I SERVIZI LOGISTICI DELLE UNITÀ ITALIANE AL FONTE RUSSO (1941-'43)

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MINISTERO DELLA DIFESA STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Ufficio Storico

I SERVIZI LOGISTJ(:J DELLE TJNTTÀ TTALTANR AL FRONTE RUSSO (1941-1943)

Roma, •975



AVVERTENZA Per le parole russe, la translitterazione dalla grafia cirillica a quella latina è stata ottenuta tenendo presenti le caratteristiche fonetiche della lingua italiana e, solo in parte, la cosiddetta « trascrizione scientifica », in quanto questa presuppone, per una corretta pronuncia, la conoscenza sia dei suoni originali, sia di alcuni particolari segni che li rappresentano. La trascrizione scientifica è stata poi del tutto abbandonata per quei nomi noti secondo una certa grafia ormai invalsa e ben conosciuta da tutti. Nei documenti posti a corredo del testo, si è preferito lasciare la grafia originale, senza alcuna variante.



PREMESSA

L'invio al fronte germano-sovietico di una forza di spedizione pari ad un corpo d'armata, prima, e ad un'armata, poi, po neva un problema logistico senza precedenti nella storia militare dell'Italia unita. La grande lontananza dal territorio nazionale, il fatto di operare nel quadro di una guerra di coalizione appoggiandosi a basi dislocate in zone sulle quali vigevano norme dettate da altre potenze, la discontinuità delle comunicazioni con la madrepatria, l'ampiezza del teatro delle operazioni, l'irregolarità dei trasporti nell'interno di esso, appaiono condizioni sufficienti per giustificare l'affermazione che le operazioni delle forze armate italiane al fronte orientale, ebbero caratteristiche tutte proprie, anche per quanto riguarda l'organizzazione, l'impianto e il funzionamento dei servizi logistici. Lo sviluppo delle operazioni tattiche e strategiche impresse poi ulteriori note distintive a tutto l'andamento dei Servizi, che per mantenere la propria indispensabile aderenza alla vita delle grandi unità, sia nel rapido movimento verso oriente dal Bug al bacino minerario del Donez e al Don, sia lungo i due assi di ripiegamento dal Don a Gomel, dovette essere adeguato a situazioni tali da non trovare riscontro in quelle verificatesi su altri fronti di guerra. Il peso logistico delle unità italiane operanti al fronte orientale può essere valutato tenendo conto che erano presenti nel Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) 62.000 uomini, '4.600 quadrupedi, 220 pezzi di artiglieria, 5.500 automezzi e nell'Sa Armata 229.005 uomini, 25.000 quadrupedi, 977 pezzi di artiglieria, 16.700 automezzi, oltre all'armamento individuale -ed a quello di reparto. Ordinamento, armi e mezzi del CSIR e dell'Sa Armata sono indicati, più particolarmente, rispettivamente, nell'Annesso « A » e nell'Annesso « B » alla presente Premessa.


-10Le operazioni offensive e difensive condotte dalle divisioni del CSIR e dell'8" Armata sono già state descritte nelle due monografie pubblicate dall'Ufficio ed intitolate « Le operazioni del CSIR e dell'ARMIR dal giugno 1941 all'ottobre 1942 » (ed. 1947) e « L'8 Armata nella seconda battaglia difensiva del Don (11 dicembre 1942-31 gennaio 1943) »(ed. 1946). 11

Tali operazioni si possono così riassumere. Il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), che tra il l O luglio ed il 5 agosto 1941 si era radunato nella zona unghese di Marmaros Sziget-Borsa ed in quella romena di Falticeni-Suceava-Botosani, poste rispettivamente ad ovest e ad est dei Carpazi, incominciò a prendere parte ad azioni di guerra tra il 10 ed il 12 agosto con la Divisione « Pasubio ». Questa grande unità operava nel quadro dell'l!" Armata germanica, che stava conducendo la battaglia di annientamento delle forze sovietiche rimaste tra i fiumi Dniestr e Bug e che fu detta « Battaglia dei due fiumi ». Dal 6 settembre il CSIR assumeva la responsabilità di un settore sul Dnieper, impiegando le Divisioni « Pasubio » e « 3• Celere », non ancora raggiunte dalla Divisione « Torino ». Riunito sul Dnieper con tutte le sue unità il CSIR, tra il 28 ed il 30 settembre, svolgeva un'azione di accerchiamento con le sole divisioni italiane, culminata a Petrikovka, dando cosi valido apporto alla «Battaglia del Dnieper ». Fra il 13 ed il 29 ottobre, operando inquadrato nella l" Armata Corazzata tedesca, il CSIR portava a compimento la conquista del bacino minerario del Donez, attorno alla città di Stalino, completandola il 1° e il 2 novembre con l'occupazione di Gorlovka e di Nikitovka. Su quelle posizioni, forti per la presenza di massicci abitati che con la solidità delle loro costruzioni avvantaggiavano la difesa e prestavano efficace protezione dalla rigidità del clima, il Comandante del Corpo di Spedizione intendeva farsi raggiungere dai propri servizi logistici, rimasti assai distanziati verso ovest in conseguenza della rapida avanzata. Il Generale Messe dovette perciò resistere all'intenzione del comando germanico di impegnare le unità italiane in un'ulteriore avanzata invernale, che avrebbe aggravato la crisi logistica in atto. Alla fine di novembre 1941, i sovietici iniziavano una grande offensiva invernale sull'intero fronte, dal Mar d'Azov al golfo di Finlandia.


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Il CSIR, nella previsione di dover permanere sulle posizioni occupate e di doverle difendere, nei giorni tra il 5 ed il 15 dicembre svolse una limitata operazione offensiva per la conquista del costone di Hazepetovka, allo scopo di realizzare un accorciamento del fronte occupato e, di conseguenza, un più consistente schieramento dei reparti. Nelle giornate del 25, 26, 27 dicembre, tre divisioni di fanteria e tre di cavalleria sovietiche attaccavano violentemente le posizioni difese dalla 3• Divisione Celere, puntando su Stalino e minacciando tutto lo schieramento della l • Armata Corazzata germanica. Dopo avere contenuto l'attacco nemico, le forze del CSIR passarono al contrattacco, conquistando migliori posizioni, più avanzate delle precedenti. Nel periodo tra il 21 gennaio ed il 31 maggio 19 4 2, il CSIR concorse al contenimento e poi all'eliminazione della pericolosa sacca formata presso Izjum dalle forze sovietiche, in seguito allo sfondamento del fronte tenuto dalla 17• Armata tedesca. Le forze italiane in quelle azioni difensive e controffensive, pur essendo state accresciute nel tempo con unità giunte dall'Italia, non raggiunsero mai l'entità di una divisione. Altro concorso a quelle operazioni fu dato dalle unità del CSIR con azioni offensive locali nel bacino minerario del Donez. All'inizio dell'estate 1942, le forze italiane al fronte germano-sovietico subirono un profondo mutamento con l'arrivo dell'Ba Armata e con il rimaneggiamento del CSIR. Questo fu trasformato in XXXV Corpo d'Armata con l'assegnazione di unità fresche, mentte altre sue unità? logorate dalla campagna 19411942, venivano trasferite al II Cori>o d'Armata, nuovo giunto, per equilibrare l'efficienza fra tutte le forze dell'Armata. Tra 1'11 ed il 22 luglio, il XXXV Corpo d'Armata (CSIR), rinforzato da unità d'armata, e operando nel quadro della 17" Armata germanica, rompeva il fronte sovietico tra Debalzevo e Nikitino e, conquistata Ivanovka, si apriva la strada per l'occupazione del bacino minerario di Krasnji-Luch, finito di rastrellare il 22 luglio. Il Comando del Gruppo di Armate « B » germanico, dopo che i Corpi d'Armata II e XXXV, costituenti 1'8• Armata italiana da esso dipendente, si erano riuniti nella zona di Voroscilovgrad ad occidente del Donez, assegnava alle grandi unità italiane un ampio settore difensivo sulla sponda occidentale del Don, mentre la 6• Armata germanica, passando il Don a valle di


-12quel settore, dopo averne disceso il corso, avrebbe svolto una propria azione tendente alla conquista di Stalingrado, sul Volga. Questa operazione avrebbe assicurato le spalle delle armate tedesche operanti per il possesso della zona caucasica. Il 26 luglio la 3• Divisione Celere « Principe Amedeo Duca d'Aosta » transitava per prima sul ponte d'equipaggio italiano gittato sul Donez a Luganskaja, per procedere a tappe forzate verso la zona di Serafimovic, dove era destinata ad operare (30 luglio-13 agosto) alle dipendenze della 6• Armata tedesca per dare sicurezza al fianco sinistro di questa grande unità, minacciato da una testa di ponte sovietica situata sulla sponda destra del Don (tra Baskovski e Rubnij). Lo schieramento italiano sul Don, completato il 16 agosto, in un settore di ampiezza superiore ai 250 chilometri, veniva ad inglobare unità tedesche (lasciate a sorvegliare, più che a difendere, a causa della loro esiguità, quella linea fluviale), consistenti nel XXIX Corpo di Armata con le Divisioni 294• e 62•. Queste poterono così raffittire il dispositivo assunto in precedenza. La prima di esse passò alle dipendenze del II Corpo d'Armata (che riuniva le Divisioni « Cosseria » e « Ravenna » ), la seconda rimase al XXIX Corpo d'Armata, che acquistava la Di-. visione «Torino». Al XXXV Corpo d'Armata (CSIR) rimanevano le Divisioni « Pasubio » e « Sforzesca », mentre la 3• Celere, dovendo provvedere al proprio riordinamento, rimaneva in ·2• schiera come il Raggruppamento a cavallo, a disposizione del Comando di Armata. Tra il 20 agosto e il l 0 settembre 1942 il fronte del XXXV Corpo d'Armata (CSIR) fu duramente impegnato, contemporaneamente a quello del II Corpo d'Armata, nella 1• battaglia difensiva del Don. Le unità sovietiche della 63• e della 21• Armata tendevano con la loro offensiva a far divergere dall'asse principale dell'attacco su· Stalingrado il maggior numero possibile di unità tedesche ed alleate e ad ottenere una penetrazione così profonda da rescindere la 6• Armata germanica dalle sue basi ad occidente del Don. Né l'una né l'altra operazione riuscirono a conseguire il risultato massimo, in quanto le due penetrazioni furono contenute dalle forze dell'S. Armata italiana. Il nemico, tuttavia, riuscì a realizzare due forti teste di ponte sulla riva destra del Don, delle quali si valse poi, nel dicembre successivo, per condurre le azioni contro la stessa g• Armata.


-13Durante l'ultima fase della 1• battaglia difensiva del Don, il XXXV Corpo d'Armata aumentò le proprie forze ricevendo la Divisione « Tridentina », prima giunta del Corpo d'Armata Alpino. In un successivo rimaneggiamento dello schieramento delle forze italiane sul Don, al Corpo d'Armata Alpino venne affidata la difesa del settore a nord del II Corpo d'Armata. Tra il 19 ed il 23 novembre 1942, una potente offensiva sovietica, condotta dai Fronti (l) « Sud-Ovest » e « Stalingrado », otteneva la separazione della .6. Armata tedesca dalla sua linea di alimentazione, isolandola e costringendola poi ad esaurirsi attorno a Stalingrado. All'alba dell'Il dicembre, le Armate sovietiche 6• (Fronte Voronez) e l" « Guardie »(Fronte Sud-Ovest) iniziavano l'« Operazione Piccolo Saturno » denominata da parte italiana « 2" Bat· taglia Difensiva del Don ». Veniva attaccata la parte centrale dello schieramento difensivo dell'Ba Armata e, particolarmente, il II Corpo d'Armata. Il 17 dicembre, con una schiacciante superiorità di uomini e di mezzi - che nel settore prescelto per l'attacco si configurava in un rapporto di forze a favore dei russi consistente in battaglioni di fanteria 4,6 a l, battaglioni carri 4 3 a l, carri armati 25 a l, artiglierie da campagna 5, 3 a l, lanciarazzi 200 a zero - le unità sovietiche ottenevano, dopo sei giorni di lotta, lo sfondamento del fronte italiano tra Samodurovka e Sviniucha, dilagando in profondità ad ovest verso la linea ferroviaria di alimentazione logistica e a sud, sul tergo dell'ala meridionale dell'Ba Armata (XXXV Corpo d'Armata italiano e XXIX Corpo d'Armata germanico}. Si determinò un movimento in ritirata dalle grandi unità battute e di quelle che tentavano di sottrarsi all'aggiramento. Il Corpo d'Armata Alpino, tuttora non attaccato, rimaneva schierato sul Don ed inviava suoi elementi a sud per il contenimento del nemico avanzante. La Divisione « Ravenna », numerosi elementi delle Truppe e Servizi dei Corpi d'Armata II e XXXV, con altre aliquote del Comando d'Armata e dell'Intendenza, costituirono una colonna settentrionale e ripiegarono su Voroscilovgrad. Il restante blocco di unità schierate a sul (Divisioni 29B• germanica e Divisione (l) Nella terminologia militare sovietica con il vocabolo « Fronte » si indica un complesso di forze, operanti sotto unico comando, corrispondente ad un gruppo di armate.


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«Pasubio» del XXXV Corpo d'Armata, una frazione della « Ravenna », Divisioni « Torino», « 3" Celere » e « Sforzesca » costituenti il XXIX Corpo d'Armata tedesco) con Truppe e Servizi di Corpo d'Armata, di Armata e d'Intendenza, si rinchiudevano a difendere alcuni caposaldi (Tcertkovo, Millerovo e Malcevskja) e costituivano poi una colonna meridionale che effettuò il proprio ripiegamento lasciando le posizioni del Don il 19 dicembre, marciando nelle retrovie del nemico, rompendone le azioni di accerchiamento e rientrando nelle linee amiche a Skassirskaja il 28 dicembre. I stlperstiti dei presidi dei caposaldi assediati riuscirono a ricongiungersi al resto delle unità italiane oltre il Donez alla metà di gennaio. La parte della Divisione « Ravenna » affluita a Voroscilovgrad il 21 dicembre veniva subito reimpiegata, prima per la difesa dei due ponti sul Donez, poi più ad est, a presidio di un altro settore sulla sponda destra del Donez (ansa di Kuscilovka), rimanendovi e combattendo fino al 24 gennaio 1943. La Divisione Alpina «Julia » - inviata a sostegno del II Corpo d'Armata e giunta in zona con i primi elementi quando il Comando dello stesso C.A. italiano era stato sostituito da quello del XXIV Corpo d'Armata Corazzato tedesco - veniva a trovarsi inglobata in quella grande unità germanica, formata, appunto, con la « Julia », la 385" Divisione di fanteria, da esigui resti della 27" Divisione Corazzata tedesche, giunte in zona da qualche giorno, dal Gruppo Corazzato SS Fegelein e dalle sopraggiunte Divisioni tedesche 387" di fanteria e 19• Corazzata. Con quelle nuove unità 1'8" Armata, tra il 19 dicembre 1942 ed il 16 gennaio 1943, riusciva a contenere l'avanzata nemica nella breccia aperta a sud delle posizioni non ancora attaccate del Corpo d'Armata Alpino, mentre ancora più a sud, nella breccia aperta il 19 novembre, operava il «Gruppo d'Armate tedesco Don », nell'intento di contenere l'avanzata sovietica e di ricostituire un fronte continuo. Il 14 gennaio 194 3, i russi iniziando una nuova grande offensiva, attaccavano l'ala destra del XXIV Corpo d'Armata e il giorno seguente raggiungevano Rossosc, sede del Comando del Corpo d'Armata Alpino. Nei giorni successivi l'operazione sovietica continuava in profondità con forze corazzate. Il 17 gennaio un'altra puntata sovietica contro la 2" Armata ungherese, schierata a nord del Corpo d'Armata Alpino, raggiungeva Ostrogozsk e completava l'accerchiamento degli alpini.


-15Per evitare l'annientamento il Corpo d'Armata Alpino iniziava il ripiegamento, sganciandosi dal contatto con l'avversario sull'intero fronte e abbandonando la linea ancora intatta. Costretto ad aprirsi la strada lottando in una serie di aspri combattimenti durata undici giorni e dopo oltre cinque giornate di marcia fuori dalla pressione nemica, avendo subito perdite in uomini pari al 4 5% degli effettivi, oltre a tutte le artigliere e tutto l'autocarreggio, il 31 gennaio rientrava nelle linee amiche a Scebekino, per concentrarsi con i superstiti prima a Karkov, poi nella zona di Nejin, infine in quella di Gomel, da dove avvenne il rimpatrio. Le divisioni che avevano operato a sud del Corpo d'Armata Alpino confluirono, in tempi successivi, tra l'ultima decade di dicembre 1942 e la seconda metà di gennaio 1943, nella zona di Voroscilovgrad. Le unità della Divisione « Ravenna » furono subito reimpiegate in operazioni; per le altre si dovette attuare un sollecito riordinamento in vista di un futuro impiego. La situazione operativa generale sconsigliava la loro permanenza in prossimità del Donez durante la fase di riordinamento. Esse perciò furono concentrate nella zona di Stalino-Rykovo-Gorlovka, dotata di capaci accantonamenti e prossima agli stabilimenti d'Intendenza. Un ulteriore aggravamento della situazione operativa impose un secondo spostamento ad occidente, attuato con il criterio di porre quelle unità in via di ricostituzione al riparo di una linea che sarebbe stata difesa, ma che doveva essere raggiunta a piedi e quindi seguendo l'itinerario più breve. Si trattava della zona di Dniepropetrovsk. Di là, nel mese di febbraio, le unità si portarono nella zona di Nejin, dove si ricongiunsero a quelle del Corpo d'Armata Alpino. Successivamente furono trasferite nella zona di Gomel-Bobrujsk, da dove rimpatriarono tutte entro il mese di maggio 194 3. La zona di combattimento, però, non comprende solo il « fronte », vale a dire lo spazio ove ha inizio e si sviluppa la

lotta fra le unità contrapposte, ma si estende tanto alla zona avanzata quanto quella arretrata dei Servizi di Intendenza, su cui sono schierati le unità e gli stabilimenti della catena logistica. Sicché, un quadro completo degli eventi che si sono succeduti sul campo di battaglia, deve necessariamente includere tutte le unità che hanno condotto e alimentato la lotta, comprese quelle appartenenti ai Servizi di campagna.


-16Nel presente volume viene appunto descritta l'opera svolta dai Servizi del CSIR e dell'B. Armata durante i ventidue mesi di permanenza sul teatro d'operazioni russo-tedesco (luglio 1941maggio 1943). La narrazione delle pagine seguenti, così come quella degli altri volumi, è basata sulla documentazione custodita nell' Archivio dell'Esercito, ossia sui diari dei comandi e dei reparti, sulle relazioni dei comandanti e dei capi responsabili, sulle testimonianze dei protagonisti di quelle vicende. Alle situazioni ecc~zionali prima citate, cui dovette adeguarsi via via il funzionamento dei Servizi, corrispose sempre, è doveroso affermarlo, un impegno parimenti eccezionale non solo da parte degli organi coordinatori e di quelli direttivi, il che può considerarsi assolutamente normale, ma soprattutto degli elementi esecutivi e cioè di tutte le piccole unità logistiche sino all'uomo isolato, che in ogni circostanza hanno portato a compimento con tenace determinazione, e sovente in condizioni disperate, il vitale compito loro affidato. Ciò risulta, con abbondanza di notizie e di cifre, dai quindici capitoli e dai centootto documenti che compongono il presente volume, dal quale emerge, tra l'altro, un aspetto poco conosciuto della realtà operativa: l'attività delle retrovie. In contrasto col vecchio luogo comune secondo il quale gli uomini delle retrovie si preoccupano maggiormente del proprio benessere personale piuttosto che di adempiere compiutamente ai loro doveri, si può attestare, secondo quanto risulta dalla documentata esposizione delle pagine seguenti, che il comportamento e l'opera dei militari di ogni grado operanti nelle retrovie del CSIR e dell'B. Armata sono meritevoli di ogni apprezzamento. Tra i molti temi di riflessione che scaturiscono dalla lettura di queste pagine relative ad un'attività, come si è detto, poco conosciuta, principalmente due si impongono con maggiore evidenza. Il primo riguarda il fatto che, dopo aver assolto egregiamente i loro compiti logistici, quando si è trattato di lottare armi alla mano, gli uomini delle retrovie hanno regolarmente combattuto con decisione e coraggio; così è stato per la Divisione «Vicenza » che, già impegnata nei servizi di vigilanza per la sicurezza delle retrovie, durante la seconda battaglia difensiva del Don venne improvvisamente raccolta e portata in prima linea ove fu schierata nel settore del Corpo d'Armata Alpino;


-17cosl hanno fatto gli uomini e le unità dei Servizi coinvolti nel7 l'offensiva sovietica del dicembre 1942-gennaio 1943, prima cooperando al contenimento dell'avanzata dei russi e poi combattendo per aprirsi i varchi nelle sacche e nelle isole accerchiate. Il secondo motivo di riflessione riguarda l'insopprimibile attitudine umanitaria dell'Esercito Italiano, specie quando si trova ad operare nella qualità di occupante in terra straniera. Il X Capitolo sul Servizio delle Tappe, ove si tratta anche dell'amministrazione dei territori occupati, dei prigionieri sovietici in meno italiana, dei rapporti con la popolazione civile è, al riguardo, particolarmente significativo. Ma un'altra conferma scaturisce ancora implicitamente da queste pagine, essenzialmente «tecniche » e scevre da ogni forzatura retorica, ed è la rinnovata constatazione che i soldati italiani, pur nello scrupoloso esercizio dei loro doveri di combattenti, hanno sempre agito con l'avversario e con le popolazioni civili senza crudeltà e senza odio. L'onore di un Esercito sta anche in questo, indipendentemente dall'esito delle battaglie. Roma, ottobre 1975

IL CAPO DELL'UFFICIO STORICO


-18ANNESSO « A »

FORZE DEL CORPO DI SPEDIZIONE ITALIANO IN RUSSIA « CSIR » Comando Corpo d'Armata Autotrasportabile con le seguenti unità direttamente dipendenti: un battaglione mitraglieri; un battaglione cannoni controcarro; una compagnia bersaglieri motociclisti; un raggruppamento di artiglieria motorizzato su 3 gruppi; 2 gruppi di artiglieria contraerea; 4 battaglioni del genio, di cui due ponderi, uno artieri e uno collegamenti; un gruppo di osservazione aerea dell'Aeronautica, su tre squadriglie; un gruppo caccia, su quattro squadriglie; una legione Camicie Nere su tre battaglioni. -

Due divisioni autotrasportabili: la « Pasubio», con i Reggimenti di fanteria 79° e 80° «Roma» e 1'8° Reggimento artiglieria divisionale; la « Torino », con i Reggimenti di fanteria 81° e 82° «Torino» e il 52° Reggimento artiglieria divisionale. Una Divisione Celere, la 3., «Principe Amedeo d'Aosta (PADA) », col 3° Reggimento bersaglieri, i Reggimenti Savoia cavalleria e Lancieri di Novara, un gruppo carri L/33, il Reggimento artiglieria a cavallo. Nove autoreparti ripartiti fra tutte le unità del CSIR. Una Intendenza Speciale Est comprendente i seguenti Servizi Logistici: di Sanità, Commissariato, Amministrazione, Artiglieria, Genio, Chimico, Ippica e Veterinaria, Trasporti (l Autoraggruppamento per un totale di 12 Autoreparti), Automobilistico, Tappe, Postale e Telegrafico. Dodici Sezioni Carabinieri.

CoMPLESSIVAMENTE:

39 battaglioni organici, od unità corrispondenti delle varie Armi, e 30 compagnie autonome, od unità corrispondenti,


-19equivalenti ad altri 10 battaglioni, e varie unità minori per un totale di 62.000 uomini; 4.600 quadrupedi; 5.500 automezzi; 1.550 motomezzi; 886 fucili mitragliatori, 581 mitragliatrici, 189 mortai da · 81, 292 mortai da 45, 108 cannoni controcarro da 47 /32; 60 carri L/33 (3,5 tonn. ); 220 pezzi di artiglieria di vario calibro; 22 aerei da ricognizione, 51 da caccia e 10 aerei S81 da trasporto; 11 Servizi di Campagna. Nei primi mesi del 1942 erano inoltre affluiti al CSIR il 6° Reggimento Bersaglieri, il Battaglione Alpini sciatori « M. Cervino » e il 120° Reggimento artiglieria motorizzato.

ANNESSO « B » FORZE ITALIANE DELL'8• ARMATA

Comando d'Armata, con le seguenti unità direttamente dipendenti: un battaglione mitraglieri; un battaglione sciatori; un raggruppamento a cavallo (due reggimenti di cavalleria e un reggimento artiglieria a cavallo); un raggruppamento di artiglieria d'armata, un raggruppamento di artiglieria mot. contraereo, un reggimento artiglieria controcarro; unità del genio con: un battaglione artieri, due battaglioni collegamenti, 4 battaglioni pontieri, una compagnia traghettatori; due battaglioni ferrovieri, due battaglioni lavoratori, una compagnia antincendi e due compagnie idrici; un raggruppamento chimico su due battaglioni; un gruppo di osservazione dell'aeronautica su due squadriglie; un gruppo da caccia su 4 squadriglie; una legione croata. Tre Corpi d'Armata, su tre divisioni ciascuno. Precisamente: - II C.A. con le Divisioni «Sforzesca » ( 5 3° e 54° fanteria


-20« Umbria » e 17° Reggimento Artiglieria mot.); « Ravenna» (37° e 38° Reggimento Fanteria« Ravenna» e 121" Artiglieria mot.); « Cosseria» (89° e 90° Reggimento« Salerno »e 108° Reggimento Artiglieria mot.); due battaglioni mitraglieri (l motorizzato), un battaglione controcarro motorizzato, un battaglione guastatori, raggruppamento CC. NN. « 23 marzo »; 2° Raggruppamento Artiglieria di corpo d'armata (su cinque gruppi), due batterie da 20 contraerei; un battaglione artieri e tre compagnie collegamenti; una compagnia chimica e due compagnie lanciafiamme.

XXXV C.A. « CSIR » con le Divisioni «Pasubio» (79° e 80° Reggimento Fanteria «Roma» e so Reggimento Artiglieria mot.); «Torino» (81° e 82° Reggimento Fanteria « Torino» e 52o Reggimento Artiglieria mot.); 3a Celere «Principe Amedeo Duca d'Aosta» {3° e 6° Reggimento Bersaglieri, LXVII Battaglione carri L/ 6-40; Gruppo semoventi da 47/32, 120° Artiglieria mot. ); un battaglione mitraglieri mot., un battaglione controcarri mot., un battaglione guastatori, un raggruppamento CC.NN. « 3 gennaio»; 30° Raggruppamento Artiglieria di corpo d'armata, su tre gruppi, due batterie da 20 contraerei; un battaglione artieri, un battaglione collegamenti; una compagnia chimica. C.A. Alpino con le Divisioni «Cuneense » ( r e 2° Reggimento Àlpini e 4° Reggimento Artiglieria alp.); « Tridentina » (5° e 6° Reggimento Alpini e 2° Reggimento Artiglieria alp.); « Julia » (8° e 9° Reggimento Alpini e 3" Reggimento Artiglieria alp.); un battaglione guastatori; llo Raggruppamento Artiglieria di corpo d'armata su 4 gruppi, due batterie da 20; un battaglione artieri, un battaglione collegamenti; una compagnia chimica. -

Una Divisione autonoma, la «Vicenza» (277o e 278° Reggimento Fanteria « Vicenza » ), priva di artiglierie, inizialmente impiegata per la sicurezza delle retrovie.

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Sedici Autoreparti ripartiti fra tutte le unità dell'Armata.

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Una Intendenza d'Armata con i seguenti Servizi Logistici: di Sanità, Commissariato, Amministrazione, Artiglieria,


-21Genio, Chimico, Ippica e Veterinaria, Trasporti ( 4 autoraggruppamenti d'armata, per un totale di 37 autoreparti), Automobilistico, Tappe, Postale e Telegrafico, Ricuperi, Strade, Economia di Guerra, Legnami. Un battaglione Carabinieri su due compagnie (assegnato alla « Vicenza ») e 41 sezioni.

COMPLESSIVAMENTE:

122 battaglioni organici, o reparti corrispondenti delle varie Armi, e 50 compagnie autonome, od unità corrispondenti delle varie Armi, equivalenti alla forza di 16 battaglioni e altre unità minori, per un totale complessivo di 229.005 uomini; 25.000 quadrupedi; 16.700 automezzi e 4.470 motomezzi; 2.657 fucili mitragliatori, 1.742 mitragliatrici, 423 mortai da 81, 874 mortai da 45, 297 cannoni controcarro da 47 /32; 31 carri L/6 (6,8 tonn.)- 19 semoventi da 47/32 (6,5 tonn.); -

946 pezzi di artiglieria di vario calibro;

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23 aerei da ricognizione del 71° Gruppo (16 Ca 311 - 7 Br 20); 41 aerei da caccia del 21° Gruppo Aut.C.T. (30 MC 200 11 MC 202); 15 Servizi di Campagna.


'··


QUADRO

D' I N S I E M E

Una circolare dello Stato Maggiore dell'Esercito, del 25 giugno 1941, ordinava al Comando della Difesa Territoriale di Trieste, quale centro di mobilitazione, di costituire la « Intendenza Speciale Est», nome subito mutato (dal 16 luglio) in quello di Intendenza del Corpo di Spedizione Italiano in Russia. Ne avrebbero fatto parte, in un primo tempo, 22 ufficiali, 12 sottufficiali, 52 caporali e soldati, 5 militarizzati, ripartiti negli uffici, stabilimenti e reparti indicati nel Documento liSv. Secondo le vedute iniziali, si sarebbe dovuto trattare di una Intendenza intesa come amministratrice di una base logistica, provvista, quanto a munizionamento, di 4 unità di fuoco (Unfoc) (l), il cui ammontare complessivo è riportato nel Documento 2 l Sv. e, quanto alle altre dotazioni, di scorte per 30 giornate (Documenti JISv. e 4/Sv.). Contemporaneamente venne stipulata con le forze armate germaniche una convenzione avente lo scopo di regolare l'organizzazione ed il funzionamento dei servizi del Corpo di Spedizione che, frattanto, era in via di approntamento in Italia. Sulla base di tale convenzione (il cui testo è riportato nel Documento 5 l Sv. ), il Comando Supremo germanico s'impegnava a fornire: - sempre: i viveri facenti parte della razione tedesca (com(l) Abbreviazione di « unità di fuoco », dizione che rappresenta una unità di misura per il munizionamento, definita per ciascuna arma o tipo di arma. E' termine convenzionale usato nei calcoli relativi alla consistenza dei magazzini e depositi munizioni e negli ordini per la costituzione di eventuali scorte in previsione di azioni. La consistenza della « unfoc » per le varie unità risultava dal prodotto tra l'assegnazione unitaria di colpi per ogni arma ed il numero delle armi delle quali era dotato ogni reparto: per armi individuali: pistola 10, fucile o moschetto 60, moschetto semiautomatico 200, bombe a mano (per ogni militare) 4; per armi di reparto: fucile mitragliatore 1300, mitragliatrice 2000, mortaio da 4.5 200, mortaio da 81 200, pezzo da 47 200; per artiglieria: pezzi da 20 1000, cannoni da 6.5/17 200, piccoli calibri (fino -al 100 incluso) 2.50, bocche da fuoco da 105/28, 149/12, 149/13, 1.50, medi calibri (fino al 210 incluso) 100, grossi calibri (oltre il 210) .50.


-24presa la carne e la farina) secondo quantitativi prescritti per la razione italiana; secondo le possibilità: i medicinali e gli oggetti di medicatura per i servizi di sanità e di veterinaria, gli eventuali materiali di rafforzamento, l'avena; sempre l'intero fabbisogno di carburanti, fieno e legna da ardere. A complemento della convenzione, e per risolvere problemi sorti dalla sua applicazione, anche in relazione alla mutevole situazione operativa e logistica, furono presi ulteriori accordi, che non mutarono gli impegni originariamente assunti da parte germanica (Accordi di Bacau, 17 e 26 luglio 1941; Accordi verbali con l'Intendenza del Gruppo Corazzato von Kleist, 22 agosto 1941; Comunicazioni dell'Addetto Militare italiano a Berlino, 12 settembre 1941; Accordi riguardanti particolarmente il servizio ferroviario: Uman, 12 settembre, e LOtzen, 26 novembre 1941; Nuovi accordi con il Gruppo Corazzato von Kleist, 12 ottobre 1941; Accordi di Marjupol, 25 marzo 1942). Per l'impianto della base ogni intesa avrebbe dovuto essere stabilita con gli organi di comando dell~ 11• Armata germanica senza che di questa fosse, anche soltanto in modo orientativo, indicata la zona di dislocazione. Una sola modestissima anticipazione in proposito fu espressa dicendo che si sarebbe trattato di territorio romeno. Invece, come zona per lo sbarco ferroviario del Corpo di Spedizione, veniva stabilita quella di Marmaros Sziget-FelsovisoLeordina-Borsa, ad occidente dei ·Carpazi, in Ungheria, che sarebbe stata raggiunta seguendo l'itinerario ferroviario: Brennero - Salisburgo - Vienna - Presburgo - .Budapest - Miskolz Csop - Taraczkoz. Era previsto un movimento di quattordici treni giornalieri, iniziandolo alle ore zero de~ 4 luglio dal Brennero. Pertanto la temporanea sosta in territorio ungherese determinò l'esigenza che la convenzione appena stipulata dovesse essere completata da una nuova, stabilita con i magiari. Le unità, a seconda dei loro arrivi, venivano istradate per via ordinaria verso la Romania. Però, mutata la situazione operativa in Bessarabia, fu possibile spostare ad oriente le teste di scarico ferroviario, dirottando i convogli di truppe e di materiali nella zona romena di Falticeni-Suceava-Botosani (Bucovina me-



UNGHERIA

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INTENOENZA SPECIALE

COMUOD


Disegno n' l / S~.

ZONE DI SCARICO E DI ~ACCOlTA DElLE UNITA' DEL C.S.I.R. PER L' AVVIO Al l~ ZONA DI SCHIERAMENTO

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-25ridionale ), già prevista come zona di radunata del CSIR. Essa distava da quella ungherese, dove avevano avuto inizio gli scarichi dei primi treni, circa 300 chilometri di strada montana non a doppio transito, culminante al Passo Prislop a 1.414 metri di quota (Disegno N. 1/Sv.). Anche con l'Intendenza germanica operante in Romania dovette essere stipulata una convenzione (Documento 6/Sv.). Cosl l'Intendenza, istituita con una struttura organica determinata dalla limitazione pregiudiziale di porre in esercizio una sola base, dovette subito costituirne due e fu necessario provvedere alla costituzione della seconda mentre si verificavano arrivi frammisti di personale e materiali. Gli scarsi elementi dei vari servizi giunti in zona dovettero cosl essere subito frazionati, prima ancora che potessero assumere forma organica. I rifornimenti dovevano aver inizio addirittura in anticipo sulla costituzione degli stabilimenti logistici, diversamente da quanto si era potuto fare in Francia nel 1918, quando il II Corpo d'Armata era stato inviato a combattere sul quel fronte, e perfino da quello che lo Stato Maggiore dell'Armata Sarda aveva organizzato nel 1855 in occasione dell'invio del Corpo di Spedizione in Crimea. Sia nel 1855 che nel 1918, infatti, l'impianto dell'organizzazione logistica aveva preceduto l'arrivo delle unità combattenti. Il concetto che l'Intendenza speciale dovesse essere intesa come ente coordinatore e direttivo di una semplice « base » (quasi dovesse trattarsi di servizi di una grande unità impiegata staticamente, anziché lanciata al continuo inseguimento di un fronte che si spostava a sbalzi di centinaia di chilometri), fu la causa che determinò la insufficienza iniziale di personale e di mezzi e questa fu evidente soprattutto nella organizzazione del Servizio Trasporti, come viene più ampiam"nte narrato nel Capitolo VIII. La rapida avanzata verso oriente delle unità italiane, costantemente pressate tanto dai comandi germanici affinché serrassero sotto, quanto dai propri organi di governo perché partecipassero attivamente alla guerra che sembrava avviata ad una rapida conclusione vittoriosa, rese necessaria la costituzione anche di una terza base, a Belzy, in Bessarabia, ormai distante 440 chilometri da Marmaros Sziget. Vi fu provveduto con l'invio diretto dall'Italia dei treni, ai quali veniva fatto seguire un terzo diverso itinerario.


-26Quando in Italia erano stati già definiti la successione dei convogli ferroviari e la data di partenza dai vari depositi (indicati nel Documento 7 /Sv.), non si sapeva ancora che si sarebbe presentata l'esigenza di rifornire tre differenti blocchi di reparti; perciò gli arrivi dei vari generi di consumo non risultavano corrispondenti alle necessità in atto, per il moltiplicarsi delle stazioni di scarico, determinando cosl nuovi problemi, aggravati anche dall'impossibilità tecnica di valersi delle comunicazioni radiotelegrafiche e telefoniche esse pure aleatorie e scadenti. Infine, l'entità globale delle dotazioni dovette essere considerevolmente accresciuta, rispetto a quella prevista inizialmente, mentre in ognuna delle basi i mezzi adibiti alle operazioni di scarico risultavano tanto più ridotti quanto più cresceva il numero delle basi stesse. La già scarsa manovalanza, a causa dei ritardi accumulati dai treni durante il lungo percorso, doveva fronteggiare operazioni di scarico talora molto ravvicinate nel tempo, ma non differibili, allo scopo di consentire un corretto impiego del materiale ferroviario. In altri periodi, invece, il personale rimaneva senza lavoro. L'insufficienza dell'unico autogruppo inizialmente assegnato al servizio dell'Intendenza determinò, nella costituzione delle tre basi, un loro vincolo con la ferrovia, in quanto facevano difetto i mezzi per trasportare altrove i materiali scaricati. Soltanto l'arrivo di un nuovo autogruppo (il LI), alla fine di agosto, consenti all'Intendenza di portare avanti le basi ormai arretrate e di riunire quel personale e quei mezzi negli stabili·· menti destinati a protrarre il loro funzionamento. Lo sgombro in avanti della base di Marmaros Sziget fu completato soltanto nella terza decade di settembre 1941. I trasporti ferroviari relativi allo spostamento ad est della base di Suceava, richiesti alla fine d'agosto, poterono avere inizio a novembre ed essere completati soltanto nel marzo 1942. Per una parte deperibile dei materiali scaricati a Belzy ( scatolame e mangimi) fu giudicata più conveniente la rispedizione in Italia. Per ovviare agli inconvenienti determinati dalla situazione or ora descritta, fu necessario ricorrere al concorso delle organizzazioni logistiche degli eserciti alleati (ungherese, romeno, germanico) e talora pedino ad acquisti dal commercio. Però, con lodevole spirito di sacrificio, utilizzando al limite massimo gli uomini ed i mezzi disponibili, i rifornimenti ai reparti non vennero mai a mancare.


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Il primo periodo di attività logistica al fronte orientale era stato, indubbiamente, il più duro da superare, in quanto, durante il suo svolgimento, si era teso necessario fronteggiare problemi urgenti con mezzi inadeguati e con forte generale dispendio di energie. Era risultato anche il più difficile, perche la realtà dei problemi via via propostisi aveva portato esperienze tali da esigere la trasformazione concettuale dello strumento di comando sovrastante ai Servizi. L'Intendenza, perciò, costituita soltanto come « base», doveva trasformarsi in un'Intendenza vera e propria, senza tener conto se dovesse soddisfare le esigenze dei rifornimenti e degli sgombri soltanto di un corpo d'armata e non di quelle di un'armata: i problemi del Corpo di Spedizione Italiano, isolato dalle sue basi nazionali da varie giornate di viaggio ferroviario, operante fra altre grandi unità alleate, si rivelavano in sé grandiosi, indipendentemente dall'entità numerica della grande unità da servire, la cui capacità operativa doveva essere mantenuta ad un livello tale da consentirle di rappresentare degnamente l'esercito del quale era espressione. Inoltre il frequente passaggio del Corpo di Spedizione dell'una all'altra giurisdizione logistica alleata, dipendente dalle situazioni operative, si ripercuoteva dannosamente sui rifornimenti, sia per gli attriti iniziali derivanti da mutamenti di procedura o da vari sistemi di rifornimento, sia per la diffidenza che spesso gli organi già funzionanti dimostrano verso i nuovi arrivati. Conclusa la travagliata fase iniziale organizzativa e di assestamento, se ne aprl uha di perfezionamento di quanto era stato conseguito. Superata la concezione dell'organizzazione statica, connessa a quella della «base », posto che l'andamento generale delle operazioni determinava una concatenazione di fasi dinamiche della guerra, anche l'organizzazione dell'Intendenza, per potere adempiere ai propri compiti con la dovuta aderenza alle situa. zioni operative, assunse caratteristica di mobilità. L'Ufficio di Stato Maggiore dell'Intendenza,· pertanto, riuscl a formare tre « Delegazioni », in qualche modo riproducenti su minore scala la costituzione stessa dell'Intendenza e che, più agili di essa, scavalcandosi tra di loro, potevano adeguarsi al movimento delle grandi unità da sostenere, per mezzo delle frazioni di magazzino dalle stesse Delegazioni dipendenti (Documento 8/Sv.).


-28Abolita la base originaria di Marmaros Sziget, i convogli ferroviari provenienti dall'Italia giungevano ormai direttamente alle basi di Suceava e Belzy. Da entrambe, per mezzo di autotrasporti, le dotazioni che si rivelavano necessarie venivano trasportate presso basi temporanee, dove avveniva il rifornimento delle unità: Pervomajsk, Saksagan, Dniepropetrovsk, Petropavlovka, Stalino, in corrispondenza delle fasi operative orientate sul Bug, sul Dnieper e sul margine occidentale del bacino minerario del Donez. Dopo che le grandi unità furono giunte a questo importante obiettivo e dopo che fu stabilito, non senza contrasti con l'alleato germanico, di sostarvi per lo svernamento, nella zona furono impiantate le Delegazioni d'Intendenza ed i relativi stabilimenti logistici. La presenza contemporanea dell'Intendenza Speciale, che doveva provvedere all'organizzazione ed al funzionamento dei servizi del Corpo di Spedizione, e dell'Ufficio Servizi del Comando di Corpo d'Armata, determinò qualche inconveniente in quanto quest'ultimo, anziché limitarsi ad organizzare e dirigere il funzionamento dei servizi delle unità direttamente dipendenti, tendeva invece a sostituirsi all'Intendenza nelle sue specifiche attribuzioni nei riguardi delle Grandi Unità. Si veniva a costituire nella catena delle dipendenze un anello in più, a solo danno della snellezza dei servizi. Pertanto s'imponeva una semplificazione, e questa fu ottenuta in deroga alle norme, in quanto all'Intendenza ed ai suoi Uffici furono trasferiti tutti gli organi e tutte le specifiche attribuzioni, lasciando all'Ufficio Servizi del CSIR le sole naturali funzioni di controllo. In tal modo il diretto contatto con le divisioni, per conoscerne e prevederne direttamente e prontamente le necessità, divenne la base del lavoro dell'Intendenza. Il Servizio Trasporti, che fu quasi soltanto di trasporti automobilistici, condizionava quello di tutti gli altri, soprattutto a cagione delle ampie distanze da superare, tali da non consentire l'integrazione con altri trasporti per via ordinaria. La rete ferroviaria non era prontamente impiegabile, tanto per la differenza di scartamento, non ancora modificata dall'efficientissima organizzazione germanica, quanto per gli atti di sabotaggio su di essa operati dalle unità sovietiche in ritirata e dai partigiani. La rete stessa, inoltre, non presentava una elevata densità, tranne che nella zona industriale del Donez.


-29Una tale situazione fu positivamente affrontata e risolta con l'adattamento di tutto il personale di ogni specialità e grado a rendersi intercambiabile, ottenendo snellezza organizzativa, e con la flessibilità delle strutture create per fronteggiare situazioni improvvise, quali « direzioni dei cantieri di scarico » o di trasbordo, « posti di controllo dei movimenti ferroviari », « centri avanzati » ed altre ancora. Per tutto il mese di agosto 1941 il movimento delle autocolonne poté essere effettuato senza particolare difficoltà, tanto per il buono stato di efficienza dei veicoli da poco giunti dall'Italia, quanto per l'andamento climatico della stagione estiva, per cui le strade - di regola a fondo naturale - tornavano percorribili subito dopo la sosta delle brevi piogge. L'abbassamento della temperatura e la comparsa delle piogge autunnali nel mese di settembre determinarono invece un forte mutamento della situazione, rendendo gli itinerari fangosi, provocando impantanamenti e le conseguenti, e spesso non brevi, fermate delle autocolonne. La necessità di allungare gli itinerari stradali per aggirare il crollo di ponti (a Jampol e a Dubosany, sul Dnjestr), congiunta agli sforzi delle macchine per avanzare su terreno fangoso e più ancora per uscire dai frequenti impantanamenti, provocò una maggiore usura dei motori e delle sospensioni, una più frequente richiesta di riparazioni, mentre le officine addette al servizio relativo non avevano potuto ancora funzionare perché il loro impianto, necessariamente statico, mal si conciliava con l'esigenza di adeguarsi al movimento dei reparti. Dalle difficoltà finora descritte derivò l'inconveniente che talvolta i reparti non ricevessero al completo i rifornimenti. Gli stabilimenti d'Intendenza dovettero fare affidamento, riguardo al servizio di vettovagliamento, sull'organizzazione logistica germanica e ricorrere all'impiego delle risorse locali. Ad esse attingevano largamente i tedeschi, ed il CSIR, inquadrato in una armata tedesca e spintovi dalla crisi dei trasporti, dovette necessariamente adeguarsi alla situazione. La Germania aveva posto prontamente in funzione una propria organizzazione economica per lo sfruttamento razionale e sistematico delle risorse locali (Documento 9/Sv.), sconosciuta dalle autorità italiane fino all'arrivo delle prime unità in territorio sovietico. Il CSIR non possedeva simili organismi economici. Si do-


-30vettero perciò costituire uffici appositi per mantenere i rapporti con quelli tedeschi, tanto per la parte organizzativa, quanto per quella direttiva ed esecutiva, anche per risolvere interferenze inevitabili, a motivo della novità del procedimento e delle differenti strutture nazionali. Quando poi, nel periodo 1942194 3, al fronte orientale operò pg• Armata italiana, nel quadro di altri accordi, furono stabilite intese anche per il ricorso alle risorse economiche locali. Durante il periodo di assestamento e di perfezionamento dell'organizzazione logistica, apparve necessario un più rigoroso coordinamento di tutti i Servizi del Corpo di Spedizione, operanti su spazi tanto più vasti di quelli previsti dalle norme regolamentari e in una situazione tutta particolare. La figura dell'Intendente mutò di aspetto: oltre che capo dell'Intendenza, intesa questa come ente organizzativo preposto ai vari organi direttivi ed esecutivi, che in duplice inversa catena provvedevano ai rifornimenti dagli stabilimenti di retrovia fino alle grandi unità operanti e ai successivi sgomberi, divenne il capo ed il coordinatore di tutti i Servizi, anche di quelli dipendenti dagli stessi comandi del Corpo d'Armata e delle singole divisioni. Si trattava di una soluzione di ripiego, non prevista dalle « Norme sulla organizzazione ed il funzionamento dei servizi in guerra», ma che si adattava alla situazione contingente del Corpo di Spedizione. Quando le operazioni dovettero essere sospese per il sopraggiungere dell'inverno, l'organizzazione logistica aveva già raggiunto un livello adeguato alle necessità del Corpo di Spedizione. ·· La gran parte delle dotazioni era stata portata ormai a Dniepropetrovsk ed una aliquota di esse era stata spinta avanti fino a Stalino, dove si trovav~ una Delegazione avanzata dell'Intendenza, a diretto contatto con le grandi unità schierate. Il programma di rifornimenti per la campagna invernale, iniziato nel mese di agosto 1941, era quasi ultimato. Il paese aveva fatto uno sforzo notevole per equipaggiare in modo adeguato il proprio Corpo di Spedizione. Largo contributo d'opera diedero le Commissioni di acquisto in Romania ed in Ungheria, poste alle dipendenze dell'Intendenza ed inquadrate, dal


-31punto di vista commerciale ed amministrativo, nel « Centro Approvvigionamenti » di Bucarest. La scarsezza dei mezzi automobilistici ,dovuta al gran numero di automezzi inefficienti in rapporto all'insufficiente gettito delle riparazioni nel periodo precedente (determinato questo dai continui ed intensi movimenti), era compensata dall'arrivo della linea ferroviaria, trasformata a scartamento europeo, fino agli stabilimenti della Delegazione di Stalino. Questa situazione, infatti, consenti l'impianto di quegli stabilimenti con le previste dotazioni di rifornimento, e con altre suppletive avviate dall'Italia, senza che si dovesse attendere il trasporto di quelle scaglionate lungo la linea delle tappe, dalla base arretrata di Belzy a quella di Dniepropetrovsk. La difficile situazione dei mezzi automobilistici, grave in sé stessa, poteva tuttavia essere considerata meno pesante per il sopraggiungere déll'inverno. A causa di esso si sarebbero ridotte le possibilità di movimento degli automezzi e sarebbe stato possibile effettuare riparazioni agli automezzi inefficienti. La necessità di provvedere alle esigenze future richiamò su di sé tutta l'attenzione degli organi di coordinamento. La sosta dell'attività operativa avrebbe determinato effetti vantaggiosi nel campo logistico, consentendo - sulla base delle esperienze raccolte dal luglio 1941 in poi, con la riorganizzazione dei comandi, reparti e stabilimenti d'Intendenza, l'avvicinamento degli elementi e delle dotazioni rimasti nelle basi di Suceava e Belzy e lungo la linea delle tappe - anche l'inizio delle predisposizioni logistiche in vista della ripresa offensiva di primavera. Durante la stasi invernale, la sede dell'Intendenza, stabilita a Dniepropetrovsk, aveva una dislocazione idonea a consentire agevoli comunicazioni con i vari stabilimenti arretrati e raggiungere con facilità la Delegazione di Stalino. Intorno a quest'ultima, nella zona mineraria del Donez, si erano sistemati tutti gli organi esecutivi necessari ad assicurare la vita delle grandi unità italiane, operanti appunto in quel settore del fronte. Alla fine del periodo invernale lo schieramento dei Servizi dell'Intendenza del CSIR si estendeva ancora da Suceava (Romania) a Panteleimonovka. L'entità dei trasporti automobilistici effettuati è espressa


-32dalla cifra totale dei quintali (1.995.931) trasportati e dal tota· le dei chilometri (9.189.169) percorsi da tutti gli automezzi. Nel quadro di questi provvedimenti, ed anche in relazione all'atteggiamento difensivo assunto durante l'inverno dalle grandi unità germaniche, era stata istituita la base di Dniepropetrovsk, a circa 300 chilometri dalle truppe operanti del CSIR, pur dando vita ad una base avanzata nella zona di Stalino-Jassinovatoie, dalla quale si sarebbe dipartita, alla ripresa offensiva, la nuova linea dei rifornimenti. Sempre nel quadro di questi provvedimenti deve essere collocata l'affluenza di nuove officine per le riparazioni automobilistiche presso la base avanzata e l'organizzazione di numerosi centri di raccolta delle risorse locali del territorio retrostante alle divisioni schierate, peraltro già molto sfruttato. La base di Belzy era in via di scioglimento, essendo in corso gli ultimi trasporti ferroviari. Lungo la linea delle tappe del CSIR esistevano ancora la Delegazione di Petropavlovka e la base di Dniepropetrovsk, alla dipendenza delle quali si trovavano stabilimenti di poca entità, per i quali era previsto il passaggio alle dipendenze dell'organizzazione delle retrovie. Soltanto per il grano depositato a Pervomajsk era previsto il trasporto in avanti al momento in cui se ne fosse ravvisata la necessità. Pr~sso le basi di Dniepropetrovsk e di Stalino erano raccolti tutti gli elementi d'Intendenza, trovandosi presso la seconda la maggior parte delle unità da servire e le dotazioni che si stavano preparando per il frazionamento, allo scopo di spingerle in avanti, quando le divisioni avessero ripreso la loro avanzata. Verso la fine dell'inverno, frattanto, presso il Comando Supremo era maturata la decisione di accrescere, fino alla forza di un'armata, l'entità della rappresentanza italiana al fronte germano-sovietico. Sarebbero affluiti su quel teatro d'operazioni il II Corpo d'Armata ed il Corpo d'Armata Alpino, destinati ad unirsi al CSIR per formare 1'8• Armata, integrati da altre unità combattenti alle dirette dipendenze del comando d'armata. In previsione di quel trasferimento fu predisposta una nuova convenzione tra il Comando Supremo italiano ed il Co-


-33mando Supremo germanico, sottoscritta a Berlino il 16 giugno 1942. Per essa non solo veniva confermato quanto era in corso di attuazione fin dall'inizio della presenza italiana al fronte orientale, ma si assegnavano al Comando d'Armata ed alla Intendenza nuovi compiti inerenti alla gestione dell'economia di guerra, specialmente per quanto atteneva all'impiego delle risorse dei territori occupati. Il testo della convenzione (Documento 1O/ Sv.) riveste particolare interesse, e, pur essendo molto voluminoso, lo si inserisce ugualmente tra i documenti posti a corredo della presente narrazione, a comprova della .vastità e varietà dei problemi connessi con la presenza di un Corpo di Spedizione in territorio straniero, alle dipendenze di un altro esercito. La situazione logistica in atto alla fine della primavera 1942 con lo schieramento in profondità dei servizi e la migliore conoscenza specifica delle condizioni ambientali consenti all'Intendenza di fronteggiare con apprezzabile prontezza le richieste delle grandi unità in arrivo dall'Italia dalla metà di giugno alla fine di agosto, continuando a costituire altre Delegazioni d'Intendenza, quando l'esigenza si presentava. · Appunto per fronteggiare le nuove necessità, determinate dall'arrivo del II Corpo d'Armata e dalla prevista (e poi non verificata) possibilità del suo impiego in quella zona, il 4 giugno 1942 veniva costituita la Delegazione d'Intendenza di Karkov, dalla quale dipendevano adeguati organi esecutivi, soprattutto appartenenti al Servizio di Commissariato. Essi provvidero anche al rifornimento delle unità che dalla zona di Karkov si spostavano per via ordinaria a quella del bacino minerario del Donez, dove era stato stabilito di effettuare la radunata dell'Ba Armata. La Delegazione di Karkov cessò di funzionare alla fine di luglio. · La sistemazione logistica futura dell'Ba Armata non era solamente un problema di personale, inteso nel senso di assegnazioni di nuove unità dei Servizi, dello schieramento di queste e dei magazzini, ma era anche problema di rifornimenti, tanto come scelta di materiali, quanto come trasporto e schieramento degli stabilimenti di distribuzione. Le richieste di materiali agli organi centrali da parte dell'Intendenza sarebbero dovute derivare dal dato ormai certo


-34della costituzione organica dell'S' Armata, ma, pure nella costante incertezza che impronta tutte le operazioni di guerra, quel dato avrebbe dovuto essere integrato con la conoscenza, almeno orientativa, dei settori di previsto impiego e dei compiti che s'intendeva assegnare alla grande unità in corso di approntamento, affinché, esaurita la fase di radunata, nulla mancasse per co~sentirle di adempiere gli incarichi che le sarebbero stati affidati. Invece, fino a quando non furono partiti dall'Italia i primi trasporti ferroviari, le autorità tedesche non diedero notizia al comando italiano, e con esso all'Intendenza, sulla zona di scarico e sul probabile impiego del II Corpo d'Armata e del Corpo d'Armata Alpino. Perciò l'Intendenza, cui spettava il compito di prevedere in anticipo il fabbisogno dei reparti, in relazione alla loro dislocazione ed al loro impiego, si trovava a conoscere di essi unicamente la costituzione organica ed a poter fare soltanto presagi sulle necessità future, piuttosto che veri calcoli su dati concreti. Il nuovo ordinamento stabilito dall'Armata per i Corpi di Armata presenti allora al fronte orientale (II e XXXV « CSIR » ), con uno scambio di divisioni tra le due grandi unità, la previsione della ripresa operativa dell'estate e l'esigenza che i servizi si adeguassero all'imminente offensiva contro il bacino del Mius (Krasnyj Luch), oltre che la prosecuzione degli arrivi ferroviari di nuove unità dall'Italia, determinarono la costituzione della Delegazione d'Intendenza di Rykovo (Ordzonikidse) - Gorlovka ( 13 luglio 1942). L'operazione offensiva nel bacino minerario di Krasnyj Luch, condotta dal XXXV Corpo d'Armata « CSIR », si risolse rapidamente in una generale avanzata di quella grande unità e del II Corpo d'Armata verso il Donez, nella zona di Voroscilovgrad. La nuova fase provocò la costituzione di un'altra Delegazione in quella città, per sovraintendere ai servizi anche durante la successiva marcia verso il Don. Le nuove unità dei servizi, che andavano giungendo dall'Italia, trovavano cosl il loro impiego per raffittire la rete dei rifornimenti e degli sgomberi, tanto se tenute ·alle dirette dipendenze dell'Intendenza e dei suoi organi coordinatori distaccati (Delegazioni), quanto se decentrate alle grandi unità. Frattanto doveva trovare posto nella gestione dei vari servizi logistici militari anche quanto le autorità d'occupazione


-35germaniche cedevano all'Intendenza italiana, perché ogni risorsa locale fosse convenientemente impiegata per le finalità di guerra. L'avanzata verso il Don, l'impiego nell'ansa di Serafimovic della 3• Divisione Celere, il successivo schieramento sulla sponda destra (occidentale) di quel fiume dei Corpi d'Armata II e XXXV-CSIR, nonché del XXIX Corpo d'Armata germanico, determinarono altri problemi logistici. Il l o agosto venivano costituiti due nuovi « centri logistici avanzati ».: a Millerovo, per le necessità del XXXV Corpo d'Armata « CSIR » e per disciplina~e e coordinare, per mezzo di un ufficio staccato, il trasbordo ferroviario tra la stazione di Likaja ed il casello di Staraja Stanizza, nonché il movimento ferroviario della stazione di Malcevskaja. Questa località sulla sponda sinistra del Donez, sulla linea Millerovo Starobelsk, era la più idonea per collegarsi con la città di Voroscilovgrad, sede dell'Intendenza e principale base logistica dell'Sa Armata. In quella stazione venivano scaricati i treni che trasportavano i feriti dagli stabilimenti sanitari avanzati alla base ospedaliera di Voroscilovgrad; a Kantemirovka, per le necessità del II Corpo d'Armata e della Divisione «Torino », schierata in un primo tempo a fianco di quella grande unità, ma inquadrata per l'impiego nel XXIX Corpo d'Armata tedesco. L'ampiezza dei magazzini esistenti a Kantemirovka, l'intensità del movimento, .la posizione centrale rispetto a tutto lo schieramento, l'andamento della linea ferroviaria che serviva la località, provenendo da Rossosc e proseguendo su Tcertkovo e Millerovo, ne fecero il maggior centro dell'organizzazione logistica avanzata.

Il 15 agosto 1942, per l'arrivo del Corpo d'Armata Alpino, al quale era stato assegnato il compito di operare nella zona caucasica alle dipendenze della 17• Armata germanica, veniva costituita una nuova Delegazione- d'Intendenza nella zona di Rostov (Mar d'Azov). Essa fu disciolta pochi giorni dopo, in conseguenza delle mutate decisioni sull'impiego della gran.de unità. Le necessità logistiche dei tre corpi d'armata schierati sul Don (II e XXXV italiani e XXIX germanico), in relazione alle possibilità limitate dei centri di Millerovo e Kantemirovka, determinarono la costituzione (31 agosto 1942) del centro logistico di Tcertkovo-Mankovo Kalitvenskaja, particolarmente orien-


-36tato a servire la Divisione «Torino » di cui si è detto sopra e la 62a Divisione germanica, anch'essa dipendente dal XXIX Corpo d'Armata. Il mutato impiego dd Corpo d'Armata Alpino ed il suo schieramento in un settore a nord di quello difeso dal II Corpo cl' Armata richiesero la costituzione di un altro centro logistico nella cittadina di Rossosc (1° settembre 1942). L'organizzazione logistica dell'B. Armata raggiungeva in quel tempo la massima estensione, comprendendo una fascia di territorio ampia trecentocinquanta chilometri da nord a sud e cinquecento da ovest ad est (corrispondente per estensione ad oltre metà della superficie dell'intera Italia) (Disegno N. 2o / Sv ). In quel tempo faceva riscontro il massimo sviluppo organico delle unità destinate al funzionamento dei quindici servizi di . campagna, organizzati e diretti dall'Intendenza (Documento

11/Sv.). Con !>inizio dd mese di' ottobre, il Comando di Armata si trasferiva da Millerovo a Starobelsk, in sede più centrale rispetto allo schieramento dei corpi d'armata dipendenti. Per le necessità del complesso di unità relative al funzionamento di quel comando fu costituito nella località un Ufficio Staccato d'Intendenza. Alla metà di novembre !>autorità germanica rappresentava al Comandante dell'Ba Armata, che accettava, la necessità di limitare la razione di carne, pur offrendo il contemporaneo aumento di quelle di grassi e di farina. Pertanto le razioni giornaliere dal 20 novembre risultarono cosi modificate: carne: da gr. 250 a gr. 200 (5 volte per settimana); grassi: da gr. 15 a gr. 29; pane: da gr. 612 a gr. 700. Alla fine di novembre, l'afflusso delle unità costituenti la Divisione « Vicenza », impiegata per la sicurezza delle retrovie, determinava l'istituzione; in Kupijansk, di un altro Ufficio Staccato d'Inten<;lenza, così come un altro ancora, nello stesso periodo, era ~ostituito a Karkov, donde prendeva origine la linea ferroviaria di alimentazione dell'intera brganizzazione logistica dell'Ba Armata. Anche su quella linea ferroviaria gli italiani, dopo aver supplito con un raccordo all'interruzione ed al trasbordo tra Likaja e Staraja Staniza, avrebbero trovato un'altra interruzione ed un nu0vo trasbordo, tra le stazioni di Ostrogozsk e di · Jevdakovo,



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Disegno n' 2/ Sv.

1942 )

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con tutte le difficoltà e le esigenze descritte in particolare nelle pagine dedicate al Servizio dei Trasporti. All'inizio di dicembre, quando sulla sponda sinistra (orientale) del Don, di fronte alle grandi unità dell'S. Armata si andavano raffittando gli schieramenti sovietici del « Fronte di Voronez » e del « Fronte Sud-Ovest », destinati a svolgere una fase della prevista offensiva invernale, l'Intendenza disponeva non soltanto il prudenziale alleggerimento dei magazzini avanzati, ma anche l'adeguamento dell'organizzazione ospedaliera per le inevitabili necessità che sarebbero derivate dalla prossima battaglia. Lo sgombero avrebbe avuto luogo principalmente sul nuovo centro logistico di Karkov, costituito in relazione al mutamento della linea ferroviaria di alimentazione da quella meridionale a questa settentrionale. · A Karkov veniva trasferito, per le esigenze di coordinamento e gestione di quella base, l'Ufficio Staccato d'Intendenza già dislocato a Dnjepropetrovsk, sede ormai troppo lontana dalla fronte ed eccentrica rispetto alle linee di rifornimento e sgombero in atto in quel periodo. Tra i primi impianti attuati a Karkov era quello di un importante centro ospedaliero. Alla data del 10 dicembre 1942, l'organizzazione logistica dipendente direttamente dall'Intendenza dell'8• Armata (dislocata con la propria sede in V oroscilovgrad, in posizione idonea !a tenersi in contatto con tutti i propri elementi) era articolata su: basi avanzate di Millerovo, Tcertkovo, Kantemirovka, Rossosc, dove aveva luogo il contatto tra l'organizzazione logistica dell'Armata e quella delle grandi unità schierate a difesa del Don. Tali basi avanzate disponevano di collegamento ferroviario con i magazzini arretrati e, in definitiva, con gli stessi stabilimenti dislocati in Italia; elementi di raccordo, per l'esistenza dei trasbordi LikajaStaraja Staniza e Ostrogoszk-Jevdakovo; organizzazione di retrovia sulla sponda destra del Donez, da Voroscilovgrad alle vecchie sedi del bacino industriale-minerario del Donez, occupate nell'inverno 1941-1942 e ad altre anche più arretrate, rimaste in funzione dalla stessa epoca.


-38Il giorno 11 dicembre 1942 aveva inizio l'offensiva sovietica. Per cinque giorni, le sempre rinnovate ondate d'assalto furono respinte prima e contenute poi. Al sesto giorno, con lo schiacciante rapporto di forze prima citato, l'intervento di masse corazzate ottenne il risultato di. sfondamento del fronte del II Corpo d'Armata, costituendo minaccia prossima per la base di Kantemirovka, nella quale imponente era la dotazione di materiali -accumulati e dove gli stabilimenti sanitari erano saturi di degenti, affluiti con lo sgombero dei feriti dalle linee durante i primi giorni di combattimento. Mentre si andava attuando, ormai da tre giorni, uno sgombero sistematico, per quanto affrettato, il 19 dicembre una puntata di mezzi corazzati irruppe nella località, determinando l'interruzione della ferrovia. Gli sgomberi procedettero ancora per via ordinaria per tutta quella giornata, anche in presenza del nemico, insediato nell'abitato, ma, aggiuntasi l'azione dei partigiani, fino ad allora non rilevante, lo sgombero fu limitato ai soli feriti: ne defluirono 3.000. I 209 intrasportabili per la gravità delle loro condizioni rimasero in sito, assistiti da personale italiano che aveva accettato di cadere in prigionia per non interrompere la propria missione umanitaria. Molto materiale di ogni genere rimasto giacente poté essere distrutto. L'azione in profondità delle grandi unità sovietiche, tese ad eliminare 1'8' Armata per ampliare la breccia aperta tra il 19 ed il 21 novembre ad occidente di Stalingt,ado, sempre più staccando la 6' Armata germanica dallo schieramento amico, continuò spostandosi verso sud-ovest, isolando anche le basi di Tcertkovo e Millerovo, che rimasero assediate, cosl come le altre minori di Zuravka, Bielovodsk, Garmicevka, Malcevskaja. Elementi promiscui italiani e tedeschi, di qualunque arma o servizio, resistettero isolati, secondo le possibilità, anche per alcune settimane. Gran parte dei materiali ·esistenti in quelle località poté essere distrutta, la rimanente andò perduta. L'Intendenza concorse a sostenere le possibilità di vita e di lotta di quei presidi per mezzo di rifornimenti aerei. L'ala sinistra dell'8" Armata continuò a combattere, essendo costituita: a sud dal XXIV Corpo d'Armata Corazzato germanico (Divisione « Julia », 385" e 387" Divisione germanica, parte dei resti della 27' Divisione Corazzata ed altre unità delle SS) e dalla 19' Divisione Corazzata germanica e a nord dal Corpo


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d'Armata Alpino, rimasto sulle· sue posizioni e tuttora non attaccato. Le necessità logistiche del Corpo d'Armata Alpino e le frequenti azioni aeree nemiche alle quali era sottoposto il centro logistico di Rossosc determinarono la costituzione di un nuovo centro a Kupijansk. Questa decisione era motivata, inoltre, dalla scarsa garanzia di sicurezza del collegamento ferroviario tra Rossosc ed Ostrogozsk e dalla considerazione di un probabile arretramento. I resti dei tre corpi d'armata battuti (Il, XXXV e XXIX germanico) rifluirono verso il Donez. Le unità dei servizi non soltanto raccolsero quanti ripiegavano, spossati nel fisico dai combattimenti e dalla marcia, esausti nell9 spirito per le perdite subite e per i pericoli superati, ma fecero anche ricorso alle armi per costituire almeno un velo di prima difesa, poi raffittito da elementi delle unità in ripiegamento ancora dotati di capacità combattiva. Non appena le unità italiane (non alpine) ripiegate dalla linea del Don furono giunte ad ovest del Donez, fu necessario provvedere al loro riordinamento. Esse erano state sottoposte a gravissime perdite in uomini, armi e materiali, tanto che la loro efficienza operativa era pressoché nulla. Mentre l'alimentazione regolare ed il riposo fisico, oltre che l'azione morale dei comandanti, operavano su di esse effetti di ripresa spirituale, la Intendenza, attingendo ai suoi magazzini, ne attuava il riequipaggiamento e la nuova dotazione di armi, soprattutto pesanti, in sostituzione di quelle distrutte o perdute. Infatti la mancanza di carburante, non più somministrato dai servizi tedeschi durante gli ultimi giorni di resistenza, aveva avuto come conseguenza non solamente perdite elevatissime fra gli autoveicoli in genere, ma anche l'arresto dei trattori delle artiglierie, tutte motorizzate, dovute abbandonare anche dopo che il valore degli artiglieri era riuscito a sottrarle all'ondata nemica di uomini e carri armati. In tal modo la Divisione «Ravenna », ricostituita con organico ridotto, poté schierarsi nuovame11te a difesa del Donez. Per il suo rifornimento l'Intendenza provvide istituendo una propria Delegazione a Voroscilovgrad. I superstiti dei Corpi d'Armata II e XXXV « CSIR », raccolti sotto il comando del II Corpo d'Armata, concentrati intorno a Rykovo (Ordzonikidse) nella zona mineraria del Donez, ve-


-40nivano fatti defluire verso la nuova zona di riordinamento, allora stabilita intorno a Nejin. Colà erano ricevuti dal comando del XXXV Corpo d'Armata. Parte di essi poté essere trasferita per mezzo della ferrovia, con carri vuoti di ritorno. Il tempo di evacuazione occorrente per poter consentire l'intero trasporto in treno sembrava eccessivo in rapporto ai prevedibili sviluppi della situazione operativa generale; pertanto fu necessario accelerare il movimento, facendo muovere alcuni scaglioni di marcia per via ordinaria a piedi e con servizi ridottissimi, purché fosse possibile interporre fra di essi ed il nemico avanzante il rilevante ostacolo del Dnieper. Quelle unità furono dirette per la via più òreve su Dniepropetrowsk, appoggiandole, marcia durante, ad un'organizzazione di tappe di fortuna e poi alla base dipendente dal ricostituito Ufficio Staccato d'Intendenza di Dniepropetrovsk. Di là furono fatte proseguire in ferrovia per la zona di riordinamento, ormai definitivamente stabilita a Gomel-Bobrujsk. Quando l'itinerario per Griscino-Pavlograd-Novo MoskovskDniepropetrovsk fu interrotto dall'azione del nemico avanzante sul Dnieper, rimase ancora disponibile un'altra linea di sgombero più meridionale, diretta a Zaporoje, ma costituita da piste prive di manutenzione e minacciate dall'impantanamento. Questa, però, fu ugualmente utilizzata per proseguire le operazioni di sgombero e quando le erogazioni di carburante da parte germanica risultavano insufficienti, si supplì ad esse mediante acquisti diretti in Romania. La continuità dello sgombero poté così essere assicurata, fino al superamento della temporanea crisi operativa, per venire poi ·ripresa fino al completamento dell'operazione. Frattanto a Voroscilovgrad era rimasta, di fatto quale retroguardia dell'intera Armata, l'Intendenza, al fine di assicurare lo sgombero di quella base che durante il periodo dello schieramento sul Don era divenuta base principale di tutta la forza spedizionaria. Il 24 gennaio 194 3, lasciando una Delegazione preposta allo sgombero, che fu completo alla data del 6 febbraio, l'Intendenza, transitando per Rykovo, si spostò da Voroscilovgrad a Karkov. In quella città furono affrontati i problemi incalzanti dell'assistenza alle unità alpine, i cui superstiti erano quasi giunti a salv~ento nella zona di Belgorod, e cioè lo sgombero del centro logistico di Kupijansk (ormai caduto nel raggio d'azione dell'of-


-41fensiva nemica) e l'organizzazione degli itinerari per !aggiungere la zona di Nejin. All'Ufficio Staccato di Dniepropetrovsk, cui spettava anche il compito di eseguire lo sgombero della base, furono sottoposti i centri arretrati di Balta e Pervomajsk, non soltanto tuttora funzionanti, ma sui quali erano confluiti elementi ripiegati dalla zona di Stalino. La situazione operativa aveva fatto sì che Karkov non offrisse più garanzia per un ordinato lavoro organizzativo, in quanto minacciata per terra da tre lati e sottoposta a metodiche violente azioni di bombardamento aereo. Sgombrati gli stabilimenti sanitari su Leopoli, anche gli uffici delle Direzioni dell'Intendenza, il 6 febbraio, si trasferivano a Nejin, rimanendo ancora a Karkov gli uffici di Stato Maggiore e quelli della Delegazione, dopo che anche i tedeschi si erano ritirati e la città si presentava in una grande confusione. L'opera di sgombero fu svolta superando difficoltà gravissime per ottenere ed organizzare i trasporti ferroviari. Il movimento per via ordinaria, per sua natura molto meno redditizio e sicuro, eia reso precario dalle concessioni del tutto inedaguate di carburanti. Si erano così delineati due differenti assi di ripiegamento dei due blocchi nei quali era venuta spezzandosi Armata: prima quello meridionale: Millerovo (o Kantemirovka) - Voroscilovgrad - Debalzevo - Rykovo - Stalino - Dniepropetrovsk, prolungatosi poi su Poltava - Priluki - Nejin - Gomel; successivamente l'asse settentrionale: Rossosc - Valuijki - Kupijansk Karkov - Ahtyrka - Gadjatc - Lipovaja - Romny - Priluki - Nejin Gomel. Il l O febbraio tutta l'Intendenza si raccolse a Nejin ed il 14 anche la Delegazione lasciò Karkov, distruggendo i materiali non potuti sgomberare. Durante la permanenza a Nejin, l'Intendenza, per fronteggiare il problema del trasporto ferroviario delle unità affluite in quella zona, e per farle proseguire su quella di Gomel insieme alle altre che si trasferivano in quella località, dovette impiegare perfino materiale rotabile di tradotte in arrivo dall'Italia, trattenendolo per fare la spola tra le varie stazioni. Da Nejin furono assistite le unità alpine uscite dagli accerchiamenti, mentre gli elementi degli altri due corpi d'armata, da Kiev proseguivano su Gomel per ferrovia e talune per via ordinaria.

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-42Dopo che fu stabilita la ricostituzione del solo II Corpo d'Armata, destinato a rimanere nello stesso territorio occupato, con le sue divisioni « Ravenna » e « Cosseria » e con una ridotta Intendenza, ebbe inizio il lavoro di studio per l'adeguamento degli organici dei Servizi e per l'allestimento del piano dei trasporti occorrenti al rinvio in Italia delle unità da rimpatriare e dei materiali divenuti esuberanti rispetto alle necessità del nuovo corpo di spedizione. Il 28 febbraio 194 3 l'Intendenza si trasferl a Gomel, lasciando a Nejin una Delegazione con il compito di provvedere allo sgombero di quella base, mentre da Stalino a Dniepropetrovsk si andava metodicamente attuando il recupero e la spedizione in patria di quanto risultava esuberante, e mentre da Gomel a Leopoli le l.inità destinate al rimpatrio andavano abbandonando il teatro d'operazioni. Per i trasporti ferroviari fu convenuto con le autorità germaniche l'impiego di materiale rotabile tedesco sino alla stazione di Brest-Litovsk, in Polonia. Qui, dopo le necessarie operazioni di disinfestazione, i reparti prendevano posto su tradotte italiane per tornare in patria, dove, all'arrivo, avrebbero trascorso quindici giorni negli appositi campi contumaciali, dislocati in prossimità della frontiera. Dal 1° aprile 1943 aveva avuto inizio l'attività dell'Intendenza del II Corpo d'Armata, dislocata a Gomel ed articolata in due centri logistici: uno a Bobrujsk per la Divisione « Ravenna» ed uno a Novo Sybkov per la «Cosseria» (Documento 12/Sv.). La formazione dell'Intendenza del II Corpo ripeteva quella dell'Intendenza dell'Sa Armata (meno la Direzione della « Economia di Guerra » e ·delle « Strade » e con il mutamento della denominazione delle «Direzioni » in quello di «Uffici»). Il personale, le unità e gli stabilimenti dei vari servizi erano stati ridotti in proporzione alla forza e ai compiti che sarebbero stati affidati al II Corpo d'Armata nel proseguimento delle operazioni. Subito dopo veniva, però, deciso che anche il II Corpo, con le sue provate Divisioni «Ravenna » e « Cosseria », rientrasse in pat#a, movimento che avvenne con una serie di tradotte dal 22 aprile al 22 maggio 1943. Dopo quest'ultima data, nessuna unità dell'Esercito Italiano fu più presente al fronte russo-tedesco.


CAPITOLO

I

SERVIZIO SANITARIO

Compiti principali: attuare le norme di igiene e di profilassi atte a preservare le forze operanti da ogni specie di malattia e ad impedire il diffondersi di epidemie; assicurare la raccolta, lo sgombero, la cura ed il ricupero dei malati e dei feriti; provvedere al riconoscimento dei morti, alla sorveglianza delle tumulazioni ed al risanamento del campo di battaglia; provvedere al rifornimento e al ricupero del materiale sanitario. Il Servizio Sanitario del Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) venne disimpegnato nel periodo luglio 1941-luglio 1942 da una Direzione di Sanità di Corpo d'Armata, un Ufficio Sanità dell'Intendenza Speciale CSIR, tre Uffici Sanità divisionali, quattro Sezioni di Sanità, trenta Ospedali da Campo, due Ospedali di Riserva, un Convalescenziario, tre Nuclei Chirurgici, due Ambulanze Radiologiche, una Ambulanza Odontoiat.rica, una Sezione Disinfezione, due Sezioni Bonifica Gassati, un Laboratorio Chimico-Batteriologico-Tossicologico, un Magazzino Speciale Sanità, Chimica e Veterinaria. Nel periodo luglio 1942-maggio 1943 (vale a dire sino al rientro in patria dell'ultima tradotta con le unità italiane che avevano lasciato il fronte orientale), accresciuta la forza del Corpo di Spedizione da un Corpo d'Armata con tre divisioni ad una Armata, 1'8-, con dieci divisioni, gli organi sanitari funzionanti divennero: una Direzione di Sanità di Intendenza d'Armata, tre Direzioni di Sanità di Corpo d'Armata, dieci Uffici di Sanità Divisionali, diciannove Sezioni di Sanità, ottantasei Ospedali da Campo, sei Ospedali di Riserva, due Convalescenziari, sei Nuclei Chirurgici, quattro Ambulanze Radiologiche, tre Ambulanze Odontoiatriche, cinque Sezioni Disinfezione, due Sezioni Bonifica Gassati, un Laboratorio Chimico-Batteriologico-Tossicologico, un Magazzino di Sanità-Chimica-Veterinaria di Armata, venti


-44Treni Ospedale (dodici dell'Esercito, sei della Croce Rossa Italiana, due del Sovrano Militare Ordine di Malta). Elementi capillari del Servizio Sanitario erano gli ufficiali medici, presenti in tutte le unità, non soltanto a livello reggimentale, ma anche nei battaglioni fucilieri e alpini, nelle compagnie e nelle batterie alpine. La loro presenza assicurava, particolarmente durante il combattimento, il funzionamento dei Posti di Medicazione. Da questi i feriti venivano raccolti e trasportati a cura delle Sezioni di Sanità, con ambulanze o con altri mezzi idonei, fino agli Ospedali da Campo. La disponibilità di posti-letto organicamente prevista per gli ospedali da campo era di 50 ciascuno, ma con l'opportuno impiego delle risorse locali (d'altra parte previsto dalle norme di funzionamento del Servizio di Sanità) la disponibilità in letti di ognuno di questi ospedali poté essere accresciuta fino ad una media di 150-200 posti. La dislocazione di tali stabilimenti sanitari era subordinata al livello ordinativo degli stabilimenti stessi, a seconda che si trattasse di ospedali da campo dipendenti dalle divisioni (o reggimenti alpini) e dai corpi d'armata, oppure dall'Intendenza d'Armata. I primi erano schierati a ridosso delle unità combattenti, fuori della fascia di terreno più soggetta alle vicende del combattimento di fanteria, in località provviste di comunicazioni rotabili, di acqua e di quanto potesse accrescerne la potenzialità ed assicurarne il migliore funzionamento, anche in caso di ricoveri improvvisi in massa, dovuti all'andamento delle vicende del combattimento. ' I secondi, quelli dipendenti dall'Intendenza di Armata, erano impiantati assai più a tergo, per alleggerire gli ospedali più avanzati e per poter prestare cure lungo un maggiore arco di tempo. Anche da questi stabilimenti era previsto lo sgombero, o sulla madrepatria con treni-ospedale, di quei degenti dei quali non fosse possibile il recupero perché destinati ad un lungo periodo di cure, oppure sugli Ospedali di Riserva, per i degenti suscettibili di sicuro recupero, bisognosi di cure specialistiche urgenti. Per i recuperabili esistevano inoltre i Convalescenziari, che provvedevano a restituire ai clinicamente guariti, con la piena efficienza fisica, la capacità di prestare servizio nelle unità combattenti. Gli ospedali di riserva ed i convalescenziari disponevano di


-45l 000 posti-letto ciascuno, ma anche questi, trovatisi nella necessità, riuscirono a ricoverare un più elevato numero di infermi. Complementare a questa principale attività di raccolta, ricovero e cura, era quella delle altre formazioni sanitarie: i Nuclei Chirurgici i quali, valendosi dell'opera di. ufficiali medici specialisti; potevano prestare cure particolari ai feriti; le Ambulanze Radiologiche, che erano impiegate quali mezzi di accertamento diagnostico; gli uni e le altre operavano congiuntamente a singoli ospedali da campo od a gruppi di essi. Le Sezioni Disinfezione e le Sezioni Bonifica avevano il compito essenzialmente profilattico di prevenzione delle malat· tie epidemiche; le Ambulanze Odontoiatriche erano in grado di prestare cure specialistiçhe aventi carattere d'urgenza. Le Sezioni Bonifica Gassati, mai impiegate, dovevano essere presenti nel caso, non verificatosi, che fosse fatto ricorso alla guerra chimica. Le autoambulanze erano raggruppate in omogenei reparti automobilistici dipendenti dal Servizio Trasporti e se ne tratterà nella parte dedicata al tal servizio. La ripartizione delle unità sanitarie tra le grandi unità e l'Intendenza, nei due periodi predetti risulta dal Documento 13/Sv. I compiti delle Direzioni di Sanità d'Intendenza e di Corpo d'Armata sono indicati nel Documento 14/Sv. Alle prime esigenze di ricovero ospedaliero per gli appartenenti alle unità del CSIR, in transito per le stazioni di scarico in Ungheria nel mese di luglio 1941, fu provvisto con l'impianto dell'Ospedale da Campo 873, in Marmaros Sziget. Successivamente, nel mese di agosto, spostatosi in Moldavia romena il movimento delle grandi unità, per non privarle degli ospedali da campo loro assegnati organicamente, l'Intendenza dispose l'impianto a Gura Hormolui dell'Ospedale da Campo 837 (per le Divisioni «Torino» e « 3• Celere»), dell'Ospedale da Campo 829 a Suceava (per la Divisione « Pasubio»), dell'Ospedale da Campo 828 a Botosani (per il Comando del CSIR e per le unità da esso direttamente dipendenti). Compiuta la radunata, in Romania (Gura Hormolui, Falciceni e Suceava, per le divisioni; Botosani, per unità e servizi di C.A.) e per alcune tappe verso est, le divisioni conservarono ripiegate le loro unità sanitarie, potendo sgomberare gli abbisognevoli di cure dapprima sugli ospedali già citati, successivamente a Belzy sull'Ospedale da Campo 827 ed a Jampol sull'Ospedale da Campo 874.


-46Per gli spostamenti successivi furono impiantati ad Oligopol l'Ospedale da Campo 828 (sostituito a Botosani dall'Ospedale da Campo 831 ) ed a Pervomajsk, sul Bug, gli Ospedali da Campo 235 e 164. Durante il concentramento delle unità in zona di radunata, i rifornimenti di materiale sanitario ebbero luogo presso l'Intendenza geqnanica, non essendo ancora giunto dall'Italia tutto l'occorrente. Il primo scontro col nemico fu sostenuto dalla Divisione «Pasubio», 1' 11 agosto 1941, nella zona di Voznesensk ed i feriti furono ricoverati nell'Ospedale da Campo 836, impiantato a Pokrovskoe. Lo schieramento sul Dniester delle Divisioni « Pasubio » e « 3• Celere » richiese l'impianto delle seguenti unità sanitarie da ricovero: Ospedale da Campo 64 in Aleksandrija, Ospedale da Campo 163 a Saksagan, Ospedale da Campo 828 a Cjumakovska (sostituito ad Oligopol dall'Ospedale da Campo 256), Ospedale da Campo 60 a Boziedarovka. Tali unità risultarono sufficienti ad assicurare gli sgomberi a tergo di quelle gradualmente impiantate dalle singole divisioni. All'inizio d'agosto 1941 fu impiantato, i~ Maritei (Moldavia), il «Magazzino Speciale di Sanità, Chimica e Veterinaria » per il rifornimento delle unità avanzanti. Giunte queste oltre il Bug, e procedendo poi verso il Dnieper, fu costituita in Pervomajsk una « frazione avanzata» dello stesso magazzino. Dal magazzino di Maritei fu ancora avviata, 1'8 ottobre, una frazione a Dniepropetrovsk. La frazione di. Pervomajsk il 25 settembre proiettava in avanti un proprio nucleo a Pjatikatka. In tal modo non veniva a mancare l'aderenza delle unità sanitarie al movimento verso est delle unità operanti. La prosecuzione del movimento verso la zona industriale del Donez (Stalino) ebbe luogo nel «periodo del fango», che rese difficilissimi gli sgomberi, tanto dai reparti agli ospedali divisionali, quanto da questi agli ospedali di seconda schiera. Dopo il superamento del Dnieper ed il consolidamento del possesso della zona ad ovest di quel fiume, fu possibile organizzare fin dal mese di ottobre, in Dniepropetrovsk, il primo nucleo della organizzazione ospedaliera di secondo sgombero, in previsione anche del collegamento ferroviario di quella base con la rete europea, che si andava estendendo verso est di pari passo con l'avanzata germanica.


-47Qui furono impiantati gli Ospedali da Campo 820 e 830, successivamente integrati dall'Ospedale di Riserva l. Tutti gli altri ospedali da campo poterono ancora essere tenuti ripiegati per seguire lo spostamento delle grandi unità verso oriente. Nei combattimenti sostenuti dalle divisioni del CSIR per il possesso della zona mineraria e industriale del Donez si ebbero molti feriti e, a causa della impraticabilità delle piste, venne disposto il loro sgombero con mezzi aerei. Per agevolare quelle operazioni fu impiantato a Jusovka (Stalino) l'Ospedale da Campo 159.

La sistemazione invernale delle unità e la stasi operativa della stagione fredda nella zona Stalino-Gorlovka-Rykovo (Ordzonikidse)-lvanovskij-Rasinopnoj, consentirono un migliore adeguamento del servizio alle necessità in atto ed a quelle prevedibili. Furono infatti realizzati: una zona di sgombero riei settori delle singole divisioni, costituita dalle Sezioni di Sanità, dagli Ospedali da Campo e dai Nuclei Chirurgici Divisionali, per la raccolta ed il primo ricovero di tutti i militari di ogni divisione; - una base ospedaliera avanzata nella zona di Jasinovatoje-Avdeievka-Stalino, con sette Ospedali da Campo, aventi una capienza globale di 1300 letti sistemati in locali adatti, provvisti di mezzi idonei e di personale tecnico esperto per le varie specialità mediche e chirurgiche. Nel mese di maggio 1942 l'entrata in funzione in quella zona dell'Ospedale di Riserva 2, con una capienza superiore ai 500 letti, accrebbe ancora le possibilità di ricovero e costitul una prima premessa per la prossima campagna operativa: - una base ospedaliera arretrata a Dniepropetrovsk, costituita dall'Ospedale di Riserva l, portato alla capienza di l 000 posti-letto, integrato dagli Ospedali da Campo 820, 838 e 877, per una ulteriore capienza complessiva di altri 500 posti-letto. Le cure per tutte le specialità mediche e chirurgiche furono assicurate con mezzi e personale specializzato. Quando particolari circostanze imposero di provvedere al ricovero simultaneo di un forte numero d'infermi (per ferite o congelamenti), la potenzialità di ricovero di ciascuna delle due basi ospedaliere poté essere accresciuta fino a 5000 posti-lett-o,


-48con l'impiego di. mezzi sussidiari esistenti nei magazzini e attingendo alle risorse locali. Si poté assicurare in tal modo a tutti gli infermi una confortevole degenza. Concorsero a fronteggiare tali straordinarie esigenze le infermerie temporanee costituite presso le Sezioni di Sanità e le infermerie provvisorie impiantate presso i battaglioni. Dalla fine della stagione autunnale 1941 alla ripresa del movimento all'inizio dell'estate 1942, fu in atto a Stalino una frazione avanzata del Magazzino di Sanità, mentre tutte le residue aliquote di materiale sanitario erano state portate in avanti fino a Dniepropetrovsk. Inoltre, per i rifornimenti furono osservati i seguenti criteri: - fronteggiare le necessità ordinarie mediante prelevamenti convenuti presso i « Sanitats-Park » tedeschi, mantenendo i materiali sanitari italiani come scorta d'emergenza; - prelevare presso i magazzini tedeschi materiali e medicinali idonei a sostituire quelli italiani, molto più costosi; - riutilizzare, se possibile (previe lavatura e disinfezione), medicature e mezzi di contenzione; - versare al magazzino (tramite le Sezioni di Sanità) i materiali fuori uso, subordinando il prelevamento di materiale nuovo al versamento di quello corrispondente fuori uso. L'entità dei ricoveri, degli sgomberi sulle unità ospedaliere e dei rimpatri d'infermi nel periodo agosto 1941-giugno 1942, vale a dire durante il periodo operativo del CSIR, sono indicati rispettivamente nei Documenti 15 /Sv., 16/Sv. e 17 /Sv. Nel periodo di affluenza al fronte orientale delle unità del II Corpo d'Armata e di quelle direttamente dipendenti dal comando dell'S. Armata (seconda metà di giugno-prima metà di luglio 1942) l'organizzazione del servizio sanitario non subl sensibili modifiche; soltanto fu impiantato a Lozovaja (e funzionò dal 2 3 giugno al 15 agosto) l'Ospedale da Campo 827, per l'assistenza agli infermi del II Corpo d'Armata. Infatti i reparti in affluenza non furono impiegati, per il momento, in operazioni e quelli del CSIR (divenuto XXXV Corpo d'Armata « CSIR ») rimasero sulle posizioni precedentemente occupate. Alle esigenze accresciute, frattanto, era possibile provvedere con l'arrivo, in aprile, dell'Ospedale di Riserva 3, impiantato nella zona Stalino-Jasinovatoje-Avdeievka.


-49Il breve ciclo operativo del XXXV Corpo d'Armata « CSIR » nel bacino minerario di Krasnyj Luch (11-22 luglio 1942), non richiese particolari adattamenti alla situazione da parte delle unità sanitarie d'armata. Quelle organiche delle grandi unità impiegate poterono fronteggiare le necessità che si presentavano senza bisogno di ricevere rinforzi. Raggiunta la linea del Donez, dopo che la 3• Divisione Celere fu passata ad oriente di esso per operare nella grande ansa del Don alle dipendenze della 6• Armata germanica, il XXXV ed il II Corpo d'Armata marciarono verso est senza sostenere combattimenti, per assumere schieramento sul Don. In relazione a questa nuova situazione, il servizio sanitario d'armata fu organizzato con la costituzione di due zone ospedaliere avanzate a tergo delle grandi unità schierate: una a nord, a Kantemirovka (Ospedale da Campo 32, raggiunto, poi, dall'Ospedale da Campo 25) e Rossosc (Ospedale da Campo 163); un'altra a sud, a Millerovo (Ospedale da Campo 64 sostituito, presso il XXXV Corpo d'Armata « CSIR », dall'Ospedale da Campo 566 e, successivamente, dagli Ospedali da Campo 837 e 567), e a Katciarj (Ospedale da Campo 120). Contemporaneamente in Voroscilovgrad veniva costituito il Centro Chirurgico d'Armata, che disponeva dell'opera di tre professori titolari di cliniche chirurgiche universitarie, con i rispettivi aiuti ed assistenti, ed aveva come mezzi d'azione l'Ospedale di Riserva 4 (da poco giunto dall'Italia) e gli Ospedali da Campo 512 e 514, specializzati in cure chirurgiche, insediati in locali adatti. Nel nuovo Centro Chirurgico fu possibile costituire reparti specializzati per neurolesi e maxillo-facciali, osteo-articolari, cavitari e chirurgia generale, medicina generale, accertamento diagnostico per la tubercolosi, infettivi, stomatojatria, dermoceltico, neuropsichiatrico, centro per la trasfusione del sangue. Inoltre, connessi al Centro Chirurgico d'Armata, funzionavano ambulatori di odontoiatria, oculistica ed otorinolaringoiatria. Negli stessi locali funzionava anche il Laboratorio Chimico - Batteriologico - T ossicologico d'Armata, con annesso Centro Antirabbico. Le esigenze sanitarie improvvisamente manifestatesi con l'inizio della prima battaglia difensiva del Don (20 agosto-1° settembre 1942), determinarono la costituzione di due Sezioni Avanzate del Centro Chirurgico d'Armata, dislocate a Kantemirovka e Millerovo ed affiancate alle formazioni sanitarie campali im-


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piantate in quelle località. Esse provvedevano agli interventi necessari (Documento 18/Sv.) ed allo smistamento degli infermi sul Centro Ospedaliero di Voroscilovgrad, mentre due « Sezioni Avanzate Mobili» (dislocate a Kantemirovka e Katciarj), montate su autocarri, erano in grado di spostarsi a seconda delle esigenze. Le formazioni chirurgiche avanzate avevano anche provveduto ad attrezzare due autocarri che, alla prima chiamata urgente, avrebbero potuto portare sei chirurghi specializzati per neurochirurgia, osteo-articolari, cavitari, e per trasfusioni di sangue nelle zone divisionali in cui si fosse presentato il bisogno. Il personale era addestrato in modo da poter iniziare l'attività operatoria specialistica entro un'ora dall'arrivo nella località d'impiego. Durante il mese d'agosto: fu attuato un incremento di posti-letto nella zona ospedaliera di Voroscilovgrad, con l'impianto degli Ospedali da Campo 238, 808, 820, 829, tenendo pronti nella stessa sede, ma tuttora ripiegati, gli Ospedali da Campo 243 e 874; la zona ospedaliera di Rykovo (Ordzonikidse)-Gorlovka fu mantenuta in attività, perché ad essa faceva capo la linea ferroviaria a scartamento internazionale, che vi portava i treniospedale per gli sgomberi dei degenti provenienti dagli altri centri. A Gorlovka, a cura dell'Ospedale di Riserva 4, era impiantata un'infermeria temporanea di 200 posti-letto per malati leggeri di forme mediche e per gli abbisognevoli di provvedimenti medico-legali; nella zona di Stalino-Jassinovatoie-Avdeievka continuava a funzionare quel centro ospedaliero (Ospedali di Riserva 2 e 3, Ospedali da Campo 256, 257 e 258- quest'ultimo in Avdeievka, per infettivi), con una capienza complessiva di 2000 posti-letto; - in corrispondenza della mutata situazione ferroviaria, che prevedeva l'inoltro dei treni-ospedale da e per l'Italia sulla linea Poltava-Karkov, furono impiantati in questa città tre nuovi Ospedali di Riserva, con una capacità complessiva di 3000 posti-letto; la 104• Sezione Bonifica Gassati veniva divisa tra Voroscilovgrad ed il Corpo d'Armata Alpino, mentre la 2• era divisa tra il II ed il XXXV Corpo d'Armata. I dati rdativi allo


-51sgombero degli infermi in questo periodo sono indicati nel Documento 19/Sv ..

Lo schieramento del Corpo d'Armata Alpino sul Don, completato con lo spostamento della Divisione « Tridentina » alla metà di ottobre, determinò la costituzione del Centro Ospedaliero di Rossosc. Anche il Centro di Kantemirovka veniva rinforzato çd un altro Centro Ospedaliero era costituito a Tcertkovo. Alla data del 15 dicembre 1942, lo schieramento delle unità sanitarie dell'S. Armata era quello risultante dal Documento 20/Sv. Il sistema dei centri di raccolta e smistamento degli infermi, precedentemente seguito con buoni risulta~, continuò ad essere praticato per mezzo delle Sezioni di Sanità. Si era reso necessario anche provvedere organicamente al sistema di sgombero dei feriti e degli ammalati in modo di sottrarli, per quanto fosse possibile, alle traversie connesse al trasporto automobilistico (con autoambulanze od autocarri), al quale, peraltro, sarebbe stato pur sempre necessario fare ricorso qualora non si rivelasse controindicato. Espletate le trattative con- le autorità germaniche, erano stati organizzati trasporti ferroviari con vagoni appositamente attrezzati (dei quali è detto con maggior diffusione più avanti). Congiuntamente a questo servizio, ed in relazione ad esso, era stato provveduto anche all'impianto di posti di sosta e di ristoro per infermi nelle stazioni ferroviarie di Karkov, Kondracevskaja, Debalzevo, Gorlovka e Jassinovatoie. Altri ne erano previsti per raffittire la rete lungo le linee ferroviarie sulle quali venivano effettuati gli sgomberi dalle unità sanitarie di prima schiera su quelle retrostanti. L'entità degli sgomberi effettuati è indicata nel Documento 21/S.v. I reiterati attacchi delle grandi unità sovietiche, portati dall'll al 16 dicembre 1942 contro Armata e specificamente contro i tratti di fronte difesi dal II Corpo d'Armata (Divisioni « Cosseria » e « Ravenna ») e dalla Divisione « Pasubio» (XXXV Corpo d'Armata « CSIR » ), avevano causato rilevanti difficoltà per il regolare svolgimento del Servizio Sanitario, a causa dell'ingente affluenza di feriti; più arduo ancora si era presentato il problema degli sgomberi, non soltanto per l'entità dei movimenti da effettuare, ma soprattutto per la scar~ità del carburante.

rs·


-52Il giorno 17, la Direzione di Sanità del II Corpo d' ArAmbulanza Radiologica e la 2• Ambulanza Odonmata, la tojatrica dovevano ripiegare da Taly su Mitrofanovka (linea ferroviaria Kantemirovka-Rossosc) e gli Ospedali da Campo 203 e 213 provvedevano allo sgombero dei feriti da Mitrofanovka sugli ospedali di Rossosc, poiché in quello stesso giorno, anche in relazione alla situazione tattica delineatasi, veniva iniziato l'alleggerimento del Centro Ospedaliero di Kantemirovka. Il giorno 19 dicembre punte corazzate sovietiche raggiungendo Kantemirovka vi determinavano l'interruzione della linea ferroviaria e l'esigenza di evacuare subito da quel centro quanto ancora restava degli Stabilimenti d'Intendenza, primi fra di essi gli ospedali. Tutto il materiale delle formazioni sanitarie e della Frazione dell'8° Magazzino di Sanità andava perduto. Unico sgombero realizzato fu quello di 3000 infermi, ma gli intrasportabili, in tutto 209 conèentrati negli Ospedali da Campo 120 e 578, dovettero essere lasciati in mano ai russi, assistiti da nove militari del Corpo Sanitario, di cui due ufficiali medici. Sette di essi, tra i quali i due ufficiali, si offersero volontariamente di restare, consapevoli di votarsi, quanto meno, ad una avvilente prigionia. Anche altrove numerosi ufficiali medici si distinsero per coraggio personale, operando sotto il fuoco d'artiglieria, i bombardamenti aerei e le azioni dei partigiani, per salvare i feriti e gli ammalati affidati alle loro cure. Contemporaneamente, a Tcertkovo andavano perduti l'Ospedale da Campo 874 ed il Nucleo della 22• Sezione Disinfezione. Il 20 dicembre le unità sanitarie dislocate a Mitrofanovka ripiegavano a Voroscilovgrad e da quella città, nello stesso giorno, aveva inizio lo sgombero a tergo dei feriti, subito rimpiazzati da altri affluenti da oriente. Nei soli giorni tra il 19 ed il 25 dicembre 1942, il. Centro Chirurgico di Voroscilovgrad aveva ricoverato 3334 infermi e ne aveva smistati altri 4178 su altre unità sanitarie. Fra gli interventi di maggiore importanza operati dal Centro Chirurgico in quel periodo, sono da annoverare 40 laparatomie per ferite cavitarie, l pneumotomia, 7 trasfusioni sanguigne.

2r

Anche nel mese di gennaio 1943 l'attività del Centro di Voroscilovgrad si mantenne molto intensa. Esaurito il primo af-


-53flusso di infermi sgomberati in seguito ai combattimenti di rottura della linea del Don, dal giorno l 7 gennaio in poi, giunse sugli stabilimenti una nuova ondata, comprendente anche molti feriti tedeschi, proveniente dalla zona di Millerovo. Il numero complessivo di quei posti-letto fu elevato a 5000. Nella notte sul 19 gennaio una colonna di automezzi provenienti da Starobelsk portava a Voroscilovgrad 1500 feriti e congelati evacuati dalla zona di Tcertkovo, per la maggior parte appartenenti alla Divisione «Torino». Nella stessa giornata del 19 un treno attrezzato, esso pure proveniente da Starobelsk, scaricava a Voroscilovgrad altri 1500 militari, dei quali 440 venivano specializzati. Il 21 gennaio la capienza di quel centro ospedaliero era stata saturata con il ricovero di 5000 infermi, dei quali 2186 italiani. Lo sgombero a tergo dei degenti italiani, iniziato il giorno 20, era completato entro le ore 5 del 22 gennaio, unitamente a quello dei degenti degli Ospedali da Campo 238, 820 e 829. La scarsità dei mezzi a disposizione impose che il trasferimento del personale di queste unità sanitarie fosse effettuato per via ordinaria e a piedi. Alla stessa data, inoltre, avevano ormai cessato di funzionare anche le unità sanitarie dislocate a Kantemirovka, Millerovo, Kondracevskaja. Nei primi giorni di febbraio l'Ospedale da Campo 14, impiantato a Debalzevo con la Stazione di Bonifica della 31• Sezione Disinfezione, in relazione alle necessità di quel campo di concentramento per prigionieri di guerra sovietici, veniva trasferito a Zlobin (Russia Bianca) per le necessità sanitarie del Corpo d'Armata Alpino, ormai rientrato nelle linee amiche ed in corso di trasferimento verso la zona di Gomel. Alla stessa destinazione e negli stessi giorni si trasferivano gli Ospedali da Campo 117, 164, 830, 831, 832, già costituenti il Centro Ospedaliero di Rykovo e l'Ospedale da Campo 826, proveniente da Gorlovka. Nella seconda decade di febbraio, le unità del centro ospedaliero di Stalino (Ospedali di Riserva 2 e 3, Ospedale da Campo 256 ), dopo un periodo di intensa attività durante la seconda metà di dicembre 1942, si trasferirono, ripiegate, a Dniepropetrovsk. Il Centro Ospedaliero di Dniepropetrovsk, che ai primi di dicembre 1942 sembrava destinato al trasferimento in altra località sulla nuova linea degli sgomberi, per le nuove esigenze del ripiegamento delle grandi unità dal Don, si trovò nella ne-


-54cessità di dover accrescere la capacità ricettiva dell'Ospedale di Riserva l, dai 1000 posti-letto iniziali fino a 2800 (fine di gennaio 194 3) e quella del Convalescenziario l da 1100 a 1900 posti-letto. Dai primi di febbraio il numero dei ricoverati andò diminuendo e gli impianti furono gradualmente ceduti ai comandi germanici. Il Centro Ospedaliero di Karkov (Ospedali di Riserva 6 e 8 e Convalescenziario 2) era posto sulla linea seguita dagli sgomberi dopo la sistemazione autunnale del fronte del Don ed aveva assunto importanza sempre maggiore. Il 19 dicembre l'Ospedale da Campo 257 era stato tratto di là per essere trasferito a Kupijansk, ma il 31 gennaio veniva sostituito a Karkov dall'Ospedale da Campo 827, proveniente da Starobelsk. Al 28 gennaio erano ricoverati negli stabilimenti sanitari funzi~nanti in quella città, circa 2000 degenti italiani che, in relazione all'andamento delle operazioni, venivano sgomberati per mezzo di treniospedale italiani e treni attrezzati italiani e tedeschi, mentre gli stabilimenti sanitari si accingevano a ripiegare. Dopo il rientro nelle linee del Corpo d'Armata Alpino (fine di gennaio), l'arrivo di 3000 nuovi infermi fu prontamente fronteggiato; completatone lo sgombero, 1'8 febbraio tutto il personale ed il materiale furono trasferiti a Kiev, poi a Leopoli e Kolomyja. Quando il trasferimento dei superstiti dell'B. Armata nella zona di Gomel-Bobrujsk (Russia Bianca) fu portato a termine non erano più in atto esigenze operative alle quali il servizio sanitario dovesse rispondere ed il suo funzionamento si adeguò pertanto alle necessità presidiarie. Alcuni aspetti del Servizio Sanitario meritano una tratta· zione speciale, tanto per la loro intrinseca importanza, quante per le caratteristiche assunte su quel particolare fronte operativo. Si tratta dello stato sanitario in generale, degli sgomberi, del personale preposto, della bonifica del campo di battaglia e della tumulazione delle salme. Lo stato sanitario in generale fu complessivamente buono in tutti i periodi della lunga presenza di unità italiane al fronte orientale (22 mesi). Le cure profilattiche· attuate raggiunsero lo scopo di evitare la diffusione di malattie epidemiche, perfino durante la fase del ripiegamento dell'inverno 1942-1943, quando divennero costanti i contatti fra militari e popolazione civile in territori nei quali si trovavano frequenti focolai di infezioni comuni ed esotiche.


-55Il problema dell'igiene e della profilassi fu il .primo aspetto del Servizio Sanitario proposto all'attenzione dei responsabili di esso. La rigorosa bonifica dei malarici cronici e la profilassi chimica, congiunta alle misure di protezione meccanica individuale e collettiva, difesero efficacemente i soldati dall'infezione palustre e, perciò, pochissimi furono i casi di malaria. Le varie vaccinazioni, obbligatorie per tutti, il rigoroso controllo sull'approvvigionamento idrico per uso alimentare, la difesa chimica e meccanica dalle mosche, l'igiene degli alloggiamenti contennero entro limiti strettissimi le infezioni tifo-paratifiche e non meno efficienti risultarono le misure dirette contro le infezioni di dermotifo (tifo petecchiale) e di febbre volinica (per i casi di .malattie epidemiche rilevati nel periodo 1° luglio-lO dicembre 1942 vds. Documento 22/Sv.). Fu provveduto all'impianto di speciali stazioni di bonifica del personale, degli effetti di vestiario e di equipaggiamento, di ambulanze e tradotte, in relazione alle operazioni di rimpatrio per avvicendamento effettuate dall'autunno all'inizio dell'inverno 1942. Quattro stazioni di bonifica con bagni a doccia e controlli medici furono impiantate alle stazioni di Kondracevskaja, Malcevskaja, Valuijki e Rossosc ed operarono su 50.241 persone, L'acqua, attinta ai pozzi, facilmente passibili di inquinamento, veniva potabilizzata mediante filtrazione_ed aggiunta di disinfettanti (steridrolo ), quando non fosse possibile farla bollire. La profilassi contro gli incidenti da freddo ebbe grande rilievo in relazione alle caratteristiche ambientali dello speciale teatro di guerra ed al particolarmente rigido decorso della stagione invernale 1941-1942, la più lunga registrata da 140 anni, con temperature bassissime (Documento 23/Sv.). I primi accidenti da freddo si verificarono verso la fine di ottobre 1941 e poterono essere contenuti entro limiti relativamente ridotti, tanto mediante una tempestiva informazione sulle norme igieniche da seguire e sui primi soccorsi da prestare ai colpiti, quanto dalla distribuzione di indumenti invernali effettuata entro limiti di tempo sufficienti. I casi accertati dal Servizio Sanitario furono in totale 3614 (dei quali 1635 ricuperati) con una percentuale complessiva di circa il 7%. L'andamento delle operazioni, che aveva portato ad una fase statica ed alla sosta delle unità in gran parte schierate entro centri abitati, facilitò la difesa dal freddo durante il primo inverno. Le predì-


-56sposizioni attuate in vista del secondo inverno, l'inizio alquanto tardivo di esso, una maggiore conoscenza dell'ambiente avrebbero consentito di ottenere nella seconda stagione invernale risultati analoghi a quelli della prima. La lunga battaglia difensiva dell'inverno 1942-1943, la fase di ripiegamento svolto in condizioni di massimo disagio, provocarono, invece, perdite assai elevate sulle quali non è possibile fornire dati numerici, perché quelli esistenti non distinguono le cause delle perdite, riunendo in una sola voce feriti e congelati e perché la distruzione di intere unità e la perdita di documenti a causa delle vicende del combattimento, non consentono il reperimento di dati attendibili. La difficoltà di comprendere nella razione alimentare verdure fresche dal contenuto vitaminico, fece sì che i dirigenti del Servizio di Sanità, d'intesa con quelli del Servizio di Commissariato, studiassero la distribuzione di ali.t.nenti succedanei, idonei a supplire a quella carenza. I risultati furono conseguiti evitando che lo scorbuto infierisse tra i militari. Gli sgomberi ebbero come criterio fondamentale quello di far giungere il ferito ad ottenere tempestive e adeguate cure chirurgiche in rapporto alle lesione riportata (per esempio: 6 ore per i feriti all'addome, 24 .ore per i feriti al cranio, ecc.). Conseguentemente le unità chirurgiche assunsero uno schieramento idoneo a contemperare l'esigenza di portare avanti il chirurgo per abbreviare il tempo di sgombero,· con quella di farlo operare in ambiente sottratto alle prevedibili vicende del combattimento. I mezzi impiegati furono: i portaferiti con le tradizionali barelle, le autoambulanze, gli autocarri vuoti di ritorno, le slitte porta-~riti ed anche gli aerei da trasporto, che giornalmente raccoglievano i feriti più gravi dalle unità sanitarie più avanzate per trasportarli al Centro Chirurgico d'Armata di Voroscilovgrad. Tale mezzo di sgombero consentl di trasportare in tempo utile per essere operati 1600 feriti che, diversamente, non sarebbe stato possibile trasferire, per le loro condizioni, e conseguentemente operare in tempo. In taluni casi i feriti poterono essere curati entro sole tre ore dal momento in cui avevano riportato la ferita. Nella zona degli ospedali d'armata i feriti ricevevano le cure adeguate e, se l'entità delle lesioni sofferte consentiva il loro rientro alle rispettive unità, potevano essere inviati per un


-57soggiorno al convalescenziario di Dniepropetrovsk. In caso contrario venivano sgomberati in patria per mezzo di treni-ospedale. Funzionavano per tale servizio venti treni, aventi capienza da H8 a 235 degenti, convenientemente attrezzati anche per la stagione invernale, oltre che per assicurare ai degenti le cure che potessero loro occorrere. Il viaggio .a pieno carico verso l'Italia poteva essere effettuato in otto giorni, mentre quello di provenienza dalla madrepatria era compiuto in un periodo di tempo doppio, per il sovraccarico di movimento su tutto il lungo percorso ferroviario. La somma di questi tempi di percorrenza con quelli di carico e scarico e di preparazione per un nuovo viaggio, giustifica l'impiego di una tanto elevata quantità di materiale rotabile appositamente attrezzato. Inoltre, per evitare l'impiego di autoambulanze su lunghi percorsi, per lo sgombero dei feriti dai centri ospedalieri avanzati fu impiegato anche il mezzo ferroviario, come capace di procurare minori sofferenze ai degenti ed una migliore temperatura durante la stagione invernale. Furono attrezzati appositi vagoni ferroviari provvisti di finestrini con il doppio vetro, servizi igienici con deflusso all'esterno, imbottitura delle pareti, stufe per il riscaldamento, pagliericci a terra, dotazione di coperte di lana, bidoni per acqua, bidoni-thermos per caffè e latte, borracele con cordiali, casse di cottura con brodo caldo, lumi a petrolio. Il personale addetto al Servizio Sanitario era rappresentato principalmente dagli ufficiali medici. Le loro qualità tecnico-professionali- sempre animate da spirito di umana solidarietà si rivelarono assai elevate, indipendentemente dalla presenza tra di loro di alcuni documenti universitari. Il personale subalterno e d'ordine del Corpo Sanitario si dimostrò all'altezza dei medici. L'opera delle 45 infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, che prestavano servizio negli ospedali di riserva, fu preziosa. Inoltre il personale femminile locale, assunto per il disimpegno dei lavori di fatica (lavanderia, pulizia dei locali, cucina, ecc.) merita comunque di essere ricordato ed elogiato.

Per quanto riguarda, infine, la bonifica del campo di battaglia e la tumulazione delle salme, la vastità del territorio attraversato, l'ampiezza dei settori operativi assegnati alle grandi


-.58unità, oltre alle difficoltà climatologiche, resero ardua la soluzione del problema. Quando possibile, le salme isolate furono trasportate nei cimiteri di guerra italiani; furono compilati precisi grafici per l'identificazione delle località e delle singole tombe, unendo a ciascuna di esse non soltanto il prescritto piastrina di riconoscimento, ma anche una bottiglia sigillata contenente tutti i dati del deceduto. I grafici dei molti cimiteri di guerra furono redatti in cinque copie (rispettivamente consegnate: alla Direzione di Sanità, al loc.ale comando tedesco, al Commissariato Straordinario per le onoranze ai Caduti, all'Ordinariato Militare, al Cappellano Militare che aveva in custodia il Cimitero o ne aveva curato la sistemazione). L'inverno, con la rigidità del clima e con temperature che per molti giorni consecutivi rimanevano di molti gradi sotto lo zero, rendeva difficile l'inumazione delle salme a motivo dell'impossibilità di scavare le fosse nel terreno indurito dal gelo. Lo stesso gelo, però, rendeva possibile la conservazione delle salme ed esse, nel primo inverno, furono inumate quando la temperatura consentì gli scavi necessari. Molte salme dei Caduti del secondo inverno, invece, particolarmente quelle che si dovettero abbandonare lungo l'itinerario del ripiegamento dal Don al Donez, rimasero affidate alla pietà di coloro che le avrebbero rinvenute.


CAPITOLO II

SERVIZIO DI COMMISSARIATO

Compiti principali: provvedere al vettovagliamento; al rifornimento degli oggetti di vestiario ed equipaggiamento, dei materiali per il servizio delle sussistenze e di quelli di uso generale. Condizione fondamentale da realizzare per un regolare funziorramento del Servizio di Commissariato è la continuità. Il coordinamento tra gli organi del Servizio, e di questo con gli altri servizi di campagna, era compito degli Stati Maggiori delle grandi unità e dell'Intendenza. Durante il periodo 1941-1942 gli organi direttivi del Servizio nel CSIR erano: l'Ufficio di Commissariato dell'Intendenza, che finl per essere fuso con la Direzione di Commissariato del CSIR, dalla quale dipendevano gli Uffici di Commissariato delle singole divisioni. Organi esecutivi dipendenti dall'Intendenza, per le necessità generali, erano il Magazzino Viveri, Avena, Foraggio, Paglia e Legna ed il Magazzino Vestiario ed Equipaggiamento. Inoltre erano assegnate all'Intendenza, per le necessità dei reparti da essa direttamente dipendenti e di quelli in transito, 1'84• Sezione Sussistenza e la l 04• Squadra Panettieri con forni Weiss e, per le necessità dei reparti aeronautici, la 57• Sezione Sussistenza. Alla Direzione di Commissariato del CSIR facevano capo, per le necessità dei reparti direttamente dipendenti da quel comando, l'Br Sezione Sussistenza e la 23 Squadra Panettieri con forni Weiss. Gli organi esecutivi dipendenti dall'Ufficio di Commissariato di ciascuna divisione, esecutori delle distribuzioni delle derrate agli incaricati dei singoli reparti, erano: per la Divisione «Torino » la 52 Sezione Sussistenza, per la Divisione << Pasubio » l' 11\ per la « 3• Divisione Celere Principe Amedeo Duca 4

4


-60d'Aosta» la 93•. Le Squadre Panettieri con forni rotabili Weiss, rispettivamente 65\ 26\ 59• (come del resto tutte le unità panettieri) avevano il compito della panificazione per la grande unità alla quale appartenevano. La saltuarietà delle operazioni inerenti al servizio del vestiario e dell'equipaggiamento rendeva superflua la costituzione di organi esecutivi delle distribuzioni al di sotto dei magazzini d'Intendenza (o frazioni di essi). A questa speciale branca del servizio competevano il rifornimento, la conservazione e la distribuzione dei vari capi componenti il corredo individuale e quella degli oggetti di uso collettivo (tende, attrezzi da cucina, bidoni per l'acqua, botti, barilotti, candele, lumi, ecc.) e quella degli oggetti di cancelleria occorrenti a tutti i comandi (stampati, carta, macchine da scrivere, inchiostro, matite, ecc. oltre le cartoline ed i biglietti in franchigia postale per le corrispondenze private). Appositi reparti del Magazzino Vestiario ed Equipaggiamento dovevano provvedere ai servizi di lavanderia e di ricupero di quel vestiario che, anche se non più idoneo, non si trovava in condizioni di usura tali da essere considerato « fuori uso ».

Servizio di V ettovagliamento Al vettovagliamento durante il viaggio ferroviario delle unità, dall'Italia a Marmaros Sziget (Ungheria), fu provvisto facendo portare al seguito dei reparti un'adeguata quantità di viver.i a secco, per integrare le distribuzioni di rancio caldo predisposte lungo il percorso. Non fu possibile, però, distribuire ranci caldi ai soldati che sbarcavano dai treni nella zona d'arrivo, perché le autorità ungheresi vietarono qualunque requisizione e si astennero dal fornire la legna occorrente alla confezione del vitto. Nella zona di Marmaros Sziget, mentre già erano in arrivo le unità del Corpo di Spedizione, giunsero il personale e le dotazioni per costituire i ·due Magazzini Viveri-Avena-ForaggioPaglia-Legna e Vestiario-Equipaggiamento. Spostata la zona d'arrivo dal territorio ungherese a quello romeno di Falticeni-Suceava-Botosani, essendo stato raggiunto lo scopo di risparmiare almeno ad una parte delle unità l'onerosa traversata per via ordinaria dei Carpazi, il dirottamento


-61dei treni consentì di evitare lo spostamento delle derrate per via ordinaria. Risultarono, però, accresciute le difficoltà del servizio di distribuzione, in quanto personale e mezzi, previsti per il funzionamento di una sola base, per poter soddisfare le esigenze di funzionamento a pieno ritmo, dovettero essere ripartiti fra due, distanti tra di loro circa 300 chilometri. Analoga necessità si ripeté ogni qual volta si dovette costituire in avanti una nuova base logistica, imposta dalla continua progressione verso est del Corpo di Spedizione. D'altra parte l'allungamento della Grande Unità sull'itinerario, determinato dagli arrivi suddivisi nel tempo e dalla presenza di scaglioni marcianti a piedi od a cavallo, imponeva la conservazione in attività delle basi arretrate. Soltanto in un secondo tempo fu possibile ripiegare tali basi e proiettarle in avanti, attuando gli scavalcamenti fra di esse. Un secondo Magazzino fu impiantato a Suceava, trasformando in stabilimento d'Intendenza un semplice magazzino viveri presidiario; analogamente fu fatto a Belzy. Nei mesi di luglio ed agosto 1941 affluirono alle basi di Marmaros Sziget, Suceava e Belzy, 30 giornate di viveri ordinari (compresa la farina per panificazione ed esclusa la carne da macello), 8 giornate di viveri di riserva per 45.000 uomini, 15.000 quintali di mangime per quadrupedi ed una modesta quantità di fieno. Il peso logistico del complesso di quei rifornimenti (anche per alcuni mesi successivi) risulta dal Documento 24/Sv. Durante i mesi di agosto e settembre affluirono nella sola base di Belzy altre 30 giornate di viveri ordinari. L'allungamento dei percorsi che i reparti automobilistici dovevano compiere per effettuare il trasporto delle derrate dai magazzini d'Intendenza alle Sezioni Sussistenza delle Grandi Unità in continua progressione verso est, non soltanto riduceva il rendimento dei mezzi di trasporto, ma diminuiva pure la loro disponibilità, a causa della materiale impossibilità di riparare prontamente i numerosi guasti provocati dallo stato delle strade. Le ulteriori difficoltà, causate all'inizio di settembre dalle piene dei fiumi e dalla conseguente interruzione dei ponti sul Bug e sul Dnjester, determinarono l'arresto di intere autocolonne trasportanti viveri e vestiario, e le stesse Divisioni non sempre rmsc1rono a far giungere i loro automezzi alle basi di rifornimento.


-62La Direzione di Commissariato decise, pertanto, di rendere autonome· le Sezioni di Sussistenza e le Squadre Panettieri divisionali per un più lungo periodo, fornendo loro la maggiore possibile quantità di viveri al seguito, affinché, con la costituzione di propri nuclei, da far scavalcare l'un altro, il rifornimento dei viveri fosse sempre aderente al movimento in avanti delle unità operanti. Il sistema fu integrato con l'acquisto di prodotti agricoli assai abbondanti in Ucraina, oltre che con i rifornimenti ricevuti dai tedeschi per mezzo di assegnazioni fatte dall'Intendenza della 1• Armata Corazzata germanica (Gruppo Corazzato von Kleist). L'acquisizione di quelle derrate consentl che le richieste mensili rivolte in Italia al Ministero della Guerra fossero redatte stralciando quanto si era già ricevuto o sarebbe stàto ottenuto dagli alleati, oppure tratto dalle risorse locali. I viveri complementari più frequentemente forniti dall'Intendenza tedesca furono: pasta, formaggio da tavola, grassi, surrogato di caffé, zucchero, sale, marmellata, alcoolici e tabacchi. In minor misura e saltuariamente: conserva di pomodoro (o pomodoro in polvere, verdura essiccata, caffè, spezie, carne scatolata; furono forniti, inoltre, generi che la razione italiana non comprendeva: caramelle, miele artificiale, zuppa compressa, verze e cetrioli sottaceto, miglio. La composizione della razione giornaliera di viveri ordinari, riportata nel Documento 25l Sv., era stata stabilita dal Ministero della Guerra, tenuto conto delle speciali esigenze alimentari del Corpo di Spedizione in quel teatro di operazioni. Essa si dimostrò sufficiente, ma ai primi di settembre 1941, quando ebbe inizio la crisi dei trasporti, si rese necessaria una riduzione (la cui entità è riportata nel Documento 26 l Sv. ), riguardante peraltro solo alcune derrate. La ripresa dei movimenti automobilistici e l'arrivo regolare dei treni dall'Italia resero possibili l'accrescimento delle disponibilità di magazzino e, con l'inizio dell'inverno, anche il ritorno alla distribuzione della razione completa. Il vino proveniva dall'Italia, ma nel periodo autunnale se ne dovette sospendere la distribuzione, in quanto le forti quantità giunte a Belzy non potevano essere portate avanti per le generali difficoltà dei trasporti. Successivamente la distribuzione fu ripresa, alternandola con quella dei « generi di conforto » (caramelle, liquori, marmellata).


-63L'approvvigionamento del pane e della carne, generi fondamentali entrambi per l'alimentazione del soldato italiano, presentò qualche difficoltà. Inizialmente era giunta dall'Italia una fornitura di 16000 quintali di farina. Considerata la possibilità di rifornirsi di grano dalle risorse locali, l'Intendenza segnalò al Ministero l'opportunità di sospendere nuove spedizioni di quella derrata. Il rifornimento era, infatti, assicurato dalle assegnazioni di grano che le autorità tedesche di occupazione facevano sulle disponibilità dei vari depositi di raccolta da esse posti in atto. La Direzione di Commissariato effettuava le ripartizioni e gli Uffici di Commissariato delle divisioni provvedevano con i propri mezzi al ritiro del grano, portandolo poi direttamente alla macinazione. Però la dislocazione dei depositi granari, spesso eccentrica rispetto a quella dei molini e dei centri di panificazione, le difficoltà dei trasporti, divenuti talvolta impossibili, la intransitabilità delle piste rotabili a causa del fango o della neve, congiunte alla scarsità di mezzi di trasporto, rese difficile ed aleatorio il ritiro del grano e la corresponsione della piena razione ai militari. Talora fu fatto ricorso al trasporto per mezzo di slitte, parte acquistate dall'amministrazione militare italiana e parte noleggiate dalla popolazione. Per sopperire a simili inconvenienti l'Intendenza provò il rifornimento a domicilio delle unità, ma l'esito dell'esperimento non fu migliore. Una contemporanea riduzione delle assegnazioni di cereale da parte germanica (per deficienza di materia prima e per proprie accresciute necessità) costrinse l'Intendenza ad attingere dalle proprie scorte per assicurare la continuità del Servizio. Però, per poter mantenere integra la razione ai reparti schierati in linea, fu necessario ridurla di 200 grammi allè unità di retrovia. Malgrado la messa in opera di ogni accorgimento, le assegnazioni da parte germanica rimasero inferiori al fabbisogno e fu supplito alla deficienza con il ricorso a distribuzioni di galletta tratta dalle scorte. La macinazione del grano non presentò difficoltà. Quando le operazioni assunsero carattere statico la panificazione, iniziata facendo ricorso ai forni rotabili Weiss dati in dotazione alle squadre panettieri, poté essere effettuata esclusivamente per mezzo dei forni locali. Il lavoro fu svolto con regolarità, con buoni risultati e con soddisfazione dei consumatori. Durante la fase di movimento il rifornimento della carne


-64fresca fu assicurato ai reparti mediante assegnazioni dell'autorità economica tedesca sulle disponibilità locali, o mediante acquisizioni dirette nelle campagne, da parte delle unità, che si facevano seguire da mandrie più o meno numerose. La macellazione era eseguita sul posto da personale specializzato delle unità di sussistenza, coadiuvato da personale civile locale. I bovini mattati, di taglia piccola e generalmente molto .denutriti, davano una bassa resa di carne. Il gettito delle risorse locali in carne risultava cosl insufficiente e fu necessario integrarlo attingendo alle scorte di carne in scatola, oppure assegnando ai reparti di retrovia altro alimento proteico (formaggio) in sostituzione della carne. Le difficoltà stagionali ebbero anche per questo rifornimento le stesse influenze negative e soltanto con il 22 gennaio 1942 fu possibile riprendere la distribuzione dell'intera razione di carne fresca, per le giornate nelle quali era possibile, supplendo gli altri giorni con scatolette di carne o pesce scatolato, in ragione di 75 grammi a testa. Però le difficoltà di distribuzione non cessarono mai, talvolta determinate da azioni di bombardamento aereo. Anche il rifornimento dei foraggi per i circa 4500 quadrupedi del CSIR {la sola Divisione Celere ne contava 2650 nei due reggimenti di cavalleria e nel reggimento artiglieria a cavallo, mentre le altre due divisioni che avevano muli per le salmerie di combattimento delle unità di fanteria, ne contavano 850 ciascuna), non fu sempre agevole e regolare, data la necessità di sostenere lo stato dei quadrupedi, logorati dalle lunghe e continue marce. Talora, in sostituzione del mangime concentrato (energon) e dell'avena, furono distribuiti orzo o grano di seconda qualità. Anche le distribuzioni di fieno e di paglia mangiativa non poterono sempre essere effettuate nella misura prescritta. Alla fine di maggio 1942, il Servizio di Commissariato per le grandi unità del CSIR era disimpegnato da un complesso piuttosto modesto di personale direttivo ( 12 ufficiali commissari) e di stabilimenti della sussistenza ( 19 ufficiali e 500 tra sottufficiali e soldati). La loro dislocazione risulta dal Documento 27 /Sv. Venne, però, costituita una base che, pur con qualche sacrificio del personale addetto, era in grado di dare assistenza alle unità in arrivo dell'8• Armata, come avvenne subito dopo durante i mesi di giugno e di luglio 1942. Tra quelle erano com-


-65presi nuovi elementi destinati a rafforzare il servizio alle dirette dipendenze dell'Intendenza (Documento 28/Sv.). Inoltre i Corpi di Armata e le Divisioni in arrivo disponevano in proprio di unità dei vari servizi. Si trattava in totale di 124 ufficiali (commissari e di sussistenza) e di 2450 sottufficiali e soldati di sussistenza, che si sommavano a quelli organici dell'Intendenza pure in arrivo. Al momento dei primi arrivi delle nuove unità in Ucraina, alla metà di giugno, era· previsto che il II Corpo d'Armata fosse impiegato disgiuntamente dal CSIR, nella zona di Karkov. Pertanto, fino dal 4 giugno, era stata costituita in quella grande città la Delegazione d'Intendenza « C », allo scopo di coordinare l'attività direttiva ed esecutiva degli organi dei vari servizi. Entro pochi giorni, però, fu deciso che il II Corpo d'Armata, del quale non erano ancora ultimati gli arrivi, si sarebbe affiancato al XXXV Corpo d'Armata « CSIR », nella zona del -Donez, dove quest'ultimo già era operante. Si rendeva necessario schierare stabilimenti di sussistenza sull'itinerario che la parte arrivata del II Corpo d'Armata (Divisione« Ravenna »,parte della« Sforzesca »,gran parte delle Truppe e Servizi di Corpo d'Armata) avrebbe coperto per via ordinaria (circa 350 chilometri per gli elementi appiedati e circa 500 per quelli motorizzati) per congiungersi al XXXV ed alle restanti unità in arrivo per ferrovia (rimanente parte della «Sforzesca », la Divisione « Cosseria », restanti Truppe e Servizi di Corpo d'Armata) nella zona di RykovoGorlovka (Documento 29 /Sv.). In questa zona di destinazione, che avrebbe costituito base al momento della ripresa estiva delle operazioni, si stabilirono organi del servizio di vettovagliamento (Documento 30/Sv. ). Il peso delle singole derrate per una giornata di viveri dell'intera s· Armata ammontava a 1616 tonnellate (Documento 31/Sv.). Occorre rilevare che 1'8• Armata aveva tra l'altro al proprio seguito trenta giornate di viveri ordinari e quindici di viveri di riserva. Le dotazioni di viveri e materiali vari inviate al seguito delle grandi unità dell'Ba Armata risultano dal Documento 32/Sv .. La prima operazione bellica dell'estate 1942 fu condotta alla metà di luglio dal solo XXXV Corpo d'Armata« CSIR »,per la conquista del bacino minerario di Krasnyj Luch, sul fiume Mius, donde quelle forze passarono ad attestarsi a Voroscilovgrad, per operare oltre il Donez.


-66Per le esigenze logistiche di quelle unità (70.000 uomini e 5.000 quadrupedi) fu costituita una base ad Ivanovka, con dotazione iniziale per cinque giornate. Già alla fine di luglio si costituiva la base di Vc:>roscilovgrad, alla quale presiedeva una Delegazione d'Intendenza destinata a provvedere all'alimentazione dell'intera 8" Armata, diretta a schierarsi sulla sponda destra del Don. La costituzione di questi stabilimenti risultò difficile, perché il collegamento ferroviario non era ancora stato attuato e perciò dovette aver luogo con i soli trasporti automobilistici. Successivamente il collegamento ferroviario fu potuto stabilire esclusivamente all'indietro con la zona di Stalino, ma non ad oriente, per l'interruzione dei ponti ferroviari sul Donez. Ai primi d'agosto la Direzione di Commissariato dell'Intendenza si spostò da Stalino (dove rimase un Ufficio Staccato) a Voroscilovgrad ed in questa località preserò a funzionare gli stabilimenti elencati nel Documento 33/Sv.. Contemporaneamente si costituivano le basi avanzate di Kantemirovka e di Millerovo, rispettivamente per il II ed il XXXV Corpo d'Armata, ~a rimanevano ancora in funzione i magazzini viveri e vestiàrio di Dniepropetrovsk (considerevole l'ultimo per la mole del vestiario invernale), gli Uffici Staccati di Rykovo e di Stalino, sedi di magazzini viveri e vestiario, basi di scarico ferroviario e di avviamento di autocolonne per i magazzini avanzati e dello scalo ferroviario di Debalzevo. Inoltre il Reparto Ricuperi, recentemente arricchito di nuovi macchinari, svolgeva un'intensissima attività. Si aggiungevano ancora problemi collegati all'impiego delle risorse locali, ·della gestione di molini e di macelli, di panifici civili,. di assunzione della gestione di depositi di viveri ceduti nella zona dai tedeschi. Si può dire che l'attività del Servizio di Commissariato nell'estate 1942 al fronte russo raggiunse punte della massima inten~ità. Il 21 settembre 1942, i...'l previsione dell'afflusso di rifornimenti per ferrovia sulla linea Voroscilovgrad - Kamensk - Millerovo, pure se momentaneamente interrotta tra la stazione di Likaja ed il casello n. 641 di Staraja Staniza, veniva costituito un Ufficio Staccato d'Intendenza in Kamensk, avente il compito di sovraintendere alle operazioni di trasbordo tra i due tronchi . .Per conseguenza, allo scopo di regolare il servizio di carico e scarico dei materiali di commissariato, alla loro sistemazione nei punti d'accantonamento, ad un loro ordinato smistamento in relazione al grado d'urgenza delle necessità da soddisfa-


-67re, fu dislocato in Kamensk un gruppo di ufficiali commissari e un nucleo della 84• Sezione Sussistenza. Lo stesso personale era preposto all'utilizzazione dei locali depositi di carbon fossile. Il mancato collegamento ferroviario sul tronco meridionale trovò sostituzione in un altro, con il più complesso e tortuoso percorso Karkov- Kupijansk- Ostrogozsk- Rossosc - Kantemirovka - Tcertkovo - Millerovo, che comportava anch'esso un trasbordo tra Ostrogozsk e Jevdakovo. Per presiedere a quelle operazioni fu inviato in zona un nucleo di ufficiali di sussistenza. All'inizio dell'inverno 1942-1943, i vari elementi direttivi ed esecutivi del servizio avevano assunto lo schieramento che risulta nel Documento 34/Sv .. L'occupazione sovietica di Kantemirovka, avvenuta improvvisamente il 19 dicembre 1942, in seguito ad una puntata di carri armati, determinava gravi conseguenze anche per il Servizio di Commissariato. Una massa di circa 35.000 uomini, provati da più di una settimana di violenti combattimenti che avevano travolto anche gli organi dei servizi divisionali, insidiati dalle condizioni meteorologiche fattesi ancora più gravi con un abbassamento della temperatura a -30°, si vedeva privata di quella base nella quale aveva sperato di trovare ricetto e sostentamento. Il centro logistico di Voroscilovgrad, circa duecento chilometri più arretrato, fece fronte con prontezza all'esigenza determinata dall'afflusso di quegli uomini; esigenza materiale di nutrimento e di alloggio, ma anche esigenza morale di fraterno soccorso a chi aveva fatto il proprio dovere e si trovava in una grave situazione (Documento 35/Sv.). Tutto il personale di sussistenza fu adibito a rinforzare lo schieramento dei magizzini, panifici, organi di distribuzione, a predisporre accantonamenti. Ai ponti sul Donez, a Luganskaja e Veselaja Gora, ormai approntati a difesa e predisposti all'interruzione, soldati di sussistenza, improvvisati rancieri, distribuivano ai compagni esausti che ripiegavano rancio caldo, cordiali, sigarette, cartoline e biglietti in franchigia. Il servizio del vestiario provvide al ripianamento delle più gravi deficienze delle uniformi e, mentre si ricostituivano gli organici delle unità falcidiate dalla lotta e talora disperse nel ripiegamento, gli uomini si rinfrancavano nel fisico e nel morale.


-68La caduta di Kantemirovka provocò la perdita delle derrate accumulate presso quelle frazioni di magazzino. Una gran parte dei depositi poté essere distrutta, prima dell'abbandono, dallo stesso personale che l'aveva in consegna. Ma caddero in mano al nemico i magazzini pieni di derrate da distribuire ai reparti come « razione natalizia ». Con queste anche una forte quantità di panettoni, inviati ai combattenti da una- organizzazione patriottica milanese. Volantini di propaganda sovietici, con frasi ironiche, ringraziarono gli italiani per il dono che, per l'andamento delle vicende operative, aveva mutato destinaziOne. In occasione delle festività di Natale gli stabilimenti di sussistenza, compatibilmente con Le disponibilità locali e con la situazione operativa delle unità rifornite da ciascuno di essi, talora assediati od isolati, riuscirono a distribuire supplementi alle razioni individuali, non fosse altro che quale simbolico sostegno morale (Documento 36/Sv.). Con la metà di gennaio 194 3 anche il funzionamento di altri centri logistici veniva sconvolto dall'avanzata nemica. Ripiegava la maggior parte degli stabilimenti di Millerovo, tranne un'aliquota di personale, rimasto per il funzionamento della Sezione Sussistenza (tre volte trasferita per i danni sofferti dalle offese aeree) nell'interesse del presidio, quasi tutto tedesco, assediato. In Tcertkovo, altrettanto assediato, il personale del Servizio di Commissariato fu sottoposto ad un pesante lavoro, in circostanze difficili per effetto delle offese aeree e terrestri dell'avversario. Così a Malcevskaja. Gli elementi dislocati a Kamensk ripiegarono su Voroscilovgrad. Dal 1° gennaio 1943 un nucleo dell'84• Sezione Sussistenza era già nuovamente in funzione a Krasnodon per soddisfare le esigenze dei resti della Divisione « Ravenna », battuta sul Don e ripiegata in parte a Voroscilovgrad, nuovamente schierati a difesa del Donez. Resa indisponibile la linea di rifornimento meridionale su Kantemirovka e Millerovo, e travolte le grandi unità (centro ed ala destra dell'S. Armata), che da quegli stabilimenti erano approvvigionate, era pur sempre necessario provvedere all'alimentazione dell'ala sinistra dell'Armata (Corpo d'Armata Alpino e XXIV Corpo d'Armata Corazzato tedesco), appoggiando:. i alla linea di rifornimento settentrionale.


-69In previsione del trasferimento dell'Intendenza a Kupijansk, ufficiali commissari ed elementi dell'84a Sezione Sussistenza, della 28• Sezione Panettieri, dei Magazzini Viveri ed Avena e Vestiario ed Equipaggiamento, venivano inviati in quelle località per sopperire ai bisogni delle unità. Alla metà di gennaio 1943, la situazione operativa sul tratto meridionale del fronte germano-sovietico lasciava intendere che la città di Voroscilovgrad si trovava in condizione di essere rioccupata dall'Armata Rossa, non tanto in quanto fosse direttamente investita, ma per aggiramento con ampia manovra. A parte la considerazione dell'esiguità delle forze destinate a difesa della città, essendo impegnata la Divisione « Ravenna » su altro tratto del fronte del Donez, considerando il pericolo di aggiramento, si provvide ad attuare· un tempestivo sgombero da Voroscilovgrad degli organi coordinatori e direttivi dell'Intendenza ed anche di quanti organi esecutivi non risultassero strettamente necessari al rifornimento della Divisione « Ravenna », tuttora operante, e dei resti delle altre grandi unità ripiegati dal Don ed avviati sulla zona di Rykovo-Gorlovka, località di previsto riordinamento. Le unità del Servizio di Commissariato rimaste in Voroscilovgrad sono elencate nel Documento 37 /Sv .. Alla metà di febbraio, con la notizia del rimpatrio delle superstiti unità dell'Ba Armata (XXXV Corpo d'Armata e Corpo di Armata Alpino) e della destinazione del II Corpo d'Armata a rimanere al fronte orientale, giunse l'ordine di spostamento nella zona di Gomel - Rescitza - Zlobin - Bobrujsk, nella quale sarebbe confluito il blocco di unità provenienti dalla zona DonezDniepropetrovsk. In quella parte della Russia Bianca le unità destinate ad assicurare il funzionamento del Servizio di Commissariato per il II Corpo d'Armata (Divisioni « Ravenna » e « Cosseria ») e per la relativa Intendenza, furono suddivise tra le località di Gomel, Zlobin e Bobrujsk (Documento 38/Sv.), donde rimpatriarono entro il mese di maggio 194 3. Servizio del Vestiario ed Equipaggiamento. Nella prima fase delle operazioni al fronte orientale (luglio-agosto 1941) l'attività di questa branca del Servizio di Commissariato fu limitata alla costituzione dei magazzini ed alla di-


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stribuzione periodica delle materie di consumo (le cosiddette « spettanze mensili») ed all'infrequente rimpiazzo di capi di vestiario logorati. Alla fine di settembre 1941, quando le unità combattenti avevano raggiunto la linea del Dnieper, si dovette provvedere alla sostituzione delle uniformi estive di tela con quelle di panno, oltre al rinnovo delle calzature, ormai logorate dalle marce effettuate ed in condizioni di non poter essere usate nell'imminente stagione piovosa. Tempestive operazioni di trasporto dei materiali dalle basi più arretrate (Marmaros Sziget, Suceava, Belzy) a quelle di Pervomajsk, Pjatikatka, Dniepropetrovsk, congiunte all'arrivo dei treni dall'Italia in quest'ultima località, consentirono di effettuare la sostituzione dei capi di vestiario nel mese di ottobre, sulla base delle assegnazioni fatte dalla Direzione di Commissariato del CSIR alle tre divisioni od ai reparti direttamente dipendenti. La distribuzione dei capi di vestiario necessari a completare la serie invernale, a protezione dai maggiori rigori gradualmente verificatisi, ebbe luogo dopo che fu raggiunta la zona mineraria ed industriale del Donez. Il basso numero di militari affetti da congelamento (dr. Documento 15/Sv.) dimostra la validità dei provvedimenti adottati per fronteggiare in tempo manifestazioni meteorologiche eccezionalmente più gravi di quanto fosse prevedibile. Con l'inizio della stazione primaverile, e poi ancora di quella estiva, ebbe luogo il nuovo cambio del vestiario, ed i magazzini d'Intendenza dovettero provvedere, attraverso i reparti di lavanderia e ricupero, alla disinfestazione, risanamento, riparazione e conservazione degli indumenti invernali, affinché nulla di quel prezioso materiale andasse disperso e fosse poi pronto per un'eventuale nuova distribuzione. All'inizio dell'estate 1942, l'accrescimento della forza del Corpo di Spedizione da un Corpo d'Armata a quella di un'Armata e la previsione iniziale che ognuno dei tre corpi d'armata avrebbe operato in differenti settori, accresceva considerevolmente anche il problema del rifornimento del vestiario e dell'equipaggiamento. Per valutarne il peso in sé, al di fuori delle particolari contingenze della dislocazione, basta tener presente che i soli attesi rifornimenti per l'adeguamento dei magazzini ammontavano al carico di 1000 carri ferroviari (25 treni) (Documento 39/Sv.). D'altra parte, nel primo periodo seguente al-


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l'arrivo delle nuove unità, non si ponevano immediati problemi relativi al vestiario, perché il personale giungeva con uniformi nuove e la stagione estiva non imponeva l'adeguamento di esse alla situazione meteorologica. Il trasferimento per via ordinaria di forti aliquote del II Corpo d'Armata dalla zona di Karkov a quella di Stalino- Rykovo - Gorlovka, determinò un precoce logorio delle calzature ed un rifornimento straordinario di 50.000 paia di stivaletti per armi a piedi. Già al 10 agosto era costituita in Voroscilovgrad una frazione del Magazzino Vestiario ed Equipaggiamento e, subito dopo, altre ne erano impiantate nei centri logistici di Millerovo e di Kantemirovka, allo scopo di svincolare le grandi unità che avevano raggiunto il Don dalle difficoltà dei rifornimenti continui e frazionati dalle ormai lontane basi iniziali. Il nuovo schieramento assunto durante il mese d'agosto poneva il problema di avvicinare ai reparti le scorte di vestiario invernale, scaglionate verso occidente da Jasi (Romania), a Dniepropetrovsk, Stalino, Rykovo. Ostacolarono la soluzione di esso: il peso dei materiali da trasferire, l'impossibilità di spostarli per via ordinaria, la situazione ferroviaria (dipendente dalla trasformazione dello scartamento e dalla scarsità delle linee, per di più sovraccariche per le esigenze della 6• Armata tedesca di Stalingrado e della 3• Armata romena, gravanti sulla linea meridionale, e della 2• Armata ungherese sulla linea settentrionale, l'una e l'altra interrotte per tratti da superare con trasbordo). Inoltre la scarsità del materiale rotabile e specialmente delle locomotive rendeva tardiva l'assegnazione dei trasporti ferroviari da parte delle autorità germaniche. Entro ottobre una parte notevole del vestiario invernale era giunta alle basi avanzate. Per la sua distribuzione erano stabiliti alcuni criteri, che contemperavano l'esigenza di proteggere i soldati dalle rigidezze della stagione fredda con quella di non sottoporre un prezioso materiale ad un prematuro logorio, differendo la consegna degli oggetti di pelliccia al periodo nel quale la rigidità della temperatura ne avrebbe reso indispensabile l'uso. Inoltre la temporanea indisponibilità di un numero di cappotti con pelliccia tale da poter dotare tutti i 229.000 militari dell'B. Armata, sarebbe stata fronteggiata iniziando le distribuzioni a cominciare dai reparti impegnati in 1• linea. Per i reparti di retrovia, che più facilmente avrebbero potuto tro-


-72vare riparo dal gelo, si provvide, frattanto, con la distribuzione di un sottocappotto di flanella (due se fosse stato richiesto da esigenze di servizio o di clima), da sostituire, sempre con la stessa precedenza, quando fossero stati completati gli arrivi dall'Italia. Analogamente si provvedeva a differenziare la dotazione delle coperte, a seconda dei disagi da sopportare (Documento 40 l Sv. ). In previsione dell'inverno fu stabilita la dotazione di vestiario anche per i prigionieri di guerra sovietici, comprendendo in essa capi di vestiario italiani « di classe » ed uniformi sovietiche complete, provenienti da preda bellica. Su tutti gli indumenti, come distintivi prescritti, erano un bracciale inserito nella manica sinistra del cappotto e della giubba e la stampigliatura con vernice delle lettere « P. G. » sul dorso di quei capi di vestiario. Nella prima quindicina di dicembre 1942 erano state attuate le misure più urgenti per la distribuzione delle dotazioni invernali e per il prudenziale arretramento dei capi di corredo per i quali era meno prevedibile l'impiego (Documenti 411Sv., 421Sv., 43ISv., 441Sv.). In alcuni casi il rifornimento di vestiario invernale fu attuato anche con aerotrasporti (Divisioni « Sforzesca » e « 3• Celere » ). Durante la fase di ripiegamento, le necessità relative al Servizio del Vestiario e dell'Equipaggiamento furono ingenti. Si trattava di provvedere a ripianare la perdita quasi totale dei materiali di equipaggiamento (coperte, gavette, borracce, zaini, tazze, cucchiai, borse tattiche, teli da tenda, ecc.), del corredo di ricambio, di qualche altro capo di vestiario (bustine, paraorecchi, guanti) oltre che al precoce logorio di buona parte delle uniformi. Erano anckte perdute le dotazioni di reparto, i materiali di servizio generale e di cucina, quelli di cancelleria, i materiali tecnici della sussistenza, di panificazione e dei macellai. Inoltre non soltanto i soldati dovevano essere riforniti, ma anche gli ufficiali, che avevano perduto la propria cassetta di bagaglio, ed ai quali fu concesso il vestiario occorrente contro pagamento dei capi prelevati. Affinché bastassero le scorte esistenti e per non gravare i singoli militari in previsione dei loro spostamenti, la dotazione di vestiario fu ridotta all'indispensabile (Documento 45 l Sv.). Misure analoghe a quelle adottate per i Corpi d'Armata II e XXXV, furono prese per il Corpo d'Armata Alpino, quando rientrò nelle linee.


-73Definita la costituzione delle grandi unità destinate a permanere nel territorio sovietico occupato, le distribuzioni del vestiario furono limitate all'indispensabile per i rimpatriandi, che sarebbero stati rivestiti a nuovo all'atto del loro ingresso nei campi contumaciali. Furono, invece, provvisti di tutto quanto normalmente prescritto tanto le unità, quanto i singoli militari destinati a rimanere in Russia. Entro il 31 marzo già 300 carri ferroviari carichi di materiali di vestiario ed equipaggiamento (dei quali 70 di oggetti fuori uso) erano stati avviati in Italia. Un aspetto particolare del Servizio del Vestiario e dell'Equipaggiamento fu quello dei ricuperi, reso di maggiore importanza dal valore intrinseco dei capi della serie invernale e dalla scarsità delle materie prime che in quel tempo affliggeva l'Italia. Personale e macchinari per costituire il « Reparto Recuperi Vestiario ed Equipaggiamento-->>- giunsero a Stalino nel mese di aprile 1942 e presero sede a Rutcenkovo ( 12 chilometri a sud-ovest di quella città) in locali di requisizione, che dovettero essere adattati con lavori eseguiti dal personale del Reparto e del Genio Militare. Oltre alle sistemazioni per la vita del personale ed il facile adattamento dei locali per i laboratori di sartoria e di calzoleria, furono necessarie opere murarie per impiantare la lavanderia, i locali di disinfestazione e di essiccamento. Entro 1'11 giugno tutti i laboratori erano in grado di funzionare, tranne la camera di disinfestazione, che poté essere posta al lavoro nella prima quindicina di luglio. Per la lavanderia e la sartoria fu anche assunta mano d'opera locale. Già alla fine d'ottobre il Reparto aveva effettuato il ricupero d'un complesso di materiali stimato per il valore di ventuno milioni di lire (parità di quel tempo). Alla stessa data il ricupero di 90.575 coperte consentiva di alleggerire i rifornimenti dall'Italia e cosl per i 26.277 cappucci di lana a maglia, le 11.126 fodere di pelliccia per cappotti, le 65.621 paia di mutande di lana, gli 11 .665 sottocappottti di flanella, le 7.606 paia di guanti di lana a maglia, i 13.817 cappotti grigioverdi per operazioni in montagna, le 4.437 paia di guanti di tela foderati di pelliccia. Altri lavori di notevole rilevanza furono effettuati, oltre quelli precedentemente citati a titolo di esempio. Presso le lavanderie gestite dal Reparto Recuperi furono lavati 145.000 chilogrammi di biancheria.


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Dal 23 gennaio 194 3 cessò ogni attività, in previsione dello sgombero che ebbe inizio il 4 febbraio con la temporanea destinazione di Leopoli. Ancora alcune considerazioni sui due aspetti fondamentali del Servizio di Commissariato, vale a dire il vettovagliamento e il servizio per il vestiario e l'equipaggiamento. Per i problemi del vettovagliamento presentatisi in forma particolare, in relazione ai rapporti con le autorità logistiche tedesche, tenute a fornire le derrate necessarie alle nostre unità, deve essere principalmente posto quello della composizione qualitativa delle razioni alimentari. I tedeschi non conoscevano le abitudini del soldato italiano, i cui ranci sono costituiti in massima parte dalla pasta; nemmeno in Russia il soldato italiano desiderò mutare i propri usi ai quali è fisiologicamente abituato. Ma in lingua tedesca la parola italiana « pasta » può essere tradotta con « Teigwaren » e « Nudel ». La prima parola significa genericamente « farinacei» e copre un'ampia gamma di derrare: legumi secchi, miglio, grano perlato, avena perlata, orzo perlato ed altro ancora. La seconda ha il significato più specifico di « pasta ». Negli accordi presi prima della partenza delle nostre divisioni, fu usato il termine « Teigwaren ». Se nel periodo di convivenza del CSIR con la l* Armata Corazzata tedesca fu possibile trovare forme di accordo, entrata 1'8* Armata nel Gruppo di Armate« B »,quell'« Oberquartiermeister » (Intendente) non ingiustificatamente si attenne al significato di « Teigwaren » per consegnare largamente generi sostitutivi della pasta, anche se le conseguenze risultavano sgradite a,gli italiani. Pertanto giungevano assegnazioni di pasta così limitate da non essere sufficienti neppure per il fabbisogno di una sola giornata. Dapprima dovette essere distribuito un rancio misto di pasta e patate, poi fu fatto ricorso a rifornimenti supplementari di pasta dall'Italia. Alla fine di settembre, dopo ripetuti interventi dell'Intendenza, e perfino dell'autorità centrale italiana, presso il Comando Supremo germanico, fu possibile superare gli ostacoli ed ottenere il rifornimento di pasta nella misura desiderata, con integrale applicazione dello spirito (se non della lettera) della Convenzione di Berlino ed ottenere la possibilità di non sottrarre alla popolazione italiana le già scarse disponibilità di quell'importantissimo alimento.


-75La panificazione presentò difficoltà derivanti dalla qualità della farina. In essa la quasi totale utilizzazione del frumento e la scarsissima percentuale di abburattamento e la miscela con un 30% di farina di segale facevano sì che la confezione del pane risultasse assai scadente. Fu possibile reperire partite di farina di buona qualità per miscelarla con l'altra; fu tentata una seconda setacciatura della farina meno buona, ma la mole di lavoro necessario a tale scopo impedì l'adozione del sistema; si provò a confezionale il pane tenendo disgiunta la farina di frumento da quella di segale; a ridurre la pezzatura del pane a due pagnotte; si chiamarono dall'Italia esperti della panificazione con farina di segale, ma la soluzione del problema fu ottenuta soltanto quando, raggiunta la zona del Don, fu possibile disporre di grano del raccolto 1942, qualitativamente migliore, e la Sussistenza italiana poté provvedere direttamente alla sua macinazione. Allora, fi. nalmente il problema fu risolto. Meritano di essere segnalati gli effetti delle bassissime temperature su talune derrate. L'olio d'oliva era la prima di esse ad essere soggetta al congelamento, pur senza dare luogo ad inconvenienti di rilievo. L'olio di girasole, di produzione locale, pur se poco gradevole al gusto, offriva maggiore resistenza al congelamento ed un più elevato tenore vitaminico, supplendo, almeno parzialmente, alla mancata distribuzio~e di verdure fresche durante la stagione invernale. Il vino, anche se contenuto in fusti di legno, era soggetto a congelamento dapprima nella sua parte acquosa che, aumentando di volume, determinava la spaccatura del fusto o ·l'allentamento delle doghe. Andava in tal modo perduta una parte del contenuto alcoolico non ancora congelato, a motivo dei dif. ferenti punti di congelamento. Se una parte del contenuto alcoolico poteva salvarsi, finiva poi di congelare anch'essa e la distribuzione del vino (o dei suoi residui) veniva fatta con l'ascia, anziché con l'imbuto. Le bottiglie d'acqua minerale andavano totalmente perdute perché scoppiavano, e così pure quelle di vino ed i fiaschi. Gli agrumi, dei quali era prevista una larga distribuzione per il loro contenuto di vitamina « C» (ascorbica), andavano perduti per effetto del gelo, che lasciava loro un forte sapore amaro dopo lo scongelamento.


-76Anche le patate erano soggette al congelamento, che ne anneriva la polpa. Peraltro si tendeva a farne forte uso in quanto, pur dopo essere state cotte, conservavano il loro contenuto vitaminico. I lunghi trasporti ferroviari o per via ordinaria ed i frequenti trasbordi furono causa di cali superiori alla norma, tanto per dispersioni causate dal danneggiamento degli imballaggi, quanto per illecite sottrazioni. Gli scarichi affrettati furono spesso determinanti di altre perdite. Tra i problemi concernenti il vestiario e l'equipaggiamento, in rapporto alle caratteristiche del clima in quel teatro di guerra, ebbe grande rilievo quello della dotazione invernale. Il primo inverno (1941-1942) fu affrontato senza una specifica esperienza ambientale, pur possedendo gli italiani precise nozioni sulle necessità dei militari operanti in zona di rigido clima invernale. Le regioni interne dell'Italia settentrionale e le numerose zone montane di tutta la penisola sono soggette a temperature minime invernali piuttosto basse, anche se non rigide come quelle della pianura sarmatica. Da neppure cinque lustri l'esercito italiano aveva combattuto per tre inverni consecutivi in vasti settori alpini, anche ad elevatissime quote, sopra ed entro neve e ghiaccio. Da queste premesse è lecito dedurre che i provvedimenti logistici in materia di equipaggiamento per una guerra in clima freddo erano stati adottati in base ad esperienze valide, anche se non tutte confacenti alle nuove situazioni. Deve essere, inoltre, considerato che durante il primo inverno le unità del CSIR combatterono difensivamente e che, se pure l'andamento stagionale fu eccezionalmente rigido, i reparti ebbero soltanto saltuarie occasioni di combattere all'aperto; per conseguenza, gli effetti negativi del freddo furono piuttosto limitati, come è dimostrato dalla non elevata percentuale di militari colpiti da congelamento. L'esperienza suggerl all'Intendenza del CSIR (Direzione di Commissariato) di avanzare precise proposte allo Stato Maggiore dell'Esercito (Documento 46/ Sv. ), dalle quali emerge che, in linea di massima, i capi di vestiario invernale distribuiti alle unità del CSIR avevano fatto buona prova, pur se venivano suggeriti ritocchi. Soltanto per le calzature era proposta una modifica radicale. Le scarpe in distribuzione non erano adatte all'ambiente invernale russo, perché il loro cuoio non offriva sufficiente ri-


-77 paro dal gelo; non era neppure sufficiente indossare entro di esse due paia di calze di lana. Per di più, la pesante chiodatura di « chiodi a T » determinava un accumulo di neve gelata contro la .suola, mentre il ferro degli stessi chiodi facilitava la dispersione del poco calore accumulato dentro la scarpa; il sudore del piede, durante la marcia, finiva così per congelarsi. Si rendeva necessaria l'adozione di calzature di cuoio con una differente conciatura, possibilmente foderate all'interno, con una chiodatura ridotta, oppure l'adozione di calzature di tipo locale. Veniva proposto l'allestimento in sito di un tipo di stivale denominato localmente « burki », costituito da strati di tessuto trapuntati. Quel tipo di calzatura risultava leggero, ottimo quale mezzo di protezione dal vento gelido e come calzatura riposante, adatto per la marcia su superfici ghiacciate assai più della scarpa chiodata, che non riusciva a scalfire il ghiaccio e, limitando l'aderenza tra piede e terreno alla sola superficie delle teste dei chiodi, rendeva instabile l'equilibrio della persona. Per la fabbricazione avrebbero potuto essere impiegati coperte ed indumenti fuori uso, tanto di lana quanto anche di tela. L'altra calzatura invernale russa, i « valenchi », fabbricati in feltro, ottenuto secondo le consuetudini locali trattando la lana in fiocco con acido solforico, avrebbe presentato maggiori djfficoltà alla produzione nei quantitativi occorrenti, per l'assenza di stabilimenti industriali e per la scarsità delle materie prime necessarie. Gli artigiani che producevano i « valenchi » rifiutavano il pagamento in denaro e chi aspirava a procurarsene un paio dalla scarsissima produzione, doveva pagare in natura, prevalentemente con vino o sigarette, ottenuti accumulando le proprie razioni non consumate. Lo Stato Maggiore dell'Esercito non respinse la proposta di adottare i « burki » (Documento 47 /Sv., n. 14), ma la produzione sul posto incontrò difficoltà maggiori di quelle previste e non se ne poterono avere che poche migliaia di paia, prodotte da piccole fabbriche locali della zona occupata dalla Divisione « Torino» e della zona di Millerovo. L'autorità germanica ne fornì 5000 paia alla Divisione Alpina « Julia », ma fu un'assoluta eccezione, in quanto anche le unità tedesche non disposero di quel capo di corredo fino ad inverno avanzato 19421943 e limitatamente alle divisioni (soprattutto delle SS) giunte per arginare l'offensiva invernale sovietica. Sulle situazioni del vestiario ed equipaggiamento vedansi Documento 47 /Sv. e 48/Sv.



CAPITOLO

III

SERVIZIO DI AMMINISTRAZIONE

Compiti principali del Servizio: assolvere le funzioni amministrative presso gli enti mobilitati e curare la resa dei conti presso tutti i Corpi; assicurare l'assistenza giuridico-amministrativa, economica e finanziaria presso tutti i reparti, nonché i riscontri ed i controlli previsti dalle varie disposizioni; provvedere alla revisione della contabilità; assicurare il servizio di stato civile e redigere e ricevere gli atti giuridici dei militari, ai sensi della « Legge di guerra »; comunicare ai centri di mobilitazione le variazioni di stato del personale ai fini dell'aggiornamento dei ruoli e dei documenti matricolari; istruire e svolgere le pratiche attinenti al denaro, ai valori e agli oggetti lasciati dai militari deceduti, prigionieri, dispersi; impartire direttive in materia di questioni valutarie. Organi coordinatori del Servizio erano: nel CSIR prima e nell'S. Armata poi, l'Intendente; nei corpi d'armata, i Capi di Stato Maggiore; nei reggimenti ed unità corrispondenti e nei reparti minori autonomi i rispettivi comandanti. Organi direttivi: nel CSIR e nell'Armata la Direzione di Amministrazione; nei corpi d'armata la D1rezione di Amministrazione di corpo di armata; nei reggimenti il Capo Ufficio Amministrazione, nei reparti minori autonomi il comandante o l'uf. fidale di amministrazione o l'ufficiale d'arma con funzioni amministrative. Organi esecutivi: nel CSIR e nell'Armata, l'Ufficio di Revisione e la Cassa Militare; nei corpi d'armata la sola Cassa Militare. All'atto della costituzione del CSIR, organo direttivo del Servizio era la Direzione di Amministrazione del Corpo d'Armata Autotrasportabile, che fu subito accresciuta dagli Uffici di Cam-


-sobio dislocati al Brennero, a Komaron (Ungheria ) ed a Campulung, quest'ultimo successivamente trasferito a Jasi, in Romania. con il compito di fornire alle unità ed ai militari isolati in transito le valute proprie dello Stato nel quale stavano per fare ingresso. Con i primi di settembre 19 41 e con l'assunzione delle funzioni di Direttore da parte di un colonnello del Servizio di Amministrazione, la Direzione stessa assunse le caratteristiche di una Direzione di Armata, assegnata all'Intendenza, assommando anche i compiti della Direzione di Corpo d'Armata e stabilendo la propria sede presso il comando del CSIR, per conseguire più facili contatti anche con le unità che del Corpo di Spedizione facevano parte. Dopo la radunata dell'Sa Armata, nell'estate 1942, si trattò soltanto più di ampliare la stiuttura della Direzione, per l'estensione della competenza sulle Direzioni di Amministrazione dei corpi d'armata, divenuti tre anziché uno solo. Tanto nel CSIR quanto nell'Sa Armata, le amministrazioni autonome dei reparti erano molto numerose. Nel solo CSIR esse erano inizialmente SS, divenute 146 entro luglio 1941, 151 in agosto. Alla fine di marzo 1942 ammontavano a 165. I due terzi delle amministrazioni si valevano dell'opera di ufficiali delle varie Armi, affidando loro funzioni amministrative per le quali, nella maggioranza dei casi, essi non possedevano adeguata preparazione. D'altra parte l'esiguità dei ruoli degli ufficiali del servizio permanente effittivo, ed anche di complemento, appartenenti al Servizio di Amministrazione, imponeva il ricorso ad un tale ripiego. La Direzione di Amministrazione provvide ad istradare gli ufficiali di arma nominati « Capo Ufficio Amministrazione», i quali, per tale provvedimento, si trovavano investiti di personale responsabilità amministrativa; dovevano pertanto essere aiutati ad assolvere convenientemente le funzioni che l'organizzazione militare attribuiva loro. ' Anche se non tutte le dipèndenti amministrazioni raggiunsero un buon funzionamento amministrativo-contabile, in linea di massima esso poté raggiungere una passabile regolarità. In questo campo fu commesso un solo reato, punito con dieci anni di reclusione. In altri casi si trattò di negligenze perseguibili in via disciplinare portate poi a conoscenza di tutte le amministrazioni.


-81Il problema meno conosciuto che il Servizio di Amministrazione dovette affrontare in quel teatro di operazioni, oltre che il più delicato e per il quale non esistevano né pratica né preparazione specifica, fu il problema valutario. Occorreva: che le unità fossero rifornite di valute, volta a volta tedesca, ungherese o romena; che ne fossero sorvegliati i cambi ed eguagliati i rapporti reciproci; osservare e far osservare le leggi di protezione valutaria esistenti in tre diversi Stati; che fosse difeso il corso della lira ed il suo potere di acquisto, evitandone la facile e possibile esportazione attraverso i transiti di confine del Brennero e di Tarvisio, tanto da parte di reparti, quando da parte di numerosissimi militari isolati; ritirare subito la valuta esportata; disciplinare, seguire e ricuperare gli anticipi che· venivano concessi in patria e lungo il percorso dal confine ai luoghi di radunata e di sosta delle divisioni, reparti ed unità varie in territorio estero; risolvere quesiti sorti improvvisamente nel campo degli acquisti sul posto, sia per le spese per accantonamento _e per rifornimenti vari. Il lavoro assunse rapidamente proporzioni vaste e fu affrontato e risolto con la decisione di facilitare la vita amministrativa ed economica delle unità e degli organi dei servizi operanti. Gli Uffici Cambio del Brennero, di _Komaron e di Jasi, entro il mese di novembre 1941, passarono alle dipendenze della Direzione di Amministrazione dello Stato Maggiore dell'Esercito, che provvide anche alla sostituzione del personale del Corpo di Amministrazione, restituendo alla Direzione dell'Intendenza del CSIR gli ufficiali che ne erano stati distaccati.



CAPITOLO

IV

SERVIZIO DI ARTIGLIERIA

Il Servizio di Artiglieria ha il compito di rifornire tutti i Corpi e Reparti delle armi loro in dotazione e dei relativi accessori, le munizioni di ogni tipo e calibro, sia portatili che delle artiglierie, bombe a mano comprese, gli strumenti speciali, ottici, topografici e di misura, i materiali da selleria (bardature ed accessori), i lubrificanti e le materie di consumo occorrenti per il funzionamento e la buona conservazione delle armi e dei materiali. Inoltre il Servizio deve provvedere allo sgombro ed alle riparazioni delle armi e dei materiali del Servizio stesso, effettuabili con i mezzi assegnati alle grandi unità, nonché allo sgombero sugli stabilimenti territoriali delle armi e dei materiali richiedenti riparazioni di maggiore entità e per le quali occorre tempo notevole. Deve anche provvedere allo sgombero in territorio delle armi e dei materiali di preda bellica non prontamente utilizzabili. Per l'attuazione di tali compiti al fronte russo-tedesco il Servizio disponeva di: organi coordinatori: Intendenza d'Armata, comandi delle grandi unità, comandi dei corpi o dei reparti; organi direttivi: Direzione di Artiglieria dell'Intendenza, capi di Stato Maggiore delle grandi unità (per la fanteria), comandi di artiglieria delle grandi unità (per l'artiglieria), ufficiali addetti ai rifornimenti dei corpi o dei reparti; organi esecutivi: Magazzino di Artiglieria dell'I ntendenza e sue frazioni, posti di distribuzione e avviamento munizioni (P.D.A.M.) delle grandi unità, posti munizioni reggimentali e di battaglione (per la fanteria), reparti munizioni e viveri (per l'artiglieria). Tra le principali caratteristiche di questo Servizio, evidentissima è quella del suo peso. Non secondario è lo stretto collegamento di esso con l'andamento delle OP,erazioni: le fasi at-


-84tive della guerra determinarono elevati consumi di munizioni e, di conseguenza, le fasi di più intensa attività del Servizio. Quando fu approntato il CSIR (estate 1941 ), in considerazione della sua consistenza pari a quella di un corpo d'armata, anziché di un'armata, nella strutturazione dell'Intendenza ad esso destinata, fu stabilita la costituzione di un Ufficio di Artiglieria (anziché di una Direzione prevista per l'Armata), quale organo direttivo, restando integre le attribuzioni di tutti gli altri organi. L'organo esecutivo principale, il Magazzino SpeCiale della Intendenza, fu composto con il 3° Reparto (fuso con il 2° ed accresciuto del Reparto Bardature e Mascalcia, sottratto al Servizio di Ippica e Veterinaria), avente il compito dei rifornimenti dei materiali di artiglieria, bardature e mascalcia e del funzionamento del Laboratorio Mobile, e con il 4° Reparto, per le munizioni. Il Servizio aveva il compito di rifornire di munizioni e di mantenere efficienti le armi elencate nel Documento 49/Sv., per il periodo in cui al fronte russo si trovava soltanto il CSIR, e nel Documento 50/Sv., per il periodo in cui operò 1'8• Armata. Il periodo iniziale della pre~enza del CSIR al fronte orientale (seconda metà di luglio, mese di agosto), contraddistinto dal continuo spostamento delle divisioni verso oriente, non diede motivo ad una forte attività di rifornimenti, sia per i non rilevanti consumi di munizioni, sia per il buono stato d'uso nel quale si trovavano i materiali. lri quello stesso periodo iniziale si sarebbe dovuto conseguire una pronta organizzazione del Servizio, tale da consentire ad esso un buon funzionamento in caso di_ necessità. Ma gli arrivi dei treni dall'Italia risultavano irregolari a causa del frequente dirottamento dei convogli ferroviari e dell'intasamento delle linee. Per tali motivi si determinarono esigenze di scarichi ora troppo ravvicinante ora troppo distanziate nel tempo, che provocavano un impiego del personale forzatamente irrazionale. Il 17 luglio era impiantato il Magazzino a Veresti (Romania) presso quella stazione ferroviaria, in località collegata alla rotabile che dalla Bucovina adduce alla Bessarabia, passando per Suceava, Botosani, Stefanesti e Belzy. Era intenzione che quello fosse il Magazzino principale e



INTENDE N Periodo di funzionamento dei vari depositi del magazzi1 31 _

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-85fu dotato dapprima di una « unfoc » per ogni calibro. Poi le dotazioni furono accresciute fino alle previste 4 « unfoc », con l'afflusso di 4100 tonnellate di materiali vari. Ma già il 12 agosto era necessario prevedere uno spostamento in avanti, con la costituzione di una frazione di magazzino a Belzy, dotata di materiali per altre 1600 tonnellate direttamente giunte dall'Italia. Questa frazione era provvista di 2 « unfoc » per le armi di fanteria e di l t « unfoc » per le artiglierie. Lo spostamento del fronte oltre il Bug nell'agosto richiese la costituzione di una nuova frazione di magazzino a Pervomajsk, che veniva alimentata e sempre accresciuta trasferendo materiali da Veresti e da Belzy. Il movimento delle grandi unità verso oriente si attuava con una celerità maggiore di quella che poteva essere sviluppata nel seguirle dall'organizzazione logistica, attardata dalle distanze, dalle difficoltà stradali per superarle; dalla mole stessa dei trasporti da compiere. Si venne costituendo, pertanto, un anello intermedio tra le frazioni di magazzino e le unità e questo fu rappresentato dai Posti di Distribuzione e Avviamento Munizioni di Corpo di Armata, che talora vennero ad assumere una funzione permanente, invece di quella di semplice transito, e furono spesso l'elemento iniziale intorno al quale si andarono poi costituendo le frazioni di magazzino. I periodi nei quali furono costituiti e funzionarono i vari dèpositi del Magazzino di Artiglieria del CSIR sono indicati nel Disegno "tf 3/Sv. Il quantitativo di munizioni arrivate dall'Italia ai depositi del CSIR nei vari periodi è indicato nel Disegno "tf 4/Sv. L'entità delle distribuzioni di munizioni effettuate dai depositi del CSIR nei mesi tra l'agosto 1941 ed il marzo 1942 è indicata nel Disegno "tf 5/ Sv. Durante la battaglia del Dnieper (settembre 1941) lo scaglionamento in profondità degli stabilimenti del Servizio di Artiglieria era ancora invariato. Nel mese di ottobre, in parte come conseguenza della trasformazione dei P .D.A.M, si vennero costituendo frazioni di magazzino dotate essenzialmente di munizioni: a Krivoj Rog, a Dniepropetrovsk, a Verchovzevo, a Boziedarovka, a Nikolajevka


-86e, con la fine di novembre, anche nella zona di Stalino-Jassinovatoje, mentre gli stabilimenti più arretrati (Veresti e Belzy) cessavano la loro attività spostandosi in avanti. Il periodo di stasi delle operazioni, iniziato con l'inverno, aperto dalla conquista della zona mineraria-industriale del Donez (Stalino), consentl che avesse principio l'attività del Laboratorio Mobile (per l'attività del quale vds. Documento 51 l Sv. ). L'afflusso delle munizioni per le varie armi dall'Italia al Magazzino dell'Intendenza Speciale non fu inferiore alle 12 « unfoc » e raggiunse anche le 15, ripartite tra le frazioni di Mobile (per l'attività del quale vds. Documento 51 l Sv. ). Lo sviluppo delle operazioni invernali dell'Armata Rossa, determinando una rottura delle linee tedesche nella zona di Izjum, in un tratto poco più a nord di quello difeso dalle grandi unità del CSIR, richiese l'intervento di reparti italiani a concorso di quelli alleati impegnati a circoscrivere la sacc;:a ed a rafforzarne poi il contorno. Alla fine di gennaio 1942, appunto per rifornire le unità di formazione italiane operanti nella zona a nord di MezevajaGriscino, in quelle località dovettero essere costituiti due depositi di munizioni per armi di fanteria, della consistenza approssimativa di i di « unfoc ». Una parte delle ll)unizioni fu spinta fino a Petrovka e, successivamente raggruppata a Griscino, fu di là ricuperata alla metà di marzo. Entro quell'epoca erano state fatte rientrare alle frazioni di magazzino tutte le munizioni che, durante le operazioni precedenti, avevano costituito P.D.A.M. divisionali. Quando si chiudeva la fase di vita autonoma del CSIR, l'organizzazione del Servizio di Artiglieria aveva raggiunto uno sviluppo idoneo a soddisfare tutte le esigenze in atto ed a fronteggiare quelle prevedibili in un prossimo futuro. I magazzini, convenientemente dislocati, rispondevano ai requisiti di sicurezza e di buona conservazione dei materiali; le officine, adeguatamente attrezzate, erano in piena attività; il personale, bene addestrato, assicurava i rifornimenti in qualunque situazione. Al fine di migliorarne la preparazione specialistica, era stato anche istituito un corso per artificieri, dal quale erano stati ottenuti ottimi risultati.


Disegno n' 4/Sr.

LNT EN D E Nl A C. S.I. R. Quantitativo delle munizioni arrivate dall' Italia dal luglio 1941 al marzo 1942 TOH . 5000 -

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-87Per evitare i gravi inconvenienti determinati da disguidi, perdite, dimenticanze degli elementi di colpo di artiglieria, che si verificavano specialmente di notte, ne era stata adottata una confezione che consentiva di far giungere in batteria il colpo singolo completo di ogni elemento. In previsione dell'arrivo al fronte orientale delle nuove grandi unità destinate a costituire 1'8" Armata, anche lo schieramento degli stabilimenti del Servizio di Artiglieria dovette essere completato ed ampliato. Il 1° maggio 1942 l'Ufficio di Artiglieria dell'Intendenza Speciale CSIR si trasformava, assumendone denominazione, consistenza e funzioni, in Direzione di Artiglieria dell'Intendenza dell'8" Armata, ed anche il Magazzino Speciale Artiglieria, Bardature e Mascalcia si adeguava a quel provvedimento, divenendo 1'8° Magazzino di Artiglieria di Armata. Quella trasformazione comportava l'afflusso di nuovo personale di v.ario grado: 9 ufficiali superiori, 42 ufficiali inferiori, 24 sottufficiali (dei quali 3 specializzati artificieri, 2 guardamunizioni, 2 guardabatteria). A completamento avvenuto la Direzione di Artiglieria disponeva di 12 ufficiali superiori, 56 ufficiali inferiori, 69 sottufficiali, 540 graduati e soldati. Il Magazzino Speciale assunse la costituzione normale dei Magazzini d'Intendenza di Armata, con i Reparti: 1° Direzione di Magazzino, 2° Laboratorio Mobile, 3° Materiali (che conservava la gestione del materiale di selleria e riceveva anche un Laboratorio Bardature e Carreggio), 4° Munizioni. Il 6 giugno era costituito a Panteleimonovka un deposito di munizioni, che disponeva di ampi capannoni e di raccordo ferroviario. L'8 giugno, in vista deU'arrivo e del probabile impiego del II Corpo d'Armata nella zona di Karkov, erano costituiti a Merefa un deposito di matedali ed uno di munizioni. Il 20 giugno erano costituiti a Novaja Gorlovka un deposito di munizioni ed uno di materiali, un deposito di munizioni a Rykovo ed un altro a Vierovka. L'ampliamento del Laboratorio Mobile e quello del Magazzino Speciale di Artiglieria, Bardature e Mascalcia fu maggiore · di quanto comportassero le tabelle organiche delle formazioni delle unità dei servizi delle armate: esso era richiesto dalle particolari condizioni ambientali e lo Stato Maggiore dell'Esercito accolse appieno le proposte dell'Intendenza.


-88Le autofficine di artiglieria del Laboratorio furono attrezzate in modo da poter compiere anche lavorazioni non consentite ad un normale laboratorio mobile; furono costituite « squadre visite» per tutti i tipi di bocche da fuoco e di affusti e per gli strumenti di puntamento e di precisione di dotazione dell' Armata; furono istituiti un laboratorio di falegnameria (che allestl le cassette da munizioni per il colpo completo e numerose baracche per il ricovero delle munizioni) ed un laboratorio di selleria (che costrul1200 finimenti da slitta con materie prime tratte dai ricuperi). Infine due squadre di armaioli, visitando senza interruzioni i reparti, assicuravano ad essi l'efficienza delle armi in consegna. Alla fine di giugno gli organi del Servizio costituiti per il II Corpo d'Armata nella zona di Karkov venivano soppressi in conseguenza della mutata destinazione di quella grande unità e trasferiti a rinforzare quelli recentemente costituiti a Rykovo, Vierovka e Novaja Gorlovka. Il 23 luglio era costituito un nuovo deposito a Debalzevo, appena occupata dalle unità germaniche, mentre alla stessa data già veniva iniziata l'organizzazione dei servizi in Voroscilovgrad, in vista della marcia verso il Don e dello schieramento sulla sponda di quel fiume.

Non appena la 3* Divisione Celere fu avviata sul Don per cooperare con la 6* Armata germanica nell'ansa di Serafimovic, due autocolonne di munizioni che la seguivano costituirono il 30 luglio un primo deposito a Millerovo, dove il 4 agosto furono impiantati due autofficine ed un deposito di materiali. Contemporaneamente, a Kantemirovka, per il II Corpo di Armata, era costituita una Frazione di Magazzino con deposito di munizioni, Magazzino di materiali e due altre autofficine. Il 1° agosto la Direzione di Artiglieria, con tutta l'Intendenza, si spostava a Voroscilovgrad. Alla costituzione ed all'alimentazione della base intermedia di Voroscilovgrad e di quelle avanzate di Kantemirovka e di Millerovo, fu provveduto avviando in quelle località autocolonne di materiali tratti dalle basi arretrate di Rykovo e Debalzevo, con la riserva di attingere ai depositi di Stalino, Jusovka e Jassinovatoie fino al loro esaurimento, non appena fosse stato effettuato il raccordo ferroviario con le basi avanzate. Fu stabilito che i treni di rifornimento in arrivo dall'Italia



I~TENDE

MUNIZIONI DISTRIBUITE DA TONN.

1000

900

800

700

600

500

400

300

294

199

200 148

100 50

o

Iii AGOSTO

'--

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE


Disegno n' 5/Sv.

Nl A . C. S.I. R. l l 'AGOSTO 1941 Al MARZO 1942

892

838 811

687

'---

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO



-89fossero avviati per lo scarico a Debalzevo, dove il deposito avrebbe assunto le funzioni di smistamento, non appena la linea ferroviaria per Kantemirovka e Millerovo fosse entrata in funzione. I quantitativi di munizioni giunti dall'Italia tra il mese di luglio 1942 e quello di marzo 1943 sono indicati nel Documento 53/Sv. Il l O settembre fu costituito un deposito munizioni presso la base di Rossosc, per il rifornimento del Corpo d'Armata Alpino. Era cosi delineato lo schieramento sul Don. In un primo tempo il rifornimento dei depositi avanzati fu effettuato per mezzo di autocolonne, non potendosi ancora disporre del collegamento ferroviario. L'andamento della linea Karkov - Kupijansk - Ostrogozsk Jevdakovo - Kantemirovka - Millerovo - Kamensk - Luganskaja Starobelsk - Kupijansk, con andamento parallelo a quello del fronte del Don tra Rossosc e Millerovo (ed a conveniente distanza da esso) tracciando un ampio anello che si raccordava alla rete ferroviaria retrostante, si sarebbe presentato come sommamente idoneo per l'alimentazione logistica dell'S. Armata, non appena fosse stato modificato lo scartamento. Nella realtà due ostacoli impedivano la pronta attuazione di una tanto vantaggiosa situazione: le interruzioni tra Ostrogozsk e Jevdakovo, a nord, e quella tra Kamensk (Casello di Staraja Stanizza) e Likaja a sud, oJtre la demolizione del ponte ferroviario sul Donez tra Luganskaja e Voroscilovgrad, operata dai russi in ritirata. Mentre per quest'ultima non era stata neppure iniziata l'opera di ripristino, l'organizzazione tedesca stava provvedendo all'eliminazione delle altre due interruzioni, alle quali, frattanto, veniva posto riparo con operazioni di trasbordo tra i tronchi interrotti, dei quali era stato già modificato lo scartamento. Il 28 agosto era possibile il collegamento tra Debalzevo e Likaja, dove il materiale veniva trasbordato su autocarri, che al casello di Staraja Stanizza (Kamensk) lo restituivano al trasporto ferroviario per i depositi avanzati. Lo schieramento del Servizio di Artiglieria risulta dal Documento 54/ Sv. Personale del Servizio di Artiglieria fu incluso in quello che operava nel cantiere di trasbordo impiantato dall'Intendenza


-90per tutti 1 servtzt. La manovalanza era costituita da prigionieri di guerra, diretti nel lavoro dal personale dei servizi volta a volta interessati. Furono cosi trasbordate 3888 tonnellate di munizioni e 12 7O di materiale vario di artiglieria. Si verificarono inconvenienti per la fretta imposta dal person~e ferroviario tedesco che gestiva la linea, perché nella notte, senza possibilità di illuminazione a causa dell'oscuramento, si producevano rotture di casse, perdite di contenuto, frammischiamento tra elementi di colpo. Inoltre il numero e il tipo dei carri disponibili dopo il trasbordo, non sempre corrispondevano a quelli dei carri in arrivo al capo opposto. Avvenne poi che carri ferroviari fossero dirottati lungo altri percorsi, rimanendo danneggiata l'organicità delle spedizioni. Anche sul tronco settentrionale della ferrovia (al trasbordo tra Ostrogozsk e Jevdakovo), posto in uso a partire dal 10 settembre, si verificarono inconvenienti analoghi. Il 14 gennaio 194 3 fu messo in esercizio l'intero tronco ed ebbe fine il trasbordo, sul quale erano transitate 10.830 tonnellate di munizioni e 2.870 di materiale vario di artiglieria. Lungo la linea ferroviaria tra Rossosc e Millerovo furono costituiti: - a Rossosc: un deposito munizioni ed un magazzino di materiali per il Corpo d'Armata Alpino, appoggiandoli a costruzioni preesistenti, completate da sistemazione in tende ed in baracche appositamente impiantate; a Kantemirovka: un deposito di munizioni ed un magazzino di materiali per il II Corpo d'Armata ed un'aliquota di laboratorio, integrata da una squadra~visita per le armi di fanteria e di artiglieria e per gli strumenti di precisione e di puntamento; a Garmicevka: un deposito munizioni, impiantato in costruzioni esistenti, integrate da tende e baracche; a Tcertkovo: un deposito munizioni, riparato in tende e baracche; a Malcevskaja: due depositi di munizioni, dei quali uno in tende e baracche; a Millerovo: un deposito munizioni, un magazzino di materiali per il XXXV Corpo d'Armata « CSIR » e per le unità d'Armata ed un'aliquota di laboratorio con una squadra-visita.


-91A Voroscilovgrad funzionava l'aliquota principale del laboratorio, costituita da tre autofficine e dai reparti di armeria, bardature, carreggio e falegnameria. Tutti i depositi e magazzini erano convenientemente mascherati contro l'osservazione aerea nemica, provvisti di materiale anticendio e dei dispositivi per una eventuale distruzione, se fosse stata imposta da esigenze operative. L'affluenza delle munizioni ai depositi avanzati fu regolata secondo il criterio di avere sul posto quantitativi tali da garantire la costituzione di scorte per le grandi unità, corrispondenti a 2 « unfoc »,oltre ad una scorta di magazzino di altre 2 « unfoc » per tutte le armi. I depositi più arretrati avrebbero assicurato la continuità del rifornimento. Nel mese di ottobre giunse dall'Italia il materiale per poter effettuare sul posto la ricalibratura dei bossoli, allo scopo di riutilizzarli dopo sparati senza spedirli in Italia, operazione molto onerosa per le difficoltà dei trasporti. Le settantaquattro casse, delle quali alcune di peso rilevante, giunsero fino al trasbordo Ostrogozsk-Jevdakovo, ma i ferrovieri tedeschi le disseminarono tra le varie stazioni della linea fino a Millerovo. Furono ricuperate a fatica e rispedite a Rykovo, dove i locali adatti, provvisti di energia elettrica ed acqua corrente, garantivano il funzionamento dell'impianto, che prese a funzionare il 15 novembre. I rifornimenti giungevano mensilmente dall'Italia, secondo le richieste trasmesse con due mesi di anticipo, commisurate alla consistenza dei magazzini ed ai consumi prevedibili in base alle precedenti esperienze. Inoltre le richieste mensili comprendevano anche quelle di nuovo materiale. Necessità urgenti furono fronteggiate con richieste rivolte allo Stato Maggiore dell'Esercito per mezzo di radiotelegrammi e conseguente spedizione per via aerea. Alle unità combattenti nulla fece difetto. Si trattava, ormai, di prepararsi a fronteggiare le esigenze invernali, non solamente assicurando alle unità schierate a difesa del Don il rifornimento delle munizioni e delle armi, ma predisponendo anche per queste le condizioni tecniche di buon funzionamento, richiedendo la spedizione dall'Italia dei materiali speciali necessari· per evitare gli inconvenienti provocati dalle basse temperature. Nella previsione di probabili attacchi sovietici condotti con unità corazzate, dopo che lo Stato Maggiore dell'Esercito aveva segnalato l'adozione di un dispositivo incendiario di circostan-

..


-92za, studiato dall'Istituto Superiore Tecnico di Artiglieria per la lotta contro i carri armati, nell'attesa di ricevere tali armi, fu sperimentato e preparato un migliaio di bottiglie incendiarie contenenti benzina, nafta, stracci e segatura, collegate ad una bomba tipo O.T.O. e da lanciare appunto come una bomba a mano. Il II Corpo d'Armata ne prelevò, addestrando alloro uso elementi di fanteria e delle altre armi, in appositi corsi per « guastatori controcarro ». Ai primi di dicembre, nel quadro delle predisposizioni di alleggerimento dei magazzini avanzati in vista dell'offensiva che il nemico stava preparando, fu costituita una frazione di magazzino a Kupijansk, facendo affluire in essa munizioni e materiali ritenuti esuberanti o di non immediato impiego e colà furono avviati i treni provenienti dall'Italia contenenti materiali non occorrenti nei depositi avanzati. La consistenza delle munizioni distribuite ai reparti risulta dal Documento 55/ Sv .. In esso, come pure dal Documento 56/Sv., si rileva che i maggiori movimenti di munizioni ebbero luogo per la preparazione delle grandi unità in vista dell'inverno e della prevedibile (ed in realtà verificatasi) offensiva sovietica. L'11 dicembre ebbe inizio l'attacco dei russi. La resistenza, scarsamente e tardivamente alimentata dall'alleato, dopo il totale rapido logoramento della esigua riserva italiana, fu esaurita in una settimana sotto la pressione di forze preponderanti e l'ondata di numerose centinaia di carri armati. Anche il lavoro del personale del Servizio di Artiglieria, pure se effettuato fuori dell'immediata presenza del nemico, mirava ad alimentare e prolungare la resistenza, reintegrando i forti consumi di munizioni provocati dalla battaglia. Il solo II Corpo d'Armata, sul fronte del quale si era pronunciato l'attacco principale, segnalò il consumo di 40.000 bombe da mortaio da 81 in una sola giornata. Si resero necessari spostamenti di munizioni da deposito a deposito, poiché non dovunque erano ugualmente intensi i consumi, per garantire nel prosieguo delle operazioni la continuità e la tempestività dei rifornimenti. Tutto dipendeva dalla regolarità dei trasporti, minacciata da numerosi fattori, principale dei quali era la disponibilità dei carburanti Nelle prime ore del 19 dicembre i sovietici si presentavano alla base di Kantemirovka, appoggiando ed appoggiandosi al-


-93l'azione dei partigiani. Nella sera stessa la base dovette essere abbandonata, dopo che depositi ed officine erano stati almeno parzialmente distrutti. Nella stessa giornata, insieme al presidio tedesco, ripiegò su Voroscilovgrad, il personale del deposito munizioni di Garmicevka, previo brillamento delle munizioni. Il giorno 20 dicembre il comandante del centro logistico di Malcevskaja ordinava l'abbandono dei due depositi di munizioni ed il presidio di Tcertkovo veniva attaccato ed assediato. Le poche munizioni colà esistenti servirono ad alimentare l'inizio della difesa, per il proseguimento della quale munizioni ed armi dovettero essere inviate per mezzo di aerei. Il 25 dicembre, poiché la frazione di magazzino di artiglieria di Kupijansk risultava già eccessivamente appesantita e l'andamento delle operazioni faceva ritenere possibile lo sgombero di Rossosc, fu giudicato opportuno costituire una frazione arretrata a tergo dell'ala sinistra dell'Armata (XXIV Corpo d'Armata Corazzato tedesco e Corpo d'Armata Alpino italiano), visto che il centro e l'ala destra (rispettivamente II e XXXV Corpo d'Armata italiani e XXIX Corpo d'Armata tedesco) erano stati travolti dall'offensiva sovietica. Quella frazione arretrata fu costituita a Karkov per ricevere i materiali in arrivo dall'Italia e quelli che prudenzialmente sarebbero stati sgomberati da Kupijansk. Il 27 dicembre anche Millerovo era accerchiata e nella difesa di quella località, dov'era dislocata una frazione di magazzino di artiglieria, combatterono a fianco dei tedeschi anche unità italiane. ·Il personale del magazzino di artiglieria rifornl i difensori e prese parte diretta ai combattimenti. Il tiro nemico colpì i capannoni del deposito munizioni. Il presidio di Millerovo fu poi rifornito per via aerea anche di munizioni. Il 15 gennaio 1943 le unità accerchiate riuscirono a rompere il blocco. Il magazzino di Voroscilovgrad, tanto per la difesa dei ponti sul Donez, quanto per ridare consistenza operativa alle unità ripiegate dal Don su quella città, e specialmente alla Divisione « Ravenna », destinata a rientrare in operazioni a difesa di un tratto del Donez, distribuì armi di ogni genere, ricevendone la sostituzione dalla frazione di Rykovo (Documento 57 /Sv.). Il Laboratorio accentuò la propria attività per rimettere in efficienza le armi danneggiate versate dai reparti in ripiegamento (Documento 58/Sv.). Altri rifornimenti di armi e di munizioni furono fatti affluire a Starobelsk per la difesa della località ed altri an-


-94cora, per via aerea, al campo di aviazione di Kantemirovka accerchiato, che si difese a lungo ed efficacemente. Il 16 gennaio 1943 unità corazzate sovietiche, appoggiate da un forte bombardamento aereo, irrompevano in Rossosc. Quella frazione di magazzino di artiglieria venne completamente distrutta il 17 gennaio, nella prosecuzione della stessa azione, nella quale risultò disperso tutto il personale addetto: un ufficiale, due operai civili assimilati al grado di sergente maggiore e venticinque artiglieri. Altri due operai civili militarizzati, inviati per la visita e le riparazioni alle artiglierie del Corpo d'Armata Alpino, ne seguirono la vicenda di ripiegamento e risultarono dispersi. Dal 18 gennaio in poi fu attuato lo sgombero degli stabilimenti del Servizio da Voroscilovgrad. La Direzione di Artiglieria e le autofficine si trasferirono a Merefa (Karkov ), materiali e munizioni furono sgomberati su Dniepropetrovsk. Quelle operazioni furono completate il 28 gennaio. Il 1° febbraio un intenso bombardamento aereo sul deposito munizioni di Debalzevo ne provocò la completa distruzione, determinando la perdita di alcuni uomini del reparto addetto al servizio di guardia. Anche gli stabilimenti dislocati nel bacino del Donez dovettero essere sgomberati ad ovest per l'andamento generalmente sfavorevole delle operazioni. I magazzini di Rykovo furono trasferiti su Dniepropetrovsk e Leopoli, quelli di Kupijansk e Karkov su Nejin, i materiali in corso di trasporto ferroviario sarebbero stati rispediti in Italia (Documento 59 l Sv .) come pure l'officina di ricalibratura dei bossoli. L'entità dei movimenti di munizioni nelle retrovie dell'Armata in ripiegamento può essere desunta dalle cifre contenute nel Documento 6Ol S v. Il 2 febbraio i magazzini di Kupijansk, soltanto parzialmente sgomberati~ dovettero essere incendiati per evitarne la cattura da parte dei sovietici. Le officine erano state precedentemente salvate. Il 5 febbraio fu ordinato lo sgombero di Karkov e 1'8, mentre la Direzione di Artiglieria si trasferiva a Nejin, fu iniziato il trasporto dei materiali, ma la scarsità dei mezzi di trasporto fece sl che il l 7, quando la città era rioccupata dai sovietici, lo sgombero non fosse ancora stato completato. I magazzini furono distrutti col fuoco.


-

95-

Il lavoro di riordinamento dei materiali affluiti a Nejin risultò faticosissimo. Ancora il 20 febbraio i trasporti ferroviari provenienti dagli sgomberi, tuttora in sosta in varie stazioni, dovettero essere rintracciati uno ad uno dal personale del Servizio di Artiglieria. Il 28 febbraio la Direzione di Artiglieria si trasferl a Gomel insieme a tutta l'Intendenza. Colà furono ricostituiti i magazzini ed i depositi e fu ripresa l'attività del Laboratorio Mobile. I materiali esistenti a Nejin furono trasferiti a Gomel e depositi di munizioni e di materiali furono costituiti anche a Bobrujsk. Sempre da Gomel furono inoltrate le proposte concernenti il Servizio di Artiglieria dell'Intendenza per il II Corpo d'Armata e le relative dotazioni. Entro il 31 marzo erano stati sgomberati i depositi di Dniepropetrovsk e nella zona di Rykovo era rimasto materiale per il carico di 50 carri ferroviari. Il 1° aprile 1943 la Direzione di Artiglieria dell'Intendenza dell'B. Armata si trasformava in Ufficio di Artiglieria dell'Intendenza del II Corpo d'Armata, risultando costituito da un ridotto numero di componenti e dotato di un Magazzino Speciale di Artiglieria, Bardature e Mascalcia. La sua attività ebbe termine con il rimpatrio dell'intero II Corpo d'Armata entro la primavera dello stesso anno. L'ambiente specifico, e di esso · le temperature particolarmente basse durante le due stagioni invernali, fece sorgere particolari problemi. Quanto alle munizioni: la balistite era soggetta a fuoriu- ' scita della nitroglicerina ed alla cristallizzazione della superficie dei grani. L'inconveniente rilevato interessò una piccola partita rimedio fu trovato di esplosivo, che dovette essere distrutta. conservando il materiale in ambienti tiepidi quanto più fosse possibile. L'azione del freddo e dell'umidità, agendo sulla polvere nera, determinava il mancato funzionamento di molti cannelli , fatto negativo che poté essere ridotto soltanto ponendo le massime cure nella conservazione. Il funzionamento delle spolette non presentò anomalie. Quanto ai materiali: fu necessaria l'adozione di speciali provvedimenti per evitare il congelamento delle miscele dei freni delle artiglierie, dei congegni di puntamento e del materiale di precisione, affinché di tutto fosse garantito il funzionamento.

n


-96L'Ispettorato di Artiglieria studiò ed impartl prescrizioni idonee ( 1). Inoltre si resero necessari provvedimenti per evitare il congelamento dei lubrificanti delle armi automatiche, l'adozione di copriculatta per le armi mod. 91 e di teli d'appoggio e cuffie di protezione per le armi automatiche. Infine, in analogia all'adozione di indumenti mimetici bianchi per gli uomini destinati a combattere sulla neve, anche le armi dovettero essere mimetizzate con vernice bianca. Fu necessario, per la difesa dei quadrupedi, provvederli di coperte di lana. (l) Furono impiegati i seguenti materiali: a) olio Braun per i freni idraulici di quasi tutte le artiglierie; b) carbonato sodico, da aggiungere nella misura del 2% alla miscela di acqua e glicerina dei freni, per abbassare il punto di congela· mento per le artiglierie che non usavano il liquido Braun; c) olio Fliger Fatt Bau per i congegni di puntamento e per il materiale di precisione; d) olio incongelabile per lubrificazione delle armi automatiche (tale olio miscelato con petrolio nella mi· sura di 1/1 per le mitragliatrici e di 1/2 per i fucili mitragliatori, conserva il potere lubrificante a temperature al di sotto di -40").


CAPITOLO

V

SERVIZIO DEL GENIO

Compiti principali: rifornimento, sgombero, ricupero e riparazione di tutti i materiali occorrenti ai reparti dell'Arma del Genio, nonché dei materiali e degli attrezzi per i lavori del campo di battaglia e dei collegamenti in dotazione alle unità delle altre Armi; raccolta, allestimento e distribuzione degli attrezzi da lavoro, dei materiali e dei macchinari vari occorrenti per i lavori nella zona delle operazioni affidati ai comandi del Genio. Insieme ai predetti compiti era affidato alla Direzione del Genio dell'Intendenza del CSIR e dell'Ba Armata anche quello di stabilire e mantenere i collegamenti dell'Intendenza stessa con il comando superiore, con quelli dei corpi d'armata e quelli interni fra le varie direzioni dell'Intendenza e con gli stabilimenti logistici, come ad esempio i centri ospedalieri, magazzini e loro frazioni, officine. Erano presenti su quel fronte dieci specialità dell'Arma del Genio, per un complesso di sedici battaglioni, ventiquattro compagnie autonome, nove sezioni e quattro colombaie mobili. I lavori sul campo di battaglia, e, in genere, quelli della zona più avanzata, venivano di massima affidati ai comandi delle unità ed eseguiti dai soldati delle varie Armi destinate a valersene durante il combattimento. Quando fosse occorsa direzione e mano d'opera specializzata, quei reparti sarebbero stati integrati con personale (ufficiali e soldati) appartenente all'Arma del Genio. Circa i materiali del Genio da rifornire, essi abbracciavano una vastissima gamma comprendente venti « gruppi » con migliaia di « voci »: dai lumi a petrolio agli impianti elettrici completi, compresi i gruppi elettrogeni; dalle stazioni radiotelegrafiche e loro accessori agli impianti telefonici e relativi centralini; dalle ambulanze su slitte ai potabilizzatori dell'acqua,


-98dalle cucine alle serrature, dagli esplosivi da mina alle carriole, dai barconi da ponte alle stazioni fotoelettriche, dagli spartineve alle scatole di negativo fotografico. Organi coordinatori del Servizio dei Genio erano, nel CSIR e nell'Armata, il Generale Intendente; nelle altre grandi unità i Comandanti stessi. Organi direttivi rispettivamente erano: la Direzione del Genio dell'Intendenza di Armata o l'Ufficio del Genio dell'Intendenza Speciale CSIR ed i comandanti del Genio delle grandi unità (corpi d'armata o divisioni). Spettava agli organi direttivi: presiedere all'organizzazione ed al funzionamento del Servizio nelle zone di rispettiva competenza delle grandi unita; provvedere all'esecuzione dei rifornimenti secondo le disposizioni degli organi coordinatori; informare della propria disponibilità di mezzi il comando dell'unità alla quale erano addetti e l'organo direttivo superiore, provocando eventuali rifornimenti; disporre il ricupero e la riparazione dei materiali deteriorati. n rifornimento di quantità di materiali, in taluni casi tanto ingenti e comunque tanto vari, richiedeva l'impiego di moltissimi mezzi di trasporto. Pertanto, allo scopo di alleggerire i rifornimenti da tergo, le norme regolatrici del Servizio consideravano come normale l'impiego delle risorse locali, quali i legnami da opera, gli attrezzi da lavoro e le materie di consumo. Organi esecutivi erano: presso l'Intendenza di Armata il Magazzino del Genio e le sue frazioni, presso i corpi d'armata e le divisioni i Posti di Distribuzione ed Avviamento dei Materiali del Genio e le Officine Autocarreggiate per Materiali di Collegamento, assegnate ai c<;>rpi d'armata.

Il Magazzino del Genio provvedeva ali'assunzione in carico ed alla custodia dei materiali; alla costih\Zione ed al funzionamento del magazzino principale e delle sue frazioni e depositi; alla costituzione ed al funzionamento dell'officina semifissa e delle dodici officine mobili; alla revisione ed alla riparazione, per mezzo delle officine, della maggior quantità possibile di materiali del Genio versati da reparti operanti o di quelli comunque recuperati; allo sgombero sul territorio nazionale del materiale fuori uso non recuperabile sul posto; alla consegna del materiale ai reparti.


-99-

La costituzione dell'Ufficio del Genio dell'Intendenza Speciale Est- poi del CSIR- avvenuta il1° luglio 1941, fu contemporanea a quella dell'Intendenza stessa, mentre il Comando dei Genio del Corpo di Spedizione era rimasto quello del Corpo d'Armata Autotrasportabile. Già il 14 luglio aveva inizio a Leordina (presso Marmaros Sziget, in Ungheria), l'impianto del Magazzino Speciale del Genio, con personale tanto scarso ( 15 uomini) che se ne dovette chiedere subito l'integrazione. Lo spostamento ad oriente dei Carpazi della zona di radunata del CSIR comportò il trasferimento con autotrasporto dell'intero magazzino da Leordina a Bucecea (zona di Suceava, in Romania), in località servita da collegamento ferroviario. . Le prime frazioni costituite in avanti, seguendo la progressiva trasformazione dello scartamento delle ferrovie, furono qÙelle impiantate a Krivoj Rog ed a Pjatikatka, seguite in novembre da quella di Dniepropetrovsk. Per l'importanza assunta da quest'ultima stazione come capolinea, la frazione assorbi le due precedenti. Stabilizzatosi il CSIR a causa dell'inverno nel bacino minerario-industriale del Donez, in dicembre1 tornate transitabili le strade per effetto del gelo, un'altra frazione di magazzino fu impiantata a Jasinovatoie, in previsione del nuovo collegamento ferroviario, ad immediato contatto con il comando del CSIR e relativo comando Genio. I materiali spediti in un primo tempo per la costituzione del Magazzino Speciale del Genio erano limitati a quelli da zappatore, per il servizio idrico, per il mascheramento, per l'accantonamento e per il collegamento . .Mancavano: il materiale da ponte (in una regione nella quale si trovano alcuni tra i più grandi fiumi d'Europa), quello fotoelettrico, chiodi, filo di ferro, cordami, parti di ricambio per i collegamenti .D'altra parte, lo stesso rapido sviluppo delle operazioni comportava l'estensione degli impianti e con essa l'assorbimento totale delle dotazioni di materiale per i collegamenti a filo e. radiotelegrafici, donde maggiori richieste per maggiori consumi. La deficienza di materiale durò fino a novembre. Dopo la costituzione del magazzino di Dniepropetrovsk, giunsero materiali da ponte e di collegamento, tende di ampie dimensioni, baracche di legno, vetri e chiodi, attrezzi da zappatore.


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100-

Il movimento di materiali del Genio nel periodo luglio 1941 -marzo 1942 fu il seguente: richieste in Italia tonn. 3050; arrivi dall'Italia 3000 tonn.; distribuzioni effettuate tonn. 2020; consistenza del magazzino al 31-3-1942 980 tonn .. I dati particolareggiati sono riportati nel Disegno N. 6/ Sv .. I materiali maggiormente consumati nello stesso periodo furono, in ordine decrescente, quelli di collegamento, quelli di alloggiamento, quelli idrici. Scarsissimo l'uso dei mezzi di mascheramento. Nullo il consumo del materiale da ponte, giunto dopo il superamento del Dnieper, effettuato con gli equipaggi di dotazione organica dei reparti. La previsione tempestiva dello svernamento al fronte orientale determinò l'acquisto dal commercio, in territorio romeno, di materiali per la costruzione di baracche da alloggiamento. Questi furono raccolti presso la frazione di magazzino di Bucecea (Documento 61/ Sv.). Il Comando germanico, per parte sua, cedette trascurabili quantità di materiali (200 rotoli di filo spinato per reticolati. mq. 150 di lamiere, Kg. 50 di esplosivo, 400 mine, 50 slitte, vernici, cemento e calce). Le esigenze interne del servizio dell'Intendenza, in ordine ai collegamenti ed agli alloggiamenti, fecero richiedere allo Stato Maggiore dell'Esercito l'assegnazione di una compagnia mista del Genio (2 plotoni artieri, l plotone telegrafisti, l sezione radiotelegrafisti), ma la richiesta non venne soddisfatta, dovendosi dare la precedenza ad altre esigenze. L'esecuzione dei lavori necessari si ottenne ricorrendo a personale del Genio avuto in prestito da altri reparti, oppure facendo ricorso all'impiego di mano d'opera locale, tratta dalla popola'zione civile ed anche dai prigionieri di guerra, come largamente praticavano i tedeschi. La mercede agli operai civili era corrisposta dal Magazzino Speciale, amministrativamente autonomo (i lavori per alloggiamenti sono indicati nel Documento 62/ Sv.). Per i collegamenti, dopo l'effettuazione di modesti impianti a Botosani ed a Pervomaisk, dovettero essere impiantate due reti telefoniche a Dniepropetrovsk ed a Stalino, con l'onere della relativa manutenzione, costituite la prima da 2 centralini da l O linee, 15 apparati telefoni e 90 chilometri di linea e la seconda da l centralino da 30 linee, l da 10, 22 apparati telefonici e 30



INTENDENZA MOVIMENTO MAlE

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1000 900 800 700 600 500 400 300

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Disegno n• 6/Sw.

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chilometri di linea. Per eseguire quei lavori l'Ufficio del Genio dell'Intendenza Speciale dovette organizzare una vera e propria squadra collegamenti, traendone il personale in parte dal Magazzino Spèciale del Genio, in parte dàlla 3• Compagnia Telegrafisti (l). In previsione dell'invio al fronte orientale delle divisioni dell'B. Armata, sulla base dell'esperienza acquistata nella campagna del CSIR, fu stabilito un primo avviamento di ogni genere di materiali del Genio, articolato in dieci scaglioni, inserendone la spedizione tra gli oltre seicento treni (in media di quaranta carri) impiegati per il trasporto delle unità destinate a costituire l'Armata. In seguito le necessità concrete determinate daf compiti assegnati avrebbero dato fondamento alle richieste periodiche (mensili) ed a quelle straordinarie. La consistenza delle unità in arrivo e la loro costituzione organica, per altro, erano già bastanti a fornire elementi sicuri di base per organizzare officine mobili per i mezzi di collegamento, altre di meccanica generale e di falegnameria ed altre ancora semifisse con operai militarizzati, per provvedere sul posto alle riparazioni eventuali, valendosi delle risorse del luogo, al fine di alleggerire i trasporti e le richieste ·dirette in patria. Alla testa della linea ferroviaria sarebbe stato organizzato un grande magazzino principale, alimentatore delle sue varie frazioni dislocate presso i singoli centri logistici avanzati. Il servizio dei lavori avrebbe assicurato la rapida attrezzatura dei centri logistici, dei centri ospedalieri e dei magazzini. Il servizio dei legnami avrebbe provveduto al razionale impiego delle risorse locali, ampie ma lontane. Con il mese di giugno l 942 aveva inizio il funzionamento dell'B0 Magazzino Genio d'Armata, che assorbi ogni attività del preesistente Magazzino Speciale del CSIR. La sede principale di esso era a Dniepropetrovsk, con un temporaneo residuo deposito arretrato a Jasi (Romania), dove si trovava in via di esaurimento il materiale confluitovi da Bucecea. Frazioni avanzate erano stabilite a Jassinovatoie e Stalino, per il rifornimento di attrezzi e materie prime occorrenti ai lavori svolti dalla Direzione del Genio, nella zona di attività dell'Intendenza. (l) Alla specialità del Genio Telegrafisti era allora affidato tutto quanto riguardava i collegamenti a filo.


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Durante lo stesso mese l'afflusso di personale e materiali concretava l'ampliamento delle attività del Servizio. Alla fine di giugno i magazzini erano provvisti di 2.500 tonnellate di materiali ( 400 di alloggiamento, 120 di collegamento, 82 di rafforzamento, zappa e mina, 155 idrico e profilattico, 622 di attrezzi vari di uso generale, 463 da ponte, 405 di materiale vario). Il periodo iniziale di esistenza dell'B. Armata, quello nel quale la grande unità si stava radunando in territorio sovietico occupato, presentò difficoltà rilevanti con l'arrivo dall'Italia del II Corpo d'Armata nella zona di Karkov, separata da quella nella quale già si trovava schierato il XXXV Corpo d'Armata « CSIR » ed il successivo trasferimento del primo per affiancarsi al secondo nel bacino minerario del Donez. In Karkov fu impiantato un modesto deposito di materiali di pronto impiego, alimentàto da acquisti sul mercato locale e da spedizioni dall'Italia. materiale proveniente dai centri di rifornimento veniva diretto a Panteleimonovka, località piuttosto avanzata rispetto allo schieramento delle divisioni del CSIR, le uniche italiane allora in linea, in previsione della futura offensiva di estate. Le operazioni di scarico risultavano alquanto difficili, perché non era ancora giunto il personale di manovalanza necessario all'ampliamento del magazzino. Questo conservò sempre la funzione di centro dei rifornimenti da effettuare con autotrasporti, tanto alle frazioni avanzate, quanto direttamente ai reparti. Nello stesso periodo veniva impiantato a Putilovka, presso Stalino, il I Reparto del Laboratorio-Officina con il personale tecnico giunto dall'Italia.

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Durante la fase di radunata dell'S. Armata, i collegamenti precedentemente in opera dovettero essere cosl ampliati: -

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Stalino: 9 centralini, 56 apparati telefonici, 370 chilometri di linea, ?ei quali 90 permanenti; Jassinovatoie: l centralino, 10 apparati, 40 chilometri di linea; Andreievka: l centralino, 4 apparati, 25 chilometri di linea permanente; Makeievka: l centralino, 6 apparati, 10 chilometri di linea volante;


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Gorlovka: l centralino, 4 apparati, 15 chilometri di linea volante; Panteleimonovka: l centralino, 6 apparati, 18 chilometri di linea volante; zona di Karkov-Merefa: 2 centralini, 12 apparati, 55 chilometri di linea, dei quali 30 permanenti.

Furono attuati anche collegamenti radiotelegrafici, noi? solamente in esecuzione della norma di valersi di molteplici mezzi, ma anche in rapporto alle notevoli distanze tra i diversi nuclei dell'Intendenza ed all'esigenza di sottrarre le comunicazioni a filo alle saltuarie azioni dei partigiani.

Le stazioni radiotelegrafiche assegnate ai reparti del movimento stradale costituirono un sistema di collegamento senza filo con un traffico molto intenso: maglia Stalino - Poltava - Dniepropetrovsk: 3 autostazioni R5, poi ampliata con un'altra uguale autostazione a Karkov; spostamento di un'autostazione da Dniepropetrovsk a Krasnograd e successivo ritorno a Dniepropetrovsk dopo la riunione dei Corpi d'Armata II e XXXV; collegamento dalla stazione R5 di Stalino e due stazioni 3 A.M. a Voroscilovgrad e Bielovodsk; maglia Voroscilovgrad - Luganskaja - Olkovaja, con tre stazioni 3C. La dislocazione degli stabilimenti del Genio dalla seconda metà di luglio 1942 (inizio dell'offensiva del XXXV Corpo d'Armata « CSIR » nel bacino minerario di Krasnyj Luch} sino alla prima metà del dicembre 1942 (inizio della 2• battaglia difensiva del Don}, è indicata nel Documento 63/Sv .. Essa trovava il magazzino principale compiutamente attrezzato e funzionante a Panteleimonovka e due sue frazioni a Rykovo ed a Novaja Gorlovka. Queste due frazioni, come pure quella da poco impiantata a Debalzevo, limitarono la loro attività al servizio di rifornimento delle unità di passaggio e furono poi conservate quali depositi di materiale poco richiesto, oltre che come misura precauzionale, nell'eventualità di un ripiegamento. Erano tutti dotati di materiali per impianti elettrici e di illuminazione, di collegamento a filo e radiotelefonico, per alloggi_amenti e mascheramento, da zappa e mina, da ponte, idrico e fotoelettrico,


-104in misura capace di far fronte ai rifornimenti eventualmente necessari durante l'avanzata e perfino al completamento di unità giunte dall'Italia con incomplete dotazioni di parco tecnico. Durante il mese di luglio l'afflusso di materiali salì a 5.300 tonnellate: quasi quadruplicate per quelli di collegamento - da 120 a 420 tonnellate; decuplicato- da 82 a 855 tonnellateper quelli di rafforzamento, zappa e mina. Le citate 12 officine erano funzionanti a Putilovka, presso Stalino. Di esse: due funzionavano per falegnameria, due. per la meccanica, due per i collegamenti a filo, due per i collegamenti radiotelegrafici, due per i materiali da ponte, due per i servizi diversi (verniciatori, ciclisti, elettricisti, carica accumulatori, produzione di acqua distillata, ecc.). In complesso vi erano addetti 5 ufficiali e circa 200 tra sottufficiali, graduati e soldati. Il servizio lavori aveva già provveduto all'ampliamento del centro ospedaliero di Stalino, adeguandolo alle nuove necessità, mentre erano state allestite in Makeievka le nuove sedi per il comando dell'B. Armata e per la relativa Intendenza con tutte le Direzioni dipendenti. Si era trattato di ripristinare fabbricati quasi distrutti, largamente privati dei pavimenti, degli infissi, dei vetri, degli impianti elettrici e che possedevano servizi igienici soltanto embrionali. Il servizio legnami aveva impiantato un centro di produzione e segherie a Stalino e Merefa (Karkov). Gli arrivi dei materiali, per effetto delle esigenze ferroviarie, durante il lungo percorso, si effettuavano con varianti anche notevoli da quanto era stato ordinatamente predisposto in partenza. Pertanto l'andamento disordinato degli arrivi metteva alla prova la capacità organizzativa della direzione del magazzino, costretta a superare anche la difficoltà della scarsa attrezzatura dello scalo ferroviario di Panteleimonovka. Mentre il prelevamento dei materiali da parte delle unità operanti non conosceva soste, forte era il movimento degli stessi da magazzino a magazzino, in quanto si andava preparando uno schieramento di materiali idoneo alle ormai prossime esigenze di operazioni offensive. L'avanzata al Donez per Voroscilovgrad, immediatamente seguita da quella sul Don, proponeva il nuovo ingente problema del trasferimento dei materiali, il cui peso ammontava a circa 10.000 tonnellate, su distanze dell'ordine di 500 chilometri attraverso un territorio privo di ferrovie e di vere strade.


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-105Gli arrivi .alle frazioni si ridussero a meno di 4.000 tonnellate di materiali, specialmente quelli da zappa e mina, di collegamento, di alloggiamento. La Direzione del Genio seguì l'Intendenza a Voroscilovgrad in agosto, insieme alla direzione dei magazzini, al laboratorio ed al magazzino principale. In quella città il Laboratorio-Officina ebbe la possibilità di lavorare a pieno ritmo in adatti locali. Durante lo stesso mese d'agosto fu svolta un'intensa attività di ricupero dei materiali di ogni genere lasciati dai reparti italiani e sovietici sulle posizioni occupate per molti mesi dall'inverno fino all'avanzata estiva. Quei materiali, dopo un'accorta rivalutazione e rigenerazione, avrebbero potuto trovare nuovo impiego. La Frazione di magazzino di Voroscilovgrad ricevette una parte dei suoi materiali da Panteleimonovka, ma la massa dei rifornimenti che le pervenne fu ottenuta dai ricuperi e dall'impiego delle risorse locali. Nel medesimo periodo Uffici del Genio furono impiantati a Malcevskaja, presso Millerovo (sede del comando dell'Sa Armata), a Karginskaja fino ad ottobre e da novembre in poi a Radcenskoie (sede del comando del XXXV Corpo d'Armata « CSIR » ), a Kantemirovka (sede del comando del II Corpo d'Armata) frazioni di magazzino furono fatte avanzare a Debalzevo (servita da linea ferroviaria), a Zuravka, presso Kantemirovka, e successivamente anche a Rossosc, quando vi si stabilì il comando del Corpo d'Armata Alpino, ed a Tcertkovo per il rifornimento del XXIX Corpo d'Armata germanico. In particolare: a Zuravka fu avviata la maggior parte del materiale (T. 22.034) per le grandi unità del II Corpo d'Armata e parzialmente del Corpo d'Armata Alpino. Del materiale colà pervenuto 1.87 4 tonnellate provenivano dalle frazioni arretrate; a Malcevskaja (T. 7.013) attingevano le grandi unità del XXXV Corpo d'Armata « CSIR ». Circa un terzo del materiale proveniva dalle frazioni arretrate; -

a Tcertkovo esistevano 7.090 tonnellate a disposizione delle grandi unità del XXIX Corpo d'Armata tedesco, che per la maggior parte, ed in taluni momenti per la totalità, erano


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divisioni italiane. Le caratteristiche di questo magazzino erano analoghe a quelle del precedente; a Scelistovka la frazione non riuscl ad assumere una rilevante consistenza perché da poco tempo era stato utilizzato il collegamento ferroviario a scartamento ridotto destinato ad alimentarla; a Rossosc la maggior parte del materiale (T. 11.370) proveniva direttamente dall'Italia, ma notevoli aliquote di esso erano state fornite dalle frazioni arretrate tedesche e dai centri di produzione del legname. Suo scopo era il rifornimento del Corpo d'Armata Alpino e della Divisione «Vicenza».

Durante il mese di settembre, superando le costanti difficoltà dei trasporti, i quantitativi di materiali pervenuti alle frazioni aumentarono a 5.000 tonnellate. Rispetto a quella del mese precedente, fu quasi triplicata la quantità di materiale di alloggiamento, zappa e mina, collegamento ed attrezzi vari, in relazione alle previste sistemazioni invernali .Ebbe inizio anche l'arrivo dei materiali da neve. Con il mese di ottobre il totale degli arrivi raggiunse le 11.000 tonnellate e l'incremento fu dovuto specialmente ai materiali invernali e da zappa e mina. Il mese di novembre, con le prime nevicate e le difficoltà di trasporto, segnò una riduzione degli arrivi di materiali, proporzionale per tutte le voci, ad un totale di 9.000 tonnellate. Durante lo stesso mese era costituita anche la frazione di Scelistovka, alla testata della linea ferroviaria campale del Don, destinata ad assicurare i rifornimenti alle posizioni avanzate anche durante la cattiva stagione. · Il Servizio legnami trovò a Kremennaja, sul Donez, un abbondante rifornimento e v'impiantò la sola segheria che funzionasse in quel tempo in quella zona. Gli arrivi di materiali dei primi giorni di dicembre furono elevatissimi: 9.500 tonnellate in totale, delle quali 3.200 di materiali di alloggiamento.

Ai collegamenti a filo fu provveduto mediante: -

l'impianto a Voroscilovgrad di una centrale a 60 linee (poi a 90) e di 10 centralini, 196 apparati telefonici, 228 chilometri di linea;



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Disegno n' 7/ Sr.

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doppio circuito permanente tra Voroscilovgrad e Voroscilovsk con 90 chilometri di linea; rete del centro logistico di Kamensk: un centralino, 7 apparati, 18 chilometri di linea; centro «Colombo» a Millerovo: un centralino, 15 apparati, 35 chilometri di linea volante; collegamento volante tra Luganskaja e lo scalo ferroviario di Kondracevskaja per 8 chilometri di linea; rete del centro logistico di Rossosc: un centralino, 15 apparati, 25 chilometri di linea; collegamento tra, il centro logistico di Ostrogozsk e Jevdakovo: due centralini, 10 apparati, 50 chilometri di linea; rete del centro logistico di Kupijansk: un centralino, 8 apparati, 17 chilometri di linea.

Con· l'opera di 68 genieri telegrafisti furono impiegati in totale Km. 820 di cordoncino telefonico e 186 Km. di filo di ferro per le linee permanenti. Il traffico giornaliero dell'intera rete era di 4.500 richieste di comunicazioni e di 200 fonogrammi. La completa rete radiotelegrafica posta in opera nei vari periodi risulta dal Disegno N. 7/Sv .. L'organizzazione per l'inverno 1942-1943, trovava il Servizio del Genio presente a Voroscilovgrad con la Direzione, il Laboratorio, con Uffici staccati e le ventisei Frazioni di Magazzino in tutti i centri logistici. I trasporti ferroviari venivano effettuati dapprima soltanto fino alle basi arretrate di Panteleimonovka, Rykovo, Debalzevo e di là in avanti proseguivano con mezzi automobilistici. In un secondo periodo furono fatti passare sulla linea ferroviaria meridionale, che alimentava le operazioni su Stalingrado ed era soggetta al tras~rdo di Kamensk, eliminato ad opera dei ferrovieri del Genio italiani con la costruzione di una ferrovia campale. Un convoglio al giorno giungeva alle basi avanzate anche sulla linea Kupijansk - Starobelsk - Millerovo. I depositi di materiale del Servizio del Genio, e più generalmente i centri logistici, si trovavano disposti a ventaglio a tergo delle grandi unit~ operanti, seguendo l'andamento propizio del tronco ferroviario Rossosc - Millerovo, del quale l'Intendenza aveva potuto conseguire la parziale disponibilità.


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Infine, le autorità tedesche avviarono i trasporti sulla linea ferroviaria settentrionale per Ostrogozsk, che richiedeva un laboriosissimo trasbordo per Jevdakovo, sul quale transitò un movimento di 1.000 vagoni in 40 giorni. Su quella linea fu poi assicurata la quasi totalità dei rifornimenti (Documento 64/ Sv. ). L'ordine impartito all'8" Armata di schierarsi a difesa di un tratto del medio corso del Don, poneva di per sé al Servizio del Genio il rilevante problema della provvista del materiale di rafforzamento, che diveniva indispensabile concorso per l'adempimento del compito ricevuto. Infatti quanto più vasti fossero stati i settori da difendere, e conseguentemente più rado lo schieramento dei reparti, altrettanto maggiore importanza avrebbero assunto gli ostacoli di ogni genere, quali integratori dell'azione degli uomini schierati a difesa. I collegamenti, poi, avrebbero raggiunto lo scopo di ridurre il senso di isolamento dei difensori e di consentire alle riserve una rapida affluenza sui punti minacciati. · Però, nello stesso momento nel quale era posto il problema immediato della difesa, si profilava anche quello della sua continuazione nel tempo: l'inverno sarmatico sarebbe comparso in epoca ormai non molto lontana e gli uomini dovevano essere posti in condizione di combattere anche quel nuovo e non meno potente avversario. Se il primo inverno russo era stato affrontato con le sue minime temperature dai 60.000 uomini del CSIR in una regione ricca di abitati e di carbone dal quale ottenere riscaldamento, il secondo inverno avrebbe dovuto essere trascorso in piena steppa, in una regione priva di risorse carbonifere e dove i pochi boschi avrebbero dovuto essere conservati affinché continuassero ad offrire copertura alla vista. Il problema logistico avrebbe riguardato, questa volta, 230.000 uomini, 30.000 quadrupedi, 15.000 automezzi, anch'essi abbisognevoli di riparo che consentisse agli uomini di trarne in ogni momento i necessari servigi. Il ricorso alle risorse locali prendeva una importanza determinante, in ispecial modo per gli alloggiamenti. I fabbricati esistenti, quasi solamente « isbe », consentivano di alloggiare, al più, una sola metà dell'Armata. Per conseguenza diveniva indispensabile dare ricovero ad oltre centomila uomini, costruendo per essi appositi baraccamenti od alloggiamenti campali seminterrati (questi soprattutto per i difensori schierati nei caposaldi). Derivava da questo calcolo la necessità di far affluire nella zona


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non meno di 1.000 baracche prefabbricate, 50.000 metri çubi di legname da opera e 200.000 attrezzi da lavoro. Esclusa la possibilità di costruire baracche con materiale 'esistente sul posto o di ottenerne dai tedeschi, fu avanzata richiesta in Italia di 841 baracche grandi (585 da m. 6 x 32 e 256 da m. 5 x 20) e di 4.500 « tipo R » (3.000 da 20 uomini ciascuna e 1.500 da 12 quadrupedi). Ma dall'Italia, per la difficoltà dei trasporti, ne furono spedite rispettivamente 718 e 1.531. I convogli con quel carico percorsero la linea settentrionale e furono trasbordati su autocarri a Jevdakovo. Dalle frazioni di magazzino di Rossosc, di Zuravka, di Tcertkovo, di Malcevskaja, di Scelistovka e di Starobelsk, venivano distribuite secondo le necessità dei reparti e dei servizi. Il problema dei trasporti continuava a restare quello fondamentale. Sarebbero occorsi circa 6.000 carri ferroviari ( 150 treni) ed altrettanti automezzi, difficili da trovare i primi per la scarsità del materiale ferroviario, i secondi perché impegnati nel quotidiano servizio di provvista delle molteplici esigenze dei reparti. I materiali di collegamento, in una zona corrispondente a un quadrilatero di circa 400-500 chilometri di lato, si rendevano necessari nella misura minima di 10.000 chilometri di linee telefoniche, 1.000 centralini, 1.000 stazioni radiotelegrafiche. Anche questo materiale avrebbe richiesto, quando fosse stato impiegato, di essere mantenuto in efficienza con altri rifornimenti. Il rafforzamento della difesa sulla linea di contatto con l'avversario ed anche nelle zone arretrate, come conseguenza della rarefazione dello schieramento difensivo a causa della vastità dei settori assegnati, richiedeva non meno di 300 chilometri di reticolato, con un peso complessivo per il filo spinato e per i paletti di 5.000 tonnellate, da trasportare su percorsi di 500 chilometri. Il rilevantissimo complesso di rifornimenti occorrenti or ora descritto non poteva essere provvisto per intero dall'Italia, e non solo per le difficoltà del trasporto. La parte costituita dal materiale di rafforzamento sarebbe dovuta provenire dall'alleato germanico insieme ad almeno una parte del materiale di collegamento e di riscaldamento. Si rendeva, pertanto, necessario provvedere al ricupero di tutto quanto potesse venire trovato sul posto, possibilmente valendosi di impianti preesistenti {linee telefoniche permanenti russe). Il concetto di far giungere quanto fosse stato necessario


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per supplire alle accertate necessità fu dovuto capovolgere con quello di fronteggiare le esigenze principali con quanto poteva essere disponibile. L'Ufficio di Kamensk, la presenza del quale era connessa alle possibilità d'impiego della linea ferroviaria meridionale per i rifornimenti e gli sgomberi, veniva ritirato il 29 novembre, poiché il comando germanico aveva negato l'impiego di quella ferrovia per i rifornimenti dell'8• Armata. L'esperienza dell'Intendenza CSIR suggeriva l'opportunità di scaglionare in profondità le basi di rifornimento, così che una ipotetica oscillazione delle posizioni di combattimento coinvolgente le basi avanzate non comportasse una grave crisi dell'organizzazione logistica. Pertanto, veniva provveduto con la costituzione delle frazioni di Starobelsk e di Kupijansk e con un incremento di quella di Karkov. All'inizio dell'inverno tutti i centri di distribuzione del materiale del Genio erano rimasti in attività. Operavano a pieno ritmo quelli di Voroscilovgrad, di Millerovo, di Malcevskaja, di Tcertkovo, di Scelistovka, di Kantemirovka, di Zuravka, di Radcenskoie, di Rossosc, di Ostrogozsk, di Jevdakovo, cioè quelli a contatto diretto con le grandi unità od alla loro attività più strettamente collegati. Svolgevano invece attività ridotta, pur essendo potenzialmente pronti ad assolvere funzioni di sgombero in caso di ripiegamento, i centri di Dniepropetrovsk, di Stalino, di Putilovka, di Jassinovatoie, di Panteleimonovka, di Novaja Gorlovka, di Rykovo, di Debalzevo, di Starobelsk, di Kupijansk, di Karkov (vds. Documento 63/Sv.). Del materiale affluito ai posti di distribuzione ed avviamento materiale del Genio delle grandi unità operanti, per un complesso di quasi 100.000 tonnellate, poco meno della metà pervenne direttamente dall'Italia (T. 48._945), la sesta parte giunse dopo soste più o meno prolungate presso le frazioni arretrate (T. 7.910). Inoltre altre 9.757 tonnellate furono fornite dalla parte germanica, 15.906 provenivano dai recuperi; 9.500 erano di legname prodotto dalle unità italiane specializzate.

Lo sfavorevole andamento, durante l'inverno, della seconda battaglia difensiva del Don comportò, come per tutti i reparti e per tutti gli altri servizi, anche -l'arretramento degli stabilimenti del Servizio del Genio.


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Il 17 dicembre doveva essere ripiegata la frazione di magazzino dislocata a Radcenskoie per il XXXV Corpo d'Armata « CSIR »; nella notte sul 19 i carri armati sovietici costrinsero al ripiegamento la frazione di Scelistovka e nella giornata stessa ripiegavano l'Ufficio ed il personale delle frazioni di Kantemirovka e di Zuravka (per il II Corpo d 'Armata). L'ufficio di Millerovo e la frazione di Malcevskaja ripiegarono il 24. Le nuove minaccie di una successiva fase dell'offensiva sovietica, tra il 15 ed il 16 gennaio 1943, determinarono lo sgombero degli uffici e dei centri logistici di Ostrogozsk e di Jevdakovo. li 15 gennaio 1943 una punta corazzata sovietica era giunta fin presso alla Frazione dell'8° Magazzino del Genio di Rossosc, al quale avevano arrecato danno precedenti azioni aeree di bombardamento. Quel personale resisteva sul posto nelle posizioni difensive assunte tra i depositi e stabiliva un sistema di collegamento con il comando del centro logistico . Una più forte irruzione di unità corazzate, avvenuta il seguente giorno 16, con l'accerchiamento del magazzino, interruppe ogni attività di quel centro logistico e costrinse al ripiegamento l'Ufficio ed il personale della frazione di magazzino ivi dislocati e che poi, unitisi al movimento retrogrado delle unità alpine, alla fine del ripieganiento risultarono dispersi per 1'80%. Il materiale potuto portare in salvo da tutti i magazzini avanzati costituiva un'entità trascurabile. Il progredire dell'avanzata sovietica determinò lo sgombero anche della frazione di Starobelsk e l'accrescimento dell'importanza degli Uffici e delle frazioni di Kupijansk, di Karkov e di Voroscilovgrad, dove giungevano i treni dall'Italia. Il lavoro organizzativo in queste tre località divenne febbrile per l'arrivo di treni dirottati da altre destinazioni, per gli scarichi affrettati allo scopo di consentire il rapido reimpiego del materiale ferroviario, per il soddisfacimento delle necessità dei reparti che ripiegavano. La continua pressione delle armate sovietiche non consenti l'organizzazione sistematica di una linea difensiva sul Donez, per la quale non sarebbero mancati i materiali del Genio tratti dalle ultime frazioni già citate. Anzi, si dovette procedere al loro graduale alleggerimento ed all'arretramento dell'Intendenza con i suoi organi direttivi. Rimasero a Voroscilovgrad un Ufficio ed una frazione di magazzino per completare lo sgom-


-112bero dei materiali che comprendevano i parchi del I e del II Battaglione Pontieri, non potuti ancora trasportare per scarsità di automezzi. Questa nuova situazione impose che fosse interrotto l'avviamento di nuovi treni dall'Italia ed il dirottamento su Nejin di quelli già in viaggio nella nuova zona di raccolta e riordinamento dell'Sa Armata. L'opera della Direzione del Genio dell'Intendenza fu informata dal criterio di salvare principalmente il personale, poi i più preziosi materiali (p. es. di collegamento ed elettrico). Il risultato fu il quasi totale salvataggio del materiale esistente a Voroscilovgrad (compreso quello pesantissimo da ponte) ed il totale sgombero dei materiali depositati a Debalzevo, a Rykovo, a Panteleimonovka, a Jassinovatoie, a Dniepropetrovsk. Le frazioni di Kupijansk e di Karkov poterono essere salvate soltanto in parte. In totale furono conservate al patrimonio nazionale circa 5.000 tonnellate di materiali tra i più preziosi ed insostituibili. Karkov fu sgomberata il 14 febbraio e, superatala, il nemico raggiunse Ahtyrka, Griscino e Pavlograd, quasi fino al Dnieper, assai più ad ovest del bacino minerario del Donez, do· ve tuttora rimanevano gli stabilimenti del Servizio del Genio. Le esigenze dei collegamenti a filo durante i vari periodi della fase del ripiegamento e del riordinamento dei reparti presentarono momenti difficili più per la scarsa disponibilità di materiali occorrenti dopo le ingenti perdite subite, che per l'importanza delle successive richieste. In totale furono impiegati Km. 121 di cordoncino telefonico e 14 di cavo. Alla fine di marzo, con la partenza dell'Sa Armata cui subentrava il II Corpo d'Armata con la sua Intendenza, rimill1evano a Gomel l'Ufficio del Genio di quell'Intendenza con il Magazzino ed il Laboratorio. Altri uffici e frazioni rimanevano ancora a Panteleimonovka, a Stalino, a Dniepropetrovsk, ma anche questi furono regolarmente e totalmente sgomberati. Non meno importante ed intensa dell'attività svolta a sostegno delle unità operanti, fu l'opera di tutti gli organi del Servizio del Genio in favore dei reparti e degli stabilimenti più arretrati della catena logistica, ove la Direzione Lavori del Genio dell'Intendenza, il Laboratorio, le Officine Mobili e gli stessi Reparti del Genio ferrovieri, si prodigarono con inesausta fatica


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a rendere meno disagevole e più efficiente la vita dei centri logistici, ospedali, magazzini, ecc. e del Servizio Trasporti. Le distruzioni sistematiche operate dai sovietici in ritirata secondo la tradizionale condotta bellica russa di far trovare all'invasore la « terra bruciata », congiunte alle conseguenze delle azioni aeree tedesche, avevano praticamente annullato, nei centri abitati di qualche rilievo, ogni disponibilità di locali idonei all'impianto di centri logistici od al funzionamento degli uffici. Gli uni e gli altri, durante la breve buona stagione, potevano temporaneamente essere attendati, ma le asprezze climatiche dell'inverno o l'esigenza stessa di taluni servizi (p. es. quello sanitario) imponevano l'assunzione di regolari « quartieri invernali», come sempre fanno gli eserciti, in climi anche meno difficili di quello della Russia Europea. La conseguenza di un tale stato di cose fu che il Servizio Lavori della Direzione del Genio dell'Intendenza in territorio sovietico occupato, dovette svolgere intensa attività per assicurare in ogni stagione il funzionamento dei centri logistici (ospedali compresi) e dei magazzini dipendenti dai vari servizi. Fu inizialmente provvisto con la costituzione di tre sezioni dislocandole a Stalino, a Makeievka, a Novaja Gorlovka, per impiegare le tre compagnie ( 43\ 115\ 116a) del XXXII Gruppo Lavoratori ed i due plotoni artieri della 156" Compagnia Mista Genio, sempre integrati dall'opera di numerosi operai locali. In quelle attività elemento decisivo fu il ricupero dei materiali, traendoli da edifici resi del tutto irrecuperabili e trasferendoli dove avrebbero potuto trovare utile impiego. Si trattava di lamiere, tubature, travi metalliche, rotaie, tondini, legname, laterizi, elementi di caldaie, impianti di riscaldamento di ambienti e di acqua calda, falegnamerie, carpenterie, forgie, ecc., ricorrendo talora anche all'impianto di laboratori di circostanza.

In particolare i principali lavori eseguiti furono: a Dniepropetrovsk: la sistemazione dell'edificio destinato all'Ospedale di Riserva n. l, lavoro condotto per quell'uso dopo l'arrivo in Russia del CSIR, e dei fabbricati per il Magazzino Vestiario ed Equipaggiamento. L'arredamento dello stabile per il Convalescenziario n. l richiese l'opera di un'intera compagnia lavoratori; a Stalino: Ospedali di Riserva n. 2 e n. 3 ed Ospedali da


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Campo n. 257 e n. 828, fabbricati per uffici, Magazzino Recuperi di Rutcenkovo ( vds. Servizio di Commissariato), le Officine FIAT per la rimessa in efficienza di automezzi per integrare le prestazioni delle officine militari fisse e mobili e dei parchi. Per ottenere questo risultato, oltre le opere murarie di ripristino dei fabbricati, fu necessario provvedere l'officina degli impianti d'illuminazione e di erogazione di energia elettrica per le macchine utensili, previo ricupero ed installazione di trasformatori. Inoltre fu necessario provvedere di alloggio il personale civile giunto da Torino; a Jassinovatoie furono sistemati sette grandi fabbricati, già sede di comandi e servizi del CSIR, come deposito d'indumenti invernali; a Makeievka la sistemazione degli uffici e del personale del comando d'armata richiese il ripristino di otto fabbricati; diverse opere murarie di varia importanza furono eseguite anche a Karkov, a Novaja Gorlovka, a Panteleimonovka ed a Rykovo.

Lo schieramento delle grandi unità sul Don comportò rilevanti lavori di sistemazione a Voroscilovgrad, particolarmente per la sistemazione del centro ospedaliero, costituito da otto padiglioni in muratura. Per restituire loro l'efficienza furono necessari: la quasi totale ricostruzione dell'impianto di riscaldamento, il rifacimento di interi tratti di conduttura elettrica, il riattamento di altri tratti interrotti, la rimessa in ripristino di cabine di trasformazione. Mentre venivano eseguiti questi lavori di maggiore importanza, il funzionamento dell'ospedale fu assicurato con la messa in opera provvisoria di gruppi elettrogeni e trasportando l'acqua con autobotti e pompandola nei serbatoi di nserva. Lavori analoghi furono eseguiti nei manufatti assegnati agli ospedali da campo. L'energia elettrica occorrente ai vari impianti (sanitari ed industriali) di Voroscilovgrad fu trasportata da Novaja Gorlovka (per 100 Km.) e da Marjupol (per 350 Km.). Anche in tutti gli altri centri logistici intensa fu l'attività lavorativa del Servizio del Genio per la sistemazione di uffici, luoghi di cura, magazzini, con la sollecitudine costante di porli nelle migliori condizioni di funzionamento. Quando poi le cir-


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costanze della guerra determinarono la decisione di abbandonare quanto era stato faticosamente riattivato e spesso migliorato, non sempre all'evacuazione fece seguito la distruzione. Questo provvedimento violento fu meditatamente adottato solo quando non si voleva far cadere in mano all'avversario avanzante mezzi tali da offrirgli facilitazioni nella prosecuzione della lotta. Gli impianti sanitari, difesi dalle convenzioni e dal simbolo della Croce Rossa, furono costantemente risparmiati, anche perché in essi restavano ricoverati i feriti militari italiani intrasportabili e, come tali, più bisognosi di cure. Il complesso dei riattamenti è riassunto da queste cifre: - 52 impianti di riscaldamento con 198 caldaie sostituite o ripristinate, 6.000 radiatori, 12 tonnellate di tubazioni, 120 elettropompe per la circolazione forzata; 48 impianti idrici con 12 pompe di sollevamento dell'acqua, 135 prese d'acqua, 5 tonnellate di tubazioni; 120 impianti d'illuminazione e 10 di erogazione di energia motrice per 30.000 metri di linee elettriche, 78 interruttori generali e particolari, 32 quadri di distribuzione, 12 cabine di trasformazione riattate, 6 trasformatori sostituiti; 72 impianti igienico-sanitari attuati. L'attività svolta dal Laboratorio e dalle Officine Mobili del Genio contribuì a ridurre i rifornimenti più lontani e più onerosi, ripristinando l'efficienza del materiale guasto od impiegando quanto fosse stato possibile trovare di ricuperabile. A Voroscilovgrad furono individuati locali idonei fu una fabbrica abbandonata ed ampiamente sabotata. La mano d'opera militare italiana fu integrata da personale di manovalanza civile locale. La principale produzione fu data dal reparto falegnameria con la costruzione degli infissi occorrenti nei fabbricati che ne erano ppvi, occupati da nostre unità, con la costruzione di slitte, slittini e pattini per carrette, chiodi ed arpesi fucinati. Inoltre furono prodotti: tabelle per la segnaletica stradale, garitte per sentinelle, cavalletti, di legno per il taglio di fusti, castelletti per brande biposto, cesti in ferro per il riscaldamento delle tende, acqua distillata per gli accumulatori. Furono prodotte e poste in opera intere attrezzature per treni-ospedale, comprese le cucine e gli impianti di riscaldamento. Le riparazioni si estesero su tutta la vastissima gamma del-


-116l'attrezzatura tecnica della quale è stato fatto già cenno all'inizio di questo capitolo. Il problema dell'avviamento dei rifornimenti logistici al fronte russo, ed in particolare quello dei pesanti ed ingombranti materiali del Genio, rimase costantemente legato a quello dei trasporti. Un aspetto particolare di esso, soprattutto sotto il profilo tecnico, riguarda questa trattazione, mentre l'aspetto organizzativo di tutto l'insieme del Servizio dei Trasporti sarà trattato nell'VIII Capitolo. E' noto che il ripristino delle linee ferroviarie esistenti nel territorio sovietico, eseguito dai tedeschi, si svolgeva con sollecitudine, offrendo sensibili vantaggi a tutta l'organizzazione logistica. Il lavoro presentava l'aspetto più noto della trasformazione dello scartamento, ottenuta mediante lo spostamento di una sola rotaia, che veniva nuovamente fissata alle traversine mediante inchiodamento, anziché con l'imbullonatura. Questo fatto imponeva ai convogli di procedere a velocità ridotta, ma non si trattava di un sensibile inconveniente. Altro aspetto era quello della difficoltà di riparare le numerosissime interruzioni operate con molta perizia dai sovietici in ritirata, per mezzo di unità costituite appositamente per quel compito: demolizione sistematica di tutti i ponti grandi e medi e spesso anche di quelli piccoli, distruzione di tutti gli impianti di stazione ed idrici, lunghissimi tratti di binario con le rotaie spezzate (mediante apposite macchine) perfino in tre punti ciascuna. . Per quanto potesse essere effettuato rapidamente il ripristino, dopo ogni avanzata era sempre necessario far trascorrere periodi non indifferenti prima della ripresa del traffico, durante i quali i trasporti potevano essere effettuati solamente con mezzi automobilistici. Allo scopo di facilitare la ripresa del traffico ferroviario per quanto riguardava 1'8• Armata, erano state inviate al fronte orientale anche Unità di Ferrovieri del Genio. Il X Battaglione Ferrovieri fu posto alle dipendenze tecniche della Direzione del Genio dell'Intendenza. Esso lavorò dapprima al completamento degli impianti ferroviari del centro logistico _di Debalzevo. Nel mese di settembre 1942, il Battaglione (con le sue compagnie 29* e 30*) era inviato a Boguciar per la costruzione della ferrovia campale n. l che, partendo da Scelistovka, sulla linea ferroviaria a scartamento ordinario, con uno


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sviluppo di circa 60 chilometri, dei quali circa 25 di tracciato interamente nuovo, terminava a Radcenskoie, sulla dorsale tra le valli Boguciar e Levaja. Tale ferrovia a scartamento ridotto era costruita per assicurare i rifornimenti invernali ai contigui Corpi d'Armata II e XXXV « CSIR ». Su di essa transitò, peraltro, il 17 dicembre un unico convoglio che trasportava 200 tonnellate di materiali. Infatti, nella stessa giornata il X Battaglione lasciava gli attrezzi per impugnare le armi, essendo stato inviato dal Comando del XXXV Corpo d'Armata « CSIR » a sostenere la difesa di un caposaldo del Don. In quell'azione perdeva i due terzi degli effettivi. La 28a Compagnia dello stesso Battaglione, dopo avere ricuperato nella zona di Debalzevo 2.000 tonnellate di materiale ferroviario a scartamento ridotto Décauville, si trasferiva a Kamensk (basso Donez) per porre in opera quello stesso materiale nella costruzione di una seconda ferrovia campale che permettesse il passaggio del Donez, collegando i due tronchi ferroviari interrotti dalla demolizione del ponte che i tedeschi non erano in grado di ricostruire per difetto di materiali. I lavori per il collegamento ebbero inizio il 29 agosto 1942 ed il tronco, lungo circa 5 chilometri, da Likaja-Kamensk al casello di Staraja Stanizza fu completato il 28 settembre, ma già alla fine di ottobre l'autorità germanica non permise l'ulteriore avviamento di treni italiani su Kamensk, motivando l'esclusione con ·le esigenze delle operazioni su Stalingrado. Invece il IX Battaglione Ferrovieri, giunto al fronte orientale soltanto nel mese di ottobre 1942, fu dapprima impiegato nel ·completamento .degli impianti ferroviari della linea Ostrogozsk-Jevdakovo, per consentire l'abolizione di quel trasbordo. Il lavoro era completato il 6 dicembre, ma una parte dei materiali giacenti a terra prima di allora dovette essere ancora inoltrata con autotrasporto, per smaltire la giacenza al più presto possibile. Assolto tale compito, il Battaglione fu destinato alla costruzione della linea ferroviaria da Voroscilovgrad al Donez, per assicurare il collegamento ferroviario tra le basi arretrate e quella avanzata di Millerovo. Il tronco Debalzevo-Voroscilovgrad poté essere inaugurato all'inizio del mese di dicembre. Prima dell'evacuazione di Voroscilovgrad i lavori erano ulteriormente progrediti.



CAPITOLO

VI

SERVIZIO CHIMICO

Compiti principali: attuare, in stretto collegamento col Servizio di Sanità, la bonifica dei colpiti da offesa chimica; bonificare terreno, ambiente e materiali sui quali si è abbattuta l'offesa chimica; rifornire i materiali tecnici e di consumo, sia ai reparti del Servizio, sia alle unità" operanti; rimettere in efficienza i materiali non abbisognevoli di grandi riparazioni e sgomberare gli altri sui magazzini competenti previa disinfezione. Nel periodo 1941-1942, nell'organizzazione dell'Intendenza Speciale del CSIR, organo coordinatore-, l'Ufficio Chimico del Corpo di Spedizione, organo direttivo, avev'alle dipendenze il Laboratorio Chimico Campale, organo esecutivo. Mancava un Magazzino Chimico a sé stante, poiché quelle funzioni erano riunite nel Magazzino Speciale di Sanità, Chimica e Veterinaria. Nel successivo periodo 1942-1943, nell'organizzazione dell'Intendenza dell'S•. Armata, organo coordinatore, fu costituita la Direzione Chimica, organo direttivo, dalla quale vennero a dipendere il Laboratorio e !'8° Magazzino Chimico di Armata, organi esecutivi. Poiché al fronte germano-sovietico - come del resto sugli altri fronti - la guerra chimica non ebbe luogo, l'attività del Servizio Chimico dell'Esercito Italiano rimase limitata alla tenuta in efficienza dei mezzi di difesa individuale, collettiva e di bonifica, dei quali erano dotati i reparti allo scopo di prevenire i danni di un'eventuale specifica aggressione da parte dell'avversario. Quelle attrezzature, che non ebbero il collaudo della pratica, erano ritenute adeguate alle possibili necessità. Nella consueta ricerca d'informazioni riguardanti mezzi e


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possibilità dell'avversario, furono r!lccolte interessanti notizie sui mezzi offensivi e difensivi chimici preparati dall'Esercito sovietico. Si raccolsero in proposito dati che testimoniavano l'importanza attribuita a quel tipo di guerra da quelle forze armate. Il Laboratorio Chimico Campale contribuì con il suo lavoro a ricavare altri elementi. . L'uso di mezzi studiati dal Servizio Chimico fu limitato ai nebbiogeni e fumogeni a scopo di mascheramento, nonché a quello di lanciafiamme, nella misura che risulta dal Documento 65/Sv .. I reparti lanciafiamme furono impiegati in combattimento secondo le loro finalità costitutive ed il loro addestramento speciale. Agli altri reparti chimici vennero affidati compiti vari, propri dell'Arma di Fanteria ed in ausilio ad essa.


CAPITOLO VII

SERVIZIO DI IPPICA E VETERINARIA

Compiti principali: rifornimento dei quadrupedi, dd carreggio, delle bardature e dei finimenti; loro riparazione e sgombero; provvista dei materiali di veterinaria e di mascalcia; sorveglianza igienica e sanitaria sui quadrupedi; cura, sgombero e ricupero dei quadrupedi ammalati o feriti; accertamento delle qualità alimentari delle carni e dei foraggi destinati ai consumi militari. Organi coordinatori: presso il CSIR o l'Armata, l'Intendente; presso i corpi d'armata, i Capi di Stato Maggiore; presso le divisioni, i comandanti delle grandi unità; presso i corpi e reparti, i loro comandanti. Organi direttivi: presso l'Intendenza, la Direzione di Ippica e Veterinaria (Ufficio, nel periodo del CSIR); presso i corpi d'armata, le rispettive Direzioni di Ippica e Veterinaria; presso le divisioni, i Capi Ufficio del Servizio Ippico e Veterinario; presso i corpi ed i reparti, i rispettivi dirigenti del Servizio di Ippica e Veterinaria. Organi esecutivi: presso il CSIR o l'Armata, le infermerie quadrupedi e quelle specializzate per malattie infettivo-contagiose; le frazioni di magazzino di veterinaria e di mascalcia (incluse rispettivamente nel Magazzino di Sanità ed in quello di Artiglieria, entrambe controllate dalla Direzione di Ippica e Veterinaria); il convalescenziario, istituito presso la 17• Infermeria Quadrupedi, che aveva anche funzioni di riserva; presso le grandi unità, le infermerie quadrupedi organicamente assegnate. Da quanto precede si rileva che al fronte orientale il Servizio non dispose mai di Magazzino in proprio, né di un parco rifornimento quadrupedi. Dovette pertanto limitare la propria azione ad un controllo su fr.aZioni di magazzino inserite in ma-


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gazzini dipendenti da altre direzioni, all'ispezione delle carni e dei foraggi presso gli stabilimenti del Servizio di Commissariato, al funzionamento di un'infermeria quadrupedi, al ricupero degli animali ricoverati presso stabilimenti veterinari di eserciti alleati, alla sorveglianza generica sull'azione degli ufficiali veterinari. Tra gli argomenti meritevoli di particolare menzione sono: le cure profilattiche impiegate in un ambiente nel quale erano generalmente diffusi la morva, il carbonchio, la rabbia, la rogna, l'erpete e la pediculosi, malattie facili da contrarre in periodo di operazioni. Furono raccomandate a tutti i reparti le consuete norme igieniche generali e, in particolare, quella di evitare che quadrupedi militari fossero accantonati in scuderie o stalle usate in precedenza da animali appartenenti alla popolazione o che con questi avessero contatti diretti. Taie precauzione era facile da osservare nel periodo estivo ed in quello autunnale, quando il clima consentiva di lasciare i quadrupedi all'addiaccio e di abbeverarli negli abbeveratoi pieghevoli in dotazione ai reparti. Ma nel mese di novembre, al fine di evitare perdite per la azione del gelo, fu necessario ricoverare i quadrupedi nelle stalle o scuderie locali trascurando le norme igieniche per mancanza di disinfettanti. Le possibilità di contrarre infezioni risultarono ulteriormente accresciute. con le requisizioni di animali locali allo scopo di rimpiazzare perdite subite o di provvedere ai trasporti ed ai rifornimenti con mezzi a traino animale non previsti nelle dotazioni dei reparti. Da novembre a marzo i quadrupedi furono sistemati in centri abitati, arretrati rispetto a quelli nei quali si svolgevano operazioni, per offrire agli animali migliore alimentazione e ri. poso, dopo le fatiche della campagna estivo-autunnale 1941. Nello stesso mese di marzo 1942 si verificarono i ·primi casi di rogna, prontamente isolati e curati presso gli stessi reparti nei casi più benigni, mentre i più gravi furono ricoverati presso la 17• Infermeria Quadrupedi, che provvide all'isolamento. Il fenomeno, per altro, fu limitato a 47 casi curati presso i reparti e 23 ricoverati in infermeria. . Ancora nel mese di marzo fu effettuata la reazione malleinica per accertare l'eventuale presenza di infezione di morva. I 14 casi positivi (tutti del Reggimento « Savoia cavalleria ») fu-


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rono subito abbattuti c tutto il reggimento fu posto in quarantena, ma non si verificò altro seguito. Al di fuori delle malattie citate, non si ebbero altre manifestazioni epizootiche. Il sistema di ferratura a ghiaccio in uso nell'esercito italiano, mediante l'applicazione di un ferro a ramponi fissi posteriori ed una grippa a testa anteriore fissata mediante saldatura, non poté essere attuato, perché nel quantitativo di grippe inviato dall'Italia non era inclusa la sostanza speciale per saldarle. Furono adottati mezzi di ripiego, mediante ferri con ramponi fissi posteriori e chiodi da ghiaccio alle estremità anteriori, risultati ugualmente efficaci. Il tipo di ferratura alla russa (ferri con tre ramponi a vite con l'estremità libera a forma di H) usata anche dall'esercito tedesco, si palesò utilissimo. L'alimentazione dei quadrupedi italiani risultò insufficiente nel periodo invernale, anche se combinata con gli alimenti tratti dalle risorse locali. L'orzo, somministrato senza essere stato sottoposto a preventiva frantumazione, veniva mal digerito e male assimilato dai quadrupedi, e pertanto non poteva fornire i principi nutritivi necessari per sopperire alle deficienze degli alimenti concentrati.

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CAPITOLO

VIII

SERVIZIO DEI TRASPORTI

E' fattore determinante cosl in campo logistico come in campo operativo, poiché ogni atto tattico o strategico e la stessa funzione logistica comportano sempre la messa in opera di una attività di trasporto. L'organizzazione del Servizio Trasporti in guerra, operante in stretto collegamento con gli organi operativi in una visione unitaria dell'attività bellica, richiede il razionale coordinamento dei vari sistemi di trasporto, oltre che una valida e perfetta organizzazione degli itinerari e del movimento, affinché ogni trasporto si svolga celermente, senza intoppi e col massimo rendimento. Esso riguarda principalmente i trasporti per ferrovia, per via ordinaria, per via aerea e per via acquea. L'attività operativa delle unità italiane al fronte russo-tedesco, non richiese l'organizzazione di trasporti per via acquea. La costituzione organica dell'Intendenza Speciale Est (poi Intendenza Speciale CSIR), commisurata all'esigenza di organizzare ed amministrare una base logistica, non prevedeva un Ufficio Trasporti. Si riteneva, probabilmente, che per i trasporti ferroviari tra l'Italia e le teste di scarico nelle retrovie del CSIR potesse essere sufficiente la Direzione Superiore Trasporti dello Stato Maggiore dell'Esercito e che per dirigere i trasporti per via ordinaria bastassero la Direzione Trasporti per via ordinaria del CSIR (in quanto Comando del Corpo d'Armata Autotrasportabile), l'Ufficio di Stato Maggiore dell'Intendenza e l'Ufficio Automobilistico della stessa, come, senza incovenienti, avvenne in un primo periodo. Le esigenze accertate attraverso l'esecuzione reale del servizio indussero l'Intendenza a richiedere (l O agosto 1941 ), e lo Stato Maggiore a disporre, la costituzione di un semplice Ufficio Trasporti per via ordinaria per l'Intendenza


-126del CSIR. I 10 ufficiali ed i 32 sottufficiali e soldati a questo destinati giunsero a destinazione tra il 17 ed il 23 ottobre. In quella formazione non era compresa una Sezione Trasporti Ferroviari. Per quelle necessità veniva inviato presso l'Intendenza, con funzioni di collegamento, un ufficiale dell'Ufficio TrasportiCollegamento di Budapest. Nella sua costituzione organica ancora ridotta l'Ufficio Trasporti per via ordinaria dell'Intendenza Speciale risultava composto dalla Sezione Movimento e da quella Trasporti per via ordinaria. Con questa soluzione organizzativa organi coordinatori del Servizio sarebbero stati rispettivamente: presso l'Intendenza, l'Intendente; presso il comando del CSIR, il Comandante del Corpo di Armata; organi direttivi: i due Uffici Trasporti per via ordinaria; organi esecutivi: presso l'Intendenza, tre autogruppi del 2° Autoraggruppamento ( 17 Autoreparti), il VI Battaglione Movimento Stradale, la 6• Centuria della Milizia Nazionale della Strada ed 1'8° Reparto Soccorso Stradale. Una seconda volta i fatti dimostravano l'insufficienza del provvedimento adottato, alla quale sopperllo stesso Ufficio Trasporti dell'Intendenza, costituendo, con il personale già a sua di·· sposizione, una non prevista, ma completa, Sezione Trasporti Ferroviari. Pertanto, alla fine di marzo 1942, l'Ufficio Trasporti dell'Intendenza Speciale CSIR era costituito come risulta dal Documento 66/Sv .. Le condizioni climatiche del lontano paese nel quale le unità italiane dovevano operare, le caratteristiche della rete delle comunicazioni terrestri, ed in particolare di quella viaria, e tutte le difficoltà connesse alla situazione generale sono esposte nel capitolo sul Servizio delle Strade. Nel richiamarsi ad esso è sufficiente ricordare che i primi tronchi stradali percorsi, tra Ungheria e Romania, si snodavano per circa 300 chilometri in terreno montuoso ed avevano fondo artificiale, per quanto in cattive condizioni. Negli ampi percorsi della Bessarabia e dell 'Ucraina il terreno si presentava, invece, tutto pianeggiante o lievemente ondulato, ma le comunicazioni ordinarie si svolgevano su piste a fondo naturale, di transitabilità soggetta agli agenti atmosferici della pioggia, della neve, del gelo. Nel bacino industriale-minerario dd Donez una parte della


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rete stradale era acciottolata ed un'altra parte asfaltata sulle direzioni Stalino - Jassinovatoie - Gorlovka - Rykovo e Stalino Harzjsk-Zugres. l periodi più difficili per il Servizio Trasporti dal punto di vista climatico, furono i mesi di ottobre e novembre 1941, per le pioggie autunnali, e della fine di gennaio 1942, per le bufere di vento. Per una visione generale dell'andamento e delle caratteri.. stiche del Servizio nel particolare ambiente vds. Documento 6 7/S v., tratto da una relazione del Direttore dei Trasporti dell'Intendenza. . Al momento dell'arrivo, l'Intendenza avrebbe dovuto avere alle proprie dipendenze gli Autoreparti 32° e 116° (del 2° Autoraggruppamento) ed il 127°, ma le rìmase soltanto quest'ultimo, rinforzato da pochi autocarri dei primi due, impiegati tutti per il trasporto dei materiali dagli scali ferroviari ai vari magazzini. Il 32° ed il 116° Autoreparto erano stati trattenuti dal Comando del CSIR per il trasporto di truppe. . Alla fine d'agosto l'arrivo del LI Autogruppo (del 2° Autoraggruppamento) consen~ . all'Intendenza di avere a propria disposizione sette autoreputi pesanti (25°, 115°, 127°, 135°, 140°, 187° e 188°, del LI Autogruppo) ed il 139° Autoreparto Leggero (su due sezioni). · Il 15 settembre 1941 ebbe luogo ad Uman una riunione tra rappresentanti dell'lntendenzà Speciale ed altri di parte germanica per definire il futuro funzionamento dei trasporti ferroviari. Fu stabilito che il CSIR potesse fare assegnamento, per i rifornimenti in arrivo dall'Italia, in un primo tempo su di un convoglio al giorno. In ordine allo spostamento verso oriente delle basi arretrate fu fatta riserva di approfondire lo studio del problema nel quadro di tutte le esigenze contingenti. Per sopperire alle difficoltà, spesso proibitive, del traffico automobilistico durante la stagione delle piogge autunnali, sui più brevi tragitti fu fatto ricorso ai trasporti a traino animale. A tale scopo le unità del CSIR disponevano solamente delle salmerie di combattimento delle due divisioni autotrasportabili, non impiegabili in vista di possibili necessità operative. Pertanto fu necessario procurarsi i mezzi ricorrendo alle risorse locali, ma i risultati ottenuti furono scarsi, poiché le autorità tedesche, che avevano requisito quasi tutti i quadrupedi ed il carreggio, non diedero corso alle .richieste italiane.


-128Alla fine di ottobre, durante le operazioni di conquista del bacino industriale-minerario del Donez, la condizione delle strade, rese impraticabili dalle avversità climatiche, determinò l'organizzazione di un servizio di aerotrasporti per lo sgombero urgente di feriti e per effettuare i più pressanti rifornimenti. Il 29 ottobre 1941 una sezione di sei apparecchi S 81, partendo dal campo di Dniepropetrovsk, effettuava il collegamento con Stalino. L'entità del servizio è espressa dai seguenti dati numerici: viaggi compiuti - ottobre 11 -novembre 74 -dicembre 13 - feriti sgomberati da Stalino

quintali trasportati 114,80 888,45 182,00

a Dniepropetrovsk: - italiani 697 - tedeschi 52 La conclusione delle operazioni offensive, dopo la conquista del bacino del Donez, con il 1° novembre, consentiva che l'intero 2° Autoraggruppamento passasse alle dipendenze dell'Intendenza, con il materiale ridotto, però, in precarie condizioni di efficienza, con la propria forza organica dei citati 3 autogruppi. Per l'attività di una parte delle unità automobilistiche dell'Intendenza, a favore dei vari servizi, vds. Documento 68/ Sv .. Per lo stato di efficienza degli automezzi sempre nel periodo luglio 1941-marzo 1942 vds. Disegno N. 8/Sv .. Quando l'Intendenza, in relazione all'avanzata delle grandi unità nella zona di Stalino, fu trasferita a. Dniepropetrovsk, gruppi di autoreparti scaglionati tra Belzy e Pervomajsk operavano in modo da ridurre i percorsi agli automezzi delle unità operanti, facilitandone il servizio. Gli accordi presi con le autorità ferroviarie tedesche nel mese di settembre ad Uman a proposito dell'impiego della ferrovia per i rifornimenti italiani avevano lasciato intravvedere, in .linea teorica, buone possibilità. In pratica, l'Intendenza non



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INTENDE N; STATO DI EFFICIENZA DEGLI AUTOMEZZI DEL

100

90

80

70

60

50

40

5 LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

Nm


Disegno n' 8/Sv.

ZA C. S.I. R.

. C.S.I.R. DAL LUGLIO 1941 AL MARZO 1942

rEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO



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poté mai neppure disporre del minimo previsto, né mai fu potuta trattare la soluzione del problema dell'avanzamento delle basi arretrate. Questi ultimi trasporti furono concessi soltanto saltuariamente e dopo pressanti e reiterate richieste. Infatti lo sgombero, iniziato a novembre, non era ancora ultimato alla fine di marzo. Anche gli arrivi dall'Italia non si effettuavano regolarmente alla testa di scarico di Dniepropetrovsk. Per raggiungere una soluzione definitiva fu richiesto un nuovo convegno, che ebbe luogo a LOtzen il 26 novembre. Fu concordata l'assegnazione di un contingente mensile di 19 treni a partire ·dal l o dicembre (15 a Stalino e 4 a Dniepropetrovsk), in più l'inoltro fuori contingente di 21 treni già in viaggio e l'assegnazione, extra contingente, di 2 treni al mese provenienti da Belzy. La contemporanea riattivazione del traffico ferroviario tra Dniepropetrovsk e Stalino facilitava una favorevole soluzione della crisi dei trasporti verso le unità operanti, portando la testa ferroviaria di scarko alle stazioni di Stalino e Jassinovatoie, collegate con la linea di combattimento da rotabili a fondo artificiale. Ma neppure dopo di allora fu potuta ottenere una regolarità degli arrivi. La loro discontinuità proveniva, innanzi tutto, dalla reale costante scarsità di locomotive e da interruzioni verificatesi sulle linee, ma tali inconvenienti erano spesso aggravati dal frazionamento dei convogli in arrivo dall'I talia, che si verificava in punti imprecisati e spesso imprecisabili, con la conseguente sosta in varie stazioni dei carri staccati. Il ristabilimento delle comunicazioni ferroviarie tra Dniepropetrovsk e Stalino consenti che i rifornimenti si avvalessero di quel mezzo, evitando i trasporti automobilistici nel mese di gennaio, quando le temperature si mantennero costantemente sotto i -25° e la tormenta rendeva anche più aleatoria la transitabilità delle strade. Nel mese di gennaio 1942, dopo che nuove esperienze avevano ulteriormente motivato la necessità di ripetere le richieste, le autorità tedesche consentirono che. da parte italiana si addivenisse ad acquisti diretti di quadrupedi, carreggio e slitte, tramite commissioni di requisizione, tanto presso la popolazione, quanto presso le locali aziende agricole collettivizzate. In tal mo_do poté essere formato un organico Reparto Carreggio e Slitte, posto alle dirette dipendenze dell'Ufficio Trasporti dell'Intendenza. A fornire il personale fu chiamata la t• Compagnia del CCXLVII Battaglione Territoriale Mobile, inte-


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grata da uomini destinati al non costituito Parco Rifornimento Quadrupedi. La costituzione del Reparto Carreggio e Slitte risultava di un comando e di tre sezioni carreggio e slitte, ciascuna su 50 veicoli (carrette o slitte, a seconda della stagione) e di l 00 quadrupedi. Il servizio compiuto dal Reparto durante i mesi invernali è riassunto dalle cifre che seguono: viaggi-slitta compiuti quintali trasportati

genn. 263 1315

febbr. 1780 7845

mar. 701 1650

totali 2744 10810

Nel mese di febbraio, mentre la situazione atmosferica meno ostile avrebbe agevolato la ripresa dei trasporti automobilistici, la penuria di carburante veniva a limitarne l'uso, favorendo però il gettito del lavoro di grandi riparazioni delle officine, non distolte da quelle piccole, richieste dalla effettuazione delle autocolonne. L'inizio del disgelo, nel mese di marzo, impose l'interruzione dell'uso degli automezzi, per sottrarli agli inconvenienti del fango durati per tutto il periodo primaverile. Secondo gli accordi stabiliti tra alleati, tra il dicembre 1941 ed il marzo 1942, l'Intendenza speciale avrebbe dovuto ricevere dall'Italia e dalle basi arretrate un totale di 99 treni (19 x 4 = 76 + 2 + 21). Ne ebbe, invece, 60 e cioè il 60% del convenuto. . Per porre rimedio al frazionamento dei convogli ed all'abbandono in sosta dei carri distaccati, l'Intendenza ottenne dallo Stato Maggiore dell'Esercito che le fossero segnalati la matricola ed il contenuto dei singoli carri in partenza, affinché ne fosse possibile il ritrovamento. Per contro fu posta ogni cura per affrettare le operazioni di scarico, facilitando la circolazione del ·materiale rotabile, mentre l'Intendenza provvide spesso alla costituzione di comandi militari di stazione l'assegnazione dei quali non era prevista dalle tabelle organiche, ma che la situazione rendeva necessari per un buon funzionamento del servizio. Nel mese di marzo le slitte del• Reparto Carreggio e Slitte dovettero essere sostituite con carretti. La « Feldkommandantur


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n. 240 » di Stalino, su ordine del comando della l a Armata Corazzata tedesca, avrebbe dovuto fornirne 200. In realtà ne consegnò 19 ed a titolo di prestito. Le operazioni di ricerca e requisizione resesi necessarie furono quasi sistematicamente ostacolate da parte germanica. Al 31 marzo i soli mezzi a trazione animale dei quali disponesse l'Intendenza del CSIR erano: 210 cavalli, 110 carrette, 63 slitte. Le slitte giunte dall'Italia non poterono essere impiegate, perché il tipo pesante si dimostrò inadatto al traino dei cavalli locali. Il tipo leggero pieghevole si palesò instabile su terreno accidentato e di troppo piccola portata (q. 2,5 - 3 ). Alla fine del ciclo di operazioni autunno-invernale, a proposito delle unità destinate all'organizzazione stradale ed alla disciplina del movimento (VI Battaglione Movimento Stradale, 6• Centuria della Milizia della Strada, uno e poi due Reparti Soccorso Stradale) risultò che, pur avendo realizzato tre schieramenti (l0 : tra Borsa e Belzy, 2°: tra Belzy e Pervomajsk, 3°: tra Pervomajsk e Dnjepropetrovsk) per successivi scavalcamenti, non fu possibile attuare il quarto per la pesantezza dell'unità che le impediva di seguire tempestivamente lo sviluppo delle operazioni. La disciplina del movimento (Disegno N. 9/Sv.) non costitul problema, per la larghezza delle piste e per l'ottima visibilità su di esse. Fu, invece, problema importante quello del soccorso stradale e del ricupero degli automezzi in avaria. I carri soccorso « 3 Ro » si rivelarono inadatti al terreno sul quale erano chiamati ad agire, perché non cingolati, inoltre risultarono anche numericamente scarsi. Nel mese di marzo 1942, cosi come in Italia si stavano approntando le grandi unità destinate al fronte orientale, per costituirvi, incorporando il CSIR, l'Ba Armata, anche l'Intendenza Speciale CSIR attraversava parallelamente un periodo di trasformazione per attuare, con il proprio ampliamento, le provvidenze necessarie a fronteggiare gli arrivi previsti per la fine della primavera. La trasformazione in Direzione Trasporti d'Armata, d'altra parte, non poteva essere intesa come un semplice adeguamento· alle norme regolamentari. Le caratteristich€ del teatro d'operazioni e l'inevitabile necessità di cooperare con l'alleato,


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regolatore assoluto dei trasporti tra la frontiera e la zona di radunata, imponevano un'adattabilità ed una snellezza organizzativa che non avrebbero potuto essere contenute entro rigidi schemi regolamentari: basti por mente alla formazione di organismi non previsti, come la « direzione dei cantieri di scarico o di trasbordo », come i «posti di controllo dei movimenti ferroviari », come i « centri avanzati » ed altri ancora. L'attività dei trasporti nei mesi di aprile, maggio e giugno 1942, oltre ad essere rivolta ad osservare il consueto servizio per le unità del CSIR schierate sulla linea di combattimento, era ormai diretta anche alla preparazione delle unità stesse, in vista delle operazioni estive e alla preparazione della radunata dell'Sa Armata. La congestione dei piani caricatori nelle stazioni ferroviarie e dei cantieri di carico e scarico poté essere eliminata mediante serrati turni di lavoro della manovalanza. Il tardato arrivo di nuove unità territoriali indusse la Direzione Trasporti ad impiegare anche manovalanza civile, pur di raggiungere rapidamente quel risultato. Lo sgombero degli automezzi guasti in Italia ebbe un forte incremento. Alcuni lavori tendenti a migliorare le possibilità di scarico nelle stazioni ferroviarie esistenti nella zona del CSIR, furono eseguiti dai tedesch1. Le migliorate condizioni climatiche favorivano i movimenti per via ordinaria. Le unità addette all'organizzazione ed alla disciplina del movimento provvidero a riconoscere e studiare itinerari da seguire nei futuri movimenti di: radunata e di avanzata verso oriente e ad organizzare gli itinerari interessanti i prossimi movimenti di radunata. Per collegare la zona di Karkov, dove avrebbe avuto luogo lo scarico delle unità costituenti il II Corpo d'Armata, con quella di schieramento del XXXV Corpo d'Armata (CSIR) nel bacino minerario-industriale del Donez, perché vi avesse luogo la radunata dell'S. Armata, organi del Movimento Stradale furono schierati a Jassinovatoie, Krasnograd, Karkov e Petropavlovka. L'S0 Reparto Soccorso Stradale decentrò i suoi nuclei a Novo Moskovsk, Petropavlovka, Peretcepino e Pavlograd. La 6a Centuria della Milizia della Strada, oltre ai normali compiti d'istituto, quale organo mobile sovrintendente del mo-


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vimento stradale, svolse anche attività di pilotaggio delle colonne m arnvo. Alla fine di quel trimestre primaverile di preparazione, lo Ufficio Trasporti dell'Intendenza Speciale del CSIR si era trasformato nella Direzione dei Trasporti dell'Intendenza dell'Bo Armata. Essa venne ad essere composta da una Segreteria, che trattava anche i trasporti aerei, da un Ufficio Movimento, articolato in: Sezione Movimento, Sezione Trasporti Ferroviari, Sezione Trasporti per Via Ordinaria (distinti in trasporti automobilistici e trasporti carreggio e slitte) e Sezione Organizzazione e Disciplina Stradale. Quanto ai trasporti ferroviari, la Direzione dei Trasporti era collegata, con rapporto diretto di dipendenza, con la Direzione Superiore dei Trasporti ( « Supertrasporti ») del Comando Supremo in Roma. Inoltre aveva rapporti di collaborazione con gli Uffici di Collegamento italiani presso i comandi e le organizzazioni tedesche a Berlino, a Vienna, a Kiev, ecc. e con le Delegazioni Trasporti italiane di Poltava, Kiev, Odessa, ecc., con tutti i Comandi Militari di Stazione scaglionati lungo le grandi linee di rifornimento e nella zona di schieramento dell'Armata. Quelli di Karkov, Dniepropetrovsk e Jassinovatoie erano organizzati da « Supertrasporti » e dalle sue Delegazioni avanzate di Kiev e di Poltava. Nella zona di schieramento, invece, i Comandi Militari di Stazione furono improvvisati con i mezzi della Direzione Trasporti e solo successivamente o normalizzati dalle Delegazioni predette, o da queste istituiti su segnalazione della Direzione. In sintesi, nell'ambito della Direzione Trasporti dell'S. Armata (organo direttivo centrale), gli organi direttivi periferici sarebbero stati: i Comandi di Delegazione o di Trasbordo, i Centri, le Basi o le Tappe; organi esecutivi: i cantieri di scarico (in collaborazione con le Tappe), i Comandi Militari di Statione, i Battaglioni Ferrovieri (per il riattamento delle interruzioni e per la manutenzione dei tronchi ferroviari) (l). Notizie sommarie sull'organizzazione militare tedesca dei trasporti ferroviari, quali poterono essere raccolte in quel tempo ed in quei luoghi, sono contenute nel Documento 69/ Sv .. (l) Il ·IX ~ il X Battaglione Ferrovieri del Genio, però, giunsero al fronte orientale dopo 1~ radunata e la loro opera non poté assumere grande importanza nell'organizzazione del traffico nella zona dell'S' Armata.


-134Gli assi di alimentazione ordinari per le grandi uruta Italiane operanti in territorio sovietico furono essenzialmente due: -

Brennero - Austria - Slesia (o Ungheria e Carpazi) - Leopoli - Kiev - Karkov; Tarvisio (o Postumia) - Ungheria (o Jugoslavia) - Romania Moldavia (per Balta o Tighina) - Ucraina (Dniepropetrovsk) - Stalino.

Quanto ai trasporti per via ordinaria, gli organi esecuuv1, sui quali la Direzione aveva funzioni direttive e dei quali disponeva, erano gli Autoraggruppamenti 2°, 7°, 8° e 10° con un complesso di 4.000 autocarri e 1.350 mezzi vari (auto, in buona parte di fabbricazione tedesca, ambulanze, carri soccorso, 800 motomezzi ed altri mezzi speciali) che davano all'Intendenza una capacità media teorica di trasporto di 10.000 tonnellate; da ridurre, in pratica, almeno di l/ 3 per effetto dei decentramenti, dei cicli di manutenzione, dei guasti, ecc .. Del Reparto Carreggio e Slitte è stato detto. Si può aggiungere che un maggiore sviluppo di quei mezzi di trasporto avrebbe avvantaggiato l'efficienza degli autogruppi, facilitando i turni di avvicendamento. Si può anche anticipare che, nel secondo inverno, le unità alpine ebbero la possibilità di risolvere più favorevolmente il problema dei trasporti sulle brevi distanze e nell'ambito delle minori unità, in conseguenza dell'elevato numero di quadrupedi del quale potevano disporre. L'attività del traffico per via ordinaria di una tale massa di automezzi della sola Intendenza, ancora accresciuta da quelli dei corpi d'armata, era disciplinata da tre Commissariati del Movimento, dal VI Battaglione Movimento Stradale (in zona fino dal 1941) e dal XXVI, entrambi su tre compagnie, dall'SO e dal lef Reparto Soccorso Stradale (su 4 nuclei) e da un Nucleo della Milizia Nazionale della Strada (Centurie 6• e s·). Indipendentemente dai compiti specifici dei reparti addetti al soccorso stradale, occorre tener presente che le linee generali dell'organizzazione stradale nei territori occupati erano fissati dai comandi delle grandi unità tedesche, nelle quali operavano quelle italiane. Per il movimento delle unità automobilistiche, non esistevano in genere difficoltà di marcia anche fuori della sede stradale, tanto più che questa, priva di fondo artificiale, non offri-


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va al traffico facilitazioni di molto superiori a quelle di qualunque altro tratto di terreno. Pertanto la preoccupazione di evitare sovrapposizioni di movimento od intasamenti poteva essere limitata ai centri urbani, ai punti di transito obbligato (ponti, ecc.) o sulle pochissime strade a fondo artificiale. Però, la vastità degli orizzonti, l'assenza di punti di riferimento, l'imprecisione e la scarsità del materiale di documentazione topografica, determin~vano il pericolo di smarrimento della giusta strada da parte delle autocolonne e la conseguente necessità di assisterle con elementi di pilotaggio e scorta, forniti dall'organizzazione stradale. Per le esigenze descritte, i « movieri » dei battaglioni del movimento stradale si trovarono molto spesso ad operare isolati, disseminati su lunghissimi itinerari, tra forti difficoltà climatiche ed ambientali, talora impegnati in combattimento frammisti agli altri combattenti. Notizie sommarie sull'organizzazione militare tedesca dei trasporti per via ordinaria, quali poterono essere raccolte in quel tempo ed in quei luoghi sono contenute nel Documento 70/Sv .. I trasporti per via aerea venivano regolati dall'Ufficio Traffico del Comando Aeronautica, al quale gli stati maggiori delle grandi unità e dell'Intendenza rivolgevano le loro richieste. Un regolare servizio di linea per le esigenze militari era funzionante per Bucarest con provenienza da Stalino e da Voroscilovgrad. Notevole fu l'impiego del trasporto aereo di persone e di materiali urgenti, posta compresa, durante l'intero biennio 1941-194 3. Meritano menzione anche gli aviorifornimenti effettuati durante l'inverno 1942-1943 a favore della Divisione «Torino » assediata a Tcertkovo, del Centro di Millerovo, pure assediato, delle unità del Corpo d'Armata Alpino durante il loro ripiegamento. La mancanza di documentazione attendibile non consente di fornire più ampie notizie. I movimenti da eseguire per effettuare la radunata dell'8• Armata italiana nei territori sovietici occupati furono molti e imponenti.


-136Si è trattato di portare le grandi unità, dislocate variamente in tutta la penisola italiana, pur con prevalenza . nell'Italia settentrionale, prima alle zone di concentramento donde sarebbero partiti i convogli ferroviari, di effettuare poi lo spostamento per ferrovia su alcune migliaia di chilometri dall'Italia all'Ucraina, per una durata di una decina di giorni, di riprendere infine il movimento dall'Ucraina per via ordinaria fino a raggiungere lo schieramento richiesto dalle necessità operative. n totale degli uomini da trasferire ammontava a 138.189 unità, con 11.795 automezzi, 1.725 motomezzi, 20.282 quadrupedi, oltre alle migliaia di tonnellate di materiale d'armamento e di equipaggiamento di due corpi d'armata, con i relativi servizi, propri e d 'armata. Per il trasporto ferroviario di un cosl grande e complesso contingente, occorsero 1.260 carrozze di 3" classe, 3.331 carri attrezzati per trasporto di uomini, 2.535 carri per trasporto di quadrupedi, 6.289 carri per materiali, 11.795 pianali, per un numero totale di 25.210 carri raggruppati in 630 convogli di 40 carri ciascuno (non più di 80 assi ed 800 tonnellate di peso, compresa la locomotiva), dei quali l bagagliaio, l carro viveri, 1-2 carri per foraggi e avena, l carro cucina, l carro attrezzato in parte con barelle, per trasporto eventuale di infermi, e in parte con panche, che il comando della tradotta , l carro latrina. Il numero medio dei convogli previsto per ogni divisione di fanteria era di 42, di 58 per ogni divisione alpina, di 170 per un corpo d'armata di fanteria, di 218 per il Corpo d'Armata Alpino, di 242 per i reparti e servizi d'Intendenza. I comandi germanici, però, non avevano rese note le località di destinazione di tutto quel blocco di armi e di armati. Gli itinerari erano stati stabiliti e comunicati soltanto fino a Brest Litovsk, in Polonia. Era stata fatta eccezione per i convogli di trasporto di unità essenzialmente motorizzate (un complesso di 5.000 automezzi e traini di artiglieria), che, per non appe.santire troppo il movimento sulle varie linee, avrebbero raggiunto su rotaie 1~ zona di Troppau, in Slesia, proseguendo poi per via ordinaria per circa 1.500 chilometri, da coprire a tappe medie giornaliere di 200 chilometri. Soltanto quando i primi C<?nvogli erano già partiti dall'Italia (verso 1'8-10 giugno 1942 ), e su insistenti richieste del


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Generale Intendente, i comandi tedeschi diedero comunicazione della zona di radunata dell'Armata italiana. Risultò allora che era stata prevista una zona per ognuno dei corpi d'armata in arrivo, entrambe sensibilmente staccate da quella di schieramento del CSIR: quella di Karkov per il II Corpo d'Armata e le Truppe e Servizi d'Intendenza e quella a nord di Taganrog (sul Mar d'Azov) e ad ovest del fiume Mius per il Corpo d'Armata Alpino, che s'intendeva far operare nel Caucaso (Documento 71/Sv.). Pertanto la Direzione Trasporti provvide subito a studiare ed eseguire gli adattamenti necessari agli impianti ferroviari nella zona di Karkov, allo scopo di garantire tempestivamente il regolare svolgimento delle operazioni di scarico (strade di accesso e di uscita, piani scaricatori mobili e fissi ricavati con mezzi di circostanza, baraccamenti per organi funzionali di stazione, ecc.). Analogamente era stato provveduto nella zona di Troppau. Mentre la radunata era in corso ed una metà circa del II Corpo d'Armata, insieme ad alcuni elementi d'Intendenza, erano stati scaricati nella zona di Karkov, nuove intese intercorse tra i superiori comandi italiano e tedesco determinarono lo spostamento della zona di radunata al bacino minerario-industriale del Donez. Qui (vds. Documento 71/Sv.) sarebbero affluite le unità già arrivate in Ucraina muovendo per via ordinaria, mentre quelle ancora in corso di affluenza sarebbero state scaricate nella massima parte alle stazioni ferroviarie di Gorlovka, di Debalzevo e di Rykovo, per unirsi al CSIR in quella zona. Anche per il Corpo d'Armata Alpino fu mutata la zona di radunata inizialmente prevista e lo scarico di quelle unità avvenne, assai più tardi, alle stazioni di Gorlovka, Harzyzsk, Uspenskaja ed Ambrozievka. L'esigenza di limitare quanto più possibile l'uso del materiale ferroviario italiano, congiunta a quella, di parte tedesca, di non appesantire ancor di più il traffico sulle linee ferroviarie, fece accettare allo Stato Maggiore italiano la proposta tedesca di abbreviare il percorso ferroviario per alcune unità motorizzate, che lo avrebbero completato per via ordinaria. Si trattava del cosl detto « itinerario n. 2 (sud », Posturnia - Lubiana - Marburg - Graz - Vienna - Lundenburg - Prerau - Troppau - Jagerndorf, lungo circa 800 chilometri, da co-


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prire con un viaggio ferroviario di cinque giorni. Su questo itinerario furono avviate unità motorizzate, essenzialmente il 7° e 1'8° Autoraggruppamento di Armata, il 201° Reggimento Artiglieria Motorizzato ed il 4° Raggruppamento Artiglieria Controaerei. L'itinerario percorso per via ordinaria fu: Troppau - Jaroslav - Leopoli - Rovno - Zitomir - Darniza (Kiev) - Lubni Poltava, lungo 2.950 chilometri. Il l 0° Autoraggruppamento fu avviato in ferrovia nella zona di Jasi - Kisinau (Romania), dove sbarcò, proseguendo per via ordinaria su Uman - Poltava. Da questa città le colonne, anziché proseguire tutte su Karkov, com'era stato inizialmente previsto, furono divise: quelle con gli automezzi già carichi (8° Autoraggruppamento) furono dirottate per Krasnograd - Novo Moskovsk - Pavlograd su Stalino. Quelle con gli automezzi vuoti {7° Autoraggruppamento ), proseguirono su Karkov, allo scopo di caricare materiale in quella base logistica, ormai non più rispondente alle esigenze della nuova zona di radunata. Non appena il trasferimento fu completato, gli Autoraggruppamenti, unitisi al 2°, che già faceva parte del CSIR, furono impiegati per urgenti trasporti logistici ed operativi. La consistenza del movimento automobilistico, sulla viabilità quale è stata descritta, deve essere valutata sommando agli autoraggruppamenti che vi sarebbero transitati anche gli automezzi delle grandi unità e dei minori reparti. In questi, ad eccezione delle unità alpine, i quadrupedi erano stati conservati in servizio solamente nelle salmerie di combattimento, fatto che aveva considerevolmente accresciuto la dotazione complessiva di automezzi. La presenza di 16.700 automezzi, di 4.470 motomezzi e di 1.130 trattori determinava una circolazione tanto rilevante da rendere indispensabile una efficiente organizzazione del movimento, sia per le necessità del traffico in sé, sia per non far mancare assistenza alle unità italiane da parte di personale italiano, sia, infine, per contemperare le esigenze dei reparti italiani con quelle degli alleati che si avvalevano degli stessi itinerari. Nel mese di giugno 1942, durante i primi arrivi dall'Italia, l'organizzazione del movimento stradale fu effettuata impiegando solamente i reparti già assegn~ti all'Intendenza del


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CSIR: VI Battaglione Movimento Stradale, 8° Reparto Soccorso Stradale, 6a Centuria Milizia della Strada. Pertanto essi dovettero inviare loro elementi anche nella zona di Karkov (Documento 72/ Sv.). Nel mese di luglio, dopo l'arrivo in zona del XXVI Battaglione Movimento Stradale, del 10° Reparto Soccorso Stradale e della 8a Centuria Milizia della Strada, fu possibile integrare lo schieramento, anche in considerazione delle accresciute esigenze (Documento 73/ Sv. ). La Direzione Trasporti provvide, per parte sua, al controllo del movimento delle autocolonne tra Troppau e Poltava, alla successiva loro organizzazione e pilotaggio fino a Karkov e Stalino, inserendole nell'organizzazione tedesca; all'organizzazione stradale nella zona di radunata; al decentramento di mezzi alle grandi unità chiamate ad operare isolate. Per adeguarsi alle necessità determinate dallo spostamento della zona di radunata ed al conseguente dirottamento delle autocolonne (3.000 automezzi su 2.200 chilometri di piste) in transito a Poltava, in quella località fu istituita una Delegazione d'Intendenza con organi dei Trasporti (movimento e disciplina) essenzialmente per l'organizzazione degli itinerari. A quella Delegazione furono assegnati Commissari, aliquote di movieri e militi per i controlli mobili. Entro il 9 luglio fu completato il trasporto ferroviario del II Corpo d'Armata, che aveva avuto inizio il 7 giugno ad Alessandria. L'arrivo del Corpo d'Armata Alpino ebbe inizio all'Il luglio, nella zona di scarico da Izjum ad Uspenskaja, ampia circa 200 chilometri, dove gli scarichi presentarono difficoltà per la scarsa efficienza dei piani caricatori. La Divisione « Tridentina » raggiunse la zona di scarico a Novaja Gorlovka e, mancando la possibilità di autotrasportarla, iniziò il trasferimento per via ordinaria verso Armavir (Caucaso). Verso il 20 agosto ne fu mutato l'impiego e la Divisione raggiunse autotrasportata il fronte del XXXV Corpo d'Armata « CSIR ». Segui l'arrivo della Divisione « Cuneense », disseminato nelle stazioni ferroviarie tra Izjum ed Uspenskaja, raccoltasi poi per via ordinaria nella zona di Slavjansk. Per ultima, nella zona di Izjum, giunse la Divisione « Julia » ed il 23 agosto anche il trasporto ferroviario del Corpo d'Armata Alpino era terminato.


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Alla fine d'agosto la Divisione « Vicenza », direttamente dipendente dall'Armata e destinata alla protezione delle retrovie (era sprovvista del reggimento di artiglieria divisionale), raggiunse la zona di scarico nella zona di Kupijansk. In tutto quel periodo i treni che trasportavano le grandi unità furono intercalati da quelli di materiali destinati all'Intendenza ed il ritmo degli scarichi fu mantenuto costante e regolare per l'opera dei reparti del Genio, che allestirono sempre tempestivamente piani scaricatori fissi e mobili, collaborando attivamente con il personale del Servizio delle Tappe. Fin dal 26 agosto l'Intendente poneva al Comando d'Armata (Documento 74/Sv.) il problema, non più differibile, del trasporto dei materiali che sarebbero occorsi per affrontare un inverno sulle posizioni del Don. Si sarebbe trattato di un problema di trasporti ferroviari da integrare con quelli automobilistici e per questi sarebbero state necessarie notevoli assegnazioni di carburanti, affinché l'inverno non trovasse gli uomini impreparati ad affrontarlo. n calcolo condotto, che veniva esposto al comando superiore, era rigoroso e doveva essere conciliato non solamente con le prevedibili esigenze del nutrimento quotidiano, ma anche con quelle incerte, ma tuttavia da prevedere, di operazioni di guerra. La fase delle prime operazioni estive del 1942 e della successiva avanzata dal Donez al Don si sovrappose agli ultimi movimenti di radunata e nuovi problemi s'innestarono su quelli esistenti. n mezzo ferroviario era destinato, anche nella nuova fase operativa, ad essere quello fondamentale di tutto il sistema dei trasporti, come il meno soggetto agli agenti atmosferici, alle alternative delle disponibilità di carburanti, alle riparazioni degli automezzi. Però le distruzioni sugli impianti ferroviari, effettuate dalle unità sovietiche in ritirata, erano sempre gravi, in quanto eseguite con precisione scientifica e predisposte da tempo. L'organizzazione tedesca per il ripristino delle linee ferroviarie, comprendente anche la trasformazione del loro scartamento per poterle riallacciare alla rete europea, continuava ad essere efficientissima, ma rispondeva ad esigenze éhe non sempre consideravano adeguamente le necessità di rifornimmo delle grandi unità italiane.



RETE FERROVIARIA UTILIZZATA DALl' a·ARMATA (settembre 1941-febbraio 1943) l


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Disegno n'lO ISv

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La previsione di una lunga sosta comprendente un inverno da trascorrere sulle posizioni del Don, congiunta alla presenza di forti scorte logistiche nelle basi del bacino del Donez occupate nell'inverno precedente, fece disporre dall'Intendenza, e principalmente dalla Direzione Trasporti, un piano di trasferimento di esse, in modo che i magazzini corrispondenti al nuovo schieramento potessero essere accresciuti da quei materiali. Però la grave scarsità di locomotive e di carri ferroviari fece sl che nel solo mese di ottobre 1942 il progetto di trasferimento potesse essere attuato al 40%. Le basi della zona di Stalino rimasero ancora in funzione fino al tempo del rimpatrio dell'B. Armata (primavera 194 3 ), per altro non inutilmente, in quanto a quelle poterono appoggiarsi le unità già facenti parte dello schieramento meridionale dell'Armata, quando ripiegavano nei mesi di dicembre 1942 e gennaio 1943. La rete ferroviaria esistente a tergo dell'Ba Armata, nel periodo nel quale era schierata sul Don, è schematizzata nel Disegno n. 10/Sv .. Le linee di collegamento delle basi arretrate con il territorio nazionale avevano come punti di collegamento con la rete di retrovia le città di Karkov a nord e di Dniepropetrovsk a sud. La linea settentrionale, l , proseguiva su Kupijansk; quella meridionale, 2, si diramava in due itinerari: 2/a, intermedio: Dniepropetrovsk - Novo Moskovsk - Pavlograd - Slavjansk e 2/b, meridionale: Dniepropetrovsk - Sinelnikovo - Tciaplino Postiscevo - Stalino. Alle· testate di questi tronchi, che avevano andamento equatoriale, si trovava un raccordo (od arroccamento) arretrato, 3, con andamento meridiano: Ostrogozsk Valuijki - Kupijansk - Izjum - Slavjansk - Nikitovka - Stalino. Questo raccordo arretrato fu impiegato durante la fase di radunata dell'Ba Armata per il dirottamento di convogli, specialmente di materiali, e poi, durante l'inverno 1942-1943, per gli sgomberi da Voroscilovgrad su Karkov. La linea meridionale 2/b era quella seguita in prevalenza dai rifornimenti per l'B~ Armata, giacché collegava le basi di Dniepropetrovsk e di Stalino, tanto con quelle arretratissime del 1941 e con l'Italia, quanto con quelle avanzate. Dopo avere superato verso est il raccordo 3, raggiunto Debalzevo, vi si biforcava con un breve ramo settentrionale, che si arrestava a Voroscilovgrad (per altro con vantaggio di quella base). In quel


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punto erano interrotti 1 lavori di riattamento e trasformazione condotti dai tedeschi, i quali non provvidero mai a rimettere in opera il collegamento tra Voroscilovgrad e Luganskaja, data l'interruzione del ponte in ferro sul Donez. A Luganskaja un altro raccordo, 4, con andamento meridiano, collegava quella località con Starobelsk e Valuijki a nord-ovest, dove si riallacciava al raccordo arretrato 3, e con Millerovo a nord-est: Questo secondo raccordo intermedio fu impiegato più che per il trasporto di materiali, per il transito dei treni-ospedale e delle tradotte. La linea di raccordo più orientale, 5, the correva subito a tergo dello schieramento delle Armate s· italiana e 2& ungherese, ed univa Jevdakovo a Rossosc, Kantemirovka, Tcertkovo e Millerovo, e da qui, per Luganskaja si ricollegava al raccordo intermedio 4, era ampiamente interrotta a nord, tra Jevdakovo e Ostrogozsk, ed a sud, tra Staraja Stanizza (o Glubokaja Stanizza) e Likaja. Questa linea di raccordo avanzato si dimostrò di grandissima utilità, ma era la più esposta alle offese del nemico, che riusd ad interromperla a Kantemirovka il 19 dicembre 1942, all'inizio della seconda settimana della sua offensiva invernale. All'interruzione di Likaja ed a quella di Jevdakovo fu posto temporaneo iniziale riparo facendo effettuare il doppio trasbordo dalla ferrovia agli autocarri e da questi nuovamente alla ferrovia. La prima interruzione tra Likaja e Staraja Stanizza, che maggiormente ·interessava i rifornimenti italiani, era aggravata dal fatto che al Casello 641, dove cessava il funzionamento della ferrovia, era stato possibile ricavare soltanto un molto modesto piazzale di scarico. I primi lavori di riattamento condotti potevano permettere l'arrivo dei treni sulla linea (o raccordo) senza trasbordi soltanto attraverso il tortuoso percorso Kupijansk - Valuijki Luganskaja - Millerovo. Quella linea, però, era impiegata anche per i rifornimenti della 3" Armata romena (sulla destra dell'Ba italiana) e della 6" Armata germanica, di Stalingrado, ancor più sulla destra. Queste esigenze comportarono l'assegnazione di pochissimi treni per i rifornimenti italiani, concessi saltuariamente, con gravi sacrifici per l'organizzazione logistica italiana. Su quel difficile itinerario il collegamento fu aperto già


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nel mese di settembre, quando vi transitavano trisettimanalmente le tradotte provenienti dall'Italia e gli « ambulanti postali ». Dopo laboriose insistenze e trattative, l'autorità ferroviaria tedesca concesse ed esegul la riattivazione verso est della linea tra Likaja e Kamensk. Il trasbordo permaneva tuttora, per la mancanza del ponte ferroviario sul Donez. L'Intendenza del1'8• Armata, valendosi di reparti del Genio Ferrovieri e con materiale di ricupero, costrul una linea Décauville tra Kamensk e Staraja Stanizza, comprendente il superamento del fiume, riuscendo ad assicurare le comunicazioni anche in caso di difficoltà stagionali. Non appena i lavori erano stati completati, l'autorità ferroviaria tedesca soppresse le concessioni di treni su quella linea e contemporàneamente trasferì la principale via di rifornimento dell'B. Armata all'itinerario intermedio. L'interruzione settentrionale, tra Ostrogozsk e Jevdakovo, imponeva il trasbordo dei materiali tra queste due località, collegate solamente da 50 chilometri di pista, soggetta a frequentissime interruzioni. Il riattamento fu completato soltanto nel dicembre 1942 e contribui molto limitatamente alla soluzione dei problemi di trasporto dell'Intendenza. Allo scopo di regolare il funzionamento dei due trasbordi fu istituito un centro logistico per ognuno d1 essi. Se per quello meridionale la costruzione della linea Décauville aveva reso possibile superare le difficoltà derivanti dalla mancanza di una rotabile di sicura percorribilità anche in caso di avversità atmosferiche, non altrettanto era stato ottenuto per il trasbordo settentrionale. fondo naturale delle piste le rendeva soggette ad interruzioni in conseguenza della pioggia, determinando accumuli di materiale scaricato a terra nelle stazioni capolinea. Infine sarebbe stato necessario assicurare, all'estremo ferroviario opposto per il ricarico, la presenza di materiale rotabile di pari portata di quello scaricato, per assicurare la partenza di tutto il materiale in arrivo dal capo opposto, mentre nei fatti le autorità tedesche non concedevano i carri richiesti. Anche la costruzione di ferrovie a carattere campale, eseguita dai battaglioni del Genio Ferrovieri con materiale ricevuto dai tedeschi, risultò insufficiente: la crisi ferroviaria si mantenne grave ed insormontabile. La responsabilità promiscua della gestione dei trasbordi, dipendente dal fatto che nessuno dei due era interamente af-

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fidato all'Intendenza italiana, generò inconvenienti, contrasti e dissapori. Per meglio precisare la visione complessiva della rete ferroviaria impiegata dai trasporti dell'8" Armata si deve ancora ricordare che: il raccordo 3, più arretrato, Kupijansk - Izjum - Slavjansk Stalino fu utile nella fase di radunata per dirottare su di esso i treni d'Intendenza e qualche altro convoglio avviato dalla zona di Karkov, inizialmente prevista, a quella definitiva del bacino del Donez; il raccordo 5, il più avanzato verso est da Ostrogozsk - Rossosc - Kantemirovka - Millerovo fu quello maggiormente impiegato e più utile, ma fu anche il più esposto alle offese del nemico. Il movimento dei treni-ospedale, in ogni situazione, poté essere effettuato con regolarità. Durante la campagna del CSIR tali convogli raggiungevano la media frequenza di tre al mese. Nell'anno successivo, quando operava al fronte orientale 1'8" Armata, furono toccate punte massime di 8-10 treni-ospedale mensili. Per tutti i mesi di agosto, settembre ed ottobre, nel territorio tra Donez e Don, durò il lavoro di riattàmento e di trasformazione della rete ferroviaria, mentre, accumulandosi alla esigenza tattico-strategica della prima battaglia difensiva del Don quella più propriamente logistica dell'avanzamento delle basi e della costituzione delle scorte invernali, i percorsi dalle basi arretrate si erano fatti più lunghi, la richiesta di trasporti per via ordinaria era divenuta massima è crescevano le limitazioni da parte germanica per le erogazioni di carburante. La base di Voroscilovgrad fu alimentata con il trasferimento di scorte da Stalino, ad opera del 2° Autoraggruppamento. 1'8° Autoraggruppamento provvide alla costituzione del centro logistico avanzato di Kantemirovka, traendo i materiali da Voroscilovgrad. Le giacenze dei magazzini di Rykovo, trasferite dal r Autoraggruppamento, rifornirono il centro logistico avanzato di Millerovo. Questo piano di trasporti, svolto tra la fine" di luglio e le prime due decadi di agosto, consentl lo spostamento di note-


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voli quantità di materiali e di derrate, ma fu ritardato dalla impellente necessità di trasportare riserve per la battaglia difensiva e dalla carenza di carburanti, segnatamente di benzina. Supplirono le unità dotate di automezzi a gasolio (2° Autoraggruppamento e 244° Autoreparto dell'B0 Autoraggruppamento, ai quali si aggiunsero gli Autoreparti 257° e 25B0 del 10° Autoraggruppamento, appena giunti dall'Italia). Durante lo svolgimento dei combattimenti, un intero autoreparto dell'B0 Autoraggruppamento si recò fino alle posizioni di schieramento delle batterie del 120° Reggimento Artiglieria Motorizzato della 3° Divisione Celere, per effettuarvi « a domicilio » un urgente rifornimento di munizioni. L'inserimento in linea del Corpo d'Armata Alpino determinò altre necessità straordinarie di trasporti. Scaricato dai treni in zona arretrata ad ovest del Donez ed in stazioni ferroviarie distanti fra loro fino a 200 chilometri, venne impegnato in combattimenti all'estrema ala destra dell'Armata con la sua Divisione « Tridentina », destinata subito dopo ad assumere schieramento definitivo all'estrema sinistra. Inoltre, si rendeva necessario predisporre nuovi centri logistici a favore di quella grande unità. Per aderire a tante esigenze si verificò una dislocazione degli autoraggruppamenti assai frazionata e sparpagliata, che rendeva difficilissima la formazione della massa dei mezzi, caratteristica basilare alla quale dovrebbe rispondere la dislocazione delle formazioni automobilistiche di un'intendenza. Infatti il 7°, l'B0 ed il 10° Autoraggruppamento si trovavano suddivisi e dispersi su di una fronte ampia 300 chilometri, tra Ostrogozsk, Rossosc, Millerovo e Kamensk, con distaccamenti arretrati a Voroscilovgrad, Stalino, Rykovo, Debalzevo, Likaja; mentre il 2° Autoraggruppamento era frazionato tra Stalino, Debalzevo e Dniepropetrovsk (per una profondità di 500 chilometri tra quest'ultima città e Millerovo). L'accennata crisi dei carburanti, che alla fine di agosto era in atto soltanto per la benzina, durante i mesi di settembre ed ottobre si aggravò, estendendosi anche al gasolio. L'inizio della ripresa del traffico ferroviario servl ad attenuarne gli effetti nocivi. Gli autotrasporti risultarono ridotti d'intensità, restando limitati alle necessità operative o più urgenti (sgomberi di feriti, rifornimenti di munizioni o di viveri).


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L'insufficienza di carburanti, poi, che si manifestava ora per la benzina, ora per il gasolio, costringeva l'Intendenza a sostituire presso le grandi unità gli automezzi alimentati da un tipo di carburante, con quelli dell'altro tipo. Però, facilmente la restituzione non aveva luogo e la quantità di automezzi decentrati risultava doppia, a danno della massa. Durante il mese di settembre furono effettuati trasporti straordinari a favore di grandi unità tedesche: rifornimenti alla 6" Armata tedesca a Stalingrado, con una formazione comandata da un ufficiale superiore composta di 400 autocarri degli Autoraggruppamenti 7°, 8°, e 10°, e che percorse 800 chilometri in una settimana, ed uno successivo per munizioni, eseguito da un autoreparto di 80 autocarri; autotrasporto dell'intera 298"' Divisione di Fanteria tedesca, dalla zona di Kamensk - Taganrog (mar d'Azov) a quella di Bokovskaja, con una formazione di 400 autocarri di varia provenienza, comandata da un ufficiale superiore, su di un percorso di 850 chilometri coperto in soli quattro giorni; rifornimento di viveri e materiali vari a favore di unità della 2" Armata tedesca (all'estrema ala sinistra-settentrionale - del Gruppo di Armate « B » ), eseguito da un autoreparto di 70 autocarri. Per queste operazioni il Comando del Gruppo di Armate espresse un particolare, e non consueto, compiacimento. Inoltre furono rinforzati i mezzi destinati ai trasbordi di Likaja e, soprattutto, di Ostrogozsk, dove inopinatamente i tedeschi avevano inoltrato le tradotte di complementi in arrivo dall'Italia e che dovevano essere avviati sollecitamente su Rossosc e Kantemirovka, per evitare ingorghi nella zona del trasbordo. Nel mese di ottobre la graduale immissione di convoglì ferroviari sulle linee esistenti nei territori di nuova occupazione, ormai riattate, e l'accresciuta potenza di quelle più arretrate consentirono un alleggerimento del lavoro degli autoragguppamenti. Questo, infatti, andava perdendo la caratteristica di sostituzione dei trasporti su rotaia per assumere quella d'integrazione.


-147Si rese possibile la costituzione di una speciale formazione automobilistica di 542 mezzi, suddivisi in aliquote dislocate a Tcertkovo, Kantemirovka e Rossosc, a diretta diposizione del Comando di Armata, destinate ad eventuali trasporti urgenti dei reparti chiamati a costituire i «gruppi d'intervento ». Sempre durante quel mese, gli automezzi dell'Intendenza effettuarono trasporti tra Millerovo e Bokovskaja in favore di grandi unità romene. L'approssimarsi dell'inverno imponeva la necessità di completare le scorte di ogni genere che quella stagione avrebbe rese necessarie, oltre l'effettuazione d'importanti lavori di sistemazione del personale, per i quali accorrevano ingombranti materiali. Per di più, nei due mesi precedenti, esigenze operative avevano avuto il sopravvento su quelle logistiche e tutto il complesso di predisposizioni aveva assunto, ormai, carattere d'urgenza. La sempre maggiore disponibilità dei trasporti ferroviari avrebbe favorito la nuova fase di attività. L'opera dei trasporti automobilistici, tra la fine di luglio ed il mese di ottobre 1942, può essere così brevemente riassunta: alimentazione dei reparti operanti, anche per mezzo di « servizi a domicilio », specialmente per le munizioni; rifornimento dei centri logistici; costituzione di nuovi centri logistici avanzati; esecuzione dei trasbordi alle due interruzioni ferroviarie di Likaja ed Ostrogozsk; inizio di accantonamento di scorte per una tempestiva organizzazione invernale (carbone, derrate, materiali vari, soprattutto del Genio, e perfino di acqua); decentramento di automezzi ai centri logistici, tanto per le loro necessità interne, quanto per eventuali esigenze di autotrasporti operativi, quanto, infine, per la costituzione di scorte presso le grandi unità non appena queste avessero assunto uno schieramento statico. La caratteristica del mezzo automobilistico di possedere maggiore duttilità d'impiego, essendo assai più svincolato dai percorsi obbligati proprio del mezzo ferroviario, determinò che appunto alle unità automobilistiche italiane si facesse largo ricorso anche per sovvenire a necessità logistiche tedesche.


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L'intenso ed importante lavoro degli autoraggruppamenti dell'Intendenza, nella fase di arretramento delle basi, nei mesi di gennaio e febbraio 194 3 risulta dal Documento 75/Sv .. L'esperienza acquistata nell'inverno 1941-1942 aveva dimostrato come anche i mezzi a trazione animale avrebbero potuto trovare un proficuo impiego, specialmente durante la cattiva stagione, in quanto le carrette non sarebbero state fermate dal fango, né le slitte dalla neve. Il 1° Reparto Carreggio e Slitte, costituito dall'Intendenza Speciale CSIR, aveva concluso la prima campagna in condizioni di limitatissima efficienza, anche perché le slitte fatte giungere dall'Italia avevano rivelato di non essere idonee alle condizioni ambientali. Gli elementi per ricostituire il Reparto giunsero dall'Italia ad Izjum il 2 settembre 1942, il 7 erano a Luganskaja e di là, per Voroscilovgrad, giunsero a Tarasovka, oltre il Donez, dove i 5 ufficiali ed i 360 sottufficiali e soldati rilevarono i loro antecessori. Un piccolo distaccamento, al comando di un ufficiale, si recò a Millerovo per procedere alla riparazione di slitte requisite. li 6 ottobre il Reparto passava alle dipendenze del II Corpo d'Armata ed entro il 22 era tutto trasferito a Taly, essendovi impiegato in trasporti di foraggio e di legna, per la costituzione dei depositi invernali. Completato lo schieramento dell'Armata sul Don, la situazione e la dislocazione assunte dagli organi del movimento e dalla disciplina stradale nel mese di novembre erano quelli risultanti dal Documento 76/Sv .. I posti di vigilanza e quelli di blocco, infittiti ripetto alla precedente fase operativa, furono scaglionati in profondità sugli itinerari di maggiore transito, mentre alcune autocolonne erano avviate su nuovi itinerari, scelti in base ad accurate ricognizioni, per non produrre congestioni di traffico sui percorsi più battuti. Durante le pioggie autunnali i Reparti Soccorso Stradale, specialmente 1'8°, disimpegnarono lodevolmente il loro compito liberando dal fango i mezzi rimasti bloccati per quella causa. L'attività dei trasporti automobilistici, necessaria ad attuare le predisposizioni in vista dell'imminente stagione invernale, fu intensissima. Il mezzo automobilistico, integrativo di


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quello ferroviario, per la sua grande flessibilità d'impiego, fu largamente sfruttato per i trasporti di legna, carbone, vestiario invernale e, in particolare, di munizioni. Nuovi trasporti per Stalingrado erano stati effettuati nel mese di novembre: una colonna di 33 autocarri ed una successiva di 200 (dell'8° Autoraggruppamento}. Questa seconda formazione fu tagliata in due dalle operazioni iniziali della liberando dal fango i mezzi rimasti bloccati per quella causa. «battaglia sul Volga» (19 novembre 1942). Risultarono dispersi due ufficiali, 72 autieri, con 50 autocarri, che, ripiegati su Stalingrado, divisero la sorte di quel presidio. Riattivato il tronco ferroviario Debalzevo - Voroscilovgrad, si presentò l'opportunità di trasferire fino al Donez le basi logistiche rimaste arretrate nella zona di Stalino. L'Intendenza richiese, e l'autorità tedesca forni prontamente, i mezzi occorrenti. Gli eventi bellici della metà di dicembre determinarono altre necessità e quel trasferimento non fu soltanto interrotto, ma m taluni casi respinto alle località di provenienza. I combattimenti sostenuti dalle grandi unità italiane durante la seconda battaglia difensiva del Don sono descritti nella Monografia sulle operazioni. Quegli avvenimenti impegnarono grandemente il Servizio dei Trasporti in movimenti dalle retrovie verso la linea per alimentare la resistenza, essenzialmente assicurando i rifornimenti di armi e di munizioni ed il trasferimento delle scarsissime riserve, e nel senso opposto per adempiere soprattutto al dovere umanitario dello sgombero degli infermi, specialmente feriti, da far curare negli stabilimenti sanitari delle retrovie. Per l'esecuzione dei rifornimenti il centro logistico più interessato nella prima fase della battaglia ( 11 - 19 dicembre) era Kantemirovka, località sulla quale convergevano le linee di alimentazione del II Corpo d'Armata e della Divisione « Pasubio » (del XXXV Corpo d'Armata « CSIR » ), complesso di 90.000 uomini e 12.000 quadrupedi, direttamente investiti dall'offensiva sovietica. La scarsità di assegnazioni di mezzi di trasporto ferroviario e di carburanti per i mezzi automobilistici, costantemente mantenuta dai tedeschi verso l'Intendenza italiana, aveva obbligato questa a provvedere al prudenziale alleggerimento dei


-150centri logistici più avanzati, essenzialmente con trasporti automobilistici. La incompleta esecuzione del movimento fu una delle cause delle forti perdite di materiali subite a Kantemirovka il 19 dicembre, mentre le giacenze della vicina base di T certkovo furono impiegate ad alimentare la resistenza delle unità italo-tedesche che vi sostennero l'assedio, anziché finire distrutte o cadere in mano al nemico. La provenienza dei trasporti ferroviari dalla linea settentrionale consenti di valersi ancora di quel mezzo per continuare il rifornimento del Corpo d'Armata Alpino, rimasto non attaccato all'ala sinistra dell'Ba Armata sul Don, mentre il centro, che era stato sfondato, e l'ala destra, che era stata aggirata da nord verso sud, si trovavano in ripiegamento o, per frazioni, subivano assedi in alcuni centri isolati ed il raccordo ferroviario più avanzato era stato interrotto dalle puntate sovietiche su Kantemirovka e su Tcertkovo. Rimasto il Corpo d'Armata Alpino isolato anche da nord, per un nuovo sfondamento sovietico nel settore della 2a Armata ungherese, quella grande unità italiana dovette ripiegare e fu necessario provvedere allo sgombero dei centri logistici di Voroscilovgrad e di Karkov, ormai direttamente minacciati dalla generale avanzata nemica. Si delinearono, in tal modo, due assi di ripiegamento delle basi, che contemporaneamente divenivano assi di rifornimento per i due blocchi di unità rimasti staccati uno dall'altro: a nord: Rossosc - Valuijki - Kupijansk - Karkov - Ahtyrka Gadjatc - Lozovaja - Romny - Priluki - Nejin - Tcernigov Gomel; a sud: Millerovo - Voroscilovgrad - Debalzevo - Rykovo - Stalino- Dniepropetrovsk- Poltava - Priluki - Nejin - Tcernigov - Gomel. (Documento 77 /Sv.). L'interruzione dei trasporti ferroviari tra Donez e Don, dei quali i tedeschi si avvalevano per alimentare l'azione del Gruppo di Armate «Don», impegnato nel tentativo di liberare la 6• Armata dall'assedio che la stringeva in Stalingrado, e la necessità di rifornire quest'ultima grande unità mediante un «ponte aereo» determinarono una maggiore propensione di quelle autorità alleate a concedere trasporti ferroviari a vantaggio dell'Ba Armata. Da parte italiana fu fatto ogni sforzo perché il lavoro del personale addetto alle operazioni dei cantieri di carico e sca-


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rico risultasse quanto più fosse possibile sollecito, per consentire una più rapida circolazione del materiale ferroviario. Le spedizioni di materiali da Voroscilovgrad superarono i 500 carri, 200 circa da Kupijansk, oltre 500 da Karkov, mentre ogni altro mezzo occasionale per via ordinaria fu impiegato fino al limite delle sue possibilità. La precedenza fu data costantemente allo sgombero degli ospedali, nei quali numerosissimi erano i feriti della battaglia invernale. Furono richiesti con urgenza treni-ospedale e treni attrezzati, furono trattenute tradotte italiane ed infine furono usati anche vagoni isolati concessi dalle autorità tedesche e che la Direzione di Sanità provvedeva ad attrezzare (vds. Capitolo Servizio Sanitario), a seconda delle possibilità delle varie stazioni di carico. I treni-ospedale e le tradotte trasportavano i feriti in Italia; i treni attrezzati ed i carri isolati, in quanto mezzi più disagevoli, eseguivano gli sgomberi limitati ai centri ospedalieri arretrati. Purtroppo su taluni treni attrezzati le predisposizioni adottate per assicurare il riscaldamento dei carri non ebbero esecuzione per effetto di inadempienze, talora inevitabili, dei ferrovieri tedeschi. I trasporti dei feriti dovettero superare, talvolta, gravi difficoltà, come avvenne per un gruppo di 2.500, sottratti all'assedio di Tcertkovo, sgomberati a Starobelsk ed istradati a Kondraceskaja per esservi trasbordati nuovamente sul treno a Voroscilovgrad e successivamente ricoverati negli ospedali di Stalino. Due tradotte poterono giungere a Kondracevskaja, dove un'autocolonna ne raccolse il carico, trasportandolo direttamente a Stalino. Così i feriti di un'altra tradotta, attaccata da punte nemiche tra Bielovodsk e Starobelsk, furono salvati da un'altra autocolonna di soccorso, che raggiunse il risultato per la generosa bravura degli autieri e degli addetti al servizio di polizia stradale che ne curarono il pilotaggio e la scorta armata. Alla conclusione della prima fase della seconda battaglia difensiva del Don, dopo la rottura della parte centrale dello schieramento dell'B. Armata sulla sponda destra di quel fiume, dal computo effettuato risulta che l'Intendenza aveva perduto 7 40 automezzi in quelle sole azioni ed 826 nel secondo seme· stre del1942 (Documento 78/Sv.).


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Le grandi unità respinte dal Don si trovavano in fase di affrettata ricostituzione (Divisioni « Ravenna » e « Cosseria » ), o si trovavano tuttora in fase di ripiegamento, a piedi, nelle retrovie del nemico che le aveva superate con unità corazzate o motorizzate (Divisioni « Sforzesca » , « Pasubio » e « 3• Celere » ); la Divisione Alpina « Julia » combatteva ancora validamente nel XXIV Corpo d'Armata Corazzato tedesco e l'intero Corpo d'Armata Alpino (Divisioni « Cuneense », « Tridentina » e « Vicenza ») era tuttora impiegato a presidio del Don sulle posizioni che avevano costituito l'ala sinistra dell'Armata, quando il Comando del Gruppo di Armate « B » tedesco decideva di appropriarsi in una sola volta di un migliaio di autocarri italiani. Il 6 gennaio 1943 l'Intendenza del Gruppo di Armate « B » ordinava (Documento 79/Sv.) l'« immediata costituzione di una Brigata Trasporti Italia» intendendo costituirsi una riserva di trasporti, sotto il comando di un colonnello tedesco. L'ordine veniva motivato dal convincimento che vi fossero i mezzi disponibili e che essi fossero esuberanti ai fabbisogni del Corpo di Armata Alpino, come se non esistessero unità in corso di ricostituzione, reparti che uscivano, o sarebbero ancora usciti malridotti dalle sacche, e le stesse necessità delle unità di retrovia. L'8 gennaio un « telespresso » dell'Intendente d'Armata, al Comandante dell'Armata (Documento 80/Sv.), spiegava come la richiesta germanica fosse fondata su di un errore d'interpretazione di un precedente foglio dell'Intendenza (Documento 81 / S v.) e come la richiesta fosse più che tripla della reale disponibilità di automezzi italiani. Pertanto, il giorno stesso, il Comandante dell'Armata poteva rispondere (Documento 82/ Sv.) che le formazioni organiche e le dipendenze delle unità automobilistiche italiane potevano essere variate soltanto dal Comando Supremo italiano, ormai informato della richiesta; che l'esuberanza di mezzi di trasporto, asserita dal comando del Gruppo di Armate, era stata calcolata interpretando erroneamente in eccesso i dati forniti in precedenza; che richieste di trasporti da parte germanica, nei limiti delle possibilità reali, organiche e disciplinari, avrebbero potuto ancora essere prese in considerazione. Ma il comando germanico, 1'11 gennaio, inviava un proprio rappresentante a conferire con l'Intendente e questi dimo-


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strava la proprìa buona volontà di collaborare, pur in osservanza della lettera del Comandante dell'Armata, ponendo precisi limiti disciplinari, quantitativi e temporali. Inoltre richiedeva la restituzione dei mezzi già precedentemente concessi ed agevolazioni nel campo dei trasporti ferroviari (Documenti 83/ Sv. , 84/Sv e 85/Sv.). Il successivo giorno 12, la Direzione Trasporti dell'Intendenza emanava l'ordine di costituzione del primo autogruppo di formazione concesso (Documento 86/ Sv.) ed il giorno 13 forniva alla Direzione Automobilistica della stessa Intendenza i dati per inoltrare alle autorità logistiche tedesche la richiesta del carburante necessario al trasferimento degli automezzi (Documento 87 /Sv .). Le autorità tedesche non addivenivano alla concordata restituzione degli autocarri italiani ottenuti prima di allora e neppure fornivano il carburante necessario a concentrare a Voroscilovgrad i mezzi richiesti, affinché vi fossero loro consegnati, e, pertanto, il 16 gennaio, il Generale Intendente informava (Documento 88/Sv.) il Nucleo Tedesco di Collegamento presso l'Intendenza dell'Ba Armata che quegli automezzi non sarebbero più stati approntati. Tra la fine di gennaio ed i primi di febbraio 194 3, la sortita dalle sacche, potuta condurre a termine dal Corpo d'Armata Alpino e dagli altri reparti che gli erano uniti, richiese trasporti ferroviari d'emergenza, organizzati ed attuati da Romny, Priluki e Gadjatc. Le autorità ferroviarie locali concedettero materiale rotabile occasionalmente disponibile. A complemento di esso furono dirottate su Romny e Priluki anche tre tradotte e due treni-ospedale italiani. Il numero degli uomini trasportati raggiunse i 9.000. Il movimento di concentramento dei superstiti dell'Ba Armata nella zona di Gomel, dove si sarebbero riuniti i due blocchi di reparti, provenienti dalla zona di Stalino - Dniepropetrosk e da quella di Nejin, potè essere attuato in esecuzione di un piano organico e razionale, anche se affrettatamente disposto. Per l'avviamento del personale furono trattenute quattro tradotte italiane, che viaggiavano a pendolo tra Nejin e Gomel, ma talora i vari movimenti dovettero essere attuati accettando anche materiale ferroviario inadatto (pianali per il trasporto di uomini durante la . stagione invernale), ma si trattava di


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quanto era reperibile localmente e poteva servire, pur con i suoi propri inconvenienti, a risparmiare marce di centinaia di chilometri. Parallelamente al trasporto degli uomini, dalle stesse zone, si compiva quello dei materiali: gli sgomberi dalle basi di Stalino ( 15 treni ) furono completati il 22 aprile 194 3 ed il giorno successivo quelli di Dniepropetrovsk ( 40 treni). n precipitare delle situazioni, la successiva partenza delle grandi unità italiane dal fronte orientale, gli eventi bellici del periodo 1943-1945 hanno fatto sl che manchino statistiche complete sull'entità dei trasporti ferroviari ottenuti dai tedeschi. Deve essere riconosciuto che in quel periodo l'autorità germanica si mostrò più comprensiva, forse perché aveva in quella zona maggior disponibilità di materiale ferroviario, dipendente dalla interruzione dei rifornimenti normali alla 6• Armata (Stalingrado) sostituiti da quelli aerei. Anche per i trasporti automobilistici di sgombero (sulle zone di Stalino - Dniepropetrovsk e di Nejin - Gomel} fa difetto il materiale documentario in quantità sufficiente a dare luogo a riepiloghi statistici. Lo scarico nella zona di Gomel - Novo Belitza - Bobrujsk richiese un continuo sforzo e numerosi accorgimenti per evitare l'intasamento delle stazioni. Il l O marzo ebbe inizio il rimpatrio delle unità che non sarebbero rimaste a far parte del II Corpo d'Armata, destinato, allora, a rimanere al fronte orientale. I superstiti del Corpo d'Armata Alpino completarono le partenze alla metà del mese, seguite dalle Truppe e Servizi d'Armata, dal XXXV Corpo d'Armata « CSIR » e dai reparti d'Intendenza esuberanti al futuro fabbisogno ed ai primi d'aprile il movimento era stato completato. Alla metà d'aprile fu stabilito il rimpatrio anche per il II Corpo d'Armata, il trasporto ferroviario del quale ebbe luogo con partenze tra il 22 aprile ed il 22 maggio, quando mosse l'ultimo treno a disposizione dell'Intendenza.


CAPITOLO

IX

SERVIZIO AUTOMOBILISTICO

Compiti principali: rifornimento, riparazione e sgombero dei pezzi e delle materie di consumo ad esso relativi, presso tutti i comandi, corpi, reparti e servizi dell'esercito operante, nonché la consulenza e la sorveglianza, dal punto di vista tecnico, sull'impiego di tutti gli automezzi. Nella costituzione organica del Corpo di Spedizione, nel 1941, era stabilito che organi coordinatori fossero: il Comandante del CSIR e l'Intendente, l'uno e l'altro coadiuvati, come organo direttivo, da un proprio Ufficio Automobilistico, inserito rispettivamente nella struttura del Corpo d'Armata Autotrasportabile ed in quella dell'Intendenza Speciale. Nelle divisioni e nei corpi e reparti, organi coordinatori erano i rispettivi comandanti. L'Ufficio Automobilistico dell'Intendenza Speciale, oltre ai compiti affidatigli dalle Norme Generali, doveva provvedere anche a ricercare l'acquisto all'estero di materiali automobilistici e ad impartire le relative disposizioni; inoltre era sua incombenza anche la determinazione del fabbisogno di carburanti e di lubrificanti da richiedere alle autorità tedesche competenti, secondo quanto era stato stabilito dalla Convenzione relativa ai servizi (vds. Documenti 5 e 10/Sv.). Nelle divisioni, organo direttivo del Servizio era l'Ufficio del Capo di Stato Maggiore, e nei corpi e reparti il loro stesso comandante. Come organi esecutivi le tabelle organiche dell'Intendenza Speciale CSIR prevedevano:

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il Parco Speciale Automobilistico, che si trovò inizialmente nell'impossibilità di esercitare le sue funzioni, e pedino una regolare gestione dei depositi di carburante, a causa della


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scarsità del personale assegnato (3 ufficiali e 12 soldati) e per la mancanza di qualunque attrezzatura d'ufficio. Solamente con la metà di ottobre giunsero dall'Italia i richiesti 8 ufficiali, 10 sottufficiali, 100 soldati ed il materiale di ufficio occorrente; una Frazione di Laboratorio di Parco Automobilistico, che, giunta al fronte orientale alla fine di ottobre con l'assegnazione del 7° Parco Automobilistico e con il 75% dell'organico previsto, poté iniziare le riparazioni solamente il 25 novembre e la distribuzione delle parti di ricambio il giorno seguente; la 18• Officina Mobile Pesante, che giunse a Marmaros Sziget il l 0 agosto ed il 5 fu inoltrata su Botosani. Presso il CSIR (Comando del Corpo d'Armata), organo esecutivo era la 15• Officina .Mobile Pesante, mentre presso le divisioni ed i vari reparti esistevano altre 51 officine. Agli organi del Servizio or ora descritti competeva mantenere in efficenza e rifornire delle materie di consumo una massa di 4.600 automezzi e 1.550 motomezzi, per la maggior parte già impiegati nelle campagne sui fronti delle Alpi Occidentali, itala-jugoslavo, albanese-jugoslavo ed albanese-greco. Né si trattava di un solo tipo di mezzo per ogni diversa esigenza, ma di 97 ( 18 di motocicli, 21 di autovetture e furgoncini, 17 di autocarri leggeri, 30 di autocarri pesanti, 7 di trattori e trattrici, 4 di officine, oltre ai veicoli speciali), che rendevano più complesso il problema dei rifornimenti di pneumatici e di parti di ricambio e delle stesse riparazioni. L'ambiente nel quale quei mezzi erano destinati ad operare non ne facilitava la conservazione perché, fatta eccezione per i primi tronchi stradali, si trattava di piste a fondo naturale, polverosissime per una polvere minuta e penetrante, che cagionava danni ai cilindri ed agli iniettori. Le buche e le cunette determinavano la rapida usura degli organi di trasmissione e di sospensione e, con essa, una fortissima percentuale di guasti, taluni dei quali sarebbero stati anche prontamente riparabili se fossero esistite scorte di parti di ricambio (per esempio balestre) al seguito dei reparti o se il Parco Speciale Automobilistico fosse stato in grado di distribuirne. Alle necessità del Parco Automobilistico fu sopperito inviando a Budapest un ufficiale con l'incarico di acquistare nel-



Intender Grafico riassuntivo del movimento parti di ric( (luglio 1941 n'delle parti prelewate 30 28

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Disegno n• 11 1Sw.

1za C. S.I.R. 1mbio nei magazzini del r parco automobilistico - marzo 1942 ) MAGAl/I MO 01:

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embre dicembre gennaio febbraio

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la maggior quanuta possibile acciaio per balestre, bronzo, ossigeno, olio per freni, cavi da rimorchio, acido solforico ed altro. Lo stesso ufficiale fu incaricato anche di provvedere, con conveniente anticipo, all'acquisto di miscela anticongelante, di dispositivi di aderenza, di gomme da neve, di equipaggiamenti invernali per autieri e motociclisti. L'afflusso del materiale automobilistico dall'Italia fu lentissimo, per le generali difficoltà di approvvigionamento e per quelle specifiche dei trasporti. Tra richiesta ed arrivo trascorrevano talora anche sei mesi. In previsione della partenza delle unità chiamate a formare il CSIR, ad esse erano state fatte assegnazioni di larghe scorte di parti di ricambio, ma in realtà nulla giunse nel primo periodo, tanto che si resero necessari acquisti sul posto ed a Budapest, e tale situazione si protrasse fino al mese di novembre, con l'arrivo del 7° Parco Automobilistico, che portava al seguito un quantitativo di parti di ricambio, per altro necessarie al funzionamento del proprio Laboratorio. Per il movimento delle parti di ricambio nel magazzino di Dniepropetrovsk ( 7° Parco) nel periodo novembre 1941-marzo 1942 vds. Disegno N. 11/Sv .. Anche per i carburanti ed i lubrificanti erano state fatte in Italia assegnazioni di 22.000 fusti con 1.800 tonnellate di benzina, di 1.575 tonnellate di gasolio, di 200 tonnellate di olio lubrificante semidenso e di 70 tonnellate di fluido. Durante il periodo di arrivo in territorio ungherese, il 20 luglio 1941, quando non si sarebbe fatto luogo a rifornimenti da parte germanica, giunsero a Marmaros Sziget 1.100 fusti di benzina e 500 di gasolio, con una proporzione tra i due che non rifletteva la realtà del fabbisogno, essendo questo del 70% di gasolio e del solo 30% di benzina. Fu provveduto al rifornimento di quanto mancava con acquisti dal commercio e con il prestito di 10 cisterne, ottenuto dall'Ufficio di Collegamento italiano presso il Ministero della Guerra ungherese. Mancando i mezzi di travaso, furono acquistati da un privato alcuni mezzi rudimentali. A Marmaros Sziget fu costituito un deposito di 2.000 fusti e, sempre il 20 luglio, un altro ne fu costituito a Gura Hormului, di 750 fusti avuti in prestito dal deposito tedesco di Pascani, al quale furono restituiti 1'8 agosto. Altri depositi, su 200-300 fusti, furono costituiti a Leor-


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dina, a Felsoviso ed a Borsa, traendoli dal deposito principale di Marmaros Sziget. Dalla zona di arrivo in Ungheria gli automezzi si trasferivano in quella di radunata in Romania impiegando il carburante portato dall'Italia al seguito dal reparto. In quello stesso mese di luglio, in previsione delle necessità che sarebbero potute derivare da un eventuale svernamento in territorio sovietico, furono segnalati i fabbisogni allo Stato Maggiore dell'Esercito: liquido anticongelante, olio fluido, dispositivi di aderenza, riscaldatori di acqua per motori, riscaldatori portatili a benzina, coperte per cofani, cuffie per radiatori, visiere termiche, stufe catalitiche, riscaldatori per cabine di guida, trattori cingolati e spartineve. Nel successivo periodo della radunata in territorio romeno, dal 20 luglio al 14 agosto, le consegne di carburanti e lubrificanti da parte tedesca ebbero luogo regolarmente. Il 14 agosto fu costituito il Deposito Carburanti e Lubrificanti di Belzy, che si trasformò poi in Deposito Principale. Quando le grandi unità italiane muovevano tra il Prut ed il Bug (dal 14 agosto all'11 settembre) le richieste di rifornimento furono soddisfatte soltanto in minima parte, mentre occorreva dotare ogni autocarro di un fusto supplementare di carburante, affinché potesse effettuare il lungo spostamento fino al Bug ed oltre. Non si poteva più fare ricorso al deposito di Marmaros Sziget, ormai troppo lontano, e fu necessario acquistare da enti romeni, in località Bruduienj, 459 fusti di benzina e 517 di gasolio. Durante l'avanzata dal Bug al Dnieper e fino al bacino del Donez (dal 12 settembre al 30 novembre ) le consegne furono sufficienti a fronteggiare i consumi dei reparti e dell'Intendenza, essendo stata ottenuta dall'autorità tedesca un'assegnazione giornaliera di 100 fusti di gasolio e 50 fusti di benzina. Tale assegnazione durò fino al 25 settembre, per essere poi ridotta alla metà. Nuovi depositi di carburanti e lubrificanti furono costituiti: il 21 settembre a Krivoj Rog, il 7 ottobre a Dniepropetrovsk, il 16 ottobre a Petropavlovka, all'immediato seguito delle unità avanzanti su Stalino. Nella seconda metà di ottobre le ampie disponibilità di carburante non poterono essere del tutto prelevate per deficien-



INTENDENZA

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Disegno n'13/ Sv.

INTENDENZA G.S.I.R. RIFORNIMENTI E CONSUMI DI BENZINA E DI GASOLIO NEL PERIODO lUGLIO 1941 - MARZO 1942

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za di fusti vuoti. Allo scopo di accantonare i carburanti che non potevano essere distribuiti alle unità avanzate per insufficie111'a dei mezzi di trasporto e per lo stato cattivo della viabilità, il 7 novembre fu costituito un deposito a Nova Moskovsk, collegato a Dniepropetrovsk da 35 chilometri di strada selciata. Nel periodo invernale, dal l 0 dicembre 1941 al 31 marzo 1942, le assegnazioni furono mL1ime ed insufficienti, pertanto si rese necessario intaccare le scorte dei depositi arretrati e degli stessi reparti. Della scorta del deposito di Dniepropetrovsk rimasero solamente 25 O fusti di benzina, da quello di Belzy un treno di gasolio, già destinato all'Italia, dovette invece essere inviato a Stalino. Per i consumi di carburanti nel periodo luglio 1941-marzo 1942 vds. Disegno N. 12/Sv .. Per il raffronto tra rifornimenti e consumi vds. Disegno N. 13/Sv.. Se il periodo delle pioggie e del fango aveva sottoposto uomini e macchine agli sforzi dei quali è detto trattando del Servizio delle Strade, l'inverno, pure arrecando vantaggi alla transitabilità, con la prima ondata d'inteso gelo alla metà di novembre, provocò l'incrinatura di numerosi monoblocchi, riducendo ulteriormente il numero di automezzi in efficienza a circa il 30% di quelli assegnati. Anche quando potevano essere evitati i gravi danni al monoblocco, bastava l'inconveniente della solidificazione dell'olio nella coppa del motore per impedire la partenza di un'autocolonna fino a quando, avendo tenuto in movimento ininterrotto un motore, quell'automezzo non ne avesse trainato un altro, facilitando in esso l'accensione e, via via soccorrendosi reciprocamente, non fossero stati tutti in grado di partire. D'altra parte i riscaldatori d'acqua richiesti, giunti in quantità limitatissima,si erano dimostrati inadatti per quelle temperature, mentre davano buon rendimento i riscaldatori a benzina. Alle coperte per cofani ed alle cuffie per radiatori, non inviate dall'Italia, fu provveduto localmente, secondo le possibilità. I dispositivi di aderenza pervenuti risultarono troppo delicati e fragili. Fu sperimentato con successo l'adattamento di un tipo localmente usato per autocarri leggeri. Ne fu commessa la fabbricazione ad una fabbrica di Dniepropetrovsk. L'anticongelante giunto dall'Italia e dall'Ungheria diede buoni risultati. L'organizzazione tedesca non era in grado di fornire l'olio fluido necessario ai motori ed esso fu fatto giungere dall'Italia. Le visiere termiche pervennero in quantità insufficien-


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te ed in ritardo. Gli spartineve giunsero ad inverno avanzato e si dimostrarono troppo leggeri. Essendo del tipo a vomere non erano in grado di aprire i cumuli di neve ammucchiata dal vento nelle bassure. Sarebbero occorsi spartineve a turbina, richiesti, ma non inviati. Il gelo influì sensibilmente anche sul rendimento delle officine di riparazione, specialmente quelle dei reparti. Talvolta i meccanici dovevano lavorare all'aperto; talora, in alcuni locali chiusi, ma non sufficientemente riscaldati, la temperatura ambientale scendeva anche a -14°, con effetti negativi sul rendimento del lavoro. Le stufe catalitiche, richieste appunto per il riscaldamento delle officine, giunte in numero di 800, sviluppavano poche calorie in rapporto all'esigenza ambientale. Molto efficaci si dimostrarono, invece, altre stufe di produzione germanica. L'intrinseca difficoltà dell'intensa circolazione automobilistica su piste a fondo naturale e la precoce usura che ne derivava per tutti i mezzi a motore, l'impraticabilità della rete viaria determinata dalle avversità atmosferiche della stagione piovosa, della neve fresca, della tormenta, del gelo, l'azione di questo sui motori provocarono, com'è stato in vari punti accennato, un alto numero di mezzi in avaria, ponendo il non lieve problema del loro ricupero. Quando questa operazione poteva essere effettuata dal reparto stesso al quale l'automezzo apparteneva, tutto veniva agevolmente superato, almeno per il momento, evitando l'abbandono del mezzo. Altre volte le circostanze non consentivano quella forma di ricupero ed era necessario l'intervento dei reparti di soccorso stradale dipendenti dalle grandi unità o dall'Intendenza. Nell'uno e nell'altro caso, l'automezzo finiva ad un parco di automezzi guasti in attesa della riparazione. Il ricupero era sempre operazione gravosa, tanto per le distanze da superare, quanto per le condizioni del fondo stradale, difficoltà aggravate dalla qualità dei mezzi assegnati ai nuclei di soccorso stradale: si poteva trattare di carri attrezzi privi di adeguati organi di aderenza o di trattori cingolati troppo leggeri e delicati. Pertanto, durante i mesi invernali, i reparti di ricupero, pur limitandosi ad agire alle brevi distanze, operarono sempre in condizioni di disagio. La dislocazione e la consistenza dei sei parchi di automezzi guasti alla data del 31 marzo 1942 sono descritte nel Docu-



l NTENDENZA C. S ATTIVITA' SVOLTA DAL LABORATORIO DEL 7o PARCO

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Disegno n° 14/ Sv.

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riparazioni affluenza automezzi da riparare

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mento 89/Sv. La sola cifra della loro consistenza totale: 1168 autoveicoli, è di per sé eloquente. In una simile situazione il servizio delle riparazioni assumeva grandissima importanza. E' stato detto della difficoltà per il rifornimento delle parti di ricambio nella quale versavano tutte le officine e lo stesso Parco Speciale Automobilistico. La 15• Officina Mobile Pesante, organicamente assegnata al Corpo d'Armata Autotrasportabile, trasformatosi in CSIR, giunse per prima e fu impiantata a Marmaros Sziget, mentre la 18• Officina Mobile Pesante, assegnata all'Intendenza Speciale fu impiantata a Botosani. Gli spostamenti successivi risultano dal Disegno N. 141Sv., che informa anche sull'attività svolta. L'indisponibilità di parti di ricambio indusse il Comando del CSIR ad autorizzare la spoliazione degli autoveicoli maggiormente inefficienti a vantaggio delle riparazioni. Fu fatto anche ricorso a mezzi civili, affidando un centinaio di riparazioni alle officine FIAT e Lancia di Budapest, ma con risultati non soddisfacenti, che fecero abbandonare l'esperimento. Entrato in funzione il Laboratorio del 7fj Parco Automobilistico (25 novembre 1941 ), ne fu subito distaccata un'officina a Saksagan per la riparazione dei mezzi colà concentrati. Per quell'attività vds. Disegno N. 15 l Sv .. Il 4 marzo 1942 arrivarono a Stalino le Officine FIAT, che furono dislocate a Putilovka, in locali già precedentemente approntati negli antichi stabilimenti Putilov, nei quali già erano in attività la 15• e la 18• Officina Mobile Pesante ed altre di reparti vari. In quella stessa sede si trovava il parco dei mezzi da riparare. Il lavoro fu iniziato il 16 marzo, dando la precedenza agli autocarri SPA L 39 e TL 37. Si trattava di un complesso di 2 Officine Mobili Pesanti, con 65 operai specializzati, ai quali furono affiancati un centinaio di operai civili russi non specializzati. Vi era inoltre un magazzino di ricambi con una dotazione iniziale per un valore di circa 10.000.000 di lire. Quando la radunata dell'8• Armata fu portata a compimento le unità del Servizio Automobilistico presenti al fronte orientale erano quelle indicate nel Documento 90 l Sv .. Complessivamente esse avevano in dotazione 16.700 automezzi di vari tipi, 4.470 motomezzi, 1.130 trattori. Di tali automezzi 5.350 appartenevano all'Intendenza d'Armata.


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Tre nuovi Autoraggruppamenti, r, 8° e 10°, venivano ad aggiungersi al 2°) che già si trovava in zona fino dall'anno precedente. Quelle unità automobilistiche compirono soltanto un breve tratto di 800 chilometri del percorso totale trasportate in ferrovia (vds. Capitolo VIII Servizio dei Trasporti) e la restante parte di 3.000 chilometri fu coperta con una marcia sulle strade ordinarie, a tappe medie giornaliere di 200 chilometri. Il lungo viaggio si svolse in modo complessivamente buono. La percentuale dei guasti non superò l'l%, anche se le macchine non erano state progettate per quello speciale ambiente. La finissima polvere sollevata dal passaggio sulle piste non asfaltate, agendo come uno smeriglio, causò l'ovalizzazione dei cilindri. I guasti più frequenti furono il grippaggio della pompa dell'olio, l'insufficiente resistenza degli ingranaggi del gruppo conico e differenziale. Inoltre le carrozzerie si rivelarono troppo leggere in rapporto alle richieste di prestazioni dell'ambiente e del tipo di lavoro. La gommatura diede buona prova. Le autovetture risultarono troppo basse per le piste che percorrevano. Il materiale di fabbricazione italiana, tuttavia, pur lavorando in ambiente del tutto diverso da quello per il quale era stato progettato, non diede luogo ad inconvenienti di rilievo. I numerosi mezzi nuovi, non avendo completato il periodo di rodaggio, si trovavano in condizione poco adatta per fornire il loro pieno rendimento e, non potendo essere sforzati, vincolavano l'andatura degli altri. Ancora durante la fase di affluenza alla radunata, gli Autoraggruppamenti 7° ed 8° furono chiamati a prestare servizi che comportarono la percorrenza di 18.000.000 di cliilometriautocarro ed il trasporto di 45.000 uomini, 1.500 quadrupedi e 100.000 tonnellate di materiali. I consumi di carburante aumentarono considerevolmente in occasione del trasporto per via ordinaria dei materiali e delle derrate occorrenti ai reparti schierati sul Don, non soltanto per la loro organizzazione difensiva e il loro sostentamento: ma anche per la loro tempestiva sistemazione invernale. I chilometri-autocarro percorsi ebbero un incremento del 170%, i consumi di benzina del 180% e quelli di gasolio del 200%. La percentuale di inefficienza degli automezzi crebbe dallo 0,57% al 7%. Il solo trasporto dei materiali occorrenti per le predispo-


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sizioni invernali aveva richiesto 28.000 viaggi di autocarro, la percorrenza di 6.800.000 chilometri e consumi supplementari di 4.250 metri cubi di benzina e 520 di gasolio. Il rifornimento di carburanti e di lubrificanti, che avrebbe dovuto essere assicurato dalla parte germanica, non fu sempre regolare, cosl che non fu mai possibile fare assegnamento su di esso; inoltre risultò sempre inferiore al fabbisogno. In particolare: in dicembre era stata promessa ur~'assegnazione giornaliera di 200 metri cubi, per un totale complessivo di 6.200. Ne furono consegnati 3.201 (2.498 di benzina e 703 di gasolio), con una differenza in meno di 2.999; in gennaio furono consegnati 1.039 metri cubi di benzina e 455 di gasolio ( 1.494 in tutto), con una differenza in meno di 7.706. L'Intendenza, per limitare le già forti perdite di materiale automobilistico, dovette supplire alla deficienza di carburanti per mezzo di acquisti diretti di petrolio in Romania, ottenendo poi da questo una miscela adatta al funzionamento dei motori Diesel. Anche il trasferimento dalla zona ·del Donez a quella di Nejin fu ostacolato dalle mancate cons~gne del carburante promesso, e per questo motivo le autocolonne italiane dovettero sostare per alcuni giorni nella zona di RommyPriluki; -

in febbraio le consegne ammontarono a 504 metri cubi di benzina e 18 9 di gasolio ( 6 93 in tutto), con una differenza in meno di 4.706.

RisuJta evidente come i movimenti operativi delle grandi unità, soprattutto gli spostamenti delle artiglierie, praticamente tutte a traino meccanico (meno le 24 bàtterie alpine e le 6 batterie a cavallo), siano rimasti fortemente ostacolati e talora del tutto impediti; il fatto giustifica le elevatissime perdite tra i pezzi di artiglieria e del parco automobilistico.

Uo episodio indica lo stato d 'animo degli autieri. Negli ultimi giorni della difesa di Karkov (febbraio 194 3 ), si presentò al Direttore dei Trasporti dell'Intendenza un te-


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nente colonnello dei carristi tedeschi, accompagnato da un altro ufficiale e da tre soldati, chiedendo l'assegnazione di cinque autocarri per un urgente rifornimento di munizioni a mezzi corazzati tedeschi impegnati in azione al margine nord-orientale della città. L'adesione era stata immediata, ma quando il tenente colonnello si avvide che gli autocarri sarebbero stati guidati dal personale che li aveva in consegna, non seppe trattenersi dal far intendere che avrebbe preferito avere i soli mezzi senza gli uomini. L'ufficiale tedesco venne invitato a scendere nel cortile dove si stava operando la scelta dei cinque conducenti volontari. A tutti i soldati italiani presenti fu spiegato dal Direttore dei Trasporti, mentre un interprete andava traducendo le parole affinché fossero intese anche dagli stranieri, come l'ufficiale . superiore tedesco desiderasse avere i soli autocarri per risparmiare ai soldati italiani i pericoli del combattimento m corso. Il superiore italiano domandava a quella cinquantina di autieri se tra di loro ve ne fossero cinque pronti a dimostrare all'ufficiale germanico che la sua diffidenza sul coraggio degli alleati era ingiustificata. Tutti i presenti, nessuno escluso, si fecero avanti di tre passi per offrirsi all'invito. I prescelti, compiuto in tempi diversi il loro servizio, rientrarono regolarmente al reparto, elogiati dai comandanti tedeschi a favore dei quali avevano operato. Furono poi premiati con ricompense al valor militare italiane e tedesche. Durante l'inverno 1942-1943 (seconda battaglia difensiva del Don ed arretramento fino alla zona di Gomel-Bobrujsk) l'attività delle officine automobilistiche per riparazioni non poté essere molto intensa, una parte di esse trovandosi impegnata nei movimenti. Le officine civili della FI AT e della Lancia arrestarono quasi totalmente il loro lavoro, a causa del trasferimento in zona arretrata, e non lo ripresero perché destinate a rientrare in Italia. I particolari dell'attività risultano dal Documento 91/Sv .. Le parti di ricambio e le materie di consumo distribuite nel mese di dicembre risultano dal Documento 92/Sv.. Nel mese di gennaio 194 3, la cessione dei materiali dovette essere sospesa per il trasferimento dei parchi. Il 6° Parco fu tenuto


165ripiegato per la mancanza di locali; il 7° fu parzialmente spiegato a Dniepropetrovsk, ma non poté svolgervi intensa attività, prima per la necessità di provvedere al riordinamento del materiale, poi per le limitate richieste da parte delle unità che si trovavano in movimento. La situazione degli automezzi, l'estrema dispersione nell'ambito dello stesso autoraggruppamento e le perdite subite dalle unità automobilistiche d'Intendenza risultano dal Documento 93/Sv.. Le perdite di carburanti e di lubrificanti verificatesi nei vari centri logistici nei casi di dicembre 1942 e gennaio 1943 risultano dal Documento 94/ Sv ..



CAPITOLO

X

SERVIZIO DELLE TAPPE

Compiti principali: provvedere alla vigilanza e alla protezione degli impianti, delle opere d'arte sulle vie ferroviarie, ordinarie e fluviali, degli stabilimenti d'interesse militare dislocati nella zona delle operazioni; vigilare e provvedere affinché autorità civili e popolazione osservassero leggi, regolamenti, bandi ed ordinanze emanati dai comandi delle grandi unità per la sicurezza e l'ordine nelle retrovie; provvedere all'impianto e funzionamento di speciali servizi per le truppe ed i convogli di passaggio e in sosta; cooperare con gli organi esecutivi del Servizio Trasporti alla disciplina del traffico stradale. Il Servizio delle Tappe non era previsto per le grandi unità inferiori alle armate e, pertanto, avendo il Corpo di Spedizione la costituzione organica di un corpo d'armata, pur essendo esso stato rinforzato dall'assegnazione di una Intendenza Speciale, nella formazione di questa non fu compreso alGun organo direttivo del Servizio delle Tappe. Lo 'Stato Maggiore dell'Intendenza perciò, organo coordinatore, aveva assunto anche le funzioni di organo direttivo. Organi esecutivi: l Comando di Tappa Speciale (dotato di 8 ufficiali, 53 sottufficiali e soldati, 4 automezzi), 2 Comandi di Tappa Principale (ciascuno con 3 ufficiali, 29 sottufficiali e soldati, 3 automezzi), 3 Comandi di Tappa -Secondari (ciascuno 2 ufficiali, 25 sottufficiali e soldati, 2 automezzi); 6 Uffici di Tappa Principali (ciascuno l ufficiale, 22 sottufficiali e soldati, l automezzo), il CCXV ed il CCXLVII Battaglione Territoriale Mobile su 4 compagnie (ciascuno 22 ufficiali, 84 7 sottufficiali e soldati, 52 quadrupedi, 23 carrette, 7 biciclette). Queste unità territoriali furono impiegate quasi esclusivamente in servizi di guardia e per la vigilanza dei campi di prigionieri. Con }o sdoppiamento delle basi, separate fra di loro dalla


-168catena carpatica, alla distanza di circa 300 chilometri, dovendosi svolgere contemporaneamente in esse operazioni di scarico ferroviario, anche i mezzi di manovalanza dovettero essere frazionati, pur dovendo quei reparti dimezzati continuare a fornire tutti i servizi, guardie comprese, commisurati al loro intero. Per contro, ricevettero concorso, almeno per il servizio di manovalanza, da drappelli di prigionieri di guerra. Alla seconda metà di luglio giunse in zona anche la 22• Compagnia Presidiaria ( 4 ufficiali, 151 sottufficiali e soldati, 4 quadrupedi, 2 carrette, l bicicletta). L'Intendenza assegnò al Servizio delle Tappe le Stazioni Carabinieri Miste 249• e 250•, traendole da quelle poste a sua disposizione. Il 31 agosto a quei reparti fu aggiunto anche il CCXVII Battaglione Territoriale Mobile. Il complesso dei reparti territoriali (carabinieri esclusi) veniva cosi a risultare composto da 93 ufficiali, 2.981 sottufficiali e soldati, 160 quadrupedi, 71 carrette, 22 biciclette, 19 automezzi di vario tipo. personale delle unità territoriali mobili era quasi tutto di richiamati prossimi alla quarantina e perciò meno resistente alle fatiche ed ai disagi del clima. L'ambiente particolare, nel quale dovette inizialmente svolgersi il Servizio, la mancanza di una organizzazione territoriale di pace italiana alla quale fosse possibile innestarsi come le stesse Norme Generali prevedevano, il fatto che gli organi . esecutivi del Servizio delle Tappe giungessero nella zona di scarico ferroviario contemporaneamente alle grandi unità del CSIR e dovessero essere in grado di funzionare fino dal primo giorno, la necessità che le operazioni di scarico dei materiali, o di scarico ed avviamento delle unità nella zona di radunata, venissero compiute con celerità, furono tutte circostanze che dimostrarono l'inadeguatezza, almeno quantitativa, degli strumenti predisposti ai compiti loro assegnati da assolvere. Specificando: mancava presso le Tappe il personale medico per l'assistenza ai militari in transito abbisognevoli di cure, spesso numerosi. Il rimedio fu trovato distaccando ufficiali medici dai reparti o dalle formazioni sanitarie dell'Intendenza, oppure ancora appoggiandosi a formazioni sanitarie alleate. La disponibilità di personale delle Tappe, da impiegare per il vettovagliamento e gli alloggiamenti dei militari in transito od in temporanea sosta, si rivelò scarsa, perché commisurata solamente alle neces-

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sità del personale della Tappa. Fu supplito traendolo dai battaglioni territoriali mobili. Le Tappe, destinate ad operare in ambiente internazionale (di lingua tedesca, romena, ungherese, russa) avevano troppo scarsa disponibilità di interpreti, in certi casi ne erano totalmente · prive. Furono assegnati interpreti tratti dai reparti territoriali. La dislocazione iniziale vide cosl i Comandi e gli Uffici Tappa disseminati parte in Ungheria ad occidente dei Carpazi, parte a levante di quella catena montuosa, in Romania, nella Bucovina Meridionale:

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Comando Tappa Principale n. l: Marmaros Sziget (Ungheria); Comando Tappa Secondario n. 11: Marmaros Sziget (a disposizione); Ufficio Tappa Principale n. 2: Leordina (Ungheria); Ufficio Tappa Principale n. 3: Felsoviso (Ungheria); Comando Tappa Secondario n. 4: Borsa (Ungheria); Ufficio Tappa Principale n. 5: Carlibaba (Romania); Comando Tappa Secondario n. 6: Campolung (Romania); Comando Tappa Principale n. 7: Gura Hormolui (Romania); Ufficio Tappa Principale n. 8: Suceava (Romania); Ufficio Tappa Principale n. 9: Falticeni (Romania); Ufficio Tappa Secondario n. 10: Botosani (Romania).

Il vettovagliamento delle Tappe fu disposto costituendo depositi presidiari di viveri, affidati in gestione alle Tappe di Leordina, Felsoviso e Borsa, in quanto la crisi dei magazzini di Commissariato, cagionata dagli arrivi del materiale e dalla scarsità del personale, non consentiva la costituzione di frazioni di magazzino. Il 4 agosto 1941, quando l'Intendenza lasciò Marmaros Sziget per spostarsi ad oriente, il Comando Tappa Speciale n. l ricevette l'incarico di rappresentare l'Intendenza stessa nella liquidazione .delle pendenze amministrative con le autorità ungheresi e di avviare verso la zona di radunata non soltanto il personale ed i materiali in corso di arrivo, ma anche i materia-


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li dei magazzini d'Intendenza precedentemente scaricati sul posto. I tedeschi, allo scopo di indirizzare le colonne di marcia formate dalle unità italiane verso la zona di radunata in Romania, impiantarono a Visev, per la durata di tre settimane, un comando di tappa denominato « Koehler ». In corrispondenza della riduzione dell'afflusso di reparti italiani nella zona iniziale d'arrivo in Ungheria e dello spostamento di quelli verso oriente, ai primi d'agosto anche il Servi; zio delle Tappe dovette modificare lo schieramento dei suoi dementi. La costituzione di Delegazioni d'Intendenza a Pervomajsk, a Saksagan ed a Krivoj Rog determinò lo schieramento a loro rispettivo complemento delle Tappe n. 7, n. 8 e n. l, mentre le Tappe n. 2 e n. 6, ripiegate da Leordina e Campolung, erano tenute disponibili per essere spinte avanti nella zona di Dniepropetrovsk. Frattanto lo Stato Maggiore dell'Esercito, su richiesta dell'Intendenza, impiantava con mezzi propri i Comandi Tappa di Vienna e di Budapest. Le difficoltà stradali originate dalla stagione autunnale piovosa provocarono il differimento di modifiche alla dislocazione delle Tappe. Questa fu rimaneggiata soltanto dopo l'occupazione di Stalino, anche per adeguarla alla nuova situazione operativa. Il 27 ottobre lo Stato Maggiore dell'Esercito assegnava ai Comandi ed agli Uffici di Tappa un m~mero distintivo definitivo, in sostituzione di quello provvisorio attribuito loro dall'Intendenza. Contemporaneamente prendeva alle proprie dipendenze dirette le Tappe dislocate ad occidente del Prut: la 9• di Jasi, la 10• di Botosani, la n· di Bucarest. Al l 0 novembre la dislocazione era la seguente, nella quale sono riportati in parentesi i numeri distintivi sostituiti: a) alle dipendenze dello Stato Maggiore dell'Esercito: Ufficio Tappa Principale n. 11 (9): Jasi; Comando Tappa Secondario n. 45 ( 10): Botosani; Ufficio Tappa Principale n. 39 ( 11 ): Bucar'est. b) alle dipendenze dell'Intendenza Speciale CSIR: Comando Tappa Principale n. 101 (l): Dniepropetrovsk;


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Ufficio Tappa Principale n. 14 (2): Krivoj Rog; Ufficio Tappa Principale n. 16 (3 ): Tighina; Comando Tappa Secondario n. 55 ( 4 ): in movimento da Kisinau; Ufficio Tappa Principale n. 18 (5): in movim. da Jampol; -

Comando Tappa Secondario n. 48 (6): Belzy;

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Comando Tappa Principale n. 32 (7): Voznesensk;

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Ufficio Tappa Principale n. 13 (8): Stalino.

La cattiva stagione portò la frequente impraticabilità delle strade, causa di lunghe soste degli automezzi e, conseguentemente, dei militari di passaggio, che dovevano prolungare per vari giorni la loro permanenza presso le Tappe. Queste istituirono posti di blocco stradale, tanto per arrestare il movimento degli automezzi, affinché non degradassero la sede stradale, quanto per avviare più prontamente ai loro reparti i militari già in sosta presso i posti di blocco sprovvisti di mezzi di trasporto. Le difficoltà viarie dell'itinerario Dniepropetrovsk - Stalino (Km. 280 ) richiesero la costituzione di un posto intermedio di rifornimento e di sosta. In mancanza di Comandi o di Uffici di Tappa disponibili, le funzioni relative furono temporaneamente affidate al Comando di Presidio di Pavlograd. Sullo stesso itinerario, assai frequentato, i presidi di Pavlograd e di Petropavlovka istituirono posti di sosta per il pernottamento ed il ristoro di feriti ed ammalati. Il rapido sviluppo delle operazioni aveva, a questo punto, provocato lo scaglionamento degli elementi del Servizio, connesso alla dislocazione delle grandi unità operanti, su di una distanza, tra la zona di scarico iniziale ed il fronte di combattimento, ampia 1.800 chilometri. L'esigenza di raccogliere ed inviare alle rispettive unità piccoli reparti od elementi isolati comunque rimasti ancora nella zona ad ovest del Dnieper, richiese che venisse conservata la dislocazione della Tappa n. 16 a Balta e della Tappa n. 32 a Voznesensk. Alla fine di novembre il Comando di Tappa Secondario n. 55 si stabili a Petropavlovka e l'Ufficio di Tappa Principale n. 18 s'impiantò a Griscino. Ai primi di dicembre l'aumento del numero di militari in


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arrivo per ferrovia a Dniepropetrovsk richiese un accrescimento delle possibilità della Tappa di accantonarli e vettovagliarli, l'impianto di un posto di ricevimento ed avviamento presso la stazione ferroviaria e l'istituzione di un servizio di autobus tra questa e gli accantonamenti. Il preannunciato arrivo di complementi per le unità del CSIR provocò l'adozione di misure analoghe anche da parte delle Tappe dislocate ad oriente del Dnieper ed in particolar modo di quella di Stalino, la quale istitul a Jassinovatoie, dove transitava la ferrovia, un posto di ricevimento e tappa con 100 posti in accantonamento nei pressi della stazione ed altri l 000 nell'abitato di Jassinovatoie. I Comandi e gli Uffici di Tappa ricevettero anche il compito di provvedere alla bonifica personale dei militari diretti in Italia. Affinché i lavori di riattamento di edifici necessari in Stalino per la sistemazione di uffici e personale, ospedale, magazzini, potessero essere effettuati con sollecitudine, l'Intendenza pose alle dipendenze d'impiego della Direzione delle Tappe anche il XXIII Gruppo Lavoratori. Con il 15 dicembre furono posti alle dipendenze d'impiego dei Comandi di Tappa i reparti territoriali dislocati nelle wne rispettive. Contemporaneamente passarono alle dipendenze di quei comandi anche i campi di concentramento di prigionieri di guerra. Il freddo intenso dell'inverno e le condizioni di particolare disagio nelle quali venivano compiuti i viaggi dei militari, specialmente isolati, fecero sorgere la necessità d'impiantare presso le Tappe posti di ristoro. Il 25 gennaio il distaccamento di Tappa inizialmente impiantato presso la stazione ferroviaria di Jassinovatoie, in quanto non erano disponibili allora altri comandi od uffici di tappa, fu sostituito dal Comando di Tappa Principale n. 32, in considerazione dell'importanza assunta da quella stazione, della crescente affluenza di militari isolati e di reparti di complementi, della possibilità di far partire per ferrovia di là militari isolati o in drappello diretti in Italia o verso le basi arretrate. La Direzione delle Tappe, dopo che il CSIR si fu sistemato per l'inverno nel bacino industriale-minerario del Donez, indipendentemente da quanto era stato fatto dai singoli Comandi ed Uffici di Tappa, provvide in modo diretto alla ricerca ed



INTENDENZA a· ARMAl DISLOCAZIONE TAPPE E BATTAGLIONI TERRITORIALI MOB I


Disegno n' 16/ Sv.

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all'approntamento di accantonamenti nelle zone di Makeievka, di Putilovka e di Grigorievka, per una capacità complessiva di 6.000 uomini, oltre che all'approntamento dell'Ospedale di Riserva n. 2 di Stalino e, sempre in quella città, alla sistemazione di locali per il Tribunale Militare di Guerra del Corpo di Spedizione. Nel primo semestre di operazioni al fronte orientale, nel quadro della guerra di coalizione ed a contatto con vari eserciti alleati, si era potuto constatare che la coesistenza con le varie organizzazioni militari tedesche sulle medesime linee di rifornimento e nei medesimi presidi, faceva sl che nessuna azione potesse essere compiuta da parte italiana senza il benestare delle autorità germaniche. Tale circostanza soffocava le iniziative e le attività degli organi del Servizio delle Tappe italiano, facendo sorgere serie difficoltà a proposito della requisizione di locali da destinare ad accantonamenti. In compenso la presenza dell'organizzazione territoriale tedesca, nella maggior parte dei casi, dispensava il Servizio delle Tappe italiano dalla necessità di provvedere alla sicurezza degli impianti e delle opere d'arte esistenti nella zona. Alla data del 1° giugno 1942 lo schieramento degli uffici e dei reparti dipendenti dalla Direzione deUe Tappe dell'Intendenza Speciale del CSIR era quello che risulta dal Disegno

N. 16/Sv.. La costituzione dell'8" Armata e la trasformazione dell'Intendenza Speciale CSIR in una normale Intendenza di Armata fecero sl che i compiti affidati alla Direzione delle Tappe fossero considerevolmente accresciuti. Il numero totale delle Tappe fu portato a 24, di cui dieci Comandi di Tappa Speciale ( 13 ufficiali e 60 sottufficiali e soldati ciascuna) atti a svolgere compiti estesi e complessi. Le unità territoriali mobili, originariamente tre battaglioni, furono portate a quindici, conservando esse le incombenze dello scarico e ricarico dei materiali in arrivo dall'Italia e della provvista delle guardie ad uffici e magazzini d'Intendenza, a linee ferroviarie e ad opere d'arte sulle vie di comunicazione ed ai campi di concentramento dei prigionieri di guerra. La Direzione delle Tappe assunse i compiti specifici di co


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mando di corpo, con il relativo accrescimento di lavoro, dipendente dallo svolgimento di tutte le pratiche personali, disciplinari e amministrative inerenti ad un tanto considerevole complesso di personale di circa 350 uffici~li ed oltre 13.000 sottufficiali e soldati. Continuò ad essere affidato alle Tappe l'incarico di provvedere vitto ed alloggio ai militari in transito, tenendo presente che spesso si trattava di migliaia di persone al giorno, in movimento in un ambiente dove bombardamenti, cannoneggiamenti, sabotaggi e saccheggi avevano annullato ogni risorsa, dove si doveva cercare perfino l'acqua nel sottosuolo, mentre gli alleati poco o nulla coadiuvavano. I comandanti delle Tappe, per il solo fatto di risiedere stabilmente in un luogo con i reparti posti alla loro dipendenza, divenivano comandanti di presidio ed incaricati di predisporre, studiare, organizzare e comandare la difesa della località, dei tronchi ferroviari e delle opere d'arte esistenti nella zona adiacente. Ad essi incombevano pure l'apposizione della segnaletica stradale e la manutenzione degli itinerari che collegavano le unità operanti. L'impiego e la custodia dei prigionieri di guerra affidati all'Intendenza come mano d'opera furono devoluti alle Tappe, che dovettero predisporre i campi di concentramento. Altro delicato compito fu quello di sovrintendere all'amministrazione civile del territorio delle retrovie, alla sorveglianza della raccolta delle risorse locali ed alla distribuzione di queste ai reparti, tutto secondo le disposizioni provenienti dalle autorità germaniche, che esercitavano il loro potere su tutto il territorio, vincolando all'osservanza di esse anche gli eserciti alleati. Con la ripresa estiva delle operazioni offensive germaniche, nelle quali fu inquadrata dapprima la partecipazione del XXXV ·Corpo d'Armata « CSIR » nel bacino del Mius (Krasnyj Luch) e poi quella dell'8" Armata per il raggiungimento del Donez e lo schieramento sul Don, il Servizio delle Tappe dovette modificare il proprio schieramento per adeguarlo a quello delle grandi unità. Fu tutta una serie di scavalcamenti, durante i quali anche le Tappe prendevano parte all'avanzata: la Tappa Speciale n. 309 a Voroscilovgrad, la Tappa Speciale n. 303 a Millerovo, la Tappa Speciale n. 302 a Kantemirovka, la Tappa Spe-


-175dale n. 301 a Bielovodsk giunsero per prime nelle località tra i reparti italiani, mentre ancora ardevano gli incendi e brillavano le mine a scoppio ritardato lasciati dai sovietici in ritirata. Esse provvidero alla ripresa della vita organizzata, non soltanto nell'interesse militare delle operazioni, ma anche a vantaggio della non poca popolazione civile, composta in prevalenza di vecchi, donne e fanciulli, rimasta priva di ogni risorsa. Nelle ormai lontane retrovie tenute durante l'inverno, lo schieramento logistico si spostava ad oriente, abbandonando via via Dniepropetrovsk e Stalino, costituendo nuovi stabilimenti a Novaja Gorlovka, a Rykovo, a Debalzevo, a Voroscilovgrad, a Millerovo, a Malcevskaja, a Tcertkovo, a Kantemirovka, a Rossosc, nel quale si inserivano le unità tèrritoriali recentemente affluite. L'attività prevalente dell'apparato delle Tappe, soprattutto nella zona più avanzata, fu dedicata all'assistenza (di vitto e alloggio e sanitaria) dei militari in transito, specialmente isolati od a piccoli drappelli. Furono assistiti in totale 11.342 ufficiali e 78.642 sottufficiali e soldati. Le più attive furono: la Tappa n. 309 a Voroscilovgrad, dove quasi tutte le unità facevano capo; la Tappa n. 306 a Rykovo; la Tappa n. 304 ·a Novaja Gorlovka, la Tappa Principale n. 13 a Stalino, località di scarico dei treni di personale dall'Italia, a testa di linea della ferrovia che alimentava il XXXV Corpo d'Armata « CSIR ».

Lo schieramento sul Don aveva portato all'arresto del movimento. La previsione di trascorrervi il prossimo inverno e il completamento degli arrivi delle dotazioni logistiche dell'Armata, determinarono un lavoro intensissimo della manovalanza delle unità territoriali mobili addette agli scarichi nelle stazioni ferroviarie dei nuovi centri logistici. Centinaia di carri ferroviari di viveri, di munizioni, di materiale del Genio dovevano essere scaricati dai treni e ricaricati sugli autocarri, per esserne riscaricati nei magazzini e successivamente ancora sistemati in ordine. Per lunghi periodi di tempo i treni potevano sostare nelle stazioni per sole sei ore, peÙanto gli uomini erano obbligati ad effettuare gli scarichi a qualunque ora del giorno o della notte, fino a raggiungere le quattordici-quindici ore di lavoro giornaliere ed una media quotidiana di cinque quintali all'ora per uomo. Alcuni reparti, in particolari circostanze, lavorarono ininterrottamente per 20-22 ore consecutive.


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La sintesi della mole di lavoro compiuta da questi soldati è data dalla cifra di 7 3 7.44 5 giornate lavorative complessive (vds. Documento 95ISv.). Nel periodo di preparazione alla stagione invernale, la dilatazione del Servizio delle Tappe nelle ampie retrovie dell'Ba Armata fece sì che venissero assegnate all'Intendenza le Tappe Principali n. 14 e n. 16 e la Tappa Secondaria n. 48. Alla metà di dicembre lo schieramento complessivo era quello risultante nel Documento 96l Sv .. Durante i mesi di ottobre e novembre ebbe luogo l'avvicendamento dei militari che avevano trascorso al fronte russo l'inverno precedente e quell'operazione impegnò notevolmente anche il Servizio delle Tappe per i vari adempimenti da espletare: compilazione degli elenchi; controllo dell'equipaggiamento, del bagaglio, dell'armamento; sostituzione di capi di vestiario deteriorati; consegna di viveri per il viaggio; bagno e disinfestazione; tutti da compiere su folti gruppi di partenti e nel breve spazio di 48 ore. In previsione degli immancabili disagi che il rigore invernale avrebbe arrecato ai feriti, durante i loro trasferimenti verso i luoghi di cura, ed ai militari addetti ai trasporti automobilistici, furono organizzati posti di ristoro per soli feriti, misti o per militari in transito, questi ultimi dotati anche di possibilità di alloggio. Tali posti, complessivamente 25, erano situati lungo le linee ferroviarie impiegate dai trasporti italiani e sugli itinerari rotabili più frequentemente battuti. La loro dislocazio· ne risulta dal Documento 97 ISv .. Il compito istituzionale del Servizio delle Tappe della « vigilanza e protezione... delle opere d'arte sulle vie ferroviarie ... » fu assolto sulla linea ferroviaria di prevalente interesse italiano tra Jevdakovo e Millerovo, impiegando in esso rilevanti aliquote delle unità territoriali mobili dislocate nelle zone percorse dalla ferrovia, valendosi anche del marginale concorso della Polizia Ucraina, costituita nell'interesse e sotto controllo tedesco. Lo schieramento risulta dal Documento 98 l Sv .. Inoltre la Tappa Speciale n. 306 di Rykovo doveva provvedere anche alla vigilanza e protezione dei seguenti tratti di linea ferroviaria e di strada ordinaria: Km. 22 sulla ferrovia Krinitcnaja - Rykovo; - Km. 12 sulla ferrovia Scebenka - Niznaja Krynka;


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Km. 12 sulla ferrovia Rykovo - Hazepetovka; Km. 4 sulla ferrovia Rykovo - Junyj Kommunar; opere d'arte sulla rotabile Rykovo - Stalino. Infine fu affidato alla sorveglianza italiana anche il tronco ferroviario Valuijki - Nikolajevka che, pure trovandosi in una zona esclusa dalla competenza territoriale dell'Ba Armata, era di alto interesse per i rifornimenti italiani, istradati appunto su di esso. Il compito di vigilanza e protezione affidato al Servizio non poté essere limitato alle sole vie di comunicazione, in quanto la loro sicurezza non andava disgiunta da quella generale dei territori attraversati, mentre il compito di vigilanza si estendeva anche all'osservanza da parte di tutta la popolazione civile delle norme emanate dalle autorità militari di occupazione. La previsione di azioni di sabotaggio, che i sovietici avrebbero potuto compiere con paracadutisti o partigiani, indusse il Comando di Armata ad affidare all'Intendenza l'incarico di costituire appositi « Nuclei Cacciatori », formati con volontari tratti dalle unità territoriali alle dipendenze del Servizio delle Tappe (Battaglioni Territoriali Mobili e Gruppi Appiedati di Artiglieria), per la forza complessiva di un battaglione, dislocato a Veselaja Gora, sulla riva del Donez, presso Voroscilovgrad, dove fu svolto un breve periodo di addestramento. Furono costituiti sette nuclei cacciatori della forza di una ventina di uomini, comandati ciascuno da un ufficiale particolarmente scelto, provvisti dell'armamento individuale oltre che di un fucile mitragliatore, dotati di equipaggiamento invernale, di cavalli e di slitte per il celere trasporto dei viveri e delle munizioni. L'azione dei nuclei era completamentare a quella degli organi della polizia militare italiana (Carabinieri) e si valeva anche del concorso della Polizia Ucraina. I risultati non mancarono e portarono anche alla cattura di paracadutisti, infiltratisi in posti di fiducia della polizia tedesca, ed alla prevenzione di sabotaggi~ L'opera assiduamente ·condotta, peraltro priva di particolari durezze, fece sì che nella zona delle retrovie dell'Ba Armata non furono commessi atti di sabotaggio.


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Per la dislocazione dei Nuclei Cacciatori vds. Disegno n. 17/Sv.. Il Servizio delle Tappe prestò collaborazione a quello delle Strade (Cap. XIII) provvedendo alla collocazione della segnaletica stradale, secondo i suoi compiti istituzionali. Il Servizio delle Tappe, infatti, disponeva di propri organi dislocati in tutta la zona delle retrovie ed era meglio in grado di eseguire l'incombenza. Il servizio fu svolto sui complessivi 1.345 chilometri di itinerari, esclusi quelli di pertinenza dei corpi d'armata operanti, e comprese anche l'apposizione dei paletti segnacigli, facente parte delle predisposizioni invernali, della quale si tratta a proposito del Servizio delle Strade. L'indicazione e lo sviluppo dei singoli itinerari risulta dal Documento 99/ Sv .. Inoltre, alla Tappa Speciale n. 301, di Bielovodsk, su invito del Comando del Genio dell'Ba Armata, furono affidati anche la manutenzione e lo sgombero della neve sulla pista JevsugVoroscilovgrad. L'incarico devoluto dalle Norme Generali al Servizio delle Tappe di « vigilare e provvedere affinché dalle autorità civili e dalla popolazione siano osservate le leggi, i regolamenti, i bandi e le ordinanze emanati dai comandi di grande unità per la sicurezza e l'ordine nelle retro vie » tro.vava nella situazione specifica dell'Ba Armata italiana, al fronte orientale in territorio sovietico, ampliamenti e limitazioni. Le citate « autorità civili » erano state ritirate dall'autorità sovietica, che abbandonava la popolazione in balia di se stessa e degli occupanti: « Le leggi ed i regolamenti » di cui parlavano le Norme Generali erano stati emanati dai russi, vale a dire da un potere contrastante con quello vigente negli Stati occupanti. Pertanto, rimanevano di applicazione praticamente impossibile. I « Bandi e le Ordinanze » aventi carattere generale emanati dalle autorità militari occupanti per la sicurezza e l'ordine nelle retrovie, non provenivano dall'autorità italiana. Questa aveva potere limitato alla ristretta zona occupata dalle proprie unità. Il criterio fondamentale seguito dall'Intendenza dell'Ba Armata fu quello necessario -di adeguarsi alle norme generali stabilite dalle superiori autorità tedesche d'occupazione, alle quali competeva per diritto internazionale la loro emanazione.


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Disegno n' 17/Sv.

INTENDENZA

83 ARMATA

DISLOCAZIONE NUCLEI CACCIATORI AL 15 -12- 1942

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Nelle retrovie italiane il territorio fu suddiviso in zona di operazioni e zona delle retrovie. Sulla zona d'operazioni avevano giurisdizione i comandi dei corpi d'armata operanti, presso i quali era stata costituita una Sezione Affari Civili, che provvedeva ad impartire le direttive per l'amministrazione ed a sorvegliarne l'applicazione. Nella zona delle retrovie~ con dipendenza dalla Direzione delle Tappe, quale organo dell'Intendenza (sostituito dal 14 novembre 1942 dal Comando delle Retrovie, retto da un ufficiale generale dipendente dal comando dell'B. Armata), anello di congiunzione con la popolazione erano le Tappe Speciali, espressamente costituite per quel compito, esercitato per mezzo di ufficiali appositamente scelti in relazione alle loro attività nella vita civile: uno per l'Amministrazione Civile, un perito agrario, un tecnico industriale, uno per la Sezione di Polizia Militare, coadiuvati da interpreti di russo e di tedesco. Le Truppe Speciali dovevano nominare gli amministratori locali e diramare le norme amministrative. La scelta degli amministratori locali era effettuata tra le persone che dessero sicuro affidamento per capacità e serietà. Esse erano libere di scegliere i loro collaboratori, salva convalida delle nomine da parte degli occupanti. Il territorio delle singole repubbliche sovietiche nelle quali operava 1'8• Armata era suddiviso in « oblast » (provincie), ripartiti in « rajon », corrispondenti ai nostri antichi mandamenti, ciascuno comprendente il territorio di 10-20 comuni. Fu fatta astrazione dagli « oblast », mantenendo i « rajon » ed i comuni nelle loro strutture amministrative e nel territorio. A capo di ogni « rajon » era nominato un direttore ( « stàrscina » ), dal quale dipendevano i rispettivi capicomune ( « stàrosta » ). Ogni comando di Tappa Speciale aveva giurisdizione su 1-3 « rajon ». Nel periodo immediatamente precedente il dicembre 1942, l'autorità italiana si estendeva su 21 « rajon », comprendenti in totale 265 comuni, con una superficie complessiva superiore a 50.000 chilometri quadrati ed una popolazione di 475.000 abitanti (vds. Documento 100/Sv.). I « rajon » di quella fascia territoriale rimasero cosi suddivisi tra le Tappe Speciali italiane ( vds. Documento 1O1/ S v.):


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Tappa Sp. 300 - sede a Tcertkovo - rajon di Tcertkovo e Milovej. Tappa Sp. 301 - sede a Bielovodsk - rajon di Bielovodsk, Jevsug e Markovka. Tappa Sp. 302 - sede a Kantemirovka - rajon di Kantemirovka e Mitrofanovka. Tappa Sp. 303 - sede a Millerovo - rajon di Millerovo, Voloscino e Malcevskaja .. Tappa Sp. 304 - sede a Belokurakino - rajon di Belokurakino, Novo Pskov e Beloluzkaja. Tappa Sp. 305 - sede a Troitzkoie - rajon di Troitzkoie, Lozno Alekandrovka. Tappa Sp. 307 - sede a Rovenki - rajon di Rovenki, Veideleivka, Nikitovka. Tappa Sp. 308 - sede a Rossosc - rajon di Rossosc, Olikovatka, Sceliakino. Tappa Sec. 126 - sede a Starobelsk - rajon di Starobelsk.

Dopo l'istituzione dell'autorità civile locale responsabile verso la potenza occupante, poteva avere inizio il ristabilimento delle attività civili sconvolte dal passaggio della guerra. Stato Civile

In tutti gli abitati venne eseguito il censimento, distinguendo i residenti nella zona in periodo anteriore al l o giugno 1941 e gli immigrati in periodo successivo. L'operazione fu condotta regolarmente a termine, malgrado considerevoli difficoltà materiali, derivanti in modo particolare dalla vastità del territorio sul quale era stanziata la popolazione. Chiese

La religione professata dalla grande maggioranza della popolazione di quelle regioni era la greco-ortodossa, tranne che in alcune località ucraine in cui era istituita una chiesa nazionale che, pur avendo tutti i segni esteriori della chiesa russa, riconosceva per proprio capo il Metropolita di Kiev e faceva uso nelle funzioni religiose della lingua ucraina. All'atto dell'occupazione nessuna chiesa si trovava aperta


-181al culto; solamente in poche località le funzioni religiose venivano celebrate in abitazioni private. La maggior parte delle chiese era adibita a magazzini di granaglie o ad accantonamenti militari. I 'ministri del culto non erano sovvenzionati dalle autorità locali. Durante il periodo di occupazione ricevevano un compenso in natura da parte della popolazione assistita. Non appena se ne presentasse la possibilità, le chiese venivano riaperte al culto, con grande soddisfazione della popolazione che si profondeva in ringraziamenti verso le autorità, che, con quel gesto, dimostravano comprensione verso una aspirazione generalmente diffusa. I Comandi Tappa autorizzavano, di volta in volta, le processioni che avevano luogo in particolari solennità, con notevolissimo concorso di fedeli. Dove non esistevano chiese od erano state distrutte, e non sempre per causa di guerra, o gli edifici religiosi non erano utilizzabili a scopo di culto, le funzioni sacre erano celebrate in abitazioni private. Il totale delle chiese riaperte al pubblico nella Zona delle Retrovie italiane superava la cinquantina. Scuole

Il funzionamento delle scuole, pur essendo talora subordinato alla disponibilità degli appositi edifici, spesso adoperati come sedi di comandi o di ospedali od accantonamenti, fu in linea di massima garantito. Restringendo i locali al minimo necessario, limitando l'insegnamento - se inevitabile - al solo grado elementare, fu possibile far svolgere quasi in ogni paese regolari corsi di lezioni. Scelti ed approvati gli insegnanti, le scuole potevano riaprire i battenti come se la guerra fosse già un fatto lontano. In tutto il territorio delle retrovie fu raggiunta una media di 24 scuole funzionanti per << rajon », con una complessiva popolazione scolastica di 28.000 scolari, ripartiti in 477 scuole (vds. Documento 102/Sv.). Il comando della Divisione « Torino » organizzò in Rykovo (Ordzonikidse) un orfanotrofio per fanciulli orfani od abbandonati, provvedendo al vettovagliamento ed al vestiario degli oltre 400 bambini ricoverati. Le maestre erano state scelte sul posto.


-182Organizzazione Sanitaria

Costitul una delle prime preoccupazioni della ripresa amministrazione civile. Individuati i medici civili esistenti, riattati gli ospedali civili, riaperti gli ambulatori, ricostituite, almeno in quanto era possibile, le farmacie, agli abitanti poteva essere assicurata una regolare assistenza sanitaria. Dove non fu possibile l'immediata riorganizzazione degli impianti sanitari preesistenti, fu fatto ricorso all'opera dei medici militari. In Rykovo (Ordzonikidse) il comando della Divisione «Torino » provvedeva al vettovagliamento dell'ospedale civile, per mezzo del Commissariato Militare italiano. In nessun abitato fu interrotta l'opera delle levatrici, che trovarono sempre tutti gli aiuti necessari presso le autorità italiane. In totale, nel territorio amministrato dagli italiani erano in funzione 29 ospedali, 75 ambulatori, 71 medici, 157 levatriei (Documento 103/Sv.). Giustizia

All'arrivo delle forze occupanti l'amministrazione della giustizia aveva cessato completamente di funzionare. La ripresa di quella necessaria attività della vita consociata civile si presentava assai difficile. per la mancanza del personale già addetto a quelle funzioni, per l'impossibilità di applicare norme del diritto italiano alle quali la stessa popolazione non era preparata, dalla resistenza delle autorità germaniche all'applicazione delle norme giuridiche sovietiche. L'amministrazione della giustizia penale fu devoluta al comandante della tappa, il quale, per le contravvenzioni di piccola entità, comportanti pene pecuniarie non superiori ai duemila rubli od obblighi di lavoro fino a quattro settimane, si valeva dell'opera dei «direttori di rajon » o degli « stàrosta »; per le contravvenzioni gravi e per i reati decideva personalmente, con decreto penale, dopo avere esaminato la questione e steso regolare istruttoria. Per le cause civili, se gli interessi erano di piccola entità erano ancora gli << stàrosta » a decidere secondo buon senso, salvi i principi generali della giustizia, e le parti contendenti erano tenute a rispettare il lodo dello « stàrosta ». Se le questio-


-183ni riguardavano diritti reali od erano di maggiore importanza, venivano rinviate le decisioni alla fine del conflittto od almeno all'epoca del ristabilimento di una regolare giurisdizione. In tutto il territorio occupato e soggetto all'amministrazione italiana la funzione giudiziaria fu esercitata con equità assoluta e senza che fossero mai sollevate lamentele da parte delle popolazioni. E' anche giusto porre in evidenza che furono rilevati solamente piccoli reati contro la proprietà (principalmente soltanto generi alimentari dei quali era avvertita la scarsità), macellazione clandestina, contravvenzioni alle norme di oscuramento o del coprifuoco. Finanza Locale

I comuni del territorio occupato erano rimasti privi di qualsiasi risorsa finanziaria, perché l'Armata Rossa, ritirandosi, aveva asportato le casse comunali. Fu fatto fronte alle necessità più impellenti, almeno in un primo momento, con l'introito delle multe, che era devoluto a totale beneficio delle amministrazioni locali. Con la ripresa dei servizi pubblici, quell'entrata si rivelò ben presto insufficiente a coprire i bisogni e si dovette pensare ad introdurre una tassazione, per dare modo alle amministrazioni locali di impiantare un loro, fosse pur ridotto, bilancio. Si provvide, cosi, ad applicare un'imposta personale, alla quale erano sottoposti tutti gli abitanti dai 18 ai 65 anni, divisi in tre categorie a seconda delle loro possibilità finanziarie. L'importo della imposta poteva variare da 100 a 250 rubli annui a seconda della categoria, con una media di 150 rubli annui per contribuente. Con quei proventi i « rajon » ed i comuni poterono essere in grado di assicurare alle popolazioni .amministrate almeno un minimo godimento dei servizi civili. Dai dati raccolti si desume che il gettito medio della imposta personale fu di 1.200.000 rubli per « rajon », con una media di 8-9.000 contribuenti. Polizia

Il totale vuoto di elementi rappresentativi del potere, determinato dalle superiori autorità sovietiche, comprese anche


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l'assenza di ogni forza di polizia. Sarebbe stato grandemente difficoltoso per qualunque occupante provvedere all'organizzazione di una polizia locale con elementi tratti dalle forze di polizia militare del proprio esercito, innanzi tutto per l'elevato numero di uomini che sarebbero stati necessari, poi per il fatto che, ignorando lingua e costumi locali, si sarebbero trovati nel massimo imbarazzo per adempiere ai compiti d'istituto. I comandi di Tappa Speciale disponevano, nella loro costituzione organica, di un ufficiale e dieci carabinieri e, adeguandosi a quanto era praticato da parte germanica, integrarono quella forza, nella propria zona di giurisdizione, reclutando tra la popolazione dell 'Ucraina nuclei di polizia ausiliaria, formati di l 012 uomini di loro fiducia, per dislocarli nei centri abitati dei vari « rajon » (Documento 104/Sv.). La collaborazione di quegli elementi si rivelò assai utile per il mantenimento dell'ordine pubblico e per la repressione dei sabotaggi e della propaganda nemica. I militi della polizia ausiliaria parteciparono a fianco dei soldati italiani alla ricerca ed alla cattura di paracadutisti e partigiani ed alcuni di essi perdettero la vita in quelle operazioni. Nel momento critico del ripiegamento, la complessiva fedeltà di quegli uomini fu esemplare, essendosi verificate defezioni in numero assolutamente trascurabile. Nella seconda decade di dicembre, l'arretramento della linea di combattimento conseguente all'andamento della seconda battaglia difensiva del Don ebbe sensibili ripercussioni anche sulla sorte delle Tappe. Rimasero coinvolte nel ripiegamento: la Tappa Speciale n. 302, di Kantemirovka; la Tappa Principale n. 32 di Scelistovka (il suo comandante ed alcuni elementi parteciparono valorosamente alla difesa di Tcertkovo, aggregandosi alla « Colonna Manari », un Battaglione di Complementi dei Bersaglieri, della quale seguirono la sorte insieme ai resti della Divisione «Torino » forzando il cerchio assediante); la Tappa SpeCiale n. 300, di Tcertkovo; la Tappa Speciale n. 303 di Millerovo e la Tappa Principale n. 14 di Olkovj Rog. Dislocata in quel paese a breve distanza da Millerovo, ripiegò su Tarasovka, dove si organizzò a difesa con i suoi diciotto uomini e pochi altri ritardatari che aveva raccolto.


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Nel periodo seguente, l'attività delle altre Tappe rimaste nelle loro dislocazioni fu rivolta principalmente all'assistenza dei militari che ripiegavano, in evidenti condizioni di sposatezza per le fatiche sostenute nella resistenza e nelle marcie di arretramento. I Posti di Ristoro già citati, pure se costituiti con diverse finalità, moltiplicarono le loro possibilità per sopperire agli accresciuti bisogni. Tale esigenza, imposta anche da considerazioni morali, oltre che dalle necessità materiali di sopravvivenza, continuò per tutta la fase di movimento dal Don alla Russia Bianca. Le Tappe, scaglionate lungo gli itinerari percorsi dalle colonne, tra loro distanti di una giornata di marcia, si scavalcavano appena fossero state sorpassate dall'ultimo scaglione, per proseguire più avanti il loro servizio, che valse a ridurre grandemente le perdite di uomini assicurando vitto caldo, generi di conforto, alloggiamenti, cura e ricovero agli ammalati. Risultarono particolarmente impegnate in quell'opera: la Tappa Speciale n. 301, di Bielovodsk; la Tappa Speciale n. 309, di Voroscilovgrad; la Tappa Secondaria n. 126 di Starobelsk; la Tappa Secondaria n. 55 di Kondracevskaja, la Tappa Principale n. 116, di Kamensk. La nuova situazione determinò anche una più impegnativa presenza delle unità territoriali nella difesa non soltanto delle linee di comunicazione e degli impianti. I reparti furono impiegati nell'approntamento di postazioni per armi automatiche ed anticarro, trinceranti, reticolati. Oltre che a Tcertkovo, a Millerovo, a Tarasovka, a Starobelsk, essi fecero fronte al nemico anche lungo la linea ferroviaria Starobelsk-Kondracevskaja, sul Donez, tra i ponti di Luganskaja e di Veselaja Gora. L'esigenza di trasferire magazzini e depositi dell'Intendenza nella zona di riordinamento delle grandi unità comportò nuovo e pesante lavoro di manovalanza, disimpegnato interamente dai reparti territoriali in un periodo di bassissime temperature, sovente sotto l'offesa aerea nemica. Il movimento degli elementi del Servizio delle Tappe durante le fasi del ripiegamento effettuato dalle unità dell'Sa Ar-


-186mata per raggiungere prima la prevista zona di riordinamento di Nejin, poi quella di rimpatrio di Gomel-Bobrujsk (Russia Bianca), è dimostrato dai Disegni N. 18/Sv., N. 19/Sv. e N. 20/Sv.. Varie volte, nel corso di questa esposizione dell'attività del Servizio delle Tappe, come anche in altri punti della Monografia, si è presentata l'occasione di accennare ai prigionieri di guerra impiegati come lavoratori. E' generalmente noto che un impiego del genere era stato previsto e consentito dalla Convenzione di Ginevra, alla quale in linea di massima si attennero le autorità italiane, anche se la Convenzione stessa non era stata riconosciuta, e tanto meno applicata, dai sovietici. L'URSS, infatti, con i prigionieri di guerra italiani caduti in suo potere, non ha mai tenuto conto, nemmeno come dovere di reciprocità, delle Norme della Con. . . venz10ne gmevrma. I prigionieri catturati dalle forze armate italiane in tutti gli altri fronti di guerra venivano, di norma, sgomberati verso gli appositi campi di concentramento dislocati nel territorio nazionale. Per i prigionieri sovietici catturati dalle forze armate italiane, modestamente rappresentate sul fronte germano-sovietico nel periodo 1941-1942 ( « CSIR ») e non imponenti neppure durante la successiva campagna di guerra (8a Armata), sarebbe stata regola quella di consegnarli all'autorità germanica, che avrebbe provveduto al loro successivo sgombero od impiego. Le stesse autorità germaniche, però, si valevano ampiamente dei prigionieri di guerra, innanzi tutto come manovalanza per l'Organizzazione Todt, nei lavori di trasformazione dello scartamento dei binari ferroviari, di ripristino delle opere d'arte ferroviarie e· stradali demolite per fatti di guerra, nonché per la manutenzione delle strade. I prigionieri venivano anche trattenuti presso le unità tedesche, assai presto cadute in crisi di effettivi, per adempiere ad incarichi logistici (cucinieri, attendenti, conducenti di carrette o di slitte) consentendo ai germanici di destinare i nazionali ad incarichi di combattimento, traendo dai prigionieri la loro sostituzione. Questi, a loro volta, gradivanp la destinazione, forse nella speranza di potere più facilmente ritornare dalla propria parte sfuggendo alla prigionia; forse soltanto per sottrarsi al campo di concentramento, conducendo una vita più libera presso i reparti.



INTENDENZA a· U DISLOCAZIONE DEllE TAPPE NEl RIPIEGAMENTO DA VOROS

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JASNINOVA~ Tappa Principale

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Disegno n'18/Sv.

IMATA CHILOVGRAO A KARKOV ( 15-28 gennaio 1943 )

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DEllE TAPPE

INTENDENZA 8 ARMtJA NEL RIPIEGA MENTO DA KAiKDV A NEJIN ( 29 gennaio 10 febbrilio 1943)

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INTENDENZA 8 DISlOCAZIONE DEllE TAPPE NH RIPIEGAMENTO

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ursegno n·2o :)v. - ARMATA DA NEJIN A GO MEL

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( 11 -28 febbraio 1943)



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Infine, dagli appartenenti a nazionalità non slave comprese nel vasto territorio sovietico, furono tratti elementi tanto numerosi da poter costituire interi battaglioni inglobati in alcune divisioni tedesche e perfino un rilevante numero di grandi unità. I reparti italiani attuarono in parte quanto vedevano praticato dagli alleati ed ebbero pres.so di sé una non rilevante quantità di prigionieri, addetti specialmente alla guida delle carrette locali o delle slitte di requisizione, che integravano non soltanto il servizio delle salmerie di combattimento, ma anche quello dei trasporti automobilistici, soggetto all'incostante disponibilità dei carburanti forniti dall'alleato. L'Intendenza ricevette dall'autorità tedesca anche ausilio di prigionieri, da adibire come manovalanza nelle basi arretrate. Il massimo sviluppo dell'impiego di questa particolare mano d'opera fu raggiunto alla fine del ciclo operativo dell'estate 1942. Infatti, se al momento . dell'inizio dell'attività dell'Sa Armata al fronte orientale (luglio 1942} i prigionieri di guerra posti a disposizione dell'Intendenza erano in tutto 835 (raccolti nei campi di concentramento di Dniepropetrovsk e di Stalino) il loro numero nei mesi seguenti, prima delle vicende invernali, crebbe a 5.000, ripartiti nei dieci campi di Stalino, Panteleimonovka, Rykovo, Debalzevo, Kamensk, Malcevskaja, Tcertkovo, Kantemirovka, Rossosc, Millerovo, tutti dislocati nella zona di retravia dell'Armata. Tale zona era, approssimativamente, separata da quella dei corpi d'armata operanti, dall'andamento della linea ferroviaria Rossosc - Kantemirovka - Millerovo (Disegni N. 21/Sv. e N. 22/Sv. ). In tale zona avanzata, nella quale non avrebbero dovuto trovarsi, esistevano anche altri prigionieri di guerra, trattenuti presso i reparti che li avevano catturati, dove si erano accattivata la fiducia dei comandanti e dei soldati. L'irregolarità della loro posizione fece si che essi sfuggissero ad una precisa statistica, ma è certo che quei prigionieri tenevano contegno ineccepibile presso i reparti italiani, i quali si fidavano di loro, quasi considerandoli commilitoni. Al momento opportuno furono lasciati arbitri della loro sorte, non rifiutando né di consentirne il ritorno verso U loro paese di residenza, né di farsene seguire durante il lungo ripiegamento. Può essere affermato in sicura coscienza che, pure se l'URSS non aveva sottoscritto - allora - la Convenzione di Ginevra e non si riteneva ad essa vincolata verso i prigionieri di guerra caduti in suo


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potere, e se la Germania poteva cogliere da questo atteggiamento una motivazione speciosa per la durezza del trattamento inflitto ai prigionieri sovietici, i militari italiani tutti, a qualunque livello della scala gerarchica e a qualunque incarico destinati, non seguirono quegli esempi e si attennero sempre ai principi della solidarietà umana, del diritto delle genti e, infine, alla sostanza della stessa Convenzione di Ginevra. I prigionieri che le autorità germaniche ponevano a disposizione dell'Intendenza italiana e che questa teneva raccolti nei suoi campi di concentramento. vi giungevano in condizioni fisiche deplorevoli. In qualche caso sembrava fossero stati scelti per essere mandati a morire altrove. Mentre, a parole, le direttive tedesche accennavano alla necessità di curare il morale dei prigionieri e perfino di favorirne lo svago, giungevano ai campi italiani militari sovietici nutriti al di sotto delle necessità di sostentamento, mal calzati, mal vestiti, pieni di insetti e coperti di sporcizia e che avevano sublto un trattamento di grande ngore, senza pietà verso i deboli o gli ammalati. Le direttive del comando dell'S. Armata prescrivevano, invece, l'osservanza delle norme internazionali sottoscritte dall'Italia: trattamento indistintamente buono per tutti i prigionieri di guerra, separazione degli ufficiali dai soldati, impiego razionale nei lavori. Il risultato conseguito è indicato dal timore, addirittura paralizzante, di essere restituiti ai campi tedeschi, che era diffuso tra i prigionieri. A riprova meritano menzione due fatti. Il 21 dicembre 1942, quando al comando della Tappa 309, dislocata a Voroscilovgrad, affluivano gli italiani in ripiegamento laceri, stanchi, affamati, intirizziti o congelati, gli ufficiali preposti all'assistenza videro con compiaciuto stupore alcuni soldati di un gruppo appiedato d'artiglieria, già destinato al servizio di una base d'Intendenza, che, ritirata la loro razione di rancio, andavano a dividerla con un gruppo di prigionieri sovietici che li avevano seguiti liberamente ed attendevano in disparte sempre in completa libertà. Gli ufficiali presenti vollero approfondire il motivo del gesto osservato ed appresero che quei prigionieri, durante il ripiegamento, avevano protetto i soldati italiani, facendo sl che essi trovassero cibo ed alloggio presso la popolazione. Era giusto che, giunti a salvamento, i soldati italiani avessero manifestato anch~ in quel modo la loro gratitudine.



INTENDENZA a· ARMATA DISLOCAZIONE CAMPI ITALIANI DI PRIGIONIERI SOVIETICI ( 15 -12 - 1942)

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Disegno n' 21/ Sv

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Quando il ripiegamento, dopo la sosta sul Donez, dovette essere ripreso nel mese di febbraio 194 3 ed i prigionieri di guerra sovietici trattenuti presso le unità italiane dovevano essere riconsegnati ai campi tedeschi, la notizia fu accolta con vera costernazione e molti di essi, che avevano spontaneamente seguito fino allora i reparti italiani, si diedero alla fuga, forse non senza tolleranza da parte dei custodi. Il trattamento riservato ai prigionieri di guerra sovietici presso i campi di concentramento italiani in Russia, può essere cosl riassunto. All'arrivo, e prima di raggiungere le camerate, il prigioniero passava alla barbieria, dove era completamente rasato e depilato, quindi allo spogliatoio, donde i suoi indumenti erano inoltrati all'autoclave per la disinfestazione, mentre la persona entrava nel bagno a doccia, per transitare poi nella stanza di vestizione, dove ritrovava il proprio vestiario disinfestato. Subito dopo avevano luogo la visita medica e le cure profilattiche. Per le cure sanitarie era in funzione un'infermeria, di capacità proporzionata a quella del campo. Vi potevano trovare ricovero i prigionieri affetti da malattie guaribili dopo breve degenza, mentre per i casi più gravi le cure necessarie potevano essere prestate o negli ospedali civili locali o nei più vicini ospedali da campo militari. Considerate le cattive condizioni fisiche nelle quali i prigionieri pervenivano in mano italiana (edemi degli arti inferiori od al viso dipendenti da deficiente o cattiva alimentazione, anchilosi o mutilazioni dipendenti da ferite di guerra, esiti di gravi congelamenti, tubercolosi, ecc.), l'Intendenza decise di costituire un convalescenziario per prigionieri, dislocandolo in Rykovo, per ricoverarvi tutti gli inabili al lavoro ricuperabili, e la liberazione degli inabili permanenti, nonché provvedimenti attinenti all'alimentazione. · Per il vettovagliamento in ogni campo funzionava una cucina, con personale tratto dai prigionieri, diretto e sorvegliato da un graduato del personale di custodia. La razione, imposta inderogabilmente dai tedeschi, ai quali spettava la fornitura delle derrate, doveva risultare uguale a quella distribuita nei campi tedeschi, allo scopo di evitare i confronti. Però nei campi italiani venivano distribuiti due ranci caldi, anziché uno solo, conferendo ad un'unica massa delle derrate tutti i generi alimentari inviati o consegnati ai prigionieri da parenti od amici.


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La razione-base settimanale stabilita dalle autorità tedesche per i prigionieri senza lavoro era: pane grammi 260, carne gr. 200, grassi gr. 130, formaggio o ricotta gr 63, zucchero gr. 110, marmellata gr. 175, orzo, pasta, riso gr. 150, verdura fresca gr. 1.125, cavoli acidi gr. 275, pa_tate gr. 500, tè tedesco gr. 28, sale. Per i prigionieri addetti al lavoro era previsto un aumento della razione di: pane gr. 800, carne gr. 350. Gli ammalati ricevevano un supplemento settimanale di pesce o carne gr. 50, miele artificiale gr. 100, patate gr. 350. La composizione di tali razioni risl;lltò inadeguata, tanto qualitativamente quanto quantitativamente, oltre che scarsa di vitamine, in relazione alle necessità fisiologiche e al lavoro richiesto. I magazzini tedeschi spesso omettevano di distribuire talune delle derrate previste, senza provvedere a sostituirle; il pane risultava di qualità scadentissima. Le sollecitazioni dell'Intendenza, volte a far migliorare il descritto stato di cose rimanevano senza esito. Data la gravità della situazione segnalata dai medici militari italiani addetti ai diversi campi, senza oltre attendere la decisione dei tedeschi, il Generale Intendente decise di far distribuire agli ammalati ed agli affetti da grave deperimento organico la stessa razione viveri stabilita per il soldato italiano e di migliorare le condizioni degli altri prigionieri, considerandoli tutti indistintamente addetti a lavori pesanti._ Il vestiario dei prigionieri, rimasto limitato all'uniforme indossata all'atto della cattura, si .presentava in condizioni deplorevoli, avendo risentito le numerose peripezie subite dal militare. Le autorità tedesche, invitate a provvedere, dopo avere assicurato che « il problema, essendo di carattere generale, era allo studio », concessero soltanto il prelevamento di cappotti. Non era possibile, però, far affrontare l'inverno ad uomini vestiti di indumenti laceri, senza coperte, senza biancheria di ricambio. Pertanto furono distribuiti capi di vestiario militare italiano, usati, ma in buone condizioni, nella misura accertata di 14.000 coperte, 4.500 paia di scarpe, 4.500 pantaloni, 9.000 paia di calze o pezze da piedi, 5.500 camicie di flanella, 5.300 giubbe, 6.500 farsetti a maglia, 3.500 cappotti. Tali cifre sono inferiori a quelle della reale distribuzione perché non comprendono quanto fu dato in altri tre campi di concentramento.



INTENDENZA a· ARMATA OISLOCAZIIJNE CAMPI ITALIANI DI PRIGIONIERI SOVIETICI ( 1- 1 1943)

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Disegno n' 22/ Sv.

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Sulle giubbe e sui pastrani era stato dipinto a vernice il segno distintivo di una grande « P » bianca. Quando giunse l'ordine ai militari italiani della Tappa dislocata a Woroschilowgrad di versare la terza coperta avuta in previsione dell'inverno, essi fecero presente che con due sole avrebbero sofferto il freddo. Il comandante del reparto spiegò loro l'uso al quale quelle coperte erano destinate, aggiungendo: « Anche i prigionieri hanno diritto di coprirsi! » ed i soldati italiani cessarono da ogni pur ordinata rimostranza. Per quanto riguarda partitamente i singoli campi di concentramento è da aggiungere:

Campo di Stalino Dopo averlo ricevuto in consegna dai tedeschi, gli italiani attuarono lavori d'ampliamento e di sistemazione tali da farlo considerare come impiantato a nuovo. Esso fu trasformato dalla capienza originaria di 100 postÌ a quella di 1.500. Era provvisto di illuminazione elettrica, di impianti sanitari completi, di stufe e risultò un campo modello.

Campo di Rykovo (Ordzonikidse) Costituito a nuovo in previsione delle operazioni offensive dell'estate 1942. Furono riattati fabbricati di civile abitazione danneggiati da eventi bellici. La massima parte del campo era destinata ai prigionieri di guerra. In una piccola sezione venivano trattenuti i prigionieri civili a disposizione del servizio di controspionaggio. La capienza totale era di 2.000 posti.

Campo di Debalzevo Impiantato dai tedeschi con la capacità di 200 posti. Quando fu ceduto agli italiani, nell'agosto 1942, risultò che mancavano intere pareti delle baracche e quelle esistenti erano totalmente sconnesse. Quei locali dovettero essere abbandonati e sostituiti da un fabbricato in muratura, capace di 8.000 posti. Vi furono costruiti appositamente gl'impianti idrici e quello di disinfestazione e l'infermeria.


192Campo di Panteleimonovka

Aveva lo scopo di dare ricovero ai prigionieri addetti alle operazioni di carico e scarico dei materiali d'artiglieria e del genio nei grandi magazzini d'Intendenza dislocati nella località. Ebbe capacità di l 00 posti, sistemati come in tutti gli altri camp1. Campo di Kamensk

La sua esistenza era collegata alle necessità del trasbordo che veniva effettuato con mezzi automobilistici (per i 30 chilometri intercorrenti fra le località di Likaja e Staraja Staniza), tra due tronchi ferroviari interrotti sulla linea Rykovo . - Kamensk - Millerovo. Quel campo di concentramento era complementare del locale centro logistico. Tale centro doveva provvetdere anche al rifornimento del carbone tratto dalle miniere di Krasnodar. Il campo aveva la capacità massima di 1.000 posti, che non fu mai del tutto utilizzata. Campo di Millerovo

Destinato alla custodia di prigionieri di guerra e di detenuti civili a disposizione del servizio di controspionaggio. Ebbe sistemazione in un capannone in muratura, convenientemente adattato, e capienza di 250 posti. Non fu possibile impiantare in esso il servizio di disinfestazione per il rifiuto opposto dai tedeschi alla richiesta di cessione dei locali necessari. Campo di Malcevskaja

Collegato all'importante centro logistico ivi dislocato. Aveva la capienza di 400 posti ed il suo allestimento richiese importanti lavori di adattamento dei locali, al fine di portarli in condizioni di soddisfacente abitabilità e per dotarli di ogni servizio. Campo di T certkovo

Costituito nell'autunno 1942, con una capacità di 500 posti, che non furono mai interamente coperti.

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Campo di Kantemirovka

La sua costituzione fu relativa a quella del centro logistico impiantato nel mese di ottobre 1942. Aveva capacità per 700 prigionieri e la sua sistemazione era in via di continua evoluzione. Campo di Rossosc

Avuto in consegna dai tedeschi nel novembre 1942 in pessime condizioni di abitabilità, sovraffollato da presenze doppie della capienza (1.153 su 600 posti). Numerosi erano i prigionieri affetti da gravi congelamenti agli arti; un solo medico civile prestava servizip per una sola ora al giorno, ma era stato lasciato sprovveduto di qualunque medicinale. Gli italiani dovettero costruirvi i servizi igienici, stufe e l'infermeria, alla quale fu stabilmente destinato un medico militare. Campo di V oroscilovgrad·

Era stato impiantato durante l'inverno 1942 - 1943 per riceverç: in transito i prigionieri che le unità in ripiegamento si portavano al seguito. Durante la sua breve vita fu possibile dargli una sistemazione soddisfacente. Entro · il gennaio 194 3 tutti i prigionieri di guerra sovietici furono trasferiti all'autorità germanica. La dislocazione dei campi di prtg10mer1 sovtet1c1 organizzati dall'Sa Armata italiana, in due fasi operative dell'inverno 1942-1943, risulta, come già detto, dal Disegn·o N. 21/Sv. e dal Disegno N. 22/Sv.. Da tutto quanto è stato precedentemente descritto è possibile concludere che l'Esercito Italiano fece quanto era nelle sue possibilità per non peggiorare con inutili sofferenze la condizione, già di per sé gravosa, dei prigionieri di guerra catturati dalle sue _unità o affidati alla sua custodia,. anche se dovette attirare su taluno dei suoi capi il risentimento degli alleati di quel tempo, che non condividevano la. linea di conaotta degli italiani nei riguardi dei prigionieri.



CAPITOLO

XI

SERVIZIO POSTALE E TELEGRAFICO

Compiti principali: provvedere all'accettazione, trasporto e distribuzione della corrispondenza di ufficio e privata, delle raccomandate, delle assicurate e dei pacchi postali; al servizio dei risparmi, dei vaglia e degli assegni postali, all'accettazione ed inoltro dei telegrammi privati spediti dai militari o dal personale comunque appartenente all'esercito operante ed alla distribuzione dei telegrammi provenienti dal paese. Per l'adempimento di tali compiti il Servizio disponeva dei seguenti organi coordinatori: Intendente (del CSIR o dell'Ba Armata), comandanti dei corpi d'armata e delle divisioni; organi direttivi: la Direzione Postale dell'Intendenza ed i Capi di Stato Maggiore dei corpi d'armata e delle divisioni; organi esecutivi: gli Uffici Postali assegnati alle varie grandi unità. La Direzione Postale e tutti gli Uffici Postali Militari erano costituiti con personale militarizzato, designato dal Ministero delle Comunicazioni. Apparentemente meno importante sul campo di battaglia di qualche altro servizio di campagna, il Servizio della Posta Militare esercita un'incisiva influenza sul morale dei combattenti e per ciò stesso sul loro rendimento. Il soldato al fronte deve essere costantemente unito per ovvie ragioni ai propri cari a mezzo di una efficiente organizzazione postale. Ad un tale principio si è sempre ispirata l'organizzazione postale militare italiana in guerra, anche se qualche volta fatti imprevedibili, connessi con lo svolgimento delle operazioni, hanno impedito che la corrispondenza giungesse puntualmente ai combattenti, come era nel proposito e nell'impegno degli organi preposti al Servizio.


-196Nel caso specifico del Corpo di Spedizione al fronte orientale, l'organizzazione postale militare non era in grado di appoggiarsi a nulla di preesistente, dovendo operare affatto staccata dal territorio nazionale, per di più con deficienze, di vario genere e di varia causa, nei trasporti. Il 5 luglio 1941 f~ costitUita a Cremona (sede di pace del Corpo d'Armata Autotrasportabile) la Direzione Postale dell'Intendenza Speciale Est, trasferita subito a Brescia presso la stessa Intendenza, quale organo direttivo dei servizi postali delle unità mobilitate per il fronte orientale. Dal 16 luglio assumeva la denominazione di Direzione Postale dell'Intendenza Spectale del CSIR. Tale Dire.zione doveva sovraintendere all'attività dei quattro uffici postali militari già funzionanti presso le grandi unità chiamate a far parte del CSIR (Documento 105/Sv.). Ai predetti uffici postali ne fu aggiunto subito un altro per il servizio dell'Intendenza. In Italia il servizio postale di collegamento con il CSIR fu affidato all'Ufficio di Concentramento Postale di Bologna (P.M. 3200) mentre, per facilitare i collegamenti iniziali, furono istituite tre sezioni staccate temporaneamente (tra il 13 luglio ed il 1° agosto) dislocandole al Brennero, a Tarvisio ed a Lubian:a. L'attività postale ebbe inizio il 16 luglio. Il trasporto della corrispondenza ordinaria avveniva per ferrovia, mediante bagagliai trisettimanali tra il concentramento di Bologna ed il capolinea ferroviario del CSIR (prima Marmaros Sziget, poi Boto· sani, dopo ancora Belzy) dove avevano sede la Direzione Post~e dell'Intendenza e l'Ufficio P .M. 102, che funzionava come un vero e proprio concentramento postale, inoltrando per mezzo di autocarri i dispacci provenienti dall'Italia e raccogliendo dagli altri uffici postali le corrispondenze da inviare in patria. Dal 15 agosto la stessa P.M. 102 dovette provvedere, in via sperimentale, ai primi collegamenti per posta aerea, ancora saltuari, effettuati in collaborazione tra le linee aeree civili ed i mezzi militari aeronautici. Dal 7 dicembre tutta la corrispondenza non voluminosa, anche se non provvista dell'affrancatura apposita, fu inoltrata per via aerea, mentre la trasformazione dello scartamento ferroviario favoriva l'inoltro della restante corrispondenza. Però le condizioni metereologiche invernali determinarono l'interru-


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zione dei trasporti aerei militari dalla fine di dicembre 1941 all'aprile 1942, pur continuando il collegamento aereo tra l'Italia e Bucarest. In quella città si accumularono importanti quantità di posta giacente e le corrispondenze subirono ritardi anche di 60 giorni. Soltanto nel mese di marzo 1942 i tempi di consegna poterono essere ridotti a 16-18 giorni dall'impostazione. Con i primi mesi del 1942 tutta una rete di nuovi uffici postali militari dislocati nelle retrovie completò lo schieramento del Servizio, ormai adeguato alla situazione delle grandi unità, migliorandone il funzionamento, mentre con la primavera veniva ripreso il trasporto aereo. Con la costituzione dell'Ba Armata affluirono al fronte orientale gli uffici di posta militare organicamente assegnati a ciascuna di quelle grandi unità (Documento l 06/ S v. ) ma anche altri dovettero esservi inviati per completare la struttura del Servizio in retrovia. Fu ottenuto il risultato che i tempi di consegna delle corrispondenze fossero ridotti a 3-4 giorni, per quelle inoltrate per via aerea, ed a 12-15 giorni, per quelle inoltrate per ferrovia e per i pacchi. Improvvisi spostamenti di unità provocavano talora ritardi imputabili a forza maggiore, piuttosto che al funzionamento del Servizio. Nel settembre 1942 il traffico postale crebbe considerevolmente: ~ posta

in partenza kg. 46.000

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posta in arrivo kg. 86.000

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pacchi in partenza n. 17.000 (di peso inferiore a kg. 10)

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pacchi in arrivo n. 102.000 (di peso inferiore a kg. 2)

e su queste grandezze il traffico si mantenne fino alla metà di dicembre 1942. Nel periodo natalizio il movimento dei paçchi era salito fino a: -

pacchi in partenza n. 30.000

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pacchi in arrivo n. 230.000

ed il loro ingombro aveva provocato inconvenienti nel servizio dei trasporti.


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L'andamento della seconda battaglia difensiva del Don, sfavorevole per le armi italiane, determinò per molte unità la totale interruzione del servizio postale e cagionò la perdita del personale e di alcuni interi uffici di Posta Militare. Con la prima quindicina di gennaio 194 3, fu possibile ristabilire il contatto con gli uffici postali delle grandi unità del gruppo settentrionale (Corpo d'Armata Alpino, Divisioni « Cosseria » e « Vicenza ») e la sosta delle altre grandi unità ad occi dente del Donez favorì l'inserimento di queste nell'organizzazione postale di retrovia. Lo spostamento dei resti dell'Sa Armata nella zona di Gomel-Bobrujsk provocò una nuova crisi del Servizio, superata entro il mese di marzo, quando ebbero inizio i rimpatrii delle grandi unità. Il 22 maggio 194 3 rimpatriava anche la Direzione Postale, ormai divenuta organo dell'Intendenza del II Corpo d' Armata.


CAPITOLO

XII

SERVIZIO DEI RICUPERI

La formazione dell'Intendenza Speciale CSIR nell'estate 1941 non comprendeva organi addetti particolarmente al Servizio dei Ricuperi, pur essendo genericamente sancito che si dovesse provvedere ad ogni possibile ricupero, anche di materiale ed oggetti apparentemente inservibili. A tale operazione tutti avrebbero dovuto concorrere, radunando ordinatamente oggetti inutilizzabili e rifiuti, allo scopo di renderli prontamente reperibili, sotto il controllo della Direzione delle Tappe di ogni Armata. In appositi centri quei materiali sarebbero stati suddivisi tra quelli ancora impiegabili presso i reparti operanti, quelli da sgomberare sugli stabilimenti dei vari servizi presso le armate, ed i materiali da sgomberare sul paese per la cessione alle industrie. La raccolta avrebbe dovuto comprendere anche i materiali di preda bellica od abbandonati nelle zone di operazioni. Il 24 ottobre era costituito l'Ufficio Recuperi dell'Intendenza Speciale CSIR, che subito emanava le prime disposizioni per organizzare il Servizio, articolandolo in: Centri di Raccolta divisionali; Magazzino Speciale di Raccolta e Spedizioni a Stalino; Depositi temporanei presso i Comandi Tappa e le Delegazioni d'Intendenza; Centro di Raccolta e Spedizioni sussidiarie a Dniepropetrovsk. Però il funzionamento del Servizio, in quanto avrebbe potuto svolgersi al di fuori dello stretto ricupero di materiali italiani, era fortemente vincolato da disposizioni limitative giunte al CSIR per mezzo del comando dell'll' Armata tedesca e dal comando del CSIR diramate per l'esecuzione (Documento 107/Sv.).

Per effetto di quelle disposizioni, le unità degli eserciti alleati della Germania potevano .soltanto trattenere come pre-


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da bellica le armi, i materiali ed i beni di approvvigionamento necessari al proprio rifornimento ed equipaggiamento. Tutto il rimanente sarebbe dovuto restare ad esclusivo beneficio tedesco, per non incorrere nel reato di saccheggio. Alcuni trattori ed autocarri, cucine mobili da campo, macchine utensili furono impiegati dalle unità italiane, mentre venivano condotti studi tecnici su alcuni modelli di armi, carburanti e lubrificanti usati dal nemico e che presentavano speciale interesse. Nella trasformazione dell'Intendenza Speciale CSIR in Intendenza dell'Sa Armata, furono assegnate al Servizio dei Ricuperi, come organi esecutivi, le Compagnie Ricuperi 7• (per l'Intendenza), 4• (per il II Corpo d'Armata), 5• (per il XXXV Corpo d'Armata « CSIR » ), 6• (per il Corpo d'Armata Alpino). Queste unità furono talora rinforzate da elementi territoriali mobili, forniti dalla Direzione delle Tappe. L'attività di ripristino dei materiali ricuperati fu svolta nel quadro dei Servizi di Commissariato (per quelli di vestiario ed equipaggiamento) e del Servizio di Artiglieria (per le armi), cosi come è descritto a proposito del funzionamento di quei Servizi.


CAPITOLO XIII

SERVIZIO DELLE STRADE

Compiti principali: provvedere nella zona delle operazioni ad adeguare le strade, per tracciato, opere d'arte, fondo e segnaletica, alla natura ed intensità del traffico al quale erano soggette; compilare e tenere in giorno la carta della rete stradale esistente nella zona delle operazioni; rifornire e sgomberare i materiali occorrenti per l'esecuzione dei lavori. Presso l'Intendenza Speciale del CSIR non esisteva il Servizio delle Strade. Presso rs· Armata, organo coordinatore di esso era l'Intendente, mentre era organo direttivo la· Direzione delle Strade, costituita a Stalino il 16 luglio 1942, con personale appositamente giunto dall'Italia. A questa Direzione spettavano l'organizzazione e il funzionamento del Servizio in base agli ordini dell'Intendente e l'esecuzione di studi, progetti e lavori stradali, richiedendo personale e mezzi, quando non fossero sufficienti quelli assegnati organicamente. Avrebbe dovuto anche provvedere al rifornimento ed allo sgombero dei materiali occorrenti per i lavori, ad emanare direttive per l'eventuale impiego di risorse locali ed infine a compilare e tenere in giorno la carta della rete stradale dell'Armata. Inizialmente, solo organo esecutivo assegnato fu il CDLI Gruppo Appiedato d'Artiglieria, su quattro batterie di circa 120 uomini l'una, non essendo disponibili in quel territorio né organi dell'A.A.S.S. (oggi A.N.A.S.), né imprese private. I mezzi militari furono, invece, integrati facendo ricorso alla mano d'opera civile locale, prevalentemente femminile. Dalle constatazioni dirette e dalle ricognizioni effettuate nella seconda metà del luglio 1942, risultò subito che il traffico si svolgeva su piste di larghezza variabile, prive di massicciata. senza un vero e proprio «corpo stradale », spesso prive


-202di cunette laterali, con un andamento planimetrico poco tormentato e con quello altimetrico a lievi pendenze, seguendo la plastica del terreno. Soltanto in corrispondenza degli impluvi si notavano pendenze accentuate, ma limitate a brevi tratti. I corsi d'acqua principali erano superati con ponti in legname, per lo più a doppio transito, ed i corsi secondari erano, nella maggior parte dei casi, attraversati con cunettoni a guado. Le deboli ondulazioni del terreno non richiedevano alle strade né forti « rilevati », né tratti in trincea, talché le piste si svolgevano sempre al livello della campagna circostante. Non esistendo pavimentazione artificiale di sorta, il fondo stradale si formava naturalmente, come conseguenza della sola compressione esercitata dai veicoli in transito. Da queste condizioni la Direzione delle Strade trasse la conseguenza che non fossero applicabili in quell'ambiente i sisterni di manutenzione stradale seguiti nel territorio nazionale e che le strade esistenti nel territorio occupato potessero essere suddivise in due categorie: strade di fondo valle e strade sui crinali. Le prime, lungo le depressioni ed i corsi d'acqua, attraversavano gli abitati, situati, appunto, nelle depressioni, capaci di offrire con maggiore facilità risorse idriche e riparo dai venti invernali. Accertata la generale intransitabilità delle piste durante il disgelo, quelle del tipo ora descritto avrebbero offerto difficoltà di transito soltanto durante la stagione delle pioggie, mentre la stagione asciutta ed i geli invernali vi avrebbero facilitato il passaggio. Le strade sui crinali, svolgentisi in prossimità delle linee ferroviarie che seguivano l'andamento delle alture, offrivano il vantaggio di essere meno soggette al'impantanamento, come capaci di asciugarsi più rapidamente dopo il disgelo e dopo le pioggie. Però il loro uso durante la stagione invernale sarebbe risultato problematico a causa dell'azione dei venti e della tormenta, che avrebbero determinato accumuli di neve, talora di forte entità, e reso impossibile il lavoro degli spalatori per la mancanza di ricoveri. I lavori che si presentavano più urgenti per la manutenzione erano: la colmatura delle buche e delle ormaie, per uguagliare la superficie stradale; la costruzione di cunette laterali,


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per agevolare lo smaltimento dell'acqua piovana; la costruzione dei ponticelli, necessari per l'attraversamento di piccoli corsi d 'acqua. La caratteristica debole ondulazione della campagna russa, non agevola lo scarico delle acque superficiali nei corsi d'acqua siti a quota inferiore. Avveniva che si trovassero tratti di cunetta con pendenze convergenti in un punto di depressione del terreno privo di scarico, dove si rendeva necessaria la costruzione di un pozzo perdente, ma l'impermeabilità del terreno ne rendeva aleatorio il funzionamento ed era spesso necessario costruirne molti ed assai capaci. Il primo lavoro di manutenzione stradale fu effettuato sul tronco Rykovo-Debalzevo (km. 25), subito prolungato fino a Tcernukino (per altri Km. 8 circa, Disegno N. 23 /Sv.). Le prime difficoltà sorsero per la scarsità degli automezzi che sarebbero occorsi al trasporto di pietre e di sabbia per la riparazione di un tratto selciato e per lo scarsissimo rendimento della mano di opera civile. Dilfllt iU/Sr.

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L'Ufficio di Collocamento, controllato dall'autorità tedesca, assegnava giornalmente un numero di operai per il giorno seguente, ma nella realtà i presenti erano sempre in quantità inferiore a quella stabilita, né la presentazione al lavoro era fatta con puntualità. Ogni giorno la maestranza risultava composta in modo diverso da quello del giorno precedente e per-


-204tanto una parte delle prime ore di lavoro andava perduta per impartire le istruzioni necessarie ai nuovi venuti. Inoltre occorreva trasportare i lavoratori ai cantieri per mezzo di autocarri. Al sabato pomeriggio ed alla domenica il personale non si presentava al lavoro. Dagli inconvenienti descritti emerse la necessità di fare ricorso alla mano d'opera militare e l'Intendenza provvide assegnando il CDLI Gruppo Appiedato d'Artiglieria, già citato, che il 25 luglio poté iniziare il lavoro dislocando una batteria a Rykovo, due a Hazepetovka, una ed il comando del Gruppo a Debalzevo. L'avanzata delle grandi unità fino al Donez e subito dopo fino al Don, in concomitanza dell'indisponibilità della rete ferroviaria verso oriente, determinò un intenso traffico stradale per il movimento dei reparti e per i loro successivi rifornimenti. Il tratto stradale Debalzevo - Voroscilovsk - Voroscilovgrad, era stato lasciato dai sovietici in gran parte minato e, per raggiungere Voroscilovgrad, fu necessario deviare il movimento per Tcernukino ed Ivanovka, con allungamento del percorso. Per il lavoro di ripristino della strada diretta fu ottenuta un'assegnazione di prigionieri di guerra, prima 200, portati poi a 400. L'aggiramento del terreno minato era stato .ottenuto facendo transitare il movimento su di un « rilevato » ferroviario lungo 6 chilometri circa, ma costituito di fine sabbia riportata. Il traffico vi si svolgeva con grande disagio e la manutenzione richiedeva un forte lavoro durante l'intero arco diurno e notturno. I campi minati circostanti provocarono qualche perdita fra gli addetti al lavoro. Con il 28 luglio fu completata la bonifica delle mine e si rese possibile il traffico sulla strada Debalzevo - Voroscilovsk Voroscilovgrad, che, presentandosi in migliori condizioni dell'itinerario di fortuna precedentemente seguito, consentiva maggiore velocità di marcia. Contemporaneamente, la Direzione Strade assumeva la manutenzione anche del tronco di pista stradale sulla sponda sinistra del Donez, per 12 chilometri, oltre il ponte di Luganskaja, fino al paese di Olchovaja, tratto che si sviluppava in una zona sabbiosa di assai difficile transito, battutissima da tutti gli automezzi dell'Armata, avviata a schierarsi sul Don (Disegno N. 24/Sv.).


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Il 7 agosto la Direzione Strade, ormai funzionante a pieno ritmo, si trasferiva a Voroscilovgrad. Per effetto della nuova situazione operativa determinatasi nella prima metà di agosto, venivano affidati al Servizio Strade gli itinerari per Millerovo e Kantemirovka, compreso l'anello stradale Voroscilovgrad - Luganskaja - Olchovaja - Michailovka Voroscilovgrad, situato a cavallo del Donez, che, a sua volta, risultava scavalcato da un secondo ponte a Veselaja Gora (Disegno N. 25/ Sv ). . . _ .. ZI/1•

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-206L'assegnazione di una mezza autosezione consentl la costituzione di squadre volanti da poter prontamente impiegare, anche lontano dagli accantonamenti, dove se ne presentasse il bisogno, specialmente a soccorso di automezzi rimasti bloccati dalla pioggia. I tentativi di questi, compiuti per sottrarsi alla morsa dell'impantamento, potevano arrecare danni gravissimi al fondo naturale delle strade, lasciando dietro di sé profonde carreggiate e buche tali che, una volta riasciugatosi il terreno, potevano costituire nuovo e diverso pericolo per il traffico. In quello stesso periodo di tempo, dopo avere accertato che l'organizzazione tedesca non aveva disposto la ricostruzione dei ponti sul Donez distrutti fra Voroscilovsk e Voroscilo~grad, e nella considerazione che i reparti del -Genio Pontieri dovevano essere disimpegnati, dopo che con ponti di equipaggio avevano provveduto a consentire la ripresa del movimento oltre il fiume, l'Intendente dispose che la Direzione Strade provvedesse alla costruzione di ponti permanenti ed a tale scopo le assegnò una mezza Centuria del XXIII Gruppo Lavoratori, provvedendola di macchine utensili (battipalo a motore, seghe meccaniche, ecc.), che consentl, con l'integrazione di personale Clvile, di portare a termine il lavoro intrapreso. Nell'ultima decade di agosto, la rete stradale affidata all'Armata veniva estesa a nord oltre Rossosc, mentre il parziale ripristino del traffico ferroviario richiedeva misure stradali idonee a consentire il trasbordo dei materiali sul tratto Likaja Kamensk - Staraja Staniza. Una sezione del CDLI Gruppo ricostrul i ponticelli distrutti e sistemò la pista, specialmente nel tratto di accesso al ponte sul Donez, dove, per oltre due chilometri, attraversava una zona di terreno finemente sabbioso. Per i lavori nella zona di Rossosc, la Direzione Strade otteneva il rinforzo della l • Batteria del CDLIII Gruppo Appiedato. Nella prima quindicina di settembre 1942, gli itinerari affidati alla Direzione Strade dell'B. Armata ricevettero un ulteriore incremento, passando a 665 chilometri, in coordinamento con altri tratti assegnati alla tedesca Organizzazione T odt

(Disegno N. 26/Sv. ). La Direzione ricevette l'assegnazione di nuovo personale qualificato, articolandosi in tre sezioni, aventi ciascuna una competenza territoriale. Venivano organizzati 1aboratori da fabbro, carpentiere e falegname ed i cantieri potevano ricevere materiali già sgrossati e preparati in officina.


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-208alle dipendenze d'impiego del Comando del Genio dell'8• Armata, ricevendo la gestione degli itinerari avanzati fino ai corpi d'armata. Le prime direttive per la preparazione dei provvedimenti da adottare per garantire la percorribilità delle strade nel corso della stagione invernale 1942-1943 furono emanate dal Generale Intendente fino dal mese di agosto, con un anticipo che parve eccessivo, ma che, nei fatti, risultò appena sufficiente. Passata la Direzione Strade alle dipendenze del Comando del Genio d'Armata, le predisposizioni non furono interrotte. Dall'esame dei mezzi a disposizione risultò la mancanza di mezzi meccanici adeguati alla lunghezza delle strade ed al clima locale per provvedere alla rimozione della neve e fu richiesta l'assegnazione di almeno uno degli speciali reparti tedeschi di spazzaneve. Accertato che il tronco stradale Tcertkovo - Kantemirovka si sviluppava per ben 62 chilometri senza che vi s'incontrassero né un'abitazione, né un solo albero, percorrendo alti crinali della steppa, risultava facile la previsione di forti difficoltà per mantenerlo sgombero dalla neve e che quel tracciato, pur buono durante la stagione calda, avrebbe dovuto essere abbandonato. Fu cosl deciso di costruire 58 chilometri di strada nuova lungo la ferrovia Tcertkovo- Sorinovka- Scelistovka- Gartmicevka Kantemirovka, la quale, inoltre, avrebbe provveduto ad allacciare alla restante rete viaria le località di Gartmicevka (con un campo di aviazione ed un deposito di munizioni) e di Schelistovka, dove sarebbe stata costituita la base di rifornimento per il XXXV Corpo d'Armata « CSIR » e dove avrebbe avuto capo la ferrovia Décauville di collegamento con Radcenskoie (Disegno N. 28/Sv.). Per l'esecuzione di quel lavoro la Direzione Strade fu rinforzata dall'assegnazione della 2a Batteria del CDLIII Gruppo Appiedato di Artiglieria e di 700 lavoratori prigionieri di guerra. La stessa Direzione si spostava a Tcertkovo, allo scopo di meglio coordinare l'azione tendente a· garantire la percorribilità di tutta la rete viaria, in qualunque stagione ed in ogni situazione meteorologica. A questo fine la Direzione previde lo sgombero delle strade dalla neve non solamente con mezzi meccanici, ma anche con



LAVORI DI SISTEMAZIONE DEl SELCIATI E DI RIPA

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quelli a traino animale e perfino manualmente, come sarà detto particolareggiatamente più avanti. Frattanto i lavori stradali compiuti nelle ormai lontane retrovie ad occidente del Donez venivano trasferiti in consegna all'organizzazione ucraina sotto controllo germanico. Questo provvedimento consentiva alla Direzione Strade di alleggerirsi


-210di una parte dei propri compiti a carattere territoriale, per meglio concentrare la sua azione sulle strade aventi maggiore interesse operativo, quali elementi di collegamento tra i settori dei rorpi di armata schierati in operazioni. L'organizzazione invernale del settore difensivo affidato all'8" Armata determinò l'assegnazione alla Direzione Strade anche dei tronchi stradali Tcertkovo - Bielovodsk e quello che collegava Radcenskoie con la strada Tcertkovo- Kantemirovka. Queste nuove esigenze, considerate insieme a quelle derivanti dalle predisposizioni per lo sgombero della neve, provocarono l'assegnazione di nuove unità a rinforzare quelle già precedentemente addette al servizio delle strade: il I ed il IX Battaglione Pontieri, rimasti liberi dai lavori sul Donez, il XVIII Gruppo Lavoratori (su 4 compagnie di oltre 200 uomini ciascuna), la 208" Compagnia Spazzaneve tedesca: Il 20 novembre si verificò la prima abbondante nevicata, che collaudò tutti i servizi e la preparazione che la Direzione Strade aveva fatto per lo sgombero. Appena il manto nevoso raggiunse i dieci centimetri di spessore entrarono in azione gli spartineve meccanici ed a traino animale e tutti gli itinerari dell'Armata furono costantemente tenuti sgomberi. Nelle giornate di maggior lavoro l'impiego di personale tà dei vari servizi, comprese quelle addette al Servizio delle Strada e complessivamente: Militari Prigionieri di guerra Spalatori civili

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L'offensiva sovietica condotta contro il centro e l'ala destra dello schieramento dell'8" Armata italiana, ottenne il risultato di rompere la fronte del II e del XXXV Corpo d'Armata italiani e del XXIX Corpo d'Armata tedesco, determinando il ripiegamento dei loro superstiti sul Donez. Quel movimento comportò anche l'arretramento delle unità dei vari servizi, comprese quelle addette al Servizio delle Strade e la perdita di quasi tutto il materiale da esse impiegato. La prosecuzione dell'azione difensiva dell'B. Armata, in parte sulle posizioni del Don tuttora presidiate dal Corpo d'Ar-


-211mata Alpino ed in parte a sud di questo schieramento, nella valle del Derkul, comportò anche la assegnazione di nuoyi itinerari, ammontanti a 890 chilometri (Disegno N. 29/Sv ), che, sommati a quelli rimasti, raggiungevano un complesso di 930 chilometri.

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La ricognizione dei nuovi itinerari accertò che si trattava di strade pressoché abbandonate, con tratti intransitabili per forti pendenze levigate dal ghiaccio, con molti ponti rovinati che obbligavano il traffico a transitare sulla superficie gelata del corso d'acqua, con segnaletica quasi nulla. Il personale rimasto risultava assai scarso e la perdita degli attrezzi da lavoro, congiunta alla difficoltà dei trasporti, indussero la Direzione Strade a fare quasi esclusivo ricorso alla mano d'opera civile, provvedendo alla sua direzione e sorveglianza con personale militare ed all'impiego di spartineve a traino animale, non essendo certo l'arrivo di quelli meccanici. Per raggiungere concreti risultati le Sezioni preposte ai vari tronchi stradali furono dotate di automezzi rapidi e leggeri, affinché gli ufficiali responsabili potessero provvedere alla raccolta del personale ed alla sua quotidiana sorveglianza. Il legname occorrente alla riparazione dei ponti ed alla palificazione dei cigli stradali fu acquistato presso enti civili esistenti in prossimità degli itinerari.


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Il 5 gennaio 1943 tutti i percorsi nuovi assegnati risultavano transitabili, essendo già stato provveduto allo sgombero della neve. Il 12 gennaio molti tratti in pendenza erano già stati cosparsi di sabbione, era stata iniziata la sistemazione dei ponti ed in molti tratti era stata completata la segnalazione con i paletti segnacigli. Altre opere di maggior portata erano, fin d'allora, state previste per la riparazione di sei ponti, tra i quali uno lungo 250 metri, ma lo sviluppo delle operazioni comportò l'abbandono della zona da parte delle unità italiane. Qualche nuovo lavoro fu compiuto nelle zone di Nejin e di Gomel, dove fu provveduto alla conclusione delle attività ed al rimpatrio. L'attività complessiva svolta dalla Direzione Strade in otto mesi è compendiata nelle seguenti cifre: km. 2030 di strade in terra battuta sistemate, mantenute, conservate sgombre dalla neve; km. 58 di strada larga m. 8 di nuova costruzione; km. 35 di strada sistemata e bitumata a caldo; n. 9 ponti in legno completamente ricostruiti, per la complessiva lunghezza di m. 112, .50; n. 17 ponti in legno riparati e sistemati, per la complessiva lunghezza di m. 193, 50. · Il Disegno N. 30/Sv. offre un evidente raffronto tra la quantità di automezzi impiegati nella manutenzione stradale dalla Organizzazione Todt tedesca e dalla Direzione Strade del1'8• Armata italiana, riferita alla stessa unità chilometrica per strade analoghe -della stessa zona. -

Per quanto riguarda il personale debbono essere ricordati: 6 caduti per azioni di guerra; l morto per malattia .(ufficiale); 22 feriti e congelati (2 ufficiali); 94 dispersi ( 4 ufficiali); 8 proposti per ricompense al valor militare (2 ufficiali).

Merita attenzione la descrizione delle condizioni nelle quali fu trovata la viabilità, dei provvedimenti che erano in vigore nel territorio prima della sua occupazione da parte degli


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eserciti alleati e delle difficoltà incontrate nella conservaz10ne delle strade. E' già stato fatto cenno alle difficoltà che le piste in terra battuta presentavano ali 'intenso traffico militare (giacché nella grandissima maggioranza nel territorio sovietico dove operavano le grandi unità italiane si trattava solo di piste e non di strade a fondo artificiale). L'assenza di massicciata avrebbe consentito limitata intensità di movimento automobilistico, con le ulteriori limitazioni di basse velocità e di minime portate. Ma la necessaria violazione di queste tre condizioni comportava che le piste, pur se originariamente in buono stato, in due o tre giorni si degradassero all'estremo per il solo passaggio di alcune colonne di autocarri o di artiglierie autotrainate. Il transito di mezzi cingolati era deleterio, tanto più quanto maggiore era il peso dei singoli mezzi. La formazione rapida di solcature·, di ormaie, di ondula-


-214zioni e di buche profonde fino a 30 centimetri, creava al transito tale difficoltà da costringere qualunque automezzo a tenere velocità non superiori ai 20-25 chilometri orari. Le sospensioni erano sottoposte a tale cimento e logorio che frequenti divenivano le rotture di balestre e di ammortizzatori. Il fatto che il fondo stradale fosse di semplice terra, priva di massicciata e di asfaltatura, faceva si che il grado di pastosità del terreno, condizionato dal grado di generale umidità, influisse sulla compattezza della strada, sulla resistenza alla pressione delle ruote, sull'uniformità della superficie carraia. L'eccesso di umidità creava profonde solcature e buche a fondo frastagliato, che il successivo prosciugamento rapido induriva a tal punto da non permettere più il livellamento, formando poi una superficie fortemente ondulata, paragonabile ad un mare in burrasca. Su strade di tale genere non era concepibile la riparazione dei danni con il pietrisco, tanto per la mancanza di pietra reperibile a distanze convenienti, quanto per l'assenza di qualunque struttura di sottofondo. Il pietrisco sarebbe stato subito inghiottito dal fango durante la prima pioggia, mentre con il tempo asciutto gli autoveicoli in transito lo avrebbero proiettato fuori della sede. Una pioggia. anche leggera e di breve durata poteva bastare a mutare improvvisamente fisionomia e consistenza di una carreggiata, magari rendendo intransitabile tutta la strada. Se la pista era troppo bagnata, bisognava evitare completamente il traffico su di essa, altrimenti in breve tempo essa si sarebbe trasformata in un campo arato. Era possibile trovare in Russia, specialmente all'uscita dagli abitati e dopo i bivi, veri e propri sbarramenti mobili, che durante le pioggie venivano posti attraverso le strade per impedire il transito. La legge russa prevedeva pene gravissime per chi circolasse sulle strade quando queste avevano le aste di sbarramento abbassate. Quasi ovunque il terreno attraversato dalle piste si presentava impermeabile ed argilloso, ricco di « humus » e contenente anche sostanze bituminose. Soltanto in prossimità di corsi d'acqua, si trovavano zone di sabbia finissima. Su di esse la strada presentava caratteristiche differenti: la pioggia non eccessiva, anziché rammollire il terreno, vi consolidava la carreggiata, facilitando il traffico. In corrispondenza delle zone degli abitati e sui grandi rile-


-215vati di accesso ai ponti di una certa entità, le piste principali, per una striscia centrale di soli quattro o cinque metri, erano rivestite di un acciottolato, formato da uno strato di sabbia profondo da 10 a 15 centimetri, sul quale erano infisse pietre grossamente squadrate, di circa venti centimetri di lato. Il mancato costipamento del terreno sottostante (difficile da ottenere su suolo argilloso) e l'assoluta assenza di una solida ossatura di fondo, facevano sl che i selciati si trovassero sempre deteriorati, con buche ampie e profonde, richiedenti un continuo ed oneroso lavoro di riparazione. L'organizzazione stradale era formata da elementi direttivi regionali e provinciali e si serviva della mano d'opera fornita dai « kolkos », ma non tanto secondo i bisogni della strada, sebbene subordinatamente alle necessità agricole. Gli organismi sovietici preposti alla viabilità non facevano grande uso di macchinari stradali. Si limitavano ad impiegare una specie di raschiatoio del fango denominato « greeder » usato nell'inverno anche come spazzaneve, e rulli compressori del peso di poche tonnellate, tutti trainati ordinariamente da quadrupedi, raramente da trattori. Appaiono meritevoli di conoscenza anche i provvedimenti adottati dalla Direzione Strade per assicurare la transitabilità degli itinerari stradali durante la stagione invernale in caso di nevicate, tenuto conto delle informazioni assunte innanzitutto presso i comandi militari italiani che avevano già trascorso in Russia il precedente inverno, presso quelli tedeschi e presso le autorità civili delle varie località. Gli itinerari furono suddivisi in tronchi di lunghezza variabile fra i dieci ed i venti chilometri e ad ognuno di essi fu preposto un ufficiale subalterno, che riceveva consegne scritte. Veniva preveduto che lo sgombero fosse da effettuare con spartineve a traino animale, l'azione dei quali non sarebbe stata condizionata dalla disponibilità di carburante. Furono stabilite, in relazione all'esistenza degli abitati, le stazioni donde sarebbero partiti gli spartineve e dove avrebbero trovato ricovero uomini ed animali. Vennero individuati i tratti di strada dove la tormenta avrebbe costituito accumuli di neve tanto alti da non consentire l'uso degli spartineve, neppure a trazione meccanica. Per quei luoghi fu predisposto, come unico mezzo tradizionale sicuro, lo


-216sgombero manuale, che la popolazione eseguiva anche in precedenza con pale di legno speciali. Le stazioni di spartineve effettuarono un censimento e la conseguente mobilitazione di tutta la popolazione civile valida residente, sl che in caso di necessità sarebbe st~to possibile contare su di una grande massa di pale. Talune stazioni riuscirono a predisporre la cooperazione perfino di 300 persone. Analogamente fu fatto per i quadrupedi. Alle stazioni di spartineve l'Intendenza affiancò posti di ristoro e di ricovero per i militari in transito. La 208a Compagnia Spazzanevè tedesca, assegnata in rinforzo alla Direzione Strade, constava di otto squadre. Ognuna di esse, comandata da un maresciallo, aveva u:na forza variabile da 20 a 24 uomini, tutti specialisti, ed aveva in dotazione un'autovettura pesantissima provvista di quattro ruote motrici e di uno spartineve leggero. Disponeva, inoltre, di tre autocarri pesanti dotati: il primo di uno spazzaneve a punta, per l'apertura del primo solco di circa due metri di larghezza, il secondo di uno spazzaneve laterale per l'allargamento a destra di altri due metri circa, il terzo di uno spazzaneve laterale per l'aUargamento a sinistra di altri due metri. Questi autocarri, come la vettura, avevano la possibilità di rendere motrici anche le ruote anteriori. Varie successive passate dei mezzi descritti avrebbero consentito lo spazzamento di una sede stradale di 8-1 O metri di carreggiata ed anche di più. Gli spazzaneve laterali erano in grado di operare l'inversione del vomere e perdò non erano vincolati ad agire su di un solo lato della strada. Una squadra spazzaneve dotata di simili apparati era in grado di sgomberare in una giornata un itinerario di 40-50 chilometri, con la possibilità di raggiungere, in casi eccezionali, anche i 60-7 O chilometri. Preliminare al lavoro degli spazzaneve e cooperante con questo, era l'apposizione dei paletti segnaciglio e delle barriere e staccionate frangivento (Disegno N. 31/Sv.). I segnacigli erano costituiti da paletti del diametro di 8-1O centimetri, con un ciuffetto di paglia alla sommità, infissi ai bordi delle strade, sporgenti circa due metri dal terreno, collocati alla distanza di m. 50 nei rettifili ed a distanze minori in corrispondenza di punti specialmente delicati, quali curve, strettoie, ponti, rilevati pericolosi.


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DISPOSIZIONE DELLA SISTEMAZIONE IN CASO DI VENTO PARALLr:LO ALLA STRAPA

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-218terminale caratteristico, traevano conforto morale gli utenti delle strade, specialmente i conducenti di automezzi, nelle giornate di nebbia e di tormenta e durante le lunghe notti, mentre l'uomo chiuso nella cabina di guida percorreva isolato lunghi itinerari, in condizioni di visibilità ridotta. Quei semplici pezzi di legno indicavano un intervento umano in un paesaggio desolato, che la presenza generalmente diffusa della neve e del ghiaccio rendeva opprimente. Le staccionate, o barriere, o viminaie frangivento avevano lo scopo di rompere le correnti d'aria impetuose trasportanti la neve, resa fine ed impalpabile, provocando accumuli di vari metri di altezza. Per sapere come collocare e dove costruire simili barriere era necessario rivolgersi agli elementi locali pratici del loro ambiente, conoscitori di tutti i punti di maggiore pericolo. Quegli ostacoli dovevano essere costruiti quasi paralleli alla strada, per il vento spirante in direzione normale ad essa, ad una distanza decupla dell'altezza delle staccionate stesse, comunque mai inferiore ai venti metri, per evitare risultati opposti a quelli che si intendeva di conseguire. Per il vento spirante nella direzione della strada, la staccionata avrebbe dovuto essere costruita con direzione angolata rispetto all'asse stradale. Furono costruiti frangivento di varia qualità e dimensione, per lo più di altezze comprese tra i m. 1,50 ed i m. 2,20, utilizzando paletti, canne di girasole, erbe lacustri, legati a doppio o triplo corso di filo di ferro. In taluni punti il materiale fu fornito da blocchi di neve indurita che bene si prestavano alla costruzione di muretti. Inoltre, in corrispondenza delle curve e delle salite appena sgomberate dalla neve, venivano sparsi sulla carreggiata sabbione o scorie di carbone, per facilitare l'aderenza delle ruote alla strada. L'operazione, in un secondo tempo, veniva poi estesa anche ai rettilinei. Questa operazione, oltre ad evitare sbandamenti e slittamenti, permetteva agli automezzi di mantenere velocità più elevate. La generale scarsità di carburanti impedl che questa provvidenza venisse adeguatamente estesa. In parte fu attuata ricorrendo all'impiego di carretti e di slitte a traino animale.

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CAPITOLO XIV

SERVIZIO DELL'ECONOMIA DI GUERRA

Le « Norme Generali » non consideravano la costituzione di questo particolare servizio. La presenza dell'B. Armata in territorio sovietico, a fianco dell'esercito tedesco, rese necessaria anche la presenza presso l'Intendenza italiana di un organo idoneo a mantenere il collegamento con quelli similari e superiori dell'alleato al quale spettava la direzione suprema su quel teatro d'operazioni. Nell'estate 1942 fu, dunque, istituito presso l'Intendenza dell'B. Armata un Ufficio Economia di Guerra, con i compiti della ricerca e della raccolta dei dati relativi all'economia delle zone occupate e della Russia in genere, alle possibilità attuali e potenziali di quelle, alla loro organizzazione economica. Le strutture economiche preesistenti nei territori sovietici occupati avevano a loro fondamento il criterio di rispondere prima di tutto alle esigenze dello Stato. Poiché le autorità tedesche intendevano trarre al più presto i maggiori benefici possibili dall'occupazione di così vasto territorio non modificarono le strutture stesse se non in quanto contrastassero con il proprio interesse immediato, riservandosi di operare le eventuali riforme a ragion veduta in un indeterminato fu turo. L'Ufficio Economia di Guerra dell'Intendenza italiana rimase come organo direttivo del servizio, privo di organi esecutivi da esso direttamente dipendenti, limitandosi a mantenere il collegamento con gli uffici tedeschi, ad emanare direttive tanto alle grandi unità dipendenti dall'Armata come responsabili del territorio sul quale erano schierate, quanto agli organi del Servizio delle Tappe, come incaricati della direzione e del controllo della vita della popolazione.


l


l

l CAPITOLO

xv

SERVIZIO DEI LEGNAMI

Era compito del servtzlo il rifornimento del legname da lavoro e della legna da ardere alle unità dell'esercito mobilitato. Organo coordinatore nell'B. Armata al fronte orientale rimase ininterrottamente l'Intendente dell'Armata stessa, mentre nel periodo dal giugno 1942 a tutto novembre dello stesso anno fu organo direttivo la Direzione del Genio, dal l 0 dicembre sostituita dall'Ufficio Legnami d'Armata, costituito da personale della Milizia Nazionale Forestale (oggi Corpo Forestale dello Stato). Organi esecutivi furono le Compagnie Lavoratori Forestali 91•, 131• e 133•. Attuato lo schieramento dell'Armata sul Don, tre plotoni della 9i • Compagnia furono destinati: uno a Nikolskoie (Kantemirovka) per il II Corpo d'Armata, uno a Zusinovka (Millerovo) per il XXXV Corpo d'Armata « CSIR » ed uno a Merefa (sud-est di Karkov), per il taglio di boschi assegnati dalle autorità germaniche per la produzione di legname da ardere i primi due, il terzo per la produzione di tavolame. Il restante plotone ed il comando della Compagnia si trasferirono a Kremennaja (Lisitciank) in una zona boscosa che avrebbe fornito, già in tronchi, i 50.000 metri cubi occorrenti all'Armata per ricavarne tavolame. Per le immediate necessità dell'Intendenza, soprattutto di legna da ardere, fu prescelta la zona di Veselaja Gora, a pochi chilometri da Voroscilovgrad, sul Donez. Il comando ed il plotone della 91• Compagnia, destinati


-

222-

a Kremennaja, ricevettero in rinforzo una centuria territoriale, come manovalanza per i trasporti. Esclusa la possibilità di rimettere in funzione la segheria preesistente sul posto, in quanto troppo gravemente danneggiata dai sovietici in ritirata, furono ricuperati a Voroscilovgrad una sega a lame multiple (tuttavia priva di alcune parti, poi ricostruite con mezzi di fortuna) ed a Lisitciank un locomobile ed un motore. Mentre passavano le settimane occorrenti alla sistemazione delle macchine, squadre di segantini locali provvedevano, con lavoro manuale, il legname da costruzione occorrente. In pochi giorni furono riparati anche un binario di Décauville ed una quindicina di carrelli, che consentirono più agevoli trasporti dei tronchi dal bosco alla segheria. A Merefa fu organizzata la collaborazione con una segheria locale, mentre il taglio era eseguito dal personale del plotone forestale, rinforzato da una batteria appiedata di artiglieria, éd i trasporti effettuati con autocarri vuoti di ritorno. L'assegnazione dei mezzi finora indicati per l'assolvimento del servizio di produzione di tutta la quantità di legname occorrente all'Armata in travi e tavole (per le sistemazioni difensive ed invernali), in legname da ardere (per le quotidiane esigenze di confezione del rancio, oltre che per le scorte destinate al riscaldamento), aggiunte a tutte le altre necessità di legname connesse ai vari lavori non soltanto eseguiti dal Genio, risultava insufficiente. Le ricorrenti crisi di scarsità dei carburanti rendevano anche più complessi i problemi. Fu assegnata al cantiere di Kremennaja anche la 131• Compagnia Lavoratori Forestali e, con il 1° dicembre 1942, giunto al fronte orientale il personale della Milizia Nazionale Forestale (un ufficiale superiore e cinque ufficiali inferiori), poté essere costituito autonomamente, alle dipendenze dell'Intendenza, l'Ufficio Legnami, previsto dalle Norme Generali. La 133• Compagnia Lavoratori Forestali, anch'essa di nuo-

l

l


223va assegnazione, fu ripartita in vari cantieri, essendosi realizzato lo schieramento che risulta dal Documento l 08/ Sv .. L'organizzazione del Servizio fu sconvolta dall'immediatamente successivo svolgimento delle operazioni sul fronte del Don e non poté più essere ripresa, a causa della ininterrotta fase di movimento che precedette il rimpatrio.



FOTOGRAFIE RIGUARDANTI I SERVIZI LOGISTICI ESEGUITE AL FRONTE RUSSO



Treno ospedale In sosta alla stazione di JASSINOVATOJE.

Aviotrasporti di feriti (settembre 1942).



Cure mediche ad un prigioniero di guerra ferito , prestate presso Il l Btg. deii'SOO Rgt. ftr. (div. « Pasubio • ).


La popolazione civile affluisce al posti di medicazione militari italiani.

Distribuzione del rancio.


Forno mobile da campo al lavoro.

_, ~nuAdrA

nAnAttieri r-on forni WEISS.

--



V&detta con binocolo e calzari antlaelo.


'4>·

Macellai militari Italiani al lavoro.

Deposito munizioni di artiglieria (ottobre 1942).


Mimetlzzazlone di un deposito di munizioni di artiglieria.

n .......cl+n "'""l'Inni Al sartlnlhorlsa fnffnhr

1!142l.


Colonne dì slitte di tipo locale nel bacino minerario industriale del DONEZ.


Piste durante il .. pe;riodo del fango "·

Automezzo in difficoltà durante il • periodo del fango •.


Passaggio di un treno su un binarlo rifatto.


Ferrovieri del aenlo al lavoro.



modifica dello scartamento ferroviario eseguiti da civili russi.

Servizio del movimento fltrat!AIA


..,

Dispositivi di aderenza per la marcia degli automezzi sulla neve.


Deposito di copertoni per autocarri.

Officina da campo In funzione.



Colonna di soldati sovietici prigionieri di guerra catturati dagli italiani.

Or•nn•lln tU nrlnlnnl•rl envl•tl.-1 In m,.,,.;,.


Distribuzione di coperte al prigionieri di guerra sovietici.


Trasporto della posta.

Pacchi postali giunti dall'Italia avviati a destinatari a mezzo di slitte (dicembre 1942).



~

legname destinato alla costruzione di un ponte sul DONEZ.

In un caposaldo della zona del DONEZ (luglio '42).


Lettura del gicrnale da campo dell'Sa Armata.


Il rlpiegamento verso Ovest, dopo la 2• Battaglia difensiva del DON. Concentramento di una nostra colonna presso POSTOJALI (20 gennaio 1943).


Il rlplegamento verso ovest dopo la battaglia difensiva del DON. Una colonna giunta sulle colline di Sceljaklno, trova resistenza da parte di carri armati e fanterie russe. SI stanno schierando le batterle (a sinistra).


,

- -- .. ··-

,.

Il ,;pie..mento ve<"' oveot dopO la -qllo dllens\VO del ooN. eolonno di o\plnl vista dolla collina d\ Sceliakln• l22 qennalo t943l·


GOMEL • aprile 1943. Dopo Il rlpiegamento, in attesa del rimpatrio. Reparti della div. u Ravenna " ad una cerimonia di consegna di ricompense al Valor Militare.




DOCUMENTI .



DOCUMENTO 1/Sv.

SME - UFFICIO STORICO SCHEMA DELLA COSTITUZIONE INIZIALE DELLA INTENDENZA SPECIALE EST INTENDENTE CAPO DI STATO MAGGIORE

l Comando Tappa Speciale

CCXV Btg. TM.

l Ufficio S[a[O Maggiore

l Ufficio Sanità

Ufficio Com missariato

31' SeziOO( Disinf.

Magaz. ~pc< VAFPL

l

Ufficio Artiglieria

Uffioo C'.enio

~agaz. Spe.

~gaz. Spec

Art.

22' Cp. Presid.

Magazzino Speciale Sanità Veter. Chim.

Magaz. Spe<

V.E.

l

l

Bardature Mascalcia

Genio

l

l

l

l

l

Ufficio Ippica e Vet.

Ufficio

Oùmico

Ufficio Automobilist.

Direz. Amministraz.

Quartier Generale

~l

Parco Spec. Autom. con materie cons. 127" Autorep. Pesante

· Rep. C.do • Uffido postale · 2 Sez.

CC.RR. Autodrapp.


iNTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 2/Sv.

NUMERO DEI COLPI E PESO CORRISPONDENTE . PER UNA UNFOC Per Divisione Autotrasportabile Per sola Divisione

CALIBRI

Colpi

-

Peso

l (Kg.)

Per aliquota C. A. Colpi

11.000

110.000

20.000

.350

Bombe a mano

11.000

.3..300

Mitragliatrici

136.000

Fucili mitragliatori Mortai da 45

l

Peso (Kg.)

Per Divisione celere Peso complessivo (Kg.)

l

Per sola Divisione

Per aliquota C. A.

-- · Colpi

l

Peso

Peso

(Kg.)

Colpi

7.700

110.000

3.670 250

l (Kg.)

.3.670

240.000

1.3..300

250

20.000

350

13..300

2..350

900

8.000

2.800

2..350

900

6.000

57..300

2.160

280.000

9.000

57 ..300

2.160

286.000

10.000

22.500

830

208.000

8.000

22.500

830

21.600

15.000

1200

8.30

8.30

7.200

50.000

400

2.8.30

-

1.200

Mortai da 81

-

400

2.8.30

Cannoni da 20

16.000

7.100

5 ..300

2.400

16.000

7.100

5..300

2.400

Cannoni da 47

8.000

25.000

2.670

8..300

4.000

12.500

2.670

8..300

Cannoni da 75

6.000

·54.000

-

-

6.000

54.000

-

14.000

Fucili o moschetti

330.000

Pistole

-

-

1..3.30

14.000

-

-

1..3.30

Cannoni da 100

.3.000

53.000

-

-

-

1.800

41.500

-

-

-

-

-

Cannoni da 105

1.800

41.500

Cannoni da 75/46 c.a.

TOTALE PESO

2.34.750

l 77.670

.312.420

101.450 l

77.670

Peso complessivo (Kg.)

N N

00

179.120


-229INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 3/Sv.

VIVERI E FORAGGI NECESSARI PER UNA GIORNATA E PESO CORRISPONDENTE Per Divisione Autotrasportabile

QUALITA' DEI GENERI

VIVERI Farina cruschello e sale (gr. 560) (gr. 250) Carne (gr. 220) Pasta Formaggio da grattugiare (gr. 10) Olio, lardo o strutto (gr. 15) Conserva pomodoro (gr. 15) (gr. 100) Patate Verdura fresca (gr. 100) (gr. 10) Caffè Surrogato (gr. 10) Zucchero (gr. 30) Vino (cl. 25) (gr. 20) Sale Formaggio da tavola (gr. 40) Marmellata (gr. 40) Tabacchi (gr. 8)

Per Divisione celere

Per ali- l ali.i quota Per sola quota Per sola Per divisioni T. e S. division T. e S. fona: di C.A fona: di C.A. uomini: forza: Peso uomini: fona Pe59 com9000 uomini: com11000 uomini quadr. 5100 plessivo quadr. 5100 plessivo quadr. quadr. 1020 3000 (Peso (Peso 100 100 in Kg.) (Peso in Kg.) (Peso inKg.) in Kg.

6.160 2.856 2.750 1.275 2.420 1.122

5.040 2.250 1.980

2.856 1.275 1.122

110

51

90

51

165

76,5

135

76,5

165 1.100 1.100 110 110 330

76,5 510 510 51 51 153 127,5 110

135 900 900 90 90 270 225 180

76,5 510 510 51 51 153 127,5 110

220 220 41

360 360

220 220 41

275

220

440 44(} 88

72

Totale viveri

15.863 7.450

13.077 7.450

FORAGGI Fieno (Kg. 4,50) Mangime concentrato od avena (Kg. 4)

4.590

450

13.500

4.080

400

12.000

400

Totale foraggi

8.67(}

850

25.500

850

TOTALE VIVERI E FORAGGI TARA 2%

24.533 8.300

38.577

8.300

650

170

39227

8.470

TOTALE TOTALE COMPLESSIVO

490

170

25.023

8.470 33.493

450

47.697


DOCUMENTO 4/Sv.

INTENDENZA CSIR

PESO CORRISPONDENTE AD UNA UNITA' CARBURANTI E LUBRIFICANTI

l

Per Divisione Autotrasportabile

Per Divisione Celere

---Per aliquota automezzi del C. A. automezzi 778 automezzi 177

•Per sola divisione automezzi 545 automezzi 175

SPECIE

_l

(Kg.)

(Kg.)

Per sola divisione automezzi 742 automezzi 652 (Kg.)

(Kg.)

Per aliquota automezzi del C. A. automezzi 778 automezzi 177

Peso complessivo (Kg.)

(Kg.}

-

CARBURANTI

11.466

16.900

LUBRIFICANTI

1.134

1.600

TOTALE

PESO COMPLESSIVO

-- --12.600

18.500

l

16.900

1.650

1.600

- - --

--18.500

18.500

l

- -

TOT. COMPLESS.

16.850

31.100

-37.000


-231DOCUMENTO 5/Sv.

SEGRETO

CONVENZIONE STIPULATA FRA LA PARTE GERMANICA E LA PARTE ITALIANA PER L'ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI PER IL C.A. DI PREVISTO IMPIEGO NELLA «ESIGENZA EST»

(allegati omessi)

Da parte Germanica ed Italiana, con la partecipazione rispettivamente dei seguenti ufficiali: Oberstlt. Wagner Oberfeldarzt W egerhoff Oberintendanturrat Boghec Intendanturrat Kossler Kriegsverwrat Zintarra Ten. Col. di S.M. Lerda Ten. Col. d! Amm/ne Califano si è convenuto quanto segue:

I. - Il C.A. italiano fa capo per i rifornimenti ad una propria base logistica commisurata inizialmente, per entità di dotazioni, al fabbisogno di un mese per la forza del C.A. ( 4 unfoc per le munizioni) salvo le seguenti eccezioni: a) carburanti e relativi fusti, legna da ardere, fieno, i quali vengono provveduti al completo, per 30 giornate, dalla undicesima armata; b) carne fresca, che viene fornita subito dalla parte germanica subordinatamente alle possibilità dei trasporti; c) avena, per la quale la parte italiana costituirà inizialmente una scorta non inferiore a 20 giornate in attesa che sia accertata in posto la possibilità da parte germanica di provvedere il complemento per le 30 giornate.


-232II. - Ai successivi rifornimenti della base logistica provvede la parte italiana salvo per: a) carburanti, fieno, legna da ardere i quali verranno forniti dalla parte germanica;

b) avena, medicinali ed oggetti di medicatura dei servizi di sanità e veterinaria (chinino escluso), eventuali materiali di rafforzamento (reticolati, sacchetti a terra, ecc.), ferro per ferratura quadrupedi, per i quali deve essere accertata in posto la possibilità di fornirli da parte germanica secondo accordi da prendersi tra la undicesima armata e l'Intendenza Italiana.

III. - Particolarmente per il servwo di vettovagliamento la parte germanica si impegna a fornire, secondo i quantitativi costituenti la razione italiana: a) carne fresca fin dai primi giorni secondo le possibilità dei trasporti; b) lardo o strutto, entro un mese; c) legumi, secondo le disponibilità; d) patate fin dai primi giorni; e) caffè in ragione di soli 5 grammi; f) sale e pepe, cognac o rhum, marmellata; g) tabacco di produzione greca.

Per la farina la parte germanica potrà dare subito farina di granoturco salvo a fornire farina di grano appena potrà averla dalla Ungheria e dalla Romania. IV. - Allo scopo di precisare: zona dei magazzini della base logistica; sistemazione del personale e delle dotazioni costituenti la base logistica; - materiali e generi possibili a fornirsi da parte germanica, come da precedenti n. I - II - III; i rappresentanti dell'Intendenza italiana; devono prendere contatto al più presto con la undicesima armata già avvertita al riguardo.

-

V. - Nei riguardi dei seguenti servizi, la parte germanica precisa: Servizio sanitario. a) sarebbe desiderabile che il C.A. disponesse complessivamente di una trentina di ospedali da campo, quanto meno 24, una novantina


-

233

di autoambulanze 4 treni ospedali (2 in posto, 2 in viaggio); inoltre che la parte italiana facesse affluire in secondo tempo personale di sanità per il funzionamento di ospedali territoriali; b) è indispensabile la disponibilità in posto di buon numero di potabilizzatori (al caso può concorrere la parte germanica); inoltre di medicinali per la profilassi antimalarica. Servizio idrico.

Le risorse idriche in zona sono buone, peraltro l'acqua deve essere filtrata o sterilizzata. La parte germanica non ha possibilità di fornire botti o barilotti. Servizio delle riparazioni (artiglieria, genio, automobilistico).

Le possibilità in zona sono scarse. Occorre quindi che la parte italiana provveda. Rifornimento quadrupedi.

La parte germanica non ha la possibilità di provvedere a tali rifornimenti. Servizio genio.

Occorre sia dotato di materiali per il servizio idrico e possibilmente di attrezzature per trivellazione di pozzi e pompe. Servizio postale.

La parte italiana provvede direttamente con proprio servizio di messaggeri a dispacci tra l'Italia ed il C.A.

SERVIZIO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA' I. - La Direzione di Amministrazione del corpo di spedizione italiano, chiederà, possibilmente il giorno 3 - 13 e 23 di ogni mese, i fondi necessari in valuta romena (lei) alla intendenza superiore tedesca a Bucarest (Oberstintendent Schuhmacher). II. - I fondi richiesti verranno prelevati presso una delle banche rumene più vicine alla zona dove si trova l'intendenza italiana. III. - I fondi ricevuti servono per pagare gli assegni fissi e le indennità eventuali a tutto il corpo di spedizione italiano, nonché per gli acquisti che si rendono necessari sul posto o per il pagamento di even· tuali prestazioni di opera fornita in territorio.


-234IV. - Qualora il corpo di spedizione italiano passasse in territorio russo la richiesta di fondi sarà fatta alla intendenza della 11' armata tedesca in marchi di occupazione (buoni di cassa del Reich) o, eccezionalmente in rubli o kopeki. A sua volta la intendenza italiana provvederà a somministrare i fondi agli enti dipendenti. V. - L'alloggio per ufficiali e truppa, nonché i locali ad uso deposito ecc. in territorio rumeno non vengono pagati in contanti, ma vengono dati dai proprietari dietro esibizione di un buono di accasermamento che rilascerà il comando italiano (allegato 2 bilingue omesso). Dove esiste un comando tedesco l'accasermamento avverrà di accordo con detto comando. Qualora questo manchi gli accordi saranno presi con le autorità civili locali. VI. - In territorio russo i locali verranno requisiti senza pagamento e senza esibizione del modulo suddetto, come è già stato disposto dal comando tedesco. VII. - Il noleggio dei veicoli e di animali che necessita effettuare eccezionalmente sarà pagato in contanti. VIII. - In Russia sarà permessa la requisizione di tutto ciò che appartiene all'esercito russo per il bisogno del C.A. italiano. Ma ciò che appartiene all'amministrazione civile od ai privati si può acquistare sempre allo stesso scopo in contanti, fino all'importo di MILLE marchi. Per importi superiori il comando italiano lascia un modulo ed il pagamento sarà fatto in futuro dalle forze armate tedesche. IX. - I lei non sono esportabili in Russia. X. - Gli accordi valutari saranno presi fra i ministri competenti dei due governi tedesco ed italiano. Il Comando supremo tedesco comunica che: Il marco è uguale a 60 lei ed a 10 rubli. Dalla sede del Comando Supremo tedesco; il 27 Giugno 1941 - XIX F.to Intendanturrat Kossler F.to Oberstlt Wagner F.to Ten. Col. di S.M. Lerda Felice F.to Ten. Col. Amm/ne Califano Francesco


-

235DOCUMENTO 6/Sv.

CONVENZIONE TRA L'INTENDENZA DI ROMANIA E L'INTENDENZA 1TALI ANA SPEC. (CAP. NISINI) PER TRAMITE BACAU (MAGGIORE MARK) l) Prelevamento di carburanti e lubrificanti.

a) Deposito dai quali gli stessi possono venire prelevati: Baisa (ad occidente di Botosani); Quota 454 a occidente di Pascani. b) L'intendente tedesco può mettere a disposizione, per il primo impianto un deposito carburanti e lubrificanti a Gurahumora 750 fusti, di cui 600 per gasolio, 100 per benzina, 50 per lubrificanti. Il primo prelevamento può venire effettuato dal deposito di Pascani 454, dove sono disponibili 750 fusti. Detti fusti devono venir restituiti con la massima sollecitudine. c) Dal suddetto deposito possono venire prelevati a volontà gasolio, lubrificanti; per il trasporto dovranno venire usati mezzi italiani. d) Ai depositi tedeschi dai quali verranno effettuati i prelevamenti deve essere fornito da parte italiana il rispettivo personale di manovalanza. e) La fornitura avrà luogo verso presentazione dei buoni di prelevamento e la restituzione dei fusti vuoti. Il buono verrà firmato dall'ufficiale che effettuerà il prelevamento. Esemplari di detti buoni si trovano presso tutti i depositi, tanto per grandi quanto per piccoli quantitativi. 2) Fornitura di viveri e di foraggio.

a) Depositi viveri o magazzino che possono effettuare i rifornimenti: Bacau, Focsani, Botosani, Dangeni, Sarca-Jasi, Vaslui. Il prossimo si trova a Botosani. b) L'intendenza italiana preavviserà tempestivamente per iscritto i prelevamenti, precisando dettagliatamente quantità e qualità. Piccoli quantitativi potranno venire prelevati anche immediatamente da qualsiasi deposito. c) Bestiame da macello potrà venire fornito da qualsiasi deposito presso la stazione di Botosani.


236Fino al 25 luglio i reparti di sussistenza italiani potranno richiedere presso la 638• compagnia macellai la presenza di un ufficiale veterinario che provvederà all'esame della carne. L'ufficiale veterinario si recherà sul posto che gli verrà indicato dal reparto di sussistenza italiano. d) La sussistenza italiana è libera di acquistare sul mercato la verdura. e) Il capo deposito sussistenza di Botosani fornirà nei primi tempi qualsiasi quantitativo di razioni di pane pronte. La richiesta italiana dovrà venire fatta con 48 ore di preavviso. f) Attualmente sussistono ancora difficoltà per ciò che riguarda la fornitura di farina di grano. L'intendente tedesco raccomanda di provare la panificazione con farina di segala, dato che dispone di grandi quantitativi di detta farina. g) I buoni di prelevamento bilingui si trovano presso il deposito che effettua la fornitura. 3) Fornitura dei medicinali. a) Dopo i primi 30 giorni l'intendenza tedesca potrà fornire tutti i medicinali di cui dispone, eccezione fatta di quelli contro la malaria. Allo scopo di stabilire quali medicinali non possono eventualmente venire forniti dall'intendente tedesco, è necessario che l'intendenza italiana compili una distinta di quelli che le sono necessari. b) Medicinali per truppa verranno forniti a Roman, Jasi e Balti. Medicinali per quadrupedi, dal parco veterinario di Mizil (presso Bucarest) oppure Bacau.

4) Fornitura di materiale veterinario e di mascalcia. a) Possono venire fomiti dal parco veterinario (Mizil e Bacau). b) Quanto ai ferri da cavallo l'intendenza italiana dovrà comunicare le misure usate dall'esercito italiano. Il capo ufficio veterinario italiano prenderà contatto col veterinario tedesco.

5) Fornitura di filo spinato ed altro materiale da fortificazione. a) Può avvenire presso il parco genio del comando dell'Il* armata a Pascani oppure a Jasi. b) Per quanto riguarda il tipo di questo materiale è necessario rivolgersi al suddetto comando e quindi al Parco del Genio di Pascani.


2376) Disposizione di 2.500 letti. a) presso l'amministrazione Alloggiamenti dell'Esercito a Bucarest stanno a disposizione: 2500 letti 2500 cuscini 2500 pagliericci a Bacau, presso l'Amministrazione Alloggiamenti sono a disposizione 5000 lenzuola

b) I fabbricati, locali, ecc. possono venire requisiti dall'intendenza italiana, previo accordo con le autorità militari tedesche, rispettivamente con autorità ·civili rumene. c) L'intendente tedesco, non può mettere a disposizione: biancheria per ammalati, impianti sanitari e personale sanitario. Presso la Banca nazionale Romena sono a disposizione lei 4.500.000 sul conto n. 87 a nome del colonnello Trincali. Una filiale della predetta Banca si trova a Botosani. L'intendenza italiana può fare uso della rete telefonica tedesca. Depositi dell'Il• armata si trovano nella zona di Balti e Odinzi. Non è ancora noto il loro probabile spostamento.

Bacau, 16 Luglio 1941. p. c. c.

IL CAPO UFFICIO STATO MAGGIORE F.to Cap. S.S.M. Gino Nisini


-238DOCUMENTO 7/ Sv.

SME - UFFICIO STORICO

DEPOSITI DI PROVENIENZA DEI MATERIALI E DELLE DERRATE INVIATI AL FRONTE ORIENTALE 1941 . 1943

Firenze: Materiali sanitari. Verona, Bologna, Milano: Generi alimentari, tranne la carne fresca e congelata.

Castelnuovo di Verona: Materiali di vestiario ed equipaggiamento. Ponte d'Adige: Materiali per il servizio del Genio. San Martino Buonalbergo: Materiali per il servizio chimico. Piacenza (Deposito Centrale d'Artiglieria): Armi, munizioni, materiali per il servizio d'artiglieria; (Sezione Staccata dell'Officina Automobilistica del R. Esercito): Ricambi e materiali automobilistici.

Monteu da Po: Carburanti e lubrificanti. Bolzano: Rifornimento quadrupedi da sella e da soma.


DOCUMENTO 8/Sv.

DEL MOVIMENTO DEll' INTENDENZA E ÒE.llE SUE -=- DELEGAZIONI DAL IO 71941 Al31 3 1~XX"f 1

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-239INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 9/Sv.

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA TEDESCA

WIRTSCHAFTSSTAB OST (Comando Economia Est) (Sede in Berlino)

WI.IN. (Wirtschafts-lnspektion) (Ispettorato Economico)

WI.KDO (Wirtschafts-Kommando) (Comando Economia)

GRUPPE W GRUPPE FO.-M. GRUPPE ARBEIT GRUPPE LA (Gewerbliche (Fiihrung-Militiir = (Gruppo del lavoro) (Landwirtsehaft = Wirtschaft = Gruppo a icoltura) Gruppo Industria Gruppo economia di guerra) industriale)

l

ABT. MIN. OL (Reparto oli miner.) ABT. TRANSPORT U. VERKEHR (Reparto Trasporti e Traffico)

ABT. TECHNIK (Reparto Tecnico) GEBIET (Gebietslandwirt) (Territorio Dirigente agronomo territoriale)

~

KREIS (Kreislandwirt) (Circondario Dirigente agronomo circondariale)


-240DOCUMENTO 10/Sv.

TESTO ITALIANO della convenzione in data 16 giugno 1942-XX (tra Comando Supremo germanico e Comando Supremo italiano)

CONVENZIONE TRA LE FF.AA. GERMANICHE ED ITALIANE IN RELAZIONE ALL'IMPIEGO DI UN'ARMATA ITALIANA NEI TERRITORI DELL'U.R.S.S. Tra il Comando Supremo germanico ed il Comando Supremo italiano, in relazione al rifornimento e ad altre questioni di intendenza in occasione dell'impiego di un'armata italiana nei territori dell'U.R.S.S. si conviene quanto segue: I) Questioni generali:

l) La base per il rifornimento dell'armata italiana al fronte est è costituita dall'accordo sulle prestazioni e somministrazioni reciproche delle FF.AA. italiane e germaniche del 14 marzo 1942. 2) Per facilitare i rapporti tra le FF.AA. germaniche ed italiane nelle questioni amministrative, ed in modo particolare, per facilitare il regolare andamento delle forniture e prestazioni da effettuare all'armata italiana, verranno scambiati ufficiali di collegamento o militarizzati fra l'intendenza italiana e l'ufficio del generale Quartiermeister dell'esercito distaccato presso il comando . gruppo armate germanico (Befehlshaber der deu tschen Heeresgruppe). 3) Per somministrazioni di materiali diversi (per es: materiali di artiglieria, genio, chimico, sanità, ippico, veterinario) saranno presi diretti accordi fra il quartier generale dell'esercito germanico e lo Stato Maggiore dell'esercito italiano. 4) Per somministrazioni di materiali speciali per i reparti dell'aeronautica che saranno impiegati nei territori dell'U.R.S.S. (per es: carburanti e lubrificanti, attrezzature per i campi di aviazione, mezzi di collegamento) saranno presi diretti accordi tra gli Stati Maggiori della aeronautica germanica e italiana.


-

241

Il) Fondi e modalità di pagamento:

l) Al rifornimento di mezzi di pagamento per l'armata italiana nel territorio dell'U.R.S.S. sarà provveduto a mezzo delle casse campali dell'esercito germanico. Le richieste di fondi saranno indirizzate dall'intendenza dell'armata italiana alla più vicina cassa campale germanica. Al prelevamento è autorizzata la sola intendenza italiana, la quale, all'uopo, potrà incaricare propri ufficiali che debbono essere muniti di regolare mandato a riscuotere. Dettagli in merito, che eventualmente fossero necessari, saranno forniti dall'ufficiale germanico di collegamento. 2) I mezzi di pagamento germanici, di cui hanno bisogno le FF. AA. italiane, per il loro transito e per la loro permanenza in Germania, nonché i mezzi speciali di pagamento occorrenti nel Governatorato Generale e nei Reichskommissariaten, devono essere richiesti ali 'intendente delle FF.AA. germaniche assegnato al generale germanico presso il comando supremo italiano, con un preavviso di almeno 10 giorni. L'intendente germanico, dopo la messa a disposizione delle somme da parte delle casse campali germaniche, comunicherà al comando italiano richiedente dove possono essere ritirati i fondi richiesti. Allo scopo di semplificare la messa a disposizione dei mezzi di pagamento necessari agli enti militari italiani che si trovano di stanza nel territorio germanico, nel Governatorato Generale, e nei Reichskommissariaten, il Comando Supremo italiano farà comunicare all'intendente germanico suindicato un elenco degli enti italiani che sono autorizzati a richiedere ed a prelevare i fondi nei suddetti territori. Lo stesso intendente germanico curerà perché detti enti italiani vengano indirizzati, per la richiesta e per il ri.tiro dei fondi, sempre alle medesime casse militari germaniche. Anche detti enti debbono richiedere i fondi occorrenti con un preavviso di almeno l O giorni. Le eventuali variazioni (abolizioni, nuove dislocazioni, e nuove istituzioni) di enti italiani autorizzati alla richiesta e al prelevamento dei fondi saranno tempestivamente comunicate al suddetto intendente germanico. 3) Per quanto riguarda la quantità e la specie di denaro che le Unità e gli isolati possono portare al seguito ed impiegare e per quanto afferisce al controllo da effettuare all'atto del passaggio della frontiera germanica, si devono osservare le norme di cui all'allegato l del presente accordo. 4) Per il cambio del denaro sono a disposizione, secondo le norme indicate nell'allegato l, uffici di cambio italiani e germanici. Gli uffici di cambio italiani sono indicati nell'allegato 1-a) quelli germanici nell'allegato 1-b).


-242III) Risorse e rifornimenti: l ) L'Armata italiana viene rifornita, nel campo del vettovagliamento, come le armate germaniche, con la differenza però che la spettanza è stabilita nell'allegato 2 corrispondentemente alla composizione del vettovagliamento italiano. Qualora da parte germanica dovessero essere apportate delle variazioni alla razione germanica, le due Parti si riservano di prendere nuovi accordi per le eventuali corrispondenti variazioni alla spettanza di cui all'allegato 2.

Nell'ambito di questa spettanza, il rifornimento si attua: a) in prima linea, per mezzo del prelevamento delle risorse locali del territorio di operazione dell'8• Armata secondo le direttive emanate dalle FF.AA. germaniche per la condotta dell'economia. b) se con questo mezzo le spettanze citate nell'allegato 2 non saranno pienamente raggiunte, per mezzo di rifornimenti germanici.

Resta inteso che l'Armata Italiana ha facoltà di fornire viveri e foraggi oltre queste spettanze per mezzo dei suoi servizi in Patria e nei limiti del contingente di treni assegnatole. Le FF.AA. italiane fanno presente di aver già richiesto all'O.K.H. Gen. Quartier. 60 treni mensili (esclusi i treni ospedali ed i treni per complementi truppa). Per le merci occorrenti agli spacci, l'Armata Italiana provvederà con rifornimenti dall'Italia, ma nell'ambito del suddetto contingente di treni. 2) Unità italiane, di entità uguale o superiore. al Reggimento che agiscono nelle zone di operazioni di Armate o di altre Grandi Unità germaniche, riceveranno dalle FF.AA. germaniche viveri e foraggi nella stessa qualità e misura indicate nell'allegato 2. Le FF.AA. germaniche prenderanno di volta in volta, nell'ambito delle possibilità, le misure a ciò necessarie. 3) Quanto sopra vale anche per il vettovagliamento delle truppe dell'aeronautica italiana assegnate all'8* Armata italiana. Inoltre ai piloti, agli osservatori ed al personale di bordo dell'aeronautica stessa sarà somministrato l'approvvigionamento germanico speciale per gli aviatori. 4) Per il trasporto ai magazzini dell'armata italiana dei viveri e foraggi tratti dal territorio dell'armata stessa, provvede l'intendenza italiana. Il trasporto dei viveri e foraggi nei magazzini italiani da territori fuori della zona dell'armata italiana sarà fatto nella stessa maniera praticata per le truppe germaniche. I particolari relativi saranno concordati di volta in volta fra l'armata italiana e l'ufficio del generale Quartiermeister presso il gruppo armate germanico.


-2435) I militari appartenenti ad un ente militare italiano che si trovano permanentemente o di passaggio in territorio che non sia quello del1'8" Armata oppure nel territorio del Reich o nel Governatorato Generale o nei Reichskommissariaten ricevono da parte germanica viveri nella quantità della razione germanica locale. Le FF.AA. italiane provvedono al vettovagliamento delle truppe italiane in "transito fino alle stazioni di scarico. Se durante il movimento in ferrovia attraverso il territorio germanico oppure attraverso i territori occupati dalle FF.AA. germaniche si verificassero delle soste impreviste, le FF.AA. germaniche prenderanno provvedimenti per il rifornimento di viveri e foraggi per tutto il periodo della sosta in base alle razioni germaniche locali. Al rifornimento delle truppe italiane durante i movimenti che non sono fatti per ferrovia sarà provveduto: dall'armata italiana, quando il movimento avviene nella zona dell'armata stessa; dalle FF.AA. germaniche fuori della zona dell'armata italiana. Nelle stazioni ferroviarie nelle quali le truppe germaniche ricevono, come complemento di rancio, bibite calde oppure zuppe, attraverso organizzazioni germaniche (per es: C.R.) queste saranno date anche alle truppe italiane di passaggio. Gli appartenenti alle FF.AA. italiane isolati durante il viaggio, saranno riforniti con i viveri di marcia dalle FF.AA. italiane. 6) Agli ufficiali, sottufficiali e uomini di truppa, nonché al personale militarizzato, che, per ragioni di servizio, non possono prelevare viveri in natura da magazzini militari, o che non possono usufruire del rancio, saranno concesse tessere annonarie, secondo le razioni in vigore sul posto per la popolazione civile germanica per l'acquisto dei generi tesserati. Gli ufficiali e ~ottufficiali e militarizzati dello stesso rango, quando costituiscono una mensa, possono ritirare i viveri in natura dai magazzim militari, secondo le razioni germaniche militari locali. 7) Nel territorio di operazione, le dotazioni dei magazzini viveri e foraggi dell'intendenza italiana, saranno tenute a numero con le stesse modalità previste per i magazzini viveri e foraggi delle armate germaniche. L'8a Armata italiana porta con sé, a scopo di previdenza, oltre ad una riserva di due giorni per ogni singolo uomo ed una mezza razione nelle cucine da campo, una ulteriore riserva di viveri per 10 giorni (incluso il giorno dello sbarco) per il vettovagliamento delle truppe. Tali 10 giornate di viveri saranno avviate globalmente nelle zone di scarico e non suddivise tra i reparti durante il viaggio.


-244Le FF.AA. germaniche forniranno appena possibile, dopo lo scarico dei reparti, carne fresca e pane per ridurre il numero di giorni durante i quali le truppe italiane dovranno essere alimentate con viveri a secco. IV) Requisizione - acquisti - utilizzazione di prestazioni. l) Preda bellica nell'U.R.S.S. è solamente la proprietà delle FF. AA. sovietiche. L'uso e la definitiva ripartizione e l'assegnazione delle proprietà delle FF.AA. sovietiche catturate saranno regolate da un particolare accordo.

2) Lo sfruttamento delle risorse locali del territorio è regolato fondamentalmente dall'accordo che regola la condotta e l'organizzazione dell'economia di guerra nei territori dell'est, dell'll-6-42 (allegato n. 5). Nei territori che non appartengono all'armata italiana, le FF.AA. italiane non possono effettuare direttamente requisizioni. Nel territorio delle retrovie d'armata possonq essere effettuate solamente requisizioni dirette per i bisogni lccali improrogabili dèlle truppe. Nel territorio di combattimento dell'armata italiana possono essere liberamente effettuate requisizioni. Per quanto riguarda tutti i bisogni materiali delle truppe (viveri, foraggi, materiali) che, secondo quanto detto prima, non possono essere requisiti direttamente, l'autorità militare italiana si rivolgerà al competente ente germanico, sempre che si tratti di merci o generi controllati. Se invece si tratta di merci o generi che sono di libero acquisto allora le FF.AA. italiane possono effettuare l 'acquisto sul posto entro i limiti stabiliti dall'accordo del 14-3-42. 3) In quanto, giusta il n. 2, è ammesso il prelevamento diretto dal territorio a mezzo degli organi dell'armata italiana, valgono le seguenti disposizioni: a) tutta la proprietà non militare privata, ad eccezione di viveri e foraggi, può, nel territorio dell'armata italiana, essere acquistata direttamente per le necessità dell'armata stessa contro pagamento in contanti fino alla somma di 1000 marchi per ogni acquisto. Per valori superiori debbono essere compilati dei buoni di ricevuta secondo il modulo germanico. Gli stampati vengono forniti dalle FF.AA. germaniche. Solo in caso di necessità sono permessi acquisti per valore superiore a 1000 marchi con pagamento in contanti. b) i viveri e foraggi per l'armata italiana che sono presi dalle risorse locali del suo territorio, non saranno normalmente pagati in contanti ma per essi si rilascerà un buono di fornitura secondo il modello germanico.


245Gli stampati saranno forniti dalle FF.AA . germaniche. Disposizioni circa l'uso e la compilazione di questi stampati sono contenute nell'allegato n. 3. Per gli acquisti si praticheranno i prezzi contenuti nell'allegato n. 3 di questo accordo, con l'osservanza delle modificazioni che di volta in volta saranno notificate dal Generale Quartiermeister dell'esercito germanico. Solo in casi di necessità l'acquisto di viveri e foraggi può essere fatto contro pagamento in contanti. La liquidazione dei buoni di cui si parla in questo numero è fatta dalle FF.AA. germaniche ed al riguardo si procederà in base all'accordo del 14-3-42. c) Anche le requisizioni devono effettuarsi contro pagamento giusta le lettere a) e b). d ) Nel proprio territorio l'armata italiana può: ingaggiare anche obbligatoriamente mano d'opera locale; noleggiare mezzi di trasporto.

La mano d'opera locale ed il noleggio di mezzi di trasporto saranno fatti con pagamenti in contanti. I compensi saranno calcolati secondo le norme in vigore nell'esercito germanico. Cosi dicasi per il trattamento speciale degli interpreti. Negli altri territori le prestazioni d'opera vengono richieste dalle autorità italiane alle autorità germaniche in posto. 5) Tutti i viveri, foraggi ed i materiali in genere, che non possono essere requisiti od acquistati sul posto, e che pertanto vengono forniti dall'organizzazione logistica militare germanica, non vengono ad essa pagati in contanti; per essi !•intendenza italiana ed i comandi delle truppe italiane useranno ricevute uguali a quelle in uso per le FF.AA. germaniche, e le consegneranno ai comandi germanici fornitori. Per la compilazione di questi buoni i comandi italiani applicheranno le apposite disposizioni in vigore per le FF.AA. germaniche. V ) Fornitura alloggi e locali:

Nella zona dell'8~ Armata tutti i locali comunque esistenti ed occorrenti all'armata stessa sono a sua completa disposizione e li requisisce. La requisizione va fatta senza pagamento e senza rilascio dei buoni per locali. Resta inteso che alle necessità di locali per le truppe od enti germanici operanti nel territorio dell'armata italiana, deve provvedere l'armata stessa; parimenti le FF.AA. germaniche provvederanno per le trup· pe o enti italiani che agiscono nel territorio di un'armata germanica. L'armata italiana può fare eseguire nei locali da essa requisiti lavori vari di adattamento che ritenesse necessari. Nelle zone occupate che non appartengono al territorio di operazioni deJI'8• Armata italiana e nel territorio germanico, gli enti e le truppe italiane chiederanno i locali loro occorrenti alle autorità germaniche locali.


-246VI) Materiali di casermaggio ed arredamento per uffici: I materiali di casermaggio e di arredamento di uffici e di altri locali comunque occorrenti vengono forniti fuori del territorio dell'S" Armata italiana dall'autorità germanica locale in base alle richieste degli enti italiani residenti in Germania o nei paesi da essa occupati. Detti materiali saranno concessi in uso. I danni arrecati a detti materiali riscontrati all'atto del versamento, che non siano dovuti a causa di forza maggiore, saranno addebitati all'Italia. Lo stesso vale per le eventuali perdite degli oggetti. Le FF.AA. italiane forniscono alla propria armata il sapone, gli oggetti di cancelleria e le candele. Legna, carbone e paglia da giacitura vengono forniti dalle FF.AA. germaniche all'armata italiana nella misura secondo la quale vengono forniti alle truppe germaniche.

VII) Servizio vestiario ed equipaggiamento: a} Dalle FF.AA. germaniche di massima non possono essere forniti oggetti di vestiario ed equipaggiamento. In caso di urgenza la Germania cercherà di fornire in ausilio scarpe, coperte, materie prime per riparazioni di calzature, di vestiario, con l'obbligo però del reintegro da parte dell'Italia, delle materie prime. In quanto possibile e disponibile da parte germanica si cercherà di fornire anche grasso per calzature. b) agli ufficiali e marescialli italiani che debbono provvedere a proprie spese al vestiario e che sono dislocati permanentemente in Germania sarà concessa la tessera del vestiario secondo le norme previste per gli appartenenti alle FF.AA. germaniche.

VIII) Trasporti al seguito e spedizioni di merci:

n

trasporto al seguito e la spedizione di merci da parte di truppe ed enti italiani dislocati in territorio germanico o nel territorio occupato dalla Germania sono regolati dalle disposizioni, da emanarsi dal Comando Supremo italiano di cui all'allegato n. 4, disposizioni che corrispondono anche, per quanto riguarda la quantità, esattamente alle norme del Comando Supremo germanico.

IX) Case del soldato: L'armata italiana è autorizzata a costituire case del soldato entro i limiti del proprio territorio. Gli appartenenti alle FF.AA. italiane e germaniche possono accedere scambievolmente nelle rispettive case dd soldato.


-247X ) Danni di gue"a:

I danni di guerra sofferti dagli abitanti non debbono essere rifusi.

Xl) Ricovero in luoghi di cura: l) I militari italiani, quando siano abbisognevoli di cure ospedaliere e si trovino fuori del territorio dell'armata italiana, saranno ricoverati negli ospedali militari germanici dove riceveranno lo stesso trattamento dei militari germanici, senza però corresponsione di assegni. 2) Tutti i militari che viaggiano in servizio isolato - non inquadrati in reparto - che venissero ricoverati in luoghi di cura germanici, saranno segnalati il l o e 15 di ogni mese all'ufficio del generale italiano presso il O.K.H. Cosl pure saranno segnalati allo stesso generale italiano, la morte e la località di sepoltura di quei militari italiani deceduti in luoghi di cura germanici. Per una migliore assistenza è previsto il concentramento di tutti i militari italiani in un solo ospedale (Ospedale di riserva III Monaco). I trasferimenti verranno effettuati appena i militari saranno in condizioni di essere trasportati. XII) Permanenza nei Reichskommissariaten: Nei « Reichskommisariaten » le truppe italiane dovranno attenersi alle disposizioni germaniche ivi in vigore. Esse debbono rivolgersi per tutte le questioni amm1mstrative ed economiche che le interessano agli enti delle FF.AA. germaniche. XIII) Organizzazioni dell'economia all'est: Le norme riguardanti la condotta e l'organizzazione dell'economia nei territori dell'est sovietico, in cui è impiegata l'armata italiana, sono contenute nell'allegato n. 5. XIV) La presente convenzione entra in vigore dalla data della sua firma. Per quanto riguarda il capo III. (vettovagliamento), sarà deciso sulla sua definitiva validità, che per ora è prevista fino al 31 ottobre 1942, soltanto dopo la conclusione delle trattative germaniche in Libia e nel territorio italiano, e dopo la soluzione della questione sollevata da parte delle FF.AA. germaniche della restituzione in natura dei viveri, generi di conforto e foraggi forniti dalle FF.AA. germaniche all'8• Armata italiana.


1

-· 248Provvisoriamente si applicano le disposizioni del capo III. Le FF.AA. germaniche rivolgono a questo proposito raccomandazione che le trattative suddette vengano iniziate al più presto e che vengano condotte possibilmente a termine entro il corrente mese. Berlino, li 16 Giugno 1942 Per l'Oberkommando der W ehrmacht F l t o Gen. Maggiore Becker Per il Comando Supremo Italiano F l t o Generale di Brigat a R. Torresan

Allegato 1

FONDI E MODALITA' DI PAGAMENTO l) Disposizioni generali:

Al fabbisogno monetario delle truppe italiane viene provveduto: a) in U.R.S.S. con rubli ed eventualmente con marchi di occupazione forniti dalle casse militari germaniche. b) in Germania, nel Governatorato Generale e nei Reichskommisariaten con RM, Sloty e con altri mezzi di pagamento che sono in circolazione legale nei singoli paesi, forniti dalle casse militari germaniche. 2) Esportazione delle valute:

E' vietato alle truppe italiane l'esportazione di valuta da Stato a Stato salvo le eccezioni previste nelle norme che seguono. E' pure fatto divieto di eseguire operazioni di cambio presso banche o privati. 3) Ragguagli monetari:

I ragguagli monetari ufficiali per quanto riguarda le operazioni di cambio previste dal presente allegato sono: 100 lire inversamente: 100 RM inoltre: 100 RM

RM 13,15

= lire 760,45 sloty 200 rubli 1000 karbovanez 1000

l


-

249

I suddetti cambi - salvo nuove disposizioni bligatori per i reparti e per i singoli.

sono fissi ed ob-

4) Rimesse dall'Italia:

E' severamente proibito l'invio di denaro m busta, a mezzo vaglia o con altri mezzi. 5) Trasporti di reparti e viaggi di militari isolati attraverso Stati esteri.

A) Trasporti di reparti:

Al confine italiano gli appartenenti ai reparti, verseranno, tramite il proprio comandante, agli uffici cambio italiani, tutta la moneta italiana in loro possesso, ad eccezione di una somma massima di lire 100 e del controvalore fino al massimo di 40 marchi, se trattasi di ufficiali, o militarizzati dello stesso rango, di 20 marchi se trattasi di sottufficiali, militarizzati dello stesso rango, od uomini di truppa. La somma versata agli uffici cambio sarà, a cura degli uffici stessi, rimessa alle famiglie degli interessati od alle persone delegate a riceverla. Il controvalore dei 40 e 20 marchi su menzionati sarà cambiato dagli uffici cambio italiani alla frontiera italiana come segue: a) se ufficiali o militarizzati dello stesso rango: 10 RM in marchi registrati (Rentenmark) o moneta divisionale germanica - da servire nel territorio germanico - e 30 RM in marchi di occupazione, da servire nel Governatorato generale e nei Reichskommissariaten.

b) Se sottufficiali o militarizzati dello stesso rango o militari di truppa: 5 RM in marchi rendita (Rentenmark) o moneta divisionale germanica da servire nel territorio germanico e 15 RM in marchi di occupazione da servire nel territorio del Governatorato generale e nei Reichskommissariaten. c) I marchi di occupazione di cui sopra ed i marchi rendita (Rentenmark) e moneta divisionale germanica, che, eventualmente, all'atto del passaggio dal territorio germanico ai territori del Governatorato generale e dei Reichskommissariaten, fossero ancora presso militari saranno cambiati presso gli uffici cambio italiani o germanici nella valuta in corso in detti territori in ragione di: - 4 marchi se trattasi di ufficiali o militarizzati dello stesso rango; - 2 marchi se trattasi di sottufficiale, militarizzato dello stesso rango od uomini di truppa; per ogni 5 giorni di permanenza in detti territori. Da tener presente che gli uffici cambio germanici fuori del territorio germanico non cambiano Rentenmark né moneta divisionale germanica.


-250B) Militari isolati:

All'atto del passaggio della frontiera italiana, i militari in servizio isolato debbono: a) versare agli uffici cambio italiani tutta la valuta italiana che avessero in più delle competenze loro spettanti per il viaggio isolato che debbono compiere, e della somma massima (facoltativa) di lire 100; b) cambiare presso gli stessi uffici cambio l'ammontare delle competenze loro spettanti in moneta germanica, se il servizio si compie esclusivamente in territorio germanico, oppure:

c) della somma in possesso, cambiare in valuta germanica la parte corrispondente alle competenze loro spettanti per la durata della permanenza in territorio germanico; d) cambiare la rimanente valuta italiana in marchi di occupazione che il militare avrà facoltà di convertire poi, ove necessario, presso gli uffici cambio italiani o germanici, nella valuta in corso nel Governatorato generale o nei Reichskommissariaten o nell'U.R.S.S. in proporzione alla durata della permanenza in ciascun territorio. Per il ritorno in Patria e per i militari isolati che dalle unità italiane si trasferiscono in Italia, saranno osservate analoghe norme di cui alla presente lettera B.

C) Militari in licenza: Valgono le norme di cui alla lettera B, con l'eccezione che presso

gli uffici cambio germanici non potranno essere cambiate monete per un valore superiore a: 4 marchi, se ufficiali o militarizzati dello stesso rango, o; - 2 marchi, se sottufficiali o militarizzati dello stesso rango o uomini di truppa; per ogni 5 giorni di permanenza in detti territori. 6) Pagamenti dei reparti italiani all'estero:

Devono essere sempre fatti nella valuta corrente nello Stato dove il reparto si trova. 7) Controlli:

Trasporti di truppa non sono sottoposti al controllo di valuta da parte degli organi tedeschi. Il comandante del trasporto è responsabile delle applicazioni delle presenti disposizioni.


-251Il comando italiano delle retrovie del fronte dell'est esercita particolare vigilanza sugli enti (comandi di base e di tappa - uffici di cambio, ecc.) presso i quali sostano i militari diretti o provenienti dal fronte dell'est anche allo scopo di evitare infrazioni alle norme di carattere valutario. Ogni operazione di cambio presso gli uffici cambio militari sarà annotata sui documenti di viaggio dei militari isolati.

Allegato 1-A

ELENCO DEGLI UFFICI CAMBIO E POSTI CAMBIO ITALIANI Media Europa l) Brennero 2) Tarvisio 3) Heygeshalon 4) Leopoli

5) Watra Dornei 6) Jasi 7) Bucarest Allegato 1-B

ELENCO DEGLI UFFICI CAMBIO GERMANICI Nel sud:

Monaco di Baviera (Riem) Porto aereo Brennero Tarvisio Nell'est: l) servizio marittimo nell'est della Prussia: Vapore « Brake » Vapore « Robert Mohring »

(circolazione tra Pillau-Memel-Liebau-Riga) 2) Reparto dell'est: Crottingen (vie. Memel) Memel (stazione) Tauroggen Eydtkau Wirballen Sudanen (Suwalki) Libau


-252Schaulen Ponewesch Kowno Wilna Windau Mitau Pernau Wolmar Riga Dunaburg Reval Dorpat Pleskau (Pskow) Narva Luga

3) Reparto Centrale: Graiewo Grodno Scharfenwiese (Ostrolenka in preparazione) Lomscha Bialystok Bialystok {stazione) Brest-Litowsk (filiale della banca ucraina) Brest-Litowsk Minsk Briansk Smolensk 4) Reparto del sud:

Krubieszov (Cassa del risparmio del distretto) Przemysl (posto di disinfezione) Lemberg Tarnopol Erohobyz Stanislau Kolomea Kowel (posto di disinfezione) Luzk (Ucraina) Rowno Winniza Shitomir Kiew Kiew (stazione) Odessa


-253Kirowograd Nikolaiew Kriwoi-Rog Dniepropetrowsk Poltawa Charkow Mariupol Simferopol

Allegato N. 2

TABELLA VIVERI E FORAGGI GIUSTA CAPO III N. l) e 3) RAZIONI

VIVERI A. - RAZIONE SETTIMANALE Farina per panificazione (70% farina di frumento al 97% e 30% farina di segale, pure al 97%) Carne Pesce in scatola Pasta Olio o lardo Pomodoro concentrato in polvere . Patate Caffé Surrogato di caffé Zucchero Pepe Sale Sigarette

gr. 3 500 gr. l 450 gr. 200 gr. l 350 gr. 105 28 gr. gr. l 250 gr. 35 42 gr. gr. 210 0,035 gr. gr. 168 30

Vettovagliamento speciale per il personale di volo: si applicano le razioni germaniche come da disposizioni allegate. B. - FORAGGI GIORNALIERI

Avena o . mangime in scatola fieno o mangime in scatola paglia

Razione la gr.

I gr.

II gr.

III gr.

5500 5300 7750 3875 5000

4250 4100 5250 2625 5000

3250 3100 4250 2125 4000

1000 950 3750 1875 3500


-254Unito all'allegato 2

VETTOVAGLIAMENTO SPECIALE PER AVIATORI A. Vitto di decollaggio (prima del volo) l) Premesse:

Il vitto di decollaggio compete una sola volta nelle 24 ore e cioè: a) in caso di preparativi di decollaggio prima di voli contro il nemico, oppure b) senza riguardo alla durata del volo l) in caso di voli contro il nemico, oppure 2) in caso di voli al di sopra di 6000 m. di altezza, oppure 3) in caso di esperimenti di voli in picchiata o di prove di volo in formazioni, oppure 4) in caso di più di 4 decollaggi, oppure c) in caso di voli di durata superiore alle due ore, oppure d) in caso di decollaggio ripetuto con una durata di volo complessiva superiore ad un'ora. Per piloti fissi, radiotelegrafisti fissi, meccanici di bordo fissi oppure piloti radiotelegrafisti meccanici di bordo e maestri di volo impiegati in maniera identica non c'è bisogno che sia raggiunta la durata complessiva di un'ora di volo, oppure e) ai medici in camere di pressione, i quali compiono ricerche (visite) al disopra dei 10.000 m. f) agli appartenenti alla specialità paracadutisti secondo concessione speciale della R d L u Obd L, ufficio Amministrazione dell'Arma Aerea Az 62 l 10,2 (Ag I 3 C 2) del 2-4-42. 2) Composizione:

Come razione vitto di decollaggio si devono consegnare: a) 1/2 litro di latte intero o 1/3 di scatola di latte condensato (circa 60 gr.);

b) un uovo; c) 25 gr. di burro; d) 25 gr. di fiocchi d'avena o semolino o riso; e) 200 gr. di pane bianco (con diminuzione di 200 gr. della porzione di pane); f) un pacchetto di «Rosta» da 65 gr.


-

255

I generi surriportati da a) fino a b) non devono essere consegnati crudi, ma per la preparazione di un rancio di decollaggio caldo sotto forma di una pappa di fiocchi d'avena, semolino o riso, di minestra o di sformato con uovo. Della preparazione devono essere incaricati cuochi particolarmente abili. Qualora i generi sopra elencati in caso di speciali fatiche o sforzi non dovessero essere sufficienti come vitto di decollaggio, se ne deve aumentare proporzionalmente la quantità attingendo dal quantitativo a disposizione. 3) Distribuzione:

Il vitto di decollaggio dev'essere distribuito prima del primo decollaggio di quel dato giorno quando con ogni probabilità si attende, che si verifichino i casi contemplati nel n. l delle Premesse. In caso di atterraggi intermedi nella stessa giornata presso altre squadriglie (reparti di volo) non è ammessa una seconda distribuzione. In caso che le condizioni meteorologiche bd altre circostanze impreviste non permettano l'esecuzione del decollaggio, il vitto di decollaggio distribuito dev'essere calcolato, detraendolo dalla razione normale. Qualora non fosse possibile l'imputazione (il calcolo di diffalcamento), il vitto di decollaggio dev'essere lasciato in distribuzione con decisione scritta dal comandante. Questa dichiarazione dev'essere allegata al resoconto-bilancio di vettovagliamento.

B. Vitto di bordo. l) Premesse:

Il vitto di bordo compete una sola volta nelle 24 ore con eccezione del caso a). a) in voli azione contro il nemico;

b) in voli della durata da 4 a 6 ore; c) in caso di decollaggi ripetuti con una durata complessiva di volo superiore alle due ore. Per voli di durata superiore alle 6 ore dev'essere dato al seguito un secondo vitto di bordo. Al posto di esso possono essere dati anche panini imbottiti che devono essere attinti dal quantitativo a disposizione. Nei casi b) e c) qualora si tratti di semplici voli di ammaestramento, addestramento o di viaggio nell'interno della madrepatria, il vitto di bordo può non essere distribuito.


-2562) Composizione:

Come vitto di bordo possono essere distribuiti con riguardo dell'effettiva necessità: a) 50 gr. di cioccolato amaro; b) 25 gr. di destrosio - energetico;

oppure 80 gr. di fette di frutta; oppure 80 gr. di << alimento degli studenti»; oppure 80 gr. di focaccia di soja; oppure 80 gr. di pasticdni; oppure 80 gr. Milupa - bombons; oppure 80 gr. di pezzetti di Biomalto; oppure 50 gr. di tavolette di frutta; oppure 50 gr. di dadi di marzapane; c) 30 gr. di menta piperita o caramelle dissetanti o drops di limone o di gusto v~rio;

d) da 85 a 100 gr. di pastine per il the; e) in caso di ogni azione contro il nemico o di voli di durata superiore alle 4 ore tè (3 gr.) con 1/4 di limone oppure caffè (20 gr.) nel thermos-caffè, comunque, solo una volta al giorno.

Per mezzo delle varietà e della possibilità di scelta dei generi elencati sotto la lettera b) si tende ad evitare uniformità o monotonia. Si deve porre attenzione però che questi generi anche variando, siano distribuiti e consumati. Ciò che deve interessare nel loro riguardo non è solamente il gusto ma il valore nutritivo. Secondo le drcostame i generi sopra elencati sotto b) devono venire opportunamente cambiati. 3) Distribuzione:

Il vitto di bordo dev'essere distribuito poco prima del primo decollaggio di quel dato giorno quando si aspetta che si verifichino çon ogni probabilità i casi della lettera n. l delle Premesse. In casi di atterraggi intermedi nella stessa giornata presso altre squadriglie (reparti di volo), non è ammessa una seconda distribuzione. Si deve poi controllare che il vitto di bordo sia portato effettivamente in volo e consumato in maniera corrispondente al suo scopo. 4) Approvvigionamento e conservazione net magazzini:

Una parte dei generi appartenenti al vitto di bordo possiede una capacità di conservazione limitata (circa mezzo anno). Per evitare un invecchiamento eccessivo questi generi vengono forniti da parte delle ditte di mese in mese, sotto garanzia.


-257Dev'essere pensiero dei reparti presentare tempestivamente le richieste in maniera che queste corrispondano all'effettivo consumo. Il personale competente e specialmente chi sovraintende al servizio delle cucine deve provvedere affinché i generi siano tempestivamente a portata di mano a seconda del bisogno della truppa, senza che, d'altra parte, si corra il rischio di far perdere il valore nutritivo ed il gusto ai generi, a causa di una eccessiva permanenza nei magazzini.

Allegato n. 3

Comando Superiore dell'Esercito Gen.St. dH (Quartiermaster Gen. !Va) (III, I) Az. 928 c Nr. 1/47744/41 28.12.41 OGGEITO: Acquisto di viveri e foraggi per la Wehrmacht nei territori occupati dell'est. l) Per acquisti di viveri e foraggi per la Wehrmacht nei territori occupati dell'est {Russia, escluso i territori del M.i. G. e Wehrkr. I) occorre distinguere: a) acquisti effettuati presso la « Z.O. » (Zentralhandels-gesellschaft Ost » Società Centrale di Commercio dell'est); b) tutti gli altri acquisti effettuati da truppe o comandi direttamente presso il fornitore. 2) Per quanto riguarda il N. I-a) la Z.O. conteggia m fattura i prezzi fissati dal listino (vedi comma 4). Il Comando acquirente paga la fattura all'organo della Z.O. precisato in fattura. 3) Per quanto riguarda il N. I-b) non viene effettuato il pagamento diretto da parte del reparto (o comando) acquirente. Ai fornitori viene rilasciato un buono di fornitura come da modulo ali. I , nel quale va indicato esattamente il tipo, la qualità e la quantità della merce. Le colonne 5 e 6 non sono da riempire d-al reparto (o comando) acquirente. Il fornitore rimette il buono di fornitura avuto alla organizzazione incaricata dell'incetta delle merci competente per territorio, la quale gli rilascia ricevuta. Detta organizzazione rimette i buoni di fornitura all'ufficio esterno della Z.O. (Aussenstelle der Z.O.) competente per territorio. Il competente ufficio esterno del Z.O. segna nelle colonne 5 e 6 del buono di fornitura i singoli prezzi e gli importi, fa la somma sotto l'ul-


-258tima registrazione e determina l'importo complessivo in ogni buono di fornitura (colonna 6.). Dopo di che i buoni di fornitura verranno registrati in una distinta riassuntiva come risulta d~l seguente modulo: Zona d'operazione (data)

Indicazione dell'ufficio esterno della Z.O. Riassunto dei buoni di fornitura N. del documento giustificativo

Buono di fornitura N.

Importo

l

l

2 3

2 .3 ecc.

12437 34 260 ecc.

210,70,640,-

N. progressivo f-

ecc.

920,Il t;iassunto coi relativi buoni di fornitura (muniti di N. del documento giustificativo) viene consegnato dall'ufficio esterno della Z.O. all'ufficio. cassa della più prossima Feldkommandantur o Ortskommandantur (l). l/ufficio cassa esamina per sommi capi per i singoli casi i singoli prezzi unitari secondo il listino prezzo - vedi comma 4 - fa il computo in base ai buoni di fornitura ed il riassunto, paga l'importo globale del riassunto contro ricevuta all'ufficio della Z.O. e registra inversamente: 100 RM L'ufficio esterno della Z.O. fa i conti colla competente organizzazione incaricata dell'incetta e questa col fornitore. Il pagamento al fornitore ha luogo solo contro restituzione da parte di questi della ricevuta del ·buono di fornitura rilasciatogli a suo tempo dall'organizzazione predetta. Il fornitore rilascia ricevuta per l'importo riscosso. 4) Per gli acquisti effettuati secondo il comma 1-a e 1-b dalle FF.AA. la Z.O. ed i suoi uffici esterni conteggeranno in fattura fino a nuove disposizioni i prezzi indicati nel listino ali. 2. Se per un prodotto il prezzo all'ingrosso localmente fissato è superiore a quello indicato nel listino, è da conteggiarsi il prezzo superiore. Se nel listino non sono indicati i prezzi per determinati prodotti (es. carne in conserva) essi verranno fissati dall'organo economico locale e comunicati all'Intendente competente per zona. I listini dovranno essere inviati oltre che all'Intendente ai comandi che: - effettuano acquisti secondo il comma 1-a. - debbono provvedere alla liquidaziç>ne dei buoni di fornitura (Felàkommandanturen, Ortskommandanturen). (l) Corrispondono all'incirca a prefetture e sottoprefetture.


-2595) Le forniture effettuate prima della pubblicazione delle presenti norme saranno liquidate ai prezzi degli organi economici e alle condizioni stabilite con la Wehrmacht al momento in cui sono state effettuate. La Wehrmacht liquiderà inoltre alla Z.O. quei buoni di fornitura non esattamente compilati che . fossero stati da essa già pagati al fornitore. Lo stesso vale per i buoni di fornitura non esattamente compilati che in seguito fossero accettati dalla Z.O. Le ricevute per i buoni di fornitura rilasciate prima del 15.2.42 ed eventualmente altre compilate indebitamente per i prelevamenti viveri e foraggi, saranno liquidate in base all'ordine dell'O.K.H. del 25.7.1941 Gen. St. d. H. (Gen. Qu) IVa (III,2) Az. 965/41. (l )

7) I buoni di fornitura secondo . il comma 3. (valevoli unicamente per il prelevamento di viveri e foraggi nei territori occupati nell'est) debbono essere compilati con sistema a ricalco in duplice copia, stampigliati e sottoscritti (vedi anche le indicazioni sulla parte interna della copertina del libretto contenente i buoni di fornitura). 8) I reparti, comandi, ecc. che si debbono approvvigionare di viveri e foraggi richiedono all'ufficio amministrazione al quale fanno capo, i libretti dei buoni di fornitura in numero sufficiente (per la prima volta almeno 6) . Gli uffici di amministrazione tengono un registro per dimostrare i libretti buoni emessi. 9) Dei buoni di fornitura l'originale và al fornitore, ecc. la copia rimane fissa nel libretto. 10) I prodotti prelevati con buoni di fornitura vanno registrati come segue: a) i viveri, espresst m razioni, nel conto viveri; b) i foraggi, nell'evidenza foraggi. Sulla copia rimasta nel libretto dei buoni di fornitura va annotato dove i viveri e foraggi prelevati sono registrati in entrata. 11) Inviando i documenti del GAN all'ufficio amministrazione (Abr. Int.) occorre accludere il libretto (o i libretti) dei buoni di fornitura usato nel mese cui si riferisce la contabilità. Durante il tempo in cui il libretto o i libretti contenenti moduli dei buoni non ancora usati si trovano assieme alla documentazione presso l'ufficio amministrazione, per l'esame si impiegherà altro libretto di buoni. 12) L'Ufficio amministrazione esaminerà prontamente in base ai libretti e aUa documentazione acclusi se i viveri sono stati esattamente (l) Il 6) manca nell'originale.


-260segue: allegato n. 3 registrati m entrata nel conto viveri e foraggi nella evidenza foraggi. I libretti non utilizzati per intero verranno immediatamente restituiti dall'ufficio amministrazione al reparto per l'ulteriore impiego. I libretti completamente utilizzati rimarranno presso l'ufficio amministrazione assieme alle documentazioni del rispettivo reparto. L'ufficio predetto controlla che tutti i libretti emessi ritornino a suo tempo presso di esso. 13) Gli uffici amministrazione controlleranno, se dopo l'istituzione dei buoni di fornitura sono stati effettuati degli acquisti viveri e foraggi in contanti e in caso affermativo n~ faranno osservare l'irregolarità. 14) Ogni abuso nell'impiego dei buoni di fornitura verrà punito. 15) Le presenti disposizioni entrano in vigore dal 15-2-1942. 2 allegati. AJl. l al foglio O.K.H. del 28.12.1941 Stato Maggiore Esercito Gen. Qu. N a (III,!) Az. 928 c Nr. 1/47744/41.

Comando Supremo della W ehrmacht Libretto dei buoni di rifornimento N. l contenente buoni dal n. l al n. 25 l) Questo libretto è stato emesso da: (elenco degli enti)

(cancellare quelli non interessati) e consegnato al reparto (comando) Posta Mil. N . ............................................... . 2) Il reparto (comando) Posta Mil. N . ..................................................... . presenta la contabilità a: (elenco degli enti)

(cancellare quelli non interessati). Circa le norme per la compilazione dei buoni di fornitura vedi pagina interna della copertina del libretto.


-

26J.segue: allegato 3

Norme c1rca la compilazione dei buoni di forni~ura. l. - I buoni di fornitura debbono essere rilasciati solo nei territori occupati dell'Est (commissariati del Reich e zone di operazione) per l'approvvigionamento viveri e foraggi.

2. - Degli stampati di buoni, contenuti nel libretto in forma di originali e copia a ricalco, l'originale viene dato al fornitore, la copia fissa rimane nel libretto. 3. - I libretti vengono rilasciati su richiesta dei reparti (comandi) dagli enti cui amministrativamente dipendono (vedi enti elencati al N. 1). 4. - Solo i reparti (comandi) militari o gli organi della S.S., della Polizia e dell'organizzazione Todt, impiegati per scopi della Wehrmacht, possono rilasciare dei buoni di fornitura per i bisogni di servizio. 5.

Nessun buono di fornitura deve essere rilasciato per scopi personali.

6. - I buoni debbono portare chiaramente nome, grado e N. della Posta Militare di chi li rilascia nonché il bollo d'ufficio. Da usare solo per ragioni di servizio. Ogni abuso sarà punito.

Buono di fornitura N. 1 (copia fissa)

-

da rilasciarsi solo per l'approvvigionamento viveri e foraggi nei territori occupati dell'est.

Da: nome del fornitore Domicilio: sono stati forniti oggi:

N. progressivo

Da riempire dal reparto della Wehrmacht che provvede all'approvvigionamento tipo di merce

qualità

Lasciare m bianco. Verrà riempito dalla Z.O.

quantità Prezzo I mporto kg. gr. al quintale RM Rpf in marchi


-262segue: allegaço 3

Non è stato effettuato il pagamento. Il buono ricevuto dal fornitore (ecc.) deve essere presentato per la liquidazione alla competente organizzazione incaricata dell'incetta. Per le merci fornite verranno liquidati i prezzi fissati dalle competenti autorità germaniche. Firma leggibile e grado (bollo d'ufficio) . N. Posta Militare .

Allegato 2 al foglio del 28.12.1941 Stato Maggiore Esercito Gen. Qu. !Va (III.!). Nr. 1/47744/41. Prezzi per viveri e foraggi in vigore per la W ehrmacht (sussistenza) e la Società Centrale di commercio dell'Est (Z.O.)

I prezzi s'intenèlono franco posto, deposito o fabbrica. Per forniture franco destinazione le spese di spedizione sono a carico del destinatario. 1) Bestiame vivo

a) Bovini: A per quintale

Prezzo

Osservazioni

75-85 RM kg. 100

peso vivo

peso vivo B

»

»

»

» »

c »

D b) Vitelli: a

65-73 50-65 50

»

» »

» » »

I prezzi valgono per vacche e tori: per buoi e giovenche essi aumentano di 5 marchi per quintale. segue: allegato 3

»

c

87-98 68-86 67

» »

» » »

Agnelli o montoni Pecore

77-82 70

» »

» »

d) Maiali: sopra i 135 kg. 97-99 120-134,.5 » 95-97 100-119,5 » 92-94 sotto 100 » 88

» »

» » » »

h c) Ovini

» »


-263segue: allegato 3 2) Cereali per panificazione e farina

Segale Farina di segale (13 7O) Frumento Farina di frumento (1050) Grano Saraceno Miglio

15,50 » 18,50 » 17,50 » 25,- )) 20,- )) 15,- »

» » » ))

» »

3) Granaglie

Avena Orzo Granturco

14,- RM per kg. 100 14,50 )) » » 14,50 » )) »

4) Orzo

18,-

5) Foraggio Fieno sciolto Paglia sciolta

5,2,20

))

»

»

))

))

» 0,50 per quintale in

))

»

))

Merce pressata RM più.

6) Spalmo per pane e

viveri complementari Burro 280,- » » » 165,- » » » Strutto Marmellata 44,» )) » Formaggio (40% di grasso) 170,- )) » » 0,12 al litro Latte Uova (prezzi estivi) 0,08 RM al pezzo Uova (prezzi invernali) 0,10 » » » Zucchero 61,» per Qu. 7) Verdure e legumi a) Legumi e riso

Piselli Fagioli Lenticchie Riso b) Patate

41,- RM per Q. 60,- )) » )) )) )) 60,» )) )) 45,» 4,50 )) )) ))

c) Cavoli

Cavolo bianco Cavolo rosso Cavolo verde Cavolo broccolo

Prezzo autunnale 4,- RM per Qu. 6,- )) » » 8,- » )) » 28,- )) » ))

Prezzo inv. 6,- RM per Qu. 10,- » » » 9,- » » • 4%,- » » »

Prezzo primav. 9,- RM per Qu. 16,- )) )) » 13,- » )) » 50,- » )) ))


-264segue: allegato 3 Prezzo estivo

Prezzo autun.

Prezzo inver.

Pezzi

Pezzi

Pezzi

Prezzo primav.

Prezzo inver.

----------------------------------------------------Cavolo fiore 20,- RM/100 25,-- RM/100 28,- RM/100 d) Radici

Cavolo navone

4,- RM Q.

Prezzo autun.

4,50 RM per Q. 6,- RM per Q.

Prezzo estivo Prezzo primav. Prezzo invern. Cavolo rapa e autun. (s. foglia) 9,- RM per Q. 12,-- RM per Q. 16,- RM per Q. Carote 6,-- » » » 9,-- » » » 12,- >> » » Bietole rosse 6,-- » » » 9,-- » » >> 12,-- » » »

e) Verdura fresca Fagioli freschi Spinaci

Prezzo estivo

Prezzo autunnale

24,- RM per Q. 34,-- RM per Q. 16,-- » » » 12,- » » »

8) Spezie Sale Cipolle Altre spezie

Prezzo 17,- RM per Q. 13,- » » » Prezzo all'ingrosso tedesco.

9) Generi vari Té Cioccolato Praline Dolciumi Alcoolici (40%)

5,50 RM kg. 0,20 » per tavoletta 2,50 » » kg. 0,90 » » » 2,20 » » litro

Comando Superiore dell'Esercito Stato Maggiore Esercito Gen. Qu/!Va. (III))

Ad allegato 2 Q. Gen. O.K.H . 14.1.1942

indirizzi vari OGGETTO: Acquisto di viveri e foraggi per la Wehrmacht nei territori occupati dell'est. Applicazione delle disposizioni da parte:

a) delle FF.AA. alleate ed amiche; b) dei reparti volontari inquadrati nella Wehrmacht. Riferimento: al foglio del Comando Superiore dell'Esercito del 28.12.41 Gen. d.H/Gen. Qu. !Va (III,I) Az 928 c. n. 1/47744/41.

l) Le truppe e i comandi delle FF.AA. italiane impiegate nell'est, nonché le unità delle potenze alleate che operano nel quadro della Wehr-


-265segue: allegato n. 3 macht che debbono provvedere ad acquisti di viveri e foraggi applicheranno, per quanto interessano, le disposizioni citate in riferimento.

Circa tali disposizioni si osserva: a) al comma 8: I libretti dei buoni di fornitura verranno richiesti da ciascuna Grande Unità corrispondente ad una divisione tedesca per tutti i reparti dipendenti presso l'ufficio amministrazione (Abr. Int. del W.V.III Berlino, Moltkestr. 2). La registrazione dei libretti distribuiti ai propri reparti sarà tenuta dalla Grande Unità predetta (vedi anche successiva lettera c.).

b) al comma 10:

Evidenza secondo le norme e disposizioni amministrative valevoli per vari paesi. c) ai comma dall'll al 13:

I comma dall'll al 13 non saranno applicati. I libretti dei buoni di fornitura completamente esauriti dovranno essere restituiti dal reparto alla Grande Unità che li ha distribuiti (vedi lettera a). La Grande Unità conserverà i libretti recanti le ·sole copie o li impiegherà per i controlli secondo le norme di contabilità st-abilite dal rispettivo paese di appartenenza. d) Per la liquidazione dei buoni di fornitura vale il comma 3) delle disposizioni del foglio a riferimento. Gli importi sborsati per la liquidazione dei buoni di fornitura rilasciati dalle truppe italiane o dai reparti delle potenze amiche, dovranno essere comunicati dalle Feld e Ortskommandanturen mediante prospetti circa le prestazioni fatte per il vettovagliamento (vedi foglio disposizioni 41 (E) N. 588 ed anche disposizioni O.K.H. 9.9.41 Gen. St. d. H. Gen. Qu. !Va.

2) a) Per l'approvvigionamento viveri e foraggi nei territori occupati dell'est i reparti volontari inquadrati nella Wehrmacht si atterranno alle disposizioni in riferimento, ecc. ecc.

Allegato n. 4 Disposizioni riguardanti invio o trasporto al seguito di merci dai territori occupati dell'est da parte di appartenenti all'8* Armata

I In analogia agli ordini dati dal Comando Supremo delle FF.AA. Germaniche alle truppe dipendenti ed operanti in territorio russo, d'intesa con


-266detto Comando Supremo, sono emanate le seguenti djsposizioni per il trasporto di merci al seguito e l'invio di pacchi postali dai territori occupati dell'est. Le precedenti disposizioni, in quanto diverse da quelle attuali, sono abrogate.

II Trasporti di merci al seguito:

l) T\ltti gli appartenenti all'S• Armata ed agli altri enti ad essa sottoposti (milizia, polizia ecc.) nei territori occupati, possono portare con se - oltre a quanto loro serve per il viaggio consentito dalle disposizioni doganali - anche merci acquistate con i propri assegni o con le indennità loro spettanti nei territori dell'est purché destinate ad uso domestico. Oltre al corredo personale è consentito portare con sé solamente quel bagaglio che può essere portato a mano, senza ricorrere ad ausilio di cinghie o di altri sistemi. Del corredo personale fanno parte anche le cassette per ufficiali. Il bagaglio deve poter essere sistemato nello scompartimento ferroviario sopra o sotto il posto del viaggiatore. Anche se sui treni fosse possibile provvedere alla spedizione del bagaglio al seguito, ciò non comporta un aumento di bagaglio consentito. Militari che viaggiano per trasferimento o perché feriti possono per tale loro qualità portare maggiore qu·antità di bagaglio, occorrendo, essi debbono poter dimostrare di essere trasferiti o feriti con attestazione rilasciata dal Comando da cui dipendono. Bagaglio spedito al seguito da un militare deve essere contraddistinto con cartellino del competente comando, portante nome e grado del proprietario e bollo d'ufficio. L'involucro dei colli deve essere intonato al decoro delle FF.AA. italiane. Gli stessi quantitativi di bagaglio ammessi in ferrovia possono essere trasportati al seguito nei trasporti automobilistici, aerei o marittimi. Il Comandante dell'8• Armata, ed i dipendenti comandanti di corpo d'armata potranno nel proprio territorio - d'intesa con gli organi esecutivi eventualmente çsistenti o a loro richiesta, - fissare delle limitazioni per quanto riguarda qualità e quantità delle merci. Il fabbisogno personale per il viaggio è esente da ogni limitazione. 2) Gli appartenenti all'S• Armata o assimilati che per entrare nel Regno attraversano il Governatorato generale, la Slovacchia, la Ungheria, la Romania e Bulgaria debbono portare con sé una distinta dalla quale risultino in quantità e qualità le merci provenienti dai territori occupati dell'est,


267la quale dev'essere vidimata per l'esattezza dal comandante del reparto e portare in calce la seguente dichiarazione: «merci al seguito provenienti dai territori occupati dell'est non soggette a dogana per il viaggio di licenza, viaggio di servizio, ecc. ». La distinta deve recare la firma del comandante di reparto, la data ed il bollo d'ufficio. Il comandante di reparto deve assicurarsi del contenuto dei colli. Una distinta non rispondente a tale contenuto darà luogo ad una punizione. Gli Stati succitati hanno dichiarato che esibendo tale distinta la visita doganale di frontiera sarà omessa. Le merci portate al seguito senza l'attestazione su citata sono soggette a confisca. 3) Analoghe disposizioni valgono per i reparti di truppa inquadrati.

III Invii :

l) Alle persone menzionate al comma l) del capo II è consentito, senza limitazione di numero, l'invio in Patria di pacchi postali a mezzo del servizio P .M., fino al peso di kg. l. Ciò sempre quando non vengano impartite disposizioni restrittive dei comandanti militari per mancanza di spazio nei trasporti. 2) E' vietato l'invio di merci con mezzi diversi della P.M.

IV l) E' vietato per scopi commerciali portare al seguito o spedire merci. E' pure severamente vietaJo di vendere o scambiare con altre merci quelle importate. Le infrazioni saranno punite.

2) Gli appartenenti all'a• Armata ed alle organizzazioni ed enti che operano per suo conto, saranno chiamati a rispondere nel caso portino al seguito, o spediscano dai territori dell'est occupati, merci in più dei quantitativi consentiti. Le merci portate al seguito o spedite in contrasto alle presenti disposizioni saranno confiscate e ritirate. Se le merci non saranno state imballate nel modo prescritto esse verranno lasciate al viaggiatore; ma verrà fatto rapporto al comandante del reparto. Disposizioni a parte verranno emanate circa l'impiego o il trattamento doganale delle merci confiscate.


-268TESTO ITALIANO dell'accordo per l'economia di guerra in data 11 giugno 42.XX Allegato 5 SEGRETO

Per regolare la condotta e l'organizzazione dell'economia nei territori dell'Est in cui sono impiegate le FF.AA. Italiane, si conviene, tra il Comando Supremo Italiano e il Comando Supremo Germanico, quanto segue: l) Resta inteso, come base, che la direzione dell'economia è compito delle FF.AA. Germaniche anche nel territorio della Armata Italiana e, per conseguenza, da parte germanica, saranno istituiti gli uffici di economia necessari. Questi uffici esplicheranno 1~ loro attività in stretta collaborazione del comando di armata italiano. 2) La direzione dell'economia nel territorio dell'armata italiana è compito d'un comando di economia germanico (Wirtschaftsstab) presso il comando dell'armata italiana (Intendenza) e che dipende dall'ispettorato di economia presso il gruppo di armate. Il comando germanico di economia collabora strettamente con l'ufficio di economia di guerra italiano istituito presso l'intendenza dell'armata italiana. I problemi economici per immediati bisogni delle truppe saranno risolti, nel territorio di combattimento dei corpi d'armata e delle divisioni da organi italiani. 3) Quando la condotta dell'economia nel territorio dell'armata italiana esige l'emanazione di disposizioni per la popolazione e di ordini per le truppe, questi verranno emanati dal comandante dell'armata italiana in forza dei poteri esecutivi che gli appartengono nel territorio della armata stessa. Il comando dell'armata italiana soddisferà, a questo riguardo, le proposte del comando economico germanico. 4) I compiti del comando di economia germanico sono in generale seguenti: a) agevolare le truppe per i rifornimenti sul posto e per l'approntamento ed utilizzazione di impianti di rifornimento utili alle truppe stesse, secondo le richieste del comando di armata italiano; b) disporre e condurre lo sfruttamento economico generale del Paese nell'interesse della comune condotta della guerra secondo le necessità


-269economiche o, in seguito alle elisposizioni dell'Ispettorato di economia presso il gruppo di armate (in particolare: esecuzione di lavori relativi alla preparazione e al raccolto agricolo - esecuzione del nuovo ordinamento agrario, sfruttamento di impianti e mano d'opera di importanza per la guerra - censimento e raccolta di beni economici importanti per la guerra assegnazione di dirigenti per impian ti agricoli ed industriali). Le necessità delle truppe italiane hanno la precedenza. 5) (Comando Superiore di economia di guerra) assegnerà al comando d'economia presso l'armata italiana appena possibile: a) un comando per ricerche, requisizione, custodia, impiego e, se del caso, trasporti di beni d'economia di importanza per la guerra;

b) specialisti per la condotta di impianti agricoli e di stazioni di motori e trattori come pure di impianti e istallazioni industriali d'importanza per l'economia di guerra; c) un comando tecnico per il funzionamento di impianti importanti (specialmente di elettricità - gas - acqua); d) un plotone di tecnici di agricoltura per il funzionamento di impianti di alimentazione (molini, forni, macelli, ecc.).

6) Allo scopo eli sfruttare razionalmente i nuovi territori occupati saranno istallati nel territorio dell'armata, con carattere di permanenza, organi eli economia dell'organizzazione economica dell'Est (uffici eli economia). Questi uffici sono agli ordini del comando di economia germanico e a sua elisposizione per i compiti del rifornimento delle truppe e dello sfruttamento economico generale. Gli enti di economia germanica che già si trovano dislocati nel territorio assegnato all'armata italiana continueranno la loro attività. La competenza dell'amministrazione dell'economia germanica è limitata, in generale, al territorio di retrovie dell'armata italiana. 7) Gli enti e le persone che hanno compiti riguardanti la economia nel territorio dell'armata italiana esplicheranno la loro attività in accordo con il comando economico germanico. 8) Beni economici (merci e materiali eli ogni genere) senza tener conto se erano o no di proprietà delle armate sovietiche, saranno requisiti dal comando di economia germanico e comunicati all'ufficio di economia di guerra presso l'armata italiana. Le merci e materiali requisiti sono innanzitutto a elisposizione del comando armata italiano per i bisogni delle sue truppe; sodelisfatte tali necessità saranno a disposizione del comando di economia germanico per il


-270funzionamento degli impianti interessanti la guerra nel territorio delle operazioni. I beni di economia eccedenti ai suddetti bisogni saranno traslocati a cura del comando di economia germanico nello interesse comune della condotta della guerra e tali traslochi saranno comunicati all'ufficio economia di guerra del comando di armata italiano. Circa questi beni eccedenti viene riconosciuto il diritto da parte italiana alla compartecipazione dei beni stessi . La precisazione della parte spettante allo Stato Italiano dei beni traslocati dal territorio dell'armata sarà fatta con trattative tra i due Governi con la partecipazione di rappresentanti dei due Comandi Supremi. 9) L'armata italiana porterà a conoscenza del comando economia di guerra germanico le riserve trovate e requisite nel territorio di operazioni nonché le quantità di cui ha usuifruito per l'approvvigionamento delle sue truppe. 10) Le razioni viveri per la popolazione civile nei territori occupati dell'Est sono state fissate in maniera uniforme dalle FF.AA. germaniche. L'armata italiana adotterà queste razioni. Esse saranno portate a sua conoscenza. Le quantità necessarie saranno messe a disposizione dagli uffici di economia germanici senza addebito alla parte italiana. 11) Alle FF.AA. italiane saranno consegnati: a) una breve esposizione del piano dell'organizzazione economica dell'Est e delle direttive per il funzionamento dell'economia stessa allo scopo di informare i comandi italiani sino alle divisioni; b) un appunto circa i principi per la preservazione e la conservazione dei valori economici perché vengano osservati dai comandi inferiori fino alle compagnie e simili. 12) Gli ordini per l'applicazione di questo accordo saranno immediatamente trasmessi dai comandi italiano e tedesco a tutti i corrispondenti organi dipendenti. Berlino Il 11 giugno 1942 PER IL COMANDO SUPREMO GERMANICO Fto Gen. Hunermann PER IL C.DO SUPREMO IT AL.NO Fto. Gen. Torresan


-271BOZZA ITALIANA della convenzione con il Quartier Meister dell'Esercito Germanico

ACCORDI PARTICOLARI STIPULATI PRESSO IL GENERALE QUARTIER-MEISTER DELL'O.K.H. PER IL FUNZIONAMENTO DI ALCUNI SERVIZI NEI RIGUARDI DELL'S• ARMATA l) Il comando dell'S• armata italiana è responsabile nell'ambito dell'armata dei rifornimenti necessari alle proprie truppe, e di quelli occorrenti per le truppe tedesche eventualmente operanti ai suoi ordini. Cosl dicasi, ogni comando d'armata germanica è responsabile dei rifornimenti occorrenti alle truppe italiane eventualmente operanti ai suoi ordini. 2) Il funzionamento dei vari servizi nell'ambito dell'S• Armata italiana è attuato con organizzazione e mezzi propri dell'armata stessa. L'ausilio eventuale di truppe, organizzazioni e mezzi tedeschi per i rifornimenti ha luogo in seguito a .richiesta da parte dell'intendenza italiana, all'ente direttivo germanico competente che provvederà nei limiti delle possibilità e nello stesso ambito come per le armate e unità germaniche. 3) Le unità italiane poste eventualmente agli ordini di una armata germanica rivolgeranno le richieste dei rifornimenti al comando dell'armata germanica. Le unità germaniche poste agli ordini dell'S• armata italiana rivolgono le loro richieste di rifornimento all'ufficio di collegamento tedesco presso 1'8• Armata. 4) Relazione e rapporti

Per le unità italiane valgono le stesse disposizioni circa l'invio di relazioni e rapporti, nelle stesse date e con gli stessi particolari da citare, che sono in uso presso le truppe germaniche al fronte orientale.

5) SERVIZIO DI ARTIGLIERIA a) munizioni L'Italia fornirà tutte le munizioni necessarie per 1'8• armata. Contemporaneamente alle unità, oltre alle dotazioni individuali e di reparto, saranno avviate quattro unità di fuoco per tutte le armi dell'armata. Tale dotazione di munizioni corrisponde all'incirca ai quantitativi suggeriti da parte germanica. Inoltre l'Italia potrà fornire mensilmente una unità di fuoco ad


-272 eccezione delle muntz10ni anticarro da 20 e da 47 per le quali trova difficoltà di approntamento. b) materie di consumo Data la scarsa disponibilità di materie di consumo per la lubrificazione e manutenzione delle armi, la parte italiana potrà mensilmente inviare all'8a armata quantità limitata delle suddette materie di consumo per un complesso che normalmente non raggiungerà neanche la metà del fabbisogno. La parte germanica concorrerà nei limiti del possibile a colmare tale deficienza. 6) SERVIZIO DEL GENIO

La parte germanica fornirà attrezzi da lavoro, materiali per rafforzamento e mascheramento, legname, baraccamenti, nella misur-a necessaria per i primi bisogni. In caso di maggiori necessità per eventuali compiti difensivi eseguiti dall'armata sarà segnalato alla parte italiana, con congruo anticipo, quante altre quantità dei materiali predetti dovranno essere avviate alla 86 Armata, concedendo il relativo numero di treni necessari. Materiale da ponte e mine dovrà essere fornito sempre da parte italiana. Anche i materiali per collegamento, idrici, per illuminazione dovranno essere forniti da parte italiana, la parte germanica per questi materiali provvederà solo in caso di improvvisa necessità. 7) Servizio Chimico

In analogia a quanto predisposto dalla parte germanica e salvo successive disposizioni, la parte italiana non provvederà all'accantonamento in posto di munizionamento a caricamento speciale. Nel caso di impiego dell'arma chimica la parte germanica potrà fornire, di volta in volta, unità speciali per l'offesa chimica. La parte germanica si riserva di esaminare la possibilità di fornire alla parte italiana 400 mila teli antipritici e 300 mila filtri per maschera, già richiesti dal comando supremo italiano. Inoltre la parte germanica su richiesta dell'Intendenza della 8" armata potrà fornire subito quantitativi di losanthin (polvere antipritica) per la distribuzione individuale alle truppe di prima linea. 8) Servizio Sanitario a) Cura e trasporto feriti e malati Alle necessità del servizio sanitario, compreso lo sgombero dei fentl e malati con treni ospedali provvederà la parte italiana per le dipendenti grandi unità.


-273Nel caso che grandi unità germaniche vengano inserite nell'armata italiana e che grandi unità italiane vengano inserite nelle armate germanich~:, tiascuna delle parti provvederà ad inviare al seguito i necessari servizi sanitari. Nelle retrovie dell'armata italiana si trova una base ospedaliera germanica che può accogliere i feriti ed ammalati trasportati dalla zona della armata italiana, quando essi non possono essere direttamente sgomberati in Italia. Indipendentemente da tale possibilità la parte italiana provvederà alla costituzione di propri ospedali di riserva. La parte germanica potrà fornire aliquota di materiale lettereccio, lenzuola, pagliericci per tali ospedali ma in questo momento non è in grado di precisare la misura di tale concorso. Potranno essere presi accordi diretti con l'Intendenza ga Armata per la fornitura dei materiali sopracitati. b) Materiali di medicazione ed attrezzi sanitari.

Alla dotazione iniziale di tali materiali provvederà la parte italiana. Medicamenti e fasciature, sieri, vaccini, mezzi di profilassi e terapia della malaria (tavolette di Atebrin, ecc.) medicine per dentisti, attrezzi per analisi, carburanti e apparecchi per pulizia, attrezzi di farmacia, con eccezione di recipienti vuoti per l'equipaggiamento da camJ;X>, sono fomiti dal parco sanitario dell'esercito tedesco. A tutti gli altri rifornimenti per le esigenze del servizio provvederà la parte italiana. 9) SERVIZIO VETERINARIO

a) rifornimento quadrupedi

Dovrà essere assicurato da parte italiana. Solo in casi eccezionali, avendone disponibilità, la parte germanica potrà fornire cavalli, muli no. b) Materiale veterinario

Le dotazioni iniziali saranno assicurate da parte italiana. Medicine, strumenti e mezzi di mascalcia nel loro totale, apparecchi di mascalcia solo limitatamente possono essere successivamente forniti da parte germanica. Non possono essere fornite cassette veterinarie, cassette medicinali, cassette per fasciature, borse veterinarie per sella e fucine da campo. c) Cura dei quadrupedi

Sarà assicurata di massima da parte italiana con propri mezzi.


-274I servizi veterinari germamct, potranno, in caso di necessità, accettare in cura quadrupedi dei reparti italiani. 10) SERVIZIO AUTOMOBILISTICO a) Carburanti e lubrificanti

Saranno forniti dalla parte germanica nella loro totalità. Presso l'armata italiana, la parte tedesca costituirà una riserva di 5 unità di carburanti (per 500 Km.). L'affluenza dei carburanti avverrà con treni fino ai magazzini italiani, oppure con autotrasporti a cura organizzazione germanica. Tenuto conto che i motori degli automezzi italiani hanno un consumo di lubrificante ( 4-5%) quasi doppio del motore degli automezzi tedeschi, sarà provveduto da parte germanica ad assicurare il necessario maggiore quantitativo di lubrificante per la parte italiana. Considerati però che la parte germanica fornisce con i normali treni rifornimento il 2% di lubrificante, per i rimanenti quantitativi, l'Intendenza della 8" Armata inoltrerà richieste particolari. b) Gomme e parti di ricambio L'Italia fornirà gomme e parti di ricambio per gli automezzi di fabbricazione italiana. La parte germanica fornirà le parti di ricambio per 600 autocarri Borgward e 200 autocarri Opel Blitz in dotazione alla 8" Armata. Tali parti di ricambio saranno fornite dalle organizzazioni germaniche in posto su richiesta della Intendenza 8" Armata. c) Riparazione automezzi.

Sarà provveduto di massima dalla parte italiana con propri mezzi. Attraverso l'Ente direttivo dello O.K.H. Generai Quartier Meister e nell'ambito delle disponibilità, la parte germanica potrà concorrere alla riparazione di automezzi italiani. 11) SERVIZIO DELLE RETROVIE E DELLE TAPPE

Nel territorio della 8" Armata il servizio delle retrovie e delle tappe sarà assicurato da parte italiana con propri mezzi costttuttl a somiglianza di quanto previsto nella armata germanica per tali servizi e cioè: l Comando delle retrovie l Feldkommandatur .3 Orst Kommandatur di primo grado 2 Orst Kommandatur di secondo grado


275l Battaglione di polizia l Battaglione per guardie varie l Battaglione per vigllanza prigionieri 2 Campi raccolta prigionieri Il funzionamento degli organi italiani avverrà, previe intese dirette, sulla base di quanto previsto per gli organi tedeschi. 12) TRENI RIFORNIMENTI MENSILI

a) Per conoscere le stazioni di scarico della 8" Armata e provvedere alla conseguente organizzazione logistica l'Intendente italiano prenderà diretti accordi in zona con il colonnello germanico Weinknecht addetto ai trasporti del gruppo di armate. b) il contingente treni per i normali rifornimenti mensili viene previsto da parte italiana nella seguente misura minima a partire dal prossimo mese di agosto: n. 60 treni mensili esclusi i treni ospedali ed i treni necessari per trasporto complementi truppa ed eventuali reparti di rinforzo il cui trasporto non può essere effettuato con i 60 treni del normale contingente. Nel mese di luglio sono sufficienti 40 treni anziché 60.

c) I treni italiani devono essere inclusi nel movimento ferroviario germanico. La proposta per la inserzione dei treni nd movimento ferroviario deve essere presentata all'ente direttivo 15 giorni prima previsto passaggio dalla frontiera tedesca orientale. I treni pronti per essere inseriti nel movimento ferroviario suddetto, devono essere segnalati all'O.K.H. Gen. Quart. con la dichiarazione del loro numero corrispondente al trasporto, l O giorni prima passaggio della frontiera orientale. Per poter inserire sempre e tempestivamente nel movimento ferroviario i treni assegnati all'8• Armata è prevista una sosta di non oltre 10 treni nella zona ferroviaria di Briinn. Tale quantitativo di treni deve essere sempre tenuto a numero. La successione e la specie dei materiali costituenti il carico dei treni da inviare dall'Italia a Briinn sono di competenza della parte italiana. Il proseguimento dei treni da Briinn è regolato dalla parte germanica in base alle richieste dell'B- Armata, la quale terrà presenti le proprie esigenze ed i materiali costituenti il carico dei singoli treni. Inoltre allo scopo di far fronte ad eventuali urgenti ed impreviste necessità, 1'8" Armata può chiedere che 4 treni possano essere inoltrati con precedenza sugli altri in sosta a Briinn oppure in movimento oltre la frontiera orientale tedesca.


-276L'impiego dei treni italiani vuoti di ritorno è di competenza della Intendenza della ga Armata. Qualora la parte tedesca abbia bisogno di utilizzare i treni vuoti italiani di ritorno, ne fàrà richiesta alla Intendenza s• Armata. Il materiale vuoto di ogni specie, (fusti vuoti, bossoli inutilizzabili, materiale di imballaggio), ed il materiale da riparare in Patria saranno subito mandati in Italia con treni di ritorno. 13) SERVIZIO POSTALE

Il servizio postale militare italiano è assicurato dalla g.a Armata con propri mezzi. La parte germanica provvederà al sollecito inoltro degli ambulanti postali ferroviari italiani. Le unità tedesche eventualmente inserite nella armata italiana, per quello che riguarda il servizio postale, sono assegnate ad una prossima armata germanica mediante un ordine speciale del Capo della P.M. Per tale servizio l'armata italiana non ha nessuna responsabilità. L'ufficio collegamento tedesco comunica al capo del servizio postale competente i movimenti delle unità tedesche in seno alla Armata italiana.



DOCUMENTO 11/Sv.

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DOCUMENTO 12/Sv.

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277DOCUMENTO 13/Sv.

SME - UFFICIO STORICO

UN IT A'

SAN I i AR I E DE L (luglio 1941 - luglio 1942)

Intendenza eCSIR

l

l l Divisione Pasubio

C. S. I. R.

Divisione Torino

3' Divisione Celere

Sezioni di Sanità

14'

5'

52'

73'

Ospedali da Campo

6(1', 64", 163'

825", 826°, 839", 874°

89", 9ff, 117", 587"

46°, 47", 148", 159"

164°, 235°, 239", 256°, 257", 82Cf', 827", 828', 829", 830", 831°, 832", 837", 873°, 874° Ospedali di Riserva

t•, 2"

Convalescenziari

l"

l 25"

Nuclei Chirurgici Ambulanze Radiologiche Ambulanze Odontoiatriche

52"

l l 14'

25', 31'

l

2' , 104'

l

l

l+ ~

Laboratorio Chimico Batteriologico Tossicolog. Magazzino Speciale Sanità, Chimica e Veterinaria

20"

l', 2'

Sezioni Disinfezione Sezioni Bonifica Gassati

l

+

l

l

l j


(segue Documento 13/sv.)

UNITA' SANITARIE DELL'S• (aggiu~te a quelle del CSIR) (luglio 1942 - maggio 1943) Intendenza

II C.A.

Divisione Sforzesca

Divisione Ravenna

64•

18•

Sezioni di Sanitl

82•

Ospedali da Campo

14', 15", 25", 32", 203°, 213° 5", 6', 7" 40", 42", 44°, 52", 805" 93°, 12(1', 159', 238", 243°, 248", 249', 25(1', 251', 311°, 463°, 512", 514°, 566°, 567", 825", 836°

Ospedali di Riserva

3°, 4°, 6°, 7", go

Convalescenziari

2" 27"

Nuclei Chirurgici Ambulanze Radiologi che

2•

ARMATA

Divisione C.A. Cosseria Alpino

47•

307•

Divisione Cuneense

Divisione Tridenti na

Divisione Julia

302', , ., 6•

303•, 308' 306•, l', 309• 2'

16°, 201°, 118", 119" 23°, 24°, 618", 619' 628", ~29' 612", 613° 202", 438" 513', 515" 466', 467' 62(1', 621' 63(1', 633 614°, 615" 483°, 484' 622", 623 813°, 814 616', 617"

37"

105"

27•, 42'

Ambulanze Odontoiatriche

2•

7'

Sezioni Disinfezione 22', 31'

11'

9'

Divisione Vicenza

156' 161°, 162'


279SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 14/Sv.

COMPITI DELLA DIREZIONE (od UFFICIO) DI SANITA' DELL'INTENDENZA -

Controllo sugli ospedali di riserva e sugli ospedali da campo in funzione contumaciale. Vigilanza sul servizio sanitario presso gli enti e reparti dell'Intendenza. Impianto di stazioni di bonifica, posti di sosta e di ristoro per ammalati e per feriti. Sgombero di ammalati e feriti per mezzo di treni-ospedale. Sorveglianza sul magazzino di sanità. Rifornimento di materiale sanitario a tutte le unità. Trasmissione di documenti statistici. COMPITI DELLA DIREZIONE DI SANITA' DI CORPO D'ARMATA

-

Impianto e funzionamento delle unità sanitarie direttamente dipendenti. Assegnazione di personale sanitario e mezzi di rinforzo alle divisioni. Specializzazione degli ospedali. Direttive per l'igiene e la profilassi e controllo ~ulla loro esecuzione. Sgomberi, ricovero, cura e ricupero di ammalati e feriti. Ripianamento delle perdite. Compilazione e trasmissione di documenti statistici.

INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 15/Sv.

RICOVERI OSPEDALIERI DEL PERIOOO AGOSTO 1941-30 GIUGNO 1942 (Unità del CSIR) Ammalati Feriti di guerra Congelati Feriti accidentali Totale

N. N. N. N.

8321 2639 3614 439 N. 15.013

Giornate complessive di degenza N. 531.231.


-280INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 16/Sv.

SGOMBERI SULLE UNITA' OSPEDALIERE NEL PERIODO AGOSTO 1941-30 GIUGNO 1942 <Unità del CSIR) -

Per via ordinaria (con autoambulanze ed autocarri)

N.

8.291

Per ferrovia (con treni-ospedale e treni attrezzati)

N.

3.231

Per via aerea

N.

1.131

N.

12.653

Totale

INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 17/Sv.

RIMPATRII DI INFERMI NEL PERIODO AGOSTO 1941 - 30 GIUGNO 1942 (Unità del CSIR) -

Isolati

N.

156

-

Con treni-ospedale

N.

4.005

-

Con treni attrezzati od ordinari

N.

1.780

N.

5.941

Totale cosl ripartiti: - Ammalati

N. 2.530

· Feriti

N.

1.693

- Congelati

N.

1.718

N.

5.941

Totale


281-

INTENDENZA ~ ARMATA

DOCUMENTO 18/Sv.

INTERVENTI SPECIALISTICI a) eseguiti dal Centro Chirurgico di Woroschilowgrad nel mese di agosto 1942: - neurolesi e chirurgia maxillo-facciale, estrazioni di scheggie dalla materia cerebrale 5 - oculistici 10 - ricostruzioni protesiche 16 - osteo-anicolari: - contenzione di fratture ossee ed apparecchi gessati definitivi 50 - interventi cruenti 24 - trazioni scheletriche 5 · apparecchi gessati 230 - chirurgia generale (addominali e toracici) 26

366

Totale b) eseguiti dalla Formazione Chirurgica avanzata di Kantemirowka: Totale

TOTALE GENERALE

237 603

DOCUMENTO 19/Sv.

INTENDENZA~ ARMATA

SGOMBERO DEGLI INFERMI NEL MESE DI AGOSTO 1942 a) da Jassinowatoje a Dnjepropetrowsk: - con treni attrezzati ~ ammalati - con treni ordinari ~ convalescenti -

con treni-ospedale

l

N. N. N.

663 642 183

N. 509 N. 2247 N. 3

feriti ammalati congelati

b) da Millerowo a Woroschilowgrad (per via aerea)

N.

c) da Woroschilowgrad a Stalino {per via aerea) Totale

345

N. 10 N. 4602


DOCUMENTO 20/ Sv. SCHIERAMENTO UNITA' SANITARIE AVANZATE AL 15 DICEMBRE 1942

V edasi busta documenti grafici (a fine volume )


283INTENDENZA 8" ARMAT A

DOCUMENTO 21 /Sv.

SGOMBERO DEGLI INFERMI NEL PERIODO 1° SETTEMBRE- lO DICEMBRE 1942 a) con treni-ospedale: - seduti - barellati totale

5835 1047 6882

- feriti - ammalati

3562 3320 6882

b) con treni e vagoni attrezzati :

(27 novembre-15 dicembre 1942) - barellati 323 - seduti 1906 totale 2229 c) per via aerea:

- barellati - seduti totale

131 278 409 Totale generale N.

INTENDENZA ~ARMATA

9520

DOCUMENTO 22/Sv.

CASI DI MALATTIE EPIDEMICHE VERIFICATISI NEL PERIOOO 1° LUGLIO- 10 DICEMBRE 1942 Dermotifo (tifo petecchiale) Tifo ~ (verificatosi sporadicamente) Paratifo « B » ~ Malaria recidiva (probabilmente contratta prima della partenza dall'Italia) Meningite cerebr<>-spinale Difterite Morbillo (durante il viaggio dall'Italia) Parotite Scabbia Dissenteria bacillare

4

146 67 421 3 20 3 94 951 26


-284INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 23/Sv.

TEMPERATURE MASSIME E MINIME REGISTRATE DAL COMANDO DEL CSIR IN JASSINOWATOJE DURANTE L'INVERNO 1941-1942 giorno

dicembre max

min.

gennaio

febbraio

marzo

max

mio.

max

min.

max

min.

-3 -15 -2 l 2 -4 -17 -10 -5 -16 -18 3 -8 - 19 4 -6 -15 -16 l -15 5 o -24 l -3 6 -10 l - 22 7 +3 -6 -18 -2 8 - 12 - 4 9 ' - 5 lO o +4 l - 6 11 - 7 -l +5 12 +10 -8 -l 13 -l -3 +4 14 +2 +2 l - 1 15 -2 +3 +2 16 o -7 +l - 9 17 o - l -l -2 -16 18 - 2 - 3 - 20 19 20 +2 -3 - 19 21 -6 - 8 - 14 22 - 6 -9 -19 23 - 5 -11 -18 24 l - 2 - 6 - 21 25 -1 -8 - 22 26 o -9 -18 - 14 27 - 17 - 11 28 -6 -21 -9 29 -20 -10 +l 30 -11 -12 -8 31 -11 -16 -9

-20 -21 -27 - 24 -22 -14 - l -12 - 10 -l - 9 -10 -3 - 2 -12 -19 -15 -26 - 30 - 20 - 23 -25 -25 - 30 -28 - 25 - 14 -10 -11 -12 -11

-8 -10 -13 -15 -16 - 14 -13 - 9 - 5 +4 +2 +4

-9 -11 - 15 -19 -20 -17 -18

+3 +3

-6 - 7 -5 - 5 - 7 -5 -11 - lO -8 -8 - 3 -5 -4 - 18 -16 -15 - 13 -3 -8 - 17 -22 -20 - 15 -2 +2 - l +l +2 -2 -3 - 1

o

- 7 -6 +l +4 +6 - 2 -l - 7 -13 +l +6 -3 +2

o

+6

- 13 -6 +2

o

+2 - l -9 -7 - 4 -4 -5 -7 -6 - 10 -16 -11 - 5 -5

o - 1 -5

o

+l -l -l -9 - 7 -6 -4 - 2

o - 2 -12 -10 - 10

o +l - 2 -12 -12 - 11

o +l

o

+3 +4

+5 +3 +2 +l

Nota: Le temperature rilevate in Jassinow.ttoje, località situata in una conca, risultavano meno rigide di quelle che si verificavano sui dossi delle colline dove si trovavano le posizioni della fanteria. I venti settentrionali vi determinavano temperature di 7-12 gradi più basse.


DOCUMENTO 24/Sv. INTENDENZA CSIR DERRATE ASSEGNATE ALL'INTENDENZA CSIR DALL'AGOSTO 1941 AL MARZO 1942 GENERI Farina Pasta Riso Formaggio grana Legumi Surrogato di caffé Galletta Scatolette di carne Conserva

Caffè Zucchero Vino Sale Marmellata Cioccolato Tabacchi Olio e lardo Scatole carne grassa suina Limoni Minestra scatolata Acqua minerale Verdure essiccate Mangime quadrupedi

Q .li )) ))

)) )) ))

))

n. Q.li ))

))

H.ri Q.li )) )) ))

Primo rifornim.

Agosto

1941

Settembre Ottobre

7.500 2.100 600 135 675 135 3.700 500.000 200 135 400 3.300 270 540 120 67 200

8.310 2.420 680 150 750 150 1.600 800.000 225 75 450 3.750

8.400 242 680 150 750 150 3.000 1.000.000 225 150 510 3.750

-

-

-

-

-

Novem. (l)

Dicem· bre

Gen.

1942

Febbraio

Marzo

-

-

-

-

-

-

1.300 115 195

-

4.000 500

-

-

-

-

1.750 50.000

-

-

-

-

1.800

-

2.000 1.000.000 100 450 700 2.000

2.552 814 500 400 200 2.000 800.000 250 400 500 1.000

1.000 400 100 80 200 400 100.000 50 280 100 200

-

-

-

-

-

-

-

400 100

370

-

2.500 1.400 450 1.134 200 2.000 800.000 600 504 2.000 4.000 800 600 278 300 400

800

-

-

-

500

100

-

-

250

50 30

n.

-

-

-

-

-

-

-

17.647

>>

-

1.500.000

1.500.000

-

-

-

-

150.000

-

500.000 -

-

-

150 -

-

-

))

))

bottig. Q .li ))

225

115.000

-

-

-

-

135 15.000

150 -

-

NOTE: (l) Per il mese di novembre non sono state fatte assegnazioni.

100.000

-

-

650

-

-

-

30

-

N 00 VI


-286INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 25/Sv.

RAZIONE VIVERI ORDINARIA PER I MILITARI FACENTI PARTE DEL CSIR Pane Carne fresca Scatoletta di carne Pesce scatolato Pasta Riso Grassi Conserva Caffè tostato Surrogato di caffè Zucchero Formaggio grana Formaggio da tavola Marmellata Cioccolato Cognac Vino Tabacchi

INTENDENZA CSIR

gr. 700 » 250 1/2 )) 100 » 220 » 170 » 20 » 15 » 10 » 10 )) 20 )) 10 )) 40 » 40 » 30 d. 3 » 25 gr. 5

oppure

»

» »

DOCUMENTO 26/Sv.

RIDUZIONE OPERATA NEL SETTEMBRE 1941 SU ALCUNI GENERI DELLA RAZIONE Pasta Riso Zucchero Caffè tostato Surrogato Marmellata Vino

da gr. 220 a gr. 100 da gr. 170 a gr. 100 da gr. 20 a gr. 15 da gr. I O a gr. 5 da gr. I O a gr. 5 da gr. 40 a gr. 20 sospesa la distribuzione


287SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 27/Sv.

DISLOCAZIONE DEGLI STABILIMENTI DEL SERVIZIO DI COMMISSARIATO DIPENDENTI DALL'INTENDENZA CSIR ALLA FINE DI MAGGIO 1942

STALINO:

- Magazzino Speciale Viveri, Avena, Foraggi, Paglia e Legna. Ufficiali 9, Sottufficiali e soldati 160. - Frazione di Magazzino Speciale Vestiario ed Equipaggiamento. - 84" Sezione Sussistenza. Ufficiali 2, Sottufficiali e soldati 45.

DNIEPROPETROVSK:

- Magazzino Speciale Vestiario ed Equipaggiamento. Ufficiali 2, Sottufficiali e soldati 30. (Frazione Staccata a Stalino).

PUTILOVKA:

- 57" Sezione Sussistenza. (Per il servizio dei reparti aeronautici). Ufficiali 2, Sottufficiali e soldati 45.

CHANSHONKOVO:

- 169" Sezione Panettieri. (Per la sorveglianza del molino e del deposito di derrate). Ufficiali l, Sottufficiali e soldati 180.

PROKOROVKA: SMOLIANKA: PERVOMAJSK:

- 104" Squadra Panettieri, suddivisa tra le tre località. Ufficiali 2, Sottufficiali e soldati 134.

RUTCENKOVO:

- Reparto Recuperi V. E. Ufficiali 5, Sottufficiali e soldati 154.


288INTENDENZA~

ARMATA

DOCUMENTO 28/Sv.

UNITA' DEL SERVIZIO DI COMMISSARIATO GIUNTE DALL'ITALIA NEI MESI DI GIUGNO E LUGLIO 1942 PER L'INTENDENZA DELL'S.. ARMATA

UH.

Sottuff. e sold.

Dislocaz. iniziale

8° Magazzino Viveri e Avena

2

122 Rykowo

8° Magazzino Foraggi, Paglia e Legna

2

180 Rykowo

968 Sezione Sussistenza

4

46 StalinoJusowka

97" Sezione Sussistenza

3

49 Jassinowatoje

l" Squadra Mista Panettieri

2

157 Chanshonkowo

288 Sezione Panettieri (su 2 squadre F.W., 10 Forni Weiss)

4

380 Chanshonkowo

166" Sezione Panettieri

2

107 Meshewaja (panificio)

2

104

Petrowka (panificio)

Sezione Panettieri (con 24 forni carreggiati)

4

313

Cbanshonkowo

1768 Sezione Panettieri (senza forni mobili)

2

105

Jassinowatoje

181" Sezione Panettieri (senza forni mobili)

2

105

Marinka, Prokorowka

191 8 Sezione Panettieri (3 squadre di 16 forni someggiati)

5

364

Chanshonkowo

l a Compagnia Macellai

3

78

Chanshonkowo

37

2.110

(3 Forni Weiss, 10 Forni Someggiati)

171 8 Sezione mobili 175~

Panettieri

TOTALE

senza

forni


289SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 29/Sv.

SCHIERAMENTO DEGLI STABILIMENTI DI COMMISSARIATO PER IL TRASFERIMENTO DEL II CORPO D'ARMATA DALLA ZONA DI KARKOV A QUELLA DI R YKOVO - GORLOVKA (giugno-luglio 1942) MEREFA

- Frazione di Magazzino Viveri ed Avena.

MEREFA-SILOS

- Deposito derrate.

TROJTZKOJE

- Frazione di Magazzino Viveri ed Avena.

KRAZSNOGRAD

- Frazione di Magazzino Viveri ed Avena.

KRAZSNOPAVLOVKA

- Frazione di Magazzino Viveri ed Avena.

SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 30/Sv.

STABILIMENTI DEL SERVIZIO DI COMMISSARIATO ESISTENTI NELLA ZONA RYKOVO- GORLOVKA DALLA META' DI .LUGLIO ALLA META' DI SETTEMBRE 1942 Rykovo:

- 8° Magazzino Viveri ed Avena.

(Ordzonikidse)

- Frazione 8" Magazzino Foraggi, Paglia e Legna. - 3 forni civili gestiti da personale civile sorvegliato da un ufficiale. - Nucleo di distribuzione viveri dell'8° Magazzino Viveri ed Avena. - Parco buoi della 1• Compagnia Macellai. - Frigorifero dell'8° Magazzino Viveri ed Avena. - Frazione dell'8° Magazzino Vestiario ed Equipaggiamento.

Gorlovka:

- Panificio gestito dalla 17641 Sezione Panettieri (aliquota).

Novaja Gorlovka:- Nucleo della 97" Sezione Sussistenza. Debalzevo:

- Frazione di Magazzino Viveri (166• Sezione Panettieri). - Nucleo della 978 Sezione Sussistenza.


290INTENDENZA~

ARMATA

DOCUMENTO 31/Sv.

PESO DI UNA GIORNATA DI VIVERI PER L'8" ARMATA Farina di grano per panificazione

Marmellata

T.

9

T. 118

Cognac o rhum

»

7

Pesce scatolato

»

24

Cioccolato

»

7

Pasta

»

52

Caramelle

»

7

Riso

»

40

Galletta

»

94

Formaggio grana

»

2

Scatole di carne

»

24

Grassi

»

5

Scatole di minestrone

»

24

Conserva

»

4

Carne scat. tedesca

»

24

Polvedere di pomodoro

»

l

Miele

»

4

Legumi

»

12

Thé

»

l

Verdura essiccata

»

2

Grano

» 129

Caffè

»

l

Avena

»

Surrogato di caffè

»

l

Mangime

» 150

Zucchero

»

5

Orzo

» 150

Vino

»

59

Fieno

» 135

Sale

»

6

Paglia mangiativa

»

Tabacchi

»

l

Crusca

» 300

Formaggio da tavola

»

9

Bovini

n.

150

60

59

N.B. Per il solo CSIR (61.700 uomini e 4600 quadrupedi) occorrevano 192 tonnellate giornaliere di viveri.

Una serie r:ompleta di oggetti di vestiario ed equipaggiamento per tutto il persona~e dell'8* Armata (escluse le rinnovazioni) pesava 4230 tonn.


291SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 32/Sv.

DOTAZIONI DI DERRATE E MATERIALI DEL SERVIZIO DI COMMISSARIATO INVIATE AL SEGUITO DELLE GRANDI UNITA' DELL'S" ARMATA PER 30 GIORNATE DI AUTOSUFFICIENZA (Unità direttamente dipendenti dal Comando d'Armata; Unità direttamente dipendenti dal Comando II Corpo d'Armata; Unità direttamente dipendenti dal Comando Corpo d'Armata Alpino; Divisioni di Fanteria « Sforzesca », « Ravenna », « Cosseria »; Divisioni Alpine« Tridentina », « Julia »,Cuneense»). -

30 giornate di viveri ordinari (eccettuate carne e farina) 15 giornate di viveri di riserva dotazioni di vestiario ed equipaggiamento per il 36% della forza 50 colli da sarto e da calzolaio 4 lavanderie mobili materiali di servizio generale di cucina

-

abbondante quantità di materie prime per riparazrom a vestiario e calzature, laccioli, gradi, bottoni, stellétte, grasso per calzature, ecc.

SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 33/Sv.

STABILIMENTI DEL SERVIZIO DI COMMISSARIATO FUNZIONANTI IN VOROSCILOVGRAD NEL MESE D'AGOSTO 1942 -

8° Magazzino Foraggi, Paglia e Legna

-

Frazione dell'8° Magazzino Vestiario ed Equipaggiamento

-

57" Sezione Sussistenza

-

84a Sezione Sussistenza

-

191 8 '$suadra Panettieri


292INTENDENZA~

ARMATA

DOCUMENTO 34/Sv.

SCHIERAMENTO DEGLI STABILIMENTI DI COMMISSARIATO DELL'INTENDENZA s• ARMATA AL 10 DICEMBRE 1942

Centro Logistico di Millerowo (costituito il 1° agosto 1942, dal 30 agosto trasformato in Delegazione d'Intendenza) -

-

Ufficio Staccato della Direzione di Commissariato, Frazione dell'SO Magazzino V.A.F.P.L., 96• Sezione Sussistenza ( trasferitavi da I wanowka). 2s• Sezione Panettieri (Comando e l* Squadra con 10 forni Weiss), 191" Sezione Panettieri (1/2 2" Squadra con 6 forni someggiati). In Maltschewskaja, compresa nel presidio di Millerowo, funzionavano frazioni dei magazzini viveri e vestiario.

Centro Logistico di Kantemirowka (costituito il l 0 agosto) -

Ufficio Staccato della Direzione di Commissariato, Frazione dell'S<> Magazzino V.A.F.P.L., Frazione dell'So Magazzino V.E., 191• Sezione Panettieri (1/2 2• Squadra con 6 forni someggiati).

Centro Logistico di T schertkowo-Mankowo (costituito il 31 agosto come sussidiario dei centri di Millerowo e Kantemirowka) -

Frazione dell'S0 Magazzino V.A.F.P .L., Frazione dell'S0 Magazzino V.E., Parco Buoi, 104" Squadra Panettieri.

Centro Logistico di Rossosch (costituito il l o settembre) -

Ufficio Staccato della Direzione di Commissariato (poi assorbito dalla Direzione di Commissariato del C.A. Alpino), Frazione dell'So Magazzino V.A.F.P.L., Frazione dell'S0 Magazzino V.E., Nucleo di distribuzione viveri.


-293 Ufficio Staccato d'Intendenza di Starobelsk (costituito ai primi d'ottobre, trasferitovi da Kamensk) -

Ufficio Staccato della Direzione di Commissariato, l Sezione Panettieri,

-

l Sezione di Sussistenza.

Ufficio Staccato d'Intendenza di Kupjiansk (costituito il 29 novembre 1942 ) -

Ufficio Staccato della Direzione di Commissariato, Frazione dell'Bo Magazzino V.A.F.P.L.,

-

Frazione dell'Bo Magazzino V .E., Aliquota di panettieri per la gestione di un forno civile,

-

Pa.rco buoi.

INTENDENZA~

ARMATA

DOCUMENTO 35/Sv.

RAZIONE DI CIRCOSTANZA DISTRIBUITA NEL PRESIDIO DI WOROSCHILOWGRAD DURANTE LA FASE DI RIPIEGAMENTO pane

gr. 600

carne scatolata tedesca

» 200

carne

» 200

sale

»

zuppa tedesca

» 100

caffè zuccherato tedesco

))

tabacchi

»

cognac

cl.

polvere di pomodoro

gr.

formaggio da raspa

»

lO

uva secca

»

25

formaggio da tavola

»

40

20 20

5 3 4


INTENDENZA 8"' ARMAT A

DOCUMENTO 36/Sv.

RAZIONE INDIVIDUALE NATALIZIA 1942 DISTRIBUITA NEI VARI PRESIDI

.. ..

B

...: co

c.

~...:

Unità o presidi

u

co

c

p..

~

.. iii

'------

Corpo d'Armata Alpino, Divisione Vicenza, Raggruppamento a cavallo (Rossosch)

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v

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N

V)

E~

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>

-

-

50

lO

5

-

-

-

-

-

-

-

-

Millerowo, Srarobelsk, Wcsselaja Gora, Woroschilowgrad

-

-

50

lO

5

-

-

-

-

~

-

-

-

Kupjiansk, Waluiki

-

-

-

-

-

-

-

-

100

5

40

25

Charkow

-

-

-

-

5

-

100

5

-

-

Scalino, Rykowo, Debalzcwo

300

80

100

10

5

50

-

-

-

-

5

-

20

-

5

-

-

-

RAZIONE NATALIZIA DISTRIBUITA AI DEGENTI NEGLI OSPEDALI (7000 Razioni) Biscotti Dolci

gr. 600 )) 180

Wodka

l.

0,25

Sigarette Sigari o Tabacco

n. n. gr.

10

4 50


295SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 37/Sv.

UNITA' DEL SERVIZIO DI COMMISSARI ATO RIMASTE I N VOROSCILOVGRAD DOPO IL lS GENNAIO 1943 -

-

Direzione S0 Magazzino Foraggi, Paglia e Legna, con nucleo distribuzione viveri. Frazione so Magazzino Vestiario ed Equipaggiamento. 57" Sezione Sussistenza. Nucleo dell'84' Sezione Sussistenza (dislocata a Krassnodonsk con la Divisione « Ravenna »). ' 2s• Sezione Panettieri (Comando). 175• Sezione Panettieri con forni someggiabili (Comando). 191 a Sezione Panettieri con forni someggiabili. (Comando, l' e 2' Squadra). Posto Distribuzione Foraggi.

SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 38/Sv.

UNITA' DEL SERVIZIO DI COMMISSARIATO ASSEGNATE AL II CORPO D'ARMATA DOPO IL 1° APRILE 1943 II Corpo d'Armata:

70' Sezione di Sussistenza; Comando 8' Squadra panettieri con forni Weiss.

Intendenza II Corpo d'Armata:

Ufficio di Commissariato; Magazzino V.A.F.P.L.; Magazzino V .E.; 96' Sezione di Sussistenza; 97" Sezione di Sussistenza; 288 Squadra panettieri con forni Weiss; 1668 Squadra panettieri senza forni.

Divisione« Ravenna»: 7' Sezione di Sussistenza; 49• Squadra panettieri con forni Weiss. Divisione «Cosseria»: 48• Sezione Sussistenza; 53' Squadra panettieri con forni Weiss.


296INTENDENZA 84 ARMAT A

DOCUMENTO 39/Sv.

INDUMENTI E MATERIALI SPECIALI INVERNALI PER TUTTE LE UNITA' DELL'8• ARMATA (AVVIAMENTO A COMINCIARE DAL MESE DI LUGLIO 1942) Calze di lana

paia

800.000

Cappucci di lana a maglia

n.

200.000

Guanti di lana

paia

200.000

Mutande di lana a maglia

n.

400.000

Sottoccappotti di flanella

»

200.000

Coperte da campo

»

800.000

Cappotti foderati di pelliccia

))

200.000

paia

400.000

Calzari di tela con pelo interno e suola di legno

))

90.000

Guanti di pelle foderati di pelliccia

»

200.000

Sacchi a pelo

n.

90.000

Uose valdostane

paia 200.000

Scarponi da montagna

Calzettoni di lana con paraneve

»

400.000

Calzoni speciali foderati per motociclisti

»

15.000

Cappotti da scolta

n.

30.000

Occhiali da neve

paia

200.000

Bastoni alpini

n.

200.000

Racchette da neve

paia

40.000

Grappette (in mancanza di ramponi)

»

120.000

Paraorecchie tipo romeno

»

200.000

Caciule (berrettoni di pelo romeni)

n.

200.000

Giubbotti di pelliccia senza maniche tipo transilvano

»

25.000

Serie complete da sciatori

»

10.000


-297DOCUMENTO 40/Sv. INTENDENZA s• ARMATA Direzione di Commissariato N. 3811/Comm. v.e. di prot.

P.M. 102 - 18 Ottobre 1942

OGGETTO: Distribuzione oggetti invernali. A TUTTI I COMANDI, DIREZIONI E SERVIZI DELL'Ba ARMATA

LORO SEDI e, per conoscenza: AL COMANDO s• ARMATA - UFFICIO SERVIZI

P.M. 6 Allo scopo di disciplinare con unico criterio la distribuzione degli indumenti e dei materiali invernali disponibili, in rapporto anche alla dislocazione ed all'impiego delle truppe durante la imminente stagione invernale, si determina quanto segue: I - DOTAZIONI PRESCRITTE: NeWallegato elenco n. 1, è indicata la composizione delle seguenti serie: a) Dotazione individuale di indumenti invernali; b) Dotazione di reparto di materiali invernali; c) Dotazione di indumenti mimetici per neve; d) Dotazione di materiali per reparti sciatori.

II - PRELEVAMENTO E DISTRIBUZIONE NeWallegato elenco n. 2, sono indicate le quantità degli indumenti invernali serie A e B che vengono messi a disposizione delle varie G.U., Comandi, truppe e servizi di C. d'A. e d'Armata, nonché la località ove detti oggetti dovranno essere subito prelevati. Si fa riserva di comunicare quanto prima, analoga ripartizione per i materiali delle serie C-D-E. Le truppe e servizi d'Intendenza preleveranno gli oggetti delle serie A e B, presso le frazioni di Magazzino o Magazzino Vestiario della zona ove sono dislocate e cioè: - Frazione di Magazzino di Woroschilowgrad (anche per gli enti di Starobelsk e Kamensk) - Frazione di Magazzino di Rykowo


-

298

Frazione di Magazzino di Stalino Frazione di Magazzino del Centro Logistico di Kantemirowka Frazione di Magazzino della Delegazione di Millerowo Frazione di Magazzino del Centro Logistico di Rossosch. La distribuzione per tutte le truppe dovrà aver luogo: per gli oggetti di lana ai primi di novembre; per gli oggetti di pelliccia (in special modo il cappotto con pelliccia) per la loro delicatezza e superiori qualità protettive, vanno risparmiati il più possibile, quando la rigidità della temperatura ne renderà indispensabile l'uso. Per il giorno 8 novembre p.v., i Comandi ed Enti interessati segnaleranno alla Direzione di Commissariato i dati dei prelevamenti e delle distribuzioni effettuate, precisando anche la dotazione individuale di coperte da campo raggiunta dai dipendenti reparti. Per norma tenere presente: l) che non consentendo il quantitativo di cappotti con pelliccia finora giunto dall'Italia, la completa distribuzione alle truppe, dovrà essere data la precedenza, nella ripartizione, ai reparti di linea più avanzati. Ai militari appartenenti agli enti e reparti considerati di retrovie, cioè non in linea, dovrà essere distribuito di massima un sottoccappotto di flanella (eccezionalmente due qualora le esigenze di servizio e di clima lo richiedessero) da indossare col cappotto di panno g.v., in distribuzione. Sarà, poi, gradualmente provveduto da questa Intendenza alla sostituzione del cappotto di pelliccia, mano mano giungeranno dall'Italia i quantitativi assegnati. 2) che la dotazione di coperte da campo per i reparti di linea può essere elevata sino a 6 coperte, mentre per le altre truppe è limitata ad un massimo di 4 coperte per ogni individuo, da raggiungere gradualmente in relazione aJle temperature e alle condizioni di alloggiamento. 3) che i paraorecchi saranno completati di pattina di pelliccia, applicabili dagli stessi militari, con semplice cucitura, non appena giungerà dall'Italia il quantitativo in corso di allestimento. 4) che è vietato a tutti i reparti di tenere accantonate scorte di coperte e di indumenti di lana; le eventuali eccedenze all'effettivo fabbisogno dovranno essere versate ai Centri Logistici o Frazioni di Magazzino più vicini, dandone immediata notizia alla Direzione di Commissariato. 5) che il prelevamento dei materiali invernali di reparto dovrà essere effettuato nella misura strettamente necessaria. Eventuali maggiori fabbisogni che richiedessero il superamento delle percentuali fissate dalle dotazioni B dell'unito allegato n. l, dovranno essere prospettate alla Direzione di Commissariato.


-299III - VERSAMENTO DI OGGETTI DI TELA: La distribuzione degli indumenti di lana comporta senz'altro il ritiro e versamento dei corrispondenti oggetti di tela e di cotone. Gli oggetti cosl ritirati dovranno essere versati presso gli stessi Centri e Magazzini ove sarà effettuato il prelevamento degli indumenti invernali. Gli enti interessati invieranno per il 15 novembre, alla Direzione di Commissariato per le conseguenti comunicazioni al Comando d'Armata, un elenco dal quale risulti il quantitativo degli oggetti ritirati e la località ove questi sono stati versati. V - DISTRIBUZIONE INDUMENTI INVERNALI PER GLI UFFI-

CIALI: Gli ufficiali dovrebbero essere già forniti di indumenti di lana di proprietà, quale dotazione obbligatoria da portare al seguito all'atto del trasferimento in Russia. Essi potranno ora ottenere: l cappotto con pelliccia ed l paio di guanti con pelliccia in uso temporaneo, prelevandoli dal proprio reparto, dietro rilascio di apposita ricevuta. Gli ufficiali in partenza dall'Italia per la Russia dal 15 ottobre analogamente a quanto prescritto per la truppa - saranno provvisti degli indumenti di pelliccia dal Centro di Mobilitazione oppure, se isolati, dal Comando del Presidio di Bologna. Il sacco a pelo viene concesso in uso temporaneo soltanto agli ufficiali delle unità di linea od in particolari disagiate condizioni di servizio. La distribuzione dei predetti oggetti avrà luogo con la stessa modalità qui prevista per la truppa.

VI - CESSIONE A PAGAMENTO DI INDUMENTI INVERNALI E DI PELLICCIA: Agli ufficiali che ne siano sprovvisti è consentito l'acquisto dall'Amministrazione Militare dei seguenti oggetti nelle quantità massime ed ai prezzi unitari a fianco indicati: - camicie di flanella con colletto n. 3 aL. 85,00 cadauna n. 2 a L. 61,00 cadauna - mutande di lana a maglia - corpetti a maglia n. 2 aL. 41,00 cadauno - calze di lana p. 4 aL. 19,50 al p. - fasce ventriere di flanella n. 2 aL. 15,00 cadauna - cappuccio di lana a maglia n. l aL. 16,00 cadauno - guanti di lana a 3 dita p. l aL. 15,00 al p. - guanti foderati di pelliccia p. l a L. 130,00 al p. - uose speciali da montagna p. l aL. 50,00 al p. - occhiali da neve con astuccio p. l a L. 8,00 al p. - calzettoni di lana p. l a L. 32,00 al p. p. l a L. 19,50 al p. - paraorecchi


-300Non è consentito l'acquisto di cappotti con fodera di pelliccia e di altri indumenti invernali, oltre quello ora menzionato. Per effettuare gli acquisti, gli interessati dovranno esibire un nulla -osta a firma del Comandante di Corpo od autorità corrispondente, nonché gli estremi dell'autorizzazione ottenuta dalla Direzione dì Commissariato ed il libretto personale degli assegni e ritenute ufficiali, sul quale il Magazzino cedente annoterà la vendita. Tale annotazione sarà convalidata dalla data e dal timbro dell'Ufficiale Consegnatario. I magazzini militari allegheranno i nulla-osta ritirati alle relative richieste di scarico. La procedura cosl prescritta è rivolta al fine di assicurare che gli acquisti degli oggetti di vestiario e di corredo vengano contenuti nei limiti strettamente necessari ed in relazione alle esigenze di servizio. A tale scopo i Comandanti di Corpo ed autorità corrispondenti de· vono negare il rilascio del detto nulla-osta ogni qualvolta sia da ritenere che l'ufficiale richiedente già disponga di adeguata dotazione. IL GENERALE INTENDENTE f/to Carlo Biglino


-301ALLEGATO N. 1 AL po 3811/COMM V.E.

DOTAZIONE INDUMENTI E MATERIALI PER LA STAGIONE INVERNALE 1942

A) Dotazione individuale indumenti invernali:

-

-

n. l corpetto a maglia in più, in modo da consentire il cambio, di cui è maggiormente sentita la necessità durante il periodo invernale per la lotta contro i pidocchi; paia 4 di calze di lana, n. l cappuccio di lana a maglia, paia l di guanti di lana, paia 2 di mutande di lana, paia l di occhiali da neve, paia l calzettoni di lana con paraneve, paia l guanti di tela impermeabile con pelliccia, n. l cappotto con pelliccia (da distribuire con le modalità indicate nella presente circolare), coperte da campo.

Inoltre 2 ca~cie di flanella e 2 paia di stivaletti, dei quali la truppa dovrebbe già essere provvista, mentre per gli alpini la dotazione di calzature è di l paio di scarponi ed l paio di stivaletti. Si mette in evidenza che i calzettoni di lana devono essere distribuiti nella sola misura di l paio per individuo (e non di 2 paia) lasciando in uso fino a consumazione il paio di fasce gambiere già in distribuzione. B) Dotazione di materiali invernali di reparto (esclusi gli sciatori). retrovie -

rep. linea

10-15% della forza )) 5-10% )) 50-80% » » » 5-10% 10-15% » l per l per ogni ogni motoc. motociclista soprapantaloni di tela imperm. id. id. per motociclisti

calzari da trincea sacco a pelo uose valdostane racchette da neve giubbotto transilvano

5-10%


302-

cappotti da scolta bastoni alpini

5% 20%

l O% della forza 100% » ))

N.B. I cappotti con pelliccia e le coperte da campo debbono considerarsi materiali di reparto. C) Dotazione di indumenti mimetici per neve

(Da distribuire alle sole truppe in linea) a) per le truppe in linea:

l busta porta-oggetti di tela bianca da considerare in dol mantella con cappuccio di tela bianca taz. di rep. e distri-

teli copricarichi vari

buire ed i mpiegare nelle circost. dovute.

b) per sciatori:

per reparti dotati di giubbotti transilvani e di giubbotti con pelliccia senza maniche: l busta porta-oggetti di tela bianca l tunica con cappuccio di tela bianca id. c. s. l paio di sopraguanti di tela bianca l paio di soprapantaloni di tela bianca D) Dotazione individuale per sciatori

(Esclusi i reparti alpini sciatori già provvisti della serie del Tomo II Fase. 1°): l paio di bastoncini da sci l paio di calze da sciatori l cappuccio di lana da sciatori l fodera bianca l fornello d'alluminio l paio di guanti di lana da sciatore l maglione da sciatore l sacchetto razione viveri l sacchetto razione caffè l sacchetto razione zucchero l paio di scarpe da sciatore l scatola di grasso l paio di sci completi di attacèhi l tubetto di sciolina l camiciotto da sciatore l paio di soprapantaloni da sciatore


-303E) Dotazione di reparto sciatori (per ogni 100 uomini) -

l O paia di calzari da trincea 2 cassette utensili

-

4 chiavardotte 2 coltelli da campo 4 lanterne 4 punte di alluminio l 00 racchette da neve 5 sacchi a pelo 5 scatole di grasso da l kg.

-


-304ALLEGATO N. 2 AL fo 3811/COMM. V.E. Truppe e Servizi XXXV C.A.

-

Div sioni Sforzesca

Pasubio

Torino

3' Celerel

Maltches. e Tschertk.

Tschertk. Kantem.

(l)

(l)

18.000

12.000

14.900

ll Kantemirowka

l

l l

Kantem.

l'

-

BASÌ

l

Kantem.

14.000

l FO RZÀ l 12.900

Corpetti a maglia

N.

18.000

M 12.000

K 14.900

14.000

12.900

Calze di lana

P.

72.000

» 47.000

))

59.300

48.000

51.600

Coperte da campo

N.

l

22.000

» 19.000

» 20.000

18.000

16.000

Cappucci di lana

N. [

15.000

» 11.000

» 13.000

12.000

11.000

Guanti di lana a 3 dita P .

18.000

» 12.000

))

14.900

14.000

12.900

Mutande di lana

P.

36.000

» 23.000

» 29.200

28.000

25.800

Occhiali da neve

P.

18.000

T 12.000

T 14.900

14.000

12.900

Paraorecchie con calotta

P.

18.000

» 12.000

» 14.900

14.000

12.900

Cappotti con pelliccia

N.

12.000

M

8.000

»

9.900

9.400 l

8.600

Sottocappotti flanella

N.

8.000

»

6.000

K

7.000

6.600

6.300

Guanti lana a l dito con pelliccia

P.

17.300

T. 11.500

T 14.650

13.700

12.720

Guanti con peli. per Uff. P .

700

250

220

)) 14.900

14.000

180 l 12.900

Calzettoni di lana

P.

M

500

K

18.000

T 12.000

Giubbotti trans. p. mot. N.

250

100

T

130

110

800

Soprapant. imp. p. mot. P. l

250

100

»

130

110

800

OGGETTI DI REPARTO

Sacchi a pelo

N.

1.800

1.200

»

1.500

1.400

1.300

Calzari da trincea

P.

2.000

1.800

»

2.250

2.100

2.100

Cappotti da scolta

N.

2.000

1.200

»

1.500

1.400

1.300

Uose da montagna

15.000

12.000

» 13.600

13.000

12.500

Grappette o ramponi

P. P.

6.000

6.000

»

7.500

7.000

Racchette da neve

P.

3.000

1.800

))

2.250

2.100

6.300 l 1.950

Bastoni alpini

P.

5.000

12.000

» 14.900

14.000

12.000

l {l) Le sigle M (Maltcheskaia) T (Tschertkow) K (Kantemirowka) indicano le località dove potranno

NOTA: nella ripartizione si è tenuto conto anche delle richieste pervenute e degli indumenti

.


-305 -

-

Divisioni T. e S. II C.A. Ravenna Cosseria

l Divisioni

T. e S. CA.A.

Tridentina

Rossosch.

Rossosch.

Julia

Cuneense

T. e S. 8' Armata

Rossosch.

Rossosch.

Maltchesk. Kantemir.

DI

t-

Kantem. Kantem.

Kantem.

'

UOM INI 15.200

11.350

16.000

8.000

l 17.800 l

{l)

18.000

17.600

M. 8.000 M 8.000

11.350

15.200

16.000

8.000

17.800

18.000

17.600

44.550

60.800

48.000

15.000

17.800

31.000

17.600 »

32.000

20.000

35.000

38.000

15.000

40.000

42.000

40.000 »

12.000

10.000

13.000

13.000

1.500

-

7.000

-

2.900

11.350

15.250

16.000

1.200

-

22.700

32.000

1.900

-

5.100

40.400

'.550

-

11.350

15.200

16.000

8.000

17.800

18.000

17.600

7550

10.000

10.600

5.200

11.800

12.000

11.600 M

500

5.800

7.200

7.400

' 1.500

3.500

3.500

3.500

8.000

-

-

-

-

11.000

14.940

15.760

7.700

17.570

17.770

17.370

350

260

240

300

230

230

230

11.350

11.200

16.000

8.000

17.800

18.000

17.600

120

160

180

100

100

- ,

-

'

,. )>

8.000

,. 16.000 K »

-

8.000

-

1:

7.400 600

)O

8.000

100

100 K

300

120

160

180

100

100

100

100

7.500

1.600

400

900

900

950

'~

300

1200

1.200

2.700

2.700

2.600 K

800

1.600

1.800

1.800

1.760 »

800

1.800

l

1.200

2.400 l 1.520 1.600

11.500

13.500

14.000

7.000

14.800

15.000

14.800 »

800

3.600

7.600

8.000

2.400

8.900

9.000

9.800

,.

4.000

2.300 l 2.500 15200

2.400

1.200

2.700

2.700

2.600

)O

800

16.000

-

-

-

-

»

1.300

1.800

2.500

400

essere effettuau. .1 prelevamenn di c1ascun oggetto. di lana già in dotazione a determinati reparti {Alpini).


306-

INTENDENZA ~ARMATA

DOCUMENTO 41/Sv.

INDUMENTI INVERNALI COMPLESSIVAMENTE DISTRIBUITI ALLE TRUPPE DELLE RETROVIE FINO AL 15 DICEMBRE 1942 IN WOROSCHILOWGRAD- RYKOWO- STALINODNJEPROPETROWSK - KUPJIANSK Coperte da campo

N.

90.000

Corpetti a maglia

»

59.657

Mutande di lana

»

88.522

Calze di lana

P.

176.830

Calzari da trincea

»

2.150

Calzettoni con paraneve

»

45.370

Guanti di lana

»

44.053

Cappotti con pelliccia

N.

3.078

Cappucci di lana

»

42.914

Cappotti da scolta

»

2.800

Sacchi a pelo

»

1.200

Giubbotti transilvani

»

985

Guanti con pelliccia

P.

45.120

Paraorecchie con calotta

»

44.800

Uose da montagna

»

1.100

Bastoni alpini

N.

625

Sottoccappotti di flanella

N.

43.600

Occhiali da neve

P.

34.000

Racchette per neve

»

740

Grappette ex ramponi

»

3.732

Guanti di pelle per ufficiali

P.

2.500

Soprapantaloni per motociclisti

))

985


-

307DOCUMENTO 42/Sv.

INTENDENZA 8'8 ARMAT A Direzione di Commissariato N. 5767 /Comm. v.e. di prot. P.M. 102 li 30 Novembre 1942 OGGETTO: Sgombero Magazzini Vestiario dei materiali esuberanti. Alla Delegazione d'Intendenza di MILLEROWO e, per conoscenza: Al Centro Logistico di Kantemirowka Al Centro Logistico di Rossosch Al Centro Logistico di Tschertkowo All'Ufficio Staccato d'Intendenza di Rykowo Alla Frazione 8° Magazzino V.E. d'A. Sede Alla Direzione Trasporti Sede Allo scopo di alleggerire i dipendenti magazzini di Millerowo e Maltschewskaja dei materiali di v.e. pervenuti dalla Madre-Patria, esuberanti ai bisogni di codesta Delegazione, si dispone che venga attuato il seguente programma di sgombero. Gli spostamenti sottoindicati dovranno avere immediata attuazione per cui codesta Delegazione provveda subito a richiedere i carri occorrenti, usufruendo anche di automezzi vuoti di ritorno. Delegazione d'Intendenza di Millerowo:

Materiali

da ac· cantona· re come scorra

Da sgomberare a Kantemirow.

Tscher.

6000 10 10 2000

3000

sosch

Woroschilow grad

5000

tutte 10.000

Ros-

~ateriali pe{ forni Weiss Asciugatoi Aste per bandiere Bandiere di XII Categ. Bandiere per segnalaz. Bandiere tedesche B~rilotti da l. 35/45 Berretti di panno g.v. Bidoni da l. 6 Bidoni da l. 10 thermos Bidoni da l. 15 Borracce di alluminio Borse per ciclisti Borse per denaro Borse di pulizia Borse tattiche per a.p. Borse a zaino per Tr. cel.

2000

5 5 200 200 20 1000 49 50

85 85

30 1500 20 40

25

25

1000

1000

1000 1000

10000 2000

3000 1000

1.000 500· 80 60 40 2000

6000

42000 400 385 14000 30 50 11000 3000 1400


-308-

l

Materiali

Camicie di flanella Cappelli di fehro p. u . alp. Cappotti di panno g.v. Casse di cottura Casse scrittoio Combinazioni canapa grigia Combinazioni tela blu s.r. Combinazioni tela blu con R. Coperte da campo Corpetti a maglia Corregge per pantaloni Corregge per pastrani Corregge per speroni Cucchiai Cucine da 6 per uff. Fasce gambiere paia Fazzoletti Forchettoni Gambali p. armi a cavallo paia Gavette piccole Gavette grandi Ghirbe per acqua Giubbe di panno g.v. Giubbe tela bigia Giubboni motoc. con pelle Laccioli di vacchena Laccioli di cotone Macchine punzonarr. Macchinette taglio capelli MacinelJi da caffè Mantelline di panno Marmitte da campo Medaglioni riconoscimento Mutande di lana paia Mutande di tela paia Nappine Nastrini campagna attuale m. Padelle aJluminio Panno g.v. m. Pantaloni panno g.v. paia Pantaloni panno a d.f. paia Pantaloni panno per bers. Pantaloni panno per armi a cav. Pantaloni panno tipo parac. Pantaloni tela bigia

Da sgomberare a da accantonare come Kame- Tscher. J R Woroosh schilowscorta 1 mirow. l sosc grad l 1

l

l l

1000

l

600 20

l

40

8000 l

4000

1000 60 2

500

300 300

50 50 800 800 1000

500

500

1000

20

20900 130 38 200

40 l

l

l

60

68200 11200 13000

2000

2000

2000

5

10

3000 1

6000

50

580 500

1000

1000

19000

500 l

l

500 2000

650 5650

1000

500 2000 10 2000 30 200 1000

25000 6500

8000

1000 1000 294 7000 27000

500 1000

2000

l 4000

l

1500 6000

20000 2

4000 l

lO lO 30

5 5

200

60

140 3000

5000 400

tutte 3000 8900 tutti a W. 120000 7 160

85 6000 1045 10500

30000 7900

10

tutte tutte 30

lO

50

290

650 2000

500 500

6000

3000

9000

9500

500

l

1000

500

l

500 l

1000 800 7600


309 da ac-

Materiali

Da sgomberare a

al canton RosWorore come Kante- ' Tsch. l sosch schil. scorta l mtrow. 1 i 1

l

l

Pani bastone per tenda Pastrani panno g.v. Penne p. capp. alp. Pezzuole da piedi Paletti p. teti tenda Portafogli da ciclisti Sacchi branda p. automob. Sacchi alpini Sacchi per armi a p. Tessilsacco Sacchetti arnesi f.u. Scarponi da montagna paia Speroni alla scudiera paia Stellette metalliche Stellette tessuto rayon Stellette nastrino campagna att. Stivaletti p. armi a piedi paia Stivaletti p. armi a cav. paia T avolini pieghevoli T azze di alluminio Tela per fodere m. Tela rasata blu Bela bigia per tende Tende per comandante Tende per ufficiali Teli tenda mimetici Copertoni ferroviari Trombe

2000 ! 200

2000

5000 800

2000 tutte

4000

4000

5

'

l

7000 900

i 114000

80001 51

6000 40 2000

2600 1

500

3000

500

6800 tutti

2000 4000

500 5000 25000

2000 500

500

1000

2000

2400 1 3000 ' 4900 500 1000 3000 113000 20000 19000 19000 1000 1 33000 800 1000 100 1000 '

l

1000

1600

l

tutta >>

»

800 20

20 6000 30 10

1000 4

l

20 4000 1

"l

15 200 7200

505 25

Per il materiale da riparazione sarto e calzolaio, codesta Delegazione si atterrà al seguente criterio: l) accantonare presso il dipendente Magazzino V.E. una scorta commisurata allo stretto fabbisogno per le truppe dislocate nella zona e per circa due mesi di servizio. Al Centro Logistico di Kantemirowka dovrà essere spedita una scorta pari al fabbisogno di 2 mesi per una forza di 10.000 uomini (ad eccezione delle suole di cui quel Centro è sufficientemente provvisto). Per Rossoch e per Tscherkowo dovrà essere seguito lo stesso criterio sulla base di un fabbisogno rispettivamente di 60.000 e 30.000 uomini. Tutti i rimanenti materiali da riparazione dovranno essere sgomberati su Woroschilowgrad.


-310Tutti i materiali per Sezioni di Sussistenza, Sezioni Panettieri dovranno essere sgomberati su Woroschilowgrad. A Stalino dovrà essere spedito tutto il materiale destinato al Reparto Recuperi e il materiale .f.u. versato dai reparti. La spedizione al Centro Logistico di Rossosch dovrà essere maggiorata dell'aliquota del C.!\.. Alpino e di cui al foglio n. 56g9/Comm. v.e. della scrivente in data 29 corr., quindi dovrà essere corrispondentemente ridotta l'aliquota da sgomberare sui magazzini delle retrovie. A mano a mano che si effettueranno le spedizioni dovrà essere data notizia agli enti riceventi ed a questa Direzione, avendo cura di comunicare sempre il numero di trasporto, le matricole dei carri e la data di spedizione. IL GENERALE INTENDENTE F.to Carlo Biglino

DOCUMENTO 43/Sv.

INTENDENZA s• ARMATA Direzione di Commissariato P.M. 102 li 30 Novembre 1942 N. 5757 /Comm. v.e. AL CENTRO LOGISTICO AVANZATO DI KANTEMIROWKA e, per conoscenza: AL CENTRO LOGISTICO AVANZATO DI ROSSOSCH ALLA DIREZIONE go MAGAZZINO V.E. STALINO ALLA DIREZIONE TRASPORTI SEDE ALLA DIREZIONE go MAGAZZINO V.E. SEDE OGGETTO: Materiali esuberanti- sgombero. Allo scopo di costituire presso ogni base avanzata una scorta di vestiario commisurata alla forza gravitante su ciascuna di esse, e di sgomberare nelle retrovie tutti i materiali esuberanti e non utilizzabili nella stagione invernale, si trasmette il programma di smistamento dei materiali v.e. esistenti presso codesto Centro. Gli spostamenti indicati debbono avere immediata attuazione per


-311cui codesto Centro provveda subito a richiedere fruendo anche di automezzi vuoti di ritorno.

Mater iali

Giubbe di panno g.v.

da IICCaD· tonare in scorta

vagoni necessari, usu-

Da sgomberare su

Rossosch

Woroschil.

Cllarkow

10000

10000

400

Giubbe di tela Pantaloni di panno per armi a piedi

10000

Pantaloni di panno a.a.p.

2000

l(OOO 9~

Camicie di flanella Corpetti a maglia

10000

Fasce ventriere

10000

130000 1700

Calze di cotone paia Fazzoletù

10000

Stivaletti per Il-P· paia

10000

Sùvaletti per a.c. paia

1800

Asciugatoi

4000

Pastrani di panno g.v.

1000

Gavette piccole

6000

~000

8000

~

~()()

Gavette grandi Borracce

6000

Tazze di alluminio

6000

9000 3000

6000

Parti bastoni p. tenda

1~000

Paletù per tenda

20000

Mezze suole lunghe paia

10000

40000

Mezze suole corte paia

20000

1 ~000

~

Cucchiai

10000

7000

37000

10000

4000 20000

61000

Sacchi alpini Corregge per pantaloni

10000

Corregge per pastrani

2000

Borse tattiche per a.p.

3400

~()()

2000

16

10

8000

4000

C.ppefli per truppe alpine Cucina da 6 per ufficiali

30

Casse di cottura

47

Bidoni da 6 litri

100

110

Bidoni thermos da l. 10

180

270


-312DOCUMENTO 44/Sv. INTENDENZA sa ARMATA Direzione di Commissariato li 30 Novembre 1942 P.M. 102 N. 5768/Comm. v.e. di prot. OGGETTO: Sgombero materiali v.e. esuberanti AL CENTRO LOGISTICO DI ROSSOSCH e, per conoscenza: AL CORPO D'ARMATA ALPINO P.M. 108 ALLA DIREZIONE TRASPORTI SEDE Con telescritto n. 5756/ Comm. v.e. e 5758/Comm. v.e. rispettivamente in data 29 e 30 novembre, sono state impartite le disposizioni per lo sgombero di tutti gli indumenti invernali esuberanti ai bisogni di codesto Centro Logistico sul Centro Logistico di Kantemirowka, al quale occorrono per completare le distribuzioni in corso, ad eccezione delle coperte da campo, che dovranno essere, una volta soddisfatte tutte le richieste, spedite a Charkow. Per i rimanenti materiali si indica nello specchio seguente l'aliquota da trattenere come scorta pei bisogni delle truppe dislocate nella zona, ed i quantitativi che devono essere invece sgomberati sul Magazzino V .E. di Charkow .. I provvedimenti di cui sopra dovranno avere immediata esecuzione. Si resta in attesa di conoscere la data di spedizione del materiale da sgomberare. Materiali Sùvaletti per a.p. paia Camicie di flanella Berretti a busta Mutande di tela paia Calze di cotone paia Giubbe di panno g.v. Cappotti di panno g.v. Gavette di alluminio Borracce di alluminio Tazze di alluminio Cucchiai Paletti per teli tenda Parti di bastoni per tenda Corregge per pantaloni Sacchi branda per automobilisti Borse tattiche per sacchi alpini Fazzoletti Sacchetti per arnesi fuori uso Penne alpine Caciule romene Mantelline di panno g.v. Pantaloni di panno g.v. per a.p. Scarponi da montagna Materiale per riparaz. vest. e calzat.

da accantonare come scorta

3000 .500 1.50 .5000 500 800 2000 1000 4000 40000 8000 400 8 100 8000

da s~omberare

a

harkow

1200 20

6000

4000

3000 6000 19000

tutto

.5000 1.500


313INTENDENZA 8" ARMAT A

DOCUMENTO 45/Sv.

SERIE DI VESTIARIO RIDOTTA IN DISTRIBUZIONE NEL GENNAIO 1943 AI MILITARI DELL'S" ARMAT A Bustina di panno grigioverde

N.

l

Giubba di panno grigioverde

»

l

Pantaloni di panno grigioverde

paia l

Camicie di flanella

N.

Mutande di lana

paia 2

Fascia ventriera

N.

l

Corpetto a maglia (anziché 2)

N.

l

Calze di lana (anziché 4 paia)

paia 2

Calzettoni di lana o fascie gambiere

»

Stivaletti (anziché 2 paia)

paia l

Cappuccio di lana o paraorecchi (anziché entrambi)

N.

l

Coperte da campo (anziché 6, o 5, o 4)

»

3

Coperte da casermaggio

»

2

Guanti di lana o di pelliccia (anziché entrambi)

paia l

Zaino o borsa tattica (anziché entrambi)

N.

l

Fazzoletti

»

2

Asciugatoi

»

2

Gavetta

»

l

Cucchiaio

»

l

Tazza

»

l

Borraccia

»

l

Borsa di pulizia

»

l

Cappotto con fodera di flanella o con giubbotto transilvano

»

l

2

l


-

314

INTENDENZA SPECIALE CSIR

DOCUMENTO 46/Sv.

ALLO STATO MAGGIORE R. ESERCITO Ufficio Servizi II

POSTA MILITARE

9

PRO-MEMORIA: Circa oggetti mimetici per neve ed indumenti per il CSIR. A conferma di quanto verbalmente esposto, riferisco sui desiderata del Comando CSIR per alcune modifiche da apportare agli oggetti mimetici per neve ed agli indumenti invernali, in rapporto anche all'esperienza fatta durante la passata stagione invernale: l) OGGETTI MIMETICI PER NEVE

va bene il tipo campionato dal Ministero;

-

busta porta oggetti

-

mantello con cappuccio: dovrebbe essere accorciato fino sopra il ginocchio, in modo da permettere l'uso di apposite uose bianche e di rendere più agevoli i movimenti del soldato;

-

soprapantaloni di tela

da abolire, sostituendoli con uose bianche (possibilmente di canapa impermeabilizzata) a forma di tubo e alte fino sopra il ginocchio, con caratteristiche tali che possano non soltanto completare il mimetismo dell'individuo, ma proteggerne le estremità dalle infiltrazioni della neve, dall'umidità e dal vento;

-

teli copricarichi

si concorda sul tipo campionato dal Ministero, ma più convenientemente se di maggiori dimensioni.

L'impermeabilizzazione degli oggetti mimetici per neve viene ritenuta necessaria, allo scopo di evitare che sugli oggetti stessi si formi uno strato di ghiaccio per effetto dell'assorbimento di umidità. 2) INDUMENTI PER SCIATORI

Va bene la parte serie prevista per il Battaglione Sciatori «Monte Cervino».


3153 ) INDUMENTI

INVERNALI

-

cappotto con pelliccia : lo si richiede più ampio di spalle e più lungo;

-

cappuccio di lana a maglia

guanti

-

giubbetto transilvano

va bene il tipo attuale - vedere se è possibile ottenere un tipo un po' più pesante, provvisto di cordoncino e fettuccia per restringere a volontà l'apertura del viso; preferibile l'assegnazione individuale di un paio di lana a 3 dita e di un paio di pelliccia con tela impermeabilizzata; adatto solo per motociclisti e sciatori; presente che in genere sono un po' stretti;

~;;nere

-

sottoccappotti di flanella

abolirli;

paraorecchie

abolire il tipo attuale, consigliabile di pelliccia e a forma tale che si possa applicare, al momento del bisogno, alla parte rivoltabile del berretto a busta; evitare, però, il sistema di legatura sotto il mento, preferibile sotto la nuca;

-

calze di lana

opportuno elevare la dotazione a 4 paia;

-

caciule

abolirle - quelle esistenti potranno essere utilizzate per la confezione di paraorecchi di pelliccia;

-

corpetti a maglia

aumentare l'assegnazione individuale a 2 capi, in modo da consentire il cambio, di cui è maggiormente sentita la necessità durante il periodo invernale per la lotta contro i pidocchi. Il secondo corpetto, anziché !asciarlo in consegna al soldato, verrebbe conservato in magazzino e distribuito al momento del bisogno;

-

calzettoni

sono migliori delle fasce gambiere. Potrebbero agevolmente sostituirle;


-316-

paranaso

soprapantaloni da motociclista

-

sarebbe consigliabile adottare un tipo di paranaso possibilmente abbinato al paraorecchie di pelo;

va bene l'attuale tipo, ma un po' più ampio;

ramponi

rispondono meglio le grappette;

scarponi

sospendere l'uso per le truppe non alpine in Russia. In sostituzione, viene richiesta la distribuzione di un paio di stivaletti a concia mista leggeri (tipo armi a piedi), possibilmente foderati internamente, provvisti di appropriata chiodatura ridotta (e· liminare l'impiego dei chiodi a T) che eviti il persistente accumulo di neve con gli inconvenienti relativi (dispersione di calore dal piede attraverso i chiodi e assorbimento di umidità);

calzari con suola di legno foderati di pelliccia uose valdostane

buoni per le vedette. sarebbe opportuno semplificare il sistema di chiusura, eliminando i lacci. Qualora venissero adottate le uose bianche, quelle valdostane potrebbero essere utilizzate per i reparti delle retrovie.

Inoltre sarebbe intendimento del Comando del CSIR, qualora nulla osti da parte di codesto S.M., allestire sul posto un tipo di stivalone denominato « burki » - costituito da strati di tessuto trapuntati, largamente usato dalla popolazione russa durante i mesi invernali, che si è rivelato adatto per superfici ghiacciate, ottimo come mezzo di protezione dal vento gelido e come calzatura da riposo. Per la confezione verrebbero impiegati coperte ed oggetti di tela e di panno fuori uso giacenti sul posto. Con questo tipo di calzatura verrebbe ridotto l'uso del calzettone e degli stivaletti durante il periodo del gelo. Il Comando del CSIR, in relazione alle effettive necessità e tenendo conto di quello che la Madre Patria può dare, proporrebbe le seguenti serie di oggetti per l'inverno 1942:


-

317-

a ) INDIVIDUALE:

giubba calzettoni mutande di lana corpetti a maglia occhiali da neve guanti pelliccia burki (o altro paio di scarpe) cappotto con fodera di pelliccia pantalone

l

p. l p. 2 2 p. l p. l

p. l l l

calze di lana p. 4 camicie di flanella 2 cappuccio lana a maglia l guanti lana a 3 dita p. l stivaletti chiodati leggeri p. l berretto a busta o copricapo russo pelliccia l (durante l'inverno dovrebbe applicarsi alla parte rivoltabile del berretto a busta una fodera di pelo della stessa sagoma per servire da paraorecchie)

b) DI REPARTO:

giubbetto transilvano (l per motociclista) soprapantaloni (l per motociclista} calzari per vedetta da trincea l 0% della forza mantello bianco con uose bianche 50-80% della forza sacco a pelo 5% della forza uose valdostane 30% della forza (ridurre l'assegnazione se con il mantello saranno date anche le uose bianche) racchette da neve 5-10% della forza grappette 30-50% della forza ramponi (preferibili le grappette) 5-10% della forza c) SERIE PER SCIATORI:

quella attuale l% della forza, non tenendo conto degli alpini che dispongono delle particolari prescritte dotazioni. Viene raccomandato l'invio di oggetti di taglie grandi, tenuto conto dei vari imbottimenti dei soldati e del fatto che molti sono i richiamati assegnati ai reparti del CSIR, quindi uomini di complessione fisica più sviluppata. Infine, qualche divisione ha lamentato che le camicie di flanella hanno il collo stretto, inconveniente che peggiora con la lavatura dell'indumento stesso. Roma - 26 Giugno 1942 IL MAGGIORE COMMISSARIO F.to O. Majorana


-318DOCUMENTO 47/Sv. STATO MAGGIORE R. ESERCITO - Ulficio Servizi I N. 208063/di prot.

Posta Militare 9, li 8 luglio 1942 XX

ALL'INTENDENZA 8" ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO B- ARMATA AL COMANDO C.S.I.R.

POSTA MILITARE POSTA MILITARE POSTA MILITARE

OGGETTO: Indumenti bianchi per mimetismo su neve e proposte varie di varianti all'equipaggiamento invernale. Riferimento comunicazioni a mezzo del maggiore commissario Majorana. l) Indumenti bianchi per mimetismo su neve.

In seguito ad esame del problema, questo Stato Maggiore ritiene: a) Che alla massa delle truppe che impiegheranno i suddetti indumenti

sia opportuno distribuire la serie composta di: - busta porta oggetti; - mantella con cappuccio, senza sopraguanti (non necessari, in quanto le braccia rimangono coperte). La mantella dovrebbe essere della stessa lunghezza di quella di cui al campione, perché possa coprire tutto il cappotto con pelliccia: in conseguenza di tale lunghezza verrebbe meno la necessità delle uose speciali. Quanto all'ampiezza, si ritiene che possa ridursi nei fianchi di circa cm. 10 per parte (cm. 20 in tutto). Anche l'apertura anteriore della rnantella si può ridurre di cm. 10 limitando a 2 i cordoncini di chiusura (in luogo di 4 ). b) Che per determinate truppe dotate di giubbotti transilvani ( motociclisti) o giubbotti di pelliccia senza maniche (sciatori dei reparti speciali) sia invece distribuita la serie composta di: - busta porta oggetti; - tunica con cappuccio accorciata fin sopra il ginocchio; - sopra guanti; - soprapantaloni.


-

319-

c ) Che sia possibile e conveniente un lieve aumento nelle dimensioni del

tdo copricarichi vari. d ) Che convenga rinunziare all'impermeabilizzazione degli indumenti, in

quanto - a parte le difficoltà del provvedimento in modo assoluto il tempo per realizzarlo.

mancherebbe

Si prega codesta Intendenza di comunicare con telegramma se concorda su quanto sopra, tenendo presente che le riduzioni tendono anche ad economizzare preziose materie prime deficitarie in Paese. 2) Calzature.

Occorre conoscere al più presto, con telegramma: -

se va bene ~a chiodatura leggera di cui al campione;

-

se la sostituzione proposta di stivaletti per a.p. con chiodatura leggera debba estendersi a tutte le truppe non alpine, oppure se non convenga mantenere gli scarponi da montagna per un'aliquota di esse, e quale: se per le truppe alpine è preferibile adottare la dotazione di p. 2 scarponi da montagna, oppur mantenere quella attuale di l p. di scarponi ed l p. di stivaletti per a.p. Non è possibile attuare la proposta di foderare le calzature né di modificare- per ora- la concia del cuoio.

3) Per una maggiore ampiezza e lunghezza del cappotto con pelliccia, si sta provvedendo nei limiti del possibile. 4) Le varianti proposte per il cappuccio di lana a maglia non si ritiene siano realizzabili, in considerazione dello stato degli allestimenti e della disponibilità della materia prima. 5) La previsione dei guanti è come proposta (doppia dotazione di guanti di lana a tre dita e di tela impermeabilizzata foderati di pelliccia). 6) Sarà tenuto conto in quanto possibile della raccomandazione per una maggiore ampiezza dei giubbotti transilvani. 7) I sottocappotti di flanella potranno servire a completare eventuali deficienze iniziali dei cappotti con pelliccia. 8) Per i paraorecchi, importa conoscere (con telegramma) se va bene il tipo con calotta provvisto di pattino di pelliccia applicabile con semplice cucitura (come da campione).


320I paraorecchi già approntati saranno spediti come sono e codesta Intendenza provvederà a completarli utilizzando le caciule indispensabili (dato che si tende ad abolirle ). Per quelli ancora da confezionare, si provvederà in Italia. 9) Sta bene per il quarto paio di calze di lana ed il secondo corpetto

a maglia. 10) Per i calzettoni, sarà provveduto per ora in ragione di un paio per

militare. 11 ) Sarà possibilmente tenuto conto di una maggiore ampiezza per

so-

prapantaloni da motociclisti. 12) E' stato già disposto che sia data la precedenza alle grappette in luogo dei ramponi. 1.3) La questione delle uose valdostane è collegata a quella delle uose

bianche: rinunziando a queste si potrebbe mantenere ferma la dotazione individuale per tutti. Non è possibile, allo stato degli allestimenti, modificare il sistema di chiusura. Attendesi comunque risposta al telegramma n. 204 341 del 29 giugno c.a. 14) Nulla in contrario per l'allestimento sul posto di stivaloni « burki »,

purché siano utilizzati solo materiali fuori uso, assolutamente non riparabili. 15) Sta bene la serie v.e. segnalata, sostituendo la fodera di pelliccia proposta per il berretto a busta, con il paraorecchi di cui al prece-

dente n. 8. 16) Per quanto riguarda le percentuali degli oggetti di reparto, la previ-

sione di questo S.M. è di massima più elevata; sarà riveduta secondo le proposte ricevute. 17) Sarà raccomandato l'invio di taglie grandi dei vari oggetti, ed esa-

minato per eliminarlo l'inconveniente segnalato per le camicie di flanella (collo stretto). D'ORDINE IL GENERALE CAPO DEL III REPARTO F/to (R. Torresan)


321 INTENDENZA 84 ARMATA

DOCUMENTO 48/Sv.

SITUAZIONE DEL VESTIARIO EQUIPAGGIAMENTO INVERNALE Con pro-memoria in data 27 agosto 1942, sottoposto all'approvazione dell'Intendente Generale del R. Esercito, era stata prospettata la seguente sistemazione invernale: -

-

-

(a tutti). (a tutti). (a tutti). (a tutti). (a tutti). (di cui tre attualmente in distribuzione a quasi tutte le truppe). N. 2 (di cui uno già in distribuzione a Corpetti a maglia tutte le truppe). Guanti con pelliccia P. l (a tutti). Guanti di lana P. l (a tutti). Mutande di lana P. 2 (a tutti). Occhiali da neve (a tutti). N. l Paraorecchi (a tutti). N. l (per le sole truppe alpine in quanScarponi da montagna P. l to è stata ridotta a P . 80.000 l'assegnazione precedente di P. 400 mila). 40% della forza Calzari da trincea Cappotti da scolta 15% della forza Giubbotti con pelliccia 12% della forza Grappette o ramponi P. l (a tutti) Sacchi a pelo 40% della forza Soprapantaloni da motoc. 8% della forza Sottocappotti di flanella 20% della forza (dimostratisi di scarsa utilità in base all'esperienza dello inverno passato). Racchette da neve 18% della forza 50% della forza Uose valdostane Bastoni alpini Calze di lana Calzettoni con paraneve Cappotti con pelliccia Cappucci di lana Coperte da campo

N. l P. 4 P. 2 N. l N. l N. 7

Ai dati sopracitati devesi aggiungere: Stivaletti a.p. con chiodatura ridotta P. 2 (di cui P. l attualmente in distribuzione a tutte le truppe).


-322Senonché in relazione alle spedizioni già effettuate a tutt'oggi dal II Deposito Centrale di Castelnuovo Veronese, e al dispaccio S.M.R.E. 227435 in data 24 agosto u.s., si rileva: l) Cappotti con pelliccia: assegnati 227.000 (disp. 8673/S. e 1511/S.) e non 250.000 (disp. S.M. 227435}. a) Spediti e giunti 100.000 (f. 2° Dep Contr. 6005 del 27/8); b) approntati per agosto 20.000 (disp. S.M.R.E. 227435);

c) pronti fine settembre-ottobre 70.000 ( disp. S.M.R.E. 227435); d) pronti in epoca non ancora precisata 30.000 (disp. S.M.R.E.

227435). Il sopracitato disp. S.M.R.E. segnala come già spediti 130.000; viceversa dalla comunicazione del Z' Depos. Centr. risultano spediti 100.000, effettivamente giunti. Data l'assegnazione di soli 227.000 cappotti con pelliccia anziché 250.000, a quei militari delle retrovie che si troveranno in condizioni meno disagiate potrà essere distribuito il sottocappotto di flanella (ass. 100.000, giunti 100.000). Occorre peraltro sollecitare l'approntamento e la spedizione dei rimanenti 127.000 cappotti. 2) Coperte da campo: assegnate 850.000 (disp. 8673/S e 15411/S) e non 750.000 coperte da campo e 250.000 coperte di lana (disp. S.M. R.E. 227435). a) Spedite e giunte 400.000 (f. 2° Dep. Centr. 6005); b) già approntate 100.000;

c) pronte fine settembre-ottobre 100.000 (disp. S.M.R.E. 227435); d) pronte in epoca non ancora precisata 150.000.

Totale 750.000. Delle 250.000 coperte di lana di cui 180.000 segnalate come già spedite, questa Intendenza non ha avuto mai notizie da nessun dispaccio precedente a quello citato dallo S.M.R.E. In seguito ad accertamenti effettuati è risultato che parte delle unità dell'armata sono sprovviste della terza coperta per non averla portata al seguito all'atto della partenza dall'Italia. Tra queste il C.A. Alpino, per il quale è pervenuto cogli scaglioni di rifornimento 6, 7, 8, 9" un terzo del fabbisogno del vestiario equipaggiamento, compresa anche l'aliquota delle coperte; ma non la terza coperta che il C.A. dovrebbe già avere in dotazione al seguito.

,


-

323-

Si rende pertanto necessaria la spedizione sollecita delle rimanenti 450.000 coperte da campo assegnate, al fine di poter effettuare la distribuzione complessiva di 7 coperte . .3) Cappucci di lana: assegnati inizialmente 250.000 (disp. 867.3 /S e 15411/S). a) Giunti 106.000 (f. 2° Dep. Centr. 6005); b) pronti fine settembre-ottobre 144.000 ( disp. S.M.R.E. 2.32487) per la parte di questi che non si rendessero disponibili in tempo, verrà spedito al posto un: - sottocappuccio di lana con cappuccio impermeabile ( disp. S.M.R.E. 2.32487). 4) Calzettoni con paraneve: assegnati 400.000 (disp. 867.3/S) e non 250.000 (disp. S.M.R.E. 227435). a) Giunti 341.000 (f.~ Dep. Centr. 6005); b) ancora da spedire 59.000. Occorre sollecitare la spedizione onde poter effettuare la distribuzione di 2 paia a tutti i militari. 5) Grappette o ramponi: assegnate 264.000 (disp. 8673/S e 15411/S) e non 200.000 (disp. S.M.R.E. 2274.35). a) Giunti 40.500 (f. 2° Dep. Centr. 6005); b) già approntati 15.000 ( disp. S.M.R.E. 2274.35); c) pronti per fine settembre-ottobre 1~4.500 (disp. S.M.R.E. 227435). 6) Dei rimanenti materiali non ancora pervenuti al completo: - uose valdostane (assegnazione 200.000 non ancora giunte .32.000) - scarponi da montagna (assegnaz. 80.000 non ancora giunte 16.000), per le prime necessità si potrà provvedere con le rimanenze dello scorso inverno.

Per opportuna conoscenza, si allega uno specchio dei materiali costituenti la sistemazione invernale, dal quale emerge la attuale disponibilità dei magazzini dipendenti per la prossima stagione di distribuzione alle truppe della dotazione individuale prevista.


-324SPECCHIO ALLEGATO ALLA SITUAZIONE DEL VESTIARIO EQUIPAGGIAMENTO INVERNALE Assegnati disp. 8673/ S· 15411/S

MATERIALI

Giunti

Ancora da spedire

Calze di lana

P.

900.000

900.000

-

Cappucci di lana

N.

250.000

106.000

144.000

Guanti di lana

P.

244.000

244 .000

Mutande di lana

N.

470.000

470.000

Sottocappotti di flanella

))

100.000

100.000

-

Coperte da campo

))

850.000

400.000

450.000

Cappotti con pelliccia

»

227.000

100.000

127.000

Scarponi da montagna

P.

80.000

64.000

16.000

Calzari da trincea

»

90.000

90.000

-

Guanti tela con pelliccia

»

220.000

220.000

-

Sacchi a pelo

N.

90.000

90.000

))

25.000

25.000

-

Uose valdostane

P.

200.000

168.000

32.000

Calzettoni con paraneve

»

400.000

341.000

59.000

Soprapant. per motociclisti

»

15.000

15.000

Cappotti da scolta

))

30.000

30.000

-

Occhiali da neve

P.

200.000

200.000

-

Bastoni alpini

N.

200.000

200.000

-

Racchette da neve

))

40.000

40.000

-

Grappette o ramponi

))

264.000

40.000

224.000

Paraorecchie

»

200.000

200.000

Guanti pelle per Uff.

P.

10.000

10.000

-

Corpetti a maglia

N.

200.000

200.000

-

Serie complete sciatori

»

10.000

10.000 (l)

Giubbotti con pelliccia

-

( l ) Ad eccezione degli sci con attacchi e di 5.000 paia di scarpe per sciatori. La rimanenza dei magazzini dello scorso inverno permette di effettuare la di· stribuzione prevista eccezion fatta per: cappotti con pelliccia, coperte da campo, cappucci di lana, calzettoni con paraneve, grappette e ramponi.


-

325-

INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 49/Sv.

ARMI DI FANTERIA E DI ARTIGLIERIA SCHIERATE DAL C.S.I.R. Armi di fanteria:

- pistole - fucili e moschetti mod. 1891 - fucili mitragliatori Breda . - mitragliatrici mod. 1935 (Fiat) - mitragliatrici mod. 1937 (Breda) - mortai da 45 - mortai da 81 -cannoni da 47/32

8.538 53.162 886 172 409 292 189 108

Artiglierie:

-

cannoni mitragliera da 20 mm. cannoni da 75/46 contraerei cannoni da 75/27 mod. 1911 obici da 100/17 mod. 1914 cannoni da 105/32 . cannoni da 75/27 mod. 1912 cannoni da 65/17 (in dotazione alla « Pasubio »)

INTENDENZA~

ARMATA

64 16 48 24

DOCUMENTO 50/Sv.

Armi di Fanteria:

pistole fucili e moschetti mod. 1891 moschetti automatici Beretta fucili mitragliatori Breda . mitragliatrici mod. 1935 (Fiat) mitragliatrici mod. 1937 (Breda) mortai da 4 5 mortai da 81 cannoni da 47/32

220

36 24 \ 8

ARMI DI FANTERIA E DI ARTIGLIERIA SCHIERATE DALL'8" ARMATA

-

l

26.187 186.724 406 2.657 516 1.226 874 423 297


-326Artiglierie: 255 72 72 72 24 36 52 54 36 24 60 72 48 24 36 12 28

- cannoni mitragliera da 20 mm. - obici da 75/13 . - obici da 75/18 . - cannoni da 75/27 mod. 1911 - èannoni da 75/27 mod. 1912 - cannoni da 75/32 - cannoni da 75/46 contraerei - cannoni da 75/39-38 controcarro - obici da 100/17 mod. 1914 - obici d:t 105/!1 mont. p. b. - cannoni da 105/28 - cannoni da 105/32 - obici da 149/13 - cannoni da 149/28 - cannoni da 149/40 - obici da 210/22 . - cannoni da 65/17 (in dotazione a rgt. di fanteria)

INTENDENZA SPECIALE CSIR

977

DOCUMENTO 51/Sv.

RIPARAZIONI EFFETTUATE DAL LABORATORIO MOBILE DELL'INTENDENZA SPECIALE CSIR NEL PERIODO 1° DICEMBRE 1941- 31 MARZO 1942 pistole fucili mod. 91 moschetti mod. 91 fucili mitragliatori mitragliatrici mod. 1937 (Breda) mortai da 45 mortai da 81 pezzi da 47/32 pezzi da 75/46 pezzi da 100/17 pezzi da 105/32 armi di preda bellica

n. ))

)) )) ))

» ))

)) )) ))

» ))

79 744 707 112 6 3 l l l l l

5


-

327

I NTENDENZA SPECIALE CSIR

DOCUMENTO 52/Sv.

CONSISTENZA MEDIA DI MUNIZIONI NELLE FRAZIONI DI MAGAZZINO Kriwoj Rog

lh unfoc

Dnjepropetrowsk

da l a 3 unfoc·

Werchowzewo

1/2 unfoc

Boschedarowka

1/2 unfoc

Nikolajewka

1/4 unfoc

zona Stalino - Jassinowatoje

da l a 4 unfoc

INTENDENZA 84 ARMATA

DOCUMENTO 53/Sv.

MUNIZIONI GIUNTE DALL'ITALIA dal luglio 1942 al marzo 1943 Trasporti n.

Carri ferroviari n.

Tonnellate n.

Luglio 1942

24

573

9168

Agosto

22

444

7104

Settembre

8

164

2624

Ottobre

2

lO

160

Novembre

6

188

1728

Dicembre

8

183

2328

Gennaio 1943

j

112

1764

Febbraio

l

23

361

-

-

-

76

1697

25237

Marzo Totale


-328DOCUMENTO 54/Sv. SCHIERAMENTO DEGLI ELEMENTI DEL SERVIZIO DI ARTIGLIERIA LUGLIO-DICEMBRE 1942

V edasi busta documenti grafici (a fine volume)


329INTENDENZA sa ARMAT A

DOCUMENTO 55/Sv.

MUNIZIONI DISTRIBUITE AI REPARTI dal luglio 1942 al marzo 1943 T.

Luglio 1942 Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio 194 3 Febbraio Marzo

875 1.865 3.388 1.165 1.924

» » » » »

2.555 391 114

))

))

57

))

» 12.334

Totale

INTENDENZA sa ARMAT A

DOCUMENTO 56/Sv.

MOVIMENTO DELLE MUNIZIONI TRA I V ARI DEPOSITI dal luglio 1942 al marzo 1943

l

per via ordinaria

l

per ferrovia

carri trasporti ferroviari

to nn. munizioni

2

10

161

2318

l

10

160

759

1527

3

72

1152

Ottobre

126

250

12

354

5664

Novembre

30

63

4

109

1744

Dicembre

220

541

14

259

4130

Gennaio 1943

65

177

4

113

1758

Febbraio

-

-

3

20

320

5

81

1292

2550

5323

48

1028

16381

automezzi

tonn. munizioni

Luglio 1942

215

447

Agosto

1135

Settembre

Marzo Totali

Totale dei trasporti: Tonnellate 21.704


330INTENDENZA ~ ARMATA

DOCUMENTO 57/Sv.

MATERIALE D'ARTIGLIERIA DISTRIBUITO AI REPARTI DAL 1° LUGLIO 1942 AL 31 MARZO 1943 Armi per fanteria e loro accessori:

Fucili e moschetti Pistole Fucili a cannocchiale Fucili mitragliatori Mitragliatrici Mortai da 45 Mortai da 81 Cannoni da 47/32 Serie di buffetterie Serie di caricamento fuc. mtr. Serie di caricamento rnitragl. Serie di caricamento mortai da 45 Serie di caricamento mortai da 81 Congegni p. tiro contraereo Accessori p. armi di fanteria

9050

850 100 1236 390 260 192 36 6040 620 240 182 106 47 12475

Artiglierie e loro ~ccessori:

Cannoni mitragliera da 20 mm. Obici da 75/13 Obici da 75/18 Cannoni da 75/27 mod. 911 Cannoni da 75/27 mod. 912 Obici da 100/17 Obici da 105/11 Cannoni da 105/28 Cannoni da 105/32 Obici da 149/13 Cannoni da 75/46 Tubi-anima da 75/46 Cassoni Carrelli elastici

18 3 2

15 8 l l l l l

6 7 4

12


-331Avantreni Retro treni Serie di caricamento Rimorchi centrali cannoni Istallazioni p. mitra 18 mm. su SPA 38 Ruote, assali e parti varie art.

6

4 12 2 18 478

Materiale di precisione:

82

Alzi Allunghe alzo Cannocchiali prismatici Cannocchiali d'assedio Goniometri Telemetri Bussole goniometriche Congegni puntamento Quadranti a livello Orient. mago. .'\nemometri Termometri Densimetri Regoletti Livelli ADG Livelli a specc. Cong. mira eire. Misure metriche Borse da ricognizione App. illum. goniometri Binocoli prismatici Cassette mezzi metr. Accessori part. ricev. gamma Altro materiale di artiglieria

6 78 207

INTENDENZA 8"' ARMAT A

DOCUMENTO 58/Sv.

2 54

5 63 4 22

60 98 32 2

4 2 27 32 14

36

26 7 24

162

RIPARAZIONI ESEGUITE DAL LABORATORIO MOBILE DI ARTIGLIERIA DAL 1° LUGLIO 1942 AL 31 MARZO 1943 Pistole Fucili e moschetti mod. 91 Sciabole baionette

n. » »

395 9212 2720


-332Fucili mitragliatori Mitragliatrici Mortai da 45 Mortai da 81 Cannoni da 47/32 Cannoni da 65/17 Cannoni mitragliera da 20 cm. Obici da 75/18 Cannoni da 75/27 Cannoni da 75/46 Cannoni da 75/32 Obici da 100/17 Obici da 105/11 Cannoni da 105/28 Cannoni da 105/32 Armi di preda bellica

669

»

438 47 34 32 10 23

)) ))

)) ))

» ))

6

»

34 14 13 21 3 4 24 1680

))

» »

» ))

»

» »

INTENDENZA ~ ARMATA

DOCUMENTO 59/Sv.

MATERIALE DI ARTIGLIERIA E MUNIZIONI RINVIATI IN ITALIA NEI MESI DI FEBBRAIO E MARZO 1943 Materiale di artiglieria, materie prime e bardature: Trasporti ferroviari

n.

9

Carri chiusi

»

92

»

24

Carri pianali Peso complessivo

tonn. 1000

Munizioni: Trasporti ferroviari

n.

Carri

» 559

Peso complessivo

26

tonn. 8943


333INTENDENZA 8" ARMAT A

DOCUMENTO 60/Sv.

MOVIMENTO DELLE MUNIZIONI (in tonnellate) TRA IL 15 GENNAIO ED IL 31 MARZO 1943 proietti bombe a bombe per morraio per art. per piccoli per medi mano calibri d'accomp. calibri

Depositi

cartuceia me

Da Dnjepropetrowsk

11,800

3,800

1,400

8,500

84,700

-

Da Wierowka e Rykowo

11,300

1,700

22,700

234,100

-

-

Da Pantelejmonowka

76,600

30,400

80,200

188,900 1235,900

658,100

Da Nowaja Gorlowka

92,800

8,400

-

5,500

551,900

232,500

Da Woroschilowgrad

123,400

26,900

565 ,100

57,200

252,200

167,200

Da Nejin

151,000

23,500

129,700

. 33,400

411,000

218,000

466,900

94,700

799,100

527,600 2535,700 1273,800

r-

Totali

Il movimento generale fu di 5697,800 tonnellate.

INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 61/Sv.

MATERIALE PER ALLOGGIAMENTI ACQUISTATO NELL'ESTATE 1941 IN ROMANIA Carbone catramato

mq.

150.000

T avole di abete

mc.

850

Chiodi vari

kg.

22.500 (l)

Viti da legno

n.

110.000

Bulloni da tetto

n.

100.000

(l) Compresi i quantitativi distribuiti ai Corpi e Reparti dell'Armata.


-

334

INTENDENZA SPECIALE CSIR

DOCUMENTO 62/Sv.

LAVORI PER ALLOGGIAMENTI ESEGUITI DALL'INTENDENZA SPECIALE C.S.I.R. (UFFICIO GENERALE) NEL PERIODO OTTOBRE 1941- MARZO 1942

Dnjepropetrowsk 2.10-31.12.1941

Personale

!

militare italiano civile ucraino prigionieri di guerra

~

n 40 n. 35 105 n. 30

Ore lavorative complessive

Stalino 8.1.-31.3. 1942

JO 85

~ 165

5C

40 .000

95.000

Fabbricati sistemati e riattati (calcolato vuoto per pieno)

mc. 135.000

700.000

Capienza per fabbricati Ospedali (posti letto) accantonamenti (posti per uomini) altri stabili (posti per uomini)

n. n. n.

1.800 600 2.500

2.000 5.500 2.000

Baracche di legno baracche costruite capienza uomini

n. n.

11 770

70

Materiali messi in opera telai nuovi per finestre telai per finestre revisionati vetri

n. . n. 460 n. 6.000

135 4.000 15.000

Impianti riattati termosifoni elementi radianti revisionati impianti elettrici lampade elettriche impiegate

n. n. n. n.

11 620 9 800

4 1.350 4.00Q

Materiali impiegati cemento calce comune legname gesso calce d'imbianco punte di filo di ferro

q .li q.li mq. q.li q.li q.li

1.200 450 1.000 120 150 7

800 1.800 1.200 400 500 15

Sistemazioni stradali

--

l

11

complessivamente mq. 17.000


-

335DOCUMENTO 63/Sv.

SCHIERAMENTO DEGLI STABILIMENTI DEL SERVIZIO DEL GENIO LUGLIO-DICEMBRE 1942

V edasi busta. documenti grafici

( a fine volume )


-336DOCUMENTO 64 / Sv.

AVVIAMENTO DEJ MATERIALI DEL GENIO ALLA ZONA DEI SERVIZI DI INTENDENZA LUGLIO-DICEMBRE 1942

V edasi busta documenti grafici (a fine volume)


337-

INTENDENZA ~ARMATA

DOCUMENTO 65/Sv.

ELENCO DEI MATERIALI DEL SERVIZIO CHIMICO DISTRIBUITI DAL l " MAGGIO AL 31 DICEMBRE 1942 (in aggiunta alle dotazioni organiche dei reparti) Amiantite grafitata in fogli Apparecchi lanciafiamme Attrezzature bonificatrici per auto dovunque Autoprotettori Bengalotti per lanciafiamme Benzina pura Bocchelli filettati Bidoni da litri 18 Bocchettoni per maschere Bombolette da litri 1,6 Bombolette da litri 2 Bombole da litri 24 Bombole da litri 40 Borse per maschere mod. T. 35 Borse per maschere mod. 31/3 3 Bardature per maschere Bustine dischi antiappannanti Bustine dischi antiappannanti p. maschere ottiche Candele fumogene Candelotti fumogeni Candelotti a fumo rosso Candelotti lacrimogeni Cloruro di calce Cassette accessori p. apparati lanciafiamme Cassette campionarie tossici di guerra Cofani riparazioni maschere Coperchi forati per bocchettoni Detersivo bonificatore Facciali mod. T. 35 Facciali mod. 31/33 Fegato di zolfo Fibra rossa in fogli Filtri per maschere mod. T. 35 Filtri per maschere mod. 31/33 Formalina Fusti per benzina pura Fusti per liquido lanciafiamme Guanti di gomma Fusti tipo H

fogli n. » » »

7 114 l

»

2 1860 6520 58 44 37 1450 2 2 20 353 191 120 26688 175 1500 1885 910 15 35.582 3 5

»

lO

»

2 70 84 116

litri n. » » » » » » »

» » » » » »

» »

kg. n.

kg. n. »

kg. fogli n. ))

kg. n. ))

paia n.

72

7 117 209 16

l 9 1032 8


-338Filo di ferro zincato Fibbie per bardature Fibbie per tiranti Fogli di amianto grafitato Ghiere per occhiali Liquido nebbiogeno Liquido lanciafiamme Lance per apparecchi lanciafiamme Maschere antigas mod. 31/33 Maschere antigas mod. T. 35 Maschere ottiche mod. O. 39 e O. 41 Miscela M Mollette fermadischi antiappannanti Nastro gommato da mm. 10 Nastro tubolare Permanganato di potassio Pomata antivescicatoria in tubetti Pompe a depressione travaso liquidi corrosivi Raccordi filettati Riduttori di pressione Rivelatori Alfa &arpe di gomma tipo alpino Serie di guarnizioni appar. lanciafiamme Soda caustica Soda solway Spallacci con gancetto Spallacci con moschettone Spie di vetro per travasatori Tappi di gomma T eli protettivi Tensori di gomma da mm. 80 Tensori di gomma da mm. 70 T etracloruro di carbonio Tubi corrugati Tubo di rame Valvole di aspirazione Valvole di espirazione Vestiti antipritici Vestiti antivampa Vestiti antiacidi Vetri per ocdùali Zaini per lanciafiammisti

kg. n. »

fogli n. litri »

n. » » »

kg. n. m. »

kg. n. » » » »

paia n.

kg. »

n. » » »

» » »

kg. n. m. n. »

» » » » »

6,5 20 20 2 20 34400 25700 5 2662

5487 953 6 8391

50 75 27,9 123644 4 4 l

133 279 35 265 280 101 101

l 71 153.661 20 20 10 48 20 157 167 382

lO 13 2095

5


INTENDÉNZA CSIR

DOCUMENTO 66 Sv.

QUADRO DELL'UFFICIO TRASPORTI INTENDENZA C.S.I.R. ALLA DATA 31 MARZO 1942

CAPO UFFICIO TRASPORTI

v. v.

t

t

Sezione Trasporti v.o.

Sezione Trasporti

Sezione Movimento

l

ferroviari

l

t

Z' Autoraggruppamcnto (su 3 autogruppi con 17 autoreparti);

s• Reparto Soccorso Stradale.

l

t

Reparto carreggio

e slitte.

l

t

Comandi Militari stazioni estreme.

'-0

t

l

t

Cantieri di scarico e carico.

l

l

t

VI Btg. M.S.

l

t

6' Cent. M.d.S.

l

t

8" Rep.


-340DOCUMENTO 67/Sv.

RELAZIONE DEL DIRETTORE DEI TRASPORTI DELL'INTENDENZA g• ARMAT A

GENERALITA' SUL SERVIZIO DEI TRASPORTI AL FRONTE ORIENTALE

La partecipazione delle truppe italiane alla guerra sul fronte russo ha avuto inizio nel luglio del 1941, ma la mia trattazione prende l'avvio dalla primavera '42, e cioè dalla fase preparatoria della trasformazione del CSIR in ARMIR. Cercherò in questa introduzione di carattere generale di chiarire i compiti assolti dai trasporti in Russia e le relative difficoltà incontrate, fissando nello sviluppo della relazione le linee maestre dell'imponente lavoro che i nostri trasporti hanno compiuto in Russia, plasmandosi ad ambienti e situazioni continuamente avversi, spesso creando dal nulla o improvvisando per parare gli attacchi o le sorprese, provenienti in questo campo, non solo da parte del vero nemico, ma qualche volta anche dall'alleato. Per ogni servizio la messe di esperienze, di dati, di nuove idee nell'impiego è stata senza dubbio enorme; se però per gli altri servizi ogni situazione rientrava costantemente nei compiti già previsti, per il servizio dei trasporti è stato molto di più. I principali aspetti di questo servizio al fronte russo sono stati: distanze e spazi mai pensati, quasi sbalorditivi oggi più che allora, quando cioè l'assillo ed il tormento di operare non lasciavano posto alle meditazioni teoriche; impossibilità di agire indipendentemente, ma cruda, qualche volta crudele, necessità di restare ingranati o soffocati nel complicato meccanismo dei trasporti di un alleato esigente, spesso egoista ed acctntratore, che vedeva prima le sue necessità e pareva divertirsi a crearci


341difficoltà. Impossibile, quindi, di manovrare i mezzi con piena libertà e secondo la visione diretta delle nostre esigenze operative; ambiente geografico-strategico al quale non eravamo preparati nello spirito, tanto meno nei mezzi e nella organizzazione (clima, rete ferroviaria, e sue limitazioni, rete di piste fangose o ghiacciate invece di strade, guerriglia, ecc.); carenza quasi costante, qualitativa e quantitativa di mezzi, rispetto alle enormi esige~ze: necessità quindi di ricorrere ad espedienti e ripieghi, a compromessi frequenti che mentre ostacolavano un economico accentramento, rendevano inevitabili i decentramenti che, una volta effettuati, non consentivano quasi mai ricuperi per la massa; difficoltà, direi quasi impossibilità di fare calcoli sicuri sui tempi e sui volumi dei trasporti, sia ferroviari che per via ordinaria. Treni, carburanti e per ultimo anche le gomme erano manovrati dai tedeschi: precauzioni e previdenze dell'Intendente dovevano spaziare nel tempo e nei quantitativi per evitare sorprese e garantire ritmo regolare nei rifornimenti capillari. La nostra regolamentazione affermava esplicitamente che il compito del Servizio dei Trasporti in guerra era di provvedere al trasporto di truppe, di unità, di servizi e di materiali. Come nella stessa regolamentazione precisato, le attività del servizio sono state due essenzialmente: trasporti per ferrovia trasporti per via ordinaria. Qualcosa si è realizzato nel campo dei trasporti per via aerea; nulla nei trasporti per via acquea. Nell'impianto organizzativo si considerava una rete ferroviaria della zona dell'esercito operante ed una rete ferroviaria della zona territoriale. Nella zona dell'esercito operante si sviluppavano, in connessione e continuazione dei trasporti ferroviari, quelli per via ordinaria. Il fronte russo non poteva evidentemente ammettere queste ripartizioni che, sia pure in campo puramente . teorico, servivano tuttavia a definire aree di responsabilità con l'istituzione di organi direttivi ed esecutivi.


342La vastità del territorio, la crescente grande distanza dalla madre patria (fonte di rifornimento per la maggior parte dei servizi}, la circostanza che il CSIR prima e l'ARMIR poi operavano inclusi rispettivamente in un'armata o gruppo d'armate tedesca, sono elementi sufficienti a dare la sensazione dell'impossibilità di attenersi ad una rigida applicazione della nostra regolamentazione. I nostri trasporti ferroviari giunti al confine del territorio nazionale, si immettevano in un piano di trasporti già faticosamente e da lunga data elaborato in collaborazione con le autorità tedesche: solo quando giungevano alla località di destinazione potevano dirsi definitivamente nelle nostre mani. Solo chi ha vissuto la vita dei nostri trasporti ferroviari al fronte orientale potrà facilmente ricordare quale sensazione si provasse, specie nei prtml tempi, all'annuncio che un nostro trasporto di rifornimento e di truppe aveva varcato il Brennero, iniziando il viaggio verso il fronte. Il tenuissimo quanto interminabile filo teso fra la madre patria e le truppe operanti (circa 5000 km.) sembrava doversi spezzare da un momento all'altro: seguire i nostri trasporti era una cosa pressoché impossibile. I numerosi nostri organi ferroviari disseminati sulla lunga linea di operazioni attraverso quattro o cinque nazioni segnalavano tempestivamente il passaggio del trasporto nelle varie stazioni. Ma ogni calcolo, ogni previsione continuavano ad essere assolutamente campati nel buio, lasciando alla branca più delicata della logistica il carattere di una costante incertezza che si ripercuoteva sui servizi e molto spesso sulle stesse operazioni. L'alimentazione delle nostre unità teneva in continuo orgasmo il nostro Intendente, proprio per l'aleatorietà e la irregolarità inconsueta dei trasporti ferroviari. Ed appena i convogli arrivavano in zona si iniziava la lotta per ottenere un economico piazzamento sotto scarico ed evitarne spezzettamenti. I grandi centri erano ricchi di scali di smistamento e spesso si perdevano giorni preziosi per rincorrere da una stazione all'altra ed acciuffare il convoglio o le parti smembrate di esso (1). La manovalanza scarseggiava, i tedeschi imponevano limiti spesso irragionevoli per lo scarico e soltanto il tempo, l'esperienza ed una organizzazione accurata e potenziata dal Direttore delle Tappe (btg. territoriali) ci allenarono a queste acrobatiche operazioni, consentendoci di superare tutte le gravi difficoltà incontrate negli scarichi. Scaricati i nostri convogli sorgeva contemporaneamente la impellente necessità di rifornire i nostri centri avanzati, cioè, anche se i termini del problema si trovavano ad essere modificati, l'incertezza e le difficoltà permanevano sempre, quando le distanze da percorrere con gli autotrasporti d'Intendenza erano notevoli. (l) I miei collaboratori ricorderanno sempre le affannose e laboriosissime ricerche eli carri staccati dai convogli originari e rintracciati dopo mesi nei punti più impensati della Russia o bloccati al "'Brennero in viaggjo di ritorno con i vuoti.


-

343-

Necessità ferroviarie tante volte l:anno imposto di scaricare come accennato, nel più breve tempo possibile i trasporti che giungevano dall'Italia. Montagne di materiali si accumulavano sotto tutte le intemperie senza poterli avviare alle truppe operanti, dando agli uomini preposti al servizio la sensazione di una impotenza insormontabile. Basterà ricordare lo stato degli impianti e dei binari delle stazioni russe: ogni manufatto distrutto, ogni capannone lacerato dalle bombe. I rifornimenti alle truppe in prima linea richiedevano onerosi trasporti di vestiario, viveri, munizioni, materiali per affrontare il freddo russo nelle migliori condizioni, o per operare su ampi spazi. Ed allora i trasporti per via ordinaria, centellinati sino all'ultimo autocarro e sino all'ultimo mulo, si svilupparono in tappe eccezionali del tutto nuove ed inusitate ai nostri calcoli teorici (per i tempi di percorrenza soprattutto): centinaia di chilometri sulle piste ghiacciate o fangose portando i rifornimenti alle delegazioni od ai centri logistici. E non era ancora la sosta definitiva! ... Partivano dai centri avanzati altre autocolonne, altre colonne di carreggio, di slitte e di salmerie per ramificarsi sino ai più piccoli reparti e portare ai combattenti la vita e le armi. L'esposizione particolare che seguirà a questa introduzione presenterà una imponenza di cifre molto interessante e piena di ammaestramento. Ma è opportuno precisare una volta per sempre, quasi a fondamento di tutto ciò che verrà esponendosi, che nel campo dei servizi in genere e dei trasporti in particolare, il centro propulsore e motore rimane l'uomo. Soldati di scorta ai nostri convogli viaggianti alcune volte per più di cento giorni con i treni partiti dalla madre patria per raggiungere il fronte, manovalanza addetta al carico ed allo scarico dei convogli, di notte e di giorno sotto la bufera e con temperature siberiane, autieri al volante degli autocarri per tappe e piste mai sospettate o previste, conducenti di salmerie ed improvvisati guidatori di slitte, tutti protesi nell'unico scopo di rifornire il combattente, non conobbero soste né limiti di sacrificio. E spesso i trasporti si sono trovati coinvolti nel combattimento in nobile emulazione con fanti, artiglieri e corazzati, imponendosi sempre al rispetto dello stesso poco benevolo alleato. Se riflettiamo un istante alle condizioni in cui in Italia i nostri soldati furono preparati ed addestrati alla guerra, occorre onestamente e serenamente riconoscere che lo sforzo compiuto in terra di Russia rasenta l'epopea.

GEN. ANTONIO GUALANO GIA' TEN. COL. DI SM. DELL'INTENDENZA g• ARMATA


-344INTENDENZA CSI

RIEPILOGO DEI TRASPORTI AUTOMOBILISTICI EFFETTUAn

l Comm ~ariato

Sa tità

Quanti t globale Autoreparti

Artig ~eria

-

G<n~

l-

Km.

Km.

Q .li

Q .li

Q.li

Km.

Q.li

Km.

l

l

l

il

l

Km.

l

-

121'

, 2.246.000

734.795

160.000

109.350 1.128.856

373.750

575.450

164.400

3:ZO

1.008.941

133.805

147.000

17.380

380.300

52.720

179.330

44.105 1

110.100

116°

336.100

33250

- l

-

168.100

29.450

63.000

2.400

50.000

330

400.192

63.485

2.967

750

16.463

3.720

6.065

uoo

4.320

34°

730.960

72.850

9.500

800

41.600

3.700

30.500

4.800

14.00

96°

511.930

51.070

24.800

2.720

73.670

13.680

21.700

1.710

91'

558.772

97.710

16.835

2.000

99.491

19.400

39.540

11.500

16.160

25"

761.084

73.839

38.302

4.790

321.879

27.024

108.931

8.800

22.683

115"

280.350

197.344

43.680

35.056

58.920

40.354

84.730

91.491

-

135"

271.098

151.400

23.500

17.900

142200

37.000

18.148

25.000

6.300

139"

371.937

206262

3.640

775

272.375

184.050

9.460

10.849

-

140"

620.574

52.325

4.903

1.400

171.329

26.480

254.352 l

14.775 1

7.252

48.640

64.167

3.920

169.213

20.420

170.000

9.940

102.500

88.730

4.400

1.430

168.849

17.520

370.430

56.600

36.76

181' 188"

l 636.000

l

691.444

-l 9.425.382 ,2.005.505

ll

l

543.694

l

1982711J.21J.245 849.268 1.931.636 447.670 '

l

4.970

375.045j

l


l

-

345 DOCUMENTO 68/Sv.

1>ER L'INTENDENZA NEL PERIODO LUGLIO 1941- MARZO 1942

r Uff. automobil.

Genio

'

l

lpp. Veterin.

Q .li

Km.

.~00694

Km.

Q .li

81.000

l 1.5.5.5.5 l

-

-

8.000

-

-

Q.li

l

- l 192.211

-

-l

-

-

.5.5.000

700 1

-

-

-

-

-

366.378

.5.5.38.5

3.999

-

1.630

-

-

- '

-

.583.460

.56.9.50

.51.9001

.5..500

-

-

-

-

-

362.430

29..520

24.360

2.800

-

-

-

-

336.746

.53.870

.50.000

7.840

9.960

1.391

240

20.823

810

8.5.938

4.948 1 108..520

14.037

2.280

2.32.5

1.090

1.263

12.640

11.488

77.010

1.5.367

- l

13.4.50

3.490

22.900

22.7101

15.000

4.000

22.260

2.1.50

44.182

1.903

-

l

-

-

l

-

-

'') 1.100

-

-

640

-

3.100

-

3.230

.52.617

l

l

-

-

l

l

Km.

- l

-

' 700

l

Q .li

-

-

700

Km.

Trasferimento di reparti

-

71.740

11.600

Q~t

Km.

G.U.

l

-Q.li

ll

Autotrasporti

Posta milit.

l

-,

l

-

-

29.600

33.200

-

12.710

6.000

.

-

- l

7.310

1.295

136.830

7.35.5 1

-

-l

6.898

420

-

-

39.100

600

13.320

4.980

40.000

3..5.50

34.800

-

1.5.300

430

-

-

16.780

-

11.928 2.160.963

264.826

46.5.6.511

.53.677

-

' 8.100

l

4.390

42.000

1.440

-

-

'14.200

78.92.5

8..5.50

-

-

l

--39.055.

.53.5

l

l

l

l

6.53.376

l

1

138.24.5 1

3.671

l

2..56.51

78.191


346INTENDENZA ga ARMATA

DOCUMENTO 69/Sv.

NOTIZIE SOMMARIE SULL'ORGANIZZAZIONE MILITARE GERMANICA DEI TRASPORTI FERROVIARI Capo dell'organizzazione era il Capo dei Trasporti (Chef des Transportwesens), con sede presso il Comando Supremo ( Oberkommando der Wehrmacht). Egli rivestiva il grado di generale di corpo d'armata. L'organizzazione si divideva in due gruppi: - organizzazione dei trasporti al fronte e nelle zone occupate (Fronttransportabteilung ); - organizzazione dei trasporti nella madre patria (Heimattransportabteilung). Per i « Fronttransport » esisteva presso ogni Gruppo di Armate un «Generale dei Trasporti», che poteva anche essere distaccato presso qualche grande unità minore, oppure essere investito di incarichi speciali. Il Capo dei Trasporti ed il Generale dei Trasporti erano organi direttivi, mentre loro organi esecutivi erano le « Transportkommandanturen », poste alle dipendenze del Generale dei Trasporti per i movimenti di maggiore rilievo e che ricevevano ordini diretti, per le questioni di maggiore importanza, dal Capo dei Trasporti. I piccoli trasporti erano richiesti direttamente alle unità interessate sotto la loro responsabilità. Mentre la Transportkommandantur (T.K.) aveva come compito fondamentale la concessione e la regolarizzazione del traffico ferroviario nel territorio di sua giurisdizione, in base alle istruzioni del Generale dei Trasporti, a questi erano assegnati compiti più vasti, quali esecuzione di impianti, ripristino di danni causati da incursioni nemiche, e l'apprezzamento sull'ese.rcizio delle reti ferroviarie (costruzione di nuovi tronchi oppure rimessa in funzione di tronchi preesistenti). Anche le Transportkommandanturen potevano avere Sezioni Staccate, per quanto riguardava l'esplicazione delle loro funzioni come organi di trasporto, indipendenti dalla Transportkommandantur che le aveva distaccate, ma dalla quale conservavano la dipendenza disciplinare ed amministrativa. Per l'esecuzione delle sue disposizioni ogni Transportkommandantur aveva alle sue dipendenze i Commissariati di Scarico (Ausladekommissare) ed i Comandi di Stazione, distinti in « Bahnhofskommandanturen » per la stazioni dei grandi centri, e « Bahnhofsoffizieren ». Nella giurisdizione di un Commissariato di Scarico potevano esistere uno o più comandi di stazione, alle dipendenze del Commissariato di Scarico. Capo di una Transportkommandantur poteva essere un tenente colonnello od un colonnello, di un Commissariato di Scarico o di una Bahnkofskommandantur un maggiore. La carica di Bahnhofsoffiziere era affidata ad ufficiali inferiori.


-

347-

Come criterio generale l'organizzazione eseguiva i movimenti preordinati dall'autorità militare. Oltre i normali contatti di collaborazione tra le autorità ferroviarie ed i Commissariati di Scarico, la Bahnhofskommandantur ed i Bahnhofsoffizieren, i rapporti ufficiali tra l'autorità militare e quella ferroviaria erano regolati dal Plenipotenziario delle Ferrovie (Bahnbevollmaechtugter . B.B.V. oppure Bahnbevollmaechtigerbuero · B.B.V. Buero). Detto organo esisteva presso una Transportkommandantur (T.K.) o presso le sezioni staccate di essa, quando l'importanza dei compiti da assolvere lo richiedeva. Il B.B.V. vagliava se quanto era richiesto da parte delle T.K. era eseguibile ed impartiva le conseguenti disposizioni agli organi ferroviari, i quali erano sottoposti al B.B.V. In particolare il B.B.V. elaborava gli orari, stabiliva le linee da seguire, le possibilità di scarico e carico, ecc. Per l'assolvimento dei suoi compiti la T.K. ripartiva il proprio lavoro in diversi reparti, tra cui gli essenziali erano il Reparto I/a, che regolava i movimenti di truppe, ed il Reparto I/b, che regolava i movimenti dei rifornimenti e degli altri trasporti di materiali, sia in direzione del fronte, sia in direzione opposta. Come giurisdizione territoriale ad una T.K. corrispondeva una Direzione delle Ferrovie. Nelle zone più avanzate al posto di questi due organi vi erano i « Feldeisenbahnkommando », Comandi delle Fe"ovie da Campo, organi che riunivano sia le funzioni delle T.K., sia le funzioni della Direzione delle Ferrovie. Nella giurisdizione dei Feldeisenbahnkommando i ferrovieri vestivano di grigioverde ed erano sottoposti diretta· mente all'autorità militare. Va segnalato che, nelle zone del fronte e dei territori occupati, tutti i trasporti dovevano essere ordinati e rispettivamente concessi dalla T.K. Negli ultimi tempi per i trasporti economici era previsto un certo numero di treni che non poteva essere superato. Nell'ambito di tale concessione esisteva piena autonomia, per cui i convogli potevano essere impiegati senza interpellare la T.K. Per quanto si riferiva all'organizzazione dei trasporti militari nella madre patria, giova ricordare che essi erano preordinati e disposti pure dalle T.K. in collegamento con le rispettive Direzioni Compartimentali delle Ferrovie. Quali organi intermediari tra il Capo dei Trasporti e le T.K. esistevano le Direzioni Trasporti (Wehrmachttransportleitungen) con funzioni amministrative per il movimento del personale . . Infine, quale organo di collegamento presso l'Intendenza, per il ramo trasporti ferroviari~ era distaccato un ufficiale contraddistinto dalla sigla B.V.T O. Dall'esame comparativo tra la nostra organizzazione e quella tedesca sarà facile rilevare due elementi differenziali importanti: l'uno riguardante la ripartizione giurisdizionale (tre zone: territoriale-nazionale, zone occupate, fronte); l'altro riguardante la organizzazione funzionale, in base alla quale tutti gli organi direttivi ferroviari erano controllati, se


-348non comandati, da altri organi paralJeli militari ed in zona di occupazione o di operazioni tutti i ferrovieri erano militarizzati. NelJa pagina che segue è riportato, per maggiore chiarezza, uno schema relativo all'organizzazione germanica dei trasporti ferroviari.

SCHEMA DELL'ORGANIZZAZIONE GERMANICA DEI TRASPORTI FERROVIARI IN ZONA RELATIVAMENTE ARRETRATA Capo dei Trasporti (Generale di Corpo d'Armata ) presso il Comandv Supremo .,....----- - - - - assicurava - - - - -- - - - :

t

organizzazione dei trasporti al fronte e nene zone occupate

t

l

organizzazione dei trasporti militari in patria

mediante

mediante

t

t

il Generale dei Trasporti (a livello del Gruppo d'Armate) che: - coordinava gli impianti; - ripristinava danni causati dal nemico; - vagliava l'efficienza delle reti; - provvedeva al funzionamento, potenziamento e, ove necessario, ulteriore sviluppo.

organi analoghi a quelli di cui contro opportunamente snelliti.

che si avvaleva

t

Ad esso si affiancava per il collegamento nel campo civile una Direzione Compartimentale delle ferrovie in genere ed il Plenipotenziari-o delle Ferrovie in particolare.

Comando Trasporti (Colonnello o Ten. Col.) organo destinato a concedere e regolare il movimento ferroviario nel territorio di sua giurisdizione. I principali reparti interni erano: l/a: per movimenti di truppe; 1/ b: per movimenti di materiali.

t

t

Una o più Sezioni Staccate: disponevano di una certa autonomia; eventualmente af. fiancate al Plenipotenziario delle Ferrovie.

Comandi di Stazione principale (retti da un maggiore)

l

2

l

t

t

Commissariati di Scarico (retti da un maggiore)

Comandi di Stazione Secon daria (retti da un ufficiale infer.)

3

4

1

Nelle zone avanzate vi era la totale fusione dei due predetti organi nei Comandi delle Ferrovie da Campo che regolavano direnamente l'intera attività, rnilitarizzando rutto il personale. Unica deroga un certo numero dì treni per i trasporti economici.


349INTENDENZA~ ARMATA

DOCUMENTO 70/ Sv.

NOTIZIE SOMMARIE SULL'ORGANIZZAZIONE MILITARE GERMANICA DEI TRASPORTI PER V.O. (1), STRALCIATE DALLA RELAZIONE DEL DIRETTORE DEI TRASPORTI DELL'INTENDENZA

Un'organizzazione apprezzabile dei trasporti per via ordinaria presso l'Esercita germanico cominciava ad esservi presso la divisione, colle colonne di rifornimento (Nachshubskolonne}, che avevano il compito sia dei rifornimenti in genere come pure degli spostamenti di truppe in ispecie. Dette colonne sottostavano al Comandante delle truppe di rifornimento delta Divisione ( Kommandeur der Divisionsnachschubstruppen). Detti trasporti venivano ordinati dalla Divisione stessa. Esistevano colonne di carreggi come pure di automezzi. Le piccole colonne avevano una capacità di trasporto di 30 tonn., le pesanti di 60 tonn. Nel complesso presso una divisione di sicurezza (Sicherungsdivision) la capacità di trasporto si aggirava sulle 120 tonn., presso una divisione motorizzata sulle 300 tonn., presso una divisione corazzata dalle 400 alle 600 tonn. Presso le divisioni motorizzate e le divisioni corazzate vi erano pure apposite colonne per il rifornimento del carburante. Presso il Corpo d'Armata vi era una apposita organizzazione, che sottostava al Comandante dei rifornimento del Corpo d'Armata ( Korpenachschubsfuehrer). I mezzo di cui questa organizzazione disponeva venivano impiegati per grandi spostamenti di materiali o di truppe ordinate dal Corpo di Armata. Altro concetto per i rifornimenti: per i grandi rifornimenti i mezzi del Corpo d'Armata trasportavano i materiali ed i generi fino alle wne di appositi magazzini, dalle quali le divisioni coi propri mezzi provvedevano all'ulteriore inoltro. Presso il Comando Supremo dell'esercito ( Oberkommando des Heeres) vi erano poi i Reggimenti dei Trasporti (Transportregimente), che dipendevano dal Generale per la motorizzazione (Generai der Motorisierung) e che venivano impiegati ed assegnati secondo le esigenze. Nel complesso avevano una capacità di trasporto superiore alle 1.000 tonn., (l ) Notizie avute dal Kriegsverwal rungsrat v. Lewinski presso la Sicherungdivision 22. (Notizie avute dal Consigliere Amministrativo di Guerra von Lewinski presso la 22' Divisione di Sicurezza).


-350ordinati su battaglioni e compagnie; la compagnia aveva una capacità di trasporto di 100 o poco più tonn. Al fronte esisteva una particolare organizzazione dei trasporti per via ordinaria che aveva il compito precipuo di servire alle necessità economiche: la « Stralo » ( Strassentransportleitung). Direzione dei trasporti per via ordinaria. Anche detta organizzazione dipendeva dal Generale per la motorizzazione. Erano suoi compiti: i trasporti dei raccolti agricoli tratti dalle risorse locali; l'ammasso degli stessi prodotti, nei magazzini militari. Quando non impegnati nella predetta attività i mezzi della « Stralo » potevano essere adibiti ad altre necessità dell'esercito operante. Riporto per maggiore chiarezza uno schema relativo alla organizzazione germanica dei trasporti per v.o.:

Schema organizzazione germanica trasporti per v.o.

A LIVELLO : -

del C.do Supremo

IL SERVIZIO ERA ASSICURATO: -

dai Generale per la motorizzazione Mediante: Reggimenti dei Trasporti (aventi una capacità di trasporto di 1000 tonn. ordinati in btg. e cp.} impiegati e decentrati secondo le esigenze.

-

organizzazione « Stralo » per raccolta risorse agricole locali (fronte orientale)

-

del C. d'Armata

-

dal C/te dei rifornimenti di C. d'A. che si avvaleva di un'organizzazione per grandi spostamenti di truppe o di materiali, ordinati dal C. d'A. stesso

-

della Divisione

-

dal Cf te delle truppe di rifornimento della Divisione, mediante: colonne di rifornimento composte da carreggi ed automezzi, trasportanti sia uomini che materiali. La capacità di trasporto di tali colonne variava da .30 a 60 tonn. Div. di sicurezza: capac. t. 120 Div. motorizzate: capac. t . .300 Div. corazzate: capac. t. 400-600.


-

351DOCUMENTO 71 /Sv.

ZONE DI RADUNAT A (PREVISTE ED EFFETTI VA) DELL'8* ARMATA GIUGNO-LUGLIO 1942

V edasi busta documenti grafici (a fine volume )


-352INTENDENZA CSIR

DOCUMENTO 72/Sv.

SITUAZIONE E DISLOCAZIONE DEGLI ORGANI MOVIMENTO E DISCIPLINA STRADALE NEL MESE DI GIUGNO 1942 VI Btg. Mov. Strad.: -

Comando 23° Commissariato M.S. 16* Compagnia 22° Commissariato M.S. 15• Compagnia 21° Commissariato M.S. 14• Compagnia

a Stalino }

a Jassinowataja

}

a Krasnograd e Charkow

f a Petropawlowka

8° Reparto Soccorso Stradale: -

Comando ed 1 nucleo l nucleo l nucleo l nucleo

INTENDENZA 8" ARMAT A

a Nowomoschowsk a Petropawlowka a Peretschepino a Pavlograd

DOCUMENTO 73/Sv.

SITUAZIONE E DISLOCAZIONE DEGLI ORGANI MOVIMENTO E DISCIPLINA STRADALE NEL MESE DI LUGLIO 1942 VI Btg. Mov. Strad.: -

Comando di Btg. l nucleo S.S. l stazione R.T. 2~ Commissariato del mov. 15• Comp. Mov. Stradale 23° Commissariato del mov. 16• Comp. Mov. Stradale 21° Commissariato del mov. 14• Comp. Mov. Stradale

a Woroschilowgrad

a Olchowaja


-353XXVI Btg. Mov. Strad.: - Comando di Btg. - Comp. Comando 10° Reparto Soccorso Strad. g• Sezione Marconisti 31° Commissariato del mov. 24• Comp. Mov. Stradale 3~ Commissariato del mov. 25• Comp. Mov. Stradale 33" Commissariato del mov. - 268 Comp. Mov. Stradale - 8° Reparto Socc. Stradale

a Wesselankaja

a Debalzewo a disposizione del XXXV Corpo d'Armata « CSIR » a Woroschilowgrad

DOCUMENTO 74/Sv.

INTENDENZA g• ARMATA Stato Maggiore n. 9394./SM di prot. P.M. 102 26 agosto 1942. XX AL COMANDO g• ARMATA Posta Militare 6 OGGETTO: programma trasporti invernali. Trasmetto copia del programma dei trasporti invernali da me inviato al Comando Gruppo Armate « B » (Oberquartiermeister). l) Il tonnellaggio da trasportare entro il 15 ottobre per ferrovia e con automezzi è di 250.000 tonnellate, e precisamente: · - 185.000 tonnellate per il programma di cui all'allegato 3; - 65.000 tonnellate aliquota (corrispondente a giornate 45) per il programma di cui all'allegato 4.

Di queste 250.000 tonnellate parte dovrà arrivare per ferrovia (treni 235), alle stazioni di Millerowo e Kantemirowka ed essere poi trasportato sino alle zone di schieramento delle G.U. (viaggi autocarro: 39.000). Parte invece dovrà essere portata direttamente con automezzi attingendo alle risorse locali ed alla base Stalino-Rikowo ( tonn. 128.000, viaggi autocarro 42.000). 2) Il tonnellaggio da trasportare tra il 15 ottobre e il 15 novembre è di 110.000 tonnellate e cioè: - 65.900 tonnellate per rifornimenti normali;


-35444.100 tonnellate per completamento sistemazione invernale (vds. allegato 4). Di tale tonnellaggio parte arriva per ferrovia con treni e deve proseguire poi per via ordinaria fino alle G.U. (tonn. 75.000 - viaggi autocarro 25.000). Il rimanente invece è trasportato direttamente con automezzi attingendo alle risorse locali ed alla base Stalino-Rikowo. 3) In totale entro il 15 novembre dovrà essere trasportato un quantitativo globale di 360.000 tonnellate con trasporti ferroviari ed automobilistici. 4) Basta citare tali cifre per concludere: a) che ogni giorno di ritardo nell'assegnazione dei trasporti costringe non solo a protrarre la data del loro completamento, ma rende il completamento stesso aleatorio ponendolo alla mercè delle condizioni climatiche che ritardano, quando non annullano completamente il movimento degli automezzi. b) ai trasporti devono concorrere tutti gli automezzi dell'Armata, donde l'evidente necessità di avere il carburante indispensabile.

c) fino ad oggi, ogni giorno che passava senza avere eseguito i trasporti costringeva a serrare i tempi e ad aumentare sia il numero dei treni affluenti da tergo, sia il numero degli autotrasporti con conseguente richiesta di uno sforzo maggiore per ogni singola unità automobilistica. Oggi si è arrivati al limite. Perché non è possibile avere un maggior numero di treni, né richiedere un maggior sforzo al personale ed alle macchine. Quindi ogni giorno ··perduto è effettivamente ed irrimediabilmente perduto ai fini della preparazione invernale.

P.M. 102, 24 agosto 1942.XX PROGRAMMA DEI TRASPORTI PER LA SISTEMAZIONE INVERNALE TRENI l) Per i soli rifornimenti giornalieri dell'Armata (allegato l), sono necessari due treni di 45 pezzi. Sino a quando le condizioni della rete stradale consentiranno il traffico stradale automobilistico, si potrebbe autotrasportare direttamente dalle basi arretrate 1/3 circa del tonnellaggio sempre che venga concesso


355il carburante. I treni in tal caso possono essere ridotti ad l ed 1/3 al giorno ( 4 ogni tre giorni). 2) Per poter costituire entro il 15 ottobre una dotazione minima di scorte invernali occorrono complessivamente 82 treni di 40-45 pezzi (allegato 2). 3) Per la sistemazione invernale: baracche - sono annunziate in arrivo dall'Italia 1.000 baracche (ogni baracca 3 vsgoni) - treni occorrenti 67 da 40-45 pezzi. Il materiale dovrebbe essere in zona tutto entro il mese di ottobre (50 treni entro il 15 ottobre, 17 tra il 15 e 30 ottobre). indumenti invernali ed altre dotazioni (sanità - auto - chimico) comportano trasporti dalle basi arretrate corrispondenti a circa 12 treni di 40-45 pezzi. Questo materiale dovrebbe incominciare ad affluire ai primi di ottobre e non oltre il 15 di detto mese. materiali del genio - per sistemazione invernale e difensiva - comportano: 43 treni in arrivo dall'Italia (slitte, stufe, tende, spartineve, ecc.) - 100-110 treni materiali vari (25-30 affluenti dalle basi arretrate, 80 per il legname stazione Schulginka). Se ne può prevedere l'affluenza graduale entro il 15 novembre. In totale per il periodo 1° settembre-15 novembre sono necessari 402 treni di 40-45 pezzi, e cioè: 100 treni per rifornimenti giornalieri 82 treni per costituzione scorte invernali di un mese 105 treni per baracche ed altro materiale invernale affluente dall'Italia 12 treni per trasporto indumenti invernali ed altre dotazioni 28 treni per materiale genio dalle basi arretrate 75 treni per legname dalla stazione di Schulginka

Totale 402 treni. E poiché i giorni disponibili sino al 15 novembre sono 75, sarebbe necessario che le autorità germaniche ci assegnassero, dal 1° settembre, 5 treni giornalieri, più 27 (da inserire nei 75 giorni), comprendendo in essi un treno per trasporto legname dalla stazione di Schulginka. Per quanto riguarda le linee di rifornimento, occorre tener presente che ·possiamo · con nostri mezzi provvedere al trasbordo di 2 treni giornalieri al massimo e pertanto i cinque treni debbono essere concessi: 3 treni sulla linea nord (Starobelsk-Millerowo ), 2 treni sulla linea sud (Debalzewo-Kamensk-trasbordo). Le autorità germaniche devono inoltre provvedere direttamente al trasporto dei materiali di rafforzamento (filo spinoso, paletti per reticolato, ecc.) del quale non si è tenuto conto.


(ALLEGATO N. I) CONSUMI GIORNALIERI Forza: 220.000 uomini - 30.000 quadrupedi - 14.000 autocarri - 5.000 altri automezzi

l

P E SO

l Autocarri l Vagoni l Treni l

Viveri

1 razione Kg. 2

t. 440 (l)

150

14

Foraggi

Kg. 10

t . 300 (l)

110

-

t. 137

50

11

Munizioni (1/30 di unfoc)

-

Combustibili (0,390 per panif.) .

Kg. 1,300

t. 286 (l)

95

8

Materiale vario

Kg. l

t. 220

75

18

-

t. 470

160

39

t. 1853

640

90

Carburanti (~ unità)

Carburanti

(2) per il trasporto

2

220

per il trasbordo di un treno tra Likaja e StJiraja Staniz.za

65

(l) Foraggi 2/3 di viveri e legna possono essere tratti dalle riserve locali, per cui non si considera il trasporto ferroviario ma quello au. tomobilistico. (2) Si considera che 2/3 dei materiali giungano per ferrovia ai centri di Kantemirowka-Millerowo (percorso medio di andata e ritorno Km. 300) - 1/3 dei materiali vengono autotrasportati dalle basi di Stalino-Rikowo (percorso medio andata e ritorno Km. 800) per cui: 420 autocarri percorrono in media 300 Km. (ml 94 carb.); 210 autocarri percorrono 800 Km. (mJ 126) Complessivamente occorrono: 220 m3 per il trasporto 65 ml per il trasbordo 15 m3 per le operazioni di carico e scarico alle basi a.rretrate. Totale . . ...

300 m3 di cui: 200 m3 di benzina; 100 m3 di gasolio.

Dal 15 nov. si avrà inoltre un consumo giornaliero di t. 660 di carbone per il quale occorre 220 autocarri con un consumo medio di 50 m3 di carburanti ed il numero dei treni occorrenti aumenta dai 2 a 3.


(ALLEGATO n. 2) SCORTE INVERNALI - (da costituire entro il 15 ottobre) l mese viveri ordinari e l mese viveri di riserva; l unfoc; 3 unità carburanti . Derrate e materiali Viveri ordinari Viveri riserva Foraggi . Munizioni

Comb ustt"bile ~legna carbone·.· Materiale vario Carburanti .

l

PESO l giornata 30 giornate

l

t. 440 t. 284 t. 324 t. 137 t. 286 t. 660 t. 220 t. 940

l

t . 13.200 (l)

t. 8.520 t. 9.000 (l) t. 4.110 t. 8.500 t. 19.800 t. 6.600 t. 2.820 (3 unità) t. 72.550

Autocarri 4.500 2.840 3.300 1500 2.850 6.600 2.250

23.840

l

Vagoni

l Treni

l

Carburanti m3 (2)

420 710

330 1510

540

3.510

82

8.673

1.115

(l) Foraggi e 2/3 dei viveri e legna possono essere tratti dalle risorse locali, per cui non si considera il trasporto ferroviario.

(2) Si considera che 2/3 di materiali giungano per ferrovia ai centri di Kantemirowka e Millerowo (percorso medio di andata e ritorno

Km. 300) ed 1/3 di materiali venga autotrasportato dalla base di Stalino-Rikowo (percorso medio andata e ritorno Km. 800); per cui 16.520 autocarri percorrono in media 300 Km. (= ml 3.717 carburante) ed 8.260 percorrono 800 Km. ( = m3 4956 carburante ). Complessivamente occorrono:

Totale (m3

8.673 m3 per il trasporto 1.115 m3 per il trasbordo 450 m3 per operazioni carico e scarico alle basi arretrate

10.238 m3 di cui: 6.826 di benzina; 3.412 di gasolio.

10.238: 45 giorni

= m3 210 giornalieri carburante nella proporzione 2/3 benzina, 1./3 gasolio).


-358ALLEGATO N. 3

RIPARTIZIONE GLOBALE DEL TONNELLAGGIO DA TRASPORTARE ENTRO IL 15 OTTOBRE: -

per i consumi giornalieri: 1.853 X 50 giorni = t. 92.650 per costituzione scorta invernale =t. 72.630 aliquota materiali genio (baracche, =t. 20.000(1) slitte, stufe, tende, ecc.) t.

185.280

cosl ripartite: -

-

in arrivo dal paese in arrivo dalle basi arretrate (completamento razioni viveri, munizioni, materiale vario, 1/3 combustibile)

t.

30.000 (2)

t.

50.350

dalle risorse locali (elementi principali della razione viveri, 2/3 combustibili, foraggi)

t.

78.630

carburanti (da germanici)

t.

26.300

t. 185.280

(ALLEGATO N. 4) MATERIALE PER LA SISTEMAZIONE INVERNALE E DIFENSIVA Trasporto entro il 15 novembre baracche, slitte, ecc.

105 + 110 treni (dall'Italia - compresi i 40 treni di materiale del genio indicati nell'allegato 3)

(l) Equivalente di 40 treni. (2) Equivalente di circa 70 treni annunziati sino ad ora, dei quali 40 di materiale del genio.


-

359-

materiale del genio -

= 75 + 80 treni (dalle risorse locali

legname m3 50.000

stazione di Schulginka) -

=

materiale vario totale

25 + 30 treni (dalle basi arretrate) 100 - 110 treni

Non è considerato il materiale di rafforzamento che deve essere fornito in posto dai comandi germanici.

Indumenti invernali - da Dnjepropetrowsk - da Stalino -da Rikowo

87

vagoni vagoni vagoni

118 45

vagoni

250 = 6 treni

Altre dotazioni: -

materiale chimico materiale sanitario materiale auto

t. 775 t. 180 t. 1.943

~

? dalle basi arretrate

t. 2.898 = 9 treni

INTENDENZA ~ARMATA

DOCUMENTO 75/Sv.

ATTIVITA' SVOLTE DAGLI AUTORAGGRUPPAMENTI 2"-7°-8°-10° DELL'INTENDENZA 8• ARMATA NEI MESI DI GENNAIO E FEBBRAIO 1943 DAL 1° AL 22 GENNAIO: -

entro il presidio di Woroschilowgrad: sgombero dei vari magazz1m, carico di treni, trasporti di feriti, trasporto di materiali per aviorifornimenti, ripiegamento di magazzini. Media giornaliera d'impiego 157 autocarri;

-

rifornimenti di munizioni e viveri, traino di pezzi d'artiglieria per la Divisione «Ravenna», schierata a difesa del Donez. Media giornaliera d'impiego 16 autocarri;


-360-

per conto dei servizi germanici: trasporto di munizioni fino alla linea delle unità operanti, scarico di derrate dai treni per rifornimenti aerei a Stalingrado, servizi di presidio. Media giornaliera d'impiego 240 autocarri (comprese le autocolonne in servizio fisso nella zona di Starobelsk ed i 55 autocarri perduti a Stalingrado ).

DAL 23 GENNAIO ALL'll FEBBRAIO: -

completamento dello sgombero della base di Woroschilowgrad;

-

sgombero del centro logistico di Kupjansk con 6 autocolonne per 120 autocarri;

-

sgombero da Stalino su Dniepropetrowsk di militari e materiali vari, degli ospedali di riserva e da campo ripiegati da Woroschilowgrad e di quelli esistenti sul posto, dei magazzini di commissariato, effettuato con automezzi semiefficienti del 2° Autoraggruppamento;

-

sgombero della base di Charkow, mediante carico su treni, di feriti, auto guaste e materiali vari.

-

sgombero su Nejin per mezzo di autocolonne di degenti degli ospedali e di materiali dei magazzini.

DAL 12 AL 24 FEBBRAIO: -

rifornimento di carburanti alle autocolonne in marcia per Nejin, effettuato nelle località di Achtyrka, Sumny, Romny, Priluki;

-

autotrasporto di 9.7J4 appartenenti al Corpo d'Armata Alpino, sull'itinerario Achtyrka - Sinkeg - Gadjatsch - Romny - Priluki - Nejin e rifornimento degli automezzi del Corpo d'Armata Alpino.

DAL 25 FEBBRAIO AL 3 MARZO: -

sgombero della base di Nejin con carico su treni e autocolonne per la costituzione della base di Neuhammer e dei centri logistici di Bobruisk e Shlobin.


361INTENDENZA ~ARMATA

DOCUMENTO 76/Sv.

SITUAZIONE E DISLOCAZIONE DEGLI ORGANI MOVIMENTO E DISCIPLINA STRADALE NEL MESE DI NOVEMBRE 1942 VI Btg. Mov. Strad.: -

Comando di Btg. Compagnia Comando 6• Sezione radio

l

a Woroschilowgrad

21° Commissariato M.S. 14• Compagnia l nucleo S.S. l nucleo M.d.S.

l Stazione radio

'

~

a Bielowdsk

2~ Commissariato M.S.

-

15• Compagnia l nucleo S.S. l nucleo M.d.S. l Stazione radio

23° Commissariato M.S. 16• Compagnia l nucleo S.S. l nucleo M.d.S. l Stazione radio

'

l

a T arassowka

' !

a Wesselaja Gora

XXVI Btg. Mov. Strad.: -

-

Comando di Btg. Compagnia Comando s• Sezione Marconisti 10° Reparto S.S.

l

~

a Kanternirowka

31° Commissariato M.S. -

24• Compagnia l nucleo S.S. l nucleo M.d.S. l Stazione radio

l

a Michailo Alexandrowkj


-36232° Commissariato M.S. 25• Compagnia l nucleo S.S. l nucleo M.d.S. l Stazione radio

a Kantemirowka

33° Commissariato M.S. 26• Compagnia l nucleo S.S. l manipolo M.d.S. l Stazione radio

l

a Mitrofanowka

8° Reparto Socc. Strad.: a W oroschilowgrad a Luganskaja (ponte sul Donez) a Rikowo a Ostrogoshsk a Starobelsk

-Comando 1° nucleo

-

2° nucleo 3° nucleo 4° nucleo

Centurie M.d.S.: - Comando, 6a e

-

-

s· e le sq.

delle dette

a W oroschilowgrad

l nucleo a disposizione dell'Ufficio Staccato

a Rikowo

l nucleo a disposizione della Sezione Staccata

a Balta

l nucleo a disposizione della Direzione Trasporti

a Ostrogoschsk

l nucleo a disposizione del Centro Logistico

a Rossosch

l nucleo a disposizione dell'Ufficio Staccato

a Kamensk

l nucleo a disposizione della Delegazione d'Intendenza

a Millerowo

Oltre un nucleo a disposizione del 21°-2.2"-23°-31°-32°-33° - Commissariato del Mov. Strad. già elencati.


-

363DOCUMENTO 77/Sv.

ASSI DJ RIPIEGAMENTO DELLE UNITA' E DEI SERVIZI DAL DON AL DONEZ E ALLA ZONA DI GOMEL-BOBRUISK

V edasi busta documenti grafici (a fine volume)


-364DOCUMENTO 78/ Sv.

INTENDENZA g• ARMAT A Direzione Trasporti P.M. 102, 10 gennaio 1943 XXI OGGETTO: Trasmissione relazione. Allegati: l ALLO STATO MAGGIORE R. ESERCITO Ufficio Servizi II

P. M. 9

Nel trasmettere l'unita relazione faccio presente due fatti che hanno portato ad un aumento nelle perdite automezzi, e cioè: l) la mancata adesione dei Comandi XXXV C. d'A. e Divisione «Torino» alla richiesta di restituire i mezzi d'Intendenza a gasolio all'atto in cui questa inviava loro, in cambio, quelli a benzina. La mancata restituzione, che ha cosl portato alla perdita degli uni e degli altri, è in parte da attribuirsi alla deficienza di carburante. Ma solo in parte, infatti se avesse assistito la buona volontà si sarebbe potuto facilmente rinviare detti mezzi al più vicino Centro Logistico, ciò che la pur minima disponibilità di gasolio consentiva in ogni momento. Sta, per contro, il fatto che le predette Grandi Unità nel ricevere i mezzi a benzina che (per ovvi motivi di disponibilità da parte dell'Intendenza) erano inferiori in numero a quelli da restituire a gasolio, hanno preferito tenere gli uni e gli altri; 2) il distacco di G.U. e cioè: «Torino», «Celere» e « Sforzesca » dal C. d'A. che è anello logistico indispensabile nel funzionamento dei servizi. Teoricamente il C. d'A. avrebbe dovuto fornire mezzi alle Divisioni rese autonome. Ma sta il fatto che il decentramento di mezzi dato il rapporto fra disponibilità di questi e le forti distanze, avrebbe messo i servizi in sofferenza dappertutto. Dovette quindi intervenire l'Intendenza e decentrare, forzatamente ed a malincuore, perché questa cessione risultava alla resa dei conti disastrosa per l'efficienza dei mezzi. IL GENERALE INTENDENTE (Carlo Biglino)


-365(ALLEGATO N. l ) INTENDENZA s• ARMATA Direzione Trasporti P.M. 102, 5 gennaio 1943-XXI

N. 262/ TR di prot.

OGGETTO: Situazione automezzi. AL COMANDO s• ARMATA

P.M . 6

Rappresento la situazione degli automezzi dell'Intendenza, quale nsulta alla data odierna. l) Autocarri perduti dagli autoraggruppamenti d 'Intendenza, nel periodo dal l 0 luglio - 31 dicembre:

REPARTI

Per hornbardamenti

Stalingr.l

Ree. azioni

l

-

27

129

-

-

95

2

97

-

25

453

19

505

3

-

63

-

66

3

52

740

22

826

Z' A.R.G.

7" A.R.G.

-

8" A.R.G. 10" A.R.G. TOTALI

Per azioni belliche

Per incendi

8

9

Incidenti TOTALI vari l

158

di questi: a) i 129 autocarri perduti nelle recenti operazioni del 2° Autoraggruppamento appartenevano al II Autogruppo, assegnato al XXXV C. d'A. Con foglio n. 13565/TR del 21-11-1942 era stata richiesta al XXXV C. d'A. la restituzione del Comando del II Autogruppo e del 26°, 91° e 97° Autoreparto, perché funzionanti a gasolio. Detta richiesta di restituzione rimase inevasa; b) nei 453 autocarri perduti dall'SO Autoraggruppamento, sono compresi:

-

il 243° Autoreparto (n. 3 autosezioni) assegnato alla Divisione « Torino » con 66 autocarri; una autosezione a benzina del 24~ autoreparto con 20 autocarri. Detta autosezione fu assegnata alla Divisione «Torino» a sostituzione del 243° Autoreparto funzionante a gasolio. La restituzione di detto autoreparto non ebbe corso (foglio nr. 1483 data 6-12-1942 del Comando Divisione « Torino » );


-366-

-

una autosezione a benzina del 246°· autoreparto, con 20 autocarri assegnata alla Divisione « Sforzesca »; il 245° autoreparto a benzina con 85 autocarri, assegnato al XXXV C. d'A. il quale avrebbe dovuto restituire gli autocarri a gasolio, come detto sotto la lettera a);

2) Autocarri ceduti dal ~ autoraggruppamento ai sottonotati enti per ordine del Comando s• Armata: l 08° Reggimento Artiglieria « Cosseria » nr. 7 )) 72a Batteria Anticarro 4 )) Divisione « Cosseria » l 22• Sezione disinfezione » 3 17° Reggimento Artiglieria « Sforzesca » » 6 70• Batteria Anticarro )) 6 )) 121° Reggimento Artiglieria « Ravenna » 6 )) n• Batteria anticarro 6 go Reggimento Artiglieria « Pasubio » » 6 5~ Reggimento Artiglieria « Torino » » 6 120° Reggimento Artiglieria « Celere » » 6

tot.

57

3) Automezzi vari perduti dagli autoraggruppamenti Intendenza nel periodo 1° luglio- 31 dicembre 1942:

Denominazione

l ~ A.R.G. I -r A .R.G.I so A.R.G. ItO" A.R .G I Totale 2

4

20

Furgoncini

2

12

3.5

Moto

11 -

17

Ambulanze

3

2

-

Officine

2

2

Vetture

-

7

49 28 .5

.5

-

-

.5

21

4.5

58

-

124

l

Totale

26

-

Trattori Autobus

3

-

3

4

4) In totale, quindi, questa Intendenza ha perduto (tra perdite vere e proprie e cessioni) nel periodo suddetto: - autocarri nr. 883 - automotom. vari nr. 124


-

367 -·

5) Alla data odierna la situazione degli automezzi di cui dispone ancora questa Intendenza è la seguente:

Z' A.R.G.

7" A.R.G.

8" A.R.G .

10" A.R.G .

eff.

ineff.

eff. ineff.

eff.

ineff.

eff.

ineff.

eff.

ineff.

Autocarri

330

313

455

149

173

95

474

163

1432

720

Ambulanze

46

13

37

20

-

-

-

-

83

33

Vetture

35

14

20

4

l

-

12

8

68

26

Furgoncini

39

22

15

8

2

15

24

71

59

Autobotti

7

3

5

2

-

l

l

13

6

Autoc. C/do

86

21

48

5

-

54

12

188

38

Officine

18

-

18

-

15

14

-

65

-

Motocicli

47

32

11

7

21

20

79

59

Spa L/39

12

4

-

-

-

12

4

Totale

620

422

609

591

228

Denominazione

5

-

-

-

195

191

100

Totale

1911 945

6) Debbo mettere in rilievo: a) su di un organico di 3160 autocarri di manovra l'Intendenza è rimasta oggi (tolte: le perdite, gli autocarri del Comando dei vari Autoreparti ed i 720 inefficienti) con soli 1432 autocarri di manovra efficienti ai quali bisogna ancora togliere : 24 autocarri del 243° Autoreparto, dati al Gruppo Tattico Barbò; 18 autocarri del 244° Autoreparto, dati al Comando s• Armata; b) la percentuale delle inefficienze non è certamente destinata a diminuire bensl ad aumentare, dato il lavoro intenso (specialmente a favore delle Autorità germaniche) cui sono attualmente soggetti i nostri automezzi; c) i mezzi di Intendenza sono impegnati su di un territorio vastissimo che comincia dalla Romania e finisce alle rive del Don, con conseguente notevole sottrazione di mezzi alla massa di autocarri di manovra;


-368d) nella suddetta massa di manovra sono compresi gli automezzi del 'J.O Autoraggruppamento. Mezzi che hanno già percorso un numero inverosimile di chilometri (fronte occidentale, Albania, fronte jugoslavo, campagna con il C.S.I.R.) e quindi non danno affidamento di poter sostenere efficacemente un altro ciclo operativo. 7) In conclusione:

a) è escluso che l'Intendenza possa, anche solo in parte, fornire automezzi alle Grandi Unità per ripianare le perdite da queste subite nei recenti fatti d'arme; b) ove l'Armata venisse ricostituita come prima l'Intendenza non potrà essere in condizioni di funzionare qualora non siano reintegrati mezzi comunque perduti; c) da questa situazione e dalle cifre elevate delle perdite complessive risalta evidente come non si possa pensare - e si debba anzi reagire - alla richiesta avanzata dai tedeschi di cedere loro una massa di automezzi per la portata di 2000 tonnellate. Se a ciò si addivenisse significherebbe rinunciare a quel poco che rimane e compromettere la possibilità di vita dell'Armata. L'esperienza infine ci insegna che l'uso irrazionale che i tedeschi fanno e quindi farebbero dei nostri mezzi porterebbe in breve tempo alla perdita totale di questo nostro prezioso ed insostituibile materiale.

IL GENERALE INTENDENTE (Carlo Biglino)

DOCUMENTO 79/Sv.

COMANDO GRUPPO ARMATE B Intendenza N. 84/43 geh.

Q.G., 6.1.1943

Riferimento: Telescritto OKH/GenQu/Qu 2 Nr. 1/100/43 geh. Oggetto: Costituzione della «Brigata Trasporti Italia». Allegato: l

l) La cambiata situazione tattica nel territorio dell'8• Armata induce

il Comando Gruppo d'Armate B ad impiegare tutte quelle truppe e organizzazioni dell'Armata italiana, che non sono necessarie al Corpo d'Ar-


-369mata Alpino impegnato in combattimento, nella maniera che risulta più conveniente per la lotta comune. Si tratta qui anche di utilizzare sotto comando unico, per necessità, speciali e operative, gli automezzi ancora disponibili, la cui forza sorpassa di gran lunga le necessità delle formazioni italiane. 2) Per realizzare questa intenzione si ordina con questo l'immediata costituzione di una « Brigata Trasporti Italia » autonoma. 3) La «Brigata Trasporti Italia» costituirà la Grande Riserva Trasporti del Gruppo d'Armate. 4) L'impiego seguirà secondo le disposizioni del Gruppo d'Armate tramite il Comandante delle « Naschschubtruppen l » (Truppe Rifornimenti l); Colonnello Vicytil, dal quale la Brigata dipenderà per quanto riguarda l'impiego. 5) Organico della Brigata Trasporti Italia: vedi allegato. Quale Comandante sarà da designare un ufficiale automobilista esperto con un Comando sufficientemente grande. Al Comando della Brigata verrà assegnato un Comando di Collegamento (l ufficiale di S.M. con aiutante ed un gruppo di interpreti), dal Comandante delle « Nachschubtruppen l». Nella brigata sono da comprendere, degli automezzi segnalati: a) 4 32 autocarri con l 000 t. capacità di carico

( « per necessità operative ed eccezionali •)

b) 276 autocarri con 689 t. capacità di carico ( « automezzi che vengono messi a disposizione ») c) gli automezzi già radunati:

300 t. - attualmente presso la 19• Divisione Corazzata. 120 t. - già a Swatowo. Detti automezzi devono venir per intanto riuniti in 3 Autogruppi su 3 Autoreparti cadauno. Sono da fornire Comandi di Autogruppo che siano in grado di funzionare e Comandanti di Autoreparto col necessario personale. Autogruppi e Autoreparti siano forniti di cucine da campo e carreggio, affinché possano venir temporaneamente impiegati anche fuori della Brigata e dell'Autogruppo.


-3706) La radunata della Brigata cosl costituita deve avvenire nella zona Sswatowo - Malow - Alexandrowka - Bokowskoje.

Il Comando della Brigata con installazioni di officina; deposito carburanti e sezione sussistenza siano dislocati a Sswatowo e collegati telefonicamente. 7) La radunata deve avvenire entro il 15.1.1943. Comunicazione dell'avvenuta radunata: 16.1.1943 8) Le colonne assegnate ai « Versorgungsabschnitte » (settori di ri-

fornimento): 70 tonn. a Woroschilowgrad

30 tonn. a Starobelsk

60 tonn. a Rossosch non devono venir impiegate nella costituzione della Brigata in parola. Inoltre bisogna provvedere affinché venga assicurato il traffico rifornimenti del Corpo d'Armata Alpino compresa la sua Base di Kupiansk, nonché il rifornimento dell'Armata compresi i reparti dislocati nella zona Woroschilowgrad - Gorlowka - Stalino. 9) La forza degli automezzi adibiti a questo scopo, quindi non disponibili per la costituzione della Brigata Trasporti, suddivisi secondo i 3 gruppi di cui al ~ capoverso del n. 8, dev'essere comunicata entro il 16.1.1943 con l'indicazione delle rispettive entità da rifornire.

Per il Comando del Grup~ Armate B Il Capo di Stato Maggiore Bozza firmata da v. Sodenstern P.C.C. Firma illeggibile


-371Allegato

ORGANICO DELLA BRIGATA TRASPORTI ITALIA

rCompagnia Comando

Comando di Brigata l

l

Autogruppo t cadauno su A 3 autoreparti di 250 t. di carico

l

l

t

t c

B

Servizi costituiti da Auto-Officina Depositi Carburanti Sezione Sussistenza.

Questo organico è un suggerimento. Va soltanto rispettata la capacità di trasporto espressa in tonnellate. Per l'esattezza della traduzione F.to Ten. Culot Guido

DOCUMENTO 80/Sv. TELESPRESSO Da Rondine 340 (l) At Quercia Stato Maggiore (2) N. 420/S.M. data 8 gennaio alt l) Mi riferisco al foglio 84/43 (DOCUMENTO 79/Sv.) del 6 corrente con il quale il comando Gruppo Armate B stabilisce la costituzione di una Brigata Trasporti Italiana at dipendenza stesso Comando et da impiegarsi da colonnello tedesco et formata da un reparto comando et da tre autogruppi ognuno su tre autOreparti con capacità complessiva di 2.250 tonnellate et consistenza di 950 automezzi circa alt Località concentramento Swatowo alt N.d.T.: (l) Rondine 340 era il nome convenzionale dell'Intendenza 8' Annata · Direzione Trasporù. - (2) Quercia era lo Stato Maggiore del C.do 8' Armata.


-3722) Richiesta tedesca est basata su segnalazione fatta da Intendenza con foglio allegato interpretato erroneamente alt Infatti a colonna 1°) risultano automezzi indispensabili per trasporti interni centri logistici et cioè per scarichi et carichi treni et trasporti interni et tra varie sedi et magazzini et fra stabilimenti alt A colonna due risultano automezzi disponibili et impiegabili per autocolonne di rifornimento et unità operanti et per trasporti urgenti derivanti da varie dette improvvise necessità alle quali est quasi sempre impossibile far fronte con ferrovie cui trasporto est aleatorio alt Colonna tre rappresenta invece massima disponibilità che questa Intendenza può mettere at disposizione alleati quando non ostino necessità particolari et straordinarie senza compromettere organizzazioni et funzionamento propri servizi alt 3) Concludendo specchio dimostra che possono essere impiegati per questo ultimo scopo non più di 276 autocarri alt A dimostrazione però spirito collaborazione Intendenza avverto che talora per venire incontro a necessità tedesche assegno un maggior numero di automezzi mettendo in sofferenza anche nostri servizi alt 4) Est appena necessario aggiungere che automezzi dislocati presso centri sono raggruppati unità automobilistiche et loro schieramento est in rapporto con situazione operativa et logistica in atto alt 5) In relazione richiesta tedesca osservo quanto segue alt Primo: tedeschi chiedono disponibilità automezzi superiore at colonna due et tre predetto specchio venendo cosi non solo at privare Intendenza dei mezzi indispensabili per rifornimento truppe e per far fronte at necessità operative ma anche dei mezzi occorrenti per lo stesso funzionamento dei centri alt Secondo: osservazione ora fatta cadrebbe di fronte assicurazione tedesca che essi farebbero fronte anche nostre necessità alt Osservo al riguardo che togliendo automezzi da centri e dislocandoli in unica località si rende praticamente impossibile far fronte necessità rifornimento vale a dire si paralizza funzionamento servizi alt A parte questa pratica impossibilità Intendenza sarebbe costretta at richiedere ai tedeschi disponibilità propri mezzi per far fronte proprie necessità alt Esperienza ci insegna con abbondanza esasperante di esempi che mie ricl!ieste cadrebbero nel vuoto et che conseguentemente noi dovremmo anche in questo vivere at estremi margini necessità tedesche con tu.tti i gravi prevedibili riflessi necessità nostre truppe alt Terzo: oltre che situazione contingente occorre spingere sguardo nel futuro alt Sono sicuro facile profeta se predico che degli automezzi, messi at disposizione tedeschi non rimarrebbero at primavera neppure telai, perché automezzi saranno liquefatti da impiego che non tiene nessun conto possibilità uomini et macchine alt Non accenno neppure at dipendenza nostra unità da colonnello tedesco perché ciò est semplicemente offensivo alt Concludo: richiesta tedesca habet origine non dalla sfiducia no-


-

373

stra attiva collaborazione per la quale diamo quotidiane prove, ma dal desiderio di appropriarsi nostri automezzi per proprie necessità et per fare propri comodi alt. Propongo quanto segue alt Primo: siano respinte richieste tedesche relative sia at costituzione brigata trasporti sia at dipendenza nostra organizzazione logistica da Autorità tedesche come da ordine 100/43 del 4/1 del Comando Supremo Germanico alt Secondo: automezzi et organizzazione italiana devono continuare at dipendere da comandi italiani alt Terzo: nostro concorso sarà dato entro limiti di cui at colonna tre noto specchio et cioè 276 automezzi alt Aggiungo in ultimo che scopo avere unità organica impiego cercherò di riunire detti automezzi in un autogruppo che sarà particolarmente destinato a fronteggiare necessità tedesche alt GENERALE BIGLINO

ALLEGATO AL TELESPRESSO n. 420/SM in data 8 gennaio 1943 dell'Intendenza g• Armata FONOGRAMMA

Da Rondine At Quercia N. 221 /TR data 8 gennaio 1943 alt Da ufficiale superiore automobilista distaccato Starobelsk per disciplina nostri automezzi in servizio presso alleati mi perviene notizia ufficiosa che domani sabato un generale tedesco del Comando Gruppo Armate verrà da me per trattare costituzione Brigata di Trasporto su tre autogruppi per capacità complessiva 2000 tonn. utili da mettere agli ordini delle autorità tedesche alt Secondo informazioni stesso ufficiale massa nostri automezzi forniti zona Starobelsk-Belowodsk per note operazioni verrebbe bloccata at disposizione tedeschi et oggi concentrata in altra località alt Per inciso faccio osservare che tale massa costituita originariamente di 200 automezzi si est assottigliata at 165 per inefficienze determinatesi nel giro di pochissimi giorni di impiego alt Confermo che ogni richiesta del genere mi trova decisamente contrario e da parte mia mi opporrò con ogni energia attuazione richieste alleate che compromettono conservazione nostro prezioso insostituibile materiale automobilistico alt Generale che venisse da me sarà rinviato codesto Comando trattandosi di questione estremamente delicata che intacca prestigio et vita stessa nostra Armata ALT GENERALE BIGLINO


-374DOCUMENTO 81/Sv.

INTENDENZA 8.. ARMATA Direzione Trasporti P.M. 102 - 3 gennaio 1943 XXI

N. 165/TR di prot. OGGETTO: spazio di trasporto.

Riferimento: foglio 621 data 28-12-1942 XXI AL NUCLEO COLLEGAMENTO TEDESCO Presso Intendenza s• Armata

- P. M. 102

Si trasmettono qui di seguito i dati relativi allo spazio di trasporto disponibili presso le località sottoindicate (dedotte le inefficienze e le perdite secondo dati finora pervenuti):

Colonna 3

Colonna 2

Colonna l l

l

Per ordinarie necessità e Per necessità funzionamento operative e Centri straordinarie Logistici

Margine di disponibilità

NOTE

autoc.l tonn. l autoc.l tonn. l autoc.l tonn.

272

680

156

290

114

285

275

65

190

46

119

Dniepropetrowsk

110 21

52

10

11

27

Millerowo

-

-

-

25 -

-

-

Ostrogoshsk

38

Rossosch

85

95 240

Charkow

78

Starobelsk

Woroschilowgrad Stalino-DebalzewoRikowo

Kupiansk Totale

i:

·.

·. '\

25

62

14

35

135 120

34

195

54 48

27

85 67

-

-

24

60

-

-

75

187

50

125

. 30

75

679

1724

432

1007

276

693

- - - - - -- -- - - -

Non si conoscono i dati

Presso Comando Tappa


-375Dei suddetti automezzi 2/3 funzionano a gasolio, 1/3 a benzina. Nel margine di disponibilità che risulta dalla colonna 3, sono compresi i seguenti autocarri attualmente in servizio a seguito richieste di codesto Ufficio: Automezzi in servizio per gli alleati

Ord. Mov. 14622 - 24-12-42

-

diretti a Starobelsk

n.

37

Ord. Mov. 130/2-1 26-12-42

-

traino pezzi

»

6

Ord. Mov. 139/2-Vl - 26-12-42

-

traino pezzi

»

6

Fono 14133 - 25-12-42

-

trasporto muniz. da Charkow

30

Fono 14667 - 26-12-42

-

trasporto muniz. da Stalino

5

Fono 14666 - 26-12-42

-

trasporto muniz. da Rikowo

12

Ord. Serv. 140/2-IX-27-12-42

-

trasporto viveri

2

Ord. Serv. 140/2-III-27-12-42

-

trasporto indum. invern.

Ord. Serv. 140/2-XX-27-12-42

-

trasporto graticci

Ord. Serv. 6/8-VII-27-12-42

-

diretto Kameosk magg. Vildm.

5

Fono 14684 - 27-12-42

-

da Kupiansk

n.

50

Radio 14703 - 27-12-42

-

da Stalino

»

8

Ord. Mov. 148/58- 27-12-42

-

per Starobelsk

»

101

Ord. Ser. 8/7-111 - 29-12-42

-

trasporto materiale art.

»

5

Ord. Ser. 143/2-l-30-12-42

-

trasporto munizioni

»

3

Ord. Ser. 143/2-V-30-12-42

-

disposiz. maresc. Wunschers

2

Ord. Ser. 119/10-I-1-1-43

-

trasporto muniz. (gg. 5 dur. serv.)

»

l

n.

l

n.

6

Ord. Ser. 119/10-11-1-1-43

-

trasporto viveri

»

3

Ord. Mov. 148/58 - 31-12-42

-

per Starobelsk

»

48

Ord. Ser. 11/7-1 - 1-1-43

-

furgoncino a disposiz.

»

l

Ord. Ser. 145/2-III- 1-1-43

-

trasporto viveri

»

2

Ord. Ser. 13/7-13-1-43

-

trasporto materiale vario

Ord. Ser. 147 /2-VII - 3-1-43

trasporto viveri Totale

5

n.

8

n.

347


-376AUTOVEICOLI (Situazione RAMPA)

n.

3932

AUTOCARRI DI MANOVRA

n.

1387

n.

2545

Differenza in meno

DIFFERENZA: -

Inefficienti autocarri Sezione Comando

-

n.

765 347

autovetture furgoncini

n. n. n.

193 282

- autoambulanze - frigoriferi - autobotti -L. 39 - trattori

n. n. n. n. n.

209 25 134 63 41

- autobus - autosoccorso - auto offiçìne di reparto -O.M.P. - 6° Parco

n. n. n. n. n.

69 8 91 147 62

n.

62

n.

2498

7° Parco Totale

Cosl in questo momento sono in servizio per conto di enti germanici 71 autocarri in più del margine di disponibilità di questa Intendenza, ciò che mette in sofferenza le necessità dei reparti ed unità italiane. I dati delle colonne l) 2) 3) sono suscettibili di variazioni in funzione dalle inefficienze che si possono giornalmente verificare a causa dell'intenso lavoro in cui sono attualmente soggetti gli automezzi, in relazione anche allo stato delle piste. d'ordine IL TEN. COL. DI S.M. CAPO DI STATO MAGG. f.to: Luigi De Micheli


-377DOCUMENTO 82/Sv.

N. 016/229

COMANDO 8* ARMATA Ufficio Servizi P.M. 6, 8 gennaio 1943

AL COMANDO GRUPPO ARMATE B (tramite ufficio del Generale tedesco di collegamento presso 8* Armata).

OGGETTO: Costituzione della Brigata Trasporti Italiana. Risposta al foglio 84/43 gel:. del 6 gennaio. l) I mezzi automobilistici italiani sono riuniti in formazione organica con propri Comandanti, agli ordini di un Direttore dei Trasporti responsabile. Tale organizzazione non può essere cambiata. 2) Qualsiasi variazione di costituzione e di dipendenze che venisse a cambiare la fisonomia del funzionamento dell'8* Armata italiana in Russia non può essere ordinata che dal Comando Supremo Italiano al quale, come hq detto nel mio foglio n. 016/198 in data odierna, ho prospettato la questione. 3} L'Intendenza dell'8* Armata aderirà sempre, come per il passato, alle richieste di trasporti che le verranno rivolte dalle Autorità tedesche, nei limiti delle disponibilità, senza però modificare l'organizzazione e le dipendenze delle sue autoformazioni. 4) L'esuberanza di mezzi di trasporto automobilistici da parte della Intendenza deve essere stata calcolata da codesto Comando su dati sorpassati poiché - se le necessità dei rifornimenti sono ora in parte alleggerite - occorre però dare alle truppe in costituzione il minimo di automezzi necessari, minimo che deve essere tratto da quelli dell'Intendenza, non potendo fare assegnamento su arrivi dall'Italia. P .C.C. IL COLONNELLO •in s. S.M. F.to Ugo De Lorenzis

IL GENERALE COMANDANTE F.to Italo Gariboldi

DOCUMENTO 83/Sv. TELESPRESSO Da Intendenza 8* Armata At Comando 8* Armata N. 366/T/R data 11 gennaio 1943 alt - Seguito comunicazione telefonica 19,20 odierne comunico esito conversazione svoltasi pomeriggio oggi ore 18,00 con generale tedesco von Zutavern alt Generale te-


-

378

desco habet richiesto disponibilità per metà febbraio tre autogruppi alt Ho risposto che ciò era impossibile e che massimo mio contributo poteva essere rappresentato da seguenti elementi alt Entro otto aut dieci giorni un autogruppo et successivamente un centinaio di macchine circa per settimana fino at realizzare entro metà febbraio disponibilità per un complesso di due autogruppi e cioè circa 800 macchine alt Ho precisato che unità date in concorso per trasporto sarebbero state at dipendenza di questa Intendenza et comandate da colonnello italiano. Ho stabilito tre pregiudiziali per concorso alt Primo: restituzione macchine già messe at disposizione non appena ultimato nota operazione sblocco in corso alt Secondo: agevolazione trasporti ferroviari conformità promemoria da me presentato alt Terzo: consegna parti ricambio base mia richiesta alt Automezzi dati concorso sono per metà gasolio per metà benzina alt. Aggiungo quanto segue nei riguardi codesto Comando alt Primo: impegno intendenza preclude ogni possibilità assegnazione mezzi at unità in ricostituzione non solo ma esige anche che automezzi già riparati et attualmente at disposizione Intendenza rimangano per tutta durata impegno at mia disposizione alt Consegue che automezzi per unità in ricosrituzione devono essere tratti da disponibilità che mi risultano notevoli nei comandi et unità in riordinamento alt Secondo: questa Intendenza può far fronte at servizi per attuale situazione statica alt Mutando questo ultimo dato di base est evidente che parte almeno dei mezzi dati concorso tedesco dovrebbe ritornare disponibile per Intendenza alt Prego approvazione codesto Comando dovendo domani entro ore 10 dare risposta conclusiva at Generale Tedesco alt. GENERALE BIGLINO

DOCUMENTO 84/Sv. INTENDENZA 88 ARMATA Direzione Trasporti RICHIESTE CHE SI FORMULANO NEL CAMPO DEI TRASPORTI FERROVIARI AD INTEGRAZIONE SIMILARI TRASPORTI AUTOMOBILISTICI l) Urgente concessione seguenti trasporti truppe delle Unità in corso di riordinamento: N. 9 treni da Woroschilowgrad alla zona di Rikowo-Gorlowka; N. 3 treni da Woroschilowgrad a Bossy (Rowenki); N. l treno da Rossosch a Kondraschewskaja. (già richiesti all'Ufficio Bg. T.O. del Nucleo Collegamento). 2) Concessione giornaliera di 2-5 vagoni da basi Donez a Woroschilowgrad.


li

-3793) Concessione materiale rotabile per trasporti di piccola entità (munizioni, materiale artiglieria e commissariato) da zona Gorlowka - Debalzewo a Kupiansk, Charkow, Rossosch. (già richiesti). 4) Concessione materiale rotabile per avviamento viveri e materiale urgente da zona Kupiansk - Walujki a Rossosch-Jsium. 5) Concessione trasporto grano per Corpo d'Armata Alpino da Lantratowo a Rossosch cui nostra richiesta al Bv. T.O. n. 373 data 3 corr. 6) Concessione materiale rotabile per avviamento materiali urgenti e derrate da Kondraschewskaya a Kupiansk - Rossosch. 7) Concessione trasporto per trasferimento 21 automezzi da Budapest per Woroschilowgrad per "1' Parco Automobilistico. 8) Facilitazioni per sgombero in patria - anche con materiale tedesco senza trasbordo al Brennero - sia di materiale ricuperi concessi, sia di materiali da riparare della R. Aeronautica. 9) Concessione degli scarichi di truppe e materiali nelle stazioni da noi di volta in volta indicate per evitare poi ulteriori spostamenti che comportino impiego di automezzi e consumo carburanti. 10) Concessione di pezzi di ricambio per 300 autocarri Borgward e 100 Opel-Blitz. Segue elencazione di altri 100 tipi di parti ricambio per ciascun tipo di autocarro di fabbricazione tedesca.

DOCUMENTO 85/Sv.

INTENDENZA s• ARMATA Direzione Trasporti N. 424/TR. di prot. P.M. 102, 13 Gennaio 1943 OGGETTO: Progetto tedesco di costituzione «Brigata Trasporti Italia». Allegati: 3 AL COMANDO s• ARMATA (seguito telespresso 366/TR in data 11 corr.)

P.M. 6

Trasmetto, per doverosa informazione, copia dei seguenti fogli in argomento emarginato: l) mio promemoria in data 11 corrente, rilasciato al Generale tedesco von Zutavern, incaricato delle trattative, ed all'ufficio collegamento tedesco presso l'Intendenza (Allegato l); 2 ) mio promemoria in da t a 12 corr., rilascia to al pr~!detto Generale tedesco ed al predetto Ufficio di Collegamento, con due allegati, di cui il secondo omesso (allegato 2). IL GENERALE INTENDENTE (Carlo Biglino)


-380(ALLEGATO 1) INTENDENZA s• ARMATA Direzione Trasporti P.M. 102, 11 gennaio 1943 XXI PROMEMORIA l) Premesso che questa Intendenza ha già ipotecato a favore dei tedeschi presso i Centri Logistici un concorso di trasporto di 310 tonnellate, pari a 130 autocarri; tenuto conto della necessità di trasporto per il normale funzionamento dei Centri Logistici e dell'Intendenza; te· nute altresl presenti le necessità delle unità in ricostituzione ed in riordinamento, questa Intendenza può mettere a disposizione il seguente quantitativo di automezzi: l Autogruppo su l Sezione Comando 4 Autoreparti (2 a gasolio e 2 a benzina) ogni autoreparto su: l Sezione Comando 4 autosezioni di manovra.

il tutto pari a: 384 autocarri di manovra = 1000 tonn. di trasporto 36 autocarri per le Sezioni C.do di Autogruppo e di Autoreparto 8 autocarri per officine di autoreparto 5 autovetture

4 autofurgoncini 4 motociclette Tot. 441 autoveicoli. 2) Per organizzare detto autogruppo sono necessari 8-10 giorni, data la dislocazione dei mezzi ed il tempo occorrente per il loro concentra· mento. E' necessario poi, ed è questa condizione determinante sulla quale richiamo l'attenzione, che siano restituiti i 243 autocarri attualmente in servizio per le Autorità tedescl:e e che rappresentano una massa non


-381omogenea, costituita sotto l'assillo dell'urgenza con macchine delle più svariate caratteristiche. 3) Dando questo concorso, non si potrà cedere ad altre richieste parziali. Ciò non toglie che, se la situazione migliorasse (riparazioni, ricuperi), sarà cura di questa Intendenza di mettere a disposizione le eventuali maggiori disponibilità. 4) Le unità di cui al n. l) sono alla piena dipendenza dell'Intendenza e rappresentano non una cessione, ma un concorso temporaneo di mezzi. Al termine di ogni trasporto i mezzi devono essere restituiti. 5) L'impiego dovrà essere fatto per unità organica e mediante richiesta a questa Intendenza. Sono da escludere servizi di macchine isolate.

6) La parte germanica fisserà la località di riunione da servire di base per l'autogruppo. In detta località dovrà essere tempestivamente provveduto all'approntamento di alloggiamento (completo di vetri e riscaldamento) per truppa, locali per le 4 autofficine, deposito carburante. 7) Da parte germanica oltre al carburante, lubrificante, grasso, liquido antigelo, liquido per freni, composto per cambi, energia elettrica per le autofficine, dovrà essere provveduto tempestivamente alla costituzione di una scorta di parti di ricambio (serie completa), per automezzi tipo Borgward e Opel-Blitz. 8) Le riparazioni saranno fatte a cura delle autofficine di reparto. E' escluso che le inefficienze siano ripianate da altri gettiti da parte di questa Intendenza. 9) Si raccomanda il massimo interessamento affinché: siano restituiti alle Unità italiane tutti gli automezzi abusivamente in possesso di enti germanici; -

siano impartite disposizioni per la concessione di vagoni ferroviari singoli, per trasporti tra i vari Centri Logistici e le basi di Intendenza, a seconda delle richieste.

In questo momento, date le gravi perdite subite nei recenti fatti d'arme a causa della ben nota deficienza di carburanti, e le necessità relative al riordinamento dei reparti, quanto sopra è detto rappresenta il massimo contributo che questa Intendenza può dare.


-382(ALLEGATO 2) INTENDENZA s• ARMATA Direzione Trasporti P.M. 102, 12 Gennaio 1943 PROMEMORIA A seguito conversazione del pomeriggio di ieri 11 gennaio con il Signor Generale Zutavern. l) Confermo che nell'attuale situazione e disponibilità residua di automezzi dopo le perdite subite nelle recenti operazioni, questa I ntendenza può entro 8-10 giorni mettere a disposizione delle Autorità tedesche un autogruppo di formazione su 4 autoreparti per un complessivo spazio utile di trasporto di circa 1000 tonnellate. Tale concorso è subordinato a tutte le condizioni da me indicate nel promemoria di ieri e che oggi per quanto riguarda le concessioni da farsi da parte germanica nel campo dei trasporti ferroviari, preciso nell'allegato 1). 2) In relazione alle insistenti richieste del predetto Generale Zutavern ho esaminato la possibilità di dare in proseguo di tempo un ulteriore concorso di automezzi da impiegare su richiesta del Comando Supremo Germanico per determinate grandi operazioni. Questo ulteriore concorso, spinto al limite delle possibilità e con sacrificio di ogni nostra esigenza, è rappresentato da un secondo autogruppo su tre autoreparti con uno spazio libero di trasporto di oltre 600-700 tonnellate da realizzare gradualmente in base al gettito delle riparazioni, entro il 15-20 febbraio p.v. Si potrà cosl raggiungere un complessivo spazio libero di trasporto di 1600-1700 tonnellate. 3) Questo ulteriore impegno è subordinato però, oltre che alle condizioni già indicate nel mio primo promemoria, alle seguenti pregiudi.ziali che sono determinanti: a) situazione invariata, rispetto alla data odierna, nell'impiego delle G.U. Italiane, e cioè impiego limitato soltanto al Corpo d'Armata Alpino e Divisione « Ravenna». b) rinuncia da parte germanica alla disponibilità di .31 O tonnellate ora vincolate nei presidi di Rossosch, Starobelsk, Woroschilowgrad e Millerowo. c) potenziamento riparazioni mediante sollecita fornitura da parte germanica di parti di ricambio per macchine Opel-Blitz e Borgward.

i


-383d) concessione da parte germanica di 800-1000 carrette o slitte con due cavalli ciascuna e relativi finimenti da distribuire a tutte le unità in riordinamento ed alla Divisione « Ravenna » per assicurarne le possibilità di vita. Il Comando di Armata prega la parte germanica di voler comunicare in via approssimativa epoca e durata del servizio.

DOCUMENTO 86/Sv. INTENDENZA 8• ARMATA Direzione Trasporti N. 17 /5/TR. di prot. P.M. 102, 12 gennaio 1943 OGGETTO: Costituzione Autogruppo di formazione «Italia». AL COMANDO 10° AUTORAGGRUPPAMENTO SEDE e, per conoscenza: ALLA DIREZIONE AUTOMOBILISTICA SEDE AL COMANDO 2"-7°-8° ATUTORAGGRUPPAMENTO SEDE l ) Codesto Comando dovrà costituire per il giorno 18 c.m. un Autogruppo di formazione per necessità di trasporto a favore di Autorità Germaniche.

-

2) Detto Autogruppo dovrà essere costituito: l Comandante - Maggiore o Tenente Colonnello in s.p.e. l Sezione Comando 2 Autoreparti a gasolio 2 Autoreparti a benzina

-

3) Ogni Autoreparto dovrà essere costituito da: l Autosezione Comando con autofficina di reparto 4 Autosezioni 4) Concorreranno alla formazione di detto Autogruppo: a) Codesto Comando per quanto riguarda:

-

il Comandante la Sezione Comando di Autogruppo

-

l Autoreparto a gasolio

b) Il 7° Autoraggruppamento con 2 autoreparti a benzina con macchine Borgward ed Opel-Blitz. 5) L'organico degli autoreparti deve essere sulla forza di 96 autocarri di manovra efficienti oltre la Sezione Comando con un'autovettura - un furgoncino - 5 autocarri - 2 carri officina - l motocicletta.


-3846) Complessivamente l'Autogruppo deve avere una forza di: 384 autocarri di manovra 36 autocarri per le sezioni Comando di Autogruppo e di Autoreparto 8 Carri Officina di Autogruppo 5 autovetture 4 autofurgoncini 4 motociclette Totale 441 autoveicoli 7) Gli autocarri non devono essere prelevati dai reparti di formazione. 8) Zona di radunata: Woroschilowgrad e dintorni. IL DIRETTORE DEI TRASPORTI Ten. Col. A. Gualano

INTENDENZA ~ARMATA

DOCUMENTO 87/Sv.

PROMEMORIA Per costitUire 2 Autoreparti a benzina su macchine tipo Borgward ed Opel-Blitz occorre far rientrare: - 241° A.R.P. - 20 su 20 macchine del Comando di Charkow - 241° A.R.P. - 12 su 12 macchine del Comando Presidio di Debalzevo - 165° A.R.P. - 12 su 23 macchine dal Centro Logistico di Charkow Totale

44

55

Inoltre si propone il rientro: 243° A.R.P. - 24 macchine da Nikolajewka in servizio presso Gruppo Barbò - 244° A.R.P. - 18 macchine da Rikowo in servizio presso l'Ufficio « I » dell'8• Armata - 257° A.R.P. - 22 macchine da Kupiansk in servizio presso il Comando 8• Armata Totale 64 -

Consumo carburante per il rientro a Woroschilowgrad dei suddetti autocarri: lt. Autocarri 22 da Kupiansk km. 220 - gasolio 5.000 Autocarri 18 da Rikowo km. 120 - gasolio lt. 2.200 Autocarri 24 da Nikolajewka km. 350 - gasolio lt. 8.400 Gasolio necessario

lt.

15.600


l

-385Autocarri 20 da Charkow km. 3 3.5 - benzina Autocarri 12 da Debalzevo km. 100 - benzina Autocarri 12 da Charkow km. 33.5 - benzina Benzina necessaria

lt. lt. lt.

9.400 1.600 5.400

lt.

16.400

INTENDENZA s• ARMATA Direzione Trasporti P.M. 102, 13 Gennaio 1943 Al Sig. Ten. Col. RAMPA - Direzione Automobilistica SEDE ...con preghiera di volersene avvalere per inoltrare una speciale l•· chiesta di carburante, che deve avere urgente riscontro se si vuole approntare entro 8-10 giorni il 1° autogruppo. IL DIRETTORE TRASPORTI (Ten. Col. A. Gualano)

DOCUMENTO 88/Sv. FONOGRAMMA Da I NTENDENZA s• ARMATA At NUCLEO COLLEGAMENTO TEDESCO PRESSO INTENDENZA s• ARMATA et per conoscenza: At COMANDO s• ARMATA At NUCLEO COLLEGAMENTO ITALIANO PRESSO HEERESGRUPPE B.

l

l l

~

N . .563/TR Data 16 gennaio alt Seguito foglio 617/II/Aut data 13 gennaio alt Causa mancata fornitura carburante richiesto da questa Intendenza per concentrare in Woroschilowgrad automezzi dislocati a Cha'rkow, Debalzewo, Kupiansk, Nikolajewka, Starobelsk, non est possibile approntare per prossimi giorni primo autogruppo destinato at concorrere servizio trasporti per Comandi Alleati alt Come già fatto rilevare in precedenti mie comunicazioni, costituzione stessa est rimasta inoltre compromessa da mancata restituzione numerosi automezzi comandati per specifici servizi at favore comandi tedeschi et non più restituiti alt Prego comunicare quanto sopra a chi di competenza alt. F.to Generale Biglino


-386DOCUMENTO 89/Sv. INTENDENZA SPECIALE CSIR

DISLOCAZIONE E CONSISTENZA DEI PARCHI DI AUTOMEZZI GUASTI AL 31 MARZO 1942

Perwomajsk Kriwoj Rog Saksagan Dnjepropetrovsk Pawlograd Stalino

Ripara bili in zona 80 43 36 353 17 234

Non riparabili in zona 32 25 60 122 14 152 405

TOTALE

N.

763

TOTALE GEN.

N.

1.168

SGOMBERATI IN ITALIA N. 235

COMANDO 8" ARMAT A

DOCUMENTO 90/Sv.

UNITA' AUTOMOBILISTICHE PRESENTI E OPERANTI NELLA 8" ARMATA ALLA DATA DEL 15 OTTOBRE 1942 (Ricostruziçme da un grafico dell'Ufficio Ordinamento dell'Armata) l) INTENDENZA DI ARMATA:

-

2" Autoraggruppamento di Armata: giunto al fronte orientale con il CSIR - 1941; 1.050 autocarri di fabbricazione nazionale e 400 mezzi vari (l) a benzina e gasolio; capacità totale di carico T. 2.600: - II Autogruppo misto (con autofficina del 116° autoreparto legg.); 26° Autoreparto pesante (251-252-253-254" autosezioni pesanti); 91° Autoreparto pesante (541-542-543-544" autosezioni pesanti); 51° Autoreparto autombulanze (23-37-54-7 3-74" sezioni autoambulanze); 3~ Autoreparto pesante autobotti (217-219-277-278-132" sezioni autobotti).

(l) Per mezzi vari s'intendono le autoambulanze, i carri soccorso, le autoofficine, i motocicli, ecc.


-387- XXIX Autogruppo pesante {con autofficine dei 33° e 96° autoreparti pesanti; 200 rimorchi - 200 attrezzature trasporto quadrupedi); 34° Autoreparto pesante (283-284-285-286• autosezioni pesanti); 97° Autoreparto pesante (565-566-567-568• autosezioni pesanti); 115° Autoreparto pesante (733-734-735-736• autosezioni pesanti); 13~ Autoreparto misto (74" e 75• autosezioni leggere; 766• e 767• autosezioni pesanti); - LI Autogruppo pesante {con autofficine dei 135° e 1400 autoreparti pesanti); 2j0 Autoreparto pesante (715-716-717-718• autosezioni pesanti); 127° Autoreparto pesante (749-750-751-752-813• autosezioni pesanti; 110• autosezione mista); 18]0 Autoreparto pesante (801-802-803-804• autosezioni pesanti); 188° Autoreparto pesante (805-806-807-888• autosezioni pesanti); - 8° Reparto Soccorso Stradale - 46a Officina di autogruppo. -

7° Autoraggruppamento di Armata: giunto al fronte orientale nella estate 1942; 950 autocarri e 350 mezzi vari a benzina e gasolio; 50% Borgward (tedeschi), 30% Opel-Blitz (tedeschi), 20% di fabbricazione nazionale; capacità totale di carico T. 2..500:

- XVIII Autogruppo pesante. 2~ Autoreparto pesante (263-264-265-266• autosezioni pesanti); 117° Autoreparto pesante (741-742-743-744• autosezioni pesanti); 126° Autoreparto pesante (745-746-747-748• autosezioni pesanti); 12~ Autoreparto pesante (753-754-755-756• autosezioni pesanti); - XXX Autogruppo pesante: 165° Autoreparto pesante (651-652-665-666• autosezioni pesanti); 241° Autoreparto pesante ( 1-2-3-4• autosezioni pesanti); 24~ Autoreparto pesante (15-16-17-18• autosezioni pesanti); 134° Autoreparto autoambulanze (761-762-763-764• sezioni aut.);

- r Officina di autogruppo. -

350° Autoreparto pesante (1590-1591• autosezioni pesanti).

-

fiO Autoraggruppamento di Armata: giunto al fronte orientale nell'estate 1942; 1.100 autocarri e 300 mezzi vari FIAT 626, Bianchi Miles, 508 C.M. a benzina e gasolio; capacità totale di carico T. 2.700:

- LVII Autogruppo pesante: 243° Autoreparto pesante (910-911-912-913• autosezioni pesanti); 244° Autoreparto pesante (914-915-916-917• autosezioni pesanti); 245° Autoreparto pesante {918-919-920-921• autosezioni pesanti); 246° Autoreparto pesante (922-923-924-925• autosezioni pesanti);


-

388

- LVIII Autogruppo pesante: 247° Autoreparto pesante (926-927-928-929• autosezioni pesanti); 248° Autoreparto pesante (930-931-932-933• autosezioni pesanti); 24~ Autoreparto pesante (934-935-936-937• autosezioni pesanti); 2500 Autoreparto pesante ( 938-939-940-941" autosezioni pesanti); - 8" Officina di autogruppo.

-

100 Autoraggruppamento di Armata: giunto al fronte orientale nell'estate 1942; 900 automezzi e 300 mezzi vari, prevalentemente di fabbricazione nazionale ed anche di fabbricazione tedesca, a benzina e gasolio; capacità totale di carico T. 2.200; - LX Autogruppo pesante: 251° Autoreparto pesante (953-954-955-956" autosezioni pesanti); 252;0 Autoreparto pesante (957-958-959-960• autosezioni pesanti); 253° Autoreparto pesante (961-962-963-964* autosezioni pesanti); 254° Autoreparto pesante (965-966-967-968* autosezioni pesanti); - LXI Autogruppo pesante: 255° Autoreparto pesante (969-970-971-972* autosezioni pesanti); 256° Autoreparto pesante (973-974-975-976" autosezioni pesanti); 257° Autoreparto pesante (977-978-979-980* autosezioni pesanti); 25SO Autoreparto pesante (981-982-983-984* autosezioni pesanti); 10• Officina di autogruppo.

2) II CORPO D'ARMATA: -

]O Autoreparto pesante: - 249• e 948" sezioni pesanti; - 102" sezione mista; - 2• e 12• sezioni autoambulanze;

-

DNISIONE FANTERIA « SFORZESCA »: - 2• sezione autocarrette; - 124" e 192" sezioni pesanti; - 11 • officina mod. 37.

-

DNISIONE FANTERIA «RAVENNA»: - 3• sezione autocarrette; - 128• e 247• sezioni pesanti; - 12• officina mod. 37.

-

DNISIONE FANTERIA «COSSERIA»: - 5• sezione autocarrette; - 134• e 24B- sezif)ni pesanti; - u· officina mod. 37.


-3893) XXXV CORPO D'ARMAT A « CSIR »: -

-

27° Autoreparto pesante: - 222-223-224-225" sezioni pesanti; 1° Autoreparto: Gruppo CC.NN. «Montebello»; 2° Autoreparto: Gruppo CC.NN. «Tagliamento»; 228° Autoreparto misto: - 118" sezione mista; - 33• sezione autoambulanze; - 11 • e 9'1 sezioni autobotti.

DIVISIONE AUTOTRASPORTABILE «PASUBIO»: - 190° Autoreparto pesante: sua e 8148 sezioni pesanti; - 9" officina mod. 3 7.

-

DIVISIONE AUTOTRASPORT ABILE « TORINO »: - 185° Autoreparto pesante: 8348 e 815• sezioni pesanti; 52• officina ri10d. 37.

-

34 DIVISIONE CELERE « PADA »: · XIV Autogruppo pesante: 218° e 21~ autoreparti pesanti; 12~ autoreparto leggero; 213° autoreparto misto; - 3• officina di autogruppo mod. 37.

4} CORPO D'ARMATA ALPINO:

-

-

200° Autoreparto misto: 727" e 728" sezioni pesanti; 129" sezione mista.

DIVISIONE ALPINA « TRIDENTINA »: - 206° Autoreparto misto: 721-722-946" sezioni pesanti; 126• sezione mista.

-

DIVISIONE ALPINA « ]ULIA »: - 207° Autoreparto misto: 725-726-950" sezioni pesanti; 127" sezione mista.

-

DIVISIONE ALPINA «CUNEENSE»: - 201° Autoreparto misto: 701-702-947" sezioni pesanti; 121" sezione mista.

5) DIVISIONE FANTERIA «VICENZA»:

-

1121• autosezione mista.


-390DOCUMENTO 91/Sv.

INTENDENZA ga ARMATA

RIPARAZIONI EFFETTUATE DALLE OFFICINE AUTOMOBILISTICHE DIPENDENTI DALL'INTENDENZA 8" ARMATA NEL PERIODO DICEMBRE 1942- MARZO 1943

Grandi

Medie

Piccole

Parti Staccate

6° Parco Automobilistico

24

60

14

60

JO Parco Automobilistico

130

58

127

23

Officine FIAT

28

Officine Lancia

-

3

2

l

18• Officina Mobile Pesante

-

89

124

130

27

65

lO

14

26

26

73

61

29

45

63

lO

30

72

83

627

9

5

4 7" Officina Mobile Pesante 51 8 Officina Mobile Pesante

-

58• Officina Mobile Pesante

3

59" Officina Mobile Pesante

7

60• Officina Mobile Pesante

34

-

-

Officine 2° Autoraggruppam.

110

15

Officine 7° Autoraggruppam.

-

169

408

-

Officine 8° Autoraggruppam.

-

36

194

-

Officine 10° Autoraggruppam.

-

73

499

3

l


-

391DOCUMENTO 92/Sv.

INTENDENZA 8" ARMATA

PARTI DI RICAMBIO E MATERIALE AUTOMOBILISTICO DISTRIBUITO ALLE UNITA' DELL'8• ARMATA NEL MESE DI DICEMBRE 1942

Parti di motore

N.

17.809

Parti di trasmissione

»

7.128

Sospensioni

»

4.702

Parti elettriche

»

5.441

Copertoni

»

128

Camere d'aria

»

179

Utensilerie

»

17.469

Materie di consumo

Q.

114


SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 93/Sv.

SITUAZIONE DEGLI AUTOMEZZI DEGLI AUTORAGGRUPPAMENTI D'ARMATA AL 15 MARZO 1943 AUTOMEZZI DEGLI AUTORAGGRUPPAMENTI D'ARMATA DISLOCAZIONE

l

?'

D

E

I

OONEZ

91

69

22

DNIEPROPETROVSK

287

101

176

PERVOMAJSK

89

22

67

p

D

210

p

I

D

E

I

p

lO" D

E

p

I

201

128

9

41

60

18

164

94

68

2

42

ALTROVE

PERDUTI E DISPERSI

144

166

85

40

836 257

D = IN DOTAZIONE LEGENDA

E

l

go

91

623

GOMEL

l

7"

E = EFFICIENTI I = INEFFICIENTI P = PERDUTI E DISPERSI

27

139

5

93

846 359

341


INTENDENZA ~ ARMATA

DOCUMENTO 94/Sv.

PERDITE DI CARBURANTI E DI LUBRIFICANTI SUBITE DAL SERVIZIO AUTOMOBILISTICO DELL'INTENDENZA DELL'Sa ARMATA NEI MESI DI DICEMBRE 1942 E GENNAIO 1943

Data

Deposito

Benzina litri

Benzina Catalitica litri

Gasolio litri

Petrolio litri

Olio S. Denso litri

-

9.700

200

-

5.000

-

Olio fluido litri

Antigelo litri

Fusti vuoti n.

1942

18/12 Kantemirowka 19/12 Schelistowka 19/12 Tschertkowo 24/12 Maltschewskaja

-

-

1.800

-

-

-

-

29.000

-

-

-

23.500

900

9.300

3.026

-

8.700 7.800

-

60.000 9.600 40.000 70.000

900

6.220 201

1943

6/1 ll/1 13/1 14/1 17/1 4/2 14/2

Millerowo Kamensk Rossosch Ostrogosk Starobelsk W oroschilowgrad Charkow Totale dei litri

-

-

-

4.900

16.000

2.000

3.000

3.000

-

200

-

-

-

-

-

-

-

-

3.400

5.800

-

2.365

3.000

-

-

-

-

-

500

11.500

-

-

4 .000 2.100

-

-

-

9.900

4.600

-

-

-

15.200

1.561 10.695

19.800

16.400

-

188.700

38.900

18.400

26.000

20.100

79.100

21.200

33.368

-


-394-

INTENDENZA Direzione

SPECCHIO GIORNATE LAVORATIVE PRESTATE DAI GRUPPI

l l

l

SETTEMBRE Guardia

Manoval.

Vari

OTIOBRE Guardia

Manoval.

Vari

21.5 battaglione

19.50

9780

.540

3875

6758

930

217 battaglione

1440

10530

4674

7819

218 battaglione

1680

14130

-

1116

14067

-

247 battaglione

2460

9330

480

2680

101.54

458

441 battaglione

2.580

9720

7881

-

4 50 battaglione

.5040

3420

3324

.5797

-

4.54 battaglione

3720

6300

.5076

3758

486

209 Gr. art. app.

3300

9930

.5.580

666.5

449 Gr. art. app.

1800

11430

2077

1131.5

-

4.51 Gr. art. app.

240

12930

4.58

12772

93

4.52 Gr. art. app.

1740

11610

-

4488

2573

6510

1395

453 Gr. art. app.

1350

11160

990

4922

7168

961

45.5 Gr. art. app.

3180

9360

8711

-

4.56 Gr. art. app.

2400

9930

2666

9393

-

4.57 Gr. art. app.

11440

11730

-

4030

201.5

9362

837

1.51290

2010

49.5.54

128130

5160

44320

182844

197620

RIEPILOGO: Totale delle giornate lavorative =

settembre: ottobre: novembre: dicembre: gennaio:

197.620 182.844 171.300 141.93.5 47.671

Totale

741.366


395

DOCUMENTO 95/Sv.

r g• ARMATA

delle Tappe

DAI BATTAGLIONI TERRITORIALI MOBILI E ART. APPIEDATA DICEMBRE

NOVEMBRE

GENNAIO

Guardia

l

Manoval.

Vari

Guardia

6300

4800

930

8835

4620

6660

-

3674

3360

9540

360

6510

2380

7300

1380

3060

8550

6720

1490

6480

2220

6080

Vari

Guardia

Manoval.

Vari

2294

-

9324

899

6370

750

-

-

-

6262

961

6076

5642

1860

-

-

-

-

480

3162

9855

458

1830

3851

2325

3441

-

1230

4936

1922

961

-

3090

1040

4936

1178

4216

-

-

-

3060

8340

8231

1488

5580

7285

341

12210

-

5580

440

-

8153

-

-

-

-

2490

7830

440

6882

2976

899

67.58

3410

496

4820

6910

420

4735

3472

1426

-

5520

6990

-

-

-

-

4440

5880

1020

5022

.5301

1271

-

-

3360

6180

1050

3534

4921

1147

-

-

-

63130

97990

10180

61657

63260

17018

27738

17236

2697

1-

171300

Manoval.

141935

-

-

47671

MATERIALE SCARICATO: -

per la Direzione del Genio

-

per la Direzione di Artiglieria per la Direzione di Commissariato

-

Complessivamente

T. 90.000 T. 87.000 T. 60.000 T. 237.000


-396DOCUMENTO 96/Sv. SCHIERAMENTO UNITA' DEL SERVIZIO DELLE TAPPE 15 DICEMBRE 1942

V ed asi busta documenti grafici (a fine volume)


-397DOCUMENTO 97 /Sv. DISLOCAZIONE DE~ POSTI RISTORO 15 DICEMBRE 1942

V edasi busta documenti grafici (a fine volume)


-398DOCUMENTO 98/Sv.

VIGILANZA E PROTEZIONE DELLA LINEA FERROVIARIA JEVDAKOVO-MILLEROVO DICEMBRE 1942

V edasi busta documenti grafici (a fine volume)


-

399DOCUMENTO 99/Sv.

INTENDENZA 8" ARMATA

ITINERARI AFFIDATI AL SERVIZIO DELLE TAPPE PER LA MANUTENZIONE

-

Km. 150 Millerowo - Woloschino - Goroditsche - Belowodsk;

-

Km. 120 Woloschino - Luganskaja;

-

Km.

-

Km. 310 Starobelsk - Nowo Pskow - Beloluzkaja - Rowenki - Wei-

70 Starobelsk - Belokurakino;

delejewka - Nikitowka; -

Km. 140 Belokurakino - Nowo Pskow - Markowka;

-

Km.

-

Km. 130 Rowenki - Rossosch;

-

Km. 190 Rossosch - Oljkowatka - Scheljakino - Nikitowka;

-

Km.

70 Troitzkoje - Losno Alexandrowka (Nishnaja Duwanka);

55 Oljkowatka - Bivio con la strada Rowenki - Rossoscb.


-400DOCUMENTO 100/ Sv.

INTENDENZA 8" ARMAT A POPOLAZIONI DELL'URSS POSTE SOTTO GIURISDIZIONE CIVILE ED AMMINISTRATIVA ITALIANA

Raj o n

l

Comuni

l

Abitanti

l. Rossosch

14

26.000

2. Olikowatka

11

24.000

3 . Scheliakino

12

18.000

4. Kantemirowka

11

22.000

5. Mitrofanowka

9

20.000

6. Tscherkowo

17

23.785

7. Millowej

14

27.854

8. Maltschewskaja

11

24.789

9. Woloschino

12

21.985

l O. Belowodsk

13

23.171

11. Jewssug

11

18.343

12. Markowka

13

24.815

13. Starobelsk

15

29.565

14. Belokurakino

11

22.834

15. Nowo Pskow

14

25.387

16. Beloluzkaja

17

19.255

17. Rowenkj

8

24.785

18. Nikitowka

15

22.877

19. Weidelewka

16

19.654

20. Trojzkoje

8

17.815

21. Losno Alexandrowka

13

19.021

265

475.935


-401DOCUMENTO 101 /Sv.

ZONE DI GIURISDIZIONE CIVILE E AMMINISTRATIVA DEI COMANDI TAPPA ALLA DATA DELL' l! NOVEMBRE 1942

V edasi busta documenti grafici

(a fine volume)

J


-402DOCUMENTO 102/Sv.

INTENDENZA 8" ARMATA NUMERO DELLE SCUOLE E DEGLI ALLIEVI DEI SINGOLI RAJON AL 1° GENNAIO 1943

R aj o n

l

Allievi

l

Scuole

l. Rossosch

25

2.028

2. Olikowatka

19

850

3. Scheliakino

18

850

4. Kantemirowka

28

2.000

5. Mitrofanowka

22

900

6. Tscherkowo

32

1.093

7. Millowej

24

1.785

8. Maltschewskaja

23

1.818

9. Woloschino

17

1.512

l O. Belowodsk

23

1.834

11. Jewssug

25

1.016

12. Markowka

28

1.783

13. Starobelsk

28

1.212

14. Belokurakino

24

983

15. Nowo Pskow

14

1.487

16. Beloluzkaja

17

673

17. Rowenkj

31

1.187

18. Nikitowka

18

1.675

19. Weidelewka

21

1.702

20. Troitzkoje

25

1.788

21. Losno Alexandrowka

19

612

481

28.788


-403DOCUMENTO 103/Sv.

INTENDENZA ~ ARMATA SITUAZIONE SANITARIA NEI SINGOLI RAJON AL 1° GENNAIO 1943

R aj o n

l

Ospedali

l

Ambulatori Medici

l

Leva triei

l. Rossosch

1

4

4

7

2. Olikowatka

1

3

3

6

3 . Scheliakino

1

2

2

8

4. Kantemirowka

2

5

4

8

5. Mitrofanowka

1

3

3

12

6. Tscherkowo

3

3

2

5

7. Millowej

2

5

5

4

8. Maltschewskaja

l

3

3

8

9. Woloschino

l

4

4

9

l O. Belowodsk

1

3

3

12

11. Jewssug

l

3

3

6

12. Markowka

l

5

4

6

13. Starobelsk

2

4

4

7

14. Belokurakino

l

3

3

9

15. Nowo Pskow

l

3

3

8

16. Beloluzkaja

2

3

3

7

17. Rowenki

l

4

4

6

18. Nikitowka

l

4

3

8

19. Weidelewka

l

2

2

8

20. Troizkoje

2

5

5

5

21. Losno Alexandrowka

2

4

4

8

29

75

71

157


-404DOCUMENTO 104/ Sv.

INTENDENZA ~ ARMATA FORZA DELLA POLIZIA AUSILIARIA RUSSA NEI SINGOLI RAJON AL 1° GENNAIO 1943

Rajon

l

Stazioni

l

Militi

l. Rossosch

10

100

2. Olikowatka

9

100

3. Scheliakino

9

100

4. Kantemirowka

11

120

5. Mitrofanowka

10

100

6. Tscherkowo

13

87

7. Millowej

15

158

8. Maltschewskaja

13

121

9. Woloschino

14

148

l O. Bdowodsk

13

118

11. Jewssug

12

131

12. Markowka

12

101

13. Starobelsk

14

147

14. Bdokurakino

10

108

15. Nowo Pskow

16

196

16. Bdoluzkaja

9

98

17. Rowenkj

11

109

18. Nikitowka

12

113

19. Weidelewka

10

79

20. Troizkoje

8

83

21. Losno Alexandrowka

11

106

242

2.423


405SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 105/Sv.

ORGANIZZAZIONE POSTALE MILITARE ITALIANA PER IL FRONTE RUSSO (1941-1943)

Organi direttivi presso l'Intendenza: -

dal5 al15luglio 1941: Direzione Postale Intendenza Speciale Est; dal 16 luglio 1941 al 15 aprile 1942: Direzione Postale Intendenza CSIR; dal 16 aprile 1942 al 1° aprile 1943: Direzione Postale Intendenza 8• Armata; dal 1° aprile 1943 al 30 maggio 1943: Direzione Postale Intendenza II Corpo d'Armata.

Organi esecutivi: Uffici di Posta Militare: 102, 88, 83, 152, 40, 113, 89, 116, 57, 117, 90, 6, 20, 53, 126, 127, 69, 42, 108, 201, 203, 202, 122, 156, 128, 129, 130, 147. Oltre a questi uffici era stato previsto l'impiego della P .M. 135, costituita a Bologna a fine ottobre 1942, ma il suo personale solo in parte giunse al fronte e fu assegnato provvisoriamente" alla P.M. 102. Quasi tutti gli uffici sopracitati dipesero dalla Direzione Postale CSIR od 8" Armata.

UFFICIO P.M. 102; (Intendenza CSIR, poi 8• Armata, poi II Corpo d'Armata, dal 5 luglio 1941 al 30 maggio 194 3). Da questo dipesero: - Sezione Staccata (non contabile) di Bucarest, dal 17.8.1941 al 15.2. 1942. Trasformata in Sezione Staccata (non contabile) dell'Ufficio P.M. 89 e, in seguito, dell'Ufficio P.M. 113; - Sezione Staccata (non contabile) di Budapest, dal 22.8.1941 al 26.2. 1942. Sostituita dall'Ufficio P.M. 89; - Sezione Staccata (non contabile) di Belzy, dal 26.8.1941 al 1.1.1942. Sostituita con l'Ufficio P.M. 113; - Sezione Staccata (non contabile di Kriwoj Rog- Aeroporto) dal 17.9. al 15.10.1941; - Sezione Messaggeri P.M. 102 (costituita a Zagorce (Cracovia) il 25. 10.1941, a Leopoli dal 23.11, cessa di funzionare il 20.3.1942. Trasformata in Ufficio P.M. 117; - Posto Scambio di Dermanesti, dal 26.11.1941 al 2.1.1942. Sostituito da( nucleo stacca to deli'UHicio P.M. 113;


-406-

Sezione Staccata (non contabile) di Stalino-Aeroporto, dal 1°.12.1941 al20.4.1942; Sezione DN (non (;Ontabile) di Dnjepropetrowsk, dal 12.12.1941 al 10.4.1942; Sezione Staccata «C» (non contabile) di Charkow dal 12.6 al 4.8. 1942; Nucleo Staccato (non contabile) di Poltawa, presso il Comando Tedesco del Gruppo di Armate Sud, dal 22 giugno al 14.7.1942; Sezione «A» (non contabile) a Jassinowatoje, dal 13.7.1942 al 15.2. 1943; Sezione « B » (non contabile) a Rykowo, dal 21.7. al 1°.8.1942, sostituita con l'Ufficio P.M. 127. Aliquota Staccata a Stalino, coadiutrice dell'Ufficio P.M. 126, dal 3 al 13.8.1942; Sezione Staccata (non contabile) di Rostow, al seguito della Delegazione Alpina dell'Intendenza, dal 15 al 24.8.1942; Posto Scambio di Kondratschewskaja, dal 7.11.1942 al 21.1.1943; Nucleo Staccato (non contabile) di Kupjansk, dal 6.1. al 28.2.1943.

UFFICIO P.M. 88

-

-

-

(Comando CSIR, poi XXXV Corpo d'Armata« CSIR ») da112.7 .1941 al 31.3.1943. Da questo dipesero: Nucleo Staccato (non contabile) di Radtschenskoje, dal 15.10.1942 al 3 novembre 1942. Per il servizio dei reparti presso la nuova sede del XXXV Corpo d'Armata « CSIR », in attesa del trasferimento dell'Ufficio P.M. 88; Nucleo Staccato (non contabile) di Kantemirowka, dal l 0 al 25 .11. 1942. Per scambio dispacci presso la stazione, servizio assunto dal 25.11 dall'Ufficio P.M. 129. Sezione Staccata (non contabile) presso la Divisione « Pasubio » in sostituzione dell'Ufficio P.M. 83, disperso, dal 14.1 al 26.3.1943.

UFFICIO P.M. 83: Comando Divisione «Pasubio», dal 15.7.1941 al dicembre 1942, disperso nel ripiegamento;

UFFICIO P.M. 152 Comando Divisione «Torino», dal 19.7.1941 al 26.3.1943;

UFFICIO P.M. 40 Comando 3• Divisione Celere «Principe Amedeo Duca d'Aosta», dal 24.7.1941 al 23.3.1943.


-407UFFICIO P.M. 113

-

A disposizione dell'Intendenza del CSIR. Dal l 0 gennaio 1942 all'8 settembre 194 3. Da questo dipesero: Sezione Staccata (non contabile) eli Jasi, dal 12 al 21-2.1942, dislocata presso la stazione per il servizio dei militari italiani di passaggio; Nucleo Staccato (non contabile) di Dermanesti, dal 2-1 all'11.10.1942, per lo scambio degli effetti postali; Sezione «A» (non contabile) a Bucarest, dal 1°.8.1942, poi a Balta, dal 15 giugno all'8 Settembre 1943. Già sezione staccata dell'Ufficio P .M. 89, per il servizio eli messaggeria.

UFFICIO P.M. 89 Comando Tappa eli Budapest, costituito il 15.2.1942, funzionò dal 26.2.1942 all'8 settembre 1943. Da questo dipesero: - Sezione Staccata (non contabile) di Bucarest (costituita il 15.2.1942, chiusa il l 0 agosto 1942 ed assegnata alle dipendenze dell'Ufficio P.M. 113, con la denominazione di Sezione « A » ) . Servizi eli messaggeria fra Budapest e Bucarest; - Posto Scambio di Zagabria-Stazione, dall'11.9.1942 all'8.9.1942. - Sezione «A» (non contabile) eli Vienna, dal 2.1 all'8.9.1943, presso il Comando eli Tappa P rincipale n. 103.

UFFICIO P.M. 116 A disposizione dell'Intendenza del CSIR, costituito il 28.2.1942, in Russia dal 19.3, rimpatriò il 29.4.1943. Da questo dipese: - Posto Scambio alla Stazione Ferroviaria di Dnjepropetrowsk, dal 14. 4.1942 al 28.3.1943, per lo scambio eli dispacci a carico e scarico dei bagagliai postali.

UFFICIO P.M. 57 Campo d'Aviazione 80, poi Comando Aviazione Fronte Orientale C.A.F.O., costituito il 22.1.1942, in Russia dal 5.3.1942 al 19.5.1943. Da questo dipese: - Posto Scambio eli Stalino-Aeroporto, dal 12.8. al 12.10.1942. Istituito in seguito al trasferimento dell'Ufficio P.M. 57 a Woroschilowgrad, per il servizio movimento dispacci.

UFFICIO P.M. 117 A disposizione dell'Intendenza del CSIR, dal 20.3.1942 al 18.6. J943. Da questo dipese:

-

Posto Scambio eli Kasatin, dal 16.3. al 3.5.1943, per il servizio scambio e scorta a Dnjepropetrowsk.


-408UFFICIO P.M. 90 (Comando Retrovie del CSIR), dal 24.3.1942 a Vienna, dal 30.8. 1942 a Leopoli fino all'f1.8.1943. Da questo dipese: - Sportello Staccato di Leopoli-Stazione Ferroviaria, dal 23.1 al 31.5. 1943, per la vendita di carte-valori e accettazione telegrammi.

UFFICIO P.M. 6

-

(Comando 8* Armata), dal 10.6.1942 al 28.3.1943. Da questo dipesero: Ufficio Telegrafico « Milit » d'Armata (U.T.M.A.) per la raccolta, inoltro e recapito dei telegrammi privati da e per il Fronte Est. Nucleo Staccato (non contabile) di Starobelsk, dal 5.1. al 16.1.1943, per il servizio postale.

UFFICIO P.M. 20 (Comando II Corpo d'Armata), dall'11.6.1942 al 7.5.1943 . Da questo dipese: - Nucleo Staccato (non contabile) di Kantemirowka dal 26.10 al 28.11. 1942, per lo scambio dispacci con la ferrovia e l'aereo postale. Chiuso in seguito all'entrata in funzione dell'Ufficio P.M. 129.

UFFICIO P.M. 53 (Comando Divisione «Ravenna»), dal 12.6.1942 al 1°.5.1943.

UFFICIO P.M. 126 (A disposizione dell'Intendenza dell'8* Armata), cosututto il 15.6. 1942, partito per la Russia il 16 luglio, rimpatriato nel maggio 1943.

UFFICIO P.M. 127 (A disposizione dell'Intendenza del1'8* Armata), costttutto il 15.6. 1942, partito per la Russia il 16.7. rimpatriato il 29.4.43.

UFFICIO P.M. 42 (Comando Divisione« Cosseria») dal 7.7.1942 al 7.5.1943.


-409UFFICIO P.M. 69 (Comando Divisione « Sforzesca »), dal 25.6.1942 al 26 .3.1943. Da questo dipesero: - Sezione Staccata (non contabile) di Novara, dal 26.6 al 2.7.1942 per il servizio degli ultimi reparti in partenza per il Fronte Est. - Nucleo Staccato (non contabile) di Krassnij Lutsch, dal15 al24.8.1942, al servizio di alcuni reparti della divisione ivi distaccati. Dal 21 al 24 agosto fu dislocato a Bolschoj (Blinoff). - Nucleo Staccato (non contabile) di Tschukarin, dal 4.11 al 20.12.1942. Istituito in seguito al trasferimento dell'Ufficio P.M. 69.

UFFICIO P.M. 108 (Comando Corpo d'Armata Alpino), dal 18.7.1942, in parte perduto nel gennaio 1943, rimpatriato a marzo 1943.

UFFICIO P.M. 201 (Comando Divisione Alpina << Tridentina »), dal 19.7.1942, in parte perduto in seguito al ripiegamento, rimpatriato a marzo 1943. Da questo dipesero: - Sezione Staccata (non contabile) di Asti, dal 18 al 29.7.1942, per il servizio delle corrispondenze dopo la partenza dell'Ufficio per l'Est. - Nucleo Staccato (non contabile) di Woroschilowgrad, dal 29 al 31.8. 1942, in seguito al trasferimento dell'Ufficio P.M. 201. - Nucleo Staccato (non contabile) di Karinowskaja, dal2 al4.9.1942, per il servizio corrispondenze, presso il Comando Tattico. - Nucleo Staccato (non contabile) di Gorbatowo, dall'll.9. all'l1.10.1942, per il servizio corrispondenze, presso il Comando Divisionale. - Nucleo Staccato (non contabile) di Podgornoje, dal 21 al 24.10.1942, per lo scambio corrispondenze dei reparti dislocativi.

UFFICIO P.M. 203 (Comando Divisione Alpina «Cuneense»), dal 28.7.1942 al gennaio 1943, disperso in seguito al ripiegamento. Da esso dipesero: - Sezione Staccata (non contabile) di Cuneo, dal 27.7 al 9.8.1942 per il servizio corrispondenze dei reparti ancora in Italia ed in attesa di partenza. Sezione Staccata pacchi (non contabile) di Rossosch, dal 14.11. al 30. 12.1942.

UFFICIO P.M. 202 (Comando Divisione Alpina« Julia »), dall'8.8.1942, al gennaio 1943, in parte disperso a seguito del ripiegamento. Da esso dipese:


-410-

Nucleo Staccato (non contabile) di Udine, dal 7 al 13.S.1942. In seguito alla partenza dell'Ufficio per l 'Est, era rimasto per l'inoltro della corrispondenza.

UFFICIO P.M. 156 (Comando Divisione «Vicenza»), dal 1°.10.1942 al gennaio 1943, disperso nel ripiegamento. Da esso dipesero: - Nucleo Staccato (non contabile) di Brescia, dal 30.9. all'S.10.1942, per il disbrigo delle ultime operazioni del servizio corrispondenze. - Nucleo Staccato (non contabile) della Stazione di Kupjansk-Uslowoj, dal 16 al 22.11.1942, per il servizio postale (tradotta celere).

UFFICIO P.M. 122 (A disposizione del Comando dell'Sa Armata), costituito il 25 .9.1942, in Russia dal novembre, rimpatriato il 21 marzo 1943.

UFFICIO P.M. 128 (A disposizione dell'Intendenza dell'Sa Armata - Ufficio Staccato di Charkow), costituito il 25.9.1942, partito per il Fronte Est il 3.11., rimpatriato l'S.3.1943. Da esso dipese: - Posto-Scambio di Osnowa-Stazione (Charkow), dal 10.11.1942 al 1°.2. 1943, per lo scambio dispacci per gli Uffici P.M. 116, 126 e 127, avviati per mezzo di messaggeria sulla linea Osnowa-Jassinowatoje.

UFFICIO P.M. 129 Costituito il 25.9.1942, partito per la Russia il 3.11, cessato il funzionamento il 19.12.1942, rimpatriato nel marzo 1943.

UFFICIO P.M. 130 (A disposizione del Comando dell'S. Armata), costituito il 25.10.1942, partito per la Russia il 7.11, rimpatriato il 21.3.1943.

UFFICIO P.M. 147 (Impiegato per il collegamento tra la Posta Militare italiana e la sua corrispondente tedesca Feldpost), costituito il 20.11.1942, iniziato il servizio nel gennaio 1943, rimpatriato il 6.6.1943. N.B.: La dizione «non contabile» significa che la Sezione non effettuava servizi a danaro e non aveva una gestione contabile propria, in quanto dipendente dall'Ufficio che l'aveva staccata.


411 SME - UFFICIO STORICO

DOCUMENTO 106/Sv.

UFFICI DI POSTA MILITARE GIUNTI AL FRONTE ORIENTALE NEL 1942 CON LE GRANDI UNITA' DELL'8" ARMATA Ufficio Posta Militare 6: Comando 8• Armata Ufficio Posta Militare 20: Comando II Corpo d'Armata Ufficio Posta Militare 108: Comando Corpo d'Armata Alpino Ufficio Posta Militare 53: Comando Divisione « Ravenna » Ufficio Posta Militare 42: Comando Divisione« Cosseria» Ufficio Posta Militare 69: Comando Divisione« Sforzesca » Ufficio Posta Militare 201: Comando Divisione Alpina« Tridentina » Ufficio Posta Militare 203: Comando Divisione Alpina« Cuneense» Ufficio Posta Militare 202: Comando Divisione Alpina « Julia » Ufficio Posta Militare 156: Comando Divisione« Vicenza».

DOCUMENTO 107/Sv. SEGRETO COMANDO DEL CORPO DI SPEDIZIONE ITALIANO IN RUSSIA Ufficio Ordinamento e Personale N. 3032/ris. di prot.

P.M. 88/R, 23 agosto 1941

A TUTTI GLI UFFICI, ENTI E REPARTI DIPENDENTI DAL C.S.I.R. LORO SEDI STRALCIO DELLE DIRETTIVE EMANATE DAL COMANDO DELLA 11• ARMATA TEDESCA SUI DIRITTI DI SOVRANITA' MILITARE, SULLA SICUREZZA E SULL'AMMINISTRAZIONE DEI TERRITORI OCCUPATI AD EST DEL NISTRO

A. - IN GENERALE l) Tutto il territorio ad est del Nistro è territorio d'interesse tedesco, salvo regolamento posteriore. 2) La sicurezza delle grandi vie di comunicazione e lo sfruttamento del paese per i bisogni delle truppe e l'alleviamento dei rifornimenti è di


-412decisiva importanza per le operazioni. E' importante che tutte le forze dell'esercito tedesco, romeno ed italiano impiegate nel territorio retrostante siano riunite per conseguire questo scopo. 3) La regolare amministrazione e sfruttamento del paese può essere una preoccupazione posteriore. Essa non è compito dell'esercito. Però si deve proibire con tutti i mezzi le distruzioni senza senso e lo sperpero di beni d'importanza militare. Esse significano sabotaggio alla lotta comune delle potenze dell'Asse.

F. - PREDA BELLICA Per quanto riguarda la preda bellica viene tolta per il territorio ad oriente del Nistro la proibizione emanata per la Bessarabia riguardo il trasporto dei beni in patria (possibile soltanto attraverso l'Armata). Tutte le altre disposizioni emanate riguardo alla preda bellica hanno piena validità. Perciò nella regione ad oriente del Nistto rimane a disposizione delle truppe italiane-romene-ungheresi e delle unità volontarie straniere che verranno impiegate, tutta la preda bellica da esse fatta sempreché si tratti di armi, materiali e beni di approvvigionamento che possono essere adibiti per i propri rifornimenti ed equipaggiamenti. Oltre a ciò resta proibito il rilascio di preda bellica di qualsiasi genere a paesi amici, anche alla Romania, per il trasporto all'indietro. Per speciali concessioni sulla consegna di preda bellica a paesi amici è necessaria in ogni caso una decisione del Comando Supremo d'Armata. Per le grandi riserve, specialmente di autocarri, carburanti, viveri e materie prime nella zona di operazione delle truppe alleate o delle unità straniere volontarie, decide il Comando Supremo dell'll a Armata sul loro uso, con speciale riguardo al loro sfruttamento economico per il comune proseguimento delle operazioni. Le riserve non destinate al rifornimento delle operazioni dovranno essere consegnate alle istituzioni delle retrovie tedesche per l'inoltro in patri~.

Il nuovo raccolto di frumento deve essere risparmiato per l'inverno entrante. Il Quartier Generale del Comando Supremo dell'Il a Armata deciderà eventualmente per i casi eccezionalmente urgenti la necessità d'intaccare questa riserva. A questo proposito è da osservare che la propaganda nemica desidera un consumo dell'attuale raccolto e per questo motivo ciò deve essere assolutamente vietato. d'ordine IL COLONNELLO CAPO DI S. M. Guido Piacenza


-413DOCUMENTO 108/Sv. I NTENDENZA ~ ARMATA

SCHIERAMENTO DELLE UNITA' FORESTALI DELL'sa ARMATA AL 1° DICEMBRE 1942 WOROSCHILOWGRAD : Ufficio Legnami dell'Intendenza; KREMENNA]A: Comando e l plotone della 91• Compagnia Lavoratori Forestali, 131• Compagnia Lavoratori Forestali (3 plotoni) ; MEREFA: Una Squadra Forestale della 91" Compagnia, Una batteria del CCIX Gruppo di Artiglieria Appiedato; NIKOLSKO]E (poi Danzewo): Un plotone forestale della 91• Compagnia, sostituito da una squadra della 133• Compagnia, a disposizione del II Corpo d'Armata; SCHVSHINOWKA (poi Karginskaja presso Millerowo}: Un plotone forestale della 91• Compagnia, sostituito da due squadre della 133• Compagnia, a disposizione del XXXV Corpo d'Armata « CSIR »; KANTEMIROWKA: Due squadre forestali della 133• Compagnia Lavoratori Forestali, con comando di Compagnia, a disposizione del Centro Logistico; ROSSOSCH: Una squadra con il Comando della 133• Compagnia, a disposizione del Corpo d'Armata Alpino; SCHELISTOWKA: Una squadra della 133• Compagnia, a disposizione del Centro Logistico; TSCHERTKOWO: Una squadra della 133• Compagnia, a disposizione del Centro Logistico; MILLEROWO: Due squadre della 133• Compagnia, a disposizione della Delegazione d'Intendenza « M».



INDICI



INDICE DEI

DOCUMENTI


N. d'ordine

Ente mittente

Doc.

Numero di protocollo

Data di emissione

Pagine testo in cui il docum. è citato

O G GETTO

Pag.

- - -t - -

I 2

3

SME - Ufficio Storico Intendenza CSIR Intendenza CSIR

4 Intendenza CSIR

5 Comando Supremo tede-

27 giugno 1941

sco e Comando Supremo Italiano

6

7

8

Intendenza germanica in Romania ed Intendenza Spec. CSIR

16 luglio 1941

SME - Ufficio Storico

Intendenza CSIR

9 Intendenza CSIR 10 Comando Supremo tede-

16 giugno 1942

sco e Comando Supremo Italiano

11 Comando 8' Armata

11 ottobre 1942

Schema della costituzione iniziale dell'Intendenza Speciale Est.

23

227

Numero dei colpi e peso corrispondente per « Unfoc ».

23

228

Viveri e foraggi necessari per una giornata e peso corrispondente.

23

229

Peso corrispondente ad una Unità carburanti e lubrif.

23

230

Convenzione stipulata fra la parte germanica e la parte italiana per l'organizzazione ed il funzionamento dei servizi· per il C.A. di previsto impiego nella esigenza Est.

23-115

231

Convenzione tra l'Intendenza di Romania e l'Intendenza Italiana Speciale (Cap. Nisini) per tramite Bacau (Maggiore Mark).

25

235

Depositi di provenienza dei materiali e delle derrate inviati al fronte orientale (1941-1943).

26

238

Grafico del movimento dell'Intendenza e delle sue delegazioni dal 10.7.1941 al 31.3.1942.

27

238

Organizzazione economica tedesca per lo sfruttamento delle risorse locali.

29

239

Convenzione tra le F.F.A.A. germaniche ed italiaue in relazione all'impiego di una Armata italiana nei territori dell'URSS 33-115

240

Ordine di Bau.,Iia (Servizi) dell'S' Armata. I

J6

1

276

12

Intendenza II C. A.

Ordine di Battaglia (Servizi) delle Unità e dell'Intendenza II C.A.

42

277

13

SME - Ufficio Storico

Unità sanitarie del CSIR (luglio 1941 · luglio 1942).

45

277

14

SME - Ufficio Storico

Compiti della Direzione (od Ufficio) di Sanità dell'Intendenza.

45

279

15

Intendenza CSIR

Ricoveri ospedalieri del periodo agosto 1941-30 giugno 1942 (Unità del CSIR).

48-70

279

16

Intendenza CSIR

Sgomberi sulle Unità ospedaliere nel periodo agosto 1941-30 giugno 1942 (Unità del CSIR).

48

280

Rimpatrii di infermi nel periodo agosto 1941-30 giugno 1942 (Unità del CSIR).

48

280

Interventi specialistici.

50

281

Sgombero degli infermi nel mese di agosto 1942.

51

281

Schieramento Unità sanitarie avanzate al 15 dicembre 1942

51

282

Intendenza 8' Armata

Sgombero degli infermi nel periodo t• settembre-lO dicembre 1942.

51

283

22 Intendenza 8' Armata

Casi di malattie epidemiche verificatisi nel periodo 1° luglio-lO dicembre 1942.

55

283

23

Temperature massime e minime registrate dal Comando del CSIR in Jassinowatoje durante l'inverno 1941-1942.

17

Intendenza CSIR

18 Intendenza 8' Armata 19 20 21

Intendenza 8' Armata Intendenza 8' Armata

Intendenza CSIR

284

24

Intendenza 8' Armata

Derrate assegnate all'Intendenza CSIR dall'agosto 1941 al marzo 1942.

61

285

25

Intendenza CSIR

Razione viveri ordinaria per i militari facenti parte del CSIR.

62

286

Riduzione operata nel settembre 1941 su alcuni generi della razione.

62

286

26

Intendenza CSIR

1

Segue


N. d'ordine

Ente mittente

Doc.

Numero di protocollo

Data di emissione

Pagine testo in cui il docum. è citato

OGGETTO

Pag.

27

SME - Ufficio Storico

Dislocazione degli stabilimenti del Servizio di Commissariato dipendenti dall'Intendenza CSIR alla fine di maggio 1942.

64

287

28

Intendenza 8' Armata

Unità del Servizio di Commissariato giunte dall'Italia nei mesi di giugno e luglio 1942 per l'Intendenza dell'S' Armata.

65

2SS

29

SME - Ufficio Storico

Schieramento degli stabilimenti di. Commissariato per il trasferimento del II C.A. dalla zona di Charkow a quella di Rykowo-Gorlowka (giugno-luglio 1942).

65

289

30

SME - Ufficio Storico

Stabilimenti del Servizio di Commissariato esistenti nella zona Rykowo-Gor1-owka dalla metà di luglio alla metà di settembre 1942.

65

289

31

Intendenza 8' Armata

Peso di una giornata di viveri per l'S' 'Armata.

65

290

Dotazioni di derrate e materiali del Servizio di Commissariato inviate al seguito delle grandi unità dell'S' Armata per 30 giornate di autosufficienza.

65

291

Stabilimenti del Servizio di Commissariato funzionanti in Woroschilowgrad nel mese di agosto 1942.

66

291

32

33

SME • Ufficio Storico

SME - Ufficio Storico

34

Intendenza 8' Armata

Schieramento det.ili stabilimenti di Commissariato dell'Intendenza S' Armata al 10 dicembre 1942.

67

292

35

Intendenza 8' Armata

Razione di circostanza distribuita nel presidio di Woroschilowgrad durante la fase di ripiegamento.

67

293

36

Intendenza 8' Armata

Razione individuale natalizia 1942 distribuita nei vari pre1idi.

68

!

294

37

SME - Ufficio Storico

Unità del Servizio di Commissariato rimaste in Woroschilowgrad dopo il 18 gennaio 1943.

69

295

38

SME - Ufficio Storico

Unità del Servizio di Commissariato assegnate al II C.A. dopo il 1° aprile 1943.

69

295

Indumenti e materiali speciali invernali per tutte le Unità dell'S' Armata (avviamento a cominciare dal mese di luglio 1942).

70

296

Direzione di Commissariato: distribuzione oggetti invernali.

72

297

Indumenti invernali complessivamente distribuiti alle truppe delle retrovie fino al 15 dicembre 1942 in Woroschilowgrad - Rykowo · Stalino - Dnjepropetrowsk Kupjiansk.

72

306

39 Intendenza 8' Armata

40

Intendenza 8' Armata

41

Intendenza 8' Armata

N. 3Slll lS ottobre 1942 Comm. v.e.

42

Intendenza 8' Armata

N. 5767 l 30 novembre 1942 Direzione di Commissariato: sgombero magazzini vestiario dei materiali esubeComm. v.e. ranti.

72

307

43

Intendenza S' Armata

N. 5757 l 30 novembre 1942 Direzione di Commissariato: materiali eComm. v.e. 1 suberanti · sgombero.

72

310

materiali v.e. esuberanti.

72

312

Serie di vestiario ridotta in distribuzione nel gennaio 1943 ai militari dell'S' Armata.

72

313

Promemoria circa oggetti mimetici per neve ed indumenti per il CSIR.

76

314

Indumenti bianchi per mimetismo su neve e proposte varie di varianti all'equipaggiamento invernale.

77

318

Situazione del vestiario equipaggiamento invernale.

77

321

44

Intendenza s· Armata

l

N. 5768/ 30 novembre 1942 Direzione di Commissariato: Comm. v.e.

45

46 47

48

Intendenza S' Armata

Intendenza Speciale CSIR SMRE - TJff. Servizi I

Intendenza S' Armata

26 giugno 1942 N. 20S063 8 luglio 1942

sgombero

s~gut


N. d'ordine

Ente mittente

Doc.

Numero di protocollo

Data di emissione

OGGETTO

Pagine testo in CUI il docum. è citato

Pag.

~ ----~-----------------r-------+- ------

Intendenza CSIR

Armi di fanteria e di artiglieria schierate dal CSIR.

84

325

50 Intendenza 8' Armata

Armi di fanteria e di artiglieria schierate dall'S' Armata.

84

325

51

lnttndenza Speciale CSIR

Riparazioni effettuate dal laboratorio mobile dell' Intendenza speciale CSIR nel periodo 1° dicembre 1941 -3 1 marzo 1942.

86

326

52 Intendenza Speciale

Consistenza media di munizioni nelle frazioni di magazzino.

86

327

lntendénza 8' Armata

Munizioni giunte dall'Italia dal luglio 1942 al marzo 1943

89

327

54 SME - Ufficio Storico

Schieramento degli eleme~ti del Servizio di Artiglieria dell'Intendenza 8' Armata (luglio-dicembre 1942).

89

328

55 Intendenza 8' Armata

Munizioni distribuite ai reparti dal luglio 1942 al marzo 1943.

92

329

56 Intendenza 8' Armata

Movimento delle munizioni tra i vari depositi dal luglio 1942 al marzo 1943.

92

329

57

Materiale d'Artiglieria distribuito ai reparti dal 1° luglio 1942 al 31 marzo 1943.

93

330

Riparazioni eseguite dal laboratorio mobile di artiglieria dal l 0 luglio l 942 al 31 marzo 1943.

93

331

Materiale di Artiglieria e munizioni rinviati in Italia nei mesi di febbraio e marzo 1943.

94

332

Movimento delle munizioni (in tonnellate) tra il 15 gennaio cd il 31 marzo 1943.

94

JJJ

49

CSIR 53

58

Intendenza 8' Armata Intendenza 8' Armata

59 Intendenza 8' Armata 60 Intendenza 8' Armata

(

61

Intendenza CSIR

Materiale per alloggiamenti acquistato nell'estate 1941 in Romania.

100

333

Lavori per alloggiamenti eseguiti dall'Intendenza Speciale CSIR nel periodo ottobre 1941-marzo 1942.

100

334

Schieramento degli stabilimenti del Servizio del Genio dell'Intendenza 8' Armata (luglio-dicembre 1942). 103-110

335

Avviamento dei materiali del Genio alla zona avanzata dei Servizi d'Intendenza (luglio-dicembre 1942).

108

336

Elenco dei materiali del Servizio Chimico distribuiti dal 1° maggio al 31 dicembre 1942 (in aggiunta alle dotazioni·organiche dei reparti).

120

337

Quadro dell'Ufficio Trasporti Intendenza CSIR alla data 31 marzo 1942.

126

339

Generalità sul Servizio dei Trasporti al Fronte orientale.

127

340

68 Intendenza CSIR

Riepilogo dei trasporti automobilistici effettuati per l'Intendenza nel periodo luglio 1941-marzo 1942.

128

344

69 Intendenza 8' Armata

Notizie sommarie sull'organizzazione militare germanica dei Trasporti ferroviari.

133

346

70 Intendenza 8' Armata

Notizie sommarie sull'organizzazione militare germanica dei Trasporti per v.o., stralciate dalla Relaz. del Direttore Trasporti dell'Intendenza.

135

349

71

Zone di radunata (previste ed attuate) dell'S' Armata (giugno-luglio 1942).

137

351

Situazione e dislocazione degli organi movimento e disciplina stradale nel mese di giugno 1942.

139

352

62 Intendenza Speciale CSIR

63 SME - Ufficio Storico

64 SME - Ufficio Storico

65 Intendenza 8' Armata

66 67

Intendenza CSIR Relazione del Direttore Trasporti dell'Intendenza 8° Armata

SME - Ufficio Storico

72 Intendenza CSIR

19 gennaio 1954

Segue


N. d'ordine

Numero di protocollo

Ente mittente

Doc.

Data di emissione

Situazione e dislocazione degli organi movimento e disciplina stradale nel mese di luglio 1942.

73 Intendenza S' Armata

Numero 9394/SM

74 Intendenza S' Armata

75

76

26 agosto 1942

Intendenza S' Armata

Intendenza S' Armata

77 SME · Ufficio Storico

7S Intendenza S' Armata

262/TR

79 Comando Gruppo Armate B . Intendenza

84/43 geh 6 gennaio 1943

SO

Intendenza

8"

OGGETTO

5 gennaio 1943 \

420/S.M.

Armata

8 gennaio 1943

Pagine testo in cui il docum. è citato

Pag.

139

352

140

353

Attività svolte dagli Autoraggruppamenti 2"-7'-8'-10" dell'Intendenza s• Armata nei mesi di gennaio e febbraio 1943.

148

359

Situazione e dislocazione degli organi movimento e disciplina stradale nel mese di novembre 1942.

148

361

Assi di ripiegamento delle unità e dei servizi dell'S' Armata dal Don al Donez e alla zona di. Gomel-Bobrujsk.

150

363

Situazione automezzi.

151

364

152

368

152

371

Programma trasporti invernali.

Costituzione della « Brigata Trasporti Italia •· Telespresso: Precisazione dell'Intendente al Com.te dell'Armata circa la disponibilità di automezzi in rapporto a richiesta germanica.

165/TR

3 gennaio 1943

Spazio di trasporto.

152

374

S2 Comando S' Armata

016/199 Uff. Ser.

8 gennaio 1943

Costituzione della Brigata Trasporti Italiana.

152

377

S3 Intendenza S' Armata

366/TR

11 gennaio 1943

Rapporto su colloqui itala-germanici riguardanti i trasporti (Telespresso}.

153

377

Richieste che si formulano nel campo dei trasporti ferroviari ad integrazione similari trasporti automobilistici.

15.3

.378

13 gennaio 1943

Progetto tedesco di costituzione «Brigata Trasporti Italia ».

153

379

153

383

S1

Intendenza S' Armata

S4 I ntendenza S' Armata

424/TR

S5 Intendenza S' Armata S6 Intendenza S' Armata

17/5/TR

12 gennaio 1943

Costituzione Autogruppo di formazione «Italia».

S7 Intendenza S' Armata

-

13 gennaio 1943

Pl'omemoria: Richiesta carburanti per autogtuppi da mettere a disposizione dei Comandi germanici.

153

384

Fonogramma: Revoca della precedente assegnazione di automezzi italiani.

153

3S5

S9 Intendenza Speciale CSIR

Dislocazione e consistenza dei parchi di automezzi guasti al 31 marzo 1942.

161

386

90 Comando s• Armata

Unità automobilistiche presenti e operanti nella 8' Armata alla data del 15 ottobre 1942 (ricostruzione da un grafico dell'Ufficio Ordinamento dell'Armata).

161

386

Riparazioni effettuate dalle officine automobilistiche dipendenti dall'Intendenza S' Armata nel periodo dicembre 1942-marzo 1943.

164

390

Parti di ricambio e materiale automobilistico distribuito alle unità dell'S' Armata nel mese di dicembre 1942.

164

391

93 SME · Ufficio Storico

Situazione degli automezzi degli autoraggruppamenti d'Armata al 15 marzo 1943.

165

392

94 Intendenza S' Armata

Perdite di carburanti e di lubrificanti subite dal Servizi-o Automobilistico dell'Intendenza dell'S' Armata nei mesi di dicembre 1942 e gennaio 1943.

165

393

Specchio giornate lavorative prestate dai battaglioni territoriali mobili e dai gruppi art. appi~ata.

176

394

Schieramento unità del Servizio delle Tappe al 15 dicembre 1942.

176

396

5~3/TR

SS Intendenza S' Armata

91 Intendenza S' Armata

92 Intendenza S' Armata

95 Intendenza S' Armata ,

96 SME · Ufficio Storico

16 gennaio 1943

Scgut


N. d'ordine

Ente mittente

Doc.

Numero di protocollo

Pagine testo

Data di emissione

OGGETTO

lfl

CUl

Pag.

il docum. è citato

--~------------------~--- --- -~---------------

--

97 SME . Ufficio Storico

Dislocazione dei posti di ristoro ( 15 dicembre 1942).

176

397

98 SME . Ufficio Storico

Vigilanza e protezione della linea ferroviaria Jevdakovo-Millerovo.

176

398

99 Intendenza 8' Armata

Itinerari affidati al Servizio delle Tappe per la manutenzione.

178

399

100 Intendenza 8' Armata

Popolazioni dell'URSS poste sotto giurisdizione civile ed amministrativa italiana.

179

400

Zone di giurisdizione civile e amministrativa dei Comandi Tappa.

179

401

Numero delle scuole e degli allievi dei singoli Rajon al 1° gennaio 1943.

181

402

Situazione sanitaria nei singoli Rajon al 1° gennaio 1943.

182

403

Forza della polizia ausiliaria russa nei singoli Rajon al 1° gennaio 1943.

182

404

Organizzazione postale militare italiana durante la campagna di Russia ( 19411943).

196

405

Uffici di posta militare giunti al fronte orientale nel 1942 con le grandi unità dell'&• Armata.

197

411

Stralcio delle direttive emanate dal Comando della 11' Armata tedesca sui diritti di sovranità militare, sulla sicurezza e sull'amministrazione dei territori occupati ad est del Nistro.

199

411

Schieramento delle unità forestali delnf" Armata al 1° dicembre 1942.

223

41.3

101 102 103

SME - Ufficio Storico Intendenza 8' Armata Intendenza 8' Armata

104 Intendenza 8' Armata

105 SME . Ufficio Storico

106 SME · Ufficio Storico

107 Comando del CSIR

108 Intendenza 8' Armata

3032/ris.

23 agosto 1941




INDICE DEI NOMI DI LOCALIT A' CITATI NEL TESTO

A Ahtyrka, 41, 112, 150. Aleksandrija, 46. Alessandria, 139. Ambrozievka, 13 7. Armavir, 139. Avdeievka, 47, 48, 50. Azov (Mar d'), 10, 35, 137, 146. B

Bacau, 24. Balta, 41, 134, 171. Baskovski, 12. Belgorod, 40. Belokurakino, 180. Beloluzkaja, 180. Beay, 25,26,28,31,32,45,61,62, 70, 84, 85, 86, 128, 129, 131, 159, 171, 196. Berlino, 24, 33, 74, 133. Bielovodsk, 38, 103, 151, 175, 178, 180, 185, 210. Bobrujsk, 15, 40, 42, 54, 69, 95, 154, 164, 186, 198. Boguciar, 116, 117. Bokovskaja, 146, 147. Bologna, 196. Borsa, 10, 24, 131, 158, 169. Botosani, 10, 24, 45, 46, 60, 84, 100, 156, 161, 169, 170, 196. Boziedarovka, 46, 85. Brennero, 24, 80, 81, 134, 196. Brescia, 196. Brest Litovsk, 42, 136. Bruduienj, 158. Bucarest, 31, 135, 170, 197. Bucecea, 99, 100, 101.

Budapest, 24, 126, 161, 170. Bug, 10, 28, 46, 61, 85, 158.

c Campolung, 80, 169, 170. Carlibaba, 169. Carpazi, 24, 60, 99, 134, 169. Caucaso, 137, 139. Cjumakovska, 46. Cremona, 196. D Darniza, 138. Debilievo, 11, 41, 51, 53, 66, 88, 89, 94, 103, 107, 110, 112, 116, 117, 137, 141, 145, 149, 150, 175, 187, 191, 203, 204. Derkul, 211. Dnieper, 10, 28, 40, 46, 70, 100, 112, 158, 171, 172. Dniepropetrovsk, 15, 28, 31, 32, 37, 40, 41, 42, 46, 47, 48, 53, 57, 66, 69, 70, 71, 85, 94, 95, 99, 101, 103, 110, 112, 113, 128, 129, 131, 133, 134, 141, 145, 150, 153, 154, 157, 158, 159, 165, 170, 171, 172, 175, 187, 199. Dniester, 10, 29, 46, 61. Don, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 34, 35, 37, 39, 40, 49, 51, 53, 54, 58, 66, 68, 69, 71, 75, 88, 89, 91, 93, 103, 104, 106, 108, 110, 114, 117, 140, 141, 144, 148, 149, 150, 151, 152, 162, 164, 174, 175, 184, 185, 198, 204, 210, 221, 223 .


-428Donez, 9, 10, 11, 12, 14, 15, 28, 31,33,34,35,37, 39,46, 47,49, 58, 65, 66, 67, 68, 69, 86, 89, 93, 102, 104, 106, 111, 112, 117, 126, 128, 132, 137, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 148, 149, 150, 158, 163, 172, 174, 177, 185, 189, 204, 205, 206, 209, 210, 221. Dubosany, 29. F

Falticeni, 10, 24, 45, 60, 169. Felsoviso, 24, 158, 169.

G Gadjatc, 41, 150, 153. Gartmicevka, 38, 90, 93, 208. Glubokaja Stanizza, 142. Gomel, 9, 15, 40, 41 , 42, 53, 54, 69, 95, 112, 150, 153, 154, 164, 186, 198, 212. Gorlovka, 10, 15, 34, 47, 50, 51, 53, 65, 69, 71, 103, 127, 137. Graz, 137. Grigorievka, 173. Griscino, 40, 86, 112, 171. Gura Hormolui, 45, 157, 169. H

Harzyzsk, 127, 137. Hazepetovka, 11, 177, 204.

I Ivanovka, 11, 66, 204. lvanovskij , 47. lzjum, 11, 86, 139, 141, 144, 148.

J J agerndorf, 13 7. Jampol, 29, 45, 171. Jaroslav, 138. }asi, 71, 80, 81, 101 , 138, 170. Jassinovatoie, 32, 47, 48, 50, 51 , 86, 88, 99, 102, 110, 112, 114, 127, 129, 132, 133, 172.

Jevdakovo, 36, 37, 67, 89, 90, 91, 107, 108, 109, 110, 111, 117, • 142, 143, 176. Jevsug, 178, 180. Junyj Kommunar, 177. Jusovka, 47, 88. K Kamensk, 66, 67, 68, 89, 107, 110, 117, 143, 145, 146, 185, 187, 192, 206. Kantemirovka, 35, 37, 38, 41, 49, 50, 51 , 52, 53 , 66, 67, 68, 71, 88, 89, 90, 92, 94, 105, 110, 111, 142, 144, 146, 147, 149, 150, 174, 175, 180, 184, 187, 193, 205, 208, 210, 221. Karginskaja, 105. Karkov, 15, 33, 36, .37, 40, 41, 50, 51,54,65,67, 71,87,88,89,93, 94, 102, 103, 104, 110, 111, 112, 114, 132, 133, 134, 137, 138, 139, 141, 144, 150, 151, 163, 221. Katciarj, 49, 50. Kiev, 41, 54, 133, 134, 138, 180. Kisinau, 138, 171. , Kolomyja, 54. Kondracevskaja, 51, 53, 55, 107, 151, 185. Komaron, 80, 81. Krasnyj-Luch, 11, 34, 49, 65, 103, 174. Krasnodar, 192. Krasnodon, 68. Krasnograd, 103, 132, 138. Kremennaja, 106, 221, 222. Krinitcnaja, 176. Krivoj Rog, 85, 99, 158, 170, 171. Kupijansk, 36, 39, 40, 41, 54, 67, 69, 89, 92, 93, 94, 107, 110, 111, 112, 140, 141, 142, 144, 150, 151. Kuscilovka, 14. L Leopoli, 41, 42, 54, 74, 94, 134, 138.


429Leordina, 24, 99,157,169,170. Levaja, 117. Likaja, 36, 37, 66, 89, 117, 142, 143, 145, 146, 147, 192, 206. Lipovaja, 41. Lisitciank, 221, 222. LOtzen, 24, 129. Losno Aleksandrovka, 180. Lozovaja, 48, 150. Lubiana, 137, 196. Lubni, 138. Luganskaja, 12, 67, 89, 103, 142, 148, 185, 204, 205. Lundenburg, 13 7.

M Makeievka, 102, 104, 113, 114, 173. Malcevskaja, 14, 35, 38, 55, 68, 90, 105, 109, 110, 111, 175, 180, 187, 192. Mankovo Kalitvenskaja, 35. Marburg, 13 7. Maritei, 46. Marjupol, 24, 114. Markovka, 180. Marmaros Sziget, 10, 24, 25, 26, 28, 45, 60, 61, 70, 99, 156, 157, 161, 169, 196. Merefa, 87, 94, 103, 104, 221, 222. Mezevaja, 86. Michailovka, 205. Millerovo, 14, 35, 36, 37, 38, 41, 49,53,66,67,68, 71, 77, 88, 89, 90, 91, 93, 105, 107, 110, 111, 117, 135, 142, 144, 145, 147, 148, 150, 174, 175, 176, 180, 184, 185, 187, 192, 205, 221. Milovej, 180. Mitrofanovka, 52, 180. Mius, 34, 65, 137, 174.

N Nejin, 15, 40, 41, 42, 94, 95, 150, 153, 154, 163, 212. Nikitino, 11. Nikitovka, 10, 141, 180. Nikolaievka, 85, 177.

Nikolskoje, 221. Niznaja Krynka, 176. Novaja Gorlovka, 87, 88, 103, 110, 113, 114, 139, 175. Novo Belitza, 54. Novo Moskovsk, 40, 132, 138, 141, 159. Novo Pskov, 180. Novo Sybkov, 42.

o Odessa, 133. Oligopol, 46. Olikovatka, 180. Olkovaja, 103, 204, 205. Olkovj Rog, 184. Ordzonikidse, vds. Rykovo. Ostrogozsk, 14, 36, 37, 39, 67, 89, 90, 91 , 107, 108, 110, 111, 117, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147.

p Panteleimonovka, 31, 87, 102, 103, 104, 105, 107, 110, 112, 114, 187, 192. Pascani, 157. Pavlograd, 40, 112, 132, 138, 141, 171. Peretcepino, 132. Pervomajsk, 28, 41, 46, 70, 85, 100, 128, 131, 170. Petrikovka, 10. Petropavlovka, 28, 32, 132, 158, 171. Petrovka, 86. Pjatikatka, 46, 70, 99. Poltava, 41, 50, 103, 133, 138, 139, 150. Pokrovskoe, 46. Postiscevo, 141. Postumia, 134, 137. Prerau, 137. Priluki, 41, 150, 153, 163. Prislop (Passo), 25. Prut, 158, 170. Putilovka, 102, 104, 110, 161, 173.


-

430

R

Radcenskoje, 105, llO, 111, 117, 208, 210. Rasinopnoj, 47. Rescitza, 69. Rykovo (Ordzonikidse), 15, 34, 39, 40, 41, 47, 50, 53, 65, 66, 69, 71, 87, 88, 91, 93, 94, 95, 103, 107, 110, 112, 114, 127, 137, 144, 145, 150, 175, 176, 177, 181, 182, 187, 189, 191, 192, 203, 204. Roma, 133. Romny, 41, 150, 153, 163. Rossosc, 14, 35, 36, 37, 39, 41, 49, 51, 52, 55, 67, 89, 90, 93, 105, 106, 107, 109, 110, 111, 142, 144, 145, 146, 147, 150, 175, 180, 187, 193, 206. Rostov, 35. Rovenki, 180. Rovno, 138. Rubnij, 12. Rutcenkovo, 73, 114.

s Saksagan, 28, 46, 161, 170. Sarnodurovka, 13. Scebekino, 15. Scebenka, 176. Sceliakino, 180. Scelistovka, 106, 109, 110, 111, 116, 184, 208. Serafimovic, 12, 35, 88. Skassirskaja, 14. Sinelnikovo, 141. Slavjansk, 139, 141, 144. Sorinovka, 208. Stalingrado, 12, 13, 38, 71, 107, 117, 142, 146, 149, 150, 154. Stalino, 10, 11, 15, 28, 31, 32, 41, 42,46,47,48, 50,53,66, 71, 73, 86, 88, 100, 102, 103, 104, 110, 112, ll3, 127, 128, 129, 131, 134, 135, 138, 139, 141, 144, 145, 149, 150, 151, 153, 154, 158, 159, 170, 171, 172, 173,

175, 177, 187, 191, 200. Staraja Stanizza, 35, 36, 37, 66, 89, 117, 142, 143, 192, 206. Starobelsk, 35, 36, 53, 89, 93, 107, 109, 110, 111, 142, 151, 180, 185. Stefanesti, 84. Suceava, 10, 24, 26, 28, 31, 45, 60, 61, 70, 84, 99, 169. Sviniucha, 13.

T Taganrog, 137, 146. Taly, 52, 148. Tarasovka, 148, 184, 185. Tarvisio, 81, 134, 196. Tcernigov, 150. Tcernukino, 203, 204. Tcertkovo, 14, 35, 37, 38, 51, 52, 53, 67, 68, 90, 93, 105, 109, 110, 135, 142, 147, 150, 151, 175, 180, 184, 185, 187, 192, 208, 210. Tciaplino, 141. Tighina, 134, 171, Torino, 114. Troitzkoje, 180. Troppau, 136, 137, 138, 139.

u Urnan, 24, 127, 128, 138. Uspenskaja, 13 7, 139.

v Valuijki, 41, 55, 141, 142, 150,177. Veideleievka, 180. Verchovzevo, 85. Veresti, 84, 85, 86. Veselaja Gora, 67, 177, 185, 205, 221. Vienna, 24, 133, 137, 170. Vierovka, 87, 88. Visev, 170. Volga, 12, 149. Voloscino, 180. Voronez, 3 7.


-431 Voroscilovgrad, 11, 13, 15, 34, 35, 37, 39, 40, 41, 49, 50, 52, 53, 56, 66, 67, 68, 69, 71, 88, 89, 91, 93, 94, 103, 104, 105, 106, 107, 110, 111, 112, 114, 115, 117, 135, 141, 142, 144, 145, 148, 149, 150, 151, 153, 174, 175, 177, 178, 185, 188, 191, 193, 204, 205, 206, 207, 221, 222.

Voroscilovsk, 107, 204, 206, 207. Voznesensk, 171.

z Zaporoje, 40. Zitomir, 138. Zlobin, 53, 69. Zugres, 127. Zuravka, 38, 105, 109, 110, 111. Zusinovka, 221.


INDICE

GENERALE

Premessa Quadro d'insieme

Pag.

9

»

23

Capitolo

I - Servizio Sanitario

43

Capitolo

II - Servizio di Commissariato

59

Capitolo

III - Servizio di Amministrazione

»

79

Capitolo

IV - Servizio di Artiglieria

»

83

Capitolo

V - Servizio del Genio .

97

Capitolo

VI - Servizio Chimico

119

Capitolo

VII - Servizio di Ippica e Veterinaria

121 125

Capitolo VIII - Servizio dei Trasporti Capitolo

IX - Servizio Automobilistico .

Capitolo

X - Servizio delle Tappe

»

167

Ca_eitolo

XI - Servizio Postale e Telegrafico .

»

195

Capitolo

XII - Servizio dei Ricuperi

199

Capitolo XIII - Servizio delle Strade

201

155

Capitolo

XIV - Servizio dell'Economia di Guerra

219

Capitolo

XV - Servizio dei Legnami

221

Fotografie fra le pagine

224 e 225

Documenti

225

Indici:

415

-

dei documenti

417

-

dei nomi di località

427

-

dei disegni .

433


ERRATA CORRIGE ERRATA

CORRIGE

Pag. 13, ultima riga ...unità schierate a sud Pag. 15, sa riga ... artigliere .. .artiglierie Pag. 20, 1r riga dopo 3° e 6° Rgt. Bersaglieri aggiungere XLVII Battaglione Bersaglieri motociclisti. Pag. 20, 1S.. riga XIII Gruppo semoventi Gruppo semoventi Pag. 21, 174 riga 946 pezzi eli artiglieria... - 977 pezzi di artiglieria ... Pag. 57, 29 riga docenti universitari. ... documenti universitari. Pag. 67, 32.. riga .. .magizzini, ...magazzini, Pag. 75, ~ riga . . .confezionale... .. .confezionare... Pag. S6, riga Magazzino Mobile Documento 51/Sv. Documento 52/Sv. Pag. 136, 234 riga ... panche, che... . ..panche, per ... Pag. 137, 394 riga «itinerario n. 2 (sud», <<itinerario n. 2 sud», Pag. 147, Jr riga .. proprio del mezzo ... ...propri del mezzo... Pag. 149, sa riga depennare la riga intera Pag. 155, 2 4 riga dei pezzi dei mezzi Pag. 185, 27" riga ... trinceranti, ... trinceramenti, Disegno 19, tra pag. 1S6-1S7 Golt a Balta Pag. 402, 5 4 riga sosunure nella 2• colonna dello specchio la parola Allievi con la parola Scuole e nella 3• colonna la parola Scuole con la parola Allievi. ...unità schierate a sul

4

na



/

LA BUSTA A FINE VOLUME CONTIENE I SEGUENTI DOCUMENTI GRAFICI:

N. 20/Sv.- 54/Sv. - 63/Sv. - 64/Sv.- 71/Sv. - 77 /Sv.- 96/Sv. - 97-/Sv. 98/Sv. - 101/Sv.


INDICE DEI DISEGNI

(I numeri tra parentesi indicano le pagine del testo dove i disegni sono citati). Disegno f.t.

l

Disegno f.t.

2 - Estensione dei Servizi d'Intendenza del C.S.I.R. e dell'Sa Armata (agosto 1941 dicembre 1942 ( 36) .

Disegno f.t.

3 - Periodo di funzionamento dei vari depositi del magazzino artiglieria dall0-7-1941 al 31-3-1942 (S5)

Disegno f.t.

4 - Quantitativo delle munizioni arrivate dall'I talia dal luglio 1941 al marzo 1942 (S586)

Disegno f.t.

5 - Munizioni distribuite dall'agosto 1941 al marzo 1942 ( S5-8S)

Disegno f.t.

6 - Movimento materiali del Genio (100)

Disegno f.t.

7 - Collegamenti r.t. dell'Intendenza della 8" Armata dal mese di luglio 1942 al marzo 1943 (107)

Disegno f.t.

S - Stato di efficienza degli automezzi del C.S.I.R. dal luglio 1941 al marzo 1942 (128) .

Disegno f.t.

9 - Dislocazione delle unità per la disciplina del movimento stradale alla data del 31 marzo 1942 ( 131)

Zone di scarico e di raccolta delle unità del C.S.I.R. per l'arrivo alla zona di schieramento ( 25 )

Disegno f.t. 10 - Rete ferroviaria utilizzata dall'sa Armata (settembre 1941-febbraio 194 3) ( 141 ) . Disegno f.t. 11 - Grafico riassuntivo del movimento parti di ricambio nei magazzini del 7° Parco Automobilistico (luglio 1941-marzo1942) (157) . Disegno f.t. 12 - Consumi nel periodo luglio 1941-marzo 1942 (15S)


434Disegno f.t. 13

Rifornimenti e consumi di benzina e di gasolio nel periodo luglio 1941-marzo 1942 ( 158 ) .

Disegno f.t. 14 · Riparazioni eseguite dalla 18° Officina Mobile Pesante (161) . Disegno f.t. 15 · Attività svolta dal laboratorio del 7° Parco Automobilistico sino al marzo 1942 (161 ) . Disegno f.t. 16 · Dislocazione Tappe e Battaglioni Territoriali Mobili alla data del 1° giugno 1942 (173 ) . Disegno f.t. 17 · Dislocazione Nuclei Cacciatori al 15 dicembre 1942 (178 ) Disegno f.t. 18 · Dislocazione delle Tappe nel ripiegamento da Voroscilovgrad a Karkov ( 15-28 gennaio 1943 (186 ) Disegno f.t. 19 · Dislocazione delle Tappe nel ripiegamento da Karkov a Nejin ( 29 gennaio-lO febbraio 1943 ) (186) Disegno f.t. 20 · Dislocazione delle Tappe nel ripiegamento da Nejin a Gomel ( 11-28 fabbraio 1943) (186) . Disegno f.t. 21 · Dislocazione campi italiani di prigionieri sovietici ( 15 dicembre 1942) (187-188193) Disegno f.t. 22 · Dislocazione campi italiani di prigionieri sovietici (l gennaio 1943) ( 187-190-193) Disegno 23 · Itinerario rettificato ( 203 ) Disegno 24 · Itinerario rettificato ( 205) Disegno 25

Itinerario rettificato ( 205)

Disegno 26 · Itinerario rettificato ( 207 ) Disegno ft. 27 · Lavori di sistemazione dei selciati e ripassatura delle pavimentazioni bitumate (208) . Disegno 28 · Itinerario rettificato ( 209 ) Disegno 29 · Itinerario rettificato (211) Disegno 30 - Raffronto automezzi italiani e tedeschi adibiti alla manutenzione stradale ( 213) Disegno 31 · Apprestamenti invernali sulle strade ( 217)






















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