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DELL'AMBASCIATORE A BAGHDAD, LUIGI GABRIELLI, SULL'ATTEGGIAMENTO DEGLI ARABI
A Proposito Della Guerra Europea
(12 gennaio 1940)
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L ' ambasciatore italiano a Baghdad, Luigi Gabrielli, fece pervenire al Ministro degli Affari Esteri, Ciano, in data 12 gennaio 1940 un Memoriale relativo all ' atteggiamento degli arabi in generale a propos ito della guerra europea, memoriale nel quale viene evocata il possibile intervento armato degli arabi nel conflitto in cambio di un preci s o impegno dell'Ass e per la loro indipendenza.
In seguito allo scoppio della guerra europea gli arabi nazionalisti in Palestina hanno assunto un atteggiamento di temporanea neutralità che si può definire un semplice atteggiamento di attesa e ciò per le seguenti ragioni:
1) Gli arabi volevano accertarsi dell'effetto di questo conflitto sugli inglesi e vedere se questi avessero l'intenzione di mutare il loro programma ebraico in Palestina, di stendere la mano agli arabi e di risolvere i loro problemi con il mondo arabo su questa base ...
2) I nazionalisti intendono che questo sia un atteggiamento di preparazione da una parte e di osservazione dall ' altra allo scopo di conoscere i nuovi orientamenti generali che possono delinearsi in tutto l'Oriente.
Per quanto concerne la prima ragione gli arabi in Pale~tina e fuori di essa si sono accertati che g li inglesi rimangono tali e quali , continuano cioè a mantenere la stessa politica giudaica . Non solo , ma g li inglesi hanno co lto l'occasione di questa sospensione temporanea della rivolta per spiegare un maggior zelo nelJa loro politica di violenza ...
La seconda ragione è fondamenta le. Gli arabi, malgrado questa loro posizione ufficiale, guardano a l conflitto eu ropeo come ad un occasione per raggiungere il loro scopo politico nazionale. Il popolo continua a vedere la situaz ione attuale non col cannocchiale ufficiale: non simpatizza e non appoggia che i principi nazionalisti i quali esigono che vengano colte le occas io ni al momento opportuno al fine di realizzare le speranze e gli ideali arabi. Gli inganni e le promesse elastiche non possono più far presa sui popoli arabi in alcun modo .
Tutti gli arabi attendono l ' estendersi degli avvenimenti e la loro evo lu zione prima di poter assumere un atteggiamento deciso consono ai loro propri interessi e non quelli dei cosiddetti democratici soliti a trattare gli arabi con violenza, ingiustizia e terrore.
Gli arabi perc iò non hanno precisato il loro vero atteggiamento verso l'attuale conflitto e non lo possono precisare se non viene loro richiesto un aiuto materiale in caso di guerra . Questo aiuto - come è ovvio - non può essere portato perché g li arabi già hanno avuto una esperienza. Essi non possono questa volta rendersi convinti delle promesse lusinghiere, ma mercanteggeranno su cose sicure , sulla base del pagamento in contanti, cioè a condizioni che le loro speranze e i loro ideali si realizzino immediatamente e senza ulteriore indugio.