MINISTERO DELLA DIFESA - ESERCITO STATO
MAGGIORE
DELL' ESERCITO - UFFICIO
STORICO
IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE (APRILE - SETTEMBRE l 944)
NARRAZIONE - DOCUMENTI 2' RD!ZJONL
ROMA
J 971
PREMESSA
Il Corpo italiano di liberazione fu la continuazione, su scala organica e operativa più ampia, del I raggruppamento motorizzato italiano, della cui costituzione e della cui azione si è ampiamènte detto in altra monografia. Dotato di armi e di mezzi esclusivamente italiani, il Corpo italiano di liberazione, combattendo a fianco di truppe alleate riccamente fornite di armi assai più potenti e di mezzi ancor più moderni, seppe distinguer;i per volontà, per energia e per valore, meritandosi il riconoscimento e l'elogio dei comandi alleati. Le truppe del Corpo italiano di liberazione furono impiegate, in .un primo tempo, in quella stessa zona delle Mainarde eh' era stata, dal febbraio ali'aprile 1944, teatro delle operazioni svolte dal I raggruppamento motorizzato e dalla quale, nel maggio 1944, esse iniziarono una abile manovra ad ampio respiro, che, superando le difficoltà di terreni montagnosi particolarmente aspri, permise di recare un valido concorso alla manovra offensiva delle contigue grandi unità alleate. Ma dove L'azione di concorso del C. I. L. e la sua collabora. zione operativa si dimostrarono altamente efficaci fu nel settore adriatico nel quale, con una avanzata serrata e brillante, dal giugnò al settembre, le truppe italiane si portarono dalla zona di Lanciano a quella di Urbino. in tale avanzata, dal!' Abruzzo alle Marche, non poche località, irrorate dal sangue generoso dei nostri combattenti, si illuminarono di gloria. Dove rifulse maggiormente, nel suo impeto eroico, il valore dei ·nostri combattenti fu a Filottrano, che segnò, in aspra e dura lotta, una luminosa .tappa di sangue e di gloria nei faticoso cammino della liberazione della Patria.
6 La presente monografia vuol 111c11crc in /111<·, ro 11 il freddo ma eloquente linguaggio d ei fatti, quello che i nostri ro111 hu11cnti, in tempi grigi e dolorosi, seppero fare per tenere alto l'onore della nostra bandiera in mezzo a difficoltà d 'ogni sorta. Hd è per questo .che la narrazione delle gesta compiute dal Corpo italia110 di liberazione merita di essere largamente conosciuta e diffusa. IL
CAPO DELL'UFFICIO STORICO
CAPO I SITUAZIONE INIZIALE DEL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE - !M,
Sotto la data del 18 aprile 1944 cominciò ad avere pratica ed effettiva attuazione la trasformazione del / raggruppamento motorizzato italiano in Corpo italiano di liberazione (1). La data di nascita di quest'ultimo deve quindi essere considerata quella riportata sopra. Sal vu il cambiamento <li deuominaz.ione, in un primo tempo non vi furono però altri cambiamenti: nè nei rapporti della forza delle unità d ipendenti, nè nella dislocazione dei reparti, nè nella dipendenza d'impiego. Il Corpo italiano di liberazione (C. I. L.), agii ordini del gen. Umberto Utili, già comandante del I raggruppamento motorizzato, continuò ad avere inizialmente una forza di circa 9-10 mila uomini, schierati come appresso nella zona tra le Mainarde e Monte Curvale (Schizzo n . 1): - comando del C. I. L., a Co1li al Volturno; - comando della fanteria del C. I. L., a Scapoli; - 68° reggimento fanteria col I e II battaglione in I scaglione nella zona Castel S. Vincenzo - Monte S. Croce - Monte Curvale e il III battaglione a.a. frazionato tra le pendici sud di Monte Marrone, q. n93 di Monte Castelnuovo e Castel S. Vincenzo; - 4° reggimento bersaglieri col XXXIII battaglione in I scaglione tra q. 1478 delle Mainarde e Monte Marrone, e il XXIX battaglione, pure in I scaglione, tra Monte Marrone, Valle_di Mezzo e Monte Castelnuovo; PIEGO CON LE UNITÀ BRITANNICHE. -
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(1) V. monografia 11 I raggrnppamento motorizzato italiano, pag. 131.
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- battaglione alpini « Piemonte», in 1° scaglione su Monte Marrone, con la batteria da 75/13 tra Monte Marrone (1 pezzo) e Monte Castelnuovo (3 pezzi); - CLXXXV battaglione paracadutisti « Nembo», in riserva a disposizione del comandante della fanteria del C. I. L., tra Castelnuovo e Rocchetta Alta; - IX reparto d'assalto, in riserva a disposizione del 68° reggimento fanteria, tra Cerro al Volturno, Castel S. Vincenzo e Valloni; 11° reggimento artiglieria col: I gruppo da 105/28 a nordest di Colle Papa, II gruppo da 100 / 22 (meno la 4a batteria distaccata nella zona di Sorgenti al Volturno) a Coll'Alto, III gruppo da 75 / 18 a Mass. De Amicis, IV gruppo da 75 / I 8 a sud-ovest di Colle Papa, 263• batteria da 20 mm. nella zona di Scapoli; - LI battaglione misto del genio, a Scapoli; - CCL autogruppo misto, tra Colli al Volturno -Airola - S. Agata dei Goti; - CCL reparto salmerie, a sud di Fornelli; - 39• e 51• sezione carabinieri, a Colli al Volturno; - servizio di sanità : 51• sezione <li sanità, parte a sud di Scapoli e parte a sud-est di Castel S. Vincenzo; 470° e 866° ospedali da campo e 34° nucleo chirurgico a sud di Colli al Volturno (pendici· sud-est di Monte S. Paolo); 244° ospedale da campo e 29• ambulanza radiologica a nord-est di Venafro (zona di Armiere); - servizio di sussistenza: 51a sezione sussistenza a sud di Colli al Volturno, con la 35.. squadra panettieri a est di Fornelli; - P. A. M.: quel!o avanzato ad Isernia; quello arretrato 2.i Cappuccini di Capua. Il C. I. L. agiva alle dipendenze del X corpo d'armata britannico (8'" armata britannica) nel settore d'azione Y inquadrato tra la 24• brigata guardie sulla destra e la 2 divisione neo-zelandese sulla sinistra (1), col compito di: - stabilire « basi salde » nella zona di Monte S. Croce - Castel S. Vincenzo, con distaccamento su Monte Curvale - Monte Marrone; - assicurare il contatto sulla destra su Monte Curvale col 24° gruppo della brigata guardie. Il tratto di fronte affidato al C. I. L. era organizzato e ripartito in due settori (2): 3
(1) V. monografia Il l raggruppamento motorizzato italiano, pagg. 130 e 131. (2)
Ibidem, pagg.
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- settore « Castelnuovo», da C.ne le Mainarde a Colle Iardini; suddiviso a sua volta in tre sottosettori: di « Valle Viata )) ' di « Monte Marrone » e di « Rio Petrara »; - settore << Cerro», da Colle Jardini a Monte Curvale; suddiviso a sua volta in due sottosettori: di « S. Vincenzo > > e di << S. Vittorino
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Andamento della linea di resistenza: . . . C.ne le Mainarde - margine nord della posizione di q. 1478 delle Mainarde -linea di cresta di Monte Marrone - ·~· I 344 - q . 964 - stretta di S. Michele a F oce Castel S. Vincenzo - Madonna delle Grazie - Monte S. Cr&:e -q. 1076... Andamento della linea di sicurezza: . . . margine settentrionale di q. 1478 e di Monte Marrone -q. 1344- q. 964- sbocco est delb stretta di S. Michele a F oce - Coll'Alto - Madonna dell'Assunta - Monte Portella - Monte Fosse -q. 126o di ~fonte Curvale - Passo Podagroso... Le armi in dotazio'ne ai reparti del C. I. L. erano quanto di buono e di meglio potesse essere offerto dalle nostre disponibilità del momento .. Oltre che dell'armamento individuale, la fanteria disponeva, come armamento collettivo, di moschetti automatici, fucili mitragliatori, mitragliatrici , mortai da 45 e da 81, pezzi da 47/ 32; l'artiglieria disponeva di cannoni da 75/ 18, <la 100/ 22, da 105/28 e di mitragliere. da 20 e.a ..
L a situ azione morale: della truppa nel complesso era buona. La recente operazione per l'occupazione di Monte Marrone, compiuta il 31 marzo ultimo, e i combattimenti sostenuti, anche se di limitate proporzioni~ avevano contribuito a rialzare il nostro prestigio militare di fronte agli alleati. Tale circostanza aveva esercitato, nell 'animo dei soldati, riflessi morali favorevoli. Nondimeno, molti di essi, appartenenti a distretti dell'Italia settentrionale, continuavano a vivere in apprensione per la sorte delle proprie famiglie, delle quali non riuscivano ad avere alcuna notizia. Vi erano inoltre parecchi altri che cominciavano anche a sentire un::t certa stanchezza. Si deve tener presente che nel C. I. L. vi erano reparti i quali si trovavano in linea da parecchio tempo, precisamente dalla prima decade di febbraio, senza che da allora le truppe riuscissero ad avere alcuna possibilità di riposo in località lontane dal fronte. Se, nel frattempo, esse avevano avuto modo di rinfrancare e rinvigorire il loro spirito combattivo, è anche vero che la massa però era
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attraversata da una vaga irrequietezza, la quale avrebbe potuto spingerla tanto ad azioni di slancio quanto a depressioni repentine. « Nel complesso - scriveva in una sua relazione il comandante del C. I. L. - si tratta di una massa la quale è buona e che potrà fare bene, magari benissimo, ma che - per ragioni J'or<line generale che è inutile analizzare - è ancora molto irrequieta, suscettibile di oscillazioni spirituali, di depressioni subitanee e quindi costituisce uno strumento di guerra molto delicato, tanto più in mancanza di una severa opera repressiva contro coloro che cercano di sottrarsi all'ade1i1pimcnto dei propri doveri. « Si tratta, in sostanza, di una massa con la quale occorre agire con cautela, pur senza discostarsi da quella energia necessaria quando il caso lo richieda ; di truppa alla quale si deve andare incontro quanto più possibile senza indugiare, perchè l'indugio può essere pericoloso ... » . Il trattamento alimentare, sebbene alquanto unjforme, era nell'insieme buono e anche abbondante. Pure buone erano nel complesso le condizioni dell'equipaggiamento, ~el le calzanm· e del vestiario. Non è tuttavia da meravigli are se in mezzo alla massa venissero notati taluru lievi inconvenienti. Motivi di malcontento d'altronde non potevano mancare in un organismo così complesso, portato ad agire in una situazione ambientale particolare: ora si lamentava una certa difformità nella foggia e nei colori del vestiario, ora si lamentava la eccessiva lenkzza del servizio postale cui tanto tenevano i soldati dei distretti meridionali, oppure la mancanza di oggetti da toletta, o l'incertezza nella soluzione della questione deJle licenze e delle prom ozioni. Tuttavia nell'insieme le condizioni di spirito della truppa potevano dirsi abbastanza soddisfacenti.
A proposito della costituzione del C. I. L., abbiamo visto che inizialmente si era trattato soltanto di cambiamento di denominazione in quanto truppe e servizi erano rimasti, in un primo tempo, quelli che, prima del 18 aprile 1944, avevano costituito il I ragg ruppamento motorizzato. Sotto il profilo organico quindi nulla era mutato. Era evidente però che il cambiamento non si sarebbe limitato alla sola parte formale della denominazione, ma avrebbe avuto, presto o tardi, i suoi riflessi sostanziali nel campo organico sia con un aumento di forza che con una nuova struttura. STUDI E PROGETII PER UN NUOVO ORDINAMENTO. -
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La costituzione del C. I. L., d'altronde, si inquadr:1v:i in tutto ]'intenso e assiduo lavorìo svolto dalle nostre maggiori :iutorità al fine di ottenere una partecipazione delle nostre forze armate alla guerra di liberazione su scala sempre maggiore. Sin dai primi di aprile il nostro Comando Supremo aveva divisato di costituire il C. I. L. su due divisioni (Ali. r): - una sarebbe stata la divisione « Legnano l>, formata con la trasformazione del I raggruppamento motorizzato in divisione su due brigate (in media 4-5 battaglioni per brigata con r gruppo d'arùglieria); - l'altra sarebbe stata la divisione paracadutisti ,, Nembo », la quale avrebbe mantenuto la sua costituzione. Vedremo in seguito che l'ordinamento assunto dal C. I. L. sarà attuato su queste linee fondamentali, con questa differenza però, che le due brigate, anzichè venire indivisionate nel1a << Legnano », saranno invece dipendenti direttamente dal comando del C. I. L.. Il Comando Supremo, con l'articolazione del C. I. L. in due divisioni(« Legnano )) e « Nembo »), si riprometteva di passare in qual si;isi momento alla formazione del corpo d'armata; cosa, questa, che, altnt: no in un p rimo tempo , non si riteneva opportuno disporre nel nostro stc.:s~o interesse ad evitare che ci venissero affidati settori e ompiri sproporzionati all e effettive possibilità materiali e morali delle nostre truppe combattenti. Con la circostanza le nostre maggiori autorità esprimevano l'avviso che il C. I. L. venisse impiegato in montagna nella considerazione che in pianura le nostre unità, non dotate riccamente di mezzi come le unità alleate, avrebbero potuto dare un rendimento inferiore a quello delle unità anglo-americane: In montagna, invece, si aveva modo di utilizzare le qualità delle truppe alpine, le quali avrebbero potuto ben operare là dove le truppe alleate non erano in graùo di vivere e combattere. In ordine al probabile impiego in montagna veniva perciò sollecitato, con carattere d'urgenza, l'approntamento di un secondo battaglione alpini (oltre al battaglione << Piemonte»). Sulla questione del riordinamento si volle sentire pure il parere deJlo stesso comandante del C. I. L.. Il 1° maggio venne infatti al comando del C. I. L. un capitano del comando del1 '8" armata britannica per comunicare che era intenzione degli alleati di adottare per il C. I. L. una formazione organica su tre brigate, due delle quali sarebbero state costituite con gli stessi elementi che avevano composto sino allora il I r:1ggrupp:1mento motorizzato, mentre la terza sarebbe stata form ata con i reparti della
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divisione « Nembo». Con tale formazione, però, sarebbero stati immessi circa 6.000 uomini, cosa questa che avrebbe fatto eccedere la misura di 1 4.100 uomini che il Comando in capo alleato aveva fissato quale nuovo limite massimo per il C. I. L.. Praticamente quindi, per adottare la solyzione sopra prospettata, si sarebbero dovuti togliere degli dementi dai reparti combattenti riducendo in definitiva le brigate a semplici reggimenti. Il comandante del C. I. L. fece allora presente i gravi inconvenienti, anche d'ordine morale, che da ciò sarebbero derivati, e propose invece queste altre soluzioni: - formazione del C. I. L. su tre brigate, però senza la limitazione anzidetta relativa alla misura della forza; - oppure formazione del C. I. L. su due brigate e costituzione nelle retrovie di un centro di istruzione nel quale sarebbe stata addestrata e tenuta a punto la terza brigata, con facoltà di far rotare le sue unità - battaglioni, reggimenti ed -eventualmente la stessa brigata - con le corrispondenti unità combattenti che si trovavano in linea.
Come era avvenuto per il I raggruppamento motorizzato, anche per il C. I. L. gli alleati tendevano costantemente:: aò irrigi<lirsi sulla questione della forza organica tutte le volte che si trattava di adottare ordinamenti razionali. Questo fatto poteva ben rilevarsi dalle stesse laboriose discussioni intercorse in proposito fra il nostro Stato Mag- · giare e le Missioni alleate di controllo. Sin dal 6 aprile la Sottocommissione di controllo per l'Esercito A. C. C. aveva comunicato (foglio G-6-I-35) che gli alleati, nel fissare la forza complessiva dell'Esercito italiano in 341.170 uomini, avevano stabilito che la « divisione di combattimento)), cioè il C. I. L. , non potesse superare la forza di 1 4.roo. Il giorno 16 aprile ebbe luogo nella sede del nostro Capo di S. M. dell'Esercito una riunione alla quale parteciparono ufficiali della Sottocommissione A. C. C. con a capo il gen. Duchesne, il quale colse l'occasione per ribadire che era « assolutamente impossibile aumentare il numero degli uomini previsti per il C. I. L. » e che quindi non era nemmeno possibile aggiungere alla forza del C. I. L. la divisione « Nembo » perchè con ciò si sarebbe cc superato di molto l'organico di 14. 100 previsto ».
Vi fu anzi uno dei membri della Sottocommissione alleata che per « dimostrare la inderogabile necessità di non superare la forza di
r4.roo », sollevò la question e del munizionamento asserendo che per il momento le munizioni disponibili erano :tppena sufficienti per i 14.roo previsti. Il nostro Capo di S. M. dell'Esercito, gen. Berardi, prospettò per contro l'assoluta necessità, p er ragioni politiche e militari, di portare in linea anche la divisione « Nembo », soggiungendo che, ove il numero fissato per il C. I. L. di 14.100 dovesse essere superato, esso avrebbe potuto essere com pensato con una riduzione proporzionale della forza di altre divisioni ( « Mantova » e « Piceno )) ). D'altra parte - soggiungeva - il problema nei riguardi del numero totale non andava inteso in senso assoluto, bensì in relazione al numero degli uomini effettivamente schierati; cosicchè, ove venisse superato il numero di 14.100, la parte eccedente avrebbe potuto esser tenuta in riserva per sostituire o scavalcare, a momento opportuno, le truppe in linea. In un'altra riunione, avvenuta il 23 aprile, tra il gen. Berardi e il ge n. Browning, capo della Sottocommissione alleata di controllo, ve1111c ancora discussa la questione dell a forza del C. I. L. (Ali. 2). 11 nostro Capo Ji S. M. dell 'Esercito cercò di dimostrare che, avendo gli alleati, finalmente, (< autorizzato l'arrivo della Nembo » (cioè il trasferimento della d ivisione paracadutisti dalla Sardegna in continente), era evidente ch e con ciò essi avevano implicitamente amm esso un aumento nella forza del C. I. L. al di sopra della cifra di 14.roo. Al che il gen. Browning rispose chiarendo che tale cifra era stata .fissata dal gen. Alexander, comandante del XV gruppo d'armate alleato, nelle sue proposte ai Capi di S. M. di Washington e che perciò, prima del benestare degli anzidetti Capi di S. M., non era possibile tornare sulla questione, altrimenti ci sarebbe stato il per icolo di comprom etterla. Solo in un secondo tempo, e cioè quando la cifra di 14.100 fosse stata già approvata, si sarebbe potuto fare una nuova proposta per portare la forza a 20.000 uomini . Era quindi inutile, almeno per il m omento, voler insi~tere ancora su tale argomento. Il nostro Capo di S. M. d ell'Esercito volle invece insistere " sull;i necessità di avere un programma chiaro e preciso ,> e non mancò neppure ùi formulare « una formale protesta per essere stato messo nella condizione di dover subire cifre nelle quali non era s1a10 tcnuLO conto alcuno delle sue motivatr controproposte e di non e~~tre s1;110 prcvcn~ tivamente informato che le sue contropropostt· 11011 c r :1110 ~I .ti <.: accet-
tate». Inoltre, l'indomani, nel riferire al Comando Supremo sm risultati della riunione, concluse. affermando che tutte le buone intenzioni dello Stato Maggiore di risolvere organicamente i più urgenti problemi relativi alla nostra partecipazione alla guerra di liberazione, non sempre erano stati valutati dagli alleati nella loro giusta luce e che era del parere perciò che la questione dovesse esser rimessa al nostro Governo per una chiarificazione sui veri intendimenti degli alleati. D'altro canto il gen. Browning, guasi temen<lo Ji non essere stato abbastanza esplicito nella riunione del giorno 23, tenne a confermare per iscritto che l'imbarco (dalla Sardegna) della divisione « Nembo» non doveva significare affatto che vi fosse un accordo per aumentare la cifra di 14.100, cifra che era soltanto (( raccomandata dal comandante alleato in capo ai Capi dello Stato Maggiore alleato combinato ». Traspariva da ciò la preoccupazione, nei capi alleati, che la nostra partecipazione alla guerra di liberazione del nostro Paese non oltrepassasse i modesti limiti impostici e che venisse contenuta in una misura sempre scarsa (Ali. 3).
Abbiamo voluto dilungarci su questi particolari per dimostrare quante pastoie e quante difficoltà si paravano innanzi alle nostre autorità tutte le volte che si tr~ttava di aumentare, sia pure di poco, la forza delle nostre unità combattenti. Le nostre autorità però non si scoraggiarono mai e con tenacia continuarono ad insistere perchè la questione dell'aumento della forza si risolvesse in favore di una nostra più larga partecipazione alla guerra di liberazione . Fu in seguito a gueste assidue insistenze che si potè ottenere il r6 maggio che la divisione paracadutisti « Nembo )>, rientrata dalla Sardegna, venisse assegnata per l'impiego in zona operativa a fianco dei reparti che avevano costituito sino allora il I raggruppamento motorizzato. In tal modo la forza dei nostri combattenti venne portata al limite di 24-000 uomini anzichè di 14.100, come aveva continuato a sostenere la Sottocommissione alleata di controllo nelle precedenti riunioni (Allegati 4 e 5). Successivamente, in seguito a nuovi accordi intercorsi fra il Comando alleato ed il nostro Comando Supremo, la divisione « Nembo » passò, in data 26 maggio, alle dipendenze operative del comando del C. I. L. (All. 6).
Con questo provvedimento il C. I. L. venne ad acqms1re una buona consistenza organica avviandosi verso l'attuazione di quell'ordinamento (All. 1) che dal Comando Supremo era stato previsto sin dai primi di aprile. Il 2 giugno infine, in un colloquio che il nostro Capo di S. M. dell'Esercito ebbe col comandante del V corpo d'armata britannico alle cui dipendenze stava per passare il C. I. L., fu concordato che venisse costituita, nel territorio del V Corpo, una Delegazione dello Stato Maggiore italiano allo scopo di dirimere, mediante intese dirette fra gli enti interessati, gli eventuali inconvenienti e rappresentare nel contempo un organo regolatore e coordinatore delle attività disciplinari, logistiche e amministrative delle unità del C. I. L.. A capo di tale Delegazione venne nominato . in data 4 giugno, il gen. De Stefanis, già comandante del LI corpo d'armata (Ali. 7). Anche questa era una disposizione che avrebbe potuto servire, a momento opportuno, a facilitare il rapido passaggio alla formazione del corpo d'armata con le truppe del C. I. L. quando queste (Ali. , ) fossero state ordinate su due divisioni. Da quanto precede si può arguire quanta costanza e tenacia abbiano dovuto spiegare le nostre autorità per dare, malgrado gli ostacol i frapposti dagli alleati, una base sempre più larga alla nostra partecipazione alla guerra di Jiberazione e un assetto organico razionale alla composizione delle unità del C. I. L..
SPOSTAMENTI E. ARRIVO DI NUOVI REPAR'l'I. - Mentre le nostre maggiori autorità militari cercavano con le commissioni alleate di controllo di dare una forte consistenza alla compagine del C. I. L., quest'ultimo, costituito ancora coi reparti de] I raggrup~amento motorizzato, continuava la sua attività tattica nelràmbito <lei suo settore e alle dipendenze del X Corpo britannico (1). Prima della fine di aprile ci fu uno spostamento che precedentemente aveva dato luogo a discussioni (2), riguardanti il limite orientale del settore il quale, malgrado il parere contrario del comandante
(1) In una visita fatta sin dai primi giorni, il 19 aprile, ai rc:part.i del C. I. L . dislocati su Monte Marrone, il gen. Mc Creery, coma ndante Jcl X Corpo inglese, aveva espresso il suo compiacimento per gli apprestamenti difensivi e per l'alto spirito delle nostre truppe. (2) V. monografia Il I raggruppamento motorizzato i1ulir1110 , p:1i,:g. 11.7 e 128.
del raggruppamento motorizzato, era stato spastato da Castel S. Vincenzo a Monte Curvale. Passato però poco tempo, prima ancora della fine di aprile, si tornò di nuovo al vecchio limite di prima. Il 24 aprile pervennero infatti al C. I. L., dal comando del X Corpo britannico, le istruzioni relative allo spostamento del limite orientale del settore e al passaggio del tratto di fronte da cedere, da Castel S. Vincenzo a Monte Curvale, dal C. I. L. alla 24~ brigata guardie. La sostituzione dei. reparti doveva avvenire nella notte dal 28 al 29 aprile. I limiti di settore tra C. I. L. e 24&brigata guardie vennero così fissati : Abbazia di Castel S. Vincenzo - sentiero a est di Castel S. Vincenzo - bivio per detta località sulla rotabile Colli, Alfedena - Ponte Fiumara (est di Monte Mattone)-q: 1364 di R.ne le Cese (tutti alla 24' brigata guardie) (Al/. 8). Era previsto, per una buona saldatura tattica sul nuovo ·limite coi reparti del C. L L , che la 24a brigata guardie stabili sse un proprio distaccamento in Castel S. Vincenzo. Naturalmente, in relazione a tale spostamento, furono apportate, nell'àmbito del C. I. L., delle modifiche sia allo schieramento dei reparti che alla ripartizione settoriale (Ali. 9). Il tratto di fronte assegnato al C. I. L. fu ripartito in due settori : - settore « Marrone » (nuovo nominativo assunto al posto di « Castelnuovo »); comprendeva : il XXXIII battaglione bersaglieri (schieramento immutato); battaglione alpini « Piemonte » (doveva estendersi verso est ~ostituendo nel presidio di q . 1344 e pendici orientali di Monte Marrone il XXIX battaglione bersaglieri); 9• e 10• compagnia mortai del 68° reggimento fanteria (schieramento immutato); il CLXXXV battaglione paracadutisti «Nembo >• , in riserva a disposizione del comandante di settore; - settore « Rocchetta » (nominativo assunto dopo la scomparsa del settore « Cerro n); comprendeva: il XXIX battaglione bersaglieri (sulle stesse pasizioni di prima, meno la q. 1344 e le pendici orientali di Monte Marrone cedute al battaglione « Piemonte »); il 68° reggimento fanteria con un battaglione in 1° 5caglione e uno in 2° scaglione. Il IX reparto d'assalto passò alle dirette dipendenze del comandante della fanteria del C. I. L. dislocandosi nella zona Taverna Battiloro e cessando così dall'essere a disposizione del 68° reggimento fanteria. Anche la 4a batteria del II gruppo da 100/22, ch'era distaccata nella zona di Sorgenti al Volturno, ebbe ordine di rientrare al proprio gruppo. 2
Come linea di contatto tra i due settori - << Marrone >> e « Rocchetta » - fu stabilita la seguente: curva di livello di q. 1200 delle pendici orientali di R.ne la Ferruccia fino all'incontro della linea di resistenza - Rio Petrara - Rio Moli nello (località al settore « Rocchetta >>). Per l'artiglieria fu disposto: - che il II gruppo da rno/22 e il IV gruppo someggiato da 75 / 13 (giunto nella zona di recente dal 58° reggimento e assegnato provvisoriamente ali' n° reggimento artigl ieri a) venissero impiegati in difesa del settore << Marrone » ; - che il IlT e 1V g ruppo da 75/ 18 venissero destinati a difesa del settore << Rocchetta » ; - · che il I gruppo da 105 / 28 venisse destinato quale massa di manovra. Disposizioni furono pure date per il funzionamento del servizio sanitario nei due settori. Nella giornata del 29 aprile tutti gli spostamenti vennero ultimati e così il fronte assegnato ai reparti del C. I.L. rimase notevolmente ridotto.
Ma questa riduzione non durò a lungo, perchè il 17 maggio giunsero dal X Corpo britannico altre istruzioni in seguito alle quali il fronte assegnato al C. I . L . venne di nuovo allargato e il limite orientale spostato im'altra volta più ad est e portato sino alla linea : Colle Pagliarone (q. u91).-Colle della Guardia (q. 1190)-Monte Sitacciaro (q. 1252)-Colle della Gallina (q. JI92)- R.ne le Cese (q. 1364) : tutti inclusi meno l'ultimo (Ali. 10). Dal giorno 19 il settore << Rocchetta » si estese così sulla destr;a sino a comprendere il nuovo tratto di fronte. Della occupaz ione di esso fu incaricato il 68° reggimento fanteria, che già conosceva la zona , assegnandogli questo compito: - stabilire u_na solida base nella zona di Monte S. Croce - Ca stel S. Vincenzo, con un forte distaccamento su MonLc Curv:ilc; - mantenere il contatto suìla destra, a m ezzo p:11111g lic, co11 i reparti della << Hcrmon Force ». A difesa della zona di Monte S. Croce fu d c:-1i11 :i1.1 1111.1 li.11tn 1.1 1 (6 ) del II gruppo da 100/ 22, la quale si s hirn'i :, MH I c~t d, S. Giovanni.
In conseguenza di questo ampliamento, il 68° reggimento fanteria s1 venne a trovare col I e II battaglione schierati entrambi in 1° scaglione. Un altro spostamento, in m isura un po' più ridotta, si ebbe in quel torno di tempo anche nel limite occidentale del fronte tenuto dai reparti del C. I. L. In data 19 maggio pervennero Jal comando del X Corpo britannico le istruzioni con le quali si disponeva che il C. I. L. assumesse la difesa di un tratto dei settore della 2a divisione neo-zelandese, ampliando in tal modo il proprio settore ad ovest sino alla strada S. Biagio - Atina, con l'inclusione di Costa S. Pietro (All . 11 ) . Col nuovo tratto di fronte assegnato ad ovest venne costituito il settore « Rio Chiaro l> affidandone la difesa al 184° reggimento paracadutisti « N embo )\ da poco assegnato, il quale, il 22 , si schierò con un battaglione in 1° scaglione (XIV) e un battaglione in 2° scaglione (XIII). Il nuovo settore (1) ebbe come limiti: - a destra (a contatto col 4° reggimento bersaglieri) la li nea Valle Venafrana - Catenella delle Mainarde - Mass. Capaldi; - a sinistra (a wntatto con la 2~ divisione neo-zelandese) la linea q. I 120 (a sud di R.ne Selvapiana)- q. 892 (a sud di Costa S. Pietro) - bivio per Cerasuolo sulla rotabile Colli Atina. Per l'artiglieria fu disposto che avrebbe continuato ad agire quella alleata, già in sito: un gruppo di due batterie a difesa del settore, collegato direttamente col comando di battaglione in 1° scaglione; altri due gruppi, pure su due batterie, in rinforzo. Nel frattempo giungevano nella zona nuovi reparti che aumentavano la consistenza organica del C. I. L.. Dapprima giu nse il IV gruppo di artiglieria da 75/ 13 del 58° reggimento artiglieria che entrò provvisoriamente a far parte dell'II reggimento artiglieria come IV gruppn someggiato da 7 5 / I 3 (per distinguerlo dall 'a! tro IV gruppo organico da 75 / I 8), e venne schierato. il 22 april e, a sud-ovest di Ponte S. Pietro. 0
(1) Con la costituzione Jel nuovo settore, il frome affida to al C. I. L. venne a<l essere ripartito in tre 5ettori: di cc Rio Chiaro », del e< Marrone» e di cc Rocchetta».
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Con quest'arrivo il C. I. L. potè contare sul volume di fuoco di cinque gruppi. Qualche giorno dopo giunse un altro gruppo d'artiglieria appartenente al 541° reggimento, ma non per compiti operativi, bensì per essere adibito semplicemente ai lavori. Un apporto notevole fu dato alle forze del C. I. L. con l'assegnazione del c84° reggimento paracadutisti « Nembo » (18 maggio), il quale, come abbiamo visto prima, venne schierato a difesa del settore « Rio Chiaro,>. Ma l 'apporto di forze più considerevole fu dato dall 'assegnazione della divisione paracadutisti <'Nembo )) , la quale il 26 maggio, in seguito ad accordi fra il nostro Comando Supremo e il Comando alleato, fu posta alle dipendenze operative del C. I . L. . Anche il servizio sanitario si accrebbe, nell'ultima decade di maggio, di nuovi elementi con l'assegnazione del 332" ospedale da campo e la 61' sezione autoambulanza. Nonzrn suL NEMICO. - Prima di parlare delle azioni svolte dagli elementi del C I. I.., riteniamo opportuno dare un quadro riassun tivo della situazione del nemico al momento in cui il I raggruppamento motorizzato venne praticamente ad assumere la nuova denominazione <li C. I. L., con l'aggiunta delle altre notizie che fu possibile attingere in seguito ( 1 ). Verso la metà di aprile risultava che le unità germaniche dislocate nella zona erano le seguenti : - sadivisione alpina, della forza complessiva di 10.000 uomini circa, ordinati su 2 reggimenti di fanteria da montagna, I reggimento d'artiglieria da montagna e unità varie : nella zona S. Biagio - Atina ; - III battaglione indipendente cacciatori alpini di alta montagna, della forza di 500 uomini circa; (1) Sul conto del nemico le fonti sono uni laterali in quanto, non csse111 lov1 tuttora (1950) alcuna relazione ufficiale dello Stato Maggiore german iLo su lll' operazioni in Italia, ci si è dovuto necessariamente attenere, per le 1101i:,,ic, :1 quanto di volta in volta, durante il corso delle operazioni , era stato po~ ihilt" raccogliere da parte dei comandi italiani. Questo fatto può tuttavia servi re, in definitiva, a conferire alla narrazione degli avvenimenti una maggiort: ::itle renza a quella che è stata dopo tutto la realtà guerresca - con le sue inev 1 tabili incertezze ed incognite - vissuta, nel corso stesso delle operazio ni, d:ii comandi del C. I. L..
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- raggruppamento « Bode » comprendente un reggimento di fanteria e unità varie. L'organizzazione difensiva germanica, specie sulle linee avanzate, aveva carattere campale. Erano stati notati lavori di fortificazione sulle posizioni di Monte Mare e Colle dell 'Altare e postazioni per armi automatiche su Monte S. Michele. Il morale delle truppe tedesche appariva alquanto scosso. Successivamente si erano avute altre notizie. Una nostra pattuglia il 20 aprile aveva riferito che tanto la <-1. 18o6 della Catenella delle Mainarde quanto il terreno circostante erano sgombri. Altre informazioni si erano potute raccogliere nell'ultima decade di aprile: due :1ccampamenti individuati a est di Monte Cavallo; lavori di fortificazione notati a Colle dell a Gallina; mascheramenti e lavori campali fra Monte La Rocca e Monte S. Nicola; nessuna traccia di mine fra Monte Sitacciaro e Vado della Forcella; sgombra la <-1 . 2021 di Monte Mare. Parecchie di tali informazioni vennero confermate anche nel mese di maggio con l'aggiunta di qualche particolare. Del III battaglione cacciatori alpini d'alta montagna - la cui presenza nel settore venne ancora confermata - una compagnia risultava dislocata con tutta probabilità in Valle Venafrana con elementi distaccati su Monte Mare e Colle dell'Altare, una o due compagnie fra Monte Cavallo e Colle Porcazzete, gli altri elementi nella zona di Monte Cavallo. Un reggimento (il 741° Jaeger) risultava schierato da Colle dell'Altare a Monte Arazecca probabilmente col compito di fronteggiare, lungo l'asse Alfedena - Opi, le minacce provenienti da Castel di Sangro e Castel S. Vincenzo. Artiglierie in buon numero erano state notate nella zona di Barrea. Il TI I battaglione del reggimento era schierato in posizione avanzata a difesa degli accessi verso Alfedena, con possibilità di intervento sia lungo la rotabile di Pizzone, sia nella Valle di Vigna Lunga. In R.ne Le Forme erano schierate poche artiglierie in appoggio. Da prigionieri catturati si era anche potuto ricostruire la dislocazione in dettaglio dei reparti del battaglione, come appresso: 1 2 a compagnia tra R.ne Pascolasio e Monte S. Nicola ; - 1f compagnia tra Monte S. Nicola e località Omero (nordovest di Pizzone); 11a compagnia tra Mulino di Pizzone e basse pendici sudorientali di Colle dell'Altare;
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- 14" compagnia armi pesanti, suddivisa fra le tre compagnie anzidette; - una squad ra della 13"' compagnia, distaccata, con funzioni di collegamento, sulla selletta fra Monte Mare e Colle dell ' Altare. Tutte queste notizie erano importanti per la preparazione e l'impostazione delle prossime azioni offensive. Intanto dalla dislocazione dettagliata sopradctta non era difficile arguire che nello schieramento nemico dovesse esservi uno spazio vuoto coincidente con le pendici orientali del sistema Monte Mare - Colle dell'Altare fino a Valle di Mezzo. Nel maggio l'artiglieria germanica accentuò la propria attività, probabilmente per mascherare movimenti e cambiamenti nel proprio dispositivo difensivo. Nell'insieme, pur risentendo le notizie dell'incertezza propria dell'ambiente di guerra così da apparire talvolta contradittorie, si era riusciti, attraverso un vaglio critico e razionale , ad avere sufficienti elementi di giudizio. E' da notare, infine, come nel maggio le autorità alleate si prospettassero l'eventualità che da parte dei tedeschi potesse essere attuata la « guerra biòlogìca », arguendo tale possibilità dai seguenti indizi (Al/. 12): - apparizione, nelle zone di importanza strategica, di truppe specializzate con equipaggiamento speciale; - voli di apparecchi nemici insoliti e non spiegabili altrimenti ; - uso di speciali cd insoliti tipi di vaccini da parte del nemico. Arr1v1TÀ DI PATTUGLIE E COLPI DI MANO. - I reparti del C. I. L. in linea avevano frattanto continuato a svolgere sul fronte la loro attività di pattuglie. Il 4 maggio, una nostra pattuglia, scontratasi a sud-est di Pii' zone, lungo il rio di Vigna L unga, con una quindicina di clementi nemici appartenenti al 741° reggimento Jaeger, ne aveva avuto ragione: riuscendo a catturare due tedeschi. Ancor prima, il 25 aprile, altra nostra pattuglia, spintasi ~11 Monte Mare, aveva segnalato che la q . 2021 era sgombra. Era stato allora accuratamente predisposto ed organizzato in tutti i particolari un colpo di mano sull'osservatorio del monte predetto, senza però fissarne la data. Il comandante del C. I. L. si era voluto a tal riguardo riservare, per ragioni di segretezza, di emanare l'ordine esecutivo a
23 momento opportuno. Nel frattempo però si era provveduto a portare dietro la selletta nord di Monte Marrone -- base di partenza per l'azione - il plotone arditi dd XXXJII battaglione bersaglieri destinato ad assolvere il compito principale. Malgrado tutte le predisposizioni, il colpo di mano, in seguito all'iniziativa <li una nostra pattuglia, avvenne prima che venisse dato l'ordine di esecuzione. L'rr maggio verso le ore n, una pattuglia del plotone arditi del XXXIII battaglione, composta di 14 bersaglieri al comando di un sottufficiale, avendo constatato la presenza di nebbie vaganti sulla cima di Monte Mare, volle agire <li iniziativa ed occupò di sorpresa la vetta (q. 2021) e l'osservatorio nemico situato sulle pendici meridionali, raggiungendo così gli obiettivi indicati per il colpo di mano. Ma un gruppo di tedeschi, sopraggiunto prontamente, riuscì a respingere l'esiguo presidio (4 bersaglieri) che si era affermato sulla q. 2021. Frattanto, da parte nostra, veniva deciso di rinforzare l'occupazione con l'immediato invio <lei rimanenti elementi del plotone arditi del XXXIII battaglione e dell'intero plotone arditi del ·xxIX battaglione bersaglieri, portando in tal modo le nostre forze ad una sessantina di uomini. Ben presto la reazione da parte avversaria si fece vivace mediante fuoco di armi automatiche, mortai e artiglierie causando le prime perdite tra le nostre file. Più tardi forti gruppi nemici, valutati nel complesso ad una settantina di uomini, avanzando dalle pendici ovest del monte, cercarono di manovrare al largo allo scopo evidente di aggirare le posizioni tenute dai bersaglieri. Considerato allora che durante la notte non vi sarebbe stato modo di realizzare una conveniente protezione di fuoco pesante, nè di sostenere tempestivamente col movimento elementi che si trovavano ormai distaccati ad oltre un'ora di marcia, venne ordinato -- in armonia anche con le direttive generali ricevute dal comandante del X Corpo britannico - il ripiegamento dei due plotoni arditi, rompendo il con~ tatto al crepuscolo ed effettuando poi sulle posizioni abbandonate un vigoroso concentramento d'artiglieria. Verso le 21 , 15 i <lue plotoni bersaglieri rientrarono nelle nostre linee. Perdite nostre: 3 morti di cui r ufficiale; 9 feriti di cui I ufficiale; 2 dispersi. Le perdite avversarie furono valutate superiori alle nostre. L'operazione co~sentì interessanti rilievi sulla sistemazione difensiva del nemico, del quale venne in conseguenza richiamata e vincolata l'attenzione in quel settore, proprio nel momento stesso in
cui negli altri settori stavano per scatenarsi delle grandi azioni offensive da parte alleata. Non si può tuttavia non riconoscere che la generosa impazienza dei bersaglieri, la quale era valsa a spingerli ad agire in anticipo rispetto al tempo preordinato dal comandante del C. I. L., si risolse in definitiva in uno slegamento dell'azione stessa e in una riduzione notevole delle ore diurne a disposizione per l'organizzazione a difesa del terreno conquistato. Una maggiore concordanza e soprattutto una maggiore disponibilità di tempo negli sviluppi dell'azione di sorpresa e della piccola manovra offensiva e difensiva, con una razionale dosatura di forze e di mezzi e con una serrata coordinazione del fuoco e del movimento, avrebbero con tutta probabilità potuto far conseguire risultati più cospicui.
Qualche giorno dopo il nemico volle reagire tentando a sua volta un colpo di mano contro le nostre linee. Poco prima delle 22,30 del giorno 13, una forte pattuglia tedesca, della forza presunta di 40 uomini circa, attaccò le nostre posizioni su Monte Marrone, nella sella a nord - est di q. 1770, svolgendo nel contempo un :1 intensa azione di fuoco con armi automatiche, mortai e lanciabombe nel settore tenut·o dai reparti del XXIX battaglione bersaglieri. 1 nostri dementi schierati a difesa di Monte Marrone reagirono prontamente, sostenuti dal fuoco del pezzo della batteria alpina che sparò persino con alzo zero, delle compagnie mortai dislocate nel settore e dell 'artiglieria (II e IV gruppo) che eseguì tiri di sbarramento, costringendo in tal modo l'avversario a desistere dal suo tentativo. L'azione durò circa una mezz'ora. Perdite nostre, un ferito ; quelle avversarie, imprecisate.
Successivamente, in armonia alle direttive dei comandi superiori, il comandante del C. I. L. dispose che venisse svolta dai reparti in linea una intensa attività di pattuglie, particolarmente nella zona di Monte Mare, Colle dell'Altare e Valle di Mezzo, allo scopo di accertare qualsiasi movimento operato in campo avversario, impedendo così che il nemico potesse sganciarsi indisturbato e inosservato. Fu pure preparato il piano per un colpo di mano su Monte S. Michele il quale venne eseguito, il 19 maggio, da un plotone paracadu-
tisti del CLXXXV battaglione « Nembo ,, . Malgrado il nemico avesse opposto un'accanita resistenza, i paracadutisti riuscirono a raggiungere la q. u77. Durante il combattimento si ebbe la sensazione che nella selletta tra q. n70 e la q. n77 vi fossero una cinquantina di tedeschi. Perdite del nemico, accertate: 5 morti e 4 feriti; probabili : 3 morti e 5 feriti. Perdite nostre: 4 morti di cui I ufficiale, 10 feriti e 3 dispersi. Verso Je ore 0,40 dello stesso giorno 19, una pattuglia tedesca (circa IO uomini,) dotata di armi automatiche e m ortai, attaccò i nostri posti avanzati dislocati sullo sperone nord - occidentale di Castel S. Vincenzo. Respinta una prima volta, tornò a<l attaccare ancora dopo una mezz'ora finchè, di fronte alla reazione di fuoco dei nostri posti, non si decise a desistere da ogni velleità aggressiva e a ritirarsi in direzione della stretta di S. Michele a Foce. L'indomani 20, una nostra pattuglia raggiunse q. 1086 di il Monte senza rilevare la presenza di elementi nemici, nè movimenti sulle pendici nord - orientali della dorsale Monte Mattone - Monte S. Nicola. Dall'insieme di queste piccole operazioni svoltesi da una parte e dall'altra del fronte non fu difficile arguire, come primo risultato, che il nemico continuava tuttora a mantenere le proprie posizioni, senza dare, almeno sulle linee avanzate, alcun segno che facesse presumere l'imminenza di un ripiegamento. Si notava anzi, nel suo atteggiamento, un certo nervosismo. Alle prime luci del giorno 21 venne eseguito dai nostri altro colpo di mano. Un plotone arditi del IX reparto d 'assalto, portatosi· di notte nei pressi <lella q. 1375 in Valle di Mezzo, assaltò all'alba la quota catturandovi 5 uomini e una mitragliatrice e distruggendovi armi, munizioni e i vari apprestamenti difensivi che vi erano stati preparati. Nessuna per<lita nostra (1). Riconosciuto poi che Pizzone era sgombra, vi si costituì, il 25, una base per l'attività delle pattuglie destinate ad agire in Valle di Vigna Lunga e su Monte Mattone. Il nemico intanto aveva cominciato ad aumentare la sua attività sia per quanto riguardava movimento di uomini (specie nella zona (1) Per la brillante riuscita di tale co!Po di mano, il comandante del X Corpo britannico si affrettò ad esprimere, per telefono, le sue felicitazioni.
di Monte S. Michele dopo il nostro colpo di mano del giorno 19), sia per quanto riguardava l'artiglieria (con tiri su Valle di Mezzo e fra Colle Rotondo e pendici sud di Monte Castelnuovo). Anche l'attività delle nostre pattuglie tendente a saggiare il clispositivo tedesco in zona Monte Mattone, Costa S. Pietro e Colle Porcazzete, aveva incontrato dovunque reazione di fuoco di armi automatiche, mortai e anche artiglieria. Si doveva perciò dedurre, da tutti questi elementi, che il nemico disP?ne_sse sempre di una buona difesa organizzata, con possibilità d i reazioni. Ma ormai grandi operazioni offensive erano in corso da parte degli alleati nei settori occidentali del fronte italiano alle quali, come era logico, anche il C. I. L. non poteva che tendere ad affiancare la sua azione nel q uadro delle sue possibilità.
ARTIGLIERIA IN AZIONE NELLA ZONA Dr CASTE LNUOVO
RlFORNIMENTT ATTRAVERSO VALLE DI MEZZO
UNA VF.DUTA DI MONTE MARKONE
CAPO II PRODROMI DELL'OFFENSIVA GENERALE ALLEATA. Prima della fine del 1943 si era sperato in Italia in una rapida avanzata delle forze anglo - americane; ma tali speranze erano andate deluse. Ci fu tuttavia un momento, a fine gennaio 1944, in occasione dello sbarco alleato ad Anzio, che si tornò a sperare di nuovo; ma anche questa volta si era rimasti delusi. Sembrò anzi che, nel periodo invernale 1943 - 44, la lotta si fosse alla fine prcssochè cristallizzata. Nell'apparente letargo invernale vennero però gettati, da parte degli alleati, i semi per la grande offensiva di primavera. In previsione di ciò, fu da essi spiegata una intensa attività al fine di coordinare razionalmente la preparazione delle forze nel campo terrestre, aereo e navale. Sicchè, mentre suile prime linee del fronte gli anglo - americani continuavano ad esercitare la loro pressione contro le posizioni germaniche, più indietro essi si prepararono per l'ofiensiva generale con apprestamenti veramente grandiosi predisponendo per l'azione uomini e materiali nella più larga misura possibile (1).
( 1) In una relazione compilata da un ufficiale di S. M. della 10• armata germanica , così sta scritto a proposito della preparazione alleata: « ... il quadro visto <lal punto tedesco . . . tra di circa 22 unilà alleate conlro 15 tedesche. Bisogna inoltre considerare che le divisioni tedesche Panzer e di fanteria avevano sci battaglioni, mentre quelle alleate ne avevano nove, e pertanto erano 100 battaglioni tedeschi contro circa 200 alleati, e cioè calcolando in unità questi ultimi avevano una superiorità di cinque e mezzo divisio.ni . La superiorità alleata in truppe, equipaggiamento, munizionamento, era incalcolabile. Da tener presente che le unità alleate avevano possibilità di riposo e di riorganizzazione, mentre il soldato tedesco era sempre in linea ». Pur facendo delle riserve sulla esattezza delle cifre e delle proporzioni numeriche anzidette, si può nondimeno rilevare, da queste brevi note, quali aspetti grandiosi avesse assunto la preparaz ione dell'offensiva alleata agli occhi dei comandi tedeschi.
Un impulso notevole fu dato all'addestramento sia dei quadri che delle truppe; provvedimenti particolari furono adottati nel campo logistico ( 1) . Malgrado dai Comandi alleati fossero state prese tutte le misure necessarie per mantenere il segreto e ingannare il nemico (2), il Comando tedesco non tardò, con la primavera, ad avere la sensazione dell'imminenza dell 'offensiva (3). Al fine di ostacolare l'avanzata anglo - americana, i tedeschi avevano provveduto ad organizzare una serie di linee difensive (4). (1) Nella pubblicazione L 'avanzata su Roma, e<lita a cura e.Id comando della 5' armata americana, è detto a tal proposito: « Fu necessario spiegare un 'i mponente attività di coordinazione tra le truppe terrestri, le forze aeree e le unità navali per assirurare, al lavoro comune che doveva seguire, facilità e precisione cronometrica. Le truppe furono fatte riposare e furono sottoposte ad ulteriore addestramento nelle zone arretrate, mentre le posizioni avanzate furono mantenute med iante un sistema di sostituzioni regolari. Ri serve fresche furono concentrate sulla testa <li ponte del Garigliano. Furono costituiti i necessari amma ssi di viveri, materiale sanitario, equipaggiamenti del genio, munizioni cd altri rifornimenti. Vicino alle truppe combattenti furono sistemate le installaz ioni logistiche e<l j servizi ausiliari. Unità e migliaia di persone cui erano affidati compiti di alta responsabilità, come pure tutti coloro che dovevano eff.::ttivamente impegnare il nt"mico in combattimento, provarono le parti importanti che stavano per rappresentare. Grazie agli instancabili sforzi di tutti g li interessati, molti difficili problemi furono risolti e l'addestramento portato al livello desiderato " · (2) « Per trarre in inganno e confondere il nemico -- t: detto nella precitata pubblicazione L'avanzata _,u Roma - furono effettuati movimenti <li truppe, concentramenti, dimostrazion.i <li truppe anfibi e e paracadutisti e fu svolta una certa attività attraverso la radio i,. (3) Nella precitata relazione compilata Ja uu uffiùalc.: di S. M. Jdla 10~ armata germanica ~ <letto: « Già alJ 'inizio di aprile apparvero i primi sintomi di nuovi avvenimenti. Informatori ed intercettaz ione r.t. diedero al comando tedesco il quadro Ji grossi movi menti di truppe, compresò l'arrivo di convogli dall'Africa. Similmente apparve sempre più chiaro come il fronte Cassino Garigliano sarebbe stato l'obiettivo dell'offensiva alleata >i. E soggiunge che, dai movimenti specie di notte e dalle informazioni di prigionieri, apparivano « per certo in corso preparativi su ampia scala i>. (4) Le linee difeusive organizzate dai tedeschi erano le seguenti (Schizzo n . 2): - linea « B >• (Bernartl) o linea invernale, la q uale da Gaeta andava sino a Cassino - Maiella - Ortona e comprendeva in particolare: le alture ad
LINEE DIFENS IV E TEDESCHE • • • • 1/n,a
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Ai primi di maggio i preparativi per l'offensiva alleata potevano considerarsi ultimati; tutta la macchina bellica er a ormai pronta a scattare. Come nella vigilia delle grandi battag lie, si levò allora la voce dei capi ad infiammare le truppe e ad esaltarne il valore. In un suo proclama il gcn. Alexander, comandante del XV gruppo d'armate alleate, dopo aver accennato a quello che era stato fatto in passato, si disse sicuro che « i brutti tempi » erano passati e che si doveva ormai marciare fidenti verso un domani di vittoria: « . .. La macchina di guerra tedesca - soggiungeva - sotto i colpi sempre crescenti dell'aviazione delle Nazioni Unite, che ogni giorno aumentano di intensità, sta cominciando a crollare. Le forze alleate si stanno ora radunando per le battaglie finali, sul mare, sulla terra e nell'aria, per annientare il n emico una volta per sempre ... « Noi distruggeremo le armate tedesche in Italia n. Al gen. Alexander fece subito eco il gen. Leese, comandante
ovest del basso Garigliano sino a Minturno, Scauri - Monte Camino - Monte S. Croce - Monna Casale - Maiella; prima dell'offensiva di primavera questa linc-J era stata intaccata più o meno profondamenle (Monte Lungo e Monte S::i111n1ut.:ro, per es., che facevano parte della linea, erano stati conqui stati dagli alleali ~in <lai dicembre 1943); - linea << G » (Gustav), la quale era un raddoppio della linea « B » (Bernard) sul versante ti rrenico e comprendeva: Monna Casale - le alture ad. ovest del Rapido - l'abitato di Cassino - il corso del Gari, riattaccandosi poi alla linea (< B » ad ovest del basso Garigliano; era fortemente organizzata; - linea << D >> (Dora) , che era un raddoppio della parte meridionale della linea << G » e seguiva le alture ad ovest dell'Aufente (Monte Petrella - Monte d 'Oro); '
- linea << H » (Hitler), detta poi linea « S » (Sengcr), h quale era un raddoppio della linea << G » e partiva dalle pendici sud di Monte Cairo, passava ad est di Aquino e Pontecorvo e per S. Oliva si spingeva fino al mare presso Formia; fu in un 8econdo tempo organizzata fortemente con opere in cem ento e casematte metalliche (i tedeschi non poterono durante l'offensiva alleata utilizzarla in pieno perchè le loro u nità, dopo la disfatta subìta sulla linea ,e G », rimasero talmente scempaginate da non essere più in grado di resistere; l'u11ica divisione germanica di riserva accorsa da Valmontone giunse sulla linea contemporaneamente ai primi elementi avanzati degli alleati); - linea difen siva attorno ad An:r.io, la quale seguiva all 'incirca l'andamento: Fosso Moletta - direttissima Roma Napoli - C isterna - Littori::i ; - linea << C », la quale era l'ultima d ifesa prima di Roma e segui va l'andamento: Ardea - Velletri - Subiaco - Avezzano - Pescara .
31 dell'8" armata britannica, della quale faceva parte il C. I. L.: « Siamo sulla soglia di grandi eventi - diceva in un suo messaggio - ; ovunque gli alleati stringono il cerchio che opprime la Germania di Hitler ... « Fianco a fianco coi nostri alleati francesi e americani, sfonderemo la linea invernale del nemico ed inizieremo la nostra grande avanzata verso il settentrione. Il nostro piano è completo in ogni dettaglio. Forze ingenti parteciperanno all'attacco, con gran numero di carri armati e cannoni, con la potente Arma aerea . .. « • . • avanti all 'attacco, e che i vostri occhi riflettino la luce della battaglia! Che ognuno nella battaglia compia il suo dovere, e la vittoria sarà nostra . .. ». La tensione in entrambi gli avversari si era fatta alta. Particolarmente in campo germanico, la tensione si era fatta, nell'attesa dell'urto, quasi spasmodica (1). La notte sul 12 maggio, dopo una violenta preparazione d'artiglieria, cominciò l'attacco che doveva poi scardinare le varie linee difensive germaniche (2). (1) << La prima esatta informaz ione sull'offe nsiva imminente - scrive l'ufficiale di S. M . della 10a armata germanica nella precitata rdazione - venne data dall'interrogatorio di un prigioniero francese... Questi diede come data d'inizio il 25 aprile. Pur non esse11do questa data confermata dagli avvenimenti, appa rve chiaro che ogni giorno poteva segnare l'inizio della battaglia. « La notte dell'n maggio 1944, finalmente ebbe termine questo stato di tensione >>. (2) Nella precitata pubblicazic,ne L 'avanzata su R oma, l'inizio dell'azione offensiva è così descritto: « L'n maggio alle ore 23, l'offensiva fu iniziata con un fuoco infern:.ile ddL1 nostra artiglieria sulle postazioni delle batterie germaniche ~ sulle retrovie nemiche. Non era stata effettuata in precedenza una «preparazione » d'artiglieria, perchè si poteva conservare fino all' ultimo momento il vantaggio guadagnato con la riorganizzazione e con accurate ricognizioni. Tutto il peso dell'artiglieria ... na così concentrato di volta in volta su Posizioni nemiche conosciute, postazioni di cannoni , località fo rtificate, ammassamenti di munizioni e difese fisse. In questo modo la fanteria fu in condizioni di avanzare quasi simultaneamente all'apertura del fuoco di artiglieria. La sorpresa non andò perduta e, contemporaneamente, le artiglierie nemiche furono ridotte al silenzio da un formidabile fuoco concentrato di controbatteria, mentre nidi di mitragliatrici ed altre organizzazioni difensive nemiche, aventi il compito di arre3tare l'avanzata, venivano spazzati via».
32 Nel quadro generale dell'offensiva, ii X Corpo britannico, dal quale dipendeva il C. I. L., aveva inizialmente il compito di effettuare una azione dimostrativa (1), costituendo « il perno delle truppe alleate avanzanti da Cassino al mare ». N aturalmente il C. I. L. sentiva che anch'esso sarebbe stato dùamato a dare il contributo delle sue forze, durante lo svolgimento dell'azione offensiva, anche se tale contributo non poteva che essere proporzionato all'esiguità delle sue forze. Si ebbe perciò cura di preparare convenientemente i reparti dal lato materiale e morale (2), e soprattutto di rinvigorire lo spirito combattivo della truppa. PRIMI ORIENTAMENTI OPERATIVI NELLA ZONA DELLE MAINARDE. -
In relazione alla preparazione dell'offensiva generale alleata era evidente che anche nel settore tenuto dal C. I. L. sarebbe stata preparata qualche operazione sia pure a raggio limitato. Sin dai primi giorni in cui le truppe del C. I. L. si trovarono alle dipendenze del comando del X Corpo britannico, si manifestò, da parte di quest'ultimo, l'orientamento a svolgere operazioni a carattere offensivo nella zona di Monte Mare e di Monte Cavallo. Successivamente fu richiesto al C. I. I.. quanti reparti occorressero per lo svolgimento di tale azione. Sulla base di questi primi orientamenti operativì, il comandante del C. I. L. preparò i suoi piani d'azione, che ebbero l'approvazione del comando del X Corpo britannico; inoltre, in una riunione dei comandanti in sott'ordine (9 maggio), egli ritenne opportuno cominciare ad orientarli sui suoi intendimenti operativi in previsione dell'attività offensiva che sarebbe stata riserbata ai dipendenti reparti. (1) Nella pubblicazione pm;itata /,'avanzata su Roma è detto : « Il X Corpo (britannico) doveva effettuare una azione dimostrativa in for za e indurre il nemico a ritenere che l'attacco sarebbe stato sviluppato in direzione di Atina ». Anche in campo germanico si aveva la sensazione: che l'azione riserbata al corPo d'armata inglese: non fosse di primo piano. « Nel settore centrale: - scrive l'ufficiale di S. M. della 10a armata germanica nella relazione pilÌ volte: citata - si presumeva che il X Corpo britannico con unità da ricognizione ed unità italiane non partecipasse all'offensiva ». (2) Tra l'ultima decade di aprile e la prima di maggio vennero a f:i, vi~i1a al C. I. L. varie personalità militari e politiche, sia per rendcr~ì , ngio11r delle necessità dei reparti, sia per ravvivare, con la parola , le mi glior, r 11n gic- combattive dei soldati nell'imminenza della prova.
33 Più tardi, in relazione all'attacco in corso nel settore di Cassino e in armonia al concetto di impiego del X Corpo britannico, venne disposto che il C. I. L. intensificasse le azioni di pattuglie per mantenere attivo il proprio settore e vedere nello stesso tempo di chiarire, sul suo fronte, la situazione del nemico. Si volle anzi cogliere l'occasione per prospettare l'opportunità che il C. I. L. svolgesse una azione offensiva su Picinisco partendo dalla zona di Monte Mare Colle dell'Altare, con attacco in forze su Monte Cavallo e Balzo della Cicogna. Dopo un attento esame, il comandante del C. I. L. espose in una memoria indirizzata al comando del X corpo d'armata britannico, i moti vi per cui non riteneva « possibile una azione frontale contro Monte Cavallo che cala a pareù ripide su Valle Vcnafrana » e dove anche un aggiramento da sud sarebbe andato ad urtare « contro difficoltà di terreno quasi insuperabili ». Per << una corretta impostazione tattica dell'operazione» si doveva quindi prevedere « un aggiramento da nord: Balzo della Cicogna e Regione Laganello ». Lo sbocco però da tale direzione presupponeva « il possesso della cresta: Monte Mare - Colle dell'Altare, come base di partenza di fuochi pesanti, oltre che come necessaria zona di transito delle unità di assalto>> (All. 13). Quanto alle forze necessarie « per effettuare e per consolidare l'occupazione dell a conca dell'alta Valle Venafrana (Monte Cavallo compreso) », esse sarebbero dipese naturalmente dalla reazione che si sarebbe incontrata da parte del nemico; si sperava tuttavia potessero bastare q uelle d<.> l 4° reggimento bersaglieri , del battaglione alpini « Piemonte » e del IX reparto d'assalto (nel complesso ' da I -500 a 2.000 uomini di fanteria). Era inoltre richiesto « un robusto concorso di fuoco d 'artiglieria del settore neo-zelandese ». Concludeva il comandante del C. L L. esprimendo l'avviso « che il possesso dell'alta Valle Venafrana potrebbe avere sviluppi operativi di considerevole importanza, tanto da uscire dal quadro delle operazioni locali » (1 ). (1) A proposito di tale progettata operazione, in una relazione dello S. M. E . (395/0p. del 22-5-1944) si legge che il comando britannico « aveva affidato ai reparti italiani il compito di puntare con una colonna da Monte Marrone su Monte Mare e su Atina, aggirando così, per l'alto, il Parco Nazionale d'Abruzzo>). · « L'abitato di Atina - continua la relazione nel quadro generale <lei3
Sul le anzidette possibilità offensive il coman<lante del C. I. L. continuò ad avere ulteriormente col comando del X Corpo britannico .Jltri scambi di idee; in tal modo potè perfezionare sempre più i predisposti piani operativi. Nello stesso tempo, in relazione alle direttive ricevute verbalmente dal comando del X Corpo britannico ed agli accordi concretati, .indisse una riunione dei comandanti <li reggimento e <li battaglion'e autonomo ai quali illustrò i propri intendimenti per le prossime operazioni, disponendo intanto per una più intensa attività di pattuglie su tutto il fronte e per un celere sviluppo delle predisposizioni logistiche inerenti all'operazione da effettuare. Ciò stante, il vice comandante del C. I. L. impard le seguenti disposizioni (All. 14): a) La base logistica costituita n ella zona di q. 1180 (a su<l di Monte Marrone) per il battaglione alpini (<Piemonte», con 5 giornate di viveri, avena, biada e munizioni, doveva servire per tutti i reparti destinati a rifornirsi attraverso la Valle Viata. Il materiale della base sarebbe stato preso in consegna dal 4° reggimento bersaglieri. b) Immediatamente a nord della q. 1770 di Monte Marrone, il battaglione alpini re Piemonte >> doveva provvedere a costituire sollecitamente una nuova base logistica con 3 giornate di viveri, avena e munizioni, da servire per i reparti del battaglione alpini, compresa la batteria (1). e) Come linee di rifornimento dovevano essere predisposte le seguenti: - per il battaglione alpini 1< Piemonte»: Castelnuovo <1 gippettabilc >> di Rio Petrara - mulattiera adducente alla selletta a nord della q. 1770 di Mo~te: Marrone - pista di raccordo con la mulattiera di Valle Venafrana; l'offensiva, può essere considerato obiettivo di notevole importanza, in relazione alle vie di comunicazione che vi adducono, e la conseguente importanza logistica che il nemico avrà certamente dato alla predetta località». Vedremo i1, seguito che i reparti del C. I. L. punteranno, sì, sulle varie località menz ionate, ma non su Atina, la quale verrà quasi sfiorata sulle posizioni orientali restando però sempre fuori del raggio d'azione delle unità del c. I. L.. (r) T pezzi della batteria alpina da 75/13, già dislocati su Monte Castelnuovo, furono dal comando battaglione ,<Piemonte » spostati e dislocati, in data 24 maggio, sulle posizioni di Monte Marrone. Sotto la stessa data furono anche ultimati i trasporti munizioni e viveri per la costituzione della nuova base logistica del battaglione.
35 - per gli altri reparti : Ponte S. Pietro - mulattiera per q. 1180 - Valle Viata - pista di raccordo con la mulattiera di Valle Vena frana.
Gu ORDINI PF.R L'AVANZATA. - Poichè le operazioni in corso in altri settori avrebbero potuto indurre le forze germaniche ad arretrare dal fronte tenuto dai reparti italiani, il comandante del C. I. L. emanò, sotto la data del 24 maggio, gli ordini per l'operazione con la quale intendeva sfruttare il successo su Picinisco ed oltre, non appena il nemico avesse cercato di sganciarsi e ripiegare. A tale operazione diede il nome di (( Chianti » (Ali. 1 5). L'operazione, diretta dal vice comandante del C. I. L. (comandante della fanteria), doveva, in giorno ed ora da stabilirsi, essere effettuata procedendo per l'asse Monte Marrone - Monte Mare - Valle Venafrana - Monte Mese - Picinisco; ed essere eseguita dalle seguenti unità: - - 4° reggimento bersaglieri; - battaglione alpini « Piemonte >1 ; - CLXXXV battaglione paracadutisti « Nembo » ; - IX reparto d'assalto; - IV gruppo artiglieria someggiata <la 75/13. L'operazione, con semplice preavviso di 24 ore, si sarebbe dovuta svolgere in tre fasi: l a fase: occupazione della cresta Monte Mare - Colle del1'Altare; 2 • fase: occupazione di R.ne Laganello e Balzo della Cicogna ; rastrellamento della R.ne di Monte Cavallo; fase: spinta decisa su Picinisco guardandosi sul fianco destro tra Monte Mese e Balzo della Conca; successivamente, da Picinisco, forze non inferiori ad un battaglione dovevano eseguire puntate offensive sulla rotabile S. Biagio - Atina in modo da vietarne il transito al nemico. Il passaggio dall'una all'altra fase sarebbe stato ordinato dal comandante della colonna di attacco in base all'apprezzamento della situazione, tenendo tuttavia presente di serrare, ove possibile, i tempi in maniera da raggiungere l'obiettivo finale al più presto. In linea di massima si doveva prevedere: - l'occupazione di R.ne Laganello e Balzo della Cicogna entro il primo giorno d'azione;
- t
- il rastrellamento di Monte Cavallo e il raggiungimento di Picinisco nelle ore antimeridi;me del secondo giorno d'azione. Tutta l'artiglieria del C. I. L., col concorso del maggior numero possibile di batterie inglesi e neo-zelandesi, avrebbe agito accentrata e prevalentemente a profitto della colonna operante. Al momento dell'operazione, i due settori di cc Rio Chiaro >> e di « Rocchetta » dovevano tenersi in misura : - di sondare con pattuglie robuste il fronte antistante rispettivamente in direzione di R.ne Selva piana e del triangolo Pizzone Monte La Rocca- Monte S. Nicola; - di procedere, nella eventualità di rottura del contatto da parte del nemico, impiegando interi reparti organici già tenuti alla mano: al rastrellamento di Valle Monacesca e ricerca del contatto laterale con la colonna operante (da parte del settore « Rio Chiaro»); alla stabile occupazione del triangolo Pizzone - Monte La Rocca - il Monte (da parte del settore (( Rocchetta »). Con gli ordini di carattere operativo furono emanati anche gli ordini di carattere logistico. Per prima fu predisposto lo spostamento degli elementi sanitari per far loro assumere lo schieramento necessario per il migliore funzionamento e sgombro dei feriti. Quanto al servizio di commissariato (vettovagliamento) si provvide : - ad accantonare presso le basi un forte quantitativo di razioni a secco (8.ooo razioni), oltre ad un congruo numero di razioni foraggio (razioni tutte di riserva da impiegare solo dietro autorizzazione del comandante della fanteria del C. I. L.); - a dotare le unità della colonna destinata ad operare di 2 razioni viveri di riserva da consumarsi esclusivamente dopo iniziata l'azione; - a predisporre il rifornimento, durante l'azione, di viveri a secco, ove necessario, fino al totale della forza. Per il servizio d'artiglieria fu disposto: - che venissero costimiti posti munizioni a q. n8o, su Monte Marrone, alle Sorgenti del Volturno e a S. Vittorino e che le munizioni affluissero direttamente agli anzidetti posti, tranne però quelli di q. n8o e di Monte Marrone che sarebbero stati alimentati facendo prima affluire le munizioni a Ponte S. Pietro e a Castelnuovo; - che l'artiglieria provvedesse a rifornirsi con i propri mezzi attingendo al P. A. M. (posto avviamento munizioni) di Isernia;
37 - che la fanteria inoltrasse le sue richieste di munizioni alla sezione servizi del comando del C. I. L. tramite comando fanteria o comando 68° reggimento. Disposizioni furono date pure per i trasporti a traino meccanico e animale, per la disciplina del movimento, per il servizio idrico e per altri servizi ancora. Stando poi alle difficoltà del terreno che avrebbero prevalentemente imposto l'impiego di salmerie per i rifornimenti, fu disposta una assegnazione piuttosto larga di salmerie di rinforzo alle unità maggiormente interessate. L 'ordine, come si vede, era completo per la parte operativa e per la parte logistica. Da un esame di esso si può rilevare : a) che, con l'inizio delle operazioni, l'avanzata dei reparti sul fronte del C. 1. L., sia pure con una potenzialità e con compiti differenti da settore a settore, sarebbe stata generale, col concetto però di tenere agganciato il nemico cercando al tempo stesso di esercitare, attraverso un terreno particolarmente difficile, una azione a fondo nel momento in cui prevedibilmente egli sarebbe stato attraversato da una crisi morale e fors' :rnche materiale per l'esito sfortunato conseguito nella lotta in altri settori ; b) che dei tre settori del fronte <lei C. I. L. - « Rio Chiaro », «Marrone», << Rocchetta» - solo il settore centrale ( « Marrone))) era destinato a svolgere l'azione principale e a sviluppare la maggiore penetrazione, mentre ai due settori laterali ( « Rio Chiaro >> e « Rocchetta ») era riserbata una semplice azione concomitante di sondaggio e di fiancheggiamento tattile; e) che nella economia delle forze organich e del C. I. L. ben 5 battaglioni (2 battaglioni bersaglieri, I battaglione alpini, 1 battaglione paracadutisti e il reparto d'assaltò) erano destinati all'azione principale, mentre ai due settori laterali er ano destinati nel complesso solo 4 battaglioni (2 battaglioni del 68° reggimento fante.r ia al settore « Rocchetta» e 2 battaglioni del 184° reggimento paracadutisti al settore << Rio Chiaro »); d) che a favore delle unità destinate a sviluppare l'azione principale il comando del C. I. L. si riservava di impiegare a massa il fuoco di tutta l'artiglieria disponibile, non solo, ma prevedeva anche un largo concorso di fuoco delle artiglierie inglesi e neo-zelandesi; e) che il settore prescelto per lo svolgimento dell'azione principale corrispondeva ad una delle zone di terreno montagnoso particolarmente elevata, aspra e difficile, e quindi a quel caratteristico terreno della montagna appenninica sul quale l'impiego delle nostre
truppe era stato tante volte caldeggiato dalle nostre autorità in quanto quello si pensava fosse l'ambiente meglio adatto all'impiego di unità, come le nostre, le quali, non motorizzate come lo erano le unità anglo - americane, avevano però il vantaggio, rispetto a queste ultime, di essere ben allenate a manovrare su terreni rotti· e ad agire perciò in modo alquanto svincolato dalla rete stradale ; f) che per risolvere l'importante e delicato problema dei rifornimenti in un terreno di scarsa viabilità e praticabilità, era giusto imporre come prima logica previdenza - e come d'altronde fu fatto - un largo impiego di viveri a secco e un largo impiego di salmeri e.
In armonia e in aderenza agli ordini emanati dal comandante del C. I. L., il vice comandante (comandante della fanteria), sul quale gravava la responsabiìità della condotta della operazione, diede le sue disposizioni. Con le forze ai suoi ordini cominciò col costituire tre colonne (Ali. 16): - colonna M arsimino, costituita dal CLXXXV battaglione paracadutisti <<Nembo » e dalla 1 0-· compagnia mortai del III / 68° fan teria; comandante: magg. Massimmo; - colonna Briatore, costituita dal battaglione alpini << Piemonte » e dalla batteria alpina da 75 / 13 (sarebbe stata appoggiata anche dal IV gruppo da 75 / 18); comandante: rnagg. Briatore; - colonna Ciancabilla, costituita dal 4° reggimento bersaglieri, dal IX reparto d'assalto, dalla 9a compagnia mortai del III / 68° fan teria e dal IV gruppo da 75 / 13 someggiato (poteva richiedere l'appoggio anche del II gruppo da 100 / 22); comandante: col. Ciancabilla. Quanto allo svolgimento dell'azione, il vice comandante <ld C. I. L., a differenza e a complemento di quanto aveva detto il comandante, precisava che egli intendeva << articolare l'operazione in quattro fasi », e cioè in: - una fase preliminare nel la quale i reparti avrebbero dovuto: conferire sicurezza al fianco destro del dispositivo d'attacco, raggiungere le basi di partenza, perfezionare lo schieramento dei mezzi di fuoco; - una prima fase nella quale i reparti dovevano attaccare ed occupare l'allineamento di q. 1991 di Colle dell'Altare - sella Mare Altare - Monte Mare fino a q. 18o6 (inclusa);
39 - una seconda fase nella quale i reparti dovevano penetrare in Valle Venafrana verso Balzo della Cicogna per aggirare da nord Monte Cavallo; - una terza fase nella quale si doveva « progredire ulteriormente su Picinisco». In relazione a tali intendimenti venivano previste le seguenti operazioni di dettaglio:
a) Nella fase preliminare: - la colonna Massimino avrebbe occupato saldamente la q . 1465 per costituire fianco difensivo rispetto alle provenienze da nord- est in direzione della sella Monte Mare - Colle dell'Altare; - la colonna Briatore avrebbe occupato le basi di partenza di q. 1465 e della ~ella nord di Monte Marrone ; - la colonna Ciancabilla avrebbe occupato le basi di partenza su Monte Marrone e sull'alta Valle Viata.
b) Nella prima fase : - la colonna Massimino doveva neutralizzare, con azioni di fuoco, gli osservatori e le armi del nemico in grado di agire contro la colonna Briatore e la colonna Ciancabilla; - la colonna Briatore doveva, con un<1 al iquota cielle sue forze, assicurare il possesso di q. 1991 e Colle dell 'Altare; - la colonna Ciancabilla doveva occupare con nuclei la sella Monte Mare - Colle dell'Altare e il costone di Monte Mare da q. 2021 a q. 1806, costituendovi immediatamente una potente base di fuoco e di partenza per l'ulteriore sviluppo delle operazioni. Limite tra le colonne Briatore e Ciancabilla : curva di livello di q. 1800 di Colle dell'Altare dal suo punto d'incrocio con il limite amministrativo (carta 1 :25.000)-q. 1851 -q. 18u (limite alla colonna Ciancabilla). Il movimento delle fanterie dalle basi di partenza doveva essere regolato in modo che 25 minuti dopo la preparazione d'artiglieria gli elementi avanzati si trovassero a stretta distanza di sicurezza dagli obiettivi d'attacco. c) Nella seconda fase (da iniziarsi su ordine del vice comandante del C . I. L.): - la colonna Briatore doveva assicurare il fiancheggiamento da nord - est alla colonna Ciancabilla marciando sulle alte pendici sud- occidentali di Colle dell'Altare fino a raggiungere l'allineamento q. 2120 - q. 2051; doveva inoltre costituire sulla linea di cresta di Colle
dell'Altare un fianco difensivo verso nord- est. Lo sbocco degli elementi di tale colonna oltre la regione sella Monte Mare - Colle del}'Altare doveva precedere 'luello degli elementi della colonna Ciancabilla; - la colonna Ciancabilla doveva: neutralizzare con la maggiore quantità di fuoco possibile le difese nemiche di Monte Cavallo interessanti la Valle Venafrana (tra q. 1702 e q. 19'51 di Monte Cavallo); lasciare nella Valle Venafrana il IX reparto d'assalto col compito di raggiungere la zona Balzo della Cicogna, occupare q. 1851, investire quindi Monte Cavallo da nord e rastrellarlo fino alla testata di Valle Monacesca, dove avrebbe potuto prendere contatto con gli elementi del 184° reggimento paracadutisti; raccogliere infine e tener pronto per l'ulteriore impiego il XXIX battaglione bersaglieri già dislocato a presidio di Monte Marrone; - al termine di questa fase doveva essere raggiunto l'allineamento q. 2120 di Monte a Mare - q. 2051 - pendici occidentali di q. 1851 -q. 2070 sud- ovest di Monte Cavallo, con elementi su q. 18n, restando in atto il dispositivo di sicurezza adottato sulla linea di cresta di Colle dell'Altare. d) Per la terza ed ultima fa_,e, si faceva riserva di ordini. D isposizioni furono date sia per la preparazione che per le azioni successive di fuoco dell'artiglieria. Il tiro di preparazione sarebbe durato 25 minuti con 3 riprese di fuoco di 5 minuti, colpendo gli obiettivi di attacco dì Colle del1' Altare, sella Altare - Mare, Monte Mare, ed accecando gli osservatori del nemico_ Prevista la contemporanea azione di controbatteria. Successivamente, mentre i gruppi destinati in appoggio avrebbero agito secondo le richieste dei comandanti di colonna, le altre artiglierie avrebbero battuto. con la maggiore aderenza possibile, i rovesci degli obiertivi d'attacco, cercando poi di neutralizzare le offese provenienti da Monte Cavallo e regione Balzo della Cicogna. In relazione a tali ordìni il comandante dell'11° reggimento artiglieria emanò le sue disposizioni per l'impiego dei mezzi a sua disposizione (Ali. 17). Per lo svolgimento della prima fase dell'azione furono considerati a disposizione i seguenti mezzi : - I gruppo da 105 / 28, su 3 batterie; - II gruppo da 100 / 22, su 2 batterie;
41
Ili gruppo da 75/18, su 2 batterie; IV gruppo da 75/18, su 2 batterie; IV gruppo someggiato da 75/13, su I batteria; 3 gruppi da 87 del 5° reggimento art. neo - zelandese; - 17° H. A. A. antiaerea pesante; 20 / 21 gruppo art. da 5,5 pollici; - batteria di controbatteria messa a disposizione dal 2° Army Group Royal Artillery. -
Nella seconda e terza fase dell'azione erano considerati gli stessi mezzi di fuoco della prima fase ad eccezione dei seguenti : - IV gruppo da 75/ 18 che sarebbe passato in appoggio specifico alla colonna Briatore; IO.. batteria che si sarebbe riunita al IV gruppo someggiato da 75 / I 3 assegnato alla colonna Ciancabilla; - III gruppo da 75/ 18 che all'inizio della seconda fase sarebbe passato alle dipendenze del CLXXXV battaglione paracadutisti per l'appoggio specifico (non era escluso però che potesse esser chiamato
ad eseguire, se necessario, le azioni di fuoco previste dal piano di fuoco). Per il munizionamento fu disposto che i gruppi avessero presso di sè due giornate e mezzo di fuoco (2 ¼ « unfoc »). Quanto al IV gruppo someggiato da 75 / 13 furono messi a sua disposizione, presso la base logistica di q. 1180, 3.000 colpi. Gli altri gruppi avrebbero provveduto a prelevare l'eventuale fabbisogno presso il posto · avviamento munizioni (P. A. M.) di Isernia. Pattuglie O. C. (osservazione e collegamento) sarebbero state distaccate sia presso il comando della fanteria ( vice comando del C. I. L.), sia presso i comandi delle tre colonne.
Con questi due ordini, del comandante della fanteria e del comandante dell'artiglieria, la preparazione dell'operazione «Chianti » poteva esser considerata compiutamente inquadrata e definita nei suoi rapporti tra movimento e fuoco. Si potrebbe a tal proposito osservare che : a) l'aver frazionato e articolato la massa attaccante in più colonne avrebbe facilitato la manovra degli uomini dando la possibilità ai reparti di fanteria di svolgere, sotto l'impulso coordinatore
42 del comandante responsabile della fanteria, una azione agile e manovriera pur su un terreno aspro e difficile; b) l'impiego largamente accentrato dell'artiglieria avrebbe dato al comandante dell'unità, nel corso delle reattività incognite del nemico specialmente durante la prima fase, la possibilità di intervenire subitamente, con la manovra del fuoco (massa di proietti pesanti), per ristabilire e dominare la situazione; e) la scomposizione di tutta l'operazione in successivi tempi di manovra sarebbe servita a dare ai reparti, per lo svolgimento della propria azione, un preventivo orientamento generale (1); d) il rapporto tra massa di uomini impegnata nella manovra (s battaglioni) e massa di fuoco pesante (circa IO gruppi di artiglieria compresi quelli alleati> sarebbe stato nettamente a favore della massa di fuoco (1 a 2), la quale sarebbe stata perciò considerata come una sicura e fo ndamentale premessa per la buona riuscita dell'operazione. Il 26 maggio fu comunicato che l'operazione e< Chianti » avrebbe avuto inizio l'indomani mattina alle ore 7. Il vice comando del C. I. L. (comando della fanteria), allo scopo di poter seguire più da vicino le operazioni, si trasferì lo stesso giorno sulle pendici meridionali di Monte Marrone. Il IX reparto d'assalto si spostò in zona Ponte S. Pietro, mentre il IV gruppo da 75 / 18 del1'110 artiglieria andò a scruerarsi nella piana di Rocchetta (2). Tutte le operazioni perchè i reparti assumessero lo scrueramento previsto e si portassero sulle basi di partenza, furono ultimate. Non si attendeva ormai che l'inizio dell'azione.
IL TERRENO D ' AZIONE. - Il terreno nell'insieme è montagnoso, con una plastica, specialmente verso ovest, tormentata. Vi sono tratti
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(1) La scomposizione in tempi di manovra potrebbe in guerra dare l'impressione di una certa rigida e preconcetta prevenzione, anzi di una astrazione dall'azione perturbatrice esercitata wstantemente dalla volontà reattiva del nemico. Bisogna tuttavia tener presente il vantaggio che si ha, con tale scomposizione, di dare un preventivo generico orientamento e un riferimento concreto per l'azione delle singole u nità. (2) Il 26 maggio venne a conferire col comandante del C . I. L. il comandante del X Corpo britannico, gen. Mc C reery, intrattenendosi sulle varie fasi e modalità dell'operazione (<Chianti ».
43 aspri e difficili, con depressioni su cui scorrono torrenti convoglianti le acque di canaloni diversi (Schizzo n. 3). I rilievi hanno prevalentemente un orientamento da sud - est a nord - ovest al quale generalmente corrisponde anche quello delle depressioni. Nel settore vi sono infatti due specie di quinte montuose, o meglio, due allineamenti montani, entrambi con andamento generale da sud - est a nord - ovest: uno va da Monte Castelnuovo ( 1250 m.) a Monte S. Michele (u71 m.)-Monte Mattone (1521 m.)- Monte La Rocca (1590 m.)-la Montagnola (1570 m .); l'altro va dalla Catenella delle Mainarde (1806 m.) a Monte Mare (2021 m.)- Colle dell'Altare (1991 m.)- Monte a Mare (2167 m.) - la Metuccia (2114 m.). Saldati a sud attraverso il massiccio di Monte Marrone (1770 m.), questi due allineamenti rinserrano nel mezzo un avvallamento, àetto appunto Valle di Mezzo, su cui scorrono torrenti e rivoli in senso equatoriale. Più ad ovest, i rilievi aspri di Colle Porcazzete (1664 m.)Monte Cavallo (2070 m.)- Balzo della Cicogna (18u m.) rientrano nei limiti marginali del Parco Nazionale d'Abruzzo, giustamente definito cc uno dei cantoni più segregati del!' l\.hruzzo, nel quale la fisionomia naturale è conservata nella sua integrità e nella sua orrida bellezza » ( r ). Monte Cavallo, che ha una posizione di dominio rispetto alle alture circostanti, si presenta ad est come un insieme di hastioni inaccessibili, offrendo un varco solo in corrispondenza di q. 1961. Aspro, scosceso e a pareti frequentemente ripide miste a dirupi, il monte si affaccia a est e a sud rispettivamente sulla Valle Vcnafrana e sulla. Valle Monacesca. A causa delle difficoltà del terreno pressochè insormontabili non è possibile un attacco frontale operando da sud . E' consigliabile invece agire per la Valle Monacesca o risalire l'alta Va1le Venafrana per poter poi forzan- il varco di q. 1961 oppure attaccare da nord. A nord - ovest di Monte Cavallo vi sono altri due allineamenti importanti, sempre con orientamento sud - est nord - ovest : l'uno costituito da Monte la Meta (2241 m.)- Monte Tartaro (2181 m.)- Monte Petroso (2247 m.)-Monte Capraro (2060 m.)- Monte Amaro (i846 m .); l'altro (raccordato a Monte Mese per mezzo di Balzo di Conca - Colle S. Giacomo) costituito da Monte Cazzole (1609 m .)Rocca Altiera (2085 m.)- Monte Irto (1970 m.) - Colle dell 'Osso (1531 m.) - Monte Dubbio (T6n m .). Tra i due allineamenti sono ,,. (1) Enciclopedia Italiana, voi. XXV I, pag. 318.
44 rinserrate le due valli sassose e fittamente boscose (a faggio) del Canneto e del Fondillo, separate tra di loro dallo sbarramento di Monte Irto - Monte Petroso, che costituisce una ottima posizione difensiva per chi voglia impedire l'accesso a Opi. A nord la zona montuosa è interrotta dal solco Opi - Barrea Alfedena sul quale scorre il fiume Sangro, spesso incassato in angusta forra a fianchi ripidi e rocciosi, come tra Opi e Barrea, o in ampio letto, come da Alfedena sin verso Castel di Sangro. Nel tratto occidentale del settore le comunicazioni sono assai scarse e disagevoli; un po' meno nel tratto orientale ove si snoda una buona rotabile, con frequenti risvolti, tra Castel S. Vincenzo - PizzQile - Alfedena. Le risorse sono limitate. Nel complesso il terreno si presta assai bene ad una buona sistemazione difensiva, e i tedeschi, sfruttando le favorevoli asperità, poterono mettersi infatti in condizioni di realizzare una saggia economia delle forze e ostacolare al tempo stesso, assai validamente; l'avanzata avversaria da sud, per la quale invece, date le caratteristiche del terreno, non vi erano larghe possibilità per svolgere nioni in profondità, mentre ben gravi si presentavano le difficoltà in campo logistico .
. Av~NZATA SINO A S. BIAGIO SARACINISCO - OccUPAZIONE
DI
MONTE
MARE, COLLE DELL'ALTARE, CoLLE PoRCAZZETE, BALZO DELLA C1co-
GNA E MONTE CAVALLO (27 MAGGIO 1944). - La mattina del 27 maggio, alle ore 7, ebbe inizio la preparazione di artiglieria, dopo di che le fanterie mossero all'attacco sull'intero fronte: il XIV battaglione del 184° reggimento paracadutisti in direzione di Colle Porcazzete (a sinistra); il XXXIII battaglione bersaglieri in direzione di Monte Mare (al centro); il 68° reggimento fanteria in direzione di Monte Mattone e Monte S. Nicola (a destra). L'azione cominciò dunque con una avanzata generale su tutto il fronte (Schizzo n. 4). Poco prima delle ore 8, i primi elementi bersaglieri ( colonna Ciancabilla), costituiti dalla IO.. compagnia del XXXIII battaglione e dalla compagnia arditi reggimentale, raggiungono la q. 2021 di Monte Mare. Un plotone della 9a compagnia bersaglieri occupa d'iniziativa q. 1522. I reparti bersaglieri provvedono tosto a consolidare l'occupazione di Monte Mare e a schierarsi sul crinale da q. 1806 della Catenella delle Mainarde sino alla q. 2021 dianzi accennata. Il nemico reagisce, ma con semplici tiri di mortaio.
Nello stesso tempo il battaglione alpini (< Piemonte » (colonna Briatore) e il IX reparto <l'assalto (colonna Ciancabilla) procedono rispettivamente su .q. 1991 di Colle de/l'Altare e sulla sella fra detto colle e Monte Mare. Verso le 9,15, q. 1991 è occupata. Più ad est, invece, l'avanzata del 68° reggimento fanteria è ostacolata da reazione di fuoco proveniente sia da Monte Mattone (armi automatiche), sia da Monte S. Nicola (mortai), tanto da esser necessario l'intervento dell'artiglieria per neutralizzare i centri di fuoco nemici. Frattanto il CLXXXV battaglione paracadutisti (colonna Massimino), che occupa già la q. 1214 di Monte Castelnuovo e la q. 1465 di R.ne la Ferruccia, si tiene pronto a muovere con elementi leggeri verso nord. Ad ovest, le pattuglie <lei XIV battaglione del 184° reggimento paracadutisti '<Nembo », muovendo da Costa S. Pietro, raggiungono Colle Porcazzete. 1n sostanza l'avanzata in q uesto primo tempo, tranne che nel settore del 68" fa nteria, non ha in contrato resistenza, cosicchè gli obiettivi asseg nati per la prima fase della operazione sono stati raggiunti senza troppi ostacoli opposti da parte del nemico. In relazione a ciò, il comandante del C. I. L. ordina di proseguire l'azione accelerando i tempi e di serrare verso Monte Cavallo. E poichè il monte si presenta verso est con una serie <li bastioni rocciosi inaccessibili e con un solo varco in corrispondenza di q. 196!, vien dato l'ordine di eseguire un attacco concentrico da nord e da sud in direzione del predetto varco. Ciò stante : - a nord, il lX reparto d'assalto, seguito da una parte del battaglione alpini « Piemonte », attacca lungo la direttrice Colle del!'Altare - pendici nord di Monte Cavallo fra q. 1702 e q. 1851; - al centro, elementi del XXXlII battaglione bersaglieri puntano sulla q. 1~1; - a sud, la 4 0a compagnia del 184° reggimento paracadutisti « Nembo>> risale l'alta Valle Monacesca puntando su q. 2021 e successivamente su q. 2070 di Monte Cavallo. L'azione a nord subisce però un arresto momentaneo a causa di una forte reazione nemica proveniente dalle posizioni di q. 1851 e q . 1702 (a est e sud - est di Balzo della Cicogna), mentre al centro si conclude con l'occupazione della q. 1~1 e a sud si sviluppa favorevolmente, contrastata piuttosto debolmente da elementi ritardatori che non impediscono tuttavia ai paracadutisti di occupare q. 1664 e q. 2021 e di spingere elementi verso q. 2070.
47 Frattanto aliquote del battaglione alpini « Piemonte » estendono l'occupazione dì Colle dell'Altare ed occupano q. 1991 e y. 1970 spingendosi fino alla q. 2120 di Monte a Mare (a nord di Colle dell'Altare e da non confondere quindi con Monte Mare che si trova invece a sud). Nello stesso tempo il 184° reggimento paracadutisti « Nembo )) , sulla sinistra, lancia una compagnia (la 41") per Valle Monacesca su S. Biagio Saracinisco e affida ad un'altra compagnia (l a 42a) il compito di presidiare Colle Porcazzete. Sulla destra, gli elementi del 68° reggimento fanteria che si sono portati a contatto col nemico sulle pendici orientali e meridionali di Monte Mattone, incontrano una resistenza sem pre più vigorosa e una reazione intensa di fuoco proveniente da Monte La Rocca (est di R.ne le Forme). D a parte tedesca intanto, l'artiglieria dislocata nella zona di Alfedena e i mortai appostati in Valle di Mezzo hanno intensificato il fuoco operando concentramenti sulle posizioni occupate dalle nostre truppe, su Colle dell'Altare, sulla sella a suJ e sull'alta Valle Venafrana. Allo scopo anche di sottrarre le nostre truppe agli effetti di tale fuoco, viene deciso di spingere a fondo l'attacco delle posizioni a nord di Monte Cavallo, e precisamente di q. 1 85 1 e q. 1702 , da dove continua insistente la reazione nemica. Il IX reparto d'assalto e il battaglione alpini «Piemonte», rispettivamente da sud e da nord, attaccano con l'appoggio di una batteria someggiata da 75/13 e riescono ad avere ragione della resistenza avversaria occupando, tra le ore 19 e le 20, le anzidette quote 1851 e 1702. Questo attacco, pur condotto con vigore, non ha potuto avere però che uno sviluppo piuttosto lento essendosi incontrate difficoltà sempre crescenti, non solo a causa della reazione di fuoco avversaria sempre in aumento, ma anche a causa dell'asprezza del terreno. L'azione è stata caratterizzata da particolare accanimento sino a spingersi al corpo a corpo. Il nemico, costretto a ripiegare verso nord, ha lasciato nelle nostre mani 7 prigionieri, 3 mitragliatrici, nonchè munizioni e materiali vari. Ma l 'avanzata, dura e faticosa, ha stancato i nostri reparti, specie gli alpini, ai quali perciò, non potendosi richiedere ulteriori sforzi, viene ordinato d ì sostare sulle posizioni raggiunte. Prima di sera, un plotone della 40• compagnia paracadutisti (184° reggimento <e N embo))) raggiunge q. 2070 di M onte Cavallo e ne
consolida la occupazione, mentre più ad ovest la 41• compagnia paracadutisti raggiunge (ore 21 circa) ed occupa S. Biagio Saracinisco (1). Ad est, il 68° reggimento fanteria continua a mantenere la pressione sul nemico in direzione di Monte Mattone e di Monte S. Nicola. Perdite nostre della giornata: 5 morti e 14 feriti. Per la notte viene organizzata una sistemazione difensiva a carattere nucleare comprendente, da nord a sud : q. 2 120 di Monte a Mare - q. 2051 -q. 1851 di Bal zo della Cicogna-q. 2 070 di Monte Cavallo - q. 2021 - q. 1664 di Colle Porcazzete.
In questa prima gi.o rnata d'azione le nostre truppe, impiegate in una zona aspra e di media ed alta montagna, hanno compiuto uno sforzo notevole avanzando fra difficoltà non lievi e impegnando il nemico con slancio cd elevato spirito combattivo. Al tcrmint dclb giorn.1ta, ve rso k ore 2 1, nell'insieme la situaziu11e dei n<,sl ri n.:p;1rt i ava nzati, da sinistra a destra, si presenta come appresso : n:parti dd 184° reggimento paracad utisti << N embo >J a S. l3iagio Saracinisco; il XX,'{Jll battaglione bersaglieri a q. 2070 di Monte Cavallo; il IX reparto d'assalto a q. 1851 di Balzo della Ci cogna ; il battaglione alpini « Piemonte » a q. 2 0 51 di R.ne Laganello e q. 21 20 di Monte a Mare ; reparti del 68° reggimento fanteria sulle pendici est di Monte Mattone e di Monte S. Nicola. Quanto al nemico, egli, in sostanza, nel ritirarsi verso nord, ha cercato di contenere l'avanzata delle nostre truppe solo con elementi ritardatori contando molto sulle difficoltà del terreno e sui campi minati disposti sulle vie di accesso alle regioni settentrionali. Ma se ad ovest non ha opposto che ben scarsa resisten za, in alcuni tratti del settore centrale e nella zona di Monte Mattone la sua resistenza si è dimostrata piuttosto vivace, tanto da contrastare seriamente l'avanzata dei nostri reparti specie sul fronte del 68° reggimento fanteria e su quello del battaglione « Piemonte » e IX reparto d'assalto.
(1) Da comunicazioni pervenute dal X Corpo brita n11ico nel corso <lelle operazioni, si apprese che per il 184° reggimento paracadutisti « Nembo » era da prevedersi lo sganciamento di un battaglione - il XIII - per l'in<lomani 28, e de11e rimanenti truppe del reggimento per il 29 maggio. TI movimento infatti avvenne come previsto e il reggimento si trasferì altrove.
49 OccUPAZIONE DI P1c1N1sco E DI MONTE MATTONE
(28
MAGGIO). -
L'indomani, 28, l'azione offensiva delie truppe del C. I. L. (1) viene ripresa e sviluppata sia verso ovest in direzione di Picinisco, sia verso nord in direzione di Casone del Medico e di Monte Mattone (Schizzo n. 5). Alle 6,30 una colonna, formata dal IX reparto d'assalto e seguita dal XXIX battaglione bersaglieri, punta - per Balzo della Cicogna e Monte Mese - su Picinisco. Questo movimento non viene ostacolato da alcuna reazione avversaria; nondimeno riesce faticosissimo a causa delle dit.ficoltà del terreno. Ma ormai la situazione nella zona di Pici nisco appare risolta per l'assenza del nemico, ed è in considerazione di ciò che verso le ore 8,45 il comando del X Corpo britannico ordina di far raggiungere Picinisco da forze non superiori ad una compagnia, raccogliendo le rimanenti forze nella zona alta Valle Venafrana - Balzo della Cicogna - pendici est di Monte Mare, in attesa che vengano loro assegnati nuovi compiti. In conseguenza, mentre si lascia che il IX reparto d'assalto, ormai prossimo all'obiettivo, prosegua nel suo movimento, si dispone che il XXIX battaglione bersaglieri si raccolga sulle pendici meridionali di Balzo della Cicogna dove, successivamente, è raggiunto anche dal XXXIII battaglione bersaglieri. Alle ore IO circa, gli arditi del IX reparto d'assalto raggiungono ed occupano Picinisco. Nel pomeriggio, verso le ore 18, una pattuglia arditi inviata da Picinisco verso Villa Latina, si scontra con una pattuglia guastatori tedesca montata su camionetta e sostenuta da una squadra fucilieri appiedata. Il nemico ha la peggio e si ritira verso Atina abbandonando nelle nostre mani una mitragliatrice, due fucili mitragliatori e un lanciabombe. Nel tratto orientale del fronte, il 68° reggimento fanteria, dopo i tiri di distruzione effettuati · nella mattinata dalla nostra artiglieria sugli apprestamenti difensivi di Monte Mattone, raggiunge verso le ore 12 ed occupa la q. 1270 del monte, mentre sulla sinistra il CLXXXV battaglione paracadutisti svolge una azione di rastrellamento in Valle di Mezzo e verso Monte S. Michele e Casone del Medico. Verso le 16,15, il 68° reggimento fanteria occupa Monte La (1) Meno j} XIII battaglione del 184° reggimento pa racadutisti in trasferimento secondo gli ordini preannunciati il giorno prima. 4
50 Rocca e, successivamente, anche la località il Monte. Pattuglie spinte verso R.ne Pescolasio si scontrano con elementi ritardatori nemici e riescono a catturare due prigionieri. A sera la situazÌone dei reparti, da destra a sinistra, si presenta come segue : il 68° reggimento fanteria occupa Monte Mattone (q. 1270) e il Monte; il CLXXXV battaglione paracadutisti ha raggiunto l'allineamento q. n8o (ovest di Pizzone)- Casone del Medico - q. 1375 in Valle di Mezzo; il battaglione alpini «Piemonte » occupa la zona a sud di Monte a Mare - la Metuccia; il 4° reggimento bersaglieri è raccolto nella zona Valle Venafrana - Monte Mare; il IX reparto d'assalto è a Picinisco; il 184° reggimento paracadutisti « N embo >> è in via di trasferimento altrove. Quanto all'artiglieria, poichè le posizioni raggiunte dai reparti di fanteria sono ormai al limite dell a gittata utile delle bocche da fuoco, viene previsto uno spostamento dei vari gruppi. Perd ite dell a giorn~ta: 1 morto e 6 feriti.
Dagli avvenimenti svoltisi nelle due giorn ate <lei 27 e del 28 maggio si possono trarre le considerazioni seguenti:
a) Sull'intero fronte del C. I. L. - e più accentuatamente nella parte occidentale - il nemico ha cercato di sganciarsi dalla pressione dei nostri reparti opponendo semplici elementi ritardatori, i quali però hanno fatto resistenza solo per un tempo limitato. Da prigionieri catturati nella zona di Monte Cavallo si era infatti venuto a sapere che i reparti (2 compagnie· fucilieri rinforzate da 1 compag nia mitraglieri), incaricati della difesa di Monte Mare e di Colle Porcazzete, avevano iniziato il ripiegamento sin dalla sera del 26 maggio lasciando elementi ritard:itori col compito di resistere per tutta la giornata del 27 e quindi ritirarsi su posizioni più a nord. Anche i reparti tedeschi che avevano ostinatamente difeso le posizioni di Monte Mattone e di Valle di Vigna Lunga, nella notte sul 28 avevano rotto il contatto ritirandosi verso nord; e così il movimento di sganciamento delle truppe germaniche si era esteso pure agli altri tratti del fronte. b) Lo sganciamento graduale e progressivo del nemico di fronte alla pressione dei reparti del C. I. L. era da porsi senza dubbio in relazione ai rovesci che le forze germaniche avevano subìto in altri settori ad occi<lente; ma comunque costituiva un ckmcnto chiarificatore della situazione nel quadro generale della manovra che poteva
OPERAZIONI DEL C.I.L. (IL 28 · 29 · 30 / V/ 1944 )
SCHIZZO N" ~
/{:!: Alfedena
esser riserbata alle unità maggiori nell'ambito delle quali agiva il C. I.L .. e) Il ripiegamento del nemico non appariva nè troppo frettoloso nè disordinato, ed anzi sembrava volersi sistematicamente appoggiare :igli ostacoli del terreno. Da ciò l'opportunità che venisse lanciato qualche colpo di sonda verso la linea del Sangro in direzione possibilmente sensibile per chiarire che cosa avveniva di là. Vedremo infatti che al C. I. L. sarà dato incarico di eseguire una puntata in direzione di Opi, considerato punto sensibile della linea del Sangro per le varie comunicazioni che di lì si irradiano in direzioni varie.
d) L'azione di coordinamento del comando in una operazione di così ampio respiro e lo spirit-0 di cooperazione dimostrato dai reparti del C. I. L. attestavano della loro buona capacità manovriera e Jcl l'alto livello morale raggiunto. AVANZ.A'l'A su 0 l' l
- LE AZI ON I ni MADON N A DI C ANNETO E m
kro - M ONT E P ETrtoso (29- 30 M...cc10 ) . - Il giorno 28, avendo constatato i progressi raggiunti dai reparti del C. I. L. nello svolgimento dell'azione offensiva, il gen. Mc Crecry, comandante del X Corpo britannico, dispose perchè venisse effettuata una puntata offensiva per la Valle di Canneto e Valle di Fondillo fino a raggiungere Opi allo scopo di tagliare la strada di Alfedena ( 1 ). Di tale operazione fu incaricato il battaglione alpini <( Piemonte», sostenuto dalla sua sola batteria da 75 I 13. Nella giornata del 29 si ebbero movimenti di avanzata nei tratti orientali e occidentali del fronte del C. I. L.. Nel tratto ad est, il 68° reggimento fanteria e il CLXXXV battaglione paracadutisti continuarono ad avanzare verso nord incontrando solo qualche resistenza in R.ne Pescolasio, ben presto stroncata però con perdite per l'avversario: I morto, 2 feriti e 2 prigionieri. L'avanzata risultò assai faticosa a causa del terreno rotto, fittamente boscoso e per lunghi tratti anche minato. Una pattuglia si spinse sino al cimitero di Alfedena. A sera le truppe avevano raggiunto la linea seguente: q. 1390 di R.ne Le Forme - q. 1545 di Monte La Rocca - q. 1241 e q. I 143 di R.ne Pescolasio.
MoNTE
(1) Dal comandante del X Corpo britannico il comandante del C. I. L. fu anche, in tale circostanza, preavvisato che quanto prima si sarebbe dovuto spostare per agire in un altro settore alle dipendenze del V Corpo britannico.
53 Ad ovest, il battaglione alpini « Piemonte >> iniziò, sin dalle prime luci del giorno, l'avanzata su Opi secondo gli ordini del vice comandante del C. I. L. (comandante della fanteria) in base ai quali il battag lione doveva (Ali. 18): - raggiungere la rotabile Opi- Barrea e intercettarla; - seguire, per arrivare all'obiettivo, l'itinerario: mulattiera di Monte Mese - R.ne le Finestre - Valle di Canneto - Madonna di Can.n eto - Valle di Fondillo; - considerare l'azione in modo autonomo dato che non era inquadrata; - prevedere che elementi alleati si sarebbero mossi contemporaneamente da Alfedena risalendo la Valle del Sangro in direzione ovest. E' opportuno a questo punto esaminare a larg hi tratti come l'operazione venne p reparata cd eseguita.
Per raggiungere l'obiettivo, il battaglione alpini avrebbe dovuto percorrere due vallate rinserrate tra alture abbastanza elevate: la vallata <lei Canneto e quella del Fondillo, separate tra di loro dallo sbarramento montagnoso Monte Irto -Monte Petroso. Ciò invitava a scomporre l'avanzata in due tempi successivi, corrispondenti ai tempi necessari per muovere prima nella Valle di Canneto e quindi in quella del Fondillo. Inoltre, l'andamento generale dell a Valle del Sangro, nella quale si trovava l'obiettivo, seguiva, nel tratto che interessa, la direzione nord - ovest sud - est; la linea del Sangro, occupata dal nemico, risultava in altri termini ravvicinata più ad est , cioè più alla destra della direttrice di movimento del battaglione. In conseguenza era sul fiancù destro che, malg rado il terreno aspro e montagnoso, poteva esserci maggiore prot)abilità di offesa da parte del nemico. Fu forse in considerazione di ciò che il comandante <lei battaglione alpini decise di: - muovere col grossò della colonna seguendo l'itinerario del fondo valle e incaricare un reparto, sul fianco destro, del la sicurezza della colonna; - superare lo sbarramento (o sella) che separa la Valle di Ca nneto dalla Valle di Fondillo con una azione frontale operata dal grosso e sussidiata <la una concorrente azione di aggiramento dal1'alto operata con la destra;
54 - tenere alla mano una riserva di fuoco pesante facendo marciare la batt.eria alpina da 75 /13 in coda all a colonna e per sezione; - prescrivere linee :li attestamen to e di riferimento da tener presenti nel corso dell'avanzata. In previsione poi che la marcia sarebbe stata lunga e dura, fu disposto pure che gli al pini venissero alleggeriti al massimo possibile e che og nuno fosse dotato delle munizioni occorrenti e di una giornata di viveri, caricando tutto il rimanente sulle salmerie.
L'avanzata del battaglione alpini si presentò ben presto ardua e faticosa a causa del terreno rotto, boscoso, impervio, in sidioso e tutto pieno di asperità. Verso le ore 9,30 la cornpagn ia di testa del battaglione, la quale ag iva con funzione di di staccamento esplora nte, si impegnò in combattimento a Madonna di Canneto contro elementi di retroguardia nemici, sostenuti da lla propria artiglieria i quali, sotto la minaccia rii aggiramentn, si cr:ino addentrati nel fitto bosco e di lì avevano continuato a prendere i nostri sotto un nutrito fuoco di armi automatiche e cli fucileria. Sempre a causa d el terreno fittamente boscoso che celava i. movimenti nemici, la reazione di fuoco dei nostri, malgrado fosse violenta , riuscì però poco efficace. Inoltre il bosco rendeva sempre difficile il pronto orientamento sugli sviluppi contingenti della situazione. « Dalle 10,30 - scrive il comandante del battaglione nella sua relazione - l'artiglieria .nemica batteva molto intensamente e con precisione la zona del combattimento. Mentre i colpi di medio calibro e di mortai cadevano a cavallo della mulattiera, altri colpi di calibro maggiore battevano con insistenza la zona attorno al Santuario e la passerella che attraversava il torrente un chilometro a sud di Capo d'acqua; era evidente che ci si trovava di fronte ad una difesa organizzata e che il nemico attribuiva grande importanza alla rotabile Villetta - Barrea - Opi e che intendeva difenderla ad ogni costo. Alle ore u,30 il fuoco di fanteria era cessato,, . Il fuoco dell'avversario, protrattosi per circa due ore, aveva prodotto un momentaneo arresto all'avanzata del battag lione. N on funzionando i collegamenti radio col vice comando del C. I. L., si dovette ricorrere, per il recapito di notizie e comunicazioni , alle staffette le quali, data la difficile percorribilità del terreno, non poterono funzionare che con estrema lentezza. Solo verso le ore 1 2 si riuscì a -
-,~
55 stabilire un collegamento telefonico. Per dare una idea delle difficoltà delle comunicazioni, basti pensare che i feriti dovettero essere trasportati per ben 13-15 ore in barella prima di raggiungere il più vicino posto della sezione di sanità. Per giunta la mulattiera di fondo valle era risultata in molti punti minata e questo aveva contribuito a rallentare ancora di più il già lento e difficile movimento d'avanzata del battaglione. Si tenga inoltre presente (e questo giustifica un po' perchè indugiamo anche su taluni particolari) che, nel caso in ispecie, si trattava di una azione non inquadrata e quindi senza possibilità di appoggi, in un terreno per di più intricatissimo, insidioso, fittamente coperto e battuto dal fuoco nemico. Il comandante del battaglione alpini, dopo il colpo d'arresto subìto a Madonna di Canneto, avrebbe voluto sostare momentaneamente su una posizione acconcia e defilata per riordinare i reparti, farli riposare un poco e garantire il fianco sinistro che era apparso (( completamente esposto». Ma il vice comandante del C. I. L. comunicò che « occorreva proseguire nell'azione » e, alla richiesta che un distaccamento del IX reparto d'assalto, che si trovava a Picinisco, fosse inviato sul costone per garantire il fianco sinistro, rispose « chc da quella parte nulla era possibile fare:», probabilmente in considerazione del compito e degli ordini di movimento avuti per i! reparto d'assalto (1). Il comandante del battaglione dispose allora: - che l'avanzata venisse proseguita con 2 compagnie avanzate aventi per direzione: una Monte Irto e l'altra la q. 1921 (ovest di Monte Petroso); una compagnia sarebbe stata di rincalzo; - che la batteria alpina lasciasse 2 pezzi in postazione per battere le posizioni tra Monte Irto e Monte Capraro, tenendo gli ·altri 2 pezzi pronti a muovere per poter eventualmente appoggiare meglio l'azione delle compagnie dato che gli obiettivi erano ormai quasi al limite massimo di gittata rispetto ai 2 pezzi in postazione ; - che il distaccamento fiancheggiante sulla destra proseguisse su Monte T artaro e q. 2140; - che le salmerie sostassero in attesa che fosse chiarita la situazione, ad evitare ingorghi pericolosi che si sarebbero certo verificati ( 1) In seguito agli ordini di movimento del X Corpo britannico, il IX 1eparto d'assalto si trovò infatti riunito, l'indomani 30 maggio, a Valloni (sud di Cerro), in zona lontana da Picinisco.
ove esse si fossero addensate sul fondo valle della forra, offrendo in tal modo un buon bersaglio al tiro de!l'artiglieria nemica. Il tiro intanto dell'artiglieria e dei mortai avversari persisteva intenso e implacabile. Lenti e assai difficili i collegamenti. Le staffette alpine, per esempio, non avendo, a causa della fitta boscaglia, la possibilità di un rapido e sicuro orientamento, finivano con l'andare incontro a frequenti disguidi e contrattempi, cosicchè giungevano a destinazione con notevole ritardo ed estenuate, tanto da non potere neppure far ritorno al comando di battaglione. I pezzi della batteria alpina poi non riuscivano nemmeno ad attraversare il torrente perchè i muli, spaventati dal violento tiro dell'artiglieria germanica, si rifiutavano, malgrado tutti gli sforzi fatti dai conducenti, di guadare il corso d'acqua. Mentre la stretta, in corrispondenza della q. 1150, continuava ad essere violentemente battuta, anche sulla sinistra e persino a tergo continuava a gravare ed incombere la possibilità di eventuali improvvise minacce ;ivvers;irie. Le truppe, d'altro canto, apparivano sfinite dalla fatica, e per di più, per cause molteplici, le stesse disposizioni per la prosecuzione dell'avanzata a sera non avevano potuto ancora essere auuate. In tale situazione oscura e minacciosa, e in vista pure della notte, il comandante di battaglione ritenne prudente sostare e ordinare che il movimento venisse ripreso solo l'indomani mattina, 30 maggio, fissando cc per tutti l'inizio dell'attacco alle ore 6 ». All'ora stabilita, l'attacco, infatti, ebbe inizio; ma urtò ben pre-: sto in una violenta reazione di fuoco dell'artiglieria e delle armi automatiche del nemico. Sempre a causa del terreno boscoso che impediva ogni osservazione, il tiro dei nostri pezzi e dei nostri mortai risultò ancora una volta cieco e per conseguenza inefficiente. Tuttavia gli alpini tentarono di procedere avanti, sia pure assai lentamente dato che venivano battuti sempre dai fuochi incrociati dei tedeschi. Il nemico però mostrava di essere ben deci so a difendere le posizioni di Monte Irto e Monte Petroso sbarranti la testata della Valle di Fondillo sulla via di Opi. Pur in queste condizioni difficili, il battaglione cercò di insistere nell'attacco secondo un razionale concetto d'azione: .impegnare il nemico frontalmente con poche forze operanti a cavallo della mulattiera di fondo valle ed aggirare le posizioni, con due azioni coordinate, dall'alto, sulla destra e sulla sinistra. Ma ormai gli alpini apparivano già troppo stanchi ed affaticati, sia a causa delle difficolt à del terreno, sia anche a causa dell'accanita reazione del nemico il q uale, con
57 forze valutate a più di una compagnia, si teneva su posizioni forti e dominanti e continuava a battere intensamente tutto il tratto di terreno fra Madonna di Canneto e i monti Irto e Petroso. Anche la mancanza di viveri cominciava a far sentire i suoi effetti. Di fronte a tale situazione, il comandante del battaglione « Piemonte» 9udicò 1< impossibile proseguire a cavallo di quella strettissima ed impervia valle» e in conseguenza dispose che i reparti ripiegassero a scaglioni su posizioni più idonee, dove gli uomini avrebbero potuto riposare, dopo essere stati vettovagliati, in attesa di poter riprendere l'azione, l'indomani 31, svolgendo « l'attacco per l'alto e da entrambi i contrafforti fiancheggianti la valle », non senza considerare tuttavia che ormai non era più possibile sperare di poter agire ·di sorpresa. Nel pomeriggio giunsero sul posto alcuni reparti del 4° reggimento bersaglieri inviati in rinforzo; con essi fu predisposta l'azione per il g~orno successivo. Senonchè alle ore 22 circa pervenne dal vice comandante del C. I. L. (comandante della fanteria) l'ordine che tutte le truppe dovevano rientrare alle hasi dovendo il C. I. L. trasferirsi in altro settore. Il movimento doveva iniziarsi alle ore 6 del 31 maggio, previo sganciamento dal nemico. Durante l'azione le nostre perdite complessive furono di II feriti; quelle del nemico: 2 prigionieri, oltre: a munizioni e armi varie, tra cui 2 rp.itragliatrici, e senza contare le perdite che non poterono essere accertate.
Abbiamo voluto indugiare sull'azione del battaglione alpini « Piemonte » perchè essa fu caratterizzata da una particolare asprezza, non tanto a causa del nemico, quanto piuttosto a causa del difficile terreno di manovra. La mancanza di un inquadramento laterale contribuì inoltre a rendere ancor più difficoltoso l'assolvimento del suo compito per cui, agli slanci, esso dovette alternare atteggiamenti prudenziali nel giusto timore di poter compromettere tutto, data la possibile minaccia nemica ai fianchi e persino a tergo. Pur non riuscendo a raggiungere l'obiettivo ultimo di Opi, l'azione degli alpini servì tuttavia a vincolare alquanto il nemico costringendolo a far uso anche di fuoco pesante e ad offrire in tal modo nuovi elementi di giudizio sulla sua situazione in quel settore. Dai prigionieri catturati si poterono attingere notizie varie. Stando a tali notizie, le forze tedesche sembrava fossero già sul punto di
eseguire un vasto ripiegamento di circa 80 chilometri (si parlava persino della città de L'Aquila dove era prevista una resistenza per una diecina di giorni), dopo di che il ripiegamento, con tutta probabilità, si diceva sarebbe ulteriormente continuato più a nord per un altro ampio tratto di 150 chilometri circa.
FINE DEL CICLO OPERATIVO NELLA ZONA DELLE MAINARDE. Con lo sganciamento dal nemico del battaglione alpini «Piemonte», ebbe termine il breve ciclo delle operazioni offensive intraprese dai reparti del C. I. L., durato quattro giorni, dal 27 al 30 maggio. Anche se non erano stati conseguiti grandi risultati nel campo tattico - strategico - e d'altronde l'entità delle forze disponibili non l'avrebbe neppure consentito - gli obiettivi ad ogni modo erano stati tutti raggiunti e il nemico era stato agganciato e costretto a subìre, sia pure con forze non rilevanti e in compiti di retroguardia, la pressione combattiva dei nostri reparti. Vero è che l'ultima puntata del battaglione alpini « Piemo nte non era riuscita a raggiungere l'obiettivo .finale di Opi; nondimeno essa aveva assolto egregiamente la funzione di colpo di sonda esplorativo e chiarificatore, portando l'apprensione e l'allarme in un punto sensibile e delicato dello schieramento nemico sulla linea del Sangro e provocandone la violenta reazione di fuoco-· di fanteria e d'artiglieria - così da poter offrire, ai comandi superiori, un elemento orientativo concreto sulla situazione in atto dell'avversario. Nel campo morale il breve ciclo operativo aveva senza dubbio giovato a dare ai reparti una maggiore consapevolezza delle proprie capacità manovriere e combattive contro gli ostacoli opposti dal nemico e contro le difficoltà e le asprezze del terreno d'azione. Le ripercussioni di ciò non potevano essere che favorevoli presso gli alleati, di fronte ai quali il prestigio dei nostri reparti venne ad essere accresciuto e rafforzato in virtù della prova stessa dei fatti. Apprezzanòo l'opera svolta dai nostri reparti, il gen. Leese indirizzò il 30 maggio al comandante del C. I. L. una lettera <ii congratulazioni « per gli ammirevoli progressi realizzati nei recenti combattimenti », soggiungendo che la (< eliminazione del nemico dalle importanti zone montuose del Cavallo e del Mare (era) stato di grande appoggio alla nostra ;ivanzata, in quanto era essenziale che i tedeschi fossero s_caccié.lti da tali regioni affinchè noi potessimo proseguire nella marcia su Atina » (Ali. 19). i,
MITRA<.;LJERI IN AZIONE NELLA ZONA DI MONTE CAVALLO
VALLE DI CANNETO
59 Anche il gen. Mc Crecry indirizzò una lettera al comandante del C. I. L. per esprimergli la sua soddisfazione nell'avere avuto alle sue dipendenze reparti italiani e per congratularsi per la loro generosa cooperazione e il loro brillante comportamento in occasione delle recenti operazioni nella zona del Parco Nazionale d'Abruzzo (All. 20). Intanto, essendo pervenuto l'ordine di trasferimento <lei C. I. L in altro settore del fronte, e precisamente nel settore adriatico alle dipendenu della 4a divisione indiana di fanteria (V corpo d'armata britannico), i reparti di fanteria cominciarono a raccogliersi nelle zone di carico: Rocchetta Nuova e Castel S. Vincenzo (68° reggimento fanteria), Valloni (IX reparto d'assalto), Castelnuovo (battaglione alpini « Piemonte )> e CLXXXV battaglione paracadutisti), Ponte S. Pietro (4° reggimento bersaglieri). Anche l'artiglieria e le altre unità si prepararono per il trasferimento. Le nostre truppe lasciavano così la zona delle Mainarde, ricca di ricordi operativi e dove esse erano state ininterrottamente impiegate sin dai primi del febbraio scorso, riunite prima sotto il comando del I raggruppamento motorizzato e, successivamente, sotto quello del C. I. L.. Quei luoghi avevano segnato una graduale e buona ripresa dello spirito combattivo e del prestigio dei nostri reparti. La lotta però, nelle lince generali e salvo qualche breve periodo movimentato, vi si era svolta con carattere di staticità. Adesso, col trasferimento nel settore adriatico, il C. I. L. avrebbe avuto tutte le possibilità di manifestare lo slancio di cui era capace, nel corso di una ininterrotta avanzata, la quale, come vedremo, non si arresterà se non nella più settentrionale provincia delle Marche.
CAPO 111
c. I. L. E LE CONDIZIONI DI SPIRITO Come abbiamo detto precedentemente, in relazione allo sviluppo organico che prevedibilmente avrebbero assunto le unità del C. I. L., le nostre autorità avevano cercato di prendere in esame la eventualità di un nuovo ordinamento (1). Frattanto il C. I. L. aveva acquisito una buona consistenza organica e poichè, data la presenza cli numerosi reparti, si sentiva il bisogno di adottare una snodatura organica che facilitasse il funzionamento del comando, il comandante del C. I. L., ancor prima di lasciare la zona delle Mainarde, ritenne opportuno, con le truppe che non erano inquadrate nella divisione (<Nembo», di costituire sotto la data del 1° giugno, provvisoriamente e in attesa della superiore approvazione, due brigate: I e IL Della I brigata (col. Fucci) avrebbe fatto parte il 4° reggimento bersaglieri; della II brigata (col. Moggio) il 68° reggimento fanteria. Per i battaglioni e gruppi non inquadrati si faceva riserva di dare disposizioni. Inoltre veniva costituito un comando artiglieria del C. I. L. (gen. Moro) con l'II reggimento artiglieria. Più tardi, l'ordinamento venne meglio de.finito e, a partire dal 20 giugno, il Corpo italiano di liberazione assunse l'ordinamento seguente (All. 21): Nuovo
ORDINAMENTO DEL
DELLE TRUPPE. -
0
e e
1° - Comando del C. I . L. con uffici vari, comando artiglieria comando del genio. Vi dipendevano direttamente le seguenti truppe serv1z1: a) tramite comando artiglieria: -- l'n° reggimento artiglieria con: I gruppo da 105/ 28, (1) V. Capo I, pag. n.
61 II gruppo da 100/ 22, Ili e IV gruppo da 75/ 18, V gruppo controcarri da 57 / 50 (I), 36f batteria da 20 mm.; - gruppo da 149i19 (in arrivo); b) tramite comando genio: il LI battaglione misto del genio; e) servizi: di sanità (51• sezione di sanità, 244°, 332°, 470°, 866° ospedale da campo, 34~ nucleo chirurgico, 29• ambulanza radiologica), del commissariato (51 .. sezione di sussistenza e 35a squadra panettieri), di artiglieria (posto avviamento munizioni), del genio (posto avviamento materiali del genio e 17&officina collegamenti), trasporti (CCL autogruppo misto e CCL reparto salmerie), postale. 2° II gruppo -
Divisione « Nembo » (comandante gen. Morigi) con (2): 183° reggim~nto fanteria su 2 battaglioni (XV e XVI); 184° reggimento fanteria su 2 battaglioni (XllI e XlV); CLXXXIV battaglione guastatori; 184" compagnia motociclisti; 184" compagnia mortai da 81 ; 184" reggimento artiglieria con : I gruppo da 75/27, da 100/ 22, 184• batteria da 2 0 mm. ; 184.. compagnia minatori artieri; 184" compagnia collegamenti ; servizi divisionali.
3° - I brigata con : - 4° reggimento bersaglieri su 2 battaglioni (XXIX e XXXIII); - 3° reggimento alpini su 2 battaglioni (hattaglione « Piemonte » e battaglione « Monte Granero » previsto in arrivo); - CLXXXV battaglione (reparto) paracadutisti « Nembo»; - IV gruppo someggiato da 75/13.
4° - Il -
brigata con: 68° reggimento fanteria su 2 battaglioni (I e II); battaglione marina « Bafile )\; IX reparto d'assalto; V gruppo someggiato da 75/ 13.
(1) Sotto la data del 1° giugno 1944 fu costituito dallo S. M. E. cd assegnato all'n° reggimento artiglieria il V gruppo cannoni controcarri da 57/50 su 3 batterie. (2) Da notare come i reggimenti di fanteria, sia della divisione « Nembo » che della I e TI brigata, avessero tutti una formazione binaria.
Si trattava in sostanza di brigate miste nelle quali - come d'altronde nella stessa divisione « Nembo » - il rapporto tra elemento di manovra (fanteria) ed elemento di fuoco pesante (artigqcria), era tutto a favore del primo, quasi a sottolineare un po' l'importanza attribuita alla manovra degli uomini in un momento in cui l'avanzata stava per assumere un ritmo celere. La manovra dei proietti pesanti veniva però accentrata tenendo alla mano, per ogni eventuale bisogno, ben 6 gruppi (1). Tuttavia, desiderando dare anche alle unità dipendenti la possibilità di disporre in proprio di un maggiore volume di fuoco pesante, fu prevista, nel corso delle operazioni, l'assegnazione del III gruppo da 75 / 18 dell' n ° reggimento artiglieria alla divisione « Nembo >; e del IV gruppo da 75/18, pure dell ' 11°, alla II brigata. Salvo qualche variante di non grande rilievo, fu questo l'ordinamento che il C. I. L. mantenne sino al suo scioglimento.
NEL SE1 !'ORE AIJIUAnco. - Nei giorni 1 , 2 e 3 giugno, le truppe ùd C. 1. L. che si trovavano nella zona delle Mainardc si trasferirono, su tre sc.aglioni (uno scaglione al giorno), nel settore adriatico alle dipendenze del V corpo d'armata britannico, comandato dal gen. Allfrey, dislocandosi nella zona attorno a Lanciano, e precisamente fra Treglio, Arielli e Castelfrentano (Schizzo n. 6). Nel nuovo settore si erano già trasferiti il 31 maggio la divisione « Nembo » e il battaglione « Rafile » (2), i quali si erano dislocati nella zona di Treglio. In questo modo ai primi di giugno tutte le forze nazionali combattenti, le quali erano state sino allora separate, poterono finalmente essere riunite insieme sotto l'unico comando del C. I. L. e secondo l'ordinamento che abbiamo accennato prima (3). Il settore assegnato al C. J. L. era delimitato: a sinistra Jalle pro(1) In totale i gruppi di artiglieria, compresi quelli della divisione « Nembo » e delle brigate, erano 10 <li fronte a 14 battaglioni di fanteria. Il rapporto tra fanteria e artiglieria era dunque all'incirca di 1 0 a 1. (2) Il battaglione « Bafile », già a d isposizione del XIII Corpo britannico, ven ne messo a disposizione del C. I. L. per essere impiegato nel nuovo settore. A fine maggio (il 31), pure il servizio sanitario del C. I. L. si accrebbe con l'arrivo del 3~2° ospedale da campo. (3) Della divisione <'. Nembo » era stato impiegato nella zona Jelle Mainarde solo il 184° reggimento fant:.-ria; il rimanente era rimasto sempre staccato.
Schizzo n°6
SCHIERAMENTO INIZIALE DEL C.l.l. NEL SETTORE ADRIATICO ( 3-7-Vl-1944)
paggini nord - orientali del mass1cc10 della Maiella; a destra dalla congiungente Paglieta - Crecchio - Chieti, dalla linea cioè marginale da cui ha inizio il tratto pianeggiante costiero. In questa zona le nostre truppe sostituirono per prima le truppe della 4a divisione indiana, alle cui dipendenze avrebbero dovuto agire all'inizio. La sostituzione, fatta con gradualità e completata il 7, diede ai nostri soldati tutta la possibilità di orientarsi sul nemico e sul terreno d'azione. A sostituzione ultimata i reparti del C. I. L. rimasero inquadrati tra la 4~ divisione indiana a destra e la « D. Force >i a sinistra. Inizialmente le nostre unità furono schierate come appresso: - sulla sinistra, a contatto della u D. Force », nella zona a sud - est di Orsogna, la li brigata (68° reggimento fanteria e IX reparto d'assalto); - sulla destra, a contatto della 4a divisione indiana, nella zona Arielli - Pian di Maggio, la divisione « Nembo », rinforzata dal battaglione « Bafilc » e dal CLXXXV battaglione paracadutisti (1); - in riserva, nella zona aJ est di Castefrentano, la I brigata (4° reggimento bersaglieri e; battagl ione alpini « Piemonte ») ; - l' II " reggimento artiglieria con: I gruppo da 105/ 28 nella zona la Croce di Castelnuovo (ovest di Castelfrentano); II gruppo da 100/22 a ovest di Colle Sambruno (sud-ovest di Castelfrentano); Ill e IV gruppo da 75 / I 8 nella zona di Colle della Torre (nord <li Casoli); IV gruppo someggiato da 75/13 a sud di Palombaro. Il settore assegnato al C. I. L. era ripartito, da destra a sinistra, in tre sottosettori: A, B çd E. I soqosettori A e B vennero affidati alla divisione « Nembo »; il sottosettorc E venne affidato alla II brigata. Per le opera2,ioni furono assegnate al C. I. L., dai comandi britannici, le seguenti unità di rinforzo: - il 2° R. Tanks della 7"' brigata corazzata britannica; ( 1) L'artiglieria della divisione « Nembo » era così schierata: il gruppo da rno/22 a M.a del Popolo (ovest di Frisa), il gruppo da 75/ 27 a R.ne i Colli; inoltre un gruppo da 75113 era a nord - est di Poggiofiorito. Per la difesa l'artiglieria della divisione << Nembo >> era stata così ordinata: - raggruppamento « Nembo ll, formato dal I gruppo da 75Ì27 e 11 gruppo da rno/22 del 184° reggimento artiglieria e dal V gruppo da 75/13; suo compito: la difesa del sottosettore A (183° reggimento di fanteria paracadutista); - 166° reggimento artiglieria campale inglese; suo compito: la difeso del sottosettore B (184° reggimento di fanteria paracadutista).
65 - il 166° reggimento artiglieria campale inglese (in appoggio al sottosettore B); - il battaglione mitraglieri Raj Rif; - i mortai da 4.2" del 9 Manch e del 149° reggimento artiglieria; - il 513° gruppo artiglieria anticarro; - il 150° e 151° gruppo anticarro del 93° reggimento; - la 651" squadriglia da osservazione aerea a disposizione per i tiri d'artiglieria. Anche senza il calcolo numerico dei mezzi di rinforzo, dalla semplice enunciazione delle unità britanniche messe a disposizione del C. I. L. si può facilmente arguire quanto fosse considerevole l'apporto di fuoco in vista delle operazioni da svolgere nel nuovo settore (1). Quanto alla situazione morale dei nostri reparti c'era di che esser soddisfatti. Lo spirito delle nostre truppe, le quali avevano ormai coscienza del loro aumentato prestigio presso gli alleati, era effettivamente abbastanza elevato. I recenti successi conseguiti nel settore delle Mainarde in operazioni di largo respiro e le notizie inoltre dell'offensiva sferrata sul &onte tirrenico, delle brillanti vittorie e dei rapidi progressi conseguiti dagli alleati, davano ai soldati fremiti di fierezza e accendevano nel loro animo segrete ansie di emulazione nella speranza di poter concorrere ad una rapida liberazione del sacro suolo della Patria. Si notava ancora nelle nostre truppe una certa irrequietezza dovuta a circostanze contingenti, ma nel complesso il loro tono morale era buono, come pure buono era il loro stato fisico dovuto al vitto abbondante e vario. Soddisfacente era lo stato del corredo, del vestiario, delle calzature e dell'equipaggiamento in genere. NOTIZIE SUL NEMICO. Da informazioni risultava che le forze contrapposte del nemico nel nuovo settore del C. I. L. facevano parte della 27W divisione di fanteria tedesca composta del 992°, 993° e
(1) Con i rinforzi disposti dai :::omandi britannici le p roporzioni tra fan1.cria e artiglieria nell'ambito del C. I. L. furono spostate a favore dell'artigfieria, la quale fu così messa in grado di potenziare vigorosamente, con la massa del suo fuoco pesante, l'agilità manovriera dei fo nti.
66 994° reggimento fanteria, del 278° battaglione da ricogmz1one, di artiglierie in numero imprecisato e servizi vari. L'andamento della sua linea di difesa, da nord - est a sud - ovest, era il seguente : Torre Macchia (nord - ovest di Orsogna)- q. 48 - R.ne Castellano - Crecchio ovest di Arielli - R.ne Fontegrande - impluvio del fiume Moro - q. 434- R.ne la Fraja - stazione ferroviaria di Guardiagrele- M. Fragnotte - q. 455 - I Passavini - Ponte Scarifizzi - massiccio della Maiella. In tale settore, lungo circa 35 chilometri, i punti maggiormente difesi erano: il tratto costiero, gli abitati di Tollo, Crecchio, Orsogna, Guardiagrele e Pennapiedimonte. Fra queste due ultime località la difesa era costituita da piccoli capisaldi su punti elevati e da gruppi di case recinti da reticolati e da mine. Sul massiccio della Maiella truppe alpine, valutate a circa un battaglione con cannoni ed obici, erano sistemate a <;lifesa fra Monte Amaro e Tavola Rotonda. Una seconda linea difensiva, organizzata durante l'inverno, correva lungo il fiume Foro con lo scopo di contenere e ritardare eventuali successi riportati dagli alleati nel settore costiero. Altri ostacoli erano rappresentati dai fiumi Pescara, Saline e Vomano. In particolare, poi, nel settore Crecchio - Arielli - Orsogna erano schierati il 992° reggimento fanteria e il 278° battaglione da ricognizione ( 1). Da Arielli ad Orsogna si trovava il I battaglione del 992° reggimento. In Orsogna, oltre ad elementi di quest'ultimo reggimento, vi erano anche elementi del 772° reggimento fanteria. Fra Guardiagrele e Pennapiedimonte era entrato da poco in linea il 412° battaglione Ost. (2). La sistemazione a difesa del nemico aveva carattere campale e semipermanente. Numerose postazioni per armi automatiche (non tutte però presidiate), lavori in scavo e vari campi minati consentivano ai tedeschi di tenere le posizioni con poche forze. I reparti in posto, non sempre organici, erano costituiti da elementi di varie nazionalità, in gran parte austriaci, polacchi e russi. Per la difesa anticarro venivano impiegate anche cariche esplosive magnetiche. (1) Il 278° battaglione da ricognizione, schierato nella zona di Crecchio, era su 3 compagnie ciclisti e I compagnia a.a. (armi d'accompagnamento). Ogni compagnia ciclisti era su 3 plotoni di 3 squadre ciascuno con mitragliatrici leggere « 42 »; la compagnia a.a. era su 2 plotoni mitraglieri e 1 plotone mortai da 81. (2) Il 412° battaglione Ost. t"ra su 3 compagnie fucilieri, di 3 plotoni ciascuna, e 1 compagnia a.a. su 3 plotoni mitraglieri c 1 plotone mortai da 81.
Da fonte attendibile era stato segnalato il ripiegamento verso nor<l <lell'artiglieria tedesca di grosso calibro, dal che si doveva arguire che il nemico si preparava ormai ad un ripiegamento generale. Questo era anche confermato da taluni suoi segni di nervosismo, come l'insolita attività di pattuglie, le ripetute azioni di fuoco, i frequenti lanci di razzi. D'altra parte le nostre pattuglie, inviate in gran numero per saggiare lo schieramento avversario, erano state quasi dovunque accolte da reazione di armi automatiche. Nel complesso, lo schieramento nemico contrapposto era appoggiato ad ostacoli naturali senza dubbio meno robusti di quelli del vecchio settore delle Mainarde, ma efficienti dato che i lavori di fortificazione erano stati preparati da maggior tempo ed erano stati anche collaudati dai precedenti attacchi svolti dagli alleati. Insidie erano sparse dappertutto a causa del largo e molteplice impiego di mine fatto su strade, terreni, abitazioni e persino in mezzo ad oggetti abbandonati.
ORIENTAMENTI OPERATIVI. Mentre i reparti completavano e perfezionavano il loro schieramento nella nuova zona, il comandante del C. I. L. prendeva contatto col comandante e col capo di S. M. del V Corpo britannico, da cui dipendeva (1), per concretare gli accordi rda~vi al piano di operazioni a carattere offensivo di prossima attuazione. L'azione offensiva del C. I. L. doveva inquadrarsi in quella del V Corpo britannico (2). In relazione a tali intendimenti operativi, sino alla sera del 7 giu· gno, venne svolta dai reparti del C. L L. una intensa attività di pat-
(1) Le dipendenze del C . I. L. nel nuovo ~ettore furono, dallo Stato Maggiore dell'Esercito (foglio 0033/0p.), così stabilite: - dipendenze operative: dal comando del V corpo d'armata inglese; - dipendenze disciplinari, logistiche e amministrative: dallo Stato Maggiore dell'Esercito tramite gen. De Stefanis, caPo di una apposita Delegazione (v. Capo I, pag. 16). (2) Mancando i documenti, non è stato Possibile conoscere gli intendimenti operativi del comandante del V Corpo inglese e i compiti assegnati inizialmente al C. T. L., i quali Potevano in ogni modo esser riassumi nel concetto di una avanzata generale su tutto il fronte per inseguire e ta llo nare il nemico in ritirata.
68 tuglie, rivolta principalmente a saggiare lo schieramento nemico e a provocarne la reaziqne ( 1 ) . Quando si ebbe la sensazione che i tedeschi stavano ormai per ripiegare. furono impartiti gli ordini per l'avanzata generale col concetto di tallonare le truppe avversarie durante il loro ripiegamento.
AVANZATA SINO AL FIUME PESCARA
(8 - 11
G!UGNO) - LIBERAZIONE
ARI, C HIETI , Bucc HIANtco, GUARDIAGRELE E ALTRE LOCALITÀ. Il mattino dell'8 giugno, ore 7,30 circa, il comando della 4a divisione indiana chiese c he reparti del C. I. L. concorressero, dal lato sinistro, all'azione offensiva che la divisione stessa stava svolgendo in direzione di Crecchio. Aderendo a tale richiesta, il comandante del C. I. L. dispose che una compagnia del XVI battaglione del 183° reggimento « Nembo ll, dopo aver risalita la sponda sinistra del torrente Arielli, puntasse a nord di Crecchio . Più tardi, verso le ore 11 , in seguito ad accordi presi col gen. Allfrey, comandante del V Corpo inglCS<:, egli dispose per una più larga partecipazione alk operazioni offensive in corso ordinando che (Schizzo n. 7). - il 18:f reggimento fanteria ,, Nembo n occupasse il costone est della strada Canosa - Arielli ; - il 184° reggimento fanteria <1 Nembo>> puntasse su Orsogna ; - il 68° reggimento fanteria occupasse C--olle Martino distaccando pattuglie anche in· direzione cli Filetto; - il IX reparto d'assalto puntasse su Guardiagrele distaccando pattuglie anche verso S. Martino. In tal modo l'azione offensiva veniva rapidamente ad estendersi ad ovest di Crecchio sino a Guardiagrele - S. Martino, e tanto la ciivisione « Nembo >> quanto la II brigata venivano messe in movimento. Nelle prime ore del pomeriggio, i reparti della « Nembo >> , dislocati nel settore « A » (183° reggimento), raggiungevano le località di S. Romano e Il Colle, e poco prima delle 18,30 occupavano Canosa Sannita; mentre quelli dislocati nel settore <1 B » (184° reggimento) occupavano verso le ore 16 Orsogna e alle ore 20 circa Filetto. La divisione « N embo >l non incontrava resistenza. DI 0RSOGNA,
(1) Nel corso della grande battaglia che intanto era stata impegnata dagli alleati sul versante tirrenico, le avanguardie della 5.. armata americana la sera del 4 giugno raggiungevano R oma, liberandola dalla occupazione tedesca.
AVANZATA DEL C.I.L.
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(8 - Vl · 1944)
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Non così, invece, nel settore « E » della II brigata, dove i reparti del 68° reggimento fanteria incontravano una vivace reazione di fuoco di armi automatiche postate a Colle Martino e a Piani della Venna, tanto da dover richiedere l'intervento dell'artiglieria particolarmente contro Colle Martino in cui le armi nemiche erano postate in caverna. Verso le ore 15,30, mentre una compagnia del 68° fanteria riusciva ad occupare il costone di R.nc La Fraia (sud di Orsogna) e a procedere verso Piani della Venna, altra compagnia raggiungeva la località Melone (700 m. a sud- est di Colle Martino), fatta segno a tiri dell'artiglieria avversaria. Nello stesso tempo il IX reparto d'assalto avanzava in direzione di G uardiagrele, ma la sua avanzata risultava lenta a causa della intensa reazione di fuoco , di armi automatiche e mortai, proveniente dalla R.ne di Pennapiedimonte. Sia nella zona dove agivano i fanti del 68° che in quella degli arditi del IX reparto, i progressi dei repa rti erano ritardati, cd anche impediti, dalla presenza di vasti campi minati. Nondimeno, alle ore 19 circa, i reparti della II brigata avevano raggiunto i due bivi esistenti sulla strada Guardiagrele - Orsogna: l'uno a sud - ovest di Orsogna e l'al tro, più a sud, all'altezza di Colle Martino. A questo punto un battaglione del 68° fanteria (il I) eseguiva una manovra aggirante delle posizioni tedesche di Colle Martino e, sviluppandola nella notte, riu~civa, l'indomani mattina verso le ore 6,30, a impossessarsi della posizione. Poco dopo, verso le ore 7 del giorno 9, i reparti della II brigata occupavano Guardiagrele, e circa un'ora dopo Piani della Venna, raggiungendo così tutti gli obiettivi assegnati. Dopo di che la brigata si manteneva schierata nella zona col 68° reggimento fanteria in 1° scaglione (II battaglione da Guardiagrele a Colle Martino e I battaglione da Colle Martino a Piani della Venna) e il IX reparto d'assalto in 2 ° scaglione a Gessarola. Nella prima giornata d'avanzata, dungue, i reparti del C. I. L., mentre sulla destra (divisione « Nembo ») non avevano incontrato resistenza alcuna, sulla sinistra invece (II -brigata) si erano imbattuti in ostacoli offerti dalla pres~nza di campi minati e in una reazione di fuoco intensa, tanto che gli obiettivi assegnati, in quest'ultimo tratto, non avevano potuto essere raggiunti che l'indomani.
i-;rattanto il comandante del C. I. L., lo stesso giorno 8, diede le disposizioni necessarie perchè l'avanzata venisse proseguita e svilup-
pata in profondità specialmente là dove - - sulla sinistra - si era avuto un momentaneo tempo d'arresto, ordinando: a) che la divisiqne (< Nembo » proseguisse l'avanzata in direzione di Villamagna; b) che la I brigata scavalcasse il giorno 9 la II brigata e, muovendo su due colonne, puntasse da Guardiagrele in direzione nord- nord-ovest fino ad intercettare la rotabile Pescara -Popoli; più particolarmente che avanzasse verso la zona a nord di Casalincontrada e Bucchianico. Ciò stante il comandante della I brigata dispose (Ali. 22) : a) costituzione di due colonne: - colonna Picone: formata dal 4° reggimento bersaglieri, IV gruppo someggiato da 75/13, batteria controcarri, elementi del genio; doveva nell'avanzata seguire la direttrice: Guardiagrele - S. Martino - Casacanditella - Bucchianico -Casa Fagioli; base di partenza: la zona di Guardiagrele; avrebbe ricevuto salmerie di rinforzo e autocarri per i trasporti; - colo:mu Briatorc: formata dal battaglione alpini « Piemonte », batteria alpina da 75/ 13, clementi del genio; doveva seguire nell'avanzata fa direttrice: Mad. dell'Addolorata - S. Eufemia Terranova - Casalincontrada - Colle Petrano; base di partenza: Mad_ dell'Addolorata; avrebbe ricevuto per i trasporti salmerie di rinforzo e autocarri: b) forze alle proprie dirette dipendenze : squadrone carri pesanti inglesi : 11 gruppo da roo / 22 e IV gruppo motorizzato da 75 / 18, compagnia artieri ed elementi vari del genio; e) linee di riferimento da tener presenti nel corso dcli' avanzata : - linea A: basi di partenza ; - linea B: fiume Foro; - linea C: Casalincontrada - C. Pinto (a suò - ovest di Bue-· chianico); - linea D: Colle Petrano - Casa Fagioli (obiettivo dei grossi). Con queste disposizioni il comandante della I brigata, mentre articolava le forze di fanteria in due colonne dotan<lok proporzionalmente di artiglieria per una più agile manovra, teneva a sua disposizione ben due gruppi di artiglieria, dei tre assegnati, e uno squadrone carri pesanti, allo scopo di riserbarsi ogni possibilità di intervento, con masse di proietti e mezzi di rottura, ai fini di una rapida risoluzione della manovra.
Le interruzioni stradali e i campi minati -- la cui riattivazione e disattivazione richiesero l'intera mattinata del 9 - non permisero che il movimento d'avanzata delle due colonne dalle !:fasi di partenza (linea A) incominciasse prima delle ore 13. Poco prima delle ore 16,30 la colonna di destra (Picone) raggiunse e oltrepassò S. Martino della Maruccina, mentre la colonna di sinistra (Briatore) giunse nei pressi di Rapino, accolta con esultanza dalla popolazione liberata. L'avanzata continuò sempre lenta a causa delle distruzioni operate dai tedeschi. A sera, verso le ore 20, le due colonne raggiunsero le seguenti posizioni : - colonna di destra (Picone): XXIX battaglione bersaglieri a Bucchianico, con pattuglie spinte a circa 3 chilometri a nord sulla rotabile per Chieti ali'altezza del ponte sull' Alento; XXXIII battaglione bersaglieri lungo la rotabile Casacanditdla - Bucchianico all'altezza del ponte sul Foro; - colonna di sinistra (Briatort!): nella zona di S. Eufemia (qualche chilometro a sud di Casacanditella). L'indomani 10 fu ripreso il movimento di avanzata e verso le ore 9 gli obiettivi fissati sulla rotabile Casalincontrada - Chieti vennero raggiunti . La I brigata potè così attestarsi fra Colle Marconc a destra (4° reggimento bersaglieri) e Colle Petrano a sinistra (battaglione alpini « Piemonte ,>); i due gruppi da 75 / 18 e da 75/13 furono schierati nella zona fra k due predette località; l'altro gruppo - il II da 100 / 22 - con le rimanenti truppe, in posizione più arretrata a disposizione del comando di brigata. Prima delle ore 20 sempre del giorno 10, un plotone alpini, rinforzato da un plotone mortai da 81 e da una squadra mitraglieri, raggiunse Manoppello. Pattuglie furono spinte sulla strada nazionale n. 5. Mentre questo avveniva sul fronte della I brigata, un battaglione della divisione « N embo » (il XIV del 184° reggimento paracadutisti), muovendo il mattino dd 9 giugno. raggiungeva ed occupava verso le ore 11 Ari, dove il traffico era interrotto a causa delle grandi distruzioni, e spingeva delle pattuglie sui fiumi Dentolo (il cui ponte era interrotto) e Foro. Nello stesso tempo, sulla destra, il 183° reggimento paracadutisti occupava Giuliano Teatino e, verso le ore 13, anche S. Rocco. Nel pomeriggio de)]a stessa giornata del 9, la 38• compagnia, in avanguardia, del XIIl battaglione del 184° reggimento, passando a guado il .fiume Foro, raggiungeva ed oltrepassava Villamagna; quindi, con felice iniziativa, puntava direttamente su Chieti. Dopo
73 aver sopraffatto le residue resistenze tedesche infliggendo perdite al nemico (10 morti accertati, 15 prigionieri e 8 mitragliatrici catturate), alle ore 18 raggiungeva ed occupava la città. La popolazione tributava alle truppe liberatrici un'accoglienza entusiastica e commossa. La brillante impresa della 38a compagnia riusciva anche a salvare dalla distruzione alcune opere pubbliche. La città di Chieti era però esclusa dal settore d'azione del C. J. L. : tuttavia, di fronte alla brillante azione compiuta dal reparto della divisione « Nembo >>, il comando ·del V Corpo britannico riconobbe il fatto compiuto e modificò i limiti di settore (1), lasciando l'abitato di Chieti a disposizione del C. I. L.. La sera del 9 (2) lo schieramento dei reparti della divisione « Nembo » era il seguente : - 38a compagnia del 184° fanteria paracadutista a Chieti; - 184° reggimento fanteria paracadutista a Villamagna; - 183° reggimento fanteria paracadutista a Madonna del Carmine (sud- ovest di Villamagna). Nel complesso, durante la seconda g iornata d'avanzata non si incontrarono resistenze da parte dei tedeschi, salvo a Chieti, e il mo· vimento fu solo ostacolato da1Je frequenti interruzioni e dalle mine largamente disseminate dal nemico. Dopo aver provveduto al rastrellamento della zona, il giorno r I la divisione « Nembo » si spostò andando a schierarsi nella zona di Chieti, e precisamente con : - il 184° reggimento fanteria in 1° scaglione sulle alture dominanti la strada nazionale n. 5 fra Mad. delle Piane e S. Filomena (rispettivamente a nord - ovest e a sud - ovest di Chietij; · - il 183° reggimento fanteria in 2° scaglione nella zona immediatamente a sud di Chieti. Alle ore 16 circa una pattuglia della 184" compagnia motociclisti raggiunse Sulmona stabilendovi il contatto con elementi inglesi, al (1) Il limite fra C. I. L. e 4a divisione indiana fu così stabilito: strada Villamagna - Chieti Villanova - R.ne Ca/fotti (nord- est di Pianella). (2) In seguito a parere favorevole <lei V Corpo britannico, il comandante del C. I. L. nella giornata del 9 chiese allo Stato Maggiore dell'Esercito - tramite Delegazione A - che venisse inviato d'urgenza il CLXVI gruppo da 149/19 su 3 batterie per poter aumentare così la disponibilità di fuoco pesante del c.1. L..
74 tempo stesso in cui i primi elementi del 18.f reggimento fanteria paracadutista effettuavano il passaggio del fiume Pescara.
Quanto al nemico si erano potute raccogliere notizie le quali co ncordavano nell'ammettere che il suo morale era depresso. Era stato notato, per esempio, che durante il ripiegamento non era infrequente il caso in cui truppe germaniche abbandonassero volontariamente armi e mumz10m. Le posizioni che i tedeschi avevano tenuto sulla Maiella risultavano abbandonate. Alcuni prigionieri catturati avevano asserito che le forze germaniche intendevano ripiegare di una ottantina di chilometri e che la nuova linea difensiva prevista andava, approssimativamente, da L'Aquila al massiccio del Gran Sasso. Secondo altre notizie sarebbe stata recentemente allestita dal nemico una linea di difesa lungo le seguenti località: sud di Farindola costone sulla riva sinistra del fiume Tavo - pendici meridionati del complesso coll inoso di Penne - sud di Loreto A prutino - Collecorviuu Colle d i Campotino - Città S. A ngelo - Casino Bucco - foce del P iomba. Tale linea si diceva si collegasse ad ovest col Gran Sasso e fosse stata costruita per resistervi ad oltranza. In relazione alle operazioni in corso non si escludeva che potesse finire però con l'avere una funzione semplicemente ritardatrice per coprire un ripiegamento su più ampia scala. Certo era che il nemico, smo a questo momento, aveva continuato a sganciarsi lasciando solo pochi elementi ritardatori, taluni dei quali - insieme con 'numerosi disertori, anche in abito civile erano stati rastrell ati nella zona.
DISPOSIZIONI PER LA
RIPRESA DEL
MOVIMENTO OLTRE
IL
FIUME
Raggiunto il Pescara coi reparti della divisione <e Nembo », il comandante del C. I. L. si incontrò col gen. Allfrey, comandante <lel V Corpo inglese, per discutere i problemi operativi relativi alla nuova situazione e concretare le modalità per la ripresa del movimento oltre il fiume Pescara. In consegu,enza dispose: - che la divisione << N embo )) effettuasse le operazioni di passaggio del fiume per occupare le alture a nor<l - ovest di Cepagatti e Cerratina; P ESC.'\ RA. -
75 -
che la I brigata, rinforzata, in attesa di poter riprenqere
il movimento di avanzata, si sistemasse provvisoriamente a difesa del Pescara; - che la II brigata rimanesse per il momento sulle posizioni raggiunte, pronta a riprendere a momento opportuno l'avanzata. Nello stesso tempo furono date disposizioni perchè venissero assegnati per le operazioni : - alla I brigata: il CLXXXV battaglione paracadutisti « Ne~bo» e una batteria di semoventi inglesi messa a disposizione dal comando del V Corpo britannico ( 1); - alla II brigata: il battaglione marina « Bafile ». Tra l'u e il 12 la divisione « Nembo » effettuò il passaggio del fiume Pescara schierandosi (Schizzo n. 8): - col 183° reggimento tra Villa11ova (XV battaglione) e la zona a nord- ovest di Cerratina (XVI battaglione); - col 184° reggimento tra Cepagatti (XIII battaglione) e Vicenne (XIV battaglione), con pattuglie a Pianella; - col CLXXXIV battaglione guastatori a sud di Villanova. Nello stesso tempo la I brigata i:;ffettuò il movimento dalla zona a nord - ovest di Casalincontrada e Bucchianico e andò a schierarsi a difesa sul fiume Pescara, nd settore delimitato (Ali . 2 3): - a destra: dal torrente Nora - fiume Pescara tra le bocche del torrente Nora e Ponte delle F ascine - gomito rotabile n. 5- Mass. Fasioli ... ; - a sinistra: dal torrente Cigno - ponte sul fiume Pescara carrareccia passante per stazione di Manoppello - Mass. Cottalunga -· Colle della Trocca. Linea di sicurezza: fiume Pescara. Linea di resistenza: sulle colline immediatamente a sud - est della rotabile 11. 5. Schieramento: a destra il 4° reggimento bersaglieri (con un battaglione in 1° scaglione e un battaglione in 2°), a sinistra (dal limite Mass. De Angioli-Mass. Valle - S. Agapito) ~l battaglione alpini ,( Piemonte )> col compito di costituire fi anco difensivo verso ovest; (1) E· da notare che da quando il C. I. L. era stato chiamato ad operare nel settor.: adriatico, i comandi alleati non a vevano esitato a mettere proprie unità di r inforzo (artiglierie e rarri armati) alle dipendenze operative del C. I. L., dando così un segno manifesto dell'aumentato prestigio delle unità italiane e della considerazione in rui queste erano ormai ten ute.
il CLXXXV battaglione paracadutisti si sarebbe schierato in riserva nella zona di Villa Zappa Costa; lo squadrone carri inglesi nei pressi della stazione di Manoppello; l'artiglieria: - il IV gruppo someggiato da 75 / I 3 a difesa del settore affidato al 4° reggimento bersaglieri; - il IV gruppo motorizzato da 75/ 18 a difesa del settore affidato al battaglione alpini «Piemonte>); -- il II gruppo da 100 / 22, quale massa di manovra ; - la batteria semoventi inglese e la batteria controcarri su posizioni idonee per poter battere il guado e la zona dd ponte sul Pescar a; - 1'85° reggimento artiglieria da montagna inglese (da poco assegnato) in posizione di attesa nella zona di P.te di Alento. Nel frattempo il battaglione << Bafile » si portò nella zona di Castelfrentano a di!)posiz.ionc della li brigata. Sicc hè, in sintesi, il g iorno 12 giugno il C. I. L. vrnne ad assumere uno schicr.11111.:ntu profondo. Tak :.chie ramcnro gli consentiva di mantenere un atteggiamen to offensivo e insieme difensivo, e lo metteva in grado perciò <li affrontare e risolvere qualsiasi situazione. Le forze del C. I. L. si presentavano infatti scaglionate e articolate in tre blocchi: avanti, proiettata sulla sinistra del Pescara, la divisione « N embo », pronta a riprendere verso nord il movimento offensivo ; più a sud, sulla destra del Pesca ra, la 1 brigata, rinforzata, con uno schieramento difensivo e con, alla mano, una ragguardevole massa di fuoco tenuta in potenza per fronteggiare, e dominare, un qualsiasi eventuale ritorno offensivo del nemico; ancora più a sud , infine, la II brigata, la quale con i suoi quattro battaglioni, avrcobe potuto ad ogni buon conto costituire sempre una buona riserva. Si pç>trebbe anche rilevare come il primo successo conseguito nell'avanzata, nel settore adriatico, non avesse distolto attatto il comandante del C. I. L. dall'adottare m isure prudenziali, le quali , di fronte ad una qualsiasi evtnicnza, gli garantissero il possesso dell a linea fluviale del Pescara. Questa linea, se logicamente doveva esser considerata come una pedana di lancio per l'ulteriore svolgimento della manovra offensiva - e lo dimostrava il fatto di aver disposto il passaggio di una intera divisione (la (( Nembo ») al di là sull a sinistra del fiume - doveva pure, di fron te alle possibilità incognite d i una situazione di guerra, costituire come una travatura provvi soria di sicurezza.
SCHIERAMENTO
DEL
C.l.l. A CAVALLO
( 12 GIUGNO 1944)
DEL
F. PESCARA
Schizzo n•6
Vedremo che lo schieramento profondo sarà mantenuto dal C. I. L. durante tutto il corso dell'avanzata. Anzi, ad un certo punto, la profondità dello schieramento diventerà eccessiva e persino pericolosa a causa della deficienza dei mezzi celeri di trasporto, la quale, purtroppo, nel corso stesso <lell'avanzata, si rivelerà in tutta la sua gravità, dimostrando con ciò che, malgrado ogni buona volontà, le unità italiane erano rimaste male attrezzate, materialmente, per poter fare guerra di movimento e di rapido corso.
CAPO IV OPERAZIONI DI RASTRELLAMENTO - LIBERAZIONE DE L'AQUILA E
15 GIUGNO). - Nel periodo dal 12 al 16 giugno i reparti del C. I. L. eseguirono operazioni di rastrellamento delle zone occupate e di quelle antistanti, riuscendo a catturare una settantina di prigionieri, 2 mitragliatrici e varie diecine di armi portatili. Ardite puntate di pattuglie a raggio anche lontano completarono in tale periodo l'attività operativa del C. I. L .. Tra queste puntate vanno ricordate: quella eseguita il giorno 13 giugno da una pattuglia della 184' compagnia motociclisti, la quale raggiunse verso le ore 12 la città dc L 'Aquila degli Abruzzi, c quella eseguita da altra pattuglia motociclisti la quale, spingendosi nel pomeriggio dello stesso giorno sulla strada nazionale n. 81, raggiunse Penne e, successivamente, anche Castiglione. Le tre località risultarono sgombre dal nemico. L'Aquila era stata sgombrata dai tedeschi poco prima (circa mezz'ora) che arrivassero i nostri. Nel frattempo la I brigata si portava, nella giornata del 13, sullasinistra del fiume Pescara schierandosi come appresso: - 4° reggimento bersaglieri, tra zona di q. 225 a nord di Rosciano (XXIX battaglione) e Badessa (XXXIII battaglione); - battaglione alpini « Piemonte » a Rosciano, con una compagnia a Nocciano e un plotone ad Alanno; - CLXXXV battaglione paracadutisti a Molino Cepagatti; - :irtiglieria: IV gruppo someggiato da 75 / 1 3 nella zona di Rosciano (est di q. 351); IV gruppo motorizzato da 75/18 a sud di Badessa (zona di q. 1 75); II gruppo da mo/ 22 a Villa Oliveti, dove era anche il comando di brigata. Le truppe invece della II brigata, per deficienza di mezzi di trasporto, furono ancora mantenute nelle vecchie posizioni attorno DI TERAMO (13 E
80 a Guardiagrele, pronte tuttavia a spostarsi m avanti, verso nord, non appena possibile. I reparti del C. I. L. frattanto continuavano nella loro attività esplorativa. Durante tale attività una pattuglia della I brigata raggiunse, il r5 giugno verso le ore r8, la città di Teramo, sgombrata dal nemico (r). Altri elementi raggiunsero S. Valentino, Scafa e il bivio a nord - est di Popoli, disponendosi a protezione dei reparti del genio inglesi colà distaccati per lavori di riattamento stradale. Su tutto il fronte. d'avanzata dd C. I. L. era evidente ormai che il nemico si ritirava. Sarebbe stato quindi opportuno che si fosse approfittato di tale momento di crisi, per l'avversario, per dare addosso e conferire al proprio movimento d'avanzata un carattere più serrato e spregiudicato, così da travolgere più rapidamente le sporadiche resistenze di retroguardia e rendere al nemico difficoltose le operazioni di ripiegamento. Ma i tedeschi, in previsione di ciò, avevano operato -distruzioni su larga ~cala, interrompendo le comunicazioni stradali e creando in conseguenza serie difficoltà logistiche alle unità del C. I. L. , le quali non erano neppure dotate di materiali del genio idonei alla formazione di passaggi speditivi. Nondimeno, con l'aiuto volenteroso dei civili, i nostri reparti si ingegnarono di rimediare alle interruzioni con ripieghi di circostanza, riuscendo in tal modo a non ritardare troppo il movimento in avanti. Il giorno 16 (2), il comandante del C. I. L. diramò gli ordini per la prosecuzione delravanzata verso nord e verso ovest disponendo (Allegati 24 e 2 5) : - che la divisione << Nembo » riprendesse il movimento in direzione di Ascoli Piceno seguendo l'itinerario Chieti- bivio Pianella Penne - Teramo, e iniziandolo con reparti della forza massima complessiva di un battaglione, il quale, nella giornata dell'indomani 17, doveva dislocarsi a Penne, distaccando elementi di protezione sulle interruzioni esistenti tra bivio per Pianella e Penne; - che la I brigata riprendesse il movimento in direzione di Rieti seguendo l'itinerario Chieti - Popoli - Barisciano - Aquila - Rieti, (1) La pattuglia della I brigata entrata a Teramo si era spinta a parecchie decine di chilornt>tri dalle nostre posizioni avanzate, fornendo utili notizie sul nemico e sulla percorribilità delle strade. (2) TI giorno 16 una compagnia di formazione, comprendente elementi di tutti i reparti del C. I. L., si recò a Roma per rappresentarvi, a fianco degli aileati, le nostre unità combattenti nella guerra di liberazione.
81 con le stesse modalità stabilite per la divisione « Nembo » (forza iniziale non oltre un battaglione) e col compito di raggiungere l'indomani Popoli; - che il movimento si svolgesse per tappe e scavalcamenti successivi col criterio che fossero preventivamente assicurati l'alimentazione e l'approvvigionamento dei reparti, normalmente mediante automezzi, regolandosi sul ripristino delle interruzioni stradali; - che la 184• compagnia motociclisti muovesse l'indomani mattina 17 da Popoh per Teramo, via Penne, col compito di riconoscere le condizioni stradali e stabilire, sulla destra, il collegamento con i reparti polacchi della f divisione « Carpatica >>, avendo quest'ultima sostituito la 4a divisione indiana ; - che due compagnie del CLXXXV battaglione paracadutisti cd un nucleo di motociclisti del 4° reggimento bersaglieri si portassero il 17 a L 'Aquila per assicurarvi l'ordine pubblico. Mentre venivano attuati questi movimenti, anche la II brigata si spostava dalla zona di Guardiagrele - Castdfrentano e si portava, nei giorni 16 e 17, più a nord nella zona di Chieti, avvicinandosi così al grosso delle forze del C. I. L. e dislocandosi per il momento trà Colle Marcone (68° reggimento fanteria), C. dei Fanti (IX reparto d'assalto) e R.ne Campo di Roma (battaglione " Bafile Il).
Quanto al nemico le notizie, sotto l'incalzare degli avvenimenti, erano in quei giorni confuse, spesso anche contradittorie. Così, per esempio, in un primo tempo si disse che la zona di Teramo risultava fortemente occupata, mentre poi nella realtà tale occupazione non risultò corrispondente al vero. Si parlò pure di retroguardie tedesche occupanti la riva sinistra del fiume Tavo, mentre viceversa le truppe germaniche ripiegavano già più a nord nella zona di Ascoli. Disertori e prigionieri concordavano tuttavia nel riferire che il nemico dovunque era in fase di ripiegamento generale verso nord. A proposito del nemico era anche notevole che proprio in quei giorni si cominciassero ad avere notizie concrete e particolareggiate su una nuova linea di difesa lontana, organizzata tra Pisa e Rimini, detta « linea dei Goti))' passante, da occidente ad oriente, per le seguenti località: foce della Magra - nord ovest di Carrara - Monte Pisanino - Pannia della Croce - q. 122.0 a nord est di Camaiore - fiume Scrchio - q. 1023 a nord ovest di Pescia - Monte La Croce - Monte Cazzolano - Monte Falterona - q. 1283 a nord est di Bibbiena - Pieve 6
S. Stefano - S. Angelo in Vado - riva sinistra del fiume Foglia - tratto costiero fra Pesaro e Cattolica.
coL II CoRPo Poucco - LIBERAZIONE 01 AscoLI PICENO Dal giorno 17 giugno il C. I. L . fu posto alle dipendenze operative del II Corpo polacco, cessando così dalle dipendenze del V Corpo britannico ( 1 ). Il gen. Anders, comandante del Il Corpo polacco, venne al comando del C. I. L. per illustrare i suoi intendimenti operativi nel quadro dell'avanzata verso Ancona e verso Ascoli, confermando poi tali intendimenti per iscritto con apposito ordine nel quale in sintesi era detto che (All. 26): - compito del Corpo polacco era quello di inseguire il nemico e raggiungere Ancona; - per assolvere tale compito si doveva muovere su due direttrici: l'una costituita dalla rotabile costiera n. 16, la quale sarebbe stata seguita dalle truppe polacche con l'incarico di puntare su Ancona; l'altra, sulla sinistra, costituita dalle rotabili Chieti -Teramo Ascoli - Macerata. le quali sarebbero state percorse dalle truppe del C. I. L. con l'incarico di proteggere il fianco sinistro del Corpo lolacco e di occupare varie località ; - il C. I. L. doveva a tal fine costituire un raggruppamento della forza di una brigata, rinforzata da artiglieria e mezzi sussidiari , col compito di muovere contemporaneamente e parallelamente alle truppe polacche (J' divisione « Carpatica »); - la 5• divisione (<Kresowa », la II brigata corazzata e il reggimento «Carpatico » da ricognizione sarebbero stati tenuti in riserva. Sulla base degli ordini del comandante del II Corpo polacco, accordi furono presi tra il comandante del C. I. L. e il comandante della 3• divisione ,< Carpatica » inerenti al movimento da effettuare in parallelo sulla strada P escara - Ancona e sulla direttrice Teramo Ascoli - Macerata . C'era però da preoccuparsi sempre, per l'avanzata, delle condizioni in cui si trovava la rete stradale. Tutti i comandanti, infatti, IMPIEGO
(18
GIUGNO). -
(1) In tale circostanza il gen. AUfrey, comandante del V Corpo britannico, si recò dal comandante del C. 1. L. per esprimergli personalmente il suo compiacimento per la collaborazione e la cooperazione avute nel corso delle recenti operazioni.
non facevano che insistere nella raccomandazione che le strade venissero riattivate al più presto con tutti i mezzi. Per fortuna nei lavori di riattivazione stradale non mancò in quel momento l'aiuto generoso dei civili, i quali si prodigarono con ammirevole slancio. « .•. Dove l'attività dei civili ha raggiunto risultati veramente notevoli - scrisse in una sua relazione il comandante del C. I. L. è stato nel campo delle riattivazioni stradali. « Squadre di parecchie decine, spesso di qualche centinaio di uomini, agendo completamente di iniziativa e prima ancora che fossero arrivate le nostre truppe, hanno riattivato ingenti interruzioni stradali, distrutti o circoscritti campi minati, disattivate mine negli abitati, facendo tutto 11 possibile per ripristinare rapidamente il traffico. « La rotabile Popoli - Aquila, quella Chieti - Teramo ed altre rotabili minori intermedie, malgrado le ingenti distruzioni, sono state riattivate dai civili prima ancora del nostro arrivo. << L'offerta di aiuto alle nostre truppe (mezzi di trasporto per materiali e mano d'opera per lavori) <: stata quasi sempre spontanea ed è riuscita preziosissima. « I fatti di cui sopra sono stati messi in evidenza anche dai comandi alleati che hanno pienamente riconosciuto il valore dell'opera svolta dai nostri concittadini >>.
In base agli ordini del comando del Corpo polacco, il comandante del C. I. L. emanò le sue disposizioni per l'avanzata verso nord .fissando, per le unità dipendenti, i rispettivi compiti, i quali però sarebbero stati assolti solo in quanto compatibili con le condizioni delle strade e le possibilità logistiche. In particolare (All. 27): a) la divisione « Nembo » doveva gravitare con le proprie forze nella zona di Teramo spingendo avanguardie su Ascoli Piceno ed elementi celeri alla ricerca del contatto col nemico ; b) la I brigata doveva: mantenere, col CLXXXV battaglione paracadutisti, l'occupazione de L'Aquila; proteggere, col minimo delle forze, i lavori di ripristino delle interruzioni stradali che stavano eseguendo i reparti inglesi del genio sulla rotabile Popoli - Aquila -Rieti ; orientarsi a costituire riserva del C. I. L.; e) tanto l'artiglieria quanto la II brigata dovevano orientarsi a seguire il movimento della divisione <' Nembo » per raggiungere la zona di Teramo;
d) il genio doveva provvedere ai lavori stradali, al ripristino e alla manutenzione delle strade impegnate e ad assicurare il collegamento a filo e radio con i reparti in avanzata. Lo stesso giorno 18, una pattuglia della 184" compagnia motociclisti «Nembo» si spinse verso Ascoli Piceno raggiungendola alle ore 12,30 circa. La città era stata abbandonata dal nemico all'alba. Essendo poi p~rvenute notizie dalle quali era da desumere che le deviazioni stradali della rotabile Chieti - Penne - Teramo potevano, sia pure con difficoltà, essere superate con automezzi, il comandante del C. I. L. diede dettagliate disposizioni per lo spostamento della divisione « Nembo i> nella zona di Teramo stabilendo (Ali. 28): - che nella giornata del 19, il comando e una compagnia del 183° reggimento fanteria paracadutista fossero autotrasportati a Teramo, mentre il 184° reggimento fanteria paracadutista si sarebbe portato, per via ordinaria, nella zona di Castiglione; - che nella g iornata d el 20 (ed eventualmente anche nella giornata successiva), i rimanenti reparti Jd 183°, il CLXXXIV battaglione guastatori , autotrasportati, e le artiglierie della «Nembo » raggiungessero la zona di Teramo; - che, per agc:volare il passaggio degli autocarri sulle devia7.Ìoni stradali, gli automezzi venissero forniti di cavi e <ti funi, predisponendo pure l'aiuto di m ezzi di traino da parte dei · civili e di gruppi di lavoratori. · In ottemperanza alle varie disposizioni, la situazione della divisione « Nembo » nella giornata del 21 venne a risultare la seguente: - 183° reggimento fanteria a Teramo, con una compagnia ad Ascoli Piceno ; - 184° reggimento fanteria in movimento, per via ordinaria, da Castiglione a Teramo ; - 184" compagnia motociclisti, la quale avrebbe dovuto raggiungere Macerata, ferma nella zona di Sarnano a causa della resistenza nemica; - artiglieria divisionale a Teramo; - servizi divisionali nella zona di Penne. Su posizioni più arretrate si trovava la I brigata, e ancora più indietro la II brigata. Dato che la situazione appariva ormai abbastanza chiarita e che il nemico era in ritirata dappertutto, potrebbe a questo punto sembrare discutibile che il C. I. L. mantenesse uno schieramento troppo
85 profondo, anzi, uno scaglionamento in profondità persino un po troppo diluito. Sarebbe convenuto quindi cominciare a far serrare un po' più avanti le unità in modo da tenerle più raccolte per travolgere, così, più rapidamente le eventuali resistenze di retroguardia dei tedeschi e giungere fino ai grossi. Ma vi erano ragioni serie che impedivano un tale provvedimento e che costringeva il C. I. L. a tenere le forze largamente scaglionate su spazi profondi; ragioni che .si potevano così riassumere : 1° - A causa della grave deficienza quantitativa e qualitativa dei mezzi di trasporto. Con l'aflluire dei nuovi reparti e col progredire nell'avanzata, quello dei trasporti diventerà infatti uno dei problemi logistici che assillerà e preoccuperà sempre di più. 2 ° - A causa delle innumerevoii interruzioni stradali provocate dai tedeschi in ritirata le quali, anche se riattate abbastanza rapidamente con mezzi di circostanza, bastava che cadesse un po' di pioggia - come purtroppo accadeva in quei giorni - perchè diventassero impercorribili.
Come è facile immaginare, l'entusiasmo delle città liberate era sempre grande ed esse: non mancavano di manifestarlo tributando accoglienze commoventi alle truppe nazionali (I). Salvo che nella fase iniziale dell'avanzata, il C. I. L. , come abbiamo visto, non aveva sostenuto alcun combattimento, essendosi i tedeschi ritirati sistematicamente in anticipo. Ciò però non poteva evidentemente escludere che i reparti del C. I. L. non dovessero incontrare più, nel loro movimento in avanti, resistenze anche tenaci che li avessero costretti a prolungate azioni <li fuoco. In previsione appunto di ciò, lo Stato Maggiore dell'Esercito si preoccupÒ di assicurare il rifornimento delle munizioni necessarie, predisponendo - previ accordi con gli alleati - la costituzione, presso il 14° deposito munizioni alleato di Bitonto, di un sotto-deposito munizioni italiano da servire esclusivamente per i reparti del C. I. L.. (I)' In seguito all'avanzata generale delle truppe alleate, per la quale si era venuta a liberare un ampia estensione di territorio nazionale, il nostro Stato Maggiore dell'Esercito aveva provveduto, sin dai primi di giugno, a istituire due centri di riorganiz zazione dei militari appartenenti ai paesi che venivano man mano liberati : uno sul versante adriatico, denominato "Cersa », con sede iniziale a Foggia; l'altro sul versante tirrenico, denominato " Cerseti », con sede iniziale ad Aver~a .
86 PROGETTO DI AVIOLANCIO DI UN BATTAGLIONE PARACADUTISTI. -
A vendo le autorità alleate richiesto, il 19 giugno, allo Stato Maggiore
dell'Esercito il parere circa l'impiego di un battaglione della divisione 1< Nembo }> da aviolanciare sul territorio di Firenze in appoggio alle bande dei patrioti e alle forze alleate ivi combattenti, lo Stato Maggiore italiano si espresse molto favorevolmente. Analogo parere favorevole espresse pure il Capo di S. M. Generale. In conseguenza lo Stato Maggiore dispose perchè il comandante del C. I. L. prendesse immediate predisposizioni per (Ali. 29): - la scelta del battaglione e del personale che doveva comporlo; - il pronto svincolo del battaglione da effettuarsi, per ovvie ragioni di segretezza·, solo all'ultimo momento. Il comandante del C. I. L. però si mostrò contrario a tale progettato aviolancio obiettando (Ali. 30): - che nella situazione spirituale non normale dei reparti paracadutisti della divisione e, N embo », l' impiego improvviso di un battaglione in aviolancio avrebbe potuto provocare sgradevoli sorprese e riuscire politicamente pericoloso e dannoso per il nostro prestigio militare presso gli alleati; - che, per poter formare il battaglione con personale ben selezionato, c'era rischio di dover mettere in crisi l'intera divisione ,, Nembo »; - · che, nella migliore delle ipotesi, occorreva un lavoro di preparazione spirituale e professionale lento e lungo al fine di rieducare il reparto all'aviolancio da apparecchi e con paracadute stranieri. Ma l'ordine del1o Stato Maggiore dell'Esercito, per volere degl i alleati, ebbe esecuzione lo stesso, e così fu scelto per l'aviolancio il CLXXXV battaglione paracadutisti « Nembo», che fu perciò trasferito a Brindisi, a disposizione della « 1" Forza speciale » alleata, per la preparazione e l'addestramento speciale; in sua sostituzione fu assegnato il battaglione marina « Grado)>. In tal modo il C. I. L. venne ad avere due battaglioni della marina : il cc Bafile » e il e< Grado », con i quali fu formato il reggimento « S. Marco », assegnato alla 1I brigata. ·
AVANZATA VERSO NORD E LE AZIONI SUL FIUME CHIENTI • LIBERA·
(~o GIUGNO). - Come abbiamo accennato prima, in seguito agli ultimi spostamenti le truppe del C. I. L. si erano venute a trovare troppo frazionate e sc:iglionate in
ZIONE DI MACERATA E TOLENTINO
profondità. Il comandante del C. I. L. ritenne opportuno, superando ogni difficoltà, raccogliere la maggior parte delle unità facendole serrare verso nord. Pertanto dispose che la I brigata si raccogliesse per prima nella zona de L' Aquila e quindi muovesse verso nord per la zona di Accumoli e, successivamente, per la zona di Rocca di Fluvione (ovest di Ascoli) ; il movimento sarebbe avvenuto parte a mezzo autotrasporti e parte per via ordinaria e doveva essere ultimato per il 23. Intanto, la 18f compagnia motociclisti, fermata (il 21) a Sarnano a causa della resistenza nemica, riusciva a proseguire, ma andava poi ad urtare, nella zona di Abbadia di Fiastra e Colbuccaro (sud di Macerata), in una più rigida resistenza per parte tedesca. Il 22 accorreva il XVI battaglione del 183° fanteria, e in serata, una compagnia (46•'), distaccata avanti, giungeva in tempo per appoggiare la 18f compagnia motociclisti, impegnata in quel di Colbuccaro in un combattimento che provocò perdite sia da parte nostra (1 morto e I disperso) che da parte nemica. In q uel momento le truppe del C. I. L. si trovavano così dislocate: - la .II brigata, nella zona di Chieti , <1uìndi molto indietro ; - la I brigata, m spostamento per raccogliersi nella zona cle L 'Aquila; -- la divisione « Nembo » con: il 183° reggimento fanteri a, in parte in movimento, su automezzi, verso Abbadia di Fiastra (XVI battaglione), in parte in spostamento per raggiungere Ascoli Piceno; il 184° reggimento fanteria in spostamento per raggiungere Germignano (sud_- est di Teramo); il CLXXXIV battaglione guastatori raccolto nella zona a sud di Cellina Attanasio; l'artiglieria nella zona di T eramo, con una batteria (la 1a) in movimento per raggiungere la zona di Abbadia di Fiastra ; - la 184" compagnia motociclisti, che aveva preso contatto e si era scontrata col nemico sulle alture di Colbuccaro, era riuscita, non solo a chiarire la situazione del nemico nel settore d'avanzata, ma anche a prendere collegamento sia sulla destra con gli elementi della I brigata polacca, sia sulla sinistra con le pattuglie mobili distaccate dalle unità inglesi. Questa dislocazione confermava e materializzava, per così dire, la crisi in cui erano costrette a dibattersi le unità del C. I. L., non nel senso della fronte soltanto, ma pure in quello della profondità, la quale, a causa sempre della più volte lamentata deficienza dei mezzi automobilistici e delle condizioni stradali, si era allungata sino ad assumere l'ampiezza di 150-200 chilometri.
88 Per fortuna il nemico non sembrava, in quel momento, in condizioni di poter riprendere una energica iniziativa delle operazioni. Da notizie raccolte da diverse fonti, risultava che l'avversario occupava le alture tra il fiume Chienti e Macerata, con distaccamenti avanzati a Caldarola, Tolentino e Camerino, e che nella zona teneva schierati soltanto circa un migliaio di uomini con mitragliatrici, mortai, pezzi di artiglieria leggera e autoblinde. Pattuglie tedesche erano state notate su entrambe le sponde del Chienti; i ponti, sia sul torrente Fiastra che sul fiume Chienti, non risultavano interrotti, e questo poteva anche far supporre che il nemico avesse intenzioni controffensive, sia pure a raggio limitato. In questa situazione di certo era consigliabile cercare di raccogliere le forze del C. I. L. in vista degli sviluppi che avrebbero potuto assumere le operazioni. Ma c'era sempre la questione della insufficienza dei mezzi. Volendo ;illora cercare di aiutare il C. I. L. a raccogliere le proprie unità, i comandi alleati concessero 162 automezzi da 3 tonnellate. Scnonchè questi automezzi, che avrebbero dovuto, come da preavviso, presentarsi al più presto, ritardarono il loro arrivo, tanto che alla fine_ di giugno non si erano ancora presentati; cosicchè il comando del C. I. L. dovette, almeno in quei giorni, fare assegnamento esclusivamente sui propri automezzi, imponendo a questi ultimi di compiere il massimo sforzo onde far fronte almeno alle esigenze operative più impellenti. Il comando del II Corpo polacco, frattanto, avendo deciso di puntare su Ancona per espugnarne le difese, sia con azione diretta che con la manovra, emanò· le seguenti disposizioni: - che la 3• divisione «Carpatica>' proseguisse nell'avanzata con obiettivo Ancona; - che sulla sinistra, tra la << Carpatica » e il C. I. L., si inserisse la 5.. divisione 1< Krcsowa » col compito di raggiungere lesi, per Fermo e Macerata, e aggirare da lesi per nord - est le difese di Ancona; - che il C. I. L. occupasse la zona Tolentino - Belforte di Chienti - Caldarola e muovesse da tale zona per Serra San Quirico Castelbellino - Passo Imperatore, allo scopo di proteggere il fianco sinistro del Corpo polacco; limiti del settore d'avanzata, ad ovest: Bisignano - Sarnano - Caldarola -S. Severmo Marche - Serra San Quirico; a est : Rio Chifente - Petriolo - Sforzacosta - Chiesa Nuova - Cervidone - lesi.
Sulla base di tali ordini, il comandante del C. I. L. dispose a sua volta (All. 31) : a) che la divisione (( Nembo », senza pregiudizio per l'azione in corso a sud di Macerata (Abbadia di Fiastra -Colbuccaro), si raccogliesse nella zona Samario - Amandola e, per la rotabile Sarnano San Ginesio - Tolentino - San Severino Marche - Cingoli - Cupramontana, puntasse sugli obiettivi di Serra San Quirico - Castelbellino - Passo Imperatore, allo scopo di interdire la rotabile n. 76 e proteggere il fianco sinistro delle unità polacche;
b) che la I brigata si dislocasse a nord - ovest di Ascoli Piceno nella zona Palmiano .. Cerreto - Venarotta ; e) che la 11 brigata -- ad eccezione del V gruppo someggiato che poteva iniziare subito il movimento - rimanesse nell'attuale dislocazione in attesa dei mezzi di trasporto necessari per trasferirsi nella zona di Lisciano, a sud - est di Ascoli; d) che l'artiglieria del C. l. L. muovesse dalle attuali posizioni
per dislocarsi nella zona immediatamente a nord di Ascoli.
Alcune unità della divisione « Nembo » si erano nel frattempo schierate nella zona di Abbadia di Fiastra e Colbuccaro nella quale i tedeschi continuavano a resistere : - il 183° fanteria col XVI battaglione sulle alture meridionali di Colbuccaro e una compagnia a q. 256 (a ovest di Abbadia di Fiastra), e col XV battaglione nella zona di Urbisaglia ; - la 184• compagnia motociclisti nella zona tra S. M. di Pieca e S. Ginesio col compito della protezione laterale; - if I gruppo da 75/27 del 184° reggimento artiglieria nella zona di Abbadia di Fiastra per l'appoggio al 183° fanteria. Le notizie sul nemico continuavano ad essere sempre incerte. La sua occupazione nella regione a nord del parallelo di Tolentino, sulla sinistra del Chienti, si diceva fosse abbastanza forte. Di sicuro · però c'era questo: che la sua attività di pattuglie nelle regioni di Paterno e di Urbisagiia, negli ultimi giorni era stata notevole e che, nella regione a sud di Tolentino, suoi elementi si erano spinti anche sulla destra dei Chienti. Allo scopo di saggiare la consistenza dello schieramento avversario venne allora decise> di effettuare, in collaborazione con le truppe
polacche agenti più ad est, una puntata esplorativa in direzione di Macerata. Il 26 giugno alle ore 9 ebbe inizio l'azione: - il XV battaglione del 183° fanteria e la 18f compagnia motociclisti ebbero ordine di attaccare puntando in direzione di Sforzacosta - Macerata - Villa Potenza, con obiettivo la riva destra del fiume Potenza ; - il XVI battaglione dello stesso reggimento fu incaricato di proteggere le truppe attaccanti dalle prorenienze di Tolentino ; - al I gruppo da 75 / 27 del 184° reggimento artiglieria, schierato già nella zona di Abbadia di Fiastra, fu affidato il compito dei tiri di appoggio. Il nemico, schierato , ulla riva sinistra del Chienti, reagì all'attacco con una azione di fuoco violenta (cannoni da 88, mortai, armi automatiche), tanto che alle ore II circa si ritenne opportuno sospendere l'attacco, anche in considerazione che lo scopo, che era quello di sondare la consistenza delle forze nemiche, poteva dirsi ormai pienamente raggiunto in quanto, dalla entità della reazione, c'era da de durre che almeno un battaglione tedesco tenesse le posizioni sulla sinistra del Chienti. Intanto l'avversario aveva cercato di reagire col movimento anche sul fianco sinistro, dove era riuscito a serrare tanto sotto alle nostre posizioni da avvicinarsi sino alla distanza di qualche centinaio di metri. Il pronto contrattacco dei reparti del XVI battaglione lo aveva però costretto a tornare indietro. Le perdite subìte dai reparti del C.!. L. in quest'azione furono di 9 morti, di cui 2 ufficiali, e 24 feriti ; quelle dell'avversario non fu possibile accertarle. Nella serata le truppe della divisione « Nembo » ritornarono sulle posizioni di partenza schierandosi : - il 183° fanteria col XV battaglione sulle alture di Colbuccaro e, a sinistra, lungo le quote 26!, 232, 246 e 21 r a est della rotabile n. 78; col XVI battaglione ad ovest di tale rotabile da q. 224 a q. 256 e 259; - la 184" compagnia motociclisti a S. Ginesio, con pattuglie spinte verso Co11efiorito (a sud - ovest di Camerino) col compito di prendere contatto sulla sinistra con gli elementi avanzati inglesi del1'8· armata, e verso Borgiano (a nord - ovest di Caldarola) e Paterno (a sud - est di Tolentino) allo scopo di saggiare i reparti avanzati nemici;
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- il 184° reggimento artiglieria col I gruppo da 75/27 nella zona a sud di Abbadia di Fiastra e col li gruppo da 100 / 22 a Case Morichelli (sud - ovest di S. Ginesio). Inoltre, 2 batterie controcarri da 57 / 50, destinate dal comando del_ C. I. L. di rinforzo all'artiglieria della divisione « Nembo», vennero schierate al bivio di S. M. di Pieca (nord - ovest di Sarnano) col compito di proteggere il fianco sinistro del 183° reggimento fanteria dalle provenienze di Caldarola. Sul fronte del 183° fanteria nella notte sul 28 ci fu una vivace attività di pattuglie tedesche, particolarmente nella zona di q. 256 ad ovest di Abbadia di Fiastra, e, negli scontri che ne seguirono, si ebbero anche dei feriti. Da informazioni inviate da pattuglie della 184" compagnia motociclisti, le quali erano state distaccate in ricognizione verso Borgiano e Paterno, si apprese pure, il giorno 28, che il nemico occupava quelle zone con armi automatiche e artiglierie e che, nell'abitato di Borgiano, erano stati notati 2 carri armati leggeri, 4-5 autoblinde e una ventina di automezzi. Anche nella notte sul 29 il nemico continuò a svolgere intensa attività di pattuglie, di mortai e di artiglieria, dando luogo a scontri. Qualche pattuglia si spinse fin presso alle linee dei reparti avanzati della « Nembo », ma fu presto costretta a ritirarsi per la reazione di fuoco dei nostri. Era chiaro che l'avversario cercava, con questa pressione tattile e tattica, di farsi una idea della reale consistenza delle truppe che aveva di fronte, anche per poter avere elementi concreti ed orientativi al fine di poter definire le modalità per la sua eventuale manovra di sganciamento. Intanto, poichè era stato segnalato che fanteria tedesca era arrivata nella zona di Parruccia e Terminaccio (a sud - est di Tolentino), fu disposto che il CLXXXIV battaglione guastatori assumesse lo schieramento seguente: - due compagnie a Urbisaglia; -- una compagnia, in posizione arretrata, a Pizzo di Meta (sud - ovest di Sarnano). Nello stesso tempo vennero intensificate le azioni esplorative delle bande partigiane (patrioti), che in quel momento agivano nel settore del C. I. L. e il cui contributo informativo riusciva molto utile ai reparti combattenti (1). ( 1) Sul fronte del C. I. L. operavano in quel momento pattuglie della brigata partigiana « Maiel/a >1, agli ordini del ten. col. - polacco - Lewicki,
Inoltre, il comandante del C. l. L. dispose che la I brigata proseguisse i suoi movimenti di avanzata sino a portarsi nella zona di S. Ginesio, allo scopo di svincolare gli elementi della divisione << Nembo» dislocati a protezione del fianco sinistro dei reparti impegnati sul fronte di Urbisaglia - Abbadia di Fiastra -Colbuccaro e anche per poter avere sotto mano, in vista di una vigorosa azione offensiva sul Chienti, la maggior parte delle forze del C. I. L.. Nel contempo inviò al comando del Corpo polacco un promemoria relativo alle operazioni offensive da svolgersi su Macerata in concomitanza con quelle da svolgersi dalle forze polacche. Nel promemoria, premesse tutte k difficoltà che si opponevano al concentramento delle forze, prospettava, per l'attacco su Macerata, tre soluzioni (Ali. 32): 1 ° - Attacco frontale della città. Questa soluzione appariva inattuabile « per la gravitazione delle forze nemiche e soprattutto per la robustezza intrinseca delle posizioni da attaccare ». 2" -
Attacco avvolgente da est. Questa seconda soluzione appa-
riva tatticamente più razionale e più conveniente. In questo caso lo
sforzo si sarebbe dovuto approssimativamente esercitare secondo l'asse Corridonia - Casa Sinigaglia - Madonna del Monte allo scopo di occupare in forze lo sperone Pergolesi - Madonna del Monte - Colle delle Forche e avvolgere quindi la città da nord - est. A tal fine occorreva però spostare, a cava1lo di Corridonia, il centro di gravità della divisione (( Nembo » e delle artiglierie che stavano già addensandosi a cavallo di Abbadia di Fiastra. Inoltre, ciò avrebbe importato un rinella zona a sud e ad ovest di Caldarola. La brigata << Maiella >>, che da una forza iniziale di qualche centinaio di partigiani raggiunse gradatamente il migliaio, operò, con funzioni informative, esplorative e anche combattive, sem pre col II Corpo polacco, dal 17 giugno 1944 alla fine della guerra, avanzando. coi polacchi, da L"Aquila sino a Bologna e rendendo segnalati servizi particolarmente quando, sul fronte adriatico, si trattò di coprire -· come nel momento di cui si parla - il vuoto che nell'avanzata si era determinato tra la sinistra del Corpo polacco (e quindi del C. I. L .) e il X Corpo britannico, operante più ad occidente. Oltre alla brigata partigiana « Maiella », operavano pure nel settore del C. I. L. altre due bande : - la banda, agli ,,rdiTJi di un certo Ferri, nella zona di Fiastra e Acqua canina (a sud-est di Camerino); - )a banda, agli ordini di un certo /ank_o, nella zona montuosa di Monte Fiegni, Colle Cor<lazzo e Colle Ripe (a sud di Caldarola).
93 tardo di 2-3 giorni per lo spostamento laterale della divisione « Nembo » e avrebbe richiesto l'dfflusso di altri due battaglioni da tergo per rinforzare l'ala difensiva e sostituire il 183° fanteria nel settore di Abbadia di Fiastra.
3° - Attacco avvolgente da ovest. Questa soluzione si riassumeva in uno sforzo a cavallo della direttrice Abbadia di Fiastra - Pollenza, dove lo schieramento nemico risultava più debole, minacciando Macerata da sud - ove.st in concomitanza con altra minaccia da nord - est da svilupparsi per parte delle forze polacche. Però anche questa soluzione, come d'altronde le altre, avrebbe richiesto del tempo per le ricognizioni preventive della base di partenza, per lo schieramento e l'organizzazione delle artiglierie. per l'impianto dei collegamenti e dei servizi, e per lo studio minuzioso della sistemazione difensiva -avversaria nel settore d'attacco; ciò tanto più necessario in quanto si trattava di attacco da effettuare con artiglierie insufficientì per numero, calibro e gittata e senza alcun appoggio di mezzi corazzati e blindati. Si doveva quindi concludere che, anche nella favorevole ipotesi di un concorso, da parte polacca, di mezzi celeri di trasporto per lo spostamento delle varie unità, occorreva attendere circa una settimana prima che il C. I. L. potesse attaccare.
Tutto si risolse però più rapidamente del previsto perchè il nemico, nella notte sul 30 giugno, riprese su tutto il settore il suo movimento di ritirata. Il comandante del C. I. L. diede allora una serie di disposizioni che si possono così riassumere : - la divisione a Nembo >> doveva costituire un gruppo tattico col compito di puntare sul fiume Potenza ; - la I brigata (che era ancora indietro) doveva, valendosi degli automezzi, procedere con una compagnia alla sollecita occupazione di Tolentino inviando inoltre elementi motociclisti a prendere collegamento sulla sinistra con le unità britanniche del 12° reggimento lancieri. Costituito il gruppo tattico con i reparti della divisione « Nembo», esso si articolò su due colonne: -· colonna di destra, formata dal 183° reggimento paracadutisti con artiglierie e servizi di rinforzo : aveva il compito di avanzare sulla direttrice di Sforzacosta - Villa Potenza;
94 - colonna di sinistra, formata dal CLXXXIV battaglione guastatori con una compagnia mortai di rinforzo: aveva il compito di avanzare aven<lo per direttrice la rotabile per Pollenza e di proteggere il fianco sinistro della colonna di destra. Verso le ore IO del 30 giugno, pattuglie del 183° reggimento paracadutisti passarono il Chienti in direzione d,i Sforzacosta e della stazione di Pollenza, seguite da elementi del XV e del XV I battaglione. Proseguendo nell'avanzata, raggiunsero verso le ore 15 il margine della città di Macerata dove, alle ore 16,30 circa, il plotone esploratori del XV battaglione entra\a fugando gli ultimi tedeschi che vi si erano ancora attardati. Prima di sera entravano in città, tra la commossa esultanza della popolazione, anche altri reparti del XV battaglione e della 184• compagnia motociclisti col comando del 183° reggimento fanteria. Sulla sinistra, nel frattempo, pattuglie del CLXXXIV battaglione guastatori occupavano la q. 445 di Coile Tolentino, mentre elementi motociclisti muovevano <la S. Ginesio verso T olentino e l'occupavano prima di sera (_30). li comandante del C. I. L. intanto, dopo avere avuto un colloquio col comandante del Corpo polacco sui problemi operativi inerenti alla situazione del momento, disponeva (Allegati 33 e 34):
a) che la divisione « Nembo », ad eccezione del gruppo tattico incaricato di proseguire oltre il Cruenti nel suo compito, si raccogliesse tra Urbisaglia e Abbadia di Fiastra, mentre la banda di S. Ginesio ed eventualmente anche altre: bande dovevano dirigersi su Caldarola, Belforte di Chienti e Borgiano ; b) che la I brigata inviasse subito una compagnia autotrasportata a Tolentino per occuparla, distaccando, dopo, dei motociclisti sulla rotabile n. 77 verso Foligno per prendere contatto sulla sinistra col 12° reggimento lancieri inglese (ala destra del X C.Orpo britanmco) che risultava a Collefiorito. Per le ore 12 del 2 luglio un battaglione doveva possibilmente essere in Tolentino. Il resto della brigata doveva venire raccolto a S. M. di Pieca tenendo presente che la « zona di radunata della brigata >' sarebbe stata quella a sud di Tolentino; c) che quanto restava ancora a Chieti della divisione «Nembo » venisse caricato su autocarri ed avviato ad Abbadia di Fiastra e che inoltre le salmerie del battaglione alpini « Monte Granero » e il gruppo artiglieria da 149/ 19 (entrambi i reparti in arrivo), venissero avviati dalla zona di Chieti a quella di impiego.
95 All'alba del giorno 1° luglio il gruppo tattico della divisione « Nembo» riprese il movimento con le due colonne prima descritte e con elementi della 184~ compagnia motociclisti fiancheggianti sulla sinistra ( 1 ). La colonna di destra (183° reggimento paracadutisti col I gruppo da 75/27 del 184u reggimento artiglieria) raggiunse verso le ore 7,45 Villa Potenza con le prime pattuglie e verso le ore 10 riuscì col grosso a passare sulla sinistra del fiume Potenza, non senza difficoltà, specie per le artiglierie. A !>era potè schierarsi : con gli elementi avanzati attestati al torrente Monocchia; il XVI battaglione un po' più a sud di Villa Cimarella; il XV battaglione all'altezza del bivio per Appignano sulla strada Macerata -Filottrano; l'artig!ieria a est della zona di q. 226. La colonna di sinistra (CLXXXIV battaglione guastatori con 1 compagnia mortai, I batteria controcarri, 1 sezione d'assalto da 75/27 e 2 sezioni da 20 mm.), procedendo da Pollenza, raggiunse il fiume Potenza, in posizione arretrata rispetto alla colonna di destra. La 184& compagnia motociclisti, che avanzava col compito di proteggere il fianco sinistro del gruppo tattico, potè, prima di sera, raggiungere le posizionì a sud di Treia. (1) Sotto la data del 1° luglio venne costituito il 3• reggimento alpini alle dipendenze della I brigata con la seguente formazione : - comando di reggimento ; - 2 battaglioni alpini (« Piemonte » e <, Monte Granero »). Anche il reggimento « S. Marco», giunto già in zona sin dal 27 giugno, venne costituito come appresso e posto però alle dipendenze della II brigata : - comando di reggimento; .2 battaglioni («Barile>) e «Grado »). Sotto la data del 1° luglio si ebbe anche un'altra variante organica nel 68° reggimento fanteria: il III battaglione di detto reggimento fu sciolto (v. monografia Il I raggruppamento motorizzato, pagg. 101 e 102) e in sua vece fu ricostituite, alle dipendenze dirette della II brigata, il V battaglione canmmi da 47 /32, cosl formato: · - comando di battaglione; 2 compagnie su 3 plotoni ciascuno (2 pezzi per plotone). In questo modo le due brigate assunsero la seguente costituzione : I brigata col 4° reggimcntll bersaglieri e il 3~ reggimento alpini, oltre a I grupPo someggiato da 75/13; JI brigata col 68° reggimento fanteria, il reggimento « S. Marco », il IX reparto d'assalto e il V battaglione cannoni da 47/32, ()!tre a I gruppo someggiato da 75j13.
Pattuglie motociclisti, inviate sulla rotabile per Foligno allo scopo 12° reggimento lancieri inglese (X Corpo britannico), non poterono invece proseguire a causa delle interruzioni e dei campi minati. La I brigata, ancora in movimento, raggiunse nella giornata <lel 1° luglio Tolentino con tutto il XXXUI battaglione bersaglieri, mentre la II brigata continuò ad esser dislocata nelle vecchie posizioni ancora molto arretrate.
<li prendere collegamento sulla sinistra col
La situazione logistica del C. I. L. si era intanto considerevolmente aggravata intralciando in modo serio l'attività operativa. La lontananza delle basi, le numerose interruzioni, la gravissima deficienza degli automezzi avevano diluito le unità del C. I. L. su una profondità di circa 250 - 300 chilometri, impedendo ogni possibilità di manovra e di raccolta delle forze. La deficienza dei mezzi di trasporto riusciva tanto più dolorosa in quanto costringeva ad un compito di secondo piano delle magnifiche unità, con un mordente in continuo crescendo e delle quali il rendimento sarebbe stato senza dubbio superiore, ove ci fosse stata disponibilità di mezzi idonei. Dei 162 autocarri, già assegnati dagli alleati e che avrebbero dovuto presentarsi da vari giorni, solo il 1° luglio ne erano giunti 60: pochi, ma che sarebbero stati tuttavia assai utili, ove fossero giunti qualche gi~rno prima, quando cioè avrebbero potuto gìovare ad una più rapida pr9iezione delle forze verso le posizioni di Abbadia di Fiastra al fine di superare rapidamente la resistenza tedesca sul Chienti (1). D ata questa situazione, il comando del Corpo polacco dispose che il C. I. L. passasse in 2 a schiera per poter provvedere a raccogliere e concentrare le proprie unità nella zona di Macerata e tenersi pronto ad avanzare poi verso lesi non appena avesse potuto disporre di tutte le sue forze. In relazione a ciò il comandante del C. I. L. dispose
(Ali. 35): a) che la divisione « Nembo » - ad eccezione del gruppo tattico che avrebbe proseguito nella sua azione - si concentrasse nella (1) Approfittando di una visita fatla ~l C. I. L. dal Capo di S. M. dell'Esercito, gen. Berardi, e dal Capo della nota Delegazione dello S. M. dell'Esercito, gen. De Stefanis, il comandante del C. I. L. prospettò in lutea la sua gravità la situazione logistica in cui si trovavano le unità dipendenti.
97 zona di Abbadia di Fiastra - S. Crocifisso, eseguendo intanto delle ricognizioni verso il fiume Esino, su Cingoli e su Staffolo; b) che la I brigata si concentrasse nella zona di Tolentino con una compagnia a S. Severino Marche, cercando di prendere e mantenere il collegamento a sinistra con il 12° reggimento lancieri inglese; e) che la II brigata si concentrasse nella zona di S. Ginesio trasferendosi dalla zona di Chieti su automezzi; d) che l'artiglieria si concentrasse nella zona di Loro Piceno Mogliano - Petriolo, servendosi dei propri mezzi. Disposizioni furono inoltre date per le salmerie del XXI gruppo (1) e del 250° reparto - entrambi i reparti assegnati al C. I. L. le quali furono ripartite come appresso: - la 4"" compagnia nella zona di Tolentino e la t· compagnia in arrivo nella zona di Ascoli, entrambe del XXI gruppo: a disposizione del comando del C. I. L.; - la 3a compagnia del XXI gruppo, in arrivo nella zona di Villa Potenza (sul fiume Potenza), dove avrebbe dovuto sostare tre giorni in riposo: a disposizione della divisione « N embo »; - la 14• compagnia del XXI gruppo, che doveva intanto esser tenuta in riposo dato l'intenso lavoro cui era stata precedentemente sottoposta : a disposizione della I brigata; - il 250° reparto salmerie, che doveva concentrarsi a nord di Macerata : a disposizione della II brigata. Con questa distribuzione perequativa delle salmerie furono tenute presenti le necessità di tutte quante le unità dipendenti.
L'AZIONE SUL TORRENTE FIUMICELLO E L ' AVANZAT A SU fILOTIRANO .
- Il 2 luglio venne a determinarsi una nuova situazione, la quale incise profondamente su tutti gli orientamenti operativi precedenti circa il passaggio del C. I. L. in 2• schiera; passaggio che, come si è accennato dianzi, C:oveva cQnsentire di raccogliere le unità combattenti ita~iane troppo disperse nel senso della profondità. Proseguendo nel suo movimento verso nord a ca vallo della rotabile Macerata - lesi, il XV battaglione (183° reggimento paracadutisti),
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(1) Il 19 luglio questo gruppo cambiò la sua denominazione in quella di XXI/ gruppo autonomo salmerie».
il quale era in testa alla colonna di destra del noto gruppo tattico « Nembo», andò a urtare nella mattinata (2 luglio) contro il nemico sistemato a difesa sulla sinistra del torrente Fiumicello. Di fronte alla pressione dei nostri paracadutisti l'avversario reagì con fuoco di mortai e di armi automatiche. A rinforzare l'azione del XV battaglione, anche il XVI battaglione fu fatto serrare verso la riva destra del Fiumicello, nel mentre la colonna di sinistra, raggiunta Appignano, procedeva sino a portarsi in località Campo di Bove; cosicchè tanto la colonna di destra quanto quella di sinistra venivano a risultare schierate sulla riva destra del corso d'acqua anzidetto, pronte a manovrare contro il nemico. Le truppe del gruppo tattico « Nembo » agivano in stretta cooperazione con le forze polacche, le quali, sulla destra, operavano con l'intendimento di effettuare un largo movimento aggirante su Filottrano; movimento che però non potè essere compiuto a causa della reazione tedesca. In questa situazione venne confermato l'ordine al gruppo tattico di portare a termine l'azione intrapresa allo scopo d1 continuare, con pieno cameratismo, a dare il suo appoggio alle operazioni in corso delle truppe _polacche (Schizzo n. 9). Eseguito lo spiegamento delle proprie forze, il 183° reggimento paracadutisti (colonna di destra) avanzò allora oltrepassando in parte (XVI battaglione) il torrente Fiumicello, mentre elementi blindati polacchi cercavano di sviluppare sulla destra un . movimento avvolgente contro le _posizioni dei tedeschi . In serata il XYI battaglione spingeva due compagnie a cavallo della rotabile per Filottrano, all'altezza di S. Maria ed Imbrecciata. Anche una compagnia del CLXXXIV battaglione guastatori (colonna di sinistra), passato il Fiumicello, riusciva a spingersi ad est di q. ·w3 di Colle della Saltregna. Nello stesso tempo il XV battaglione veniva sistemato a caposaldo sulle posizioni di q. 123 sulla destra del torrente (a sud di S. Maria). Mentre questo av..,eniva sul fronte del gruppo tattico, la 184~ compagnia motociclisti cercava, sulla sinistra, di raggiungere Cingoli senza però riuscirvi a causa della presenza del nemico, già in posizione sulle al ture a sud e ad est dell'abitato. Il 2 luglio e la notte seguente si ebbero scontri con elementi tedeschi che provocarono perdite: 5 morti e 12 feriti da parte nostra; 3 morti accertati, 2 prigionieri e vari feriti presunti da parte avversaria. Quanto al nemico le notizie erano, al solito, piuttosto contradittorie. In un primo tempo si era saputo dai civili che i tedeschi avreb-
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Schizzo n° 9
OPERAZIONI DEL GRUPPO TATTICO NEMBO,,suL T. FIUMICELLO (2-3·4 LUGLIO 1944)
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bero sgombrato subito Filottrano; successivamente, però, si disse che essi avevano ricevuto un contrordine in base al quale avrebbero dovuto resistere in posto per 3-4 giorni. Ulteriori notizie invece informavano che le truppe germaniche avevano sistemato a capisaldi le alture di Osimo, di Filottrano e di Cingoli.
Il giorno 3 non vi furono azioni di rilievo e solo continuarono i movimenti per il concentramento predisposto in precedenza (All. 35). La I brigata si raccolse nella zona ~i Tolentino, con una compagnia (del XXXI1I battaglione bersaglieri) distaccata a nord di S. Severino Marche quale testa di ponte sulla riva sinistra del fiume Potenza. Ancora più a sinistra, a Torrone (nord- est di Camerino), una pattuglia motociclisti prendeva intanto contatto col 12° reggimento lancieri inglese. Dopo questa giornata diciamo così orientativa per entrambi gli avversari, sull'albeggiare del 4 luglio, verso le ore 3, il nemico attaccò in forze le:: posizioni tenute dal XVI battaglione paracadutisti. L'attacco, fortemente appoggiato dal tiro èli mortai e di artiglierie e sviluppatosi in direzione nord - ovest sud - est, incontrò una violenta reazione da parte dei paracadutisti del XV I battaglione nella zona tra S. Maria e q. 94; ciononostante questi ultimi, seguendo le disposizioni loro impartite precedentemente ed anche per armonizzarsi con la rettifica effettuata sulla destra dai polacchi, dopo una tenace resistenza si sganciarono dall'avversario portandosi sulla destra del torrente Fiumicello e disponendosi nella zona ad ovest del quadrivio di Osteria Nuova. In sostituzione del XVI battaglione si portò in linea il XV battaglione schierandosi dalle posizioni a nord - est di q. 123 a quelle di C. Cesari. L'artiglieria del 184° reggimento rimase schierata col I gruppo da 75 / 27 a est di q . 245 e col II gruppo da 100/22 nella zona di C. Trucchia (rispettivamente a nord - est e a nord di Appignano). Nella giornata si ebbero perdite sensibili: da parte nostra IO morti, 35 feriti e 7 dispersi; da parte avversaria, valutate ma non accertate, circa 50 tra morti e feriti. L'entità delle perdite testimoniava dell'accanimento posto da entrambi gli avversari nella ricerca di una decisione favorevole attraverso il combattimento: da parte dei paracadutisti del 183° reggimento nel voler mantenere le posizioni avanzate proiettate sulla sinistra del Fiumicello a guisa di testa di ponte; da parte tedesca nel
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cercare, con una vigorosa uscita in tempo di sorpresa, di sconvolgere il dispositivo offensivo italiano approfittando del fatto che le forze del gruppo tattico « Nembo » apparivano parzialmente divise dall'ostacolo del torrente Fiumicello. I tedeschi inoltre contavano éon ciò di poter guadagnare spazio e tempo per una più libera attuazione dei propri concetti di manovra difensiva e di ripiegamento, e di potere nel contempo raccogliere, attraverso la reazione combattiva dell'avversario, elementi sufficientemente orientativi per lo svolgimento della propria azione. La decisione da parte del gruppo tattico di raccogliere il XVI battaglione sulla destra del torrente, abbandonando momentaneamente le posizioni raggiunte sulla sini stra e frapponendo fra sè e il nemico un ostacolo sia pure di non grande entità quale il Fiumicello, apparve dunque saggia sia perchè evitava che il nemico, cogliendo qualche attimo fortunato, potesse battere separatamen te le forze italiane disperse e diluite nel senso della fronte e della profondità, sia perchè con quella breve battuta d'aspetto a forze riunite avrebbe dato modo all'avversario di scoprire le sue forze e le sue intenzioni, e anche di scoprirsi, proprio nel momento in cui i) C. I. L. avrebbe potuto, dai vicini luoghi di concentramento delle truppe (Ali. 35), far accorrere i reparti necessari per agganciare il nemico e vibrargli un duro colpo. Nel quadro generale del settore adriatico c'era pure da fare un'altra considerazione. Dopo un ampio sbalzo eseguito dal fiume Arielli al fiume Chienti, in cui le truppe germaniche non avevano opposto alcuna seria resistenza., sembrava ora che esse volessero accompagnare il loro movimento retrogrado con risolute battute d'aspetto e tenaci difese. Sul Chienti, infatti, avevano opposto una buona resistenza, tanto che avevano persino fatto ritardare di qualche giorno la liberazione di Macerata ; adesso, sul Fiumicello, avevano operato una difesa così attiva da provocare un tempo di arresto nella manovra offensiva italiana e polacca ; nè, allo scopo evidente di cogliere in crisi le punte avanzate delle colonne d'attacco, avevano esitato a sferrare vigorosi ritorni offensivi locali. A queste puntate che da ora in poi si succederanno con qualche frequenza; a queste piccole manovre del nemico intese a guadagnare tempo, sarebbe stato di certo opportuno rispondere subito con atti di forza e contromanovre che avessero stroncato quasi sul nascere ogni velleità offensiva dei tedeschi. Ma per far ciò occorreva poter disporre con prontezza delle forze necessarie; cosa questa possibile ove ci fosse stata larga disponibilità di automezzi per i trasporti e di strumenti ed attrezzi meccanici appropriati, atti a ri-
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muovere gli ostacoli e a riattivare prontamente la libera circolazione stradale, sia pure con ripieghi di fortuna. Il C. I. L. invece mancava di molti mezzi e, soprattutto, come abbiamo detto più volte, di mezzi meccanici di trasporto. In tali condizioni era opportuno che all'audacia ardimentosa dei reparti si accompagnasse anche, in certi momenti come quello in esame sul Fiumicello, un atteggiamento piuttosto prudenziale. Quanto alle difficoltà d'ordine logistico in cui si dibatteva il C. I. L., anche il comandante del Corpo polacco se ne era reso perfettamente conto, tanto che aveva ritenuto di risolvere momentaneamente la questione passando il gruppo tattico <<Nembo » alle dipendenze della f divisione polacca « Kresowa ». In merito aveva inviato, nella stessa giornata del 4, il seguente messaggio al comandante del C.I.L. : " Allo scopo di meglio coordinare e di imprimere la maggior celerità possibile alle operazioni in corso, il gruppo "Nembo" passa temporaneamente in data odierna sotto il comando del gen. Sulik, com~nd:mtc b 5" <livi sione " Kresowa". << Il gruppo "Nembo" ritornerà sotto il vostro comando dopo la conquista del fiume Esino. « lo comprendo perfettamente le difficoltà di trasporto in cui si trova il C. I. L. , ma, nella presente situazione, non mi è possibile aiutarvi» . Di fronte a questa soluzione, il comandante del C. I. L. prese immediatamente posizione e fece presente che il gruppo tattico « Nembo » doveva, a tutti gli effetti, esser considerato come una avanguardia del C. I. L. e che perciò, per ragioni morali e di impiego, non era opportuno il suo passaggio alle dipendenze di altra unità, specie in vista delle prossime azioni. In seguito a ciò, il comandante del Corpo polacco modificò il suo ordine e stabilì che il gruppo tattico<<Nembo » rimanesse alle dipendenze del C. I. L. Da questo contrattempo conseguiva ormai imperiosa per il C. I. L. la necessità di raccogliere al più presto e ad ogni costo tutte o gran parte delle proprie forze.
Dopo la giornata movimentata del 4, il comando del C. I. L. cercò di avvicinare alle posizioni del Fiumicello il maggior numero delle proprie forze. Così, oltre alla divisione « Nembo », interessata più direttamente a sostenere i propri reparti avanzati, anche la I brigata
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ebbe ordine di spostarsi dalla zona di Tolentino al fiume Potenza (sud di Treia). All'11° reggimento artiglieria fu dato ordine di proseguire il proprio movimento dalla zona di Petriolo - Loro Piceno Mogliano e raggiungere la zona a nord del fiume Potenza verso il torrente Monocchia (est di Appignano). Nello stesso tempo il CLXXXIV battaglione guastatori (colonna di sinistra del gruppo tattico) si schierò con 2 compagnie sulla riva destra del Fiumicello, mentre un battaglione della divisione « Nembo >> (il XIII) veniva, n~lla giornata del 5, autotrasportato da T eramo alla zona di Appignano. Da parte del comando del Corpo polacco fu intanto ribadito che il compito affidato al C. I. L. era quello di proteggere il fianco sinistro delle truppe polacche, e pii\ precisamente della divisione « Kresowa » , lungo la rotabile Filottrano- lesi. Quanto al nemico si erano potute raccogliere dai prigionieri notizie, le quali concordavano che a difesa di Filottrano (e) erano schierati due battaglioni di fanteria: uno nella zona occidentale e l'altro nella zona orientale. Si diceva inoltre che fra Cingoli e Cerreto vi fossero reparti della 5a divisione da montagna (probabilmente un battaglione « Jaeger »). Nello stesso tempo non erano mancati tiri di mortai tedeschi, i quali avevano causato perdite nei nostri reparti avanzati; e anche questo costituiva un altro elemento orientativo sull'attività del nemico. Il 5 luglio i polacchi riuscirono a conquistare Osimo . Il comando del 183° reggimento di fanteria paracadutista inviò allora, sull'albeggiare del g10rno 6, delle pattuglie verso Filottrano allo scopo di accertare se il nemico teneva sempre, e possibilmente con quale consistenza, quelle posizioni. Le pattuglie confermarono che i tedeschi continuavano a presidiare sempre in forze le posizioni di Filottrano. Nello stesso tempo giunse comunicazione che la 5~ divisione po(1) A sud di Ancona i tedeschi avevano predisposto le seguenti linee difensive: - linea ,<Frieda », sul fiume Chienti (in effetti risultò semplice linea Ji riferimento); - linea « Elfriede >,, poco più a nord, a un di presso all'altezza del fiume Potenza (anch'essa in efietti risultò semplice linea <li riferimento); -- linea « M achthild )>, tra il Musone e il Fiumicello - Filottrano - Osimo ... ; - linea « Edith », più a nord, da Castelbellino a S. Maria del Piano e ad Agugliano ...
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lacca « Kresowa )> aveva attraversato con parte delle sue forze il fiume Musone in località C. Catena (a nord- est di Filottrano) e stava, con le rimanenti forze, avanzando da est lungo la riva destra del fiume stesso in direzione di Filottrano. In relazione a ciò fu disposto che il gruppo tattico « Nembo » attraversasse il Fiumicello e puntasse su Filottrano (Ali. 36). Si ebbero così l'avanzata e l'attacco contro le posizioni di Filottrano.
su FILOTTRANO (6, 7, 8 E 9 La cittadina di Filottrano è posta su un colle alto 270 m. cd ha un largo dominio sulla zona collinosa circostante tra il fiume Musone e il lorrente Fiumicello. Dominando di conseguenza ogni possibile via J 'attacco, e per il fatto anche di appoggiarsi a costruzioni solide e robuste:: lanto <la cs~crc in grado di resistere validamente ai tiri intemi dcll'artigl,cria, la posizione di Filottrano costituiva per il difcnsorc un cccc::llentc appiglio tattico, al quale le posizioni avanzate sullo sperone di Tornasano ,1d est e su quello delle Grazie a sud - ovest assicuravano una con.veniente profondità. Vantaggio ancor più notevole era dato al difensore anche dallo sperone dell 'Imbrecciata che rendeva assai difficoltoso un attacco da sud. Nondimeno, malgrado tante difficoltà per l'attaccante, l'operazione costituiva per il C. I. L. una necessità fondamentale e indilazionabile, nel quadro generale ddle operazioni, per disarticolare e rompere il sistema (coincidente con la linea « Machthild ») di resistenze ritardatrici del nemico appoggiate: a grossi abitati dominanti, come Cingoli, Filottrano, ecc .. Il 6 luglio cominciarono le operazioni preliminari (Schizzo n. 10). Alle ore 13 circa le truppe polacche della divisione « Kresowa » miziarono da est il movimento di avvolgimento di Filottrano. Poco dopo, verso le 14,30, il gruppo tattico « Nembo» mos.re verso Filottrano secondo il dispositivo qui appresso indicato: - la colonna di destra (183° reggimento di fanteria paracadutista col XV battaglione in 1° scaglione), superato il torrente Fiumicello, avanzò lungo la direttrice est di Imbrecciata - q. r89- est di Filottrano, irradiando pattuglie anche su Montepulciano e C. Polenta (a sud di Filottrano); - la colonna di sinistra (CLXXXIV battaglione guastatori), ricevuto il cambio sulle posizioni che già occupava ad opera di un OPERAZIONI PRELIMINARI E ATIACGO
LUGLIO). -
Schizzo n° 10
LE AZIONI DEL C.I.L. SU FILOTTRANO (6 - 9 LUGLIO 1944)
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106 battaglione del 184° reggimento <li fanteria paracadutista (XIII), si raccolse verso Osteria Nuova e quindi si mise in movimento su la direttrice Osteria Nuova - Filottrano, avanzando in posizione alquanto arretrata rispetto alla colonna di destra; - il XIII battaglione paracadutisti (che aveva dato il cambio al CLXXX[V battaglione guastatori) si schierò nella zona di Villa Campo di Bove, a protezione del fianco sinistro del gruppo tattico; - il I gruppo da 75/ 27 e il II gruppo <la 100/22 del 184° reggimento artiglieria, schierati rispettivamente nella zona a est di q. 245 e in quella di C. Trucchia (l'una a nord - est e l'altra a nord di Appignano), furono destinati ad agire « in appoggio specifico alla colonna di destra »; il I gruppo da 105/28 e il IV gruppo da 75/18 dell'II reggiment0 artiglieria, schierati rispettivamente sul costone S. Antonio del Forane e nella zona di Villa Milesi, furono incaricati di assolvere « il compito di rinforzo a tali appoggi))' con direttrice di tiro: Filottrano. Il nemico oppose una forte r.::azione di fuoco all'avanzata dei nostri reparti, i quali perciò riuscirono a progredire assai faticosamente. A sera nondimeno, verse le ore 20, gli elementi di testa del XV battaglione raggiunsero q . 189. La reazione da parte tedesca si manifestò anche per via aerea con azioni di spezzonamento e di mitragliamento effettuate nella zona della divisione « Nembo )) poco prima della mezzanotte. Un aereo nemico bombardò nella notte anche Macerata. Nel frattempo, durante la notte, la I brigata, in ottemperanza a un precedente ordine, raggiunse le posizioni a sud di Treia, sul fiume Potenza. In questo modo il ·comandante del C. I. L. si mise in grado di poter disporre, per l'azione decisiva su Filottrano, di circa due terzi della propria fanteria. 0
Anche il giorno 7 (1), il nemico, sfruttando le vantaggiose condizioni offertegli dal terreno e dall'abitato, continuò ad ostacolare fortemente l'avanzata dei nostri reparti. Due compagnie del XV batta(1) Per il servizio sanitario vennero dislocati a Macerata nella giornata del 7 il 470° ospedale da campo e la 51" sezione di sanità. Al C. I. L. erano state frattanto assegnate, per le urgenti riparaz ioni, due officine mobili p,·santi, le quali erano entrate a far parte organica : la 59a O .M.P. dal 27 giugno e la 628 O.M.P. dal 6 luglio.
107 glione paracadutisti, avanzando faticosamente a est di Filottrano, occuparono verso le ore 12 le posizioni a cavallo della strada per Villanova, mentre un'altra compagnia (45a) raggiunse alla stessa ora la località di Monttpulciano, fatta segno al fuoco di armi automatiche e di mortai. In considerazione della tenace resistenza oppasta dalle truppe germaniche, l'azione su Filottrano venne allora rimandata all'indomani mattina allo scopo di permettere - sulla base dei nuovi elementi raccolti con le azioni preliminari - una adeguata organizzazione dell'attacco. A tale proposito il comandante del C. l. L. e il comandante della divisione polacca « Kresowa », incontratisi in località Ccntofìn-estre, concordarono: a) che l'attacco su Filottrano sarebbe stato eseguito dai nostri reparti secondo questo concetto d'azione: manovrare esercitando lo sforzo maggiore da est sulla destra, in corrispondenza della direttrice Villanova - Filottrano, e mssidiare tale sforzo con un attacco concomitante da sud; b) che l'azione sarebbe stata effettuata dall'intera divisione « Nembo » :;u-ticolata in due colonne e una riserva: - colonna di destra, la più forte, costituita dal 183° reggimento di fanteria paracadutista col XV battaglione in 1° scaglione e il XVI battaglione in 2° scaglione; compito: attaccare da est a cavallo della rotabile Villanova - Filottrano; - colonna di sinistra, costituita dal solo XIII battaglione paracadutisti del 184° reggimento fanteria (il battaglione sarebbe stato autotraspartato nella notte sull'8 dalla zona di Villa Campa di Bove); compito: effettuare una azione sussidiaria, rispetto alla colonna di destra, attaccando Filottrano da sud a cavallo della rotabile Imbrecciata - Filottrano; - riserva divisionale, costituita dal CLXXXIV battaglione guastatori e dal XIV battaglione paracadutisti del 184° reggimento fanteria (battaglione in arrivo per la sera del 7); compito: gravitare verso la destra dove si sarebbe svolto l'attacco principale; e) che l'attacco alle posizioni di Filottrano avrebbe avuto inizio l'indomani 8 luglio alle ore 7, dopo un'ora <li preparazione di artiglieria;
d) che Ì'attacco sarebbe stato appoggiato come appresso (Ali. 37):
108 - I gruppo da 75 / 27 e II gruppo da 100/22 del 184° reggimento artiglieria <(Nembo», in appoggio specifico alla colonna dj destra; - IV gruppo da 75 / I 8 dell' II reggimento artiglieria, in appoggio specifico alla colonna di sinistra (doveva anche essere orientato a muovere per assvmere uno schieramento più avanzato, previ accordi col comandante della colonna); - I gruppo da 105/28, II gruppo da rno/22 e lll gruppo da 75/18 dell'u reggimento artiglieria - schierati rispettivamente sul costone S. Antonio del Forone, nella zona di C. Staffolani e in quella di C. Antonini - e il CLXVI gruppo da 149/19, con schieramento ancora da definirsi (1), avrebbero costituito <( artiglieria massa di manovra», assumendo come direttrice di tiro « quella determinata dall'ambito di Filottrano ». Inoltre l'artiglieria polacca avrebbe dato il suo concorso all'azione con 2 gruppi pesanti di medio calibro e 2 reggimenti leggeri da campagna. Era pure previsto il concorso di carri armati pesanti della Sa divisione « Kresowa )). Ad evitare poi che, con lo spostamento e l'impiego del XIII battaglione paracadutisti quale colonna d'attacco, la sinistra della divisione « Nembo » restasse scoperta, il comandante del C. I. L. dispose che la I brigata facesse ancora uno sforzo « per passare con la sua testa di colonna il torrente Monocchia e spingersi il più avanti possibile m· direzione Appignano - Molino Campo di Bove », in maniera da assicurare il fianco sinistro della divisione « Nembo » ad ovest della rotabile Macerata - Filottrano - lesi (2). Quanto al nemico si erano potute attingere, nel corso delle operazioni preliminari, altre notizie. I due battaglioni che presidiavano le posizioni di Filottrano appartenevano al 994° reggimento ed avevano una forza : uno di circa 300 uomini e l'altro poco meno intorno O
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(r) Sotto la data del 7 luglio il CLXVI gruppo cannoni da 149/19 passò per l'impiego alle dipendenze del comando dell ' JI 0 reggimento artiglieria, schierandosi nella zona di Osteria Nuova. (2) Si deve tener presente lo sforzo conùnuativo cui la I brigata era stata sottoposta nei giorni precedenti per avvicinarsi, con lunghe marce a p;edi, .1! fronte di combattimento. Compreso di ciò il comandante del C. I. L. volle evitare nel suo ordine il tono troppo imperativo e usò invece quest'altra frase che ottenne lo stesso effetto: « Chiedo alla I brigata ancora uno sforzo ... ».
ai 250. Erano rinforzati da 3 carri armati o semoventi, da 4-5 autoblinde e da un numero imprecisato di pezzi controcarri da 75/ 40. Malgrado i battaglioni fossero di forza ridotta, il loro armamento in armi automatiche e mortai risultava tuttavia pressochè al completo. Inoltre, i reparti di fanteria potevano contare sull'appoggio efficace di una considerevole massa di artiglieria, di molto superiore a quanto in un primo tempo si era potuto prevedere. Contro queste forze germaniche venne predisposto, come abbiamo visto, e organizzato l'attacco in modo da assicurare il più possibile tutte le premesse per il successo. In si ntesi il C. I. L. mirò a garantire per sè : a) la superiorità nella manovra degli uomini impiegando 5 battaglioni di fanteria (della forza di 400-500 uomini ciascuno) contro i 2 battaglioni tedeschi; b) una superiorità - presunta - della massa di fuoco pesante per la manovra dei proietti (e) predisponendo il fuoco di 2 gruppi del 184° reggimento artiglieria, di 4 gruppi dell'n~ reggimento artiglieria, di I gruppo <la 149 / 19, nonchè di 2 gruppi pesanti di medio calibro e 2 reggimenti leggeri da campagna polacchi: massa di artiglieria, come si vede, ragguardevole in rapporto al numero dei battaglioni di fanteria attaccanti; c) la disponibilità eventuale di mezzi corazzati potenti, come i carri « Sherman » della 5• divisione polacca « Kresowa »; d) la piena sicurezza ai. fianchi, in quanto sulla destra avrebbe agito, a stretto contatto e in appoggio, la divisione polacca « Kre- · sowa », mentre la sinistra sarebbe stata garantita e protetta dalla I brigata, in grado, quest'ultima, di costituire anche, eventualmente, una potenziale riserva. L'8 luglio alle ore 6 cominciò il tiro di preparazione di artiglieria che durò sino alle ore 7, ora in cui le fanterie della divisione « Nem(1) A causa delle note difficoltà dei me-1.zi di trasporto, il comando del C. I. L., però, per l'azione di Filottrano potè disporre complessivamente di soli 5.000 colpi di artiglieria. Di essi furono .:onsumati in un giorno (1'8) 4.500 colpi, e fu quindi fortuna che i tedeschi abbandonassero nella notte la località, altrimenti il C. 1. L. si sarebbe trovato in crisi per mancanza di munizioni d'artiglieria (da dichiarazioni del comandante del C. I. L. fatte in una riunione del 10 agosto 1944 al Capo di S. M. dell'Esercito).
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bo » avrebbero dovuto scattare all'attacco. Senonchè questo, per contrattempi e circostanze varie, ebbe inizio alle ore 7,30 circa, con un lieve ritardo quindi rispetto al previsto. Attraverso dure lotte durate circa tre ore gli attaccanti riuscirono a portarsi fino al margine orientale dell'abitato di Filottrano. Da questo momento la lotta si trasformò in un combattimento casa per casa per snidarvi i nuclei nemici asserragliatisi dentro (All. 38). Verso le ore 15, i tedeschi sferrarono un contrattacco con l'appoggio di carri e di semoventi, costringendo i reparti avanzati del battaglione paracadutisti in 1° scaglione a retrocedere. Nel ripiegamento la 45a compagnia fu tuttavia lasciata a caposaldo nel fabbricato dell'ospedale. Verso le ore 19 però, due compagnie di paracadutisti effettuarono, con l'appoggio di 5 carri armati « Sherman >> della 5a divisione polacca « Kresowa », un impetuoso contrattaèco che permise loro di riprendere il contatto con la 45a compagnia, la quale potè così sganciarsi in gran parte dal nemico. Ma una nuova azione degli elementi blindati germanici e la sopraggiungente oscurità vietarono cli mantenere gli obiettivi raggiunti (1). Durante la notte sul 9 il nemico evacuò Filottrano portandosi, sotto la protezione di tiri intensi e prolungati della propria artiglieria, sulla sinistra del fiume Musone. Fu così che, verso le ore 6 del 9 luglio, pattuglie del XIII battaglione paracadutisti (184° reggimento fanteria), spinte innanzi per saggiare la situazione, si imbatterono in una resistenza debole operata solo da elementi ritardatori tedeschi con qualche arma automatica. Nel breve scontro che ne seguì, gli elementi nemici furono posti in fuga o catturati. Successivamente il XIV battaglione paracadutisti entrò in Filottrano issando il tricolore liberatore sul paese tanto tenacemente conteso. Nella giornata del 9 la divisione « Nembo » assunse il seguente schieramento (Schizzo n. r,): - comando di divisione: un chilometro a sud di Villanova; (1 ) Alle ore 14,20 circa il comandante dell'artiglieria del C. I. L. aveva anche dispasto che venisse costituito un gruppo di formazione con la 5• batteria da 100/22 e la 3a batteria eia 149/19 col compito <li assumere uno ~chierameoto avanzato nella zona di Imbrecciata - C. Spada (osservatorio a Filottrano). Verso le ore 20 però, in seguito agli avvenimenti, fu disposto che tale formazione non avesse più luogo.
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IL COSTONE DELL lMRRECC IATA
PEZZO
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DEL C . I. L. TRAINATO A BRACCIA
Schiuo n° 11
SCHIERAMENTO DEL C.I.LNELLA ZONA o• nLOTTRANO ( 9·10 LUCLIO 1944)
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- 183° reggimento di fanteria paracadutista (XV e XVI battaglione): nella zona di Centofinestre; - 184° reggimento di fanteria paracadutista, col XIII battaglione a ovest di Filottrano (tra il cimitero, le Grazie e contrada S. Giobbe, con pattuglie a Storaco e verso la valle del Troscione) e il XIV battaglione a Filottrano; - 184° reggimento artiglieria (I gruppo da 75 / 27 e II gruppo da 100/22) : nella zona di Contrada Vallevecchia (a est di Filottrano). La I brigata si schierò, fronte ad ovest, tra Filottrano e il torrente Fiumicello, sul versante occidentale del costone di Montepulciano con (All. 39): - XXIX battaglione bersaglieri, rinforzato da 2 sezioni controcarri da 57 / 50 (della I 6a batteria), sulla destra, verso i due impluvi di testata di Rio Barbara; - battaglione alpini « Piemonte » (1), rinforzato dalla batteria alpina e da I sezione controcarri da 57 / 50 (della 16· batteria), sulla sini stra, tra il XXIX btg. bersaglieri e il torrente Fiumicello a sud ; - XXXIII battaglione bersaglieri, in riserva; - il IV gruppo da 75/13 someggiato e anche il IV gruppo da 75/18 motorizzato (u reggimento artiglieria) furono destinati allo sbarramento dei due settori di battaglione. Allo scopo inoltre di garantire il fianco sinistro dello schieramento del C. I. L., il comando del II Corpo polacco dispose che il 12° reggimento ulani (polacco), a partire dal 9 luglio, passasse alle dipendenze operative del C. I. L. operando ad ovest della I brigata. 0
Le perdite subìte da entrambe le parti nelle giornate del 6, 7, 8 e 9 luglio (comprese quindi le operazioni preliminari), furono gravi. Le perdite nostre ammontarono complessivamente a 56 morti e a 231 feriti (2) ; inoltre 59 furono dati per dispersi (3), la maggior parte (1) Il battaglione alpini « Monte Granero », che era ancora indietro, si spostò autocarrato da Miglianico e raggiunse nella giornata del 9 la zona di Appignano. (2) Dati ricavati dal diario storico del C. I. L. e che contrastano alquanto con quelli contenuti nella relazione (Ali. 38): 41 morti e 209 feriti. C'è da tener presente però che q ueste ultime perdite sono riferite alla sola giornata dell'8 luglio in cui anche il diario reca: 4r morti f: 193 feriti. (3) La relazione (Ali. 38) reca 81 dispersi, 70 dei quali sono risultati pai o Caduti o feriti ricoverati in ospedali presso unità sanitarie polacche.
dei quali si ritenne fosse costituita da feriti sgombrati su formazioni sanitarie polacche o anche da Caduti non ancora accertati. Due carri armati « Sherman » polacchi e un pezzo controcarro italiano furono messi fuori combattimento. Per il nemico, pur non potendo fare un computo esatto per ragioni intuitive, le perdite risu' arono ancor più gravi: furono accertate circa 90 salme di tedeschi; inoltre, da dichiarazioni di civil i del luogo, i tedeschi - a prescindere dallo sgombero dei feriti fatto nelle giornate di combattimento - avrebbero sgombrato nella notte dall'8 al 9 tre autocarri carichi di salme recuperate. Alle truppe germaniche vennero anche catturati 43 prigionieri. Nel complesso le perdite del nemico poterono essere valutate a circa il 50 % della sua fanteria.
L'entità delle perdite è una chiara testimonianza dell'asprezza e dell'accanimento con cui si svolsero i combattimenti sulle contese posizioni di Filottrano. L'azione venne preparata, da parte del C. I. L. , con metodo e condotta senza precipitazione e con gradualità e razionalità. Dopo aver effettuato delle operazioni preliminari, che servirono a dare un utile quadro orientativo d'insieme, il comando del C. I. L. impostò l'attacco sulla base di premesse fondate sulla superiorità morale e materiale e tali che dessero sicura garanzia d i successo. Nondimeno l'azione si rivelò ancor più aspra e più difficile del previsto, in quanto la violenza della reazione del nemico conferì in qualche momento al combattimento quella drammatica incertezza, la quale è stata sempre ed è una delle caratteristiche che contrassegnano le vicende della lotta in guerra e dove si rivelano in tutto il loro reale valore le qualità più profonde e più solide dei comandanti e dei soldati. L'azione segnò in definitiva il successo delle armi italiane e, con 1a vittoria, rimasero premiati lo slancio e il valore dimostrati d alle truppe del C. I. L. - e in particolar modo della divisione « Nembo >> - le quali, sostenute dalla propria artiglieria, avanzarono reiterando con risolutezza ed energia gli attacchi. Merita di esser ricordato l'efficace e generoso concorso dato dai polacchi sia con la propria artiglieria che con i carri << Sherman )). Ma se è g iusto nella vittoria esaltare il valore e la risolutezza delle proprie truppe, è pure doveroso riconoscere cavallerescamente che in tutte quelle aspre giornate anche 8
il nemico seppe dimostrare non meno valore e non meno risolutezza delle truppe attaccanti. La notizia della vittoria di Filottrano fu accolta con compiacimento dai comandi alle2ti. Il gen. Leese, comandante dell'8a armata britannica, inviò subito al comandante del C. I. L. il seguente messaggio telegrafico : « A Lei e alle sue truppe le mie migliori congratulazioni per il successo della conquista di Filottrano dopo duri combattimenti)>. Il giorno 11, dopo ricevuta la relazione del comandante del Corpo polacco, scrisse ancora per esprimere il suo compiacimento per il fatto che gli uomini del C. I. L. avevano << brillantemente saputo agire nel corso del duro combattimento che (aveva) portato alla conquista di Filottrano » (Ali. 40).
CAPO V SULLE POSIZIONI DEL FIU ME M usONE. Dopo l'azione di Filottrano, il comandante del Corpo polacco ordinò: - che le forze poiacche attaccassero in direzione di Polvçrigi Agugliano per procedere poi, verso nord-est, alla conquista di Ancona ; - che le truppe del C. I. L., rinforzate dal 12° reggimento ulani della s" divisione polacca « Kresowa », proteggessero il fianco ginistro delle forze polacche attaccanti. Sulla base di tali ordini il comandante del C. I. L. (10 luglio), dopo aver espresso il suo intendimento di proteggere il fianco sinistro delle truppe polacche attaccanti con uno schieramento difensivo sulle posizioni immediatamente a sud del fiume Musone, e precisamente con una occupazione nucleare lungo la posizione di resistenza sull'asse Monte Polesco - Serra di San Pietro - Storaco - Colle Montearmato - S. Ignazio - Bonacci - Molino Campo di Bave - C. Trucchia - Appignano, dispose (All. 41) :
a) che avanti alla posizione di resistenza, lungo l'asse anzidetto, venissero spinti elementi mobili di osservazione in una zona di sicurezza il cui limite anteriore (linea di sicurezza) doveva correre lungo la riva destra del .fiume Musone - Colle Cardinali - fosso della Saltregna - torrente Fiumicello - scolo dei Perinei;
b) che la divisione <<Nembo» occupasse la posizione di resistenza tra Monte Polesco (incluso) e Storaco (escluso), sostituendo per le ore 6 del giorno II gli elementi. della 6" brigata polacca schierati ;l Monte Polesco;
e) che la I brigata occupasse la posizione di resistenza tra Storaco e Appignano, con forze non inferiori al battaglione a sud del torrente Fiumicello, e dislocando la riserva nella zona Filottrano -
II6 Montepulciano (impiego della riserva vincolato agli ordini del comando del C. I. L.);
d) che il 12° reggimento ulani polacco tenesse sotto sorveglianza lo schierame·nto nemico tra il fosso della Saltregna e la rotabile Cingoli - Macerata; e) che il IX reparto d'assalto costituisse riserva e intanto, al suo arrivo, si affiancasse al 12° reggimento ulani per azioni di esplorazione ed eventuali colpi di mano ;
f) che per l'artiglieria : - il 184° reggimento artiglieria fosse a completa disposizione della divisione « Nembo 1> con orientamento generale a nord; sarebbe stato rinforzato, al suo arrivo, dal V gruppo someggiato; - l'artiglieria della I brigata venisse rinforzata dal IV gruppo da 75/18 dell'11° reggimento artiglieria, con orientamento generale verso ovest; - le rimanenti artigLierie del C. I. L. costituissero massa di manovra schierandosi prevalentemente a cavallo delle colline a sud di Filottrano in modo da poter agire in tutte le direzioni. Quanto al limite di destra del settore - tra 5a divisione « Kresowa » e C. I. L. - fu stabilito che esso passasse per Contrada Camparoli - Centofìnestre - Cura Nuova - Monte Polesco - Contrada i Monti. Lo schieramento difensivo della divisione « Nembo i> e della I brigata doveva in definitiva, secondo gli ordini del comandante del C. I. L., assumere un andamento a semicerchio con la convessità rivolta verso nord e verso ovest. Nella parte interna vi sarebbero state sia la riserva che le artig:ierie, in maniera da poter fronteggiare la situazione in qualsiasi tratto del settore e assolvere il compito precipuo che era quello di garantire il fianco sinistro delle truppe polacche attaccanti. Questo schieramento andava però inteso, non in funzione statica, ma in funzione dinamica in quanto le unità del C. I. L. dovevano essere costantemente orientate a procedere oltre e quindi a forzare il fiume Musone per poter partecipare, sia pure indirettamente, alla battaglia per la liberazione di Ancona. In esecuzione degli ordini anzidetti, tra Monte Polesco e Appignano vennero schierati 6 battaglioni in 1° scaglione e 3 battaglioni in 2° scaglione; in particolare (Schizzo n. 12): a) la divisione « Nembo » si schierò per ala con: - comando divisione circa 500 m. a sud di Filottrano;
Schizzo n!12
SCHIERAMENTO
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C.J.L. A SUD on f MUSONE
(12 LUGLIO 1944)
Honlgfplesco
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r=rc.1.L. V.'.. lfl§nardi
•• Appignano
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- 183° reggimento fanteria, a destra, con un battaglione (XVI) in 1° scaglione sulla posizione di resistenza, nella zona C. S. Pietro - Monte Pomarolo-q. 147, e un battaglione (XV) in 2° scaglione a Contrada i Sabbionicci, con una compagnia a q. 231 (circa 500 m . a sud- est); - 184° reggimento fanteria, a sinistra, con i due battaglioni in 1° scaglione: il XIII a destra sulle posizioni di Serra di San Pietro tra C. S. Pietro e C. Pacazzocchi; il XIV tra C. Pacazzocchi e q. 174 (circa 500 m. a sud di C. Gabrielloni) ; - CLXXXIV battaglione guastatori, in 2 ° scaglione, nella zona C. Orioli- C. Tassi (a nord- est di Centofinestre}, con una compagnia a Monte Polesco ; - 1k4° reggimento artiglieria col I gruppo da 75/27 nella zona di C. Corallini (ovest di Filottrano), II gruppo da 100/22 nella zona di Villanova (nord - est di Filottrano);
b) la I brigata si schierò anch'essa-per ala con: - comando brigata a C. Spada (circa 2 km. a sud - est di Filottrano); - 4° reggimento bersaglieri, a destra, con un battaglione (XXIX) in 1° scaglione sulla posizione di resistenza, tra Storaco e C. Orsini (nord di S. Ignazio) nella zona di Montearmato, e un battaglione (XXXIlI) in 2° scaglione nella zona poco a nord di Montepulciano; - 3° reggimento alpini, a sinistra, con i due battaglioni in 1° scaglione : il battaglione « Piemonte », a destra sulle posizioni tra C. Orsini e C. Carampi e il battaglione <( Monte Granero » (con la sua batteria alpina) tra Villa Campo di Rove e Appignano; - IV gruppo someggiato da 75 / 13 (unitamente alla batteria alpini « Piemonte », in assegnazione temporanea) nella zona di C. Nuova (circa 3 km. a sud di Filottrano), incaricato della difesa delle posizioni del 3° reggimento alpini; il IV gruppo da 75/ 18 motorizzato (dell'n° reggimento artiglieria e in assegnazione temporanea) a Contrada S. Giobbe (sud di Filottrano), incaricato della difesa delle posizioni del 4° reggimento bersaglieri ; e) l 'u reggimento artiglieria si schierò con: I gruppo da 105/28 poco a sud di Tornasano; II gruppo da 100/ 22 nella zona di S. Maria (circa 2 km. a sud di Filottrano); III gruppo da 75/ 18 nella zona di C. Delmonte (est di Filottrano); CLXVI gruppo da 0
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149/ 19 nella zona di C. Santoni (sud-est di Imbrecciata): compito: massa di manovra;
d) comando tattico del C. I. L. a Villa Mignardi (circa 2 km. a nord - est di Appignano). A ovest di tale schieramento si dispose il r2° reggimento ulani polacco cui si affiancò il IX reparto d'assalto (x).
Quanto al nemico, da dichiarazioni di prigionieri risultava che esso occupava Cingoli con una cinquantina di uomini, ai quali era stato affidato il compito di ritardare l'avanzata dei nostri reparti. Nel settore del C. I. L. i tedeschi, a causa delle gravi perdite, si diceva fossero stati costretti a rivedere e rimaneggiare il proprio schieramento. La loro attività intanto si era limitata a tiri di disturbo di artiglieria e di mortai nella zona di Filottrano. Dall'insieme delle varie informazioni si poteva ritenere che le forze avversarie opposte al C. I. L. ammontassero a circa due reggimenti, ai quali avrebbero potuto però dare il loro concorso i reparti schierati lateralmente. Un battaglione (I del 194° fanteria) era dato come schierato a cavallo della rotabile Cingoli - lesi, con presidi leggeri a sud del fiume Musone; altro battaglione (I del 211° fanteria) risultava schierato a sbarramento della rotabile Filottrano - lesi. m CINGOLI ( 13 Da ricognizioni eseguite dal 12° reggimento ulani e da notizie fomite da civili venne confermato che i tedeschi avevano alleggerito il loro schieramento difensivo nella zona di Cingoli. In relazione a ciò il comandante del C. I. L. venne nella determinazione di modificare il suo concetto d'azione secondo questi intendimenti (Ali. 42) : VARIANTI NELLO SCHIERAMENTO - LIBERAZIONE
LUGLIO). -
(1) In data 27 giugno giunse nella zona d'impiego del C. I. L. uno squadrone volontari del I raggruppamento « Guidè » passando alle dipendenze del IX reparto d'assalto il quale, l' u luglio, si trasferl da Chieti alla zona avanzata e, sotto la data del 15 luglio, cessò di far parte della II brigata e passò (insieme con lo squadrone volontari del I raggruppamento «Guide») alle dirette dipen~ denzc del comando del C. I. L.. Con l'arrivo dello s1uadrone volontari del I raggruppamento «Guide », anche l'arma di cavalleria venne ad essere rappresentata tra i reparti combattenti del C. I. L. .
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saggiare lo schieramento nemico sulle alture di Cingoli adattando opportunamente il oroprio schieramento; - procedere, nel caso di situazione favorevole, all'occupazione di Cingoli con azione di sorpresa; -- rettificare il proprio schieramento dopo aver rastrellato la zona a sud del fiume Musone. In conseguenza dispose :
a) che la I brigata modificasse il proprio schieramento portando il battaglione alpini « Piemonte » sulle posizioni di C. Simonetti - Col della Saltregna (mantenendo sempre sulla destra la saldatura col XXIX battaglione bersaglieri) e spostando il battaglione alpini « Monte Granero » sulle posizioni di Villa Campo di Bovc - Case Simonetti (movimenti da compiersi nella notte sul giorno 13); b) che il IX reparto d'assalto, rinforzato da r sezione (1) da 100 / 22 del Il gruppo 11° reggimento artiglieria e da 1 sezione controcarri da 57/50, assumesse contemporaneamente uno schieramento a blocchi di compagnia nella zona di A venale - C. Pacetti Palazzo Raffaelli e cercasse, con ricognizioni, di saggiare la consistenza nemica sulle posizioni di Cingoli; e) che il 12° reggimento ulani polacco schierasse propri elementi sui costoni della R.ne Pian della Pieve e sulle colline della Castelletta allo scopo di garantire, da eventuali sorprese, il fianco scoperto occidentale dello schieramento del C. I. L. ; d) che in un tempo successivo, dopo l'occupazione di Cingoli, le unità dipendenti oriemassero la propria azione : - la divisione «Nembo » ad assicurare lo schieramento difensivo tra C. Ninchi e Monte Polesco con 2 battaglioni in 1° scaglione; - la I brigata a portare lo schieramento difensivo sulla Jiva destra del Musone tra Molino della Codarda e C. Ninchi con 2 battaglioni in 1° scaglione ; - il IX reparto d'assalto e il 12° reggimento ulani a rastrellare la zona da eventuali elementi nemici procedendo per le alture a nord di Cingoli sino alla riva destra del Musone e adottando uno schieramento in profondità a protezione del fianco sinistro del C. I. L. In questo modo, in relazione alla disponibilità dei battaglioni, lo schieramento sarebbe risultato abbastanza profondo e avrebbe con· (1) Successivamente una intera batteria (6").
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tenuto, pur mantenendo, nella momentanea battuta d'aspetto, un atteggiamento difensivo, tutti gli elementi per passare rapidamente ali'azione offensiva. Intanto continuavano gli scontri tra le nostre pattuglie e le pattuglie nemiche, mentre l'artiglieria tedesca esercitava la sua attività in maniera piuttosto intensa allo scopo di intralciare i mowimenti e gli schieramenti dei nostri reparti. Il giorno 13, verso le ore 9, Cingoli - un paese appollaiato in 1:i.. rna ad un colle - uenne occupata. A tal proposito, nel pomeriggio del 12, un ufficiale ed un soldato del IX reparto d'assalto effettuarono, in abito borghese, un'audace ricognizione del paese, occupato da un distaccamento tedesco. Al mattino successivo, dopo aver serrato nella notte a breve distanza dalle mura dell 'abitato, il IX reparto d'assalto piombava (con una compagnia) su Cingoli inducendone i di(ensori , colti di sorpresa, a sgomberare frettolosamente con perdite. Grosse pattuglie, malgrado la intensa reazione nemica effettuata con artiglierie e mortai, si lanciavano subito all'inseguimento e penetravano profondamente, realizzando, in alcuni scontri particolarmente brillanti, l'annientamento di elementi ritardatori avversari e la cattura di prigionieri e di armi. In seguito all'occupazione di Cingoli, il comando del C. I. L. si affrettò a disporre (Ali. 43): 1° che il IX reparto si raccogliesse a difesa dell'abitato, spingendo pattuglie verso la riva destra del Musone ( « in direzione nord , nord - est e nord - ovest »);
2 ° - che la I brigata inviasse una compagnia a presidiare q. 271 di Colle Cardinali, spingendo pattuglie su Borghetto e Cervidone;
3° - che il 12° reggimento ulani polacco procedesse in direzione di Col1e di Catafolle e Colle Marcianello, a nord e nord - est di Cingoli.. Inoltre, allo scopo di consentire al 12° reggimento ulani ogni possibilità di sistemazione e di rifornimenti, fu un po· modificato lo schieramento del battaglione alpini « Monte Granero >1 portandolo nella zona di Villa Campo di Bove - C. Felici, con l'incarico di estendere l'occupazione possibilmente a nord del torrente Fiumicello. Furono pure stabiliti i limiti di settore (Ali. 44): - tra I brigata e r2·' reggimento ulani : C. Morelli - C. Battaglia - impluvio di rio Cercsano - torrente Fiumicello - scolo dei Perin-ci - Appignano ;
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- tra ·12° reggimento ulani e IX reparto d'assalto: C. Battaglia - fosso delle Casette - C. Felici - Villa Castiglioni. Verso le ore 17,30, sempre del 13 luglio, in seguito ad ordine verbale del comando della I brigata, la 7.. compagnia del XXIX battaglione bersaglieri fu inviata ad occupare Colle Cardinali, che risultava presidiato dal nemico. Dopo circa due ore di combattimento l'avversario fu sopraffatto e la posizione potè essere occupata. Dalla compagnia furono distaccate delle pattuglie in località Borghetto e Cervidone, le quali, dopo constatato che tanJo l'una che l'altra località erano sgombre dal nemico, ripiegarono a notte su Colle Cardinali; quindi la compagnia, avendo ormai assolto il proprio compito, poco prima della mezzanotte fu fatta ripiegare. Durante l'azione essa fu soggetta a tiri di artiglieria e di mortai effettuati dal nemico.
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Nelle azioni della giornata i nostri reparti subirono le seguenti perdite: 5 morti e 7 feriti. Perdite del nemico: 8 morti accertati; 12 prigionieri, 3 mitragliatrici e materiale vario catturato.
MovIMENTO DI REPARTI E A1TIVITÀ DI PATIUGLIE. - Mentre i reparti della divisione « Nembo » e della I brigata andavano sistemando il proprio schieramento sulla destra del Musone, anche la li brigata fu fatta affluire nella zona d'impiego trasferendola da quella di Chieti alla zona a sud - est di Filottrano, in maniera da poter essere pronta a partecipare alle imminenti operazioni di forzamento del fiume Musone, come vedremo appresso. Nella giornata del 14 luglio fu disposta la sostituzione nella zona di Cingoli del JX reparto d'assalto col CLXXXIV battaglione guastatori, passato, dalle ore 12, alle dipendenze dirette del comando del C. I. L.. Il IX reparto d'assalto fu portato a sud - est di Filottrano, tra C. Pironi e Case Focanti. Sempre nella giornata del r 4, il r2° reggimento ulani polacco cessò di essere alle dipendenze operative del C. I. L.. In conseguenza il comandante del C. I. L. dispose che il battaglione alpini « Monte Granero » modificasse ancora il proprio schieramento occupando col grosso delle sue forze il costone della collina della Castelletta e tenendo inoltre pattuglie mobili di osservazione sull'antistante costone del Pian della Pieve. Il collegamento tra il battaglione « Monte Granero ;, e il battaglione guastatori doveva essere assicurato mediante posti fissi di entrambi i reparti a Treviggiano. Come si vede, lo schie-
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ramento veniva modificato con uno spostamento dei reparti del battaglione « Monte Granero » più verso ovest che verso nord, cosicchè la sinistra continuava a costituire, nella configurazione generale dello schieramento del C. I. L. , come uno scaglione arretrato, atto perciò a garantire il fianco scoperto. Prima che il IX reparto d'assalto venisse sostituito, una sua pattuglia, inviata verso il fiume Musone, si scontrava il 14, in località S. Biagio a nord di Cingoli, con una pattuglia tedesca e l'annientava. Perdite nemiche : 6 morti e 2 prigionieri. L 'indomani da nostre pattuglie si ebbe notizia che il nemico aveva rioccupato Colle Catafolle e Colle Cardinali. Il giorno 16 una pattuglia del battaglione alpini « Piemonte », spintasi sino a Cervidone, &<>rprendeva dei tedeschi in una postazione e li annientava. Nello stesso giorno, una grossa pattuglia nemica di circa 30 uomini :issaliva una nostra postazione a q. 178 di C. Fra$Chetale (nei pressi della riva destra del Musone), ma veniva respinta; perdite nostre: I morto e 1 disperso. La frequenza di questi ~contri <li pattuglie stava a dimostrare - ciò che d 'altronde rientrava nella logica di guerra - con quale impegno gli avversari, in previsione di serie operazioni che si ritenevano ormai imminenti, cercassero di attingere elementi che meglio potessero servire a orientare la propria azione; e stava pure a dimostrare che da parte germanica continuava a esserci un certo irrigidimento nella condotta tattica. In vista intanto delle nuove operazioni, il C. I. L. era riuscit~ a raccogliere tutte le sue forze. Era questo un fatto importante sia perchè il comandante poteva finalmente, nella economia operativa del!' azione, far sentire il peso ta~jco della totalità delle sue forze; .sia perchè poteva ora riuscirgli più agevole la manovra delle unità con la conseguenza inoltre di poter assicurare una efficace alimentazione della battaglia; sia pcrchè gli si offriva, infine, la possibilità, nel progredire dell'avanzata, di far rotare e di alternare nei gravosi compiti di Ia schiera le unità dipendenti. Vedremo, infatti, che per il forzamento del Musone la divisione « Nembo n - che aveva operato sempre in 1• schiera dalla zona di Orsogna alla riva destra del Musone - sarà tenuta in 2a schiera e sarà impiegata in sua vece, in l a schiera, la II brigata che per lungo tempo era stata tenuta in posizione molto arretrata.
IL FORZAMENTO DEI. .MusONE E LA MANOVRA DI S.
MARIA NuovA. -
Il Musone è un fiume con acqua perenne (1), alimentato (nell'alto corso) anche da una grossa sorgente esistente verso ponte Pietrella. Durante il suo corso dirama vari canali da molino. Il suo alveo è ghiaioso. Nel tratto che interessa si presenta, verso occidente, frequentemente incassato; verso oriente, dai pressi del ponte della rotabile Filottrano - lesi in poi, con sponde basse e praticabili, in valle ampia e coltivata, con molti e buoni passaggi. Tra i guadi è da ricordare quello tra Monte Polesco e Case Nuove. Il fiume in sè non poteva perciò esser considerato un serio ostacolo. Senonchè il nemico ne aveva aumentato il valore organizzandosi a difesa lungo la riva sinistra e distaccando - come d'altronde era stato constatato negli scontri dei giorni precedenti - elementi sulle alture di riva destra nella zona ad ovest della rotabile Filottrano - lesi. Stando alle informazioni del comando polacco c'.era persino da ritenere che i tedeschi avrebbero opposto una resistenza accani ta (2). Fermo restando come obiettivo la conquista di Ancona, il comando del Corpo polacco intendeva impegnare il nemico con la destra (3a divisione « Carpatica ») e manovrare a fondo con la sinistra (5• divisione « Kresowa » e II brigata corazzata). Al C. I. L. era affi<lato il compito di (Ali. 4 5): - attaccare lungo l'asse Villa Spada - Rustico per conquistare ~· 220 e Rustico allo scopo di coprire e assicurare il fianco sinistro della massa di manovra polacca (5• divisione « Kresowa » e II brigata corazzata, le quali avrebbero agito avendo come obiettivi rispettivamente Monte della Crescia e le posizioni di Croce di S. Vincenzo e di Monte Bogo), eseguendo quindi forti ricognizioni in direzione di S. Maria Nuova e C. Cappanera ; - impegnare col fuoco il nemico in direzione di C. Baleani e Castel Rosina allo scopo di distrarre la sua attenzione. Il comandante del C. I. L. intendeva assolvere tali compiti secondo questo ,:oncetto d'azione: impegnare il nemico con la sinistra (I brigata) e manovrare a fondo, in direzione di Rustico, con la de stra (II brigata). Più particolarmente intendeva: (1) V. Monografia, del com ando Corpo di S. M ., n. 4 2 dell'Italia ce111rale, P. I, voi. II, pag. 239. (2) L'ordine di operazione n. 5 del comando del II Corpo polacco, pervenuto al C. I. L. il 16 luglio, diceva testualmente: « Si pensa che il nemico opporrà una considerevole resistenza sulle sue attuali posizioni di resistenza ».
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- mantenere per prima le posizioni già conquistate per pater avere così la garanzia di una difesa immediata di tutto il fianco sinistro dello schieramento; - attaccare in direzione di Rustico agendo per il costone della Regione San Filippo in stretto coordinamento tattico con l'azione della più vicina unità polacca (Il brigata corazzata); - impegnare sulla sinistra il nemico con un minimo di forze. In conseguenza dispose che : a) la divisione ,. N embo >> passasse in mantenere le po~izioni raggiunte ;
2·
schiera col compito di
b) la II brigata (col 68° reggimento fan teria, il IX reparto d'assalto e i reparti disponibili del reggimento marina « S. Marco .») si portasse, scavalcando i reparti in posto della divisione <• Nembo», in 1 .. schiera ed attaccasse in direzione del costone di R.ne San Filippo con obiettivo: q. 220 -Rustico, effettuando, dopo raggiunto l'obiettivo, « vigorose ricognizioni in direzione: Contrada i Monti, S. Maria Nuova; C. Gambelli, C. Cappanera 1ì (Regione Venetica); e) la I brigata agisse, con parte delle forze, in direzione di C. Donnini- Molino della Codarda e Storaco-C. Biondini, e impegnasse, col fuoco, la zona di C. Balcani e di Colle Cardinali; d) l'artiglieria venisse in parte decentrata per l'appoggio mettendo a disposizione : - della II brigata: il 184° reggimento arùglieria cc Nembo » (I gruppo da 75 /27 e II gruppo da 100/22), il III gruppo da 75/18 dell'11° reggimento artiglieria, il V gruppo da 75/ 13 someggiato e il V gruppo cannoni controcarri da 57 / 50 meno una batteria ed una sezione; - della I brigata : il IV gruppo someggiato da 75 / 1 3, il IV gruppo da 75/ r8 dell'u reggimento artiglieria, la batteria alpina << Piemonte » da 75 / r 3 ed una batteria cannoni controcarri da 57 / 50; - coi rimanenti gruppi dell'n° regg imento: I da 105/ 28, II da 100 / 22, CLXVI da 149 / 19 ( r), si sarebbe formata la massa di manovra; tutti i gruppi avrebbero avuto sulle linee dei pezzi da 1 3/4 a 2 « unfoc »; 0
(1) Zone di schieramento di questi gruppi: il I &a Guardiancllc e C. Paesani, il Il a valle Fraschetani e il CLXVI a C. Gentiloni.
e) il tiro di preparazione venisse eseguito dalle ore 6,35 sino allo scatto della fanteria, che sarebbe avveru..ito non appena i carri della II brigata corazzata polacca, sulla destra, avessero passato il Musone (presumibilmente alle ore 7,15); f) il genio tenesse pronti i reparti artieri per i passaggi sul fiume Musone e per la bonifica delle zone minate.
Questi ordini furono ripetuti quasi integralmc::nte, nella parte che lo interessava, dal comandante della II brigata - cui gravava la responsabilità dell'azione principale - con queste varianti: - che per l'assolvimento del compito sarebbe stata costituita una colonna di attacco formata dal 68° reggimento fanteria, rinforzato dal IX reparto d'assalto (con un complesso quindi di tre battaglioni); un battaglione (I del 68c fanteria) in 1 ° scaglione; -· che una volta raggiunto l'obiettivo di Rustico -g. 220, una compagnia sarebbe stata distaccata sulle posizioni di Monte Bogo (rinsaldando così il contatto con la JI brigata corazzata polacca): - che, oltre alle artiglierie già menzionate, avrebbe concorso all'azione della britata un gruppo controcarro polacco su 2 batterie schierate in zona C. Trellini - Gamlolfo. Per le truppe dislocate sul la sinistra il comandante della I brigata dispose:
a) che venisse mantenuto lo schieramento in atto al fine di assicurare la protezione del fianco sinistro del C. I. L.; b) che l'azione dimostrativa venisse effettuata : - da una compagnia del 3° reggimento alpini sull'asse di movimento S. Ignazio - C. Ciccarella - C. Donnini - M. della Codarda C. Sinibaldi; - da una compagnia e mezza del 4° reggimento bersaglieri (XXXIII battaglione) sull'asse di movimento Storaco - C. Biondini q. 221 - C. Ripamonti - C. Michelangeli;
e) che la colonna d'attacco del 4° reggimento bersaglieri reg<>lasse il proprio movimento rn quello della colonna del 3° reggimento alpini, la quale le avfebbe fornito protezione sulla sinistra;
a) che le due azioni (degli alpini e dei bersaglieri), dirette dai rispettivi comandanti di reggimento, avessero una maggiore consistenza sino al raggiungimento del corso del Musone, trasformandosi, successivamente, in semplice impiego di pattuglie.
Dall'insieme delle disposizioni conseguiva dunque che il C. I. L. costituiva l'unità fiancheggiante del Corpo polacco rispetto al quale aveva il compito della protezione del fianco sinistro; che a sua volta la I brigata era chiamata a proteggere il fianco sinistro del C. I. L. e che, infine, era la colonna del 3° alpini la quale doveva da canto suo garantire la sinistra della ( brigata.
In vista dell'azione e della prosecuzione del movimento verso nord, il comandante del C. I. L. diede pure disposizioni per l'organizzazione e funzionamento dei servizi, e precisamente sul (Ali. 46): 1° - Servizio di sanità: furono date disposizioni sullo schieramento della 51~ e 184" sezione di sanità, degli ospedali da campo e dei nuclei chirurgici, sullo sgombero e sul ricovero dei feriti, vietando lo sgombero sulle formazioni sanitarie polacche per evitare disperdimenti e intralci negli accertamenti . 2° - Servizio di commissariato: fu disposto che le unità provvedessero a ricostituire due giornate di viveri di riserva. 3° - Servizio d'artiglieria: fu stabilita la dislocazione del P.A.M. nella wna di Villa Potenza e una disponibilità munizioni di circa 1 u unfoc »; fu consigliato anche di « evitare di tenere forti quantità di munizioni presso i reparti » in considerazione della celerità con cui si sarebbero potute svolgete le operazioni di prelevamento. 4° - Servizio del genio: il P. A. M. G. fu dislocato a Macerata.
5° - Servizio trasporti: furono date norme per la disciplina dd movimento dei trasporti a traino meccanico e per la dislocazione delle unità automobilistiche, e furono fatte assegnazioni di reparti salmerie e quadrupedi per i trasporti a traino animale. Norme furono date pure per il servizio automobilistico, ippico e postale.
Il mattino del 17 luglio ebbe inizio l'azione (Schizzo n. 13). Alle ore 6,40 cominciò il tiro di preparazione della nostra artiglieria, senza che sul principio ci· fosse reazione alcuna da parte del nemico; questi, viceversa, aveva nella notte disturbato insistentemente i reparti del 68° fanteria sulla base di partenza per l'attacco (zona di C. Gandolfo). Poco prima, verso le ore 6,25, l'aviazione alleata aveva
128 eseguito una mcurs1one sulla zona di Case ~uove e contrada Mucciolina. Poco dopo le 6,40, l'artiglieria avversaria reagì con violenti tiri di interdizione, cui si accompagnarono concentramenti poderosi di mortai sulle basi di partenza delle nostre truppe. Verso le ore 7, ì carri armati polacchi attraversarono il Musone puntando su Case Nuove, e circa 10 minuti dopo, in coordinazione con l'azione del1e vicine truppe polacche, il I battaglione del 68° reggimento fanteria attraversò il Musone, ostacolato dal fuoco dei mortai e delle armi automatiche avversarie annidate sulla riva sinistra del fiume. Notevole la reazione delle artiglierie tedesche. Per un po' non fu quindi possibile progredire; solo verso le 8,15 il battaglione potè, coi primi elementi, riuscire a portarsi sulla sinistra del Musone. Ma l'attacco frontale veniva duramente contrastato da radi elementi tedeschi che occupavano, a coppie, buche profonde intervallate di 50-80 metri e dissimulate nelle siepi e nelle colture così perfettamente da dudcre gli effetti di un pesante fuoco di preparazione. La )otta si spezzò in una serie di azioni individuali condotte con astuzia e vigore, ma terribilmente lente e sanguinose. Si tentò pertanto di operare una diversione per la destra attraverso il terreno già attraversato dai carri polacchi, in moJo da sboccare sul tergo o almeno sul fianco delle ostinate resistenze avversarie. Disgraziatamente risultò che le maglie strappate si erano, dopo il passaggio dei carri senza fanteria, ricostituite subito; sicchè gli elementi incaricati dell'aggiramento furono non soltanto bloccati, ma assoggettati anche a gravi perdite per effetto della sorpresa. Soltanto verso le ore 13, e dopo lotta accanita, si poterono rioccupare Case Nuove, che i polacchi avevano sopravanzato fin dal mattino, e proseguire poi il movimento aggirante verso regione S. Filippo. Sulla destra intanto i reparti polacchi, superato Monte Torto, proseguivano e raggiungevano la regione Montecchio. Verso le ore 15,30, avendo il I battaglione del 68° esaurita la sua capacità offensiva a causa del suo sensibile logoramento, viene disposto che il IX reparto d'assalto lo scavalchi e prosegua l'azione sino a raggiungere, per contrada Mucciolina, l'obiettivo di Rustico. Anche l'azione del IX reparto d'assalto è però fortemente ostacolata dal nemico sia sulla fronte, lungo l'asse di movimento delle truppe, sia sulla sinistra dove sono annidati centri di fuoco dell'avversario. Verso le ore 17 anche il II battaglione del 68° reggimento ha ordine di portarsi sulla sinistra del Musone, in 2 ° scaglione dietro il IX re-
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parto d'assalto, mentre il I battaglione, a scavalcamento avvenuto, ha il compito di schierarsi, fronte ad ovest, fra regione San Filippo e C. Zagaia allo scopo di costituire fianco difensivo a favore del IX reparto. Verso le ore 22 l'obiettivo - Rustico - è raggiunto ed elementi del IX reparto d'assalto prendono collegamento, a Monte Bogo, coi reparti polacchi. La colonna d'attacco può così sostare, schierata come segue: IX reparto d'assalto nella zona di Rustico; II battaglione del 68° reggimento fanteria nella zona di C. Pieroni; I battaglione dello stesso reggimento tra C. Zagaia e regione San Filippo, &onte ad ovest. Intanto sul fronte della I brigata, a sinistra, alle ore 7,15 circa, dopo il tiro di preparazione dell'artiglieria, i primi elementi - bersaglieri ed alpini - iniziano il movimento e verso le ore 8 raggiungono C. Donnini e C. Tronfi.etto. Successivamente pattuglie bersaglieri raggiungono il Musone e tentano di passarlo, ma ne sono impedite a causa sia dell'intensa reazione di fuoco dell'avversario, sia del terreno completamente scoperto. Falliti i vari tentativi, si decide di attendere la notte per potere, col favore delle tenebre, forzare il fiume portando un intero battaglione (il XXXIU bersaglieri) sulla sinistra del Musone col compito di costituire una testa di ponte nella zona di Castd Rosino. Alle ore 23 circa, le pattuglie bersaglieri riescono a portarsi sulla riva sinistra del .fiume, seguite dal XXXIII battaglione che provvede a costituire l'anzidetta testa di ponte. Gli altri battaglioni della I brigata si schierano: il XXIX battaglione bersaglieri tra C. Silvestroni e C. Tronfìetto; il battaglione alpini <1 Piemonte» a sinistra tra Colle Cardinali e C. Silvestroni; il battaglioni alpini « Monte Granero », in 2° scaglione, tra Colle della Saltregna e S. Ignazio. Le perdite nostre di questa prima giornata d'azione ammontarono a 41 morti e 79 feriti (1); quelle del nemico non poterono essere accertate, ma si ebbe la sensazione che dovessero essere gravi; furono catturati TI prigionieri. (1) Questi dati, ricavati dal diario storico del comando del C. I. L., sono in contrasto con quelli riportati nella relazione: 34 morti e 44 feriti. La differenza si spiega col fatte e.be questi ultimi in sostanza sono riferiti ai soli reparti che più direttamente sono stati impegnati in combattimento, e cioè al 68° reggimento fanteria, al IX reparto d 'assalto e all'artiglieria, mentre i dati contenuti nel diario storico si riferiscono evidentemente alle perdite complessive riportate da tutto il C. I. L..
L'entità delle perdite subìte sta a testimoniare dell'asprezza della lotta (1). Sulla destra, intanto, il Corpo palacco aveva raggiunto in serata Agugliano e puntava su Falconara. Verso la sinistra, S. Maria Nuova appariva ben difesa dal nemico. In questa località risultavano sistemati forti nuclei tedeschi, appoggiati da artiglierie, i quali sbarravano l'accesso verso lesi e minacciavano il fianco sinistro. Per la prosecuzione dell'azione il comandante del C. I. L. dispose allora: - - che la divisione «Nembo» organizzasse uno schieramento protettivo sulle alture a sud del fiume Musone estendendo tale schieramento sino alla regione Cervidone - Borghetto, in modo da garantire il fianco sinistro della I brigata nonchè gli osservatori e pasti di comando da eventuali colpi di mano da parte di elementi nemici ; - che la II brigata sulla destra proseguisse _l'azione con un battaglione in direzione di S. Maria Nuova; - che la I brigata suita sinistra oltrepassasse al completo il Musone e raggiungesse la zona di S. Maria, continuando a costituire fianco difensivo del C. I. L.. Per effetto di tali disposizioni, S. Maria Nuova fJenne ad essere centro di una manofJra operata da est e da sud - ovest. Il comandante della I brigata, cui gravava il peso maggiore della manovra, dispase (A.Il. 47): - che l'avanzata avvenisse su due- colonne di reggimento: 4° bersaglieri a destra e 3° alpini a sinistra; obiettivi: per il 4° bersaglieri Villa Moreschi, per il 3° alpini C. Girolimini col compito sempre di costituire fianco difensivo fronte ad ovest; (r) In una sua relaz\one il comandante del C. I. L. cosi scrive in proposito: ,, L'artiglieria, dopo la preparazione, ha efficacemente appoggiato i reparti in lotta. Meno redditizia è stata l'azione di controbatteria a causa della deficienza di mezzi idonei per l'esatta individuazione delle artiglierie nemiche. « In complesso la lotta i! stata dura e<l accanitissima. Il nemico aveva l'ordine di resistere sul posto ed ha resistito sul Posto anche quando serie minacce di aggiramento parevano precludergli ogni possibilità di difesa. I combattimenti all'arma bianca e gli episodi di valore individuale, sono stati numerosi. In parecchi casi, per avere la possibilità di proseguire il loro movimento verso gli obiettivi previsti, i reparti hanno dovuto eliminare uno per uno i focolai di resistenza, che minacciavano in particolare il fianco sinistro ».
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- che l'artiglieria appoggiasse col IV gruppo da 75/ 18 motorizzato dell'11° reggimento la colonna del 4° reggimento bersaglieri e col IV gruppo da 75/ 13 someggiato la colonna del 3° reggimento alpini; - che l'avanzata si svolgesse in tre tempi: 1° tempo : esplorazione in <lirezione di S. Maria Nuova a cura del 4° bersaglieri e spostamento del IV gruppo da 75 / 18 motorizzato in zona a sud di C. Fraschetta; 2° tempo: passaggio del Musone da parte del XXIX battaglione bersaglieri e del battaglione alpini << Piemonte >>, mentre il XXXIII battaglione bersaglieri avrebbe continuato a mantenere le posizioni della testa di ponte sulla riva sinistra del fiume; 3° tempo: avanzata anche del XXX fll battaglione bersaglieri, del battaglione alpini « Monte Granero >> e del IV gruppo da 75 / 13 someggiato. Quanto alla II brigata, sulla destra, furono date disposizioni perchè un battaglione (II) del 68° reggimento fanteria (seguito dal I battaglione) occupasse Contrada i Monti e si spingesse, successivamente, su S. Maria Nuova. All'alba del 18 luglio le operazioni vengono nprese con una azione avvolgente verso S. Maria Nuova. li movimento delle due colonne della I brigata incontra, al passaggio del Musone, unà forte reazione di fuoco dell'artiglieria avversaria che riesce a ritardare l'avanzata dei reparti. Allo scopo di sondare la consistenza del nemico, il 4° reggimento bersaglieri distacca dei grossi pattuglioni (di un plotone rinforzato) in direzione di Collina, S. Maria Nuova e Torre di lesi. Collina viene raggiunta facilmente; non così le altre due località nelle quali i bersaglieri incontrano una vigorosa resistenza. A sera le due colonne di bersaglieri e di alpini, le quali hanno doYUto procedere su terreno in gran parte scoperto, sono riuscite a portarsi immediatamente a sud di S. Maria Nuova. Nel frattempo la colonna della Il brigata (II battaglione del 68° fanteria), proseguendo per Contrada i Monti, raggiunge nel tardo pomeriggio la zona del cimitero di S. Maria Nuova. Il I battaglione dello stesso reggimento, che ne ha seguito il movimento, si schiera « a caposaldo >' tra C. Brojani e C. Majolatese (a sud di Contrada i Monti), mentre il IX reparto d'assalto e il battaglione marina << Gra-
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do » ( entrato in linea nella mattinata) si schierano, il primo tra Rustico e Monte Bogo e il secondo fra Contrada i Monti e Rustico. Sotto la minaccia dell'azione combinata delle truppe della I brigata da sud - ovest e di quelle della 11 brigata da est, il nemico abbandona nella notte S. Maria Nuova, la quale viene così, nelle prime ore del 19, occupata. Nella giornata del 18 (1) si sono avuti complessivamente 5 morti e 15 feriti. Non è stato possibile accertare le perdite in morti e feriti inflitte al nemico; i prigionieri catturati sono saliti a 28. AVANZATA SUL FIUME ESINO - LIBERAZIONE DI lESI (20 LUGLIO). -
Lo stesso giorno 18 luglio, quando I e II brigata si furono portate sulla sinistra del Musone, il comandante del C. I. L. dispose ancora una volta che la divisione« Nembo>>garantisse il fianco sinistro (come era stato precedentemente ordinato) schierandosi da Cingoli alla zona di Cerv1done (che risultava ancora occupata dai tedeschi), fronte ad ovest, e procedesse al rastrellamento dell'intera zona occupata. Inoltre, per la prosecuzione dell'azione e lo sviluppo del successo, diede le seguenti disposizioni : a) che la li brigata estendesse il proprio settore fino a S. Maria Nuova compresa « spingendo robuste ricognizioni in direzione della fronte Ponte delle Tavole - Mazzangrugno >> ; b) che la I brigata serrasse verso ovest « per occupare saldamente Torre di lesi e conseguentemente sperone di Regione la Torre», e operasse successivamente a cavallo della strada per lesi « ricercando vigorosamente contatto col nemico e spingendo al più presto, " Ve possibile, pattuglie di ricognizione entro lesi >>. Per effetto di questi ordini, nelle prime ore del 19 sboccarono quasi contemporaneamente in S. Maria Nuova, sgombrata durante la notte dal nemico, il II battaglione del 68° fanteria da est e il XXIX battaglione bersaglieri da sud. Le forze, prima di riprendere il movimento, si ammassarono nel paese. Poco dopo, la reazione tedesca si risvegliò in modo rabbioso con salve nutrite di semoventi, le quali sorpresero in movimento di affluenza (autocarrato) il battaglione marina << Grado», che ebbe così il battesimo di fuoco, ripor(1) Il 18 luglio, dopo strenua lotta, Ancona, sulla destra del C. I. L., venne occupata e liberata dalle truppe del Corpo polacco.
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tando anche perdite. L'intervento personale del comandante del C.I.L. sospinse il XXIX battaglione bersaglieri ad impegnarsi con decisione verso Monte Granale, dalle cui vicinanze provenivano raffi.che intense di mitragliatrici. Durante la giornata si l>vilupparono le operazioni previste. Senza particolari difficoltà la II brigata si att\;stò sui rilievi collinosi di riva destra dell'Esino, schierandosi col battaglione marina «Grado)), col 68° reggimento fanteria e col IX reparto d'assalto, tra le pendici orientali di Monte Granale, il colle Mazzangrugno, l'abitato omonimo e la zona a nord - ovest di Ponte delle Tavole; in riserva, serrò sul tardi, . a S. Maria Nuova, il battaglione marina « Bafile )). Accesi contrasti caratterizzarono invece l'azione della I brigata, dando luogo a episodi cruenti, nell'insieme abbastanza confusi. Il XXIX battaglione bersaglieri incontrò seria resistenza a Monte Granale; superatala, venne ancora assoggettato a contrattacchi e ad imboscate verso C. Honorati. Il comando del 4° reggimento bersaglieri tentò allora col XXXIJI ~att.J.glione un aggiramento per la destra, ma, a causa del terreno intricato, incontrò notevoli difficoltà. Nel frattempo il comando di brigata, tenendo fermo in Regione la Torre il battaglione alpini « Monte Granero » col compito di costituire fianco difensivo, lanciò il battaglione « Piemonte » per la sinistra; ma quest'ultimo fu arrestato da un g rosso caposaldo sistemato a C. Guglie/mi. Dopo una sosta imposta dalle circostanze, il « Piemonte » nelle prime ore della notte scattò impadronendosi con azione brillante della località, dove sostò poi in attesa di riprendere all'alba il movimento su lesi. In questa situazione, con le due brigate in prossimità dell'Esino, il comandante del C. I. L. comunicò alla divisione << Nembo >> che l'attuale suo schieramento difensivo era da considerarsi superato e che quindi, << in attesa di chiarire situazione su tutta riva destra Musone», la divisione spostasse :< proprie forze in modo da assicurare, a blocchi, le alture di riva destra Musone tra C. Silvestroni e C. Battaglia rastrellando la zona e mantenendo collegamento su rotabile Cervidone-Cingoli con 184° battaglione guastatori» (1). Come si vede, anche in questa fase di sviluppo del successo, il comandante del C. I. L. no{J. si lasciò distrarre nelle sue preoccupa( 1) TI CLXXXIV battaglione guastatori, che il 14 luglio era passato alle dirette dipendenze del comando del C. I. L., la sera del 19 fu posto di nuovo alle dipendenze della divisione (( Nembo >>.
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zioni per il fianco scoperto e continuò a reiterare gli ordini perchè la divisione « Nembo », in 2.. schiera, si mantenesse vigile c garantisse la sinistra dello schieramento dd C. I. L.. In ottemperanza a ciò la divisione «Nembo» provvide infatti, nella stessa giornata del 19, a schierare il XIV battaglione del 184° reggimento fanteria paracadutista nella zona di Colle Cardinali. Anche la I brigata aveva provveduto a garantirsi per conto suo rispetto ad eventuali sorprese dal lato esterno dando al battaglione « Monte Grancro » il compito di costituire appunto fianco difensivo in Regione la Torre. Cosicchè, mentre I e II brigata avanzavano verso nord offensivamente, verso la sinistra, ch'era il fianco scoperto, venne a gravitare precauzionalmente l'azione difensiva di ben tre battaglioni (CLXXXIV battaglione guastatori nella zona di Cingoli, XIV battaglione paracadutisti nella zona di Colle Cardinali c battaglione alpini ç< Monte Granero » nella zona la Torre), senza contare che, in potenza, vi gravitava purè l'azione dell'intera divisione «Nembo» la quale, essendo di 2• schiera, sarebbe stata in grado di agire sia a nord verso il fronte operativo, sia ad ovest verso il lato esterno. Le artiglierie a disposizione del comando del C. I. L. quale massa di manovra furono spostate per assumere uno schieramento avanzato: il I gruppo da 105/28 dell'u reggimento a Contrada Montecucco, il II gruppo da 100 i 22 nella zona a sud - ovest di Collina e il CLXVI gruppo da 149 / 19 nella zona di C. Moreschi. Allo scopo di dare nuovo impulso alle operazioni, il comandante del C. I. L. diede inoltre queste disposizioni : a) la I brigata, in movimento verso lesi, provvedesse a costituire una testa di ponte sul fiume Esino appoggiandosi al perimetro esterno della città e spingesse ricognizioni prevalentemente sui fasci stradali a nord - est, a nord e a nord - ovest; b) il 184° reggimento artiglieria «Nembo» (1) fosse assegnato di rinforzo alla I brigata quale massa di manovra; e) un reggimento della divisione « Nembo » oltrepassasse al più presto il Musone e occupasse il costone di S. Mada del Colle a sud - ovest di S. Maria Nuova; l'altro reggimento si raccogliesse inw.ce nella zona Colle Cardinali - M.o della Codarda - C. Silvestroni ~< realizzando un passaggio sul Musone ». 0
(1) Il 184° reggimento artiglieria <•Nembo» precedentemente era stato messo a disposizione della II brigata per il forzamento dd Musone.
In ottemperanza a tali ordini il comandante della I brigata nella notte sul 20 luglio dispose: - che le due colonne costituite dal 4° reggimento bersaglieri e dal 3° reggimento alpini iniziassero alle ore 6 del 20 il movimento per passare sulla riva sinistra dell'Esino al fine di occupare lesi e costituirvi una testa di ponte; - che il battaglione alpini « Monte Granero », in 2° scaglione, costituisse fianco difensivo da Torre di lesi a C. Guglielmi ; - che, mentre il IV gruppo da 75 / 18 motorizzato dell'u 0 artiglieria e il IV gruppo da 75/ 13 someggiato dovevano essere decentrati ed assegnati rispettivamente alla colonna del 4° reggimento bersaglieri e a quella del 3° reggimento alpini, iJ 184° reggimento artiglieria « Nembo » (I gruppo da 75 / 27 e Il gruppo da 100/ 22), assegnato di rinforzo dal comando del C. I. L., venisse tenuto accentrato per costituire massa di manovra. Il mattino del 20, ripreso il movimento in avanti, le truppe della I brigata non incontrarono resistenza da parte del nemico, dato che questi nella notte si era sganciato su tutto il settore ritirandosi a nord del fiume Esino. Il battaglione alpini <( Piemonte », passato il fiume, entrò alle ore 7 circa neila città di lesi. Subito dopo, anche il 4° reggimento bersaglieri e il reggimento (< S. Marco » -· posto temporaneamente alle dipendenze della I brigata - passarono il .fiume e raggiunsero la città. Intorno all'abitato di lesi venne costituita la prevista testa di ponte ripartita in due settori; linea di demarcazione: ponte sull'Esino - rotabile per lesi - ricovero V. E. li - V. la Carotti. Il settore est fu assegnato al 4° reggimento bersaglieri (XXIX battaglione in 1° scaglione e XXXIII battaglione in 2°) ; il settore ovest al 3° reggimento alpini (battaglione <( Piemonte » in 1° scaglione e battaglione « Monte Granero » in 2°, in posizione arretrata e sempre col compito di costituire fianco difensivo sulla sinistra). Al reggimento « S. Marco », rinforzato dal IV gruppo da 75 / 13 someggiato e da una batteria controcarri, furono subito dati dal comandante della I brigata questi ordini : - procedere lungo la direzione lesi - Belvedere Ostrense - Ostra Vetere ; - avviare « ricognizioni su S. Marcello »; - tenere presente che la sua avanzata era (< inquadrata solo a destra da truppe polacche », le quali avanzavano sulla direttrice Morro d'Alba - Belvedere Ostrense - Ostra.
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In seguito a tali ordini, il reggimento « S. Marco >>, dopo aver eliminato numerosi focolai di resistenza, pur contrastato dagli insistenti tiri dell'artiglieria avversaria, occupò nel tardo pomeriggio della stessa giornata del 20, Belvedere Ostrense, sul quale però i tedeschi operarono ben presto massicci concentramenti di fuoco. A sera, mentre alcune pattuglie furono inviate nella zona di S. Marcello per guardare le provenienze di Ostra, altre vennero distaccate, a contatto col nemico, nella zona di C. Ranco ad ovest di Belvedere.
Le nouz1e sul nemico continuavano intanto ad essere incerte, sebbene i polacchi ritenessero che, dopo la disfatta subìta ad Ancona, i tedeschi non fossero più in grado di opporre seria resistenza sino alla '< linea dei Goti» (1). Montecarotto, ad ovest di lesi, risultava presidiata da un centinaio di tedeschi con pezzi anticarro ed armi automatiche. Le truppe germaniche si riteneva che intendessero resistere sul fiume Cesano solo allo scopo di guadagnare tempo per poter dare così la possibilità ai reparti dislocati nella zona montagnosa di np1egare.
SPOSTAMENTI VARl E MOMENTANEO ATIEGGIAMENTO DIFENSIVO. -
Lo stesso giorno 20 il comandante del C. I. L. , in relazione agli ordini ricevuti dal Corpo polacco, diede le seguenti disposizioni : a) la I brigata doveva tenere la testa di ponte di lesi con sc'hieramento a blocchi; h) la II brigata, rinforzata dall'11° reggimento artiglieria (meno il IV gruppo da 75/ 18) e da due batterie controc.arri, doveva avanzare lungo la direzione lesi - Belvedere Ostrense - Ostra Vetere - Barchi e inviare ricognizioni su S. Marcello; e) dalle ore 6 del giorno 21 il reggimento « S. Marco » sarebbe tornato alle dipendenze della II brigata; ti) la divisione H Nembo» era incaricata di completare il suo (1) Nell'ordine di operazione del 19 luglio (foglie 1587:0p.) del comando del Il Corpo polacco era detto testualmente: « Si pensa che 11 nemico, dopo aver subìto la disfatta che gli è stata inflitta nella battaglia per Ancona, non sarà in grado di opporre qualsiasi seria resistenza prima di raggiungere la linea dei Goti».
138 schieramento e< tra fiume Esino e fiume Musone per regione S. Maria del Colle )) . L'indomani, 21 luglio, sull'albeggiare, si manifestarono nella zona di Belvedere Ostrense, dove era il reggimento e< S. Marco», << reazioni nemiche di movimento provenienti da nord e da ovest", le quali vennero affrontate e infrante dai reparti del battaglione «Grado». A tale battaglione il comandante del reggimento « San Marco» diede poi ordine di occupare il crocevia di C. Ranco e sistemarsi a difesa nella zona. Ma, mentre i reparti del battaglione erano in movimento per procedere alla occupazione, si scatenò da parte nemica un concentramento di fuoco di artiglieria e mortai di insolita violenza e durata che causò perdite anche un po' rilevanti. Inoltre, forze imprecisate tedesche cercarono di muovere al contrattacco, cosicchè il battaglione si vide costretto a ripiegare sulle posizioni di partenza. Contemporaneamente, anche il IX reparto d'assalto, che si trovava poco più a sud in movimento a cavallo della rotabile per Acquasanta - C. H onorati (a nord - ovest di lesi), giunto nei pressi di Collina, venne fatto segno al fuoco di mitragliatrici proveniente da Colle Honorati. Nel frattempo, sulla destra, le truppe polacche che avevano reiterato gli sforzi per impadronirsi di Ostra, venivano nettamente arrestate davanti all'abitato dal fuoco e dai contrattacchi sferrati dal nemico. Un indice dell'asprezza della reazione avversaria era dato dalle perdite piuttosto sensibili . - specialmente se riferite ai soli reparti avanzati - inflitte al C. I. L., nelle giornate del 20 e 21 luglio: 32 morti e 51 feriti (1). Contrariamente, dunque, alle informazioni di fonte polacca che avevano in un primo tempo lasciato sperare in una facile avanzata sino alla cosiddetta <e linea Gotica», la situazione dell'avversario era venuta quasi di colpo a presentarsi oscura ed incerta, se non minac. (1) Questi dati sono stati ricavati dal diario storico del comando del C. I. L .. 1n una sua relazione però il comandante del C. I. L. scrive che <e le perdite del solo reggimento "San Marco" nei giorni 20 e 21 assommano a 27 Caduti (di cui 3 ufficiali), 82 feriti (di cui 4 ufficiali) e 13 dispersi (in corso di accertamento)». Mancando il diario dei reggimento u S. Marco», non è possibile fare un controllo per stabilire quali cifre siano da considerare esatte e se nel diario del comando del C. I. L. non si sia per caso tenuto alcun conto delle
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ciosa. C'era anzi da pensare, da vari sintomi, che il nem1eo intendesse irrigidirsi nella sua resistenza. La zona di Belvedere Ostrense continuava, infatti, ad esser martellata da concentramenti di fuoco, i quali non mancavano neppure di estendersi sino alle zone di S. Marcello e di Acquasanta; Ostra, malgrado i reiterati attacchi Polacchi, continuava inespugnata a rimanere nelle mani dei tedeschi e a costituire in conseguenza una minaccia Potenziale per il fianco destro del C.I.L., nel mentre il fianco sinistro restava tuttora scoperto. Si aggiunga infine che le posizioni raggiunte dai reparti avanzati del C. I. L. nella giornata del 21 erano venute a costituire come una specie di saliente nel settore d'avanzata deJle unità italo - polacche. In questa situazione si ritenne prudente adottare per prima le seguenti misure (Schizzo n. 1 4) : - sostituire il reggimento « S. Marco » col 68° reggimento fanteria, il quale si sarebbe schierato con un battaglione (I) nella zona di Belvedere Ostreme e un battaglione (II) nella zona di S. Marcello; - schierare il XXXIII battaglione bersaglieri nella zona di C. Montesecco (a nord - ovest <li lesi) a sostegno del IX reparto d'assalto; - riunire, a sostituzione avvenuta, il reggimento « S. Marco » in 2° scaglione sulle pendici sud - orientali di S. Marcello; - costituire, con le truppe della I brigata, un robusto fianco difensivo sulla sinistra collegandolo, a sud del fiume Esino, coi reparti della divisione « Nembo »; di modo che sarebbe conseguito questo schieramento: XXIX battaglione bersaglieri circa due chilometri a nord - ovest di lesi; battaglione alpini « Monte Granero » in zona Tabarro; battaglione alpmi «Piemonte» in Borgo Cartiera; CLXXXIV battaglione guastatori a sud di S. Maria del Piano; 184° reggimento paracadutisti tra Villa Honorati e C. Vitali (a sud di lesi); 183° reggimento paracadutisti in zona S. Maria del Colle. In relazione allo schieramento delle fanterie l'artiglieria si schierò a sostegno: IV gruppo da 75/13 someggiato a Villa Carotti (sud di lesi); V gruppo da 75/13 someggiato in zona C. Montesecco; 11° regperdite riportate dal reggimento « S. Marco». Comunque, a nche a volerci attenere esclusivamente alle perdite complessive segnalate in modo generico dal diario del com:rndv <lel C. I. L., esse ri sultano sempre abbastanza sensibili, specie considerando che esse saranno state di certo prevalentemente concentrate, secondo le indicazioni fornite dagli stessi avvenimenti, nei reparti del reggimento « S. Marco _.>, i quali si erano trovati appunto, in quei giorni, tra i più avanzati ed esposti.
gimento artiglieria con I gruppo da 105/28 a C. Giannini (nord di lesi), II gruppo da 100 / 22 a C. Ortenzi (nord di lesi), III gruppo da 75/18 a ovest di C. Giannini, IV gruppo da 75/18 a Villa Guglielmi (nord di lesi), CLXVI gruppo da 149/19 a C. Rocchi; 184° reggimento artiglieria « Nembo >> con I gruppo da 75/27 e II gruppo da 100/22 in zona C. Carotti (nord di lesi). Schieramento di artiglieria, come si vede, prevalentemente avanzato e quindi offensivo, in modo che, pur nella momentanea battuta d'aspetto, potesse essere in grado di appoggiare prontamente la ripresa dell'avanzata. A proposito di quest'ultima, proprio nella giornata del 22 luglio il comando del Corpo polacco fece pervenire al comandante del C. I. L. l'ordine di eseguire ricognizioni sulla riva destra del fiume Misa per saggiare le intenzioni del nemico (Ali. 48). In conseguenza il comandante del C. I. L. dispose : - che la II brigata accertasse con pattuglie se il nemico aveva sgomberato la riva destra del fiume Misa e se le truppe polacche, sulla destra, avevano occupato Ostra ; in caso positivo si stabilisse sulla displuviale fra il Misa e l'Esino schierando un battaglione del 68° r~ggimento fanteria nella zona di q. 202 (ad ovest di C. Claudi) e il IX reparto d'assalto nella zona di q . 244 (presso C. Girolimini); lo schieramento sia del battaglione in 2 ° scaglione sia delle artiglierie sarebbe stato stabilito in conseguenza; - che la I brigata, mantenendosi in stretto contatto col IX reparto d'assalto, facesse schierare il 4° reggimento bersaglieri a sostegno del IX reparto d'assalto non appena questo si fosse schìerato nella zona di q. 244; il 3° reggimento alpini e l'artiglieria si sarebbero dovuti regolare su ciò per stabilire il proprio schieramento tenendo presente che rimaneva sempre invariato il compito affidato alla brigata di assicurare il fianco sinistro del C. I. L. fino all'Esino (1); - che un battaglione della divisione cc Nembo» venisse schierato a nord del fiume Esino allo scopo di rafforzare la testa di ponte intorno a lesi (dove nel frattempo era affluito il V battaglione cannoni da 47 / 32 controcarri). Dal 23 al 25 l'attività delle pattuglie e le ricognizioni accertarono che i tedeschi presidiavano posizioni ritardatrici sulla displuviale a (1) Fu provveduto anche per i servizi facendo affluire a lesi i vari elementi, specialmente del servizio sanitario (sezione di sanità, ospedali da campo, nucleo chirurgico, ecc.) e sussistenza (squadra panettieri, ecc.).
DEL
Schizzo n• 1,
F.ESINO
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L O M l T RI
sud del fiume Misa occupando, da ovest a est, Montecarotto - C. Girolimini - zona ad ovest e a nord di Belvedere Ostrense - Ostra, nel mentre l'artiglieria avversaria continuava a battere con insistenza le posizioni tenute dai nostri reparti e particolarmente le zone di Belvedere e di S. Marcello. In relazione a ciò e a complemento delle disposizioni precedentemente date, il comandante del C. I. L., volendo adottare per le truppe dipendenti un dispositivo idoneo a mantenere le posizioni raggiunte e nello stesso tempo favorevole ad una rapida ripresa del movimento ove si presentassero condizioni favorevoli, dispose (All. 49):
a) che la II brigata, con un battaglione rinforzato da adeguati mezzi di fuoco controcarri e di accompagnamento, organizzasse e sistemasse a difesa l'abitato di Belvedere Ostrense lungo il suo perimetro, dislocando, a immediato sostegno di tale battaglione, un altro battaglione sul costone di Madonna del Sole; b) che la I brigata provvedesse a sostituire il IX reparto d'assalto sulle posizioni di q. 245 - C. Collina - l'Acquasanta e ad assicurare::, con la dislocazione cosl completata, il fianco sinistro del C. I. L. dalle posizioni predette fino a T abano incluso, orientandosi nel contempo a muovere lungo la direzione C. Collina - C. Girolomini - C. Ercolani - Barbara - Castelleone di Suasa; e) che la divisione e, Nembo » schierasse il 183° reggimento fanteria paracadutista a nord del fiume Esino con l'incarico di provvedere con uno dei suoi battaglioni ,e a prolungare il dispositivo di protezione del fianco sinistro del C. I. L. da Tabano (escluso) alla riva sinistra del fiume stesso », orientandosi nel contempo ad agire col 184° reggimento fanteria paracadutista lungo la direzione lesi - S. Marcello - Bel vedere Ostrense - Ostra Vetere a sostegno della II brigata; ti) che il IX reparto d'assalto si raccogliesse nella zona im-
mediatamente a nord di lesi quale riserva del C. I. L.;
e) che le artiglierie, pur assicurando la loro azione specifica in fayore delle brigate, si regolassero nello schieramento - coordinato sempre dal comandante dell'artiglieria del C. I.L. - in modo da rispondere alle .<e esigenze generali di azioni di fuoco in tutto il settore del C. I. L. ». A tali disposizioni furono però portate nella stessa giornata delle varianti tra cui importante :
L43
. - che i _movimenti della I brigata e del IX reparto d'assalto vemssero sospesi; - che il XV battaglione paracadutisti (del 183° reggimento fanteria) si schierasse a tergo del 3° reggimento alpini; - che una batteria controcarri della divisione « Nembo» venisse ceduta alla I brigata anzichè alla Il. Lo schieramento difensivo subì ancora una ulteriore evoluzione. Il giorno 25 luglio, il comando del Corpo polacco, in relazione alla nuova situazione determinatasi in campo nemico ( 1), prescrisse che, sino al momento in cui si sarebbero riprese le operazioni offensive, venisse assunto dalle unità dipendenti - e quindi anche dal C. I. L. - un atteggiamento difensivo sulle posizioni raggiunte secondo questo concetto : - « tenere adatte basi di partenza sulla riva sinistra del fiume Esino; - « preparare difese forti e bene organizzate sfruttando tutte le risorse di fuoco per stroncare ogni tentativo del nemico ». Il comandante del C. I. L. diede in conseguenza gli ordini per rafforzare lo schieramento sulle posizioni secondo questi intendimenti (All. 50): « costituire una linea difensiva appoggiata a due pilastri (complesso Belvedere -Madonna del Sole a nord, costone C. Honorati-Monte Schiavo a sud) raccordati da una linea di osservazione e da una bretella difensiva; - « costituire un fianco difensivo dominante col fuoco la valle Esino dal costone Villa Colle Onorato -Case Monte Cappone; << attraversare la valle Esino a sud di C. Magagnini, mantenendo a sud del fiume le posizioni di C. Mereghi - C. Ricci ». Il fronte affidato al C. l.L. venne ripartito in tre settori : (1) Il comando del Corpo polacco, che in un primo tempo si era mostrato fiducioso in una rapida avanzata sino alla « linea Gotica », di fronte all'irrigidirsi della resistenza tedesca era divenuto più cauto sino a non escludere un ritorno offensivo del nemico. Diceva nel suo ocdine d'operazione n. 6 del 25 luglio: « Si crede possibile che il nemico schierato di fronte al settore del II Corpo polac.co possa lanciare un attacco con obiettivi limitati in modo da ritardare le nostre operazioni offensive e ottenere alcuni successi locali. Tale azione offensiva è molto facile, specialmente durante le ore di oscurità ».
- settore nord, tra la congiungente, a nord, C. Savelli -q. 221 q. 223 - Monsano e la congiungente, a sud, valle torrente Granita - C. Pasquinelli - C. Leopardi - fosso del Vaccarile - C. Padovano - fosso della Rota; fu affidato alla II bngata [ il 68" reggimento fanteria col 1 battaglione, rinforzato da una batteria controcarri da 57/ 50 e da una compagnia cannoni da 47/32 (del V battaglione), a Belvedere Ostrense, e col II battaglione, rinforzato da 2 sezioni controcarri polacche ( 1 da 57 e I da 75) e da 2 plotoni cannoni da 4 7 / 32 (del V battaglione), sulle posizioni <li Madonna del Sole; il reggimento (< S. Marco» col battaglione ,< Bafile >, rinforzato da 2 sezioni controcarri polacche ( 1 da 57 e I da 75) e da 2 plotoni cannoni da 47 / 32 (del V battaglione), sul costone di S. Marcello - q. 220, e col battaglione « Grado » nella zona C. Giannini - Villa Franceschini quale riserva di brigata] ; - settore centro, tra il limite sud del precedente settore e la congiungente C. Magagnini - C. Mereghi; fu affidato alla I brigata fil 4" reggimento bersaglieri , a dt::stra, rinforzato da una batteria controcarri da 57 / 50, col XXXIII battaglione schierato sul costone dell'Acquasanta - C. Marcelli e col XXIX battaglione in zona Montesecco quale riserva di brigata; il 3° reggimento alpini, rinforzato da 2 batterie controcarri da 57/ 50, a sinistra, con un battaglione (« Monte Granero ») sulle posizioni di C. Collina -C. Agostinelli e un battaglione (u Piemonte >,) sul costone di Monte Schiavo; le due batterie alpine riunite insieme avrebbero costituito un gruppo di formazione] ; - settore sud, tra il limite con la I brigata e la congiungente Villa Honorati - C. Soverchia; fu affidato alla divisione « Nembo » (il 18'.3° fanteria paracadutista col XV battaglione nella zona di Colle Onorato e il XVI battaglione tra C. Magagnini e C. Mereghi a cavaJlo del fiume Esino; il 184° fanteria paracadutista, in 2° scaglione, col XI11 battaglione a est di Tabano e il XIV battaglione a C. Monticelli; il CLXXXIV battaglione guastatori sulla riva destra dell'Esino a cavallo della rotabile lesi - Filottrano). Andamento della posizione di resistenza: Madonna del Sole Belvedere Ostrense -C. Collina - q. 245 - Monte Schiavo; con capisaldi a Belvedere Ostrense, C. Collina e q . 245. Il fianco difensivo doveva essere assicurato sulla linea di Villa di Colle Onorato - Case Monte Cappone - C. Magagnini - C. Merl:ghi. 1
Schizzo n• f5
SCHIERAMENTO DEL C.I.L. A NORD-OVEST DI JESI ( 26 LUGLIO UM4)
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La bretella difensiva sarebbe stata costituita dai due battaglioni schierati: uno sul costone S. Marcello- q. 220 e l'altro sul costone Acquasanta - C. Marcelli. Riserva a disposizione del comando del C. I. L. : i reparti in 2 ° scaglione della divisione « Nembo » e il IX reparto d 'assalto schierato a nord di lesi. Schieramento delle artiglierie nel triangolo Acquasanta - S. Marcello - lesi. Attuati i movimenti e spostamenti necessari, il 26 luglio potè essere completato lo schieramento difensivo previsto per i reparti del C. I. L. (Schizzo n. I 5). Contemporaneamente venne esercitata una intensa attività di pattuglie che rilevò la presenza tuttora di difese nemiche sulla riva destra del Misa, nel mentre, da parte dell'avversario, continuava quasi senza sosta il tiro dell'artiglieria producendo perdite tra i reparti del C. I. L. Ma l'atteggiamento difensivo assunto <lai nostri reparti fu di durata assai breve. Presto furono diramati gli ordini per la ripresa dcll' avanzata.
CAPO VI IL TERRENO DI MANOVRA. - La zona in cui le unità del C. I. L. furono chiamate ad operare, con alternative di soste e di avanzate, dalla fine di luglio alla fine di agosto, e cioè sino al termine del ciclo operativo, si estende nel senso dei paralleli dall'Esino al Foglia, e nel senso dei meridiani dalla linea approssimativa Urbino - Arcevia, ad ovest, alla linea di contatto, ad est, con le truppe polacche operanti nella zona costiera e cioè alle ultime propaggini collinose del versante appenninico. Il terreno di questa zona, nel tratto in cui ad ovest più si avvicina alla displnviale appenninica, comprende una parte montagnosa, la quale, ad est, degrada verso il mare in una serie di ondulazioni collinose (r). La zona è plasticamente mossa, ricca dunque di buoni punti di appoggio e appigli tattici, ben adatti a rinvigorire una difesa organizzata sia contro le provenienze da sud e viceversa, sia contro le provenienze dal mare. Parecchi corsi d'acqua, con andamento generale sud - ovest nord - est, la segmentano in una serie di fasce successive e di vallate nelle quali scorrono fiumi, a regime prevalentemente torrentizio e quindi facilmente guadabili nella buona stagione, quali sono appunto !'Esino, il Misa, il Nevola, che è un affluente del Misa, il Cesano, il .M.etauro, cui è legato il ricordo di una delle più memorabili battaglie dell'antichità (2), e il Foglia. Questi fiumi, pur non rappresentando ostacoli seri, possono tuttavia agevolare la difesa in quanto questa, appoggiandosi ai rilievi circostanti, può imporre - co(1) V. Monogrufia dell'Italia centrale n. 42 del Corpo di S. M., parte: I, voi. II. (2) Nel 207 a. C., durante la seconda guerra punica, vi fu combattuta la battaglia tra l'esercito cartaginese comandato da A sdrubale (fratello di Annibale:) e: l'esercito romano comandato dai consoli Claudio Nerone e Livio Salinatore.
me abbiamo visto d'altronde anche precedentemente a proposito di altri corsi d'acqua più a sud - momentanee battute d'aspetto. Le valli dell'Esino, del Misa, del Nevola, del Cesano e del Metauro si presentano larghe, per lo più pianeggianti, coltivate, con frequenti abitati e in genere ricche d'acqua. Anche i letti dei torrenti sono generalmente larghi e facilmente transitabili. Il terreno si estende collinoso verso la costa adriatica e nella sua configurazione si presenta (< quasi come un piano dolcemente inclinato verso il mare e di aspetto uniforme, salvo alcune ondulazioni che si 'ìcorgono nella parte più prossima alla zona montana >>, tra cui Montecarotto. La forma del terreno è a dossi larghi, un po' ondulati e anche un po' scoperti, meno attorno agli abitati dove la copertura arborea è folta e varia. Molte e buone sono le comunicazioni che attraversano la zona in ogni senso, o lungo le valli o anche lungo le depressioni interpost(' fra le catene subappenniniche. Un appoggio validissimo a nord è offerto dalle ondulazioni del Catria, il cui massiccio (1702 m.) costituisce un ostacolo importante fra la via Flaminia e la strada Sassoferrato - Scheggia. Tra le depressioni sono da menzionare le conche di Sassoferrato - Fabriano e di Cagli, le quali rappresentano punti di confluenza di comunicazioni varie. Possiamo dire in breve che il terreno d'azione, nelle sue lin ~e d'insieme, è formato da una successione di displ uviali a sviluppo altimetrico piuttosto ridotto, di facile transito e separate tra di loro da successivi corsi d'acqua. Questo fatto, pur non offrendo notevoli difficoltà all'avanzata e quindi alla manovra offensiva dal sud, dà però la possibilità al difensore di organizzare delle difese successive più o meno profonde, appoggiate alle displuviali e completate, in avanti, dal fosso tracciato dal corso d'acqua.
AVANZATA VERSO IL FlUME MISA . - 11 26 luglio, quando già i reparti del C. I. L. avevano assunto lo schieramento difensivo da Belvedere Ostrense a C. Collina e Monte Schiavo, giunse comunicazione che i polacchi erano riusciti ad occupare Ostra, Filetto e S. Angelo. S1 ~cessivamente, il comando del Corpo polacco, in considerazione del ripiegamento del nemico, dispose che il C. I. L. raggiungesse « con le forze principali il fiume Misa » e, dopo, eseguisse ricognizioni sulle direzioni: - Ostra V etere - Corinaldo ; - Barbara - Castelleone di Suasa.
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In relazione a tali ordini il comandante del C. I. L. diede le seguenti disposizioni (Ali. 51) : a) La II e I brigata costituissero ciascuna un nucleo esplorante di fanteria della forza di un battaglione, rinforzato da un gruppo someggiato, impiegando rispettivamente il II battaglione del 68° fanteria e il XXXlll battaglione del 4° bersaglieri e lasciando inalterato lo schieramento degli altri reparti. b) Il II battaglione del 68° fanteria e il XXXIII battaglione del 4~ bersaglieri iniziassero il movimento l'indomani 27 alle ore 6; direzioni di movimento, per il II: Belvedere Ostrense - Villa Mei Vaccarile - C. Padovano; per il XXXIII: q. 244- C. Bottaliga -C. Ercolani -C. Paradisi. Pattuglie dovevano essere distaccate oltre il fiume Misa per raccogliere informazioni sulla situazione di Ostra Vetere e Barbara. e) La divisione « Nembo » inviasse pattuglie, per Serra de' Conti, al fiume Misa e, per Montecarotto, a Castiglioni, raccogliendo informazioni sulla siniazione oltre il fiume Misa.
In ottemperanza agli ordini ricevuti, il II battaglione del 68° fanteria, rinforzato dal V gruppo da 75 / 13 someggiato nonchè da una compagnia pezzi da 47 / 32 e da 4 pezzi controcarri polacchi, a destra, e il XXXIII battaglione del 4° bersaglieri, rinforzato dal IV gruppo da 75/ 13 someggiato e da una batteria da 57/ 50 controcarri, a sinistra, mossero alle ore 6 del 27 verso il fiume Misa scaglionati in profondità e articolati entrambi in pattuglie, sostegno, distaccamento e grosso. Il nemico, che col grosso si era ritiratv sulla sinistra del fiume lasciando però elementi ritardatori sulle posizioni già occupate a sud del Misa, ostacolò il movimento sia dell'una che dell'altra colonna con intensi tiri di artiglieria e di mortai facenJo intervenire anche l'azione degli elementi ritardatori di fanteria. A sera le due colonne sostavano cosi schierate : - II battaglione del 68° fanteria con: -- il grosso sul costone di Belvedere; - il distaccamento a q . 213 di Villa Mei ; - il sostegno a q. 145 di C. Matteucci; - le pattuglie a Vaccarile. - XXXIII battaglione del 4° bersaglieri con: - il grosso a q. 244 di C. Girolimini; - il distaccamento a q . 197 di C. Vici;
- il sostegno a C. Bevilacqua; - le pattuglie al fiume Misa. Nel frattempo, pattugiie motociclisti della divisione « Nembo » raggiungevano ed oltrepassavano Montecarotto mantenendo, verso Serra de' Conti, il contatto col nemico. Allo scopo di orientare i reparti dipendenti sull'ulteriore prosecuzione del movimento, il comandante del C. I. L. comunicò che, una volta che la situazione sulla riva destra del Misa fosse completamente chiarita, la I e II brigata avrebbero dovuto schierare « proprie forze fra fiume Misa e rotabile Belvedere · Montecarotto mantenendosi a cavallo proprie direzioni di movimento » e spingendo << esplorazioni su Ostra Veterc e Barbara >>. La divisione « Nembo » avrebbe (per la direzione C. Girolimini · Casa del Vento· C. Bartoloni. q . 218) fiancheggiato il dispositivo attestandosi a C. Gasparini e tenendosi in grado « di intervenire a favore del fianco sinistro del C. I. L. » .
L'AZIONE D I VA(;CARILE (27-28 LUG1.10). Nell'avanzata del 27 luglio, 1e pattuglie esploranti (circa 30 uomini) del II battaglione del 68° reggimento fanteria, sostenute da un plotone fucilieri rinforzato da una squadra mitraglieri e da un plotone mortai (sostegno esplorante), giunsero, fra le ore r 3 e le r 4, sul versante nord - orientale del costone di Vaccarile, ove furono però arrestate da reazione di fuoco di elementi avversari sistemati a difesa dell'abitato. Le pattuglie esploranti ed il sostegno si riunivano allora nell'impluvio a sud· ovest di C. Valentini (pressi di Vaccarile) in attesa di poter riprendere il movimento, mentre la nostra artiglieria effettuava prontamente concentramenti di fuoco contro le posizioni dell'avversario. E poichè malgrado questo, non si riusciva ad aver ragione del nemico, fu dato ordine che anche il distaccamento esplorante (6ft compagnia) si portasse avanti per aprire la strada agli esploratori attaccando da est e da sud il pianoro su cui sorge l'abitato di Vaccarile. Finalmente, dopo varie riprese di fuoco della nostra artiglieria, i primi elementi esploranti riuscirono verso le ore 19 a penetrare nel['abitato, il quale venne così raggiunto ed occupato verso le 19,40 dalle altre pattuglie esploranti e dal sostegno. Il nemico però non tardò a reagire effettuando, aile ore 20,20 circa, un violento tiro di interdizione, integrato da fuoco di mortai, sul versante sud - orientale del costone di Vaccarile nonchè nell'interno del paese. Mentre ancora continuava il tiro dell'artiglieria, forze
germaniche (valutate ad una compagnia con poco più di un centinaio di uomini appoggiati da mortai e semoventi), risalendo dal fondo valle del Misa verso Vaccarile sferrarono sul/'abitato un contrattacco concentrico - da nord - ovest, da ovest e da sud - ovest - al tempo stesso in cui i pochi elementi tedeschi (circa una trentina), i quali erano rimasti asserragliati o nascosti in paese, sbucavano fuori dalle case. Dopo aver reagito col fuoco e col lancio di bombe a mano, le pattuglie esploranti e il sostegno si asserragliarono nei locali del monastero di Vaccarile dove continuarono a resistere. Anche il distaccamento esplorante (6• compagnia), investito sul 1ìanco dal contrattacco tedesco nel momento in cui stava per risalire verso Vaccarile e fatto segno a intenso tiro dell'artiglieria nemica) era stato costretto a sostare, tanto più in quanto che, col sopraggiungere della notte, ogni atto di forza inteso a risolvere la situazione, apparve evidente non potesse avere probabilità di riuscita. Durante la notte il tiro nemico di interdizione continuò con intensità variabile. L'indomani 28, alle ore 7 circa, una compagnia (la 5°) del 68° fanteria attaccò le posizioni tedesche di Vaccarile e riuscì a penetrare in paese e a disimpegnare gli clementi che si erano asserragliati nel monastero, provvedendo quindi a organizzarsi a difesa e a sistemare a caposaldo l'intero costone. Sensibili le perdite del nemico: nell'abitato furono contati 15 morti; inoltre da dichiarazioni dei civili del luogo si seppe che numerosi erano stati i feriti tedeschi. Perdite nostre: 2 morti e 19 feriti di cui 1 ufficiale. Poco dopo le ore 13, i tedeschi tentarono di attaccare ancora Vaccarile; ma il loro tentativo fallì di fronte al fuoco del nostri mortai e delle nostre artiglierie. Anche verso le 21 ,40 il nostro fuoco riuscì a disperdere un Ininaccioso movimento di pattuglie avversarie sul versante sud - ovest ed ovest di Vaccarile. · Non potendo rioccupare quest'ultima località con truppe di fanteria, il nemico provvide allora a martellarla sistematicamente con forti concentramenti di artiglieria. AMPLIAMENTO DEL sETIORE D'AZIONE. - Mentre la I e la II brigata provvedevano nel rispettivo settore a perfezionare lo schiera-
mento dei propri battaglioni, il 184° reggimento fanteria paracadutista si spostava per garantire il fianco sinistro schierando (29 luglio) il XIII battaglione nella zona di C. Bartoloni allo scopo di difendere le posizioni dalle provenienze da ovest, e il XIV battaglione nella zona a sud di S. Angiolo allo scopo di assicurare il possesso del crocevia di C:isa del Vento. Le notizie che frattanto erano state raccolte 1,ul conto dell'avversario non lasciavano adito a dubbi: i tedeschi opponevano resistenza nella valle del Misa ed occupavano in forze la displuviale Barbara Ostra Vetere. Risultava anzi che essi avessero schierati: il 994° reggimento P. G. e il II battaglione del 2n° nella zona di Burello a nord di Vaccarile, il I battaglione del 211° nella zona di Ostra Vetere e il I battaglione del 194'' nella zona di Barbara. Sulle pendici sud - orientali di Ostra Vetere tutto lasciava ritenere che vi fossero postazioni per armi automatiche e pezzi d'artiglieria. Postazioni per armi automatiche e per mortai erano pure state individuate nella zona di Serra de' Conti, presidiata da una sessantina di tedeschi. Si calcolava che nella :zona fra Piticchio, Barbara e Ostra Vetere, il nemico avesse schierato più di venti pezzi d'artiglieria di piccolo e medio calibro. Oltre a svolgere una intensa attività di artiglieria, l'avversario non tralasciava pure, come si è visto per Vaccarile, di effettuare puntate offensive. Anche nella notte sul 29 luglio aveva tentato, sulla sinistrà, di rioccupare Montecarotto, ma era stato respinto dagli elementi della brigata partigiana << Maiella », agli ordini del ten. col. polacco Lewicki (1). Allo scopo di chiarire ]a situazione sulla sinistra, il comando polacco era perciò venuto nella determinazione di effettuare, per il 30 mattina, una ricognizione bffensiva su Serra de' Conti con un (1) In una relazione del comando del Corpo polacco sulle operazioni svolte dalla brigata « Maiella » è detto che, al fine di dare sicurezza ai genieri che lavoravano sulla strada 11. 76 da lesi a Serra S. Quirico, il ten. col. Lewicki, qualche giorno prima, aveva occupato con poche forze partigiane della « Maiella » (poco più di un centinaio di uomini dotati di mitragliatrici e fucili mitragliatori) Montecarotto, difendendone le posizioni contro i reiterati attacchi tedeschi. Ricevuto 3 autoblinde polacche di rinforzo, se ne era servito a scopo dimostrativo facendo loro percorrere quasi tutto il settore « tra un turbinio di polvere perfettamente notato dal nemico». La notte del 28 luglio i tedeschi eseguirono però una puntata offensiva attaccando Montecarotto da ovest, da nord e da est, ma furono respinti « con relativa facilità».
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gruppo di combattimento motocorazzato, del quale fu preannunciato l'afflusso nella zona del C . 1. L. per le ore 20 circa del 29. Per tal motivo fu dato ordine alla divisione «Nembo» di provvedere ad occupare, nella stessa giornata del 29, la posizione di Montecarotto con un battaglione, al fine di proteggere nella notte la sosta dell'anzidetto gruppo motocorazzato (1). In conseguenza il 184° reggimento di fanteria paracadutista si spostò ancora più ad ovest schierandosi col XIII battaglione a Montecarotto e col XIV battaglione sulle posizioni fra q. 319 e q. 218 (est di Montecarotto).
A questo punto il comando del Corpo polacco dispose che, a partire dal 31 luglio (2), il C. I. L. ampliasse il proprio settorè d'a(1) Dalla precitata relazione del comando polacco risulta che il gruppo motocorazzato era composto di I squadrone di autoblinde, 2 plotoni di carri armati e I gruppo di artiglieria. (2) Sotto la data del 31 luglio fu disposto dal comando del C. I. L. lo scioglimento del LXXI battaglione bersaglieri motociclisti che, proveniente dalla Sardegna, si trovava nella zona di Chieti a disposizione del 4° reggimento bersaglieri quale battaglione di complementi. In sua vece, sotto la data del 1° agosto, fu costituita, alle dirette dipendenze del 4° reggimento bersaglieri, la ra compagnia bel'saglicri motociclisti, composta di I plotone comando, 3 plotoni motociciisti e I plotone motomitraglieri (n6 moschetti automatici, 18 fucili mitragliatori, 4 mitragliatrici, 3 mortai da 45). Merita pure di esser ricordato che in data 1 ° agosto, la Sottocommissione alleata di controllo diede il suo benestare per l'arruolamento di circa 3.000 volontari da assegnare al C. I. L . Poichè precedenu.mente gli alleati, malgrado le insistenze delle nostre autorità militari, non avevano concesso che il battaglione dell'Aeronautica •< Duca d' Aosta », ben addestrato ed equipaggiato, venisse assegnato al C. I. L., nel quale così sarebbe stata rappresentata anche l'Aeronautica a fianco dei reparti della Marina (reggimento « S. Marco») e dell'Esercito, ed anzi ne avevano crdinato lo scioglimento, il nostro Stato Maggiore colse la nuova occasione per proporre alle autorità alleate che venisse consentito di immettere quali complementi nel C. I. L. (comprendendoli nella cifra dei 3.000 volontari) 500 elementi scelti tra i migliori del battaglione « Duca d'Aosta», col vantaggio di poter disporre in tal modo di elementi ben addestrati e di pronto impiego. Gli alleati acconsentire.no, però limitarono la scelta soltanto a 200 uomini, con la clausola inoltre che essi non dovessero essere riuniti in un unico reparto, come sarebbe stato logico e razionale, ma fra zionati tra i vari reparti del C. I. L..
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zione estendendolo verso sinistra sino a comprendere in esso una parte del settore tenuto dalla brigata partigiana « Maiella », e precisamente sino alla linea Monte degli Angeli (su<l di Rosora Mergo)S. Lorenzo in Campo - Monte Peglio. Questo fatto venne a diminuire per il C. I. L. le probabilità di una imminente ripresa dell'avanzata e a imporre la necessità di uno schieramento difensivo e offensivo insieme che, collegandosi con lo schieramento polacco a nord di Belvedere Ostrense, comprendesse la dorsale Belvedere - Montecarotto (all'altezza presso a poco della rotabile) e, per Poggio S. Marcello, si collegasse a sud con l'Esino, mantenendo sulla sinistra il contatto coi partigiani della brigata (: Maiella » (1). Il comandante del C. I. L. provvide quindi per una nuova distribuzione delle forze nel settore assegnatogli disponendo (Ali. 52).: - che il tratto compreso tra la linea di contatto con le truppe polacche sulla destra (a est e a nord di Belvedere Ostrense) e la congiungente C. Mazzanti - fosso del Vaccarile - la Pieve sulla sinistra, venisse affidato alla TI brig:-tta; - che il tratto compreso fra il limite <li sinistra della II brigata e la congiungente, sulla sinistra, C. H onorati - fosso di S. Fortunato - C. Bartoloni, venisse affidato alla I brigata; - che il tr:1tto compreso fra quest'ultima congiungente, sulla destra , e il !imitc M. degli Angeli - S. Lorenw in Campo - Monte Peglio sulla sinistra, venisse affidato alla divisione « Nembo »; - che il IX reparto d'assalto restasse in riserva alle. dirette dipendenze del comandante del C. I. L. conservando l'attuale dislocazione, mentre alla divisione· « Nembo )) veniva dato incarico di mantenere 3 battaglioni in riserva. Posizione di resistenza : sulla displuviale tra i due fiumi Misa ed Esino (C. Grizzi- q. 202 - C. Ranco -la Pieve - C. Honorati - C. Gasparini - Case S. Pietro - Montecarotto). Zona di sicurezza: il terreno antistante alla posizione di resistenza sino al fiume Misa, compresa quindi la posizione di Vaccarile. In base alle sopradette disposizioni i reparti del C. I. L. assunsero lo schieramento seguente (Schizzo n. 16): - II brigata, sulla destra : comando a S. Marcello; 68° reggi(1) Il C. I. L. agiva dunque avendo sulla destra le truppe del Corpo polacco e sulla sinistra i partigiani italiani della brigata « Maiella » agli ordini del ten. col. polacco Lewicki, coi quali, dal 2 agosto, venne anche ad operare, ancora più a sinistra, il reggimento ulani dei Carpazi del Corpo polacco.
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SCHIERAMENTO DEL C.I.L. TRA IL F.ESINO E Il F.MISA (M LUGLIO t944)
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mento fanteria con un battaglione (II), rinforzato dalla compagnia mortai da 81 reggimentale e da 2 sezioni cannoni da 57 / 50 controcarri, in 1° scaglione tra q. 170 di C. Grizzi e q. 213 (doveva mantenere nella zona di sicurezza l'occupazione di Vaccarile con funzione di posizione - scoglio) e un battaglione ( 1) in 2° scaglione a Belvedere ·ostrense (<loveva orientarsi ad un eventuale impiego sia sulle posizioni del II battaglione, sia su quelle del battaglione cc Bafile »); reggimento marina cc S. Marco » con il battaglione « Bafile », rinforzato da una batteria polacca di pezzi da 57 e da 75 controcarri (alcuni pezzi dovevano essete schierati sulle posizioni del I battaglione del 68° fanteria) e da 4 pezzi da 47 / 32 controcarri, in 1° scaglione da q. 213 di Villa Mei alle posizioni a sud di la Pieve (era posto temporaneamente alle dipendenze del comandante del 68°'reggimento fanteria), e col battaglione « Grado )) in 2° scaglione a sud di S. Marcello; - I brigata, al centro: comando ad Acquasanta; ripartizione in 2 settori reggimentali: 4° reggimento bersaglieri, rinforzato da r .batteria da 57 / 50 controcarri, a destra, col XXIX battaglione in 1° scaglione dal bivio a sud di la Pieve a q. 244 e il XXXIII battaglione (meno I compagnia in zona di sicurezza) in 2° scaglione tra C. S. Momeo e Case Agostinclli; 3° reggimento alpini, rinforzato da 2 batterie da 57/50 controcarri, a sinistra, col battaglione cc Piemonte » in 1° scaglione da q. 244 a q. 237 (sud di C. Bartoloni) e il battaglione « Monte Granero » (meno I compagnia in zona di sicurezza) in 2° scaglione nella zona di q. 208 (poco a nord- est di C. Giovannini); - divisione «Nembo)), sulla sinistra: comando a C. Monte Adamo; 184° reggimento fanteria paracadutista in 1° scaglione col XIV battaglione tra q. 222 e q. 292 e il XIII battaglione sulle posizioni di Montecarotto; 183° reggimento. fanteria paracadutista in 2° scaglione col XV battaglione a Poggio S. Marcello e il XVI battaglione a Moie; CLXXXIV battaglione guastatori in 2° scaglione nella zona C. Salvati -C. Girolimini; 184a compagnia motociclisti a Villa Colle Onorato; - riserva a disposizione del comando del C. I. L. : il IX reparto d'assalto dislocato a nord di lesi (oltre ai 3 battaglioni in riserva della divisione « Nembo » che costituivano una riserva potenziale per il comando del C. I. L.); - artiglieria: 184° reggimento artiglieria «Nembo» col I gruppo da 75 / 27 a sud di S. Angiolo e il II gruppo da 100 / 22 a sud - est di Montecarotto; rr 0 reggimento artiglieria col I gruppo da 105 / 28 a sud- est di la Pieve (zona di C. Honorati), II gruppo da 100/22 a
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nord- est di C. Collina (zona di C. Pasquinelli), III gruppo da 75/18 nella zona a nord - est di la Pieve, IV gruppo da 75/ 18 a ovest di C. Collina, V gruppo da 57 / 50 controcarri suddiviso fra i reparti avanzati, CLXVI gruppo da 149 / 19 a est di Belvedere (zona orientale di C. Marcelli); JV gruppo someggiato da 75/13 nella zona orientale di q. 213, gruppo di formazione da 75 / 13 (costituito con le batterie alpine dei battaglioni « Piemonte » e « Monte Granero ») a sud - est di C. Girolimini (entrambi i gruppi della I brigata); V gruppo someggiato da 75/ 13 a nord di C. Ranco, V battaglione cannoni da 4 7 / 32 suddiviso fra i reparti avanzati (entrambi della II brigata). La massa di manovra dell'artiglieria doveva essere costituita dall'u reggimento artiglieria e dal CLXVI gruppo da 149/ 19; le altre artiglierie avrebbero agito decentrate. In sostanza il nuovo schieramento difensivo si ricollegava strettamente con quello assunto già sin dal 25 luglio, rispetto al quale c'era pero' d a osservare : 0
a) Lo sviluppo del fronte risultava ora, non soltanto più esteso verso ovest, ma anche più avanzato, e dall'arco difensivo poggiante su Madonna del Sole - Belvedere Ostrense e C. Collina - Monte Schiavo, si era passato alla organizzazione di una travatura difensiva ad arco più ampio e a salienti e rientranti, la quale da Belvedere si sviluppava, con andamento ge!lerale nord - est sud - ovest e per la Pieve - q. 244 -q.237, sino a Montecarotto. b) Dei due pilastri difensivi (quello di Belvedere - Madonna del Sole a nord e l'altro del cosrone di C. Honorati- Monte Schiavo a sud) era in qualche modo rimasto, nel nuovo schieramento, soltanto quello a nord; l'altro pilastro, a sud, era .s~ato sostituito dalla posizione, forte di per se stessa, di Montecarotto. e) I fianchi erano ben garantiti in quanto la destra era solidamente saldata alle truppe del Corpo polacco, mentre sulla sinistra - la quale mancando di una saldatura con altre unità e anzi presentando un vuoto rispetto all'ala destra del X Corpo britannico operante più ad occidente, costituiva sempre il lato più sensibile e nevralgico gravitava l'azione diretta di un reggimento in 1° scaglione della divisione « Nembo » (il 184° paracadutisti), nonchè quella della brigata partigiana << Maiella » e del reggimento ulani distaccati a cura del Corpo polacco, e inoltre l'azione potenziale di 3 battaglioni di riserva della stessa divisione « Nembo » (2 battaglioni del 183° reggimento
paracadutisti e il CLXXXIV battaglione guastatori in 2° scaglione) ed eventualmente anche quella del IX reparto d'assalto in riserva generale.
d) Su un totale di 14 battaglioni, 6 era.no schierati in 1° scaglione (2 per ogni brigata e 2 della divisione «Nembo ») e ben 8 battaglioni erano tenuti in riserva (2 per ogni brigata, 3 della divisione «Nembo» e il IX reparto d'assalto): questo fatto, mentre assicurava un razionale scaglionamento in profondità nell'àmbito dei tre settori dipendenti per una immediata ed efficace reazione, riserbava nello stesso tempo al comando del C. I. L. larghe possibilità di manovra di reparti.
e) Lo schieramento dell'artiglieria, gravitante in avanti, offriva la possibilità di un rapido passaggio dall'azione difensiva a que1la offensiva e in più assicurava ampie possibilità di manovra di proietti pesanti su tutto lo sviluppo del fronte . I movimenti dei reparti per assumere 11 nuovo schieramento difensivo furono disturbati dal tiro dell'artiglieria nemica, la quale continuò a spiegare una intensa attività particolarmente sulle zone di Vaccarile e di Montecarotto. Nè il nemico, quasi a confermare l'irrigidimento che aveva continuato a dimostrare dopo le giornate di Filottrano rendendo così sempre più aspra l'avanzata da parte del C. I. L. (r), si era limitato alle semplici azioni di artiglieria. Pattuglie tedesche avevano tentato, anche nella notte del 30 luglio, di infiltrarsi (1) Ecco che cosa scrive in proPosito il comandante del C. I. L. in una sua re!a"zione: « Da Filottrano a Belvedere Ostrense il Corpo italiano di liberazione ha compiuto una delle tappe pilÌ dure Jel suo cammino. « La marcia senza soste, senza neppure la possibilità di riprendere fiato, è continuata con inflessibile volontà e a prezzo di gravissimi sacrifici. « Truppe appiedate, appoggiate da scar se ed antiquate artiglierie, povere di mezzi tecnici, prive Ji mezzi corazzati, hanno proceduto di pari passo con le colonne dei carri armati alleati, fino a sopravanzarli nell'eroica volontà di proseguire. « Oltre il compito di travolgere il nemico, un altro compito è stato as.~olto: quello di assicurare la protezione di tutte le truppe dalla nostra destra fino al mare. « Compito non facile perchè fr=t noi e le truppe alleate dell'S• armata c'erano più di 30 km. di vuoto e perchè il nemico tedesco è stato sempre pronto
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nelle zone di Montecarotto, fosso S. Fortunato e fosso del Vaccari/e, dovunque respinte. Poichè elementi nemici erano stati segnalati sulla riva destra deì fiume Misa, il comandante del C. I. L. dispose che venissero effettuate, nelle zone segnalate, azioni robuste di pattuglie e azioni violente di fuoco al fine di eliminare le moleste infiltrazioni. Inoltre diede disposizione che i reparti proceJessero subito « a lavori difensivi idonei prevalentemente a diminuire le possibilità di offesa delle artiglierie » e al rafforzamento delle posizioni, specie nella zona di Vaccarile, con sbarramenti di mine anticarro e antiuomo e con reticolati. Oltre che per lo schieramento dei reparti nel campo operativo, furono emanate anche disposizioni di carattere logistico per la organizzazione e il funzionamento dei vari servizi in relazione alle esigenze dei reparti schierati. avanti, facendo gravitare la nuova organizzazione logistica attorno a Jesi. 11 nemico intanto continuava a reagire. Alle primissime ore del 2 agosto, verso le 2,30, una forte pattuglia tedesca di 30-40 uomini, dopo aver risalito il fosso di S. Fortunato, attaccò un nostro posto di osservazione dislocato sulle po1izioni di q. 12 I nella zona di sicurezza del 3° reggimento alpini. Il posto reagiva e il nemico, dopo circa un quarto d'ora di fuoco, ripiegava lasciando sul terreno un morto, due moschetti. automatici e un lanciabombe. A sera, verso le ore 20,45 sempre del 2 agosto, i tedeschi effettuarono una puntata in forze, con circa 150 uomini, contro le posizioni di Montecarotto. L'azione, preceduta da una breve preparazione d'artiglieria, investì da est il XIII battaglione del 184° reggimento paracadutisti che reagì riuscendo, dopo circa un'ora di combattimento, a respingere l'avversario. Le perdite del nemico in questa azione risultarono di 6 morti e una diecina di feriti. Ancora l'indomani, 3 agosto, ebbe luogo uno scontro in località Scuole (a nord - est di Montecarotto) tra nostre pattuglie e circa 30-40 tedeschi, i quali lasciarono nelle nostre mani un prigioniero, 6 armi automatiche e 5 lanciabombe; perdite nostre: I morto. ad approfittare di ogni momentanea debolezza per provocarci delle perdite, con improvvisi ritorni offensivi. « Le mete raggiunte, il generoso contributo di sangue versato, testimoniano che il Corpo italiano di liberazione ha saputo assolvere bene i suoi compiti ed ha, per essi, duramente combattuto».
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Mentre avvenivano queste puntate esplorative e questi scontri, il nemico non tralasciava di battere, con artiglierie e mortai, le nostre posizioni e particolarmente la zona a nord di Belvedere, Vaccarile, Montecarotto e, un po' più ad est, q. 247.
AVANZATA OLTRE IL FIUME .MISA. Nella notte sul 4 agosto venne segnalato che il nemico stava effettuando il ripiegamento a nord del fiume Misa. Immediatamente il comandante del C. I. L. diramò i primi ordini per l'a"anzata con questo fonogramma a mano: cc Segnalazioni diverse concordano nel dare il nemico in ripiegamento oltre il Misa nel settore divisione "Nembo". Comandi grandi unità spingano subito pattuglie per itinerari diversi al fiume Misa allo scopo di : - cc accertare lo sgombero di tutta la zona a sud del fiume; - cc saggiare se il nemico occupa o meno la ri va sinistra del Misa. « Ri sultati ricog nizioni siano subito comunicati a questo comando. Reparti genio, reparti guastatori divisione "Nembo" e reggimento "S. Marco" approntino entro questa sera squadre idonee per bonificare passaggi sul Misa nel caso nemico abbia abbandonato riva sinistra fiume. Caso positivo, squadre divisione "Nembo" agiranno proprio settore; squadre genio comando C. I. L. nel settore I brigata e in concorso squadre :·eggimento "S. Marco" nel settore Il brigata. Inizio lavori bonifica: su ordine questo comando». Le pattuglie spinte avanti in base a quest'ordine constatarono che effettivamente il nemico aveva abbandonato le posizioni di riva destra del Misa. Verso le ore 13 del 4 gli clementi del reggimento « S. Marco » e della divisione «Nembo» raggiunsero rispettivamente Ostra Vetcre e Serra de' Conti. Verso le 14,30 anche Barbara venne raggiunta dagli elementi del 3° reggimento alpini. A tarda sera pattuglie di paracadutisti della divisione « Nembo » riuscirono a raggiungere Montale e Piticchio, ad ovest di Serra de' Conti. Sin dalle prime ore del pomeriggio, dunque, la situazione, in seguito all'attività delle nostre pattuglie, poteva ritenersi sufficientemente chiarita. Essendo ormai evidente che il nemico aveva nella notte rotto il contatto per guadagnare spazio, il comandante del C.I.L. diramò gli ordini per l'avanzata oltre il fiume Misa disponendo che essa avvenisse in tre tempi (All. 53):
tempo (giorno 5 agosto): - raggiungere la displuviale tra fiume Misa e fosso delle Ripe - fiume Nevola con nuclei esploranti di fanteria, spingendo pattuglie al crinale fra Nevola e Cesano; -- serrare i grossi sul crinale fra Misa ed Esino; « 2 ° tempo (giorno 6 agosto): - procedere coi nuclei esploranti fino alla displuviale fra torrente Fenella - fiume Nevo]a e il Cesano; - serrare i grossi sull'allineamento Barbara - Ostra Vetere; << J° tempo (giorno 7 agosto) : - portare i grossi fra fiume Nevola e crinale tra Nevola e Cesano ». In tutto questo movimento si doveva continuare a mantenere il collegamento sulla destra con le unità polacche e a guardare sempre il fianco sinistro del dispositivo essendo quello, come ormai era noto, il lato più sensibile e nevralgico. Come direzioni di movimento erano date: - sulla destra, per la II brigata: Belvedere Ostrense - Vaccarile - Ostra Vetere - Burello - Corinaldo; - al centro, per la I brigata: C. Spescia - C. Federico - Barbara - C. del Piano-Case Selva grande-C. S. Maria ; - sulla sinistra~ per la divisione « Nembo n: Montecarotto Serra de' Contj - Montale - Ripalta - Loretello Qa divisione doveva regolare il suo movimento su quello della I brigata, col criterio di assicurare il fianco sinistro del C. I. L.). I nuclei esploranti - uno per ogni brigata e per la divisione H Nembo » dovevano avere la forza di un battaglione, rinforzato da un gruppo di artiglieria e da aliquote di controcarri. L'artiglieria doveva spostarsi gradualmente, a cominciare dai medi calibri (aliquote dei gruppi da 105/ 28 e 149/ 19), e si prevedeva che per il giorno 7 essa potesse assumere uno schieramento definitivo tra il Nevola e il Cesano, sempre che il nemico si fosse arrestato sulla sinistra del fiume Cesano. Naturalmente questi ordini sarebbero stati, nell'applicazione, modificati sulla base della situazione contingente, specialmente, poi, ove il nemico fosse risultato in ripiegamento più profondo di quanto previsto. Vedremo, infatti, che questi ordini dati a largo respiro subiranno, nella realtà, delle modifiche in quanto, dopo lo sbalw previsto dal « 1 ° tempo », i reparti del C. I. L. saranno costretti a sostare « 1°
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adottando un nuovo provvisorio schieramento difensivo; cosicchè l 'avanzata anche questa volta sarà a raggio limitato. Quanto al nemico si erano potute raccogliere altre notizie. Risultava che col prossimo ripiegamento le truppe germaniche si sarebgero ritirate sulla riva sinistra del fiume Cesano e che intanto mantenevano presidi a Montesecco (dove pareva vi fossero anche delle artiglierie), a S. Vito sul Cesano, a S. Lorenzo in Campo, a Castelleone di Suasa e a Croce del Termine. Si diceva inoltre che coi reparti tedeschi vi fossero degli elementi fascisti appartenenti alle « S.S. » italiane, impiegati specialmente in compiti informativi oltre le lince.
Il 5 agosto (r), tanto la I e II brigata quanto la divisione « Nembo » spinsero avanti, secondo gli ordini ricevuti, un distaccamento
esplorante ciascuna, con questo risultato : a) Sulla destra, la TI brigata (battaglione marina « Bafile », rinforzato dal V gruppo da 75 / 13 someggiato e <la pezzi contro-carri) occupò Ostra Vetere (già raggiunta, precedentemente, da semplici elementi) e spinse pattuglie sul fiume Nevola. Nuclei nemici vennero segnalati a S. Vincenzo, a S. Vito e a S. Bartolo. L'artiglieria tedesca eseguì tiri sulla zona e sull'abitato di Ostra Vetere. b) Al centro, la I brigata (battaglione alpini «Piemonte », rinforzato dal gruppo di formazione da 75/13 delle batterie alpine e da una batteria da 57/50 controcarri) consolidò l'occupazione di Barbara. Fu segnalato che cir.ca un centinaio di tedeschi era nella zona di Farneto con elementi, dotati di armi automatiche, a C. Verzellini, a C. Pianetti e a q. 175. (1) Sotto la data del 5 agosto fu costituito il ì/1 gruppo da 57/50 controcarri del 184° reggimento artiglieria «Nembo » su 4 batterie di 3 sezioni ciascuna e su 2 pezzi per sezione (provvisoriamente, però, 2 batterie furono costituite su 2 sezioni in attesa di poter ricevere il materiale necessario per la formazione della 3• sezione). In questo modo il C. I. L. venne a disporre per l'azione controcarri: - del V gruppo cannoni da 57/50, su 3 batterie, dell'n° reggimento artiglieria; - del Ili gruppo cannoni da 57Ì50, su 4 batterie, del 184° reggimento artiglieria « Nembo »; - del V battaglione cannoni da 47/32, su 2 compagnie, in forza alla II brigata.
c) Sulla sinistra, la divisione << Nembo » (XIII battaglione del 184° reggimento fanteria paracadutista, rinforzato da un gruppo <l'artiglieria e pezzi controcarri) raggiunse Montale e spinse pattuglie su Ripalta. Fu segnalato che il nemico aveva reagito con fuoco di armi automatiche dalle posizioni di Loretello e S. Pietro. In generale l'avanzata dei reparti fu molto ostacolata a causa sia <lelle numerose interruzioni e ostruzioni stradali, sia dei campi minati. Sulla base dei primi risultati conseguiti nella giornata del 5 agosto, il comandante del C. I. L. dispose che l'indomani mattina: - l'esplorazione venisse intensificata verso la displuviale Corinaldo - Castelleone di Suasa allo scopo di accertare la consistenza dell'occupazione nemica ; - i grossi serrassero oltre il fiume Misa sull'allineamento Ostra Vetere - BJ.rbara - Serra de' Conti; - le artiglierie effettuassero il passaggio del fiume Misa. Ma le puntate esplorative effettuate l'indomani 6 lungo il fiume Nevola provocarono da parte del nemico una violenta reazione di fuoco. Una ricognizione in forze <liretta verso Cnrinaldo incontrò una forte resistenza, operata da nuclei tedeschi sistemati a difesa sulle posizioni ad ovest e a sud - ovest del paese. Anche altre nostre pattuglie, spintesi sino a q . 205 di Monte Gualano e a le Murate, incontrarono una certa resistenza. Sulla sinistra, anzi, il nemico, con pattuglie provenienti da Madonna delle Querci e da Loretello, attaccò Ripalta una prima ed una seconda volta; ma entrambi i tentativi vennero frustrati ad opera d i un nostro plotone paracadutisti sistemato a difesa in tale località. A sera i reparti avanzati del C. I. L. poterono organizzarsi a difesa sulle posizioni della displuviale fra il Misa e il Nevola nel modo che segue: - sulla destra, il reggimento ( < S. Marco l> (battaglione marina « Grado >!) della II brigata: da q. 201 a q. 194; - al centro, il 3° reggimento alpini della I brigata: da C. Pianetti a q. 239: - sulla sinistra, il 184° reggimento di fanteria paracadutista: da C. Meloni alle posizioni a nord - ovest di Montale.
Il nemico aveva rivelato uno schieramento sufficientemente consistente nella zona di Corinaldo, Castelleone di Suasa e S. Lorenzo in Campo, specialmente sulla sinistra (ovest), con artiglierie e mortai,
in numero imprecisato, poco più a nord delle anzidette località.. Segno evidente, questo, che esso intendeva imporre un altro tempo di arresto all'avanzata delle truppe alleate mediante una nuova sistemazione difensiva organizzata sulle alture di riva destra del Cesano. In questa situazione non poteva escludersi qualche brusco ritorno offensivo operato dai tedeschi, i quali magari, con una energica uscita in tempo, avrebbero potuto infliggere un colpo rude alle truppe del C. I. L. in movimento, allo scopo di conseguire un successo che, se poteva riuscire utile nella economia della loro manovra di ripiegamento, non sarebbe certo riuscito vantaggioso alla manovra offensiva in corso effettuata dagli alleati. Il comandante del C. I. L. dispose quindi, in armonia anche coi compiti assegnati dal comando del Corpo polacco, che le unità dipendenti assumessero uno schieramento difensivo sulle alture di riva destra del fiume N evola e fosso delle Ripe (Allegati 54 e 55). Sulla sinistra, alla divisione << Nembo » fu dato ordine di non impiegare più di due battaglioni a nord del fiume Misa, di appoggiare fortemente il fianco sinistro a Montale e spingere elementi esploranti verso Piticchio e Ripalta, tenendo il resto <lelle forze in potenza nella regione Serra de' Conti per essere in grado di assolvere il compito di protezione del fianco sinistro del C. I. L.. Venne inoltre disposto che lo schieramento difensivo a sud del fiume Nevola e fosso delle Ripe fosse attuato col criterio di sottrarre il più possibile le truppe alle reazioni di fuoco delle artiglierie e dei mortai nemici, donde la prescrizione di attenersi a queste direttive generali : - linea di, sicurezza : sul ciglio tattico della displuviale tra il Nevola - fosso delle Ripe e il Misa; - linea di resisten za: in contropendenz.a sui rovesci sud della linea di cresta in modo che: a) l'organizzazione delle armi automatiche, prevalentemente sui costoni, potesse investire con tiri di schiancio e d'infilata, piuttosto che frontali, tutta la fascia compresa tra la cresta e la linea di resistenza; b) l'organizzazione dei fuochi dei mortai, prevalentemente negli impluvi, potesse battere efficacemente « la zona antistante la linea di sicurezza fino alla cresta, poi la cresta ed infine la fascia di terreno suddetta ,, ; e) lo schieramento delle artiglierie potesse considerarsi protetto in pieno;
- esplorazione: doveva essere mantenuta attiva, oltre il Nevola tendendo ad eseguire « azioni di ·p attuglie con l'appoggio organizzato del fuoco dell'artiglieria » ; - saldature tra le grandi unità dipendenti : dovevano avvenfre sia sulla linea di sicurezza che sulla linea di resistenza, tenendo presente (in particolare I e II brigata) che gli estremi esterni del proprio schierament0, dovevano essere considerati « come ali effettive dello schieramento del C. I. L. ». da garantire con un conveniente scaglionamento in profondità. Anche questa volta, dunque, dopo breve avanzata, i reparti del C. I. L. tornavano ad assumere di nuovo atteggiamento difensivo schierandosi come appresso (Schizzo n. 17): a) Sulla destra, la II brigata (comando m Ostra Vetere) col proprio sC"ttore ripartito in due sottosettori di battaglione; il reggimento marina <<S. Marco •> fu assegnato in 1° scaglione col : - battaglione <<Grado», rinforzato da una compagnia cannoni da 47/32 (del V battaglione), nel sottosettore di destra tra q. 212 e C. Buti; - battaglione '< Bafilc ll, rinforzato da una batteria cannoni da 57/ 50 controcarri e da 3 plotoni cannoni da 47/32 (del V battaglione), nel sottosettore di sinistra tra q. 245 (sud di C. Buti) e C. Pianetti. In corrispondenza dei due sottosettori vennero inoltre schierate due batterie polacche controcarri: una <la 57 e l'altra da 75. Il 68° reggimento fanteria fu schierato in 2° scaglione con un battaglione (I) nella zona a sud - ovest di Vaccarile e un battaglione (il II, a disposizione del comando brigata) nella zona di C. Marulli e costone degradante su fosso Vallone, dove fu pure schierato il V gruppo someggiato da 75/13. b) Al centro, la I brigata (comando a C. Honorati) col proprio settòre ripartito in due sottosettori di reggimento : - al sottosettore di destra fu assegnato il 4" reggimento bersaglieri, rinforzato da una batteria cannoni da 57 / 50 controcarri, con un battaglione (XXIX) in 1° scaglione, tra C. Pianetti e q. 2 15, e un battaglione (XXXIII) in 2° scaglione nella zona a sud di q. 181 di C. Marulli ; - al sottosettore di sinistra il 3° reggimento alpini, rinforzato da una batteria cannoni da 57 / 50 controcarri, con un battaglione (« Monte Granero >>) in 1 ° scaglione, tra q. 173 (poco a nord - est di
166 .Barbara) e q. 239, e un battaglione (« Piemonte >1) in 2° scaglione nella zona di C. Saccocci. Il IV gruppo da 75/13 someggiato e il gruppo di formazione batterie alpine da 75ii3 furono schierati rispettivamente nella zona di C. Federici (a sud - est di Barbara) e nella zona di il Casone. c) Sulla sinùtra, la <livisione « Nembo » (comando a Serra de' Conti) mantenne nel proprio settore il 184° reggimento fanteria . paracadutista in 1° scaglione col XIV battaglione tra C. Meloni e q. 231 e il XIII battaglione tra q. 231 e posizioni a nord - ovest di Montale. Il 183° reggimento fanteria paracadutista fu schierato in 2 ° scaglione col XV battaglione nella zona di C. Fortunati e il XVI battaglione nella zona di C. Tartuferi, rispettivamente a nord e a sud di Serra de' Conti. Anche il CLXXXIV battaglione guastatori fu schierato in 2° scaglione nella zona a nord - ovest di Montecarotto (crocevia di q. 351). Il 184° reggimento artiglieria fu schierato a nord di Serra de' Conti col I gruppo cannoni da 75/27 a sud - est di q. 164 e il II gruppo cannoni da rno/22 a sud di q. 202; il Hl gruppo cannoni da 57/ 50 controcarri fu in gran parte decentrato. 0
d) L'II .reggimento artiglieria si schierò con: I gruppo cannoni da 105 / 28 a est di Ostra Vetere; II gruppo cannoni da mo/ 22 nella zona di C. Baldoni; I li gruppo da 75 / 18 nella zona di q. 129 (a est di Ostra Vetere); IV gruppo da 75/ 18 nella zona di C. Brescini; CLXVI gruppo da 149 / 19 nella zona di C.se Gabbianelli. Mentr~.i vari reparti del C. I. L. compivano i vari movimenti per assumere il nuovo schieramento difensivo, l'attività sia delle pattuglie che dell'artiglieria continuava intensa, orientata, com'era logico: per parte nostra a chiarire sempre meglio la situazione; per parte dell'avversario a intralciare e disturbare ogni nostro movimento. Nelle sue finee generali il nuovo schieramento difensivo sulle alture di riva destra del fiume Nevola e del fosso delle Ripe ricordava, come scaglionamento e dosatura delle forze, lo schieramento che era stato adottato pochi giorni prima sulle alture di riva destra del fiume Misa: era quasi come se tutto il dispositivo difensivo si fosse, dopo un breve sbalzo offensivo, spostato integralmente in avanti, solo adattandosi alla plastica del terreno, in realtà non eccessivamente diversa nei riguardi dell'una e dell'altra displuviale. Le proporzioni tra battaglioni in 1° scaglione e battaglioni in 2 ° scaglione erano rimaste identiche: 6 e 8; ma lo scaglionamento era un po' meno distanziato
Schizzo ir 17
SCHIERAMENTO un C.I.L. A SUD DEL f.NEV0LA-F0SS0ow.ERIPE ( 8 AGOSTO 1044 )
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168 e profondo. L'artiglieria continuava a gravitare in avanti. La sinistra era tenuta sempre forte cd efficiente. In complesso tutto il dispositivo era orientato, come prima, sia alle possibilità di una vigorosa reazione difensiva, sia alla rapida impostazione di una ripresa offensiva. D'altronde, in relazione alla situazione generale ( nemico battuto e in ripiegamento anche negli altri settori del fronte), rientrava nella logica operativa che il pensiero di una imminente ripresa offensiva dovesse dominare l'azione di comando di tutte le unità del C. I. L . anche durante l'assunzione dei transitori atteggiamenti difensivi. AVANZATA SUL FIUME CESANO E LIBERAZIONE DI CoRlNALDO (10 AGOSTO) E CASTELLEONE DI SUASA (11 AGOSTO) - REAZIONI TEDESCHE A CASTELLEONE DI SuAsA E A LORETELLO. - Mentre i reparti del C. I. L. stavano completando lo schieramento difensivo a sud del fiume Nevola e del fosso delle Ripe, il comando del Corpo polacco comunicò che stava, con le due divisioni schierate per ala - la 3a « Carpatica » e la 5• « Kresowa » --, per preparare e lanciare un attacco allo scopo di spezzare la resistenza nemica « dirigendolo sforzo principale lungo i fianchi interni di entrambe le divisioni» con obiettivo la conquista delle alture di riva destra del Cesano. Riuscita questa prima azione, le due divisioni si sarebbero dirette « all'esterno, aggirando così le difese nemiche lungo le alture ». Al C. J. L. era affidato il compito di « assicurare il fianco sinistro dell'attacco del Corpo polacco contenendo il nemico nell'interno del settore Corinaldo -Castelleone di Suasa ». Limiti tra C. I. L. e Corpo polacco (sa divisione «Kresowa»): Bdvederc Ostrense - Corinaldo - Orciano di Pesaro. Successivamente il comando del Corpo polacco fece conoscere che l'attacco sarebbe stato sferrato il mattino del 9 agosto. Il comandante del C. I. L., allo scopo di attirare l'attenzione del nemico e impedirgli di reagire sul fianco delle unità polacche attaccanti, dispose che il mattino del 9 venissero effettuati dall'artiglieria numerosi e violenti concentramenti di fuoco ( 1) sulle posizioni antistanti, intervenendo anche nel settore d'azione delle truppe polacche con i medi calibri. Questa azione di fuoco fu integrata dall'invio di numerose pattuglie in tutto il settore, le quali informarono che l'avversario continuava a difendere le sue posizioni a sud del Cesano. (1) Furono complessivamente sparati oltre .3.000 colpi.
Il comandante del C. I. L. insistette allora pcrchè nella notte e nella giornata dell'indomani le unità dipendenti mantenessero uno stretto contatto col nemico onde conoscere la consistenza del suo schieramento e, per quanto possibile, le intenzioni, non essendo escluso, dati gli sviluppi dell'azione polacca sulla destra, un suo ripiegamento oltre il fiume Cesano. Il mattino del 10 agosto (I), infatti, da diverse segnalazioni si potè arguire che i tedeschi stavano effettivamente ritirandosi a nord del Cesano. Subito, allora, il comandante del C. 1. L. diramò il seguente fonogramma a mano : « Informatore segnala che Castelleone d; Suasa è sgombera. Pattuglia 3° alpini prosegu~ senza incontrare nemico. Forze polacche sulla destra avrebbero superato displuviale Nevola Cesano. Ciò fa supporre che displuviale Castelleone Corinaldo sia stata sgomberata. Allo scopo di non perdere tempo distaccamenti già predisposti I e (1) Il giorno IO agosto, il Capo di S. M. dell'Esercito, gcn. Bc:rardi, tenm, una riunione presso il C. J. L. alla quale parteciparono, tra gli altri, il comandante del C. I. L. e .il col. Pidsky della Sottocommissione alleata di .controllo. In tale circostanza il com:rndante del C. I. L. fece presente : - la deficienza del munizionamento sempre a causa delle note difficoltà dei mezzi di trasporto; - la necessità di poter disporre di un secondo gruppo di artiglieria di medio calibro; - la necessità di motorizzare i pezzi controcarri in modo che potessero seguire le truppe di 1• linea e intervenire tempestivamente contro mezzi c0razzati nemici; - la necessità di dotare il C. I. L. di alcuni mezzi corazzati, tenuto conto che i soldati italiani si erano finora dovuti aprire la strada da soli anche contro mezzi corazzati tedeschi e che la povertà dei propri mezzi, di fronte all'abbondanza di quelli a disposizione degli stessi polacchi, era motivo, per i nostri soldati, di demoralizzazione. In tale occasione il Capo di S. M. ddl 'Esercito ebbe anche un colloquio col gen. Anders, comandante del Corpo polacco, il quale gli espresse le sue congratulazioni ,< per il brillante comportamento tenuto nelle: recenti operazioni dal C. I. L. che, nonostante le immense difficoltà, è stato all'altezza dei compiti ». Soggiunse inoltre, con parole lusinghiere, quanto grandi fossero stati gli sforzi fisici sopportati <lai reparti del C. I. L., mettendo in risalto come « tutto il Corpo italiane di liberazione, attraverso marce senza soste, quasi senza la possibilità di riprendere fiato, con inflessibile volontà ed a prezzo di gravissimi sacrifici, sia stato ugualmente sempre a fianco delle truppe motorizzat( polacche».
li brigata inizino movimenti per raggiungere displuviate Nevola Cesano. Divisione « Nembo » invii un plotone su Castelleone di Suasa. Grandi unità si predispongano per essere in misura di occupare tempestivamente predetta displuviale qualora fosse confermato che essa è stata sgomberata dal nemico. Movimenti d'iniziativa ». In seguito a questi ordini, tutto il dispositivo del C. I. L. si mise m movimento: a) Sulla destra, la IJ brjgata, schierata col reggimento marina Marco » in 1° scaglione e il 68° reggimento fanteria in 2° scaglione, oltrepassò coi reparti avanzati il fiume Nevola e occupò la località le Murate trovata sgombra. Quindi, elementi del reggimento « S. Marco>>, dopo aver impegnato e fugato elementi ritardatori tedeschi, occuparono q. 2.50 (ad ovest di Corinaldo); nel pomeriggio, sempre del 10, entrarono in Corinaldo e si affrettarono a raggiungere, più a nord, la q. 2 ?9 in modo da conferire sicurezza alla occupazione del paese. In conseguenza dello sbalzo in avanti dei reparti del reggimento (( S. Marco ,>, anche i reparti <lei 68° reggimento fanteria ebbero ordine, prima di sera, di muovere per raggiungere la nuova zona oltre il Nevola. « S.
b) Al centro, la I brigata distaccò in avanti reparti di bersaglieri a destra e di alpini a sinistra, i quali avanzarono senza incontrare reazione (ciascuno dei due reggimenti - 4° bersaglieri e 3° alpini con un battaglione in 1° scaglione e uno in 2°) sino alle località Croce del Termine e C: S. Onofrio (q. 2II), che risultarono occupate da elementi ritardatori tedeschi . Prima di sera, le posizioni di C. S. Onofrio furono prese d'assalto da un nostro plotone alpini che inflisse anche perdite al nemico (1 morto e 2 prigionieri). A notte, anche la località Croce del Termine venne occupata da reparti bersaglieri dopo che i nuclei nemici ivi sistemati furono costretti dal nostro fuoco ad abbandonare la posizione. In relazione all'occupazione di C. S. Onofrio e Croce del Termine dominanti il Cesano, il dispositivo dei due reggimenti della brigata si articolò in avanti muovendo per raggiungere le nuove posizioni. c) Sulla sinistra, la .divisione « Nembo » spinse in avanti elementi paracadutisti i quali, verso le ore IO, raggiunsero Loretello, trovata sgombra. Altri elementi paracadutisti si spinsero sino alle
località di Farneto e C.se Nuove (a sud e a sud- est di Castelleone di Suasa), dove si impegnarono con elementi ritardatori tedeschi. Indietro, scaglionati in profondità, mossero: il 184° reggimento di fanteria paracadutista in direzione di Castelleone di Suasa; il 183° reggimento in direzione di Ripalta - Loretello. I/indomani, 11 agosto, una compagnia del XIV battaglione del 184° reggimento paracadutisti occupò, verso le ore 8, Castelleone di Suasa1 mentre gli altri reparti della divisione si spostavano per raggiungere le posizioni atte a garantire il fianco sinistro del C. I. L., continuando a svolgere una intensa attività esplorativa. Durante questa ·attività, pattugJie paracadutisti riscontrarono, il 12, sulla estrema sinistra, la presenza di elementi tedeschi a S. Pietro, muniti di armi automatiche e mortai. Una pattuglia di paracadutisti inoltre, passato il Cesano, si spinse oltre S. Lorenw in Campo fino a Montalfoglio, dove notò la presenza di elementi tedeschi e una batteria nemica nella zona di q. 295. Era chiaro ormai che il grosso del nemico si era ritirato sulle posizioni a norcl cld C:esano.
Raggiunta la displuviale tra il Cesano e il Nevola - Fenella, i) C. I. L. tornò, in relazione al compito assegnatogli, ad assumere atteggiamento difensivo disponendosi secondo i noti criteri elastici, i quali, mentre gli consentivano una efficace azione difensiva, gli permettevano nel contempo di poter passare rapidamente all'azione offensiva. Fu perciò disposto: - che la linea di sicurezza seguisse questo andamento: margine anteriore dell'abitato di Castelleone di Suasa - ciglio tattico crinale tra fiume Cesano e torrente Fenella fiume Nevola. Nella zona di sicurezza dovevano essere difese ad oltranza le posizioni di q. 239 (nord di Corinaldo), q. 235 e q. 271 di Croce del Termine (in unico caposaldo) e Castelleone di Suasa; - che la linea di resistenza passasse per il margine anteriore dell'abitato di Castelleone di Suasa- alture riva destra affluente ovest di testata fosso Volpara - alture riva sinistra affluente nord- est di testata fosso Volpara-q. 235 di C. S. Maria - q. 271 - le Selve-q. 230q. 222 - q. 201 - margine anteriore abitato di Corinaldo - q. 220 - altura di q. 239; - che le saldature avvenissero: tra I e Il brigata sull'altura di q. 243 (sulla linea di sicurezza) e a le Selve (sulla linea di resistenza);
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tra divisione «Nembo» e I brigata sull'altura di q. 211 di C. S. Onofrio (sulla linea di sicurezza) e alla confluenza affluenti di testata del fosso Volpara (sulla linea di resistenza); - che le artiglierie si schierassero a sud dell'allineamento C. la Voipara. le Murate. Le unità del C. I. L. attuarono quindi, tra l'u e il 12, il loro schieramento sulle nuove posizioni, da Corinaldo a Castelleone di Suasa e Loretello, nel modo che segue (Schizzo n. 18) : a) Sulla destra, la II brigata si schierò col reggimento « S. Marco » - più 2 batterie polacche controcarri: 1 da 57 e I da 75 in 1° scaglione (in 2 · sottosettori di battaglione : battaglione « Grado », rinforzato da 2 sezioni cannoni da 57/ 50 controcarri e da I compa. gnia pezzi da 47 /32, nel sottosettore di destra da i Cappuccini a q. 250, rispettivamente a nord e ad ovest di Corinaldo; battaglione « Bafile », rinforzato da I sezione cannoni da 57 / 50 controcarri e da 3 plotoni pezzi da 47/ 32, nel sottosettore di sinistra da q. 250 a C. Giovannetti). In 2° scaglione il 68° reggimento fanteria con il I battaglione in località S. Bartolo e il il battaglione nella wna le Murate. Il V gruppo da 75/13 someggiato sui rovesci di S. Bartolo. b) Al centro, la I brigata si schierò in 2 sottoscttori di reggimento (ogni reggimento con I battaglione in 1° scaglione e I battaglione in 2° scaglione): il 4° reggimento bersaglieri, rinforzato da 1 batteria da 57 / 50 controcarri, nel settore di destra col XXIX battaglione da q. 235, poco a sud di C. Giovannetti, a C. 4° Monte, poco a sud di Croce del Termine, e il XXXIII battaglione (in 2° scaglione) in località C. S. Vincenzo; if 3° reggimento alpini, rinforzato da 1 batteria da 57 / 50 controcarri, nel sottosettore di sinistra col battaglione « Monte Granero >, da C. 4° Monte a q . 211 di C. S. Onofrio, e il battaglione e, Piemonte» (in 2° scaglione) a fosso Volpara. Il IV gruppo da 75/13 someggiato e il gruppo di formazione batterie alpine da 75/ 13 presero posizione qualche chilometro rispettivamente a est e a sud di C. Scalogna. e) Sulla sinistra, la divisione « Nembo » si schierò col 184° reggimento fanteria paracadutista, rinforzato da elementi controcarri, in 1° scaglione, in 2 sottosettori di battaglione: XIV battaglione nel sottosettore di destra da q. 211 a le Caselle; XIII battaglione nel sottosettore di sinistra da le Caselle alle posizioni a sud di C.se Pollini. Il 183° reggimento paracadutisti si schierò con il XVI battaglione in 1° sc.iglione tra Loretello e q . 312 (una compagnia però rimase in-
SCHIERAMENTO DEL C.I.L. SULLA DESTRA DEL f CESANO (12 AGOS10 1944)
Sehiuo n• 18 \
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dietro a Ripalta) e il XV battaglione in 2 ° scaglione nella zona del quadrivio di q. 285 tra Ripalta e Montale. In 2° scaglione rimasero ancora il CLXXXIV battaglione guastatori a Montale e la 18f compagnia motociclisti a Piticchio. Il 184° reggimento artiglieria << Nembo >> prese posizione col I gruppo cannoni da 75/27 nella zona di q. 128 e· col II gruppo cannoni da 100/22 in quella di q. 181. d) L'u reggimento artiglieria schierò il l gruppo da 105/28 nella zona di q. 85 (a sud di le Murate), il II gruppo da 100/22 nella zona di Tiro a segno (nei pressi di P.te Murato), il III gruppo da 75/18 nella zona di C. Augusti (poco ad ovest di S. Bartolo), il IV gruppo da 75/ 18 nella zona di Casalta (a nord - est di Castelleone di Suasa), il CLXVI gruppo da 149/ 19 nella zona di q. 174 (a sud di C. San Vincenzo). Anche questa volta, la dosatura delle forze nello schieramento difensivo non si differenziava da quella di prima, salvo un leggero aumento a favore delle forze desti.nate in 1° scaglione (7 battaglioni anzichè 6) dovuto probabilmente alla maggiore rnperficic di contatto col nemico determinatasi sul fianco sinistro. Lo schieramento avanzato delle artiglierie assicurava un buon giuoco nella manovra dei proietti pesanti contro le posizioni nemiche sulla sinistra del Cesano, rispetto alle quali le nuove posizioni occupate dal C. I. L. venivano ad esercitare, malgrado ogni apparente aspetto difensivo, la funzione di una vera e propria pedana di lancio per gli sviluppi di una ripresa offensiva a breve scadenza. 0
Ma i tedeschi, di fronte allo sbalzo sulle nuove posizioni compiuto dalle unità del C. I. L., non mancarono di reagire prontamente. Il giorno 11 agosto, dopo una violenta preparazione di fuoco effettuata prevalentemente con mortai, forze germaniche valutatè ad una quarantina di uomini attaccarono, tra le ore II e le ore 12, le nostre posizioni di q. 2I I a nord-est di Castelleone di Suasa. L'attacco, contenuto in un primo tempo dagli elementi alpini che si trovavano sul posto, venne successivamente stroncato del tutto per l'intervento di una compagnia del XIV battaglione paracadutisti (del 184° reggimento). Il nemico fu così costretto a ripiegare lasciando sul terreno 10 uomini tra morti e feriti . L'indomani 12, sull'albeggiare verso le ore 4, i tedeschi con una compagnia tornarono ad attaccare, più a sinistra, le posizioni di
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Loretello, tenute da due nostri plotoni paracadutisti, i quali ritennero opJK>rtuno ripiegare di qualche centinaio di metri. Ma giunta JK>CO doJK> una compagnia paracadutista in rinforzo (la 46&), i nostri balzarono al contrattacco costringendo l'avversario a ripiegare;· cosicchè Loretello, verso le ore 8, tornava. di nuovo in nostro possesso. Nel pomeriggio, verso le ore 17, furono i nostri paracadutisti a reagire occupando, dopo breve preparazione di artiglieria, la q. 312 (circa 500 m. a nord di Loretello), dove venivano catturati 2 prigionieri. Risultò anche che il nemico, nell'abbandonare la posizione, aveva portato con sè 4 morti e una diecina di feriti. Pure nella notte sul 13 agosto, i tedeschi attaccarono con pattuglie le nostre posizioni avanzate di q. 245 (difese dal XIV battaglione paracadutisti), C. S. Onofrio (difese dal battaglione alpini << Monte Granero )>) e Croce del Termine (difese dal XXIX battaglione bersaglieri). Ma dovunque la pronta reazione delle nostre truppe e del fuoco pesante delle nostre artiglierie costrinse l'avversario a ripiegare oltre il fiume Cesano. Anzi sulla sinistra, nel1a zona di Loretello, i nostri paracadutisti ne approfittarono per reagire con una avanzata procedendo, con un plotone del XVI battaglione ( 183° reggimento), alla occupazione di S. Pietro. Tutte queste puntate esplorative del nemico, senza contare l'azione <li martellamento svolta con la sua artiglieria e coi suoi mortai contro le nostre posizioni di Corinaldo, C. S. Onofrio, Castelleone di Suasa e Loretello, erano in ultima analisi manifestazioni, in forma piuttosto dinamica, di una volontà temporeggiatrice. Si trattava per l'avversario di guadagnar tempo nello spazio in relazione al quadro operativo d'insieme. Lo sviluppo dei vari solchi fluviali nel senso dei paralleli, in connessione con l'andamento plastico delle successive displuviali, facilitava ai comandi tedeschi l'attuazione di irrigidimenti successivi, i quali, nei confronti della manovra offensiva operata dal C. I. L. e dal Corpo polacco, conservavano il vantaggio di poter attuare una logorante e sfibrante manovra difensiva a tempi e spazi ristretti. Questo fatto continuava infatti a costringere le unità del C. I. L. ad agire per così dire a spallate successive: dal Musone al1'Esino, dall'Esino al Misa, dal Misa al Nevola, dal Nevola al Cesano. Si trattava, dunque, di preparare ora una nuova spallata, quando ecco giungere l'ordine per il C. I. L. di cambiare settore.
CAPO VII Il 12 agosto il comandante del Corpo polacco comunicò che il C. I. L. doveva cambiare il proprio settore spostandosi sulla sinistra, fra Sassoferrato e Gubbio. I relativi movimenti dovevano essere iniziati subito ed ulùmati entro le ore 6 del r7 agosto. Il C. I. L. sarebbe stato sostituito, sulle posizioni in atto, da un raggruppamento polacco di cavalleria motocorazzato, mentre rnlle nuove posizioni avrebbe sostituito, a sua volta, il 15° reggimento ulani « Poznan J> (gruppo Kieda). _S~ll~ base di ciò il comandante del C. I. L. impartì le prime dispos1z1001 : CAMBIAMENTO 01 SETTORE FRA SASSOFERRATO E GUBBIO. -
a) Nel nuovo settore le forze del C. I. L. si satebbero schierate con la I e la li brigata in 1 a schiera e la divisione «Nembo» in 1/ schiera. A destra, a cavallo della rotabile Sassoferrato - Pergola, si sarebbe schierata la II brigata, rinforzata dal IX reparto d'assalto, dalle batterie controcarri già in assegnazione (1 batteria da 57/50, 2 compagnie pezzi da 47 / 32), da un plotone artieri e da un plotone collegamenti. A sinistra, a cavallo della rotabile Scheggia e Pascelupo - Cantiano, si sarebbe schierata la I brigata, rinforzata dalle batterie controcarri già in ~ssegnazione (2 batterie da 57/50), da un plotone artieri e da un plotone collegamenti . Limite di settore tra I e II brigata (largamente orientativo): Corno di Catria -Monte Catria -q. 984- Molleone (1). La divisione <<Nembo » doveva schierarsi in riserva nella wna Colleponi- S. Fortunato - Genga.
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(1) Con successivo ordine il limite fu meglio precisato e sp<>stato più ad q. sn - q. 385 - q. 388-q. 448 - q. 466 - q. 374 - q. 612 ...
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Il C. I. L. nel nuovo settore avrebbe agito inquadrato avendo : - a destra, il predetto raggruppamento di cavalleria motocorazzato polacco (il quale avrebbe avuto alle sue dipendenze anche la banda partigiana « Maiella »); - a sinistra, il 21 reggimento lancieri inglese del X Corpo britannico. b) Sullo schieramento erano dati i seguenti orientamenti: - la II brigata doveva: tenere elementi a cavallo del fiume Cesano fino alla zona di Bellisio e poi sulle alture di PercozzoneMassaiola -S. Ermete; predisporre inoltre l'occupazione della zona di Monte Torrino; - la I brigata doveva : tenere elementi motociclisti, con mezzi controcarri, nella zona di Scheggia e di q. 507 di Val Dorbia ed elementi a cavallo del basso corso del fosso Mandrale nella zona di Frontone; procedere all'occupazione del costone di Monte Morcia q. 555-Grumale; predisporre infine l'invio di un reparto alpino, per la zona montana, sulla rotabile n. 3 a sud di Cagli. e) Lo schieramento dell'artiglieria sarebbe stato ùefinito dopo l'occupazione di Monte Torrino.
a) I servizi dovevano schierarsi a cavallo della rotabile Sassoferrato - Fabriano. e) I movimenti delle varie unità per recarsi nella nuova zona, ad eccezione dei quadrupedi, sarebbero avvenuti a mezzo di autotrasporti. Nello stesso tempo vennero fornite le seguenti notizie: - sul conto del 15° reggimento ulani (gruppo Kieda) da rilevare: che esso teneva già elementi avanzati in S. M. di Burano Cantiano - Frontone - Monte Vecchio - Bellisio, e altri elementi sulla rotabile n. 3 immediatamente a nord di Scheggia; - sul conto del 21 reggimento lancieri inglese, il quale agiva sulla sinistra del settore ( 1): che esso aveva elementi avanzati immediatamente a nord di Monte Frontano e immediatamente a sud di Monte Fumo (il monte era in manp ai tedeschi); - sul conto del nemico : che in tutto il settore teneva schierato un battaglione della 5a divisione da montagna, sostenuto però da molte artiglierie; che occupava la zona di Cagli con una compa· (1) Sulla destra del settore non occorreva evidentemente dare notizie perchè si trattava di una zona già conosciuta e sulla quale il C. I. L. . avrebbe ricevuto il cambio. 12
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178 gnia e manteneva osservatori mobili su Monte Torrino; che faceva largo impiego di pattuglie, sia di giorno che di notte, in particolare su Pergola e Bellisio. Naturalmente, trattandosi di un movimento complesso in quanto le unità del C. I. L. dovevano essere sostituite su posizioni tattiche e sostituire a loro volta altre unità a contatto col nemico, le relative disposizioni subirono delle varianti di dettaglio. Merita però di essere notata l'evoluzione del pensiero tattico del comandante del C. I. L. il quale, dopo qualche giorno dalla emanazione delle sue prime disposizioni, espresse l'intendimento di procedere, non appena avvenuto il passaggio di responsabilità del settore, « ad una parziale rettifica dell'occupazione », e cioè: - occupare la dorsale di Monte Torrino tra il Cinisco e il Cesano per impedire al nemico di sfruttarla come zona di osservatori (la dorsale risultava sgombra); - appoggiare, se possibile, la successiva linea di resistenza a Bellisio di Sopra - Monte Ajate - Piandigallo, dove sarebbe stata stabilita, con sovrapposizione, la saldatura tra I e II brigata; - rettificare in conseguenza lo schieramento dell'ala destra di ciascuna brigata. Per l'attuazione di tutto ciò, il III e il IV gruppo da 75/ 18 delJ'n0reggimento artiglieria erano messi a disposizione della II brigata . In armonia con le direttive emanate dal comandante del C. I. L., tanto il comandante della II brigata quanto quello della I brigata diedero disposizioni per lo schieramento dei reparti. Il comandante della II brigata, maggiormente interessato nella evoluzione del pensiero tattico del comandante del C. I. L., dopo aver espresso il suo intendimento di sbarrare le provenienze da nord tenendo particolarmente forti le posizioni di bivio ad est di Pietraselce - Bellisio .d_i Sopra - Cabernardi, dispose (Allegati 56 e 57):
a) che il reggimento « S. Marco », rinforzato da una compagnia cannoni da 47/ 32 e da una batteria da 57/ 50 controcarri (meno una sezione), occupasse col battaglione <( Grado» le posizioni fra Percozzone e Cabernardi e organizzasse due centri di fuoco avanzati a S. Ermete e C.se Nolfi. Il battaglione « Bafile », in 2° scaglione, si sarebbe schierato nella zona di Monterosso, orientato ad agire a favore dei due battaglioni in 1 ° scaglione (battaglione cc Grado » e IX reparto d'assalto);
1
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b) che il IX reparto d'assalto, rinforzato da una compagnia cannoni da 47 / 32 e da una sezione da 57/ 50 controcarri, si scruerasse in 1° scaglione sulla sinistra del battaglione cc Grado», occupando posizioni di particolare importanza tattica fra cui: bivio ad est di C. Pietraselce, Monte Romano e Bellisio di Sopra; limite fra reggimento « S. Marco» e IX reparto d'assalto: Rotondo -Doglio Palazzo - Percozzonc - Col Ventoso; e) che il 68° reggimento fanteria si schierasse in 2° scaglione fra Catobagli e q. 348 distaccando elementi di sicurezza sulla destra;
d) che, per l'artiglieria, il V gruppo da 75/ 13 someggiato si schierasse in zona Colombaja per agire in favore del battaglione «Grado»; il III e IV gruppo da 75/ 18 (dell'u reggimento) si schierassero nella zona di Le Piane - Galtello col compito di agire: il III in favore del IX reparto d'assalto e il IV come elemento di manovra. Queste prime disposizioni furono meglio perfezionate in un secondo tempo nel quale il comandante della II brigata, in aderenza alle vedute tattiche del comandante del C. I. L., ordinò: - che il battaglione « Grado » estendesse la sua occupazione a sinistra fino a Bellisio di Sotto compre~; - che il IX reparto <l'assalto alle ore 6 del giorno 17 iniziasse una azione per la occupazione di: Bellisio di Sopra, Monte Ajate e Piandigallo (l'azione doveva essere preceduta dall'invio di pattuglie, il giorno 16, su Monte Torrino); - che i gruppi di artiglieria si tenessero in potenza e il V gruppo da 75/13 someggiato si orientasse ad agire anche a favore del IX reparto d'assalto nel corso dell'anzidetta azione. Anche il comandante della I brigata diede gli ordini per lo schieramento di sua competenza disponendo (Ali. 58): 0
a) che il settore affidatogli venisse ripartito in due sottosettori: - sottosettore «Scheggia))' affidato alla Ia compagnia motociclisti, rinforzata da una sezione da 57 / 50 controcarri (il 4° reggimento bersaglieri era ancora lontano); - sottosettore << Frontone », affidato al 3° reggimento alpini, rinforzato da 2 batterie da 57/50 controcarri (meno una sezione) con un battaglione(« Piemonte») in 1° scaglione sulle pendici nord-0rientali di Monte Morcia fra q. 555 - Cajcacia -Caragno -q. 467 e con le forze preponderanti a sinistra; un battaglione (« Monte Granero ») in 2° scaglione tra Frontone e Serra S. Abbondio col compito particolare di assolvere funzioni di fianco difensivo &onte a nord-est;
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b) che, non appena la II brigata (IX reparto d'assalto) avesse raggiunto le posizioni di Bellisio di Sopra, Monte Ajate, Piandigallo, il 3° reggimento alpini si portasse, con l'ala destra, sulle posizioni di il Logo, C. Magalotti, Coldibenne, assicurando la saldatura con la II brigata a Piandigallo; e) che, per l'artiglieria, il IV gruppo da 75/13 someggiato si schierasse nella zona di q. 681 e il gruppo di formazione batterie alpine da 75/ 13 in zona Chiusure (1 batteria) e Cà di Usebio (l'altra batteria), col compito di agire entrambi in favore del 3° reggimento alpini.
Alle ore 6 del 17 agosto la responsabilità del settore Sassoferrato Gubbio venne assunta dal comandante del C. I. L. i cui reparti si trovarono ad agire a contatto: sulla destra del settore con la banda « Maiella » comandata dal ten. col. polacco Lewicki; sulla sinistra col 27° reggimento lancieri inglese. . Completata la sostituzione dei reparti polacchi in posto, le unità del C. I. L., nd tratto a sud - ovest di Pergola, portarono la posizione di resistenza sulla displuviale fra il Cesano e il Cinisco. occupando (IX reparto d'assalto) Monte Torrino - Monte Ajate- Bellisio di Sopra - Col Ventoso. Più ad ovest, la 1~ compagnia bersaglieri motociclisti, rinforzata da elementi controcarri, raggiunse, nella stessa mattinata del 17, Cantiano. Prima ancora però, nel settore affidato alla II brigata, pattuglie del reggimento « S. Marco), avevano, il giorno 15 (1), effettuato una puntata esplorativa verso Castagna e q. 435 di S. Ermete. L'indomani anzi, una pattuglia di marinai, spintasi verso Pergola, aveva anche catturato di sorpresa 2 tedeschi. Quanto all'attività operativa che avrebbe dovuto svolgere il C. I. L., il comando del Corpo polacco aveva fissato come direttiva: - « conquistare Cagli, sfruttando la possibilità di sorprendere il nemico in seguito al trasferimento delle unità del C. I. L. nel settore montano; - « cercare di raggiungere la linea generale del fiume Candigliano )>. (1) Sotto la data del 15 agosto vennero sciolti il LXVIII battaglione complementi e il battaglione misto complementi. Il personale, i mezzi e i materiali di detti battaglioni furono impiegati per la costituzi~ne di un unico « Centro com plementi del C. I. L. ».
MovIMENTI E "I'R ASFERIMENTI DI UNITÀ - RIDUZIONE DELLA FORZA
C. I. L. - In conformità con le direttive generali emanate dall'8a armata britannica, il Corpo polacco -- mentre ancora le unità del C. I. L. !>tavano completando il loro schieramento nel nuovo settore - dispose che il C. I. L. si trasferisse a sud di Macerata, nella zona di Loro Piceno, « allo scopo di riorganizzarsi, rimettersi in efficienza e riposare ))' con qu_csta avvertenza: - che il settore di cui ù C. I. L. aveva in atto la responsabilità, doveva essere tenuto da una brigata sulle direttrici generali Sassoferrato - Frontone - Cagli e Sassoferrato - Pergola, e da un battaglione sulla direttrice generale Pascelupo- Cagli; - che la divisione cc Nembo >> sarebbe passata in riserva a disposizione delle forze di cavalleria polacche che agivano nel settore già tenuto, nella prima quindicina di agosto, dalle unità del C. I. L.; - che le rimanenti unità del C. I. L. dovevano essere ritirate nella zona predetta di Loro Piceno, tra il fiume Chienti e il parallelo di S. M. di Pieca, tenendo presente che il loro movimento doveva essere ultimato entro le ore 12 del 20 agosto. Il comandante del C. I. L. diede in conseguenza i suoi ordini disponendo (Ali. 59):
OPERANTE DEL
a) Nel settore Sassoferrato - Gubbio dovevano rimanere sol-
tanto: - comando tattico del C. I. L.; - comando II brigata con queste unità dipendenti: reggimento marina « S. Marco », battaglione alpini « Monte Granero » con relativa batteria alpina da 75 / 13, IX reparto d'assalto, IV e V gruppo da 75 / 13 someggiato, V gruppo cannoni da 57 / 50 controcarri meno una sezione, due compagnie salmerie del XXII gruppo; - comando 4° reggim.ento bersaglieri col solo XXIX battaglione, rinforzato da una sezione cannoni da 57 / 50 controcarri, e con una compagnia salmerie del XXII gruppo a disposizione: alle dirette di pendenze del comando del C. I. L. ; l a compagnia motociclisti del reggimento bersaglieri: in riserva per il comando del C. I. L.; - n • reggimento artiglieria col I gruppo da 105/28, il II gruppo da 100/ 22 e il CLXVI gruppo da 149/ 19, alle dipendenze del comando del C. I. L. tramite comando artiglieria del C. I. L.; - tutti gli elementi del genio tenendo presente che i plotoni telegrafisti della II brigata dovevano essere portati a due.
b) Quanto allo schieramento degli anzidetti reparti, su un totale di 5 battaglioni, 3 dovevano essere schierati in 1 ° scaglione e 2 in 2° scaglione, e precisamente, da destra a sinistra (Schizzo n. 19) : - il battaglione alpini « Monte Granero >> sulle posizioni da q. 263 di fosso della Pera a q. 402 di C. Gilioni; - il battaglione « Bafile >> da q. 388 di Piandigallo a q. 555 a nord di Monte Marcia ; - il XXIX battaglione bersaglieri sulle posizioni di Cantiano; - il IX reparto d'assalto e il battaglione « Grado )) ' in 2° scaglione, rispettivamente a Coldorso e a Poggetto (a nord - est di Serra S. Abbondio); I ~ compagnia bersaglieri motociclisti, in riserva, a Cabernardi; - per l'artiglieria: il IV e V gruppo da 75 / I 3 someggiato rispettivamente nella zona poco a nord di Pianello e in quella di Tangano; il I gruppo da 105 / 28 dell' r 1 ° reggimento nella zona di q. 495 (a nord-est di Poggio Maledetto); il II gruppo da 100/ 22 dell'u reggimento nella wna di q. 454 (a nord di Poggio Maledetto); il IV gruppo da 75 / 18 a est di Frontone; il CLXVI gruppo da 149/ 19 a Poggio Maledetto; il V gruppo da 57/50 controcarri, frazionato coi battaglioni in .1° scaglione. 0
e) La divisione « Nembo )) passava alla dipendenza temporanea di impiego delle forze di cavalleria polacche quale riserva.
d') Tutte le altre unità del C. I. L. dovevano trasferirsi nella prevista zona di riordinamento a sud di Macerata, dove sarebbero state, sino a nuovo ordine, alle dipendenze del comandante della I brigata (1). Il movimento sarebbe avvenuto: - per autotrasporto : comando I brigata, 68° reggimento fanteria, V battagliont: controcarri, 3° reggimento alpini col battaglione e< Piemonte » e. relativa batteria alpina, XXXIII battaglione ( 1) Tutti i reparti affluiti in zona di riordinamento a sud di Macerata, compresa Poi la divisione <e Nembo », passarono in seguito alle dirette dipendenze dell'8' armata inglese.
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SCHIERAMENTO DEI REPARTI DEL C.I.L. NEL SETTORE SAS-SOFERRATO·GUBBIO ( \UCOSTO !!1U)
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bersaglieri, III e IV gruppo (1) da 75/18 dell' n ° reggimento artiglieria; - per via ordinaria: salmerie dei reparti e CCL gruppo salmene.
e) Riserva di ordini per il riordinamento e il movimento dei servizi.
Erano stati appena diramati questi ordini, quando il comando polacco comunicò che la divisione « Nembo», dopo essere stata sostituita dal 15° reggimento lancieri e dalla banda « Maiella », si sarebbe spostata, nella mattinata del 18 agosto, nella zona Castiglioni Avacelli - Serra S. Quirico - Mergo, tornando alle dipendenze del c. I. L.. Successivamente, il comando del II Corpo . polacco dispose che anche la divisione « Nembo ,> venisse trasferita nella zona di riposo stabilita per le unità del C. I. L., effettuando il movimento nei giorni 21, 22 e 23 agosto. In tal modo, dell e truppe del C. 1. L., rimasero impiegate per le operazioni solo quelle del settore Sassoferrato -Gubbio: forze equivalenti a circa una brigata mista con una proporzionalità quasi paritetica tra elemento di manovra - 5 battaglioni di fanteria - ed elemento fuoco pesante di artiglieria - 6 gruppi oltre quello controcarri - quindi di poco a favore di quest'ultimo (2). La densità di fuoco delle linee tenute dalle truppe del C. I. L. rimaste ad òperare, rispetto all'ampiezza del settore affidato il cui sviluppo in linea d'aria era di circa 18 chilometri, risultava sensibilmente scarsa. C'era tuttavia da considerare che la densità di fuoco delle linee tenute dai tedeschi risultava sempre inferiore, anche se le forze nemiche fronteggianti lo schieramento del C. I. L. non consistevano più - stando alle ultime notizie fornite da prigionieri - in (1) In realtà però il IV g ruppo rimase ad operare ancora con le truppe rimaste in linea. (2) All'atto della costituzione del I raggruppamen.to motorizzato, anch'esso della forza di circa una hrigata mista e che fu l'unità che iniziò la collaborazione attiva con gli alleati ~. su cui si innestò p<>i il C. I. L., il rapporto tra elemento di manovra, fanteria e fuoco pesante di artiglieria, era pure di poco a favore di quest'ultimo. Infatti, ad un totale di 3 battaglioni di fanteria (I e II dd 6']0 reggimento fanteria e LI battaglione bersaglieri) corrispandeva un totale di 4 gruppi di artiglieria dell'n° reggimento.
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185 un solo battaglione, come era stato detto in un primo tempo, ma in 3 battaglioni schierati all'incirca come appresso : _,___ il II del 194° reggimento fanteria, sulle posizioni ad est di Pergola; - il II ddl'85° reggimento Iaeger, sulle posizioni ad ovest di Pergola; - il I dell'85° reggimento Iaeger, in 2° scaglione a sud di Acqualagna. A proposito del nemico si precisava che egli teneva una compagnia controcarri dell'85° reggimento nella zona di Cupe, a cavallo della rotabile Pergola - Cagli, e che inoltre presidiava le località di Molleone e di Fenigli, nonchè le alture a nord della rotabile Pergola Cagli. Circa una quarantina di tedeschi erano stati notati, con armi automatiche e mortai, nella zona di Acquaviva, poco a sud - est di Cagli. Sulla displuviale fra il fiume Cesano e il torrente Tarugo, a nord di Pergola, il nemico occupava Monte Rolo, Monte della Serra, Monte Gherardo. Una compagnia risultava schierata nella zona di Barbanti. Notizie, come si vede, piuttosto confuse, il cui velo soffuso di mistero, caratteristico proprio della guerra, attendeva di essere squarciato dall'atto di forza delle truppe del C . I. L.
RI PRESA OFFENSIVA - LIBERAZIONE DI PERGOLA (20 AGOSTO). Il 18 agosto, mentre erano in corso i movimenti dei reparti per assumere il nuovo schieramento (Al!. 59), venne svolta una intensa attività di pattuglie per sondare lo schieramento avversario. Una pattuglia arditi, spintasi oltre il fiume Cinisco sino a V.la Bossi, vi sorprese un posto nemico infliggendogli perdite valutate a 4-5 morti e riportando da canto suo un solo ferito. All'attività delle nostre pattuglie il nemico reagì effettuando tiri di artiglieria e di mortai nelle zone di Frontone, Petrara e Cantiano. Frattanto giunge notizia che le unità polacche, sulla destra, stanno svolgendo e sviluppando favorevolmente un'azione offensiva. Nella previsione che in conseguenza di ciò i tedeschi abbiano, a più o meno breve scadenza, a ripiegare anche nel settore del C. I. L., il comandante di quest'ultimo si affretta il 19 a dare i primi ordini disponendo (All. 60): - che l'ala destra del battaglione alpini « Monte Granero >} avanzi con il suo schieramento portandosi, alle prime luci dell'indomani, sulle posizioni di Pantana - Monte Torrone - Monte S. Ono-
186 frio e prendendo collegamento, sulla destra, con gli elementi della banda « Maiella » a Monte i Castellari; - che lo squadrone di cavalleria del IX reparto d'assalto (1) muova, all'alba dell'indomani, verso Pergola per prenderne possesso nel caso risultasse sgombra; - che la 1 .. compagnia bersaglieri motociclisti venga in giornata svincolata dalle posizioni di Cantiano a cura del XXIX battaglione bersaglieri, passando alle dipendenze del comando della II brigata per sostituire (o anche rinforzare) lo squadrone di cavalleria nell'occupazione di Pergola o anche per disimpegnare compiti esplorativi e di collegamento;. - che vengano effettuati dei colpi di mano per saggiare la consistenza dello schieramento nemico. In relazione a questi ordini, l'indomani 20 agosto : a) il battaglione alpini « Monte Granero )) portò avanti lo schieramento dell a sua ala destra occupando Pantana, Monte Torrone e Monte S . Onofrio; b) lo squadrone.: <li cavalleria <ld IX rc.:parto d'assalto mosse verso Pergola raggiungendola verso le ore 10,30 ed occupandola, senza incontrare reazione alcuna da parte del nemico; c) una pattuglia arditi effettuò all'alba un colpo di mano in località S. M . in Carpineto (circa 3 chilometri a sud-ovest di Pergola), dove sorprese il presidio nemico uccidendo 6 tedeschi e catturando 2 prigionieri e materiale vario tra cui 3 armi automatiche, 1 tromboncino e 6 fucili . Sulla destra, nel frattempo, truppe polacche stavano sfruttando il successo delle proprie operazioni, talchè c'era da prevedere che esse . avrebbero potuto raggiungere in serata anche il fiume Metauro. Era quindi logico supporre che il nemico, in conseguenza dell'avanzata polacca, si sarebbe ritirato pure dalle posizioni fronteggianti il settore del C. I. L.. In base a questo presupposto, il comandante del C. I. L. diede disposizioni per la prosecuzione dell'azione offensiva .
(22 AGOSTO) E DI A CQUALAGNA (23 AGOSTO). Il giorno 20 due elementi avevano potuto orientare, pur nella incertezza insita d'altronde in . AVANZATA SINO AL FIUME CANDIGLJANO · LIBERAZIONE DI CAGLI
(1) Era lo squadrone volontari del I raggruppamento <<Guide» passato, sin dal 27 giugno, alle dipendenze del IX reparto d'assalto (v.- nota I a pag. 119).
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qualsiasi situazione di guerra, gli sviluppi dell'azione tattica del comandante del C. I. L.: - l'occupazione di Pergola avvenuta senza resistenza; - la puntata su S. M. in Carpineto che si era risolta in una azione cruenta. Basandosi su questi due fatti - l'uno positivo e l'altro negativo ai fini degli accertamenti sulla eventualità del ripiegamento da parte del nemico - il comandante del C. I. L. maturò il suo concetto d'azione che espresse poi in questi termini· « mantenere vivace l'esplorazione per non perdere il contatto con il nemico ove ripiegasse; - « procedere, in caso di ripiegamento, per due direzioni di movimento con forze e modalità tali da essere sempre pronto a rintuzzare eventuali ritorni controffensivi del nemico ». Le due direzioni di movimento dovevano essere: - sulla destra: Feniglì-Tarugo - Monte Scatto - Monte Paganucc10; - sulla sinistra: Cantiano - Cagli-Acqualag na. Di conseguenza il comandante del C. I. L. dispose per la formazione <li due colonne (Ali. 61): - colonna di destra, agli ordini del comandante del IX reparto d'assalto, composta dal IX reparto d'assalto, dal battaglione « Grado », dallo squadrone di cavalleria, dalla 1a compagnia bersaglieri motociclisti, dal V gruppo da 75 / 13 someggiato: doveva agire sulla direttrice Fenigli - T arugo - Monte Scatto - Monte Paganuccio (monte, quest'ultimo, che con le sue propaggini e insieme col Monte Pietralata, rinserra il Candigliano determinando l'aspro Passo - o Gola - del Furio); - colonna di sinistra, agli ordini del comandante del 4° reggimento bersaglieri, composta dal XXIX battaglione bersaglieri, dal battaglione « Bafile » con una batteria di accompagnamento, dal IV gruppo da 75/ 13 someggiato: doveva agire sulla direttrice CantianoCagli- Acqualagna. Le due colonne, insieme con ic rimanenti forze, sarebbero state alle dipendenze del comandante della II brigata. Quanto all'artiglieria, il V gruppo da 75/13 someggiato era assegnato, come si è visto, in appoggio specifico alla colonna di destra, il IV gruppo da 75/13 someggiato in appoggio specifico alla colonna di sinistra; il I gruppo da 105/ 28, il II gruppo da 100/ 22, il IV gruppo
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da 75 / 18, il CLXVI gruppo da 149/ 19 avrebbero costituito massa di manovra alle dipendenze del comandante del C. I. L.. L'avanzata si sarebbe svolta con queste modalità:
a) All'alba dell'indomani 21, la colonna di destra doveva effettuare, con elementi del IX reparto d'assalto, colpi di mano su C.se Serre e su Borghetto di Fenigli; dopo di che, in caso favorevole, doveva puntare su Fenigli e iniziare il movimento per l'occupazione del costone Cupe - Fenigli. Occupato questo costone, il battaglione « Grado » doveva serrare « allo scopo di costituire un fianco difensivo verso ovest per garantire la prosecuzione del movimento ». b) Contemporaneamente all'inizio del movimento della colonna di destra, il battaglione « Bafile » (della colonna di sinistra) doveva inviare elementi esploranti su Cagli su cui, successivamente, si sarebbe spinto, in caso favorevole, l'intero battaglione, nel mentre il XXIX battaglione bersaglieri, su ordine a parte, si sarebbe mosso da Cantiano su Cagli guardandosi il fianco sinistro. e) Se però i colpi <li mano previsti in a) non fossero riusciti, allora sarebbero state eseguite violente azioni di fuoco, dopo le quali sarebbe stata ripresa l'attività esplorativa con lo scopo di « accertare consistenza ed atteggiamento del nemico,,. Come era nelle previsioni, il nemico iniziò la notte stessa il ripiegamento. All'alba (giorno 21) la colonna di destra mosse sulla direttrice assegnata, contrastata dal tiro delle artiglierie e dei mortai dell'avversario. Verso le ore 9, dopo un breve scontro con elementi ritardatori ancora in posto, occupò Fenigli. Consolidata l'occupazione di Fcniglt, verso le n furono irradiate pattuglie verso Monte Gherardo, Tarugo e Molleone, al tempo stesso in cui altre pattuglie, da Pergola, si dirigevano su Barbanti, C. S. Colomba e Cademanna: località trovate tutte sgombre. Un colpo di mano contro un osservatorio nemico di artiglieria situato in località Casella (a ovest di Monte Gherardo) fruttò 3 prigionieri. Il battaglione <e Grado » raggiunse la zona di C. Palazzo (a sud - ovest di Fenigli) e occupò con una compagnia Molleone, costituendo così un fianco difensivo verso ovest. In seguito a questi progressi della colonna di destra, il battaglione alpini « Monte Granero » si spostò ancora in avanti nella zona Pergola - Barbanti - C. S. Colomba .
,
..
189 Intanto la colonna di sinistra, che muoveva sulla dìrettrice Cantiano - Cagli, incontrava (battaglione « Bafìle ») reazioni di armi automatiche nella zona di Montione ed Acquaviva, mentre Monte Bambino risultava tuttora presidiato dal nemico. In sostanza, i due battaglioni della colonna, il « Bafile » e il XXIX bersaglieri, muovendo rispettivamente da sud - est e da sud verso Cagli, si erano-imbattuti in una seria resistenza. Occorreva perciò chiarire la situazione, specialmente sulla sinistra dove appariva oscura. Il comandante del C. I. L. dispose perciò che anche l'indomani venisse a tal fine continuata l'attività esplorativa su tutto il fronte. L'indomani, 22 agosto, proseguendo nella sua avanzata dalle posizioni raggiunte di Montione - Acquaviva-la Serra (dove il giorno prima era stato fermato dalla resistenza nemica), il battaglione (( Bafile » puntò, da sud· est, su Cagli raggiungendola verso le ore IO con le prime pattuglie e occupandola saldamente nel pomeriggio con tutti i suoi reparti. Anche il XXIX battaglione bersaglieri puntò, da sud, su Cagli, ma il suo movimento venne fortemente ostacolato dalle interruzioni stradali e dalla impercorribilità del terreno circostante. Più ad est, la colonna di destra avanzò nello stesso tempo verso il Candigliano (zona ad est di Acqualagna), ostacolata però dal tiro dell'artiglieria nemica specie nelle zone di Fenigli e di Tarugo. A sera raggiunse le posizioni di Monte Martello - Monte S. Lorenzo Monte Savina. Durante la notte una pattuglia del IX reparto d'assalto si scontrò, ad ovest di Monte Paganuccio, con un pattuglione tedesco della forza di circa un plotone. Dopo breve combattimento 2 tedeschi venivano uccisi e 7 fatti prigionieri. Ripresa, l'indomani 23, l'avanzata in ottemperanza agli ordini del comandante del C. I. L., le truppe raggiunsero nella giornata la zona di Acqualagna, sistemandosi sulle alture di riva destra del fiume Candigliano, a sud e a sud - est del paese, e spingendo qualche posto avanzato anche al di là del fiume. Una pattuglia di marinai del reggimento (( S. Marco >J , scontratasi nel paese di Acqualagna con elementi ritardatori nemici, riusciva a catturare 7 prigionieri. Più ad est ancora, lo squadrone di cavalleria raggiungeva intanto la zona di Monte Paganuccio e, con l'aiuto del V gruppo someggiato da 75 / 13 schierato sui rovesci meridionali del monte, fu. gava gli elementi nemici trovati in posto. Nel frattempo, la 1a com-
pagnia bersaglieri motociclisti tentava più a destra, per la direttrice Tarugo- Monte Scatto - Monte Bello - S. Martino dei Muri, di raggiungere il fìume Metauro nella zona di Fossombrone; ma a S. Martino dei Muri veniva fatta segno a reazione di fuoco e costretta a sostare e a passarvi la notte. L'indomani però riprendeva l'avanzata e, pe.r Montalto, raggiungeva, pur sottoposta al tiro dell'artiglieria avversaria, Monte Raggio (a sud di Fossombrone) e spingeva pattuglie a i Cappuccini e nei pressi del cimitero: l'obbiettivo era raggiunto. Ma il nemico non stava troppo fermo. Il 2 4 aveva tentato di rioccupare il paese di Acqualagna. Il pronto intervento dei reparti del reggimento « S. Marco » era riuscito però a stroncare tale tentativo. Frattanto si provvedeva a completare e a perfezionare lo schieramento a sud del Candigliano schierando (Schizzo n. 20): - il battaglione « Bafile » a sud di Acqualagna su Monte Borea e sulle alture comprese tra la strada (nel senso dei meridiani) per la stazione delle Pale, ad ovest, e la via Flaminia, ad est; - il battaglione « Grado » a sud - est di Acqualagna tra il torrente Burano ad ovest e il fosso Cherio ad est; - il IX reparto d'assalto tra il fosso Cherio ad ovest e il fosso del Rio (nella zona occidentale di Monte Paganuccio) ad est, con un plotone a Monte del Colle; - lo squadrone di cavalleria sui rovesci sud di q. 977 di Monte Paganuccio; - la 1a compagnia bersaglieri motociclisti sulle anzidette posizioni raggiunte a sud di Fossombrone; - il XXIX battaglione bersaglieri e il battaglione alpini « Monte Granero », in 2° scaglione, rispettivamente nella zona di Cagli e nella zona di Pergola; - l'artiglieria: IV e V gruppo da 75 / I 3 someggiato rispettivamente nella zona di Acquaviva e in quella a sud di Monte Paga- · noccio; 1'11° reggimento col I gruppo da 105_/28 nella zona di Cupe (con una batteria a Molleone), II gruppo da 100/22 a nord di Cupe, IV gruppo da 75/ 18 a Majanello (est di Cagli), CLXVI gruppo da 149/19 a Frontone (con una batteria a Tarugo). Le notizie sul conto del nemico davano che le alture a nord del fiume Candigliano erano presidiate dalle sue truppe (un battaglione in 1 ° scaglione e un battaglione in 2 ° scaglione) e che a nord- ovest di Cagli vi erano posizioni, come quelle su Monte Seritesta, le quali erano tenute tuttora dai tedeschi. I prigionieri parlavano pure di un _,
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SCHIERAMENTO DEI REPARTI DEL C.I.L. A SUD DEL F CANDIGLIANO ( Z4 AGOSTO 1QU) . . 1'I\ wife,U( ,C.J.Vdl ll#
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reggimento (il 100°) schierato subito ad ovest del settore d'azione in mi operava 1'85° reggimento Jaeger. Raggiunti gli obiettivi sul Candigliano e tenuto conto della situazione, il comandante del C. I. L. nella giornata del 24 agosto dispose che (All. 62) : a) le due colonne, che essendosi ormai fuse insieme non avevano più ragione di essere, venissero sciolte; b) il comandante della II brigata, con le truppe ai suoi ordini (5 battaglioni e le artiglierie organiche e di rinforzo), provvedesse: - ad assicurare il saldo possesso della zona di Cagli - Smirra ed una attiva esplorazione ad ovest e a nord - ovest di tale zona sino .al fosso di Valmena e al fosso delle Vene; - a mantenere il possesso delle alture immediatamente a sud del .fiume Candigliano nonchè della testa di ponte di Acqualagna, eseguen<lo anche esplorazioni sulla riva sinistra del Candigliano; - a completare il possesso della cima di Monte Paganuccio per impedire al nemico di servirsene a scopo di osservazione; e) la compagnia bersaglieri motociclisti continuasse a svolgere i suoi compiti sia di esplorazione verso ovest in direzione della stretta del Furio - Acquasanta, sia di collegamento tattico con gli elementi polacchi che agivano sulla destra, ad est. · In conseguenza di questi ordini, il comandante della II brigata, volendo al più presto garantire il possesso di Monte Paganuccio, diede -disposizioni affinchè tanto lo squadrone di cavalleria (da sud) quanto il IX reparto d'assalto (da ovest) effettuassero un'azione contro la posizione di C. S. Ubaldo (a nord - ovest della cima di Monte Paganuccio). Il giorno 25, dopo breve preparazione di artiglieria, i nostri elementi attaccanti balzarono sulla posizione, che però trovarono sgombra essendosi i tedeschi ritirati precipitosamente non appena iniziato l'attacco. Fra i materiali caduti nelle nostre mani vi furono 7 armi automatiche, 1 lanciabombe, 15 fucili e 1 stazione radio. Con l'occupazione di C. S. Ubaldo, insieme con quella di Monte del Colle, le nostre truppe poterono spingersi verso la stretta del Furio, passaggio obbligato aspro e difficile (1), di cui poi si potè (i) La stretta o· gola del Furio è « lunga 2773 m. e serrata fra due altissime balze verticali di calcare compatto, al cui fondo scorre, rotto fra rocce, il Can-
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avere una certa garanzia quando una pattuglia <lel IX reparto d'assalto raggiunse, il 26 agosto, Monte Pietralata, la montagna éhe da nord - ovest sovrasta sulla stretta. Nel contempo, pattuglie del reggimento <( S. Marco », spintesi ad ovest di Acqualagna, constatavano che le alture di riva sinistra del Candigliano e fra questo e il Metauro eràno presidiate dal nemico.
CAMBIAMENTO NELLA DIPENDENZA o'IMPIEGO. A partire dal 25 agosto, ore 1, il C. I. L. cessò dall'operare agli ordini del II Corpo polacco e passò alle dipendenze del V Corpo britannico, ai cui ordini aveva ancora precedentemente operato nel giugno; per quanto concerneva le operazioni fu posto alle dipendenze della 4• divisione indiana. In tale circostanza il comandante del Il Corpo polacco, gen. Anders, indirizzò al comandante del C. I. L. una lettera esprimendo il suo apprezzamento e la sua soddisfazione per l'efficace e generosa collaborazione avuta dalle truppe del C. I. L., pur attraverso difficoltà innumeri, durante la vittoriosa avanzata nel settore adriatico (Ali. 63). Anche il gen. Lecse, comandante dell'8a armata britannica, indirizzò al comandante del C. I. L. una lettera con espressioni augurali per le prossime operazioni, alle quali i reparti italiani avrehbero preso parte (A//. 64). Il comandante della 4" divisione indiana si affrettò intanto ad inviare le sue istruzioni di carattere operativo fissando, quale compito del C. I. L., (< quello di combattere sul suo fianco sinistro (all'ovest) e di proteggerlo », portarsi (< verso l'ovest e verso il nord al più presto possibile in direzione approssimativa della strada stazione delle Pole - S. Bartolo », liberare infine Urbino (A.Il. 65). Di rimando il comandante del C. I. L. ritenne doveroso (Ali. 66):
a) esporre per prima la situazione in atto nel settore tenuto dalle truppe del C. I. L.: nemico schierato sulla riva sinistra del Candigliano con mitragliatrici, mortai e artiglierie; sua continua digliano. La strada corre a 20-30 m. sopra il torrente, intagliata per intero nella roccia, sostenuta da muraglioni alti fino a 20 m., alcuni dei quali di costruzione romana ... passando al principio della stretta dentro una galleria praticata dai romani >> (da pag. 43 della Monografia n. 42 sull'Italia centrale, del Corpo di S. M., parte I, voi. II, Regione Adriaùca) . 13
pressione specie sulla testa di ponte di Acqualagna; insuccesso dei tentaùvi fatti per affermarsi, più ad oriente di Acqualagna, al di là sulla sinistra del fiume; sulle alture ad ovest fra il Candigliano e il Bosso, nemico vigile e appoggiato da artiglierie così da disturbare seriamente il fianco sinistro; b) rappresentare che « per avanzare verso nord e nord - ovest », a meno che il nemico non si fosse sganciato volontariamente, sarebbe stato necessario « montare un'operazione offensiva con asse Acqualagna - Monte d'Arcello e Castel di Drago - Pelingo » e avvicinare perciò le artiglierie sormontando tutte le difficoltà derivanti dallo stato delle comunicazioni;
e) esprimere l'opinione, per quanto si riferiva ad una progettata occupazione di Monte Pietralata, che fosse « molto oneroso tentarla per azione diretta » e ancor più oneroso « mantenerla isolatamente », e che fosse invece conveniente « realizzarla per aggiramento »;
d) assicurare che la massa delle truppe sarebbe stata spostata sull'asse stazione di Cagli - stazione delle Pole - S. Bartolo, non appena però fosse stata prima sostituita sulle posizioni in atto, le quali non era prudente abbandonare senz'altro ;
e) far presente infine che le truppe di fanteria erano
ininterrottamente in linea da mesi », in mezzo a gravi difficoltà logistiche, e che ora, nello « stato generale di stanchezza delle truppe», non si disponeva neppure di salmerie sufficienti, atte a supplire al difetto, a causa delle frequenti interruzioni, di buone strade utilizzabili nel settore. «
AVANZATA SUL METAURO - LIBERAZIONE DI URBINO (28 AGOSTO), URBANIA (29 AGOSTO) E DI PEGLIO (30 AGOSTO). - Allo scopo di garantire, fronte ad ovest, il fianco sinistro della 4a divisione indiana impegnata in attacco nella direzione di Urbino, le truppe del C. I. L . attuarono, nella giornata del 27 agosto, lo schieramento previsto DI
(Schizzo n. 21): · comando tattico del C. I. L. a Cagli ; comando della II brigata a Smirra; - XXIX battaglione bersaglieri sulle posizioni il Bufano Monte Belvedere - la Serra; - battaglione « Bafìle » a Catonto - Cabaldo - S. Maria ; -
Schizzo n. 21
StHERAMENTO DEL t.l.LA UM\LLO Dll f.CAIIDIGLIANO I 27 A&DSTO 1M4 I E DIRETTRICI D'AVANZATA
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- battaglione alpini « Monte Granero » su Monte Borea, con una compagnia distaccata su Monte Pietralata; - battaglione << Grado » nella zona di Acqualagna; - IX reparto d'assalto in riserva a sud - est di Pelingo; 1• compagnia bersaglieri motociclisti nella zona di Frontino Vecchio- l'Abbadia, sulla rotabile Acqualagna - Piobbico, con elementi a Frontino di Naro (q. 457) e a q. 417; - le artiglierie: IV gruppo someggiato da 75/ 13 nella zona a est di la Serra; IV gruppo motorizzato da 75 / 18 nella zona a est di Cabaldo-S. Maria ; V gruppo someggiato da 75/13 nella zona a sud di Monte l'Arcello (zona di Acqualagna); g li altri gruppi in movimento per raggiungere: il I gruppo da 105/28 la zona de La Torraccia, il II gruppo da 100 / 22 la zona <li C. Maestade, il CLXV J gruppo da 149/ 19 la zona ad est della stazione di Cagli. Essendosi intanto venuto a conoscere che i tedeschi stavano ripiegando, oltre che ad est dove l'attacco della 4• divisione indiana proseguiva favorevolmente, anche dalle posizioni a nord - ovest di Acqualagna sia verso Urhania che verso Fermignano, il comandante del C. I. L. dispose che il 28 mattino: - il reggimento « S. Marco » e il IX reparto d'assalto, col V gruppo someggiato da 75 / 13, muovessero oltre il Candigliano sulla displuviate tra il Candigliano e il Metauro ; - la 1• compagnia bersaglieri motociclisti effettuasse delle puntate esplorative in direzione di Urbino, di Urbania e di Piobbico. All'alba del 28, infatu, i due battaglioni del reggimento « S. Marco », il IX reparto d'assalto e il V gruppo someggiato iniziarono l'avanzata oltre il Candigfomo, raggiungendo prima di sera la parte più settentrionale della displuviate tra il Candigliano e il Metauro, mentre gli altri due battaglioni - il « Monte Granero » e il XXIX bersaglieri - rimanendo in 2 ° scaglione, provvidero ad estendere e consolidare l'occupazione tra Cagli ed Acqualagna. Contemporaneamente, sempre nella giornata del 28, la 1 • compagnia bersaglieri motociclisti effettuava le previste puntate esplorative distaccando a ventaglio: - un plotone ad- Urbino dove entrò verso le ore 1 7, prendendo subito collegamento con uno squadrone autoblindo inglese giunto anch'esso da poco in città; - un plotone verso Urbania il quale, raggiunta la periferia della città, rilevò che le alture immediatamente a nord erano presi-
diate dal nemico le cui pattuglie si spingevano anche nell'abitato con molta frequenza (ogni 2-3 ore); - un plotone a Piobbico dove entrò verso le ore 15,30, prendendo collegamento a sinistra con elementi del 2f reggimento lancieri inglese. Dall'insieme delle notizie che si poterono raccogliere sul nemico, si potè riuscire a sapere che i tedeschi si _erano ormai ritirati al di là sulla sinistra del Metauro tenendo occupate varie località a nord di Urbania, tra cui Case Nuove, e avendo una compagnia dislocata a Peglio; artiglierie avversarie furono segnalate su Monte Avorio. Su1la base di tali notizie ~ dei risultati conseguiti durante l'avanzata, il comandante del C. I. L. diede ordine ai reparti dipendenti di proseguire l'avanzata assegnando questi obiettivi: - per il reggimento cc S. Marco » : Monte di Cal Palmiere, a sud della rotabile n. 73 (est <li S. Giovanni in Pozzuolo); -- per il IX reparto d'assalto: Urbania e il crocevia a nord - est di Urbania ml km. 25. Il 29 agosto alle 7,30, la compagnia bersaglieri motociclisti occupò Urbania, distaccando anche pattuglie a Case Nuove e ai Cappuccini; l'indomani matti na 30, alle ore 7 circa, occupò Peglio che i tedeschi avevano sgombrata nella notte. Nel frattempo, il giorno 29, nuove posizioni venivano raggiunte dagli altri reparti : - il reggimento « S. Marco » si schierava col battaglione « Grado » a Monte di Ca! Palmiere e, col battaglione ,< Rafile », a S. Giovanni in Pozzuolo (2 compagnie) e alla stazione di Urbania (1 compagnia); - il IX reparto d'assalto, che aveva raggiunto S. Cipriano, si ~postava a sera verso Urbania; - il xx:ix battaglione bersaglieri e il battaglione alpini << Monte Granero » si stavano raccogliendo lungo la rotabile stazione di Cagli - stazione delle Pole; - l'artiglieria si schierava col: IV gruppo someggiato da 75/ 13 a la Serra ( nord - ovest di Cagli), V gruppo someggiato da 75 / I 3 a Monte Santo (est di Urbania), I gruppo (dell'u reggimento) da rn5/28 a S. Maria in Ripuglie (sud - ovest di Fermignano), Il gruppo da 100/22 a Camalacarne (sud-ovest di Fermignano), IV gruppo <la 75/ 18 a S. Andrea (sud -est di Urbania), CLXVI gruppo da 149/ 19 nella zona dell:i stazione delle Pole. 0
Con le ultime occupazioni il e. I. L. era pervenuto in vista degli avancorpi della « linea Gotica », verso il solco del Foglia, della quale si erano avute notizie da tempo (1). Le difficoltà logistiche (2) si erano aggravate negli ultimi giorni a causa sia della deficienza di saimerie, sia del cattivo stato delle comunicazioni stradali. Per sopperire in qualche modo alla deficienza di salmerie, il comandante del e. l. L. aveva disposto che i muli del battaglione alpini « Monte Granero >) venissero riuniti in salmerie e messi a disposizione del IX reparto d'assalto, e che lo stesso si facesse per i muli del IV gruppo someggiato da 75/ 13 mettendoli a disposizione del XXIX battaglione bersaglieri in previsione che questo dovesse presto essere impiegato in linea. Ma il 30 agosto pervenne al e. I. L. l'ordine <li sospendere ogni attività operativa e trasferirsi indietro.
TRASFERIMEN1'0 IN ZONA ARRETRATA E SCIOGLI.MENTO DEL
e. I. L. -
A partire dalle ore 6 del 30 agosto il e. I. L. passò alle dirette dipendenze del comando del V Corpo britannico, il quale informò che i reparti del e. I. L. dovevano concentrarsi nella zona di Sassoferrato per raggiungere in un secondo tempo la zona di riordinamento. Allo scopo di evitare un duplice trasferimento, il comandante del e. I. L. rappresentò personalmente, al comando del V Corpo, l'opportunità che i reparti rimanessero nella zona in attesa che potessero poi trasferirsi direttamente nella zona di riordinamento, ottenendo così che il movimento per la zona di Sassoferrato venisse sospeso. Si chiudeva in tal modo il ciclo operativo del e. I. L., nel quale le ultime posizioni raggiunte rappresentavano l'ultima tappa di gloria di reparti che, non riccamente dotati di armi e di mezzi, si erano portati, faticos,.unente e valorosamente, in nobile gara con le forze alleate, dalle aspre balze dell'Abruzzo ai dolci declivi delle Marche, recando sempre con sè, nella gloriosa avanzata, il palpito della ri( 1) V. pag. 81.
(2) Elementi dei vari servizi si erano portati avanti per meglio assolvere il loro compito in vicinanza dei reparti operanti. Così il 28 agosto si erano dislocati a Cagli un nucleo della 5 l a sezione sussistenza, il 2° aut<Jreparto e la saione carburanti del CCL autogruppo misto; il 29 la 51• S(:Z. sanità si era impiantata alla stazione delle Pole; il 30 il 224° ospedale da campo si era trasferito a Cagli.
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scossa e il segno della ripresa morale e militare della Patria nella luce di una nuova aurora.
Mentre i reparti operanti procedevano alle ultime occupazioni, giunse notizia che il gen. Browning, capo della Sottocommissione alleata di controllo dell'Esercito, c1veva visitato i reparti del C. I. L., i quali si trovavano già nella zona òi riordinamento a sud di Macerata, ed aveva loro rivolto le seguenti parole : « lo vi parlo nella mia qualità di rappresentante del generale Alexander, comandante in capo delle armate alleate in Italia, essendo il responsabile dell'esecuzione dei suoi ordini per quanto riguarda l'Esercito italiano. « Durante gli ultimi quattro mesi sono venuto a conoscere molti aspetti dell'Esercito italiano ed a sapere quello che ne pensano gli alleati. « Posso dirvi da parte degli alleati che l'Esercito itali;mo è stato di grande aiuto alla causa alleata, tanto per i servizi resi lungo le lince di comunicazione, quanto in battaglia contro i tedeschi. 1< Voi del C. I. L. avete combattuto bene cd avete subìto delle perdite. So bene che vi sono state deficienze di molte cose: vestiario, equipaggiamento, trasporti, ccc., e mi rincresce che finora non sia stato possibile fornirvi tutto l'occorrente. Ma la guerra è sempre la guerra, e noi soldati dobbiamo fare del nostro meglio con quello che c'è alla mano. « Comunque, sono lieto di potervi informare che il generale Alexander ha richiesto del materiale inglese (cannoni, mortai, automezzi, ccc.) per riarmare e riequipaggiare una più grande aliquota dell'Esercito italiano. E' già attualmente in corso la preparazione delle divisioni « Friuli» e « Cremona )> . « Prossimamente speriamo di prendere voi del C. I. L.. Sarete radunati nella wna di Benevento dove farete il vostro addestramento e lì sarete pure riequipaggiati ed imparerete a maneggiare armi inglesi. « Vi trovate da molto tempo in linea, ed è ora possibile, come per altro accade con le divisioni inglesi, di ritirarvi temporaneamente dalla linea per concedervi un ben meritato riposo. « Sono certo che sia durante il periodo di riposo, come durante il periodo di addestramento, continuerete a mantenere la vostra disciplina e la tradizione acquisita sul campo di battaglia.
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Avete reso un gran l>ervizio all'Italia. Se voj non aveste combattuto bene, il generale Alexander non avrebbe mai chiesto ai Governi alleati di costituire una più numerosa forza combattente italiana. cc Ciò è una bella soddisfazione per voi e per l'Italia. e< Pertanto vi saluto. Vi ringrazio di ciò che avete compiuto. E vi auguro molta buona fortuna nell 'avvenire». cc
Il giorno 31 giunse al comando del C. I. L. l'ufficiale di collegamento con la M.M.I.A., magg. Gdardi, il quale, per incarico del gen. Browning, comunicò al comandante del C. I. L. le espressioni di soddisfazione, nonchè le intenzioni e le disposizioni del comandante delle forze armate alleate in Italia nei confronti del C. T. L. (Ali. 67). In seguito ad uno scambio di idee venne concordato che : a) il C. L L. (meno le batterie dei battaglioni alpini « Piemonte)) e ,e Monte Grancro » . il IV e il V gruppo someggiato, e il CCL gruppo salmerie) si sarebbe trasferito ,:dia zona di Piedimonte d'Alife (Benevento) passando alle dipendenze dello Stato Maggiore italiano; b) il C. I. L., in tale zona, si sarebbe riorganizzato in due Gruppi di combattimento » ; e) il trasferimento si sarebbe effettuato per ferrovia da Assisi a Vairano, a partire dal 2 settembre prossimo, con un treno al giorno (capacità 800 uomini e 100 tonnellate di materiale). Da questo momento tutte le disposizioni e tutti gli ordini furono ispirati e orientati sia al trasferimento in zona arretrata dei reparti, sia allo scioglimento del C. I. L.. Nel momento dello scioglimento del C. I. L., il comandante rivolse a tutti i reparti dipendenti un vibrante ordine del giorno (Ali. 68). cc
PERDITE DEL C. I. L. - In tutte le operazioni svolte dal 18 aprile al 31 agosto 1944 il C. I. L. ha avuto le seguenti perdite ( 1): ·Morti: 377; feriti: 88o. In tali perdite sono compresi ufficiali, sottufficiali, graduati e soldati di ogni arma e di ogni servizio.
( 1) I dati sono sta ti ricavati solo dal diario storico del comando del C. J. L., essendo le altre fonti incomplete.
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Ripartite per cicli operativi le perdite risultano distribuite come appresso: a) Primo ciclo operativo nella zona delle Mainarde (dal 18 aprile al 31 maggio 1944): Morti: 37; feriti : 105. b) Secondo ciclo operativo nel settore adriatico (dal 1° giugno al 16 agosto 1944): Morti: 327; feriti: 749. In questo ciclo vi sono stati due periodi : - il 1° periodo (dal 1° al 21 giugno) è stato caratterizzato da clerità nell'avanzata del C. I. L., dalla zona di Lanciano al fiume Chienti; le perdite sono state: Morti: 31; feriti: 57; - il 2° periodo (dal 22 giugno al 16 agosto) è stato caratteriz:t.ato da una maggiore lentezza nell'avanzata del C. I. L. e da un più o meno irrigidimento nella resistenza opposta dal nemico; le perdile sono state: Morti : 2~; feriti: ~2. c) Terzo ciclo operativo dalla zona di Sassoferrato a quella di Urbi no (dal 17 al 31 agosto 1944): Morti : 13; feriti: 26. Nella stessa eloquenza delle cifre relative alle perdite, dei tre ( idi operativi, il secondo, e più particolarmente il 2 ° periodo del se<ondo ciclo, appare il più duro e il più sanguinoso rispetto agli altri 1 idi ; segue poi il primo ciclo e quindi il terzo. Le operazioni che il C. I. L. fu chiamato a svolgrrc abbracciarono un periodo di poco più di quattro mesi, dall'ul1ima decade di aprile alla fine di agosto, in una stagione quanto mai propizia allo svolgimento delle operazioni. Senza addentrarci in considerazioni, che d'altronde non abbiamo m:mcato di fare anche nel corso della narrazione, ci limitiamo qui a mettere in rilievo poche osservazioni conclusive. CoNcLUsIONE. -
I. - Nel campo morale, le condizioni di spirito delle truppe del C. I. L . risentirono ben presto, con un crescendo logico, le favorevoli , i percussioni di due fatti: - le crescenti manifestazioni con cui gli alleati tendevano a 1 onfermare sempre più la considerazione e l'alto apprezzamento de-,
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gli sforzi compiuti e del valore dimostrato, pur con povertà di mezzi , dalle truppe italiane (1); - l'avanzata generale delle vittoriose armate alleate nella quale si inquadrava e si inseriva l'avanzata vittoriosa e liberatrice dei reparti del C. I. L.. La situazione morale dei reparti, quindi, andò sempre migliorando, in ragione de_! buon trattamento fatto dagli alleati, sino a raggiungere spesso toni elevati ; anche se il raffronto tra la propria povertà di mezzi e la doviziosa ricchezza di quelli alleati non mancò di dare talvolta adito ad- 'Tlare e sconfortanti considerazioni. A fine agosto, tuttavia, la situazione spirituale dei reparti <lel C. I. L. si presentava un po' delicata a causa della stanchezza delle truppe e dei q uadri i quali, dopo tanti me~i di ·ininterrotte operazioni (ovt: si pensi che c'erano reparti del vecchio <e raggruppamento motorizzato >>, i quali si trovavano in linea persino dal febbraio), sentivano il bisogno di un po' d i riposo. Occorreva dunque ritirare i repart i indietro in zona arrt:trata e procedere al loro riordinamento. E q uesto alla fine fu fatto. Data però la eterogeneità dei reparti, il problema dd loro riordinamento apparve subito assai delicato, per cui fu necessario vagliarlo ed esaminarlo con attenzione. II. - Nelle sue linee generali lo sviluppo organico del C. I . L. fu attuato in tre tempi diversi corrispondenti presso a poco ai tre cicli operativi:
a) Nel primo ciclo operativo, nella zona delle Mainarde, il C. I. L., che si era all'inizio sostituito semplicemente come denominazione al « I raggruppamento motorizzato », si andò gradatamente irrobustendo sino ad acquisire la fisionomia organica di una vera e propria divisione. Di fronte ad un complesso di 7-9 battaglioni (2 del 68° reggimento fanteria, 2 del 4° reggimento bersaglieri, il batta( 1) Il maresciallo Wilson, comandante supremo alleato nel Mediterraneo, a conferma della considerazione in cui erano tenute le truppe italiane:: presso gli alti comandi alleati, scrisse in un suo rapporto: « Nel considerare una delle possibili fonti di reclutamento, io feci presente che la nostra recente esperienza aveva reso ben chiaro che il Corpo italiano di liberazi0'1le aveva combattuto bene e che si poteva cnntare sulla possibilità che le truppe italiane dessero un considerevole contributo alle forze delle Nazioni Unite, attivamente impegnate contro il nemico i>.
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glione alpini «Piemonte », il IX reparto d'assalto, il CLXXXV battaglione paracadutisti, cui si aggiunsero alla fine, sia pure provvisoriamente, i 2 battaglioni del 184° reggimento fanteria della divisione « Nembo >>), entrarono a far parte dd C. I. L. 5 gruppi di artiglieria (i 4 dell'n° reggimento, cui si aggiunse il IV gruppo someggiato). Il rapporto tra fanteria (7-9 battaglioni) e artiglieria (5 gruppi) in questo primo tempo fu all'incirca di: 1 1/2 a 1.
b) Nel secondo ciclo, durante le opera2ioni nel settore adriatico, il C. I. L. finì col raggiungere la forza e la struttura organica di un vero corpo d'armata su 3 snelle grandi unità : la divisione " Nembo » e le due brigate - I e rr - le quali, tranne che per l'artiglieria, avevano una formazione che ricordava un po' atta lontana la divisione binaria. Di fronte ad un complesso di 15 battaglioni (2 del 68° reggimento fanteria, 2 del 4° reggimento bersaglieri, 2 del 3° reggimento alpini, 2 del reggimento marina <( S. Marco », 2 del 183° reggimento paracadutisti, 2 del 184v reggimento paracadutisti, lX reparto d'assalto, CLXXXV battaglione paracadutisti e CLXXXIV battaglione guastatori), entrarono a far parte del C. I. L. 11 gruppi di artiglieria (i 4 dcli' Il reggimento cui si aggiunse il V gruppo controcarri ; i 2 del 184° reggimento «Nembo » cui si aggiunse il III gruppo controcarrì; il IV e il V gruppo someggiato delle due brigate ; il CLXVI gruppo da 149/ 19). Se si tolgono i due gruppi controcarri portati ad agire troppo frazionati per compiti specifici, possiamo concludere che rimanevano solo 9 gruppi per la manovra del fuoco pesante. Il rapporto tra fanteria (15 battaglioni) e artiglieria (9 gruppi) era dunque ancora, in questo secondo tempo, all'incirca : 1 1 / 2 a 1; cioè, il rapporto tra fanteria (elemento di manovra) e artiglieria (elemento di fuoco pcs:mte) era rimasto scarsamente proporzionale a sfavore dell'artiglieria ( 1 ). Poichè scarsa era l'artiglieria in relazione alla disponibilità della fanteria di quel tempo, il comandante del C. I. L. chiese .ancora l'asO
(1) In realt~ anche prima della seconda guerra mondiale, le formazioni organiche dclJa divisione binaria, e ancor prima della divisiont ternaria, si era no da noi costantemente ispirate a criteri piuttosto ristrettivi nei rapporti proporzionali dell'artiglieria rispetto alla fanteria, in contrasto anche col noto aforisma enu nciato dalla dottrina tattica del temro: (< senza fuoco non si avanza » . Infatti, rispetto ai· 6 battaglioni della divisione binaria (cui si aggiunserc in seguito 2 battaglioni della milizia) e ai 9 ça_t.t aglioni della divisione terna ria
segnazione di un altro gruppo di arùglieria di meclio calibro, ma questo non fece in tempo ad essere assegnato. e) Nel terzo ciclo, in cui le operazioni si svolsero dal settore di Sassoferrato a quello di Urbino, le forze operanti del C. I. L. furono ridotte a quelle di una brigata mista su 5 battaglioni (2 del reggimento ,< S. Marco », XXIX bersaglieri, il « Monte Granero », il IX reparto d'assalto) e 6 gruppi di artiglieria (I, li e IV dell'u reggimento, CLXVI da 149/ 19, IV e V gruppo someggiato). In questo periodo il rapporto tra fanteria e artiglieria si fece paritetico, con un lieve vantaggio anzi a favore dell'artiglieria. 0
III. - La nota saliente in tutta l'avanzata del C. I. L. fu la grave deficienza in genere dei mezzi; soprattutto gravissima fu quella dei mezzi motorizzati, la quale ebbe notevoli ripercussioni in campo logistico, strategico e tattico e portò i reparti, tra l'altro, a dover disporre spesso di un munizionamento persino in sufficiente. Vero è che le unità del C.1. L., malgrado le difficoltà delle strade e la deficienza dei mezzi, seppero ugualmente compiere un'avanzata per centinaia e centinaia di chilometri, destando l'ammirazione delle truppe alleate, assai più ricche di mezzi; ma quella fu per così dire « la marcia della volontà », compiuta in circostanze del tutto eccezionali. Nè questo fatto deve indurre in errate illazioni retoriche e romantiche, in quanto non è possibile, nelle odierne operazioni logistiche, strategiche e tattiche, prescindere ormai da un largo e onnipresente impiego della motorizzazione. Non è azzardato forse dire a tal proposito che, alla concezione classica delle guerre basate sui due clementi del binomio: uomini e cannoni, bisogna sostituire la concezione moderna della guerra basata sui tre elementi del trinomio: uomini, cannoni e motori. IV. - Assai lamentata fu la mancanza di mezz i corazzati per il C. I. L. erano stati assegnati, in organico (senza perciò contare le evemuali assegnazioni di rinforzo), 3 gruppi alla divisione binaria e 4 gruppi alla divisione ternaria : rapporto quindi tra fanteria e artiglieria all'incirca di 2 a I. Oggi , doPo l'esperienza della seconda guerra mondiale, si tende a modificare tale rapPorto a favore dell'artiglieria; cosicchè l'organica è ora indotta a dare maggiore possibilità e un contenuto più concreto all'aforisma tattico: « senza fuoco non si avanza ».
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Senza volerci ingolfare nel campo ipotetico dei «se», possiamo tuttavia affermare con sicurezza che di gran lunga maggiore sarebbe stato il rendimento tattico e strategico delle unità del e. I. L., qualora esse avessero potuto disporre di forze corazzate; tanto più che il terreno d 'avanzata ben si prestava all'impiego di carri armati. Tale mancanza preoccupò non poco il nostro Stato Maggiore il quale, in attesa che i comandi alleati si decidessero ad assegnare al e. I. L. unità corazzate, provvide nel mese di agosto : - a predisporre l'invio al e. I. L. di un carro M. 13/ 40, recuperato presso il centro studi della motorizzazione, e, successivamente, di un semovente con pezzo da 75, una autoblinda e due semoventi con pezzi da 105; - a sollecitare l'invio di 8 autoblinde recuperate a Roma (dalla disciolta P.A.I.); - a far accertare in Sardegna quali e quanti mezzi corazzati si sarebbero potuti recuperare. Ma pochi giorni dopo, il e. I. L. venne inviato in zona arretrata per essere sciolto e, di tutto questo, non se ne fece nulla ( 1 ). V. - La scarsezza dell'artiglieria, la gravissima deficienza dei mezzi motorizzati e la mancanza di unità corazzate non impedirono al e. I. L . di riuscire, come abbiamo visto, a compiere, combattendo, uno sbalzo di parecchie centinaia di chilometri (Schizzo n. 22). Fu per effetto di questo sbalzo che le lacere bandiere della Patria - nelle cui pieghe aleggiavano, coi fulgori e le glorie di cento battaglie, anche le brume dell'immeritata sventura del settembre '43 poterono essere riportate, a fianco delle armate alleate vittoriose, dalle scoscese balze delle Mainarde, su su per l' Abruzzo e le Marche, ai clivi solatii di Urbino. E fu per tale avanzata che le popolazioni dei nostri centri liberati, accogliendo il Corpo italiano di liberazione come un segno propiziatore di riscossa e di ripresa dell'Esercito e del Paese, poterono finalmente aver la gioia di salutare, esultanti e commosse, il tanto atteso ritorno liberatore dei nostri soldati : fiore del « latin sangue gentile »; figli della stessa « Italia, nuova ed antica ». (1) Gli alleati d'altra parte, come non avevano cercato di assegnare mezzi corazzati al C . I. L., cosl anche in seguito, quando furono costituiti i « Gruppi di combattimento », si astennero dall'assegnare a queste nuove grandi unità italiane formazioni corazzate in organico.
Concludendo: qualunque possa essere la valutazione del. contributo mataialc che il C. I. L diede alle operazioni militari dqli al)Qti, merita di ricordare che cao, per il saldo spirito che rimd ·a stabilire &a i suoi componenti, gettò il seme di una ri,coaa spirituale,
non priva di co111Cgucnzc per una organica ricostituzione del nostro Elcrcito.
209 Allegato I
COMANDO SUPREMO N. i =JOP di prot. Pa.OMEMORIA l'Ell
Lì 5 aprile 1944
s.
E.
BEllAilDI, CAPO DI
s.
M. R.
ESERCITO
In seguito a vmta di ufficiale superiore di questo Comando Supremo al I Raggruppamento motorizzato, si segnalano, per conoscenza e per l'esame (e conseguenti provvedimenti) alcune questioni relative a tale unità:
A) Il Comando 8'" Armata doveva inviare il giorno 2 c. m. un ufficiale (segretario del Capo di S. M.) per discutere sui seguenti argomenti principali con il generale Utili: - trasformazione del Raggruppamento in divisione; - articolazione della divisione in due brigate; - definizione del terreno più opportuno per l'impiego della division~. Si indica, per orientamento, il punto di vista di S. E. il Capo di S. M. Generale al riguardo : - nulla in contrario a passare dal Raggruppamento alla divisione su due brigate (in media 4-5 btg. per brigata con un gruppo di artiglieria). La prima brigata sarebbe comandata dal colonnello di fanteria (bers.) Fucci, già al Raggruppamento; per la seconda brigata il comandante potrebbe essere il colonnello di fanteria Moggio, attualmente comandante del Raggruppamento Lavoratori di Brindisi. Il colonnello Moggio è gradito aJ generale Utili; - nulla da mutare nella organizzazione dell'attuale comando di Raggruppamento èhe diventerebbe il comando della divisione; - nominativo della divisione: <1 Legnano »; - quando arriverà la « Nembo n, le due divisioni « Legnano » e « Nembo» costituiranno il C.I.L.; - l'articolazione prevista consentirebbe in quaisiasi momento di passare al C. A., cosa per ora non opportuna anche nel nostro interesse perchè potrebbero esserci affidati settori e compiti sproporzionati alle effettive possibilità materiali e morali ddle truppe italiane combattenti; - circa il terreno di impiego, meglio che il Raggruppamento operi in montagna perchè in pi;mura le nostre Unità non dotate di mezzi come le alleate, possono dare un rendi~ento inferiore a quello delle Unità ~nglo-americane. In montagna si ha modo di utilizzare · le qualità delle truppe alpine, che possono operare dove le altre truppe .alleate non sono in grado di vivere e combattere. B) In ordine all'impiego in montagna del Raggruppamen~o è della massima importanza l'urgente approntamento del secondo battaglione alpini: occorre pertanto, qualora già non disposto, che il battaglione: alpini in corso di 14
210
approntamento in Sardegna sia al più presto completato e trasferito in Continente. Necessaria la massima cura nella scelta del comandante. C) Occorre che gli elementi del LXXI battaglione bersaglieri (sempre qualora non fatto) affluiscano al più presto dalla Sardegna in Continente per permettere il completamento del comando 4° reggimento bersaglieri e la sostituzione dei 350 allievi ufficiali dei battaglioni XXIX e XXXIII che devono essere promossi ufficiali.
D) Il I raggruppamento dispone del solo capitano di cav. compi. War, quale interprete di polacco. Sarebbe necessario qualche altro interprete appena possibile. Gen. INFANTE
Allegato 2
STATO MAGGIORE REGIO ESERCITO RIASSUNTO
DELLE QUE5TJ 0Nl
TRATI' i\TE NELLJ\
CONFERENZA
OAL CAI-'0 DI STATO MAGGIORE
R.
DEL GIORNO
23-4-1944
ESERCITO
E DAL GEN. 8ROWNING CAPO DELLA $OTTOGOMM1SSI0NE DI CONTROLLO
Sono stati presi in esame tre argomenti fondamentali: 1° - complementi per il I raggruppamento mo.torizzato; 2° - forza del raggruppamento suddetto; 3° - questione dd 120° rgt. fanteria . 1°
ARGOMENTO.
Il I raggruppamento motorizzato ha bisogno, per gli clementi di fanteria di cui dispone, di drca 6oo complementi, dei quali parte è in Sardegna (bersaglieri) e parte in continente (fanteria). Come si fa a rimpiazzare le perdite dei reparti in linea se gli AA. non ammettono l'invio dei complementi, trincerandosi dietro l'obiezione che il I raggruppamento, con l'aggiunta della « Nembo», verrà a superare la forza di 14,000 u. prescritti? Il raggruppamento ha attualmente 14 km. di fronte e non può attendere, per rimpiazzare le proprie perdite, l'esito di discussioni che non finiscono mai. Ai concetti di cui sopra il generale Browning ribatte dicendo che il raggruppamento ora fa parte dell'Sa armata inglese e che le richieste di complementi non sono di competenza dei Comandi italiani, ma del comandante dell'Sa armata che ha la responsabilità della linea e dell'impiego dei reparti schierati. Il gen. Utili dovrà perciò rivolgere le sue richieste al Comando inglese da cui dipende. Se tale Comando appoggerà la richiesta di complementi, essi potranno essere concessi; ma la concessione diretta esce dalla competenza della Sottocommissione.
211 2° ARGOMENTO.
Nei riguardi della forza concessa per il Corpa italiano di liberazione è nec.cssario chiarire la questione perchè si parla di 14.000 uomini, ma intanto l'aver autorizzato l'arrivo, della cc Nembo i> significa l'aver ammesso un aumento ddla forza al disopra di tale cifra (purchè si resti nella forza totale di 34.000 · u. ammessr per il Corpo italiano di liberazione più « Piceno » più « Mantova »). Il gen. Browning chiarisce il suo pensiero così: - la cifra di 14.000 u. è stata fissata dal geo. Alexander nelle sue propaste ai Capi di Stato Maggiore di Washington ; . - prima che non si sia ottenuto il benestare dei Capi di S. M. non può tornare sulla questione, a meno di comprometterla; - quando la cifra sarà stata approvata, si potranno fare successive proposte per portare la forza fino a 20.000 u. Sono inutili per 01a altre insistenze al riguardQ perchè non tocca alla Sottocommissione concludere. Anche la forza delle divisioni per la sicurezza interna è una proposta su cui per ora non si deve tornare per non comprometterla. L'insieme del programma per l'Esercito italiano è uno studio che è stato fatto proponendo cifre che fossero accettabili a Washington e si spera che siano accettate. Sulla base di quanto sopra il geo. Berardi insiste sulla necessità di avere un programma chiaro e preciso e propone di fare una riunione cui partecipino tutti gli interessati perchè si possa, tutti, camminare sulla stessa via. Fa inoltre presente che non riteneva che quanto contenuto nelle direttive per l'Esercito italiano fosse cosa già approvata dal geo. Alexander e perciò già sottoposta definitivamente alla sanzione dei Capi di S. M. Infatti in esse non è stato tenuto alcun conto delle nostre possibilità (ciò specialmente nei riguardi ddle necessità territoriali). A tale osservazione il geo. Browning conferma che se per ora non si può far nulla, si potrà vedere di prospettare altre soluzioni quando le cifre proposte torneranno approvate. Per ora non si può uscire da esse. L'Ecc. Berardi formula allora formale protesta per essere stato messo nella condizione di dover subire cifre nelle quali non era stato tenuto conto alcuno delle sue motivate contropropo~te e di non essere stato _preventivamente informato che le sue controproposte non erano state .accettate. Chiede che non siano per ora, ùa parte della Sottocommissione, impartiti altri ordini prima che quelle cifre tornino approvate e ciò per non compromettere il futuro.
3° ARGOMENTO. 120°
Allacciandosi a quanto sopra l'Ecc Berardi chiede che non sia toccato il reggimento fanteria e che si soprassieda agli ordini dati in quanto ciò
212
comprometterebbe l'efficienza delle divisioni « Mantova » e « Piceno » come previste dalle direttive.
• •• In sintesi la discussione si riassume come segue: a) affermazione che le cifre proposte ~no già partite pc~ Washington per l'approvazione e che non sono per ora suscettibili di modifiche; b) protesta formale del Capo di S. M. dell'Esercito per la mancata accettazione delle sue controproposte; e) affermazione che l'Ecc. il Capo di S. M. R. E. vuole avere possibilità di fare controproposte, dopo le decisioni di Washington, pcrchè le cifre del programma alleato sono troppo basse;
d) affermazione della necessità di non attuare prima delle disposizioni di Washington provvedimenti che possano compromettere il futuro ed in particolare di non impegnare il 120° fanteria per compiti diversi da quelli già progettati nei riguardi della e< Mantova » e della « Piceno ». Per quanto in d) il generale Browning si riserva una decisione dopo aver consultato il suo Stato Maggiore.
Allegato 3
STATO MAGGIORE REGIO ESERCITO UFFICIO ORDINAMENTO E M0BIL1TA7.I0NE - SEZ. ORDINAMENTO
N. 3161/0rd. di prot.
P. M. 151, 29 aprìle 1944
Oggetto: Riunione tenuta presso lo S. M. R. E. il giorno 23 aprile 1944.
A S. E . il Mc.re;ciallo Giovanni Messe , Capo di S. M. GeneraJe P. M. 151/A e, per conoscenz.1 : A S. E. il gen. di C. A. Taddeo Orlando, Ministro della Guerra P. M. 107 Faccio seguito a quanto riferito col mio foglio 3049jOrd. pari oggetto del 24 aprile c. a. Il generale Browning a seguito della riunione in oggetto mi ha inviato l'unita lettera a conferma del suo pensiero in merito agli argomenti trattati nella riunione stessa.
213
La prop<>sta di cui è cwno nel paragrafo 3 della lettera (foglio 3014jOrd.) formulata prima che avesse luogo la riunione, riguardava i seguenti argomenti: lasciare a disposizione di questo S. M. il personale <leg1i attuali btg. del 120°, già destinato da questo S. M. a completamento delle divisioni « Mantova » e « Piceno» e voluto invece dagli A.A. per compiti lavorativi; 1° -
2° - costituire, per i compiti di cui sopra, altri due btg. con personale ricuperato da altri reparti e non ancora addestrato come il precedente.
Il Capo di Stato Maggiore BERARDI
Annesso al foglio n. p61 del 29 aprile 1944 SOTTOCOMMISSIONE PER L'ESERCITO A.e.e. G /6/I/43 26 aprile 1944 A S. E. il generale Berardi, Capo di Stato Maggiore
Eccellenza.
Mi è stata mostrata copia dei verbali della nostra riunione del e desidero fare le seguenti osservazioni al riguardo: 1. -
« 2°
Oggetto -
1°
23
aprile
paragrafo».
L 'imbarco della divisione << Nembo >> non significa che v1 s;a un accordo per aumentare la cifra del e. I. L. oltre 14.000 uomini, cifra che è stata raccomandata dal Comandante Alleato in Capo ai Capi dello Stato Maggiore Alleato combinato. Nessuna decisione è stata ancora presa o può essere presa fino a che non siano conosciute le decisioni del Comandante rn Capo Alleato. 2. -
<< 2°
Oggetto - ultimo paragrafo ».
La situazione per quanto riguarda la costituzione di reparti per il prowamma all'=ato non ~ in alcun modo cambiata. Tale costiJuz ione cli reparti deve continuare coine richiesto dal programma alleato.
3. -
<<
3° Oggetto - primo paragrafo, sotto-paragrafo ( d ) e ultimo paragrafo ».
Ho discusso oggi questa questione con i miei collaboratori . La proposta t01llenuta nel vostre foglio 3014/0rd., ricevuto il 22 :ipri le, è del tutto soddisfacente e debbo chiedervi di darle immediata esecuzione. Magg. Gen. BROWNI KG Sottocommissione per l'Esercito A. C. C.
214
Allegato 4
FONOGRAMMA A MANO (In arrivo) Da M. i\-1. l . A. at S. M. R. E. Nr. SD/722 - Alt Segreto - Alt E' stato deciso di impiegare provvisoriamente divisione «Nembo» oltre alle truppe attualmente presso raggruppamento motorizzato et in secondo tempo di ritirare tutti reparti per costituzione C. I. L. - Alt Codesto S. M . R. E. t)Ofl, dico non, dovrà provvedere all'approntamento o spostamento di complementi di qualsiasi genere se non dietro disposizioni di questa Sottocommissione - Alt Nessun, dico nessun, reparto nuovo dovrà essere costituito neppure nuovi complementi accantonati, approntati o spostati da codesto S. M. R. E. senza ordine per tramite di questa Sottocommissione - Alt KERR
Col.
Allegato 5
TELESCRITTO IN PARTENZA P. M. 151, lì 17 maggio 1944
At Comando FF. AA. Campania. A_t Comando Supremo.
Superesercito - Operazioni nr. 5328/0p. di prot. Alt Destinatario Cofar Campania per conoscenza Comando Supremo Alt Commissione alleata controllo habet comunicato che est statù deciso di impiegare provvisoriamente divisione « Nembo » oltre I raggruppamento motorizzato Alt SurERESERCITO OPERAZIONI
1200170544
215
Allegato 6
FONOGRAMMA IN ARRIVO Da Sttperesercito a Corpo Italiano di Liberazione N. 5682/0P Alt Seguito accordi fra Comando alleato et Comando Supremo Alt Divisiont 1< Nembo" passa dipendenze operative C. I. L. Alt Generale Utili assuma temporaneamente comando C. I. L. Alt Firmato Superesercito. Trasmette: serg. A . U. C. De Paoli. Riceve : serg. magg. Celio. Ore 17,15 del 26 maggio 1944.
Allegato 7
STATO MAGGIORE REGIO ESERCITO UFFICIO 0PERA7.10N l
N. 6o33 d i prot. OP.
P. M. 151. 4 giugno 1944
Oggetto: Dipendenze del Corpo italiano di liberazione.
A S. E . il gen . di C. d'A. Giuseppe De Stefanis. Al Comando IX Corpo d'armata. Al Comando LI Corpo d'armata. Al Comando del Corpo italiano di liberazione. Al Comando della
209~
divùionc.
Al Comando della divisione
<'
Piceno ii.
1° - Con il passaggio del Corpo italiano di liberazione nel settore del V Corpo d'armata inglese - versante adriatico - le sue dipendenze vengono così stabilite: - dipendenze operative: dal Comando del V Corpo d'armata inglese; - dipendenze disciplinari - logistiche - amministrative ecc. : da questo S. M. R. E. tramite il generale di C. A. De Stefanis, il quale, con pochi elementi del suo attuale e.ornando, si stabilirà dove verrà indicato dal Comando del V C. d' A. inglese, costituendo una Delegazione dello S. M. R. E. italiano.
2° - La 20</ divisione passa alle dipendenze d isciplinari e amministrative del gen. De Stefanis.
216
3° - La divisione «Piceno» passa alle dipendenze del IX Corpo d'armata.
4° - I passaggi di dipendenza elencati nel presente foglio hanno attuazione a datare dall'8 c. m.
5° - Riserva di disposizioni per il Comando del LI Corpo d 'armata.
Il Capo di Stato Maggiore PAOI.0 BERARDI
Allegato 3
X CORPO ISTRUZIONI OPERATIVE N.
Riferirsi alla carta 1° -
1 : 100.000,
32:
0.!'EllAZIONI!. <C DAVID
»
(1)
fogli 153-161.
Informa:::ioni. Come emanato dai sommari del X Corpo (informazioni).
2° -
Intenzioni.
La 24.. brigata guardie assumerà il comando del settore cc Y » ora sotto il comàndo italiano del I raggruppamento motorizzato nella notte dal 28 al 29 aprile. 3° - Metodo. Il comando da parte del settore « Y ,, passerà dal I raggruppamento italiano sotto comando della 24• brigata guardie alle ore 12 del 29 aprile.
40
Il momento del cambio deve essere decirn previo accordi tra la 24" brigata guardie e il I raggruppamento motorizzato. 5° - Limiti,
(X Corpo - « Istruzioni operative n. 30 », paragrafo 7). I compiti attuali fra il settore « X » 24• brigata guardie e settore « Y » I raggruppamento motorizzato saranno stabiliti come segue ecl entreranno in effetto a partire dalle ore 12,00 del 29 aprile. Compreso 24A brigata gua;die: bivio 200317 sino a strada X 142418 strada sino al bivio strada e sentiero 085389 escluso il bivio 24• brigata guardie 078-383. Incluso 24" brigata guardie : Abbazia 073384 sino a sentiero limite est di Castel San Vincenzo 055-393 bivio o.p-399 strada che svolta sulla strada 025421punto 1364, g86482. (t) Il presente ordine pervenne -al .comando del C.I.L. il :24 aprik 1944.
217
6° - Compiti. La 24>- brigata guardie dovrà: a) stabilire una base solida nella zona M. S. Croce 075407 - Castel S. Vincenzo 055393; h) mantenere contatto con il I raggruppamento motorizzato it. a Castel S. Vincenzo. Intercomunicazioni. La parola in cifra per l'operazione sarà ,, David ». Generale CooK
Allegato 9
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE J RAGGRUPPAMENTO CoMANDO FANTERIA DEL RAGGRUPPAMENTO
N. 9n di prot. Op.
P. M. 155, 28 aprile 1944
Oggeno: Modificazioni alla ripartizione settoriale ed allo schieramento. Carte:
1:
roo.ooo -
I : 50.000.
Al Comando settore «Castelnuovo ». Al Comando settore " Cerro». e, per conoscenza : Al Comando I Raggruppamento (Uff. Capo S. M . - Sez. Op.). Al Comando 11 ° reggimento artiglicia. Al Comando genio dt:l raggruppamento. Alle ore 12 del 29 aprile p. v. il limite nord-orientale dello schieramento del raggruppamento è spostato verso ovest, ed è determinato dalla congiungente (punti alla 24a brigata guardie) : - bivio 200 - 337- quadrivio 142 · 418 · 085 - 389 · (il bivio per Rocchetta al I raggruppamento) 055 - 393 -041 - 399-986 - 482 (q . 1364). Il comandante del settore 1< Cerro " prenda accorti i diretti col comando 24a brigata· guardie per quanto concerne la sostituzione delle truppe e<l il passaggio di responsabilità all'ora e nel giorno predetti, tenendo presente che è previsto da parte della suddetta unità lo stanziamento di un proprio distaccamento in Castel S. Vincenzo per la saldatura tattica col raggruppamento.
218
In relazione a quanto precede, la linea di contatto tra i due settori in indirizzo rimane, sempre sotto la medesima ora e giorno, modificata come appresso e dallo stesso momento il settore « Cerro » assume il nominativo di « Ron-hetta » : - curva di livello di q. 1200 delle pendici orientali di R.ne la Ferruccia fino all'incontro dell'attuale linea di resistenza impluvio 018370 · 023363 · Rio Petrara - Rio Molinello (località al settore « Rocchetta»). · Conseguenti alle suddette modificazioni si attueranno i seguenti movimenti: a) il settore «Castelnuovo » assumerà il nominativo di « Marrone »; b) il battaglione alpini « Piemonte », estendendosi verso oriente, sostituirà con propri elementi, nel presidio di q. 1344 e sue pendici orientali, fino all'incontro del nuovo limite settoriale, gli elementi del XXIX btg. bcrs. che perciò restringerà di altrettanto il proprio tratto di settore. Movimenti: nelle prime ore <lei 28 aprile. Passaggio di responsabilità aUe ore 6 dello stesso giorno; e) il XXIX btg. bers. passerà alle dipendenze del settore « Rocchetta ,. unicamente per qu:i.nto riflette l';mpiego. Pass:,ggio <l: dipendenza : dalle ore 12 del 29 aprile:
a) il 185 btg. paracadutisti arditi « Nembo » nel pomeriggio del 29 aprile trasferirà in zona Castelnuovo la cp. ora distaccata a Rocchetta al Volturno e, dalle ore 12 dello stesso giorno, passerà alle dipendenze di impiego del settore «Casteln uovo»; e) il comandante del settore « Rocchetta »: - destinerà in secondo scaglione uno dei suoi btg. dislocandolo in modo da conciliare adeguate possibilità di riposo con le necessità di impiego; - dislocherà il proprio comando tattico in relazione alle nuove esigenze del settore; - prevederà l'inserimento del ,, fagiolo>• (037- 387) nella propria linea di resistenza facendone precedere il presidio dai primi indispensabili lavori di rafforzamento. Gradirò essere informato tempestivamente di quanto sarà concretato m ordine al contenuto <lei tre capi che precedono;
/) il IX reparto d'assalto dalle ore 12 del 29 aprile torna alle mie dirette dipendenze, dislocandosi in zona che mi riservo di precisare. ARTIGLIERIE.
Per le ore 12 del 29 c. m. la btr. del II gr. schierata alle sorgenti del Volturno cessa dai compiti avuti finora e si affianca allo schieramento delle altre due btr. del gruppo.
Gruppi a d1fesr1: Settore « Marrone l> : -
II gruppo
100/22
cflcttua :
219
con una btr. lo sbarramento aut. << Dronero i,, con due btr. lo sbarramento aut. '< Ivrea)); -
IV gruppo som.to 75/13 effettua lo sbarramento aut. « Aosta ».
Settore « Rocchetta » : III gruppo 75/18 effettua sbarramento aut. << Va rsavia !l ; I V gruppo 75/18 effettua sbarramento aut. « Torino ».
Gruppi massa di manovra:
I gruppo da 105/28. CoLLEGAMENTl.
Il comandante del genio è pregato disporre perchè siano apportate le necessarie varianti all'attuale rete dei collegamenti. SERVIZI (da attuare entro le ore 12 del 29 c. m.), 1° - Artiglieria: tntro il 30 c. m. dovranno essere attuate le disposizioni di cui al foglio n. 857'0p. data 25-4-1944;
2 ° - Sanità: le richieste di portaferiti ed ambulanze dovranno essere rivolte ai nuclei della 51a sezione sanità sottoelencati:
Settore
<< Marrone
»:
- per i reparti dislocati a cavallo della valle Viata: nucleo della sez ione sanità di ponte S. Pietro; - per i reparti dislocati sulla cima e pendici nord-est del M. Marrone : nucleo della sezione sanità di Rio Petrara (pressi di Masseria Abruzzese); Settore « Rocchetta )) : - per i reparti dislocati in valle ·Rio Petrara e M. Castelnuovo: nucleo <lella sezione di sanità di Rio Petrara; - per i reparti dislocati tra il << fagiolo » e Castel S. Vincenzo: nucleo della sezione sanità dislocato alle sorgenti del Volturno.· I comandanti di settore, attuato il nuovo ordinamento, mi facciano pervenire appèna possibile un lucido scala 1 :25.000 dello schieramento assunto.
Il colonnello comandante ETI'ORE Fuccr
220
Allegato lO-
Segretissimo X CORPO BRITANNICO
ISTRUZIONI OPERAT1VE N. 35 - OPERAZIONE « CttRISTOPHER » Riferimento carta
1: 100.000,
fogli 153-161
17 maggio 1944
Informazioni : come pubblicato dal bollettino informazioni del X Corpo. «
Intenzioni: il l raggruppamento italiano assumerà il com~ndo del settore X )> ora sotto comando 24a brigata guardie, il giorno 18 maggio.
Metodo : l'ora del cambio sarà decisa tra il I raggruppamento e la 24• brigata guardie; dovrà essere compiuto per le ore 06.00 del 19 maggio. Comando: Il comando del settore « X » passerà sotto il comando del I raggruppam ento motorizzato. Limiti : i seguenti limiti tra il « Hermon Force >> (settore « W ») e il I raggruppamento italiano (settore « Y ,, ) avranno effetto a partire dalle ore 6.oo del 19 maggio, data all a quale il settore « X » cesserà d i esistere. Compr·eso nel settore Hcrmon Force - bivio 200337, quindi strada sino al bivio 142418- svolta 135418. Compreso nei limiti del J l'aggruppamento italiano strada ro9409 - punto n 91 099429 - punto 1190 085435 - punto 1252 - 050436 - Colle Gallina 030442. Incluso nell' Hermon Force punto 1364 986483. Compiti: il i raggruppamento italiano :
a) stabilirà una base solida nella zona M. S. Croce 075407 - Castel S. Vincenzo 0539 con distaccamento su M. Curvale 070.µ6; b) manterrà il contatto per mezzo di pattuglie con il Hermon Force.
Parala convenzionale: la p arola convenzionale per l'operazione sarà « Christopher 11. Bl'igadier generai Staff
221
Allegato lJ
X CORPO ISTRUZIONI OPEBTJVE N,
Riferimento carta
1 : 100.000
36 -
foglio n.
OPERAZIONE
«
RicHARD
161
»
19
maggio
1944
1° - INFORMAZIONI .
Vedi quelle pubblicate dai bollettini informazioni del X Corpo. 0
;i.
INTENZIONI.
-
Il C. I. L. assumerà il comando dì parte settore « Z » ora sotto comando della 2a divisione NZ. Il cambio avverrà nella notte 21 - 22 maggio.
3° 2.. 22
METODO.
Comando: li comando di parte del settore « Z » ora sotto comando della divisione NZ., passerà sotto comando del C. I. L. entro le ore o6.oo del maggio.
4° -
ORARIO.
L'orario riguardante il cambio verrà deciso fra il C . I. L. e la sione NZ.
5° -
2a
divi-
LIMITI,
I presenti limiti fra il C. I. L. (settore <e Y ») e la 2• divisione NZ (settore « Z ») saranno modificati nel seguente modo e avranno effetto dalle ore 06.00 del 22 maggio: - inclusi nella divisione NZ - svolta strada 014325 - bivio 007318 quindi strada a 979340 - q. 1120 • if,6349. 6° -
COMPITI.
Il C. I. L. stabilirà una solida base su costa S. Pietro 9B34.
7" -
ARTIGLIERIA.
La 2a. divisione NZ continuerà a dare appoggio con la sua artiglieria nel settore « Z » che passerà sotto comando C. I. L.. Il C. I. L. stabilirà stretto contatto con il comando della 2a. "divisione NZ per quello che riguarda l'artiglieria.
go -
PAROLA C01''YENZI0NALE.
Per l'operazione sarà
«
Richard ». Brigadù:r generai Stu(J F .to: CooxE
22:l
Allegato J2
COMANDO FORZE ARMATE DELLA CAMPANIA S1'A.TO MAGGIORE - UFFICIO INFORMAZIONI
N . 02746 di prot. Segreto
P. M.
120, 1°
maggio 1944
Oggetto: Guerra batterica.
Indirizzi omessi. Le Autorità alleate ritengono che i tedeschi possano attuare la « guerra biologica » ricorrendo - mediante lancio da aeroplani - alla disseminazione di materiale bacillifero apportatore di epidemie per gli uomini ed il bestiame, e - mediante sabotatori - all'inquinamento di pozzi, sorgenti, acquedotti, viveri, ecc .. Potrebbero essere considerati come indici di tali informazioni del nemico i seguenti fatti: a) apparizione nelle zone di irriportaµza strategica di truppe specializzate con equipaggiamento speciale ;
b) voli di apparecchi nemici insoliti e non spiegabilr altrimenti; e) uno degli speciali ed insoliti tipi di vaccini impiegati dal nemico. Perchè le autorità competenti possano prendere in tempo uti1e i provvedimenti, è necessario coooscerc quale possa essere il tipo dell'epidemia che il nemico potrebbe avere intenzione di diffondere e ciò può risultare dalla precisa conoscenza dei tipi di vaccino adoperati dal nemico (informazioni da prigionieri catturati, specifico interrogatorio <ii elementi che si presentano da oltre le linee, ccc.). I comandi in indirizzo sono perciò pregati di raccogliere tutte le informazioni e segni che possano indicare l'impiego della guerra biologica da parte del nemico, dandone immediata comunicazione a questo Comando. ll Capo di Stato Maggiore Col. S. M. Anmo BRuNo
22 3
Allegato J3
Segreto
CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE l RAGGRUPPAMEN1'Q UFFICIO CAPO
N . 1144 di prot. op.
s.
M. -
SEZ, OPERAZION I
Lì, 15 maggio 1944
O ggetto : Memoria circa azione offensiva per il possesso dell'alta Valle Venafrana. Main HQ X Corps. Non ritengo p<>ssibile un'azione frontale contro M. Cavallo che cala a pareti ripide su Valle Venafrana ; anche un aggiramento da sud urta contro difficoltà di· terreno quasi insuperabili. Giudico quindi che una corretta impostazione tattica dell'operazione debba prevedere un agg iramento da nord : Balzo della Cicogna e Regione Lagancllo. Lo sbocco da tale direzione presuppone il possesso della cresta : M. Mare Colle dell'Altare-, come base di partenza di fuochi pesanti, oltre che come necessaria zona <li transito delle unità di assalto. Sulla base di quanto oggi risulta circa le forze nemiche schierate a presidio della cresta suddetta, la sua occupazione, con carattere di sorpresa, potrebbe avere probabilità di riuscita; il problema ì: di mantenersi poi sulle pasizioni occupate, sulle quali una sosta è d'altronde ind ispensabile. Infatti la cresta di Colle dell'Altare ha andamento parallelo allo sperone M. La Rocca - M. Mattone deve risultano schierate artiglierie nemiche; nel complesso essa si presenta come una nuda lama di coltello battuta frontalmente e di rovescio; impossibile affermarvisi solidamente. L'operazione presuppùne quindi una energica azione offensiva tendente a far ripiegare il nemico a nord del Rio Torto; nel quadro di questa azione truppe italiane sono disponibili solo per compito di concorso. Quanto alle forze necessarie per effettuare e per consolidare l'occupazione della conca dell'alta Valle Venafrana (M. Cavallo compreso), esse dipendono dalla reazione che potremo incontrare; se il nemico non fosse in gr;tdo di rinforzare il battaglione Bader, si può sperare di averne ragione con il 4° reggimento bersaglieri, il battaglione alpini ed il IX reparto d'assalto (nel complesso da 1500 a 2000 uomini di fanteria impiegabili); occorre inoltre prevedere un robusto concorso di fuoco d'artiglieria nel settore neozelandese. Questo premesso, ritengo che il possesso dell'alta Valle Venafrana potrebbe avere sviluppi operativi di considerevole importanza, tanto da uscire dal quadro delle operazioni locali.
Il generale comandante UMBE RTO UTILI
Allegato J4
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIO:r-.'E
J
RAGGRUPPAMENfO - VICE COMANDO
N. 1451jOp. di prot.
P. M. 155, lì 21 maggio 1944
Oggetto : Predisposizione di carattere logistico.
Al comandante del geni? del Raggruppamento. Al comandante 4° rgt. bcr,aglim. Al comandante btg. alpini « Piemonte». e, per . t onoscenza : Al Comando I raggruppamento - Uff. Capo S. M. - Sez. Op. Al Comando I raggruppamento - Uff. Càpo S. M. - Sez. Scrv. Al C<>mando settore « !.1.a,-ronc ».
Al Comando IX reparto d'assalto. Al CGmandc IV gruppo someggiato. Al Comando 11° rgt . artiglieria. Nell'eventualità che aliquote dd Raggruppamento debbano operare in direzione di Picinisco lungo l'asse Valle Venafrana-Balzo della Cicogna-M. MescFontiluna-Picinisco, bisogna dar subito corso alle seguenti predisposizioni: 1° - La base logistica (circa 5 giornate di viveri, avena, biada e munizioni per il btg. alpini <<Piemonte », btr. da 75;13 compresa), già costituita in zona q. u8o, dovrà servire a tutti i reparti che si riforniranno lungo la Valle Viata. Il materiale della base sarà assunto in consegna dal C.do 4° rgt. bers. domani 22 c. m. 2° - A partire da domani 22 c. m. il btg. alpini « Piemonte » deve iniziare la costituzione di una nuova base in regione immediatamente a nord d~a -q. 1770 del M. Marrone, verso il bosco della mulattiera ché vi adduce. Dotazione della base: circa 3 giornate di viveri, avena e munizioni per il btg. alpini, btr. compresa (per la dotazione dettagliata ved. specchio allegato). Per l'effettuazione dei trasporti sono messi a disposizione: dd btg. alpini .2 plotoni del reparto salmerie algerine (circa 140 muli). Inoltre il settore « Marrone » metterà pure a disposizione del btg. altre aliquote del reparto salmerie · eventualmente disponibili ogni giorno. Per i trasporti lungo la gippettabile di Rio Petrara utilizzare, finchè possibile, automezzi idonei. Eventuali richieste siano rivolte alla Sezione servizi del C.do Raggruppamento.
3° - In relazione a quanto sopra, di massima, la linea di rifornimento per il btg. alpini «Piemonte)\ e btr. alpina sarà Castelnuovo - gippettabile Rio Petrara - mulattiera adducente ét.lla selletta a nord della q. 1770 di M. Marrone · pista di raccordo con la mulattiera Venafrana. Per gli altri reparti invece sarà: Ponte S. Pietro - mulattiera per q. n8o- Valle Viata - pista <li raccordo con la mulattiera di Valle Venafrana.
4° - A conferma richiesta verbale, il C.do dd Raggruppamento è pregato disporre: - per il completamento della mulattiera che adduce alla selletta a nord di q. 1770 dt M. Marrone fino a raggiungere il pianoro ad oriente di M. Mare. In parte i la\"Ori possono essere effettuati sin d'ora sfruttando la zona boscosa della sella Marrone - Mare; - per la esecuzione del piazzatone per l'ac.:antonamento ddle derrate e munizioni della base di cui al n. 2; - per quei lavori intesi a rendere più praticabile la mulattiera di Valle Viata. Il Vice Comandante Col. f.i. g. s. E. Fucc1 Annesso al foglio n. 1451 del
21
DorAZIONE DELLA Bo\SE DA COSTITUIRE A CURA DEL BTC.. ALPINI SULLA SELLETTA A NORD OI:;LLA Q. 1770 DEL
M.
«
maggio 1944. PIEMONTE >>
MARRONE
Munizioni. unfoc
Moschetto 91 Bombe a mano Moschetti automatici Fucili mitragl. Mitragliatrici Mortai da 81 Pezzi da 75j; 3 .
Viveri: 3 giornate per
1000
n. dei çolpi 12.000
4.000
3 .)
3 3 2
90.000 70.000 90.000 4.000 2.000 (di
cui a palletta 400)
uomini.
Avena e foraggio: 3 giornate per 300 quadrupedi (sarebbe opportuno per facilitare i trasponi che il foraggio fosse tutto o in massima parte sostituibile con avena).. N. B. - I dati di cui sopra possono essere suscettibili di eventuali piccole varianti a richiesta del btg. alpini « Piemonte ».
15
Alleeato 15
Segreto - Urgente .
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE l RAGGRUPPAMENTO UFFICIO CAPO S. M. - SEz. OPERAZIONI
N.
1272
P. M. 155, 24 maggio 1944
di prot. Op.
Oggetto: Operazione
<e Chianù
». - N. 24.
Al vicecomandante del Raggruppamento. Al comandante 68° reggimento fanteria . Al comandante
I 1°
reggimento artiglieria.
Al comandante genio del Raggruppamento.
e, per conoscenza: Al Comando 10' Corpo d'armata britannico· - Ufficio Operazioni. Al Comand,? Hermon Force. Al Comando 2~ divisione NZ. 1 ° - Col nome <li mi all'oggetto viene definita l'operazione tendente a sfruttare il successo su Picinisco ed oltre, quando, per gli sviluppi della situazione operativa generale, il nemico sarà costretto a<l estendere anche sul nostro fronte intenzioni e preparativi di ripiegamento. 2 ° - L 'operazione dovrà effettuarsi per l'asse M. Marrone - M. Mare- Val Venafrana - M. Mese - Picinisco e sarà diretta dal vicecomandante del Raggruppamento.
Forze a disposizione:
- 4° rgt. bersaglieri ; - battaglione alpini « Piemonte » ; - 18:;0 reparto parac.sti a rditi « Nembo »; - IX reparto d'assalto ; - IV gr. artiglieria someggiata. 3° - L'operazione, dietro preavviso di 24 ore, dovrà avere inizio ad ora « H » del giorno « X » e si svolgerà in tre fasi: 1a fase : occupazione della cresta M. Mare - Colle Altare; 2 .. fase: occupa2.ione di R.ne Laganello e Balzo della Cicogna; rastrellamento della R.ne M, Cavallo; - f fase : spinta decisa su Picinisco guardandosi il fianco destro tra M. Mese e Balzo di Conca; Picinisco dovrà servire come base a forze non
227
inferiori ad un btg. per puntate offensive sulla rotabile S. Biagio - Atina in guisa da vietarne il transito al nemico. 4° - L 'ora « H » verrà da me definita d'accordo col comandante della colonna tenendo conto delle esigenze del suo piano d'azione; ma dovrà essere anticipata quanto possibile. Il passaggio dall'una all'altra fase verrà ordinato dal comandante della colonna in base all'apprezzamento della situazione; per poco che essa Io consenta dovrà tuttavia essere serrato il più Possibile, in maniera d'arrivare al più presto sull'obiettivo finale. In linea di massima prevedere l'occupazione di R.ne Laganello e Balzo ddla Cicogna entro il giornc «X»; il rastrellamento di M. Cavallo ed il ragg iungimento di Picinisco entro le ore antimeridiane del giorno «X»+ 1". 5° - Tutta l'artiglieria del Raggruppamento, col concorso del maggior numero possibile di batterie inglesi e neo-zelandesi, agirà accentrata e prevalentemente a profitto della colonna operante. A tal fine il viceccmandante del Raggruppamento sarà collegato con mezzi multipli col comandante l'u 0 rgt. art. ed è autorizzato a rivolgergli direttamente le sue richieste. Massimo impegno, da parte dell'artiglieria, deve essere rivolto ad una efficace azione di controbatteria; in parùcolarc sulle batterie nemiche in grado di agire a tergo della c:olonna operante. 6° - All'atto del preavviso di cui al precedente n . 3, il settore « Rio Chiaro » passerà alle mie dirette dipendenze. 1' - Settore cc Rio Chiaro » e settore << Rocchetta » si terranno in misura per l'ora « H >> del giorno «X»: - di sondare con pattuglie robuste il fronte antistante rispettivamente in direzione di R.ne Selvapiana e del triangolo Pizzone - M. La Rocca - M. S. Nicola ; - di impiegare, nell'eventualità d i rottura del contatto da parte del nemico, interi ·reparti organici già alla mano coi compiti rispettivi; - rastrellamento di Valle Monacesca e ricerca del contatto laterale con la colonna operante (settore « Rio Chiaro»); - stabile occupazione del triangolo Pizzone - M. La Rocca - il Monte ( settore « Rocchetta »). 8° - Il Comando genio preveda: lo stendimento di un asse di collegamento telefonico e l'adattamento speditivo o riattamento di una comunicazione mulattiera continua lungo l'asse di movimento della colonna opera nte. 9° - Per i servizi verranno emanati ordini a parte.
li generale comandante UMBERTO UTILI
228
Annesso al foglio n. 1272/0p . del 24 maggio '44.
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE I RAGGRUPPAMENTO UFP1c10 DEL CArc DI S. M. - SEz. SERVIZI
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI
I. -
SERVIZIO Dl SANITÀ.
a) Schieramemo: -
ospedali invariato ; sezione sanità : comando invariato (telefono: Maurilio base), un reparto a q. 118o (Maurilio 111) : provvederà alla cura ed allo sgombero dei feriti provenienti dalla Valle Viata, un reparto (Maurilio I) in Val Petrara al termine della gippettabile: vi affluiranno i feriti provc:uienti dal M. Marrone e dall'alta Valle di Rio Petrara. un reparto (Maurilio II) sulla rotabile di Alfedena, al bivio di Rocchetta: vi perverranno i feriti di tutto il settore. Il I84° reggimento « Nembo » sgombrerà sulla sezione di sanità a mezzo autoambulanze dislocate a Ponte S. Pietro. In un secondo tempo, su ordine del comando ftr. divisionale, il reparto sezione di sanità di Rio Petrara si sposterà sulla sella tra M. Marrone e M. Mare. b) Po,rtaferiti.
Cessano le attuali assegnazioni. Il II gruppo del 541° reggimento artiglieria sarà impiegato 111 rinforzo della sezione sanità. Assegnazione e dislocazione iniziale portaferiti : - 50 (15 di sanità e 35 del II gruppo) al comando di un ufficiale di artiglieria: presso il posto di medicazione del XXIX btg. Sgombreranno i feriti sul reparto di Val Petrara; - 40 (rn di sa1ùtà e 30 del II gruppo) al comando di un ufficiale di artiglieria e 6 muli portateriti: presso il reparto di q. n8o. Saranno adibiti al trasporto dei feriti da detta località a Ponte S. P ietro; - roo (25 di sanità e 75 artiglieri) al comando di un ufficiale della sezione di sanità (coadiuvato da due subalterni di artiglieria); saranno adibiti al trasporto feriti lungo Val Viata. Dislocazione iniziale: q. u8o. Si sposteranno su ordine del Comando ftr. divisionale fino ai posti di medicazione dei btg. che operano lo sgombero per detta via;
229
- 150 (35 di sanità e n5 artiglieri) al comando di un ufficiale di sanità coadiuvato da tre ufficiali di artiglieria. Seguiranno il reparto di sanità di Val Petrara all'atto del suo spostamento sul Marrone. Dislocazione iniziale : presso il reparto. Impiego: dal M. Mare in avanti su richiesta del Comando ft r. divisionale e dei Comandi di btg. interessati; 10 (uomini di sanità): in rinforzo al CLXXXV btg. paracadutisti (< Nembo » per lo sgombero sul reparto di Val Petrara; - 26 (uomini di sanità) : in rinforzo al 68° reggimento fanteria (assegnazioni e dislocazione attuale : invariate).
e) Autoambulanze. Dislocate: a Ponte S. Pietro, Castelnuovo, presso il Comando sezione sanità, al bivio Rocchetta. La disponibilità consente far fronte a qualunque esigenza. Autoambulanze speciali: 2 jeep al termine rotabile Rio Petrara, I ambulanza americana al termine della rotabile sorgent i Volturno - S. Vincenzo, 1 a S. Vittorino. Una ambulanza americana si terrà pronta al reparto del bivio Rocchetta per essere impiegata, non appena la situazione lo consen~irà (ordine comando 68° ftr .) sul tratto rotabile : Caniera - Castel S. Vincenzo - Pizzone cd oltre. ll. -
SERVIZIO DI C0)0(1SSARI/\TO.
Razioni a secco : 8.000 razioni sono accantonate presso le note basi, unitamente ad un congruo numero di razioni foraggio. Tali razioni non possono essere toccate se non dietro ordine <lei Comando ftr. divisionale. Le unità della colonna A sono state fornite di due razioni viveri di riserva che possono essere consumate esclruivamente ad azione iniziata (fino a tale epo(.a, distribuzione razioni normali). Durante l'azione, le unità saranno giornalmente -rifornite di razioni a secco, se necessario, fino al totale ddla forza . fil. -
SERVI ZIO D'ARTIGLI.ERIA.
Posti munizioni già costituiti : a q. u8o, sul M. Marrone, alle sorgenti del Volturno, a S. Vittorino. Il P. A. M. avanzato di Castelnuovo sarà rifornito continuamente da questo Comando su richiesta dd comandante del P. A. M. stesso. Rifornimenti: - artiglieria: vi provvederà con i propri mezzi attingendo al P . A. M. di Isernia; - fanteria: richiei.te alla sezione servizi tramite Comando ftr. divisionale e Comando 68° fanteria. Le munizioni saranno fatte affluire a Ponte S. Pietro, a Castelnuovo per alimentare q. n8o e M. Marrone e direttamente agli altri posti munizioni mmmenzionaù.
IV. -
SERVIZIO DEL GENIO.
Dislocazione P. A. M. G.: invJ.riata. Richiesta materiali: al Comando gemo.
V. -
SERVIZIO TRASPORTI.
a) Automezzi : quelli in carico ai reparti sono sufficienti per debbono svolgere. Eventuali richieste alla sezione servizi.
servizI che
b) Muli in rinforzo. Assegno : -
-
a disposizione del Comando ftr. divi sionale : 281 muli del CCL reparto salmerie, 573° e 359° reparto salmerie inglese, 576° reparto salmerie inglese (meno un plotone); al 68° rgt. ftr.: go muli del CCL reparto salmerie; al 184° rgt. 1( Nembo » : 1 plotone del 576° reparto salmerie.
e) Disciplina del movimento: - sulle rotabili: pattuglie di circolazione stradale fornite dal plotone movieri rinforzate da carabinieri motociclisti. Posti <li blocco : dislocazione in.variata. Nessuna limita:l.ione al traffico. Precedenza alle autoambulanze; - - sulle mulattiere e gippettabili: a cura dei comandanti delle unità interessate.
VI. -
SERVIZIO WRICO.
Sfruttamento risorse locali: tutti i recipienti (vari tipi) disponibili sono già stati distribuiti ai reparti. Eventuali altre richieste, commisurate allo stretto indispensabile: alla sezione servizi.
VII. -
SERVIZIO TPl'ICO E VETERINARIO.
Sgombero quadrupedi feriti : per v.o. sul CCL reparto salmerie a bivio Fornelli. Eventuali richieste di automezzi per il trasporto: alla sezione servizi.
VIII. -
SERVIZIO POSTALE .
Nulla di variato.
IX. -
PRIGIONIERI.
Dovranno essere avviati a Colli (Chiesa S. Leonardo - ex magazzino di materiale sanitario). Il Comando CC. RR. provvederà a tutte le incombenze. Successivo ~gomhero : Isernia, a cura sezione serv1z1.
Il generme comandante UMBERTO UTILI
231
Allegato J6
Segreto CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE
I
llAGGRUPPAMENTO - VICE COMANDO
N. 1523jOp. di prot.
P. M. 155,
lì 25 maggio 1944
Oggetto: Operazione « Chianti » n. 24. Carta topografica 1 :25.000: tavolette - la Meta, Villa Latina, Castel di Sangro, Castellone al Volturno. Allegati: 1 grafico collegamenti (omesso). Al colonnello Fulvio Ciancabilla. Al comandante 4 1·gt. bersaglieri. Al comandante 184° rgt. paracadutisti « Nemb<J ». Al comandante btg. alpini cc Piemon~ >>. Al comandante 185° btg. parac. arditi « Nemba Al comandante del IX ,·rparto d'aualto.
>> .
Al comandante 11° artiglieria. Al comandante genio del Raggruppamento. e, per conoscenza : Al comandante del I Raggruppament<J. I. - Le operazioni previste nel presente ordine saranno designate con il nominativo in oggetto. li. - Situazione: nota. III. - Nella eventualità che le operazioni in_ corso in altri settori determinino sul nostro fronte intendimenti di arretramento delle forze avversarie, le truppe ai miei ordini, procedendo per la $ella Mare - Altare - Valle V cnafrana Balzo della Cicogna - fascio mulattiera adducente a Picinisco, dovranno mantenere .il contatto con il nemico e raggiungere Picinisco. IV. - L 'operazione avrà inizio il giorno 1< X » all'ora « H l> (in cui l'ora « H » corrisponde all'inizio della preparazione di artiglieria). Sarà comunicata possibilmente con l'anticipo di 24 h. V.· - Agiranno le truppe ai miei or<lini, ordinate, dalle ore « H » - 18 h., in tre colonne alle mie dirette dipendenze :
232
- colonna Massimino: .comandata dal magg. Massimino, e costituita da : 185 btg. paracadutisti arditi « Nembo », 10a cp. mortai III/68°, ed appoggiata dal 11 gr. 75/18; - colonna Briatore: comandata dal magg. Briatore, e costituita da : btg. alpini « Piemonte », btr. alpina, ed appoggiata dal IV gr. 75/18; - colonna Ciancabilla : comandata dal col. Ciancabilla, e costituita da : 4° rgt. bers. (reparto arditi rgt. XXIX e XXXIII btg.), IX reparto d'assalto, 9a cp. mortai Ill/ 68°, IV gr. 75j13 someggiato, e potrà richiedere l'appoggio del II gr. 100/ 22. VI. - 11 184° rgt. parac. « Nembo » dalle ore « H dipendenze del comandante del I raggruppamento.
»-24
passa alle dirette
VII. - A seconda della situazione e dietro ordine del superiore comando, il settore « Rio Chiaro >> ed il settore cc Rocchetta » si terranno in misura per l'ora « H » del giorno « X »: - di sondare con pattuglie robuste il fronte antistante rispettivamente in direzione di R.ne Selvapiana e del triangolo Pizzone - M . La Rocca - M. S. Nicola; - di impiegare, nell'eventualità di rottura del contatto da parte del nemico, interi reparti organici già alla mano· coi compiti: settore (c Rio Chiaro »: rastrellamen to di Valle Monacesca e ricerca del contatto laterale con la colonna operante; settore <' Rocchetta » : stabile occupazione del triangolo Pizzone - Monte la Rocca - il Monte. VIII. - Concorreranno le artiglierie del Raggruppamento ed alcuni gruppi alleati. IX. - Intendo articolare l'operazione in 4 fasi: - fase preliminare: costituire sicurezza sul fianco destro del dispositivo di attacco, raggiungere le basi di partenza, perfezionare lo schieramento dei mezzi di fuoco;
- prima fase: attaccare ed occupare l'allineamento di q. 1991 di C. Altare - Sella Mare Altare - M. Mare fino a q. 18o6 (inclusa); - seconda fase.: penetrare in valle Venafrana verso Balzo della Cicogna per aggirare da Nord M. Cavallo;
2
-
33
terza f asc: progredire ulteriormente su Picinisco.
X. - Pertanto :
a) nella fase p,·eliminare : - la colonna Massimino dovrà occupare saldamente per le ore « H )) h. la q . 1465 per costituire fianco difensivo rispetto alla provenienza da nord-est in direzione della sella Mare - Altare; - la colonna Briatore dovrà occupare le basi di partenza di q . 1465 e ddla sella nord di M. Marrone; - la colonna Ciancabilla dovrà occupare le basi di partenza sul Marrone ed in alta Valle Viata. La scelta ed il tempo di occupazione delle basi di partenza dovranno essere tali da consentire alle truppe un congruo riposo prima dell'inizio della prima fase; 12
b) nella prima fase:
- la colonna Massimino dovrà assicurare, con appropriate azioni di fuoco, la neutralizzazione degli osservatori e delle armi avversarie in grado di agire nel settore di azione delle colonne Briatore e Ciancabilla; - la colonna Briatore, con azione coordinata di una aliquota delle sue forze, dovrà assicurare il possesso di q. 1991 e C. Altare; - la colonna Ci:incabilla dovrà occupare nuclcarmente la sella Mare Altare ed il costone di M. Mare dalla q. 2021 alla q . 18o6 (inclusa), costituendovi immediatamente una potente base di fuoco e di partenza per l'ulteriore sviluppo delle operazioni. Limite tra le colonne Briatore e Ciancabilla: curva di livello di q. 1800 cli C. Altare dal suo punto di incrocio con il limite amministrativo - q. 185 1 q. 18n (limite della colonna Ciancabillà). Il movimento delle fanterie dalle basi di partenza dovrà essere regolato in modo che per le ore « H » + 25' gli elementi avanzati si trovino a stretta distanza di sicurezza dai rispettivi obiettivi di attacco; c) seconda fase: avrà inizio su mio ordine. La colonna Briatore dovrà : - assicurare il fiancheggiamento da nord-est alla colonna Ciancabilla marciando sulle alte pendici sud-Occidentali di C. Altare sino a raggiungere l'allineamento q. 2120 - q: 2051; - costitujre sulla linea di cresta di C. Altare fianco difensivo verso nord-est. Lo sbocro degli dementi della colonna Briatore olue la regione selia Mare - Altare .dovrà precedere quello degli elementi della colonna Ciancabilla. La colonna Ciancabilla dovrà : - neutralizzare con la maggior ,quantità possibile di fuoco le difese
2
34
nemiche di M. Cavallo interessanti la Valle Venafrana (tra q. 1702 e q. 1~1 di M. Cavallo); - lanciare nella Valle V c:nafrana il IX reparto d'assalto con il compito di raggiungere la zona di Balzo della Cicogna, occupare la q. 1851; quindi investire da Nord M. Cavallo e rastrellarlo fino a raggiungere la testata di Valle Monacesca, ove potrà prendere contatto con gli elementi del 184° rgt. paracadutisti; - raccogliere e tenere pronto per ulteriore impiego il XXIX btg. bers. già a presidio di M . Marrone. Al termine della seconda fase dovrà essere raggiunto l'allineamento q. 2120 e M . a Mare, q. 2051, pendici occidentali di q. 1851, q. 2070 sud - ovest di M. Cavallo, con elementi su q. 1811, restando in atto il dispositivo di sicurezza sulla linea di cresta del Colle dell'Altare; d) terz a fase: riserva di ordini.
XI. - Artiglieria. a) Preparazione : - azioni di fuoco sugli obiettivi di attacco di C. Altare, sella Altare Mare, M. Mare : saranno effettuate tre riprese di fuoco di 5' ciascuno con due intervalli di 5'; - in relazione, la preparazione durerà dalla ora H alle ore H + 25' ; - controbatteria: si svolgerà, contemporaneamente alla precedente azione, sulle artiglierie e sui mortai individuati e, successivamente, continuerà sugli obiettivi che potranno rivelarsi azione durante; accecamento osservatori: valgono le norme di cui al precedente capoverso. b) Successive azioni di fuoco: mentre i gruppi destinati in appoggio specifico svolgeranno le azioni di fuoco che saranno loro richieste dai rispettivi comandanti di colonna, le altre artiglierie, non diversamente impegnate, batteranno, con la m:iggior aderenza possibile, i rovesci degli obiettivi della prima fase; que~ta azione dovrà immediatamente seguire, nel tempo, la terza ripresa di fuoco della preparazione ed avere la durata di 10'. Successivament::: il fuoco ddle artiglierie di cui tratto dovrà neutralizzare le offese provenienti da M . Cavallo e regione Balzo della Cicogna. Sarà previsto, appena possibile, la situazione consentendolo, lo spostamento del II gr. 1ooj22 in Valle Rio Chiaro ad ovest di q. 85a di Masseria S. Martino.
e) Il Comando 11° rgt. art. è pregato compilare e trasmettere a questo comando e a quelli di colonna interessati, il piano delle azioni di fuoco predisposte, unitamente al lucido dei punti di riferimento e degli sbarramenti. XII. - Le richieste di fuoco per l'intervento dei gruppi massa di· manovra dovranno essere rivolte a questo Comando adoperando, sempre che possibile, i punti di riferimento fissati dal Comando 11 ° rgt. art.
2
35
XIII. - Difesa contraerea. Data la particolare situazione dei mezzi a disposizione e del terreno di azione, durante lo sviluppo delle azioni di cui al presente ordine, la difesa contraerea sarà esclusivamente affidata alle armi dei reparti. XIV. - Genio:
a) 1.Avori: I reparti genio del Raggruppamento assicureranno: - la riattivazione della mulattiera q . 118o- Valle Viata - sella M. Mare M. Marrone fino al congiungimento della mulattiera di Valle Venafrana; - il congiungimento _fra mulattiera M. Marrone e mulattiera Valle Venafrana per le pendici est di M . Mare; - la riattivazione mulattiera Valle Venafrana - fascio mulattiere per Picinisco.
b) Campi minati : - la presenza di ostacoli di tale 11atura deve essermi comunicata d i urgenza dai reparti interessati che ne indicheranno, con la massima approssimazione possibile, l'ubicazione e la specie dei segnali che avranno usati per la loro individuazione. c) Collegamenti (vedi grafico allegato): - i copegamenti per l 'operazione si allacciano alla rete esistente a mezzo dei centri Borea! - Sirio - Biella, e pertanto i suddetti centri (in particolare Sirio) non potranno spiantarsi senza mia autorizzazione. Ai ce ntri di collegamento dell'asse operativo può collegarsi qualsiasi co· mando, ma solo dietro mia autorizzazione; - capi maglia del!e stazioni radio: il comando tattico. Appuntamenti: all'ora H ascolto continuo. XV. - Servizi : ordini già diramati con foglio n. 1519/0p. data 24 c. m. XVI. · Posto Comando: a partire dalle ore H - 12 in 007352.
Il Vice comandante Col. f.f. g. s. EITORE Fucc1
Allegato '7
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE u 0 REGGIMENTO AllTlGLIERIA - UFFICIO TIRO N. 88oj0p. di prot.
P. M. 155, B 26-5-944
Oggetto: Operazioni t< Chianti » n. 24. Caru I :25.000; La Meta - Villa Latina-Castel di Sangro- Castcllone al Volturno. Allegati:
I
piano di fuoco (omesso) -
Al Al Al Al Al Al
comandante comandante comandante co mandante comandante comandante
del del del del del del
I
lucido obiettivi (omesso).
C. B. O. 5° rgt. art. N Z , /, li, Ili, /li gruppo. IV gruppo someggiato. r7 H . A. A. 20/2 1 da 5.5.
e, per conoscenza: Al Comando del Corpo italiano di liberazione. Al vice Comando del Corpo italiano di liberazione, Al colonnello Ciancabilla. Al comandante del IX reparto d'assalto . Al comandante del r85° battaglione paracad. «Nembo». Al comandante del battaglione alpini «Piemonte». Al Comando 68° reggimento fa11teria. ZONA I0 - Le operazioni previste dal presente ordine saranno designate con il nominativo in oggetto. 2° -
Situazione: nota.
3° - CoNcEno n'AZIONE : nell'eventualità che le operazioni in corso in altri settori, determinino sul nostro fronte intendimenti di arretramento delle forze
avversarie, truppe del Raggruppamento agli ordini del colonnello ff. g. s. Ettore Fucci procedendo per la sella M Mare - Altare - Valle Venafrana - Balzo della Cicogna - fascio muiattiere adducenti a Picinisco, dovranno mantenere il contatto con il nemico e raggiungere Picinisco. 4° - L'operazione avrà inizio il giorno X alle ore H. Tale ora corriseonderà all'inizi<, della preparazione dell'artiglieria (1• fase).
2
5° -
-
-
37
f o RZ E IMPIEGATE:
colonna Massimino, comandante maggiore Massimino : 185° btg. paracadutisti arditi « Nembo », 10.. cp. mortai IIl/68° ftr.; colonna Briatorr., 'comandante maggiore Briatorc: btg. alpini « Piemonte», btr. alpina; colonna Ciancabilla, comandante colonnello Ciancabilla: 4° rgt. bersaglieri, IX reparto d'as~alto, 9• cp. mortai IIIi68° ftr. , IV gruppo da 75/ 13.
6° - Le rimanenti truppe dd Raggruppamento, schierate nei settori Rio Chiaro e Rocchetta, effettueranno sui loro fronti azioni di pattuglia onde controllare eventuali movimenti nemici, in caso di rottura di contatto, con. interi reparti organici, azioni di rastrellamento o di presidio località raggiunte.
7° - L'azione si svolgerà in quattro fasi: a) Fase preliminare: - costituire sicurezza ~ul fianco destro del dispositivo di attacco; - raggiungere le basi di partenza; - perfezionare lo M:hieramento dei mezzi di fuoco . b) Prima fase: attaccare ed occupare l'allineamento di q . 1991 di Colle Altare - sella Mare - Monte Mare fino a q . t8o6 (i nclusa). c) Seconda fase ; - penetrare in Valle Venafrana verso Balzo della Cicogna per aggirare da Nord M. Cavallo. d) T erza fase : - progredire ulteriormente su Picinisco. 8° -
SvoLC IMESTO AZIONI:. .
a) Fase preliminare: - la colonna Massimino ùovrà occupare saldamente per le ore H - 12 h. la q. 1465 per costituire fianco difensivo rispetto alle provenienze da nord-est in d irezione della sella Mare - Altare; - la colonna Briatore dovrà occupare le basi di partenza di M. Marrone cd in alta Valle Viata.
b) Prima fase: - la colonua Massimino dovrà assicurare, con appropriate azioni di fuoco, la neutralizzazione degli osservatori e delle a rmi avversarie in grado di agire nel settore di azione delle colonne Briatore e C iancabilla;
- la colonna Briatore con azione coordinata di un'aliquota delle sue forze, dovrà assicurare il possesso della q . 1991 di Colle Altare; - la colonna Cianc.abilla dovrà occupare nuclearmente la sella Mare Altare e il costone di M. Mare dalla q . 2021 alla q. 1806 (inclusa), costituendovi immediatament_e una potente base di fuoco e di partenza per l'ulteriore sviluppo delle operazioni. Limite tra le colonne Briatore e Ciancabilla : curva di livello di q. 18oo di Colle Altare dal suo punto d 'incrocio con il limite amministrativo - q. 1850 q. 1811 (limite alla colonna Ciancabilla). Il movimento delle fanterie dalle basi di partenza dovrà essere regolato in modo che per le ore H + 25 gli elementi avanzati si trovino a stretta distanza di sicurezza dai rispettivi obiettivi di attacco. c) Seconda fase : - avrà inizio su ordine del comandante l'azione; - la colonna Briatore dovrà assicurare il fiancheggiamento da NordEst alla colonna Ciancabilla marciando sulle alte pendici Sud-occidentali di Colle Altare fino a raggi ungere l'allineamento q. 2120 - q. 2051. Dovrà costituire sulla linea di cresta di Colle Altare fia nco difensivo verso Nord-Est. Lo sbocco degli elementi della colonna Briatore oltre la regione sella Mare - Altare dovrà precedere quella degli elementi <lella colonna Ciancabilla; - colonna Ciancabilla dovrà: - neutralizzare con la maggiore quantità di fuoco le difese nemiche di M. Cavallo interessanti la Valle Venafrana (tra q. 1702 e q . 1961 di M. Cavallo); - lasciare nella Valle Venafrana il IX reparto d'assalto con il compito cli raggiungere la zona Balzo della Cicogna, occupare la q . 1851 ; quindi investire da Nord M. Cavallo e rastrellarlo fino a raggiungere la testata di Valle Monacesca, ove potrà prendere contatto con gli elementi del 184° reggimento paracadutisti; - raccogliere e tenere pronto per l'ulteriore impiego il XXIX btg. bersaglieri già a presidio cli M. Marrone. Al termine ddla seconda fase dovrà essere raggiunto l'allineamento di q. 2120 di M. Mare e q. 2051 pendici occidentali di q . 1851, q . 2070 Sud-Ovest di M. Cavallo, con dementi su q. 18n, restando in atto il dispositivo di sicurezza sulla linea di cresta di Colle dell'Altare.
d) T"za fase : -
9° -
riserva di ordini.
JMPIEGO DF.LL' ARTIGLIERI A.
In relazione al concetto di azione ed al suo sviluppo ed in base agli accordi intercorsi, l'artiglieria ai miei ordini interverrà nelle operazioni come segue:
a) Mezzi a disposizione: 18
fase:
I gruppo da 105/28 : 3 btr., Il gruppo da rno/22 : 2 btr.,
IJl gruppo da 75/r8: 2 btr., IV gruppo da 75/18: 2 btr., IV somegg. da 75/13 : 1 btr., 3 gruppi da 87/mm. del 5° rgt. art. NZ., 17° H. A. A. antiaerea pesante, 20/21 gruppo artigl. da 5,5 pollici, btr. di controbatteria messa a disposizione del 2° Army Group Royal
Artillery. 2• e ]"
fase: I mezzi della
1•
fase ad eccezione di:
IV gruppo da 75/18 che passa in appoggio specifico alla colonna Briatore; btr. che si riunisce al IV gruppo someggiato assegnato alla colonna Ciancabilla; il III gruppo da 75/r8 dall'inizio della seconda fase passa alle dirette dipendenze del 185° btg. paracadutisti agendo in appoggio specifico. Può tuttavia essere chiamato ad eseguire, se necessario, le azioni di fuoco previste dal piano di fuoco allegato. 10•
b) Compiti: vedi piano di fuoco allegato. 10° - OSSERVAZIONE
E COLLEGAMENTI.
a) Osservatori: in atto, Anna - Bice - Dina - Eva - Flora; da stabilire, Iole q. 2021 - M. Mare, a cura del Comando di reggimento, Laura - q. 1991 - Colle dell'Altare, a cura del Comando di reggimento. b) Pattuglie O .C. : - Comando tattico colonnello ff. g. s. Fucci : pattuglia del Comando <li reggimento; - Comando 185° btg. paracad. « Nembo »: pattuglia del III gruppo da 75/18; - Comando btg. alpini« Piemonte i i : pattuglia del IV gruppo da 75/18; - Comando colonna Ciancabilla: pattuglia del II gruppo <la 100/22; pattuglia del IV gruppo someggiato da 75/r3. e) Collegamenti a tilo: quelli in atto. Inoltre : - il Comando genio stabilirà collegamenti a doppia linea tra il Comando tattico colonnello ff. g. s. Fucci e Comando 11° rgt. art.; - il Comando n• rgt. art. provvederà a collegare immediatamente il centralino presso l'osservatorio Bice con il posto tattico col. ff. g. s. Fucci e, appena possibile, detto centralino con gli osservatori Iole e Laura. ti) Collegamenti radio: quelli in atto. Inoltre: - appena possibile, due maglie colleganti rispettivamente gli osservatori Iole e Laura con il Comando n° rgt. art. cd un'altra collegante detto Comando con il Comando IX btg. d'assalto; - dalle ore H del giorno X le radio debbono essere sempre in collegamento.
MUNIZIONAMENTO: Presso i gruppi 2_¼ « unfoc ». li TV someggiato avrà a sua disposizione 3000 colpi presso la base logistica di q. u8o. Gli altri gruppi potranno prdevare l'eventuale fabbisogno presso il P. A. M. di Isernia tramite questo Comando.
II 0
12° - SGOMBER:o FERITI : Per il IV gruppo someggiato a cura del Posto di medicazione del gruppo sito a q. · u 8o (Maurilio III). Per gli altri gruppi richiesta ambulanza alta 51a Sez. sanità tramite questo Comando. 13'> -
PosTo
COMANDO:
Scapoli.
14° - Riserva di comunicare il giorno X e l'Df"a H.
Il colonnello Comandante del reggimento MARIO B RUNELU
Allegato
n
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE COMANDO BATIAC LIONE ALPINI
<C
PIEMONTl!
»
P. M. 155, lì 3 giugno I9'H RELAZIONE
SUI
FATTI D' ARME
DEI
GIORNI
27 - 28 - 29 - 30
MAGGIO
1944
Ri ferime nto carta topografica : Tavoletta I : 50.000: Castel S. Vincenzo - Atina - Castel di Sangro - Alvi te. Tavoletta 1 : 25.000: Castellane al Volturno - Villa Latina S. H . E. E. T. 152
II S. E. (E siralciata solo la pane che interessa le azioni dei giorni 29 e 30 mag-
gio 1 944). Per tutta la giornata del 28 il btg. rimaneva in sosta sulle posizioni attorno a q. 1851; anche la batteria si trasferiva sui rovesci della sella a sud di q. 1851. Si provvedeva a far affluire munizioni e viveri necessari per il proseguimento delle operazioni. Nella mattinata dello stesso giorno fui chiamato al telefono dal cap. De Cobelli addetto all'Ufficio operazioni del C. I. L., il quale mi disse che era intenzione dei Comando di inviare una forte pattuglia rinforzata da armi di accompagnamento nella valle del Canneto e del Fondillo verso la rotabile Villetta - Barrea - Opi col compito di interrompere o quanto meno disturbare il traffico su quella strada. Il cap. De Cobelli mi chiedeva se mi sentivo
in grado di organizzare tale ricognizione. Io risposi che non vedevo nessuna difficoltà per la pratica attuazione del progetto del Comando Superiore, ma che ero d'avviso che fosse pericoloso inviare un piccolo distaccamento. Insistevo perchè l'operazione venisse svolta da tutto il btg. poichè, malgrado fosse opinione generale che il nemico fosse in ripiegamento, non Joveva escludersi l'ipotesi di incontrare anche resistenze consistenti. Il cap. De Cobelli mi disse che avrebbe rappresentato il mio punto di vista al Comando Superiore e che mi avrebbe poi comunicato le decisioni. Nel pomeriggio egli mi informava che il Comando Superiore, accogliendo il mio parere, aveva deciso che l'opcrazicne doveva essere eseguita l'indomani da tutto il btg. In quell'occasione egli mi aggiungeva che la situazione appariva favorevolissima e che l'impresa non avrebbe dovuto incontrare serie difficoltà. Verso l'imbrunire, giunse al Comando di btg. il maggiore De Gennaro del Vice Comando del Corpo italiano di liberazione e mi portò il seguente ordine scritto che confermava gli ordini e le istruzioni verbali ricevute: C..ORPO ITALIANO DI LIBERAZION E
Comando colonna N. 1569/0p. di prot. Segreto
P. M. 155, 28 maggio IY44, ore 16,15
Al Comando battaglione alpini· « Piem<mte » . e, per conoscenza : Al Corpo italiano di liberazione. Seguito istruzioni verbali. Codesto btg. rinforzato dalla batteria alpina dovrà muovere nelle prime ore di domani 29 corr. dalle attuali posizioni per raggiungere la rotabile Opi - Barrea cd intercettarla. Itinerario: mulattiera di M. Mese - regione di Finestre - valle di Canneto Madonna del Canneto · Valle di Fondillo. L'azione non è inqu:tdrata. E' previsto che elementi alleati muoveranno nello stesso giorno da Alfedena in direzione ovest risalendo la valle del Sangro. Assicurerò il collegamento a filo cd a radio. Rinforzo salmerie, porta feriti, ordini a parte.
Il comandante delle colonne Col. !J. g. s. E. Fuccr L'ordine precisava : - il compito: intercettazione rotabile Opi- Barcea; - l'itinerario: mulattiera di M. Mese- regione di Finestre- Valle di Canneto - Madonna di Canneto - Valle di Fondillo, e precisava che l'azione non era inquadrata, ma che era previsto che elementi alleati muovessero nello stesso giorno da Alfedena verso ovest risalendo la valle del Sangro.
16
Ancora prima di ricevere l'ordine scritto, in base alle istruzioni verbali ricevute, avevo riunito i comandanti di reparto ai quali, dopo aver illustrato la situazione generale ed il compito del battaglione, avevo impartito i seguenti ordini:
3a cp. : partenza alle ore 6 con funzione di distaccamento esplorante - seguendo però tutte le misure necessarie per evitare sorprese - per raggiungere la sella displuviale tra Valle Canneto e Valle di Fondillo; ya cp.: partenza ore 6,45; doveva seguire l'itinerario della 3" cp. costituendo testa del grosso della colonna, e distaccare una punta <li sicurezza lungo l'itinerario stabilito; -- 2• cp.: squadra esploratori rinforzata da una squadra fucilieri; partenza ore 6, da q. 1851; doveva raggiungere la Meta e poi per M. Tartaro proseguire verso M. Petroso e puntare verso le quote a nord-est della sella fra M . Irto e q. 1794. Compito: dare sicurezza sul fianco destro della colonna; concorrere alla occupazione della sella con azione di aggiramento dall'alto. Rimanente della compagnia : dietro alla 1• cp.; batteria alpina: dove,·a muovere in coda alla colonna del btg. per scaglioni di sezion e. La sezione destinata a rimanere sulle posiz ioni di q. 1851 doveva muovere soltanto quando l'altra sezione avesse preso posizione che verrebbe da me indicata operazione durante. Precisai al comandante la batteria che la 1• sezione a muoversi doveva orientarsi a prendere postazione nella zona a H Balzo di Conca per poter battere con efficacia le posizioni tra M. Irto e M. Capraro. Aggiungevo per tutti prescrizioni di dettaglio circa le modalità di movimento, le linee di attestameuto e di rifornimento, il contegno in caso di incontro col nemicc;, i collegamenti ed i servizi. Nella considerazione dd lungo itinerario da percorrere ed in previsione che la marcia sarebbe stata molto dura, disponevo che gli alpini fossero alleggeriti al massimo possibile: oltre all'armamento individuale e di reparto, ognuno doveva portare le munizioni ed una giornata di viveri; tutto il ri~anente doveva essere caricato sulle salmerie. La 3a cp. doveva portare all'immediato seguito un'aliquota <li muli con munizioni per le varie armi. I movimenti furono iniziati il giorno 29 con puntualità cronometrica. Itinerario: q. 1851 - mulattiera di Valle Venafrana - P.o di Mezzo - Balzo di Conca - pista di raccordo costruita dai tedeschi che attraverso la regione delle Finestre da Balzo di Conca giunge al Santuario. Salvo la presenza di qualche mina isolata pasta lungo l'itinerario e che fu necessario aggirare, la marcia al nemico si svolse con perfetta regolarità . fino nei pressi del Santuario di Madonna del Canneto. Alle ore 9,30 la testa del grosso del btg. raggiungeva il costone boscoso che si stacca da q. 178c e con andamento nord-ovest scende verso il fondovalle
2
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Canneto. In questo punto la pista di raccordo sopraccennata passa a q. 1250 circa e di qui scende al Santuario con una serie di svolte e con forte pendenza. In quello stesso momento la 3a cp. (che con funzione di distaccamento esplorante precedeva la testa della colonna di circa 45 minuti) impegnava combattimento con el('menti di retroguardia nemici. Stante il fitto bosco non potevo rendermi esattamente conto di quello che avveniva, ma dal crepitio caratteristico delle armi automatiche si poteva facilmente intuire che si doveva trattare di almeno due fucili mitragliatori e mitragliatrici nemiche e di parecchie armi individuali. Davo subito ordine alla Ia cp. di serrare le distanze portandosi a ridosso della 3a cp. e mettendosi in condizioni di sostenerla nell'azione che essa stava sviluppando. Alle ore 10,45 ricevetti dal comandante la 3• cp. la prima comunicazione sullo scontro. Apprendevo così che gli esploratori delle cp. giungendo in vista del Santuario avevano osservato elementi nemici intenti a preparare il loro affardellamento cd altri (circa una squadra) in marcia sulla mulattiera che risale la valle; che egli aveva cercato con una manovra di aggiramento dalla destra di sorprendere gli clementi nemici nei pressi del Santuario, ma che questi, accortisi del pericolo, a ddentratisi nel fitto bosco, erano riusciti a fuggire risalendo il ripidissimo fianco occiùeutale <ldla valle dove probabilmente esisteva qualche pista o sentiero non segnato sulla carta. Sia questi elementi quanto quelli che erano stati visti risalire la valle prendevano i nostri elementi, che si trovavano nella zona scoperta attorno al Santuario, sotto u11 nutrito fuoco di armi automatiche e di fu cileria. La nostra reazione era violenta ma poco efficace perchè il fitto bosco occultava i m ovimenti nemici. La manovra era molto difficoltosa dato l'impervio terreno e la ristrettezza della valle chiusa fra due pendici boscose, rocciose e ripidissime. Il combattimento andava man mano diminuendo di intensità nel fondo valle, mentre alcune raffiche di mitragliatrice veninno sparate dalle posizioni di q. 18o4 (costone sulla destra orografica di valle Canneto) contro le salmerie che si trovavano sulla precitata pista di raccordo mulattiera di Balzo di Conca Valle di Canneto. Intanto avevo dato ordine che la batteria alpina prendesse posizione con dei pezzi che erano in coda alla colonna in modo da poter battere le posi zioni che avevo precedentemente indirnto. La 2• sezione era già in movimento lungo l'itinerario seguito dalla colonna. Anche i mortai della 2• cp. dietro mio ordine prendevano posizione nei pressi del comando d i btg.; tutta la c<,mpagnia si schierava sul costone dominante la piana di Madonna del Canneto per poter accompagnare l'azione dt>lle compagnie avanzate e proteggere l'eventuale loro ripiegamento qualora questa necessità si fosse presentata. Già dalle ore 10,30 l'artiglieria nemica batteva m olto intensamente e con precisione la zona del combattimentc . Mentre i colpi di medio calibro e <li mortai cadevano a cavallo ddla mulattiera, altri colpi di calibro maggiore
battevano con insistenza la zona attorno al Santuario e la passerella che attraversava il torrente un km. a sud di Capo di acqua; era evidente che ci si trovava di fronte ad . una difesa organizzala e che il nemico attribuiva grande imparta nza alla rotabile Villetta - Bar.rea - Opi e che intendeva difenderla a<l ogni costo. Alle oré II,30 il fuoco di fanteria era cessato. ln esecuzione agli ordini da me impartiti, la 3" cp. si attestava sulla destra orografica della valle all'altezza del bivio - mulattiera un · cm. circa a sud di q . n50; la Ia cp. si era portala in lint>a con la 3a sulla destra (sinistra orografica <lella valle), il reparto fiancheggiante della 2a cp. aveva raggiunlo b meta. Davo ordine ai reparti di sostare e riordinarsi sulle posizioni raggiunte. I collegamenti radio con il vicecomando del C. L L. e quelli con la e la 3• cp. non funzionavano; tutti gli ordini dovettero da quel momento essere recapitati a mezzo staffette, e quindi, data la difficile percorribilità del terreno, la trasmissione degli ordini e delle notizie avvemva con estrema inevitabile lentezza. Alle ore 12 .:1rca nuso vo a prendere collegamento telefonico col vice comandante del C. I. L. :il q uale ri fer ivo la situazione, chiedendo ordini. Egl i mi rispandeva che avrebbe interessato il Comando Su periore e che mi avrehhe fatto sapere qualche cosa. Oata la situazione generale e l'asperità del terreno era mio intendimento far ripiegare le cp. avanzate sulle posizioni a sud delle due case senza nome che si trovavano , 250 metri circa a nord-est del Santuario e che trovandosi al limite sud della radura consentivano una sistemazione sicura e forte e una d iscreta protezione dal tiro delle artiglierie nemiche che continuavano a rnartdlare la passerella, le posizic ni attorno al Santuario e la mulattiera che ri sale a valle; ma alle ore 14 il vice comandante del C. I. L. mi comunicava a mezzo telefono che occorreva proseguire nell'azione, che il compito del btg. er:i confermato e che bisognava raggiungere l'obiettivo ad ogni costo. Non mancaYo di rappresentare la situazione e <li precisare che l'azione si presentava ardua perchè la difesa nemica era salda e ben organizzata. Ciò era provato dalla prontezza e precisione d'intervento dell 'artiglieria che richiedeva una rete di osservaz ione predispasta e organizzata; dalle notizie raccolte da un prigioniero catturato dalle quali appariva ch iaro che la valle era presidiata da un'intera cp.; vi era poi da tener conto che il fianco sinistro era completamente esposto. Se mi fosse stato concesso di sostare durante la notte sulle posizioni in cui avevo in animo di ripiegare, avrei potuto far serrare sotto i rifornimenti: far riposare con ,una c.:erta comodità le truppe e riprendere l'azione l'indomani rinforzando gli elementi fiancheggianti che già avevo inviato sul fianco destro ed agendo con una cp. per la sinistra a cavallo del sentiero che percorre la linea di cresta tra q. 18o4 e le pendici sud-occidentali di M. Irto. Invece di f route all'ordi ne categorico d~1 Comando Superiore non mi restava che obbedire.
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Feci solo ancora presente allo stesso comandante che trovandomi col fianco sinistro completamente esposto chiedevo che un distaccamento del nostro IX reparto <l'assalto, che si trovava a Picinisco, tosse inviato sul costone che chiude il fianco destro della valle; ma egli mi rispose: che da quella parte nulla era possibile fare. Non mi sto a soffermare sulle difficoltà per lo sgombero dei feriti che dovettero essere trasportati per ben 13-15 ore in barelle per raggiungere la Sezione di sanità. Nè sto a parlare del deficiente servizio reso dalle salmerie algerine assegnatemi di rinforzo che ha determinato preoccupanti e serissimi inconvenienti nel rifornimento di munizioni. Alle ore 15 per mancato funzionamento dei collegamenti radio e per l'impossibilità di adoperare altri mezzi di trasmissione (terreno coperto ·ed asse dei collegamenti normale alla fronte del nemico e quindi facilità di intercettazione da parte di questi), inviai ai comandanti delle cp. avanzate a mezzo Haffe1ta i seguenti ordini: - 3• cp. : dalle posizioni di schieramento raggiunte sulla destra <li Rio del Canneto proseguire in direzione <li M. Irto; I a :::p.: dalle posi zioni di schieramento sulla sinistra <li Rio Canneto proseguire in direzione di q. 1921; 2 " cp. (a voce): scendere nella valle cli Canneto per portarsi all'immediato tergo delle cp. avanzate e mettersi in grado di sostenere l'attacco; - batteria alpina (si era ormai riunita con tutti i pezzi sulle posizioni già citate): lasciare due pezzi in postazione per baltere le posizioni tra M. Irto e M. Capraro; someggiare gli altri <lue ptzzi e tenersi pronta a muovere lungo la mulattiera di Val Canneto. La decisione <li far eseguire lo sbalzo in avanti da due pezzi era determinata dalla necessità di aumentare l'efficacia del tiro e predisporre un tiro di sbarramento davanti alle posizioni qualora si fosse riusciti a raggiungere la sella. Ciò perchè gli obiettivi si trovavano quasi ai !unite 111assimo di gittata rispetto alle posizioni di schieramento dei pezzi ; - distaccamento fiancheggiante sulla destra: proseguire su M. Tartaro e poi verso l], 2140 segnalandomi a mezzo radio ad ogni ora la si tuazione: - salmerie: sostare in attesa di ordini (ciò perchè fino a quando non si fosse chiarita la situazione sarebbe stato, a mio partre, errore gravissimo concentrare in fond ovalle tutte le salmerie sia perchè esse sarebbero state esposte :ill' intenso tiro di artiglieria, sia perchè se l'azione non fosse riuscita l'ingorgo che esse avrebbero provocato poteva rendere molto pericoloso un eventuale ripiegamento). Non potei avere l'esatta situazione della ripresa <lei movimento perchè i portaordini, data la difficile percorribilità del terreno ed il difficile orientamento di quel bosco folto ed intricato, impiegavano lungo tempo per raggiungere i reparti avanzati e perchè non era possibile osservare e seguire il movimento dei reparti avanzati data la copertura del terreno. Potevo soltanto seguire il movimento del reparto fiancheggiante verso M. Tartaro e nel contempo il movimento di elementi nemici che risalendo da q . 206o verso M. Ca-·
praro, percorrendo la ìinea di cresta , si portavano verso il Petroso e poi scomparivano dalla vista. Di questo movimento avvertii subiro a mezzo radio il comandante del distaccamento perchè non si lasciasse sorprendere. Questo movimento di pochi uomini doveva necessariamente pa rtire <la posizioni solid amente tenute perchè altrimenti sa rebbe stato assurdo, perchè troJJpo pericoloso, che pochi elementi si portassero ad affrontare il reparto che marciava per l'alto e certamente era stato individuato. T rovandomi nell'impossibilità <li conoscrre con precisione la situazione di due cp. avanzate, decidevo di portarmi personalmente, seguito dal mio Comando, sulle loro tracce. Dal costone in cui mi trovavo discesi in fondovalle e, dopo aver attraversato il torrente e raggiunto il Santuario risalendo la mulattiera che si svolge sulla destra del torrente, mi portai all'altezza di q . rr50. La stazione radio mi raggiunse soltanto alle ore 19. A poca distanza seguiva la 2a cp. Il telefono non riusciva ad :,rrivare che alle ore 2 1 circa. Il m ovimento si svolse sempre sotto il tiro violentissimo delle artiglierie, mentre i mortai dirigeva no di preferenza il loro fu oco verso il reparto fiancheggiante che <la M. Tartaro cercava di raggiun gere il Petroso. La batteria non riuscì ad attraversare il torrente pi:-rçhè non appena il primo pez zo raggiunse !a passerella il tiro delle artiglierie ve-nnf" intf"nsificato e non· fu più possibile far passare i muli che spaventati si ri fiutavano di g uadare il torrente, malgradn che i conducenti facessero ogni sfo rzo per riuscire nell'intento. Intanto cercavo di prendere collegamento radio con i reparti avanzati, m a invano. Alle ore 21, quando ormai stava per calare la notte, la situazione era criticissima. I colpi di artiglieria continuavano a cadere ben aggiustati sulla .stretta di q. n50 quasi precludendo ogni possibilità di ripiegamento; la truppa era estenuata; i viveri della giornata erano stati consumati e quelli per il giorno dopo erano sulle salmerie; il reparto fiancheggiante cht' si trovava oltre i 2 000 metri <li quota era completamente isolato, senza viveri e senza coperte ; anche il collegamento radio con detto distaccamento più non funzionava . In quella forra nulla si vedeva e da ogni parte, ma specialmente su l tergo e sul fianco sinistro, poteva arrivare la minaccia. Si imponeva la necessità di sostare e di prendere le misure atte a fron.t eggiarc la situazione. Inviai altre staffette (questi poveri alpini parùvano su indicazioni piuttosto vaghe alla ricerca dei comandant i di cp., dando ammirevole prova di coraggio personale e di ferrea volontà). Posso dire ora che t utti sono arrivati a destinazione, ma estenuati dalla fatica dovevano poi fermarsi presso le cp. avanzate, impossibilitati a far ritorno al C omando di btg.
Ordini: - le cp. avanzate sosti no sulle posizioni raggiunte sistemandosi da poter fronteggiare qualunque ritorno offensivo del nemico;
111
modo
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-- distaccamento di destra: ripieghi sulle posizioni M. Tartaro e sosti <lurantc la notte con le necessarie misure di sicurezza; - la batteria alpina: predisponga il tiro di sbarramento su lla mulattiera all'altezza dell 'impluvio di q. 1500; - la 2" cp. - - che si trova con me - si organizzi a ::aposaldo sul costone a sud--est del Rio che da q. 1791 scende nel Canneto poco a nord di q. 1150 mettendosi in grado di sventare qualsiasi minaccia proveniente dal fianco destn della valle e da tergo. Le mie disposizioni hanno subito attuazione. Il fuoco dell'artiglieria diminuisce gradatamente di intensità e poi cessa completamente. La sezione della btr. si è riportata sulle posizioni d i partenza, uniche che consentino lo schieramento dei pezzi. La notte passa senza incidenti. Al mattino, alralba, mi porto in linea con la 3• cp., che la sera precedente si era attestata sulle posizioni comprese tra la mulattiera e le pendici orientali di q. 1537. La la cp. si trova a destra sul costone boscoso che scende da q. 2174. Il terreno è fittamente coperto ed intticatissimo. Nulla si può vedere nè intuire della sistemazione nemica. Dò ordini diretti al comandante della 3.. cp. di proseguire verso gli obit:ttivi ed invio una staffetta al comandante della 1• ep. con lo stesso ordine; alla 2 • cp. ordino di proseguire sul tergo della -~· cp .; fisso per tutù l'inizio dell'attacco alle ore 6. La batteria deve eseguire tiro di preparazione sugli obiettivi noti e poi fare azione di appoggio, secondo le richieste che le verranno fatte di volta in volta. I plotoni !nortai ddla 2• e 3" cp. vengono messi in postazione in una posizione ad est della q. 1537 tra la mulattiera ed il torrente col compito di accompagnare l'attacco dei reparti avanzati. A tutti viene detto che uccorre raggiungere la displuvìalc, occuparla e mantenerne il possesso perchè soltanto quando avremo raggiunti gli obiettivi, si pattà far serrare sotto le ~almerie e fare distribuire i viveri. La truppa è stanca ma ìo spirito è abbastanza devato. All'ora prestabilita ha inizio l'attacco. La reazione delle armi automatiche nemiche è violenta cd accanita; nd fitto bosco non si riesce ad individuare le postazioni, ma si può facilmente c-onstatare che tutto il fronte d'attacco è intensamente hattuto con fuochi incrociati. L'artiglieria nemica riprende a martellare la valle nell'immediato rovescio dei reparti avanzati e lungo la mulattiera che deve essere percorsa dai reparti retrostanti. Si sentono crepitare le armi automatiche anche verso M. Petroso dove cadono anche numerosi colpi di mortaio, e, per quanto non si riesca a prendere collegamento, è facile comprendere che anche il distaccamento fiancheggiante è preso sotto il tiro delle armi nemiche. L'azione della nostra artiglieria e <lei nostti mortai è inefficiente perchè cicca, sia per la imrossibilità di individuare ed indica re le postazioni avver~arie, sia per l'impossibilità di osservazione del tiro.
Gli alpini tengono e procedono avami lentamente, ma sin dalle prime raffiche nemiche si erano avuù alcuni feriti e tutti capiscono che il persistere vorrebbe signifìca~e un inutile sacrificio di vite e di sangue. La stanchezza e .la manca nza d i viveri cominciano a far sentire i loro effetù; tutti sono estenuati. E' ormai chiaro che il nemico vuole tenere le posizioni ad ogni costo. Giudico impossibile proseguire a cavallo di quella stretti ssima cd impervia valle. Non ho possibilità di segnalare la situazione al Comando Superiore. Mi convinco sempre più che occorre ripiegare su una posizione più forte per poter fare riposare gli uomini e poterli vettovagliare, per poi modificare lo schieramento e riprendere l'attacco il giorno successivo secondo il concetto d'azione già esposto in altro punto della presente relazione e che riassumo in poche parole: ,, Impegnare il nemico frontalmente con poche forze operanti a e-avallo della mulattiera di fondovalle cd aggirare le posizioni con due azioni coordinate dall'alto : una per M. Meta - M. Tartaro e Monte Petroso q. 1921, l'altra per il co~tone di q. 16o4 - q. 2081 - q . 1954 - Monte Irto)>. In base a tale co ncetto impa rtiscn gli ordini per il ripiegamento che viene eseguito a scaglioni, con perfetto ordine, senza q uasi che il nemico se ne accorga. Alle ore 12,50 il movimento di ripiegamento è ultimato e la situazione t: questa: 2 ~ cp, : schierata in zona di sicurezza sul costone a destra delle d ue case senza nome situate sulla sinistra del torrente Canneto 250 metri circa a nord-est del Santuario; - comando di battaglione: 100 metri a N.E. della casa senza nome ; 1 • e 3• cp.: schierate in posizione di resi., tenza sul costone che da q. 1780 scende sulla Valle del Canneto: - batterie : in pasizione sul costone retrostante quello sopra specificato; - salmerie: 500 metri circa dietro la btr. Soltanto dopo aver assunto il predetto schieramento è possibile far affluire sulle posizioni i viveri· e distribuirli alla truppa. Comunico la situazione al Vice Coma ndo del C . l. L. :
Perdite complessif!e ;ubite nelle due giornate : - pcrriitc nostrt : uomini: n. 11 feriti, quadrupedi: n. r mulo morto, n. I mulo ferito ; - perdite .nt'miche: uomini: n. 2 prigionieri, alcuni feriti ; materiale catturato: n. I mitragliatrice, n . 1 mitragliatore. o. 4. Mauser, varie munizioni e bombe a mano.
Nel pomeriggio mi viene comunicato che prima <li sera giungerà sul posto il colonnello Ciancabilla con elementi del 4° rgt, bersaglieri con l'incarico d i organizzare e coordinare l'attacco per il giorno dopo. E gli giunge alle ore 18 circa e mi dichiara che ancora prima di giungere al mio Comando, in seguito a notizie raccolte da ufficiali, da alpini e da ele-
menti dd genio e dei servizi che avevano partecipato a lle operazioni, si era reso perfettamente conto della situazione e che aveva già rappresentato al Comando Superiore la necessità di accordare alla truppa una giornata cli rip<>so per riprendere l'azione il giorno _v . Egli era perfettamente d'accordo con me sulla n ecessi tà di svolgere l'attacco per l'alto e da entrambi i contrafforti fiancheggianti la valle, ed aveva già dispasto per la riunione dei comandanti intere~sati l'indomani mattina al fi ne di completare le modalità per l'azi one. Ma alle ore 22 circa dal Vice Comando pervenne l'ordine che tutte le truppe dovevano rientrare alle basi <lovendosi il C . I. L. trasferire su altro fronte. Alle ore 6 del giorno 31 il btg. si trasferiva al compltto e dopo una faticosa marcia <l i 10 ore giungeva a Castelnuovo. Il maggiore com andt111te
ALBERTO BRIATOU ---· -- ~ Allegato J'J
Lé.TTE RA DEL GEN ERALE LEESE, COMANDANTE D E LL'Sa AHfytATA BRITANN ICA DI RETTA AL COMA NDANTE DEL C. I. L. M io caro generale Utili,
mi debbo congratulare con Voi e con le vostre truppe per gli ammirevoi i progressi da V oi realiz zati nei recenti combattimenti. Ii vostro successo nell 'eliminazione dd nemico dalle: impananti zone: montuose del Cavallo e del Mare è stato di grande app<>ggio a lla nostra avan zata, in quanto era essenziale che i tedeschi fossero scacciati da tali regioni affinchè noi potessimo proseguire nella marcia su Atina. Per tali motivi sono estremamente grato a Voi e a tutte le truppe da Voi coma n<late, sicuro che questi vostri successi, i primi nell'81 Armata, · siano forieri di ulteriori prossime vittorie. L'S• Armata è n uovamente in marcia e ,;ono sicuro che le truppe italiane sapranno partecipare valorosamente alle imprese che ci attendt•n0. J\ Voi le m ie congratulazioni ed il m10 personale ringraz iamento. 30 maggio 1944. Vostro afj.mo OuvER LEE\E
Allegato 20
LETTERA DEL GEN. MC CREERY, COMANDANTE DEL X CORPO BRITANNICO, DIRE TTA AL COMANDANTE DEL C. I. L. 1°
giugno 1944 IO
Main H.Q. Corps C. M. F.
Caro generale Util, Sono spiacente di non avervi visto oggi. Desidero ringraziare Voi, il colonnello Lombardi ed i componenti tutti del C. I. L. per l'appassionata ed efficace cooperazione data alle mie dipendenze. Mi congratulo coi militari di ogni grado per le operazioni svolte recentemente nell'alto Parco Nazionale <l'Abruzzo, che hanno richiesto a Voi e al vostro Stato Maggiore una minuziosa preparazione e predisposizione di piani, concretati, tutti, in modo eccellente. L'operazione è stata effettuata con celerità e le vostre truppe hanno mostrato decisione nell 'affrontare il nemico e un forte spirito di resistenza. La rapida messa in postazione <li pesanti armi di accompagnamento su erme elevate è stato uno splendido successo. Auguro a tutti gli appartenenti al C. I. L . ogni miglior fortuna e successo nelle operazioni future. Sono veramente spiacente d i Yederv.i lasciare il X Corpo. ~folto sinceramente vostro RL Mc CREEllY Luogotenente generale
Allegato lJ
Segreto CORPO lTALiANO DI LlBERAZIONE UFFICIO O PERAZIONI - $EZ10NE ORDINAMENTO
N . 404 di prot. Ord .
P. M. 155, 16 giugno 1914
Oggetto: Onli11amento del Corpo italiano di liberazione.
A tutti i Comandi, Corpi, reparti e servizi dipendenti . .4. tutti gli uffici. l. - Con riserva di sanzione <la parte delle Autorità superiori, l'ordinamento del Corpo italiano <li liberazione sarà il seguente dal 20 giugno 1944. L'ordinamento stesso ha valore a tutti gli effetti di dipendenza organica e disciplinare.
1° - Comando Corpo italiano di liberazione. 2° -
Uffici vari; Comando artiglieria; Comando genio; Quartier Generale; CC. RR.
Truppe direttamente dipendenti dal Comando C. I. L.
Tramite Comando artiglieria C. I. L.
a) u reggimento artiglieria su: . T gruppo da 105iz8; 0
Il gruppo da
100/22;
Tll gruppo da 75/18; I V gruppo da 75/18; gruppo controcarro <la 57/50; 363a batteria da 20 mm . b) Gruppo da 149/19 (in :!rrivo).
T ramite Comando genio C. I. L. LI battaglione misto genio su : 51 a compagnia artieri; 51.. compagnia collega menti.
3° - LJi11isioru ,, Nembo )> . ·-.--
da
20
(-:Ornando; 183° reggimento far>tcria (XV-XVI btg.); 184° reggimento fanteria (XITI-XIV btg.); CLXXXIV battaglione guastatori; 184a compagnia motociclisti; - 184• compagnia mortai da 81; - 184° reggimento artiglieria (I gr. da 75/27, IT gr. da mm.) ; - 184"· compagnia minatori artieri; - 184a compagnia collegamt"nti; - ser vizi divisionali.
100/ 22,
184a btr.
4" - T brigata:
- Coniando; - 4° reggimt"nto bersaglieri (XXTX-XXXIIf btg.); - 3° reggimento alpini (battaglione « Piemonte )), battaglione « M. Gra 111:ro » <li previsto a rrivo); 185° reparto arditi paracadutisti <• N embo )); - IV g ruppo someggiato da 75/13.
5° - Il brigata: -
Comando; 68° reggimento fanteria (I-II btg.); battaglione R. M. << Bafile »; - IX reparto d'assalto; - V gruppo someggiato da 75/13.
6° - Servizi dirett.imente dipendenti dal Comando del C. I. L.
a) sanità: -
51a sezione sanità, 244° ospedale da campa, - 332'' ospedale da camPo, - 470° ospedale da campo, - 866° ospedale da campo, - 34° nucleo chirurgico, - 29• ambulanza radiologic:i ;
h) cumm issaria1.o : -
5 1a sezione sussistenza, 35" squadra pa nettieri ;
,') artiglieria : - posto avviamento muni zioni ;
d) genio (tramite Comando genio C. I. L.) : -
posto avviamento materiali gemo, 17" officina collegamenti ;
e) trasponi: -
CCL autogruppo misto, CCL reparto salmerie;
f) postale: -
ufficio posta militare 155.
JI. - Dipendenze operative per l'artiglieria.
a) Unità di artiglieria organic-amente assegnate alla divisione ,, Nembo 1, ed alla I e II brigata: le dipendenze operative coincidono con quelle organiche e disciplinari quando le ri.5pettive divisioni o brigate siano sch ierate. b) Sempre qùando divisioni o brigate di cui trattasi siano schierate, il Jll/n ° da 75/18 sarà normalmente assegnato di rinforzo alla divi sione « Nem bo » ed il IV/n° da 75/ 18 alla II brigata. e) Il Comando dell'n° reggimento artiglieria ed il Comando del 184° reggi mento artiglieria funzioneran no da Comandi artiglieria per le due G . U .
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prevedibilmente ~chierate lll Comando del 1841• rgt. art. sempre per la divisione • Nembo » quando essa sia in linea).
d) I gruppi italiani disponibili, compresi quelli della divisione o brigata di riserva, saranno ripartiti secondo le esigenze tattiche, rispettando quanto possibile le normali dipendenze organico-disciplinari.
e) Reparti di artiglieria alleati che venissero assegnati <li rinforzo al C. L L., >aranno, di norma, alle mie dipendenze dirette. lll. - Dipendenze operative per il genio ed i servizi direttamente dipendenti dal C . l. L. Di norma sempre alle <lipendenze del Comando C. I. L. anche quando agissero a favore delle due brigate attualmente prive di tali mezzi.
Jl generale comandante U MBERTO UTILI
Allegato 22
CORPO ITALIANO Dl LIBERAZIONE COMANDO 1" BRIGATA
N . 1656/0p. di p rot.
P . M . 155, lì 8 giugno 1944
Oggetto : Sintesi ordini verbali impartiti alle ore 14,30 ddl'S-6 per noto movimento verso F . Pescara ad ovest <li Chieti.
Al Com,.mdo 4 rgt. bersaglieri. Al Comando btg. alpini ,1 Piemonte>>. Al Comando 11 ° rgt. artiglieria. Al Comando genio del Raggruppamento. e, per conoscenza :
Al Comando Corpo italiano di liberazione - UU. Capo S . M. Sez . Op. e Serv. Al Crmzando artiglieria del C. I. L. 1° - In relazione alla situazione in atto il Comando del C. I. L. ha ordinato alla 1• brigata di muovere domani 9 da G uardiagrele in direzione nordnord ovest fino ad intercettare la rotabile Pescara-Popoli. 2° -
-
Agiranno ai miei ordini : 4° rgt. bersaglieri, btg. alp. « Piemonte »,
-
uno squadrone carri pesami inglese, IV gr. someggiato da 75/13, IV gr. 75/IS motorizzato, II gr. 100/ 22 motorizzato, una btr. cohtrocarri, elementi del genio, nucleo sezione sani tà, nucleo sezione sussistenza.
3° - Dispositivo di marcia su due colonne : a) colonna Picone : -
forze: 4° rgt. bers., IV gr. someggiato, btr. controcarri, elementi del genio;
- direzione rii marcia : Salarolo - G uardiag rele - S. Martino - Casacandiiella - Mass. Lione - Bucchia nico - Ponte di Alento - Casa Fagioli ; - :wna di attesa: bivio Salarolo; - baSt' di partenza : zona bivio nord Guardiagrele.
b) colon na Hriatore: -
forza: btg. alp. ,e Piemonte », btr. alp. « Piemonte », elementi del genio;
- dire.zione di marcia: Colle Bianco - Mad. Addolorata - tratturo CaPo Rossa - q. 320- S. Eufemia - Terranova Molina - Casalincontrada -Colle Petrano; - zona di attesa: Colle Bianco; - base di partenza: Madonna Addolorata. Alle mie dirette dipendt>nze: -
squadrone carri pesanti inglesi; II e IV gr. motorizzato; cp. artieri ed elementi vari del gemo.
4° - Le zone di attesa dovranno essere raggiunte nella notte 8-g. I movimenti per raggiungere le basi di partenza e quelli per procedere oltre le basi saranno iniziati dietro mio ordine. 5° - Linee di riferimento : -
linea linea linea linea
A: basi di partenza; B: F. Foro; C: Casalincontrada - C. Pinto (S.O. Bucchianico); D: Colle Petrano . Casa Fagioli (obiettivo dei grossi).
2
55
6° - Segnalazione con razzi: -
qui truppe amiche : serie razzi rossi; richiesta di fuoco: serie razzi verdi; allungate il tiro: serie razzi bianchi.
7° - Post0 di comando : -
fino alle ore 7 di domani: quello in atto (S.E. di Castdfrentano); successivamente: lungo l'asse di movimento della colonna Picone.
8° - Servizi : · Sanità : un nucleo della sezione sanità a movimento iniziato si impianterà 1n zona Guardiagrele. Il predetto nucleo seguirà quindi a sbalzi i! movimento delle due colonne. Aliquote di p.f. marceranno con le colonne. Commissan·ato: un nucleo della sezione sussistenza si impianterà nella giornata di domani in zona Salarolo. A partire da domani i prelevamenti viveri saranno effettuati presso il p redetto nucleo. Trasporti: - 4° rgt. bcrs.: n. 29B muli tratti dalla 13• e 34~ cp. salmerie inglesi e 40 autocarri; - btg . alpini: n. 50 muli del reparto salmerie italiane e 6 autocarri ; - btg. genio: n . 50 muli tratti dalla 133 e 34• cp. salmerie inglesi. Artiglieria: il rifornimento munizioni artiglieria dovrà essere effettuato a cura dei reparti interessati. Il rifornimento munizioni per armi di fanteria sarà fatto con automezzi del C. I. L. fin dove possibile. Le richieste relative dovranno es~ere rivolte tempestivamente a questo Comando. Il Comandante Col. fj. g. s. ErroRE Fucc1
Allegato 23
CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE COMANDO I " BRIGATA
N. 1678/0p. di prot.
P. M. 155, lì
II
gmgno 1944
Oggetto: SisLemazione sul F. Pescara. Carta: scala
J: 50.000,
quadranti di Chieti -Bucchianico.
Al Comando 4° rgt. hersaglie,·i. Al Comando btg. alp, •<Piemonte» . Al Comand!' ,:LXXXV btg. varacadutisti arditi « Nembo ». Al Comando 11° rgt . artiglieria. Al Comando LI btg. genio misto 111 Comando squadrone carri inglesi .
e, per conoscenza : Al Comando Corpo italiano di liberazione. 1° - Nel pomeriggio di oggi I I la divisione « ~embo >J passerà il F. Pescara per occupare le alture a N.O. di Cepagatti e Cerratina. 2° - La 1" brigata rinforzata, in attesa della imminente ripresa del movimento verso nord-est, deve schierarsi per le ore 8 di domani nel settore delimitato : - destra: T. Nera - F. Pescara tra le bocche del T. Nera e Ponte delle Fascine - gomito rotabile n. 5 (109-"148) Mass. Fasioli- impluvio dell'interno gomito stradale a 148-139 (locai. esci.); - sinistra : T. Cigno - ponte sul F. Pescara (031-109)- Carrareccia passante per staz. di Manoppello - Mass. Cettalunga - Colle della Trecca.
3" - Margine anteriore della posizione di resistenza: linea di colline immediatamente a sud-est della rotabile n. 5. 4° - Margine anteriore della zona di sicurezza : F . Pescara. 5° - Schieramento:
a) btg. alp. « Piemonte », rinforzato dalla btr. alp., a s1mstra, deve .:ostituire fianco difensivo verso ovest con la occupazione del costone di Mass. Vellante e mantenere il presidio di un pi. rinforzato a Manoppello; b) 4° rgt. bers. a destra con un btg. schierato ed un btg. in 2° scaglione in zona 125-138. Limite fra le due unità: S. Giova nni - Mass. De Angeli - Mass. Valle Agapite - Colle Petrano (località al btg. alpini);
e) 185° btg. parac. arditi (< Nembo >>, in :::orso di arrivo, si dislocherà in zona di Villa Zappa Costa (102-109) rimanendo a mia disposizione; d) squadrone carri inglesi: si dislocherà in zona staz. di Manoppello rimanendo a m ia disposizione.
6° - Il btg. alp. << Piemonte >> ed il 4° rgt. bersaglieri disporranno inoltre, nel rispettivo settore: - siano inviate pattuglie mobili in Zona Rosciano e Villa Olivetti; - siano riconosciuti e bonificati da eventuali campi minati i guadi del F. Pescara; - sia anche bonificata la rotabile n. 5.
1' - Artiglieria: a) I V gr. da 75/13 someggiato a difesa del settore 4° rgt. bers.; b) IV gr. 75i18 motorizzato a difesa del settore del btg. alp. « Piemonte »; e) il g ruppo 100/22: massa di manovra; d) btr. semoventi inglesi : alle dirette dipendenze Jel comandante II 0 rgt. art.; si schiererà in zona idonea per poter battere il guado del F. Pescara a 095-143; e) btr. controcarri: alle dirette dipendenze de\l' n ° rgt. art.; si schiererà in località idonea per poter battere la zona <lei ponte sul F . Pescara a 031-u o; /) 85° rgt. an. montagna inglese in pcsizione di attesa in zona di ponte <li Alente. 8° - Servizi: Nucleo sezione sussistenza e nucleo sezione sanità si dislocheranno entro le ore 12 di domani sulla rotabile Chieti - Casalincontrada subito ad est del Colle Petrano. 9° - Posto comando: invariato (Bucchianico).
Col.
J7
Il comandante g. s. Eno11E Fucc1
ff.
.>
Allegato 24
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE S ·rATo MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
P. M. 155, 16 giugno 1944
N . 1518 di prot. Op. Oggetto : Marcia verso nord e ovest. Carta topografica·: carta 1: 200.000, foglio n. 16.
Al Comando divisione «Nembo » (a mezzo motociclista). Al Comando
1•
brigata (a mez zo motociclista).
Al Comando artiglieria C. I . L. (a mano). Al Comando genio C. I . L. (a ma no). e, per conoscenza : Al Comando
2a
brigata (a mano al suo arnvo
in
zona).
Le di fficoltà logistiche e delle comu111caz ioni stradali che hanno ritardato il movimento in avanti delle unità persistono tuttora pur avviandosi ad una lenta soluzione. Il nemico ha sicuramente abbandonato la zona a sud dell'allineamento Rieti- Aquila -Teramo (località comprese), pur non potendo escludere la presenza di elementi sabotatori tedeschi e fascisti. Particolari della situazione: vedi bollettino informativo. Allo scopo di accelerare la ripresa totale del movimento e di proteggere nel contempo i reparti del genio impiegati per riattivare le rotabili, è necessario iniziare subito la marcia sulla rotabile (n. 81) Chieti - bivio Pianell:i - PenneTeramo- Ascoli Piceno e sulla rotabile (n. 5-17-4) Chieti- Popoli - Barisciano Aquila - Rieti. La marcia, per ragioni di alimentazione dei reparti, dovrà essere regolata sul ripristino delle interruzioni stradali in modo da poter approvvigionare i reparti stessi normalmente con automezzi. Dispongo: 1° -
Divisione « N:mbo )).
Direzione di movimento: rotabile Chieti - bivio Pianella - Penne - Teramo Ascoli Piceno. Modalità dì movimento: il movimento sarà iniziato da reparti della forza massima di un battagliç>ne che si dislocherà a Penne nella giornata d i domani 17, distaccando elementi di protezione sulle interruzioni esistenti tra bivio per Pianella e Penne. Quando il tratto di rotabile bivio Pianella - Penne sarà percorri-bile da automezzi, altri reparti, sempre della forza massima d i un battaglione, scavalche-
ranno i primi dislocandosi in località da determinarsi preventivamenle dal Comando divisione «Nembo» col criterio di poterli facilmente alimentare, mentre i reparti del genio provvederanno alla riattivazione del tratto stradale oltre Penne. Analogamente si dovrà procedere successivamente fino a miei ordini contrari. 2° -
Ja
brigata.
Direzione di movimento: rotabile Chieti - Popoli - Barisciano - Aquila - Rieti. Modalità di movimento: come per la <li visione «Nembo». Dislocazione dei reparti : Popoli.
3° - Genio, a) Sulla rotabìle Chieti - Popoli - Barisciano - Aquila - Rieti le inlerruziom saranno riattivate dal genio inglese col quale il Comando della Ia brigata prenderà contatto e accordi. La compagnia motociclisti della divisione «Nembo », che allualmeme proLegge le ri.:ognizioni c:d i lavori <ld genio inglese tra Popoli, Aquila e Rieti, rientrerà alla propria divisione non appena il tratto di rotabile Chieti - Popoli sarà percorribile da automezzi. Da quel momento le relativt: responsabililà passe.-anno al Coman<lo <ld:a 1a brigata che è incaricato di mettere in libertà la suddetta compag nia motociclisti. b) Sulla rotabile Chieti - bivio Pianella - Penne - T eramo - Ascoli Piceno, le interruzioni saran no riattivate dalla compagnia artieri della divisione « Nembo » e da quella del LI btg. genio <lel C. I. L.. A tale scopo ia compagnia artieri della divisione << Nembo >J passerà alle dipendenze di impiego <le! Coma ndo genio C. I. L. per tutta la durata dei lavori. Inizio dei lavori: domani 17.
e) Collegamenti: un asse di collegamento ad un solo circuito telefonico per ognuna delle <lue- direzioni cercando di sfrultare circuiti civili.
4° - Prescrizioni. Ogni movimento, ad eccezione di quelli qui prescritti per i primi reparti che si dislocano a Penne e a Popoli, non polrà avvenire senza mia autorizzazione. Sono ovviamente ammesse ricognizion i preventive per determinare nuove zone di alloggiamenti immediatamente successive a quelle occupate. Tutti i rifornimenti ai reparti com unque in spostamento sono a canco J ci comandi in indirizzo. I! generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 25
Segreto
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO 0PER/\ZI0NI
P. M. 155, 16 giugno 1944
N. 1524 di prot. Op. Oggetto : Marcia verso nord e ovest. Carta topografie.a: carta
I : 200.000
- foglio n. 16.
Al Comando divisione « Nembo» (a mezzo motociclista). Al Comando r~ brigata (a mezzo motociclista). Al Comando artiglieria C. J. L. (a mano). Al Comando genio C. I. L. (a mano). e, per conoscenza: Al Comando 2• brigata (a mano al suo arrivo in zona). Seguito ord ini di cui :i.I foglio n. 1518/0p. e<l a conferma degli ordini verbali e telefonici odierni.
Divisione «Nembo». Alle ore 08.00 di domani 17 la 184~ cp. motociclisti dislocata in Popoli sarà messa in libertà dalla I a brigata e rientrerà a disposizione della div. « Nembo ». Nella stessa gi0rnata detta compagnia proseguirà su Teramo via Penne col compito di: - riconoscere le condizioni stradali; - prendere il t:ontattc con elementi · motociclisti della 1• brigata provenienti <la Aquila; - prendere il collegamento, sia lungo il percorso che in Teramo, con gli elementi polacchi deUa 3~ divisione « Carpatica ». 1•
brigata.
Alle ore 08.00 di domani 17 il Comando del 185° reparto paracadutisti, con <lue cp. autocarrate, dovrà trovarsi in Aquila, per assolvervi compiti di ordine pubblico. Seguirà l'itinerario Popoli - Barisciano - Aquila. Autotrasporto a cura del Comando 1• brigata. Al seguito di questo reparto un nucleo <li motociclisti (ten. Ambrosi) del 4° bers., proseguirà su Teramo lungo la rotabile n. 80 (Aquila -Teramo) col compito di: - riconoscere le condizioni stradali; - collegarsi in Teramo con i motociclisti della div. «Nembo».
TI 5;enerale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 26
li CORPO POLACCO INTENZIONI OPERATIVE N. I
1° - Compiti : Il II Corpo polacco deve inseguire il nemico il più velocemente possibile e prendere Ancona. 2° -
Inten zioni: Questo compito sarà assolto su due direttrici :
rotabile n. 16 che sarà percorsa dal Corpo polacco; rotabili n. 81 e 78 - Chieti - Teramo, Ascoli - Macerata - che saranno percorse dal Corpc italiano. Le altre rotabili comprese fra le precedenti sa ranno adoperate per formare più colonne parallele. Il primo compito è quello di riattivare ·1a rotabile costiera. 1° -
2° -
3° - Modalità: La 3' div. «Carpatica >> - meno il 12° rgt. da ricogniz ione, più l'n° reggimento artiglieiia, più un nucleo topocartografico del 1 rgt., e con la cooperazione di una squadriglia di aerei (A) - percorrerà le rotabili Rossa e Bleu fino al F. Tordino e quindi per Omero (8465) punterà su Ancona. Ogni direttrice sarà percorsa da una brigata con relativi mezzi di rinforzo. Precederanno forti nuclei <li ricognizione. Il grosso si metterà in moto quando le rotabili saranno riattivate. Se i nuclei di ricognizioni si troveranno innanzi aJ una organizzazione nemica debole attaccheranno per sopraffarla; se l'organizzazione nemica è forte la riconosceranno e cercheranno poi, se è possibile, effettuare un movimento avvolgente, possibilmente per l'ovest. 4° - Il Corpo italiano di liberazione costituirà un raggruppamento della forza di una brigata rinforzata da artiglierie e mezzi ~-ussidiari, che seguirà la rotabile n. 81 Teramo -Ascoli e quindi la rotabile 78 per Amandola - Macerata. Il movimento sarà contemporaneo e parallelo a quelJo c-lellc truppe polacche di cui il raggruppamento italiano proteggerà il fianco sinistro. Il Corpo italiano terrà un btg. rinforzato ad Aquila per assicurare il possesso del nodo stradale. Il btg. di Aquila distaccherà degli elementi verso Ascoli per riconoscere la rotabile Aquila - Accumoli - Ascoli. I rimanenti reparti del Corpo italiano raggiungeranno la zona di Teramo Ascoli solo quando le condizioni delle rotabili lo permetteranno.
5° - Limiti di settore: a) : - con l' /J& Armata : Celano - Aquila - Campotosto - Accumoli - Risi - S. Quirico - località induse.
- fra lrt 3• div. «Carpatica >, ed il C. I. L. : rotabile « Bleu », Picciano Bozza (località incluse alla 3a ,< Carpatica ») B 9246- B 8646 - B 8351 - B 7555 - B 7667 - B 7470 (località incluse al C. I. L.). F. Chifente per B 6681 - B 6184 - X 6193 - Macerata - S. 550127 - per S. Maria N uova - Macerata - Jesi (rotabile Macerata - Jesi inclusa al C. I. L.).
b) La 3• div. «Carpatica )) si c-ollegherà con il C . I. L. a mezzo delle rotabili trasversali. e) Sia la 3• div. « Carpat ica l> che il C. I. L. si scambieranno le novità relative alle interruzioni ed alla loro p robabile riattivazione. Tali novità sara nno inviate anche al II Corpo.
6° - Riserve : a) la 5• div.
«
Kresowa ,, sarà concentrata nella reg10ne a sud -est del
Sangro;
b) la 2 • brigata coraz zata sarà concentrata tra S. Vito e Lanciano; e) il rgt. Carpatico da ricognizione sa rà concentrato anche fra S. Vito e Lanciano. 7° - A rtiglieria: Ordine a pa rte del Comando a rtiglieria. 8° - Ge,zio: Ordine a parte del Comando genio. 9° - Impiego del!' aviazione: interverrà su richiesta del Comando Il Corpo (tramite l'organizzazion e di collegamento Moru B). La richiesta di intervento da parte del II Corpo, della 3• div. (<Carpatica », della I .. brigata, della 2 • brigata e dd Corpo italiano sarà rivolta al « Moru B » a mezzo radio (esistente anche presso il C . I. L.). 10° -
Ogni giorno saranno trasmesse le novità delle ricognizioni aeree.
u
Dislocazioni : TI Il Corpo il 20 giug no si sposterà a sud di Pescara : la 3• div. « Carpatica ll il 18 giugno si sposterà a Pineto;
0
-
-
- la 5• div. i< Kresowa >, il 20 giugno si sposterà a Casalbordino; - la II brigata corazzata dal 17 giug no sarà a C . 335068; - il C. I. L. è in Chieti; - la 3• div. « Carpatica ll e il C. I. L. si scambieranno gli ufficiali di collegamento con stazioni radio il 19 corrente (1).
(1) Considerato che noi non d isp<>niamo di stazioni ra,lio idonee, il nostro u fficiale d i collegamento a ndrà senz a radio e comunicherà con no i tra m ite la radio dell'ufficiale d i coilegamento polacco.
Allegato 27
Segreto - Urgente CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 1548 di prot. Op.
P. M. 155, 18 giugno 1944
Oggetto: Marcia verso nord.
Al Al Al Al Al
Comando divisione «Nembo >> (a mezzo motociclista). Comando 1 & brigat,1 (a mez zo motociclista). Comando
2•
brigata (a mezzo motociclista).
Comarzdo artiglieria C. I . L. (a mano). Comando genio C. I. L. (a mano).
A seguito foglio n. 1518,'0p. del 16 giugno u. s. I0
-
Divisione « Nembo ».
Compiti (da assolvere compatibilmente alle con<lizioni delle strade e alle possibilità logistiche): - g ravitare con le forze nella zona di Teramo (Comando di Teramo); - spingere avanguardie su Ascoli Piceno; - spingere elementi celeri (compagnia motociclisti) a ricercare il contatto col nemico; - cercare a destra, sulle rotabili trasversali alla Penne - Teramo, il collegamento con gli elementi della 3a divisione polacca. 2° - J a
brigata.
Compiti: - mantenere, col 185° reparto paracadutisti « N embo», l'occupazione di Aquila: - proteggere, col minimo di fotze, i lavori di ripristino delle interruzioni stradali che stanno eseguendo i reparti inglesi del genio sulla Popoli Aquila - Rieti; - ricognizione dell'itinerario Aquila - Amatrice - Ascoli allo scopo di determinarne la percorribilità fornendo notizie -sulle eventuali interruzioni esistenti; - rimanere col grosso delle forze nella dislocazione raggiunta alle ore o8.oo di stamane 18, ~tabilendo il posto di Comando di brigata a Popoli. Orientamento: la r• brigata costituirà riserva Jel Corpo italiano di liberazione.
3° - Artiglieria del C. I. L. Orientata e pronta a seguire la div. <( Nembo » sullo stesso itinerario Chieti Teramo per raggiungere la zona di Teramo. 4° -
2•
brigata.
Orientata e pronta a seguire l'artiglieria del C. I. L. sulJo stesso itinerario Chieti-Teramo per raggiungere zona da definirsi. 5° - Genio. a) lavori stradali, ripristino e mantenimento 1t111erario Chieti - Teram o impiegando tutti i mezzi a disposi zione e organi zzando i lavoratori civili; b) colJegamenti: - a filo: asse fino a Popoli. Se possibile, realizzare collegamento Popoli - Aquila, ma solo se possono es~ere utilizzati circuiti civili già esistenti, che richiedano pochi lavori per la loro r iattiva zione. Asse fino a Teramo; - a radio: collegamento essen1.iale tra Aquila (185° rep. paracadutisti " Nembo») Teramo (Coman<lo divisione « Nembo ») Chieti (Comando C.I.L.).
Il generate comandante UMBERTO UTILI
Allegato 28
Segreto - Urgente
CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 1552 di prot. Op.
P . M . 155, 19 giugno 1944
Oggetto: Spostamento. divisione « Nembo ». Carta topografica
1 : 100.000.
Al Comando dù1isione « Nembo » (a mezzo motociclista). Al Comando genio del C. I. L. (a mano). e, per conoscenza:
Al Comando la brigata (a mezzo motociclista). Al Comando 2a brigata (a mezzo motociclista). Al Comando aniglieria del C. I. L. (a mano). 1° - A seguito foglio n . 1548/0p. del 18/6 e disposizioni verbaii telefoniche
Dalle notiz ie pervenute e dalle condizioni del tempo è da ritenere che le deviazioni stradali .:!ella rotabile Chieti - Penne - Teramo possano essere superate da automezzi, anche se con qualche difficoltà. Dispongo pertanto siano effettuati i seguenti spostamenti già previsti di massima dal Comando <livisione « Nembo » col foglio n. 117/0p. del 18 corrente:
a) nella giornata di oggi 19: - Comancio 183° reggimento ed una compagnia del 183° a Teramo, autotrasportata, - 184° reggimento fanteria: nella zona di Castiglione, per via ordinaria ;
b) nella giornata di domani 20 ed eventualmente nella giornata dd 21: - CLXXXIV battaglione guastatori: nella zona di T eramo, autotrasportato, - artiglierie divisionali: neÙa zona di T eramo, autotrasportate, - rimanenti reparti del 183°: a T eramo, autotrasportati. 2° - Il movimento per via ordinaria del 184° reggimento fanteria sar:ì regolato dal Comando divisione «Nembo» in modo da serrare al p iù presto detta unità nella zona di Teramo. Il Comando diY. « Nembo » si sposti a T eramo non appena assicurato il collegamento telefonico Chieti-Teramo. Il trasferimento dei servizi divisionali e< Nembo » dovrà essere ultimato non oltre il giorno 22 corrente.
3° - Prescrizioni per le interruzioni stradali: a) per agevolare il passaggio degli autocarri sulle <lcviazioni stradali in atto è necessario : - che la maggior parte: degli automezzi sia fornita di cavi e di funi. - che in corrispondenza delle deviazioni più difficili vengano pre disposti mezzi di traino dei civili del posto e gruppi di lavoratori;
b) il Comando della div. «Nembo >>, previ accordi col comandante ge nio C. I. L., concorra con 200 7 3 00 uomini al miglioramento della deviazion, stradale a sud di Cellino sul torrente Piomho. 4° - Mezzi di trasporto. Concedo al Comando div. « Nembo )> 15 autocarr per tutto il periodo del trasferimento in zona Teramo. Essi devono essere usai in blocco o al massimo per squ:idra. I muli eventualmente occorrenti siano richiesti telefonicamente. /t generale camandante UMBERTO UTI LI
266 Allegato 29
STATO MAGGIORE REGIO ESERCITO UFFICIO OPERAZIONI
P. M. 151, li 19 giugno 1944
N. 417 <li prot. Op. R. P.
Oggetto: Aviolancio di un btg. della <liv. cc Nembo» in territorio occupato; impiego htg . << Duca d'Aosta >J.
Al comandante del Corpo italiano di liberazione. e, per conoscenza :
Al comandante della Delegazione
cc
A » dello S. M. R. E.
1. - Il Comando Supremo ha preso accordi con la A. S. C. perchè un btg. paracadutisti della divisione cc Nembo » venga aviola nciato in territorio occupato <lai nemico in rinforzo a formazioni di patrioti.
II. - Pregasi prendere immediate predisposi ·àoni per: - la scelta del battaglione e del personale nell'interno del btg. stesso, scartando al momento opportu no quegli elementi che a causa di eventuali temporanee menoma zioni fisiche non diano affidamento di poter compiere il lancio con sicurezza e che diano sospetto che, g iunti in territorio occupato, possano defezionare; - il pronto svincolo del btg. stesso, che dovrà però effettuarsi, per evidenti ragioni di segretezza, solo al pervenire dell'ordine esecutivo.
III. - Pregasi far pervenire al più presto, possibilmente a mezzo dell'U fficiale latore della presente, all'Ufficio Operazioni di questo S. M. R. E., i dati di forza del btg. scelto. Il Sottocapo di S. M.
G. B.
OxILIA
Allegato 30
CORPO ITALIANO DI LIDERAZIONE STATO MAGGIORE . UFFICIO OPERAZ IONI
N . 15&] di prot. Op.
l'. M. 155,
21
g iugno 1944
Oggetto: Aviolancio di un battaglione cc Nembo>>.
Allo Stato Maggiore Regio Esercito: Ufficio Operazio,ni - P. M. 15r. Riferimento foglio 417/0p. di codesto S. M. data 19 corrente. Ritengo doveroso richiamare tutta l'attenzione di codesto S. M. su alcune
gravi obiezfoni al progettato aviul:rncio di un btg. ,e Nembo » 1n territorio occupato. 1 ° - Nelle ottuali condizioni e.l i impiego ho piena fiducia nel ren<limento <lella divisione (< Nemb0 »; ma non insisterò mai abbastanza sopra il fatto che la siwazione spirituale dei reparti non è quella normale, e pertanto gli ordini ex abrupto passano provocare sgradevoli sorprese. Nel .:aso in q uestione, i paracadutisti si sono ormai adattati all' idea di essere impiegati a terra come una specie Ji truppe d'assalto. Se una aliquota della massa dovesse all'improvviso essere richiamata ai compiti della specialità , due patrebbero essere le reazioni : o nel senso di una « piantata » generale o n.el senso opposto di un generale recla mo di combattere tutti come paracadutisti. Con questo non vogl io dire che g li ord ini non sarebbero eseguiti. Però capricci, « mugugni », e, peggio ancora, aperte manifestazioni di indisciplina potrebhero costringere a provve<limenti drastici che comprometterebbero defin itivamente u11 orga11ismo che esce da una lunga malattia e che è ancora assai del icato.
2° - N es~una selezione preven1 iva può dare l'a~soluta garanzia impt:riusa· mente richie~ta dal n,1stro prestigio militare t: politico p resso gli alleati, che non avverrebbero defezion i. Bisogna aver presente:: la g rave crisi spirituale che la Divisio ne ha superato in Sardegna. Bisogna anche tt:ner presente che l'avio la ncio in territorio na zional~ espone il paracadutista alla tentazione di raggiungere sc::n:t..\1ltro la propria famiglia. Si corre pertanto il rischio che il reparto lanciato fonda come la neve al sule e manchi al compito che gli era stato affidato. Io non escludo :he nel complesso della D ivisione si potrebbero trovare cinquecento uomini relativamente sicuri. Ma è chiaro che si parrebbe per lungo tempo in crisi tutta la g rande unità e che il reparto di formazione non acquisterebbe la necessaria, fortissima coesione senza un lento lavoro di affia. tamento spiritua le e professionale.
3° - Ignoro la natura del compito operativo che dovrebbe essere affidato ai battaglione. In linea di massima però ritengo che i tipi d'im piego preveclibili siano due soltanto: o per piccoli gruppi di sabotatori o per g rand i unità complesse capaci di sviluppare un 'azione autonoma d i lunga d urata. H o quindi l'impressione che il battaglione dovrebbe entrare a far parte di grandi unità paracadutiste alleatt:. In tal caso bisognerebbe uniformarne l'or· ganico, l'armamento e l'addestramento a terra a quello dei reparti coi quali sarebbe destinato a cooperare; a prescindere pai dalla rie<lucazione specifica all'aviolancio <la apparecchi e con paracadute stranier i. Tutto ciò non si può a ssolutamente im provvisare. Concludo: -
l'aviolancio di un battaglione è politica mente pericoloso;
- nella migliore delle ipotesi, per contenere il rischio entro limiti accettabili, occorre un lavoro di preparazione spirituale e professionale, che sarebbe assai lento; - per costituire bene il battaglione, si sfascia la Divisione. Questo è il mio onesto avviso.
li generale comandante UMBERTO Unu
Allegato 3J
Segreto - Urgente
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MACCIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 1590 di prot. Op.
P. M. 155,
23
giugno 1944 Ore 13.00
Oggetto: Avanzata ve::rso n or<l.
Carta topografica Al .1/ Ai Al Al
I : 200.000.
C<,mando divisione " Nembo>' (a mezzo motociclista). Coma11do 1~ brigata (a mezzo motociclista). Comando 2 • brigata (a mezzo motociclista). Comando artiglieria del C. I. L. (a mano). Comando geni~ del C. I. L. (a mano).
A) La direzione di avanzata per il Corpo italiano di liberazi~ne è stata modificata dal Comando II Corpo polacco contenendola nei seguenti limiti di settore: - a ovest: Serra San Quirico 22 - S. Severino Marche 30 - Caldarola 39 Sarnano 48 - Hisignano 47 - Accumoli 35 - Campotosto 43 -Aquila (località incl.); - a est: Jesi 33 - Cervidone 42 - Chiesa Nuova 41 - Sforzacosta 50 - Petriolo 50 (località escluse); X 6193 - B 6184 - B 6681 - Rio Chifente - B 7470 - B 7667 - B 7555 - B 835 I - B 8646 - B 9246 - Bozza B 9339 (escluso) - Picciano B 9930 (escluso). B) Compiti del Corpo italiano di liberazione: - occupare la zona: Tolentino - Bdforte di Chienti - Caldarola; - muovere dalla suddetta zona per: Serra San Quirico - Castelbellino 23 - Passo Imperatore (non segnato sulla carta ma corrispondente al punto S 3634) per proteggere il fianco sinistro del Corpo polacco.
C) Compiti delle unità laterali. a) Il II Corpo polacco schiera a sinistra Jella 3• divisione anche la 5& divisione con la quale pertanto la divisione « Nembo » sarà a contatto: - obiettivo della 3.. divisione: Ancona· - obiettivo Jdla 5a divisione: Jesi. In particolare: la 5.. divisicine con una colonna di formazione ha il compito di raggiungere Jesi per Fermo e Macerata e di aggirare da Jesi per nordest le difese di Ancona. La testa di questa colonna è passata alle ore 05,00 di ieri 22 per Pescara. b) Nulla di preciso si sa finora sulle unità Jell'8.. Armata. D) Notizie sul nemico e nostre: vedasi bollettino informativo.
Dispongo: 1° -
Divisione «Nembo ».
Senza pregiudizio dell'azione su Macerata, in cm è impegnato il · noto distaccamento di forza : - - raccolga nella zona Sarnano - Aman<lola le forze della divisione; - sbocchi con forze adeguate al compito operativo per la rotabile Sarnano - San Gincsio - Tolentino - San Severino Marche - Cmgoli - Cupramontana sugli obiettivi Serra San Quirico - Castelbelli no - Passo Imperatore. Scopo: interdizione della rotabile n. 76 e protezione del fianco sinistro delle unità polacche; - prenda collegamento, oltre che con le unità polacche di destra, con le unità dell'S• Armata operanti a sinistra. In particolare quest'ultimo collegamento dovrà essere preso a Serra S. Quirico, a San Severino Marche e a Caldarola. 2° - I ..
brigata,
Estendendo il suo previsto movimento, si dislochi a nord - ovest di Ascoli Piceno nella zona Palmiano - Cerreto - V enarotta. Ordini a parte per la sostituzione dei reparti incaricati della sorveglianza e protezione dei ponti.
3° -
2"
brigata.
Rimane nell'attuale dislocazione in attesa di mezzi di trasporto per trasferirsi a sud - est di Ascoli Piceno, nella zona di Lisciano - Folignano. Fa ecc:> z ione il V gruppo someggiato che può iniziare subito il movimento seguendo la rotabile n. 81 fino a Teramo, indi l'itinerario di cui al n . 6.
4° - Artiglieria C. I. L. Inizi il movimento di trasferimento dei suoi gruppi domani 24 giugno. Zona di <lislocazione: immediatamente a nord di Ascoli Piceno. Movimento: da regolare in modo da non intralciare il movimento della div. « Nembo>>.
270
5° - Mezzi di trasporto. Alla div. cc Nembo " assegno 5 autocarri oltre ai 45 già dati. La la brigata rimarrà con i mezzi attualmente in possesso. Avrà inoltre a disposizione il xxr gruppo salmerie che il giorno 25 corr. giungerà in Ascoli, percorrendo la rotabile litoranea. Il Comando brigata prenda contatto in Ascoli con il predetto gruppo per il noto trasferime11to via ordinaria A~cumoli - Rocca Fluvione . zona V enarona.
6° - Itinerari. A meno di .piccoli spostamenti per la raccolta dei reparti, l'itinerario di trasferimento sarà il seguente (ad eccezione della I a brigata) ; - rotabile 81 fino a bivio 9524 - rotabile per Picciano - Picciano - Piccianello - Bozza- bivio 2 km. a ovest Atri- F ontanelle-ponte in ferro sul F. Vomano - Canzano - Poggio Cono - rotabile 81 fino a Teramo - rotabile 80 fino a stazione S. Nicolò a T or<lino - rotabile per Camera - Floriano - Garrufo - S. Egidio alla Vibrata - rotabile !unge il T. Vibrata - Folignano- Ascoli Piceno- rotabile per Venarotta, Force, Pera, Comunanza del L ittorio - indi informarsi sul posto per prosecuzione su Amandola - Sa rnano ed oltre. Il Comando genio del C. I. L. provvederà perchè : - sull'itinerario descritto siano rapidamente migliorate le deviazioni cd i guadi esistenti tenendo conto che le interruzioni più abbisognevoli di lavoro si trovano sul tratto di itinerario: Teramo - stazione S. Nicolò a T ordino - Camera - S. Egidio; - sia a ssicurato con i m iglioramenti del c.a so il tratto di rotabile che da sud di Ascoli porta (escludendo la città) alla rotabile per Venarotta ; - sia riconosciuto l'iti nerario <la usare da Comunanza del L ittorio ad Ama ndola; - sia riconosciuta la rotabile n. 78 allo scopo di utilizzarla 111 tutto o parte del suo percorso.
Il generale comandante UMBERTO UTILI
271
Allegato 32
Segreto
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIO RE - UFHCIO OPERAZIONI
N. 1668 <li prot. Op.
P. M. 155, 29 giugno 1944
Oggetto: Promemoria operativo.
Al Comando Il Curpo polacco. I 162 autocarri di cui era stata ann unciala la cessione da parte inglese e di cui la prima aliquota era prevista in arrivo la sera del 26, a tutt'oggi 29 non risultano essersi presentati a Chieti nemmeno con la testa. Con gli automezzi disponibili si sta compiendo il massimo sforzo; ma anche in seguito alle indfìcienze verificatesi per la soverchia tensione di lavoro, la disponibilità atluale basta appena a<l assicurare i servizi con un margine tenu issimo per progredire nel concentramento delle truppe. In tali condizioni considero impossibile reali zzare entro la srrn del giorno 1 ° luglio il previsto schieramc11to di atta cco della •<Nembo)> e deli'artiglieria <li rinforzo nonchè l'afflusso di un munizionamento appena soddisfacente per l'attacco. Tale previsione non influisce affatto naturalmenle sulla volontà di realizzare comunque il massimo sforzo possibile. A prescindere quindi dalla data nella quale i miei progetti potranno realiz. zarsi, il problema operativo è stato da me impostato come segue :
a) proseguire la marcia a piedi della I a brigata oggi concentrala a sud d i Venarotta per assumere, e11 lro il giorno 2 luglio, uno schieramento difensivo ad ovest della congiungente Tolentino - Urbisaglia;
b) continuare il concentramento della <e N embo» e delle artiglierie di rinforzo :td oriente di detta linea per poi parrire all'attacrn in direzione di Macerata. Per quanto riflette l'attacco di Macerata, in concomitanza con quello principale sferrato dalle forze polacche più ad oriente, le soluzioni teoricamente possibili sono tre: 1° -
attacco frontale della città;
2° -
attacco avvolgente da est;
3° - attacco avvolgente da ovest. Praticamente la prima soluzione è inaltuabile per la graviLazione delle forze nemiche e soprattutto per la robustezza intrinseca delle posizioni da attaccare. La seconda soluzione è: q uella tatticamente più razionale e conveniente. Si tratterebbe di esercitare lo sforzo, all'ingrosso, secondo l'asse Corridonia
6oo-J- Casa
Sinigaglia 5913 - Madonna del Monte 585165 per occupare in forze lo sperone Pergolesi 565100 - Màdonna del Monte - Colle delle Forche 6216 e pertanto avvolgere la òttà da nord - est. A tale scopo però occorrerebbe spostare a cavallo di Corridonia il centro di gravità della Divisione 1c Nembo» e delle artiglierie di rinforzo attualmente in corso di realizzazione a cavallo di Abbadia di Fiastra 515040. Emergono da ciò due inconvenienti: a) necessità di fare affluire da tergo altri <lue battaglioni in rinforzo all'ala difensiva per sostituire il 183° paracadutisti nel settore di Abbadia <li Fiastra; b) ritardo di tre giorni o almeno due giorni per lo spostamento laterale della divisione « Nembo », ritardo da considerarsi rispetto alla data, ancora imprevedibile nella quale essa potrebbe risultare approntata per un attacco partente dalla attuale base di partenza. Non rimane pertanto che la terza soluzione. Essa si riassume in uno sforzo a cavallo della direttrice Abbadia di Fiastra - Pollenza 4709 ove risulta più debole lo schieramento nemico e che dovrebbe condurre all'occupazione dello sperone: Casa Luciani 4809- Casa del Comune 4910 - Consalve 503 w7, minacciando Macerata da sud -ovest in concomitanza con altra minaccia da nord - est sulla direttrice prevista dalla seconda soluzione e sviluppata, naturalmente, da forze Polacche. Ma per le ragioni esposte all'inizio , del presente promemoria, nemmeno questa azione potrebbe pronunciarsi al mattino del 2 luglio. Non si potrebbe attaccare che co11 due b3.ttaglioni al massimo sostenuti da appena quattro batterie con scarso munizionamento. Si andrebbe certamente incontro ad uno scacco sanguinoso. A parte ciò, l'eccentricità dello sforzo rispetto all'azione principale e la sua debolezza congenita non consentirebbero di realizzare alcun tangibile risultato di cooperazione all'azione sviluppata dalle forze polacche. Sono quindi d'avviso che il C. I. L. non possa dare per ora altro contributo se non quello di garantire al II Corpo Polacco un fianco difensivo ed al massimo di realizzare l'eliminazione della testa di ponte a sud di Tolentino. Nell'eventualità che la operazione venisse ritardata rispetto alla prevista data del 2 luglio, i termini del problema per una efficace partecipazione attiva delle forze italiane all'operazione stessa si possono concretare come segue: - per concentrare la divisione e< Nembo » occorrono ancora cento viaggi autocarro di cui cinquanta da· Teramo e cinquanta da Chieti; - per fare affluire due battaglioni della 2 ~ brigata necessari a sostituire il 183° reggimento paracadutisti sulle attuali posizioni occorrono 80 viaggi autocarri dalla zona di Chieti; - per assicurare una sufficiente disPonibilità di munizioni (2 unità di fuoco) occorrono circa : a) cinquanta viaggi autocarri (di cui 16 da Giulianova e 34 da Porto San Giorgio) per trasportare le munizioni già esistenti in Giulianova e già
2
73
segnalate in arrivo a Porto San Giorgio tutte per la divisione «Nembo»; (complessivamente 140 tonnellate); h) duecento viaggi autocarri dalla zona di Ortona (ove si suppongono già concentrate le munizioni italiane) per trasportare 6oo tonnellate di munizioni di artiglieria e fanteria occorrenti per completare le due unità di fuoco per divisione «Nembo », 1• h~igata, due battaglioni della 2• brigata e tre gruppi dell'artiglieria dd C. I. L. Finchè non arriveranno i 16o autocarri di nuova assegnazione, non mi è possibile disporre per ora, assicurati i servizi, che di una ventina di autocarri ossia di un massimo di dieci viaggi autocarri al giorno considerando un ciclo viaggio medio di due giornate per la lunghezza eflettiva del percorso. A parte queste esigenze, a cui potrebbe eventualmente venir provveduto da parte polacca (in termini di tempo che non compete a me di precisare), la preparazione dell'attacco richiede congruo tempo per le ricognizioni preventive della base di partenza, per lo schieramento e l'organizzazione delle artiglierie, per l'impianto dei collegamenti e dei servizi, per lo studio. minuzioso della sistemazione difensiva avversaria nel settore d'attacco. Ciò è tanto più necessario in quanto si tratta di attacco da effettuare con artiglierie insufficienti di numero, di calibro e di gittata e senza alcun appoggio di mezzi corazzati e blindati. In conclusione e ndla più favorevole. ÌPotesi <li concorso di mezzi da parte polacca ritengo necessario almeno una settimana percht: il C. I. L. possa partecipare efficacemente all"attac:co.
It generate comandante UMllEltTO UTILI
Allegato 33
Da Comando tattico C.I.L. at Comando divisione «Nembo». N. 1674/0p. Alt Molto bene Alt Aci eccezione gruppo tattico già definito tulli rimanenti elementi « Nembo >J dovranno concentrarsi tra Urbisaglia ed Abbadia di Fiastra (autocarrati gli dementi a sud del parallelo di Ascoli (,) a piedi gli altri Alt) Banda di S. Ginesio ed eventualmente altre si dirigano su Caldarola per esplorazione in direzione di Belforte di Chicnti e di Borgiano Alt Occupare subito Tolentino per assicurarsi della centrale elettrica che risulta in buone condizioni e riferire sul suo grado di funzionamento Alt Comandante divisione si faccia seguire da stazione radio polacca in collegamento con questo Comando con appuntamento di due ore in due ore dalle ore 18,45 in poi di oggi e per un quarto di ora di ascolto continuo Alt Generale UTILI Alt 301700,
18
2
74 Allej!'.ato 34
P. M. 155 30 giugno 1944 Da Comando tattico C.J.L. a Comando
1A
b1·igata.
N. 1675/0p. Alt A conferma ordini verbali Alt Sia inviata subito a Tolentino una compagnia autotrasportata Alt Dopo occupata Tolentino motociclisti siano inviati su rotabile numero 77 verso Foligno per prendere contatto con 12° lancieri inglese che risulta a Collefiorito Alt Possibilmente per le ore 12 del giorno 2 luglio un b:ittaglione dovd essere in Tolentino con una compagnia (quella da autotrasportarsi subito, sul fiume Potenza) Alt Resto della brigata (:) A S. M. di Pieca Alt Si tenga presente che la zona di radunata della brigata sarà quella a sud di Tolentino Alt Generale UTILI 301720 Alt.
- - - - ~-
Segreto - Urgente
CORPO ITALIA NO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO 0PE1lAZION1
N.
169c
di prot. Op.
P. M. 155, 3 luglio 1944 Ore 08.00
Oggetto: Radunata delle forze. Al Comando divisione <<Nembo >) (a mezzo motociclista). Al Comando 1" brigata (a mezzo motociclista). Al Comando 2a brigata (a mezzo motociclista). Al Comando artiglieria del C. l. L. (a mano). Al Comando genio del C. I. L. (a mano). A seguito comunicazioni verbali e telefoniche ùci giorni I e 2 luglio. Il Comando del II Corpo polacco ha disposto che il C. I. L. si concentri nella zona di Macerata da dove si sposterà successivamente seguendo la direzione Macerata - Montecassiano - Filottrano e di qui per Jesi e S. Maria Nuova Chiaravalle. Nel contempo il C. I. L. dovrà eseguire ricognizioni lungo le direzioni: - Abbadia, Pollenza, Treia, Appignano e quindi a ovest ùella strada ùi Macerata - Jesi verso il fiume Esino;
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- S. Ginesio, Tolentino, Cingoli, Staffolo e quindi a nord raggiungendo il fiume E sino. Il nemico, che si era sganciato dalle _posizioni del Chienti il mattino del giorno 30 giugno, difendeva nella giornata di ieri le _posizioni nord del torrente Fiumicello a sud di Filottrano. Il gruppo tattico della divisione <<Nembo » che (: stato lanciato all'inseguimento, era ieri impegnato, in concorso di truppe polacche, per il forzamento del suddetto torrente. Alle ore 24-00 di ieri 2, detto gruppo tattico aveva passato il torrente Fiumkello e aveva occupato le alture immediatamente a nord di esso sempre a contatto col nemico.
Dispongo: 1° - Gruppo tattico << Nembo ;l . Esaurita l'azione di concorso alle forze polacche in cui è impegnato, si fermi sulle posizioni raggiunte. 2 ° - Divisione «Nembo» eccetto gruppo tattico. Si accentri nella zona Abbadia di Fiastra (S 5204)- S. Crocifisso (S 5001 ). Questo Comando prov~ederà all'autotrasporto degli elementi attualmente dislocati a Teramo e a Chieti. Esegua ricognizioni su : - Treia - Appignano e di qui verso il fiume Esino ad ovest della strada <li Macerata; - Cingoli, Staffolo e di qui a n ord verso il fiume Esino.
3° - 1• brigata. Si concentri nella zona di T olentino con una cp. distaccata a S. Severino Marche. Questo Comando concorrerà al trasporto dei materiali lasciati durante la marcia di trasferimento al bivio di Manoppello, a Popoli, ad Aquila. Cerchi e mantenga il collegamento a sinistra con elementi del 12° lancieri dell'S• Armata.
4° - 2 .. brigata. Si concentrerà in zona San Ginesio (X 4491) per autotrasporto da Chieti non appena saranno disponibili i necessari automezzi. Il V gruppo someggiato che è già in zona di Ascoli continuerà la sua marcia su S. M. di Picca (X 4188) dove sosterà. 5° - Artiglieria C. 1. L. Si concentri coi propri mezzi nella zona Loro Piceno (X 5298) - Mogliano (X 58oo) - Petriolo (S 5004).
6° - Servizi. Dislocazione attuale: - scrvizt divisionali « Nembo » a parte; - 51• sezione sanità (meno un reparto): ripiegata a Sarnano; - reparto sezione di sanità: con 1• brigata; - 332° ospedale· da campo con N . C.: Sarnano; - 516° ospedale da campo : Ascoli;
-
517° ospedale da campo: Macerata; 866° ospedale da campo: ripiegato Tolentino; 470° ospedale da campo: ripiegato Sarnano; 51" sezione sussistenza (meno un nucleo): Chieti; nucleo 51" sezione sussistenza: Venarotta; aliquota panettieri: Ascoli; squadra carburanti e lubrificanti: Force; P. A. M.: in allestimento a nord del fiume Potenza.
7° - L'aver fissato delle zone di concentramento non esclude che reparti comunque in affluenza da tergo possano essere dislocati in località più avanzate rispetto alle zone stesse a seconda della possibilid. di autotrasporto e in relazione all'evolversi della situazione tattica. Le varianti in parola saranno decise di volta in volta: per intanto i reparti della divisione « Nembo » previsti in arrivo da T eramo domani 4 saranno fatti affluire nella zona immediatamente a nord del fiume Potenza. Il generale comandante UMBERTO UTILI
Allerato 36
COMANDO II CORPO POLACCO 6 luglio 1944
Ldz. 1461/0p./Tj/44 0ISP0SIZI0NT SPECIALI PER IL GENERALE COMANDANTE DEL
C. I. L.
La 5" divisione Kresaw ha attraversato oggi, 6 luglio 1944, il fiume Musone con parte delle sue forze in località casa Catena (S 5232) e sta avanzando con le forze rimanenti lungo la riva sud del Musone in direzione di Filottrano. In conformità all'ordine del 5 luglio 1944, Ldz. 1451/0p./Tj/44 : il gruppo « Nembo » attraverserà nella giornata del 7 luglio il Fiumicello e raggiungerà il parallelo di Filottrano. Io vi prego di dare disposizioni affinchè l'azione sia condotta con decisione e con forze sufficienti a disimpegnare tale compito. Le linee d'avanzata ed i particolari saranno convenuti con il comandante la 5" divisione Kresaw. Il gen. comandante il Il Corpo polacco ANDERS
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Allegato 37
CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE n° REGGIMENTO ARTIGLIERIA - UFFICIO TIRO N. uo5/0p. di proc.
P. M. 155, lì 7 luglio 1944
Oggetto: Proseguimento azione per la conquista di Filottrano.
Al comand,mte del ! , Il, Ili e IV gruppo. Al Comando dtl CLXVI gruppo da 149/ 19. e, per conoscenza: Al Comando divisione «Nembo>>. Al Comando artiglie1·ia del C. I. L. Al Comando 184, rgt. artiglieria.
Loro sedi L'azione iniziata 4ucst'oggi ha portato la colonna di destra ad afTermarsi nell'abitato <li Tornasano, mentre la colo1111a ùi sinistra t rovasi nella regione a nord di Montepulciano. Domattina alle ore 6 l'azione verrà ripresa. La colonna di destra attaccherà Filottrano da est ad ovest; quella di sinistra impegnerà le difese sud-ovest dell'abitato. 1° -
Ordinamento, dipendenze, schieramento delle artiglierie .
TI 184° rgt. «Nembo » è in appoggio specifico della colonna di destra; il IV da 75/i 8 è in appoggio ~pccifìcu alla colon na di sinistra; il IV gruppo sia orientato a muovere per uno schieramento più avanzato previ accordi diretti con il comandante della colonna ed in base ai compiti di quest'ultima. I rimanenti gruppi in indiriz zo agli ordini dello scrivente formeranno artiglieria massa di manovra. Artiglieria da campagna e medio calibro polacche concorreranno all'azione. Il I gruppo conserva l'attuale schieramento, il III gruppo si schiererà nella zona di C. Staffolani ed il II nella zona C. Antonini . Lo schieramento del CLXVI gruppo da 149/19 è ancora da definire. 2° -
Direttrice di tiro.
I gruppi massa di manovra assumeranno come di rettrice di tiro quella determinata dall'ambito di Filottrano.
3° - Fasi de/l'azione. Dalle ore 6 alle 7 verrà eseguita )a preparazione delle artiglierie sulle difese nemiche di Filottrano da parte delle artiglierie di rinforzo del Corpo d'armata polacco.
Alle ore 6,55 fino alle ore 7,10 interverranno tutti i gruppi massa di manovra sull'obiettivo Villa Fattori (4835 - 2785), con 2 concentramenti fissati come segue: Ore 6,55 - 6,58: I II III CLXVI Ore 7,05 - 7,09: I II III CLXVI
gruppo: 2 colpi per pezzo, celerità normale gruppo: 3 ,, >• gruppo: gruppo: gruppo : gruppo: gruppo: gruppo:
3
"
''
colpo )1 » 4 colpi per pezzo 5 » )) 5 ,, >> 3 >1 »
>•
1
»
Dalle ore 7,10 in poi le azioni di fuoco verranno direttamente da me richieste. Per i gruppi Il, I1I e CLXVI è consentito che nello spazio di tempo intercorrente tra le 6 e le 6,50 effettuino qualche aggiustamento limitatamente alla zona compresa tra l'abitato cli Filottrano e Villa Fattori.
4° - O,-servazione. I comandanti di hatteria alle ore 6 dovranno essere in posto nei propri osservatori scelti in modo da osservare l'intera zona d'azione e nel contempo più vicino possibile alle linee pezzi. I comandanti del III e CLXVI gruppo stabiliranno il loro posto Comando nei pressi di quello dello scrivente. TI Comandante del I[ gruppo rimarrà nella zona del proprio schieramento.
5° - Collegamenti artiglieria. A filo: i gruppi I, II e IV mantengano il proprio collegamento con il centralino arretrato di palazzo Rangoni: i rimanenti gruppi si collegheranno col centralino avanzato di C. Polpano. Questo Comando provvederà a collegarsi a fùo con il Corp.ando dell'artiglieria a C. Paesani (494 - 26<)) e con il posto comando del I gruppo artigHeria ,e Nembo >>. Radio : Una maglia a due con il Comando artiglieria (stazione R. F. 3/C); una maglia a 3 con il Comando artiglieria e con la pattuglia O. C. che qu esto Comando di staccherà con la colonna di destra. Il TV gruppo, dato il suo compito, invierà pattuglia anche con b colonna di sinistra.
6° - Collegamenti con, la fanteria. Oltre la pattuglia O. C. distaccata a cura di questo Comando presso la colonna di destra, continueranno nel compito presso detta colonna le pattuglie O. C. del I e IV gruppo.
7° - Servizio artiglicrta. Presso il P. A. M. di C. Foglia esiste il complemento ad 1 <' unfoc i g ruppi III e IV ed un'aliquota di munizioni per i rimanenti gruppi.
,i
per
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I comandanti di gruppo si regolino in modo da rifornirsi tempestivamente in base ai consumi.
8° - Posto Comando. Presso Casa -Polpano dalle ore 6 di domattina. Jt 1:olonnet/0 comandante del reggimento M A1110 BRUNELLI
All~gato 38
RELAZIONE SOMMARIA SULL'OPERAZIONE DT FILOTTRANO (8 - 9 Ll' C LIO 1944)
I. - Situazione nemica. Secondo informazioni raccolte nel corso
e
Jopo l'azione da prtgiomen e
da civili l'abit:no <li Fik-ttrano era difeso dal T e 11 btg. dd 994° rgt. della forza t'uno intorno ai 300 uomini, l'altro 250, da tre carri armati o semoventi, da quattro o cinque autoblinde e <la un numero imprecisato cli pezzi controcarro da 75/40. Uno dei due brg. era srato affrettatamente portato in linea nelle 24 ore precedenti. La posizione di Filottrano, dominante ogni possibile via <li attacco e<l appoggiata ad un abitato così robusto che malgrado i potenti concentramenti di artiglieria la popolazione civile rimasta quasi tutta in paese ha subìto, per effetto di essi, perdite insignificanti, costituiva per il difensore un eccellente appiglio tattico a cui le posizioni avanzate sullo sperone di Tornasano e su quello delle Grazie assicuravano una conveniente profondità. Malgrado queste d ifficol tà per I ·attaccante, l'operazione ,:ostituiva una necessità fondamentale e indilazionabile nel quadro generale delle operazioni, per disarticolare un vero e proprio sistema d i resistenze ritardatrici appoggiate alla linea dei grossi abitati dominanti (Cingoli, Filottrano, ecc.) al di là del Musone. O ccorre mettere in evidenza che, malgrado i btg. fossero di forza rie.lotta, il loro armamento in armi automatiche e mortai risultava pressochè al completo, e che la guarnigione ha avuto l'appoggio vivace ed efficacissimo d i una massa di artiglieria molto superiore al previsto.
Il. - Situa'<:ione nostra. Da parte nostra hanno partecipato all'attacco cinque battaglioni della d ivisione « Nembo i> d1 cui quattro delJa fo rza presente 4 - 500 uomini e<l uno
cli circa 300 uomini, quindici batterie italiane con uno scarso mumzionamento e l'artiglieria della 6a brigata polacca rinforzata da due gruppi di medio calibro e da ci1Jque carri u Shcrman » , di cui due intervenuti soltanto nell'ultima fase della lotta. D ei cinq ue btg. impegnati due avevano subÌto perdite abbastanza sensibili nelle operazioni preliminari precedenti e due erano giunti affrettatamente a portata soltanto nelle ultime ore del giorno precedente. Data l'urgenza, l'operàzionc ha dovuto essere imbastita con precipitazione e non era convenientemente preparata soprattutto per quanto riflette l'orientamento generale dei reparti e la loro piena disponibilità di uomini e di mezzi. Essendosi già precedentemente accertata la difficoltà di attaccare Filottrano da sud per lo sperone dell'Imbrecciata, il concetto operativo è stato il ~eguente: investire Filottrano da est con un reggimento su due btg. partenti dalle posizioni polacche di Villanova, impegnare il paese da sud con un btg., gravitare con la riserva (due htg.) verso la destra (attacco principale).
III. - Svilttppo delle opera:uoni. Dalle ore o6.oo alle 07.ou del giorno 8 lu~lio sono stati effettuati tiri di artiglieria di preparazione dell'attacco. L'attacco si è iniziato alle ore <>7,30 circa, con un lieve ritardo rispetto al previsto. Nel corso <li circa tre ore esso ha pro grcd ito attraverso dure lotte fino al margine orientale dell'abitato. Si è trasformato successivamente in una lotta casa per casa per snidare nuclei nemici asserragliati. Verso le ore 15.00 un contrattacco tedesco appoggiato da carri e da semoventi ha costretto il battaglione avanzato a fluttuare lievemente all'indietro, lasciando la 45a cp. a caposaldo nel fabbricato dell'ospedale. Verso le ore 19.00 un impetuoso contrattacco, effettuato da due compagnie con l'appoggio degli « Sherman )) polacchi, ha permesso di riprendere il contatto con la 45a cp. che si è cosl potuta in gran parte sganciare. Una nuova azione degli elementi blindati nemici e la sopraggiungente oscurità hanno vietato di mantenere gli obiettivi raggiunti. Durante la notte il nemico ha evacuato il paese dirigendosi, a quanto pare, verso Staffolo, sotto la protezione di tiri intensi e prolungati della propria artiglieria. Alle ore 06.00 del giorno 9 luglio le pattuglie della << Nembo », spinte innanzi per saggiare la situazione, incontravano debole resistenza da parte di qualche arma automatica ritardatrice. Un 'ora dopo il tricolor;;: veniva issato sul paese. IV. - Perdite no.<tre.
Sono stati segnalati 41 caduù, 209 feriti e 81 dispersi. La maggior parte di questi ultimi è costituita da feriti sgombrati su formazioni sanitarie polacche e di cui le nostre non hanno ancora notizie. Il resto o la maggior parte del resto è certamente rappresentata da caduti non ancora ritrovati (io stesso personalmente ho ritrovato nei campi due salme non identificate e quindi non ancora computate).
In elevata percentuale queHe perdite sono dovute ai tiri di artiglieria e di mortai, micidiali perchè effettuati intensamente da più direzioni su contrafforti ove qualunque movimento era visibile. Della rimanente percentuale di perdite una parte è dovuta ai tiri di armi automatiche ed una parte a bombe a mano nel combattimento ravvicinato. Due carri « Sherman » polacchi sono stati messi fuori combattimento, l'uno per tiro di arma controcarro, l'altro per essere saltato sopra una mina. Anche un pezzo controcarro italiano è saltato sopra una mina nella immediata prossimità del paese. V. - Perdite del nemico. Trentatrè prigionieri sono stati consegnati il giorno 8 agli organi informativi del Il Corp<> p<>lacco, un'altra diecina di prigionieri si trovano ancora nelle mani della divisione « Nembo » ... Sono stati sicuramente rinvenute finora una cinquanùna di salme tedesche. Da dichiarazione dei civili, a prescindere dallo sgombero dei feriti avvenuto durante la giornata, i tedeschi avrebbero sgombrato nella notte tre autocarri di salme recuperate. Nel complesso ritengo ragionevole l'ipotesi che il nemico abbia subìto all'ingrosso il 50% di perdite; mi riservo tuttavia di comunicare appena possibile il risultato di ulteriori accertamenti.
Conclusioni. L'obiettivo è stato raggiunto. Il nemico ha dovuto ripiegare contro la sua volontà e le forze di fanteria da lui impegnate hanno certamente subìto un ulteriore grave logoramento. Tutto ciò è stato rc-alizzato con sacrificio sensibile. Le truppe si sono battute ed un particolare riconoscimento lo debbo all'artiglieria polacca per un concorso non certamente inferiore al 50% delle munizioni impiegate nel totale ed ai carri armati polacchi che hanno subìto proporzionalmente perdite considerevoli.
Il generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 39
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE COMANOO I"' BRIGATA
N. 1973/0p. di prot.
P. M. 155, lì 9 luglio 1944
Oggetto: Schieramento a sud di Filottrano - Montecassiano. Carta 1: 25.000 · tavolette Filottrano · Montecassiano .
. . . Indirizzi. Seguito e conferma ordini verbali. 1° - La 1• brigata deve perfezionare entro questa sera lo schieramento assunto già da stamane tra Filottrano ed il T. Fiumicello sul versante occidentale <lei costone di Montepulciano, fronte ad Ovest. 2 ° - Sulla destra è schierata la div. (( N embo » che occupa con il 184° rgt. la regione di Filottrano. In particolare il rnmandante del reggimento ha precisato che: - il XIII btg. è schierato fra il cimitero di Filottrano e le G razie a Nord della rotabile, fronte a Nord; - il XIV btg. è schierato a Nord dell'abitato di Filottrano fronte a N.O.; - pattuglie sono state spi 11te a cercare il contatto con il nemico e stanno oltrepassando il Rio Troscione; - nuclei di resistenza nemici s1 sono rivelati sulle alture a nord del Rio Troscione.
3° - Ad Ovest della za brigata opera il
12°
ulani polacco.
4° - Schieramento della brigata su due settori d i htg.: a) settore 4° rgt. bers.: - comandante: ten. col. Picone, - forze: XXIX btg. bers. rinforzato da 2 sez. della 16• btr. e.e., - limiti del settore: a nord : ::ostone compreso fra i due impluvi di testata del Rio Barbara (C. Serrani); a sud : sella ed impluvio passante per la scritta Montepulciano;
b) settcre btg. alpini (< Piemonte,, : - comandante: ten. col. Briatore, - forze: btg. alpini •( Piemonte » rinforzato dalla btr. alpina e da una sez. della 16• btr. e.e., - limiti del settore : fra il limite sud del 4° rgt. bers. ed il T. Fiumicello.
5" - Artiglieria: - IV gr. 75/13 someggiato: a difesa del settore 4• rgt. bers. concordando lo sbarramento. Deve prevedere i! suo intervento, dietro mio ordine, anche nel settore del btg. alpini « Piemonte»; - btr. alpini<< Piemonte >J: a difesa del settore del btg. alpini «Piemonte» ; - IV gr. da 75/18 motorizzato, assegnato alla brigata, sarà lasciato a difesa del settore dd 184° rgt. della div. «Nembo » fino a quando questo non lascerà Filottrano. Iutarao sad concordato un tratto di sbarramento eventuale nel settore <lei XXIX btg. b~rs. Richieste di fuoco mio tramite. 6° - Collegamenti : - con il Comando C. I. L. e con i Comandi di settore: a mezzo radio e telefoni; - con tutti gli altri Comandi dipendenti: a mezzo telefono.
1' - Posto Comando :
:i
48 r - 258.
8° - Serviz i : a) nucleo sanità: a 483 - 250; b) rifo rnim enti viveri e muni zion i presso gli organ i del C. I. L. in zona Villa Potenza. Il 4° rgt. bers. ritiri le munizioni per ftr. trasportate a cura di questo Comando in zona quadrivio 484 - 248.
Co/,.
lt comandante g . s. ErroRE Fucc1
ff.
Personale Dal genera!e s1r Oliver Leese, comandante l'Ba Armata. Al generale Utili, comandante il C. T. L. II
luglio 1944
Caro generak Utili, Sono conter,to di apprendere dal generale An<lers le buone notizie riguard2nti il comportamento delle S ue truppe durante i recent i combattimenti e mi congratulo con Lei e con loro per la vostra avan zata. Ho avuto molto piacere <li apprendere come i S uoi uom trn hanno brillantemente saputo agire nel corso dd duro combattimento che ha portato alla
conquista di Filottrano, e credo Lei abbia ricevuto il mio telegramma con le congratulazioni per l'azione svolta. Personalmente, io ritengo che sia un grande avvenimento il fatto che assieme con 1'8• Armata vi sia un contingente italiano le di cui azioni potranno diventare un grande contributo per il prestigio d'Italia. Avrei piacere· personalmente salutarla nuovamente nell'ambito dcll'S• Armata, mentre L'assicuro che potrà sempre contare in pieno sul mio appoggio ed il mio incoraggiamento. Con i miei migliori auguri per Lei.
Y ours very sincerdy ÙLTVER LEESE
Allegato -U
Segreto - Urgente CORPO ITALIANO DI LI BERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO 0PERI\Z IONI
N. 1779 di prot. Op.
P. M. 155,
10
luglio 1944
Oggetto: Schieramento difensivo sulla linea del fi ume Musone. Carte topografiche: Tavoletta al 25.000 S. Maria N uova - Filottrano - Cingoli Appignano.
Al Al Al Al Al Al
Comando divisione •< Nembo » - Filottrano (a mezzo moto). Comando I& brigata - l mbrecriata (a mano). Comando artiglieria C. I. L. - Villa Mignardi (a mano). Comando genio C. I. L. - Villa Mignardi (a mano). Comando IX reparto d'as;alto (al suo arrivo). Comando 12" rgt. «Ulani » - Appignano (a mezzo moto).
A seguito comunicazioni verbali.
I. - Il nemico, che nelle giornate del 7 ed 8 luglio è stato sconfitto nei combattimenti per la conquista di Filottrano, si sta ritirando sulla riva sinistra del fiume Musone con le forze del settore di Filottrano. Vari indizi lasciano supporre che anche le forze a difesa di Cingoli e delle alture a nord-est di tale località starebbero per ripiegare al di là del fiume Musone. Per particolari: vedi bollettini informazioni.
II. - Il Comando del II Corpo polacco ha ordinato: - attacco delle forze polacche in direzione Polverigi (S 5137) - A. Gugliano (S 5039) e quindi verso nord per la conquista di Ancona tagliando fuori le resistenze nemiche che fronteggiano attualmente L-. destra dello schieramento dd II Corpo; - protezione del fianco delle forze attaccanti a mezzo delle truppe del Corpo italiano di liberazione cui ha assegnato in rinforzo il 12.0 reggimento ulani ddla 5" divisione polacca.
Intendo assicurare il fianco sinistro dell'attacco polacco: - occupando nuclearmente la posizione di resistenza sull'asse Monte Polesco - Serra di San Pietro · Storaco - Colle Montearmato - S. Ignazio - Bonacci Molino Campo di Bove - C. Trucchia -Appignano; - spingendo elementi mobili di osservazione in una zona di sicurezza il cui limite anteriore corre lungo la riva destra del fiume Musone - Colle Cardinali - Fosso della Saltregoa - Torrente Fiumicello - Scolo dei Perinei ; - vigilando l'atteggiamento del nemico nel suo schieramento delle posizioni di Cingoli e delle alture a nord-est di Cingoli. Dispongo : 1° -
Divisione «Nembo »:
- occupi la posizione di resistenza tra Monte Polesco (incluso) e Storaco (escluso) dopo aver chiarito con esplorazione la situazione a cavallo ddla rotabile Macerata - Jesi e sulle alture della Serra di San Pietro; - sostituisca entro le ore 6 del giorno 11 gli elementi della 6" brigata polacca schierati a Monte Polesco. 2° - , ..
brigata:
- occupi la posizione di resistenza tra Storaco (incluso) e Appignano; - a sud del torrente Fiumicello : forze non inferiori al battaglione; - riserva : wna Filottrano - Montepulciano. La riserva è vincolata agli ordini di questo Comando. A tal fine il comandante della riserva esegua ricognizioni per l'impiego del battaglione nelle direzioni : - del torrente Fiumicello, - a cavallo della rotabile Filot:-ano - Jesi.
3° - r:z0 reggimento ulani. Tenga sotto sorveglianza lo schieramento nemico tra il Fosso della Saltregna e la rotabile Cingoli - Macerata io modo da poterne segnalare tempestivamente ogni movimento. 4° - IX reparto d'assalto: Riserva. Al suo arrivo in zona sarà affiancato al 12° rgt. ulani per azioni di esplorazione e colpi di mano secondo ordini che saranno dati volta per volta.
5°
~
Limiti di settore: - tra divisione «Nembo » e 1~ brigata: C. Bernini (437302)- C. Trionfetta (441297)- C. Martini (452287) - Valle Acqua Giulia (località tutte alla div. «Nembo»); - tra 1a brigata e 12° rgt. ulani: solco Saltregna fino alla Fornace (442239)- quadrivio 250 m. a sud--est di C. Idepomonte (438234)- carrareccia per q. 103 (441227).- scolo di Perinei - C. Piercamilla (455210)- C. Gasparini (46']204)- Palazzo Tambroni (474197)- C. Giulietti (45II93) - rotabile per Palazzo Ranconi (505192) (località tutte al 12° ulani). 6° - Saldature sulla posizione di re~istenza: Storace.
1' - Artiglieria : - 184° reggimento artiglieria: a completa disposizione del Comando divisione « Nembo » con orientamento generale a nord; - artiglierie 1• brigata, cui assegno in rinforzo il IV /n°, orientate verso ovest; - V someggiato: al suo arrivo in zona sarà dato di rinforzo al Comando divisione « Nembo>~; - rimanenti artiglierie del C. I. L.: massa di manovra schierata prevalentemente a cavallo delle colline a sud di Filottrano per agire in tutte le direzioni. 8° - Genio : - assicuri un doppio passaggio sul torrente Fiumicello; - assicuri due assi di collegamento a filo e radio con chiusura ad anello tra Comando tattico C. I. L.; Comando tattico «Nembo >) ; Comando 1a brigata.
9° - Servizi: ordini a parte. 10° -
Posto comando Villa Mignardi (490219). Il generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 42
Segreto - Urgente CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N . 1794 di prot. Op.
P. M. 155,
I2
luglio 1944 ore
14.00
Oggetto: Rastrellamento della riva destra del fiume Musone. Carte topografiche: Tavolette di Cingoli - S. Maria Nuova - Filottrano - Appignano. Al Comando ra brigata (a mezzo moto). Al Comando IX reparto d'assalto (a mezzo moto). Al Comando
12°
rgt. ulani (a mezzo moto).
Al Comando artiglieria C./ . L. (a mano). Al Comando genio C. I. L . (a mano).
e, per conoscenza: Al Comando divisione « Nembo » (a mezzo moto).
Seguito foglio n. 1779/0p. del
IO
corrente e a conferma disposizioni verbali.
I. - Le ricognizioni del 12° reggimento ulani e le notizie fornite da civili confermano che i tedeschi hanno alleggerito il loro schieramento difensivo delle alture di Cingoli e di quelle a nord-est di Cingoli. E' da ritenere perciò che il nemico, in questo settore, stia ripiegando al di là del fiume Musone pur continuando a presidiare con forze ritardatrici, appoggiate da artiglierie e fors'anche da semoventi, parte delle vecchie posizioni. Per particolari: Vedi bollettino informazioni n. 143 in data odierna.
II. -
Le truppe della divisione «Nembo>> e della
1a
brigata hanno già
occupato le posizioni di cui al foglio n. 177cjOp. suddetto.
Intendo: 1° tempo: saggiare con forze più consistenti lo schieramento nemico delle alture di Cingoli adattando opportunamente lo schieramento difensivo in atto; 2° tempo: procedere quindi, ove la situazione risultasse favorevole, all'occupazione di Cingoli mediante azione di sorpresa;
3° tempo: rastrellare poi la zona a sud del fiume Musone per rettificare lo schieramento difensivo portandolo tutto sulla destra del Musone.
Dispongo:
tempo:
1° -~ 1°
a) r~ brigata. Modifichi il proprio schieramento spostando: - il btg. alpini « Piemonte » dalle attuali posizioni a quelle di C. Simonetti (439255)- Col della Saltregoa (430245) mantenendo la saldatura sulla destra col XXIX btg. bersaglieri, - il btg. alpini « M. Granero », dalle attuali posizioni a quelle di Villa Campo di Bove (455222) - Casa Simonetti (446213). I movimenti suddetti debbono essere compiuti nella notte sul giorno 13;
b) /X reparto d'assalto; - assuma, entro la notte sul 13, uno schieramento a blocchi di compagnia nella zona di Avenale (385187)- C. Pacetti (409192)- Palazzo Raffaelli
(401182), - esegua ricognizivni verso le posizioni di Cingoli per saggiare effettiva consistenza nemirn e determinare le vie di più facile penetrazione; c)
12°
reggimenJo ulani ;
- assicuri da sorprese nemiche lo schieramento di cui sopra, sc:hierando propri dementi sui costoni della R.ne Pian della Pieve (quadretto 4122) e collina della Castelletta (quadretto 4222 e 4121), - esegua ricognizioni verso il fiume Musone, in direzione nord-ovest;
d) collegamento tattico : - tra In brigata e 12° ulani: a cura la brigata, - tra 12° ulani e IX reparto d'assalto: a cura 12° ulani e, possibilmente, anche a cura del IX reparto d'assalto; e) mezzi di rinforzo al IX reparto d'assatto; una sezione da 100/22 del II gruppo n ° artiglieria e una sez. controcarro. 2° - 2°
tempo: riserva di ordini in base alle ricognizioni.
3° - 3° tempo: orientamenti dopo la conquista di Cingoli: - IX reparto d'assalto e 12° rgt. ulani: procedere per le alture .a nord di Cingoli fino alla riva destra del fiume Musone per rastrellare la zona da eventuali elementi nemici ancora in posto e rimanere, adottando uno scaglionamento in profondità, a protezione del fianco sinistro dello schieramento di cui appresso; ~ r• brigata: portare lo schieramento difensivo sulla riva destra del Musone con due btg. in primo scaglione nel settore tra Molino della Codarda (416302) e Casa Ninchi (458304); - Dh•isione <<Nembo»: assicurare l 'attuale schieramento difensivo tra Casa Ninchi e M. Polesco con due btg. in primo scaglione.
4° · Artiglieria C. I. L. : schieramento invariato. 5° - Genio: collegamento telefonico e radio con Comando IX reparto d'assalto. Il generale comandante UMBERTO UTILI
Alleg,to 43
FONOGRAMMA (a mano) 13 h;1glio 1944 ore 12.45 Da Comando tattico C. I . L. At Comando At Comando
1•
brigata. reggimento ulani.
1 2"
At Comando IX reparto d'a;salto .
e, per conosçcnza : Al Comando divuione « Nembo
i;.
Al Comando artiglieria C. I. L.
N. 1818/0p. A lt At ore 9 Cingoli est stata occupata da una cp. lX reparto d'assalto A lt Dispongo ( :) Primo (.) IX reparto mantenga Cingoli raccoglien· dovi tutto suo reparto et spinga pattuglie in direzione nord (,) nord-est et nord-ovest Alt Faccia ogni sforzo per serrare a Cingoli sezione controca rri Alt O rganizzi :ippoggio batteria da 100/22 at sua disposizione (.) Secondo (.) prima hrigata (.) Avvii una compagnia a presidio di q. 271 di Colle Cardinali (420291) spingendo pattuglie su Borghetto e Cervi<lone (.) T erzo (.) 12° reggimento ulani (.) Proceda con sua occupazione lungo le direzioni (:) Colle di Catapolle (375246) (;) Colle Marcianello (405254) et spinga pattuglie nel suo settore Alt Generale Unr.1 punto
19
Allegato 44
Segreto
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 18oo di prot. Op.
Lì, 13 luglio 1944
Oggetto: Modifica schieramento. Al Comando 1" brigata (a mezzo motociclista). Al Comando TX reparto d'assalto (a mezzo motociclista). Al Comando 1 2 ° rgt. ulani (a mezzo motociclista). e, per conoscenza : Al Comando divisione « Nembo » (a mezzo motociclista). Al Comando ,1rtiglieria C . ! . L. (a mano). Al Comando genio C. I . L. (a mano).
A parziale modifica foglio n. 1794iOp. del 12 corrente. Per consentire al 12° rgt. ular,i possibilità di sistemazione e di rifornimenti dispongo: 1° - Battaglione alpini ,: M. Granero ll si schieri nella zona Villa Campo di Bove (455221) - C. Felici (446221) estendendo occupazione, ove il Comando 1• brigata lo ritenga, a nord del torrente Fiumicello. 2° - Limite di settore tra la 1• brigata e 12° rgt. (< Ulani >): C. Morelli (394271)- C. Battaglia (404259)- impluvio di rio Ceresano -torrente Fiumicello Scolo dei Perinei -Appignano (tutte le località al 12° rgt. ulani). Inoltre il limite di settore tra 12° rgt. ulani ed il IX reparto d'assalto è hs!::tto come segue: C. Rattaglia (373245) - Fosso delle Casette - C. Felici (405213)Villa Castigliani (435196) (Tutte località al IX reparto d'assalto). Il generale comandante UMBERTO Unu
Allei.Lto 45
Segreto - Urgente
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE . UFFICIO OPERAZIONI
16 luglio 1944, ore 08.00
N. 1842 di prot. Op. O ggetto: Operazioni sul fiume Musone.
Carte topografiche: La volette al 25.000 di Jesi - Agugliano - S. Maria Nuova - Filottrano - Cingoli -Appignano.
Al Comando divisione '<Nembo>, (a mezzo moto). 1 • brigata (a mezzo moto).
,11 Comando
Al Comando
2•
brigata (a mezzo moto).
Al Comando 11rtiglieria C./. L . (a mano).
Al Comando gemo C. I. L. (a mano). Al Comando 184? btg. guastatori (stralcio a mezzo moto).
I. - Il nemico t Nel settore ad ovest sulla prima serie di Per particolari:
sistemato a difesa lungo la riva sinistra del F. Musone. della rotahile Filottrano - Jesi suoi elementi sono ritornati alture della riva destra del fiume. vedi rapporto informazioni n. 146 in data 15 luglio.
II. - Il Comando del II Corpo polacco ha ordinato di procedere alle operazioni per la conquista di Ancona. Nella prima fase di dette operazioni è stato assegµato al Corpo italiano di liberazione il seguente compito: a) attaccare lungo l'asse Villa Spada (S 4931)- Rustico (S 4735) per conquistar:: q. 220 (S 4835) e Rn sticn, onde assicurare i! fianco ~i ni:aro della )° Jivisione « Krcsowa », mantenendo g li obiettivi raggiunti cd eseguendo forti ricognizioni in d irezione di Santa Maria N uova (S 4434) e Casa Cappanera (S 4737); b) impegnare col tuoco il nemico in direzione di Casa B:ileani (S 4431) e Castel Rosina (S 4330) allo scopo di distrarre la sua attenzione. Hl. - Compiti delle unità pob cche agenti alla <lestra del C. I. L.: 2a brigata corazzata, immediatamente alla nostra destra. Attacco con due reggimenti carri che, partendo dalla zona a sud-est Ji M. Polesco, agiranno in direzione M. Torto (5034) - Croce di S. Vincenzo (5136) per poi puntare con una aliquota sul M. Bogo (4936) che sarà mantenuto da fanterie. Altro reggimento carri: in secondo scaglione.
Detto attacco sarà preceduto da azioni di minore entità su Case Nuove (5033) e su Palazzo del Cannone (s233). L 'attacco dei carri avrà inizio alle ore o6.35 dalla base di partenza (sud est di M . Polesco); - 5• divisione « Kresowa »: a destra della 2• brigata corazzata con aliquota delle sue forze, agirà su M . della Crescia (5436).
Intendo: - mantenere le attuali posizioni a difesa immediata di tutto il fianco sinistro dello schieramento; - eseguire l'attacco in direzione di Rustico, agendo per il costone della R.ne S. Filippo, in stretto coordinamento tattico con l'azione della 2• brigata corazzata polacca; - impegnare sulla sinistra il nemico con un minimo di forze.
Dispongo : 1° -
Divisione « Nembo »: sulle attuali posizioni.
2° - 2,. brigata (68° rgt. fanteria, IX reparto d'assalto e quant'altro del rgt. marina potrà e~serc disponibile prima dell'azione o nel corso di essa) scavalcherà reparti in posto della divisione «Nembo». Obiettivi : q . 220 (S 4835) e Rustico. Direzione di attacco : costone di R.ne S. Filippo. Ad obiettivi raggiunti, mantenere le posizioni, ed effettuare vigorose ricognizioni in direzione: - Contrada i Monti, S. Maria Nuova; - C. Gambelli, C. Cappan<:'ra. 3° - 1• brigata. Con aliquota di forze agirà nelle direzioni: - C. Donnini (4229), Molino della Codarda (4130); - Storaco, C. Biondini; inviando successivamente pattuglie in direzione: - R.ne La Torre (4232); - C. Mereghi (43:31). Impegnerà con fuoco la zona di C. Baleani e di Colle Cardinali (4229). 4° - Artiglieria. Ordinamento: - r• brigata: IV gruppo someggiato; IV gruppo n ° rgt. artiglieria; btr. alpina « Piemonte »;» una btr. controcarro; 2• brigata: 184° rgt. artiglieria « Nembo »; III gruppo n ° rgt. artiglieria; V gruppo someggiato; V gruppo controcarro meno una btr. ed una sezione. Massa di manovra: I gruppo, Il gruppo, 166° gruppo dell'u0 rgt. artiglieria. Preparazione: dalle ore o6. 35 allo scatto delle _fanterie.
2
93
Durante la preparazione l'artiglieria massa di manovra eseguirà azioni di fuoco su Contrada i Monti e su S. Maria Nuova ed azioni di controbatteria. Azioni varie dì fuoco : a seconda situazione.
5° - Genio: terrà pronti reparti artieri per i passaggi sul F. Musone e per la bonifica delle zone minate. Attui una rete di collegamenti tra: - posto comando C. I. L.; - posto comando la brigata; - posto comando 26 brigata; - posto comando div. « Nembo »; - posto comando 68° rgt. fanteria; - osservatorio artiglieria. 6° - Scatto delle fanterie: appena i carri della 2" brigata corazzata polacca avra nno passato il F. Musone (ora presumibile dello scatto: 07.15).
7° - Giorno dell'attacco: il giorno " D », da comunicare verbalmente. 8° - Posti comando :
C. I. L.: 489302; Div. « Nembo >> : 494269; 6 I brigata: 471263; - 2• brigata: 491310; - 68° rgt. ftr.: 4933!4 ; - art. C. I. L.: 490313; - osservatorio art. : 487316. -
li generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 46
COMANOO DEL CORPO ITALTANO DI LIBERAZIONE -STATO MAGGIORE - UFFICIO SERVIZI
N. 2759/serv. di prot.
P. M. 155, 16 luglio 1944
Oggetto: Organizzazione e funzionamento dei serv1z1. Carte topografiche: tavolette al 25.000: S. Maria Nuova - Filottrano - Cingoli Appignano. Riferimento foglio <lei Indirizzi.
2
94
I. - Servizio di sanità. a) Schieramento. -
51 .. sezione sanità: Comand o: zona S. Maria" (2 km. sud Filottrano), II reparto: con la 1 " brigata, I reparto (someggiato): inizialmente presso comando sezione. Successivamente, seguirà il movimento della i' brigata ed andrà ad impiantarsi sulla riva sin istra del Musone in corrispondenza del guado principale attraversato dai reparti della brigata ; - 184a sezione sanità: rimane nell'attuale dislocazione. Interverrà solo in caso di necessità su richiesta del capo ufficio o del comandante della 51• sezione; - 866° ospedale da campo e 34° nucleo chirnrgico: dal pomeriggio del giorno 16 in fun zione nella zona di Palazzo Ronconi. Disponibilità posti letto: 80; - 470° ospedale da campo: 111 funzione a Macerata. Disponibilità posti letto: 100; - 517• ospedale da campo e 131 • nucleo chirurgico: in funzione a Macerata - Via Cairoli (locali dell 'Orfanotrofio maschile). Disponibilità posti letto: 145; - 332'' ospedale da campo: in funz ione a Sarnan&. Disponibilità posti letto: 120. Gli ospedali 516° e 244° (d islocati rispettivamente ad Ascoli Piceno e Chieti) hanno attualmente funzioni di ospedali di riserva.
b) Ricovero. Le p recedenti disposizioni in r.1erito alla degenza sono sospese fino a quando n on sarà possibile organizzare lo sgoml~ero via mare. Gli ospedali 866° e 470° debbono avere sempre la disponibilità di almeno metà posti letto.
c) Sgombero. Dalle sezioni o reparti di sanità agli ospedali 866°, 516° e 470° a mezzo autoambulanze assegnate. Da detti ospedali a quelli arretrati lo sgombero verrà diretto <lai capa ufficio sanità. E' vietato lo sgombero sulle formazioni sanitarie polacche. d) E ' dovere provvedere a lla tempestiva e decorosa sepoltura dei Caduti, effettuare le prescritte segnalaz ioni, provvedere alla bonifica dei paesi <love la lotta più è stata cruenta. A meno di m otivi particolarissimi, le salme verranno raccolte nei cimiteri di Filottrano, Appignano e Macerata.
Il. - Servizio di commissariato.
51• sezione sussistenza: zona Villa Potenza presso le «Rovine ».
Le unità, che ne fossero sprovviste, provvedano a ricostituire le due giornate viveri di riserva previa autorizzazione <la richiedere all'ufficio commissariato. 35• squadra paneuieri: sta1.ione di Sforzacosta. La distribuzione del pane viene elTettuata presso la sezione sussistenza.
III. - Servizio di artiglieria. Dislocazione P. A. M.: zona Villa Potenza 15170. Disponibilità munizioni: circa r unfoc. In considerazione della limitata .Jisponibilità, delle ubicazioni del P. A. M ., della celerità delle operazioni per il prelevamento (non occorre l'autorizzazione di questo Comando), evitare di tenere forti quamità di munmoni presso reparti. Si eviti110 dispersioni di colpi e conseguenti lavori di recupero. IV. - Servizio del genio . P. A. M. G . : a Macerata - caserma autieri. Richieste : al Comando genio. V. - Servizio trasporti. a) A. T. M.: eventuali richieste di mezzi: alla sezione servizi. Dislocazione unità automobili;tiche: - Comando CCL autog ruppo e :iutorr.p:-irto Com:in<lo: Macerata (Casermette); - l autoreparto: Sforzar.osta (Consorzio Enologico); - IÌ autoreparto: Chieti; - autoreparto misto: Urbisaglia (quanto prima si uasfcrirà a nord del fiume Potenza). Disciplina del movimento: il plotone movieri provvederà alla disciplina del traffico lungo la rotabile Macerata - Villa Potenza - Filottrano, specie ai guadi. Nessuna limitazione a I traffico lungo tale rotabile. b) A soma: assegno: - 1a brigata: 14° reparto del XXI gruppo; 2a brigata: CCL reparto salmerie; - lX reparto d 'assalto: 75 muli <lei IV reparto del XXI gruppo. Eventuali richieste per ulteriori assegnazioni, sostituzioni di muli feriti od ammalati (per i reparti che hanno in proprio quadrupedi): all' ufficio servizi.
VI. - Servizio automobilistico. a) Rifornimento carburanti: presso la squadra carburanti dislocata a Villa Potenza 513169.
b) Riparazioni: - 59" O. M. P.: dislocata ad Ascoli Piceno (caserme funzionali); - 38& O. M. P.: dislocata a Macerata (caserma autieri). Verrà specializzata, non appena saranno pervenute le parti di ricambio, per la riparazione degli automezzi inglesi.
Nell'attesa è: consentito l'invio di tali mezzi alla riparazione presso le officine polacche previa autorizzaz.ione della sezione automobilistica; - 6z• O. M. P.: in e.orso di impianto nella zona di Macerata. Dovrà dare la precedenza alle riparazioni degli automezzi (italiani) comunque in carico alle unità della divisione « Nembo>). c) Rifornimento parti di ricambio e gomme: richieste alla sezione automobilistica: Macerata (Casermette).
VII. - Servizio ippico e veterinario. Richiesta di medicinali, materiali di mascalcia e sgombero muli feriti cd ammalati: al capo ufficio veterinario.
VIII. - Servizio postale. La P. M. 155 è dislocata in Macerata (Palazzo delle Poste). Lo scambio corrispondenza ogni giorno ore 14.
IX. - Prigionieri. Debbono essere accompagnati a cura dei reparti all' ufficio informazioni. Saranno successivam.::nte sgomberati a cura di questo Comando.
X. - Eventuali controversi<" con le locali autorità amministrative; richieste di soccorso a favore della popolazione dei paesi liberati: all'ufficio servizio che interesserà l'ufficiale di collegamento con l'A. M. G.
Il generale comandante UMBEKTO UTILI
Allegato 47
FONOGRAMMA (a mano)
Dal Comando
!•
brigata .
Al Comando 4° bersaglieri. Al Comando 3° ,·gt. alpini. e, per ronosccnza :
Al Comando C. l . L. N. 2129/0p. Alt · Seguito e conferma ordini verbali impartiti alle ore 8 di stamane:
I. - Situazione: Il II Corpo polacco ha raggiunto ieri sera Agugliano e punta su Falconara. La 2• brigata che ha occupato le posizioni comprese fra contrada i Monti Rustico - M . Rogo, proseguirà con 1 btg. in direzione di S. Maria Nuova.
Il 184° rgt. ,< Nembo » ha ~vuto ordine di schierarsi in regione Cervidone Borghetto, a protezione del fianco sinistro della 1• brigata, a sud del F. Musone.
II. - La 1• brigata deve oltrepassare al completo il F. Musone e raggiungere zona S. Maria Nuova continuando a costituire fianco difensivo del C. I. L. III. - Ordino : a) Movimento su due colonne : - 3° rgt. alpini a sinistra : obiettivo : C. Girolimini, costituendo fia nco difensivo fronte ad ovest, asse di movimento : testa di ponte - C. Frontini (43 - 31) - C. Polacchini (44- :µ) - C. Carotti (436 - 333) - q. 271 (c~t di C. Girolimini); - - 4° rgt. bersaglieri a destra: obiettivo: Villa Moreschi (45 - 33), ,me di movimento: C. Niccolini {45 - 31) - C_ Bianchi (45 - 32) - C. Rocchi (45- 33) (q. 235) · Collina (45 -33) - Villa Moreschi. h) Artiglieria: - IV gr. 75/18 motor., in appoggio alla colonna dd 4° rgt. bers.; - IV gr. 75/13 som. in appoggio alla colonna del 3° rgt. alpini. e) Tempi : - 1° tempo, 1mmcdwto : - esplorazione in direzione di S. Maria Nuova, a cura del 4° bers., - spostamento del IV gr. mot. in zona a sud di C. Fraschetta (44-30); 2 ° tempo: - superamento del F. Musone da parte del XXIX btg. bers. e btg. alp. « Pit-.monte » fermo restando l'occupazione della testa di ponte da parte dd XXXIII btg. bcrs. Si effettuerà su iniziativa dei comandanti di colonna interessati di cui al 1° tempo, che il Comando del 4° rgt. bers. comunicherà, oltre che a questo Comando, direttamente al 3• rgt. alpini; - 3° tempo: - movimento del XXXIII btg. bers., del btg. alp. Granero e del IV gr. someggiato; quest'ultimo seguirà l'itinerario del 4° rgt. bers.; - l'inizio avrà luogo su mio ordine, non appena ultimati i movimenti di cui al p recedente tempo; - riserva ordini per qu.anto concerne ulteriori movimenti del IV gr. 75/18 motorizzato. IV. - A cura di un plotone artieri sarà cercato un passaggio per automezzi attraverso il F. Musone in zona di q . 136 (44 · 30).
V. - Posto comando: -
fino a nuovo ordine: C. Corallini (44 - 27); successivamente muoverà lungo l'itinerario del 4° bersaglieri.
P. M. 155, lì 18 luglio 1944, ore 10.45.
Il comandante Col . .tf. g. s. EnoRE Fuccr
Allegato 48
COMANDO DEL II CORPO POLACCO UFFICIO 0PERIIZIONI
22
ORDI NE PARTICOLA HE Pl:.R IL COMANOANTE IL
luglio 1944, ore 13,15
C. I. L.
Situaziooe del Corpo polacco : Reparti distaccati del Corpo Polacco stanno cornbattento per la conquista del crinale Ostra 334475 - Mandriola 375565. D opo aver raggiunto il fiume Misa, ambedue i reparti distaccati - nel caso il nemico intenda fare re~istenza - si sistemeranno in difensiva assicurando il Possesso dei propri punti di o sservazione chiudendo le direzioni principali nonchè mantenendo il contatto col nemico ed eseguendo ricognizioni a mezzo pattuglie. Il movimento continua nel caso il nemico si allontani.
Compito dd C./. L.: Raggiungere il fiume Misa nr.l tratto compreso tra il limite con il CorPo polacco e C. Montefiore 235420, <love, in caso si debba riscontrare resistenza da parte del nemico, occorre organizzarsi in difensiva assicurando il possesso dei punti di osservazione e chiu<lendo le direzioni principali. Con pattuglie eseguire ricognizioni e mantenere il contatto con il nemico. ll movimento continua nel caso il nemico si debba allontanare.
ll comandante il Il Corpo Gen. di div. A NDERs
2
99
Allegato 49
Segreto - Urgente CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICJO 0P.ERAZION I
N. 1905 di prot. Op.
24 luglio 1944, ore 07.00
Oggetto : Dispositivo C. I. L. sulle pos1:uoni raggiunte.
Al Comando divisione « Nembo ,> (a mezzo moto). Al Comando , ~.brigata (a mezzo moto;. Al Comando 2" brigata (a mezzo moto). Al Comando artiglieria C. I. L. (a mano). Al Comando genio C. I. L. (a mano). Al Comando JX ,·eparto d'assalto (a mezzo moto). A seguito e completa.mento disposizioni verbali del giorno 23. In attesa dello sviluppo delle operazioni nel settore delle truppe polacche, intendo adottare per le truppe dipendenti un dispositivo idoneo nel contempo: - al saldo possesso della importante posizione di Belvedere O strense; - alla rapida ripresa del movimento ove per ciò si producessero condizioni favorevoli.
Disp01lgo:
1° -
2a
brigata:
- organizzi e sistemi a difesa l'abitato di Belvedere Ostrense lungo il suo perimetro. Forze da destinare: un btg. rinforzato da adeguati mezzi di fuoco controcarro e di accompagnamento; - dislochi sul costone di Madonna del Sole (3444) un battaglione ad immediato sostegno del primo.
2° -
la
brigata:
- sostituisca nella notte sul 25 il IX reparto d 'assalto nelle posiz ioni di q . 245 (3139), di C. Collina (3240), di L'Acquasanta (3339); - assicuri con la dislocazione cosi completata delle proprie unità il fianco sinistro del C . I. L. dalle predette posizioni fino a Tabano (incluso); - si orienti a muovere lungo la direzione C. Collina - C. Girolimini (300401)- C. Ercolani (268423)- Barbara (2144) - Castelleone di Suasa (173470).
3° - Divisione «Nembo »: - dislochi a nord del F. Esino un reggimento (183°) provvedendo con uno dei suoi btg. a prolungare il d ispositivo di protezione del fianco sinistro del C. I. L. da Tabano (escluso) alla riva sinistra d el fiume stesso;
300
- orienti il 184° reggimento ad agire lungo la direzione di Jesi - S. Marcello - Belvedere Ostrense - O stra Vctere, a sostegno della 2• brigata. 4° - Limiti di settore: - tra truppe polacche e 2• brigata: da definire; - tra 2• brigata e 1• brigata: la valle del torrente Granita - C. Pasquindli (3341) alla 2• brigata; C. Leopardi (314 1) alla 2• brigata; Fosso del Vaccarile - Case Padovano (2643) alla 2 1 brigata; Fosso della Rota. 5° - Collegamento tra 1 • e 2 a brigata: nell'a ttuale situazione a mezzo pattuglie di entrambe le brigate lungo la rotabile l'Acquasanta - C. Pasquinelli q . 203 (3343) - Belvedere. 6° - Riserva C. I. L.: IX reparto d'assalto che si dislocherà nella zona immediatamente a nord di Jesi.
7° - Artiglierie. Lo schieramento delle artiglierie, dovendo rispondere ad esigenze generali di azioni di fuoco in tuuo il settore del C. I. L., pur assicurando le specifiche azioni di ogni brigata, sarà determinato e coordinato conseguentemente dal comandante l'artiglieria ilei C. I. L. rn di rettive già da me impartite. 8° - Genio: a) Lavori: 2•
brigata);
posa delle mine per la difesa di Belvedere Ostrense (accordi con
sgombero mine daJle rotabili interessanti le direzioni di movimento delle due brigate; - ripristino interruzioni sulle rotabili suddette. Nell'attuale sosta operativa provveda al ripristino ddlc interruzioni tra l'Acquasanta e C. Collina. (Accordi con IX reparto d 'assalto e 1 • brigata); - tenere presente inoltre che al C. I. L. interessa l'uso della rotabile n. 76 fra Jesi ed il mare. Ricordo perciò notizie sulla sua transitabilità e prenda accordi con genio polacco circa eventuali ripristini di interruzioni.
1•
1•
b) Collegamenti : - inizi asse di collegamento sulla direzione di movimento ddla brigata; - attui delle trasversali di collegamento tra asse 2• brigata e asse brigata.
Il generak comandante UMBERTO UTILI
Allegalo 50
Segreto - Urgente CORPO lTALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N . 1932 di prot. Op.
25 luglio 1944
Oggetto: Schieramento sulle posizioni di Belvedere Ostrcnse - q . 245 - M. Schiavo.
Al Comando divisione «Nembo » (a mezzo moto). Al Camarido 1• brigata (a mezzo moto). Al Al Al Al
CQmando 2" brigata (a mezzo moto). Comando artiglieria C. I . L. (a mano). Comando genio C. I . L . (a mano). Comando IX reparto d'assalto (a mezzo moto).
I. - In conseguenza della aumentata resistenza nemica una ulteriore progressione è subordinata ad una conveniente organizzazione dell'attacco. Pertanto il Comando del Corpo polacco ha assunto atteggiamento difensivo sulle posizioni raggiunte. Il. - Intendo approfittarne per rafforzare lo schieramento del C. I. L. sulla fronte, garantire da ogni iniziativa controffensiva il fianco sinistro del dispositivo e dare maggior respiro alla città di Jesi. Pertanto intendo: - costituire una linea difensiva appoggiata a due pilastri (complesso Belvedere - Madonna del Sole a nord, costone C. H onorati - M. Schiavo a sud) raccordati da una linea di osservazione e da una bretella difensiva; - costituire un fi:mro difensivo dominante col fuoco la valle Esino dal costone Villa Colle Onorato - C. Monte Cappone; - attraversare la valle Esino a sud di Magagnini, mantenendo a sud del fiume le posizioni di C. Mcreghi (3734)- C. Ricci (3733). III. - Ordino: 1° - Tre settori: - settore nord: affidato al Comando 2a brigata; fra la congiungente C. Savelli (u!46)-q. 221 (3244) - q . 223 (3543) - Mensan o (alla 2• brigata) e la congiungente valle T . Gra nita · C. Pasquinelli (3341) - C. Leopardi (3141) - Fosso del Vaccarile - C. Padovano (2643) - Fosso della Rota (località alla 2"' brigata); - settore centro: affidato al Comando 1• brigata dal limite sinistro del precedente settore alla congiungente C. Magagnini (3235) - C. Mereghi (3337);
- settore sud: a cura del Comando divisione « Nembo » dalla congiungente C. Magagnini - C . Mereghi alla congiungente Villa Honorati (3632) Casa Soverchia (3934). 2° - a) andamento della P. R.: Madonna del Sole · Belvedere Ostrense C. Collina -q. 245 (3139) · M. Sch iavo; b) posizioni da organizzare a caposaldn : Belvedere Ostrcnse (caposaldo di battaglione)- C. Collina (caposaldo di compagnia) - q. 245 (caposaldo di compagnia); c) fianco difensivo: Villa C. Onorato - Case Monte Cappone - C. Magagnini - C. Mcrcghi; d) bretella difemiva: costituita da due btg. schierati uno sul costone S. Marcello-q. 220 (3542) - q. 197 (3441) e uno sul costone Acquasanta -e. Marcdli (3440), ambedue gravitanti verso l'alto;
e) posti di osservazione fissi colleganti le posizioni di Belvedere e C. Collina: lungo i costoni C. Benven uti - C. Alfonsi (3242), e C. Pasquinelli - C. Mci (3240). 3° - Ripartizione delle forze: -- al settore nord: 68° fanteria, rgt. San Marce,, una btr. del V gruppo controcarro; - al settore centro: 3° rgt. alpin i, 4° rgt. bersaglieri, una btr. controcarro della « Nc:mbo >>, due btr. del V gruppo controcarro; - al settore su<l : un reggimento della « Nembo n rinforzato con pezzi controcarro; - riserva a mia disposizione: orientata ad intervenire in tutto il settore del C. T. L. : rimanente della <<Nembo» dislocato nel triangolo C. Monticelli (3839) - Tabano (3637) - C. P rimavera (4035) e IX reparto d'assalto (dislocato immediatamente a nord di Jesi). 4° - Il btg. che occupa le posizioni di Madonna del Sole dovrà: - assicurare il collegamento tattico con le truppe polacche che occupano la zona òi Murro d'Alba ; - estendere la propria occupazione .in zona q. l94 onde poter eventualmente battere i rovesci delle posizioni di Belvedere o la valle del Fosso èel Pastore. Il btg. che occupa le posizioni di M. Schiavo dovrà estendere la sua occupazione verso sud fino ad interdire con il fuoco la rotabile di fondo valle Esino. I battaglioni schierati sulla bretella difensiva dovranno: - schierare al completo le armi di accompagnamento; - mantenere la maggior parte del personale defilata sui rovesci dei rispettivi costoni; - mantenersi in condizione di agire controffensivamente sia verso il fondo valle che verso la linea di cresta.
Il btg. che occupa il fianco difensivo Villa Colle Onorato - C. Monte Cappone dovrà mantenersi in condizione di intervenire col movimento verso il fondo valle Esino.
5° - La sostituzione del IX reparto d 'assalto sulle posizioni di C. Collina, q. 245 ed Acquasanta dovrà avvenire nella notte sul 26; lo schieramento delle armi del predetto reparto dovrà essere però mantenuto fino all'alba. Lo schieramento sulle posizioni del. costone di M. Schiavo e sulle posizioni del fianco difensivo dominanti la valle E sino potrà avvenire nd pomeriggio di oggi 25. 6° - A rtiglieria:
- ordinamento: invariato; - schieramento: invariato, ad eccezione di quello del CLXVI gruppo 149/r9, da arretrare in zona del quadretto 3840. Assicurare la massa di fuoco di tutte le artiglierie di sponibili a protezione dei capisaldi di Belvedere Ostrense, di q. 245 e di Collina. Concorsi: 1° - artiglieria 1a brigata nel settore div. ((Nembo »; 2° - accordi tra 2 • brigata e artiglierie polacch e per scambio concorsi sui rispettivi settori.
7° - Genio: a) lavori : -
posa mine e rafforzamento su richiesta delle G. U.;
b) collegamenti: -
-
a filo: con i comandi di G. U. realizzando anello tra r• e 2• brigata; con IX reparto d 'assalto; radio: maglia a tre tra Comando C. I. L., 1• e 2 • brigata; maglia a due tra Comando C. I. L. e Comando divisione ((Nembo»; maglia a due tra Comando C. I. L. e IX reparto d'assalto.
Il generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 5J
FONOGRAMMA (a mano)
Da Comando tattico C . I . L. At Comando divisione ,, Nembo;>. At Comando 1• brigata. At Comando ::?" brigata. At Comando artiglieria C. I. L. et, per conoscenza: At Comando IX reparto d'assalto. At Comando genio C. J. L . N. 1947 di prot. op. Alt At nostra destra truppe polacche habent occupato Senigallia (-) Sant'Augclo (-) Filetto (-) Ostra (-) Vaccarilc (.) Su nostro fronte nessun contatto con nemico (.) Nostra pattuglia motociclisti habet riscon· trato sgombro at ore 164526 abitato Montecarotto (.) 2• et 1• brigata costituiscano ciascuna un nucleo esplorante di fanteria della forza di un battaglione rinforzato da un gruppo someggiato(,) impiegando secondo 68 et XXXIIl bersaglieri et lasciando inalterato rimanente schieramento (.) Direzioni di movimento rispettivamente Belvedere Ostn:me (-) Villa Mci (-) Vaccarile (-) C. Padovano et q. 244 (2940) C. Bottaliga (2741) (-) C. Ercolano (2742) (-) C. Paradisi (2443) (.) Linee di attestamento da superare solo per ordine questo Comando (:) per grossi rotabile Belveden· - Montecarotto (;) per distaccamenti C. Crizzi (3045) (-) q. 202 (3044) - q. 197 (2741) (;) per sostegni Vaccarile (-) C. San Vincenzo (2643) (;) per pattuglie fiume Misa et oltre (,) raccogliendo informazioni su situazione Ostra Vetere et Barbàra (.) Divisione « N embo » invii pattuglie per Serra dei Conti at fiume Misa et per Montecarotto a t Castiglione (1935) raccogliendo informazioni su situazione oltre fì ume Misa (.) Iniziò movimenti ore 000027 (.) 200026 (.) Generale UTILI (.)
Allegato 52
Segreto - Urgente CORPO ITALIANO Dl LIBERAZIONE STATO MAGG IORE - UFFICIO OPERAZ ION I
N.
H)97
di prot. Op.
P. M. 155, lì 30 luglio 1944.
Oggetto : Schieramento fra Montccarctto e Belvedere.
Al Comando divisione « N embo ;i . Al Comando ,• brigata . Al Comando 2• brigata. Al Comando ,miglie,-ia C I . L. Al Comando genio C. i . L . Al Comandc IX l'eparto d'as!alt o.
I. - Il C. I. L. deve ampliare da doma111 31 il proprio settore verso sinistra tino alla congiungente : 246315 - 1939 - San Loren7.0 in Campo 1446 (al C. I. L.) q . 438 rn5515 (:i.I C. l. L.)- incrocio 078562 (alla banda Lewick i). Sulla sinistra opera la banda Lewicki.
JI. - In conseguenza ripartisco il settore del C. I. L. come segue : brigata: limite destro: invariato; limite sinistro: congiungente C. Mazzanti 2645 - Fosso del Vaccarile La Pieve 3142 (alla 2• brigata) - Villa Guglielmi 3739; 1• briga ta: fra il limite ~inistro del settore 2• brigata e la congiungente C. Honorati 2342- Fosso di S. Fortunato - C. Bartoloni 2838 (alla 1 • brigata) - C. Mereghi 3337. - divisione « Nembo » : fra il limite sinistro del settore 1" brigata ed il limite sinistro del settore del C. I. L . -
2•
III. - Posizione di resistenza: d ispluviate fra Misa ed Esino (C. Grizzo - q. C. Ra neo - La Pieve - C. H onorati - C. Gasperini - C. Sar. Pietro - Montecarotto). Zona di sirnrezza: terreno fra P. R. e F. Misa, mantenendo la posizione <li Vaccarile. 202 -
IV - Saldature: 20
fra fra
2•
1•
e 1• brigata: La Pieve; brigata e div. « Nembo n: C. Bartoloni;
- fra div. «Nembo ,; e banda Lewicki: con pattuglie mobili in zona da defi nire con accordi diretti fra comando divisione «Nembo» e maggiore Lewicki (possibilmente in zona di S. Maria del Monte e 2334). V. - Pre.<crizioni :
- la div. «Nembo » mantenga in riserva tre battaglioni; - IX reparto d'assalto resta alle mie <lirette dipendenze, conservando l'attuale dislocazione; - il comando della div. « Nembo » a ssumerà la responsabilità del proprio settore entro la giornata di domani, in ora Ja definire d'accordo con il magg. Lewicki. VI - Artiglieria:
Ordini a parte. Il generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 53
Segreto - Urgente CORPO IrALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 2058 di prot. Op.
P. M. 155, 4 agosto 1944, ore
15.00
Oggetto: Avanzata oltre il fiume Misa. Al Comand<Y divisione «Nembo »
Al Al Al Al
Comontto 1 3 brigata. Comando ..2' bn·gata. Comanao artiglieria C. I. L . Comando genio C.J.L.
I. - Il nemico è in ritirata oltre il fiume Misa. Nostre pattuglie hanno già raggiunto Ostra Vetere, senza riprendere contatto con il nemico; sulla destra elementi polacchi hanno oltrepassato il Misa. E' probabile che il nemico ripieghi oltre il F. Cesano. II. - Direttive per la prosecuzione del mQt/Ìmento. 1°
-
tempo (giorno 5 agosto) : raggiungere la displuviate tra F. Misa e Fosso delle Ripe - F. Ne-
3o7 pola (1) con nuclei esploranti di fanteria, spingendo pattuglie al cri nale fra Ncpola e Cesano, - serrare i grossi sul crinale fra Misa ed Esino; 2°
tempo (giorno 6 agosto):
- procedere coi nuclei esploranti fino alla d ispluviale fra Fenella - Nepola e Cesano, - serrare i grossi sull'allineamento Barbara - Ostra V etere; 3° tl'mpo (giorno 7 agosto):
- por1are i grossi fra F. Nepola e crinale tra Nepola e Cesano, guardando in tutto il movimento il fianco sinistro del dispositivo e mantenendo stretto collegamentc co n le unità polacche sulla destra.
III. - Prescrizioni:
a) Direzioni di movimento : - 2" brigata : (2448)- Corinaldo;
Belvedere Ostrense - Vaccarile- Ostra Vetere - Burello
-- r• brigata: C. Spescia (2641) - C. Federico (2343) - Barbara - C. Del Piano (2146) - Case Selvagrande (2048) - C. S. M:!ria (1949); - divisione '( Nembo » : Montecarotto - Serra dei Conti - Montale -Ripalta - Loretello. (Asse logistico della divisione: S,;rra dei Conti - Barbara - Castelleone di Suasa). b) Li miti di settore: - tra 2.. brigata e truppe polacche : 290437 - S. Vito (2649), ai polacchi; bivio rotabile (247504), alla 2a brigata; q. 23q (2252), alla 2.. brigata; - tra 2" brigata e I a brigata: C. Paradisi (2443) - Fosso Pozzolo - C. Pianett i (2346), alla 2• brigata ; q. 174 (2.~47), alla 2• brigata; tiro a segno (2248), alla 2a brigata; Le Selve (2149), alla 2• brigata; q . 243 (1950), alla 2a brigata ; lettera F. di fiume Cesano ( 1852); - tra 1• brigata e divi sione cc Nembo >): C. H onorati (2342), alla Ia brigata; q. 236 (2043), alla 1"' brigata ; C . Federici (1944), alla 1 .. brigata; q- 122 (1945), .alla 1" brigata; Castelleone di Suasa, alla divisione <( N embo »; q. 135 ( 1649), alla 1" brigata. e) Nuclei esploranti: uno per G. U., della forza di un battaglione rinforzato da un gruppo e da ali!..juote di controcarri. d) La divisione <· Nembo ), regoli il suo movimento su quello della 1" brigata, col criterio di assicurare il fianco sinistro del C. I. L .. Collegamento tra gli elementi della 1a brigata e quelli della divisione ,e Nembo >> : sui costoni trasversali a.Ile rispettive direzioni di movimento, a cura di entrambe le G . U .. e) Artiglieria: - domani 5: ~postam'!nto aliquote gruppi 105 e 149 tra Misa e displuviale Barbara - Ostra Veter~, serrati quanto più possibile sotto la displuviale; (1) E' il fiume Nevola,
giorno 6: spostamento di almeno un gruppo da 75 per appoggio specifico dei grossi della 2" brigata; intensa attività di ricognizione sulle possibili posizioni fra Nepola e Cesano; giorno 7: schieramento definitivo delle artiglierie fra Nepola e Cesano, nell'eventualità che il nemico si sia arrestato sulla sinistra Cesano. f) Genio: - bonifica passaggi sul Misa; - sistemazione passaggi sul Misa; - concorso alle brigate con plotoni artieri; - assi di collegamento con le brigate; - trasversali di collegamento fra Ia brigata e divisione « Nembo ». IV. - Le presenti direttive saranno naturalmente modificate sulla base della situazione che si presenterà di giorno in giorno, e in modo particolare poi qualora il nemico risultasse in ripiegamento più profondo di quanto finora previsto. Il generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 54
Segreto - Ut·gente
CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE STATO .MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 2076 di prot. Op.
P. M. 155, 6 agosto 1944
Oggetto: Schieramento difensivo sulle alture riva destra fiume Nepola ( 1) Fosso delle Ripe. Al Al Al Al Al Al
Comando divisione «Nembo>). Comando ,• brigata . Comando 2" brigata. Comando artiglieria C. I. L. Comando genio C.1. L. Comando IX reparto d'assalto.
1° - Le informazioni sul nemico, fino a questo momento pervenute, fanno ritenere che esso abbia assunto un nuovo schieramento difensivo sulle alture di riva destra Cesano (vedi particolari su bollettino informazioni).
( 1) E' il fiume Nevola.
2° -
Dispongo:
- che siano sospese ulteriori ricogruz1oni offensive; - che sia mantenuta attiva l'esplorazione sistematica oltre Nepola con . l'appoggio organizzato del fuoco dell'artiglieria; - che sia realizzato un regolare schieramento difensivo sulle alture di riva destra Nepola - Fosse delle Ripe col criterio generale di offrire il menomo appiglio alle reazioni delle artiglierie nemiche; con ciò voglio intendere: margine anteriore della zona di sicurezza rul ciglio tattico delle suddette alture, posizione di resistenza in contropendenza, csclu<;o il traffico - soprattutto di automezzi, salmerie e reparti consistenti - sulle posizioni di cresta. Attendo di conoscere il dettaglio ·delle disposizioni adottate. 3° - In particolare la divisione << Nembo» impieghi non pili di due battaglioni oltre fiume Misa con forte appoggio del fianco sinistro a Montale e con clementi esploranti a distanza verso Piticchio e Ripalta; tenga il resto delle sue forze in potenza in regione Serra dei C.onti per essere in grado di assolvere il suo compito generale di protezione del fianco sinistro del C. I. L. 4° - Il Comando artiglieria del C. J. L. acceleri la realizzazione del nuovo schieramento in armonia con la situazione generale e nel quadro dell'ordinamento già in atto sulle precedenti posizioni. 5° - Il Comando genio C. I. L. provveda: - alla sistemazione dei pa~saggi sul Misa nei settori delle tre grandi unità; - al ripristino delle interruzioni sugli itinerari delle prcd~tte grandi unità e sui relativi arroccamenti; - alla sistemazione della nuova rete dei collegamenti. 6° - Strettissimo deve mantenersi dalle tre grandi unità dipendenti il collegamento tattico tra i reparti e lo scambio diretto delle informazioni e delle intenzioni tra i comandi. Questa prescrizione ha carattere permanente e va estesa, nei limiti del possibile, al collegamento con le unità polacche per la 2a brigata e con la banda delJa Majclla per la divisione « Nembo ».
li generale c<>mandante UMBERTO
Unu
310
Allegato 55
Segreto - lJrgente CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGG IORE - UFFICIO OPERAZIONI
P. M. 155, lì 7 agosto 1944 ore
N. 2079 di prot. Op.
20.00
Oggetto: Chiarimenti e precisazioni sullo schieramento difensivo sulle alture <li riva destra fiume Nepola ( r) - Fosso delle Ripe. (Foglio n. 2076/0p. del 6 agosto, di questo Comando). Al ·comando Al Comando Al Comando Al Comando Al Comando Al Comando
divisione « N embo )I , brigata. 2a brigata. .irtiglìeria C. I. L. gemo C. I . L. IX reparto d'assalto. 1a
Schieramento in contropendenza. 1° - H a lo scopo principale <li sottrarre la maggior quantità <li truppe al tiro osservato delle artiglierie e dei mortai nemici.
Va attuato con le seguenti direttive: - linea di sicurezza sul ciglio tattico della displuvialc Nepola - Fosso delle Ripe - Misa. . Siccome il ciglio tattico va ricercato in quei punti del terreno che meg]io si prestano all'osservazione vicina e allo sfruttamento del tiro delle armi automatiche, così in genere esse, non coinciderà con la linea di cresta ma troverà la sua realizzazione ad una certa distanza da essa; - sulla linea di cresta devono essere comunque dislocati gli osservatori di artiglieria e dei mortai; - sulla linea di cresta devono essere difese ad oltranza le importanti località di Barbara e di Ostra Veterc; - la linea di resistenza deve essere portata sui rovesci sud della linea di cresta in modo: a) che l'organizzazione dei fuochi delle armi automatiche - in genere sistemate sui costoni che si dipartono dalla cresta - deve investire con tiri di schiancio e d'intilata, piuttosto che frontali, tutta la fascia compresa tra la cresta ed il margine anteriore della posizione di resistenza, 2° -
(1) E' il fiume Nevola.
311 h) che negli impluvi alla cresta, poi c) che
forganiZ1.azionc dei fuochi dei mortai in genere sistemati batta efficacemente la zona antistante la linea di sicurezza .fino la cresta ed in.fine la fascia di terreno suddetta, protegga in pieno l'attuale schieramento dell'artiglieria.
Esplorazione.
Il concetto di eseguire azioni di pattuglie con l'appoggio organizzato del fuoco dell'artiglieria è un concetto cui bisogna attendere; ma che ovviamente non può essere nè rapidamente:: attuato nè sempre realizzato per tutte le pattuglie nei vari settori. E pertanto, sempre sulla premessa chè l'azione esplorativa deve essere quotidiana e indirizzata là dove più interessa, si possono vedere : 1° - pattuglie cui non è possibile assicurare, nei primi giorni, l'appoggio del fuoco di artiglieria; 2 ° - pattuglie cui è possibile assicurare l'appoggio del fuoco di artiglieria ma con osservazione eseguita dai normali osservatori; 3° - pattuglie cui è possibile asskurare l'appoggio dd fuoco di artiglieria solo mediante osservatori appositamente proiettati, con adeguata protezione, su acconce posizioni antistanti la linea di sicurezza; 4° - pattuglie, infine, cui è possibile assicurare un appoggio organizzato dd fuoco di artiglieria, del tipo di quello attuato a Case Padovano il 4 agosto, mediante pattuglie O. C. all'immediato seguito della pattuglia di fanteria. Saldature. Le saldature tra le G. U . debbono avvenire sia sulla linea di sicurezza che sulla linea di resistenza. Sulla linea di resistenza però la saldatura deve essere attuata facendo coesistere nei centri estremi dello schieramento di una G . U . clementi, al comandodi un ufficiale, della G. U . immediatamente contigua. A questo proposito il Comando 1a brigata tenga conto, per le saldature con la divisione « Nembo », che la divisione « Nembo » deve essere impegnata il meno possibile per questi compiti, dato il suo compito principale di protezione del fianco sinistro del C. I. L.
Estremi ddlo schieramento.
Il ComaJJdo della I a brigata. per le ragioni appena dette nei. riguardi della divisione « N embo )), ed il Comando della 2 a brigata, per la nota mobilità dei reparti polacchi schierati alla sua destra, considerino gli estremi esterni del proprio schieraroentc come ali effetùve dello schieramento del C. I. L. e si mettano in grado di parare dircttamente ad eventuali minacce assicuranelo alle ali stesse un conveniente scaglionamento in profondità.
il generale comandante UMBERTO UTILI
312
Allegato 56
CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE COMANIX) 2• BRIGATA
N. 289/0p. di prot.
P. M. 155, 14 agosto 1944
Oggetto : Direttive sullo schieramento nel nuovo settore. Carte;
I : 50.000.
Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al
Comando reggimento manna San Marco. Comando IX reparto d'assalto. Comando V gruppo artigliena someggiato. Comandc Jll/11 ° artiglieria. Comando IV/I 1° artiglie,ia. Comando 15• batteria controcarro. e, per conoscenza : Comando tattico ç. I . L . Comando artiglieria C. I. L. Comando 11° artiglieria. Comando 68° reggimento fanteria.
I. - Il Comando C. l. L. ha emanato le seguenti disposizioni: 1 ° - Il C. I. L. deve schierarsi entro le ore o6.oo del giorno 17 corrente nel settore. compreso nei seguenti limiti, presentemente tenuto dal 15° reggimento ulani (gruppo Kieda) : - a destra: 110300 - 070400 - o6s440 · 000500 - 030520 ( tutte le località al C. I. L.); - a sinistra: dall'allineamento Gubbio - 770432 (le due località al C. I. L. ). 2° - Nell'attuale settore il C. I. L. sarà sostituito da un raggruppamento di cavalleria motocorazzato, che prenderà alle proprie dipendenze la banda della Majella nel suo attuale settore.
3° - Agiranno : - alla destra del C. I. L . il predetto raggruppamento di cavalleria motocorazzato; - alla sinistra il 27" reggimento lancieri del X Corpo inglese, 4° - Notizie: a) elementi del 15° reggimento ulano schierati nel nuovo settore che interessa il C. I. L. -~ no:
-
sulla rotabile n. 3 irnmediatamen~e a nord di Scheggia (9124), in 940375, in 965375, in 000351, in 033354; b) sul nemico: - avrebbe in tutto il settore un battaglione della 5• divisione da montagna, - occuperebbe con una compagnia la zona di Cagli, - avrebbe osservatori mobili su M. Torrino (0137), - avrebbe artiglierie in : 889412 - 89<>.µo - 000425 - 935440 - 962450 ~34µ - 9B848o - 99348o- 998481 - 012449 - 009430 - 015430, - fa molte, impiego di pattuglie sia di giorno che di notte, - invierebbe in particolare pattuglie su Pergola e su Bdlisio. 5° - In prima schiera si dislocheranno: - 1• brigata a sinistra; 2• brigata a destra. La divisione <e Nembo » in seconda schiera si dislocherà nella zona : Colleponi (11.:28)-S. Fortunato (1127) - Cenga (1327). Limiti di settore tra la e 2 • brigata : q . 5n (o62.8)-q. 385 (0431) - q. 449 (o332) - q. 467 (0234) - q. 509 (0035) - q. 382 {9937)-q. 388 (9938) - q. 446 (9939) q. 4li6 <9942) - q. 374 (9944) : tutte le località alla 2• brigata; q. 6 12 (9945) -q. 280 <9451) : queste ultime località alla 1" brigata. 6° - Orientamento suJlo schieramento: 2"' brigata : elementi a cavallo del fiume Cesano fino alla zona di Bellisio, poi sulle alture di Percozzone (o637)- Massaiola (0737)- S. Ermete (0737). Sarà predisposta l'occupazione di M. Toreino (0137); I" brigata; dementi motociclisti con controcarri nella zona di Scheggia e di q. 50"/ di Val Iorbia (9526). Occupazione del costone M. Morda (9335)-q. 533 (9336)-Grumale C9938); - clcn1enti a cavallo Jcl basso corso del fosso Mandrale nella zona di Frontone. Sarà predisposto l'invio di un reparto alpino, per la zona montana, sulla rotabile n. 3 a sud di Cagli. Lo schieramento dell'artiglieria C. I. L. sarà definito ad occupazione avvenuta di M. Torrino,
II. - Intendo: - sbarrare le provenienze da nord tenendo particolarmente forti le posizioni di bivio ad est di Pietraselce ( 0435) · Bellisio di sopra - Cabernardi. III. - Dispongo:
a) reggimento « San Marco >,, rinforzato da una compagnia del V btg. cannoni e dalla 1S- btr. controcarro (meno una sezione), occupi col battaglione
«Grado» le posizioni fra Percozzonc (escluso) e l'abitato di Cabernardi. Due centri di fuoco avanzati dovranno essere dislocati rispettivamente a S. Ermete e Case Nolfi. Il btg. « Bafile », in secondo scaglione, dislocato nella zona cli Monterosso, orientato ad agire o a favore del btg. « Graclo :> o del IX reparto d'assalto; b) IX reparto <l'assalto, rinforzato da una compagnia del V btg. cannoni e da una ~ezione della 15• btr. controcarro, occupi le posizioni di particolare importanza tattica, fra cui : bivio ad est di C. Pietraselce M. Romano Bellisio di sopra. Dovrà, comunque, scstituire in posto tutti gli elementi polacchi dislocati nel proprio settore; e) limite di settore fra reggimento << San Marco » e IX reparto d'assalto: Rotondo - Doglio - Palazzo - Percozzone - Col Ventoso (località al IX reparto d'assalto). Giornalmente ciascun battaglione di primo scaglione distaccherà una o più pattuglie pçr accertare eventuale presenza o meno del nemico, sua dislocazione e consistenza. Particolarmente pattuglie dovranno essere inviate sulle posizioni di Castagna - Monte Toreino (0739) - Col Ventoso- q . 412 a nord di C. Bottaccioli (0339). IV. - Artiglieria. a) Ordinamento: - V gruppo someggiato: a difesa di settore del btg. « Grado >l; - IIl/u 0 artiglieria: a difesa di settore del IX reparto d 'assalto; - IV/ n° artiglieria: manovra. b) Schieramento: - V gruppo someggiato: zona Colombaia; - III e IV /u 0 artiglieria : zona compresa tra Le Piane - Galtello - Pergola. Modalità azioni di fuoco saranno comunicate a parte. Richiesta di fuoco ai gruppi in appoggio specifico: a mezzo codice razzi in vigore. V. - Genio: provvederà a collegare, a mezzo telefono, questo comando col comando reggimento San Marco (Cabernardi), col comando IX reparto d'assalto, col comando V battaglione cannoni. I comandi gruppo di artiglieria provvederanno con propri mezzi e con personale a collegarsi telefonicamente con questo co:nando. VII. - Servizi: saranno emanate disposizioni a parte. VIII. - Posto comando: Radicosa. li colonnello
ff. g. s.
comandante
TEODORO MOCCIO
Allegato 57
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE COMANDO 2., BRlGAl'A
N. 297/0p. di prot.
P. M. 155, 16 agosto 1944
Oggetto: Schieramento sul nuovo settore e azione giorno 17 corrente. Carte:
1:
50.000.
Al Al Al Al Al Al Al
Comando "eggimento marina San Marco. Comando IX ,·eparto d'assalto. Comandn V battaglione cannoni. Comando V gruppo someggiato. Comando ll]/11° artiglieria. Comando JV/11° artiglieria. Comando 15& batteria controcarro.
Al Al Al Al Al
Comando tattico C. I. L. Comando 1• brigata. Comando artiglieria C. I. L. Comando 68·' reggimento fanteria. Comando I 1° reggimento artiglieria.
t:,
per conoscenza :
A seguito foglio 289/0p. in data 14 corrente dispongo: La sostituzione delle truppe polacche in posto dovrà essere ultimata per le ore o6.oo del giorno 17 corrente. A tale ora la responsabilità del settore passa a questo Comando. 2° - Il battaglione « Grado » del reggimento San Marco estenda a sinistra la sua occupazione fino a Bellisio di sotto (compreso). 3° - Alle ore o6.oo del giorno 17 corrente il IX reparto d'assalto inizierà u na azione per la occupazione dei seguenti obiettivi : - Bellisio di scpra, - Monte Aiate, - Piandigallo (9938). I gruppi d'artiglieria si terranno in potenza. Il V gruppo someggiato si orienterà ad agire anche a favore del IX reparto d'assalto nel corso dell'azione. L'azione dovrà essere condotta con le necessarie misure di sicurezza, tenendo presente che se le posizioni risultassero occupate, dovrà essere richiesto l'intervento dell'artiglieria e l'azione sarà proseguita soltanto quando cesserà la resistenza nemica. 1° -
Allo scopo di avere notizie sulle anzidette posizioni, il IX reparto d'assalto nella giornata del 16 corrente spingerà pattuglie sul Monte Torrino. Col Comando polacco sono stati presi accordi pcrchè nella giornata di domani 16 corrente, dalle ore 6 in poi, non vengano svolte azioni di artiglieria sul monte Torrino. Quando le pattuglie sa.ranno rientrate, un ufficiale del IX reparto d'assalto dovrà recarsi a Morello per in!Ormare il comandante dello squadrone polacco, capitano Ponikieski (e in sua assenza, tenente Lascrcki) del rientro delle pattuglie. 4° - Il collegamento tra il IX reparto d'assalto e le truppe della 1• brigata sarà preso, a cura di quest'ultima, a Piandigallo. 5° - Per non intralciare il movimento di ripiegamento delle truppe _polacche dalle ore 6 alle ore 12 del giorno 17 corrente dovranno essere evitati movimenti ascendenti di automezzi sulla rotabile: Monterosso (0539) - Cattobaglio - bivio di Cahozzo (o830) - La Fornace (1132)-A.rcevia.
Il colonnello ff. g. s. comandante TEODORO Moccio Allegato 5!
CORPO 1TALIANO DI LIBERAZIONE 1• BRIGATA - STATO MAGGIORE - SEZIONE OPERAZIONI
N. 278<>/Op. di prot.
P. M. 155, lì 16 agosto 1944
Oggetto: Schieramento nel settore Scheggia - Cantiano - Frontone in sostituzione di elementi del 15° rgt. ulani polacco. Carta :
1 : 50.000.
Al Al Al Al Al Al Al Al Al
Comando 4° rgt. bersaglieri. Comando 3° rgt. alpini. Comando IV gruppo someggiato. Comando la comp. motociclisti. e, per conoscenza : Comando Corpo italiano di liberazione. Comando divisione «Nembo». Comando 2• brigata C. I. L . Comando artiglieria C. l . L. Comando genio del C. I. L.
Seguito e conferma ordini verbali. I. - Notizie sul nemico, limiti di settore, unità laterali e orientamento operativo; vedi f. n. 2774/0p. in data 15 c. m.
II. - Alle ore 6 del 17 agosto il C. l. L. assumerà la responsabilità del settore affidatogli con 1• e 2• brigata (a destra) in prima schiera e div. << Nembo » 1n seconda sostituendo il 15° rgt. ulani polacco. III. - La -
1 ..
brigata deve sbarrare le provenienze da Cagli:
su Scheggia e Val Dorbia; verso ovest all'altezza <li M. Morcia.
IV. - La 2.. brigata si schiererà: - con il btg. «Grado» sulle posizioni fra Percozzone (,JS-37) (escluso) e l'abitato di Cabernardi con <lue centri avanzati a S. Ermete (07-38) e C. J"Jolfi (06-37); - con il IX reparto d'assalto : io un primo tempo sulle posizioni di particolare importanza tattica a cavaliere del f. Cesano fra cui bivio ad est di C. Pictrasclce (04-36) - M. Romano (03-36)- Bdlisio di sopra (03-38); in un secondo tempo sulle posizioni di Piandigallo (99-39)Ajate (01-38) - Bellisio di :.opra (03 - 38). J movimenti conseguenti per la occupazione delle posizioni del secondo tempo saranno iniziati alle ore 6 del 17 corrente.
M:
V. - Dispongo · 1° -
Schieramento su due settori :
a) settore Scheggia affidato alla 1• cp. motociclisti rinforzata da una scz. e.e. della 14• btr. secondo le disposizioni già impartite con f. n. 2764/0p. data 14 c. m.; b) settore Frontone al 3° rgt. alpini rinforzato dalla 14• (meno una sez.) e dalla 16.. btr. e.e. con: - un btg. in primo scaglione sulle pendici nord-orientali d i M. Morcia fra q. 553 (93-36) · Cajcacia C94-37) · Caragno (95-38) - q . 467 (96-38) preponderando con le forze a sinistra; - un btg. in secondo- scaglione fra Frontone e Serra S. Abbondio con ii compito particolare di assolvt're funzioni di fianco difensivo fronte N.E. Allorchè la 2 • brigata avrà raggiunto io schieramento previsto per il secon·do tempo, il 3° rgt. alpini dovrà, dietro mio ordine, portarsi con l'ala destra sulle posizioni cli il Logo (97-38)- C. Magalotti (98-38) - Coldibenne (98-38), assicurando la saldatura con la 2,. brigata a Piandigallo (99-38). 2° - Nella zona antistacte alle posizioni sopraelencat1:; dovrà essere svolta intensa attività di pattuglie in di-rezione di M. Bambino (9i-38) fino alla rotabile Cantiano - Cagli, Cagli, La T orraccia (94-40). 3° - Tutti i repartì, artiglieria compresa, dovranno svolgere intenso pattugliamento nelle rispettive zone, allo scopo di rastrellare elementi tedeschi in borghese, che, secondo informazioni, si aggirerebbero nella zona per assumere notizie e compiere atti di sabotaggio.
4° - Artiglieria: a) Compiti: )V gr. som eggiato e gr. htr. alpini di forma zione a difesa <lei settore del 3° rgt. alpini; b) Schieramento : - IV someggi~w , : zona di q. 681 (97-35), 1' btr. alpina : a ridosso clt·1la collina di Frontone in zon:i. Chiusure, 2 " htr. alpi na : zona Cà di Usebio (<15-16). 5° - Genio: il comandante <ld plotone collegamenti assicurerà entro questa cera il collegamento a filo con i posti coman<lo dei due rgt. 6° - Reparto della 51~ sez. sanità: entro le ore 18 in zona bivio per Castig lione (04-31).
VI. - I movimenti dovranno essere effettuati nella notte 16-17. L 'occupazione delle posizioni dovrà avvenire indipendentemente dallo schieramento dei reparti polacch i che rimarranno in p0sto fi no alle ore 6 di domani 17. Passaggio d i responsabilità: :>re 6 <lei 17 agosto 1944. V Jl. - Per con$entin· ai m e:t.z i del 15" rgt. ulan i di defluire regolarmente nella nuova zona <l 'i mpieg;.,, il Comando del C. I. L. fa divieto a qualsiasi tipo di autocarro di circolare <lalle ore 6 a1le ore 12 di don :ani 17 sulle rotabili cld settore del C. I. L. e suJla rotabile Sassoferrato - Arcevia - Serra <lei Conti.
VTII. - Posto comando: inva riato (Venatura 02-31). Sarà partato a Serra S. Abbondio in ora e giorno che mi nscrvo di comunicare.
Il comandante Col. ff. g. s. ErroRE Fucct Allegato 5~
Segreto CORPO lTALIA NO DJ LIBERAZIONE STA'f() MAGG I ORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 219ii d i prot. Op.
Lì, r7 agosto 1944, ore 19.00
Oggetto: Riordinamento del C. I. L . - RiJuzione d elle forze nel settore di Sassoferrato.
Al Al Al Al Al
Comando divisione « Nembo ». Comando 1 • brigata. Comando 2• brigata. Comando artiglieri:. C. / . L . Comando genio C. l . L.
1 ° - 11 C. I. L. deve trasferirsi, per riordinamento, n ella zona a cavallo della rotabile Macerata Sarnano tra il fi ume Chienti e il parallelo di S. M. di Pieca.
2 ° - I! trasfe rimento delle unità ha inizio immediatamente con un primo gruppo di fo rze, dato senz'altro come disponibile. Si svilupperà progressivamente, man ma no che sarà giunta la sostituzione, per altri d ue g ruppi di forze con compiti seguenti: - riserva delle fo rze di cavalleria polacca che agiscono nel set!ore già tenuto dal C. I. L. :' la riserva è costituita dalla divisione « Nembo >) che perciò passa da q uesto momento alla dipendenza temporanea di impiego del Comando delle suddette forze di cavallerià; - presidio dell'attuale settore di Sassoferrato: cinque battaglioni con aliquote di artiglieria, genio e servizi.
3° - Il settore Sassoferrato sarà così rimaneggiato:
a) Rimarranno a suo presidio: -V gruppo -
reggimento « San Marco »; battaglione alpini << M. Granero » con btr. alpina; XXTX btg. bersaglieri col Comando 4° rgt. bersaglieri; IX reparto d'assalto; compagnia motociclisti del 4° rgt. bersaglieri; IV e V gruppo ~omeggiato; I g ruppo da 105/28, II gruppo da 100/22, CLXVI gruppo da 149/19, controcarro col Comando u 0 rgt_ artiglieria ; tutti gli elementi del genio.
b) Nuovo schieramento da assumere e modalità da seguire: - XXIX battaglione bersaglieri, rinforzato da una sezione di cannoni controcarro, con Comando dei 4° reggimento bersaglieri : sulle posizioni attualmente tenute dalla compagnia motociclisti del 4° reggi mento bersaglieri, rinforzata da una sezione di cannoni controcarro. Il movim ento del Comando 4° reggimento bersaglieri e del XXIX battaglione bersaglieri avverrà nella giornata del 19. A sostituzione avvenuta la compagnia motociclisti del 4° reggimento bersaglieri si dislocherà a Cabernardi (0835); - battaglione « Bafìle » sulle attuali posizioni del battaglione alpini r< Piemonte ». La sostituzione, per sovrapposizione, avverrà dopo l'imbrunire del giorno 18 agosto ed in modo da svincolare il battaglione alpini « Piemonte )> tempestivamente perchè possa partire autotrasportato il mattino del giorno 19 per la zona di riordinamento; - battaglione alpini « M. Granero » con batteria alpina: sulle attuali posizioni del IX reparto d'assalto e del battaglione «Grado ». La sostituzione deve avvenire, per sovrapposizione, nella notLe dal 18 al 19 agosto; - IX reparto d'assalto e battaglione « Grado » : in secondo scaglione. e) Ordinamento: -
Comando tattico C. I. L.; Comando 2• brigata che avrà alle sue dipendenze: reggimento « San
320
Marco », battaglione alpini « M. Granero » con batteria alpina, IX reparto d'assalto, IV e V gruppo someggiato, V gruppo controcarro meno una sezione (quella attualmente in rinforzo alla compagnia motociclisti del 4° reggimento bersaglieri e che passerà al XXIX battaglione bersaglieri), le attuali due c,1mpagnie di salmerie del XXH gruppo; - Comando 4° reggimento bersaglieri con XXIX battaglione bersaglieri rinforzato da una sezione cannoni controcarro; avrà a disposizione una compagnia salmerie del XXII gruppo. Sarà alle dirette dipendenze· di questo Comando; - compagnia motociclisti del reggimento bersaglieri: riserva di questo Comando; - Comando u 0 reggimento artiglieria con I gruppo, IJ gruppo, CLXVI gruppo: alle dipendenze <li questo Comando tramite Comando artiglieria C. I. L .
a) Nuovo schieramento ed ordinamento: nelle linee generali entra in vigore dalle ore 06.00 del giorno 19 agosto. 4° - Gen io:
modifichi in relazione i collegamenti; porti a due i plotoni telegrafoti Jella 2• brigata; assicuri a mezzo radio il collegamento col Comando del 4° reggimento bersaglieri. -
5° - Unità che si tras[eriscono subito in zona di _riordinamento: a) per autotrasporto :
- 68° regginiento fanteria: domani 18; - battaglione alpini <<Piemonte » con btr. alpina, Comando 3° reggi· mento alpini, XXXIII btg. bersaglieri , V battaglione controcarro: il giorno 19; - Comando 1• brigata : il giorno 19 dopo la partenza dei propri elementi; - III e IV gruppo dell'n ° reggimento artiglieria: tra il giorno 19 e il 20;
b) per via ordinaria: -
salmerie dei r eparti, CCL gruppo salmerie.
Ordini particolari: a parte. Nella zona di riordinamento tutti i reparti ivi in affluenza dipenderanno, fino a nuovo ordine, dal Comando della 1• brigata. 6° - Servizi: ordini a parte.
Il generale co mandante UMBERTO UTILI
321
Allegato
'°
Segreto - Urgenu CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N.
2215
di prot. Op.
P. M . 1551
20
agosto 1944
Ordini verbali impartiti dal sig. geuerale comandante del C. I. L. nella riunione tenuta il giorno 19 agosto, ore 17.00, presso il Comando tattici) (presenti il col. ff. g. s. Moggio ed il suo Capo di S. M .). I. - L'attacco di unità polacche alle posizioni nemiche tra Metauro e Cesano ad est dd meridiano di Mondavio si sta sviluppando con esito favorevole. Elementi della banda Majella hanno occupato sulla immediata nostra destra M. i Castellari (o~)41) e Monte Secco (1043).
II. - E' prevedibile, in conseguen7,a, a più o meno breve scadenza, un ripiegamento del nemico ne! settore del C. I. L. Dispongo: 1° - L 'ala destra del battaglione « Monte Grancro » avanzi il suo scn1eramento portandosi sulle posizioni di Pantana (0039) - M . Torrone (0739) e M. S. Onofrio (o840) prendendo collegamento con gli elementi della banda Majella a M . i Castellari. Il movimento deve avvenire alle prime luci di domani 20 e solo se le posizioni suddette risulteranno effettivamente sgombere, come sembra da segnalazioni varie, o debolmente presidiate. 2° - Lo squadrone cavalleria del IX reparto d'assalto muova domani 20 all'alba per accertare la situazione in Pergola di cui prenderà possesso nel caso essa risultasse sgombera. Particolare cura per il collegamento di detto reparto col Comando 2a brigata. 3° - La compagnia motociclisti del 4° rgt. bersaglieri, che sarà in giornata svincolata nella zona di Cantiano dal XXIX btg. bersaglieri, passa alle dipendenze dd Comando 2a brigata. Essa si concentrerà presumibilmente entro le ore u.oo di domani 21 a Cabcrnardi. li Comando 2• brigata utilizzerà detta compagnia per : - sostituire o rinforzare: il reparto di cavalleria nell'occupazione di Pergola; - ricognizioni; - collegamento laterale con le unità polacche. 4° - Colpo di mano su S. M. in Carpineto (0040), da effettuarsi nella notte sul 20 per prelevare prigionieri a scopo informativo. Ove, per ripiega21
322
mento eventuale del nemico, il colpo di mano dovesse cadere nel vuoto, la pattuglia destinata all'azione deve proseguire verso Fenigli (0042) per accertare la situazione nemica. 5° - Saggio della consistenza nemica. Se il nemico non si ritira, intendo saggiarne le forze con una compagnia del IX reparto d'assalto, il giorno 21 o 22. Detta compagnia deve agire sul costone Cupe (9740)- Fenigli. Quest'ultima località, ove non si incontrasse resistenza, dovrebbe essere occupata e mantenuta.
6° - Attacco ai nodo di Fenigli. Sempre nella supposizione che il nemico non si ritiri, e se la sua consistenza, da accertarsi come precedentemente prescritto, non è notevole, intendo procedere alla conquista del nodo di Fenigli e del costone Fenigli - Cupe nella giornata del 23. L'azione deve essere svolta con questi criter1: - occupazione di Fenigli da mantenersi a caposaldo da parte del IX reparto d 'assalto: - appena occupato Fen igli, occupazione del costone Cupe - Fenigli con costituzione di fianco difensivo fronte a nord - ovest da parte del battaglio.ne « Grado ». li generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 6J
Segreto
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N.
2218
di prot. Op.
Lì,
20
agosto 1944 (ore
14.00)
Oggetto : Predisposizioni ed istruzioni per il caso di ripiegamento nemico nel settore del C. I. L. Al Comando 2• brigata. Al Comando artiglieria C. l.L. Al Comando genio C./. L. Al Comando 4° reggimento bersaglieri. I. - Le truppe polacche sulla destra del C. I. L . stanno sfruttando il successo delle operazioni iniziate ieri e si prevede che loro elementi possano raggiungere il F . Metauro ad est del meridiano 08 nella serata di oggi 20.
E' probabile che, in conseguenza di tale avanzata, il nemico si ritiri dalle posizioni che occupa attualmente nel settore del C. I. L.
Il. - Nel caso che il nemico ripieghi, pur lasciando eventualmente in posto deboli retroguardie, le fo rze del C. T. L. debbono muovere in direzione di: - Cantiano (8832)-Cagli (9040) - Acqualagna (92.tS); - Fc:nigli (0042) - Tarugo (0044) - Monte Scatto (0046)- Monte Paganuccio (mo). III. - A modifica parziale degli orientamenti dati verbalmente al comandante della 2 • brigata ieri 19 alle ore 17.00 ed in relazione: - al colpo di mano effettuato stamane da elementi del IX reparto d'assalto a S. Maria in Carpineto (0040) il .::ui risultato confermerebbe che il nemico è ancora in posto; - all'occupazione di Pergola da parte dello squadrone cavalieri del IX reparto d 'assalto. IV. - Intendo : - mantenere vivace l'esplorazione per non perdere il contatto con il nemico ove rip1egassr : - in caso di ripieg::imcnto nemico procedere per le due dire:.t.iuni di movimento con forze e modalità tali da essere sempre pronto a rintuzzare eventuali ritorni controffensivi del nemico. V. - Dispongo:
1° - Ripartizione delle foru : - colonna di destra, .11 comando del comandante dd lX reparto d'assalto. Composizione: JX reparto d'assalto - btg. <<Grado » - V gruppo someggiato (a partire dal momento in cui lascerà le attuali posizioni) - squadrone cavalieri e Ia cp. motociclisti (non appena sostituiti in Pergola da elementi del btg. « M. Granero >?)· Compito : azione sulla direttrice Fenigli - Tarugo - Monte Scatto - Monte Paganuccio; - colonna di sinistra: al comando del comandante del 4° rgt. bersaglieri. Composizione: XXIX btg. bersaglieri - btg. « Ba file » con btr. di accompagnamento - IV gruppo someggiato. La colonna si costituirà durante il movimento. Il comando sarà assunto dal comandante il 4° rgt. bersaglieri quando Cagli risulterà in nostra mano; il IV gruppo someggiato entrerà a far parte della colonna a colonna costituita. Compito: azione sulla direttrice Cantiano . Cagli - Acqualagna. Ambedue le colonne saranno alle dipendenze del Comando 2• brigata (il comando 4° bersaglieri e<l il X.X[X btg. resteranno alle mie dipendenze dirette fino alla costituzione della colonna di sinistra). Rimanenti for1.e: alle dirette dipendenze ciel Comando 2 a brigata.
2° -
Modalità esecutive.
a) L'azione verrà iniziata all'alba di domani 21 con colpi di mano su C.se Serra (m1) e Borghetto di Fenigli (0141) da parte di elementi del IX reparto d'assalto. b) In caso di favorevole riuscita o in caso che le località predette risultassero sgombre, gli elementi destinati ai colpi di mano punteranno su Fenigli in qualità <li elementi esploranti. In base al risultato dell'esplorazione, la colonna di destra inizierà il movimento, procedendo successivamente all'occupazione del costone Cupe - Fenigli. e) Occupato il costone Cupe - Fenigli, la colonna di destra cercherà il collegamento con gli dementi motociclisti e cavalieri attualmente in Pergola, che passeranno a sua disposizione e verranno impiegati per compiti esplorativi (particolarmente sulla de~tra) non appena la 5ituazione ne consentirà la sostituzione in Pergola con elementi del btg. « M. Granero ». Il btg. «Grado» serrerà, allo scopo di costituire un fianco difensivo verso ovest, per garantire la prosecuzione del movimento. a) Contemporaneamente all'inizio del movimento della colonna di destra, il btg. e< Bafìlc » invierà esplorazione su Cagli. In caso di favorevole risultato, saranno spinti su Cagli forti pattuglie e, successivamente, il battaglione. Il XXIX btg. bersaglieri inizierà, dietro mio ordine, il movimento da Cantiano su Cagli, guardandosi il fia nco sinistro. e) In caso di mancata riuscita <lei colpi di mano di cui al comma a) verranno eseguite violente azioni di fuoco su· quelli ed altri obiettivi, e, successivamente, verrà ripresa attività esplorativa tendente ad accertare consistenza ed atteggiamento del nemico. f) Qualora nella giornata di domani siano raggiunti gli obiettivi dt cui ai precedenti paragrafi, conto, nella giornata del 22, di occupare saldamente Cagli e di proseguire in direzione di Monte Paganuccio e di Acqualagna.
3° - Artiglieria: - IV gruppo someggiato; appoggio specifico al btg. « Bafìle »; successivamente assegnato alla colonna di sinistra quando questa verrà costituita; - V gruppo someggiato : appoggio specifico alla colonna di destra; suc.cessivamente assegnato a detta colonna a partire dal momento in cui il comandante di còlonna richiederà lo spostamento del gruppo; - 1/u•, Il/n °, 1V/n °, CLXVI 149j19: massa di manovra alle mie dipendenze tramite Comando artiglieria C. I. L.; Comando 2a brigata è autorizzato a richieste dirette al Comando 11° rtg. artiglieria.
4° - i.Avori. Il Comando genio C. I. L. tenga presente che sono di particolare interesse gli ltlnerari Frontone - Cupe - Fenigli, Frontone - Grumale • Cagli e Radicosa Pergola.
5° - Collegamenti. Il Comando genio C. I. L. provveda a collegare : - il comando 2 a brigata con il comando della colonna di destra telefonicamente (tramite centralino di Frontone e a mezzo radio); - il comando colonna di destra con il btg. << Grado » a mezzo ra<lio.
Il generate comandante UMBERTO Unu
Allegato 62
Segreto
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 2253 <li prot. Op.
Lì, 24 agosto 1944, ore
12.00
Oggetto: Schiernmento - Ordinamento - Direttive.
Al ComanJo
2•
b,.igata.
Al Comando 4° reggimento bersaglieri. Al Comando !X reparto d'assalto. Al Comando ~ompagnia motociclisti del 4° , gt. bers. e, per conoscenza : A l Comando artiglieria C. I. L. Al Comando g~nio C. I . L. In relazione alla nuova situazione creatasi dopo aver raggiunto gli obiettivi sul fiume Candigliano, dispongo: 1° -
Le due colonne finora in atto sono sciolte.
2° - Il Comando della 2a brigata provveda, con i 5 battaglioni a disposizione e le artiglierie organiche e di rinforzo (IV someggiato, V gru ppo controcarro):
a) ad assicurare il saldo possesso della zona Cagli - Smirra ed un 'attiva esplorazione verso nord - ovest ed ovest di tale zona per controllare il territorio fino al Fosso delle Vene e al Fosso di Valmona; b) al mantenimento delJe alture immediatamente a sud del fiume Candigliano, tra il meridiano di stazione delle Pole (894) e il meridiano oo (zero-zero), e della testa di ponte di Acqualagna eseguendo esplorazione per mantenere il contatto col nemico sulla riva sinistra del Candigliano;
e) al possesso della cima di Monte Paganuccio (alture di quota 977) per impedire che vi si possano insediare elementi nemici a scopo di osservazione ; à) al mantenimento della zona di Pergola. 3° - La compagnia motociclisti del 4° regg imento bersaglieri, alle mie dirette dipendenze, continuerà nei suoi compiti: - cli esplorazione in direzione di Acquasanta (0055); - <li collegamento tattico con gli clementi polacchi che agiscono alla sua destra . Il generale comandante UMBERTO UTILI
Allegato 63
COMANDANT LE Il CO RPS POLONAIS 24 aout 1944
Mon sù:t1r le général Umberto Utili, comandant le Corps italien de liberation Mon général, par ordrc du Haut Com1nandement de la 8ème Armée, le Corpo italiano di liberazione a été piacé, à tous points de vue, sous le commandement direct du 5ème Corps, a parti~ de 0 0 .01 heures du 25 aat2t a. c. Par cet ordre !es liens d 'organisation tactique et administr:itive, qui unissaient nos deux Corps, cessent, à mon grand regret, d'esister à la meme date. Absorbé par mcs activités résultant dc la partecipation du Corps Polonais dans !es opérations en cours, je me vois dans l'it'npossibilité de venir pcrsonellement prendrc congé de vous. En remettant ma visite pour un avenir quc j 'éspére étre proche, je me p romets de vous dire alors LOut notre apréciation de la part qu'a joué le C. I. L. sous votre commandement, en camaraderie d'armes avec le Corps polonais, en deux phases: dans !es operations du Sangro et maintenant sur le secteur de l'Adriatique. Je suis certain que personne ne se rend s micux que nous, des ùifficultés, et par la j'entend également les d ifficu ltés d'ordre purement matériel, que doit surmonter le Corps it«lien. Depuis Marrone jusqu'à Metauro j'ai suivi avec un intèret intense l'avance en combat de Votre Corps. Beau,oup de sang polonais a coulé sur le sol de votre belle Patrie; ce sang a été versé pour la réalisation des plus nobles idéa ux faisant partie d 'une civilisation, qui est notre patrimoine commun.
Veuillcz agréer Ics vocux Ics plus cordiaux des troupes sous mes ordres, avcc mes voeux personcls, pour le bonhcur du peuple italico et cn particulier pour votre Corps, auquel nous souhaition pour qui il puissc, ap,ès un repos bicn mérité, recevoir tout cet t quipemcnt technique cl materiel, qui lui per· mettera de devenir le noyaux dc la future Armée italienne. Pour vous, mon général, je joins l'assurancc de mon respect de soldat et de ma très sincère amitié. Cén.
ANDF.RS
Allegato 64
Personale
DAL TEN. GEN. OLIVER LEESE, COMANDANTE
s• ARMATA 24 agosto 1944
OL!708
Mio caro generale Utili,
ho il piacere: di mandarvi i miei migliori auguri per i vostri successi nelle prossime: operazioni. So che il generai~ Kcightley sta impiegando il Corpo per un compito di responsabilità sul nostro fianco sinistro. Il C. I. L. garantir:i uno schermo al 5° Corpo mentre si sta raggruppando per l'attacco e adempirà anche ad un importante compito nel proteggere l'area dei cannoni. Come voi sapete, io do un grande valore ai servizi del C. I. L. ed ho fiducia che il C. I. L . adempierà :il suo importante compito con il più alto rendimemo. Con i miei buoni auguri a voi e al C. I. L . Le migliori fo rtune a tutti voi. Sinceramente, vostro OLI VER LEESE
Allegato é5
Segretissimo · llrgetJte
DISPOSITIVO DI OPERAZIONE N . 15 DELLA 4• DIVISIONE INDIANA
25 agosto 1944 Al signor comandante Gruppo C. I. L. 1. • Sono assai lieto di poter informarLa che Lei e il suo Gruppo siete d 'ora innanzi sotto il mio comando per quanto riguarda le operazioni, e agirete
perciò secondo i miei ordini e pure in stretta collaborazione con le truppe di questa Divisione. · 2. - I reparti di questa divisione, a partire dall'alba del 25 agosto, saranno dislocati come segue: a) da Frontone si porteranno verso M. Paganuccio (9950) dal sud con lo scopo di attaccare M. della Cesana al più presto. I suoi dementi su M. Paganuccio resteranno quindi sul posto, e continueranno a tenere le posizioni, permettendo cosl alle mie truppe di proseguire; b) nella zona Cantiano- Cagli -Acqualagna - M. Pietralata (9li53), con lo scopo di occupare quest'ultimo. Nel momento che saranno riusciti, La prego d'inviare un suo battaglione per assumere la posizione. Nel caso che le sue truppe abbiano già preso M. Pietralata prima dell'arrivo delle truppe inglesi, esse potranno rimanervi, mentre le truppe inglesi continueranno nell'avanzata; e) altre truppe inglesi occuperanno M. Petrano (8837) e Pianello (8357). Invieranno pure delle pattuglie nella zona di C. della Mandraccia (8438) per proteggere la strada Pianello - Cagli dall'ovest. 3. - Il suo compito sarà quello di combattere sul mio fianco sinistro (all'ovest) e di proteggerlo. Perciò, durante il 25 agosto, La prego di concentrare verso l'ovest quei reparti del suo Gruppo che non occorrono per l'occupazione di M. Paganuccio e M. Pietralata. Vi porterete verso l'ovest e verso il nord al più presto possibile in direzione approssimativa della strada Staz. delle Pole (8948)-S. Bartolo (8551)-la zona elevata di P. 631 (8657). Mantenendo quest'ultimo con le minime forze, libererete quindi Urbino. Sarà pure nec.cssaric; che Lei stabilisca un battaglione su M. di Montiego (9o46); tenendolo colà fino a ulteriori dispositivi, per proteggere il nostrn fianco sinistro. 4. - Disimpegnerò quei reparti del suo Gruppo che rimarranno in occupazione di M. Paganuccio e M. Pietralata, non appena la situazione lo permetterà. Il suo intero Gruppo potrà partecipare alle operazioni che ho ordinato. 5. - Tutte le informazioni e rapporti dovranno essere inviati al mio Co mando, invece che al POLCORPS, con etfetto dal momento di ricezione di questo dispositivo. La prego di rassicurarsi che i rapp<>rti della situazione arrivino ogni mattina e ogni sera e che ognj informazione importante venga inoltrata appena ricevuta; ufficiali di collegamento di questo Comando vi visiteranno spesso e Le invierò un apparecchio di radio-telefonia nella serata di 25 agosto. 6. - Il suo trasporto può usufruirsi della S. S. N. 3, (ossia l'asse di questa Divisione), con la condizione che debito preavviso venga dato al mio Comando. 7. - Di nuovo La saluto, partecipando l'unico dovere, ossia quello di eliminare i tedeschi.
Maj. grn. comd.
Allegato 66
CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE STATO MAcc 10JtE - UFFICIO OPEMZ1om
N.
2272
prot. Op.
P. M. 155, lì 25 agosto 1944
Oggetto : Operazioni.
Al sign01· comandante della 4~ divisione indiana. 1~ - Ringrazio della comunicazione ricevuta stamane a mezzo del tenente Baumann e porgo il devoto saluto mio e delle mie truppe.
Giudico la situazione sul mio front.e attuale nel modo seguente : - fino a questo momento il nemico è organicamente schierato sulla riva sinistra del Candigliano con mitragliatrici, con mortai e con artiglieria; esercita un~ pressione di fuoco abbastanza intensa e nella notte, sia sul 24 che -sul 25, ha esercitato an(he una pressione di truppe sulla testa di ponte di Acqualagna; - nostri tentativi di affermarci al di là del fiume, più ad oriente di Acqualagna, sono stati respinti; - sulle alture fra Candigliano e fiume Bosso il nemico mantiene una sorveglianza mobile e fissa e dispone anche di artiglierie che disturbano il mio fianco sinistro. 2° -
3° - A meno che il nemico non si sganci volontariamente, ritengo che, per avanzare verse nord e nord-ovest, occorre montare un'operazione offensiva con asse Acqualagna - Monte d ' Arcdlo (9150) e Castel di Drago (9449) - Pelingo (9451). A tal fine è necessario avvicinare le artiglierie -sormontando gravi ditficoltà di comunicazioni. Quanto alle truppe di fanteria ritengo doveroso far presente che i miei battaglioni - che sono ininterrottamente in linea da mesi, cd a cui era stata assicurata la sostituzione dopo l'operazione di Cagli - Pergola, poi prolungatasi fino ad Acqualagna e Montt Paganuccio - sono assai affaticati . .
4° - Per quanto riflette l'occupazione di M. Pietralata, di cui il tenente Baumann mi ha parlato verbalmente, esprimo l'opinione che sia molto oneroso tentarla per azione diretta; più oneroso ancora mantenerla isolatamente, e che convenga invece realizzarla per aggiramentQ con l'opcraz~one di cui al cap<>vcrso 2°. 5° - Sposterò la massa delle mie truppe sull'asse di Stazione di Cagli - Stazione di Pole ccc., non appena sostituite sulle attuali posizioni che non ritengo prudente abbandonare fino a quando permane la situazione nemica in atto. Faccio comunque presente che giudico non facile l'assolvimento del compito sia perchè, progredendo, verrò a trovarmi, oltre che di fronte anche sul fianco, la ma~ della 5• divisione da montagna, non altrimenti impegnata;
33° sia perchè non dispongo di salmerie sufficienti a difetto di strade utilizzabili; sia perchè per la stessa ragione mi sarà molto difficile farmi seguire dalle artiglierie; sia infine per lo stato generale di stanchezza delle truppe, a cui sopra ho accennato. Il generale comandante UMBERTO
Unu Allegato f.7
Mercoledì 30 agosto, ore
19.00
Caro generale Utili, sono venuto qui oggi ed ho ispezionato e parlato a 3 gruppi dei suoi soldati. Essi sono dei bei tipi di soldati e s1 presentano bene particolarmente in considerazione di tutte le difficoltà. Avevo intenzione di venir domani a v1s1tare Lei e il resto del C. I. L. Vedo però che Ella si è spostata molto in avanti e<l è ancora in combattimento. Non desidero causare maggiori distu rbi alle truppe combattenti: perciò non verrò da Lei domani e tornerò a Roma. Mando il mio uffic iale. di collegamento (maggiore Gelardi) a trovarLa ed a spiegarLe le nostre: inlc112ioni nei riguardi dell'avvenire del C. I. L.. Le mando a suo mezzo copia delle parole indirizzate alle Sue truppe e Le sarò grato se Ella vorrà comunicarLe alle Sue truppe avanzate quando Le sarà possibile. La vedrò ron molto piacere q uando il C. I. L. sarà ritirato per riposo e riorganizzazione. Sinceramente, Suo Maggior generale WNGLF.Y BRO\VNING
Sottocommissione Esercita Alleg~to 6!
P. M. 155, 24 settembre 1944
CORPO ITALIANO DI LIRERAZIONE ORDINE DEL GIORNO N.
43
Sotto la data di oggi, 24 settembre, il C . I. L. si scioglie per neces1tltà superiori. Non si scioglie nè, credo, si scioglierà mai nei nostri cuori il patrimonio comune delle vicende nobili e dure che abbiamo vissute insieme e della giustificata fierezza per que~te vicende che hanno un valore storico per il nostro Paese.
331 lo sono certo .:be tutti: noi che appanenemmo al C. I. L. ci riconosceremo sempre fratelli e ci tenderemo sempre la mano incontrandoci, comunque la sorte materiale di ognun-0 possa essere nel futuro diversa e diverso il cammino, spirituale dì ognuno. E con ciò la nostra solidarietà istinùva e disinteressata sarà cemento per la vita civile della Patria, come il comune ideale di renderla libera a prezzo dd nostro sangue è stato cemento per la sua rinascita militare. Sciogliendosi, il C. I. L. darà vita a due nuove grandi unità : 12 cc Legnano 1> e la « Folgore » . Il nostro augurio e 11 nostro impegno deve essere quello che esse risultino le più compatte, le più ardenti, le più salde al servizio della Patria come discende naturalmente dal loro diritto di primogenitura. E a questo scopo ogni .sacrificio personale e collettivo impostoci dalle ferree necessità di un nuovo ordinamento deve sembrarci lieve, anche se lo sentiamo doloroso. Poichè usciamo tutti da un 'unica maui.:e che è il C . I. L., le piccole fiamme ideali dei minori reparù che si scblgono o si trasfo rmano non si spegneranno certamente ma si fonderanno e si riassumeranno nella fiamma più grande e più vivida ddle due Divisioni che ne nascono. Quanto a coloro che si allontanano da noi unicamente perchè nei nuovi organici non c'è posto per tutù, se restituiti alla vita civile vi diffonderanno la conoscenza e l'amore per le gesta compiute, se immessi in altre Di visioni vi porteranno il lievito di una recente esperienza di guerra, combattuta con uno spirito nuovo, quello che sale come una offerta dalle ceneri <lei nostri focolari distrutti. Questo è l'ultimo ordine del giorno del C. I. L. Siano perciò in esso consacrati il mio affetto e la mia gratitudine di Comandante per l'eroica «Nembo », per l'impetuoso reggimento « San Marco », per i gruppi IV e V someggiati, e CLXVI, impàvidi e tenaci, da cui definitivamente mi separo. In alto i cuori di tutti! Nella certezza che aprendo un proprio ciclo nuovo, << Legnano ,, e << Folgore » saranno sempre e parimenti degne del comune ciclo antico. Il generale comandante UM11ERTO UTILI
INDICI
INDICE DEL TESTO Pa&'ina
5
CAPO I Situazione iniziale del Corpo italiano di liberazione • Impiego con le unità britanniche . Studi e progetti per un nuovo ordinamento Spostamenti e arrivo di nuovi reparti Notizie sul nemico Attività di pattuglie e colpi di mano . CA'PO
7 I I
16 20 22
II
Prodromi dell'offensiva generale alleata Primi orientamenti operativi ndla zona delle Mainarde Gli ordini per l'avanzata Il terreno d'azione . Avanzata sino a S. Biagio Saracinisco - Occupazione di Monte Maré, Colle dcli' Altare, Colle Porcazzcte, Balro della Cicogna e Monte Cavallo (27 maggio 1944) . Occupazione di Picinisco e di Monte Mattone (28 maggio) Avanzata su Opi • Le azioni di Madonna di Canneto e di Monte Irto - Monte Petroso (29-30 maggio) . Fine del ciclo operativo nella zona delle Mainarde
27 32 35 42
44 49
52 58
CAPO III Nuovo ordinamento del C. I. L. e le condizioni di spirito delle truppe Nel settore adriatico Notizie sul nemico Orientamenti operativi Avanzata sino al fiume Pescara (8 - 11 giugno). Liberazione di Otsogna, Ari, Chieti, Bucchianico, Guardiagrele e altre località Disposizioni per la ripresa del movimento oltre il fiume Pescara .
6o 62
(,s 6] 68 74
Pagina CAPO
IV
Operazioni di rastrellamento - Liberazione de L'Aquila e di Teramo (13 e 15 giugno) Impiego col Il Corpc Polacco - Liberazione di Ascoli P. (18 giugno) Progetto di aviolancio di un battaglione paracadutisti Avanzata verso nord e le azioni sul fiume Chienti - Liberazione di Macerata e Tolentino (30 giugno) . L'azione sul torrente Fiumicello e l'avanzata su Filottrano Operazioni preliminari e attacco su Filottrano (6-7-8 e 9 luglio) CAPO
86
97 104
IIS
119 122 124
1 33 137
VI
Il terreno di manovra Avanzata verso il fiume Misa L'azione di Vaccarile (27 - 28 luglio) Ampliamento del settore d'azione Avanzata oltre il fiume Misa Avanzata sul fiume Cesano e libçrazione di Corinaldo (10 agosto) e Castelleone di Sua sa ( 11 agosto) · Reazioni tedesche a Castelleone di Suasa e a Loretello CAPO
86
V
Sulle posizioni del fiume Musone Varianti nello schieramento - Liberazione di Cingoli (13 luglio) Movimento di reparti e attività di pattuglie Il forzamento del Musone e la manovra di S. Maria Nuova Avanzata sul fiume Esino - Liberazione di lesi (20 luglio) Spostamenti vari e momentaneo atteggiamento difensivo CAPO
79 82
147 148
150 151
16o
168
VII
Cambiamento di settore fra Sassoferrato e Gubbio . Movimenti e trasferimenti di unità - Riduzione della forza operante del C. I. L. . Ripresa offensiva · Liberazione di Pergola (20 agosto) . Avanzat'l sino al fiume Candigliano • Liberazione di Cagli (22 agosto) e di Acqualagna (23 agosto} Cambiamento nella dipendenza d'impiego . Avanzata sul Metauro - Liberazione di Urbino (28 agosto). di Urbania (29 agosto) e di Peglio (30 agosto) Trasferimento in zona arretrata e scioglimento del C. I. L. Perdite del C. I. L. Conclusione
176 181
185 186
193 194 198 200
201
INDICE DEGLI ALLEGATI
Pagina
Promemoria n. tu:22 Op. del 5 aprile 1944 del Comando Supremo circa ordinaruentc del C. I. L. - Copia del riassunto delle quesùoni trattate nella conferenza del 23 aprile 1944 dal Capo di S. M . dell'Esercito italiano e dal Capo della Sottocommissione alleata di controllo - Lettera n. 3161 Onl. del 29 aprile 1944 dello S. M. R. E. relativa ad alcune precisazioni del Capo della Sottocommissione alleata di oontrollo - Fonogramma Nr. SD/722 del 16 maggio 1944 della Sottocommissione alleata di controllo sull'impiego della divisione « Nembo >) - Fonogramma n. 5328 Op. del 17 maggio 1944 dello S. M. R. E. sull'impiego della divisione ,< Ncmho >> - Fonogramma 11. 5€,82 Op. del 26 maggio 1944 dello S. M. R. E. sulla dipendem.a della division{' <<Nembo >> - Lettera n. 0033 del 4 giugno 1944 dello S. M. R. E . sulle dipendenze del C. I. L. - Copia delle istruzioni operative n . 32 del romando X Corpo britannico - Lettera n. 91 1 Op. del 28 apnlc 1944 del comando fanteria C. I. L. sulle modificazioni alla ripartizione settoriale ed allo schieramento - Copia delle istruzioni operative n. 35 del 17 maggio 1944 del X Corpo britannico - Copia delle istruzioni operaùvc n . 36 del 19 maggio 1944 del X Corpo britannico • Lettera n. 02746 del 1° maggio 1944 del comando FF. AA. della Campania sulla guerra batterica · Lettera n . u44 Op. del 15 maggio 1944 del comando C. l. L. circa azione offensiva per il possesso dell'alta Valle Venafrana - Lettera n. 1451 Op. Jel 21 maggio 1944 del vice comando C. I. L. su alcune perdisposizioni di carattere logistico
1. -
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Pagina
15. - Lettera n. 1272 Op. del 24 maggio 1944 del comando C. I. L. sulla operazione « Chianti ~> 16. - Lettera n. 15:;.3 Op. del 25 maggio 1944 del vice comando C. I. L. sulla operazione « Chianti » 17. - Lettera n. 880 Op. del 26 maggio 1944 del comando n° reggimento artiglieria sulla operazione « Chianti » 18. - Relazione in data 3 giugno 1944 del comandante battaglion<' alpini « Piemonte 1i sulle operazioni del 29 e 30 maggio 1944 19. - Lettera in data 30 maggio 1944 del comandante dell'8• armata britannica al comandante del C. I. L. 20. - Lettera in data 1° giugno 1944 del comandante del X Corpo britannico al comandante dc} C. I. L. . 21. - Lettera n. 404 Ord. del 16 giugno 1944 del comando C. I. L. sull 'ordinamento del C. 1. L. . 22 . - Lettera n. 1656 Op. del1'8 giugno 1944 del comando I brigata relativa all'avanzata verso il F. Pescara 23. - Lenera n. 1678 Op. dell'n giugno 1944 del comando I brigata circa sistemazione sul F. Pescara ::1,4. - Lettera n. 1518 Op. del 16 giugno 1944 del comando C. I. L. relativa alla marcia verso nord e ovest . 25. - Lettera n. 1524 Op. del 16 giugno 1944 del comando C. I. L. sulla marcia verso nord e ovest 26. - Copia del foglio relativo alle \{ intenzioni operative n. 1 n del II Corpo polacco 27. - Lettera n. 1548 Op. del 18 giugno 1944 deì comando C. I. L. sulla m~iaft~n~ 28. - Lettera n. 1552 Op. del 19 giugno 1944 del comando C. I. L. relativa allo spostamento divisione {< Nembo » 29. - Lettera n . 417 Op. del 19 giugno 1944 dello S.M.R.E. sull'aviolancio di un battaglione d ivisioue «Nembo » in territorio occupato; impiegu btg. 11 Duca d'Aosta >> 30. - Lettera n. 1569 Op. del '21 giugno 1944 del comando C. I. L. sull'aviolancio di un battaglione « Nembo » 31. - Lettera n. 1590 Op. del 23 giugno 1944 del comando C. I. L. sull'avanzata verso nord . p. - Lettera n. 1668 Op. del 29 giugno 1944 del comando C. J. L. relativo all'attacco su Macerata 33. - Fonogramma n. 1674 Op. del comando tattico C. I. L. per concentramento forze e occupazione Tolentino 34. - Fonogramma n. 1675 Op. del comando tattico C. I. L. per collegamento con unità inglesi e concentramento I brigata . 35. - Lettera n . 1<i9<> Op. del 3 luglio 1944 del comando C. I. L. sulla radunata delle forze .
226 231 236 240 249
250 250 253 256 258 26o
261 ~
26.\ 266 266 268 271
273 274 274
339 Pqina
36. - Lettera n. 1461 Op. del 6 luglio 1944 del comando li Corpo polacco circa attacco su Filottrano 37. - Lettera n. 1105 Op. del 7 luglio 1944 del comando 11° reggimenti> artiglieria sull'azione di Filottrano . 38. - Relazione del comandante del C. I. L. sull'operazione di Filottrano (8- 9 luglio 1944) 39. - Lettera n. 1973 Op. del 9 luglio 1944 del comando J brigata circa schieramento a sud d1 Filottrano - Montecassiano 40. - Lettera in data 11 luglio 1944 del comandante dell'8• armata Lritannica al comandante del C. I. L. 41. - Lettera n. 1779 Op. del 10 luglio 1944 del comando C. I. L . circa schieramento difensivo sulla linea del F. Musone . 42. - Lettera n. 1794 Op. del 12 luglio 1944 del comando C. I. L . sul rasuellamento ddla riva destra del F . Musone . 43. - Fonogramma n. 18r8 Op. del 13 luglio 1944 del comando tattico C. I. L. su occupazione Cingoli e Colle Cardinali 44. - Lettera n. 18oo Op. del 13 luglio 1944 del comando C. I. L. circa alcune modifiche allo schieramento . 45. - Lettera n. 1842 Op. del 16 luglio 1944 del comando C. I. L. relativa alle operazioni ml F. Musone . 46. - Lettera n. 2759 Sen. del 16 luglio 1944 del comando C. I. L. sulla organizzazione e funzionamento dei servizi 47. - Fonogramma n. 2129 Op. del 18 luglio 1944 del comando I brigata per avanzata su S. Maria Nuova 48. - Copia di un ordine emanato in data 22 luglio 1944 dal comando II Corpo polacco 49. - Lettc-ra n. 1905 Op. del 24 luglio 1944 del comando C. I. L. sulla organizzazione a difesa di Belvedere Ostrense . 50. - Lettera n. 1932 Op. del 25 luglio 1944 del comando C. I. L. relativa allo schieramento sulle posizioni di Belvedere Ostrense -q. 245 M. Schiavo . 51. • Fonogramma n. r947 Op. del comando tattico C. I. L. per ripresa avanzata 52. - Lettera n. 1997 Op. del 30 luglio 1944 del comando C. I. L. sullo schieramento fra Montecarotto e Belvedere 53. - Lettera n. 2058 Op. del .4 agosto 1944 del comando C. I. L. sull'avanzata oltre il F. Misa . 54. - Lettera n. 2076 Op. del 6 ago~to 1944 del comando C. I. L. circa schieramento difensivo sulla destra del F. Nepnla . 55. - Lettera n. 2079 Op. del 7 agosto 1944 del comando C. I. L. per precisazioni circa schieramento difensivo sulla destra del F. Nepola 56. - Lettera n. 28g Op. del 14 agosto 1944 del comando Il brigata circa schieramento nel settore Gubbio - Sassoferrato
276 277 279 282 283 284 287 2Bg 290 291 293 2g6 298 299
301 304 305 3o6 308 310 312
Pagina
57. - Lettera n. 297 Op. <lei 16 agosto 1944 del comando II brigata circa prime azioni da svolgere nel nuovo settore 58. - Lettera n. 2780 Op. del 16 agosto 1944 del comando I brigata sullo schieramento nel settore Scheggia - fron tont 59. - Lettera n. 2196 Op. del 17 agosto 1944 del comando C. J. L. sul riordinamento del C. I. L. . 60 . - Lettera n. 2215 Op. del 20 agosto 1944 del comando C. I. L. per l'avanzata 61. - Lettera n. 2218 Op. del 20 agosto 1944 del coman<lo C. I. L. circa istruzioni operative in caso <li ripiegamento nemico . 62. - Lettera n. 2253 Op. del 24 agosto 1944 del comando C. L L. circa scbieramento a su<l del F . Candigliano 63. - Lettera n. 284/ADC del 24 agosto 1944 del ;;omamlante del Il Corpo polacco al comanda nte del C. I. L. 64 . ,_ Lettera n. OL /708 del 24 agosto r944 del comandante dell'8a :irmata britannica al con~a ndante del C. I. L. 65. - Copia del « dispositivo di operazione 11 . 15 )> del 25 agosto 1944 del comando 4& divisione indiana 66. · Lettera n. 2272 Op. del 25 agosto 1944 del com:rndante del C. I. L. al comandante della 4a divisione indiana . 67. - Lettern in data 30 ago•to 1944 del gen. Browning della Sottocommissione alleat'l di controllo al comandante del C. i. L. fi8. - Ordine del giorno del comandante dei C. I. L. in data 24 settembre 1944 .
315
321 322 325 326
327 327 329 330 331
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INDICE DEGLI SCHIZZI
l'1gina
Schieramento iniziale del C. I. L. (18 aprile 1944) 2. - Linee difensive tedesche 3. - Zona delle Mainarde - M . Cavallo - M. Mattone 4. - Operazioni del C. 1. L. il 27 maggio 1944 5. - Operazioni del C. l. L. il 28 - 29 - 30 maggio 1944 6. - Schieramento iniziale del C. 1. L. nel settore adriatico (3 - 7 giugno 1944) 63 7. - Avanzata del C. L L. (8 giugno 1944) . fig 8. - Schieramento del C. I. L. a cavallo del F. Pescara ( 12 giugno 1944) 77 9. - Operazioni del gruppo tattico « Nembo » sul T. Fiumicello (2 - 3 - 4 luglio 1944) . 99 rn. - Le azioni del C. I. L. su Filottrano (6-9 luglio 1944) 105 1,. - Schieramento del C. I. L. nella zona di Filottrano (9-10 luglio 1944) III 1 2 . - Schieramento del C. I. L. a sud del F. 'Musone (_ 12 luglio 1944) 117 I 3. - C . l. L.: forzamento del Musone e la m:i.novra di S. Maria Nuova (17 - 18 luglio 1944) 14. - Schieramento del C. I. L. a cavallo del F. Esino (22 luglio 1944) 1 5. - Schieramento del C. I. L. a nord- ovest di lesi (26 luglio 1944) 16. - Schieramento del C. I. L. tra il F. Esino e il F. Misa (31 luglio 1944) 17. - Schieramento del C. I. L. a sud del F. Nevola - Fosso delle Ripe (8 agosto 1944) . 18. - Schieramento dei C.l.L. sulla desrra del F. O!sano (rz agosto 1944) 19. - Schieramento dei reparti del C. I. L. nel settore Sassoferrato - Gubbio (19 agosto 1944) . 20. - Schieramento dei reparti del C. I. L. a sud del F. Candigliano (24 agosto 1944) . 21. - Schieramento del C. I. L. a cavallo del F. Candigliano (27 agosto 1944) e direttrici d'avanzata 195 22. · L'avanzata del C. I. L. (maggio - agosto 1944) . 200-201 1. -
INDICB DBLLK ILLUSTRAZIONI
.......
Artiglieria in· azione nella zona di Castelnuovo . Rifornimenti attravc:no Valle di MczS11, • Una veduta di Monte Marrone • Mitragliai in azione ndla zona di Monte Cavallo
Valle di Cannet.o •
Filottrano
n
COIIOne
. . »'ZJ '»-'Z/
»r,
51-59 ~
110-111
dell'Imbrecciata
Pezzo d'artiglieria del C. I. L trainato a braccia
110-111 110-111