IL COPRICAPO DELLA CAVALLERIA ITALIANA DAL 1861 AL 1943

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Ufficio Storico

STEFANO ALES

Il copricapo della Cavalleria italiana dal 1861 al 1943


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N. Cat. 6768 ISBJ\ 88-87940-88-6


PRESENTAZIONE

Quando nel 1861 nacque ufficialmente l'Esercito Italiano, la sua Cavalleria era dotata di ben quattro differenti copricapo, c ircostanza questa abbastanza insolita se si tiene presente la tradi1.ionale tendenza sabauda alla semplicità, alla standardizzazione e, dicia.m olo pure, alla modestia in fatto cli capi di un iforme. Il fatto è che due di questi copricapo , in dotazione ad altrettanti reggimenti, erano stati adottati nel 1859-60, in un periodo di generali rivolgimenti legati alla seconda guerra d'indipendenza ed alla creazione, in Emilia e Toscana , ciel cosiddétto Esercito della Lega, complementare in quel momento all 'Armata Sarda. Così il reggimento Ussari di P iacenza, con un nucleo iniziale di elementi provenienti dalla cavalleria austriaca, aveva adottato lo czakò, di derivazione ungherese, come pure il resto dell' uniforme ciel reggimento, e non a caso, visto che l' ungherese è l'origine degli Ussari. f1 kolbac , tipico de i reparti scelti della cavalleria napoleonica, era stato invece scelto per meglio distinguere le Guide , ora riunite in reggimento . Gli altri reggimenti indossavano l'alto kepì di derivazione francese, tranne i primi quattro che avevano mantenuto l'elmo che, sebbene derivato dagli elmi dei dragoni di tutte le cavallerie dell'epoca, conservava una sua forma particolare . Creato nel 1820 per il reggimento Piemonte Cavalleria ed ispirato nella foggia agli elmi dell'età classica, questo copricapo rimase in uso con la grande uniforme fino al 1943 e, coperto da un telino grigio-verde , venne anche portato in linea durante la Grande Guerra fino all'adozione dell'elmetto crestato di derivazione francese . Cavalleggeri e Lancieri , Ussari e Guide, dopo l'abolizione di tutti i copricapo special i voi uta nel 1871 dal ministro Ricotti, fecero uso, dall ' anno successivo, ciel colbacco di pelo , le cui vicende nel tempo furono le stesse del! ' elmo dei primi quattro reggimenti e che oggi sopravvive solo nell'uniforme storica dei Lancieri di M.ontebello. In questo libro l'autore ripercorre la storia e l'evoluzione dei copricapo e dei loro attributi (fregi , cordoni , nappine, coccarde) attraverso l'attento esame ciel la documentazione ufficiale del l'epoca e dei numeros i esemplari rimasti. Dal testo, dai d isegni e dalle foto può così finalmente tornare alla memoria una parte importante della nostra storia militare , che sarebbe ingeneroso ridurre ad una semplice raccolta cli cimeli conservati nelle vetrine delle collezioni private o dei musei. Colonnello Antonino Zarcone

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CAPITOLO PRIMO

LA STRUTTURA DELL'ARMA DI CAVALLERIA DAL 1861 AL 1943 Al momento della costituzione dell'Esercito Jtal iano - che diventerà "Regio" solo nel 1879 1 - avvenuta a seguito del Regio Decreto del 4 maggio 1861, la cavalleria comprendeva 17 reggimenti, ripartiti nelle seguenti specialità: - quattro reggimenti cli cavalleria propriamente2 detta: "Nizza Cavalleria" , "Piemonte Reale Cavalleria" , "Savoia Cavalleria" e "Genova Cavalleria"; - sei reggimenti di lancieri: "Lancieri di Novara", "Lancieri di Aosta", "Lancieri di Milano" 3 , "Lancieri di Montebello", "Lancieri di Firenze" e "Lancieri Vittorio Emanuele"4 ; - cinque reggimenti cli cavalleggeri: "Cavalleggeri di Saluzzo", "Cavalleggeri cli Monferrato" , "Cavalleggeri di Lodi", "Cavalleggeri di Alessandria", "Cavalleggeri di Lucca"; - un reggimento " Ussari di P iacenza"5 ; un reggimento "Guide"6. Tutti questi reparti, con la sola eccezione del reggimento "Guide", ebbero una identica struttura organica definita dal R.D . del 24 gennaio 1861 che prevedeva per ogni reggimento lo stato maggiore reggimentale, sei squadroni attivi ed un deposito reggimentale; il deposito era a sua volta costituito eia uno stato maggiore e da uno squadrone . Il reggimento "Guide" era costituito, oltre che dallo stato maggiore e dal deposito, eia sette squaclroni7 .

La nuova denominazione di "Regio Esercito" fu dovuta all'iniziativa presa dal generale Gustavo Mazè de La Roche, all' epoca !Vlinistro della Guerra del quarto ministero Depretis. 2 Per un breve periodo di tempo compreso tra l'ottobre del 1859 (R.D. ciel 19 ottobre) ed il febbraio ciel 1860 (R.D. de l 23 febbraio) questi quattrn reggimenti furono classificar.i come "Reggimenti cli Corazzieri di Nizza, d i Piemonte Reale, di Savoia e cli Genova" . 3 I reggimenti " Lancieri di Milano", "Lancieri di Montebello" e " Cavai leggeri di Lodi" furono tutti costitui ti con il R.D . del 25 agosto 1859 e tutti assegnati alla specialità "Cavalleggeri". 4 Il reggimento "Lancieri di Firenze" era stato costituito il 28 aprile 1859 come "Reggimento Dragoni Toscani", denomi nazione che mantenne fino al 4 novembre di quell 'anno quando assunse quella di "Reggimento Cavalleggeri cli Firenze". Il reggimento "Lancieri cli Vittorio Emanuele" , inquadrato nell'Esercito della Lega del l'Italia Centrale, era stato costituito a Torino il 12 giugno I859 con la denominazione di "Reggimento Vittorio Emanuele Cavalleria''. 5 Anche il reggimento "Cavalleggeri di Lucca", costituito il 23 luglio 1859 a F irenze con la denominazione di "Reggimento Cavalleggeri Toscani" proveniva dall'esercito toscano così come il "Reggimento Ussari cl i Piacenza", costituito a Parma il 29 settembre 1859 , proveniva dall 'Esercir.o della Lega dell 'Italia Centrale. 6 Il reggimento nacque dalla fus ione dello squadrone "Guide dcll 'Emilia" - costituir.o nel 1859 e facente parte delI 'Esercito de lla Lega dell'Italia Centrale - con lo squadrone "Guide a cavallo" costituito nello stesso anno nell' Armata Sarda, i cui plotoni erano stati assegnar.i alle D ivisioni cli fanteria durante la campagna ciel 1859 con compiti d i scoria e collegamento. 7 Il Reggimento "Guide" era stato costituito a seguito ciel R. D . 23 febbraio I 860 s ulla base di uno staio maggiore, di tre squadroni attivi e cli uno squadrone di deposito. 1

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Stanislao GrĂšna/di del Poggetto, tenente del reggimento "Genova Cavalleria '' 1843-49

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Nel maggio del 1863, allo scopo cli aumentare il numero dei reggimenti di cavalleria in modo da bilanciarne la forza con quella delle altre armi, in tutti i reggimenti di lancieri - ad eccezione di "Montebello" - ed in tutti i reggimenti di cavalleggeri venne formato ex novo un altro squadrone; i d ieci squadroni vennero poi riuniti nel mese di ottobre seguente per costituire due depositi, uno per i lane.ieri ed uno per i cavalleggeri . 11 28 gennaio ciel 1864 i due depositi diedero vita a due nuovi reggimenti - il reggimento "Lancieri di Foggia" costituitosi a Vercelli ed il reggi mento "Cavalleggeri cli Caserta" costituitosi ad Aversa - che incorporarono i contingenti provenienti dalle provincie meridionali. Questo ordinamento rimase inalterato fino al 1871 quando con il R.D. del 10 sette mbre venne soppressa la distinzione fino ad allora esistente tra la cavalleria di linea, i lancieri, i cavalleggeri, gli ussari e le Guide e l'Arma di Cavalleria risultò ora costituita da 20 reggimenti8 numerati dall' 1 al 20, tutti costituiti da sei squadroni e tutti denominati genericame nte "Reggimenti di Cavalleria"9, ovvero: 1° reggimento cii cavalleria (Nizza) 2° reggimento cli cavalleria (Pie monte Reale) 3° reggimento di cavalleria (Savoia) 4° reggimento di cavalle ria (Genova) 5° reggimento di cavalleria (Novara) 6° reggimento cli cavalleria (Aosta) 7° reggimento d i cavalleria (Milano) 8° reggimento cli cavalleria (Montebello) 9° reggimento di cavalleria (Firenze) 10° reggi mento di cavalleria (Vittorio Emanuele) 11 ° reggimento di cavalleria (Foggia) 12° reggimento cli cavalleria (Saluzzo) 13° reggimento di cavalleria (Monferrato) 14 ° reggi mento di cavalleria (Alessandria) 15° reggimento di cavalleria (Lodi) 16° reggimento cli cavalleria (Lucca) 17° reggimento di cavalleria (Caserta) 18° reggi mento cli cavalleria (Piacenza) 19° reggimento di cavalleria (Guide) 20° reggimento di cavalleria (Roma) Nel 1876 vi fu un nuovo cambio d i denominazione ed i reggimenti ripresero l'antica denominazione, ponendo il numero d'ordine tra parentesi: reggimento di cavalleria Nizza (1 °) reggimento di cavalleria Piemonte Reale (2°) reggimento di cavalleria Savoia (3°) reggimento di cavalle ria Genova (4°) reggimento di cavalleria Novara (5°) reggime nto di cavalleria Aosta (6°) reggimento di cavalleria Milano (7°) reggimento cli cavalleria Montebello (8°)

8 Il 20° Reggimento di Cavalleria (Roma) venne costituito in effetti a Voghera solo il I O gennaio 1872 ed ebbe un organico di 5 squadroni tratti dai regg imenti 12° (Saluzzo), 13° (Monfe rrato) , J5° (Lodi), 17° (Caserta) e 18° (Piacenza) . 9 I primi dieci reggimenti vennero armati cli lancia e sciabola, i secondi dieci d.i moschetto e sciabola.

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oc

Gruppo di

1✓(/ficiali

inferiori in grande uniforme


appartenenti ad uno dei reggimenti di Cavalleria i 861 -70



reggimento cli cavalleria Firenze (9°) reggimento d i cavalleria Vittorio Emanuele (10°) reggimento di cavalleria Foggia (11 °) reggimento di cavalleria Saluzzo (12°) reggimento cli cavalleria Monferrato (13°) reggimento di cavalleria Alessandria (14°) reggimento di cavalleria Lodi (15°) reggimento di cavalleria Lucca (16°) reggimento di cavalleria Caserta ( l 7°) reggimento di cavalleria Piacenza ( 18°) reggimento di cavalleria Guide (19°) reggimento di cavalleria Roma (20°) Il 1° ottobre 1883 vennero costituiti due nuovi reparti-il "Reggimento d i Cavalleria Padova" 10 (21 °) con sede a Padova ed il "Reggimento di Cavalleria Catania"(22°) 11 con sede a Brescia - ai quali ne seguirono altri due il 1° novembre 1887, il "Reggimento di Caval leria Umberto I" (23°) con sede a Lucca ed il "Reggimento di Cavalleria Vicenza" (24°) 12 con sede a Caserta. A partire dal 1° gennaio 1898 vennero finalmente ripristinati i tradizionali nominativi dei reggimenti: reggimento "Nizza Cavalleria" (l 0 ) reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" (2°) reggimento "Savoia Cavalleria" (3 °) reggimento "Genova Cavalleria" (4 °) reggimento " Lancieri d i Novara" (5°) reggimento "Lancieri di Aosta" (6°) reggimento "Lancieri cli Milano" (7°) reggimento "Lancieri di Montebello" (8°) reggimento "Lancieri di F irenze" (9°) reggimento "Lancieri di Vittorio Emanuele" (10°) 13 reggimento "Lancieri di Foggia" (11 °) reggimento " Cavalleggeri di Saluzzo" (12°) reggimento "Cavalleggeri d i Monferrato" (13°) reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" (14°) reggimento "Cavalleggeri di Lodi" (15°) reggimento "Cavalleggeri cli Lucca" (16°) reo-oimento "Cavalleoueri d i Caserta" (17°) e,e, e,e, reggimento "Cavalleggeri di Piacenza" (18°)

1OIl reggi mento "Padova" fu costituito con cinque sq uaclroni tratti dai reggimenti "Foggia", "Monferrato", "Lucca" ," Caserta" e "Roma" mentre il reggimento "Catania" ebbe cinque squadroni dai reggime nti "Saluzzo" , "Alessandria", "Lodi" , "Piacenza" e "Guide" . 11 l reggimenti che cedevano uno de i loro squaclron.i per contri buire alla costituzione d.i nuovi reparti ripianavano il proprio organico incorporando i nuovi contingenti cli leva e la rimonta cli nuovi cavalli. 12 Il Reggimento di Cavai Ieria "Umberto l" fu costituito con sei squadroni tratti dai Regg imenti "Saluzzo", "Monferrato", " Lucca","Caserta", "Piacenza" e "Padova" mentre il Reggimento di Cavalleria " Vicenza" fu costituito con gli altri sei provenienti dai reggiment.i ''Foggia" , "Alessandria", "Lodi", " Gu.ide" , " Roma" e " Catania". 13 Nel 1900, dopo l'assassinio di S .l'vL il Re Umberto le l'ascesa al trono cli S .M. il Re Vittorio E manuele III, il reggimento "Lanc ieri cli Vittorio Emanuele" aswme la nuova denominazione di "Reggimento Lancieri cli Vittorio Emanuele II".

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Ufficiale inferiore di uno dei reggĂšnenti di Cavalleria "applicato" di Staio lvlaggiore, 1861-70

Ufficiale appartenente ad uno dei reggimenti di Cava!teria, 1861 -70

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reggimento "Cavalleggeri Guide" ( 19°) reggimento "Cavalleggeri cli Roma" (20°) reggimento "Cavalleggeri di Padova" (21 °) reggimento "Cavalleggeri di Catania" (22°) reggimento "Cavalleggeri di Umberto I" (23°) reggimento "Cavalleggeri di Vicenza" (24°) Il l O ottobre 1909 l' arma di cavalleria venne nuovamente riordinata e risultò costituita ora, anziché su 24 reggimenti di sei squadroni, da 29 reggimenti ciascu no forte di cinque squadroni. Con gli squadroni eccedenti vennero così costituiti cinque nuovi reggimenti, due di Lancieri - "Lancieri di Mantova" (25°) con sede a Bologna e " Lancieri di Vercelli" (26°) con sede a Vercelli - e tre di cavalleggeri , "Cavalleggeri dcll' Aquila" con sede a Brescia, (27°) "Cavalleggeri di Treviso" (28°) con sede a Firenze e "Cavalleggeri di Udine" (29°) con sede a Nola 14 • L'organico del 1909 rimase invariato fino al dicembre del 191 1 quando la forza totale dell'Arma di Cavalleri a fu accresci uta cli cinque squadron i a i quali fecero segu ito nel dicembre del 1914 dieci gruppi squadroni per un totale di ventitrè squadroni di nuova formazione, numerati progressivamente dall' l al 23, ed un nuovo reggimento, il "Reggimento Cavalleggeri cli Palermo" che assunse il 30 come numero d'ordine. Nel 1915 vennero attuati i seguenti provvedimenti in materia di organico dei reparti di cavalleria: - nel mese d i aprile, utilizzando il personale dell' Arma di Cavalleria, venne costituito in ciascun squadrone un nucleo di ciclisti; - nel mese di ottobre vennero sciolti ventuno squadroni di nuova formazione, lasciandone in vita solo due, il 19° ed il 23°; - nel mese di dicembre l'organ ico di tutti i reggimenti di cavalleria, ad eccezione dei "Cavalleggeri d i Lodi", dei "Cavalleggeri cli Caserta" e dei "Cavalleggeri di Piacenza" - i qual i conservarono il prop rio 6° squadrone di stanza in Libia - venne ridotto a cinque squadroni ciascuno. Nell'inverno 1915-1 916 le quattro Divisioni di Cavalleria esistenti 15 ven nero appiedate ed ai primi del mese cli maggio destinate a turno alle trincee ciel fronte dell'Isonzo . Poco tempo dopo , a causa dell'offensiva austriaca ciel Trent ino, la 2" e la 3" Di visione vennero rimontate e dislocate nella piana v icentina pronte ad essere impiegate , mentre le loro sezioni cli mitragliatrici furono desti nate a supporto della fanteria fino alla fine cli novembre del 1916 .

14 li reggimento "Lancieri cli Mantova" fu costituito con cinque squadroni tratti dai reggimenti "Nizza", "Piemonte Reale", " Savoia" ,"Genova" e "Firenze"; il reggimento "Lancieri cli Vercelli" ebbe quelli provenienti dai reggimenti "Novara", "Aosta", "Milano", "Monte be llo" e "Vittorio Emanuele TI"; il reggimento "Cavalleggeri cli L'Aquila" li ebbe dai reggimenti "Monferrato", " Piacenza", "Guide", "Roma" e "Vicenza"; il reggimento "Cavalleggeri cli Treviso" <lai reggimenti "Sa iuzzo", "Alessandria" , "Lucca". "Caseita" e "Catania" mentre il reggimento " Cavalleggeri di Udine", o I.tre ad uno squadrone <li nuova formazione, ne ebbe solo quattro <la ciascuno dei reggimenti " Foggia", "Lodi", "Padova" ed " Umberto I". 15 Le quattro divisioni erano così costituite: I " D ivisione di Cavalleria del "Friuli" (I e Il brigata): reggimenti "Cavalleggeri cli M onferrato", "Cavalleggeri Roma", " Genova Cavalleria" e "Lancieri di Novara"; 2" Divi~ione cli Cavalleria del "Veneto" (Ill e lV brigata): reggimenti "Lancieri cli Milano", "Lanc ieri cli Vittorio E manuele 11", "Lancieri cli Aosta" e "Lancieri cli Mantova"; 3" divisione di Cavalleria de lla "Lombarclia"(V e Vl brigata): reggimenti "Cavalleggeri cli Saluzzo" , "Cavalleggeri di Vicenza", "Savoia Cavalleria" e " Lancieri di Montebello"; 4" Divisione di Cavalleria del " Piemonte" (VII ed V lll brigata): reggimenti "N izza Cavalleria", "Lancieri di Vercelli", "Cavalleggeri Guide" e "Cavalleggeri di Treviso" .

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Soldato del reggimento Savoia Cavalleria 1861-70

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Nel dicembre cli quell'anno le due Divisioni appiedate rimaste - la la la 4a - vennero ritirate dalla prima linea e rimontate ma, sempre a causa dell' impossibilità di impiego a cavallo, nella primavera del 1917 la Cavalleria cedette alle altre Armi dell'Esercito il sovrappiù dei suoi effettivi calcolati in circa 13 .000 uomini per costituire l'ossatura dei reparti cli Bombardieri, per la formazione cli 34 Compagnie Mitragliatrici cli Cavalleria appiedate e per la costituzione di alcun i Reparti di Assalto 16. Tutti questi reparti a causa delle gravi perdite subite, impossibili eia ripianare, vennero sciolti nell'autunno dello stesso anno. Nel mese di ottobre ciel 1917 tutti i reggimenti vennero ristrutturati su quattro squadroni di 100 uomini ciascuno ad eccezione dei 16 reggimenti indi visionati, in ognuno dei quali fu costituito uno squadrone di mitraglieri. Nel gennaio del 19 l 8 il numero degli squadroni reggimentali fu riportato da quattro a cinque, aumentando in ciascuno di essi la forza del nucleo ciclisti. Al termine della guerra la Cavalleria risultava costituita dai reparti seguenti: - 16 reggimenti- "Nizza Cavalleria" (1 °), "Savoia Cavalleria" (3°), "Genova Cavalleria" (4°), "Lancieri di Novara" (5°) ,"Lancieri di Aosta" (6°) , "Lancieri di Milano" (7°), " Lancieri di Montebello" (8°), "Lancieri di Vittorio Emanuele H" (10°), "Cavalleggeri di Saluzzo" (12°), "Cavalleggeri di Monferrato" (13°), "Cavalleggeri Guide" (19°), "Cavalleggeri d i Roma" (20°), "Cavalleggeri di Vicenza" (24°), "Lancieri di Mantova" (25°), "Lancieri di Vercelli" (26°) e "Cavalleggeri di Treviso" (28°) - ciascuno dei quali costituito da sei squadroni, uno dei quali cli mitraglìeri. - 3 reggimenti - "Cavalleggeri di Lodi" (15°), "Cavalleggeri di Caserta" (17°) e "Cavalleggeri di Piacenza" (18°) - anch'essi costituiti da sei squadroni, il 6° dei quali era dislocato in Libia. - 11 reggimenti- "Piemonte Reale Cavalleria" (2°), "Lancieri di F irenze" (9°), "Cavalleggeri di Foggia" (11 °), "Cavalleggeri di Alessandria" (14°), "Cavalleggeri di Lucca" (16°), "Cavalleggeri cli Padova" (21°), "Cavalleggeri di Catania" (22°), "Cavalleggeri Umberto I" (23°), "Cavalleggeri di Aquila" (27°), "Cavalleggeri di Udine" (29°) e "Cavalleggeri di Palermo" (30°) - costituiti ciascuno da cinque squadroni. - 4 squadroni appiedati di stanza in Albania. Nell'agosto del 1919 venne attuato un primo provvedimento di ristrutturazione riguardante l'organico dei Reggimenti di Cavalleria ognuno dei quali ebbe la forza seguente: - il comando cli reggimento - un gruppo squadroni montati (I e II squadrone) - un gruppo squadroni ciclisti (III e IV squadrone) 17 - uno squadrone mitragliatrici (V squadrone) Tale struttura restò in piedi però solo fino al 2 1 novembre (R .D. n. 2 143 Albricci) successivo quando l'Arma venne ridotta a soli 16 reggimenti: - reggimento Nizza Cavalleria (1 °) - reggimento Piemonte Reale Cavalleria (2°) - reggimento Savoia Cavalleria (3°) - reggimento Genova Cavalleria (4°) - reggimento Lancieri cli Novara (5°) - reggimento Lancieri di Aosta (6°) - reggimento Lancieri di Milano (7°)

16 Le compagnie ebbero la numerazione seguente: 73 1, 732, 733 , 734,735,736,737,738, 739, 739 bis e 740, 851,852,853 , 854,855,856,857,858,859 ed 860; 1496, 1497, 1498, 1499, 1500, 1501, 1502, 1503, 1504, 1505 e 1506, 1534 e 1558 . 17 Ogni squadrone aveva a disposizione un plotone mitraglieri dotato cli quattro armi.

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Cavalleggeri di Lodi 1861-72 (Acquerello di wwnimo)

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-

reggimento Lancieri di Montebello (8°) reggi mento Lancieri di Fire nze (9°) reggimento Lancieri di Vittorio Emanuele I I ( 10°) reggimento Cavalleggeri di Foggia ( 11 °) reggimento Cavalleggeri di Saluzzo (12°) reggimento Cavalleggeri di Monferrato ("13°) reggimento Cavalleggeri di Alessandria ( 14°) reggimento Cavalleggeri di Lodi (15°) reggimento Cavalleggeri di Lucca (16°)

Ciascuno di essi ebbe in organico il comando cli reggimento e due gruppi cl i due squadroni ognuno per un totale cli quattro , tre dei quali effettivi ed uno qmiclro. Per mantenere tuttavia almeno parzialmente le tradizioni reggimentali venne deciso di completare i reparti su perstiti costituendone il II gruppo con un gruppo tratto da ciascuno dei 14 reggimenti disciolti , con le sole eccezioni d i "Nizza Cavalleria" e di "Piemonte Reale Cavalleria", il cu i II gruppo venne costituito con gli uom ini dello squadrone mitraglieri. La nuova struttura fu quindi la seguente: Reggimenti in attiyità

ProYenienza del Il gruppo squadroni

Nizza Cavalleria (1 °)

--------

P iemonte Reale Cavalleria (2°)

--------

Savoia Cavalleria (3°)

"Lanc ieri cli Vercelli"

Genova Cavalleria (4°)

"Lancieri cli Mantova"

Lancieri di Novara (5°)

"Caval leggeri cli Piacenza"

Lancieri cli Aosta (6°)

"Cavalleggeri cli Caserta"

Lancieri di Milano (7°)

"Cavalleggeri di Roma"

Lancieri di Montebello (8°)

"Cavalleggeri cli Catania"

Lancieri cli Firenze (9°)

" Cavalleggeri cli Palermo"

Lancieri di Vittorio Emanuele Il (10°) Cavalleggeri d i Foggia ( I I

0

)

"Cavalleggeri di Aquila" "Cavalleggeri Guide"

Cavalleggeri cli Saluzzo (12°)

"Cavalleggeri cli Vicenza"

Cavalleggeri di Monferrato (13°)

"Cavalleggeri Umberto l"

Cavai leggeri cli Alessandria ( 14 °)

"Cavalleggeri di Treviso"

Cavalleggeri cli Lodi (15°)

"Cavalleggeri cli Udine"

Cavalleggeri cli Lucca (16°)

"Cavalleggeri di Padova"

I provvedimenti in questione vennero tuttavia parzialmente disattesi per ciò che riguardò lo scioglimento del reggimento "Guide", che venne sospeso. Il R.D. del 20 aprile 1920 (N. 451 Bo nomi) r idusse ancora il numero dei reggime nti portandolo a 12 - furono sciolti i reggimenti "Lancieri di M ilano" (7°) , "Lancieri di Montebello" (8°), "Cavalleggeri di Lodi" (15°) e "Cavalleggeri cii Lucca" (16°) - ed abolì la numerazione 18 di tutti i reggimenti mantenendone solo la denominazione tradizionale . Tutti i reggimenti superstiti ebbero in organico un comando e due grupp i d i due squadroni ciascuno .

!8 Venne soppresso anche l'uso della lancia che fu lasciata solo ai primi quattro reggimenti per la tenuta da parata in modo tale che tutti i reggimenti assunsero ormai fisionom ia e deno minazione d i cavalleggeri.

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Colonnello comandante del reggimento Lancieri di Aosta (6°) 1861-70 (i\cquerellu di anonimo)

Umciere del reggimento Lancieri di lvlontebello (8°) 1861-70 (Acquerello di ano11i1110)

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Tale riduzione cli forza fu attuata in considerazione della mutata natura della nostra zona di frontiera "prima, completamente aperta al confine orientale su tutta la pianura veneto friulana, ed ora in.vece, in massima parte sbarrata dall'imponente ostacolo della cintura alpina". In seguito al nuovo ordinamento approvato il 7 gennaio del 1923 (R.D. n.12 Diaz) ognuno dei reggimenti superstiti avrebbe dovuto essere composto da un comando e da due o tre gruppi, per un totale di quattro o sei squadroni ordinari e pesanti ma in effetti ognuno di essi conservò l'organico del 1919 con un comando di reggimento e due gruppi di due squadroni ciascuno. A partire dal 15 giugno di quell'anno presso ogni reggimento venne costituito, quale nucleo cli uno dei previsti squadroni armi pesanti da formarsi secondo quanto stabilito da11 'ordinamento Diaz, uno squadrone "quadro" che assunse la denominazione di "5° squadrone (quadro)" . Detto squadrone, che non aveva quadrupedi in organico se non quelli degli ufficiali, doveva servire quale centro d'addestramento rer;girnentale per l'impiego delle armi automatiche in genere: a tale scopo aveva in dotazione 2 mitragliatrici leggere S.I.A. La struttura del 1923 non subì alcuna variazione negl i anni che seguirono. Nel biennio 1928-1929 si iniziò a studiare, sperimentare ed organizzare le "Grandi Unità Celeri" composte da Cavalleria, da Bersaglieri, dall'Artiglieria a cavallo e motorizzata e da unità Carri Veloci. Nel 1930 si giunse così alla costituzione di due "Divisioni Celeri" 19 , alla ricostituzione del 5° squadrone mitraglieri dotato cli armi pesanti in ciascuno dei reggimenti ed all'assegnazione di otto armi leggere a ciascuno degli altri squadroni. L'anno 1934 vide alcune importanti trasformazioni nei reparti a cavallo. Nel mese di febbraio infatti venne ripristinata la denominazione di "Reggimenti Lancieri" per i Reggimenti "Novara", "Aosta", "Firenze" e "Vittorio Emanuele 11" 20, le due Divisioni Celeri esistenti assunsero la denominazione di "1'1 Divisione Celere Eugenio di Savoia" e di "2a Divisione Celere Emanuele Filibe1to Testa di Ferro"21 ed il 7 agosto seguente venne costituita la "3" Divisione Celere Principe Amedeo Duca d'Aosta" alla quale vennero assegnati i reggimenti "Savoia Cavalleria" e "Lancieri cli Novara". Si iniziò poi ad i.ntroclurre nei reggimenti l 'elemento meccanizzato trasformando sempre in quell 'anno il reggimento "Cavalleggeri Guide" in reggimento "Scuola e Deposito Ca1Ti Veloci"22 . Anche questo ordinamento non durò a lungo - in pratica un solo anno - poiché nel 1935 il reggimento venne rimesso a cavallo e ciascuno dei tre gruppi Carri Veloci venne assegnato ad una Divisione Celere23. Sempre nel 1935 in ogni reggimento venne sciolto il 4 ° squadrone - i cui effettivi furono ripartiti negli altri tre che aumentarono la propria forza ed ebbero ora in dotazione ciascuno 12 mitragliatrici leggere Fiat mod. 35 - e venne costituito il 5° squadrone Carri Veloci Fiat-Ansaldo mod .35. Il 10 settembre 1936 venne costituito lo "Squadrone Cavalleggeri di Sardegna" composto, secondo una tradizione secolare, esclusivamente da personale e da cavalli isolani che verrà poi trasformato in "Gruppo Squadroni" nella primavera del 1940 costituito da due squadroni cavalleggeri ed un plotone mitraglieri; a partire dal gennaio del 1942 il reparto fu poi costituito dal comando, dal plotone comando, da due squadroni cavalleggeri e da uno squadrone mitraglieri. l 9 Ognuna di esse ebbe in organico una Brigata di Cavalleria, un Reggimento di Bersaglieri, un Reggimento cli Artiglieria ed aliquote dei servizi. La l " Divisione Celere inquadrò la l Brigata di Cavalleria composta dai Reggimenti " Saluzzo", "Monferrato" ed "Alessandria" mentre la 2° Divisione ebbe la 11 Brigata cli Cavalleria costituita dai reggimenti "Genova", "Aosta" e "Guide". 20 Nonostante ciò la lancia continuò ad essere appannaggio esdusivo dei primi quattro Reggimenti di Cavalleria. 2 1 La I" Divisione comprendeva i reggimenll "Piemonte Reale Cavalleria" e "Cavalleggeri di Saluzzo", la 2a i reggimenti "Lancieri di Firenze" e "Lancieri cli Vittorio Emanue le II". 22 Il reggimento venne riordinato su quattro gruppi elci quali uno a cavallo - il " S. Giorgio" - e tre dotati di carri veloci - il " S . G iusto", il "San Martino" ed il "S. Marco". 23 Il I gruppo "S. Giusto" venne assegnato alla 1° Divisione, il Il gruppo "San Martino" alla 2" ed il III gruppo "S. l\tfarco" alla 3" divisione.

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Sottuj]i'ciale e

18

cu1111111e

del reggimen/0 Cavalleggeri di Lodi 1861-70 (Acquerello di Q. Cenni)


Nella primavera 1943 infine, costituito il 3° squadrone cavalleggeri, il gruppo assunse la denom inazione di "lII Gruppo Squadroni Cavalleggeri di Sardegna", rimanendo cli stanza nel l' isola fino al suo scioglimento definitivo avvenuto il 5 dicembre 1944. li J 5 dicembre 1936 era stato costituito lo " Squadrone Cavalleggeri cli Sicilia" composto dal comando, dal plotone comando, dal 1°, 2° e 3° plotone cavalleggeri e dal plotone mitraglieri , il cui personale confluì in un gruppo squadroni della "Scuola Centrale Truppe Celeri". Nel 1938, divenuto "Gruppo Squadroni Cavalleggeri d i Palermo", il reparto venne dislocato in Sicilia ove rimase fino al. luglio del 1943 quando venne disciolto in seguito agli eventi beli ici . Nel marzo ciel 1938 venne infine ricostituito il reggimento "Lancieri d i Milano" che ebbe però fu nzioni di scuola centrale per le trnppe celed. Alla data del l O marzo 1939 la nostra Cavalleria era così articolata24-25: Sede

Dipendenza

Torino

Divisione " Superga"

Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" (2°)

Udine

Divisione "Re"

Reggimento " Savoia Cavalleria" (3°)

Milano

D ivisione Celere "Principe Amedeo Duca cl ' Aosta" (3'')

Reggimento "Genova Cavalleria" (4°)

Roma

Divisione "Granatieri di Sardegna"

Reggimento "Lancieri cli Novara" (5°)

Verona

Divisione Celere "Principe Amedeo Duca cl ' Aosta" (3")

Reggimento "Lanc ieri cli Aosta" (6°)

Napoli

Divisione "Volturno"

Reggimento"Lancieri cli Firenze" (9°)

Ferrara

Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" (2")

Reggimento"Lancieri Vittorio Emanuele IT" ( l 0°)

Bologna

Divis ione Celere " Emanuele F ili berto Testa cli Ferro" (2'')

Reggimento"Cavalleggeri di Saluzzo" (12°)

Pordenone

Divisione Celere "Eugenio di Savoia" ( J ")

Reggimento"Cavalleggeri di l\fonferrato" ( l'.3°)

Voghera

Divisione "Monferrato"

Reggimento "Cavalleggeri cli Alessandria" (14°)

Palmanova

Divisione Celere "Eugenio cli Savoia" (l ")

Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°)

Parma

III Corpo cl' Armata

Squadrone " Cavalleggeri di Sardegna"

Cagliari

Divisione "Sabauda"

T Gruppo Carri L

Verona

Divisione Celere " Principe Amedeo Duca cl ' Aosta" (3")

11 Gruppo Carri L

Casa\ecchio di Reno

Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa d i Fe,rn" (2")

III Gruppo Carri L

Codroipo

Divisione Celere "Eugenio di Savoia" (1 ")

Reparti Reggimento "Nizza Cavalleria" ( I

0 )

N umerose furo no le trasformazioni subite dai re.parti di cavalle.ria durante il secondo confl itto mond iale.

24 Fonte: Ministero della G uerra, Gabinetto " Circoscrizione Militare e sedi dei Comandi, Corpi, Servizi ed Enti vari alla data del 1° marzo 1939-XVTT" . 25 A quella data ognuno de i reggimenti era costituito dal comando , dallo squadrone comando e da due Gruppi Squadroni ciascuno dei quali comprendeva due squadroni; ogni squadrone era a sua volta composto da tre plotoni cli trn squadre ciascuno. Lo squadrone mitraglieri (5°) comprendeva quattrn ploton i di tre squadre ciascuno.

19


UJ]iciale apparrene/Jle ad un reggimento di cavalleria leigera in piccola te1w1a con "spe11cer " 186/-70

~

-

Ufficiale inferiore appartenente ad un reggi111en10 di Cal'lllleggeri in piccola temaa 1861-70

20


Le principali furono le seguent i: - l O gennaio 1942: il reggimento "Lancieri Vittorio Emanuele II" venne trasformato in "Reggimento corazzato Vittorio Emanuele II" costituito dal comando, dallo squadrone comando, dal I, II e III gruppo carri M, dallo squadrone contraerei eia 20, dallo squadrone riparazioni e recuperi e dalla 66" officina mobile pesante; - 15 febbraio 1942: venne ricostituito a Pinerolo il reggimento "Cavalleggeri di Lodi" con la denominazione cli "Raggruppamento Esplorante Corazzato Cavalleggeri Lod i ( 15°)" (R .E .Co.) composto dal comando , dallo squadrone comando, dal I gruppo squadroni - su comando cli gruppo, I squadrone autoblindo, II e III squadrone carri L26 e IV squadrone motociclisti - e dal Il gruppo squadroni - su comando d i gruppo, I squadrone semoventi da 47/32, H squadrone conlraerei da 20; - 15 luglio 1942: venne ricostituito il reggi mento "Lancieri di Montebello" con la denominazione di "Raggruppamento Esplorante Corazzato Lancieri d i Montebello (8°)" (R.E. Co.) composto dal comando, dallo squadrone comando, dal I gruppo squadroni - su comando di gruppo, Te II squadrone autoblindo , f e II squadrone motociclisti - e dal n gruppo squadroni - su comando di gruppo, I e II squadrone semoventi da 47/32 e squadrone contraerei cla 20; - 1° marzo 1943: venne ricostituito il reggimento "Cavalleggeri cli Lucca" denominato ora "Reggimento Motorizzato Cavalleggeri di Lucca" ed inquadrato nella Divisione Corazzata "Ariete" (135"). Era composto dal comando, dallo squadrone comando, dallo squadrone motociclisti, dal lo squadrone semovente eia 75/18 e dal I, II e Hl gruppo squadroni appiedato, ciascuno dei qual i costituito dal I e II squadrone autoportato, dallo squadrone armi d'accompagnamento e contraerei, dallo squadrone mortai da 81 e dall'autoreparto . Nel corso della guerra inoltre i reggimenti dell 'Arma costituirono attraverso i propri depositi le seguenti unità cli supporto: Reggimento "Nizza Cavalleria" (1 °) 1940: LI Gruppo Costiero 1941: CXXXII Gruppo Esplorante Corazzato 1942: V Gruppo Corazzato, J.11 Gruppo Carri L6, IV Gruppo Autoblinde e il IV ecl XI Battaglione Mov imento Stradale Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" (2°) 1940: LII Gruppo Appiedato Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°) 1940: I Gruppo Appiedato, II Gruppo Costiero 1941: XX Gruppo Appiedato , VI Battaglione Movimento Stradale Reggimento "Genova Cava11eria"(4°) 1940: III, IV e LV Gruppo Costiero, V G ruppo Mitraglieri, LIII e LIV Gruppo Appiedato l 941 : XIX Gruppo Appiedato 1942: XXVII Gruppo Costiero 1943: XXIX Gruppo Appiedato, XXXIX Gruppo Mitraglieri e l'XI Battaglione Movimento Stradale Reggimento "Lancieri di Novara" (5°) 1940: V e VI Gruppo Costiero 1941: XVI Gruppo Appiedato 1942: III Gruppo Carri L6 ed il XXV Gruppo Appiedato 1943: V Gruppo Mitraglieri Regg imento "Lancieri di Aosta" (6°) 1940: VI Gruppo Mitragl ieri, VIII e IX Gruppo Costiero, LVII Gruppo Appiedato

2 6 Il gruppo squadroni carri L era costituito da 4 squadroni carri ciascuno su tre plotoni di quattro carri ognuno , per un totale cli 61 carri L purtroppo noti come "scatolette di sardine" .

21


Ufficiale superiore appartenente ad un reggime111U di La11cieri in piccola tenuta 1861-70

UffĂŹciale inferiore di 1111 reggimemo di Lancieri in 1e11uta di marcia 1861-70

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1941: Comando 2° Raggruppamento Appiedato "Lancieri d i Aosta", XXI e XXUJ Gruppo Appiedato J943: XXXI Gruppo Appiedato e XXV I Battaglione Movimento Stradale Reggimento "Lancieri di Firenze"(9°) 1940: VII ed il LVI Gruppo Appiedato, III Battaglione Movimento Stradale Reggjmento "Cavalleggeri Guide" ( 19°) 1940: X IV Gruppo Costiero27 Reggimento " Lancieri Vittorio Emanuele Il" ( I0°) 1940: X e Xl Gruppo Costiero 1941: XVIII Gruppo Appiedato, Comando 1° Raggruppamento Appiedato "Lancieri Vittorio Emanuele II", II e VII Battaglione Movimento Stradale Reggimento "Cavalle,ç;geri di Saluzzo" (l l 0 ) 1940: LVIII Gruppo Appiedato 1941 : XVII Gruppo Appiedato Reggimento "Cavalleggeri di Monferrato" (12°) 1940: LIX Gruppo Appiedato 1941: IV Gruppo Corazzato 1942: III Gruppo Corazzato, I Battaglione Movimento Stradale Reggimento "Cavalleggeri d.i Alessandria" (14°) 1940: Xll e Xlll Gruppo Costiero 1942: III e IV Gruppo Carri L6, VIII e XU Battaglione Movimento Stradale G ruppo squadroni "Cavalleggeri di Palermo" 1940: XV Gruppo Costiero, LX Gruppo Appiedato 1943: XXX Gruppo Appiedato Oltre alle unità summenzi.onate nel 1942 furono costituiti il Gruppo Autonomo dell a Sardegna e cinque Nuclei Esploranti Celeri, ovvero: - il Nucleo Esplorante Celere (Scuola Centrale Truppe Celeri) - il 9° Nucleo Esplorante Celere "Pasubio" - il 12° Nucleo Esplorante Celere "Sassari" - il 30° Nucleo Esplorante Celere "Sabauda" il Nucleo Esplorante Celere "Aosta". A partire dal l O gennaio 1940 alcu ni reggimenti di cavalleria fornirono alla Guardia alla Frontiera (G.a.F.) e sempre attraverso i propri Depositi, alcune compagnie cli "Mitraglieri da posizione", ovvero: Deposito del reggimento "Nizza Cavalleria" - Torino: 531", 532", 533" e 534" compagnia destinate al Deposito del IX Settore G .a .F. di Susa Deposito del reggimento "Savoia Cavalleria" - Milano: 539", 540" e 541" compagnia destinate al Deposito del XIV Settore G.a.F. di Bressanone Deposito del reggimento "Cavalleggeri di Monferrato" - Voghera: 535" e 536" compag nia destinate al Deposito del XX! ~ettore G .a.F. cli Cividale, S37° e 538" compagnia destinate al Deposito ciel XXV settore G .a .F. cli San Pietro del Carso (Trieste) Deposito del reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" - Palmanova: 555", 556", 557a e 558" compagnia destinate al Depos ito ciel XXII Settore G .a.F. cli Aidussina

2711 XIV gruppo appiedato "Guide" - che !'8 sette mbre 1943 era inquadrato nel la 2 1O" D ivisione Costiera dislocata nel Salento - partecipò alla campagna di guerra 1944- J 945 assumendo nel 1944 la denominazione d i " 14° Reparto Salmerie eia Combattimento "Guide,..

23


o

L'uniforme sperinientale pr1


:Jf)Osta

nel 1860 per il r eggimento Guide



Deposìto del reggimento "Cavalleggeri di Sai uzzo" - Pordenone: 551'1, 552a, 553" e 554" compagnia destinate al Deposito del XXIII Settore G.a.F. di Vipacco Deposito del reggimento "Cavalleggeri Guide" - Parma: 543" e 544" compagnia destinate al Deposito del XXVI Settore G .a .F. cli Villa del Nevoso, 54Y e 5463 compagnia destinate al XXV Settore G .a.F. di San Pietro del Carso (Trieste). Siamo così giunti a11'8 settembre 1943 . La sorte toccata ai reggimenti della nostra Cavalleria fu la seguente: Reggimento "Nizza Cavalleria" (1 °) sciolto nel settembre 1943 nella zona di Torino in segu ito agli avvenimenti determinati dall'arm istizio Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" (2°) sciolto il 12 settembre 1943 alla periferia di Torino in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°) sciolto nel settembre 1943 in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio in Emil ia, dove si trovava in riordinamento dopo il rientro dal fronte russo Reggi mento "Genova Cavalleria" (4 °) sciolto l' 8 settembre 1943 in Piemonte, nelle vicinanze di Dronero, in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio Reggimento "Lancieri di Novara" (5°) sciolto nel settembre 1943 in seguito agli avven imenti determinati dall'armistizio in Emilia, dove si trovava in riordinamento dopo il rientro dal fron te russo Reggimento "Lancieri di Aosta" (6°) sciolto il 14 ottobre 1943 in te1Titorio greco, nei dintorni di Trikkola Reggimento "Lancieri di Milano" (7°) sciolto in Grecia, nella zona di Larissa 1'8 settembre 1943 Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.CO) "Lancierì di Montebello" (8°) sciolto il 16 settembre 1943 dopo aver partecipato alla difesa di Roma Reggimento "Lancieri di Firenze" (9°) sciolto in Albania nei dintorni cli Tirana nel settembre 1943 Reggimento corazzato "Vittorio Emanuele II" (l0°) sciolto il 14 settembre 1943 dopo aver partecipato alla difesa dì Roma inquadrato nella Divis ione Corazzata "Ariete"(] 3Y) Reggimento "Cavalleggeri di Saluzzo" (11 °) sciolto nei dintorni di Firenze 1'8 settembre 1943 Reggimento "C avalleggeri di Monferrato" (12°) sciolto il 14 novembre 1943 in Albania, dopo aver preso parte a combattimenti contro i tedeschi Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" (14°) sciolto in Italia il 12 settembre 1943 Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°) sciolto 1'8 settembre 1943 in Albania 28 .

28 l! Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co .) "Cavalleggeri di Lodi" ( 15°) era stato sciolto in Tunisia il 13 maggio I 943 in seguito agli eventi bellici mentre il Gruppo Squadroni "Cavalleggeri d i Palermo" era stato sciolto in Sicilia nel luglio 1943 sempre in seguito ad eventi bellici; il Gruppo Squadroni "Cavalleggeri di Sardegna" verrà sciolto nell'isola solo il 5 dicembre del 1944

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Sottotenente del reggimento Ca valleggeri "Guide" i11 piccola 1enuta I 862

Cavo/leggero del reggimento " Guide' ¡ in grande uniforme IR62-66

Gruppo di soldati in grande uniforme, apparre11en1i al reggimento "Ussari di Piacenza" , al reggimento "Guide" ed ai reggimenti di lancieri 1861-1870

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CAPITOLO SECONDO

IL COPRICAPO DELLA CAVALLERIA DI LINEA DAL 1861 AL 1943 La cosiddetta "Cavalleria di linea" ovvero i primi quattro reggimenti dell'Arma - "Nizza Cavalleria", "Piemonte Reale Cavalleria", "Genova Caval Ieri a" e "Savoia Cavalleria" - transitarono dal l'Armata Sarda al nuovo Esercito Italiano indossando il loro caratteristico el mo , uno dei più eleganti, se non il più elegante tra quelli allora in uso nei reparti a cavallo dei vari eserciti europei 1 • L'origine cli questo particolare copricapo va fatta risalire ai caschi in cuoio e metallo adottati per la cavalleria Sarda nel lontano 1814 e confezionati in larga parte nel laboratorio dei fratelli Azimonti "impresari di corame" di Torino i quali , a seguito del contratto stipulato con l'Ufficio del Soldo il 23 luglio 1814, fornirono entro il mese di agosto successivo, oltre ai 6.000 caschi d i cuoio destinati ai reparti di fanteria, anche " ... il numero di caschi che sarà necessario per i quattro reggimenti di cavalleria che sono per formarsi al costo cadauno di 12 fi·anchi e centesimi 25 ." Il copricapo in questione , simile a quello della fanteria ma di forma più slanciata, era composto da una coppa in cuoio verniciata di nero , da una visiera ed un copri.nuca dello stesso materiale, rinforzati entrambe da una lamina d 'ottone che formava una bordatura, da un elegante cimiero in lamierino d'ottone dorato e decorato eia motivi ornamentali in rilievo, da una piastra in lamierino d'ottone decorata dalle armi del Regno coronate e circondate da rami d'alloro e di quercia e da vari trofei cli bandiere e da un rinforzo a forma cli " I", sempre in ottone e sempre decorato , applicato verticalmente ai lati della coppa in corrispondenza con l'attacco del sottogola; quest' ultimo era costituito da una serie d i scaglie in ottone decorate e montate su cuoio e completato da rosoni dello stesso materiale sbalzati a muso di leone. Questo primo modello di copricapo venne poi sostituito neg li anni compresi tra il 1819 ed il 1822 da un elmo vero e proprio destinato però solo al reggimento "Piemonte Reale" ed ai reggimenti dragoni, mentre i reggimenti cavalleggeri adottarono uno "shakot" ricoperto di panno rosso che ritroveremo trent'arrni più tardi, nel lo spirito se non nella sostanza , come copricapo dei ricostituiti reggimenti della stessa specialità.

1 A proposito dell'elmo, il colonnello comandante ciel Reggimento "Nizza Cavalleria" barone de Beust, nel ~uo"Ragguaglio al rvlinistero di Guerra e Marina, da Voghera, 14 settem bre I 848" affermava quanto segue: "L'elmo è bellissima coifji1re, ma presenta diversi illCOllvenienli che non sono di piccolo rilievo . Se cade a terra, s'ammacca e sovente il soldato non può rime flerlo in capo che a riparazione eseguile . li m.olto pesante e cagiona doglie e mal di capo. La pelliccia del turbwue perde il pelo . La gronda, essendo piccola, conduce /Ufla l 'acquo piovana nel collo . La sua lucentezza non .fà che rilevare la propria presenza al nemico. Specialmen1e in questi campi di Lombardia, con i loro f ilari di gelsi e i rami che si spiccano dal /ronca all'altezza giusta p erché Lu eresia vi si impigli, e il cavaliere, specialmente al galoppo e con il sottogola abbassato, venga bruscamente sirappato di sella e così penzoloni, quasi sirangolato, rimanga facile preda al nemico ."

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Capitano del reggi111e11to "Guide'' Aiutw11e di Campo di S.M. il Re in u.muw giornaliera 1862-70

CapiJano del reggimento ''Guide" in gran 1enuta 1864-70. Da 110/are, no110sta111e la 1en111a, /'assenza del pennacchio co11la sua tulipe

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Il 22 gennaio 1820 l' ispettore generale della cavalleria, marchese di Gifflenga, dopo una riv ista passata al reggimento "Piemonte Reale", comunicava al Primo segretario di Gue1Ta e Marina che, essendo risultati i caschi in cuoio di dotazione fuori uso, sarebbe stato opportuno aderire alla richiesta formulata dal reggimento, dotandolo cli un copricapo " ... tutto di metallo, e giallo, sia perché di rn.aggior durata che per essere più analorthi alla loro divisa di Cavalleria pesante ... " La proposta venne approvata il 14 giugno ed il 13 luglio successivo il comandante del reggimento colonnello Giovanni Calcamuggi Varzi di. Monleale, potè stipu lare il relativo contrntto cli fornitura per 594 elmi con il capo morsaio reggimentale Broni, al costo di 32 lire e 37 centesimi ciascuno. L'elmo mod .1820, il progenitore cli quello che seppur più volte modificato verrà indossato dai primi quattro reggimenti della nostra cavalleria fino al 1943, era costituito da: - una coppa di metallo giallo lucido con la parte inferiore avvolta eia un "turbante" di pelliccia d'orso tinta in nero e bordata d 'ottone - una visiera spiovente in cuoio verniciato cli nero, parzialmente ricoperta dalla pelliccia suddetta - un cimiero in lam ierino d'ottone ricurvo e spiovente in avanti, decorato da motivi in rilievo - un soggolo a scaglie di lamierino d'ottone montate su cuoio. Sul davanti dell 'elmo era avvitato un fregio in lamierino d'ottone, costituito eia un'aquila coronata ad ali spiegate caricata in petto da uno scudo ovale con la croce di Savoia a braccia scorciate e contornata da rami di alloro e d i quercia e da stendardi cli cavalleria. Per la grande tenuta l'elmo si arricchiva di una lunga criniera nera montata su di una striscia di cuoio e dotata cli ganci metallici per il fissaggio al cim iero e ciel cosiddetto "ceffo di mostro", un muso d i leone sbalzato in metallo dorato che veniva infilato a pressione sulla punta del cimiero. L'elmo era poi completato da un ricco piumetta di corte penne turchine, alto all' incirca 20 centimetri e infisso in un piccolo astuccio d'ottone quadrangolare saldato sopra al rosone di destra. II 12 febbraio del 1822 un elmo simile veniva adottato anche per il reggimento "Dragoni del Genevese", l'unico al lora es istente della specialità, il quale però aveva la coppa in ferro forbito e lucido, il cimiero con una curvatura meno ev idente, era privo del piumetto e di criniera, sostituita questa eia una cresta in ciniglia di lana azzurra che però cadde presto in d isuso per scomparire definitivamente verso l'in izio degli anni '30. Sei anni più tardi l'elmo mod. 1822 venne adottato anche dal neo costituito reggimento "Dragoni di Piemonte" . Questo modello di elmo subì poi alcu ne modifiche che furono codificate dalle "Regie Determinazioni e Regolamento sopra il corredo, la montura, e le divise delle Armate di terra e di mare e delle Amministrazioni e dè diversi servizi militari del dì 25 di giugno 1833" nelle quali apparve per la prima volta il disegno dettagliato d i questo copricapo. L'elmo nella variante in dotazione ai reggimenti "Nizza Cavalleria", "Savoia Caval1eria"2 , "Genova Cavalleria" , "Novara Cavalleria" ed "Aosta Cavalleria" rimase praticamente invariato nell'aspetto fino al 1870 e quindi si ritiene utile riportarne in dettaglio le caratteristiche. Era composto da quattro parti distinte- la coppa, il cimiero , il soggolo ed il fregio - il cui aspetto fu il seguente: - coppa in ferro greggio, alta lateralmente 13 centimetri e dotata di visiera e di coprinuca in cuoio annerito cuciti , bordati d i lamierino d'ottone ribattuto ed avvitato; la parte inferiore della coppa era ricoperta da una fascia di pelle d 'orso annerita alta circa 6 centimetri, detta "turbante" , la cui parte anteriore terminava a punta in con-ispondenza del la parte terminale ciel frontone.

2 TI reggime nto "Piemo nte Reale" conservò il proprio model lo particolare di cimo fino al 1835 quando le Sovrane Determinazioni del 9 febbraio abolirono l' uso della criniera; nel 1840 infine il reggi mento adottò lo stesso identico modello d i c imo in dota1.ione ag li altri cinque reggime nti.

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Colonnello comandante del reggimento "Guide" , Aiutan1e di S.M. il Re, in grande uniforme 1866-70

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- cimiero alto 13 centimetri e mezzo, misurati lateralmente e perpendicolarmente dal centro della coppa, costituito da due facce d i lamierino d'ottone saldate insieme. Le facce laterali del cimiero, a fondo sabbiato con doppia bordatura esterna liscia, erano decorate da una serie di segmenti scanalati in rilievo ed erano unite tra loro nella parte superiore mediante una fascia di lamierino detta "frisone", decorata da fogl ie di alloro in rilievo. La parte anteriore del c imiero, il cosiddetto 'jieontone" - il cui sviluppo totale raggiungeva i 33 centimetri cli lunghezza - , era decorato da un muso leonino che anelava a sovrapporsi alla parte terminale del frisone seguito verso il basso, nell'ordine, da una ghirlanda cli foglie di alloro e di quercia, da un arco con freccia incoccata, da una panoplia costituita da elmo e corazza e da uno scudo con sciabola, per terminare con un ovale con bordo in rilievo alto circa 5,5 centimetri e largo circa 4 ,4, recante al centro la cifra reale "C.A." intrecciata, coronata e racchiusa da due rami di foglie d'alloro . L'ovale veniva fi ssato alla coppa mediante un bottone dotato di ribatti no interno mentre il cimiero veniva fi ssato alla coppa mediante cinque piccol i roson i dello stesso materiale per parte, ripiegati e fissati da altrettanti perni a vite con dado corrispondente . - soggolo costituito da due segmenti di cuoio annerito sottili e fless ibili - lungh i med iamente 20 centimetri ciascuno - ai qual i erano sovrapposte venti ordini cli scaglie in lamierino d'ottone, dette "gromette" - dieci a tre festoni e dieci a quattro - alternate tra loro e ornate da un motivo in rilievo, terminanti con una scaglia singola anch'essa decorata da una specie di fiore sempre in rilevo . I due segmenti- detti "orecchioni" - venivano incernierati ai lati della coppa mediante due rosoni a vite del diametro di 5 centimetri . Al fondo dei due segmenti di cuoio erano fissati dei cordoncin.i in cotone nero muniti cli fiocchetto al fondo grazie ai quali il soggolo veniva assicurato sotto il mento. - fregio realizzato in lamierino e.I' ottone ed incernierato sulla coppa in corrispondenza della parte anteriore della fasc ia di pelo grazie ad un perno a vite e ad un dado in ferro , era costituito da un trofeo formato dall'aqu ila di Savoia coronata ad ali spiegate, caricata in petto di uno scudo ovale recante la croce a braccia scorciate, racchiusa tra due rami d i fog lie d'alloro, che stringeva negli artigli due stendardi cli cava.lleria recanti al centro anch'esso la croce a braccia scorciate. Il fregio misurava 17 centimetri di larghezza e 9 di altezza . Gli ufficiali avevano in dotazione lo stesso tipo di elmo della truppa che presentava però alcune differenze nei materiali, ovvero: • la coppa era in metallo argentato , • il cimiero , gli orecchioni, il soggolo ed il fregio erano realizzati in metallo dorato ed erano cesellati più finemente, • i cordoncini ciel soggolo erano in seta nera . Le "Regie Determinazioni" del 18 marzo 1840 (N.1043 - Divisione Fanteria) modificarnno in parte se non l'aspetto, la struttura dell'elmo , apportandov i le seguenti variazioni: - sulla coppa, sotto il cimiero , vennero praticate due aperture ovali che permettevano una migliore aereazione , - la fasc ia in pelle d 'orso venne sostituita da una in pelle cli "vitello nostrano solidamente tinta in nero" che ricopliva ora anche la visiera ed il copri nuca, - il cimiero venne rinfo rzato internamente da cinque contrafforti di latta, tre dei quali veriicali e due trasversali, - gli o recchioni vennero rinforzati eia un supporto di stagno applicato lungo tutta la loro superficie interna, - i cordoncini in cotone o in seta con fiocco vennero soppressi e sostituiti eia una catenella in ottone fissata ad un anello saldato al fondo della parte sinistrn, alla quale corrispondeva sulla parte destra un uncino dello stesso metallo, anch'esso saldato all ' estremità , 31


Sorto1e11e111e del rexgi111e11to "Guide" in un(forme di marcia 1866

So/da/o del reggi111e1110 "Guide" i11 1111ijorme di marcia I866

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- all'interno degli orecchioni venne aggi unto un secondo soggolo costituito da due segmenti di cuoio annerito di lunghezza diversa, ciascuno dei quali cucito con filo di spago al perno del rosone; il segmento più lungo era dotato d i fibbia quadrangolare in ferro con ardiglione che, quando il soggolo era allacciato, doveva trovarsi sulla guancia destra all 'altezza dell'orecchio, - il freg io perse il perno a vite ed il dado d i fissaggio, sostituiti da due lamelle in latta forte saldate al suo interno , che venivano poi divaricate una volta infilate nelle apposite fessu re praticate nel la coppa. Le "Regie Determinazioni" del 12 marzo 1843 corredate dalla relativa "Istruzione" apportarono solo altre due modifiche all'elmo ma entrambe di grande importanza che ne fissarono definitivamente l 'aspetto che conserverà praticamente immutato fino al 1943 . L'art. 6 del documento recitava quanto segue: "§ 26. Gli elmi tanto degli uffiziali, quanto dei bassi ujfiziali e soldati continueranno ad essere quali infino ad ora erano determinati. § 27. Se non che da quind'innanzi 1.0 Dovranno aver in fronte, qual unico fregio ed ornamento, la croce di Savoia falla in.ferro forbito e lucente, invece dell'aquila reale,fatta in metallo giallo, onde sono oggigiorno ornati. 2. 0 E dovrà essere loro aggiunta, e collocata sotto il rosone dell'orecchione sinistro, la coccarda nazionale turchina.fatta di corame verniciato. " Pochi giorni dopo questi provvedimenti (N. 141 - Divisione Armi Diverse, 25 marzo 1843) venne adottato un distinti vo speciale destinato ai colonnelJi comandanti di reggimento, un pennacchio, detto "aigreue", composto di piumini bianchi di airone alto 25 centimetri. Il pennacchio veniva infilato in un apposito astuccio quadrangolare di ottone saldato all' interno di una granata con fiamma dritta alta 8,5 centimetri e realizzata in metallo dorato , che aveva nella bomba una croce a braccia scorciate di ferro lucido e che veniva a sua volta saldata sul rosone di sinistra. Nel marzo del 1848 venne adottata la nuova coccarda tricolore e l'anno seguente le cifre "C.A." di Carlo Alberto furono sostituite da quelle "V.E." d i Vitto rio Emanuele TI. Così modificato l'elmo di cavalleria - definito ora "mod. 1843" - rimase inalterato nella forma e nelle dimensio ni fino al 3 ottobre 1853 (N. 71 - Di v. Amministrazione Militare - Prescrizioni relati ve ai vari capi di co1Tedo, all 'equipaggiamento ed alla montura dei reggimenti di cavalleria) - quando vi vennero apportate le seguenti modifiche: "§ 13. L'elmo attuale subirà le seguenti variazioni: Il coprinuca sarà allunga io in modo che serva di riparo in caso di pioggia; li sottogola invece di rimanere isolato passerà tra le squame e la fodera delle gromette in modo da potersi affibbiare al termine delle ,nedesime, rimanendo soppressa la catenella; le dette gromerte montate in senso diretto, sono.fissate al turbante dell'elmo mediante una vite esterna, il lutto come da Modello" . 11 4 maggio 1861 l'antica e gloriosa Armata Sarda assunse la nuova denominazione di "Esercito Italiano" ed il nostro elmo continuò ad essere croce e del izia dei primi quattro regg imenti di Cavalleria di linea. Il 15 ottobre 1864, nell 'ambito di un riordino generale delle uniformi del nuovo Es~rcito, vennero pubblicate le "Istruzioni Generali sulla divisa degli U.ffiziali superiori ed i1~feriori dei Carabinieri Reali, dello stato Maggiore, de/l'artiglieria, del genio, della Cavalleria, del Treno d'Armata e del Co,po Veterinario Militare" in cui furono raccolte tutte le modifiche apportate negli anni precede nti al corredo degli ufficiali. L'articolo 8 descriveva minutamente l 'elmo in dotazione , le cu i caratteristiche erano le seguenti: "§ 38. L'elmo si compone di un cimiero in metallo dorato, di una coppa d'acciaio brunito, di un turbante di vitello marino nero, di due orecchioni (soggoli) di metallo dorato, e di una croce d'acciaio brunito, e sarà conforme al disegno.

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Tenente del reggimento ''Guide" in grande uniforme 1866-70

So1101e11e11te del reggimento "Guide" in gra11de uniforme 1866-70

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.§ 39 . Il turbante, compresa la visiera davanti e la gronda di dietro sarà coperta di pelle di vitello marino nero, la visiera e la gronda contornate con orlo di 0,007 circa di ottone dorato . L'altezza del turbante lateralmente sarà cli 0,060 circa. § 40. La coppa sarà collocata sopra il turbante, e sarà dell'altezza cli 0,070 circa misurata lateralmente. § 41. Il cimiero avrà cinque piccoli rosoni per parte, che posano sulla coppa e sarà collocato in modo che il primo di detti rosoni dalla parte posteriore si trovi per metà sull'orlo della medesima. Il fì·egio davanti portante la cifi·a reale che termina il cimiero, dovrà giungere sopra la punta che è formata dal cordoncino della coppa e sarà fissata con un bottoncino liscio . L'altezza del cimiero, misurata lateralmente e perpendicolarmente dal centro della coppa sarà di 0,135 circa. § 42. Ai due lati e dove termina l'orlo della gronda, partiranno gli orecchioni fennati da due rosoni. I detti orecchioni,formati con dieci squame, saranno affibbiati sul davanti con fibbia nera. Sotto il rosone sinistro vi sarà la coccarda nazionale tricolore in. set11 . § 43. La croce verrà collocata davanti sul turbante, in modo che la parte inferiore disti dal bordo della visiera 0 ,01 O circa e la parte superiore disti 0,020 circa dal bottoncino liscio che tiene fissa la cifra reale del cimiero. Le aste della croce saranno della larghezza di 0,025 circa. Internamente l'elmo saràfoderato di marocchino nero." All' inizio degli anni '70 l'opera di ristrutturazione e di modernizzazione dell' Esercito intrapresa dal Ministro della Guerra Cesare Ricotti- Magnani si rivolse anche alle uniformi che, anche se persero le tradizionali caratteristiche, assunsero una foggia senza dubbio più moderna e più rispondente alle nuove tecniche di combattimento che si anelavano diffondendo dopo la guerra franco-prussiana del 1870. Le prime disposizioni date nel 1871 sulle nuove uniformi, pubblicate tra l'aprile e l'ottobre di quell'anno, riguardarono tuttavia solo gli ufficiali delle varie Armi, mentre nulla cambiò per i sottufficiali ed i soldati . Per gli ufficiali di cavalleria le nuove disposizioni furono a dir poco traumatiche. Essi persero infatti l'elmo, abolito e sostitui.to da un berretto - detto con termine velatamente dispregiativo "berretto allafì.garo" - la cu i descrizione apparve nell '"Istruzione sulla divisa degli ufficiali del!' Arma di Cavalleria" approvata con il Regio decreto del 2 settembre l 871 . Il documento recitava quanto segue: "§ 2. Berretto 1 . Il berretto è provvisoriamente l'unica copertura del capo p er gli uffiziali di cavalleria. 2. Il berretto di cavalleria è di panno turchino scuro, con sopraffascia di panno bianco, visiera e soggolo di cuoio nero verniciato . 3. Il berretto è.fatto di due pezzi di panno, ritagliati come la.figura 2 11 e cuciti l'uno all'al!ro di guisa a formare una specie cli sacca, la quale ripiegandosi a destra foggia il berretto come alla figura L'intera cucitura delle due parti del berretto è ornala da un cordoncino d 'argento di 2 rnillimetri di grossezza; l'estremità è fi·egiata di un bottone di tortiglia d'argento, che sostiene una piccola nappa stiacciata ed essa pure in tortiglia d'argento. Le .figure l", 2", 3" e 5 11 danno le dim.ensioni delle varie parti del berretto. Però nell'altezza del berretto è tollerato un centimetro di più o un centimetro di meno delle dimensioni indicate nella figura 2", secondo che l'utfiziale ha la statura maggiore o minore di 1,70 . 4 . Sul dinanzi del berretto è posto il fregio del berretto (figura 4"), cioè il nurnero del reggimento sormontato dalla corona reale . La stella, il numero entro la stella e la corona reale, debbono essere in ricamo d'argento, e precisamente della forma e dimensioni clellaf1-gura 4°. La corona e così anche la stella devono essere un po' rilevate sul mezw, però non più di un centimetro . La piccola croce della corona deve giungere alla punta anteriore del berretto . (fig . 1°) 5 . La visiera (fig . 5"), di cuoio nero verniciato, è leggermente inclinata in basso. Il suo lembo esterno è orlato di cuoio nero inverniciato . Alla estremità laterale dell 'attaccatura ed in corrispondenza al-

r.

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Capitano del reggimento "Guide" in grande uniforme 18707 I . Da notare la stelletw a cinque punte, ,wo vo simbolo del/' Esercito Italiano, applicata sull'w1ifor111e di vecchio modello che verrĂ abolita di li a poco

Tenente del reggimento "Guide" e capita110 del reggimen/0 ''Ussari di Piacenza" , q11est'ulti1110 Aiwame di Campo di S .M . il Re, e11trambi in grande uniforme 1866-70

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le cuciture, sulla soprajfascia, smw collocati due bottoncini di metallo argentato, lisci e semi::.ferici, del diametro di 13 millùnetri (jìg. 8°, /Clv. 2a). 6. Ad essi bottoni è fermato il soggolo (fig. 6c'), composto di due striscioline cli cuoio nero verniciato, alte 20 millimetri. La strisciolìna di destra.finisce con unafìbbietta annerita, quella di sinistra è appuntata, ed ha parecchi fori perfennarvi l'ardiglione dellajìbbia. Le strisciuole debbono avere.fra tutte e due tale lunr;hezza da passar sotto la gola ed qffibiarsi per tenerfermo il berretto sul capo, e per rn.odo che lajibbietta riesca sulla guancia sinistra all'altezza della bocca. La strisciuolina di destra deve avere un passante jìsso all 'attaccatura della fibbia, e l'altra un passante scorrevole, per tenere in sesto il soggolo, sia quando è sulla visiera, sia quando è sotto la gola . 7. Il distintivo di grado va collocato immediatamente sopra alla soprajfascia del berretto (jìg. 4a), e consiste di galloncirw d'argento alto 20 millirnetri e di trecciuolc, parinienti d 'argento, alte 4 millime-

tri. Pel sottotenente una trecciuola; pel luogotenente due trecciuo!e; pel capitano tre trecciuole; pel maggiore un galloncino con sopra una trecciuola; pel luogotenente colonnello due galloncini con sopra una trecciuola; pel colonnello tre galloncini con sopra una trecciuola. Gli interstizi fra trecciuola e trecciuola, o fra galloncino e trecciuola devono essere uguali ad una grossezza di trecciuola. 8 . ll berretto deve essere foggiato e portato in modo da conservare costanternente la suajòrmapropria, non deve quindi presentar mai né pieghe, né ::.jòrmamenti di sorta ." f d istintivi speciali cli carica sul berretto mod. 1871 furono i seguenti: - colonnelli comandanti cl.i Brigata di Cavalleria avevano la sopratfascia ciel berretto cli panno "robbia" anziché bianco e sostituivano al fregio ciel reparto quello da Ufficiale Generale - l' aqui la reale di Savoia con in petto la croce d ' argento in campo rosso - ricamata in argento su panno robb io, - colonnelli o i tenenti colonnelli comandanti dei Reggimenti di Cavalleria avevano la sopraffascia del berretto di panno robbia anziché bianco ed il fregio del reparto ricamato su panno dello stesso colore, - comandante la Scuola Normale cli Cavalleria aveva la sopraffascia in panno robbio ed il freg io costituito dallo "Stemma Reale" - lo scudo di Savoia coronato ed attorniato da due rami di alloro - ricamato in argento su panno robbio, - ufficiali cli cavalleria in servizio presso i Depositi di allevamento dei cavalli e presso i Depositi dei cavalli stalloni avevano la sopraffascia del berretto di velluto nero ed al posto della stella col numero ciel reggimento, erano distinti dallo scudo cli Savoia coronato e attorniato da due rami d i alloro ricamato in argento su panno turchino. Fu solo nell'estate del 1872 e dopo una lunga serie cli polemiche che gli ufficiali cli cavalleria riebbero in dotazione il proprio elmo . La nota N .26 del Giornale Militare Ufficiale (Atto N .133 - Divisa e Vestiario - (Nota n.26) del 2 luglio 1872 - Elmo per i quattro primi reggimenti cli cavalleria) affermava quanto segue: "Per gli ujji:ziali dei primi quattro reggimenti di cavalleria è ristabilito, a datare dal J ottobre 1872, l'uso del!' elmo, come era indicato nel!' Istruzione 3 l agosto 1864; e si porterà nelle circostanze in cui coll'atto n.732 è prescritto il colbacco per gli altri uffiziali della stessa arma 3 . Ciascun reggim.ento riceverà da questo Ministero un elmo da iiffiziale, come campione di unifòrme ." Il progetto di ripristino del l'elmo per gli ufficiali aveva dato nel frattempo il là all'abituale serie di esperimenti tra i quali l'adozione anche su quello da truppa - seppure per un brevissimo periodo di temO

3 L'elmo

andava indossato "nella gran montura, nella mon.turafestiva , nella monturn di marcia e nei servizi armali."

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Ufficiale del reggime,uo "Ussari di Piacenza" 186 I (Acquerello di anonimo)

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po - di un nuovo freg io che sostituiva la croce di Savoia costitu ito da una stell a in metallo stampato e lucido - divenuta nel frattempo il nuovo simbolo delle Forze Armate - inscritta in un circolo cli 44 millimetri di raggio e dotata cli cinque punte equidistanti fra loro. Al suo centro vi era un disco liscio, o cieco, con bordo in rilievo cl i 3 millimetri di spessore , che serviva per sostenere un secondo disco, stavolta mobile e leggermente convesso ciel diametro di 34 millimetri, nel quale era intagliato il numero del reggimento . Ma il tentativo p iù eclatante fu senz'altro quello che prevedeva l'applicazione dei distintivi di grado sulla coppa dell'elmo, come ci testimonia un rarissimo esemplare custod ito attualmente nel Museo dell'Intendenza Militare Russa, vicino .tvJosca; esemplare che certamente faceva parte cli quegli "scambi culturali" allora molto diffus i tra le amministrazioni militari europee, le quali ch iedevano ed ottenevano dei campioni cli uniformi eia studiare e se possibile da adattare alle proprie esigenze. L'elmo in questione era il classico mocl. 1843 freg iato però dalla stella in ferro lucido con il numero "4" al centro e da una piccola croce dello stesso materiale applicata in sostituzione della cifra reale all'interno dell'ovale con cui terminava il frontone del cimiero. La coppa era ornata dallo stesso distintivo che sul piatto delle spalline indicava il grado di colonnello, tre righe ad angol i in rilievo sbalzate al disopra del turbante, per l'intero sviluppo della coppa.

L"'Jstruzione sulla divisa della truppa delle armi di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio" pubblicata nel 1880 - che costituiva in assoluto il primo regolamento mai pubblicato concernente ] 'un iforme della truppa e dei sottufficiali dell'Esercito Italiano - descriveva tra l'altro per la prima volta le caratteristi.che dell'elmo di cavalleria, che , non dimentichiamolo , era in pratica ancora quello adottato nell'ormai lontano 1843. "§ 26. - Elmo. I primi quattro reggimenti di cavalleria fanno uso dell 'elmo (fig . l 39). L'elmo si compone : Di una coppa di ferro battuto, sormontato da un cimiero in lastra d'ottone,fermati insieme con viti e liste di latta saldate internamente . Al disotto deila coppa trovasi una fascia di cuoio assicurata con .filo di ferro ad una lastra di latta saldata all'orlo inferiore della coppa. Una visiera ed una gronda di latta coperte di marocchino con orlo in lastra d'ottone, sono fermate alla fascia di cuoio; tanto la fascia quanto la gronda e la visiera sono ricoperte esternamente da pelle difoca nera. SuLla parte anteriore dell'elmo è posta una croce in ferro, assicurata internamente mediante una vite con dado . La fascia è munita esternamente di un soggolo di lastra d'ottone a squame, diviso in due parti; quella di destra termina con una linguetta di cuoio a punta con parecchi .fori, e l'altra è munita di una piccola fibbia di ferro annerito . il soggolo è rnontato su pelle marocchinata con due rosoni ai lati. Sotto il rosone sinistro trovasi una coccarda dai colori nazionali di cuoio stampato. Internamente è cucita all 'estrernità inferiore della fascia una cuffia di montone nero con un lacciuolo di cotone nero per stringere le punte, e sotto di essa trovasi un cuscinetto di coione . Lo sviluppo interno della fascia di cuoio, com.presa la cuffia ed il cuscinetto, deve corrispondere alle dimensioni, o taglie, dell'elnw . Le taglie sono 8 e la proporzione in cui, in massima, debbono gli elmi essere costruiti è la seguente:

39


UjjĂŹciale del reggime,110 "Ussari di Piacenza" 1861 (Acquerello di Q. Cenni)

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DESIGNAZIONE Sviluppo inJerno in millimetri Proporzione su cento

r

2a

3a

600 5

590

580

5

10

TAGLIE 4" 5" 560 570 10 25

6a

r

30

550 25

540

530

10

10

L'elmo descritto nell'"Istruzione" subì poco dopo - c per la prima volta in quaranta anni - delle notevoli modifiche strutturali che diedero vita ali' "Elmo mod. 1880" realizzato ora in lamierino di ferro sottile di forma più arrotondata, con la visiera ed il coprinuca di forma meno pronunciata ri spetto al passato ed entrambi realizzati non più in cuoio ma in latta, con il turbante leggermente più alto ed il cimiero di dimensioni leggermente ridotte. L'elmo divenne inoltre più leggero grazie alla rimozione della fascia in cuoio su cui poggiava la coppa, sostituita da una sottile rete metallica. Tutte queste modifiche furono poi riportate nel Giornale Militare ciel 17 giugno 1880 (Atto n.93 Divisa e Vestiario - (Nota N .214) - Variante all'Istruzio ne sull a divisa per modificazione all'elmo di cavalleria) la cui nota recitava quanto segue: "Il Ministero ha determinato che all'attuale§ 26 "Elmo" dell' Istruzione sulla divisa venga sostituito il seguente: I primi quattro reggimenti di cavalleria fanno uso dell'elrno (ji:g . 139). L'elmo si co,npone: Di una coppa di ferro battuto, sormontato da un cimiero in lastra d 'ottone,fermati insiem.e con viti e liste di latta saldate internamente. Sulla parte della coppa sottostante al cimiero trovasi cinque feritoie di differenti forme pel rinnovamento dell'aria; per lo stesso motivo trovasi pure venti piccoli fori sotto la punta del cimiero . Al disotto della coppa havvi una fascia di tela m.etallica assicurata con filo di ferro ad una lastra di latta saldata all'orlo inferiore della coppa. Una visiera ed una gronda di latta coperta di marocchino con orlo in lastra d'ottone sono fermate alla fascia di tela metallica; tanto la fascia di tela metallica quanto la gronda e la visiera sono ricoperte esternamente da pelle di foca nera. Franunezzo alla fascia di 1ela rnetallica ed alla pelle di foca è posta un'altra fascia cli tela verniciata nera. Sulla parte anteriore dell'elmo è posta una croce in ferro attaccata con gancio ad una camera di lamiera di ferro . Questa camera è assicurata internamente sopra una lastra di latta mediante due chiodetti ribaditi sopra la cam.era stessa . Sulla detta parte anteriore è pure posto un soggolo di lastra di ottone a squame, diviso in due parti, quella di destra termina con una linguetta di cuoio a punta con parecchi fori, l'altra è rn.unita di una piccola fibbia di ferro annerito. Il soggolo è montato su pelle marocchinata con due rosoni ai lati. Sotto il rosone sinistro trovasi una coccarda dai colori nazionali di cuoio stampato. Internamente è cucita ali' estremità inferiore della fascia una cuffia di pelle marocchinata nera, con un lacciuolo cli cotone nero per is1ringere le punte, e sotto di essa sulla parte anteriore trovasi un cuscinetto di tela cotone im.bottito di crine. Lo sviluppo interno dell'elmo, co,npresa la cLc/jìa ed il cuscinetto, deve corrispondere alle dirn.ensioni o taglie dell'elmo stesso. Le taglie sono otto e la proporzione con cui in massima gli elmi debbono essere costruiti è la seguente:

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CaÂľorale e rro111be1tiere del reggimenro "Ussari di Piacenza" 1861 (Acquerello di Q. Cenni)

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DESIGNAZIONE Sviluppo interno in millimelri Proporzione per cento

TAGLIE

r

2a

3a

4a

600

590 5

580 10

570

5

IO

5" 560 25

6a

550 25

540 10

sa 530 IO

La tavola di disegno inserta a pag.116 della sovracitata Istruzione deve perciò intendersi abrogata, e sostituita da quella faciente seguito al presente Atto. Per cura del Ministero verrà spedito il nuovo campione dell'elmo alle amministrazioni cui spetta, le quali, dopo averlo ricevuto, toglieranno all'altro il bollo ed il cartellino, e lo metteranno in distribuzione ."

Per quanto riguarda gli ufficiali la descrizione dell ' elmo mod. 1880 - che era comunque simile a quello della truppa ad eccezione dei materiali impiegati venne pubblicata il 2,1 gennaio 1891 all'interno della "Raccolta delle disposizioni relative alla divisa degli ufficiali", nella quale erano state riunite in un corpo unico tutte le disposizioni in materia di uniforme emanate fino a quel momento per gli ufficiali del Regio Esercito. Il paragrafo 44 della "Raccolta " recitava q uanto segue: "Elmo per i prùni quattro reggimenti. 201 . L'elmo si compone di un cirniero in metallo dorato, di una coppa d'acciaio brunito, di un turbante di vitello marino nero, di due orecchioni (soggoli) di metallo ciorato, e di una croce d'acciaio brunito, ed è conforme al disegno della figura 57. Internamente l'elmo è.foderato di marocchino nero. 202. Il turbante, compresa la visiera davanti e la gronda di dietro, è coperta di pelle di vitello marino nero, la visiera e la gronda sono contornate con orlo di 0,007 circa di ottone clorato. L'altezza del turbante lateralmente è di 0,060 circa . 203. La coppa è collocata sopra il turbante, ed ha altezza di 0,070 circa misurata lateralmente. 204. Il cimiero ha cinque piccoli rosoni per parte, che posano sulla coppa, ed è collocato in ,nodo che il primo di detti rosoni dalla parte posteriore si trovi per metà sull'orlo della medesima. Il fregio davanti (jzg . 58), portante la cifra reale4 che tennina il cimiero, deve f;iungere sopra la punta che è formata dal cordoncino della coppa ed è fissato con un bottoncino liscio . L'altezza del cimiero, misurata lateralmente e pe,pendicolarmente dal centro della coppa è di 0,135 circa. 205. Ai due lati e dove termina l'orlo della gronda, partono gli orecchioni.fermati da due rosoni. I detti orecchioni,formati con dieci squame, sono affibbiati sul davanti con fibbia nera. Sotto il rosone sinistro vi è la coccarda nazionale in seta . 206. La croce è collocata davanti sul turbante, in modo che la parte iriferiore disti dal bordo della visiera 0,01 O circa e la parte superiore disti 0,020 circa dal bottoncino liscio che tiene .fissa la cifra reale del cimiero. Le aste della croce sono della larghezza di 0,025 circa." L'anno prima era stato ripristinato l'uso del pennacchietto bianco sul copricapo per i comandanti titolari di reggimento (O .M. -Atto N.34 - Divisa e Vestiario (Nota N. 184) - .Pennacchietto per i comandanti effettivi di reggimento - 27 febbraio) . Il documento recitava quanto segue : "Ho determinato di rimettere in uso un pennacchietto bianco cli garza (aigrette), conforme al modello indicato nell'annessa tavola,per il chepì, cappello, colbacco od elmo dei comandanti titolari dei reggimenti di fanteria di linea, di bersaglieri, di cavalleria, di artiglieria, del genio e delle legioni di carabinieri reali. 4 Alla morte del Re Vittorio Emanuele TI avvenuta nel 1878 era salito al trono il Principe Ereditario U mberto, la cui cifra , una "U" coronata , era stata inserita nel l'ovale posto al fondo del frontone del cimiero dell'elmo.

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Ussaro del reggimemo "Ussari di Piace/1';,a" 186 / ( Acquerello di anonimo)

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Tale distintivo dovrà essere portato, nella grande un4orme, secondo il prescritto dal N .10 dell'allegato 1 al Regola,nento di disciplina (Regolamento sull'un(forrne) Coll'adozione del pennacchietto viene abolita la penna bianca da colbacco, attualmente prescritta per i comandanti dei reggimenti di cavalleria, ed il pennacchietto nero dei cmnanclanti dei reggimenti d'artiglieria e del genio . Il Ministro - G . Mazè" Nel caso dei primi quattro reggimenti di cavalleria il pennacch ietto - che era alto in tutto 230 m il limetri - veniva infilato come in passato nell' appos ito foro praticato nella parte interna di una granata che veniva saldata sul rosone di s inistra. La granata, realizzata in metallo dorato, la cui bomba era ornata dalla croce di Savoia in rilievo di metallo argentato, presentava le seguent i misure: - altezza totale 85 millimetri - diametro del la bomba 35 millimetri - altezza della bomba compreso il colletto 40 millime tri - altezza della fiamma 45 m illi metri - larghezza della fiamma 33 millimetri Le caratterist iche dell'elmo mod. 1880 secondo i vari gradi furono le seguenti: Grado

Caratteristiche e guarnizioni

Caporali e truppa

Elmo con la coppa in metallo spazzolato, metallerie in lamierino d'ottone stampato, croce di Savoia piatta in ferro lucido e coccarda in cuoio verniciato

Sergenti maggiori e sergenti Come la truppa ed i caporali ma con la coccarda in lana Marescialli

Come gli ufficiali ma con la coppa in ferro nichelato, gli ornamenti del cimiero meno evidenti e con la testa del leone sulla sommità del cimiero piatta

Ufficiali

Elmo con la coppa d'acciaio brunito, metallcrie in lamierino di metallo dorato, motivi ornamentali del cimiero rilevati e di disegno evidente, testa di leone sulla sommità ciel cimiero scolpi.ta in rilievo, croce cli Savoia bon1bata in metallo nichelato e coccarda in seta

L'elmo mod. 1880 non subì modifiche negli anni che seguirono tant'è vero che ne11 "' Istruzione per

la divisa degli ufficiali del R. Esercito in servizio attivo ed in congedo, eccettuati quelli dei carabinieri reale e del R. Corpo di truppe coloniali" pubblicata il 14 ottobre del 1903 , la descrizione dell'elmo in essa contenuta risultava del tutto identica a quella inserita nella "Raccolta" del 189 1 con due sole eccezioni: - la sostituzione della cifra reale d i Umberto I con quella del nuovo sovrano Vittorio Emanuele III in merito alla quale l'Atto n . 169 del 25 ottobre 1900 (Atto n .1 69 - Cambio dell a cifra reale agl i elmi di cavalleria per la truppa - Direzione Generale Servizi amministrativi) specificava quanto segue: "Il Mi-

nistero ha disposto che dal magazzino centrale militare di Torino sia som.ministrato ai primi quattro reggimenti di cavalleria il nuovo campione dell'elmo nel quale, alla cifra reale di S.M. il de.funto Re Umberto I è stata sostituita quella di S.M. regnante Vittorio Emanuele III. Quanto agli elmi in magazzino ed in distribuzione, le amministrazioni interessate provvederanno pel carnbio della cifra ora esistente,facendo eseguire il lavoro come appresso: J O S1accare la linguetta di latta che attualmente trovasi saldala al rovescio della cifra; 2 ° Tagliare la cifra suddetta, avvertendo però di lasciare ancora un pezzo del suo prolungarnento superiore terminante a punta, onde sovrapporvi la nuova c(fra e saldarla sul pezzo sovraccennato; 3° Applicare nuovamente a suo posto, con saldatura la linguetta di latta e praticare sulla nuova cifra ilforo corrispondente alla vite con dado che trovasi all'estremità il1feriore della linguetta stessa.

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Capitano del reggimento "Ussari di Piacenza" in grande 1111iforme 1861 -70

Sotwtenente del reggimento "Ussari di Piacenza" in grande uniforme 1862-70

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La spesa per la sostituzione della cifra non dovrà eccedere L. 0,55, di cui L.0,35 per l'acquisto della cifra stessa e L. 0,20 per compenso di mano d'opera, e sarà da conteggiarsi a carico dello Stato sul rendiconto 357." - la conferma d i un diverso fregio destinato agli ufficiali del la riserva per i quali l' "Istruzione" del 14 ottobre 1903 prescriveva5: "§ 5. - "Ufficiali di riserva" . "A) Oggetti cli divisa . 217. Gli iif.ficiali cli riserva continuano a vestire la divisa dell'arma o del corpo cui appartenevano al momento del loro passaggio nella riserva . 218. Essi portano per.fregio del copricapo la stella a cinque punte in argento o in oro, corrispondentemente al metallo delle spalline, in ricamo sul berretto, in metallo sul chepì, elmo, cappello, colbacco. Nel disco del fregio portano la croce di Savoia in campo rosso ." Nel 1910 (Atto n. 173 del 6 maggio) venne ripristinato per i comandanti titolari di reggimento il pennacchietto: "Il Ministero ripristina per i comandanti titolari cli reggimento e di legione cli carabinieri reali il pennacchietto già abolito, e quale tutt'ora risulta dalle.figure 124, 125, 126, 127, e 128 dell'Istruzione per la divisa degli ufficiali del R . esercito6 , e 49 dell'appendice I, avvertendo che per i comandanti che nella grande uniforme.fanno uso del berretto, la tulipa e la granata (di argento o d'oro secondo le varie armi) dovranno essere conformi a quelle indicate alla figura 117 della istruzione predetta. Il pennacchietto dovrà essere portato nella grande uniforme all'infiwri eh.e nei balli, nei teatri e nelle serate." Allo scoppio della Grande Guerra i primi quattro reggimenti di cavalleria entrarono in linea indossando I 'elmo mod. 1880 ricoperto da una foderina di tela grigia e provvisto di soggolo in cuoio, due oggetti entrambi adottati nel marzo del 1915 per eliminare ogni possibile riflesso del sole sul metallo ed evitare così che i reparti venissero facilmente individuati dal nem ico. La circolare che introduceva queste varianti (Atto n.178 - Equipaggiamento - Adozione di una copertura di tela grigia e di un soggolo di cuoio al cromo per elmi - (Direzio ne Generale dei Servizi Logistici ed Ammi nistrativi - 18 marzo l 915) recitava quanto segue: "Il Ministero ha detenninato di adottare, per l'elmo da cavalleria, una copertura cli tela grigia ed un soggolo di cuoio al cromo . Tali oggetti debbono essere considerati come materiale di servizio generale, da distribuirsi solo all'atto della mobilitazione. Copertura cli tela grigia per elmo da cavalleria È di tela di cotone grigio per coperture, alta m . 0,69 e si compone di due parti laterali, sagomate secondo la foggia dell 'elmo, unite da cucitura nel centro . La parte inferiore aperta è ririforzata internamente per tutto lo sviluppo con nastro di cotone grigio alto mm. 16 ed assicurato con due cuciture . A distanza di cm.IO l'uno dall'altro sono applicati internamente, nell'orlo inferiore, n .6 gangherelli di ottone, i cui tre nella parte davanti e tre nella parte posteriore , i quali servono perfennare la copertura dell'elnw . Lateralmente, in corrispondenza dei due ganci pel soggolo, sono praticate nella copertura due asole, rinforzate internamente con un rettangoletto della stessa tela da copertura. Sul davanti della copertura, a mm. 130 circa dall'estremità libera, è praticata una ripresa in senso 5 Nella "Raccolta delle disposizioni relative alla divisa degli ufficiali" del 24 gennaio 1891 era già stato stabilito che gli ufficiaii di cavalleria iscritti nei ruoli d i riserva sostituissero la croce di Savoia sull'elmo con la stella a cinque punte in argento fregiata dalla croce cli Savoia pure in argento su campo rosso. 6 La circolare si riferiva all'"Js1ruzione per la divisa degli ufficiali del R . Esercito in servizio attivo ed in congedo, eccettuCl!i quelli dei carahinieri reale e del R . Corpo di truppe coloniali" pubblicata il 14 ottobre ciel I 903 .

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Sottotenente del reggimento ''UssClri di Piacenza" 1861-70

Soldato del reggime1110 ''Ussari di Piacenza" 1861-70

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trasversale, di mm. 140 circa di lunghezza,fennata da cuciture, la quale serve per ben adattare la copertura dell'elmo . Nel centro della parte davanti è applicata con cucitura una croce di panno nero da nwstreggiature, della lunghezza di mm.. 705 e della larghezza di mm. 25. Altezza della copertura al centro: cm. 30 Larghezza della copertura nella parte inferiore: cm. 34 Soggolo di cuoio al cromo per elmo da cavalleria Il soggolo si compone di due liste di cuoio al cromo tinto in grigio-verde; quella di destra porta nella parte più stretta un riscontro di cuoio al cromo, assicurato con cucitura. Detto riscontro è munito di S fori . L'altra parte porta una piccola.fibbia di ferro verniciato nero assicurata con inchiappatura di cuoio . All'estremità più larga le due parti del soggolo sono munite, nella parte di r.orne, di una placchetta di ottone assicurata con tre punte di ferro ribadite che formano fra la placchetta ed il soggolo una piccola rosetta di cuoio alta 3 mm. Detta placchetta porta al centro un.foro ovale per l'appplicazione del soggolo al gancio laterale dell'elmo . Lunghezza della lista al centro: .............................................. .... ...........mni. 195 a 200 Larghezza massima: ..............................................................................mrn. 40 a 45 Larghezza minima: ......... .......................................................................mm . 18 a 20 Lunghezza del riscontro: ................... ........................ ............................m.m.. 160 a 165 Larghezza del riscontro : ........................................................................mm . 14 a 15 Lunghezza esterna della.fibbia: .............................................................mm. 20 a 21 Larghezza esterna della fibbia : ....................................................... ......rnm. 15 a 16 Lunghezza della placchetta d'ottone: ....................................................mm. 44 a 45 Larghezza della placchetta d'ottone: ............................. .......................111,m.. 38 a 40 Al nomenclatore del rnateriale dei servizi amministrativi, categoria II, sezione A . sono apportate le seguenti aigiunte : 171. Copertura di tela grigia per elmo da cavalleria: L . 0,64 (aggiunta) 170. Soggolo di cuoio al cromo per elmo da cavalleria: L. 0,80 (aggiunta) . Conto di costruzione della copertura di tela grigia per elmo di cavalleria INDICAZIONE DEI.LE MATERIE OCCORRENTI

Unità, di misura

Quantità

Pre:a.o parziale

Importo

Tela di cotone color grigio per coperture alta 0,68

M.

0,36

0,85

0,306

0,07 0.64

Panno nero per mostreggiature allo rnetri 1,30

%

0,007

10

Mano d'opera ed ogni altrafornitura 1

L.

--------

--------

1 Nel la forn itura sono compresi: m . 0 ,73 cli nastro di cotone color grigio alto mm. 16; 6 gangherelli di ottone, ed il refe per le cucLture e gli occhielli.

Di queste coperture in tela sono note numerose versioni anche molto diverse tra loro , tra le guaii quelle destinate agli elmi da ufficiale realizzate con tela di cotone diagonale che consentiva una perfetta aderenza al copricapo. OltTe al sistema d i fissaggio tramite i gancetti d'ottone descritto nella circolare, ne esisteva anche un secondo costituito da una guaina all'interno del la quale ven iva fatto passare u n lacciolo di cotone con cui si stringeva la copertura intorno ai bordi inferiori del! ' elmo . L'elmo mod. l 880 rimase in dotazione fino all'autu nno ciel 1915 7 quando iniziò la d istribuzione sperimentale - limitata inizialmente a sei ese mplari per squadrone - dell'elmetto francese "Adrian" in ac7 li 18 agosto del 19 16 fu emanata una circolare riguardante (N .5 14 - Divisa degli Ufficiali - Fregi per copricapo degli ufficiali effettivi e comandali al corpo aereonautico militare - (Segretariato Generale - Divisione Stato M agg iore) i fregi de-

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Soldato del reggimento "Ussari di Piacew::,a" 1861-1870

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ciaio il quale, superata brillantemente la prova, fu adottato ufficialmente il 24 aprile dell'anno seguente con la denominazione di "Elmetto metallico leggero" . Il periodo immediatamente successivo al conflitto compreso tra il J919 ed 1923 fu queI!o durante il quale si tentò di mettere maggiormente a frutto gli insegnamenti e le "esperienze della guerra appena passata" tentando di razionalizzare e m igliorare l' insieme delle uniformi. Tali tentativi furono fortemente avversati dai "tradiz ionalisti" che chiedevano l'abolizione del grigio-verde ed il ritorno all'uniforme quale era nel 1908 e dai "modernisti" i quali, pur volendolo conservare in quanto "consacrato dagli olocausti", dall 'altra ne avversavano il progetto originale dal quale era scaturita un'uniforme da campagna robusta , economica e priva di inutili e costosi orpelli . L'u niforme grigio-verde, frutto di un lungo processo evolutivo che pur studiato nei minim i dettagli presentava tuttavia alcuni difetti - primo fra tutti il colletto dritto , ripristinato inopinatamente per tutti lranne che per le un ità di bersaglieri ciclisti e che era stato abbandonato g ià nel 1870-71 - aveva comunque retto bene alla prova e d imostrato la sua val idità per tutta la durata del conflitto. Alla fine della guerra, ormai sfumato dal tempo il criterio che ne aveva determinato l 'adozione, l'Eserc ito si trovò ad indossare un ' uniforme "povera", perfettamente in linea coi tempi per le operazioni "in campagna" ma 11011 per la vita di società e per le grandi e piccole cerimonie. Fu in questa situazione di stal lo che il 20 agosto 1919 - erano trascorsi nove mesi dal! ' armistizio venne emanata la circolare N. 441 riguardante le uniformi dei soli ufficiali, che si rifaceva al la ci rcolare n. 766 del 15 d icembre 19168- che aveva introdotto su larga scala l'uniforme da combattimento - modificandone tuttav ia parzialmente le disposizioni. La circolare 441 ripristinò tra le altre cose la "grande uniforme" elevando a questo ruolo la grigio-verde e con essa l'uso dei copricapi speciali tra i quali l'elmo per i primi quattro reggi menti di cavalleria. Fu solo nel 1919 che l'elmo mod. 1880 venne restituito agl i ufficiali , ai sottufficiali ed alla truppa dei primi quattro reggimenti d i cavalleria anche se limitatamente alla grande uniforme9 e all'uniforme d i stinati agli ufficiali in servizio effettivo appartenenti a reparti cli cavalleria leggera i quali veni vano comandati cli servizio presso il Corpo Aereonautiço Militare. Alla fine ciel § 5 ciel documento - nel quale si prescriveva l' uso cli fregi particolari, la sagoma di un dirigibile per gli dirigibilisti o aerostieri e quello ciel motorino acl el ica per g li ufficiali aviatori, eia inserire nel d isco del fregio della specialità Lancieri e Cavalleggeri. aggiungeva anche la frase "Nessuna agRiuntu o variante è amn1essa per il fregio del/'e/1110 . ,. Nonostante ciò abbiamo potuto osservare un elmo mocl. 1880 da ufficiale conservato presso una collezione privata cli Roma recante la sagoma cli un dirigibile in metallo dorato applicata al centro della croce cli Savoia. 8 La c ircolare n.766 mise ordine in una serie di circolari emesse fino a quel momento eia! Ministero e dal Comando Supre mo: le n . I 570 e 1782 ciel 15 e elci 20 luglio e la n.3338 del I O settembre 1915 ciel Comando Supremo e le n. I 5543 e I 604 I del 12 e del 18 agosto 19 15 ciel M inistero della Guerra . 9 La grande un iforme veniva indossata nelle c ircostanze seguenti : - dagli ufficiali e dai maresciall i in occasione ciel genetliaco delle LL.ivIM. il Re e la Regina e di S.A.R. il Principe E reditario; per la Festa dello Statuto; per il 4 novembre, anniversario della Vittoria; nell 'annivcrsario di fatti d ' arme celebrati dal Corpo o dall'arma di appartenenza; per le ricorrenze cli S . Barbara per l'artiglieria ed il gen io e di S. Martino per le altre armi e corpi; nelle parate, guardie e picchetti d ' onore; facendo parte di un tribunale o di un consiglio di disciplina o comparendo dinanzi ad essi: nelle funzioni funebri prescritte dal regolamento per il servizio terri toriale; prestando giuramento; nella presentazione a gra n rapporto dei nuovi destinati ad un corpo e nelle visite di dovere degl i ufficiali stessi ai Generali da cui il corpo dipendeva direttamente; nelle visite ad auto rità non appartenenti all'Esercito , nei casi previsti dal Regolamento di discip lina militare; nelle presentazioni alle LLMM. iI Re e la Regina ed ai RR. Principi; nei ricevimenti , balli e circostanze consim ili , dove intervenivano in forma ufficiale persone della Reale Famiglia ed infine nelle solenn i funzioni , rappresentanze, teatri, serate e balli dove le autorità non militari interveni vano in uniforme ed i civili in abito da società con decorazioni; - dai sottufficiali e dalla troppa in occasione ciel genetliaco delle LL.MM. il Re e la Regina e cli S .A.R. il Principe Ereditario; per la Festa dello Statuto; per il 4 novembre, anniversario della Vittoria; nell'anni versario di fatti d'arme celebrati dal Co1po o dall'arma di appa1tenenza; per le ricoJTenze di S . Barbara per J'artig lie1·ia ed il genio e di S . Martino per le altre armi e co1pi; nelle parate, guardie e picchetti d 'onore; comparendo dinanzi ad un tribunale o ad un consiglio cli disciplina; nelle funzioni funebri prescritte dal regolamento per il servizio tc1Titoriale e nelle presentazioni al comandante ciel co1po o ad autorità militare ad esso superiore.

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I

Allievo della Scuola di Cai,alleria in grande uniforme 1861-64 (Acquerello di Q. Cenni)

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marcia , in questo caso peri) solo durante 10 le esercitazioni e comu nque sempre coperto con il telino mod. 1915. Sotto le armi, in qualunque circostanza, il soggolo - che era ritornato ad essere quello tradizionale in cuoio e scaglie d'ottone - doveva essere affibbiato sotto il mento mentre in tutte le altre occas ioni andava posto sulla visiera ed affibbiato; con la grande uniforme quando veniva ordinato e con l' uniforme di marcia in occasione di servizi di ordine pubbl ico, oppure facendo parte di truppe mobi litate, al posto dell 'elmo poteva essere indossato l'elmetto in acciaio mod. 1916. La circolare 614 pubblicata il 27 ottobre 1920 (N .6 14 - Divisa degli Ufficiali - Equipaggiamento Divisa degli ufficiali e della truppa - (Divisione Stato Maggiore) conteneva una lunga serie di provvedimenti riguardanti le uniformi e rappresentava in pratica il trionfo dei "modernisti" poiché aboliva la grigio-verde rnod. I 909 , l'uniforrn~ nera e tutta una serie cli attributi di sapore ottocentesco ancora in dotazione ma confermava l' uso dell'elmo per i primi quattro reggimenti . " In attesa della diramazione del regolamento sul!' un(forrne, in corso di stampa 11 , colla relativa appendice ( che sostituirà l'attuale "Istruzione sulla divisa degli l{[ficiali") si prescrive intanto quanto appresso: L'uniforme per tutte le armi e corpi è cli panno grigio; può essere ordinaria e grande sia per gli uf ficiali come per la truppa, la truppa ha inoltre una uniforme cli fatica. A ) Divisa degli UjJiciali (esclusi i CC.RR.) Adozione per uso regolamentare di: 1 ° Un elmetto alleggerito di colore g rigio, identico per forma a quello cli g uerra con distintivi e f regio di metallo ossidalo da portarsi in servizio armato ed in grande uniforme . I distintivi d i grado sono applicabili sul lato sinistro come per cappello all'italiana. (il cappello alpino N.d .A .) I bersaglieri, gli alpini, l'artiglieria da montagna ed i reggimenti Nizza cavalleria, Piemonte Reale, Savoia, Genova conservano il rispettivo copricapo tradizionale; gli iifficiali generali ed i comandanti di corpo, vi applicano , nella grande un(fonne, il pennacchietto cli garza; l'arliglieria a cavallo (t~fficiali e truppa) vi applica la coda cli crine . 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7° ed 8°. Ornissis B ) Divisa ed equipaggiamento della truppa (esclusi i CC.RR.) I seguenti oggetti entrano a far parte della divisa e dell 'equipaggiamento della truppa: elmetto tipo di guerra alleggerito, dello stesso modello degli 14/friali ." Le "Condizioni speciali per la provvista dei generi pei servizi di Commissariato" pubblicata nel 1927 riportavano in dettaglio le caratter istiche costruttive dell 'elmo da truppa e sottuffi ciali , che erano le segue nti: "Capitolato N .10-L -N. 373 del Catalogo (l 927) Condi1ioni speciali per la provvista di elmi da cavalleria . L'elmo si compone cli una coppa di/erro battuto, sormontata da cimiero cli lamiera d 'ottone stampato, uniti ji"a loro con vili e liste di latta saldate internamente. Nella parte del sottostante cimiero sono praticate 5 ferito ie e sotto la punta del cim.iero son praticati 20 piccoli fori.

IO L'uniforme cli marcia veniva indossata nelle c ircostanze seguenti: - dagli ufficiali e dai marescialli facendo parte di truppe mobilitate; nelle istruzioni ed esercitazioni tattiche c tecniche di campagne e ne i servizi di ordine pubblico; - dai sottufficiali e dalla truppa facendo parte di truppe mobilitate; nelle esercitazioni tattiche e tecniche di campagne e nei servizi d i g uardia e cli ordine pubblico. I I ln rea ltit il primo regohunento sull ' uniforme post bell ico apparve solo tre anni più tardi con la circolare N .1 58 del 22

marzo 1923.

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Sott11.ffĂŹciale della Srnola Militare di Cavalleria con l'uni.forme adottata il J I dicembre 186./

•

Ufficiale inferiore del 4° reggimento Cavalleria (Genova ) in grande uniforme 1871-72

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Al di sotto della coppa come appendice è assicurata, mediante punti di filo di ferro, ad una striscia di latta saldata a bordo i11/èriore della coppa stessa, una fascia di tela metallica, alla quale sono attaccate una visiera ed una gronda di latta, rivestite internamente di p elle di rnontone annerita e bordate con lastre di ottone; esternmnente tutte queste parti sono rivestite di pelle di foca col pelo tinto in nero . Fra lafascia cli tela metallica e la pelle difoca è posta un'altra.fascia di tela verniciata nera. Sul davanti l'elmo è ,nunito di una croce e di un soggolo. La croce è di lam.iera di.ferro ed è agganciata ad un passante, pure di lamiera di ferro,fissato all'interno dell'elmo, mediante due chiodi, ad un contrafforte di latta. Il soggolo diviso in due è di lamiera di ottone stampato e foggiato a scaglie, ed è foderato di pelle di montone annerita; il soggolo si assicura a due nottolini diferro, fìssati uno per parte, ai fianchi dell'elmo; è munito di una linguetta di cuoio nero e difìbbia di ferro verniciata in nero. Al di so110 del rosone. sinistro r.lP.l soggolo, l'elrno è munito di una coccarda cli cuoio verniciato del diametro di mm . 60 circa . lnternmnente l'elmo è rivestito di un'alluda di pelle di montone annerita, tagliata superiormente in piccoli segmenti. con le punte riunite da un cordoncino nero di cotone . Al di sotto dell'alluda ed in corrispondenza al contrafforte di latta è cucito un cuscinetto di tela di cotone imbottito di crine. A seconda delle taglie il peso dell 'elmo varia dai 650 agli 850 grammi . Gli ebni sono di otto diverse dirnensioni, aventi lo sviluppo interno sopra l'alluda, di cm. 60, 59, 58, 57, 56, 55, 54 e 53. Il riparto fra Le varie taglie è stobilito di volta in volta all'atto della provvista." Nel 1931 - anno in cui venne pubblicato l'ultimo regolamento 12 in cui venivano descritte con dovizia di particolari le uniformi grigio-verdi derivate dal! 'esperienza della Grande Guerra - l' elmo di cavalleria non avrebbe dovuto subire alcun tipo di variazione rispetto al passato - tant'è che la sua descrizione (art. 208) risultava identica a quella riportata nell'"lstruzione" ciel 1903 - ma se si osservano sia latavola fotografica del regolamento stesso sia alcuni esemplari , soprattutto del tipo da ufficia] i, si notano due differenze fondamentali rispetto ai modelli precedenti, la parte anteriore della coppa molto più arrotondata e la pressocchè totale mancanza di coprinuca. 0 Tali dettagli rimasero inalterati anche dopo la pubblicazione delle "Aggiunte e Varianti n. 2 al Regolamento del 1931" avvenuta il 14 novembre ciel 1933 che , per altri aspetti, modificarono profondamente le uniformi ciel Regio Esercito. L'unico accenno all'elmo di cavalleria fu quello contenuto nella circolare n. 678 del Giornale Militare (N.678 - Equipaggiamento - Adozione di fregi per copricapi e per controspalline - (Direzione Generale Servizi Logistici - Div. V.E. - Sez . 1a) 7 dicembre 1933) nella quale al capo A) "Fregi starnpati in ottone per berretti da parata e da libera uscita dei militari di truppa e per copricapo speciale (escluso il cappello alpino) dei sottufftciali e della truppa ", alla voce ''Fregi per cavalleria" s i affermava quanto segue: "Reggimenti Nizza (1 °) - Piemonte Reale (2 °) - Savoia (3 °) - Genova (4 °) - 11 jì-egiofa parte integrante dell'elrno; è costituito da una croce nichelata di circa IO crn. di altezza e larghezza ." Con la circolare 915 (G .M. 29 novembre 1934) ven iva frattanto adottato ufficialmente, dopo studi durati un ventennio, l'elmetto d'acciaio mocl . 1933, evoluzione dell ' analogo copricapo mod .193 1 anche in questo caso dipinto cli grigio-verde ed anche in questo caso ornato dalla croce di Savoia dipinta in nero già presente sul mod. 1931 13. 12 Il "Regolamento sull'uniforme" degli ufficiali , de i sollufficiali e della truppa pubblicato il 20 lugl io del 193 1 aboliva in ordine c ronologico il "Regolamento sul l'uniforme" del 1927 , !" 'Istru zione sul la divisa degli ufficial i ciel Regio esercito" ciel 1903 e l'"Tstruzione sulla divisa degli uffic ia li dell' arma elci carabinieri rea li" del 1904 . 13 I freg i eia dipingere sull'elmetto mocl . 1931 erano stati definiti dalla c irco lare n . 175 de l G iornale Militare pubblicata in data 1° marzo 193 1.

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Sottolenente del J O reggimento Cavalleria (Niz~a) i11 tenuta giornaliera con "Spencer" 1871-72

Sottote11e111e di Cavalleria I 871-72

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Il nuovo elmetto doveva essere indossato obbligatoriamente da tutto il personale dei reggimenti di cavalleria in occasione cli servizi di ordine pubblico , servizi di guardia e durante le esercitazioni, mentre l'elmo mod. 1880 continuò ad essere indossato da tutti in occasione di riviste e parate, dalla truppa con l'uniforme da libera uscita e dai soli ufficiali con la grande uniforme nera da sera, con l'uniforme nera da sera senza decorazioni e con l ' unifonne nera eia sera con decorazioni . Con 1'uniforme di marcia gli ufficiali ed i marescialli potevano anche indossare al posto dell 'elmo l'elmetto d ' acciaio mod . 1933 . Quando il 1O giugno del 1940 1' Italia entrò in guerra e venne di conseguenza introdotta " .I 'uniforme da guerra" (Ministero della Guerra, Gabinetto, n. 44330 del 5 giugno 1940 e G .M. del 25 luglio seguente, N .548) l'elmo mod. 1880 subÏ di nuovo la sorte che gli era toccata 24 anni prima e scomparve di nuovo , e stavolta purtroppo per sempre, dal corredo degli ufficiali e dei soldati per essere sostituito dal nuovo elmetto in acciaio mod . 1933 .

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Soldato di un reggimento di cavalleria leggera in grande un /forme 1872

Soldato appar!enenle prohahilmente al 2° squadrone di un reggirnento di Lancieri in grande unif'o rme 1872-76

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CAPITOLO TERZO

IL COPRICAPO DELLA CAVALLERIA LEGGERA DAL 1861 AL 1871 1. I reggimenti di Cavalleggeri e di Lancieri Come abbiamo avuto modo di vedere nel primo capitolo, all'atto della costituzione dell'Esercito Italiano la cavall eria leggera era composta da sei reggimenti cli lancieri e da sei reggimenti cli cavalleggeri i quali erano tutti dotati del kepì I adottato nel 1850 per i neo costituiti reggimenti di cavalleggeri dell 'Armata Sarda, nati a seguito della trasformazione di due reggimenti di cavalleria - "Novma" e "Aosta"2 e della creazione ex novo cli altri tre, "Saluzzo" , "Monferrato" ed "Alessandria". J1 nuovo copricapo, derivato da quello adottato nello stesso periodo per la fanteria, si componeva d i otto pmti distinte tra loro il fusto, la visiera, il soggolo , il cappietto con coccarda, il fregio, la nappi na con la criniera ed i cordoni , le cui caratteristiche erano le seguenti: - il fusto era in cuoio, ricoperto cli panno del colore distintivo assegnato ad ogni reggimento ovvero: • bianco per i "Cavalleggeri di Lucca" ed i "Lancieri cli Novara" • scarlatto per i "Cavalleggeri di Lod i" ed i "Lancieri di Aosta" • cremisi per i "Cavalleggeri di Monferrato" ed i "Lancieri d i Milano" • verde vivo per i "Lanc ieri di Montebello" • aranc io ne3 per i "Cavalleggeri di Alessandria" ed i "Lancieri di Firenze" • giallo carico per i " Cavalleggeri di Saluzzo"ecl i "Lancieri Vittorio Emanuele"4 . L'altezza del fusto era cli 14 centimetri anteriormente e d i 16 centimetri e mezzo posteriormente. Era ch iuso superiormente da un imperiale di cuoio nero , cli d iametro compreso tra i 14 ed i 15 centimetri, leggermente affossato e ripiegato sul fusto in modo da formare un bordo cli circa 1 centimetri e 7 millimetri. La base del fusto era bordata da una striscia di cuoio anch'esso nero alta circa 3 centimetri e mezzo . Lu ngo il fusto erano applicati dall'alto in basso sul panno tre cordoncini - uno in mezzo alla parte posteriore e gli altri due paralleli a questo, posti in corrispondenza degli angol i della visiera - in lana

1 TI termine derivava dal francese ''Quepic"; ne i documenti ufficial i lo si trova scritto in varie forme quali "Kepy", " Keppì" , "Chepì" , ecc. 2 T reggi menti "Cavalleggeri cli Novara" e " Cavalleggeri cli Aost.a" effettuarnno subito le trasformazioni prescritte per l' un iforme ma continuarono ad indossare l'elmo fino alla fine ciel 1851 quando ricevettero final mente il nuovo ehepì mentre i "Cavallegge1·i d i Saiuzzo" lo ebbero solo alla fine cli giugno dello stesso anno. 3 11 colore d istintivo del kepì dei "Lancieri cli Firenze" fu originariamente un arancione sbiadito, eletto in dialetto "color ceciaccio" ossia "color dei ceci" . 4 11 reggimento "Lancieri di Fire nze" era stato costituito il 28 aprile 1859 con la denominazione e.li "Reggimento Dragoni Toscani" che mantenne fino al 4 novembre d i que ll 'anno quando divenne " Reggimento C avalleggeri di F irenze" . Il reggimento "Lancieri cli Vittorio E manuele", inquadrato nell' Esercito della Lega dell'Italia Centrale , era stato costituito a Torino il 12 giugno 1859 come "Reggimento V ittorio Emanuele Cavalleria".

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Soldato "\lolonlario di un anno" appartene me al reggimemo "Piemonte Reale Cavalleria'' (2°) 1880

Solda10 appartenente al 1 ° squadrone del reggimento Cavalleggeri "Guide " (19 °) 1900

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bianca per tutti i reggimenti ad eccezione de i "Cavalleggeri di Lucca" e dei "Lancierì di Novara"che li avevano cli colore turchino e dei "Lancieri di Montebello" che li avevano di colore rosso; - la visiera, circolare e piatta, era anch'essa in cuoio nero con un piccolo bordo in rilievo e aveva la parte inferiore verniciata cli verde , tonai ità che andava dal verde erba al verde scuro; la sua larghezza massima era di 4 centimetri e mezzo mentre il circu ito totale toccava i 34 centimetri; - il soggolo era in cuoio nero, privo di fodera, largo circa 4 centimetri e mezzo e costitu ito da due parti, quella cli destra lunga 44 centimetri e dotata d i una mezza fibbia in metallo verniciata d i nero e di passante e quella di sinistra lunga circa 30 centimetr i, term inante a punta e dotata di cinque fori. 11 soggolo era fissato all'interno del fusto e veniva affibbiato sulla guancia sinistra vicino e sotto l'orecchio; - il cappietto - realizzato in lastra di metallo lucido e costituito da un doppio cordonci no in rilievo con l'estremità arrotondata e guarn ita da un bottone tondo e liscio~ - era lungo 6 centimetri e largo circa 2 centimetr.i e mezzo ed assicurava la coccarda tricolore in cuoio del diametro di circa 5 centimetri; - il fregio, che distingueva tra loro le due specialità, era in lastra di metallo bianco, veniva applicato sul davanti ciel fusto in modo tale da poggiare sulla visiera e coprire in parte la coccarda ed era costituito da: • una cornetta coronata con il disco ornato dalla croce di Savoia in rilievo, alta e larga circa 6 centimetri per i reggimenti di Caval1eggeri; • un trofeo costituito dalle cifre "V.E." coronate, sovrapposte a due lance incrociate con banderuola e racchiuse tra due ram i di olivo legati da un nastro, alto e largo circa 6 centimetri e mezzo per i reggimenti d i Lancieri. - la nappina era cli forma sferica, in lana dello stesso colore ciel kepì ed era munita cli gambo in filo di ferro che andava infilato nell'apposita fessu ra praticata nel bordo superiore del kepì in cui entrava anche l'estremità superiore ripiegata del cappietto. Era interamente forata in modo da potervi infilare il gambo in ferro del pi umetta che era in "crini neri di coda di cavallo" lungo in gradazione eia 30 a 51 centimetri, con un bottone rivestito in tela nera alla pa11e superiore . Il pi umetto scendeva fino a sfiorare la spalla destra ciel soldato ed era tenuto fermo da un passante di cordoncino nero o di metallo applicato lateralmente al fusto del kepì. I cordoni, considerati parte integrante del kepì, erano in lana ciel colore distintivo6 lunghi in tutto, fiocchi compresi, 1 metro e 95 centimetri, avevano un diametro di 6 millimetri ed erano dotati di due nappe o placche - larghe e lunghe 75 millimetri ciascuna - e di tre fiocch i, uno centrale lungo 65 millimetri e due alle estremità lunghi ciascuno 85 millimetri7 . Venivano agganciati al sesto bottone esterno della tunica, passavano sotto il braccio destro, g iravano intorno al collo ove erano serrati grazie ad un passante scorrevole ed erano quindi appesi o all'apposito gancio cucito presso il colletto, oppure al primo bottone in alto a sin istra della tun ica. Con il cattivo tempo e con la tenuta d i campagna, .il kepì veniva protetto da una fodera in tela cerata verniciata di nero sulla quale veniva dipinta di bianco la cornetta coronata per i cavalleggeri e due lance incroc iate, legate da un nastro e coronate per i lancieri.

5 Abbiamo riscontrato su alcuni esemplari d 'epoca anche dei bottoni da cappielto a fondo rigato, ornati dalla croce di Sa-

voia liscia e eia un orlo in rilevo. 6 Pe r i reggimenti " Lancieri di Novara" e "Cavalleggeri cli Lucca'· i cordoni erano in cotone. 7 Le misure sono tratte dalla "Tariffe varie cli Corredo ed Arredi mi lit.ari per l' anno 1864'' (G .M. J 863-Supplimento N .7 ciel 20 d.icernbre 1863).

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Ritrauo del conte Alfonso Litta Visconti Arese in 1111iforme del reigimento "Cavallegieri di Foigia" (ii 0 ) c011 i distintivi di "\lolo111ario di w1 anno" 1898-1902

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Anche la nappina poteva essere protetta all'occo1Tenza da un'apposita fodera identica a quella ciel kepì. Il kcpì dei graduati e dei sottufficiali era identico a quello della truppa ma era ornato da un galloncino alto 15 millimetri tessuto senza righe che veniva cucito sull'orlatura superiore ed era in argento per i furieri maggiori, i furieri ed i marescialli d'alloggio ed in lana per i caporali maggiori, i caporali furieri ed i caporali. I sottufficiali trombettieri , i trombettieri ed i musicanti avevano lo stesso galloncino tessuto in ,:u-gento prescri.tto per i sottufficiali mentre gli allievi musicanti avevano quello in lana prescritto per i caporali. Per i reggimenti "Lancieri di Novara" e "Cavalleggeri di Lucca" tutti i gal loni suddetti erano filettati all 'esterno rispettivamente con seta e con lana turchina mentre quelli destinati al reggimento "Lancieri cli Montebello" erano probabilmente filettati cli rosso. Il kepì degli ufficiali era identico per forma, dimensioni ed attributi a quello della truppa e dei sottufficiali anche se un esame dei numerosi esemplari evidenzia il fusto realizzato in cartone pressato anziché in cuoio per rendere il copricapo molto più leggero e confortevole da indossare. Le altre differenze rispetto al tipo da truppa erano le seguenti: • tutte le part i in cuoio erano verniciate cli nero lucido • la nappina era in lastra di metallo argentato lavorata in modo eia simulare il filato arricciato • la coccarda era tessuta in seta ed argento • i corcloncini che ornavano il fusto erano in argento, misti in argento e seta azzurro chiaro per gli ufficiali dei reggimenti "Lancieri di Novara" e "Cavalleggeri di Lucca" • il soggolo era in un unico pezzo e veniva infilato in due passanti metallici fissati all'interno dell'imperiale detti "campanelle" in modo eia renderlo scorrevole • i cordoni erano in tessuto d'argento del diametro cli 12 millimetri e terminavano con due nappe larghe 70 millimetri e costituite da intrecci di fili pure d'argento che venivano unite grazie ad un filo che formava un occhiello lungo 40 millimetri che si abbottonava alla tunica. I fiocchi , larghi 25 millimetd e lunghi 70 erano di filato arricciato per i capitani e gli ufficiali subalterni e di grovigliola per gli ufficiali superiori . Attorno alla parte superiore ciel kepì gli ufficiali portavano i distintivi cli grado sotto fo rma di combinazioni di galloni tessuti in argento, così diversificati: • sottotenenti un gallone alto 18 millimetri; • tenenti due galloncini, ciascuno alto 13 millimetri; • capitani tre galloncini, ciascuno alto 11 millimetri; • maggiori un gallone alto 30 millimetri con sotto un galloncino alto 10 millimetri; • tenenti colonnelli un gallone alto 30 millimetri con sotto due galloncini alti ciascuno 10 millimetri; • colonnel li un gallone alto 30 millimetri con sotto tre galloncin i alti ciascu nolO millimetri. Tutti i galloni suddetti , ad eccezione ovviamente cli quelli eia sottotenente, erano separati tra lo ro da una riga in seta dello stesso colore ciel panno che ricopriva il fu sto ciel kepì larga 2 millimetri, ad eccezione cli quelli degli ufficiali dei reggimenti "Lancieri di Novara" e "Cavalleggeri cli Lucca", per i quali la rigatura era in seta turchino chiaro. Tutte ]e volte che vestivano la grande uniforme i comandanti di corpo ornavano il kepì con una "aigrette" cli piumini bianchi e diritti alta 2-5 centimetri che veniva infilata prima nel piumetto di cr.ini neri e q uincli nella nappinas.

8 Gli ufficiali di cavalleria '·aggregati" al Corpo di Stato Maggiore si distinguevano per il pennacchio d i piume turchine chiare fatto a "salice piangcn1e" posto su l kepì in sostituzione cli quello cli crini neri; per gli ufficiali de i primi quattro reggimenti il piumetto veniva infilato in una tulipa di metallo appositamente saldata sopra il rosone sinistro de ll 'elmo.

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Caporale ji1riere del reggimento "Cova/leggeri di Foggia " (II 0 ) in grande uniforme per riviste 1898-1902

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Nelle stesse situazioni prescritte per truppa iI kepì degli ufficiali veniva coperto con una fodera di tela cerata semitrasparente di colore gialIastro sull a quale i freg i venivano abitualmente dipinti con biacca argentata. La parte interna del kepì a contatto con la fronte era rivestita con una striscia di pelle sottile di colore nero, verde scuro o rosso scuro mentre la fodera superiore , reali zzata con tessuto di seta o con pelle del colore distintivo del reggimento, era spesso dotata di asola con bottone così da formare un picco lo ri postig lio utile per ripon-e lettere, tabacco ed altri minuti oggetti personali.

2. Il reggimento "Ussari di Piacenza" Il reggimento " Ussari di Piacen:ta" aveva in dotazione un copricapo simi le nell;i fnrma a quello degli altri reggimenti di cavalleria leggera ma leggermente più basso e definito ufficialmente "czakò" secondo una terminologia mutuata da q uella in uso nell'Esercito Im periale austriaco per i propri reggimenti di ussari ai quali il reparto si ispirava indossando una rutilante uniforme che riproduceva i colori nazionali , il verde, il bianco ed il rosso. Le caratteristiche di questo copricapo erano le seguenti: - il fusto era in cuoio ricoperto di panno scarlatto, alto anteriormente .12 centimetri e 5 millimetri e posteriormente 16 centimetri e 5 millimetri e dotato di imperiale del d iametro compreso tra i 15 ed i l 6 centimetri che era ricoperto dello stesso panno ed affossato di 12 mjllimetri rispetto al fusto . Foderato internamente con pelle nera aveva la parte posteriore del fusto guarnita da un coprinuca di cuoio nero che partiva dal punto di innesto della visiera; il suo sviluppo era cli circa 36 centimetri e l' altezza massima era di circa 9 centimetri . Lungo la parte superiore, staccato dall'orlo dell 'imperiale, era applicato un cordoncino di lana verde a sezione quadrata il quale in corrispondenza del centro della parte posteriore formava un occhiello che servi va per fissare i cordoni del la cosi eletta "foraggiera" . La "foraggiera" era costituita da un doppio cordone in cotone a sezione quadrata ricoperto d i lana verde, munito d i un gancetto metallico all'estremità che veniva prima infilato nell'occhiello posterio re e quindi fissato all a sommità dello czakò per poi fo rmare un intreccio ed essere fermato, grazie ad un secondo gancetto metallico , alla sommità del lato destro del fusto dove terminava con un fiocchetto e due nappe intrecciate anch'esse guarnite di fiocchi con frangia. Il doppio cordone era inoltre munito cli passante scorrevole che serviva per tenerlo unito . - la visiera, c ircolare e piatta, era anch 'essa in cuoio nero con un piccolo bordo in rilievo ed aveva le stesse d imensioni previste per quella del kepì della cavalleria leggera. - il soggolo era identico a quello previsto per il kepì della cavalleria leggera. - sulla parte anteriore ciel fusto era fissata la coccarda tricolore in cuoio del diametro d i 5 centimetri priva d i cappietto ed in parte ricoperta dal fregio realizzato in lastra d i ottone largo e alto 7 centimetri e costituito dalle cifre "V.E." coronate e racchiuse tra due rami, uno di quercia e l'altro di alloro legati tra di loro, - la nappina era anche in questo caso di fo rma sferica ed interamente di lana scarlatta9. Con la grande tenu ta lo czakò veniva o rnato da un pennacchietlo di penne bianche di piccione dotato di gambo in filo di ferro che veniva posizionato dietro la nappina ed infilato nell'apposita fessura. Con il catti vo tempo e con la tenuta di campagna anche il copricapo degli Ussari di Piacenza veniva protetto da una fodera che copriva in questo caso anche la nappina ed era realizzata con tela "Americana" incerata e verniciata di rosso scarlatto . 9 Alcune fonti coeve. tra le quali gli acquerelli di Quinto Cenni, danno al reggimento una nappina semisferica sempre di colore scarlatto ma con il disco centrale bianco cd il numero dello squadrone ricamato in seta verde al centro.

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Sergente del reggimento "Ni-:::.:a Carnlleria '' ( I 0 ) in grande 1111iforme per riviste J898-1902

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Il copricapo dei grad uati e dei sottufficiali era identico a quello della truppa ma era ornato dall' abituale galloncino alto 15 rnill i metri tessuto senza righe e cucito appena sotto all'orlo del! ' imperiale, in argento per i fu rieri maggiori, i furieri ed i marescialli d'alloggio ed in lana per i caporali maggiori, i caporali furieri ed i caporali I o. I sottufficiali trombettieri, i trombettieri ed i musicanti ciel reggimento si d istinguevano al meno per i primi anni di permanenza nell'Esercito ltaliano per alcun i dettagli adottati certamente quando il reparto era parte integrante dell'esercito della "Lega dell 'Italia Centrale" ed illustrate da Qu into Cenni in alcune delle sue tavole coeve. Sotto l'orlo superiore del czakò spiccavano quindi g li stessi gallonc ini - d'argento per i sottufficiali e in lana per gli allievi mus icanti - mentre la "foraggiera" era in lana mista b ianca e rossa, la nappina era rossa a centro bianco con il numero del lo squadrone scarlatto ed il piumetto era sempre in penne di piccione ma di colore scarlatto. Lo czakò degli ufficiali - continueremo ad usare la terminologia ufficiale per descriverlo - era anch'esso simile nella forma e nelle dimensioni , era ricoperto d i panno scarlatto ma presentava ovviamente ornamenti del tutto particolari, ovvero: - il fusto era ornato eia una catenella metallica del d iametro di 8 millimetri e lunga 75 centimetri le cui due estremità si agganciavano ad un mascherone metallico scolpito a muso di leone - largo 2 centimetri e 1/2 ed alto 3 centimetri - e fissato anteriormente appena sotto la nappina in modo da coprire parte della coccarda. La catenella veniva poi ass icurata ad altri due mascheroni, di materiale e forn1a simile all'altro ma di maggiori dimensioni - erano largh i 3 centimetri e 1/2 ed alti 4 centi metri - fissati lateralmente in corrispondenza degli angol i della visiera ed a circa 3 centimetri e 1/2 al disotto dell ' orlo superiore del fusto. I tre mascheroni e la catenella erano in metallo argentato per gli ufficiali inferiori e clorato per gl i ufficiali superiori. - il coprinuca era in cuoio nero verniciato lucido ed era ornato dallo stesso gallone in ricamo d'argento applicato sulla visiera, cucito a 2 mil limetri di distanza dall'orlo esterno; per gli ufficiali superiori i galloni erano due del tutto simili a quelli applicati sulla visiera . - il cordone cucito poco sotto l'orlo superiore ed i cordoni della "foraggiera" erano tutti in tessuto d'oro a sezione quadrangolare mentre le frange dei fiocc hi erano in grossa grovigliola pure d'oro. - la visiera, realizzata con cuoio nero verniciato lucido era ornata da un gallone in ricamo d'argento largo 13 millimetri; gli ufficiali superiori avevano due di questi galloni larghi 8 mi llimetri ciascuno e cuciti a 2 millimetri circa di distanza l'uno dall'altro . L'attaccatura della visiera al fusto dello czakò veniva nascosta da un cordoncino intrecciato a formare una catenella dorata per gli ufficiali superiori e argentata per quelli inferiori. - la coccarda era in seta ed argento del d iametro cli 55 milli metri mentre il fregio, identico in tutto a quello della truppa era tuttavia in lastra di metallo clorato e di lavorazione più accurata. - la nappina era di forma circolare, aveva un diametro cli 55 millimetri ed era costituita eia un disco cli panno scarlatto racch iuso da 12 giri d i grovigliola d'oro con le cifre "V.E." coronate e racchiuse tra due ram i cli alloro e ricamate anch' esse in oro al centro del disco . Dietro la nappina, nello stesso foro riservato al suo gambo , veniva infilato un pennaccbietto cli sotti li piumini bianchi alto circa 20 centimetri e mun ito alla base di una ghianda di legno rivestita cli tessuto d'argento intrecciato. Sul copricapo degli uffic iali venivano posti gli stessi distinti vi cli grado prescritti per i pari grado dei reggimenti d i Cavalleggeri e di Lancieri tessuti tuttavia in oro.

10 Al contrario delle altre special ità della Cavalleria gli Ussari di Piacenza non avevano in dotazione i cordoni con nappe e fioccb i da indossare sul dolrnan.

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Sottotenenle del reggimento " Piemonte Reale Cavalleria" (2 °) in grande uniforme

Sotwte11e11te del reggime1110 "Cavalleggeri di Lucca" ( /6°) in grande unifo rme 1872-76

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I galloni riservati ai tenenti, ai capitani ed agli ufficiali superiori erano separati da una rigatura in seta scarlatta larga 2 millimetri. Con il cattivo tempo ed in tenuta di campagna lo czakò e la nappina venivano avvolti in una custodia di "taffetà" 11 scarlatto foderata con tessuto di seta dello stesso colore e privo di fregio dipinto.

3. Il Reggimento "Guide" Quando lo "Squadrone Guide" costituito con il R.D. del 10 ottobre 1859 venne trasformato in reggimento a segu ito ciel R.D. del 23 marzo 1860, gli venne assegnato un nuovo tipo di. uniforme completamente diversa per colori ed ornamenti da quella degli altri reggimenti caval leggeri - specialità alla quale le "Guide" di fallo apparlellevano - ma soprattutto gli fu assegnato un tipo di copricapo del tutto nuovo per le tradizioni dell'Armata Sarda alle quali il nuovo Esercito Italiano si rifaceva, il "kolback" . Prima di g iungere alla versione definitiva cli questo particolare copricapo erano stati effettuati una serie cli studi lunghi e travagliati tant'è vero che alla fine si giunse alla determinazione di assegnare al reggimento un strano copricapo che non aveva nessuna attinenza con le tradizioni militari italiche - e per "italiche" intendiamo quelle di tutti gli eserciti preunitari che erano stati assorbiti in tempi e con modalità diverse nel! ' Armata Sarda - ma la cui origine risaliva addirittura alla Russia di fine '700, periodo in cui era stato uno dei punti cli forza delle riforme attuate anche in materia cli uniformi dal principe Potemkin , famoso per aver "russificato" il vestimi.o del1'Esercito Imperiale a scapito della moda prussiana allora imperante che tuttavia, dopo una breve stagione di oblio, ritornò prepotentemente alla ribalta con l'avvento al trono cli Paolo I. In seguito questo strano copricapo - in effetti si trattava di un vero e proprio elmo - era ritornato in . auge sempre in Russia durante il regno di Nicola l nel 1833, quando si era trattato cli dare una nuova uniforme al neonato reggimento dei Granatieri a Cavallo della Guardia Imperiale. La versione proposta per le Guide era se possibile ancora più brutta dell'originale russo in quanto l'elmo - costituito da una coppa in cuoio annerito con visiera e coprinuca dello stesso materiale cerchiati cli metallo - recava alla sommità una specie di "cuscino" di pelo d'orso tinto di nero la cui forma ricordava vagamente quella cli una mandorla, fissato in posizione obbliqua sulla coppa. Dal centro di questa specie di cuscino usciva una lunga "coda" cli panno celeste - il fiocco giungeva a metà del dorso del soldato - ornata da tre galloncini di colore bianco applicati lungo i bordi esterni ed in posizione centrale, che terminava con un fiocco dello stesso colore. Non contenti di tutto ciò gli ideatori di questo oggetto a dir poco inquietante vi avevano aggiunto anche una nappina sferica cli lana rossa, posta alla sommità anteriore ciel cuscino di pelo in posizione centrale, la croce di Savoia in fen-o posta sulla parte anteriore della coppa e due soggoli in cuoio ricoperti di scaglie metalliche e dotati d i rosone circolare con orlatura in rilievo. Dulcis in fundo, col tempo piovoso e in tenuta di marcia il cuscino di pelo e la nappina venivano protetti con una fodera d'incerata nera! Per fortuna questo "orrore" non venne approvato ma al reggimento venne assegnato il succitato Kolback la cui scarna descrizione era riportata, insieme col resto dell 'uniforme, nelle "Nuove tabelle di.formazione di Reggimenti di cavalleria e.formazione di un Reggùnento Guide" (Gabinetto, Sez. 1°) - C ircolare N. 29 - Torino 28 febbraio 1860) 12 :

11 li

taffetà è una qualità di seta molto pesante . "Regio Decreto sulla composizione e forza dei Reggimenli di Cavalleria e sulla forrnazione del Reggimen10 Guide" pubblicato a Torino il 23 febbraio 1860 12 La circolare era parte integrante ciel

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Tenente colonnello del reggime1110 "Cavalleggeri di Monferra/0" ( /3°) Ai11ta111e di campo di S.M . il Re in grande uniforme 1891-1902

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So1tote11ente del reggirnento " Sa voia Cavallerie!'' ( 3°) in grande unifonne 189 1- /902

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"capo j) La copertura del capo consterà di un kolbak conforme al campione stabilito, con fiamma celeste cordonata di bianco all'estremità, con nappina bianca e pennacchietto in crine color scarlatto; i cordoni saranno neri." II nuovo copricapo risultava molto somigliante nella forma e negli attributi a quello in dotazione ai reggimenti di Cacciatori a Cavallo francesi che avevano partecipato alla campagna ciel 1859 e qu ind i tale scelta era coeren te con il processo di "francesizzazione" delle uniformi che era allora dominante nel nuovo Esercito Italiano. Appena una settimana dopo la p ubblicazione delle "Tabelle" venne di ramata una nuova circolare (Direzione Gen. - Divis. Servizi Ammi n.istrativi - Uff. Vesti ario) - Nota N. 49 - Torino 7 marzo l 860) riguardante gli "Oggetti cli corredo per la divisa speciale del Reggimento Guide" dalla quale è possibile ricavare maggiori dettagli riguardo l' aspetto ciel Kolbak. Il testo che lo riguardava era infatti il seguente : "In arnpliazione delle disposizioni.fatte con Regio Decreto 23 febbraio I 860 intorno alla divisa del Reggimento Guide, ed in esecuzione del medesimo si prescrivono le seguenti norme: Per Uff iziali. Turban: uguale a quello degli elmi di cavalleria di linea 3 Fiamma: panno bleu cilestro,filettatura e fiocco in argento Pelo: d'orso nero Nappina: sferica d'argento Pennacchietto: bianco (aigrette) Coperta: di caotchouc P er Sott'uffiziali e soldati. Turban: idem Fiamma: panno bleu cilestro,JUettatura e.fiocco in seta bianca pei .sott'uffìziali, e cotone bianco pei soldati Pelo: idem, o di montone nero; e bianco pei trombettieri e musicanti Naopina: di lana rossa Pen.nacchietto: Bianco, di crine Coperta : idem» " 1

Dall'esame cli alcuni esemplari coevi ricaviamo maggiori eiettagli riguardanti l'aspetto del kolbak mod. 1860 che era costituito da: - u na carcassa in cuoio d i forma tronco-conica - alta 20 centimetri anteriormente e 23 posteriormente, rivestita con pelliccia cli montone cli colore nero naturale tagliata molto corta e chiusa eia un imperiale cli cuoio annerito leggermente affossato rispetto al fusto . - una fiamma di panno "cilestrino di Francia", la stessa tonalità di grigio azzurro scuro dell 'uniforme, guarnita da un cordoncino in cotone bianco - in seta per i sottufficiali - applicato lungo i bord i esterni e da un fiocchetto dello stesso materiale e colore, lungo in tutto 65 millimetri e cucito alla p unta. La fiamma lunga in modo tale che l'estremità ciel fiocchetto doveva trovarsi a fi lo col mento del soldato, era in realtà una specie cli sacchetto vuoto dotato di apertura superiore ci rcolare che veniva rivoltata e cucita su un cerchietto di giunco flessibile incastrato poi nell'infossatura dell'imperiale. - un soggolo in cuoio co n fibbia identico per forma e dimensioni a quello prescritto per i kepì dei reggimenti cli C avalleggeri e di Lancieri. - gli ornamenti, ovvero: una coccarda in lana o in cuo io tricolore cucita sulla parte anteriore a filo con l'orlo superiore,

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La c ircolare s i riferiva qui alla carcassa del kolbak che come il turbante dell 'elmo doveva essere allestita in cuoio e ricoperta di pe lo .

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Gruppo di uffĂŹciali del reggimento "Cc.


rvalleggeri Umberlo I" (23°) in varie tenute 190 8


una nappina ovoidale di lana bianca con anima di legno, alta 70 millimetri e larga 40, la cui estremità superiore non doveva oltrepassare il bordo del kolback e la cui parte inferiore copriva i 2/3 della coccarda , un pennacchietto diritto - in un primo tempo realizzato in crine poi con penne cli piccione bianche ed in seguito, dopo il 1864 rosse - posizionato dietro alla nappina e dotato cli gambo in fi lo d i ferro che veniva infilato nell'apposito taglio praticato nell'imperiale, una treccia d i cotone bianco che ne attrnversava la parte anteriore agganciandosi a due mascheroni in metallo bianco sbalzati a muso cli leone e munit i di gancio ricurvo, uno dei quali era fissato lungo l'orlo inferiore sinistro del fusto in corrispondenza ciel soggolo e l'altro sul retro , poco sotto l'orlo superiore ciel kolback. Per quanto riguarda i trombettieri 14 costoro indossarono per pochissimo tempo il kolbak dello stesso modello della truppa ricoperto però di pelliccia di agnellone tinta di bianco ed ornato dalla fiamma d i panno scarlatto, dal pennacchietto dello stesso colore e, almeno stando a quanto illustrato da Q uinto Cenni nei suoi appunti, dai cordoni di lana mista bianca e rossa . Il kolback degli ufficiali , pur simile nella forma a quello della truppa , presentava le differenze seguenti: - era foderato internamente d i seta rossa e marocchino nero, - la coccarda era in tessuto d i seta e argento , - la nappina era d i "granoncini di argento opaco" oppure di metallo argentato lavorata allo stesso modo, - il pennacchietto cli piumini bianchi era alto 25 centimetri e ven iva sostenuto da una tulipa d i metallo argentato a base sferica - sulla fiamma venivano applicati i distintivi cli grado sotto forma di comb inazioni cli galloncini larghi ognuno 4 milli metri - e di galloni - larghi ognuno 12 millimetri - tessuti in argento e cuciti lungo l'orlo esterno: • sottotenente un galloncino • tenente due galloncini • capitano tre galloncini • maggiore un gallone con un galloncino posto all'interno • tenente colonnello un gallone con due galloncini posti al l'interno • colonnello un gallone con tre galloncini posti all 'interno Il fiocco che guarniva la punta della fiamma era in argento, di mezza grovigliola per gli ufficiali superiori e cli filato mTicciato per i capitani e g li ufficiali subalterni. - i cordoni erano in argento, identici a quelli prescritti per gli ufficiali dei Lancieri e dei Cavalleggeri. Il 20 maggio del 1860 venne pubblicata una nota con la quale si introdussero altre modifiche al kolbak delle G u ide (Direzione generale - Divis. Servizi Amministr. - Uff. Vestiario e R imonta) - Nota N . 83 - Tori no 20 maggio 1860) Il testo del documento era il seguente: "In aggiunta alle modificazioni relative al corredo del Reggimento Guide fatte con nota 7 marzo scorso, si determina : a) Che li kolba7c dè trombettieri abbiano le pelliccie nere a vece delle attuali bianche, con borsa scarlatto, e pennacchietto di piurne bianche della stessa foggia di quello dei soldati; b) Che vorranno applicarsi al kolbak i soggoli, collocati nell'interno ed altaccati alla parte superiore; c) Che Li kolbak dovranno essere muniti dei cordoni (così detti forrageres) in argento per gli uffiziali, in cotone bianco per la truppa, ed in lana rossa pei trombettieri ."

t 4 TI

reggimento contava un caporale trombettiere ascritto al lo Stato Maggiore reggimentale e 28 trombeuieri ripartiti nei sette squadroni , J4 dei quali cli l" classe e 14 cli 2" classe.

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Sottotenente del reggimento "Savoia Cavalleria " (3 °) in grande uniforme per rivisre 1898-1902

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Con il passare degli anni il kolbak delle Guide subì delle mod ifiche strutturali dovute più che altro all'interpretazione dei campioni ufficiali da parte degli appaltatori anziché a modifiche regolamentari; verso la metà degli anni '60 aveva infatti assunto un aspetto imponente dato che la sua forma era ora p ressoché cilindrica, il pelo cl' orso che lo rivestiva si era via via allungato ma soprattutto era cambiata la posizione e il colore di alcuni attributi come appare evidente da una nutrita serie di fotografie e di illustrazioni coeve riferite soprattutto al periodo 1865 - 1870: - ìI pennacchietto era di colore rosso scarlatto, - la coccarda era ora posizionata al centro dell a parte anteriore ma ven iva sempre coperta dalla nappina ovoidale, - la treccia era collocata solo sulla parte anteriore ed era fissata no n più ai due mascheroni ma a due semplici borchie in metallo argentato munite cli gancio . In tenuta di campagna venivano tolti dal kolbak la fiamma, la treccia cd il pcnnacchietto.

4. La Scuola militare di cavalleria Il quadro permanente della Scuola Militare d i Cavalleria - denominazione assunta il 20 novembre ciel 1849 dall'antica "Regia Scuola di Equitazione" sciolta il 27 marzo dell' anno precedente- ricevette una nuova uniforme 15 a seguito della circolare n. 58 clell'8 maggio 1860 (Riordinamento e div ise dell a Scuola militare di cavalleria - Gabinetto, Sezione l ") il cui testo recitava in proposito quanto segue : "S.M. in udienza del 2 corrente mese essendosi degnata di approvare un nuovo quadro graduale numerico del personale permanente della Scuola militare di cavalleria che meglio corrisponda agli attuali bisogni di quello stabilimento, io trasmetto un esemplare del relativo R. Decreto alla S. v .1 6 per occorrente sua norma, soggiungendole quanto segue, cioè: l O Omissis 2° La divisa del personale della Scuola oradetta sarà la seguente, cioè : a) 1ìmica: ornissis h) Spa!Lini: omissis / c) Pantaloni di parata: omissis d) Berretto di fatica : omissis e) Giubba: omissis f) Pantaloni di fatica: omissis g) Keppy coperto di panno scarlatto con catenelle e guarniture in metallo bianco, ornato di cornetta con entro la granata sormontata dafiamma, e giusta il modello che verrà approvato. h) Pennacchio di penne color turchino i) Cordoni in cotone bianco, e di argento per i signori i~[fiziali . l) Le gualdrappe .. ...omissis m) L'armamento e le buffetterie .. ...........omissis. 3° Omissis . Provveda la S. V per quanto può spettarle pell 'eseguimento delle presenti determinazioni . IL Ministro della Guerra M . Fanti"

15

La tunica era del modello in uso nell'artiglieria mentre i pantaloni ed il berretto cli fatica seg uivano i canoni stabi liti per g li analoghi capi di corredo della cavalleria 16 La circolare era indirizzata ali "'lspellore dell'Esercito , ui cmnandanli la Divisione di Cavalleria, ai comandanti del-

le Brigate e dei Corpi di cavalleria e deposiri, al comandante la Scuola rnilil. di cavalleria e agli Uffici d'intendenza militare di visionali" .

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Soldato del reggimento "Cavalleggeri di Catania '' (22°) in uniforme di marcia 1915-18

Soldato "Volontario di un anno" appartenellfe al Deposilo del reggimento "Cavalleggeri di Lodi" ( /5 °) in tenuta da libera uscita con pastrano 1914- 15

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Tenente del reggimen10 "Cavallexgeri di Treviso" (215 °) in unif'orrne di marcia 19 15 -18

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Il kepì rnod. 1860 in dotazione alla Scuola rappresentava la logica evoluzione del vecch io shakot mod.18 19 il cui uso era stato confermato qu indici anni prima dal "Regio Vigl ietto" del 20 novembre 1845 17 che stabiliva infatt i che lo "shakot" in questione doveva essere "coverto di panno scarlatto,foggiato, ed ornato siccome vuole il modello per talftne approvato addì 14 di agosto 1819" e tale ri mase fino al 1864 quando quello in dotazione agli ufficiali , quasi identico nella forma a que llo dei reggimenti d i cavalleria leggera, venne descritto in modo dettagliato, anche se nella contorta prosa dell' epoca, nell' "Istruzione Generale sulla divisa degli Uffiziali superiori ed inferiori della Cavalleria di linea, Lancieri, Cavalleggeri, Ussari, Guide, Scuola normale di cavalleria, Treno d'Armata e Cmpo Veterinario militare" 1S il cu i testo fu il seguente: "Il kepy consiste in una fascia di cuoio ricoperta di panno scarlatto e foderata internamente nella sua parte inferiore con unafascia di rnarocchino nero . Esso sarà rin.chiuso superiormente da un imperiale ricoperto di panno scarlatto del diam.etro che può variare da 0,1 50 a 0 ,160, secondo la grandezza della parte inferiore; esso sarà affossato di 0,012 dall'orlo superiore della fascia. Sul davanti verrà collocata in posizione orizzontale la visiera, di forma circolare, di cuoio verniciato, e con un piccolo orlo dello stesso cuoio . Un tessuto d'argento della larghezza di 0,013 verrà cucito sulla visiera parallelamente all'orlo e lungh 'esso . Una piccola treccia d'argento quadrangolare dell'altezza di 0,003 circa verrà posta sopra e per tutta la lunghezza della visiera, là dove questa si attacca al kepy. La visiera avrà un circuito di 0,340 circa . La nuca sarà di cuoio nero verniciato; essa avrà nella sua parte superiore un tessuto d'argento dello stesso lavoro, e della stessa dirn.ensione di quello della visiera . Esso verrà cucito a 0,002 sotto l'orlo superiore. La nuca verrà collocata in modo che il tessuto d'argento venga a cadere tanto da una parte che da.il' altra della treccia quadrangolare posta sulla visiera e sarà unita alla medesima per Lo spazio di 0,025; l'altezza massima della nuca sarà di 0,090. Nella parte superiore del kepy, ed alla distanza di 0 ,007 dall 'orlo, vi sarà un tessuto quadrangolare d'argento dell'altezza di 0,005. La fonna del kepy dev'essere tale che la sua parte anteriore sia perpendicolare alla visiera e alta 0,115 circa a misurarsi dalla base, e la posteriore inclinandosi leggermente, gradatarn.ente raggiunga, all'altezza di 0,145 misurata pe;pendicolannente, la sommità dell 'orlo superiore . Il kepy avrà in fronte ed imrnediatamente sopra la treccia quadrangolare della visiera una cornetta con granata in metallo bianco, entrostante la Croce di Savoia, in metallo dorato, il tutto della larghezza di 0,055 e dell'altezza di 0,065 circa e conforme al modello . Avrà pure la coccarda nazionale tricolore in seta con filetto bianco argento, del diametro di 0,050 circa posta sotto il tessuto quadrangolare d'argento, e ricoperta per metà dalla.fiamrna della granata. Avrà tre mascheroni con gancetto di m.etallo bianco, due dei quali, dell'altezza di 0,040 circa e della larghezza dì 0,035 circa, verranno collocati alle parti laterali corrispondenti agli angoli della visiera ed alla distanza di 0,032 dalla parte superiore . Il terzo, dell'altezza di 0,030 e della larghezza di 0,025, verrà collocato sotto la nappìna in modo che covra il tessuto quadrangolare d'argento e la parte superiore della coccarda, e si trovi alla distan-

17

"Regio Viglieuo por/ante un riordinamento dello regia scuola di equiiazione m.ilitare; coli 'assegno delle paghe e vantaggi, arredi, ecc . E prescrizioni per re!mivo eseg11i111e11to,fatte con circolare dispaccio N. 222 della stessa daw soprindicata." 18 "Istruzioni Generali sulla divisa degli [.,Tffiziali superiori ed inferiori dei Carabinieri Reali, dello Stato iY!aggiore, dell'Artiglieria, del Genio, della Cavalle rio , del 7ì-eno d'Armata e del Corpo Veterinario militare" G iornale M ilitare ciel 1864 Suppi irnento N .7 Nota (N .1 50) 15 ottobre 1864 - Direzione Generale dei Servizi Amministrativi - Divis. Vestiario, Sez . I").

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Capila,w Aiutante Maugiore del reggimento "Nizza Cavalleria " ( I in grande uniforme 1919-26

Gruppo Bandiera ciel reggimento "Nizza Cavalleria" (1°) in grande unifòrme 1918-23

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0 )


za di 0,008 circa dalla.fiamma della granata. Avrà una catenella di metallo bianco, i cui anelli saranno del diametro di 0,010 in circa, della lunghezza di 0,750 circa, le cui estrernità si troveranno unite nel gancetto del mascherone davanti, e verrà sostenuta dai gancetti dei mascheroni laterali. La nappina sarà di forma ovale e fatta di niezza grovigliola d'argento, dell'altezza di 0,050 circa e della larghezza di 0,035 circa . Essa verrà collocata in modo che la sua metà inferiore copra il mascherone e la sua parte superiore oltrepassi l'orlo del kepy di 0,015 circa . Avrà un pennacchiello cli penne bianche con poche penne verdi alla etremità inferiore che saranno sostenute da una tulippe ricamata in argento a cinquefoglie . La sua altezza, non compreso il gambo, sarà di 0,180 circa . Esso verrà collocato dietro e nel medesimo foro della nappina . I distintivi dei diversi gradi saranno i medesimi descritti nella Parte l" e verranno collocati a 0,004 circa al disotto del tessuto quadrangolare d'argento che orna la JHJ.rte superiore del kepy. I soggoli saranno come quelli descritti nella Parte l". Il kepy avrà una coperta taffetà rossa foderata di seta rossa, la quale coprirà pure la visiera." Per quanto riguardava il kepì della truppa e dei sottufficiali questo era identico nella forma e nelle dimension i a quello degli ufficiali ma presentava alcune differenze nelle guarnizioni e cioè: - l'attacco tra il fusto e la visiera era privo di treccia - la visiera era priva di bordatura in gallone - il cordoncino quadrangolare cucito sul fusto al disotto dell'orlatura superiore del kepy ed il galloncino che bordava la parte superiore del coprinuca erano entrambi di cotone bianco - la catenella ed i mascheroni erano in "pacquefond" 19 - la coccarda era in cuoio verniciato - la nappina era in lana rossa montata su un'anima di legno - il pennacchietto era in crini di colore bianco con gambo in filo di ottone. La fodera usata per proteggere il kepy era di tela americana rossa.

Il 31 dicembre 1864 l'uniforme della Scuola, al pari di quella di tutti gl i altri Istituti d'istruzione del l'Esercito20, venne profondamente modificata (Nota (n.20 1) 31 dicembre 1864 - Direzione Gen. dei Servizi Amm in istr. - Divis. Vestiario, Sez. l ")2 1 ed il vecchio copricapo ricoperto di panno rosso - considerato troppo appariscente in un Esercito in cui il colore turchino era dominante e nel quale erano già presenti delle "anomalie" quali erano cons iderate le uniformi degli "Ussari d i Piacenza" e delle "Guide" venne soppresso. Il documento recitava in proposito: "Per introdurre nella tenuta degli istituti militari la maggiore un4ormità possibile, questo Ministero nominava una commissione acciò rivedesse le tabelle del corredo stabilito per ogni allievo, e, procurando di non oltrepassare la somma pel medesimo fissata dagli articoli l O e 29 del regolamento approvato con R. decreto 6 aprile l 862, suggerisse quelle varianti che vi fossero richieste, e quindi proponesse una Istruzione generale sulla divisa degli allievi e del personale superiore ed inferiore di governo di lutti gli stabilimenti di educazione militare, la quale valesse ad aggiungere lo scopo suddetto.

J9 Il "pacqucfoncl" era il termine francese che indicava l' alpacca o "argentone'', una lega di rame, nichelio e zinco che s imula l' argento molto usata all'epoca per la realizzazione d i fregi e cli altri ornamenti metallici. 20 Gli istituti m ilitari atlivi all'epoca nell 'Esercito erano la "Regia Mi/ilare Accademia" , la "Scuola Mi/ilare di Fanteria" , la "Scuola lvlilitarc di Cavalleria" , i "Collegi Mi/ilari" ed i ''Battag lioni di.figli di 1nili1ari e Scuola di Musica " . 2 1 ''Istruzioni generali sulla tenu/a dei Personali deg li istituti militari. Tabella degli oggetti di vestiario , corredo e biancheria, stabiliti per gli allievi degli ls1i1u1i stessi."

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Colonnello Comandante del reggimento '?lizza Cavalleria" ( I 0 ) in f!IW1.de uniforme 1919-26

Soldati appartenenti al reggim.ento "Piemonle Reale Cavalleria" (2") in un(forme di rnarcia 1919

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Ora, poiché la prefata commissione ha testè adempiulO l'cifJidatole incarico, il soltoscritto approva le proposte modificazioni alle tabelle surriferite, non che le istruzioni onde si tratta, e le rende di pubblica ragione, avvertendo essere già stato disposto presso il magazzino principale della amministrazione militare in Torino , affinché ciascuno istituto sia tosto provvisto di tutti i carnpioni degli oggetti cli corredo in quelle tabelle indicati. Il Ministro Petitti" In conseguenza di ciò il kepì mod .1860 in dotazione al personale permanente ed agli allievi della Scuola venne soppresso e sostituito da un altro "come quello per gli a!Lievi della R. militare accadernia, meno che in jiwue porterà la cornetta sorrnontata dalla Corona Reale, invece della Croce di Savoia . Avrà La nappina sferica chermisina, il pennacchiettu di crini e la tela cerata giallopwla, con. cornetta dipinta vi dinanzi, confanne alla cavalleria Leggera" . Per quanto riguardava poi gli ufficiali il loro kepì doveva essere in "panno turchino e tale per.form.a e dimensioni che è stabilito per la cavalleria leggera. Porterà in fronte una cornella sormontala da!La Corona Reale in metallo argentato . La fodera del kepy ed il pennacchietto saranno uguali a quelli stabiliti pei cava!Leggeri ."

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Il conte Calvi di Bergolo, ufficiale di Cavalleria in wuforme di m.arcia con elmello metallico mod. 19 I 6 (1918-25)

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CAPITOLO Q UARTO

IL COPRICAPO DELLA CAVALLERIA LEGGERA DAL-1812 AL 1943 I reggimenti di cavalleria leggera furono i primi in assoluto ad essere dotati di un nuovo copricapo , il colbacco, derivato dal kolbak del Reggimento "Guide", l'unico tipo sopravvissuto alle profonde mutazioni apportate anche nel campo delle uniformi dalla riforma Ricotti, contrariamente a quanto avvenne per il kepì e per lo czakò degli Ussari che sparirono invece definitivamente. Così come era accaduto per l'elmo dei primi quattro reggimenti, anche in questo caso furono gl i uffic iali - che da circa due anni avevano anch'essi in dotazione come copertura del capo il solo "berretto allafigaro" identico a quel lo dei loro colleghi - i primi ad essere dotati, a partire da 1° luglio del 1872, del nuovo copricapo, seguiti soltanto due mesi più tardi dai sottufficiali e dalla truppa . La circolare istitutiva (G .M. N. 132 - Divisa e Vestiario - (Nota N. 25) Colbacco 1 per gli ufficiali cli cavalleria - l O luglio 1872) descriveva con minuzia le caratteristiche del nuovo copricapo: "I. È adottato p er gli iffficiali dell'arma di cavalleria, esclusi quelli dei quattro p rimi reggimenti, una nuova.foggia di copertura del capo che sarà denominata colbacco e le cui parti e dimensioni si vedono rappresentate ed indicate nelle.figure dell'annessa tavola, e sono descritte qui in appresso . 2. Il colbacco si cornpone di un copri-capo propriamente detto e degli omamert1i. 3 . Nel copri-capo si distingue : il tubo, il tondino, la visiera ed il coprinuca. 4. Il tubo è di feltro (jìg .J), rivestito cli pelle nera di foca, che scende sino agli orli della visiera e ciel coprinuca, a pelo lungo da millimetri 30 a 40,foderato internamente di seta e da un'alluda di ,narocchino nero verso l 'orlo il1feriore; avrà il diametro corri.spandente alla grossezza del capo, e l'altezza tra 73 e I 4 centimetri. Superiormente il tubo è sormontato e chiuso da un tondino ovale (fig . 2), pure di cuoio verniciato, verso i lembi del quale si ripiega e si cuce la pelle nera che riveste il tubo. 5 . La forma apparente del copricapo è quella di un tronco di cono a basi ellittiche, di cui la base superiore è di 1 112 centimetri più ristretta, tutt'all'intorno, della base ir!feriore e, verso di questa, il copricapo s 'incurva dolcemente per accordarsi con la piegatura tanto detla visiera quanto del coprinuca. 6. La visiera, di cuoio nero verniciato, è inclinata sul dinanzi e va ad unirsi colle sue estremità a quelle del coprinuca, il quale è pure dello stesso cuoio ed inclinato in basso; entrambi han.no le stesse dimensioni che appariscono dalla figura 3 . 7. Gli ornanienti del colbacco sono: a) la stella d 'argento (jzg.4), che ha cinque punte equidistantifi·a loro e dal centro del disco da cui irradiano. Il raggio di questo disco è di millimetri 34, e quello della circo,iferenza, cui fanno capo le estrem.ità delle punte, è di rnillimetri 44 . Nel mezzo del disco sta impresso il numero del reggimento smaltato in nero.

l,_L_a nota italianizzava il termine "Kolbak" usato fino a quel momento in "Colbacco"; nel testo della circolare era infatti riportata l'annotazione seguente: "Sull 'annessa tavola invece di kolbak leggasi colbacco" .

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Cerimonia di collsegna della /VI.O.VA1. al/ ';


\rma di Cavalleria tenutas; a Roma l ' Il novemhre J933



La stella va collocata nel mezzo della.fronte del colbacco, in modo che le due punte di base vadino (sic) a toccare l'origine della visiera, e la punta superiore si trovi nella verticale che passa pel centro del disco. 8 . La coccarda nazionale è in seta, del dimnetro di millime1ri 50, e va posta simm.etricamente dietro La stella, in guisa che il limite più elevato del campo verde tocchi la punta superiore della medesima. 9 . La nappina d 'argento (ftg . 5) ha una.forma elissoidale appiattita, coll'asse maggiore di millimetri 50, e quello minore di millimetri 36; nel disco ovale e centrale della nappina, che sporge 5 a 6 rnillimetri dalla sua base, vi è scolpita in basso rilievo la croce di Savoia . La nappina oltre ad essere d'ornamento serve eziandio per distinguere i gradi2 . A tal uopo all'inrtiro del disco centrale vi risalta un bordoncino liscio (ftg. 6) dello stesso metallo della nappina, pel sottotenente; due bordoncini uguali, intramezzati da una striscia smaltata in nero, pel Luogotenente; tre bordoncini, intramezzati da due striscie nere, pel capi.trmo, r.mnp_ si nssava nellaftgura 6 . Analogamente si distinguono i tre gradi di maggiore, tenen1e colonnello e colonnello, colla d![ferenza che i hordoncini e le striscie nere intermedie sono addentellati a vece d'essere continui, come si scorge nella.figura 5 . Le striscie e i bordoncini hanno tutti l'egual larghezza di due m.illimetri circa. La nappina si colloca sopra e a contatto della punta superiore della stella, in modo che il suo asse maggiore riesca nel prolungamento del!' asse di questa, e deve potersi levare e rnettere mediante un'appendice metallica che entra e sorte da un passante di cuoio cucito dietro la coccarda. 1O. La penna (fif; . 7) d 'aquila, è posta verticalmente dietro la n.appin.a ed il suo gamho va ad innestarsi nello stesso passante di cuoio che serve a fermare La nappina. La parte esteriore visibile della penna deve essere alta cent. 28 e larga millimetri 14. 11 . La treccia (fig. 8) è formata da due cordoni in tessuto d 'argento, del diametro di 4 millimetri, intrecciati tra Loro in modo che la treccia risulti larga I 8 rnillimetri, e le due estreniità tenninino ad occhiello. Una di queste estremità porta inoltre una ghiandina pure d'argento la di cuiforrna, in iscala naturale, si vede nella figura 9. Per appendere la treccia al colbacco havvi in questo due uncini sporgenti ciascuno eia uno scudello liscio d'argenlO: L'uno.fisso dietro il tubo quasi rasente il lembo superiore del tondinio, e l'altro nel lato sinistro, in corrispondenza alla tempia, presso l'origine del coprin.uca e della visiera . 12. lnfin.e per tener fermo il colbacco al capo h.avvi un soggolo, che è.formato da una strisciuola di cuoio nero verniciato, larga 20 millimetri, di cui un estremo }lnisce con una fibbietta annerita, e l'altro è appuntato ed ha parecchi fori per fermarvi l'ardiglione dellaftbbia,· la strisciuola deve avere tale una lunghezza, che fatta passare per le due camerelle d'ottone ,fissale internamente ji·a il tondino ed il tubo, possa, girandola sotto la gola, abbibiarsi e tener fermo il colbacco sul capo, in guisa che lafibietta riesca sulla guancia sinistra . 13 .1 comandanti di reggimento, invece della penna d'aquila , porteranno una penna bianca, avente le stesse dimensioni di quella . 14 Gli ufficiali cli cavalleria della scuola nonnale di cavalleria, della scuola di fanteria e cavalleria, dei depositi allevamento cavalli e dei depositi cavalli stalloni, al numero del reggùnento, nel disco centrale della stella, sostituiranno la croce di Savoia . 15. Gli ujjìciali faranno uso del colbacco nella gran monrura, nella montura festi vo, nella muntura di marcia e nei servizi armati, a datare dal 1 ° ottobre 1872 . La penna e la treccia non si porterà che nella montura festiva e nella gran rnontura . Il l'vtinistro Ricotti"

2 Questo s iste ma a veva orig ine certame nte eia que llo in uso nel reggimento "Guide" con i d istintivi cli g rado posti suUa

fiamma cie l kolbak.

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Solda/0 del reggimento '¡Savoio Cavalleria" (3") in uniforme da libera uscita 1934-40

Soldato del reggimen10 "Cavalleggeri di Saluzzo" (12 ") in grande un/forme 1934-40

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La stella degli ufficiali riportava al centro il numero del reggimento di appartenenza intagliato del elisco centrale e d ipi nto di nero mentre quella degli ufficiali appartenenti alla Scuola Normale di Cavalleria, ai Depositi allevamento cavalli ed ai Depos iti allevamento cavalli stalloni il disco era rigato e recava la croce di Savoia liscia e in rilievo al centro. Il 22 settembre successivo il colbacco, munito in questo caso anche cli foderina p rotettiva, fu assegnato ai sottufficiali ed alla truppa; la circolare istituti va (G .M . N .186 - Divisa e Vestiario - (Nota N. 43) Colbacco e relativa fodera per la truppa cli cavalleria - 22 settembre 1872) recitava quanto segue: "1. È adottata, in sostituzione di quella ora in uso pei sottiifficiali, ccqJOrali e soldati dell'arma di cavalleria, esclusi quelli dei primi quattro reggùnenti, una copertura del capo che sarà denominata cobacco, e le cui parti e dimensioni si vedono rappresentate ed indicate nelle figure dell'annessa tavola, e sono descriue qui in appresso. 2 . Il colbacco si compone di un copri-capo propriamente det!o e degli ornam.enti. 3 . il copri-capo (jig.1) èformC/lo da un tubo difeltro (jig. 4) chiuso superiorrnente, e rivestito tutto all'intorno di pelle nera difoca che scende fino agli orli della visiera e del coprinuca (fig . 8) con alluda interna di marocchino nero verso l'orlo ù1feriore e con soggolo di cuoio verniciato . Superiormente il tubo è coperto da un tondino ovale (fìg . l O) di tela verniciata, verso i lembi del quale si ripiega e si cuce la pelle di foca che investe il tubo. La visiera ed il copri-nuca (fig. 8) di cuoio inverniciato sono unite alle loro estrem.ità e trovansi inclinate in basso, La visiera sul dinanzi, il copri-nuca sul di dietro . 4. Gli ornamenti dei colbacco sono: a) la stella metallica (fig . 2), coLLocata nel mezw della fronte del colbacco, in modo che le due punte di base vadano a toccare la visiera e la punta superiore si trovi nella verticale che passa pel centro del disco . b) la coccarda nazionale (fig . 3) in lana, posta simmetricamente dietro la stella, in guisa che il limite più elevato del campo verde tocchi la punta superiore della medesima. c) la nappina (ftg . 9) tutta in lana sul dinanzi, è.foggiata in modo che possa apporsi sul colbacco nel senso del suo asse maggiore, sporgendo una parte di questo al disopra del copri-capo . d) la penna (fig. 5) di corvo, è fissata verticalmeme entro il foro della nappina, ed il suo gambo va ad innestarsi nello stesso passante di cuoio che serve a fermare La nappina. La parte esteriore visibile della penna deve essere alta cent. 14 e larga in media da 30 a 35 1nillimetri. e) la treccia (fig. 7) èfonnata da due cordoni in cotone bianco, del diametro di 4 millùnetri, intrecciati tra loro in maniera che la treccia risulti larga J8 millimetri, e le due estremità terminino ad occhiello . Una di queste estremitàporw inoltre una ghiandina p ure in cotone bianco, la di cui forma, in iscala naturale, si vede nella figura 6 . Per appendere la treccia al colbacco havvi in questo due uncini sporgenti ciascuno da uno scudello liscio in pac,fond; l'uno fisso dietro il tubo e l'altro nel !aio sinistro, in corrispondenza alla tempia, presso il punto di congiunzione del coprinuca e della visiera . La treccia appesa a detti uncini deve risultare: colla ghiandina di dietro, e con la treccia p endenle a festone sul lato destro e poggiata sulla metà circa della visiera . 5. I colbacchi sono di otto diverse dimensioni, e la proporzione con cui debbono costruirsi è la seguente: Sviluppo interno di centimetri

60

59

58

57

Proporzione per /00

5

5

10

IO

6. La natura,fonna e dimensioni delle di verse parti che compongono il colbacco sono le seguenti: a) il wbo di.feltro (Fig .4),formato con lana merinos e pelo di coniglio di l " qualità, è reso impermeabile e duro da una soluzione di ragia di pino, gommalacca, spirito di vino, pepe e canfora . Ha lafor89


Soldaw del 3° squadrone del reggirnen/0 "Cavalleggeri Guide '' (19°) in grande uniforme 1934-40; si noti la differenza del tessuto impiegato per confezionare la giubba ed i pantaloni

Colonnello comandante del reggimento "Genova Cavalleria" (4 ") Aiutante di Campo di S.kf. il Re in grande unifèmne nera da sera /934-40

90


ma di un tronco di cono a basi parallele, ma coll'angolo della base superiore leggermente arrotondato . Il tubo ha un'altezza costante di millimelri 125, e l'asse longitudinale della base superiore ha una maggiore lunghezza di 9 millimetri per parte su quello della base inferiore . Variano soltanto gli sviluppi delle due circonferenze, dovendo l 'inferiore corri:,pondere in centimetri alla dimensione del colbacco, ma coll'aumento di un centimetro . Il peso del tubo non deve essere maggiore di grammi cento trenta. b) la pelle di foca deve essere di un bel nero, con pelo fitto e lungo almeno millim.etri 12 e) il tondino (fig . 70) è di tela nera inverniciata., detta americana, ed ha le seguemi dimensioni: Per colbacco di centimetri

60e59

58 e57

56 e55

Diametro maggiore id.

18

17

16,5

16

Diametro minore id.

14,5

13,5

13

12,5

54 e53

d) l'alluda è di pelle di rnontone marocchina la nera, ha un 'altezza variabile di 1nillim.etri 80 e la lunghezza in centirnetri corrispondente al numero del colbacco e) la visiera ed il copri-nuca (jig. 8) sono di cuoio nero, verniciato da una sola parte, della grossezza di 3 a 4 niillimetri; hanno l'altezza/issa al centro di mili. 55 ed una larghezza costante alla estremità di millimetri 20. Per i colbacchi di centimetri

60 e59

58 e57

56 e55

54 e53

Lunghezza della corda mili.

292 48

284 46

276 44

268 42

Lunghezza della freccia mili.

f) Il soggolo è.formato da due strisciuole di pelle di m.ontone nera verniciata, una delle quali è larga 20 millimetri e lunga millimetri 270,fatta a punta con parecchi fori e l'altra lunga millimetri 410 avente ad una estrem.ità unafibbietta annerita con passante.fisso; ambedue sono tenute a sito da due camerette d'ottone fìssate al tubo g) la stella (fig . 2), la coccarda (fig. 3) e la nappina (jìg. 9) sono identiche a quelle descritte alle lettere i) l) m.) del N. 10 dell'Atto N. 116 delli 9 giugno 1872 pel chepì difanleria; la nappina deve essere trattenuta a sito dal gambo della stella . 7. La n.appina sarà in lana rossa ed anteriormente piatta col nwnero dello squadrone ricmnato in bianco su panno nero; per gli uomini appartenenti agli stati maggiori dei reggimenti e della Scuola Normale di cavalleria, la nappina sarà interamente elissolidale, quindi senza nu.rnero; per gli uomini degli squadroni di deposito sarà anterionnente piatta con un D ricamato in luogo del numero dello squadrone. 8. La stella degli individui della Scuola Normale di cavalleria, invece del numero del reggimento avrà la croce di Savoia .

91


9. Il conto di costruzione del colbacco è il seguente: Materiale

Costo

Pelle di.foca marina

L. 3,75

1 visiera di cuoio verniciato

L. 0,40

I copri-nuca di cuoio vemiciaro

L. 0,40

1 tubo di.feltro

L. 1,50

I tondino di !eia ù1verniciata

L. 0,15

1 nappi11a in lana

L. 0,38

1 coccarda in lww

L. 0,15

l alluda d i marocchino nero 1 stello m etol!ica

L. 0,25 L. 0,40

2 scudelli con gancio , di pacf'ond, a L. O, I5 caduno

L. 0,30

J soggolo

L. 0,25

1 treccia di colone bianco

L. 0,80

I penna di corvo

L . 0,07

Atfano d'opera

L.1 ,00 Tor aie

L. 9.RO

Prezzo di conteggio

L. 9,80

10. Per coprire il colbacco sifa uso di unafodera in cotone bianco. Essa è formata da un tondino ovale avente i diametri di ,nillimetri 170 e 2 i O e da due pezzi uguali formanti la fascia di .forma trapezoidale; il lato superiore è lungo millimetri 350, l'inferiore ha la.forma semicircolare ed è sotteso da una corda di millimetri 360, l'altezza ai.fianchi è di ,nillim.etri 165 e nel centro di rnillimetri 200. 1 due pezzi cuciti.fra di loro sono pur cuciti al tondino; un cordoncino in cotone bianco è tenuto al bordo inferiore in una guaina; sonvi praticati due .fori con rinforzo sottostante per passaggio dei gancetti porta-treccia ed uno spacco orizzontale in allo sul dinnanzi per passaggio del gambo della nappina; sul centro del dinnanzi è dipinto il numero del reggimento dell'altezza di rn.illimetri 32, o la croce di Savoia p er la Scuola Normale di Cavalleria. Il conto di costruzione è il seguente: Materiale

Costo

Tela di coto11e bianca (domesric) alta metri 0,72 a lire 0,70, rnetri 0,26

L. 0,18

Cordoncino in cotone bianco

L. 0,03

Fallura efurniturn, compresa la stampa del numero

L. 0,24

Costo di costruzione e prezzo di co11teggio

L. 0,45 ,.

J! . Nei modello per gli inventari del materiale dei servizi amministrativi (edizione 1872) saranno fatte le seguenti aggiunte: Categ. la, N.492 - colbacco per cavalleria, N. L .9,80 Categ. !a, N.493 - fodera per colbacco per cavalleria., N. L .0,45 12 . L'op{/ìcio meccanico militare ha L'incarico di spedire ai reggimenti i campioni degli oggetti sopradetti, più le parti componenti iL colbacco, perché i Consigli amministrativi possano farsi un'idea ben chiara delle m.a terie e del modo con cui è composto. 13. 1 campioni attualmente esistenti restando aboliti, verranno privati del cordellina e dei bolli, e posti in distribuzione. Il Ministro Ricotti"

92


Per quanto riguarda i dettagli del fregio, della coccarda e della nappina, la circolare si rifaceva a quelle adottate il 9 giugno precedente per il nuovo chepì della fanteria. Le loro caratteristiche erano quindi le seguenti : - stella in fe rro lucido , inscritta in un cerchio di 47 mi ll imetri di raggio, aveva cinque punte equidi stanti fra loro ed un elisco centrale convesso del diametro di 34 millimetri, circondato da un toro di 3 mil.limetri cli diametro; al ce ntro del elisco era impresso e dipinto di nero il numero distintivo del reggimento alto 23 mil limetri. li centro della stella era inoltre rilevato cli 10 millimetri rispetto al piano che passava per le estremità deile cinque punte . L a stella veniva fissata al fusto del colbacco grazie ad una rosetta con dado entrambi in ferro. Per i sottufficiali ed i m ilitari addetti alla Scuola Normale di Cavalleria, ai Depositi allevamento cavalli cd ai Depositi allevamento cavalli stalloni il fregio era identico a quello degli ufficiali degli stessi enti . - coccarda in lana ed aveva un diametro cli 50 millimetri. - nappina alta in tutto 60 millimetri e larga 40 millimetri, era dotata cli gambo in fi lo d'ottone lungo 80 millimetri che veniva infilato nell 'apertura praticata al disotto della coccarda - rifinita esternamente con un piccolo trapezio cli pelle di montone nera verniciata - e veniva così te nuto fermo dalla stella. Un anno più tardi il Ministero emanò una nota (G .M.Atto N .55-Divisa e Vestiario (Nota N .73) - Nei giorni piovosi non si deve ornare il colbacco della treccia - 11 marzo J873) nella quale si affermava quanto segue: "Questo Ministero crede opportuno di determinare che, nei giorni piovosi, quando debba essere vestita la grande un4orme o l'uniforme.festiva: a) Gli ufficiali e la truppa di cavalleria che han per copertura del capo il colbacco, lo portino senza treccia. b) Omissis. c) Ornissis. " Nel 1876 vennero apportate (G .M. Atto N .139-Divisa e Vestiario (Nota N .147) - Modificazion i all'istruzione 2 settembre 1871 sulla divisa della cavalleria - 5 novembre l 876) alcune importanti modi fiche a]] ' uniforme degli ufficiai i dei Reggimenti cl i Cavalleria e tra queste una delle più s ignificative fu l'adozione cli nuovi fregio per i colbacch i. Il testo ciel provvedimento, preceduto eia una esamiente relazione del Ministro Mezzacapo, fu il seguente: "RELAZIONE A SUA MAESTÀ Sire/ Con Decreto del 2 settembre 187J la M .V. degna vasi di approvare un'istruzione sulla nuova divisa degli ufficiali di cavalleria. Con essa Istruzione veniva stabilito che tutti i corpi dell'arma di cavalleria avessero un.a uguale divisa e si distinguessero l'uno dall'altro unicamenle per il nwnero del reggimento. Questa prescrizione traeva la sua ragione di essere dalla prima istituzione dei distretti . lr!{atti la relazione alla M .V. che precedeva il Decreto in data 13 novem.b re 1870, relativo alla.formazione dei medesimi, accennava che i soldati in congedo illimitato richiamati sotto le anni dovevano riunirsi al capoluogo del distretto per esservi arredati. Era quindi naturale che una sola divisa vi fosse per tutti i reggimenti di cavalleria a sùnilitudine delle altre armi, poiché senza di ciò, impossibile, o almeno dijjkilissim.o, sarebbe stato il.fornire i magazzini dei distretti degli oggetti di vestiario occorrenti per r(f'ornirne i richiamati sotto le armi . Conseguenza della divisa unica era poi il distinguere l 'un reggimento dall'altro unicamente con un numero progressivo . Senonché più tardi vennero emanate ulteriori disposizioni intorno ai servizi del ,nateriale in uso presso i reggimenti e corpi dell 'Esercito; in esse ji-a le altre era stabilito che i distretti non dovessero conservare oggetti di corredo speciali ai reggirnenti di cavalleria . Più tardi ancora, nelle Istru.z.ioni per la mobilitazione dell 'esercito, venne prescritto che ciascun reg93


Gruppo di appartenenti ad un reggfrnento l


ii Cavalleggeri in uniforme da libera uscila 1934-40



gimento di cavalleria avesse magazzini nei quali sarebbero conservati gli oggetti di arredamento occorrenti per gli uomini richiamati dal congedo, e quelli di equipaggiamento e pel passaggio del reggùnento dal piede di pace a quello di guerra. In tal modo veniva a cessare la causa principale che aveva condotto alla divisa unica, e quindi anche alla distinzione dei reggimenti per numero soltanto. D'altra parte il poter subito distinguere, anche a distanza, per mezzo del colore della divisa l'un dal['altro i reggimenti di cavalleria è incontestabile vantaggio in tutte le circostanze sia di pace, sia di guerra, ma più specialmente in campagna nei servizi di sicurezza o di esplorazione per la.facilità di riconoscere fra loro i vari corpi cl' armata e sovrattutto poi dopo i combattimenti quando, in seguito ad inevitabili frammischiamenti, occorre di raccogliersi . V'ha di più una considerazione di ordine morale elevato la quale consiglia di ridare ai reggimenti i colori ed i nomi che avevano prima del 1871, poiché le circostanze di servizio di quest'arma lo permettono . A questi colori ed a questi nomi vanno annesse gloriose tradizioni che si desidera mantenere sempre più. vive. Per questi motivi, senza nulla cambiare all'attuale ordinamento dell'anna, né alla foggia della divisa, il riferenle propone alla M .V l'approvaz ione dell'annesso schema di Decreto,col quale vengono approvate alcune modificazioni alla Istruzione 2 settembre 187i sulla divisa degli ufficiali di cavalLeria e sul modo di distinguere.fra loro i reggimenti, m.entre il riferente si riserva di disporre con speciali di.1posizioni ministeriali per le occorrenti varianti nella divisa della truppa . VITTORIO EMANUELE Il, ECC. ECC, RE D'ITALIA Sulla proposta del Nostro Ministro della guerra Abbiamo decretato e decretiamo: Articolo Unico. Sono approvate le annesse modijìcazioni alt' Istruzione 2 settembre i 871 sulla divisa degli L~fficiali dell 'arma di cavalleria, per ordine Nostro jìnnate dal Ministro della guerra . Il predetto Ministro è incaricato dell 'esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato alla Corte dei Conti. Dato a Rmna, addì 5 novembre 1876. VITTORIO EMANUELE L. MEZZACAPO

MODIFICAZIONI all'lslruzione 2 settembre 1871 sulla divisa degli ufficiali dell'arma di cavalleria

1. Tì,1,tti i corpi dell'arma di cavalleria devono distinguersi l'uno dall'altro col nome del reggirnen.to, pur conservando il numero d'ordine eh.e hanno presentemente. 2 . Omissis 3. Omissis 4. All'attuale stella sul colbacco sarà sostituito il trofeo di lancie sormontato dalla corona reale per i sei reggimenti lancieri che portano il colbacco; la cornetta sormontata dalla corona reale per i dieci reggùnenti di cavalleggeri. I trofei per il colbacco sono in metallo bianco argentato. Nel centro del trr~feo di tancie e della cornetta è inragliaw il numero del reigùnento . 5 . Omissis 6 . Gli ufficiali delta scuola normale di cavalleria, dei depositi di allevamento e di cavalli stalloni conservano sul colbacco la stella che portano attualmente 7. Omissis 8. Omissis 9 . Le presenti modificazioni andranno in vigore a datare dal i O gennaio 1877. D 'ordine di S.M. Il Ministro - L . Mezzacapo"

95


Gruppo di appartenenti al reggimento ¡'Savoia


Cavalleria''( 3°) in 1,uz{fo rme da libera uscita 1934-40



A seguito del nuovo ordinamento dell'Arma di Cavalleria qu indi gli ufficiali ebbero un nuovo fregio in metallo argentato così diversificato: - per i reggimenti Lancieri di Novara (5°). di Aosta (6°), cli .M ilano (7°) . di Montebello (8°). di Firenze (9°) e d i Vittorio Eman uele (l 0°): un elisco sormontato dalla corona reale, al centro del quale era intagliato il numero del reggimento, sovrapposto a due lance in croce e attorniato da un cordone le cui due estremità, entrambe munite di un fiocco, si annodavano alla parte inferiore delle lance . Il trofeo misurava 81 millimetri di altezza e 65 millimetri di larghezza , mentre la corona da sola era larga 42 millimetri - per i reggimenti Cavalleggeri d i Foggia (11 °), di Saluzzo (12°). di Monferrato (13°), di Alessandria (14°), di Lodi (I 5°), d i Lucca ( 16°). d i Caserta (17°). di Piacenrn (18°). Guide (l 9°) e di Roma (20°): una cornetta coronata recante al centro un disco mobile sul quale, anche in questo caso, era intagliato il numero del reggimento3. Il trofeo era alto in tutto 77 mi lli metri e largo 72 millimetri; la sola cornetta era alta 40 millimetri mentre la corona era larga 41 millimetri ed alta 33 mi llimetri. L'altra grande novit~1 introdotta dal decreto ciel 1876 fu il ripristino dei colori distintivi dei reggi menti in sostituzione del bianco , colore unico per tutti adottato nel 1871; in conseguenza di ciò la treccia di cotone che ornava il colbacco della truppa e dei sottufficiali divenne dello stesso colore prescritto per la filetratura delle gi ubbe, ovvero: Colore della treccia

Reggimento Novara (5°)

Bianco

Aosta (6°)

Rosso scarlatto

M ilano (7°)

Crem isi

Montebello (8°)

Verde Chiaro

F irenze (9°)

Arancio

Vittorio Emanuele ( 10°)

Giallo

Foggia ( I I 0 )

Rosso scarlatto

Sai uzzo ( 12°)

Giallo

Monferrato (13°)

Cremisi

Alessandria ( 14 °)

Arancio

Lodi ( 15°)

Rosso scarlatto

Lucca (16°)

B ianco

Caserta ( I 7°)

Rosso scarlatto

Piacenza ( 18°)

Verde chiaro

Guide ( 19°)

B ianco

Roma (20°)

Bianco

Scuola Normale cli Cavai Ieria

Arancione4

Depositi di A llevamento e Depositi Cavalli Stalloni

Arancione

L'anno seguente (G .M. Alto N.28 - Divisa e Vestiario (Nota N.157) - r-rcgi e numeri per coperture bianche da chepì, colbacch i e cappelli alpini , e fregi di panno pei berretti della truppa cli artiglieria e genio. - 25 marzo 1877) venne mod ificato il sistema di identificazione adottato nel 1872 per la copertura

3 Per evidenziare il nu mero del reggimento intag liata nel tondino del fregio s pesso vi si inseriva dietro un pcaelto di stoffa o di pelle nera. 4 Già nel 1860 i Depositi cavall i avevano avuto in dotazione per qualche anno lo stesso chepì della cavalleria leggera ricope1to in panno arancione .

97


\O 00

Gruppo di marescia//; appartenenti ad un


regg Ăš11e11fo di Lancieri in grande un(forme 1934-38



di tela del colbacco che prevedeva il numero del reggimento o la croce di Savoia per la Scuola normale di Cavalleria ed i Depositi cavalli e cavalli stalloni dipinti in nero sul davanti. La circolare recitava quanto segue: "A modificazione delle disposizioni contenute negli atti N .186 del 1872, N .8 e 70 del 1873, N.5 del J874, N.175 del 1875 e N.l 43bis del 18765 il Ministero determina che ai numeri e fregi dipinti in nero sulle coperture bianche dei chepì, colbacchi e cappelli alpini, vengano sostituiti nunieri e fregi in tessuto di filo di lana nero su campo dijllo di cotone bianco simili al campione che verrà spedito ad ogni amministrazione cui spetti, e delle dùnensioni delle precitate disposizioni ." In seguito alla suddetta d isposizione si ebbero quindi: - per i reggimenti: il numero d'ordi ne - alto 30 millimetTi, largo 18 se singolo e 32 mill imetri se doppio - cucito su cli un segmento di tessuto alto 55 mill imetri e largo 45 nel primo caso e largo 58 nel secondo caso - per la Scuola normale di cavalleria e per i Depositi cavalli e caval li stalloni: la croce di Savoia larga e alta 37 millimetri - cucita su un segmento cli tessuto alto 58 millimetri e largo 56 . I trofei adottati nel 1876 per gli ufficiali sarebbero dovuti essere assegnati anche ai sottufficiali ed alla truppa ma fino al 1880 - anno cli pubblicazione de]J'"lstruzione sulla divisa della truppa delle Armi di Fanteria , Cavalleria, Artiglieria e Genio" - non si trova traccia di questa disposizione in alcun documento ufficiale . Il testo dell "'lstruzione" riguardante il colbacco, molto più esauriente rispetto alla c ircolare istitutiva del 1872, recitava quanto segue: "§ 14. - Colbacco . J reggimenti di cavalleria (esclusi i primi quattro), la scuola normale di cavalleria ed il deposito di allevamento e di cavalli stalloni,fanno uso di una copertura del capo denominata colbacco . Il colbacco si compone di: Un tubo; Una visiera; Un coprinuca; Un tondino . Il Tubo è di feltro, di forma tronco-conica a basi parallele . Esso è chiuso superiormente ed ha l'cmgolo della base superiore leggermente arrotondato . L'altezza del tubo è costante, e l'asse trasversale della base superiore ha una maggior lunghezza di m.illimetri 18 su quello della base inferiore . Il diametro dei tubi varia, dovendo nella parte inferiore corrispondere in millùnetri alla dimensione o taglia del colbacco, ma coll'aumento di l centimetro . Il tubo è rivestito tutto ali' intorno di pelle nera di foca. Nella parte interna sono ji:ssate due campanelle d'ottone per tener fermo il soggolo . Intorno all'orifizio corre una fascia d'alluda annerita . Esternamente nella parte anteriore è cucito in alto un piccolo trapezio di cuoio nero vernicia/O per ricevere il gambo della nappina. Nella parte anteriore del colbacco è collocata una visiera alquanto inclinata e nella parte posteriore un identico coprinuca. Tanto la visiera che il coprinuca sono di cuoio nero verniciato da una sola parte e ricoperti superiormente fino agli orli della stessa pelle di foca che riveste il tubo. Le visiere ed i coprinuca sono di quattro diverse misure corrispondenti alle taglie dei colbacchi come in appresso:

5 L'atto riguardante i col bacchi era il N .186 del .I 872 .

99


o o

li reggirnentu "Genova Cavalleria"


4°) schierato a Roma in Piaz.z.a Venezia, 1939



TAGLIE

DESIGNAZIONE

l"e2"

3"e 4a

5ae 6"

7°e 8"

Lunghezza della corda in rnillirnetri

292

284

276

268

Lunghezza della freccia in 111illimetri

48

46

44

42

Il tondino è di forrna ovale fatto con tela nera verniciata, si unisce con cucitura alla pelle che riveste il tubo . Le dirnensioni del tondino sono: TAGLIE

DESIGNAZIONE

l" e 2"

3"e 4"

5"e6"

7" e sa

Diametro maggiore in rnillirnerri

180

170

/65

160

Diametro minore in millimelri

145

135

130

125

I colbacchi sono di otto diverse dimensioni o taglie, e la proporzione con cui, in massima, debbono costruirsi è la seguen1e: TAGLIE 5a 4"

DESIGNAZIONE

7a

2"

3a

Circonferenza interna in millimetri

600

590

580

570

5

5

10

10

Proporzione su cento

6"

7"

8"

560

550

540

530

25

25

10

10

Il colbacco così composto chiamasi sguarnito . Si dice invece guarnito allorchè si aggiungono gli ornamenti e gli accessori che in appresso: Due scudetti lisci di packfond con uncino sporgente per appendervi la treccia sono pos1i uno nella parte posteriore e l'altro sul law sinistro . Un soggolo cli pelle di montone nera verniciata, divisa in due parti, è fermalo internam.ente alle due campanelle . Una delle due estremità libere è.foggiata a riscontro con parecchi.fori per fermarvi l'ardiglione della fibbia, l 'altra è munita di una piccola.fibbia in.ferro annerito con passante.fisso . Una coccarda di lana dai colori nazionali è posta in ji·o nte al colbacco . Una nappina in lana rossa è collocata in alto sopra la coccarda; essa è perforata nel senso del suo asse maggiore per dar passaggio al gambo della penna, ed è pialla nella parte anteriore col numero dello squadrone ricamato in bianco su carnpo nero. La suaforma è semie/lissoidale per gli uornini degli squadroni, ed ellissoidale per gli u01nini appartenenti agli sta/i maggiori dei reggùnenti, per la scuola normale e pel deposito stalloni ed allevamento cavalli. Per gli uomini degli squadroni di deposito porta la lel/era D invece ciel numero . Unfi'egio viene collocato fra la naJ?pina e la visiera. Esso consiste: pei reggimenti lancieri, cioè dal 5° al 10° cavalleria, in due lance di metallo bianco incrociate e sorrnontate da corona reale, col numero del reggimento impresso nel centro; per gli ultimi dieci reggimenti, in una cornetta in metallo bianco sorrnontata da corona reale col nu1nero del reggirnento impresso nel centro; per la scuola nonna/e di cavalleria, deposito stalloni ed allevarnento cavalli, in una stella di 1netallo bianco con disco mobile e croce di Savoia. Una penna di corvo è fissata verticalmente entro il foro della nappina. Una treccia formata di due cordoni del colore della filettatura della giubba, viene appesa agli uncini degli scudetti .

101


SoldalO del l° squadrone reggim.ento "L<:111.cieri di Aosta" (6°) in unifòrrne da libera usciJa 1934-40. Da notare l'assenza delle srelteue dal bavero della giubba

102


Le due estremità terminano ad occhiello ed una di queste porta una ghiandina . La treccia deve cadere a.festone lungo il lato destro colla ghiandina nella parte posteriore e deve poigiare sulla metà circa della visiera "6. Come abbiamo potuto notare quindi i fregi7 erano ora gli stessi prescritti per gli ufficiali anche se il materiale con il quale erano confezionati era di minor pregio e le misure erano di verse, ovvero: - per i reggimenti cli Lancieri il fregio misurava in tutto 86 millimetri cli altezza e 63 cli larghezza, mentre la corona era larga solo 42 millimetri - per i reggimenti di Cavalleggeri il fregio era alto in tutto 76 millimetri e largo 70, con la corona larga 46 millimetri. Le m isure degli altri ornamenti ed accessori erano le seguenti: - la penna di corvo era alta mediamente 22 centimetri, compreso il gambo lungo 85 rnillimeti-i - la treccia, lunga in tutto 50 centimetri e larga 18 millimetri , era munita di due cappietti alle estremità lunghi ciascuno 25 millimetri - la ghianclina era lunga 32 millimetri e larga 11 millimetri tranne alla sommità dove misurava 17 millimetri ed era dotata d i cappietto per il fissaggio alla treccia lungo 25 millimetri - la nappina era alta in tutto 60 millimetri, larga 40 e spessa 38 ed era dotata di gambo in fi lo cli ferro del diametro di 2 millimetri , 1ungo circa 80 millimetri - il soggolo era largo 20 millimetri ed era di viso in due segmenti, uno 1ungo 4 1 centimetri con la fibbia metalica all 'estremità e l'altro lungo 21 cent imetri, con l'estremità tagliata a punta e dotata di fori . Per quanto riguardava la copertura protettiva in tela del colbacco I"'Istruzione" stabiliva quanto segue: "§ 15 Coperture di tela.

Coperture per colbacco . La copertura èfonnata da un tondino ovale e da una fascia pel tubo in due pezzi. I due pezzi della fascia ed il tondino sono fra loro uniti con cucii ure . Un cordoncino in cotone bianco è tenuto all'orlo inferiore della fascia da una guaina, e serve a fermare la copertura al colbacco . Sul lato sinistro e sulla parte posteriore in alto sono praticali due fori pel passaggio dei iancetti portatreccie, e sulla parte anteriore in alto trovasi uno spacco orizzantale largo millimetri 65 per poter ,nettere e togliere la copertura senza togliere la nappina . f due fori e lo spacco hanno internamente un rinforzo della stessa tela . In.fronte è cucito ilfì'egio tessuto come i precedenti: Pei reigimenti di cavalleria dal 5° al /0 °, in due lance sormontate da corona reale col numero del reggimento, Pei reggimenti di cavalleria dal!' 11 ° al 20°, in una cornetta sormontata da corona reale col numero del reggimento, Per la scuola normale di cavalleria e pel deposito stalloni ed allevamento cavalli, in una croce ." Il 27 febbraio 1879 (G .M . Atto N .34-Divisa e Vestiario-(Nora N .184) - Pennacchiett:o per i comandanti effettivi cli reggimento) anche per i colonnelli comandanti dei reggimenti di Lancieri e d i Cavalleggeri venne reintrodotto l'uso del pennacchietto cli colore bianco e di conseguenza venne abol ita la penna dello stesso colore utilizzata fino a quel momento .

6 Nel

7 Nei

1880 il co~to cli un colbacco guarnito per truppa e sottufficiali era cli Lire 8,70. fregi della truppa i numeri erano impressi nel tondino e dipinti cli nero.

103


Il pennacchietto sarebbe dovuto essere innestalo in una "tuli1w " cli metallo argentato da infilare nell'apposito foro praticato nella parte superiore della nappina, ma poco tempo dopo, visti gli ovvi inconvenienti causati eia questa soluzione - quasi sempre la tulipa si piegava o usci va dal foro a causa del peso del pennacchietto - vennero prodotte delle nappine con la tulipa saldata direttamente . I reggimenti costituiti il 1° ottobre 1883 - "Padova" (21 °) e "Catania"(22°) - ed l O novembre 1887 "Umberto l" (23°) e " Vicenza (24°)" - ebbero oltre al numero distintivo impresso nel fregio anche la treccia al colbacco del colore distintivo come gli altri reggimenti ovvero: - cremisi per il reggimento "Padova" - arancio per il reggimento "Catania" - bianco per i reggimenti "Umberto l" e "Vicenza" II 24 gennaio 1891 venne pubblicata la "Raccolta delle disposizioni relative alla divisa degli ufficiali" - primo regolamento organico in materia ad essere pubblicato dopo il 1871 - nella quale non apparvero variazioni di rilievo nella struttura e negli ornamenti del colbacco degli ufficiali rispetto al passato; vi furo no riportate una sola variazione - riguardante la foderina protettiva di tela bianca che ebbe ora i fregi dipinti in nero e non più tessuti - ed alcune precisazioni riguardanti i fregi destinati ad alcune categorie di ufficiali, ovvero: - ufficiai i inferiori addetti ai comandi superiori dei Distretti ebbero la stella a cinque punte in metallo dorato con la croce di Savoia nel disco - ufficiali superiori comandati in servizio temporaneo presso i Distretti conservarono il fregio del proprio reggimento - ufficiali addetti a servizi speciali conservarono il fregio del reggimento al quale erano originariamente ascritti - ufficiali destinati allo Squadrone di Cavalleria della M ilizia Speciale di Sardegna ebbero lo stesso freg io prescritto per gli ufficiali della Scuola d i Cavalleria - ufficiali cli cavalleria iscritti nei ruoli di riserva ebbero la stell a a cinque punte in argento con la croce di Savoia su campo rosso - ufficiali appl icati di Stato Maggiore, ufficiali effettivi alle Scuole Militari, ufficiali a disposizione ciel Ministero o comunque non ascritti ad un reggimento o distretto ebbero stella a cinque punte in metallo argentato con la croce di Savoia nel disco. Negli anni che seguirono non vennero presi ulteriori provvedimenti riguardanti l'aspetto e la struttura del colbacco dei reggimenti cli Lancieri e cl i Cavalleggeri ma vennero attuate solo alcune modifiche e precisazioni riguardanti i fregi relativi ad alcune categorie di sottufficiali e cli ufficial i. Essi furono i seguenti: 1896 - 28 febbraio: sottufficial i guardaforti (G .M. N .46 - Equipaggiamento - Abolizione dei fregi di numero per i sottufficiali guarclaforti) "Per ottenere che i sot!L([/iciali guardqforti, i quali, giusta l'atto 280 della raccolta, continuano a vestire la divisa del co,po di provenienza per tutto il tempo che restano in tale posizione, possano distinguersi da quelli effettivi ai reggirnen.ti, il lv!infatero ha dererminato che per essi siano adottati i seguentifregi: per i sottufficiali delle anni e corpi che hanno i distintivi in argento: sul chepì, cappello o colbacco: stella di metallo bianco con disco mobile e croce di Savoia in metallo giallo".

1898 - 8 giugno (G.M. N .11 9 - Disciplina Mil itare - D ivisa degli ufficiali del personale permanente dei distretti e dei tenenti trasferi ti nel corpo contabi le militare)

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"Affinché gli ufficiali in servizio attivo permanente delle armi di.fanteria, cavalleria, artiglieria e genio, tra,,feritì nel personale permanente dei distretti, ed i tenenti delle stesse armi lra,, feriti nel corpo contabile militare abbiano modo di utilizzare ancora gli oggetti di divisa militare dei quali sono provveduti, il Ministero deterrn.ina che possano continuare a far uso della divisa dell'arma o specialità da cui provengono, per un anno dalla data del loro trasferimento nel personale e nel cmpo predetti. Durante il suaccennato per;odo di ternpo: gli L{fficiali trasferiti nel personale dei distretti porteranno sulfi'egio del copricapo il numero del distretto ricamato in oro per il berretto e intaglialo in nero per il chepì, cappello o colbacco; i tenenti tras:ferili nel corpo contabile 1nilitare porteranno la croce cli Savoia, ricamata in campo nero pel berretto; e in rilievo pel chepì, cappello o colbacco. Gli ufficiali richiamati in servizio effettivo dalla posizione ausiliaria, e destinati ai distretti conserveranno, per tutta la durata di tale servizio, la divisa dell'arma o specialità, a cui appartenevano prùna d'essere collocali in posizione ausiliaria. Anche tali ufficiali porteranno su/fregio del copricapo, il numero del distretto, ricamato in oro, per il berretto, e intagliato in nero per il chepì, cappello o colbacco. È abrogato l'Atto 280 della Raccolta, nonché la Circolare n.52 del 17 marzo corrente anno ." (16 agosto) - ufficiali transitati in servizio di Stato Maggiore: conservavano il colbacco ornato dall'aquila dello Stato Maggiore in metallo dorato applicata sulla stella a cinque punte d'argento.

1902 - 8 maggio (G .M. N .108 - Disciplina Mil itare - Aggiunta alla Raccolta delle disposizioni sulla divisa degli ufficiali ed al regolamento per le compagnie di disciplina e per gli stabilimenti militari di pena): "Questo Ministero cleterrnina che, d'ora innanzi, gli idficiali ciel personale cli governo degli stabilirnenti militari cli pena possano vestire la divisa dell'arma o corpo di provenienza, con l'avvertenza che nel disco ciel.fregio del chepì, cappello o colbacco, essi porteranno la corona reale cli argento in rilievo, in luoio del numero ciel reggirnento o della croce di Savoia, e che nel disco del fregio del berretto porteranno, del pari, la coroiw reale in argento, su campo di panno nero ." Il 14 ottobre 1903 ven.i va pubblicata I' "Istruzione per la divisa degli 14ficiali del R. Esercito in servizio attivo ed in congedo" che raccoglieva tutte le modifiche apportate ali' un iforme dopo il 1891 e nel la quale venivano confermate tutte le caratteristiche del colbacco; si ritornò al passato - e pii:1 precisamente al 1879- solo riguardo al la "copertina di tela bianca" che non e bbe più fregi dipinti ma ''.fregi cli panno nero simili a quelli del colbacco applicati sul davanti". Le novità vere e proprie si riferivano come al solito alla fregeria degli ufficiali i quali "nei casi previsti dalla legge di avanzarnento" transitavano ad un 'altra Arma o Corpo indossandone anche l'uniforme. Esse furono le seguenti: - ufficiali trasferiti nel personale delle fortezze ed ufficiali trasferiti nel Corpo Contabile autorizzati ad indossare la divisa del reggimento di provenienza per un anno dalla data di trasferimento sostituivano al fregio del reggimento di provenienza la stella a cinque punte in metallo eforato con croce di Savoia in metallo argentato in rilievo nel tondino - ufficiali in servizio attivo permanente trasferiti nel personale permanente dei Distretti ed ufficiali richiamati dalla posizione ausiliaria e destinati ai Distretti autorizzati ad indossare. senza limiti di tempo, la divisa del reggimento di provenienza, il fregio dei reggimenti Lancieri o Cavalleggeri con il numero del Distretto ritagliato nel disco - ufficiali nella pos izione di servizio ausiliario, il fregio del reggimento cli provenienza con la croce di Savoia nel clisco8 8 Nel momento in cui venivano richiamati in servizio effettivo e assegnati ad un r·eggimcnto dovevano sostituire la noce con i I numero cli eletto reggimento.

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- ufficiali di complemento effettivi fin dal tempo di. pace a reggimenti o a Centri di Mobilitazione di cavalleria. esclusi quelli delle isole, il fregio del reggimento di provenienza o della Milizia Mobile - uffici al i di complemento assegnati a reparti presidi ari, il fregio del reggimento di provenienza con intagliato nel disco il numero della compagnia alla quale erano assegnati - ufficiali di complemento assegnati a Stati Maggiori di battaglione pres idiario, il fregio del reggimento di provenienza con intagliato nel disco il numero della compagnia formata dal depos ito che costituiva lo stato maggiore di battaglione al quale erano assegnat i - ufficiali di complemento effettivi fin dal tempo di pace alle Divisioni Militari o ai Distretti o ai Centri di Mobilitazione delle isole, il fregio del reggimento di provenienza - ufficiali di cavalleria della M ilizia Territoriale, la stella a cinque punte di metallo argentato liscia senza il elisco - uffici al i della Riserva, la stella a cinque p unte in metallo argentato con la croce di Savoia d'argento in campo rosso . Nel 1907 (G .M. N .21 - equ ipaggiamento - Divisa dei marescialli cli tutte le armi e specialità, esclusi quelli dei carabinieri reali - 22 gennaio 1907) veniva pubblicata una serie di norme riguardanti alcune importanti aggiunte e modifiche alla divisa dei marescialli 9 ; il testo del provvedimento - del quale riportiamo solo le disposizioni generali e quelle riguardanti il colbacco - recitava quanto segue: "La divisa dei marescialli delle varie armi e specialità, esclusi quelli dei carabinieri reali, è quale risulta dall'istruzione che segue: Degli oggetti di vestiario non vengono somm.inistrati campioni, poiché per l'allestimento di si[fate robe i corpi dovranno attenersi strettamente alle descrizioni inserte nell'istruzione. I corpi ed istituti richiederanno, alla direzione dell'arsenale di costruzione di Torino i nuovi cinturini da marescialli occorrenti per la loro dotazione . Il Ministero si riserva di impartire apposite norme per la tra~,jormazione delle attuali sciabole cli.fanteria in carico ai corpi ed istituti per i rispettivi marescialli. Le disposizioni relative alla divisa dei marescialli inserite nell'atto 36 del 1903, l'atto 97 di detto anno, i conti di costruzione cli oggetti da marescialli inseriti nell'atto 143 del 1904 e relative mod?ficazioni, gli atti 7 e 269 del l 906 sono abrogati .

ISTRUZIONE sulla divisa dei marescialli di tutte le armi e specialità esclusi quelli dei carabinieri reali I marescialli di tutte le armi e specialità, esclusi quelli dei carabinieri reali,fanno uso degli oggetti di corredo regolamentari prescritti per gli altri sottujjù:iali con le rnod(ficazioni che seguono. Sono inoltre adottati per essi gli oggetti speciali in appresso descritti, in sostituzione dei corrispondenti in uso per gli altri sottufficiali.

Colbacco Il colbacco sguarnito pei marescialli di cavalleria è identico a quello degli altri militari di truppa e viene guarnito e completato con una coccarda, due scudetti, un fregio, una nappina. un soggolo, una penna ed una trec·cia .

9 Il grado d i maresciallo era stato istituito nel R . Esercito con la legge del 3 luglio 1902, n. 266 e fu inizialmente destinato ai soli furieri maggiori con almeno 12 anni di servizio alle armi. I grad i di "furiere maggiore" e di "furiere" vennero aboliti nel 1906 e sostituiti da quelli cl i "maresciallo di compagnia, squc1clrone o balleria" e "maresciallo di battaxlione, mezzo regxime11to o brigata" ; il vecchi mare~cialli divennero così "marescialli di reggimento" .

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La coccarda è fonnata con un nastro il cui ordito è di seta verde, bianca e rossa e la trama di refe di lino o di cotone; il nastro, convenientemente arricciato e piegato, è cucito in modo da avere forma circolare, con dimnetro da mm . 54 a 60. Gli scudetti, il.fregio, il soggolo e la penna sono identici a quelli degli altri militari di truppa della specialità; il fregio, però, è nichelato. La nappina, di metallo stampato e nichelato, haforma elissoidale; l 'asse maggiore è di mm . 47, il minore di mrn . 36, al centro porta stampata la croce di Savoia in campo rigato; il gambo, addoppiato, è saldato al fondo ed ha la lunghezza di mm. 70. La treccia, della larghezza di mm . I 8 a 21 è formata con cordoncino in argento e seta nera del diametro di rn.m. 4 a 4,5; la lunghezza non deve essere inferiore a m.m . 550, esclusa la ghian.dina di legno, che è attaccata per mezza di occhiello all 'estremità della treccia stessa; la ghiandina è rivestita di filato d'argento alternato con filato di seta nera ed è alta da mm. 30 a 35 . CONTO DI COSTRUZIONE del colbacco guarnito da marescialli di cavalleria INDICAZIONE DELtE MATERIE OCCORRENTI

Unità di conf ronto

Quantità Prezw parziale

7,5

Importo

Colbacco sguarnito

N.

I

Coccarda per chepì, colbacchi e cappelli alpini

N.

1

0,2

7,5 0,2

Scudetti di pakfond con gancio per colbacchi

N.

2

0,08

0,16

Mano d'opera

-

-

L. Prezzo di costo Prezzo di conteggio L.

7,9 7,9

A questo punto della narrazione è opportuno riepilogare, come avvenuto per l'elmo dei p rimi quattro reggimenti cli cavalleria, le caratteristiche del colbacco mod. 1872/79 secondo i vari gradi; esse erano le segue nti : Grado

Caratteristiche e guarnizioni

Caporal i e truppa

R ivestito in pelo di roca nero e tagliato corto, con il fregio in metallo stampato con numero impresso, la coccarda c la nappina in lana, la treccia e la ghiandina in cotone del colore disti nti vo e la penna d i corvo

Sergenti maggiori e sergenti Come la truppa ma con la treccia e la ghiandina in seta !Vlarescial li

Come i sergenti maggiori ed i sergenti ma con la coccarda i n seta, la treccia e la ghianclina in argento e seta nera, il fregio e la nappina in metallo nichelato

Ufficiali

Rivestito in pelo di foca o d ' o1·so nero lasciato lungo , con il f regio in metallo argentato e numero ritagliato , la coccarda in seta, la nappina in metallo argentato, la treccia e la ghiandina in argento e la penna d'aquila ,

Il 1908 costituisce una data storica per lo stud io del le uniformi del Regio Esercito . Con la Circolare n . 458 del 4 dicembre fu adottata infatti, dopo lungh i e controversi studi, l'uniforme grigio-verde che i nostri soldati indosseranno, pur con alcune varianti cli taglio, in pratica fi no al 1945 ma che verrà descritta in dettaglio solo l'anno seguente quando venne pubblicata la "Descrizione e conti di costruzione degli oggetti di corredo costituenti L'uniforme da carnpagna di panno grigio-verde e di quelli costituenti l 'equipaggiamento mod. 1907, di tela grigia . Adozione e modificazione di altri oggetti di corredo ." (G.M. (Circ. n. 386) Divisa e Vestiario - 22 settembre 1909). La "Rivoluzione grigio-verde" non comportò tuttavia alcuna variazione al colbacco in dotazione ai reggimenti di Lancieri e cli Cavalleggeri se non per quanto riguardava la copertura protettiva in tela. A fian co di quella bianca , che continuò ad essere usata con l'uniforme turchina - ricordiamo che questa unifor-

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me sopravvisse fino all'entrata in guerra nel 1915 - ne venne adottato un secondo tipo identico ali ' altro ma realizzato in tela grigio-verde per la cui confezione erano previste le seguenti quantità di stoffa: INDICAZIONE DELLE MATERIE OCCORRENTI

Unità di misura

Te la cli cotone color grigio-verde per coperture alta m . 0,68 a 0,70

M.

0,3

0 ,85

----------------

---------

-- --------------

Mano d'opera ed ogn i altra fornitura*

Quantità Prez.z,o parziale

Importo 0 ,255 0,24

Prezzo cli costo

L.

0,495

Pren:o di conteggio

L.

0,5

,:, Nella fornitura sono compresi: m .J di cordoncino cli cotone colo r grig io-verde

I cinque nuovi reggimenti costituiti l'anno seguente e più precisamente il 1° ottobre 1909 - "Lancieri di Mantova"(25°) e "Lancieri di Vercelli"(26°), "Cavalleggeri cieli' Aquila"(27°), "Cavalleggeri cli Treviso"(280), "Cavalleggeri di Ucline"(29°) e "Cavalleggeri di Palermo" (30°) - ebbero il fregio della propria specialità con il numero distintivo impresso e la treccia con ghianclina i cui colori furono i seguenti: - bianca per i reggimenti "L ancieri di Mantova" e "Cavalleggeri d i Ud ine" - scarlatta per i reggimenti"Lancieri di Vercelli" e "Cavalleggeri di Treviso" - cremi.si per il reggimento "Cavalleggeri cieli ' Aquila" - gialla per il reggimento "Cavalleggeri di Palermo". II 20 gennaio 1910 (G .M. - N .26 - Uniforme degli ufficiali addetti ai Depositi cl i allevamento cavalli - Gabinetto Militare) venne stabilita una nuova regola riguardante il freg io per il colbacco degli ufficiali addetti ai Depositi di allevamento dei cavalli: "Il iv/in.istero autorizza gli uffìciali di cavalleria addetti ai depositi di allevarnento cavalli a vestire l'uniforme del reggimento al quale hanno per ultimo appartenuto, continuando però a portare la croce di Savoia (un argento su campo nero) sulji-egio del copricapo, invece del numero del reggimento . Si riserva di apportare le conseguenti varianti alla istruzione per la divisa degli ufficiali del R . Esercito." II 9 gennaio dell'anno seguente (G.J\1. N.16 - Divisa degli Ufficiali - Uniforme grigio-verde - (Gabinetto M ilitare) venne emanata la norma che stabiliva l'adozione della copertina grigio-verde per il col bacco degli ufficiali. Il testo del provvedimento recitava quanto segue: "Gli ii[ficiali dei reggimenti di cavalleria, per i quali è obbligatoria l'uniforme grigio-verde, sempre quando dovranno con detta unijòrme portare il colbacco,faranno uso per detto copricapo di una copertina grigio-verde col fregio ricamato in nero ." Poco tempo dopo venivano pubblicate le descrizioni dettagliate riguardanti sia le coperture dei copricapi sia quelle delle gavette; il testo riguardante il colbacco era il seguente: "Copertura di tela grigio-verde per colbacco . La copertura di tela grigio-verde p er colbacco è fatta di tela di cotone color grigio-verde per coperture alta m. 0,68 a 0,70 e si compone di un rondino ovale e di una fascia. La fascia e il tondino sono.fra loro riuniti con una cucitura a macchina. Un cordoncino di cotone color grigio, tenuto alt' orlo inferiore della fascia da una guaina formata mediante la ripiegatura dell'estrem.ità della/ascia stessa, serve perfermare la copertura al colbacco . Sul lato sinistro, a metà circa del 'altezza della jètscia e sulla parte posteriore in alto, sono praticati due fori orlati per il passaggio degli scudetti di packfond con gancio . NelLa parte anteriore, in alto, trovasi un occhiello orizzantale di mm. 25 circa pel passaggio del gambo della nappina .

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I due fori e l'occhiello hanno internameme un rinforza formato con tela identica a quella della copertura. Le taglie della copertura sono tre: la taglia corrisponde ai colbacchi di sviluppo interno di cm. 60, 59 e 58; la 2" ai colbacchi di cm. 57, 56 e 55 e la 3" taglia ai colbacchi di cm . 54, 53 e 52.

r

SPECCHIO delle misure delle coperture di tela grigio verde per colbacco Dimensioni della fascia

Dimensioni del tomlino TAGLIE

Sviluppo Interno cm,

Asse Asse Longitudinale Trasversale mm. mm.

Metà larghezza Altezza anteriore all'arricciatura presa e posteriore in linea retta mm. mm.

Altezza sui fianchi mm.

l" 2a

60-59-58

215

/85

355

185

145

57-56-55

210

180

345

185

145

3a

54-53-52

205

175

335

185

145

DIMOSTRAZIONE delle quantità di stoffa occorrenti per la costruzione delle coperture di tela grigio-verde per colbacco 10 TAGLIE

Sviluppo interno cm.

Da costruirsi suJOO

Tela di cotone Color Grigio-verde per coperture alta m.1.,30 Quantità Per ogni capo

Per ogni taglia 7.750

]"

60-69-58

25

0,31

2" 3a

57-56-55

50

0,305

15,25

54-53-52

25

0,295

7,375

Totali

100

30,375

lv!edia

0,30

Il 20 febbraio 19 15 (Circolare N. 132 - Divisa degli Ufficiali - Divisa clegl i ufficiali cli mi i izia territoriale e dei reparti presicliari - (Segretariato Generale - Divisione Stato Maggiore) vennero emanati alcune modifiche e chiarimenti in merito all'"lstruzione sulla divisa degli ufficiali ciel R . Esercito" pubblicata nel 1903, il cui testo fu il seguente: "A chiarimento e a parziale rnodificazione del disposto dei numeri 214 e 215 della " Istruzione sulla divisa degli iifficiali del R . Esercito" e con riserva di apportare le conseguenti variazioni all'istruzione stessa, questo Ministero dispone quanto segue: 0 ] La divisa der:li ufficiali di ,n ilizia territoriale dell'arma di cavalleria è uguale a quella stabilita per r:li ufficiali della stessa arma appartenenti ali' esercito permanente, con le seguenti differenze: a) con la grande unifonne e con. quella cli marcia gli ufficiali di milizia territoriale portano tutti il colbacco;

IO Tn base alla "Raccolta dei conti di costruzione di oggetti di corredo e di equipaggiarne1110 gen.erale '' pubbl icata il 16 maggio 191 2 il costo ciel colbacco guarnito per truppa e sottufficiali ammontava a 9 lire mentre que llo ciel colbacco per i marescialli saliva a 9 lire e 40 centesimi. Si tenga conto però che in questi prezzi 11011 erano compresi la treccia con ghiandi11a, il fregio e la nappina che venivano conteggiati a parte.

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b) il fregio del berretto è costituito da due sciabole incrociate e da un disco con croce di Savoia sormontato di corona reale . !lfi·egio per il colbacco è in metallo argentato, eguale per.forma e dimensione a quello prescritto per il berretto 11 . 2 ° e seguenti: OJnissis" Il 27 febbraio, esattamente una settimana dopo, il Ministero (Circolare N. 133 - Divisa degli Ufficiali - Equipaggiamento Divisa degli ufficiali di mi lizia teITitoriale e dei reparti presidiari - (Segretariato Generale - Divisione Stato Maggiore) stabiliva l'uso di un nuovo distintivo da applicare nel disco del freg io del copricapo destinato a tutto il personale effettivo o comandato presso le compagnie automobi1isti di artiglieria: "Con riserva di apportare le conseguenti aggiunte all'istruzione per la divisa degli ufficiali del R. Esercito ed a quella per la divisa della truppa, questo Ministero determina che i militari (iif.ficiali, sottufficiali e truppa) effettivi o comandati presso le compagnie automobilisti di artiglieria, continuino afare uso della divisa dell'arma, corpo o .specialità di provenienza, applicando, come distintivo speciale nel tondino del fregio del copricapo, al posto del numero del reggimento un piccolo automobile in metallo argentato, o ricamato in argento per gli ufficiali, in metallo bianco per i sottufficiali e per La truppa . I sottufficiali e militari di truppa ... omissis." Il 31 marzo seguente venne adottato il nuovo fregio destinato agli ufficiali dei cavalleggeri e dei lancieri ascritti al la riserva, che sostituiva ufficialmente quello a stella prescri tto nel 1891 che in effetti era in uso "clandestinamente"già da alcuni anni; il nuovo fregio era quello della specialità d'appartenenza con il tondino di colore rosso fregiato dalla croce argentata. Questo fu l'ultimo provvedimento riguardante il colbacco di cavalleria emanato prima delle ostilità; il 24 maggio del 1915 i Reggimenti di cavalleria leggera entrarono in guerra con l'uniforme g rigio-verde ed il colbacco protetto dalla foderina in tela del medesimo colore sulla quale spiccava il fregio reggimentale ma spesso anche il semplice nu mero identificativo ciel reggimento , entrambi tessuti in fi lo nero. Le nappine della truppa vennero conservate mentre quelle degli ufficiali e dei marescialli, risultate fi n dal primo momento facilmente individuabili dal nemico, furono tolte e sostituite con quelle in lana della truppa (Comando Supremo, Circolare N. 1782 del 20 lugl io 1915). Con la circolare n. 4542 ciel Comando Supremo pubblicata il 24 aprile 1916 venne infine sospeso l'uso dei copricapi speciali e tra questi anche il colbacco per i reggimenti cli cavalleria leggera, i quali eia quel momento e come tutti gli altri reparti, in zona di gue1rn e nelle retrov ie ed ogni volta che il reparto era in armi , dovettero indossare esclusivamente l 'elmetto Aclrian, ufficialmente definito "Elmetto metallico leggero" Mocl . 1916 12_ Nonostante l'adozione dell'elmetto come unico copricapo il 18 agosto del 1916 fu emanata un'altra circolare riguardante (N . 514 - Divisa degli Ufficiali - Fregi per copricapo degli ufficiali effetti vi e comandati al Corpo Aereonautico :tvfilitare - (Segretariato Generale - Divisione Stato Maggiore) i fregi per gli ufficiali in servizio effettivo appartenenti a reparti cli cavalleria leggera comandati di servizio presso il Corpo Aereonautico Militare . Il § 5 del documento in questione recitava quanto segue: "Gli ufficiali ??_[fettivi e comandati al corpo aereonautico militare, appartenenti a .specialità di arma per le quali sia ancora in uso il chepì, cappello o colbacco, sostituiscomo nelfregio prescritto per tali copricapi, la sagoma di un dirigibile o ciel rnotorino con elica, secondo i casi, al numero del reggimento.

J l Alcuni esemplari di questi fregi hanno i I disco dipi nto di verde. 1 2 Tn zona di operazione fu consentito so lo l'uso ciel fez da bersagliere, del berretto da fanteria e del cappello alp ino ma

so lo all' interno degli alloggiamenti e nei servizi di fatica . Questa disposizione fu totalmente ignorata dalle truppe alpine le quali continuarono ad indossare l'amato cappello con la penna anche in faccia al nem ico e per tutta la durata ciel conflitto .

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Allievo della "Scuola di Cavalleria " in uniforme di marcia 1934-40

A destra: tenente proveniente da uno dei primi quattro reggimenti di Cavalleria in forza ad una delle compagnie di rnitraglieri della "Guardia alla Frontiera" (G .a .F.) 1940 (Areh. F. M esturini)

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Nessuna aggiunta o variante è ammessa per ilfi'egio dell'elmol 3." Tn conseguenza di ciò gli ufficiali dirigibilisti o aerostieri dovevano sovrapporre alla croce di Savoia o al numero del disco del freg io la sagoma di un dirigi.bile mentre gli ufficiali aviatori vi dovevano mettere il motorino con elica, in entrambi i casi in metallo dorato. Nel periodo immediatamente successivo al conflitto e piì:1 precisamente il 20 agosto 1919 - erano trascorsi nove mesi dall' armistizio - venne emanata la circolare N. 441 che riguardava le uniformi dei soli ufficiali e si rifaceva alla circolare n. 766 del 15 dicembre 1916 14 che aveva intrndotto su larga scala l'uniforme da combattimento, modificandone tuttavia parzialmente le disposizion i. La circolare 441 ripristinò tra le altre cose la "grande uniforme" , elevando a questo rango la grigioverde e con essa l' uso dei copricapi speciali - il cappello dei be rsaglieri, l'elmo per i primi quattrn reggimenti di cavalleria ed il colbacco per i reggimenti di cavalleria leggera (nel frattempo erano diventati 3015 in tutto: 6 di Lancieri l6 e 24 di Cavalleggeri 17 ) che rimase invariato nella forma, nella struttura e negli ornamenti rispetto a quello in uso prima della guerra e che ora andava indossato solo con la "grande umjònne militare" e purchè non si fosse sotto le armi. TI Reg io Decreto ciel 20 aprile 1920 - N .451 - ridusse ancora il numero dei reggimenti portandolo a 12; furono infatti sciolti due reggimenti di Lancieri - "Milano" (7°) e "Montebello" (8°) - e due di Cavalleggeri - "Lodi" (15°) e "Lucca" (16°) - e fu abolita la numerazione 18 di tutti i regg imenti mantenendone solo la denominazione tradizionale . In conseguenza di ciò tutti i reggimenti adottarono il fregio della specialità cavalleggeri con la croce liscia in rilievo posta nel disco della cornetta 19 in sostituzione del numero distintivo. La circolare 614 pubblicata il 27 ottobre 1920 (N.614 - D ivi sa degli Ufficiali - Equipaggiamento Divisa degli ufficiali e della truppa - (Divìsione Stato Maggiore) trasformava completamente I'uniforme del!' Esercito e cli fatto sopprimeva tutta una serie d i oggetti e di attributi tradizionali tra i qual i il colbacco per i reggimenti cavalleggeri e lancieri.

13 Non fu sempre così: come abbiamo g ià detto presso una collezione privata cli Roma esiste un 'elmo mocl .1 880, che non

ci è s tato poss ibiJe fotografare, sulla cui croce, in posizione centrale, fu applicata la sagoma di un dirigibile in metallo gial lo . 14 La c ircolare n.766 mise ordine in una serie di circolari emesse fino a quel momento dal Ministero e dal Comando Supremo: le n . 1570 e 1782 ciel I 5 e ciel 20 lug lio e la n.3338 ciel IO settembre 1915 ciel Comando Supremo e le n.15543 e 16041 del 12 e del 18 agosto 1915 elci l'vfinistero della Guerra . 15 Treggimenti Cavalleggeri d i "Padova", "Catania", " Umberto I" , "Vicenza", di " Aquila", cl i "Treviso", di "Udine'· e cli "Palermo" ed i reggimenti lanc ieri di "Mantova" e cli "Vercelli" fmono sciolti il I O dicembre 1920. 16 "Lancieri cli Novara" (5°),"Lancieri di Aosta" (6°), "Lancieri cli M ilano" (7°), "Lancieri cli Monte bello" (8°), " Lancieri di Firenze" (9°) e "Lancieri d i Vittorio Emanuele II" ( 10°) . 11 "Cavalleggèri di Foggia" (11°), "Cavalleggeri d i Saluzzo" (12°), " Cavalleggeri cli Monferrato" (13°) , "Cavalleggeri di Alessandria" ( 14°), "Cavai leggeri di Lodi" (15°), "Cavai leggeri cli Lucca" ( I 6°), "Cavalleggeri d i Caserta" (17°), "Cavalleggeri cli Piacenza" ( 18°) , "Cavalleggeri Guide" ( 19°), "Cavalleggeri cli Roma" (20°), " CavalleggerL di Padova" (21 °) , "Cavalleggeri cli Catania" (22°), "Cavalleggeri "Umberto I " (23°) . "Cavalleggeri di Vicenza" (24") , "Lancieri cli Mantova" (25°),"Lancicri cli Vercelli" (26°), "Cavalleggeri d i Aquila" (27°) . "Cavalleggeri cli Treviso" (28°), "Cavalleggeri di Udine" (29°) e "Cavai leggeri cli Palermo" (30°). LS Ven ne soppresso anche l' uso della lancia in modo tale che tutti i reggimenti assunsero ormai fisionomia e denominazione d i cavalleggeri. l9 Sembra comunque che gli ufficiali appartenentj ai reggimenti Lancieri continuarono a portare sul colbacco il vecchio fregio con le lance, la corona cd il numero ciel. reggimento intagliato.

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I passaggi riguardanti l 'abolizione del colbacco furono i seguenti: "A) Divisa degli Ufficiali (esclusi i CC.RR.) Adozione per uso regolwnentare di: 0 ] 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7° ed 8°. Ornissis Oggetti che non .fanno più parte della divisa : a), b), c)Omissis d) colbacco e chepì e),j), R), h) Omissis.

B) Divisa ed equipaggiamento della truppa (esclusi i CC.RR .)

I seguenti oggetti entrano a far parte della divisa e dell'equipaggiamento della truppa: omissis I seguenti oggetti non.fanno più parte della divisa e dell'equipaggiamento della truppa: colbacchi e kepì con trecciole, p enne e pennacchietli."

ln effetti però i provvedimenti riportati nel documento del 27 ottobre non divennero mai operativi e tutto20 venne di fatto "rirnandato" a tempi più propizi da un' altra circolare, la n. 695 ciel 3 dicembre 1920, che ripristinò anche l'uso del colbacco. Tali disposizioni vennero in seguito confermate da tutte le note riguardanti le uniformi dell 'Esercito pubblicate successivamente, le circolari n .158 del 22 marzo 1923 e n. 521 del 16 settembre 1926 ed il "Regolamento sul!' Uniforme" pubblicato il 28 febbraio 1927. In quest'ultima pubbl icazione più che la descrizione dettagliata degli oggetti di prescrizione per gli ufficiali, i sottufficiali e la truppa veniva specificata in dettaglio la composizione dei vari tipi di uniforme. Le regole che riguardavano l' uso dei copricapi furono le seguenti: Grado

Grande Uniforme

Uniforme di marcia

Uniforme ordinaria

Ufliciali

Non sotto le armi e fuori servizio il copricapo speciale completo di penna e di treccia oppure il berreilo, sotto le armi il copricapo specialc completo di penna e cli treccia oppure l'elmetto

Berretto o copricapo speciale con foderina durante le esercitazioni, l'elmetto metallico in servizio di Ordine Pubblico e facendo parte di truppe mobilitate

Berretto

Copricapo speciale con foclerina Copricapo speciale completo di anche du rante le esercitazioni, l'elpenna e cli treccia e, se sotto le ar- metto metallico in servizio di Orcline Pubblico e facendo parte cli mi, l' elmetto metallico U'L1ppe mobilitate

Berretto

Marescialli

Copricapo speciale completo di

Copricapo speciale con foderina,

Copricapo s peciale completo di

l'elmetto metallico in servizio di Sottufficiali e penna e cli treccia oppure il berretpenna e cli treccia e, se sotto le arOrdine Pubblico e facendo parte di truppa I.O m i, l'elmetto metallico (*)

truppe mobil itate

('') Gli alle ndenti degli ufficiali rnontati fanno ~c rnpre uso del bctTetto

Il 29 luglio del 1927 (Circolare n. 497) venne adottato un nuovo model lo di berretto di fatica che sostituì il precedente mod . 1926 e fu definito "Modello unico 1927" che citiamo perché il classico fregio ricamato in filo nero vi fu sostituito da una placca metallica che, o ltre ad essere prescritta per l'elmetto mod. 1916 in sostituzione dei fregi metallici mod. 1925, comparve anche, seppure per un breve periodo,

20 Quasi tntto: alcune disposizioni contenute nella 614 - il berretto cli fel tro grig io, il ripristino dei clist.ìnt.i vi di grado e dei feg i in oro o in argento - furono in realtà conservate. 113


sui colbacchi della truppa dei reggimenti Cavalleggeri e Lancieri e su quello delle Scuole e dei Depositi cavalli al posto dei fregi tradizionali. Tale p lacca - il cu i uso sul colbacco non fu mai a utorizzato ufficialmente - era cli lamieri.no d'ottone brunito di forma pentagonale e dello spessore cli circa 1 millimetro, aveva il fondo sabbiato ed il bordo esterno liscio e misurava 70 millimetri di altezza, 34 mil li metri cli larghezza alla base e 30 alla sommità dove terminava a punta; gli emblemi delle varie specialità, lisci e stampati in rilievo, erano i seguenti: - reggimenti di Lancieri lo stesso freg io precedentemente in uso sul colbacco - reggimenti d i Cavalleggeri lo stesso fregio precedentemente in uso sul colbacco con l'aggiunta di. un doppio cordone uscente dalla corona e riunito sotto la cornetta a formare un nodo di Savoia - Scuole, Depositi Allevamento Cavall i, Squadroni Palafrenieri una cornetta con la granata a fiamma diritta , il tutto sovrapposto a due lance incrociate; nel disco della cornetta la croce cli Savoia liscia e in rilievo su fondo rigato. Sempre nel 1927 vennero pubbl icate le "Condizioni speciali per la provvista dei generi pei servizi di Commissariato" nelle quali, tra l'altro, era riportata la descrizione dettagliata del colbacco e dei suoi accessori che riteniamo utile riportare integralmente.

"Capitolato N. 4-M - N.373 del Catalogo (i 927) Condizioni speciali per la provvista di coccarde . È costituita da un pezza di nastro tricolore, il cui ordito è di lana pel verde e pel rosso, e di filo di seta pel bianco, e la trama di refe di lino o cotone a due capi tinto in verde . Sul rovescio è incollata una striscia di carta; il nastro, convenientemente arricciato e piegato, è cucito in modo da avere forma circolare con diarnetro di mm . 50 a 55. Sul diritto i colori hanno le seguenti dimensioni: mm.6 a 7 il rosso; mm . 4 a 6 il bianco; mm. 74 a 16 il verde . Capitolato N. 9 -L - N.373 del Catalngo ( 1927) Condizioni speciali per la provvista dei Colbacchi. Il colbacco è formato di un cocuzzalo cli feltro costituito di lana per tipo e qualità rispondente al campione, indurilo con una soluzione di ragia di pino e gomma lacca in alcool, rivestito all'intorno di pelle nera di foca e superiormente di un tondino ovale di tela verniciata nera . Ha la visiera ed il coprinuca pure coperti della peLLe di foca che deve essere di un bel nero con pelo fitto e lungo non meno di I 2 millimetri e deve essere di un sol pezzo senza rammendature o tasselli. Si tollera solo un 30% dei colbacchi da provvedersi con due aggiunte simmetriche sul davanti purchè siano poste diagonalm.ente alla direzione del pelo, siano cucite a regola d 'arte, abbiano il pelo di qualità e larghezza e direzione uguali a quelle del pezzo principale e non superi in allezza i mm . J45 ed alla base i mm. 125. Il tondino è di tela verniciata nera, di forma elissoidale, col diarnetro maggiore da 180 a 160 e quello ni inore da 745 a 125, proporzionalm.ente ai nurneri di sviluppo . La visiera ed il coprinuca sono di cuoio verniciato da ambo Le parti, dello 5pessore di mm.3 a 4; hanno l 'altezza invariabile al centro di mm . 55, ed alla estremità di nun.20. Varia la lunghezza e così la circo11ferenza interna a seconda dei numeri tra un massirno nella corda di mm.. 292 ed un minimo di 268, e neLLa lunghezza della saetta tra un massimo di 48 ed un minimo di 42 secondo i numeri. Nella sua parte inferiore il culbacco è focleraro di una fascia di alluda in pelle di montone marocchinata nera. Il colbacco è inoltre all'interno munito di due inchiappature2 1, provviste di campanelle difilo d'ottone,jissate a circa 50 mm.. sopra l'alluda, pel passaggio del soggolo; all'esterno, sul davanti, di un trapezio di pelle di vitello, tinta in nero, pel passaggio della nappina, alto mm.. 53, largo 25. 21

L'inchiappatura nel ling uaggio della burocrazia militare dell 'epoca indicava un pezzo di cuoio ripiegato e cucito, nel quale veniva infilato il passante metallico - la cosiddetta "campanella " - in filo d'ottone all' interno del quale veniva inserito il soggolo cli cuoio.

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I colbacchi, a seconda dello sviluppo interno, misurato sulla fascia di alluda, sono di 9 diverse dimensioni e taglie, e cioè : crn. 60, 59, 58, 57, 56, 55, 54, 53 e 52. Il riparto fra le varie taglie sarà regolato di volta in volta ali' atto della provvista. I colbacchi debbono essere presentati al collaudo entro un involucro di carta, che si adatti bene alla loro forma, di qualunque qualità, specie o colore, purchè robusta, e tanto da servire ali' uso cui è destinata. Capitolai o N.19-M - N.373 del Catalogo (1927) Condizioni speciali per la provvista delle nappine di lana per colbacchi. Le nappine sono di colore scarlatto, cucite sopra un'anima di legno diforrna ovale, tinto con colore corrispondente a quello della lana . L'anim.a posteriormente ha un risalto, all 'origine del quale sono infisse le estremità del gambo di.filo d'ottone addoppiato, del diametro di rnm. 1 a 1 ,5 e della lunghezza di mm. 75 a 85; superiormente l'anirna è perforata nel senso del suo asse ,naggiore, per dar passaggio al gambo della penna . Sul davanti e al centro, eccettuale quelle elissoidali, le nappine sono ,nunite cli una lettera o munero tessuto in Lana su fondo nero . Il numero o le/tera variano di colore a seconda delle specialità cui le nappine devono servire. L'altezza delle nappine è di rnm. 57 a 63 e la loro maggior larghezza è di mm . 40 a 45. Capitolato N. 21-M - N.373 del Catalogo (J 927) Condizioni speciali per la provvista di penne per colbacchi . È cli coda di tacchino, il più possibile diritta e di color nero al naturale e della lunghezza cli m.m. 225 a 270. Non deve essere smussata . Capitolato N. 22-M - N.373 del Catalogo (1927) Condizioni speciali per la 1Jrovvista di scudetti da colbacco. È di mgentone stampato e leggennente convesso, nel centro ha un uncino di arge111Ctna sporgente, dello spessore di mrn. J,5 a 2 e dell'altezza di mm. 22 a 25, leggermente ripiegato nei rovescio dello scudetto, ove sono saldate pure due linguette addoppiate di ottone lunghe da m.m . 20 a 25 e larghe da mm. 2 a 3 . L'altezza dello scudetto è cli mm. 30 a 33 e la larghezza di mm. 23 a 24 . Peso minimo di JO scudetti senza uncino e linguette gr. 15. Capitolato N. 24-M - N.373 del Catalogo ( J 927) Condizioni speciali per La 1Jrovvista di treccie p er colbacco . È formata con un cordoncino del diametro di mm . 3 a 3,5. Il cordoncino è costituito da un fascio di fili di cotone tinto in giallo ( anima) rivestito da un intreccio di filato ritorto a due capi di lana da pettine; per quest'intreccio due fili lavorano accoppiati. Le treccie bianche hanno l 'intreccio di rivestimen to fatto con jì/ato di cotone . La treccia è larga ,nrn. 18 a 21 ed ha una lunghezza totale, esclusa La ghiandina, non inferiore ai 550 mm. Ad una estremità della 1reccia è attaccata per mezzo di un occhiello, una ghiandina di Legno rivestita di lana o cotone per le treccie bianche lunga mm. 30 a 35 . I.filati di lana de vono essere di unto di colore uguale a quello dei corrispondenti panni da mostreggiature e l'intreccio accuratamente eseguito in modo da coprire l'anima del cordoncino . Il filo di metallo bianco dorato de ve a vere l'anima di cotone giallo e la seguente composizione: Ran1e ......................................................................................................90-92 % /Vichelio ................ ........................ ............ ............ ..................................7-9% Tracce di altri ,netalli ............. ........................ ....................................... 1 ,5% al m.assimo Argento clell'argentaiura ....................... .................................... ............3 -YYo

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Per tutti i particolari non indicati nelle presenti cond izioni si.fa riferimento al campione-tipo22." Ne l "Regolamento sul!' uniforme" pubblicato iI 20 luglio 1931 - si trattava stavolta di un vero e proprio regolamento che come l" ·fstruzione" del 1903 descrive va sia i vari capi d'uniforme che i vari tipi di distintivo - erano riportate dettagliatamente le caratteristiche del colbacco degli ufficiali e dei marescialli. L e caratteris tiche per g li ufficiali erano le seguenti: "Colbacco. È formato da un tubo di feltro con la base inferiore leggermente più ampia di quella superiore . È chiuso superiormente da un tondino di cuoio nero verniciato , ed è munito inferiormente di visiera e coprinuca , pure di cuoio nero verniciato, uniti alle loro estrem.ità. Il colbacco si incurva dolcemente verso la sua base inferiore in modo da raccordarsi con la visiera ed il coprinuca, ed è rivestito di p elle nera di foca a pelo lungo che, ripiegata e cucita in corrisponden za del lembo del tondino, scende sino agli orli della visiera e del coprinuca. Il colbacco è alto da cm. 13 a 15 ed è munito internamente di una fodera di seta e, nella parte inferiore, di un 'alluda2 3 di marocchino nero . A l colbacco sono applicati il fregio, la coccarda, la nappina ed il soggolo, cui si aggiungono , con la grande uniforme militare, La penna e la treccia. ll ji-egio (v. tabella n.2 ejig . 32 e 34)24 è collocato sul davanti del colbacco, in modo che la sua base tocchi l'origine della visiera . La coccarda, identica a quella del cappello da bersagliere, ha iL diametro di mm . 50, ed è posta dietro il fi"e::tio, in guisa che il limite più elevato del campo verde tocchi la sommità . La napp ina è d'argento a forma elissoidale con l'asse maggiore d i mm. 50 e quello minore d i mm . 36; nel disco ovale e centra le della nappina, è scolpita in bassorilievo la croce di Savoia . La nappina, oltre ad essere ornamento, serve altresì per distinguere i gradi. A tal uopo all'ingiro del disco centra le risalta un bordoncino /iscio,per il sottotenente; due bordoncini tramezzati da una striscia smaltata in nero, per il tenente ; tre bordoncini intramezzati da due striscie nere, per il capitano . Analogamente si distinguono i tre gradi di maggiore, tenente colonnello e colonnello, con la d("fferenza che i bordoncini e le striscie nere intermedie sono addentellati invece d 'essere con1inui. Tanto le striscie che i bordoncini hanno la larghezza di mm.2 circa . La nappina si colloca sopra il.fregio, mediante un gambo metallico che entra in un passante di cuoio cucito dietro La coccarda. Il soggolo è di cuoio nero verniciato, largo mm. 20; esso passa entro due occhielli d 'ottone25 fissati all'interno del colbacco,Jra il tondino e il tubo, e porta all'estremità una.flbbia metallica nera . Quando il soggolo è abbassato26 lafibbia deve risultare sulla guancia sinistra con la punta de/l'ardiglione rivolta in allo . 22 .',/el 1929 (G ..\11.. Circ . N . 145) venne adottata una foderina in tela cachi per il colbacco da utilizzare esclusivamente durante le esercitazioni a partiti contrapposti. 23 L'alluda era una sottilissima striscia di pelle conc iata e tinta abitualmente in nero - ma poteva essere anche cli colme naturale o tinta in verde p ii'1 o meno vivo - applicata lungo il giro inferiore interno dei copricap i per proteggere la fronte dag li sfregamenti e l' interno de l copricapo dal sudore . 24 La tabella 2 forniva riguardo a i fregi le seguenti indicazioni: - Regg. Novara (5°)-Aosta (6°)-Firenze (9°)-Vitt. E manuele U ( J0°): lance incrociate con disco centrale , sormontate da corona reale; - Rcgg. Sai uzzo ( 12°)-Mont'cITato ( 13°)-Alcssandria ( l 4u)-lìuiclc ( 19°): cornetta sormontata da corona reale; - Scuole, depositi allevamento quadrupedi, depositi cavalli stalloni e squadroni palafrenieri: cornetta con due lancie sormontate da granata con fiamma d iritta. 25 Le "campon elle " citate ne lla Nota n .33 . 26 Il soggolo doveva essere sempre abbassato quando l'individuo era in servizio. Nel ·'Listino pre:.-::.i uniformi ed accel-sori per Allievi Ufficiali di ,ompleme11to del R. Eserciw" pubblicato nel settembre del 194 1 dall'Unione Militare vengono citati i costi di acquisto degli elmi e dei colbacchi di cavalleria; un colbacco di cavalleria in pe lle "la vornzione orsetto" costava 135 lire mentre quello in foca arrivava addirittura a 355 lire . Per g li elmi dei primi quattro reggimenti il discorso era identico: il tipo "Eco11omico, coppa e croce metallo 11ichelato, sogxolo doratura semplice'· costava ·'solo.. 435 lire mentre l'altro tipo "idem, 1ipofi11e" arrivava a costare ben 590 lire.

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La penna d'aquila, scura, è posta dietro la nappina innestata nello stesso passante di cuoio che serve a fermare la nappina; è larga mm. 40 ed ha wle lunghezza da sporgere al di sopra della nappina per mm. 250. La treccia è formata da due cordoni in tessuto d 'argento, del diametro di mm . 4, intrecciati fra loro, in maniera tale che la treccia risulti larga rnm . 78 e le due estremità 1erminino ad occhiello; una di queste estremità porta inoltre una ghiandina lunga mm . 30, pure d'argento. Per appendere la treccia al colbacco, questo è muni10 di due uncini .sporgenti ciascuno da uno scudello liscio d'argento; l'uno jìsso nella parte posteriore, quasi radente al lembo superiore del tondino, e l'altro sul lato sinistro, presso l'origine del coprinuca e della visiera . La treccia appesa a detti uncini deve risultare con la ghiandina di dietro, scendere a.festone sul lato destro e poggiare sulla metà circa della visiera. " Per quanto riguardava il colbacco dei marescialli, il regolamento non faceva altro che confermare le disposizioni del 1907: "Il copricapo speciale è quello in uso per la lruppa; il fregio è identico a quello prescritto per gli altri sottufficiali . La trecciuola, da applicarsi con la grande uniforme sul colbacco, è d'argento screziata di nero. La nappina del colbacco è in metallo bianco, con croce di Savoia al centro." La serie di "Aggiunte e varianti al "Regolamento sull'Uniforme" edizione 193 J" (Ministero della Guerra - N .1 291 -bis - "Aggiunte e varianti al "Regolamento sull'Uniforme" edizione 1931" - N .2. Parte Prima, Capo li - Parte Seconda, Capo I) pubblicate il 14 novembre 1933 e riferite alle uniformi degli ufficiali non apportò variazioni di sorta alla forma, alle dimensioni ed agli attributi ciel colbacco dei reggimenti rimasti in vita ed a quel lo delle Scuole e dei Depositi cavalli cli varia natura ad eccezione ciel colore dei fregi e degli ornamenti per i quali entrarono in vigore le disposizioni citate nell'allegato A) il quale disponeva a riguardo quanto segue: "DESCRIZIONE SOMMARIA DEI VARI CAPI DI CORREDO Prem.esso che: a) ifregi, i bottoni e i distintivi (di grado, di carica, cliferita, escluse le stellette al bavero) sono : d'oro, per tutti gli ufficiali fino al grado di colonnello incluso (fanno eccezione i numeri distintivi di distretto che sono di argento)". Tali d isposizioni furono applicate anche alle uniformi degli aiutanti di battaglia e dei marescialli secondo quanto d isposto nelle relati ve "Aggiunte e varianti al "Rego lamento sull'Un iforme" edizione 1931" (Ministero della Guerra - N. 2695 - "Aggiunte e varianti al "Regolamento sull'Un iforme" edizione 1931 " - N. 3. Parte Prima, Capo III - Parte Seconda, Capo Il)) pubblicate nello stesso giorno delle altre e nelle quali era fissato quanto segue: "In relazione alle nuove disposizioni per la divisa degli ufficiali, vengono estese agli aiutanti di baitaglia e marescialli, (esclusi quelli dei CC.RR.) : Funiforme grigio-verde aperta; l'un~f'orme estiva. Premesso che: a) i fregi, i bottoni metallici (lisci come gli attuali), i distintivi (di grado, di carica, di.ferita, escluse le stellette al bavero) sono cl' oro per tutte le anni, corpi e servizi (fanno eccezione i numeri distintivi di distrello che sono d'argento) b) omissis" . Ecco quindi riassunte nella tabella le nuove disposizioni relative agl i attributi del colbacco per gli ufficiali , gli aiutanti di battaglia ed i marescialli27 :

27 È solo a partire dal 1933 che fece la sua apparizione sui fregi del R . Esercito la croce a braccia scorciate impressa e dipinta di nero che indicava i I personale che non apparteneva ad un reggimento bensì ad una scuola o a un deposito oppure era d istaccato presso altri corpi o servizi e che andò a sostituire la croce liscia su fondo rigato in uso fino a que l momento.

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Grado

Nappina

Scudetti con gancio

Fregio

Treccia e ghiandina

Ufficiali

Del modello in uso ma in metal lo clorato

Tn merc1llo dorato

fn metallo dorato con numero o croce intag l iati

In oro

Aiutanti di Del modello in uso ma in battagli,1 meta I lo doraro e marescialli

Tn memllo donHo

fn metallo dorato con numero o croce intag liati

In oro screziata di seta nera

Il 7 dicembre successivo (G .M . N .678 - Equipaggiame nto - Adozione di fregi per copricap i e pe r controspalline - (Direzione Ge nerale de i Servizi Logistici - Div. V.E. - Sez. I[) - 7 dicembre 1933-Anno XII) venne pubbl icata la descrizione deuag liata elc i nuovi fregi in ottone destinati al colbacco della truppa e dei sottufficiali degli otto regg imenti di cavalleria cosiddetta "Leggera" al centro dei quali, tra r altro , ricomparve il nume ro d ' ordine impresso e tinto di ne ro . A questo proposito il docume nto rec itava quanto segue: "A) Fregi stampati in ottone per berretti da parata e da libera uscita dei militari di truppa e per

copricapo speciale (escluso il cappello alpino) dei sottufficiali e della truppa. DESCRIZTONE FREGI PER CAVALLERIA Reggimemi Novara (5°) - Aosta (6°) - Firenze (9 °) - Viflorio Emanuele lI (10°) - (p er colbacco) È in ottone ed è f ormato da due lance incrocia te con disco centrale e cordone con fiocchi, sor11101Ztate eia corona reale . Nel centro del disco è impresso, in nero, il numero del reggimento . Ha le seguenti dimensioni: Alte::a tolale del freg io .........................................................................mm. 88 a 90 (alla base) Larghezza del.fregio (tra le estremità superiori delle lance) ... .............mm . 68 a 70 Diametro del disco .................................................................................111111. 34 a 36 Altez:::,a de/fa corona .............................................. ................................mm . 28 a 30 Larghezza massima della corona: .........................................................mm. 42 a 44 Reggimenli Saluz:o ( 12°) - Monferrato ( / 3 °) -Alessandria ( 14 °) - Guide ( 19°) - (per colbacco) È in ottone ed èformato da cornetta con disco centrale, sormontata da corona reale . Ne l centro del elisco è impresso . in nero, il numero del reggi111en10 . Ha le seguenti dimensioni: Altezza to!ale deLji-'egio .........................................................................mm. 56 a 58 Larghezza massima ................................................................................111111 . 57 a 59 Diametro del disco .............................. ...................................................111111. 27 a 29 l arghezza della corona .........................................................................mm. 34 a 36 Centri r(fornimemi quadrupedi e deposi1i cavalfi stalloni, squadroni palafrenieri - (per colbacco)È in ottone ed è formato da cometta e due lance incrociate , sormontale da fiamma diritta . Nel centro della com etta è impressa, in nero, una croce28 . Ha le seguenti dimensioni: Alte:::,za Totale .... ............... ..................................................................... .111111 . 78 a 80 Larghezza massima ............................................................................... .111m . 58 a 60 Diametro del disr·o ... .. .... ............................... ...................................... .11111i. 24 a 26 Altez:::,a del/ajia111111a ..............................................................................111111. 42 a 44 Larghezza ciel/a .fiamma .......... ............... ............................................... .mm . 21 a 23 " Nel 1934 il reggimento " Ca valleggeri Gu ide" , a seguito della sua trasformazione in reggimento "Scuo la e Deposito Carri Veloci " , adottò un nuovo tipo cli freg io in metallo dorato per gli ufficiali cd in

28 Tale !'regio verrà po i abolito l"anno seguente.

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lamierino d'ottone per sottufficiali e truppa costituito da una cornetta liscia ed ornata da due cordoni con fiocchi pendenti al centro , sormontata dalla corona reale e recante al centro del disco il numero "19" intagliato per gli ufficiali , impresso e dipinto d i nero per gli altri29 . Le modifiche succedutes i dopo il 1934 e fino al 1940 furono le segue nti :

1935 - 14 febbraio [N .11 1 - Divisa degli ufficiali, sottufficiali e truppa - Distinti vi de i gruppi carri veloci - (Gabinetto)] "I militari di cavalleria dei gruppi carri veloci delle divisioni celeri ... omissis . Inoltre i militari suddetti porteranno sul copricapo il fi'egio riprodolto nella figura e consis1ente nel trofeo dei cavalleggeri sostenuto da due mitragliatrici leggere incrociate; sul tondino è applicata la sagoma di un carro veloce. " Le misure stabilite per il nuovo freg io furono le segue nti Altezza totale del freg io ......................................................................... mm . 87 a 90 Larghezza del freg io alla base .......................................................... ..... mm . 55 a 56 Larghezza del fregio fra le estremità superiori delle m itragliatrici .......mm . 31 a 21 Diametro del disco ........... ............ ................................................ .... ...... mm. 17 a 19 Altezza della corona ........................................................................... ...mm . 30 a 31 Larghezza della corona .......................................................................... mm. 38 a 3930 - 7 ottobre [F.O. Dispensa 40" - N . 343 - Uniforme della cavalleria - (Gabinetto)] "A datare dal 1 ° novenibre il personale dell'arma di cavalleria (ufficiali, sottufficiali, truppa) che non presta servizio nel reggùnento del quale oggi porta la divisa, avrà i seguenti distintivi: pantaloni: omissis giubba: omissis copricapo: berretto o colbacco, con cornetta e croce . Gli i{fficiali in congedo porteranno l'uniform.e del reggimen10 cui sono effettivi per ,nobilitazione. In conseguenza l'unifonne di ogni reggimento di cavalleria è riservata unicamente al personale che presta effettivamente servizio nel reggimento . S'intende che la disposizione non è applicabile agli enti di cavalleria per i quali è già prevista una uniforme speciale ."

- 14 ottobre [F.0. Dispensa 41" - - N.351 - U niforme della cavalle ria - (G abine tto) ] O "Si conferma che le disposizioni di cui a l n.343 del foglio d'o rdini c .c1. vanno in vigore dal J novembre p.v. L'uso facoltativo del! ' attuale uniforme del personale di cavalleria non in servizio nei reggimenti sarà tuttavia tollerato fino al 1 ° aprile 1936-XJV" . 1936 - 27 gennaio 1936 [F.0 . Di spensa 4" - N .17 - U niforme del personale pe rmanente della Scuola di Applicazione d i Cavalleria]. "A datare dal I O aprile p .v. per il personale della Scuola di Applicazione di Cavalleria sono adotta-

29 A propos ito di ques!' ultirno fregio, anc he se il documento istitutivo faceva riferimento al "1ro.feo dei cavalleggeri ", in realtà la cornetta e ra del tulio diversa, liscia ed o rnata eia due cordoni con fi occhi pendenti al centro. 30 Alcuni ann i fa è stato pubblicato sulla rivista "Uniformi ed Armi" un articolo riguarda nte i fregi utilizzati sui colbacchi cli cavalleria dal 1872 al 194 3; in esso risultano c itati in manie ra errata una serie cli provvedimenti rig uardanti l'argomento in questione. Li citiamo d i seguito ed in ordine d i data:

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ti bavero,.filettatura e copricapo già prescritti per i dipendenti squadroni ufficiali, allievi sotti![ficiali e palafrenieri.'' - 17 febbrai o 1936 [F.O . Dispensa 7a - N.51 - Uniforme degli ufficiali istruttori di equitazione (Gabinetto)] "L'uniforme prescritta con disposizione n./7 del F.O. e .a . per il personale permanente dei reparti palafrenieri, centri rifornimento quadrupedi e depositi cavalli stalloni, è adortata, dal 1° aprile p.v. anche per gli ufficiali di cavalleria che prestano servizio, quali istruttori di equitazione, presso i vari is1ituti militari" . - 23 marzo 1936 [ F.O . D ispensa 12" - N .89 - U niforme ciel personale permanente dei reparti palafrenieri e dei centri rifornimento quadrupedi (GahinF-tto)] "L'uniforme prescritta per il personale permanente della Scuola di Applicazione di Cavalleria con disposizione n .17 del F.O. e .a . (bavero e.filettatura arancione e colbacco) è adottata, dal 1 ° aprile p.v., anche per il personale permanente di tutti i reparti palqfrenieri e per quello dei centri rifornimento quadrupedi. La stessa u111forme continua ad essere di prescrizione per gli uffìciali addetti ai Depositi Cavalli S1al/oni ." - l3 aprile 1936 [F.O. Dispensa 15" - N .1 22 - Uniforme degli ufficiali dei De positi Cavalli sta.lloni e dei Centri Rifornimento q uadrupedi (G ab inetto)] "L'11niforme adottata per il personale permanente dei Deposiri Cavalli stalloni e dei Centri R(fornimento quadrupedi (bavero e filetta Iure arancione-colbacco) è prescritta anche per gli iifjù.:iali di detti Depositi o Centri di r(fornimento provenienti dall'Arma di Artiglieria, i quali abbiano fatto definitivo passaggio nella specialità. Rimane in tal senso mod(ficata la disposizione 4 1 del FO. 1935-Xl!/" 31 .

- 6 settembre [N . 800- Equipaggiamento-Adozione di freg i per m ilitari di truppa e sollufficiali dei reparti carri veloci dei reggimenti lancieri e caval leggeri - (Direzione generale dei servizi logistici)] " Per i militari di truppa ed i sottufficiali dei reparti carri veloci dei reggimenti lancieri e cavalleggeri sono adottali i seguenti.fi·egi: fregio s1ampato in ottone per colbacco (lancieri dei reparti carri veloci) freg io ricamato in rayon nero per berrelli a busta mod. 1935 da truppa (lancieri dei reparti carri veloci) 1926-27: "nuovo .fregio per gli allievi Ufficiali Veterinari di co111ple111emo ": non vi è traccia di un provvedimento che stabilisca quanto affermato a riguardo. 1931 : "lo si esso.fregio ma in ottone viene adottalo per le Scuole di cavalleria , i depositi cavalli stalloni e gli squadroni palafrenieri": il fregio in questione fu adottato in realtà nel 1921 con la circolare N .656 (Equipaggiamento -Adozione di fregi metal Iici per elmetti - (Direzione generale servizi logistici ed ammrnin istrativi) 29 dicembre 1921) . 1936: •'ujjiciali medici e veterinari dei refigime111i di cavalleria: fregio del rispetrivo corpo - s1ella a cinqlfe punte corona/a con croce rossa o azzurra se-orciaia nel disco - al colbacco: la circolare c itata - (F.O. D ispensa 22" - I O giugno 1936 N .192 - Ufficiali medici. veterinari e d1 amministrazione in servizio presso i reggimenti bersaglieri . alpini. artiglieria alpina e artiglieria celere (Gabinello) - non fa assolutamente riferimento alla cavalleria bensì ai bersaglieri, agli alpini ed ali 'artiglieria alpina. li testo completo del documento in questione recitava infatti: "Gli ufficiali medici e di w11ministraziune ejfeflivi ed i11 servi:iu presso i rei:;gimemi bersaglieri, alpini, artix lieria alpina e artiglieria celere portano, con /'uniforme di marcia, il copricapo della specialità (cappello piuma/O, cappello alpino, chepì). La disposi:.ione si applica anche agli 11.fJìciali l'<:lerinari dei reggirne111i di aniglieria alpina e di ar1iglieria celere. Gli 11fficiali medici, veierinari e d'a111ministrazio11e continuano però a porrare, anche sul copricapo speciale. il.fi'egio dei rispet1ivo corpo.'· 3 1 Sia per i Cavalleggeri cli Sardegna che per il Gruppo Squadroni ·'Lancieri di Milano.. il testo non chiarisce il tipo di croce del fregio, anche se certamente questa era impressa e dipinta di nero su fondo liscio .

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fregio ricamato in rayon giallo per berretti a busta mod.1935 da sottujjkiali (lancieri dei reparti carri veloci) fregio stampato in ot1one per colbacco (cavalleggeri dei reparti carri veloci) fregio ricamato in rayon nero per berretti a busta mod.7935 da truppa (cavalleggeri dei reparti carri veloci) fregio ricamato in rayon giallo per berretti a busta mod.1935 da sottufficiali (lancieri dei reparti carri veloci) Segue la descrizione di ciascun oggetto: Fregio stampato in ottone per colbacco (lancieri dei reparti carri veloci) È in ottone ed è fonnato da due /ancie incrociale con elisco centrale e cordone con .fiocchi, sormontato da corona reale. Nel centro del disco è riportata in rilievo una sagoma di carro velorr. . Ha le seguenti dimensioni: Altezza totale del.fì··e gio ........................................ ........................ .........mm . 85 a 90 Larghezza delfrer;io alla base ......................... ........................ ..............nun. 68 a 70 Larghezza del fregio.fra le estrem.ità superiori delle Lance ...................rnm. 67 a 69 Diametro del clisco ................... ..............................................................rnrn . 34 a 36 Altezza della corona ........... ...................................................................mm . 28 a 30 Larghezza massirna della corona .. ....................... .................................mm. 42 a 44 Detto.fregio deve essere inventariato alla categoria F'-sezione B del nomenclatore del rnateriale dei servizi logistici al categorico 626, al prezzo di L. 0,50 Fregio stampato in ottone per colbacco (cavalleggeri dei reparti carri veloci) È in ottone ed è .fòrmato da cornetta con disco cen1rale, sormontata da corona reale . Nel centro del disco è ripor1ata in rilievo una sagorna di carro veloce. Ha le seguenti dùnensioni: Altezza totale del.fregio .........................................................................mm. 56 a 58 Larghezza rnassùna ................................................................................mm.. 57 a 59 Diametro del disco .................................................................................mm. 27 a 29 Larghezza della corona ................ ....................................... ..................mm. 34 a 36 Detto fi·egio deve essere inventariato alla categoria JG-sezione B del nomenclatore del materiale dei servizi logistici al categorico 629, al prezzo di L. 0,50" . - 28 settembre 1936 [F.O. Dispensa 39" - N .338 - Uniforme dello Squadrone Cavalleggeri di Sardeg na (Gabinetto)] "Allo Squadrone Cavalleggeri di Sardegna sono attribuiti i colori del disciolto reggimento cavalleggeri di Lodi che già furono portati sin dal 1775 dai dragoni cli Sardegna. Precisamente: fregio : cornetta con croce sormontata da corona reale 32 . bavero: omissis. Filettature varie per ldficiali e marescialli: omJssis . Per uniforme nera: ornissis".

32 Archivio Ufficio Storico

S.M.E. carrella 208/El

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Anno 1937 -21 marzo lF.O. Dispensa 12" -N.107 - Uniforme del G ruppo Lancieri "Mi lano" (Direzione Generale dei Servizi Logistici)] "Per i sottujjYciali (sergenti e sergenti maggiori) ed i militari di truppa del Gruppo Lancieri "Milano", vengono stabiliti il fregio e le mostreggiature di cui appresso: fregio : da lanciere con croce nel tondino bavero: omissis controspalline: omissis".

Anno 1938 - 20 giugno 1938 [F.O. Dispensa 25" - N.241 - Uniforme dello Squadrone Cavalleggeri di Sardegna (Gabinetto)] "La disposizione n.338 del F.O. 1936-X!V è mod~ficata come segue: Allo Squadrone Cavalleggeri di Sardegna sono attribuiti ... omissis. fregio : come/la con croce sornw111ata da corona reale bavero: omissis Filettature varie per ufjìciali e marescialli: omissis. Per uniforme nera: omissis" .

Anno 1940 - 1° aprile [F.0. Dispensa 14a - N.98 - U niforme del Reggimento Lancieri "Milano'· (Direzione Generale dei Servizi Logistici)J " li Reggimento Lancieri "Milan o" è distinto col nutnero 7, che dovrà essere portato nel tondino del

fregio del copricapo . Per le altre caratteristiche dell 'uniforme valgono le disposizioni a suo tempo impartire per il Gruppo Lancieri "Milano" (disposizione n. 707 del FO . 1938-XVI)" . Siamo così giunti al giugno del 1940. L' Italia entra in gue1Ta e il 25 luglio il Ministero della Guen-a pubblica un documento "storico" - la circo lare n. 548 (Divisa degl i ufficiali, sottufficiali e militari d i truppa - Uniforme di guerra e adeguamento dell'uniforme di pace a quella di gue1Ta - (Gabinetto) 25 luglio 1940 - Anno XVIII) - che introduce l'uniforme di guerra per gli "ufficiali, sottufficiali e militari di truppa delle unità mobilitate" precisando tra l'altro che ''fino a nuovo ordine, in tutte le circostanze in cui è prevista la grande uniforme, sarà indossata l'uniforme da marcia con decorazioni: gli ufficiali porteranno altresì la scia,pa azzurra." In linea con quanto avvenuto 25 anni pri ma allo scoppio della prima guen-a mondiale - anche se stavolta, come abbiamo avuto g ià modo di sotto I ineare riguardo al l'elmo dei primi quattro regg imenti di cavalleria, in nessuna pubblicazione ciò ven ne stabili to ufficia lmente - per i reggimenti di cavalleria venne nuovamente soppresso l' uso dell 'elmo e del colbacco sostituiti dal berretto a busta mod.1935 e dall'elmetto in acciaio mod. 1933. Al termine delle ostilità però, a differenza di quanto avvenuto nel 1920, l'elmo ed il colbacco scomparvero per sempre dal corredo dei nostri cavalieri.

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CAPITOLO QU INTO

GLI ELMETTI IN DOTAZIONE DAL 1915 AL 1943 L'elmetto "Adrian" di p roduzione francese - ancora dipinto con il tradizionale "gris artillerie" ed ornato dalla granata con la sigla "R .F." (Republique Française) - venne distribuito in Italia solo in via sperimentale nell'ottobre del 1915 e sòlo in ragione di sei esemplari per compagnia 1 • A seguito dei buoni risultati, si iniziò poi ad importarlo allo stato grezzo e privo delle fessure per il fissagg io del fregio applicando " in loco" l'imbottitura in pelle o in feltro2 e la p ittura grigio-verde. Distribuito ai reparti della Terza Armata impegnata sul fronte del Carso l'elmetto ebbe un successo straordinario tanto che nel gennaio del l 916 ne vennero ordinati in Francia oltre 100.000 pezzi eia distribuire sempre alle stesse unità. S i verificarono comunq ue degli inconvenienti soprattutto a causa del fatto che l'elmetto era costituito eia quattro elementi costruiti separatamente e quindi assemblati - una calotta in acciaio lavorata a fred do con sfiatatoio alla sommità, una crestina copri-sfiatatoio applicata con quattro ribattini, una visiera ed un coprinuca che saldati insieme venivano applicati poi alla calotta - i quali in caso di violenti urti laterali si deformavano e addirittu ra si smontavano causando spesso ferite alla testa e generando soprattutto un profondo senso cli insicurezza nel soldato. Il 24 aprile del 1916 l'elmetto "Adrian" entrò a far parte ufficialmente dei copricapo in dotazio ne ali ' Eserc ito Italiano sotto la denominazione di "Elmetto rnetallico leggero" da utilizzare obbligatoriamente dalla truppa e dagli ufficiali in zona di guerra e nelle retrovie ogni volta che si era in armi . Con l'adozione ufficiale iniziò anche la produzione nazionale dell'elmetto in questione che venne realizzato in due soli pezzi - in un unico stampo ven ivano ora allestiti la calotta, la visiera ed il copri nuca mentre la crestina sfiatatoio veniva applicata in un secondo tempo med iante sei punti d i saldatura elettrica - c fu denominato ufficialmente "Elrnello metallico mod. 1916" dalla Ci rcolare n. 5442 pubblicata dal Comando Supremo il 24 aprile 19163 . Con la nuova soluzione costruttiva adottata, se da una parte non si ottenne una maggiore solidità del1'el metto - quello francese, nonostante i suoi difetti presentava maggiore resistenza e m igliori rifiniture - dall'altra si ebbe un notevole risparmio nei costi cli produzione e nei tempi di costruzione.

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Arch ivio Ufficio Storico S .M.E. cartella 208/EI.

2 Era costituita da un' alta fasc ia in pelle di capra nera o maJTone nella quale erano ritagliate sette linguette legate alla

sommità eia un cord ino lungo circa 15 centimetri; il tutto veni va poi cinto eia una bordatura in panno e fissato all'elmetto. Fra l' imbottitura e l'inte rno dell'elmetto erano saldati quattro lamierini ondulati che fungevano eia s upporto all'imbottitura ed alle due campanelle reggi-soggolo. 3 L' emetto doveva essere verniciato come detto in grigio-verde ma si ebbero anche colorazioni diverse quali il verde oliva, il grig io-verde con sfumatura azzu rra ed un grigio-verde carico cd opaco; continuarono comunque ad essere utilizzati anche g li "Aclrian'· originali francesi tinti in grigio-aaLllTO.

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Con l'adozione dell'elmetto si verificarono problemi cli identificazione delle varie un iLà poi ri solti dalla circolare n. 12720 del Comando Supremo datata 15 lug li o 1916 la quale prescrisse di dipingere con vernice ad olio di colore nero - che fosse Luttavia possibile togliere con applicazione di "acqua ragia " - sulla parte anterio re dell 'elmetto un freg io che fosse "identico a quelfo del berretto" ad eccezione dei primi quanro regg imenti di cavalleria i quali , anziché la granata a fiamma dritta che portavano sul berretto , vi d ipinsero la croce di Savoia, emblema che portavano sull' elmo da 73 anni 4 . L'operazione fu a carico dei repart i e l' Intendenza allestì in tutta fretta i campioni da distribuire il che causò la solita serie di "interpretazioni" tanto che si videro fregi dipinti con vernice ad olio, con inchiostro tipografico e addirittura con matite copiative, in nero o a colori ; la fantasia degli ufficiali poi non ebbe come d 'abitud ine limiti e, soprattutto nei reparLi di cavalleria leggera, apparvero fregi artisticamente dipinti a mano con vernice argentata o dorata. Il problema venn~ ;ilmeno parzialmente riso lto il 10 aprile del 19 17 quando vennero di stribuiti appositi timbri con i fregi regolamentari da stampigliare sugli elmetti. Altra circostanza non suffragata eia alcun provvedimento ufficiale fu l'apparizione dei distintivi di grado da ufficiale simili a quelli usati sul cappello alpino , dipinti in ve rnice nera sul fianco sin istro dell'elmello; s i ebbero così una, due o tre righe sottili ad angol o rispettivamente per i sottotenenti , i lenenti ed i capitani ed una riga larga con una, due o tre righe sottili al disopra per i maggiori , i tenenti colonnelli cd i colon nel I i. Nel 1917 venne introdotta anche pe r l'elmetto la copertura protettiva antiriflesso realizzata ufficia lmente con " tela per e lmetti" ma in realtà con lutti i tipi di tessuto disponibili - tela grigia pe r uniformi d i fatica, tela per tende d'accampamento e panno grigio-verde da uniformi - sulla quale doveva essere dipinto in nero il fregio identificativo che fu tuttavia spesso realizzato in panno e cucito sulla stoffa. Terminate le operazioni belliche l'elmetto mod. 1916 rimase in dotazione ali ' Esercito ma fu solo nel 1919 che il suo uso venne confermato dalla circolare 44 1 pubblicata il 20 agosto di quell ' anno (N . 441 - Divisa degli Ufficiali - Equipaggiamento - Div isa degli Ufficiali e della truppa - (Divisione Stato Maggiore) che a questo proposito stabiliva che l' elmeuo fosse l'unico copricapo da indossare "sotto le armi" ovvero in servizio armato e in sostituzione ciel berretto e dei vari copricapi speciali ; i colonnelli titolari portavano ora sul lato sinistro dell 'elmetto la stessa nappina prevista per gli ufficiali degli alpini munita di tulipa ne lla quale s i infilava il pennacchio di airo ne bianco. Tutto ciò venne confermato anche dalla famosa circolare 614 pubblicata il 27 ottobre cli quell 'anno (N . 614 - D ivisa degli Uffic iali - Equipaggiamento - Divisa degli ufficiali e della truppa - (Divisione Stato M aggiore) che ne dava anche una sommari a descrizio ne.

"A) Divisa degli Ufficiali ( esclusi i CC.RR .) Adozione per uso regolamentare di: I O Un elmetto alleggerito di colore grigio, identico per forma a quello di guerra con distintivi e.fregio di rne1allo ossidato da portarsi in servizio armato ed in grande uniforme. I distintivi di grado sono applicabili sul lato sinistro come per cappello all'italiana (il cappello alpino N.d.A.) I bersaglieri . .. omissis; gli ufficiali generali ed i comandanti di corpo, vi applicano, nella grande uniforme, il pennacchietto di garza; l 'artiglieria a cavallo ... omissis. 2°, 3", 4 °, 5 °, 6°, 7° ed 8°. Omissis. B) Divisa ed equipaggiamento della truppa (esclusi i CC.RR.) I seguenti oggetti entrano a far parte della divisa e dell'equipaggiamento della truppa: Elmetto tipo di guerra alleggerito, dello stesso modello degli ufficiali. Desti nato ad essere indossato con la grande uniforme "sotto le armi" e con l' uniforme di marcia "nei 4 Esistono deì fregi da colonnello comandante sovrapposti ad un pezzo di panno color robbio ritagliato e sagomato in

modo da formare un bordo sporgente intorno al fregio.

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servizi di ordine pubblico o facendo parte di truppe mobilitate " 5 a partire dal 1921 vi vennero posti anche una serie cli fregi metallici destinati ad identificare il reparto cli appartenenza. La circolare N. 656 (Equipaggiamento -Adozione cli fregi metallici per elmetti - (Direzione Generale servizi logistici ed ammministrativi) 29 dicembre 1921) recitava a questo proposito: "Questo Ministero ha determinato di adottare per le varie armi, corpi e specialità deiji-egi di metallo ossidato da applicarsi all'elmetto. La. forma e le dimensioni di ciascuno di detti .fregi si rilevano dalle 24 tavole grajìche che saranno pubblicate a parte. Essi dovranno essere confezionati in lastra d'ottone dello spessore di 4/10 . Le gambe difermo all'elmetto, nella distanza di mm . 35 l'una dall'altra, dovranno essere dello stesso materiale. Nei fregi per dirigibilisti, aviatori ed automobilisti, il dirigibile, l'elica e l'automobile dovranno essere di lastra alpacca dello spessore di 2110, con gambe di fermo delji-egio infilo di rame . J\l nonienclatore del rnateriale dei Servizi Amministrativi, catr.goria l" - Sezione B ed E, sono apportate le seguenti varianti ed aggiunte: Oniissis. La prima provvista dei ji·egi suddetti sarà fatta dall 'Opificio Militare di Torino. Pertanto i corpi faranno pervenire al più presto il fabbisogno dei ji·e gi stessi agli Uffici V.E. delle Direzioni di commissariato militare, i quali trasmetteranno all'Opificio predetto un riepilogo delfabbisogno dei vari centri. In seguito, i corpi provvederanno agli ordinari bisogni mediante acquisti diretti per cura dei rispettivi Consigli d'amministrazione ed invieranno ogni trimestre alle Direzioni di commissariato, un elenco di.fregi acquistati coll'indicazione del prezzo pagato . Qualora presso i corpi esistano fi'egi metallici, i quali non differiscano appariscentemente dal campione-tipo prescelto dal Ministero e non ledano in alcun modo le esigenze della disciplina , dovranno i fregi stessi continuare ad essere impiegati fìno a consumazione delle scorte esistenti nei magazzini." Contemporaneamente ai fregi fu introdotta una serie di distintiv i di grado per gli ufficiali eia applicare sul lato si nistro dell 'elmetto del tutto simile a quella verniciata d i nero in uso durante la guerra ma realizzata ora in metallo lucido. Tali disposizioni vennero poi confermate da un'altra circolare, la n. 158 ciel 22 marzo 1923 (Divisa degli ufficiali - Equipaggiamento - Mod ificazione alla divisa degli ufficiali, dei sottufficiali e della truppa - (Stato Maggiore Centrale - Ufficio Reclutamento) in cui si affermava che "la divisa di prescrizione è quella grigio-verde che, consacrata in salda unione di energie e di.fede dalle lotte, dagli olocausti e dalle glorie, perpetuerà nell'esercito e nel paese il ricordo e la.fiera affermazione della Vittoria ." e che questa prevedeva "per i servizi cl' ordine pubblico" 1' "elmetto metallico con .fregi dell 'arrna o corpo." L'uso dei fregi sull'elmetr.o venne confermato il 3 settembre 1925 (N. 456 - Equipaggiamento - Adozione cli fregi per elmetti metallici - (Di rezione Generale Serviz i Logistici): "Con riferimento alla circolare n.158 del Giornale Militare 1923, si determina che siano adottati i seguenti.fregi per elmetti metallici: Omissis . Per i reggimenti Nizza , Piemonte Reale, Savoia e Genova cavalleria. Fregio di granata sormontata da fiamma diritta allungata . Al centro della granata è impressa una croce. Per i reggimenti Cavalleggeri . Fregio di cornetta con disco, sormontata da corona reale. Al centro del disco è impressa una croce. Omissis . Per i palafrenieri e depositi allevarnento cavalli. Fregio di cornetta, sormontata da fiamma dritta allunga/a e due lance incrociate. Nel centro della cornetta è impressa una croce6 . 5 In questo caso il soggolo doveva essere abbassato cd affibbiato. 6 Per i reggimenti di caval leria, per j reggimenti di cavalleggeri, per i palafrenieri ed i Depositi cavalli la croce posta nel d isco della cornetta aveva le braccia scorciate ccl era impressa e dipinta <li nero.

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Reparto milraglieri del reggimento Cavalleggeri "Guide" ( 19°) 1940

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I fregi suddetti sono conformi ai modelli delle annesse tavole di disegno. Sono in argentana stampata per la fanteria, i granatieri, gli alpini, i distretti, i carri armati, la cavalleria, la sanità; in ottone per i bersaglieri, l'artiglieria, il genio, il servizio chimico, i raggruppamenti trasporti e la sussistenza . I fregi del genio radiotelegrajtsti hanno nel centro della granata il motore rotativo in argentana e quelli del servizio chimico l'esagono pure in argentana. Sul rovescio dei fregi sono applicati verticalmente, mediante saldature, alla distanza di cm. 3 fra Loro, due gambi dello stesso metallo del.fregio . Detti gambi servono per l'applicazione del fregio all'elmento . Nei.fregi per bersaglieri i gambi sono applicati orizz,on.talmente. Alla distribuzione dei fregi provvede il Ministero ed i corpi segnaleranno il proprio.fabbisogno con le richieste trimestrali mod. 396-A".

Per quanto riguarda le dimensioni dei fregi destinati ai reparti cli cavalleria, queste furono le seguenti: Per i reggimenti Nizza, Piemonte Reale, Savoia e Genova cavalleda Altezza totale ciel fregio .................... ........................................................... mm. 7 5 Altezza della fiamma ........................................... ........................................mm . 46 Diametro della bomba .. ................................................................................mm . 24 Larghezza massima della fiamma ................................................................mm. 25 Per i re!Igimenti Cavalleggeri Altezza totale del fregio ............................................................................... mm. 56 Larghezza massima .................................. ....................................................mm . 59 Altezza della cornetta .................................. ........................ .................... .....mm. 29 Altezza della corona ........................ ............................................................. mm. 25 Larghezza della corona ................................................................................ mm. 34 Per i Palafrenieri e Depositi allevamento cavalli Altezza totale del fregio ........................... ....................................................mm . 78 Larghezza massima ......................................... .................................... .........mm. 58 Altezza della fiamma .. ................................................................................. mm. 42 Larghezza massima della fiamma ................................................................mm. 21 Diametro interno ciel disco della cornetta ....................................................mm . 26 Diametro esterno del elisco del la cornetta ....................................................mm. 21 Tra la metà e la fine degli anni '20, dato che l'elmetto doveva essere indossato sempre e comunque "sotto le armi", e quindi soprattutto durante le frequenti cerimonie e parate mi litari che si svolgevano all'epoca, divenne di uso comune tra gli ufficiali indossare degli elmetti identici per forma, colore ed ornamenti a quelli cl 'acciaio realizzati però in alluminio, in cartone pressato oppure, anche se più raramente , in cuoio, definiti "elrnetti da parata" e acquistati in proprio dall'industri a privata. Molto leggero - difficilmente superava i 180 grammi cli peso - e curato nella fattura, questo tipo di elmetto era generalmente dotato cli imbottitura in feltro, cli soggolo in pelle con fibbia scorrevole e in alcuni casi di fodera in seta. Sull'elmetto venivano montati gli stessi fregi prescritti per il tipo in acciaio anche se spesso erano cli fattura più elaborata e costosa cli quelli distribuiti dati' amministrazione militare. Il periodo di pace che seguì la prima guerra mondiale diede modo cli elaborare dei progetti relativi all ' adozione di un nuovo tipo di elmetto per l'Esercito, che risultasse più resistente e che sostituisse il glorioso mocl. 1916. Dopo un lungo periodo cli studi, progetti e prove, nel 1931 vide finalmente la luce un tipo di elmetto rivoluzionario per l'epoca costituito da una calotta semisferica di acciaio dotata di bordi svasati verso 127


l' esterno e di una punta anteriore solo leggermente accennata e d i imbottitura interna costituita da tre segme nti di pe lle dotati di p iccole tasche contenenti paglia o crine fissate al cerchio ne di all uminio agganc iato all 'el metto mediante qu attro ribattini. L' elmetto in questione - inizialmente denominato cli "nuovo tipo" per distinguerlo dal mod. 1916 e poi definito " mod. 193 1" a partire dal giugno de l 1937 - presentava un foro d i aereazio ne praticato alla sommità della cupo la che veni va protetto da una crestina dotata di quattro ferito ie fissata ali ' interno grazie a due o tre linguette metalliche rip iegate all 'interno della cupola. [l soggolo, anch'esso d i nuova concezio ne, era realizzato con due strisce cli pelle di colore naturale e veniva fissa to al cerchione di alluminio con delle lamelle metalliche . L'elmetto di "nuovo ti po" tuttavia costituì so lo una tappa ne l cammino evolutivo che avrebbe portato, pochi ann i dopo, all'adozione del modello defin itivo, il mod. 1933, che per le sue caratterist iche struttural i risulterà uno dei miglio ri al mondo tanto da restare in linea fino addirittura alla fine degli anni '90 quando venne sostituito, ma solo per i reparti operativi , dagli elmetti realizzati in "kevlar" . Il nuovo elmetto7 - anch'esso definito d i "nuovo tipo" e che verrà adotta to ufficialmente solo il 29 novembre del 1934 - costituiva come abbiamo detto l'evoluzione del precede nte dal quale si d ifferenziava per essere privo del foro di aereazione praticalo alla sommità della cupola e della relativa crestina che lo copriva e per avere un d iverso tipo d i imbottitura fissata ora con tre rivetti forali utilizzali anche per l'aereazione interna. Il soggolo era in pelle d i vacchetta d i co lore naturale tinta in grigio-verde ed era costituito da due segmenti - quello di sinistra defi nito "chiappa con fibbia di soggolo" e quello di destra "riscontro di soggolo" - entrambi assicurati ali 'i nterno mediante due campanelle verniciate anch 'esse di grig io-verde fissate alle lamelle di alluminio . Il 7 d icembre 1933 (G.M. N .678 - Equipaggiamento - Adozione d i fregi per copricapi e per controspalline - (Direzione Genera le dei Serv iz i Logistici - D iv. V.E . - Sez. fl) - 7 dicembre 1933-Anno X II) venne pubblicata una prima c ircolare riguardante i fregi da applicare sugli elmetti allora in dotazio ne il c ui testo fu il seguente: "Son.o adottati i seguenti tipi di fi·e gi per sottuffì:ciali e m.ilitari cli truppa: a) Omissis b) Fregi per elmetti} da sottufficiali e truppa. Sugli elmetti di nuovo tipo e su quelli di vecchio tipo non p rovvisti dei fori per l'applicazione delji·egio metallico, i fregi sono stampigliati e riproducono le caratteristiche degli altri fregi per copricapi. Per gli elmetti di vecchio tipo8 , già provvisti dei fori per l'applicazione del fregio metallico, i.fregi sono identici per fogf!,ia e dimensioni a quelli descritti alla precedente lettera A).

DESCRIZIONE FREGI PER CAVALLERIA

Reggimenti : N izza (1 °} - Piemonte Reale (2°) - Savoia (3°) e Genova (4°). È costituito da una croce nichelata di circa cm. 1O di altezza e larghezza9 Reggimenti: No vara (5 °) - Aosta (6°) - Firenze (9 °) - Vittorio E,nanuele Il ( 10°). È .formato da due lance incrociate con disco ce11trale e cordone confiocchi, sormontate da corona reale . Nel centro del disco è impresso,.in nero, il numero del reggimento .

7 Gli el meni mod. 33 ebbero vari tipi di verniciatura; il grigio-ve1·de chiaro fino a l 1936, il g rigio-ve1·de con pre valenza di verde fino al 1940, il grigio-verde scuro fino al 1943 ed il verde oliva dal 1943 f"i no al termine delle osti lità. 8 Il testo si riferiva agli elmeni mod .1916. 9 Deve trallarsi di un errore di stampa oppure di un progetto subito abbandonato tant'è vero che nella successiva circolare n.175 del IO marzo 1934 la croce venne sostituita cl alla granala dipinta e success ivamente con la c ircolare n .678 del 20 agosto 1935 di nuovo dalla croce ma stavolta dipinta di nero.

128


Ha le seguenti dimensioni : Altezza totale del fregio ................. .................................... ....................mm. 88 a 90 (alla base) Larghezza delji-egio (tra le estrem,ìtà superiori delle lance) ............. ...mm. 68 a 70 Diametro del disco .................... .................................... .........................mrn. 34 a 36 Altezza della corona : ............................... ..............................................mm . 28 a 30 Larghezza rnassima della corona: .........................................................mm . 42 a 44 Reggimenti Saluzzo (1 2°) - Monferrato (13°) - Alessandria (1 4°) - Guide (19°) - (per colbacco) È.formato da cornetta con disco centrale, sorrnontata da corona reale. Nel centro del elisco è impresso, in nero, il numero del reggimento . Ha le seguenti dimensioni: Altezza totale delfì·egio ................................................... .... ..................mm . 56 a 58 Larghezza massima .............. ..................................................................mm . 57 a 59 Diametro del elisco .................................................................................mm. 27 a 29 Larghezza della corona ...................................................................... ...mm. 34 a 36 Scuole, Centri rifornimenti quadrupedi, Depositi cavalli stalloni, Squadroni palafrenieri. È.formato da cornetta e due lance incrociate, sormontate dajianuna diritta. Nel centro della cornetta è impressa, in nero, una croce . Ha le seguenti clirnensioni: Altezza totale .......................................... .................... .... .......................mm. 78 a 80 Larghezza massima ......... .......................................................................111.m . 58 a 60 Dianietro del disco ............. ........................................................ ............mm. 24 a 26 Altezza dellafiamma ..............................................................................nun . 42 a 44 Larghezza della.fiamma .................................... .................................... .mm . 21 a 23 Tre mes i p iù tardi fu la volta di una seconda circolare (N .175 - E quipaggiame nto - Fregi per el me tti metallici n.t. - (Direzione Generale Artiglieria) - l O marzo 1934-AnnoXII) che facendo riferimento alla p recede nte, fissava definitivamente il tipo cli freg i adotta ti per il nuovo elmetto. Il testo recitava: "A seguito della circolare 678- lettera B - Giornale Militare 1933-XJ, si pubblicano 51 tavole di disegni riproducenti i f i·egi e le cifre adottati per gli elmetti meta/Lici di nuovo tipo e per quelli di vecchio tipo non provvisti di.fori per l'applicazione del fregio metallico, sign~ficanclo che: - i fregi per i quali, nella relativa tavola di disegni, non risultano speciali indicazioni al riguardo, dovranno essere verniciati in nero; - il numero del reggimento, da stampigliarsi nel tondino del.fi'egio , dovrà essere.formato con c(fre del tipo largo o stretto, a seconda della quantità cli cifre che lo compongono; - per la stampigliatura dei fi·egi gli enti interessati dovranno esclusivamente impiegare le apposite maschere allestite dall 'arsenale R .E. di Torino e che richiederanno, unitamente alla vernice ed ai pennelli occorrenti, alle rispetti ve direzioni di artiglieria." I fregi riservati ai reggimenti d i ca valleria fu rono i seguenti: - per i reggimenti N izza (1°), Pie monte Reale (2°). Savoia (3°) e Genova (4°) la granata fiamm eggiante al ta 80 m illimetri e larga al mass imo 30 millimetri - per i reggimenti Novara (5°),Aosta {6°). F irenze (9°) e Vittorio Emanuele TI (10°) il fregio dei lancieri alto 9 mill imetri e largo al massimo 65 millimetri - per i reggime nti Saluzzo (l2°). M onferrato (13°) . Alessandria (14°) e Guide {19°) il fregio dei cavalleggeri alto 57 mi.ll imetri e largo al massimo 62 m illi metri - per le Scuole di cavalleria . i Centr i rifornimento quadrupedi. i Depositi cavalli stalloni e g li Squadroni palafrenie ri il fregio da colbacco alto 9 m illimetri e largo al massimo 64 m illi metri. Le "maschere" per verniciare i fregi c itate nel documento - che e rano d iritte sui bord i esterni e convesse nella parte centrale per meglio adattarsi alla superf ic ie dell'elmetto - erano dotate cl i due inviti che 129


venivano fissati al prof il o dei corrispo ndenti ri vetti presenti sulla calotta dell'elmetto, in modo da centrare perfettamente la verniciatura del fregio 10 . Come abbiamo già detto, il 29 novembre 1934 il nuovo tipo cli e lmetto venne ufficialmente adottato; la relativa c ircolare (N .915 - Equ ipaggiamento - Adozione de ll 'elmetto metallico 933 - (Direzione Genera le A rtig lier ia) - 29 novembre 1934-XI Il) recitava in proposito: "Il Ministero è venuto nella determinazione di sostituire il vecchio elmeno metallico finora in servizio , con un altro, nuovo tipo, esteticamente diverso e di maggior efficienza protelti va, il quale verrà inventariato come segue: Categoria

Numero categorico

Denominazione del materiale

Unità di mis ura

Prezzo (L.)

VI

3203

E l metto mod. 933

I

35

L'elmetto 11uovo tipo si compone di un casco in acciaio speciale, termicamente trattmo, e di una cuf-

.fia interna JZssata al primo a m ezzo di tre copiglie a bottone. La cufjìa interna, a sua volta è costituita da: - una armatura elastica in acciaio; - unfeltro di guarnitura; -una guarnitura in pelle di capra; - un lacciuolo anche in p elle di capra; - un soggolo in pelle di vacchetta, di colore grigio-verde. Casco ed armatura interna sono verniciati con una vernice speciale grigio-verde. L'elrnetto metallico mod. 933 viene allestito in tre taglie; ciascuna taglia corrisponde ad un casco di dimensioni proprie, ma può portare cuffie interne di misura d iversa, come.figura nello specchietto seguente: Taglia

Misura del perimetro interno della cuffia

I (grande)

cm. 61 - 60 - 59

TI (media)

cm. 58 - 57

lii (piccola)

cm.56 - 55

L 'indicazione della misura del perimetro interno è pe,jorata sul f ianco destro della cuffia; la taglia si desume procedendo conie è indicato nello schizzo annesso. I caschi portano punzonato sulla pan e interna del bordo posteriore, una lellera ed un numero : la le fiera serve p er individuare la ditta costruttrice, il numero precisa il lou o di fabbricazione al quale il casco appartiene. Le cuffie destinate ad una determinata tat:tlia di elmetti sono tutte intercambiabili tra loro; cosicchè riesce possibile conservare l'elmello anche con la cuffia separata dal casco, come dovrà praticarsi nei magazzini di mobilitazione. Si richiamano gli enti interessati alla osservanza di quanto prescritto con la circoù ire n .111 del FO. di questo Ministero (Gabinetto) dispensa 7°, in data I I giugno 1934-X!l, circa il divieto assoluto cli eseguire applicazioni di j i·egi o distintivi, mediante pe,:forazioni o saldature del casco. Analogamente e sempre allo scopo cli non ridurne l'efficienza protettiva, è vietato riscaldare in qualsiasi modo l'elmetto.

IO L e mascherine venivano prodotte in tre taglie diverse in modo raie da adattarsi alle tre cli verse dimensioni esterne

con le qun li erano prodotti gl i el metti mod. 33.

130


Per quanto riguarda i fregi valgono le prescrizioni contenute nella circolare 678 del giornale Mili tare 1933-X/" . L'anno seguente venne pubblicata una circolare (N .678 - Equipaggiamento - Fregi per elmetti metall ici N.T. - (Direzione Generale di Artiglieria) 20 agosto 1935 - Anno XIII ) che modificava il fregio da dipingere sugli elmetti mod. 33 de.i primi quattro reggimenti di cavalleria ripristinando l'uso della croce d i Savoia: "Il Ministero deterrnina che sugli elmetti metallici nuovo tipo dei reggimenti: Genova, Nizza, Piemonte Reale e Savoia cavalleria, sia stampigliata in nero, una croce della.forma e dimensioni indicate nella lavola di disegno allegata , in Luogo delji·egio prescritto per i detti reggimenti dalla circolare 175 del Giornale Militare 1934 (pag. 680) che si intende abolito. Per la stampigliatura dei nuovi ji·egi valgono le norme indicate nell'ultimo alinea della citata circolare N. 175" La circolare in questione non fece alcun cenno riguardo al tipo cli fregio da dipingere sugli elmetti dei reggimenti di Cavalleggeri e di Lancieri né per quelli delle Scuole di cavalleria, dei Centri rifornimento quadrupedi, dei Depositi cavalli stalloni e degli Squadroni palafrenieri, i quali conservarono la tipologia in uso sui vecchi elmetti, come testimoniano alcune fotografie coeve. L' ultimo provvedimento in ord ine cronologico pubblicato prima dello scoppio della seconda guerra mondiale e riguardante gli elmetti in dotazio ne fu quello che nell'estate del 1937 defi nì la denominazione dei modelli in uso attraverso una circolare pubblicata il 23 giugno (N.430 - Equipaggiamento - Denominazione degli elmetti in servizio - (Direzione Generale di Artiglieria) -23 giugno 1937 -Anno XV) che stabilì i criteri seguenti : "Il Ministero, allo scopo di eliminare le voci "Vecchio tipo" e "nuovo Tipo " che pennangono ancora impropriam.ente nelle denominazioni degli elmetti attualmente in servizio, prescrive che le denominazioni regolamentari siano, d'ora innanzi, le seguenti: elmetto mod. 915 11 elmetto mml. 931 elmetto ,noci. 933 Per norma degli enti interessati si comunica che: a) l'elmetto mod. 915 è quello inventariato alla \Il categoria n . categ . 1511 (v. I serie di aggiunte e varianti al ,nodello per gli inventari - Wr{tfe - alt'edizione 1931; le parti che lo compongono son.o quelle inventariate pure alla VI categoria, numeri categorici dal 1508 al 1510 e dal 1512 al 1517; b) l'elmello ,noci. 931 sarà inventariato quanlo prirna assieme alle parti che lo compongono . Categoria, numeri categorici e prezzi saranno oggetto di una prossima "serie di aggiunte e varianti" al modello per gli inventari-tariffe all'edizione 1931; c) l'elmetto mod. 933 è quello invemariato alla VI categoria n. categ. 3203 (v. JJI serie di aggiunte, varianti ed errata-corrige al modello per gli inventari - tariffe - alt' edizione 193J; le pani che lo compongono sono quelle inventariate pure alla VI categoria, nurneri categorici dal 3204 al 32 16." 000000000000000000000000000 0 00 0 00000000

11 La

definizione d i " mod .1915" data all'elmetto che fino ad allora era ufficialme nte denominato "mocl .1916" venne adottata in rife rimento alla data cieli' effettiva e ntrata in guerra dell'Italia .

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:- -'

Soldati apparrenenti ad u11 regg imento

(l


ri Lancieri in renula di lllarcia , Fronle Greco 1940



TAVOLE


TAVOLA I - ELJVTO MOD. 1820 PER I REGGTMENTT Dl CAVALLERIA DELL' ARMAl~A. SARDA NELLA VERSIONE IN USO DAL 1833 AL 1840

A) Dcuaglio del rosone e degli orecchioni (soggol i) B) Dettaglio del fregio in uso rino al 1843 C) Dcuaglio del sottogola in cuoio aggiunto nel 1840 sollo gli orecchioni metallici in sostituzione dei cordon i con fiocchetti in seta

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TAVOLA 2 - ELMO DI CAVALLERIA IN DOTAZIONE Al REPARTI DELL' ARMATA SARDA E SUCCESSIVAMENTE A QUELLI DELL'ESERCITO ITALIANO (MUSEO DELLA CAVALLERIA PINEROLO)

Su questo esemplare. in dotazione alla truppa cd ai sottufficiali. si notano: le cifre "C.A.'. iniziali del nome di Carlo A lberto ( I 831- 1849) impresse in rilievo nell 'ovale posto alla base del cimiero; la catenella che sostituì i cordoncini con fiocchi in seta ciel modello originale: la croce cli Savoi a in ferro lucido che nel 1843 sostituì il fregio ciel vecd1 io modello. Tn basso a destra lo stesso l i po di elmo nella versione da ufficiale con il soggolo i n cuoio aggiunto nel 1848 in sostituzione della catenella.

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TAVOLA 3 - ELMO MOD . 1843 PER UFFICIALI DEI REGGIMENTI "N IZZA CAVALLERIA", "PIEMONTE REALE CAVALLERIA", " SAVOIA CAVALLERIA' E "GENOVA CAVALLE RIA" IN USO DAL 1861 AL 1880

A) Dettag lio della pt11te anteriore <lei cimiero 8 ) Dettaglio del fregio ovt1le con le cifre reali coronale C) Dettaglio del sottogola od "orecchione.. sinistro

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A B

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TAVOLA 4 - ELMO MOD . 1843 PER I COLONNELLI COMANDANTI DI REGGIMENTO

A) Vista frontale dell 'el mo con il distinti vo da colonnello comandante di reggi mento B) Vista posteriore con gli orecchioni (soggoli) smontati C) Dettaglio della granata con tulipe porta piumetta dei colo nnel li comandanti di reggime nto

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e

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TAVOLA 5 - ELMO DA CAVALLERIA MOD . 1843

Il bellissimo esemplare di elmo, qui riprodotto nella variante per truppa e sottufficiali , rappresenta l'evoluzione ciel l'originario mod . 1822 in dotazione ai reggimenti dragoni dell'Armata Sarda al quale vennero apportate una serie cli p iccole ma significative modifiche nel 1833, nel 1840, nel 1843 ed infine nel 1853, anno in cui assunse il suo aspello definitivo che rimarrĂ invariato sino all'adozione ciel nuovo elmo mod. J 880.

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TAVOLA 6 - BERRETTO DA UFFICIALE DI CAVALLERIA MOD. 187 J (COLLEZJO:NE VITETTI - ROMA)

Adottato il 2 settembre 1871 per gl i ufficiali di. tutti i reggimenti di cavalleria, il raro esemplare cli berretto q ui illustrato , appartenente ad un maggiore clell ' 8° reggimento di Cavalleria (Montebello) presenta delle anomalie rispetto a quanto stabilito dal decreto istitutivo. Il bottone dovrebbe infatti essere in grovigliola argento anzic hé ricoperto in panno turchino, il fiocchetto sarebbe dovuto essere anch'esso in grovigliola argento anzic hé in cotone; il fregio con il numero ciel reggimento è privo della corona reale. Si notino le fi lettature bianche: il colore bianco venne scelto da Ricotti per motivi di uniformità e di risparmio ma la sua adoz ione creò notevoli malumori cd equi voci di ogni genere tanto che dopo breve tempo fu giocoforza tornare ai vecchi colori distintivi reggime ntali .

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TAVOLA 7 - FREGI PER IL BERRETTO MOD. 1871 PER UFFICIALI DI CAVALLERIA 1871 - 1872

l. 2. 3. 4.

Fregio per i colonnelli co mandami cli Brigata di Cavalleria Fregio per i colonnelli comandanti di reggimento di Cavalleria Fregio per ufficiali dei reggimenti cli Cavalleria Fregio per gli ufficiali appartenenti a lla Scuola Normale cli Cavalleria, ai Depositi cli allevamento cavalli ed ai Depositi cavalli stal loni

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3

4

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TAVOLA 8 - ELMO DI TTPO SPERIMENTALE CONSERVATO NEL MUSEO DELL' INTENDENZA MILITARE DI MOSCA

L·esemplnre illustrato è l' unica prova attualmente esitente del tentativo fallo - cerrnmente alla vigi lia della reintroduzione di questo tipo di copricapo avvenuta nel luglio del 1872, come si evince dalla forma delrelmo che appare ancora quello in uso fin dal 1843 - di porre sulla coppa i distintivi d i grado degli ufficiali , i n pratica gli stessi applicati sul piallo de lle spalline. Altre curiosità sono rapp resentate dal fregio - costituito non r iù dalla croce cli Savoia ma dallo "stellone" con il numero ciel reggimento ritagl iato - e dalla croce posta all ' interno del l'ovale situato al fondo della parte anteriore ciel cimiero, in sostituzione delle classiche cifre V.E.

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TAVOLA 9 - ELMO MOD . 1880 DA TRUPPA 1880- 1940

I. 2. 3. 4.

Vista laterale Vista frontale Fregio con le cifre d i S .M. d Re Umberto T (1880- 1900) Fregio con le cifre cli S .M . il Re Vittorio Emanuele IlI ([900- 1940)

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3

4

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TAVOLA 10 - ELMO MOD . 1880 DA UFFIC1ALI 1900-1940 (COLLEZIONE VITETTI - ROMA)

I. Vista laterale

2. Vista frontale 3 . Elmo protetto da copertura in tela kaki : si notino il l'o ro pe r il passaggio del gancio ciel rosone ciel soggolo e la croce di Savoia ritagliata ne l velluto ne ro e cucila

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TAVOLA 11 - ELMO MOD . 1880 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

L'elmo in q uestio ne è del tipo usato dalla truppa come appare evidente da alcun i particolari quali la coppa in ferro greggio, la noce ritagliata nella lamiera di ferro e la coccarda in cuoio dipinto . li bottone che fissava l'ovale con le cifre iniziali del Sovrano non è originale .

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TAVOLA 12 - COPERTURE IN TELA MOD. 1915 PER ELMI DT CAVALLERIA

I . Copem1ra da ufficiale in gabardine g rLgio-vercle (Collezione F. Mesturini) 2. Copertura eia truppa in tela grigio-verde con soggolo in cuoio d ipinto de l.lo stesso colore

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TAVOLA 13 - TAVOLA ILLUSTRATIVA DELL'ELMO PER UFFICIALI DEI REGGIMENTI DI CAVALLERIA "NIZZA", "PIEMONTE REALE", "SAVOIA" E "GENOVA" E DELL' ELMETTO D' ACCIAIO MOD . 1916 TRATTA DAL "REGOLAMENTO SULL'UNIFORivlE" EDIZIONE 193 1, PUBBLICATO IL 20 LUGLIO 193 1

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ELMO DA CAVALLERIA.

ELMETTO .

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TAVOLA 14 - TAVOLA REGOLAMENTARE RIGUARDANTE IL KEPÌ MOD. 1850

Adottato in quell 'anno per i reggimenti di Cavalleggeri dell'Armata Sarda e utilizzato a partire eia! 186 1 dai reggimenti di Caval le"geri e Lancieri dell'Esercito Italiano b~

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TAVOLA 15 - FREGI PER KEPÌ MOD. 1850 DELLA CAVALLERIA LEGGERA IN USO DAL 1861 AL 1871

l) 2) 3) 4)

Fregio per regg imenti Lancieri - l" versione Fregio per reggimenti cli Cavaileggeri Fregio per la Scuola di Cavalleria Fregio per reggimenti Lanc ieri - 2" versione

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2

3

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TAVOLA 16 - KEPÌ MOD. 1850 PER UFFICIALI DEI REGGIMENTI CAVALLEGGERI 1861- 1871 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

I . Vista laterale e frontale del kepì cli un sottotenente del reggimento Cavalleggeri di Lodi 2. Vista frontale elci kepì d i un tenente del reggimento Cavalleggeri di A lessandria con fregio appartenente al 15° reggimento cavalleggeri di Lodi. Si notino le differenze di fo rma e d i ornamenti quali le cli verse tipologie di nappina e di fregio uno dei quali - quello con la croce - è databile al 1861 -62 mentre l'altro , con il numero l5 , venne usato verso la metà degli anni '60 . Quest'ultimo non appartiene al kepì illustrato poiché il suo colore arancione lo identifica come d'ordinanza per i Cavalleggeri di Alessandria mentre il freg io appartiene al reggimento Cavalleggeri di Lodi.

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TAVOLA 17 - KEPÌMOD.1 850 PER IREGGIMENTI LANCTERI 186I -187l (COLLEZIONE PRIVATA -ROMA)

l. Kepì da truppa del reggimento Lancieri di Aosta 2. Kepì da truppa del reggimento Lancieri di Montebello

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2

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TAVOLA 18 CZAKÃ’ PER UFFICIALI (CAPITANO) DEL REGGI.MENTO "USSARI DI PIACENZA" 186 1187 1 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

A) De ttaglio della nappina B) Dettag lio del fregio a nte riore

C) Dettaglio dei mascheroni

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A

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TAVOLA 19- COLBACCO PER UFFICIALI DEL REGGIMENTO "GUIDE" 1861-1871

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TAVOLA 20 - COLBACCO PER CAVALLERIA LEGGERA MOD. 1872

Colbacco guarnito per truppa della Scuola d i Cavalleria A) Freg io per reggimenti di cavalleria leggera in uso dal 1872 al 1877 B) Nappine per (eia sinistra a destra) Stato !Vfaggiore reggimentale e Scuolu di Cavalleria, Deposito reggimentale, squadroni C) Dettaglio della treccia con ghianclina in cotone bianco in uso dal 1872 al 1876 D) Dettaglio della treccia con ghiandina in argento screziata di seta ne ra adottata ne l I 907 per i marescialli dei reggimenti di Cavalleggeri e di Lancieri

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TAVOLA 21 - ELEMENTI COSTRUTTIVI DEL COLBACCO MOD . 1872

1. 2. 3. 4. 5.

Proiezione della parte superiore del colbacco Dettaglio del tondino di tela nera verniciata Dettaglio del tubo o carcassa in feltro ciel colbacco Dettaglio della visiera e del coprinuca di cuoio nero verniciato Dettag lio dei due segmenti del soggolo in pelle di montone nero verniciato con fibbia in metallo verniciato in nero

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TAVOLA 22 - FREGI PER COLBACCHI DEI REGGIMENTI CAVALLEGGERI E LANCIERI 1872 E 1876-80

I. 2. 3. 4. 5. 6.

Fregio mod . 1872 per reggimenti Cavalleggeri e Lancieri Fregio mocl. I 872 per appartenenti alla Scuo la di Cavalleria cd ai Depositi cavall i stalloni Fregio mod. 1877 per uffic iali dei reggimenti Lancieri (9° reggimento "Firenze") Fregio mocl. 1877 per ufficiali dei reggimenti Cavalleggeri (20° reggimento " Roma") Fregio per truppa dei reggimenti di Cavalleggeri secondo l'Istruzione del 1880 Fregio per truppa dei reggimenti cli Lancieri secondo l 'istruzione del 1880

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TAVOLA 23 - COLBACCO MOD.1872 DA TRUPPA E SOTTUFFlClALI DEL REGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI LUCCA" (16°) 1876-1920 (COLLEZIONE PRIVATA- ROMA)

1. Colbacco guarnito appartenente al 2° squadrone 2 . Foderina in tela bianca con il fregio tessuto in fi lo di lana adottato nel 1880 3 . Dettaglio del fregio

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2

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TAVOLA 24 - COLBACCO DA SOTTOTENENTE DEL REGGIMENTO " CAVALLEGGERI DI LODI" (15°) 1920 (COLLEZIONE PRIVATA -ROM A)

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TAVOLA 25 NAPPINE PER COLBACCO MOD. 1872 DA UFFICIALI E MOD . 1907 PER MARESCIALLI DEI REGGIMENTI DI CAVALLEGGERI E LANCIERI 1872- 1933

I. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Nappina pe r sottotenenti Nappina per tenenti Nappina per capitani Nappina per maggiori Nappina pe r tenenti co lonnelli Nappina per colo nnelli Nappina adottata nel 1907 per i marescial li

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7

2

5

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TAVOLA 26 - FREGI DA COLBACCO MOD . 1872 PER UFFJCIALI

I. 2. 3. 4.

Fregio per ulTic ia Li di cavalleria trnnsitati in servizio di Stato l'vlaggiorc I 898 Fregio per ufficiali d i Cavalleggeri trasferiti ad un Distretto [Distretto cli Roma (36°)1 Fregio per uffic iali di cavalleria trasferiti al personale della fo rtezze cd al Corpo Contabile I902 Fregio per ufficial i appartenenti alla cavalleria della Mil izia Territoriale 1903 5. Fregio mocl. I 9 15 per ufficiali appartenenti alla cavalleria della Milizia Territoriale 6. Fregio per ufficiali d i cavalleria ascritti a lla Riserva 19 I5 7. Fregio per uffic iali, sottufficiali e truppa cl i cavalleria comandati presso le Compagnie Automo bilisti di artiglieria 19 15

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TAVOLA 27 - FREGI PER COLBACCHI DEI SOTTUFFICIALI E DEGLI UFFICIALI 1891 - 1898

I. Fregio per ufficiali inferiori addetti ai Comandi superiori dei Distretti 1891 2 . Fregio per ufficiali appmtenenti allo Squadrone di Cavalleria della Milizia speciale di Sardegna e per ufficiali applicati di Stato Maggiore effettivi alle Scuole militari, a disposizione de [ Ministero della Guerra oppure non ascritti ad un reggimento o ad un Distretto 189 l 3. Fregio per ufficiali di cavai Ieria ascritti nei ruoli della Riserva .189 l 4 . Fregio per i sottufficiali Guardaforti 1896 5. F regio per i tenenti cli cavalleria trasferiti al Corpo Contabile 1898 6. Fregio per ufficiali provenienti dai reggimenti Lancieri ed appartenenti al personale di governo degli Stabilimenti militari di pena 1902

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TAVOLA28 - FREGI PER COLBACCO 1916-1 935

J. Fregio per ufficiali de i cavalleggeri effettivi e comandati al Corpo Aeronau tico Mi litare - Dirigibilisti 1916 2. 3. 4. 5. 6.

Fregio per ufficiali dei lancieri effettivi e comandati al Corpo Aeronautico tvlilitare - Piloti 19 16 Fregio unificato mod . 1920 per reggimenti cavalleggeri e lancieri Fregi pentagonali metallici non regolamentari in uso sui colbacchi da truppa 1920-25 Fregio per Scuole e Depositi a llenamento caval li Fregio per il reggimento Cavalleggeri Guide ( 19°) adottato nel 1934 quando il re parto divenne "Reggimento Scuola e Deposito Carri Veloci" e soppresso ne l 1935 7 . Fregio per il personale cieli' Arma cli Cavalleria che non prestava servizio nel reggimento ciel quale indossava l'uniforme 1935

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TAVOLA 29 - COPERTURA DI TELA BIANCA PER COLBACCHI MOD. 1872

I . Tondino della cope rtura 2. Fascia della parte posteriore della copertura: eia notare i fori per il passaggio dei ganci metallici porta treccia 3 . Fascia della parte anteriore della cope1tura: da notare il caglio per il passaggio del gambo metallico della nappina

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TAVOLA 30 - FREGI PER COPERTURA IN TELA DA COLBACCO MOD. 1872

I . Fregi dipinti per coperturn da colbacco mocl. 1872 per i reggimenti Cavalleggeri e Lancieri in uso dal 1872 al 1880; a partire dal I 877 i fregi suddetti furono ricamati in filo nero 2. Fregio dipinto per coperlurn da col bacco rnod. 1872 per gl i appartenti al la Scuola cli Cavalleria cd ai Depositi cavall i stalloni in uso dal 1872 al 1880: a partire dal 1877 il fregio suddetto fu ricamato in filo nero 3. Fregi ricamati per copertura da col bacco mocl. 1872 per i reggimenti Cavalleggeri e L ancieri i n uso a partire dal 1880 4. Dettaglio della penna pe1¡ colbacco mod. 1872

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TAVOLA 31 - COLBACCO MOD. 1872 PER MARESCIALLI DELLA MILIZIA TERRITORIALE DELL' ARMA DI CAVALLERIA 1915- 1918 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

Da notare la nappina in metallo nichelato e la treccia d ' argento screziata di seta nera adottata nel 1907 per i marescialli dei reggimenti di Cavalleggeri e cli Lancieri

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TAVOLA 32 - COLBACCO MOD. 1872 PER UFFTClAU DT tv.ULJZTA TERRTTORlALE DELL' ARtvTA D1 CAVALLERIA 19 15 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

La copertura che lo protegge è in tela color kaki mentre il fregio . ricamato in filo nero su tela. riproduce quello metallico del colbacco: la nappina è quella prescritta per i souotenenti

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TAVOLA 33 - CAMPIONATURA DI FREGI DA COLBACCO PER REGGIMENTI LANCIERI 1920-1940 (COLLEZIONE PRIVATA- ROMA)

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TAVOLA 34 - CAMPIONAT URADIFREGJ DA COLBACCO PER REGGIMENTI CAVALLEGGERI 1920-1940 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

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20 1


TAVOLA 35 - TAVOLA ILLUSTRATIVA DEI COLBACCHI PER UFFICIALI DEI REGGIMENTI CAVALLEGGERI E LANCIERI TRATTA DAL "REGOLAMENTO SULL'UNIFORME" EDIZIONE 1931, PUBBLICATO IL 20 LUGLIO 1931

202


COPRICAPI. COLBACCO.

Nappina per colonnello.

Treccia.

Nappina per capitano,

Nappina per maggiore.

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TAVOLA36 - COLB ACCHI DA UFFICIALI DEI REGGil\1ENTf CAVALLEGGERI E LANClERI 1920-1 940 (COLLEZIONE VITETTf - ROMA)

I . Colbacco da tenente ciel 15° reggimento "Cavalleggeri di Lodi"' 19 I 9-20 2 . Colbacco da capitano della Scuo la cli Cavalleria 1933- 1940 3 . Colbacco del 9° regg imento Lancieri di Firenze l 933-1 940

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2

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TAVOLA 37 - FREGI PER COLBACCO 1933 -1940

l. Fregio mod. 1935 per gli appartenenti ai Gruppi Carri Veloci 2 . Fregio mod. 1936 per g li appartenenti ai reparti carri veloci dei reggimenti cli Cavalleggeri e cli Lancieri 3. Fregio mod. l 933 per il personale dei Centri Rifornimento Quadrupedi, dei Depositi cavai Ii stalloni, degli Squadroni Palafrenieri e , a partire dal I 936, per il personale della Scuola cli Applicazione cli Cavalleria 4 . Fregi rnod. l 933 per reggimenti Cavalleggeri (12° Reggimento "Cavalleggeri di Saluzzo") e Lancieri (5° reggimento Lancieri di Novara) 5. Fregio per g li appartenenti al Gruppo Squadroni "Lancieri di Milano" 1937-1 940 6 . F regio per gli appartenenti allo Squadroni "Cavalleggeri cli Sardegna"

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TAVOLA 38 - "ELMETTO METALLICO LEGGERO" O "ADRIAN" DI PRODUZIONE FRANCESE 19161918 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

L'esemplare in questione . senz'altro parte elci I 00 .000 pezzi importati dalla Francia a partis e dal gennaio ciel 1916, è appartenuto ad un colonnel lo - come si evince dai gradi a forma cli " V'' rovesciata dipinti con vernice nera s ul lato sinistro - in servizio ne l 10° reggimento " Lancieri di Vittorio Emanuele Il" come testimonia il bel fregio dipinto a mano sulla sua parte anteriore secondo quanto stabi lito da lla ci rcolare n . 12720 del Comando S upre mo datata 15 luglio I 916

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TAVOLA 39 - EUvlETTJ METALLICI MOD. 1916 (COLLEZTONE PRIVATA - ROMA)

I. Elmetto appartenuto probabilmente ad un uffic iale di uno dei prim i quattro reggimenti d i cavalleria come si evince dalla toclerina protettiva introdotta nel 1917 e qui realizzata con tela gabardine e dal fregio - la croce cli Savoia - ritagliata nel velluto di seta nero; eia notare il soggolo realizzato in cuoietto dipinto cli g rigio-verde 2. Elmetto eia truppa d i uno dei primi quattro reggimenti cli Cavalleria 3. Elmetto da colonnello comandante del 14° reggime nto "Cavalleggeri cli Alessandria" in uso dal 1925 al 1933 come si evince dal fregio della specialità in "argentana stampata" . Tali fregi furono adottati ufficialmente il 29 dicembre 192 I ma introdotti effettivamente in uso solo quattro ann i più tardi, il 3 settembre 1925 La qualifica di colonne llo comandante è evidenziata dal soppanno di colore ''robbio" del fregio e dalla nappina con tulipe porta piumetta in metallo argentato fissata sul lato sinistro, quest' ultima introdotta nel 1919. Sull'elmetto in questione mancano tuttavia i distintivi d i grado in metallo nichelato che, a partire dal 1919, avrebbero dovuto essere applicati sul lato sinistro .

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TAVOLI\ 40 - ELMETTO MOD . 1933

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TAVOLA 41 - ELMETTO METALLICO MOD. 1933 (COLLEZIONE PRIVATA - ROMA)

1. Fregio per i Gruppi Carri Veloci 2. Fregio per i reggimenti cli Cavalleggeri 3. Fregio per i Centri Rifornimento Quadrupedi, Depositi Cavalli Stallo ni , Squadroni Palafrenieri e Scuola di Appl icazione di Cavalleria 4 . Fregio per i reggi menti d i Lancieri 5. Dettagl io del fregio prescritto il 20 agosto ciel 1935 per¡ i primi quattro reggimenti di Cavalleria

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BIBLIOGRAFIA E FONTI Real Corpo cli Stato Maggiore, "Regie Determinazioni e Regolamento sopra il corredo, la montura, e le divise delle Armate di Terra e di Mare e delle Amministrazioni e dè diversi Servizi Militari del dì 25 di giugno 1833" Torino, G. Fodratti Raccolta di Regie Determinazioni, Regolamenti, Decisioni ed altri provvedimenti relativi ali' Amministrazione ed al Servizio Militare di terra e di mare compilata d 'ordine di S.lVI. per cura della Regia Segreteria di Stato tJer gli Affari di Guerra e ]\farina - Torino dalla Stamperia cli Giuseppe Fodratti. Annate 1833 - 1849 Giornale Militare ossia Raccolta Uffiziale delle Leggi, Regolamenti e Disposizioni relativi al servizio ed ali' Amministrazione Militare di Terra e di .Mare pubblicato per cura del Ministero di Guerra e Marina - Annate 1849 - 1943 "Tariffe per l'annata 1861 degli oggetti relativi al corredo dei Sott'Uffiziali e Soldati prescritta dal Regolamento d'Amministrazione e contabilità in data 21 luglio 1840" Giornale Militare "Tariffe varie di Corredo ed Arredi militari per l'anno 1862" Giornale Militare "Tariffe varie di Corredo ed Arredi militari per l'anno 1864" G . Carlo ne, "Dizionario militare compilato e dedicato alla Maestà di Vittorio Emanuele Il Re d'Italia" 1863 Torino Tipografia V. Vercellino M inistero della G uerra, "Istruzione sulla Divisa della truppa delle Armi di Fanteria, Cavalleria,Artiglieria e Genio" 1880, T ipografia degli Stabil imenti IVIilitari di Pena Ministero della Guerra, "Raccolta delle disposizioni relative alla divisa degli Ufficiali" 1891 Ministero della Guerra, "Istruzione per la divisa degli ufficiali del Regio esercito in servizio attivo ed in congedo, eccettuati quelli dei Carabinieri Reali e del Regio corpo di truppe coloniali" 1903, Ro ma E . Voghera Ministero della Guerra-Direzione Generale dei Servizi Logistici ed Amministrativi-Vestiario, Equipaggiamento e materiale sanitario N .100 "Raccolta dei conti cli costruzione di oggetti di corredo ed equipaggiamento generale" Edizione 1912 Roma E.Voghera Ministero de ll a Guerra-Direz ione Generale dei Servizi Logistici "Nomenclatore del Materiale dei Servizi Logistici" (G .M .1925 Dispensa 44 Circolare N .556) e Direzione Generale dei Servizi Logistici "Adozione di fregi per elmetti metallici" (G .M . 3 settembre 1925 Circolare N. 456) Almanacco delle Forze Armate 1927 ( 1" Edizione) Roma, Tipografia del Senato Forze Armate dello Stato "Condizioni speciali per la provvista dei generi pei servizi di Commissariato" 1927 Gaeta , Tipografia degli Stabilimenti M ilitari cli Pena Ministero della Guerra, "Regolamento sull'Uniforme Ecl. 1931" 193 1 Roma Istituto Poligrafico dello Stato-Libreria Min istero della Guerra-Direzione Generale dei Servizi Logistici "Raccolta dei conti cli costruzione e degli oggetti di corredo ed equipaggiamento generale" 1932-X Provveditorato Generale dell o StatoLibreria "Annuario del Regio Esercito" Ed. 1939-XVIII Milano Rizzali & C. Anon ima per l'Arte della Stampa Min istero della G uerra-Direzione Generale dei Servizi Logistici-N .3871

217


"Raccolta dei conti di costruzione e degli oggetti di corredo ed equipaggiamento generale. Parte I. Oggetti per le truppe metropolitane" 1940-XIX Istituto Poligrafico dello Stato Ministero della Guerra-Comando del Corpo di Stato Maggiore-Ufficio Storico "Annuario Ufficiale delle Forze Armate del Regno d'Italia-Anno 1938-XVI-I Regio Esercito". Volume I, Parte 3". Sunti storici ed organici delle Armi, dei Corpi e dei Servizi" Ministero della Guen-a, Raccolta dei Fogli d'Ordine , annate 1933 - 1943 C. Manzoni "Ordinamento dell'esercito Metropolitano, delle Forze Coloniali e dei Corpi Armati" (Scuola di Guerra) 1923 Torino SocietĂ Tipografico-Editrice Nazionale L. Chatrian, G, Torelli "Costituzione dell'esercito Italiano" (Guida per la preparazione al concorso di ammissione alla Scuola di Guerra) 1933-XI Torino Tipografia Enrico Schioppo E. Grimaldi, "Un secolo di uniformi 11er i Dragoni di Piemonte (1690-1798)" "da Dragoni di Piemonte a "Nizza Cavalleria" ( 1799- 1833) "Le uniformi di "Nizza Cavalleria" agli albori del Risorgimento" 1963, 1965 , 1970 Torino Estratti dal Bollettino dell'Accademia di S. Marciano R. Bellogi , "Regio Esercito Italiano. Uniformi 1933-1940" 1978 Roma Corporazione Arti Grafiche G . Cantelli , "Le prime uniformi dell'esercito italiano" 1979, Roma Stato Maggiore dell'Esercito-Ufficio Storico Elio e Vittorio Del G iudice, "Atlante delle uniformi mi1itari italiane dal 1934 ad oggi" Albertelli Editore, Parma 1984 R . Puletti , "Genova Cavalleria" Padova, 1983 A.Viotti, "L'uniforme grigio-verde 1909-1918" 1984 Roma Stato Maggiore dell'Esercito-Ufficio Storico "L'araldica nell'esercito" Roma, 1985, Ministero della Difesa - Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico M. Brignoli, "Savoye, Bonnes Nouvelles! La storia del reggimento Savoia Cavalleria" M ilano , 1986 Rivista Mi litare S. Ales , "Le uniformi del Regio Esercito Italiano" 1986 Roma, Tipografia Regionale S. Ales , "L'armata Sarda e le riforme Albertine (1831-1842)" 1987 Roma Stato M aggiore dell'Esercito-Uffic io Storico S . Ales , "L'Armata Sarda della Restaurazione (1814-1831)" 1987 Roma Stato Maggiore dell'Esercito-Ufficio Storico A.Viotti , "Uniformi e distintivi dell'Esercito Italiano nella seconda guerra mondiale 1940-1945" 1988 Roma , Stato Maggiore dell'Esercito-Ufficio Storico R . Bel logi, "Regio Esercito Italiano. Uniformi l 919-1933" 1989 Civitanova Marche, Nuove Grafiche Corsi S. Ales, "Dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano (1843-1861)" 1990 Roma Stato Maggiore dell 'Esercito-Ufficio Storico M . Brignoli, "L'Arma di Cavalleria 1861-1991" Milano 1993 , R.A.R.A. R. Puletti "I Lancieri di Montebel1o", Milano 1990 "L'esercito Italiano verso il 2000 - Storia dei corpi dal 1861" Roma 1998 , Ministero della Difesa Stato Magg io re Esercito - Ufficio Storico G. Cantell i, "Le uniformi del Regio Esercito Italiano nel periodo umbertino" (Torno l e II) , 2000, Roma Stato Maggiore dell 'Eserc ito-Ufficio Storico S. Coccia, "Le uniformi metropolitane del Regio Esercito dalla riforma .Baistrocchi all'inizio della Seconda Guerra Mondiale 1933-1940" 2005 , Roma Stato Magg iore dell 'Esercito-Ufficio Storico.

2 18


INDICE

PRESENTAZIONE

3

CAPITOLO PRIMO

La struttura dell'Arma di Cavalleria dal 1861 al 1943

5

CAPITOLO SECONDO

Il copricapo della cavalleria di linea dal 1861 al 1943

27

CAPITOLO TERZO

Il copricapo della cavalleria leggera dal 1861 al 1871

59

CAPITOLO Q UA RTO

Il copricapo della cavalleria leggera dal 1872 al 1943

85

CAPITOLO Q UINTO

Gli elmetti in dotazione dal 1915 al 1943

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TAVOLE Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav.

1 Elmo mod. 1820 per i reggimenti di cavalleria del l'Armata Sarda ne!Ja versione in 2 ,,

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4 5

6 7 8

9 10 11 12 13

uso dal 1833 ed il 1840 Elmo d i cavalleria in dotazione ai reparti dell'Armata Sarda prima e successivamente a quelli dell'Esercito Italiano (Museo della Cavalleria - Pinerolo) Elmo mocl. 1843 per uffic iali dei reggimenti "Nizza Cavalleria", "Piemonte Reale Cavalleria", "Savoia Cavalleria" e "Genova Cavalleria" in uso dal 1861 al 1880 E lmo mod. 1843 per i colonnelli comandanti di reggimento Elmo da cavalleria mocl. 1843 Berretto da ufficiale di cavalleria mod . 187 1 (Collezione Vitetti - Roma) Fregi per il berretto mod. 1871 per ufficiali di cavalleria 1871-1872 E lmo di tipo sperimentale conservato nel Museo <lell'lntendema Mili tare di Mosca E lmo mod. 1880 eia truppa 1880- 1940 Elmo mod. 1880 da ufficiali 1900-1940 (Collezione Vitctti - Roma) Elmo mod. 1880 (Collezione privata - Roma) Copertura in teta mod. 1915 per elmi di cavalleria Tavola illustrativa dell' elmo per ufficiali dei reggimenti di Caval le ria " Nizza", "Piemonte Reale", "Savoia" e "Genova" e del l'elmetto d ' acciaio mod. 1916 tratta dal " Regolamento sull ' uniforme", edizione 1931, pubblicato il 20 luglio 1931

134 136 138 140 142 144 146 148 150 152 154 156

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Tav. 14 Tavola regolamentare riguardante il kepì mod. 1850 Tav. 15 Fregi per kepì mod. 1850 della cavalleria leggera in uso dal 1861 al l 871 Tav. 16 Kepì mod. 1850 per ufficiali dei reggimenti Cavalleggeri 1861-1871 (Collezione privata - Roma) Tav. 17 Kepì mod. 1850 per i reggimenti Lancieri 1861 -1 871 (Collezione privata - Roma) Tav. 18 Czakò per ufficiali (capitano) ciel reggimento " Ussari cli Piacenza" I 86 11871 (Collezione privata - Roma) Tav. 19 Colbacco per ufficiali ciel reggimento "Guide" 186 1- 1871 Tav. 20 Colbacco per cavalleria leggera mocl. 1872 Tav. 2 1 Elementi costruttivi del colbacco mocl. 1872 Tav. 22 Fregi per colbacchi dei reggimenti Caval leggeri e Lancieri 1872 e 1876-80 Tav. 23 Colbacco mod. 1872 eia truppa e sottufficiali ciel 16° reggimento "Cavalleggeri cli Lucca" 1876-1920 (Collezione privata - Roma) Tav. 24 Colbacco da sottotenente del reggimento Cavalleggeri di Lodi ( 15°) (Collezione privata - Roma) Tav. 25 Nappine per colbacco rnod . 1872 da ufficiali e mocl. 1907 per marescialli dei reggimenti di Cavai leggeri e Lancieri 1872-1933 Tav. 26 Fregi da colbacco mod. 1872 per ufficiali Tav. 27 Fregi per colbacchi dei sottufficiali e degli ufficiali 189 1-1 898 Tav. 28 Fregi per colbacco 1916-1 935 Tav. 29 Copertura cli tela bianca per colbacchi mod. 1872 Tav. 30 Fregi per copertura in tela da colbacco mocl . 1872 Tav. 31 Colbacco mod. 1872 per marescialli della M ilizia TeITitoriale del l'Anna di Cavalleria 1915-1918 (Collezione privata - Roma) Tav. 32 Colbacco mocl. 1872 per ufficiali di milizia territoriale clell' Arma cli cavalleria 1915 (Collezione privata - Roma) Tav. 33 Campio;1atura di fregi eia colbacco per reggimenti Lancieri 1920-1940 (Collezione privata - Roma) Tav. 34 Campionatura cli fregi da colbacco per reggimenti Cavalleggeri 19201940 (Collezione privata - Roma) Tav. 35 Tavola illustrativa dei colbacchi per ufficia! i dei reggimenti Cavalleggeri e Lancieri tratta dal "Regolamento su ll 'unifonne", ed izione 1931 , pubblicato il 20 luglio 193 I Tav. 36 Colbacch i da ufficiali dei reggimenti Cava lleggeri e Lancieri 1920- 1940 · (Collezione Vitetti - Roma) Tav. 37 Fregi percolbacco l933-1940 Tav. 38 "Elmetto metallico leggero" o "Adrian" di produzione francese 191619 I 8 (Collezione privata - Roma) Tav. 39 Elmetti metallici mod. 1916 (Collezione privata - Roma) Tav. 40 tlmetro mod. 1933 Tav. 41 E lmetto metallico mod. 1933 (Collezione privata - Roma)

160 162 164

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Bil:3LIOGRAFIA E f ONTI

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RINGRAZIAMENTI

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RINGRAZIAMENTI

L'autore desidera ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione di ques/'opera ed in particolare: il colonnello Antonino Zarcone e il personale dell'Ufficio Storico dello Stmo Maggiore clell 'Esercito, gli a1nici Sergio Coccia, Piero Crociani, Maurizio Lucarelli, Andrea Viotti e Tino Vitetti. Un sentito ringraziamento va infĂŹne al sig. Franco Mesturini, che mi ha permesso di utilizzare alcune.fotografie provenienti dal suo archivio.

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F inito di stampare nel mese di aprile 2008 dalla Rubbettino Industrie Grafiche ed Ed itoriali 88049 Soveri a Mannelli (Catanzaro)



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