I CARRI ARMATI NEL COMBATTIMENTO

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MANVALITTlorTE~,Ji NICAEDl·CVLTV.

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~ EDITl·DALLADJ

VISTA·ESEOCITO . . E NAZIONE.

QA·MILITAllE .

J>nu:TT. '." AL:BEI{fO BALDJNI FASCICOLO

Luglio J931 ..IX

XVI ..

I ·c ARRI ARMATI. NEL COMBATTIMENTO (con 26 illustrazioni)

6° migliaio ===;:~=ROMA IST11V19 PO.lJCllW'ICO DILLO STATO .. 1931-IX


"EsERt:I'f.O E NAZIONE RIVISTA PER L'UFFICIALE ITALIANO IN ,SEaVIZlO AT'l'IVO ED IN CONGEDO Direttore:

ALBERTO BALDINI

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I ·c ARRI ARMATI NEL COMBATTIMENTO ( con 26 illustrazioni) T en. col. Ismaele Di Nisio

ROMA I s·rrTuTo PoLIGR A F1co Dll~LLO S1.' AT0

1931- IX


Proprietà riservata • Proibita la riproduzione, anche parziale

( :Jl00817) • R0?,1.6,, 1031-llC • l8'l'ITU'!'0 POLtO RAl' l OO DELLO STATO - G . 0,


INDICE

I carri armati nel combattimento ...... . ...... ...... . , . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Pag.

5

La compagnia carri armati nel combattimento ..... :. ....... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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14

Conclusione ........... .. .................................... .... .. , . . . . . . . . . . . . . . .

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37

Allegato N. 1 . .... ... ,. .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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2 - I carri armati nel. cornbatlimento ..


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.. I CARRI ARMATI NEL COMBATTIMENTO "

I carri armati sono autoveicoli corazzati ·dotat i -di speciali organi di movimento che li rendono capaci di muoversi an9he i:g.- terréno vario e quindi di poter combattere insieme con le altre armi, particolarmente con la fanteria. Essi vengono generalmente distinti in base al loro peso : leggeri, se inferiori alle 10 tonnellate; medi fìno alle 30 u 40 ; · pesanti quelli più grandi. A t ale cla,gsificazione fa riscontro anche una distinzione di còmpiti perchè i ·primi, per la loro mobilità, sono destinati al combattimento in terreno libero, · mentre gli ultimi, in ·r agione del loro enorme peso, sono. i più adatti per schiacciare ostacoli passivi ed apprestamenti difensivi in génere e quindi so,n o impiegat i contro posizioni fortemente organizza- · tè a difesa. I secondi hanno la funzione promiscua di combattimento e di schiacciàmento. Nel presente lVIa:nualetto verrà esaminato in particolar modo ' il carro armatò Fiat mod. 30 (1) oggi in servizio nel n ostro esercito· (v. fig. 1), · del 1.i'ig. 1. quale, dopo premessi al- . CllllÌ cenni sulle caratteristiche tecniche e meccaniche, verrà considerato l'impiego nel combattimento in terreno lib~ro, riferendolo, come àl solito, ad un caso concreto. (1) Questa denomii1azione è rifol'ita all'anno in cui il cano armato è stato definitivamente ·accettato in servizio,


-6-

Va compreso nel tipo di carri leggeri perchè il suo peso, al completo, non supera le sei tonnellate (I). :E costituito dalle seguenti parti~ scafo, torretta, coda, sospensioni. e catena a ,cingolo (v. fig. 2). CARATTERISTICHE. -

Orgom ·d,' /oco117oz,one

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laryno:za; m,?.67 Flg. 2. - FIOUB.!. SOII.BKATIOA DBL OA.'RRO AlUl.!.TO VI STO DI FIANOO.

Lo scafo è una cassa indeformabile · che sostituisce il telaio e la c~nozreria delle comuni automobili (v. fìg. 3).

Flg, 3,: - : 80AFO,

Lo compongono lamiere cli corazza rigidamente connesse, cosi da renderlo capace di resistere allo speciale lavoro del carro ed assicu(1) Kg. 5900.


- 7 -

rare tanto una certa protezione all'equipaggio del carro dalle offese esterne (1) ·quando una buona tenuta all'acqua durante i guadi (2). Internamente è diviso in due parti da una parete di lamiera: quella anteriore costituisce la cabina del personale, quella posteriore la camera delle macchlne. Nella cabina del personale trovano posto il pilota, seduto in basso di fronte allo sportello e, dietro ad esso ma un po' più in alto, il capocarro che può star seduto o in piedi. Nella camera delle macchlne sono sistemati il motore, il radiatore, il ventilatore, i serbatoi per la benzina (3) e la. pompa di prosciugamento per eliminare l'acqua d'infiltrazione durante i guadi. Nella parete frontale dello scafo si nota lo sportello girevole dal basso verso l'alto esternamente, in modo da ampliare la· vista del terreno al pilota e da costituire una 11Scita di sicurezza. A sportello chluso, la visibilità del terreno è assicurat?, da tre feritoie: una centrale, nello sportello, e due laterali nelle pareti della garitta. Sotto allo sportello vi è una lamiera ribaltabile in fuori, dall'alto in basso, in modo da raddoppiare l'uscita di sicurezza dello sportello. Sulla parete anteriore dello scafo è sistemata la torretta girevole per 360°, c·osì da consentire l'impiego delle armi verso qualsiasi direzione (v. fig. 4). Nella sua parete fron:tale sono installate le armi, mentre posteriormente vi è . un'apertura, chludibile con due: battenti o. sportelli, che costituisce la via normale di entrata e di uscita dell'equipaggio. Snperiormente alla torretta è allogato il fortino in cui ,si distinguono l'anello del fortino ed il cappello del fortino. Nell'anello sono ( 1) Si ria-ssuroono i dati 1·olativi alla corazzaturn delle varie parti del ce.no. La corazzatura è di acciaio al vanadio ed ha uno spessore variabile a seconda dell'in·

clinazione delle parti rispetto all'angolo normale di arrivo dei proiettili di fucileria e mit,ragliatrici. Essa assicura ·al personale una efficace protezione dai comuni proietti di tali armi, dalle schegge di granata e d'alle pallette di shrapnel delle artiglierie campali. Hanno uno spessore di ~m. 16: fianchi, testata anteriore, garitta con relativi sport-elli, testata posteriore, pareti, piastra supporto dell'arma, sportelli della torrett.a, anello del fortino, piastre verticalj anteriori e posteriori del lanternino. Hanno uno spessore di mm. 8 : soffitto dello scafo e del lanternino, tetto, càppello del fortino, 'otturatori delle feritorie, coda. · · · Hanno uno spessore di mro. 6 : fondo e coperchio di ispezione. (2) Ì! carro armato può attraversare correnti d'acqua profonde sino a cm. 90 (v, allegato (3) Il carburante contenuto nei serbatoi (85 chili) consente al carro un'autonomia di 8-10 ore.

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3 -

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carri armati nei combatttment-0.


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praticate, ad intervalli eguali, tre feritorie che consentono al capo carro la visibilità verso l'esterno; sul culmine del cappello vi è un foro , con otturatore, per il passaggio dei mezzi di segnalazione. Toro con o!IZ1ro!orp

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TORRBTrA..

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Il cappello è girevole su cerniera verso l'alto e costituisce una seconda uscita di sicurezza per il personale. Esteriormente allo scafo si notano la corla, e gli organi di locomozione. La coda (v. fig. 5) è fissata alla parte posteriore dello scafo ed è formata da una larga lamiera sagomata, convessa verso il basso, che ha scopo di allungare l'appoggio del carro sul terreno nel passaggio di escavazioni, fossi, trincee, impedendogli così di rovesciarsi all'indietro. Flg. 5. - CODA, Gli orga!l'i di locomozione, a differenza delle comuni automobili, sono costituiti, anzichè da quattro ruote portanti, dalle parti seguenti, distribuite sui fianchi dello scafo: (v. fig. 6) due ruote motrici dentate situate posteriormente, due ruote tenditrici folli situat~ anteriormente, due lungherine con 5 rulli ciascuna, due lungheroni rigidamente com1essi al margine inferiore dello scafo, sui quali si imperniano


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due molle a balestra semi elittiche, munite di tamponi paracolpi, e due carrelli con due rulli ciascuno. ad ogni estremità. L'insieme dei · rulli rotola, sulla rotaia di una catena a cingoli che avvolge tutte le parti sopra accennate.

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Fig. 6. -

ORGANI DI LOCOMOZIOJ.Ul.

La catena a cingoli è formata da 52 elementi - piattaforme (o cingoli) - costituiti da una suo1a di lamiera stampata, e munita di neryature trasversali sulla quale sono inchiodate due flangie (aloni) · d'acciaio stampato (v. fig. 7). Le flangie terminano ad una estremità con uno snòdo maschio ed all'altra estremità con uno snodo femmina, per l'unione con gli eiementi contigui e formano tra -1oro una rotaia continua sulla quale scorrono i rulli. Le piattaforme sono collegate tra loro con perni di acciaio speciale ·muniti di dado e coppiglia (1 ). Il movimento del carro si effettua nel seguenté modo: le ruote I motrici, àzionate dagli organi del motore, ingranano con i propri denti nei ferri di articolazione della catena a cingoli e costringono questa ad avvolgersi su di essa, a correre sui rulli della lungherina, a girare .sulla ruota tenditrice, portando -così l'elemento della catena stessa a poggiare sul terreno, in guisa da offrire una rotaia continua a terra entro i cui canali rotolano 1 rulli dei carrelli, permettendo così lo spostamento del carro. (1) La larghezza cièUe piattaforme (m. 0,28) conferisce al carro una grande superficie di appoggio e quindi lo rende capace di muoversi anche su terreno non molto consistente. I n genere dove va l'uomo, là può andare il carro (acquitrini a fondo melmoso, neve, ecc.), perchè il peso che grava su ogni centimetro quadrat o della superficie di appoggio dell'uomo (palma dei piedi), è superiore a quello che per il carro viene a gravare su ogni centimetro quadrato delle piattaforme eh~ in ogni momento appoggiano sul terreno. Nervature ed arpioni hanno lo scopo di rendere massima l'aderenza della piattaforma col suolo e quindi facilitare l'aggrappamento al terféno anche con f?rti pendenze.


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I cambiamenti di direzione si ottengono, anzichè con lo sterzo come nelle comuni automobili, azionando due potenti freni che permettono di differenziare il moto delle due ruote motrici, determinando un ritardo nel rotolamento di un cingolo rispetto all'altro, e di conseguenza, la voltata del carro su di un raggio più o meno ristretto a seconda dell'intensità dell'azione frenante esercitata_ dal pilota. Ti-

Alom'

P,ualt:1 Flg. 7. -

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rando decisamente a fondo una delle leve, ·il oaJ:!ro gira attorno al punto di mezzo dell'appoggio del cingolo corrispondente. Va.r mamento del carro è costituito da una coppia di mitragliatrici S. I. A., oppure da· un cannoncino semi automatico da 37-40. Le mitragliatrici S. I. A. (v. fig. 8) sono abbinate parallelamente, InstaUazj_on~ · mitra9I. S.IA. in

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con gli assi a mm. 125 d'intervallo e muniti di collimatore disposto t1·a le due canne; hanno quindi tiro indipendente e puntamento unico. ·n supporto delle armi, ad articolazione cardanica, consente un settore verticale di 43° (17° in elevazione e 26° in depressione), ed un settore orizzontale di 48°.

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Per il puntamento si impiega il collimatore, che è un c~nno.cchiale a grande campo visivo ed a piccolissimo ingrandimento, con micrometro. L'asse. del cannocchiaJe serve per linea di mira delle armi. Il cannone da 37-40 è installato nella torretta, a mezzo di due orec-· chionere fissate ad una speciale piastra laterale della stessa, di guisa che la cannoniera risulta convenientemente spostata a destra rispetto all'asse del carro, per lasciare cosi maggior posto al ca~o carro (v. figg. 9 e 10).

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JNS!l'ALLAZIONE DRL OANNONJJ DA 87/40, - PROFILO.


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12 -

Nella piastra è praticata una finestra, dalla quale sporge la bocca da fuoco, di ampiezza tale da permettere a quest'ultima di assumere una inclinazi.o ne di 30° (20° in elevazione e 10° in depressione). Per proteggere l'interno della torretta da proiettili che potrebbero p enetrare per lo spazio compreso fra la bocca di fuoco e le pareti della finestra, uno scudo di protezione è investito s.ulla bocca da fuoco.

Ffg· 10. -

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Il puntamento viene effettuato mediante un collimatore e due volantini: uno di direzione e l'altro di elevazione. Il volantino di direzione obbliga tutta la torretta, e con essa il cannone, a girare, ma tale movimento può essere ottenuto anche a mano. Alla sinif:!tra della bocca da fuoco è sistemat~ un seggiolo a snodo, per il capocarro, che può essere fissato a varie altezze. TRASPORTO DEL CAR~o. - Fuori del campo di battaglia, sul quale si muove coi mezzi propri, il carro armato è trasportato, p er via ordinaria, su apposito carrello trainato da un autocarro Fiat 18 BLR (v. fig. 11).

F ig· 11.


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13-

11 complesso, autocarro e carrello portante il carro armato, assume ·1a denominazione di carro rirrwrchio Fiat 3000. Il carrello è composto di un telaio, ~ue piani di appoggio per i -Oingoli, due coppie di ruote e un timone. (v. fi.g. 12 e 13). · Per la manovra di caricamento del carr?, si attacca priina il carrello al trattore e quindi si agganciano alla sua parte posteriore,

Fig. 12. -- CARRELLO VISTO DI fiA NCO.

in corrispondenza . dei piani di appoggio, due robusti cunei di. legno (v. fig. 14) con nervature in ferro, per impedire lo slittamento. - · Il carro armato va poi a collocarsi coi due cingoli esattamente in corrispondenza dei due .cunei che poi risale fino ad adagiarsi sui -piani di appoggio. Un tenditore a vite congiunto al timone, assicura durante la marcia la sua stabilità sul carrello. La manovra di scaricamento · del carro av- frti?,r.57,:,/4 viene. invertendo le ope. t/fl7qr~ razioni anzidette. q

Il personale addetto a ciascun carro è raggruppato m: /hMd'J/q ù,h;;;- ~ q',y/q Q~~/r(l • un nucleo di comdrrru//p :PJg. 13. - PARTE l'OSTl!iRIORll DEL OARR~:LLO. battimento ; un nucleo traino. Il primo è costituito dall' equipa.ggio del carro (capocarro.e pilota) e dalla squadra carro (1 esploratore, 1 segnalatore, 2 zappatori) ;, il secondo dal conduttore e dal meccanico dell'autocarro trattore. Nei trasferimenti per via ordinaria, t utto Il perso~ale è trasportato sul relativo carro trattore (v. fi.g. 15); in quelli su terreno vario, ma non ancora in combattimento, l'equipaggio prende posto s{il carro armato ; l,a squadra carro segue o precede il carro stesso, a seconda degli ordini ricevuti; il nucleo:traino resta col carro trattore. · PERSONALE.

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Durante il combattimento invece, la squadra carro segue i ·reparti avanzati di fanteria che operano con i carri, tenendosi pronta a soccorrere il proprio carro immobilizzato da avarie, ad aiutarlo nella revisione del materiale durante le soste del combatt imento, a sostituire il personale messo eventualmente fuori di combattimento. Ftg. 14. _ cu:sxo. Il capocarro (i comandanti di plotone e di compagnia sqno i capicarro dei rispet tivi carri) ha la responsabilità della condott a del carro. Egli, oltre a impiegare le © l<Jm/uJ/vre. (g) Co/o· corro.

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armi del carro, è la guida del proprio pilota, al quale indica la pista da seguire e la velocità da a"8sumere, con opportuni avvert imenti ed ordini.

La compagnia carri armati nell'attacco in terren~ libero (1). La 2a compagnia del IV battaglione carri armati si è sistemata., (v. fig. 16), a tarda sera del 16 ottobre, in posizione di ra-ccolta nella zona di Olmeto (2). ( 1) La compagnia carri armati è format!I- da 2 a 4 plotoni di combatthuonto e da un plotone comando. I plotoni di combatti.mento sono su quattro ca.ni ciascuno, di guÌ$8. che nella compagnia si hanno, in complesso da. 8 a 16 carri dei plotoni, piil il carro del comandante della compagnia. Il plotone comando è organo di rifornimento del reparto; tra l'altro ha anche tanti carri armati di riserva quanti sono i plotoni di combattimento. (2) D icesi posizione cli raccolta la zona di terreno prossima ad una rotabil~ ove te unità ca.rriste provenienti dalle retrovie affluiscono per sostarvi qualche tempo prima di


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Alle ore 21 il suo comandante riceve da quello di battaglione la seguente comunicazione. << Le nostre truppe attaccheranno dopo domani, 18 corrente, il nemico che occupa le posizioni di Poggiarello - Serra Lunga - Dosso ,dell'Edera. Cotesta compagnia è assegnata per detta azione al 1° battaglione ·del 60o fanteria, che trovasi già in linea sulle alture di q. 411 (a sud di Serra Lunga) ed il cui settore d'attacco è stato da me quest'oggi :riconosciuto col comandante del battaglione di fanteria. La S. V., conducendo il personale che riterrà necessario, si presenti domattina, alle ore 6, al comadante del 1-60° per ricevere ordini ; disponga intanto perchè la compagnia sia pront~ a muovere domanì sera; per trasferirsi sulla posizione di attacco, seguendo la rotabile OlmetoI sca fino a C. Cantoniera: quindi il sentiero che da detta località raggiunge le pendici sud di q. 411. La compagnia muoverà in formazione t rainata (1) sino al bivio di Osteria ove avrà luogo lo scarico dei carri; il movimento sarà quindi proseguito in formazione cingolata~ non prestandosi l'ulteriore tratto d ella rotabile al transito dei t rattori, peréhè in più punti danneggiato ,dal tiro nemico. La posizione di raccolt9, della compagnia, pertanto, dovrà essere spostata in avanti, ad est del bivio di Osteria, mentre il posto di rifornì-. mento e l'officina di battaglione (2) rimarranno nell'attuale posizione di raccolta. La S. V. provveda per conseguenza a impia11tare anche un :posto di rifornimento avanzato di compagni~, in prossimità della posizione di raccolta predetta>>. , In base a tale comunicazione il comandante.della compagnia deve, per il momento : 1° determinare il personale che dovrà condurre con sè ; 2° dare gli ordini necessari perchè la compagnia compia i preparati-vi per muovere·la sera successiva, in completo assetto di combattimento. Egli dispone della sola giornata· dell?indomani per prepararsi alla prossima azione e quindi giustamente pensa che per quanto il settore ,essel'e impiegate. Tutto il ro9,teriale ed il per3onale vi trovano oppot·tuua sistemazione (co· pertura all'osservazione da terni. e dall'alto, m9,scheramento, defilo.mento - dove possibile - al tiro nemico) e vi si procede all'organizzazione dei vari servizi. (1) Si ha la form:1,zione trainata, quando i carri armati sono tminati dai rispettivi -trattori; qm~lla cin~olata qu!tndo i cani muovono sui cingoli, cioè coi propri mezzi. (2) IL po.;;to'cli rifornim~nto di battaglione pi·ovvede a rifornire i posti di rifornimento .avanzati delle compa.gnie; l'officina provvede alle riparazioni del materiale. 4

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I carrì armati nel combattimento.


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16 _-

d'attacco sul quale la compagnia dovrà agìre sia stato già riconosciuto dal comandante del battaglione e da questi ritenuto favorevole all'im-· piego dei carri, pur tuttavia altre numerose e più particolareggiate rico-· gnizioni s'impongono sia da parte sua che dal persona,le· dipendente .. Sopratutto sarà necessario determinare con esattezza la località dove· la compagnia dovrà abbandonare la formazione trainata per passare a. quella cingolata; constatare quali- d!fficoltà presenta il percorso che i carri dovranno compiere attraverso il terreno naturale per recarsi in. posizione; scegliere la località ove sistemare la compagnia sulla posizione stessa; fare la ricognizione a vista del terreno d'attacco; prendere ~C-· cordi con i comandanti dei reparti di fanteria per lo svolgimento dell'a-zione in comune ; da-re ai :propri ufficiali gli ordini che ne conseguono per consentir loro di compiere coi propri graduati re ricognizioni più particolareggiate di loro spettanza; scegliere la loca.l ità per la nuova posizione di r accolta e quella più opportuna per l'impianto deì posto di rifornimento avanzato di compagnia. Per l'esecuzione di così v3xie e numerose operazioni, che pure occorre portare a compimento nella sola giornata disponibile, il Co'"" _ mandante fissa un programma di lavoro che si può così riassumere : 1° le ricognizioni saranno eseguite in due -tempi: al mattino quelle che egli dovrà compiere, con i comandanti dei p lotoni di combattimento, dopo aver pr~so gli ordini dal comandante del 1-60°; nel pomeriggio quelle complementari, per la detennina,zione della località di scarico dei ca:rri, per la scelta delle posizioni di raccolta avanzata e pei~ l'impianto del posto di rifornimento di compagnia; Nel pomeriggio dovranno essere eseguite anche le ricognizion t ,. dei comandanti di plotone col personale _d ipendente. 2° l'apprestamento del plotone sarà compiuto al mattino e: portato, se occorre, a compimento verso sera, al ritorno dalla ricogmz1one. In conseguenza, riuniti i comandanti di plotone, dopo aver loro, comunicato l'ordine ricevuto, impartisce le seguenti disposizioni: 1° alle ore 4;30 del 17 i tre comandanti dei plotoni di combatti-· mento (1) si tengano pronti a seguirlo per compiere le ricognizioni di cui sopra. Egli pensa al rigu~rdo che valendosi di un autocarro leggero, potrà. i~mpiegare non più di 20 minuti per raggiungere il bivio di Osteria e poi (I) Nel ·presente caeo si considera la <?ompagnia costituita su 3 plotoni di combattimento con un plotone cow.ando.


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17 -

un'ora buona per reca.rsi a piedi al comando del 1-60° ove dovrà pre¡s entarsi alle ore 6 ; 20 nello stesso tempo ogni plotone, agli ordini del sottufficiale piÚ anziano e sotto la direzione del comandante del plotone comando,

F tg, 16,


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18 -

proc~derà alla· revisione del materiale (motori specialmente) e del- . l'armamento, nonchè al completamento dei rifornimenti e delle dotazioni (carb~rante, acqua, olio, posto di ricambio, munizioni, viveri): Il comandante del plotone comando, inoltre, ·provvederà per proprio conto, all'apprestamento del materiale che dovrà costituire il posto di rifornimento della compagnia; 30 alle ore 12 tutti i capicarro dei plotoni di combattimento, agli ordini del sottufficiale pi* anziano, dovranno trovarsi . nei. pressi di C. Cantoniera, dove li attenderanno i comandanti ·di plotoni, per procedere alle ricognizioni particolareggiate. Essi si varranno, per trasferirsi sino ai Osteria, dello stesso autocarro leggero eh~ avrà trasportato al mattino gli ufficiali e che verrà rimandato indietro non appena liber.o. Per la stessa ora il comandante del plotone comando dovrà trovarsi ad Osteria, con parte del proprio personale, per procedere alla ricognizi0I1e della zona che dovrà còstituire la posizione di raccolta avanzata della compagnia nonchè_della località ove dovrà essere impiantato il posto rifornimento. ' . · L'apprestamento dei plotoni di combattimento dovrà esser~ intanto continuato da parte del personale che resta nella posizione di raccolta, (piloti e squadre carro), sotto la direzione del .sottufficiale .a utomobilista della compagnia. Alle ore 6 del mattino successivo, il comandante della compagnia ()arri armati si presenta, coi suoi subalterni, a quello del I battaglione del 60o fanteria il quale premettendo alcuni cenni sulla situazione propria. e del nemico gli rimette ed illustra il proprio ordine d'operazione. Il I battaglione occupa l'altura di q. 411 con gli elementi avanzati variamente disposti lungo le sue pendici settentrionali; a nord, dopo un a ::npio impluvio, _si elevano la alture occup·ate dall'avver.:;ario {v. fi.g. 17). · Su di esse il connndante del battaglione addita i centri di resistenza . . nemici già accertati (nn. 1, 2, 3, 4, 5, 7) che, dal colore più chiaro di terra smossa, si possono discretamente individuare con l'aiuto del binoccolo, nonchè le località ov~ si presume ve ne siano degli altri (un. 6, 8, 9); mostra che ai piedi delle alture, ad un centinaio di metri dai centri predetti, corre un reticolato continuo, profondo circa tre metri, disposto irregolarmente; insiste nel pr~cisi1re l'altui'a di q. 355, che costituisce l'obiettivo d'attacco del battagliorie, alquanto ben visibile, per quanto parzialmente coperta alla vista delle antistanti e più basse dorsali di


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19 -

q. 307 e q. 310 che costituiscono l'obiettivo intermedio; passa poi a illustrare le modalità dello svolgimento delr azione da lui progettata. Il battaglione agirà nel settore indicato nella figura 18 col còmpito di spezzare la resistenza nemica tra q. 307 e q. 310 ed avendo per obiettivo le alture di q. 350· e q. 355. Esso attaccherà con la 1a e 2° compagnia avanzata e la 3a m rincalzo.

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Fig. 17. -

VElJUTA PANORAMlOA l)A QUOTA 411.

La 1a coiupagnia (a destra) agirà in direzione cli q. 310 - q. 350 sella ad est di q. 422 di Poggio Nibbio ed avrà per obiettivo intermedio q. 310 e per obiettivo d'attacco q. 350; la 2a compagnia (a sinistra) agirà in direzione di q. 307 - q. 355 - q. 422 ed avrà per obiettivo intermedio q. 307 e per obiettivo d'attacco q. 355. L'attacco avrà inizio alle ore 8,15 e sarà preceduto da un'ora ed un quarto di prepa;azione 'd i artiglieria, durante la quale saranno aperti tre varchi nel reticolatò nemico antistante alla 2a compagnia ed_eseguiti tiri di spianamento sui centri di resistenza nemici, compresi in tutto µ settore ·d'attacco del battaglione, in particolare sui presunti centri 1:ed 8, ove potrebbero essere appostate armi anticarro. - All'apertura dei varchi innanzi alla 1a compagnia provvederà la compagnia carri armati che avrà gli stessi obiettivi di detta compa-


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gnia fucilieri. Essa, quindi, si raccoglierà nella notte tra il 17 ed il 18 ottobre sul rovescio della posizione tenuta dalla 1a compagnia, di-

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sponendovisi per scaglioni successivi di plotone e muoverà all'attacco, col plotone più avanzato, alle ore 8,15. Detto reparto dovrà aprire quattro varchi nel reticolato nemico, in ragione di due varchi per ogni plo-


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tone fucilieri avanzato, nei punti precedentemente concordati col comandante della compagnia fucilieri e poi concorrere · alla conquista di q. 310 che costituisce l'obiettivo intermedio della 1a compagnia. Esso .si disporrà, in seguito, in posizione di attesa sulle pendici meridionali ·di detta quota, per essere sostituito, nel proseguimento dell'azione ,contro l'obiettivo d'attacco, da altro plotone. La 1a çompagnia fucilieri, a sua volta, si terrà pronta ad iniziare rapidamente il movimento non appena i carri avranno aperto i varchi .di cui sopra. Il terzo plotone carri armati, salvo che non deoba venire impiegato anch'esso col I battaglione, dopo la conquista dell'obiettivo dell'attacco, :pg,sserà a disposizione del III battaglione che dovrà sfruttare il suc·Cesso ottenuto dal I battaglione. Il comandante della compagnia çarri terrà inoltre presente l'eventualità di dover impiegare nell'apertura dei varchi anche un secondo ·plotone carri, e ciò nel caso che il primo all'uopo iutpiegato dovesse . essere arrestato, sin dall'inizio della sua entrata in azione, da guasti improvvisi .o dalla reazione nemica, rendendo così impossibile l'ulteriore ;sviluppo dell'operazione. L'avvicendamento dei plotoni carri ·durante l'attacco dovrà essere .regolato in modo che il secondo plot~ne, non appena il primo sgombrerà 1a posizione di partenza par muovere all'attacco, occupi la posizione ste.ssa e v.i ·SÌ tenga pron'uo sia a concorrere cbn quello antistante all'apertura del reticolato, sia a scavalcarlo dopo la conquista dell'obiettivo intermedio. Analogamente il terzo plotone serrerà successivamente sotto, col progredire dell'attacco, sostando prima sulla posizione di partenza iniziale, quindi sulle pendici meridionali di q. 310. Gli sbalzi dei plotoni dovranno però essere regolati dal comandante ~ella compagnia carri armati, su ordine del comandante del 'battaglione. Il comandante della 4a compagnia mitraglieri distaccherà un plotone presso ciascuna compagnia avanzata e con gli altri due plotoni, appostati ad ovest di q. 411, si terrà pronto a ·battere gli obiettivi che gli verranno indicati dal comandante del battaglione. Il comandante -della compagnia mitraglieri predisporrà per la osservazione sul settore d'attacco del battaglione, con p a,rticolare riguardo a quello dellal a com·pagnia, allo scopo di tenersi pronto. ad intervenire, anche d'iniziativa, ..contro armi anticarro nemiche. La sezione cannoni da 65/17, assegnata,


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meno un pezzo, al battaglione, prenderà posizione a sud ovest di q. 411 col còmpito particolare di accompagnare la 1a_compagnia e di controbattere anch'essa le a.rmi anticarro nemiche che si svelassero durante l'attacco. Il battaglione sarà, appoggiato da un gruppo de1l'artiglieria divi-sionale che impiegherà due batterie davanti alla 2a compagnia ed una davanti alla 1a. Quest'ultima, per accordi presi, concorrerà in primo tempo con le mitragliatrici pesanti del battaglione, alla neutralizzazione dei centri avanzati nemici; e qu ando i carri armati staranno per raggiungere il reticolato, sposterà il tiro su q. 310 mantenendovelo saltuariamente sino a quando i carri, avanzando, non saranno nuovamente giunti a distanza di sicur ezza (1). Questa artiglieria su richiesta del comanda nte del battaglione, potrà anche concorrere alla ".neutralizzazione delle armi anticarro (2) ~ Il collegamento con i plotoni carri sarà, effettuato con gli esplo_rat ori dei plotoni stessi che seguiranno il comandante della ia con:pagnia al quale il comandante di battaglione farà pervenire anche gli ordini riguardanti i carri (3). · I plotoni carri si terranno in collegan:ento col comandante del battaglione : durante l'esecuzione dell'attacco, per le comunicazioni urgenti,.. con l'asta di segnalazione e con la pistola Verry, usando aH'uopo_il cifrario notificato dal battaglione carri armati e del qu ale è stata ( l ) Si n oti che la distanza di sicul'e'.l.za pei corri i, alquanto mi1Jore di q uclla necessaria alla fanteria, perchè i carri sono protetti dalla corazza contro le schegge dei piccoli calibri e quindi per essi tale distanza (150-200 metri) può es,ere ridotta. di 40-5() met1·i . (2) Il comandante del battaglione pa,r la., ftei l'ignardi della protezione dei ca.rri, solodei mezzi che ba a p1·opria disposizione. In realtà. sul campo di battaglia l'artiglieria concorre, per quanto indirettamente ma con molta efficacia, a tale protezione sia con tiri di controbatteriti, p~r n eutr alizzare le artiglierie che potrebbero battere i cani, sia con tiri di acceccmrnto centro gli m~e1va1 ori nemici per impedire loro di osserva,re il campo della lott a e di re~olare, quindi, sui cani il t,iro delle · proprie artiglierie. (3) È da t ener presente che il collegamento coi porta ordini si presenta cli assai difficile esecuzione per due ragio1-1i: 10 Perchè difficilmente essi possono raggiuugere i carri , ar;sni più celeri di loro,. . in una zona ove l'intensa reazione di fuoco nemico li costringe ad un movimento aimii più. lento; 20 per la difficoltà cho essi incontlano ·nel richiamare l'attenzicne degli t:quipggi naturalmente asso1·bita dalle vicende de1Ja lotta.. I po1·taordioi per farsi notare posscno agitare la comunicàzione scritta o il moschetto impugnato per la canna (se trattasi di comunicazione verbale); oppure picchiare col calcio den'arma sulle pareti della torretta, ma 9.uesto richiede pratica ed abilità. per non farsi traYolgere dal carro che procede, per necei:sità varie,. assai disordinatamente.


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rimessa copia anche al comandante dell a 1n c0rr;.pagnia; (1) ed a tal riguardo il comandante della compagnia carri armati impianterà a q.~411 un osservatorio con perrnnale proprio per seguire l'azfone dei carri; durante la . sosta sulle posizioni di attesa, per il tramite della 1a compagnia o, eventualmente, anche direttamente a mezzo bandiere di segnalazione col suddetto osservatorio di compagnia 11 trasferimento della compagnia carri armati su1la posizione sarà. regolato in modo che il movimento in formazione cingolata abbia inizio alle ore 22,30 e termine prima delle 24,3_0 .. Per tutto questo tempo due aeroplani voleranno sulla zona. per mascherare col rom bo dei loro motori il rumore dei carri in moto. A tale scopo concorreran no anche l'arti. glieria e le mitragliatrici pesanti del battaglione che eseguirannosaltuariamente qualche raffica (2). Durante l'attacco il comandante della compagnia carri armati starà col comandante del battaglione per facilitargli la trasmfasione degli ordini ai carri e per il coordinamento, jn genere, deJl'azione di questi ultimi (3). (1) L'asta. da. segnalazione, di cui ciascun carro è dotato, è costitÌ1ita da. una bacchetta cli ferro infilata in eh.te drappi circolari, uno r ofso e l'altro bianco, assicu1·a,ti all'asta rispettivomente e ad eguale distanza dallo due estremità (v. fig. 19)· Con essa si fanno segnali rapidi e ripetuti oppure persistenti, facendola sporgere per il foro p1·aticato nel cappello cleJJa tonetta. ed a. seconda delle SPgnala.zioni che si debbono trasmettere si manovra in un e-enso o nell'altro la bacchetta. Le comunicazioni da farsi, sia fra. can·i e fanteria, sia, fra caiTo e carro, debbono però essere limitate a pochissimo frasi a significato precedentemente convenuto (vedasi· a titolo d'esempio l'allegato 2). La pistola Verry è un mezzo di collegamrnto unilaternle da servire solo frA. i ca.r ri e la fanteria. I razzi vengono lanciati attraverso il foro praticato 1)el cappello della torretta ed hanno, a seconda della. loro colorazione, un significato convrnuto. (2) Non è consigliabile impiegare per tale scopo la sola artiglieria a caurn 1 delle pause di profondo silenzio che si verificano E(mpre n elle azioni di ai-ti- ;_I1 gJieria. di lunga durata e che sarebbero sufficirnt,i a far rik...-aro all'avversario la :i 1 ~1 presenza dei carri. c.11 Pertanto, qualora non si pot1:,se f1u- a1t_1'imenti, il movirnrnio dei cani "1 dovrà avvenire a sbalzi di breve durata conispcndenti a nutdte ed inteme riprese di fuoco dell'artiglieria. In tal caEO però eccone assicurare un collegamento immediato tra unità canistà che muove e ccmando delle artigliEJio che sparano, allo s:copo di regolare esattamrnte i tempi di Eosta e di mo- ,. vimento. · I 1 (3) Quando la [compagnia carri a1mati agfrce, come in questo caso, per plotoni successivi, il suo comandante fpuò anche partecipare a.Jl'azione col proprio carro insiEme ad un plotone che per regola sarà un o di quelli arretrnti. Quando, invece, la compagnia. agii;ce con tutti i plotoni simulta. neamente, il comandante delJa compagnia partecipa., sempre, al combatti- Flg. 10. - Asu • ' DA SJIG!IALA.• m ento col propr10 ca.rro. zroNE,

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In base all'ordine su riportato, il comandante della compagnia ,carri armati pensa che sia necessario, anzitutto, prendere accordi col, ·c omandante della 1a compagnia del 60° fanteria con la quale i propri plotoni dovranno strettamente operare ; riconoscerne particolareggiatamente il settore d'attacco; dare al riguardò gli ordini di propria competenza ; precisare la posizione di p artenza del plotone avanzato e-quelle di sosta dei plotoni successivi; riconoscere infine l'itinerario che i carri dovranno seguire, in formazione cingolata, per r aggiimgere le posizioni anzidette. Si reca per tanto, sempre accomp agnato d ei suoi subalterni (ai ·q uali strada facendo comunica, affinchè ne abbiano norma nelle operazioni che tra breve dovranno compiere, che l'attacco sarà iniziato · dal 3° plotone e proseguito dal 2° ed eventualmente dal 1°) presso la, l a compagnia fucilieri ; raggiunge col comandante di questa l'osservatorio di compagnia; completa con maggiori particolari la ricognizione a vista già_ ,compiuta dall'osservatorio di battaglione; si informa. infine degli intendimenti del collega di fanteria. Questi gli dice che attaccherà con due plotoni avanzati ed un o i n rincalzo (v. fig. 20). IÌ plotone di destra, avrà per direzione di attacco q. 310-q. 350, per ,o biettivo intermedio q. 310 e per obiettivo d'attaDCO q. 350; il plotone di sinistra avrà per direzione di attacco le pendici ovest delle quote . anzidette, per obiettivo intermedio il versante ovest di q. 310 e per -obiettivo d'attacco quello di q. 350. Ogni plotone inizierà l' attacco con due squadre fucilieri ~vanzate, .salvo a portare avanti anch~ la squadra · mitr agliatrici _leggere- dopo · aver oltrepassato il reticolato. A cavallo di ciascuna d~lle direzioJ.?-i di attacco sopraccennate, i -carri armati dovranno aprire n el reticolato nemico due varchi dell'am·piezza di almeno sei o sette metri. . ' Crede il comandante della compagnia carri che vi siano difficoltà? Può egli assicurare il concorso simultan eo dei carri nella elimina·zione di ambed~e i centri di resistenza 2 e 3 ? Il comandante della ·compagnia carri prima di rispondere osser va attentamente, col comandante del suo_3° plotone, il terreno sul quale sono disposti i reticolati, per accertarsi che non offre difficoltà alle evoluzioni che i carri dovranno @ompiere su di essi per praticare rapidamente.i varchi dell'ampiezza richiesta. Alla sua investigazione il ter-


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:reno appare unito, erboso, sgombro di sassi affioranti, leggermente in declivio (1), e quindi -egli non ha nulla da obiettare; però chiede che· i varchi da aprire sulla fronte di ciascun plotone avanzato, siano intervallati fra di loro di almen o 20-30 metri per evitare che, nei varchi già ( l) Le asperità rocciose e là vegetazione fitta e resistente costilmiscono il principale impedimento all'a,zione dei carri. Per i particolari vedasi Allegato n. 1.


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aperti dai carri primi giunti sul reticolato, i fili si ridistendano per effetto della pressione esercitata dai carri più arr etrati nell'apertura dei propri varchi. Aggiunge poi che, per quanto i due centri nemici siano distanziati di cfrca 150 metri non vi è nessuna difficoltà ad attaccarli contemporaneamente;_dopo di essi, però, per la cattiva visibilità propria di ciascun carro e per le difficoltà dei collegamenti che renderebbero assai precaria l'azione di comando· del comandante del plotone, questo dovrà necessariamente r estringere la fronte di attacco portandola a quasi un centinaio di metri. In questo il comandante della compagnia fucilieri è con l_u i pienamente d'accordo: per lo sviluppo ulteriore dell'azione infatti, egli dice, il plotone carri dovrà puntare r~un.j.to contro q. 310 (obiettivo intermedio) che risulta particolarmente orgànizzata a difesa e raggiuntala dovrà assicura!Ile il possesso contro eventuali contrattacchi nemici, sino all'arrivo della compagnia, dopo di che si disporrà in posizione di attesa al coperto ed all'incirca un po' più in là del centro nemico n. 7. Per l'attacco di q. 350, dato che sull'obiettivo intermedio è prevista una sosta, saram10 presi ulteriori accordi; egli ritiene però che la formazione della compagnia· non muterà e che i carri armati saranno impiegati innanzi al plotone di destra, cioè in direzione della sommità dell'altura anzidetta. I due ufficiali passano quindi a individuare, sempre col concorso del comandante del 3° plotone carri, e con la maggiore .precisione possibile, l'ubicazione di ciascun varco e le ptodalità esecutive dell'attacco. I primi vengono precisat i ri:Eerendoli a punti ben appariscenti e caratteristici del reticolato stesso e del terreno ; le seconde stabilendo : 1° gli itinerari che i singoli~ca:i;ri dovranno seguire per portarsi avanti ai reparti fucilieri avanzati ; 2° la reciproca cooperazione durante l'attacco. 1° I TINERARI DEI CARRI PER OLTREPASSARE L.A COMPAGNI.A. Il comandante della comp_agnia, carri vuole giustamente evita.:re che i suoi capicarro, vadano, nel presumibile orgasmo del momento e perchè non perfettame_nte orientati, a scompigliare i reparti di fanteria, oppure si mettano a vagare incerti in cerca di un passaggio fra di essi, facendo così fallire la sorpresa, ed attirandosi, ancora prima di entrare in azione, il fuoco nemico. Chiede perciò al capitano della compagnia fucilieri che il passaggio dei carri tra i reparti avanzati di fanteria' sia as-


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-sicurato intervallando i plotoni convenientemente, e che l'intervallo venga contrass~gnato 1a qualche piccolo mucchio di pietre riempiendo inoltre, gli scavi p er appostamento in esso esistenti. E gli manifesta a tal riguardo l'intenzione di far passare i due carri estremi del 30 plotone lungo .i fianchi della c_o mpagnia fucilieri ed i due centrali attraverso l'intervallo ora detto. 2° COOPERAZIONE DI FANTERIA - CARRI DURANTE L'ATTACCO. Il comandante della compagnia fucilieri è d'avviso che il suo reparto debba, durante l'azione, seguire il più da vicino possibile i carri e sfor:zarsi in og rti mom::mto di completare e sfruttare gli effetti materiali. e morali da essi conseguiti. Decide pertanto col comandante della compagnia carri che questi, dopo aver aperto i varchi nel reticolato, procedano contro i centri nemici più vicini, e precisamente, i due carri di destra contro il centro n. 2 ed i due carri di sinistra contro il centro n, 3. I plotoni fucilieri, intanto, dopo ·una breve sosta al di là del reticolato, p er riprendere fiato e consentire alle squadre mitragliatrici leggere di portarsi all' altezz~ delle squadre fucilieri, dovranno riprendere il movimento per concorrere all'attacco dei centri anzidetti, dai quali, sempre preceduti dai carri, p1·ocederanno poi all'attacco di q. 310 che costituisce obiettivo intermedio. Il comandante della compagnia fucilieri comunica, inoltre, di avere dispost~ che il plotone mitraglieri, assegnatogli dal comandante ,del b attaglione, oltre a concorrere con le altre armi pesanti del battaglione e con l'artiglieria, a neutralizzare i centri nemici avanzati n. 2 e 3 e poi quello retrostante n. 7, dovrà all'occorrenza, controbattere anch'esso le armi anticarro nemiche che si svélassero nel corso dell'attacco. A questo punto gli ufficiali della compagnia carri vanno col comandante della compagnia fucilieri, a riconoscere la posizione stabilita dal comandante del battaglione per sistemarvi i carri in attesa dell'attacco. Il rovescio di q. 411 offre buona possibilità al riguardo, sia per facilità di accesso, sia per la copertura offerta dalla discreta vegetazione esistente e pertanto viene deciso che il 3° plotone, che dovrà attaccare ·p er primo, sia tenuto il più possibile sotto alla displuviale per facilitargli lo sbocco p er l'attacco, mentre il 2° ed il 1° plotone si scaglioneranno .sul pendìo alla distanza di un centinaio di metri l'uno dall'altro.


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"· . Inoltre, sia per sfruttare al massimo la copertura e non dare ampio, bersaglio al tiro nemico, sia per rendere più rapido il movimento iniziale del 3° plotone, il comandante ~ella compagnia carri stabilisce che ciascun carro si sistemi in corrispondenza del punto ove dovrà attraversare i reparti ava.nzati di fanteria (v. fig., 21). Infine gli ufficiali della compagnia carri procedono alla ricognizione dell'itinerario che il loro reparto dovrà percorrere nella notte in formazione cingolata, per portarsi in posizione. Qua e là poche roccie affioranti; imbuti di granate, q-ì.1alche fossato,. gruppi di alberi, postazioni di re.p arti di fanteria già occupate, costringono a seguire una pist~ alquànto tortuosa, ma in complesso non vi. sono grandi difficoltà. Per i pochi lavori di riattamento, il comandante della compagnia ordina a quello del 1° plotone, che h a meno incombenze dei suoi colleghi, di richiedere al comandante del 1-60° un .congruo nurn.erc;' di patori dei quali si servirà tanto per riattare la pista, quanto per con~ trassegnare con mucchi di pietre ed altri segnali di circostanza l'itinerario stesso. . Giunto poi sulla rotabile lascia i suoi ufficiali ad attendere i capicarro per le successive ricognizioni particolareggiate, e prosegue verso· il bivio d.i · Ostefia ove dovrà incontrarsi col comandante del plotone comando, per pro~edere insieme a~la ricognizione della nuova posizione. di raccolta della compagnia ed alla scelta della località ove i carri dovranno passare da.Ua formazione tra,i nata a quella cingolata.

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. DISPOSIZIONI ATTUATE DAL COMANDANTE DEL . '

3°•PLO'l'ONE

CARRI

-Mentre il comandante della compagnia si allontana per compiere le operazioni anzidette,. interessa conoscere quanto vanno compiendo i comandanti di plotone, particolarmente quello , del 3° che, dovendo agire per primo, è destinato a svolgere un còmpito alquanto più importante e complesso degli altri due. Perciò pur riservandoci di raggiungere il capitano non appena possibile, seguiremo il primo nelle operazioni che egli andrà man mano compiendo. li ii.1 Scopo della venuta dei capi carro è princ.ipalmente quello di oriensul terreno e sui còmpiti che verranno. ad essi affidati nel combattitarsi ' . mento; quindi il comandante del plotone li conduce subito presso i reparti .avanzati della 1a compagnia del 60°, e st rada facendo esamina l'itinerario stabilito per i carri, ne rileva i punti caratteristici e le eventu~li difficoltà. Raggiunto poi l'osservatorio prescelto li orienta

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C°orr/ . C'0/?'10 /1QO , Fig. 21.

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'Sulla situazione e sul terreno; mostra loro le posizioni nemiche, i centri di resistenza noti e presunti, l'andamento del reticolato; si accerta che tutti abbiano bene individuato i successivi obiettivi dell'attacco; spiega i còmpiti assegnati al plotone e l'azione concomitante della 1a compa.. gnia del 60° fanteria; passa poi a stabilire il còmpit o particolare di -0iascun capocarro. Il plotone muoverà all'attacco nella formazione << in linea>> il 1 ° carro a destra, quindi, successivamente, carro comando, 2° e 3° carro. Il 1° carro passerà a destra:, del plotone di destra; il carro comando ed il 2° carro nell'intervallo tra i due plotoni. avanzati; il 3° carro a sinistra del plotone di sinistra. . In ta.le formazione, i carri raggiungeranno con la maggiore velocità -consentita dal terreno (1) il re~icolato nemico, nel quale con rapide evoluzioni ogni. carro aprirà un varco di 6 o 7 metri (le direzioni di ciascun ·carro ed i punti precisi dei varchi vengono chiaramente ed inequivocabilmente precisati per ci~cun carro), quindi i carri muoveranno all'attacco dei centri n emici n. 2 e n . 3, e preèisamente : il 1° carro ed il carro co mando, si dirigefanno contro il centro n. 2 ; il 20 e 30 carro, contro quello n. 3 (v. fig. 22). Su detti centri i carri muoveranno rapidamente sia per distrug;gervi la resistenza nemica, sia per rendere difficile il tiro delle armi anticari'o e delle artiglierie e non app ena raggiunti dalla fanteria riprenderanno l'attacco, seguendo il com andante del plotone, contro il centro nemico n. 6 che copre direttamente q. 310. Il plotone assumerà avanzando la formazione << a stormo>> e cioè : il carro comando, seguito dal 2° carro, attaccherà frontalmente il centro nemico battendo di preferenza col proprio cannone le armi automatiche . :nemiche; il 1° e 3° carro si dirigeranno nello stesso tempo sui fianchi dell'obiettivo battendo con le mitragliatrici i bersagli animati (2); il 2° carro obliquando verso destra si metterà sulla stessa direzione del ,carro comando ma tenendosi più indietro del 1° e 3° carro (v. fig. 23). 2° Ogni carro dovrà provvedere alla protezione dei carri che lo -precedono, d alle offese immediate di armi anticarro nemiche o da con· -trattacchi, e precis11mente : il 1° e 3° carro provvederanno a proteggere (I) Il carro t1.t·m3,to mod. 30 ha tre volocioà.: su ten·eno piena.mente favorevole e por ,breve tempo pnò anche suparare i 20 chilometri all'ora (3a velocità}, m a nel combattimento non si pLlÒ fare assegnamento che su di una velocità m edia di 5-6 chilometri o.rari al massimo. (2) I carri comando sono arm!l.bi col cannone da 37'/40, gli altri con mitra"liatrici o S. I. A.


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i fianchi del carro comando ; il 2° carro provvederà a proteggere il fianco esposto del 1° e 3° carro. Per fronteggiare ·c ontrattacchi, il plotone, pur mantenendo sempre

la stessa formazione, convergerà a destra o a sinistra a seconda della provenienza del contrattacco nemico (v. fig. 24).

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C2_4a!'~E /.·./o.o.oo S'<;uadre oran.ra/'e de//u .f.!i' c;o 0"4/ 6't?1/o/1/e/Yt:7. Flg. 22.


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3° I carri dovranno regolar~ la propria avanzata su quella del · carro ~qmando con frequenti e rapidi cambiamenti di direzione; eviteranno di arrestarsi per non offrire bersaglio alle àrtiglierie ed alle armi anticarro nemiche; apriranno il fuoco alle brevi distanze ; si sforzer-anno di piombare }l più rapidamente p_os~ibile sulle successive resistenze che incontreranno.

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Fig. 23.

Scala 1 : 5000.

4° Raggiunto l'obiettivo, i carri, in attesa dell'arrivo della 1a compagnia del 60° fanteria, dovranno, come già in precedenza sui centri 2 e 3 muovere rapidamente su di esso per sottrarsi ai tiri efficaci delle artiglierie e delle armi anticarro nemiche, salvo a ritirarsi, seguendo l'esempio del carro eomand~, al coperto ma in pro.s simità, quàlorà la I a compagnia tardasse a sopraggiunge~e. In tale posizione i c~rri pre:q.cleranno la formazione << a stormo )) e si metteranno in grado di sorvegliare la posizione conquistata contro tentativi di contrattacco.

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.5o Dopo.. che la 1a con1pagnia avrà raggiunto q, 310, l'attacco sarà proseguito dal 2° plotone' carri e pertanto il 3° plotone si disporrà in pos!zione di attesa, al coperto, sulle basse pen~ici meridionali della quota stessa ed anche a.llora i carri_regoleranno la propria azione su quella del carro comando, assumendo la formazione << a stormo» fronte al nemico. Durante l'attesa gli equipaggi procederanno ad una rapida revisione del materiale informandone poi il comandante del plotone. 6° Nell'eventuafità che durante l'azione, o per avarie o p ereftetto del fuoco nemico, il carro comando dovesse r estare immobilizzato, prenderà_Ìl comando dei plotone il sottuffi"".,,,:\<i, "r, ' ' '\ ciale più anziano ca' \ = \ poc·a rro del 2° carro. j 't\ \ I Così pure qua\ \ \ I \ l lora un simile inciI I I - ~ ~ G dente capitasse al I 1o o 30 carro, il 2° 1 carro ne pren derà il ~ posto nella formazione, d'iniziativa. Fig. 42. 7° Il collegamento tra il plotone e la 1a compagnìa fucilieri sarà assicurato : · durante .l'azione e per le comunicazioni urgenti, mediante l' asta di segnalazione e la pistola Verry secondo il cifrario di cui verrà rimessa copia ad ogni capo carro ; durante le soste, mediante le bandiere di segnalazione che potranno eventualment~ servire ànche a comunicare direttamente con l'osservatorio di compagnia a q. 411. La 1a compagnia fucilieri si co1legherà con i carri servendosi come porta. ordini ,degli esploratori del plotone stesso che seguiranno il suo comandante. Nell'interno del plotone il collegamento[sarà attuato valendosi dell'asta da segnalazione, della quale il comandante del plotone si varrà per trasmettere i propri ordini; In ogni caso però i carri dovranno regolare la propria condotta su quella del carro comando (1).

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(1) I carri sono corÌt,raddistinti da particola.ri contrassegni pei quali vedasi l'Allegato . n. 3.


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Infìne il comandante del plotone conduce i capicarro sulla posizione di partenza prescelta, determina su di essa il posto preciso di ciascun carro, fa riconoscere accuratan1ente ad ogni capo carro la pista che dovrà seguire dalla posizione di partenza, all'intervallo a lui.segnato tra i reparti-avanzati di fanteria; dà istruzione perchè ogni carro, non appena giunto in posizione, provveda ad occultarsi ed a mascherarsi per sfuggire alla prev:edibile osservazione aerea nemica delle prime ore dell'in-

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Flg. 25.

domani; si avvia, quindi, riunendosi agli altri comandanti di plotone, verso Osteria ove li attende il comandante di compagnia. Questi li metpe al corrente delle·. ricognizio!li fatte precisando : 1° che la nuova posizione di raccolta della compagnia potrà essere convenientemente sistemata nei campi attigui alla carrareccia che dal bivio si diparte verso ovest. ' Gli autocarri trattori, infatti, e gli altri mezzi della compagnia si dislocheranno a gruppi sotto gli oliveti ivi esistenti, ove potranno bene occultarsi all'osservazione aerea (v. fig. 25). Il comandante del plotone comando provvederà . a completare, all'alba dell'indomani, i mascheramenti ancora necessari. 2° Lo scarico dei carri, per quanto sulla rotabile il transito dei trattori sia ancora possibile. per un buon tratto, si effettuerà presso il bivio stesso perchè la ristrettezz~ del.la strada non permetterebbe loro, al di là di esso, di · tornare indietro se non dopo lunghe e laboriose


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manovre, le quali, oltre a ritardare il movimento della compagnia, intralcerebbero molto la circolazione sulla rotabile stessa. Per tanto lo scarico dei carri si effettuerà all'altezza di detto bivio e mentre i trattori raggiungeranno i posti loro assegnati seguendo la carrareccia, 1 cari armati contÌI!-ueranno la ma~cia sulla rotabile coi mezzi propri. Ritornato nella posizione di raccolta, il comandante della compagnia dopo essersi assicurato che i reparti sono già quasi pronti a muovere, completa le disposizioni circa i collegamenti e concreta quelle per il t rasferimento della compagnia. Per i primi, in armonia agli ordini del comandante del battaglione, egli dovrebbe solo provvedere a completare l'osservatorio del battaglione con particolare riguardo all'azione dei carri, ed a sistemarvi un posto di segnalazione, poichè al collegamento immediato tra fanteria e carri provvederanno direttamente i plotoni carri successivamente impegnati ed il comandante della 1a compagnia fucilieri; ma egli giustamente pensa che sia anche necessario assicurare un collegamento proprio coi plotoni dipendenti e pertanto dispone che il 2° e 3° plotone distacchino presso il comando di compagnia d ue esploratori e due segnalatori ciascuno, lasciando gli altri a disposizione del comandante della 1a compagnia fucilieri. Con gli esploratori egli pensa di provvedere alla trasmissione delle proprie comunicazioni ai suoi plotoni; con i segnalatori alla costituzione del posto di segnalazione ed a complet are l'osservazione sul campo di battaglia, che egli si riserva di esercit are anzitutto personalmente. P er quanto riguarda il trasferimento egli prende in esame 11 percorso che il reparto dovrà compiere e rileva che esso è diviso in tre tratti che presentano caratteristiche differenti. Il 1° tratto, fino al bivio di Osteria, ove avrà termine la marcia in formazione trainata, è costituito da 7 chilometri di buona rotabile che potrebbero essere percorsi dai trattori a discreta velocità. Dato però che il movimento sarà compiuto di notte egli giudica che non possa essere superata la velocità di 10 chilometri all'ora e che sarà quindi necessario mettere in conto circa cinquanta minuti. Il 2° tratto, dal bivio anzidetto alla Cantoniera, è costituito da altro chilometro e mezzo circa della stessa 'rotabile, parte in buono stato e parte danneggiata dal tiro nemico; ma poichè il movimento doDISPOSIZIONI PER IL TRASFERIMENTO D ELLA COMPAGNIA. -


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vrà essere compiuto dai soli carri armati i quali saranno accompagnati dalle squadre carro che procederanno a piedi, egli calcola che potranno essere impiegati circa trenta minuti. Il 30 tratto, dalla Cant.oniera alla posizione di partenza, è costituito da quasi ..due chilometri e mezzo di. terreno naturale. Tenuto conto della necessaria lentezza che ne deriva al movimento, specialment e perchè compiuto di notte, sarà necessaria un'ora. In complesso sono dunque un'ora e trenta minuti di marcia in formazione cingolata, mentre egli dispone di due ore; ciò che gli consente di calcolare s~ un margine di trenta minuti per far fronte agli imprevisti. In possesso di tali elementi egli chiama i subalterni a rapJ?orto e . comunica loro quanto segue: . O I Il movimento della compagnia avrà inizio alle ore 21,30 n el seguente ordine: 3°, 2° e 1o plotone, plotòne comando. Distanza tra carro e carro 50 metri; tra plotone e plot one due minuti primi; velocità di marcia dieci chilometri all'ora. 2° Giunto con la testa al bivio di Osteria il 3° plotone si a'r resterà; gli altri· plotoni serraranno sotto a 50 metri e scaricheranno i ·carri se gli aeroplani si t roveranno già sulla zona, altrimenti attenderanno il loro arrivo. L'inizio dell'ulteriore movimento dei trattori, verso la posizione di raccolta e dei carr:i verso la posizione di attesa, avrà luogo di~tto mio ordine e con le modalità già quest'oggi notificate. . 3° Man mano che i plotoni giungeranno sulle posizioni loro assegnate provvederanno al masc.heramento dei· carri che sarà perfezionato °'ll'alba. 4° Al cancellamento delle piste tracciate dai carri, dalla Cantonie- · ra. fino alla posizione di attesa, provvederà: n éi plinti più appariscenti il comandante del 1° plotone che si varrà di tutti gli zappatori .della compagnia. Tale lavoro dovrà esser·e ultimato per le ore 7 (inizio del tiro di preparazione dell'a1·tiglieria) ed allora gli zappatori _si riunirann o, in attesa di ulteriori ordini, presso il I O plot.one (1). TRASFERIMENTO DELLA COMPAGNIA . .- La . compagnia giunge qualche minuto prim a delle 22,30 al bivio di Osteria e vi sosta, in · attesa degli aeroplani destinati a mascherare il movimento ·cingolato dei carri. (1) Gli zappatori possono .t rovare utile impiego nell'azione p er recuperare o rimettere in efficienza i ·c arri immobilizzati dal tiro nemico o da avarie momentanee.


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37 -

Al loro .arrivo questi vengono scaricati e, mentre i trattori si avvianp per la carrareccia alla, nuova posizione di raccolta, iniziano il movimento lungo la_rotabile, seguiti ognuno dalla rispettiva squadra carro. Dalla: cantoniera in poi, la compagnia è praceduta dal proprio comandante che riconosce e determina p3nonalmente la pista da seguire. Nei carri hanno preso posto i soli piloti; i capicarro· precedono di pochi passi: muniti di pezzuole bianche per rendersi visibili ai piloti, che li seguono a sportelli aperti, e di lampadine tascabili a luce attenuata di cui si servono cautamente per rischiarare l.a pista nei punti più difficili ; i segnalatori e gli esploratori coadiuvano i propri capicarro assicunn "do · in particolare, il collegamento coi carri antistanti affinchè ogni carro possa tenersi il· più esattamente possibile sulle piste . seguite dai precedenti, per non moltiplicare le tracce caratteristiche dei cingoli sul terreno ; gli zappatori seguono, forniti di attrezzi, pronti a prestare, all' occorrenza, la loro opera. Alle ore 24,20, ~ioè con dieci minuti p.i anticipo sul termine fissato, i plotoni giungono in posizione è vi si sistemano secondo le istruzioni ricevute dal comanç!.ante della compagnia; speciale cura mette subito ognuno nel ·mascherare~ almeno · sommariamente, i· propri carri, riservandosi di completare il mascheramento alle prime luci dell'alba. Il comandante della compagnia segue e controlla le varie operazioni e poi, quando si è assicurato che i plotoni si sono sistemati convenientemente, si ree~ presso il comandante del 1-60° per riferirgli sulle · operazioni compiute. /

1

Conclusione. Da quando è stato esposto trattando dell'impiego in terreno libero della _compagnia carri armati, si possono trarre le seguenti conclusioni: I o Condizione assoluta per l'impiego dei carri 1armati è che il terreno ne. consenta l'impiego. Necessità quindi di numerose e particolareggiate ricognizioni compiute dai comandanti di fanteria e dei reparti carristi per non lasciare nulla all'imprevisto. · 2° Anche- quando il terreno lo c9nsente, l'impiego dei carri è subordinato alla sòrpresa e p ertanto tutta l'attività preliminare alla loro entrata in aziQne, dev'essere circondata dalla massima segretezza e da speciali cautele per non tradirsi con indizi che destino l'attenzione del nemico (spostamenti di notte, mascheramento del rumore prodotto dai


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;-i8-

carri in moto mediante volo di aeroplani volanti a bassa ; quota sulla zona. e cdn tiri di artiglieria; mascheramento ed occultamento·dei carri sulle posizioni di partenza e di sosta, ·cancellamento delle piste da essi segnate sul terreno, ecc.). 3° I carri assegnati ad una unità di fanteria ne costituiscono parte integrante per tutta la durata dell'azione e quindi le loro relazioni .di dipendenza non differiscono allora, in alcun modo, da quelle dei reparti che costituiscono organicamente l'unità stessa. 4° La cooperazione sul campo di battaglia fra carri e fanteria dev'essere continua e immediata. La fanteria deve condurre il combattimento in mod_o da complet~re e sfruttare rapidamente gli_effetti conseguiti dai carri, e all'occorrenza, continuare da sola nelÌ' azione, qualora quella dei carri venisse comunque a mancare. 5° I carri debbono essere protetti dalle offese provenienti dalle ~Pmi anticarro nemiche. A tale protezione concorrono tanto· la fanteria, impiegando appositamenté aliquote delle proprie a,rmi pesanti, quanto l'artiglieria con tiri di controbatteria; _d'accecamento e di spiana.mento. 6° Per rendere risolutiva l'azione dei carri è necessario dare ad . essi un adeguato scaglionamento in ·profondità, assegnando ai vari s_caglioni compiti successivi e disponendo che il loro avvicendamento si cqmpia su linee ben definite, e possibilmente di sosta delle unità di fanteria. 70 Le intese e gli accordi preventivi costituiscono il miglior sistema per 4are all'azione carri-fanteria l'armonico sviluppo desideraqile ai. fini della cooperazione, dovendosi sempre prevedere un imperfetto funzionamento dei mezz di collegamento che possono essere im.piegati. Occorre a tal proposito tenete presente che gli equipaggi dei · carri nulla odono dei rumori esterni. e poco vedono, ciò cÌìè fa . esclude.r e qualsiasi possibilità di modificare la direzione di irruzione loro impressa, di ritardarne il movimento, di richiamarli indietro o di comunque ~._ · fluire su essi nel corso dell'azione .fino al raggiungimento dei pnm1 obiettivi loro assegnati. 8° Analoga difficoltà si incontra nei collegamenti tra ·carro e carro e nella trasmissione degli ordini che debbono· dare i comandanti dei reparti carri armati durante l'azione. Il miglior sistema è quello del collegame~to ad irnita.zione, per cui ogni carro regola la propria azione sù ·quella del carro comando.

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-39-

90 I carri debbono essere sempre impiegati in azioni di movi.mento, perchè mentre sono molto idonei a conquistare il terreno, sono, a causa d~lla loro vulnerabilità , i meno adatt! per mantenerne il possesso. Quindi, nell'attacco, dopo conquistato l'obiettivo loro assegnato, ripiegano al coperto; nellà difesa trovano esclusi~o impiego per accompagnare la fanteria nei contrattacchi. Attribuendo loro funzioni di resistenza in pnsto, si rendono facile bersaglio delle artiglierie e delle armi nemiche, tranne in temporanee e particolari circostanze di defilamento e di copertura (boschi, abitati, ecc.),


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..- 40, -

POSSIBILITA' DEL CARRO ARMATO FIAT, MOÒ. 1930 AI.LEGATO

N. 1.

Folde chine e prati'f!e, anche con pendenza dell'SO all'87 %, sono agevolmente superate dai ca.rri, pmchè il terreno sia asciutto e consistente. Però ta.li possibilità si ridu~ono niolfo sino ad annullarsi quando il terreno sia cosparso di spuntoni di roccia affioranti o di ·detriti morenici. Nei movimen ti in senso trasvet-sa,le al pendio lo sbanda.mento (inclina,zione laterale) massimo che il carro può sopportare non deve superare i 340 (65 %), Il carro peroorre anche zone poco con.<;;istenti non eccessivamente impregnate d'acqua e nelle quali sia possibile il transito di uomini a piedi, conie prati a fondo torboso ed anche acquitrini a fondo non tl'Oppo fangoso, purchè la pendenza sia. scarsa o nulla. Se la. discesa è lunga e rapida, ed il terreno poco consistente o erboso, il cru:ro 8civola. Lo scivolamento può far perdere l'equilibrio al carro, non più governabile, e condurre anche al suo 1-ibaltamento. Il carro può percorrere tratti di terreno disc1·et<imente ghudoai, cosparsi di detriti di roccia piuttosto minuti, ma. non può passare su affioramenti di riliev'o. Transita, ma con grandi difficoltà, su lastroni di roccia pmcl1è senza scalini continni · e inclina.ti meno del 30 %- . In montagna la eccessiva f.requen:>:a, con ctù si incontrano risalti, scalini, murètt.i di . sostegno, alberi, e rocce limita molto la possibilità di impiego del cano armato in salita, anche in quelle zone in cui l'andamento generale del terreno sia di pendenza inferiore al 50 per cento. Il carro armato può risalire e scendere mulatt-iere anche assai ripide, ma non eccessi. vamente aspre, e senza scalini o affioramenti di roccia, purchè abbia.no sufficiente larghezza (strozzature minime, iniducibili, per pareti alte, no11 inferiori a m. 1,58). Può percorrerere sentieri montani che non abbia.)'.lo sede e terreno laterale molto rocciosi. Un terreno molto rotto dal ti?·o di a1·tiglieria di grosso calibro può ris1.ùtare intransitabile al carro armato, specialmente per la frequenza di gra,ndi imbuti è cli terreno disgregato, çon conseguente deficienza di aderenza, dei cingoli. Il paasa.ggio di trinèee - o fossi - a cigli resistenti è pOS$ibile, qnando tea, ciglio e ciglio int~rceda una distanza minore di rn. 1,50. Possono essere superate trincee anche più larghe, discendendo la rampa d'accesso e risalendo la contr;oscarpa, purchè il loro profilo (la.rghezza, profoµdità, inclinazione della rampa), mùtaroente alla natura e copdìz.ioni del terreno eircostante, lo perme.t,ta.no. Si può risalire la controscarpa solo se ha inclinazione minore di 41° (87 %) e sempre che essa formi, nel punt-o in cui la sua pendenza incontra quella della rampa opposta, . un angolo maggiore di 90°. A tale proposito occorre tener presente che di -solito · in pross~mità . delle trincee, vi è terreno di riporto il quale dà insufficiente aderenza ai èingoli d~l carro fortemente impennato (inclinazione all'indietro) o picchiato (inclinazione in . avanti) e quindi i cigli delle trincee, anche se rivestiti, franano facilmente sotto il peso del carro (specialmente in terreno bagnato da lu11ghe piogge o tormentato da. tiro di artiglieria). . Muri di .~carso spessore (m. 0,30 se di pietra t!3nera collegata a calce; m. 0,20 se di pietra fort.e collegata a cemento; m. 0,40-0,50 se di pietra a secco) e palizzate, stiwcionate, barricate anche di considerevole robnste-iza (purchè non costruite o non rinforzate da cemento, da grosse parti. metalliche o rotaie o tronchi d'albero) possono essere ·sfondate ò superate. Piccoli ostacoli di 1-ipido rilievo (mm·etti che non possono essere sfondati, rughe. rocciose di particolare profilo, grossi tronchi d'albero orizzontali, altri sbarramenti) sono di . difficile superamento, sia per l'entità del rilievo (se a spigolo vivo e a faccia verticale, è già insormontabile verso i m. 0,50-0,60 di altezza) sia perl'asprezza del profilo. Questo


.:_ 4i obbliga i cingoli ad una presa, penosa sul rilevato dell'ostacolo guindì ad una impenn11ta fortissim a ed assai stentata., e poi, se si riesce a superare l'ostacolo, ad un abbattimento (picchiata) difficile a moderare e che può provocare danni al materiale. ' Alberi di piccolo fusto vengono in pianÒ, o anche in leggera salita, abbattuti isolatamente, purchè il diametro 11-on sia superiore ai 20-30 centimetri; le abbattute possono esi,ere superate pm·chè di mole non rilevante e siano formate di alberi fronzuti. Possono essere difficilmente superate se costituite cli tronchi di alberi sfrondati. · Pali isolati che non siano profondamente conficcati ·in ·terreno assai consistente o presi nel cemento, possono essere abbattuti (rovesciati) an che se il diametro è superiore ai 30 centimentri. Il carro passa attraverso zone di bosco ceduo anche fitto, purchè gli alberi non pi·esentino fusti di oltre 10-15 centimetri eµ diametro. Ove questi siano più sviluppati o molto fitti (meno di 1,90 tra tronco e tronco) il carro non passa liberamente. Nelle fustaie anche giovani e rade, la ma,rcìa del carro riesce Ìenta qualora il terreno sia cosparso di tronchi ahbattut,i e di ceppaie, o fangoso, o nevoso, o comunque di scarsa presa per i cingoli. · ' I carri _possono muoversi sulla neve ove questa non sia molto alta (oltre 30-40 centimetri) e risulti praticabile da uomini a piedi. A volte però la neve immessa nell'interno de} cingoli può rendere, comprimendosi, difficile o impossibile l'ingranamento delle ruote motrici, ed aumentare la tensione dei cingoli stessi firio a romperli. Su neve molle il carro riesce a :::alire o a discendere in pendenze dì circa 20 %, salvo ad adottare elementi di aderenza supplett,iva che consentono possìbilità alquanto maggiori. Particolare difficoltà offrono, all'ascesa dei carri, i risalti del terreno coperti di neve poichè il carro impennandosi, affonda con la parte posteriore, aumentando notevolmente la pen denza e l'altezza del rilievo che spesso non è possivile superare senza l'intervento degli zappatori. Nella neve le orme lasciate dal carro sono ;molto appariscenti e restano tali a lungo, però su di esse truppe a piedi marciano con minore fatica. Sul ghiaccio (superfici ghiacciate, lastroni di ghiaccio) la marcia del carro in piano non presenta speciali difficol,tà. Diventa invece proibitiva, per mancanza di aderenza, su superficie ghiacciata appena inclinata. Estensioni di acqua ghiacciata possono essere pei:corse purchè lo spessore del ghiaccio non discenda, lungo la pista da seguire, al di sott,o di 14 centimentri. Il carro può attraversare corsi o piccoli specchi d'acqua (anche p1·esso le spiagge marine), tratti di terreno allagato, purchè la consistenza del fondo offra una sicura, sufficìente .resistenza a.U'affondamento (condizione che si verifica qua,ndo un uomo può transitarvi soprà senza difficoltà,) e purchè il livello dell'acqua non superì un metro all'incirca e non vi siano moti ondosi. Il guado è impossibile o estremamente difficile se il fondo consiste in grossi blocchi di ·roccia 9 scogli. . . Di notte l'impiego dei carri armati deve ritenersi eccezionale, salvo che non vi siano cohdfaioni as.,;ai favorevoli di luce (plenilunio opplU'e opportuno impiego di proiettori). In ogni · caso occorre che l'azione sia a raggio molto limitato e che il terreno off-i:a particolari condizioni favorevoli sia al percorso dei ca,rri sia all'orientamento de~li equipaggi.


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42 -'ALLEGATO

N. 2.

Cifrario delle segnalazioni con l'asta del carro armato. Segnale

I

" Oaratteristicbe

Signifìoato

Da obi eseguito

I. Segnalazioni tr.a i carri. Persistente

«Sono costretto a fermarm.i non posso più assolvere il mio còmpito »

Ripetuto

« Attenzione »

Persistente

«Alt» ovvero «avanti» a seconda che il comando sia dato in marcia o da fermo

Ripetuto

« Aumentare n o « diminuire gli intervalli e le distanze» a seconda che i carri siano in formazione serrata o aperta

Persistente

A «stormo» ovvero in «·colonna» a seconda che i car ri siano già « in colonna» o a «stormo»

Da qualsiasi capocarro qua, loro. il proprio carro, causa avarie, possa più avanzare

non

\

·~ (\

Dal comandante carrista

dell'unità

II. Segnalazioni alta fanteria.

Persistente

« Sono costretto a fermarmi -

non posso più assolvere il mio còmpito - non richiedo~ però il vostro soccorso, Ripetuto

« Avanti la fanteria - ho as-

Persistente

• Soccorretemi ,

solto il mio còmpito 1

Da qualsiasi capocarro qualora il proprio carro, ca.usa avarie, non possa più avanzare Da tutti gli elementi dell'unità carrista che coopera colla fanteria Dal comandante dell'unità car rista, ovvero da un cano qualsiasi, quando la fanteria avversaria, stia per sopraffarli, specie se i carri sono in menomate condizioni di efficienza 0


-43AtL!llùATO

N. 8.

CONTRASSEGNI . DISTINTIVI PER I CARRI ARMATI, I contrassegni dei carri consistono in semplici figure geometriche (circoli pei carri dei comandanti di compagnia, triangoli pei carri dei oomàndn,nti di plotone, strisce pet· i carri comuni), che permettono, a seconda della. loro disposizione e del loro colore, di individua.re il carro nel plotone e contemporaneamente il plotone nella compagnia. e la. compagnia nel battaglione. Il battaglione non si distingue dagli altri per. contrassegni particolari. • Le figure geometriche sono verniciate da quattro parti, a eguale distanza tra loro, s ulla torretta. del carro, e sono sussidiate, per il riconoscimento del carro più da vicino, da. gmppi numerici che individuano anche il bat,taglione.· Tali gruppi, dello stesso . colore delle figure geomet,riche, sono ripoeLati SLLi due hmgheroni e sulla testa,t a anteriore del ca.no e comprendono: Una prima cifra (numeri romani) corrispondente al battaglione; Una seconda cif-ra (numero· arabo) corrispondenfo alla compagnia nel battaglione; Una terza ci,fra . (numerò arabo) corrispondente alla s uccessione rlel carro nell Et compagnia. Le varie cifre sono separate da un p unto. Per esempio il gruppo riportato a fìg. 2i5 così costituito: II.2. 9 cont,rnssegna il nono carro (ossia il cano del secondo. plotone) della seconda compa,gnia del II battaglione. E poichè in ogni battaglione sono colorat,i in: rosso: i contrassegni dei carri delle. 1a compagnia; bianco: i contrassegni dei éarri della 23 compagnia; arancione: i contrassegni dei carri della 3a compagnia, si giunge allo stesso risultato ricordando la disposizione delle figure georneLl'iche 1·ip<wto.l·," nella seguente tabella:

Carro del comando di compagnia .......... .. .

1° PLOTONE.

Ca1To=del comandante del plotone....... ... . . 1°

carro ..... , ... · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·

20 carro ................... . ........ ... .. . 3° carro........... - · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·

2° PLOTONE. Carro del comandante del plotone........... . 1° carro ........ .... .... ..... ............ . 2° carro ........ . ..... ···················· 3° carro ..... . ..... · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·

·V o DO ODO


- 44 -

Oi~n o del coìna.ndante del "plotone ..... . ... . . . 1°

CO.l'l'O• • • .•.• ,, •• • ••• •••••••• • •. ••. • . • •••.

2° em:r o . .... . . . ... . . .. . ...... ........ . .. . 3° carro (v . fig. 26) . . ... ... . ..... . ...... : ..

Flg, 26,

La con oscenza di tali contrassegni, particolarmente di quelli dei carri comando, è indi· spensabile agli ufficiali ed ai porta ordini dei reparti di fanteria, per poter individuare pron· tamente, duran te il combattimento, i carri ai quali debbono essere recapitati ordini o avvisi.


Manualetti di Cultura Militare di "ESERCITO E NAZIONE,, SERIE SPECIALE

"LUNGO I CONFINI DELLA PATRIA,, " ESERCITO E NAZIOliE ,, ba iniziata la pubblicazione di una speciale serie cli monografie aeografi.che per una esposizione Yolgarizzata · delle caratteristiche dei CONFINI ITALICI TERRESTRI :E MARITTIMI, con particolare riguardo all'aspetto militare. L'importanza cli questà oripiale iniziativa ! evidente. Essa mira ad offrire ai giovani U meno di cono$Cere i nostri termini geografici attuali, con una passeggiata lungo le coste e fra cip~ e cippo della regione alpina. S!ll'à fatto rilevare, nat~ mente senza 1111trarè in minuti particolari', il valore delle frontiere che un secolo di passione patriottica ba tlato a.11' Italia.. Là parte descrittiva di ciascuna zona sarà preceduta da ·up riassUDto sintetico J:he darà al lettore una prima idea d'insieme. La trattazione dei singoli tratti di confine i affidata ad ufficiali particolarmente esperti delle zone descritte. · Oani fascicolò sarà corredato da numerose illustrazioni e cartine. Complessivamente la nuova serie si comporrà di dodici fascicoli; quattrò per çonfini marittimi e otto per quelli terrestri e precitamente : ( ll _: lll lV VVI VII VIll i,::--

· lX X-

XI Xll -

L'ALTO TmRENO (pubblìcato). IL BASSO TmRENO (pubblicato~. LO JONIO, LE COSTE LIBICHE E IL DODECANESO. . L'ADRIATICO. LA FRONT,IERA ITALO-FRANCESE - Le AlJ>i Marittime. LA FRONTIERA ITALO-FRANCESI:: - Le Alpi Cozie e Graie. LA FRONTIERA ITALO.SVlZZERA - Dal Monte Dolent (,ruppo del Monte Bianco) a Cima Cuan (Passo di S, Jorio). . LA FRONTIERA ITALO-SVIZZERA - Da Cima Cugn al Piz Lat (Passo di Resia). LA FRONTIERA ITALO-AUSTRIACA - Dal Piz Lat alla Ve~ d'Italia. LA.FRONTIERA 11ALO:.AUSTJUACA - Dalla Vetta d' Il1dia a Monte Forno. LA FRONTIERA ITALO.JUGOSLAVA - La regione Giulia e il confine in generale. LA FRONTIERA ITALO.JUGOSU.V~ -,.,,. n comÌl)e Giulio.

i.'ordilie di pubblicazione di questi manualetti potrà e&Sffl invertito, per utillz• i Javori non appena siano presentati dagli !'autori, Si- prevede clae la colle&ione sarà completa entro.l'estate del 1932:

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Mannaletti .pubblicati : I, Come si lqrg• la carta torgrafica. - Il. Il plotone di fanteria nel combattimento. - III. Le difese contro gli aerei e contro·lgos,-ÌV. Tiro 111 artigliéria. - V. t,e armi della fdntèria, - VI. Nozioni generali sul mate• rlale d'artiglieria. - VII~ I bersaglieri; il servizio di pattuglia in bicicletta 1 il plotone; la compagn~. - VJU. I.e artiglierie cam~ali nell'esercito ,ita• (umo. -' IX, La compagnia di fanteria nél ..:ombattinumto. - X. Il batta• gllone di fanteria nel combattimento, - Xl. I servizi dena fpnteria. - Xli. Glt umili iJuslllari del Co.mbattente (caoallo. mulo, C1$(,ao, ecc.). - XIII, I.e arti• gllèrJe peaantl c<impaU " pesanti nell'eHrcito Ualiano. - XIV. Radiotele.. ìrafia • radiotelefonia. - XV. La s,edone cannoni da 6/S/t'I per fanteria. XVI. I carri armati nel combattimento. ·

Di ,pr-0sèima pubblicazione : Scalate in. montagna, - I lavori' del ocunpo di battqlla, patloramicl speditiui, - Sicuruza in maroia ed in stufone.


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