, la cab ina dei quali era stata «tagl iata» per consentire pure a questo pezzo un settore orizzontale di 360°. Anche per questi due Gruppi - sempre di 3 batterie - furono diramate le formazioni provvisorie di guerra, sempre su 12 pezzi e 12 autocassoni. Tali artiglierie, realizzate a cura del 12° Autoraggruppamento nel 1941-42, diedero ottimi risultati. Impropriamente denominate «batterie leggere motorizzate», furono più conosciute come «batterie volanti»4 . Nello stesso teatro d'operazioni si registrò inoltre uno sporadico uso di autocarri, anche di preda bellica, armati con mitragliere Breda da 20 (oppure con l'originale cannone controcarri da 40 britannico) e di autocarri di costruzione nazionale blindati con mezzi di fortuna. Più tardi, nel Sahara libico, diversi A.S. 37 furono trasformati in camionette armate, eliminando in un secondo tempo il tetto della cabina. La soluzione fu ufficializzata nella seconda metà del 1942, e cioè dopo che fu allestito un prototipo di camionetta a grande autonomia e provvisto di supporto intercambiabile per mitragliera da 20 mm e cannone da 47/32. Tale realizzazione, che diede ben presto origine alla camionetta desertica mod. 43, consentiva il tiro terrestre a giro d 'orizzonte con elevazione inferiore a 100° 00 ridotta di c irca 12° in corrispondenza del volante di guida5.

Potenziamento dei carri L Le prime fasi della campagna in Africa Settentrionale fecero rilevare la necessità di potenziare l'armamento dei carri armati leggeri L 35 che armavano diversi battaglion i ivi operanti. Tale potenziamento era già stato sperimentato nel 1937 (mitragliatrice Breda cal. 13,2); ma, dopo un primo arrivo di fuciloni Solothurn da 20 mm, sebbene in numero piuttosto limitato (appena 100) si trovò più conveniente utilizzare quest'arma - insieme ad alcune mitragl iatrici Breda SAFAT ca! 12,76 - in quanto in grado di contrastare, all'epoca, i mezzi esploranti avversari (carri leggeri ed autoblinde).

3 Foglio N. 04/7992 di prot. Op. 3" Sez., copia in A. AA. 4 A causa dell'infelice esito delle operazioni in Africa Settentrionale, poche notizie ci si sono pervenute s u questi gruppi che armarono il 136° Rgt. A. della Giovani Fascisti. Es istono al contrario numerose immagini ed un filmato dove si vede il Reggimento sfilare davanti al Maresciallo Cavallero nel giugno 1942; rinviamo poi a Ceva-Curarni, La meccanizz,azione ecc., op. cit., voi. 1°, pp. 410-414. Qui si riportano stralci della relazione del Colonne!lo Bizzi, nella quale compaiono numerose imprecisioni: ad esempio, l'anello di rotolamento della torretta dell ' M 13, che sarebbe servito per ruotare i I 65/l 7 e che invece non poteva essere utilizzato sul Morris per le sue dimensioni. 5 Nella formazione del Battaglione d'assalto motorizzato dello S.M.R .E., che combatté a Roma il 9 settembre 1943 per contrastare! 'occupazione tedesca, erano presenti 11 camionette A.S. 37 modificate, in parte armate con mitragliera da 20 e mitragliatrice cal. 8, una realizzazione molto simile a quella elaborata in A.S. nel l 942. 6 Nel novem bre 1941 tutti e 7 i battaglioni carri L in A.S. disponevano di 2 Solothurn ciascuno. Si prospettò l'idea di concentrarli in due soli battaglioni della Brigata. L'applicazione delle 12,7 ad alcuni carri L del LXI modificandone la casamatta si effettuò ai primi del gennaio I 941 presso la Direzione di artiglieria di Bengasi; l' alimentazione delle anni avveniva da sinistra.


MATERIALI NON REGOLA MENTARI

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Fra le prime sistemazioni, la più conveniente parve quella con il castello dell 'arma all'interno del carro, utilizzando la casamatta dell 'abbinamento, ovviamente elim inato e che consentiva di conservare all'incirca gli stessi settori di elevazione e di direzione. Nel caso specifico, si sostituiva il riparo scorrevole con altro di magg iore altezza e di forma leggermente diversa, con al centro il foro per la canna da 20 mm. Un foro sulla sinistra, più in a lto, permetteva l'impiego del cannocchiale. L'abbassamento del ginocchiello obbligava a praticare un incasso anche nella guida inferiore per il passaggio della canna stessa. Altra soluzione prevedeva l'eliminazione della casamatta, rimpiazzata da uno scudetto pressoché quadrato provvisto di feritoia; l'arma era incernierata con lo snodo del bipiede su un supporto fissato alla corazza inclinata s ubito dopo il portello areazione freni: dopo l'anello dello snodo, uno scudetto più piccolo (con il foro per il cannocchiale di puntamento) permetteva un limitatissimo settore di tiro. Il tutto consenti va una posizione dell'arma più avanzata. Dietro la torretta fissa, erano sistemate le due cassette metalliche regolamentari per le munizioni (ciascuna con 3 caricatori di 10 colpi). Una terza sistemazione del fucilane «S» - realizzata sui carri L del lV 0 battaglione che restò in linea fino al tardo 1941 - permetteva in vece di conservare l'armamento originale del veicolo (l'abbinamento mitragliatrici cal. 8) ed impiegare in oltre l 'arma da 20 - sempre fissata con lo snodo su un supporto leggermente arretrato rispetto al portello areazione freni - con un settore di direzione di almeno 15° a destra ed a sinistra. Tuttavia, com'è evidente, il tiratore - per utilizzarla - restava esposto all'eventuale reazione avversaria. Durante la marcia, in questo caso il fucilone veniva ancorato allo spigolo anteriore sinistro della torretta fissa. Una postazione analoga, sia pure diversa nella sistemazione, fu adottata in un plotone di ogni compagnia del XXI Battaglione L 35, sempre in Cirenaica nel 1940. Nella foto rintracciata il Solothum è montato su un carro comando L 35/r e mantiene il bipiede originale. La questione fu poi ufficializzata al momento del trasferimento in L ibi a della Di visione corazzata Ariete. Il 18 gennaio 1941 il Maresciallo Graziani telegrafò allo S.M.R .E. - Ufficio Operazioni n° (Oltremare) - Sez. 2a (A.S.): Da circolare Ministero Guerra 15760/307 rilevo che divisione «ARIETE» comprende 3 battaglioni di carri leggeri. L'impiego di tale tipo di carri contro mezzi meccanizzati ha dato risultati assai scarsi, essenzialmente per I" armamento assolutamente inadatto, tanto che qui si è dovuto ricorrere a ripieghi per sostituire mitragliatrice Fiat 35 con qualche fucilone Solothurn. Alcune mitragliatrici 12,7, avute da aviazione, sono poco adatte perché si riscaldano eccessivamente. È necessario pertanto che i carri della divisione in parola siano dotati cli armamento più potente di quello attuale e idoneo a sostenere combattimento con mezzi similari nemici. Qualora non fosse possibile attuare tale sostituzione prima dell' imbarco, propongo , allo scopo di evitare ritardi, di effettuare qui sostituzione armamento, facendo affluire materiali ed armi relative unitamente ai carri7.

Il Comando Supremo così faceva rispondere dal Generale Guzzoni il 31 gennaio: Ho fatto nuovamente studiare in seguito a vostro telegramma 0/1760 datato 18 gennaio, cambio armamento carri leggero divisione Ariete. Riaffennata impossibilità applicazione mitragliera da 20 perché ingombrante e richiede apposita installazione, mitragliatrici cal. 13,2 perché riscaldano eccessivamente, fuciloni Solothurn per indisponibilità. Risultato possibile applicare mitragliatrici cal. 13,2 Marina con sostituzione piastra frontale torretta ma insufficiente disponibi lità armi impedisce anche tale soluzione8. Si provvederà quindi sostituire carri leggeri con carri medi man mano lo consentirà produzione.

7 Telegramma O 1/760/307 pervenuto da SUPERCOMANDO A.S.l. , Copia in A. AA. 8 Era stato calcolato che occorreva ottenere dal la M arina 120 armi con 15.000 cartucce per arma, ma ne erano

state concesse solo 10.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO

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Nondimeno gli studi continuarono. Ma soltanto il 20 gennaio 1942, con circolare del Ministero della Guerra, Gabinetto n° 3 l 54/91.4.4. di prot., al! 'OGGETTO: Nuovo armamento dei carri L. 3-35 si decise di adottare, in sostituzione dell'armamento in casamatta di mitra Fiat 35, per una prima aliquota la casamatta per abbinamento di mitra Breda cal. 8 e per le rimanenti quella per mitra Breda cal. 13,29 . Un'altra misura presa per aumentare il potenziale offensivo del carro L fu il mortaio da 45. Quest'arma, inaugurata in Etiopia ed ampiamente sperimentata in Spagna, era ormai a punto e di sicuro funzionamento. Essa presentava il vantaggio di poter eseguire tiro teso e curvo, pur se dava luogo a forte consumo cli munizioni, per giunta di scarso rendimento esplosivo. Probabilmente il primo battaglione a montare i mortai Brixia sui carri fu il LXI 0 su carri di due plotoni così modificati. Quest'armamento supplementare consentiva non soltanto di svolgere azioni di accompagnamento e di arresto (a distanze di 200-300 m.) con la bomba da guerra mod. 39 ma anche quelle di annebbiamento con la bomba da 45 F (fumogena). Per quanto a nostra conoscenza, questo mortaio fu montato, con modalità leggermente diverse e in posizione più arretrata su L 35 del XXI battaglione. In entrambi i casi, l'installazione dell'arma presentava gli stessi inconvenienti e gli stessi vantaggi (conservazione dell 'abbinamento ca!. 8) del Solothum in barbetta.

In Africa Orientale Italiana Diversamente si fu costretti a provvedere nei territori dell'Impero, dove la carenza di adatti mezzi corazzati e blindati già aveva portato nel periodo immediatamente precedente al 1940, a soluzioni di circostanza. Con il protrarsi della resistenza, si ebbero così numerosi esempi di mezzi da combattimento ottenuti realizzando autoblindo su autotelai leggeri e pesanti, corazzate con fog lie di balestra e addirittura carri armati costruiti su trattori cingolati agricoli protetti in modo analogo. È difficile, per la scarsa documentazione pervenutaci, avere un quadro completo di queste costruzioni: è comunque verificabile quanto si fece a Gondar. Qui vennero realizzati addirittura carri armati utilizzando trattori Caterpillar. Lo aveva anticipato il Generale Guglielmo Nasi (Comandante Truppe dell 'Amara) , i] 23 agosto 1941 in una sua comunicazione al Comando Supremo10 entrando il 18 settembre in maggiori particolari: trattasi di 2 caterpillar agricoli cu i abbiamo applicato una corazza. Naturalmente mancano molte caratteristiche dei carri armati (velocità massima 6 km.) ma ne hanno una che mancava ai carri medi e leggeri (e alle autoblinde) che erano nell'impero, e cioè la imperforabilità (anche ai 200 m) al tiro delle normali mitragliatrici. E questo si è ottenuto facendo le corazze con le balestre di autocarri di cui abbiamo un cimitero (allegate foto). Nei combattimenti del 13 ha reso buoni servizi, per quanto, per il caldo e le esalazioni di gas, tutto il personale abbia soffe110 di deliqui.

Se ne parla anche in una relazione dattiloscritta rilegata pervenuta a Roma in quel periodo, dal titolo COMANDO SCACCHIERE OVEST- LOGISTICA NELL'AMARA DURANTE IL BLOCCO, a p. 27:

9 Nel gennaio 1941 era stato anc he prospettato il montaggio di armi Scotti cal. 12,7 già disponibili.

IO Comunicazioni del Comando Truppe dell'Amara, Ufficio S.M. n. 400 op. al Comando Supremo, datata 23 agos to e N. 2400 di prot. Op. del 18 settembre successivo, entrambe in SMEUS, Le operazioni i11 Africa Orientale Italiana nel corso della 2° Guerra Mondiale, Roma, Tomo 2°.


MATERIA LI NON REGOLAMENTARI

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Costruzione di carri armati - Utilizzando i caterpillar, prima impiegati a scopo agricolo, furono costruiti due carri armati, di cui uno pesante e uno leggero. Il lavoro, eseguito presso la ditta industriale di Gondar, sotto la di rezione del magazzino d ' artiglieria e con personale tratto in massima parte dal dipendente laboratorio, ha dato risultati soddisfacenti. Per le caratteristiche tecniche dei due tipi, si uniscono le rispettive relazioni riassuntive (allegati n. 9 e n. 10). Inoltre, per quanto concerne il carro armato leggero tipo C , si unisce uno schizzo (allegato n. 11 )

Inoltre, a pag. 38, vi si descrive I' AUTOBLINDO SU AUTO-TELAIO FIAT 634 Necessità imposte dalle continue offese ribelli alle autocolonne in marcia, hanno suggerito lo studio e l'apprestamento di un autoblindo su autotelaio Fiat 634 (vedasi allegato N. 12); con le seguenti caratteristiche tecnico-costruttive e d 'impiego: - Armamento - 3 mitragliatrici pesanti in torrette girevoli; - 8 fucili mitragliatori di cui: 2 sul cruscotto. 2 in coda all'autoblindo, 2 sul lato destro e sul lato sinistro; - Volume di fuoco L7er c iasc un lato, avanti e dietro l' autoblindo : - 5 armi automatiche, di cui: 3 pesanti (concorso eventuale) e 2 fucili mitragliatori; - Capacità di trasporto: - 15 uomini, stazione radio, 3 giornate di viveri, munizioni, carburanti, lubrificanti ed acqua; - Velocità media oraria: - 45 chilometri ora; - Percorribilità media giornaliera: - 500 km su pista o strada. La realizzazione di tale potente mezzo di fuoco, che potrà muoversi agilmente su strade e su piste di discreta percorribilità, trae origine esclusivamente da materiali di recupero: - molle di balestre di autocatTi Fiat 634 per la corazzatura (acciaio dello spessore di 10 m/m), - fe1rn ad Le ad U, proveniente da disfacimento di pal i a traliccio della rete elettrica stradale: - lamieroni per protezione ruote ed organi di trasmissione, ricavati dai materiali di recupero del parco guasti.

È da porre in rilievo che l'ingente lavoro compiuto dalle officine dell'autogruppo si svolse in massima parte nelle ore notturne, causa le frequenti incursioni aeree nem iche ' 1• I due carri erano stato battezzati rispettivamente UOLCHEFIT, il pesante e CULQUALBER, il leggero, dal nome di due capisald i. Alcune fotografie ci mostrano che il primo, probabil mente su Caterpillar RD 7, con motore da 75 HP, era armato con 7 mitragliatrici Fiat 14 cal. 6,5 con spegnifiamma (4 in caccia, 2 laterali e 1 in ritirata). L'altro, forse su Caterpillar D 6 da 65 HP, con 2 mitragliatrici Fiat 14/35 in caccia e 1 in ritirata. In totale ne sarebbero stati costruiti 6, ma siamo riusciti a trovare soltanto le fotografie citate. L'autoblinda, che reca lateralmente l'iscrizione OFFICINE MONTI, GONDAR , appare invece leggermente d iversa da come descritta: le armi in ritirata sono due mitragl.iatrici pesanti. Inoltre, nel Governatorato dell 'Harar, si ottennero con lo stesso metodo due autoblindo leggere, inquadrate nella Compagnia M otociclisti di Harar. Una di queste s u autotelaio Ford ed armata di mitragliatrice in ton-etta e catturata da elementi del Congo Belga a Saio il 3 luglio 1941, sarebbe tuttora esposta in una caserma di Leopoldville nello Zaire. In Eritrea sarebbero stati montati su autocarri una batteria da 76/30, e 3 complessi binati da 13,2, mentre ali ' Asmara la Poli zia cieli' Africa Italiana fece trasformare alcuni de.i suoi autocarri

11 Tocci,

Patrizio, Note s1oriche sui mezzi corazzati e blindati in A.O. 1935-4 1 in Memo rie Storiche Militari 1994 e ASMA1, pacco 12.


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Ceirano 50 in mezzi protetti ed annati che diedero ottimi risultati nella repressione del brigantaggio. II veicolo aveva il motore protetto da lamiere inclinate ed un cassone con alte fiancate verticali corazzate con feritoie chiuse d a otturatori. L'armamento era costituito da una Schwarzlose cal. 8 sulla sinistra della cabina ed un 'altra scudata nel cassone orientabile per 360°. Le ruote posteriori avevano una protezione mobile. Naturalmente altri autocarri (circa 90), di costruzione ital iana ed estera - Ford V8, Chevrolet, Buss ing ecc. - furono trasformati in autocarri protetti 12 . Si realizzarono anche autocannoni improvvisati, impiegando cannoni da accompagnamento eia 65/17 (su Fiat 634), cannoni e.a. da 76/30, mitragliere Breda da 13,2 mm mod. 31 (anche in installazione binata) e persino b.d.f. calibro 25 mm per tiro ridotto da Marina.

Nei Balcani Ma dove l ' impiego di questi mezzi di circostanza risultò particolarmente diffuso fu nei territori occupati della ex-Jugoslavia, dove poi furono raggiunti eia tutti quelli regolamentari S. 37 e Fiat 665, e, dopo l'armistizio, anche nel territorio dell'Italia Settentrionale. Si andò da quelli realizzati in maniera estremamente artigianale a quelli più elaborati e perfezionati; ini zialmente erano a cielo scoperto, ma si escogitarono poi sistemi atti ad impedire la caduta di bombe a mano ali' interno del cassone. L'iniziativa di allestirne in forte numero risale alla riunione convocata a Roma il 18 maggio 1942 dal Capo di S .M. Generale, presenti il Capo di S.M. dell 'Esercito e il Direttore della Motorizzazione Generale Girola. Questi, riferì che l'autoprotetto S. 37 non appariva idoneo per i terreni africani, anche riducendo da IO a 8 il numero dei trasportati, ed era invece idoneo ai «nostri terreni». Il Generale Roatta riteneva comunque che potevano <<servire anche automezzi comuni blindati». Si decise pertanto di accelerare la produzione degli autoprotetti ord inati - in attesa del nuovo tipo 4 x 4 a llo studio e c he secondo i Girola doveva essere pronto in autunno. Il C.S.M.G. concluse che per le necessità cieli' Africa Settentrionale e della C roazia occorrevano 500 a utomezzi protetti di ripiego 13. Molti degli autocarri così trasformati erano di costruzione francese, come l 'ADH 1936, del quale la 2a Armata inviò al Centro Studi Motorizzazione le relative immagini. Questo autoprotetto, cui si accedeva mediante una scaletta metallica posteriore, aveva il cassone protetto da scudetti da trincea fissati alle tre sponde. Al centro, una mitragliatrice Fiat 14/35 scudata e g irevole per 360° appoggiava il tiro dei militari trasportati (15 feritoie munite di otturatore per lato e 5 posteriori). In alcuni modelli le feritoie vennero ridotte di numero: 2 per lato, ed alla cabina e serbatoio della benzina, che non avevano protezioni, si provvide con lamiere piane nei successivi esemplariI4_ Si ebbero in tempi s uccessivi sistemazioni di pezzi da 47 /32 su affusti ad ampi settori di direzione su a utocarro Lancia 3 /Ro, come da documentazione fotografica , e s i utilizzarono , sempre su autoprotetti, apparecchi lanciafiamme scudati. Infine presso il Comando Superiore Slovenia-Dalmazia vennero allestite alcune autovetture corazzate, come la Alfa Romeo 2500 berlina coloniale. 12 Ibidem. 13 S.M.E.,

U.S., Diario Storico del Comando Supremo Voi. VII!, Tomo 1, Roma 1997, pag. 138-139. In quella occasione si d iscusse anche di autocarrelli ferroviari e littorine blindate. 14 Resta di questi materiali il cassone blindato con cabina anc h'essa blindata di un autocarro Bianchi Mccliolanum, telaio N. 6606-54, a Trieste (già della collezione De Henr:iguez).


M ATERIALI NON REGOLAMENTAR!

·Mitraglìera da 20 mod. 39 (Breda) su camionena Ford F. 15

Autocannone Morris con pezzo da 65/17

Autocannone da I00/17 su Lancia 3/Ro

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Autocannone SPA TL37 con pezzo da 75/27 mod. 11 .


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

A.S. 37 con mitragliera da 20 mm - Reggimento Gio vani Fascisli -Tunisia 1943

Complesso a puntamento libero Scotti-CEMSA da 20/70 su autocarro Alfa Romeo T. 430 con equipaggio di 5 uomini nel cassone e due nella cabina (Milano, 1944). La R. Marina aveva invece installato, sempre su autocarro (Alfa Romeo T. 800 , Fiat ecc.), la Scotti - 1.F. su affusto a piedistallo ma con abbondante scorta di munizioni. L'equipaggio era il medesimo (2 + 5 uomini).

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO, VOLUME SECONDO 1940-1945

I - 2. TI prototipo del cannone da 65/17 su camjonetta Morris. Com'è evidente, il pezzo poteva essere brandeggiato a giro d 'orizzonte, con una sola limitazione di qualche grado ne l settore verticale in corrispondenza del volante di guida.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

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3. Lo stesso prototipo, esaminato dal Gcn. Gastone Gambara. dal Comandante dcli' Autoraggruppamento del Comando Superiore A.S . Col. Tull io Nicolardi e da altri Ufficiali nel marw 194 1 presso Derna.

4. I Marescialli d 'Italia Cavallero e Bastico con altri ufficiali passano in rassegna unitĂ della GG.FF eia una di queste macchine.


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5 - 6. Modello definitivo del I' autocannone da 65/1 7.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

7 - 8. Cannone da 75/27-1 1 su TL 37 Libia (marzo 194 1).

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALJANO. VOLUME SECONDO 1940-1 945

9. Una batteria di 75/27- 11 su trattori TL 37 Libia.


MATERIALI NON REGOLAMENT/\RI

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1O. 11 cannone da 100/ l 7 su Lancia 3 Ro (R.E. 90609) .

11. Altro esemplare, con mi tra Breda 38 cal. 8 azionata da l meccan ico. Se ne conoscono altre tre varianti che differivano per minimi particolari.


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J 2 - 13, Due viste della camionetta Chevrolet, armata con mitragliera Breda da 20 mm, Mod, 39, Su macchine analoghe fu installata la mitragliera da 12,7 mm, Breda-Safat


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

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14 . Altra camionetta Chevro let in azio ne in T unisia nel 1943. con B reda da 20/65. La 103a Compagnia del X 0 Arditi , in attesa di ricevere le sue 14 camionett.e-42, operò con 6 camione1te di preda bellica (4 Ford, I Morris, I Cbevrolet).

I 5. A.S. 37 con mitragliera da 20 Breda mod. 35 (Sahara Libico, I942).


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MATERIALI NON REGOLAMENTARI

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I

16 - 17 - 18. Comando Militare del Sahara Libico: installazione cli mitragliera da 20 m/m Breda mod. 35 e di una mitragliatrice Breda in caccia s u A.S. 37 modificata. L'arma ha possibilitĂ di tiro contro bersagli terrestri su l completo giro d'orizzonte.

19 . Cannone da 47/32 su A.S. 37 modificato.


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FERROVIE OLTRE CONFINE

[fil

20_ Veicolo blindato ferrovia1io in Egitto.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

21 - 22. Due immagini del Solothurn montato all'interno della torretta fissa su un carro L 35.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

23 · 24. Il Solothurn montato esternamente sul carro L 35, che mantiene l'armamento originale.

25. La soluzione escogitata su un carro L 35/r del XXT, con Solothurn sempre ali 'esterno.

26. Sistemazione del mortaio da 45 su un L 35 del XXl0 •

27. Il mo rtaio da 45 montato su due carri del LX1° (Martuba, C irenaica, ottobre 1940).


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

28 - 29. Autoblindo MONTI su autotelaio Fiat 634 (Gondar 1941).

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GLJ AUTOVE ICOLI Di\ COMBATTIMENTO DELUC:SERC ITO ITALIANO VOLUME SECONDO I940- 1945

30. Autocarro corazzato Ccirano 47 CM del Ili Gruppo P.A.l. di Asmara ( 1941 ).


MATERJALI NON REGOLAMENTARI

31. Particolare della protezione del motore.

32. Mitragliatrice Schwarzlose scudata su sostegno girevole nel cassone dello stesso Ce irano.

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33. Carro armato UOLCHEFIT (Gondar, I 94 I).


MATERIA LI NON REGOLAMENTARJ

34. Lo scesso visto posteriormente di 3/4 da destra.

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GLI AUTOVEICOLI DA COM BAlTIMENTO DELL"ESERC ITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

35. Autoblindo leggera realjzzata ad Harar (1941).

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36. Ancora l'UOLCHEFTT, visto di 3/4 avanti da sinistra.

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37. li carro armato CULQUALBER, visto cli 3/4 avanti eia sinistra.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

38. Lo stesso CULQUALBER, da destra.

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GLI AUTOVEICOLI DA COM BATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

39. Ex Jugoslavia. Vista laterale di un autocarro Renault corazzato con scudetti da trincea su un pianale ferroviario.

40. Autocarro corazzato Renault ADH visto posteriormente di 3/4 da destra (RE 126598).

41. Particolare del cassone da destra, con mitra Fiat 35 cal. 8 scudata.


MAT ERIALI NON REGOL AM ENTAR I

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42. Alti Ufficiali si accingono a scendere da un autocarro corazzato Renaull durante una sosta.

43. Autocarri corazzati - tra i quali il Renault RE 139467 - in sosta. L' ultimo ha una protezione imp rovvisata limitata al cassone.

44 . Un Lancia 3 Ro di requisizione con protezione ai soli occupanti del cassone.(RE 012857).


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45 - 46. Due viste dell'autocarro OM Taurus LJnjficato M con protezione a cabina e cassone.

47. Protezione di una sezione del cassone su un autocarro a 3 assi.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

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48, 49 e 50. Vista frontale e laterale del l' autocarro GMC ACK 353 (preda bellica francese) RE 132774 e particolare dei ripari realizzati sommariamente con scudetti da trincea.


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5 1 - 52 . Autocarro Bianchi Med iolanum 36 di requisizione (RE 026695) con protezione ,estesa a radiatore, cabina e cassone.

53. Territori occupati del l'ex-Jugoslavia, 1942: una colon na in sosta scortata da autoblindo; l' autocarro che precede ha una protezione a intercapedine.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

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54. Cannone da 47/32 sistemato nel cassone cli un autocarro con ampi settori cli tiro (Benussi).

55. Lanciafiamme scuclaro in azione contro i guerriglieri. Ăˆ installato s u un autocarro cli preda bellica opportunamente corazzato (A.U.S.S.M.E.).


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56. Un G.M.C. con protezione per la cabina e per il cassone.

57 - 58. Un più modesto sistema di protezione limitato alla cabina di un Ceirano 50 CM.


MATERIALI NON REGOLAMENTARI

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59. Una Alfa Romeo 2500 berlina coloniale con corazzatura a protezione degli occupanti. Fu realizzata presso la 2" Armata (C.S.M.).

-

60 - La protezione di questo Fiat 633 NM, del tipo a intercapedine, ma estesa superiormente, è limitata al cassone.


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61 - 62. Studio d i un sistema di protezione con la111ierc piane per un Bianchi Miles (C.S.M.. 1942).


DOCUMENTI - Le copie degli originali in A.AA. I. U na voce di dissenso: stralci di una lettera indirizzata il I 5 settembre 1939 al Capo del Governo dal Direttore del quotidiano «il Regime Fascista» di C remona circa l'impreparazione militare italiana. ACS, SpD, Carteggio riservato 1922-43, B. 44, fase. 39. 2. S .M.R. E.: carteggio re lativo al le GG.UU. aviotrasportabili (] 2 giugno l 939 - 26 novembre 1939 - 29 novembre 1939 (n. 120175 di prot.), 12 luglio 1940 (n. 2990 di prot.), 12 luglio e 21 agosto 1940, aviotras porto carro L 3 I f aviotrasportabile, 8 maggio 1941, Divisione aviotrasportabile (con una compagnia di carri L); s ituazio ne S.82, costituzione e mobilitazio ne 184° pi. Carristi paracadutisti 14 giugno 1943. A.U.S .S.M.E. ; A.C.S ., Ministero dell'Aeronautica, Gabinetto 1941. 3. Comando Superiore FF.AA. A.S. , Stato Maggiore, Situazione alla frontiera orientale al 29 luglio 1940. ACS, Carte G raziani. 4 . Appunti s ulla situazione in Libia Orientale= Egitto del M .d.G. - Gabinetto in data 4 agosto 1940 XVIII; Forze anglo-egiziane in Egitto. ACS, Carte Graziani. 5. S.M.R.E. - Ufficio Addestrame nto, 9 novembre 1940. Promemoria c irca una proposta di nuova denominazione dei carri armati. A.U.S.S.M.E. 6. Brigata Corazzata d i formazione - C riteri d i organizzazione cie l 9.XI.J 940.XIX A.C.S. Carte Graziani, B. 59, fase. 47, sf. 13 1• 7. S.M.R.E., Uff. Ordinamento, 6 gennaio 1941: costituzione di elementi caITisti per A.S. A.U .S.S.M.E. , S.M.R.E.: Studio ed adozioni cli nuovi materia li. Genna io I 94 1, A.C.S . Carte Graziani, B 58 . 8. Bozza di accordo tra Ansaldo e Fiat per la costruzione di carri armati, in deroga a quelli precedenti. A.C.S. IRI Serie Rossa, B. 436, Fase. s.n. R iservato Carri Armati. NOTA - Non si è rintracciata documentazione circa la data nella quale l ' accordo fu raggiunto, ma s u una lettera dell'lng. Ma1tinoli al Dott. Moses Chirigò presso TRT, sono riportate due annotazioni a matita. La prima così recita: 13.11 (1940]: accordo concluso. Manderò copia. L'altra: hanno concluso cli rinnovare per cinque anni il vecchio accordo senza la clausola che inibiva Ansaldo la costruzione di veicoli di qualunque tipo. 9. Tank Museum Library, Bovington (Regno Unito). Rilievi effettuati dall'Esercito britannico sui carri della 10" Armata in Cirenaica, s.d. , ma 1941. 10 . A nsaldo a Ministero della Guerra, I.S.S.T. - Affusto semovente da 75/18 sull ' M 13, 24 aprile 1941. Archivio Ansaldo. 11. M inistero della G uerra, I.S.S.T., Nuovo centro produzione carri armati, 29 maggio 1941. A.C.S., IR[ serie nera B. 112 . 12. Ministero della G ue1n - Direzione Sup. S.zio Tecnico Armi e M unizioni, Corazze per carri armati, 11 giugno 1941. A .U.S.S.M.E ., Diari Storici. 13. S.M.R.E. Circolare 18.000 - Impiego delle Unità Corazzate, Roma 1941-XIX. 14. M inistero della Guerra - Gabinetto, Costruzione in Italia carro armato lII tedesco e trattori semicingolati, del 5 novembre 1941; stazioni radio per detti, 25 novembre 1941 . A.U.S.S.M.E., Carteggio Marras.

1 Costituisce

il primo progetto, con maggiori dettagli sull'armamento, della «brigata corazzata speciale» di cui alla Circolare n. 03/8200 O.M. dello stesso Comando, in data I 8 novembre 1940, riportata nel volume Il cli CevaCuranli, La meccaniz,zazione cieli'Esercito fino al 1943.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIM ENTO DELL"ESERC ITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

15. S.M.R.E. - Uff. Ordinamento, Costituzione del I e II btg. carri lanciafiamme , 6 novembre 1941. - Battaglione carri lanciafiamme su 3 compagnie, 18 dicembre 1941. A.U.S.S.M.E. 16. Ministero della Guerra, Ispettorato Truppe Mot. e Corazzate, Stato produzione materiali bellici, lO novembre 1941 . A.U.S.S.M.E. 17. Ministero dell a Guerra, Ispettorato Truppe Mot. e Corazzate, Provvista di n. 200 autocarri blindati L/37 coloniale, 20 novembre 1941. 18. S.M .R.E., Ufficio addestramento, Esercitazione di divisione corazzata, 24 novembre 1941. 19. Autocannoni da 90/53, s.l., s.d. , ma 1941. Dattiloscritto - Biblioteca di Artiglieria e Genio. 20. Ansaldo e Ministero della Guerra, Situazione mezzi corazzati, 10 dicembre 1941. A.U.S.S.M. E. L- 14/22. 2 1. S.M.R.E. , Fabbisogno e consumi mezzi corazzati 1942. AU.S.S.M.E. 22. S.M.R.E., Ufficio Servizi, Predisposizioni mezzi corazzati, 5 gennaio 1942. A. U.S .S.M .E. 23. Ministero della Guerra, Direz. Sup. del Servizio Tecnico Motorizzazione, Missione in German ia in accompagnamento del generale De Pignier, 3 febbraio 1942. A.U.S.S.M.E. 24. Stralcio del la lettera dell' A mm.re Delegato dell'Ansaldo al generale Favagrossa (COGEFAG), sui ritardi di produzione, Genova, 2 1.2.1942. A.C.S., IRI serie nera. 25. Richieste costruzione d i blindati ferrov iari per le FF.AA. Italiane alle Officine cl i Serajevo, 23 febbraio e 23 luglio 1942. Bundersarchiv, Cobenza, Germania. 25 bis. Prove di col laudo dei carri M 14/4 1, allegato n. 8 al contratto a trattativa privata s tipulato tra la S.A. Ansaldo e il Ministero della Guerra il 13 maggio 1942 per la provvista di 500 carri armati M 14/41. Archivio Ufficio Tecnico Territoria le n. 1154 di repertorio fondo "Contratti". 25 ter. Prove di collaudo delle autoblindo in provvista, allegato n. 8 al contratto a trattativa privata stipulato dal Ministe ro della Guerra con la S .A. Ansaldo iJ 5 marzo 1942 per la provvista di IO autobl inde "40" per il Corpo della Polizia cieli' Africa Italiana. Archivio Ufficio Tecnico Territoriale n. 1151 di repertorio fondo "Contratti". 26. Comando Supremo - Uff. Operazioni, Scacchiere Africa: Produzione mensile mezzi corazzati, 4 g iugno 1942. A.U.S.S.M.E. 27 . Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale, XX Corpo d ' Armata, Promemoria del generale De Stefanis per lo S .M.R.E. circa carri armati e semoventi, 21 lug lio 1942 XX. A.U.S.S .M.E., Questioni relative ai mezzi corazzati 1942 XIX/1. 28. Comando Artigl ieria del V Corpo d ' Armata, Servizio protezione ferrovie, 26 luglio 1942. U.S. National Archives, NARS T. 821, Roll 497. 28 bis. Comando Superiore FF.AA. "Sloveni a Dalmazia", Uff. Operazioni: protezione delle Ferrovie, 16 agosto 1942. A.U.S.S.M.E., Diari Storici 2a G.M. 29. Comando del LXVII Battaglione Bersaglieri Corazzato, Relazione tecnica sul materiale, 6 settembre 1942. A.U.S.S.M.E. 30. S.M.R.E., Uff. Operazioni, Carri L40, e promemoria per il Capo d i S.M. Generale, 9 e 20 ottobre J 942. A.U.S.S.M.E.


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31. S.M.R.E., Uff. Operazioni, Incremento produzione mezzi corazzati, 13 ottobre 1942. A.U.S.S.M.E. 32. Aberdeen Proving Ground, MD, U.S.A., Semovente da 47/32, 1943. Archivio APG, via N.P. 33. S.M.R.E., Uff. Operazioni, Mezzi corazzati di prevista introduzione, 23 gennaio l 943. A.U.S.S.M.E. 34. Lettera Ansaldo a Ministero Guerra, circa contratto 200 modifiche a carri L 35, 30 aprile XXI. A.C.S., IRI Serie Nera. 35. Aberdeen Proving Ground, MD, U.S.A., Relazione sull' Autocannone Lancia da 90/53. Archivio APG, via N.P. 36. R. Addetto Militare a Berlino, Notizie sui carri armati Tigre e Pantera, aprile 1943. A.U.S.S.M.E., Carteggio Marras. 37. S.M.R.E. , Situazione carri armati. semove nti e artig lie rie da 90/53, in data I O aprile, I O maggio, l O luglio 1943. 38. School of Tank Technology, Egham, Preliminary Report, Autoblinda 40, maggio 1943. Tank Museum Library, Bovington, Regno Unito. 39. S.M.R.E., Uff. Addestramento, Addestramento reclute classe 1924, I O maggio 1943. A.U.S.S.M.E. 40. S.M.R.E., Uff. Ordinamento, Costituzione compagnia camionette, 30 maggio 1943; Is pettorato de lle truppe Mot. e Corazzate, Concetti fondamentali circa il loro impiego e addestramento, 12 agosto 1943. 41. S.M.E. - Ufficio Operazioni e Servizi - La motorizzazione dell 'esercito - Lineamenti organici, 10 d icembre 1943. A.U.S.S.M.E. 42. SPA, Motorizzazione Militare J 939- J 943 - Veicoli da combattimento, 5 gennaio I 944. Centro storico Fiat, Torino. 43. S.M. Esercito, Ufficio Operazioni e Trasporti, Carri armati da riparare, 15 luglio 1944. A.U.S.S.M.E. (con introduzione di N.P.). 44. IRI - Note illustrative sulla Fiat, 8 marzo 1945. A.C.S., TRI, Serie nera, B. 80, Anni 43-45. 45. Contratti di acquisto relativi a Carri armati, semoventi, autoblinde, ecc. (da lla documentazione conservata presso l' Archivio Ufficio Autonomo Approvvigionamenti Automobilistici R. Esercito di Torino - oggi Ufficio Tecnico Territoriale), a partire dal 27 agosto 1935-XIII.



DOCUMENTO N. 1

UNA VOCE DI DISSENSO

Il 13 settembre 1939 il Direttore del quotidiano «Il Regime Fascista» di Cremona, on. Roberto Farinacci, indirizzava al Capo del Governo una lettera a proposito della situazione internazionale e dell 'atteggiamento della stampa. Temendo un coinvolgimento dell' Italia, dopo la sconfitta della Polonia e l'arrivo dei tedesch i a Parigi , antici pava lucidamente i successivi sviluppi della guerra, affe1m ando che La Germania deve vincere in pochi mesi, a ltrimenti, se la g ue rra dovesse durare qualche anno, la v ittoria arriderebbe sicuramen te - sebbene dopo sacrifici eno m1i - all' Inghilte rra ed alla Francia, a cui gli Stati U niti no n negheranno in seguito il lo ro appoggio.

Ciò premesso, così continuava: [ ...] è bene che tu sappia che il popolo non ha creduto e ancor oggi no n crede a lla guerra perché è a conoscenza della nostra impreparazione militare ( ... ) Ho parlato con Generali, con ufficiali su perio ri, con ufficiali ric hiamati ccl ho potuto farmi un quad ro esatto della s ituazione. Situazione che io ti prospetto, perché tu possa conoscerla integralmente e dominarla.

Seguiva a lla lettera, d i ben 13 cartelle, un documento di altre 22, che prendendo s punto da una Relazione del Sottosegretario e Capo di S.M. clell 'Esercito Alberto Pariani, si concreta in una durissima requisitoria contro quest' ulti mo e perfino contro coloro che l'avevano preceduto. Vi si illustrano con dovizia cli particolari tutte le manchevolezze ciel nostro strumento militare, soffermandosi anzitutto s ulla mancanza cli scorte e cli materie prime , poi sulla deficienza di cucine da campo mobili e cli vestiario. Si mette in ev idenza la scarsa qualificazione ciel personale (« il tempo degli eserciti fatti cli contadiname analfabeta è finito»), l'impreparazione degli ufficiali di completamento, l'insufficienza cieli' artiglieria da campagna (occorrono obici da 100 e cannoni da 105: è stato un errore real izzare «un altro obice da 75/1 8 e un nuovo cannone da 75/34. Sforzi e denaro gettati per arm i che sono già vecchie p rima di nasce re»). Ci si sofferma infine sull' incompleto armamen to della fanteria, sprovvista d i un fuc ile semiautomatico e d i un mortaio d i calibro intermedio tra il 45 e 1'81 , osservando che la trasformazione del fucile '91 in '38 cal. 7,35 («la quale impone, non lo si dimentichi, la trasformazione di centinaia di milioni cli cartucce) è tipica come spesa vana e sperperatrice». Riteniamo quindi opportuno riportare quanto attiene al tema del presente lavoro, e cioè come Farinacci descrive le condizioni delle nostre truppe corazzate e celeri. C) = Carri Armati = Il G. P ari ani afferma che esistono 1337 ca1Ti e c he ne saranno costru iti entro il 1941 altr.i 560, ma d ime ntica di d ire che s i t ratta cli ar mi d is ue le fJic l o ine ffic ienti. D is uete come il vecchio Fiat 3000. più volte ri fatto, copia infe lice del Renault francese; inefficie nti come i legge ri A nsaldo , vere scato le semoventi, gingilli senza alcuna potenza, come si è veduto perfino in Ispag na. T carri eia 11 tonne llate ( il cui modello non è nemmeno messo a punto) c he no i c hiamia mo «medi», non s i sono veduti finora c he alle manov re d el Piemonte, e nel numero di una sola compagnia, g uidata dal personale tecnico di Ansaldo, perché g]j uffic iali no n Io co noscevano ancora , e si stava sempre in periodo di prova. No n è da obliare che i carri d elle D ivisioni corazzate tedesche sono « leggeri» da 18 tonnellate e « medi» da 25 tonnellate: i primi c on cannoni da 20 a 50 mm e i second i con cannoni da 75 a 100 111111 c iascu no, con un numero di mi-


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tragliatrici adeguato. Non si venga dunque a dire che le Divisioni corazzate nostre equi valgono alle tedesche e che lo istituirle è stato un colpo di genio. Inoltre le D.C. tedesche sono precedute, come è ben naturale, da un corpo esplorante costituito da due a tre compagnie di potenti autoblinde con radio (9 o 12 per compagnia), anni veramente capaci di combattere e di esplorare, armi di cui non esiste fra noi che qualche timido esemplare di prova. Le nostre Divisio ni corazzate d unque fi no ra, di corazzate [sic] non hanno che il nome. D) = Truppe celeri= La nostra cavalle ria cd i nostri bersaglieri hanno costituito negli ultimi anni un «campo esperimentazione» favorito col risultato di presentare oggi un vero campionario e di confondere tutte le idee. I reggimenti raccolti nelle Divisioni celeri, hanno mostrato, alle manvre, un alto grado di allenamento, ma più per merito personale di qualche generale che per virtù della composizione organica delle d ivisioni. Mancano sostanzialmente a queste divisioni, le Unità di autoblinde, organi esploranti indispensabili, i quali malamente sono costituiti da carri cosiddetti «veloci» e cioè dai soliti Ansaldo derivati dagli inglesi Carden Lloycl (che furono escogitati all'orig ine in Inghilterra non come card combattenti ma per il semplice trasporto cli munizioni e per i collegamenti). I carri, essendo armi da assalto e non eia esplorazione, non hanno nulla a che vedere con la cavalleria; nel caso specifico, poi, dato iJ tipo adottato, non servirebbero in pratica a nulla. [... ]


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DOCUMENTO N. 2

Comando del Corpo di Stato Maggiore - Ufficio Operazioni I - Sezione 3a Roma, 12 giugno 1939 - anno XVII OGGETTO: Corpo d'armata aviotrasportabile.

Promemoria per S.E. il Sottocapo di S.M. per le operazioni Si trasmette in visione a V.E. l'accluso parere per l'ufficio operazioni Il circa le unità aviotrasportabili in relazione alla situazione prospettata dall ' ufficio addestramento con le direttive di S.E. il Capo di S.M. (v. al legati precedenti). I. - L' ufficio operazioni I ba esaminato l'aspetto attuale della questione specialmente considerando: a) - le possibilità di soluzioni pratiche a carattere temporaneo utilizzando gli apparecchi ora presumibilmente disponibili secondo le segnalazioni della R. Aeronautica (aeroplani terrestri tipo S. 81 e Ca. 133); b) - gli organici delle unità aviotrasportabili, segnalati dall ' ufficio addestramento ed approvati, di massima, da S.E. il Capo di S. M.; c) - le possibilità di impiego di aviotrasporti nello scacchiere alpino, le quali, invero, risultano limitate a particolari contingenze a carattere pressoché eccezionale. Il. - D ato il recente passaggio dello scacch iere Albani a all' uffic io operazioni 11 ed il preminente e crescente interesse che gli aviotrasporti rivestono per tale scacchiere e per quello mediterraneo, l'ufficio operazioni II provvederà, ora, allo ulteriore sviluppo della questione anche nei riguardi di una prossima soluzione, più completa, non appena sia realizzato il nuovo tipo d ' apparecchio da aviotrasporto S. 82, ora in prova. Il Generale Capo Reparto Operazioni (P. Negri)


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Roma, 26 novembre 1939-XVIII

Corpo d'Armata Aviotrasportahile

Precedentemente all'occupazione del!' Alban ia fu dato corso allo studio d i un corpo d 'armata a viotrasportabile. Lo studio, definito ed approvato, ha portato ai seguenti dati conclusioni: Forza del C.A.: 20.000 uomini di cui 7.000 da aviotrasportars i 317 motomezzi di cui 129 » 563 biciclette » » 195 » 228 fuc. mitr. » » 146 » 102 mortai » » 84 » 84 pezzi » » 48 » Senza entrare in particolari, il peso approssimativo del personale e dei mezzi del C.A. aviotrasportare risultò superiore al le 1200 tonnellate (peso dello scaglione divisionale 528 tonnellate). Per trasportare tale massa in una sola mandata, con trimotori S.82 eia aviotrasporto capaci di circa 5 tonn. ognuno, si dimostrarono necessari circa 250 apparecchi. (Si parla di trasporto in una sola mandata perché g li aerei - ne l caso, ad es . d'un aviotrasporto in Libia - non potrebbero fare che un viaggio al giorno; e il diluire il trasporto in più giorni non conseguirebbe più quella «fulmineità» a cui si tende, in quanto l'avio trasporto finirebbe d'essere in ritardo rispetto ai trasporti marittimi). Occorrerebbe ora passare dagli studi ali ' attuazione. E per far ciò necessita: - designare un C.A. e due divisioni (in sostituzione della «Arezzo» e della «Ferrara>> g ià prescelte come aviotrasportabili) e sottoporle a trasformazione organica; - approntare gli aerei, di cui risulta che i primi 40 esemplari saranno pronti fra un anno, ali ' incirca. In attesa di tali aerei l'aeronautica potrebbe mettere a disposizione 88 apparecchi normali, di capacità ridotta rispetto agli S.82, (una diecina d'uomini l'uno) alle seguenti condizion i: - esigenza che si attui precedentemente ali' inizio delle ostiIità, oppure che non sia compresa nel quadro d i un conflitto con una grande Potenza (in caso diverso gli apparecchi sarebbero presumibilmente indispensabili all 'aeronautica); - necessità di 1 giorno di preavviso e di 1 giorno per il concentramento; - non superare, quale tempo massimo in cui gli apparecchi potrebbero restare a disposizione dell'esercito, i 2-3 giorni. Siffatta situazione, sintetizzabile nella mancanza di unità aviotrasportabili vere e proprie, nella mancan-::.a di apparecchi da trasporto e nella disponibilità condizionata cl i una novantina di apparecchi, capaci di trasportare appena un migliaio di uomini, fa apparire ciel tutto prematuro il parlare di un C.A. aviotrasportabi le. L'ufficio propo ne perciò: - di accantonare per ora lo studio relativo al C.A. aviotrasportabile che nella situazione attuale, ba valore, puramente teorico; - di prevedere all'occorren-::,a l' aviotrasporto di uno scaglione ridotto, costituito da unità normali. Lo S.M. potrà prendere accord i in tal senso con l'aeronautica. Verso la fine dell 'anno venturo, allorché comincerà a verificarsi la disponibilità di velivoli da


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aviotrasporto, si potrà riparlare dell'unità aviotrasportabile che l' ufficio vedrebbe però ridotta a proporzioni più modeste d i que lle f inora preventivate (al massimo una d iv is ione). Nel senso di cui sopra l' unita lettera Per l'approvazione e firma di V.E.


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Ministero della guerra - Gabinetto Roma, 29 novembre 1939-XVUI n° di prot. 120175 Al comando del Corpo di S.M. (rif. ai fogli 16006 ciel 29-7-1939 del Sottocapo di S.M. per le Operazioni e 29767 in data 18-8-1939 del Sottocapo di S.M. Intendente).

SEDE

OGGETTO: Corpo d'armata aviotrasportabile. Data l'attuale mancanza di velivoli da trasporto, ritengo conveniente di soprassedere alla progettata trasformazione in aviotrasportabili di talune G.U. In attesa che siano approntati i velivoli da trasporto, e considerato che l'aeronautica potrebbe eventualmente concedere - all'occorrenza - il trasporto aereo di uno scaglione costituito da unità normali e ragguagliato alla capacità complessiva degli apparecchi presumibilmente a disposizione. Il Sottosegretario di Stato U. Soddu

Annotazioni delle Superiori Autorità A S.E. Graziani - Come risulta dal promemoria del Gabinetto, annesso subito sotto, gli aeroplani da trasporto esistenti, sino a fine 1940, sono 90, capaci di IO uomini l'uno. Inoltre l' aeronautica dice che li potrebbe dare solo nel caso che non si sia in conflitto con una grande potenza (qualora così fosse, il trasporto si dovrebbe effettuare prima del conflitto). In queste condizioni si tratta di un trasporto che non supera un avioraduno turistico o rdinano. E non necessita perciò speciali studi e speciali reparti. R. [Roatta] Ci vuole altro! G. [Graziani]


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Stato Maggiore del R. Esercito - Ufficio Addestramento - Sezione 3a A. 12 luglio 1940-XVIII N° di prot. 2990 All 'Ispettorato Superiore dei Servizi Tecnici e, per conoscenza: Al Ministero Guena - Gabinetto Allo Stato Maggiore R. Aeronautica OGGETTO: Aviotrasporto carro L 3 per impiego speciale. D ' accordo con lo stato maggiore del! 'aero nautica sono state esaminate le possibilità di trasportare il carro L 3 ]f. con l' «S.82» allo scopo di impiegarlo in azioni combinate con paracadutisti o in cooperazione con unità terrestri contro obiettivi speciali. Il carro lf. attualmente in servizio, col rimorchio per il liquido infiammabile del peso (pieno) di 1.000 Kg., non si presta per l'aviotrasporto è stato perciò preso, per l'esame , l'unico carro esistente a Ro ma (presso il centro studi della motorizzazione) e vi si è aggiunto a bordo un serbatoio provvisorio in legno di limitata capacità (125 litri), in sostituzione del predetto serbatoio rimorchiato. In seguito allo studio ed all'esame dei vari sistemi di agganciamento per l'aviotrasporto, coi tecnici dell 'aeronautica e della ditta Savoia-Marchetti , si è venuti alla conclusione che il carro, col suddetto serbatoio a bordo, può essere trasportato. Tra i vari sistemi studiati è stato scelto quello che praticamente consentirà, in brevissimo tempo, di sganciare il carro, prontamente impiegabi le immediatamente dopo l'atterraggio dell 'apparecchio. È stata pertanto ordinata, dallo stato maggiore dell'aeronautica alla ditta Savoia-Marchetti, la real izzazione dello scelto sistema di agganc iamento e, per questo s i è reso necessario l' invio a Vergiate del suddetto carro a disposizione della ditta anzidetta. Nell 'attesa di tale realizzazione è stata interessata la direzione generale della motorizzazione perché provveda alla scelta di dieci carri L 3 (33-35) di sicura e piena efficienza mettendoli a disposizione di questo stato maggiore. In relazione a quanto precede si interessa codesto ispettorato superiore perché voglia dare le necessarie predisposizioni per l' aggiunta di dieci carri del serbatoio corazzato, analogo all'esemplare in legno, da far costruire dalla ditta Ansaldo, subito dopo che lo stato maggiore aeronautica avrà comunicato che è pronto il suddetto sistema di agganciamento. Il Sottocapo di S.M. dell'Esercito t° . - M. Roatta ln attesa di tali aerei l'aeronautica potrebbe mettere a disposizione 88 apparecchi normali, di capacità ridotta rispetto agli S.82, (una diecina d'uomini l'uno) alle seguenti condizioni: - esigenza che si attui precedentemente all'inizio del le ostilità, oppure che non sia compresa ne l quadro di un conflitto con una grande Potenza (in caso diverso gli apparecchi sarebbero presumibilmente indispensabili all'aeronautica); - necessità di 1 giorno di preavviso e di 1 giorno per il concentramento;


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- non superiore, quale tempo massimo in cui gli apparecchi potrebbero restare a disposizione dell'esercito i 2-3 giorni. Siffatta situazione, sintetizzabile neLla mancan:a di unità aviotrasportabili vere e proprie, nella mancanza di apparecchi da trasporto e nella disponibilità condizionata d i una novantina di apparecch i, capaci d i trasportare appena un migliaio di uomini , fa apparire del tutto prematuro il parlare di un C.A. aviotrasportabile. L'ufficio propone perciò: - di accantonare per ora lo studio relativo al C.A. aviotrasportabile che nella situazione attuale, ha valore puramente teorico; - di prevedere all'occorren:a l'aviotrasporto di uno scaglione ridotto, costituito da unità normali. Lo S.M. potrà prendere accordi in tal senso con l'aeronautica. Verso la fine dell 'anno venturo, allorché comincerà a verificarsi la disponibilità di velivoli da aviotrasporto, si potrà riparlare dell'unità aviotrasportab il e che l 'ufficio vedrebbe però ridotta a proporzion i più modeste d i quelle finora preventivate (al massimo una divisione). Nel senso di cui sopra l'unita lettera. Per l'approvazione e firma di V.E.


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Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Addestramento - Sezione 3"

Posta Militare n. 9, 21 agosto 1940-XVIII N° di prot. 5350 Alla Direzione Generale della Motorizzazione e, per conoscenza: All' Ispettorato Superiore dei Servizi Tecnici (seguito f. 4471 del 10 corrente) (alleg. 1 schizzo)

SEDE

SEDE

OGGETTO: Aviotrasporto carro L 3 lf. per impiego speciale. Riferimento f. S/2169/XXIX - 180 del 10 corrente. Si prega voler d isporre che sia inviato , al più presto, alla ditta Ansaldo uno dei 1Ocarri L 3 lf. perché possa sollecitamente provvedere ai lavori di approntamento, secondo direttive già date dall ' ispettorato superiore servizi tecnici, in relazione a quanto è detto nel f. 2990 in data 15 luglio e.a. di questo stato maggiore. Pe r i rimanenti 9 carri saranno date ulteriori disposizioni , non appena l' ispettorato superiore comunicherà che la ditta Ansaldo sarà in grado di provvedere allo allestimento richiesto col foglio sopra citato. d'ordine Il Generale Capo del I reparto f./to Matteo Negro


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GLI AUTO VEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Addestramento - Sezione 3a A

P. M. n. 9, 10 ottobre 1940-XVIII N° di prot. 8085 Allegati: l specchio Ali 'Ufficio Ordinamento e M obilitazione All'Ufficio Servizi e , per conoscenza: Al l'Ufficio Operazioni I All'Ufficio Operazioni II Al Comando Superiore Aviazione R. Esercito

ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA

OGGETTO: Costituzione di una compagnia carri L 3 lf. aviotrasportabile. Con riferimento al foglio 7265, trasmesso con fog lio 7396 di questo ufficio, in data 26 settembre e.a., si comunica che i 1O carri L 3 lf. modificati saranno in questi giorni inviati al deposito del 4° carrista (Roma). L'esperimento di decollo trasporto e atterraggio con l'aereo «S 82» è stato eseguito con risultati favorevoli. Ciò posto, e nell ' attesa che lo stato maggiore aeronautica comunichi quando saranno pronti g li apparecchi «S 82» con le attrezzature per l'aviotrasporto, si ritiene conveniente di costituire senz'altro una «compagnia carri lanc iafiamme aviot.», presso il deposito 4° carrista in Roma , traendo il personale da quello proposto, dai reggimenti carristi, per corsi paracadutisti. Il comando superiore aviazione R.E. è pregato di voler segnalare, numericamente ali ' ufficio ord. e mob.: uffic iali, sottufficiali e truppa (distinti per grado e per reggimento) che sono in nota come aspiranti paracadutisti. L a compagnia dovrebbe essere costituita su due plotoni, come indicato ne llo specchio annesso .


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Compagnia carri L 3 lf. Aviotrasportabile Nel presente specchio sono indicati soltanto gli elementi indispensabili per l' impiego della compagnia in combattimento. Non sono compresi gli altri elementi (personale e mezzi) necessari per la vita ed il funzionamento normale del reparto.

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( 1) - di cui l vicecomandante (di riserva).

Comandante d i cp. (Cap/no o ten/te in s.p.)

2 (1)

Comandanti di pi.

4 (2)

(2) - di cui 2 vicecomandanti. (3) - di cui 3 di riserva.

IO (3)

Capicarro

(4) - d i cui 5 di riserva. Piloti

TOTALE

6

IO

15 (4)

IO (5)

15

10

(5) - di cui 1 carro comando di compagnia e 1 di riserva.

Il personale qui indicato deve essere munito di patentino mod. 2 per carro Le deve dare affidamento di essere presto abilitato al perfetto impiego del lanciafiamme e della mitragliatrice. Dotazioni del carro: quelle prescritte dalle formazion i di guerra; la q uant ità del liquido infiammabile nel carro è ridotta a 125 litri . Dotazioni varie individuali e di reparto: quelle prescritte per i reparti carristi. Per ufficiali e sottufficiali: fucile semiautomatico (ora moschetto 38).


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GLI AUTOV EICOLI DA COMBATflMENTO DELL.ESERCITO ITALI ANO VOLUME SECONDO 1940- 1945

Ministero dell'Aeronautica, Gabinetto del Ministro 18 febbraio 1941

Situazione velivoli S. 82 efficienti Armati

A.O.I. M .M . 60314 60315

Disarmati 149° Gruppo Trasporti M .M. 60270 60273 60278 60280 60283 60308 603 11 603 12 603 13 60319

60323 60324 Trasporto velivolo 60325 » » 60327 » » 60293 » » 60316 » » 60275 » » 60279 60289 Trasporto motori 60290 » » 603 18 Trasporto carri armati 60320 » » » 6032 1 » » »

Aerosperimentali Guidonia M .M . 60288 Trasporto carri armati Nuc leo comunicazione L.A.T.l. M.M. 60317 60326

Settembre 1941 -APPUNTO PER IL DUCE Dallo specchio allegato si rileva che in tutto sono stati costruiti 58 S.82. Di questi solo 34 sono ancora efficienti. In settembre dei 70 costruiti , effic ienti restavano 47, distrutti o perduti 18, in ri parazione 5; 1 assegnato alla scuola paracadutisti 1• I Secondo altro documemo (in A.C.S., Ministero Aeronautica, Gabinetto, 1942, b. 19) risultavano le segg. Ordinazioni: - Prototipo M.M. 4 14 (4/6/40): - l' Serie d i 50 (M.M. 60270/60319), - 2a Serie di 20 (M.M. 60320/60399), - 3a Serie cli 30 (M.M. 60483/6051 2). - 4' Serie cli 50 (M.M. 60586/60635). - 53 Serie cli 50 (M.M. 60720/60770).


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Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Operazioni I - Sezione 2/a Addì, 8 maggio 1941-XIX OGGETTO: Divisione aviotrasportabile.

Promemoria I. - L a formazione della div. aviotrasportabile studiata nel marzo 1939 dall'Ufficio O.M. nella quale si vogliono contemperare le caratteristiche di una divisione motorizzata con q ue lle d i una divisione a viotrasportabile - non risponde ai concetti d' impiego che si sono successivamente affermati in base alla più recente esperienza di guen-a. La questione è stata pertanto ripresa in esame tenendo anche conto dei dati sommari che si hanno sulla formazione dell'analoga divisione germanica. II. - La formazione sommaria che si propone è riportata nello specchio allegato. Essa risponde ai seguenti criteri d i base: a) - massima poss ibile leggerezza per ridurre al minimo il numero degli aerei necessari per l'aviotrasporto; - forte dotazione di armi anticarro, mortai da 81 , contraerei da 20 per potenziare al massimo la capacità di fuoco. In particolare: - un battaglione esplorante dotato di adeguati mezzi di fuoco per la difesa dell 'aeroporto di sbarco, destinato a sostituire le unità paracadutisti - costituenti, queste ultime, avanguardia della divisione, non considerata nel presente studio - per il pronto ricupero degli stessi; - due rgt. di fanteria ciascuno su due battaglioni, una cp. a.e. e una cp. mortai da 8 1: i btg. dotati a loro volta di adeguati mezzi di fuoco (mtr. nelle tre cp. , pezzi a.e. e mortai nella quarta cp.); - un rgt. art. su due gr. da 751I 8; - due btg. misti: mtr.; mortai ; [pezzi] a.e. e e.a. per eventuali decentramenti a rinfo rzo dei rgt. ftr. ; - una cp. carri leggeri ( 16 carri «L 3»), - reparti genio (marconisti, a11ieri) - servizi (sanità, sussistenza, carburanti). III. - Formazione - for-;,a approssimativa - dotazioni: come da specchio allegato. In particolare: - I btg. esplorante: dotato di adeguati mezzi di fu oco (mtr. ) per la difesa dell' aeroporto d i sbarco. Esso è destinato a sostituire le unità paracadutisti, costituenti avanguardia della divisione, non considerate nel presente studio; - 2 rgt. ftr. ciascuno su due btg.; una cp. accomp.; una cp. mortai da 81 ; due sez. da 20; i btg. dotati a loro volta di adeguati mezzi di fuoco (mtr. nelle tre cp.); - I rgt. art . su 2 gruppi da 75/18 mod. 34 e btr. da 20; - I btg. misto divisionale: mtr. - pezzi anticarro - pezzi contraerei da 20 per eventuali decentramenti a rinforzo dei rgt. ftr. e del btg. esplorante; - i cp. carri leggeri ( 16 carri L/3); - reparto genio (1 cp. artieri su 3 pi. - l cp. marconisti su 2 pi.) - servò (sanità, sussistenza, carburanti). IV. - Aerei occorrenti per l'aviotrasporto:


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO !TALLANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

a) - Tipo di aereo: Attualmente esistono in Italia i seguenti tipi di apparecch i che potrebbero essere impiegati per aviotrasporto: - n. 12 velivoli S. 73 (uomini 18 per apparecchio (oppure solo materiali: 1900 Kg. - n. 8 velivoli S. 75 (uomini 28 per apparecchio (oppure solo materiali: Kg. 3000 - n. 60 velivoli S. 82 (uomini 40 per apparecchio (oppure solo materiali: Kg 4000

Il tipo più idoneo è l'S. 82: però dei 60 esistenti - secondo dichiarazione del Capo di S.M. della R.A. - solo una parte potrebbe, nell'attuale situazione, essere messa a disposizio ne del R.E. perché la massa è impiegata nei molteplici serv izi dell'aeronautica (bombardamento - trasporti vari: Lati - Egeo, ecc.). b) - Numero complessivo di viaggi-aereo occorrenti per l'aviotrasporto: N. 260 viaggi-aereo circa, del tipo S. 82. Tenuto conto: - della necessità di non diluire eccessivamente nel tempo l'aviotrasporto, - delle presumibili perdite durante il viaggio e lo sbarco, occorre ass icurare una disponibilità di aerei pari almeno ad 1/3 del numero complessivo di viaggio-aereo, cioè circa 90 apparecchi. c) - La produzione mensile massima prevista per l'S. 82 è di 1O apparecchi, dei quali pare che 4 siano previsti per cessioni alla Germania. Con tale ritmo di produzione - tenendo conto di un 20% di perdite, consumo, inefficienza temporanea - non si potrà raggiungere la prevista disponibilità di aerei se non verso la primavera del 1942.


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Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Operazioni I - Sezione za Addì, 15 giugno 1941-XIX OGGETTO: Divisione aviotrasportabile.

Promemoria per l'Ecc. il Capo di Stato Maggiore I. -Allo scopo di procedere alla dettagl iata definizione degli organici; alle predisposizioni riguardanti materiali e dotazioni (ivi compresi i mezzi aerei); allo studio della ripartizione dei carichi; ecc., si sottopone all'approvazione di V.E. il presente studio relativo all a formazione sommaria della divisione aviotrasportabile compilato tenendo conto: - della recente esperienza di guerra, - dei dati sommari in possesso di questo S.M. sulla formazione dell'analoga G.U. germanica. IL - Caratteristiche della divisione aviotrasportabile prese a base dello studio: a) - massima possibile leggerezza per ridurre al minimo il numero degli aerei necessari all ' aviotrasporto; b) - massimo potenziamento dell'azione di fuoco (mtr. - contraerei da 20 - pezzi a.e. - mortai da 81 - pezzi da 7 5/18 mod. 34) compatibile con le esigenze di cui alla precedente lettera a); c) - mezzi di trasporto: ridotti al numero indispensabile e di tipo adatto alle attuali poss ibilità di aviotrasporto e cioè: - trattori leggeri: per il traino delle artiglierie (eventualmente sostituibili con carri L/3); - motocicLì - biciclette: per i reparti previsti negli scaglioni esploranti (motociclisti e ciclisti); - motocarrelli - mototricicli - carrettini a braccia: per il trasporto delle dotazioni di reparto non spalleggiabili e per assicurare i rifornimenti; d) - dotazioni di reparto: - circa 1 unità di fuoco per le varie armi; - viveri della giornata oltre l razione individuale viveri di riserva; - I giornata carburanti e lubrificanti; e) - servizi: ridotti al minimo indispensabile e orientati verso rifornimenti e sgomberi da effettuarsi mediante aerei (eventualmente, per i rifornimenti, mediante aerorifornitori). III. - Mezzi di trasporto al seguito dei reparti: - trattori leggeri per il traino dell e artiglierie (qualora non vi sia disponibil ità di trattori, si potrebbero impiegare per il traino i carri «L 3», eventualmente aumentati a due compagnie); - motocicli - bicicLette: per i reparti motociclisti (un pl. nella cp. comando del btg. esplorante) e ciclisti (btg. esplorante); - motocarelli, carrettini a braccia: per il trasporto delle dotazioni di reparto non spalleggiabili e per assicurare i rifornimenti. IV. - Dotazioni d i reparto: Munizioni - fucile mtr.: spalleggiato con 1200 colpi spalleggiati (4 cassette) - mitragliatrice: spalleggiata con 1800 colpi spalleggiati (6 cassette) - mortai da 81: spalleggiato con 60 colpi su carrettini a braccia e 120 su motocarri - pezzi da 47: trainato a braccia con 80 colpi su carrettini a braccia e 180 su motocarrelli - pezzo da 20: trainato a braccia con 400 colpi su carrettini a braccia e 1400 su motocarrelli - pezzo da 75/18: trattore leggero o carro «L 3» con 80 colpi s u carrettini a bracc ia e 120 su motocarrelli.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITAUANO. VOLUME SECONDO 1940-1 945

Al rgt. ftr. 20 motocarrelli per il rifornimento munizioni dal posto di atterraggio ai battaglio-

n1. Viveri - una razione viveri di riserva presso ogni uomo; 30 motocan-elli al rgt. per il trasporto casse d i cottura e viveri della giornata.


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Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Ordinamento - Sezione 3a P.M. 9, 14 giugno 1943-XXI N° di prot. 0073910/3 VITERBO

Al Comando Centro Paracadutisti e, per conoscenza (indirizzi omessi)

OGGETTO: Costituzione e mobilitazione 184° plotone carristi paracadutisti.

I. Si sanziona la costituzione del 184° plotone carristi paracaduti sti avvenuta sotto la data del 15/2/1 943 XXI. II. Formazioni ed organici: veci. allegato. Ill. Centro di mobilitazione: deposito truppe paracadutiste. IV. Data di mobilitazione: quella di costituzione. V. Il plotone di cui sopra è assegnato alla 184" div. ftr. «Nembo>> d'ordine Il Capo del II Reparto F.to Col. di S.M. Battaglioni d'ordine Il Colonnello di S.M. Capo Ufficio (G. Vargas)


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GLI All I'OVEICOLI DA COMBATITMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUM E SECONDO 1940-1945

Allegato al fogl io n. 0073910/3 in data 14/6/1943 dello S.M.R.E. - Ufficio Ordinamento - 3" sezione Formazioni ed organici I 84° Plotone Carristi Paracadutisti - Comandante - Ufficiale subalterno - J carro: capocarro - ufficiale subalterno servente - sottufficiale pilota - soldato marconista - soldato - II carro:

capocarro - ufficiale subalterno servente - sottufficiale pilota - soldato marconista - soldato

- III carro:

capocarro - ufficiale subalterno servente - sottufficiale pilota - soldato marconista - soldato

- IV carro:

capocarro - ufficiale subalterno servente - graduato o soldato pilota - soldato marconista - soldato

- V carro:

capocarro - sottufficiale servente - graduato o soldato pilota - soldato marconista - soldato

- VI carro:

capocarro - sottufficiale servente - graduato o soldato pilota - soldato marconista - soldato

Totale forza:

- ufficiali subaltern i...... 5 - sottufficiali................. 5 - graduati e soldati........ 20 (di cui 5 di riserva)


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DOCUMENTO N. 3

Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale - Stato Maggiore Cirene, 29 luglio 1940-XVIII N° di prot. 01/206850 All' Eccellenza il Capo di Stato Maggiore Generale

ROMA

OGGETTO: Situazione alla frontiera orientale. Mi riferisco al contenuto dei fogli 177 E/2 del 21 luglio e n. 160 U/l del 14 luglio (giuntomi oggi 29 luglio). Quello che i comunicati radio inglesi e le rad iocronache affermano è veritiero solo in quanto riguarda il criterio informatore adottato dalle forze inglesi alla frontiera orientale; mendace invece almeno per il 75% è quanto si rifer isce ai successi ottenuti. In sostanza si è verificata ali' iniz io della campagna una caratteristica azione di guerrig lia da parte di truppe corazzate inglesj a mezzo di autoblinde e carri armati medi contro i quali le nostre scarse unità d is locate alla frontiera o rientale, che ne erano completamente sprovviste, non hanno potuto reagire. Se in quel momento gli Inglesi avessero saputo andare a fondo avrebbero certamente ottenuto successi definitivi, e la Cireanica poteva a quest'ora ritenersi perduta. I lievi ins uccessi verificatisi fra le nostre truppe, per quanto dolorosi, furono perciò ben poca cosa in confronto di quello che poteva succedere. L a guerriglia attuata dai mezzi motorizzati inglesi ha le identiche caratter istiche di quella compiuta dai ribelli a cavallo cirenaici o tripolitani, durante le operazioni di polizia: «insinuarsi negli spazi vuoti tra unità e unità per compiere puntate offensive allo scopo soprattutto di portare turbamento nei rifornimenti nelle retrovie, impressionare moralmente etc.». È notorio che ad un tale sistema di guerriglia, compiuto o coi cavalli o con le autoblindo che sia, non vi è altro rimedio che contrapporne uno identico, sempre che si disponga dei mezzi che in questo caso inizialmente, come detto, mancavano. L'ambiente fis ico vastissimo, d i re lativa facile percorribilità nella Marmarica, ha inoltre offerte condizioni assai favorevoli al nemico e sfavorevoli a noi. Tuttavia le nostre truppe r iuscirono a rioccupare la ridotta Capuzzo, che tuttora è da noi tenuta saldamente. Le scorribande delle autoblinde tra le varie unità non sono per questo cessate, ma gradualmente da parte nostra si è andata creando un'azione di contro-guerriglia a base di piccole autocolonne munite di molti mezzi di fuoco, ma soprattutto di artiglieria, sotto l ' azione della quale le autoblinde hanno dovuto flettere. In conseguenza le infi ltrazioni sono andate sempre d iminuendo ed i danni arrecati al nemico crescendo, perché risulta, dalle stesse intercettazioni giornaliere, che il nostro servizio informaz ioni effettua molto efficacemente, che un forte numero cli autoblinde è stato o d istrutto o gravemente danneggiato. Ad oggi, con la dislocazione che hanno assunto le grandi unità (vedi specchio allegato) e con la conseguente possibilità d i irradiare a raggera colonne motorizzate contro gli elementi corazzati


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GU AUTOVEICOLI. DA COMBATTIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO J940-1945

che ancora osassero infiltrarsi nel cerchio creato, il nemico comincia seriamente a riflettere se il gioco valga più la candela, ed i danni subiti questi ultim i g iorni lo dimostrano g ià. Quanto invece è soprattutto veritiero e da prendersi in seria considerazione da ambedue gb avversari, è eletto nella prima parte della radiocronaca del 12 corrente (foglio 160 U. del 14 Luglio) laddove si allude in termini realistici, che non. possono non essere condivisi, alle condizioni proibitive della stagione per operazioni su vasta scala in simile ambiente fisico, con migliaia di mezzi motorizzati da a~ionare e con la più assoluta deficienza idrica in confronto del massimo calore. Assicuro pertanto l'Eccellenza il Capo di Stato Maggiore Generale, che tali essenziali elementi sono posti a base di ogni mia concezione operativa, la quale non può non essere subordinata al miglioramento fondamentale defle condizioni climatiche che, in questa zona, incomincia a ver(ftcarsi nel mese di ottobre. Il Comandante Superiore delle FF.AA. A.S. F.to Graz iani


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DOCUMENTO N. 4

Ministero della Guerra - Gabinetto Roma, 4 agosto 1940-XVIII Appunti sulla situazione in Libia Orientale = Egitto

I. = Ipotesi base: nota. II. = Scopo: annientamento del corpo d'occupazione inglese per costringere l'Egitto ad entrare nel sistema dell'Italia. 1° obiettivo: Marsa Matruch - obiettivo eventuale: A lessandria. lii. = Forze contrapposte: A) - Italia 9 divisioni di cui: 4 al confine - 3 ad 1 tappa aut.ca - 2 più indietro Complessivamente: 72 btg. ftr. - 9 btg. carri (400) - 159 btr. autop. - 44 btr. e.a. , 200 aerei, di cui 90 bomb. e 60 caccia. B) - Ne,niche: Inghilterra: 5 divisioni di cui 1 cor. - Sembra che, in luglio, siano affluite nella regione del Delta, dalla Palestina, forze equivalenti a circa 3 div. Egitto: l cliv. cor. e 4 brig. miste - Sembra però che tal i G.U., specie la div. cor., abbiano dovuto restituire al comando britannico gran parte delle armi e dei materiali. Complessivamente (dati approssimativi): 54 btg. ftr. - 6 btg. carri (250) - 84 btr., 400 aerei, di cui 100 da caccia. IV. = Organi::,-:.azione logistica: A-Italia Con l 'arrivo degli ultimi piroscafi risultano esaudite le richieste fatte dal comando superiore A.S.: quasi totalmente per i vari elementi dei servizi e per circa 2/3 per le dotazioni varie. L'organizzazione logistica si può quindi ritenere adeguata alla prevista offensiva a fondo contro le forze anglo-egiziane. B - Inghilterra L'organizzazione logistica può ri tenersi largamente adeguata ai bisogni delle forze in posto, poiché il comando britannico era orientato ad agire offensivamente. V. = Terreno: operativamente percorribile solo lungo la costa a caval lo dell'unica rotabile; da Marsa Matruch in poi, oltre alla rotabile, vi è anche la ferrov ia (utilizzabile naturalmente soltanto se sarà possibile impadronirsi del relativo materiale rotabile). Possibilità di intervento nell ' azio ne dell a flotta. VI. = Considerazioni sulla dislocazione ed efficien::,a del nemico: a) - Poco assegnamento possono fare gli inglesi sulle forze egiziane, perché parzialmente disarmate, nel complesso di scarso valore militare e politicamente forse non troppo sicure. b) - Tenuto conto che le forze anglo-egiziane sono raggruppate in tre blocchi: - uno di tre divisioni (le migliori dell'esercito inglese), nella zona fra Sollum e Sidi Barrani, - uno di c irca due divisioni (egiziane), a M arsa M atruch (oltre 200 Km. dal confine),


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

- un terzo (neozelandesi ed egiziani, più imprecisate truppe provenienti dalla Palestina) nella zona del Delta (a 500 Km. dal confine) , tenuto altresì conto del le caratteristiche del deserto egiziano e delle comunicazioni esistenti, è da escludere la possibilità di concentramento, all ' inizio o durante l'offensiva, delle forze anglo-egiz. VII. = Possibilità e modalità operative: a) - Dalle considerazioni sopra esposte deriva l'assoluta necessità di annientare celermente il primo blocco nemico, impedendogli ad ogni costo di ritirarsi o comunque riunirsi al resto del1' esercito anglo-egiziano. Ciò sembra potersi ottenere con: - attacco frontale a mezzo div. metropolitane, forte massa di carri armati ed artiglieria, - aggiramento a mezzo div. libiche e carri armati, - interruzione della rotabile per Marsa Matruch con l'aviazione (bombardamento o paracadutisti), - intervento a massa della nostra aviazione. b) - Success ivamente, senza dar tregua ali 'avversario, procedere su Marsa Matruch e quindi su Alessandria. c) - Per garantire la riuscita dell'azione offensiva a fondo occorre però che: - l'aviazione logori in precedenza le forze avversarie spec ie aeree e navali, cooperi strettamente ed a massa con l 'esercito (eventualmente aviosbarchi), - la marina contrasti eventuali azioni navali avversarie e concorra alle nostre operazioni lungo la costa, - le forze dell' A.O.I. fissino e possibilmente impegnino al massimo le forze aeree e terrestri avversarie, agendo offensivamente nel Sudan, verso Kartum.

Conclusione - Forze e mezzi italian i, nel complesso, si ritengono sufficienti allo scopo, anche in considerazione che un ulteriore afflusso di divisioni aumenterebbe le difficoltà logistiche. - Scarsi sembrano solamente: - i mezzi controaerei (non aumentabili immediatamente), - l'aviazione (facilmente aumentabile). - È assolutamente necessario, spec ie per la scarsezza dei mezzi e.a., avere la netta superiorità dell'aviazione sul nemico; dovrebbero quindi essere inviati dall 'Italia e messi a disposizione del comando A.S.l. non meno di 250-300 aerei (da bombardamento e da caccia), almeno per la prevista durata dell'azione. - Le forze aeree, dislocate in Egeo, dovrebbero anche concorrere - in tutti i modi (contro le truppe, i mezzi, l' aviazione, la marina, interrompendo le strade, etc.) - all'annientamento dell'avversario. - Molto importante anche il concorso della marina e delle forze dell 'A.O.I. come sopra detto. Si è d' opinione che, con tali predisposizioni, l'azione offensiva a fondo dovrebbe avere esito sicuro.


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Forze anglo-egiziane in Egitto (Accertate al 20 luglio)

Inglesi

= Divisione corazzata (o motorizzata) una brigata carri leggeri (7°-8°-1 l O rgt. Ussari); una brigata carri pesanti (I e VI btg. Royal Tank regiment); una brigata fanteria; - 1° btg. Real Corpo fucilieri e IJ0 btg. Rifle Brigade; - 3° rgt. Royal Horse Artillery motorizzato (24 pezzi); - un rgt. artiglieria anticarro su tre batterie; - un btg. del Royal Engineers (genio) In totale: 114 cr. pesanti - 134 cr. leggeri - numero imprecisato di autoblindo - 24 pezzi motorizzati - btr. pezzi anticarro. = 63 Divisione fanteria (parzialmente motorizzata) XXII brigata ftr. (Il btg. Scots Guards - I btg. Reali fucilieri Northumbulad - Il btg. Jorshire e Loncaschire); XXIII brigata ftr. (I btg. Duzhan Light Infantry - I brg. Essex - III btg. Coldstream G uards); 4 ° rgt. Real artiglieria leggera; 31 ° rgt. Real artiglieria leggera; 7° rgt. Real artiglieria pesante campale; un btg. del Royal Engineers (genio); un btg. R.A.S.C.

= Elementi non indivisionati XVIII brigata ftr. (I btg. Welch rgt. - II btg. Highl and Infantry); 4 btg. di fanteria (dei quali 2 a presidio zona del Canale); 9° rgt. artiglieria contraerei; 14° rgt. artiglieria pesante; 2 btg. genio; 2 btg. del R.A.S.C. (serv izi logistici ed intendenza) (1) - 7° e 8° Ussari = hanno in distribuzione carri armati tipo Mark VI B (peso 4 t.) 1 mtr. Vickers cal. 7,7, 1 fucile anticarro Boys e 2 tubi sparg inebbia; tipo Mark Il (5 t.) armamento 1 mtr. Vickers, 2 tubi sparginebbia. (1) - 11 ° Ussari = autoblindo tipo «Lanchester» con torretta girevole con 1 mtr. Vickers e fu cile a.e. Boys; «Morris 1938» con torretta girevole a cielo scoperto armata con 1 mtr. Bren e l fucile anticarro Boys accoppiato. (2) - I e VI btg. Royal tank regiment = hanno in distribuzione carri armati di vario tipo tra i quali i «Vickers Mark Il» (14 t.) armati di un cannoncino di 3 libbre (47 m/m) o di 1 cannone di 5 libbre (76 m/m) e di 3 mtr.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Indiane

= 4a Divisione V brigata ftr.: (I btg. Royal fusiliers - III btg. I rgt. Punyab - IV btg. 6° rgt. fuci lieri Raiputam); XI brigata ftr.: (Il btg. Cameron Hinglanders della Regina - IV btg. 7° rgt. Rayputs - I btg. 6° rgt. fuc ilieri Raiputam) ; 1° rgt. Real artiglieria campale; 4° rgt. Real artiglieria campale.

= Reparti non indivisionati: 3 btg. Indiani (l/7° Rajput - I/ l l O Sikhs - I Gurkas); 4.000 Indiani d islocati nella zona di Kosserir.

Neozelandesi = Una divisione di fanteria.

Rodesiani = Circa 1.500 rodesiani (primo contingente della «Rhodesian Territorial Force»).

Totale forze britanniche circa ........ .. 70.000 uomini Egiziane = Una divisione corazzata (o motorizzata) - 2 squadroni di cavalleria motorizzati; - 3 battaglioni mitraglie ri motorizzati; - 1 reggimento artiglieria leggera campale motorizzata; - 1 reggimento artiglieria mista campale motorizzato; - l battaglione carri armati leggeri; - 4 batterie fuc ili pesanti antitank; - I compagnia genio. = Truppe non indivionati: l " brigata: I-II e III btg. fucilie ri - 1 btg. mitraglieri e reparti artigl ieria na brigata: IV-V e VI btg. fucilieri - 1 btg. mitraglieri e reparti artiglieria; III" brigata: V H-VlU e IX btg. fucilieri - I btg. mitraglieri e reparti a rtiglieria; una «brigata delle frontiere»: 3 btg. motorizzati e reparti vari; un «Carnei Corp» (3 c p. e reparti vari motorizzati e cammellati); una «Arab Legion»: costituita da un btg. su 4 cp. bedu ini; 11 batterie cannoni a ntiaeree (di cui 5 per la difesa fissa); 6 batterie mitragliere antiaeree; 9 batterie di fotoelettriche; una compagnia del genio . Totale fo rze egiziane circa ......... .40.000 uom ini


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CIRENAICA= EGITTO (3 agosto 1940) FORZE CONTRAPPOSTE

Italia=

72 btg. ftr. 9 btg. carri (332 L - 74 M I 2 btg. genio

=tot. 406 c.)

147 btr. art. autop. 42 btr. autop. e.a.

G.a.F. Inghilterra=

Egitto=

33 btg. ftr. 5 btg. carri ( J 14 P - 134 L = tot. 248 c.) 4 btg. genio 63 btr. ? 21 btg. ftr. 1 btg. cani L 1 btg. genio l gr. squadron.i

Totale 54 btg. ftr. 6 btg. carri I gr. sq uadr. 5 btg. genio 84 btr.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. S

Ufficio Addestramento - Sezione 3a B. P.M. n. 9, novembre 1940-XIX PROMEMORIA PER IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO OGGETTO: Denominazione dei carri armati. I. - Nel settembre scorso, il Gabinetto ha prospettato la opportunità di riferire la denomi nazione dei carri armati ali' arma più potente installata sul carro stesso. Si è risposto che di tutte le caratteristiche del carro, l'armamento e ciò che ne definisce meno chiaramente le poss ibilità tattico-logistiche mentre il coeffic ie nte peso consente una immed iata comprensione di tali possibilità nei riguardi tanto del movimento come dell'impiego. II - Il Gabinetto segnala ora che, per ordine superiore, l'Eccellenza il Sottosegretario di Stato ha disposto che la denominazione dei carri armati sia riferita ali ' arma più potente installata s ul carro, e chiede l'elenco dei nuovi nominativi. A parere dell' ufficio questi potrebbero essere i seguenti: Carro L 8 (ora L 3) Can-o M 47 (ora M 13) Carro L 20 (ora L 6) Can-o P 75 (in studio) Carro M 37 (ora M 11) Autoblindo 8 (in commessa) Autoblindo 20 (in studio) Converrebbe inoltre aggiungervi, per esigenze tecnico-amministrative, anche l' anno di adozione. Ad esempio: Carro L 8 - 33 Carro L 20 - 40 III - Questo ufficio è pur tuttavia contrario a variare, per ora, i nominativi dei carri (sarebbe il terzo cambiamento in due anni), per i seguenti motivi: a) - può sembrare strano che si annetta una così grande importanza al nominativo dei carri, in un momento come l' attuale, dando la sensazio ne che permanga tuttora la tendenza a i continui mutamenti di denominazione e di termini tecnici; b) - si determinerebbe inevitabilmente una confus ione non solo di s igle e di numeri , ma forsanche di concetti. Si propone perciò di rispondere in questo senso al Gabinetto. Per le decisioni dell 'Eccellenza Vostra.


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DOCUMENTO N. 6 Governo generale della Libia Comando superiore forze armate Africa Settentrionale (da allegare alla "memoria" della costituzione della brigata corazzata, recapitata ad ore 11)

9 novembre 1940-XIX BRIGATA CORAZZATA DI FORMAZIONE

Criteri d'organizzazione 1. - Unità tattica d'impiego di forma zione provvisoria e non a struttura organica permanente, priva quindi di tutti gli elementi costitutivi propri delle G.U. (S.M. - Q.G. - sezione CC.RR. ufficio postale - nucleo movimento stradale ecc.) e con aliquota molto ridotta di servizi (v. specchio allegato). 2. - Unità costituita e addestrata in modo da poter agire su fronti e su raggi molto ampi per svolgere i seguenti compiti: - esplorazione vicina e lontana; - combattimento contro unità similari (specialmente carri armati) e contro truppe autoportate e a piedi; - rottura di organizzazioni semi-permanenti; - completamento e sfruttamento a fondo di un successo tattico. 3. In conseguenza raggruppamento in una brigata corazzata dei seguenti reparti organici già costituiti e tratti da G. U. esistenti: a) - in assegnazione organica - reparti per l'esplorazione terrestre (motocicl. e aliquota e.I. opportunamente ritoccati: v. note 1 e 2 allo specchio) - unità di ftr. o bers. autoportate - btg. carri leggeri e medi - artiglierie autotrainate di piccolo calibro - reparti anticarro (47/32) e controaerei (rnit. 20 e cann. C.K.) - reparti del genio (trasmissioni ed arresto) b) - di assegnazione eventuale - artiglierie di controbatteria (105/28) - apparecch i per osservazione aerea. 4. - Autonomia logistica limitata allo stretto necessario per non appesantire la form azione (2 giornate acqua e viveri - 2 unfoc - 2 unità carb. e lubr.) con modeste aliquote dei soli serv. sanitario e sussistenza. 5. - Mezzi automobilistici raggruppati in reparti organici ( l auto gruppo su 2 autoreparti) aventi uniforme velocità di marcia. Su questo criterio è stata concretata l'acclusa formazione (v. specchio), congegnata in modo che essa possa eventualmente frazionarsi e dar vita ai raggruppamenti tattici di ordine minore, aventi adeguata consistenza e fisionomia, qualora le necessità operative lo richiedessero.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBA'n'fMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Approvati i criteri su esposti saranno formulate le richieste di reparti (da trarsi, come si è detto, da quelli es is tenti) e cli mezzi, essenzialme nte a utomobilistici e r.t. e subito dopo s i provvederà a raccogliere gli e lementi della fo rmazione, ambientarli ed affiatarli, nonché alle necessità di carattere logist ico.

Costituzione sommaria della Brigata Corazzata

= Comando della brigata - com.te - nucleo mot. CC.RR. - drapp. autom.

= I rgt. bers. autoportato - 3 btg. (di 2 cp. ciascuno) - 1 cp. 47/32 autoportata = l btg. motociclisti - 2 compagnie = J comando carri annati - com.te - I cp. motoc. - drapp. autom. 1 btg. carri L _ 1o ragg r. carrista 2 btg. carri M 11 l btr. da 20 1 pi. nebbiogeno I btg. carri L - 2° raggr. carrista 1 btg. carri M 13 = 2 cp. 47132 - autocarrata (ciasc. su 8 pezzi) = I raggruppamento artiglieria - 1 gr. 75/27 mod.911 con T.L.A. (su 2 btr.) - 1 gr. 100/1 7 con T.L.A. (su 2 btr.) - 1 gr. 75/27 C.K. (su 2 btr.) - 2 btr. mitragl. da 20 (ciasc. su 8 pezzi) = 1 cp. mista dei genio - l pl. artieri d 'arresto - 2 sez. r.t. = 1 reparto di sez. sanità = 1 nucleo di sez. sussistenza = I autogruppo (2 autore parti)


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Armi

Carri armati

RE PARTO

Rgl. bers. autp. {

nnr.

3 btg .

54

18

-

I cp. 47

-

-

-

-

30

10

-

-

11

5

-

-

Btg. 111010c. (2 cp.) Com. carri armati (I cp. mot. ) {

I O rnggr. carr.

2° raggr. carr.

{

-

I b tg. e. I. 2 htg. e.in. I btr. 20

-

2 cp. 47/32 I g r. 75/27 mod. 911 1 gr. 100/17 I g r. 75/27 C.K. 2 btr. 20

Totale

da 20

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8

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da 47

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72

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72

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8

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46

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37

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37

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16

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8

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4 4

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8

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8

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-

-

-

l6

-

-

-

-

92

72

37

72

37

24

24

8

8

8

-

2 btr 2 btr. 2 btr.

75i27 75i27 100117 C.K. mod. 11

da 47

92 74

-

I btg. e.I. I bt_g. c.m.

92 46 144 -

Pezzi artigl.

da 37

legg. M. 11 M . 13

f.m.

pezzi dei pezzi ace e.a. e.a.

95 425

Nota 1 Tbtg. e.I. dispongono oggi complessivamente di 16 fucilon i Solothurn (2 per ciascuno dei 7 btg. e 2 alla comp. motoc.). Volendo po11arli a 4 per btg. (e cioè I pl. per c iasc. btg.) occorrerebbe assegnarne altri 14, sottrae ndo li ad altre unità. Eventualmente si potrebbero ripartire tutti i 16 fuci loni dis ponibili fra i 2 btg. c.l. (8 per btg.; ossia 2 pl. per btg.), togliendoli ai rimanenti btg. e.I. Nota2 Al fine di assicurare ai e.I. una certa possibilità di azio ne ant icarro sarebbe desiderabile dotare ciascun btg. e.I. cli 7 mitr. 12,7 (l pi. di 4 armi per btg . e I arma per ciasc. com. di cp.). TI fabbisog no complessivo sarebbe di 47 rnitr. Volendone dotare i soli 2 btg. e.I. assegnati alla brigata il fabbisogno si ridurrebbe a 14 mitr.


750

GLI AUTOVEICOLI DA COMBA1TlMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

DOCUMENTO N. 7

Stato Maggiore Regio Esercito - Ufficio Ordinamento e Mobilitazione Sezione Oltremare

P. M; 9, lì 6 gennaio 1941- XIX n° di prot. 015506/307 All'Ispettorato superiore dei servizi tecnici Al comando della difesa territoriale di e, per conoscenza

ROMA BOLZANO

( indiriz;z,i omessi)

OGGETTO: Costituzione di elementi carristi per I ' A. S .. A Parziale modificazione del foglio di questo S. M. n. 014450/307 del 21 dicembre u. s; - capo VI - n. 2 - lettera a) e riferimento foglio dell' ispettorato superiore dei servizi tecnici n. 4386 del 24/12/1940 (per gli enti che lo hanno ricevuto).

I. - Per temporanea indisponibilità di materiale radio, al VI btg. carri «M» 13/40 non vengono per il momento assegnate le stazioni radio previste. In conseguenza l'ispettorato superiore dei servizi tecnici è pregato di sospendere l'assegnazione al predetto btg. dell'ufficiale o sottufficiale incaricato della manutenzione delle stazion i radio, disposta col c itato foglio n. 014450/307. Il.- Per il comando superiore FF. AA. dell'A.S. si soggiunge che all'invio delle stazioni radio di cui sopra verrà provveduto non appena le disponibi lità lo consentiranno (presumibilmente a fine corrente mese). d'ordine il Generale capo del II reparto F/to F. Rossi


DOCUMENTI

75 1

Stato Maggiore R. Esercito

Ufficio del sottocapo di S.M. Roma, gennaio 1941 - XIX OGGETTO: Studio ed adozione di nuovi materiali. Promemoria n° 37/ per L'ecc. IL sottosegretario (A seguito sua richiesta personale) I- L'ufficio addestramento ha compilato, sull 'argomento in oggetto, il promemoria annesso, (che descrive i procedimenti attuali, ne rileva gli inconvenienti, e conclude con proposte per ovviare ad essi). II- In sostanza: - non vi è dubbio che attualmente trascorre molto troppo tempo fra la segnalazione di un fabbisogno, e la realizzazione dell'arma o mezzo corrispondente. - non vi è dubbio che troppi enti ideano, propongono, studiano, modificano, ecc. - le responsabilità circa ritardi, imperfezioni e simili sono perciò troppo diluite, intricate e sfuggenti. III- Per organizzare bene la faccenda, occorre, non dimenticare i principi basilari seguenti: a) - lo S.M; determina le armi e materiali nuovi che occorrono all'Esercito; Li richiede; Controlla la corrispondenza fra quelli allestiti ed i requisiti indicati. (In altre parole la S. V. è il «cliente»). b) Il Ministero dà le commesse, le finanzia, ecc. (È l ' «amministratore» del «cliente»). c) I varii organi tecnici studiano, preparano ed assicurano la realizzazione d i quanto lo S.M. richiede ed il Ministero commette. (Sono i «consulenti tecnici» vuoi del «cliente» vuoi dell' «amministratore»). IV- Ammessi tali principi, e considerato che gran parte dei ritardi ed incertezze lamentati sono da attribuire al fatto che «più enti comandano per la stessa cosa» si prospettano due soluzioni : prima soluzione: «Consulenza tecnica» affiancata al «cliente». ossia la S.V. («cliente») ha alla sua dipendenza completa il «consulente tecnico» d 'ordine generale (Ispettorato Superiore dei servizi tecnici), e per suo mezzo studia, prepara e segue la realizzazione dell' «articolo» che ha richiesto; «articolo» che poi - come attualmente - controlla. I «consulenti tecnici» d'ordine specifico (direzioni generali) sono - come attualmente - alle dipendenze di quell'ordine generale, per la parte tecnica, e per la parte amministrativa alle dipendenze dell '«amministratore» (Ministero). Seconda soluzione: Il «cliente» (S.M.) si limita a richiedere l' «articolo», ed a controllarlo una volta realizzato, e non si ingerisce per nulla nella sua realizzazione. La «consulenza tecnica>> d'ordine generale e d'ordine specifica sono alla completa d ipendenza dell'amministratore» (Ministero), il quale non solo finanzia e commette, ma studia, prepara e segue la real izzazione di quanto dal «cliente» richiesto.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBKITlMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

- Nella prassi esecutiva, fermo rimanendo le singole competenze e responsabilità, ambedue le soluzioni ammettono contatto per «tenersi a l corrente», e suggerire ed apportare le varianti consigliate od imposte da circostanze varie . - Ciò che è detto nella prima soluzione per le direzioni generali facenti tecnicamente capo ali ' Ispettorato s uperiore dei servizi tecnici, varrebbe anche per quelle ad esso estranee. Nel senso che lo S.M. dovrebbe poter dar loro direttamente istruzioni per lo stud io, ecc. degli articoli <<articoli» di loro competenza. V- Dato che la responsabilità sostanziale dell 'adozione di un dato materiale (richiesta o rigi nale - controllo finale) è dello S.M., e dato che è lo S.M. che presiede al s uo impiego , si r itiene più opportuna la pri ma soluzione.


DOCUMENTI

753

DOCUMENTO N. 8

Promemoria per il sig. Direttore Generale Dall'Ing. Martinoli ci viene comunicato che il R. Esercito ha deciso la costruzione di 1.100 carri armati del recente modell o da 13 tonn. dell'Ansaldo. Come noto, l'Ansaldo è l'unica costruttrice in Italia di carri armati, i cui gruppi propulsori vengono forniti dalla Fiat; al riguardo si ha un accordo Fiat Ansaldo per la divisione esclusiva ciel lavoro in tal senso. Per fronteggiare la richiesta, che l'Esercito vuole vedere soddisfatta in due anni, è necessario giungere ad una produzione d i 100 carri al mese contro i 15/20 che i1 «Fossati» consente ora. Tutto ben considerato, il «Fossati», opportunamente organizzato e potenziato non potrà superare, tenuto presente anche lo spazio disponibile, una prod uzione di 50 carri al mese. Occorre quindi organizzare altro stabilimento per tale produzione. L'Ing. Martinoli accennava all'ex Silurificio d i Napoli, che per lo spazio coperto d i cu i dispone e la dotazione di macch ine d i meccanica generale può utilmente venire adibito alla lavorazione in oggetto, valendosi per i trattamenti termici del vicino stabilimento di Pozzuoli. L' lng. Martino! i fa presente i I ti more che, non attrezzandosi l' Ansaldo per la produzione di 100 carri al mese richiesta dal R. Esercito, questo possa affidare acl altri tale costruzione, rompendo così il monopolio di cu i finora ha goduto l'Ansaldo. Pare che la Fiat s i adoperi per giungere a questo. Oltre che per la lavorazione meccanica è necessario provvedere per la produzione delle speciali corazze necessarie, opportunamente aumentando g li impianti della S. I.A.C . finora unica produttrice di esse, oppure estendendo alla Terni, che ne ha la possibilità, tale lavorazione. Pe r l'intera commessa cli 1.100 carri il R. Esercito sopporterà una spesa di L. mi l.660 di cui L. mil.200 alla Fiat, per i gruppi motopropulsori, e L. mil.460 ali ' Ansaldo. Roma, 3 1 Gennaio 1940-XVIII


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Genova-Cornigliano, 8 Luglio 1940-XVIII ANSALDO Società Anonima L'Amministratore Delegato Caro Dott. Menichella, facendo seguito al nostro colloquio del 4 corrente, Vi trasmetto una bozza, alla FIAT, relativa all 'accordo per la costruzione di 583 carri M . 6 che, per invito più che pressante dell'autorità mili tare, noi dobb iamo passare alla FIAT stessa. Ciò costituisce una deroga alla vigente convenzione, che riserva alla Ansaldo la costruzione dei carri, limitando le lavorazioni della Fiat all'apparato motore corredato di cambio e differenziale. Osserverete, dall 'allegata bozza di accordo, che è nostra preoccupazione di non costi tuire precedente, limitando l'eccezione ai 583 carri suddetti. Nel contempo prendiamo contatti nel senso con Voi prospettato, in modo che se si vo lesse rendere permanente l' esistenza di due centri per la costruzione dei carri, siano già studiate soluzioni più razionali. Sono a Vostra disposizione per ogni ulteriore elemento in merito. Cordialmente (lng. A. Rocca) 1 Allegato. Gr. Uff. Dott. Donato Menichella Direttore Generale Istituto per la Ricostruzione Industriale Roma


DOCUMENTI

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RJSERVATA BOZZA DI ACCORDO ANSALDO-FIAT Allo scopo di consentire ali' Ansaldo di intensificare ed accelerare al massimo la produzione dei carri armati M. 13, in rapporto alle superiori esigenze derivanti dall'eccezionale presente situazione, in temporanea deroga alle clausole della convenzione vigente in data 3 1 agosto 1931 e successivamente rinnovata tra la «Ansaldo» e la «Fiat», e senza che ciò possa costituire precedente per il futuro, di comune accordo si conviene e stipula quanto segue: 1°) - L'Ansaldo autorizza la Società Fiat ad assumere in proprio e per conto dell 'Amm.ne Militare la costruzione di n° 583 carri armati M. 6 già ordinati all'Ansaldo stessa dal Ministero della Guerra Direzione Generale della Motorizzazione con foglio n° 1/01898 del 18/3/40-XVIII. Tali carri saranno costru iti in base al progetto di insieme di proprietà dell'Ansaldo, da questa studiato e già realizzato nel tipo campione. 2°) - La costruzione di detti 583 carri avrà luogo presso la Fiat su disegni forn iti dati ' Ansaldo e con attrezzature che, per la parte che a norma della citata convenzione spetta all'Ansaldo, la Fiat costruirà per conto dell'Ansaldo e per le quali l'Ansaldo le corrisponderà a fine commessa la somma a forfait di L. 1.500.000. Ultimata la costruzione dei 583 carri e comunque non oltre il marzo 1942 le attrezzature ed i disegni dovranno essere restituiti ali' Ansaldo - Stabilimento Fossati. 3°) - L'Ansaldo provvederà al necessario trapasso degli ordini già emessi per l'approvvigionamento dei materiali occorrenti, tale trapasso dovrà avvenire mediante storno degli ord ini Ansaldo ai singoli fornitori e relativa contemporanea sostituzione con ordini Fiato Spa nei quali saranno precisate le nuove destinazioni dei materiali stessi. La Fiat accettando di sostituirsi ali ' Ansaldo in queste ordinazioni ne assumerà tutti gli oneri, man levando l'Ansaldo da ogni conseguenza od eccezione inerente la esecuzione delle ordinazioni stesse. 4°) -A titolo di compenso per la costruzione dei succitati 583 carri M. 6 per l'uso delle attrezzature di cui al punto 2, nonché per l'assistenza tecnica messa a disposizione dall 'Ansaldo, la Fiat verserà all'Ansaldo un importo corrispondente al 12% dell 'ammontare totale del contratto che sarà stipulato con l 'Amministrazione Militare per la fornitura dei predetti 583 carri. Questo importo sarà versato ratealmente in relazione agli incassi effettuati dalla Fiat. 5°) - Per i pezzi d i ricambio di detti carri per i quali fosse prevista la costruzione durante l'espletamento della fornitura principale, le ordinazioni saranno assunte dall'Ansaldo la quale ne ordinerà la costruzione alla Fiat riconoscendo ad essa un prezzo inferiore del 10% a quello del listino che verrà convenuto col R. Esercito previe intese fra l'Ansaldo e la Fiat. Quando le attrezzature saranno ritornate in possesso dell'Ansaldo (Stabilimento Fossati), come previsto al secondo capoverso, ulteriori forniture di ricambi saranno espletate direttamente dall'Ansaldo. 6°) -Eventuali vendite all 'estero di carri, in base alla convenzione generale, non potranno essere trattate separatamente né dal la Ansaldo né dalla Fiat, ma sempre di comune accordo fissandosi fin da ora che per i carri M. 6 le trattative verranno condotte ed i contratti conclusi dal~ l'Ansaldo anche se esse riflettessero la cessione di carri costruiti in base al presente accordo e ciò anche per tener conto delle trattative già avviate dalla Ansaldo. 7°) - Per la vendita all'estero di ricambi per carri M. 6 si procederà analogamente a quanto citato per eventual i forniture al R. Esercito.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCJTO ITALI ANO. VOLUME SECONDO 1940-1 945

DOCUMENTO N. 9

S UMMARIES

Speedometer Reading up to 500 km 500 km - 1000 km 1000 km - 1500 km 1500 km - 2000 km over 2000 km unknown. no guide available

Apparently undamaged Hit by 2-pdr Hit by other than 2 Pounder Burned out. not hit Unknown

31

(= lettura tachimetro) (= fino a)

38 16

.10 l 5 IO !

39

48 8

5

(= oltre) (= indisponibile)

(= apparentemente intatti) (= colpiti da un 40 mm) (= colpiti da altre armi) (= incendiato, non colpito) (= sconosciuto)

10 1

Note

+ Means the tank was fitted with a wireless set, receiver and sender. Where no markings are shown and the tank is not shown as «burnt out» There were no markings.

+ (= il carro era dotato di stazione radio, ricevente e trasmittente. Qualora manchi il distintivo e il carro non è indicato come "incendiato", non vi erano contrassegni).


DOCUMENTI

Number.

Marking .

2963

XXI

2964

•XXI

??????

2944? ?

-XXI ?

???? ?

? ? ?

? ? ?

? ? ?

? 2767 2773 2777

?

????

mi

? 1863 1725

by member of Di v Staff unhurt + do. (c.s.) burnt out.

2779

CDI

2.179

hit + (colpito)

2782 2784 2788 2789 279 1 2797 2799 2840

D

1604 .1 732 1940 1600 1838 1447 1481 659

2845 2847

III

•IIIIlIIDI

•v -II -11D11v III

DO

Speedometer.

1075 1001

n

2845 2849 2850 2851 2852 2853 2854 2855 2856

1111

772 1031 1035 1085 1145 1051 815 11 85 1039

757

State.

Location on 8/9 Feb. 41

burnt out (arso) unhurt (intatto) fit lookod old. (sembrava vecchio) do. (c.s.) Burnt out ?reported

S. of Pimple (a S. dell'altura) towards Sand dunes (verso le dune sabbiose) 114 Bengasi in mined area (in zona minata) do. (c.s.) Pimple (altura) near sea shore (presso la spiaggia) do. (c.s.) 122 Bengasi do. (c.s.) do. (c.s.)

W of 122 near mines (a W di q. 122 presso le mine) 114 Bengasi 2-pdr + hit 122 Bengasi unhurt 128 Bengasi W of 122 near mines hit + bogey hit do. (c.s.) 2-pdr 122 Bengasi unhurt S.W. of Pimp le 1 m. S.W. of Blockhouse 2-pdr + (a S.W. della casamatta) 2-pdr 122 Bengasi unhurt 4-5 m. E.N.E. of Pimple (one of 28 chased by 5 of 1 R Tanks) ( uno dei 28 inseguiti dal 1 R. Carro) unhurt 122 Bengasi unhurt 100 Bengasi suspension hit. 122 Bengasi (colpito alle sospensioni) unhurt do. do. W of 122 near mines do. 122 Bengasi do. do. unhurt 122 Bengasi hit do.


758

2857 2863 2866 2867 2869 2870 2874

-

GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

II

II

IV III

V

1121 740 1705 1148 10?4 90

2876 2880 2881

El

2882 2884 2886 2887 2888 2890 2891 2892 2893 2895 2896 2897 2898 2899 2900 2901 2903 2904 2905

El

1158 720

VI

234 792 593

do. J 18 Bengasi Pimple W of 122 near mines 118 Bengasi 112 Bengasi Sand dunes well S. of Pimple (dune sabbiose molto a S. dell'altura) 112 Bengasi 121 Bengasi 37 mi]es S. of Bengasi

2-pdr unhurt burnt out. not bit 2-pdr 2-pdr burnt out 2-pdr do. unhurt do. bumt out 2-pdr

Pimple near Mosque Pimple do. near Mosque 122 Bengasi 7 miles S. of Bengasi Pimple 114 Bengasi

..-..

672 683 674 512 686

unhurt 2-pdr 2-pdr burnt out unhurt do. ? 2-pdr 2-pdr

115 Bengasi Pimple do. do. 121 Bengasi do. do. N. ofMosque Pimple N. ofMosque

1111

402

burnt out 2-pdr 2-pdr

do.

IIIII

491

2-pd r

Rd. S. of Mosque

IIIII

823

2-pclr

118 Bengasi

672

unhurt

115 Bengasi

burnt out 2-pdr do.

N. of Mosque

I

El

1188 92

2-pdr unhurt bumt out mined (minato) 2-pdr unburt do.

???? 639 639 668

VI

VI

2906

VI

2907

VI 2909

VI

2910

VI 2911

IIIII VI

29 12

IIIII VI

2913

IIIII

do.


DOCUMENTI

759

VI 29 14

IIIII

do.

do.

IIIII

do.

do.

742

2-pdr

Rd. S. of Pimple

71 0

do.

do.

burnt out

Pimple

2-pdr

do.

unhurt

98 Bengasi

bumt out. 2-pdr

Pimple

754

2-pdr

do.

685

2-pdr

do.

bumt out

do.

725

2-pdr

do.

371 372

unhurt 2-pdr

113 Bengasi 119 Bengasi

2-pdr

Pimple

374

2-pdr

do.

344

unhurt

113 Bengasi

385 392

2-pdr unhurt

113 Bengasi towards Sand dunes

VI

2915

VI

2916

2917

VI II

2918

III

VI VI 2919

IV

VI 2920

741

VI 2921

II

2922

VI III VI

2923

II

2924

I

2926

III

VI

VI VI

2930 2931

•• --

D II XXI

2932

IIIII XXI

2933

XXI

2938

XXI

2941 2942

XXI


760

2943

GLI AUTOVEICOLI DA COM BATTIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

III

369

unhurt

Sand dunes N.W. of Pimple

382

2-pdr

towards Sand dunes

39 1

unhurt

do.

IDI

225

do.

S. of Pimple

XXI I

352

do.

Pim ple

339

do.

11 3 Bengasi

IV

389

burnt out unhurt

XXI

419 362

2-pdr unhurt

S. of Pimple W. of Rd. well S. of Pimple do. 127 Bengas i

394 409

do.

runnmg

Pimple W. of Rd. S. of Pi mple

360 330

unhurt 2-pdr

109 Bengasi Pi mple

burnt out

Pirnple

unhurt

98 Bengasi

n

-XXI

2944

I XXI

2945

XXI

2947

2948

XXI

2949

I

IDI

2950 295 1 2952 2953 2954 2955 2958 2959

2960 2961

XXI XXI

II XXI

XXI XXI Il

XXI IV XXI

XXI

356


DOCUMENTI

761

DOCUMENTO N. 10 ANSALDO S.A. Ministero della guerra ESE, 24 aprile 1941 -XIX Ispettorato Superiore Servizi Tecnici ROMA Affusto semovente da 75/18 sul! 'M. I 3 copia a: Direzione Superiore Servizi Tecnici Armi e Muniz ioni - Rorna C i riferiamo ai colloqui intercorsi in questi giorni , da parte di nostri dirigenti, circa gli affusti semoventi eia 75/18 su autotelaio M . 13, e in argomento riten iamo opportuno chiarire quanto segue: Il problema postaci nel mese di gennaio era il seguente: I0 ) Sistemazione cl i compromesso, per ragioni inderogabi li di urgenza, del cannone da 75/18 sull' autotelaio del carro armato N. 13. 2°) Compatibilmente con le altre esigenze. aumento d i corazzatura della piastra frontale dell'M. 13 da ottenersi, a som ig lianza di quanto fatto in Germania, con la s istemazione di una piastra aggiuntiva imbullonata o saldata sulla piastra esistente, in modo da raggiungere uno spessore prossimo ai 50 mm. 3°) Sistemazione di uno scudo emisferico fuso per la direzione ed e levazione del cannone, del massimo spessore consentito dall ' installazione e possibilmente cli 50 mm. 4°) L'a ffusto semovente così realizzato avrebbe dovuto essere ri prodotto in un numero limitato d i esemplmi (circa una trentina a titolo di orientamento) ed essere impiegato principalmente a gru ppi di 4 o più unità come batterie mob ili ; per tale scopo ci fu anche rich iesto di trasformare un certo numero di M. 13 per renderli idonei alla funz ione di carro comando (eliminazione della torretta girevole, installazione in posizione di sgombero d i un cannocchiale a forbice, d i un telemetro base un metro e di un goniometro, nonché due apparecchi R.T. g ià definiti dal Gen io). 5°) In casi del tutto eccezionali detti affusti semoventi avrebbero potuto essere impiegati unitamente agli M. 13 per azioni di appoggio e accompagnamento. 6°) A parte tale soluzione di emergenza, avrebbe dovuto essere messo allo studio di un nuovo affusto semovente defini tivo più veloce, annato con cannone da 75/34. C iò premesso, in relazione all'urgenza fattac i per questo primo nucleo di affusti semoventi, il nostro Stabi li mento Fossati ha disposto con tutta sollecitudine per la costruzione delle piastre frontali in due spessori da mm. 25 e c ioè in totale mm. 50, prelevando le piastre dalle disponibilità M . 13, mentre lo Stabilimento Artiglierie di Corn igliano ha subi to proceduto all a costruzione delle sfere in acciaio fu so con basso tenore di nichel , unico acciaio legato disponibile. Contemporaneamente lo Stabilimento Artiglierie d i Pozzuoli ha allestito le masse oscillanti, apportando alle bocche da fuoco le opportune varianti per consentirne l 'in stai !azione. Attualmente tutti questi materiali sono in gran parte ultimati o anche f?Ìà montati. Da quanto sopra esposto risulta come, uni formandoci strettamente alle direttive impartiteci e ricon-endo a tutti i mezzi a nostra disposizione, siamo riusciti con la tempestività desiderata a iniziare i collaud i degli affusti semoventi commessici. Per quanto riguarda le corazzature, dal le prove effettuate è stato accertato c he due spessori sovrapposti da 25 laminati resistono al tiro dell'arma da 20 = impatto norm ale distanza 100 mt. = dando però orig ine a lievi criccature nella parte interna della corazza e res istono bene al tiro dell'arma da 13,2 = impatto normale distanza 100 mt.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERC ITO ITALLANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

La sfera in acciaio fuso resiste bene al tiro della 13,2 = impatto normale distanza 100 mt. = e al tiro del 47 = prova di frag ilità con impatto 45° distanza 100 mt. = mentre a l tiro dell 'arma da 20 = impatto normale distanza 100 mt. = pur trattenendo il proiettile si hanno proiezioni di scheggie all' interno. In tali condiz ioni è ovvio che la corazzatura dell ' affusto semovente è più che esuberante per l'impiego come batteria mobile (infatti le scudature normali degli affusti di artiglierie campali hanno spessori più piccoli e circa un decimo dello spessore frontale realizzato per l'affusto in questione), mentre è superiore a quella dei carri M. 13, agli effetti dell ' impiego di emergenza unitamente ai detti carri. A variante del programma originale postaci, e sopra precisato, ci è stato recentemente comunicato che si desidererebbe ora che la corazzatura frontale dell'affusto semovente nella zona interessante la sistemazione del cannone, desse sufficiente garanzia contro iI tiro dell 'arma da 20 al le brevi dis tanze e con impatto normale. A tale riguardo si osserva che per la parte piana costituita dai due citati spessori da 25 imbullonati insieme, le prove effettuate hanno dimostrato che tale protezione si può ritenere raggiunta. Per quanto riguarda lo scudo emisferico del cannone, le condizioni di resistenza non sono praticamente molto dissimili, malgrado quanto segnalato più sopra per il tiro con proietto da 20 mm. Infatti, osservando il disegno allegato, si rileva: - Dalla figura 1 (scala 1 :5), quali sono le dimensioni relative dello scudo rispetto alla piastra frontale e conseguentemente il rapporto di probabilità secondo cui Io scudo può essere colpito. - Dalle figure 2, 3 (scala 1 :2) come alla protezione dello scudo emisferico si aggiunga normalmente quella dello scudetto mobile ad esso sottoposto, così da formare un totale di 100 mm. di spessore protettivo. - Dalle figure 4, 5 (scala 1:2) quali sono le zone in cui, in determinati casi limiti, la protezione è affidata a solo 50 mm. di spessore; zone che corrispondono ai settori estremi di elevazione e depressione ed a quelli laterali di brandeggio. Solo io questi casi estremi può verificarsi quindi la perforazione, con proiezione di scheggie nell 'interno del carro; è però necessario che in concomitanza con i casi stessi si verifichi l' impatto normale. Ed è ovvio come questa condizione non possa coesistere con quella precedente, altro che in un solo dei casi estremi. Ciò stante e tenuto conto delle dimensioni geometriche di queste particolari zone, la probabilità che esse siano colpite ad impatto normale non è superiore a quella che il colpo in arrivo si introduca nella canna della bocca da fu oco da 75 mm. Vi è da aggiungere infine, che anche nel caso remotissimo in cui la perforazione abbia a verificarsi, le eventuali scheggie proiettate nell'interno non trovano via libera verso il servente, perché sul percorso, radiale, delle stesse si incontrano il man icotto slitta, la culla ed il cannone. Abbiamo fiducia che, a seguito dei chiarimenti dati con la presente ci sia consentita la prosecuzione delle lavorazioni, che ci furono a suo tempo segnalate come urgentissime. Nel caso invece si volessero mutare le caratteristiche dello scudo emisferico, dovremmo svolgere con gli stabilimenti siderurgici nuovi studi ed esperimenti, che richiederebbero sicuramente tempo non breve. Nell'attesa di queste importanti precisazioni abbiamo dovuto sospendere, come Vi abbiamo segnalato, l'approntamento di questi materiali. Restiamo ora in attesa di Vostre istruzioni al riguardo. Ansaldo S.A. L'Amministratore Delegato (Ing. R. Rocca)


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DOCUMENTO N. 11

Ministero della guerra - Ispettorato Superiore dei Servizi Tecnici Roma, 29 maggio 1941 Anno XIX n° di prot. 1202/M Alla Società Anonima Ansaldo - Genova-Camigliano e, per conoscenza Alla Direzione Generale Motorizzazione - SEDE

Oggetto: Nuovo centro di produzione carri armati. Il Gabinetto, con lettera n° 134575/91.4.4 in data 24-V-941 , ha comunicato che ragioni d'indole varia consigliano di non considerare per il momento la creazione di un nuovo centro di produzione carri armati. L'Ispettore Superiore (Generale C.A. A. D e Pignier)


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECON DO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 12 Ministero della guerra - Direzione Superiore Servizio Tecnico Armi e Munizioni Promemoria per l'Eccellenza il Sottosegretario di Stato

ROMA Cora:::,ze per carri armati Sul! ' ordine, passatomi tram ite il Ten. Ge ne rale Manera, mi sono recato, con lui, nella sede del Comando S upremo ed ho conferito col Generale addetto a ll'Eccellenza Cavallero, al quale ho riferito s ia sui rilievi da me fatti s ulle corazzature dei carri M. 13 dell ' A .S., s ia sullo stato attuale di perfezionamento della relati va fabbricazione. Succintamente riepilogo quanto ho detto: - L'esame dei danni causati alle corazzature de i nostri carri armati ne lle operazioni in A.S. ha consentito di pone in rilievo che se esse hanno d imostrato la capacità resistente alla perforazione che spetta ai singoli spessori, la tendenza alla fragilità s i è presentata alquanto marcata, sicché parecchi dann i di inefficienza sono stati causati dall'imbatto d i g ranate ordinarie e semi-perforanti di calibro fra il 50 e il 90 m/m, armi usate dal nemico sia con artiglierie anticarro , sia con artiglierie campali a buona veloc ità iniziale. Le corazze dei carri inglesi che hanno combattuto nella stessa zona e stat i recuperati hanno a mio avviso - e dall' esame sommario fatto in posto (e che ora ripeterò in poligono con tutti i mezzi di prova adatti) una resistenza alla perforazione pari a lla nostra, ma una maggiore dutti lità. La differenza deriva dalla diversa composizione dei due materiali cli base: le corazze montate sui carri inglesi sono costitui te di acciaio opti mo con correttivi nobi li (Ni e Mo), le nostre hanno dovuto s uccessivamente vedere ridotti i tenori dei corretti vi stessi e poi annullati completamente per deficienza di loro disponibilità. A m is ura che il materiale è di ventato p iù povero s i è cercato d i mod ificare il processo d i lavorazione p er conservare le stesse resistenze alla perforazione e ciò ha causato un irrigidimento dell a struttura con rifless i sull a fragilità. Se la fragilità poteva ritenersi inconveniente di secondaria importanza quando il calibro dei proiettili anticarro era orientato alle piccole dimensioni, oggi essa è di ventata requisito preminente in quanto, con lo sviluppo della guerra meccanizzata, tutte le artig lierie, anche le campali , hanno in dotazione granate atte alle offese anticarro. In conseguenza dei fatti rilievi, e subito tornato in Italia, mi sono adoperato, in collaborazione con le due ditte fabbricanti di corazze italiane, la S iac di Cornigliano e le Acciaierie di Terni , per ricercare più adatta armonia fra res istenza all a perforazione e frag il ità delle corazze, intervenendo sia sulle ricette d.i composizione dei materiali, sia sui trattamenti termici relativi ed i risultati ottenuti in quest' ultim i tipi oggi sono g ià migliori e s i conti nua a perfezio narli. Devo però aggiungere che allo stato ordi nario del la tecnica metallurgica e della possibilità delle nostre attrezzature, la soluz ione d i armonia fra le due caratteristiche essenzial i sarà sempre d i compromesso, per la non possibilità di usare que i co rrettiv i nobilitanti (specialmente Ni o Mo) i quali, o ltre alla affinazione della grana ed alla uniformità strutturale, hanno anche una funzione addolcente, in m isura tanto più marcata più che le corazzature aumentano in spessore, come è la tendenza della tecnica che evolve. Comunque penso (e le idee della tecnica tedesca collimano con la mia convinzione) che bisognerà - pur ne l compromesso - saper ri nunciare a parte dell a resistenza (cu i provvedono i maggiori spessori) a vantaggio della fragilità.


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Ho anche ottenuto a che tecnici delle due ditte innanzi accennate si portassero in Germania a renders i conto di quanto l'industria tedesca ottiene in argomento; la visita è stata utile, perché ha dato modo di conoscere alcuni particolari di fabbricazione e di cicli di lavoro che varranno al mig lioramento della nostra esperienza, ma conclusione ne è stata che i risultati delle corazze tedesche ai fini della fragil ità sopra avanzano alquanto i nostri, in quanto per quelle fabbricazioni e per gli spessori da 15 m/m insù (che sono q uelli sui quali ho rilevato sul teatro delle operazioni le maggiori degradazioni) si impiega ancora un tenore di Mo intorno al 0,35 e qualche volta anche aggiunta di Vanadio. Avevo già avuto di rette informazioni dall'Eccellenza il Generale Cziegler, Capo ciel Servizio Tecnico Ungherese, sulle esperienze in corso nelle acciaierie magiare per fabbricare corazze da carri armati in acciai poveri ma con trattamenti speciali tali da generare caratteristiche pari a quelle del materiale pregiato ed anzi, recentemente, essendomi incontrato con la detta Eccellenza in un convegno a Venezia, ebbi notizia che gli esperimenti continuavano e lasciavano sperare nel successo. Pregai l'Eccellenza Cziegler cli tenermi al corrente dell'avanzamento del lavoro e ne ebbi la precisa assicurazione che appena raccolte le conclusioni. ne sarei stato messo al corrente ed invitato a constatare di persona: questo avviso non l' ho ancora avuto, ma ho proprio in questi giorni sollecitato. Sarà assai utile che, appena il generale Cziegler mi avvertirà, questo sopralluogo all'acciaierie di stato ungheresi abbia luogo e che con me vengano anche due tecnici (uno della Siac e uno della Terni) per renderci esatto conto di quanto realizzato e ricavarne profitto per le nostre applicazion i dirette Roma, lì 11 giugno 1941 -XIX 0 f.to il Tcn. Generale L. Sarracino


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

DOCUMENTO N. 13 RISERVATO STATO MAGGIORE R. ESERCITO UFFICIO ADDESTRAMENTO

Circolare 18000

' IMPIEGO DELLE UNITA CORAZZATE (Norme provvisorie)

Roma 1941-XIX


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I NDICE

Premessa - I carri armati - Principi generali di impiego delle unitĂ carriste - La divisione corazzata La cooperazione IV. - La divisione corazzata nelle varie fas i dell'azione Movimento Esplorazione e sicurezza Attacco Sfruttamento del successo Rottura del contatto V. - Azione di una divisione corazzata contro G.U. similare VI. - Azione di una divisione corazzata in zone desertiche VII. - Collegamenti VIII. - Servizi I. II. III.

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Premessa Nella presente circolare: - viene riassunto ed aggiornato il testo delle «Norme per l'impiego de lle unità carri ste, ecliz. 1938»; - sono delineati i principali criteri d'impiego della divisione corazzata. L' Ispettorato della fanteria emanerà quanto prima le norme relative ali' «Addestramento dei carristi» (istruzione tecnica individuale - istruzione formale di reparto - addestramento tattico di reparto s ino al reggimento compreso). Nulla deve essere inteso in senso tassativo e definit ivo in questo campo, sia perché i mezzi corazzati e le arm i controcarri sono in continuo perfezionamento, sia perché la prima grande esperienza, che deve contribuire a fissare i concetti fondamentali della dottrina, è tuttora in fase evolutiva.


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I. I carr.i armati 1

1. Il carro armato è elemento costitutivo fondamentale delle grandi unità corazzate ed il loro principale mezzo d 'azione. Esso è anche un potente mezzo ausiliario delle truppe celeri2. Protetto contro le offese ciel le armi individuali ed automatiche e contro le schegge dei proietti, agisce col fuoco del le sue armi e con l'urto materiale della sua massa. 2. Divers i sono i compiti che ai carri possono essere affidati nel campo tattico, ed è in fun-

zione di tali compiti che, necessariamente, i carri hanno differenti caratteristiche tecniche di armamento, corazzatura, velocità, autonomia ecc. 3. I carri leggeri (L) sono particolarmente idonei per: - agevolare iJ compito degli ele menti esploranti e di s icurezza e dare vigore alla loro azione; - cooperare allo sfruttamento del successo. 4. / carri medi (M) , meno maneggevoli dei carri L. , ma più potenti e meglio protetti, sono particolmmente idonei per: - avanzare decisamente attraverso zone cl i minor resistenza per agire in profond ità nel dispositivo nemico; - sfruttare il successo; - rompere organizzazioni difensive campali. 5. L'armamento dei carri viene utilizzato: - mitragliatrici: per eliminare o neutralizzare alle brevi distanze elementi attivi non protetti3; - cannone mitragliera o cannone: per agire contro elementi attivi a d istanze maggiori, per battere e lementi attivi protetti, e, spec ia lmente, per frontegg iare mezzi corazzati similari. 6. Il carro può far fuoco s ia in movimento che da fermo. Col cannone, anche in re lazione al limitato munizionamento ed alla conseguente necessità di sfruttarlo al massimo, il fuoco in movimento è conveniente solo su un terreno non accidentato e contro bersagli ampi. Le soste per esegui re il fuoco debbono essere quanto più brevi possibile. 7. La migl iore difesa del carro, più che nella corazza, sta nella sua mobilità. Carro che sosta è facile bersaglio cieli ' artiglieria nemica. Devono quindi essere ricercate a priori condizioni d'impiego che rendano possibile tale mobilità.


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IL Principi generali di impiego delle unità carriste

8. Criterfo base: impiego off ensivo, a massa e di sorpresa. Nella d ifensiva, le unità carriste sono sempre impiegate a sostegno di azioni controffens ive. Il carro non deve mai essere impiegato come elemento difensivo statico. 9. L'azione a massa va intesa, anche per i carri, come concentramento di sforzi adeguato alla presumibile entità delle resistenze da vincere, in relazione all'ampiezza del settore d'azione, alla profondità degli obiettiv i. 1O. Il battaglione carri è l'unità tattica fondamentale . Il plotone è in ogni caso inscindibile: deve muovere ed agire come blocco di mezzi e di volontà. 11. La sorpresa, poderoso fattore di successo in qualunque azione di guerra, assurge ad importanza fond amentale per le un ità carriste . Queste unità hanno un alto effetto perturbatore e deprimente s ul morale del l'avversario, sia per la velocità con cui si lanciano sugli ob iettivi, sia per la loro massa, sia per la relativa invulnerabilità contro i comuni proiettili delle armi portatili ; la sorpresa aumenta di molto questo effetto perturbatore, mentre d iminuisce notevo lmente le possibilità di reazione del nemico. Per quanto sia difficile ottenere la sorpresa totale, soprattutto quando si impiegano i carri a massa, è assoluto dovere ricercarla con ogni mezzo, per realizzarla a lmeno parzialmente, mantenendo il nemico incerto sul momento dell'inizio dell' attacco e sulla direzione impressa all'attacco stesso. È sempre redditizio, ai fini del conseguimento della sorpresa: - usufruire di vie di approccio coperte che consentano di utilizzare posizioni di partenza4 prossime quanto più è possibile alle difese nemiche; - scegliere posizioni di partenza e direzioni d'attacco che consentano ai carri d i s boccare improvvisamente a massa e di giungere sull'obiettivo con la maggiore celerità possibile; - adottare g li accorgimenti del caso per celare la presenza dei carri in corri spondenza della direttrice di attacco (occultamento mascheramento - rumori - ecc.); - far precedere lo s bocco dei carri dalla posizione di partenza da un'azione di artiglieria che neutralizzi, spec ie con proiettili nebbiogeni, gli osservatori ne mic i e le postazioni delle armi de l nemico, e , nel caso di organizzazioni difensive molto profonde, dall'intervento dell 'aviazione d'assalto e da bombardamento. 12. Le unità carriste sono soggette a rapido logoramento: carri ed equipagg i non sono facilmente sostituibili. È pertanto necessario tenerle in li nea per la sola durata del combattimento, cosicché possano provvedere alla regolare e metodica manutenzione del materiale. I comandanti delle unità carriste devono approfittare delle soste, sia sulle posizioni di attesas e d i partenza, sia durante e dopo il combattimento, per completare o ripristinare prontamente le dotazioni di carburante, lubrificanti, acqua, munizioni, e per mettere a punto il materiale. 13. Per facilitare il trasferimento delle unità carriste dalla posizione di attesa a quella di partenza e lo sbocco da questa per l'attacco, i comandanti dovranno: - effettuare nei li miti del possibile la ricognizione degli itinerari da seguire;


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- provvedere con i propri mezzi, od eventualmente con quelli del genio o delle truppe celeri, a far sistemare i tratti di terreno di difficile percorribilità; - disporre perché gli itinerari siano facilmente individuabili anche di notte. (Per le modalità di impiego in zone desertiche, o che consentano comunque- sin dall 'inizio - movimenti a vasto raggio, vedasi quanto è detto in proposito al capitolo VI). 14. Formazioni e .fronti di attacco. Il plotone, di norma, adotta per agire la formazione «a cuneo»: fronte 100 m. La compagnia isolata (eccezionale) agisce «in linea di plotoni a cuneo» o su due ondate: fronte 4-500 m. Il battaglione si dispone: - normalmente, su tre ondate di compagnia in linea o con le tre compagnie affi ancate in colonna: fronte 4-500 m.; - eventualmente, su due ondate (2 cp. in prima ondata e 1 in seconda): fronte 1000 - 1200 m.; - eccezionalmente, su una sola ondata di compagnie in linea d i plotoni: fronte 1500-1700 m. Profondità di un'ondata (plotone a cuneo): 100 m. Distanza fra 2 ondate: 300-400 m. Il reggimento normalmente si schiera con 2 battaglioni in I O scaglione ed 1 in 2° scaglione: distanza fra i 2 scaglioni 1000- 1500 m. Le cifre suddette hanno unicamente valore orientativo.

15. È norma inderogabile che i reparti carri , una volta lanciati, puntino senza incertezze sugli obietti vi, mantenendo le prefissate direzioni di attacco e sfruttando tutta la velocità di cui sono capac1. Quando si tratti di raggiungere più obiettivi in profondità, occorre normalmente suddividere l'azione in fas i successive. 16. Se l' un ità carrista incontra mezzi similari del nemico, la decisione di affrontarli o no deve essere presa valutando i rapporti di forza relativa. Spesso, per la la ondata, non vi sarà tempo di fare questa valutazione comparativa; in questo caso, essa dovrà attaccare senza esitazioni i carri nemici, anche per dar tempo alle ondate successive di prendere una decisione a ragion veduta. Tale attacco, svolto prevalentemente col fuoco sino alle minori distanze al fine di immobilizzare i mezzi avversari , dovrà concludersi - quando necessario - con l'urto materiale. Il fuoco deve mirare di preferenza agli organi esterni di propulsione e sospensione. 17. l mezzi di arresto più efficaci che il nemico può opporre all'azione dei carri sono i pezzi controcarri e i campi d i mine. Non è da escludere altresì l'impiego di speciali pattuglie per la materiale distruzione dei carri mediante bombe, congegni incendiari ecc. I pezzi controcarri hanno funzione analoga a quella dei centri di resistenza nel combattimento tra fanterie comuni: vanno distrutti o neutralizzati con procedimenti similari. Quindi: - attacco diretto, preferibilmente sul fianco o sul tergo; - azione coordinata di fuoco e movimento dei plotoni carri; mentre 1-2 plotoni si arrestano brevi istanti per sparare, i rimanenti plotoni avanzano e, sorpassati i primi di 150-200 m., aprono


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a loro volta il fuoco contro le armi nemiche (la velocità dei si ngoli sbalzi deve essere sempre la maggiore consentita dal terreno, così da ridurre al minimo la durata delle corrispondenti soste dei plotoni che fanno fuoco) ; - intervento delle armi di appoggio (carri P., pezzi semoventi , normali artiglie rie in funz ione controcarri); - azione di artiglieria a massa (batteria o gruppo, o anche più gruppi quando si tratti di battere una zona infestata da pezzi controcarri). È, comunque, indispensabile che l'azione contro pezzi controcarri sia rapidissima e massiccia. Per superare sbarramenti di mine controcarri, si dovrà ricorrere alle unità del genio (specialmente attrezzate), essendo a tale scopo normalmente antieconomico l'impiego de ll 'artiglieria. Poiché, tuttavia, l'operazione richiede tempo si dovrà cercare - sempre che possibile - di aggirare g li sbarramenti predetti. 18. Gli equipaggi di carri immobilizzati devono attendere con fiducia un soccorso. Qualora, ad onta di ogni sforzo, dovessero rinunziare alla difesa, essi hanno il DOVERE di inutilizzare il carro prima di abbandonarfo6.

19. Adempiuto al loro compito, i carri ragg iungono la zana di raccolta prestabilita, o riconosciuta sul momento. Questa zona deve essere prontamente reperibile, al riparo dall 'osservazione e possibilmente dal tiro avversario, con facilità di rifornimenti e piccole riparazioni. Nei casi di azione in profondità può essere conveniente prevedere successive zone di raccolta, in relazione alle singole fasi in cui sarà suddivisa l'azione stessa. Ogni variazione al riguardo, imposta dalla situazione in atto (reazione di artiglieria, bombardamenti dall 'alto ecc.), deve essere prontame nte comunicata al comandante del l'unità superiore. 20. In regioni impervie (quali, ad esempio, le montane) e in regioni boscose, i carri possono cli norma venire impiegati soltanto per p icco le unità, lungo le vie di comunicazione e le zone i mmediatamente adiacenti, con le speciali limitazioni imposte dalle difficoltà del terreno. Particolare oculatezza dovrà essere posta nel superare punti di o bbligato passaggio, strette, ecc. ove sia da attendersi più vivace la reazione dell 'artiglieria avversaria. Tuttavia, nelle regioni di montagna ove esistono grandi vallate, colli aperti e spaziosi, dossi ampi ecc., i carri possono trovare largo impiego ed agi re con modalità analoghe a quelle prev iste per i terreni normali.

21. Nelle zone desertiche e similari, il carro armato è tra i mezzi terrestri quello che realizza il più elevato rend imento tattico. 22. Di notte e nella nebbia, il movimento dei reparti carri in terreni vari è lento e molto fati-

coso. Tuttavia, specie nelle zone che non offrano alcuna copertura all'osservazione aerea e terrestre, le tenebre e la nebbia consentono di serrar sotto in relativa sicurezza e di attuare, di sorpresa, schieramenti anche complessi. 23. Il combattimento notturno dei reparti carristi è attuabile soltanto in circostanze del tutto speciali (zone assolutamente prive di ostacoli o perfettamente conosc iute in precedenza).


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m. La div isione corazzata 24. La divisione cora-::,zata (D. cr.), per la sua forza d'urto e per la sua autonomia, realizza nel campo tattico e nel campo strategico il massimo rendimento consentito alle unità terrestri. È organismo realmente efficiente solo dopo una lunga preparazione; il suo impiego deve essere moti vato da obiettivi adeguati e consentito dal favorevole terreno d'azione.

25. La D. a: è costituita da: - un raggruppamento esplorante - R.E.Co - (autoblinde motociclist i - unità controcarri e contraerei); - una massa d ' urto (carri armati); - una massa di sostegno e d 'arresto (fanteria motorizzata con forti aliquote di mezzi controcarri); - una massa d ' appoggio (artiglieria); - genio; - servi zi. 26. l principali compiti sono - azioni a largo raggio sul fianco o tergo del nemico; - sfruttamento del successo; - azioni controffensive; - rottura di fronti organizzate con lavori campali. 27. La funzione vera di una grande unità corazzata comincia dalla rottura di un fronte in poi. Tale rottura può essere determinata dalla grande unità stessa, o col suo concorso, od anche da altre grandi unità. 28. L'az ione di una grande un ita corazzata è reddi tizia solo quando è spinta in profondità e raggiunge le retrovie del nemico, o quanto meno la zona di schieramento delle sue artiglierie di medio calibro. In azioni a raggio ristretto e di carattere locale, è bene evitare l'impiego di G.U. corazzate. 29. Normalmente, nei teatri di guerra europei i mezzi corazzati sono portati a piè d'opera s u carreLli, o con altri mezzi. È bene evitare lunghi percorsi su cingoli, a meno che particolari condizioni di terreno (zone desertiche) o particolari situazioni d i gue rra (nemico in p ie na ritirata disorgani zzata) non impongano di fare altrimenti. In ogni caso, i mezzi corazzati hanno bisogno di adeguati riforn imenti e di riparazioni .

30. Principi basilari d'impiego: - realizzare nel momento decisivo e nella direzione più redditizia una potenza di fuoco e d ' urto superiore a quella prevedibile da parte nemica; - operare a massa fino al totale raggiungimento degli obiettivi, senza lasciarsi attrarre da diversivi che, implicando una dispersione di mezzi, facilitano la reazione nemica;


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

- agire di iniziativa oltre gli obiettivi assegnati, quando si delinei la possibilità di perturbare in profondità il dispositivo nemico. 3 1. Fattori di successo sono: - le qualità manovriere del comandante, la sua prontezza d ' intuito e la sua faco ltà di dominare eventi spesso imprevedibili; - lo spirito di organizzazione degli stati maggiori, soprattutto rivolto ad assicurare, con larga previdenza, il ritmo dei rifornimenti; - la preparazione minuta della prima fase dell'az ione, specie con ricog nizione del terreno spinta in profondità; - il sicuro funzionamento dei mezzi di collegamento; - la cooperazione tra i vari elementi della G.U. , tanto più efficace quanto più profonda sarà in tutti la conoscenza tecnica e di impiego dei vari mezzi d' azione, più intima la comunanza del lavoro addestrativo, più sicuro il collegamento materiale nelle varie fasi dell'azione; - la cooperazione dell'aviazione, attuata con larghezza di mezzi , con continuità di sviluppo, con sincronicità di effetti; - l'azione dei comandi superiori, intesa a devolvere a vantaggio di questa G. U. tutti i mezzi, specie artiglierie ed aviazione, che possono facilitare e soprattutto rendere rapida l' azione dell a G.U. stessa.

La. Cooperazione

32. L'azione dei carri è sempre coordinata con quella degli altri reparti della G.U. corazzata, destinati a completarne e consolidarne g li effetti. Quando ciò non si realizzi, il successo delle unità carriste è effimero, talvolta sterile, sempre sproporzionato al logoramento che ne deriva. 33. La cooperazione della.fanteria si esplica nell'eliminare, essenzialmente per manovra, in concorso coll'artig lieria ed il genio, le resistenze avversarie (specie di mezzi controcarri) che ostacolino il mov imento delle unità carriste; nell 'assicurare il possesso del terreno; nel proteggere - in caso eccezionale - i fianchi delle unità carriste in movimento; nel dar loro sicurezza durante le soste. 34. La cooperazione dell'artiglieria7 si esplica in ogni atto del combattimento, con le azioni di fuoco che sono proprie ad essa e consentite dalle caratteristiche del materiale organicamente assegnato o di rinforzo. I principi che regolano tale cooperazione sono sostanzialmente g li stessi che stanno a base dell'azione dell'arma, adeguati alla particolare fisionomia dell'ambiente tattico. Sono elementi fondamentali dell 'azione dell'artiglieria, organica e di rinforzo: - comandi ed osservatori (o pattuglie) spinti molto avanti; - schieramento molto avanzato; - spostamenti pronti e rapidi per man.tenere lo schieramento sempre aderente agli spostamenti dei carri; - perfetto funzionamento dei collegamenti; - intima col laborazione con l'aviazione.


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35. Le unità del genio organicamente assegnate alla G.U. , oltreché alla organizzazione ed al funzionamento dei collegamenti alle maggiori distanze (rete di comando), intervengono per: - g ittamento o riattamento di ponti; - apertura di varchi nelle difese contro carri o spianamento di interi tratti di esse; - riattamenti stradali; - costruzione piste attraverso zone di difficile percorribilità; - posa o d istruzione di campi minati. 36. La cooperazione dell'aviazione è d' importanza basilare e: deve essere q uanto più possibile costante ed aderente, soprattutto nelle fasi preliminari dell' azione e nello sfruttamento del successo. Si attua: a) con mezzi organicamente assegnati al la G.U. per: - ricognizioni a vista e fotografiche del terreno, tendenti a rilevare gli ostacoli naturali e artifici al i [riveste particolare importanza, in fase di preparazione, la ricognizione fotografica per la compilazione di una carta carristaS]; - esplorazione tattica ( in particolare per individuare in tempo eventuali minacce sui fianchi e sul tergo); - segnalazione periodica delle linee raggiunte dai carri; b) con mezzi di volta in volta messi a disposizione ( aliquote dell'aviazione da caccia, d'assalto, da bombardamento e da trasporto) per: - protezione del movimento della G U.; - azioni di bombardamento, spezzonamento e mitragliamento; - rifornimenti di carattere urgente.


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IV. La divisione corazzata nelle varie fas i del l'azione

Movimento 37. In lontananza dal nemico, il razionale sfruttamento della velocità media realizzabile dal1' insieme dei mezzi e l' occultamento ali 'osservazione aerea influiscono più di ogni a ltro fattore s ulla scelta del dispositivo di marcia. In vicinanza del nemico, lo sfruttamento del terreno per add ivenire ad uno schieramento idoneo e la sicurezza contro eventuali sorprese sono elementi determinanti per le successive varianti al dispositivo. In ognifase: assoluta disciplina di marcia, mantenuta da rutti, controllata personalmente dai comandanti di ogni grado. 38. Nelle fermate 9 e ne lle soste, i mezzi debbono possibil me nte usci re dall a strada ed occul tarsi ali ' osservazione dall'alto. 39. Sia in marcia che durante le soste, ogni reparto prov vede in proprio alla difesa contraerei. Questa viene integrata, da parte del comando di divisione, coli ' impiego, generalmente unitario dei mezzi c. a. divisionali.

Esplora:ione e sicurez::,a 40. L'esplorazione è affidata al raggruppamento esplorante (R.E.Co.) lanciato a forti distanze (in condizioni favorevoli - terreno, situazione - anche oltre i 50 chilometri). Compiti: esplorazione - eliminazione di resistenze non molto forti - occupazione di punti di speciale importanza per il movimento delle G.U. 41. Il compito d'avanguardia può essere assolto, a seconda dei casi e della distanza, dal R.E.Co. suddetto, più o meno rinforzato, o dal primo scaglione della divisione. Questo secondo provvedimento risponde al concetto generale di impiego della divisione, che deve essere protesa con la mente e coi mezzi a risolvere rapidamente le situazioni. Alla sicurezza sui fianchi, quando veramente indispensabile, si provvede con reparti motociclisti o motorizzati, in movimento od in posto. Si dice «quando veramente indispensabile», perché normalmente a detta misura materiale di sicurezza de ve sostituirsi l'esplorazione a largo raggio aerea ed eventualmente terrestre. 42. La sicurezza in stazione è normalmente ottenuta inviando motociclisti e reparti motorizzati ad occupare nod i stradali, o località particolarmente importanti , a conveniente distanza dalla divisione, e tenendo in zone centrali reparti carri, in misura di rapidamente intervenire nelle di rezioni più pericolose.

Attacco 43. Deve essere condotto e portato a termine con inflessibile decisione ed energia.


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Di massima, l 'obiettivo normale dell'attacco è la zona di schieramento delle artiglierie nemiche di medio calibro. 44. I carri M costituiscono la vera e propria massa di attacco; tutti gli altri mezzi organici della divisione hanno il compito di preparare, appoggiare e completare l'azione dei carri. 4 5. L'attacco de lle unità corazzate può essere preceduto da una prepara-::,ione di arti g li eria e di aviazione. 46. Appoggiano l'azione dei carri: - l'artiglieria organicamente assegnata e quella di rinforzo . Durante l'attacco, essa agisce contro gli ostacoli attivi che s i oppongono' all ' az ione de i carri (armi controcarri, batte rie, carri avversari); - i pez-::,i controcarri che, portandosi innanzi con arditezza, s i tengono pronti a reagire contro carri avversari; - l'artiglieria contraerea, ostacolando l'osservazione nemica e l'azione dell'aviazione d 'assalto nemica; - l'aviazione, con i comp iti già previsti al n. 36. Completano l'azione dei carri: le fanterie motorizzate che agiscono come detto al n. 33, ed e li minano nuclei avve rsari sorpassati dai reparti carri. 47. L' amp iezza del fronte di attacco deve assicurare s ufficiente li bertà di manovra ai s ingoli reparti, pur consentendo l'azione unitaria di comando. Qualora il terreno rotto, o praticabile ai caITi soltanto in alcune direzioni, imponga di ampliare molto il fronte, l'unità d 'azione dovrà essere ass icurata con l'opportuna sce lta d i direzioni d 'attacco convergenti sugli obiettivi da raggiungere. 48. La progressione dell 'attacco sarà organizzata: - fissando linee successive di obiettivi che servano anche per orientare l'appoggio delle artiglierie; - regolando lo sbocco ed il movimento dei singoli scaglioni, in guisa da evitare intasamenti, pur assicurando compattezza ed unità d 'azione alla massa dei carri. 49. Le fanterie motorizzate devono seguire - sui loro automezzi - l'avanzata dei carri , mantenendosi sempre in condiz ioni di assolve re tempestivamente i compiti precedentemente indicati. Appiedano quanto più è possibi le vicino alla località d'impiego. 50. I reparti del genio si regolano nello stesso modo.

Sfruttamento del successo 51 . La fisionomia operativa di questa fase può essere sostanzialmente diversa, in funzione: - dell 'az io ne di rottura che l' ha preceduta (brecce più o meno nu merose ed ampie, successo realizzato in maggiore o minore profondità);


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- dell'esistenza accertata o presunta di riserve avversarie e organizzazioni difensive arretrate; - delle caratteristiche del terreno. Non è possibi le, quindi, schematizzare una azione che ammette infinite varianti; si afferma tuttavia che, in ogni caso, dipende dall'intuito e dall'iniziativa dei comandanti di ogni grado, e dalla spregiudicatezza nell 'andare a vanti (senza eccessive preoccupazioni di fiancheggi amenti e di collegamenti), la probabilità, spesso la certezza, di stroncare ogni capacità di reazione dell' avversano. 52. Non appena poss ibile , la G. U. è preceduta e orientata dal raggruppamento esplorante (R.E.Co.). Il grosso può, a seconda delle circostanze, procedere a coltello sopra un 'unica d irettrice, od articolarsi in più colonne. È chiaro, comunque, che fintanto che ciò non venga vietato da ulteriori resistenze, si procede sulle strade. 53. Ad ogni colonna viene assegnata una direzione di movimento, orientando tutto il dispositivo ad un obiettivo unico, vitale per il nemico. Durante il movimento d' insieme a tale obiettivo, i singoli comandanti tenderanno, con azione spregiudicata e rapida, a: - e lim inare gli e lementi avversari che incontrano; - prevenire il nemico su posizioni utili ad ulteriori resistenze e nodi di comunicazioni; - distruggere tutto ciò che possa comunque agevolare la riorganizzazione, l 'orientamento e la reazione avversaria. 54. Particolare immed iata importanza dovrà rivestire l'intervento dei reparti del genio, al fine di rimuovere ogni ostacolo all 'avanzata.

Rottura del contatto 55. Qualora la divisione corazzata debba rompere il contatto con il nemico, mentre il grosso si incolonna e ripiega, il R.E.Co., rinforzato eventualmente da unità carriste, reparti controcan-i e batterie semoventi, si deve prodigare in una serie di puntate offensive a breve raggio, tendenti a paralizzare J'avversario durante il tempo necessario al grosso per guadagnare spazio. Ciò si effettua: - tenendosi inizialmente in agguato lungo le principali direzioni di movimento del nemico, in modo da cadere preferibilmente su di un fianco della colonna o delle colonne più minacciose; - svolgendo l'azione con grande dec isione e rapidità.


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V Azione di una divisione corazzata contro G. U. similare 56. Può accadere, segnatamente nel caso di controffensiva, che una divisione corazzata venga lanciata deliberatamente contro una G.U. similare. E soprattutto può accadere che, anche all'infuori del caso suddetto, una divisione corazzata si incontri, in qualsiasi fase dell'azione , con un ' analoga G.U. avversaria. Pertanto, salvo quando si sia impegnati con nemico notoriamente sprovvisto di unità del genere, occorre tenere sempre ben presente l'eventualità in parola. 57. Dato che una G.U. corazzata nemica rappresenta, per la divisione corazzata di cui si tratta, l'elemento più efficiente col quale essa possa cozzare, non appena si abbia notizia o sospetto che tale cozzo possa verificarsi, occorre provvedere a scoprire immediatamente la situazione e la direzione di movimento della G.U. avversaria (a mezzo aviazione e R .E.Co.), e ad offenderla al più presto in forma massiccia (dapprima a mezzo aviazione, e quindi a mezzo artiglieria). 58. Avendo la G.U. avversaria su per giù gli stessi mezzi, le medesime caratteristiche e le medesime forme d 'azione della divisione corazzata, questa, quando g li ordini ricevuti o le circostanze la portino ad accettare il cozzo con quella, deve procurare che esso avvenga in condizioni tali da paralizzare od ostacolare la manovra del nemico e favorire la propria. Tale scopo può essere raggiunto: - attirando l'avversario in terreno sfavorevo le all'azione dei carri o - quanto meno - in zona nella quale si sia pred isposta efficace azione di armi controcarri, di artiglieria e di aviazione e si siano - tempo permettendolo - impiantati campi minati; - sfilando a ridosso del terreno o zona s uddetti, piombando s ul fianco o sul tergo del la G.U. avversaria e sopra i s uoi mezzi di rifornimento. Se le circostanze non permettono un'azione del genere, la divisione corazzata deve cercare almeno di appoggiare un fianco ad ostacoli quanto più possibile insormontabili. ln questo caso deve però gravitare con la esplorazione e con le forze all 'ala opposta, sia per manovrarvi offensivamente, sia per non correre l'alea cli essere dal nem ico addossata all'ostacolo predetto. 59. Qualora le disposizioni superiori o le circostanze impongano o consiglino di non accettare l' urto contro la G.U. corazzata avversaria, occorre prendere al più presto possibile i provvedi menti conseguenti, adottando - ove necessario - le misure di cui al n. 55. 60. Qualora, in caso del genere, le distanze siano troppo brevi per dare una sufficiente probabilità di poter rompere il contatto, o l'incontro dei grossi avvenga all'improvviso, non c'è che una via da seguire: quella di attaccare risolutamente ed a massa. Con tale procedimento è possibile infatti un successo, mentre il ripiegamento a stretto contatto colla massa della G.U. nemica non può che condurre certamente ad un grave insuccesso.


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VI. Azione d i una d ivisione corazzata in zone desertiche 61. Nelle zane desertiche, ed in quelle aventi caratteristiche similari, accade spesso che: - il terreno è ovunque, o quasi ovunque, fac ilmente percorribile da masse di carri; - i fronti non sono a stretto contatto, ma anche a grande distanza l'uno dall'altro; - detti fronti non sono continui, ma - di massima - costituiti da caposaldi, o gruppi di caposaldi, largamente intervallati; - un 'ala almeno del fronte nemico non è appoggiata a fort i ostacoli, ed è perciò av volgibile od aggirabile da parte di unità che muovano al largo; - il terreno non offre nessuna copertura rispetto alla osservazione ae rea, ed è osservabile anche da terra a grandi distanze. 62. In tali condizioni non è normalmente possibile a lla divisione corazzata cli portarsi (sotto la sicura protezione dell'antistante fronte amico) ad una posizione di partenza, prossima all 'avversario, eia cui sboccare al l'improvviso. Ma accade, invece, per lo più, che la G.U. corazzata deve compiere vasti movimenti cli approccio nel vuoto, provvedendo da sé alla propria sicurezza; e che essa, anziché puntare (in vista di rottura eia essa condotta o di sfruttamento del successo da altri ragg iun to) a tratti del fronte avversa.rio, punti agl i intervalli di detto fronte, o - meglio ancora - ad avvolgerne od aggirarne l'ala scoperta.

63. La sorpresa viene allora ricercata coi provvedimenti seguenti: - movimenti notturni; - soste diurne, coi reparti e singol i autoveicoli largamente intervallati e mascherati; - colonne avviate in direzion i diverse da quella o da quelle in cui s i intende realmente di agire; - inibizione della ricognizione aerea avversaria; - riunione della massa nelle prime ore della notte precedente l'azione, e prosecuzione de l movimento nella direzione prescelta nelle ultime ore della notte stessa; - passaggio attraverso gli intervalli del fronte avversario, od in corrispondenza dell' ala scoperta, prima del l'alba; - arrivo all'alba in prossimità delle posizioni da attaccare (qualora si debba - eccezionalmente - puntare a caposaldi o gruppi di caposaldi avversari). 64. A lla sicurezza in movimento od in sosta (anche se es iste dinnanzi un proprio fronte) si provvede col R.E.Co. , o con altri reparti di motociclisti e di fanteria oltreché coll 'aviazione. 65. L'azione s uccessiva della divisione corazzata nei terreni in questione si svolge con modalità analoghe a quelle indicate per i casi d 'ordine generale, ma data la facile percorribilità del terreno e l'assenza di ostacoli, con forme di manovra molto più spiccate e più larghe che altrove.

In sintesi, la marcia al nemico e l'azione della G.U. corazzata in terreni desertici e similari assume sovente aspetti analoghi a quelli di una forza navale che miri a sorpresa ed offesa a danno dell'avversario.


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VII. Co 11 egamen ti 66. I mezzi di collegamento nelle unità corazzate sono: - trasmissioni a filo ; - radiotrasmissioni (in fonia ed in grafia) ; - segnalazioni; - staffette motociclisti. 67. Le trasmissio ni a filo sono limitate ai collegament i più arretrati ed aventi carattere di relativa stabilità. 68. Le radiotrasmissioni nell'amhito delle G.U. non differiscono sostanzialmente da quelle delle G .U. di altro tipo. A lle particolari esigenze delle G.U. in movimento si fa fronte con stazioni automobili , che hanno possibilità di collegamento in marcia. 69. le radio trasmissioni nell'ambito delle minori unità corazzate sono caratterizzate dallo impiego quasi esclusivo della radiofonia con stazioni che, date le condizioni ambientali di fun zionamento (carro) ris ultano disturbate meccanicamente, elettricamente ed acustica mente. Pertanto, tali stazioni hanno dovuto essere dotate di una potenza superiore a quella normalmente necessaria per il previsto raggio d ' impiego. Ne conseguono: - possibilità di intercettazione a distanze molto superiori alla portata d'impiego; - difficoltà di servizio; - reti multiple (cl i battaglione, cli reggimento, con l'artig lieria, con g li aerei) variabili con le fasi dell'azione e con la densità di schieramento. 70. Per i collegamenti nell'interno del battaglione sono impiegate stazioni a breve portata 10 installate su tutti i carri normali, compreso quello del comandante d i battaglione. Per i collegamenti con l'esterno il comando di battaglione è dotato d i appositi carri centro radio sui quali sono installati: - una stazione a breve portata come sopra per il collegamento con la stazione del carro comando di battaglione; - una stazione di maggiore portata 11 per i collegamenti esterni. La rete consiste in: - una maglia di hattaglione (tra comandante di battaglione e comandanti di compagnia; può estendersi , come detto in seguito, a tutti i carri del battaglione); - maglie di compagnia (tra comandante di compagnia e coma ndante d i plotone; d i norma i carri di plotone effettuano il solo ascolto); - maglia centro radio (tra comandante di battaglione e centro radio) per le comunicazioni ali 'esterno. Normalmente la frequenza della maglia cli battaglione costituisce.frequenza di ascolto generale; su di essa sono in ascolto tutti i carri del battaglione. A l centro radio di battaglione fanno capo, oltre che la maglia di reggimento, maglie con i battaglioni laterali, con reparti di fanteria ed aitiglieria cooperanti, con gli aerei.


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71. La rete di reggimento comprende la maglia o le maglie che collegano il comando di reggimento (anch'esso dotato di carri centro radio) con i comand i di battaglione, maglie con i reparti laterali, con unità di fanteria ed artiglieria cooperanti, con gli aerei. 72. Normalmente, le unità carriste distaccano presso le unità di fanteria cooperanti stazion i simili a quelle di bordo ed organizzate per il servizio a terra. II collegamen to fra le unità carri ed i reparti di artiglieria cooperanti avviene attraverso i carri corazzati pattuglia o. c. e dotati (come i carri centro radio) di doppia stazione. 73. Il buonjìmzionamento della rete nelle minori unità carriste - date le condizioni caratteristicamente difficili in cui si svolge e le possibilità di reciproco disturbo - dipende soprattutto: - dalla capacità di organizzazione degli ufficiali che vi sono preposti (ricorso a codici convenzionali, parsimonia d'uso, ecc.); - dalla preparazione e dalla discipl ina degli operatori; dalla comprensione, da parte dei comandanti, delle particolari esigenze e possibilità del servizio. Nelle unità carriste le reti r. t. debbono essere sempre pred isposte e pronte ad entrare in funzione qualora ne giunga l'ordine, o ne intervenga la necessità. Di massima: - durante il movimento logistico (fino alla posizione di attesa) le radiotrasmissioni dovranno: - essere limitate a quei pochi casi nei quali il mezzo normale (staffetta motociclistica) non è sufficiente; - svolgersi con appuntamenti periodici, opportunamente distanziati , e con comu nicazioni convenzionali brevissime; - il movimento fra la posizione di attesa e la posizione di partenza, deve essere caratterizzato (salvo eccezionali esigenze) dal silenzio radio; - durante l'attacco e lo sfruttamento del successo, le reti funzionano totalitariamente, sempre con il criterio di ridurre all'indispensabile il numero e la lunghezza delle trasmissioni. 74. I collegamenti aeroterrestri presso le unità corazzate sono realizzati, a terra, con le stesse stazioni che servono al collegamento di superficie e che, quindi, possono costituire posto antenna. Di norma un collegamento bilaterale stabilito fra l'aereo ed un determinato comando, può essere sfruttato, per il solo ascolto, da altri comandi (inferiori o laterali) ad esso interessati. I collegamenti aeroterrestri nel campo tattico ed interessanti le minori unità 12 possono attuarsi non o ltre i 70 km. Quel li di maggiore portata debbono far capo ai Comandi di G.U. Le norme di organizzazione sono quelle previste dalla pubblicazione n. 3722 - Collegamenti con l'aerocooperazione.


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VIII. Servizi 75 . D al punto di vista logistico, la divisione corazzata è la più delicata ed onerosa delle G.U. essenzialme nte per: - il volume dei rifornimenti, - la necessità dei pronti ricuperi . 76. T servizi della di visione comprendono: a) unità sanitarie (sezione sanità ospedali da campo - nucleo ch irurgico - ambu lanza odontoiatrica) ; b) unità del servizio di commissariato (sezione sussistenza - squadra panettieri); e) unità del servizio de l genio (officina autocarreggiata per materiali d i collegamento); d) unità del servizio automobilistico (officina mobile pesante - reparto soccorso stradale); e) unità de l servizio trasporti (compagnia m ovi mento strada le a utogruppo misto); j) ufficio postale. 77 . Funzionamento dei servizi Esso avviene: - esclusivamente su uno o due assi di rifornime nto (criterio de ll a sicurezza); - attraverso centri successivi d i rifornimento (cu i fanno capo le varie uni tà) o con «servizio a domicilio». Il movimento delle colonne di rifornimento si compie, di massima, nelle ore notturne. 78. La necessità di assicurare alla d ivisione cr. un'ampia autonomia logistica ha cons ig li ato: - di costituire dotazioni di riserva di rifornimento (munizioni, viveri, acqua, carburanti) trasportate dall' autogruppo misto divisionale; - di dare al i 'autogruppo misto divisio nale la cons istenza necessaria pe r attuare, giornalme nte, i rifornimenti di viveri, legna, acqua e carburante presso gli stabilime nti più avanzati di arma, supponendoli situati anche (e non ol tre) ad 1 tappa automobilistica di distanza. 79. L' esistenza delle dotazioni di riserva di rifornimento al seguito non elimina la responsabilità di mantenere aderenti, regolari, s uffic ienti i rifornimenti g iornali eri , qualunque possa risultare la situazione tattica. 80. Un particolare cenno deve essere fatto per il servizio riparazioni e ricuperi 13. Lo scaglioname nto in profondità dei mezzi re lativi (in media 1 autofficina e 1 autocan-o soccorso pe r ogni 50-60 a utomezzi) e la larga dotazione a l seg uito di pezzi d i ri cambio danno a lla divisione la possibilità di ampio intervento e pronta rimessa in efficienza dei mezzi in avaria. All 'organizzazione del servizio delle riparazioni e dei ricuperi dovrà essere data particolarissima cura in tutte le fas i d i impiego, a l fine d i rime ttere prontamente in condizioni di agire il maggior numero di carri temporaneamente posti fuori combattimento o comunque inefficienti. Il Capo di Stato Maggiore Roatta 19 agosto 1941 -XIX.


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Note 1 Nella presente circolare è previsto il solo impiego dei carri Led M (ed altri similari).

È allo studio un carro P di peso non superiore alle 28 tonnellate; la sua funzione tattica sarà transitoriamente svolta dal pezzo da 75/18 semovente. 2 Cavalleria o bersaglieri o fanteria motorizzata. Così deve intendersi ogni qualvolta si leggerà la locuzione : celeri. 3 Disponendo dell 'apposita attrezzatura, vengono impiegate anche nella difesa contraerei. 4 Posizione di parten:.a: quella che le unità carriste occupano di norma per predisporsi all'at.tacco. Requisiti: - essere quanto più avanzata possibi le, ma sempre protetta da uno schieramento in atto. anche no n continuo; - consentire lo sbocco s imultaneo dei carri o di ciascuna ondata di carri e, nei limiti ciel possibile , per itinerari defilati alla vista; - essere coperta a ll'osservazione terrestre ed aerea e, sempre che possibile, anche defilata al tiro delle armi a tiro teso. 5 Posizione di attesa: località nella quale le unità carriste, abbandonati i trattori, si raccolgono per prepararsi ali" azione. Requisiti : - essere a distanza tale eia sottrarsi alle offese dell' artig lieria; - essere adatta alle operazioni di scarico dei carri; - consentire il massimo occultamento all'osservazione aerea nemica. 6 Le citate norme relative all ' «Addestramento dei carristi» illustrano le modalità con le quali l'equipaggio può danneggiare gravemente il proprio carro, prima cl i abbandonarlo. 7 V. anche l'Addestramento dell"mt iglieria, voi. lll, parte I, «L'art iglieria nel combattimento», capo XIV. 8 R iporta gli elementi di m aggiore importanza per il mo vimento dei carri (viabilità - percorribilità del te rreno vario - ostacoli non superabili da i carri - copertura alla vista dall'alto ecc.). 9 Di norma, 15' dopo la pr ima mezz'ora di marcia per la verifica delle macchine; in segui to, 20' ogni 2 ore di marcia. IO RF ICA. 11 RF2CA. 12 Purché dotate di stazione RF2CA o di RF3M. 13 Attualmente la divis ione corazzata possiede per il servizio de lle riparazioni e de i ricupe ri i seguenti mezzi: - I autofurgoncino per piccole riparazioni per ogni compagnia carri e compagnia bersaglieri motociclisti; - 2 autofurgoncini per picco le ri parazioni e 1 autocarro soccorso per il R E .Co.; - 2 autofficine e 3 autocarri soccor::;o per ogni battaglione carri; - I auto fficina e I autocarro soccorso per ogni battaglione bersaglieri; per ogni gruppo di artiglieria; - I officina mo bile pesante e l reparto soccorso stradale su 2 nuclei per ogni reggimento carri; reggimento attig lieri a motorizzato: - I offic ina mobile pesante e l reparto soccorso stradale su 4 nuclei per il comando di divisione.


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DOCUMENTO N. 14 Ministero della Guerra - Gabinetto Roma, 5 novembre 1941 /XX N. 164791 di prot. 1/03.2 5 OGGETTO: Costruzione in Italia carro armato III tedesco e trattori semicingolati. All. 2. Alla Direzione Generale della Motorizzazione e, per conoscenza: Al Comando Supremo Allo Stato Maggio re R. Esercito - Ufficio del Capo S.M.R.E. - I Reparto - IlJ Reparto - IV Reparto All 'Ispettorato Truppe Motorizzate e Corazzate Alla Direzione Generale di Artiglieria Alla Direzione Generale del Genio Alla Ragioneria Centrale Invio copia della lettera n. 4699/A in data 27 ottobre e.a. del R. Addetto mi.Iitare a Berlino circa le trattative in atto con la P.G. per la costruzione in Italia del carro armato III tedesco, dei trattori semicingolati, e per l'acquisto delle licenze e relativi brevetti. Le varie questioni prospettate nella predetta lettera hanno for mato oggetto di una riunione presied uta dal l'Ecc. Ago, alla quale hanno partecipato 1'Ispettore delle truppe motorizzate ecorazzate e il Direttore generale della motorizzazione. È stato convenuto, in linea di massima, quanto appresso. Carro armato tipo III punto 1°) La direzione generale della motorizzazione esaminerà come meglio si possa ottenere che la parte germanica comunichi alla parte italiana tutte le varianti che nel prosieguo di tempo, ven-anno apportate al cru.To III. punto 5°) S i procederà all 'acquisto della licenza generale, nel la forma cioè più ampia per la parte italiana. punto 7°) Si è convenuto nella opportunità di aderire alla proposta germanica che, anche per i carri l'Italia tratterrà per sé tutto quanto rig uarda l'armamento, materiali ottici e radio, sia fornito direttamente dalla P.G. Il R. Addetto militare approfondirà la questione, anche per quanto ha tratto al munizionamento da 50. punto 10°) Circa le materie prime che la Germania deve fornire per la costruzione dei carri a le i destinati, verrà invitato a chiarire eia chi è trattata la questione delle materie prime medesime.


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Trattori semicingolati È stata riconosciuta la convenienza di avere l'optione di tutti i semic ingolati , indipe ndentemente dalle decisioni che potranno essere prese dalla parte italiana sia per l ' acquisto delle relative licenze, sia per la riproduzione dei vari tipi di trattori. Per quanto ha tratto, infine, alla procedura amministrativa da osservarsi nei rig uardi dei contratti, tenuto conto della loro portata e dell' onere finanziario, la direzione generale della motorizzazione, unitamente alle direzioni generali artiglieria e genio ed alla ragioneria centrale, esaminerà, al più presto - in apposita riunione - la questione stessa, anche per quanto ha tratto alla corte dei conti ed al ministero finanze, con i quali enti saranno presi - se del caso - i necessari preventivi accordi. Ciò allo scopo di aver tutto predisposto, anche in linea amministrativa, non appena si potrà passare alla accettazione e firma dei contratti d i cui si tratta. In relazione a quanto sopra, prego il Ragioniere centrale ed i Direttori generali artig lieria, genio e motorizzazione, voler accordarsi in conseguenza per l' approfondito esame della particolare questi one. Allego copia di telegramma inviato al R. Addetto militare a Berlino. Il Sottosegretario di Stato Scuero


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Regia Ambasciata d'Italia - Berlino - Ufficio dell'Addetto Militare Berlino, 27 ottobre 1941/XIX N. 4699/A OGGETTO: Costruzione in Italia carro armato tedesco e trattori semicingolati. Riferimento mio telegramma n. 4693/Adel 27.10.41 XIX. Al Ministero della Guerra - Gabi netto ROMA Per accelerare la soluzione delle nostre richieste c irca la costruzione in Italia del noto carro armato tedesco e dei trattori semicingolati da 1, 3, 5, 8, 18 tonn. Ho avuto in questi giorni un coloquio col col. Philipss di questo Waffenamt. Il col. Philipss mi ha dato la netta impressione che, superato ormai iJ periodo preliminare, la P.G. è decisa a condurre al più presto ad una felice e sollecita conclusione la questione. Il predetto colonnello anzi ha g iustificato il ritardo e la lentezza che finora si sono avute con la necessità da parte s ua di interpel]are preventivamente tutte le 60 ditte - e queste a loro volta i loro sottofornitori - incaricate della costruzione del carro armato e de i trattori semicingolati. Riporto qui di seguito i punti trattati e gli accord i di massima conclusi col col. Philipss: [ - Carro armato tipo III 1° - Il carro armato da costruire in Italia per noi e per la Germania sarà il tipo III mod. 8, che costitu isce per ora l' ultima serie di tali carri. Successivamente, mano a mano che tale tipo subirà nuove varianti, queste saranno tempestivamente e dettagliatamente comunicate alla parte italiana. 2° - Uno schema di contratto per l'acquisto della licenza (ad esclusione della parte cingolata e del motore) sarà dal col. Philipss trasmessa a questo Ufficio entro la corrente settimana (27 ottobre - 1° novembre) per l'esame e la successiva approvazione del ministero italiano per la guerra. Tutta la questione sarà trattata tra Waffenamt e Ministero italiano della guerra, tramite addetto mil itare a Berlino. 3° - Per quanto riguarda la parte cingolata occorre trattare direttamente col proprietario del brevetto Ritscher, il quale ha avuto g ià l'ordi ne di mettersi in rapporti con questo ufficio. 4 ° - Per i motori occorre procedere analogamente alle catene ed acquistare la licenza presso la ditta Maybach. 5° - Spetta alla parte italiana decidere se è desiderato l' acquisto della licenza generale, per la costruzione di un numero indeterminato di carri (Pauschal Vertrag) oppure di una parziale (Stucklizenz), ossia in base al numero di carri da riprodurre. Il Philipss suggerirebbe, ritenendola più pratica, la prima forma, anche perché ci darebbe in seguito la possibilità di continuare le costruzioni per conto nostro. 6° - Durante il colloquio col Philipss, sono venuto incidentalmente a conoscere come il costo de i primi modelli del carro armato tipo lii sia stato molto alto, ma che ora quello del le ultime serie si aggiri sui 150.000 marchi.


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7° - Mentre le ditte italiane potranno procedere alla fabbricazione di tutte le parti del carro armato, il Philipss consiglierebbe che tutto quanto riguarda l'armamento, i materiali ottici e quelli radio, anche dei carri che l' Italia trattiene per sé, fossero fomiti direttamente dalla P.G. 8° - Acquistata la licenza, prima che le ditte italiane passino alla costruzione in serie dei carri , il Philipss suggerisce che esse inviino un certo numero del loro personale specializzato presso alcune corrispondenti ditte tedesche, onde prendere pratica dei procedimenti usati (tempera, ricottura, ecc.). Con ciò s i otterrà anche un risparmio nelle materie prime necessarie per le prime costruzioni. 9° - In linea di massima la parte italiana si impegna a fornire il 50% della produzione alla Germani a. La Germania non ha però nulla in contrario di ricevere, ne i primi tempi , una percentuale minore ed anche molto minore, purché ci s i impegn i a compensare successivamente la P.G . con maggiori assegnazioni. Inoltre, in tal caso, la P.G. chiede la consegna di un 'aliquota di parti di ricambio in proporzione superiore a quella normalmente spettante per ogni carro consegnato. 10° - Per le materie prime, che la Germania deve fornire per le predette costruzioni , sono in corso trattative con le competenti autorità italiane: si attendono le conclusioni per la fine del corrente ottobre. O

1J - l macchinari usati e da usars i in Italia per la costruzione dei carri armati sono identici a quelli tedeschi. La P.G. sarebbe attualmente nell'impossibilità di fornirne dei propri all ' Italia, a meno che non se ne siano trovati in notevole quantità nelle regioni russe occupate. Il col. Philipss consiglierebbe di esaminare la possibilità di effettuare spostamenti dei macchinari necessari da una fabbrica all' altra in Italia.

12° - È de lla massima importanza ridurre al minimo possibile il frastuono prodotto dai cingoli nel movimento del carro, purché esso non limiti o annulli la possibilità di impiego degli apparecchi radio. Sono in corso esperimenti in Germania per ovviare a tale inconven iente. II - Trattori semicingolati 1°) Per il contratto relativo alla licenza di fabbricazione dei cingoli lubrificati di tutti i trattori (da 1 a l 8 tonn.) occorre trattare con le ditte: - Harnburg - Moorburger Werke Hamburg - Moorburg, Elbdamm 12 2°) Pe r il contratto re lativo alla li cenza di fabbricaz ione dei motori di tutti i tipi d i trattori di cui sopra occorre trattare con la ditta: - Maybach - Motorenbau, G.M.B.H. Friedrichshafen - Bodensee 3°) Per i contratti relativi alla costruzione dei trattar.i (senza motori e c ingoli), occorre mettersi in diretto contatto con le seguenti d itte, già autorizzate da P.G.: a) trattori da 1 tonn . Ditta Eamag. - Berlin N .W. 7 - Hermann Goring str. 26 b) trattori da 3 tonn. Ditta Hanomag - Hannoversche Machinenbau A.G. g ià Georg Egerstorff Hannover - Linden Ramener str. 1 c) trattori da 5 tonn. Ditta Bussing-Nag - Vereinigte Nutzkrafwagen A.G.


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Werke - Obenschoenweide Beide Oberschoneveide Ostendstr. I - 5 d) trattori da 8 tonn. Ditta Krauss - Maffei A.G. Munchen - Mailingerstr. 33 e) trattori da 12 tonn. D itta Daimler - Benz A.G. Werk 40 - Berlin Marienfelde f) trattori da 18 tonn. Ditta Famo, Faru:zeug - u. - Motorenwerke G.m.b.H Breslau Avuto lo schema di contratto relativo al carro e ini ziate le trattative co lle ditte per la licenza dei trattori semicingolati, ne darò comunicazione a codesto gabinetto per le decisioni del caso. Il R. Addetto Militare F. Gentile Marras TELEGRAMMA DA CIFRARE MILITALIEN BERLINO

Roma, 5 novembre 1941/XX

N. I 64790/103.2.5 - Gab inetto a lt Ris ponde vostra lettera 4699/ A del 27 ottobre alt Riferi-

mento punto l assicurate nel contratto tempestiva comunicazi one a parte italiana di tutte le varianti che verranno apportate al carro III alt Punto 5 considerate acquisto licenza generale, cioè nella forma p iù ampia per parte italiana alt Punto 7 questo ministero aderisce in linea d i massima alla proposta germanica di fornire direttamente all' Italia tutto quanto riguarda armamento, materiali ottici et radio anche per carri che Italia tratte rrà per sé alt A pprofondite in relazio ne a c iò questione con particolare riferime nto necessità avere assicurata larga scorta riserva dei predetti materiali per tutta la durata guerra e rifornimento munizioni nonché facoltà riprodurre Italia munizionamento stesso Alt Punto 10 pregavi chiarire da quali autorità italiane siano condotte trattati ve in corso per materie prime per costruzione carro III per conto Germania alt Sta bene per restanti punti A lt SOTTOSEGRETARIO GUERRA SQUERO.

REPARTO TECNICO PER I MATERIALI 25 nov. 1941 Anno XX Stazione r.t. per carro armato III tedesco, da costruire in Italia Al Ministero della Guerra - Gabinetto (Rif. 164791/103.2.5. del 5 nov. 1941 XX

ROMA e per conoscenza: Allo S.M.R.E. - IV Reparto (allegati omessi) P.M. 9 Alla Direz. Gen.le del Genio (rif. l 03399/635 in data 19 nov. 1941 )

ROMA Con riferimento al capoverso 7 della lettera 4699/ A in data 27 ottobre u.s. del R. addetto militare a Berlino, allegata al foglio sopradistinto di codesto Gabinetto, invio copia del foglio 4200


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GLJ AUTOVEICOLJ DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALJANO. VOLUM E SECONDO 1940- 1945

in data 21 settembre u.s. della direzione superiore S .Te.G. e del mio 7588/oc in data 29 settembre. Sono d ' avviso che, per i motivi esposti nei rig uardi della stazione r.t. da installare sul carro armato III tedesco, convenga dar la preferenza, alme no per i carri a noi destinati, alla nostra stazione RF 1CA. Il Generale di Divisione Ispettore dell ' Arma del Genio (S. Degiani)

Promemoria per l'Ecc. l' Ispettore delle Truppe Corazzate e Motorizzate, relative alle stazioni radio per i carri T3 Come proposto con lettera 2627 del 18 sett. diretta alla Direzione Superiore S.Tec.G., riepilogo le considerazioni a favore della installazione sui carri T. 3, di prossima produzione in Italia, delle stazioni RF ICA da noi stud iate in collaborazione con la Magneti Marelli e installate su tutti i nostri tipi di carri armati. Rispetto al tipo di stazione tedesca [RF I CAT (Telefunken)], la nostra RF 1CA: l 0 ) È su due cofani anziché su 4 2°) È più piccola e qui ndi entra nello spazio destinato alla RF1 CAT senza bisogno di alterare la sistemazione della camera di combattimento del carro. 3°) È isoonda per costruzione 4°) Ha una sola manovra per la sintonia, mentre nella RF 1CAT occorre manovrare separatamente il trasmettitore e il ricevitore; pertanto risulta di impiego notevolmente più semplice. 5°) È dotata di valvole della serie unificata, le stesse della RF2CA ed RF3M, mentre la RFlCAT adopera val vole tedesche di tipo del tutto diverso e non costruite in Italia. 6°) Ha caratteristiche elettriche eguali se non migliori di quella della RFlCAT. 7°) Costa un po' me no di L. 17.000 mentre le RFJCAT originali tedesche sono state pagate 50.000 lire e quelle di produzione della Sieme ns italiana (Olap) costano 34.000 lire. 8°) L' introduzione delle RFICAT renderebbe impossibile l'organizzazione dei centri radio quale è ora realizzata sugli M 13 ed L 6. [...]


DOCUM ENTI

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DOCUMENTO N. 15 STATO M AGGIORE REGIO ESERCITO

Ufficio Ordinamento - 3" Sezione P.M. 9, 6 novembre 1941 -XX n° di prot. 0020210/3 Al comando del Corpo cl ' Armata POSTA M/L. 43 Al comando del Corpo d 'Armata POSTA MIL. 71 Al comando del Corpo d 'Armata Celere POSTA M/L. 78 Alle Direz. Gen., Ispettorati ed enti autonomi del Ministero ROMA e, per conoscenza: A l comando Su premo POSTA MIL. 21 Al Min istero della Guerra - Gabinetto ROMA All 'Ispettorato dell'Arma di fanteria ROMA Ali 'Ispettorato del le Truppe Motorizzate e Corazzate ROMA Alla Direzione Sup. Serv. Tecnico della Motorizzazione ROMA

Oggetto: Costituzione del I e II btg. cani lanciafiamme. I. S i dispone la costituzione- sotto la data del I O dicembre 1941 dei seguenti reparti: - I btg. carri Lf. su 2 cp. presso il deposito del 1° rgt. ftr. canista (centro di mobilitazione); - II btg. carri Lf. su 2 cp. presso il deposito del 4° rgt. ftr. carrista (centro di mobi litazione). II. Vi provvederanno i comandi del I-XVII Corpo d ' Armata. III. Formazione ed organici: v. formazioni di g uerra per i reggimenti di ftr. carrista - ediz. 1939. XVII - specchio n. 6 pagg. 33 34 - «battaglio ne carri " L" s u 2 compagnie» modificate come da specchio (allegato 1). IV. La compagnia carri LF. già costituita presso il 31 ° rgt. ftr. carrista ed attualmente a disposizione della cliv. cr. <<Centauro» viene assegnata al 1° rgt. ftr. carrista per la costituzione del I btg. carri Lf. Movimento d ' intesa fra i corpi d 'amata interessati. V. Personale occorrente per la costituzione dei rimanenti reparti: a) ufficiali: saranno utilizzati gli e le menti disponibili presso i depos iti in teressati. Le eventuali deficienze saranno segnalate al Mi nistero della Guerra - Rep. Aut. Mov. Uff. e, per conoscenza a questo S.M. - Ufficio Mobilitazione - ; b) sottufficiali e truppa: saranno tratti dal persona le disponibile presso i centri predetti scegliendo gli elementi idonei allo scopo. Le even tuali deficienze saranno segnalate a questo S.M. Ufficio Mobilitazione -. VI. M ateriali: verranno utilizzati i carri Lf. segnalati efficienti alla data del l O ottobre u.s. dagli enti di cui allo specchio (allegato 2). La Direz ione Generale della Motorizzazione provveda alla assegnazione ed invio de i carri Lf. efficienti ai due depositi interessati fi no alla concorrenza del fab bisogno. VII. Direzioni Generali, Ispettorati ed enti autonomi del Ministero impartiscano le di sposizioni d i propria compe tenza pe r la costituzione e sistemaz ione de i reparti in oggetto , sulla base anche delle richieste e proposte che formuleranno i comandi del I e XV Il C. d 'A.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTI MENTO DELL' ESERCITO ITALIANO VOLUME SECONDO 1940- 1945

VIII. La data di mobilitazione dei battagl ioni sarĂ proposta dai predetti comandi incaricati della costituzione e comunicata, per il benestare, a questo S.M. - Ufficio Mobilitazione, tenendo presenti le norme di cui al cap. J della circolare n. 47800 in data 7 aprile e.a.. IX. Quanto sopra verrĂ sanzionato con prossima serie di aggiunte e varianti all 'I.M.. D'ordine Il Generale Capo del II Reparto


DOCUMENTI

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Specchio alleg. I a l foglio n. 00202 10/3 in data 6.11.41 dello S.M.R.E. - Uff Ord. - 3° Sezione

Riepilogo del Bat1aglione carri L.f. o § E

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( I) Sostituibili con autocarri pesanti o Spa 38. (2) Eventua lmente 2 autocarri pesanti con fusti. (3) Da fornirsi di volta in volta dalla G.U. di cui fa parte l'unità carrista.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Specchio alleg. 2 al foglio n. 0020210/3 in data 6.11 .41 dello S.M.R.E. - Ufficio Ordinamento - 3• Sezione Situazione carri Lf. a l l/ I0/4 1.XIX

CARRILF. IN DISTRIBUZ IONE

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103

(I) Di cui 13 costituiscono l'armamento della cp. che va a far parte del I btg. Lf. (Rep. l O rgt. ftr. carrista).


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DOCUMENTI

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Ordinamento - 3a Sezione P.M. 9, 18 dicembre 1941-XX n° di prot. 0022590/3 PM.43 Al comando del I Corpo d'Armata P M. 71 Al comando del XVII Corpo d' Armata ROMA Al comando della difesa territoriale di Alle Direzione Generali ed enti autonomi del Ministero ROMA

e, per conoscenza: Al Ministero della Guerra - Gabinetto Ali' Ispettorato dell'Arma di Fanteria All' Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate Alla Direzione Sup. Serv. Tecnico deIIa Motorizzazione

ROMA ROMA ROMA ROMA

Oggetto: Battaglione carri lanciafiamme su 3 compagnie. A modificazione di quanto disposto con circolare di questo S.M. n. 00202 10/3 in data 6 novembre u.s. si dispone: I. La compagnia carri lanciafiamme del I btg. , costituita presso il deposito del 1° ftr. carrista, passa a far parte del II btg. carri Lf., costituito presso il 4 ° ftr. carrista, che pertanto risulterà su tre compagnie. lI. In conseguenza: - il comando del II btg. assume gli organici di cui allo specchio allegato; - il comando del I btg. sarà disciolto; - il materiale del I btg. che si renderà disponibile verrà accantonato secondo o rdini a parte di questo S.M. - Ufficio Servizi I -, ad eccezione di quello occorrente per il completamento del comando II btg.. III. Movimenti di personale e materiale: d' intesa tra i comandi del l e XVII corpo d' armata. IV. Lo scioglimento del 1 btg. e la trasformazione del II btg. su tre cp. saranno attuati sotto la data del 1° gennaio p .v.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMB A'ITIMENTO DELL'ESERC ITO ITALIANO . VOLUME SECONDO 1940-1945

Specchio alleg. 1 alla circ. n. 0022590/3 del 18. 12.194 1 dello S.M.R.E. - Uff. Ord. - 3a Sezione ORGANICI DEL COMANDO BTG. CARRI LF. SU 3 CP.

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Autoc. pes. (3)

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Motocic li bipos to (eventual. monopos.)

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Carrelli

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Rampe di carico

(1) Sostituibili con autocarri pesanti o Spa 38. (2) Eventualme nte 2 autocarri pesanti con fusti . (3) Da fornirsi di volta in volta dalla G.U. di cui fa parte l'unità carrista.

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DOCUMENTO N. 16

Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate N° 1459/G.M. di prot. OGGETTO: Stato d i produzione materiali bel Lici al 31.X. 1941. -

Roma, 10 novembre 1941-XX

AL MINISTERO DELLA GUERRA - Gabinetto ALLO STATO MAGGIORE R. ESERCITO - III e, per conoscenza

- Sede

- P.M. 9

(indirizzi omessi)

Riferisco sullo stato di produzione di alcuni materiali bellici in obbedienza alle disposizioni n. 0018100/ord. in data 19/ IX dello S.M. dell'Esercito - II Reparto - alla data 1° ottobre and.

Autoblinda Carro L.6 Carro M.13/M.14 Semoventi 75/ 18 Carri comando per semoventi da 75/18

produzione previstaalla data 3 l/ 10/1941 230 380 940 60 30

produzione effetti va 98 + 62 in finitura [160] 108 + 135 » [243] 785 + 103 » [888] 30 + 30 » 60J 21 + 9 » [ 30]

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Cause dei ritardi: Autoblinda: - difficoltà di messa a punto dello sterzo dell'autobl inda - non puntuale consegna di cannoni mitragliere da 20 Carro L/6 - rifacimento e rinforzo piastre di fondo - ritardo consegne apparecch iature ottiche da parte San Giorgio - tardata disponibilità cli Mo per acciaio TPR 3 (barre torsione) Carro M .13 - primo ritardo - ora superato - l'eliminazione degli inconvenienti di fragi lità corazze derivanti eia mancanza di Mo, - ins ufficiente potenza ciel motore e realizzazione di motore più potente (145 Cv.) - crisi dei ferod i per freno guida - indisponibilità cli un maglio Bèché da parte Officine Ansaldo. Semoventi da 75/ 18 e Carri comando relativi - ritardo di consegna apparecchiature ottiche da parte San Giorgio.IL GENERALE DI C.A. ISPETTORE (A. de Pignier)


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIA NO. VOLUME SECONDO 1940-1945

DOCUMENTO N. 17 Ministero della Guerra Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate Prot. N. 1530. Cr.N.

Roma, 20 Nov. 1941-XX

OGGETTO : Provvista di n. 200 autocarri blindati L/37 coloniale ALLO STATO MAGGIORE R. ESERCITO - Uff. Add. » » » » - Uff. Ord. » » » » - IV Reparto (Tecnico) - P.M. ALLA DIREZIONE GENERALE DELLA MOTORIZZAZIONE - SEDE ALLA DIREZIONE SUPERIORE S.Te.C. - SEDE

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Si precisano e si rettificano i dati di cui al foglio 1356 di questo Ispettorato circa le proposte assegnazione di autoprotetti. - Divisione Corazzata: Reparto com. Tattico della Div. N. 8 (già previsti) con stazioni RF3M - Btg. Contro carri divisionali con pezzi autotrainati: Comando Btg. C.c. N . 8 (già previsti) con staz. RF2CA 2 cp. C.c. (2 ciascuna) N . 4 (già previsti) di cui 2 con staz. RF2CA Totale N. 12 - Reggimento Artiglieria: Comando Rgt. N. 4 (già previsti) senza staz. radio dei tipi RFl CA, RF2CA e RF3M 2 Gruppi 75/27 N. 10 (che si propongono) id. Gruppo 105/28 N . 6 (già previsti) id. Gruppo 90/53 N. 4 (che si propongono) id. Totale N. 24 - Reggimento bersaglieri: Il necessario per il trasporto di l cp. per ogn i btg. bersaglieri. - per 2 compagnie (15 ciascuna) n. 30 (che si propongono) senza staz. Radio - Battagl ione misto genio: plotone marconisti N. 4 (che si propongono) senza s taz. radio cp. Artieri N. 6 (che si propongono) id. Totale N. IO - R.E.CO: Comando RE.CO N. 4 (già previsti) con staz. RF3M Plotone artieri N. 2 (che si propongono) senza staz. radio Totale N. 6 In complesso la Div. C r. (compreso il R.E.CO) avrebbe 90 autoprotetti con le seguenti stazioni radio: - n. 12 con stazione RF3M - n. 5 con stazione RF2CA D'ORDINE IL COLONNELLO ff. IL GENERALE ADDETTO (S. Rossi)


DOCUMENTI

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DOCUMENTO N . 18 Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Addestramento - 3" Sezione N. 22500 di prot. Allegato: schizzo 1:200.000

OGGE'ITO: Esercitazione di divisione corazzata. P. M. 9, 24 novembre 1941-XX Ai Comandi di Armata 2", 4", 6", 7" Ai Comandi C. A. e divisioni delle Armate suddette Ai Comandi C. A. e divis ioni in territorio (rimanenti) Ai Comandi di Difes e Territorial i di Milano, Udine, Trieste, Treviso, Bologna, Napoli, Palermo e, per conoscenza (indirizzi omessi) Nell ' ultima decade di ottobre ho fatto eseguire ad una divisione corazzata un'esercitazione ad ampio raggio. Do conoscenza dello sviluppo degli avvenimenti e dei principali rilievi fatti. SUPPOSTO Il partito azzurro, costituito dalla 1a e 2" armata, è impegnato in una battaglia di rottura contro il partito rosso, che tiene la linea del Turano, fronte ad est. Situazione all a sera del giorno 22. G li azzurri hanno passato il Turano in con-ispondenza di Delgnasso dove hanno costituito una piccola testa di ponte. Sul resto della fronte non hanno ottenuto successi apprezzabili . Nel pomeriggio è giunta ne ll a zona Corrado - Murato - Martignano - Falogna. che dista in media 12 km. dal Turano, la divisione corazzata «T», il cui comandante è stato preavvisato che dovrà impiegare la propria G. U. nello sfruttamento del successo che si sta del ineando. SVILUPPO DEGLI AVVENIMENTI E OSSERVAZIONI DI ORDINE PARTICOLARE Avvenimenti della notte sul giorno 23.

Partito azzurro. Nelle prime ore della notte gli azzurri hanno ampliato la testa di ponte, occupando le località di Spuriano - Barano - Provato, al di là delle quali hanno perduto il contatto con i rossi. Sul Lurano, inguadabile , si sta gittando un ponte di equipaggio nei pressi del ponte distrutto di Delgnasso. Alle ore 3, il comando della divis ione corazzata «T» riceve dal comando la armata, dal q uale dipende: a) notizia che le truppe, che hanno costitu ito la anzidetta testa di ponte , agiranno al mattino del 23:


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALlANO. VOLUME SECONDO l 940- 1945

- nella massima parte verso sud con obiettivo la rotabile Casola - Pontepinto; - un 'aliquota verso no rd con ob ietti vo Porte llo - Trasatto; b) ordine di: - passare il Turano sul ponte di equipaggio di Delgnasso, che è a disposizione dalle ore 6. - puntare al ponte della Muta per la direttrice Spuriano - Varrone - S. Qui ntino - Soave. Obiettivo: ponte della M uta. Compito: - costitui re una testa di ponte sul la destra del Pavesio; - tenere il grosso della divisione sulla sinistra pronto ad operare in d irezione sud-est, tra Paves io e Lirio, a tergo delle truppe rosse che ancora resistono al Tu rano.

Partito rosso I rossi - che sono rappresentati solo per dare corpo all 'esercitazione e che vengono manovrati nelle grandi linee dalla direzione della stessa - dispongono ad ovest del Turano delle seguenti fo rze: - 2 battaglioni autocarrati, - 2 gr. da 75/27, - l battaglione carri , - l compagnia motociclisti. In complesso: 21 carri, 12 fuci loni c. c., 8 pezzi da 47, 12 pezzi da 75. D alle ore 6 del 23 occupano la sponda destra del Madena in corrispondenza degli abitati di Tesano - Basanetta - Varrone. È anche in atto la difesa dell ' ab itato d i Trovagno, col compito di sbarrare le strade provenienti da Spuriano e Barano, segnalare l'avvicinarsi del nemico e ritardarne il movimento. Il battaglione carri s i dis loca dietro g li argin i di ponte Collana; essendo iso lato non può attaccare frontal mente, ma ha buone possibilità di azione di sorpresa sui fianchi dì colonne in marcia.

Sintesi degli ordini del comandante della divisione corazzata «T»: - procedere su unico itinerario fino a Trovagno, con la divisione articolata in tre scaglion i, che poi diventeranno colonne, così composte:

in testa (colonna V)

rgt. bersaglieri (autocarrato) l gr. 75/27 l gr. 105/28 l btr. da 20 mm. 1 pl. artieri

al centro (colonna C)

I cp. carri M/13 1 btg. c. c. div.le I btr. 75/18 semovente l gr. 75/27 1 btr. da 20 mm. I cp. artieri (-1 plotone)

in coda (colonna Z)

3 btg. carri M/1 3 (-1 compagnia) 3 btr. da 75/18 semoventi


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a Trovagno smistasi per gli itinerari appresso indicati - colonna V: Tro vagno - Varrone - S. Felca - S. Quintino Roveto del L irio - Soa ve - Ponte della Muta. Compito: occupare il ponte della Muta e costituire un a testa d i ponte sulla destra del Pavesio. - colonna C: Trovagno -Tesano - S. Liborio - Pinolceto Cavagna - Codognano. Compito: protezione fi anco destro del dispositivo. - colonna Z : da Trovagnano segue a cavallo dell ' itinerario della colonna V. Compito: non ben definito. il comando della divisione procederà con la colonna V.

Avvenimenti del giorno 23 Combattimento di Trovagnano: alle ore 6,45 si presenta all'ingresso est di Trovagno un reparto motociclisti azzurro È in testa un nucleo Movimento stradale! Il reparto è respinto. Il presidio rosso alle 7,15 ripiega su Basanetta, in base ad ordine ricevuto. Combattimento di Tesano e Basanetta: gli azzurri della colonna V (bersaglieri) giunti sulla sponda sinistra del Madena, sono arrestati dal fuoco di fante ria e arti glieria. Il comando del la divisione stima necessario un attacco, da fare eseguire dalla testa della colonna C (una cp. carri M - alcuni pezzi semoventi) che oltrepassa la colonna V al nodo stradale di Trovagno, e si impegna in direzione di Tesano. L'attacco è respinto perchè sviluppato sul greto di un torrente, largo oltre un chilometro, la cui sponda opposta è guernita da efficace difesa c. c. II comando divisione fa al lora schierare le artiglierie e fa passare in testa alle colonne V e C i tre battaglioni carri della colonna Z, con i quali esegue un attacco, che costringe i presidi rossiverso le 11 ,30 - a ripiegare dalle località di Tesano e Basanetta, che sono subito occupate dagli azzurri.

Osservazioni. a) la divisione ha sboccato dalla testa di ponte di Delgnasso, come se esistesse la certezza che il nemico ne fosse o rmai molto lontano; certezza che non c'era. Non è prevista esplorazione a grande distanza. Il fatto che la divisione non disponeva d i un «REco» non giustifica detta mancanza; poichè il REco avrebbe potuto e dovuto essere sostituito, per l'occasione, da un reparto d i formazione (cp. motociclisti, ccc.); b) era in testa non l 'elemento penetrante della div isione corazzata (carri) , ma bensì l'elemento di manovra a favore del precedente (fanteria autocarrata); c) la realtà deJ!a difesa ne mica ha costretto subito a rimaneggiare la formaz ione della di visio ne in maniera adeguata alla necessità contingente (e diversa anche da quella che iJ comandante aveva prescritto di assumere al di là cli Trovagno). Donde grande perdita cli tempo, benedetta dall'avversario. (Il comandante ha fatto presente che è stato costretto a tenere inizialmente i carri in coda, perchè - passando su un unico ponte cli equipaggio - rischiava cli dover arrestare piuttosto a lungo tutta la colonna se qualche carro - muovente in testa - fosse rimasto in avaria sul ponte. Questo concetto può essere accolto, almeno in certa misura, per quanto riguarda il passaggio materiale cie l ponte; ma non giustifica la fonnazione, prescritta per oltre Trovagno, nella quale il reggimento carri avrebbe continuato a restare in coda); d) ne l periodo in cui i carri sono passati in testa, e l'artiglieria ha preso posizione, la colonna V (bersaglieri auto-


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

carrati) è rimasta inattiva di fronte alJ'avversario, mentre avrebbe dovuto cercare di manovrare almeno per la sinistra, girando a] ]argo la destra avversaria; e) l'attacco del reggimento carri è stato condotto su fronti troppo ristretti; non solo, ma tutti i carri de lle colonne d'attacco sono sbucati allo scoperto nello stesso punto da cui sono sboccati i due carri di testa. Questo a poco più di 1000 m. da pezzi di p. c. in funzione c. c.; f) i pezzi semoventi da 75/ 18 hanno preso parte al l'attacco, procedendo in mezzo ai carri (a guisa di carri-cannone). Ciò va benissimo, in mancanza di questi ultimi, quando s i tratta di condurre un 'azione profonda. Ma nel caso concreto si - trattava unicamente di sfondare una linea di mezzi c. c . ben determinata (gli azzurri disponevano cli ottima osservazione vicina, eia campanili). Pertanto i semoventi avrebbero avu to maggiore efficacia agendo, per batteria dal limite del terreno coperto (argine cli ri va sinistra ciel Maclena).

Combattimento di Varrone: Varrone è difesa da un a compagnia bersaglieri rossa rinforzata da alcune armi anticarro e da due batterie da 75. Alle 14,30, di fronte all'attacco di carri e semoventi provenienti da più parti, i rossi si ritirano, consentendo alla divi sione, che ha ormai in testa i battaglioni carri, di proseguire il movi mento per le direttrici prescritte.

Osservazioni. Se buona era l'organizzazione della resistenza su Jr argine del Maclena. a sud-est di Yarrone, la difesa diretta dell'abitato non lo era. Armi controcarro sbarravano rotabili dietro a batterie di artiglieria che ignoravano lo sbarramento posto al loro tergo; mancava un comandante, responsabile, e il disorientamento dei singoli toglieva ogni efficienza alla difesa in atto.

Azione del battaglione carri rosso: il battaglione, dislocato dietro gli argini di ponte Collana, alle ore 16 riceve l'ordine di attaccare S. Felca, di occuparla e di chiuderne gli imbocchi, in tutte le direzioni. Nel frattempo la colonna C, che ha o rmai in testa un battaglione carri ed una batteria di semoventi, scopre a mezzo dei propri motociclisti il battaglione carri rosso, e decide di attaccarlo. Ne derivano due azioni : a) prima azione: il battaglione carri rosso muove per attraversare il Cantano in direzione di S. Felca. La compagnia di testa punta sulla rotabile fra S. Felca e Croce di S. Felca su cui sta transitando un gruppo eia 75 azzurro, che sorprende. Solo due pezzi riescono a mettersi in batteria ed a sparare un colpo. La compagnia carri rossa prosegue su S. Felca; b) seconda azione: il resto de l battaglione carri rosso, mentre si prepara a seguire la compagn ia di testa, è attaccato in coda dal battaglione carri e semoventi azzurri. I carri rossi cercano di sfuggire verso sud. Ne risulta un combattimento tipo navale-in caccia- in cui, specie per opera de i semoventi, i carri rossi vengono- messi fuori combattimento_

Osservazioni. Il battagl ione rosso durante la lunga attesa non ha proceduto ad un orientamento preventivo s ul terreno, per cui la direzione iniziale, con la quale ha attraversato il Cantano, è stata errata. La compagnia di testa ha eseguito bene l'attacco, sorprendendo la colonna avve rsaria. È stata così materialmente confermata la necessità che si deve essere sempre pronti a reagire alla sorpresa vicina di carri.


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Come un te mpo si facevano esercizi per abituare la fante ria a reagire ad attacchi di cavalleria, oggi si devono abituare tutti i reparti, e fin anco i servizi, alla immediata reazione contro una sorpresa di carri. I comandi «carri a destra, a sinistra. in tesla, in coda» debbono sostituire il «cavalleria a destra, ecc. » , della nostra gioventù. L' attacco de l battaglione carri azzurro al battagLione carri rosso è stato condotto bene. I carri rossi attaccati cli sorpresa in coda non dovevano fuggire, ma bensì far fronte. attaccando a loro vol.ta (tener presente quanto prescritto dalla c irco lare 18.000, n. 16).

Co mbattimento di S. Fe lca: ve rso le o re 17 ,30 la compagni a carri rossa di cui sopra e nt ra in S.Felea, che occupa, collocando i carri attraverso i vari imbocchi. Abbiamo così la colonna azzurra di sinistra momentaneamente divisa in due tronconi: - uno, costituito di unità di carri della colonna Z (ad ovest di S. Felca), continua il suo movimento, ignaro di quanto è avvenuto; - l' altro, cos ti tu ito dai bersaglie ri della colonna V (con la testa a C roce di S. Felca), sa che S.Felea è in mano del nemico. Il comandante del regg imento bersaglieri decide di attaccare la località con l'appoggio di alcune batterie che prendono posiz io ne al Cantano . Lo schieramento per l'attacco è rapidamente effettuato, in base ad una logica visione della situazione. Questa è risolta mo lto bene dai bersaglieri, che penetrano nell 'abitato attraverso piccoli passaggi che non potevano essere guardati dai carri rossi e, procedendo di casa in casa, si portano al d isopra dei carri situati ali' ingresso est del paese. Alle ore 19 i carri sono eliminati

Osservazioni. La compagnia carri rossa, occupando il paese, ha fatto bene a derogare da quanto prescritto dalla circolare J 8.000, al n. 8 : «il carro non deve mai, essere impiegato come e leme nto difensivo statico» . In quel momento non vi e ra infatti modo di provvedere diversame nte. Però, appena possibile, gli accessi all'abitato debbono essere inibiti con solidi sbarramenti; ed i carri, a seconda delle circostanze, si appostano (occultati o masche rati) a tergo di essi, oppure s i raccolgono in località centrale per intervenire là dove necessario. Quando a rinforzo dei carri siano giunte fanterie, reparti c. c. o pezzi d'artiglieria, la difesa normale degli sbarramenti viene affidata a detto rinforzo, ed i carri si raccolgono come sopra indicato.

Situazione alle ore 20 del 23. Azzurri: - gli elementi avanzati hanno raggiunto il Lirio tra Fraschette e Soave; la colonna Z: a Vinaccia; - la colonna C: a Arcano; - la colo nna V: a S. Quintino; - comando divisione: a Roveto del Lirio. Non esiste contatto col nemico. Rossi: - 2 battaglioni autocarrati e 2 gruppi da 75: occupano la linea Cavagna-Frigo - Ponte della grande rotabile di Km. 65 , ad ovest del Lirio; La compagnia motociclisti: fra Gozzo e S. Liborio. Dalle ore 20 del 23 alle o re 1O del 24 l'esercitazione è sospesa. Rimangono in atto le misure di sicurezza in stazione.


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Avvenimenti della notte sul 24. - Nella notte si verifica un episodio, assolutamente verosimile in casi del genere, e che è stato inscenato per richiamare materialmente l'attenzione sulla necessità di provvedere sempre alla propria sicurezza immediata. La compagnia motociclisti rossa, di cui sopra, tenta di raggiungere le proprie forze. Non potendo seguire la via nord (lungo la quale sa - perché le ha viste sfil are - che esistono truppe azzurre), punta a sud per q. 255 e q. 151 e giunge a g. 1l 5, senza incontrare nemico. Si tratta ora di attraversare un abitato (Roveto del Lirio), e pertanto la compagnia distacca elementi appiedati che vi penetrano senza incontrare nessuno. Solo in piazza una sentinella ad automezzi dà l' allarmi, ma viene immediatamente messa fuori causa. I rossi chiedono allora agli abitanti (che sono connazionali) notizie s ulle forze azzurre che sono nel paese, ed apprendono che vi sono insediati due comandi, che vengono sorpresi nel sonno e - pro forma - catturati (si trattava del comando della divisione corazzata e di un comando di reggimento).

Osservazioni. Non soffermiamoc i a considerare che cosa sarebbe poi avvenuto in seguito, in caso vero. Basta quanto è accaduto in esercitazione.

- Nella notte il comando della divisione «T» riceve dal comando 1" armata: a) notizia che: - l'ala destra azzurra ha proceduto bene (occupate Porte llo e Trasatto e superate le resistenze locali); - l'ala sinistra non ha ancora superato la resistenza rossa de ll a s ponda destra del Turano, ma ha occupato il ponte della Deriva: il giorno 24 proseguirà con azione da nord e da est per impossessarsi di Casola; - il centro (8" divisione) ha passato il ponte di Delg nasso e al mattino del g. 24 agirà per Varrone su Cordava-Pontepinto; - si ha la sensazione che il nemico si prepari a ripiegare da tutta la linea del Turano per portarsi presumibilmente sul Lirio; - l'aviazione ha confermato l ' affluenza di truppe rosse da ovest verso la zona di riva destra del Lirio (linea e forza imprecisate); b) ordine di: - continuare l'azione secondo le disposizioni precedenti; - sbarrare con un 'aliquota delle forze la grande rotabile Pontepinto - Fontana del Lirio, all'altezza di Rocca, con lo scopo di: proteggere l' ulteriore mov imento della divisione ad ovest di Fontana del Lirio; contenere il nemico che ripiegasse da Pontepinto su Soave.

Sintesi degli ordini del comando della divisione corazzata «T». Il comando della divisione «T» , con ordine delle o re 2,30 del 24 dispone, per l 'attacco alla linea del Lirio, che presume occupata dal nemico. L'attacco deve essere effettuato contro i ponti d i Fraschette e di Soave con le seguenti modalità: - ponte di Fraschette: preparazione di artiglieria (2 gr. art.) dalle ore 10,30 alle 10,45, seguita dall 'attacco di una cp. carri;


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- ponte di Soave: preparazione di artiglieria (2 gr. art.) dalle ore 11,30 alle 11,45, seguita dal1'attacco di una cp. carri . Il rimanente della divisione deve rimanere pronto a sfruttare il successo. Il comando divisione «T» ordina inoltre che un btg. be rsaglieri sbarri a Rocca la grande rotabile Soave - Pontepinto - Casola, fronte ad est, con il compito fis sato dal comando superiore. Avvenimenti del giorno 24 (ore 10-19). Forzamento della linea del Lirio: gli azzurri effettuano la preparazione per l'attacco al ponte di Fraschette; poi, constatata l'assenza del nemico sul Lirio, oltrepassano il fiume puntando verso ovest. Parte dell 'artiglieria rossa - in posizione presso Cavagna - batte il ponte di Fraschette. Osservazioni. - La situazione reale di manovra alla sera del g iorno 23, era la segue nte: g li elementi avanzati della divisione corazzata «T » avevano non solo raggiunto la linea del Lirio al ponte di Fraschette e di Soave, ma l'avevano o ltrepassata. - Quando la direzione dell'esercitazione - a nome del comando d'armata - ha dato le notizie s ulla situazione e gli ordini per l' indomani, ha anche disposto che gli e lementi azzurri che avessero eventualmente o ltrepassato il Lirio si riportassero sulla riva sinistra. È in base a questa ultima disposizione (che non implicava affatto l'abbandono da parte azzurra della riva sinistra del fiume), ed alle notizie sopra specificate (che non affermavano per nulla che i rossi fossero schierati sulla ri va destra del Lirio) che i1 comando della divisione « T» si convince che il Lirio sia difeso, e che ne monta l'attacco. - Orbene , sorvolando su li 'errato apprezzamento della situazione (che in caso vero probabilmente non si sarebbe verificato, perchè sarebbe mancato il va e vieni degli e lementi avanzati azzurri attraverso il Lirio), è chiaro che nella mente del comandante avrebbe dovuto almeno sorgere il dubbio se la occupaz ione nem ica di riva destra fosse efficiente o meno, e - comunque - se fosse temporanea o permanente. Q uindi egli avrebbe potuto bensì preparare l'attacco, ma pri ma di sferrarlo avrebbe dovuto spingere ten tacoli al Lirio, per vedere se il nemico c 'era o non c'era. Se avesse preso questa elementare misura, avrebbe constatato che l'avversario non c'era. e no n avrebbe perso tempo e munizioni per un attacco nel vuoto. - Veniamo, ora, alle disposizioni per l'attacco: - la linea del L irio (inguadabile) è girabile, a breve distanza, per Pinolceto, perchè il fiume scaturisce improvvisamente a sud-ovest di detta località. È dunque per Pinolceto che occorreva manovrare, sia pure mi nacciando frattanto frontalmente l'avversario in corrispondenza di Fraschette e di Soave. - La preparazione d·artiglieria è stata congegnata ed organizzata molto male. Gli obiettivi da battere erano quanto mai incerti (a parte il fatto che non erano guemiti). I due gruppi che dovevano battere il ponte di Soave non erano in condizione d i farlo, perchè il ponte si trova nell' abitato, ossia strettamente rinserrato fra case. I proietti (da 75 e 105, cannoni) non avrebbero mai potuto colpire i1 ponte, nè le case di riva destra, presumibilmente tenute dal nemico. Non parliamo po i della osservazione del tiro in simili condizioni! Il comandante l'artiglieria divisionale, rendendosi conto di ciò, ordinò ai due gruppi in parola di battere invece il marg ine est di Soave. Tiro osservabile, è vero; ma quale effetto avrebbe avuto il tiro diretto al perimetro della località rispetto ai difensori della linea fluviale che si trova parecchio indietro da detto perimetro?

(l) Noti si che detta cp. , che muoveva così allegramente a 3 Km. o ltre il Lirio, stava ricercando una cp. carri per cooperare con essa all'attacco del Lirio (già sorpas;sato di molto nel tempo e nello spazio)!


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E , comunque, quale e ffetto «preparatorio» può avere un tiro di 15 minuti, da parte di due gruppi campali, su un grosso centro abitato? - In dettaglio è poi accaduto che all' ora d ' inizio della preparazione le batterie avevano appena raggiunto le posizioni, tra l' altro molto lontane dag Li obiettivi. Hanno perciò messo le code a terra, ed hanno iniziato il tiro, senza osservazio ne e senza collegamenti . - Concludendo, e sempre prescindendo dalla inesistenza dell'avversario, dalla mancata esplorazione e dalla mancata manovra per Pinolceto (ossia rimanendo ne l campo dell'attacco frontale), le cose avrebbero dov uto essere organizzate come segue: - bancrie, sezioni o magari pezzi, ordinarii o semoventi, portati avanti al coperto (cosa possibilissima in quei terreni) sino a poter battere senza dubbi, a puntame nto diretto, i difensori di riva destra prossimi ai ponti; - rimanente artiglie ria (tutta) postata un po ' indietro, in condizione di poter battere, a massa, l'a1tiglieria avversaria che si rivelasse, i rincalzi della difesa dei ponti, ed interdire le vie di comunicaz ione al di là di essi; - puntate di carri ai ponti stessi; - azione di reparti bersaglieri negli inte rvalli, passando il ristretto Lirio con mezzi di fortuna, pe r «m anovrare» dai due lati i difensori dei singoli ponti. (È questo un caso classico di impiego della fanteria a sostegno dei carri). - Notasi infine che in una situazione come que lla che si era immaginata il comando della divisio ne, sare bbe stato presumibile che i rossi avessero inte rrotto i ponti o - quanto meno - predisposto la loro interruzione. Ragione di più per non Jimjtarsi a puntate sui ponti in parola.

Combattimenti sulla linea Cavagna - Frigo - ponte del Km. 65: Le due colonne azzurre, che hanno passato il Lirio a Fraschette ed a Soave, procedono avanti. Que lla di Fraschette, dopo qualche chilometro, e malgrado diversi tentativi, è arrestata: le sparano contro, a breve distanza, 12 pezzi da 75 ed alcuni pezzi c. c. Quella di Soave va avanti alla cieca: precedono tre carri; segue immediatamente 1 cp. carri. I primi carri sono colpiti a breve distanza, ed il resto della colonna è immobilizzato su un rettifilo battuto efficacemente eia artiglierie di p. c. in funzione c. c. I carri che cercano di uscire dalla strada si impantanano ne i fo ssi laterali. Una compagnia mortai , avanzatasi in autocarro s ulla rotabile e che sorpassa incautamente i carri arrestati, è messa fuo ri combattimento ( l ). Le d ue colonne, che hanno cozzato malamente contro la difesa, sono arrestate; quella di sinistra si trova inoltre davanti ad un torrente canalizzato che costituisce un ostacolo anticarro effic ientissimo.

Osservazioni In pochi minuti, davanti ai pezzi c. c. rossi che si s velano all'ultimo momento , si accumula una massa di carri e di automezzi che sembra offerta volontariamente alla distruzione. Volontariamente no . ma certo con mol ta inco nside ratezza eia pane de i comandanti delle minori unità, che vanno avanti senza cercare di ambientarsi, cli creare con un pò di fantasia l'atmosfera cli guerra e di immedesimarsene. Non è ammissibile che una colonna di carri si ingolfi su cli un rettifilo senza un' esplorazione spinta almeno al di là cie l rettifilo stesso; che d i fronte a co lpi da 75 (sia pure a salve) s parati a 300 m. d i distanza lungo l' asse d i una rotabile, i carri continuino ad avanzare con i capi carro fuori della torretta, e che, quando i primi carri sono fatti arrestare dai giudici di campo, tutta la colonna serri sotto, caITo dietro carro; che il comandante di una compagnia mortai autocarrata, visti tutti i carri fermi, non pensi nemmeno ad informa rsi cli che cosa accade e prosegua - senza vedere e sentire nulla - fino a g iungere con i suoi autocarri in mezzo ai pezzi c. c. avversari. Tutto questo è accaduto in minor tempo di quanto s ia stato necessario per descriverlo !

Altri avvenimenti Segue un combattimento a Rocca, un episod io (simile a quello cie l g iorno prima di S. Felca) a Fontana del Lirio, e l'avanzata al Pavesio.


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Alle ore 19, quando gli elementì di testa sono a contatto con la testa di ponte rossa, l'esercitazione ha termi ne.

Osservazioni. In detta fase si sono constatate cose buone e cose non buone, che rientrano nell 'ambito delle osservazioni già fatte sopra.

Aerocooperazione. La divisione «T» disponeva di una, squadriglia O. A .. Poteva collegarsi con gli aerei in volo mediante un posto antenna (con posto di segnalazione). Al collegamento tra posto antenna e comando di divisione fu provveduto con una stazione R 3C situata presso il posto antenna. Fu organizzato un collegamento di fortuna fra comando di divisione e aeroporto base della squadriglia. Per il giorno 23 fu assegnato alla squadriglia il compito di: - esp lorare le zone Magonia - Àrcano - Soave - Godog nano con particolare riguardo ad eventuali movìmenti- avversari minaccianti il fianco destro delle colonne, specialmente nel tratto Madena - Cantano; - riconoscere il corso del Lirio tra Pinolceto e Brottaglia per constatare se vi erano possibilità di guado per mezzi corazzati. Durante la giornata del 23, causa il tempo sfavorevole, l'osservaz ione aerea non rilevò i movimenti dei rossi tra Madena e Cantano. Circa la possibilità del passaggio a guado del Lirio, g li osservatori riferirono che ritenevano il fiume inguadabile a Valle dì Pinolceto, e che il passaggio poteva essere effettuato a monte di questa località. Il collegamento con il campo e con gli aerei in volo funzionò egregiamente; non funz ionò invece quello tra posto antenna e comando di di visione, per deficienza della stazione r. t. e per la mancanza di un collegamento sussidiario. Per il giorno 24 fu assegnato alla squadriglia il compito di esplorare la zona compresa fra Lirio e Pavesio. Le condizioni atmosferiche proibitive non permisero l'effettuazione dei voli.

Osservazioni. Non è stato richiesto all'aviazione il concorso che essa può dare per la segnalazione delle linee raggiunte (n. 36 circ. 18000), nè cli collegare il comando di divisione con le colonne. È eia tener presente a questo riguardo che tale collegamento , utilissimo, può essere effettuato soltanto fra posti antenna molto bene addestrati, e che perciò a questo addestramento occorre dare il più ampio sviluppo. Sarebbe anche stato il caso cli mettere un aereo a disposizione ciel gruppo eia 105/28 per l'osservazione del tiro. Molto vi è ancora da fare nei riguardi della conoscenza delle possibilità delle squadriglie di osservazione aerea, e dell'addestramento del personale addetto ai collegamenti. Si faccia subito ed a fondo, perchè non è ammissibile che si trascuri un mezzo così importante di informazione e collegamento. I comandi di G. U. tengano infine presente che non basta essere collegati mediante posto antenna con l'aereo, ma che occorre avere collegamenti sicuri e perciò anche multipli: - fra posto antenna e comando tattico, - e fra comando tattico ed aeroporto.


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Servizi. Il supposto dell' esercitazione non indicava la base dei rifornimenti (stabilimenti più avanzati dell' armata). Quindi la divis ione ha utilizzato la preesistente organ izzazione te rritoriale, che ha facilitato d i molto il funz ionamento, poichè le unità non si sono mai trovate a distanza superiore ai 50 Km. dagli stabil imenti.

Osservazioni. Non vi è dunq ue nulla da osservare tranne per le riparazioni e ricuperi: infatti , alcuni reparti non hanno provveduto ad impiegare prontamente ed in modo redditizio i numerosi mezzi messi a disposizione per tale importante servizio.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE A) Caratteristiche della G. U. corazzata. - La divisione corazzata non è una divisione motorizzata, che dispone anche di carri ; no n è una G. U. che combatte normalmente con la fanteria , e c he usa eccezionalmente i Carri per attacchi locali d i brev i profondità (tipo 19 18), o come riserva; ma è una G. U. speciale che combatte normalmente coi carri. Come è detto chiaramente nella circolare n. 18.000. i carri costituiscono la massa d ' urto, la fanteria ed i reparti c. c. la massa di sostegno e di arresto, e l'artiglieria la massa di appoggio. - Alla d ivisione corazzata è assegnato - per lo più - un obiettivo lontano, al quale deve puntare decisamente. Ciò non esclude affatto che essa debba sostenere combattimenti, via facendo; ma impone che la divisione proceda in formazione che le consenta di rapidamente affrontare e rapidamente liquidare i combattimenti che dovesse via facendo - sostenere. Donde la convenienza di articolarla - normalmente- non in colonne di special ità (fanteria a sin istra, carri a destra, o qualcosa di simile), ma bensì per «gruppi tattici», aventi ognuno un e lemento d ' urto, un elemento di sostegno e d'arresto, ed un elemento cli appoggio. Uno di tali « gruppi tattici» può costituire riserva nelle mani de l Comandante. - L' impiego razionale de lla G. U. così articolata suppone - esplorazione, aerea e terrestre; - collegamenti multipli, rapidi e sicuri; - distanze tali, nel senso della fronte e della profondità, fra i vari i «gruppi tattici» da permettere sia la manovra a largo raggio dell'uno a favore dell'altro, sia il concentramento in caso di necessità. - Infine, il fatto che la G. U. corazzata viene molto spesso s pinta lo ntano in territorio tuttora infestato da eleme nti avversa ri i. impone provved imenti costanti di sicurezza immediata dei singoli e lementi, in marcia ed in stazione. B) Apprezzamento della situazione. - l comandanti delle G . U. e de i reparti celeri debbono avere - l' ho già eletto altra volta - immaginazione più spinta dei loro collegh.i meno celeri. Ma immaginazione più spinta non vuol dire immaginazione disordinata. In altre parole: guardare più lontano nel tempo e nello spazio, sì; ma partire dalle basi conc rete che si posseggono (notizie s ul nem.ico, esaminate e studiate con cura). E se dette basi sono tali da lasciare dei dubbi, la prima cosa da fare è di chiarirl i. C) Conoscenza del «mestiere» ed applicazione d i detta conoscenza. - Premetto che non mi riferisco alla esercitazione cli cui tratto, ma che parlo in genere. Esiste allo stato latente, e talvolta endemico, l'idea che i co mandanti siano autorizzati a prendere provvedimenti in contrasto con le norme regolamentari, e magari con le regole d'impiego tecnico dei loro mezzi, ma corrispondenti alle lo ro vedute personali. Detti comandanti opinano che nel campo tattico tutto sia permesso, e nulla sia persegui bile. Chiarisco s ubito ogni dubbio in proposito: O I - Nel campo tattico è ampiamente permessa, e non è per nulla perseguibile, una soluzione, complessivamente


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razionale, conseguente all'idea che il comandante si fa della situazione e del metodo secondo lui più propiz.io per riso] verla favorevolmente . Nul la da eccep ire, perciò-per esempio- se un comandante, in situaz ione c he ammette più soluzioni sensate, decide di attaccare piuttosto per la destra che per la sinistra, come- nel campo sanitario- non si persegue un medico per avere curato una malattia collo specifico X piuttosto che collo specifico Y. 2° - Ma come -restando nel campo sanitario -si persegue quel chirurgo che, ritenendo di operare il fegato, opera invece la milza, così nel campo tattico si perseguono i comandanti che commettono grossolani errori di «mestiere», quali per esempio : irrazionale redazione cli ordini, incolonnamenti confusi, impiego cli artiglierie contro obiettivi per esse fuori gittata, mancato impiego di mezzi di collegamento esistenti, mancato sfruttamento dei servizi, e simili. In altre parole: mestiere. - libertà nella applicazione pratica dei concetti tattici regolamentari; - vincolo preciso per quanto riguarda conoscenza ed applicazione della «tecnica» del mestiere D) Contegno in presenza del nemico. -Come ampiamente accennato, molti reparti per deficiente azione elci loro capi immediati, procedono alla cieca, senza manifestare la minima curiosità su quanto accade dinanzi ed a fianco loro, e sul ten-eno che percorrono. Finiscono così per incappare, come greggi, nelle peggiori situazioni. -Qualcuno dice: «in caso vero non sarebbe così!» Errore profondo: in caso vero caso che conosco molto da vicino- le cose vanno inizialmente peggio che in esercitazione, e migliorano solo dopo, cruenti ed inutili sacrifici. Il pretendere il contrario sarebbe come sperare che uno che non sia riuscito ad imparare a nuotare in una piscina, diventi di colpo nuotatore provetto in caso cli naufragio in mare tempestoso.

Note d'ordine generale. - Le descrizioni di esercitazioni che vado man mano facendo, vengono diramate solo fino ai comand i di divisione per ovvie ragioni di opportunità. - Esse portano a conoscenza alcuni tipici casi concreti, affinchè i quadri, trovandosi in condizioni identiche od analoghe, sappiano come regolarsi. - Tendono - in altre parole - a generalizzare degli ammaestramenti che - altrimenti - sarebbero limitati alla G.U. che compie l'esercitazione da me indetta. - Dato quanto sopra, è chiaro che i comandanti di divisione debbono di vulgare presso i comandi dipendenti quella parte delle circolari in parola che interessano la loro azione, ed assicurarsi che le disposizion i che vengono date con tali circolari abbiano totale applicazione. Rammento infatti - a scanso di ogni equivoco - che le disposizioni s uddette, sebbene non ancora raccolte in « regolamenti» veri e propri, hanno pieno valore regolamentare. IL CAPO DI STATO MAGGIORE ROATTA


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STATO MAGGIORE R. ESERCITO V F FICIO ADDESTRAMENTO 3' SEZJONE

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DOCUMENTO N. 19 Autocannoni da 90/53 S.L. S.D. 1941

Compiti - azioni di ji1oco - dipendenze. Compito normale per le unità autocannoni è l'azione controaerei, per la difesa delle truppe in sosta, in marcia e in combattimento. Il gruppo dipende, per l' impiego, da] comandante di artigl ieria della G.U. che dispone per lo schieramento, il movimento e l'azione di fuoco. Valgono a l riguardo le norme contenute nella pubblicazione 3919 «Norme di impiego per le artiglierie e.a. campali». O ltre al compito suddetto, è da considerare l'azione contro obietti vi terrestri. Tale azione sarà subordinata a quella e.a., in quanto le esigenze della difesa e.a. imporranno schieramenti ed organizzazione dell'avvistamento tali da determinare limitazioni nell' impiego contro obiettivi terrestri. A parte ciò, rimane ben fermo il p rincipio che le unità autocannoni devono essere preparate e perfettamente addestrate ad agire come tutte le artiglierie divisionali. Per quanto riguarda lo schierame nto si tenga presente che le caratteristiche di mobili tà degli autocannoni pongono limitazioni alle scelte delle posizioni; inoltre, la mole dell 'autocannone e la sua vu lnerabilità non consentono di serrare troppo s ugli elementi avanzati. Di conseguenza, le posizioni risulteranno: - vincolate alle strade ed alle zone di terreno pianeggiante a fondo consistente e di facile percorribilità; - piuttosto anetrate rispetto alle unità d i l O scaglione e con i pezzi postati a larghi intervalli. Nell 'intervento contro formazioni di carri armati - alle maggiori e medie distanze - le batterie devono cercare' di eseguire il tiro impiegando la centrale di tiro e.a. ed i procedimenti cli tiro propri delle azioni e.a. L'azione dei singol i pezzi alle minori d istanze a puntamento diretto contro singoli carri , per quanto da considerarsi eccezionale, può però essere imposta dalle vicende del combattimento: occorre quindi che tutto il personale sia spiritualmente preparato ed addestrato ad esegu ire anche questi tiri 2 .

Impiego tattico Le unità autocannoni sono armate con cannone eia 90/53 su piattaforma applicata sul te laio di autocarro Lancia 3 RO (o B reda coloniale 51) e sono organizzate per poter effettuare sia il t iro contro obiettiv i terrestri, sia il tiro controaerei. li gruppo comprende: - il comando di gruppo; - due batterie; quando sia possibile disporre di adatto posto cli osservazione nelle vic inanze dei pezzi e con vasto campo di vista. 2 Nel tiro a puntamento diretto per pezzo non conviene d i nonna agire a distanze superiori ai 1500 m. 1 Sempre


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- il R.M.V. li comando di gruppo ha personale e mezzi per: - il funzionamento del posto di comando e per l'esecuzione delle operazioni topografiche di preparazione del tiro (nucleo topogr.); - l' impianto di o sservatori (o posti di avv istamento) e relativi collegamenti col posto dicomando; - i collegamenti con comando di reggimento artiglieria e col comandante del la colonna dal quale eventualmente dovesse dipendere. Detto personale è riunito, di norma, in una pattuglia comando con nucleo topografico e in due pattuglie O.C. comandante da ufficiali. La batteria comprende: - il comando di batteria; - lo scaglione pezzi; - I' autocarreggio. li comando della batteria, oltre al comandante, comprende il personale e i mezzi per: - il funzionamento del posto di comando, dell 'osservatorio del comandante e della centrale di tiro e.a.; 1' impianto di un osservatorio (o posto di avvistamento, o pattuglia O.C.) e relativi collegamenti col posto di comando; - il collegamento col comando di gruppo e con la linea dei pezzi. Il personale special izzato per il tiro e per le trasmissioni è di norma riunito in una pattuglia comando e in una pattuglia o.e. Lo scaglione pezzi è costituito da 4 autocannoni da 90/53 con relativi auto carri munizioni. La dotazione munizioni è costituita eia granate perforanti3, granate e.a. e granate ordinarie4. Dispone, per la difesa vicina e e.a., di due m itragliatrici. Il reparto munizioni e viveri comprende: - un comando di reparto; - tante squadre munizioni e viveri quante sono le batterie del gruppo. Il comando di reparto dispone, oltre al personale per la contabilità ed i servizi vari, degli operai, di una dotazione di materiali automobilistici, accessori e parti di ricambio e di una autofficina. Ogni squadra dispone degli autocarri per il trasporto delle munizioni, viveri, benzina e acqua.

3

Oppure granate semiperforanti da 90/42 R.M. La granata ordinaria è la stessa granata e.a. munita d i spoletta l.O. (in luogo della spoletta meccanica mod. 36). È confezionata a cartoccio proietto con carica di lancio ridotta. 4


DOCU.MENTl

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DOCUMENTO N. 20 Ministero della Guerra Direzione Generale del Genio - Divis. Mater. Sez. l" Roma, 10 dicembre 1941-XX n° di prot. 147189/810 Allegati n. 5 Agl' Ispettorati D 'Arma di - Artiglieria - Genio - Truppe Motorizz. e Corazz. Alle Direz. Generali - Artiglieria - Motor.izzazione Ali ' Officina Militare del le Trasmissioni e, per conoscenza (indirizzi omessi)

SEDE

SEDE

ROMA

OGGETTO: Situazione mezzi corazzati. Per competenza, si inviano allegate le situazioni al 28.11.c.a. dei mezzi corazzati (Ml3 -M 14 - auto - semov. 75/1 8 - Carr. Com.) ed il foglio TEV /2/R/ 685566 in data 28.s.m. del!' Ansaldo. Il Generale di Brigata Direttore Generale (A. Mozzetti)


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

'Iramite Ufficio di Roma

Ansaldo Stabilimento Fossati = Genova Sestri

Ministero della Guerra Direzione Generale del Genio per Ufficio O.M.T. - Milano ROMA

OGGETTO: 620 carri M. 13/40 - M. 14/41 ; 664 autoblinde 40; 60 semoventi da 75/1 8; 30 carri comando

Allegate alla presente ci pregiamo rimettere a codesta Direzione Generale le situazioni aggiornate al 28 c.m. circa la produzione e le spedizioni dei carri M. 13/40 - M. 14/41, delle autoblinde 40, degli affusti semoventi eia 75/18 e dei carri comando.Ci permettiamo mettere in evidenza come a seguito dei prelevamenti di apparecchi ottici per esigenza A.S. la situazione degli stessi viene ad essere peggiorata in rapporto alla produzione carri armati. Analoga considerazione deve farsi per la mitra cal. 8 e per i cannoni cal. 20 per autoblinde. Ansaldo S.A. p. Stabilimento Fossati

Allegate 4 distinte


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DOCUMENTI

Ansaldo S .A. = Stab ilimento Fossati

Situazione 30 Carri Comando al 28. ll .41-XX0 - ore 12

Carri spediti Carri ultimati e armati pronti alla spedizione Carri infinitura (collaudati e accettati per la automobilistica - in corso collaudo al tiro installazione armi - allineamento apparecchi ottici - radio - verniciatura, ecc.)

N째

19 11

No

= 30

Totale

Apparecchiature ottiche, armi e varie pervenute alla data soprasegnata Collimatore per abbiamento Mitragliatrici Supporto per eletto Iposcopio d i guida Cilindro per detto Cannocchiale panoram ico cl' osservaz ione Sospensione elastiche per detto Cassette accessori e ricambi apparecchi ottic i Telemetro da 1 metro con treppied i(+) Gonio metro Mod. 12 con treppiedi (+) Cannocchiale a forb ice(++)

N.

,,

30 30 30 30 30 30 30 1 1

(+) - N째 1 In prestito dalla S. Giorgio (+) - N째 1 In prestito dalla S. G iorgio (++) - N째 1 In prestito dal Laboratorio di Precisione R.E. = ROMA Ansaldo S .A. - Stab. Fossati Il Direttore


8 16

GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALlANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Ansaldo S.A. = Stabilimento Fossati

Situazione 664 -Autoblinde A.B.M. 40 al 28.11 .41 - ore 12

No "

Autoblinde spedite Autoblinde armate e pronte alla spedizione Autoblinde infinitura (collaudati e accettati per la parte automobilistica - in corso collaudo al tiro istallazione armi - allineamento apparecchi ottici - radio - verniciatura, ecc.)

104 (0 ) 34

82 220

Totale N.

Apparecchiature ottiche pervenute alla data soprasegnata: Supporti per collimatore per abbiamento - Cal. 20 - Cal. (00 ) Colli matore per abbinamento - Cal. 20 - Cal. 8 (00 ) S upporti per collimatore mitra posteriore - Cal. 8 Collimatore per mitra posteriore - Ca!. 8 Sospensione elastica per cannocchiali panoramici di esplorazione Cannocchiali panoramici d i esplorazione Cilindri per iposcopio di guida Iposcopi di guida Cassette accessori e ricambi apparecchi ottici (00 )

N. 245 " 159 297 " 165

"

228 167 188 164 167

Armi pervenute alla data soprasegnata: Cannoni automatici Cal. 20 e relative dotazioni Caricatori per cannoni automatic i Cal 20 Mitragliatrici Cal. 8 e relative dotazioni Caricatori per mitra Cal. 8 Macchinetta carica caricatori Cal. 8

Disponibilità Benzina per diversi collaudi 0 (

) 0 0

(

N. 163 " 1200 Vedi situazione M. 13/40

litri 2000

N° 8 con armamento Cal. 8 ) N° 10 in più per abb. Ca!. 8 Ansaldo S.A. - Stabil. Fossati Il Direttore


DOCUMENTI

817

Ansaldo S.A. = Stabilimento Fossati

Situazione 60 Semoventi da 75/18 su scafo M/13/40 - Ord. al 28.11.41 - ore 12

Semoventi spediti Semoventi ultimati e armati pronti alla spediz. Semoventi in finitura (collaudati e accettati per la parte automobilistica - in corso collaudo al tiro installazione armi - all ineamento apparecchi ottici - radio - verniciatura, ecc.)

N°

38 10

12

Totale N. 60

Apparecchiature ottiche, armi e varie pervenute alla data soprasegnata Alzi per semovente da 75/ 18 Cannocchiali panoramici di p untamento (l Camp. tipo allungato) Mensole per detti Cannocchiali d'esplorazione destri orientati a 180° Sospensioni elastiche per detti Iposcopi di guida Cilindri per detti Cassetta accessori e ricambi apparecchi ottici Obici da 75/l 8 e relativi accessori

N.

59

" ,,

99

" " "

,, ,,

59 58 60 60 60

60 60 Ansaldo S.A. - Stabil. Fossati Il Direttore


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBA'JTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO VOLUME SECONDO 1940-1 945

Ansaldo S.A. = Stabilimento Fossati

Situazione 620 CmTi armati M. 13/40 al 28.11 .41 - XX 0 - ore 12

Carri spediti Carri ultimati e armati pronti alla spediz. Carri infinitura (collaudati e accettati per la parte automobili stica - in corso collaudo al tiro istallazione armi - allineamento apparecchi ottici - radio - verniciatura, ecc.) Totale

No

441 27

" N.

109 577

Apparecchiature ottiche, armi e varie pervenute alla data soprasegnata: Slitte per alzi a cannocchiale Alzi a cannocchiale Supporti per collimatore abbinamento mitragliatrici Collimatori per abbinamento mitragliatrici Sospensioni elastiche per cannocchiali panoramici di esplorazione D. Sospensioni elastiche per cannocchiali panoramici di esplorazione S. Cannocchiali panoramici di esplorazione D. Cannocchiali panoramici di esplorazione S. Ci lindri per iposcopi di guida Iposcopi di guida Cassette accessori e ricambi apparecchi ottici

N.

"

630-44 ( 0 ) 616-52 ( 0 ) 699-45 (0 ) 624-106 (0 ) 627-

"

" " "

627616-5 1 (0 ) 346-64 (0 ) 509616-91 (0 ) 606-50 ( 0 )

Armi pervenute alla data soprasegnata: Cannoni da 47/32 e relativi accessori Mitragliatrici Cal. 8 e re lative dotazioni Macchinette carica caricatori Caricatori per mitra Cal. 8 Linee di mira per postazione A.A.

N. 591,, 2743-390 ( 0 ) " 270-50 (0 ) " 98932-9480 (0 ) " 1180-43 (0 )

Apparecchiature o leodinamiche ÂŤCalzoniÂť per brandeggio torretta pervenuteci alla data soprasegnata

N.

0 (

)

801

Vedi note allegate. Ansaldo S.A. - Stabil. Fossati Il Direttore


DOCUM ENTI

Dalla situazione allegata «vanno dedotte»

No 3 Slitte per alzo a connocchiale) " " ,,

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3 Alzo a cannocchiale) 3 Collimatori per abbin. mitra) 8 Collimatori per abbin. mitra) 44 Slitte per alzo) 52 Alzi a cannocchiale) 45 Supporti per collimatori) 98 Collimatori per abbin. mitra) 51 Cannocchiali panoram. destro) 11 Cannocchiali panoram. sinistro) 91 Iposcopi di guida) 50 Cassette accessori) 3 Testine ricambio cann. pan. Des.) 3 Testine ricambio cann. pan. Sin.) 4 Lenti per alzo a cannocchiale) 53 Cannocchiali panoram. sinistri;)

18 Mitra «Breda» Cal. 8) 372 Mi.tra «Breda» Cal. 8) 50 Macchinette carica caricatori) 9480 Caricatori mitra Cal. 8) 43 Congegni mitra A.A.)

}

In permanenza per le linee di montaggio Prelevati per Cani L. 35

Spediti per esigenze

A.S. Ritornati alla «San G iorgio a seguito autorizzazione a spedire Carri 14/41 dal 68 con il solo panoramico des. per il completamento Carri Comando e Semoventi». Per Autoblinde P.A.I Spedite per esigenze A.S.

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820

GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 21

FABBISOGNO E CONSUMI MEZZI CORAZZATI - ANNO 1942 ·

MEZZI CORAZZATI

I

Fabbisogno Fabbisogno Fabbisogno Esistenta Deficien1,e Consumi e addeslramcnto J>C.r 5 per uni1à Totale al 1• di\lisfoni esploranti gennaio Consumi Addestrame Totale (I)

per le 1.11ti1~ di prc\'iSIO impiego apr. 42 (3)

lltO

7

8

9

10

3

4

1000

320

1320

586 (2)

734

480

264

744

100

40

140

60

80

38

24

50

16

66

30

36

19

-

7 10

710

30-l

406

240

Semoventi da 47

90

245

339

60

328

100

67

Autoblinc.Jo

35

720

755

311

5 19

230

151

6

Ge11ito mensile medio

Fine comme~SI:: in atto

13

14

19-!2

2

5

Totale Com111~ Dati di fabbisogno ancora da produi ione 6+9 espletare entro

Il

12

1478

1091

737

60

luglio 43

62

142

130

150

25

dicembre

Il

30

66

66

75

142

382

788

256

342

30

>Cli. 42 (5

167

495

420

342

30

mal7.. 4 3 (5

381

900

4 18

393

35

dic. ~2

Carri :,rmati M l3/40 cM l4/41

Scrnovcn1i 75/18 Carri comando

Carri L6

I) - Per divisioni corn1..1.ate: 2 Reco 1941: 2 Reco 19.J2; I Reco di fonna.zione speciale: Per divisioni motorizzate o .iu1otra:sporwbili: 8 Reco 1942; Per corpi d ' A rm:ita: 8 Ree: Per divisioni di fumeria; 11 Ncc. 2) - In e ffell i dalla situazione della mowri:22azione risulta una esis1enza di 1036 carri: da qucsw debbono essere dedotte le perd ite per eventi bellici, dall'inizio della produzione ad oggi: perdite valutate a 450 uni1:J. 3) - Le unii,) iinpicg,1bili in aprile sono: 3 divisioni corn;,,,:,.alc e rc l:itivi Reco. I R,-<:o di formazione spcci;1le. 8 Ncc. 4) - 1 d:ni s i riferiscono :1lla. f>O$Sibiliuì di pmduz.ionc. secondo il ritmo :mualé; prescindono quindi dalle commesse in ano. alcune delle quali (scrnovcmi 75/18, carri comando, cani L 6. ::.emoventi 47) tenninano prim,, della. fi ne dell'anno. Vole ndo S~lllrnrc la produ1,.ionc a tuuo il 1942 occorre rebbe affidare, pcrqucsl i ultimi nuove c-omn1esse. 5) - Uhimmi L 6 <.lcvolvcrc la pl"Odu1.ionc dcsli scafi a f:.wo1-e dei semoventi da 47 in modo (I~ ultimare t1ucsl'ul1imi :1line diccmbr~.


DOCUMENTI

821

CARRI ARMATI E AUTOMEZZI /ltJTOC/IRIV L . M. P. r~bbl.rogno :

e~-776

l'rcd m~11s,-/4. t"47.J

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C/?RRI 1?/MOl<C/110

TRl?TTOR/

/ltJTOMEZZI 1/l?RI

C/1/MI l?Rl't/lTI

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822

GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO JTALIANO. VOLUM E SECONDO 1940- 1945

DUE GRAFICI DEL COMANDO SUPREMO - IN ALTO, CARRI ARMATI ED AUTOMEZZI (GENNAIO 1942); IN BASSO, FABBISOGNI, ESISTENZE, CONSUMI E PRODUZIONE ANNUA (1942) CARRl·M/11-39, 13-40 e 14-41

CARRI

ARMATI

SEMOVENTI

AUTOBLINDO

L6 e L3

DA

·47

( per i ,-emonnli d.1 75/18 vedi spu ~ c.h1o ,;1rH9licri&} (p•9. n.6

fahbi,ogno

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DOCUMENTI

823

DOCUMENTO N. 22

Stato Maggiore Regio Esercito - Ufficio Servizi I

P. M; 9., 5 gennaio 1942 XXI N° 282178 di prot. Segreto AL MINISTERO DELLA GUERRA: Roma Direzione Generale Artiglieria Roma Direzione Generale Genio D irezione Generale Motorizzazione Roma e, per conoscenza (indirizzi omessi)

OGGETTO: Predisposizioni mezzi corazzati. 1°) Q uesto S M ha già definito, d' intesa con le Direzioni Generali in indirizzo, (fogli 247405 dell ' 11 ottobre e n° 255338 del 30 ottobre 1942) il nuovo programma mezzi corazzati, in base al quale si dovrebbero introdurre: - Unità M/42: no 280 carri annati e c.r. » 843 dal novembre 1942 a tutto semoventi febbraio 1944 carri comando per sem. » 186 e gruppi T.M . » 36 carri porta muniz. no 1345 Totale M/42 (Nei 280 carri armati sono compresi anche 50 centri radio: i carr.i armati veri e propri si riducono pertanto a 230) - Unità P/40: carri armati e c.r. n° 500 (di cu i 882 da maggio 1943 a tutto febbra io 1944 e 118 in marzo e aprile 1944). 2°) In base al programma di cui sopra è stato elaborato da questo S Me comunicato alle Direzioni Generali interessate (foglio n° 190 del 9 dicembre 42) il programma di distribuzione relativo. 3°) Per effetto delle recenti offese aeree nemiche il programma subirà certamente delle varianti. Questo S M gradirà esserne tenuto costantemente al corrente dei prevedibili ritardi per averne norma nelle distribuzioni e conseguentemente nello approntamento dei reparti (vedasi f di questo S M n° 26987 del 5 dicembre 42). Le D irezioni Generali in indirizzo vorranno intanto comunicare al più presto le varianti ogg i preved ibili. 4°) Sull'argomento di cui sopra si richiama l'attenzione e si conferma il concetto già espresso nella riunione del 28 dicembre, che le eventuali remore nella produzione siano portate ad incidere:


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GLI AUTOVElCOLI DA COMBATTIM ENTO DELL' ESERC ITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

- prima sui carri armati M/42 - poi sui semoventi, compatibilmente, ben si intende, con la produzione delle masse osci llanti. In sostanza questo S M conta di avere nei limiti di tempo di cui al precedente n. 1: - 280 tra carri armati e centri radio M/42 - 843 semoventi da 75 su scafo M/42 ma se gli eventi bellici dovessero far diminuire la produzione, dovrà essere pregiudicato nella minor misura possibile l' introduzione dei semoventi. 5°) Quanto sopra detto circa i ritardi di produzione vale per i mezzi corazzati di qualsiasi tipo (autoblinde, carri L, camionette ecc) per cui si gradirà conoscere le previsioni richieste al precedente n° 3. Il Sottocapo di S.M. Intendente f.to Rossi


825

DOCUMENTI

DOCUMENTO N. 23

Ministero della Guerra - Direzione Superiore del Servizio Tecnico della Motorizzazione Roma, 3 febbraio 1942 Anno XX Reparto 1° Ufficio Prot. N. J/55M Allegati Risposta al N° del Div. Sez. N. OGGETTO: Missione in Germania All' Eccellenza il Generale designato d'Arma Ago Cav. Gr. Cr. Pietro Comitato Superiore Tecnico Armi e Munizioni

Roma

In riferimento al foglio dell'Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate n° 586/M del 2 corrente, pari oggetto, si trasmette una copia della relazione sulla missione di S.E. il Generale De Pignier in Gennania dal 26 gennaio al 1 febbraio 1942, compilata dal Centro Studi Motorizzazione. Il Tenente Generale Direttore Superiore (Manera)


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 19-10- 1945

Ministero della Guerra - Direzione Superiore del Servizio Tecnico della Motorizzazione Roma, 5 febbraio 1942 Anno XX n° 0747 di prot. OGGETTO: Missione in Germania. dal 26 gennaio al I O c. m., in accompagnamento di S. E. il Generale De Pignier. Alla Direz. Sup. S. Te. M. - 1° Reparto

Sede

Giunti a Berlino nel pomeriggio del 27 gennaio, a mezzo di un ufficiale tedesco che si trovava a riceverci alla stazione, abbiamo appreso che il giorno successivo era stata indetta dal Generale Leeb una visita ai materiali corazzati di preda bellica, francesi, ingles i, e russi, presso il poligono di Kummersdorf. Nessun altra comunicazione è stata notificata per programmi successivi. A Berlino erano convenuti gli ingegneri Rocca, Rosini e Gallo (artigl.) dell 'Ansaldo accompagnati dai due progettisti Coda e Dogi, L' Ing. Fessia della Fiat accompag nato dal progettista Nebbia, l'Ing. Bono della SPA accompagnato dal Cav. Ri va. La visita a Kummersdorf si è iniz iata con la presentazione dei carri inglesi, già tutti noti, di cu i forma oggetto la relazione dello scrivente n° O140 dell'8 genna io l 941, e dei quali gli esemplari più interessanti si trovano presso questo Centro Studi, eccezione fatta per il carro armato per fanteda denominato Mrk II le cui caratteri stiche sono elencate nelle note tabelle rimesse con foglio n° 09899 del 30 dicembre u.s.

È seguita la visita agli esemplari di carri francesi d i preda bell ica che non ha presentato particolare interesse inquantochè i diversi tipi sono per la quasi totalità ben noti. L'esame più interessante invece è stato quel lo del materiale russo.

Trattori per artiglieria La visita è iniziata con la presentazione dei trattori, esclusivamente a cingol i, per artiglieria, dei quali uno solo parz ialmente blindato, e di altri due tipi, di maggior mole, carrozzati ad autocarro con semplice cabina chiusa per guida. I l trattore blindato è munito di motore Ford 4 cilindri ed ha una velocità di 40 Km/ora, destinato probabilmente al traino di artiglieria anticarro ed altre di piccolo calibro. Gli altri due trattori sono invece provvisti di motori Diesel. Particolarmente notevole, il motore del trattore pesante, inquantochè simile a quelli applicati ad alcuni carri armati (T. 34 e K. W.). Autoblinde Si è visto un solo esemplare de ll'autobl inda leggera B. A. Ford, su autotelaio a 6 ruote, ti po dovunque. - Presenta la caratteristica bellica interessante, di essere unita di un cannone da 45. li tipo sembra alquanto antiquato, ed è quindi poco interessante. Carri anfibi Esam inati due tipi di cui uno rel ati vamente moderno denominato T. 40, munito di un fucilone da 12,6.


DOCUMENTI

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Carri armati Le caratteristiche della serie dei carri sono riprodotte nelle tabelle trasmesse col fogl io sopracitato e nella documentazione fotografica allegata. Degni di paiticolare considerazione appaiono, per la maggior modernità di concezione, i carri - T.34 - K.W. - ed il cano armato pesante con obice da 152, derivato dal precedente. Carro armato medio T.34 Il T.34 è, nella sua struttura, d i pretta ispirazione americana (Christie) soprattutto per quanto riguarda sospensione, organi di rotolamento e disposizione dei diversi organi meccanici. Si differenzia invece nettamente per quanto riguarda la forza della parte superiore dello scafo, il cingolo ed il gruppo motore. Lo scafo, al di sopra del cingolo, è costituito da lam iere piane, a fo rte inclinazione, così da conferire al carro sagomatura molto sfuggente. - Le lamiere scudo hanno anteriormente spessori che raggiungono i 50 mm. - Il cingolo è a maglia unica, di notevole larghezza (intorno ai 50 cm.), i perni di collegamento sono interrotti, data la lunghezza delle cerniere. - I denti di trascinamento e di guida del cingolo sono piuttosto distanziati fra di loro. Il motore rappresenta effettivame nte la parte più interessante perchè costituisce e presume un indirizzo tecnico di decisa avanguardia nelle costruzioni dei motori, con speciale riguardo al Diesel. - Infatti il gruppo è costruito quasi interamente in leghe leggere; appare evidente I' ispirazione al noto motore per aviazione Hispano-Suiza o, come affermano i tedeschi, al motore B.M.W. È stato confermato che il peso del motore non raggiunge Kg. 2 per Cav. Altri particolari interessanti del motore: la presenza di 4 valvole per ogni cilindro, l'iniezione diretta ed assiale, la pompa d'iniezione monoblocco con 12 corpi pompanti in linea, che rappresenta dal lato costruttivo la copia fedele delle normali pompe Bosch. Altri particolari potran no essere rilevati da ll 'esame più completo che verrà fatto, a suo tempo, presso il Centro Studi non appena giungerà l'esemplare di carro che sta per essere spedito dal! ' Autorità militare germanica. La trasmissione non presenta apparentemente dettagli degni di particolare rilievo. Da parte germanica ci sono state segnalate le seguenti deficienze del carro: I 0 ) la visibilità dal posto di guida, a sportello chiuso, sarebbe assai limitata; ciò è evidente, data la inclinazione della piastra frontale e la posizione del pilota; 2°) lo sportello di accesso al posto di pilotaggio si aprirebbe facilmente sotto l'azione di concussione dei proiettili che colpiscono la lamiera frontale del cano, rendendo così precaria la protezione; altrettanto precaria sarebbe la resistenza del la casamatta contenente la mitragliatrice; 3°) l'abitabilità della camera di combattimento, nonostante la rilevante dimensione trasversale del carro armato (3 metri), è assai ridotta per la particolare fogg ia dello scafo, che contiene nei suoi fianchi sospensioni e serbatoi cli carburante, e per la forte inclinazione delle fiancate dello scafo medesimo al di sopra del cingolo; 4°) imperfezione di funzionamento dei comandi meccanici del cambio e della sterzatura, a causa della rivelante lunghezza delle relative tiranterie; 5°) deficente accessibilità del motore; 6°) relativa faci lità di scingolamento.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VO LUME S ECONDO 1940-1945

Carro armato pesante K. W Ha lo stesso gruppo motore del precedente, con una maggiorazione di potenza di 50 Cav., derivante dall'aumento del regime massimo da 1800 a 1900 giri/ntin. Il carro ha un aspetto mastodontico, non giustificato dall'armamento (cannone da 76,2/30). Il peso è notevolmen te superiore a quello del carro T.34 precedentemente esaminato e di conseguenza la velocità e la manovrabilità sono decisamente ridotte. Unico partico lare interessante, ma che nel campo de ll ' imp iego può far sorgere dei dubbi, è l'impiego, nella sospensione, di rulli portanti in gomma con fasce esterne metalliche; la parte di gomma è limitata a due dischi, interposti fra il mozzo e la fascia di rotolamento, che, lavorando quasi esclusivamente a compressione hanno lo scopo di attutire il tormento delle due parti metalliche (cingoli e rulli) a contatto. Si è rilevato che la guida del carro è piuttosto diffici le e faticosa, sia per quanto riguarda la direzione, sia per quanto riguarda la manovra del cambio di velocità. Carro armato pesante con obice da 152 È una derivazione dal precedente, al quale è stata applicata una torretta, anch'essa monumentale, con obice da 152. I difetti precedentemente elencati per il carro K.W. sono ancora aggravati dal maggior peso del carro e dalla difficile manovra di brandeggio della torretta, del peso approssimativo di 7 Tonn. Detto carro, per le sue caratteristiche, si può ritenere che appartenga alla categoria dei cannoni semoventi anzichè a quella dei carri da combattimento veri e propri. La parte germanica, dopo la visita di Kummersdorf, ha ritenuto esaurito il programma, avendo forse intuito che la nostra mi ssione non aveva il compito di intavolare trattative per l'eventuale acquisto della licenza di fabbricazione del carro T.4 germanico. Successivamente invece, per istruzioni pervenute telefonicamente da Roma al capo missione, è stata organizzata una visita di orientamento alla fabbrica Vomag Plauen, fabbrica che, da non molto, concorda alla costruzione ed alla riparazione dei predetti carri T.4. - L'allestimento su larga scala di questi carri armati ha sede nelle officine Krupp di Essen, officine che non si sono potute visitare, come era nostro desiderio e come appariva tecnicamente più interessante, per le difficoltà di carattere organizzativo addotte da parte de l comando germanico. Alla Yomag abbiano potuto osservare un piccolo numero di carri nelle diverse fasi di montaggio ed abbiano potuto renderci conto, abbastanza dettagliatamente, dei particolari tecnici più interessanti del carro stesso. Il carro si presenta come una soluzione armonica e tecnicamente degna di considerazione, il dettaglio soprattutto appare molto curato così da farlo ritenere, nel suo complesso, mezzo bellico d i elevato rendimento. Degni di particolare interesse sono: 1°) il cannone da 75/22 semiautomatico, con freni ricuperatori laterali alla bocca d a fuoco, che consentono una dimensione verticale di torretta notevolmente ridotta (circa 55 cm. frontalmente) pur conservando un settore verticale di tir o 30° complessivi (+ 20° e - 10°); Il di spositivo di sparo elettrico , comandato dal volantino di puntamento in elevazione, con sicurezza che impedisce al puntatore di far partire il colpo se il caricatore non ha tolto la mano di dietro alla culatta del pezzo; il cannocchiale rettilineo di puntamento con oculare fisso e con reticolo che consente il tiro sia col cannone sia con la mitrag liatrice ad esso abbinata;


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l'arco graduato e la livella per il puntamento nel tiro indiretto; il brandeggio della torretta effettuabile a mano o per mezzo di servo motore elettrico, alimentato da un gruppo elettrogeno, disposto affiancato al motore. Il dispositivo di brandeggio elettrico viene impiegato solamente quando si debba sparare con il carro sbandato trasversalmente; il brandeggio può essere effettuato a velocità elevata oppure con movimenti lenti di piccola capienza; il brandeggio a mano è assai agevole quando il carro è orizzontale; 2°) il capo carro è sistemato nella parte centrale della torretta, esattamente dietro al cannone. Per l'osservazione dispone di una altra particolare torretta munita di 6 feritoie, chiuse internamente da vetri di sicurezza composti ed esternamente da doppie saracinesche di acciaio fu so, comandabili dall'interno. La feritoia corrispondente all 'asse del cannone è munita cli un traguardo. Nell'interno della torretta di osservazione si trova un anello munito di 12 graduazioni; I 'anello è indipendente rispetto alla torretta medesima in modo tale che, pur ruotando la torretta, la 12° graduazione dell'anello rimane sempre disposta su ll 'asse longitudinale del carro. Il puntatore è munito di un quadrante g raduato in 12 parti sul quale una lancetta segna costantemente la graduazione che nella torretta di osservazione si viene a trovare di fronte al traguardo sopracitato; in tal modo il capo carro individuato un bersaglio ha la possibilità di comunicare in modo semplice la direzione al puntatore trasmettendogli soltanto il numero della graduazione dell'anello in corrispondenza del quale egli vede il bersaglio. Il puntatore a sua volta non avrà che da far coincidere la lancetta del quadrante con la graguazione comunicatagli , facendo brandeggiare la torretta; 3°) particolarmente curato appare il dispositivo di frenatura e sterzatura; le puleggie dei freni, di grande diametro, sono di spessore ridotto ed incapsulate in apposite scatole attraverso alle quali una corrente d'aria, provocata da un ventilatore, attua il raffreddamento. I freni sono a nastro flessibile guarnito di tasselli di ghisa speciale (ditta Coetze). Il comando dei fren i è esclusivamente meccanico; 4°) Date le dimensioni del carro la camera motore è assai spaziosa e pertanto il motore e gli organi ausiliari vi sono disposti in modo razionale. Particolarmente notevole è la disposizione delle masse radianti, che sono collocate obliquamente al disopra del gruppo elettrogeno disposto a fianco del motore, e delle sue ventole collocate sopra il motore, ma ribaltabili a cerniera, per facilitare l'accesso e l'ispezione al motore medesimo; 5°) il gruppo cambio è piuttosto ingombrante, specie nella dimensione long itudinale; presenta per contro la caratteristica interessante di avere la frizione incorporata. In conseguenza di tale previdenza il gruppo motore risulta più compatto e raccolto ed inoltre risulta facilitata la manovra di cambio delle marce; 6°) il piano di calpestio della camera di combattimento è fisso, ma totalmente privo di ingombri che potrebbero di sturbare l'equipaggio della torretta durante la sua rotazione; detto piano è elevato di 50-60 cm. al disopra del fondo del carro ed a livello dell' albero di trasmissione; sotto di esso si trovano i serbatoi di carburante, le batterie, ecc.; 7°) i rulli gommati portanti di ogni singola coppia sono molto ravvici nati fra loro, lasciando così uno spazio assai ridotto al passaggio dei denti di guida del cingolo; è probabile che, in tal modo, i rischi di scingolamento siano diminuiti. I rulli ravvicinati presentano anche il vantaggio di poter sfruttare, per il rotolamento, la s uperficie liscia delle piastre cingolo evitando così il tormento degli anell i gommati sui vani destinati ad accogliere i denti di trascinamento della ruota motrice;


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8°) il carro è dotato di apparecchiatura radio ed è prevista la comunicazione interfono fra i componenti dell'equipaggio. Il capocarro può inoltre comunicare col puntatore per mezzo di un portavoce; 9°) il carro è tuttora munito di apparecchio distributore di candele fumogene sebbene. in precedenti colloqui con tecnici militari germanici, fosse stata egnalata la tendenza all'abolizione di tale apparecchiatura per gli inconvenienti a cui avrebbe dato origine durante il combattimento. Il distri butore ha cambiato leggermente di forma e di dimensioni; le candele fumogene, sempre in numero di cinque, sono diminuite di diametro e sono introdotte in alveoli invece di essere sempliceme nte appese. Sono state per contro rilevate le seguenti manchevolezze: 1°) la visibilità dal posto di guida. sistemato a sinistra, è assicurata normalmente da uno sportello, di dimensioni ridotte, che non consente di avere la esatta sensazione della larghezza del carro, specie per quanto riguarda il lato destro. Non è possibile infatti vedere il parafango di destra e controllare, in ogni momento, l'esatto ingombro del carro. In combattimento lo s portello è chiuso da una robus ta visiera e la v is ibilità è ottenuta per mezzo di un dispositivo ottico biloculare. Tale dispositivo, che consente una ottima visibilità con carro fermo, per quanto con campo assai ridotto, sembra non possa essere convenientemente impiegato lungamente con carro in movimento per i disturbi che conseguono al pilota per l'oscillazione delle immag ini nel campo. La visibilità completa, non in combattimento, può essere soltanto consentita se il pilota g uida con la tes ta al di sopra ed al di fuori dello sportello di accesso sovrastante al posto di pilotaggio. In tal modo però la posizione di guida è molto scomoda, in quanto le leve di manovra s i trovano assai in basso e distanti dal pilota; 2°) la ruota di rinvio, a differenza di quanto era stato previsto nei carri delle precedenti serie è costruita interame nte in tubo saldato; tale costruzione lascia dei dubbi nei riguardi della resistenza; 3°) la sospensione, pur essendo molto semplice, non sembra possa costituire una soluzione soddisfacente, specie per il movimento in terreno rotto. Il bilanciamento dei vari carrelli è limitato ed otten uto a g ruppi di sole due coppie di rulli , la c ui oscil lazione è contrastata da un ' unica mezza molla a cantilever; 4°) la posizione delle leve di guida è molto bassa, il che costringe il pilota a chinarsi molto verso l'avanti per agire su ll e leve nella g uida in rettilineo e cioè quando queste sono nel la posizione di riposo; 5°) l'accessibi lità del motore, malgrado la possibilità di ribaltare la paratia porta ventole, è limitata, in particolare non sono facilmente accessi bili gli organi di carburazione e di accensione, che sono quelli che richiedono più frequentemente manutenzione. Meno accessibile a ncora risulta il g ruppo elettrogeno per il comando brandeggio torretta, che è s istemato in corrispondenza e sotto ai radiatori. Nel complesso la visita alla Vomag è stata molto utile ed istruttiva, in quanto ci ha fornito la possibilità di esam inare, nei suoi dettag li costruttivi, il carro T.4. L'esame dettagliato di tale mezzo ha rafforzato il convincimento che il carro T.4. rappresenti effettivamente ancor oggi, sebbene di costruzione non recente, ed in qualche particolare superata, una soluzione molto soddisfacente e nettamente superiore a tutti i carri di cui dispongono gli avversari, fatta eccezione per il carro russo T.34 e i carri americani dei quali non si conoscono ancora con esattezza le caratteristiche. Ovvio soggiungere che un giudizio più completo sul carro T.4 potrebbe essere espresso qualora s i potesse disporre, a lmeno per un certo tempo, di un esemplare da sottoporre a prova pratica a somiglianza di quanto è stato fatto per i trattori semicingolati.


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Nella visita alle officine Vomag siamo stati accompagnati dal maggiore Kohn del Waffenamt, il quale, in d iversi colloqui, c i ha fornito delle notizie abbastanza interessanti su diversi argomenti. Il maggiore Kohn, è molto al corrente dei vari problemi del l' impiego dei carri armati, inquantochè ha personalmente comandato un reparto di carri 3 e 4 in Cirenaica ed ha anche preso parte ad azioni sul fronte russo. Si segnalano alcune notizie che sembra possano interessare. 1°) Contrariamente a quanto era stato altra volta comunicato, l'imp iego delle candele fumogene presenta tuttora interesse in determinate circostanze del combattimento. Il s istema però attualmente impi egato, d i dis porre le candele posteriormen te a l carro, non sembra conveniente in quanto non consente al carro stesso di sottrarsi al combattimento dopo essersi occultato con una cortina di nebbia, o, quanto meno, tale manovra deve essere conseguita o portandosi a marcia indietro e, quind i, lentamente fin dietro alla cortina di nebbia, o eseguendo un dietro-front, che inevitabilmente espone il fianco meno protetto all ' offesa nemica in crisi di movimento, necessariamente lento. È pertanto preferibile prevedere un dispositivo che consenta di lanciare l 'artifizio nebbiogeno sul davanti del carro a conveniente distanza. 2°) La trasmiss ione radio ne i carri armati è effettuata normalmente dal rad iotelegrafista, o previa commutazione, dal capo carro. II Maggiore Kohn ci ha detto che durante il combattime nto è preferibi le che il capo-carro impartisca gli ordini per la trasmissione al radiotelegrafista, il quale, essendo sottratto alla visione diretta delle vicende del combattimento , potrà trasmettere con voce normale, non alterata, come potre bbe avvenire per il capo-carro per l' inevitabi le orgasmo del combattimento; in questo modo la trasmissione sarà chiara ed intellegibile. 3°) Il maggiore Kohn ha inoltre chiarito che le mine terrestri della produzione corrente no n producono gravi danni quando scoppiano al passaggio di un carro armato sufficientemente robusto; il cano riporta tutt'al più qualche rottura nelle maglie dei cingoli e negli organi di sospensione; l' ingobbame nto, ma non la rottura, della piastra di fon do; per so lito l'equipaggio rimane incolume. Soltanto gravi danni possono essere arrecati ai carri quando, come è accaduto in Russ ia, il carro transiti sopra g rosse casse di esplosivi interrate; in tal caso è stato provocato perfino il distacco della torretta ed i componenti dell 'equipagg io posti fuori combattimento. Ci è stato altresì segnalato l' impiego, da parte dei russi, di mine con involucro di legno anz ichè metallico per evitare la possibilità che le mine stesse vengano rivelate dai dispositivi elettromagnetici di ricerca; e l'impiego di m ine con spoletta ad orologeria tale da provocare lo scoppio delle mine per il solo passaggio nelle vicinanze di un autoveicolo e ciò per effetto delle vibrazioni prodotte sul suolo dell' autoveicolo medesimo. 4°) Per quanto concerne l'addestramento degli equipaggi dei carri armati, il Maggiore Kohn ci ha detto che il tempo necessario dipende: -a) dal grado di istruzione del personale prescelto; -b) dalla quantità di materiale disponibi le per gli addestramenti. Il tempo necessario previsto è normalmente di 8 settimane se si tratta di personale con un grado di cultura automobilistica elevata e se vi sono a dispos izione molti carri per l' addestamento. 5°) È stato chiesto al Maggiore Kohn se gli constasse che durante il combattimento carri armati fossero venuti a contatto e messi fuori combattimento dai carri avversari, coli' investimento. Il Maggiore Kohn ha escluso che azioni di tal genere s iano avvenute s ul fronte li bico, ha però soggiunto di aver avuto occasione, con rapida adeguata manovra, di disporre i suoi carri (più ma-


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novrieri) dinanzi ai carri inglesi per bloccare quelli che non erano riusciti a sottrarsi al combattimento. In questa occas ione l'investimento non era stato realizzato, forse anche per la poca combattività degli avversari, i quali s i sono arresi, pur essendo inizialmente in numero superiore e pur avendo le armi ancora cariche. 6°) Per quanto rig uarda il veicolo inglese denominato «Bren Carrier» il M aggiore Kohn ha espresso il parere che, nella guerra sui te1Teni desertici, esso non sia stato di grande vantaggio alle truppe che l'hanno impiegato; più utile può invece riuscire nei terreni metropolitani. Migliori ris ultati ha dato invece il veicolo denominato «Scout car Mark I (Dingo)» per la sua velocità e manovrabHità su tutti i terren i. Il colonnello direttore Ermanno Saroldi

Carro armato Germanico T4 Caratteristiche tecniche Peso totale Velocità max Armamento

Tonn. Km/h

Equipaggio Autonomia: a) in terreno vario b) su strada Corazzatura

uomm1

22.;...23 40 l canno ne da 75/24 2 mitragliatrici 5

Km. Km. mm. mm.

100 145 50 frontale 30 fianchi

m.

30° 45° 0,45

Pendenza max: a) in marcia avanti b) in marcia indietro Gradino superabile Diametro dei tronchi abbattibili: a) di conifera (isolati) b) ceduo Lunghezza di fossato superabile Altezza di guado Lunghezza max Larghezza max A ltezza max Settore orizzontale armi in to1Tetta Munizionamento

cm. cm. m. m. m. m. m. no no

25 12.;...15 2,30 2,30 5,80 2,90 2,60 360° 99 da 75/24 1500 mitr.

Apparecchio radio-ricevente per tutti i carri , anche trasmittente per il carro del comando de l reparto.


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Allegato n. 1 alla Relazione n. 0747 del 5 Febbraio 1942. XX Elementi di confronto fra il carro armato T.4 germanico ed il nostro P/40 È opportuno premettere che, mentre per il carro T4 le caratteristiche costruttive e d'i mpiego sono esattamente note essendo il carro già da tempo impiegato, le caratteristiche del nostro carro P/40 sono invece, in parte, quelle previste ed in parte que lle che hanno costituito la base della progettazione.

Caratteristiche costruttive Dimensioni larghezza lunghezza altezza

P/40 (progetto) 2,60 5,80 2,47

T.4 2,90 5,80 2,60

Le d imensioni più ridotte del P/40 conferiscono al carro una minore visibilità ed una minore area fro ntale esposta al tiro. La minore larghezza rende più agevole il passaggio sui ponti militari. - Scafo - La protezione del P/40 è s uperio re a quella del T.4 per quanto riguarda le fiancate che hanno spessore di 40 m/m anzichè di 30 e il cielo di 20 m/ m anzichè 15. Nel carro T4 le lamiere scudo sono collegate con saldatura mentre nel P/40 si è conservata, come negli altri nostri carri, l' imbullonatura. Finora la nostra produzione è stata decisamente orientata verso questo sistema, malgrado il maggior peso che lo scafo viene ad assumere per la presenza della copiosa bulloneria e degli angolari di collegamento, perchè si evita l' impiego di maestranze s pecializzate in tale delicata e soggettiva lavorazione. Ino ltre la saldatura lascia sempre dubbiosi sulla resistenza meccanica delle lamiere scudo, inguanto questa viene diminuita per l'alterazione che le lamiere trattate subiscono per effetto del riscaldamento. - Peso - circa 24 Tonn. per il P/40, 22,500 Tonn. per il T.4. - Armamento e torretta - L' armamento dei due carri è equivalente essendo entrambi muniti di cannone da 75, lungo 22 calibri quello germanico (24 calibri secondo il siste ma germanico di misura) e 16 calibri il nostro. li cannone germanico ha fren o e recuperatore disposti lateralmente alla bocca di fuoco; il che consente, a parità di settore di elevazione, una minore altezza frontale di torretta. Per quanto riguarda il munizionamento, le maggiori dimensioni del carro germanico consentono il trasporto di 99 colpi per il cannone mentre nel P/40 ne sono previsti soltanto 60. La torretta germanica è più bassa e larga ed in essa trovano posto tre membri dell 'equipaggio (1 capocarro, 1 puntatore, 1 caricatore). II capocarro è disposto dietro al cannone e sporge con la testa dal cielo dell a torretta e ntro un cupolino d 'osservazione munito di 6 finestrelle chiuse internamente da vetri di sicurezza a pacchetto ed esternamente da doppie saracinesche chiudibili con un meccanismo piuttosto complesso. Sopra alle finestrelle si trova un anello con graduazione da 1 a 12, la cui posizione rispetto ali' asse longitudinale del carro rimane invariata durante la rotazione della torretta.


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Tale graduazione serve al capocarro per indicare con semplicità e rapidità il bersaglio al puntatore, questi non dovrà far altro che far coincidere una lancetta con la graduazione esistente sul disco graduato a disposizione e corrispondente a quella a quella indicatagli dal capocarro; in tal modo il pezzo sarà approssimativamente orientato al bersaglio. Nella nostra torretta trovano posto due uomini soltanto, dei quali uno con mansioni di capocarro; per la ricerca dei bersagli con previsti due periscopi a disposizione dei due membri dell 'equipaggio sistemati in torretta. La soluzione germanica appare più razionale; non è escluso però che la nostra torretta possa essere modificata in modo da migliorare il particolare. li brandeggio della torretta, nel carro T.4, è ottenuto a mano e riesce abbastanza agevole quando il carro è orizzontale. Quando il carro è inclinato, essendo la torretta non molto equilibrata, è necessario il brandeggio elettrico, che è compiuto per mezzo di un motorino alimentato da un gruppo generatore con motorino a scoppio. Il dispositivo è piuttosto complesso, fun zio na però bene, indipendentemente dal motore ciel carro, anche per quanto riguarda la velocità massima e minima del brandeggio. Nel nostro carro, il brandeggio si può effettuare a mano oppure col dispositivo oleodinamico Calzoni. Il sistema è buono e risponde generalmente bene; non consente il brandeggio a motore fermo e richiede, per l'impiego con basse temperature, la presenza di olio incongelabile. - Sospensione e organi di rotolamento - Il numero dei rulli portanti è uguale nei due carri; il d iametro di quelli de l carro germanico è maggiore del diametro dei rulli del nostro carro. Particolarmente interessante nel carro germanico è la piccola distanza che intercorre fra la coppia di anelli gommati dello stesso rullo, ciò permette alla gomma di rotolare esclusivamente sulla superficie liscia delle maglie del cingolo, evitando la sollecitazione dovuta al passaggio dell 'anel lo sulle cavità destinate ad accogliere i denti di trascinamento della ruota motrice. Il sistema di sospensione del carro P/40 appare più razionale di quello del carro T.4; la nostra sospensione è analoga a quella del carro M/1 3 e derivati. Risulta pertanto più adatta di quella germanica ai percorsi s u terreni rotti ed inoltre è ormai sufficientemente collaudata dal lungo impiego sui carri M. , largamente distribuiti ai reparti carristi. - Cingoli - Si possono considerare equivalenti. - VisibWtà dal posto di pilotaggio - molto ridotta nel carro T.4; per avere una buona visibilità il pilota deve guidare sporgendo la testa dallo sportello di accesso al posto di pilotaggio, manovra assai scomoda per l' eccessiva distanza delle leve dal pilota e possibile soltanto in zone non prossime al combattimento. Nel T.4 la visibilità in combattimento è assicurata da un dispositivo diottrico binoculare che ha un campo relativamente ridotto e che può produrre disturbi fisiologici per le oscillazioni delle immagini nel campo. Si ritengono nel comp lesso più convenienti i nostri sistemi di sportelleria e il nostro iposcopio. - Gruppi meccanici - Motore - Il T.4 ha un motore Maybach a ciclo otto che, con benzina a 74 N.O., forn isce 300 cav.; il P/40 ha invece un motore Diesel di 330 Cav. È prevedibile che l'autonomia del P/40 sia circa doppia di quella del T.4. I pregi e i difetti dei due tipi di motore sono ben noti ed appare inutile ripeterli. I d ifetti che più si fanno senti re nel motore Diesel sono il maggiore peso ed il maggiore ingombro, che si ripercuote sulla disponibilità di spazio e sulla meno buona sistemazione degli organi ausiliari; inoltre si ha maggiore difficoltà nell 'avviamento del Diesel.


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Si è osservato che, nel carro T.4, l'accessibilità del motore è buona ma non superlativa, meno buona ancora è l'access ibilità del gruppo elettrogeno per il brandeggio della torretta, gruppo che si trova disposto sotto alle masse radianti del sistema di raffreddamento. - Trasmissione - Si possono ritenere equivalenti i gruppi di trasmissione dei due carri. - Guida - Il carro T.4, ha le puleggie dei freni di sterzatura molto leggere, ben raffreddate con aria forzata; la frenatura è a nastro con guarnizioni di ghisa che assicurano un'usura limitata e che non danno cattivo odore nè producono eccessivi detriti pulverolenti. Il comando dei freni di sterzatura è esclusivamente meccanico. 11 nostro dispositivo di sterzatura è attuato in modo alquanto diverso, infatti i freni di reazione sono a nastro ed interni al carro mentre i fren i di gu ida, contenuti nell ' interno del le ruote motrici sono a ganasce, munite quest'ultime di guarnizioni d' attrito di conglomerato. Il comando della guida è pneumatico. Soltanto dopo effettuate le prove col P/40 sarà possibile giudicare quale dei due sistemi sia il migliore; dai primi accertamenti fatti sembra però che la guida del P/40 sia soddisfacente. - Prestazioni - La velocità de i due carri risulta pressochè uguale (circa 40 Km/ora); è eia presumere che il comportamento in terreno rotto e vario risulti migliore per il nostro carro, soprattutto per effetto della migliore sospensione. Nel complesso si può concludere che i due carri si equivalgono, il T.4 pur non essendo più modernissimo, rappresenta sempre una soluzione di classe. - La costruzione inoltre appare molto ben rifinita e perfezionata soprattutto ne i dettagli della sistemazione interna. Il P/40 invece è più moderno, più rustico e differisce costruttivamente poco dagli attuali cani medi M/13 , ormai largamente conosciuti nell'ambiente canista.

Nota degli AA. : La Casa Vomag di Plaven aveva g ià costruito, nel 1941, 40 PzKp Wg IV; ne produrrà poi 237 nel 1942. 816 ne l 1943, 1575 nel 1944 e 370 nel I945.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERC!TO ITALIANO 1939-1945

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DOCUM ENTI

DOCUMENTO N. 24

Stralcio della lettera dell' Amm.re Delegato dell'Ansaldo Rocca al generale Favagrossa in data 21 febbraio 1942-XX

[... ] I) Carri armati. L' approntamento delle nuove te ttoie a Villa M a ria destinata a de posito delle unità in ultimazione e revisione avven-à con un presumibile ritardo di due mesi rispetto al previsto. Conseguentemente, durante tutto questo intervallo, il congestioname nto de lle officine di produzione ha creato un rallentamento nei lavori, che si risolve in una perdita di produzione corrisponde nte a circa il 10%. 2) Carri trasporto truppe.

La realizzazione di queste unità doveva effettuars i nella nuova Officina Carpenteria. A tutt'oggi i lavori di questo impianto hanno maturato un ritardo di mes i cinque. Nel frattempo la produzione dei carri trasporto deve essere sviluppata nella vecchia officina quale attività supplementare in aggiunta ad a ltri rilevanti caric hi di lavoro preesiste nti , pe r c ui il ritmo produttivo sarà inferiore al previsto di almeno il 30%.

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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 25

Riassunto della copia della Dir. tecn. gruppo E. V. Sarajevo

23 febbraio 1942 Alla Direzione Tedesca dei Trasporti delle Forze Armate Sud-Orientali per conoscenza: Al Comando di Trasporti di Zagabria

BELGRADO

OGGETTO: Costruzione di treni blindati per le Forze Armate Italiane Oggi si presentarono, un colonnello italiano seguito da 3 Ufficiali delle Forse Armate Italiane che conferirono L'ordinazione di 4 vagoni blindati leggeri typo O, e dieci vagoni blindati p esanti in acciaio muniti di una o due torri girevoli. L'ordine fu trasmesso con un limite d i fornitura assolutamente insufficiente e cioè di 6 settimane. lo feci subito presente che un ' ordinanza di tale importanza era collegata con enormi difficoltà dipendenti dal programma prefissato relativo alle riparazioni dei vagoni che già si trovano in lavoro e dalla mancanza del materiale occorrente. Feci anche notare che non poteva essere assunto alcun impegno senza previo accordo con il Comando dei Trasporti Sud Orientale. Data inoltre la situazione attuale la Direzione di Sarajevo non sarebbe neppure in grado di sostenere da sola le spese rilevantissime inerenti ad un lavoro d i tale entità. Come già comunicato nei precedenti bollettini settimanali.Ji1rono già approntate per le Forze Armate Italiane 2 carri leggeri blindati. Eventualmente si potrebbe approntarne altri 2 di ug uali. Etc. Seguono altre considerazioni di ordine tecnico. Fiir die Richtigkeit der Ubersetzung Oberleutnant


DOCUMENT I

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Nucleo Tedesco di col legamento presso il Cdo. Superiore FF.AA. «Slovenia-Dalmazia» (2a Armata) lì 23 luglio 1942

Al Comando Superiore FF.AA. «Slovenia-Dalmazia» (2" Armata)

SEDE

OGGETTO: Vagoni blindati. In merito a quanto indicato sotto oggetto, l'Ufficio Tedesco del la Direzione dei Trasporti di Zagabria ci trascrive il contenuto di una lettera indirizzata alla direzione delle ferrovie croate a Sarajevo. Ecco quanto Zagabria ci comunica: - Si prega di tenere conto del desiderio avanzato dal Comando Superiore FF.AA. "SloveniaDalmazia" ci rca la costruzione di carri blindati ferroviari come segue: Data la mancanza di lastre d'acciaio per la costruzione di vagoni interamente blindati, l'officina delle ferrovie croate di Sarajevo costruirà 10 carri bl indati improvv isati secondo le disposizioni già adottate precedentemente, e cioè vagoni con due pareti riempiti interamente di sabbia, rinforzo del tetto mediante copertura con latta d'acciaio. Si prega di accelerare il più possibile la costruzione di detti vagoni. Ci ri serviamo di informare cotesto Comando non appena avremo conferma da Zagabria che la costruzio ne sarà ultimata.


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GLI A UTOVEICOLI DA COMBAlTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 25 bis

Contratto a trattativa privata stipulato tra la S.A. "Ansaldo" di Genova Cornigliano e il Ministero della Guerra il 13 maggio 1942 per la provvista di N. 500 Carri Armati M /14/41, completi di N. 1 iposcopio di guida, N. 2 cannocchiali d'osservazione, N. 1 apparecchiatura idrodinamica per il brandeggio della torretta, scaffalatura per il munizionamento, installazione delle armi, esclusi gli armamenti ed apparati ottici di puntamento delle armi. N. 1154 di repertorio. Allegato N. 8

PROVE DI COLLAUDO DEI CARRI M/14/41 Il collaudo dei carri armati M/14/41 consisterà nelle prove sottoindicate: A) Prove normali: In dette prove la Commissione di Collaudo dovrà accertare che i carri hanno la possibilità: a) di raggiungere una velocità massima di 33,34 km/ora e di mantenere per un'ora e trenta primi una velocità medi a di 25 km/ora s u strada pianeggiante con andamento tortuoso, a fondo in buone condizioni di manutenzione; b) di superare rampe cli terreno consistente asciutto od artificiale, con pendenza fin o a 45 ° con possibilità, s u elette rampe cli poter essere fe rmato e quindi riprendere la marcia; c) di superare scalino di roccia e cli terreno compatto con spigoli ad angolo retto, alto mt. 0,800; d) di sorpassare fossati a sponde verticali della larghezza di mt. 2; e) di attraversare o fa re soste in acq ua stagnante o corrente la cui altezza sia metri 1 e di ri mane rvi in ogni caso per una durata di IO minuti primi senza che in tale periodo di tempo si raccolga sul fondo dello scafo una quantità di acqua superiore a cm. 2; f) di marciare con sicurezza con inclinazione trasversale d i 40°; g) d i manovrare con sterzate brusche e numerose per due ore circa su terreno vario, ondulato, con anfrattuosità o cosparso di sassi o su prato con roccie affioranti, con rampe irregolari senza che ciò rich ieda un eccess ivo sfo rzo da parte de l cond uttore , senza c he si verifich ino logori i o sregolazioni dei freni per l'eccessivo riscaldamento delle ruote di attrito, tale da non compromettere la sicurezza di marcia del carro; h) di marciare su terreno vario, fangoso o g hiaioso con sterzate adeguate alla natura stessa senza che si verifichi la fuoruscita dei cingoli. Le prove saranno eseguite s u terren i adatti e su strade situate nei d intorni de llo stabilime nto della Società costruttrice per una percorrenza di km. 50 circa s u strada in parte a sfondo sfaltato, in parte in macadam con andamento tortuoso e pendenza media del 6%, preventi vamente scelte dalla Commissione di collaudo. B ) Prove particolari: L'Amministrazione Militare si ri serva la facoltà d i sottoporre un esemp lare per ogni rata in provvista a prove particolari tali da rilevare le conseguenze possibili di piccoli inconven ienti manifestatisi durante l'esecuzione delle prove normali qualora le prove stesse non siano state sufficienti per poter dare un sicuro g iudizio sul comportamento dell 'organo che ha dato luogo al rilievo.


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Norme generali : Le prove s uddette saranno eseguite con i carri a pieno carico, in assetto di combattimento, completamente riforniti ma prima di ricevere l'ultima mano di rifinitura della verniciatura. S'intende però che prima della consegna all'A mministrazione Militare, da effettuarsi entro 30 giorni dall'accettazione, la Ditta dovrà provvedere alla ripulitura dei carri accettati, al completamento della verniciatura e dell'armamento, alla sistemazi.one definitiva degli apparecchi ottici ed alle ri parazioni delle piccole avarie che si fossero eventualmente verificate durante l'esecuz ione delle varie prove di collaudo. I conduttori saranno forniti dalla società contraente. L'Amministrazione Militare ha però la faco ltà di sostituirli con personale proprio facente parte della Commissione di Collaudo, per tutte o parte delle prove, fermo restando il diritto d i assistenza alle prove stesse da parte di un rappresentante della soc ietà contraente. Torino, 19 gennaio 1942, Anno XX IL DIR ETTORE Col. CaITara Mario


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUM E SECONDO 1940-1945

DOCUMENTO N. 25 ter

Contratto a trattativa privata in forma pubblica amministrativa stipulato dal Ministero della Guerra con la S.A. Ansaldo di Genova Cornigliano il 5 marzo 1942 per la provvista di N. 10 autoblinde "40" per il Corpo della Polizia dell'Africa Italiana complete di accessori, dotazione individuale di squadra, di N. 1 faro di esplorazione, degli apparati ottici di guida ed osservazione (N. 1 iposcopio, N. 1 periscopio), escluse le armi, radio e gommatura; N. 654 autoblinde "40" R.E. , complete di accessori, dotazione individuale e di squadra, degli apparecchi ottici di guida e osservazione (N. 1 iposcopio e N. 1 periscopio) escluse le armi, radio e gommatura. N. 1151 di repertorio. Allegato N . 8

PROVE DC COLLAUDO DELLE AUTOBLINDO IN PROVVISTA Il collaudo delle autoblindo in provvista verrà eseguito con le seguenti modalità: A) Prove speciali per autoblinde campioni: L'Amministrazione Militare si riserva la facoltà di sottoporre le prime autoblindo della fornitura a prove pratiche atte a sottoporre al massimo sforzo tutti i loro organi allo scopo di accertare il sicuro fun zionamento e la necessaria resistenza e robustezza ed inoltre controllare i vari consumi ed il comportamento delle temperature del lubrificante e dell'acqua di raffreddamento. Dette prove s aranno eseguite : a) su strade comprendenti lunghe salite e discese a diverse pendenze e carreggiate, per una percorrenza complessiva non inferiore ai 700 km. con tappe g iornaliere massime di km. 300 con dislivello fino alla quota di m. 2000 circa, marciando alla massima velocità consentita dalle autoblinde in relazione alla strada ed entro i limiti delle prescrizioni tecniche e prestazioni. b) fuori strada, in terreno naturale di med ia consistenza , di natura varia e variamente accidentato, dove dovranno regolarmente manovrare per la durata di 6 ore in modo da verificare le prestazioni. Nelle prove d i cui sopra dovranno altresì essere verificate le condizioni di resistenza, impiego e manovrabilità dei dispositiv i di aderenza.

Prove normali: Prova su percorso non inferiore a km. 50: Vi saranno sottoposte tutte le autoblinde. La prova sarà effettuata su strada a diverse pendenze e carreggiate. Prova su percorso non inferiore a km. 100: Vi sarà sottoposto il 10% delle autoblinde scelte insindacabilmente dalla Commissione di Collaudo, tra quelle che hanno s uperato la prova a). La prova sarà effettuata su strada a diverse pendenze e carreggiate. Prova fuori strada: Vi saranno sottoposte tutte le autoblinde.


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In tali condizioni le autoblinde dovranno regolarmente manovrare fuori strada, per la durata non inferiore di un 'ora, in terreno naturale di media consistenza, di natura varia e variamente accidentato. In dette prove dovranno altresì essere verificate Je condizioni di resistenza, impiego e manovrabilità dei dispositivi di aderenza. d) Le autobl inde dovranno inoltre dimostrare di poter attraversare corsi d ' acqua, la cui altezza non s uperi i metri 0 ,70 senza che nell ' interno dello scafo penetri acqua in quantità tale da pregiudicare il funzionamento dell'organo motore e degli organi della trasmissione. D) Prove speciali:

L' Amministrazione Militare si riserva la facoltà di sottoporre 2 autoblinde per ciascuna rata, da scegliersi a giudizio insindacabile della Commissione di collaudo, tra quelle che hanno superate le prove suddette, a prove pratiche, su percorsi atti a sottoporre al massimo sforzo tutti g li organi del veicolo. allo scopo di accertare il sicuro fun zio namento, la necessaria resistenza. Le prove verranno svo lte su itinerari che verranno celti dalla Commissione di Collaudo. in relazione agli accertamenti da effettuarsi ed alla stagione in cui tali prove avranno luogo. La durata di tali prove non sarà inferiore alle ore 1Ocli marcia su strada ordinaria, ed alle ore 4 di manovra fuori strada. Norme generali: Tutte le prove suddette saranno eseguite con le autoblinde a pieno carico, in assetto di combattimento. completamente rifornite, ma prima di ricevere l' ultima mano di rifinitura della verniciatura. S'i ntende però che prima della consegna ali' Amministrazione Mi li tare, da effettuarsi entro J5 giorni dall'accettazione. la Ditta dovrà provvedere all a ripulitura delle autobl inde accettate, al completamento della verniciatura e dell'armamento, alla sistemazione definiti va degli apparecchi ottici ed alla riparazione delle piccole avarie che si fo ssero eventualmente verificate durante I'esecuzione delle varie prove di collaudo. I conduttori verranno fomiti dalla Società contraente. L' Amministrazione Militare ha però facoltà di sostituirli con personale proprio facente parte della Commissione di Collaudo per tutte o parte delle prove, fermo restando il diritto di assistenza alle prove stesse. da parte di un rappresentante della Società contraente.

Piastre della corazzatura ed apparecchi ottici di guida ed osservazione Per le norme di collaudo delle piastre di corazzatura delle autobl inde e degli apparecchi ottici di guida ed osservazione ne viene qui omessa l'indicazione trattandosi di dati di carattere riservato. Ad ogni effetto si fa riferimento al testo che, firmato dalle parti contraenti in segno di accettazione, è conservato in originale presso l'Amministrazione Militare. Torino. 5 marzo 1942, Anno XX

IL DIRETTORE Col. Carrara Mario


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATflMENTO D ELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 26

Comando Supremo Reparto - Uff. Operazioni Scacchiere Africa 4 g iugno 1942 XX

Produzione mens ile mezzi corazzati

- Carri M_: circa 95 di cui - impiegati per fornire parti ricambio

15

- immessi in serviz io

80

12 semoventi 75/ l 8 8 carri comando e centro radio 60 carri normai i

95

- Carri L.6.: c irca 60 d i cu i - per fornire ricambi - immessi in servizio

5 55 60

- A111oblindo: c irca 30

- immesse in servizrn

25

25 semoventi da 47 30 carri normai i


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DOCUMENTO N. 27 21 luglio 1942

Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale XX Corpo d'Armata Promemoria

OGGETTO: Carri armati e semoventi.

I carri medi di tutti i tipi - M/ 13, M/14 e M/15 - possono ormai considerarsi superati non solo per lo scarso armamento ma anche per: - scarsa corazzatura; - scarsa velocità; - estrema delicatezza degli organi motori specie dei cambi; - eccessiva altezza e perciò grande visibilità. I semoventi armati con cannone 75/18, pur costituendo un ripi ego (scarsa gittata e difetti di sistemazioni interna), hanno nel complesso dato buoni risultati e sono molto apprezzati dai nostri alleati che ce li richiedono con una certa frequenza, specie in questi ultimi tempi. Nel complesso il semovente, pur avendo i difetti insiti allo scafo e al motore degl i M/13 e similari, ha dimostrato: - maggiore qualità difensive (minore visibilità, migliore manovrabilità, velocità leggermente superiore); - considerevole capacità offensiva specie con l 'impiego dei proiettili EP; - attitudine ad operare da soli cioè non inquadrati in reparti carristi o bersaglieri. Per conseguenza una maggiore disponibilità di semoventi nella divisione corazzata è stata in principio subito auspicata e success ivamente è stata veramente sentita. All' <<Ariete» infatti avevamo organizzato dei gruppi corazzati di combattimento costituiti da : un battaglione carri M. (52 carri) un gruppo semovente (8 pezzi più 2 di riserva) una compagnia controcarri autocarrata (8 pezzi da 47). La proporzione semoventi carri 10:52 si era rivelata subito insufficiente; nell'impiego apparve la necessità di disporre di sottogruppi composti da una compagnia carri e da una batteria semoventi. Questi sottogruppi, per mancanza di disponibi lità di semoventi, non ebbero attuazione pratica che in casi isolati. In seguito con l'arrivo del terzo battaglione al reggimento carrista la proporzione suddetta venne ancora a diminuire perché venne a mancare il gruppo semovente relativo, non essendo esso contemplato nell'organico del reggimento d'artiglieria per divisione corazzata. Premesso quanto sopra ri tengo che, con i dati d'esperienza acquisiti ed in conform ità dei pareri dei più vecchi carristi quì presenti sia consigliabile la proporzione l : 3 cioè 4 semoventi più l di riserva per ogni compagn ia di 15 carri M; il che consentirebbe di assegnare un gruppo su tre batterie ad ogni battaglione di 52 carri M. Tale proporzione organica dovrebbe, secondo le mie idee strettamente personali, avere un leggero aumento per consentire di dare ad ogn i divisione corazzata un quarto gruppo semovente quale riserva da impiegare anche isolatamente. Tener presente che il problema della costituzione


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATITMENTO DELL"ESERCITO ITAUANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

di una riserva nell 'attuale divisione corazzata è quasi insolubi le a meno che il comandante ritenga di poter compromettere la formazione della massa corazzata. Vi è un problema di carattere organico che merita di essere quì accennato: «conviene mantenere i semoventi o rganizzati in batteria e gruppi oppure è più utile ripartirli fra le compagnie carri?». I carristi preferiscono quest' ultima soluzione perché, essi dicono, durante il combattimento conviene aver sottomano la poss ibilità di batte re al più presto e perc iò direttamente ed individualmente i carri avversari più minacciosi o più vulnerabili. In tal caso i battaglio ni dovrebbero essere costituiti su due compagnie carri M ed una compagnia semoventi. Jn linea teorica l'argomento ha il suo valore; la pratica invece ha insegnato che: 1) il carrista - a malgrado addestramento, preparazione morale, dedizione ecc. - inizia il tiro dalle maggiori distanze quando cioè comincia a vedere la massa dei carri nemici così che alle distanze ravvicinate la disponibilità di colpi è ridotta al minimo se non annullata completamente. E pur troppo il rifo rnimento delle muni zioni in combattimento è per noi quasi impossibile per mancanza di mezzi adeguati (carro armato porta munizioni) 2) nel l' orgas mo del combattimento il puntatore isolato lavora male mentre, più frequen temente di quanto s i creda, i carri sono costretti a s parare in movimento per sottrars i alle offese del nem ico e cercare di offenderlo alla lo ro volta. 3) dato il numero di carri che si rendono inefficienti in conseguenza degli inconvenienti relativi al motore avere due sole compagnie carri M nel battaglione pregiudica la sollecita formazione dell a massa, che nel combattimento di carri occorre sempre realizzare. Il mantenere raggruppati i semoventi in batterie evita quasi tutti gli inconvenienti s uddetti perché mentre dà la poss ibilità di disciplinare sempre il tiro, mette a disposizione dei comandanti di battaglione una massa di fuoco che nelle prime fasi del combatti mento può dare risultati qualche vo lta veramente decisivi.


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DOCUMENTO N. 28

Comando Artiglieria del V Corpo d'Armata - uff. serv. prot. ferr. P.M. 41 - 26 luglio 1942-XX n° di prot. I.E 02/1 308 A l Comando Artiglieria FF.AA. S lovenia-Dalmazia - 2" Armata -

P.M. 10 OGGETTO: Servizio p.f. Doverosamente comunico che il giorno 24 c. , alle ore 2, un forte contingente di ribelli, valutato a c irca 1300 uomini, con 40 fuci li mtg., JO mitragliatrici ed alcuni mortai da 45 hanno sopraffatto Gomirje ed occupato il paese e la stazione - . Reparti inviati da Vrbowako e Ogulin, con appoggio dei treni blindanti n. 9 e 1O, dopo accaniti combattimenti fino alle ore J9 del 24, hanno rioccupato la località-. L' interruzione linea ferroviaria, effettuata dai ribelli durante detta azione è costituita nella rimozione di 4 campate di binario, è stata ripristinata alle ore J 3 giorno 25 - . Ali' alba del giorno 25 nuclei ribelli hanno interrotto la linea ferro viaria tra Josipdol e Voivonac, nei pressi della casello 5, con sbullonamento di una campata di binario. La linea è stata successivamente riattivata. All' a lba de llo stesso g iorno 25 forze ribel li hanno attaccato le stazioni di Ostarjie e Kosare ed interrotto la linea ferroviaria tra dette stazioni, con rimozioni di 17 campate di binario ed abbattimento di 20 pali del la linea telegrafonica-. Nostre truppe, inviate di rinforzo, hanno respinto i ribel li da Osterjie verso Kosare - . Continua l'azione per infrangere le resistenze dei ribelli in questa ultima località. - Nel frattempo sono stati iniziati i lavori di ripristino della linea' - . Il Generale di Brigata Com.te A. Robotti

I L' interruzione fu ripristinata nel pomeriggio del g iorno 26. Nei combattimenti furono uccisi 2 1 ribelli e catturati 2 fucili mitragliatori e 4 fucili. (Diario Storico Comando Supremo 28 luglio 1942).


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ULI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALI ANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

DOCUMENTO N. 28 bis

Comando Superiore FF.AA. - "Slovenia-Dalmazia" Ufficio operazioni (2" Armata) P.M. IO - 16 agosto 1942-XX N° 1701 O/Op. di prot. SEGRETO OGGETTO: Protezione delle ferrovie.

Allegati: 1 AL COMANDO V CORPO D 'ARMATA AL COMANDO VI CORPO D 'ARMATA AL COMANDO Xl CORPO D 'ARMATA AL COMANDO XVIII CORPO D'ARMATA AL COMANDO ART. FF.AA. "SLOVENIA-DALMAZIA" ALL'INTENDENZA FF.AA. "SLOVENIA-DALMAZIA" e, per conoscenza: AL COMANDO GENIO FF.AA. "SLOVENIA-DALMAZIA" AL COMANDO 2° RGPT. GENlO FERROVIERI MOB . ALLA D ELEGAZ IONE TRASPORTI MILITARI 61 I ALLA DELEGAZIONE TRASPORTI M ILITARI 602 = AL COMANDO CC.RR. FF.AA. "SLOVENIA-DALMAZIA"

= P.M. 41

= P.M. 39 = P.M. 46 = P.M. 118 =P.M. IO = P.M. 10

= P.M. = P.M.

1O 10 = P.M. J0 LUBIANA = P.M. I O

Riferimento foglio n. 7980 d i questo Comando, in data 20 aprile u.s. I 0 ) Per addivenire, nel più breve tempo poss ibile, ad una sol uzione organica o realistica de l problema della P.F., occorre riesaminare disponibilità ed esigenze s ulla base dei seguenti dati di fatto: - le autorità centrali non hanno potuto assegnare né i Comandi né i reparti richiesti per raffittire il dispositivo in atto; - sono stati concessi invece altri mezzi spec iali , in aggiunta a quelli g ià in distribuzione (v. allegato n. l ); - non è prudente portare sin d'ora a calcolo, in questa sede, i1 concorso di reparti e mezzi croati. A titolo orientativo, essi dovrebbero sostituirci nella protezione de lle fe rrov ie ne l tratto Ogulin-Knin (queste due località escluse) e a nord di Mostar (località esclusa); - la protezione va concentrata sui tratti vital i ai fini nazionali e dell 'Armata; - come il rendimento delle ferrovie è subordinato alle condi zioni di sicurezza determinate dal personale di protezione, così il rendimento di detta protezione è subordinato alle condizioni di sicurezza es istenti nelle zone a caval lo de lle ferrovie, determinate, in ultima analisi, dalle possibilità operative delle G.U. in posto; - il rendimento dei reparti e mezzi speciali deve essere aumentato, rispettando nell'impiego le loro caratteristiche tecniche ed i compiti precisi lo ro affidati (v. allegato n. l surriferito). 2°) In relazione a quanto sopra, occorre: - garantire innanz i tutto, con i soli reparti e mezzi a disposizione, i seguenti tratti di ferrovia di vitale interesse:


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- Postumia - Lubiana - Zalog - Lubiana - Metlika - Fiume - Delnice - Ogulin - Karlovac - Ogulin - Gospic - Knin

-

Spalato - Knin Perkovic - Sebenico Konjic - Jablanica - Mostar - Metkovic - Ragusa (a partire da lla linea di demarcazione) Metkovic - Ploca

(I tratti sottolineat i sono quelli di maggiore importanza). Altri tronch i, che i comandi in ind irizzo rite rranno di dover protegge re - be n inteso, sempre con le sole forze attuali - per esigenze locali pa rticolari - mi siano segnalati e ntro il 1° settembre p.v., - distribu ire i reparti sulla rete ferroviaria da p roteggere rispe tta ndo i vinco li organic i, per evitare frammfachiamenti pregiudizievoli; - restituire gradatamente ai loro compiti tutti gli elementi specializzati che ora, per necessità contingenti , sono impegnati nel servizio di protezione a lle ferrovie (artiglieri , artieri , teleferisti, ferrovieri, etc.); - valersi phì che si può dei reparti delle G.U. come di elementi di riserva e di manovra. Quando l'importanza del tratto di linea da salvaguardare e la situazione contingente non permettano di meglio, far concoJTere anche loro alla protezione delle ferrov ie; - rispettare più che possibile, e più di quanto ora non avvenga, le es igenze dell a circolazione dei tre ni e mantenersi in stre tto contatto con le autorità a c iò preposte. 3°) Sulla base dei criteri di c ui sopra, prego i comandi in indirizzo di far pervenire a questo Comando - e ntro il 15 settembre p. v. - una succinta sintesi corredata da schizzo, dalla quale emergano i provved imenti adottati e da adottare in tema di protezione de lle ferrovie. Il Generale Comandante designato d ' Armata M. Roatta


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ll'.A.LIANO VOLUME SECONDO 1940-1945

Allegato N . 1 al foglio N. 17010 "Protezione delle Ferrovie", del 16/8/1942-XX

REPARTI FERROVIERI E MEZZI SPECIALI FERROVIARil (Caratteristiche - dipendenze - dislocazione - impiego - richieste)

I - REPARTI DEL GENIO FERROVIERI a) Dipendono: dal Comando "2° Raggruppamento genio ferrovieri". b) Hanno il compito di: - controllo tecnico alle linee ed agli impianti ; - manutenzione e riattamento delle linee. e) Sono dislocati: dal Comando 2° rgpt. genio ferrov ieri in base a criteri tecnici e di s icurezza (dislocazione, quindi, che consenta l 'assolvimento in sicurezza dei compiti tecnici di cui sopra). d) De vono essere impiegati: - solo per i compiti già detti; - " protetti" da reparti, fis si o mobili, di forza adeguata, durante la loro attività di controllo e di riattamento. e) "Non" devono essere impiegati: al servizio specifico di protezione ferroviaria (ciò non esclude che i reparti genio ferrovieri " partecipino" al combattimento di protezione alla ferrovia o di autodifesa, se a contatto di fuoco col nemico). f) Richieste di "concorso tecnico": rivolte al Comando 2° rgpt. genio ferrovieri o , direttamente, ai comandi di reparto ferrovieri in posto.

II - MEZZI FERROVIARI SPECIALI - Sono legati al binario e, quindi, hanno "possibilità" strettamente subordinate ali 'efficienza della linea. - Hanno "rendimento elevato" se impiegati nel quadro di un dispositivo protettivo efficiente, " rendimento scarso" o anche "nullo" se impiegati "in sostituzione" degli elementi di vera e propria P.F. - I mezzi spec iali a dispos izione (e quelli in corso di assegnazione o di trasformazione) constano di: - locomotive - treni - carri ferroviari - autoblindo ferroviarie - motocarrelli - littorine, quas i tutti protetti con regolare blindatura o con sistemi vari di ripiego, con armamento " in proprio" più o meno grande, a scartamento ordinario o ridotto, con possibilità e limitazioni tecniche e d ' impiego varie.


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In particolare: 1°) Locomotive protette: a) attualmente: si dispone di un certo numero di locomotive adattate con mezzi di ripiego per proteggere macchinisti e fuochisti; b) in corso di approntamento: - 50 locomotive, a cura della Delegazione Trasporti di Sussa, per le linee Fiume - Ogulin Karlovac ed Ogulin - Spalato; - 120 locomotive, a cura della Delegazione Trasporti di Trieste, per la rete della Slovenia ed - in particolare - per la linea Postumia - Lubiana - Karlovac; c) da definire, anche d'accordo con le autorità tedesco-croate, le particolari esigenze delle lo~ comotive protette per la rete del VI C.A. 2°) Treni blindati a) si dispone attualmente di: - 10 T.B. , composti da: - I locomotiva - 2 carri scoperti, armati uno con cannone da 47/32 e l'altro con m. da 81 - 2 carri chiusi per fucilier i (60 uomini, 5 mitr. e 4 f.m.); b) di tali T.B.: - 5 già ripartiti frai C.A. (2 al V, 2 all'Xl ed 1 al XVIII); - 5 in corso di trasformazione, per raggiungere la seguente nuova composizione: - l locomotiva - 3 carri scoperti blindati (il terzo carro aggiunto sarà armato con 2 o 3 mitr. su affusto a candeliere od in torretta; - 2 carri chiusi blindati per fucilieri, come sopra. Ripartizione prevista: 2 al V, 2 all'X J ed 1 al xvrn C.A. (in più di quelli già in distribuzione) ; c) dipendenza: dai comandi di G.U. a cui sono assegnati o dai presidi importanti dislocati lungo la linea ferroviar ia; d) compiti: - primo soccorso su richiesta in caso d'attacchi a posti di vigilanza, alla ferrovia od a convogli; - sorveglianza e controllo saltuario (diurno e notturno) a tratti di linea, con speciale riguardo a quelli più insidiati ; - scorta a trasporti di particolare importanza; - protezione ai reparti ferrovieri intenti a lavori di riattamento in zone insicure; e) impiego: - il T.B. costituisce in combattimento un caposaldo legato al binario, ma capace di notevole volume di fuoco, di robusta protezione, di grandissima mobilità; - 1'azione di sorveglianza e di controllo si esplicano: - sia percorrendo tratti di linea; - sia "scaricando" reparti e nuclei mobil i in località prossime alle zone più insidiose (terreno trarotto, bosco fitto, tracciato della linea tortu oso e dominato) per "appostamenti e battute" improvvise (integrare cioè il dispositivo statico e reattivo ben noto all'avversario, con un'attività aggressiva e saltuaria); - infine, il T.B. può provvedere a tutti i "servizi" dei vari posti fissi dislocati lungo la linea, evitando così di turbare la corsa dei treni ordinari o - peggio - di " trascurare" i nuclei isolati predetti (v iveri, munizioni, vestiario, posta, ispezioni);


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GLI AUTOVEICOLI DA COM BATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO VOLUME SECON DO 1940- 1945

f) movimento dei T.B .: gli ordini di movimento vanno dati previe relative "richieste" agli organi ferroviari per inserire, di norma, tutte le corse dei T.B. ne lla c ircolazione ordinaria prevista.

3°) Carri ferroviari blindati a) perferrovie a scartamento ordinario - approntati e distribuiti sinora: 15, e cioè: - n° 2 al Comando Supersloda (per treno Comando) - » 7 alla Delegaz ione Trasporti 611 - » 5 all'Xl C.A. - » l al V C.A. - tenuto conto di altri 19 in avanzato corso di approntamento, si perverrà quanto prima alla seguente assegnazione complessiva: - n° 2 al Comando Superslocla (vedi sopra) -» 7all'XIC.A. - » 7 al V C.A. - » 6 al XVIII C.A. - » 10 alla Delegazione Trasporti 611 - » 2 alla Delegazione Tras porti 602 - caratteristiche: - blindatura con scudetti eia trincea - cabina scuclata centrale - armamento: - 2 mitr. e 2 m. 45 negli scompartimenti cli estremità esterni alla cabina - numero vario di f.m. nella cabina centrale; - si prevede, in futuro, l'assegnazione di altri I 00 carri blindati che risultano essere in approntamento a cura della Direzione Superiore Trasporti e che avrebbero le seguenti caratteristiche: - armamento: 2 mitr. e - forse - 2 m. 45 (o 2 f.m.) - protezione: scudetti per i tratti di parete di pos tazione delle armi , intercapedine in g hiaia per i rimanenti tratti; - dipendenza: dai comandi o dagli enti ferroviari cui sono assegnati; - compiti: - protezione delle scorte alle tradotte ed ai trasporti carburanti; - eventu ale concorso alla composizione di treni blindati, cli treni soccorso e di convogli importanti; - dislocazione: presso le varie stazioni, in dipendenza delle esigenze della circolazione; b) per f errovie a scartamento ridotto: - in approntamento, a cura dell 'Intendenza: 0 - n. 2 carri blindati, armati con 2 f.m. e 2 mitr. , che saranno avviati al VI C.A. ai primi di settembre; - in via di definizione (trattative con le autorità croate) per la costruzione di altri: - n. 5 carri blindati, anche essi da assegnare ai VI C.A. - dipendenza, compiti e dislocazione: come detto in a). 4°) Autoblindo f erroviarie a) Autoblindo assegnate: 1 cp. su: - 1 plt. comando (4 autoblindo, di cui 3 di r.iserva); - 4 plt. autoblindo (ciascuno su 4 autoblindo);


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- ricevute sinora: - il plt. comando - 2 plt. autoblindo b) Caratteristiche: - a utoblindo mod. 40 - 3 mitr. cal. 8, oppure 2 mitr. ca!. 8 e 1 cannone mitr. da 20 - apparato radio ricevente e tras mittente - idonee anche al movimento su strada, previa manovra di sostitu zione delle ruote (1 ora circa) - p roiettore . c) Dipendenza: - dai reparti genio ferrovie ri (personale compreso) . d) Compiti: - integrazione delle misure di protezione a reparti ferrov ie ri intenti al riattamento linea o di convogli destinati a portare personale e mezzi sul luogo dell ' interruzione; - sorveglianza e ricognizioni saltuarie, di giorno e di notte, s ulle linee, a raggio m inore di quello previsto per i tre ni blindati ; - rinforzo a convogli di soccorso inviati verso i posti di protezione o treni attaccati. e) Dislocazione: - definita dal Comando Supe rs loda, sentito il parere tecnico ciel comando 2° rgpt. genio fe rrov1en; - v incolata, per ragioni tecniche e d'impiego, alla sede de i reparti ferrovieri ed alla possibilità di accorrere rapidamente (qui ndi, non accentrate, ma ripartite convenienteme nte su i vari tratti) ; - le autoblindo ricevute sono , per ora, dislocate: - comando cp.: a Sussa, presso il comando 2° rgpt. ferrovieri; - 1 plt. autoblindo: ad Ogulin, presso la 14a cp. ferrovieri; - l plt. a utobli ndo: a Borovnica, presso la l 3" cp. ferrovieri. f) Impiego: - mai autoblindo isolate, ben sì a coppie, oppure unita mente a i tre ni blindati o a tren i di soccorso (beninteso, a debita distanza ed avanti); - prevede re anche - là dove poss ibile - il movimento su strada per aggirare e ventual i interruzion i ed agire contro nuclei cli disturbo ai lavori d i riattamento; - muovere - salvo casi eccezionali - secondo gli orari intercalati tra i treni realizzati dell 'orario grafico; - agire cli preferenza nei tratti normalmente assegnati, in piena cognizione del terreno e della situazione contingente. g) Richieste, anc he eventualme nte fuori dei tratti normali d ' impiego: - rivolte direttamente ai locali comandi di reparto ferrov ieri. 5°) Motocarrelli f erroviari (a scartame nto ordinario) a) Caratteristiche: - carrelli a motore dotati d i armamento di circostanza; - non blindati - trasportano 6-7 uomini - facilme nte sviabil i.


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GLI AUTOV EICOLI DA COMBA'I TIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

b) Dipendenza: - in consegna ed a disposizione della Milizia Fe rroviaria. c) Compiti: - sorveglianza tecnica in ambiente di note vole sic urezza. - attività di normale perlus trazione; - corse straordinarie su richieste dei comandi di presidio. d) Dislocazione attuale: - stazione Knin n° 2 » Graoac n° 2 » Pe rkovic n° 2 » Sebenico n° l » Spalato n° 2 e) Impiego: - date le caratteristiche ed i compiti sopraccennati, i motocarre lli devono considerarsi mezzi di trasporto occasionali ed economici, più che mezzi d i combattimento; - possono, in buone condizioni di sicurezza, concorrere al servizio di controllo.

6°) Motocarrelli blindati (a scartamento ridotto) - differiscono d ai precedenti, oltre che per lo scartamento, anche perché dotati di blindatura e di regolare armamento (2 mitr.), oltre c he d i proiettore; - saranno assegnati ai VI C.A. (20 in commessa, 30 di successivo allestimento); - compit i e modalità d'impiego: una via di mezzo tra quelli dell'a utoblindo ferroviario e del motocarrello ordinario. 7°) Littorine Riserva di precisazioni.


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DOCUMENTO N. 29

Comando del LXVII Battaglione Bersaglieri Corazzato P.M. 40 lì 6 settembre 42-XX n° di prot. Op. 61 Indirizzi OGGETTO: Relazione tecnica sul comportamento dei materiali nel combattimento: del 1° Settembre e.a. settore Gen. Barbò. Azione svolta da due plotoni della 2 cp. C.L. 6 assegnati in rinforzo al battaglione «Vestone» e 6° Rgt. Alpini. 1°) Motore: funzionamento di regime ottimo. A causa del terreno soffice e dell'erba alta, circa 1 metro, aggrovigl iatasi fra i cingoli - rull i e ruote è stato necessario l'uso delle marce ridotte. Pertanto, anche in terreno piano, la velocità del carro si è ridotta ad una quindicina di km. orari. Anche nelle leggere salite si risente la limitata potenza del motore. 2°) Raffreddamento: i carri hanno lavorato per circa 2 ore in terreno vario riscaldandosi normalmente. 3°) Lubrificazione: normale. 4°) Gruppo Epicicloidale: pur lavorando con lo sportello dei freni ermeticamente chiuso, per questione di protezione degli organi di guida, il riscaldamento è stato no rmale. 5°) Sospensioni: nessun inconveniente degno di rilievo . Con conti nuo lavoro su strada e piste sconnesse e fuori strada le barre di torsione e i bilancieri possono essere soggetti a cri nature ed anche a rotture non facilmente sostituibili per mancanza di parti di ricambio. 6°) Organi di accensione: funzionamento ottimo (alla quasi totalità dei carri è già stata cambiata la membrana del carburatore. Al momento, dispon ibilità membrane esaurite). Col rincrudirsi della stagione invernale la messa in moto diventa sempre più laboriosa. Già fin d'ora, per le prime ore del mattino, per qualche carro è necessario ricorrere al rimorchio. 7°) Organ i della trasm issione : fr iz ione poco progress iva. Nelle partenze a pieno carico, in terreno pesante (mosso-umido-fangoso ed in terreno rotto non arato si rompono i denti degli ingranaggi del cambio di velocità normale e p iù frequentemente si rompe l' alberino primario del riduttore di velocità (per quest'ultimo incoveniente è stata resa edotta la direzione generale della moto rizzazione la quale con foglio 74287 del 20 luglio e.a. ha disposto che la d itta costruttrice S.P.A. provvedesse alla sostituzione dei predetti alberini con altri rinforzat i). A causa della immediata partenza del battaglione per zona d'impiego la sostituzione di cui sopra, tecnicamente collegata con la registrazione delle friz ioni, non è stata ancora effettuata. Gli alberin i da sostituire non sono ancora arrivati. Per tale operazione occo rrono almeno due operai specializzati. L' ultimo alberino primario del riduttore disponibile presso la officina di battag lione è stato sostituito in uno dei carri che hanno partecipato al combattimento del l O settembre . I cofani parti di ricambio sono totalmente sprovvisti di alberini primari del riduttore e di ingranaggio del cambio.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

8°) Corazzatura: i mezzi di offesa incontrati sono stati i cannoni controcarro da mm. 50 - fuc iloni controcarro da mm. 18 - schegge di mortai di vario calibro - proiettili d i mitrag liatrice moschetteria e bombe a mano contro carro. Constatazione in seguito a verifica dei carri colpiti 1°) Un carro colpito da cannone controcarro sulla corazza da mm. 30, antistante il pilota (casematta), spigolo destro, dopo aver praticato un foro è scoppiato nell' interno della camera di combattimento. 11 foro risulta ad andamento circolare regolare diametro di mm. 52- presenta qualche slabbratura esterna. La faccia interna del foro risulta levigata e priva di fi lamenti metall ic i. b) Un carro co lpito in torretta da un colpo d i fucilane controcarro da mm. I 8 nella facc iata posteriore, risulta forato per un d iametro di mm. 19 circa. Andamento circolare del foro - slabbrato internamente per tutta la c irconferenza; la faccia interna presenta fortiss imi filamenti metallici. c) Un carro colp ito da fucilane controcarro da mm. 18 risulta forato sul coperchio della ventola, nella parte sagomata a gola. Il foro ha andamento ovoidale con i due assi di circa mm. 35 x 18, lo stesso proiettile ha forato il supporto per ventola interna di ghisa. La ventola propriamente detta risulta appena graffiata. d) Un colpo d i cannone controcarro ha colpito un carro sulla corazza destra (pare dello sportello laterale). Ne risulta un foro ad andamento quasi circolare di diametro circa mm. 61, slabbrato internamente; la faccia interna del foro presenta parecchi spigoli. La piastra risulta fi lata fino ai suoi margin i estremi, in continuazione del diametro del foro. e) U n colpo d i arma imprecisato ha colpito un carro ne lla parte posterio re della casamatta, immediatamente sotto la torretta, ne risulta un foro di circa 12 mm. di d iametro slabbrato esternamente e internamente; faccia interna quasi liscia. f) Un carro ha avuto la leva destra per sospensione anteriore (braccio storto da una scheggia d i granata, senza però essere fermato). g) Una ruota motrice colpita da una scheggia di granata ha avuto asportato un pezzo comprendente 5 denti. h) Qualche carro risulta colpito in varie parti dello scafo da scheggia di granata, senza però subire alcun danno. Qualche rullo risulta colpito da schegge e leggermente danneggiato. Colpi di moschetto non hanno recato alcun danno. Molti carri sono stati colpiti in più punti (specialmente nella parte anteriore) da bombe a mano del tipo medio, senza subire alcun danno. Non si è verificato nessun caso di scingolamento dovuto al terreno o al fuoco. 9°) Rad io: ha funzionato bene.


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DOCUMENTO N. 30

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Operazioni I Roma, 9 ottobre 1942 - anno XX N. 240273 di Prof. Posta militare 9

OGGETTO: Carri L40 Al comando supremo P.M. 21

In considerazione della cattiva prova data in A.S. dai carri L40 si prospetta a codesto Comando Supremo l'opportunitĂ di non inviare in quello scacchiere altri reparti con L40 o semoventi da 47 , che hanno lo stesso scafo, e di non dare luogo neppure al reintegro perdite, presso i reparti giĂ in posto, sospendendo l'invio mensil e di carri L 6 ordinato da codesto Comando Supremo col foglio n. 30449 in data 28 marzo 1942 XX. Il sottocapo di S.M. Intendente


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GLJ AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

Stato Maggiore R. Esercito Promemoria per il capo di S.M. Generale 20 ottobre l942 - anno XX N. 613 Co; I reparto UFF. Operazioni Scacchiere Africa

Carri L /40 (t° 2462373 S.M.R.E. data 9 .X Lo S.M.R.E. prospetta l'opportunità, stante la «cattiva prova data in A.S . dai carri L/40, di non inviare in quello scacchiere altri reparti con tali carri o semoventi da 47 (che hanno lo stesso scafo) e di non dare luogo neppure al reintegro perdite presso i reparti già in posto, sospendendo l' invio mensile di 3 carri L/40, precedentemente stabilito».

U.fficio l Segnalazioni pervenute direttamente anche al Comando Supremo confermano che in A.S. 0

)

i carri L/40 hanno fatto, di massima, cattiva prova (armamento, protezione e mobilità insufficienti). Anche recentemente, in occasione della assegnazione del Reco Lodi al Sahara Libico, Superlibia segnalava la scarsa idoneità de i carri L/40 ad agire nel deserto ; come è noto l'assegnazione ha avuto luogo egualmente, essendo il Reco Lodi l'unico reparto motocorazzato leggero pronto per far fronte alle urgenti necessità di potenziamento del Sahara libico. Si ricorda quindi con lo S.M.R.E. circa la convenienza di non inviare in A.S. altri reparti armati con carri L/40 o semoventi da 47. 2°) Per quanto riguarda l'alimentazione, l'attuale quota mensile (3 carri L/40) dovrebbe essere aumentata, in relazione all'accresciuto numero di carri L/40 in A.S ., pena la inefficienza a non lunga scadenza dei reparti dotati di tali carri. La proposta di Superesercito, di sospendere detta al i mentazione potrebbe essere accettata soltanto se si decidesse la graduale sostituzione dei carri L/40 con altri mezzi (autoblindo, camionette, autoprotetti) più idonei ad essere impiegati nei terreni del I' A.S. In tal caso, dovrebbe essere inviato oltremare mensilme nte un certo numero dei mezzi s uddetti fino alla completa sostituzione dei cmTi L che rimarrebbero «a consumazione». Si propone qui ndi di invitare S.M.R.E. ad esaminare la questione e formulare proposte in base ai criteri sopra enunciati.


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DOCUMENTO N. 31

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Operazioni I P.M. 9, lì 13 ottobre 1942/XX N. 248028 di prot.

OGGETTO: incremento produzione di mezzi corazzati

Allegati: 2

AL COMANDO SUPREMO Promemoria per l'Eccellenza il capo di S.M. Generale 1) In ottemperanza alle direttive ricevute, sono state esaminate le possibilità dell ' industria, per incrementare la produzione dei mezzi corazzati. Tali possibilità, che ammettono come acquisite la completa disponibilità delle materie prime occorrenti, del carbone ed energia occorrenti per lavorarle, nonchè delle attrezzature ancora mancanti, richieste alla Germania, r isultano dall'allegato 1. Lo specchio contempla anche mezzi non corazzati per avere la visione completa della misura in cui la maggiore produzione di carri incide sulla produzione attuale di altri automezzi indispensabili per l'efficienza dell'Esercito, quali i trattori pesanti e leggeri e i «dovunque 41», che sono costruiti dalla stessa ditta. Dall'allegato 1 si rivela che il gettito assoluto più forte di carri armati si ha nel 4 ° caso, ma a forte scapito della produzione del trattore leggero (L 37). Nel 2° caso, invece, pur avendo nel totale soltanto 45 carri in meno, si ha un numero di trattori leggeri sens ibilmente superiore al 4° caso, ma pur sempre appena sufficiente al nostro piano di trasformazione delle artiglierie di alcune divis ioni di fanteria. Questo S.M. ha quindi scelto il 2° caso. Il numero di assortimenti per carro che sarà possibile avere in questo 2° caso risulta dall 'allegato 2. La produzione supplettiva di scafi M è stata tuttav ia devoluta a semoventi, eccetto per 60 unità/dovute destinare ai carri per sopperire ai consumi. Le introduzioni mensili globali di assortimento P ed M salgono a 155 in aprile per rimanere pressochè costanti sui 140 nei mesi successivi, nei quali aumenta progressivamente la produzione del P rispetto all'M assorbendo ogni scafo P un quantitativo di mate rie prime pressochè doppio di quelle occ01Tenti allo scafo M. Detraendo il 15% per ricambi, le cifre di cui sopra si riducono a circa 132 in aprile ed a una media di 122 da aprile a tutto dicembre 1943, tutti assortimenti utili per il montaggio di unità finite, impiegabili. 4) l n definitiva da oggi a tutto dicembre 1943 si avrà la seguente produzione totale s i assortimenti utili per unità finite impiegabili: per carri armati e c.r. M/42: 437 per carri armati e c.r. P/40: 382


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GLI A UTOVEICOLI DA COMBATI'IMENTO DELL.ESERCITO ITALI ANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

semoventi e cani comando: 908 Una piccola aliquota dei carri P potrà essere convertita in semoventi coi I05 ma, per ora, q uesto S.M. ritiene prudente non fare previsioni. Da notare che non tutta la prod uzione di cui sopra sarà d isponibile entro il '43, perché la cosegna allo S.M. delle unità fini te ritarda circa 2 mesi dall'allestimento. Avremo cioè in meno, entro il 1943, 1007150 carri P e un centinaio di semoventi e cani comando, ossia in defi niti va avremo: 437 carri armati e centri radio M/42 da 230 a 280 carTi armati e centri radio P/40 circa 800 semoventi e carri comando. 5) Ho già interessato le competenti Direzioni Generali perchè inoltrino al Gabinetto le richieste delle nuove commesse e richiederò al Fabbriguerra le materie prime supplettive occorrenti. Sarebbero molto utile però il vostro autorevo le interessamento inteso ad ottenere la consegna più rapida possibile delle materie prime di cui sopra. Agg iungo che reputo anche assolutamente necessario un notevole incremento de lla produ zione autocarri, altrimenti non avremo modo di dar vita ai nuovi battaglioni e gruppi corazzati. li capo d i Stato Maggiore

f': Ambrosie


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alleg. 1 al foglio 248028 del 13.10.42 dello Stato Maggiore R. Esercito MASSIMA CAPACITÀ PRODUTTIVA POSSIBILE DA NOVEMBRE '42 A DICEMBRE '43 DI MEZZI CORAZZATI ED ALTRI AUTOMEZZI SPECIALI ALLESTITI DALLA DITTA "SPA"

T.L. 37

M . 15/42

T.M. 40

Dov. 41

P. 40

I caso

1615

1425

930

505

445

II caso

2030

1450

695

445

445

lII caso

2030

1010

] 360

535

445

IV caso

1735

1495

790

450

445


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

alleg. 2 a l foglio 248028 del 13.10.42 dello Stato Maggiore R. Esercito 2° CASO (vedi al!. I) MASSIMA PRODUZIONE MENSILE POSSIBILE DI MEZZI CORAZZATI (Assorti menti) DA NOVEMBRE '42 A DICEMBRE '43 C) .... E

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M. 15/42

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135

140

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145 150

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Stato Maggiore R. Esercito Allo Stato maggiore R. Esercito - Ufficio Servizi I P.M. 9N. 248028 di prot. Ufficio Pot. Bellico Prot. N. 2524/P.B. Risposta al foglio del 13 corrente Div. Sez. N. 248028 OGGETTO: incremento produzione di mezzi corazzati Ho esaminato il programma relativo all' incremento dei mezzi corazzati e concordo sulla costruzione dei carri M.15/42 e P.40 di cui al II caso dell 'allegato 1 alla lettera in riferimento. A tale fine ed in pari data interesso il Sottosegretariato di Stato per le Fabbricazioni di Guerra perchè provveda ad assegnare, con carattere d'urgenza, le materie prime supplettive occorrenti per lo scopo. Per quanto riguarda il maggiore incremento che si dovrebbe dare all a produzione degli autocarri informo che presentemente vertono studi ad aumentare nel limite del possibile l'attuale produzione. Il capo di Stato Maggiore Generale F : Cavallero


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 32 Provenienza: Aberdeen Proving Ground, MD, U.S.A. Luogo e data: Tunisia, 1943

Traduzione di N. Pignato

SEMOVENTE DA 47/32 SU SCAFO L 6/40

È stata accertata l'esistenza di un Semovente da 4 7 /32 realizzato sullo scafo del Carro Armato L 6/40. Si tratta di un materiale costitu ito da uno scafo di carro L 6/40 privo di torretta con un pezzo da 4 7 /32 controcarri montato s ulla sinistra del la piastra verticale frontale. Sono riportati solo quei particolari che differiscono da quelli dell' L 6/40 e cioè: Peso in combatti mento :6.000 kg circa

6 ton

Dimensioni:

Lunghezza 3,95 m ca. Larghezza 1,85 m ca. A ltezza 1,76 m ca.

13 ft 6 ft 1 111 5 ft 6 in

Corazzatura:

È proba bile che lo spessore di 30 mm ca, sia stato conservato sulla pia-

Armamento:

stra frontale e che il cielo della sovrastruttura sia di 7 mm. Un cannone BREDA semiautomatico in caccia. Brandeggio: questo non può essere desunto dalla foto, ma sembrerebbe probabile che possa essere di 10° a sinistra e a destra. E levazione: approssimativamente da -15° a +30°. Congegno di puntamento: presumibilmente, l'alzo a cannocchiale dell'M 13/40. Prestazioni del cannone da 47 /32: V 0 2067 f.s. con A.P. 820 f.t. con H.E. Perforazione: 56 mm a 110 yds. a 30° 31 mm a 1100 yds a 30° Gittata max H.E. 3800 yds

Munizionamento:

sono disponibil i granate AP, APBC e HE, ma non si sa quante.

Equipaggio:

probabilmente 2 u. , pilota e cannoniere, seduti accanto, con il pilota a destra e cannoniere a s inistra. Se vi fosse un terzo componente, sare bbe i1 porgitore.

Comunicazioni: Accesso:

può essere montato l'apparato radio.

è conservato il portello laterale ed è quasi certo che i portelli d ' accesso siano sul cielo della sovrastruttura come è prassi sui Semoventi.

Il valore di questa realizzazione sarebbe dubbio, essendo limitato dalla scarsa affidabil ità dal punto di vista meccanico. Un prigioniero ha parlato del l'L 6/40 come di un «carro stupido», etale definizione potrebbe allargarsi anche a questo materiale.


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DOCUMENTO N. 33

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Operazioni I Posta militare 9 - 23 gennaio 1943 - anno XXI OGGETTO: Mezzi corazzati di prevista introduzione. Al Comando Supremo e, per conoscenza: Al Ministero Guerra Gabinetto All'Ecc. Ago Gr. Cr. Pietro Presidente del Comitato Sup. Tecnico Armi e Muniz.

P.M. 21 ROMA ROMA

Con allegato al presente foglio si rappresentano i ritardi che si sono avuti nelle introduzioni dei mezzi corazzati dal l O ottobre 1942 al J5 gennaio 1943, ritardi che hanno inciso sensibilmente sull'approntamento dei reparti rispetto al previsto. In particolare: - 6 cp. e comandi di btg. carri M42, che dovevano essere completati entro il corrente mese hanno ricevuto soltanto il 25% del previsto (29 carri su 120); - 4 squadroni semoventi su scafo M 42, che dovevano essere completati entro il corrente mese (52 semoventi) non hanno avuto ancora nulla: - non si è potuto far luogo all'invio in A.S. dei 15 semoventi da 75/18 sfusi previsti per i mesi di dicembre e gennaio; - non si è ancora avuta disponibilità delle 120 camionette su scafo di autoblinda 41 e 42; - non si è potuto attuare la prevista costituzione della terza cp. semoventi da 4 7 /32 per 2 btg. (26 semoventi). È prevedibile che nei prossimi mesi si avranno altri ritardi nelle introduzioni. Il sottocapo di S.M. Intendente


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GLI AUTOV EICOLI DA COMBATflMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Allegato al foglio n. 288671 in data 23/1/43 dell'Ufficio I - S.M.R.E.

Ottobre

Novembre

Dicembre

12 metĂ gennaio

Totale dal J O ottobre al 15 gennaio

Carri M 42: consegne previste conseg ne effettive in meno

Semoventi da 75!18 su scafo M 42: consegne previste consegne effetlivc in meno Semoventi da 75118 su scafo M 41: consegne previste consegne effellive m meno

26 -

45 15

26

20 16 4

136

30

45 21 24

23

45

52 84

-

-

22

-

-

-

-

-

-

-

22

23

45

53

33 14 19

35 34

17 17 -

138

52

J

Camionette su telaio di ab/. 41: consegne previste consegne effettive in meno

-

Camionette su telaio di abl. 42: consegne previste consegne effettive in meno

-

I

117 21

10 -

50 -

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60 -

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50

-

60

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-

-

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60 -

-

40

20

60

7 -

67 13

Carri L40: consegne previste consegne effettive in meno

30

15

8 22

5

15 -

10

15

7

54

Semoventi da 47/32: consegne previste consegne effetti ve in meno

30 27 3

15 14

15 -

8

68

-

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15

8

41 27


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DOCUMENTO N. 34 URO.DIG/ACO 30.4.XXI

Ansaldo Ministero Guerra - Sche ma contratto fornitura 200 serie di sospensioni - 200 casamatte - 200 scaffalature per munizioni per carri L.35. e.p.c.:

FOS Vi informiamo che lo schema in oggetto, pervenuto nei giorni scorsi alla D.G.M. , venne inviato il 26 corr. al Comitato Speciale presso il Min istero Guerra, da cui il 28 venne restituito alla Divisione Amministrati va con parere contrario, perché sul contratto non è stata effettuata alcuna diminuzione di prezzo a titolo di recupero dei contributi concessi ali ' Ansaldo per potenziamento im pianti. Il parere contrario del Comitato è stato determinato da una recente disposizione del Ministero delle Finanze, la quale ord ina di effettuare il recupero del contributo potenziamento impianti su tutti i contratti delle singo le fornitrici militari. Poiché la Divisione competente ritiene che l' interpretazione data dal Comitato Speciale alla clausola di recupero delle somme per contributi potenziamento impianti, non risponde allo spirito di equità del provvedimento, sottoporrà il caso alle Superiori Autorità del Ministero sostenendo che tale recupero non può essere effettuato su contratti di materiali bellici per la cui produzione non è stato concesso alcun contributo di potenziamento impianti . Seguiremo ulteriormente questo problema con riserva comunicarVi, appena possibile ulteriori elementi. Mdi/aO


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GLI AUTOV EICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUM E SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 35 MODULO A.P.G.

K.LIMA/abb Ext. 5237

ABERDEEN PROVING GROUND, MARYLAND

VERBALE DI RELAZIONE Data: 29 maggio 1943

A:

Officio Ispettore Artiglieria

Ali 'attenzione dell'Unità Informazioni sul Nemico

Washington, D.C.

Stanza 5-E 483

RIFERIMENTO: Dossier O.O. N.N.

Dossier A.P.G. N.N.

O.P. No. 5772

PROVA DI: Gun 90 mm Dual Purpose, M41 (90/41 ) mounted on Lancia Truck, l talian (Semovente A.A./A.TK. da 90/53)

DATA DELLA PROVA: 19-28 maggio 1943 1. In conformità ali 'ordine# 327 del 19 agosto 1942, si sottopongono i seguenti dati. Il compilatore è il Ten. J. V. Klima, ufficiale collaudatore, settore materiale estero su progetto FMAR n:. 180.

2. Questo cannone semovente su autocarro identificato come cannone italiano da 90/53 mm. A.A./A.C. montato su autotelaio Lancia arrivò il 18 maggio 1942 [sic, ma 1943] in manifeste buone condizioni, con l'automezzo marciante. E sso proveniva dal Teatro di Operazioni Nord Africano e faceva chiaramente parte delle dotazioni della Grande Unità del Regio Esercito probabilmente denominata Divisione Corazzata Centauro. Lo si deduce dal fat to che accanto alla targa R.o E.to 112929, l' unico distintivo sul veicolo era un Centauro stampigliato con mascherina su ciascuna delle porte della cabina. Questa relazione forni sce le informazioni tattiche e tecniche che fu possibile ottenere dopo un esame preliminare del veicolo. 3. Dall'osservazione e dalle prove del ve icolo si desume che: a. L'affusto autocarrato semovente del cannone italiano e.a. da 90/53 è sovraccaricato ed ha modestissime capacità fuoristrada. b. Il disegno dell 'autocarro Lancia è sufficientemente originale da giustificarne una approfondita analisi dal punto di vista meccanico. c. Dall 'apparenza esterna il cannone da 90 mm e.a. sembra di eccellente progettazione e fabbricazione.


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4 . Si raccomanda: a. Che cannone e veicolo siano revisionati e portati al meglio delle loro condizioni meccaniche.

1L Con il ricevimento di sufficienti quantitativi di granate si possano formulare un completo programma di prove di tiro per determinare l'effettiva rispondenza del pezzo, dell'affusto e del munizionamento. c. Che il veicolo s ia trattenuto ad Aberdeen Proving Ground fino a che quanto sopra non sia stato effettuato. 5. Il cannone semovente italiano da 90/53 A.A./A.C. a rrivò con il suo affusto autocarrato in condizioni abbastanza buone, di modo che soltanto alcune piccole regolazioni furono necessarie per mettere il veicolo in ordine di marcia. Esso fu fatto muovere allo scopo di determinare alcune delle sue caratte ristiche. Dal suo funz ionamento e a nc he dai dati di cu i in seguito, risulta evidente che gli italiani cercavano di rendere mobile uno dei loro migl iori e più recenti cannoni montandolo su uno dei loro autocarri unificati pesanti. Questo carro, costruito dalla La ncia di Torino, Italia, è chiaramente un modello del tempo d i pace che è stato utilizzato dall'Esercito italiano. I due materiali sono stati combinati nella speranza di produrre un buon cannone semovente. D all ' esame del risultato e anche dal fatto che g li italiani starebbero sistemando ora il cannone sul loro carro armato Ml5, sembra che questo affusto autocarrato non sia stata una soluzione soddisfacente.

6. Con riferimento all'affusto autocarrato Lancia 3 Ro, si riportano i dati per l' identificazione e la targhetta trovati sotto il cofano sulla parete tagliafuoco: LANCIA&C. FABB. AUTOMOBlLl - TORINO VEICOLO TIPO 3 RO N° 564 - 6904 Il numero di targa stampigliato sul riparo radiatore era 112929. Da queste indicazioni sembrerebbe che questo autocarro a due assi era prodotto dalla Lancia di Torino, Italia. Il 3 Ro si riferirebbe a una classificazione di peso che g iudicando dalla portata corrisponderebbe a un tipo da sei tonnellate 1.

7. I dati del veicolo sono i seguenti: Dimensioni L unghezza totale Larghezza massima in marcia Larghezza massima in batteria Altezza Passo Carreggiata 1 Non

è così.

23 ft. 3 in. 8 ft. 7 ins. 14 ft. 2 in. 10 ft . 11 ins. 14 ft. 3 ins. 6 ft. 2 ins.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBAn'IMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUM E SECONDO 1940- 1945

Sull ' assale anteriore 7,545 lbs. [3.422 kg] Sull'assale posteriore 20,905 lbs. [9.482 kg] Totale 28,450 lbs. Questo poggia su 2 ruote anteriori e 2 posteriori doppie, tutte con pneumatici 10.50-20. Motore A 5 cilindri, Diesel, con pompa d' iniezione Bosch prodotta in Italia su licenza Olio nella coppa 4 galloni Avviatore a inerzia a 2 velocità Impianto elettrico a 12 Volt solo per l'i lluminazione Capacità serbatoio gasolio J 35 litri 8. Da quanto sopra, specie dall a distribuzione dei pesi (20 ,905 lbs. sull'assale anteriore e 7 ,545 su quello posteriore) emerge uno squilibrio e q uel sovraccarico che era necessario per sistemare il cannone da 90 mm su quest' autocarro. Durante i limitati percorsi effettuati, si scoprì che il veicolo aveva un baricentro troppo elevato ed era incline a oscillare eccess ivamente durante la marcia su qualsiasi strada che non fosse pavimentata in cemento. 9). Dall 'esame del veicolo, taluni particolari costruttivi sembrano degni di nota. a. Le lenti dei fari anteriori sono realizzati in materiale plastico. Lo stesso materiale è utilizzato per la metà inferiore del parabrezza. Sebbene uno dei fari fosse stato fo rato da una pallottola, la lente era ancora in grado d i proteggere proiettore e bulbo. b. Sebbene ancora da confermare, pare vi sia un sistema frenante ausiliario per integrare il meccanismo di rinculo del pezzo. Quando questo dispositi vo è in funzione, il veicolo non può spostarsi all 'indietro ma resta libero di avanzare, cosicché al momento dello s paro esso non dovrà arretrare. Inoltre, il freno a mano convenzionale è collegato ad una pompa idraulica che applica una alta pressione statica sui rinvii dei freni , in modo da ottenere una sicura azione di blocco dei freni stessi. radiatore dell' acqua è realizzato in più elementi, ciascuno dei quali è provvisto di rubinetti d i entrata e di uscita alle estremità. Se il radiatore è forato, l'e lemento colpito può essere isolato e il resto di esso può ancora funzionare. Tale elemento può essere sostituito più tardi senza smontare l'intero radiatore dall'automezzo e senza perdite di acqua.

_ç_,. Il

d. L'avviatore a inerzia, che è l'unico dispositivo del genere del veicolo, é degno di attenzione in quanto ha una serie di ingranaggi a due veloc ità adoperato per accelerare il volano a inerzia. Ciò permette un risparmio di tempo nel portare il volano alla velocità necessaria per raggiungere una velocità adeguata a far partire il motore. e. Il sistema cambio sull 'autocarro Lancia è anch'esso molto interessante. Esso mostra come il reg ime fi scale italiano , basato s ulla potenza e s ulla c il indrata, ha influenzato la progettazione dei motori e questo a sua volta incide sugli organi della trasmissione. Il cambio è a 5 veloc ità, 4 marce in avanti ed I indietro. Vi è selezione per marce normai i e ridotte, in aggiunta a ciò che sembra un dispositivo analogo su l differenziale. In più vi è anche un s urmoltiplicatore, il che fa arrivare a 32 le marce in avanti. Questo porta all'impiego d i motori me-


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no potenti per ottenere lo sforzo necessario. Il significato di questi differenti rapporti è stato interpretato come già descritto, tuttavia gli effetti vi rapporti d i trasm issione non sono stati determinati in attesa di più approfonditi esami e perciò possono verificarsi discrepanze.

IO. Circa il cannone A.A. da 90/53 mod. 4 1 montato sull'autotelaio Lancia, s ul meccanismo di culatta del pezzo sono incise le seguenti indicazioni: CANNONE DA Mat. 29342 «ANSALDO»

90/53 mod. 41 kg. 1415 GENOVA 1941

Ne risulta che quest'arma è stata costruita nel! ' Arsenale governativo di Genova nel I 9412. Il peso di 1415 kg. si riferisce probabilmente al peso del solo blocco di culatta poiché il cannone ha la canna separabile.

11. I seguenti dati sono stati tratti dal British Tactical and Technical Summary No. 16 e viene incluso per integrare la relazione e per dare una indicazione dell'efficacia di quest'arma, per semplici scopi comparativi: a. Cannone. Il 90/53 è una bocca da fuoco a tiro rapido ed ha una canna monoblocco in acciaio con blocco di culatta separabile a vite, che consente il cambio della canna. Vi è un otturatore a cuneo orizzontale, che s i apre verso destra e può essere azionato automaticamente oppure a mano. Vi sono mire aperte o a quadrante. Gli organi elastici comprendono una culla a manicotto, con freno idraulico e recuperatore idropneumatico. La lunghezza del rinculo varia da 800 (31.49 in .) a 110 mm (41.31 in.), a seconda dell 'elevazione. Vi è un indicatore di rinculo esterno. Il liquido del freno consiste in glicerina e acqua distillata in eguali proporzioni. Il liqu ido nel ricuperatore è per tre quarti glicerina e un quarto alcool , usato in unione con nitrogeno. La pressione nel ricuperatore è di 55 atm. con il pezzo in posizione di tiro e di I 00 atm. al massimo rinculo.

I dati tabulari sono: Velocità iniziale Lunghezza dell'an ima Lunghezza totale della canna Gittata massima orizzontale Gittata massima verticale Celerità pratica di tiro Settore di tiro verticale Settore di tiro orizzontale Ginocchiello Numero del le righe Pressione massima di sicurezza 111 camera

2756 f.s. 53 calibri 4736 mm (186.46 in.) 19,100 yds. 39,300 ft. 15-20 c. al m' da 2° a +85° 4 X 360° 57 in. 28, elicoidali destrorse 3600 atm.

2 Non corrisponde a verità. L'Ansaldo era una Società privata.


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL.ESERCITO ITALIANO VOLUME SECONDO 1940- 1945

Pressione con cariche normali Peso in batteria Peso al traino

3100-3200 atm. 5. 1 tons. 8.9 tons.

La granata pesa 22.2 lbs., ed ha spoletta sia a tempo, sia a percussione. È montato un graduatore di spoletta meccanico , azionato a mano. La spoletta una volta graduata, può essere riportata a zero e riutili zzata. Il peso della carica di lancio è di 6.3 lbs. In aggiunta a que ll a citata, un altro tipo di munizionamento è entrato in scena. Si tratta di una granata denominata convenzionalmente A.P.C. B.C., HE che v iene usata quando il cannone è impiegato nel suo doppio ruolo3 . Per il GENERALE COMANDANTE: G. B. JARRETT Ten.Col. - S. T. Artiglieria Capo del Settore Materiale Estero

Allegati: All.to No. l A.PG . Foto# 83460 » 2 » # 83461 » 3 » # 83462 » 4 » # 83463

3 Con successivo fog lio in data 13 agosto 1943, O .P. No. 5772, lo stesso Ente comunicava che, a seguito delle istruzioni impartite dal Se11orc Materiali Esteri, il cannone era stato sottoposto a un programma di prove di tiro i cui risultati erano stati: 4 Numero complessivo d i colpi sparati Tipo di munizionj impiegate AP-HE-C& BC 2507 F/S Velocità iniziale media - camera Velocità iniziale - rilevata 2508 F/S 3 1 3/4 in Lunghezza media del rinculo 4 1500 P.S.I. Pressione media polvere Tiri effettuati a elevazione Peso della granata AP HE C & BC 26 lb. 11 oz. Numero di colpi sparati dalla bdf prima di arrivare ad A.P.G (stimati) 1000 197 .35" Lunghezza to tale della bdf Numero dei pieni e dei vuoti della rigatura 28 Diametro de i pieni 3.543" 3.623" Diametro elci vuoti Per ognuno de i tiri effettuati erano stati girati film, archiviati al Motion Picture Number APG #508. La completa registrazione dei tiri è archiviata al Proving Center F.R. #P24959.

oo


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DOCUMENTO N. 36 Dettagli tecnici delle nuove armi germaniche mostrate ed esperimentate praticamente presso il poligono di tiro di Kummersdorf

l... ] Carro armato "Tiiier" La costruzione del nuovo carro armato "Tiger" richiede in proporzione un tempo notevolmente minore di quello necessario per tutti gli altri tipi di carri armati finora usati dall'esercito germanico. La sua costruzione è pure meno complessa di quella dei carri armati russi del tipo KV 1, KV 2, T 34. La sua torretta è velocemente movibile in tutte le direzioni. La guida è facile e leggera, nonostante il peso del carro. Il motore Diesel , essendo troppo pesante, è stato sostituito dal motore a benzina. Il carro "Tiger" può avere una scorta di munizioni superiore a quella d i tutti gli altri carri armati. Lo stesso vale per il carburante. Esso può recare con sé, senza difficoltà, una r.iserva di 600 litri di benzina. L'interno del "Tiger" presenta la maggior sicurezza. G li equipaggi di tale tipo di carri non hanno subito sinora perdita alcuna. Il carro armato "Tiger" è stato impiegato per la prima volta nel gennaio del 1943 a sud del lago Ladòga. Nel tempo di due ore, 4 carri "Tiger" misero fuori combattimento 25 carri sovietici. Il "T iger" si è dimostrato senz'altro superiore ai carri russi del tipo KV 1, KV 2 e T 34. Esso ha trovato impiego anche in Africa, con ottimi risultati. La sua corazza non è stata finora perforata né dalle granate de i cannoni a nticarro, né dal le granate dei carri armati russi. Anche le mine poco possono contro i cingoli e gli scafi ciel "Tiger". Ecco i dati principali del carro "T iger" H. 1 (VK 4501-Pz. Kpfw. VI H.). Peso Velocità su strada Velocità sul terreno accidentato Spessore del la corazza - torretta, lato a nteriore: » lati: » posteriore: » copertura: Armamento:

Equipaggio: Lunghezza: Larghezza: Altezza: Motore M aybach Consumo benzi na per 100 km: [ ...]

57.000 kg 35 km 20-25 km 100 mm 80 mm 80 mm 25 mm 1 cannone da 88 mm/56 mod. 36 J pistola mitragliatrice 2 mitragliatrici mod. 34 5 uomini 6,200 m 3,580 m 2,800 m 360 I. su strada, 480 I. su terreno accidentato


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GLI AUTOVEICOLI DA COMB ATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIA O. VOLUME SECONDO 1940-1 945

Carro armato " Panther" (Pz. Kpfw. V VK 3002 (M) Panther M.A.N. Peso Velocità su strada Velocità su terreno accidentato corazzatura della torretta: parte anteriore lati parte posteriore parte superiore Armamento:

lunghezza larghezza altezza diametro della torretta motore M aybach HL rendimento motore Equipaggio

40.000 kg 55 km 20-25 km 80mm 45 mm 45mm 16 mm 1 cannone L/70 eia 75 mm. (Con ricuperatore ad aria e freni ad ol io) 2 mitragliatrici mod. 34 1 pistola mitragliatrice 8.625 m

3,270 m 2,906 m 1800 mm

230 650-700 PS 5 uo mini.

Q uesto carro viene fornito dalla Germania all 'Italia. Esso viene cos truito dalle Officine Daimler-Benz d i Berlino Marie nfelde (Daimler Strasse) che ho potuto visitare. In tutta la Germania vengono costruiti 400 carri "Panther" al mese, di cui 150 presso le offic ine Dai mler-Benz di Berlino. Tale fabbrica impiega in totale 6000 ope rai che lavorano dalle 1O alle 12 ore giornaliere. Secondo uno dei di rettori della fabbri ca. ogni carro P anther (completo di tutto, com preso l'armamento) richiede dalle 8 alle l 0.000 ore lavorative. Mi ri sulta invece che nelle trattati ve intercorse co l Governo Italiano per la fornitura di tali carri si è parlato di 30.000 ore lavorati ve per carro. Ritengo tale c ifra esagerata. È da rilevarsi che l'operaio riceve una paga che varia da RM 1,20 a 1,40 all 'ora. I cannoni per il "Panther" vengono forniti da ditte e presso la D aimler-Benz vengono so lamente montati e collocati a posto. Nota: quale compensazione per la fornitura dei " Panther" all' Italia, la P.G. aveva richiesto la forn itura da parte italiana di piastre d 'acciaio, d i motori e di cingoli. Risultere bbe ora alla P.G. che l' Ecc. Favagrossa abbia bloccato tutte le lavorazioni d'acciaio in Italia. Pertanto la P.G. teme che gli accordi de l mese d i febbra io ultimo scorso con l 'Ecc. Favagrossa vengano a cadere e insiste ne l voler ottenere dall ' Italia piastre d ' acciaio quale compensazione per la forn itura dei carri "P anther". Ta le questione fu g ià trattata a suo tempo dal Generale von Horstig presso l' Ansaldo e la Terni (credo s i trattasse di una fornitura di 700 T n. di materiale da parte cli ciascuna ditta). Secondo la P.G. il provvedimento di c ui sopra è stato comunicato sabato 17 aprile personalmente dall' Ecc. Favagrossa al Ten . Col. Germanico Cartellieri dell 'Ufficio del Generale von Horstig a Roma.


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DOCUMENTO N. 37 SiLuazione alla data 1° aprile 1943-XXI dei carri armati, Semoventi e Artiglierie da 90/53

Specie del materiale

Esistenza al 28.2. 1943

Allestiti nel mese di marzo 1943

Esistenza al 1° aprile 1943

725

-

410 148 451

6 -

99

16

115

l.833

22

1.855

Semoventi da 47/32 su scafo L 40

265

13

278

Semoventi da 75/1 8 su scafo M 40-4 1

277

9

286

Semoventi da 75/ 18 su scafo M 42

IO

39

49

Semoventi da 90/53 su scafo M 41

45

-

45

597

61

658

12

36

48

Complessi da posizione da 90/53

508

I

509

Autocannoni da 90/53

100

10

110

620

47

667 (1)

Carri armati L 35 ,, " L40

"

"

M40

"

"

M4 I M42

"

,,

Totale carri amrnti

Totale semoventi Complessi campali da 90/53

Totale pezzi da 90/53

( I )- Non detratte le perdite perché non ancora note.

(2) - Detratte le perdite.

725 4 16

(I )

148 451

(2) (2)


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GLI A UTOVElCOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

O

Situazione alla data I maggio 1943-XXI dei carTi armati, Semoventi e Artiglierie da 90/53

Specie del materiale

Carri armati L 35 "

.,

Esistenza al l aprile 1943-XXI O

725 416

L40 M40

Allestiti nel mese di aprile 1943-XXI

Esistenza al 1° maggio 1943-XXI

-

725

(I)

20

436 148

(2)

148 451

-

115

37

451 ]52

1.855

57

1.912

Semoventi da 47/32 su scafo L40

278

-

278

Semoventi da 75/18 su scafo M 40-41

286

-

286

Semoventi da 75/18 su scafo M 42

49

38

87

Semoventi da 90/53 s u scafo M 41

45

-

45

658

38

696

48

35

83

Complessi da posizione da 90/53

509

14

523

Autocannoni da 90/53

110

IO

120

667

59

726

"

"

"

!!

"

..

M41 M42 Totale carri armati

Totale semoventi Complessi campali da 90/53

Totale pezzi da 90/53

( 1) - Non detratte le perdite. (2) - Non detratte le perdite del mese cli aprile.

-

(2)

(1)


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Situazio ne a lla data 1° luglio I943-XXl 0 dei carri armati, Semoventi e Artiglierie da 90/53

Specie del materiale

Esistenza al I giugno 1943-XXI O

Allestiti nel mese di giugno 1943-XXI

Perdite verificatesi Esistenza al nel mese di giugno I O luglio 1943-XXI

725

-

7

7 18

3 15

18

4

329

146

41

-

146

93 175

-

93 2 16

1.454

59

11

1.502

Semoventi da 47/32 su scafo L

187

10

-

197

Semoventi da 75/18 su scafo M

3 12

25

-

337

Semoventi da 75/34 su scafo M

11

10

-

21

Semoventi da 90/53 su scafo M

45

-

-

45

Semoventi da I 05/25 su scafo M

-

13

-

13

24

6

-

30

579

64

-

643

Complessi campali da 90/53

104

28

-

132

Complessi da posizione da 90/53

525

15

-

540

Autocannoni da 90/53

120

-

-

120

749

43

- (I)

792

Carri armati L 35 e c.r. ,, ,, L40" " ,. ,, ,, M 40 " "" ,, ,, M 41 """ ,, ,, M 42 e c.r. Totale can-i armati

Carri comando su scafo M Totale semoventi e e.e.

Totale pezzi da 90/53

( I) - Non ancora segnalate le perd ite.


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GLI A UTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL'ESERC ITO ITALIANO. VOLUME S ECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 38 Dalla Premessa al Preliminary Report N. 12 ITALIAN ARMOVRED CAR, AUTOBLINDA 40, School of Tank Technology, Egham, May 1943 (g.c. Tank Museum, Bovington U.K. , in originale e traduzione dall'inglese di N. Pignato). Il veicolo esaminato era l'esemplare già targato Polizia Africa Italiana 0508, autotelaio n. 40778, motore Abm. l I 00041. Esso era proveniente dall ' Africa Settentrionale, dov'era stato catturato - in Marmarica - nel dicembre 1941. Secondo i co mpilatori della relazione, l'autoblindo "appariva in buone condizioni. Solo i pneumatici si mostravano un po' usurati".

Ciò era dovuto sia alle miglia percorse, relativamente poche, s ia al considerevole impegno preso nel proteggerne le componenti dalla con-osione o dai danneggiamenti durante il trasporto. Dopo alcune piccole riparazioni, essa fu resa funzionante e dal punto di vista meccanico essa apparve abbastanza in ordine, eccettuata la sterzatura che abbisogna[va] di una certa attenzione. L e nostre osservazioni non intendono costituire assolutamente una prova di valutazione sul campo, poiché questa deve essere effettuata dalla F.V.P.E. (Fightin.g Vehicle Proving Establishment) fra qualche tempo. Tuttavia, come risultato di un breve percorso, si riporteranno in questa premessa alcune osservazioni sulla maneggevolezza e sulle prestazioni della macchina. [... ] M eccanicamente, l' a utoblinda presenta molte interessanti sol uz ioni , ed alcune veramente pregevoli. Il moto distribuito a tutte e 4 le ruote e la sterzatura su tutte e 4 rendono possibile l 'impiego di un solo differenziale, anche se a costo di un notevole numero di ingranaggi conici. L'effetto delle variazioni nella velocità angolare delle ruote dovuta al giunto cardanico a perno trasversale è assai ridotto dal rapporto di riduzione al mozzo ed ulteriormente minimizzato dalle 4 ruote sterzanti che consentono un ragionevole angolo di volta ottenuto con un limitato movimento angolare delle ruote. Una volta considerata soddisfacente questa sistemazione, l' assenza di 4 giunti cardanic i a velocità costante rappresenta una economia costruttiva piuttosto notevole. Il cambio a 5 velocità ed una surmoltiplica (6 in totale) danno una gamma maggiore di quanto s ia in gene re disponibile per un'autoblinda. Una leva di comando direzionale inverte l'intera trasmissione e permette al pilota posteriore l'impiego delle prime 4 marce. La macchina può così marciare in entrambe le direzioni. Le ruote non si smontano fac ilmente, ma sono dotate di cerchion i amovibili. Due di scorta, montate su mozzi girevoli sono sui lati dello scafo e possono quindi sopportare il peso del veicolo per evitare - su terreni accidentati - contatti fra fondo scafo e terreno. Il motore appare piuttosto convenzionale (almeno dall'esterno) ma la sua accessibilità è scarsa e le traverse tubolari che vi passano sopra pare rappresentino un serio ostacolo per la eventuale rimozione e sostituzione del gruppo. Mentre la concezione generale del veicolo - meccanicamente parlando - appare molto indovinata e studiata appositamente per l' impiego, i particolari , in certi casi, sembrano contrastare per inadeguatezza e modestia. L a guida posteriore dà l'impressione di essere stata oggetto di modifiche e ripensamenti. Il serbatoio principale della benzina è protetto soltanto da un leggero pag liolato; quello ante riore fun ziona a gravità e la conduttura è priva di un rubinetto di c hiusura. Vi sono poi altri esempi di errori progettuali.


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L'impianto elettrico è in complesso di buona qualità. Quello interfonico è del tipo aviazione (i vari componenti sono infatti marcati "R. AERONAUTICA"). La dinamo sembra più piccola del dovuto rispetto alle dimensioni delle batterie, e potrebbe non essere originale. Non si è riusciti a rintracciare i fusibili, [C'erano, invece. n.d.T.] e sembra che i circuiti non siano protetti, il che è davvero sorprendente. Per ciò che concerne l'armamento e la protezione, si deve di nuovo sottolineare che uno studio superficiale dei particolari riduce notevolmente l'efficac ia della macchina come ve icolo da combattimento. La torretta monoposto non è adeguata alla più recente normativa britannica che ne richiede invece una triposto [la macchina comunque risaliva come progetto al 1938 - n.d.T.]. Gli ingranaggi di brandeggio esposti, la scomoda posizione del carre llo d ' armamento della mitragliera da 20 e le limitate possibilità di osservazione ci appaiono soluzioni tutt'altro che desiderabili. Non vi sono apparecchiature elettriche in torretta e perciò nessuna presa g irevole. Il capoblinda deve affrontare pertanto delle diffico ltà - ruotando la torretta - con la c uffia ed il microfono. È impossi bile mirare con la mitra in ritirata quando essa è a lla massima depressione ed è estremamente difficile farlo anche a qualsiasi angolo negativo. li sedile del mitragliere non è in linea con l 'arma e questi deve piegarsi scomodamente per mirare allorché l'arma stessa è diretta verso sinistra. Il suo schienale può urtare con il sedile del tiratore di torretta q uando questa è a ore 12 oppure a ore 9. Questi fattori e l'improvvisata sistemazione della mitragliatrice inducono a pensare che questa sia stata aggiunta in un secondo tempo [No, c'era già s ul prototipo - n.d.T.) . Gli scaffaletti delle munizioni sono di costruzione molto rozza. In generale, la protezione paraschegge brilla per la sua assenza. Da lodare è invece il fo ndo scafo " pulito", ragion per cui la macchina dovrebbe essere in grado di superare i reticolati senza problemi. Circa la maneggevolezza e le prestazioni, in occasione di un breve percorso su strada e fuori strada si è notato che per un difetto allo sterzo , che causava la continua osci llazione delle ruote a velocità superiori ai 32 km.fora, non è stato possibile superare tale velocità. A velocità ridotte il motore "tirava" bene e dal posto di guida anteriore era assai s ilenzioso, se si tiene presente che non esiste alcuna paratia. Nella camera d i combattimento, marc iando in avanti, quasi non si percepivano esalazioni, ciò non vale però nella guida posteriore. Durante la marcia in ritirata, non si è osservato alcun surriscaldamento del motore, sebbene si sia marciato poco in queste condizioni. Le prime 4 marce sono rumorose e il cambio è estremamente lento. L'assenza di un arresto alla frizione rende difficili i cambi di marc ia in salita. La presa diretta e le surmoltiplicate (5" e 611) sono molto più silenziose e l'innesto più rapido essendo sempre in presa. Il cambio dalla marcia in avanti a quella in ritirata è semplice ed efficace dal posto di guida anteriore e se la leva del cambio è in folle, non occorre azionare la frizione. Tuttavia, dal posto di guida posterio re la leva comando inversore è sistemata in modo da renderne l'uso quasi impossibile. [Non è vero: è soltanto scomodo. n.d.T.]. A bassa velocità lo sterzo è abbastanza leggero grazie alla bassa demoltiplica. Poiché manca del tutto l'azione autocentrante guidando in entrambe le direzioni, si ritiene che non ci sia angolazione. Verso i 25 km.fora, appare una tendenza al l'oscillazione, che aumenta gradatamente fino a rendere il veicolo quasi incontrollabile a 32 km./orari. Si deve considerare che, sebbene l ' inconveniente sia dovuto a condizioni anormali di effici enza, l' evidente mancanza di quest'angolo possa aggravare tale tendenza. [Non risulta: si tratta di mancata regolazione. n.d.T.] I freni idraulici sono molto leggeri ad azionarsi, ma non molto efficaci. Eccellente è la sospensione indipendente sia s u strada che in terreno vario e sebbene estremamente dolci non sembrano causare rollio o beccheggio alle basse velocità raggiunte.


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Comoda si è rivelata la posizione di guida anteriore, ma quella posteriore è decisamente scomoda per una persona di alta statura. Un notevole svantaggio è la mancanza di visuale sui lati. La macchina è stata portata in una piccola depressione fangosa in teneno argilloso e si è completamente immobilizzata pur con il d ifferenziale bloccato. Non si ritiene che in quelle condizioni si sarebbe verificato lo stesso inconveniente con qualsiasi altro veicolo a trazione integrale. Il fatto che l'autoblinda montasse pneumatici tipo "Libia" e quindi relativamente lisci, può essere stato in parte la causa di questo contrattempo piuttosto sorprendente. In conclusione, si può affermare che l'impressione generale è che il progetto di base s ia ben studiato al fine di realizzare un veicolo da combattimento maneggevole e notevolmente veloce, sebbene certi particolari, specialmente le sistemazioni cli armamento abbiano ricevuto un'attenzione così modesta da compromettere in parte le sue potenziali possibilità.

A proposito della blindatura(§ 29 . PUNTI VULNERABILI, pag. 22) la relazione così di esprime: [... ] Vi sono numerose fessure ai giunti della lamiera scudo, particolarmente in corrispondenza del.l e unioni tra quelle frontali e laterali. Nel caso delle prime, tanto il pilota quanto il serbatoio anteriore del carburante rischiano di essere colpiti da schegge. Gli intervalli nelle parti posteriori, come pure le prese e le uscite dell'aria ricavate nel compartimento motore, espongono quest' ultimo - come il radiatore - agli stessi pericoli. Infatti, dappertutto mancano le protezion i antischegge: lo scudo frontale del cannone, i portelli d'accesso dello scafo, quelli di visuale e le feritoie protette sono tutti vulnerabili. A causa delle borchie per i perni a molla, utilizzati per il bloccaggio dei portelli di accesso, è possibile che questi restino aperti per circa 8 mm. Dell'equipaggio, specialmente il mitragliere di scafo ed il secondo pilota, possono essere colpiti dal fuoco di armi portatili qualora diretto dalle zone posteriori. li periscopio del capo-blinda è vulnerabile nel prisma, il quale non è protetto. Questo rappresenta un bersaglio importante giacché - a parte il collimatore delle armi e le due ferito ie laterali non esistono altri mezzi per la visione all'esterno.


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DOCUMEKTI

DOCUMENTO N. 39

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Addestramento Diramazione estesa ai comandi di truppe al deposito P.M. 9, li 1° maggio 1943-XXI n° di prot. 9000 Allegati n. 2 All' Ispettorato de] l'arma di fanteria Ali 'Ispettorato delle truppe alpine All ' ispettorato dell'arma di artiglieria All' Ispettorato dell' arma del genio All' Ispettorato del le truppe motorizzate e corazzate Ali ' Ispettorato ciel corpo automobilistico Al Comando 2" divisione celere «Emanuele Filiberto Testa di Ferro» Al Min istero della guerra - Direz. gcn. cli Sanità mii. Al Ministero della guerra - Direz. del Serv. chim. mii. Al Comando FF.AA. della Sardegna (XIII C. d' A.) Ai Comandi d i C. d'A. II, IX, Xli , XV, XVI, XVII, XIX, XX III , XXIV, XXXI, XXXV Ai Comandi di dif. terr. di: Torino - Milano - Bologna - Firenze - Napoli - Udine - Palermo - Treviso - Genova e, per conoscenza (in dirizz,i omessi)

OGGETTO: Addestramento reclute classe 1924. Campi d'arma ai depositi. Riferimento circolare 194330/7 del 9 aprile e.a . di questo S.M., ufficio mobilitazione. 1. - L'addestramento del contingente che sarà chiamato alle armi in maggio dovrà essere svolto: - per le reclute delle arm i di fanteria e sue specialità (escluse truppe motorizzate e corazzate), cavalleria, artiglieria, truppe del servizio chimico e servizi: in 3 mesi, termine 31 agosto 1943; - per le reclute delle truppe motorizzate e corazzate, genio, corpo automobilistico: in 4 mesi, termine 30 settembre 1943. 2. - Le reclute dovranno essere inquadrate in appositi «reparti di istruzione». 3 . - Per le epoche indicate le reclute dovranno avere raggiunto un grado di preparazione tale da poter essere immesse nelle unità quali complementi. Si dovrà pertanto prescindere dal loro addestramento nell 'ambito dei reparti di grado superiore al plotone o sezione, e per contro sviluppare al massimo l' addestramento individuale e di squadra con i criteri sanciti dall a c ircolare 18700 del 24 settembre 1942 di questo S.M. 4. - Data la stagione nella quale avviene la chiamata, l'istruzione può essere svolta in ambiente favorevole; in conseguenza il programma dovrà essere attuato completamente secondo gli allegati «progetti di impiego del tempo» (al legato I). A tal fine i depositi che non hanno nelle immediate vicinanze terreno idoneo per addestramento trasferiscono i reparti fin dall'inizio in località nelle quali possano disporre di terreno adatto.


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GLI A UTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

5. - Gli all ievi caporali e gli specializzati siano scelti e se1ezionati nelle prime setti mane; 1a loro preparazione sia sviluppata incomi nciando dall 'in izio del secondo mese. 6. - L'istruzione tecnica e d'impiego sulle armi sia curata in modo particolare. Nello sviluppo dei lavori sul campo di battaglia s i tenga conto di quanto ha attinenza ai campi minati e agli ostacoli anticarro (circ. 17000 del 9 ottobre 1942 e relativo allegato). Sia curato l'addestramento alla lotta individuale contro carri (circ. 4360 del 15 novembre 1942). 7. - L'addestramento alle marce deve essere iniziato subito e svolto progressivamente in modo da mettere il personale in grado di effettuare marce di 25-30 km. 8. - Le truppe alpine svolgeranno le escursion i (20 giorni) nell'ultimo periodo. 9. - L' addestramento dei reparti destinati alle unità dislocate fuori del territorio sarà svolto presso i depositi. 10. - Come sarà precisato dalle disposizioni che darà la di rezione generale di sanità militare, il ciclo delle vaccinazion i antivaiolosa e vaccino profilassi anti T.A.B .TE venà compiuto nel termine d i 30 giorni e sarà regolato in modo che la vaccinazione antivaiolosa coincida con la prima iniezione antitifica. 11 . - Gli ispettorati sono pregati di emanare quelle direttive che riterranno necessarie e di fi ssare la percentuale di spec ializzati da istru ire, con larga vis ione delle necessità in avvenire e della maggiore usura. 12. - Lo svi luppo dell'addestramento delle reclute della classe 1924 non deve comunque incidere sull'addestramento delle truppe che sono presso i depositi (classi anziane e classe 1923). I comandanti di truppe al deposito prendano provved imenti al fine di assicurare la disponibilità di complementi veramente istruiti. Indipendentemente dall 'addestramento delle reclute, si approfitti della stagione favorevole per inviare al più presto al campo i reparti d ' istruzione di class i anziane, facendoveli permanere quanto necessario per la loro completa preparazione. Nella scelta delle località per i campi, i comandi di G .U., e particolarmente quelle interessate alla difesa costiera, tengano presente l'opportunità di avere tali reparti sempre alla mano e prontamente disponibili. 13. - Muni-::,ioni: a) per addestramento reclute questo Stato Maggiore ha già provveduto all'assegnazione sulla base di quanto fi ssato dall'allegato 2. Eventuali ulteriori, necessità dovranno essere subito segnalate; b) per addestramento truppe ai depositi siano richieste a questo S. M. con le modalità indicate nella circolare 17700 del 28 settembre 1942. Il Capo cli Stato Maggiore Rosi [... ]

F) TRUPPE MOTORIZZATE E CORAZZATE 1. - Istruzione sulle armi. L'addestramento dei reparti corazzati al tiro dal carro o dall'autoblinda ha lo scopo di abilitare i singoli eq uipaggi prima, i reparti poi, alla esecuzione del fuoco in combattimento. Occorre far acquisire una conoscenza perfetta e sicura delle armi di bordo, giacché le particolari condi zioni in cu i esse vengono adoperate sono ta li da esigere una profonda conoscenza per essere utilmente impiegate.


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2. - Effettuare le seguenti lezioni di tiro: Tiro di addestramento: pistola: 2 lezioni; moschetto: 4 lezioni di tiro ridotto; 6 lezioni tiro a pallottola; mitragliatrice (colpi 250): 4 lezio ni (2 con arma a terra e 2 dal carro fermo); bombe a mano (bombe 4): 4 lanci (2 a terra e 2 dal caiTo); cannone da 47/32 (colpi 8): 3 lezioni (2 dal carro fermo, 1 col carro in moto con fuoco nelle soste del carro); cannone-mitr. da 20 (4 lezioni): - cp. da 20 mm.: 2 lezioni e.a. e e.e . (colpi 80), - caJ.Ti L 40 e auto bi.: 2 lezioni dal mezzo fermo e 2 dal mezzo in moto con fuoco nelle soste (colpi 40); semov. da 75/18 (co lpi 8): 3 lezioni (2 dal semovente fermo, I col semovente in moto con fuoco nelle soste del carro). Tiro di combattimento: carro o semov.: 15 colpi da 47/32 o da 75/1 8 per ogni equipaggio; carro o autobl.: 250 colpi ca!. 8 per ogni equ ipaggio; carro o autobl.: 30 colpi da 20 mm. per ogni equipaggio. I tiri dovranno effettuarsi col carro, semovente o autoblinda in agguato od in movimento e ciò per addestrare a] tiro il personale prima sfruttando nel mig lior modo il mascheramento o la protezione naturale del terreno, poi nei brevi istanti di arresto del carro allo scoperto ed anche col carro in movimento contro bersagli fissi e mobili (sagome di carri nemici). 3. -Addestramento tattico. Gli equipaggi di carri-autoblinde-semoventi devono essere addestrati: - alle modal ità d 'azione dei minori reparti di fanteria, nel quadro della cooperazione carri-fanteria; - alle formazioni e trasformazioni del plotone carri o autoblinde; - allo sfruttamento del terreno per muovere : come il fa nte sfrutta il terreno, per avvicinars.i al nemico senza fa rsi scorgere e senza perdite, così anche il carrista o autoblindista deve sforzarsi cli far procedere il suo mezzo in modo che rimanga coperto; - allo sfruttamento del terreno nella lotta contro armi controcai-ro: a seconda della situazione una parte dei carri o autoblinde potrà usare il fuoco da fermo, rinforzando in tale modo l'appoggio ai carri che muovono; - allo sfruttamento del fuoco: lo sparare da fermo ed il rapido attacco si devono alternare nell' interno dei reparti corazzati; - al modo di sostare nella zona di combattime nto poiché il pericolo de ll 'offesa nemica può essere eliminato se i carri o le autoblinde si fermano soltanto sfruttando la copertura ed il terreno; - alla difesa vicina dal carro o dall'autoblinda; - alla difesa contro g li aggressivi chimici; - al mascheramento ed all ' occultamento; - alla posa ed alla rimozio ne di campi minati. L'addestramento tattico sarà completato da esercitazioni di combattimento di plotone (almeno 4) considerando tali esercitazioni la base dell'addestramento carrista. Tali esercitazioni dovranno essere: - organizzate sulla base di una ben intesa progressione; - razionalmente inquadrate in situazioni semplici e verosimili ;


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GLI A UTO VEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

- svolte in terreno frequentemente cambiato e nelle più svariate condizioni metereologiche e stagionali ; - vivificate da spi rito aggressivo, audace, tenace. Almeno due delle esercitazioni tattiche di cui sopra dovranno comprendere anche tiri di combattimento. Nota: L'addestramento di un reparto carristi od autoblindi~ti è esclusivamente basato sul perfetto addestramento dell 'equipaggio di ogni singolo mezzo. L'addcstrame1110 dei singoli componenti l'equipaggio si potrà considerare completato solo quando essi sapranno agire con buoni risultati contro qualsiasi obiettivo cd in qualsiasi terreno. L'equipaggio di un mezzo corazzato dovrà saper usare i quattro clementi di forza: velocità, potenza cli fuoco, blindatura, urto o singolarmente o contemporaneamente per ricavarne il maggior risultato. Sviluppare quindi la collaborazione nell'equipaggio di un mezzo corazzato poiché l'impiego del carro o dell'autoblinda potrà essere efficace solo se i membri dell'equi paggio sapranno completars i a vicenda.

[...]

E) TRUPPE MOTORIZZATE E CORAZZATE 1° periodo (1-27 giugno); - g innastica militare; - istruzione formale; - conoscenza e pratica delle armi individuali e delle armi automatiche dei mezzi corazzati in dotazione, puntamento; - addestramento al tiro individuale; - tiro col moschetto e con la pistola; - istruzione automobilistica: selezione del personale per destinarlo alle varie specializzazioni (all. conduttori, all. piloti , alt. mitraglieri, all. marconisti, all. capicarro, all. motociclisti, all. meccanici operai , ecc.); - regolamenti. 2° periodo (28 giugno- I agosto): - addestramento al tiro dal carro e dall 'autoblinda con le armi di bordo (cal. 8, cal. 20 millimetri); - eserc itazioni di lancio di bombe a mano; - addestramento alla condotta di automezzi e di auto speciali, d i motocicli; - addestramento al pilotaggio del carro armato (istruzione comune); - addestramento cacciatori di carri; - istruzione sull'uso dei mezzi di collegamento in dotazione ai reparti corazzati; - mascheramento ed occultamento; - difesa contro gli aggressivi chimici; - preparazione dei graduati; - regolamenti;

3 ° periodo (2 agosto-5 settembre): - addestramento al tiro dal carro; dal semovente e dall ' autoblinda con armi di bordo ( ca!. 4 7/32, ca!. 75/ 18); - addestramento alla condotta di automezzi e di auto speciali , cli motocicli ;


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- addestramento al pilotaggio del carro armato per capi carro e piloti; - addestramento cacciatori di carri ; - addestramento ali ' orientamento, alle ricognizioni ed alla stima delle distanze; - addestramento alle marce col materiale autoportato e cingolato; - istruzione s ull ' uso dei mezzi di collegamento in dotazione ai reparti corazzati (formaz ione dei marconisti); - preparazione de i graduati ; - regolamenti. 4 ° periodo (6-30 settembre): - addestramento al tiro dal cmTo, dal semovente e dall'autoblinda, tiro col carro in agguato e col carro in movimento; - addestramento cacciatori di carri; - addestramento alle ricognizioni, ali' orientamento ed alla stima delle distanze; - tiri di plotone per addestrare gli equipaggi dei carri ad agire in coope razione; - preparazione dei graduati; - regolamenti; - conseguimento dei certificati di idoneità per conduttori, piloti , motociclisti , ecc.

[... ]

UnitĂ carriste e autoblindiste. Tiro di addestramento: M oschetto - per ciascun militare - cartucce per tiro ridotto Moschetto - per ciascun militai-e - cartucce a pallottola Pistola - per ciascun militare armato di pistola - cartucce Mitragliatrice - per ciascun me mbro de ll 'equipaggio - cartucce a pallottola Cann. rrutr. da 20 - per ciascun membro dell'equipaggio - cm-tocci granata Cannone da 47/32 - per ciascun membro dell 'equipaggio - cartocci granata ordinari - cartocci granata perforanti Cannone da 75/18 - per ciascun membro dell'equipaggio - cartocci granata Cann. mitr. da 20 per compagnie e.a. - tiro controcarro - per pezzo - colpi - tiro contraereo - per pezzo - colpi

24 36 14 250 40 7 l 8 30 50

Tiro di combattimento: Mitragliatrice - per carro o autoblinda - cartucce a pallottola Mitrag liera da 20 mm. - per carro o autoblinda - cartocci granata Cannone da 47/32 - per carro o semovente cartocci granata ordinari Cannone da 75/18 - per semovente - cartocci granata

250 30 15 15

[...]


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GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

DOCUMENTO N. 40

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Ordinamento - 3a sezione P.M. 9, 30 maggio 1943-XXI n° cli prot. 0071 860/3 Allegati: 1 A li 'Ispettorato del le truppe motorizzate e corazzate Al Comando della Difesa Territoriale di e, per conoscenza (indirizzi omessi)

ROMA TORIN O

OGGETTO: Costituzione di una compagnia camionette.

I. Si dispone la costituzione - sotto la data del IOg iugno p. v. - d i una compagnia camionette presso il dep. 1° rgt. ftr. carrista - Vercelli (centro di mobilitazione). Vi provvede il comando de lla difesa territoriale di Torino. II. Assumerà la denominazione di I" c. camionette da 20 mm. III. Formazioni ed organici: v. specchio allegato. Personale (ufficiali, sottufficiali e truppa): sarà fornito dal centro cli mobilitazione. Materiali: disposizioni a parte a cura di questo S.M. - Ufficio Servizi I. IV. L'ispettorato de lle Truppe Motorizzate è pregato sovraintendere alla costituzio ne e all'addestramento del reparto. V. La data di mobilitazione sarà proposta dal Comando della Difesa Territoriale di Torino tenendo presente le norme cli cui alla circolare di questo S.M. - n. 47800 in data 7 aprile 1941 XJX. VI. II Comando della predetta difesa territoriale è pregato comunicare quindicinalmente a questo S.M. Uffici: Ordinamento, Mobilitazione e Servizi I - a datare dal 15 g iugno p.v. , lo stato di consistenza organica del reparto. VII. Riserva cli comunicazioni per l'assegnazione. Il Sottocapo di S.M. Intendente F.to M ariotti P.C.C. Il Colonnello di S.M. Capo Ufficio (G. Vargas)


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Allegato alla circolare n. 0071860/3 in data 30/5/1943 XXI dello S.M.R. E. Ufficio Ordinamento - 3" sezione

COMPAGNIA CAMIONETTE DA 20 O DA 47/32 Comprende: - il comandante; - 1 plotone comando; - 4 plt. di due camionette ciascuno.

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Comandante (capitano) ... .......... PLOTONE COMANDO Comprende: - il comandante; - 2 camione1te comando ( I); - 1 squadra servizi.

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Comandante (subalte rno) ......... .

Camionetta comando Marconista ......... ... ............. ...... . Mitragliere ............ .............. ..... . Conduttore di camjonetta ........ .

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Totale camionetta comando Totale 2 camionette comando

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2 4

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Squadra servizi Sottuffic iale d i contab. (capo sq Graduato di contabilità .......... .. . Operai (3): - motoris ti ................................. I - elettromagnetis ti .................. .. I - armieri carristi .. .... .. ...... .. ..... ... 2 Portaferi ti ..... .......................... .. . 2 (4) 1 4 Motocic lis ti ............................... 5 Conduttori automobilisti .......... . 3 2 Conduttori di riserva di camio nette .......................................... 2 Marconisti di riserva ... ..... ... ... ... 2 Mitraglieri e serventi di riserva 4 Militari dei servizi vari .. ........... t - - - + - - - + --I-J+ - - - - + ---t- - t - - -+ -- -+-- - - i Totale squadra servizi ....... .... 29 5 2 1 4 t---+ - --t---+---+---+--t---+---t-- --t Totale plotone comando .... ... 2 33 7 2 2 4 (1) Sono armate con mi tragliatrici da 8 in caccia e munite di staz. radio. (2) Provvede anche ai rifornimenti. (3) Per il camioncino per piccole riparazioni. (4) Per il comandante di compagnia. NOTA

Nei due tipi di camionetta l'equipaggio è identico.


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GLI A UTOVEICOU DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

PLOTONE C AMIONETTE DA 20 O DA 47/32

PERSONALE Comprende: - il comandante; - 2 camionette (1).

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Camionetta Sottufficiale capo pezzo .......... . Serventi .................................... . Mitragliere ..... ........ ........ ......... .. Conduttore di camionetta ...... . ..

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4 plotoni camionette ................ .

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Totale compagnia ................ .

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5

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4

Riepilogo della compagnia

I

2

(1) Armate con cannone da 20 o da 47 e mitragliatrice cal. 8 in caccia. (2) Di una camionetta è capo pezzo il comandante di plotone.


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Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate P.M. 9, 12 agosto 1943 n° di prot. 5500/A Ai Comandi di Divisione Costiera Ai Comandi di Brigata Costiera Ai Comandi dei Reggimenti Carristi e Truppe al Deposito Al Centro Addestramento Carristi e, per conoscenza (indirizzi omessi)

OGGETTO: Concetti fondamentali ai quali deve essere informato l'impiego delle compagnie camionette ed il loro addestramento. I. - La camionetta 43 è un automezzo di combattimento «non corazzato» molto veloce e capace di muovere anche fuori strada. Ha come armamento principale la mitragliera da 20 con possibilità di tiro terrestre e e.a. (settore 360°) o il cannone da 47/32 con sola possibilità di tiro terrestre (settore 360°) e come armamento secondario la mitragliatrice da 8 mod. 37, per tiro terrestre e e.a. da bordo. Le camionette 43 (da 20 o da 47/32) sono organicamente costitu ite in compagnie aventi la seguente formazione: - plotone comando: 2 camionette comando (armate con mitragliatrici da 8 in caccia e munite di stazioni radio RF3M); I squadra servizi; - 2 plotoni camionette: su 4 camionette ciascuno.

Il. - Caratteristiche e dati tecnici: - motore a benzina- 76 Cv. cilindrata 4000 cm3; - cambio di velocità: 5 marce avanti - l indietro; - velocità: 80 Km/h - autotelaio - 4 ruote a sospensione indipendente - anteriori direttrici e motrici - posteriori motrici; - capacità serbatoi 1.264 in 3 serbatoi fissi; - autonomia su strada: Km. 450 c irca; - peso a vuoto Kg. 3500 - carico utile Kg. 1500 - peso totale Kg. 5000; l capo camionetta (o capo pezzo) I conduttore - equipaggio - 5 uomini e cioè 2 serventi cannone (da 20 o da 47) 1 mitragliere

Munizionamento: - per la mitra Breda 37 da 8 mrn. n. 2000 cartucce in I00 caricatori da 20 colpi ciascu no sistemati negli scompartimenti superiori dei due cofani laterali ed in parte nel vano compreso tra i due sedili anteriori ; - per il cannone - mitragliera Breda mod. 35 n. 960 cartucce da 20 mm. delle quali:


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GLI AUTOVEICOLI DA COMB AIT I MENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

- n. 384 in 32 caricatori di 12 cartucce ciascuno situati nei 4 cofani sedili ; - n. 576 sciolte (in custodia) allogate in 4 cassette sistemate a due a due negli scompartimenti inferiori dei due cofani laterali. La proporzione tra cartucce e.a. e cartucce e.e. è del 50%. - per ii cannone da 47/32: n. 160 granate da 47 delle quali: - n. 60 contenute nei 4 cofani sedili; - n. 100 contenute in 4 cassette allogate a due a due (25 granate per cassetta) negl i scompartimenti inferiori dei 2 cofani laterali. La proporzione fra granate ordinarie e granate perforanti è del 50 %. III. - Compiti e dipendenze: r reparti camionette avranno i compiti: - di concorrere nell'azione antisbarco - di contenere il nemico sbarcato Le compagnie camionette da 20 sono destin ate all a difesa mobile e.a. cli opere ed impianti della linea costiera ed in via sussidiaria alla vigilanza e difesa mobile delle coste. Le compagnie camionette da 47132 sono destinate essen~ialmente alla vigilanza ed alla difesa mobile delle coste. Esse sono assegnate di norma alle D ivisioni ed alle Brigate costiere che le impiegano con i criteri sotto specificati e in compiti ben definiti, adeguati alle loro caratteristiche organiche ed alla loro capacità operativa.

Impiego: 1. - I reparti camionette sono tenuti in pos izione centrale del settore d 'impiego per muovere tempestivamente in quel punto o su quei punti minacc iati da una eventu ale azione di sbarco del nemico. Saranno assegnati in quelle zone che consentono rapidi spostamenti nel settore di più probabile impiego. 2. - La loro azione d i fuoco si svilupperà contro gli scafi dei natanti che dirigono a riva, essendo molto più redditizio il loro tiro sui natanti che sui carri sbarcati, contro i quali i cannoni da 20 mm. sono inefficaci, e scarsamente efficaci sono i pezzi da 47/32 (solo tiro contro cingol i e sospensioni). A sbarco iniziato o avvenuto, il fuoco de lle camio nette potrà dirigers i contro truppe o contro mezzi nemici blindati o leggermente corazzati. 3. - L'apertura del fuoco da parte delle camionette non sarà fatta a distanza troppo forte; ciò per non disperdere il tiro e per non svelarsi anzitempo; esponendosi così alla reazione dei mezzi di appoggio navali e degli stessi cannoni dei carri caricati sui mezzi da sbarco. 4. - La distanza alla quale iniziare il fu oco dipende dal numero dei natanti che s i presentano e dal numero di camionette efficienti disponibili; se i natanti sono molti, converrà aprire il fuoco a distanza maggio re, mai superiore però ai 2000 m. Il puntamento va diretto contro gli scafi all' altezza della linea di galleggiamento, onde favorire l'affondamento. 5. - Nel settore di azione di un reparto cam ionette, sarà necessario predisporre piste, tabelle ed adattamenti del terreno che consentano di raggiungere rapidamente le postazioni anche di notte. 6. -I comandanti e gli equipaggi dei reparti camionette, dovranno essere perfettamente orientati ne l settore di loro competenza: e quindi, avere s icura conoscenza della zona, delle strade, delle piste e dei punti più delicati e sensibili del settore nonché della ubicazione d i sbarramenti ma-


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teriali in atto: ciò, allo scopo di assicurare la tempestività del loro intervento ed il massimo sfruttamento del terreno . 7. - I reparti camionette possono essere impiegati a compagnia intera, a plotoni singoli (4 camionette), e 1h plotone (due camionette). È da escludere l'impiego delle camionette isolate ed in postazione fissa. 8. - L'azione di fuoco delle cam ionette è individuale, a partire dall'istante nel quale essa è iniziata su o rdine de l comandante di compagnia o sull 'ese mpio del comandante d i p lotone ; ogni capo-arma persegue gli obiettivi che ha di fronte, in relazione al proprio posto del dispos itivo. 9. - Le munizioni da impiegare nel tiro sono: - pe r il cannone da 20 mm.: perloranti contro bersagli a mare ; controaeree contro bersagli aerei. - per il cannone 47/32 - pe,jorante ed ordinaria a seconda della protezione offe rta dai mezzi da sbarco, tenendo presente che il proietto ordinario riesce a perforare gli scafi nella maggior parte dei natanti impiegati dal nemico . Per l'impiego delle compagnie camionette armate con cannone mitragliera da 20 mm. in azione controaeree, valgono le «norme d'impiego per le artiglierie controaerei campai i» - pubbl. 3919. [V. - L'addestramento dei reparti camionette. I. Scopi principali da raggiungere: - Conoscenza perfetta delle armi di bordo , degli strumenti di puntamento, e della tecnica de l tiro; - rapid ità di spostamento su strada e fuori strada e pronta apertura ed aggiustamento del tiro; - facilità di orientarsi a percorrere itinerari e zone di terreno anche di not1e nel settore di azione; - intercambiabilità nelle specifiche funzioni dell ' equipaggio delle camionette; - sfruttamento del terreno e scelta di posizioni di agguato; - occultamento, mascheramento, collegamento. 2. Esercitazioni applicative. - marcia in autocolonna su strada, pista e terreno vario (di g iorno e di notte, con o senza luna) con velocità crescenti; - occupazione di una posizione per eseguire tiro antisharco; - dislocazione a difesa controaerea di impianti ed opere della linea costiera; - addestramento al tiro all 'orizzonte contro bersagli in movimento, meglio se contro sagome a mare rimorchiate e al tiro controaereo contro palloncini o maniche rimorchiate da aereo; - esercizi di r(fornimenti (munizioni e carburante); - esercizi di allarme seguito da immediato spostamento per raggiungere la località di impiego. Orientamento; - esercizi di tiro con la mi tra cal. 8 s ia da bordo, s ia da terra su treppiede.

IL GENERALE DI C.A. ISPETTORE Augusto de Pignier


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DOCUMENTO N. 41

Stato Maggiore Esercito - Ufficio Operazioni e Servizi LA MOTORIZZAZIONE DELL'ESERCITO - Lineamenti organici I Nel disciolto R.E. esistevano i seguenti organi centrali preposti alle questioni concernenti la motorizzazione; - presso il Comando Supremo: il Commissariato Generale dei combustibili liquidi, carburanti e lubrificanti; - presso lo Stato Maggiore - 4° Reparto: Ufficio Motorizzazione.; - presso il Ministero della Guerra: - la Direzione Generale della Motorizzazione, - 1'Ispettorato del Corpo Automobil istico, - l'Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate, da cui dipendeva - la Direzione Superiore dei Servizi Tecnici Motorizzazione. Altri organi centrali che svolgevano attività essenziale nel campo della motorizzazione erano: - il Comitato Trasporti, presso il Comando Supremo, - la Direzione Superiore Trasporti e l'Ufficio Servizi, presso lo S.M.R.E. II Gli eventi del settembre 1943: - con la scomparsa quasi totale dei mezzi a motore esistenti presso il R.E., - la devoluzione, anch' essa quasi totale, del la produzione relativa in atto a favore delle Truppe Germaniche operanti in Italia, - la necessità - risultata ormai non ulteriorme nte procrastinabile in base alla dura esperienza dell'attuale guerra - di possedere in larga scala dei mezzi a motore per sostenere la lotta almeno ad armi pari, hanno portato in primo piamo il problema della motorizzazione. III L'Esercito Italiano, quale sarà costituito quando sarà ripresa in pieno l'attività produttiva del Paese e questo potrà fornire personale e mezzi adeguati alle esigenze della guerra moderna, dovrà perciò essere essenzialmente dotato d i mezzi a motore. La massa delle forze terrestri sarà cioè costituita da: - truppe moto rizzate; - truppe autoportate; - unità armate o dotate di mezzi blindati o corazzati (ftr., artiglieria, genio); - unità dei serv izi anch'esse su mezzi motorizzati.


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IV Da quanto esposto consegue che la motorizzazione e i problemi a questa attinenti (ordinamento, produzioni, caratteristiche dei mezzi a motore - da considerare come armi più che come mezzi perché costituenti tutt'uno con le armi da essi portate) assurgeranno a primaria importanza nella costituzione del nuovo Esercito. Per conseguenza, gl i organ i centrali interessati ai problemi della motorizzazione avranno anch'essi compiti particolarmente importanti e complessi. Tali organi saranno: - l'Ispettorato delle Tru ppe Motorizzate e Corazzate, direttamente d ipendente dal Capo di S.M., - la Sezione Trasporti dell'Ufficio Operazioni e Servizi presso lo S.M., - la Direzione Trasporti presso l'Intendenza dello S.M., - la Direzione Generale della Motorizzazione presso il Segretariato Generale dell 'Esercito, avente alle dipendenze - la Direzione del Servizio tecnico della Motorizzazione. V

Compiti degli organi centrali a) - Dall'Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate dipenderanno: - le unità motocorazzate - i reparti dotati di mezzi blindati, - le truppe motorizzate, nonché quelle previste autotrasportate, - i reggimenti autieri e le unità automobilistiche in genere. L'Ispettorato in questione si interesserà cli quanto riguarda essenzialmente: - addestramento, - impiego tattico, operazioni. Per tali questioni le unità suindicate dipenderanno da detto Ispettorato. b) - La Sezione Trasporti dell ' Ufficio Servizi dello S.M. avrà i seguenti compiti essenziali : - emanare le direttive per l'impiego tecnico dei mezzi motorizzati, - determinare, unitamente ali 'Ufficio Ordinamento, la costituzione delle singole unità automobilistiche. c) - La Direzione Trasporti presso l' Intendenza dello S.M. avrà i seguenti compiti essenziali: - organizzazione del servizio automobil istico, - organizzazione itinerari stradali, - organizzazione ed esecuzione sia dei grand i autotrasporti, sia degli autotrasporti interessanti gl i organi centrali dell' Esercito d) - la Direzione Generale della Motorizzazione sarà preposta a: - produzione dei mezzi a motore, - raccolta e distribuzione dei mezzi a motore, - contatti con gli organi di produzione del Paese e organizzazione de ll'attiv ità prod utti va ai fini del miglior rendimento di questa; conseguenti accord i e collaborazione in proposito con il Segretariato della Produzione Bellica.


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e) - La Direzione del Servizio Tecnico Motorizzazione avrà i seguenti compiti essenziali: - seguire da vic ino l'andamento della produzione, c ivi le e mi litare, in Ital ia e al l'Estero, nel campo dei mezzi a motore, per stabilire i tipi di tali mezzi che più rispondano ai fini militari, determinare le migliorie da adottare su quelli in uso e consentire in definitiva di tenere l'Esercito costantemente aggiornato, ossia dotato di mezzi veramente progrediti e rispondenti a tutte le esigenze della guerra moderna; - determinare le caratteristiche tecniche dei vari tipi di mezzi a motore ed emanare le norme per l' impiego tecnico dei mezzi stessi.

VI È ovvio che nell 'attuale situaz ione lo sviluppo delle Forze Armate Italiane non potrà avvenire che gradualmente. In conseguenza, anche per quanto si riferisce agli organi centrali, questi potranno prendere sviluppo in seguito. È necessario però che essi siano tutti costituiti e funzionino al più presto, poiché è dallo stud io dell e complesse questioni attinenti alla motorizzazione del l'Esercito che potrà so rgere delineata la fisionomia dell 'Esercito stesso; e tale studio è appunto compito degli organi centrali indicati al precedente N. TV. Si rappresenta perciò la necessità che vengano presto: - sanciti con norme scritte i compiti per I'Intendenza e la Sezione Trasporti del! 'Ufficio Operazioni Serv izi dello S.M. , e per la Direzione Generale della M otorizzazio ne, - ricostruiti l' Ispettorato delle Truppe Motorizzate e Corazzate e la Direzione del servizio Tecn ico Motorizzazione. Per le decisioni.

Roma, 4 dicembre 1943 XXII0 .


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DOCUMENTO N. 42

Motorizzazione Militare 1939-1943 Veicoli da combattimento Torino, 5 Ge nnaio 1944 La guerra in A.O. I. termina nel 1936 dimostrando che l'unico carro armato Italiano il C.V. 33 - 35 (3 Tonn. - Km/ h. 40) è nettamente superato. Le vendite fatte in Cina, in Brasile e la guerra dì Spagna ne danno pure conferma. Infatti i Governi Esteri chiedono un carro cons imile, ma non per combattimento bensì per esplorazione, veloce, ben armato, ben protetto (6 Tonn. - 42 Km/h). I Tecnici della produzione carri armati presenziano alle Riviste Militari annuali a Parigi (14 Luglio) ed a Berlino. A Parigi si notano carri armati di peso enorme (70-100 Tonn. giudicati con ragione eccess ivi). A Berlino invece appaiono ne l Salone del!' Automobile i primi s intomi de lla potenza industriale e bellica del la Germania. Jn tutte le Nazioni importanti il tonnellaggio dei carri armati cresce. L'Inghilterra all'inizio della guerra non ha nulla di particolarmente importante se s i fa eccezione delle notevol i quantità a disposizione delle Forze Armate. L'Italia nel Settembre 1939 si trova come segue : Carri per esplorazione (3 Tonn.) reduci dalla guerra di A.O. e cli Spagna: superati. Carri di rottura e di accompagnamento fanteria (Tonn. 11 = velocità Km. 31 ora). Costruiti su capitolato dell'Esercito ne l 1937 (con peso previsto di Kg. 8.000) da impiegare quali mezzi di sfondamento delle linee nemiche per far varco alle fanterie (tuttora non motorizzate che in minima parte). La commessa data alla Fiat è di I 00 unità con una produzione massima prevista cli 10 unità al mese.

Carri leggeri

In sostituzione del carro eia 3 Tonn., la Fiat-Ansaldo nel Settembre 1938 propone lo studio di un carro armato da 5 Tonn. La proposta viene respinta, ma poiché a spese Fiat-Ansaldo si costruiscono i campioni , il Ministero della Guerra autorizza l'eventuale produzione soltanto però per vendita a Governi Esteri. Tale carro denominato prima L. 6, poi L. 40, verrà poi ordinato dal Ministero della Guerra nel 1940 con una commessa di 583 unità salita poi a ci rca un migliaio con i tipi derivati (cannone semovente) 47/32 - carro comando - centro radio ecc. La Fiat in accordo con I' Ansaldo si attrezza per la produzione completa (scafo e assortimento motoristico) ma quando la produzione inizia nel marzo del J 941 il carro è g ià superato sia per potenza di offesa che di difesa, tanto che nella fine del 1942 le Autorità ne riducono la commessa ali ' unico sottotipo semovente 47132.

Carri medi L'andamento delle operazioni bel liche d imostra in modo sempre più evidente la necessità di aumentare tonne llaggio e velocità dei carri i quali hanno armi sempre più potenti, sempre maggiori velocità per manovrare cli fro nte al nemico, protezioni capaci di s fidare l'arma controcarro da 20 e da 47 mm.


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In relazione a questo i Tecnici del Gruppo Fiat-Ansaldo ritengono superato il carro M.11 e così nel 1940 nasce l'M. 13/40 (Tonn. 14,5 Cav. 125); nel 1941 l'M. 14/41 (Tonn. 15 Cav. 145); nel 1942 l'M. 15/42 (Tonn. 16 Cav. 200). Si noti però che l'M. 15/42 caldeggiato dagli Enti Tecnici Militari è ritenuto dagli Enti d' impiego come avente motore di eccessiva potenza e ciò mentre la Germania allestisce il carro Pantera (peso iniziale 35 Tonn. - Cav. 700) e la Russia ha già vinto una offensiva invernale con il T. 34 (peso 26 Tonn. Cav. 500). Si può affermare che l'ossessione del ponte militare in dotazione al Genio Pontieri che ha con.tenuto il tonnellaggio dei carri armati non viene ancora superata tanto che lo Stato Maggiore volendo contrapporre in A.S. al carro armato Christie inglese (Tonn. 15 Km. ora 58) un carro analogo chiede a fine giugno 1941 l'impostazione di un progetto per un 'unità con peso di 15 Tonn. - veloc.ità di 60 Km. ora e protezione incapace di incassare i colpi delle armi controcarro del momento. Nasce così il carro M. Celere Sahariano, scarso di armamento, scarsissimo di protezione e con un motore di nuovo progetto (Cav. 250-275). Si esaminano nel frattempo i tipi nemici . Varie Autorità esaltano il Christie catturato in Libia nel 1941 ma lo stesso, in marcia su sabbia ad Ostia, compie Km. ora 22 mentre il ns. M. 15/42 marcia su sabbia con Km. ora 26 (l M. 14/41 - 19,7). Occorre tener presente che la tecnica dei carri armati si evolve continuamente e il carro che ha fortuna in un'offensiva è già superato sei mesi dopo. Occorre quin di che l' impostazione dei progetti abb i.a una visione futura di almeno due anni per fare in modo che ali' inizio della produzione questa getti sul teatro delle operazioni un mezzo superiore a ciò che hanno i nemici. La Fiat e l'Ansaldo insistono, e maggiormente dopo questi esami, sulla inutilità dello studio del carro Celere Sahariano ma le loro asserzioni non vengono tenute in conto (anzi lo Stato Maggiore attribuisce a pigrizia ed ingordigia degli industriali le loro obbiezioni alle nuove progettature ed alle nuove costruzioni) e si deve procedere allo stud io, disegno ed esecuzione del carro sperimentale. Alla prova dei fatti però l'un ità in oggetto non è apparsa necessaria e non ha avuto seguito.

Semoventi Su tutti i fronti aumenta nei carri armati l 'arma di offesa, aumenta naturalmente l'arma di difesa e pertanto si deve disporre di unità con maggior potenza d i f uoco. Si costruiscono su iniziativa Fiat-Ansaldo le prime unità semoventi. Il semovente 75/18 su M. 14/41 aiuta il balzo delle nostre Truppe verso El Alamein e lo stesso nemico li cita quale causa preponderante della perdita della Cirenaica. Si decide pure la costruzione di un semovente 90/53 sul carro M. 14/41. Lo Stato Maggiore approva il campione e ne ordina in tutto 30 unità! La destinazione delle stesse è incerta. Anzitutto fronte Russo, poi fronte Africano, infine in Italia. Però nel 1943 in Sicilia le batterie di tali unità agiscono tanto efficacemente contro gli Anglo-Americani da essere citate nel Bollettino del Comando Supremo e si riconosce allora che 30 unità erano ben poco per opporsi efficacemente al nemico! Data la buona prova dei semoventi se ne incrementa la produzione con gruppi motoristici più potenti e con armi di maggior gittata o calibro e nascono (anni 1942 e 1943) i semoventi 75/34 e 75/18 su M. 15/42 e il semovente 105/23.


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Carri pesanti La necessità del carro armato pesante era però già apparsa. Nell'Agosto 1940 l'Ispettore Superiore dei Servizi Tecnici Ecc. Caracciolo chiede Io studio di un carro con obice da 75/18 - motore a gasolio (330 Cav. - velocità Km. h 40 - Peso circa 25 Tonn). Lo stesso, progettato e costruito, inizia le prove nel Novembre 1941 essendo stata particolarmente gravosa la messa a punto del motore. Nel giugno 1941 però la Fiat, conscia della necessità di realizzare a qualunque costo la produzione di un cano da 25 Tonn. invia un proprio incaricato al Waffenamt a Berlino a rappresentare al Comando Germanico le proprie possibilità di produzione del carro germanico T. 3 a condizioni d i poter d irottare almeno il 50% della propria produzione all'Esercito Italiano. Il Comando Germanico invia una Miss ione per l'esame delle Officine di produzione Fiat e Ansaldo, ma la proposta avanzata dalla Fiat non ha seguito anche per le eccessive indecisioni che passano nei nostri Comandi fra la scelta del T. 3 Germanico e dello Skoda (18,7 tonn.) caldeggiato dallo Stato Maggiore. I Comandi Germanici annunciano che la produzione del T. 3 si trasformerà forse in quella del T. 4 di maggior peso ed armamento e ciò aumenta le difficoltà di una decisione. S i conclude decide ndo di procedere con la maggior celerità possibi le nella produzione del carro P. 40 che dovrebbe iniziare con la fine del 1942. Purtroppo la Spa viene colpita a novembre 42 dai primi bombardamenti aerei e viene ritardato l'inizio della produzione al maggio 1943. I pri mi carri promessi per agosto 1943 vanno in collaudo in tale mese ma, ah imè! troppo tardi dato gli svi luppi degli eventi. L'esame però del nuovo carro Germanico «Pantera», del russo T. 34 e del carro Germanico T. 4 dimostrano come siano necessarie anche nei carri pesanti unità più celeri e con armi a lunga gittata (75/34 e 90/42) . Si iniziano pertanto su richiesta del Ministero della Guerra nei pri mi del 1943 gli stud i di un P. 43 (30 Tonn. - velocità 45 Km/ora), mentre la produzione del precedente P. 40 non è neppure ancora iniziata.

Cingolette Nel periodo Luglio-Ottobre 1941 le Autorità Militari fanno studiare e costruire esemplari di carri cingolati per esplorazione. Nascono: la cingoletta da 5 Tonn. e la cingoletta da 4 Tonn. (con due assortimenti motoristici diversi che richiedono prove, trasformazioni, varianti) per sfociare nel settembre 1942 in unarichiesta d i ulteriori stud i con i I motore della vettura Lancia Astura e con i gruppi del carro «Lince» (pure produzione Lancia) non ancora entrati in produzione all '8/9/43. Tali studi e costruz ioni che hanno intralciato e ritardato l'esecuzione e lo sviluppo di altre unità sperimentali (come da nostre tempestive segnalazioni al Ministero della Guerra) non diedero luogo ad alcuna produzione perché, come più volte fu fatto osservare, le unità stesse erano ampiamente superate né erano ritenute necessarie dagli Enti di impiego.

Autoblindomitragliatrici Su richiesta del Ministero della G uerra, nel secondo semestre del 1937 fu studiata un 'autobli ndomitragliatrice. Il campione è pronto per le prove nel 1939.


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La Polizia Coloniale lo adotta. L'unità sperimentale compie con la P.A.I. 10.000 Km. sulle strade dell'lmpero. La produ zio ne però ini zia so ltanto nel febb raio 194 1 con un ord ine di 185 unità e con ritmo mensile richies to del tutto esiguo. D'altronde le Autorità competenti (come l' Ecc.za Caracciolo riferisce) ritengono che un mezzo di questo genere non possa essere utilmente occupato in AS . E purtroppo le Armate nemiche avanzando con mezzi similari ed anche inferiori effettuano nell'inverno 1941 la prima occupazione della Cirenaica! Le prime unità hanno un peso effettivo sul fronte africano soltanto a metà 1942, causa il periodo di addestramento e preparazione all'impiego e così troppo tardi. Per venire incontro a necessità prospettate dalle Autorità Militari in A.S. la Fiat di propria iniziativa in accordo con l'Ansaldo costruisce un esemplare di autoblindomitragliatrice specificatamente coloniale (ABS. 37). Le Autorità Militari dell' A.S. compiaciute ne ordinano l'immediato invio in Colonia s ulla linea del fuoco. Però il campione va perduto durante un'azione nemica e l' iniziativa non ha alcun seguito. Si ricordano ancora gli studi e le realizzazioni di autoblinde per strade ferrate e delle Littorine corazzate.

Camionette per esplorazione Vengono richieste dallo Stato Maggiore nel 1942 e si realizzano s u due tipi di versi pe r celerità di di stribuzione. L' ordinativo totale è però di 300. Hanno capacità ottime sia su sabbia che sulle strade alpine ma la loro produzione si sviluppa fra la fine del 42 ed il 43 e ben poche riescono ad essere trasportate in AS. - Vengono trasformate in unità per i fronti metropolitani per i p lotoni di ricognizione. Sono quasi pronti i reparti quando giunge l'Armistizio.

Addestramento -La preparazione tecnica degli Enti Militari destinati all ' impiego del carro armato è quasi del tutto insussistente. - Mentre il carro da 3 Tonn. (esplorazione), era stato dato in dotazione alla Cavalleria, il carro medio viene dato in dotazione alla Fanteria (ignara di motorizzazione) che si trasforma in Fanteria Carrista. Viene creata una Scuo la Carrista alla quale contribuiscono anche nostri tecnici per addestramento prima, per riparazioni poi. Lo Stato Maggiore ritiene che in tre mesi si possa creare un pilota da carro armato (in Germania i piloti sono scelti tra i migliori trattoristi e compiono corsi di durata molto superiore). I piloti faranno poi sui campi di battaglia meraviglie di coraggio, cli sprezzo del pericolo, scriveranno pagine epiche cli gloria ma al carro viene dato un cuore mentre occorre dare anche un cervello. I corsi si svolgono in locali inadatti (Scuola di Bracciano anno 1941) non hanno istruttori esperti , ché nell'Arma, troppo pochi sono gli Ufficiali con sufficienti capacità tecniche e quindi il pilota inizia la guida de l carro senza conoscere a fondo di quali possibil ità tecniche può disporre. Di più i corsi trattano parecchie teorie inutili e sviluppano e insistono poco sulle conoscenze pratiche di guida in modo che il pilota sappia quale terreno gli è favorevole e quale ostacolo debba e come evitare. Tali inconvenienti sono stati rappresentati dalla Fiat e dall ' Ansaldo fin dal 1941 prima all' Ispettore Superiore dei Servizi Tecnici (Ecc.za Caracciolo) poi ali 'Ispettore delle Truppe Corazzate (Ecc.za De Pignie r). Al rig uardo si provvide, ri sultò un mig lioramento, non l'eliminazione di quanto sopra accennato.


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A conferma di quanto sopra affermato può essere citata la dichiarazione delle stesse Autorità Militari al riguardo delle unità semoventi le quali, affidate per l' impiego tattico ali ' Artiglieria, sono state più efficienti ed hanno richiesto minori riparazioni avendo i piloti maggiori capacità e cognizioni dei piloti del carro armato. - Analoghe cose si possono dire sull'impiego delle Autoblindo mitragliatrici date in dotazione ai Reggimenti di Cavalleria i quali come è evidente dovevano motorizzarsi e come animo e come tattica. Anche qui si ebbero squadroni con risultati ottimi (si ricordi la ritirata della Colonna Lequio, Cavalleggeri Lodi in Tunisia) ed altri che affemrnrono essere le autoblinde inadatte alle operazioni belliche.

Assistenza Per faci litare l'introduzione e l'avviamento del le nuove unità presso le Forze Armate, la Fiat fin dal 1941 ha dislocato proprio personale sia presso gli Enti Metropolitani che presso le Truppe Operanti. Tale servizio di assistenza è stato compiuto a complete spese Fiat dall 'iniz io della guerra (giugno 1940) fino al 1/7/ 1942. In totale sono stati affiancati alle truppe per istruzione, addestramento e riparazione ben n° ·120 operai. Di questi n° 2 sono caduti s ul fronte Africano (n° 1 di essi in combatt imento); n° 19 sono stati catturati quali prigionieri.

Conclusione Nel settore veicoli da combattimento la Fiat ha compiuto ogni sforzo per fiancheggiare ed aiutare le Autorità Militari nel difficile compito di studiare ed introdurre un'Arma nuova e potentissima di offesa nel quadro dei mezzi be llici a dispos izione delle Truppe operanti. In sintesi la situazione di previsione e produzione nel settore veicoli da combattimento (carri armati) è rappresentata in forma schematica dai seguenti dati:

settembre 39: in produzione: in studio:

l tipo di carro armato (M. 11) 1 carro da esplorazione Tonn. 6 (per Governi esteri).

marza 42: in produzione: in studio:

7 tipi di unità da combattimento 5 tipi " " "

settembre 43: in produzione: in studio: non omologati:

11 tipi di unità da combatt.) vedere 4 " " " " ) tabella ,, ,, 4 " ) allegata


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DOCUMENTO N. 43

Carri Armati da riparare Il documento che segue, rintracciato nel fondo relativo all'Esercito della Repubblica Sociale Italiana de ll'Uffic io Sto rico dello Stato M aggiore de ll'Esercito, è un esempio della s ituazione di q uelle Forze Armate, in continua difficoltà nel reperimento di equipaggiamenti. Quelli in d istribuzione prima dell'Armistizio o nei magazzini erano stati in gran parte confiscati dalle truppe germanic he, le q ua li ne l conte mpo avevano assunto il controllo de ll ' industria bellica- comprese naturalmente quelle del settore - per le loro necessità correnti. La care nza di mate riali portò a ricorrere, ai primi del 1944, addirittura al contributo diretto dei cittadini, dal momento che, negli ambienti politici e in certi strati dell 'opinione pubblica fa vore voli ad una ricostruzione delle Forze Armate nel territorio occupato dai tedeschi, si e ra convinti che l' impossibil ità di ricostituire uno strumento militare c red ibile fosse anche dovuta alla mancanza di ri sorse fin anziarie. La propaganda repubblicana aveva diffuso la convinzione, vera so lo in parte, che intorno al settembre 1943 fossero state ormai approntate armi e mezzi all'avang uardia, che solo il tradimento aveva impedito che g iungessero a i combattenti. Ebbe così successo l' iniz iativa di indire sottoscrizioni «pro armi alla Patria», per l'acquisto appunto di quei materiali che nell'immag inario collettivo rappresentavano eleme nti s imbolici di riscatto: il <<mitra»-, che prendeva il posto del vituperato fucile ' 9 1, l'aeroplano da c accia, capace di abbattere le «fortezze volanti» che distruggevano le nostre città ed il Mas, il minuscolo scafo che già ne lla Grande Guerra aveva dimostrato di poter affondare pe rfino una corazzata. Non ultimo, il potente carro a rmato P 40, in grado d i colmare il divario - fino allora a nostro sfavore - con i mezzi corazzati avversari. I risultati conseguiti andarono al di là di ogni previsione, e le offerte continuavano ancora ad affluire alla vigilia del crollo fina le (aprile 1945). R esta da sapere che cosa si s ia fatto con que i fondi . I documenti conservati a ll ' Archivio Centrale dello Stato 1 non contengono notizie neppure sulle destinazioni previste, tranne che per la somma di L. 1.563.290 sottoscritta per il Mas «Leonessa», destinato alla Marina Repubblicana e pe r que lla raccolta fin o a l 19 ottobre 1944 dalla Fede razione Fasci Repubblicani d i Ve nezia (L. 1.986.602,95), mirante ad offrire una squadriglia da caccia all'Aeronautica Repubblicana. Se ris ulta infatti da altra fonte una cerimo nia svoltas i nel 1944 aJI ' Aeroporto di Bologna durante la quale fu consegnato un caccia, frutto di sottoscrizione, al 2° Gruppo, fa riflettere un appunto a utografo in inchiostro verde de l Maresc iallo Graziani, rintracciato ne l c itato so ttofasc icolo. Questo reca la data dell' 11.4.1944 e così recita: «Ma che ne facciamo dei quattrini se le Armi non possiamo costruirle? Questo è uno dei punti morti da superare. per rinascere sul serio».

Va specificato c he e rano state indette a Mi lano sottoscrizioni - oltre che per i mitra, anche per veicoli da combattimento. Il quotidiano milanese CORRIERE DELLA SERA di Domenica, 20.2. J 944, a pag. 2, riportava: 1 A.C.S., Segreteria Personale del Duce, Carteggio Riservato, B. 78, erroneamente in Fascicolo 648 Ministero delle Fincm::,e, sottofascicolo 11 Minis1ero delle Forze Armate - c.c.p . Armi alla Pmria.


DOCUMENTI

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La federazione dei fasci repubblicani e l'Associazione dei Combattenti. per venire incontro alle molte ripetute richieste di cittadini i quali chiedono di poter contribuire in modo tangibile alla ricostruzione degli armamenti dispersi o distrutti dopo il nefasto armistizio-capitolazione, si fanno promotrici di una pubblica sottoscrizione per offrire un carro armato al primo reparto corazzato del nuovo esercito repu bblicano formato con le reclute della Lombardia. Le sottoscrizioni si ricevono presso l'Associazio ne combattenti in Via Bagutta 2.

Al 5 marzo successivo erano già state raccolte L. 362.232,50, salite il 17 ad oltre 430.000. Dal successivo 11 aprile, vi aderiva anche il sindacato giornalisti, per contri buire ad offrire ali 'Esercito un carro armato che costituisca il moderno «Carroccio d' Anasperno2» incaricato di recare il nome di Milano sui campi di battaglia,

promuovendo manifestazioni culturali che contribuirono ad accrescere la somma raccolta. Questa, grazie ad un milione di lire offerto dagli industriali il 12 maggio, poté raggiungere il I O g iugno J944 ben 2.544.882 di lire ed avrebbe consentito senza dubbio l'acquisto di almeno due Panther, il cui costo unitario era di 11 7 .100 RM (al cambio forzoso di 1O lire/RM). Contemporaneamente, nelle scuole milanesi si era aperta una sottoscrizione per offrire un aereo da caccia, che raccolse il 1° giugno 720.373 lire; il 30 aprile 1944, Milano si era impegnata a clonare 4 Mas all a Decima e il 13 magg io g iungevano da Segrate (Ml) L. 213.000. per un aereo da caccia (che ne costava tuttavia al momento fra le 600 e le 700.000); a Genova si apriva una sottoscrizione per un altro Mas, ecc. Quanto sopra contrasta con la situazione effettiva, invece di estrema indigenza, specie nel campo oggetto ciel nostro studio: i modesti re parti carristi organizzati dall 'Esercito repubblicano erano stati equipaggiati con materiale di recupero in gran parte sorpassato e verosimilmente trascurato dai tedeschi 3 . Contribu isce a dimostrarlo il documento che segue, e che concerne il materiale che più tardi sarà assegnato al Gruppo Corazzato Leoncello.

2

Probabilmente errore tipografico per Ariberto (N.d.A.). Situazione ancor peggiore si verificò a Sud: il C .J.L., che non poté nemmeno costituire, con i carri, i semoventi e le autoblindo recuperate, un reparto organico. Cfr. Crapanzano, S .E., Il Corpo Iw liano di Lihera::,ione (aprile-se11emhre 1944), Regionale, Roma 1971, p. 204-5. 3


902

GLI AUTOVEICOLI DA COMBA'IT!MENTO DELL' ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940-1945

Stato Maggiore Esercito - Ufficio Operazioni e Trasporti P.d.C. 865, 15/7/1944/XXII n° di prot. 08/4114/Tr. Al 203 Comando Militare Regionale (rif. f. 08/1572/3 del 7 c.m.) e, per conoscenza: Al Segretario Generale Esercito Direzione Gener. della Motorizzazione

POSTA DA CAMPO 801

P.d.C. 717

OGGETTO: Automezzi 1° Deposito Carristi. Con riferimento al foglio del 1° Deposito carristi n. 342 di prot. in data 17 giugno u.s. si prega d isporre per la rimessa in efficienza di: - 5 autocarri - 1 autobotte - l motocarrello - 1 motocicletta per i quali detto deposito ha segnalato la convenienza e degli: - 11 carri armati con precedenza per quelli di tipo M/ 13/40, M/15/42 e 105/25 semovente. Pregasi riferire man mano circa andamento lavori. Il carburante occorrente per il collaudo dei carri armati potrà essere acquistato dal commercio nei quantitativi strettamente indispensabili. È in corso di esame da parte di questo Stato Maggiore l ' assegnazione di specializzati e di munizioni per i carri armati. li Sottocapo di Stato Maggiore Eserc ito (Generale A. Scala)


DOCUMENTI

903

DOCUMENTO N. 44

Note illustrative sulla Fiat - 8 marzo 1945 [...] Società Ligure-Piemontese Automobili SPA - Torino Questa società conserva la ragione sociale della vecchia fabbrica piemontese di automobili, ma è oggi una consociata la c ui gestione si svolge inte ramente nell'ambito del Gruppo. Nel suo stabilimento è concentrata la fabbricazione dei veicoli militari come trattori per artiglieria, carri d'assalto, autoblindate, autocarri militari normali e speciali.


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GLJ AUTOVEICOLI DA COMBA"ITIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO VOLUME SECONDO 1940-1945

DOCUMENTO N. 45

CONTRATTI DI ACQUISTO RELATIVI A CARRI ARMATI, SEMOVENTI, AUTOBLINDE, ECC. (DALLA DOCUMENTAZIONE CONSERVATA PRESSO L'ARCHIVIO UFFICIO AUTONOMO APPROVVIGIONAMENTI AUTOMOBILISTICI R. ESERCITO DI TORINO - OGGI UFFICIO TECNICO TERRITORIALE), A PARTIRE DAL 27 AGOSTO 1935-XUI N.ATTO

DATA

OGGETTO

50

19.02.36

ANSALDO - l carro armato

108 05.03.36

55

07.03.36

ANSALDO -1 carro d'assalto per fanteria

119 25.03.36.

130

30.09.36

300 carri veloci 35

167

21.06.37

OCI- 88 rimorchietti blindati per L.F.

243

24.11.37

trasformazione armamento di 93 e.a. mod. 21 e 30

223

23.12.37

30 carri veloci 35

2.752.800

113 21.01.38

257

11.03.38

115 carri veloci 35

10.095.274

159 22.03.38

349

06.07.38

39 carri veloci 35

3.848.564

VALORE L. DISP. N.

24.900.000

56 27. 10.36 186 05.07. 37

92 11.12.37

9 20.07.38

ANSALDO- 20 serie attrezzature per stazioni B.T.R.3 su C. V. 35

...

11.10.38

3 rimorchietti a cassone per C. V. 35

21. l J.39

ANSALDO-36 casematte per carro L e 36 cannocchiali di puntamento

714

29.01 .40

modifiche carro armato da 8 t

737

28.02.40

19 serie sospensioni cingolatura per carro L 3

786

07.05.40

I00 carri armati M 11/39

02.08.40

MAZZETII-SOLBIATE ARNO-230 coppie rampe carico carri L 3

09.08.40

I autoblindomitragliatrice

05.10.40

BARTOLETTI - 630 rimorchi biga per carri L (ridotti a 500 il 22.11.1942)

03. 10.40

I00 spo11. per carri L 35 più mont. iposcopio 19.538

849

in data

700.000

187

18.03.40

211 22.03.40 39.996.000

950.000

294 29.05.40

80 29.08.40 142 16.12.40

... 03.10.40


DOCUMENTI

905

950

14.01.41

20 gruppi motori Ml 3/40

1.430.800

209 04.02.41

970

05.03.41

25 carri veloci 35

2.330.293

243 04.04.41

972

05.03.41

400 carri armati M 13/40

246.838.480

240 20.04.41

30.05.41

SPA- IOcomplessivi motori per carri M 11

1.270.000

291

12.8.41

620 carri armati M 13/40

391.786.060

18.12.41

ANSALDO-modifica 1000 sportelli per L 35, provvista 890 apparecchiature ottiche

11 2 07.01.42

STRAFURINI-175 carri rimorchio per M 13/40 e 88 coppie di rampe

126 17.01.42

BARTOLETTI 150 carri rimorchio con sterzo a ralla + 75 r. di c.

131

VlBERTI - 175 carri rimorchio con sterzo a ralla + 88 r. di c.

141 26.01.42

1057

03.01.42

09.01.42

16.0 1.42

16.06.41

53 01.09.41

l 9.01 .42

N83 14 29.03.42

21.02.42

CAPRONI - I autoblindo Vespa

11 31

05.03.42

664 autoblinde 40

249.446.787

122bis 15.03.42

1139

13.03.42

60 scafi M I 3/40 [per semoventi 75/18], 30 scafi M 13/40 per carri comando

50.505.180

l47bis 30.03.42

1144

28.03.42

VIBERTI- 175 carri rimorchio tipo unificato grande per trasporto carri M 13/40

180 13.04.42

Jl 54

13.05 42

500 carri armati M 14/4 l

1170

01 .07.42

modifica 31 Ocarri armati M 13/40 in M 14/41 1.976.870

18.08.42

500 teloni per carri armati M 13/40

1212

20.10.42

620 carri armati L 6/40

1236

19.01.43

30 semoventi 90/53 scafo M 14/4 l + 15 carri comando

64 bis 01.02.43

162 semoventi 75/18 scafo M 14/41 + 34 carri comando

68 bis 01.02.43

1235

19.01.43

384.780.000

157 25.03.42 218 31.04.42 18744 12.09.42

210.357.239

41 bis 02.11.42


906

GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL"ESERCITO ITALIANO. VOLUME SECONDO 1940- 1945

20.05.43

150 blindature per autoprotetti A.S. 37

8.592.304

206 17.06.43

ATTI RICONOSCIMENTO DEBITO NUMERO DATA

OGGETTO

1305

105 carri armati M 42 più 50 carri comando scafo M42

12. 10.43

117.5 19.847

1 semovente da 75/34 M 43

1306 1307

VALORE

"

1308

770.609

205 semoventi da 75/18 M42

145.979.554

75 semoventi da 75/34 M 42

53.890.081 38.465.047

1309

"

50 semoventi da I05/25 M 43

1312

11.11.43

riduzione commessa M 42 da 600 a 105 e carri armati da 186 a 138

1314

"

trasformazione di 115 M 14/41 in M l 5/42

13 17

22. 11.43

110 Fiat 665 NM blindati e 169 Fiat 665 NM cassone'

48.36 1.700

1318

23.1 1.43

150 autotelai protetti AS 372

lS.695.765

1319

26.11.43

390 semoventi da 47/323

15.736.699

1328

15.12.43

63 camionette desertiche AS 434

1336

19.01.44

5 autotelai autoblindo mod. 40

1344

16.02.44

I Carro M Celere Sahariano

3.210.302

1345

16.02.44

1 P40

2.658.801

1356

24.03.44

100 Camionette desertiche ABM/41

1 Poi

12.214.291 (?)

21.846.191

1461 del 23.7.47 liquidazione provvista di 110 Fiat 665 NM blindati e 189 Fiat 665 NM normali facenti parte ordinazione di 312 autocarri ( 110 blindati e 202 normali) commessi al la Fiat e sospesi 1'8.9.43. 2 Poi 1483 del 6.10.47, liquidazione 150 autotelai per autoprotetti AS 37. 3 Poi liquidazione 1462 del 23.7.47 per 390 semoventi da 47/32, parte dell'ordine di 460 unità. 4 Poi 1456 del 23.5.47, liquidazione provv ista 63 camionette desertiche AS 43 formanti parte della commessa di N. 280 unità commissionate alla SPA in corso e sospesa all'8.9.43, per l' importo cli 2.688.896. La c ifra non coincide con i dati forniti dalla Ditta (N. d. AA).


BIBLIOGRAFIA

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BIBLIOGRAFIA

Archivio Centrale dello Stato Archivio Ministero Affari Esteri Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore della Marina Archivi case costruttrici (Ansaldo, Alfa Romeo, Breda, Fiat, Lancia, Viberti, O.T.O.) Archivio Museo Centrale del Risorg imento - Roma Archivio Museo del Genio - Roma Archivio Museo Storico della Motorizzazione Militare - Roma Archivio Museo Nazionale d i Artiglieria di Torino Archivio Museo Storico dei Bersaglieri di Roma Archivio del Centro Polifunzionale di Sperimentazione di Montelibretti Archivio Ufficio Tecnico Territoriale di Torino Archivio Ufficio Pubblicazioni Militari di Roma Archivio Museo Storico Italiano della Guerra - Rovereto Archivio Museo della Scienza e della Tecnica di Milano National Archives (Washington D .C.) Archivio I mperia( War Museum (Londra) Bundesarchiv (Koblenz, Freiburg, Potsdam) Archivio Tank Museum (Bovington) Archivio École d' Application del' Armée Blindée et de la Cavalerie, Saumur Laboratoire Centrale et École de l 'Armament, Arcueil (Sein) AA.VV. -Almanacco delle Forze Armate N. I -Tipografia del Senato, Roma 1927 AA.VV. Armata del Po (6A armata), s.e., Milano aprile 1942 AA.VV. - BriefNotes on the ltalian Army, G.Si: , G.S.Q. Middle East Forces, August I942 AA.VV. Le Forze Corazzate Italiane, Tip. Novissima, Roma 1943 XXI AA.VV. Mostra Nazionale delle Armi e Protezione A.A., Catalogo, Officine Grafiche Bresciane, Brescia 1935. Anselmi Angelo Tito, Isotta Fraschini, Milani, Milano 1977 Balestrieri, Nino, Carri Armati, Mondadori, Verona I941 Barlozzetti Ugo, Pirella Alberto, Mezzi dell'Esercito Italiano 1935-1945, Editoriale Olimpia, Firenze 1986 Belforte F. (pseudonimo di Biondi Morra, Francesco) la Guerra di Spagna, 4 voli., Isti tuto per gli Studi di Politica Internazionale, Milano 1939 Bernardi, Tullio, 1 Celeri, Ministero della Guerra, Roma 1936 Benvenuti, Bruno, Fronte Terra, L'armamento italiano nella Seconda Guerra Mondiale, Carri Armati 1, 2, 211, 2/11, Edizioni Bizzarri, Roma, 1972-74 Benussi, Giul io, Carri Armati e Autohlindate del Regio Esercito Italiano, lntergest, Milano 1974 Bitossi , Gervasio, Frammenti di una esperienza decennale di guerra motorizzata 1933 -1943, XX Aprile 43 E.F. Botti-Ilari, Il pensiero militare italiano dal primo al secondo dopoguerra, S.M.E.U.S ., Roma 1985. Bucciante, Giuseppe, Ugo Cavallero, Diario 1940-43, Ciarrapico, Romal984 Campini, Dino, Nei giardini del diavolo, Longanesi, Milano 1969


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Periodici: (L')Auto italiana (L')Automobile (La) Cooperazione delle Armi (Civitavecchia) Cronache della Guerra, Tumminelli (Roma, 1939-43) Difesa 1971-73 Eserciti & Armi (1971-81) Esercito e Nazione (Roma) (Le) Forze Armate (Roma) Fronte, Giornale del Soldato, (Roma, 1940-43) Ground Power 8/85, Italian Fighting Vehicles of WW II, Delta Publishing Co, Ltd. , Tokyo, Agosto 1995 (L' )Ill ustrazione Ital iana (Milano) Italia Contemporanea Memorie Storiche Militari (Roma) Nazione Militare (Roma) Notizie M ilitari (Roma) Nuova Antologia (Roma) Panorama Difesa (dal 1983) Polizia Moderna (Roma dal J 949) Rassegna di Cultura Militare (Roma) Rivista di Artiglieria e Genio (Roma) Rivista di Fanteria (Roma) Rivista Illustrata del Popolo d'Italia (Milano) Rivista Italiana Difesa (dal 1982) Rivista Militare (Roma) Rivista Militare Italiana (Roma) Rivista Storica, (Ch iavari, 1994-96) Signa! (Berlino, 1939-1945) Sintesi (Pisa, 1974-75) Storia Contemporanea (Bologna) Storia Militare (Parma, dal 1994) Strategia e Difesa (1984-85) Tempo, Azienda Periodici Italiani Mondadori (1936-1943) Wan-ior (Genova, 1975-1979)


INDICE

p.

Presentazione Ringraziamenti Abbreviazion i e sigle GLI AUTOCANNONI Autocannone da 90/53

487 487

I MEZZI DA COMBATTIMENTO FERROVIARI Treni comando Treno armato C. 20 Autoblinde ferroviarie Autocarrelli ferroviari AutocaITette ferroviarie Littorine blindate Treni blindati Treni armati

517 517 520 522 522 523 539 553 559

PARTE Il/ PROTOTIPI E PROGETTI Carro M celere (Sah ariano) e P Sahariano Siluro teITestre Belogi Motoblinda Guzzi Motomitragliatrici blindate Leorati 1941 Semicingolati Autoblindo lanciarazzi Bianchi - Mina Autoblinda nebbiogena

597 598 604 606 606 614 6 18 620

VEICOLI DA COMBATTIMENTO DI MODELLO ESTERO Materiali di origine francese Carro armato Renault R. 35 (FR.) Carro armato SOMUA (FR.) Carro armato B. 1 bis Autoblindo Laffly 15 TOE Autoblindo A.M.D. Panhard 1935 Cannone semovente da 194/32 su affusto a cingoli St. Chamond Trattore cingolato per rifornimento munizioni Renault UE Materiali cli origine cecoslovacca Carro armato medio Skoda Material i di origine tedesca

623 627 630 632 634 642 645 646 649 651 651 655

MODELLI DI PRE DA BELLICA

665

MATERIALI NON REGOLAMENTARI Camionette e autocannoni Potenziamento dei carri L In Africa Orientale Italiana Nei Balcani

679 679 680 682 684

Documenti

717

Bibliografia

907

3 5 7


Finito di stampare nel mese d i febbraio 2002 dalla Rubbe11i110 Industrie Grafiche ed Ed itorial i 88049 Soveria Man nelli (Catanzaro)




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