IL PRIMO ESERCITO ITALIANO NELLA CORRISPONDENZA DEL GEN. GIUSEPPE LECHI 1799-1804

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO
IL PRIMO ESERCITO ITALIANO NELLA CORRISPONDENZA DEL GENERALE GIUSEPPE LECHI 1799-1804 Repertorio iconografico a cura di Bernardo Falc oni Roma 2010
LUCIANO FAVERZANI

Ringraziamenti

Un particolare ringraziamento va all'Ing. Piero Lechi, per la gra nd e disponibilittà dimostrata e per l ' amore che da sempre profonde nella custodia e nello studio delle carte di famiglia

Si ringraziano inoltre i collezionisti privati, i reponsabili e i collaboratori delle collezioni pubbliche per aver consentito la riproduzione delle opere qui pubblicate.

Adro (Brescia), Comune Bergamo , Pinacoteca dell'Accademia Carrara. Brescia , Civici Musei d'Arte e Storia F.A.I., Fondo per l'Ambiente Itali ano, Castello di Masino, Caravino Milano, Accademia di Belle Arti di Brera Milano , Civica raccolta delle Stampe " Achille Bertarelli" Milano , Museo del Risorgimento Milano, Villa Belgiojoso Bonaparte , Galleria d'Arte Moderna Napoli, Museo di San Martino Nizza , Musée Masséna Pro vidence (Rhode Island), Brown University Library the Anne S.K. Brown Military Collection Roma, Museo Napoleonico Torino, Civica Galleria d'Atte Moderna e Contemporanea Tre nto, Museo stodco del Trentino Treviso, Museo Civico Luigi Bailo

Carola Agliardi , Alessia Al berti, Alberi ca Attolico Trivulzio, Andrea B'ellieni, Virginia Bettone, Roberto Bos i, Marina Botter i, Alessio Bravi, Car la Brunello, Maria Carini, Stefano Ciccolini, Laura De Luca , Fr ancesco Delpozzo , Mass imo Fiorentino, Maria Fratelli, Folco Gallarati Scotti , Ludovico Gallarati Scotti, Giulia Gorgone, Robetto Guerri, Peter Hanington, Maria Iacovelli, Danilo Oscar Lancini, Alessandro Lechi, Faustino Lechi, Francesco Lechi, Gio vanni Lechi , Gio va nni Battista Lechi , Luigi Lechi, Paolo Lecbi , Lucetta Levi Momigliano , Emilio Lippi , Rosanna Maggio Serra, Patrizia Marchesoni , Cristina Marconi Archinto, Isab ella Marelli , Maria Stefania Matti, Fernando Mazzocca, Bernd Pappe, Umberto Perini , Marco Pupillo, Emiliano Orsini, Filippo Orsini, Roberto Pancheri, Rita Pastore Ili , Antonia Rizzi, Maria Cristina Rodeschini Galati, Eleonora Ros si, Sandrino Schiffini, Antonio Spada, Rena ta Stradiotti, Lieselotte e Ernest Tansey, Valerio Terraroli, Giovanni Yalagussa, Carlo Zani, Paola Zatti, Rosa Zilioli, Anna Maria Zuccotti

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Presentazione

Il testo che l'Ufficio Storico ha il privilegio di presentare è uno dei più interessanti inediti mai pubblicati, trattandosi delle vere e proprie radici di quello che possiamo definire il primo esercito "italiano", quello della Repubblica C is alpina, divenuta nel 1802 Repubblica Italiana.

Dis trutto l'Esercito Cisalpino dall'offensiva austro-russa del1799 , i suoi superstiti riparano in Francia insieme ai resti delle forze francesi e agli esponenti politici più in vista della Cisalpina.

L'atto costitutivo della "Legione Italica", la legge francese del 22 fruttidoro dell'anno 8° della Repubblica, è il seme da cu i scaturiscono i germogli che si svilupperanno prima nell'arbusto della Legione Ttalica, che combatterà valorosamente con Napoleone nella campagna del1800, risolta a Marengo, poi nel frondoso albero dell ' Esercito Italico, le cui unità si copriranno di gloria su tutti i campi di battaglia dell'Età Napoleonica , da Austerlitz a Wagram, dalla Spagna alla Polonia, da Smolensk a Lip sia, costellando la loro strada di fatti d ' arme gloriosi e sanguinosi, il cui retaggio verrà simbolicamente trasmesso nel 1848 all'Annata Sarda , quando il generale Teodoro Lechi consegnerà a Carlo Albetto le aquile della Guardia Reale It aliana .

Qui assistiamo giorno per giorno, quasi ora per ora, allo sviluppo della Legione Italica, attraverso la cmTispondenza riservata del suo coma nd ante, il conte Giuseppe Lechi , alla nascita dell'Esercito Italiano e alla s ua vita quotidiana , operativa o meno, giunge nd o alla vigilia della trasformazione della Repubblica in Regno d'Italia , essendo l'ultimo documento del novembre 1804.

È u na raccolta di documenti unica, sconosciuta, che ci è giunta grazie alla gelosa cura dei conti Lechi e che, conedata da un ottimo apparato critico e iconografico, aggiunge un nu ovo ed importante tassello a] variegato mosaico della storia militare nazionale.

IL CAPO DELL'U FFICIO STORICO Col. Antonino ZARCONE

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Le lettere e le relazioni del Generale Giuseppe Lechi , scritte , secondo i casi in lingua francese o in italiano, presenti nel copialettere conservato neli ' Archivio della f amiglia dei conti Lechi , cos titui scono una mole preziosa e imponente di scritti , ben 571, tutti progressivamente numerati a margine, e vanno dal23 vendemmiaio dell'anno 8° (15 ottobre 1799) al5 novembre 1804.

I destinatari dei documenti sono vari e alti esponent i del mondo militare , politico del tempo , ha i quali , con un più elevato numero di missive , qui posti in ordine alfabetico, troviamo il Generale Loui sAlexandre Berthier , il Bonaparte (da primo console a imperatore), il Generale Gui ll aume Marie -Anne Brune , il Generale Étienne Jacques Joseph Macdonald , il Generale André Masséna, Francesco Melzi d'Eri! , vicepresidente della Repubblica italiana, il Luogotenete Generale Claude Ignace François Michaud, il Ministro della Guerra in carica, il Luogotenente Generale Bon Adriede Moncey , Joachim Murat, il Generale Nicolas Charles Oudinot, il Ministro plenipotenziario Claude-Louis Pétiet, il Generale Luigi Peyri, il Generale Laurent Gouvion de Saint Cyr, il Generale Pietro Teuliè. L' autore , il conte Giuseppe Lechi , nato all'Aspes, vicino a Brescia nel 1766 , Generale di Brigata nel 1799, di Divisione nel 1800, era stato animatore della rivoluzione bresciana del 1797 e con i fratelli Giacomo, Angelo , Bernardino, Teodoro firmò la sera del 17 marzo di quell'anno il giuramento formulato dai patrioti bresciani dì vivere liberi o morire e la mattina successiva dichiarò eg li stesso al Provveditore veneziano Francesco Battagia la caduta del Governo Veneto a Brescia e proclamò la Repubblica Bresciana, di cui fu organizzatore e comandante delle forze militari.

La Repubblica durò circa otto mesi , fino a confluire, nel novembre 1797, nella Repubblica Cisalpina. Queste lettere e questi documenti scaturiscono da anni particolarme nte ricchi di eventi, di natura s ia militare che politica, dei quali il generale Lechi fu sempre un protagonista e intensi e in calzanti sono i fatti storici in cui essi si collocano: l ' incarico a lui conferito dallo stesso Bonaparte della formazione e del comando della Legione ltalica nel 1799, in Francia, da costituirsi con gli esuli provenienti dalle varie regioni italiane , il valoroso impegno militare di essa nel! 'ambito della seconda campagna del Bonaparte in Italia, la vittoria di Varallo (lettera numero 33) ove il 28 maggio 1800 la Legione sconfisse gli austriaci all'ordine de l principe di Rohan, ben quindici giorni prima della battagl ia di Marengo del 14 giugno , quindi il passaggio del Ticino a Sesto Calende e, attraverso Como , Lecco , Bergamo, l'arrivo a Brescia, patria del generale Leèhi, il 10 giugno (sempre pr im a di Marengo), le operazioni nelle valli , dalla Val Sabbia, alla Val Camonica, alla Valtellina, la trasformazione della Legione lta lica in Divisione Italiana (lettera numero 138), l'attraversamento del ponte sull'Adige a Trento, con l'entrata nell'importante città il 6-7 gennaio 180 l (lettere num ero l 69 -170 ), lo stanziamento a Milano del generale Lechi , al comando delle truppe a nord del Po, fino alla primavera del 1803. L'ultima lettera dalla capitale della Repubblica Italiana, al Ministro della Guerra, è in data primo maggio (lettera numero 343) , alla quale immediatamente succede quella al Vice Presidente della Repubblica, Francesco Melzi d'Eril , da Rimini, in data lO maggio 1803 (lettera numero 344) . Ed ecco così iniziare la campagna nel meridione d'Italia . Il 18 giugno 1803, da Ancona, una let tera "a Bonaparte Primo Console e Presidente" reca l'intestazione "La Divisione Italiana, e Polacca, comandata dal genera le Lechi formante parte del Corpo d'Armata staz ionato nel Regno di Napoli" (lettera numero 369). Le lettere del periodo pugliese vanno da quella di Barletta al Generale Luigi Peyr i (lette r a numero 376) a quelle inviate da Bari, da Lecce, da Monopoli, ali 'ultima da Mola di Bari, del 5 novembre 1804 (lettera numero 571) , indirizzata al Luogotenente Generale Comandante l'Armata Laurent Gouvion de Saint Cyr.

Gli entusiasmi e gli ideali unitaristici e nazionali maturati nell'esperienza della Repubblica bresciana s i manifestano chiaramen te nelle lettere inerenti a ll a nascita e all'organizzazione della Legione Italica, costituita a norma della legge del 22 fruttidoro d eli' anno 8° (9 settembre 1799) insieme alla

Premessa
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determinazione posta subito dal generale Lechi nell'immane opera di raccolta e di coordinazione dei molti esuli, dispersi in tena straniera Per una maggior conoscenza dei tempi e per meglio illuminare la figura del Lechi, non possiamo non citare alcuni passi di quelle lettere , iniziando dall'appello "Agli italiani" che annunciava la costituzione della Legione: "Il Corpo Legislativo della repubblìca Francese colla Legge 22 fruttidoro ha determinato che di tutti li Repubblicani d'Italia rifugiati in Francia sia organizzata una Legione Itali ca, la quale dovesse conconere agli sforzi dell ' Armata Francese nel render la Patria loro Libera dal Giogo de' Barbari e di Tiranni[ ] Italiani! [ ]Voi, che avete provato tutto l'orrore del dispotismo de' Barbari e della Vendetta[ ] Voi[ ] oserete ora mostrarvi poco so ll eciti di riunirvi sotto le Band iere de ll a libertà italica? [ ... ] Sarà questo il primo saggio che assicuri la Repubblica Francese della disposizione che hanno i differenti popoli dell'Italia ad affratellarsi, ad unirsi fra loro". (lettera numero 2) Le espressioni come "Patria libera", "Giogo dei Barbari", "Tiranni", "Dispotismo", "Bandiere della Libertà italica" preludono apertamente al clima caratteristico dell'età risorgimentale, così come !"'affratellars i" e !"unirsi" dei popoli dei diversi stati d'Italia. Nella lettera numero 13 , rivolta "Ai Militari italiani" si legge : "Amici! Il momento sospirato è vicino. Il Governo Francese mi ha dato l'onorevole incarico di organizzare e comandare la Legione Italica [ ... ]Cesseranno le comuni miserie, e potremo ben presto affrontare i Nemici della Libertà, batterci con gli Invasori d 'Italia, e mostrarci degni d'esser liberi , ed italiani ". E significativamente il Lechi parla nella lettera numero 19 di Cisalpini, Romani, Napolitani, Piemontesi e Toscani Anche molto importante è lo scritto numero 35 rivolto al Popolo Italiano: "Scuotetevi una volta, una volta o Popoli, aprite gli occhi[ ] rialzate il Capo che avete piegato sotto il giogo de' Barbari" e in modo assai illuminante, in rapporto alla formazione della Legione dice: "Bergamaschi, Bresciani rammentatevi le epoche del 1797", alle due rivoluzioni, cioè, di Bergamo e di Brescia di quell'anno, della quale seconda, ricordiamo, il Lechi aveva svolta una parte tanto attiva.

I 571 documenti sono importanti perché si inseriscono in un particolare momento storico e si riferiscono a un'età così caratterizzata da forti e rapide trasformazioni in tutti i campi, da quello, è chiaro, strettamente militare, a quello politico, sociale, culturale, tutti eventi decisivi e prodromi dell ' imminente storia d'Italia ed Europea.

Pochi testi dell'epoca , poi, sono eloquenti come quelli relativi a ll e motivazioni ed al sorgere della Legione Italica, ai fini della chiarificazione della genesi dei fondamentali e fondanti concetti politici dell'indipendenza e dell'identità nazionale italiana , così come vanno anche considerati l'ampiezza dei territor i cui nel complesso i documenti si riferiscono e i relativi analitici esami di vicende e di situazioni dalle zone alpine a quelle delle varie regioni dell'alta Italia, in fase di enormi trasformaz ioni e a quelle di una vasta porzione de li 'Italia meridionale. Caratterizzante aspetto della sensibilità del generale Lechi è quello relativo alle situazioni delle truppe, di cui conosceva le necessità e le sofferenze, e a proposito delle quali, il27 marzo 1800 scriveva all'amico e patriota val tellinese Cesare Paribelli, allora a Napoli: "Amico, quello che mi rende l'uomo il più felice, è l'amore e la confidenza che mi mostra il soldato; ti giuro avranno in me un amico ed un padre, che non lo abbandonerà giammai."<'> Da Morbegno in Valtellina in un difficile momento di operazioni alpine, il generale Lechi si rivolgeva preoccupato al Visconti, Ambasciatore della Repubblica Cisalpina a Parigi : "Ebbene, mio caro Visconti, cosa pensa il Governo di Noi . Vuole egli ridu rc i a morire di fame o che il So ldato ridotto dalla disperazione privi colla violenza dell'ultimo tozzo di pane il miserabile abitante di queste infelici montagne, onde questo sia spinto infine alla insunezione colla Rivo l ta?" (lettera numero 95) e informava, tra l'altro, Giovanni Battista Bianchi d'Adda, Ispettore Generale di Guerra , che il "Soldato [era] a piedi ignudi per la pessima qualità delle scarpe che gli [erano ] state somministrate " (lettera numero 103). Al Comitato di Governo scriveva, lamentando come, oltre che dalle ferite, il soldato fosse "oppresso dalle malattie cagionate dall'eccesso delle fatiche cui va giornalmente soggetto" (lettera numero 118) .

Per una conoscenza di fondo della personalità del generale Lechi, si pensi anche che egli fu uno dei <•> Croce , 1926, pp. 350-351.

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41 rappresentanti del bresciano Dipartimento del Mella che parteciparono ai Comizi di Lione indetti il 12 novembre 180 l per una nuova Costituzione della R epubblica Cisalpina , circostanza in cui il generale trasferì su piano politico-legislativo le sue aspirazioni nazionali , rifiutando energicamente la definizione di ex-veneti attribuita ai cittadini originari dei passa ti territori veneziani e dicendosi, invece , cisalpino, qualifica che nella fattispecie stava a indi care una rivendicazione dei suoi ideali unitaristici e italiani, come, in realtà , italia na venne poi proclamata dall 'Asse mblea la R epubblica che nacque il26 gennaio 1802.

Con l ' ultima lettera del 1804 (numero 571) sopra menzionata, non si conclude, si sa, l'itinerario del generale L ech i , il quale, co me il fratello minore Teodoro , percorse l ' intero arco delle imprese napoleoniche , così come ambed ue, alla caduta del Regno d ' Italia , nel 1814, presero parte alla congiura dei generali contro .il Governo austriaco, subendo, di conseguenza un processo e il carcere. Giuseppe morì nel 1836, Teodoro nel 1848 settantenne venne nominato comandante delle forze militari del Governo Provvi so rio di Lombardia e alla conclusione della prima g uerra d'indipendenza, in una continuità di ideali indipend e ntistici e unitari, offrì assai significativamente a Carlo Alberto le Aquile della Guardia Reale italiana da lui comandata , salvate, prima , durante la ritirata di Ru ssia e in segui to gelosamente sottratte alla co nfi sca da parte delle autorità austriache.

Quelle Aquile si conservano ora nell 'Armeria Reale di Torino, a tangibile testimonianza delle aspirazioni e dei valori che fin dagli ultimi anni del settecento animarono i patrioti delle nuove generazioni, i quali, sia pure in tempi diversi, fra tanti sacrifici e sofferenze contrib uirono a realizzare il sogno dell'unità d'Italia.

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Il Generale Giuseppe Lechi e il primo esercito "italiano"

Giuseppe Lechi , primoge ni to maschio del conte Faustino (1730 -1 800) e della contessa Dm·alice Bielli (1747-1819), nacque all' Aspes di San Zeno, nei pressi di Brescia, il 20 dicembre 1766. All'età di sette anni, nel 1773, fu avviato con i fratelli Giacomo (1768-1845) ed Angelo (1769 - 1850) al Collegio Somasco di Brescia dove re stò s ino al 177 8, quando il padre lo mandò con i fra telli al collegio di Monza diretto da padre Mainardi.

Al termine degli studi il 26 luglio 1785, Giuseppe lasciò Brescia per raggiungere Vienna dove, per volontà dei genitori, fu raccomandato al Principe Karl von Liechtenstein , Comandante di Vienna, al conte Antonio Ottaviano Collalto, al banchiere Putor e al maresciallo Pellegrini, Sovrintendente dell' Accadenùa Militare della capitale asburgica.

Il giovane Lechi fece il suo ingresso al Collegio Te resiano il 1O agosto 1785. Dopo pochi mesi, stanco della dura vita del Collegio e dopo aver rivolto inutili rimostranze ai genitori, prese la decisione, come ebbe a scr iv ere nelle s ue memorie, " di liberarmi da questo per me insopportabile carcere" (!) Si rivolse quindi al Principe von Liechtenstein al quale indirizzò la preghiera per ottenere un posto di Cadetto in un corpo militare, ma su suggerimento dello stesso Prin c ip e fu destinato a l Corpo deg l i Ulani del Reggimento di Modena.

Lasciato il Collegio prese a lloggio nella caserma di Joseph Stadt, sob borgo di Vienna, e fu assegnato "nell'ala del Capitano Krall" facente parte dello "squadrone del Barone Biloa"m.

Il Cadetto Lechi fu caldamente raccomandato al tenente Colonnello Hotze, Comandante degli U lani, e al Principe Giuseppe Poniatowskij , maggiore del detto Corpo , futuro Maresciallo di Francia{3)

Il primo se ttembre 17 86 Giuseppe Lechi fu promos so sottotenente e fu trasferito nel Corpo degli Ulani del Reggimento d eli' l mperatore. Lasciò V ienna il 12 marzo 1787 e raggiunse la Mora via dove era il Comando del Reggimento; prese servizio a Steinitz14l nello squadrone del Capitano Lambert(51•

Il s uccessivo 4 aprire G ius eppe Lechi raggiunse Scharositz dove ebbe il comando di due sottufficiali e di 40 uomini.

Nel mese di Luglio il Reggimento ricevette l'ordin e di marciare verso i Paesi Bassi, ma dopo circa un mese, raggiunti i confini con la Baviera, ebbe l'ordine di far ritorno al proprio Quartiere in Moravia.

Alla fine di ottobre del 1789, dopo quattro anni di assenza dall'Italia, Giuseppe Lechi ebbe una licenza di cinque mesi che g li permise di far ritorno a Brescia in occasione del matrimonio della sorella Angela con un nobile Perini di Bergamo.

Nei primi me si del 1790 il Reggimento al quale era assegnato Giuseppe Lechi ric eve tte l'ordine eli marciare verso i confini con la Prussia Lasciata Brescia ai pri mi di marzo il successivo 5 aprile lasciò con il proprio Reggi men to la Moravia avendo ottenuto la promo zione a Primo Tenente. Il Lechi era al comando del Barone Ernst Gideon von Laudon; fu destinato al Quartiere di Kilschowitz, nei pressi di TroppaU.

01 G . Lechi, ms T. VT.24 , p. 14 .

<Z>G Lechi , ms T. VT.24 , p. 16 Bulow?.

m Durante la sua pe rman enza a Vi e nn a ebbe modo di conoscere anche il conte G. Palffy , generale austriaco che morì a Marengo.

<•>Nome tedesco della città mo ra va di Zctanicc.

<s> Von Lamberg?.

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Nel mese di settembre il Reggimento fece ritorno in Moravi a e Giuseppe Lechi prese alloggio a Czeikowitz. Destinato successivamente a Schlekon, in prossimità del confine ungherese, nell'autunno del 1791 ottenne una nuova licenza che gli permise di far ritorno a Brescia, dove giunse ne i primi giorni di dicembre.

D urante questa seconda licenza a Brescia Giu sep pe Lec hi venne a maturare que lle convinzioni po litiche che da lì a pochi anni lo vedranno fra i principali protagonisti della Rivoluzione Bresciana. Nelle sue memorie scrive che nei primi mesi del 1792 "Si formò a Brescia una Compagnia di buoni Amici prendendo un Casino ed io ne fui". Queste poche righe sanciscono la nascita del primo club "giacobino" di Brescia, del quale vennero a far parte i membri delle più importanti famighe della nobiltà bresciana.

Nel 1792 vi fu lo scopp io della prima guerra che vide la Casa d'Austria opporsi alla Francia rivoluzionaria; a causa di questo Giuseppe Lech i dovette nuovam e nte lasc iare Brescia per raggiungere il proprio R eggimento ormai in proc int o di partire per fronteggiare l 'avanzata delle armate francesi.

L a parte nza fu fiss ata per il 2 gi ugno ; dopo aver raggiunto Venezia G iu seppe Lec hi s i imb a rcò per Tri este dove gi u nse il 14 gi u gno, da qui prose guì il s uo v iaggio verso la Capitale de ll'Impero dove fece il s uo in gresso il 20 g iu g no. A Vienna si fermò p e r circa due me s i, dopo di che raggi unse Augusta , il 13 se ttembre, Ess lin gen, il19 , e Bruchs al, il23. Appena giu nto in questa cittadi na ri cevette l'ordine di partire p er Spira dove arrivò il giorno s ucce ss i vo.

A Spira s i trovavano un Battaglione del R eggimento Giulay di fanteria ungherese, al comando del Tenente Co lonnello Die trich, e due Battaglioni di fanteria di Magonza.

I giorn i successivi trascorsero tra momenti di tranquillità e spensieratezza che si alternavano a momenti di forte tensione per le informazioni che giungevano di un'imminente avanzata delle armate rivoluz io narie francesi.

Nel pomeriggio del 29 se ttembre giunse la notiz ia che una forte armata fran cese era ormai i n prossimi tà di Spira. Il Tenente Colonnell o or dinò che due pattug li e si p01tassero una a Marientrautt e l'altra a Schwegenheim, mentre il grosso delle truppe avrebbe fatto rientro nella città . Il comando della seconda pattuglia fu affida to a Giuseppe Lechi che così narra nelle sue memorie il fatto di Spira che lo vide protagonista: "Andava adunque a Swegheneim avendo disposto la mia gente in modo da non poter essermi tag li ata la ritirata. Venuto vicino al villaggio mandai prima un uomo solo, poi a 50 passi altri due, poi a 100 passi veniva io col res to dell a mia gente. Appena entrato il primo uomo nel vi ll aggio che un a trupp a di 60 in 70 Cacciatori Francesi sortirono dalle case e d icendoci un mare d'improperi fecero fuoco sop r a di noi ucc isero il primo uomo , e cavallo e ferirono g li altri due. Ritornammo immediatamente, e mandato il Ca porale dal mio Compa g no , feci ritir are il resto de ll a ge nte, ed io ventre a te rra corsi a ll a Città per avvisarne il Te nente Colonnello eh' era ri e ntr ato co ll a T rupp a Fu battuto l' a ll arme, ed in pochi minuti tutti furono ai loro posti. Verso le nove il mio Compag no fu parimenti a colpi di fucile scacc iato da Ma.rientrautt. Misimo adunque all'ordine la nostra Cava ll eria, avanzan do si per riconoscere la forza dell'inimico. Fra le 9 e le 10 sortì dal bosco alla sinistra una co lonn a di Cavalleria di 4 R eggimenti, i quali lentamente formarono la loro fronte. Nel mezzo si fece vedere una co lonna di In fanteria guarnita di Cannoni di circa 8 mille uomini, ed alla diritta, dove sta il gran bosco , lo vedevamo ondeggiante di truppe. Noi cominciammo ad avanzar si verso la loro Avant-garde di Cacciatori a Cavallo , e d a fare dei co lpi di pistola [ ] Vid d imo un Villano, c he se r viva di guida alla Co lonna dell'inimico, ed azzardando di prenderlo riuscimmo, ed alla loro vista lo vedimo tagliare a pezz i. Lentam e nte avanzarono ver so di noi, e noi lentamente ci ritiravamo. Non etimo che cento venti uomini a cavallo, ma essi non azzardarono mai un attacco. Più di due ore fummo a guardarci per così dire in viso; alla fine avendo cessato anche il fuoco di pistola, il Tenente Colonnello ci fece dire di ritirarsi all'a la sinistra dei Granatieri , e preso il mio compagno il comando dei Dragoni, il Tenente Col onnello mi volle seco come Ajutante. Un Uffici ale Com andante la Cavalleria Francese si avv ic inò a circa 200 passi dall a no stra fronte, ed un no s tro Offic ia le Ungarese sortito, e po s tosi ginocc hioni tirò so pr a questo O fficia le, e lo rovesciò di cava ll o, per il che tutta la nostra Truppa s i mise a rid ere gridando che non ve deva il momento di batters i Non v iddi mai un 'allegria simi le, ed un ta l desiderio ne' soldati di combatte re. Verso le 11 e mezza la Colonna di fronte Fran cese la nciò d ue co lp i d i Cannone e tosto sortì dal

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Bosco una terza Colonna di Infanteria di circa 12 mille uomini, e con 20 Cannoni. Un Trombetta s'avanzò verso la Città e consegnò tre lettere, una al Colonnello di Magonza, l'altra al nostro Tenente Colonnello, e la terza alla Città, colle quali de Custine<6> , che comandava l'Armata, gli consigliava di metter basso le armi. Non gli fu data altra risposta , che quella che egli non ne meritava alcuna. Appena ritornato il Trombetta, che fu dato il Segno, e cominciarono i colpi di Cannone. 48 Cannoni di ogni calibro fino alle 24libbre facevano fuoco contro di noi, ed era veramente una pioggia di mitraglia, e di palle. Più volte fui spedito con ordini da una parte, e dall'altra, ed abbi campo di vedere le rovine che faceva il Cannone. Noi non avevamo che 7 pezzi di 6 libbre, ed un Obizzo, onde appena si sentivano le nostre Cannonate , le quali però fecero più torto ai Francesi che tutta la loro Artiglieria a noi altri. La nostra fortuna fu, che li cannoni Francesi erano postati troppo alti, e per conseguenza la maggior parte delle palle passavano sul nostro capo, altrimenti saressimo stati in pochi momenti distrutti. Una quantità di palle cadevano sulla Città, delle case vicino alle porte cominciavano a crollare i tetti. Terribile era l'udire le lamentanze e le grida dei feriti , ed il sangue che scorreva sulla terra. Erano ormai quasi due ore, e la forte cannonata non faceva, che aumentare, quando il tenente Colonnello mi diede l'ordine di sortire dalla parte di Worms per apportare un Comando al Capitano Choss, che si era portato colla sua Compagnia, e con una Cannone a 200 passi dalla porta. Essendo il mio cavallo stanco per averlo montato tutta la notte, e la mattina, aveva preso un cavallo d'un ucciso Dragone, sul quale mi trovava per lasciar risposare il mio. Un Dragone d'Ordonanza me lo conduceva dietro. Felicemente sortii dalla porta in mezzo a una quantità di palle di Cannone, ai feriti ed ai morti, senza sapere che la Compagnia era già ritirata per ordine del Colonnello di Magonza. Avanzatomi alla diritta, un pezzo di mitraglia ferì il mio cavallo nel ventre. M'accorsi all'istante, e datogli due forti speronate per sostenerlo, venni ad un piccolo fosso, e volendo saltare dall'altra parte il cavallo vi si rovesciò netto, e mi cadde sul petto. A stento mi cavai di sotto, e sortito dall 'acqua gridai al Dragone di darmi il mio cavallo, il quale gridando se era ferito , avanzavasi verso di me. Il fischio delle palle da cannone era orribile, quando tutt'ad un tratto nel volermi dare il mio cavallo una palla di Cannone lo prese nel petto e lo rovesciò a' miei piedi del tutto morto riempiendomi di sangue. I Cavalli intanto fecero diversi salti, e se ne fuggirono , senza ch'io, sbalordito dalla (morte?) cagionata dalla palla che aveva preso il Dragone, potessi prenderli, e mai più li viddi. Mi trovava adunque in mezzo a due morti, e non vedeva alcuna Compagnia. La rabbia , ed il sangue, che in tali incontri rende del tutto ciechi, non danno alcun campo al timore. Volli adunque ritornare nella Città per la medesima porta, dalla quale ero sortito, ma già si ritiravano, ed i nostri cannoni facevano fuoco fuori della Porta. Dovetti adunque ritornare indietro, e non vedendo più alcun scampo , saltai nelle paludi del Reno, e arrischiando di annegarmi più volte, arrivai finalmente verso la fine della cannonata alla sponda del fiume. Viddi i Francesi avanzare verso la città ad una distanza di circa cento passi, nascondendomi intanto dietro alcuni boschetti nelle paludi, Appena sortito, che incontrai una persona in divisa bleu, e rossa, la presi per un Francese e tirai la mia sciabola per difendermi; era questi un officiale Prussiano il quale essendo in Spira a far Reclute si ritirava per quella parte, ed aveva perso la strada. Si riconobbimo, ed avanzando assieme lungo il Reno s'incontrammo in una pattuglia nostra Ungarese, la quale prendendoci ambidue per Francesi voleva far fuoco sopra di noi. Non intendendo questi il Tedesco, e non sapendo noi l 'Ungarese, ebbimo stento a farci riconoscere. Passati avanti, incontrammo un Maniscalco del mio reggimento , il quale era nello Spitale, e che era passato in mezzo ai Francesi senza che gli avesser fatto niente. Ci disse questo , eh 'eravamo in gran pericolo, che i Francesi non c'eran molto lontani, e che bisognava salvarsi. Non trovando noi alcuna Barca , presimo a caso un piccolo Canot, e montativi tutti e tre, ora lasciandosi portare dalla corrente, ed ora aiutandosi con un picco! remo, giunsimo finalmente dopo un'ora all'altra sponda, ove smontati lasciammo andare alla sorte il nostro Canot. Si misimo sull'erba, dove essendosi posto alquanto in calma il mio sangue, mi misi a piangere sulla sorte del Fratello rinchiuso in Spira , e sulla rovina, che credeva inevitabile de' miei Compagni. Riavutomi alquanto, si misimo in viaggio per un Villaggio, e dopo tre ore di cammino,

Adam Philippe de Custine ( 1740- 1793)

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finalmente giunsimo ad un ' Osteria, dove reficia t isi a lqua n to e presa una Caretta ci fecimo condune a Mannheim. Erano quasi l e o re 8 quando giunsimo alla C itt à."m

La battaglia di Spira s i concl u se co n l a vi ttor ia de ll 'Arm ata francese. Le truppe imperiali, come c i r ico rda lo stesso L ech i , e bb ero circa 600 morti , me ntre le truppe fran ces i soffrirono la perdita d i un num er o molto s uperiore eli uomini e fra que sti anc h e di 16 ufficiali . Vinta Sp ira i fra nc esi rin chiuse ro i prigionieri nella cattedr a le della c i ttà, mentre agli uffi c ia li fu concess o di a ll ogg iare dove prefe ri vano. Il g iorno successivo i so ld ati furono mandati n e ll a fortezza di Landau, mentre gli ufficiali furono riuniti nella sala del P alazzo Pubblico do ve il ge n era le Blanch ard t e nn e loro un discorso "es ortando loro acl aprire gli occhi, e a non esser più istromenti d i un cieco Dispo t ismo, e de l ca priccio dei So vrani, che l'uomo deve una vol t a riconoscere sé stesso, e che tutt i s i an o eguali, e non sogge t t i ad altro. che alla Legge, ed alla Nazione; sogg iungendo: Messieurs, noi siamo certamente Superbi d'essere i vostri Villcitori, ma lo saressimo assai più se vi potessimo ave re Fratelli , ed Amici" <x> Ques to discorso fece mo lt a impressione su Giu se ppe Lechi, che s in da l s uo ultimo v iaggio a Brescia aveva accolto favorevo lm e n te le ide e c h e costoro cercava no di esp o rt are in tutta Europa . A cau s a delle ferite causategli dal suo cavall o, quando, fer ito mortalmente, g li cadd e addosso, Giu sepp e Lechi chiese di essere congedato; lasciato il proprio Regg im e nto s i portò a Vienna dove gi un se il 6 gennaio 1793 e v i rimase "due mes i e 24 giorni". D urante la lunga perma n enza a Vienna, Giu seppe Lechi fu ricevuto in udienza dall' Im peratore Fran cesco II "a l quale - come lui stesso scr isse- er a già conosciuto per i rappo rti dell'Armata , e dell'affare di Spira , e fui onorato non so lo di un grazioso complimento, i n presenza di molte persone astanti, mi f u concesso il mio congedo, accordato il grado di Capitano di cava ll eri a, ma altresì ebbe la bontà d i di rmi pubblic ame n te, c he ogn i qual volta l a mi a sa lute mi avesse perm esso di pote r ri pre n dere serv izio, s i sareb b e se mpre fatlo un piacere di av e rmi n e ll e s ue trup p e "i91 •

Otte nuto i l congedo e la p romozione a Cap itano , Giuseppe Lechi lasc iò Vi c nna il 24 marzo in s i eme al fratello Giacomo , che aveva co n lu i combattut o a Spira e che ave va sofferto la pri gio nia dopo la cad uta della città.

Nei press i eli Ro vere t o trovarono ad atte n de r li il fratello Angelo e gli amici Caprio li e Ton-e. I due fra telli fecero in fine rientro a Brescia nella pr ima metà del mese di aprile.

Il 1itomo a B rescia del conte Giu se ppe Lechi coincise con gli anni che videro l'affermarsi ed il diffondersi nei tenitori de ll a Rep ubblica di Venezia deg li id eal i rivoluz io n ar i provenienti d ' olt ralpe che c ulminarono con la p rima camp agna d'Itali a de l 1796.

Ne l b res ciano , com e g ià ri co rdato, a partire dal 179 2 si e ra cos tituito , ad opera di un gr uppo di me mbri della nobiltà, il "Casi n o dei Buoni Amici" in se n o a l qu a le non so lo s i leggeva no libri e gio rn a li p rove ni e n t i da lla F rancia ma si discuteva anche di rivo l uzione. Le p rim e d e nun ce per att ività "giacob in e" s i ebbe ro già nel 1792 , dove a cadere nell e m aglie della g iu stizi a ve n eziana furono so prattu tto borghes i e popolani. Il " C asino dei Buoni Amici" rappresen t ò il principale e più pericoloso ce nt ro g iacob i no ali' interno dello s t a t o veneziano.

Se però in una prima fase il giaco bini smo nobiliare bresciano f u un movimento antiveneziano, ben p res to s i ven n e a co lor are di una for t e tin ta democratica di ffere nziando si così da i movimenti giacobini di alt re dttà della R epubb l ica. Inoltre i l p e ns ie ro ri voluzio nario della nobilt à bresc iana si venne a riv es t ire di un acceso odio ne i co nfront i della propri a c lasse soc ial e Ecco allora che nell'aprile l 794 durante una riu nione in p alazzo Ma z zuchelli s i prese n ta ro no una quaranti n a di p e rso ne, quasi tutte m e mbri del Casino, con barb a incolta, a biti dimess i , un portamento "abbandonato c bislacco" . Il punto più a lto di questo odio verso la propria classe s ociale fu rapprese ntato dal conte Carlo Arici che si presentò alla riunione facendosi chiamare "ex- nobil e " Il pun t o fermo del loro pensiero era l'idea della " assoluta eguag li anza, pensando che non vi fosse mai uno ma ggiore dell'altro".

11 G. Lec hi, ms l. YL24 , pp 72-84.

1s1 G. Lec hi , ms L Yl.2 4, pp. 87-88 .

'

1 G. Lec hi , ms l. Yl.24 , p. 103.

16
17
l Andrea Appi a ni , Il Generale Bonaparte e il Genio della Viltoria che in cide le s ue imprese alla battaglia del Ponte di Lodi, 1796 Scozia , Th e E ar l Clf Ro sebery
2
18
Andrea Appiani , Il Generale Bonap a rte riceve da Min erva il pomo della vitt oria, 1796 circa Milano, Ors ini Arte e Libri
CO <" 1.1 H l Il l , le' R l l•' \ l H G l E 3
19
Noel Le Mi re, Ritrai/o del generale La Fayette all'assedi o di Yorktown , 1781-1782 co llez ione pr ivata.

• r' 4

Giuramen1o d ei Lrenlanove conRiurali della rivolu zion e bresciana d e ll 8 marzo 1797 Brescia, Arc hivio Lechi.

20
k
f
...
'

Sa- Sb Joscp h Sa lwirck , M edag lia commemora tiva d e lla Presa d el Pa lazzo del Bro le tto di Bresc ia , 18 marzo 1797, diritto e rovesc i o collezione pri vata.

2 1
6
22
An o nim o , Ritrat to de i .fratelli Giusepp e e Gia como Lechi, 1797 circa co ll ez io ne pr ivata.

7b

LIBERTA'· VfRTU' · EGUAGLIANZA. REPUBLICA BRESCIANA Brescia /i{' #r ·della Libe(tà Italiana . Gius :EPPE LECHI Generai di Legione
generale
LIBERTÀ..'· :EGUAGLIANZA. REPUBBLICA CISALPINA i li tr::Jr ____, Anno VI. della Libertà .. IL GENERAL DI BRIGATA LECHI
7a Carta intestata del
Giuseppe Lechi , B rescia, 18 Maggio anno T( 1797) Bresc i a , Archivio Lechi
23
Carta intesta ta del genera le Giuseppe Lechi, F aenza, 24 Ventoso anno VI (14 marzo 1798) Brescia, Archi v io Lechi.

L I BERT A EGUAG LIA NZ A

REPUBBLIC A CISALPi N A

7c

Carta intestata del generale Giuseppe Lechi, F ae nza, 26 Genn in ale , anno VI (1 5 apri le 1798)

B rescia , Arch i vio L ech i

Lt' J Anno b' R.epuhblicano

7d

Ca rta int estata del generale Giuseppe Lechi, Fae n za, 9 P ra tile, anno VI (24 maggio 1798)

B rescia , Archiv io Lech i .

;
24

7e

Carta intestata del generale Giuseppe Lechi , Monteforte , 20 Termido ro anno VI (7 agosto 1798) Brescia, Archivio Lechi. ,

7f

Ca rta intestata del generale Giuseppe Lechi, Mil ano , 14 Termidoro anno VIII (2 agosto 1800) Brescia, Archivio Lec hi.

(
F R.A.Nf!AIJ"E
J-LEPl'7JLIQ.l7.E
25
26
8 Giambatti sta G igola, Ritratto del co nte Girolam o F enarolì Avogadro in uniforme di ufficiale della Guardia Civica Nazional e di Brescia, 1797- 1802 Bresci a , Ci vici Musei d ' Arte e Storia.

9 A no nim o, da Lo uis-S imon Boi zot (1743 -1 809), Ritratto d e l gene ral e Napol eone Bonaparte , prim o qu arto d el seco lo X IX collezione privata.

27

IO

F rançois Bonn cv ill e, Ritratto del gene ra le Championn er, Milano , Civ ica racco lta de ll e Stampe " Achille Be rt are lli "

28
11
29
Giovanni Batti s ta Bosio , Antoine-Hubert Lefevre, Ritratto del generale Louis -Alexandre Berthier, 1807 circa collez ione privata

12-13

A ndr ea App iani, Francesco R osas p ina, Passaggio del Gran San B ernardo J5-20 maggio 1800 Bresci a , Civici Musei d 'a rte e s toria.

14
30
A ndrea App ia ni , Napo leo n e al Gran Sa n Bernardo , 180 2 c irca Bresc ia , co ll ez io ne priva ta.
15
31
Basilio Lasinio, Discesa d el/ 'armata franco -italiana al vali co de l Gran San Bernardo, l 800- 180 l Treviso, Museo Civico Lu ig i Bai lo .

16

Giuseppe Pietro Bagetti, Combattim enTO di Varallo. Il generale Giuseppe Leclli conquista la posizione difesa dagli austriaci il 28 maggio 1800

Torino, Civi ca Galleria d'Arte Moderna e Contemporan ea ... ,

17

Giuseppe Pietro Bagetti, Attacco e presa del Castello di Arona. Gli austriac i sono cacciati dal f o rte dalle trupp e italiane il l giugno 1800

Torino, Civica Galleria d'Arte M oderna e Contemporan ea.

..,...,. _,.,._
..._,.
32

Con la tiunione di palazzo Mazzuchelli il movimento rivoluzionario bresciano aveva dato il primo segna le di una volontà di organ izzare in modo stabile. Poco dopo l'apertura, l'esistenza del Casino fu denunciata dal Rappresentante veneto Antonio Savorgnan al Consiglio dei Dieci. Lo stesso Rappresentante fece chiudere il Casino, ma nonostante questo provvedimento repressivo le attività rivoluzionarie andarono consolidandosi, e per questo moti vo nel 1795 gli Inquisitori di Stato fecero anestare alcuni degli esponenti più in del Casino, come i conti Federico Mazzuchelli e Carlo Arici, Giuseppe Ramp i ni e Pietro Nico]ini . Nello stesso anno Giuseppe Lechi iniziò a recarsi a Milano dove entrò in contatto con gli esponenti delle società gallofile della capitale lombarda. Ques ti arresti sembrarono segnare la fine del movimento rivoluzionario in Brescia.

Il 16 giugno 1795 Alvise Mocenigo, Capitano Vice Podestà di Brescia, inviò un dispaccio agli Inquisitori di Stato ne l quale denunciava una r ipresa delle "massime del Tenorismo": Giacomo Lechi, Giovanni Mazzuchelli, Carlo Arici, Giovanni e Francesco Caprioli ed alcuni altri nobili si presentarono per le strade della città ostentando una " barba al mento mostruosa" . Alvise Mocenigo , faceva notare che que i nobili non si erano limitati a far crescere la barba, ma si erano uniti in socie tà segreta con esponenti della borghesia e de l popo lo(tol Questo significava un sostanziale cambiamento del mo vimento rivoluzionar io , in quanto dopo un'iniziale divisione esso aveva raggiunto quella unità che lo avrebbe portato verso la fondazione della Repubblica Bresciana.

In casa dell'avvocato fiscale Francesco Ghirardi, mar ito di Fra ncesca Lechi, si tenevano periodiche riunioni di nobili g iacobi n i. I fratelli e A nge lo Lechi, non si limitavano più a vestire abiti rivoluzionar i , ma der idevano pubblicamente i nobili. Il Mocenigo scrisse indignato a Venezia che quel la dei Lechi "è una famiglia che per destino esser deve ingrata al Governo, mo lesta a C ittà, pericolosa al costume ed alla Società"(l n. Nonostante il divieto loro imposto di non lasciare la città i due fratelli p r ima si portarono a Borm io , Io zio Galliano, e poi a Milano da dove faranno ritorno, sul finire del mese di agosto , a Brescia e relegati, per venti giorni, in casa.

Nell'aprile del 1796 aveva avuto inizio la prima Campagna d ' Italia che vide l 'Armata d'Italia , al comando del giovane Generale Bonaparte, varcare le Alpi e ne l vo l gere di breve tempo aver ragione delle truppe a ustro -piemontesi . Il 7 maggio l ' Am1ata francese varcò il Ticino ed il successivo 15 maggio fece il proprio ingresso in Milano.

IJ grosso delle truppe austriache, al comando de l Feldmaresc ia ll o Johann Peter Beaulieu , si era ritirato oltre il Mincio dir ige ndosi parte vers o il Tiro lo pa rte verso Mantova , che vide così aumentare il suo contingente m ili tare a ' 15000 uomini . Bonaparte era consapevole che per poter proseguire la marcia verso est, senza doversi guardare le spalle, doveva conquistare la città di Mantova . Le prime operazioni contro la piazzaforte austriaca ebbero in i zio il 6 -7 giugno 1796 e si fra alterne vicende, si no al 2 fe bbraio 1797 qua ndo il Fe ldmarescia llo D agobert Siegmund Wurmser si arrese con 14 mila uomi ni . B onaparte potè così fare il suo ingresso in Mantova il primo marzo La prima Campagna d'Italia si concluse trionfalmente, per la Francia, con la firma, il7 aprile a Leo be n , degli acco rd i preliminari di pace, che sareb be ro stat i ratificati ne l success ivo mese d i ottobre a Campoformio

Il periodo compreso fra l' in iz io dell'assed io d i Man tova ne l gi ugno 1796 e la resa della piazzafo rte austriaca ne l febbraio 1797, furono mesi che videro il telTi torio bresciano teatro di ben quattro tentativi austriaci di liberare Mantova. Avvenimenti che videro i bresciani della città e del territorio partecipare loro malgrado ad eventi de i qua li non cap ivano sino in fondo la portata ed ai q uali con sentimenti di pa u ra, di stupore, d i amm iraz io ne .

I pri mi francesi g iunsero i naspettatamente a Brescia il 25 maggio. La notizia dell'anivo delle truppe repubblicane gettò il panico fra le popolazioni delle zone circostanti la città, le qua li si riversarono immediatamente al r ip aro de ll e mura con tutte le loro masser izie e le poche bestie di loro proprietà. Chiuse le porte della città , i fra nces i al comando del Ge nera le Jean Baptiste Dominique Rusca , iniziaro -

1'

0 l Berengo, 1956, p. 285 .

1 ) Archivio di Stato el i Venez ia, Inqui si tori d i Stato, busta 250, d ispacci Alvise Mocenigo 20 e 23 agosto 1795.

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'

no a sfilare lun go le mura e anda ro no ad accampars i ne l campo detto de l Vescovo pos to dava nt i a Canton Mombello fra P orta Torre lun ga e P orta S. Alessandro. Alloro arrivo i fra ncesi richiesero immedia tamente c irca 20000 razioni di pane per le truppe. Il G enerale Ru sca ottenne per sè c pe r i suo i uffi c i ali di poter e ntrare i n città, ma verso sera nonostante le potte fossero state ch iu se e nono stante il div i e to, i soldati francesi iniziarono a scalar e le mura dilagando per la città. Subito s i verificaro no inc identi nelle oste r ie e nei caffè; la truppa e ntrò anche in teatro , dove senza alcun ri spetto per la proprietà entrò in tutti i palchi.

Il giorno 26 maggio festività del Corpus Domini la solenne process ione venne sospesa e i bresciani restarono chius i nelle loro case; il B rognoli scrive: "tanta è l 'insolenza e la sfro ntatezza del soldato che fino i Postriboli sono chiusi" < ' 21 • Di d i ve rso te nore è il g iu dizio de l Ri ccobelli, eg li sc ri ve : "A ll a mattina del 26 maggio, in cui correva app unto la solennità del Corpus Domini, com in ciò so tto le mura di sant'Alessandro a s filare l 'a rmata , fort e di ben più che trenta mila uomini ( .. .) tra infanteri a e cavalleria, con numero so tre no di artiglierie, cariaggi, munizioni ed a lu·i attrezz i g uerreschi, e continuò fino alla se r a, f issa nd o il s uo accam pame nto nei Campi del ves covo , dirimpetto a l cos ì detto C a ntone Mombello"; qu a lc he riga dopo co ntinu a " quantunque a nessuno di ess i, tra nn e a li 'uffic ia lità, fosse concedu to entrarvi , null ameno in s ull a se ra num e ros e c iurm e di soldati, senz'armi però , nulla c urando le g uardie venete di so ldati schiavoni c he tcnea n o rdin e di negare l' ingresso alle porte, vo ll e ro o lt repassare con marziale entusiasmo i l oro patriott ic i inni cantando: non solo però ri spettarono g li abitant i , ma usarono a tutti cortesia, a molti facendo bere v ino e liquori, ed esclamando ad ogni cioncata à votre santé: e nel farsi nott e, all'appe ll o romoroso dei tamburi, tutti obbed ie nt i si restituirono a l loro accampamento"<131 • Il grosso dell 'a rmata gi unse a Brescia, con lo Stato Maggiore, il g iorno 28 magg i o. Il g i orno precede nt e era giunto a B rescia il G enerale in C apo Bonaparte; subito egli s i era recato in B roletto per re nd ere omaggio a l Rappresentan te Veneto, poi si portò a l convento eli S. Eufemia dove pose il s uo Quartier Generale. Gli ufficia li dello Stato Maggiore furono invece alloggiati in diversi palazzi dell a città. L'ingre sso in Brescia dei frances i significò una trasformazione della ci ttà stessa, in quanto si ve nn e a creare la necessità di trovare aree dove poter acquartierare le truppe non solo quelle francesi, strutture dove co ll ocare i magazzini, trovare alloggi per gli ufficiali e una s istemazio ne per i vari servizi dei reparti pre en ti in città, infine istituire ospedali per le migliaia di feriti e ammalati che giornalmente venivano traspo rtat i a Brescia da tutti i tì-onti.

Il giorno 29 maggio B o naparte lasciò Bresc ia e no min ò comandante de ll a pi azza il cittadino Ta llicn. Lo stesso giorno il Ge nera le fece affiggere sui muri della città un proclama indirizzato alla Repubbl ica di Venez i a, ne l quale fra le altre cose scrive: "La re li gione, il Governo, g li us i , le proprietà saranno ri s pettate, c he i popo li s iano tranquilli. La più severa di sciplina sa rà se mp re mantenuta : tutto ciò che sarà somm ini strato a ll 'armata sarà esattamente pa gato in denaro ". Diversi mes i dopo , il Brog noli , ricordando le cont inu e eso rbitanti ri c hie ste francesi, sc riv e : "Ciò ri esce di so mm o aggravio alla città poi c h è finora pagano i Francesi, quasi tutto con promesse , e con carta. Le be ll e pa ro le, e le promesse non m ancano. ma convien anda r avanti col nostro denaro "< '4 >

L 'arrivo dci francesi fece uscire a ll o scoperto tutte que ll e persone che da tempo avevano fa tto propri gli ideali rivoluzionari, primo fra tu tt i il conte Francesco G ambara, che in B rescia fu fra i primi ad aprire le porte del proprio palazzo per dare ospitalità ai Generali fran ces i. Nonostante la presenza delle truppe repubbli ca ne il governo veneto co n ti n uò però a prende re provvedimenti con tro i partigiani di Francia , il B rognoli ricorda c he venne arrestato e condo tto a Brescia un ce r to B igo ni di C h iar i "per suppo ste intell igenze coi Francesi" <151 ; alcu n i mesi dop o annota: " È arrestato il Parrucchiere Pietro C avagnini per sospetti Giacobinici, ed è spedi to la notte nelle carceri di Bergamo" <' 61 •

1111 Bro gnoli , ms 18,26 maggio 1796.

" 1 Ri ccobe lli , 1847,pp. 18-l9.

11 ' ) Brognoli , rn s 18, IO ge nnai o 1797

m. Brognoli , ms 18, 30 magg io 1796

"< ·• Brognoli. ms 18,26 oHob rc 1796.

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Sin dal loro ingresso in Brescia , i francesi si erano serviti per il trasporto dei feriti dì carri, con rispettivi traini e conducenti, requisiti alle popolaz ioni della città e della campagna; questi dovevano sottostare alle richieste dei francesi e nonostante le promesse non veniva no mai pagati, in non pochi casi poi dovevano rassegnarsi a perdere carro e bestiame. Per cercare di risolvere questo problema il governo cittad in o decise di creare un "Treno di carrette" e in data 11 giugno venne atlisso un manifesto con il qua le si obbligarono tutte le comunità a s omministrare cavalli ed uomini in base alle proprie forze. Il numero delle carrette venne fissato in 140, i francesi sì obbligarono a pagare 26 lire per carro e 5 lire per uomo al giorno; e ntro 8 giorni dall'affissione del manifesto le comun it à dovevano trasportare a Brescia il loro contingente. Il treno iniziò a f unzionare il 18 giugno e dopo una fase iniz i ale durante la quale questo progetto funzionò con una certa regolarità , i francesi ripresero le loro angherie sottoponendo i carrettieri a turni esten uanti , non pagandoli, e spingendo li ad abbandonare carro e bestie per salvare almeno la propria vita. Il Brognoli scrive: "ciò v ien e fatto ad arte, onde a ppro fittare degli l asciati Buoi"117J L' Avanzini a sua volta scrive : "Vicin o a S Cosma( ) vi sono da' duecento bo vi, la maggior parte abbandonati dai proprj padroni ai Francesi , perchè stanchi dai d isastri della guerra, e massime perchè i Francesi li danno poco da vivere si ai padroni che alle bestie stesse" <18 l

Sempre più frequenti si fecero g li sco ntri fra le truppe francesi, quelle schiavone e i bresciani , il Brognoli annota diversi episodi al riguardo <19 l

Neiia seconda metà del luglio 1796 ripresero le operazioni austriache per tentare di liberare Mantova dall'assedio francese. Le armate imperiali scendendo nelle vaili bresciane giunsero il 29 luglio in prossimità della città ed il giorno successivo 4000 austriaci, al comando dei Generali Reuss e Auspergh, entrarono in Brescia avendone in meno di tre ore il completo controllo . Subito vennero requis iti i magazzini , gli ospedali, i quartieri militari; furono fatti prigionieri 800 so ldati francesi e circa 3500 feriti e ammalati che si trovavano negli ospedali L'Anonimo di arista ricorda: "( ) entrando da tutte le parti della città, e portando questi i l terrore che vi è più fu incalzato da questo ignorante popolo, che colle mani battenti applaudiva, animava ed indicava il massacro de ' Francesi che si trovavano, e ciò che più raccapriccia si è che tra il popolo si videro de' Frati, Preti, ed altre persone civili per non dixe de' Nobili, quali in messo al ferro , ed al fuoco esponevan le proprie !or vite, purchè potessero indicare qualche Francese . " <lo> .

Furono fatt i pr ig ioni eri anche diversi Generali fra i quali Murat, Casanova, il Commissario Generale Flamant e il fratello del Generale Bonaparte, Luigi. Il giorno successivo il comando austriaco emanò l'ordine che tutti i pro-prietari eli case dovessero denunciare i francesi da loro alloggiati sotto pena di multe ed arresto . Nella stessa giornata quasi tutti gli austriaci lasciarono Brescia e s i pOitarono verso P onte S. Marco.

II primo di agosto gli austriaci rimasti in Brescia si ritirarono verso le vaIl i, conducendo con sé quasi tutti i prig ionieri , f ra i quali il fratello di Bonaparte. L a città e ra nella più grande agitazione per le conseguenze che potevano ricadere su di essa vista l'acco glie nza che era stata fatta agli austriaci. Alle ore 19 le prime tr uppe francesi , al comando del G enerale Giovanni Battista Cervoni, fecero rientro in città, a ll e ore 23 g iu nsero anche i Generali Bonaparte e Pierre Fra nçois Charles Augerau. L'Ano nimo diarista sclive: "Alla comparsa dei suddetti il Popolo Bresc ia no s i è p rocurato di compensare al batter delle mani del sabato"<21J I magazzini furono ritrovati intatti e i fer it i, ch e erano rimasti negli ospedali, non avevano subito alcuna vio le nza dag l i imperiali Appena rie ntrati in Brescia i Francesi, che sino a que l momento non erano ma i saliti in castello lo occuparono, per il momento in coabitaz io ne con le tr uppe venete Dal 20 di agosto la poca guarnigione veneta rimasta venne allonta nata dal caste ll o e i f ra ncesi ne rimasero gli unici padroni.

< 17 > Brog noli, ms 18, 4 l uglio 1796.

< 18 >Avanzin i , ms Fè 3 1 B, 25 lug l io 1796

< 19 > Brog noli, m s 18, 12 giugno 1796; 23 lu gl io 1796; 29 luglio 1796

<2<l> Anonimo, ms G. II. 30, cc. 19 r- v.

<zn Anonimo, ms G. II. 30, c. 20 v

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Dopo tre mesi di occupazione, la città inizi ava a subirne le conseguenze , vi e ra il pericolo che le mig l iaia di feriti ed ammalati, e la sporcizia c he invadeva le strade, potessero divenire fonte di e pid emie. Per tentare di porre un rimedio si ordinò che le fontane venissero fatte funzionare sempre e che ogni frontista fosse obbligato a tenere p ulita la prop r ia contrada. Questa s ituazione, dopo ripetute so ll ecitaz ioni da parte d e lla c ittà e del territor io, spin se il Doge a concedere l 00000 ducati a sussidio de ll e ta nte spese alle qua li si doveva far tì-onte.

Nel novembre del 1796 vi fu un nuovo tentativo da pru-te degli imp e ri a li di rompere l'assedio di Mantova, ma anche in que s to caso i francesi ebbero la meglio. 11 Brognoli conclude il diario del 1796 con le seg uenti parol e: "Sembra che ora sieno le Armate di nuovo in movimento ; c tutto denota una vicina campagna d ' inverno nel ve nturo anno " (221 • Il Brognoli non aveva intuito male , infatti il 7 gennaio 17 97 un espresso del Provvedi tore di Verona comunicò al collega bresciano che truppe austriache stavano avanzando verso la Lombardia. Q ueste noti zie posero i bresciani ed i fra nce s i nuovamente nell a più viva apprens ione ; il Genera le Dugo lot ordinò c he al p r imo colpo di cannone tutti i mili tar:i frances i che e ra no in cit tà si rit i rassero in c as te ll o . A nche questa vo l ta però i frances i ebbero la meglio sugli imper iali che furono così costretti a ritirarsi.

Il successiv o 31 gennaio il Comando francese in Brescia prese l a decisione di evacuare gli ospedali di S. Domenico, S. Eu stach io, di S. Eufemia e del Seminario, il primo febbraio venne chiuso anche quello di S. Barnaba che di venne quart iere militare . L ' uni co ospedale che rimase in funzione fu quello di S. Bartolomeo dei Somaschi.

Il 2 febbraio si diffuse in città la notizia della resa di Mantova c l 'evento fu festeggiato anche se numerosi erano an co ra g li increduli. L ' Avanzini ricorda che ancora il 5 febbraio, quindi tre g iorn i dopo la caduta della c i ttà, i n B r escia s i continuavano a fare scommesse su ll a veridicità della presa d i M a nto va(2 3 l Il 6 febbra io a lcuni nob ili bresciani lasc i aro n o l a c i ttà per reca r s i a vedere Mantova; essi fecero ritorno a Brescia il 10 febbraio e descr i ssero la mi se ria nella q u a le ve rsava quella città .

Caduta Mantova cessò anche lo stato eli continua alletta per le truppe francesi acquattierate in Brescia e i l 16 febbraio venner o rimossi tutti i cannoni che anco ra e rano po sti fuori dalle porte a controllo dell e s trade principa li .

La resa della città di Mantova e l ' uscita cieli 'a rmata imperiale dai confini della Repubblica di Venezia, rese sempre più ch iaro che l a presenza francese nei tenitori veneti si stava trasformando in vera e p ropr ia occ u paz ione militare. Ques ta si tu azione servì a dare a i r ivo l uz io nari de ll e città ve nete, spec ia lmente di quelle ad ovest de l M incio, nu o va voce.

Il mese di mru-zo de l 1797 rappresentò per le città lombarcle della Repubb l ica un pe r iodo di spasmodica a ttesa e di grande ince rtezza per il futuro; sempre più si constatava la passività del governo centrale nell'amministrazione della terra ferma e appariva ormai inevitabile la fine del governo della Serenissima.

Lo stato d'animo delle popolazioni delle vru-ie città venete era a due livelli. Il Brog noli, pru-lando di quello dei bresciani , scrive: "Ne lla città regna timore, da una pru-te, allegria ag itata , dali 'altra " .

Tutti i d iaristi denunciano fra il primo e il 16 marzo una gran de agitazione in città c he ve nn e a interessare non solo co lo ro che stavano ultima ndo i prepara ti v i pe r l ' in s urre z io ne, co me i c o nt i L ech i o Gambara, m a a nc he l e autorità venezia ne, l e trupp e sc h iavo ne, che in quei g io rni aumen tarono i loro effe ttiv i in c ittà, e le trupp e francesi

Il 12 s i spru-se la notizia che in casa Lechi, durante la notte, si erano riuniti i ca pi etei congiurati, c he seco ndo i dati fornitici dal Miovilovich erano in numero di sessa nta , i quali portarono le so tto scrizioni di altri 2000 congiurati che aveva no aderito alla rivoluzione. Costoro, sempre secondo quanto scri ve il Miovilovich, erano "nobili nel maggior numero , e principali cittadini, causid ici , medici e chirurgi;

Brog noli, ms 18 , 31 dicemb re 1796. Avanzini, ms G. I l. 30,5 febbraio .1797.

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alquanti mercanti , c pochissimi popolari". Inoltre scrive che a ltri 200 co ng iur ati erano raccolti in palazzo Martin e ngo degli Aquiloni<241 •

Nella se rata dello s tesso giorno giunse a Brescia la notizia c he la c itt à di B erga mo era in so rt a c che i ri vo lu z iona ri aveva no int imato al Pro vved i tore Ottolini d i lasciare la città entro du e ore. Il Da Como. riguardo all' in su rrezio ne bergamasca, sc ri ve c he i rivoluzionari brescia ni acco lsero l a not izia come un 'offesa in quanto essa toglieva loro il prim ato' 251 •

L a situazio ne stava pre pi c itando anche in Brescia ed il B attagia, Pro vveditore Straordinario in Terra

F e rm a, per te nt are di sa l vare la s ituazi one fece affiggere in tutta la c ittà un proclama' 26l con il quale prometteva il perdono a tutti coloro che si erano sc hierat i co n i ri vo lu z io n a ri , ma la mattina se guente su moW di questi Procl a mi furono trovate le seg uenti frasi: " Il Perdo n d'Assis i", " Il Perdon senza confess ion " e d a ltre analoghe.

Il Miovilovi c h volle presentare al Battagia un s uo pi a no di dife sa, ma il Provveditore Straordinario non lo ri cevet te ne mmeno ; a tal proposito il Miovilovich scrive: " Mostrarsi zelanti per il bene dello Stato , e re nd ersi ridicoli , è la stessa cosa", questo per farci capire che non vi era più nemmeno la volontà di porre in atto un tentativo di resistenza antirivolu z ionaria127>

Scrive ndo del 17 marzo il Brognoli dice: "oggi è un a g iorn a ta de lle più tetre ed agitate, bench è non se ne comprenda no a ffatto da tutti le cagioni; non s i co no sce qual s i a per essere il nostro destino" e più avanti " reg na ovunque un tetro sile nzio ed una torbida agitazione, ed i C itt a dini so no nel maggior timore" <lKJ D a queste due frasi si comprende qual e doveva essere l o s ta to d 'a nimo della popolazione e de ll e autorità, pos te o rm a i dava nti ad una s ituazione alla quale non si poteva porre più rimedio. Il Miovilovich ric o rd a come tra la popolazione v i fo sser o d im ost raz io ni spontanee in a ppoggio a l legittimo governo e vi fo sse anc he la vo lon tà di di fe ndere con le armi l e is titu z ion i , ma q ueste d im os trazioni d i fedeltà non potevano nulla co ntro la sp a va lderia che i rivoluzionari dimo strava no di c hi a ra ndo si ormai pubbli camente come tali. Il Brog no li ricorda che non erano più tenute segrete nemmeno le riunioni c he si organ izzava no qu otidia name nte nelle case del Comandante della Piazza, del Generale e del Commi ssar io , francesi. I Retto ri aveva no abbandonato ogni velleità di res is ten za ed aveva no g ià predisposto tutto per una loro imm edia ta partenza; questo ovviamente pon eva l a popolazione, a nco ra fed e le a S. Marco , nella più grande deso laz ion e.

Giun se a nc he la notizia, tenuta però segreta, che un g ro sso co rp o di rivoluzionari bergamaschi affiancati da truppe francesi era pronto a marciare su Brescia pe r ve nire in aiuto dei rivoluzionari bresciani.

La se ra d e l 17 mari o trenta nove capi rivoluzionari bresc ian i, fra i qual i i fratelli Giuseppe, Giacomo, Angelo e Teo doro Lcchi 1291 , si raccolsero in pala zzo Ponc a ral i in co ntrada San Bamaba e su una bandiera tricolore, confez io nata dalla contessa Francesca Lechi in g iurarono "eli vivere liberi o di morire" 131 1 •

Il conte Faust in o, padre dei giovani Lechi , cercò in ogn i modo di ostacolare i figli nell'adempiere al loro prog e tto a rrivando a dire che sarebbero dovuti passar e s ul s uo co rpo se avessero voluto uscire colla bandi era de ll a rib e lli one alla Serenissima.

Il 18 marzo l a ci ttà si sveg liò in una atmosfera di g ra nd e tensione. Vedendo so praggiungere la fin e iJ Capitan o Vice-Podestà Mo ce nigo lasciò di nascos to l a ci tt à, seg uito ne lla fuga dal Cancelliere del Provveditore. Allegr i.

rz•>M iovilovich m H. V I. 22, 12 marzo 1797.

125 > D a Como. 1926, p. 53

<M> R accolta de i decreti del Governo Provv isorio Bresciano vo l. I , p. l.

1271 Mi ovilovic h , ms H. VI. 22, 16 m arzo 1797.

128 > Bro g no li , ms. 18, 17 m arzo 1797.

< 29 > Sul num e ro dci so tt osc rit.tori non tutti s ono concordi , il do c um e nto rip o rta 39 f irm e, m a France sc o Filos e Teodoro Lcchi nell e loro me mori e ne ricordano solamente 36 . Il Da Como scr iv e: " Fo rse s i esc lusero a lcuni. che so lo il caso riunì , per un mom e nt o", Da Co mo , 1926, p. 8.

(.l()) F ilos, 1924 , pp. 30 -3 1.

1 ') Da Como, 1926, Appendice n. 3, pp. 269 -274.

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Alle ore 12 veneziane (ore 6) il Battagia convocò in Broletto il Colonnello Miovilovich, e gli e sternò tutte le sue preoccupa zioni e la sua tristezza pe r l'imminente perdita di Bresc ia. Il Miovilovich cercò a llora di convincere nuov amente il Provveditore alla resistenza, ma questi g li rispose che non si doveva tentare nulla e che le truppe dovevano restare raccolte nei loro quartieri e il popolo non doveva uscire dalle proprie case e mantene re l a massima tranquillità

Le truppe francesi presenti in città ebbero due diversi compo rtam enti: il coma nd ante C le men t , tenn e costa ntemente i cannoni puntati sulla c itt à e in particolar modo sul Palazzo Pubblico; il Generale Chamberliach invece aveva lasc iato la città all'alba. con le truppe, per tener fede alla promessa fatta al Provveditore di non intromettersi nelle questioni interne della Repubbli ca di Venez ia. Il Brognoli però a tale proposito ci ricorda che il Generale compì questo gesto dietro compenso in denaro e che egli lasciò Brescia solo dopo aver "tutto diretto, e concertato" con i rivolto si.

Il popolo voleva resistere ai rivoluzionari ed i bottegai del Corso della Pallata erano in armi e avevano gi urato di difendere acl ogn i costo illegittimo governo. Il Provveditore ordinò allora al Col o nnell o Miovilovic h di portars i s ul Co r so per rend ere note a l popo lo le s ue volontà. Il Miovilov ich pensò per un momento di mettere in atto il suo progetto di resistenza e di radunare le cinque compagnie eli Schiavoni per marciare contro i " lombardi ", ma l 'obbedienza c he egli doveva al Provveditore lo fece desistere dal metterlo in atto; ordinò quindi la ch iu sura di tutte le botteghe e impose a tutti i cittadini di restare chiusi ne ll e proprie ab itazioni 02 )

Alle ore 18 ve neziane (ore 12) due colpi di cannone spara ti al P onte de l Mella diedero il segnale dell 'mTivo dei bergamaschi , affia ncati da un piccolo distaccamento di cavalleria francese e da uno di Legionari Milanesi, tutti a l comando d ei due Generali bergamaschi Pesenti ed Albe rghetti Il picco lo ese rci to era composto a l s uo arrivo a Brescia, come ci ri co rda il Brognoli , da c irca 300 uomini<33 l T be rgamaschi venn ero acco lti a lla Manelolo ssa da i con ti Giuseppe L ec hi c Giovanni Caprioli , e clall 'adcletto militare france se A nto nio Nicolini, tutti in sieme proseguirono poi la marcia giungendo po co dopo a Porta S. Gio vann i

Fede le agli ordini ricevuti , l'Ufficiale di Guardia , non appena i rivoluzionari si presentarono alla porta, fece deporre le armi ai suoi uom in i e s i ritirò a l quartiere militare.

Il primo reparto che s i presentò in città fu quello del Generale Giu seppe La-Hoz; alla s ua comparsa il Miovilovich e il Sude rovich s i ritirarono verso il Pa lazzo a sua difesa. I rivoluzionari al grido di "Viva la Libertà, Viva il Pop o lo Bresciano" cercarono di far so ll evare il popol o, il qua le assunse un atteggiame nto ostile ne i loro co nfronti.

Non appena i berga m asc hi furono entrati , i ri vo lu z ionari bresciani, in num e ro eli circa novanta , da Pa lazzo Lechì, al comando eli Giuseppe Lechi , s i portarono al Broletto e qui ven ne fissato sul cancello ve rso l a piazza il tri colore, ad opera eli Fra ncesco Co nqui sta te le porte de l Palazzo i rivoltosi si portarono nell a C amera de ll e Udienze dove li aspet tava il P rovveditore Straordinario in Terraferma con l' Aba te135l, A nt o ni o Brognoli, i Deputati della città e g l i Uff iciali Superiori de ll e truppe Schiavone e I taliane di stanza a B rescia. Giu nt i nell a C amer a il conte Giuse ppe Lechi, in divisa da Generale della L egione Lombarda e alla testa d i una ventina eli ri voluz ionari , s i presentò al B attag ia al quale less e una lettera co n la quale gli comuni cava c he il popolo brescia-

m, Miov il ovic h , m s H. Yl. 22, 18 marzo 1797.

cJJ• Brognoli, ms. 18, 18 marzo 1797.

(J.l) Il Filos nella sua autobiografia scrive: "Solo alle l l si fece udire il tanto aspettato colpo di cannone c allo ra con circa 12 altri corro con in mano la sciabola, c colla bandiera su di una picca nelraltra , alla Piazza vecchia, ovc veggo altri congiurati correre verso il Broletto, residcm:a del Governatore in Piazza del Duomo. M'unisco ad e ss i. ed al p011one del palazzo vedo già questo in potere dei congiurati distinti dalla coccarda sul cappello Monto sui cancelli di ferro, c s u d ' uno dei pila s tri , e vi pianto la bandiera, che vi restò mo lte settimane di poi senza qua lc he mia vanagloria di avere io il primo piantata la bandi era t ri colore in una così illu st re C ittà d'Ita li a, perchè e molte volte mi fu questo rammentato con lode. M a quello che più al v ivo mi so ll ec itò fu il bacio, c he M ada ma Gh irarcl i s pontanea mi diede per questa impresa in presenza d i molti ", Fi los , 1974, p 3 1.

L'Aba te era la prima autorit à civ ica. c ave va nell e funzioni pubb l ic he la s te ssa au t o rit à de l Provved itore.

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no con qu es ta in s urrezione aveva voluto recuperare la propria lib ertà e sov ranità e quindi gli intimava di lasciare la città.

Pri ma di lasciare l a sa l a il L ec hi s i rivolse nuovamente al Battagia, esternandogli la stima dei bresciani nei co nfron ti del suo operato, ma aggiungeva che la stessa stima non era rivolta al Cap itano VicePodes tà Alvise Mocenigo che, come scrive il Miovilovich , "con tira nni ca e stravaga nte Reggenza aveva affrettata la R ivo l uzione". Fu so lo a q uesto punto che gli i nsort i seppero della fuga del Mocenigo e commentarono la noti z ia dicendo c he il Rappresentante aveva fatto bene a fuggire perchè se fosse stato catturato "la sua testa sa rebbe stata volata in Pia zza dalle finestre del Palazzo " 06>

In mezzo a tutti qu es ti eventi il popolo mantenne un comportamento di ostilità e da p iù parti s i .levavano grida d i "Viva S. Marco"; accuse furono rivolte contro l a nob iltà c he e ra ri ten ut a responsabile di tale tragedia. Sul giorno dell a rivol uz ion e a bbi a m o anche una nota compilata nell'ultima pagina di un registro di co nto appartenuto alla famiglia Rom elli; in poche righe dal titolo "Memoria", Francesco Rornell i sc riv e: " Io Francesco fu Vitale Romelli mi r i trovavo in Brescia nel di s udo, e fù una g iornata di grande terrore veden do li R ivoluzionarj furios i , e stravo lti di facc ia" <m .

Dopo l ' ordine impartito dal Miovilovich a l le tru ppe venete di d eporre le armi, Giuseppe Lechi ma ndò suoi uomini a disarmare i vari reparti; scontri avvennero al quartiere di S. Giu seppe, dove furono uccisi Antonio Sant'Andrea, capo dei Legionari Bergamaschi, Carlo Pesenzi e un militare fr ancese.

Il giorno 19 marz o co loro che e r a no entrati a far parte del Governo Provvisorio prestarono il giuramento di fedel tà alla Rep ubbl ica<38> ; ne lla stessa giornata il Miovilovich e il Suderovich s i i n contrar o n o con i capi dell'insurrezione con i quali concordarono le mod a lità per il ri t ir o da Brescia delle truppe venete, a tale propo sito i l Mio vi lovich presentò a l Governo una proposta relativa alla capitolazione delle truppe venete<39J 11 Governo c hi ese che se ci fosse stato fra i militari vene ti qualche soldato ch e av esse voluto aggregarsi alle truppe rivoluzionarie, non gl i doveva essere impedito ; num erose f uro n o le diserzioni fra i reparti italiani, non così fu in quelli Sc hi avon i che s in o all'ultimo restarono fedeli a l giura men to fatto di serv i re la Repubblica di Venezia . Gli Schiavoni reagirono alle offerte fatte lo ro dai rivoluzionari bres ciani i n ves te ndol i con frasi di questo tenore: "Ah possie vire! porta via: Va al diavolo ti tua rob ba, e tui bezzi, no volemo niente da voi altri Ribelli de' nostro Principe; averno nostre paghe che Prencipe p assa, e a nu da i nostri Uffizia l i: Adio possia Vira! porta via te d ico; Viva S a n Marco! " (40> II co mp o rtamento che g li Schiavone ebbero in quel frangente sorprese tutti gli abitanti della città :

Il 2 0 marzo il Provveditore B attagia aveva lasciato la città e la ma tti na stessa il Governo Provvisorio s i tras ferì dal Palazzo della Log g ia in Broletto , che dal q uel g iorno venne chiamato Palazzo Naziona le.

Fra il 19 e il 26 marzo tutti i reparti veneti lasciarono Brescia; al momento della rivoluzione la forza militare veneziana in B rescia era conteggiata in 1093 uomini(41 ) Il Col o nn ello Miovi lov ic h lasciò la città di Bresci a il giorno 25 marzo sco rt ato d a qu attro soldati veneti che portavano l' asta spog lia de ll o ste ndardo d ella Sereniss ima , lo stendardo era stato consegnato al Colonnello che se ne era decorato "pone ndosela a tracolla a g ui sa di sciarpa; così ebbe a]m eno la s oddisfazione di partire da Brescia col San Marco in petto , e tra l i saluti del Popolo commovente, che lo riguardava, lo seg ui va coll ' animo, e gli dava il buon viagg io" <42> Fuori Porta Torrelunga trovò il c ale sse ciel Maggiore Suderovich che l 'atte ndeva e in s ieme si dire ssero alla volta di Verona .

06> Miovi lovich , ms H. VJ. 22, 18 ma rzo 1797.

07

> Romelli , ms.

08

> Raccolta dei decreti del Governo Provvisorio Bresciano, vol. I, n. 6, p. 5.

<m Miov il ovich , ms H . VI. 2 2 , do cu mento n. 11, cc 29 r-30 r.

< 40

> Miovi lovich, ms H. Vl. 22, 20 marzo 1797 , c 13 r.

<

4 •> Miovi lovich , ms H. Vl. 22, doc u mento n. 19, c 34 r- v.

< 42 > Miovi lovich , ms H. Vl. 22, 25 marzo 1797.

39

'

Con la partenza del Colonnell.o Miovilovich aveva fine l ' unione plurisecolare della città di Bresc ia co n la Repubbli ca di Venezia che di lì a due mesi avre bbe dovuto cede re all'avanzata trionfale dell'eserc ito repubb licano francese.

Fra i primi decreti emanati dal Governo Provvi so rio Bresciano vi fu quello relativo alla costitu z ione della forza armata nazionale co n il quale s i nomi narono: Giu sep pe Lechi General e in Capo delle forLe ri voluzionarie bresci ane, Fran cesco Gambara Gener a le della fanteria, Giovanni Caprio li G enerale di cava lleria c Lui gi Mazzuch elli Ajuta nte Generale. Fu altresì ribadito che il Generale in Capo dipendeva dagli ordini dei Comitati di Vigi lanza e Milit a re e fu affidat o a i Genera l i il com pito di organizzare lo Stato Ma gg io re e la Milizi a.

Poco dopo la costituz ion e della repubblica bre sc iana il Go verno Provvisorio si trovò però a dover fare i conti con co loro che non ne vo levano sapere del nu ovo Governo e c he erano di s posti anche a morire per difendere illegittimo governo del Do ge. Un Ano nimo diarista sc rive che alle porte di Brescia dei cittadini portanti la coccarda tricolore furono insultati da dei controrivoluzionari che s i e rano spinti in prossimità della città< 4 ' > ; questo fatto evidenzia come in questa fase la rivoluz ione fosse l i mitata solamente al la città e che so lo dopo il giugno 1797 Brescia ebbe il controllo anche di tutta la provincia. Già il primo apr ile il Brogno li scrive : "Mise ra Bresc ia circondata d'ogni intorno di intestini nemici , e minacciata de ll a più crudel Guerra Civile" '44 ) Il problema delle controrivoluzioni fu di tal portata da spingere il Governo Pro vvisorio a prendere provvedimenti drastici come, per esempio , quello ricordatoci dal Brognoli che sc rive : "Si minaccia la pena di Morte, a chi avesse l'ardire di g rid a r Viva S. Marco, e in qua l unqu e a ltra manie ra cercasse d i turbare la pubb l ica tra nqui llità con discorsi , in s inuazion i , ecc ( ...)"145l

Insunezioni avvennero in tutto il bresciano , a Chiari <46> , a CastenedoJo<47> , in Va ll e ma non ebbero successo perchè non furono ben organizzate e quasi tutte ebbero breve durata. Le insurrezioni che diedero maggiori problemi alla R epubb li ca Brescia na furono però quelle delle Valli Trompia e Sabbia, della Ri vie ra di Salò e del basso Garda, insurrezioni tanto più pericolose perchè strettamente legate le une a ll e altre.

La controrivolu zi one d i Salò c della R iviera be nacense149) fu l 'u nica che ebbe un r iconoscimento ufficiale da parte del Governo della Repubblica di Venezia. La controrivoluzione della Val Sabbia<501 ricoprì un ruolo del tutto particolare, in quanto fece da elemento coagulante fra i vari moviment i controrivoluzion ari , ruolo determinato a nche dal fatto che l'insurrezione valsabbin a fu l a me g lio organizzata , non solo politi camente ma soprattutto militannente.

II reprim e re queste insurre zio ni fu compito del Generale Giu se ppe Lechi, ma non dobbiamo dim e nticare che fu so lamente grazie a l l'ai ut o delle truppe f ra ncesi che affiancarono le truppe brescian e se il Governo Provvi siorio ebbe l a meglio contro g li insorgenti.

Già in ques t'epoca il Gen era le Giuseppe Lechi deve fronteggiare gli attacchi di co loro c he von·ebbcro eliminarlo dalla sce na politica; prendendo infatti come pretesto la repressione delle inslllTezioni in Valle Sabbia s i intenta un processo ai suoi danni, senza però che questo porti a delle conseguenze nei suoi confronti.

Nel luglio de l 1797 il Generale Giuseppe Lechi, sospettando una fu t ura fusion e de l la R ep u bblica b resciana nella Repubb lica Cisa lpina, dec ise el i port a rs i a Milano per compiere i pas s i necessari ad un eve ntuale ricono scime nto da parte de l Governo Cisalpino del g rado c he gli era sta to dato da quello Prov visorio bresciano. Nello s tesso mese di luglio il Gov erno bresciano aveva so llevato il Generale Lechi dal Comando in capo delle truppe naz ion ali, affid ando tale ca ri ca al Gen e ra le po lacco Zajonchek.

41 Anonimo , rn s G. TI. 30,3 aprile 1797. ,.,.,, Brognoli , ms. 18, l aprile 1797.

Brognoli. ms. 18,3 aprile 1797.

<.16 > Balladore, ms E. l. 14, pp. 46-51.

m >Stanga, ms 133, pp.29-35 .

"g1 Capofcrri , 1803, p. 58: Bazzini , ms Fé 34m Il, p. 69.

149 ; Ga m bara, 1797 : Stefan i , 1800.

' 50 Riccobel li, 1847.

40

'

Da questa data e sino al novembre del medesimo anno i l Generale Giuseppe Lechi viene utilizzato in operazioni di secondaria importanza, per sedare sommosse o agitazioni nel territorio bresciano

Il 20 novembre 1797 la Repubblica bresciana dopo otto mesi di vita cessò di esistere e venne unita alla Repubblica Cisalpina, fusio ne voluta principalmente dai frances i e in prima persona da Bonaparte.

La nomina di Giuseppe Lechi a Generale di Brigata s i ebbe da parte del D irettorio Esecutivo della R epubblica Cisalpina 1'8 novembre 1797; il decreto di nomina recita : "Il Direttorio esecutivo, avendo preso in giusta cons iderazione lo spirito vostro Patriottico , l'energia ed i talenti coi quali vi siete costantemente distinto, e desiderando d i metter a pro fitto nella felice riunione colla Repubblica Cisalpina della vostra Patria le buone qualità , che vi caratter izzano, è passato j eri a nom in arvi generale di Brigata nella truppa della stessa Repubblica cogli appuntamenti e grado, che vi sono a nnessi . Egli è co11 a maggiore soddisfaz io ne , che ve ne si partecipa prontamente la notizia in preven zi one del brev e tto , ch e vi si sta disponendo, affinché poss iate godere della giusta compiacenza che vi ha procurato dal ripetuto Di rettorio Esecutivo e dalla Repubblica al vostro vero patriottismo ed impegnarsi sem pre più a dimostrarlo nell'esemplare disimpegno dell'incumbe nze che vengo no in conseguenza del nuovo vostro grado Salute e Frate ll anza. Caldarini Capo Battaglione e della 3 div isio ne". Il Lechi così ri spose : " Giuseppe Lechi, Generale della Legione Bresciana al Cittadino Ministro della Guerra. La fiducia, ch e v uole avere in me il Direttorio Esec utivo nom in a nd om i Generale di Brigata accre scerà in me lo z elo di cui sono capace p er l a Patria, e per la Libertà, desidero co n tutto l'ardore di comp rovare sempre più questi sentimenti che mi hanno sempre animato e di poter testificare a voi che me ne porgete la notizia le espressioni di unione e di frate ll anza co lle quali vi dico. Salute. Lechi "<5 ' l

Avuta la nomina Giuseppe Lechi è des t inato da Murat a sost itu irl o ne lle operazioni in Valtellina. Fu i n questo periodo che andò consolidandosi quel rapporto di amicizia fra i due c he durerà s ino alla tragica morte di Murata Pizzo Ca lab ro nel 1815

Sul finire del 1797 a G iu se ppe Lechi è affidato il comando della s pediz ione nelle Marche A l suo seg ui to sono anche i fratelli Teodoro , con il grado di Capitano, e Ange l o, con quello di capo squadrone .

Ne i pr imi giorni del gennaio 1798 il Generale Lec hi s i riunisce a11a fii Legione con il Fontanelli <52) 113 gennaio arriva a Gubb io al comando di 1000 uo mini di fanteria, 100 ussari e due can no ni l53 ) In due giorni aveva conquistato Pesaro , Fano , Fosso mbrone e Urbino Il 5 fece ritorno a Milano dove ebbe nuove istruzioni , il su ccessivo 20 genna io il Ge nera le L ech i partì per Rimini , giungendo il 25 gennaio a Città di Caste ll o

Sino al luglio d e l l 798 G iu seppe Lechi è di stanza a Faenza. Sul finire del mese di marzo è nominato comandante provviso rio del Corpo d'Armata de ll a Romagna; suo a iutante di campo è i l va ls abbino Silvestro Moretti.

Numerose so no le lettere che in que s ti mesi il General e scrive al padre raccon t andogl i le atrocità dei paesani , che istig ati da pret i e fr a ti, fanno scem pi o dei poveri soldati che cadono nelle loro mani.

113 luglio vi ene notificato al Gen era le Lech i il trasferimento a Mantova dove gli fu affidato il comando delle Truppe Cisalpine e Polacche del Dipartimento d e l Mincio. La sua permanenza a Mantova durò sino alla f in e de l settembre del 1798r54l

L '8 novembre è i ncaricato dal Governo di esaminare la difesa cost iera dell'Adriatico e parte in compagnia del frate llo Angelo per R avenna e Pesaro .

Fatto ritorno a Mi l a n o, sul finire del ge nnaio 1799 , i l Generale Giuseppe L echi ricevette l ' ord i ne d i portarsi in Valtellina al comando di una delle due B rig a te C isalpi ne, l'altra e ra al comando eli Fressinet, unendosi alla Divisione Desolles, p e r pa1tecipare alle opera zioni mili tari in Valt e llina e nei G rigion i.

s'l Labus, Nuovo Giorna le Democratico p. 24 5 nu me ro 35 .

<s2) Zano li , 1845 , vo l. II , p. 6.

<s>) Labus, pag 14 numGro 4 (24 ne voso anno VI).

IS4) Archivio Lechi, VIII.C.I .

41

In una prim a fase le operazioni militari s i sv olsero favorevolmente alle truppe franco -cisalpine , ma l 'avanzata delle truppe a ustro - ru s se e la sconfitta del Generale Giovanni Laudon a Tanafers lo cos trinse a ritirarsi c far ritorn o a Milan o.

Il 21 apr il e 1799 fra l 'e n t usiasmo popolare le trupp e austro-russe fecero i l loro ingresso in Brescia

Lasciata Milano, il Generale Giuseppe Lechi marciò vers o Cuneo, Pinerolo e attraverso il Monginevro raggiunse Grenoble.

Il 18 giugno Angelo Lec hi , capo sq uadrone, è a capo del l o Reggim e nto Ussari duran te la ritirata dell a Trebb ia, distingu endos i nella ca rica del ponte di Rubiera con la qual e riuscì a proteggere l a ritirata dell'Armata di Macdonald su l fiume Secchia<55>

In Francia i l Genera le Giusepp e Lechi fece parte dell'Armata delle Alpi al comando del Generale Mu ll cr e partec ipò a ll e operaz i on i che perm isero di ricacciare il nemico da ll a Savoia , prendendo posizione su l Moncenisio. Il co mportame nto tenuto durante queste o p eraz ioni gli va lse una spada d'onore. Nell'ottobre 1799 il Direttorio francese ordi na che si riuni scano a Tolone gl i itali ani, esuli in Fra ncia , che g ià facevano parte della Mili z ia Cisa l pina; i l Gen e ra le Giu se ppe Lechi è incaricato di raccogliere gli italiani che ancora s i trovano a Genova. Recatosi nella città li g ure col fratello Teodoro riesce a riunire circa 200 militi cisal pini fra i quali anche il fratello Ange lo'561•

Es ule in Francia con i fratelli Angelo e Teodoro, Giuseppe Lechi il 9 novembre 1799 (18 brumaio dell 'a n no VIII) ricevette da B onaparte, primo Consol e, l 'ordine d i costituire una L eg ione I ta l ica, che raccogliesse at torno ad essa tutti gl i esuli italiani<m La Le g ione fu organizzata il 19 n ovembre e Giuseppe L ec hi ne fu confermato coma ndante con il grado di Generale di Brigata.

Il l o m ar zo del 1800 Bo naparte sc r isse a Berth ier, Min ist ro della G ueiTa , "Voi attiverete l'orga ni zzazione delle L eg ioni ita l ia ne , in modo che esse possano esse re poste in camp o nel germinale" <SSJ , c ioè fra il 20 marzo e il 20 apri le 1800.

Il 13 marzo per ord i ne del Ministro della Guerra, Berth ier, la Legione dovette lascia re Digion e e trasferirs i a Bourg e n B re sse< 591 , con pa rte nza il 2 1 m arzo. I l 23 marzo (2 germ ina le anno V III ) il Genera le Giu sep pe Lec hi scrisse a l Mini st ro della Gu er ra per com unicarg li di aver lasciato Di gione e che le sue truppe erano " animate dal miglior pirito " <60>

Nonostant e l ' im pegno profuso l a L egion e era compos ta da truppe m al ves t ite, mal eq uipagg ia te ed esauste, mist e di cisalpini, piemontes i , veneti, traspadani , romagnoli, napol eta ni. L 'orga nizzazion e della legione si ri ve lò difficilissima, ma co n queste parole il Generale Lechi si espresse ne ll a già citata lettera a ll 'amico Pa ribelli riguardo ad essa : " L a legione è g ià tutta partita per Bourg Ami co, che be l corpo! Quali spe ran ze si sente rinascere nel c uore un ita l iano! Se li vedes te in quale o rribile nudità, senza paga, con un solo tozzo di pan e nero! Eppure nessuna lagn anza! Piangevano di conte nto ne l partire da Dijon col dire: ecco i primi passi verso la nostra Patria. Oh , Italiani! Oh , Patri a!"16 1> Con queste du e ultime esclamazioni il Gen e r a le Lech i volle ri m arcare qua le fosse lo sp irito c he animava l ui e tut ti coloro che, da ll a Francia , g uar davano con speranza alla creazione della Le gio ne Italica e all'organizzazione della Seconda Campagna d 'Italia . Alla Legion e, di stanza a Bourg e n Bres se, for mata da sei battagl ioni di fanteria, con 3 130 uomin i , due sq uadroni di caccia tori con 39 1 uom ini , e una compa g nia d'artiglieria con 75 uomini , dovevano essere uniti tutti i distaccamenti italiani che si trov avano in Pro ve nza , e più precisame nte: ad Aix en Provence gli Ussari Adriatic i e quelli Ci salp ini; ad Antibes i Cannonieri Cisalpini e Piemontesi; a Sassenoye i

De Castro, 1879, p. 55; lùrotti, 1858, vol. I, p. 412.

1561 Za noli, 1845 , vol. II, pp. 7- 13

<511 Za noli, 1845 , p. 7 e 144

158' De Cugnac , 1900 , p. 54.

mo De Cugnac , 1900, p. 55.

<W>G. Lechi, Corrispo nden za Segreta de l Genera le di Div isione Lcchi, lettera numero 21

1611 Croce, 1926 , pp. 350-351

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Veterani piemontesi; a Busalla i Granatieri piemontesi; a Nizza i Cannonieri lucchesi e cisalpini; a Candieux il Depos ito della Legione maltese.ln tutto la Le g ion e Italica aveva una forza di 4660 uomini (621 •

Il 2 aprile 1800 il Ministro Berthier fu nominato Gener a le in Capo dell'Armata di Riserva e al suo posto ve nne nominato Lazare Carnet.

Il 26 apiile il Generale in Capo emanò da Digione un Decreto con il quale accettando le richie ste, degli ufficiali e sott uffi c i ali soprannumerar i , di essere arruolati come volon tari , ne decideva l'arruolamento in compagnie da dividersi nei vari battaglioni16' 1 •

Il successivo 4 maggio il Generale Berthier scrisse al Capo di Stato Maggiore con l ' ordine, da impartire al G e nerale Lechi, di muovere il 9 maggio a tappe forzate alla volta di Ginevra(6-l)

Il Lec hi giunse nella città di Ginevra l' 11 maggio("5) Il 14 ebbe inizio la seconda Campagna d'Italia con il passaggio del Gran San Bernardo

Il 18 il Generale Lechi lasciò Martigny e il g iorno successivo passò il San Bernardo raggiungendo Estraubes. II 20 giunge ad Aosta e il 22 è a Saint Vincent. Il 2 premiate Bonaparte scr ive a Berthier con l 'ordine per il Generale Lechi di occ up are Gressoney e di inviare delle avang uardi e su Biella attraverso la Val Sesia.

Il Lechi occupò Gressoney il 25 maggio e il successivo 28 maggio giunse a Varallo dove le sue truppe ebbero il vero battesimo del fuoco.

A Varallo la Legione venne a scontrarsi con le truppe del Principe di Rohan. Così Napoleone ricordò nel "Memoriale di Sant'Elena" questa azione: "Un corpo di 2000 italiani, comandan ti dal Generale L echi, s'e ra posizionato il 21 maggio a Cotillon nell'alta Ses ia. Questo corpo si scontrò con la Legione di R ohan, la battè, e prese posiz io ne allo sbocco del Sempione , nella Valle di Domodossola al fine di assicurare le com unicazioni dell 'Arm ata attraverso il Sempione".

D Generale in Capo dell'Armata di Riserva Lou is Alexandre Be rt hier così scrisse al Primo Console Bonaparte riguardo al fatto di Varallo : " Cittadino Con so le ho l 'o nore di patteciparvi c he la Legione Italìca, sotto il Generale Lechi, cui diedi l'ordine di portarsi sop ra Riva , e di seg uire la Valsesia, incontrò l'inimico a Scodello. Essa rovesciò questo posto avanzato, e fece 32 prigionieri. Giunta a Varallo, vi trovò la le gione di Rohan fo rte di 600 uomini, che occupava una posi z ione ben t rin cerata e difesa da cannoni. Dop o aver fatto le sue disposizioni, il Generale Lechi fece batter la carica, c malgrado un 'ost inata resistenza furono s up erati i trinceramenti e rovesciato il nemico. Il Generale Lechi fece 340 prigio ni eri, fra i quali 3 offic ia li , prese un ca nnone colle sue provvigioni, fece mord e r la po lvere a più di cento nem ici. E gl i e bbe un a do zz ina eli uomini tra i quali i sotto- luo go te ne nti dci g ranati er i G iu seppini e Gass aleni. Il capo eli brigata Peyri montò uno de i pr imi s ui trinceramenti al la testa elci s uo i g ra nati e ri. Il capo sq u adro ne Lec hi c66>, Brunetti capitano, e Vincenzo Omoded67 ) sotto - luo go tenente, si sono parti co larmente distinti "C68>. Così recitava i l Bollettino Ufficiale dell'Armata di Ris erva : " Il4 preriale la Legio ne C isa lpina, forte di 2000 uomini, coma ndata da l Generale cisalpino Lcchi , è partita d'Aosta, costeggiando Chatillon. Il 6 ha passato il Monte Ranzola c preso posizione a Gressoney. Il 7 ha passato la Valdobbia ed è atTivata a Riv a, dove ha passato la Sesia. L'8 si è portata a Varallo. Il principe di Rohan con la sua legione e un pezzo d i cannone, teneva l a posizione davanti a questo imp ortante luogo , dove la Val Sesia comincia ad esse re praticabile per i cariaggi; la legione cisalpina h a attaccato con grande bravura e eliminato le posizioni nemiche , preso il pezzo di can non e, 3 casson i , fatto 350 p ri gionieri e ucci so 50 uomini. Essa ha avuto 2 uffic ia li e 4 soldati morti e 12 feriti " 1691

162 1

De Medi c i. 1904. allegato l. p 2094 1631 De Mcdi c i.l904. nota 2. p 207S 164 > De Cugnac, 1900, p. 252 165 > De Medici, 1904. nota l, p. 2080 «•6> Era il fratel lo Angelo 167 > Yin cc n7.0 Omodco sposò qualche anno dopo Te resa sore lla de l Genera le Giuseppe Lechi. 11'8 > Correspo ndance dc Napolcon Prem ier, 18 58 -1 870, vol. V T, n 4856 , p. 407. ( 69 > Tu rotti, 1858, vo l l , p. 428.

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Infin e e cco c ome Teodoro L ech i ri co rdò nella sua autobiografia questo scontro : "Varc ato il Gran Sa n Bernardo , e sortendo da Aosta, Napoleone ci ordinò di propri a bo cca di prendere la s inistra per una strada quas i imp raticabile e di passare l a Vall edo bbi a, e ca dere sopra Varallo. Superato questo passaggio ( peggiore ancora sia per la neve e il ghiaccio, che il ripido dello stesso S . B e rnard o) a Varallo trovammo l ' ini mic o ignaro del tutto d e lla n ostra ven uta Sorpreso così ed attac c ato con vi g ore , potè fare poca resi s tenza , e ci abbandonò oltre 2000 prigionieri<70> e due pezzi di cann o ne Io perd e i due uffic iali del mi o Battagli on e e d e bbi anche a lc uni so tt oufficia li e soldat i morti e f eriti, sia del battagl ione c he delle due Compagnie" 011

Dopo l a vitt o ria di Var a llo l a Legione lt a lica cont inuò la propria marcia, il 4 g iu gno fu a Varese due giorni dopo a Como c L ecco, il 7 giugno fu a Berga m o. II 9 gi ugno l a Legione giun s e s ul L ago d ' Iseo ed il giorno successivo fece il suo trionfale in gre s so a Brescia.

Così l ' Avanzi ni ricordò nei suoi Di a ri l' in gre s so d el Genera le Lechi nella s ua città nata le: " Alle ore nove [ ... ] so no e ntr at i d a San Giovanni otto di Cavalleria alla te s ta dei quali era il Ci ttadi no A ngelo Lec hi fra tello del G enerale, e poco dopo ne è arriva to u n picchetto di ve nti c irca Fa nt eria quali so no andati a riposare ne ll a piz za del Teatro.

Un ' ora poi ava nti il mezzo gio rno so no e ntra ti per l a stessa porta con band a militare e se nza bandi ere da circa cento di cavaller ia e mille duecento di fanter ia tutti Cisalpini in divi s a verde con mo s tre gia lle , e s sendovi alla te sta il Cittadino G e neral e Giu se ppe Lech i , avevan o scco an c he t re pe zz i di ca none di C ampagna; tutta que s ta truppa ha attraver sato l a Città e s i è andata a schi e rare in mercato novo ove ricevuti li ordi.ni dal Generale s i sono d istribuiti a tu tte le po rt e e d alli altri p osti, i cannoni c olla sc ort a di cento soldat i circa sono anda ti fuori di porta Pile ; il Generale Lechi è andato ad alloggiare all ' albergo de l Gambero, e la truppa si è a cq uarti erata parte a S. Faus tin o, e parte in altri quartie ri . (Questa s i chi ama Legione l ta l ica)" <7 2l

Il suc cess iv o 14 g iugno s i sv o lse l a batt ag lia di Mare ngo a lla qu ale l a Legio ne l talica non partecipò , m a a l cui s ucce s so con tribuì bloccando i rinforzi austriaci proven i e nti da Mantova.

Lo stesso 14 giugno il L ec hi no min ò C omanda nte d e lla Piazz a di Bresci a il Capo Brigata Monthon ém> .

Dopo una breve per m ane nza a Bresc ia la L egio ne Italic a a l comando di Gi usepp e Lechi s i riunì a Pi sog ne con le trupp e del Genera l e Macdonald marci a ndo insiem e a ll a volta del Trent ino ali ' inseguimen to d e ll e t ruppe imperiali. Il 6 gennaio 1801 l a campagn a s i concluse con l 'occ upazio ne di Trento, ne ll a cu i co n quista s i di s tinse Teodo ro Lec h i che c osì rico rd ò lo s co ntro : "Trento l.. ] è difeso dali ' Adi ge sop ra il p o nte del qu a le i Tedesch i av ev an o fatto , alla tes ta de lle fort i f i caz ioni che difesero con ost i nazione. l o poi col mio Battaglione attaccai con tanta fu ri a qu ella te s ta d el ponte che fu subito s uperat a, m a lg rado la protezi o ne d e ll'arti g lieri a ch e e ra posta su ll e mu r a de lla c ittà e c he f a ceva un fu oco vi vissimo. Se g uii l'inimico che fuggiva sul ponte , e fr a mmi s ti coi fuggiasch i saremmo e ntra ti in città, se non s i fosse a l za to avant i a n o i un ponte lev at o io, che ch iud ev a l a porta , e ci tag li ava l a comunica z io ne , lasciando nelle nostre mani non pochi prigionieri. Fummo obbligati di retrocede re a lla te s ta de l po nte c he ave v amo p res o prima. In qu e s to fat to furono uccisi un capi tan o, tr e ufficiali e s ei rimaser o ferit i. Furono poi oltre duecento li sotto ufficiali e s oldati ferit i o morti . La m atti na seg uent e, m e ntre c i di spo nevamo ad un a ttac co su tutti i pu nti , v id imo abbassare il ponte l e vato io, e le Autorità del pae se che ci invitavano ad occupare la città abbandonata dai Tedeschi" (74 > Il valore di m ost rato da Teodo ro Lec hi ne l fatto di Trento g l i va lse la pr omoz ione a Cap o di Brigata , equivalente a l g rado di Colonnello

170 D ato erra to vis to ch e co me so pra ri co rdat o i pri g io n ier i furon o c irca 50 0.

7 '> L ech i, J933,p. 24

112' Avanzini.m sFé 3 1 BIO giu g no 1800.p .356.

n31 Avanzini , m s F é 3 l B 14 giu g no 1800, p. 366

74 Lcc hi , 1933 , pp. 26 -27

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La brillante condo tta delle truppe italiane nelle operazioni dal San Bernardo a Trento portò il Comitato di Governo della Repubblica Cisalpina ad emanare un decreto con il quale si dichiarava la Divisione ltalica "benemerita della Patria " 05> ; per il comportamento tenuto durante tutta la campagna il Generale Giuseppe Lechi ricevette dallo stesso Bonaparte una seconda spada d'onore

Stipulata la pace di Lunèville (9 febbraio 1801), al Generale Giuseppe Lechi fu affidato il comando della Divisione di Milano.

Nel mese di febbraio fu organizzata dall'Armata francese in Italia la campagna militare contro il Regno di Napoli Alle tr up pe francesi si dovevano a f fiancare quelle Cisalpine; al Generale Lechi fu ordinato di portarsi, al comando della propria Divisione, verso la Toscana per po i raggiungere l'Italia meridionale. Questa campagna, per le truppe italiane si conc lu se in bre ve tempo, infatti il 5 aprile Bonaparte s crisse al Ministro della Guerra: "Murat farà rientrare nell' i nterno della Repubblica tutte le truppe cisalp in e, non dovendo entrare nel Regno di Napoli alcuna f orza italiana , ma solo francesi"

Conseguentemente a questo ordine Gi useppe Lechi, con le brigate Teulié e Severoli , fece rientro a Mi lano.

Nell'agosto 180 l il Generale Mura t è a Milano con il compito di dar vita alla riorganizzazione dell'eserci to cisalpino. La riorganizzazione dell'esercito si co nclu se ne l settembre del 1801 con la cos tituzione di due Divisioni: la prima al comando del Ge nera le di Divisione P ino, con sede in Bologna; la seconda al comando del Generale di D i visione Lechi, con sede a Mi lano. Al comando del Genera le Giuseppe L echi si trovavano anche i fratelli Angelo e Teodoro: il primo come aiutante comandante dello Stato Maggiore, il secondo come capo di Brigata comanda n te la seconda 112 Brigata.

Fra il 1801 e il 1804 il Generale G iu seppe Lechi partecipò a d ue eventi che lo videro protagonista: fra il novembre 180 l e il febbraio 1802 fu ai Comi zi di Lione che portarono alla cost ituz io ne della Repubblica Italiana0 6l ; fra il 1803 e il 1804 fu al comando della propria Divisione nella campagna de ll 'Ita lia meridionale con il compito cii so r veg li are le coste pugliesi da possibili infiltrazioni inglesi!''> .

Eletto Deputato ai Comizi di Lione nella doppia carica di notabile, quale membro de l Consiglio Elettorale dei Possidenti del Dipartimento del Mella, e come membro del Corpo Legislativo, Giuseppe Lechi f u uno dei pi ù accesi oppositori della preponderanza del partito milanese , con a capo Melzi d'Eri!, in seno alla consulta.

Lo scontro tra il partito milanese e quello cosidde tt o degli ex -v eneti, andò a um entando gi un gendo al proprio culmine il 26 ·gennaio 1802 quando fu nominato il governo costi tu zionale della Repubblica It a li ana, con l 'e lezione del Me lz i a Vice Presidente. Questa nomina rese ancora più aspri i rapporti fra coloro che auspicavano la nascita cii una repubblica cii tipo rivoluzionario e coloro che, come il Melzi, provenivano dagli ambienti aristocratici m ilan esi

Le ragioni sostanziali cii questo contrasto fra Giuseppe Lechi e Melzi d ' Eri l stav ano nel fatto che il Lechi era un convinto repubblicano, mentre il Melzi non si era mai persuaso della positività di quel regime; inolt re favo ri va nelle sue scelte governa tiv e i mil a ne si e detestava i bresciani ed i bergamaschi che definiva "forestieri", inoltre additava Giuseppe Lec h i ed i bresciani come "e terni agitatori".

Un ulteriore motivo di attrito fra il Mel z i e Giuseppe Lechi fu la mancata nomina del Gene rale bresciano a Ministro della Guerra , carica a ll a quale il Lechi forse aspirava. La scelta cadde s ul ge nerale milanese Alessandro Triv u lzio che venne nominato il 26 febbraio 1802 e che restò in carica sino al 18 agos to 1804 .

Nel 1803 Gi useppe Lechi lasciò il comando della piazza di Milano e al coma ndo del Generale Gouvion-Saint-Cyr partecipò alla campagna militare in Puglia.

as>Raccolta delle leggi , proclam i, ordin i ed avv is i pubblicati in M il ano da Luigi Valad in i, Tomo II , p. 24.

< 76> Cfr. Da Como , 1934-1940.

<n> G. Lechi, Corrisponden za Segreta del Generale di D iv is ione Lechi, dalla lette ra numero 344 (R i mi ni 10 maggio 1803) alla lettera numero 571 (Mola di Bari 5 novem bre 1804).

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Il IO maggio 1803 Gius ep pe Lechi è a Rimini dove resterà s in o al succ ess iv o 13 g iu g no . Passato ad A ncona, nel l uglio 1803 giungerà in Pugli a pon e nd o il proprio Q uart ier G enerale nella città di Bari. Nel dicembre dello s te sso anno Gi useppe Lechi las c iò la Puglia e fece rientro a Milano dove resterà sin o all a fine del 1803 quando r agg iun se nuo vamen te la Pu g lia passando prima per Napoli. Rientrato in Puglia trasfe rì il pro prio Q uartier G e nera le a Lec ce dove si tratte nn e s in o al novembre del 1804.

I lunghi mesi trascorsi in Pu g li a furono contrassegnati da co ntinui mome nt i d i attrito c o n le au torit à locali napoletane ed in particolar modo con il Mini stro Marchese Rodio che il governo borbonico aveva inviato al se guito de ll e tru pp e d ' occ upaz ione fr a nco -c isalpin e, per c ontroll arne l 'o per at o. Dalla fitt a corr ispond e nza de l G ene ral e Lec hi si evince come le t ru pp e della Di v isione al su o co mando fosse ro costantemente seg nate da ll a man ca nz a di ve tto vag li amen ti , ab bi g li amento e come non fosse rispettato dal go ve rno c is alpino il paga me nto del soldo dov uto

Il Gen era le Lechi si trovò a dover affro ntare il problema della diserzione ch e anelava a ume ntando d i g io rn o in g iorno, so billa ta d a agitatori borboni c i infiltrati nelle file cisa lpine per vo lon tà del governo napoletano. Per stroncare la diserzione Lec hi emanò severi o rdini e ordì una larg a rete el i s p ie a ttorno a l marchese Rodio , centro degli ist igator i . Fr a qu esti era particolarmente sorvegliato i l so ld a to Giu se ppe de Paola, detto " so ldato de l Caste ll o", c h e da a n ni serviva nel l a pi az za di Lec ce. Egli fu colto i n fla grante reato m e ntre isti gava alc uni soldat i cisa lpini a lla diserzione offre nd o loro soldi ed assistenza. I so ldati conta tt ati erano però de lle s pi e infillrate; accettano l a proposta e si danno appuntamento per la notte dell9lug l io co n l'a ccordo di pres enta rsi se nza un ifo r me ed accetta ndo di aggregarsi, ne i bosc hi at torno a Gioia Tauro , a una grossa formazione di briganti. A li ' o ra stabilita il De Pa ola si incontra co n i fal si dise rto r i ai qu ali ve ngono forn it i abiti civili , pass ap or ti e "fogl i di rott a". Non a ppen a i f a lsi disertori si so no cambiati d'abito, dalla fi tta bos ca gli a esce un forte gruppo di so ldati c isa lpi ni c he c att urano il D e Paol a, il Nuzzo l ino ( altr o soldato nap o letano) ed anche i fa lsi disertori. Imprig io nati i du e mil itari napole tani ve ng ono defe riti a ll a corte mar z ia le con la gr a ve imputazione eli "smembramento del la Div is ion e It a l iana" Il M arc hes e Rodi o me sso a l con·ente dell'accaduto chi e de imm e diat a mente la consegna dei due m il itari ch e sono sogge tti all a giurisdizione reg ia . Duriss imo è lo sco ntro tra il mar c hese Rodi o e il Generale Lechi ch e respinge og ni richie st a de l ma rchese e informancl o lo de ll a convocaz i on e del Consiglio di Guerra per il pro cesso e la condanna c he si presume sarà di mo rte per il De Paol a e al carce re pe r il N uzz ol ino

Il Marc he se R odio a lla notizi a de lla co nvo c azione del Co nsi g l i o di Gue rr a i n viò il Capo d i Stato Mag gi ore Pou sse t a Martina, sede del Qu a rti er Ge nera le d i Gou v ion Saint C y r con una le tte ra nell a qu a le de nu ncia il " dispotico o pe ra re" di L echi. 11 G e nerale fr a ncese ri sp ond e rà a l Marche se R odio ri getta nd o l ' ista nz a. Il l o ag os to s i riunì il Consiglio di Guerra e dopo la di s cuss io ne svoltasi a p o rte ch iuse , è em a na ta l a sentenza che condanna il De P a o l a alla fucilazione. Il giorno success i vo giunge al Qu artie r Gen e rale el i Gouvio n Saint Cy r l' ufficiale di Stato M agg i ore L ama nna co n il c ompito eli ragg iungere Pousse t pe r r ecars i in sie m e dal General e fran ces e. D opo lunghe tergiversazion i il Gen e rale Gouvion Sain t Cyr accetta il ricorso de i napo let an i e il 3 agosto i l Lamann a si por ta presso l a c orte m arzia le con il rin v io d e ll 'esecu z ion e a firma de l Ge nera le Gou v io n Sai n t Cyr. De ll ' affa re D c P aola ve nn ero in teressa ti anche Re Ferdinando I V e l a Regina Mari a Carolina che, forse più del consorte, si sc agliò contro l ' op erato delle t ru ppe fr anco-cisalp i ne ed i n par ti colar modo de l Ge nera le Lech i . Vi e ne in v iat o con corriere una missiva a l M arc he se di Gallo nell a quale viene ch ies ta " una ri p arazione che s ia c orri s pondente alla gravi tà de l fatto ", i no ltre s i chi e de c he i l G ov erno i nte r ve nga per porre fine alla presenza dell e tru p pe stra ni ere in Pugli a e "c he a l me no si a no allo n ta nati il G e nera le Le c hi e le tr upp e italiane" L a s te ssa R eg in a scrive a Marzio M as t r illi march es e di Gallo , ambasciatore de l Reg no di Napo li a Pa rigi , il 12 agosto 1804 dic hi aran do tutta la s ua ostilità ne i confronti de ll e truppe it a lian e e de l G e ner ale Lechi, affetmando ch e gli atti com pi uti dal generale vanno con t ro ad og ni più ovvia rego l a riguar dante la sov r a ni tà di uno Sta to es ter o e co nclude scrive ndo: " M a sar e bb e una grande so ddi s faz io ne, mette re ai fe rri Lechi e c osì farlo c on durre fuori d a l Re g no , punire, cacciare tutti co loro che hanno operato n e l Consiglio, e rimpatriare que sta o rd a di briga n ti ita li a ni che fe riscono la sov ranità d el Re , nella parte p iù

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sensibi le, quella del diritto di vita e di morte dei suoi s udditi. Parlate con forza e fate leggere all'Imperatore (sic) e a Tayllerand i miei sentimenti. Se egli vuole essere e continuare ad essere Sovrano, faccia finire le violenze e le rapine delle orde anarchiche. Io domando dunque, la punizione la più eclatante, esemplare, proporzionata alla grandezza del cri min e del Generale Lech i".

Il Lechi, dopo questa tragica sit ua zio ne, aveva chiesto in s isten temen te di essere tra sfer ito , non tollerando più le interferenze del Marchese di Rodio; chiedeva di poter tornare a Milano e a questo scopo s i era raccomandato vivamente a Murat; questi sentito il parere di Na poleon e, gli rispose: "Siccome la Corte borbonica fa delle gra ndi premure perché Lechi vada via da questa linea, così all'o pposto l ' imperatore (si c) ha determinato in contrario".

Il Lechi fece rientro a Milano solamente nel novembre del 1804; nel success ivo mese di dicembre il Lechi raggiunse Parigi dove partecipò alla cerimonia d'incoronazione di Napo leone a Imperatore dei Francesi.

Rientrato in Italia, il successivo 6 maggio 1805 Giuseppe Lechi pa1tecipò all ' incoronazione di Napoleone a re d'Italia; lasciata Milano Giuseppe Lechi raggiunse Brescia portandosi a Montirone, nella villa di famigl ia dove fra il 13 e ill5 giugno venne ospitato l'Imperatore Re con tutto il suo seguito per assistere alle gra ndi manovre che si dovevano svolgere nella brughi era eli Montichiari.

L'arrivo della corte imper iale sco nvols e la vita eli Montirone; infatti oltre acl ospitare, in palazzo Lechi, l ' Imperatore con la sua corte composta da ben ventisei persone, vi fu la necessità eli trovare alloggio a tutto il seguito composto eia qualche centinaio cii persone. Al segui to d e li' Imperatore vi erano : il Maresciallo Béssières, Colonnel lo Generale della Guardia; il Maresciallo Mortier, Colonnello Generale della Guardia; il Maresciallo Brun e; Il Maresciallo Berthier , Ministro della Guerra eli Francia; il Generale Duroc, Gran Maresciallo eli Palazzo; il Generale Caulaincourt , Grande Scudiere di Francia; i Generali Caffarelli, Bertrancl , Savary, Rapp, Houtoun, Aiutanti eli Campo eli S. M. Imperiale; il Generale Le France , Scucliero Ordinario di S . M. Imperiale; il Generale Macon e il Colonnello Clément, Aggiunti al Gran M aresciallo eli Palazzo; Bentivoglio, Ciambe ll ano eli S M il Re; Canisy, Scudiero Ordi nario di S. M Imperiale; Maret, Ministro Segretario di Stato; Ramusat, Primo C iambellano eli S. M Imperiale; Beaussel, Prefetto di Palazzo; Monsignor Broglio, Vescovo Elemosiniere Ordinario di S . M . Imperiale ; Job ert, Commissario Ordinario in Capo francese; Torclorò, Commissario Ordinario in Capo italiano; Pino, Ministro della Guerra del regno d'Italia; Monival , Segretario pa1ticolare eli S . M. Imperiale; Yuan, Chirurgo Ordinario di S M. Imperiale t78 )

Bernardino Lechi , che come già ricordato ebbe l'incarico di organizzare gli allestimenti e i preparativi , riuscì a ricavare nel pa lazzo sessanta ca mere eia letto e una quarantina di sa le09)

Della rivista eli Montichiari e della presenza di Montirone ci restano varie testimonianze fra queste quella cieli' Avanzini . Fra le altre cose l' Avanzini e bb e a scrivere : "L' in stancabile Monarca ieri à (sic) passato in r ivista e fatto manovrare tutto l'e sercito in campagna a Montichiari , per nove ore con tinue è stato a cavallo; tutti quelli che sono stati spettatori asseriscono esser stata una cosa veramente sorpre ndente il vedere tutta questa annata così bene addestrata al maneggio delle armi" e più avanti "l'Imperatore e Re, terminata la rassegna generale, si è resti tuito a Montirone , dove à (sic) riposato e dimorato tutt'oggi" <80 ) ; il15 l'Avanzini scrisse " Su l far del giorno S. M. Imperiale e Reale è partita da Montirone"<x l ).

Tornato in Puglia al comando della propria Divi s ione, Giu sep pe Lechi riceve il 9 ottobre l'ordine, da parte ciel Generale Gouvion-Saint-Cyr , di lasciare i territori pugliesi in conseguenza della finna del trattato eli pace tra la Francia e il Regno eli Napoli. L'Armata di Puglia lascerà il sud d 'Italia il successivo 10 novembre. La fine di questa campagna fu accolta con grande giubilo da Ferdinando IV di Borbone

<781 Avanzini, 13 giug no 1805, pp 430 -431.

<791 Da Como, 1926 , p. 281.

<801 Avanzini , 14 giugno l 805 , p. 432.

<sn Avanzini , 15 giugno 1805 , p. 435.

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c dalla r egina Carolina, sovrani del R egno di Napoli, che senza aver dovuto combattere vedevano allontan arsi il per ico lo fra ncese, co ntento e ra anc he il G enerale Gouvion Saint Cyr per aver posto fine ad una s ituaz ione divenuta ormai insostenibile; contento infine era a nch e il Commissario Regio presso l e truppe france s i in Puglia Marchese Rodio , che vedeva a llont anarsi il Generale Giuseppe Lechi suo personale nemico.

Lasciato quindi il R egno di Napoli l'Armata francese ebbe l'ord in e di portarsi in Veneto per porre il blocco a Ve nezia .

Il co rp o di s pedizion e al coma ndo di Gouvion Sa in t Cyr era co mposto da: 49579 uomini di fanteria, 8987 di cavalleria e 3348 d'artigl ieri a; suddivis i su due divisioni: la prima al comando del General e Verdier era di sp osta tra la Sile e Lugo con centro a Mestre, Mila , Do lo e Fusina; la seconda al comando del Generale Giuseppe Lechi era disposta tra L ugo e Conche. Vi era poi la Ris erv a a l comando de l Genera le Peyri, la Guarnigione di Livorno e quella di A ncona . Le truppe imperiali austriache poste a Ve nez i a era no cos tituite da dieci Battaglioni di Fante ria e d uno Squadrone di C avall eria, al comando del conte D e Bellegarde, e dalle guarnigioni di Chioggia e Brandolo, al coma ndo del P ri nc ipe di Rosemberg.

Gouvion Saint Cyr si stab ilì in pr im a lin ea s u l litorale, il gene r a le Fo nt anelli, al coma ndo della Divi si one Lechi, delle Legi oni Corsa e Ligure, del 2° Reg gimento di Linea, dei Veliti, delle Guardi e d' On o re, de i Dragoni napo le tani e de ll a Regina , dei Cacciatori bresciani ed il 3° di l inea , di r iser va accampati a Piove di Sacco.

Il Principe di R ohan a l comando di 10.000 uomini, co n l 'arciduca Carlo , raggiunse Bassano.

Ques ta s itu az io ne è ben e vide nzia ta in un dispaccio in viato da G o uvi on Saint Cyr a M asséna, nel quale s i legge: " L ascio la divisione Lechi in posizione, la destra a Bovolento e la sinist ra a Saonara, l a s ua av an g uardia a Pieve di Sacco , e la Bri gata del Generale Digonet a Me stre, per osservare la guarnig ion e di Venezia

Quanto a me, marcio col resto delle mie truppe, per andare incontro al l 'inimico. C o nto di re carm i quest'ogg i a Campo San Pietro , e domani mi assicurerò positivamente cosa sia que s to corpo".

In data 25 novembre il Genera le L cchi i nviò il seg uente rapporto al Mini stro de ll a Gu erra: " Mi affretto ad avvertire V. E. , che un corpo d i t ruppe nemiche comandante dal Princip e di Rohan si è mostrato presso B assano . II ge nerale in Capo è partito da Strà colla ri serva composta dei due Corpi Pol acchi comandati dal Gen erale Peyri, di un Reggimento di fanteria ed uno di cavalleria francese, c di un battag li o ne itali ano, il tutto sotto gli ordini del G enerale R eyner. Seguivano questo corpo quattro pezzi d'artiglieria italiana, comandati dal Ca po Bat tag li one Mill o, sco rtati dal quinto Reggimento eli fanteri a di linea itali ano. Il Generale Reyn ier , pa11ito dai suoi accantonamenti, si è recato a P iombino, per così in tercedere la strada d i Mestre ag li Au s tri ac i ch e tentavano di penetrare in Venezia. All'alba del giorno di ieri 24 fu il Generale Reynier attaccato, e malg rado una vi v issi ma resis tenza cos tretto tre volte a cedere il terreno

Il corpo di fante ria Polacco che trovavasi a Campo San Pietro co l generale in capo si diresse seco lui p rim a dell'alba verso Castelfidardo . Il G ene rale S ain t Cyr, essendosi accorto che la d i vis ion e Rey ni er piegava , ordinò al colon nello Grabinsk i.<821 di attaccare il nem ico a lle sp all e.

Quest o movimento fu eseguito con tanto vigore che costrinse il corpo del Principe di R ohan a ritirarsi in Cas telfranco con la perdita di 150 pri g ioni e ri , f ra i qua li un maggiore, un co lonnello , du e cannoni da 6 ed un obice.

II ge ne rale Reynier profittando di questa evoluzione del Generale in C apo, riprese l 'offensiva c fece d uemila prigion ieri.

Il resto della colonna nemica s i r it irò a Villafranca ove tremila austriaci, bloccati dal reggimento el i fanteria polac co, resero le ar mi a l colonn e ll o Grabinsk i , ed un corpo eli 700 corazzieri del reggimento Ka vanag s i anese al tenente colonnello Clop inski

MI Il co lonn e llo Gra bin s k i co mandava i due battaglione de ll a prim a 1/2 Brigata Polacca della Div is io ne Lechi.

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Ottomila prigionieri, circa 700 cavalli, 12 cannoni, sei bandiere ed uno stendardo sono il risultato di questa giornata. Fra i prigionieri trovasi il principe di Rohan Generale Comandante, tre Colonnelli, sei Maggiori e tre Tenenti Colonnelli . Gli Austriaci ebbero inoltre circa 600 feriti ed altrettanti morti, e fra questi ultimi due Colonnelli, quattro Maggiori e due Tenenti

La divisione Lechi aveva aiutato Gouvion Saint Cyr, con alcuni contingenti, oltre, come abbiamo ricordato, al corpo polacco di Grabinski, ed era rimasta costantemente in allarme pronta a respingere ogni attacco del presidio austriaco di Venezia .

Il 2 dicembre 1805 aveva avuto l uogo la battaglia di Austerlitz, alla quale prese parte il Generale Teodoro Lechi <84 \ capolavoro strategico dell'Imperatore francese; la successiva firma del trattato di Presburgo poneva fine alla guerra.

La stipula della pace dava a Napoleone la poss ibilità di volgere le proprie attenzioni. contro il Regno di Napoli. Negli ul timi giomi dell 'a nno 1805 Napoleone ordinò a] fratello Giuseppe di porsi al comando della nuova Campagna nell'Italia del sud, che lo avre bb e portato a cingere la corona di Re di Napoli.

L'eserc ito era forte di 3 Divisioni al comando del Generale Massena, con 15600 uomini, del Generale Rejnier, con 12000 uomini e del Generale Giu seppe Lechi con 18000 uomini

La Divisione Lechi era costituita dal 2° Reggimento di Fanteria, al comando di Foresti, dal 3°, al comando di Sant ' Andrea , e dal 4°, a l comando di Eugéne Orsatelli; dai Reggimenti di cavalleria: Dragoni Napo leone, della Regi na , al comando di Palomb ini e Jacquet , per un totale di 8 squadroni; du e Reggiment i polacchi, uno di fanteria ed uno di cavalleria al comando di Grabinski e Rosnie sk i, per un totale di 4 battaglioni e quattro sq uadroni : da tre compagn ie d'artiglieria al comando di Millo e Lirelli, per un totale di due a cavallo ed una a piedi; un reggi mento di cacciatori al comando di Caracciolo; due compagni e di zappatori e due compagnie del treno d'artiglieria .

Le tre Divisioni presero la seguente posizione: Massena marciò su Capua; Rejnier s u Gaeta; mentre Lechi si diresse su Rieti attraversando gli Abruzzi

Il 16 febbraio 1806 Giuseppe Bonaparte fe ce il suo ingresso in Napoli. Posto saldamente a controllo degli Abruz zi, il Generale Lechi occupata la fortezza di Pescara , pose l 'assedio a Civitella del T ronto Gli uomini di Lechi dovettero affrontare duri scontri, sui monti di Pomarico contro agguerrite band e di partigiani di Ferdinando IV di Borbone. Fu durante uno di questi scontri che si ebbe la cattu ra, da parte del Tene n te Strocchi, promosso sul campo Capitano, del Marchese Rodio che processa to a Napoli fu co ndannato all'onta della fucilazione alla schiena.

In conseguenza del suo operato durante questa Campagna, con decreto del 1 maggio 1806, Napoleone nominò Giuseppe Lechi Commendatore de l! 'Ordine della Corona di ferro, con lui furono nominati anche i fratelli Teodoro, Colonnello della Guardia, Commendatore, e Angelo, Aiutante Comandante, Cavaliere<x5)

Dopo essersi portata a Lecce la Divisione Lechi raggiunse nel maggio Giuseppe Bonaparte, ormai Re di Napoli, e la Divisione Masséna, all'assed io d i Gaeta che capitolò alla fine di giugno. Conclusasi la Campagna nel Reg no di Napoli il Generale Gi useppe Lechi fece ritorno a Milano.

Il 24 novembre del 1807 Napoleone scrisse al Viceré Eugenio: "Figlio mio, il 2° Battaglione del 2° Reggimento di linea italiano composto da 900 uomin i e un battag li one di sei compagnie , il 3° battaglione del4° eli li nea, composto da 800 uomini , formeranno u n reggimen to provvisorio agli ordini di un colon ne ll o dell ' Armata it aliana e partira nno il 26 per portarsi ad Avignone. Un battaglione di Veliti e il 2° battaglione del 5° Reggimento formeranno un secondo reggimento provvisorio , che si metterà in marcia per portarsi ad Avignone, per la strada più breve, eli Milano e d i Livorno. I Ve li t i avranno anche

(&ll Questo rapporto venne pubblicato in fog li o volante dalla Re g ia Tipog rafia Velad ini in Milano, come "Lettera de l Sig. Lecchi (sic!) Gene rale d i Div is ione a S .E . i l Sig. Ministro della Guerra, Arch ivio di Stato di Brescia, Stampe, settembredicembre 1805 , volume 46, lettera 25.XT.I8 05.

Lechi , 1933 , pp. 33 -36. n i, l magg io 1806.

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una compa g nia d'artiglieria di linea di 140 uomini e una mezza di 120 cavalli. Loro saranno forniti due pezzi d'artiglieria ad Avi g non e

Questa Brigata , con il 1o Re g gimento di fanteria leg gera napoletano, formerà un corpo di 5000 uomini agli ordini del Generale di Divisione Lechi.

Sarà a lui unito un re gg imento provvisorio di cavalleria composto da due squadroni napoletani, d 'una compagnia di Cacciatori Reali , da una compagnia di Dragoni dell a Re gina, e da una compagnia di Dragoni Napoletani, completati da 150 cavalli.

Il reggimento sarà comandato da un maggiore italiano, e farà parte della Divi s ione Lech i. Si porterà come gli altri ad Avignone"<86l

Il 3 dicembre il generale Lcchi in una lettera inviata all'agente Zani, uomo di fiducia della famiglia , scri ve di essere nuovam e nte s ul punto di partire " per ignota des tinazione". 11 6 novembre successivo il generale Lec hi venne nominato "Comandante provvisorio della Division e d'os servaz ione dei Piren ei orientali"; co n qu es ta nomina aveva inizio la C ampagna di Spagna c he di e de al Generale Lec hi tante amarezze.

Nel gennaio del 1808 a Perpignan , nei Pirenei francesi si radunò l'Armata dei Pirenei orientali con la seguente forza: 3000 uomini di Fanteria, 1000 di Cavalleria e 8 cannoni. L'A rmata era così orga nizzata: General e divi s ionario: Giu se ppe Lechi

Ge neral e di Bri gata: Milos se witz

Aiutante Comandante e Capo di S. M.: Angelo Lechi

Aiutanti di Campo , aggiunti allo S.M , ed uffi c iali d e l Geni o: Lanfranchi , Om odeo, Zorzetti, Grass i, Vincenzi, Guadagnini.

1° Battaglione Veliti Reali: Cap. Bolognini, poi dal Capo di Battag lione Cotti

2 ° Battaglione del 2° di fanteria: co lonn e llo Foresti

1o Battag lione del 4 ° di fanteria: Capo di Battag lion e Vivi a ni

Due squadroni di Cacciatori Reali Italici : mag gi ore Rambourgt

Due squadroni di Ca cc iatori Prin cipe R ea le: co lonnello Banc o

Una compagnia di arti glieria a pi edi: capitano Forni

Una compagnia del treno d 'artiglieria della Gu ard ia Rea le: ca po squadrone Clément

L a Divi s ione d 'osservazione Lechi fece il s uo ing re sso in Spagna 1 ' 8 febbraio 1808; ill3 il Generale Lechi fece il suo ingre sso a B a rcellona.

La co nqui sta della capitale della Catalogna, piazzaforte della ma ss ima importanza per la campag na iberi ca s i svolse senza gross i ostacoli. I due forti , la Cittadella e il Montjui c h , rim ase ro però saldam e nte nelle mani dell e trupp e spagnole.

Fra il 27 e il 28 febbraio il G e nerale Gius e ppe Lechi organi z zò la presa dei due forti: inviò Milo ssew itz e Fores ti al forte di Montjuich ; mentre della Cittadella se ne occupò personalmente.

Fingendo di proseguire p er Cadice ordina una rivista delle truppe nella s pianata antistante la Cittadella. Fingendo di vo ler dare al c une is truzioni alla guardia , il general e Lechi occupò con gli ufficiali il ponte che co ndu ceva alla forte zza, permettendo così ai Veliti italiani di av a nzare. Sopraffatte le se ntin e lle di guardia il Generale Le chi potè così fare il s uo ingresso nella Cittadell a, e se nza col po ferire occuparla avendo la meglio s ull a guarnigione spagnola al comando del bri gadiere don Viard de Santilly.lncapaci di sfruttare la s orpresa Milossewitz e Foresti dovettero as pettare l 'arrivo del generale Lechi per avere la meglio sui 200 spagnoli posti di guarnigione al forte di Montjuich.

L a convivenza tra le truppe francesi e g li spagnoli non fu delle più tranquille , continui battibecchi e sc aramucce si tras formarono b e n presto in gravi di sordini che vennero duramente repres s i. Le fucilazioni d ei ribelli furono all 'o rdine del giorno, le vendette una regola. Il Generale Le c hi riu sc irà con atti di forza c dure rappres agli e ad avere ra g ione dei rib e lli.

cRr.1 Corrcspond a nce de Napol eo ne l.er, 185 8- 1870, vo l. XVI. n. 13370, p.l 79 .

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<

Il 12 gi ugno il Lechi si distinse in un ' operazione dove , a capo dei Veliti, comandati dal Capo di B attaglione Cotti, di un Battaglione del secondo Reggimento di Fanteria, di uno Squadrone di C acciatori, al comando del L orenzi, e con q uatt r o pezzi di artiglier ia occupò la cittadina di San Vincente, mentre il Foresti s b aragl iava il nemico nel villaggio di Po ll ejo Questa operazione s i rivelò di grande importanza pe r il ris tab ilimento dei contatti con la Francia che rischiavano di essere int err otti . L ec hi assalì Matarò e respinse il nemico fino a Mongat. Persa nuovamente Matarò il generale Lechi ordinò l ' attacco . La ri co nqui sta della cit t à avvenne al prezzo de11a perdita di tre uf ficiali e diciotto so lda ti; s uccessivamente il Lechi la abbandonò a l saccheggio delle truppe italiane In questa operazione si distinsero Milossewitz, il Colonnello Foresti, il Capitano Bianchi e molti altr i<s? ).

Il s uccessivo 30 giugno il Generale Giu seppe Lechi si distinse nella battaglia di Molinas el Rey conquistando il po nte e catturando tre pezzi d'artiglieria che erano posti a guardia del medesimo. I difensori si ritirarono su Mrutore il , attaccati nu ovamente furono dispersi e la posizione fu occupata dalle truppe del Generale Lech i.

Tale fu il valore del Lechi nel conduiTe ta li operazioni che il Generale in Capo Duhesme disse pubblicamente di non aver mai visto ope razi on i militari così ard ite e temerarie; affe rm ò inoltre che a Mo linas el Rey il valore de l Generale L ec h .i fu uguale e che nello sco ntro di Martoreil spaventoso fu il modo con cu i disperse il nemico.

D opo tali operazioni il G enerale Giuseppe Lechi fece r itorno a Barcellona.

Con lettera del 16 luglio 1808 il Generale Duh esme dovendo egli lasciare temporaneamente Barcellona, d iede al gene r a le Lechi il comando della città, carica c he resse si no al IO settemb re de l 1809(SS) _

In q uei lunghi mesi il Lechi pose ogni atte nzione nel reprimere ogni tentativo di ribellione interno alla città; insurrezioni sempre co llegate a quelle delle bande appostate sui monti c ircostanti la città I mes i di agosto e sette mbre 1808 furono i più duri per Barcellona, me s i ne i quali il Lechi per la crudeltà dei s uoi ordini fu soprannominato il "demonio " e il "nuovo Verre".

Negli ultimi mesi del 18 08 , il G enerale Vives, coma ndan te delle forze di teiTa ribelli in Catalogna , persisteva nel blocc o di Bru·cellona, appoggiato in ciò dalle offerte d ' aiuto dei comandanti delle forze navali inglesi, all'ancora davanti al porto della città. Nel tentativo di v inc ere la resistenza delle truppe occupanti , il Generale spagnolo inviò una lette r a al Generale Le c hi , nella quale gli offriva denaro, aus ili o perpetuo in Sp agn a e gli garantiv a il man te nim e nto del grado, in cambio della resa della città. Sdegnata fu la risposta del L ec hi al Generale Vives: "Ho ricevuto, S ignor Generale , la lettera che mi avete in viato; essa non può che disonorare che colu i che l ' ha sc ritt a" , e co nclud e "non devo a Lei che il più profondo disprezzo"<89 >

TI 15 aprile 1809 il generale Lec hi la sc iò di presidio a Barcellona il capo battaglione Rossi con il l o Battaglione del 5° di linea, in tutto 41 O uo mini , e partì con la propria Divisione per la città di Gero na do ve il Ge neral e Gouvion Saint Cyr aveva ini ziato l'assed io dell a città.

La Div isi one Lechi era così composta:

Prima Brigata del regno Ita lico Generale di Bri g a ta Milossewitz

Un B attaglio ne di Veliti Rea li , Capitano Gaetano Bianchi

Un Battaglion e del 5° di linea, Co lonne llo Foresti , capo Battag lione Bonfili

Un a compagnia di cannonieri e za pp ator i , Capitani Forni e Ron zelli

Due squ a droni re gg imen to Principe Reale, Colonnello Banco

Seco nda Bri ga ta na po let ana Generale d i Brigata Zanardi

Du e B a tta glioni d el l o reggimento napoletano, Colonnello D ' Ambrosio

87> Vacani, 1823, vol. I , pp. 197- 199.

<88>Archivio Lechi, XCIX.I.a).l).

<89>Archiv io Lechi, XCIX, II , d).

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Due Battaglioni del 2° regg i me nt o napoletano, Colonnello Carrascosa Due squadroni di cacciatori a cavallo, Capi squadroni Napoletani e Ross i. Dopo numerosi co mbattimenti che lo videro protagonista, il Generale Lec hi si unì con i suoi sette B attaglioni e quattro Squadroni all'Armata del Generale Verdier ali 'assed io di Gerona; la città spagnola e ra difes a da 3000 uomini al comando di Don Mariano Alvarez. Appena giunti di fronte a Gcrona il Le ch i indirizz ò alla sua Division e il seg uente proclama: " Bravi Italiani! Eccovi destina ti a ll' onore di coope rare all'arrendimento di una delle principali fortezze della Catalogna Eccovi a fronte di quelle mura, ove uno stolido fana ti smo osa a voi contrastarne l'i ngresso Abitanti infelici! Ben tosto conoscerete a prova in qual g rado riducans i quelli che osano opporsi a lle armi invincibili di Napoleone. Italiani! Napoletani! R amme ntatevi che il nostro suolo è lo stesso, e che tutti siam fig l i della bella Itali a. Fiss i hanno i lo ro sguardi e dessa e l'Europa e l 'Eroe del secolo sulla no tra condotta e sul nostro valore Non d ege neri dai nos tri a ntenati , adopriamoci, col cons ueto vigore, onde meritarne i suffragi di tutti. Amici , preparatevi a stenti, a peri coli. Io dividerò tutto con voi, e procurerò semp re di migliorare, per quanto mi sarà po ssi bil e, la vostra so rte. Ma l a gloria c i com penserà ben tosto, o compagni, di ogni pena, di ogni fatica sofferta. Già l ' Augusto Monarca ce ne prepara il premio e g li onorevoli guiderdoni: ben presto dall 'a lto delle m ura d i qu e lla orgogli osa c ittà si udran no echeggiare grida consuete , fig l ie della vi ttori a e terrore dei no s tri nemici: viva Napoleone il Grande! Viva l'It alia!"<cxh _

Il 2 giugno eb be inizio l ' as sed io di G erona che durò per circa un mese. Il 19 il Verclier ordinò a lle truppe italiane di attaccare il forte del Montjouj. Tale ordi ne si rivelò, però , un grave errore tattico che si conc lu se con un fallimen to ed il sacr if icio di molti uomini.

La di vis ion e L echi, pos izionata attorno alle località di Salt e Santa Eugenia, fu duramente decimata dall a situ az ion e disa st rosa dell 'a rea ci rconda ta d a paludi re se mal sa ne da ll'umidità c dalla malaria. Dei circa 6000 uomini che erano giunti in Spagna, 3500 e rano arrivat i nel mese di giugno a Gerona; in due mes i la Divis ione si era ri dotta a 2000 uomini, alla concl usi o ne dell'a sse dio g li uom ini s i erano ridotti a 500 venendo in corporati nella D ivisione Pino. Tra le vitt i me di tale assedio dobbiamo ricordare il colonnello Fo res ti che perirà ero icamen te d urante un i nutil e operaz io ne.

Il Gen erale Giuseppe L cchi s i trovò durante i lun g hi me s i dell ' assedio a dover fare da mediatore fra i due capi suprem i de ll' eserc ito i ge nerali Go uvi on Saint Cy r e Verdier , in cont in ua disputa fra di loro.

L'assedio di Gerona mi se in evidenza il valore dei militari della Di visione L ech i , fra loro primeg g iarono: i ge ner a li Giu seppe Lechi e M i lo ssc wit z, l 'aiutante comandante Ange l o Lechi , il maggiore Rambourg, il capo Battaglione R oss i, i ca pitani di fanteria Bu si, B olog nini , Chiatti, Clerici, Tinti, Nog arina , Bon fili e Romani, i tene nt i Provana. Soffictti, D e rla , Michi e li, Moscati, M orett i e Gussoni, ed i sottuffici a li e soldati CavaJietti , Ghilini, M o lossi, Lod i e Nani; tra i Cacciatori Princip e Reale, i capitani Ser bello ni e Rob e rti , i tenenti Zuccoli e Rarnini ed i sottufficiali B onacina, Vergani e Grassini; tra il Genio e 1' Artiglieria i capitani Vincenzi e Vitaliani e il tenente Grass i1911 •

Co lpito dalla malaria l o stesso G ene r a le Lechi fu cos tretto a lasc i are il comando di ciò che re stava della propria Divisione e far ritorno in Itali a.

Prima di partire il Gen e rale Lechi ri vo lse, a c iò che re s tav a de lle sue truppe un ultimo Ordine de l G iomo, datato Il agosto 1809: " Miei bravi Italiani! Fintantoché la mia sa lute, da g ran te mpo va cill a nte , m i conces se la p oss ibilità di prosegu i re un se rvizio atti vo, non cessai una so l vo lt a d i esservi compagno nelle fatiche, nei d isag i , nei pericoli, indicandovi sempre il ca mmino del la glor ia. Oggi pe rò , tol ta mi è affatto tale gradi ta f aco ltà , e che nece ss it ato mi trovo di ric or rere ad una so ll ecita c ura , onde non perire miseramente, mi distacco per poco tempo da voi, né so abbastanza dirvi qu a nta pe na m i costi il !asc iarvi. Vi restano però i Gen e rali Mi losscwitz e Zanardi: il primo assumerà il comando della divi s ione durante la mia as se nza , ed esse ndo voi gu idati da si esperti, benemerit i ed intrepidi ufficiali, io viv o tranquillo c he in ogni circos tan za saprete co nservarv i quell a fama di stin ta che ognora vi meritaste in

90' Turotti. 1858, vol. IL p. 337. < 9 1 Lissoni. 1814 , p. 293.

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questa guerra difficile. ro procurerò di ritornare tra voi il più presto che mi sia possibile. Intanto non cessate di reputarrni il vostro padre ed il miglior vostro amico"(92) .

Per i servigi resi, l 'Im peratore nominò Giuseppe Lechi conte dell'Impero con una rendita di 10.000 fra nchi da esigersi in Pomerania .

Il 20 novembre 1809 il dottor Avanzini scrive nei suoi diari: " Dalla Spagna è anivato il Generale di D ivis ion e Giuseppe Lechi ammalato, ed ha lasciato colà tutta la s ua divisione ammalata, e morta. Il poco residuo di questa, è stato incorporato a quella del Generale Pi no, divenuta questa pure assai piccola".

Il29 novembre Giuseppe L ec hi lasciò Brescia e si portò a Milano dove rimane s ino all'aplile del1810.

Lasciata M i la no raggiun se Montirone dove risiedette sino a ll a metà del mese di giugno, quando prima si portò nuovamente a Milano e poi acl Abano dove cercò di curarsi dalla malattia co ntr atta in Spagna , senza però averne alcun giovamento

Il 15 settembre 1810 il Ge nerale Gi useppe Lechi fu chiamato a Parigi dove gi uns e il 2 ottobre seguente . G iu nto nella capitale de ll'Impero venne subito anestato, con l 'accusa di concussione durante la sua permanenza in Catalogna; fu rinchiuso all ' Abbaye , ed ificio posto a fianco dell'abbazia di Saint Germain cles Prés, oggi non più esistente

Le accuse a lui r i volte dovevano essere di i naudita gravità se lo stesso Imperatore , solitamente indulgente con i militari valorosi che avessero come solo difetto la tendenza alla conc ussio ne, non fece liberare il prigioniero.

Le accuse a lui rivolte dai catalan i dovevano esse re sicuramente ben circostanziate e provate . Lo scanda l o che ne segu ì fu la prova della grav ità dei fatti. Napoleone semb rò dec iso a dare con l'"affaire " Le c hi un esempio a tutti i s uoi Generali.

11 6 giugno 1811 il Generale Giuseppe Lechi è inviato dalla Corte di Cassazione davanti al Juge d'Instruction de la Seine, ma per decisione dello stesso fm peratore gli f u evitato di essere condotto davanti al Consiglio di Guerra che lo avrebbe rinviato a giudizio e sicuramente co ndannato alla fucilazio ne <93>

Venne quindi rimesso in carcere, come "Prigioni ero di Stato", a Chaillot , in una "casa di salute" probabilmente per un peggiorame nto delle sue cond izioni di salute e successivamente condotto nel carcere di Vi ncennes.

L e motivazioni di que sto cambiamento di condotta de li 'I mperatore nei confronti del Generale Gius ep pe Lechi si può individuare in que ste poche righe "ses se rv ices passes et la considération qu'inspiroit sa famille". Nei primi mesi de l 1811 il Generale Giu seppe Lechi redasse in carcere un "Memo r iale d i autodifesa" nel quale cercò di discolparsi dalle accuse a lui r i vo lte194l

II Generale Lechi fu ri lasciato il 30 ottobre 1813, in segu ito a questa le ttera di Napoleone al Ministro della Guerra: "Le général Lechi est depuis longtemps en p ri son Laissez -le sortir sans décisione et donnez-lu i un passe-port pour se re ndre à Nap les où le Ro i de Naples consent à l'employer. Nous nous serons ainsi dé ba rr assés d'un officier qui , d'un coté, a renclu cles grands se rvices, puisqu'e l s'est déclaré le p remier pour notre cause en Italie, mais q u i, d'autre , s'est couv e rt de tous les crimes à Barcelone. T rois anneés de prison au sec ret lui serviront de pu ni tion".

Accompagnato al confin e con il Regno di Napoli, il Generale Giu seppe Lechi fu accolto da Gioacchino Mur at, divenuto re di Napoli, dopo il passaggio sul trono di Spag na di G i useppe Bonaparte .

II De Laugier, autore di un dramma sulla figura del ge ne r ale Lech i, ne l q u ale cercò di disco lp are il Generale dalle accuse infaman ti a lui rivolte dalle calunni e di alcuni fanatici spagnoli , in una lettera a La Cecilia sc ri sse: "Lech i sperimentò nell'ottobre o novembre 1813 il nobile sent ime nto d 'a micizia, che Mura t se ntiva per l ui".

<92> Turotti, 18 58, vol. II , p 568.

<93> Weil, 1902, vol. V, p 8, all egato V.

< 9·•> U memoria le ins ieme ad a ltri docum e nti si trova nel l 'A rc hi vio privato del Conte Giuseppe Lechi, oggi presso l ' Archivio dei Conti Agliard i d i Bergamo; Carte ll a T-Fasc icolo b.

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Entrato al servi zio del Re di Napoli, Giuseppe Lechi , divenuto Ten e nte Generale dell'esercito murattiano, fece nuovamente sue quelle idee inclipendentiste e unitarie che erano s tate alla base della sua formazione politica.

Giunto a Napoli negli ultimi giorni del mese di novembre del 1813 , Giuseppe Lechi divenne in breve tempo uno dei più stretti collaboratori di Murat , r invigorendo quell 'a mici zia che durava sin da quando Gio acc hino Mura t, giovane ge neral e francese, freq uentava i sa lotti bresciani ne li ' ormai lontano 1796-97.

Il Vice Re d'Italia, Eugenio Beauharnai s, in una lettera a Napoleone datata 20 dic em bre scriveva, parl ando di Mur at: "Il Re non passeg gia ma i solo e in calesse è sempre con il Generale Lechi " D opo la disastrosa conclusione della campagn a di Ru ss ia , il Re Giacchino Mur at volle gradualmente prendere le distanze da Napoleone , erigendosi a paladino dell ' indipendenza italiana.

Murat era divenuto, agli occhi di molti un sovrano attento, e forse per la prima volta non estra neo, a lle sort i del suo popolo ed alle aspirazioni indipendenti s te di parte della classe militare e politica filo napoleonica italiana. A tal fine tentò un'alleanza con l ' Au stria, nel 1813, dopo la sco nfitta eli Napoleone nella battaglia eli Lipsia , e con l ' lnghilterr a, nell814, dopo l'abdicazione dell'Imperatore.

La s ua politica interna al R egno di Napoli aveva portato a costanti camb iame n t i che s i e ran o conc retizzati in miglioramenti in molti settori della vita dello Stato. Tutto questo fu sfruttato da Murar, da un lato per non soccombere al crollo dell ' Impero napoleonico, e dall'altro per tentare di mantenere quel trono, per farne il si mbolo di una nuova lin ea politica che mirasse all'unificazione della penisola.

La politica indipendentista di Murat porr à in grande apprensione l ' Imp eratore che inv ierà in missione nel Regno di Napoli il Ministro di polizia Joseph Fouché, duca cl 'Otranto. In questa politica il Re eli Napoli cercò di convincere anche il Viceré d' Itali a ad unirsi a lui in una comune lotta contro l 'A ustria.

Di c hiarata la gue rra a li ' Au str ia, l'Armata napoletana iniziò la sua marci a verso il nord. Al comando delle truppe napoletane vi era il Tenente Gen erale Giuseppe Lechi; attraversati i territori romani , nel febbraio dell814 il Lechi fece il suo in gresso nei territori toscani. Prima di fare il suo ingresso in Firenze, il 5 febbraio , il Tenente Generale Lechi inviò, il 4 fe bbr aio, alla Pri ncipessa Elisa un ufficiale con una lettera nella quale le chiedeva eli ordinare a i forti di Livorno e di Firenze di anendersi. La ri sposta di Elisa Bonaparte fu che i due forti erano sotto il controllo dei francesi. Inoltre Giu se ppe Lechi comunicò alla principessa che Murat gli aveva ordinato di inviare truppe napoletane a Lucca al f ine di proteggere lei e la s ua famiglia; la ri sposta della principessa fu che se egli s i fos se presentato a Lucca, essa avrebbe lasciato la città e si sareb be portata a Gen ova.

Il 4 febbraio il Generale Le c hi ricev ette la nomina a Governatore della Toscana, e il g iorn o successivo entrò a Firen ze, prendendone possess o in nome del re di Napoli; il suo primo atto fu quello eli inviare un proclama agli abitanti della To sca na< 9 j>

U 18 febbraio i comandanti dei due forti di Firenze accettarono la capito lazion e offe11a loro da Lechi. Lo stess o giorno il generale Minatolo entrò a Livorno.

Il 19 febbraio il Generale Lechi giunse a Lucca con il co nte Jean-Antoine Michel Agar di Mosbourg, Mini stro delle Fin anze del R egno di Napoli co n l ' incarico di incontrare il Ministro Fou c hé per trattare la re sa delle truppe francesi di s tanza in To sca na.

Le trattative furono condotte inizialmente da Mosbourg, a l quale, dal 24 febbraio subentrò il Generale Lec hi. Queste trattative si risolsero in un a vera disfatta dipl om atica per Fouché.

Il 24 febbraio fu firmata da parte di Lechi e di Fouché la " Convenzione di Lu cca"196> Con tale convenzione fu decretata la cessione di Castel Sant'Angelo i n Roma e del forte di Civitavecchia a lle truppe napoletane e l' immed iata partenza de ll e truppe fra ncesi, v ia mare , per Marsiglia. Con la firma della convenzione non fu deci so il des tino dello Stato dei Pres idi che non tornarono a far parte dei possedimenti del re di Napoli.

' 95 1 We il, 1902,.vo l. V, p. 3, Appendice l.

196 Lumbros o. 1898 , An no III , fascico lo 4 ; We il. 1902 .. vol. V. p. 3 , Appendice XXIX.

54

Il 4 marzo Giuseppe Lechi inviò da Firenze a Murat una lettera nella quale lamentava il fatto che gli fosse sempre stato impedito di inviare proclami alla popolazione al fine di farla sentire parte di un progetto che doveva portare alla creazione di una Patria più g rand e

Il successivo 8 marzo Lechi , da Livorno, informava Murat, che si trovava a Modena, che i francesi avevano 500 gendarmi a Sarzana e che occupavano Pontremoli con 200 uomini e 6 cannoni. Il 9 marzo il naviglio inglese che trasportava le truppe inglesi e s iciliane di re Ferdinando IV di Borbone, mise la fonda nel porto di Livorno , iniziando lo sbarco che terminerà il s ucce ssivo 11 marzo.

Nel frattempo il generale Lechi ricevette da Murat is tru zione di preparare a Livorno tutto l' occorrente per fronteggiare le truppe anglo-siciliane al comando del Generale William Bentinck.

Nell'aprile del 1814 Giuseppe Lechi apprende dell'insurrezione popolare scopp iata a Milano che culminerà con la tragica morte del Mini stro Prina.

Tra la fine di ottobre e l'inizio del mese di novembre il Tenente Generale Giuseppe Lechi fece da collegamento tra i liberali e militari lombardi, fra i quali il fratello Teodoro, e Murat.

La cosiddetta " Congiura dei Generali" che doveva aver luogo a Milano, si sarebbe poi dovuta unire alla campagna murattiana e sfoc iare in una unificazione italiana. Secondo De Castro , il Generale Teodoro Lechi , scrisse al fratello Giuseppe chiedendo la cooperazione del re di Napoli alla rivoluzione che si stava preparando tra le file dell'esercito del regno d ' Italia. La congiura venne però scoperta e i generali ribelli arrestati.

Crollato il tentativo di unificare la penisola con due operazioni congiunte da nord e da s ud , tra il marzo e l'ottobre 1815 Gioacchino Murat tenterà da solo di dar vita ad una campagna militare avente come fine l'indipendenza della penisola.

L'esercito del re di Napoli al comando del Generale Millet era così composto: La Guardia Reale di 6000 uomini divisi in una Legione di fanteria, di circa 5000 uomini al comando di Pignate lli e Strongoli , ed una di cavalleria , di circa 1000 uomini al comando di Livron; la Fanteria di Linea su ddivisa in tre Divisioni più una Legione di Cavalleria: la prima di vis ione al comando di Carrascosa era composta da 10.000 uomini, la seconda al comando prima di D 'A mbro sia e poi di D'Aquino, composta da 9.000 uomini , la ter za al comando di Giuseppe Lechi era composta da 10.000 uomini; la Legione di Cavalleria al comando di Rossetti era suddivisa in tre squadroni, uno per ogni divisione. Al comando del Genio vi era il Generale Colletta e deli' Artiglieria il Generale Peo.

L' Armata Austriaca era forte di 33 000 uomini suddivisi su due divisioni al comando dei generali Friedrich von Bianchi e Adam Albert von Neipperg.

Le ostilità ebbero inizio il 17 marzo 1815. La Guardia Reale occupò Roma, mentre le tre Di visioni di linea risalirono per le Marche. Il 30 marzo Carrascosa occupò , Cesena, Cervia e Forlì.

Il 30 marzo 1815 Murat emanò il "Proclama di Rimini " <97> Il 2 aprile furono occupate Imola e Bologna. Il generale austriaco Bianchi inviò 3000 uomini su Cento, e con altri 6000 si portò a Modena.

Tra il4 e il 5 aprile la Prima Legione al comando di Carrascosa occupò Modena, poi Reggio, Carpi e la zona tra il Panaro e la Secchia; la seconda al comando di D' Ambrosio occupò Ferrara; la terza al comando di Giuseppe Lechi si attestò a Cento<98 > .

!17 aprile la seconda Legione tenta un attacco ad Occhiobello , nei pressi di Ferrara, nel tentativo di passare il Po, ma l'azione fallisce. Da ques to momento la sorte di Murat si capovolge, inutilmente Napoleone tornato in Francia dopo il temporaneo es ilio all'isola d'Elba , cercò di organizzare un armata da inviare in aiuto di Murat; inoltre gli inglesi sino ad allora neutrali si schierano contro le truppe di Murat.

<97> Gioacchino Murat scriveva: " ITALIANI [ ] L a provvidenza vi chiama in fine ad essere una nazione indipendente. Dall 'A lpi allo stretto eli Scilla Odasi un grido so lo: L'INDIPENDENZA D'ITALIA" ; c hiude va il proclama con queste parole: " lo c hiamo d'intorno a me tutti i brav i per combattere; io chiamo del pari quanti han profondamente meditato sugli interessi della loro patria, affine di preparare e disporre la costituzione e le leggi che reggono oggimai: LA FELICE ITA LIA, L' INDIPENDENTE ITALIA" . <98> Pep e, 1847, vol. T. p. 390.

55

Il l O apri le le forze au striach e passa no il Po; il ge nerale Lechi con la terza L egio ne è a M ira ndo l a<w1•

La Divisione L ec hi , l ' 11 aprile si distin se nell a batt ag lia di Mas s a; il 13 s i riunisce a Cent o di s l oca nd o i propri uomini a Bondeno e Finale <HJo) . Il gio rno s ucce ss ivo attacca il fian c o dello schi e ramento nem ico riuscendo a b loccarlo al P a naro ; il 15 la ra Div isione di Carrascosa è posizionata dietro il Ren o, l a Il a di D ' Am brosio s i trova a R ave nna , mentre la Il la di Lcchi s i tro va a Forlì, Cotignola, I mo l a c Fa e nza . Il 20 aprile l a retro g uardia dell a Di vi s ione Lec hi ferma Neipperg s ulle sponde del f ium e Ron co <•o n.

li 3 0 aprile il G e neral e Lechi è a Cesena dove s i trov a a nch e Gioacchino Murat , i l quale lo nomin a Di g n itario Gran Croce dell'Ordine d elle Du e Sicilie.

Il 2 mag g io il Gene r a le a ustriaco Bia nchi si d is po ne co n 4000 u omin i f ra Fabriano e Mate l i ca, me ntre i r esta nti 16.000 s i di pon go no tra Camerino e Tolentino.

L a prim a Legione al co mando di Carrascosa si attesta sul fiume Cesano, te nendo in scacco i 13.000 uomini di Neipperg. Mur at assunse il co mando d e ll a 1icog ni z i o ne, con otto battaglioni della naLeg ion e, no ve squadroni d e lla G uardia e il 10° di lin ea, per un totale di c irca 8000 uom i n i; a ll e sue spalle s e gu ivano i restanti q uattro battag li oni dell a lP Leg ion e al comando del D ' Ambrosio. Il Gen era le Lechi co n se tt e battag l ioni della s ua Div is ione e quattro sq uadroni della cav a lleria aggiunta si acqua rtiera in Mac e rata, pro nto a marciare cont ro N e ipperg. I re s tanti battag li oni e squadroni si fermano a Filottrano a l comando del generale Carafa

In quella s tessa g io rn ata in gagg iato u no sc o ntr o co n g l i a ustriac i il Gener a le D ' Ambros io viene grave mente ferito e sos t itui to con i l gene ra le D 'A qu i no .

I l 3 m aggio la D i visione Carrascos a, semp re fro nteg g ia nd o Nei p pe rg, rip iega f ra O simo e Anco na. I mpegnatosi in un dur o scontro Murat assalta il nem ico su ll a destra , il quale decide di rinforz are la s ua po sizione; cred e ndo in un a riti rat a, Mur at ordina a ll a Ira D ivi s io ne d i in ca lz are il nem ico. Il Genera le D 'Aq uino non ubbidì con prontez za ag li ordine d el Re lamentando la mancanza di munizioni 001 ' Anche l ' ordine da to alla Divisi o ne L ec hi di portarsi in loro soc co rso è accolto con fre d d ez za, lame nt a nd o u na manca n za di rifornimenti 1u 13 '

Il pomeriggio del 3 m ag gi o v i fu a Ma ce rata un con s iglio di Gu erra al quale part e c iparono Mur a t e t ut ti i gen e ral i Tut t i po rtar ono a Mura t cattive notizi e s ull 'andame nto d e l le op e razioni Il Generale Lech i prot e s tò che lo sp irito della sua Div i s ione e ra abbattuto , che non pot eva più cont a re sopra uff iciali e so l dati, po ich é c rede ch e a l primo appar i re de l ne mico l a d i vis ion e in t er a avrebbe d epos t o le

N eg l i scon tri avvenuti s i erano avut i 2000 mor ti e 200 ferit i napo letani; D ' Am bros io, P ig nate ll i e Campana era no stat i feriti ; lo s tesso Gioachino Murat aveva avuto due cavalli morti so tto di sé.

A far cro ll are d efinit i vamente le spera n ze di M urat g iunse la no t iz ia d ell ' a rrivo di 5000 au s tri a ci a l c omando de l Gen erale L av ai vo n Nu ge nt a Terraci na ; in o ltre g l i fu comu nicato il ritiro dell e trupp e dal' Aquila. A q uesto punto il Re Gio ac chino M ura t deci se d i lasciare M acerata c raggi un gere Napoli, dove g i u ns e dopo la met à del mes e eli mag g io.

Il 20 ma gg io 18 15 il General e G iu se ppe Lech i , do p o la fi r ma del tr a ttato el i Ca sa lanza, lasciò Napoli a bordo d e ll a fel u c a S. Anna dirigendosi a Ni zz a A causa de l maltempo la fe luca fu costretta il 2 5 ma ggio ad entrare nel porto di Cas ti g lion e della Pescaia, sulle coste toscan e . L ' imbarc az io ne f u subito pos ta s o tto se qu e s tro da parte de ll a po li z i a del G randuca to. Arres t ato, il Generale Giu seppe L echi e i suoi co mp ag ni , furono , il 30 maggio c ond otti a Firen ze come " pri gio nieri di guerra". Giunti però a Signa i

<•91

Pepe , 1847, vo l. l , p. 411.

uoot Schirmer , 18 98 , p. 91.

11011 Pepe 1847 , vol. l , p. 4 22 .

< 10 2 C o ll etta , 1845. vol. Tl , p. 205.

11031 Schirmer, 1848, p. 172; D c Castro , 1892, pp . 319 - 3 20: Odo rici. 186 1, vo l. X, p. 181.

<' "'' Co l letta, 1845, p p. 2 11- 21 2.

56

prigionieri furono fatti proseguire per Bologna, dove il 5 giungo furono consegnati alle autorità del Regno Lombardo- Veneto (105>

Il Lechi fu sottoposto a un processo militare, che con ogni probabilità si svolse a Vienna. I capì d ' accusa furono: il passaggio del generale Giuseppe Lechi dall'esercito imperiale a quello rivoluzionario e cisalpino nel 1797; l'es sere Tenente Generale dell'es ercito murattiano , combattendo contro l ' Austria, lui suddito del Regno Lombardo -Veneto; una sua supposta partecipa zione alla "congiura dei generali " mirante a garantire l'aiuto di Murat ai congiurati del regno d'Italia.

In realtà l'arresto del generale fu dettato da ragioni di prudenza politica da parte delle autorità austriache che ben conoscevano la sua popolarità.

Il processo si concluse con la condanna dì Giuseppe Lechi a tre anni di fortezza da scontarsi a Timisoara. Nel maggio del 1816, dopo undici mesi dì prigione, fu nuovamente condotto a Vienna e destinato alla fortezza di Lubiana , dove trascorse i restanti due anni di prigionia.

Consolidatosi il governo austriaco nel Lombardo- Veneto, nel febbraio 1818, Giuseppe Lechi fu rimesso in libertà , potendo così far ritorno a Brescia.

Si stabilì nella villa di Montirone dove il 15 giugno 1818 sposò Eleonora Sextia Siméon , figlia del conte Joseph Jérome Siméon , Pari di Francia e Ministro di Stato di Luigi XVIII.

Negli anni successivi, con l'inizio nella penisola della fase cospiratoria che portò nel biennio 182021 ai primi motj liberali, Giuseppe Lechi fu costantemente sorvegliato dalla po lizia austriaca senza però che venissero trovate prove che permettessero il suo arresto.

Il suo nome scaturì da alcune lettere che erano state sequestrate dalla polizia e nelle quali veniva fatto il suo nome. Le prime lettere furono quelle che portarono all'arresto di Pietro Maroncelli; in alcune missive inviate dal patriota italiano al Pirotti era citato , tra vari nomi di liberali, anche un Lechi; inoltre il 2 maggio 1821 Silvio Pellico, confessando di essersi lasciato affiliare alla Carboneria da Maroncelli , confermava i nomi trovati nelle lettere sequestrate, aggiungendo: "di aver divisato di estendere la Carboneria a questo Regno e raccomandarne le file a Porro , a Lechi e a tutti gli altri da Maroncelli indicati".

II Lechi citato da Maroncelli prima e da Pellìco poi non era il Generale Giuseppe , ma il fra tello Luigi.

Il5 marzo 1821 veniva arrestato in Piemonte il Principe della Cisterna e gli ven i vano sequestrate lettere indirizzate al Confalonieri ed agli ex-generali Giuseppe Lechi e Fontanelli. In questo secondo gruppo di lettere viene f atto esplicitamente il nome del Generale Giuseppe Lechi, questo conferma che i liberali pensavano a lui per il comando militare delle operazioni , in caso di riuscita della cospirazione; questo è confermato anche da un documento pubblicato dallo storico bresciano Odorìci<106J

Nonostante questo Giuseppe Lechi non ebbe mai parte attiva nel movimento rivoluzionario italiano, pur condividendone le finalità; nella relazione de l Ton·esani del 1824 riguardante Giuseppe lechi si legge: "fu sospettato di complicità ne' maneggi settarj de ' Federati. Il suo contegno non offre ora appiglio a rilievi, benché l'intera famiglia Lechi sia avversa all' Austria" <' 0').

Ritiratosi a vita privata nel suo palazzo di Montirone , il Generale Giuseppe Lechi morì il 9 giugno 1836 vittima dell ' epidemia di colera che aveva colpito Brescia e la sua provincia .

<1" 5> Lumbroso , 1907, pp. 315-316.

<106> Re, 1933, p. 176; Odorici, 1860, vol. X , p. 223.

<101 > Luzio , 1917, anno XLIV, serie V, parte l , p 339.

57

Corrispondenza segreta del Generale di Di vis ione Lechi

.l *(l)

Al generale in capo Championnet

23

vendemmia io anno go m

La fiducia, c h e il governo e vo i mi tribu tate incaricandomi del comando e dell'organizzazione della legione italica non potranno illudermi di avere un tornaconto.

Quella stessa fiducia che mi attestate m'impone il dovere di presentarvi, mio generale, qualche osservazione e di domand arvi chiarimenti.

In Francia si trovano i resti cisa lpini d i quattro mezze bri gate di fa n teria e di d ue reggi m e nt i di cava lle ri a, o l tre a una quantità di ufficiali sovrannumerari di quattro l egioni che si devono riformare. Una grande parte di queste mezze br igate si tro va no a essere prigioniere di guer ra eli differenti pi azze di Milano, Brescia, P eschiera, Pizzighettone, Alessandria, Mantova che si sono a rrese al nemico

Ol tre a questi corpi ci so no i reduci di du e battag li o ni d i cannonieri dispersi parte in Fran cia, parte ancora nelle piazze d' Italia, parecchi reduci di compagnie di guastatori, minator i e pontieri, tutti nella stessa posizione e moltissimi ufficiali del genio.

Non vi parlo delle truppe piemontesi, toscane e napo letane perché non ne ho conoscenza .

Ecco, mio general e, uno schema delle forze ita li c he, c he si trovano in Francia. La legge 22 fruttidoro0l c he ordina la fonnazione della legione ita li ca compos ta da quattro battag li oni, quattro squ ad ro ni e una compagni a di artig li er i a l eggera non pa rl a pe r nu ll a delle mezze brigate c isa lpine , ma solo dei rifugiati italiani in Fran cia .

Questa stessa legge autorizza le differenti compagnie della legione a nominare i loro sottufficia li e un sottote nente per compagnia; essa rise r va al direttorio di scegliere il resto deg li uffi ciali fra gli ufficiali rifugiati

Che farò, mio genera le, di tutti gli ufficiali cisa lpini e piemontesi e di tutti gli ufficiali del primo reggime nto dei dragoni?

E d i tutti i so ttu fficiali c he so no stati prom ossi s ul camp o di battaglia, c he so no stati feriti e che .l 'amore per la lib ertà e la fede nella repubblica f ra nce se ha conservato fedeli e ze lan ti?

Io devo ved erli riformati e get tati nella massa ne l momento in cui noi siamo alle porte della nostra patria e nel momento in cui tutto delle promesse so l enni c i an nuncia il ristabilim ento della nos tra repubb l ica.

Voi amate troppo gli sfortunati italian i per pe r metter e che veng ano abbandonat i a ll a l oro sorte e pe r non darmi ordini conso lanti dall'alto.

Un'altra osservazione, mio generale , io vi devo si vuole orgaruzzare questa legione in Francia . Ci si vuo le dare la possibilità di vestirei etc . Come potete pen sare che si abbia fiducia in questo allorc hé vediamo le truppe tì-ances i m a nca re di tutto?

Ordinatemi , mio genera le, di formare i qu adri, di procurare gli annamenti e i cava lli per la cava ll eria e di marciare subito nel ge novese o in Piemonte

Nella no stra p atria ci sarà fac il e trovare il modo di comple tare i quadri della legione; ma v i prometto che nel giro d i due decadi avrò riunito più di mille uomini che sicu r amente si sch iereranno sotto le

m Questa lettera, così come tutte quelle che p01tano, dopo il numero, un asterisco, nel manoscritto sono in lingua francese; dove il nome del destinatario della missiva non è esplicitato, in nota viene riportato per nome e cogno m e; dove il lu ogo e la data della lettera no n sono esp li c itat e, ve ngono indicate per esteso poncndole fra parentesi quadre.

<l> 15 ottobre 1799. m 8 set tembre 1799.

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bandiere italiche e s i toglierà in questo modo una immen s a quantità di infeli ci che, non avendo di che vive re , nei loro paesi divenebbero assassini

Ecco, mio ge nerale , le osservazioni che vi sottopongo. Attendo vostre disposizioni e ordini che sicuramente spero pos sa no essere di consolazione per gli infelici italiani

2

Ag li italiani

Genova, 19 brumaio anno 8° < 4 >

Il corpo legis lativo della repubblica france se colla legge 22 fruttidoro < 5 > ha determinato che di tutti li repubblicani d ' Italia rifugiati in Francia s i organizzasse una legione italica la quale dovesse conconere agli sforzi dell ' armata francese nel render la patria loro libera dal giogo de' barbari e de' tiranni. Una si fatta organizzazione è stata a me affida ta dal genera le in capo Championnet , e d essa non potev a riuscir piLI cara a chi ami la libert à d' Italia, e quindi l ' unione più stretta di tutti gli italiani, che può sola realizzarla e perpetuarla.

Italiani!

Io non dubito che possa tra voi trovarsi , chi non concorra volonteroso e all e ottime inte nzioni , che la repubblica francese manifesta a nostro van tagg io e allo zelo del generale in capo , che concorre efficacemente nell'e seg uirle ed al vero interesse d'Itali a, che dalla riunione delle sue membra sparse as petta la s ua salvezza e la sua indipendenza.

Voi, che la dura esperienza de mal i sofferti ha reso vieppiù ri s pettabili ; voi, che a ve te provato tutto l' orrore del di spotis mo e della vendetta de' re, o serete ora mostrarvi po co solleci ti di riunirvi sotto le bandiere de lla li.bertà italica e di concorrere alla forma z ion e di una legione , che può tanto giovare ai particolari non me no che ai vostri comuni interess i?

A voi ancora, che gemete tuttavia sotto il g iogo de' vostri oppresso riJe a cui l e circostanze non pe rmisero per anco di abbandonare quel suolo che vi vide a nascere e che cessò di esservi patria dal momento che schiavo div e nne, sì a voi è diretto quest'invito.

La libertà ch iama i f igi i s uoi ovunque essi si trovano.

Ah, c he dev'essere ben dolce per voi l'unirvi a vostri fratelli, ed armare le vost re braccia per distru ggere questi scellerati, che coprir li vo l eano di catene e d'obbrobrio!

Sarà questo il pr imo saggio, che assicuri l a repubblica francese della disposizione che hanno i differenti popoli dell ' I talia ad affratellarsi e d unir s i fra loro: sa rà qu es to il più g iusto rimprovero ai nemici della sua indip e nd e nza , i quali nella violenta divisione de' popoli originata dai de s poti e consi g liat a da un a ma l intesa ragione di stato trovano un pretesto nella vostra perpetua divisibilit à . In conseguenza di tale principio e deg li ordini comunicatimi dal ge nerale in capo è s tat o destinato To1one per effettuare a l più presto possibile la pro ge ttata organ izzazione, dove mi raggiungeranno fra g li al tri tutti i distaccamenti di cavaleria ed infanteria, i quali dovranno fo rm are i primi elementi.

Io non lascerò niente di intcntato pe r conciliar, nella migli or m a ni e ra che m i permetteranno l e ci rcostanze, gl'interessi particolari deg.li ufficiali e sottuffic iali colla massa della legione e di loro ass i c urare quel grado che per diritto consenti rà loro di guidare i rispettivi corpi non appena questi ri pre nd e ranno la loro antica organizzazione o qu a lunque altra venà decretata dall'autorità nazionale.

Italiani!

In questi momenti io non parlo che a voi. É la legione italica, ch ' io volo ad organizzar e. Chi fra di voi non si desterà ad un tal nome? Che non faccia tacer l a voce de' privati interessi? Ch e non corra ad arruolarsi so tto le s ue band iere? rJ) 10 novemb re 1799. <s, 8 settembre 1799

60

Al ministro della guerra<6l

Parigi 27 frimaio anno 8°l7>

È a nome dei miei fratelli d ' armi, degli sfortunati italiani, e dell'umanità che io vi produco questa memoria, c ittadino ministro.

L'amore per la libertà, la difesa della nostra patria, la fiducia nella grande nazione ci collocano nei ranghi dell'armata francese, noi con essa combattiamo. La maggior parte di noi è morta o per il ferro nemico o per il tradimento, o sono prigionieri di guerra in Austr ia. I resti dei corpi delle truppe si trovano in molti luoghi della Francia ma mancano di tutto , caduti ne lla più grande miseria, muoiono negli ospedali, senza alcuna corrispondenza con le loro famiglie e con la disperazione davanti ai loro occhi.

Una legge del 22 f ruttidoro anno 7° <81 ha decretato la formazione di una legione italica a servizio della Francia. Il generale in capo Champ ionn et per decreto del 23 venclemmiaio<9 ) me ne nomina organizzatore e comandante con l'ordine di fondervi ciò che re s ta delle truppe cisalpine, le quali dovranno formarne il nucleo . Io ho fatto un proclama di chiamata ai miei compatrioti affinchè si portino a Tolone, luogo fissato per questa formazione .

Mancano di ogni mezzo e g li sfortu nati che vi s i recano sono obbligati a partire senza essere confortati di un solo tozzo di pane. Guardate la nostra situazione, cittadino ministro , e la vostra umanità arriverà in nostro socco rso.

Dato che la formazion e di una legione italica tale quale la legge vorrebbe diviene impossibile per la mancanza di individui non militari e che è urgente venire in soccorso e utilizare i talenti e la bravura dei militari che si sono distinti in questa campagna, io vi propongo, cittadino ministro, l'organizzazione congiunta per la fo rmazione di detta legione.

Pro getto di organizzazione della legione italica.

Considerando che è impossibile formare la legione italica tale quale la legge del 22 fruttidoro anno 7° <10> richiede.

Considerato che essa nomina solo individui non militari di c ui la maggioranza e per età e per educazione non è per niente pronta a questo stato.

Considerando ancora che è urgente utilizzare i talenti e la bravura dei militari italici che secondo la voce dei vincitori cieli ' Itali a si sono uniti sotto le bandiere e così gloriosamente hanno servito in questa campagna, io propongò la seguente formazione: la legione sarà formata da quattro battaglioni di fanteria, quattro squadroni di cavalleria, una com pagni a d'artiglieria leggera, così come vuole la legge del 22 fruttidoro dell'anno 70 (II) .

Il capo brigata di fanteria e superiore sarà scelto nelle truppe cisalpine fra i più anziani. De i quattro capi di battaglione due saranno cisalpini a causa della maggioranza numerica, uno sarà scelto nelle truppe romane e l'altro in quelle napoletane.

I quadri di questi battaglioni avranno i loro ufficiali e sottufficiali presi dal rango d ' anzianità , avranno un ufficiale sovrannumerario per compagnia e saranno mischiati fra loro per nazione onde evitare ogni ge lo sia

I quattro squadroni di ussari cisalpini esistenti attualmente, circa quattrocento uomini, formeranno il quadro e il nucleo della cavalleria. La co mpagni a d'artiglieria leggera sarà comandata dal più anziano e abile ufficiale di questa anna, che si trova attualmente in Francia .

(61 Louis - Aiexandre Bcrthicr

(J> 18 dicembre 1799.

(s) 8 settembre 1799. (9 > 15 ottobre 1799. ('m 8 settembre 1799. ( Il ) 8 settembre 1799.

3*
61

Tutti gli ufficiali che non potran no essere compresi in que sta organizzazione e qu elli del reg gimento de i dragoni che n on erano in a tti vità né organizzati formeranno una riserva da impiegare ove il governo lo riterrà nec essari o .

I r if ugia ti ita li ani in attesa di prendere le armi comple tera nn o volo ntariam e nte i quadri di quest a legione

Si chiede che l'un ifo rme della legio ne si a co ns e rvat a tale quale qu ella c he il general e Bonapa rte ci ha d a to a llorchè e g li ci c hia mò sotto le in seg ne de ll a repubblica.

Che gli u ssari res tino tal i inv ece di div e ntare ca cc iat ori.

L o stato m agg io re ge ner a le domanda quale s arà la sua uniforme e quale coccarda de bba portare la leg ione.

4*

Al mini s tro della guerra<12 >

P a rigi , 3 nevoso anno 8° <13>

H o l'onore di informarvi d i av er ri cev uto la vostra lettera c on l a qu a le il governo francese mi incarica de l comando e dell'o rganizzazio ne dell a le gio ne italica .

L a f idu c ia c he il gove rno ripone in me in qu es ta c ircostanza r addoppierà il mio ze lo per tutto ciò che rig uarda l a repubblica f ranc es e e il bene de l mio p aese.

5 * A Ilo

P ar ig i, 6 nev oso anno goos > Abbiamo l 'o nore di farvi osservare, c ittadin o ministro, che le truppe di linea de lla re pubbli ca cisalpina c he dovrebbero fon de rsi nella legio ne ita l ica consisto no nei resti di dod ici battaglioni di fa nteria , due di art iglie ri a, ott o squad roni di c avalleria oltre al res to de i co rpi del ge n io , dei g uasta tori e de i genieri.

Un num ero co n s iderevo l e d i truppe di diversi pa esi d'Italia, come napol e tani , romani, tosc a ni, c pi emontes i s i prese n ta no pe r e ss e re inc orpo r at i in detta leg ione.

Voi vedete, cittad in o ministro, che i soli ci sa lpini poss ono essere ecced e nti per la legio ne decretata. Mi se mbra che l'obiettivo della l egge manc herebbe; se tutti g li italiani disposti a servire co n le arn1i non vi fo ss ero inquadrati ed è pe r qu es to c he i o vi prego d i vo lere i pr oc ura re dalle autori tà supe ri ori l 'org anizzazione di una seco nda leg ion e, perch é esisto no già in Francia le pe rsone necessa ri e a lla sua formaz ion e.

6 *

Al ministro dell a gu e rra<'6 >

D omande sull'organi zzazi one della le gione ita l ica

1. La leg ione italica s ar à composta di c orpi di fa nteria , ca valleria , artiglieria, cisalpini , napo l eta ni , romani , f iorentini , lucchesi, pi emontesi ecc già e s istenti e il di cui stato è in corso di for ma z ione ?

2. Le dette truppe sparse nell 'armata d ' Ital ia e nella settima e ottava divisione militare ri ceve ranno a qu esto scopo l'ordine di portarsi a Di gio ne?

Cl l) Loui s-A icxand re Bc rthicr.

(n) 24 dicemb re 1799

( I •J Loui s - Ai ex andre B e rthi er.

(U) 27 dicembre 1799

( b; Louis - AJ e xandrc Be rth ier.

62

3. Gli ufficiali e sottufficiali prigionieri di guerra delle guarnigioni di Mantova, di Alessandria, di Torino ecc., dovranno concorrere nelle nomine che si fara nno nella legione italica benchè essi non siano ancora rientrati dalle prigioni d'Austria?

4 . Il numero degli ufficiali e sottufficiali da utilizzare non ammontano a un dodicesimo di quelli esistenti in tutti i gradi e impiegati attivamente nei corpi delle tmppe italiane. Quale sarà la so1te dei riformati?

5. Dove devono essere inviati?

6. Malgrado l'esistenza di detti ufficiali e so ttufficiali la loro nomina nella legione s i dovrà fare come se non esistessero dopo la legge del 14 germinale<l7) ?

7. Dove saranno inviati gli u fficiali e sottufficiali francesi che dopo l'ordine del generale Bonaparte sulla formazione delle prime legioni in Italia dovevano entrare in parte nei detti corpi, e che non potranno essere compresi nella legione italica dopo il testo delle istruzioni del ministro?

8 . li numero di uomini che compongono le dette truppe eccede quello che resta per la formazione della legione italica. I rifugiati italiani saranno chiamati a concorrere alla formazione , a discapito dei militari in attività?

9. Non sarebbe conveniente formare con l'eccedente una nuova legione essendoci abbastanza uomini per crearne due?

lO. I fondi per il pagamento del soldo di de tti corpi già esistenti deve essere costituito perchè possano essere pagati fino al giorno della loro inclusione nella legione italica?

11. Saranno prese misure perchè le contabilità dei consigli di amministrazione di detti corpi siano decretati al momento di detta incorporazione?

12. Quale sarà l 'uniforme del generale comandante in capo la legione?

13. Chi sarà l'aiutante generale comandante in seconda di detta legione?

7*

Agli italiani

Parigi, 18 nevoso anno 8° <18l

La legione italica è stata definitivamente assunta dal governo francese.

Di conseguenza tutti gli italiani che si trovano a Parigi e che vogliono concorrervi sono invitati apresentarsi al generale Pi g natelli ali 'Hotel Meot via des Bons Enfants per far inserire e registrare i loro documenti.

8*

Al ministro della guerra<19 >

Parigi, l piovoso anno 8° <20 >

Io vi propongo, cittadino ministro, per aiutante generale capo dello stato maggiore della legione italica il cittadino Teuliè aiutante generale cisalpino.

Io vi fornisco i due attestati del generale Gardanne e del generale Garnier, tutti gli altri documenti sono andati persi con i loro equipaggiamenti.

Questo ufficiale generale è abbastanza conosciuto per i talenti e i meriti durante tutta la guerra e per avere comandato nella formazione le legioni lombarde e può ispirare la fiducia che l'importanza dell'ingaggio richiede.

1171 3 aprile 1799 .

<181 8 gennaio 1800

<191 Louis - Alexandre Berthier.

IWJ 21 gennaio 1800

63

Perme ttete , c ittadi no ministro , che io soll ec iti press o di voi la s ua no mina perc hé il la vo ro de lla legione possa divenire il più promettente e d esaudire i vostri e i miei vo ti . 9*

Al mini s tro dell a gucrra< 1 1l

P arigi, 7 piovoso anno 8° 1221

Si informa c he l a legge 22 fruttidoro<23> , che dà alla legi o ne i tal ic a quattro squadroni di cavaller ia, sta per essere modific a ta perché non s i trovano abb astanza italiani in Francia app arte ne nti a que st'arma per formarli.

Io devo osservare, cittadino mini stro, che ho ri messo più di quattrocento uomini s ia del primo reggime nto dei dra goni c isa lpini , s ia de lle truppe romane e napo letane , senza toc care i l primo reggimento di ussari c he s i tro va in atti vità a Mars iglia e che saranno molto svantagg iati pe r la repubblica , e addolorati pe r noi di vedere fo nd e re ne lla fanteria gente istruit a nell ' arma clelia cavalleria e di vedern e pri vata la legion e.

Io vi so lle c ito, c ittadino mini s tro, di voler ben presen tare al primo co ns ole queste osse rv az ioni e d i ap po ggiar le.

N oi non domandiam o i cavalieri c h e quando tutta l ' ar ma ta france se s ar à montata , no i nel fratte mpo ci orga ni zzeremo p e r re ndere i no stri serv i z i in ogni modo alla repubblica

lO

Al mini stro della guerra c isalpino<241

P arigi, l O piovos o anno 8° <25 >

Vi partecipo, c ittadino ministro, che ad onta del non av er av uto alcun appogg io pe r la c on se rva z ion e de lle truppe ci s a lpin e, ho otte nut o che que ' corpi ci sa lpini , c h e so no in a tt iv ità a ll 'ar mat a, no n si fondino ne lla leg ion e itaJ ica.

L a legio ne s i formerà a Di gio ne No n h o bi sogno d ' assicurarvi qu a l s arà il mio impe gno p e r li c isalpini. Voi mi conosc e te.

Vi pre go parteci par a l diret torio qu e sta noti z ia

11

Al medes i mo1261

Stes so g iorno e c ittà lParigi, lO pi ov o so anno 8°12' >1

I distinti serv igi resi dal c ittadino L affranc hi c apit ano nel primo regg imento d ' ussa ri cisa lpini durante qu es ta lung a e di s astrosa c ampagn a, ed il po s to d ' ajutantc di ca mp o, che occupa pres so di me da tre a nni , c he lo a ss icura d ' un diritto a ll 'av an za mento , mi impegna ad i nvitarvi d'ott e nere presso il dire ttorio nos tro il grado di capo sq uadr o ne per questo de g no e bravo ufficiale.

Son c e rto , c ittadino mini s tro, cleli a giu stizia del dire ttori o e del vostro impeg no per rico mp ens are quest ' individuo.

12 *

Al gene rale Yigno ll e sup eriore generale al dipartimento de lla g uerr a

121 ' Loui s- Ai cx andre B c rthicr.

m, 27 gennaio 1800

8 se ttembre 179 9

<:IO) Gi ova nn i Batli i:i ta Bi anchi D ' Adda.

12·'1 30 gennai o 1800 Gio va nni Batti sta Bianchi D'Adda

<21) 30 genn aio 1800

(1"' 5 feb br aio 1800

64

Parigi, 16 piovoso anno 8°'281

Ecco , mio caro generale, in colonna le mi e osservazioni e le mie domande.

Vogliate mante nere la vostra parol a e usare tutta la vostra inf lu e nza presso il ministro perché si faccia nel migliore dei modi. Se si risponde definitivamente alle mie domande io posso partire anche oggi, ma vo i capi te che non posso farlo con successo senza rispo ste così determinanti e basilari per il mio lavoro. Io elevo farmi bene dei nemici co n il mio lavoro , lo sento, e non agirò co n meno zelo per la buona riuscita de ll a cosa, ma che io possa avere almeno dei fondi per i miei sfort una ti fratelli d ' armi e provare loro che io non mi sono interessato invano della loro sorte!

Vogliate anche sollecitare, presso il ministro, il pagamento della mia gratifica di campagna e di quella eli Teulié di cui vi tra sm isi le ri c hi este pe r il pagamento dei fondi a disposizione del ministro . Mi onori eli due parole di risposta.

O sservaz ioni

Ne lla setti ma rispo s ta il ministro della guena con la sua lett e ra del 17 nev o so ha sta bilito che ufficiali e sottufficiali francesi c he s ono impiegati nei corpi destinati a formare la legione devono essere trattati come gli altri ufficiali stran ieri nonostante le dispo sizio ni dell'istruttoria del mini stro che non sono applicabili che ai france s i, c he non a pp art e ngono a questi corpi , ma quelli che vorrebbero essere inclus i . Ecco il testo delle istruzion i prece de n ti. Non s i ammetterà, se q uesto non è consuetudine ne l quartier generale, de i francesi se nza alcun pretesto. La tota lità di questi impieghi, ufficiali e quartieri generali eccettuati, sarà clonata agli ufficiali italiani.

Richieste

.

Richi esta di fondi per sald are o p agare un acconto ai diversi corpi c he dovrebbero fo ndersi e che de vono ri ce vere se tte m esi di s tipendio.

La disposizione del 27, derogando alla p receden te l esclusiva de i fra nc esi, tutela g l i ufficiali di questa na zio ne ch e si tr ovano nei diversi corpi che s i devon o fondere

Se questo de ve aver luo go a ll a lettera , la leg ion e italica sarà necessaria me nte riempit a di ufficiali francesi perchè nei corpi napoletani e romani ce n'è più della metà e anche nei gradi supe1io ri senza co ntare coloro che fanno parte della mezza brigata cisalpina. Non è dunque indi spe nsab il e che il ministro ritorni co mp letam e nt e sulla sua prima disposi z ione , egli voglia almeno limitare la conservazione dei tì'ancesi solo agli uffic iali c he a bbi ano o rdin e da parte eli Bonaparte di en trare nelle legioni cisalpine esclude ndo di fatto gli altri.

Richiesta di fondi straordi n ari per le spese organi zza ti ve .

Richie s ta per sapere di preciso se ci saranno quattro b atta gl ioni e quattro squadroni o sei battaglion i e due squadroni .

Domando di sapere qua le sarà la ci ttà des tinata al depo s ito dei so vra nnumerari.

I di ffe renti corpi che devono f ond ersi so no quasi tutti in anetrato sette mesi di sti pendio . Gli ufficiali s ono nella più g ran de mi seria. Io chiedo che siano m ess i a disposi z ion e del commi ss ario calcolatore a Digione dei fondi per il lo ro pagamento o a l meno per un acco nto . Domando ugualmente al ministro un fondo per le spese organi zzative Potrà essere fatto a l co mmissario Bondurand C hiedo af'finchè il lavoro non s ia ritardato o resti se nza frutto d i sapere, prima della mia partenza, se la legione s arà composta da quattro battaglioni e quattro squadr oni , o da se i battaglioni e da due squ adroni. Qu esto è essenziale e preliminare al lavoro stesso . Domando di sapere quale sarà la città dove deve formarsi il de posito degli Ufficiali soprannumerari per manclarvi co loro che si troveranno a essere in ta l num e ro .

65

l Richi es te '--- - - - - - - - ---1- - - - - - - -------1

l Richi es ta di sapere quale sa rà la ciuà dest in ata al Chiedo di sapere qual e sarà la città dove deve formardepo s ito dei sovrannumerari . l si il deposito degli ufficiali sovra nnumerari per man- 1 l darvi co loro che si troveranno a essere in tal nu mero

l Richiesta di poter nominare un secondo aiutante di J Chiedo di avere du e aiutanti di campo , av endone l campo . uno s o lo , que sto deve e s sere molto utile in un l l c orpo molto numeroso.

l Richi e sta per a vere un ' autor i zzaz ion e tramite C hiedo dupli cat-· i d i l e_tt ei-·e o cli a_u to ri-z-zaz ioniCkJi

l duplicato per avere g li italiani che sono ai mini s tro per andare a cercare nei di ver s i depositi i l ti dei prigi o nieri di g uerra . prigionieri di guerr a italiani di valore c he doman- Iciano di entrare nella legi o ne, questo e pr at icamen- 1 te lo stesso con i po l acchi .

Con questi ordini spedirò degli ufficiali a cercarli l c io li farò ve nire a Digi o ne. 1

Chiedo al mini s tro che il c ontr a tto pe r la d i visa s ia 1 definitivame nt e concluso prima de lla mia parte n- 1 za . Se s i può conservare I 'uni forme cisalp ina questo s arà be n fatto pe r la maggior parte de gli uffi - 1 1--- -_ - - - c ia_li c he g ià_ l ' hann o in dotazione . __ - - l Richi esta d'ordine a lla g uarnigione it a lian a di Vi chiedo di ordinare a ll a g uarni gion e ita lian a proa nnun c iare di p o rtars i a Di gion e . veniente da Ancona di portarsi al più presto a l Digi o ne. l

Richi esta c he il contra tto per l a divi sa sia conclus o prima della s ua pa rten za e di con serv a re l'u nifo rme c isalp in a.

f-Richi es ta di formare per 1 militari un a sedea Si o sse rv a c he biso g ne rà a lle s tire p er i militari un a Versailles. case rma a Ver sa illes al momento dell 'o rgani zz a - l

Richi es ta di una ci rcolare ai coma nd an ti de lle divisioni e c ommissari di g uerra che li in viti a d iùgere su Di gio ne tutti i m ili tari italiani e coloro c he es cono da g li ospedali.

7. ion e , restarvi. avendo 75 1 ce ntes rm1 , la le g na , li ran CIO e l ' allo g gio. Chiedo un a circol are ai co mmi ss ari di g uerra e ai J c om a ndanti di d i visione milita re c he li in viti a 1 di ri gere su Di gio ne tutti i militari italiani che fino a d ora non h an no nessuna de st in az ion e si cu ra I l militari che escono dagli os pedali ve rranno diretti pure a D igione. l

Richi es ta di autoriz zaz ione a inserire ne llo sta to mag g iore dell a le gione du e uff iciali del ge nio.

13

Ai milit a ri it a li ani

Parigi , piovo o ann o 8°(29 ) Ami c i!

Vi chiedo infine di co llo ca re due ufficial i del ge ni o l c isalpino nello stato magg iore della legione, pren?end oli fra coloro c he si trovano sov rannum e rari l m qu e sta a nnat a Ì

Il momento sos pirato è v icin o. Il governo france se mi ha d a to l'onorevole incarico di orga niz za re e

- -- ---------------
< 2 1 Gennaio-febbrai o l800 66

comandare la legione italica. Eccomi fra di voi. Io ho bisogno di tutta la vostra confid enza ed i miei sforzi saranno unica me nte diretti a m eritar la.

Sarà f is sata la sorte d'ognuno. Il ministro dell a guerra che noi contiamo co n riconoscenza fra il numero de' bravi liberatori del nostro paese ha dato con viva so lle citudine tutte le disposizioni pel vostro benessere. ro ne ho le più lusinghiere assicurazioni.

Cesseranno le comun i mi serie e potremo ben presto affrontare i nemici della libertà, batterci cogl'invasori dell ' Italia e mo s trarci degni d'esser li beri ed italiani.

L'unione la più intima, la disciplina la più severa, la s ubordin azione la più esatta senza di c ui non s i ha fo r za armata provino o vunqu e che sia m so lda t i , e che troppo gelosi d'un sì bel nome non lo disonoreremo giammai.

Italiani all'anni !

Dopo le sofferte dis grazie, ed i c o muni di sag i il primo m o me nto , che io proverò di piacere, e di consolazione sarà di vede rvi ben org anizzat i. Il seco ndo sa rà quello di marciare seco vo i alla vittoria.

Italiani all ' anni!

Li uionfi di Bonaparte ci died e ro patria ed anni, ora ne dateremo il riacqui sto dal suo g lorio so consolato.

14 *

All'ai utante generale Teulié

Parigi, 27 piovoso anno 8° <30> È con grande soddisfazione che vi rimetto la lettera della vostra nomina decretata dai consol i a li ' impiego di capo dello stato maggiore della legione italica, della quale mi è stato affidato i! comando .

I miei voti so no compi uti , io avrò sicuramente in voi il compagno p iì:1 attivo per org ani zzare i no s tri compatrioti e marciare con loro verso la vittoria e al ripristino della libertà n e lla nostra p atria

15*

Al ministro della guerra< 3 1J

Digione, 14 ventoso anno go ml

I m pegnato unicamente, cittadino mini s tro , a rimette re e mantenere l ' ordin e nei corpi che so no incaricato di organizzare e èli comandare , de vo d ir vi che mi sarà necessario e di tutta urgenza avere al seguito della legione un consiglio di guerra alla maniera di quelli stabili per l e armate per la puni zi one dei crimini di cui l'impunità sarebbe la più grave conseguen z a , con l'inbaldanzirs i dei colpevoli .

Ci sarebbe, cittadino ministro, a causa della lingua italiana una ragione s ufficie nte per accordarmi questa s istemazione e che avrebbe anche il p re zi oso vantaggio di veder punito ali ' istante e nel seno della legione stessa ogn i colpevole.

Tuttavia se credete di non potermi accordare una commjssione militare, autorizzatemi a nomin a rla e a costituirla ogni volta che il bisogno lo es igerà per il mantenimento della disciplina in questi nuovi corpi .

Una s imile autorizzazione sarebbe stata accordata, cittadino ministro, al momento della forma z ione delle legioni lombarde da parte del generale Bonaparte ed è a questo provvedimento che si è dovuta la prontez z a della loro formazione e la loro disciplina.

16 *

Allo s tesso133J <30 16 febbraio 1800 <> >> Louis-Alcxandre Berth ie r. <n> 5 marzo 1800

m> Loui s - A lcxandre Berth ier.

67

Digione, 16 ventoso anno 8 °041

Occup a to dall'organiz za zione che voi avete avuto la bontà di affidarmi, è g iusto, cittadino mini s tro, che io vi indiri:ai le richieste d eg li ufficiali che mi sono necessari per l a truppa ch e mi è stata affidata. Vi chie do:

l. le spallin c per le sei compag ni e di granatieri e i pompons;

2. le spa lline verdi per le sei compagnie di cacciatori e i pennacchi;

3. le piu m e per la compagni a d'artiglieria leg gera;

4. la buffetteria per tutta la legione;

5. le se i bandiere per la fanteria e lo stendardo per lo squadrone dei cacciatori a cavallo;

6 le centosessa nta casse e i ta mburi per la fanteria;

7. l e trombe per i cacciatori a cavallo e l'arti g lieria legg e ra;

8 . i berretti per i genie ri, gli z appa tori e le asce.

9. Permettetcmi , c ittadino ministro , di s ollecitare anche l'invio di stiva li , ki aihos, selle, brigl i e c la bu ffe tteri a per la cavalleria.

Non è che l 'abbig liamento e l'armamento poss ano ritardare la mi a organizzazione , perchè il mio lav oro procede di giorno in giorno e io potrei un po' colpire il bers aglio e portare a tem1ine la mia misstOne .

Degn atevi, ci ttadino ministro, di assecondare i miei sforzi e apporre il s igillo alla vo s tra ge nero s ità verso gli s fortunati Italiani che v i considerano , co n gra titudine , nel numero dei loro liberatori e primi amici.

17*

Al primo console Bon apatte

Digione , 17 ventoso anno 8 ° (35 '

C ittadino console!

Avete formato le nostre legi oni in [ talia , s otto il vostro co nsola to noi c i riorganizziamo ancora e presto speri amo di essere in c ondizione di mi s urarci con i nostri nemici e quelli della Francia.

Permettete , c ittadino console , che a nome dei miei fratelli d'armi vi testimoni la nostra più viva ricono sce nza , vi domandiamo di combattere al vostro fianco.

E' il progetto che conviene ai vo stri figli. Noi tutti lo sollec itiamo con insisten za.

18*

A l ministro della guerr al361

Digione, 25 ventoso anno 8 °( 37J

Cittadino ministro, i corpi che voi av ete incorporato nella legione it a lica hanno delle notevoli sollecita zioni da fare per la ri scossione dello stipendio e de l so ld o.

Noi abbiamo i reclami degli s tati partico l ari dei consigli di ammini s trazione. Abbiamo formato gli stati generali: sa pere per prima cosa tutte l e somme dovute fino al l o piovoso e in se condo luogo tutto ciò c he l oro è dovuto per i l piovoso.

Tutti i gene ri di s pese s ono in seriti per mese c sono destinati c separati per ogn i corpo. Le somme port ate a ll 'epoca del pr i mo stato erano comprese nell ' arretrato; esse non possono es se re pagate che do po un decreto dei co nso li che v i preg hiam o di avere la bontà di so lle c itarlo. Le somme riportate sulla G•l 7 marzo 1800 05 ' 8 marzo 1800 1161 Louis - Aicxandre Berthier. m1 16 marzo l 800

68

sec onda tavola sarebbero g ià pagate se ci fosse ro abbastanza fondi nell a cassa del pagatore ge nerale della Cote d'Or.

Vi preghiamo di so ll ec it are l 'amminis tr ato re d e l te s oro pubblico. An c he le mi s ure che voi avete presc ritto il 7 <38) con·ente per l ' intero pag amento delle so mme dovute ai detti co rpi f in o a l mom e nto de ll a loro incorporazione ne ll a leg ione ita li ca saranno rigo rosa ment e esegu ite .

19 *

Allo stesso139 )

L o stesso giorno e c itt à [Digione , 25 ventoso a nno 8° H01l Il nostro lavoro è f ini to. Abb iamo incaricato il ca po battaglione F ontaine di inviarvi il nostro rapporto e l ' ord in a nza pro vvisor ia della nomina degli ufficiali Voi vedrete, cittadin o minist ro, dalla tavo l a qui a ll egata il num ero e i nomi degli ufficiali che abbiamo sce lto e anche di coloro che ab b iamo s is tema to dopo. Per re ndervi consapevo le, ci ttadino ministro , de l no stro lavoro, noi vi facciamo osservare che a com in c iare dalla fa nteri a abbiamo un totale di quattrocentosessantadue ufficiali non compres i, trentaquattro uffici al i superiori , di cui centosessa nta se tte capi tani , ce ntoquarantasei luogotenent i e centoquaranta nove sotto tenenti.

Questi uffic i a l i e rano dei corpi cisal pini , rom a ni , napole tani, piemontes i e toscani. Noi abbiam o basato la no str a scelta su ll e in formazio ni dei con s ig li di a mministrazi one e i r app o tti dei ca pi dei corpi prendendo una mag giore quantità di ufficiali dai corpi più numerosi secondo un ta l en to d i proporz ion e così esatta che la nec ess it à di dare tu tto lo spaz io a l merito , potrebbe perm e tte rl o.

Il talento di propo rz ione non è stato be n seg u ito nella sce lta degli uff ic ia li d'artiglieria e cava ll e ri a dove b isog n ava dare prefe re nz a ag li ufficiali eli me rito ri co no sc iuto e che è ge ne ralmente consacr a to.

Noi abbiamo la certezza , cittad ino mini st ro, di ave re a tiro ciò c he c i sa re bbe di migli ore ne i co rp i delle nazioni che hanno ama l gamato.

D oma ni mettiamo a li 'o pera s ul tenen o il nos tro la vo ro e po tete compiacerv i che l a legion e è in tre g iorni definiti va mente format a e organ izzata.

Noi proclameremo e faremo conoscere gli uffi c i a li e i sottufficia li , li in stalleremo prov v iso ri amente so tto vostra approvazione e ci daremo da fa re pe r farv i avere il proc esso verbale dell'organizzazion e

Se presto q uesta op e raz ione f ini sce ci occuperemo de ll a tavola de g li uff ic ia li de lla guardia naz io nal e i talia na che no i av 1:e mo fra un po' l 'o nore el i prese ntarvi perch è vo g li ate a nc he decretare sull a l o ro sorte . Noi saremo ug u a lm e nte nella necessità di pr ese ntarvi un supp le me n to di tavola per g li uffi cia li di li ne a c he arrivano tutti i g io rni da di fferenti lu o g hi d e ll a repu bbli ca.

Voi co noscete, c it tadino ministro , qual è lo s tato d i queste truppe , noi non vi ri cord iamo l a s pav e nto s a nudità , che h anno soffe rto, perch è c rediamo c he le misure che ave te già prese dovranno presto cessare , c i ttadin o mini st ro, la loro mi s eria di abiti c d i ar mi e co nt ate s ull a lo ro devozione.

20 *

Allo s tes so (4 ' l

Di gio ne, 28 vento so anno 8°142)

La fusi o ne d e ll e trupp e italiane ne ll a legion e italica ha avuto l uo go ier i 27 <•3> co rre nte così come noi

uso 26 febbraio 1800

1}9 Loui s- Aiexandre Bet1hi er. W•J 16 marzo 1800 '"" ' L o ui s-Ai exan clre Berthi er. ' 2 ' 19 marzo 1800

1• J; 18 marzo 1800

69

l'abbiamo annunciato con la lettera del 25144 )

Abbiamo lavorato gi o rno e notte per an ivare a que sta operazio ne ; è durata dalle sette del mattino fino all e se tte di se ra , s i è svo lt a nel più gr a nde ordin e, e dopo ci ò che s arebbe s tato scritto come ordine del gi o rn o de l 2 614 51 c orre nt e di c ui noi a ll eg hi a m o qui un a co pia.

Domani passeremo in rivista detta le gi o ne per c on s tata re le necess it à ri guard o a i cava ll i, a ll 'a bbigli am e nt o , equip a g g iam e ntO e bardature, tras mettiamo c on il de tto estratto di ri v ista del pr ocesso ve rb a le de ll ' organiz za zi o ne d i detta le g ion e .

All e ghiam o qui il pro cess o verb a l e del giuram e nto di fed e ltà alla repubblic a francese c he ha prestato ieri detta le gione s ubito dop o la forma z ion e .

L' o rdi ne de l giorno de l 281461 di cui vi all e ghi am o copia vi inform e rà s ull e nos tre s uccess i ve o pera zioni

Noi d es ide rere mmo che la partenza della le g ione non foss e co sì precipitos a al fine di a ve re più te mpo pe r org anizz a rla.

N o i faremo di tutto a ff in c hè l ' organizz az ione poc e da il più ve loc e me nte po ss ibile ma se nza comprom e ttere la buona riu s cit a d e l la voro .

Noi non te rminere mo qu e sta lettera sen z a dirvi c he siamo s tati a sse c o nd a ti in m o do s traordinario d a ll ' aiut a nte generale Te ul ié capo dello stato maggiore dell a le g ione it a li c a

I s uoi tal e nti distintivi, il s uo zelo e la sua infaticabile attivi tà c i hanno re so il più grand e aiuto in quest a op e ra z ione importante.

21 *

Al ministro della

Di g ione , 2 germinale anno

Cittadino mini s tro, l e trupp e de ll a legione itali c a sono partite per Bourg dopo il vo s tro ordi ne , l ' ultima co lonna sì è me ss a in marci a o gg i ; s ono animate dal mi g lio re spirito , qualc he g iorno di ripo so , abiti pe r coprire la lo ro nudità, ar mi per combattere e il governo può contare sulla dev o zione di uo m i ni c he fino a qu es to giorno hanno provato ogni tipo d i privazione se nza lamentar s i

Il c on s iglio d ' ammini stra zione rest a tre giorni per rice vere i conti de l co ns i gl io di amministrazione dci corpi delle trupp e it a liane sc io l te c per aprire tutti i s uoi regi stri.

Noi vi istruire mo s ucces s ivamente s u tutte le o perazi o ni.

2 2*

Allo

Di g ione, 3 ge r mi nale anno go <so>

Il depos i to della legione i tal ica già molto consiste nte come voi a vete gi à potuto const a tare attra ve rso i nume ro si do c umenti ch e vi abbiamo inviato, lo diviene sempre di più; arrivano tutti i giorni uffi ciali italiani da tutti i punti della re pubblica e principalmente da Marsiglia , dove s i verificano di continuo numerosi s barchi di sfortun a ti nap o let a ni f ug g iti al supplizio, m a e siliati dalla patria dalla t ira nn ia; tutti d o mandano arm i , tutti vogliono combattere, già duece nto ufficiali di cui vi in v i a mo i n o mi si so no inc o rporati nelle compagn ie per serv ire come volontari.

,...,, 16 m arzo 180 0

'"'' 17 marzo 1800

(""' 19 ma r zo 1800

"'' Lou is -Ai e xandrc Berthier.

H•• 2 3 marzo 180 0

49 ' Loui s-Ale xandre Berthicr. 24 marzo 1800

70

Questi numerosi aiuti di dedizione non saranno g li ultimi eli cui avremo a rcndervi conto, non c 'è ufficiale o sottuffidale al deposito che non reclami armi per condividere la gloria, i pericoli dci s uoi compagni di sventura.

Noi crediamo di co nseguenza, cittadino mini s tro, di potere anche venire a proporvi di ordinare che il deposito della legione italica sia organizzato in compag nie di uffici a li e di sottutiiciali di fanteria , cavalleria e artiglieria , voi ne determinerete il numero e sarebbe e sse n zia l e che voi li autorizziate a sceg li ere alloro interno le diverse classi e conservare i segni distintivi dci lo ro rispettivi gradi. Poichè la repubblica franc ese ha ben vo lut o accordare il so ldo di attività agli uni , il trattamento di riforma agli altri, essi reclamano per loro dal governo la facoltà di poter servire utilmente e di non restare nell'inattività nel momento in cu i la compagn ia che s i sta formando dovrà decidere della sorte d e ll a loro patria.

L a disciplina che deve regnare nel militare esige imperiosamente che que sta misura sia prontamente ordinata, non può esserci alc un ordine in questa grande massa di uffi c iali.

Le loro file non erano organizzate prima del progetto che noi abbiamo l· onore di so ttoporvi.

23*

Allo stesso"1 11

Stesso giorno e ci tt à [Digione , 3 germinale anno

Abbiamo l'onore di tra s mettervi:

1. lo stato degli ufficiali che sono in attività nella legione italica;

2. lo sta to dei sottufficiali ugualmente in attività in eletta legione.

Gli uni e gli altri v i trovano posto in divers i battag lioni, sq uad roni e co mpagnie secondo la loro rispettiva anzianità. Noi vi preghiamo di farci avere ricevuta di questo invi o.

24*

Allo stesso (5J 1 c al primo console

Di gione, 12

Le cure paterne del governo e de l mini stro della g uerra non hanno ancora potuto tirar fuo ri dalla miseria il so ld ato italian o, che è completamente so lo.

Dopo il suo ingre sso in Fra ncia tutti i mezzi di sussistenza sono stati un a razione di pane e la m ezza paga, che non fu quasi mai retr ibuita regolarm ente. D opo un mese non h a ric e vuto un soldo.

La sorte degli ufficiali è non meno spaventosa, al più total e danno s'è agg iunto il dolore di lasc iare Di g ione senza poter sa ldare i debiti che aveva contratto per l'aJioggio e il vitto. Ma sm unti e sfiniti i so ldati offrono il triste ritratto di uomini in preda a tutte le privazioni e a ll a fame.

Un m ili one è dovuto per arretrato ai differenti corpi che so no parte de ll a legione italica.

Gli ufficiali e i so l dati non sono così estra ne i alla causa della libertà per non apprezzarne i vantaggi. Il sacr ificio di que sto milione non sarà il solo per loro; ma essi reclamano da voi il giusto pagamento dello stipen dio corrente, degli abiti e delle armi.

Il liberatore dell'Itali a sarà il padre d eg li it a li ani, per i quali il so lo de s id er io è di provarg li riconosce n za co n la loro devozione.

25*

Al ministro della guc rr a1551

1) ' 1 Louis-Aiexandrc Berthier.

lll l 24 marzo l 800

l lJ • Louis-Aiexa ndre Bcrthicr.

1"'1 2 aprile 1800

Lazare Nicolas Marguéritc Carnot.

71

Digione, 15 germinale anno g oc56 >

Noi ab bi amo l'onore d i indirizzarvi con la presente copia del nostro decreto del 14<57 > co rrente relativo alla disso lu zione e alla fu sione nella le g ione italica de ll e terza e quarta legione romana.

Noi ci siamo conformati a questo riguardo a lla vostra d ec isione de l 27 nev oso c581 ult imo, no n appena questa operazione sarà terminata vi parteciperemo del suo risultato.

26*

Al genera le in capo Berthier

Parigi, l o floreale a nn o Nel momento in cui io mi a llontano per partire per ritornare al mio posto vengo a sa pe re che il cittadi no D ar u , capo dell a prima divisione vorrebbe far ridurre i sei battaglioni di fanteria a quattro. Vada che il progetto che voi avete av uto la bo nt à di prese ntare al primo conso le n o n e ra ancora stato fi r mato. l o mi so no recato subito da lui e ho tro vato una forte o pposiz ione a ll e vostre dis p osiz io ni. l o ho fatto osservare che la leg ione era già di quattromi la cinquecentosettantasette presenti, che c ' erano mille uomini ai div e rsi ospiz i , c he l a qu art a c quinta leg i one romana c he v ivono dell'annona ci fornirebbe ro trecentoventi uomini rimasti da una com pagnia di cannonieri anche d'annona, centoven ti un battag lion e quadro c he deve arriva re asso lutamente a c inquec e nto uomini, c he settecento napole t ani e rano in marcia da Mru-sig lia e che qu es t o a v rebbe portato l a leg ione a se tt e mil ad uecentod iciassette uomini, che l e cifre da voi passate per abbigliamento, equ ip aggiamento ecc , ritard a no per i sei battaglioni.

M i è parso conv i nto delle mie ragioni , ma per assicu rarmi della sorte di ottantadue ufficiali subalterni e t re s up e riori , che dopo pi ù di un mese s ono in attiv ità sistemati alla bell'e meg li o dagli organizzatori che hanno agito secondo i vostri ordi ni e istruzioni, io ho doma nd a to ud ien z a particolare al m inistro e c red o di non poter partire che dopo una divisione c he non tarderà sicuramente che qu a lche giorno .

Voi s iete s tato generale, l'amico e il protetto re degli itali ani, sostene tcm i in questi ult imi mome n ti in cu i noi dobbiamo ri en trare in pa tri a Se n za abiti, se n za arm i , s profondati ne ll a p iù profo nd a miseria, dispersi in un dipartimento per compagnie, onorati della vost ra protezione.

La nos t ra ric onoscenza e l a no stra devozione saranno a tutta prova.

27*

A ll o s tes so<60)

Pari gi, 6 floreale an n o go cc.o ll genera le d i divisione Rey sta per avvert ire per lettera eli cui allego copia di aver rice vuto un vostro ordi ne per rio rga ni zza re l a l egio ne italica.

Quale sensazione ho provato a questa notizia do p o ave r ricevuto la vo s tra a pp ro v az ion e sul mio lavoro e che la legione si trova in attività da quas i due mes i , io non ho esp re ssioni per segnalarlo al mio g enerale.

Se qualcuno cercava di rovinarmi , ge nerale, sappiate ch e qu es to non è che d opo un ordine d'urgenza del generale Rey di cui vi a ll ego copia in cui ho eletto che ritornavo a P arigi e che vo i vi s ie te sbag li ato su l mi o conto se sono s tato sce lto per pres t are serv izio presso di voi.

Che la legione par la da sola d el mio l avoro.

5 ap ril e I 800

4 aprile 1800

17 gennaio J 800 •W> 21 apri le 1800 '" '>Louis-AJexandre Berthier.

26 ap ri le 1800

72

28*

Al p rim o co nso le Bonaparte

Stesso giorno e città [Parig i, 6 florea le anno 8°'621 ]

E ' in nome de ll ' umanità, se per soddisfare un dovere di un capo n o min ato da voi, cittadin o console, alla te s ta d e ll a legio ne italica c he i o v i presento questa memori a . Immergetevi nella miseria più spaventosa , molto s pesso ridott a a lla fame .

La legione italica che dopo quasi due mesi si trova o rga ni zza ta s i vede a ncora nella nudità , senza armi e face nt e tuttavia parte di un 'armata brillante c he n o n manca di nulla, d es tinata a marciare verso l' I t a l ia.

Qual e affli z ione per noi, cittadino console!

Voi s ie te no s tro padre ed è alla vostra chiamata c h e abb ia mo imbracciato le armi per la libertà , è in voi c h e n o i c i rivolgiamo per tirarci fuori da que s ta orribil e s itu azione e metterei in condizione di rendere alla repubb li ca i se rvizi eh 'essa deve aspettarsi da noi.

G e nera le e co n sole , io so no bresciano, ho amici, parenti e co no sce nti in Valtellina e nelle valli di Bresc ia c di Be rga mo, là ci as pettano e io vi ri spondo c he a l no st ro a rrivo tutti questi paesi saranno per noi in tut t i i modi.

29 *

Al mini stro de ll a guerra 16 ' 1

Pari gi . 7 fl o rea l e anno 8°164> Cittadino minis t ro. noi abbiamo formato e organizzato la legio ne italica dopo la l egge del 23 fr uttidoro<c.s, ultimo c in co nfo rmit à a lle vostre i nd i cazioni c dec isioni pa11 icolari de l vostro pred ecessore, del 2 e 27 nevoso '661 , del 3 e 23 piovoso1671 ultimo.

Il 25 abbiamo tra s me ss o a lui lo sta to nomin ativo degli ufficiali che noi abbiamo me sso in attività ne ll a leg io ne e a nche quello degli ufficiali c h e non essendo potuti essere piazzati devono res tare al depo s ito co n il lo ro trattamento di riforma , dopo le loro decisioni del 27 nevoso<691 , del 3 e del 23 pi ovoso (7°1 ultimo.

Il 29 v e nto s o (7 l) g li abbiamo indirizzato il process o ve rb a le c h e attesta l'organizzazione della le g ione; essa è s tata fatta ir 27 02) del eletto mese.

Attraverso la s ua le ttera de l 3 piovoso<73l, il vo s tro pred ecesso re c i sc rive di in v i argli uno stato nominativo deg li ufficiali messi in attività di servire, uno stato n om in ativo degli ufficiali post i al deposito e te rzo lo s tato in cui i titoli non siano validi riservandosi la facoltà di pronunciarsi su questi ultimi.

Noi abbiamo completato i primi due oggetti con l'invio d e ll a n os tra del 25 ventoso<74); crediamo so ddi sfa tte per intero l e s ue richieste indirizzando a lu i il 3 germi n ale17 s) lo stato nominativo degli u fficiali

16? 1 2 6 aprile 1800

1611 La:.tare Nicola M arguérite Carnot. 1641 27 apri le 1800 1631 9 settembre 1799

1661 23 dicembre 1799 e 17 gen na io 1800 1671 23 gen naio 1800 c 12 rcbbraio 1800 601 15 ge nnai o 1800 1601 17 ge nnaio 1800 1701 23 gennaio e 12 febb rai o 1800

1711 20 marzo 1800 cm 18 m a r zo 1800 m • 23 ge nnai o 1800 c1o1> 16 m a r w 1800 173 1 24 m a r:w 18 00

73

delle g uardie nazionali in attività, seg uita dai prigionieri di g uen·a nei diver s i forti d ' Italia, che noi abbiamo potuto cacciare con gli ufficiali de lle truppe di linea, ch e si accontentavano della m et à della p aga att.ribuita al loro rispettivo grado , dopo le decis ioni dei vostri predecessori.

Noi domandiamo al ministro di pronunciarsi s ulla loro so rt e.

Egli ci aveva ugualmente incaricati di proporgli i modi che noi crediamo i più utili p e r utilizzare i se rvizi e la buona vo lontà degli ufficiali che non potevano essere messi in attività, sarebbero rimasti al d epos i to dopo I' organizzazione.

Noi indirizzando a lui di conse g uen za il progetto del decreto , la seconda decade del germinaler761 con la qual e noi gli proponiamo di organizzare il d epos ito in se i compagnie di fanteria, due di cavalleria e una di artig lieria noi abbiamo la sod di sfaz ione di annunci a rgli c he due ce nto uffi c iali di tutti i g radi , di cui noi gli trasmetteremo i nomi di co loro che sono già incorporati nella compagnia di fante ri a, di cavaller ia , dove ess i s ono arruo lati come volontari

Noi abbiamo formato due compagnie di so ttufficiali che si trovano a l deposit o la pr im a è composta d a centoventuno uomini c la seconda da ottanta.

Ecco pressapoco, c ittadin o ministro , la s intes i delle no s tre operazioni di cui abbiamo fatto resoco nto esatto e dettagliato al vostro predecessore.

Vi preghiam o di far rappre sentare gli ordini che abbiamo ricev uto a questo riguardo, così ch e il ri s ultato de l no s tro lavor o, e voi vi convincerete che noi s iamo ri g oro sa mente ch iu s i nella li nea dei po teri che ci ono stati attribuiti e che non abbiamo marcia to nè di qua nè di là

Qu a lunque s ia l a vostra ultima d ec isio ne s ulle no s tre operazioni, noi vi preghiamo, cittadi no ministro, di av e re uno sg uardo ag li ordini di c ui sia m o portatori , ai motivi che ci hanno s pinti ad a g ire c soprattutto a llo s tato deplorevole in cui si tro vano gli s fortunati rifu gia ti che hanno ta nte volte co mb at tuto ne i ranghi dell'arm ata france s e e che tutt o hanno sa crificato per amore dei francesi.

Noi osiamo pregarvi di farci sapere il più pres to possibile la vo s tra decisione sull'o rganizza z ion e di detta legione che noi abbiamo costituito , così come noi ven iamo ad esporvi dopo g l i ordini de l vostro predecessore .

30 *

Al cittadino Ozun m•, prefetto d e l dipartimento deii ' Ain Coburgo, 18 floreale anno go os; H o appena ri cev uto la copia del vostro decreto; io dovrei e sse re sorp reso per le mi sure che voi avete cre duto di dover prendere lo credo che si sia perse guita la vostra giustizia co n rapporti fal s i o molto es agerati I o sarò sempre il primo ad app licare severamente la legge contro co loro che si rend a no colpevoli di qualche reato. Chiedo di co no sce r l i , domando ch e siano segnalati.

leri sera un alterco particolare ca us ò qualche scalpore. La municipalità non mi informò di niente. La ris sa s i riac cend e og g i fra le stesse persone c io non so nulla della precedente. O vi ha dipinto il fatto sotto i colori più neri e p e r prev enire un pericolo immaginario o provoca la vostra autorità. Pot ete attingere informazione dagli ufficiali de ll ' ottavo reggimento dei dragoni e del quarto dei ca cciatori a cavallo che sono s tati testimoni dei fatti.

Non s i è arrivati alle vie di fatto ed è notorio che un ufficial e municipale ha fi'a in teso le intenzioni di un capo brigata che ha sguainato la sua sciabola per comanda re a dei s oldati radunati per curi.osità di sparp agliarsi e r i t irars i.

1761 1-1 O aprile 1800 177 Jean Aruoi ne O zu n. 1' 81 8 maggio l 800 74

Dei gendarmi di ronda, cittadino prefetto, hanno voluto fare di una rissa particolare un affare generale. La tranquillità che regna in questo momento e che dopo i rapporti non è stata turbata che per qualche istante testimonia l 'attendibilità di quanto io avanzo .

Egli constata inoltre che dopo molto tempo che la legione s i trova a Bourg e non ha avuto niente da rimproverarle, e non credo che questo corpo di cui una parte deve partire domani abbia voluto scegliere questo momento per creare disordini.

La legione ha percorso mezza Francia dietro la parte della sua patria . I loro sacrifici, le privazioni di ogni genere, essa ha sofferto e con costanza e buona condotta, ha sempre interssato in suo favour gli abitanti dei paesi che ha percorso.

I1 vostro decreto colpisce questo corpo rispettabile , e per qualch e colpevole forse dei disordini che hanno avuto luogo. Fate ricadere su questo corpo intiero l'o nta del peccato e della punizione. Mi appello alla vostra giustizia, cittadino prefetto, se ci sono dei colpevo li che mi vengano denunciati e la punizione sarà assicurata

L'amministrazione municipale ha deciso per decreto che la legione non monterà più l a guardia in città. Voglio credere che non sia niente, e vi ripeto , non piaccia portare oltraggio gratuitamente a un corpo a causa di qualche individuo che ha potuto rendersi colpevole di quaJche disordine. Non dubito , cittadino prefetto, che voi rendiate giustizia alla legione.

Quanto ai colpevoli chiunque siano, domando una pronta e severa punizione .

Come avete fatto passare copia del vostro decreto al ministro della g uerra e al generale in capo , io credo sia il caso di far passare anche copia della presente alla quale vi prego di voler rispondere .

31*

All'aiutante ge ne ral e Teu lié capo di stato maggiore e comandante in seco nda della legione italica

Bourg , 19 floreale anno 8° <79 )

Prende ndo il commando del resto della legione, vedrete bene, mio comandante, dovrete avere tutte le cure affinchè le divise s ian o fornite nel più breve termine alle compagnie che restano e che tutti gli accessori del copricapo, spalline, ecc. che appartengono alle compagnie, che partono oggi con me, siano distribuiti con cura.

È sul vostro ze lo, sulla vostra amicizia che io conto e spero di vedervi unito a me al più presto nel campo dell ' onore in mòdo di a ll eviare la miseria dei nostri soldati. Là noi parteciperemo della g loria in quanto abbiamo pro f uso le nostre fatiche durante l 'o rganizzazion e

Vista la mancanza degli arretrati e che è indispensabile che g li ufficiali de ll o stato maggiore facciano il loro servizio s ui diciotto cavalli che verranno da Lione, voi ne darete uno al vostro aggiunto Salvatori, ne designerete tre per Laffranchi, Cavedoni, Bonicelli e al vostro aggiunto Pinotti ne darete u no nella seconda co nsegna . Gli uomini destinati a montare a cava ll o di questa pri ma consegna sono destinati e attendono a Bourg l 'a rrivo, e voi vedrete bene di farli riun ire ve locemente a Ginevra.

L'organizzazione del deposito è essenz iale e io vi allego le mie istruzioni.

Infine, mio comandante, tutta la mja fiducia è ripost a in voi e non attendo che il mome nto di avervi accanto a me

32* Al gene rale in capo Berthier

Ci ttà, 24 floreale anno go (soJ

14 maggio 1800

<791
<SO •
75
9 maggio 1800

Il buon ordin e e la di sc iplina che devono regnare, cittadino generale, in un co rpo appena organizzato sono difficili da introdurre senza l'impiego del più forte r igore.

È indispensabile, citt adi no generale, che voi mi autorizz iate a fo rmare una commi ss ione militare composta dai membri ch e riten·ò pill c apaci a ricoprire funz ioni molto delicate; per esempio serviranno a rammentare il dovere che può essere dimenticato in questo mome nt o.

Cittadino generale , reitero se nz a agg iunte le rich ieste su questo oggetto che è della più gra nd e urgenza e c hiedo di d es ignare il numero e i gradi de i membri c he comporran no qu es ta commissione.

33 *

Al ge neral e direttore Dupont cap o di stato maggiore generale

Varallo, 8 pratile anno 8o <g'l

E ccomi mio general e a Varallo rinnovo l a mia ticonoscenza. Sono partito da Riva a ll e 7 del mattino. H o in co ntra to il nemico a Scopello co n un posto di 60 uomini che ho sbara g liato e face ndon e pri g ionieri trentadue.

D a Scopello fino a Varallo il nemico aveva postazioni considerevo li , ma ognuno di questi posti è stato sop presso.

Sull 'a ltura che en tra a Va ra ll o , il nem ico si e ra ritirato co n un pezzo eli cann o ne, e con se icento uomini , faceva un fuoco terrib il e g razia a ll a posizione che occupava.

Er ano già le 7 di sera e io atte nd evo l'arrivo della notte per piazzarmi in un paese c he mi era sconosciuto.

Ho fatto avan za re il ba ttag lion e dei granati eri e dei cacciatori e le due comp ag ni e informai i, feci battere la carica, e al gri do di viva la repu bblica furono sc avalcate le trincee, presa la postazione del cannone e il nemico fu br accato attraverso la c itt à e al di là per lo s paz io di un mezzo luo go se mpre dopo la carica .

Io non posso fermare i miei legionari . Il segu ito di qu es ta giornata fmt un ata per noi fu di tre ce ntoquaranta prigi onier i , du e ufficiali, un ch irurgo, otta nta morti co mpreso un ufficiale, molti ferit i , un pezzo di cannone e quattro muli ca richi di munizioni.

H o rimpianto l a perdit a dei bravi Giuseppini , s ottoluo go tenente, di Caso lini , primo lu og otenente dei granatieri, e del suo s ergente maggi ore; so no morti ai piedi delle trin cee Non ho che quattro fe riti e un cavallo di una de ll e mie ord ina nze che è stato ucc iso al mio fian co.

Dom a ni mattina credo che noi avremo da rec uperare a ncora molti prigioni e ri dispers i nei dintorni di Varal lo.

Ho in v iato sub ito un em issario a Dom odosso la per ave re notizie del generale Bette ncourt e a Crevalcore per avere notizie anche de lla nostra a rmata e do mani v i in vierò delle pattu g li e

Non si è s icuri che il ne mico sia in forza a Borgo Sesia e che occ upi Crevalcore con ce nto uomini e tre pezzi di cannone.

H o preso le m ie posizioni e se s'azzard a ad attaccarmi sar à ricevu to in modo da perntirsene. Devo lodare molto i cap i dei corpi, per l a bravura dell a truppa e partico l ar mente pe r la buona disci plin a. C i si è battu ti in città e nient e è s tato saccheg giato e nessun soldato è entrato nell e cas e.

Il capo di brigata Peyri a lla te sta dei g rana tieri è montato fra i primi e il suo valore merita l a considerazione del gene rale in capo.

Gli ufficiali asseg nati a llo stato maggiore: capo squadrone L ech i(x 2' , Brun e tti, capitano, e Omodeo sottoluogotenente s i sono particolarmente di st inti. Ecco mio generale felice me nte aperta la nostra campag na.

La legi one no n desidera che nuov e occasioni per mostrare la sua devozione a lla Fran cia e che è degna eli batters i con la brava arm a ta franc ese

8 11 28 maggio 1800 ' 821 Angelo Lechi 76

34*

Al gene rale in capo Berthier

Como , 16 pratile anno 8°<83 '

E ' nel nome de lla legione che sono a farvi un 'ossev azione sui molti ind ividui che so no di fatto ancora militari e che dopo aver abba nd onato le nostre bandiere e essere rimasti tranquillamente in Italia, senza prestare alcun serviz io alla loro patria, si presentano ora e reclamano di essere reintegra ti ai loro posti.

Converrete mio gen era le come questi gettino omb ra sui bravi e fedeli militari che si vedrebbero sottrarre da tali indiv idui l a ben giu s ta ricompensa alla loro fatica e allo ro sang ue.

Noi non domandiamo la giusta punizione che do v rebbero meritare; si perdo ni loro; ma non si confondano con noi, non ne sono degni.

Vi domandiamo generale una commissione militare d'esame che giudichi se fra loro ve ne sia qualcuno che merita di rientrare nei nostri corpi.

La legione è g ià abb as tanza di malumore per avere su di sé l'odi o del gove rno cisa lpino , che dim enticando la nostra espe rienza e i nostri servizi, da lungo tempo non concede gra ndi ava nzam enti militari, contro tutte le leggi della giustizia.

Infin e generale, siete nostro padre ed è so tto i vostri au s pici che co mbatti amo e il nostro ze lo raddoppierà poiché siamo certi della vostra giu stizia.

35

Al popolo ita li ano

Stesso g iorn o e città [Como, 16 pratil e anno

Destinato dal generale in capo a marciare ne' vostri paesi , io vengo appmiatore di pace e perdono. Alla te sta della legione italica composta de ' vostri compatrioti v'assicuro che han giurato d'obbliare i torti e la vendetta. Saremo vostri amici , sa remo vostri fratelli e in nu lla parlerassi del pas sato

Mini stri del culto re state tr anquilli al vostro posto continuate le vostre funzioni; la religione sarà protetta, il culto è libero, ve lo prometto a nome del primo co nsole. L a purezza del vangelo sia la vostra g uida predicatelo al pop o lo, e diverrà repubblicano.

A nome del generale in capo vi annuncio il ristabilimento dell a repubblica, gioite a tale annunzio: fes te ggiate un 'e poca sì· interessante, che f issa la vostra felicità .

Scuo tetevi una volta , o popoli , aprite g li occhi , lacerat e la vergognosa benda e rialzate il capo che avete piegato so tto il g iogo de' barbari del nord.

Qu al insulto per voi! Armatevi, unitev i a noi, rinasca ne ' vostr i cuo ri quell'energia repubblicana che vi fece cal pest are già a ltre volte il giogo d e' vostri tiranni.

B e rgamaschi, bresciani rammentatevi le epoche de l 1797. Epoche glorio se per le temerarietà che vi hanno resi immortali in facc ia a tutta l 'Euro pa.

Ec co nella legio ne italica i vostri capi , riunitevi a loro , sec onda teli co l vostro coraggio, armatevi per far la sicur a fe li c it à delle vostre famiglie, e della vostra patria All'armi dunque all 'a rmi.

36*

Al gen eral e in capo Berthier

L ecco, 18 pratile anno 8°1851

5 giugno 1800 IM•' 5 g iu gno 1800 's5 ' 7 giugno 1800

77

Le mie disposizioni, mio generale, sono riuscite. Eccomi a Lecco.

Le barche c he avevo fatto trasportare su cani dal lago d 'A nnona so no servite al passaggio di trecento uomini sull ' Adda da ll a costa di Ol gia te.

Nel momen to in cui questa co l o nna a tta ccava con i colpi di cannone che avevo fatto pi azza re in batteria nella notte hanno cominciato a tirare sulla truppa che difendeva il ponte e sulle due ba rch e cannoniere

Lo spavento del nem ic o non è spiegab il e . Egli è scappato prec ipitosamente. Io stesso alla te sta di du e compagnie di grana t ie ri ho passato l 'A dda do ve il ponte era ceduto per attaccare il fronte, ma il suo segu ito precipitato non ci ha permesso di fargli pagare la sua res iste nza di ie ri. Aveva minato il ponte co n sei batili di polvere .

11 seguito di questo affare è : quattro pe zz i di cannone da quattro; due barche can noniere; una ve nt ina di pri g ioni e ri ; se ttece nlonovanta no ve sacchi di farina; seim il a catTi di legna; c inque casse di mitrag lie, e una ca ssa di polvere.

Il nemico ha perso una trentina di uomini tra motti e feri t i .

L a n ostra a rti g lieria ha così ben servito c he a l pr imo co l po ha ucciso otto uomini su una so la barca ca nn o ni era e ne ha colata un 'a ltra a fondo. Il ca pit ano Montebruni comandava l a batt eria e merita tutti g li e log i.

Il nemico si mette in sa l vo in parte nella ValSassina e in parte sopra B e rgamo. Ma la cavalleria passa s ulle barche c io li inseguo poich é la mia fan teri a non può raggiungerli. A l l avoro di riassetto del ponte che sarà pronto per tutti i passaggi nel gi ro d i tre o quattro o re.

Va do a pre ndere posiz i o ne e marcerò d omani su Bergam o . L a mia truppa è m o lto s tan ca della marc ia di ieri , della g randi ss ima fa tic a e d e l continuo attacco del nem ico durante tutta la nott e. L a mia perd ita è di un morto e otto feriti tra i quali un ufficial e

L o zelo mostrato dagli uffi ciali dello s tato maggiore: cittad ino Lechi<861 capo squadrone, Brunetti capita no e Omod e o sot toluog o tene nte merita tu tta la vo s tre attenz i one mio ge nera le.

Il capitano dei cacci.atori Trolli che ha coma ndato il passagg io d e ll 'Ad da e il trasporto delle barch e ha mostrato tutta l 'i nt e lli ge nza di un bravo e intrepido militare.

Attendo i vostri ordini mio gene ra le.

37*

Al primo co nsole Bonaparte e al genera le in capo B erthi e r

B ergamo, 19 pratile anno 8°'87 '

L o stendardo de ll a rep ubbl ica è stato i ssato s ul forte e sul la città di Bergamo.

Siamo stati ri cev ut i dai no str i co mp at ri ot i con l acrim e di gio ia e g rid i d i v iv a la r epubblica. Il ge nera le Laudon ha pubblì&,uo un proc lama incendiario nella città, tCITitorio c va llat a di Brescia. Eg li offre tre libb re al g io rno a ch i unque si arm i contro eli noi e fa distribuire grano e farine dai magazzini per i ngaggiarl i.

Questo p roclama è stato pubblicato dopo la par te nza d e l generale L o ison ch e ha fatto un a cors a a Bresc ia e la cui partenza ha gettato nella più grande cos tern az i one i patrioti.

La vo s tra deputazione è già da me, co nce rti amo le mi s ure per vendicare la nostra p at ria. Se i compatrioti segui ranno i mi e i consigli, il nemico s i r ico rd erà di no i . Si d ic e c he Laudon s a rà e ntro qu es ta matt in a in Brescia, h a preso diciottomila ducati in c ontributi.

l ribelli, prete Filippi e il co nte Fio ravant i , so no alla testa delle brigate e so no cari chi di armame nti dei paesani

D omani mi porterò a Coccaglio da dove seg uirò , mi o generale , tutto c iò c he avvcnà.

<R">An gelo Lechi '"" 8 g iugn o 1800 78

Al popolo di Bergamo c provincia

Stesso giorno e città [Bergamo, 19 pratile anno

A nome del primo conso le Bonaparte vi annuncio il ristabilimento della repubblica.

Da questo giorno saranno inalberati sulle principali torri li stendardi repubblica ni , e li cittadini rimetteranno sopra il cappello la coccarda tricolore. All'apparire di quest.i simbo li di felic ità saranno levate tutte le insegne e s temmi che possono ricordare la passata sc hiavitù.

Popoli gioite! Il giorno che avete tanto desiderato è giunto.

I vostri fratelli, i vostri amici so no ritornati nel vostro seno e que · barbari che hanno per tredici mesi fatto pesare su di vo i un giogo di ferro, sbarag liati e battuti fuggono davanti le bajonette repubblicane. Voi infelici abitatori delle va ll ate che la barbarie ha ridotti alla miseria, eccovi il mom ento di vendicarvi.

Alcuni piccoli corpi dispersi e smarriti so no ancora nelle vostre va ll i. A rm atevi, attaccate li , distrugge te li , ed impadronitevi de' loro equipaggi. Ve ne faccio un dono. Eque' magazz ini che hanno formato col vostro sa ng ue, vi prometto che serviranno a riparare in par1e i vostri bisogni.

Non vi lusinghino le promesse di costoro Voi li conoscete. E ssi vorrebbero coll'o ro che vi hann o rubato comperare la vost ra volontà, ed armarvi contro vo i stess i , contro la vos tra patria.

C he orrore! Est ingue s i gli odj p articolari, co nfond e te i se ntimenti, ed il pensiero generale sia quello di ridonare la tr anquillità a ll'Italia.

Mini stri della religion e s tate al vostro posto. Predicate il vange lo, fate le vostre funzioni nessuno vi disturberà Conciliate g li a nimi , procurate l a pace, e sa rete protetti.

39*

A l primo console e a l ge nerale in capo Bert hi er

B rescia, 21 pratil e anno 8°(891

Sono rientrato, mio generale , a Brescia questa mattina al le cinque con la mia avanguardia.

Dopo l'incurs ione del ge nerale Loison in Bresc ia il nemico è rientrato e lo s pavento desolava coloro c he avevano gridato v iva la repubblic a.

Questa mattin a d avanti al comma nd o della pia zza au::;triaca sono rientrati s ul far del giorno una ve ntina di tirolesi e una ventina di briganti , ma so no s pariti dopo l'arrivo de ll 'a vanguard ia. Si so no accontentati di uccidere un povero abitante che aveva la coccarda.

I nfine, mi o generale, so no rientrato nella mia patria a l gr ido di viva la repubblica; la bandiera de ll a repubblica è sta ta issata s ul forte e nelle piazza di Brescia e l'energia repubb licana riapparirà nei cuori dei bresciani.

Quel momento fe li ce per me, mio gene rale, lo devo a voi.

11 ge nerale L a udon e il prete Filippi forzano g li ab it ant i della Valle Camonica e Val Sabbia a prend ere le armi in ma ssa contro di noi, ma s pero c he le loro minacce non abbiano esito Essi si trov a no a Barghe.

Il forte di Brescia è inte ra mente sprovvist o e reso inabitabile. Farò tutto il possib il e per mi g li ora rl o e approvigionarlo, lo armerò con quat tro pezzi che ho sottratto al nemico a Lecco.

D oman i avrò i reparti s ulla Rocca d 'A nfo e dopodomani marcerò al comando di due colonne attraverso la Valtrompia , la Val Sabbia fino a l La go di Ledro, e se gli a b itan t i, come spe ro , mi asseconderanno , il nemico e i briganti s icuramente non troveranno altre braccia da armare co ntro d i noi f ra i nost ri s tessi compatrioti.

'"K> 8 g iu gno 1800 9 > IO g iu g no 1800.

38
79

Al primo console e al ge neral e in capo B ert hier

Brescia, 27 prati le an no 8°1901

H o appena ricevuto un a lettera dalJ ' aiutante eli campo del genera le Clarke impi eg ato presso eli voi che mi annu ncia l 'armis ti zio che è stato concluso tra la v ittoriosa armata repubblicana e il nemico. Ho visto l'opera del vostro genio superiore.

Mi sono affrettato a preve nire gli avanposti austriaci affinchè si confermino gli impegni concordati. In g iornata fu presa posizione nella Rocca d'Anfo e a Salò

Vi ringrazio, cittadino generale, di averm i voluto di buon grado met tere a lla prova accordandomi l'onore di f are la spedizione nel mio paese. S pero eli aver la fortuna di so ddi sfare le vostre attese. Ho appena, mio generale, avuto la più grande delle perdite e quella che potrebbe essermi l a più cara La morte mi h a sottratto il mi gliore dei pad ri (9 11 e h a gettato nello sconforto una delle fa mi g lie più devote alla repubblica, i cui affari so no completame nte nello sco mpiglio.

Mi re sta un a madre e dei piccoli fratelli da consolare. Approfitterò dell'occas ione in cu i i guerri eri della repubblica possono godersi un momento di riposo e vi domanderò la grazia di poter passare qualc he giorno a Milano per riunire una famiglia dispersa , mettere ordine ai miei affari e assolvere ai rruei doveri di figlio c fratello .

Alla prima chiamata riprenderò le a rmi e avrò l 'onore di co ntinuare la mia carr ie ra a l serv i zio della repubblica. L'aiu tante generale Teulié c he si tro va qui potrà soatitu irmi provviso riamente.

Spero che voi abbiate la bontà di accog li ere la mia richiesta e io ho l'onore di assicurarvi la mia sincera devozione.

41*

Al signor generale Laudon comandante delle trupp e di s ua maestà imperiale nelle valli e al signor generale comandante le dette truppe a Goito

Stesso giorno e stessa città [Brescia, 27 pratile a nno go<n > ]

Un armistizio è stato concluso fra le armate francesi e austriache, il prim o co nsole della repubblica mi incarica di in fo rm are tu tti gli av anpo s ti che le os tili tà de vo no cess are.

La convenzione è s tata s iglata il 27193> tra il gene rale Berthier e Melas, la lin ea del Mincio è destinata all 'a rmata au s triaca. Io mi oc cupo, mio s ig nore ge nerale, di mettervenc al co rren te. Vi convincerete così che i briganti non posso no essere compresi nel l 'armi stizio.

42*

A l primo con sole e al ge neral e i n capo B erthier, generali Lorge e Vi gno ll e

Brescia, l mess idoro anno 8°<94 >

Dopo qualche giorno i briganti dell a Val Sabbia e C amo nica riunite so tto gli ordini di un certo capo Moja, autorizzalo dal generale Laudon, oc c upava con trecento uo min i beo.

Avevano sei avanpost i a Provaglio e P rodezzc e si erano spinti in ricognizione fino ai dintorni di Bresc ia, hanno av uto l'ardire di a ttac ca re le mie pos ta zioni l'a ltro ieri di sera e di ferirm i un uomo al ponte del Mella.

(•JO, 16 giugno 1800.

9 11 Faust in o Lechi mo rì a Geno va il 28 april e 1800.

''m 16 g iugn o 1800.

( 931 16 giugno 1800

l'N) 20 g iugno 1800

40*
80

18

Giuseppe Pietro Bagetti, Attacco di Castelletto e di Sesto Calende. Il generale Giuseppe Lechi occupa Castelletto e insegue gli austriac i che attraversano il fiume presso Sesto Calende il 2 g iugno 1800 To rino , C ivica Galleria d' Ane Modema e Conte mpo ranea . ,, {'·' ,6,']

Giuseppe Piet ro Bagetti, Cornbattimento e presa di Lecco il 7 gi ugno 1800 Torino , C i vica Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea.

19
81

co lle z io ne priva ta .

82
20 G
iambattista Gigola , Ritratto del conte Giuseppe Lechi in uniform e di gen erale di divisione dell'esercito della Repubblica C isalpina, l 800 ci rca

Giambatti

collez ione pr.ivata

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83
sta Gigola, Hitratto del conte Giuseppe Lechi in uniforme di generale di divisione dell'esercito della Repubb lica Cisalpina, 1800 circa

M i l ano, Mus eo de l Ri sorgimento.

22
Constant Joscp h De sbordes, Ritrauo di Pien-o Teulié in uniforme di generale di di visione de ll'esercito del Regn o ftalico , 1806- 1807
84

A noni mo , Ritralt o de l conte Angelo Lechi in unijèmne di generale di briga l a d ell' esercito del Reg no ftalico , .1 8 l O c i rca collc:.cionc priv at a

23
..
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l ,_ r ({{/1(d: rr{/1:: / 7/ffl'tl F/1 r,;,'t/711'1'' ri./L'tN/hl ljTo'J:/, (l' _lftf/lfulltl 1!.72 , ./(fu, / ' Felice De Maurizio, Eugenio Silvestri. Ritrat/0 del generale di brigata Pietro Via11i Milano. Civica raccolta delle Stampe ·'Achille Bertare lli"

Anonimo, Ritratto del generale di divisione Domenico Pino M il ano, Civica raccolta d e ll e Stampe "Achille Bertare ll i".

l

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26
88
Anonimo, Ritratto del conte Giovanni Maria Maz:uchelli in uniforme di tenente colonnello di artiglieria dell'eserciTo del Regno lralico, 1806 c irca co ll e z io ne pri va ta.
27
89
Giovanni Battista Comoll i , Ritratto del conte Francesco Gambara, 1825 collezione privata.

Luigi Basi letti, Ritraflo del conte Luigi Ma zzuchelli in uniforme di generale di brigata dell'esercito del Regno

coll ez io ne privata.

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ftalico, 1811 circa
29
91
Domenico Zeni, Ritratto di Giacinto Lonati in un(forme di maggiore , di stato maggiore aiutante di campo dell'esercito del Regno ltalico, 1814 Milano, Museo del Risorgiment o.

An onimo, Rirra l/o di G iovan Ba ttisra Manth on é com a ndante d ell a Piazza d i Bresc ia, 1800 Napo li, Museo di San Martino.

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31
' 93
Anonimo, Ritratto di André in uniforme di di divisione dell'esercito d ella Repubblica Francese, 1796 c irca Ni zza, Musée Massé na.
94 32
Basilio La sinio, Figurino di genera l e di division e dell'eserc ito della Repubblica Cisalpina. 1800- !80 l Providence (Rhode lslancl) , Brown Univcrsity Library.
33
95
Basilio L asinio, Figurino dì generale di brigata dell'esercito della Repubblica Cisalpina, 1800-1801 Providence (Rhode lsland), Brown University Library

Jean- Bapti ste Wi car, Ritrauo del ge nera l e dì divisione Ni colas- Cha rles Oudin or, 1800- L802 Roma, Mu seo Napol c on ico.

34
96

Dopo tutte le ricognizioni questi briganti riuniti dovevano fare irruzione in più punti, agli ordini del prete Filippi, su Brescia, per saccheggiarla.

Domani vedrete dalle lettere che ho deciso di prevenire il loro attacco quantunque ridicolo per me . Ho fatto partire l'altro ieri per Gavardo un battaglione, per Gardone un altro battaglione per tenere a bada la Val Sabbia e la Val Trompia.

Nella nottata di ieri ho passato l'ordine al capo di battaglione che si trova a Gardone di fare un movimento sulla riviera del lago d'Iseo. Io stesso sono partito sul far del giorno con l'aiutante generale Teulié alla testa di quattrocento uomini eli fanteria, trenta uomini eli cavalleria e una pezzo da quattro , per prendere la strada d'Iseo e attaccarli di fronte.

In effetti quando sono anivato alla posizione de ll a Valle Sorda ho trovato i briganti imboscati. Sono stati attaccati dai miei cacciatori in maniera molto violenta. Una parte ha ripiegato sulla montagna. u n 'altra ha fatto dietro front sulla via principale. Li ho fatti caricare dalla cavalleria che ha ucciso tutti coloro che non hanno potuto salvarsi dandosela a gambe. Ho marciato direttamente su Iseo.

La truppa che era passata sulla riva de l lago ha impedito ogni possibilità di ritirata ai briganti eccetto quelli che hanno potuto mettersi in sa lvo attraverso i sentieri delle capre per i boschi.

Una parte di questi briganti si è gettata su Sarnico e io ho fatto seg uire da clucento uomini coloro che non hanno potuto salvarsi attraverso le rocce e i boschi.

Il bilancio dì questo scontro fu che o ltre ottan ta briganti hanno mangiato la polvere, fra questi numerosi capi La loro bandiera con l ' aquila imperiale fu presa insieme a una cassa di munizioni. Quattro austriaci a cavallo fra i quali un cadetto erano alla guida eli questi briganti e sono stati fatti ptigionieri. No n devono essere trattati come militari perché dopo l'arm ist izio, annunciato da me alloro generale, essi non dovevano più combattere, né occupare questa posizione. Di conseguenza li sto facendo partire per Milano.

Dei briganti non ho fatto ness un prig ion iero Il capo Moja abbandonato dal re sto dei suoi si è salvato su ll e montagne.

Ho rimpianto la sorte eli uno dei nostri bravi soldati e i quattro feriti. Questa dimostrazione terribile e neces sar ia su quest i briganti spero che porterà ad un futuro più felice per la tranquillità delle valli e del territorio bresciano e ugualmente per le valli berg amasc he poiché Sarnico era la roccaforte dei capi dei briganti di queste valli.

Dopo le diretti ve del generale di divisione Lorge domani Bergamo sarà occupata da ducento uomini della mia legione e l 'a iùta nte generale Te ulié si troverà lì in giornata per il cambio di amministrazione e per la riorganizzazione della g u ard ia na zionale e per la formazione di una colonna mobile.

S ia te sicuro, mio generale, di tutto il mio impegno e di tutto il mio zelo per tutto ciò che riguarda la tranq uilli tà pubblica.

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Ai disertori dell'ex legione cisalpina

Bresc ia , 2 messido ro anno 8° <95> Disertori !

Voi che il complesso delle circostanze passate sed usse. Voi che abbandonaste , o foste cost retti acl a bbandonare le vostre b andiere e a lasciare ai vostri fratelli d 'arme l ' onore di sofhire e di comba ttere per la pa tria e per la lib ertà . Vi resta una macchia indegna d ' un soldato repubb licano difficile a lavarsi.

La patria v'invita per la seconda volta a rientrare ne ' vo s tri ran ghi . Otto giorni e poco più vi sono assegnati per prestarvi al vos tro dovere. Spi rato questo termine quelli di voi che non sa ranno rientrati nel patr io se rvi z io no n ha nn o pi ù moderazione a sperare e si procederà contro loro con tutto il ri gore delle leggi militari , e la forza nazionale r iprenderà contro essi il l uogo della persecuzione.

95 ' 21 g iu gno 1800 97

44*

Al primo console e al generale in capo Berthier e al generale Vigno ll e e ai suoi commilitoni

Brescia, 4 messidoro anno 8° <9<>)

Devo annunciarvi con la più grande gioia, mio generale, che le valli bresciane sono totalmente evacuate dalla massa dei briganti.

Come vi avevo avvisato, mio generale, mi sono messo in movimento ieri al mattino su tre colonne per accerchiare il focolaio degli assassini che si trovavano a Vestone e a Barghe.

La prima colonna in partenza da Gardone nella Val Trompia è discesa da Lodrino fra Idro e Vestone.

La seconda partitita da Brescia, passando sulle coste dì Sant'Eusebio , è piombata su Barghe.

La terza guidata da me con un pezzo da quattro ha preso di fronte il sentiero della vallata.

Chiunque nu tr ito dalle promesse e dagli appelli del generale Laudon stesso dopo l'annuncio dell'armistizio, come voi vedrete dalle lettere qui accluse, i briganti non hanno av uto il coraggio di aspettarmi impauriti più dall'esempio di Iseo che dalle minacce e dalle promesse del generale Laudon . Essi si sono gettati nelle valli di Ledro.

Attraverso questa manovra un corpo di ducentodieci uomini di fanteria e centotrenta di cavalleria, destinati a ricordare l 'insurrezione delle valli e dei briganti , si sono trovati così accerchiati che non uno ne sarebbe scappato.

L'ufficiale superiore che li comandava vedendosi in questa posizione critica domandava di trattare Io gli feci rispondere che conoscevo le clausole dell 'arnùstizio e che volevo occupare questa posizione come quella della Rocca d ' Anfo.

Egli mi domandò due ore di tempo per evacuare. Io gli ho risposto che sarei entrato subito in Vestone e che gli accorda vo tutto il tempo per andarsene . Egli risolse di partire immediatamente e diresse la sua marcia verso Lodrone.

Il capo di battaglione Robillard ha il merito dì aver così ben accerchi<h o il corpo austriaco che quantunque ben sorvegliato dai posti di guardia è stato aggirato senza accorgersene.

Io avevo avvisato che a Salò si era portato un numero considerevole di briganti per andare a Peschiera.

Ordinai al capo eli brigata Vìani di partire con cinquecento uomini alla volta di Salò occupando le alture circostanti e impedire loro di imbarcarsi, sfortunatamente i briganti erano già partiti.

La mia avanguardia entrò in Salò impugnando le arnù e in ordine. Passando attraverso la piazza del porto la barca can noniera che si trovava armata di due pezzi da dodici e da d ue pezzi da tre e più fucili, contro tutte le clausole dell'armistizio, cominciò a far fuoco contro l a mia truppa con un colpo di cannone a mitraglia e più fucilate , che hanno ucciso uno dei miei volontari e feriti due L'ufficiale che comandava la mia avanguardia, accorato per questo modo di agire contrario ad og ni regola militare, cercò l'occasione in modo che alla prima scarica l'ufficiale che comandava la cannoniera, così vile mancare alle clausole dell'arnùstizio quan to pusillanime abbassasse le armi e si arrendesse .

Un altro distaccamento di ce n to sch iavoni comandato da tre ufficiali non essendosi mossi da l loro posto, non mostrando alcuna ostilità, furono rispettati.

Avvertito a Barghe da ch i arrivava da Salò ne fui informato subito Ud ii il rapporto del capo di brigata Viani e l'attestazione della giunta imperiale che la barca cannoniera era stata la prima a fare fuoco su di noi, rischiando anche di ferire gli abitanti, convocai presso di mel'ufficiale comandante, a quello spiegai cosa pensavo assicurandogli che potevo imprigionarlo perché non aveva rispettato i trattati, ma che troppo scrupoloso delle norme giuridiche dell'armistizio, mi limi tavo a rinviarlo e a fare rapporto contro la sua condotta illecita , per avere la soddisfaz ione che mi era ben dovuta.

Egli si scusò di non aver potuto trattenere i suoi soldati. Partì con la sua barca cannoniera e il s uo equipaggio . Lasciata Salò nella notte , mi sono portato a Brescia.

(9 (>) 23 giugno 1goo 98

Le vallate parevano decise a difendersi dai briganti che potevano ancora in parte inquietarle. La guardia nazionale a Brescia raccomanda di essere attivi e di fare servizio interno alla città.

Infine la fiducia e l'energia regnano e io ho la soddisfaz ione di ringraziarvi, mio generale, eli avermi dato modo di restituire tranquillità ed energia alla mia patria.

45*

A l generale in capo Massena

Milano, 10 messidoro anno 8°1 n >

E' con il sentimento della più viva riconoscenza che a nome della mia legione devo ringraziarvi degli ordini che avete emanato a suo riguardo.

Se il gove rno francese ha dato vita a questo corpo voi ne siete il sostenitore. Soltanto lo zelo, l'attività, il coraggio che noi metteremo nella continuazione dei nostri servizi, la nostra sincera devozione alla causa che difendiamo potranno darvi prova di quanto siamo sens ibili alle vostre buone azioni.

Si, cittadino generale, potrete se mpre disporre del cuore e delle braccia dei so ldati italiani, e i nostri nemici avranno, spero, a pentirsi un giorno e voi ci darete protezione sotto le vostre bandiere. Portate a termine la vostra opera, datemi il generale di brigata e l'aiutante generale che mi avete promesso e le mie preghiere saranno soddisfatte.

46

Alla straordinaria commissione governativa

Milano, 13 messidoro anno 8°198 >

Il generale in capo dell'armata d'Italia ascoltando le voci della giustizia è disposto a rendere al capo squadrone Angelo Lechi, mio fratello, quella ricompensa che avevano meritati i suoi servigi e che la fatalità e le circostanze non gli aveva no permesso d'ottenere in altro tempo, crederei di far un to1t0 alla vostra int egri tà se osassi raccomandarvi di unire i vostri voti alle determinazioni dello stesso generale a suo riguardo.

Vi richiamerò so ltanto ch'egli è il capo squ adrone più anziano della repubblica e che ha continuamente seguiti i s uoi ste ndardi con quell'onore, zelo, ed attività che deve caratterizzare un cittadino soldato.

Egli avrebbe dovutò due volte comandare un reggimento di cavalleria se viste parziali, o sordi intrighi non avessero prevalso alla giustizia come potrà attestarvelo il già ministro della repubblica cisalpina il generale Vignolle .

Spero che il risorgimento della nostra repubblica darà luogo a correggere i l torto che tempi più calamitosi gli avevano occasionato.

47

Alla medesima(991

Stesso giorno e città [Mi l ano, 13 messidoro anno 8°( 100 > ]

I lunghi serv igi prestati alla patria dall'ajutante generale Teulié, il suo costante attaccamento ai principj della libertà, il suo puro patriottismo e le non interrotte fatiche militari a cui è s tato soggetto g li hanno meritato l'onore e la stima de ' suoi tì-atelli d'armi e gli hanno procurato un diritto dalla patria nconoscenza

99
197) 29 giugno l 800 2 lug lio 1800 < 9 91 Alla straordinaria comm iss ione governativa 110m 2 lug li o 1800

Il generale in capo dell'armata d ' Italia riconoscendo i meriti di questo ufficiale è disposto a proporne la ricompensa promovendolo ad un grado superiore.

Voi conoscete abbastanza questo nostro concittadino perché io debba estendermi a dimostrarvi quanti titoli egli abb ia alla vostra giustizia, i suoi talenti ed il suo coraggio parlano abbastanza ad un governo libero, sen za che sia necessario il concorso d'un appoggio s traniero per farlo riconoscere. Con tut to ciò non posso dispensarmi d'unire i miei voti a quelli degli altri difensori della patria per ottenere a questo mio bravo camerata il vostro su ffraggio onde s ia fatto generale di brigata, grado a cui è anche chiamato dalla sua anzianità e che è vacante nelle patrie truppe , che ne abbisognano.

48

Alla straordinaria commissione governativa

Milano, 14 messidoro anno 8° (10 1)

Vi rendo le più dovute grazie pel brevetto di generale di divisione , che vi siete compiaciuto spedirmi.

Se per mezzo vostro ha voluto la patria premiare i miei servizi, la patria, io Io protesto , avrà i n me un figlio, ed un difensore che non ricuserà rischi , travagli e pure ancora se abbisogni per mantenerla nello stato di viva libettà ed indipendenza.

Gradite, cittadini, qu est'atto della mia sincera riconoscenza , mentre ho l'onore di dirvi pieno di cons iderazione

49

Alla medesiman°2l

Milano , 17 messidoro anno 8°(103>

Mi do l'onore, cittadini , di trasmettervi in copia la rimostranza del corpo degli ufficiali della legione italica trasmessami dall ' ajutante generale Teulié.

Essa è così sostenuta dalla giustizia e così vera che non posso dispensarmi dall ' appoggiarla presso di voi, sicuro che vorrete prenderla nella dovuta considerazione.

Sarebbe troppo crudele per de' militari , che hanno incontrati con una virtù e fermezza singolare e che ha riscossa l ' ammirazione della Francia medesima, tutti i disagi, privazioni e pericoli, di cui è così coperta la strada mil i tare, il vedersi posposti a gente che ha vilmente abbandonate le bandiere cisalpine e che ha amato piuttosto d'esporsi alla persecuzione de' barbari e di nascondersi fra i boschi o nei monti piuttosto che cimentarsi in campo per sostenere quella patria che non meritavano d ' avere.

Vogliate , vi prego cittadini, consolare con una vostra risoluzione un corpo d ' ufficiali, che merita i vostri riguardi.

50*

Al generale di brigata Teulié

Milano , 28 messidoro anno 8°(104> È col più vivo e since ro piacere che ho potuto inviarvi il vostro brevetto di generale di brigata. Il governo ricompensando il vostro lavoro e i vostri lunghi servizi ha riempito i vostri veri amici di consolazione. 1101 > 3 luglio I 800 11021 Alla s traordinaria commiss ione governativa 11031 6 luglio 1800

luglio 1800

100
( I O-l) 7

La giustizia che si rende al merito è bella agli occhi di tutti coloro che hanno la fortuna di conoscer la Ciò che mi è ancora più gradevole è che noi co ntinueremo a lavorare e a soffrire insieme per la nostra cara patria.

Le nostre braccia, le nostre cure, i sacrifici che essa ancora può attendere da noi possano un giorno contribuire a darle questo grado di felicità che la condizione del nostro sfortunato paese può sperare Allora le nostre speranze e le vostre sicuramente saranno soddisfa tte.

Addio mio bravo compagno, vi assicuro la stima e l'amicizia che io vi giuro dureranno tutta la vita.

51*

Al generale direttore Oudinot capo di stato maggiore generale

Milano, 19 messidoro anno 8° <105 >

Ho l'onore di annunciarvi , mio generale, che l'aiutante genera le Teulié, capo di stato maggiore della legione , è stato promosso al grado di generale di brigata e che il capo squadrone Lechi <106> è stato nominato aiutante generale dal generale in capo Massena e che sono stati assegnati alla legione.

Vi prego in conseguenza di farli restare accanto a me dato che godono della mia perfetta stima e fiducia

52*

Allo stesso<107 >

Stesso giorno e città [Milano, 19 messidoro anno 8° <108)]

La legione creata in Francia e che ha reso utili servigi all'annata eli riserva coprendo l'ala sinistra, che ha sosten uto numerosi combattimenti, il passaggio del Ticino, del ponte di Lecco ecc. che ha sempre formato un corpo unito.

Vi domando , attraverso il mio organo, mio generale, di restare ancora in questo momento particolare in cui io sono stato nominato generale eli divisione, Teulié generale eli brigata e Lechi<109 > aiutante genera le Questo corpo non cesserà sicuramente di meritare la stima dell'armata e di essere degno di combattere con essa.

53*

Al generale Massena

Stesso giorno e città [Mi lano, 19 messidoro anno 8° 0 10> ]

Il generale in capo e primo console Bonaparte dopo aver passato in rivista la legione a Lo san na ci fece dono di due pezzi da quattro per la compagnia d ' artiglieria leggera.

Questi due pezzi ce ne hanno procurati altri cinque che abbiamo preso al nemico e che so no servit i ad armare la compagnia d'artiglieria a piedi della legione

Noi oseremmo, mio generale, domandare due obici con i loro approvvigionamenti, le armi che ci mancano.

Il no stro zelo raddoppierà sempre più per meritare la vostra sti ma.

( 10 51 8 luglio 1800

( 10 61 Angelo Lechi

( 1071 Nicolas Charles Oudinot

( 1081 8 luglio 1800

( 1091 Angelo Lechi.

( 11 01 8 luglio 1800

101

'

Allo stesso1" 11

M il a no, 23 messi doro anno 8°11 121

Mi.o gene rale, conoscete la s paventosa rovina che la mia famiglia ha dovuto sub ire durante la rivolu:lion e e ugua lm e nte dopo l a ritirata dall' I talia dell'armata repubblicana

Non ignorate sicuramente il brigantaggio , la spoglia z ionc , il rischio quas i total e nei nostri affari economici che l'invasione del nemico ci ha causato e in particolare la perdita del migliore dei padri che mi ha colpito durante il blocco di Genova.

Non c·è fra i miei fratelli , che so no tutti più g io vani di mc. uno che possa f arsi ca rico di radunare la no st ra famiglia dispersa, composta da mia madre, da sette fratelli e quattro sore ll e; c di rimettere in ordine i nostri interessi dì cui non s i ha abbastanza conosce nza

Se non ho mai mancato di ze lo c di attività nec essari al l 'eserc izio dei miei doveri militari, se t utte le volt e che la patr ia ha voluto se rvirsi del mio br accio, mi ha trovato sempre fermo a l mio posto, permcttetem i, mio generale, di domandarvi di poter ottempera re a i doveri di figlio , di frate l lo c di cittadino privato nel tem po in cui i guer rieri repubbl ic ani r iposano a ll 'o mbr a de ll e convenzioni dell'armistizio.

Vi assicuro, mio generale, che a l primo grido d'armi. torn e rò al mio posto. avrò cura eli portare a termin e i miei compiti.

Già alcuni battaglioni della legione , dopo le is tru z ioni , che ho tice vuto dal lu ogotenente generale Moncey si sono riuniti a Como c Me ndrisio , essa può restare in questi momenti di ripo so sotto gli ordini d e l generale eli brigata Te uli é e dell'aiutante generale Lcchi1113 > senza che la mia persona possa essere indispensab il e.

È dopo questa rifl essione che oso sperare di ottenere dalla vostra gi ustizia qu es ta graz ia.

55

Alla com mi ssione di governo Milano, 27 messidoro anno 8 ° 11141

È a nome della legione italica co mposta senza dubbio della scelta di bravi veterani cisalpini e quanto v ' ha d i migliore nel militare ita l iano ch'io devo esponervi il eli lei fe r mo di sp iac ere eli vedersi, dopo tutto que llo che ha soff e rto c fuo ri della sua pa tri a ed in campag na a pe rta contro i l nemico co mun e , quasi ob l iata ed ig nota al le prem ure de l gove rno .

Cred ito re nel suo totale dì nove mesi d i so ldo , quattro de' quali gli erano dovuti prima della ritirata. Spogliata di camicie, di scarpe , eli mezzi di trasporto e di molti articoli necessari alla pulizia e servizio militare. poteva sperare che rientrata in seno alla patria sarebbero cessate le sue miserie e c he il suo governo, pel cui ristabilimento ha così ben combattuto, avrebbe avuti per Ici de' riguardi di giustizia , cd av rebbe fatto cessare i suoi bi ogni; sente però al contrario c he tutti gli avvantaggi della presente nostra situazione si conservano pe r la nuova truppa composta in parte eli disertori, che si so no battuti contro i repubblicani e eli gente che per la prima vo lta imp ugna le anni e che in conseg ue nza non lascia di suoi servigj che un ' in ce rta esperienza.

È stato acco rdato ag li uffic ial i dc' n uovi corpi l 'u niforme a sp ese naz io n a l i in tempo c he g li uffi c ial i della l egione ita li ca, c he t utto hanno pe rd uto o cons unto ne' pe nos i tra vag l i de ll a r it irata e d e ll a guerra , non so no sta ti per anco messi a parte d i questa picco la ri so rsa.

Eppure parrebbe giustizia che quest i dovessero essere considerati in preferenza.

Perme ttete che un ge nerale attaccato per cuore alle truppe che ha l 'o nore di coma ndare e che si sono

'" ' ' Andrée Massé na.

" 2' 12 lu g l io 1800.

" ' " Ange lo Lechi.

' ""' 16 lu g li o 1800

54*
102

distinte, ne ' diversi fatti, a cui si sono trovati, sotto gli occhj dell ' intera armata franc es e, vi a s soggetti in nome delle medesime questi motivi del loro rincrescimento che giornalmente s 'accresce e che ne cag iona una numerosa diserzione.

Io devo reclamare perché con giustiz ia e non dubito che voi non sentiate meno quanto loro è do v uto Sono già diciotto giorni ch ' io ho reclamato pres so di voi delle camicie , delle scarpe , de ' (?), voi av e te tutto accordato , ma f in o al momento nulla di fatto si è potuto ottenere.

Vogliate, io ve ne prego in nome della legione italica, che pare ha diritto alla vo s tra ricono s cen z a prendere le necessarie misure per farne cessare la miseria in cui si trova e perché poss a pers uaders i , che la patria non perde eli vista quelli fra tutti i suoi fig i i che versano il sangue per lei, ogni ritardo ad ac c orrere ai bisogni della legione sarebbe un mezzo per vederla nel più breve tempo distrutta.

56

Alla medesima01 5>

Milano, 28 messidoro anno 8° <1161

Dopo le istanze che ho avuto l'onore di pres e ntarvi espone ndovi l'anzianità , servigi e meriti , ch e s ingo larmente hanno distinto ne ll a carriera militare i cittadini: capo battagl ione Fo ntane lli , capitano U go Brunetti e tenente Vincenzo Omodeo , addimandando per essi i rispettivi avanzamenti , non ho potuto sinora ottenere il ri s ultato delle vostre r isol uz ioni a questo r iguardo.

Attribuite pertanto , cittadini, al vivo desiderio di vedere resa la dovuta g iu stizia a que st i br a vi ufficiali , che v i rinnovo per essi le mie premure.

L a vostra rettitudine non può che approvare l'interessamento ch'io prendo per persone che hanno esposta in ce n to incontri la vita per la fondazione di q uella patria che il valor militare vi ha r idonata. Vogliate, ve ne prego, parteciparmi le vostre determinaz ioni a loro rig u ardo, che non possono e ssere che fav o revoli , perché ass .istite d a ll a gi ustizia .

57

Alla commissione di governo

Milano , 3 termidoro anno 8° <117>

Il ge nera le in capo dell'armata d'Italia con suo decreto ha accordato ai generali d i d i visione attivi , a titolo d'indennizzaz ione per le spese straordinarie, e farete quaranta franchi al giorno (sic) ; come po t rete rilevare dalle annesse co pie di lettere.

La repubb li ca cisalpin a ha in a l tri tempi trattati come ge nera li f ran ces i impiegati all ' armata i s uoi generali Fiorella e Lahoz allorchè hanno prestato servizio attivo di guena come divis io nari

Non dubito, cittadini , essendo io nello s tesso caso, per parità di trattamento, non sia la vostra giu s tizia per accordarmi una s imile inclennizzaz i o ne, tanto più c he le spese straordinarie, alle quali sin ora ho dovuto suppli re io medes im o , non so no state indifferenti, e non rimborsate .

Attenderò pe r mia rego l a u n vostro r iscontro, mentre mi do l'onore di dirvi etc.

58*

Al generale in capo Mass ena

Milano, 7 termidoro anno

111 5> A lla comm iss ion e di governo <" c.>17 luglio l 800 111 '> 22 luglio l 800 111 81 26 lug li o l 800

103

Non posso d ispe nsa rmi , mio generale, di in formarvi su ll a situazio ne del la legione, che è sicuramente delle più difficili e delle p iù pericolose per il bene del servizio e per l'istruzione del soldato

Que sta legione che per l a sua cond i zione ha sicuramente meritato g li e logi dell'armata di cui essa ha avuto l'ono re di fa r parte, è ora dispersa su una quantità di posti lontanissimi g li uni dag li altri .

Ci sono due battag l ioni c he restano al momento sott o gli ordin i del ge nerale di divisione L oison nelle v alli del bresciano c he sono essi stess i sep arati in un piccol o d istaccame nto su tutte queste montagne.

Ci sono due battag li oni dispersi su l tenitorio de ll a Va l te llin a e in Svizzera agli ordini del generale Majnoni e c he sono abbandonati a tutte le privazioni, come vedrete dalla copia del rapporto del capo di batta g lione Rougi er. c he ho l 'o nore di inviarvi .

Gli altri due battag li oni che sono appena anivati da Alessandria so no siste mati nella co ntea di Chiavenna e nei paes i Grigioni circostant i

S apete, mio , ge nerale, qu al i so no le so fferenze in ev itabili , c he una d is tribuzione così s parpagliata delle parti de ll o stesso co rpo , co mporti.

La di se r z ione s i è g ià diffu s a tanto che in pochi giorni più di mi ll e uo mini so no s pari ti e la dissoluz ione total e de ll a leg io ne ne sarà certo la conseguenza.

Il brillante se rvi z io c he ha pres tato all ' annata di ri se rva qu a ndo era riunita, non lo s i potrà certo ottenere co n qu es ta d i v isa La polizia sarà vacillante e l'istruzione o impo ss i b il e o inutile.

Bisogna aggiungere a i mali di questo corpo militare lo stato di mi se ria nel quale è s tat a f in o a questo momento lasc iata dal governo cisa lpino da c ui essa non h a ancora ottenuto la minima cura.

Mio ge neral e potete portare vo i solo un rim edio a que s to disordine. fatelo, ve ne prego , dando ord ine che la leg i one sia riunita c che il governo le porti i socco r si c he le so no indi s pensabili.

Quanto a m e, ora vado a Como con il ge nerale G ardanne e ridotto a ll a co ndizione di strumento totalme nte seco ndario ne l se rvizio dell'armata.

Benchè questo generale mi ono r i della su a amicizia, lui stesso è adi ra to d i vedermi quasi inutile per la sua divisione.

Pensate, m io ge neral e, quale debba essere la mia sofferenza vedendo questo stato di cose dopo aver , durante tutta la cam pa g na, coma nd a to un corpo unito c formante una divis io ne se parata quando io sono stato generale di bri gata

Qu esta pos i z io ne, mio ge nera le , è molto umiliante pe r m e, vedendom i gene ra le di divisione senza il commando d e ll e mie trup pe, chi potrebbe formare una così be ll a divis io ne c he riunita servirebbe anche a fare rina scere l'umilia zio ne e a dare un'idea di cura alle trupp e de ll a rep ubblica cisa lpina.

La legione co mpo s ta da sei battaglioni , che riuniti s i potre bb e ro co mpl e tare co n g li individui militari del paese c he a ca us a dei di sas tri della guerra si trovano a casa loro. Di due squadroni di. cacciatori a cavallo , del primo regg im e nto di ussari e di du e compagnie di artig li er ia a cavall o e l'altra a piedi che si trovano anc h e ne i dintorni della Valtellina , potrebbero su vost ro o rd in e essere riuniti so tto il mio coma nd o e io potrei veg li are su ll a loro organizzazione e istruz ione.

È da vo i , mio ge nerale , c he a tt e nd o questa g razia , c ho l 'o nore di ecc .

59*

A l generale d i divisione O udino t , capo dello stato ma gg iore ge nerale

M il ano, 8 te rmid o ro anno 8°1119 >

L ' in s ubordin az ione , il disordine, questo sentimen to onendo e disorganizzato re si è sfortunatamen te di ff uso ne l primo r egg imento deg li ussari cisalpini c he ora è senza ord ini.

Molti uffic iali e sottufficali di questo corpo hanno portato accuse vag he c concerne n ti diversi argomenti contro il loro coma nd a nte, il capo di brigata Camp ag no la .

C e ne so no a ltri che do po averlo accusato s i di s piac e rono per lui , io credo s iano stati forzati dagli u ffi-

om 27 l uglio 1800 104

c iali ad accusarlo. II capo di brig ata dal canto suo acc usa numerosi ufficiali mo l to seriamente per delle azioni veramente criminose c che, verifi cate, meriterebbero una punizione severa e la destituzione.

Queste delazioni hanno portato il disordine di questo reggimento e hanno compro messo tutta l'armonia d 'az ione, tutt o i l ge rm e d'attivi tà e l 'energia a l detrimento del servizio. T utt o sem bra tendere a ll a d isso lu zio ne di qu esto co rpo.

Molti uff iciali e sottufficia li si trovano già agli a rresti cd è urgen ti ss im o apportare un rimed io pronto a un così g r a nd e mal e .

Vi domando in conseguenza la formazione di una commissione militare e il grado deg li individui che devono comporla per terminare un a ffare che si rende sca ndalo so per l 'arma ta e molto danno so al servizio.

60

Alla commissione d i governo

Milano , 9 termid o ro anno 8° <1201

Vi sono senza dubbio noti i disastri, cittadini , ai quali è stata, durante l ' invasione del nemico, soggetta la mia famiglia.

Spoglio, saccheggi. conc ussione, imposte straordinarie, tutto ha congiurato ad estenuarl a di risorse. Eppure gli viene imposta anche sul momento una co ntribu zi one di sei mila lire d i M il ano . Se tutto congiura a distruggere questa famiglia , noi attenderemo che la fo rza eseg ui sca quest'ultimo atten ta to

Vi prego di avere tu tto questo in consid erazione.

61*

A l generale Mas se n a

Stesso giorno e stessa città [Milano , 9 termidoro anno 8ocm> ]

Crederei di mancare al mio dovere, mio generale, se negl i avanzamenti d i grado di generale che devono aver lu ogo ne ll a repubbl ica c isa lpina, non vi proponessi il nom e del ca po di brigata Severoli. Ci sono pochi uffc ia li c he per qualità, attività e la durata continuativa dci s uoi serv izi meritano come lu i. Mio , generale, se lo"te rrcte presente all ' o ccas ione vi re nd e rà vera g iu st iz ia

62*

Alla compagnia di gove rno e a l ministro Pcti ct

Milano, 1 1 termi doro anno 8° <1221 Mancherei al mio dovere e alla respon sabili tà connessa a l mio grado se non vi informassi , citt adino ministro, c he la dis e r z ion e nella leg ione italica è a l massimo

Sì! Quest a leg i one compos ta di tut ti g li amici mi li tari cisa lpini e di tutti gli ind ividui ita l ian i che hanno soffe rto i dis as tri de ll a guena e le sfo rtun e de lle circost an ze, presto no n avrà che il rico rd o d 'esse re es i st ita e d i essers i battuta per l'Italia , e d i ave r brillato all'armata di ri serva .

Questa legion e si trova d ispe rsa e pr iva di tutti i mezzi e dopo du e me s i e mezzo che siamo in I talia appena ha potuto avere un paio di rincalz i

Non dubito, cittadino mi ni s tro , che voi pre nd e rete in considerazione lo stato di q uesta l egion e e procurerete una cura ai suo i mal i . 1120 1 28 lu glio 1800 112 1) 28 lu glio 1800 11 22 ) 30 l uglio 1800

105

Como , 14 termidoro anno 8° <123 >

RappOit o sto rico s uli ' organizzazione della l eg ione ital ica.

La legione italic a fu c reata dalla legge del 22 frutt idoro anno della repubblica francese al so ldo d i detta repubblica.

Avuta l a sua forma z ione a D igione il l germinale anno 8 ° 025 ) , il genera le di brigata Lcchi1126) e il commissario B o ndurand furono nominati comandanti e orga ni zzatori dal de c reto dei con s oli del 28 frimaio anno 8°11271 •

La sua organizzazione deve essere di quattro battaglioni di fanteria, compos ti da dieci compagnie di cui una di g ranatieri e una di cacciatori, quattro s quadroni di cacciatori a cavallo e una compagnia di artiglieria a cavallo , armata di sei bocche da fuoco.

E' stat a cambiata l ' organizzazione con i decret i del mini stro della guerra Bcrthier del 27 nevoso<1281 e 25 piovoso anno 8° <1 291 , aumentando due battagli o ni di fanteria c diminuendo due squad roni di caval leria e collocando un quarto ufficial e per compagnia e un quinto nella cavalleria

Venticinque corpi differenti furono fusi in qu es ta legion e . Molti ufficiali di ogni g rado trovand os i soprannumerari saranno organizzati in un batta g lione dal dec re to del6 florcale <LlO>detto.

Quantità di sottufficiali trovandosi al seguito formeranno due compagnie ausi li ar ie per decreto del 9 florea le<1311 detto .

Una compagnia di a rtiglieria a pi e di fu formata dal decreto de l generale in capo dell 'a rmata di ri se rva in data 5 pratile<m> . Un sesto uffi c ia le fu attaccato alle compagnie d ' artiglieria de ll a leg ione per d ec reto del primo console , la sua definitiva organizza z ione fu confermata per decisione d e l primo con so le annunciata per decreto del generale in cap o de ll 'annata di riserva in d ata de l 12 floreaJ e<mJ detto.

Due pez z i da quattro furono regalati dal primo console alla leg ione. Du e pezzi da sette, due da tre e uno da montagna furono presi dall a legion e a l nemico. D ue o bici furo n o donati dal ge nerale i n c apo Mas se na alla legione.

Osserv azio ni: il battag lio ne degli ufficiali, dopo gli ordini de l ge neral e in capo del l ' armata di ri se rva, è pa ssato a Milano so tto il comando del genera le di divi s ion e Pino, così pure le due compagn ie ausiliarie. Du e ufficiali furono affid ati a ll a legione per ordine d e ll o stato ma gg iore dell'arm a ta.

63

Alla com missione di gov erno

Como, 17 termidoro anno 8o m.J>

Vi rimetto alcune domande d ' ufficiali del primo reggimento d ' ussari tende nte ad ottene re l'a sso luta loro dimissione .

Ques ta è stata già accordata dal cons iglio d 'a mmin istrazione, approvata da me , e non vi manca c h e

mJ, 2 agosto 1800

o! Nj 8 Settembre 1799

• 125 ' 22 marzo 1800

1126' Giuseppe Lechi

1 271 19 dicemb re l 799

<1281 l7 genn aio 1800

<129' 14 fe bbraio l 800

1'-10' 26 ap ril e 1800

11311 29 april e 1800

u n , 25 ma gg io L800

33 ' 2 magg io 1800

<L' ·'' 5 agosto 1800

[62al
106

la vostra conferma; v ' invito cittadini, a volerla accettare spedendomi la vo s tra conferma col più breve spazio, così esiggendo il maggior bene del servi z io.

64

Alla medesi m a1135 ) e al gene rale in capo Massena

Como, 18 termidoro anno 8om ol

Il primo reggimento de g li ussari cisalpini, che s i trova attualmente sotto i miei ordini e che attualmente si sta rimontando per renderlo in istato di recare a ll a patria nuov i se rviggi , trovasi avere alcune pia z ze d ' ufficiali vacanti.

Crederei far torto a me medesimo se non appoggia s si la domanda di questo corpo di rimpiazzare questi posti vacant i , e subaltcrn i con gli individui istcssi di questo corpo, in g iu sta ricompensa a tanti se rviggi, ed a lla bravura che ha mos trat o questo reggimento .

Il governo tì-a ncese ha accordato a que s to corpo la s ua es is ten za, voi ce rto, ci ttadini, non g li vorrete nega re questa piccola ri compe nsa.

Vi domando perciò l ' autorizzaz ione di annuire a ll a loro domanda, e di porre questo reggimento in istato di rientrare in campa g na.

65 Alla commissione di governo

Como . 20 rermidoro an no 8°( 137 >

In risposta al l a vostra del 16 co rrente<138 ), colla quale mi notificate il rapporto fattovi dal commissario del governo p resso i l dipartimento del Serio su lla forma esatta dell e lire 27 .5 90 eli B ergamo che fanno 12.471 franchi, ri cevut i per nùo ordine dal commissario di g uerra Severoli, se bbene la nostra co ntabilità non fosse in allora in mano della repubblica cisa lpina.

Vi dirò. che questa forma con consen so del generale in capo Berthier. ed app rovaz ione del primo console fu parte distribuita alla truppa formandosi una decade sugli arretrati. di cui ne va creditrice di più mesi, e patte fu impiegata nelle s pese straordinarie. ed altre di cu i la leg io ne mai ricevette ma ssa d'intratteni mento, come consta dalle pezze giustifi cat ive e dalla contabilità a rrestata dall'inspettore a ll e ri viste in allora della leg ione Martial Daru

Non si può adunque in verun modo dal presente governo no s tro pre nd er in co ns iderazion e qu es ta so mma esatta e scontar l a s ulla co ntabilità tì·ancese e ntro il mese pratilc , epoca a ll a quale la legione non a ncora contava al so ld o cisalpi no.

Eccov i , cittadini, reso un esatto dettaglio sopra l 'accen nata forma.

R iflettete po i che la legione necess ita del s uo ben dovuto pagam ento, che dal s uo ritorno alla repubbli ca madre non h a ancor r ic ev uto un so ld o, e che reclama ad alta voce un ben gi us to soccorso.

66 A lla

Stesso giorno e c ittà l Como, 20 te rmidoro anno 8° <140>1

commissione di g ove rno ""'' 6 agosto 1800 "

' 8 agosto 1800 11'H> 4 agosto 1800 0 1 Alla comm iss ion e di go ve rn o 0 1 8 agosto 1800

107
"

Mi do l 'o nore, cittad ini , di dimo strarvi a nome degli ufficiali della legion e italica il più vivo sentime nto di ric onosce nza per l a deliberazione, che avete resa a loro riguardo su ll 'ogge tto dell'abbigliamento.

Io vi assicuro che le c ircostanze di q uesti aveano bi sog no di soccorsi de l governo per metter si ali 'istesso livello degli a ltri corpi e per poter comparire alla testa delle rispettive compagnie con quell'uniformità e tenut a che i regolamenti esigono.

Io mi co nfonnerò alle vos tre di spos izioni nell a redazione de buoni e nelle loro segnature. Il commissario Beccaria potrà intanto dirigers i presso 1' ispettore alle riviste cittadino Trivulzio per avere Io s tato preciso degli ufficiali , che compongono la legione italica, a l quale sarà appoggiata la fornitura dell 'abbigliamento.

Ho incaricato un ufficial e, ch e munito di re lativi buoni s i presenterà a i magazzini della repubbli ca, che gli saranno des ignati dal commissa rio B eccar ia per ricevere il qu ant it ativo dell e s toffe che sa ranno messe a sua d isposizione.

67

Alla medesima<'4 '>

Stesso g iorno e c itt à [Como, 20 tennidoro anno 8° <141> ]

La situazione nell a quale mi trovo, mi obbli ga cittadini a farvi una ben gi usta domand a . Impie gato a l comando d'una divi s ion e attiva facente parte dell'annata d ' It alia , i o ne ho goduto fino ad ora qu eg li emol ument i e quelle grat ificazioni, c he i generali francesi hanno ottenuto da l loro governo

Presentemente passato dal primo mess id oro<143> al so ld o della repubblica cisalpina, io non ho ancora ricevu to alcun emolumento, alcun a spesa straordinaria, e mi s i nega pers in o di accordarmi quella gratificazione, c he il general e i n capo ha assegnata a tutti i generali componenti l'armata d'Ita li a: eppure io faccio parte di quell'armata, faccio un serv i zz i o a ttivo coi generali di questa armata , e s ono soggetto a tutte quelle s pese, e viaggi indi spensabili al p osto, che occupo.

Pri vo d 'o gni soccorso sui miei fondi particolari per quelle ragioni ad ogn uno ben co no sciute, mi veggo costretto a domandarvi su quali mezzi io debba contare per continu are quelle spese che mi so no indispensabili, e se debba addressarmi al gener a le in capo dell'armata su tale oggetto.

Vorrei non potervi far questa domanda dettata dalla neces s ità delle c ircos ta nze, e vorrei essere al caso di co ntinuare per la mia patria quei s acrifici primarj fatti fin 'o ra e da me e da lla mia famiglia, che ne sarei felice.

Attendo un vostro riscontro per mia regola.

68 *

Al generale Franceschini

Como , 25 termidoro a nno 8° <144 > È con piacere che mi presto a ll a domanda per Montebruni; è un giovane uomo che st imo e che merita una promozione.

Ti invio qui allegat a una lettera per i l generale in capo c una pe r il generale Oudino t, ho atteso con apprensione l 'esito. Ho sc ritto al ge ne rale Vign o lle per avere i l permes so di andare a Mi l ano, ti prego di sollec i tarmene l 'invio.

Com'è poss ibil e, mio caro amico , che io po ssa r esiste re in una si tuazione simile? Le mie truppe sono disperse e co mandate da ci nquanta differenti perso ne , gettate e sb allottate s ul u • n Alla commissione di governo ( 1421 8 agosto 1800 043 20 giugno 1800 o••; 13 ago s to 1800

108

Gottardo, a B ellinzona , a Luino , a Lecc o, a Mendri sio, a Varese e a Como , mancan ti di paga e d i quasi tutto ciò che la legge accorda loro, s arann o ben pres to distrutte per la d iserzione e la miseria

Io generale di di v is ione resi dente a Com o, con un altro generale di divisione, no n s iamo che la quinta ruota del carro e non abbia mo che d a tras me tt ere e da far trascriv e re g li ord ini del giomo . Poss ibil e, mio caro amico, che le truppe it a liche siano de st in ate a essere sempre in un s imile stato in atte sa c he poss ano mo stra re il loro s pirito nazionale e tirarne un partito .

Vorrei so tt o i mi ei o rdin i c iò che serve per metter s u un'eccellente e bella divisione Sei battaglioni d i fanteria con se i compagnie di gran at ie ri e sei di cacciatori a piedi , un regg imento di ussari, due sq uadroni di caccia tori a cava ll o, una comp agn ia di artig lieria leggera , una d i artig li eria a piedi , nuovi cannoni , i ngeg neri e operai.

Ecco i corpi c he vedo dispersi sotto diversi comanda nti e di stru gge rsi sotto i miei occhi mentre, se fosse ro sotto i mi e i ordini in poco sarebbero comp letati e offrirebb e ro a li 'a rmata una division e cisa lpina c h e meriterebbe s ic ur ame nte di essere ne i ran g hi dell'armata francese.

Poss ibile che dopo av e r so ffe1to tutto, che dopo ave r res o servizi, noi s iamo de stinati a essere di st rutti da lla miseria e la di spe r sione nella nostra stessa pat ri a e c he io che credo di non aver demeritato devo vederrni una simile s ituazione?

Sì, mio caro amico, le mie fat iche e il mio sangue sar anno per l a patria , diversamente andrò a riposarmi per tutto qu e ll o che ho pati to fino ad oggi.

69*

Al ge nerale di divis io ne O udi no t capo d i s tato maggiore general e

Stesso giorno e c itt à [Como, 20 termidoro an no 8°( 14 5)1

È press o voi , ge ne ra le, c he proteggete il me rito, c he s ollecito la vostra intercessione presso il ge nera le in capo per far ottenere una promozion e al cap itano Montebruni , capitano comandan te de ll a compagnia d'artiglieria leggera della leg io ne italica.

Qu esto bravo giovane uomo che si è dis tint o nelle vicende che han no coinvolto questa compagnia e part icolarmente al passaggio del T ic ino e d e l Ponte di Lecco, mer it a una ricompensa ben dovuta per i s uo i se rvizi.

Ho già scritto in co nseg uenza al ge nerale in capo Sollec it o nello stesso tempo presso di voi, gene ra le, un permesso per me per' recanni dalla mia fami g lia a Milano. Il generale F ra nceschini ve ne dirà il motiv o . Voi s iete giu sto gene ra le è da voi che atte nd o c he mettiate fine alla mia tri s te sit uaz ione.

70*

A l ge nera le M asse na

Stesso giorno e città [Co mo , 20 termidoro an no 8° 0 " 6' )

Cittadino gen e rale, credere i di mancare a l mi o dovere se non sollecitas s i il vostro suffragio , e una promozione per il c it tad in o Montebruni capitano coma ndante della comp ag nia d'arti g lieria leggera de ll a legio ne italica.

Qu es to bravo giovane no n so lo s i è distinto al p assagg io del T icino e d e l Ponte di Lecco, ma promette con le s ue qualità se r vizi ancora più di valore pe r la rep ubbli ca, siate sic uro, mio generale , c he non vi ricompenserà che il merito di questo bravo ufficiale.

71*

Al generale di d ivis ione Oudinot , capo di stato maggio re generale

(l;tl > 8 agos to 1800 ( IJ6> 8 ago s to 1800 109

Com o, 2 9 te nnidor o anno 8° l147 '

In risposta alla vostra lettera che mi segnalava il desiderio del generale in capo di rendergli conto dei motivi che mi han no portato a far spedi re dalla cassa di Bergamo 27.377 de i paesi che forniscono quella di 12.471,13 della Francia

Non po sso che farvi ave re la copia della mia lettera scritta a l general e in capo Bert hi er e delle s ue ri s poste numero l e 2.

Anche la commissione del governo c isa l pino mi ha chiesto conto e io ho rispo sto di conseguenza. Qu esta somma è servita a pagare ai so ldati una decade sugli arrestrati che ammontano per tutta la legione a 1 200.000 franchi.

Qu esta so mma è an nunciata ne ll a comtabilità del corpo in e ntrat a, re l ativam ente alle rimesse che sono state date anche in dispense con fogli di pres t ito dei capi.

Ecco c iò che posso dirvi perch è il ge nerale in capo stia tranquillo su questa richiesta da me inoltrata al comune di Bergamo.

72 *

Al generale in capo Massena

Stesso g iorno e città l Como , 29 te rmidoro anno 8° 0481J

Cambiato per mia di sp os izion e la riorganizzazione del primo reggimento di ussarì c isa lp ini e di presentare la nota degli ufficiali che devono comporlo e degli avanzamenti da fare per averne l'approvaz ione

Vi prevengo, mio ge nerale, che il mio lav oro è pronto e che atte ndo solo il vostro permesso per portarmi a Mil ano e presentarvi la tavo la.

Anche i m iei affari di famig li a richiedono l a mia presen za a Milano per qualche giorno

73

Alla co mmi s sion e di governo

Como , 30 termidoro an no 8°11491

Mi a ffre tto , cittadini, a rispondere alla vostra lettera del 25 seg nata numero 5311 1761 Allorch è io d i ressi sop ra Brescia la legi one it a li ca facente parte dell 'armata di ri serva, ri ceve tt i un o rdine dal ge nerale in capo Berthier d i fa r armare il maggior nume ro poss ibil e di c itt ad ini per la buona ca usa , e part icolarmente d i far rientra re ne' corpi sotto i miei ord ini i di se rto ri de ll e mezze brigate c isa lpine, che s i trovava no in que' dipartimenti.

Un iformandomi all 'o rdine s uaccennato , in vitai con un proclama tutti i d isertori cisa lpini a rientrare ne' ran g hi s ulla persuas io ne poi che alc uno di ess i av esse d e l le ragioni pe r esse re esentato dal se rvi z io , s tabilii un a commiss i o ne incaricata della d isam in a de ' tit o li di c iascun dise rtore; per così abilitare a restarsi a ll e loro case quelli, che per legittime ca use s i trova va no impo ssi bilitati al serv izio.

Se voi, cittad ini , conoscete il mio proclama, e gli ordini che ho r ilasciato, troverete c he io no ho mai parlato di co nsc ritti ; qu a li peraltro la legge l O floreale anno r( '5 '> non essendo revocat a dovre bb e ro r agg iun gere le bandiere: ma s icco me g l ' is tessi con sc ritti avevano g ià fatto del se rvizio ne' co rpi, che han no abbandonati ne l mom ento della ri t irata; questi sa ranno forse da ll a commissione, e dal comandante della piazza di Brescia sta t i g iu st amente co nsiderati come disertori. "") 17 agosto 1800 17 agosto 1800 u• 91 18 ago sro 1800

110
1501 13 agosto 1800 1151 29 apri le 1799

Questa commissione avrà già ricevuto l 'ord in e di soluz ione prima della vostra l e ttera , e a quest'ora ha cessate le sue fun zio ni.

Voi ve dete , cittad ini , che le mie disposizioni e rano appoggia te a degli o rdini supe riori, ed all' inte resse della repubblic a c he se nz a dubbio ha guadagnato p iù di se icento uomini , c he so no e ntrati n e' corp i a c ui apparteneva no. 74

Alla medesima052 >

Milano, 4 fruttidoro anno 8° 053>

In cari cato con vost ra lettera della domina z ion e delle piazze vacant i de l primo reggimento d'ussari cisalpini da so ttom etters i a li ' approvazione del ge ne ra le i n capo p er parteciparvene in seg uit o le sue detenninazio ni. Io ho fatto il mio travaglio basato s ulla g iu st izia dell 'anz ianità, e meriti, come dall 'a nnesso stato potrete ve d e re .

Stante le circostanze io ho creduto inuti le presentare al generale in capo il mio travaglio amand o piutto s to , che il governo no stro s ia q uello , che ri compensa un a vo lta i trava g li de' s uoi difen sor i c he purtroppo l anguiscono ne lla miseria.

Io ve lo sottometto, a tte ndendone la vos tra approvazio ne , né dubito c he nulla avre te a ridire sopra un travaglio fa tt o s ulle l egg i e nunciate e che serve acl una giusta ricompe nsa ad un corpo tanto benemerito , conse rvato dall ' istessa nazione fran cese.

Il primo reggimento cl ' ussari cisalpini man ca d i due capi squadroni essendo stat i nominati qu e lli che es is tevano, uno capo bri ga ta d e l secondo re gg im e nto d ' ussar i , e l'altro aiutante comanda nte Propo ngo per prim o capo sq u adrone i l c ittad ino J a quet già capo squad rone a ll'ex pr im o reggime nto di d rago ni cisalpini , pe r il sec ondo il maggiore Ma rtinen go , a cui per tut t i i titoli s i deve il s uo avvanzamento.

La legge accorda ag li a iutanti maggiori dop o due anni di se rvizio se nza demeriti, il g r ado di cap itano , propongo li du e esiste nti , co i dovuti requi si ti , li cittad ini Vatin e La ure nt.

Mancano cinque ca pita ni , propongo i cittadini Martineau, T arasconi, Maffe i , Ri va e Zucc hi tenen ti a l regg imento.

Manca no sette te nent i , propongo i cittadini Ro gn oni , Turati, Martin , Crotti, Zavorisa, Mecillicr e Peri n so ttote nent i a l reggi me nto .

Mancano tred ic i sottote n e nti , propo n go i c itt a dini Gervasoni , M ag noni, Novaglia, Caranti , Marangoni, Confaloni e ri , Caste lli , Gualdi, Pez z i , Te la, Att ila , Giacom e lli e Zavara.

M a resc ialli d 'alloggio in capo e marescialli d 'a ll oggio a l detto corpo . I meriti e diritti all'avvanzamento so no marcati nel!' acc lu so sta to d a me sottosc ritto.

Atte nd o con impazienza l a vo stra sa nzione per po ter spedire a questo re gg imento quell 'atto di gius tizia, c he ha diritto di p re te ndere dal suo governo co nserv ando al suo corpo g li avvanzamenti s u gli individ ui, che lo compon gono

75

A ll a co mmissione di gove rno

Como , 7 fruttidoro a nno 8° \154 !

Su ll a dom and a che mi fatte per ave re un esemplare de ll a legge 22 fruttid oro an no 7° <155> co ncernente

"'l •A ll a commissione d i governo ' ' n ' 22 agosto 1800 1's-" 25 agosto 1800 "m8 se ttembre 1799

111

la e rezio ne ed organizzazione de ll a legione itali ca e d i tutti g li arrétes ad essa spet ta nti , v i accludo co pi a d'un rapporto storico, che vi metterà intieramente a l fatto de li ' organizzazione suddetta.

76*

A l luogotenente general e M oncey

Stesso giomo stessa città rcomo, 7 fruttidoro anno 8° <15611

H o l 'o nore di farvi sapere in a nticipo, genera le, c he il movimento che avete or din ato per la legione itali ca sarà esecutivo in gio m ata e c he i tre battaglioni di destra e l'artiglieria l egge ra a piedi avranno il loro quartiere a Como , e i tre battaglio n i d i sini stra e i due sq uadroni di cacciatori a cavall o a Varese .

Vi assicuro, generale c he mi sarà impos s ibile prend ere più misure di quell o c he ho fa tto ad oggi p e r impedire la diserzione , mante ne re il buon ordine, curare l'i struzione e prevenire il crimine

Mi confo rmerò al vo s tro o rdin e mettendovi al corrente di tutto ciò che interersserà il buon ordine e la di sc ip lin a delle truppe i ta li chc c cisalpine che mi s ta pa rti cola rm en te a cuore, face ndovi osservare pur tuttavia che mai potrei es se re res ponsabile di una truppa c he non si trova so tto i miei diretti ordini, formando una parte del l a divisio ne Garda nn e e di cui il so ldo , abb igliam ento ed e quipaggiamento sono st ra ni e ri e dipendendo da un gove rno che manca di tutto.

Ecco le ragioni , generale, c he mi hanno convinto a rivolgermi direttam e nte a l ge nerale in capo e a l mio gove rno.

Ho l 'on ore di informarvi c he dopo l ' autorizzazi o ne del generale in capo a nd rò a Milano per i miei affa ri e che il generale di bri ga ta Teulié mi sostituirà durante la mia assenza.

77 *

A l ge nerale in capo Brun e

Mil a n o, 9 fruttidoro anno 3oc1571

In car icato dal governo cisalp in o, in seg uito alla d omanda de l primo regg im ento di ussari e della mia l e tte ra del 18 termidoroc15111 , della nomina ai posti va canti degli individui che l o merita no si a per condiz io ne, a nz ianità e a z ioni al detto re gg imento e a prese nta rla al generale in capo per l a s ua approvazione.

Io mi faccio l 'onore, mi o ge nerale, di p resentarv i il m io lavoro basato su i principi di sop ra enu nciati e s ull e note del capo d e l corpo e del co nsiglio di amm inistrazione .

Qu es to reggimento che pe r la s ua bravura e la sua condizio ne ha meritato l 'a tten z ione più particolare del governo france se, che l ' ha conservato e a l qual e ness un ufficiale stran ie ro è s tato attaccato , merita a nc he , mio general e, tutto il vostro aiuto e che vo i co nserv iate agli indi vidui c he lo compongono l a promozione c he si sono m eri ta t i.

lo vi domando di conseguenza la vostra appro vaz io ne in base al l avoro c he vi presento perch è io po ssa re ndere contento un co rpo che ha tanto sofferto e c he si vuo le rimettere sot to i vostri auspici. 78 * A ll o stesso(1591

11 2
Mil a no , 11 fruttidoro a nno 8° 060 ) 25 agosto 1800 < 117 27 agosto 1800 < 118 6 agos to l 800 ( 1191 G uillaume M arie Anne B run e " 60 29 agos to 1800

Informandovi del ricevimento del vostro decreto, mio generale, sulla nuova organizzazione della divisione italica, che avete avuto la bontà di affidare al mio commando, è mio dovere farvi osservare che nella legione italica esistono già dopo la sua formazione due squadroni di cacciatori a cavallo composti dai resti del primo reggimento di dra go ni cisalpini e di tutti quei corpi di cavalleria dei diversi reparti che e sistevano in I tal ia.

Questo corpo si trova alla somma dì duecentosessanta cavalieri formata da vecchi militari, comandato dagli ufficiali istruiti che hanno se rvito la repubblica dopo la sua formazione , ave ndo seguito in tutte le occasioni la sua sorte e che si sono battuti in questa campagna per il suo ristabilimento.

Domando d i cons eg uenza, mio generale, la conservazione di questo corpo che merita certo la vostra stima e le vostre paterne attenzioni.

79*

A l generale in capo Brune (secondo la s ua volontà)

Milano, 11 fruttidoro anno 8° (16 11 Crederei, mio generale, di mancare al mio dov e re se nella premiazione che necessariamente deve aver luogo di un generale di brigata di cavalleria, di cui assolutamente manchiamo e che ci è necessario, io non vi proponessi il capitano Campagnola, capo di brigata comandante il primo reggimento di ussari cisalpini.

Non vi parlerò nè dei suoi ta lenti, nè dei servigi che ha reso alla repu bblica: lo conoscete abbastanza e io ve lo domando per comandare i cacciatori a cavallo e il primo reggimento di ussari che si trovano nella divisione italica, che voi avete ben coluro affidare a l mio comando.

Rendete questo atto eli giustizia che io vi domando , mio generale, e accettate ecc.

80

Alla commissione di governo

Milano, 12 fruttidoro anno 8° <162>

l1 generale in capo Brune mi ha mandata ieri la promo zio ne del capo di br igata Campagnola, comandante il primo reggimento d ' u ssa ri , al grado di genera le di brigata comandante la cavalleria italica e cisalpina come dall'acduso arretes .

In conseguenza del decreto 9 tì·uttidoro<t<>J) io ve lo partecipo affinché vogliate munirlo del conseguente brevetto.

81*

Al generale in capo Brune

Stesso g iorno e città [Milano, 12 fr uttidoro anno 8°11 64Jl

Vista la promozione del capitano Campagnola al grado di generale eli brigata comandante la cavalleria mi sento in dovere , mio generale , dì domandare il trasferimento del capo di brigata Viani, comandante i cacciatori a cavallo della legione italica, al primo reggimento di ussari cisalpini.

Nello stesso tempo mancherei alla giustizia dovuta al capo squadrone Caracc iolo, se non ve lo proponessi per rimpiazzare il capo di brigata Yian i elevandolo al grado di capo di brigata comandante i cacciatori a cavallo.

n 6 11 29 agosto 1800 30 ago sto 1800 <16 11 27 ago sto J800 <1641 30 ago sto 1800

113

Generale vi piace rendere gi ustiz ia ai bravi, il capitano Caraccio lo lo merita.

82*

Allo stesso t'651

Stesso giorno e città [Milano, 12 fruttidoro anno 8° <166> ]

Manch erei al mio dovere, mio generale, se non vi proponessi per generale di brigata in que ste nuove promozioni che devono avvenire il capitano Severoli capo di brigata che, dagli attestati allegati, voi vedrete, lo merita prorpio.

Gradiate, mio generale, questo atto di giustizia che ho l'o nore di presentarvi.

82a*

Stesso giorno e città 1Milano, 12 fruttidoro anno 8° <'67)]

Certifico e attesto a tutti coloro che il capitano di brigata Severoli, impiegato al servizio della repubblica cisalpina, si è trovato negli affari che hanno avuto luogo nelle nostre campagne e che s i è particolarmente distinto per il suo coragg io, non solo, ma che ha impiegato conoscenze militari e talenti che lo provano provetto nell'arte d e lla guerra e che merita parla l'attenzione del generale in capo dell'armata e del governo cisalpino nelle promozioni che devono aver luogo nella nuova organizzazione delle divis ioni cisalpine.

Devo questa testimonianza alla verità e al merito di questo bravo uffciale.

83

Alla commissione di governo

Stesso giorno e città [Milano, 12 fruttidoro anno 8°11681 ]

Cittadini, il ministro della repubblica f rancese cittadino Petiet m'assicura, che dietro le prem u re ch'egli ha voluto darsi a riguardo de' genera li cisalpin i, e dietro le giuste rimostran ze fattevi, il governo è ve nuto in determinazio ne d'accordare l 'indennizzazione assegnata dal generale in capo dell'annata a tutt i i generali per le spese straordinarie e secrete .

Vi trasmetto pertanto la sua insinuazione , le mie ricevute per la so mma corrispondente al mese di messidoro e termidoro pregandovi di vo lerla seg nare ed ordinarne il saldo e rimetterla all'ufficiale, che verrà di presentarv i questa mia lett era

84

Alla medesima <1691

Milano, 14 huttidoro anno 8°1170)

Cittadini, mi do l 'o nore di pa11eciparvi, che per decreto de l generale in capo dell'armata d'Italia, il capo di brigata Via ni passa al comando del primo reggimento d'ussari cisalpini, vacante per la promozione al grado di generale di b riga ta del cittadino Campagnola.

Che il capo squadrone C araccio l o promosso al grado di capo brigata prenderà il coma nd o del primo

0 65 1

Guillaume Marie Anne Brune

(IM) 30 agosto 1800

<167) 30 agosto 1800

<' ''81 30 agosto 1800

<"'91 Alla commissione d i governo

<"0 ' 1 se tt emb re 1800

114

reggimen to di c acciatori a cavallo già comandato dal cittadino Viani e c he sarà rimpiazz ato al suo comando dal capo squadrone cittadino Charpentier già possessore di qu e sto grado.

Mi farò in appress o un d o ver e di s pedirv i il dettag li o de' s e r v iggi del pro m o ss o onde po ssiate fargli sp ed ire il necessario brevetto .

85

Alla commissione d i governo

Milano, 14 fruttidoro anno 8° <171)

Mi do l'onore cittad ini di trasmettervi copia del prospetto della riorganizzazione ed avan z amenti nel primo reggimento d'ussari cisalpini approvato dal genera le in capo dell'arm a ta d'Italia.

Ne l p iù bre ve spazio di tempo possibile, mi farò in dov e re di s pe dirvi lo stato de ' servizi individuali all'ogge tt o che possiate s pedire i rispettivi brev e tti ai pro m ossi

A norma del! ' arrèté dello stesso generale attend e rò che mi rimettiate il pro petto mede s imo segnato dalla vostr a a utorità.

86*

Al generale in capo Brun e

Milano, 15 fruttidoro anno 8o rm1

Il cittadino Cavedoni, ora capitano e mio ai utante di campo è uno di coloro che hann o lavorato di più per la li bertà della nostra patria e che hanno fatto i più grandi sacr ifici; da l l'anno 5° 11731 al momento della prima entrata de ll'armata repubblicana in Italia egli pose la sua esistenza al servizio della rivoluzione eli Modena e fu poi nominato membro de l governo p ro vvisorio del suo paese dopo l 'occ up azione che ne fecero i francesi

Prese poi le armi contro gli insorti della Garfagnana sotto gli ord ini del genera le Rusca e benchè incaricato di missioni politiche, fece delle s pedi zioni che gli fecero meritare poi il grado di capitano . Era destinato a seguirla qui davanti alla terza legione cisa lpina a Corfù quando Bonaparte lo nominò rappresentante del popo lo nel g ran consigl.io, dove restò fino all'epoca della riforma fatta da Trouvé; avendo allora rifiutato di continuare le sue funzioni, s i ritirò a vita privata fino a che voi stesso generale lo chiamaste alla rappresentazione re ale.

Dopo la ri tirata essendo passato in Francia riprese la carriera militare e mi seg uì nell'avanguardia dell'armata delle A lpi in Pi.emonte , dove ha dato prova eli coraggio e di devozione alla patria. Ha servito e se rv e ancora con me nella legione che comando; così credo, mio generale, di rendergli giustizia dom an dando vi il s uo avanzamento che potrebbe ottenere e conservare l a s ua quali fica eli mio aiutante eli campo È lui stesso mio generale, che vi presenterà questa lettera e fo rse vi ricord ere te di aver lo conosciuto .

87*

Al mini stro Petiet

S tesso giorno e città [Milano , 15 fruttidoro a nn o 8° <174l] Devo informarvi , cittadino ministro , a esonero del mio dovere e per vostra stessa conoscenza che i decreti del generale in capo Brun e, concernenti la riorganizzazione dei corpi che formano la divisione,

( 17 11 l settembre 1800

( 1121 2 settembre 1800

( l 7ò1 1796-1797

( 17 "' 2 settembre 1800

I 15

che ho l'onore di comandare, non sono ancora firmati e di conseguenza approvati dalla commissione del governo cisalpino.

Vedete bene, cittadino ministro, a quante traversie potrebbe esporre il mio lavoro questa resistenza. Vi prevengo nello stesso tempo che malgrado tutto questo, partirò per l ' esecuzione di questi decreti e ne il' attesa spero che il governo vorrà ben mettere la sua firma dopo quella del generale in capo.

Io domando il vostro parere e io ho l'onore etc.

88*

Al ge ne ral e in capo Brune

Como, 18 fruttidoro anno 8° (175 >

Il generale Campagnola vi presenterà il lavoro della nuova organizzazione della divisione italica dopo il vostro decreto del 9 fruttidoro <176 > in attesa che io mi rechi a Bergamo per ricevere le istru zioni del luogotenente generale Moncey.

Le due mezze brigate di fanteria so no state conservate tali quali erano nella legione italica così i cacciatori e l'artiglieria a piedi e a cavallo.

Il battaglione dei cacciatori è stato formato da sei compagnie che esistevano nei battaglioni della legione e aumentato di tre compagnie i cui ufficiali ho preso al deposito degli ufficiali cisalpini, allo stesso modo la seconda compagnia di artiglieria a piedi.

Quanto agli operai, g uastatori, minatori ecc, il comandante del genio me li manderà in seg uito. Domando, mio generale, la vostra approvazione sul mio lavoro come vo i avete avuto la bontà di accordare al generale Pino perchè tutti gli ostacoli siano definitivamente superat i .

Come il governo non ha ancora approvato attraverso i brevetti o con una lettera di approvazione le promozioni e i decreti che voi avete avuto la bontà, generale, di passarmi.

Vi prego di invitare il governo ad autorizzanni da parte sua a dare almèno una lett era di servizio agli ufficiali aspettando che i brevetti arrivino. Gli uffici a li desiderano ardentemente, entrando in campagna, avere su di loro un pegno del grado che ricopro no.

Mio generale, ho il grande piacere di annunciarvi che la truppa italiana arde dal desiderio di combattere sotto i vostri comandi e di essere guidata da voi alla vittoria.

89

Alla commissione di governo

Morbegno, 26 fruttidoro anno 8°< 177>

Dall'acclusa cop ia di lettera vedrete che il contratto delle sussistenze va a non aver effetto e che per conseguenza la mia truppa va ad esser ridotta agli estremi.

Non è sperabile in un paese ridotto al11'estrema mis er ia , come la Valtellina, nemmeno cogli atti delle vio lenza e della forza, quando volessero usarsi trarre dalle comuni la medesima quantità di viveri senza espor questa popolazione alla fame, ed a tutte le sinistre conseguenze che suoi produrre la disperazione.

D'altronde come ten er in disciplina la tru pp a quando si vegga mancar il necessario alla vita, come imp edire una quantità d'eccessi, che purtroppo s i commettono e come poscia punirli si faranno il prodotto della miseria e della fame.

Voi mi avevate promesso, cittadini, che si sarebbe provvisto alla sussistenza della mia direzione senza che la Valtellina avesse a soffri rne , tutto era tranquillo su lla vostra parola, ma se questa va senza effetto, come dovrò io condurmi in rapporto alla truppa e in rapporto a questa popolazione , che spe ra-

I PS ) 5 settembre 1800 076 27 agosto 1800 077 13 settembre 1800 116

vano d i non veders i tr a rre d i bocc a quel miserabile e scarso pezzo di pane , che appena basta pe r fargli trascinare la loro miserabile vita.

Scrivo anche su di questo al generale in capo le di cui disposizioni, siccome le vostre, saranno attese da me con impazienza . Riflettete, cittadini, che la miser ia e la fame potrebbe e spon·e la truppa ad abbandonare de' posti , che, occupati dal nemico, potrebbe ro aprirgli la strada a portar nuovi colpi terribili alla repubblica.

Voi conoscete al pari di me queste posizioni e la loro importanza

90*

A l generale in capo Bru ne e al luogotenente generale Moncey

Stesso giorno e città [Morbegno, 26 fruttidoro anno 8° <178 1]

Non posso dispensarmi dali ' intrattenervi su un affare urgente e che mi ha dato grande inquietudine Il governo cisalpino sembra aver dete rminato la pe rdita della mia divisione e eli volerla diffondere esponendola ad ogni privazione.

E' poco non aver dato finora i mezzi per il traspo rto dell'artiglieria e averci lasciato mancare gli strumenti più i ndispe nsabil i per il serv iz io e per il soldato , ed ora malgrado tutte le promesse che mi erano state fa tte prima della partenza da Milano, ci ha lasciato senza sostentamento in un paese se nza risorse e già ridotto alla miseria, da cui non si p uò sperare di trarre il minimo soccorso in requisizioni senza esporre l a popo l azione alla fame e di consegue nza alla rivolta.

Le pr ivazione che ha sofferto la legione dopo il suo ritorno nel nostro paese hanno causato una considerevole diserzione.

Io non sò cosa d i ve n terà il resto della m ia truppa se la s i espone ancora alla fame in un momento così critico come questo, perme ttetemi d i d irvi che pare che una simile condotta sia tenuta da qua lcuno del governo per ridune la truppa a degli eccessi e a far sì che serva gli interessi dei nemici.

Se volete chiamare da voi il capitano B i rago, membro del governo cisalpino, incaricato della parte militare vi potrebbe forse persuadere meg l io di me della necessità che c ' è di nutrire e trattenere la truppa e farg li prendere l e misure necessarie a questo riguardo.

91*

Al l uogotene nte ge nerale Moncey

Morbegno, 27 fruttidoro a nno 8° (179 >

Nella mia v isita alla brigata di destra piazzata dopo la Madonna di Tirano, fino a Sondrio, ecco, mio generale , come mi sono appostato.

Il battaglione dei cacciatori a pied i occupa l a Mado nn a e i post i di sbocco della Valle di Poschiavo davanti a Brus io . Cinque compagnie eli fanteria occ upano Villa e sorvegliano con un appostamento il passaggio dalla L ag u na su Poschiavo .

Qu attro compagnie sono a Teglio Il quartier generale della brigata è a Po nte co n un battaglione e due pezzi di artiglieria

A Sond ri o sei compagnie di fa nteria e gli ussari con un posto che sorveglia lo sbocco della Val Male nco che porta in Engadina. T re compagnie a Chiur con un posto el i com unicaz io ne con l a Va l Camonica attraverso l 'Aprica .

Il morale del paese per noi è abbas tanza buo no, benchè molti dei nostri nemici i più decisi si trovino nel paese, ma la mancanza totale di mezzi di sussistenza che sta riducendo i l paese a ll a fame presenta un q uadro spaventoso

117 1 13 sette
11791 14
117
mbre l800
settembre 1800

Vi allego, mio generale, co pi a della lette ra dell ' a mministrazio ne ce ntral e . Ai ut ate mi, mio genera le , aiutate questo sfortunato paese. Le informazioni che ho avuto s ul nemic o e s ulle q u ali voi potete contare dicono che esso tiene la destra deii'Inn, s i fo1tifica seriame nte a l Po nte San Marti no e a Na ude rs, a Zernet z ugualm e nte e costruisce de i forti n i sull a mont ag na dì Forno A Santa Ma ria ha fatto delle tri ncee e a Tau fers ha ristabilito quello che c'era. A Glurentz l u ngo l a r iv ier a ha ugualm e nt e cos t ru ito tri ncee e batterie.

Il generale Hiller e Offenberg comandano le trup pe che vi s i trovano, la l oro cons iste nza è st ima ta i n dieci mila ussari; ma sarebbero in attesa del principe di Rohan con un corpo d'armata ri s pettabile. C i sono un a ventina di pezzi di artiglieria e un reggi m ento di cavalleria.

Domani vi invierò il piano delle nostre posizioni e le mie idee sui punti che credo potrebbero essere at taccati con s uccesso.

92*

Al ministro Petiet

Morbegno, 28 frutti do ro anno go ( ! So)

Cittadino mini stro , do po i l g lori oso rie ntro dell'a rm ata di rise r va, d ire tta da l l'invincib ile Bonaparte e dal generale in capo Be rt hi e r , di cu i la legio ne ita liea fa rebbe p arte e che fianch eggia l'a la s ini st ra. Questa legione si è vista sfortunatamente per un decre to pa s s a re al serv izio della repubb li c a ci s al p ina dopo a ver avuto la fortuna per i s uoi ser viz i di essere cons iderata degna di combattere insiem e ai v in citor i di Marengo.

Questo periodo che dovrebbe riempirei di gioia ci vede resi alla nostra patria a costo de l nos tro malumore e della nostra distruzione . Durante i due mesi e mezzo che ci hanno lasciato senza la minima paga , mancando in ogni istante i beni di sussistenza che la legge c i accordava, senza scarpe, senza camice , privi di ogni mezz o per toglierei dalla terribile miseria in cui ci avevano rl. dotti dieci mesi indietro.

È stato tutto rallentato per distruggerci e privarci del nome di italica che c i è stato dato dalla grande na zio ne. Chi solo sos tiene le nostre s peran ze e ci allev ia in parte i mali c he abbiamo a soffrire?

Noi vi dobbiamo, cittadino mini s tro, noi dobbiamo al generale in capo la conservazione di questo nom e caro e di averci salvato dalla distru z ion e . A for za di insis tenze qualche so ldo è stato dato ma in modo che questi soccorsi par ziali venissero di tanto in tanto non hanno potuto tirarci fuori dallo stato di sconforto nel q ua le ci si amo ridotti.

Il soldato si vede dimenticato dal governo dal quale attende soccorsi all'indigenza; il sa ngue versato, la sua generosa dedizione e i suoi inte rminabili sacrifici gli donano diritti così sacri, lascia in lacrime i suoi drappelli e per non morire di fame, ritorna al paese natale.

Più di due m i.la dopo il primo messidoro hanno abbandonato il loro posto, le mie lettere al governo, al generale in capo, a voi stesso, più ancora i fatti ne sono stati testimonianza. Mentre questo corpo che aveva onorato il nome italiano si di sfaceva si prodigavano tutti i soccorsi a un mucchio di disertori che erano stat i raccolti per fonnare un corpo, si lasciavano morire i ver i difensori della patria per pensare so lo a degli uomini il cu i solo merito era di aver portato le armi contro essa.

La guena si dichiara nuovamente, la divisione italica benchè debole di num ero brucia ancora una volta d al desiderio di misurarsi con i nemic i della nostra indipendenza. Al grido di viva la repubblica essa si arre nd e agli avamposti s ulle montagne della Valte llina e dei Grigioni, ma là, cittadino ministro, quale sorte l'attende , senza scarpe, senza cappotti, essa sorveglia i ghiacciai, e ss a è alla vigilia di essere privata di ogn i mezzo di sussistenza in un paese quasi ridotto alla fame e pronto a sollevarsi.

Leggete, cittadino ministro, la lettera che ho l'ono re di trasm e tt e rvi in copia qui allegata, rabbrividite e volate in nostro soccorso, in soccorso di un paese degno dell'attenzione del governo francese e che vi sarà debitore della sua salvezza.

i 180 15 se tt embre 1800 118

Alla commissione di governo

Morbegno, 28 fruttidoro anno 8opsn

Cittadini nella copia di lettera di questa amministrazione, che mi faccio premura di inviarvi , voi vedrete come in uno specchio si deplorabile sì, ma troppo vero stato di questo miserabile dipartimento e l' impossibi lità di farvi sussistere della truppa senza portare la desolazione, e la fame a questa infelice popolazione, a meno che non vi si facciano giungere generi d'altrove voi siete testimonj delle istanze che ho fatto presso di voi e delle mie premure onde ottenere i mezzi di vivere al soldato senza esporre alla più crudele inopia l'abitante.

I bisogni rinascenti peggiorano tutti i giorni la nostra condizione , ed il soldato va a trovarsi nella necessità o di pe rire, o di delinquere . Per evitare ogni inconveniente evenibile ho scritto al generale in capo, ed ho sollecitato i di lui soccorsi, g iacché ogni altra via è stata tentata inutilmente. Gli ho anche inv iata la s te ssa copia di lettera dell ' amministrazione, onde sia convinto della necessità di pronti s ussidj. Ve ne prevengo ad ogni ri guardo.

94*

Al generale in capo Brune

Stesso giorno e città [Morbegno, 28 fruttidoro anno 8° (182> ]

Mio generale, mi sento in dovere di inviarvi copia della lettera che l 'amministrazione di questo dipartimento mi ha scritto in merito alla difette in cui questo paese sta piombando e l 'impossib ilità di trovare mezzi di s uss isten za per la truppa.

I colori di cui si dipinge il suo stato sono quelli de lla disperazione ma sfortunatamente sono anche quelli della verità Senza pronti soccorsi in viveri, non saprei.

Mio generale, come potrei sos tentare i miei sfortunati fratelli d'armi. Sollecito dunque il vostro paterno sguardo e le vostre disposizioni superior i.Ho scritto anche al governo cisalpino ma non sò cosa attendermi da questo patto .

95

Al cittadino Visconti

Stesso giorno e città [Morbegno, 28 fruttidoro a nno 8° (183 1]

Ebbene, mio caro Visconti, cosa pensa il governo di noi?

Vuole egli ridurci a morire di fame, o che il soldato ridotto alla disperazione pri vi con la violenza dell 'ultimo tozzo di pane il miserabile abitante di queste infelici montagne, onde questo sia spinto infine alla insurrezione e alla rivolta?

Cosa pensarne dopo le tante ed inutili istanze fattegli per ottenere le necessarie sussis tenze?

In verità pare che la divisione ita li ana sia condannata ad avere nella patria un'ingrata matrigna Non basta ancora quello che abb iamo sofferto per riacqui stare alla libertà il nostro paese, che mali maggiori, la fame infine ne è minacciata; in verità pare che tutto s i tenti per perderei, disorganizzarci, distruggerci.

E' in seno d ' un amico ch'io depongo le mie amarezze, la mia situazione è la più difficile, la più crudele.

Come consolare il soldato, che dimanda pane, come tranquillizzare l'abitante, che non può soffrire nuovi pesi? 1'

settembre 1800 ''

settembre 1800

93
119
&'> 15 settembre 1800 (IRl) 15
8:'> L5

Mio caro Visconti. tu che hai un 'anima sensibi l e , tu che vuo i la repubblica. d i mmi , consigliami, cosa potrebbe farsi nel mio caso?

Ho dipinta al generale in capo la nostra sorte, e ne ho implorati soccorsi, vedremo cosa potrà attenersi. Tu se puoi muovi il governo ad assistermi, rifletti c he s iamo in faccia all'inimico, in una posi zione l a più interessante, e che se la disperazione riducesse la truppa a mancarmi, o a disertare, la strada di Milano reste rebbe di nuovo aperta agli invasori e nuovi c maggiori mali arriverebbero necessari amente alla nostra povera patria.

Non !asciarmi senza tue nuove, cd istruiscimi cosa hai potuto fare per noi. T'abbraccio col sentimento etc. 96 *

Al luogotenente generale Moncey

Morbeg no , 30 f ru tt id o ro anno go <r R-o

Ho fatto i l mio giro a Chiavenna e ho v is itat o le postazioni di Isola, c he collega attrave rso lo Spluga la nostra com unicazione con l'armata di riserva; il posto a l momento non è assolutamente che per l a comunicazione. Il passaggio è difficile, tutto il commercio si fa a dorso di muli. l canetti non possono passare.

Ho vis i tato anche la postazione di Castasegna che passa nell'a lta Engadina; questo passaggio è una delle più formidabili postazioni che si possa difendere con pochi uomini contro un'armata; la strada è buona e le vetture passano dappertutto; l 'artigl ieria russa c austriaca ci sono passate.

Dato che il nemico si trova tota lm e nte dietro l ' lnn a tre giom i da Castasegna ; io ho o rdinato che il resto de l battaglione si trovi a C hi ave nna. In caso di movimento del nemico de vo esserne avvertito da Posc hi avo due giorni prima che possa arrivare a Castasegna.

Vi allego copia delle informazioni che ho avuto sul nemico. Un corrispondente segre to che è molto valido doma nda denaro. Io e i miei generali di brigata vista la mancanza del soldo ci siamo privati dei mezzi per sostenere una cosa così essenzia le.

E ' a voi, mio generale, che mi appello per avere i soccorsi che ci sono necessari.

97*

Al ge nerale di di visione Oudinot capo eli stato ma gg iore ge nerale.

Morbegno, 30 f ruttidoro anno 8° < '851

Ho ricevuto la vostra lettera del 25r 186 > sulla posizione della divisione che commando in Valtellina. Ecco, generale in che modo le mie truppe si sono poste agli ordini del luogotenente generale Monc ey.

L a br igata di destra comandata dal generale Teulié lega la sua destra con il generale Majnoni che ha il suo quartier ge nerale a Tirano. Essa ha un battaglione di cacciatori d'avanguardia a Poschia vo che fa avanzare la loro postazion e fino su l monte Bernina. Questo battaglione è sos tenuto da un battaglione di fanteria di linea divisa in parte a Brus io e in parte a M ado nna di Tirano. Alcun e co mpagnie si trovano a Villa e Clever e mantengono la comu nica zione con l e t ruppe della Va l Camonica att raverso l'Aprica. Il quart ie r ge ne rale della bri gata è a Ponte con un battag lione eli fanteria di lin ea, una compag nia eli ussari e due pezzi di art iglieria. A Sondrio c'è un battaglione di fanteria di lin ea con una postaz io ne che controlla lo sbocco della Val Malenco. Questa brigata può es ere riunita in quatt ro ore.

L a brigata di s ini s tra ha il suo quartier general e a Morbegno co n due battaglioni di linea , due squadroni, di cacciatori a cavallo c due pezzi di attiglieria; essa ha un battaglione distaccato a Chiave n na e alcu-

120
17 settembre 1800 nss , 17 sette mbre 1800 ns.,, 12 set temb re 1800

ne compagnie di fanreria a Gravedona , Domaso e Colico s ulle sponde del lago per proteggere l ' arrivo dei mezzi di sostentamento e contenere g li abitanti che non sono tranquilli. Il battaglione che s i tro va a Chiavenna ha una posta z ione a Isola allo stesso modo di quello dello Spluga ho una corrispondenza g iornaliera con l'avanguardia dell'armata di riserva; un ' altra postaz ione a Castasegna che controlla lo s bocco nell 'a lta Engadina , po s to formidabile che s i può difendere con pochi uomini contro un annata.

Ho stab ilit o una corri s pondenza segreta c pre z io sa di cui il luogot enente generale Moncey vi avrà s icuramen te inform ato, ma genera le , i mezzi ci mancano, io e i generali di brigata abbiamo pagato di ta sca nostra. Veniteci dunque in aiuto di una cos a così essenziale. Vogliate bene , generale. far mi sapere se io debba scrivere anche a vo i.

98

Alla commissione di go verno

Morbegno, 1 compl eme ntare anno 8°( 187 >

Vi trasmetto, cittadini , il co ntrollo nominativo degli ufficiali compon e nti i differenti corpi de ll a divis ione italiana organi zza ta sec ondo il decreto, ed is truzioni del generale in capo Brune del 9 fruttidoro a nno 8° 088 > della repubbli ca

Vi rimetto parimenti cop ia di lettera del min i tro delle repubblica france se scritta a l genera le di di visio ne Pino ed a me.

In attenzione eli brevett i , che mancano a qua s i tutti gli ufficiali stante la c ircostanza passata, ed in vi s ta delle continue declamazioni, che fanno g li ufficiali d'aver presso eli l o ro un documento che comprovi il loro grado , io vi domando un'autori zzaz ion e di dar loro in vostro nom e una lettera di serviggio, c he tenga luogo di brevetto provv isorio e che li assicuri del loro grado in un momento che si trovano in faccia a li ' inimico , ed esposti a versare il loro san g ue per la patria , o a restar sfort unatamente prigioni eri. Attendo dalla vostra g iu s tizia quest'atto dovuto a chi difende fedelmente la patria.

99

Alla m ed esi mallh''1

Stesso giorno e città rMorbegno, l complementare anno 8° 11901 ] Ho l 'ono re di tra s me ttervi, copia dell'ordin e de l ca po dello stato maggiore genera le dell 'armata per impiegare il cittadino Severo li alla divisione a m ie i ordini nel nuovo s uo grado eli ge ne rale di brigata, a l quale è stato elevato per decreto del generale in capo Brune del frutticloro 11911 rimessovi già da l ministro della repubblica francese cittadino Petiet. Attendo un vostro ri sco ntro , come pure eg li attende il brev etto. o una le tte ra vostra, che lo confermi ne l s uo nuovo grado.

100

Alla medesima(1921

Stesso giorno e città [Morbegno, 1 complementare anno 8°(1 9 ' > ] Ho l'onore eli prevenirvi cittadini, che da l capo dello stato maggiore genera le dell'armata in nome

""'' 18 se ttembre 1800

"""' 27 agos to 1800

1 '"9 ' Alla commissione di governo HY<>• 18 settembre 1800

119' 1 agosto-settembre 1800 ' 191 A ll a commissione eli governo

119-'l 18 settembre 1800

121

del generale in capo è stato mandato alla di visione ai miei ordini il capo di br igata Lugene già possessore di que sto g rado da quattro an ni nelle truppe della repubblica cisal pina, per rimpiazzare il cittadino Severoli elevato al grado di generale di bri gata .

Eg li è stato ric o nosciuto e gli ho accordato il comando de ll a seco nda mezza brigata itali ca .

10 l

Alla comm iss io ne di governo

Morbeg no , l o complementare dell'anno 80CICJ.I)

Ho l'onore , cittadini di prevenir vi, che ho passato al comando del battag l io ne di cacciatori a piedi formato in viltù del decreto del generale in capo B rune de ' 9 fruttidoro11951 , il capo battag l ione G irard, già possessore d i q uesto grado da tre ann i e che comandava il terzo battagl io ne della prima mezza brigata italica. Ho passato a l coma ndo del battaglione vacan te il capi tano Bertoletti i l p i ù a nz ia no di que sto g r ad o ne ll a trupp a d e lla repu bb li ca c isa lp in a . No n dubito, c he vorre te accordare a qu es to br av o ufficial e, di c ui l ' ispetto re ge nerale Bianchi d'Adda p o t rà d arvene notiz ia, il do vuto av anzame n to, m 'ass icur a , che lo avete accordato al capitano Ross i ufficial e assa i meno anz iano d i lu i. Attendo con ansie tà q uell 'atto de ll a vostra giustiz i a.

102*

Al ministro P etiet

Stesso g io rn o e c i ttà [Morbeg no, l compl e m e ntare anno 8° n96l ] H o l 'o nore , cittadino mini st ro, d i i nform arvi ch e ho a pp e na inviato al gov e rn o il co ntrollo nominativo deg li uff ici ali che c o m po ngono la div is ione it a li ca dopo il dec re to del ge ne rale in ca po del 9 fruttidoro<1971 . M a l grad o l a vost ra lettera, cittad in o mini s tr o, che m i autorizza a co ll ocare gl i uffic ia li nom i na ti dal genera le i n capo, d i cui i l governo m i avreb be inviato i brevett i , io no n ho ancora avuto la sod di sfazione di avere una rispos ta né su l generale Sever oli , né sul capo d i br igata Car acciolo , né s ul capo di squadrone Monte b ru ni , né un a co nferma di ciò c he i l gene rale in capo h a decretato cd è stato messo in a tto Oppresso t utti i giorni dagli uffic ia l i c h e r e cl amano un doc um e nto c he certific h i i l lo ro g rado , si tr ova no facc ia fa ccia col ne m ico espost i in ogni m o me n to a sve nt ure, s cri vo a l gove rn o perc hé mi autori zz i a l me no a dar loro in s uo no me un a lettera eli se r v iz io f in c hè ruTi veranno i b revetti , e mi prendo la lib ertà eli sollecitare il vostr o a pp ogg io, cittad in o mini s tro, pe rché q uesto atto di gi ust iz ia sia loro accord a to e a nc he una lette r a d e l gove rn o c he appro vi c i ò c h e il ge ne ral e in c a p o ha decretato perché no i s i amo in un o s tato di in ce rtezza c he n o uus au a b le

L a vostra bo ntà sperime n tata e i l vos t ro a mo re pe r i militari m i fa nn o sp erare c he no n v i d ispiacerà occupa r ve ne p er noi .

103

A l c i tta dino Bianchi d 'Adda ispe ttore gen e rale di g uen-a

S tesso g iorno e c i ttà lM o rb eg no , l com pl ementare a nn o 8°( 198)]

Possi bil e, a mico , ch e l a d ivis i o ne italica debba e ssere un 'ogge tto cl ' obblio per il gove rno s u qu a nto essa a b b isog na?

0 "" 1 18 se ttembre 1800

095 ' 27 agosto 1800

0 91 1 18 sette mb re 1800

<1971 27 agos to 1800

<IQft) 18 settem bre 1800

122

Possibile che in nome de l governo e d'urgenza debba farmi odiare , vessare e far morire di fame i miei concittadini?

Si amic o, quest a è la mia condizione. oltre quella di vedere il soldato all'ultima miseria . Ca va lli , c he mancano a l treno e c he sono stat i estorti al parti colare, che si pagan o 27 lire ogni due al giorno e che a moment i s aranno totalm ente pagati del loro valore.

Bella econom ia per la repubblica, eppure m 'cra n stati promessi dal governo. Senza finimenti ta nto necessari alla m anovra mi so no stati inutilmente Il soldato a piedi ignudi per la pessima qua lità delle scarpe che gli sono sta te sommi ni strate, mancante di una cami cia da cangiarsi mentre si lava quell a che ha s ul s uo corpo, mancante di cappello, di quantità di giberne. e di altri oggetti. L·ufficiale ignudo, credito re di undi ci mesi d'arretrati, pagato in epoche e quan ti tà così piccole. che non ha potuto rip arare alla sua m iseri a Il governo gl i accorda con suo decreto un abbigliamento, inutilmente lo attende.

lo poi finalment e coma nd ando una divis ion e sca rnata , sfinita e malc o ntenta del governo guardando i posti i più intere ssanti de ll a repubblica e dell'a rm ata, ridotto a commettere l'ultimo ass assinio su d'una popolazione, che muore di fam e, malcontenta e pronta ad un movimento ost il e .

Eccovi amico la sit uazione della div isione it a li ca e la mia. Eppure fermi a l nos tro posto, fedeli a ll a repubblica sapremo morire. vedremo morire d i fame gli abitan ti , ma piangendo, e maledicendo l a causa di questi mali e chi non vi pose rimedio, saprà la divisione italica sostenere l'onor suo fino all'ultima goccia del suo sangue.

Si am ico ad onta di quanto s i soffre neppure un soldato ha disertato da che s iamo in Valtellina. quantunque più di duemila abbia no abbandonate le loro bandiere quando si credeva la pace per non per ire di miseria.

Eccovi un quadro vero e genuino della situ az ion e a cu i si trova il vostro a mico: compiangetemi e venite

104

Al generale di brigata Campagnola

Morbegno, l complementare dell ' anno 8o n'l'Jo Voi avete, senza lusin garmi, provata quant a s ia l 'a micizia che vi professo Il primo diritto di que sta è di parlare chiaramente su quanto è di utile all 'a mico e prevenirlo se manc a. Su questa base accettate la mia lettera, che vien·certamente dal cuore d'un a mico. Voi comandate la cavalleria ma sappiate, che in nulla potete disporre su quella che sta già sotto g li immed iati ordini di a ltri generali senza prevenirli ; che l 'amministrazione di questa sta ai rispettivi cons igli d'amministrazione c comandanti di corpi e che mai siete autoriz za to a mandare alle divi sioni ufficiali senza che il generale di divisione li comandi , o li ammetta con una vostra lettera pre ventiva ai medesimi.

Se v i scosterete , am ico, da questi principj incontrerete mille disturbi e mille u11i da ogni parte. Voi coma ndate la cavalleria per sorveg liare il materiale, l'istruz ione esatta e l 'ese cuzione di regolamenti, mantenerla finita di quanto abb isogna in cavalli, arnesi, armi etc. Aver un deposito, che sia il vivaio della medesima comandato da ufficiali e sott uff iciali istr uiti e probi e non levati da un posto ove possano rendere un serviggio attivo in campagn a. Procurare sop rattutto l ' armonia perfetta ai corpi.

Ecco quanto in combe al vostro dovere. Ecco in cu i tutti gli ufficiali superiori di cavalleria e gene rali hanno fissati g li occhj. La cava ll eria vi deve i rapporti , g li stati di bisogno , ma non può ricevere ordini di servigio attivo da voi mentre ha altri generali che la comanda. Voi comanderete attivamente la cavalle ria allorchè sare te ad una divisione attiva.

Accettate questi avvisi da un cuore sincero, da uno , che ama il vostro bene e la vostra tranquillità c che desidera, avendo domandato il vostro avanzamento, eli sostenerlo con chi volesse criticare il vostro operare

nw> 18 settembre 1800 123

Al cittadino Bi anc hi d ' Adda isp e ltore ge nera le di g uerra

Morbegno , l vendcmmiaio ann o 9 °<2iXl)

E ra a me ignoto, c he aveste ordinato a l commis sario di guerra S e vcro li di a ndare a Milano sebbene panni che il ge nerale d i di v isione debba sapere quando s i richiama al s uo co mm issario. Non potevo in co nseg uenza sapere se avesse ese g uit o l'ordine dato g li. Avreste a ssai mal congetturato, se aveste suppos to , ch'io ave ss i potuto cagionargl i degli ostacoli.

Conosco abbastanza il servigio militare per non app ren derlo in qu es to momento.

L a venuta del co mmissario Pr andina, s ebbene a me non notificata ufficia lmente e c h e per pura ra g ione della molte pli c ità degli affari sarà s tata dimenti cata, è stato da me accet ta to e fatto riconoscere.

A l co mmjssario Rin i, a cui è m orta l a madre , è sta to accordato da me un congedo limitato, che ho gi udicato giu s to , però con la vostra approvazion e

La total m ancanza d ' ogni genere d i cose, di cui a bbi sogna la trupp a in Valtellina mi ha forzato a far res ta re il commissa rio Prand ina a Co mo per aver alme no di che non morir di fame.

Il commissario Severoli è a M o rbe g no e sono costre tt o a d apparmi in ora a lla sua parte nza mentre il serv igg io soffri rebbe in f initam e nte e sse ndo il so lo commissa rio ne ll a Valtelli na . Qu ando però assolutamente lo volesse il gov erno a Mil a no mandatemi, c ittad ino ispettore ge nerale, un altro co mmissario in rimp iazzo.

Parmi però, che c hi ha se rvit o dal na scere di que s to corpo , non s i possa se nza rag ione distarlo e sare bbe ormai tempo c he gli odj cont ro ques ta di v is io ne italica ave ssero fi ne , altri ment i s arò costretto a ri volge rmi a qu el gove rno che ha saputo raccoglierei ne lle no stre di sgraz ie, ed agli sforzi de l quale, u n iti a ll e s ue tmpp e, abb ia mo coadiu vato co l no stro sa ngue c coi nostri s ud ori a l ricupero della no stra patria co ntro chi sa e sse rc i così po co ri co no sce nte.

Vi avverto , c he il co mmissario S e veroli è stato dato a ll a legione ita lica dal primo co nsole Bonapart e, co nfermato dal ge ne rale Ma ssena , e dal generale in capo Brune nella nuova organiz z a z ione.

106*

Al luogote ne nte ge ne rale Mon cey

M orbegno, 4 ve nd e mmiaio anno 9°120 1 ;

Vi invio, mio ge ne rale , copi a di una lettera di ingiunzione che il co lonnello Salis protesta di fare a l genera le Te u liè che co manda nell a Va ll e di Po sc hi avo.

Dopo i movimenti dell a di vis ion e del gene ra le Ba raguey d ' Hilli ers dell ' armata di riserva, questa i ngiu nzione mi pare ri dicola; no i non possiamo ce rto abbando nare q ues ta postazione né quella del Be mina

Atte ndo la vo s tr a decisione, mio ge nerale , pe r ri spondere al de tto colon nello , c he non ha fino a l momento che una s emp lice ric evuta d e l comandante g li avanpo s ti , e d e l gene ral e Te uli è

Vi informo a nc he c he le trup pe c he occupano P osc hi avo hann o in trecci ato comunica z ioru con le pos tazioni del ge ne ra le Majnoni c he occ upano l e tre Valli Gro ssi na. Pederos e Lu v in o.

107*

Al ge neral e in ca po Macdonald co mandante dell ' a rmata di riserv a

Domaso , 6 ve nd c mmiaio anno 9° <202 >

105
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I 800 (lO H 26 se
1800 ' 2021 28 settembre 1800 124
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Ho rice v uto. mi o generale, la vos tra lettera da Sanga llo e gli articoli del nu ovo armi stiz io Ne ho inviato una copia s ul campo per il luogotenente ge neral e a Bergamo. Ho dato, mio general e, al capo di bri ga ta tutte le istruz io ni possibili sulle nostre posizio ni e sui passag g i che no i con trolli amo, e l e mie id ee per entrare in un paese c he non è già cono sc iuto e dove ho combattuto co n successo . Datemi , mio ge nerale, spesso noti z ie così confortevoli , e g loriose per le nostre annate, o quella di una pace che rass icuri la nostra tranquillità Se bisognerà ripre nd ere l e ostilità, contate pure, mio generale, sullo ze lo e l ' attività di una division e e s ul fatto che io mi farò partico l are onore nell 'assecondare in ogni modo poss ibile le vostre operazioni.

108

A lla commissione di gove rno

Stesso giorno e città [Domaso, 6 vendemmiai o a nno 9o ao>l ]

Egli è i n nome dell ' um anità, che vi indirizz o qu es ta mia per dipin ge rvi lo stato della mia divisione, c he va a perir d i miseria se non acconete prontam e nte in suo soccorso. Mancano le sussistenze in ogni ge ne re, mancano magazze ni a Como e Lecco.

Come vivere, come continuare a guardar qu es ti post i ta nto interess anti , se il paese istesso muore di fame ? Eccovi lo stato no stro. Le nevi, che c irco nd a no la Valtellina, r e nd o no le notti così fredde, che il so ldato costretto ad ab it are caserme senza pag li a, se nza coperte , e posti a ciel scoperto, vien preso da dolori , c co li che, e s i ridu ce a dover andare allo spcda le. I po st i dell a Be rnin a, della Val Malen co, dello Spl uga, e di Casania so no co perti di neve, il nostro so ld ato vi bivacca, e se nza ca ppotti cosa che fa pi e tà.

A voi ricorro, ch e rappresen tate la patria no s tr a ma dre, acco r rete in no s tro socc orso , so ll evate l e nostre miserie e dec ret ate, c he ci venghino fatti e s pediti i capotti , senza i qua li andiamo a perdere d e cc ntinaja di bra vi soldati. Confido il tutto nella vostra um anità .

109*

A l ge nerale in capo Brun e e a l luogoten ente ge nerale M o ncey

Domaso, 8 vendemm ia i o anno 9° 1204 )

Vi invio in allegato cop i a delle idee che l 'a iut a nte com andante Pann e ti e r mi ha lasciato sui movim e nti da effettuare dopo l a ' ripresa delle ostilità. Noi abbiamo causa molto l un ga s u tutti i paesi c posi z ioni c he ci sono conosciute e s ui movimenti da fare di co nc e rto alla ripre sa d e ll e ope razioni militari.

Vi aggi ungo anch e le mi e idee fondate sulla co no sce nza che ho del paese. Compete alla vostra saggezza e alle vo s tre capacità militari esaminarli e sceg liere ciò che rit e rre te in proposito. L e id ee ui movimenti da operare in s ieme c on l ' armata di ri se rva da parte della divisione it a lic a che un isce per la sua s ini s tra le due armate.

Quando l 'armata di riserva avanzerà s ull ' lnn e P on te San Martino un a brigata della di vision e italica dovrà fare un movim e nt o s u Pontresina e Sam a da , m arc iando di front e su Zernetez.

Un'altra brigata di d etta divisione dovrà, attraverso la Valle di Levic o, marc iare di fianco s u Zern e tez e s ui u·inceramenti che il nemico ha innal zato su l monte Ofen .

Nello stesso tempo i l ge nerale Maj noni marcerà co n due co lonn e attrav e rso le Torri di Frael e i Bag ni di Bormio verso Santa Maria portandosi all'atta cco de ll e trincee di Tauffe rs. S a nta Maria è un punto in c ui il nemico non può res is te re a llorchè noi ci imp ad ronissimo delle cime di Frael e del Monte Brai lo.

Il nemico attac ca to dal fianco e di fronte n o n potrà oppo rci che una debole res istenza. La di vis io ne L apoy pe av r à il tempo di fare una so rtita d a P o nte di L egno nella Val d i Sole e minacciare di e ntrare ne ll a Val Venosta a M e ra no

ol(m 28
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125
se ttembre 1800
30 se ttembre 1800

Il movim ento del generale Lapoypc metterà spavento nell'armata nemica che vedrà tagliat a la ritirata. Noi avremo il tempo a Zernetez eli scendere dalla montagna di Forno e riunirei al generale Majnoni a Santa Maria e minacciare la Valle Nauclers che il nemico tenterà di abbandonare per non trovarsi stretto fra due fuochi.

L 'avanguardia dell'armata di riserva del Ponte San Martino s i unirà a noi a Glarens cosa che assicurerà anc h e il rìcongiungimento con il generale Lapoype che difenderà da l la Val di Sole a Me rano. Padroni di questo punto anche con forze rispettabili noi entrere mo in Bolzano senza ostacoli. Non direi niente de lle operazioni successive poichè conquistato Bolzano saremo padroni d i Trento, portando a Ba ssano la line a dell'Adige non sarà più difendibile cosa che indurrà il nemico a una ritirata completa dopo c he avremo sbaragliato le forti guarnigioni di Peschiera, Mantov a e Legnano.

110 *

Al colonn e llo Salis Samaden comandante degli avanposti dell'armata austriaca nell'Engadina a Schuttz

Damaso, l O vendemmiaio anno 9° <205 )

Signore , il generale Te ulié mi ha rim a ndato la vostra letter a del24 da Schuttz. Ho l'onore di rispondervi.

l o Bi sog n a occuparsi in questo momento dei negoziati relative ad una proroga dcii 'arm istizio pe r questa armata. Questa proroga potrà portare qualche cambiamento nell e nostre recipro c he posizioni. A ll ora c i s i occuperà d e ll a rettifica d e i rispettivi avanposti.

2° Le truppe imperiali hanno un maggior numero di posta z io ni al di qu a della linea di demarcazi o ne c una in particolare su l Monte Tonal e su l territorio cisalpino che deve però, alla scadenza della con venzio ne essere interamente occ upato dale nostre truppe. Questa postazione del Tonale non è ancora s tata evacuata malgrado l'intim azione venuta dai generali francesi che comand a no in que sta parte.

Ecco sig nore , ciò che posso dire in risposta a ll a vostra lett e ra .

111

Alla commissione di gove rno

Domaso, Il vendemmiaio anno 9°1207 )

Cittadini , v'accludo co pia di le tte ra dell'ammini strazione cen trale d 'A dd a cd Oglio. Qual sensazione m'abbia cag ionato , non è difficil e l ' immaginarlo. l o sono il punto centrale, su cui piombano tutte le lagna n ze, i p ian t i, e le voc i di soccorso.

Il tenente generale Moncey, comandante l 'ala s inistra dell 'arma ta mi annuncia l'ordine del generale in capo d 'occ upar tutta la Valtellina co ll e trupp e italiche: i tre battaglioni francesi partono: ma m ' in giunge "Vo i trattate direttam e nte con il governo cisalpino per la suss istenza delle vos tre truppe". N ull a vi d ico cittad ini, esa min ate la m ia s itu azione, que ll a d i questo mi se ro paese, e a bbandonatev i se potete.

112*

A l gener a le in capo Brune e al ministro Pet iet

Stesso gio rno e città [Do maso , 11 vendemrniaio anno 9° <208)]

Generale, mi faccio un dovere di rimettervi in copia conforme una lettera dell'amministrazione centrale d'Add a ed Oglio.

' 2051
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120
126
2 ottob re 1800
1800 3 ottobre 1800
'' 3 ottobre 1800

Leggetela, mio generale. e che la no stra situazione come quella di questo miserabile paese tocchi il vos tro cuore e venite in nostro socco r so.

113*

Al l uogotenente generale Moncey

Stesso giorno e città [Domaso, 11 vendemmiaio anno 9 °( 2 09 1 ]

Ho ricevuto , mio genera le , la vostra lettera da Brescia con la qual e mi annunciate le nuove disposiz io ni del generale in ca po affi nchè la mia di v isione occupi tutta la Valtellina.

Ho dato gli ordini in co nsegue nza ed ecco la mia nuova ripartizione.

Il generale Teuli é si porterà con il suo quartier ge nerale a Tirano per dare il cambio al generale Majnoni con i due battag l ioni della prima mezz a brigata italica che occupavano Sondrio, Ponte e Teglio.

Q uest i du e battaglioni daranno il camb io a i tre agli ordini del generale Majnoni in t utte le po s i z i o ni d e ll a Va ll e di Li vi g n o, Frae le, B ag no di Borm io, Borm io, Ce pi na, Gros so e Grosseto.

Il battag li o ne de i caccaitori c he s i trova a Posc hiavo per rifornire la postazione del Bernina resterà fermo così anche il batta g lione che si trova in parte a Brusio e in parte a Madonna di Tirano .

Il generale Se vero li invierà di seguito un battaglione della seconda mezza brigata italica per rioccupare Sondrio e Pont e e co n serve rà il s uo quartier ge nerale a Morbeg no con un battaglione e l 'artiglieria. Il battaglione a Chiavenna resterà fermo.

l o terrò il mio quartier ge nerale a Domaso e i caccia tori a Gravedon a Domaso è la chiave dei miei rifornime nt i

In cas o d i b isog no la divisio ne in d ue ore di tempo p uò esse re interamente r iu nita nel pun to in cui sa rà p i ù ne cessario ne ll a a l ta Valte ll i na.

Ho dato q ueste dispo s iz ioni per le nuove po s tazioni della divis io ne, ten e ndo con t o dell'armistizio che ci assicura n umerosi giorni di tranquillità e alla tot a le miseria e fame ne ll e quali si trovano la truppa e g li abitanti che bisogna a ll eviare il più presto p oss ibil e State tranquillo, mio ge nerale , sulJ'esec uzi one degli ordini che mi date e sulla maniera di contenersi co n gli abitanti

Con la lett era qu i allegata dcii 'amministrazione ce ntrale vedrete la no s tra po s izione. Non aggiungo n iente a ltro. Il vost ro c uore trov e rà i soccorsi c he sono dovuti alla truppa e ag l i abitanli.

114*

A l general e Vigno ll e comanda nte della L ombardia

Domaso, 12 ve ndemmiaio anno 9°(2 ' 0> È vero, mio generale, che numerose promo z ioni di ufficial i che erano mi ei amici e che avevano meritato meno con i l oro serv i z i del capo di battaglion e mio fratello hanno avuto seg uito. Io stesso ero sensib il e a tutto que ll o c he egli ha dovu to pat ire . Ma era mio fratello e ap p arteneva a ll a m ia fa mi glia e l a mia finezza mi im pediva di parlare per l ui, pe r no n essere accusa t o d i p arzialità , o che l 'attaccam e nto c he io nut ro p e r una pers on a che m i è così vi c i na m e l'ab bi a fa tto pre ferire ag l i a l tr i

L a ma li g n i t à a vo lle cal u nnia i te n t a t i v i d e i più innoce nt i Or a d a t o c he il mio si l e n z io s ul suo co n to dive n te reb be u n' i ng iustizia e che vo i stesso vi date c ur a d i in teressarvi d i lu i , domand o la s ua promoz ione al g rado di capo brigata; sollecito il vostro valido appoggio per lui e invio le lettera a qu esto riguardo pe r il generale in capo, il ministro Peti et e per il governo cisalpino.

L e testimonianze di interesse che ho dalla vost ra bontà nei confronti de ll a mia famiglia, mi fann o spe rare, mio generale, che le mie obbligazioni verso di voi a ndranno ancora ad aumentare questa volta.

<20"1 3 ottob re 1800 < 21 01 4 ottob re 1800 127

115*

Al generale in capo Brune, al mini s tro Petiet e a l governo cisalpino

Doma so, 13 vendemmiaio anno 9°12 111

Sono s t ato a lungo incerto se la mia delicat ezza dovesse prevalere su ll a giustizia a riguardo del capo batta g l ione mio fratello che per la sua anzianità e i suoi serviz i h a diritto di ottenere una prom ozione .

li timore di essere accusato di parzialità se avessi parlato in favore di uno della mia famiglia mi ha fatto osserv are i l silenzio. Ma convinto infine che la giustiz ia debba essere preferita a ogn i altra cosa e che quando s i fanno dei servizi e si hanno d ei meriti mi li tari, non ci si debba far cari co d i quest i rapporti ostinati, io credo, mio gene rale , di dovervi proporre di promuover! o al grado il capo brigata.

TI capitano Fontana meno anz iano di lui è stato nominato a iuto comandante. Il capitano Capi meno vecchio di quasi due anni a quello di capo di brigata.

Non sta a me parlarvi de i s u oi pregi. Vi dirò soltanto che ha fa tto q u att ro an ni l a repubblica e che ne ha seguito costantemente gli ordini. H a avuto a tt es tazioni onorevo li dai suo i s u periori che costatano l'impegno dei suoi servizi e l a sua co ndotta senza biasimi.

Dopo questo, mio generale, oso illudermi che prendiate in considerazione la mia proposta e che abbiate la bon t à dì accordargli la promozione che s pera d'avere meritato.

116 *

Al ministro Petiet

Stesso g io rn o e città l Domaso, 13 ven dem miaio a nn o 9 °<2' 2l ]

È a voi, cittadino ministro, la cui bontà a noi è ben conosc iuta e la cui posizione vi mette in condizio ne di veni re in nostro soccorso che mi appello per reclamare giustizia alla mia divisione. Mi s i prospe tta che la paga del fruttidoro ci ver rà data in ritardo.

Qu esta sa re bbe l a p iù grande delle sciagu re per i mie i poveri sold ati. Siamo in una posiz ione molto difficile circondat i da neve e mont agne dove tutto c iò che è n ecessa rio a ll a sopravvivenza si deve pagare a prezzi senza pari.

Il più piccolo dei no st ri bisogni ci costa straord inariam ente caro, tutto deve nec essariame nte es ere fatto ar ri va re da lontano attrave r so sentieri e con ingrate fa t iche.

G li abitanti so no del tutto pri v i di risorse . L e nostre fin a n ze so no comp letamente dis sesta te.

Siamo creditori della re pubblica eli so mme immense, nei corpi e più precisame nte fra gli ufficiali ce ne sono alcuni ai quali si devono sette, otto, fino a undici me i eli soldo.

Senza dubbio s iete al corrente d i come i no stri nemici hanno rovinato le nostre famig li e durante il n ostro sogg io rn o in F rancia e ch e l e h a nn o l asc iate n e ll'imp ossi bilità di mandarc i d ena ro.

Co me dunque potremo trattare affa ri nella no stra situaz ione crit ic a e dolorosa, se il tesoro pubbli co ritarda ancora la paga dci nostri serviz i ?

Quanto a me nel mio caso particol are vi ho informato altre vo lt e dello sta to passivo in cui l'invasione delle orde del nord ha gett ato gli affar i economici della mi a famigli a. Ci hanno sacchegg i at i, derubati , hanno d i a lapidato tutto.

Dis p ero di poter rica vare la minima somma senza ipoteca su ciò che resta della nostra fortuna. Sono ancora creditore alla naz io ne eli un a somma considerevole p er i miei emolumenti militari precedenti la r it irata fino all'a mmon tare d i 9000 franch i.

Giudi cate da voi, c ittad ino ministro, con qu a le so fferenza potremo sopporta re il ritardo dell a n ostra paga . Siete voi, sì, siete voi a cui imploro appogg io per le mie truppe e per me.

'lll' 5 ottobre l ROO 2 2 5 ottobre 1800 128
' 35
129
Domenico Aspari , Proge fl o per la colonna commem or a tiva la Battaglia di Marengo, 1800 Milano , Civica R accolta de ll e Stampe "Achìlle B e rtare lli ".
36
130
Andrea Appian i, Ritratto di Claude-Louis P étiet, Pres idente della Comm issione straordinaria di Governo della Repubblica Cisalpina, con i figli, 1800 Mila no , Vi ll a B e lg iojoso Bonaparte , Galleria d'Arte Moderna.
37
131
Andrea App iani, Ritratto di Madcune Pétiet con i figli , 1800 Milano. Villa Belgiojoso Bonaparte, Galleria d ' Arte M oderna.
38
132
Giuseppe Mazzola, Ritratto di Sigismondo Ruga , 1800- 1801 Milano, Museo del Risorgimento.
39
133
Andrea Appiani, Ritratto di Giovanni Battista Sommari va, 1805 circa Bergamo , P inacoteca de li ' Accademia Carrara .
40
134
Ano nim o, Ritratto del co nte Cesare Bargnan i , 1825 circa Adro (Brescia), Pala zzo Com unale "Bargnani Dandolo".
135
4 .1 Giu seppe Boss i , Ritratto d el co n te Gia como Lec hi , l RlO c i rca co l l ez io ne pri vata.

Giu li a Corn eo , Ritratto di genera le di d ivisione dell'esercito della R epubbli ca Francese, 1800 circ a Ce ll e, Lieselotte e Erncst Ta nsey.

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136

43

Anonimo,

l' ese rcito dell'Impero Francese, 1804-1805 co llezione privata.

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da Antonio Francesco Biondi, Ritratto di Giuseppe Antonio Majnoni in unifo rme di generale di division e de l -

B as ilio Lasinio, Pa ssagg i o del Mincio e battag lia di Pozzolo 25 di cembre 1800 , 1801 c irca Trev is o , Museo Ci v ico L uig i Bailo.

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138

45

46

Anonimo , Presa di Trento, il 17 nevoso IX (7 gennaio 1801), 1801 c irca Trento, Mu seo s torico del Trentin o.
139
Domenico Aspari, Veduta della mina c he si diede sotto il Baluardo detto Padiglia del Caste llo di Milano il giorno 15 marzo 1801' 1801 Milano , Mu seo di Milano.
47
Giovanni Pe rego, Benedetto Bordiga, Festa pe r La pace di Lun é ville e pos a de lla prima pietra del Foro B onapa rte a Mil ano (30a prile 180 1)
48
Milano Mu seo del Risorgimen to.
140
Bas ilio Lasinio, Festa per l a pa ce di Lun év ill e e posa d ella prima pietra del Foro Bonapar te (3 0 april e 180 1), 1801 Treviso, Mu seo Civico Luig i Bai lo .

R oberto F ocos i , Il t:enerale in capo Gioacchino Murar passa in rassegna le truppe della Repubbica Cisalpina davanri alla Villa Reale di Mon za il 17 settembre 180 1 , 1845 Mil ano Ci vica racco lt a delle Stampe "Ac hille B e rtare ll i".

49
141

An o nimo , Figurino della Terza Divisione della Fanteria d i Line a dell'esercito della Repubbl ica Cisalpina, 1801 circa Mil ano, Mu seo del Ri so rg im ento.

50
142 l

Anon im o, Figur in o della Fanteria Leggera dell 'ese rcito d ella Repubblica Cisalpina , 180 1 circa Milano , Museo del Ri so rgimento.

L---------------------------------51
143

52

Anonimo, Figurini del Seco ndo Reggim ento Ussari e del Primo Reggimento Ussari dell'esercito della Rep ubblica C isalpina , 180 l circa Mi l ano , Museo de l Ri s orgim en to. A

A IP«<J""' .._e,...A:. Jl &'fJd>.<<t- -<1ft!'""'

53

Anonimo, Figurini dei Caccia tori a Cavallo e dell'Artiglieria Leggera dell'esercit o della Repubbli ca Cisalpina, 180 l c irca Mi lano, Museo del Ri so rgim ento.

144

Vi prego di interc e dere con la vostra autorità a ffinchè questo nostro go ve rno ci faccia pagare co n regolarità come le altre truppe francesi .

11 7*

A l ministro Peti et

Domaso, 13 vendemmiaio anno 9°12 13 >

Cittadino ministro, gira la notizia di una pro s sima riforma della cavalleri a c is alpina Io non vi pres to fede ma in ogni caso o so appellarmi a voi per prcg arvi di permettenni di chi e d e re che non tocchi il r egg imento dei cacciatori de lla mia divisione.

Questo corpo si è sempre comportato bene e ha i s uoi servizi e il suo fa vore. E' composto dai più anziani militari della repubblica cisalpina e da tutti i più abi li in talento c in coraggio del primo reg g imento dei dragoni cisalpini che sono stati fusi nell'organizzazione della l egione italica .

Se si trattasse veramente di riformare la cavalleria parrebbe giusto che questa misura toccasse a l seco ndo reggimento di ussari cisalp ini , formato da truppe nuove e per la maggior parte da disertori stranieri per l'Italia e l a Francia.

Il generale Campagnola che avrà l'onore di portarvi la presente potrà informarvi verbalmente di tutto ciò che concerne questo corpo.

Imploro dunque l a vo s tra protezione sui miei cacciatori, certo che un uomo che ha tanta e speri e nz a militare come voi ri<.:onosccrà la ragionevolezza della mia richiesta.

118

Al comitato di governo

Stesso giorno e città l Domaso, 13 vendemmiaio anno go cm > ]

Se le voci dell'umanit à languente, se i clamori del s oldato ferito ed oppres so da malattie cagion a te dall'eccesso delle fa t iche, cui va giornalmente s o gge tto , meritano eli trovar s trada al cuore de' suoi s imili , se il versare il sangue per la patria o l'e s porsi a vcr sarlo dà un diritto alla riconoscenza ed alla c ompas sione de' suoi concittadini non troverete discaro certamente, eh 'io intere ss i la vostra sensibilità, cittadini, a favore della mia divisione c che vi metta sot t 'occ hio il quadro toccante del soldato in istato di fer ita o di malattia.

U n infe lic e soldato a ll orc hé trovasi fuori di scrv ig i perché fisicamente indi spos to, passa agli ospedali, o francesi, o civili per allende rvi la guarigione.

Ma quali soccorsi, qual so lli evo può sperarvi?

Un pugno scarso di immonda paglia per adagiarvi s i, s carse e corrotte s uss i tenze, medici e chirurg hi inabili e generalmente negligenti, freddamente indifferenti sulla vita e la morte di chi loro s ' affid a Eccovi i tri sti oggetti , che lo circon dano. Int anto quegli, cui il genere di malattia che l 'aggravava, dava spera nza di poter riprendere l'armi per la cliffesa della sua patria, resta vittima della miseria e della in g ratitudine.

Mo lti, e rep licati rapporli, e reclami mi so n g iunti a questo ri guardo . Non posso ricusarmi d ' a sco ltar li e dargli quel peso che meritano.

Cittadini, io mi credo in dovere di proporre a ll a vostra autorità il mezzo di evita re questi mali e d'accorrere al so llievo de' difensori della patria. Egli è la formazione delli ospeda li militari cisalpini assi s titi da soggetti abili ed umani e rettamente ammini s trati. L a vostra autorità sola può eseguire quest'opera degna di voi e non dubito che ve ne farete un i mpegno.

5 ot tobre L800 ol i lo 5 ottobre 1800 145

119*

Al generale in capo Brun e

Stesso giorno e città [Domaso, 13 vendemmia io anno 9° (2 15 ) ]

M io generale, i lunghi servizi politici e militari che ha reso alla patria il capitano Cavedoni, capitano dei cacciatori a cavallo e mio aiutante di campo , i sacrifici penosi che ha offerto alla causa della libertà.

Il suo coraggio, dimostrato nelle situazioni militari in cui si è trovato, e i talenti di cui non è mai stato privo, mi obbligano a domandarvi la sua promozione al grado di capo squadrone

E' stato uno dei primi patrioti italiani che ha preso le armi per sostenere i principi sacri che noi difendemmo contro le rivolte della Garfagnana ne ll 'anno 5° < 1 16 i e forse è il solo dei rappresentanti del popolo cisalpino che dopo la nostra fatale ritirata in Francia abbia cambiato la sua fascia nella sciabola per riconquistare il nostro sfortunato paese intaccato dalle orde de l nord.

La sua promozione che vi propongo è un atto di giustizia che si deve ad un uomo che sia come magistrato che in veste militare ha sempre conservato una morale incontaminata, che non ha mai amato la libertà e la patria che per se stesse.

Non dubito, mio generale, che voi siate favorevole ad accogliere la mia proposta e accordarmi di badare a lui al posto mio anche dopo l a sua promozione; la vostra giust izia me ne dà garanzia.

120*

A l generale in capo Murat

Stesso giorno e città [Domaso, 13 vendemmiaio anno 9° < 2 17 ) )

Se l a voce di un semplice cittadino può elevarsi in mezzo a lle grida e alle discordie dei gabinetti per difendere il proprio paese, sono certo io che devo parlare in difesa della sòrte degli sfottunati bresciani.

Le voc i sparse, non destituite completamente di ragione, e qualche sprazzo di luce gettato sui documenti pubblici ci hanno fatto credere che il dipartimento del Mella potrebbe essere ceduto all'imperato re co n il nuovo trattato di pace a titolo di inde nnizzo.

Genera le sarebbe giusto che questo valido dipartimento dopo aver rovesciato l'oli garchia veneziana e aver sempre dato prove fra le più e clatanti del suo attaccamento e fedeltà alla repubblica fosse venduto al suo più grande nemico che abbonisce e detesta?

Questa diceria allarmante ha già portato in Brescia terrore e avvilimento . Come?

Si dice saremo ascoltati se mpre imbrogliati?

Siamo condannati ad essere sempre le vittime del nostro patriottismo e vittime della cattiva sorte?

E le promesse solenni di Bo napmte saranno semp re inutili?

E il vanto del popolo francese che non vuole si curamente acquistare la pace con la sofferenza dei popoli fratelli e alleati sarà sempre in piedi?

Cittadino generale, siete sempre stato nostro protettore e testimone voi stesso dello spirito del popolo bresciano ed è in voi che è riposta la metà del suo affetto.

L'am minis trazione centrale del dipmtimento invia al primo console i rappresentanti della volontà pubblica per ricordargli i suoi amichevoli sen timen ti verso i bresciani. Vog liateli appoggime presso di lui Vedete riunita in essi la maestà di un popolo indignato contro i suoi oppressori, che di fen de la libertà e che saprà difenderla, se non gli resteranno altre armi che la disperazione , sarà abbastanza .

Il popolo francese ci ha insegnato a quanto può anivare la disperazione della virtù. Noi sapremo imitarlo se il crimine ci colpirà. 12 151 5 ottobre I 800 12 161 1796 - 1797 12 171 5 ottobre 1800

146

Non vogl io entrare ne l me rito politico c he sarà la conseguenza immancabile e funesta di qu esto smembramento . Non sta a me penetrare nei pensieri profondi del primo magistrato ma oserò dirvi che l 'Ita li a imparerebbe di ave re del sangue da versare, forse che qu ella sia so lo una voce falsa lo spero e lo credo pure. Ma se l a noti zia ha un minim o fondamento, interessatevi in nostro favore

Vi sa remo debitori per una sec onda volta d e ll a no s tra es iste nza politica. In ogni caso il primo console co no sce i nostri sent im ent i , c he eg li sa appre zzare e sui quali egli conta.

Aggiungerei nu ov i sacr ifici, se è necessario a tutto ciò che abbiamo già fatto e il popol o bresciano lascerà memoria ai posteri della riconoscenza per il primo console e per voi, difensori dei suoi diritti e della sua libertà minacciata.

121

Al com ita to di governo

Domaso, 14 vendemm ia io anno 9° <218J Cittadini, dal rapp orto dc' qu artier mastri della d ivis ione che ho l'onore d i coma ndare sono is truito che un decreto ci toglie l a spe r anza di esser pagati de ll a metà del mese di te rm idoro< 2 19 ) e di tutto lo scorso fru ttid o ro<220'

Questa fatale notizia divu lga tasi g ià amareggia estrema mente il so ldato e ne promuove il malcontento e i lamenti. E ' dunque p rescritto, che i no stri mali non debbano avere g iammai un termine e che la for ma debba a um entarsene ogni giorno .

Dunque le privazioni e i bisog ni, l'angustia e l a miseria devono a nostro danno succedersi etername nt e a vicenda. Situ at i in una delle posizioni più aspre di tutta la linea , fra mo ntag ne di di ff ic il e accesso, c ircondate da orr ide nev i , in mezzo ad abitanti g ià troppo impoveriti e desolati , c i manch e rà ancora l 'u ni ca ri so rsa che ci faceva s pe rare di poter provvedere ai rinascenti nostri b isog ni, il soldo, che ci è dovu to?

Come vi ve re in avanti, come provvederei li alimenti ed il vestito necessario senza mezzi ed i n lu oghi dove tutt o è portato al prezzo estremo?

Ritirerà forse l'ufficiale ed il so ld ato delle somme dalle rispetti ve famiglie?

Ma se tutti so n o stati rovinati durante l a vostra absenza dal ne mi co e dai briganti in od io de ' prin c ipj c he pro fess iamo.

Ovunque ci rivol g iaino ne l nostro priv ato no n in co ntriamo nelle no stre fo rtune c he spoglio, dilapidaz ioni e saccheggio.

Sarà forse dall 'eco nom ia fatta sui no stri stipe ndi c he troveremo ades so un mezzo di far fronte alla mise ri a c he ne c irconda?

M a, cittad in i, la mi a di visio ne è credit1·ice di som me insignì d ' arretrati , che si portano nel particolare dai sette agli un di c i , e dodic i mesi ; a me si deve a nche la so m ma di più di 9000 f ranchi d'appo n tamenti caduti prima de ll a no s tr a ritirata.

Voi vedete a qual stato siamo 1 i dotti. In veri tà non vcggo come consolare i l so ldato che perde ogn i confid e nza nel governo a cui ser ve, né co me pers uaderlo a seg uire ulteriorme nte le nostre bandiere. La diserz ion e, che aveva dilani a ti i mi e i co rpi anche prim a d'ora a cag ione della mi se ria mi s ono sempre stati esposti, a nderà a rend ersi più forte di prima e finirà pe r a nni e ntare una divisione che è pur benemerita. Purtroppo mi vedrò ben presto in istato di non aver più forze basta nti per coprire i post i che mi so no affidati l o p erò non avrò né co lpe, né rimorsi qu a nd o ho prevenuto il governo della dolorosa mia situazione. Depo ngo le mie amarezze nel vos tro seno, cittadini, e s pero, che voi vorrete occuparv i de ' mezz i di recarne sollievo

<218> 6 otto bre 1800 agosto 1800 <2M agosto-se ttembre 1800

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Possibile che la repubblica sia ridotta acl uno stato di tale ristrettezza da non poter più alimentare i suoi difensori!

Impaz iente di r icevere le vostre disposizioni su questo tanto interessante rappotto ho l 'onore di dirvi etc.

122*

Al generale in capo Brune e al l uogotenente Moncey

Domaso, 15 vendenuniaio anno 9° <22 1 )

Con la vostra lettera del 9 termidoro<222l , mio generale, mi raccomandate di fare sempre sforzi per prevenire la diserzione della mia truppa; niente mi interessa di più e mi tocca più da vicino che poter impedire un tale disordine.

Ma, mio generale, a scapito del mio impegno e della mia responsabi l ità vi devo far conoscere lo sta to di miseria in cui sempre più soffriamo e che porterà il so ldato a lasciare i s uoi. drappelli e a ritornare a casa vedendosi trattato così .

Durante diciassette mesi i soldati che compongono la divisione italica in Francia sono sp rofondati nel baratro del totale oblio. Talvolta gli è venuta pure a mancare la m iserabile norma di pace che doveva conservagli la v ita. Ma era conseguenza delle circostanze, le truppe francesi erano nella stessa condizione. De ll 'ar mata di r iserva decretata, abbiamo avuto l'onore di farne parte e di essere i primi ad aprire la strada della nostra patria. Si era promesso al soldato che era in Italia che le nostre sofferenze avrebbero avuto fine.

Noi partinuno ancora mezzi nudi e con documenti da poco firmati e verificati per un milione e duec entomi la franchi Il nemico battuto da tutte le parti è stimolo a far tornare nostra la patria e vedervi ristabilire la nostra repubblica, quella stessa che doveva sanare i nostri ma li e far cessare le nostre sofferenze

Che brividi generale! Siamo stati lasciati due mes i senza la m i nima paga; senza darci una camicia, senza scarpe e rinforzi a elemosinare aiuti ai comuni di Bergamo e Bresci a per coprire la nostra nudità.

Il soldato d isgustato lascia in lacrime i suoi drappelli che aveva così ben difeso e più di duem i la rientrano alle loro case per non morire di fame e di ste nti. La guerra pareva riaccendersi, ricevemmo l'ordine di partire per Como, ogni diserzione ebbe fine e al grido viva la repubblica il sol dato ritorna agli avamposti.

Ma via, mio genera le, i no s tri mali non sono che aumentati e ci viene dato in questo momento il co lpo fatale che rende del tutto precaria l'esistenza della divi s ione che io comando.

Il Governo mi annuncia tramite lettera del 12 vendemmiaio< 2 " 3 ) che la paga dell'anno 8° <224 ) passerà agli arretrati . La mia divisione in credito degli ultimi quindici giorni del termidoro1225) e eli tutto il fruttidoro (226J

Questo decreto aniva in un momento in cui le nostre famiglie erano segnate, in un momento in cui il soldato e l ' ufficia le sono costretti a vivere in un paese senza risorse dove la nostra esistenza ci costa più che altrove, i n un momento in cui con questo pieno di soldi un ufficiale avrebbe potuto coprirsi e mettere la sua nudità al riparo dei rigori della stag ione

Ancor più il pagatore generale dell'armata ci aveva assegnato i fondi per pagare il mese di pratile< 227 > alla prima colonna della legione italica - le altre colonne che sono appena ritornate dalla Francia hanno già ricevuto il pagamento - sulla cassa di Bergamo .

< 221 7 ottobre 1800

<ml 28 l uglio 1800

< 123 4 ottob re 1800

m'>settembre 1799-settcmbre 1800

<22S> agosto I 800

(22(o) agosto -sette mbre 1800

< 227> 2 1 magg io - 19 g iugno 1800

148

Il capo di stato maggiore Seriziat me ne ha informato con una lettera. Il quartiere militare vi si port a, con i suo i fucili assegnati dali 'ispettore, per ritirarne le somme : lo s i rinvia.

Genera le, siete vo i che comanda te l 'a l a sinistra di cui la divisione italica fa parte. E ssa guarda a voi come ad un padre c suo protettore, venite in socco rso ai soldati che sono degni di serv ire sotto i vostri o rdini , dei sol dati che s i trova no in un paese dei pill a lp es tri , c ircond ati dalla neve, se nza cappotti , se n za cope rta per dormire , se n za sca rpe, senza cam ic ie, bisognos i se m p re di viveri e ai quali viene strappata a nche l' ul t ima risor sa, la s ua paga giornaliera.

Vi ho scritto, mio genera le. una lettera così lun ga per descrivervi la no s tra situazione per scaricare una res ponsabilità , per toccare la vostra sen sibilità.

Venite in nostro aiuto. vi prego nel mom e nt o in cui pieno di stima ecc.

123

A ll 'is pettore ge nerale di g uerra Bianchi d 'Adda

Domas o , 23 vencl e mmiaio anno 9° <22 s)

Cittadino i spettore ge ne rale, se il servire lun game nte e con impegno , se l 'a ttaccamento costante a ll a cosa pubblica, se le cogn izio ni del proprio stato cd una condotta moral e enza rimproveri , costitui scono un merito a c hi se r ve la repubblica, il cittadino Castelli Dorino senza dubbio non manca di titoli per meritare i particolari riguardi dell e autorità superior i.

Senza ti·attenermi su l passato v i dirò , cittadino ispettore generale, che non ho che a lodare il suo zelo e att i vità e l 'energia co n c u i mantiene l'ordine e l a d isc iplina ne ' s uo i s ubalt erni e co n cui esercita le f un z ioni di direttore del treno de lla mia divi s ione, eli c u i vi s iete compiaciuto finanziar la. ln cui co nseg uenza crederei di m a n care alla giustizia se no n vi pregassi, cittadino ispettore ge nerale, d'averlo prese nte nella pro ss im a nomina degli uffic iali del tre no e eli acco rdarg li il s uo compete nte avanzamento. L'ob bliarlo sarebbe un torto pat ente che gli si farebbe, nè potrebbe eg li soffì·irlo che co n dispiacere.

Voi troverete questa mia domanda appoggiata al merito ed al diritto eli questo bravo ufficiale e so n certo che vorre te interes sarvi per lui.

124 *

A l ge ne ral e in capo Brune

Milano , 28 ve ncl emm ia io anno 9° <229)

Mi o ge ne rale , si so no sparse voc i allarmanti per la mia di v isio ne e che fanno dub itare d e ll a s ua sorte ai miei ufficiali mi g liori , poichè si par l a di riform a da attuare sui nostri co rpi.

Voi non ignorate, mio ge ne rale , che questi sono g l i auspici della grande nazione, con i decreti del suo primo magistrato e dei generali in ca po dell'armata di riserva e d'Italia. la legio ne italica, ha ricevuto a ll a s ua nascita e ottenuto la sua esistenza.

Per Ja s ua condott a e la s ua bravura s i è distint a in diverse operazioni , o ha av uto parte, essa h a meritato l 'attenzion e delle a utorità militari superiori.

È per questo, mi o ge nera le, che vi domand o l a vostra protezione per la mia truppa Voi stesso l 'avete tra sformata da leg io ne in divisione e solo voi c he in questa fase potete p ro teggerl a dalla crisi c h e la mmacc1a.

Accordatemi, mio ge ne rale , eli poter spedire in vostro nome le lettere di se rvizio dei miei uffi c ia li che possano constatare c he ma i i loro g radi fino a c he il governo glie l i ha forn iti del loro brevetto che li mette all'arbitrio del grido.

l S ottobre l ROO 20 o ttobre l 800 149

125*

A llo stcssomrn

Stesso giorno e città [Milano, 28 vendemmiaio anno 9° 123 1)]

Mio gen e rale, vi devo pregare di volerei riunire sotto i vostri paternali occhi per qu alche decade. Voi co noscete , m io ge neral e, da vo i stesso la miseria e la tristezza da c ui è afflitta l a mia divi sione e voi troverete i modi neJJa vostra bon tà di allevia rla.

Accordatemi que sta gr a zia dal m ome nto che io ho l'o nore ecc.

126 *

Allo stesso<212l

Stesso giorno e città l Milano, 28 vcndemmiaio anno 9o <ml ]

Mio generale, la divi sio ne cisa lp ina so tto gli ordini del ge nera le Pino è pa gata regol armente . La giust izia esige c he la mia di v is io ne lo s ia ugualmente; ess a non è meno meritevo le Vi prego dunque, mio generale. di dare gli ordini necessari affin c hè il so ldo della m e tà del termi doro<234l e de!J ' intiero fruttidoro' 135' ci sia no pagati per metterei alliv e llo dei no s tri fratelli d 'a rmata.

127 *

Al genera le in capo Brune

Milano , 28 vendemmiaio anno 9 °<B6l

I mali di og ni specie che la mia divi s io ne ha dovuto so ffrire e s u c ui la mia corrispondenz a vi ha informato giorno per g iorno avendo arrestato l a diserzione hanno prodotto una manc anza di personale ben sensibil e.

Per guar i re questa piaga , vi prego , mio generale , di vo lermi au torizzare a fonnare depositi di reclutamento sopra il Po e a chia mare i no s tri disertori e a obbligarli con l a for za a ricongiungers i ai loro d rap pelli n e l cas o in cui g l i inviti non bas tassero a farli ri e ntr are ne i ran ghi.

Allora avrò l a possibilità di riport are i m iei corp i a l compl eto e sare i in g rado di rendere dei serv iz i più considerevoli alla repubblica.

128*

Allo stesso <237 )

Milano , 29 vendemm ia io anno 9 °<238 l

La febbre mi obbliga a s tare a letto e m'impedi sce di venire da voi, mio ge nerale, a mezzogiorno per definire la so rte dei mi e i sfortunati frat elli d'armata.

V i invio qui a JJ egate l e mie lettere co n le domande c he credo dovervi porre È vostr a gi ustizia de c idere. I piani de JJa nuova organizzazione vi saranno presentati , mio ge nerale, ma sono fatti sen za c he i ge nerali che so li hanno se rvito la repubblica come militari ne s iano stati informati . In più ci s i accusa di ave r prom osso di grado indiv idui , ch e non so no m ai stati ne ll 'esercito, a nostro piac imento .

lliCl> Guillaum c Marie Annc Brun e

m•• 20 ottobre l 800

rmJG ui ll aum e Marie Anne Brune

rm l 20 ottobre l 800

<2J.4> 4-18 ago sto l 800

tm> l 9 agosto-17 se ncmbre 1800

' 2 3() 1 20 ottobre 1800

rm , Guillaum e Mar ie A nne Brun e 123R1 2 l ottobre 1800

150

Quanto a me vi domando una commissione d 'es ame perch è s iano smentiti c s mascherati coloro che lavorano a mettere in discu ss ione l ' onore dei ge ne rali che si trovano agli avampo s ti .

I miei di sertori nuo vamente ingagg iati non s ono tedeschi: so no i t aliani che servono da molti ssimi anni , coloro c he sono distinti nella discesa de ll 'armata di ri se rv a, coloro che ha nno dato una reputazione agli ita l ia ni. Non ho ricevuto una s ola unifo rme per avere de ll e reclute . Rifl ettete s ulla nostra so rte c in verità padre della truppa decidete di noi.

129*

Al luogot e ne nte generale

Moncey

Milano , 30 vendemmiaio anno 9o a39)

Mio ge ne rale, lo zelo che ho sempre messo per il benessere della divisione che ho l 'o nore di comandare non è mai venuto meno. È arrivato forse a rendersi inopportuno a l mio governo e a ll o s tess o general e in capo. Sono consc io delle verità ripo rt ate nell a vo s tra lettera del 26 co rrente(24()) e la m ia attività, il mio interesse per il bene della mia truppa e per l ' inti e ro co mpletamen to dei miei corpi raddoppieranno se è possibile. Non ri s parmierò ni e nte a questo rigu a rd o per ciò che dipende da me. L 'esercizio di que s ti sacri do v eri per me è di venuto un ve ro bisogno.

Ma, mio ge nerale , quando avrò usato tutte le mie risorse, quando avrò fatto tutti gli sforzi, quand o i miei tentativi e le mie istanze a ll e auto rità superiori avra nno dato prova del sentimento di cui sono animato, il mio onore non potrà essere attaccato, se manch eranno queste condizioni, non sort irà l'effetto che de sidero.

Che il gove rno cisalpino c he i miei superiori mi ascoltino e io vi rispond o che la mia divi s ione si rimetterrà in un battibaleno e così proverà al ne mico che noi sapp iamo ancor a a ll o ntanare i lan cc ri.

130

Al gen e rale di divisione Pino

Milan o, l brumaio anno 9oc 24 1 > Credo dovere di buon came rata , mio caro ge nerale , d'a vvertirv i , che una voce di riform a, da farsi s ulle mie no n meno che su ll e vos tre trupp e s'e ra sp arsa non se nza fo ndam en to e c he i corpi sotto i nos tri ordini sono stati e forse sono anco ra esposti a nuove crisi.

Io passa to perciò a Mil a no ed adoperandomi per la ca usa comune spero d ' av e r in parte portato rimedio ai mali , c he ci minacciav ano e d'avern e a lmeno in parte p rocurata l a dila zione. n nom e militare sembra divenuto odioso a molti di quegli imbelli , che avve zz i a perdere il tempo nel silenzio de' ga binetti , s i dann o ad inte nd e re di poter difend ere la patria colla punta di una pe nna e s i prendono il piacere d ' inquietare i v eri di Ici sos teni tori con inutili progetti , m a che essi credono ta nto migliori, quanto più lasciano s perare di riprodurre delle innov az ion i.

V'a ccludo copi a eli una lettera da me scritta s u questo parti co lare al general e in capo. Rilev e rete da questa che ho parlato in comune e che mi sta nno a cuore g l ' inte ressi della truppa in generale. È però necessario più che mai, mio caro camerata, di tcn e rci s trettamente uniti , in momenti ove s i muove un a sorda gueiTa a noi. L ' int e resse de ' nostri frate lli d ' armi lo esige, lo co ns iglia l a no s tra amici z ia. Calco late in ogni caso sull'attaccamento che vi profess o, mentre pieno di stima ed amicizia vi ripeto e tc.

m9 ; 22
l 800 1240 ; 18
l 800 (241 ; 23
800 151
131 Al comitato di governo
ottobre
ottobre
ottobre l

'

Milano , 3 brum a io anno 9° \2421

Cittadini , dovrò io tace r vi il ve ro stato della mia divisione per non rendermi importuno?

D ovrei io dis sim ularven e i mali che la minacciano, per esse rne poi un g iorn o davanti a vo i responsa bile io s tesso?

Voi non lo volete , io non lo devo. La truppa non può ulteriormente esistere senza il soldo, che la legge le accorda e ch'essa non cessa di merit are fra le fatic he e i pericoli. Essa già mormora c si manifestano ne' corpi de' sintomi

L a diserzione, questa ma latt ia di s truttrice de' co rpi militar i continua c si rende sem pre più con s iderevole, ne vale accortezza e diligenza per alTe sta rn e gli effetti.

Com e persuadere ai soldati di soffrire e servire se nza paga ed in mezzo alle p rivazioni d'og ni genere, se le a l tre trup pe hanno ricev uta ieri l ' ultima decade di vende mmi a le, ed hann o la lor o co ntabili tà in g iorno , mentre noi sos piriamo ancora gl i stipendi della metà di termidoro e di tutto fruttidoro e tutto vendemmiale?

L ' in eg uaglian za e l ' in giu s tizia è troppo pat e n te cittadini , io s oll ec ito presso voi una d e te rminazi o ne di giusti z ia favorevole ed atta a recare un so lli evo ag li infe li ci so ld ati, che servono l 'istessa patria , c he è so tto la vos tra amminis traz ione.

Voi s iete giusti , cd umani. Voi la da re te qu esta sos pirata determinazione, se n za la quale io d ovrei ri s pond e re invano di qualunqu e s ini st ro acc ident e.

132*

Al lu ogo tenente ge neral e Moncey

Milan o, 5 b ru maio anno 9o twJ

Ho ric ev uto in ques to momento cop ia della vost ro ordin e pe r la ri unione di un nuo vo battaglione al ge neral e Tculiè.

Permctteterrù, mio gene rale, c h e v i faccia osserv are l 'impossib ili tà di mettere in ano questa nuova misura s ia per la mancan za di uomini c h e per la totale di so rganiz zaz ione nell a quale la m ia divisione è piombata dopo il co lpo g ià fatale ch e g li è stato inferto d a ll a forma zio ne del p1i mo batta g lione d i campagna

L'inte nzione ciel gen era le in ca po è che la divisione italica s i a 1iunita e si riorgan i zz i. A tale proposito egli vi ha g i à scritto ieri per la no stra riuni one. H a dato ordini più precisi perchè i comuni ci con eg nino i disettori. In f ine ho dispos to le cose in modo c he pre s to possiamo poJTe riparo alla no stra miseria e essere in grado di presta re se rvi z io.

S e avete deciso generale. la n ostra dispersio ne, voi avete deci so nello stesso mome n to l a tota le di sso luzione dell a divisio ne italica , che sic uramente è co n trari a alle intenzioni d e l ge nerale in capo, che vuole l a s ua riuni o ne e ch e essa sia comandata d a i s uoi ge ne rali . lo debbo qu es t e osserv az ioni al mio dovere, a l mio onore.

Attendo la vostra decisio ne

133* Allo stcss o<244 >

Com o, 2 5 vendem miaio an no (s ic) fn risposta alla vostra lettera, mio generale, con que lle degli abi tanti de l comun e di Novale sa al generale in capo io non posso darvi altr i dettagli sui mu li che realmente hanno che io stesso due mesi fa g li ho dato.

25 ottobre 1800

olHt 27 ott obre 1800

2 ••• Bon Ad ri en Janno t de Monccy 12 • 1 ' 17 ottobre 1800

152

Ero capo di stato maggiore della divisione Muller all ' armata delle Alpi. Feci una requisizione di bestie da trasporto dopo gli ordini del generale di divisione per il servizio della divisione il comune eli S uze li restituì a l fattore dell'annata , la divisione passò da Suze a Coni .

Molti di questi mezzi d i trasporto ci seguirono. Dopo un soggiorno di quasi un mese nei dintorni di Coni e a seguito degli affari che ebbero luogo , il generale in capo Championnet mi inviò con mis s ione straordinaria a Genova e da là a Parigi presso il pr im o console Bonaparte.

Là sono stato nominato comandante e organizzatore della legione italica e poi ne sono ritornato all'armata .

Tanti muli , tanti cava lli del parco della divisione sono serviti al trasporto dei miei equipaggi a li ' armata e alla mia partenza il mio aiuto di campo li trasportò a Nizza attraverso il Colle di Tenda per la req u is iz ione del carro

Ecco , mio ge nera le, t utto ciò che posso dirvi al riguardo. Non ho armato nessuno in particolare, perché il Comune di Suze ci fornì i muli e i cavalli che passarono a Paré.

La requisizione venne fatta dopo gli o rdini del generale eli divisione , io sono partito dalla divisione come capo di stato maggiore e non ho fatto che eseg uire gli ord ini.

Il generale Flavigny, che era mio sotto capo e che prese servizio alla mia partenza, potrebbe forse darvi dettagli nel farvi conoscere almeno c iò che è diventato il parco dell'artiglieria di questa div isione 134

Al comitato di governo

Mi lano, 6 brumaio anno 9° (2461

Ci tt adini, tacere al governo i meriti di un bravo e vecchio ufficiale , pieno eli cognizioni ben utili allorchè si tratta d'organizzare nu ov i corpi per servizio dello stato, sarebbe un delitto

Non incorrerò io in questa colpa se mi faccio un dovere di presentar v i il capo battaglione Vandoni , intanto, che corre voce, che siasi per formare un corpo eli gendarmeria nazionale.

Il diritto che e per anzianità , e per servigi egli si è acqu isito acl una promozione difficilmente forse potrebbe aver esecuzio ne negli altri corpi militari al servizio de ll a rep ubbli ca ; ma sarà sempre una giustizia che onorerà il governo presso le tr upp e, se quest'ufficiale sarà trasportato al nuovo corpo col competente ava n zamento di grado.

Ve lo propongo, no n· ve l o raccomando, ogn i mio u fficio, che inte rp onessi per lui sarebbe un torto a voi cittadini , la cui g iu st izia è co nosciuta e detrarrebbe a l merito del raccomandato.

135

Al medesi m d 247J

Milano, 7 brumaio anno 9°(2•s>

Al ge ne ral e eli divisione Pino è stato fatto l 'asseg no eli una somma eli lire 6000 da l governo per in de nnizzarlo delle s ue perd ite e s pese etc.

Le mie perdite e spese sono abbastanza note a tutta l 'armata tanto in effetti, che in cavalli, perché possa co n tutta giustizia esporvele.

Non dubito pertanto, cittadini, che la vos tra impar z ialità no n sia per accordarmi l'istessa indenn izzazione, che avete accordata al generale di divisione Pino che serve alla stessa p atria.

136*

' 2 " 61 28 ottobre 1800 ( 2'7 ) A l comi tato eli governo (1-os) 29 ottobre 1800

153

Stesso giorno c c ittà [Milano, 7 brumaio anno

H o dato ordini più precis i per l 'esecuzione delle disposizioni contenute ne lla vostra lettera del 5 brumaio<250> e c h e ricevo in questo momento 7 brumaio< 2m ore 10 del mattino.

Tutta l a fanter ia italica sarà riunita il 9<252 >all'alba a Missag li a per passare la vostra rivista e io stesso sarò lì ad aspettarvi.

Le mie richi este a l ge nerale in capo s ono state eli riunire la mia fanteria a Milano , un ' auto riz zazione a prendere anch e co n la for z a i miei di s ertori che res tano tranquillam e nt e nei loro com uni , di stabilire de i reclutamenti e di avere la pa ga che vie ne d ata a ll e a l tre truppe.

H a voluto che foss imo ri u niti a Como, anche dopo le mie rifl essioni che so no le stesse c he avete fat to nella vostra lettera.

Quanto ali 'espress io ne che può co nte nere un a lettera ess e non posso no essere che il segu ito di vedermi abbandonato in ogni modo e pe r il s oldo e per l' a bbigliamento e di non avere mai av uto un mom ento di riposo per riuni re e rimette re l a mia truppa in co ndizione di rendere se rvizi maggiori, ma al contrario devo vedere d is pe rsa e di strutta sotto i mi ei occ h i.

I miei sentimen ti so no gli stessi a Lecco, a Mil a no e i n tutti gli a ltri posti, non ho mai solleci tato c he il bene della mia truppa e ciò che era gi usto .

D el resto conoscete, mio gen e rale, il mio zelo infatica bile e i sentimenti di stima c h e ho per voi particolannente di chi ha sempre dom a ndato aiuto e socco r so che ho creduto indispensa bil e.

137

Ali' is petto re ge nerale di guena Polfra n cesc hi

Milano, 8 bruma io anno 9° (253 >

Sono già dieci g iorni, cittadino ispe ttore general e, c h'io frequento le s oglie del governo e delle aut ori tà su periori e c h ' io reclamo e s tip e ndi e sussidi necessa ri per la divisione che ho l 'ono re di comandare e c he langue nella miseria.

11 mio dovere , l'a tt accamento c he p ro fesso ai militari be nem e r iti , mi ha forse re so importuno . Ho otten uto promesse ai miei recl ami, ma le promesse so no a ncora senza effe tto e sarà un ben debol e rimedio ai nostri mali

II so ldato ved e ndosi più d'un a volta illuso si sco ragg ia e perd e tutta la confiden za Quindi la d efezio ne invece eli cessa re s'a umenta e s i disperdono i quaranta e cinquanta individui al giorno . Ormai de ll a divis ione i ta li ca non r es ta che il nome ap poggia to a l solo corpo degli u fficiali che l 'o nore solo, non l' interesse, può rite nere so tto le bandiere.

C ittadino ispettore generale , io vi richiamo l' idea de' nostri bi sogn i e de' nostri mali e per sollecitarne da voi il migliore e più sollecito rip aro e pennettetemi al coperto di quella respon sabi lità che pesa s u me e su gli altri ge ne rali che servono con onore la stess a patria.

Se volete richi amare s ott ' occhi o la mia corrispondenza, v oi stesso mi sare te testimonio, che ho fatto da l canto mio quello che dovevo , c he non ho lasciato ignorare a l governo il vero stato de ll a truppa , che ne h o rapprese ntat i i bi sogni , c he ne ho sostenu ti i diritti

'138

' 2491 29 ottobre 1800 ' 2so1 27 ottobre 1800 ' 25 11 29 ottobre 1800 (2521 3 1 ottobre 1800 (lS)I 30 ottobre 1800

154

Milano, lO brumaio ann o 9°<2551

Se a me come comandante della divisione italica, incombe la responsabilità della sua esistenza, a me incombe altresì il dovere, cittadino ispetto re generale, di porre sotto gli occhi vostri le cause che passo passo la tra sc inano alla sua rovina e dissoluzione, onde g arantire il mio onore ed il mio zelo in faccia alla nazione cui servo.

Io vi parlerò adunque il linguaggio della verità e dell'interesse, che m ' ispirano i mali della mia truppa, che non si può ormai più riguardare senza il sentimento di compassione .

Partita dalla Francia col nome di legione dopo aver divisa la gloria della riconquista della Lombardia coll ' armata di riserva, il genera le in capo Brune , con suo decreto del 9 fruttidoro anno 8° <256> le fece prendere quello di divisione e venne in conseguenza a formare sette battaglioni invece di se i.

La forma però di que sto aumento non e ra infin e che di tre compagnie stan te che i battaglioni della legione erano composti di dieci compagnie mentre qu e lli della divisione non lo sono che di nove. Appena le min accie di g uerra si fecero sentire di nuovo, io fui mandato con questa divisione ad occupare l ' alta e bassa Valtell ina.

La miseria e la disper az ione pro dotte dal totale abbandono in cui s i vedeva sepolta la truppa fedele sin allora agli stendardi della patria guidarono il soldato alla diserzione.

Il mio cuore comprom esso dall'impossibilità di guardare de' posti sì delicati m 'o bbligò a domandare cl ' essere concentrato.

Fu allora , che il luogotenente generale Moncey m 'ordinò eli estrarre clall'infanteria un battaglione di campagna , che s i trova tutt 'o ra in Valtellina, e che ha tutto l'a spe tto di un corpo franco

Inclarno ho reclamato più volte a questo oggetto presso il luogotenente genera le, presentandogli le funeste conseguenze che sarebbero derivate da questo fata le smembramento.

Conseguenze, che si verificano purtroppo tutto giorno come appare dalle lettere , che vi accompagno de ' capi di brigata e de ' generali rispettivi.

Ora il luogotenente generale Moncey pretenderebbe la formazione di un secondo battaglione di campagna e di un corpo formato da tutti i gra na t ier i e cacciatori in Bergamo.

Come potrei io acconsentire , cittadino ispettore genera le, a queste misure veramente distruttrici della divisione?

Come potrò io soffrire indolentemente, che si attenti all'organizzazione della truppa, organizzazione voluta dal generale in capo e dal governo , e senza di cui resterebbero appena i primi elementi della divisione?

Ah no io non Io potrei senza cooperare alla rovina di tanti bravi ufficiali e di tanti benemer iti soldati; io non lo potrei finalmente se nz a mentire a me stesso e senza tradire il mio dovere.

Io ripo s o sul vostro zelo, sul vostro attaccamento al soldato e sui vostri lumi che ci fanno a ragione sperare un pronto miglioramento della nostra sorte troppo cr udele ed insoffribile.

139*

Al luogotenente general e Moncey

Milano, 11 brumaio ann o 9° (257>

Ho ricevuto ieri sera il vostro ordine, cittadino generale, per i granatieri e i carabinieri.

Voi sapete, mio generale , che ho un congedo di due decadi e che è il generale Teu]ié che comanda in mia assenza la divisione, è a lui quindi che io passo il vostro ordine.

<25 ' 1 Pietro Polfranceschi

1255 1 l novembre 1800

<2561 27 agosto l 800 <25 ' 1 2 novembre 1800

Al
medesimo < 2 ' 4 >
155

Permette te generale , c he vi facci a osservare c he per mc è m o llo do lor oso assistere a l disfarsi de ll a mi a di v is io ne, l 'é lite d e ll e mie trupp e può e ssere co mandata da a ltri ge neral i c he son o ne ll a d ivis i one Vi in fo r mo a nc he del fatto c he il ge nera le in capo ha deciso che tu tti i granatieri ri e ntreranno nei loro ba t ta gli o ni e c he no n sa ra nn o riun it i c he per co rp i particol ar i.

La mi a divi s ione passe rà a Milan o e s arà in p oc hi g iorni ril evata dai pol acc hi. Se pot ete pe rtanto rit ira re il vo s tro o rdine , vo i o bblighere te, ge ne ra le, cl eg l i sfortun a ti se nza sca rp e senza ca mi c ie e se n za so ldi a l asc ia re i loro co rpi p ro pri o ne l momen to in c u i la loro m ise ria sta per f inire

Se in caso co n t ra ri o, mio gen e ra le, ave te deciso di sc i og li e re la d i visione ital i ca, v i prego d i volcrme ne infonna re, perc hé io possa con i miei uffi c ia li ge nerali p re nd e re le mi sure del c aso . 140

A l co m itato d i gove rn o

Milano , 18 brumaio a nno 9° (15N' Ogni g i o rno che na sce, c ittadini , è fo riero pe r m e di nuo ve a m a rez z e o ri g in a te d a ll o s ta to di mi se ri a asso luta in c ui trav as i la d iv is i o ne della qu a le mi è affi d ato il co ma nd o

E qual e ma i s arà il mo m e nto in c u i s i a lecito spera re un so lli evo a que ' m ise r a bili , c he ha i ri schi d elle loro vite h a n c oncorso a ristabilire qu e sta repubbli c a?

La divi s ione Pino, g li au s iglia1j pol acc hi, tutt a l 'a rmata fr a ncese è in pun to c giovat a d 'a bbigliam e nto e eli so ld o.

La so la d ivis ion e italica dov r à d unqu e rim a ne r i no n pa gata ed ig nud a?

E per qu a l demerito ?

Voi vi oc c upate di sollcvarla, voi promettete , c he otterrà i s uoi stipendj, voi formate d ec reti a qu e st o ri g uardo , lo so . Ma qu a nd o tutte qu este prom esse, qu es ti d ec re ti , que s te ott i me vo s tre in te nz io ni no n so no p e r ave re un p ro n to effe tt o, perme tt e te mi d i d irlo, né il vero v'offe ndà, ad a ltro non se r vo no c he a co lti vare l a di ffid e nza ne l se mpre d e lu so s oldato e acl aggra va re co' dubbj l a s omma d e' d i lui mali.

Non cre d e rete fors e, c he la mi seria militare s ia g iunta a tanto da obbli ga re il povero ufficiale a priva rsi perfin o delle propri e decorazi o ni e della pr op ri a bian c he ri a pe r non esse re obbli ga to a lasciare d i sé inde gn a me m o r ia ne' paes i o ve h a dov uto s taz io nare

Eppu re n ie nte è pi ù ve ro, nien te è me no esagerato .

Ditemi se v i piace, citt adini, com e o pinate, che pos sa più oltre differirsi un sollievo a ge nti benem e rite, c he la mala gc volezza de ll e c ircostanz e e le privazioni d ' ogni gen e re spingono a g ran passi all a disperazion e Dovr ass i fo rs e a s pe tt a re ch e le voc i ci e li 'um a ni tà e della g iu t i z i a s i f acc i a no int en de re a l g o verno, fin o a che le ba ndie re ita li c he sia n o dese tte dag li uffic iali c o me lo sono sta te da i volo nta ri?

La repubbli ca potre bb e ess a e s se re in ta l errore d a immagin a re un vant agg io nella p e rdita de ' mi g li ori s uoi figlj , d e' suoi diffe ns ori?

Potrebb e l ' in g ratitudin e c ondur s i a ta le in se no d ' uomini l ibe ri ?

Ci tta dini , occ up a tevi . m a c on e f fetto, de' m ezzi d i so dd isfare a l de bi to sac ro, ch e l a nazion e h a co nt ra tto c on c hi l ' ha eli nu ovo liberata e d i fes a.

Io ve lo domando in no me della g iu s tizia, dell'umanità c d e lla quiete co mune, che po trebbe e sse re c ompromessa dalla di s pe razione milit a re senza c he a lcuno pot re bbe es s ern e re sponsabil e .

14 1*

Al gen e r a le in capo Brune

Milano , 22 brum a io a nno 9°1159!

9
ROO <Ho) 13
mbre
156
novembre l
nove
1800

Mi sono presentato più volte, mio generale , per avere l 'o nore di par l an1 i , ma la vos t ra salute compromessa mi ha semp re imp ed ito di avvicinarvi.

Il bene e l'onore della divisione che il comando mi ha affidato mi obbliga imperiosamente a informarvi di nuovo della sua spaventosa situazione.

l vostri ordini eli farci radunare a Como sono stati non solo vani, ma s i sono sme mbrati i granatie ri e i carabinieri che formano l 'é lite della divisione.

Vedete di consegue n za . mio generale, la mia forza più che mai dispersa e indebolita.

l vostri ordini di farci pagare sono stati ugualmente inutili.

Il so ldato gettato nell'oblio c nella miseria non vede altra risorsa c he la disperazione . L'ufficiale al quale s i devono dicci- undi ci mesi di arretrato, s i vede mancare ancora i tre mesi co rrenti, sona vendere le loro decora:lioni militari e la loro camicia per poter provvedere alla loro sussistenza giorna liera , reclamano invano i soccorsi che sono loro dovuti

Mio generale, potrei chiedere quale è il crim ine di cui si è macchiata la divisione italica per meritare questo totale abba ndono ?

Potrei domand arvi che sia giusta mente posto fi ne ai suoi mali?

Potrei chiedervi un ordine p iù efficace perché la mia divisione sia pagata e riunita?

Sì, conosco fin troppo il vostro cuore paterno per dubitare che vorrete gettare uno sguardo alla nostra situazione e allevi a re la so r te di ta nti miserabili che hanno dato prove mo lto ec latanti de l loro co raggio e de ll a loro forza.

Sono sicuro che la vostra risposta sarà la fine delle nostre sofferenze.

142*

A l ge nera le in ca po Brune

Milano, 3 ftimario anno 9°11001

Sono molto dolente, mio gene rale, di farvi rapporto di un avvenimento molto sgradevole per me, ma che tuttavia n on h a avuto nessun tris te seguito.

E' la prima vo lta, da che h o l'onore di comandare delle truppe, che hanno potuto mettermi in difficoltà facendom i conosce re la voce della insubordinazione. Il sotto i spcttore passava in rivista i resti dei battaglioni itali ci, quinta rivista che si passava per il soldo senza nessun esito. Fini t a questa rivista la truppa rifi uta di ri entrate nel castello. Voci quasi unanimi parto n o da ogni ran go, si doma ndano paga, camicie e scarpe.

Subito informat o monto a cavallo e mi porto al castello. Il generale Teulié era già là ed è dopo molta fatica che s i è riusciti a riportare la truppa, nel momento stesso in cui il generale comandante della Lombardia e i l comandante de ll a piazza ci andav ano anche loro.

Posso tuttavia ass icurare, m io ge nerale , c h e senza l ' in s ubordin azione non un solo uomo h a lasciato i ranghi, né c'è stato alcu n strascico

Ora è tutto tranquillo c il governo mi scrive di aver preso tutte le mis u re per far cessare la miseria del so ldato.

Ho rit e nuto m io dovere info rmarven e i mmed iatam ente

143

A l ministro della

Milano, 4 f rim aio anno 9 °( 262) 1 "'" 4 dicembre 1800 < 161 1 Pietro Po l franc eschi 25 novembr e 1800

157

Non saprei abbastanza testimoniarvi il mio gradimento per le misure che avete prese onde migliorare la condizione mi serabile de' miei fratelli d'armi. Esse sono una prova evidente c he le truppe non s i so no ingannate, quando v'hanno creduto il loro mig liore appoggio ed han no riposto in voi ogn i loro speranza.

Continuate vi pre g o a dimo s trare loro il vostro attaccamento e spero c he al campo della g loria sapranno convincervi di non esserne indegne.

Sono affl i tto, sono amaramente pen etrato dall'accidente d i ie ri. Oso però conso larmi s ull'idea , che la solo disperazione e la sola miseria hanno potuto far scordare per un is tante il loro dovere ai miei bravi e che rientrati in se stessi , hanno sentito l ' onore della mancanza a cui e rano incitati da non pochi cattivi cittadini.

Se io , se Teuli é, se molti ufficia li ci sia mo esposti ed abbiamo m esso og ni mezzo in opera per ricondurre l'ordine, ove pareva vol e sse insinuarsi l'in s ubordinazione , noi non abbiamo , che ascoltate le voci di quel s acro dovere, che è ammesso ai rispettivi nostri gradi e secondare quelle norme che i nostri principj ci prescivo n o per la sa l vezza e tranquillità comune

Vi accludo copia del rapp or to fatto a l ge nerale in capo, che può servire anche per quello , che avrei dov uto a voi. Non ometterò indagini per iscoprire se la seduzione e la malignità abbiano avuto patte in un affare tanto disgustoso per farve ne conosce re gli autori ove esistano, ma p ermettetemi di dirvi francame n te che non so immaginarlo perch é la cosa era troppo gene rale.

Perm ettetemi di pregarvi di nuovo , cittadino ministro , di donare le vostre premure a l be ne de ' corpi che ho l ' onore di comandare e d'assicurarvi che l ' errore piuttosto che il delitto le ha mosse a potere un istante dispiacervi.

144

Al ministro della guerra<263

Mil ano, 6 frimaio an no

>

I n risposta alla vostra di jeri relativa a lla mia domanda fatta al governo per ottenere le lire 6000 di g ratificazio ne ad indennizzazione di perdi te e spese, devo avvertirvi che i.l mini stro della gue iTa francese all'organizzazione de ll a legione itali ca mise bensì a dispo s izione del commissario organizzatore una somma a tale oggetto, ma non alla mia.

Rim ane quindi insussis tente l 'ossrevazione del ge neral e Pino, risultando dalla sua ricevuta med esima che l ' in d ica ta so mma gli fu accordata per ind e nnizzazi one, e spese, etc., che a me certame nte non fu mai accordata è dunque di tutta giu s tizia, cittadino mini s tro, che voi app oggiate la m ia domanda , mentre sicuramente le mie perdite, e le mie spese non sono minori di quelle del paludato gene ral e , e delle qu ali ho d iritto d i essere indenni zza to al pari di lui Riflettete che a l gene ral e Pino fu pagata anche due anni s ono la gratificazione di campagna che io mai ricevetti.

145 *

Al generale dì divisione Oudinot capo di stato maggiore generale

Mil ano, 8 frimaio a nno 9 °<265> È con i sentimenti più s i nceri di riconoscenza, mio caro generale , che v i rin graz io della parte che avete fatto nell'avventura sgradevole che mi è capitata, caus ata dalla dis perazione a lla quale sono stati ridotti i resti dei battaglioni i tal ici

<261 1 Pietro P o lfranceschi 126 1 27 nov embre I 800 126s1 27 agos to I 80 I 158

La giusti z i a d e l generale in capo che non co nd anne rà sic uramente che dopo aver approfondito la conoscenza dell 'accaduto , non potrà sicuramente che compatire la mia posizione, posizione di cui l'avevo in for mato e che gli avevo fatto conoscere tramite le mie lettere e le mie rim ost ranze.

Infine, mio generale, voi s iete gi us to, nutrite amicizia per me e non permetterete sicu ramente che una qualche ma ldicenza e la calunnia mi facc ia torto e che si voglia es porre a un disonore un corpo che per la s ua sfortunata posizione non potrebbe c he offuscare il merito che ha acqu isito nel corso di numerose campag ne.

Che il generale in capo ordini c he il governo ci faccia restituire dai comuni i nostri di sertori, che ci ve nga dato ciò che è dovuto ed è allora che vi domando di fare muovere ques ti corp i al loro posto, a ll 'avanguardia. Una nuova orga nizzazione dell'armata cisalpina è stata presentata dal mi nistro al gov erno che l 'ha passata alla consulta c ne l più breve tempo poss ib i le ne u scirà la leg ge e l ' app l icazione.

Ecco , generale , ciò che ci metterà in condizione di combattere di nu ovo con onore nei ranghi dell'armata fra nc ese .

Pr otegge te, genera le, con il vostro app ogg i o que sta ope razione che ras s icurerà le so rti e l o s tato dei m il itar i i ta li ani.

146*

Al ge nerale in ca po Brun e

Stess o giorno e città [Milano , 8 frimaio anno 9° (266)]

Mi o generale , la v o stra lette ra del 5 corrente(267> mi ha gettato nell'afflizione , perché essa mi fa capire fino a che pun to il malcontento della truppa ai miei o rdini ha potuto dispiacervi per l o sca ndalo so avv e nime n to del 3 <268 ) Potete esse re sicuro c he io ne ho provato i l più vivo dolore Sfortunatamete avevo previ s to tu tt o c iò che è cap itato , ma non avevo alcun mezzo per imped irl o. Un prese ntimento spaventoso sollecitava le mie cure presso il governo per ottenere ai soldat i qualche socco rso.

Ho scritto, ho pregato, ma i soccors i che forse si pen sa va di dare a ll a truppa non so no gi unti in tempo. H o dato gli ordini urgentissimi e io stesso mi se rvirò dei mezzi segreti per arriv are a conoscere gli autor i e gli is ti gatori de ll'insurrezione e per farli puni re .

I l cons iglio di g uena ordin a to da voi a questo propo s i to è stato no minato e non dubito che esso non persegua i colpevoli seco ndo il ri go re della legge. Ma tuttavia s iate sicuro, mio genera le , che un momento di smar riment o ha dato luogo al più m arcato pentimento nei miei solda ti. H o fatto conoscere loro l 'art icolo della vostra lettera ch e ho messo a li ' ordine de l gio rno, q u ale inpressione f unesta il loro s baglio ha lascia to nel vostro sp irito.

Essi ne sono penetrati e faranno tutto il poss ibile per ri guadagnare la stima, l 'amore e la confidenza del loro padre e protettore, è così che ve nite chiamato La vare co n il loro sangue combattendo sotto i vostri occhi agli avanpo s ti la macchia che si è fatta s ul loro o nore. Ecco il vanto universale della fanteria italica.

A questo effetto , m io genera le, vi prego d i passare da l la vos tr a a u tor ità sup eriore il go verno c isal pino a ricordare i dise11or i e a pre ndere le misure necessari e per compl e tare i nostri co rpi c he non potrebbero al momento offrire al nemico che sc hele tri di sorganizzati e di metterli poi in stato di prov are al nemi co che mal grado la sua salvezz a esse ap partengono anc ora alla divisione itali ca

147*

Al cittadino Agnel aiu tante co ma ndante

Milano, 8 frimaio anno 9 °<269J

1266' 27 agosto 180 l 067' 23 agosto 180 l ' 26s' 2 l agosto 180 l < 269 ' 29 novembre 1800

159

All'arrivo de l l uogo tenente S ullam al mio stato magg i ore so no sta to inform ato, mio caro camerata. dell'interesse che voi avete ben voluto prendere a mio riguardo nell 'affare del 312701 corrente, c he sfortunatam ente ha potu to tratten e re per un momento le mie trup pe fuo ri da ll a li nea de l loro dov ere

Mo l to se nsibi le a l la bont à che avete dimo strato ne i mie i co nfronti in quest a c ir cos tan za non desid ero che di avere occasioni non meno delicate per provarvi quanto sono riconoscente. Assicurate il generale in capo che i so ldati , uffi cia li e generali della di vision e italica non stran ier i ai se ntim e nti di gloria c onore b ruciano dalla vo g li a di misurarsi con il nemico, ma assicuratelo ne l medesimo tempo c he abb iam o b is ogno di essere me ss i in condizione di marciare e d i combattere. Spero c he il gove rno mantenà la paro la e che in breve sa remo in grado di mostrare ai nostri nemici che le trupp e italiche non manca no nè di d isciplina nè di coraggio.

Continuatemi l a vos tra am ic izia e co ntate sempre in ogni occasione su lla mia.

148 *

Al c ittad ino Verner segretario pa rti co la re del ge neral e in cap o Brun e

Stesso giorno e città [M il a no , 8 frimaio anno 9o mn ]

Conosce vo tutt e le vost re attenz ioni p resso il ge ne ral e in capo in favo re dell a d iv isi one i talic a in conseg uen za de ll 'affare de l 3(272 > co rrente c he poteva sos tenere in ce rto modo la rinomanza delle truppe c he ho l'on ore di comandare, i facc io con quanta bont à, voi siete interessato per ques ti sfo t1unati a i quali la disperazione ha potuto fare dimenticare per un mome nt o il loro dovere, e io non posso riversare la mia rico n os ce nza verso di voi

Dite a l ge neral e in capo , mio ca ro amico, che non es iteremo a most ra rci al campo dell a g loria , e so llec itatelo a questo riguardo di scr ivere al governo di tenere la mano forte a ri cordo dei no stri dise t1ori , senza la quale mi sa rebbe imp ossi b ile fa r fronte a questo ne mico che c i co no sce g i à da div e rso tempo.

So ll cc itatelo in f in e a scrivere al governo che mantenga l a parola su tutte ' le pro m esse alfin e che poss iamo ricongiu ngere l 'armat a di c ui abbiamo l 'ambizi one di far parte.

Mi augu ro di aver occasione d i esprimervi quanto vi st imo e per assicurarv i con i fatti della mia amicizia e l a mia gratitudine

149

Al ministro dell a g uen alm>

M il ano , 9 frim a io an no

L 'in te nzione del ge nerale in capo, cittad in o mini stro, che la divisione che ho l ' onore di coma ndare e sìngolargc nte l'infa nteria italica stazionata in Mil a no sia te nuta in istato di poter ma rciare e d i prese ntarsi all'inimico.

Questa inte nzione del generale in capo deve aver necessa ri ame n te esecuzion e; ma come presenta rsi in campa g na se prima i cmvi no n sono co mpl etati?

Com e so s tenere i l nome i tal ico, l'on o re militare co nqui s tato ne ll a discesa dell'A lp i , co me non re ndersi spregievoli agli stessi nemic i se la forza dell e truppe s i riduce quasi a l so l o nome ?

Cittadino mini st ro, io non posso che rivolgermi a voi e prcgarvi di p rendere so llecitame nte al p oss ibi le le pill vigoro se misure o nde rientr ino i di ser tori che trovan si ad ess o p ac ifici a ll e loro case, sot to l' occ hi o is tesso e queg li dire i so tto l a pro tez ione delle municipalità ed age nti delle comuni o d i adotta-

n u> 24 novembre 1800

om> 27 agosto 180 l

•m• 24 novemb re 1800

cv , Pi eu·o Po l franceschi

<m , 30 novembre 1800

160

re que' mezzi che piLJ credere te convenienti pel pronto comp letamento de' quadri de' corpi. È della vostra autorità il farlo.

Io seconderò al possibile le vostre disposizioni a questo riguardo. Devo prevcnirvi, che un battaglione è partito per Cassa no per farvi servizio al parco generale d'artiglieria.

150*

Al generale di divisione Oudinot capo di stato maggiore generale

Milano, 11 frimaio anno 9°12751

Mi affretto, mio generale, a rispondere alla vostra lettera del 4 fruttidoro <27 6 ) e che mi giunge solo in questo momento.

Dalle copie qui a llegate degli ordini del luogotenente generale Monccy, dci rapporti dei capi dei corpi e degli ordini del generale di artiglieria e dei miei, voi vedrete, ge nerale, che tutti gli ordini sono stati esegu i ti alla lett e ra e che no n è r imasto della cavalleria niente di disponibile e che i grana tier i e i cavalieri hanno r icevuto i l loro completamento e c he tutta l 'artig l ier ia è ne l! ' armata e c he niete ho ritirato dall'armata dci co q) i che vi sono stat i destinat i di ciò che era in s ta to di servizio dopo gli ordini stessi del luogotene nte genera le Moncey.

Così il gene ra le Monccy ha voluto avere i corpi di cavalleria tali quali e rano , era allora inutile darmi l ' ordine di far marciare so lo il disponibile e ciò che era in stato di serv iz io, come mi ordinava con la sua lettera del 26 brumaio11771 numero uno da Bergamo , aveva risposto alla mia lettera numero due nella quale io gli dettagliavo gli ordini che tutto doveva marciare: ma il s uo s ilenzio mi ha fatto credere alla sua approvazione.

Cosa vuoi fare de i cavalieri a piedi nella più grande miseria se n za arm i ; o dei cavalieri di rimonta. all' istru zione, abbigliamento, armamento dei quali si lavora per mettcrli in condizione di entrare in campagna?

Quanto ag l i abb igliamenti levati agli uomini che devono completare i granatieri e i carabinieri, io ne sto istruendo s ul campo, ma io ho dei dubbi che sia stata compiuta un indegnità di tale portata. Generale fate conoscere al genera le in capo tutte queste ragioni e fate in modo c he questa persecuzione personale mi sia allontanata e che la rovina della divisione italica decisa dal luo gote nente genera le Moncey non abbia seguito.

151*

Allo s te sso( 27 8)

Stesso giorno e ci ttà [M il ano, Il frimaio anno 9°( 17"1 ]

Con la copia della lettera c dell'ordine qui allegato, vedrete, generale, come il luogotenente generale Mon cey tratta co n l a divisione.

Dopo il rapporto che vi ho fatto, che tutto ciò che era disponibile al serv izio dell'armata era già partito , avete avuto la bontà di autorizzarmi a richiamare da Vare se a Busto il resto dei cacciatore a cavallo per avvic in a rli a me per la loro organizzazione e per r e nd erli in cond iz ion e di entrare presto in campagna.

Sono cinque giorni c he ho mandato loro cinquantasei cavalli di rimonta e l 'istru zione e l'organizzazione marcia senza treno. Ora un ordine me li toglie, un ordine contrario a tutta la gerarchia militare: ho

< 2 ' 1 ; 2 dicembre 1800

<27" ' 22 agosto l 800

<2" ' 17 novembre l ROO

<27M) Nicol as C harlc s Oud i not

m y ; 2 dicembre l ROO

161

pertanto ordinato al capo di obbedire e di marciare su l campo di Varese perchè voi generale e i generali in capo vedano come e con quale personalità so no trattato. Centosettantacinque uomini, centocinquanta cavalli sono i presenti di cui cinquantasei rimo n te incapaci di essere sellati, trentasei cavalli all' infermeria e un ' altra trentina in corrispondenza. Generale abbiate la bontà di mettere fine a una simile vessazione e indicatemj, vi prego da chi devo ricevere ordini, con chi devo corrispondere e fate in modo che questo squadrone rientri perchè io possa metterlo in condizione di raggiungere l ' altro squadrone che si trova all ' armata.

Attendo con impazienza vostri ordini e ho l'onore di dirvi etc.

152 * Allo

S tesso giorno e città lMilano, l 1 frimaio anno 9° <28 1> ]

Il vostro ordine comporta che la fanteria italica non debba mancare di granatieri e carabinieri e che siano al completo. Tutto è stato esentato, il resto deve rientrare a Milano per riorganizzarsi.

Il luogotenente generale Moncey senza avvisarmi mi ha tolto due compagnie di cacciatore a piedi che ha fatto completare con i suoi uomini presi in altre compagnie.

Una simile condizione non mi pare regolare e anz i contraria all'organizzazione di q uesto co rpo. Devo farvene rapporto, generale, e pregarvi di voler ben impartire ordini affinchè queste compagnie rientrino e che gli ordini che riguardano le truppe che mi sono affidate non arrivino che da me. 153

Al ministro della guerra<282 >

S tesso g iorno e città [Milano, 11 frimaio anno 9°1283> ]

Cittadino ministro, il luogotenente general e Moncey mi dà una nuova prova di quel sentimento ch'io non saprei come chiamare, ma che lo anima certamente a perseguitare non meno me, che a distruggere le truppe della repubblica.

Col mezzo del generale di brigata Majnoni attualmente stazionato a Varese ci fece gi ungere l'ord in e al capo di brigata Caracciolo di trasportarsi col rimanente de' due squadro ni de' cacciatOli a cavallo a Varese.

Voi sapete, cittadino ministro, che questo corpo stava accantonato a Busto attendendo i mezzi di mettersi in istato per e ntrare in campagna. Se il luogotente generale Moncey stabilì di allontanarlo dalle vostre e dalle mie cure, s'egli stabilì di servirsi di questo avanzo in qua lsias i modo , convien dire ch'egli abbia determinato la sua asso luta rovina.

Io crederei di mancare acl uno de' miei principali doveri, se dandovi parte di questa perniciosa, ingiusta e personale misura non vi invitassi, cittadino ministro, ad interessarvi presso il generale in capo onde far rientrare questo schelettro di truppa, che anelerebbe in q uesto modo ad in contrare la s ua totale distruzione.

Io vivo sicuro, che voi, che vi siete ormai acquistato un diritto al ti tolo di padre de' soldati della repubblica, vorrete immantinente adoperarvi a quest oggetto con quel ze lo che solitamente caraterizza la vostra condot ta.

154

Al ministro della guerra<284l

128" ' Nicolas Charles Oudinot llm 2 dicembre 1800

1m >Pi etro Pol f rancesc hi 1283> 2 d icembre 1800 < 1••> Pi e tro Polfranceschi

162

Milano, 21 fri maio anno 9° (28 5l

Cittadino ministro, voi mi chiedete un nuovo più dettagliato rapporto sull'insurrezione accaduta nell ' infanteria i tali ca ad oggetto di passarlo colle altre vostre carte al consiglio di guerra straordinario convocato a tale oggetto.

Vi accludo dunque copia del nuovo rapporto del generale Teulié, al quale non posso aggiungere se non che all'arrivo dell'ufficiale aggiunto Iacopetti, colla nuova della sommossa, io balzai a cavallo e mi resi dal generale comandante la Lombardia affinché fosse aggiornato del fatto, indi mi recai da voi , cittadino ministro, ed unitamente al governo, ove giunto ancora il generale Teulié facemmo la deposizione a voi nota e che esiste negli atti stessi del governo.

Rimessomi a cavallo, mi portai sulla piazza del castello, ove arringai la truppa, richiamandola all'onore, alla subordinazione, all'ubidienza, e che tutto avrebbero ottenuto. Fui ascoltato col più severo silenzio, né la truppa si mosse dai suo i ranghi .

Finito il mio discorso , un grido quasi universale si mosse su tutta la linea "Generale voi site pure ingannato : promesse , ord.ini del giorno, riviste, mai paga: senza camicie, senza scarpe, senza cappelli, ci vogliono far morire di miseria. I nostri stendardi, non sia mo briganti" dovetti accedere , che fossero presi gli stendardi giudicando meglio accordare una tal domanda, che cercar d'impedire quello che più non stava in mio potere .

Vennero gli stendardi e furono ricevuti con tutta la solennità militare. Ripresi il discorso perché la truppa rientrasse con le bandiere. Sforzi inutili e di me e de' capi e di tutti gli ufficiali "Non sottiremo dai ranghi, ma vogliamo attendere qui quanto per mezzo vostro ci promette il governo e che mai abbiam ricevuto. Partiamo in segui to, andiamo all'inimico, ecco il nostro posto" Tentai l'ultimo sfo rzo. Balzai da cavallo presi lo stendardo del primo battaglione , e chiamai la truppa a seguirmi. Fatalmente questa prova non mi riuscì. Si sciolse dall'ordine il battag lion e, e mi fu ripreso lo stendardo . Indi gna to e quasi direi confuso vidi rimettersi il linea il battaglione collo stendardo .

Il generale Teulié prese la parola e si sforzò di far conoscere alla truppa l'offesa fattami. Questa vedendo il suo generale che mai l'aveva abbandonata, che se n'è stato oppresso dal dolore in faccia a lei, parve pentirsi del fallo commesso e si riso lse a rientrare per cancellare in qualche modo il nuovo suo fallo.

Si mise in marcia, allorché giunta alla prima porta del castello un magazziniere francese si permise degli insulti; alcuni bass'ufficiali e soldati lo circondarono e giunse in questo frattempo il comandante della piazza ed il generàle comandante la Lombardia. Nuovo tumulto, ma che presto fu sedato.

Rientrata la truppa in castello fu aningata dal comandante della piazza, furon dati gli ordini di servizio, ognuno andò al suo posto, nè più movimento alcuno, né voce d'insubordinazione si fece sentire.

Il soldato svergognato dal suo fallo neppure più chiedea quello ch'era a lui dovuto, e quantità di bass'ufficiali e soldati al vedermi gli cadean le lagrime. Rimasi più di quattr'ore nel castello e mi resi in seg uito dal comandante la Lombardia, da voi, dal governo per assicurarvi della ristabilita tranquillità.

Ordini del giorno a voi ben noti, indagini de' capi , tutto è stato messo in opera per riconoscere gli autori del disordine ; inutili tentati vi .

Un consiglio eli guerra straordinar io è stato nominato per ordine del generale in capo; la procedura è incominciata e forse si giungerà a scoprirne i motori. Gli abitanti attizzavano il soldato e fui costretto a farli allontanare da alcuni soldati a cavallo d'ordinanza. Il generale Teulié, i capi de' corpi, gli ufficiali tutti mostrarono il più gran zelo, né io posso che lodarmi di loro.

Ecco quanto io posso replicarvi s u questo sventurato avvenimento

155*

Al generale in capo Macdonalcl

(2 85) 12 d icembre 1800 163

Milano, 24 frimaio anno 9° (2861

La divisione italica è chiamata all'onore di servire sotto i vostri ordini. E' con il più vivo piacere che ho appena ricevuto l'ordine qui allegato.

Generale , la mia divisione non è più che uno scheletro. I distaccamenti che devono restare agli ordini del generale Moncey sono l'élite della mia tmppa. Quasi ottocento granatieri, duecento cacciatori ben montati , una compagnia di artiglieria leggera montata, due a piedi ecce ll enti , ecco ciò che è con il generale Moncey e ciò che cercherò di richiamare a me nella corsa che faccio a Brescia. Il vostro intervento mi sarebbe molto utile. Lo sollecito vivame nte.

Vi porto due mezze brigate e un battaglione di fa nter ia le ggera quasi distrutti e un reggimento eli ussari che è a piedi con i l fucile, eccetto ottanta ussari montati. In seno alla mia patria ho visto fondersi il p iù bel corpo mancante di socco rso Noi s iamo deboli ma di buona volontà , ma di buon cuore e tutto a voi.

Vi mando espresso un ufficiale. La mia truppa a l più tardi si rimetterà in marcia il così l'abbigliamento e l ' armamento non ci faranno ritardare .

Saremo il 28 a Cassano, il 29 <2881 a Bergamo, il 30<2891 a Endine, il 1° nevo so <2901 a Lovere , il 2<29 11 a Breno dove at tenderò i vostri ordini .

Ancora una volta, vogliate scrivere al genera le in capo Brune per riunire alla divisione i distaccamenti che ne sono assolutamente l'élite.

156*

Al generale di divisione Oudinot capo dello stato maggio re generale

Stesso g iorno e cit tà [Milano, 24 fr i maio anno 9° 1292i]

Vi ringraz iamo, rin graz iamo il gener al e in capo dell'onore che ci ha fatto a ri portarci in attività. L a divisione proverà che lo merita e che non era fatta e per restare con le braccia incrociate nell ' interno ... La nostra gioia sa rebbe pura e completa se il generale in capo avesse dato fondo a ll a sua generosità riu nen doci tutti! ...

Generale ciò che resta con il generale Moncey è il meglio della mia divisione. Egli ha quel poco di cava lleria montata che mi resta, ha una compagnia di art iglieria leggera eli quasi ottocento granatieri Senza i migliori non posso rischiare l'onore che la divisione s i è fatta ne ll 'armata di riserva. Ancora una volta riuniteci , lo domando con ins istenza al generale in capo , e spero nella vostra amicizia. Solleciterò al ministro della guena ciò che manca ai miei soldati e dubito che possano marciare in quarantotto ore A loro manca ancora tutto Ma questo non è che al momento di marciare che comi nceranno le difficoltà. Se presto la mia truppa sarà in marcia io mo recherò preso di voi. Non dubito di trovare gli ordini g:ià impartiti per la nostra completa riunione. La mia truppa passerà per Cassano, Bergamo, Endine, Lovere , Bre no.

157

Al comitato di governo

Milano, 25 frimaio anno 9° <293 > ' 1"<•> l S dicembre l ROO am 19 dicembre 1800 20 dicembre 1800 ' 28" ' 21 dicembre 1800 <m >22 dicembre 1800 ' 2') ' >23 dicembre 1800 <2 m l S dicembre 1800 <29-'l 16 cl ice m bre 1800

164

Cittadini, il generale in capo Brune dà alla divi s ione italica un a nuova onorifica testimonianza della s ua confidenza

Egli la restituisce all'attività ed all'armata, eg li la mette in istato di rendere de' nuovi servig i equesta è forse la miglior ricompensa, per la divisione, de' servig i che possa aver prestato all'avan g uardi a dell'armata di riserva.

Cittadini, la mia g ioia , quella de' vostri le g io n arj sa rebbe compita e perfetta se le compagnie eli g ran at ieri e carabinieri distaccate sotto gli ordini del genera le Moncey , venis s ero riunite a ll a divisione e questo non fosse un nudo schelet ro come ora s i trova.

L'onor nazionale, la gelo s ia di conservarlo intatto , la premura di non vedersi compromessi privi delle compagnie scelte, mi obbligano a farvi parte della penosa mia situazione ed a prcgarvi d"interessarvi c tutta adoprare presso il generale in capo l 'opera vo tra , onde tutto ciò che trovavasi far parte della mia divisione venga riunito ora c he mi si dà l'onore di presentarmi al nemi co Scrivete al generale in capo, eg li a voi non negher à la riunione delle trupp e vostre.

Io mi darò l'onore di presentare al generale Brun e la vostra lettera ed a ll e vostre unirò le mie più vive sollecitudini.

158*

Al generale in capo Macdonald

Breno, 2 ne voso anno Dopo la lettera che h o av uto l 'onore di in v iar v i a Morbegno, mio generale, so no passato dal ge ne rale in capo dell'armata d 'Ita lia per reclamare i g ra nati e ri, i carabinieri, i cacciatori a cavallo, l 'a rti g li e ri a a piedi e a cavallo della divi s ione italica c ho avuto la sfortuna di non otte nere che promesse.

È ingiusto privare un a divisione di una bri gata d'élite che ne era il fiore a ll 'occ hiello. E' a voi dunque, mjo generale, che devo appellarmi per domandare alla vostra autorità la riunione dell e trupp e italiche per essere subordinate con il re sto della divi s ione c me stesso ai vo stri ordi ni. U na volta realizzata questa riunione pen s o di ri s pondervi di tutto il servizio.

Ne2.li sbocc hi delle montagne dove siamo, del le forti teste eli colonna ci s ono necessari, che non potrei trovare che ne i nostri gra natieri. Qu esta truppa è ben disposta e non dubito che renda a questa arma ta i servizi che essa ha reso all'armata d i ri serva.

Sono arrivato a Breno oggi con la mia truppa dov e aspette rò i vostri ordini. Portiamo con noi viveri , biscotti e acqua da qu a lc he g iorno, ma poche muni z ioni e solo ne ll e g iberne.

Ho avuto da me il ge nerale di brigata Teulié c h e co manda la colonna sotto i miei ordini e l 'aiutante comandante Lechi (1951 per capo del mio stato m agg iore.

Res terò dunque, mio genera le. in attesa dci vostr i ordini, ma perm cttetemi di rinnovarmi le mie preghiere per la riuni one alla mia divisione dei granat ieri . cacciatori a cavallo. art iglie ri a a piedi e a cavallo c h e so no s tati distaccati.

159

Al comi t ato eli governo

Breno, 3 nevoso anno

Cittadini, di ritorno dal quattier generale dell'armata d ' Italia devo prevcnirvi c h e ho presentata lavo tra lettera al generale in capo Brune su l reclamo della riunione alla divisione italica de' granatieri, carabinieri , cacci atori a cavallo cd art igl ieria a piedi e a cava ll o taccatami, ma che non ho otte nuto che delle promesse. 2"' 23 di cemb r e 1800 <M> Angelo Lcchi ·N•• 24 dicembre 1800

165

Voi ave te avuto sotto g li occhi l'infanteria che ne resta e po tete facilmente comprendere per voi medesimi co sa potrà fa re senza i corp i sce lti c h e sono stat i distratti. È però che vi prego, ci ttadini , in nome dell'onore del le vos tre tru ppe a vo le re in sistere ad interporre la vos tr a a ut orità e credito , affinch é i corp i appa rtenenti alla divisione s iano riuniti, onde metterei in istato di continuare i se rvigi onorevoli alla nostra patria e di procurare nuovi allori alla repubblica.

160*

A l gen erale in capo Brune

Pi sog ne , 10 nevo so anno 9° <297J

Il gen io de ll a vittoria c h e vi è stato sem pre fedele , mio generale , fecondando ancora questa volta l e vos tre oper azioni h a vo lut o dare un nuovo splendore al vostro nome già coperto di gloria

Destinato a difendere la libert à de i popoli minacci at i dopo aver lib e rato l ' Ol a n da, venite a salvare l ' It a li a con il vostro braccio .

Come itali a no ho cre duto di non potermi esimere dal mandarvi espresso un uffici a le di stato mag giore che vi ri metta la p resente p er felicitarmene con voi di tanta fama che ha coronato l a vostra r eputaz i one e le vos tre imp rese, e c h e han infine assicurato la sorte incerta della m i a patri a, c he trasmetterà ai posteri l'eterna riconosce nza per voi.

Nello ste sso tempo ho l' onore di informarvi che il ge neral e in capo M acdonald h a appe na dato una desti naz ione alle mi e truppe che ci fa molto onore e c h e prova quanto egli stimi la no stra buona vo l ontà.

Egli mi incarica di penetrare nel Tirolo a ttraverso Storo. Qu esta attestazione della sua fiducia in noi è quasi una garanzia di s uccesso. Ma sapete bene , mio ge nerale , che non ho né i miei g ranatieri , né la mia artiglieria, né i miei cacciatori a cava llo , né le tre compagnie dei cacciato ri a piedi , che si trovano u gua lm ente di staccati all'a la sinistra della vostra armata.

Per me ttetemi d i fa rvi osservare c h e questo è il momen to giusto per mantenere la promessa che mi avete fatt o al vostro q u a rtier generale d i Castiglione facendo d efi l are a ttraverso l a Val sabbia, per ricongi ungerci , le trupp e che appartengono direttamente a lla divisione italica e che sono state so l o provvi soriamente distaccate.

Colui che ama l ' Italia e che l'ha sa l vata non vonà certo che l a reputazione degli italian i s ia compromessa dalla colp a dei pazzi che a loro a ppartengon o .

Ora , mio ge ne rale , oso s per are c h e voi riuniret e questa povera fa mi g li a dispersa c h e riunita si rend erà degna della vo stra atte nzion e.

Nel caso in cui vo i li accordia te, incarico l'ufficiale Su ll am, che merita la vostra e la mia f idu c i a, d i mettersi alla testa de ll a colon na e di co ndurla fino a noi.

Assecondate , mio generale , il vanto di tutta l a divi s ione e avrete acqui.sito un diritto di più alla no stra riconosce nza

16 1

Al min istro della g uerra(2981

Bagolino, 12 n evoso anno 9o a99 J

Mi affretto a darv i parte, c itt adino ministro, che in cons eguen za degli ordini del ge ne rale in capo M acdonal d il g iorno 10 del la colonna che ho l 'o nore di coman d are inco m in ciò il s uo movì-

<M> 31 dicembre 1800

298l Piet ro Polfrancesc hi

<l'l'Il 2 ge nnaio 180 l

<J<Kl) 3 1 d ice mbre 1800

166

mento per passare nella Valtrompia valicando le due montagne volgarmente dette la prima la Colma di San Zeno , ed il Zuf la seconda.

lo devo fare gli elogi i più g iu s ti al coragg io ed alla condott a tenuta dalla trupp a in quest'orribile passaggio , che gli ufficiali del ge nio francese avevano riconosciuto per impraticabile , e che noi abbiamo eseguito con tanta franchezza , c he sorprese la comune aspettazione Non ho colo ri bastanti , cittadino ministro , per dipingervi l'orrore di queste due montagne coperte di neve e di ghiaccio, e praticabili so ltanto per un ristrettissimo e pericoloso sentiero.

Noi non abbiamo perduto c he qualche uomo per cagione del ghiaccio e d eli ' uragano, che rov esc iò persino i muli car ichi.

Intanto ho la compiacenza di parteciparvi , c he la mia brava truppa benché affat icata e pressoc hé abbattuta dai s ostenuti disagi arde d'impazien za di ritrovare l ' in imico . La sua fermezza dimo str ata in questi du e g iorn i precedenti mi è quasi un sicuro garante che dopo aver superati gli elementi vincerà ancora il ne m ico.

Mentre vi sc rivo i no stri avamposti attaccano, io mi lu s ingo di dormire in Storo que sta se ra. Permettetemi , cittadino mini stro, di rinovarvi la mia contentezza s ulla condotta dei miei so ld ati che co ntinuano a far onore al nome ed alla riputazione che si è aquistata a ll 'am1ata di ri se rva la legione italica e che s i ricordano ancora di aver appartenuto ad un ' armata vittoriosa . l o ardisco di assicurarvi che il loro passaggio della Colm a di San Zeno e del Zuf vale una battaglia guadagnat a La fortuna ci assecondi, noi non desideriamo, che di aggiungere nuova gloria all'armi della repubblica.

162 *

Al generale in capo Macdonald

Stesso g iorno e stessa città [Bago lino, 12 nevos o a nno 9°(30 1>1 Ho 1' onore di informarvi , mio ge nerale , che ho eseguito con la fa nteria e l a cava lleria ai miei o rdini l'orribile passaggio della montagna del Zuf. L ' ura gano della notte precedente aveva re so quasi imprati cabile il passaggio , ma le cure del mio ufficiale del genio, degli zappatori e degli abitanti ci hanno ri ape rt o i l cammino. La d iscesa è terribile a causa del g hi accio e mi è costata tre uomini che sfortunatamentesi hanno rotti gamba o bracci a . H o ord inato che giornalmente gli abita nti lavorino p e r tener rotto il gh iacc io.

Questa mattina la divisione di Rochamb eau ha cominciato i l s uo attacco; an eh' io parto con la mia colonna, avrò l'onore di scrivervi, mio generale, questa gioia da Storo .

163*

Allo stesso1302>

Storo stesso giorno [Bagolino , 12 nevoso anno 9° <303l]

Ho eseguito il mio movim ento da Bagolino su Storo. li generale Brunet avve1ie di aver attaccato il Caffaro. Noi abbiamo spi nto il nemico al di l à di Condino, dove mi t rovo in posizione. Il generale Rochamb eau è arrivato questa sera e mi promette di restare nelle posizioni di Storo fino al 14<-'<IJ> Ho ricevuto, mio generale, la vostra lettera me zz'o ra fa e quindi dopo tutta l'operazione.

Il nemi co parrebbe essersi ritirato. Domani faro una ricognizione sul Pieve di Bono per cono scerne la consistenza e vedere le posi zioni. t 101 2 gennaio 180 l 1102> Jacques Étie nne Joseph Alexandre Macdonald <JOJJ 2 gennaio 180 l <JO•) 4 gennaio 180 l

167

S tess o giorno c c ittà [Bagolino, 12 nev oso ann o 9° <106 l J

Ie ri sera il ge nera le D av id ov ic h è arri va to a P ie ve d i B ono co n un ba ttag li o n e d i Va ras din es e quattro co mpagni e d i cacc ia tori d i Lupo co n una p icco la p ie n. Ques ta m a tt in a con una fo rte ri c ono sc e nza so no parti to da Condino e ho trov a to i l nemico dav a nti a Cinago c Caste ll etto c he tentav a un mov i mento s u di n o i

Ho pe nsa to così d i resp in gcr l o e ave ndo fa tto avan z a re d ue ba tt a g li o ni , io l 'ho r iba lta to d alle po s iz i o ni mo lt o vanta gg iose che occup av a e l ' ho cos tre tt o a e ntrare ne ll e trin cee che avev a cos truito a Pi eve de l Bo no Ho d a l oda re infinitame nte g li uss ar:i a pi ed i . g l i zapp a tori c la fa nteria.

Il c apo di bri ga ta Vian i degli ussa ri ha c ondotto co n il più g rand e co ragg io , co n l ui in tes ta , gli u ss ari a lla carica a p ie di

Il se rg ente m ag g io re Provan a face nte f unzioni di quart ie r m a s tro ha mo s trato la p i ù g ra nd e br a vu ra a l passaggi o de l po n te d i Ci nago. E ' s tato il pr im o a l pas sagg io H a av uto sfo rtun a tam e nte l a cosc i a f rattur a ta e non ha s m ess o benché fe r it o di g ridare ai s uo i c ompagn i di passa re L 'ho nomin a to sottoluog ote ne nte, domand o, mi o ge nerale , la vo s tra appro vaz io ne c ome ho d o m a nd a to quella d e l mio go vern o .

H o pe rso q u attr o uss ar i ucci s i e un a ve nt i na di fe ri t i.

La perdit a d e l ne m ic o è pi ù grav e o ltre a u na tre nti na eli pri g io ni eri . Ve r so le o re d e ll a se ra il luo gote ne nte co l onn e ll o de i c acc i ato ri d i Lupo è venut o a pa rlament are po rt a ndo una le u e ra de l ge neral e Da v idov ic h il q u a le s otto li nea c he s i tratta co n l 'ar mata it a li ana un arm is t izio e c h ie d ono u na treg u a. M a da to c he no i non abbi a mo a lc una is tru z io ne non abbi a mo a ccettato qu es ta pro posta , quanto a me , cre d o c he e ss i hanno p e rduto la carta.

Il genera le R o c hembeau p arte d o mani per R iv a e io res terò in attesa s u ll e m ie po s izi o ni aspettand o il ge ne ra le Pul y c i vos tr i ordini.

Ge ne ra le , de vo in fo rmarvi che ma nca no molte muni z io ni e c he i m ie i v ive ri s on o e s a uri t i

165

A l mini stro de ll a g ue rra<307'

Co nd i no , 14 ne voso a nno 9o oosJ

Il g iorno 12 co rrc nte <Jo?) di sces i co ll a m i a col o nn a da B ag olino per f o rza re il P onte d e l C affaro , portarm i in Sto ro c s ta bilir mi così s ul te rrito ri o ne mi c o . Ma il ge neral e d i bri g ata B ru ne t m i avea g i à p reve nuto imp adron e nd os i d e ll 'accenna ta posiz ion e p oc he ore prim a .

Io mi so n o all o ra riunito a lui e d a bb i amo in me no di due ore res pinto l ' i nimi co fin o a l d i l à di Cond in o ove io p res i pos izi o ne con la mia co lo nn a la sera medesima. Alla p unta del g io rn o s usseguente io c red e tti be ne d ' ino ltrare un a fo rte rico nosc e nza s ul ca m p o ne mi co ve rs o Pi e ve d i Bo no. Il ne mico ci acco lse c on tanta ferm ezz a tentando d i res pingere no i s te s s i ; e d il no s tr o mov im e n to , c he no n avea per og ge tto che d i ri co nosce re le forze ne m ic he , p rese be n to s to l ' as p etto di co mba tt im e nt o.

Io fe ci allo ra marc iare d ue di v is io ni e d opo un vi vo f uoco di q ua s i i t re ore il nemi co fu ro ve s c i ato fi n ne i s uoi tri nceram e nti d i P ieve di B o no.

La brav ur a d imo s trata dall a tr u pp a in que sto inco ntro, c i ttadin o m in is tro , è su peri ore a i mi e i e lo g i G li uss ari a pi e di fo rmav ano l ' a van g u ardia , la lor o imp e tuosi tà f u ta l e c he meri taro no l ' a mmira z ion e

00'' J acques É t ie nne J os cph Alexan dre M ac do na ld

<'lVI• 2 ge nn aio 180 l

<1('7' Pi e tro Polfrance sc hi 4 ge nn aio 180 l P0 '" 2 ge nna io 180 l

164 * A
llo stesso r:'05 1
168

dell'altra truppa non che l a mia . Il loro comandante, capo di brigata Viani, li co nduceva egli stesso al passo di car ica con s ubli me intre pidez za e va lo re

Gli zappatori a ltresì s i sono partico larmente distinti con prove di coraggio e di virtuo sa em ul azione. Il sergente maggiore Pro vana facente funzioni di quartier ma stro, serge nte dopo quattro anni. s i diporto bravamente a l passaggio del Ponte di Cimego. Egli fu il primo a passarlo. essendo caduto a terra per un colpo di pa ll a . che gli trapassò la coscia, non cesserà di animare i suoi camerati ad in seguire il nemico.

l maresc ia llo in capo de g li a lloggi Berten . ini del primo regg im ento d'ussari ebbe pure un br acc io trapassato dopo essers i di st int o con suo esem p lare coraggio; eg li pure occupa il s uo grado dop o quattro anni

l o li ho nominati tutti e due so ttotenenti s ul ca mpo di battaglia : domando perciò l'app rovazione de l governo, come chiesi pure quella del generale in capo .

Noi abb iamo avuti in questa g iornat a qu a ttro mo rti c venti feriti. La perdita del nemico è assai più considerabile o ltre una tre ntina di prigionieri.

Ecco finalmente un felic e presagio della no s tra vittoria. Il nemico che ci avea fo rse scordati , co mincia ad accorgersi, che a ncora esistia mo.

166

Al mini stro della guerraP101

Pie ve di B o no , 14 n evoso anno 9° repubblicano 13 11 1

Cittadino ministro. io vi devo la continuazione del rapport o delle mie opera zio ni nùlitari. Ecco che il nemico da me rovesciato ieri fino al trince ramento di Pie ve di Bono vede ndomi a parata di circondarlo , in conseguenza di un movimento che fu fatto questa notte s ulla montagna di si nistra. ha creduto prudente di acca mpare alla punt a del giorno.

La sua ritirata è stata si r ap ida e precipitosa , c he malgrado la premura d'ins eg uirlo non h o potuto ragg iungerl o in tutta la giornata. Ci ha lasciati padroni delle più s uperbe posizioni c di formidab ili trinceramenti. Stanco d'i n seguirlo e per non aggravare oltre dovere le mie trupp e ho fatto alto a l lago di R oncone, ove ho presa posizione.

Il nem ico s i ch iude nelle fort ificazio ni d i Tione che ric onoscerò dimani a ll a punta del giorno e che sp ero vorrà per abba ndonare a l valore degli Italiani. Siamo a 18 ore da Trento.

167*

Al generale Mathieu D umas ca po di st at o maggiore dell'arm ata dei Gri g ioni

Stes so g iorno da Ron co ne [ 14 nevoso anno 9° rep ubbli cano<.ll 2)l

Il nemi co re s pinto da m e ie ri fino nell e s ue trincee della P ieve di Bono vedendosi da un m ov imento che ho fatto questa notte s ulla montagna di s ini stra che mi portava a cambiare tutti i suoi trin ce rame nti, ha g iur ato a proposito di lasc iare il campo a ll 'a lba e non mi è stato po ss ibil e ragg iungerlo in tutta l a giornata.

Mi ha lasciato le più supe rb e posizioni e le tem ibili trin cee Stanco mi sono fermato al lago di Roncone d ove ho preso po s izio ne. Il nemi co s i ritira nei suoi triceramenti di Tion e che ravviserò domani all ' alba e attacc herò.

Ho sc ritto al generale Pully pregandolo di seg uire il mio movime nto e di volermi dot are de ll e sue cartucc e che a me mancano.

4 gennaio l 80 l

10 ) Pietro Po i franceschi <JII l 4 genna io 180 l
169

Ri cevo in qu esto momento la vostra lette ra da Laone di Sopra. Sono molto contento c he non abbiate fatto il passaggio della montagn a di Bagolino.

Vedete, mio generale, che dalla mia posizione l 'armata ha il tempo di sp iegarsi . Il nemi co ha riunito una forza da tre a quattro mila uomini ma lo spa vento si è im padro nito del so ld ato austriaco e essi si salvano. Domani spe ro , mio generale , di darvi maggiori dettagli.

168*

Allo stesso<31 3>

Campo Ma ggiore, 15 nevo so<314 > Questa mattina all'alba sono partito dal mio campo di Roncone e segue ndo sempre la pista del nemico che si inerpica verso Trento, ho passato sen za il minimo ostacolo la montag na di Darone e so no arrivato alle 5 di sera a Cam po Maggiore .

Ho portato la mia avanguardia a Coma no affin c h è co n t ro ll i la monta g na di Casa le e ho allestito il mio campo tra Poja e Gaudenzo.

Domani all'alba passerò la montagna , poi la Sarca e marcerò su Trento dove aspetterò i vos tri ordini. Il nemico è davant i a me, ha quattro o c in que mila uomi ni con i ge ne rali Wakasovitz e Dedov isch, ritirandosi è il più gran male dei paesi

Vi prego di mandarmi una serie di parole d 'ord in e.

169*

Al general e in capo Macdonald

T rento, 17 nevo so anno go <J •s>

Il nemico ha evacua to Trento. Il p o nte è talment e minato dal fuo co c he è impo ss ibil e ripararlo così presto. Io ne ho fatto costruire uno più alto, di barch e a ttraverso il qu a l e t u tta la mia fanteria è g i à passata In un'ora anche la cavalleria e l'artiglieria potranno passare.

H o polverizzato il nemico sulla strada di Perg in e, spero , mio generale , di avere l'onore di consegnarvi pers onalmente in giornata i miei r apport i.

Ci sono grandi magazzi ni a Trento.

170*

Allo stesso o161 e a l ministro della guerra Polfran cesch i

Stesso giorno e città [Trento, 17 nevoso an no 9o om1 Mio generale, ho l 'o nore di mandarvi il rapporto delle mie operazioni del 16 e 17 Sono pattito ieri a ll 'a lba da Com a no , marciando se mpre alle calc ag na del nemico. Sono arrivato a Ve zza no nel momento in cui veniva evac uato, si s tava no compiendo orrori e saccheggi.

A Vignolo e B ase l ga mi sbarazzai delle loro postazioni di avanguardia e a Cadin o com inciai a far fuoco.

Sbaragliato il nemico da que sta postazione, egli prese la terrib ile postazione di Bun o di Vela; ma avendo fatto salire le a lture di d estra e si nistra io ho serrato in ma ssa il terzo battaglio ne della prima

n111 Mathieu Dumas

0141 5 gennaio 1801 um 7 gennaio 1801

<Jib) Jacques Ét.iennc Joseph Alexandre M acdo na ld 13171 7 ge nna io 1801 0 81 6 e 7 genna io 180 l

170

me zza brigata it alica, fec i attaccare il nemi co s u di esso, o bbligato a es pugnarlo di posto in po s to fino nel sobb orgo di Trento.

I due battaglioni c he ave va no scalato le alture dove va no sorvegliare il corso dell'Adige sulla mia destra c sulla mia s inistra.

Nel s obborgo di Trento le difficoltà aumentavano semp re più, ma niente può resistere all'ardore dei bravi so ldati. Il terzo battaglione di destra gu ida to dal bravo capitano Bertoletti conq uistò il sobbo rgo. Il primo battaghone condotto dal capo battaglio ne Lechi <319> s'impadronì d ella te sta de l ponte marciando con il s uo drappello fino alle porte della città che non può essere espugn ata , mancando di artig l ieria. Il ponte rimase coperto dai cadaveri dei n emici. I bra vi ussari a piedi facen ti il servizio dei carabinieri e i bravi cacciatori a piedi avent i se mpre i loro ca pi in te s ta , f urono i primi a incutere timore al nemi co . Il capo battag li one Loro t ufficiale intrepido arrivò alla testa del suo battaglione per ricordare l 'attacco del po n te; fu l ui che prese po s izione in vano il nemico fece un fuoco terribile duran te tutta la notte con le s ue fucilate e la s ua art ig li eria, senza mai riuscire a stanare i no st ri bravi soldati

L e case attorno alla testa d e l ponte erano cr ivellate d a ll a mitraglia. Ve nute a mancare le muni z ioni fu costretto a requi s irl e s ul mom ento a i batta g l.i o ni per mezzo dei b attaglioni de l capo Rougier e R o billard. Una so la piazza di arti g li eria mi avrebbe aperto la porta la se ra e il nemico non avrebbe a vuto il temp o di mettere a fuoco il ponte.

Ve rso le 7 del m att ino del 17 <3201 gli spari nemici cessarono e lo s i vide defilars i s ulle montag ne che vanno a Pergine su lla strada di Bassa no. La fo rza d el nemico consi steva in due b attag lioni di croati, sei compagnie di cacciato ri di Lup o e quattro compag ni e di fanteria tede sca e dell a legione di R ohan.

Il ponte era b ru cia to tanto da non poter essere s is temato in poco tempo. Gli ab it a n ti si prestrono a raccogliere le barch e e nel giro di un'ora la mia truppa era già passa t a s ul ponte c h e si era costr uito e sullo s te ss o potevano già sfilare a nche l'arti g li e ria e la cava lleria.

Attraversai la strada di T rento a s uon di musica e in m ezzo alla g ioi a deg li abitanti, ormai tropp o s tanche delle vessazioni che avevano patito. La sem pre valida d odicesima mezza brigata era accorsa con la più grande vivacità per p o rtare so ccorso a i fra telli d'annata; essa arrivò al momento del nostro passaggio sull'Adige.

La divisione italica sa rà semp re ricono sce nt e per la frate rna premura che que sta mezza bri ga ta le ha dim os tr ato Il generale di bri gata Teulié con sorp rend ente sa ngue freddo dirige va tutto e conduceva al campo dell a gloria i nostri b ravi s oldati.

Il capo brigata Yiani e il capo battaglione Girarci sono sta ti durante tutta la giornata a lla testa dei bersagli e ri. Il ca po di b ri gala Peyri co n la formazione eli un vecc hio so ldato dirigeva i battaglioni della s u a m ezza brigata e li con duceva a ll 'o nore.

Il capo di bri gata Eugene, ufficiale molto in tellige nte, dopo aver sorvegliato le posizioni più interessant i fu lui c he con due battaglioni della sua mezza bri gata rimi se in piedi le ruppe del so bborgo e della test a d el ponte.

fnfin e in qu esta g iornata ch e a umenta g li a llori dell a divisi one itali ca tutti g li ufficiali, sottuffic iali e soldati mostrarono un'energia, un coraggio e l'audacia di veri soldati rep ubblicani.

Il capit ano J ager ferito a morte d i sse ad un soldato che voleva socorre rl o : "Va, mio com p agno, v a a combattere, non di so norarti".

I l se rgente D e Angeli ferito d a due colpi di baionetta e da un colpo d i fuoco continuav a an co ra a batt ersi e f u neces sar io un mio ordine per farlo sa lire in ambu l anza. I b rav i che qui s i di st inguon o particolarme nte meritano una ricomp e n sa, mio ge n er al e .

Vi propo ngo quindi i l capitano B e rtol etti, che coma nd a già da mo lt o tempo un battaglione , per capo batt agl ione; il capita no Jacop etti, luogoten e nte aiuta nte eli ca mpo p e r ca pitano; Gualdi so ttolu ogotenente d eg li ussari per pr imo luogote nente; Teuli é sottoluo gote nente aiut a nte di campo del general e Teulié per luogotenente; il porta drappella Gro sso del primo battaglione e il se rge nte D e Ange li, per sottol uo-

m 9l Teodoro Lechi <JM 7 ge nnaio 1801 171

go tenente e il caporal e Giovanetti pe r se rgente.

Ess i si sono di s tinti in modo da aver diritto alla ri co nosc enza nazion a le.

Gli uffi cia li del mi o s t a t o maggiore hanno mo strato un ' a tti vità indefessa. Questa giornata c h e ci ha portato ad occu pare la posizione di Trento, a prendere importan ti magazzini e un ce ntin aio d i prigionieri oltre gli ospedali, ci è sfo rtunaatam e ntc costat a troppo cara vede ndo fuori co mbattimento centotrenta dc i nostri br av i com pagni, di cui c in que ufficiali mo rti e sei feriti, sette so ttufficiali morti c dodici fe riti. setta nat asc i vo lontari fe riti e ve nti cinque m o1ti c due musici feriti.

Trasmetterò a l ministro de lla guena i nomi d ei morti e dci feriti. La perdita de l nemico è notevole in morti e feriti.

171

A l mini stro di giustizia e po li z ia genera le' 3w

Trento , 18 nev oso anno 9°< 3 22 > Cittadin o ministro , l 'o nore di un corpo non s i fa d ip endere d a lla s candal osa c ondotta di qualche in divid uo apparte ne nte al corpo med esimo. Così almeno mi s ug gerì ce l a ra gione e la giustizia. Se qualch e a bu so ebbe luogo in Valle Camonica , dura nt e la marcia dell a co lonna , c h e ho l ' onore d i co mandare, ess o è stato rep re ss o. Se qualche delitto è stato commesso, es so è sta to puni to Non conv c ni.va adunqu e . citta din o ministro, in s ult are gratuitamente al n o me ed alla fama degli ufficial i e del so ld a to della divisione italica. Questa brava di v ision e risponde alle acc use che l e s i fa nno coi s uoi prodigi di va lore , col p roprio sang ue, che s parge per la pa tri a, allontanando sempre più da lei il ne mico dell a s ua libert à.

Del riman e nte, c ittadin o ministro , io cre do ch e s ia più faci le il denigrare la ripu t azion e del soldato , c he di gu id a rl o alla v itt oria.

172

Al ministro della gucrrac ' 23 >

Stesso g i orno e città [Tre nto , 18 nevoso anno 9°1124 ))

Cittadino ministro, non meno sensibi le di voi ai disordini. c he ha potuto produne un so l momento d'indisc iplin a in alcuni individui apparte nenti alla divisione ita li ca, manch e re i al mio d overe se n on diffe ndessi l ' onore e la rep ut az ione dell ' intero corp o.

L ' ins ubordinazione e l a scellera gine di qualch e trav ia t o non deve m acchia re , cittadino min istro, l 'onore vo le cond otta di questa brava divisione, che ogni giorno più si copre di g lori a I delinqu e nti s i puni sco no e so no puni ti. U no è g ià conda nn ato alla morte c parecchi a ltri lo so no alla ga lera . Quanto s i può fare pe r prev e nire o reprime re il delitto s i è fa tto. l o ardisc o di assicurarvelo , cittadin o mi.nistro. Vi acc ludo un a let tera pel ministro di g iu s tizia , a c ui vorre te be ne s pe dirl a

Che tac c iano una volta i nostri nemic i e qu e lli che vog li ono parlare di noi, sappiano prima qu a li prove abbia il nemico d e l nostro onore e del no stro co raggio.

173

Al m e d csimo<3251

•':" Gi ovanni Bona v entura Spannocchi om t 8 gennaio 180 l ,m, Pietro Polfranccsch i m•, 8 gennaio l 80 l <.•:51 Giovann i Bonaventura Sp an nocchi

172

Trento . 19 nevoso anno 9o m61

Mi affretto a pa rtec ip arvi, cittadino ministro, che, in conseguenza delle nuove disposizioni del genera le in cap o Bru ne, la divisio ne, c he ho l' onore di comandare , forma di nu ovo parte dell'armata d'Italia all'a l a sinis tra sotto gli ord ini del tenente generale Da vost.

Questa divi sio ne parte da ll 'arma ta de ' Gr igioni, di cui formava l 'ava n guardia , co perta di gloria e porta suo l'onore d'essersi distinta la prima f ra le truppe com pon enti la d e tt a armata.

Essa co nti nuerà certamente a cogliere nu ovi allo r i all'armata d' Ita li a .

174

Al comitato di governo

Pergine, 19 nevoso anno 9o om

Cittadini, sono in dovere di spedirvi un ufficiale colle annesse lettere del generale in capo. Ho presce lto il capo batt aglion e Lech i<'' 2K> , perch é q uest 'u fficiale può istruirvi verb a lmente a ncora degli affari , c he la nostra truppa h a avuto contro il nemico

Eg li è st ato il primo, c he dietro la sua bandiera si è spinto su l ponte di Tre n to fino alle porte della c ittà ed ha incor agg iato i s uoi br av i a soste nere il f uoco terribile d e l ne mi co.

Apportatore d ' avvenimenti g lor iosi per il nom e itali co e per le armi della no s tr a repubblica , può a ttend ersi da voi in que sto incontro qu ella ricono s cenza, che i suoi lunghi servigi, i corsi rischi e tutto ciò, che ha sofferto pe r la patr ia g li hann o meritato.

Sare bbe parimenti questo il momento opportuno di rip arare il quasi direi torto fatto a l capo bri gata Peyri. il più anziano della repubblica stato f in ora obb li ato , co l promuoverlo al grado di generale.

Cittadi ni! È dove re d ' un generale prop orre al governo la ric ono scenza c ui s i acqui stano diritto qu e lli , che non solo i talen ti , ma il sangue e la vita espongo no a co ntinui rischj per l'indipendenza n azionale.

Vi rimetto a n c he copi a della lettera sc rittami dal ge nera le in capo dell'armata.

175 *

A l ministro Petiet

P ergine, 19 nevoso anno 9° 0 :!' 11

Citt ad ino mini s tro, conoscendo l'interesse ch e ave te sempre nutrito per la divisione i tali ca, credo mio dovere trasmettervi copia dell a lette ra eli c ui il genera le in ca po d e li 'a rmata de i Gri g io ni h a vo luto onorarmi.

Bi sogne rebbe che la divis ion e ita lic a cal unniat a all'i nt erno dell a nostra rep ubb lica mostrasse con la s ua br avura e il s uo cora gg io , qu anto aspira a merita re la stima d e i suoi con c ittadini . Spe ro ch 'ess a ab b ia ottenut o questo f ine glorioso.

Vi preg o pe rt a nto eli co ntinu are a garantirle l a vostra pr otez ion e cos ì d a vo l er ben appoggiare le promozioni del capo di bri ga ta Peyr i e del capo di battag li o ne Lechi1330) c he h o domand a to al gove rno p e rc hé lo h a nno be n meritat o .

176

Al ministro della gueJTa(-<311

261 9 gennaio 180 l 9 gennaio 180 l o :s Teodoro Lechi '' 291 9 gennaio 180 l '"301 Teo do ro Lechi " 1 ' Pietro Po lfr ancesc hi

173

Stesso gio rno e c ittà [Perg ine, 19 nevoso anno 9° (332 ) ]

Cittadino ministro, per ordine del gene ral e in capo spedi sc o a Milano il capo battaglione Lechi0 m, che dev e rimettere a l governo ed a voi dei dispacci.

Ve lo racc oman do con tu tto il calore, mentre questo è il mo ment o in c ui spera ottenere la ricomp e nsa, che suoi lun ghi servigi prestati alla repubblica , i rischj notabili incontrati in g uerra e particolarmente nell 'ultimo affare sanguinoso del ponte di Trento, gli hanno meritato.

Accettate, vi prego, cittadin o mini stro, in bu on punto qu es ta mia raccomandaz ione.

177*

Al luogote nente ge nerale Moncey

Osp i ta letto, 20 nevoso anno 9° 034 > D opo i vostri ordini mi so no recato co n la mia truppa a Ospitaletto. Qui, in questo infelice paese, tutto è stato polv erizzato e di s trutto. Non c'è un so lo abitante, non c'è la minim a ris orsa . Do mani seg uirò la mia marcia e così se guirò da vicino la vostra colonna. L a mia truppa è affaticata e senza scarpe. Ma essa è animata dal miglior spiri to e desiderio di ricevere il nemico. Vi ricordo generale la promessa che m i avete fatto di riporta re alloro posto i g ranat ieri e i carabin ier i e di ricordare i cacc iatori a cav allo , è temp o che la fami g li a dispersa sia r iunit a e d è dal vostro amore pe r le mie truppe c he ho aspettative. Aspette rò per st rada i vostri ordini.

178* Alllo s tesso035>

Stesso gi orno e città LOspi ta letto, 20 nev oso an no 9° (336> ] D opo i vos tri ordini ho preso la linea di T remolano fino a Carpedo. l o mi tengo a Guas tagna che è separata da Carpe nedo solo dal ponte su l Brenta. Tutti gli sbocc hi sono con trollati Atte nd erò i vo st ri ord ini , mio genera le, e la riunione dei miei granatieri. Second o i r appo rti che ho avuto qu esta matt ina il ne mico a Feltre non aveva c he cento uomini di cavall eria.

179*

Al gene rale in capo Brune

Stesso g iorno e città [Ospitaletto, 20 nevoso anno 9o om ] Mio ge nerale, di st accati mome ntaneam ente dalla vos tra armata p er p assare a quella dei Grigioni, no i abbiamo co nserv ato la condotta e sostenuto le fatic he che v i saranno descritte da l generale in capo Macdonald che ha ben voluto onorarc i e di cu i mi sono imposto il dove re di rimettervene copia Non è co n voci sorde e con intrighi; e per fatti ecclata nti e agli occ hi di un ' intera armata ch e no i ri spondiamo ai no s tri ca lunn iatori Noi a l presente abb ia mo do lce soddisfazione di vederc i restituiti alla nostra armata natu rale e d i dipendere di nuovo dai vostri or dini. Niente potrebbe capitarci d i più gradito, ma io non devo nascondervi che noi siamo ancora posti in una parte dell'armata, c he nel passato non ci ha dato motivo di ess ere soddisfatti. Qualu nque sia il no stro po sto, mio generale, siate s ic uro che voi

OJl ) 9 gennaio 180 l

m3 > Teodoro Lcchi m•l l O genn a io 180 l ms) Bon Adricn Jannot dc Moncey 1336 ) lO gennaio 1801 13·"> 10 genna io 1801

174

potrete sempre contare sulla bontà e sul coraggio che gli italiani han no mo s trato al ponte di Trento, dove abbiamo perso trecento bravi fra i quali cinque ufficiali uccisi e dodici feriti.

Io vi domando di con tinu are a p roteg ge re la mia divisione al momento ecc .

180*

Al luogotenente generale Moncey

Narvese , 27 nevo so anno 9° P38 >

La deput azio ne di Bassano mi ha appena inviato una copia della lettera scri tta per vostro ordine ai differenti comuni della Valle del Brenta sui danni che ha s ubito e che vengono imputati alle tn1ppe italiche.

Crederei di fa r torto ai corpi che commando e a me stesso se volessi accampare scuse. Nessuno meglio di voi, cittad in o generale, sa che so lo dopo questi danni le truppe italiche sono arrivate a Ospitaletto, Premolano, Cismone ecc . Io stesso ho avuto l'onore di scrivervi arrivando.

Una simile imput az ione è degna di calunniatori, cittadi no generale, che vi hanno portato a agr ir della so rte contro un corpo che si è onorato e coperto di g loria all'armata di ri serva e all 'a nnata dei Grigioni e che ha avuto la sfortuna di dispiacere a voi so lo.

Io non sono andato dal generale per ottenere di uscire dal vostro comando, io ho avuto la fortu na di di esserne conte nto e di far conoscere che ci sono cose e persone che si dispiacciono di natu ra, bench è s i dovrebbe tenere a l propri o onore.

181*

Al luogotenente generale M ichaud

Treviso , 28 nevo so an no 9° <339>

Non potrei, mio generale, esprimervi con quale se ntimento di piacere ho rice vuto la dispo siz ione del generale in capo che mi accorda l 'o nore di passare con la mia divisione so tto i vostri ordini.

Fa piacere ai guerrieri repubblicani servire la loro patria sotto la direzio ne di un capitano quale voi siete. I vostri talenti e i vos tri meriti milit ari c l'attacca mento che avete semp re mostrato per g li italiani ci fanno sperare che voi apriate alle armate italic he nuovi cammini di gloria .

No n vi dimenticate, mio genera le , e co ntate sempre sul mio cuore e sul mio braccio, così come su ciasc uno dei miei soldati. Noi vog liamo la vostra st im a e il vostro amore, ma vog li amo meritarlo in tutte le occasioni che avrete la bont à di presentare i

Vi prego , mio genera le , di vo ler ordinare la riunione alla mia divisione dei nostri granatieri c carabinieri, di due compagnie di cacciatori a pi e di che si trovano a Bergamo , di due squadroni di cacc iatori a cavallo che so no a P eschiera, così come della nostra co mpagni a di artigli er ia a cavallo.

182

Al

comitato di governo

Treviso , 29 nevoso < 3 4())

Cittadini, organo della divisione, che ho l'ono re di comandare vi porto i suoi sinceri ringraziamenti, ed i miei pe l modo lusing hi ero co n cui av ete accolto il rapporto de' nostri guerrieri travagli.

La no stra riconoscenza per la vostra bontà non deve però restri ngere i a sterili parole. Il nostro voto più fervido si è d'aver nuove occasione di mostrare con altri fatti, che siamo italiani, che vogliamo conquistare questo nome e che serviamo ad una patria lib era sotto gli auspicj d'un governo, che amico della

17 gennaio 1801 1119) 18 gennaio 180 l 040 > 19 gennaio 180 l

175

1

g loria de ' suoi s oldati , sa prà un giorno renderne invidi.abile la co ndi zione.

Superbi d'esser stati d ic hiarati benemeri ti d'una patria che adoria mo , avremo un tit o lo di più per donare la vi ta per lei, ove st raniero nemico osasse medi tare soltanto contro la s ua indi pendenza

183

A l mini stro della guenan·' 11

Stesso g iorno e ci ttà lTrcviso, 29 nevoso(.l-1 21 ]

La divi sione italica penetrata dall e p ro ve solenni di s tima , che il governo le decretò pubblicamente, manifesta p er mio m ezzo l a s ua ricon osce nza , cittadino ministro, in facci a a li 'in tera na z io ne. Memorc alt resì dell e c ure paterne de l ministro della g uerra a s uo riguardo essa ravvi sa in lui un o de' primi stromenti della s ua g loria.

Agg radite, cittadino ministro, i puri sent imenti di g ratitudin e della divi sione ital ica ve rso di voi e s iate persuaso c h ' e ll a va s uperba di aver fissata l 'e poca del vo s tro ministero c on azioni di valore, che o norano non meno lei d a il nome itali a no .

184'''

A l luo gote ne nte genera le Mic haud

Legnano, 2 piovoso11 ' 31

Sono arr i vato con la colo nn a a i miei ord ini a L eg nano dopo i vos tri ordi ni. Domani mi occ uperò d i acca nton arne una certa parte nei dinto rni. General e, la mia truppa è estremam e nte affa ticata e ha bisog no di scarpe Potete an c he immaginarvi, mio genera le , dop o il g iro che h a appe na fatto eli tutte le montagne di Bre scia e d e l Tiro lo italian o . Mi sto occupando della questione sca rpe, oggetto molto interessante e rende vile l ' uomo c he manc a. Parte dei cacciato ri a cavallo sono atTivati.

Aspetto i g ra natieri e i c arabinieri e i cacc iatori a pied i c he so no a Bergamo e in parti co lare la no st r a a rti g lieria a cav allo.

Generale riunite la famiglia italica.

185

A l mini s tr o della g ue rr a<.;44)

Legnago. 3 piovoso anno 9o

11 corpo degli us sa ri c isa lpini , che so tto la d eno minazione di cara binieri hanno fatto questa camp ag na a piedi c che, guidati d a l loro brav o comandant e, hanno sa puto tanto di s tinguersi in questa campag na f acend o se mpre i tira tor i dell'avan g uardia, dim a ndano a tutta g iu stizia. c he anc he mo ntati a bbin o a co nservare il nome eli carabin ie ri , che s i so no acqui stat i col loro s angue.

Il genera le in capo Brun e gli accorda la continuazione dj un no me così o no rifico e così ben meritato. lo domando a voi, cittadino mini st ro, un decreto c he dichiari per sem pre il primo squadrone di qu es to sìi benem er ito reggime nto squadron e di carabini e ri.

Qu es to reggimento ed io medesimo abbia mo tutta la certezza di esser s icuri di un tal decreto mentre abbastan za conosciamo l 'attaccamento vostro per il sold a to e la g iu stizia del governo pe r chj difende la patria.

,. 11 1 Piclro Polfran cesc hi

ol.l!o 19 gennaio 1801 22 ge nn aio 180 l

'·'· 4 ' Pi e tro Polfra ncesc hi '"'5' 23 gennaio 180 l

176

Anonimo, Figurino di Commissario ordinatore dell'esercito della Repubblica CisaLpina, 1801 circa Milano, M useo de l Ri sorgimento.

54
177

Anonimo, Fixurino di Ispettore alle Ra ssegne dell'esercito della Repubblica Italiana , 1802- 1804 Milano, Museo del Ri sorg im ento

55
178
56
179
Basilio L asin io Figurino dei grana tieri della Guardia del President e della Repubblica Italiana, 1804 c irca Proviclence (Rhocle l s lancl), Brown U ni versity Library.
180 57
Basilio Las i nio Figurino dei pola cch i al se rviz io d ella Repubb lica lwliana, 1802- 1804 Pro v id c nc c (Rhode ! sl anci) B rown Un i vc rsity Library.
58
181
Drappo della bandiera tr icolore dei granatieri a cavallo della Guardia del Presidente della Repubblica Italiana, 1802 - 1R04 Milano , Museo del Riso rgimento
59
182
Andrea Appiani, Ritratto di Napol eone IJonapane, Presidente della Repubblica Italiana. 1802-1803 co ll ez i o ne privata. 60
183
Andrea Appiani, Ritratto di Francesco Melzi d ' Eril, V'i ce Presidente della Repubblica Ita liana , 1802-1803 co ll ez ione privata.

61

Anonimo, Bo zzetto per una medaglia commemoraTiva con i projìfi di Napoleone Bonaparte e Fran cesco Mel z i d'Eri/, 1802 c irca collez ione privata.

184
62 Giuseppe Bossi, Ri conoscen-;.a della Repubblica Italian a a Napoleone. 1802 Milano, Accademia di Belle A 1ti di Brera. 63
185
Andrea Appiani , Alleg oria napoleonica (Ri conosce n za della R ep ubb lica Italiana a Napoleon e ). 1802 ci r ca Mi lano , Orsini Art e e Libri.

Jean - B a pti s tc Wicar. Ritratto del generale di hri?,ata Henri-Fran ço is - M a ri e ChGJpenti.er, capo di Stato Maggiore, 1802 Rom a. Mu seo Napoleonico

\· ' 64
.... .
186

Jean -Bapt iste Wi ca r, Ritratto d i Gioacchino Murat, general e in capo delle a rmate d'osserva z ione i n Italia, 1802 co ll ez io ne privat a.

65
187
66
188
G i use pp e E rrante, Ritratto della co ntessa Fmncesc a Lechi Ghirardi c on la Carolina, L800 - 180 l coll ez io ne privata. 67
189
Andrea Ap piani, Ritrai/o d ella co ntess a Francesca Lec hi Chira rdi 1803 co ll ez ione privata.

Giamb att ista Gigola, Ritratto di Fran cesca e Teodoro Lechi con due jìgu re femminili della j àmig lia , 1802 c irca Bresc ia, C ivi c i Mu s ei d'Arte e Stori a.

68
190
69
191
Anonimo, Ritralfo de l conte Teodoro Le chi in uniforme di capo di briga w d ell 'eserc it o della R ep ubbli ca Italiana , 1803 cù·ca co ll ezione priv ata.
70
192
Anon imo , Rirratto del conte Giusepp e Le chi in unifo rm e di generale di divisio ne, 1801 - 1g 14 coll ez ion e priv at a

186*

Al luogotenente generale Michaud

Castellaro, 4 piovoso <34 6l

Mio generale, vi informo che dopo i vostri ordini ho messo in atto il mio movim e nto su Nogara e Castellaro e che domani quindi gli ordini che mi so no stati comunicati dal generale Dambrowski mi sposterò a Governolo dove attenderò vostri nuovi ordini.

Vi informo anche che ho lasciato a sorveglianza di Legnago la seconda mezza brigata italica che vi prego d i fa r rilevare al p iù presto da ll e truppe che avete destinato a q uesto piano affinchè essa possa raggmngerm1.

Mi farete cosa molto gradita , se ordinerete che la compagnia di artiglieria si riunisca al resto dei suoi fratelli d ' anni .

187*

Al generale di divisione Dambrowski

Stesso giorno e città [Castellaro, 4 p iovosot3 d 7J]

Ero già arrivato a Castellaro quando ho ricevuto la vostra lettera che mi comunicava le intenzioni del luogotenente generale Michaud e di cfuigermi a Governolo con la mia divisione a Castiglione Mantovano. Ho dato i miei ordini perché la mia truppa resti questa sera a Nogara e domani passerò al luogo indica to. Se per me è un p iacere avere una desti nazione a l b locco, è ancor più grande piacere avvicinarmi ad un amico che stimo come voi .

Ho ricevuto le tre lettere concernenti la sussistenza della mia truppa , ve ne informo, mio caro ge nera le, mnco della parola d'o rdine.

188*

Al luogotenente generale Michaud

Governolo , 5 piovosoo48J

Ho l'onore di informarvi, mio generale, del mio arr i vo a Governolo dove attenderò i vostro ordini Mi aff retto anche a conìunicarvi ciò che una persona di mia conoscenza che è uscita ieri da Mantova mi ha appena rife ri to

La forza del nemico è di dodici -t redici mila uomi n i d i fanteria, d i ci nque - seice nto di cavalleria; c ' è anche un battag lione di cacciatori italiani comandato da l maggiore Mariazz i . l magazzini son ben approvvigionati Il ge ne r a le ha tolto dai magazzini civili della città dodicimi la sacchi di frumento Gli abi t ant i e i magazz in i della c ittà sono in catt ivo stato . Hanno fatto un contratto a Trieste per il grano che non è ancora anivato. Il nemico parte ndo da q uesto paese ha portato v ia t utto porto di passaggio di O stig lia, Salicetti, Secchia e San Benedetto e non res ta pi ù che quell o di Borgoforte .

189

Al ministro della guena<>49 > Borgoforte, 10 p iovosd350 > (o'6' 24 gennaio 1.80 l. o•" 24 gennaio 180 l. (J sJ 25 gennaio 180 l (349l Pietro Polfranceschi ( 35<)) 30 gennaio l go l

193

In conseguenza del vostro ordine del giorno del 30 scorso brumaio135' ' in proposi to delle ricompense nazionali. appoggi ato dalla determinazione de' consoli della repubblica francese del4 nevoso anno 8° '-'52 1 mancherei, ci ttadino ministro, non solo alla gi ust izia, ma alle vostre intenzioni medes ime se non vi proponess i a que st' oggetto alcuni d i qucg.li individui , che ne' d i ve rs i affa ri sos te nuti da ll a divisione itali ca, vi si acq ui s tarono distintam e nte un so lenne diritto.

Il ge ne rale di bri gata Teuli é co l sa ngue freddo d e ll 'e roismo c con la matura int e lli ge nza di un saggio militare apportava da pertutto co n la s ua presenza il co ragg io dove langu iva, l a ri f lessione e la condotta dove il co ragg io eccedeva. Eg li era dovunque, dovunque scorreva il suo sgua rd o, la sua voce, l a s ua in trepidczza.

L'ajuta nte comandante accorse ad ogni posto d'onore, la sua coraggiosa attivi tà non gli permetteva d i vedere alcun pericolo . Egli era infine abbandonato mai sempre alla sua fortuna, che fedelmente lo ass isteva.

Il capo di brigata Viani superò la co nfidenza de ' s uoi so ld at i , il suo dov e re, .l a s ua e tà. Egli era sempre a pi e di il primo fra i primi. Fu legge rmente ferito a l fianco, ebbe u n guanto l ace ra to da un co lpo di pall a, ed il ferrajuolo trapas sa to. Q ues to vecchio milit are, di s tinto pe' s uoi ta le nti c pe r la s ua vita sembra esse re stato dalla so rt e protetto perché v iva ut ilme nte a ll a patria , sostenga la s ua famig li a e form i l a consolaz ione de' suo i concittadini.

Il capo brigata Girard alla te s ta de' suoi cacciatori guidando li dove più ardeva la mi sc hia , dimos t rò tutto il valore, di cui può essere capace un giovane anelante di g loria e che corre a gra n pass i a g r adi maggiori.

l l capo battag lione Loro t, che s i stab ilì sul ponte di Tre nto e ne g uardò intrepidamen te la testa durante la notte contro la fucilata e l 'a rtiglieria nemi ca, non lasc iò i ntentata alcu n a st rada che conduc e a ll 'o nore e d a ll ' immortalità

li cap itano de' cacciatori a pied i C hi zzo l a e mul ò il coragg io de l s uo comandante Girarci, ferito in un a gamba a ll 'affa re di Trento , non ch iese che una momentanea fasc ia t ura , si rimise a l co mando della sua compagnia, restò se mpre in faccia all'ini mico , lo in seguì. e non si rese all'ambulanza che due giorni dopo.

Il se rge nte La R ose della seco nda mezza brigata f u fer ito, fu q uesta l 'ottava ferita che eg li riportò s ul campo dcii ' onore .

Il se rgente Sacchi bench é ferito vo lea co mb a ttere. Gli s i trasse una pa lla dal ventre e due gi orni dopo ri tornò a l s uo corpo.

li se rge nte maggiore de ' zappato ri s i s l anciò colla compag ni a sull ' in imico c lo res pin se all'affare eli Condino.

Il so ttotenente Att ila del primo regg imento d 'ussari levò u n pos to nemico di ci nqu e uomini egli solo all'affare di Buco di Vela.

Pedroni musico f r a i primi all'attacco del ponte di Tren to, armato di carabina fu fe ri to . L 'e ntu si a smo patrio fece sortire que sto bravo dai limiti della s ua cond iz ione

Porta ca porale esse nd o al ponte di Tre nto offriva de l danaro ai s uo i camerati pe r ave re delle cartucce, d i c ui mancava.

Egra rd morto s ul ponte , Boncschi e gli altri ufficiali morti in que ll ' affare meritano che i loro nomi sia no in sc rit.ti s ulla piramid e repub blicana

Io doma nd o, cittadino mini st ro , c he tutti qu est i brav i , di cu i v i ho particolarmente t ratte ggiate le d istinte az ion i s ian o ammess i a qualche ricomp ense naz ionale, che voi giudicherete più o pportun a, ri sp ettivamente alloro grado e merito parziale , a norm a dell 'o rdine de l giorno de l 30 sco rso brumaiot35-1 1 •

'·"l> 2 1 novemb re l 800 <"2> 25 d ice mbre 1799 ' " 1 > rèo do ro Lec hi 1"> 2 1 nove mbre 1800 194

Possano essi riportare in seno alle loro famiglie di non dubbj atte s tati , che eccitino i loro posteri, con si belli esempi dinanzi agli occhj, a ben meritare d'una patria libera e riconoscente.

190*

AI pagatore generale dell'armata

Borgoforte , 12 piovoso1355 >

L'ispettore allei riviste, cittadino Demester mi ha appena inviato la vostra lettera al consiglio d'amministrazione della legione italica sulle ritenute da fare di 9168 lire ricevuta a Bergamo, 3041 resto eli eletti incontri per gli ufficiali a Bourg e 266 da trattenere agli ufficiali Gervasi e D'Aquino.

Devo farvi osservare, cittadino pagatore, sia come il generale comandante ed ex-presidente del consiglio eli amministrazione che la legione dopo il 9 fruttidoro anno 8° <35 6) sia stata disunita dal decreto del generale in capo restituendo il consiglio di amministrazione tutti i conti ai sottoispettori Martial Daru e Clarai per tutto ciò che concemeva le detrazioni con l'amministrazione francese ed essa ha formato una divisione ita li ca composta da due mezzi battaglioni di fanteria leggera , una compagnia di at1ig li eria a cavallo, due compagnie di artiglieria a piedi, un reggimento di ussari e due squadroni di cacciatori a cavallo, e che tutti questi differenti corpi hanno un loro rispettivo consiglio eli amministrazione.

I corpi componenti la legione italica restano creditori della Francia su dei conti liquidi attraverso il commissario di guerra Bondurancl, allora commissario di governo per l'organizzazione di un milione e più di franchi di paga arrivata. In piì:t essa è debitrice di tutti i sostentamenti.

In più la prima colonna di detta legione non ha ricevuto la sua paga dal mese eli pratile, paga che è stata li qu id ata alla seconda colonna a Milano e di cui ne aveva fatto i soldi su ll a cassa della Iuogotenenza a Bergamo, che eravamo stati avvertiti di andare a prendere e che in sua presenza, con fog li firmati dall'ispettore Clarai, ci fu detto che i fondi avevano avuto un altro impiego e si rinviava il quartier generale, come ho avuto il piacere di infromarvene io stesso , cittadino pagatore generale, a Milano.

Questa legione passò il l o messidoro( 35 7 > al soldo della cisalpina. l 9168 sono stai presi dalla cassa di Bergamo dopo l 'autorizzazione del generale in capo Berthier per un piccolo acconto sui nostri arretrati e per fare un regalo al soldato che aveva appeva effettuato il passaggio del ponte di Lecco. Questa somma formò a poco quasi una decade Essa fu manifesta all ' ispettore Martial Daru e mise nei conti sug li arretrati

Come si vuole ora tràttenere questa somma sul soldo corrente e su un corpo che non esiste più e che a conti fatti è riconosciuto creditore d'una somma immensa?

Mi appello al vostro senso di giustizia, cittadino pagatore generale, e spero che darete ordini perché questa trattenuta sia almeno sospesa fino alla decisione de l ministro della guerra Berthier, o che non la si eserciti provvisoriamente sul mese eli pratile, che la prima colonna italica reclama con tanta giustizia e invano.

Quanto ai 3041 è al battaglione degli ufficiali che appartengono alla divisione cisalpina sotto gli ordini del generale Pino che bisogna che voi abbiate la bontà di indirizzarvi. È a questi ufficiali da saldare questa somma che è già stata liq uidata

Sui 266 che i cittadini Gervasi e D'Aquino hanno ricevuto, niente di più giusto e che questa ritenuta sia loro fatta.

Dopo la giust izi a delle rimostranze che ho avuto l'onore di farvi, cittadino pagatore generale, mi illudo che voi darete ordini perché questa ritenuta non abbia luogo e che essa sia sospesa f in o alla decisione del ministro della guerra non provvisoriamente fatta sul mese di pratile, ultima paga che la legione aveva il diritto di reclamare sulla cassa fra ncese.

0551
oJSb\
195
l febbraio 180 J
27 agosto 1800 ' '"' 20 giugno 1800

191

Al ministro della guerra<35 H>

Borgoforte, 13 piovosd3591

In conseguenza dell ' ordine del giorno dell'armata dell'8 piovoso <360> , ho diffi dato il commissario di guerra Locatelli alla restituzione delle lire 5000 di cui viene accusato d'a ver e storto alla comune di Legnago.

Sulla sua negativa ed insistenza per essere giudicato, ho ordinato al capita no relatore del consiglio di guena della divisione di assicurarsi della persona del detto commissario di g ue na , di porre sigilli sulle s ue carte ed effetti e tradurlo senza perdita di tempo a Milano presso di voi, ci t tadino ministro, affinché venga giudicato dalla commissione militare voluta dal suddetto ordine del gi o rno

Siccome poi io sono incaricato di vegliare alla restituzione della detta somma, così vi prego, cittadino ministro , a dare gli ordin i perché la commissione mi partecipi il giudizio e gli effetti e danari che s i saranno trovati, perché essendo giudicato reo, la detta comune eli Legnago abbia ad avere il rimbors o del suo denaro.

192*

Al generale in capo Brune, a l luogotenente Michaud, al generale di division e Dambrowski

Stesso giorno e città [Borgoforte, 13 piovoso<Jo ll)

Dopo l'ordine del giorno dell'8 piovoso<362l che mi incarica di sovrintendere s otto la mia responsabilità personale alla restituzione di 5000 lire, che il commissario di guerra Locate lli deve aver estorto al comune di Legnago , io ho intimato al detto commissario a renderli immediatamente. SuJla sua negativa d i una tale requisizione e sulla sua domanda a essere giudicato perché fosse ri conosciuta la sua innocenza, l'ho fatto arrestare, posare i sigilli sui suoi effetti e documenti e rimesso a l capitano rapportatore della divisione per condurlo a Milano dal ministro della guena

Non appena avuta la sentenza sorveglierò sulla restituzione di questa somma se sarà condannato. Posso tuttavia assicurarvi, mio generale, che la fermezza a voler essere giudicato i ndica la sicurezza del fatto suo.

Credo di aver ben operato in attesa dì vostre notizie e messo in sicurezza la mia responsabilità personale

193*

Al ministro Petiet

Borgoforte, 15 piovoso anno 9o o63l

Sono molto stanco, cittadino mi nistro, di essere obbligato al vincolo della vo stra autorizzazione riguardo ad una nuova angheria c he il pagatore generale dell'armata sta e se rcitan do a danno dei corpi ch e io comando.

Dalla copia della lettera che alleg o vedrete, cittadino ministro , in dettag li o di cosa si tratta . Conosco ben e la vostra giustizia e il vostro buon cuore per non dubitare che non si condanni ad una ritenuta così ingiusto un corpo che oltre alle immense somme di cui è creditore si vede fa re una r itenuta senza ragio-

<358 > Pietro Pol f r anceschi

<359> 2 febb r aio 180 l

<J(oO) 28 g ennaio 180 l

<>'" > 2 fe bbra io 180 l

<.162 > 28 gennaio 180 l 4 febbraio 180 l

196

ne sul mese di pratile che è stato pagato a tutta l ' annata, che è stato pagato a metà della legione e che si vuole estorcere a questa sola parte.

Perdonate, cittadino ministro, oeine che sono obbligato a darvi e gradiate nell'attesa ecc.

194*

Allo stesso(364 l

Stesso giorno e città [Borgofmte , 15 piovoso anno 9o rJ 65l ]

Ho ricevuto, benché in modo del tutto indiretto il nuovo piano d'organizzazione per le truppe cisalpine e non potrei nascondervi, cittadino nùnistro, che dopo averlo esaminato ho profondamente impresso nel mio animo dolore e tristezza.

Dato che per vostra bontà sono stato ammesso acl una sess ion e mentre ci s i occupava della fonnazione di questo piano, e dato che voi stesso mi avevate fatto sperare che si sarebbe avuto almeno riguardo ai brevetti italici, io credevo di trovarvi verificato l'effetto di questa speranza, ma sfortunatamente non si parla per nulla di una questione giusta e interessante.

L'anzianità dei brevetti cisalpini deve essere la base dell'organizzazione. La repubblica cisalpina è esistita prima della legione italica eccola dunque minacciata, o per meglio dire [?] la sorte di tutti i bravi che, sotto la prote zione della Francia, hanno s parso il loro sangue, hanno rischiato la loro vita per contribuire al ristabilimento di q ue sta repubblica.

Una tale novità è già penetrata fra gli ufficiali dei corpi che sono ai miei ordini e l'allarme e l'incapacità di contenerli comincia ad esplodere in maniera molto più seria di quanto non si potesse credere, si sente una voce unanime gridare:

"Ecco la ricompensa che si prepara a Milano alle nostre fatiche, a ll a nostra devozione per la difesa della repubblica. Andiamo a farci sradicare, sopportiamo tutti i mali e le fatiche della guerra , domani non avremo né pane, né patria".

Cittadino mini stro, le vostre istruzioni non sono tali sicu ramente, ha prove ben eclatanti cieli ' interesse che vi ha sempre animato in favore di questi sfort una ti che hanno dato lustro con il loro coraggio e la loro pazienza all'onore delle armate nazionali e che appoggiati alla volontà del primo console e alla buona fede del governo cisalpino sono rimasti finora fedeli alloro posto, oso quindi sperare ancora una volta che porterete un pronto rim edi o alla loro condizione che non è stata forse che momentaneamente dimenticata.

Li raccomando alla vostra giustizia, alla vostra generosità. Non si citi più in questo piano il nome che è stato dato dal governo francese alla divisione che ho l 'onore di comandare e che essa è molto gelosa di conservare .

Se è con il nome di divisione italica che ha ben meritato dalla patria, essa si è data, acquistata un diritto fenno e solido a que sto nome caro e onorevole.

A ll ora se la spe ranza di vedere republicanizzare Firenze, Napoli etc. è caduta, siamo imputati dalle circostanze , troveremo almeno in questo nome una dolc e illusione che ci ricompenserà nel partire de ll e nostre sfortune e delle nostre sotierenze

Permettetemi dunque, cittad in o ministro , che domandi il vostro consiglio, se per mezzo del governo si potrebbe proporre alla consu lta legislativa la conservazione di questo nome istituito con una legge particolare.

Questo sarebbe ancora un grande servizio che voi rendete alla mia divisione e che vi procurerebb e diritto ad una sua ancora maggiore riconoscenza.

Grad ia te, cittadino ministro, i mie i sentimenti di stima e fiducia e accordate qualche momento eli riflessione alla nostra istan za.

197
Claude
<:'"5

o

195

Al ministro della guerTa <w••

Borgoforte, 17 piovoso anno 9° repubblicano n67 1

Vi acc ludo, cittadino ministro, una declamazione de l ge nerale Teulié sull'ob li o totale della sua pe rso na ne l rapporto istorico del 26 nevoso( .\oS) del mini stro de ll a guerra sugli affari del 13 c 17 nevosoPC><J ).

A g iu s ta ragione egli dubita , c he l'armata ed il pubbli co abbino a credere ch'egli neppure s i trovasse pre ente a quegli affari, ai quali certamente ha non poco coa diuvato , come ri s ulta dai miei rapporti mand ati a l generale in capo ed al vostro min is tero.

La co no sc iuta vostra giustizia vorrà certame nte porre un rimedio a ciò , c he non può essere succeduto , che per uno sbag lio innocente.

196 *

Al ge ne ral e in capo Brune

Borgoforte. 22 piovoso' ·1701

Ciuaclino generale , è stata fatta s ulla divisione che comando una ritenuta di dodicimilami la franchi e la s i farà cadere su l mese di fr im aio071 '

Queta somma è coside rata pe rcepita da parte della le g ione italica a co nto di paga. quando essa è s tata come ricompensa ta an·ivando a Bergamo Ne ho avuto l ' approvazio ne del generale in capo Berth ier. Ma se mai questa ritenuta dovesse ave r lu ogo, io domando al pagatore generale di far la cadere sug li emolu ment i dovuti alla legion e pe r il mese di pratile Gli emo lum e nti non so no ancora pagati in totale e la mia d ivi s ione è il so lo corpo de ll a vostra armata che s ia a nco ra cred itri ce d ell a so mm a che g li è dovuta a questo titolo . Tutt o sarebbe s is temato se voi aveste la comp iac e nza di ordinare il paga mento di questo me se a i co rpi che devono ave rlo.

A ll ora se s i aniva a tutti i costi ad applicare questa trattenuta essa cadrebbe naturalmente sul mese eli prati le. Vi osservo che dopo l ' ultimo frutt idoro a seguito del vostro decreto del 9<mo la legio ne è s tata sciolta e c he i corpi che compongono la divisione hanno s ubito molti cambiamenti che render anno la riten uta su l mese frimaio ingiusta c quasi impossibile.

Mi illudo che vog liate dare que sta nuova prova dell a vos tra bontà e le cure pat e rne a ta nte altre che la mia divisio ne attende da voi.

197 *

Al pagatore gene rale dcii ' arm ata

Stesso giorno e città [Borgoforte , 22 piovoso< m' l

Mi affretto a mandare il mio aiutante eli campo da voi. Spero c he al suo anivo troverà favorevolmente terminate la differenza che i è ver ificata in taccando la riten ut a che si vuole ese rc itare su ll a mia tr uppa c su l mese di frimario. Ma se mai le ragioni che la mia lette r a preced e nte vi d e ttagliava, mio caro, tr ova no ancora degli ostacoli , credo eli poterli sollevare intera me nte offrendo i fog li el i pres t ito de l mese eli prati le che so no ancora dovuti alla mia tr upp a

<'<.t>• Pi etro Po lfranceschi

'"''' 7 febbra i o 180 l

'"''' 16 gen naio 180 l

<.lffl• 3 e 7 f ebbraio 180 l

•>;,. , Il febb raio 180 l

o:n. nove mbre -dicembr e 1800

} W 29 gell11 iì i0 180 l

' "-'' Il febb r aio 18 0 l

198

In questo modo riscuoterò sempre la ritenuta, ma e ss a cadrebbe sul prati le e non sul frimario, epoca nella quale non si può e s ercitare la ritenuta , perchè la divisione è s tata riorganizzata dopo il fruttidoro per decreto del genera le in capo Brune e molti sono passat i da que sta divi s ion e a lla cisalpina comandata dal generale Pino , invece sul pratile la ritenuta può ancora aver luogo. Non poss o che insistere sull'illegittimità di questa r i tenuta . Sarebbe fatale per la mia tru ppa riscossa s u frimaio.

198 *

Al ministro Petiet

M antova , l ventoso anno

Cittadino ministro, la divi s ione i tali ca ha rice vuto l ' ordine di renders i al i ' a rm ata cii osservazione ad Ancona agl i ordini del luo gotene nte generale Murat. Questa nuova de stinazione ci riempie di gioia e ci apre forse il cammino a nuovi allori. Se mai la divisione ha avuto bisogno del vostro appoggio, ecco, cittadino ministro, il momento , siate la nostra protezione, il nostro sostegno, la nostra riconoscen za s arà a tutta prova.

199 *

Al generale in capo Brune

Stesso giorno e città lMantova, l ventoso anno 9o (m > ]

La divisione italica vi ri ngrazia, ge nerale , attraverso il mio organo , della de stina zi on e ch e avete ben voluto darle. È un nuo vo segno di attaccamento che date agli italiani che ve ngono messi in cond izione di rivedere la loro patria.

La nostra riconoscenza , generale, sarà a tutta prova

200

Al ministro della guerra m61

Stesso giorno e città [Mantova , l ventoso anno 9o m7 ' ]

Cittadino ministro ,'la divi s ione italica è destinata forse a cogliere nuovi allori . Essa ha rice vuto l 'ordine di partire per Ancona agli ordini del tenente generale Murat.

Noi partiamo domani pieni di giubilo per la nuova no stra des tina z ione. Sebben e lontani, conosco il cuor vostro amoroso per la divisione e non dubito, che vonete, cittadino ministro, continuare ad essa quella paterna beneficenza, che gli avete dimostrata fin ora Essa dal canto suo non mancherà di accrescere coi suo i travag li que ll ' onore che sin ora ha apportato al nome italiano.

201 ':'

Al generale Mathieu Dumas capo di sta to maggiore dell'armata dei Grigioni

Bologna , 6 ventoso anno 9o msJ È a fianco dei francesi, cittadino ge nerale, che la divi sione italica ha imparato a farsi rispettare dal ,,,., 20 febbraio 180 l tm l 20 febbraio 180 l "'"' Pietro Polfran ceschi ,m. 20 febbraio 180 l '"'" ' 25 febbraio 180 l

199

nemico , è ai francesi che essa deve la gloria di aver brillato in questa campagna. E ssa sperava di avere l'onore di essere nuovamente assegnata all'armata dci Grigioni, ma le circostanze hanno chiamato altri. Nono s tante questo conserviamo sempre la gloriosa memoria di essere appartenuti alla vostra armata e il rincrescimento di averla lasciata sarà compensato dalla ce rtezza di essere partiti accompagnati dalla soddisfazione.

Quanto a me in particolare devo ass icurarv i c he mi sembre rà di essere l ' uom o piC1 felice del mondo tutte le vo lt e che avrò l'onore eli riunirmi a voi e al genera le in capo Macdonalel.

Ecco ciò che posso rispondere , mio caro generale, a ll a vost ra lettera del 9 piovoso <379> che ho ricevuto con que ll a del ministro Pe ti et che voi avete avuto la bontà di rimandarmi.

202*

A l ministro della guerra franccsc <lstn

Stesso giorno e città !B ologna, 6 ventoso anno 9 °<38 1>1

La divisione italica di cui il gove rno francese è stato il padre ha appena saputo, cittadino ministro, della vostra lette ra relativa alle s ue ope raz ioni nel Tirolo all ' avanguardia dell'armata dci Grigioni. Questa divisione che si è aperta il cammino della gloria sotto i vostri ordini dopo essere stata organizzata sotto i vostri stessi occhi vi conferma sentim enti della più viva ricono scen za e non desidera ch e nuov e occasioni per poter provare al vostro governo che essa s i mantiene sempre deg na de ll e sue attenzioni e de ll a sua amicizia.

203

Al ministm della g uerra13s 2>

Stesso g iorno e città [Bologna , 6 ventoso anno 9° <383>]

Mi faccio un dovere, cittadino ministro, d 'accl udcr vi copia della lettera scrittami da l ministro della guerra francese a nome del governo per la condotta tenuta da ll a divisione all'armata de' Grigioni. Vi prego farla co noscere a l nostro governo ed alla nostra armata; essa è fatta per maggiormente stimolare i militari c di stinguersi, a llorchè vedono il caso, che la patria ed il govemo fanno delle belle azioni.

Al ge ne rale in capo Murat

Imol a, 7 ventoso<384>

Con tutta la soddisfazione de l mio cuore ricevo l'ordine di portarrni con la mia d i vis ione presso la vostra armata.

Niente eli più piacevole , mio generale, per le mie truppe e per me stesso che di se rvire sotto gli ordini di un così illustre generale che ha acquisito grande diritto alla riconoscenza deg l i italiani e per il quale l a vittoria c la virtù sono ugualmente familia ri.

l miei so ldati fremono di mostrarsi: essi sono la sicurezza del successo poichè so no sotto i vostri occhi coloro c he devono batte r s i.

Noi sa remo tutto ciò che possono l'uomo e l'amici z ia riuniti insieme per m e ritare il posto che ci è stato destinato.

rli<l) 29 gennaio 1801

,,.., 1 Loui s A1exandre B erthier

r lSI) 25 febbraio 180 l

<' 82l Pietro Po1franccschi ·

r)MJ ) 25 lebbra io 1RO 1

3M4) 26 febbraio 180 l

200

In attesa mio generale, ho l'onore di informarvi che il 13 corrente r38 51 sarò ad Anco na e che vi invierò lo stato della situazione della divisione.

205

Al minis tro della guerra< 3 x6)

I mmola, 1O ventoso anno 9° < -' 8')

Il giorno antecedente alla nostra partenza da Mantova de' sem i d 'insurrezione avvicinavano a svilupparsi di nuovo nella secon d a mezza brigata italic a, di cui q ualche malvagio individuo cercava con s ordi tentativi di far penetrare la sedizione negli altri ranghi de lla divi s io ne .

Le misure da me prese però furono si forti e sollecite, che bastarono a calmare og ni tumulto e nell' indomani sortì la trup pa col massimo o rdine e tranquillità. I tumulti erano per la paga.

Dur ante il nostro soggiorno a Bologna le medesime voc i di ammutinamento s i fecero sentire fra i granatieri della s tessa m ezza brigata. Il mattino s usseg uen te, al mome nto del l a partenza della truppa, il capitano Colombo , la di cui co m pag ni a si distinse nel tumulto, non era presente, né a ll a testa di suoi so lda ti per guidarli o per contenerli in caso di sca nd alo .

Interrogato il suo capo dell'assenza di quest'ufficiale mi rispose eh 'essa era cagionata da ubriache zza . Io perciò g iudicai ne cessa rio di r im an darlo a voi, cittad in o ministro, come in capace d i co mand are una compagnia attiva, rendendo in segu ito re s pon sabili gli u fficiali di disordini, ne ' quali incorrevano le loro compagnie , come r ile verete dall 'o rdin e de l gio rn o .

Un esempio è t roppo necessario , cittadino ministro, al bene, ed a ll 'o nore della divisione. Per parte mia certamente non s i manch erà di giustizia, di severità e di vigilanza. L 'i nsubord inato, il sediz ioso sarà puni to esemplarmente.

206

Al minis t ro della g uerra(388J

Imol a, 1O ve n toso anno 9o <w1>

Accuso la ricevuta della vostra lettera 24 piovoso (390 > numero 6452. Io non posso, cittadino ministro , per tutta, risposta, che assoggettarvi alcune mie osservazioni eli fatto e di massima la scia nd o alla vostra saviezza ed al noto vostro attaccamen to per il militare il decidere della rettitudine eli queste ed il procurarne q uella gi ust izia e riconoscenza nazion ale, che io credo s i s iano me ri tata quegli individui, che maggi o rmente si d is tinsero ne lla divis ione italica .

O sse r vazioni di fatto.

Li 13 nevos o< 39 n la colonna italica si è battuta a Cunego , li 16 nevosd392> al Buco di Vela ed al ponte di Trento. La legge concernente le ricompense d ' onore è del13 piovoso0931 dunque posteriori d'un mese. È massima inconcussa che ness un a legge può avere effetto retroattivo. Dunq ue egli è chiaro, che la citata legge del 13 piovoso non può in verun mo do applicarsi a que ' brav i, che s i s ono di stinti a Cunego ed a Tren to un mese prima, e che possono ri tro vare una ricompensa senza essere astretti alle for mali tà volute dalla legge istessa, mas sime quella voluta dall'ruticolo 8 che sta maggionnente ad escludere l'effetto retroattivo .

1385) 4 marzo 180 l

PSf•) Piet ro Polfra ncesc hi

i-' 37) l marzo 180 l

i 338l Pietro Polfranceschi

(339) l marzo 180 l

!3901 13 febbraio 180 l

(3911 3 gen na io 180 l

(3'121 6 gennaio 180 l

(J?J) 2 fe bbraio 180 l

201

Osservazio n i d i massima

Ri st retto d'assai è il nu mero delle r ico m pe n se, ma ss ime per g l i ufficiali , per coloro c ioè, c he sono uni came n te a n imati d a ll 'o no re - c pare anche eccedente la ri co mp e nsa della doppia paga - Dandosi di ec i so le sc ia bole p e r g li u ff ic i a li d e ll ' inter a a rm ata, si devo n o di n ecess ità lasc ia re mo lte a z ioni d i lu s tro se n z a ricompen s a , p o ic h é da sì pi c ciol num e ro agevo le è il ri l eva re c he le so le az io ni portento se trov a r possono una ricomp e n sa .

Li com b a tti menti poi a c ui s i è trova t a l a di visione it a li ca so n o d ' un a n u ova spec ie c cos titui sc ono un ca o de l t u tto s in go l are ed a l qua le sa reb b e i n app li cab il e la legge del 15

A T ren to un fi u me r apido e largo separò l i combattimenti. l vi e r a i mpossibi le il prendere al ne m ico, c h e bru ciò i l ponte, bandiere e cannoni c il fare prigionieri di rango Sarebbe q uindi impo s ibile l'atte n ersi ne l caso attu ale agli a1tico li 6 . 7 c 9, c qualor a i l govemo ed i l m in istro credessero dagli inoltrat i rap p o r ti, di d ove re a ttes t are la nazi o n a le r icompe n sa, n o n m a n ca ce110 l ' az io n e e l' i n d ivid u o da p rcm iars i.

In co n seg ue nza in un caso s i pa rti c ol a re e sul qu a le n o n p u ò venire a ppli c ata la legge, no n pos s o , cittadino minist ro , che riportarmi a i mi e i precedenti rappor ti , c he te rranno luo g o di p rocess i verba li ed alla muni f ice nz a n az ionale, ch e so la p u ò c ol ricomp e n sare, st im o la re g li animi generos i a nu ove illu s tra zi oni.

207

Al mcdcs im o1395 )

Ste so gio m o e c it tà !l mola , l O ve n toso a nn o 9 °0961 ]

Il ma le de lla seco n d a mezza b ri ga t a sta n e l s u o capo G li ese mpi rece nti di Ma n tova e di Bolog na me ne so no d u e valide prov e. Se la co rru z ione adunqu e d e ri va d a lla sorgent e, sa r à co n t ro que s ta , che conve rr à a nel a re eli fro nt e.

I vos tri s ospetti , cittadin o m ini s tro , f ormati su ll a p rim a in s urrez ion e o g n i g io rn o el i più eli ventan o i miei, ne io soffrirò c e rt ame n te pi ù a lun go, che un a so l a te s t a g u as t a e tr av iata metta ad og ni is t a n te l a d iv isio ne al perico l o el i p e rde re il s uo o n ore in faccia all'anna t a.

I o perciò no n a tte ndo che qualche prova p i ù ch iara per rimandarv i questo soggetto a cui io p osso dire d 'ave r data l ' es is t e n za. ma s ulla so rte de l q uale comin c io io s resso a tre m are.

Fra t ta nt o p e n sat e voi stesso , c ittad in o m i nistro, a d un mezzo o pp o rt un o e conve ni en te pe r d i si mbarazzar mi d a un pomo s i d a nn o s o a ll o s pirito dell a trupp a, a ll a q u a le re n dere t e in ta l modo un illustre se rvi ggio

D a ll a prem ura e dall'att acca me nto eh 'io avevo p e r lui. p o te le argu ire , c itt a di no mini s tro , la nece ss it à d e ll a mi s ura che dom a nd o cd a c ui m i a pp arecc hi o esse nd ov i fo rz ato.

208 *

Al gene rale i n ca p o Mura t

M o d e n a, 22 vent os o a nno 9 ° de ll a re pubbli c a0971 H o l 'o n o re d i inform a r v i , mi o ge n e ra le , che o gg i la m ia d iv is ione ha comin c ia to il s u o movimento e ch e d a l 28 al 29 corrent i<-'981 essa sa rà a Lucca e nei dintorn i . S o no obb li gato a l a sc iare un d e pos ito di cavall e ria c di fant e ria a Reggio c a Ca rpi. ind i v idui a cui m a n ca l 'a rmamento , il ves ti to o il ca v a llo non s on o a l cas o el i e ntr a re in c amp ag n a e qu es to secondo le vostre is t r uzio n i.

1m 1 4 febbra io 180 l

l"'\l Pietro Po l fra nces chi

' "'61 l mnr zo 180 l

'·"' ' ' 18 marzo 180 l 19-20 m ar zo 180 l

20 2

209*

Al generale di divisione Tharreau comandante la divisione della Toscana

Lucca, 2 germinale anno 9° 099 '

Ho ricevuto questa mattina da l capo di stato maggiore generale l ' ordine del generale in capo che la mia divisione faccia parte della divisione di Toscana i l cui comando s uperiore vi è affidato. È con so ddisfazione, mio generale, che mi trovo a far parte con la mia truppa di una divisione ai vostri ordini , desidero avere occasione di mostrarvi la mia stima. Qui allego lo stato della situazione.

210* Allo stesso1400)

Lucca, 6 germinale14< )1'

Ho l ' onore di informarvi , mio generale, che dopo gli ord ini del generale in capo dell'annata parto immediatame nte per Milano per sollecitare il vestiario e la paga alle mie truppe. Il generale di b r igata Teulié prenderà il comando della divisione durante la mia assenza essendo il più fidato fra i generali di brigata e colui che , mio caro generale, avrà l'o n ore di corr ispondere direttamente con voi per ciò che concerne il servizio.

211

Al ministro della guerra<402 >

Milano, 13 germinale anno

Cittadino ministro, io devo prevenirvi della condotta del capitano Tro lli , della prima mezza brigata italica, il quale mancando ai doveri di un militare, mancò pure a quell i dell'onore colla calunnia.

Il capitano Trolli, come più anziano, ebbe il comando delle compagnie unite di granatieri e carabinieri della divisione ai miei ordini. Dovea egli per suo dovere corrispondere e coi corpi e col genera le eli brigata Se vero li comandante allora le truppe formate della divisione, mandando le decadarie situazioni e rapporti interni

Ben lungi dal far questo sdegnò eli corrispondere col generale suddetto e coi corpi abbenchè di sovente ne fosse richiamato ' all'ordine.

Rientrato finalmente a Legnago colle anzidette compagnie senza riunire gli ufficiali si portò presso di me alcune o re dopo per annunciarmi il suo arrivo. Lo chiamai al suo dovere in presenza del generale Severoli, e gli imposi gli arresti di rigore per una decade.

Giunto l'ordine alla divisione di passare al b l occo eli Mantova dimandò un biglietto d'ospedale per malattia venerea , sprezzanclo quanto prescrive il regolamento a chi per tali malattie si rende inabile al servizio facendo campagna.

Dopo d 'ave r guà e là girato a suo t a lento si prese ntò a l generale Moncey chiedendogli soccorso e difesa contro l a mia persecuzione da lui solo meri tata- parole di cui si servì il capitano Trolli - per esser egli stato sotto i s uoi ordini, pe r secuz ion e ch'io avea estesa ancora contro gli altri ufficiali de' granatieri .

Il sunnominato generale in ricompensa eli tale calunnia si compiacque, senza prevenirne alcuno, d ' impiegarlo come aiutante maggiore della piazza di Milano, ed il capitano Trolli col solito della s ua esattezza non ne avve rtì mai né il suo corpo , né lo stato maggiore della divis ion e 1399' 23 marzo 180 l

203
P ' Xll Jean Victor T harreau (JOI) 27 marzo 180 l ' 4 m1 Pietro Pol francescb i <•o:q 3 aprile 180 l

Arrivato io in Milano. il general e Moncey volle notificarmi quanto il Trolli gli avea raccontato, ma ebbe da me q uella risposta, che si conveniva al mio onore fer ito e gli ch ie s i soddisfazione contro u na si bassa e v i vissima impostura.

In attenzione frattanto di quanto addomandai al generale comandante in capo l'armata, credo bene eli farne istrutto anche voi, cittadino ministro. affinché la regolarità militare s ia mantenuta, si renda al mio grado la dovuta soddisfaz i one ed abbia il governo finalmente a conoscere, che uomini poco fa addetti al mestier del contrabbando e i di cui nomi coperti d'infam ia sono inscritti per anco sulla forca di Lugano, n o n sono degni di vestire un uniforme di una repubblica. 212 Al

Milano, 14 germinale anno 9°''1051

Ho l'onore di accluclervi, cittadino ministro, un rapporto che mi giunge da Pmma da ll e ma n i di un amico, che s'interessa all'onore delle nostre truppe e che le sole circostanze costringono a nascondere il s uo nome per non farlo oggetto de' colpi tirannici.

Voi ri l everete da esso la scandalosa condotta tenuta dai soldati del duca "(l6l contro uno de' più bravi ufficiali che onorano la mia divisione Filippo Degli Angeli parmiggiano di nascita.

Io non voglio per ora entrare ne l dettaglio delle ragioni di ambo le parti. Mi limito per ora soltanto a ch ie d ere, che il torto ignominioso usato da un governo contro la divisa cisa lpina sia solennemente vend icato. Né posso dissimulare il mio rossore per la colpevole ignavia dimostrata in questo caso dal nostro deputato presso quella colte . a cui se mbra che st ia poco a cuore la riputazione delle nostre armi e gli interessi della repubblica, giacchè non è nuovo. ch'egli guardò finora indifferentemente la diserzione dc' no stri dei corpi del duca.

Si potrebbe sospettare che qual che convenienza trascurata dal sottote nente De g li Angeli verso il dep uta to a bb ia potuto cagio n are tanta freddezza a suo ri gu ardo in un affare, in cui avrebbe dovuto spiegare tutto l' impe gno a suo favore. Ma in quel tempo forse il capitano Degli Angeli era a letto per guarire le gloriose ferite, che gli meritarono la stima del genera le in capo Macdonald e la riconoscenza del governo.

Mi sono affretta to. cittadino ministro, a darvi parte di s i tristo emergente perch é l'onore di que sto uffic ia le sia compensato , mentre trovasi ancora detenuto e eprchè dalle misure, che voi prenderete s ' impar i meg lio a rispettare il soldato de ll a repubblica ed il nome cisa lpino.

213

Al ministro della guerra(-1°71

M il a n o, 17 germina le anno 9° '-l()s , C ittadino ministro, g l i urgenti bisogni d'effetti di vestiario e d'a r mamento e la mancanza de l soldo troppo giustamente dovuto alla divisione italica come truppa attiva, verificate anche dal ge nerale in capo dell'annata d'osservazione del mezzodì, mi hanno prodotto. come ho av uto l'onore di com unicarvi. un ordine di recarmi presso il nostro governo per vivamente solleci tare il soldo e gli oggetti necessari. Nella conferenza da me in proposito avuta col govemo, fui assicurato del buon esito della m ia dim anda. I ntan to sc o r ro no rap idame n te i giorni della mia dimora in Milano, senza eh 'io vegga q u a l i d is po s i z i on i

,..,. Pietro Polfran ceschi

4 apri le 180 l '"'"' ' Ferd i nando I di Borbone. duca di Parma •·"ll ' Pie tro Po l fra nccs(;h i '''"" 7 ap r i le 1801

204

di fatto siano state date pe r soddisfare alle urgenze della divi s ione. lo dovrò al fin partire e prima rifer ire al generale in capo suddetto l'esito della mia missione. Prima però di ciò effettuare , cittadino ministro, vi prego d'istruirmi qual termine abbia fissato il governo a concedere al soldato benemerito, ma miserabile e languente, ciò che per diritto e legge gli a ppartiene; ciò che le fatiche sofferte, il sangue sparso e i difficili resi servigi gli hanno meritato.

Vi prego , cittadino mini s tro , a voler darmi a questi riguardi il più po s sibile sollecito riscontro, onde essermi regola nel rapporto, che ho dovere di fare alla citata s u pe riore autorità militare.

214*

Al generale in capo Murat

Milano, 25 germinale anno 9°''09 '

Mando il mio capo di stato maggiore da voi , mio generale, per s ollecitare sempre più il vostro intervento in favore della mia divisione. Finora non ho avuto che promesse vaghe sia per una equa paga che per g l i altri bisogni. Questo non farà che aumentare il malcontento nei corpi che si vedono dimenticati in questo modo dal loro governo, dopo aver fatto una campagna fra le più difficili e facendo parte di un'armata che si trova a corto di soldi.

Generale è da voi che attendiamo una fine alle nostre sofferenze. Vi prego in attesa dell'autorizzazione per restare a Milano fino alla fine della missione che sarà eterna, se voi, mio genera le, non prendete posizione. Il mio capo di stato maggiore vi istruirà più dettagliatamente.

215

Al ministro della guerra <·IIO>

Stesso giorno e città [Milano , 25 germinale anno

Da ll a vostra dijeri e all'altra del ministro delle relazioni che mi avete trasmesse sono istruito de' torti imputati all'ufficiale De Angeli aiTestato in Parma e delle pretese giustificazioni di quella corte.

Permettetemi pertanto , cittadino ministro, di farvi riflettere, che non fu mai questione del torto o della ragione de ll 'arrestato ne' miei rapporti, ma bensì dello sfregio fatto alla nostra divisa nel modo indecente con cui quest'ufficiale era stato arrestato. Ognuno conveiTà, che se l'ufficiale è reo d'essere punito secondo le leggi, ma difficilmente si potrà persuadere che sia in regola l'arresto d ' un ufficiale esercitato pubblicamente col braccio de' granatieri , a meno che ques t i non si fosse reso renitente ad un intimazione super iore di rendersi al luogo del suo arresto.

Questa sola circostanza potrebbe legittimare in qualche modo la condotta del governo di Parma nel nostro particolare. Ma questa circostanza non si verifica nel caso del De Angeli in cui piuttosto si è voluto fare uno sfregio alla divisa di una nazione libera, esponendola alla pubblica derisione ed agli insulti per un tratto d i violenza, che punire un preteso delinquente. ·

Aggi u ngete la prat ica stessa del militare parmigiano è contrario alla condotta tenuta contro il De Angeli, giacchè mi è noto, che quando que l governo ha voluto assicurarsi di pretesi rei di stato, che vestivano la sua divisa, ha saputo prescindere da tutto ciò, che poteva sentire di una violenza anche appa re nte, a fa re il me n omo torto alla sua uniforme.

E perché dunque u n par i trattamento non si deve agli utficiali stranieri, che avessero la disg raz ia di trovarsi nel suo territorio?

<<l<l9 ' 15 ap r i le 1801 <•>o>Pietro Po l franceschi <•>u l5 apri l e 180 l <•>2> Francesco
ld i 205
Pancan

l o non so se le vie tortuose della dip lomazia conco rdino colla franchezza e lealtà militare. Sò solta nto c h e queste ultim e sono offese dal gove rno di Panna e ne dimand o, c it ta dino mini stro, a l gove rno per mezzo vostro ripar az ione.

216

A l ministro della guc rra(m )

Milano, 29 ge r mina le anno 9°<414)

H o l 'o nore di pre venirvi, citt adi n o mini s tro , c he dietro gli ordini de l ge nerale in capo comu ni ca timi da l capo d e ll o sta to magg iore genera le de l l 'armata la divis i o ne a' miei ordin i va a ri e ntr are nel te r ritori o della repub bli ca c che l a prima co lonna della medesima sarà il l o f lorea le< ' 151 •

La prima mezza brigata p asserà a P izzighettone.

La sec onda in sieme al battaglione de' cacc i ato ri , c dc' zap patori a M a nto va

La cava ll er ia e l'artiglier ia dov reb bero restare esse pure a Pizzi g h etto n e, ma per il bene eli questi du e co rpi , h o credut o di d ove re s cri vere a l capo d e ll o stato m agg io re genera le, per t entare d i o tte nere l oro g li antichi rimpi azzi di Varese , Bu sto, G a ll arate e Sesto, dove h anno a ttualmente i l oro deposi ti.

Vi p rego di voler appoggiare voi stesso q u esta domanda mo ssa dali 'utile soltanto di questi corpi benemeriti. l o resterò anc h e a Mil a no in co n seguenza delle d i sposizioni del generale in capo Il mio a ll ogg io è p rovviso ri a me nte fissato ne ll a contrada de ll a Sp ia casa Agnesi. Quando ven i sse d i cambiarlo , v i farò un dov e re di parteciparl o a l dipartimento de lla g uena.

217*

Al ge nerale di divisione O udi n ot capo di stato magg iore ge nerale

Mil a no, 5 floreale a nno 9°( 41 6 > È mio dov ere infor ma rvi , cittadin o ministro , c he mo lti n ap oletani c to sc a ni se ic c nti u ff ic i a li della divis ione italica percorrono il tenitorio occ up at o dalle truppe francesi e vi comme ttono mi ll e eccessi o disordini disonor ando il g rado che non hanno mai avuto e il nome i t alico che non so no degni d i portare.

Vi prego q u indi, mio generale, di fare una circolare relati va a qu esto oggetto perchè ogni ind i viduo sedice nte uffi ciale nella divisione ita li ca e in modo che se ne possa legittima me nte constata re il grado o la mi ssi one con documenti f i rmat i da me stesso e portan ti, a g aran z i a, a nche il d ec reto s ul campo p er esse re gi udica to co nforme mente a i regolame nt i mili ta ri.

218

A l m ini stro d ella guena141 7 l

Milano, 7 florea le anno 9 °(4 tH >

Dietro le prom esse fat te mi dal co mitato di governo ri g uardo a l pagame nto della m ia divisione p er mezzo del vostro predecessore, io m i era affrettato, c ittadino ministro, a fa r partire il ge ne ra l e d i brigata Severoli e l 'ajutante coma nd ante ca p o del mio s t ato maggiore o n de ve rificassero presso il pagatore mili t are p rovvisorio Zano li l o stato della cassa, da cui doveva n o trarsi le so mme de st in a te all'accennato pagamen t o ch 'ess i doveano po ss ibilmente sollec i tare .

••<J• Pietro Polfran ceschi

1 '' 19 aprile 180 l

••m 2 1 apr i le 180 l

416 1 25 aprile 180 l ,m, G i ova nni Tordorò 27 aprile 180 l

206

Questa partenza appoggiata alla buona fede ed alla sicurezza, che deve ispirare una solenne promessa del gove rno , fu purtroppo vuota d'etletto, cittadino ministro , e le mie speranze di apportare qualche sollievo ai mali estremi della truppa sono di nuovo sfumate.

La cassa militare amminist rata dal pagatore Zanoli è esausta del tutto e manca per anco un fondo di 80 000 lire in circa perché la divisione cisalpina sia messa a livello dell ' italica, condizione senza la qua le non può quest'ultima percepire alcun pagamento come fu stabilito dali 'ex mini st ro Polfranc eschi.

Il cittadino Bertoglio, commissario straordinario del gove rno ne' dipartimenti del Crostolo, Panaro, Reno, e Rubicone, per l ' inc asso di residui prezzi de' beni nazionali mi scrive, che di 400.000 lire esatte nel dipartim e nto del Rubicone, 100.000 ne sono state pagate alla divisione cisalpina, e le altre 300.000 furono distratte dal governo ad altri oggetti.

Dal fin qui esposto voi potete comprendere, cittadino ministro, che non vi è nemmeno la probabilità che la mia divisione sia per ora pagata , giacchè dalle informa z ioni , che ho dal pagatore Zanoli e dal commissario straordinario Bertoglio le somme, che rimangono da esigersi in titolo di residui prezzi di beni nazionali sono agitate da mille ostacoli, difficoltà , e questioni.

Il malcontento frattanto serpeggia ne' ranghi della divisione e questo purtroppo si manifesta colla diserzione, che ogni giorno più s i va accrescendo.

Io certamente non posso chiamarmi responsabile d'ulteriori disordini. Questa divisione, che mentre tutta l'armata gode da più giorni un riposo dovuto alle sue fat iche, è la so la che non ha quiete. Nuda, in preda acl ogni sorte di privazioni, e condannata sempre ai serv iggi più penosi e difficili, questa divi s ione che si è sin ora nutrita di promesse, vede un'altra vo lta allontanarsi il momento di ricevere il suo soldo.

lo vi feci di tutto ciò un immediato rapporto, perché voi, cittadino ministro, che avete seco lei divisa con tanta gloria la maggior parte delle sue miserie, esponiate al governo tutto l'orrore de lla sua situazione e lo interessiate finalmente a porre un limite alle sue inc er te zze ed ai suoi bisogni.

219

Al ministro della guerra 14 191

Mi lan , 7 floreale anno

Ho ricevuto , cittadino ministro, l'ordine del giorno numero 31 riguardo all'articolo, che concerne il trovarsi l'armata cisalpìna su l piede eli pace dal l o germinale( 1211 e che, da allora, cessa no il soldo di campagna e le indennizzazioni accordate ali 'annata francese.

Io debbo, cittadino mini stro, a nome de' miei camerati farvi quelle osservazioni, che mi vengono dettate dalla ragione e da quella giustizia , che de v'essere la sola guida in repubblica.

Come mai in data 27 germinaletm> deve so1tire un d ecreto che ci priva del nostro soldo di campagna cominciando da l l o germinale?

Io credo certo che ne ssu n decreto e nessuna leg ge possa e debba avere una forza retroattiva. Esiste di più la legge della consulta legislativa, che mette l ' an11ata cisalpina in perfetto l ivello e nelle leggi, ed in tutto coll 'annata f rance se, eli cui fa parte integrante .

Il decreto consolare, che forma legge nell'annata francese ed in con seg uenza nella nostra, mette la eletta annata al piede di pace ii I 5 del corrente14 23 >

Perché dunque un decreto ciel nostro governo annulla le leggi, che noi dobbiamo seguire?

Perché prima la consulta legislativa non abolisce la legge , che ci obbliga alle legg i francesi?

1 201 27 aprile 180 I 2 1 22 marzo l 80 l ,m> 17 apri le 1801 '"23 > 5 magg io l 80 l

, ,9; Giovanni Torclorò
207

Facciam noi minor se r vizio?

Siam noi soggetti a minor travaglj e pericoli?

Non facc iam noi dunque piC1 parte dell'armata francese?

Eppure le truppe italiche so no ancora tutte in moto , e ppure ricevono continui ordini dallo stato maggio re ge nerale; eppure so ffrono ce rtamente maggiori ma li e privazioni, che il resto dell'armata. I loro uffi c iali ge nerali so no ben sogetti a maggiori viaggi, s pese ed a minori indennizza z ioni di quello, che lo s iano i generali francesi.

Cittad ino mini s tro , conosco abbas tanza il giusto vostro modo di pensare Voi siete l 'o rgano no st ro press o il governo e non dubito, c he vo rrete fargli conosce re lo sbaglio preso verso l 'a rmata cisalpina contrario alle leggi ed a quel riguardo ancora, che credo no n si sia demeritata , e per le sue fatiche e per le privazioni nelle quali si trova immersa.

220

A l Mil ano, 11 floreale anno

Colle lagr ime agli occhi, cittadi no ministro , io vi scrivo questa lettera , e v'accludo quelle del generale Severo li e dei capi de ' corp i di quella divisione, che non ha cessato dal suo arr i vo in It alia di spargere il s uo sangue, ed i s uoi sudo r i per questa patria e co ll a quale voi, si voi stesso, avete d ivisi gli a ll ori. Ma c he patria ingrata!

Ma no .... Chi la amministra. Cittadino ministro io so no ridotto alla di s per az ione. A voi ricorro pe r avere un immed iato soccorso dal governo. Se qu es to mi manca, alla repubblica intiera, al primo conso le Bonaparte avrò un immed iato ricorso e a lui no s tro fondatore ricorrerò per ripassare nuovam ente o al se rviggio france se, o per ottenere i mez z i per non vede re morire di mi se ri a i miei fratelli d'armi.

C ittadino ministro, ri conoscete in questa letter a un uomo capace di tutto p er non l asciar perire i mie i fratelli d'rum i.

221 *

Al ministro della guerra della repubblica frances e 1426 > Milano , 17 f loreale anno 9° della Repubblica< 4 27 )

Il ge nerale Pino mi ha portato , cittadino ministro, la ca rabina e il paio di pis tol e di cui avete avuto la bontà d i farmi dono.

La s em pli c ità di queste armi è il si mbolo della vostra amicizia e esse acquistano da l vost ro nome tutta la pre zios it à che l'arte non avrebbe potuto aggiungergli.

Mo l to sensibile a tutto ciò c he dite a mio riguardo nella vos tra lettera , non posso attribuirne la motivazione che alla vostra generosità stessa . È il generale Be rthier che mi ha aperto il camm ino della g loria, è so tto questi auspici che ho in qualche modo contribuito a ll a libertà della mia patria. Non ho fatto altro c he seg uire il suo gen io.

È dunque a lui solo che debbo tutto ciò che le mie forze mi hanno pennesso di fare. Accettate, cittadino ministro e mio ge nerale. i se ntimenti della mia più autentica riconoscen za e convincetev i che io non atte ndo che l'occasione pe r provarvi che non so no in degno dell'amici zia e della confidenza di cui mi onorate .

12" Giova nni Tordorò

l magg io 180 l

Lou i s A l exa ndre Bcrthier ••m 7 m agg io 1801

208

Al ministro della guerral4 28 >

Milano, 25 floreale anno 9o r4291

Accuso, cittadino ministro , la vostra riguardo al capitano Colombo unita alla sua peti zione a voi diretta In poche parole vi farò un ritratto e del carattere e di quanto mi ha indotto ad inviare quest ' ufficiale al ministro della guerra vostro predecessore come incapace di comandare una compagnia attiva .

La sua ubriachezza, conosciuta da chiunque ha servito con lui e che gli meritò altre volte de' severi castighi anche dal genera le Lahoz, invece di cessare non ha fatto che aumentare sempre più la sua mala lingua a criticare qualunque ordine o disposizione de' suoi superiori e generali nelle pubbliche botteghe di caffè ed osterie, per cui più volte fu ammonito e punito , mai potè aver un fine.

L'obblio nel quale ho sempre trovata la sua compagnia ed i continui suoi lamenti s ul ritardo delle paghe ed abbigliamento in faccia alla truppa, avea ridotta la compagnia de' granatieri ai suoi ordini la più insubordinata e fu quella , che volle suscitare un secondo movimento rivoltoso a Mantova allorchè si dovea partire per l'armata d'osservazione , movimento, che fui costretto a sedare colle più terribili minaccie intimate al capo della seconda mezza brigata di far arrestare e tradurre al consiglio eli guerra gli ufficiali, la di cui compagnia si fosse so ll evata.

Giunta la truppa a Bo logna le medesime voci d'ammutinamento si fecero sentire tra i granatieri della seconda mezza brigata. Il mattino susseguente al momento della partenza tutti gli ufficiali erano alloro posto; il solo capitano Colombo , la eli cui compagnia si distinse nel tumulto, non era presente, né alla testa de 's uoi soldati per partire con loro o per contenerli.

Interrogato il suo capo di brigata della ragione di una tale assenza, mi rispose essere cagionata da ubbriachezza, che l'impossibilitava a trovarsi al suo posto

Cittadino ministro, io credo avervi detto abbastanza per persuadervi , che un tal individuo sarebbe troppo pernicioso alla testa d'una compagnia e che n 'é stato da me allontanato con tutta la ragione. Lascio alla vostra saviezza ed alla cognizione esperimentata che avete, qual debba essere il caratere e la condotta di un ufficiale alla testa di un corpo, per essere persuaso, che vorrete impiegare quest'ufficiale in qualunque altro posto, fuorché in un corpo, ciel quale se n 'è reso indegno.

223 *

Al generale comandante ad interim dell'annata d ' Italia e al ministro della guerra14301

Milano, 5 pratile anno 9° l4311

La mia salute aggravata dalle continue fatiche di cinque anni di servizio molto attivo mi obbliga a fissare il momento, in cui la divisione che ho avuto l 'o nore di comandare di fronte al nemico si trova dispersa sotto gli ordini di altri generali divisionari, di domandare una licenza necessaria per fare cure termali e pensare a ristabilirmi .

Non dubito, cittadino generale, che una domanda così legittima avrà la vostra approvazione.

Conispondenza della missione di Parigi

224

Al ministro delle relazioni estere della repubblica cisalpina<4121

14m Giovanni Tordorò

15 maggio 180 l

Louis Alcxandrc Bcrthier (4311 25 maggio 180 l

( 432> Francesco Pancaldi

222
209

Parigi, 24 mess idoro anno 9° repubblicanoH'' 1

Mal grado tutte le di savventu re, ed i ritardi , che ho dovuto soffrire in v iaggio, h o la sod di sfazione , cittadino ministro, di potervi annunziare il mio arrivo a P a ri g i 36 ore prima del g iorno della festa, cui devo assistere come deputato del go verno no st ro.

l primi miei pas s i so no stati pre ss o il cittadino M a resc alchi, cui ho esibite le vostre lettere. Egli si in ca rica di presentarmi alle a ut or it à s uperiori franc es i. Passerò con lui oggi dal ministro della guerra, il qu a le prevenuto del mio anivo a Parig i ha voluto invitarmi seco a pranzo prima eh 'io abbia potuto rasseg n arg li i miei uffizii. Spero che avrò campo di parl a r g li comodamente degli affari, che mi so n o affidat i e che co l ve nturo ordinario p o tr ò is truirvi dell' esi to delle no s tre conferenze in propos it o e dc ' passi ulterior i che avrò fatti.

A icuratevi prego , c ittadin o mini s tro, il governo n ost ro , del ze lo in stancabile c della più costante premura, che vog lio mettere n e ll a esecuz ione degli impegni affidatemi .

225

Al mcdesimo<• J n

Parigi, 25 mcs s idoro anno 9o cJ 151

Vi re ndo conto, cittadino mini st ro , della conferenza av uta jeri col ministro della g uerra della repubb li ca come vi h o promesso.

Accolto da lui colli contrassegni di una bontà amichevole nel s uo casino particolare ho avuto modo di farg li , coi colori più vivi, la t e rribile prospettiva della s tato attua le delle no s tre finanze , dell'esaurim e nto dc' nostri fondi, della null it à d e' nostri mezzi, in fin e della m iseria e della desolaz io ne , che opprimon o dovunque il nost ro paese e per conseguenza d e ll 'as sol u ta im p ossibi li tà di nuclrire e so ld are i l significan te numero di trupp e fi·ancesi fissate a nostro ca ri co.

H o ce rcato eli dimo strarg li l a necessità in cui s iam o d'avere truppe nazion ali, p e r la s icurezza interna e d este rna dello sta to e pel decoro i s tesso di una nazione formata dal primo co n so le, c he ne ha per così d ire forzata l'es istenza ad o nta degli sforzi de' n emici de ll a Franci a e no s tri.

Necessi t à che sarebbe conosciuta in va no , se fossimo obb ligati a distrarre per un 'a nnata ausiliaria il miserabile avva n zo dell e ri so rse c he ne restano.

Sens ibile il ministro e toc c ato dai nostri mali mi h a data verbalmente la seg ue nte risposta.

"Sc rivete a l vostro governo c h e g li interessi della eisa l pina mi stanno a cuore, c h e r io farò t u t t o q ue llo c h e dipenderà da me e d e ll e c ircostanze per sostcnerla; c he io sto attendendo quattromila p ie m ontesi e c h e so no perfettamente d e ll 'av viso di fissare la so mma c he s i deve versare nelle casse francesi p er il pa ga mento della truppa. Quanto alla formaz ion e d e ll e vos tre truppe sono in attesa c h e i quadri d eg li uffi ciali e so ttufficiali s iano fatti. Gli uomini voi li a v re te faci lm ente per completare i v ostri quadri.

Noi esa mineremo , lavoreremo in s ieme s ul piano d'organizzazione delle vostre truppe, e s arete pers u asi c h e io non v oglio che i l vostro bene.

Stabilita una forza milit are c formato un corpo capac e eli gara ntire le vostre frontiere di una forza che garantisca la pace che per c ir cos tanza e contro il suo desiderio. Noi mettiamo la no s tra armata e le no s tre fort ezze in uno s t ato d'e ssere pronte al pr im o batter d ' occhi

Sì Mio amico, più la vostra armata aumenterà , noi raccog li ere m o de ll e fro ze francesi de ll a cisa lp ina. "

Voi com prendete assai m eg lio d i me. cittadino mini s tro , c iò che lascino sperare questi sent i menti. Vi tenò info rm a to de' miei pas i ult e ri ori. Qu es ta mattina sa rò presentato al primo co n so le .

'"''' l 3 l uglio 180 1

(" "' F;mcesco Pancaldi

' "") 14 l ug lio 180 1

'" '" ' Loui s Alcxandrc Be r thier

210

Fate gradire al governo i sent im ent i di quella stima e considerazione da cui sono animato per lui e del sincero attaccamento che professo per tutto ciò che riguarda il bene della cosa pubblica.

226*

Al ministro Petiet

Parigi, 8 termidoro anno 9o <m)

A torto, il decreto dei consoli che vi sistemava nel servizio de lla sezione di guerra al consiglio di stato, mi faceva credere che eli colpo i mali della mia povera patria sarebbero finiti dopo un 'organizzazione stabi le de l nostro governo e la decisione deJla nostra sorte.

Sono dai consoli Le Brune e Cambaceres che mi rassicurano e finalmente il ministro Berthier grazie alle sue lettere di oggi al generale in capo Murate al nostro governo sono perfettamente convinto che resterete con noi e che non avremo il dispiacere di perdervi che quando avremo il bene di essere cost ituiti. l cambiamenti dei generali comandanti in capo vi saranno g ià noti , me ne felicito per il bene del mio paese. Sono anche molto soddisfatto del fatto che il primo console tiene molto all'organizzazione di un'armata cisalpina.

Il ministro Berthier mi incarica oggi di scrivere al ministro de ll a guerra Teu lié che l'intenzione de l gove rno francese è so lo di una riforma, che i quadri compresi nella sua lettera di organizzazione della nostra armata siano formati e che la sorte degli ufficiali e sottufficiali che dopo quasi sei anni hanno subito ogni tipo di male e i rischi della guena con le armate francesi sia sicura.

Gli uomini per completare questi quadri verranno in segu ito secondo le circostanze e la sapienza del governo Quanto a l l'armata francese essa sta per essere ridotta eli un terzo in soldati e della metà in ufficiali, di modo che essa non sarà composta da venti - ventuno mila uomini.

Ecco, cittadino ministro, la condizione dei nostri affari e delle speranze di un migliore avvenire per la povera cisalpina e di sopravvivenza ai brav i militari che hanno rischiato tutto per il loro paese e per assecondare le armate francesi .

227*

Al genera le in capo Murat

Parigi, 9 termidoro ànno 9°< 4 ' 8 )

I miei voti sono fatti Siete destinato a comandare tutte le armate francesi in Italia e quindi l'armata che risiederà nella cisalpina.

Niente mi poteva capitare di più piacevo le Se il mio paese può essere felice lo sarà s icuramente sotto il vostro comando.

Il vostro amore per gli uomini che si sono associati alla sorte della Francia e che ne hanno seguito incessantemente il destino; il vostro cuore che conoscevo abbastanza bene riaccende le mie speranze e mi promette un avvenire l usinghiero per la mia patria

Asseconderete senza dubbio le intenzioni del primo magistrato della Francia che ci vuo l e dare un'esistenza militare, pro teggerete i miei frate lli d ' armata e ap poggerete gli sforzi delle nostre autorità per alleviare il più poss ibi le i mali che fino acl oggi hanno pesato s u di noi.

li vostro arrivo nella cisalpina affretterà la mia parte nza da Pari gi .

228

Al ministro della guerra della repubblica cisalpina t4 >?)

luglio 180 l

28 luglio 180 l

Giovanni Tordorò

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27
211

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Stesso giorno e c ittà [Parigi , 9 termidoro anno 9°1-l-W' l

Ieri il mini stro della guena generale Berthicr mi invitò a passare presso lui in sie me co l ministro cisalpino cittadino Marcscalchi.

Dopo avermi in sua presenza lette le lettere relative ai cambiamenti di comando che av ranno lu ogo nelle armate francesi in Italia, mi incaricò di sc riv e rvi che era intenzione del governo francese, che l'organizzazione delle truppe cisalpine dovesse preci sa mente operarsi secondo il contenuto della lettera del 14'.j.l 11 da lui scritta in nome del primo console, che i quadri in essa compres i fossero tosto composti dagli ufficiali e sott' ufficiali esistenti , non essendo giusto, nè conveniente, che uo mini, che avevano sofferto c inque anni di stenti e di travaglj, dovessero in fine trovarsi in uno s tato indec iso ed in preda alle conseguenze di una so rte dubbia. Che quando le mezze brigate non avessero, che dodici uomini ciò poco importa, mentre l'attività e sagezza de l gove rno e lo svilu ppo d'un più felice avenire avrebbe riparato a questo difetto non potendo mai mancare gente per l'armi . Mi faccio un dovere, cittadino ministro, di significarvi il risultato di questa determinazione perché vogliate communicarla ufficialmente al governo.

Non dubito che eg li non sia per riceverl a di buon g rado perché te nd e nt e ad assicurare l 'esistenza politica de l nostro paese per via di una forza nazionale che ne aumenti il decoro e lo renda rispettabile ai V l Ctnl.

l ministro mi promette ult eriori dettaglj c he mi farò un dovere di portare io s tesso a Milano al momento che potrò personalmente rinovarvi i sentimenti di stima.

229

Al ministro delle relazioni estere della repubbli ca cisa lpin a<442'

Parigi , 22 termidoro anno

Il vos tro dispaccio del 12 corrente'-l-141 mi è giunto so ltanto ieri ed in tempo che mi disponevo già a fa re le mie visite di congedo per riprendere fra non molto la strada eli Italla, lusin gando mi d 'aver tenninata la mia mi ssio ne nel mi g li or modo possibile.

È stata una vera soddis fazione per me il sentire, che il govemo nostro abbia veduto con piacere il ri su ltato delle mie conferenze col ministro della guena cittadino Bcrthi er. Non mi pare poco che s iasi ottenuto un cambiamento nella superiore autorità militare opprimente, che attes i gli antecedenti non pareva s perabile, fu del quale la prudenza da altri pareva non permettere eli tentarlo; e l'aver deciso il govemo francese a voler finalmente che abbiamo una forza no stra, senza opera zio ni che espon gano ad una certa rovina de' bravi, che hanno con tanta intrepidezza , sacrifici e stenti servito co n onore nella causa comune.

L'organizzazione della nostr a truppa farsi senza perdita di un solo ufficiale o sot t'ufficiale degli es is tenti. Questi devono essere il fondamento de' quadri militari nostri cd il completamento in volontarj verrà da sé in conseguenza e tanto più presto, qu anto il govemo deciso per il bene della nostra patria vorrà occuparsi di questo, con tutta la premura e l 'e nergia .

La dimissione de' due mini stri di guerra e poli z ia è stata sentita qui con del dispiacere. Quanto a mc ne sono affettati ss imo , mentre ci porta un'accusa di poco carattere, essendo occasionata più da un abuso di forza, che dalla ragione. Ma il gove rno può riparare tutto ed a quest'ora forse l'avrà fatto, perch é il decoro suo e l ' interesse della patri a se mbrano esiger lo. Il tempo che gli s tranieri c i maneggino a cap ri ccio sembra toccare al suo termine. Il governo francese vuo le essere istruito. L a verità nuda gli si deve far se ntire con forza e gl'inconvenienti cesseranno.

L 'a rrivo de ' detenuti a Cattaro mi ha oltre ogni credere colmato eli co nsolazione.

''""" 281uglio 1801

"'' 3 luglio 180 l

" '' Fra!1cesco Pancaldi

'"'' l O agosto 180 l

, " >3 l luglio 180 l

2 12

230

Al cittadino Tordoro, depositario del portafoglio della guerra della repubblica cisalpina

Parigi, 22 termidoro anno 9° (445 >

Se la divisione accordata al ministro Teulié mi ha recato un massimo dispiacere per la perdita, che ha fatto la repubblica, d'un uomo d'un tal merito.ll sent ire che voi eravate stato scelto a farne interinalmente le veci lo ha sensibilmente diminuito. Non dubito che voi non con·erete sulle di lui tracce onorevoli e che il bene del militare non sia per animarvi egualmente. Il vostro deciso attaccamento al s istema di libertà, ed a chi ne è il diretto s ostegno , non lascia dubitare, che voi non facciate uno sforzo per diminuirne l'oppressione e per migliorarne al possib il e la condizione. Io ne sono convinto e sento, che la mia aspettazione sarà superata dalla vostra energia

231*

Al m in istro Peti e t

Stessa giorno e città [Parigi, 22 termidoro anno 9° <446 > ]

La vostra lettera del 14(4 47 1 e le espressioni amichevoli che essa contiene hanno portato al mio cuore i più vivi sentimenti di speranza sulla nostra sorte militare e mi persuadono sempre più che siete fra i più sicuri amici della mia patria, della quale sostenete così fortemente l'onore e volete così fortemente il ristabilirsi della sua sorte. La c isalpina e la massa dei buoni vi riconosce come un secondo padre e i nemici dell'ordine e g li ipocriti fremono, questo vi onora semp re di più. Seguirò, cittadino ministro, i vostri consigli e nel giro di tre o quattro giorni mi metterò in viaggio per Milano.

232

Al governo cisalpino

Parigi, 26 termidoro a nno 9° (44 x>

Penetrato del' onore, che il minis tro della della repubblica francese ha voluto far mi regalandomi una sciabola della manifattura di Versailles, non saprei ricusarmi il piacere di comunicarvi la notizia, unita a copia della lettera con c ui m i è stata accompagnata Possa questo ferro essere un sostegno della libertà, ed indipertdenza della repub blica cisalpina.

233*

A l ministro della guerra della repubblica tì·ancese< 4 50l

Parigi , 7 fruttidoro anno 9° (45 n Cittadino ministro! Al momento in cui mi preparo a lasciare Parigi ricevo una lettera del ge nera le Teulié, ex ministro della guerra della repubblica cisalpina, che mi avverte che malgrado tutto ciò che ho scritto circa le vostre intenzioni e ciò che avete scritto voi stesso si tentano ancora ostinatamente progetti di riforma delle nostre tmppe che pr ovocano lamentele compassionevoli fra gli sfortunati che hanno sacrificato tutto ali' onore delle armate cisalpine e alla causa della repubblica.

(·I IS ) l O agosto 180 l

l O agosto 180 l

< 447 1 2 agosto 180 l

<""sl 14 agosto 180 l

<•J" >Louis Alexandre Berthier

<•;o , Louis Alexandre Berth ier

' "' 5 11 25 agosto 180 l

213

C'è un numero s ignificati vo di ufficiali , che si porta a duccntottantotto, che sara nno tra sfe riti senz a co nt a re l ' infinita quantità di so ttu ff iciali che resterann o a nc he se nza pane.

H o vo luto in fom1arvene, c itta dino ministro , perch é le s peranze della no stra truppa sono riposte unicamente in voi che tutto avete fatto per noi È da voi che il nostro mondo attend e il suo sa lu to e una cura ai mali di cui è minacciato . Se potete qualcosa per imp ed ire questa sfortuna fate lo c siate sicuro dell 'e terna g ratitudine dei militari c h e a voi devono la lo ro creaz ione a voi dovrann o anche la l o ro conserva z io ne.

Sono g li s tessi che vi hann o accom pagnato in tutti i g lo riosi affari e nelle vostre vittorie in Italia.

234 *

Al ministro Petiet

Pari g i, 7 fruttidoro anno

La mia s alute mal messa da molti gio rni di febbre c la volontà del ministro Be rthier hanno ritardato la mia partenza, che effettuerò il 13(45 3 > senza salute.

Conoscevo abbastanza, cittad ino ministro, il vostro cuore per non prevenire le mie preghiere per i mi ei fratelli d 'armi.

Mi è s tato sc ritto da un a part e eli una riforma che gette rà ne ll a mi seri a duccentonanto tt o ufficiali. Non posso c rede re a un a sim ile ri co mpen sa per chi ha dife o durante la guerra la s ua p at ria , s ia contro la volontà formale del govern o f ra ncese e nel momento in c ui si va formando e stabilendo uno stato militare

Vi conoscev o abbastan za, dico io , per tranquilli zzare il mio cuore . Ho lavor ato molto per donarci uno stato non sono così determinante, o fino alla pace ge ne rale. Si parla molto d e lla pace con l'Inghilterra c a rag ione.

Con se rvatemi, cittadino mini s tro, la vostra amicizia c contatemi nel num e ro d e i vostri amici più de vo ti e s i nceri

Fine de ll a mi ss ione di Parigi 235

A l ministro della g uerra de ll a repubblica cisalpina <'5'11

Monza , 29 fruttidoro anno 9° repubblicano<455 >

Ho ricevuto la vostra lettera , cittadino ministro, unit a a llo stato nominativo d eg li ufficiali , che ho avuto ronore di comandare ne ll a di v is ione italica ed è co lla maggiore so ddi sfaz ion e c he v i invio le mie no t e s ui eletti indi v idui.

Esse so no figlie di quell a cog ni z ione di fatto che ho av uto ca mpo di formarne f in dalla creazione de' corp i c isa lpini e dalla loro condotta alla quale fui assiduamente presente, e dalla lo ro bravura e coragg io s ul campo della g loria.

Queste note però, cittadino ministro, non devono esse re conosc iute che a voi ed a l generale organizzatore Vi g nolle, io non ne cono sc o altri di le gittimi in qu e sto travaglio e nessun a ltro può ave re l a mia confidenza sulle mie rifle ssioni sec rete.

È stato pure inviato al minis tro della g uerra lo st ato de· ge nerali ed ajutanti co m a ndanti colle rispetti ve n o te .

•m· 25 agos to l RO l ' ' 5 " 3 1 agosto 180 l 14·">Giovanni Tordorò 1455 > 16 se ttembre 180 l

214

236*

Al generale in capo Murat

Milano , 8 vendemm ia io anno X 0 < 456 l

Il generale in capo Bonaparte, ora primo console della repubblica francese, quando tornò dalla Germania dove aveva donato all ' impero la pace sancita nel trattato di Leoben, per ricompensare la guardia nazionale del dipartimento del Mella dei servigi che essa aveva reso all ' armata, e della sua dedizione ai principi della repubblica , gli fece l 'onorevo le dono di quattro pezzi di cannone, per servire all'istruzione della montura delle sue compagnie d'artiglieria. Questo momento di generosità di Bonaparte fu empoitè da Brescia per ordine di un generale francese quando la nostra sorte cambiò, e che i russi e gli austriaci invasero il nostro sfortunato paese.

Geloso di questo prezioso ricordo del più grande generale del secolo, la stessa guard ia nazionale , vi domanda , per voce mia, mio generale, un ordine perché questi pe zz i o quattro simili gli s iano resi Così, mio generale, condividerete i sentimenti di un corpo che ha ben meritato con il primo console.

237*

Allo

Milano , 25 vendemmiaio anno X 0 ( 4581

Mio genera le! Nella mia ultima corsa, che ho fatto ne l dipartimento del Mella, le autorità costituite di questo dipartimento mi hanno intrattenuto sull'inutilità di trattenere ancora una flotta sul lago di Garda.

Esse mi hanno pregato di interessarmi presso di voi per farla sciogliere. In effetti ora che i rischi della guerra so no cessati, che non abbiamo niente da temere da parte del nemico, l'oggetto di intrattenimento di questa flottiglia diventa del tutto di finanza , che essa non colma.

Poiché il contrabbando delle derrate cisalpine che passano al paese limitrofo non è finito; e benché l'intrattenersi della flottiglia è a carico dei paesi che si trovano sulla ri va del lago e che sono in condizione eli non poter soppo rtare il peso enorme a cui sono obbligati quando la flottiglia prende terra. O si querela anche il comandante d'armi di Dese nzano come voi sapete per g li abusi che si permette sul mercato che vi s i tiene e che è il centro del commercio di questo dipartimento. Cittadino, originario del dipartimento del Mella, posso io, mio generale, dispensarmi dal portare la voce delle sue autorità fino a voi?

No, vi devo in nonie loro questa memoria, ben s icuro che la giust iz ia e la vostra umanità vi suggeriranno i modi per alleviare le pene di un paese che ha così ben meritato dall'armata francese in ogni tempo e la cu i fid ucia è riposta in voi .

238

Al ministro della

Milano, 28 vendernmiaio anno X0 < 4 60 >

L'atto di riconoscenza nazionale accordata ai miei servig i mi inspira un sempre maggiore desiderio d'usare a vantaggio della patria dei sentimenti del mio cuore e della forza del mio braccio che da lungo tempo li ho consacrati.

Portate, cittadino ministro, al governo, ve ne prego, ed accettate voi medesimo , gli attestati della mia g ratitudine ed assicurate lo in mio nome , che farò sempre per la mia naz ione , quale ho l 'onore di dirvi.

H 561 30 settembre 180 l

H m Joachim Mu rat (· ''1 l 7 ottobre 180 l

H 59 1 Giovann i Tordori) 20 ottobre 180 l

215

239

Al medesimo <46 11

Milano, 6 brumaio anno X 0 <46 21

Vi ringrazio , c i ttadi no mini s tro, de l ca rico c he mi promettete farvi delli cittadini Moreno e Salvo. Moreno fu impiegato nella legion e it a li ca come capitano e Salvo come tenente.

Ambid ue servendo con gradi infe riori furono da me passati all a di s posizione del ge nerale Pino in virtù d ' un ordine del generale in capo Berthier, ne ess i hanno diritto per quanto spetta alla legione it ali ca, che al g rado che in essa occupavano.

In quanto alla l o ro moralità io no n ho motivo di l ag narmi. Salvo ha molti talenti e cog nizioni ma ssime per un serviggio se dentario. Morcno è indolente, e senza talenti.

Ecc ovi , cittadino ministro, qu a nto io posso dirvi a questo riguard o

240

Al genera le di bri ga ta Teulié

Milano , 9 brum a io anno x oc.u.J>

Ho ricevuta la vos tra 8 bruma ioP6J> unita al pro cesso ve rbale s ull a biada ripiena di bulla, che dai fornitori era stata spedita per codesto reggimento

Lodo il vost ro zelo s ull 'a rresto di questa biada c s ulla vigilanza che portate alle forniture, ma non poss o lodare che non a me , ma al ministro della guerra . abbiate dire tto il corpo del delitto.

Cittadino gen e ra le, voi non dove te ignorare , che io solo comand o la divisione e c he c on me so lo dovete corrispondere su quanto ri guarda il se r viggio.

Non avrei s uppo sto in voi qu es ta mancanza d'irregolarità e quel riguardo, che dovete al vostro genera le di divi s ione , che certame nte non ha a rimproverarsi di non cercare il mi g lior essere della truppa.

Credereste forse in un tal modo di denunciarmi ?

F ate lo , ma fate l o co n regolarit à di se r vigg io. Qu esto è quanto esigo da vo i, affi nché la militare disciplin a s ia conservata co me è di dovere.

241

Al ministro della g uerra(465 >

Varese, 24 brumaio ann o X 0 <4661

In rispo s ta all a vos tra , c itt adino m in istro, nella qu a le ricercate ri se rv atamente la mia opi nione riguardo il so ttotenente Tessiori de' cacciatori a cavallo , non posso, che r e plicarvi quanto dalle mie note s i sc orge, cioè, ch ' io non l'ho né per morale, né per capace d'esser uffic ial e. Tanto sia, cittadino ministro, per vost1·a int elligenza particolare.

242

Al medesim o P671

W" >Giovanni Tord o rò

"''11 28 ottobre 180 l

'"'''' 31 ottobre 180 l

'J'"' 30 ot t obre 180 l

Giovanni Tordorò

1J 001 15 novembre 180 J

1' 67 ' Giovanni Tordorò

2 16

Stesso giorno e città [Varese, 24 brumaio anno X 0 <468rl

Ho ricevuto, cittadino ministro, la vostra lettera, nella quale mi domandante conto del cittadino Petrocini, che si presenta come sottotene nte cisalpino. Io non potrei dare su q uesto soggetto, che delle pessime informazioni e sulla sua morale e sulle sue cognizioni militari e finalmente su tutti i riguardi Questo è quanto devo dirvi su di un sogge tto troppo da me conosciuto.

243

Al ministro della guerra<469 l

Varese, 29 brumaio<47m

Ho ricevuto alla mezza notte la vostra lettera riservata riguardante le nomine volute dalla legge 21 brumaio<4 7 1 ) ed appoggiate dai gene rale d i div isione .

È impossibile ch'io mi possa unire col generale Pino, trovandomi a Varese , e perciò vi unisco lo stato di nomina da me fatto di quegli individui, che debbon rappresentare i corpi formanti la divisione ai miei ordini.

Voi sapete, che la terza mezza brigata ha tutti i suoi capi eli battaglione non cisalpini, così pure il primo reggimento cacciatori a cavallo i suoi capi squa droni, s uppli sco no perciò nel modo da voi, cittadino ministro, indicato mi.

Per quello, che riguarda l'artiglieria, bramerei, che il capo battaglione Mazzuchelli v ' intervenisse lasciando però tutta la mia autorità sulle nomine eli questo corpo al generale Pino ed al generale Calorì.

Credo in questo modo, cittadino ministro, aver eseguite tutte le vostre intenzioni, starò attendendo le vostre disposizioni intanto che ho l'onore di dirvi.

Stato nominativo degli uff ic iali, de ' corpi componenti la seconda divisione nominati dal generale di divisione, memb ri della co nd otta straordinaria, che dovrà riunirsi a Lione per il 20 frimaid'1721 venturo, dietro la legge 21 brumaio<473) e le disposizioni de l governo .

Primo reggimen to d'ussari

Primo idem cacciatori a cavallo

Seconda mezza brigata di linea

Terza idem idem

244

Galimberti Chizzola Magno ni Martinengo Ferrari Villata Brunetti Schedo ni Rema gli

Bertolletti Bignami Duapitani

capo squadrone capitano ten e nte

capo sq uadron e del primo reggimento d'ussari capitano tenente

capo battaglione capitano tenente

capo battaglione della seco nda mezza brigata capitano tenente

Al generale eli brigata Teulié comandante le truppe stanziate nel dipartimento del Lario.

< 46"> 15 no vembre 180 l

< 4 69 1 Giovanni Tordorò

1 170> 20 novembre 180 l ' " 17 n l 2 novembre 180 l

<472> l l dicembre l 80 l

14 7» 12 novembre 180 l

217

Milano, 27 febbraio 1802 anno primo italiano

Ho ricevuto la vostra del 6 numero 657. Se aveste meglio riflettuto , cittadino general e, ava nti eli scriver! a av reste trovate inutili tutte le vostre riflessioni cd osserva zioni.

Io col mio ordine del giorno ho soppressi tutti i posti dipendenti da llo stato maggiore della divisione e ne ho stabiliti due soli uno a Berlassjna e l 'altro a Vaprio, e collo ste s so ordine del giorno ho autorizlato i generali di briga t a a stabilir quelli, che loro sembreranno nece ss ari per l'interna conisponclenza delle brigate.

Dunque Nerviano inutilissimo pe r la division e c forse utilissimo per la bri gata. In quanto po i all'espressione d'uomo di buona fede, ella mi è affatto inutile, e v'invito d'or in avanti quando corrispondente meco d'affari di servizio di tenervi alle espress ioni di dovere, al quale non vorrei esser forzato di chiamarvi.

Eseguite, cittadino generale, gli ordini, senza inutili riflessioni e vedre te che le disposizion i non s i troveranno mai in urto.

245

Al ministro della gue rra14 751

Milano, 9 marzo 1802 anno l o

I frate lli Campagnola ufficiali nel primo reggimento cacciatori a cava llo facent e parte della divi sione a miei ordini mi h anno presentato degli attestati , c he vi unisco in originale, tend e nti a clilucidare la loro condotta dopo la capitolazione de ll a guarnigione di Roma , non avendo la potuta seguire nell ' imbarco a Ci v itavecchia.

Eccone l'estratto.

Primo certificato del cittadino Cagna già facente funzioni di commissario eli guerra , che attesta essere i fratelli Camp ag nola partiti da Roma per Civitavecchia in compagnia degli uffi c iali ammalati della g uarnigione.

Secondo dei cap itani Moreschi e Maragna comprovante come forza che i fratelli Campagno la passarono da Roma e C i vitavecchia con tutti g li altri uffciali ammalati.

Terzo del sottotenente Ceroni , che dice di aver visitato in letto il so ttotenente Giovan Batti s ta Campagnola al momento della capitolazione di Roma per trovarsi egli gravemen te amma lato.

Quarto del capitano Sa lomo ni, il quale attesta, c he all'atto dell ' imbarco a Civitavecc hia delle nostre truppe i fratelli Campag nola furono dai medici di c hiarati indisp osti c non in istato eli esse r imbarcati.

Quinto del tene nte Angelini, il quale assicura, che al momento dell'imbarco a Civitavecchia i fratelli Campagnola si trovarono per malattia imposs ibilit ati a segu ire il destino del corpo in Francia.

Sesto di divers i ufficiali france s i che so no stati prigionieri in Austria coi fratelli Campagnola nell'anno 8°14761 , i quali depongono della loro buona condotta e del loro patriottismo .

Settimo di un oste in vicinanza di Bergamo , che attesta di aver dato alloggio ne l mese nevoso d e ll 'a nno 8°1477 > ai frate lli Campagnola c h e andavano per raggiungere il ca mpo francese , c che ha cercato eg li s tesso di favorirli.

Otta vo deJrajutante comandante Lecat sulla pr igionia de' fratelli Campagno l a, i quali caddero nelle mani de l nemic o all'affa re di Voltri il 28 frimaio anno g owx• e rientrarono il25 vendemm ia le anno 9o cm> .

Nono del capobattaglione Ferrante, il quale attesta, che il sottotencnte Campagnol a ha mostrato zelo. probità e patri ott is mo tutto il tempo che ha servito so tto i di lui ordini.

,.,. , 25 febbraio 1802

'"" ' Alessandro T ri vu l z io 1 17 ' 1 1799-1800

1 1"> 22 dicembre 1800-20 ge nnaio 180 l ' "">l 9 dicembre 1799

2 18

Decimo del medesimo a favore del sottotenente Giovan Battista Campagnola.

Undicesimo del capo battaglione Santandrea sulla buona condotta de ' fratelli Campagnola pel tempo che hanno servito sotto i suoi ordini.

Tredices imo (sic) l certificati primo , s econdo, terzo e decimo contengono delle testimonian z e favorevoli sulla condotta , patriottismo e bravura de ' fratelli Campagnola.

Esaminati questi certificati io opino , cittadino ministro, a crederli innocenti , perché non sono persuaso che si possa tradire la patria e l ' onore in un momento nel quale si viene d ' aver date troppo chiare equivoche prove sul campo e di bravura e di attaccamento alla causa, come avuta dai sudetti attestati , ne mi par ragionevole, che potendo abbino i detti fratelli Campagnola preferito di andarsene esuli , travestiti e fuggiaschi a raggiungere l'armata francese quando potevano esservi traspm1ati con tutti gli agj di una capitolazione.

Una malattia dunque li ha costretti a restare, né certo volevano abbandonare l'armata, se in mezzo a mille pericoli l 'banno raggiunta , si so n battuti contro 1 ' inimico e sono stati fatti prigionieri a Yoltri. Date, cittadino ministro , rifle s so a que s te ragioni, e ridonate la vita a que s ti ufficiali.

246

Al ministro della guerra

Milano, 18 marzo 1802

Trivulzio

Cittadino ministro, organo della divisione, che ho l ' onore di comandare mi affretto di presentarvi il sicuro sentimento di vero piacere, col quale essa ha intesa la vostra promozione alla carica , che capite. È in suo nome pure, cittadino ministro , che vi prego di attestare al governo Ja riconoscenza di tutti i militari, che la compongono e la gratitudine , che gli professano per aver trascelto fra i membri dell ' armata in voi il capo della militare amministrazione.

Voi fate rinascere nel seno de ' militari le più belle speranze, voi ne conoscete i meriti ed i bisogni , e potete premiare quelli e soddisfare a questi.

Gradite intanto i s entimenti di quella per fetta stima e consideraz ione con cui ho l'onore di s alutarvi.

247

Al generale di brigata Teulié

Milano , 18 marzo 1802

Il generale, capo di stato maggiore generale mi avvisa confidenzialmente, ch'egli è persuaso ch e la diserzione polacca sia fittizia assai più che reale. Egli mi assicura che i polacchi si sono annunziati assai più di quello che realmente sono.

Questo avviso confidenziale lo partecipo anche a voi, affinché ci serva eli norma.

248

Al ministro della

Milano , 6 maggio 1802

Mi trovo in dovere di rispondere alla vostra del 27 aprile riguardo all'emergente occorso col signor ispettore alle riviste cittadino Demester.

Gli ordini da me dati sono in linea militare, la condotta da lu i tenuta è irregolare e contraria ai regolamenti militari. Mi spiace che tale a voi non sembri e che non sia richiamato a l suo dovere.

Se le misure da voi prese, cittadino ministro, sono tali da impedire ulteriori mancanze avrò la soddisfazione di non vedermi costretto in avvenire ad eseguire quanto il mio dovere ed il mio carattere esigono .

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Ales sandro Trivul zio

249

Al medesimo< 4 g 1'

Milano, 30 maggio 1802

A lla v ostra confidenzia le riguard o al medico Pi etri . io v i dico, cittadino mini s tro. c h 'eg li ha repli cate vo lte s erv ito nell'ambul anz a della di v isione da mc comandata e con di s piacere non potrei che dar vene tutte le più cattive informazioni s i intorno alla s u a arte, che intorno a lla sua moralità

Io non ho avuto che de ' pes s imi rapporti contro d i lui e non ho avuto, che a lagnarmi della pessima sua condotta.

A ll orchè lo vidcli escl uso dal trava g lio non pote i a meno che congratularmi di veder s purgata l ' armata d ' un tal soggetto.

Eccovi, cittadino ministro, quanto io posso dirv i s u quest'individuo.

25 0 *

Al ge nerale in ca po Murat comandante delle trupp e s tazionarie nell a rep ubblic a italiana

Milano , 16 g iu gno 1802

Ho saputo con il più v i vo piace re del vos tro arrivo a P arig i e c iò c he mi co nsola ma gg iormente è che vo i avete trovato l e cose nel migli o re stato c conformi ai vostri de s id e ri e a queli di tutti g li amici d e ll'o rdine e della tranquillità pubbli ca .

Permettetemi dunque che me ne fe liciti con tutto l'impeto del mio c uore. Io approfitto di questa occas ione per inform arvi che vi attendiamo qui con impa z ienza

Dopo la vostra pa11enza non è a ncora stato fatto ni e nte per la trupp a Stesso num ero, stess o avvilim en to , s te ssi bi sog ni.

Ce rcate ve ne pre g o , cercate di informarne il prim o cons ole. La sua intenzione non d eve ce11o essere que ll a di condannarci ad una perpetua impotenza. Sarà co nvinto senza dubbio soprattutt o c he la nostra esis te nza politica , la n os tra considera z ione esteriore non può dipendere c he dalla nostra for za armata .

Se è il cont ario datemi la più g rande di tutte le p rove dell'amici z ia di cu i voi mi a vete se mpre onorato, infom1andomi p erc hé tutte le p e n e e le speran?.c inutili abbiano fine.

Potremo almen o tranquilli zzarc i o metterei infin e tutti a piangere la nostra miserabil e sorte

25 1

Al vice pres idente della repubbli ca

Milano , 10 ago s to 1802

Ho l ' onore d ' accompagnarvi, c ittad ino vice presidente, una dim a nda del 11110 a iutate di campo Gasparinetti tendente ad ottenere l a c ittadinanza della repubblica. Eg li ce rcò una patria nella cisa lpin a quando lo s t a to ex - Veneto fu invaso dall'armi imp er iali . L a leg ge 20 nevoso dell'anno ch'egli vi s ottomette gliela accordò ed oggi ge loso di un t a nto o nore , chiede di co n servarl a.

Cittad ino vice pres idente, io h o l a co mpiacen za di ass ic urarvi , eh 'eg li la merita , pe rc hé se ppe difend e rla e con la penna, c con l 'arm i e degno sem p re di Ici si mantenn e . lo u n isco le mi e alle sue istan?. e perché siano appoggiati i suoi d es id e rj .

Trivul zi o M elz i ci'E ril

252* '""'
r•< J> 9
220
Alessandro
ge nnaio 1797

A l generale in capo Murat

Mi l ano, 11 agosto 1802 anno 1o

Mio generale e amico, la legge dell'arruolamento per il completamento dell'armata italiana e per la formazione di una riserva a seguito del decreto del primo console nostro presidente è stata proposta al corpo legislativo.

Avendo trovato delle resistenze da parte di quakhe indi viduo, nemico dichiarato di tutta la forza annata e che forse ha altri mezzi politici per bloccare tutto, essa è stata ritirata per apportm·vi, si dice , delle correzioni; infine essa è stata riproposta e la discussione avrà luogo il 13 corrente.

Vi informerò, mio generale, dell 'es ito che voglio credere favorevole, grazie alla lettera del primo console che ha scritto al corpo legislative e che è stata ricevuta ieri.

Abbiamo accolto con entusiasmo la creazione della legione d'onore in Francia. Questa istituzione degna del genio che l'ha creata onora i bravi che hanno servito la causa della repubblica e deve rianimare lo spirito marziale per mezzo dei soldati. Non può esserci né timore né pericolo per uomini ai quali è stata riservata una tale ricompensa.

Ma, mio generale, non sarebbe un atto di giustizia se una simile detem1inazione fosse adottata per le truppe italiane?

Q uando Bonaparte apparve in cima alle Alpi, preceduto dalla vittoria, trovò in Italia uomini coraggiosi che si sacrificarono alla s ua sorte e che si consacrarono al mestiere delle armi per difendere la causa che egli sosteneva.

Ci ha visti in Tirolo, in Romagna, nei Grigioni, all'Arno, all'Adige combattere fedelmente a suo fianco e concorrere per tutto il possibile ai s uoi trionfi.

Nell'ult ima campagna comandata dal generale in capo Ber1hier sotto i suo i occhi, al glorioso esito della quale voi stesso avete avuto tanta parte, non vi hanno mostrato i nostri so ldati , dopo le terribili privazioni alle quali sono stati sottoposti, con esempi di valore, di virtù, di gloria e di emulazione, che percorrevano il cammino de ll a gloria come gli invincibili francesi?

È da te, mio caro Murat, che i militari italiani attendono questa ricompensa, è mediante te che sollecitano questo atto di giustizia presso il primo console . Che tu ritorni in Italia è necessario! Se l'accampame n to proposto avrà luogo ti offro la mia casa di campagna di Montirone.

Dammi tue nuove, ritorna presto, e perdona ad un amico la libertà di scriverti così tanto.

253*

Al genera le Charpentier capo di stato maggiore generale

Milano, 8 settenbre 1802

Ho ricevuto, mio caro generale, la vostra lettera del 19 con la qua le mi domandate quali so n o gli u fficiali de ll o stato maggiore della mia divisione che si trovano a Milano.

Il capo di st a t o magg iore v i si trova a seguito di un permesso per ristabilire la sua salute; al momento fa i bagni e le acque.

Sei altre compagnie , non hanno mai lasc iato il loro posto quando si battevano potevano rassicurare il m ini stro che n o n mancava per nulla al suo dovere nei momenti di pace.

l d ue a gg iu n t i a ll o stato maggiore so n o da me, uno malato e l'altro il capitano Salvatori in condiz ione di fare il suo dovere.

Devo tuttavia osservarvi, mio caro generale, che si trovano qui con fiducia del ministro.

Ci t tadino generale, potete rassicurare il ministro che lo s tato maggiore della div isione non è m ai manca t o al s uo posto , nè a l s uo dovere e che il generale che l 'ha comandata fino ad ora conosceva bene il servizio per non aver ma i b isogno di essere r ichiamato all'ordine

<•s<) 6 settemb re 1802 221

254

Al ministro della guerra14ll5'

Mi lano , 15 settembre 1802

Delle imp er iose ragioni esigono, cittad ino mini tro. ch'io metta alla vo tra disposizione il capitano Gasparinetti mio aiutante d i campo. l o g li ene ho già passato l'ordine Non posso però a meno di raccomandarvi questo giovan e pieno di tal e nti e che h a fatto di gran sac rificj pe r la repubbli ca .

255

Al ci ttadino Ga sparin e tti capita n o aiu t a nte di campo

Stesso g iorno e città l Milano, 15 se ttembre 1802 1 Onore, a micizia, ri conosce nza so n o ordi ni da c ui l ' uomo n o n dovrebbe mai s taccars i e co ntro i quali nulla do v r e bb e mai p otere maldicenza e in gratitudine . Purtroppo sov ente l ' uomo non fermo s u que s te basi fa de ' passi dei quali tardi e senza potervi oppor riparo s i avve de dell ' in co nsegu e n za lo de sidero di cuore, che voi non siate nel num ero di questi e c he possiate ess er felice

256

Al v ice presidente della re pubbli ca

Milano , 2 6 se ttembre 1802 anno l o italiano.

Nell'att o, c he mi veggo sc iolto da' travag li leg is la tivi mi veggo onorato. c itt a dino vice pres idente. eli ripigliare la mia attività nel l'arm ata.

Io vi debbo i più sinceri ringrazi amenr i per questo nuovo tratto di confidenza, che mi da il gov e rn o, e c he certame nte mi sar à se mpre sco lpito nel cuore .

Nello stess o tempo pe rò io devo , c ittadino vice pres ident e , n o n mancare a mc stesso co l confidare a vo i , che g ià da qualche tempo io mi se nto trapassata l 'a ni ma.

La niun a co nfide n za in rutte le operazio ni militari; l'ordine a l ministro della guerra d i orvegliarc la mia person a; li replicati a vvisi d ' esse r male attorniato nel mio s tato magg io re; i l ved e re nello stesso tempo imm e d iatamente ri e mpiegati quegli uffici a li , c he li cen z iai da me. Un o rdine eli partenza imm ediata al capo del mio s tat o maggiore , quantunque n o n s'ig nor asse la tenibil e malattia , c h e lo ritien e al letto; una v is ita ed una perquis izion e conrrari a a tutte le legg i mi lit ari , e insultante l ' onore d'u n altro mio fratello , il capo della seco nda me zza brigata, tutti questi fatti p o t e te imm ag inarvi , citta dino vice pres idente, qu ale ferita e qual e alarme cag ionan o all'animo mio.

Io ve li co nfido e vi sco ngiuro di far sco ngiur a re per mezzo di vie militari la condotta no s tra e di p o r argi ne a que ' ne mici , c h e purtroppo la carriera d a no i intrap resa c se nz a int e n z ione co ntinu ata ci ha proc urati.

Se il gov e rno, se voi, c ittadino vi ce presidente, n o n mi cred e te ab bastan za degno di conf idenza accordatemi il mio ritiro.

Dolce sa rà per m e ne ll ' is tante il ri co rdarmi , c h e tra i primi h o preso l'armi per la mia pat ria , che le prime falan gi re pubbli cane f urono d a me organizzate, c h e ho com battuto sem pre con esse, c he ho co ndotto i fede li avanzi d e ll a prima armata italiana f ra i pericoli e la mo r te in Francia, che onorato dal gove rno fr a ncese della riorgani zzazione deg li italiani alla test a di ess i ho coadjuvato a ll a seconda ri gcne razionc di essa, che avanzato da B o naparte al g rado di genera le di divi sio ne s ul camp o di battaglia h o " " 1 ' Alessandro T

Gradiate
.
etc
222

potuto servire alle sue mire, al bene del mio paese, che non ho fatta alcuna pmticolare vendetta, e finalmente le ruine istesse, che andrò a rialitare ed il resto delle poche avanzatemi sostanze, tutto mi sarà dolce, perché sento aver pura l'anima mia, ne avrò rimorsi in faccia alle ombre di un padre e di un zio morti per la repubblica.

Accettate, cittadino vice presidente, questo sfogo del mio cuore ed onoratemi di vostra o in scritto, o verbale risposta.

257

Al capo squadrone Lanfranchi ai ut ante di campo

Mila no , 4 ottobre 1802 anno 1°

Dalla vostra parte nza in po i non ho mai avute vostre nuove, e non so se esistiate.

Le nuove mie occupazioni mi obbligano ad ord inar vi di rendervi al piì:1 presto al vostro posto. Prima però che rientriate io devo farvi conoscere alcune cose che necessita siano rischiarate.

La condotta eli Gasparinetti ed il modo di parlare da lui pubblicamente tenuto sulla mia persona , mi hanno illuminato s ul suo carattere ed è stato posto alla disposizione del ministro, e da me rimpiazzato.

Ma mi consta da troppe parti, perché non abbia a prestarvi fede, che voi foste più e più volte presente, e che più volte in luoghi abbastanza pubblici alla presenza di molte persone non avete non solo presa la mia difesa, anzi avete annuito.

Garante di quanto vi dico si è il raffreddamento che da alcuni mesi trovo in voi e la negligenza assidua al vostro dovere.

Io sono franco e leale, e voglio essere attorniato da persone di egual carattere. lo non vi r ichiamerò le cose passate; so che la riconoscenza poco o nulla è conosciuta a questo mondo, vi dirò solo che prete ndo da voi una dichiarazione, che mi persuada, che o mi siete sincero amico o che non siete persuaso di star m eco.

Io voglio ne' miei ajutanti degli amici di cuore, che sappiano dìffendermi su l campo e dalle maldicenze. Rifletteteci e persuadetevi, che non avreste alcun carattere se non vi spiegate con me sinceramente .

Io già sono abbastanza spregiudicato per esser persuaso che non posso persuadere tutti gli uomini. Se sarete sincero avrete in me un uomo , in ogni vostra situazione vi procurerà del bene, e vi assisterà, altrimenti non potreste che meritar disprezzo.

Aggradite ch'io vi sàluti.

258

Al generale di brigata Campagnola

Milano, l O ottobre 1802

Il capo del mio stato maggiore vi ha prevenuto che sarei venuto a vedere i travagli della scuola d'equitazione affidata dal governo alla vostra sorveglianza e della quale avreste dovuto, cittad in o generale, passarmene uno stato .

Leggete l'articolo primo deJJ'ordinanza e vedrete qua li sia no i miei diritti sopra tutto quello che si trova eli militme nel circondario del comando a me affidato. Le espressioni eli testimonio ed richiamarmi a conoscenza gli ordini del giorno erano inutili ed affatto incompetenti acl un superiore . Affinché non lo abbiate a scordare in segu ito e perché abbiate a studiare i regolamenti guarderete, cittadino generale, gli arresti per tre giorni e mi re nderete conto del l 'esecuz ione di quest'ordine .

259

Al ministro della guerra< 4 87 l

<"8 7 Alessandro
223
Trivulzio

Medesima città, e giorno [Milano, 10 ottobre 1802]

Onorato dal governo e dal generale in capo del comando militare de' dipartimenti d'Olona ed Agogna, era il mio istituto, come prescrive l'ordinanza militare, di prendere cognizione di quanto ha attinenza ed appattiene al militare, e per assecondare le mire del governo per pote r re nder co nto a vo i , cilt.adino ministro , ed al. genera le in ca po di quan to concerne la truppa ne ' sudett i dipartimenti . L'o rdine de l g iorno del vice min is tr o de l l 0 brumaio anno mi fa conoscere un'istitu z ione provvida di una scuo la d'equitazione per a ll evare degli individui da distribuirsi in segu i to nell 'armata come istruttori e vien data la sop raveglian za a l generale comandante la cava lleria. Questa scuo la e questo generale comanda nte la cavalleria esistono i n Milano, e mostrano ignorare quanto prescrive il regolamento militare verso il generai comandante il dipattimento.

Nessun rapporto; nessuna v isita.

Diedi ordine al capo de ll o stato maggiore della divisione a miei ordini di prev en ire c hi co ma nd a la scuola d'equitazio ne, c he domani giorno 11 sarei passa to a ll e ore dieci a prender co nosce nza di qu esta scuo la, ed av rei ve duti i loro travag li. Mi veggo co mp ar ire qu es ta mattina l 'accl usa cop ia di lettera d e l genera le di br iga ta C ampagnola.

Leggetela, cittadino mini stro, c st upite sulla di lui non conosce nza de' regolam e nti , e particolarmente sulle espressio ni, delle quali egli si serve .

Io vi prevengo d'avergli intimato gli arresti per tre giorni, affinché legga i regolamenti militari ed impari il modo di scrivere ai suoi superiori

Nell'accettare i miei arresti egli mi pre viene indirizzare le sue istanze a voi, cittadino ministro , cosa che infinit ame nte mi piace, perché avrete modo di chiamare questo genera le a ll a conoscenza de ' regolam e nti e del suo dovere.

260

Al genera le di brigata Campagnola

Milano, Il ottobre 1802

Vi prevengo, cittadino generale, dello scioglimento de' vost r i arresti. Accertatevi che con pena io ho dovuto fare il mio dovere e che vorrei che esattezza e buona armonia nel servizio.

261

A l ge nerale Peyri comandante la secon da brigata del la seco nda division e

Milano, 12 ottobre 1802

È necessario, mio caro generale, che facciate correre voce tanto a Novara che a Vare.c;e e contorni, che s i vanno facendo nell a repubbl ica nostra de' preparativi e delle disposizi oni impone nti per entrare fra il territorio elvetico; al primo ce nno darete a tutte le truppe l'ordine d 'esser pronte a porsi in mar cia, e vi regolerete in modo che passi la voce nei baliaggi italiani di questi preparativi.

Voi siete, mio caro ge ne ra le, un mili tare abbastan za vecc hi o ed is truito p erc hé abb in o a sfuggirvi i me zzi necessari d ' imporn e in ques ta ci rcostanza.

Manderete so vente da Vare se, a Ponte Treso passando per Valgegna un di staccame nto comandato da un ufficiale facendo riconoscen za ed informando si di que ll o c he passa a l confine, gli darete però le istruzioni che non venghi passato il fiume, che forma confine e che non venghi to ccato il territorio elveti co.

M'informe rete di quanto potrà ven ire a vos tra cognizione ri guardo agli affari dell'E lvezi a . È stato fissato a Saronno un posto di co rri spo ndenza tra Varese e Saronno .

23 ottobre 180 l 224
71
225
Giacinto Maina , Ri tratto del capo battaglione Giuseppe Giulio Ceroni , 1813 Milano, Civica raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli".

Felice De Maurizio, Domenico Gandin i, Ritratto del g en erale di brig ata Carlo Balabio, I 84 3 Milano , C ivica racco lta delle St a mpe "Achill e Bertarelli ".

72
226
R
73
227
i;'"•
Od/
Felice De Maurizio, Gaetano Bonatti, Ritratto del generale di divisione Filippo Severo/i, 1843 Mi lano, Civica raccolta delle Stampe "Achi ll e Bertare ll i".
74
228
Giambattista Gigola , "Gens Trivultia". Tableau con i ritrai/i dei marchesi Alessandro , Margherita, Girolamo e Gian Giacomo Tri vulzio, 1804 -1805 F.A. l ., Fondo per l 'A mbi e nte Italian o, Castello di Ma s in o, Caravino.
75
1803-1804 collez ione privata 229
Andrea
Appiani , Ritratto del generale di divisione Alessandro 1hvul zio , ministro della Gu erra della Repubblica Italian a , 76
230
Andrea Appiani , Ritratto d e l conte Te odoro Lechi in un(fonne di ge n e ral e di brigata dell'ese rcito de l Reg no ftali co, 1805 circa co llezione privata.

77

G i ambattista Gigola, Ritratw del conte Teodoro Lechi in uniforme di gen erale di brigato dell'esercito del Reg no ftalico, 1806 ( l 802 - 1806) co ll ez ion e pr i vata.

231
78
232
Andrea Appi ani (attribuito) , Ritratto di Napoleone re d ' Italia, 1809- 1813 Milano , Mu seo del Risorgim e nto.
79
233
Anon i mo, da Andrea Appiani, Ritratto di Napoleone re d'Italia, 1809-1813 collezione privata.

Girolamo

80
234
Prep ia ni , Ritratt o del con.te Teodoro Lechi in uniforme di colonnello-generale de/lafimteria della Guardia Reale dell'e sercito del Regno ftalico, 18 13 co ll ez ion e pri vara.
81
235
Luigi Basiletti, Ritratto del come Giuseppe Lechi in unij(mn e di generale di divisione, 1814 circa collezione privata.

Onorificenze del generale Giuseppe Lechi co ll ez ion e privata.

82
236

82a

Insegna

237
da Commendatore dell ' Ordine della Corona di Ferro appartenuta al generale Giuseppe Lechi collezione privata.

82b

Barretta co n le minir1ture delle insegn e d ell ' Ordine della Corona di Ferro, dell'Ordine della Legion d'O no re e dell ' Ordin e Rea l e delle Due Si ci/i e appa rtenuta al ge ne rale Giuseppe L ech i co ll ez ione privata.

238

82c

Insegna da Cavaliere dell'Ordine Reale delle Due Sicilie appartenuta al generale Giuseppe Lechi collez ione privata.

239

Placca da Dignita rio dell'Ordin e Reale d elle Due Sicilie appa rtenuta al generale Giu seppe Lechi collezione privata.

82d
240

82e

fm·eg na da Ditsnitario dell ' Ordine R eale delle Du e Sicilie appartenu ta al gene rale Giuseppe Lechi co ll c:tionc privata.

241

82f

In segna da U.fficiale d ell 'Ordin e della Legion l ' Onore appar!enuta al generale Giuseppe Lechi co llez ione privata

242

82 g

Barretta con le miniature delle insegne dell'Ordine della Corona di Ferro, dell'Ordine della Legion d'Onore e dell'Ordine Rea l e delle Due Sicilie appartenuta al generale Giuseppe Lechi collez ione privata.

243

82 h

Medaglia

244
"Onore e Fedeltà" appartenuta al generale Giuseppe Lechi co ll ezione privata.

262

Al ministro della guena(489 >

Medesimo giorno, e città [Milano, 12 ottobre 1802]

Vi prevengo, cittadino ministro, che dietro le riflessioni da me fatte al capo dello stato maggiore generale che neppure il governo ha la bandiera alla sua guardia, ha annuito che neppure al generale in capo sarà portata . Vi prego prevenirne il vice presidente< 4 90 ). Aggradìte etc.

263

Al generale Peyri

Milano, 16 ottobre 1802

Il secondo reggimento ussarì, mio caro generale, fa parte in ora della brigata ai vostri ordini.

Questo corpo che dalla sua esistenza, o per motivi legitimi, o per adventizj, non ha mai potuto organizzarsi e presentarsi alla nazione con quella decenza, con quell ' ordine, con quella disciplina e con quello spirito che dev'essere indivisibile d'un corpo militare, io l'affido alla particolare vostra sorveglianza. È necessario, che diretto dai vostri lumi e dalla vostra esperienza questo corpo rinasca in tutte le sue parti tanto amministrative , che d'istruzione, di tenuta e di disciplina .

Voi dovete, generale, esserne il padre e sarà vostro il merito d ' averlo rigenerato Sedete ai loro consigli amministrativi, informatevi del dettaglio delle loro operazioni, esaminate tutta la loro contabilità, vedete insomma con tutta chiarezza tutto quello che la relazione tra il consiglio, tra il capo e tra questi ed altri subalterni.

Assicurato che sarete delle basi fondamentali, non sarà difficile il far eseguire strettamente le ordinanze ed i regolamenti.

Invigilate la contabilità delle compagnie, le masse d'intrattenimento, la massa del soldato, le ritenute, insomma istruitevi di tutto. I foraggi, la biada , il ferraggio, la paglia per far letto ai cavalli meritano una particolare sorveglianza. Sorvegliate il quartier mastro e fate , che sia scelto per capitano d'abbigliamento un ufficiale intelligente e probo.

Voi sapete di quanta utilità e di qual danno possa essere ad un corpo quest'individuo. Il capitano Fen·ari che avrà tutte le qualità fuorché quella dell'intelligenza e dell'attività è il capitano d'abbigliamento lasciato a Milarto con tre ussari che devono servire di scorta ai convogli. Questi sono i suoi tre figlj uno di dieci, uno di otto e l'altro di sette anni ch'egli dice esser montati.

Vedete un po' come vanno le cose in questo corpo . lo riposo, caro generale, su di voi e vi prego di farmene de'soventi e dettagliati rapporti.

264

Al cittadino Moretti capitano

Milano , 4 (sicl) ottobre 1802

Egli è con soddisfazione particolare, che vi rimetto la lettera di nomina del ministro della guerra all'impiego di mio aiutante di campo.

Nel proporvi a questo posto tanto interessante e geloso per un generale io ho voluto far giustizia al vostro merito, alla vostra non intenotta militare repubblicana carriera ed a quell ' attaccamento, che mi avete sempre dimostrato

Nelle nuove vostre funzioni presso di me avrete unito ai doveri militari, quelli dell'amicizia e della confidenza. Sianvi questi scolpiti ne] cuore e siano la vostra guida. <mJAlessandro Trivulzio

*90l Francesco Melzi d ' Eril

245
<

Voi conoscete già da lungo tempo il mio carattere ed il mio mod o di pensare e non dubito, che faci lmente potrete conformarvi

L'ajutante di cam po è l'organo diretto de l suo ge nerale e molte cose lecite ad altri ufficiali dell 'armata non sono a lui co nvenienti

In somma la lun ga conoscenza, c he ho della vostra persona mi persuade, che non mi s arò ingannato nella scelta ed il non essermi ingannato sarà per me la più dolc e ricompensa . Aggradite questi miei sentimenti e credete mi ad ogni prova vostro am ico.

265

Al cittadino Luini prefetto di polizia del dipartimento d 'Olona

Milano, 21 ottobre 1802

Mi consta, cittadino prefetto, esservi in Milano degli emissari della Svizzera, i quali tentano di ridurre individualmente i nostri so ldati ad abbandonare la band iera d ella r e pubblica per pren der servizio colà. Io ve ne preve ngo, acc iò possiate dal canto vostro far vigilare dai vostri dipartim e nti , come io farò per parte mia alla scope rta di que sta canaglia, la quale trova sol pascolo nelle turbolenze e nelli intrighi.

266*

Al generale in capo Murat

Milano, 15 nov em bre 1802

La s ituazion e dell'ufficale che compone la guarnigione di Milano forza il mio dovere , mio generale, di farvela conoscere e come nostro capo d'intere ss are le vostre so ll ecitazio ni paterne.

Le derrate di prima necessità di un prezzo sbalorditivo; legna , buffetterie, effetti di abbigliamento di una metà più cari che altrove : in più l ' ufficiale si trova costretto a una corftinua tenuta e a delle parate mo l to freq uenti.

Generale posso assic urarvi che i luogotenenti e i sottote nenti so no in condizioni peggiori dei soldati. A Parigi , a Lion e, a Bordeaux etc. le guarnigioni hanno un'alta paga.

In tutte le cap it ali d'Europa lo stesso; e la sola guarnigione di Milano sarà dimenticata?

Generale è a voi che a nome degli ufficiali indiri zzo la loro richiesta e sollecito il vostro sostegno.

267

Al mini st ro della guerra<49 1l

Milano , 17 novembre 1802

V'accludo, cittadino ministro , per copia conform e il rapporto fattomi dal tenente Collini, della prima mezza brigata leggera che si trovava di g uardia presso il generale in capo, contro il capo squadrone Charpentier del primo reggimento cacc iatori a cavallo.

Io ho fatto mettere agli arresti di rigore quest'uffi c iale. Egli trovasi a vostra dispo sizione e spero che dal governo otterrete, cittadi no mini stro, e la dovuta so ddisfazione all'armata ed alla n azione italiana e la giusta punizione a cos tui , che h a mancato così sfronta tamente ai doveri di riconoscenza e di gratitudine.

268

Al generale di divisione Pino a Bologna

Milano, 21 novembre 1802

H o ricevuta la tua lettera de ' 13 corrente colle accluse carte riguardanti le azioni che danno diritto

< ' 9' >Alessandro Trivulzio 246

alla legione d'onore ad alcun i indi vidui della seco nda mezza brigata

Que ste so no in regola ed io le accompag nerò al suo destin o, quelle poi de l primo reggimento ussari non sono presentabili, perché l'ordine del g io rno non domand a uno stato d i scrv igi, campagne c feriti, ma un o stato di quegl'individui , che si sono distinti con qualche azio ne particolare e strepitosa. Conosco abbastanza qual sia stata l a bravu ra del primo reggimento ussari ma io credo non esse r suscettibile nel caso presente, che il capo brigata, perché a ll a testa di pochi carabinieri a piedi ha fo rzate per prim o tutte le posizioni nella Valle della Sarca do ve fu anc he ferito. Quest 'az ione è a lui particolare. n ten e nte Gualdi e ra a iu ta nte di campo del ge nerale Campagnola, che balzò de ' primi su l po nte di Trento e ripo1tò oltre una ferita tredici palle di fucile, o mitraglia nei suoi vest iti. Eccoti, amico , quanto da me vien g iudicato azion partico lare e azion domandata dall'ordi ne del g iorno dell'armata . Dimmi però anche il tuo sentimen to . Spicciati a venire a Milano te ne scongi uro.

269

Al con s ig li o amministr at ivo del primo reggi mento ussari a Bologna

Stesso giorno e paese [Milano , 21 no vembre 1802]

H o ricevuto, cittad in i, il vostro foglio circo lare corrente nume ro 291 e con esso alcune copie di l ettere onorifiche per il vostro reggimento de ' ministri della guerra fra ncese ed italiano; come ancora 1'elenco degli ufficia li i qu a li si so no ben comporta ti nelle passa te campag ne.

Non è q uesto però ciò che richie deva s i ne ll 'o rdine del g iorn o 29 ottobre num e ro 94. Ier i s i ce rcava conto di azioni straordin arie, particolari a qualche individuo , come quella del capo brigata Viani, il q ual e alla testa di pochi ussari a piedi forzò p er primo tutte le posizioni nella Valle della Sarca e ne riportò una ferita , e quella del tenente Gualdi che balzato tra i primi sul pon te di Trento i vi rimanendo intrepido, oltre all 'esse r feri to ricevett e tredici pall e di fucile, o mettra g lia ne ' suoi vestiti.

Qu este so no le azioni di s trep ito che s i r ice rca no e che danno diritto ad esse re asc ritte alla leg io ne d'onore. Que lle altre ordinar ie, o sono già state premiate co ll 'a vvanza m e nti e danno ragion e ad essere considerati nella circostan za. Per il reggimento in gene re io ne conosco quanta s ia stata la bravur a e voi vedete che il governo l 'ha sapu ta anche nelle ultime azioni rimunerare, coll'accordargli uno squadrone di carabinieri.

Sono grato poi alle int eressanti espressioni, che la vostra le ttera rinchiude e desidero occasioni di poter esse r utile al vostro corpo.

270

Al mini stro della guerra (4921

Mil ano, 26 novembre 1802

Le le ggi e d i regolamenti adottati nell a n ostra armata, che ci pareggiano in t utto alla france se, so no i motivi, c ittadino ministro , c h ' io m'adrizzo a voi nella pres e nte c ircostanza .

Il generale in capo con auto ri zzazion e del gov erno accorda ai ge nerali divi s io nari dell 'a rm ata una men sile i nde nni zzazi one di franc hi 1000.

Tal sorte d ' indennizzazione fu semp re in passato pagata a nche a noi generali italiani e c i fu solo levata dall ' in g resso vostro al mini stero . Io non potrei dedurne a ltr a rag ione , se non q uella d'esser noi riguardati generali c omandanti divi s ionari territoriali.

Quando ques ta fosse io reclamo, cittadino min istro, il dec reto conso lare del 18 vendemmiaio a nno 10°(4931 de ll a re pubblica france se ed appogg io alla vos tra g iu st izia quest'affare.

In attenzio ne di un vostro favore vole ri sco nt ro ho l'on ore sa lutarla.

"93 )
O
180
247
<•n) Alessa ndro T rivulzio <
l
ottobre
l

271*

Al generale in capo Murat

Milano, 31 dicembre 1802

A seguito dell 'o rdine del giorno dell'armata fran cese del 3 brumaio anno 11 ° <494 > che avete avuto la bontà, mio gene rale, di vo ler rend ere noto anche a ll a nostra, vi rimando lo stato nominati vo e le pezze attestanti le azioni di scalpo re degli individui che compongono la divi sione che ho l'onore di comandare, i quali si credono degni di meritare la ricompensa accordata a quelli dell'am1ata fra ncese a fian co dei quali essi h a nn o combattuto contro i nemici comuni.

È a voi, mio generale, che siete l'amico e il protettore dei militari c che fra i primi avete mostrato il cammi no dell 'o nore a questa armata nasce nte, che noi ci appelliamo per ottenere una ricompe nsa alle no st re fatiche.

Lo stato nominativo degli individui dell'armata c he aspirano ad essere ammessi nella legione d'onore della repubbli ca francese.

Nome Grado Corpo Note

Argenti aiutante sottufficiale in va lido Ventura capi tano prima mezza brigata leg ge ra Renier " " Poutier so ttoluogotenen te " Casali se rgente " Lechi capo di brigata seconda mezza brigata di linea Bertoletti capo di battaglione " Gro ssi s ottoluogotenente " Eva le t se rgente dei guastato ri " ' Costa fur iere " Grabinski capo di br igata prima mezza bri gata polacca Chtopicki capo di battaglione " B iatowieski " " La s kowski capi taino " Strouski serge nte Maggiore " Zabazicki serg ente " Marezvek " " Galliczyn " " Graudzien caporale " Nardy suonatore di tamburo " Batinski volontario " Fantuzzi capo di squadrone 1o regg imento dei cacc iatori italiani V iani capo di brigata l o reggimen to ussari Gualdi luogotenente " Magnoni " " Bertuccini sotto luog otenente " Silvestri " "

J aquet capo squadrone 2° reggimento ussari Konopka " cavalleria polacca Ko s taneski aiutante maggiore " Trandoski brigadiere "

1"9'l 25 ottobre 1802 248

272

Al cittadino Melzi vice presidente della repubblica italiana

Milano, 5 gennaio 1803 anno 2°

Il ministro della guerra con sua lettera del 30 scaduto ci partecipava esservi voi, cittadino vice presidente, compiaciuto di accordare ai ge nerali comandanti le divisioni i franchi 500 al mese accordati dal decreto consolare dei 18 vendemmiaio anno 10°<49; ) ai generali francesi.

Nell'atto che noi ci adempiamo al dover nostro nel rendervene i dovuti ringraziamenti, permetteteci, cittadino vice presidente, c he noi vi riflett iamo, che già da dieci mesi siamo privi d'ogni indennizzazione e che noi sollecitiamo dalla vostra bontà e gi ustizia il reintegro o deli' indennizzazione di campagna o di quella accordata dal suddetto decreto consolare.

I generali dell'armata tutta l'hanno ottenuta e noi soli ne siamo i privati.

Allorchè l'armata fu posta sul piede di pace noi avevamo già percepiti alcuni mesi di soldo in stato di guerra , di cui ce ne fu fatta la riten uta; in egual modo speriamo da voi, vice presidente, di ottenere il reintegro di quanto non ci fu pagato.La situazione nostra merita i vostri riguardi e dalla bontà e giust izia vostra abb iamo tutto a sperare.

Sottoscritti Lechi <496l e Pino.

273*

Al cittadino d' A lquier ministro plenipotenziario della repubblica francese presso il re di Napoli

Mi prendo la libertà di scomodarvi una seconda volta , cittadino ministro, e di sollecitare un'altra volta il vostro intervento per il bene di un militare che ha fatta con onore e bravura le campagne passate.

Il vostro cuore generoso è così conosciuto che sono certo del vostro appoggio. Il capitano Procida che si trova agli arresti a Napoli merita la vostra protezione e per le sue qualità morali e per i servizi che ha reso alla guerra.

Conosco il suo carattere e posso assicurarvi, cittadino ministro , che avrete a compiacervi di aver fatto del bene a questa persona

La mia riconoscenza e quella dei militari italiani sarà eterna.

274*

Al generale in capo Mura t

Milano, 16 gennaio 1803

Ho avuto l'onore, mio generale, eli accompagnarvi nella visita delle caserme della cavalleria italia na e polacca.

Avete visto la sorte del soldato alle prese con le forniture del casermaggio che gli sono state fornite, avete visto in particolare i cavalli di Olanda morire nelle loro scuderie piene d'acqua e mancanti eli tutto Non posso, mio generale, che richiamanni ai miei rapporti fatti al ministro s u lla compagnia Paponeau e sullo stato delle caserme

Non resta da sperare che i vostri reclami possano migliorare la nostra sotte.

275

Al colonnello P iella comandante la gendarmer ia naziona le

Mi lano, 17 ge nnaio 1803

(495> l O ottobre 180 l (4961 Giuseppe Lechi

249

Il ministro mi annuncia l'esistenza di un corpo militare affidato ai vostri ordini nel circo ndario della divisione territoriale da me coman data e che parte d i questo corpo sarà in movimento da Gallarate a Pa via.

Io so no attonito, cittadino colon nello, come voi militare, che serve da tanto tempo, abbiate potuto scordare quanto dovete al generale che comanda il ten·itorio da voi occupato.

Compiango la vostra ignoran za e vi richiamo in qu esta mia a que' dov eri , che prescrivo no i regolamenti militari e desidero vedervi più esatto nell'avvenire di quello che vi ho conosciuto per il passato in ogni incontro.

Assicuratev i , che mi tro vere te sempre disposto al bene del corpo che comandate , come irrevocabile nel mantenervi all'esecuzione de' regolamenti finchè avrò l 'onore d'avervi nel territorio affidato dal governo al mio comando.

276

Al gene rale di brigata P eyri comanda nte la seconda mezza b rigata della seconda divisione.

Milano, 18 gennaio 1803

L a continua diserzion e manifestatasi nel secondo reggimento d'ussari va a ridurre questo corpo alla totale s ua dissoluzione. Forse qualche seg reta ragione potrebbe esserne la cagione. Egli è necessari o conoscerla e perciò io m'addrizzo, cittadino generale, alla vostra attiv i tà e prudenza per conoscerla e per avere un detta gliato rapporto su di questo corpo, dello spirito che vi regna e particolarmente di quanto viene amministrato e del modo col quale, il s uo capo si cont ie ne nel comando di esso, negli arbitrj etc .

Insomma voi, mio caro generale, che siete voi mede si mo stato capo di corpo sap rete interessarvi in modo da me ttere in chiaro abbastanza quanto è nec essa rio pe r conservare a ll a no s tra armata questo corpo.

277

Al ministro della guerra<497>

Milano, 18 gennaio 1803 an no 2°

Io devo, cittadino ministro , parteciparvi a scarico d e l mio dovere l'assidua di serzio ne, che ha lu ogo nel secondo reggimento d'ussari.

Essa è arrivata all ' ecces so e questo corpo andrà in breve a distruggersi. Ho incaricato il generale Peyri ad indagarne le ragioni e particolarmente di esaminare se qualche ragione secreta ne fosse la ragione.

I ntanto però l 'assenza del suo ca po sembrami assai nociva e siccome io gli ho accordato di assistere a ll 'abbig liamento ed alla definiz ione de ' suoi conti , così interpello voi, cittadino ministro, se credete ancor necessaria la sua presenza a Milano.

Dietro vostro ri scon tro io mi regolerò

278 *

A l generale in capo<498l

Idem [Mila no , 18 gennaio 1803 anno 2°]

Stato supplementare degli individui dell'armata Italian a c he aspirano ad essere ammessi nella legione d'onore della repubbli ca .

<497l Alessan dro Trivu lzio <•98l Joachim Murat

250

Nome Grado Corpo Note

Peyri generale di brigata stato maggiore generale Bal abio capo di brigata secondo reggimento di ussari Oli v ieri capitano idem

Peli ss on idem l id e m B arberi luogotenente idem l Specbergher idem idem l Ghettof sotto luogotenente idem l Zanetti capitano idem

279

Al min is tro de ll a guerra<499>

M ilano, 17 gennaio

La se ra del 15 corren te furono arrestati e tradotti alla p olizia li nominati Ko cha nov s ki, tenente polacco, R occo Bos io, capo sarto della prima mezza brigata polac ca, ed Augusto Duranovski suonatore , co l ti sul fatto a tentare annata mano un'invasione a ll a casa del fittabile Giuseppe Besouzzi.

I primi due come appartenen ti al mi litare furono accompagnati a questo stato maggiore ed ora trovans i a ll e prigioni del foro.

Vi accludo copia del processo verbale fatto per il suddetto attentato. Il suonatore e il Duranovski, per il quale mi ave te spedito la lettera di nomina , che fortunatamente ho ricuperata prima che vada nell e di lui mani ; così non sarà compromessa l a nomin a de l v ice p residen te , la fi r ma vostra ed il nome del corpo.

Vi rima ndo , c ittad ino ministro, la suddetta lette ra e vi prego accusarmene ricevuta.

280

Al mede simo<500>

Mil ano, 9 febb raio 1803

Appoggiato dalla legge 14 brumaio anno 9° <50 ' >p romulgata coli' ordine del governo dal ministro della guerra de' 4 prati le <so z>(q ua le ho ved uto an c he ult imamente applicata in favore del tenente Teulié, ai ut ate di campo de l gene rale di brigata Teul ié, promosso a l g rado di capitano); crederei far torto alla benemere n za acquistata per i se rvi g i resi dalli c i ttadini Laffranchi, capo sq u adrone aiu tante di campo , capitano Sa lvatori ed Omodeo, aggiunti impiegati f ino dalla formaz io ne de ll a legione ital ica al mio st ato maggio re, se non domandassi alla vostra imparzialità di provocare in eg ual modo, dalla giustizia del vice presidente, il loro avanzamento

281*

Al genera le in capo <503 >

M il ano , 10 idem [febbraio 1803]

Appoggiato dalla legge 14 brumaio anno 9° <5041 annunc iata all'armata italiana per ordine del giorno del ministr o della guerr a de14 pratile<sos>concernente l' avanzamento degli aiuta nti di campo e degli aiu-

1"99l Alessandro Trivu lzio

1500l Alessandro Trivu lzio tso n 5 novembre 1800

1502) 24 maggio 1800

1503) Joachim Murat <so•J 5 nov e mbre 1800 1505> 24 maggio 1800

25 1

tanti a llo stato maggio re generale (q uale ho visto ap pLicata anche di recente in fa vore de l luogotenente Teulié, aiutate dì ca mpo del gener a le di brigata Te ul ié, promosso a l g rado di capitan o).

Crederei far torto alla buona e se ri a condotta e ai se rvigì resi dal mio aiutante di campo, il capo squadrone L affran chi e i ca pitani aggiunti Omodeo e S a l va tori che hann o diritto alla ricon osce nza e alla gius tizia del governo , se non do mandassi il vos tro inte rvento presso il mi ni stro e i l governo in loro favore.

Rite ngo il vostro cuo re tanto generoso e gius to per poterne s perare un felice s uccesso.

282

Al generale Seve rol i comandante la piazza di Mil a no

Milano , 11 fe bbraio 1803

Vi preve ng o, c ittadino gen e ra le, che, in seguito degli ordi n i del generale in capo e so tto l' appro vazio ne del mini s tro de ll ' interno , il ci ttadino Prei ssac è autorizzato ad aprire una società francese nell a casa Nava, Contr ada de' Biglj num e ro 1232.

Dovendo que sta società es ser so ttomessa all e legg i , e regolam e nti de l paese sarà sotto la vostra poliz ia, c i tta dino comandante e ne av rete solo la sorveglianza

Voi s iete altresì incarica to di farme ne giorna lm e nte il vo stro r ap porto. Il gener a le in capo de sid era, che sia aperta la soc ietà con una festa da ballo. Bramerei avere per me dieci biglietti. Vi prego accu sa rmi ri cevuta dì questa lettera.

283

Al ministro de ll ' ìnte mo<506>

Idem [Milan o, 11 febbraio 1803]

Ho l'onore di preve nirvi , cittadino ministro, c he, i.n seg uito d egl i o rdin i del gener ale in capo e de ll'app rovazione vo st ra , il cittadino Preissac è autorizzato ad aprire una società franc ese nella casa Nav a, Contra da de ' Bi glj numero 1232.

Ques ta soc ietà dovendo essere so ttomessa alle legg i , e regolamenti del paese, ha ord in a to il generale in capo , che sia so tto la poli zia imm ediata del ge nerale comandante la piazza, che ne av r à solo la so rveglianza rendendo ne un giornali ero rap porto a me d a trasmetters i al ge nerale in capo .

Ho creduto mio dovere pattec iparve lo mentre h o l ' onore etc.

28 4

Al generale di bri ga ta Pe yri

Milano , 25 fe bbr a io 1803

D'appresso g li o rdini del gen e ral e in capo v'invito , cittadino ge ne rale a liberare d ag li arresti di ri gore, in cui ora trovas i , il capitano Ceroni

L o c hiam e re te a vo i , g li renderete tutte le cart e s ue che ritroverete ne ll' annesso pacchetto, avendone il predetto generale in capo ritenu te so la ment e alcune , c he ha stimato a proposito.

Eg li de sidera ancora, che g li ass icu ri ate, che nulla gli a vverrà d i sin istro perciò che riguarda al passato, né lo ammoniate però a p e nsare in avven ire ad accudire al mestiere dell ' armi e non darsi carico de l politico, il quale non lo appar tie ne.

28 5

Al mini stro della guerra15071

Luig i Villa

<S0'' A lessa ndro Tr i vulzio

252

Stesso g io rn o, e paes e [Milano , 25 febbraio 1803 J

Ho ri cev uto , c itta dino ministro , il vostro foglio d e l 23 co rre nte , co n le istruzioni relativamente a gli uffi c ia li ri fonna ti Qu es te s aranno da me seco ndate c o l ma ss i mo in teresse.

Mi è d' uo po però, ci ttadino mini stro , a vere un a no ta d i tu tti qu e lli c h e, e ss endo nel caso s udd e tto, tro va ns i s tazio nat i di qua dal Po , di c iò ve ne ho prega to g ià co n a ltra mi a sen za aver e il pi acere di ave rla ott e nuta e d o ra m i s i re nde indis pens abil e.

Fate mi gr az ia ne llo s tess o te mpo di ind ic armi qu a l s ia il lu ogo ov' io dov rò radunarli per fargli sentire le vos tre inte nzioni

2 86

Al me des imo<508J

M il a no, 27 fe bbr a io 180 3

li ge ne ra le Pe yri mi sc ri ve e mi rend e conto d e ll 'ese nz io ne de ' vo s tri ordi n i mandandom i co p ia de ll a vo stra le tt e ra a ta l uopo a lui diretta in torno il po e ma c he il capita no Cero ni vie ne di dare all e s tam pe . U n a tal giu s ta e be nefica co rrezion e s arebbe stata però a m e p iù ass ai g rad ita, se fosse perven uta a qu es t'i ndiv iduo , che fa p arte delJ a d iv is io ne a mi e i ordi n i pe l mio c anale lo sa re i i n a ll o ra pe r s uaso e d e ll a co nfide nza vo s t ra e d e l go ve rno , e non mi vedre i ma ncare ne ll a ger arc hi a milita re . P e rdo nate, ci ttadino mini s tro , questo mio s fogo , ed agg r ad ite e tc . 287 Al ge ne ra le di br ig ata Pe yri

M ila no , l mar zo 1803

Il ge ner a le i n c apo restituisce a l capitano Ceroni il qui a nn esso brog liane di poliz ia da lui pri ncipiato e de s id era c he sa ppia di no n ave r alcuna cosa a ta ce re pe r qu a nt o ha i mpudentemente sci tto in pass ato E g li c ondona tutto al s uo fu o c o g iovanil e ed ai me riti de l s uo talento e cultura e s i lusinga che non vo rrà p iù a bu sarn e co n delle i nvettiv e c o ntro un a naz io ne; dall e q ua li as te ne nd os i , co me nu lla d i più d overo so , av rà a nz i p ia cere , c he porti a fine l' inn o min ata nu ova opera .

P regovi du nque , c it fa dino ge nerale , a volergli far i nte ndere li s ud de tti se nt imenti a mmonendolo a no n lasc ia rsi c iec ame nte tr as port ar e dai consi g li de' fa ls i amici: così viv rà tra nq ui ll o e s i concilier à co n ragio ne la s t ima de ll e pe r sone oneste e c h e pe nsa no

288 *

Al ge ne ra le in c apo M urat

M il a no , 2 marzo 1803

Il ge nera le c omanda nte la postazio ne mi fa r a pporto, mi o ge ne ra le, c he si è a ppe na stabi li to al ca s inò fra ncese, un a ba nca di ro ss o e ne r o e un a di p harao n , no n sa pe nd o se d ev o pe rmetter e qu es ti gio c h i vi prego di far mi sap e re le vo s tre ultime deci s ion i p re se d a vo i a ques to ri gu ard o .

289 *

A ll o s tess o<509J

M ilano, 7 ma rzo 1803 <sos>A le ss a ndro Tr iv ul z io

Joac hi m Murat

253
<So<J>

Non si assicura, mio ge nerale, ch e esis ta un ordine consolare c he a umenti la paga agli ufficiali genera li: dato c h e noi uffi ciali generali sia mo tali sottop ost i agli s tessi regol amenti, vi prego di volerme ne far aver e una cop ia uffi cia le.

Gradi ate mio gen erale i sentimenti della mia stima .

290

Al mini st ro della gue rTa< 5 10 >

Milan o, 11 marzo 1803

Ho ri cevuto, cittadino ministro, la vostra riguardo all e promozioni di sottu fficia li nei corpi e vi dirò c he gli ordini mini ste riali sono se mpre da me sc rupolosam e nte fatti eseg uire e che mai ho avuto bisogno di ammonizioni piuttos to degne di alc uni , c he di un generale c he conosce ed ha con osciuto se mpre i s uoi doveri.

I n ogni parte del mondo o ve esiste militare i so ttufficiali so no i sergent i maggiori ed i se rgenti , ne ma i furono c hiamati sottufficial i i capo r ali .

Eccovi le ra g ioni, citt a dino min istro, che io ed i capi de ' c orpi non abbiamo potuto indovinare le vos tre intenzion i.

Avrei c re duto che il capo della vostra prim a di v isione fosse abb astanza istruito per s uggerire ad un min istro pieno d'affari quelle p iccole cognizioni che sono nece ss arie a m a ntenere qu ell'ordine e qu e ll'armoni a c he tanto brami a mo e scan s arsi da espress ioni, ch e ce rto non so no mai state di vos tra volontà, perché abbas tanz a vi co nosco.

Ora che mi è no to, che pe r sottufficiali v'intendete anche i ca porali ; v ' assicuro , cittadino mini stro, che le vo s tre istruzioni sa ranno eseg uite.

Riguardo po i al licen z iamento d e' volontari P arilo tti e Pel e ng o vado ad informarme n e all'is t ant e per app orre qu e l rimedio c he sar à conv e niente a tant a co ntravvenzione

291

Al mini s tro della guerra< 5 11>

Mil a no, 14 marzo 1803

Vi rimando il congedo ass oluto che mi fu spedito per il v ostro Fontana della prim a mezza brigata leggera . So essere vostra inte nzi one, cittadino mini stro, che siano eseg uiti i vo stri ord ini e che non volete, c he io sottoscrivi una dom anda no n fatta dal co ns igliere ammini strativo del corpo ed un voto d a me non dato

292

Al mede s imo15 ' 2 >

Idem l Milano, 14 marzo 1803]

Trovandomi sogge tt o ben s ovente a ricev ere deg li ordini da più parti e non po tendo d'altronde un ta l metodo produrre che de ' disordini ed a me forse de' 1improveri, necessità, cittadino mini stro, che io sappia ufficialmen te se mi trovo o nò sott o g li ordini immediati d e l generale in capo.

In atten zione di un vos tro riscontro etc.

293

Al medesimo < 5 13 >

ts <o> Alessandro Triv ulzi o

<SII> Alessandro Trivulzio

cs12 > A les s andro Trivulzio

cm> A lessandro Trivulzio

254

Idem [Milano, 14 marzo 1803]

Dall 'acclusa carta rileverete i motivi , che hanno autorizzato il capo brigata Fontanelli a rimandare dal corpo il vostro Barilotti; se il capo della vostra prima divisione attendesse ai doveri del s uo istituto e non si misch iasse neg li affari de' corpi, non ani verebbero tali disordini o almeno si ricordasse gli arbit.J.j, che si prende, non so ttoporrebbe a dei rimproveri ingiusti chi non ne ha la colpa.

Io spero, cittadino ministro, che vedendone la causa , vi appon·ete qual rimedio, senza il quale sarà impossibile a qualunque militare l'attenersi agli istituti del proprio dovere ed eseguire i regolamenti militari. Il Pelengo poi , mi assicura il colonnello Fontanelli, che fu dato disertore flno dal28 febbra io come da annessa carta.

294

Al medesimo<514)

Milano , 17 marzo 1803

Necessita, cittadino ministro, eh' io so lleci ti una risposta alle mie ufficiali 292 e 293 del 14 corrente . Non ebbi fin'ora alcun riscontro su affari tanto pressanti. Non fu i da vo i ricevuto ad un'udienza. Non mi fu accordata richiesta Io mi trovo in una oscurità dalla quale il mio dovere e quan to devo a me medesimo voglione ch'io tragga. Tollerate ch'io solleciti le mie domande.

295

Al medesimd5 15 )

Milano, 18 marzo

Ricevo , cittadino ministro, la vost.J.·a ministeri al e riguardante il generale Teulié , il capitano Ceroni, il prefetto Magenta, ed il consigliere Cicognara , saranno immediatamente dati gli ordini al comandante del forte perché siano esegu ite le intenzioni del governo.

296

Al comandante il fotte

Idem [Milano , 18 marzo]

Sono stat i consegnàti il generale di brigata Teulié ed il capitano Ceroni della terza mezza brigata di linea , per essere custoditi al foro fino a nuovo ordine .

Venà parimenti condotto il consigliere legislativo Cicognara ed il prefetto del basso Po, cittadino Magenta, provenienti da Fenara.

Io v'incarico , cittadino comandante, sotto ]a vostra re spo ns abilità personale di prend e re le misure opportune, p erché tanto i due individui, che già trovansi al foro, che i due altri, che vi giungeranno a momenti vi siano guardati a vista e custoditi colla debite cautele.

Compiacetevi , cittadino comandante, accusarmi rice vu ta della presente.

297

Al medesimo<516)

Milano, 19 marzo 1803

Nel r innovarvi gli ordini di jeri v'i ngiungo , cittadino comandante, di f armi due volte al giorno un dettagliato rapporto de ' det en uti consegnati al foro Bonaparte sotto la vostra personale responsab ili tà.

<5141 Alessandro T rivulzio

<51 51 Alessandro Trivulzio

<5 161 Al comandante il for te di M ilano

255

298

Al ministro della guerra<5 7>

Idem [Milano, 19 marzo 1803]

Necessita, cittadino ministro, che io sappia se i detenuti al foro Bonaparte possano o nò aver comunicazione tra di loro, o con persone o di loro famiglia, o qualunque a ltro individuo. In attenzione de ' vostri riscontri aggradite etc.

299*

Al generale in capo Mur at

Milano, 18 marzo 1803

Mi sento in dovere, mio generale, di informarvi che dopo un decreto della consulta di stato si trovano agli arresti a l fo ro Bonaparte il ge nerale di bri gata Teulié e il capitano Ceroni della terza mezza brigata di linea.

Il co nsigliere legislativo Cicognara è sorvegliato a vista nella sua casa e gli stanno preparando un appartamento al foro dove sarà ben presto condotto.

Il capo di brigata Fontanelli è partito per ordine del ministro della guerra per F errara, da dove porterà il prefetto del basso Po, cittadino Magenta , che sarà ugualmente sistemato al foro.

Dopo le inten zio ni del governo il ministro della guerra mi incari ca di prendere le misure necessari e perché i detti individui siano sorveg li ati con cura, e ne ho già incaricato il comandante del foro sotto responsabilità personale.

Gradiate nell'attesa, mio generale , i sentim en ti della mia più alta cons iderazi o ne.

300

Al comandante il forte

Milano, 19 mano 1803

l n seguito alle istruzioni del ministro della guerra<51 8> s ugl i arrestati al foro Bonaprute: generale Teulié , consig liere Cicognara, capitano Ceroni, già i vi esistenti, ed il prefetto del basso Po che va ad arrivare vi com porterete come seg ue: saranno cus toditi colle debite cautele.

Il comandante prenderà cogni zio ne e scriverà quanto loro possa occorrerà per i bisogni della vita. Non avranno comunicazioni con stranieri, veruna fra loro. Saranno co llo ca ti in luo gh i conve nienti forniti di quanto abbisog na. I pare nti avranno accesso presso i detenuti in presenza però del co mandant e del foro.

Sarete, cittadino comandante, personalmente responsabile di quest'ordine, e mi accuserete ricevuta della presente.

30 1

Al ministro de ll a guerra< 5 ' 9>

Milano, 20 marzo 1803

Mi facc io un dovere, cittadino ministro , d ' accu sarvi ricevuta dell e vostre istruzioni r ig uardanti i detenuti a l foro, che scrupolosamente saranno eseguite e gi ornalmente av rete un dettag li ato rapporto di quanto succederà.

<S"> Al essan dro Trivulzio

<s 's' Alessandro Trivul zio

<s' 91 Alessandro Tri vu l zio

256

Il co nsig li ere Cicognara chiede il suo medico annunciandosi incomodato ; siccome è vietata la comunicazione con estranei, così domando le vostre intenzioni.

Vi accludo alcune lettere del suddetto consigliere, dalle quali voi , cittadino ministro, ne farete quell'uso , che crederete.

302

Al medesimo<520J

Idem [Milano, 20 marzo 1803]

Vi accludo due lettere, che il dete nu to consigliere Cicognara brama siano mandate al loro destino .Vi prego, cittadino ministro, accusaremene ricevuta, come pure di quella, che vi ho spedi te stamane .

303

Al medesimo<52 1l

Idem [Milano, 20 marzo 1803]

Il consigliere Cicognara ha ricevuto la visita di madama sua moglie, e di suo cugino Zeni ufficiale alla prima mezza br igata leggera.

Il generale Teuliè fu visitato dai suo i fratelli , da un suo zio ed u n s uo cugino. Il capitano Ceroni fu visitato da sua madre.

304

Al comandante del forte

Idem [Milano, 20 marzo 1803]

Accorderet e nelle forme prescritte l 'accesso a l medico patticolare del consigliere Cicognara.

305

Al cittad in o Rezia professore emerito, direttore di sanità militare

Milano, 21 marzo 1803

Ricevo il rapporto, che vi piacque inoltrarmi colla vostra di jeri. Sensibile alle premu re , che mi dimostrate, non so corr ispondere per or a, che coi più sinceri ringraziamenti accogliete intanto, anche per vostro fratello, i sensi de Il ' affettuosa m ia st im a

306

Al ministro della g uerra<5221

I dem [Milano, 21 marzo 18 03]

Tolto ne i parenti de' detenuti, ed il medico pel consigliere Cicognara , nulla avvi di nuov o che ri gua rdi quest ' affare.

307

A l medesimo <523J

15201 Alessandro Trivulzio

15211 Alessandro Trivulzio

15221 A lessandro Trivulzio

15231 A lessa ndro Trivulzio

257

Milano, 22 marzo 1803

Vi accuso, cittadino ministro, ricevuta della vostra, colla quale mi partecipate la consegna al forte del prefetto del basso Po, cittadino Magenta, fatta dal capo brigata Fontanelli. Verrà egli guardato ne lle forme prescritte dalle istruzioni da voi ricevute.

308

Al medesimo( 52''1

Idem lMilano, 22 marzo 1803]

Vi acc ludo, cittadino ministro, una lettera del cittadino Magenta, prefetto del basso Po, al ministro cieli 'internd525 > per q uell'uso, che crederete opportuno

Vi prego acc usarme ne ricevuta.

309

Al medesimo<526)

Idem [Milano , 22 marzo 1803]

Mi facc io dovere di prevenirvi, cittad in o ministro, che nulla avvi di nuovo riguardo ai detenu ti al foro Bonaparte, ed ho etc.

310*

Al genera le in capo Murar

Idem [Milano, 22 marzo 1803]

Mi se nto in dovere, cittadino ministro, eli informarvi che il ministro ' della guerra( 527 > mi ha appena comunicato l 'anivo del capo di brigata Fo nta nelli con il cittad in o Magenta prefetto del dipartimento del basso Poche è stato considerato un forte con gli altr i e io lo onoro.

311

Al generale Severoli coma ndante la piazza di Milano

Milano, 23 marzo 1803

Vi compiego, cittadino ministro, le istruzioni riguardo all i detenuti del forte, li quali da questo momento restano sottoposti alla vostra vigi lan za. Voi ne sie te c hi amato personalmente responsabile e da qui innanzi mi fa rete passare un giornaliero rapporto di quanto accade, come ancora le lettere, carte ed altro ch'eg lin o vo lessero far sortir fuor i.

M i accuserete ricevuta della prese nte.

312 A l comandante il forte

Idem [Milano , 23 marzo 1803 J

Vi pre vengo, che d'or in avanti corrisponderete per quanto riguarda i dete nu ti con il comandante de ll a piazza generale Severoli.

Ale ssandro Trivulzio

15251 Luigi Vill a

15161 Alessandro Tr i vulzio Alessa ndro Tr ivulzio

258

313

Al ministro della guena<slR)

Idem [Milano, 23 marzo 18031

Vi accludo, cittadino ministro, la copia di uno scritto che si spande per Milano e che dicesi composto ora dal capitano Ceroni.

314

Al medesimo <529>

Idem [Milano, 23 marzo 1803] Nulla avvi di nuovo rapporto alli detenuti del castello

315

Al medesimo<530 >

Milano, 24 marzo 1803

In seguito alla vostra 23 con-ente pervenutami ad un ora dopo mezza notte ho chiamato a me il generale comandante la piaz za, ed il comandante del foro, ed ho loro comunicato la lettera . Rilette le istruzioni vostre a riguardo de ' detenuti abbiamo unanimem e nt e concluso , che è impossibile impedire simili disordini. Voi medesimo, cittadino ministro, ne sarete persuaso e ne convincerete il vice presidente.

Riguardo al sonetto, io non ho altro, che la voce generale della città, che graviti sopra Ceroni. In attenzione di nuovi vostri ordini aggradite etc.

316

Al medesimo (5' 1 >

Idem [Mi lano, 24 marzo 1803] Ho l'onore di prevenirvi , che ho incaricato il generale comandante la piazza di quanto concerne i detenuti di stato al foro. Es so corrisponderà meco ed io non mancherò di rendervene i giornalieri rapporti .

317

Al ministro della guena1532 >

Milano, 25 marzo 1803 Ho l 'o nore di prevenirvi, cittadino ministro , che nulla avv i di nuovo riguardo ai detenuti al forte.

318

Al medesimo1533j

Idem [Milano, 25 marzo 1803]

Alessandro T rivulzio

1 529 Alessandro T rivulzio 15301 Alessandro T rivulzio 153 11 Alessandro Tr ivulzio 1532 Alessandro Tr ivul zio <53 11 Alessandro Trivulzio

259

Vi trasmetto, cittadino ministro , una lettera pervenutami dal generale comandante la piazza per il segretario di stato cittadino Vaccai.

Vi prego accusarmene ricevuta .

319

Al generale comandante la piazza<'-'4 >

Idem [Milano, 25 marzo 1803 ]

Vi accludo, cittadino generale, una lettera per il consigliere detenuto Cicognara. Piacciavi passarla al suo indirizzo ed accusarmene ricevuta.

320

Al ministro della guerra <5351

Idem LMilano , 25 marzo 1803]

Vi accuso, cittadino ministro, ricevuta della vostra contenente la lettera per il consigliere legislativo Cicognara quale fu tosto passata al suo destino ed ho l'onore etc.

321

Al medesimo1536l

Milano, 26 marzo

Vi accuso ricevuta, cittadino ministro, di una lettera per il prefetto Magenta qua le ho fatto passare al suo destino.

322

Al generale Severoli comandante la piazza

Idem [Milano, 26 marzo]

Acclusa vi trasmetto , cittadino generale, una lettera per il prefetto Magenta quale subito farete passare al suo destino.

Vi compiacerete accusarmene ricevuta.

323

Al ministro della guerra <537 >

Idem [Milano , 26 marzo]

V'invio , cittadino ministro, due lettere scritte dal capitano Ceroni detenuto al foro. Non ignoro esser vostra intenzione, che non sortan fuori suoi scritti Siccome però le due unite furon segnate alla presenza del comandante Vandoni; così penso inoltrarvele, da voi dipende il destino delle medesime .

324

Al medesimd538>

<5341

Filippo Eu s tachio Luigi Se verol i

<535! Alessandro Trivu lz io

<536) Alessandro Trivulzio

<53 '> Alessandro Trivulzio

(s3s> Alessandro Trivulzio

260

Idem [Mi lano , 26 marzo]

Ho l 'onore d i prevenirvi, cittadino ministro, che null a avv i di nuovo riguardo ai detenuti al forte.

325

Al medesimo'5 -' 91

Idem fMilano, 26 marzo]

Vi sped isco, cittad in o ministro , numero sei lettere del cons i gliere legislativo Cicognara, delle qua li pre gavi accusarmi la ricevuta motiva ta ed ho l 'onore etc.

326

Al medes imo<540>

Mi lano, 28 mar zo 1803

Vi co mpi ego, c itt a dino ministro, due lettere de l de te nuto prefetto Ma ge nta, una di queste è diretta a voi, l 'altra alla co ns ulta di stato . Vi prego accusarmene ricevuta .

327

Al medesimo'541 1

Idem [M ilano, 28 marzo 1803]

Vi timetto, cittadino mini stro, tre l ettere un a de l comandante della piazza' 5421 e due del comandante del fo ro riguardo al capi tano Ceroni. Qu esto è quanto ho potuto ricavare sul p roposi to.

328

A l medes imo<5431

Id em [Mi la no, 28 marzo 1803]

Accuso ricevuta, cittadi no ministro , della vostra d e l 27 corre nte unita al decreto de l vice p resident e de llo stesso g iomo . To s to che mi perverranno g li ordini del ge nerale in c apo , e ss i sa ra nn o i mmediatamente esegu ite.

329

Al medesimo <5441

M ilano, 30 marzo 1803

Avendo ricev uta, c ittadino minist ro, l a vostra numero 4990 unita a copia d i q uella del mini stro de ll e finanze15451 r iguardo alle lire 3000 avute per acconto di soldo acco rdato ai leg i slatori. Siccome fu discussa la quest ione nel corpo legislativo istesso e nulla fu concluso così vi prego, c i ttadino ministro , vo ler

Alessandro Trivulzio

's''01 Ale ssa ndro Trivulzio

< 54 ' 1 Ale ssu ndro Triv ul zio 5421 F ilipp o Eus tachi o Luigi Severoli 15" 31 Al essa ndro Tr ivul zio 15" 41 Al essa ndro T ri vulzi o 15451 Giuseppe Prina

261

partecipare a l vostro co ll ega, che alla riunione del co rpo le gislativo io al pari de' miei colleg hi ci confermeremo a quanto verrà deciso

Il mini stro del tesoro15461 può d'altronde esser tranquillo s u questo vostro debito se verrà ad essere dichiarato ta le.

330

Al medesimo r5471

Idem [ Mil ano, 30 marzo 1803]

Mi faccio un dovere, cittad ino mini stro, di comun ica rv i un decreto de' conso li concernente le ind ennità d'allo gg i.

"Arre té deJI'8 Ve ntO SO annO xo r5-IS I della repubbliCa.

I consoli della repubbli ca sentenziano di seguito ..

Articolo ottavo .

L'ind ennità d'alloggio sa rà fissato da un terzo in s u, etc."

Io non dubito, cittadino ministro, che vorrete anche a noi accordare un tal beneficio, e perché li regolamenti francesi so no i nostri e perché abbastanza è a voi noto quanto siamo obbligati a pagare i nostri alloggi.

331

Al ministro de lla guerrar549)

Milano , 30 marzo 180 3

Mi faccio un dov ere, c ittadino mini s tro, di tras mettervi copia d ' un articolo ufficiale commu nicat omi dal generale in capo, che riguarda un au mento di so ldo per gli ufficiali generali.

Te soro pubblico , guerra , organizzazione, so ld o. etc. per l'anno 11 °15501 •

Circolare numero 105. Supplemento del soldo.

Un provv e di mento de l 18 nevoso<.s.s ' l co rre a contare dal l o germinale( 5521

Siccome le leggi, ed i reg olamenti francesi concernent i i militari sono i no st ri, così io non d ubit o, cittadino mini stro, che vo rrete favorevolmente ottenere anche per noi un tal beneficio ed acce ttare la mia istanza che vi av anzo an che a nom e de' miei colleghi

332

Al med es imol-'53)

Id em [Milano, 30 marzo 1803]

Vi prev e ngo, cittadino ministro , che il consigliere legislativ o Cicognara trovasi ammalato di febbr e; null'altro avvi di nuovo ri guardo ai detenuti al fort e ed ho l'onore di protesta rvi etc.

333

Al med esi mo' '-'4 l

1.!-lb' A ntonio Veneri

15 7' Alessandro T ri v ulzi.o 27 febbraio 1802

, qQ ' Alessandro Trivulzio

IWI) 1802 -1803

1 '''' 8 gennaio 1803

1 " 1 22 marzo 1803

'''11 Alessandro Trivulzio

<ss•> Alessandro Trivulz io

262

Lì 31 dett o [Milano, marzo 1803]

Nel foro riguardo a i dete nut i alt ra no vità non vi ha se non che il consigliere Cicognara continua colla febbre .

33 4

A l ge nerale comandante la p ia zza(sss )

Idem [Milano, 31 marzo 1803]

Vi accludo, cittadino mi ni st ro , una lettera de l prefetto Magenta, detenuto al forte. prego tra smctter la p ro ntamen te al suo destino cd accusarmene ricevuta.

335

A l min istro de ll a

Milano, 2 april e 1803

Vi accompa gno, ci tt adino ministro, una lettera del cittadino C icognara a suo padre Pregovi accusarmene r icevuta. Q uanto ai detenuti al forte non vi è a lc una novità.

336*

Al generale Bonapar1e primo conso l e e p residente

Milano, 4 april e l 803

Ho l ' onore di inform arv i , cittadi no mini s tro, c he il vice presi dent e Mc lz i ha appena ann u nciato la mia sos titu zione e per così d ire la mia de stinaz io ne con un ord in e che non ha a l tro motivo che far alternare ne l serv izio attivo i gene ra li italiani.

Quest 'o rdine mi ha tanto sorpreso quanto vi vamente addolorato. Ho cercato di immaginare i mot i vi che avevano potuto far decidere al vicepresidente a prendere una simile misura contro di me; impedito di giu ngere fino a lui, è solo per vi a pubblic a che mi ha dato come ragione che avevo mancato al mio dovere, visto che non avevo informato il viceprcsidcnte cieli 'o rd ine che mi era stato conferito dal genera le Murat di far a rres tare Cero ni.

Supponendo l a verit'à de l fatto , cittadino primo conso le, questo non es iste perc hé lo stesso giorno c he ho ric ev uto l'ordin e da l ge ne ra le in capo l'ho fatto co munic a re al ministro de ll a g ue rra con il qual e co rri spo ndo direttam ente. Sa rebbe c rudele , cittadino conso le, s ubire una puni zione così evidente per aver servi to il mio paese e il governo francese e sop ra ttutto aver svo lto i miei doveri nei confronti del ge nerale in capo.

Oso sperare , ci ttadino primo co nsole, che appurata questa verità. voi non permettiate che un generale, un legislatore che da emp re si è mostrato l 'amico del s uo paese , che ha dato tante prove di attaccamento ai francesi seguendo sempre la loro sort e e che è sem p re s tato l'e labora tore più premuroso dei vostri trionfi, d e ll e vostre virtll e della vost r a opera, s i a co ndann ato e co nseg nato all'opinione pubblic a co me un uomo che h a tr a lasc ia to il suo paese e mancato al p ili sacro de i dove ri .

Attendo questa g iu st izia dalla vostra bont à, ci ttadino primo consol e, dato che dovete contare s u un attaccamento senza co nfini a i miei doveri c un a d evoz ione rispettosa a ll a vostra degna persona.

337

Al ministro della g ueiTa 'm'

' 1171 A lessa ndro T1i v ul zio

,,,jj, F ilippo Eu stac hio Lu ig i Sevcro li Alessandro Trivul zio
263

Milano, 6 apri le 1803

H o l 'onore di prevcn irvi, cittadino mi n istro , c he nulla avvi di nuovo ri gua rdo ai detenuti a l foro Bonapat1e.

338*

A l genera le in capo Murat

Milan o, 8 apr il e 1803

Mi sento in dovere, cittadino mini s tro , di trasmettervi qui acclusa la dispo s iz ione che mi è stata invi ata dal gener a le comandante l a p ostazione de l prefe tto di po li z ia sulla documentaz i o ne d i due so t touff:iciali po l acchi.

339

Al mini s tro della gu e rra< 5ss)

Mila no, 9 ap r i le 180 3

Dietro il decreto della consulta di stato ho l 'ono re di communicarvi, c ittadino ministro, che j e ri di co nserva co l segre tario ce ntrale della vice presidenza Canzo! i , col ge nerale Seve ro! i , coma ndante la piazza, e col ca po ba tt ag li one Va ndoni , co m a ndante il fo r o Bonaparte, si so no fa tte ricono sc e re ai de tenuti di governo ne il ' istesso foro le pezze originali delle loro imputazioni.

340

A l ge ne ra i Sev eroli comandante la piaz za

Milano, 12 aprile 1803

Vi trasmetto, cittadino ge nerale , alcune copie del decreto della co nsulta di sta to del giorno li corrente a riguardo dc ' deten ut i a l foro Bo naparte e p01t a nte particolarm en te l'o rd ine di rilasc io pe' cittadini co nsig l iere C icognara , generale Te ulié e prefetto M agenta, e di re legazione in luogo da destinarsi pel c ittadino Cero ni. Dietro pertanto analogo dispaccio del vice pres id en te di questo giorno dire t to a l min istro dell a g ue rra siete incaricato, cittadino generale, d i far subito segu ire il mentovato ri l asc io de ' tre nominati individu i C icognara, Te ul ié e Magenta, e la custodia de l cittadino Ceroni, comun ica ndo a cadauno d'essi un ese mplare de l dec reto, a ta l effe tto consegn atov i , e d avvertendo rapp or to a ll' ul timo de' nomi n at i , il c ittadino Ceroni , esser mente del govern o, che nell 'eseg uire verso di lui l a di spos izion e della consulta , le misure siano ta li , che sia cus todito in modo, che non possa so ttrars i , né avere inopportun e comuni cazioni e corrispondenze; non impiegandosi rigore alcuno che possa co mpromette re la sua sa lute. Co mpiacetevi, ci ttadi no ge ner a le, di farmi soll ec ito r ap porto s u li 'esec uzione c he av rete dato alle prese nti dispo s iz ioni .

341

Al mini s tro dell a guerra< 559 >

Idem [ M ila no , 12 aprile 1803]

Per esser stato assente, cittadino min istro , no n r icev o l a vost ra numero con le accl use copie della delibe ra z ione della co nsulta di stat o, c he alle ore 3 e me zza

Ho i m mediata me nte dato gli ord ini a l c om andante l a piaz za acc iò f accia eseguire quan to n ell a s uddetta vostr a prescrivete.

>Alessa ndro T rivo l zio

cm
cSSY)
264
Alessa ndro Trivu lz io

342*

Al generale in capo Murat

Milano, 28 aprile 1.803

Il ministro della gueJ.Ta mi ha appena avvisato che il capo di brigata Fontanelli è stato nominato aiutante di cam po del vice presidente.

La prima mezza brigata quindi viene a mancare del suo capo. Crederei mancare al mio dovere , al dovere di un militare e a quello di ben servire il mio paese, se non sollecitass i presso voi un 'intercessione per la nomina al grado di capo di brigata del cittadino Girard, capo di battaglione nella detta mezza brigata.

Questo bravo militare che copre da più di sei anni il grado eli capo battaglione, che esce dalla diciassettesima legione dove era capitano, il quale ha sempre fatto la g uerra e che ha più ferite s ul suo corpo, non deve essere dimenticato in un avanzamento che gli è dovuto.

343

Al ministro della guerra<560>

Milano, l maggio 1803

Mancando di un aiutante di campo accordatomi dalla legge, permettetemi, cittadino ministro, ch'io vi proponga il cap itano aggiunto Omocleo e che ne solleciti la di lui nomina.

344

Al vice presidente della repubblica(56 1)

Rimini, 10 maggio 1803

L'onore che mi avete accordato, cittadino vice presidente, di potere a voi scrivere direttamente è da me riguardato come la massima grazia: questo mi assicura che mi avete ridonata quella confidenza, che mi avean rapita i miei nemici, che non avevo demeritata e c he saprò sempre più co lla mia condotta procurarmi.

Entro la giornata tutte le truppe componenti la divisione italiana saranno ai loro accantonamenti; la loro condotta durante la marcia fu regolare come me lo assicurano gli attestati rilasciati dalle municipalità o ve han soggiornato.

Gli effetti di casermaggio a Cesena e Ravenna sono assicurati. I soli per Rimini mancano quegli in tota le. Il prefetto Masi ed il fornitore mi assicurano però dell'istantaneo loro anivo; essi furono già imbarcati a Ferrara.

Io intanto ho ordinato che alloggi la truppa ali 'uso di campagna per seco ndare le vostre intenzioni non gravitando sull'abitante; raccomando però a voi, cittadino vice presidente, l'oggetto economia dei corpi s ul consumo degli effetti d'abbigliamento.

Il soldato è quieto e tranquillo e v'assicuro, cittadino vice presidente , che questi abitanti lo trovarono ben diverso da quello che era quattro anni fa.

Il prefetto Masi ed il vice prefetto Margheriti e questo cittadino legislatore Martinell i si sono dati e si danno tutta la premura per il nostro miglior essere.

Assicuratevi, cittadino vice presidente, di tutti i miei sforzi nell'assecondare le vostre intenzioni, che sono leggi per me e datemi la possibilità di potervi mostrare coi fatti l'a lta stima, c he nutro per voi e la perfetta mia subordinazione e riconoscenza.

<560
<56 ';
265
345
; Alessandro Trivulzio
Francesco Melzi d'Eri!

Rimini , 15 Maggio 1803

In vano, cittadino vice presidente, ho aspettato sino ad ora g li effetti di casermaggio per le truppe, che trov a ns i a Rimini . Il prefetto M asi è s tato ingannato ed ha su lla buona fede sospese le misure dì rigore, co ll e qu a l i av re i trattato il Papon ea u , c he ora ignoro o ve ritrovasi.

La truppa è quasi tutta per terra su ll a paglia; la s ua condotta però è la più re go l are. tranquilla e paziente e spero che le autorità civili v i avranno a quest'ora fatto conoscere, cittadino vice presidente, che in ques ti paesi non si sa se siavi militari. che per l 'avvantaggio che porta colla sua spesa giornaliera

Io non ho avu ta la benché menoma lagnanza.

L'ogge tto però il più intere ssa nte, circa il so ldo del oldato, unica risorsa di s ua s uss istenza, scade nella giornata ed in vano abb iamo atteso ed i fondi ed un pagatore . Le casse di fina nza di Rimini , R avenna e Forli, s ulle qual i il s uo ispettore ha rila sc iati i mandati si rifiutano e per mancanza di fondi e p er manca n za di o rdin i; abbiamo s pedito a Bologna c se avessero là pure a man carci io mi troverò nel magg ior imb a razzo e dovrò l asc ia re intaccare i fondi de ' cons igli am mini strativi. se ne h anno, o ric o rrere a l prefetto per de ' pres titi st rao rdinari.

Pare impossibile come si abbia potuto scordare una divisione nel punto il più int e ressante, nel soldo. Cittadino vice pre sidente. ass i tetemi voi, e siatem i scudo contro una nuova trama che forse mi si vuoi tendere per vecle1mi compromesso.

Io abuso, cittadino vice pre s idente, ma io non ritrovo che in voi la mia sola ancora. Voi mi avete assis tito e protetto si n 'ora, m'avete ridonata la vostra confidenza, non ve ne stancate c credetem i piene della mia piLI a lt a st ima , rispetto e subo rdina zione

346 *

A l ge nera le in capo M urat

Rimini , 15 maggio 1803 anno 2°

H o atteso, mio generale , invano fino ad ora gli esiti del acqua1tieramento per le truppe che si trovano a Rimini; il soldato dorme per terra s ulla paglia; la sua condotta nondimeno è esemp larmente regolare, tranqu ill a e s ubordi nata.

G li ab it a nti eli questo paes e non sa nno dell'esistenza de ll a truppa se 11011 per i va n tagg i che ne ricavano con il denaro c h e di spensa i l so ldato. Mi trovo pure in g randissimo imba razzo. La paga del so ldato è finita in g io rnata e invano abbiamo aspettato fino ad ora dei fondi e un pagatore.

Il sottoispe ttore ha dato i s uo i mandati s ulle casse della finanza di Forlì e R avenna, ma venne rifiutato, è necessario denaro e sono in d ispe nsabili ordini; l ' ho inviato a Bologna e se anche là mi si dà l a s tessa ri s posta sarò costretto ad ordinare che le casse particolari dei corpi fornisca no il denaro se ne hanno o di richiedere misure straord inarie al prefetto del dipartimento.

Non vo rrei, mio generale, che questa fosse una nuova manovra del ministro per com promettermi! Come è po ss ibile dimenticare in ge nuamente la paga di una d ivisione che non h a altra r isorsa per sop ravvive re?

Sapp iate, mio genera le, il mio atteggiamen to contro le truffe . L 'ogge tto ospedale è stato pure comp letamente diment ica t o S i pretendeva che i malati fossero evac uati a Modena; far fare a un mal ato 120 miglia su carTetti è lo stesso che conda nnarlo a morte c le spese di trasporto sono più costase più di quell e per le medicine , per una malaria la più grave; ho provvi so riamente pro vveduto a questa barbarie , il viceprefetto ha fatto accettare i no tri malati all ' ospedale civi le.

Oggi ho passato in rivista le truppe che sono a Rimini che si trovano nelle migliori condizioni; domani andrò a Ravenna e dopodomani a Cesena per lo stesso oggetto.

Al medesimo15621
<>ol)
266
Francesc o Melzi d ' Eril

Non desideriamo, mio generale, che di vedervi venire a passarci in rivista e avere l'occasione di mostrarvi il nostro attaccamento e la nostra stima. Quanto a me sapete, mio generale, che sono tutto vost ro .

P.S. Ho scritto al vicepresidente sulla questione della paga, s iate , mio generale, il nostro protettore.

347*

Allo stesso<56 'J

Rimini, 20 maggio 1803

Ho passato, mio generale, in rivista le truppe stazionarie a Ravenna e Cesena. Le ho trovat e nel migliore ordine e subordinazione. I prefetti e i comuni me ne hanno reso i conti i più lusinghevoli Gli ussari mancano di quarantadue cavalli per completare i tTecento che so no stati ordinati da voi, e essi mancano di quasi tutte le carabine e di mo lte pistole.

L 'arma mento del battaglione della seconda mezza brigata non ha cento fucil i in condizione di fare fuoco e la buffetteria e le giberne, non sono in condizione di fare una campagna.

Vi prego di sollecitare il ministro al quale di co nsegue nza io scr ivo.

Gli effetti del casermaggio sono arrivati a Rimin i per tutta la truppa . Il soldo della tTuppa mediante dei prestiti e degli acconti è stato provvisoriamente coperto, esso non è ancora tuttavia assicurato. Vi ringrazio, mio generale, della notizia che il vostro capo di stato maggiore mi annuncia dell'arrivo di altri due battaglioni.

Datemi, mio generale, vostre notizie e di vostra moglie e gradiate etc .

348

Al vice presidente della repubblica<564>

Rimini, 20 maggio 1803

Ho passato in rivista le truppe s tazionate a Ravenna, e Cesena; le ho trovate in un'ottima tenuta , e d'una condotta la più tranquilla, e subordinata . l prefetti , e le municipalità me ne hanno reso un conto i l più Ju singhevo le .

Gli effetti di casermaggio in queste stazioni li ho trovati di pessima qualità e ne ho fa tto formare un processo verbale che vèrrà spedi to al ministro della guerra.

Ieri son giunti a Rimini gli effetti eli casermaggio, oggi si distribuiscono e domani ne farò l a visita. L ' interessa nte oggetto del soldo è stato provvisoriamente per il momento rimed iato mediante lettere del pagatore Zanoli di Bologna il quale non avendo fondi per soddisfare i mandati ha però solleci tato le casse eli finanza di Rimini e Ravenna a darc i degli acconti, che ci furono somministrati, sebbene prima avessero rifiutato Finora però questo serviggio non è assicurato.

La lettera, cittadino vice presidente, che m'avete onorato di scrivermi ha portato al mio cuore la calma; io mi sen to rivivere. Ve ne rendo le p i ù distinte grazie .

La divisione atliclatami va acl aumentarsi di due battaglioni, accertatevi , cittadino vice presidente, eli tutte le mie cure nell 'assecondare le vostre intenzioni.

349*

Al generale in capo Murar

Idem, idem [Rimini, 20 mag g io 1803]

Un'operazione sta per essere eseguita a Modena per ordine de l m i nistro sul resto dei cacciatori a cava i-

267
Joachim

lo polacchi c he getta l a più grande de so lazione nei corpi polacchi c he si trovano ne lla mia di vision e.

Il gene ra le Campagn o la g li ha sottratto tutti i cavalli che so no in condizione d i se rvizio per darli al primo reggimento di ussari

Come s i può m ili tarmente di sfa re un corpo che non ha d e meriti , stra ni ero e a l qua le la repubblica non ha m a i dato un a sola rimonta e di c ui i sol dati per l a maggior parte s i sono butt at i ess i stessi sul nemico a p rezz o del loro sangu e?

Mi o ge nerale, una ta le operazione mi butta ne l più g ra nd e imbarazzo e mi fa nu ova mente sospettare una comb utta per compromettermi.

Come potrà tranqu illame nt e il so ldato po l acco veder montare il suo cava ll o da un ussa ro , il suo cava llo marcato cacciatore polacco ?

M io ge ne r a le , so lle ci to il vostro ap poggio per una cosa a nc he interessante. In più, i co rpi pola cc hi attribuiscono questa opera zi one a ll a loro distruzion e, cosa che determina il pegg io r spirito.

Ve n ite in nostro soccorso, m io ge nerale, e siate no stro padre

350

A l vice presidente della repubb li car565 >

Idem l Rimin i , 20 ma ggio 18031

In ques to momento il colon ne ll o degl i ulani arri va a l mio quartier generale portandomi la notizia che per ordine del mini stro sono stati l evat i tutti i cavalli se rvibi li a l re stante de' polacchi, che s i trovano a Modena. Qu es ta ope ra zione getta la deso lazione ne' corpi polacchi, che l'attribuisco no a ll a lo ro distruzione , non pot e ndo comprend ere co me s i po ssa lev are i cava lli ad un corpo str a ni e ro che mai ha ri cev ut o rim ante e come s i poss i smontare un s oldato vet e ran o, c he pe r la mag gior parte ba co l s uo sa ng ue e so pra l 'i nimico g uad agnato il s uo cava ll o

Vi ass icu ro, cittadino vi ce presidente, che que s t 'o p erazio ne ge tta il malcontento ge nerale ne ' polacch i e fa temere a me delle tri sti conseguenze

Crederei mancare al mio dovere , c itt a dino vice pres iden te, se non ve lo partecipassi e se no n sollecitas si le pa te rn e vostre c ure i n nostro socco rso

35 1

Al mi n istro della g uerrar566'

Rimini , 20 maggio 1803

Crederei, cittad in o mini s tro, mancare al mio dovere, se vi tacess i c he l 'o peraz i o n fatta di levare i cavalli se rvibili ai polacchi per darli ag li uss ari ha gettato tu tti i corp i polacchi ne ll a desolazione. Ess i no n possono com prende r e come si possa smon tare un so ld a to , che ha guadagnato per la m aggior part e i l suo cava llo sull' inimi co e co l proprio sa ngue , e come s i possa levare i cavalli a d un co rpo strani ero ed a l qu a le mai furono dat e rimante .

Essi prendono una tal e op e ra z ione per un princ ipio della loro distruzione e qu esto cagiona il più pess im o s p iri to ne lla truppa.

Ecco, cittadino mini s t ro, adempi uto il mio dov e re , s ta a ll a vos tr a saviezza l 'a pporvi qu e l rim e di o che crederete op portuno.

352

Al vice presiden te della re pu bb l ica1567>

<565 ' Fra ncesc o Me lz i d'Eri!

< 566> A less a nd ro T rivulzio

< 56 n Fr ancesco Melzi d ' E ri !

268

Rimini , 23 maggio 1803

H o l'onore di parteciparvi, cittadino vice presidente, che ricevo l'ordin e di riunire tutte le trupp e italiane a Rimini ed avanti.

Vado disponendo il tutto c spero non arriveranno reclami mentre procuro com binare il tutto come s i può colla c ircostanza.

Cinque batta glioni e li q ua ttro sq uadroni di cavalleria saran no s ta z io nat i a Rimini e due battaglioni a Cattolica. La condotta de l so ldato è saggia c subordinata, e spero otterr à i suffrag i del governo.

H o fatto formare li stati de danni apportati ali' abbig li amento per avere il so ldato dovuto restare per mo l ti giorni sdraiato per terra s ulla pagl ia.

Imploro, cittadino vice presidente, la vostra protezione. Il generale Verdier deve dimani stabilirsi a Rimini per concentrare i movimenti.

353

Al ministro della

Rimini , 26 maggio

Accuso ricevuta della vostra riservata 21 maggio e vi ringrazio delle premure c he dimostrate per il corpo affidato a i miei ordin i e delle espressioni c he particolarmente usate verso di me.

Posso as sicurarv i , mio caro ministro, che se il so ldo dell a truppa non fosse stato quasi dire i dimentica to , come mi ha assicurato il fatto ed il sottoispetto re, non avrei incomodato nè voi, nè il governo , a l quale c re do dovermi indirizzare ogni qual volta mi troverò in si mili incid e nti.

Voi s apete al pari di me a quali mali mi avea attirato l'intrigo e la caba la, e che devo al solo governo l 'a vermi resa giusti z ia.

Siate però certo , mio ca ro ministro, che tutto confido nel vostro a ttaccamento per il soldato perché nulla abbia a mancare di quanto accorda la le gge, e cre diate egualmente a ll a st ima ed amicizia con cu i ho il piacere di sa luta rvi.

354

Al vice presidente della repubbl ica<569l

Rimini, 27 detto fmagg io]

Ho ricevuto l 'or din e dal capo di stato maggiore ge nerale di spedire trenta uom ini per ogni corpo d ' infanteria italica per la g uardia del gove rn o, ma c he fosse ro di taglia di granatiere .

Mi sono immediatamente occupato coi ge ne ra li Severoli e P eyri di quest'operazione, ma ci fu imposs ibile co mpletare i trenta uo mini per corpo, stante la mancanza di statu ra.

Le matrico le istesse esiste nti presso i l ministero della guerra possono accertar vi, c ittadino vice presidente, dell'impossibi lit à di questa sce lta; egualmente c i spi acque di non poter sped ire tutti gl i italiani della nostra repubblic a mancano assol utam en te.

L a co ndotta della truppa continua ad esse r ese mplare e subordinata, e qu antun que Rimin i s ia pieno ze ppo, la minima lagnanza non mi è perve nuta dag li ab i tanti, nè alcun di sgus to tra un co rp o e l 'al tro.

Aggradi te, cittadino vice presidente, i miei se ntimenti della più alta s tima e s ubordinazione.

355

Al medesimo1570, Alessandro Trivulzio

Fra nce s co Melzi cl' E ri l

Francesco Melzi ci 'E ril

269

Rimi ni, l giugno

11 generale in capo è giunto a R imini il 30 maggio a ll e o re una p omerid i ane.

La sera, la comune gli ha data una festa da ballo ed il vice prefetto una ce na il tutto con gra nd e decenz a. Ieri le due divisioni fra n cese ed ital iana riunite s ulla s piaggia del mare furono passate in rivi sta, e dimostrò il generale tutta la s ua sodisfaz ione. Partì ieri sera a ll e ore l i per Bologna.

Da l giorno 29 maggio a questa parte trova nsi in Rimini tutte le truppe francesi; ho però la soddisfazione, c i tta di no vice presid e nte, di po te r v i acce rtare, ch e no n è nato i l menomo disordine e che la co ndotta massi ma dell e trupp e italiane è la p iù regolare e s ub ordina ta, c c he s i fann o adorare da questi abitanti, c he trovano il più g r ande va ntaggio poi l e s pese che vengo no fatte dal soldato Oggi ha cominciato a sfila re la divi s ione fran cese negli stat i del Papa e credo che in tre, o qu attro g iorni occuperà il litorale da Ancona a Pesa ro.

Noi resteremo a Rimini fin o all'arrivo del tenente generale Saint Cyr, che s i a tt e nde però a mom enti. Non mancherò, ci ttadin o vice presidente, eli parteciparvi quanto sarà per succede re.

356

Al min istro della

R imini , 3 giu gno 1803

Eccoci nuovamente e decisamen te in campag na. La guena è dic hiarata e conv ien farla, e farla in ogni modo. Es sendo io destinato a percorrere la cos ta del mare, bram erei esser anc he fi anc heggiat o da un corsaro; egli è perciò, caro ministro, che v i domandere i u na qu alc he lettera di Mar co per essere autoriz za to a d arm arne, ben intesi so tt o le disciplin e regolam e nti etc., ed a nes su n carico de ll a repubb li ca. Attendo, c ittadino ministro, da voi questa grazia, nel mentre c h ' io vi protesto etc

357

A l vice presidente de ll a repubblica<m1

Id em [Rimini, 3 g iugno 1803 ]

Il gene rale Fi o re lla rit orna a Milan o dalla sua ispezion e. Egli potr à, c itt adino vice pres idente , farv i co no scere lo stato di ques te t r uppe ed i suoi b isogni ur gentissimi. Noi attendi amo a momenti l'ordine de ll a no s tra partenza e l'arrivo de l ten e nte gene ra le Gou vion Saint Cyr.

Non mancherò d i tosto parteciparve lo . Es sendo destina to a perc on·ere la costa del mare, ho chi esta a l mini st ro della gucna una letter a di Marco; mi raccomando, ci ttadin o vice presidente, a voi . Posto c he s i deve far la gue tTa vo rrei esser fianchegg iato da un corsaro, che potr à anc he p rovved erei di molte cose. Co nse rvatem i, c ittadino vice preside nte , la vostra grazia e credetemi pieno della più a l ta s tima , e tc

358

Al cittad ino Ma s i prefetto de l R ub ico ne

Idem l R imi ni, 3 giugno 1803 ]

H o ricevuta, cittad ino prefetto, la vos tra ri se r va ta , del 27 scadu to, uni ta ad a ltre copi e di l ettere e tc. Senza prender parte ad u n affa re a m e del tutto est raneo per il pas sa to, ho chi amato i l co lonnello della quarta mezza bri ga ta e mi so no seco lui lamentato del modo co l qu a le s i era conte nut o a vos tro ri g uardo e, richiamandolo a ll 'o rd ine , gli ho ingiunto ch'eg li mi sa rebbe re s ponsabile se dagli ufficiali della mezza brigata fosse in avv e nire tenuta la menoma propo s i z io ne su tal e affare Egli però mi diede l a s ua parola , c he il tutto s arebbe passato all 'o blio.

Ale ssa ndro Tri v ul 7. io <m >Fran cesco M elzi d ' Eri ! 27 0

Accertatevi, cittadino prefetto, della mia premura ne l mantener l 'ordine cd il rispetto a chi rapprcenta il governo, c massime a voi che tanto vi siete prestato per il bene de lla nostra truppa. Des id e ro incontrarvi, cittadino prefetto. per mostrarv i la mia sti ma.

359

Al vice presidente della repubblica i tal ian a(57 -' 1

Rimini, 5 giugno 1803

Il generale ispettore Fiorella ha passate stama ni rivista di perso nal e e eli effetti a tutta l'in fanteria componente questa divi s ione. Vedrete, cittadino v ice presidente , che vi so no più eli duemi l a fucili inservibili.

Il battaglione dell a seco nda ha soli trentadue fucili in istato c he una grande quantità di cappelli so no a lla fine e che la batte ria è nello stato il più decade nte.

lo mi raccomand o, c itt adi no vice presid e nt e, a nome della divisione a ll a vostra bontà, f uc ili , c ustodia eli munizioni, cappe lli e scarpe sono oggetti senza i quali non si può fare la g uerra , e saremmo un po' vergognati se appena arrivati nel regno eli Napoli dovessimo far tali domande, massime appena so rtiti dalla nostra repubbli ca

Mancano ancora, c itt a dino vice presidente, ai banaglioni italian i ottocentottantasei uomini per averli al completto de' settecento, come prescri sse il generale in capo.

La stagione causa delle malattie e già tengo più di centoquaranta ammalati allo speciale, e le marcie a um enta no purtroppo ancora questo num ero .

Io mi raccomando a voi, cittadi no vice presidente.

Oggi ha finito di s f i lare neg li stati papali l a divisione Verdier Essa tiene la lin ea da A ncona a Pesaro, domani sfi lerà il parco d'artiglieria La condotta della truppa è sempre ne l mig li or ordine e s ub orcl in azio ne.

Al generale in capo Murat

Rimini, 5 giugno 1803 (sic !)

L' ispettore genera le Fiorel la vi farà avere , mio genera le, gli esiti cle.lla sua rivista della fanteria. Ve drete che c i sono più eli duemi la fucili fuori ordina nza , che la buffetter ia è in cond iz ioni molto deplorevoli e che ci mancano i cappelli : mio generale aiutateci ve ne prego.

La guardia del governo e l'uscita dei sottufficiali per le due nuove mezze brigate hanno portato via quasi trecento uomini. Mancano ai battaglion i italiani , per raggiungere i se ttecento uomini che avete ordinato, ottocentottantasei uomini . General e non dimenticateci per renderei al completo. Attendendo vostri ordini gradiate, mio generale ecc.

36 1*

Al ci ttadino D 'Alquier ministro plenipoten z i ario della rep ubbl ica france se presso il re di Napoli

Rimini , 3 giugno 1803

Destinato dal primo console a comandare la divisione italica che fa parte dcii 'armata che si sta spost ando nel regno di Napoli, mi affretto, cittadino ambasciatore, a comu n icarvelo e a mandarvi uno stato della s ituazione delle truppe che compongono la eletta div isione.

So che il generale di divisione Verclier vi ha anche scr itto un rapporto sulla divisione francese ; vi prego di co nsiderare ciò che concerne i bisogni delle truppe come affare comuni a tutte e due le divisioni.

271
<S' '' Francesco Melzi d'Brii

362*

Al generale Peyri

Rimin i, 8 giug no

Chiamerete a voi il capo brigata Grabinski e gli direte, che sono molto attonito come si permetta solo d i dubitare, c he due ufficiali a bbastanza conosci uti possa no mentire un fatto , che l a sua lettera è poco riflettuta, come poco sono quasi tutte l e sue azioni , che ormai quasi son stanco di pazientare; che se poco gli gradisce il servire con no i, non ha che a notificarmelo, che so n certo che il governo ed il generale in capo mandera nno un rimpiazzo a l suo posto: ma che, volendo restare tra noi, sa ppia che intendo abbian f in e que ste immaginarie sue idee e c he s i asten ga da s imili rapporti che diso noran o l e tr uppe di una nazione, che lo ha accolto e c he lo ricolma di benefizj.

Mi r enderete co nto , cittadino generale, di quanto avrete eseguito

363*

Al gen era le in capo Murat

Rimini, 10 giugno 1803

Ho ricevuto, mio generale, la vostra lette r a del 15 pratile< 5' 4J con le istru z ioni p er armare in corsa e attrave rso la quale mi des ignate come age nte civile pe r constatare le mallev er ie alla commissione de ll e relazioni commerc iali ad Ancona.

Sarà mio dovere, mio generale, di rendervi conto delle mi s ure che prenderò non appena arrivato ad Ancona per assicurare le intenzioni del governo.

364*

Allo stesso<5751

Idem [Rimini, l O giugno 180 3]

Il lu ogotenen te generale Saint Cyr è passato l'a ltro ieri per an dare ad Ancona. Mi ha assic urato c he impartirà ordini per i no s tri movimenti. La truppa italiana è anco ra tutta qui a Rimini e l a sua condotta è ben subord inata. Nes s una lamentela mi è mai per venuta .

365

Al vice presidente della repubblica italianac576 >

I dem LRimini , 10 giugno 1803]

Alcun ordi ne d i movimento ancora non ci perve nne, cittadino vice pres idente . Il tene nte generale Sain t C yr passò ieri l'a ltro andando a Ancona e mi disse che andava a porre l 'a rma ta in marcia tosto che gli ordin i arrivava no , non mancherò di subito parteciparveli.

Ieri ebbe luogo la processione del Corpus Domini. T utta la truppa nella più gran parata fu sotto le armi e schierata nelle pi azze e contrade di Rimini da do ve passava. Io no n pote i eseguire la mia intenz ione nell 'ass istervi con tutto lo s tato maggiore c ge nerali a motivo che il vice prefetto pe r delle ragioni in so rte col vescovo né vi ass is tette, né me ne ha passato l'invito. Av rei creduto mancare alla convenienza se v i fossi andato senza chi rappresenta il governo.

L a condotta della truppa cont in ua ad essere esemplare e subordinata e gli abitanti d i Rimini benedico no un a ri so rsa così decis iva per il loro paese.

4 giugno 1803

Joachim Murat

Franc esco Melzi d'Eri!

272

Aggradite, cittadino vice presidente, che vi rinnovi gli attestati della mia più alta stima e subordinazione.

366*

Al generale in capo Murat

R inùni, 13 giugno 1803

Il luogotenente generale mi ha appena ordinato il movimento della mia divisione, comincerà il 26 pratile< mJ e finirà il 1 messidoro ('' x> , dato che l 'ordine non è ancora fino ad Ancona non potrò comunicarve lo , mio generale, che quando entreremo nello stato di Napoli e quelle saranno le no stre posizioni.

Domani andrò ad Ancona presso il luogotenente generale Saint Cyr. Il generale Dambrovski vi raggiungerà a Milano e vi com unich erà le .inqui etudini dei polacchi per la loro sorte futura. Sollecito , mio generale, le vostre attenzioni per loro e per vederli una volta tranquilli; lo meritano.

367

Al vice presidente della repubblica(579 l

Idem l Rimini , 13 giugno 1803 ]

Ho ricevuto, cittadino vice presidente, la vostra dell'8 corrente della quale ve ne re ndo le più distinte grazie.

L'onore accordatomi di comandare una divisione italiana, che va a piazzarsi in uno stato estero, m'impone maggiormente il dovere e l 'amb izion e di far vedere che le truppe italiane e per bravura e per condotta e per disciplina sapranno ovunque distinguersi.

L'onore che mi accordate, cittadino vice presidente, di affidar vi nel mio zelo farà che occupi tutto me stesso perché non sia vano: non ho altra ambizione, che l 'onor mio ed i vostri suffraggi. Lo spirito della truppa italiana è tale, che mi rende sicuro di quanto potrai desiderare. Devo però a scarico di mio dovere farvi conoscere, cittadino vice presidente, che uno spirito quasi direi eli malcontento regna nelle truppe i ta liane motivato dali' i ncertezza del loro stato. Questo cagiona una quantità di dicerie e maneggi, e intorbida quell.'armonia e quella buona fede che dovrebbe regnare tra le truppe che servono un solo governo, e che portano una medesima coccarda .

L'ispettore generale Dambrowski ve ne parlerà; ed io non posso che so llecit are presso un saggio governo quelle misure è h e possino tranquillezzare l'animo eli una truppa, che en tra in campagna e che pare abbia diritto a conoscere la sua sorte.

Il ministro della guerra vi presenterà, cittadino vice presidente, l ' itinerario della divisione fino ad Ancona, da dove spedirò quello, che mi verrà dato per entrare negli sta ti del regno di Napoli.

Il mini st ro parimenti vi presenterà gli attestati rilasciati dai prefetti sulla condotta della truppa; questa ha onorato il nome italiano, ha meritato la stima e l 'amore de' suoi concittadini, e spera non avrà demeritata la vostra approvazione.

368

Al medesimo< 5 xo>

Ancona, 18 Giugno

Mi faccio un dovere di prevenirvi che ho spedito al ministro della guerra l'i ti nerario della divisione stazionata nel regno di Napoli.

<m; 15 giugno 1803

<s•s; 20 giugno 1803

1579 Francesco Melzi d' E ri l

<sso; Francesco Melzi d'Eril

273

11 generale Severo] i resta staccato negli Abruzzi, occuperà Chieti e Pescara, avendogli affidata la difesa di questa piazza in caso di bisogno.

Io col restante della mia divisione andrò acl occupare la Puglia, da Barletta fino a Polignano sulla costa dell'Adriatico, legando la mia diritta colla divisione Verclier.

Il tenente generale Saint Cyr si stabilisce a Taranto. Ho chiesto a nom e del tenente generale al ministro le due cannoniere che stanno a Rimini per servire alla coJTispondenza e trasporti da Pescara a Bari ove sarà il mio quartier generale.

Ho pure domanclanto a s uo nome un ufficiale d'artiglieria italiano per comandare l'artiglieria della piazza eli Pescara e due ufficiali italiani del genio.

Questi tre ufficiali mi sono urgentissimi e possono renderei i maggiori se rvigi. La condotta della truppa itahana negli stati papali è ottima e non avvi la minima declamazione sebbene non ci vedono troppo volentieri.

Io mi raccomando sempre più , cittadino vice presidente, alla vostra grazia e vi protesto etc.

369

A Bonaparte primo console e presidente

Idem [Ancona, 18 Giugno]

La divisione italiana e polacca comandate dal generale Lechi<58 1) formante parte ciel corpo d'armata stazionato nel regno di Napoli.

L' Inghilterra , non sazia ancora di tanto sang ue innocente , che la sua ambizione e sete dell'oro ha fatto spargere ne' due mondi, riaccende nuovamente la fiaccola della guerra, nel momento istesso in cui l'umanità credeasi rassicurata.

Ci ttadino primo console e presidente , i nostri cuori, le nostre braccia, il nostro sangue è a voi. Vendicate l 'o nor nazionale , il diritto delle genti, il tradimento.

Le repubbliche francese ed italiana hanno confidato i loro destini nelle vostre mani; la nostra felicità dipende da voi.

Si schiantino una volta le radici di un governo così perverso , nemico della pace e dell'altrui commercio! Ogni soldato della division e italiana e polacca offre un giorno di soldo , ogni ufficiale otto giorni, ogni ufficiale superiore e generale la metà d 'un mese de' suoi appuntamenti.

Sieno questi accettati e disposti nel modo che verrà giudicato più a proposito dal governo e si uniscano tutti i nostri sforzi, per allontanare da noi il flagello della discordia e della rivoluzione. Seguono le sottoscrizioni de' generai i e capi de' corpi.

370 Al generale Severoli

Ancona, 30 Pratile - 19 giugno 1803

Vi renderete, cittadino generale, col secondo battaglione d'infanteria polacca, il primo battaglione della terza mezza brigata di linea ed il secondo squadrone d'ussari a Pescara.

Questo corpo dovrà avere alcuni posti sulla costa dell' Adriatico per guardare i punti i più importanti tra il Sangro ed il Tronto.

Saranno stabiliti de' posti al Tronto, che legheranno con altri delle truppe papali per mantenere la corrispondenza coll'armata d'Italia.

In caso d'insurrezione o altri avvenimenti che potessero compromettere le truppe fuori di Pescara, vi concentrerete nella piazza che verTà approvigionata al più presto possibile. Per la corrispondenza tra la vostra brigata ed il mio quartiere generale , che sarà stabilito a Bari in Puglia, ci intenderemo colle autorità civilì

<>S' > Giu seppe L echi 274

del Paese e se mi sarà possibile avere le cannoniere italiane, che ora si trovano a Rimini, queste ci serviranno per mantenere tra noi la comunicazione per la via di mare, se quella di terra avesse ad esser interrotta.

Al mio passaggio a Pescara vi rimetterò due pezzi d'at1iglieria di campagna che saranno a vostra disposizione. Durante il passaggio della colonna componente la divisione italiana concentrerete la vostra brigata a Chieti lasciando sempre in Pes cara la truppa necessaria a guardare la fortezza.

Vi prego accusarmi ricevuta della presente.

371

Al vice pres idente della repubblica italiana(582>

Ancona , 21 giugno

L'ajutante comandante Dutailly si è presentato al generale Verdier ed a me con ordine del ministro della guena Berthier di rilevare g li stati di si tuazione e bisogni di questo corpo d'armata. Noi abbiam creduto dovere di somministrarglieli e questi in seguito degli stati a noi rimessi dai capi de' corpi.

Egli è certo, cittadino vice presidente , uno sbaglio se vi fu detto, che di tremila fosse lo stato de ' fucili inservibili, quando gli stati ne accennano soli duemila circa, stato verificato, ed a me comunicatomi dall'ispettore genera le Fiore ll a .

Io potei s pedirne gli stati de ' corpi che es istono presso di me. La condotta regolare della truppa, che mi fu affidata, non fu da me certamente encomiata, cittadino vice presidente, per f arne un merito, mentre nulla merita chi fa il suo dovere, ma solo perché foste informato, che tutto marciava a seco nda di quanto avevate diritto d'attendere dalle vostre truppe, che certame nte tutto sperano da voi.

A mio scarico s ull' operazione della scelta fatta nei corpi per gl'individui che dovevano comporre la guardia del governo vi accludo copia, cittadino vice presidente , delle mie lettere ai generali comandanti le brigate. Da queste vedrete, che non ho mancato eli confidare l'esecuzio ne a chi non avea interesse eli dare piuttosto l o scarto, che il buono e se mi farete l'onore di farmi sapere quale sia il corpo, che ha deluso i nostri ordi ni sarà sic uramen te punito colla massima esemplarità.

Era impossibile ai generali conoscere gl'individui, cittadino vice presidente, io ho agito lealmente nel dirvi la verità, né potrei che replicar quanto ho eletto su ll a mancanza alle truppe e mi glorio d'aver adempiuto a q uel dovere che mi avete impo sto, allorché mi avete onorato eli dirmi ch e scrivessi a voi particolarme nte

Questo dovere sarà sempre per sacro quando il vogliate, ne certo avrei interesse alcuno ad ingannarvi Aggraclite etc .

372*

Al commissario delle relazioni commerciali della repubblica fra ncese ad Ancona

Ancona, 2 messiodoro anno 11 °( 583>

Dalla lettera del generale Murat in data 15 pratile<584> di cui ho l'onore di indirizzarvi copia qui allegata vedrete che mi designa come agente civile per constatare le gar a nzie che saranno fornite al vostro commissario relativamente agli armamenti in corsa autorizzati dal decreto del 2 prati le'585 ) Di conseguenza vi dichiaro che la lettera p ro toco llata numero 86 è stata invia ta a l cittadino Claud Caffarel che è cittadino francese attualmente residente a Bologna, che la sua solvenza così come q uella de l cittadino Bernardino Paolo Lelli negoziante e nativo di Bologna, mi sono per fettamente note e che potete guardarli come ta li senza timore di in convenienti .

<582' Francesco Melzi d'Eri!

< 583' 21 giugno 1803

<5"" ' 4 giugno 1803

<sm 22 maggio 1803

275

373':'

Al generale in capo Murat

Idem [Ancona, 2 messiodoro anno l l

Mi so no presentato al commissari o delle relazioni commerciali ad Ancona al quale ho fatto conoscere , mio genera le , che attraverso la v o s tra lettera del 15 pratilel587 >mi avete designato agente civile per constatare le garanzie ecc. Abbiamo fatto tutto secondo la legge e i regolamenti nel forte che il corsaro si metterà in corsa nel giro eli qualche giorno.

374

A sua eccellen z a monsignor Vidoni delegato apostolico a Ancona

Ancona, 24 Giugno l l colonnello cd il consiglio amministrativo del corpo sv izzero avranno l'onore di presentarle questa mia. Essi faranno conoscere all'eccellenza v o s tra la loro situazione; questa merita i più seri rit1essi. Questo corpo so lido agi' impegni che potrà contrane coli ' eccellenza vost ra vi unirà la pii:t distinta ricono scenza, colla quale io pure ho l ' onore di protes tarmi.

375 *

Al generale in capo Murat

Lanciano , 13 messidoro (;sx > Vi ho promesso , mio generale, eli darvi informazioni sugli abitanti degli Abruzzi e dello spirito che vi regna nelle diverse parti.

A Giuliamonte , Pescara , Ortona e Lanciano dappertutto ho trovato persone che hanno potuto servire alla mia causa.

Tre partiti regnano in questo paese: un partito per gli inglesi che ha il denaro e che è molto forte sostiene la libertà dell'Italia per mezzo dell ' uccisione eli tutti i francesi e che tiene al partito che voi cono s cete; un partito per il re di Napoli ma debole e senza risorse; un terzo partito dei patrioti, partito che si divide in due: una parte che si riunirebbe ancora a noi , l'altra che non vonebbe i francesi ma che non ha fiducia negli inglesi, non più.

Tutti questi partiti tuttavia non sono da temere per nulla, non hanno né un capo, né coraggio, né un luogo di riunione. In ge nerale tutti sono scontenti del governo visto l 'au mento delle imposte e i torti che quasi tutti hanno subito. Il paese è povero e gli abitanti fanno pena. Le truppe sono in una condizione assolutamente nulla, non esiste negli Abruzzi che qualche distaccamento disorganizzato e nella più grande miseria

La corte ha inviato degli ufficiali superiori al nostro incontro che avevano istru z ioni volte a sapere le nostre forze e lo sp irito della truppa. Un normale si len zio regna fra i presidi e i governatori, essi non sanno a chi allearsi e chi arriverà dopo.

L'armata ha conservato la più severa disciplina e ne s una lamentela è giunta da nessuna parte.

376

Al generale eli brigata Peyri

Barletta, 21 messidoro <5891

( 5" 6 > 21 g iu gno 1803

( ; s 7) 4 giu gno 1803

oSSS ) 2 bglio 1803

(5 91 IO lu gl io 1803

276

Voi stabilirete. cittadino generale, il vostro quartier genera l e a Barletta. occupando colle truppe formanti la vostra brigata le coste dell'Adriatico da Barletta fino a Molfetta.

Il primo battaglione della prima mezza brigata e quello della seconda cd i due squadroni di cavalleria polacca formeranno momentaneamente, in vista della s ituazione , il corpo di truppa ai vostri ordini.

Voi avrete cura, cittadino generale, di fare imm ediatamente armare tutte le batterie della costa per proteggere e ricever e tutti i bastimenti che sarebbero nel caso eli domandarvi protezione. Stabilirete una corrispo ndenza affidata a persone le più sicme affinc hé in qualunque caso eli avvenimenti straordinari possiate al più presto rcndcrmene inteso a Bari ove stabilisco il mio quarticr generale.

377*

Al generale in capo Murat

Bari, 23

Ho l'o n ore di alle garv i , mio generale, l'indiri zzo al primo console e presidente Bonaparte segnato da tutti i generali c gli uffici a li superiori della divisione ai miei ordini. Non c'è nulla di più piacevole per noi che quando ci è dato d i che testimoniare al nostro magistrato ciò che gli debbiamo per riconoscenza e sentimenti più sinceri del nostro cuore.

378*

Al luogotenente generale Saint Cyr comandante il corpo d'armata

Bari , 24

Ho ricevuto, mio ge nerale, la vostra lettera del 23 mcssidoro<5921 • So bene, mio generale, che mi trovo direttamente sotto i vostri ordini e posso assicurarvi che non mi sono scostato dalla linea regolare che per l 'art icolo della lett era del capo di stato maggiore generale che mi dice ·'JI generale Murar ne is truisce il luogotenente generale Saint Cyr" io mi credo per questo pienamente in regola.

379

Al vice presidente della repubblica'"9 _; 1

Bari, 22 luglio 1803

Crederei mancare al mio dovere, cittadino vice presidente, se non vi facessi conoscere col mezzo del mio aiutante di campo, che si reca a Milano, c per affari di servizio, e per unirsi in matrimonio con una mia sorella, lo stato delle vostre truppe nel regno di Napoli, il paese che queste occupano, e lo spirito degli abitanti a ri guardo nostro e della corte a cui essi appartengono.

La co ndotta delle truppe italiane ne· paesi da essa trascorsi ha potuto meritarsi il rispetto c la soddisfazio ne degli abitanti. e formare di sé quella reputazione che non avevano assolutamente. Nello stato del Pap a n on possiamo lagnarci dell'accoglienza, m a una ritenutezza generale in ogni ceto di persone ci ha fatto conoscere quanto decisamente considerino disgiunta la loro dalla nostra so rte

Appena entrati nel regno di Napoli noi tutti siamo stati ricolmi eli puli z ie e d ' una ospitalità la più estesa, che quasi ci avrebbe fatto credere esser noi in se no alle nostre famiglie.

Anche per parte della corte abbiamo trovato in ogni stazione degli ufficiali superiori commessi es pressame nte a facilitarci quanto poteva a noi essere abb i sognevole. •'<IC

Frél ncesco Melzi d'Eri!

•• 12 l uglio 1803 ' '"" 13 l ugl io l R03 •W l> 12 l ugl io 1803
277

Occupa in qu es to momento la divi s ione ai miei o rdini la provin c i a di Bari, da Barl e tt a fino a Mol a in c lusivamente. La difesa di questa c osta ci è affid a ta , le di cui batte ri e sono state da noi poste in istato se non di una ferma difesa, almeno di servirei di avvi s o , e di tempo a riunirsi

L a truppa è trat ta ta con su s si s te nze d ' ottima qu a lit à, s ufficientem e nte alloggiata , m a mancante eli so ldo Si att e nd o no le dec is ioni anco ra de lla c o rte d i Na poli , c he f in 'o ra si è ri fiut a ta.

Lo s piri to deg li a bitanti de gli Abru zz i , della Pu gli a, e di que sto te n itorio di Bari ge neralmente ne ll e p e rson e oneste e poss identi, come pure nel clero, è pe r la repubblica ita li a na, senza al c un ri g uardo manifes ta no il loro de s id e rio e maledicono pubblicamente la corte di Napo li.

Un piccolo mov e nte bas terebb e a deciderli acl un pas so. Questi hanno attirato già a l loro partito la m agg ior parte de' co ntadini. Gl ' inti g ra nti , i contrabb a ndieri ed una pi cc o! patte de l cle ro sono quelli , c he so s te ngon o l a co rt e . I ve cchi milit a ri s ono tutt i m a lc o ntenti p e r ave r veduto d evo luti i primi pos ti a d c' bi r b anti , c he g uid ava no le masse di Ru ffo ed il so lda to non pa ga to d a quattro m es i di se rta o tro v a s i ne ll o s tato il pitt de plorabile.

Eccovi, cittadino vice presidente , la nostra situazion e e lo s pirito dc ' paesi, che no i occupiamo Ha sentita la divisione con g iubilo il feli ce es ito della co sc ri z ione ed anela og nuno di veder c ompletati que s ti ba tt ag lioni dai nos tri c oncittadini , s u i qu a li non a vre mo più a temere l 'a bbandono dall e no stre bandiere . Continuatec i , c itta din o v ic e preside nte, la vos tra g raz ia, e non d im e nticate ch e qu e ta di v is ion e v i a pp a rti e ne e ch e no n brama che l 'i nco ntro per mos tra rv i coi fatti qu a nto v i s timi e v i s ia dev oluta.

3 80

Al ministro de ll a g uerra <5941

Bari , 6 a g o sto 1803

Cre deri man ca re a l mio dov e re c ve rso di voi , c itta dino mi ni s tro , e ve rso le trupp e c he mi sono a ff idate, se non v i fa cess i co nos cere il loro stato attual e

La rivista dell ' is pe ttore genera le Fiore lla ha ricono sci uto quasi du e mila fucili in servib ili , buffetteria , c app e lli , abbigliam e nto della terza e quarta ed arti g li e ri a nello stato il più deplorabil e . D o po questa ri v is ta il s oldato ha fa t to una lun g hi ss im a m arcia sott o fo rti ss ime pio gge e p assa ndo di ec i o undi c i torre nti qu as i a nuoto.

Più, dal no stro i ng re ss o nel re g no di Napoli , non è s ta to sommini s tra to nè soldo , nè s oc corso di sorte a lcuna.

I mmaginatev i , cittadino mini stro. lo stato attuale della calzatura, armamento e di tutto il resto; inutil cosa credo farven e un dettaglio ; vo i s iete stato milit are, cittadino mini s tro , e abbas ta nza ve lo potet e imm ag inare.

Ecc o vi, citta din o mini stro, il qua dro dell'attu a le s itu az ione di qu es te truppe , quad ro c' io v i prego vo le r sottopotTc al gov erno

Ne l pregarvi eli vole rmi accu sa re ric ev uta della pres e nte ho l 'o nore etc.

3 81 Al ed a l general e i n ca po Murat

Idem , idem, id e m fBari, 6 agosto 1803]

Dietro domand a de l co lonn ello Ro s ineski s i porta a Milano il capitano aiutante maggiore Pongowski p e r affa ri cittadino .... , c he si devono defin ire a pro ' de l suo corpo.

Eg li vi presente r à qu es ta mia e v i parteciperà, ne ll o s tes so tempo , c he a moti vo d e ll a dimi s sione ch e va a d a re il c ap o s qu a drone J a bl o nowski va a resta r vaca nte que s ta pi azz a al suo c orp o

Al ess andro Trivul zio

Al ess andro Trivul zio

278
15<N
<M)

Il suo reggimento per mezzo del proprio colonnello mi manifesta il desiderio di veder innalzato a questo grado il capitano Pongowski, che ne gode tutti i suffraggi

Io conosco quest'individuo , ne per alcuna ragione sapre i suggerirvene un altro.

Voi stesso , cittadino .... , lo conoscete e mi lu s ingo vorrete accedere alle nostre comuni domand e, che renderanno contento il reggimento e che daranno agli u fficiali superiori dell ' armata un indi viduo che ne possiede tutte le qualità.

Pieno di lusinga di veder esaud iti i nostri voti aggradite etc

382

Al generale Severoli ed al colonnello Grabinski

Bari, 24 tennidoro anno 11 O (.)% )

Sarà , c ittad in o gener a le , da voi fatta allestire una barca , la quale sarà armata e comandanta da un probo ed istruito uffic iale, con un distaccamento e p attuglierà giomalmente verso le saline e la rada di Manfredonia per sapere quello che vi s ucc ede, passandomene un dettagliato rapporto.

Vi pre go accusarmi ricevuta della presente.

Idem al colonnello Gabrinski per pattugliare per Mola e Polignano.

383

A l general e Peyri

Idem, idem, idem [Bari , 24 term idoro a nno l l o<snì ]

Vi rimetto, cittadino generale, una lett era del tenente generale Guovion Saint Cyr portante un reclamo del tenente colonnello Roth contro la tntppa s tazionata in Barle tt a .

Vi mando originalmente tu tto per porvi in istato di conoscere in qual man iera sie te tratta to d a l governo di quella città ed affinché procuriate senza dilazione delli attestati non equivoci , i quali possano smentire un'accusa così dichiarata.

384*

Al luogotenente generale Saint Cyr

Bari, 24 termidoro anno 1I 0 598 l

L'individuo che m i avete segnala to , mi o generale, nella vostra lettera del 19<599) è rea lm ente passato da Bari dirigendosi verso Napoli, ma la vostra lettera mi è pervenuta troppo tardi ed era già parti to per Napoli da due giomi. L'ho fatto seguire ma inutilmente.

D evo anche informarvi, mio generale , che molti ufficiali napoletani si so no visti da qualche giomo , essi vanno e vengono. Pre nd e rò delle misure pe r sapeme qualcosa.

385*

Al medesimo <600)

Id em 25 idem idem [Bar i, 2 5 termidoro anno 11 ° <60 1)]

' 596' 12 agosto 1803

15971 12 agosto 1803

< 5981 12 agosto 1803

<599' 7 agosto 1803

< 60 '" Laurent Gouvion Saint Cy r

< 60 11 13 agosto 1803

279

Vi devo informare, mio general e, che tutte le lettere che mi giungono dalla posta civile sia perso nali sia dì servi z io , a Napoli ci si permette di aprirl e, lcggerle , ri s ig ill andole nella mani era pegg iore perc hè l o s i sappi a.

Un si mil e abuso contrario a tutt e le leggi della società e con tro dei m ilit ari stranieri merita, mio generale. che abbiate la bontà di i nformarne il nostro ministro perchè si lamenti d i una simile condotta e che la faccia cessare

386*

A llo stesso(60 2>

Detto 26, detto, detto [B ari. 26 termidoro anno 1 1°16031 ]

Ho ricevuto, mio ge nerale , la vostra lettera con la denuncia portata dal luogotenente co lonnello Roth con tro le trupp e che s ta nno a B arletta c il loro comandan te che è il ge nerale Peyri. Dato che co no scevo so lo l 'esecuzione deg li ordini ho o rdinato gli arresti a l detto genera le che li sorveglierà fino a vostre d isposizi oni e g li ho inviato la vo st ra lette ra e quella del co lonn e ll o Roth.

Ne ho ricevuto rispos ta con gli a ttestati c he allego, mio generale, in cop i a conforme. Vedrete per prima cosa la fal ità della denuncia del colonnello Roth.

Un attestato del govern o, un attestato d el preside, un attestato de l gove matore credo possano bastare a smen tire le accuse d i un uffi ciale ass uefatto da altri a mentire c a co nse rvare l 'o nore degli u ffic ia li ge ne rali e del l 'a rm a ta francese.

G li affar i che ha av uto con il ge nera le Soult il q ua le osò calunniare, v i persuaderanno , mio generale, de ll a cattiva fama di questo satellite che fu cacciato dal generale Sou lt e richiamato dal suo governo.

Aspetta ndo, mio genera le, che il generale Peyri prenda in custodia gli arrestat i vi invio un ufficiale che vi co nsegnerà la presente con la quale sollecito. mio ge nerale, l a vostra giust i zia c i vostri propositi a proteggere un ufficiale d 'onore e la nostra reputazione.

387*

Allo stesso1()().1 1

Idem [Bari, 26 termido ro anno 11 °1605 l )

Una band a di sedice nti bri ganti co mposta da più d i trenta uomi ni a cava llo e be n a rm at i si è prese ntata a Bitetto, po s to poco distante da l mio quarti er ge nerale , e hanno rapito il baron e fe udatario ch e s i trovava nel suo castello in se n o alla famig lia.

Ho fatto partire sub ito da Bari un distaccamento di truppa per conoscere ogni movimento che poteva avve nire succes ivamente.

Vi rinno vo, mio genera le , c iò di cui ho già scritto, che va aumentando og ni giorno l'ar ri vo d ei napoleta ni nel tenitori o della mia divi s ione e dei drago ni de lla stessa na z ione. Va aumenta ndo l a conispond e nza nella mia lin ea g iorno e notte. Tutto ciò mi è molto sospetto ma attendo vostri o rdini in seguito.

388*

Allo stessot 6061

Id e m l Bari , 26 termidoro anno Il 0 1607 1 )

<H''' Laurent Gouvion Saint Cyr

o(-.(1\ l 14 agosto 1803

•(.("' Laure n t Gouvion Saint Cyr 14 agos to 1803 ( (>l)() La ure nt Gouvi on Sai nt Cyr

280

Due bastimenti inglesi si sono mostrati ieri alla nostra vista, ho preso le misure per sapere se cercavano di avvicinarsi ma oggi sono invisibili. Ho l 'onore di informarvene.

389

Alli signor i cavalieri Gentili e Silos a Bitonto

Idem rsari' 26 tcrmidoro anno 11 O(ffiSl)

Inviai a Bitonto un mio aiutante di campo per riconoscere di quanta truppa fosse capace di contenere , in caso di bisogno, la vostra città.

Voi, signori cavalieri, ricorreste a me per farmi delle rimostran ze alle quali risposi, che in caso di bisogno avrei dato tutto il peso . Ora si spaccia la pill infame delle calunnie ordite da chi vorrebbe attentare a ll 'o nor vostro, all'ono r m io. Vuols i ch'io v'abbia chiesto per ese ntare il vostro paese 16.000 ducat i e che inf ine s ias i tra noi accomodat i in 8 000.

U na ta le pe rfid i a mer i ta essere smentita.

A ta le oggetto vi sped isco, s ig no ri cava li eri, il mio aiutante di campo affi nché ri l asciate a lui un attesta to in sc r i tto che possa ga rantire l 'o no r mio, l'onor vostro.

Voi lo dovete a voi medesimi, ed io lo domando perch é mi è dovuto. Il carattere d'uom i ni d'onore mi garantisce cieli 'effetto, che ne attendo.

390'''

A l l uogotenente generale Saint Cyr

Bari, 27 termidoro anno 11°1609'

Il signor Zani ufficiale di stato maggiore napoletano dicendo i incaricato de l serv izio della mia divisione, come ho avuto l'onore di scrivervi nella mia lettera del 16 corrente, si è permesso di dire cose indecenti co ntro l 'a rmata.

Alcuni ufficiali so no stati informati e questa mattina a mia in saputa egli ha avuto uno scontro d'onore nel corso del quale l ' ufficale napoletano è stato leg germe nte ferito.

Pe r ovviare ad ogni inconveniente ne ho informato il co lonnello napoletano Castella n c mi sono affrettato, mio gene rale, ad info rm ar e voi perché g l i sia ricordato c comunicato in q uale maniera il suo d ove re g l i avrebbe prescr itto di ri sp ett are l 'armata

391

Ai s ignori governatori politici di B ar i , Po lgnano, Molfetta, Bisceg lia, Ba rl etta ed al preside di Trani

20 agosto 1803

E' giunto a mia conoscenza un proclama del colonnello Roth a nulla meno tendente che a costringere gli abitanti de' paesi, che noi occupiamo a mancare alle leggi d'ospitalità verso i militari.

Le espressio ni poco misurate e indegne di cui il co lonnello Roth si serve in questo scritto sono le sive al ri petto dovuto a ll 'armata nostra e contrarie infallibilmente alla buona i ntelligenza, che regna tra sua maestà il re1610 di Napoli ed il nostro primo console e pre s ident e

Tali riflessioni m'hanno indotto a scrivere al tenere generale Saint Cyr a Taranto per distruggere il proclama di un tale incendiario libello di cui egli certamente ne ignora l'esistenza .

I o v'invito adunque, signor governatore, a far che sia tenuta occulta una così perniciosa stampa, fin-

' 61 '" > 14 agosto 1803

, 14 agosto 1803

160"; 25 ago st o l

16 10 ; Fe rd i nando IV di Bo rbone, re d i Nap ol i

281

c hè io po ssa com uni carv i le disposizi on i , che saranno state prese acl u n s imil e riguardo.

P e nsate , s ig nore , c h e vo i diverre ste respo ns abi le degli avven im e nti che potre bbero s ucce dere in conseg uenza d e ll a pubbl i cazio ne di un a c osì sang uin osa diatrib a. e rifiutaste d'aderire all' in vito c h 'io vi faccio

Vi prego, s ignore, ri spo ndere inclil ata mente a qu es ta mia.

392

Ai generali Severoli, Pcyri e C olon ne ll o Grabinski

Detto g iorno e 2 fru tt id o ro a nn o l l

U na s tampa proveni e nte da T aranto de l ten e nte co lonnell o R oth in su lt ante la no stra a rmata è stata spedi t a a tut te le uni ver sità, governa tori, agenti e t c. Que sta stam pa altro non ess endo c he una sa n gu in osa dia triba, ne sarà imm ediatament e da v oi imp ed i ta la pu bb li caz io ne . l o c red o , che le università cd i g o v ern a tori s i confo rm e ra nno a l vo s tro i n vi to , a l trimenti vi opporrete con tutti i me zzi , c h e sono in vo s tro potere

Ne ho già scr itto al tene nte generale c spero che l 'o nor no s tro sarà vendicato .

393 *

Al luo go tene nte ge ne ra le Saint Cyr

I dem idem [20 agosto 1803 e 2 fr utt ido ro a nn o Il o l

Una stamp a è appen a s tata invi ata da Ta rant o a tutti i governatori, uni versità, agenti ecc . attrav erso il col onnello Roth.

D ato che q ues ta s t ampa a ltro non è se non un a diatr iba d e ll e p iù cmente co ntro l 'a rm ata e che po teva produrre co n seg ue n ze fu neste se fosse ve nut a a conosce n za delle truppe e c he peraltro dev'es se re ig norata da voi, io h o l 'ono re di in formarvi, mio ge nerale , che h o scri tto ai ge ne rali di brigata e ai govern ato ri pol iti c i de l paese el i impedirn e la p ubbli caz io ne .

In att esa eli vostre di spos iz ioni h o l' onore di dirvi

394*

Allo stesso< 6 ' 2 ;

Dett o, el e tt o [20 ago sto 1803 e 2 frutt id o ro anno Il 0 ]

H o ricevuto, mio generale, tutte le vos tre lettere al ritorno de ll ' ufficiale che vi avevo invia t o. Mi rendete giu st i z ia, mio gen e ra le , crede nd om i incapa ce di commettere ab usi rivoltanti e eli se r vi rm i eli mezzi indegni di me e eli cred ere c h e i mi e i ne mici so li h a nn o potu to inv e ntare qu es te ca lunni e . Esse s on o false e v i è stato ment ito. H o con me le prove pe r ri s pondere leg ittimamente ad ogni i m put az ione.

Q uanto alla c ondott a degli uffici a li e d ei so ld at i della di v i s io ne c he io coma ndo è molto ecl atante c h e io, c he non ho m a i a bbandonato un g iorno la provin c ia che ess i occ upano c h e dopo ch e noi c i siamo g i à due volte pe rco rso tu tte le s ue stazioni , c h e ha r icev uto da tutt e le u ni ve rsi t à, s ind aci e gove rnatori i ring razia menti più se ntiti e le es press ion i più l us ing hi e re s ulla subo rdinazione e co ndotta delle trupp e su ll e quali a m e, dico mai , è giu n ta una sola lame n te la c che fede l mente esse a rri vano a Taranto a l luogotene nte colonn e llo Roth ?

S ono tut tav ia avvicin ab il e da tutti e le a utorità tu tte sia c ivi li s i a milit ari d e i porti e d e ll e dogane so no tutti i giorni da me a co n vers are e no n li sento che lodarci!

20 ago s to 1803 1 ' 12 Laurent Gouv io n Saint Cyr 282

Mi limi to, mio ge ne ra le, a in v iar vi un a ttesta to de l presidente della provincia ch e noi occ upi a m o. È u n gene ra le di sua maestà, è il p resi de nte [della p rov in cia che noi occup i amo]; credo che no n s i pot rà dire che lo si è comp rato o costretto. C apirete d a que ll a la condotta che le mie t ru ppe e g l i uffi ciali ge nerali e i comandanti ha nn o ma n te n uto i n questa provincia, egli ne è il capo supremo, è sic uramente l a persona di fiducia del suo governo .

Non ho mai avu to in progetto ness u na requis iz io ne se non que ll a di cui vi ho scri tto, mio genera le, nella mia le t tera de l 16 termido r o16 131 che ri guarda la quan t ità necessaria per qualche gio rn o di medicame n ti per l'ospedale de ll a divis io ne, p er il q ua l e non s i è anco ra fatto nulla e nel qu a le i m a lat i mancano di tu tt o e muoiono d i mi se ri a mo lto in fe li c i dopo i rapport i d i cui sono g ià s ta ti v itt im e

Sì, m io generale, ho fa tto ri c h iede re de i me ndi ca me nt i , ma nel rispetto delle reg ole militari , co n un a n o ta deg li uff ic ia li de ll a sa lu te, a ttra vers o il commi ssa ri o, a ttr averso i l s ind aco s tess o e cont ro ri cev ut a .

L a forza arm a ta no n è m a i s ta ta impieg a ta c ontro g li ab it a n ti da ness un indi v iduo della m ia di vis ione ma a l co nt rario essa è s tata p iù vo l te mes s a a di s p os i z io ne d e i f un 7. io na ri p ubblici napoletani p er fa r si val e re ne ll e lo ro a mm i ni s tr az ioni.

Sì , mi o ge ne ra le, se l ' avere richie s to dei mendicam e nti necessa ri per alcuni dei malati ch e muoiono ne ll 'os peda le, se l 'a ve r soll ec itato gli utensili necessa ri , g li effe tti e i lett i pe r qu es to os pedale mi r e nd e co lp evo le, io lo sono e m i o no ro di es serlo.

Tut t'a lt ra requ isiz io ne da qu e ll a che s i è vo lut a f a r v i c redere , mio genera le, vi assi curo ch e v i ha nn o me nti to.

P e r l ' affare di Ba r letta sono d ic iotto an ni , mio gene ra le, che sono mili tare, la mia re putazione s ia nelle arma te francesi che nel mi o p aese è ce rta . B o naparte mi ha dato i seg n i p iù ecla ta n ti dell a sua soddisfazione; è da lui che ho ottenuto il mio g rado d i legis latore e di generale di d ivisio ne su l campo di battaglia e d i a tmie re d'onore è da lui c he sono stato designato per essere della legione d'onore T u tt i i genera l i in capo de ll e armate mi ha nn o co nosc iuto bene , ho erv ito senza tregua co n loro; tutti sa nn o ciò c he la r ivo l uzione mi costa Un padre, u no zio, molte pene e sofferenze c un a gra nde parte dei miei be n i .

Me ne resta tuttav ia a ncora a bb astanza per no n ave r bisog no eli serv ire lo s pecula tore.

Ge nera le . non mi co nosce te, do mandate di me a i vos t r i co ll eg hi Desso ll es, P et iet e v i fa rete u n 'id ea d e ll a mi a perso na, accor d a tem i la fiducia ch e me rit o . L a reg in a 16 141 s i è es press a con voi , mio g e n er al e, e co n a l t ri pe rc hé no n d ev o te mere calunnie e intri g hi d a pa rte s ua; co nosc o a bbas tanza le s ue mano vre. Sono io c he pe r o rdin e d el g overno france se raccol s i tutt e le vittim e di C a rolina , sono io che feci app e llo a tutti g li italia ni al tempo della l eg ione italica.

Qu est i so no c rimini c ontro que sta cort e imperdon a bili pe r me; ma m i d anno il diritto a pretendere , mio ge nera le, c he siate la mi a eg id a contro la calunni a , sì ge ne ra le, lo prete ndo e s o n o si curo di otte nerl o

Acco rda tem i , mio ge ner a le, l a vo s tra stim a, l a mer i te rò c o no ra tem i d e ll a f idu c i a che i mie i se rv iz i mi ha nn o fatto meri tare.

P.S. Mi g iunge al mo me n to l a notizi a c he g li e m issa r i de l luogotenen te R oth, fo rz a no le un iversità, sindaci etc . a rimette re gli attestat i co ntro di noi, minacciando l i de ll a disgr a zia de lla co rt e e tc . Che infamia!

395 *

Al generale i n ca po Mu ra t

Ba r i, 3 f rutt idoro a nn o 11

Ve drete, mio ge ne ra le e d amico , attr ave r s o l a le tte r a de l ge nera le che l a n os tra pos i z ion e è asso lu ta16111 4 agosto 1803 16 141 Mari a Ca ro lin a d 'As burgo Lore na , re g ina di Napo li

2 1 agos to 1803

283
16151

'

mente dell e piì:1 critiche e merita le vostre atten zioni Mi trovo es posto a l la g loria c alla vendetta d e lla regina di Napoli<616 ) e senza l'appoggio del mio luogotenente genera le.

Vi eni, mio caro generale ed amico in nostro a i uto.

396

Al vice presidente della repubbli ca italianat6 li)

Idem, idem, idem [Bari, 3 f ru ttidoro anno 11 °161 s1]

Ho ricevuto, cittadino vice presidente, la vostra del 3 agosto e non saprei esprimervi quanta gioja abbia esternato le trupp e componenti questa divisione nel senli re la soddisfaz ione vost ra che g li ho manifestata per la lor o condotta.

Sebbcn privi dal sort ir della nostra re pubbli ca di tutti i soccorsi e di soldo, sco rdano le loro miseri e e tutto sperano dal supremo no stro magistrato che non vorrà scordarsi di noi.

Manch e re i al mio dovere, cittadino vice presid e nte , se non vi facessi conoscere il massimo disgu sto esternato dalla regina< 61 9 ' di Napoli co l nostro tenente generale Saint Cyr e con altri nel vedere una divis ione italiana e nel suo regno. Essa s i è es pressa di voler fare il tutto per disfarsi di noi.

Voi non ignorate , cittadino vice pre s idente, eh' io fui quello che a nome del governo francese raccolsi tutte le infe l ici vittime di Napoli , c h e feci l'appello agli itali a ni per la leg ione italica ; che questa divis ione racchiude vruj uffi ciali napo letani.

Ques ti so no delitti, cittadino vice presidente, imperdonabili per noi verso questa corte. La condotta però di qu esta divisione è tale che aprà diffendersi in faccia a qualunque calunnia ed ottiene giornalmente dall e a utorità e dagli abitanti g li attestati della maggior soddis fa zione.

Cittad i no vice p residente. noi tutto confidiamo nel vostro cuore per non vederc i dim e nticati

397*

Al luogotenente generale Saint Cyr

I dem id em idem [ B ar i , 3 fruttido ro a nno Il 0 < 6 20 11

Vi mando. mio generale, copia delle accuse mosse contro il generale Peyri e le sue giustificazioni con tutti i documenti a ll a mano i cui orig inali re stano in mio possesso. Sono sicuro, mio generale, che fremerete lc gge ndole.

È possibi le c h e esistano al mond o uomini così fa lsi e perv ersi?

Mio generale, un esempio è necessario , il no s tro onore è attaccato da calunnie, l'onore del generale Peyri merita la reintegrazione c h e è dovuta al suo grado e alla s ua rettitudine.

398*

Allo s tesso<621 >

Idem [Bari, 3 fruttidoro anno 11 ° <6221 ]

Vì mando, m io gen e r a le, copia d e ll e lettere del ge nerale Severo li i ndiri zza te sia a m e che al sindaco di Bru·letta. E' inutile, mio generale, c he vi faccia de ll e osserva z ioni: l a cabala mi sembra s mascher ata.

161

'"

Ma r ia Carolina d'Asburgo Lorcna, reg ina eli Napoli

6 171 Francesco Melzi d'Eri )

6 m 21 agosto 1803

1619 Maria Carolina d'Asburgo Lorena regina di apoli 21 agosto 1803

Laurent Gouvion Saint Cyr

( ronl 21 agosto 1803

284

Ne in ventano di tutte per comp rometterci , ma non temo nulla in quanto so n o ce rto de l vos tro appoggio e della no s tra condotta.

399* A llo stesso<023J

Id e m [Bari, 3 fr uttid o ro a nno 11 °' 624 )] Mi s i fa s upporre . mi o ge ne rale , c h e non abb ia te a ncora potuto vedere la s tampa di R oth . Mi affretto a inviar ve ne un a copia e l a trad u z ione. L'or ig in a le ce l'ho io. Sono sicuro, mio ge nerale, che vi farà provare i bri vid i.

400

Al Signor governatore politico di Bari

Bari, 3 settembre 180 3 (s ic!)

Essendo venuto a mia cong nizione, che dell e l ag nanze s ono state fatte co ntr o di me s u due punti. Uno , che in mi a casa fr eq uentino ce rte perso ne sos pette a l gov erno nap o leta n o, seco ndo che da me, cd uffi c ia li componenti il mi o st ato maggiore siano s t ate l asciate proposizioni con trarie al su dd etto govern o. Esse ndo vo i co nsapevo le che riguardo a ll a pr ima parte i o vi ho domandato pe rmesso di mia delicatezza una nota di tutti queg li indiv idui . c h e se n za nulla co mpro m ettersi potess ero da me esser ric ev uti , piC1 , che media nte il vostro favorirmi di frequ e nte s ie te al caso di vedere se a ltri v i intervengano de ll a natura indicata ; vi dom a ndo , che m i dici ate in ri s posta se sia fondata la prima lag nanza , n on c he la scco ndaa, stantechè ne l vostro grado di governatore po litico, pe r li rapporti c h e necessariamente e fr equenteme nte dovet e av e re, niuno meglio di vo i d eve co noscere l a condotta mia e del mio s tato m agg iore s u questo partic o la re

401"'

A llu ogo t e nete ge nerale Saint Cy r

D e tto [Bari , 3 settembre 1803] (sic!)

Mi è gi unto a conosce n za, mio generale , che la co rte di Napoli ha in v ia to d e nunce molto pesa nti a P a rigi contro di me. Es se a ttaccano il mio onore e la mia co ndotta. Io h o avuto l ' onore, mio ge ne ra le, d i mostrarvi i docum e nti c he po ss ono smenti rl e e voi avete avuto la bont à di promette rmi la vostra protezione e di assicurarmi d i sc ri verne a l mini stro Berthier e Alquier.

G ener ale sia t e il mio a iuto , non h o che vo i c h e c i coma ndate in capo, mi si c hi ami pure a gi urare ma non pern1ettete che impun eme nte s i attenti a l mi o o n o re c a lla mia reputa z ione c he mi sono guadagnata co n i miei servizi c con il mio sangue.

U na d iffam azione v i h a po rt a to ancora cont ro il coma ndante della pia zza di Polignano . Il preside mc ne ha anche sc ritto. Vi mando copia della mi a le tt e ra e la s ua ri s po s ta. È possibi l e che que sti ch e n o n so no nella provincia ch e io occ upo mi accu s in o eli og ni cosa! General e mi appogg io alla vostra g iu st iz ia e al la vostra protez io ne

P.S . Vi rim etto, mi o ge ne ral e , co pia di una d ic hi a r az ione del gove rna tore po litico di Bari per s menti re la calu nni a che ri cevo presso di me persone ne miche del governo napoletano e che s i ten go no d isco r si a suo d an no.

«•V> L aurcnt Gou v ion Sai nt Cy r <f•l•> 2 1 agosto 1803 285
402

Al ministro della guerrai6 m

Ba ri, 2 settemb re 1803

Com parve giorni so no una stampa di cui ve ne accludo un esemplare. Dalla lettura di questa rileverete quanto s ia insul ta nte la nostr'arm ata. Dall 'ord ine mio del gio rno, che vi accludo, cittadi no mini s tro, in <.:op ia , ril everete quanto abbi a agito a ta le riguardo.

La calu nni a però non si è arrestata a questa so la stam p a ed il ge nerale in capo Saint Cy r mi ha prevenuto, ch e l e p iù nere accu se e rano sta te spedite a P arigi contro le trupp e italiane e contro di m e .

Il s uddetto ge ner a le in cap o tiene ne lle mani tutte le prove contrarie c ne ha sc ritto al ministro de lla guerra Be r th ie r e d a l mi ni s tro D ' A lqui er a Napoli.

Eg li freme de' m ezz i coi qual i qu es ta cort e vorrebb e farci so rti1·e dal regno. Immaginatevi, citt ad ino mini s tro, lo sta to mi o in un ta le disgu stos o in co nt ro!

Il ge nera l e in capo mi assicura, che s arà il no stro scudo e mi chiama alla p azie nza . l o però in adempim e nto del mio dov e re devo parteciparvi, cittadino ministro , il tutto , devo preg a r v i di pa rt ecipare i l tutto a l gov e rno e dev o impl o r a re l a s ua e vo stra prot ezio ne onde garantire l'onor nostro Sare m o noi ve nu ti nel regno di Napo li perché s i atten ti alla nostra riputazione ?

I o conosco a bbasta nza il no s tro cuore e so q uanto vi st ia a pe tto l ' o nor dell 'a rmat a , c itta din o mi nistro, per es ser ce rto della valida vos tra protezione a no stro avantaggio e pe rc hé p orge ndo a l governo per m ezzo vostro i vot i di questa divisione e mi ei per so rt ire da qu es to regno non vog liate accompagnarli e rend e re i conte n ti

Vi ass icu ro, cittadino ministro, che una di v isione it a li ana no n può esistere in questo sta to facendovi guarnigione. Eg li è inutile che ve ne dettagli le r ag ioni , voi le conosce te già abba s tanza.

403

Al cittadino Marescalch i consultore di stato e ministro de gli affa ri este ri presso il primo con so le e pres iden te

Id e m, id em, idem [Bari, 2 settem bre 1803]

So no mortificato , cittad i no consu l tore e ministro , d ' incomodarvi con quest a m ia per trattenerv i d i cose disgusto se per le truppe ita lian e e per me i n qu esto nostro in fe li ce sogg iorno ne l regno di Napo li . La corte dim os trò il più grande disp iace re sull 'e ntrata di trupp e italiane ne l regno e la reg inac626 ' massime s i es presse col no s tro gen e rale i n ca po Sa i nt Cyr in modo d a accert a rlo c he non sareb be tranquilla se non fosse riu sci ta a farc i p a rtire.

Il mezzo di cui ora s i serve per perve nire a questo suo in tento è tropp o dison o rante e le truppe e mi con sta c he sia nsi port a te tali ca lu nnie fino al primo conso le . Il generale in ca po Saint C yr sc rive a l minis tro della gue rra Be r t h ier p er accer tarlo della fall ita e c he tiene presso di sè tutte le prov e in contrario ed io ricono a Voi, c itta dino co ns ultore e mini stro, affin c hé vo gliate col valido nostro app ogg io pro teggerei e che la ca lu nnia non abb ia a porta re alla tr uppa e d a me que ll a fa ma che non ci s i am o meritata, ma che il no s tro genera le in ca po sia quello, che faccia co no scere la no st ra i nn ocenza . Conosco ab bastan za i l vostro cuore, ci ttadin o consulto re mini s tro, per essere p e r s uaso d e lla prote z ione vostra, de ll a qua le l 'a rm at a ita li an a, ed io ne s arem o e ternam e nte m em ori . Agg radite e tc.

404*

Al genera l e i n cap o Murat

Ba ri, 16 fruttidoro a n no 11 o - 3 settemb re 1803

< 626 >
286
625
Alessandro T rivulzio Maria Carolin a d'Asburgo Lorena, regina di Napoli

Ciò che avevo previsto prima della mia partenza per il reame di Napo li , mio ge nerale, se noi vi abbiamo dovuto tenere un a g uarnig ione , è proprio cap it ato .

Niente poteva poteva infastidire di più la corte eli Napoli che vedere le trupe italiane , gli ufficiali che hanno serv ito nella .loro armata e me che li ho raccolti e che feci la proc lamazione agli italiani p e r la leg ione italica; la non poteva accontentars i eli far sape re al luogotenente Saint Cyr che non sareb be sta ta contenta che quando avesse ottenuto il no s tro cambiamento: il luogotenente generale l ' ha eletto a me stesso, ma mio ge nerale, i mezzi che questa corte intende usare per giungere al suo fine so no i più sordidi e quelli che maggiormente mettono in discussione l'onore delle truppe italiane e al meno particolarmente.

Atte nde ndo che il pre ide della provincia che noi occupiamo che è ufficia le generale, che tutti i governatori e tutte le comuni si congratulino delle truppe e dei loro comandanti c ci esprimano con a ttes tati l a loro riconoscen za.

La corte di Napoli li c hiama ribelli e manda a Parigi le più infami calunnie contro di noi. L'a mbasciatore Alquier ne ha informato il luo gotene te generale che tiene g ià tra le sue mani tutti le prove contrarie, che ne fremono e che hanno sc ritt o a l ministro Berthier e d' Alquier. Immagin ate, mio ge nerale, la nostra situazione e l a mia in particolare.

Allontanati dalla no stra patria, nel più maled etto dei paesi sia per clima c he per la nostra po siz ione , se nza paga dopo che siamo stati scelti dalla nostra repubblica, senza risorse, se nza effetti di casermaggio, senza mezzi negli ospedali, straziati e a piedi nudi e ancor a vedere attentare al nostro onore!

Generale è a voi che s iete nostro padre a cui simo ricorsi, è alla vostra protezione che noi vogliamo fare il nostro richiamo. Ora, gene rale , un a divisione italiana non può ten e re guarnigione nel ream e di Napoli, noi siamo esseri troppo diversi per questo governo. Il nostro onore, genera le, è esposto c vo i dovete salvarci. Quant o a me mio generale aggiungo che la mia salute è comp le tamente compromes sa, da molti giorni devo stare a letto, il clima mi uccide se non sarò richiam ato. Quando marcerete al campo della gloria io vi seguirò dappertutto, mio generale, morirò , se sarà necessario eseguendo i vostri ordini , ma ricordatemi mio generale , di questo pa ese se non vo lete vedermi perduto.

Generale e amico , non c·è al mondo nessuno che mi abbia mostrato maggior attaccamento di voi, sa lvaterni da questo maledett o reame e ridate l'esistenza a chi v i è devoto e vi sarà devoto fino alla morte.

405*

Al luogotenente generale Saint Cyr

Bari , 20 fruttid oro anno 11

I bastimenti inglesi che s i trovavano sotto i no st ri occhi da ieri sono scompa rsi. È tuttavia mia convinzione, mio generale, che questi bastimenti abb iano inviato durante la notte delle !ance a te rn e che esista una corrispondenza con gli ufficiali napol eta ni c he abbiamo visto pas are e ripassare ogni gio rno. come ha avuto l 'o nore di scriverve ne in altra occa ione.

406*

Allo stessd62 ' 1 )

B ari, 21 fruttidoro anno 11° 16301

H o ricevuto, mio generale, la vostra lettera del 18 corrente(6311 concernente la so ddisfazione che avete

'b271 Maria Carolina d" Asburgo Lorcna. regina di Napoli

2 1 7 settemb re 1803

' ' ' 201 Laurent Gouvion de Saint Cy r <'•''11 R se ttembre 1803 ,,,,, 5 settembre 1803

287

avuto dalla corte eli Napoli contro il luogotenent e colonnello Roth L'a rmata che ha l 'o nore di servire sot to i vostri ordini riposa sic ura e tranquilla dell'interesse che voi dovete avere per il suo onore. Per ciò che concerne la divisione italiana. io interpretando il suo volere vi porgo i no s tri ringraziamenti e vi presento la no s tra riconoscenza. Gradite , mio generale, i sentimenti della mia più alta con s iderazione.

407 Al vice presidente della repubblica'632)

Bari , 17 se ttembre l 803

Ho ric ev uto , cittadin o vice pre/oiidente, l'onore della vostra de' 4 corrente' 6 33J La divisione itali a na , perfettamente persuasa de ll e patern e vostre cure per lei, ma riguardo alle lire 60 l ,160 che avete la bontà di comunicarmi io devo farvi cono s cere che le lire 90 dirette al pagatore Zanoli sono ent rate nella no stra cassa il primo gi ugno per indennità di via Lì 30 agosto dal pagator francese furono rimessi al no s tro pagatore ducati napol eta ni 13.400 a co nto di ducati 39.778 versati com e eg li assicura dal nostro tesoro ne lla cassa del pagatore M es ny a Milano e de stinat i per il soldo della divisione. Con replicate lettere il pagatorc de li ' annata annuncia al no s tro il presto ve rsamento de l rimanente e an nun cia de ll e nu ove tratte per ducati 3 1.697 che promette s pedire a mi s ura, che le scadenze delle medesime mette ra nno a s ua disposizione il danaro.

Il fatto però stà, che dacchè le trupp e hanno abbandonato il nostro territorio non ha ricevuto la cassa nostra militare, che un acconto di ducati 13.400 per soddisfare i l pagamento vol uto dall'ordine del giorno dell'annata del 4 fruttidoro anno undicesimo16 J.I1 per il soldo de ' quindici giorni.

Io non posso, cittadino vice presidente, ri schiarm i altrimenti questo enigma, ma so lo potrei pregarvi, che avendo la divi s io ne nostra e is pettori e pagatore che ce rtamente d evo no meritar e la confid e nza del governo , sare bb e conve niente, che il danaro nostro fo sse da loro direttame nte amministrato.

Perdonat e, cittadino vice presidente , questa mia riflession e , dettata però da ll o zelo di vedere meglio le vostre truppe. Ri guardo al secondo articolo della vostra lettera , cittadino vice presidente , io credo che il ministro della guerra vi avrà già informato di quanto è successo. Io ho fa tto tutte le indagini, e ne ho av uti ovunqu e gli att estat i i più onorifici, che ho s pedito in copia al tenente ge nerale Saint Cyr, il quale avendo chiesto al tenente colonnello Roth , delegato regio , delle prove sulle accuse, ne avendo qu es ti data ri sposta soddisfacente, il tenente generale mi scrive l a lett e ra che mi faccio dovere spedirvi in copia co nform e .

Da qu esta rileverete, c ittadino vice presidente, c he lo stesso ge nerale Saint Cyr chiede a lla corte soddisfazione delle calunnie , che contro eli noi furono avanzate. La corte eli Napo li non ha torto se vede eli mal occh io le nostre truppe e men ne l suo r eg no , ma non riu scirà a disonorarci.

Accertatevi, cittadino v ice presidente, che que s te truppe non demeriteranno mai la vos tra confidenza.

408

Allo ste ss o16351

Bari , 18 se ttembre 1803

Mi faccio dovere, cittad in o vice preside nte, di confid arvi che mi vengono fatte da per one non equivoc he delle proposizioni di massimo interesse e di massima importanza , alle quali io ho cred uto dare un politico asco lto per mettermene semp re più al c hi aro e poter in seg uito a voi comunicarle. Se tali pro-

Francesco Me lzi d ' Eri! 33 > 22 agosto 1803 "'" >22 agosto 1803 1633 > Francesco Melzi d ' Er i!

288

posizioni veranno da Napoli più chiaramente spiegate, come mi si vuoi fra credere, io chiederò a voi, cittadino vice presidente, la grazia di poter recarmi a Milano per farvele conoscere in tutta la sua estensiO ne.

409

Al ministro della guerra\6 36l

Idem , idem , idem [Bari, 18 settembre 1803]

Da lettera scrittami dall' ajutante comandante Lechi <63 7l, mio fratello, sento che da lui sia stato decisamente domandato il suo rimpiazz, e la sua dimissione, non permettendogli la sua salute di più oltre sostenere le fat iche di v ia ggi e campagne e che voi, cittadino ministro, avete avuta la bontà di promettergli la vostra assistenza, del che io ve ne rendo le più distinte grazie . Necessitami , cittadino ministro, un capo dello stato maggiore senza del quale troppo gravoso rendesi per me il travag lio e trovarmi assolutame nte schiavo al mio posto, oltre che il serviggio soffre per la s ua mancanza.

A voi dunque mi indirizzo, sollecitando, cittadino ministro, la vostra compiacenza a vo lermene accordare uno.

Voi non ignorate di q uant a confidenza abbisogni il capo dello stato maggiore press o un generale ed è perciò, eh' io vi domanderei avere a coprire un tal posto il capo divisione Brunetti o il secondo is pettore Cavedonì, ambedue dotati di talenti e di conoscenze particolari e necessarie ad un tal impiego. Risposo sulla vostra bontà per avere sollecitame nte presso di me un individuo tanto necessa r io.

410 * Al luogotenente generale Saint Cyr

Bari , 3 compleme ntare an no 11 ° <638i

Da questa mattina ci sono due fregate inglesi a vista. Hanno tirato tre colpi di cannone che credo fossero un segnale di comunicazione con i loro con-isponclenti napoletani. Sono in dovere, mio generale, di scrivervene a ncora nelle mie lettere del 17 e 20 fr uttidoro< 6 39 ) ma non ho ricevuto alc u na risposta. Sì, mio generale, g li in glesi hanno dei corrispondenti su queste coste e con il governo napoletano. Perdonatemi, mio genetale, se vi ridomando le istruzioni e la ricezione di questa le ttera affinché sappia che vi è giunta.

41 l

Al ministro della guen-a<640 i

Bari, 25 settembre I 803

Ho r icevuto per mezzo del mio ajutante di campo capitano O modeo la vostra del 27 agosto. Vi rendo grazie delle polizie, che gli avete usate, e delle paterne cure che prendete per i corpi, che compongono questa divisione; devo pe rò avvertirvi, che nulla è ancor g iunto per i battaglioni della terza e quar ta mezza br igata, per l'artiglieria e treno, che si trovano nello stato deplorabile. Ri g uard o al soldo g iunsero ieri l 'altro 6000 ducati e ieri altri 12324, che non basteranno per far il soldo di un mese. Io non so quale sia l'intr alcio per l'an-ivo de' denari che mi annunciate. Vi ringrazio nuovamente di quanto siete ' 636 > Alessandro Trivulzio '

' >Angelo Lechi

> 20 settembre 1803 639 ' 4 e 7 settembre 1803 0 > Alessandro T ri vu l zio

289
63
' 638

disposto a fare per l'ajutante comandan te mio fr atello e so llecito i vostri suffraggi e la nomina per il capo battag li one Brunetti , per il qua le oltre la giustizia c he renderete, io ve ne sarò eternamente grato.

412

Al cap itano Moretti

Id em [Bari, 25 settembre 1803]

Ho ricevuto l a vostra del 28 agosto recatami da Omodeo. Non vi ri s pondo di pugno perché sono amma la to. Vi dirò colla so lit a mia franchezza, che ormai non abbisognano più misteri fra noi e che io non sono il rifugio di ne ssu no. Do vevate prima d'ora es serv i accmto, ch'io non poteva più a vere confidenza in voi e dovevate esser persuaso ch'io non vi posso più avere presso di me come aiutante di campo.

Valetevi adunque delle raccoma ndazioni, c he vi ho fatte e delle prom esse del ministro, ne vi lusinga te c he per q ua l unq ue oggetto io abb ia mai a cangiare eli p ensie ro .

4 13*

Al tenente generale Saint Cyr

Bari, 5 vendemmiai o a n no 12°<641 >

Ri cevo, mio generale, la vostra lettera del l vendemmiaio <642 > e vi assicuro che la maggior parte della sorveg lianza è costituita dalle mie truppe s ulla costa; ma conoscete le mie possibilità e sape te che mi è imposs ibil e avere d elle s pi e, cons id erata la mancanza di fondi necessari Quasi tutti i gio rni si avvistano bastimenti ing le si e so no s icu ro che cmTispondono s ull a no stra costa.

414

Al ministro dell a guerra1643 l

B ari , 29 sette mbre 1803

Or che trovasi compita l a più luminosa delle operazioni, or che la patria vien di dare i suoi figli all'arm a ta, or c he trovasi assicurata in voi, cittadino ministro, la riconos cen za nazion a le perché da voi diretta c condotta al suo comp im e nto questa grande opera, pe rm ette te , che primieramen te a nome di que sta divi s ione italiana, io ve ne avanz i le n os tre congrat ul az ion i e che a nome d i q uesta e del commun b e ne dell 'ar mata vi rappresenti la necess ità o di veder completati questi battaglioni o di veder de' corpi inti erì a questa divisione.

Voi siete abbastanza militare, cittad ino mi ni st ro, per cap ire la necessità di una tale operazione. Giacchè siamo condannati a giacere inutili lontani da ll a nostra patria, che almeno non ci ve nga n tolti i mezzi dì tra vagliare alla ve ra formaz ione de' corpi e di vede rci riuniti con chi è destina to a far parte d i quest i co r pi.

Voi sa pete, c ittadin o mini s tro, che questi batta g li on i furono formati d e l tutto delle mezze brigate c che questi so no il t utto delle mezze brigate

Accordateci, cittadino min is tr o, questa giusta sodd isfaz ione o accordateci q ue ll a dì farci rientrare nella nostra patria , so ll evandoci da ll 'onib ile peso di far g uarnigione del regno di Napo l i.

In attenzione dì vostri riscontri aggrad it e i sentimenti etc. 415 <M

290
' >28 sette mbre 1803 <f·'2 24 set tembre 1803 <6.1'> A lessa ndro Trivu lz io

Al mini s tro de ll a g ue rr a<6441

B ari. 2 otto bre 180 3

M a n c he re i a l m io dovere . c ittadino mini s tr o, se n o n a p poggiass i co n tutto il ca l o re la d o mand a de l c ommi ssari o d i g iu s ti z ia Guizz ardi di pote r te nde rs i a B o log n a s ua pa tri a .

La s ua a lu te è ta lm e nte d e p erita , c he se pres t o no n acco rrete in suo socc orso io s arò cos tretto a !asc iarl o pa rtire pe r no n ved e rlo morire. U na t a le p erd it a pe r me assai se ns ibile s pero sarà d a voi, c i ttadin o mini st ro, rip a rata c oll ' in v io d ' un altro commissario, che se n o n in tutto alm e no in parte m ' ind e nni z zi d e ll 'a tti v i tà, e br a vura di Guizzardi.

In a tte n z io ne di pronto vo s tro riscontro ho l ' onore e tc

4 16

A l

Bari , 10 ottobre '1803

Ri g uardo al te nente colonne llo Roth contro il quale fu dom a ndato da l te nente genera l e Saint Cyr ripa raz io ne pe r l ' in s u lto fatto a li 'armata, il s uddetto gene ra le S a int C y r con s ua ufficiale del sesto compl e m e nt are <(\.'61 mi a c clude copia del dispaccio ricevuto d a l mini st ro Alquier da Napoli col quale g li a nnun c ia a n o m e d e l min is tro Acton che la cort e è di s p os t a a ri c hi a m are il s uddetto Roth.

Vi p rego, c itt a din o mini s tro , parteciparlo a l v ice pres id e n te . ed ass ic ura rl o d e ll ' esatta di sc iplina , c h e v ie ne m a nt e nuta da qu es t a di v isione in qu es to reg n o

4 17

A l ge ne ra le Pey ri

Ide m , id e m l B a ri , l O ottobre 1803]

Null a mi sc ri ve t e, c itta dino generale, sul capitan o M a rg uc r y, né d e l s uo ritomo colla bra v a armata , ch e d a ta nt o te mp o tm v a s i in giro, non so per quale s pe di z io n e

Vi prego re nd e rmene un immediato rapporto affin c h é possa ri s pond e re se mi venissero fatte dell e richie s t e .

Vi p re v e n g o poi , cne a mo t ivo della mia sco n certata s a lu te s arò co s tretto in bre ve richiamarvi a l vostro po s to a l quartier ge n erale della divi s ion e

418 *

A l ge ne ral e di di v i s ione Verdier

B ari , 12 o tto br e 18 0 3

S e la mi a sa lute mi pe rmette ss e di ven ire a v ederti l a s it uaz io ne ne ll a qu a le io mi tro v o lo v orrebb e asso lut a me nt e; ma le fe bbri non mi perm e tt o n o d i intra pre nde re un s im i le v i ag gio.

M ar ulli s arà d a te, mi o a mi c o , s ii e stremam e nte c ircos pe tt o, è l ' uo m o de l s uo go vemo , di un gove rno c h e vo rreb be la nos tra di st ru z ione.

Tu co n osc i i procedim e nt i intentati d a l gov emo n a po leta no pe r me tte rmi in c atti v a luce a P arig i e a ttent a nd o a l mi o o nore : non e ssendci riuscit a que s t a co rte in fa me cerca di rov inarmi con la seduzione al tradim e nto, c re d e ndomi uno sciocco che cadrà nell a re t e M a rulli esse n d o c on me mi parlò dello stato attual e d e ll ' Ita li a , d e ll a s ua miserabile co ndi zione e de ll a

" '"1 A lessandr o Trìvu l z ìo

A less andr o Tr ìvu l z ìo 23 se ttembre l H0 3

291

riunione di tutta l'Italia. Ho capito in questo giovane uomo una voglia di conoscere il mio modo di pensare e anche della malizia, mi diede delle fripçons di esserne commissionato. Fu allora che mi venne la voglia di tastare il terreno e capii che non mi sbagliavo . Mi diede spiegaz ioni molto chiare che la corte di Napoli avrebbe voluto la riunione di tutta l ' Italia etc.etc io non volevo che questo per provare la mia scoperta e dopo per parlare mi disse che si sarebbe recato a Napoli e che mi avrebbe portato grand i notizie. In effetti eccolo eli ritorno e realmente con grandi notizie. La corte di Napoli e Acton crede che io voglia seco ndare il suo piano che dicono condiviso con tutti i clubs dell'alta Italia e in Piemonte. Infine mi vorrebbero a Napoli Mi si raccomanda tutta la circospezione sull'ispettore alle riviste Balathier che è a Bari, egli mi definisce come la spia. Mi dicono che Saint Cyr è alla corte per garan tire ogni controversia e che essi l'hanno ingaggiato alloro servizio d'egida dopo del primo console. Infine il piano è vasto e dei più se ri e sembrerebbe molto avanzato. Date il primo per parlare con Marulli, ne scrivo su bito al nostro vice presidente, io gliene scrivo ancora immediatamente e se mi co nsiglierà eli anelare a Napoli c di passare da Milano lo farò e poi sicuro di una ben interessante scoperta Ne scrivo anche a Mura t.

La corte di Napoli sarà sicu ramente punita per aver attentato al mio onore , di avermi potuto credere un traditore o un folle. Non oso scrivere nulla a Saint Cyr, ho il timore che egli ne sia informato dalla corte.

Ecco mio amico la situazione: oh se potessi vederti! Ti mando un ufficiale espresso: questa lettera sia la tua sicurezza e soprattutto non dire nulla a Marulli. Tutto sarebbe perduto e precipiterebe.

Oh se fosse possibile che ti vedessi! Addio t'abbraccio e sono tuo amico fino alla morte.

419

Al vice presidente della repubblica italiana<64 '>

Bari, 12 ottobre 1803

Mi feci un dovere, cittadino vice presidente, di prevenirvi con mia riservata del 18 settembre delle proposizioni, che mi venivano fatte, che avrebbero potuto interessare il governo e lo stato .

Queste sono avanzate in modo, che mi vedo in obbligo di sped ir v i espressa mente un mio aiutante di campo per farvi conoscere la necessità, che mi chiamate a voi, onde svelarvi delle cose importantiss.ime e di somma conseguenza e che non azzarderei a porle in carta.

Passando per Napoli dove so no invitato a portarmi per asssistere ad una conferenza segreta ed alla quale non andrei senza vostra autorizzazione, potrei scoprire emettermi al chiaro di cose ancora più dettagliate. Ne attendo però, cittadino vice presidente, le vostre intenzio ni.

L 'affare, cittadino vice presidente, è di so mma urgenza, interessa lo stato e voi medesimo e so no certo che conoscerete in quest'incontro quanto sia l'attaccamento mio per la repubblica e per la vostra persona

Il mio ajutante di campo, cittadino vice presidente , resterà a vostra disposizione, vi prego solo di fargli somministrare le spese del viaggio, come pure in caso mi chiamaste a voi fa rmi avere i mezzi necessari trovandorni ormai nel terzo mese senza so ld , e mancante di risorse.

Aggradite, cittadino vice presidente, i sentimenti della mia più alta st ima.

420*

Al ge nerale i n capo Mura t

Idem idem [Bari, 12 ottobre 1803]

Mi avete incaricato , mio generale, di cercare di scoprire nel reame di Napoli i legami dei clubs con l'alta Italia c i sentimenti del governo napoletano Credo di esserci riuscito.

t'"' ' Francesco Me
292
lz i d'Eri!

Siccome voi non siete più a Milano ho scritto il 18 settembre la lettera che vi allego in copia a l vicepresidente , ora gli invio uno dei miei aiutanti di ca mpo con l a l ettera che u gualmente vi allego per co pia conforme. Le cose sono molto avanzate e urgenti. Ne ho informato Verdicr ma non voglio dire niente a Saint Cyr; lo credo tropp o artaccato a1la corte eli Napoli.

Vi prego, mio generale di informare di questa questione il primo console al quale sicuramente Melzi ne seri vcrà.

General e cd amico, voi sapete qual è l 'a ttaccamento che nutro per il govemo. per Bonaparte e per voi ma non mi dimenticat e Il co rmmdo d e ll a guard ia a Parigi che io ambivo tanto e che voi stesso avete promesso , mio generale, di procurarmelo è stato offerto a Gambara che ancora lo rifiuta. Bisogna dunque essere dei vostri nemici per godere di tali favori?

Infin e, mio generale. non ho che voi. vog lio dovervi tutto. Gradite che vi abbracci di tutto cuore.

421

Bari, 12 ottobre 1803

E ' ordinato al capo squad r one Laffranchi mio ajutante di campo di recarsi a Milano con un dispaccio riservato per il vice presidente della Egli ri ceverà dal medesimo gli ordini in seguito.

422

A l mini stro della gucrra<6-l Q)

Idem [Bari, 12 ottobre l 8031

Com e vi scrissi con altra mia, cittad ino mini s tro. la salute del comm issario di g uerra Guizzardi si trovava dissestata in modo che ho dovuto accedere a l consig li o dc' medici, che non g li ordinano se non che moto , e cambiame nto d'aria.

Coll'o ccasione, che spedisco per affari al vice president e il mio ajutante di campo Laffran c hi ho accordato anche a lui di fare questa gita, che potrà contribuire al suo ristabilim ento o almeno a salvarlo da una certa perdita.

Colgo quest'occasione perché egli abbia altresì ad inform arv i dello stato d'abbigliamento in cu i travasi la terza e quarta di lin ea e l'artig li eria e treno. l polacchi egua lment e vanno ad essere a momenti alla s t essa condizione.

La giustizia, il clima orribile che abitiamo meritano un pronto vostro soccorso cittadino ministro. Mi fec i , cittadino ministro, un dovere con altra mia di raccomandarvi il suddetro commissa rio Guizzardi perché in ricompensa di tante ue fatiche e servigi avesse di ottenere un riposo nella guardia del governo. Voi lo conoscete, cittadino ministro, c sono certo che sarete persuaso. che ness uno esista pill meritevo le di lui c c h e meriti la vostra protezion e. Se unite a qu este ra gio ni calcolate l a mia raccom andaz ione io vi assicuro, che nulla potrà riuscirvi di più g rato e che ve ne sa rò eternam e nte tenuto.

423*

Al generale Peyri

Bari , l 7 ottobre 1803

Salom on i, c h e chi a mai p ress o di me p e r comunicargli le vostre inten zioni ieri l'altro a sera parve freddamente accettare quanto vo i gli esibite. Nulla stante feci gran rumore ed ho scritto al ministro e mandata la vostra domanda: quando jeri sera venne da me con altri ufficiali e mi fece delle diffi coltà pe r

<"'"> Frances co M e l z i d' E ril

<6" 9 > Alcs sa nclro Trivu l z i o

293

essere sott o tenente detta.

In som ma io credo, che non sia al caso di accettare que sto posto. Ca ro il mio Pe yri sia te più cauto nello sceg liere qu eg l i individui, che devo no essere totalm e nte attaccati a noi.

424 *

Al generale in capo Mur at

B ari , 22 ottobre 1803

Non posso, mio ge nera le, dir vi attraverso qu esto corriere di assecondare qu ello c h e vi ho scritto per ultimo.

Il pia no de ll a co rte di Napo li la vor a se mpre. Sap piate attraverso la lettera c he a ll ego di Verdier c he questa corte non h a certo ri s parmiato.

Oh come saremo co nte nt i di poterei vendicare d ' essere sta ti sospettati di tr adime nto ! Il luogoten e nte genera le (650) è p a rtito q uesta matt in a da B ar i . E ' stato du e g io rn i co n me e l ' ho i nformato s ull 'affare pe rch è l 'a rmata non sia compromessa.

Attendo la ri sposta di M e lzi e se l o vorrà ci vedre m o ben più c hi aro in qu esta faccenda.

4 25 *

Al ge ne rale Severo! i

B ar i , 25 o t tob re I 803

Nec ess ita, mi o ca ro generale, che mandiate un ufficial e intelligente a Manfre donia per sa pere se v i sia in quel paese cor ri spondenza cogli inglesi ; se mai bas timenti o !a nce di tal nazione s ia no state ne sc orsi g iorni in qu e lla rada e se dalla Pu g lia vi s i uniscano degli approvvigion ame nti in grano etc. sotro qu a l un qu e s i as i ti to l o.

In somma prem e infinitame nte che questo punto sia so r veg liato e che ne abbiate tutte le notizie possibil i. Mi raccomando al vos tro zelo ed attività.

426 *

Al luogotenente ge neral e Saint Cyr

B ar i , 6 bru maio anno 12° <65 1 )

All ego, mio ge nera le , il ra ppotto che vi ho promesso.

Vedrete che sem pre possia mo assicurarci che si trami a un cambiamento tota le , e che la s ua catt iva fama è a ll 'ordine de l governo na po letano . Attendo a l momento il mio a iut ant e d i c a mpo da Mil ano e s pe r o eli darvi an co ra notiz ie e vi prego , mio generale, di acco rdarmi un cong edo di qualch e giorno per a ndare a Milano, prome tte ndov i che non mi ci tratterrò più di die ci g iorni.

-Rap porto -

Il cava lier M aru ll i è arri va to martedì dop o l 'i ntesa a d ann unc iarmi c he la perso na di fiducia d i A ct on mi pre gava di andare alla po s ta fra Barletta e Cerignola per avere con me un abboccamento.

Ad erii vo lenti e ri alla richiesta e mi recai il mercoledì a Barletta e il giovedì al mattin o alla post a. Vi trova i il caval iere M arulli co n il co lo nne ll o Coloya ni segre tar io genera le presso Acton e perso na ch e lo dirige. Mi mostrò un docum e nto d i Ac ton che me lo pres e ntava com e s uo emis sario.

Il nos tro co ll oquio fu all'inizio molto politi co c mac h i ave llico ma infine egli os tentò i s uoi sentim enti e qu e lli del suo gove rno che s ono as so lutamente co n seg ue nti a tutt o ciò che io mi so no g i à fatto d overe d i annunc iar vi.

oi>.IO) Laure nt Guovion Sa int Cyr 165 ) 29 ottobre 180 l 294

Il tutto resterà in que sto momento in azione, v iste le co ndi zioni in cu i ha trovato la nostra armata e v is to la partenza di vostra moglie che ha fatto un gra n sca lpore a ll a co rte.

M a rulli è rip a rtito per Napoli e mercoledì pro ssimo sa rà nuovamente a Bari al s uo posto Se apporterà qualcosa di nuovo, non man c herò , mio generale, di far ve ne parte.

Que ta corte infame si comprom ette in modo che io possa vederne la distruzione e vedermi in tal modo ve nd ica re d 'aver attentato a l mio onore e avermi potuto credere un trad itore.

Credetemi, mio ge nerale, a tu tta prova l 'uomo devoto a l governo e a l be ne della cosa .

427* A Ilo

Bari , 11 brumaio anno 12° - 3 novembre 1803

Il mio a iu to di campo è di ritorno da Mi lano Non re s ta c he il vostro permess o affinchè io possa recarm i per otto o di ec i giorni a Milano. Sollecito , mio ge ner a le, qu es to permesso e desidererei approffittarne nel momento in c ui il generale Verdier si recherà a Nap o li Des id e ro sapere, mio generale, in che modo devo comportarmi con l'ambasciatore Alquier.

428*

Allo stcsso16s3'

Idem idem idem [B ari , 11 brumaio anno 12° - 3 no vembre 1803]

Vi allego, m io ge ne ra l e, due rapporti che dovrebbero interessarv i. D esidero, mio general e, ricevere l 'auto rizzaz ione per le sp ese segrete che avete avuto la bo ntà di promettermi.

429

Al v ice presidente dell a repubblica italiana165*>

Id e m. idem, idem [Bari , 11 brumaio anno 12 ° - 3 no vembre 1803 1 Ri cevo, c ittadino vice presi dente, l'onore della vo s tra le ttera recatami dal mio ajutante eli campo. Il generale in capo Saint Cyr essendo venuto a passare una rivi s ta a ll a divi sione italiana mi promise un congedo eli pote r venire per otto o dieci giorni a Milano , vado asc riv e rgli per attenerlo. E g li s pe ro potrà persona lmente partecipare a voi , cittadino vic e presidente, q uanto io desidero sia a voi noto.

430*

Al ge ne ra le di divisione Verdier

B a ri , 11 br umaio a nno 12° - 3 no vembre 1803 Ho ri cevu to, mi o caro amico, la tua lettera del 30 ven demrnj aio; non ti ho r ispos to fino ad ora p e rc hé il ge nera le Saint Cy r rru a veva detto che tu avre sti avuto il cam bi o dal generale Mo ntrich ard nel giro di tre o quattro giorni e pe r attendere notizie che non devono esserti in diffe re nti. E' assolu tam e nte necessario c he al tu o passaggio tu veng a da me; ho mille cose da racco ntarti c ti accom p ag ner ò a Napoli e forse a Milano. Se non parti ancora, scrivime lo.

431*

<652 Laurc nt Gouvion Saint Cyr 1('53 ) Laurc nt Go uvi on Saint Cyr w•, Francesco Mc l:t. i d'Eri!

295

'

B ari. 12 brum a io a nn o ]2° C6561

ll lu ogo ten ente mi h a ma ndato il pe rmes so di an dare qua lch e g iorno a N apo li e Mil a no. VoiT e i se fosse possibile unirmi a te a l meno fino a Napoli. T i prego quind i d i farmi sapere qualcosa sul tuo v iaggio, se passi da Bari o se devo raggiungerti altrove.

4 32*

A l luogotenente ge neral e Gouvion Sai nt C yr

Bari , detto g io rno [12 brum a io ann o l2°(65 7l ]

Ho ricev uto. mio generale , la vostra lettera co n il ritorno dell'ufficiale pola cco. Vi rin grazio del permesso che mi acco rdate per a ndare a Na poli e a Milano e vi ass icuro che non ne abuserò, ma se mi permettete, mio ge ne ra le, vorrei partire c o n il gen e ra le Verdi e r per trov a rmi con lui a Nap ol i. Marulli mi sc ri ve da Napoli c he ci aspettano lì.

433

Al co rpo legi s lat ivo

Mil ano, 16 di cem bre 1803

Ho ricevuta solamente ie ri , al mio a rrivo a Mil a no , la vo s tra lette ra d ' avvi so s u lla riuni o ne del co rpo legislativo. Un a mi ssi one s tr a ordin a ria affidatami dal gove rno mi o bbliga a non poter ass iste re al le vostre edute e trovanni onorato della vostra compagni a.

M i facc io un dove re di parteciparvelo , com e pure di acce rtarvi dell'al ta st ima e venerazione c h ' io nutro pe r voi.

434*

Ai ge ne rali di div is ione Junot co ma ndante d e lla divi s io ne e pi a zza di Pari g i , Ma rm ont comandante dell 'arti g li e ria in ca po , B erth ie r mini st ro della g ue rra, Du Tailly genera le di briga ta presso il min istero, Duroc governa tore del p a lazzo dei con s oli , B auha rnai s capo di brigata comandante

Idem [Mila no , J 6 dicembre 1803]

L a presente vi sarà rim andata attraverso il capo di briga ta Lech i c6581 mio fratello che è s ta to onorato de l comando del la fanteria italia n a de ll a guardia dei consoli e del pres idente. L a bontà c he in ogni occasione mi a vete mo s tra to , mio ge nerale e mini s tro, mi incor agg iano a raccomandarve lo p e rc hé gli a ccordiat e l a vos tra prot ezi one; so no ce rto c he farà in modo da me ritarse l a .

435

Al ministro d e ll a g ue n-a c659 l

Mi lano, 18 dicemb re 1803

Dal qui anne sso q uadro rileverete , c ittadino minis tro , lo st ato di s ituazion e vo luto d a i primi ordini de l con so le e pres id e nte , lo s membram e nto dell 'att ual e stato e le m a ncanze de ll a divi s io ne, del di c ui

655> J ea n Anto ìn e Ve rdier

' 656 ' 4 nov e mb re 1803 6571 4 no ve mbre 180 3

<r.;s> Teodoro Lechi

< 6 ; 9> Al essa nJro T rivu lz io

Allo s tesso '655 )
296

comando so no sta to onorato .

Era forte la divisione di quasi seimi la uomini allorchè s i riunì a Rimini sofferse lo smembramento de' gra nati eri per la guardia del governo e di sottuffici a li per la formaz ione de' nuovi corpi Furono in segu it o rich iama ti alla guardia molti ufficiali e finalmente due battaglioni eb bero l'or dine d i partenza. Mai furono rimpiazzati gli uomini d i questa divisione.

Tro vasi ora forte di c i rca quattromi l a uom in i, ma composta di corpi che meritano piuttosto il nome d i spe tri: nessun battaglione ital iano arriva a settece nt o uomini e quello della quarta mezza brigata appena a trece nto ci nquanta.

Gli sq uadroni di caval le ri a n o n presentano una figura diversa. I ncompleti, mancanti di cavalli e quantità di essi da riformarsi.

L 'a rti g li eria e treno trovasi nel medesimo stato.

Non v i parlerò delle ann i , voi cittadino mini s tro , ne co noscete l o s tato ed i vos tri uffic iali eli artiglieria l o ha nn o co nstatato e d a voi trasmesso.

L 'a rtiglieria, battag lioni della terza, e quarta mezza bri gata, g li ussa ri c gli ulani presentano un qu adro il più deplorabi le d eg li effe tti d'abbigliamento. Sono scors i più di nove me s i dacché g li è dovuto il vestito cd alla cava ll e ri a quello di scuder ia da molti m esi a ncora: non avvi pezzente alla porta di una c h iesa che s ia in peggior sta to.

Sò , cittadino ministro, che vo i avete dato il tutto ai comandanti, ma quc' sg raz iati man cano di tutto eg li uffici a li per non vedere del tutto ignudo il so ldato so nosi tassati sul loro soldo per ric oprirlo di una giacchetta.

Eccovi, c i ttadino mi ni st ro, lo stato de' so l dati ve terani della repubblica Lontani ottocento miglia da ll a loro patri a e ge ttati in paesi d isastrosi ed esposti a tutte l ' intemperie del golfo Adriatico.

lo co nosco i l vos tro cuore e sono s icuro che le domande ch' i o so no per fa r vi, cittadino ministro. s aran no da voi esa udite.

Vi chiedo il completamento de ' corpi, che compongono codesta divis ione .

Vi domando cavalli e riforma degli inutili .

Vi ch ie do f in almente armi e qu e l vest iar io, c he s i riti e ne ne' magazzini e che loro è dov uto . Accettate, c itt adi no mini st ro, le do m a nd e c he vi presenta il comandante d i questa divisione , esauditemi ve ne prego e fate che non riesca inutile un mio s i lungo v iag gio intrapre so a pro' dc' bravi so lda t i , che mi avete affidati.

436

Al mini s tro della g ue rra<660 i

Mil ano, 18 d icembre 1803

M ancherei, ci t tadi no ministro, a que' doveri , che m ' im pongono il comando affidatomi dc ' co rpi component i l a div i sione i talia na s tazion ata nel regno di Napo l i se non vi rappresentassi col dovuto impegno lo stato loro e so ll ecitassi a loro que ' vantaggi c he a imparziale vos tr o cuore saprà procurarli.

La divisione comandata dal ge neral e P ino fu beneficata dal governo di un cappotto, scarpe e di una g ratificazione pec uniaria. Nulla di più giusto, c he il gove rno benefichi i dife nso ri de ll o stato.

La divisione che avete affidata a me rich iama per mezzo mio i vostri suffragg i , cittadino ministro, in lo ro vantaggio e vivo no tranquilli su ll ' imp arzialità del gove rno c sulla giustizia vostra

Sì, cittadino minis tro, i vete rani dell'armata son troppo conosciuti da vo i per essere dimenticati. Rifl ettete anco ra, cittad ino m in is tro, essere questa la seconda vo lt a, che l a truppa affidata al mio co ll ega ottiene i bc neficj del governo e che sgraziatamcnte per m e io mai potei, dal passato provvi sorio gove rn o, otte ne re c he un favorevole decreto.

Alessa ndro Tr ivul zio

297

A l mcd esimo< 66 11

Milano , idem idem [ 18 dicembre 1803 ]

Dalle acc l use carte ri leverete, cittadino mini stro, il desiderio del general e Pcyri di otte ne re il sottotene nte Sal omoni co me suo aj utante di ca mpo E g li è vero che s i o ppone la legge sta nt e il s uo grado, ma ess endo qu s t ' u fficiale il più anziano e d a voi prop os to dal consig li ere ammini st rativo de l s uo co rp o per l 'avvan zame nto , vi suppli co, cittadino ministro, nell'accordare a que sto bravo gi o vi ne il dovuto avanzame nto , accordandog li a ncora qu e ll o d i passare co me aju tante d i campo press o il s uddetto ge neral e 438

Al med es imo166z1

Idem , idem , idem !Mil a no , 18 di ce mbre 180 31

Voi av este l a bontà , cittad ino mini s tr o, con vo s tra let ter a uff icia le di autorizza re il capo battag li one Onofrio adetto a lla casa deg li in va li di di res tare attaccato al mio s ta to m agg io re.

Tr a vas i que sto brav o vecc hio ed antico milit a re nella Pu g li a, ma per non so quali mot ivi dopo ave r otte nuto , a cessaz ion e di paga dal s uo co n s igli o amm ini strativo c libretto d a l s ignor ispettore alle ra sseg ne si fann o de lle di ffico ltà e s i rifiu ta il s uo soldo.

Vi supplico, c ittadino ministro. app ia narle e rend e r co ntento ques to bra vo ufficiale e me che lo st im o co me il mio pa pà.

439

Al mede s imo1663 )

Idem, idem, idem fMi l a no , 18 dic e mbre 180 31

Con favorevo le vo s tr a lettera, c i ttadi no mini s tro , aveste la bo ntà di graz io samen te promettermi vos tri suffragg i per l 'avva nza mento del capitano agg iunto S a l vato ri.

Voi co noscete quest o bravo uffic ia le, ed inutil e sa re bbe rep l ica rv i le s ue qualità P ermettete però, c he nuovament e lo raccomandi a voi, mass im e in circostanze, c he offrono all'armata nuo vi ava nzam enti.

440

A l mini s tro de ll a g ue rr a<664 )

Milano , 18 dicembre 1803

Vi acclu do, cittadino minis tro , un a rap presentan za del capitano Tel a coman dante l 'art i g lieria de ll a m ia divi sio ne.

Meri ta, ci ttadino mini st ro , ques to bravo uffi c i a l e . c he v' inte r ess iate a s uo va ntaggio ed io ve ne s u ppli co.

441

Al gener a le di bri gata Cal ori

Mil a no, 23 idem , idem [dicembre 1803 J

A lessand ro Trivulzio c602 1 A lessandro Tr ivulzio

(Oo) l A lessa ndro T ri vu lz io (60-1\ A lessa ndro Tri vol z io

437
298

L'artiglieria e treno a l serviggio della d i visione nel regno di Napoli, la quale ho l'onore di comandare, trovansi, cittadino generale, in istato veramente dep lorabile ed in gene re d'ogni vestiario e buffette r ia, vi prego dunque a dare le disposizioni perché vengano forniti di quanto la legge gli accorda.

Vi prevengo nello stesso tempo, che essendo il capitano aggiunto Sal vatori stato destinato per so l lecitare la spedizi one degli effetti degli altri corpi che sono la abbasso. pote te, se vi piace, servirvi del suo mezzo anche per quelle c he voi vorrete fare.

Non debbo poi ammettere di rammentarvi esser quegli individui il fondo di tutta l 'artiglieria ita l iana Non debbono perciò essere dimen t ica t i come lo sono stati sinora; affidato dunque alla vostra imparzia le giust izia, mi auguro che vorre te tra tt are con tutto il calore la loro causa e coo perare a dar loro mer itato avanzamento.

Mi farete p iace re int a nto no tifi c andom i se q ualc un o ne ha avuto l uogo affin c hé io p ossa pa rteci p arlo ne ll e rego le.

442*

A l cittad in o A lq ui c r ambasc ia to re f r a ncese presso l a corte di Napo l i

Napoli, 2 dicembre 1803

Mancherei al mio dove r e, cittadino ambasciatore, se ritardassi a farvi sapere che il signor Marulli ufficiale napoletano inviato da me mi fece da parte del cavaliere Acton e de l suo governo delle proposte tendenti ad assecondare un movimen to insurrezionale in tutta l' I tal ia e che la corte di Napo l i vo leva capeg i are per r i unirla sotto una sola dominazione e l ibe r arla dal g i ogo francese c delle sollecitazioni perché io andassi a Napoli dove mi ha accompagnato il generale Verdier al quale ho fatto le s tesse proposte. Il generale in capo e i l governo sono sta ti informati s ubito di tutto ciò che è stato trattato a questo rig u a r do e di tutti i dettagli. con me anche dell'abbocamento con il colonne ll o Col l ajani condotto dallo stesso Marul l i per un tale oggetto alla posta tra Cerigno l a e Barletta.

Ecco, cittadino ambasciatore , u n affa re c he no n dubito attirerà tutta la vostra att e nz io ne pe rc hé se c'è del ve ro, b isogna prendere le misure che so no necessa r ie e se no n è stata ordita come un a tr appola a i nostr i danni, abb iate l a bontà di pro vare l oro che non s i deve imp une me nte atte n tare a ll'o nore di d ue uff ic i a li ge ne ra l i c he in og ni c irc o s tanza non po tran no ma i essere des tituiti pe r il dubbio s ull ' attaccame nto e la fe d e ltà c he hanno pe r il loro gov e rno.

P.S . Vi a ll ego, cittad i no am b asciatore, copi a d e ll a m ia lette ra a l ge nera le Verdier c o sì c o m e le prim e proposte de l M a rulli

443*

Al luogotenente genera le Saint C yr

Idem il detto 4 [Na poli, 4 d icembre 1803J

Appena arrivato a Napol i mi sono affrettato con il gene ra le Ye rdier ad andare dali 'ambascitore visto che il signo r Marul l i diceva l a trattativa molto avanzata e noi gli abbiamo fatto sapere tu tto ciò che era a nostra conoscenza. L'abbiamo trovato a conoscenza di tutto e che è stato dato a questa questione una interpretazione completamente differe nte

L'ambasciatore, m i o generale, mi assic u ra c he con q uesto corriere vi metterà a l corre nte d i q uesto cambiamento. Bcnchè eg l i sapesse , m io generale, non ho mancato d i fare il mio d ove re e ve r so i l governo e verso di voi e ness un o p otr à co n v in ce rm i che tutto q uesto affare sia in ve nzion e eli M aru lli. L a p o li tica coma nderà forse c h e e glì n e p re nda pa r te. l o pa rt o dopodoma ni p e r Mi lano e non m a n c herò, mi o ge nera le, el i reca rmi a l più pres to a l mio p os to c d i provarv i i n o g ni occas ione ch e v i s on o d evoto

299

'

444

Al vice pres id e nte della repubbli ca italiana(665 >

Napoli , 7 gennaio 1. 804

Mi faccio un dovere di partecipar v i , ci tt adino vice presidente, c he il giorno tre sono arrivato a Napoli. No n mi so no arre s tato a Roma, che pochi moment i in vista delle voci, che co rreano di mov im e nto della nos tra a rmat a, c he pe rò ho trov a te la ng uide a Nap oli : ho però veduto il cardinal F esc h.

L'a mbasciatore Alquier mi ha p a rt ec ipato, ch e la procedura del ca pi ta no Marulli e ra term inata e che ne e ra eg li ri s ult ato un impo s tore, che avea fatta qu est' in venzio ne per aver denaro e a ndarsene poi d a l regno. Egli sarà in co nseg uen za a momenti giudicato per tale dal cons i g li o d i g uerr a.

Il gio rno nove io parti rò pe r L ecce per rendermi in se no a quella d i visione che si vedrà f ra poco riccima di vostre beneficenze ed alla quale farò conoscere quanto vi s tia a cuo re.

Aggradite int a nt o, c ittadino v ice pres idente, ch'io v i rinno v i i se nt im enti di mi a ri co nosce nza e ch ' i o vi offra me stesso pieno di stima e profondo risp e tto .

445*

Al luogotenente ge ne rale Saint Cyr

Id e m idem id e m (Napo li, 7 genna io 1804]

Mi affretto, mi o g enera le, ad farv i sa pere del mio a rrivo a Napo li c c he mi mett e rò per s trada dop o domani per tornare a l mio posto. Il mio viaggio a Mil a no è stato m o l to utile s ui r apport i e spe ro , mio ge ne ra le, ch e rendendovene conto ne sa rete soddisfatto.

L'amabsc i a to re A lquier mi a nnun cia che l a procedura di Marulli è termi nata, da questa risulta un briccone che ha inventato il tutt o per prende re so ld i c a ndarsene dal reame . Sarà se nza indugio giudicato dal consi g li o di guerra: qualunque cosa s ia s ta ta detta io non so no di que st'avv iso cd è ben e a lm e no ora che torn i da Milano. Infine i più malc onte nti so no coloro c he devono sa lt a re in que s te circos tanze.

Spero mo lt o, mio ge nerale. di trovarvi a Barl etta c di ass i cu r arv i della mia alta consideraz ion e.

446*

Allo s te ss o1('66 )

Lecce, 21 genna io 1804

Ho ricevuto. mio ge nerale, l a vostra le ttera del 28 nevoso<667J concernente la m a nutenzione dei v i veri pe r la di visione ai miei ordini. So no in f initam e nte soddisfa tto, mio ge nera l e, di vedere c he condividete i miei se nti me nti nei confronti de i napoletani . L'orga nizzazion e dei se r v izi , che il vos tro ordinatore invierà ai co mm iss ari di guerr a sa rà s trettam ente esecut iva e i. n a poleta ni non lavorera nno che pe r in se rirs i nella mia divisione, mio ge nerale , non c i sa rà. come non c'è mai stato , ness uno che presterà interess e p art ico la re a l benessere de ll 'armata e voi lo sa pe te , mio ge ne ra le , per la mi a co rrisponden za e pe r il fatto occorso ne ll a pro vincia d i B ari.

Voi non avete quindi da punire ness uno se no n me, m i hanno cos tretto le circostanze attrave rso le minacce alloro dov e re.

447

Al Signor ma rc hese Rodi o commissario general e a Taranto.

606' Laurent Gouvion Sa int Cyr 166 1 ' l 9 ge nn aio 1804

300

Idem l Lecce] li 22 gennaio 1804

Ho ricevuta la gentilissima di lei lettera de' 14 e le rendo g raz ie delle espressioni che in essa este rna a riguardo delle truppe da mc comandante c mio.

Il di lei nome era già a me noto per esser certo c he l ' incari co a lei affidato av re bbe prodotta la miglior armonia fra noi e la comun e so ddi sfazi one .

Si accerti. s ignor commi ssa rio ge nera le, c he questo è l ' uni co mio scopo e che in ogni in co ntro mi troverà se mpre pronto a m a nte nerla. Io sarò in breve a Tarant o e mi lusingo d 'a ve r il bene di co nosce rla anch e di persona e di accerta rl e l'alta mia co nsiderazione.

448

Al march ese Schia va pres ide di Lecce

Le cce, 23 ge nnaio 1804

Superiori disposizioni de l te nente general e Sa int Cyr, com a ndante quest ' armata, sono la ragion e de ' cambiamenti , che succedono nella manuten z io ne delle derrate di s ussistenza militare. Non pos so in conseguenza e ntrare in verun dettaglio di ri sposta a lla pregìatissima le ttera dì que st'oggi scrittami dall'eccellenza vostra

Aggredi sca intanto i sentimenti che nutr o per l ' eccellenza vos tra.

449

Al colonnello Fore st i comanda nte la seconda mezza brigata di linea.

Idem , idem , idem [Lecce, 23 gennaio 1804)

Vi compiaceste, mio ca ro co lonnello , quando foste a favorirmi a Milan o di domandarmi se avevo soggetti da proporvi per essere avanzati al g rado di sottotencntc . Io presi te mpo e ve ne facci o ora la proposta , assicuran dovi , ch e a mbedue lo me ritano c che avrete in essi degli ufficiali che faranno onore al corpo c he co mandate.

U no è il fat to re dell 'a rm a ta Lancell otti, che da l nascere de ll a nostra repubbli ca se rve tra no i , c he fu quattro a nni serge nte e che da tre anni serve nell'attuale suo g rado

L 'al tro è il sergente Allodi c he serve da m o lti anni e che farà onore al corpo.

Io vi propongo questi due soggetti che g ià appartengo no a ll a se conda e che so no certo avrete a lodarvi di averli ava nzati

Richi a mo poi alla vostra memoria la prom ess a che mi avete fatta per l'avan za mento del sott o te nente Follio. Voi lo conoscete e nulla rep li cherò a s uo ri g uard o

Il vo stro battaglione co ntinu a per la s ua brava co ndotta a m e ritarsi la stima eli tutti e d io non mancherò in ogni in co ntro dimo stra rg li la mia soddi sfaz ione. Se posso qualche cosa pe r voi o in queste, o in altre parti valete vi eli me e cred e temi con quel la s tima cd amicizia , che da molti anni io ho avuta per voi.

P.S. pe rm e ttete ch'io vi proponga ancora i l sergente Ru gg ì Questo g iovine merita la vostra as s is tenza , ed i s uo i sc rvigj merit a no ri co noscenza. fl co n sultore di s ta to Caprara ve ne parlerà.

450 *

Al generale Charpentier ca po eli stato ma ggiore generale de ll 'a rmata

Lecce , 27 ge nnaio 1804

P ermettetemi , mio caro ge nerale , che vi rinn ov i le mie so ll ec itazioni su ciò che è stato convenuto con il no stro mini s tro per ciò c he ri guarda le trupp e che com po ngono quest a di v is ione.

Arruolati duecento per battaglione , cavalli per la ca va ll e ri a e uomini p er ci rco ndarli a l comp le to , armament o tota le a tutto il co rpo, effetti man ca nti e una gratificazione Il tutto è s tato da m e annunciato all'o rdin e del giorno pe r ordine del mini s tro. Ma io temo c he dato che è ass e nte si accontenti di aver -

30 1

melo detto e d i avermelo fatto d ire. Mi si annunciano , per esempio, cambiamenti nell'armamento e c he s i voglio no escludere i polacc hi. Qu est o procu rerebbe i peg g iori effetti. I nfin e, mio caro gen erale, mo s tr ate mi ancora un a volt a la vos tra am icizi a e fate m a ntenere la sua paro la a l min istr o c che a l meno se s i amo destina ti a imba rcar ci ci andiamo contenti

Mi appoggio alla vostra am ic iz ia e vi rinnov o i mi ei se ntimen ti di ri conoscenza e di att acca mento più sinc e ri.

451

Al mini s tro de ll a

Lecce, 27 ge nnaio 1804

Mi fac ci o premura , c itt adin o min istro, di partec ip arvi il mi o arrivo a Lecce che fu il g iorno 16 del corrente.

A ppena arr iva to notificai all e trupp e compon e nti qu es ta divi sio ne le pate rn e vostre cure e tutt i i be ni, che av re bbe ro in breve da voi ri cev uto: cos critti , a rmam e nto nuov o a tutti i corp i , effetti a c hi ne ha d iritto ed una g rat ificazione c he li re nde simili alla divis ion e ch e sta in Fran c ia.

Im magin atev i , cittadi no ministro , i l g iubil o d i q uesti s o ldati e g li evviva al gove rno ed a voi. Fu i in seguito a T aranto dal tenente gc neral e 1669 ) ove tutto si di s po ne per un mov iment o e dove s i fabbr i ca no diecimila razioni di bi sc otto al giorno. Voglia il cie lo , c he ritardi al meno fi no ali 'a rrivo delle arm i e de lli effett i !

O cc upa qu es ta d iv is ione tutta la pr ov in cia di Lecce fino ad Otranto , Capo d i L euca e Gallipoli e trevasi ben ac q uart ierata e ben montata e la condotta di qu es ta, sa me ritarsi que ll a st ima e qu e ll 'affetto , che si e r a no acqui sta ti an c he nella provi nc ia d i B ari.

In attenzi one, ci tt ad in o min ist ro , di quanto c i ave te promesso, aggr adite, c h ' io vi rinn ov i i se ntim e nti della mia s t ima e rispe tto.

452

Al v ice preside nt e 1670l

Idem [Lecce , 27 genna io 1804]

Appe n a arrivato a Lecce il gio rn o 16 del corre nte mi feci pre mura, c ittadino vice pres id e nte, di far con osce re all e t rup pe tutte componenti questa d ivis ion e i benefi cj vos tri e d i socco rs i, ch e av e te immediatam e nte acco rdato pe r so ll evare l a lo ro c rit ica s itua zio ne.

Coscritti, armament i , effetti , ed un a g rat i ficazione s imile a qu e lla ch e fu ac cordata a ll a divis io ne in Fran c ia , tutti ques ti b e ni h anno resa esu lt a nt e questa truppa e ri co noscono in voi , c ittad ino v ic e pres ident e, il l oro benefattore , il l o ro padre.

A nome di questi co rpi, del di cui comando mi a vete onorato, aggr adite, citt adino vice preside nte , ch'i o vi avan z i i ringr az iamen ti e d i voti loro eli ri c ono sce nza e di a ffetto. Di spon ete di n oi in ogni in co ntro e tro verete ne l nos tro cuor e scolpi to il vos tro nom e.

Mi sono reso in segu ito a Ta ranto press o il te nent e ge nerale ove tutto t rovasi d isposto pe r un mov imento ed ov e s i fabbri ca no g iornalm ente diecimila razioni di bisco tto. Vog lia al cic lo , ch e q uesto moviment o ritardi al meno fino ali 'a nivo de ll e armi e deg li effetti pe r il so l dato!

L e trupp e nost re o cc upano l a provin c ia tutt a di L ecc e f ino ad Otranto , Ca po di Leuca e Ga llipoli , ma trov a ns i ben e tan to ne l! 'all ogg io , che ne lle sussiste nze e la lor o co ndott a, ci ttadino vice pres id ente, sa merit ars i qu e ll a stima c que ll ' affetto che si e ra no acqui stati anche ne ll a provincia di Bari.

302
Tri vulzio
' 669)
Laure nt Gouvion Saint Cyr
16
0 ; Francesco Mc lz i d'Eri!

Continuateci, cittadino vice presidente, la vostra pr eziosa grazia c ricevete da me gli attestati della mia piLI profonda stima, rispetto e subordinazionc.

453*

A l luogote nente generale Sain t Cyr

Lecce, 29 gennaio 1804

Vi allego, mio genera le, una lettera del generale Peyri con una memoria per sua maestà il re< 1 ' 7 11 di Napoli che vi prego di voler dare all 'ambasciatore Alquier per ottenere ciò che il generale desidera. Perdonate , mio gene ra le, la pena che noi v i d iamo e datemi delle occasioni per provarvi la mia ri conoscenza.

454a Al pagatore Gini

L ecce, 30 idem [gennaio 1803 J

Dietro ordini del ministro dati al Rag .to generale cittadino Regalia si portò questi in mia compagnia da l pagatore cittadino Caymo e gl'ingiunsc scrivervi c he d'ora in avanti eravate autorizzato, cittadino pagatore, a ricevere, dagli ufficiali componenti questa div isione , quelle so mme di danaro ch'essi avessero volu to far contare nell'interno della repubblica avvc1tendone il suddetto Caymo per essere pagato, ritenendole esse su ll e tratte, che dall'interno a questa divisione vengono pagate.

Qu a ndo dal Ca ymo, c ittadino pagatore, no n ancora vi si a pe rve nut o qu es to avviso vi pre go p erò a volcrv ici conform are no n po te ndo questo ritardare e d esse ndo que s te le p recise inte n zi oni de l mini stro d e lla g uetTa de ll e quali io me ne re ndo respon sa le .

454b

Capo battaglione R ossi a Napoli

L ecce, 3 febbraio 1804

L'o nore e qu anto dovete in riguardi ad un battaglione del di cui comando s iete onora to esigono che vi re ndiate al vostro posto .

Qualunque ritard o ed un più lung o vo stro si lenzio mi obb li gherebbero a de i passi di sg u st osi e per voi e per me.

455

Al ministro della guerra'6711

Idem [Lecce, 3 febbraio 1804J

Vi accl udo , c itt adino ministro, una rim os tranza del so tto te nente Zoppi s della secon da mezza br iga ta eli linea.

Qu est' ufficial e c he serve co n esattezza e bravura dai primi principj della repubb li ca, che tien e diverse fer ite s ul s uo corpo ripo rt ato al ca mpo d ell'onore, s i vede prefe rito nel suo avanzamento se nza sape rne il mo tivo

È alla nota vostra gi us tizia ch'io ricorro per il miglior essere di questo bravo ufficiale.

456

11 11 Fe rdinando IV eli Borbone, re eli Napo li 'm 1 A l essa ndro Tri vulzio

303

Al ge ne ra le Calorì ispettore genera le de ll 'artig h e r ia itali a na

Idem [Lecce, 3 febbraio 1804]

Eccomi , caro generale, nuovamen te nei semi barbari paes i della P uglia petrosa e costretto a vivere t ra la speranza ed il timore.

Chi c i minacc ia bara , c hi ci p romette u n pronto ri to rn o in r e pubb li ca . Il diavo lo stà che si fa bb ri ca da c irca un m e e a l nostro quartier generale d'armat a diecimila razioni di bisco tto al giorno. Ma Nelson è un gran brav' uomo , in ce rto vonà disonorarsi co l la sc iar venire al n ostro go lfo, e rada eli Taranto una flotta . Che ne di te? Siete voi del mio parere?

I nso m ma vada la cosa co me s i vuo le ho pe rò i l bene di ve dere la mia d iv is io ne di sp osta a tutto. I vostr i can no n ieri travagl iano a forza all'istru z ione e l e po l veri reali non vengono risparmiate per i loro esercizi.

Io sto attendendo, caro generale, che facc i ate vedere a qu esta brava gente, che vi sta nno a cuore al pari di quelli , che si trovano nell ' interno e mi farete un sommo piace re se mi fa re te cono sc e re la nuova o rganizzaz io ne d e l! ' art ig l ieri a e s uoi ava nz am e nti .

A l bravo nostro capitano Tela ho fa tto conoscere i vos tri sent i me nt i a suo ri g u ardo e la promessa che avete vo l uta darmi di farlo passare capo battaglione de' zappatori. Vi as s icuro, che oltre al ricompen sare i meriti di quest'ufficiale, che costantemente ha favorito nelle magg iori attiv ità, avrò a grazia fatta a me il suo dovuto ava nzame n to Scri ve ndo a M o nt ebr un i sa lu tate lo da mia parte, no n sia te così sc arso d i vostre l ette re e cal co l a temi, caro genera le, in ogni incontro etc .

457*

A l lu ogote ne nte gene ra le Saint Cy r

Lecce. 14 detto [febbraio 18031

Il marche se Rodio mi ha scritto molte lettere per affari di se rvizio, concernen ti mo l ti oggetti e mi ha pi ì:t vo lte sotto lineat o di ave re d eg li uffic iali di stato m ag g iore c he lo r apprese n tano e c he esse ndo il ca po d i una comm iss io n e stab ili ta presso l 'armata era a lu i e a i suoi uffic i a li che c i s i doveva r ivo lgere per tutto ciò che ci è neces sario e di diritto.

Dato che non ho alcuna no t izia ufficiale di que sta commissione né della miss i one di questi ufficiali, né de ll e istruzio n i per corrisp o ndere con qu e s ti sig nori, no n h o dato a lcu na ris pos ta alle s ue lettere fino a q ues to mo me nto , i n c ui ve dend o m i i nca lz ato da l detto m a rc hese di Rocl io g li ho scri t to c he be n presto il mio generale in capo m i darà ordini e di farmi conoscere ques ta commissione , io mi affretterò a confo r marmici.

Attendo quindi, mio generale, i vostri ordi ni.

458*

Al luogotenente generale Saint Cyr

Lecce, 14 fe bb ra i o 1804

All ego qui, mi o genera le, una lette ra di un ufficia le napoletano d i fatto coman d a nte d i p iazza a Camp i sc ri tt a al sorvegl iante del magazzi no eli detta piazza.

Q uesta le ttera mi è se mbr ata i r rego lare e merita di esse r vi presen tata , aspetterò con impazi enza eli sapere le vost re inte nzioni

459

Al Signor marchese Rodio commissario ge nerale a T aranto

Id e m , idem [Le cce, 14 fe bbr a io 1804]

304

Ho ri cev uto l a s timati ss ima di lei ri servata del lO conente da Tara nt o. A le i dispiace, signor march ese, c he dalle autorità milit a ri di questa di visio n e non vengh i mantenuta q ue ll a corrispondenza c he Ic i de si dera cog li ufficiali d i stato maggiore che l a rappresenta no ne ' diversi punti da questa occupati.

Spiace moltissimo anche a me trovarmi al caso a ll e vol te di dover corrispondere necessariamente co ll e autorità loca li , tra l e quali molte ve ne sono , che poco o nulla conosco no e l e circosta nze e le recipro che convenie n ze Ma mi trovo a questo necessitato da l non essermi ancora perven ut o alcun officiale avviso né dell ' esiste nza di una regia commiss io ne, né ist ru zioni pe r poter seco lei corrispondere .

D a quanto le espo ngo vedrà, signor march ese, l a si tu azione mia, si tu az io ne c he farò conoscere al no stro ge nerale in ca po , dal quale s pero otten e re quelle decisioni che mi po rranno al caso di mo strarle coi fatti l 'a lta stima e co n s id eraz ion e che nutro per lei.

460

A l sotto ispctto re Balathier

Idem , id e m [L ecce , 14 febbraio 1804]

Il capo de l m io s tato ma gg iore si abboccherà seco vo i , c itt ad ino is pe ttore, per ri ve dere se gli s tati di s itu az i o ne dc' co rpi che compongono que sta division e sic no co nfo rmi ag li s tati vos tri d i r iv is ta. Sembra c he dell e di ffere nze rimarchevoli minacc ino di comprometterci ed in facc ia a l nostro governo ed in faccia al genera l e in ca po.

Mi vi ene supposto a ncora, che diverse ritenute ve ng hin o fatte al so ld a to, che so no e proibite dal regolamento ed in co mpat ib ili co lla rettit udin e colla quale deve essere tra tt a ta l 'eco nomia de l so ldato.

Mi si dice ancora, che dalla c assa militare di scud i di carlin i 12 dat i a co rpi a li re 6.15 di M il ano ve ng hino passati per 7 al solda to .

Sim ili ab usi voi c redete, citt adino sottoispett ore, a qua li t risti conseguenze possono ridurre chi deve in vigi larc sop ra il so ldato e so pra l a di lei contabilità.

Uniamoci perciò e ricono sc iuti que sti mali apportiamoci il dovuto rimedio.

46 1

Al c ittadino Bonaparte primo co nsole della rep ubb li ca f r a ncese e pres id ente de li ' ital iana

Lecc e, 5 m a rzo 1804'

La divi s ione i ta li ana facente p arte de ll 'armata f rancese ne l reg no di Napoli è restata co lpit a d ' orro re al la le ttura de l rapporto del gra n giudice al governo de l l 7 piovo so a nno l 2°(6711

Non avv i un indi viduo tra noi, c he non frema a questo nuovo atte nt ato te ndente a rovesciare un governo così sagg io e d illuminato ed all'assassinio della vostra pe rso na a noi tanto cara per tanti oggetti.

A nome dc' militari, che la compongono , di q uelli, che c hi amat i da voi, cittadino prim o conso le e pres id e nte, a ll 'armi e bbero anco l 'o nore di combatte re più vo lte so tt o i vos tri o rdini.

Aggradite le s in cere co ng ratulazioni , che pe r mezzo mio questi v i a ddri zza no ne l vederv i assicurato a que l posto, c he solo può formare l a felicità dell a nos tra pat ri a c l a nost ra.

462*

Al luogote ne nt e ge ner al e Gou v ion Saint C yr

Detto l Lecce, 5 m arzo 1804]

Vi indirizzo, mio ge ner a le, un a lette ra per il primo console nostro pres idente . Abbiamo avuto un fremito a ll a le ttura de l rapporto del g r an giudice.

7 febbra i o 1804 305

Mio generale, è anche urgente che voi sappiate che in Lecce già da cinque giorni si conosceva questa notizia e che dopo qualche tempo si parlava e ci si apprestava ai cambiamenti

463

Al vice presidente della repubblica italiana<67 4 >

Lecce, 10 marzo 1804

Appoggiato , cittadino vice presidente, a quanto mi avete esternato, io non ho mancato di scrivervi e da Napoli e subito arrivato a Lecce, ma non avendo avuto riscontro temo che , forse, queste mie lettere siano andate smarrite. Una era del 7 e l'altra del 27 gennaio

Aspettiamo tra pochi giorni il convoglio ed il vostro nome sarà tra le benedizioni. Qui si fabbrica a forza il biscotto. Se sgraziatamente questo avesse a succedere la divisione italiana non farà difficoltà ed è disposta a tutto.

Cittadino vice presidente, permettete che vi richiami lo stato de' nostri ufficiali e quella gratificazione, che sola può trarli dall'indigenza e che a vostro nome io loro promisi

464

Al signor marchese Rodio commissario generale presso l'armata francese a Taranto

Lecce , 13 detto [marzo 1803]

Lei gentilmente con sua riservata mi chiede i motivi, che possono aver cagionato del raffreddamento ed aver intorbidata quell'armonia, che sembrerebbe dover esistere tra il signor preside della Schiava eme .

Inutile e difficile cosa sarebbe, caro signor marchese, il volersi mettere in dettagli sopra un uomo , ch ' io suppongo, poco avveduto e negli interessi del suo governo e ne' subì particolare.

L' auditore Franchi col quale una volta ha fatto uno sfogo, credo gliene avrà parlato e le avrà detto quanto io abbia fatto per conservare quella apparente armonia, che sebbene non proveniente dal mio cuore con questo individuo , avrebbe però fatto vedere al pubblico, che non v'eran tra noi differenze . Comunque però stia la cosa, questa provincia non risentirà il menomo aggravio per qualunque differenza passi esservi tra il pres ide e me, troppo diverse sono lo nostre funzioni ed io posso passarmene dal saper anche eh 'egli esista.

Riguardi, signor marchese, questa mia riservata come a lei solo diretta e come un attestato di quella stima ch'io le professo.

465

Al ministro della guerra<675 >

Idem, idem [Lecce, 13 marzo 1.803]

Con vostra ministeriale del 25 aprile 1803 numero 7273 vi compiaceste, cittadino ministro, parteciparmi con espressioni lusinghiere, che dietro apposito vostro rapporto il vice presidente(676> , con decreto del 21 aprile adottò la determinazione consolare del 18 nevoso anno XI 0 <6771 portante un trattamento straordinario di mille franchi al mese ai ge nera li di divis ione e di mille ogni trimestre ai generali di brigata.

Quando con circolare ufficiale del 25 febbraio numero 112 del signor ispettore alle rassegne .Balathier mi si annuncia per ordine dell'ispettore centrale che= Li generali di divisione e di brigata dal

67
6 76
6771
306
(
' >Francesco Melzi d ' Eril (<•75> Alessandro Trivulzio <
> Francesco Melzi d ' Eri! <
8 gennaio 1803

30 gen na io 1804 cessano di percepire il trattamento straordinar io suddetto etc. =,io sono restato attonito, cittadino mjni s tro, come possa succedere tal cangiamento se nza una vos tra ministeriale appoggiata da decreto che di s t r ugga quella del 25 aprile.

Ho scritto tos to a li ' ispettore centrale della no s tra armata per sape re se v i fossero variazioni , ma con s ua uffi c ial e mi assicura c he nessun cambiamento si fa al so ld o e c he i generali dell ' armata ricevono semp re la s uddetta ind e nnità .

Eccov i , cittad ino m in istro, la posizione nostra di vedersi levato que s to straordi nario trattamento senza sa pere il perché e di vederci diversamente trattati dag li altri generali dell ' armata quando sò essere preci sa int enzione del governo e vostra che questo non s ucce da e quando un 'ordine del generale dell 'armata ci mette ad eguale cond izion e de' generali francesi.

Jo mi lusingo, cittadino ministro, che vonete prendere in cons id e ra z ione la nostra posizione e renderei qu e ll a gius tizia, che sempre vi ha distinto.

In attenzio ne di vostri riscontri aggradite etc

466

Al signor marchese Rod io

L ecce, 18 marzo 1804

Sotto l 'e poca de' 14 piovoso<6781 io scrissi al signor marchese della Schlava, direttore delle coste dell 'Adriatico e pres id e di questa provincia, che la dovuta vigi lan za s ulle torri , che guardano le dette coste , era negligente Lo pregai di porre un pronto riparo a questo di so rdin e, che pu ò produiTe le p iù tris te conseguenze.

Sono pervenute da più parti de' segnalamenti di diver si leg ni armati e nulla mi s i annuncia dal marchese della Schiava , al quale avea es ibito d 'unifmj per gara nti rc i da qualunque male.

Incaricato , s ignor comm issario generale , del comando de ll e truppe che occupano questa prov incia incombe a me il vedermi garantito da qualunque accidente e mi tro ve rò costretto a prendere solo quelle misure che saranno del caso.

Ri guardi, s ignor marchese , ques ta mia lettera per un attestato di quella stima che nutro per la di lei persona.

467

Al generale Seve rol1

Lecc e, 19 mar zo l 804

Mi consta, che l 'offi c iale napolet a no esistente a Conversano abb ia fatte a l capo battaglione Bialowiski dell e rich ieste in co mp e ten t i ad ogni riguardo e che sap rete questo, dal marchese Rodi o lo abbia fa tto ar restare e tradurre a Manfredonia.

Neces s ita, mio caro generale, che me ne facciate avere a l più presto un dettagliato rapporto e che teniate mano forte, che mai venghino ritardati de ' rapp orti che ponno tanto interessare .

468

Al mede s imo16791 ed a l generale Peyri

Idem [Lecce, 19 marzo 1804J

Nece ss ita , mio caro generale, che raddoppiate la vostra vig il anza sug li abitanti de' paesi occupati dall e truppe s otto i vostri ordini e procurar di sapere quali di sc ors i s i tengono a nostro riguardo e sui movim e nti che s uppongono ab bino a succedere.

r67 g 1 4 febbra i o 1804

r67 '1i Fil ippo E ustac hio Luigi Severoli

307

Vi prego farmene parte al più presto possibile. Sappiatemi dire se si recluta a conto del re tra gli abitanti.

469*

Al luogotenente generale Saint Cyr comandante dell'armata

Detto l Lecce, 19 marzo 1804]

Mi affretto , mio generale, a informarvi che il colonnello della cavalleria polacca tornando da Brindisi ha alloggiato a San Pietro Vernat ico nella casa di un prete che fu perseguitato negli affari della repubblica.

Ha confidato al detto colonnello che si promettono da parte del governo grandi cambiame nti e che s i assicura agli abitanti che ben presto si sbarazze ranno di noi e che la prossima domen ica sarà un giorno di grande gioia.

Noto anche in tutti i posti che occupa la divisione che si parla di cambiamento e di attività fra i ministri napoletani. Ho anche dei rapporti che ci sono arruolamenti fra gli abitanti e che un luo gotenente colonnello è stato qualche giorno fa a Ostuni per questo oggetto.

Ho ordinato, mio generale, a tutti i generali di brigata e comandanti delle piazze di raddoppiare la loro sorveglianza , ma devo ripetervi che una poliz ia ci sarebbe estremamente necessaria e indispensabile

Si continuano a vedere bastimenti armati sulle nostre coste e mi ci sono recato io stesso ieri per vederli a San Cataldo. Ce ne erano quattro insieme a due miglia della Torre di Venere di cui un brik e un vacello assai forie era verso la punta di Brindisi . Il sig nor marchese della Schiava, direttore della costa del! ' Adriatico e presidente di Lecce, non me ne ha dato alcuna notizia e parrebbe esse re del tutto assente; cosa che da una parte mi semb rav a molto scandalosa e contraria a questa armonia che essi accordano a tanti signori napoletani ' Ecco, mio generale, lo stato delle cose; mi farà piacere avere le vostre istruzioni su q uesti oggett i .

470*

Al luogotenente generale Saint Cyr comandante dell'armata

Lecce, 23 marzo 1804

Si continuano a segnalare, mio generale, bastimenti armati sulle nostre coste e abbiamo ragione eli credere che ce ne so no di in g les i e il signor presidente marchese de ll a Schiava direttore eli queste coste continua a non inviarmi alcun avviso.

Ho fatto sorvegliare la costa di San Cataldo e mi è stato riferito che un ' imb arcazio ne napoletana una sera si è portata allargo dove si trovava un brik, cosa che mi fa pensare che ci sia corrispondenza con questi bastimenti e precisamente con il marchese della Schiava che ha mancato al dovere di ospita l ità e c he mantiene il più grande silenzio.

Questa costa è mal sorvegliata e quasi abbandonata a chiunque possa causare grandi inconvenienti anche da parte degli a lger ini che ci portano la peste

Ecco mio generale, la nostra posizione.

471*

Allo stesso (680

Detto [ Lecce , 23 marzo 1804]

Mi affretto, mio generale, a farvi avere un rapporto del ge nerale Severoli in cui mi annuncia l'arrivo

Lau rent Gouvion Sa int Cyr

";w'
308

del colonnello napol etano accompagnato da sette altre persone a Ostuni incaricato di una missione segre ta e sconosciuta. Attendo le vostre attenzioni riguardo questo affare.

472

Al general e Severoli

24 detto [Lecce, 24 marzo 1804]

H o ricevuto, mio caro generale, le vostre cinque lettere riguardanti l 'arr ivo de' bastimenti, l'affare di Conversano, l'arri vo del colo nnello napoletano ad Ostuni ed il di lui apparato. Necessita che raddoppiate se mpre più l a vostra so r veglia nza. La divisione farà un movimento verso Taranto alla sua sinistra, ma voi resterete ancora a Monopoli e ci legherem o per mezzo di Mat1ina. Tenete segreto questo movimento

473

Al cap itan o M arguer i de ll a terza mezz a brigata coma ndante la piazza di Brindisi

Brindi si, 27 marzo 1804

Il coma ndo di questa piazza vi è affidato, cittadino capitano, e vi è affidato in un momento, ove tutta la vigilanza e circospez ione è necessaria.

La g uarni gio ne parte, ne vi res ta , che un brigadiere e quattro ussari a vostra disposizione. Voi dovete co n somma poli z ia vede r tutto e prevenùmi di tutto ed aver l'occhio i l più vigilante so pra qualunque movime nto e complotto deg li abita nti ed a utorità napoletane e s ui bastimenti che potessero avv icinars i , o corri s pondere con es s i e prevenirmi imm ediatamente spede ndo due us sari ad mio quarti er generale a Lecce.

Quando le cos e fossero arrivate a segno da non poter vo i più restare in questa piazza vi ritirerete col vostro di staccamen to a Lecce o a Monopoli rcnd endomene però avvertito.

La presente istru zione re sta secreta a voi solo c riposo sulla vostra vigilanza

474*

Al gene ral e in capo Gouvion Saint Cyr

Lecce, 29 mar zo 1804

Vi allego , mio ge nera le, c opia del rapporto de l ge nerale Severoli che mi è g iunto in questo mom ento; lo cre do urg ente per in v ia r ve lo all'istante.

Le quest ioni, mio genera le, meritano la più gra nde sorveglianza e i mezzi pecuniari sono indispensa bili per intrattene re una corrispondenza seg re ta.

475

A l ge ne ral e Severo l i

Detto [Lecce, 29 mar zo 1804]

R ic ev o la vostra ri serva ta numero 227 e v i so no ben te nuto de' rapporti che mi fate. Radd oppiate l a vos tr a vigilanza , caro general e, e ten etevi s ull a gua rdia non manc a te vi prego prevenirmi immediatamente di quanto pot esse succedere.

476*

A l generale in capo Gouvion Saint Cyr

De tto [Lecce, 29 marzo 1804]

Manche re i, mio gene r a le, al mio dovere e a c iò c he io devo alle cont inu e lamente le dei genera li di

309

br igata e d ei capi di battag lione dell e truppe france s i se non vi rinno vassi ancora le mie osservazioni su llo stato della divisione it a l iana che ha l ' onore di ap par1 enere ali' armata sotto i vostri ordini e della quale il primo conso l e mi ha affidato il coma ndo.

Questa divisione secondo le intenzioni del primo console e gli ordini dati dal ministro della guena Berthier al gene rale in capo Murat fu co mposta da un battaglione di quattro mezze brigate di linea e da quello dell a prima leggera, complete di set tecento uomi ni, e di due battaglioni della prima mezza bri gata polacca, di mille uomini ciascuno, di due squadroni di ussari e due di olandesi , che formavano una forza di cinquem il acinquecento uomini di fanteria e di duecento cav alli oltre a una compagnia di artiglieria di linea.

Dopo la formazio ne di questa divisione con differenti ordini sono stati rit irati uomini per la gendarmeria , i granatier i e i cava li eri per la g uardia del gove rno, dei sott ufficiali per la forma zio ne di nuov e mezze brigate e finalmente il battaglione di fanteria le gge ra e il battaglione de lla prima di linea.

L 'arruolamento è fat t o e noi aspettiamo i coscritti necessari per colmare i vuo t i delle compagnie bi s e si guardano questi battaglioni come se essi s i trovassero alle Indi e.

Convenete, mio genera le, lo scoraggia me nto dei capi , de g li uffic iali e dei so ldati stess i vedendosi presentare una massa informe mentre si prodigano n eli' int erno tutte le cure a questi che dovevano trovars i in questi ranghi.

Io ho fatto le mie rimostranze ma inutilmente fino ad ora e ottenendo solo promesse. Generale credete di avere una divisione ma non avete che un a brigata che vi presenta la forza di tremilasettece ntosc ttantadue uomini prese nti, ufficia li co mpresi.

Venite dunque, mio genera le , in soccorso di questa divisione fate che i coscritti raggiungano i ranghi ai quali appartengono e sostenete con la vostra protezione i soldati che vi so n o devoti e c h e in ogni occasio ne essi vi mostreranno fedeltà a tutta prova.

P ren d ete a nche in considerazione, mio generale c h e la divi sio ne italiana c he è passat a in Francia ha ricevuto due mesi di paga di gratificazione per gli ufficiali e due paia scarpe e un cappotto per i sottufficiali e soldati e que sta qui non ha ricevuto niente.

477

A l mini st ro della gucrra (6s'>

Lecce, 30 marzo 1804

Vi prev engo, cittadino ministro, che tutto in questi paesi annuncia una c ivica rottura co ntro di noi. Da ogni parte si organi zza no, sebbene sec ret amentc delle ma sse, e si attendono i russi e g l 'i nglesi. La nostra armata sta operando un concentramento e la divisione ai miei ordini ha già abbandonato Otr anto, Lecce, G a llip oli e Brindisi e tengo meco riunite in Lecce tutte le truppe italiane.

Noi siamo in misura e regna nell a nostra truppa uno spirito così unito e deciso, che sebben in pi cco ! numero ne spe ro qualunque esito.

Il generale in capo ci ha passata una rivista e ne è restato sodisfatt issimo. Il convoglio arrivato eseguite che avrà le necessarie riparazioni, quando non vadi ad espors i , lo rimetterò in viaggio per Milano.

Vi rinnovo, cittadino ministro, le mie preghiere per la promessa gratificazione agli ufficiali che a vostro nom e a nnunciai come sapete. No n man cherò di ra gguagliarv i del tutto e v i rinnovo gli attestati e tc.

478*

Al cittadino D ' Alquier minis t ro plenipotenziario della repubbli ca francese presso la corte di sua maestà serenissima

Lecce , 30 marzo

Alessandro Tr ivolzio

310

Ho ricevuto , cittadino ministro, il vostro di s paccio de l 3 germinale16821 co ncerne nte il ferm o di un a barca appartenente a l cittad ino Bellini di Rimini portante drappello it a li ano.

Ques ta barca è s ta ta rea lmen te fermata e portata a Bari dove è te nuta so tto se questro con il s uo eq uipaggio.

Il compagno Bellini ha potuto salvarsi ed è venuto da me a Lecce e ha es pos to reclamo al comand a nte ge ne rale marche se di Rodio per la me ssa in lib e rtà s ua e de ll a barca; ma fino ad ora non è stato lib erato che l' equ ipa ggio e s i è de tto in merito alla qu es tione tutto quello che v i poss o dire su que st'affa re e sono infinitamente co ntento di vedere che voi vo lete prendere sotto la vostra protezione lo sfortunato Bellini e far ri spettare la nos tra bandiera. Gradiate ecc

479

A l minis tro della g ue rra16s 31

Lecce , 30 marzo 1804

Mancherei, cittad in o minis tro , al dovere c he m 'i ncombe di rend e r v i co nto de ll a condotta e dei ta le nti degli ufficiali s up e ri o ri , c he vi siete degnato porre s otto i miei ordini c m ass ime in un momento in cu i s i presentano le occas ioni d i acco rdare a l oro un a dovuta ricompen sa.

Durante tutto il tempo , c he forma i questi parte della divisione ai mj e i ordi ni io non ho avuto c he a lodarmj de l bu o n ordin e, della disciplina e de ll a bu o na armo nia c he h anno sa pu to osservare ne' loro corpi, massime ne' va rj movimenti operati ed in paesi ove si cerca va no motivi di potersene lam e nt a re

Cittadino ministro , se vedeste questi batt ag li oni, se bbene di tanto diminuiti in forza, sono certo c he non avreste a che de s id e r are Tra g l i ufficiali supe ri o ri però, per cui mi trovo in dov e re domand arvi utiicialmen te una ricompe nsa, trovasi il capo battag lio ne Ross i coma ndant e il primo batt aglione de lla seconda di linea. Que st' u ff iciale unisce a quanto vi ho esposto que' tal e nti e quelle cognizioni , c he po sso no accertare al governo d'ottenere in lui un o ttimo co lo nnello. Lo studi o e le occupazioni s ue so no indefesse ed ha reso agli ufficiali del suo batta g li one in uno stato da poter bri llare in qualunqu e annata e può un generale contare s ulla sua attività.

I o lo raccomando adunque a voi con tutto il ca lo r e, ci tt ad ino mini st ro, p rega nd ov i ottenere a q ues t ' ufficiale dal governo quel la ricompensa, c he potrà porto in ista to di rende rg li maggiori servigi.

480*

Al luogotenete gene ra le Gouvion Saint Cyr comanda nte dell ' armata

Detto [Lecce , 30 marzo 18041

Vi allego, mio generale, una le ttera molto urge nte del genera le Romieu e una c opi a de l rapporto del co m a ndante della piazza d' Otra n to C onti nua la più g ran de atti vi tà ne ll e o rdin a nze napoletane c tu tto fa presagire che questi me ssagge ri non s iano sinceti co n noi.

481*

Allo stessd6S 4)

Lecce , 31 marzo

H o l'onore di farvi sap e re , mio generale , che attraverso un rapporto del generale Severoli s i re nd e noto c he due f rega te ingles i s ono sta te v iste nei press i di Monopoli: co nc i l iabo li e riunioru s i te ngo no in con tinuazione e pubblicamente per a nnun ciare l'arrivo dei ru ss i , che devono cacc iarci. L e perso ne

<682) 24 ma r zo
1804
3 11
Alessandro Trivulzio rllll•l La urent Gouvion Saint Cyr

che si danno ape rtam ente da fare tra g li a bitanti sono : prete Bortolo Torsani di Lecce , Paolo Marot a di Novoli , Andrea Luperta di Lecce, Giovan Batti sta Vergoli di Lecce, Giu sep pe Mariglia ni di Lec ce, S pezial e Arista di Le cce, Giuseppe Lillo di Novoli, Giacomo Politi di Campi, Fran cesco Rapana d i Camp i , Giovan Battista Petruni di Trepuzzo, prete Franesco M. di Cesino, Giovan Batti sta Saponara di Lama, Fran cesc o Antoni o Pinto di Ru stano

È urgente, mio general e, che mi diate istruzioni , anche sul modo con cui devo contenere i bastim e nti se s i avvicinano a Brindi s i , Otranto e a tutti gli a ltri con le truppe. Mi tengo sempre , mio generale, in guardia c posso assicu r arvi che non mi sorprend era nno.

482

Al generale Severoli

Lecc e, 31 marzo 1804

Ric evo, mio caro generale, i vostri rapporti e vi prego raddoppiare sempre più la vo stra vigilanza s u tutti i punti.

Io ho radunato a Lecce tutte le truppe che trovansi disperse. Voi radunerete a Monop o li la truppa esis te nte in Ostuni lasciando a Fasano la compag ni a c he vi sì trova con ordine di sorvegliare qualunqu e movimento neg li abitati c con istr uz ione di ritir ars i al caso sopra Monopoli. Questo movimento sarà fatto immediatamente.

Vi prego tenermi esattamente a gio rno dì tutto e radoppiar la vig ilanz a. Accusatemi, caro generale , ricevuta della presente.

483

Al signor co mmissario ge nerale marchese Rodi o

Lecce , 3 l marzo 1804

Colgo l 'occas ione , che il co lonn e llo Roswieski ritorna a Mate ra per avan za re al signor marchese un a preghiera a riguardo di pe rsone che d irettamente m i a pparten go no c che troppo mi son care. Mia mo gli e e mia sore ll a rendonsi a Roma e trovansi a Pont e Bovino esposte ad un viaggio c ritico per i pericoli che spesso vi s i incontrano. Des idero però, stimati ssimo sig nor comm issa rio ge nerale, andarle per mezzo della di lei autorità garantita e sicura finchè sortino dallo stato di s ua mae s tà serenissima.

Lei ved e quale sarebb e il mio cordoglio se venisse loro a s uccedere qualche accidente Tutto con f ido nella bontà da lei dim ostrata mi fin 'o r a e vivo tranquillo s ull a di lei lealt à. D es idero so d'avere incontri per dimostrarle la mia riconoscenza aggradisca.

484*

Al generale Severoli a Monopoli

Lecce , 3 Ap rile 1804

Ho ricevuto due vost re: una da Monopoli e l 'a ltra da Fasano e vi rin grazio de' rapporti che mi fate. Radop pi ate, caro general e, la vostra vigilanza e non v i fidate di nessuno di costoro, ten e tcmi al corre nte di tutto e fate so rve g li are la costa.

Riguard o agli indi vidui che turbano la pubblica tran quillità fate li pur tra durTe da me a Lecce. Da ogni parte ho rapporti che si vedo no vasc elli inglesi: Quattro ne stanno davanti a Taranto.

485*

Al l uogotenente generale Saint Cyr

Detto lLccce, 3 Aprile 1804]

312

Mi affretto, mio generale a mand arvi i rapporti qui allegati Aspetto con impazienza vostre istruzioni.

486*

Al luogotenente generale Saint Cyr

Lecc e, 4 apri le 1804

Vi allego, mio generale, copia dei rapporti che mi sono pervenuti dal comandante della postazione d ' Otranto. L'aiuto comandante Romieu avrà l'o nore di consegnarve le Egli v i re st ituir à dei re soco nti molto dettagliati .

Il s ig nor pres id en te di Lecc e ha nella g iornata di domani una riunione di più villaggi, lo farò sorvegliare e vi renderò conto.

487*

Allo stesso <685 >

Lecce, 6 apri le 1804

Vi allego, mio generale, il rapporto dei bastimenti nemici che apparivano ogni g iorno s ulle nostre coste. Ho mo tivo di credere, mio generale, che le cabal e contro di noi aumentino.

Si moltiplicano le conferen ze fì-a i deputati dei villaggi e un'attività straordinaria e ben evidente fra gli uff iciali napoletani che compa io no ogni giorno e nella quantità dei loro attende n ti a cavallo .

Il presidente di Lecce è uno dei nostr i più g ra ndi nemici e i propos it i che osa tramare temo c he porteranno a ben tris ti conseguen ze

488*

Allo stesso<686>

Mi affretto, mio generale, a informarvi che il corriere è stato assassinato a dieci miglia da qui e che gli ha nn o sottr atto l a valig ia e tutte le lettere E' il terzo g iorno oggi e io l ' ho saputo all'una del pomeri gg io; un sim il e comportame n to mi allarma, in pa rtico lar modo che il preside nte osservi il s ilenzio. Ho fatto partire un ufficiale con una grossa pattuglia pe r prendere informazioni sul luogo e se sarà possible sapere qualcosa ve ne fa ro rapporto immediato.

489*

Allo stesso< 68 7 >

Lecce , 8 apri le 1804

M i affretto, mio generale, a informarvi che ieri verso mezzogiorno una fregata inglese s i è presentata d avant i a Brindisi; su di essa abbiamo tirato molti colpi di cannone e si è diretta verso Monopoli. Niente a nco ra si è potuto sapere sul corr iere. Qui l 'attività degli attende n ti napoletani co n tinua.

490

Al gene r a le Severoli

Lecce , 10 aprile 1804

Sono privo da più giorni, mio caro generale , di vostre lettere , questo mi cagiona della pena quantun-

Laurent Gouvion Saint Cyr

<686) Laurent Gou vion Saint Cy r < 687> Laurent Gouvion Saint Cy r

313

que vi s uppong a in uno stato tranquillo. Degli emissari inglesi incaricati di reclutare per un nuovo regg imento che s tanno formando a M a lta si sono introdotti ne' nost ri acc antonamenti . Certo Pasq ual e Parascanclolo con a ltre persone s i trovano nel c i rconda ri o della no s tra divisione. Necessita, mio caro genera le , che facci a te ogni diligen za per saperne notizia , avvertar lui e la sua gente ed inviarmele. Preve nite ancora Gr a binski , affinché faccia ricono scere da so ldati a lui affidati, se v i sono que ste reclutazoni e che prenda tutte le misure per garantirsene ed atTestarne costoro. Mi raccomando caro ge nerale della vostra co nosci uta vigilanza.

49 1*

A l luogotenete ge nerale Saint Cyr

D etto [L ecce , l O apri le 1804J

Ho ricevuto , mio ge nerale, la vo s tra lettera del 19 germinale16's) da Taranto s ull ' imbo scata che g li in g lesi tramano co nt ro le nostre truppe. Il nom e di Pas quale Parascadolo una ve ntin a eli g iorni fa l 'ho fatto portare da me come person a sospetta per dei discorsi, ma non ave ndo nessuna co noscenza della s ua missione ed essendo un legittimo negoziante l'ho dovuto lasciare libero.

H o a nche preso informazioni se s i tro vava ancora a Lecce , ma ne è partito da molti giorni e ha scritto da sette giorni da Taranto a un monaco cassinese che è partito dopo tre giorni per Matera.

Vi mando, mio ge nerale , il luo gote nente R istori c he avrà l'onore di conseg narvi questa lettera, egli co nosceva il Parascad olo eli p e rsona c se è gi à p artito da Taranto potrà informarsi dal monaco a M atera se vi so no degli ambascia tori

Questo monaco è amico intim o del Parascadolo. Ho fatto pat1irc s ul cambio uno dei miei ufficiali aiutanti per G allipo li per pr endere informazioni sulla tartana, se vi s i trova ancora e a chi essa appartiene e qual è il suo commerc io senza tuttavia creare sospetti poiché egli presto incontrerà nuovamente tutti gli altr i bastimenti c he si tro vavano ne l porto.

Organizzerò in g iorna ta de g li uom ini di fidu da ne i co rpi per scop ri re g li ambasci ator i se so no present i e non dubito di an·ivare a qua lche sco perta. Ma, mio generale , senza mezzi è ben difficile intrattenere rapporti di s pionaggio troppo necessari in questa circostanza.

492*

Allo s te sso (bS9)

Detto fL ecce, 10 apri le 1804]

All ego, mio gene ra le, il rapporto che mi giunge da Otranto. Sembre re bbe che ogni gio rno i bastimenti nemici aumentino sulle nostre coste.

I napoletani conti nuano la loro grande att ività nella conispondenza. La commiss ione generale del ma rc hese Rod io è in piena di s put a co n il presidente d i Lecce, cosa che crea molti probl e mi; avrei bi sog no, cre do , di trattcn e rmi piuttosto pe r i nostri bisog ni co n il p resi dente c he non con q ues ta commissione che mi pa re non ave re se nso comune.

493

Al ca pi tano aggiunto Salvatori

Detto fLecce, 10 ap r ile 1804]

Partirete a l ricevere della presente per Gallipoli. Vi presenterete al gove rnatore e s indaco di quella comu ne e prenderete da loro co noscenza di tu tti i leg ni che esistono in quel porto verificando voi stes-

(<•"">9 a pr ile 1804 ' "'9' Laurent
Cyr 3 14
Gouvion Sa int

so di che nazione siano, da dove vengano, cosa abbiano portato, da quanto tempo vi sono, cosa vogliono caricare ed a chi appartengano.

Prenderete pure co noscenza eli quei legni che possono essere partiti dal detto porto da otto giomi a questa parte . Formere te di tutto questo un esatto rapporto . Prenderete una pronta conoscenza se trovasi in Gallipoli certo Pasquale Parascandalo nativo di Procida. In caso vi fosse procurerete di farlo passeggiare con voi innanzi al porto avvertendone il distaccamento de' cannonieri per arrestarlo e lo farete chiudere e guardare a vista provandomene un espresso . Caso non vi fosse informatevi se vi sia stato e con chi abbia avuta comunicazione e cosa vi abb ia fatto. Istruirete i cannonieri che si trovano a Gallipoli ed il comandante di detta comune che presentandosi a loro persona che offre d'ingaggiarli per g l 'inglesi fingano di acconsentire e me ne sia fatto un immediato rapporto. La nùssione che vi affido è delicata e della massima importanza e deve essere secreta a voi solo.

494*

Al luogotenente generale Saint Cyr

Lecce, 12 aprile 1804

Mi affretto, mio generale, a informarvi che un ufficiale superiore napoletano sedicente capo di stato maggiore del marchese Rodio è arrivato ieri mattina in questa città. Ha avuto lunghissimi abboccamenti con Franchi l 'u ditore.

L'ho invitato dopo la visi ta che mi ha fatto a pranzare da me e m'ha detto che sarebbe ripartito nella notte. O non sapeva ancora nulla dell'assassinio di cui si parla del corriere, o ignora dove gli uomini sono stati portati e non si ha alcuna traccia dell e lettere e dei pacchetti . Ecco ciò che mi si vuoi far credere. Mi si assic ura tuttavia che il preside accusa la commissione di Rodio per esaminare la sua corrispondenza.

L'affluenza deg li ufficiali napoletan i e l'aumento dei loro soldati sia eli fanteria che di cavalleria è considerevole. Il comandante della piazza e il generale Peyri me lo annunciano ogni giomo.

Mio generale, credete che è urgente che venga organizzata una polizia per noi; io sono sicuro che si trama . Tutte le campagne sono armate e non si manca eli munizioni. Se non sorvegliamo da vicino questi signori noi ne saremo le vittime e ne saremo traditi.

Accettate, mio generale, queste riflessio ni che partono dal sentimento del mio cuore .

495

Al nùnistro della guerra<690 l

Lecce, 13 aprile 1804

La posizione nostra, cittadino ministro, diviene sempre più allarmante e minaccia essere ben vicino il momento delle ostilità. Aumentano ogni giorno sulle nostre coste e dell'Adriatico e del Golfo di Taranto i legni inglesi, russi e turchi, e tutte le apparenze ci fanno credere, che il paese, che occupiamo non voglia restare indifferente agl'affari.

In Napoli si sta allestendo con somma sollecitudine un vascello di otto(?), e quattro altre fregate sono già pronte. Lo spirito del soldato, cittadino ministro, non potrebbe essere migliore e sebbene in piccol numero mi lusingo, che sapranno sostenere il nome italiano

Ma, cittadino ministro , permettetemi uno sfogo, che devo a me medesimo e che voi militare non saprete certamente condannare

Qual è il delitto di queste truppe? Qual è il delitto mio?

Abbandonati da più mesi alla miseria , soccorsi in parte in effetti e non nel danaro necessario per confezionarli, resi in battaglioni spetr i e per la gendarmeria e per la guardia del governo e per i nuovi corpi privi e di reclutamento e di coscritti; dimenticati quasi da loro colonnelli negli avanzamenti e degli uffi-

< 690 ' Alessandro Trivulzio 315

cia li e de' sott ufficiali e veder formate le compagnie bis nell'interno, come se noi fossimo all'altro mondo, per le quali si versa n tutte le risorse

Cittadino ministro, non sapreste immaginare quale effetto producano tali verità!

Ved er un'altra divisione ita li ana beneficata e distinta: c questa dimenticata!

Più cittad in o ministro, voi sape te , che per vos tro ord in e al mio ritorno da Milano po s i a ll ' ordine del giorno , c he la d ivisione avrebbe avu to l' arma mento completo e c he g li ufficia li avrebber av uta un eg ual g r atificazione c he quelli dell a divi s ion e Pino . Ma purtroppo né l ' un a né l'altra di queste promesse e bb ero lu ogo.

Voi, c ittadino ministro , che s ie te militare sentirete in tutta l'estensione l'effetto che produce sull'animo del s ubordinato , quando un supe r iore promette e promette a nome del ministro e non s i mantiene: quale dev'essere la conside raz io ne a quanto assicura il gene ra le!

Cittadino ministro, eccovi la triste nostra posizion e, ven ite in nostro soccorso, spedite i nostri coscritti facendo raggiungere ai loro battaglioni le compagnie bi s, mandateci il denaro , c he necess ità per la co nfez ione deg li effetti s pediti e fate avere a l povero ufficial e qu e ll a gratificazione , che potrà socco rrere al la s ua indigenza e c he lo assimila agli a ltri ne' bc neficj del s uo governo. Pe rdonate , ci.ttadino ministro, questo sfogo d e l mio c uore, es ponete al governo; so n o cer to che compatirà la nostra s ituazione e in nosn·o socc orso. Eg li è troppo g iu sto per non dimenticare che g li h a g iurata fedeltà e che è pronto a s pargere per esso il suo sangue

496

Al colonnello J acquet comandante il primo regg imento ussari

Lecce, 13 aprile 1804

Ri spo ndo , mio caro colonn e ll o, a due vostre de ' 17 e 27 ma r zo. Vi ringrazio d i quanto mi dite di ones to a mio r ig uardo e pot e te esser ce rt o eli tutta la mia p remura p e r i due squadroni de l p rimo reggi mento che tan t o io sempre ho stimato. Tol tane un a compagnia, che sta al mio quartier ge nerale, ed alcuni pic coli posti di corrispondenza, c he sono indispensabili, g li ussar i son tutti in campo.

Charpentier travag li a c sarà da me certamente secondato. Necess ita pe rò in lui un metodo imparziale ed una somma sostenutezza e che s i aste nga da l vino. Voi siete suo capo diretto e suo amico e saprete co' vostri consigli condurlo ad una condotta che possi otte nere il vostro e mio intento , qual è q uello dell 'o rd in e, disciplina e tenuta di questi squadroni.

S ia, mio caro co lonn e llo , q u es ta mia lettera ri se r vata a vo i solo e vi s ia un garan te della mia s tima e dell'interesse c he ten go per il vo s tro corpo

497*

Al luogotene n te generale Saint Cyr

D e tto l Lecce, 13 april e 18041

V i a ll ego, m io generale , il rapporto del co m andante de ll a piazza d'Otranto. Si nota una g rand e soddisfaz ione nelle autorità napo leta ne per l'arrivo di q u es ta squ adra. V i prego, mio ge nera l e, di farm i conosce re le vostre inten z ioni n e l c a so in cui qu esta s qu ad ra n apo le tana si diri ga a Br indi s i.

S i è appe na tenuto un con g resso in que sta città n e l corso d e l quale si è a nnun c iato a ll a comu n e che la corte non e r a più in condizione d i soste nere le spese che accorr a no a lle trup pe fra n ces i , d'ora in avanti sarà la comune che dovrà soste nere tu tt i gli oneri. Potete immaginare, mio genera le, l a sensazi one che ha prodotto in città un s imil e an nun cio.

498*

Allo s tesso <69 ' 1

nr Gouvion Saint Cyr

1w"
316
La ure

Lecce, 18 aprile 1804

C 'e ra da metterei anche, mio ge neral e, che nella città di Lecce si annunciava l'arrivo del cavaliere Michaux presso di vo i a Taranto, ma non c i ho fatto a lcun caso, c redendo l a una nuova notizia de ll a G azze tta.

Oggi una lettera arriv a ta da Barletta annun c ia c he il detto Michaux vi è passato e che ha allo gg ia to da un commerciante. Questa lettera assicura che prima di partire alcun e pe rs o ne che si trovavano d a lui in visita fossero ben g io iose . Ritengo opportun o, mio ge nerale, di inform arve ne . Sono molto preocc upato, mio generale, di trovarmi se nza risp osta a ll e mie lettere uffi c ia li n. 491,492,494, 497 e di sapere se l ' ufficiale degli ussari che vi ho inviato sia a rri vato.

La deputazione della sa l ute el i Brindisi si è presentata dal comandante della piazza annunciandog li l 'a rrivo di un a squad r a napoletana, domandando l 'e ntr ata libera nel po rto in caso che essa lo ritenesse opport un o e c he vi fosse costretta. C a pit e . mio ge nerale, che io non ose r e i dare ri s po sta senza sa pere le vostre int e n z ioni che ho g ià so ll ec it a to quando qu es ta squadra s i è presentata dav a nti a Otranto.

Onoratemi, mio gene ra le, di farmi sapere le vostre intenzioni e le vost re istruzion i che mi affretterò ad eseg uire alla lett e ra

499 Al ge nerale Severoli

Lecce , 20 aprile 1804

Ho ricevuta la vost r a, ca ro Severoli , del 17 co rr e nte. Noi qui non abbiamo nulla di nuovo e pare c he tutto vada acquietand osi.

La corte di Napoli ha s pe dito a l tenente genera le Saint Cyr il cardinale Mi c heroux per accerta rl o della s ua lealtà e buon a fede. Egli me lo partecipa ufficialmente. Da Mil ano mi s i scrive l 'a rri vo di Tcodoro(692> co n ordine d i raccogliere a ltri 300 uomini per aumentare il battag li one de' gra natieri che s ta a P a ri g i.

Egli ripartirà, sapete con chi? Con la Ru ga ed il s ignor avvoca to contento ne resterà a Milano.

Oh che bel mondo! D a ll 'o rdine del giorno av rete se ntita la nuova della gratificaz ione. Il mini stro mi promette buon e s ito a nc he per il nostro so ld o s tr ao rdinario. Voles se anche il c ielo , che s i verificasse quanto mi scrivi su ll ' aumento!

Ecco che oggi scad e il sec ondo mese che da Monopoli dovrai avere lire duecento.

Caro Severoli , io mi racco mando a te: strepita, minaccia; tutto io confido ne lla tua amicizia. Vos tro fratello non mi ri s pond e in modo alcuno, né mi sped isce il vas o che farci partire co l convoglio. I o non capisc o questo s uo s il e nzio e qucst'obblio c he non dovreb be esistere per alc un titolo.

Addio, car o Scvcroli , se posso in qual che cosa per voi an·ico rclatem i c he ono vostro amico a tutte prove.

500 *

Al luogotenente ge ne rale Saint Cyr

Idem lLecce , 20 apr il e 1804]

Illuogotenete Ri stor i mi ha portato la vostra lettera e sono stato molto co nte nto di sapere che è riuscito nella mi ssione . Si affr e tte r à a rife rirmi tu tto ciò c he potrà esse re a ca ri co di que sta qu es ti o ne. Quanto all'ufficiale napo leta no che mi aveva dato informazioni s u questo Parascandolo e c he il luogote ne nte R istori ha condotto da me nella notte , g li si co ndonerà il tutto , ma non feci il s uo nom e e per no n prenderlo e per co ntinuare ad avere in lui un a persona che può esserci molto utile.

3 17

501

Al mini stro della guenat693>

18 detto [Lecce, 18 aprile 1804]

Vi accludo, cittadino ministro, copia dello stato di soldo mandatomi dall'ispettore francese , cittadino Eminery , che vien pagato ai generali francesi.

Io non dubito, cittadino ministro , che la giustizia del governo e la vostra non voglia far seg uire anche a nostro riguardo e la legge e gli ordini e quanto è stato sin ora costantemente praticato. L' ispezione centrale ha fatto ritenere a me ed ai generali Peyri e Severoli il già pagatoci dal 1 gennaio, il che ha infinitamente sco ncertato la nostra economia Riflettete, cittadino ministro , alla situazione no s tra e ve nite in nostro soccorso.

502

Al med es imo <694>

20 detto [Lecce, 20 aprile 1804]

Pare , cittadino mini s tro, che gli affa ri vadano acquis tando si. La scoperta dell'orribile cosp irazion e ha fatto perdere a costoro ogni ardi re. La corte di Napoli ha spedito al nostro tenente generale il cavali ere Micheroux per accert arlo de lle ottime intenzioni sue a nostro riguardo e della sua buona fede. Noi continuiamo a restar concentrati ed abbiamo ogni giorno de' vasce lli inglesi a vista. Ecco vi, cittadino ministro , la si tuazione nostra , che vi prego far conoscere a l vice pres ide nte.

503

Al generale di divi sione Trivulz io ministro della g uerra

Lecce, 26 detto [aprile 1804]

Niente poteva riuscirmi di più grato, caro Trivul zio, che di se ntire la vo stra promozion e a ge nerale di divis ion e, grado che vi sie te ben meritato colle ind efess e vostre fatiche a pro de' vostri fratelli d'amù.

Noi siamo sta ti amici e quando e r avate ajutante generale e quando eravate generale di brigata , spero che più sarà avvincolata la nostra amicizia or che s iamo co ll egh i

Offritemi , caro Trivul zio , delle occasioni onde possa prov arv i coi fatti il si ncero mio attaccamento.

504

Al vice presidente de ll a repubblica italiana<6951

Lecc e, 11 maggio 1804

Riceverete, cittadino vice presid e nte, a nome degli ufficiali di questa divisione qu eg li a tti di riconoscenza e di ringraziamento c he per mezzo mio vi porgono per l'accordataci gr ati fi cazio ne. Noi non poss iamo che este rnare l ' attaccamento no stro al governo e bram ar nuovi incontri per mostrargli quanto g li s iamo devoti.

Non abbiate a male , c ittadino vice presidente , c he vi rinnovi le mie istan ze perché raggiungano questi batta g li oni i coscrit6 che vi appartengono. Rin ascerà quel co ragg io in essi che pare vada scema nd o nel vedersi in uno s tato così sfinito.

Cittadino vice presid ente, ella è mia verità dolorosa, ma i tre battaglioni italiani, che trovansi a qu esta armata non hanno mille fucilieri tutti assiem e.

16911
169 11
<(•95
318
Alessandro Trivu lz io Alessandro Tr ivulzio
>
Francesco Melzi d'Eri!

I torbidi che minacciavano ne' scorsi giorni una rottura sono scomparsi c tutto sta nel primiero stato di tranquillità.

505

Al ministro della guerra<w6 >

Lecce , 18 maggio 1804

Accuso rice vuta, cittadino ministro, del vostro di s paccio del 28 aprile da ll a segrete ria generale con acclusa copia di lettera del co nsiglio amministrativo di guerra .

Permettete, cittadino ministro, che prima di formare quella ragionata ri s posta che debbo a voi ed a me medesimo, io vi faccia conoscere qual dispiacevole se n sazione mi abb ia causata questa vostra lettera se mbrando in certo modo, che si dubiti , ch'io vog lia accusare un obblio in voi, quando ben lungi da questo io non voglio che farvi conoscere, che le paterne vostre inten zioni ed i vos tri ordini a nostro riguardo vengono ben s pess o trascurati dai vostri s ubalterni.

I o conosco il cuore e i vostri sentimenti, so che s iete militare e che cons iderata la posizione mia, posiz ione che so esservi a cuore, non dubitarete della s inc er ità dì que' sentimenti , che più volte vi ho esternati.

Tre furono i punti , che v i esposi col mio d ispaccio numero 495.

Primo. In viare a lli battaglioni le compagnie bis: sò, c ittadino ministro, c he fin da quando fui a Milano, che dal primo conso le nostro presidente non si volle ammettere movimento alcuno né corpi componenti questa divisione. Sacre devono esserci le s ue disposizioni. Ma voi, cittadino ministro , foste presente quando il capo dello stato maggiore genera le assicurò che in null a questa superiore disposi z ione potea riguardare i soccorsi necessari ai co rpi g ià esistenti a qu esta divi s ione che dallo stesso console furono concordati a settece nto uomini per battag li one e che ora e per le estrazioni fatte e per quell a nat ura! diminuzione non sono che spettri. Tanto ne foste persuaso, cittadino ministro, che stabiliste l 'invio di duecento uomini per battaglione. La d i visione francese non riceve rinforzi , ne ha cambiamenti di corp i , ma riceve ben sì regolarmente que' coscritti che mantengono la dovuta forza ne' battaglioni per non vederli compromess i nel s erviggi o.

Si, cittadino mini stro, i nostri battaglioni sono compromess i perché tutti e tre assieme non contano che<697 > fucilieri e man cano quattordici ufficiali a l comple to senza li assentì a Milano .

2. 0 Spedire alla divrs ione il danaro occorrente alla confezi one degli effetti spediti. Io non entrerò in dettaglio, cittadino ministro, s ull a lunghi ssima lettera scrittav i dalla terza sez ione del consiglio ammini strativo di guerra. Solo vi chiederò, cittadino ministro, s'io potevo rifiutanni d i rappresentarvi le replica te istanze de' capi de ' corpi, che dopo aver atteso per molti mesi quanto gli era dovuto al so ldato trovava ns i nell 'impossib ilit à di farlo confezzionare. In questo frattempo a lcuni co rpi hanno ottenuto e ma ssime la prim a mezza brigata polacca, per l a quale il co nsiglio amministrativo di guerra fa le difficoltà , ottenne le lire 15.640 e la cavalleria polacca va ancora creditrice delle lire 28.793 per la qual somma il pagatore non ha ricevuto ancora né ordini, né fondi ed il soldato deve restar privo di quanto gli appartiene. Il signor ispettore alle riviste, il solo a cui direttamente appartenga eli dettagliatamen te sapere l ' invio e l 'uso degli effetti e del denaro non fa quella c non ha avuto avviso d i sorte alcuna.

Sì , cittadino mini stro, ognuno di noi conosce, che non proviene da voi che il battaglione della terza mezza brigata abbia dovuto attendre per diec i mesi il suo abbigliamento e ness un fondo per la confezz ione; il battaglione della quarta per tredici mesi il suo abbigliamento. Vedersi ridotto alla nudit à e costre tto a vest i rs i a proprie spese e veder qu ara nt a uomini ancora se n za abbigliamento e la compagnia d ' artiglieria a cui era dovuto tutto il suo vest iario e poi vede rsi mandare numero sedici abiti e veders i costretta a vestirsi co l proprio denaro.

!6'>b> Alessa ndro Trivulzio

wn Nel testo non viene rip o rtato il numero dci fuc ili eri

319

Cittadin o m in istro , q ues te s on o ve rit à, che vi ga ra nt is co co ll a mia paro l a d ' onore co me è veri tà c he no n tu tto fu sped it o quanto fu annunciato nell'annu nc ia to stato r i messomi.

Terzo. Far avere ai suoi uffi c ia l i la gra tificazione che e b bero quell i apparte nen t i a ll a d i visione in Francia Sì, cittadino ministro, Vvoi avete dato gli ordini, ma non son stati eseg u iti Eccovi l 'acclusa r is posta de l pagato re della d i v is ione.

Eccov i , c itta d i no mi ni s tr o, q uanto io doveva rispo nd e re a l vos tro di spacc io e q u anto io do veva a ll a ver it à ed a me medesimo. Ne l ventu ro ordinario vi rimetterò uno stato dettag l iato corpo per corpo, che vi farà vedere il tutto; so no certo che il vostro cuore saprà donare a chi conoscete pieno di zelo per il soldato e per il pro p r io gove rn o q uegli sfog hi , c he sono a qu esto solo di rett i , a c hi nu lla vi do man da per sè me des im o e d a chi vo rre bb e ve d ere le t rupp e i ta l ia ne s o stenere q ue l rango d'o nore c he s i so no mer itate pe r i loro se rv iggi.

Giacch é. cittadino ministro, avete avuta la bontà di scrivermi, che andavate a far conoscere a l governo . il mio dispaccio e la vostra risposta, son certo quali so no i miei se n tim e nti per q ue l governo c he venero, per vo i c per le tru p p e c he f u ron o a ffidat e al mio c omand o e sta zionate i n paesi e s te ri e tanto l o n tani da l governo e c he in tutt i si in di rizzano a ll oro ge ne ra le.

506

A l s i g no r marc hese della S chiava p res id e di Lecce

Lecce, 12 magg i o 1804

Uno de' più orrib i l i a sassi n i viene d'essere commesso in q uesta notte alle ore 12 e mezza di Francia nella persona de l c apitano Te la comanda nte l'artig li e ri a de ll a mia d iv isione da l si gn or Me lone a bi tante d i ques t a ci ttà . S tavase ne il s udde tto uff ic i a le sed uto a l suo tavo l i no nell a pro pri a sua came ra le gge ndo un trattato de l Rovi e per conseg ue nza fuor i d'ogn i mome n taneo sos p etto Fu s ull a s u a sedia trapassato da nove colpi di st il e, cinque alle spalle e quattro nel petto, co l pi che dai c hirurghi vengono annunci ati tutti m ortai i.

L ' a ssassi no c olpì pure la propri a mog li e d ' un co lpo di s t i le prima di sort i.re da ll a pro pr ia c as a e d i sa lvar si o co ll a fu g a o co l nasco ndersi.

Il comandante d i questa p iazza essendo stato avverti to de l fatto chiamò l'audi tore Franchi ed il capitano Covi Il o per prendere quelle immediate misure che erano de l caso, ma trovata i n questi sig n ori una le ntezz a ed u n sa ng ue f reddo i nc red ibi le venn e eg li a preve n ir m i dopo le ore un a alla mia casa

Mi r i un ii col gen e ral e di br i gat a P ey ri e reso mi press o il capi ta no rel a tore trovai in f a tti q uell a freddezza, c he non mi sa rei aspe tt a ta da chi p re tende rapprese nt are una commissione sta bi lita per mantenere il buon ordine e reprimere i delitti e da ch i dovrebbe ave re il più particolare in te resse per dare un esemp io contro il p iù orr ibile d eg li atte ntati. Sebbe ne dai s uddett i si g no ri più e più volte s i a s tat o assic ura to ch e in nulla l 'ecce Ue n z a vo stra av ea a mi sc hiarsi d 'af far i militar i, o mi li tari -c i v ili mi s ti , a ffa ri addetti so l o a ll a co m miss io ne, devo pe rò in qu esta c ircos tanza rivolge rmi a li 'eccellenza vostra e man ifestare q uale a ut orità superiore eli questa provincia il mio ma lconten to contro l'opera re de' suddetti signori che a ncora dal momento dell'assass in io fino a questo punto che sono le ore16931 non ha nn o preso alc u n cost i tuto, ne esa me, ne pp u re de ll a mo g l ie de ll 'ass as s ini o, d i modo che po tre bb e qu es ta mor ir se ne se nz a c he da ll a med esima s i po tesse sape r null a e d ubit a ndo io anco ra , che ques ti abbin o spe diti i necessarj avvisi ed ord i ni per l'arresto del Melione.

Devo poi rapprese ntare all'eccellenza vostra i l sommo mio malconte nto co n tro il capi ta no Covi ll o, i l qu a le ad u n na tura le sfogo de l coma nd a nte d 'arm i , a rdì ri sponde re e chiamare un sì nefa ndo a tte ntato a lla s ic urezza domi cil ia re ed a ll 'u m a nità un affa re d i fessa . C hi e do i n co nse guen za a ll ' ecc e ll e nza vos tr a forma le so disfaz ione, che costui anc h e per isc hivare magg iori diso rdini, venghi rima nd ato al marchese Rodio. Le conseguenze le più triste potrebbero, s ignor marc hese, aver l uogo se quest'affare

Nel testo non so no riportate le ore delle quali s i par la.

320

venisse trascurato, conseguenze però ch'io ho luogo da non temere conoscendo abbatstanza il di Ici carattere e l'animo de ll 'eccelle nza vostra nel veder represso ed esemplarissimamente punito l 'assassinio.

U niamoci adunqu e e diasi quell'esempio che l'umanità ed i nostri governi si attendono da noi.

507

Al signor marchese Rodio

Lecce, 23 maggio 1804

S ig nor marchese , ho ricevuta la stimatissima di lei lette ra da Cerignol a del 18 maggio . Niente potrà riuscirmi di più grato, che il sentire l'impegno col quale le si manifesta per veder punito il più enom1e de' delitti commesso dal Mellone sulla persona del cap ita no Tela.

Spero vedeme questi effetti che sapranno e tranqu illi zzare l 'ani mo nostro c sempre più persuadere i della leal tà e gius tizia de' ministri di s u a mae stà sereniss ima.

ll capitano Covillo , che avea saputo manifestarsi la mia st ima per la sua condotta passata mi costrinse a domandare contro di lui una subita necessaria riparazione in vista dell'imprudenza sua e del cattivo a nimo dimostrato a no s tro riguardo in quest'incontro e posso accertarla, s ig nor marchese, che al pari di lei ne vado dispiaciuto.

La dì lei venuta, signor marchese , in questa città a vreb be prodotto un maggior effetto su quanto desideriamo, ma troppo procrasti nata potrebbe divenir nulla ad un affare di tanta urge nza e non lasci erebbe , a me, che il so lo piacere di rinnovarle a voce l 'alta mia stima.

508

Al ministro della gucrra<699 l

Lecce , 25 maggio 1804

Come vi scrissi coll'ultima mia ufficiale , cittadino ministro, numero 505 eccovi li stati degli effe tti ricevuti dell'epoche che eran dovuti e di quanto manca ai differen ti corpi compo nenti questa divisione, di cui mi fu affidato il comando

Leggeteli, cittadino ministro, e considerateli, e considerate nello stesso tempo la posizione mia c l'assedio continuo a cui sono è'spos to e quanto sia disp iacevo le ad un generale allorchè ad ogni revista deve veder atto mo al soldato degli effetti acquistati co l propri o suo danaro e che sono a lui dovuti dalla nazione.

Ho voluto che i ri s pettivi consiglj d'ammini s traz ione sia no sottoscritti ne ' suddetti stati affinch è s iano garanti eli quanto hanno esposto e ve li spedisco in originale. Manca il so lo stato della cavalleria polacca visto la distanza in cui si trova il sudde tt o corpo in questo mio qu artie r ge nerale , ma col venturo corriere, cittadino ministro, io spero potervclo parimenti sped ire

Voi, cittadino ministro , considerato che avete la s ituazione de' corpi e la pos izione mia, sono certo che compatirete anche un soverchio zelo da me, se fosse possibile e voiTete rendermi quella giustizia, che credo meritarmi apresso il governo, affinchè no n abbi acl essere nella persuasione, che le esposizioni fattevi siano derivate da un mio capriccio.

Sono certo, cittadino ministro, che mi rende rete questa giustizia.

509

Al ministro della gueiTa<700> Lecce,25 maggio 1804

lessandro Tr ivu lzio

Alessandro Trivulzio

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321
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A norma dell 'ord ine ricevuto, cittadino ministro, col dispaccio vostro 25 aprile 1804 dalla segrete ria generale feci conoscere al generale in capo i se ntimenti del governo e vostri s pedendogli in originale il suddetto dispaccio.

La risposta che ottenni e che vi riferisco, cittadino ministro, eccovela "lo ho letto questa lettera e ve la rispedisco in originale"

Credo aver adempiuto ad una si delicata commissione.

510

Al generale Peyr i comandante la piazza di Lecce

Lecce, 2 giugno 1804

Mi vicn supposto, che si tengano pubblicamente dagli ufficiali e sottufficiali de ' discorsi allarmanti sulle novelle politiche del giorno Sebbene io non vi presti gran fede e sia persuaso che il militare fatto per obbedire ciecamente alle volontà del governo segua esattamente i principj della sua istituzione, nulla ostante però impegno, cittadino ministro, il vostro zelo e v igilanza perché vengh i immediatamente trovata qualunque dissuasione o discorso publico, che dai medesim i potesse esser tenuto . Vi prego accusarmi ricevuta della presente

511

Il vice presidente de ll a rep ubblica italiana00 1l

Lecce, 14 giugno 1804

Ne l mese eli settembre del 1804 con lettera ministeriale fu annunciato che per decreto superiore veniva ad esser posto in corso anche per noi generali italiani il decreto 18 ve nd e mmiaio anno X0 170 2 ; del console e dal primo ottobre si percepì dalla cassa militare il mensile aumento di franchi 500. Con lettera uffici ale in ora cieli' ispettore centrale alle rassegne ricevendo l'ordine dal ministero della guerra di pareggiare nel soldo la divisione da me comandanta a quella del genera le Pino, ricevo ancora l'ordine dì ritenere da l 22 marzo 1803 li sudetti 500 franchi e me lo annuncia per mezzo del s i.g nor isp ettore della divisione con sua dell'l corrente.

Eccovi, cittadino vice presidente, esposto per mesi tredici e giorni nove al rimborso eli franchi 6650.1.4 che trovo aver spesi sulla buona fede e pe r soste nere con maggior decoro la rappresentanza del mio grado.

A voi ricorro, cittadino vice presidente, per essere esentato da un tale rimborso, che sconcerterebbe le mie finanze e se la bontà vostra non potesse giungere a tanto, accordarm i alme no una dilazione al rimborso e che questa rientrato in rep ubblica non abbi a gravitare che s ul quinto de' miei appuntamenti come prescr ive la legge.

Benignatevi, cittadino vice presidente, di prendere in considerazione la mia posizione all'estero e le spese aile quali sono esposto per avere un tetto onde ricoverarmi, avendomi la ri voluz io ne distrutte e case ed affetti e seguite poi i sentimenti del vostro cuore.

512

Al ministro della guerra<703>

Detto, eletto [Lecce, 14 giugno 18041

Con lettera ufficia le del l giugno, numero 337/146, il s ignor ispettore alle rassegne mi annuncia che

Francesco Melzi d'Eri!
322
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il vice presideote(?04j con suo decreto si è benignato pareggiare nel soldo la divisione italiana in questo re gno di Napoli a quella che trova s i in Francia e mi annuncia egualmente il rapello del medesimo dal l novembre 1803 . Epoca che l ' altra divisione percepì il detto so ldo.

Colla medesima mi fa conoscere, cittadino ministro , una disposizione tendente a togliermi per mezzo di una totale ritenuta l'aumento di soldo de' franchi 500 al mese accordato dal l ottobre 1802 cominciando dal 22 marzo 1803. Cittadino ministro , quest'aumento di soldo accordatomi con vostra ministeriale e le mie spese furono basate su di quest'aumento.

Come potrei in ora tollerare una r it enuta cii tredici mesi, e giorni nove?

La rappresentanza che ho sempre sostenuta e c he tutt'ora sostengo d'un grado e d ' un comando affidatomi ed in paesi esteri non ha lasciato alla mia borsa risorse, né fondi ci ' avvanzo . No n vi parlerò, cittadino ministro, delle spese famigliari alle quali sono costretto per riparare in parte i g ua st i causatemi dalla rivoluzione e per i quali non ebbi alcuna inciennizzazione. Voi li conoscete. Concludo, cittadino ministro , col pregarvi di non voler dare forza retroattiva alle benefiche presenti intenzioni del vice presidente coll'annulare una tal ritenuta e in caso diverso voler presentare l ' acclusa al vice presidente appogg iando la della valida vostra protezione perché possa ottenere il bramato inte nto. Lo sbilanc io causatomi cia1l'esser stato senza sol do il mese di marzo ed altri oggetti miei particolari mi hanno costretto a ritirare dalla cassa quanto mi era dovuto per poter rimediare ai miei bisogni senza scomparire in faccia d'alcuno.

Da voi, cittadino ministro, che conoscete la mia posizione sono persuaso ottenere quanto io bramo.

513 *

Al generale in capo Murat governatore di Parigi

Lecce 13 giugno 1804

Bench é il luogote nente generale Saint Cyr non abbia annunciato alla mia divisione il felice innal zamento al trono imperiale cii Bonaparte , questa grande notizie ci è tuttavia pervenuta e la divisione ha ric ev uto ordini e ha esp resso una gioia degna di coloro che hanno seguito un grande eroe.

Vi allego , mio generale, un appe1lo a voi perché vi prego g lielo facciate pervenire, consegnato dalle vostre mani gli sarà più gradito

A voi, mio generale ;· non dirò niente: il si len zio in simili circostanze è più utile . Conoscete il mio cuore, questo è abba stanza.

Vi rinnovo le mie domande per potermi portare a Parigi È tempo, mio generale, che con la vostra protezione e amicizia io arrivi anche a godere della tranqu illità. Accordatemi, mio generale, questa graz ia.

514

A Napoleone I, imperatore de' francesi

Detto , detto , detto [Lecce 13 giugno 1804]

La divisione italiana nel regno eli Napo li che vo i primo console affidaste al mio comando, quella che nacque dai primi vostr i trionfi in Italia , quella che seguì le vicende de lla vostra lontananza, quella che da voi ri unit a in Francia sotto il nome di legione italica per partecipare al ricupero de1la sua patria, quell a a c ui il nome di Bonaparte fu sempre guida, sente col mas s imo de' tra spo rti di giubi lo il dovuto e levamento vostro al trono imperiale e fissato ne ll a discendenza vostra .

A nome cii questa io presento alla mae stà vostra sentimenti del suo cuore e il vederli da voi accetti e rassicurata ad essa la protezione vostra sia la maggior nostra riconoscenza.

Francesco Melzi ci'Eril

''IJ4;
323

515*

A Moncey, il maresciallo de li 'impero Murat governatore di Parigi

Lecce, 21 giugno 1804

Ho ricevuto, signore, e rispettabile amico, la vostra lettera del4 pratile<705 l Niente poteva giungermi di più gradevo le sia per i sentimenti che esprime nei miei riguardi si a perché mi annuncia la vostra elevaz ione al grado di maresciallo dell ' impero; il mio cuore ne è stato straziato di gioia, lo conoscete, s ignore, e potete giudicarne.

Con l ' ultima posta mi sono affrettato a inviarvi , signore, un indirizzo per sua maestà imperi.ale pregandovi di volerglielo ben presentare e raccomandandomi sempre più al suo ricordo e alla vostra protezione. Tiratemì fuori da questo esilio: richiamatemi a Parigi e che io possa anche trovarmi più vicino ai miei benefattori e tranquillo sulla mia sorte.

Vi ringrazio del fucile che volete far rimettere a mio tì-atello. Servirà a consolarmi in questa rniserevole posizione finchè la vostra bontà non me ne avrà tirato fuori. Temo che la mia ultima lettera possa essere andata smarrita e vi rimando nel dubbio lo stesso indirizzo per sua maestà imperiale e una per ma dame la sua augusta sposa . [ miei umili rispetti a sua altezza imperi ale madame Murat e non dimenticate, generale, colui che è completamente vostro.

516*

A sua maestà imperiale l 'imperatrice Josephine 006l

Lecce, 21 giugno 1804

Signora, permettete a me che, dopo i primi momenti in cui il vostro augusto sposo entrò trionfante nella mia patria, ebbi l 'onore di conoscervi, che da quel momento fui tutto devoto alla vostra rispettabile famiglia e che successivamente non cercai che di meritare la sua st ima , permettete, signora, che nella circostanza più felice per il suo cuore vi indirizzi i m iei omaggi e l'espressione dei sentimenti che il vostro elevamento al trono mi ha ispirato.

Che vostra maestà imperiale accetti i miei omaggi , che si ricordi qualche volta eli me, continuando a proteggermi come più volte ho potuto sperimentare e sa rò il più felice dei mortali.

517*

Al luogotenente generale comandante in capo l' armata t7°71

Lecce, 24 giugno 1804

Nuove voci danno a credere che forse s iamo obbligati a movimenti ostili . Permettetemi, mio generale, che vi ripeta le mie osservazioni sullo stato attuale della divisione che io comando. Lo devo a voi come no stro generale in capo e lo elevo a me stesso per non veder compromesso il mio onore. Il primo console, ora imperatore attesta che la divisione italiana ha la forza di seimiladuecento uomini eli cui seicento di cavalleria e gli ordini furono dati di conseguenza Alla rivista di Rimini del 31 maggio de ll 'a nno passato, del generale in capo Murat, la forza era di cinquemilanovecento uomini di cui cinquecentoventi di cavalleria . Dopo questo momento si ritirarono i granatieri per la guardia del governo, dei sottufficiali e soldati per la gendarmeria, dei sottufficiali per la formazione di due nuovi corpi e finalmente il primo battaglione di fanteria leggera e il primo battaglione di fanteria di linea.

I disertori, i morti hanno ridotto la divisione alla forza di quattromilaventotto di cui i fu cilieri dei bat24 maggio 1804 no61 Beauharnais no;, Laurent Gouvion Saint Cyr

324

taglioni italiani arrivano quasi a mille uomini. Gli ispettori genera li di cavalleria e di fanteria con lettere ufficiali mi hanno annunciato l'impossibilità degli ussari italianio di sostenere una campagna visto il loro stato attuale e la fanteria italiana esposta a essere compromessa per gli stessi motivi. Nell'interno dove ci sono i coscritti che ci appartengono e dove sono state formate le compag ni e bis.

Ecco , mio generale, eseguito ciò che era mio dovere nell 'c porvi la mia situazione . Vi dichiaro tuttavia, mio genera l e, che non desidero che eseguire i vostri ordini e fosse anche con quattro uomini e un capitano vi mostrerei l 'attaccamen to che ho per lo s ta to e la fiducia che ho in vo i.

518

A Napo leone primo imperatore de' francesi

Lecce , 15 g iu gno 1804

Sire, saggia l a Francia seppe finalmente consolidare la sorte s ua presente e futura

Pos e s ull a tua testa quella corona che fissa la sua felicità e l'as s icurò nella tua discenza Tu eroe maggior di tutti g li ero i , a cui nulla può aggiungersi di lustro accettasti beneficio la corona imperiale c ques to nuovo incarico assicurando ad essa tutti i beni.

Ma è qual dev 'essere la so rte di noi miseri italiani!

Ecco Napoleone il pensiero che agita l'anima dei militari che compongono la divisione che tu affidasti al mio comando; de ' primi tuoi figlj e seguaci.

Ascolta tu che sei padre le nostre voci, che a te adrizzano dalle ultime spiaggie della sventurata Italia c tranquilliz za i nostri pa l piti.

Sia re degli Italiani; accetta la sua corona, rcndici felici, rendi s tabi le la sorte futura.

Aggredisci o Napoleone i voti di questa divisione che sortono dal più intimo del suo cuore , che ti giura fedeltà e che ti giura esser pronta a spargere per te fino alrultima gocc ia del s uo sa ngue.

519 *

Al s ig nor maresciallo dell'imp ero Murat governatore di Parigi

Lecce, 29 giugno 1804

Vi allego, mio generale, un indiri zzo che vi prego eli vo ler presen tare a sua maestà l'imperatore. E ' i l voto dei militari delta divisione che comando. È il voto de l mio cuore, è la domanda di felicità della nostra patria.

Signore è a vo i che i militari italiani s'appellano, voi che dopo Bonaparte s iete il nostro protettore. Aggiunge te a tante benemerenze e a ciò che voi ci avete già fatto quello che deve segnare la nostra sorte c mettere f in e a ll e nostre vicissitudini.

520*

Al s ig nor maresciallo dell'impero Murat governatore di Pari gi

Lecce, 6 lu g lio 1804

Sono molto in pena, mio generale. eli sapere dell'arrivo delle mie indirizzate a sua maestà l ' imperatore c all'imperatrice che io vi ho inviato e che essi abb iano ottenuto l 'accog l ienza che costituisce il solo oggetto dci miei desideri. Quanto a me , signore, io sono sempre l'oggetto o della gelosia o della ve ndetta a Milano e non si smette di farmi ogni tipo di dispetto.

La divisione che io comando è ridotta ad uno spettro. Dopo che voi , mio generale, me l'avete anche ben composta ne sono stati ritirati due battaglioni. Tutti g li uomini che mancano per la guardia del governo, per l a ge ndarm er ia e per la formazione dci nuovi co rpi senza mai inviare un rinforzo per rimpiazzar !i. In più sono sta te formate da ll ' interno le compagnie bis come se fossimo in America, di modo che i battaglioni italiani sono ridotti a non avere mill e fucilieri tutti c tre .

325

rJ ministro della g uena170 R ' di ce a mio fratello Ange lo'i091 che egli mi sos tiene ma che questa era la mia puni z ione. L e mi e l a mentele sono s tate lasciate da pa rt e e io mi trov o abba ndonato. È il tempo, s ignore, c he la mia sorte ca mbi e s iete voi c he dovete farm e la cam biare, voglio tutto dov erv i

In at te sa dell 'o nore della vostra intercessione accettate, mi o ge nera le e a mico , i se ntimenti del mio rispetto e del mio più sincer o attaccamento

52 1*

Al luogoten e nte ge nerale com a ndante dell ' arm ata 0101

Lecce, 12lu gl io 1804 H o ricevuto, mio generale, la vostra lette ra del 2 1 messidoro' 7111 concerne nte le lamente le molto gravi che la corte di Napo li ha apportato co ntro di me in merito al suddetto prelevamento che ho fa tto fare da lle prigioni di s ua maestà di M essag na di un mili tare napoletano d e tenuto per suo ordine per av er colp ito in seg ui to a un a ri ss a un so ld ato it a liano di un co rpo eli coltello. Sua m aestà è stata tratta in in gann o da un falso rapporto e totalm ente inventato Ecco, mio ge neral e il fatto Il sergente napole ta no G iannone avev a ferito con una co ltellat a un ussaro italiano. Tre o quattro g i orni e rano trascors i se nza che il colpevole fosse portato a Lecce davanti al tribunale. Io mi lamento presso i l s ig nor Franchi, aud itore del tribunale e rap presentante de ll a commissione reale presso la mia divisione, il quale scusa nd o il rita rdo pe r man canza di mezzi c di forze mi unisce la lette ra che vi allego in cop ia c mi prega di farlo condurre a Lecce cosa c he venne fatt a e fu co nsegnato a l trib unale e portato co ntemporan eamente a Manduria per ess ere giud icato; c o sì si è fatto c re dere da una com mis sione mi li tare.

Ecco, mio gene ra le, ca mm e il rapporto che è stato in v iato a sua maestà se re ni ss i ma è falso . Vi pregherei, mio generale. di non volermi c rede re anche tordito e d i ra ssic urare sua maestà il re di Napoli c he il ge nera l e Lechi non è così incoerente e così inconsc io dei suo i dove ri per manca r v i fi no a questo punto.

Spero, mio generale, che dop o tutto ciò che ho l 'o nore di dire co n qu es ta lettera mi s i vorrà lasciare tranqu ill o ne l mio miserabi le soggiorno a Le cce.

522*

A l s ignor mare cia ll o dell'imp ero Berth ier mini st ro della guerra

Lecce , 12 lu g li o 1804

La promozi o ne a l g r ado di marescia ll o dell' im pero, che vi è stata conferi ta è stata per me una delle più fe l ic i no t izie , poichè tutto ciò che vi ri g uarda, s ignore, mi ha ispi rato c mi ispira il più v ivo i nteresse.

Non dimentich e rò mai l e co ttesie che mi avete fa tt o e la protezione che mi avete se mpre accordato e particolarmente quando ho avuto l 'o nore di serv ire sot to i vo stri ord ini.

Ricevete, signore, i se ntimenti di un cuore sin cero e che vi è devo to. Nel fratt e mpo mi prendo la lib e rtà di scrivervi , s ig nore, mand a ndovi per me zzo de l maresciallo Murat i mie i do c um e nti per otten ere d i essere a mm esso me diant e la vostra r accoma nd azio ne alla l egion d'onore.

So ora c he il mio collega il ge ne r a le Pin o ha app e na o ttenu to il breve tt o . E io sarò dimen ti cato? Non è possib le, il maresc ia ll o Berth i er conosce i miei serviz i ed è lui c he mi h a nomi nato ge nera le di divisione s ul campo d i battaglia Io so n il più anziano ge nera le comandante della re pub blica it a liana, milita re da più di ve nt 'a nni e io non ho m a i lasci ato il mio posto da qu e l primo moment o d e lla vostra felice discesa in Itali a '

326
11 "'' Alessandro Tri vulzio ,.,,., Angelo Lcchi ' 7 " ' 1 La urcnt Gouvion Sai nt Cy r 7 1 IO lu g lio 1804

Ecco i miei titoli e ecco ciò che mi dà motivo di sperare. Rice vete. signore, in anticipo i sentimenti della mia riconoscenz a e il mio più profondo rispetto.

523*

Allo stesso0 12)

Idem, idem , idem l Lecce, 12 luglio 1804]

Un sogg iorn o di quattordici mesi nei luoghi più lontani del reame di Napoli ha rovinato la mia salute e un cambiamen to d 'aria mi è estremamente necessario. È a voi, s ignore. che indirizzo le mie preg hiere per ottenere un congedo di due me si per andare a Parigi e aver modo di ristabilirmi e l'onore dì presentarv i di persona i miei omaggi e ringra z iam e nti.

524 8

A sua maestà imp e rial e Josephine

Idem idem id em [Lecce, l 2 luglio 1804]

Vostra maestà, la bontà e la clemenza che vostra maestà mi ha sempre most rato mi incoraggia a supplicar vi di essere la mia protettrice presso il vostro augusto sposo.

Il maresciallo Murar g li ha presentato le mie ri chieste e i miei titol i per e ere ammesso alla legione d'ono re. La vostra prote zio ne può rendermi felice. Se r viz i assidui, un a nomina a gene rale di divisione s ul campo di batta g li a, un a ttaccamento conosciuto ai frances i e in particolare alla vostra augusta famig li a, ecco i titoli c he mi da nn o diritto alla vost ra protezione .

C he il cuore generoso d ì vostra mae stà s uppli sc a al resto.

525*

Al signor maresciallo Murar governatore dì Parigi e B erthier ministro della guerra

Lecce, 13 luglio 1804

Il gene r a le Dombrowski fratello del!' aiutante comandante capo del mio stato maggiore che a voi deve la s ua promo z io ne av rà l 'o nore di prese ntarvi, s ignore , qu esta lettera. Torna da Santo Domin go dopo averci sofferto ogni pe na e disgrazi a. Dop o la formaz ione delle leg io ni polacche ha se mpre se rvito con la più grande distin z ione ed è da B o napar te che f u nominat o capo ba ll agliene, capo de ll a legione polacca e poi co lon ne ll o ne ll e tr upp e francesi. H a fa tto campagne in Italia, in Svizzera e i n Ameri ca. Questi titoli e il s uo caratte re mi spingono e mi danno il cora ggio di raccomandarvelo, signore; le pregh iere e il bene che voi potrete farg li sa rà fatto ad un uomo di merito, a un amico sincero dei francesi. Colgo quest'occasion e, signore, per rin novarvi i se ntimenti del mio pìll profondo rispetto.

526 8

A l luogoten e nte ge ne ra le comandante de ll 'a rm ata<m•

L ecce, 18lu g lio 1804

Avendo so ll ecitato presso l'audi tore Franchi rappresentante della commissio ne re ale la spiegazione dei motivi che sono stat i causa di una denuncia con tro di me da parte del re di Napo li iÌPl per l'affare del serge nte napoletano G iannone . denuncia insussiste nt e e totalmente falsa e che in quest'affare io non avevo asseco nd a to che la ua doma nda come sembrava dalla sua le tt era tessa.

"

'l' Louis Alexandrc B erthi er

La urent Gouv ion Sa int Cy r

11 1 Ferdina ndo TV di Bo r bon e. re di Napo li

327

Fu mo lt o so rpre so, de nuncia il fatto a modo s uo e va a portare davanti a l re s tes so l e s ue lam e nt e le co ntro chi ha osato riprese nt arg li una s imil e calunnia.

Ecco mio generale a cosa sono esposti gli ufficiali generali in questo paese! Mi ill udo mio generale che la vostra giustizia vonà garantirmi per l'avvenire e farmi ave re la soddisfazione che mi è dovuta in un caso s imile.

527*

Allo stesso17 ' 5 )

Le cc e, 19 lu g li o 1804

Ancora lam e ntele contro di me, mio generale! È possibile che non mi si voglia lasciare in pace! Dop o tutte le diffico l tà che ho avuto da qu a ndo mi trovo in questo infelice regno, sono conv in to, mio generale, che voi non prestere te sicu ramente at tenzione a simi li spiacevoli calunnie. Che si dica a costoro che in quel posto ha tenuto sim ili propositi .. . Allora vi assic uro , mio ge nerale , c he la corte di Napoli occupa mo lto poco i mie i pen s ieri in un momento in c ui la sorte dell a mia patria è ancora in ce rta.

528*

Allo stesso!7 ' 6 '

Lecce , 20 luglio detto [1804]

Da qualche tempo, mio generale , la diserzione si manifesta nei corpi italiani. Ho preso tutte le misure per scoprire da dove perveniva In fine dopo tutti i tentativ e i più analogh i mi so no convinto che g li a bitanti de l paese svolgono il me stiere di procac c iato ri per conto d ei briganti.

Il volont ario P ag liari de ll a terza mezza brigata di linea è s tato invitato a di se rtare , eg li è corso sub ito da me e mi ha confidato il segreto. Pe r riuscire meglio gli ho s uggerito di persuadere i procacciatori che avrebbero potuto facilmente far disertare con lui il sergente Leonat d ello stess o corpo. I procacci atori accettarono la prop osta e offrirono loro di pro curare g li abiti, i passaporti necessari diri ge ndoli ver so Gioja all 'ora co nvenuta tra i disertori e i due procacciatori che doveva no sca la re la murag li a della c i ttà, c'era a una certa distanza dalla città una pi azza d i so ldati tr avestiti e an-nati per facilitarli. La sped iz ione è r iuscita a meraviglia. I procacciatori furono stupiti con i due dise1tori designati da loro, essi sono nelle mie mani, sub ito dopo il capitano Rapporteur g li ha fatto un interrogatorio dal qu ale so no risultat i co lpevol i, ess i hanno dic hi arato c he faci lita vano la diserzione procurando abit i e p assaport i ecc.

Li ho rin ch iusi nel castello di Le cce e attendo la vostra decis ione , mio ge nerale , se desider ate che siano trasferiti al quartier generale a Martina o se il loro procedime nto debba farsi a Lecce.

529*

Allo stesso!7 ' 7 >

Lecce , 21 de tto [luglio 1804]

I bastime nti russ i s i prese ntano a vi s ta sulle nostre coste. Vi domando mi o ge nerale nel caso s i presentasse ro nei lu ogh i da no i occupati in che modo dobbi amo ric everli. Aspettando la vos tra 1isposta v i dico ecc.

530*

Allo stesso< 7 'K)

Laurent Gouvion Saint Cyr

'" 6 ' Laurent Gouvion Saint Cyr

<7n ) Laurent Gouvion Saint Cur

La ure nt Gouvion Saint Cyr

328

Detto [Lecce, 21 luglio 1804]

Cittadino generale, crederei mancare aii 'attaccamento che nutro per il nostro governo e a voi che ci comandate e a me stesso se liberamente non vi facessi conoscere i miei dubbi ben fondati sulla condotta del governo napoletano.

Spero di sbagliarmi ma non lo credo. Voci sorde sostenute dalle autorità del paese assicurano tutti gli abitanti che un'alleanza è stata pattuita fra la corte mssa e quella di Napoli , che incessantemente appaiono e che il reame in questo modo s i libererà dell'armata franco-italiana.

Disprezzo e odio è inculcato ogni giorno nell'animo degli abitanti e nessuna punizione è inflitta a chi insulta o ammazza i nostri militari.

Bande di briganti si organizzano e una ben considerevole nel bosco di Gioja che s i trova al centro della nostra armata e che ha legami molto stretti e che osa annidarsi persino nei nostri ranghi.

Il marchese di Rodio ben conosciuto come capo dei briganti e che non ha altro merito, e gesta che in mezzo a simili ordini c'è l'uomo incaricato dal governo napoletano per seguirli, per distruggerli.

Che cosa ha fatto dopo molti me s i che è al s uo seg uito ?

Qual è il brigante arrestato?

Qual è il brigante punito ?

Non solo ma tutto si organizza prima. Generale vorrei sbagliarmi ma non credo. Le prigioni criminali della province che apriamo puiiulano di molte migliaia di prigionieri i cui processi sono sospesi perchè questo?

Tutte le autorità, tutti gli abitanti si vantano che il loro gove rno non ha riconosciuto l'impero francese e perchè un simile annuncio?

I russi cominciano a comparire sulle nostre coste e tutti sono felici e per quale motivo?

Ecco, mio generale, le note che vi presento; esse sono la conclusione di equ ilibrate e pacate osservazioni. Ripeto che vorrei sbag li arm i ma non lo credo. Ricevete , mio generale, questa lettera che vi mando per mano del mio aiutante di campo , come attestato del mio attaccamento particolare al governo e a voi stesso che sono onorato di servire e ditemi o come comportarmi o rassicu ratem i su i miei d ubb i .

531*

Al luogotenente generale comandante dell'armata<719)

Lecce, 21 luglio 1804

Il marchese di Rodio fra qualche gio rno arriverà a Lecc e. Do mani il maggiore Clari suo capo di stato maggiore vi è atteso. L'udito re Franchi me lo annuncia e reclama per lui degli onori. Mi assicura che al momento sì trova a Martina e che ha al suo alloggio secondo i vostri ordini una guardia d'onore francese e che ha ottenuto da voi tutte le mas s ime decorazioni. Mi sento in dovere di comunicarvi questo annuncio e domandarvi istruzioni. Cosa vuol fare il marchese di Rodio in questa provincia?

532*

Allo stesso (ì 201

Lecce, 25 detto [l uglio 1804]

Vi invio, mio generale, uno dei miei aiutanti di ca mpo con un rapporto che mi aniva da Brindisi. Mi sembra abbastanza urgente da arrivare a vostra conoscenza nel più breve tempo possibile.

Se i russi sono nostri amici perché non si sono avvicinati in pace? Perché una visita s imile nel porto e una simile riconoscenza? Perché non sono voluti venire aii 'obbedienza? Perché questo accordo con i cinque bastimenti napoletani caricati di frumento ?

1' 191
17201
329
Laurent Gouv ion Saint Cyr Laurent Gouvion Saint Cyr

È a ll a vos tra saggezza, mi o ge ne ral e. g iu dicarne. Io mi limit e rò. mio generale. a doma ndarvi istruzioni per iscritto.la mia posizione è cr iti c a e po t rebb e esse re co mprome sso il mio ono re c quello di tutte le truppe a i miei ordini.

L e atte ndo con imp azienza. Il marchese Rodio arriva domani, alloggerà d a l pres id e nte che è stato fino a questo momento il s uo più g rande nemico. È stato f a tto un gran chiasso in c ittà.

Generale, l'arrivo di que s to s ig nore in un mom ento s imile mi pare estremam e nte sos petto. Vi informo , mio ge nerale, che un d ecreto d e l gove rno nap o le tan o promette un premio a quelli c he trasporteranno gra n ag lie in Sicilia. È l à dove i ru ss i e gli inglesi s i ap pr ov igionano; s i osa dare un s imile decre t o quando il raccolto di questa annata non è s uffi ciente neppure per la provincia e c'è perico lo che venga a mancare.

533

Al co lonnello Grabin ski pres idente del primo con sig li o di g uerra della divi s ion e

Lecce, 3 1 luglio 1804

Vi st i g li ordini del tenente ge ne ral e Gouvion Saint Cyr co mandante in capo l 'a rmata trasmessimi dal ca p o sq ua drone ajutante di campo L affranchi e capitano ajuta nt e di campo Om odeo di porre in proc edura c g iudi z io i nominati Ma z uoli e De P aoli prevenuti d'ingaggia tori per i briganti e v ista l a le tte ra ufficiale de l s uddetto tenente genera le com andante in ca po del 9 termidoro anno 12 ° 17211 dal quarti e r generale di Martina perch é s ia pronunciato il giudizio ed eseg uit a la sentenza.

Vi compiacerete, cittad in o co lonn ell o e presidente, o nd e procedere a quanto prescriv e la legg e Qu esta mia let.tera officiale sar à le tta a consiglio riunit o c posta nella sentenza c he dal co ns iglio verrà pronun c iata e pubb l icata coll e s tampe.

534

Al s ig n o r marc h ese Rodi o a Lecce

D et t o l Lecce, 31 l uglio 18041

In ri po sta alla stimatissima d i lei di que st'ogg i riguardo a l Nu zzolino e D e Paoli , non entrando io in ness uno di que ' dettagli ch'essa co ntien e, non pos so che re plicarle la mia uffi c ia le de l 28 corrente a lei diretta in risposta per il med es im o oggetto.

535*

Al luo go tenente generale coma nd a nte d eli' armata(722 '

Lecce, l agosto 18 04

Il co ns iglio d i guerra ha pronunciato la s ua se nt e n za; per D e Paoli la morte e per Nuzzoli no la libertà. Il pr im o ha domandato la rev is ione che avrà luogo eco ndo i tempi prescritti dalla le gge e l ' esecuzione si fa rà non appena tutti g li att i saran no conclu s i .

A Ilo s tc ss o 023 >

L ecce 3 agos t o 1804

Il marchese Rodio mi ha appe n a fa tto dono di una catola di medaglie ant ic he in a rge nto e in ra m e .

m i) 28 lu gli o 1804

Lnurcnt Gouvion Saint Cyr

( W) Laurcn t Go uvion Saint Cyr

330

1 '

Dato che la maggior parte di queste medaglie le ho già nella mia collezione e sapendo, mio ge ne ral e , che voi cominc iate a farne una, mi prendo la libertà di pregarvi di accettare il grande e magnifico dono che ho appe na ricevuto.

537*

Allo stesso02" 1

Detto, detto, detto [Lecce, 3 agosto 1804]

Il cittadino Dambrowski mio capo di stato maggiore vi farà leggere, m io generale, una lettera, anche monsignore il marchese di Rodio si permette di scrivermi . Essa è un'indecen za io non devo vedermi espos to nè a riflessioni nè a rimproveri dall e autorità napoletane.

Vi prego dì trovare un modo con il quale possa garantirmi e rispondere a que sti signori Rodio ha pubblicato in tutta la vostra città una lettera che produce un fo rte scalpore

538*

Allo stesso<n-' ;

Detto [Lecce, 3 agosto 1804j

Vi rimando copia della deposizione di condanna fatta in presenza dei sottofirmatari e del comandante della postaz ione napoletana. Secondo me non c'era alcu na conseguenza ma avendola letta e riflettuto essa mi sembrava della più grande importanza .

539 *

Al luogotenente generale comandante cieli' annata1726l

Lecc e, 3 agosto 1804

La vostra lettera del 9 termidoro<m) mi ordinava l'esecuzione di una sentenza emessa dal consiglio di guerra contro gli imboscati Una seconda le ttera del 14 termidoro028l mi ordina di rimettere coloro che so no arrivati e la procedura alle autorità napo letane Generale io non conosco che l'esec u zione degli ordini e mi sentirei colpevole se avessi ritardato i vostri di sei giorni . G ènerale reclamo la lealtà militare in questo caso per vedenni garantito da ogni angheria . Generale, reclamo d'uffico una rispo sta .

540

Al generale Peyr i

Lecce, 5 agosto 1804

Io sono avezzo, cittadino generale, a non voler replicare quanto si è concertato e massime colla ragione e coll'umanità. II signor Campanile di Barletta è ancora in Lecce V'invito a farlo tosto scortare ai confini deJJa divisione da me comandanta cio è a Mola Io vado a darne parte alle autorità napoletane.

54 1

1 ' 1 Laurent Gouvion Saint Cyr

l?l.S I Laurent Gouvion Sa int Cyr

ln<•l Laurent Gouvion Sa int Cyr

,m; 28 luglio J 804

2 agosto 1804

331

Al ge nerale d i divisione Tri vulz io ministro della gue rr a

Lecce, 10 agosto 1804

Q ui unita troverete una pet1z1one dell'ajutante di ca mpo de l generale P eyri, ca pitano Soldati. B enig namente vo i proteggeste il matr imonio di q uest'uff ic iale, or bisogna sa l va re questa famiglia e riclon a r la pace a qu ella di P eyr i.

Voi non ignorate al certo quanto ognuno conosce tra madama Peyri e Soldati. Lungi da u n raffredamento , madama pare che sempre più impazzisca. Peyri perde la testa. Madama Soldati fa pazzie e oltre lo sconcerto di queste due famiglie ne nasce uno scandalo indecente

Il povero Soldati travasi assalito c costretto a non poter difendersi e costretto a cedere per ischivar maggiori sconcerti , in so mm a la cosa è troppo scandalosa.

lo ri co n·o al vostro buon c uore ed al sentimento vostro per vede re ridonata la tranqui llit à a queste due famig li e e d ass is tito il povero Soldati , c he lo meri ta.

Io ve ne supp lico infi ni tamente a nome anche dell 'a mi c iz ia, come so ll ec ito il magg ior secreto sop ra un affare cos ì d e licato.

542

Al medesimom9>

Detto, detto [Lecce, 10 agosto 1804]

Ri cevo in ques to punto un avv iso ufficiale d a Co rfù che diecimila uomini di truppe russe già s i trovano in que ll a pia zza, e c h e a momenti altri trem ila anivera nn o; c h e in que l porto vi so n o c inqu e vascelli di lin ea, se i fregate e di c iotto altri bastimenti armati in g ue rra.

Una s i in te ress ante noti zia mi faccio pre mura commun icarve l a affinchè vogliate , cittad ino mini stro, farla immed iatamente conoscere a l vostro p re sidenté .J(J> .

543

Al vice preside ntcm11

Le cce, 17 agosto 1804

Il ministro de ll a guerra!7·'21 con s ua de l 3 1 scaduto mi fa sape re il fav orevole vost ro dec reto a mio rigu ardo, c he a nnulla la rite nuta , a ll a q ua le avrei dovuto soggiacere . Cittadino vice presid e nte, io non ho espressioni s ufficienti onde esterna r vi i se ntimenti eli grazie e di riconsocenza. Altro i o non dirò se non che vogliate pone a p rova tutto me stesso ed in ogni incon t ro. La co rt e eli Napoli e massime la regina033>continua cont ro di me le sue persecuzioni e ad onta che il tenente generale Saint Cyr mi s ia di scudo, sono però es pos to a conti n u i d i ssapori c ad una vita clispiacevoliss ima Cittadino vice pres idente, permettete , che vi rinnovi le mie preghiere , compite gl'infi niti tratti di vostra be neficenza verso el i mc c fatemi richiamare da uno s tato c he mi fa condurre una vita delle più mi se re c c he già conduco da sedici mesi.

544*

A s u a ecce ll enza il s ig no r Lacépède g r a n c anc e lli e re de ll a legione d ' onore

Lecce, 7 settenbre 1804 - 20 fr uttidoro anno 12°

17291 Alessandro Trivulzio

7 J0 1 Napo leo ne Bonaparte 173 1' f- ra ncesco Melzi d 'E ri!

P-' 2 > Alessandro T rivulzio m' >Ma ria Ca rolina d'A sburgo Lore na. reg in a eli Napoli

332

Da lettere particolari e dalle Gazzette ho a p pena appreso che sua maestà l ' impe ratore ha volu to onorar m i della grande stclla m-n de ll a legion d'onore. Un ringraziamento così eclatante che ho il mio cuore co lmo di gioia, non mi sono ancora giunte uffi c ialmente, rita rdo i miei desideri e i miei comp iti e mi affretto acl informarn e vostra ecce ll enza per non essere accusato di ne gligenza.

Vostra ecce ll enza permetta che so ll ec iti questo invio che non può essere ritardato io mi ill udo che si trovi in qualche uffic io.

545*

Al signor maresciallo Berthier ministro della gue rr a

Idem, idem [Lecce , 7 scttcnbre 1804]

Signore, la divisi one italiana che si trov a a far parte dell'armata di Napoli e di cui m i è stata affidata dopo la sua forma z ione il comando sta passando sotto l'amminist raz ione del governo fra ncese e il direttore ministro mi ha appe na informato degli ord ini c he ha impartito.

M a ncherei, signore, al mio dovere e alla amic iz ia di cu i mi avete sempre vo luto onorare, se non vi informassi della situazione miserabi le di detta divisione in rapporto alle sue forze.

È composta dal:

Primo battaglione de ll a seco nda mezza brigata d i li nea la cui forza tutto comp reso è di 568 uomini.

Primo battaglione della terza mezza brigata 532

Primo battaglione della quarta mezza brigata 367

Due s qu adroni del primo reggimento d i ussar i 247

Prima compagnia di a rt igl ie ri a a piedi 81

Seco nda compa g ni a eli artiglie ria del treno l08

Due battaglioni de ll a prima mezza brigata polacca 1735

Due squadroni di cacc iato ri polacchi a cava ll o 34 1

Totale ufficiali compresi 3979.

Fra i 3979 ce ne sono 296 all'ospedale.

Questa divisione per ordine di sua maestà partì da Milano forte di 6500 uomini e dopo fu divisa in due battaglioni e eli tutti questi c he formavano la gendarmer ia e la guardia del governo . Essa non è mai stata nutrita né dal rec lutamento né da lla coscrizione con cui sono state fo rm ate ne ll 'i nterno le compagnie b is.

Ecco, cittad in o min istro, il miser ev ol e stato delle forze di questa divi s ione, ma in e ffetti questa non è una brigata. Che g li uomini c he appartengono a questi battaglion i e s quadroni s iano inviati ad essi e la fid ucia rin ascerà nei corp i che s i t ro vano avviliti per la l o ro debolezza.

Perdonatemi, signore, se co n confidenza vi indirizzo le mie rimo st ranze, ma g uardo a voi come ad un padre e un protettore.

546

Al genera le di divi sione P i no, mi ni s tro de ll a g uena

Lecce, 20 settembre l 804

R e plicati v io lenti attacchi alla mia sa lute e mass ime uno alla c ui co nva lesce nza ancora mi trovo esposto, mi obbligano, c it tadino ministro, a so ll ecitare e pregare per un congedo temporaneo o nde rist.abilirmi. Aggiungesi che la forza de ll a divisione non arriva a quella d ' una brigata e può facil mente un generale d i brigata supplire a questo comando. Attendo dalla vostra bontà un favorevo l e riscontro.

547

m•J No nosta nt e le ri cerche effett uate p ress o la Grand e Cance ll e ria cl c li'Orcline della Leg ion d'Ono re a Parigi, non ri sulta c he il Ge nerale Giu seppe Lechi s ia stato in sig nit o della Grand Aig le.

333

Al generale di divis ion e Pino mini s tro de ll a g u e na

Lecce, 20 settembre

1804

C aro am ico , nulla potea p rcven irmi di più caro che la tua lettera d e l l corre nte che m i ass icura d e l tuo arrivo a l mini stero . E ssa mi ha qu as i ridonat a la salute e mi a ffr etto a risponderti ancorc h è con mano tremante e debole. Ottantaci nque ore d i non intenott i dol o ri colici mi hanno qu as i ricond o tto al num ero dei pitt. Ora p erò vado mi g li orando cd i dolori s o n o cess ati . L e t u e es pressioni a mi chevol i non po ss ono attirarmi a te perché già s on tutto tuo , nè altro posso dirt i se non c he tu di spo nga d i tutto me stesso; avrai in me l 'amico s in cero a tutta p r ova

Ti ho sc ritto an c he a Parigi la mia b r ama di a llontanarmi da qu esta posizione per m e trop po in so pportabil e e per l a m ia sa! u t , e per le persec u zioni d e lla r egin am 5 > di Napoli c h e quantunque vane non cessa no di r e ndermi il v iver noi oso ed in co ntinui sospetti.

P oi la d ivisione affidata a l mio comando mercé le patem e cure d el passato ministro non è ormai più che uno s pettro cd og ni corpo che l a co mpone è ta l mente avvi lito d e llo stato mi s erab il e a cui si ve de ridotto , c he fa piet à

F elice te, caro amico, che trattato fosti men male di m e, eri però n e ll a posizione di ve ndi ca re l 'armata, i tuoi a mici e te s tesso. l o n e giois co e parmi rinascere.

Car o Pino disp on i in mod o che v eng hi una volta accontenatato . Debbo i o esse r se mpre il bersa g li o de lla sort e? Rip oso s u ll a tua amicizia.

Qui acc lusa tro ve rai una mia petizi o ne a tale oge tto. Un a s imile ne mandai a Betthier a P a rigi. Vo g lia il cie lo che non abbia il m edes imo effetto

Eh p e rché non poss'io venir al com a ndo della divisione a Milano ? Procura caro Pino che il vice pres idente si per s u ada che non so no tale qu a le i malevoli mi e i nemic i mi han vo luto far figurare presso di lui. Tu conosci i miei principj. Tu con osci il mio cuore e puoi g aranti rne.

Qui acc luso trov e rai pure lo sta to di s ituaz ion e che mi domandi; ti f ar à pietà e più ti farà pie tà il pov e ro Lechi <73 (>1 a ll a testa di tanta rovina e di tant a miseri a . No n più battagl i o ni , ma compagnie, non più s quadro n i ma plot o ni. Vedrai c he non h o ottocen to fucilieri ita li ani in totale e tutto fu sordo s in ora all e mie voci.

Gli ufficiali superiori ves sa ti, m a ltrattati, avviliti, dimentic ati ne g li avvanzamenti, in s omma tratt a t i da l mini s tero ind eg namente G li uffi ciali s ubaltcrni posti in obblio neg li avvanzament i l so ttu ffic ia l i ab band ona ti totalm e nte ; eccoti il misero s t ato da quasi due a nni induro e c h e a ll a fine mi ha talmente preso a c uore che mancò di farmi perire

Se tu non vieni prontamente in soccorso di qu esti corpi sa ra nn o in breve di strutti e gli ufficiali e so ttuffici a li dovranno rientrare cog l i s tendardi e co ll e bandiere.

Tre sareb bero , ca ro Pino, i progetti e h ' io po sso present arti.

Primo- Porsi in csegu ib ile - sarebbe il richiamo d e' tre bat tag li oni it a lian i, de' due s qu a droni d'uss ari e d e lla compa g nia d'arti g li eria la sc iando un ge nerale d i brigata a l comando di due corpi polacchi. A ll ora r i fo ndend o questi battaglioni coi co n scri tti presta m e nte i corp i ripiglicrebbero forma e pronta istruzion e c contabilità.

S econdo. S arebb e quello volendo a ss o lutam e nte lasciar a quest'armata u na divisione da complet a re, tre corpi d ' infant e ria , due it a li ani e far r agg iun ge r e il terzo battag li one alla prim a mezza brigata p o lacca. Completare i l regg imento polacco d i cavalleria e richiamare nell ' intemo un battaglione italiano ed i d u e squadroni di u ssa ri. La co mpagni a d'artig lieria necessita s ia cambia ta p erch é tutti qu est i cannoni eri sono il fondo de l reggim e nto ed hann o diritto a conseguire quell'av a nzamento che di g iu s tizia g li s i de ve, il che lasc ereb be un va n o di s trutti v o.

-Q uesta comp ag nia vede ndosi dim e nticata è malcontenta ed avilitaQu ando anche questo p ro ge tto non fosse segu i b il e, sebbene il più ragio n evol e perché i c orp i inti e ra-

.7 35
m 6
33 4
' Mari a
Ca rolina d'A s burgo Lorc na , regin a di Napo li
Ang e lo Lcchi

mente riuniti sono g li occ hj dc· loro co lonn elli sono egua lmente sorvegliati . istruiti, amministrati e pigliano un egua l sp irit o di corpo .

Terzo- Pro getto indi spensab ile ne dovrebbe neccssariamnete s uccedere, quando non s ì vog lia vede r avvilito un corpo di t ru ppa italiana ed esposto a disonorar il nome naz ion a le e chi lo comanda ; qu e ll o s i è di far raggiunger ai loro battaglioni le compagnie bis, ed i conscritti , che a d ess i appartengono; a ll ora rinascer ::;i vedrebb e lo s pirito militare e sarebb e ro in breve i battag li on i italiani a l caso di figurar a l fianco de' battaglioni fr a nces i , che sorpassan la forza di mille. Rimontare c co mpletare gli sq uadroni di cavalleria e mandare a li 'a rti g lieria il suo rinforzo ritirandone quelli che devo no avere il loro avvanzamento. Mandare una compag nia di zappatori, completare il treno in uom i ni e cava lli ciò che pr odu rrebbe c he quest 'a nna porrebbe in a llora avere un ufficiale super iore d'artiglieria it a li ana che la comandi e no n vede rs i comanclanta da un ufficiale francese perc hé quaranta mu li c ve nti ci nque uomini francesi devono rinforzare il vano. U n veterinario addetto a ll o stato maggiore de ll a divisione sarebbe di tutta urge nza e potrebb e sa lvare una quantità di cavalli c he periscono per l'i g nora nza dc ' marescal chì . Eccot i amico non in br e vi sensi il mio sentim e nto che ti espo ngo colla l ea l tà mili tare e f igl io de ll 'es perienza; eccoti i so li mezzi onde veder sa lv a ta que s ta divisione che sta s ull'orlo del precipi z io . M a ora che ti ho parlato in ge ne ra le ti prego asco lt armi anche per chi il cuore assa i più mi interessa. Io ti raccoma ndo il mio frate ll o An ge lo m71 , egli è di più quanto caro abbia a l mondo ai suoi servigj, la s ua sa lut e sco ncertata. l 'a m or c h 'io g li porto impeg ne ran no l'amico p er lui ; se una guerra non lo c hi ama al campo dell'onore !ascialo in riposo e av r a i le be nedizio ni dell'amicizia; a te no n mancheranno mezzi o nde impiegarlo a Mil a no.

A ltre persone ancor a m'interessa no assai e che furono colpite dalla pe rsec uz ione e da ll a in giustizia: Rossi il capo br igata d e ll a sec onda, che tu be n conosci e per il quale so c he hai tutta l'am icizia. Io te lo raccomando

L 'a ltro è il capitano Succhia del primo reg g im ento ussari capitano d e l! 'a nno som s> Il miglior uffi c iale di cavalleria e sempre cap itano. Eccoti amico le prem ure del cuore.

Il capo del mio s ta to maggiore Damb rowski è ammalato g ra v iss im a m en te, eg li mi è molto caro e se la sua salute lo permette a ll a mia partenza lo coman d o meco. I o bramo co nse r varl o e tu non vorrai negarmi una tal grazia. Amico fa che venghi presso el i te, io coadju verò a tuo i desiderj, ne tuoi travaglj occ uperò tutto me s tesso c quando q ue sta di visio ne s ia in istato onorifico per la nostra repubbli ca e per m e io ritornerò, farò e a ndrò dove vorrai ma in tal e s tato mi sento morire Trivul z io mi fece es ibire e mi sc rive lui stesso per rl s uo comando. l o non abbisogno di essere, ne vo g lio coprire la sua vi l tà. L' is pettore Ba1athi er fu da me accompagnato ne ll e sue premure allo scaduto ministero.

l o rinnovo a te le mi e più efficac i premure e c he possan esse re accont e nt a te le s ue brame.

548

A l ministro della guerr a ge nerale di divisione Trivulzio

Lecce , 2 settembre 180 4

Ho ricevuto, cittadino ministro , la vostra num ero 12696 prima divi s ion e, primo ufficio , in cui mi s i dà riscontro alle omi ss io ni da me rilevate nel mio b reve tto.

Cittad ino ministro , la mass ima aclotatta che il bre vetto non debba conte ne re se no n i gradi occupati ne ll ' armata, le campa g ne , le ferite, la prigionia di g uerra e le azoni lumino se ass olutamente è saggia, e g iu s ta.

Questo è appu nto il reclamo c he ho apportato, perché tracurate tali massime nel mio bre vetto Se voi, citt adino ministro , ed il ca po della di v ision e c he ha co ntra sseg nata la le ttera s udd e tta aveste fatt o pa rte delle armate che ha nn o agi to attivamente non vi sare bbero estranei i mi e i reclami.

11 7 A nge lo Lcchì

7 ' 1 22 settembre I 796 -21 se tt embre 1797

335

l rapporti generali dell'armata lo dico no abba sta nza ed un doppio decreto del generale in capo B e rthie r0 3"> , che passò al governo ed a me, che mi nomina general e di div isione sul ca mpo di batta gli a non vi potrebb e essere ignoto.

Io ho sempre se rv it a, cittadino ministro, l a mia pa t ria e l'on ore e non tollelerò ma i veder esecrati i mi e i servigi nei vos tri uffici.

Reclamo, cittadino ministro, quella giust izi a che mi è dovuta e che l ' onor mio esige. Affinchè, cittadino min istro, più vi pers uadiat e che nel vostro ufficio me solo si ha voluto insultare, vi accl udo copia de l brevetto del genera le Pey ri , qu e ll o del gene rale Seve roli è ]o stesso Possibi le che così un g eneral e d i divisione debb a esse re esposto!

549*

Al l uogotenente coman da nte del! ' ar mata<740 >

Lecce, 27 sette mbre 1804

E' appena arr i vato a Lecce un u ff ic ia le s up e riore Se pt Insulaire dicendosi consol e ge neral e presso la co rte d i Napoli. Si chiama G eorge Palati no , ha pr eso casa a Lecce e con ta di stabi lir vis i . Il comandante della postazio ne ha esaminato i s uoi documenti che ha trovato in regola. Questo signore e ra al servizio della Ru ss ia, fu ne l numero dell e truppe russe che si trovava no a L ecce e nel reame; c'e ra co me magg iore e al dire degli ab itanti ha avuto molto da fare.

Un conso le Sept Insulaire a L ecce, un ex uffici ale russo, una perso na che cono sceva tutto in que s to paese non è d a perd e re di v is ta, mio generale, domando vos tre istru zioni.

550*

Allo stesso (i4 '>

Idem [Lecce, 27 se tte mbre 1804]

Ho ricevuto , mio ge ne rale , il vost ro ordine per le d ue piazze di art ig lieria c he devono port ars i a Taranto , esse sara nno eseguite immediatame n te Permettetemi tuttavia , mio ge nerale, c he vi faccia osservare che non posso restare indiffe rente ne l vede re ogni giorno indeboli re in ogni modo la di visione a i m ie i o rd in i Gli sq uadroni e i battaglioni italiani s ia per la loro debo lezza che pe r le ma la ttie sono in uno st ato di in ca paci tà a sostenere un se rvi zio att iv o e io manchere i a l mio dov e re se non v i fac essi, mio ge nerale , la mia forma le dichiar az ione.

l o reclamo le com pagnie che si so no formate dall 'i nterno . Ho reclamato ciò che appa rti ene a que ste truppe, ma tutti s o no stat i sordi a ll a mia voce. L 'a bbandono mi ha to tal mente preso il cuo r e tanto c he per poco una malattia mi face va morire; ho deci so, mio generale, d i prostrarmi, di domandare il vostro appoggio, o che mi perme tti a te di andare a Milan o o a Parigi per farvi conosce re la mia po s izione e quella delle truppe ai miei ordini.

55 1

Al gener ale di divi sio ne P ino mini s tro della g uerra

Lecc, 28 settemb re 1804

Giunger non p otea più fausto annuncio alla nostra armata di quell o c he vo i presc ielto fos te dal governo a d occupare il più difficile mini s tero, quello de ll a g uerra.

Voi uno tr a i primi c he nascer vedeste attorno a vo i le armi italiane. Voi che le gu id aste più vo lte a l 17

9' Louis Alexa ndre Berth icr 1740' Laurent Gouvi o n Sa int Cy r

Laurcnt Gouvi on Sa int Cyr

336
'
I'••J

campo dell'onore, voi saprete conoscere a fondo g l'individui e i loro bisogni, voi saprete apportarvi que' soccorsi, che purtroppo, non son pochi

Questa divisione al mio comando langue da un anno e mezzo avvilita, smembrata, piena eli bisogni ed esposta a compromettere l'onor delle sue anni e de' suoi capi . Distrutti i battaglioni non hanno più forma militare, le brigate non sono che spett ri , la divisione è un ombra. Tre battaglioni italiani non hanno ottocento fucilieri, la divisione non può pone in campo tremila combattenti.

Sordo fu sempre il ministero alle mie voci, ai miei reclami e per non portar più oltre la nostra vergogna mi viddi costretto tacere e soffrire.

Il capo d'annata a cui questa divisione ha l 'onore d'appa1tenere ci presenta un'altra divisione compos ta di otto battaglioni, la di cui forza sorpassa mme ed in uno stato si florido che rende men maggiore il peso de ' nostri mal i.

Sì, cittadino ministro, è lo stato de battaglioni e de' squadroni italiani ed io mi son veduto costretto protestare al generale in capo l'impossibilità eli agire atti vamen te colle truppe ital ian e se non ricevono que' rinforzi e se non vengono poste in quello stato che richiede l'organizzaz ion e militare e l'onor nazionale. Eccovi, cittadino ministro, lo stato deplorabile di questa parte dell'armata italiana.

Ascoltate, cittadino ministro, le sue voci, che per mezzo mio a voi indirizza, accogliete i voti eli congratulazione che gli ve ngono dal cuore; che i f iglj primogeniti dell'armi ita l ian e sianvi a cuore e che ritrovino finalmente quella paterna cura in voi, che purtroppo fin ad ora reclamata abbiamo invano.

552*

Al generale in capo Gouvion Saint Cyr

Lecce, 3 ottobre 1804

Mi affretto, mio generale, a mandare da voi un uff icial e perché questa lettera vi giunga con la maggior sicurezza e velocità. Un bastimento sconosciuto chiamato Soude Cotes è stato avvistato per tre o quattro giorni di seguito nei nostri paraggi dopo Santa Maria di Leuca fino a Brindisi ravvisando e saldando queste coste.

Gli abitanti di tutta questa provincia e particolarmente quelli d 'Ot ranto e di Brindisi assicurano e si rallegrano per l'imminente arrivo dei russi. Tutte le lettere da Corfù annunciano il grande aumento delle forze r usse e si designano anche guarnigioni per la provincia di Lecce.

Le lettere di Napoli à i due corrieri assicurano la stessa cosa e si sono lette pubblicamente nelle soc ietà. Due bastimenti in viaggio fanno rotta da levante su Trieste, di questi uno è ormeggiato a qualche ora da Brindisi e l'altro a Br indisi hanno dichiarato di ave r visto con certezza una flotta turco-russa ne ll e acque della Morea in attesa di rinforzi e sbarcare delle truppe che dovevano riunirsi a quelle di Corfù.

Una lettera arrivata l 'a ltro ieri da Corfù datata da 5 o 6 giorni scritta da l signor Nicazza fratello dell'ex conso le russo che stava a Lecce, al suo corrispondente il signor Paladini riporta che le truppe russe aumentano ogni giorno di più, che si attende una flotta russa con l'equipaggio di quarantamila uomini di cui la maggior parte deve essere sbarcata in questa provincia. Ma il signor Nicazza avvisa inoltre il signor Paladini di prendere delle misure economiche per la famiglia.

Gli ufficiali della mia divisione che servirono nella marina veneziana e che conoscono perfettamente queste coste assicurano che è molto facile uno sbarcare in più punti e in particolare nell a zona di Brindisi.

Il signor preside della Schiava mi ha appena riferito personalmente che fra qualche giorno giungerà sulle nostre coste una speronìera napoletana armata in corsa contro i barbari e che presto mi fornirà dell ' armamento di più persone per tendere un'imboscata ai barbari.

Tutti gli abitanti in genera le hanno sistemato le loro armi e in ogni villaggio in cui ci sono degli armaioli si lavora g iorn o e notte part icolarmente a Brindisi. La corrispondenza napoletana è in fervida attivi tà e particolarmente il signor colonnello Castellano eli Brindisi riceve e fa recapitare tre o quattro ordinanze al giorno al signor Rodi o.

337

Vi as icuro, mio generale. che il viaggio del signor R odio non è avvenuto senza motivo d i i n trig h i. Il s ig nor Romano si trova qui da tre o quattro giorni. E' rato a Gallipoli 24 ore e parte oggi per B rindisi e domani sa rà a Monopoli. Simili notizie, mio generale. s icura men t e non devono esse rci in d ifferenti e in particolare la cattiva fama del paese c he occ u piamo, ho dec iso a pr op osito d i fa r vele gi un gere il p i ù pre sto possibile Co n oscete la po s iz io n e d i Lecce, pos iz ione come d a vo i stesso, m io gene r a le , non militare men t re Ga l lipo li , Otranto e Br i nd isi sono senza g u arn igione, se n za ap prov igioname n t i e se n z a difese.

Permettetemi, mio generale, che so lleciti le indicazioni , di cui sono totalmente sprovvisto, sui mezzi per intrattenere una polizia segreta c he reputo assolutamente necessaria in questa circostanza.

553

Al ge nerale Peyri

Lecce . 4 o ttob re 1804

In seg uito a ll e d isposzioni de l gene ra le in capo17 4 21 part irete, c i tta dino ge nerale pe r Ta ra nto ov e s t a b ilirete il vostro quartier generale. La vostra brigata sarà compos t a da t re b attaglioni ita li a n i che risiederanno in Taranto e da uno sq u adro ne di ussari che occuperà Francav i lla .

I battaglioni italiani rileveranno il terzo battag l ione del p1imo r egg imento d ' infanteria leggera francese. Immancabilmente ogni quindici giorni sarà fornito a vice n da dai tre battaglioni il distaccamento di Brindisi.

Voi avrete la sorveglianza s u ll a li n ea da Tara n to a Brindis i , Otranto, L ecce e Ga ll ipoli Avrete a vostra dispo s i:Lione d u e pezzi d'artig li er ia e q uand o no n v i s ia a Taranto un c omand a n te d'a rmi co n le tte re d i nomina del ge nerale in capo nom in ere te l 'u fficia le superio re il piLJ an z iano a q uesto co mando.

Il g iorno 16 ve n demmialc 1w> immancab ilm ente li tre battag li o ni d evono esse re a Ta ran to E' necessario, c ittadino genera le, che voi marciate co ll a co lonna c che la più fe rrea disciplina ed ord in e s ia co nservato e che cog l 'abitanti s ia trattato come si deve con gente amica I o ve ne rendo responsabile, cittadino generale. L'ospedale nostro di Lecce viene trasportato a Taranto e perciò a voi ne affido la cura. affinchè di concerto co l commissario di guerra ve n ga fatto come si deve quanto esigono i nostri fratelli d'armi ammalati.

Voi corrisponderete meco per l a via dì Martina a Mola d i Ba r i ove sarà stabilito i l qua rt ie r generale e dove attenderò c on tu tta csattc7.za tutti i rapp o r t i.

Cittadino gene r a l e io m'affido a ll a vos tra f e rm ezza cd a ll e vos tre co g ni z io n i c vi aug uro intanto e t c

554

Al gene rale eli brigata Scveroli

Monopoli, 9 ottobre 1804 È con il massimo dispiacere, cittadino gene r a le, ch'io debbo co mm unicarvi un a r t icolo eli l ettera del generale in capo in data 14 venclemmia io 0 4-lì d a B a rl etta :

" Pe n so co m e voi c h e il camb ia m e nto del s ig n o r el i Rh o dio è dov uto a intri g hi , ne sono pe rsuas o anche perc hé so no rimas t o dopp iame n te s orpres o c h e n e ll o s tess o tempo i n c ui vo i mi annunc iav a te nelle vo s tre lettere gli in tri ghi d i questo ind i v idu o g li si rendeva n o i più g ran d i o n o ri m ili tari a Mon o p o li per i l s uo ritorno"

Voi non potevate ignorare le intenzioni del generale in cap, e m i e, che vi furono commu n ica te dal capo del mio st ato maggiore, a ll e quali se v i f os te conforma t o n on avrei io la mort i ficazione el i ri ceve-

,,.z, Laurcnt Gouvio n Saint Cyr

< 7"'>8 ottobre l R04

< 7 > 6 ottobre l R04

338

re un simile rimprovero e voi que ll o di non aver adempiuto alle intenz ioni nostre ed all ' umanime consenso di tutta l'armata.

555

Al medesimo<745>

Detto, detto [Monopoli, 9 ottobre 1804]

Il movimento seguito ne ll a nostra divisione non ha che l ' oggetto di raccorciare la nostra linea e render più pronta e p .iù facile la nostra communicazione co l generale in capo.

I tre battaglioni occupano Taranto ed u no squadrone d ' ussari Francavilla. Gallipo l i, Otranto, e Lecce conservano de' posti di communicazione e d i avviso e le suddette truppe, a provincia sono sotto gli ordini del generale Peyri.

I due battaglioni polacchi conservano la loro posizione e solo la compagnia che trovasi a Brindisi passa a Martina per assicurar sempre più la communicazione con Taranto . Voi, c i ttadino generale, ne conservate il comando e co ntinuerete a risiedere a Monopoli. Due pezzi d'art iglieria con quanto ad essi appartiene resteranno presso di voi.

Il mio quartier generale è stabilito a Mola di Bari ove due compagnie di genieri polacchi ed uno squadrone d'ussari ne formeranno la guarni gione.

Nu ll a in questo momento annuncia vicine osti li tà, necessi t à pe rò esser sempre pronti a qualunque accidente ed eccovi le istruzioni dell'attuale circostanza. Se si presentassero delle truppe nemiche in forza eguale alle nostre, voi le combatterete e cercherete di respingerle, se al contrario fossero di forza assai superiore e che non poteste combatterle senza compromettervi voi dovrete in tal caso tenervi su ll a dife nsiva

In qualunque caso però ed ad ogni minimo allarme o dubbio me ne preverrete colla massima s ollecitudine affinchè possa prendere quelle misure che saranno del caso e prevenime il generale comandante in capo , da l quale otterremo tutti i necessatj rinforzi e soccorsi e perché possa io medesimo accorrere al momento ove sarà necessario.

Vi prego, cittadino generale, accusarmi ricevuta della presente lettera.

556

A l generale di br igata Peyri a Taranto

Detto, detto [Monopoli , 9 ottobre 1804]

11 mov i mento della nostra divisione non ha per oggetto c he di raccorcia re la linea nostra e di render più facile la nostra comm unicaz ione col generale in capo. Ogni sospetto d i ost il ità sembra ancor lontano, motivo per cui non posso per ora dar vi che le seguenti istruzioni.

Se una forza eli trup pe nemiche si presentasse a voi l a combatterete e cercherete di respingerla

Se ques t a fosse assa i su periore vi terrete sulla difensiva co nservando la vostra posizione .

In ogni caso ed a q ual unq ue m in imo a ll arme o fondato sospetto me ne passerete il più sollecito avv iso per mezzo di un ufficiale, al m io quat1 ie r generale eli M ola eli Bari, affinchè possa renderne immediatamente avvertiti il generale comandante in capo, otte nere i necessmj rinforzi e port armi in persona ove il b isogno lo esiga.

Vi prego acc usa rm i ricev uta motivata della presente.

557*

A l luogo tene nte generale comandante l ' armat a< ;46 >

<7 • 5 )
174(')
339
F
il ippo Eustachio Luigi Severoli Laurcnt Gouvion Saint Cyr

Mola di B ari. l i ot tobre 1804

Ho l'onore , mio ge nerale , di informarvi che il mio quartier generale è già stabilito a Mola di Bari e c he tutti i vostri ordini sono stati scrupo losamente esegu iti.

L'ospedale militare di Lecce è s tato evacuato, i ma l ati sono stati tra s feriti a Taranto eccetto una decina che non erano in g rado di essere trasportati. Poi ché le truppe fran ces i andandosene da Taranto hanno portato via le forniture del caserm agg io , ho ordinato che quelle di L ecce le rimpiazzassero.

Tutti i posti eli comunicazio ne sono sistemati e i genera li eli brigata hanno ricevuto le loro istruzioni. Il comandante di artiglieria della divisione viste le malattie del suoi ca nnonieri dom anda di rit irarli da Gal l ipo li e da Otr anto dove non ci so no per nulla g uarn ig ioni, ma senza i vostri ordini i o non l ' ho accordato.

Vi pregherei , mio generale, di volcrmi dire se il colonnello del genio resterà a Taranto a comandare la postazione e se devo dare al generale P eyri is tru:lioni a suo riguardo.

Pure il commissar io Bondurand è a Taranto, come il commissario Manzoni ha anche lui seguito la brigata : vi prego , mio generale, di dirmi chi deve re sta re in servizio.

Attendendo vostre disposizioni accetta te, mio genera le, i sentimenti ecc

558"'

Allo stesso (m ,

Detto, detto rMola di Ba r i, Il ottobre 1804]

Ho ricevuto dal luogotenente Ristori la vostra lettera e le vostre istruzioni, mio gene ra le , che saranno eseguite alla lettera. Ho fatto conoscere al generale Severoli, comandante a Monopoli , il paragrafo della vostra lettera e il mio malcontento perchè non ho eseguito gli ordini c he gli ho dato per iscritto, come voi vedrete dalla copia della Jerrera qui allegata.

Ecco mio generale, la sua rispo s ta , parrebbe che lo si s ia calunniato.

559

Al ministro della guerra Pino

Accuso, cittadino ministro, ri cevuta della vostra 26 sette mbre. Con lettera ufficiale del 13 aprile numero 228 unita a copia degli ordini del generale in capo di quest 'a rmata io partec ipai allo scaduto ministro le ragioni per c ui cinquanta cavalieri c sc i s oldati del treno che condussero il convoglio non sa rebbero col medesimo ritornati a Milano.

Da questa facilmente vedevasi che non io, ma ordini superiori ne era no la ragione. Mi replicò il minis tro una lettera in data 28 aprile co ll a quale mi partecipava il malcontento del governo c eh ' io dovessi fa r conoscere al gene rale in capo l 'atto arbitrario da lui concesso . Sebbene de l icat issima fosse la com issione ad un s uba l terno pure l 'eseguii e feci conoscere la lcttrera a l sudet to generale in capo e risposi al ministro con mia 25 maggio numero 509 che ridendo soggiunse c he avrebbe saputo, render conto a chi diritto delle sue operazioni c che mi rim etteva la mia lettera lo dovea suporre che il vostro antecessore colla d ovuta lealtà aves e fatto conoscere il tutto al vice presidente e che mai saper più si potesse ch'io avessi parte in quest'operazione; ed infatti vo i certo , cittadino ministro, non vorrete suporre, che comandando io una divi sio ne disorganizzata e quasi distrutta abbia voluto cominciar a rimetterl a co n cinquanta cavall, e sei uomini da treno contro la volontà di un governo c he mi può fare tutto il bene e tutto il male.

Vi prego, cittadino ministro , far conosce re questa mia lettera al vice presidente , affinchè egli voglia persuadersi ch'io non ho parte in questo affare e che sacre mai sempre mi furono le s ue intenzioni. Qui acc lu so troverete, cittadino ministro, lo stato delle bocche da fuoco c catTi di munizioni addette a quc-

<;·"> Laurent
r 340
Gouvion Sain t Cy

sta divisione c le vedrete ridotte a quattro per mancanza di cavalli e vedrete. che al treno francese ancora si somministra un numero di bestie d'attiraglio. altrimenti saremmo costretti a requisire de' bovi ad un movimento.

La divisione italiana sebbene uno spetro occupa i posti avvanzati e le istruzioni son tali da far credere che dovrà misurarsi. Io, come voi ben conoscete, cittadino ministro. non posso immischiarmi negli affari de l generale in capo che anche ultimamente rifiutò il congedo semcstrale accordato dal vostro antecessore a due ufficiali polacchi; e come vorrebbe egli accordare la partenza di questi cavalli indispensabili al scrviggio c di cui tanto abbisogna quest'armata, che ne soffri una terribile mortalità?

Voi cittadino ministro, siete militare e comprenderete abbastanza la mia posizione. Se voi giudicate a proposito che questi cava lli assolutamente rientrino in repubblica vi prego scrìverne al generale in capo, come il solo che può ordinare un tal movimento ed in tal modo liberar me già purtroppo opresso da ogni parte di miserie e di mali, da una cosa che non mi s i compete.

Devo ancora prevenirvi, cittadino ministro , che io, lo stato maggiore della divisione, la cassa e l'ispezione siamo senza fur go ni e senza cavalli da treno e che le carte no s tre ed i nostri effetti sono del tutto esposti.

560 Al genera le Severoli

Mo l a di Bari, 23 ottobre 1804

In seguito alle nuove disposizioni del generale comandan te in capo di quest'armata v i recherete, cittadino generale, a Taranto per assumere il comando della br igata ivi stazionata e de' forti e territorio ad essa attinenti.

Qui accluso troverete un ordine eguale per il generale Peyri che deve prendere il coma nd o di quella che occupa Monopoli e suoi circondarj.

Vi comp iacerete, cittadino ministro, rimettere al generale Peyri le istruzioni del comando della brigata, che abbandonate, facendovi dal suddetto generale rimettere quelle del comando che andate ad assumere. Questo movimento deve esse r fatto con la maggior celer ità e perciò v'invito a rendermi conto nel più breve spazio possibile del traslocamento vostro nella nuova destinazione.

561

Al genera le Peyri

Detto l Mola di Bari, 23 ottobre 1804] Simile ord in e per passare da Taranto a Monopoli.

562

Al generale Severo li

D et to lMola di Bari, 23 ottobre 1804]

Gravi disord in i di ogni gene re sono pur troppo s uccessi nella brigata che in ora occu pa Taranto e contorni. P oco ord in e, poca disciplina poco contegno militare, vessazion i con tro le autorità locali ed ammini s tra ti ve, prctenzioni contrarie ai regolamenti sono i rapporti che purtroppo mi giungono da ogni parte; che sono giunt i a l genera le in capo e che dal med es imo furono a mc fa tti rep licati disgustosissimi Iimproveri, minacciando a lle truppe italiane la perdita di quel buon nome che si sono sempre e dovunqu e acquistate. Simili motivi mi hanno deciso ad affidare a voi, ci ttad in o ge nerale , un tale comando . Conosco per prova la vostra fermezza e la vostra integrità e quanto s iate ge loso dell'ordine e dell'onor nostro.

Tutto io confido in voi e spero col vostro mezzo ricev e re ben divers i rapporti e dal generale in capo qu elli attestati di so ddisfazione, che sempre si è meritata l a d iv is ione affidata al mio comando

341

563

Al generale Peyri

Detto [Mola di Bari, 23 ottobre 1804 ]

Egli è col massimo dispiacere, cittadino genera le, ch'io debbo farvi consocere che da ogni parte mi pervengono rapporti disgustosi e particolarmente rimproveri replicati ed ace rrimi dalla parte del ge nerale in capo sui gravi disordini eli ogni genere che purtroppo sono s uce ssi nella bri gata il di cu i comando e ra a voi affidato.

Una marcia disordinata e quasi direbbesi a volontà fù eseguita dai battaglioni italiani, in nulla rispettando le persone e le proprietà di quei paesi , che hanno traversato.

Lamenti eli vessaz ioni ed ingiuste pretese pervennero al generale in capo. La città di Taranto che credeva accogliere nel s uo se no truppe amiche, si vide esposta a mille concessioni e dovette ricon·ere alla protez ione del generale in capo. Pretese insussistenti e contrarie ai regolamenti militari , s omministrazioni illegali e domande illegittime posero in sconcerto quella comune e le autorità amministrative dell'armata.

Eccovi, cittadino generale, a quali rimproveri è stato assoggettato il vostro direttore per causa vostra, che hanno prodotto a me mille disposizioni , a voi l'esser cambiato ed alle truppe italiane un denigramento di quel nome che mai sempre hanno saputo meritarsi

Io vi assicuro, cittadino generale , che ne vado estremamente mortificato.

564

Al generale di divisione Pino ministro della g uerra

Mola di Bari, 23 ottobre 1804

l n seguito alle mie premurose istanze fatte da me in voce ed in iscritto per l 'avv an zame nto del capitano aggiunto Salvatori impiegato da molti anni presso di me. •

Il vostro predecessore, cittadino ministro, oltre le molte promesse verbali mi rispose ancora nei termini che potrete far rilevare dalla prima divisione primo ufficio registarto al num ero 16653 ma a tutto ciò il fatto per nulla conispose.

Quest'ufficiale il quale tutto merita e per la sua attività e per le sue qualità morali e militari trovasi tutt ' ora col suo medesimo g rado.

Conoscendo, cittadino ministro, la vostra propensione per re nd er giustizia a coloro , che s i distinguono e che sanno conciliarsi la stima de' loro capi ben servendo lo stato, io ve lo raccomando moltissimo pregandovi a voler render paghi i giusti suoi voti.

Assicurandovi che nulla mi sarà di ciò più grato, pregovi gradire etc.

565*

Al gran cancelliere della legion d' onoren48l

Mola di Bari , l novembre 1804

Ho ricevuto, monsignore e caro confratello, l 'onore della vostra lettera del13 vendemmiaio anno 13° 049 ' con il duplicato della lette ra del 28 messidoro anno 12°<750) e la grande aquila della legio ne d'onore<75 ' l Un ' attestazione così grande di distinzione e di benevolenza eli cui sua maestà l'imperatore ha voluto onorarmi e che mi assicura per sempre la st ima della nazione francese, aumenteranno se fosse possi-

n••>Bernard Germain Eticnnc de la V ill e -s ur-Ill on dc Lacépècle <HQ) 5 ottobre l 804

0 5"> 17 lu glio 1804

0 5 '' Nonosta nte le ri cerche effettuate pre ss o la Grande Cancelle ri a dell'Ordine della Legion d'Onore a Parigi, non risulta che il Generale Giu sep pe Lechi sia stato insignito della Grand Aigle.

342

bile in me la riconoscenza e l'attaccamento c he so no impressi ne l mio cuore fin dai primi momenti in cui il grande Napo leone apparve sulle Alpi , e che ci saranno fino alla tomba S iate, mio sig nore, l'int erprete dei miei sentimenti presso sua maestà al quale la mia esistenza, i miei vanti e le mie fatiche sono consacrati.

Gradite, mio s ignore e caro confratello, i se ntimenti della mia più alta consideraz ione.

566

Al generai di brigata Se veroli

Mola di Bari , 2 no vembre 1804

Ho ri cevuto la vostra ufficia le del l nove mbre e resto attonito come possiate, cittadino ministro, precisare con così bre v i espressioni la lettera mia del 24 termidoro1752) anno scorso num ero 382 Essa vi precisava, cittad in o generale , "di allest ire un a barca , che sarà armata, e comandata da un probo e d istm i to ufficiale, con un di s taccam e nto c pattuglierà giornalem e nt e verso le saline e la rada di Manfredoni a per sapere quello che succede, passandomene un dettagliato rapporto".

Come mai, cittadino generale, potete Voi confondere un ordine datovi a Barletta per le saline e per Ma nfredoni a ne ll ' anno 11 o - 24 termidoro 0 53' coll'armare in ora se nza a lcuna m ia saputa una barca appartenente ad un consol e e senza mai averne fatto aicun rapporto, ne motivata la guarnigione in alcuno stato di s itua z ione nella ben div ersa posizi o ne di Monopoli?

Permettetemi che vi osse rvi , cittadino generale, la tota le irreg olarità del vostro operato Quanto possa avervi indicato il colonnello Grabinsk i poco a me inte re ss a , come quanto possa avervi eletto il console tì"ancese, che per nulla io conosco.

Il generale in ca po mi sc rive l'articolo che v i un isco:

"Q uanto al tra bacco menzionato nel rapporto del generale Seve ro! i, io non sono mai stato a conoscenza della s ua es istenza e io non so no meno sorpeso che s ia stato armato se nza la mia autori zz a z ione, che io non conosca la dispo sizi one che ha permesso di imbarcare dei cannoni che erano a Monopoli e che s i s ia imbarcato un di stacca mento di truppa polacca . Vo i ben vedrete, ge nerale , di procurarvi delle informazioni partico lari su qu e ste diverse questioni e me le tra smetterete il più velocemente possibile" .

Voi vedete, c ittadino generale, il mio cas, e come è in combinabile l'armamento di una barca guardia coste da voi armata senz a mia saputa e munita di una guarnigione, col mio ordine 24 termidoro an no l i 0 0 54l numero 382 dàtovi da Barlet ta , che vi dice di far osservare le saline e le coste di Manfre donia da una barca armata e comandata da un probo e d esperto uff icia le, che in nulla h anno a che fare con Monopoli e le sue coste e di cui mai mi avete parlato in alcun rapporto e per cui mai vi ho dato alcun ordine. Mettetemi dunque al caso, cittadino generale, con maggior dettaglio di poter rispondere al genera le in capo, a l quale in ora non potrei, alt ro rispondere, se non c he io ig noro quanto è successo, ed accus are d'arbitrario quanto è s tato fatto.

Il caso è urge n te e di troppo rilievo perché non s olleciti un a pron ta risposta.

567 *

Al generale in capo Go uvion Saint Cyr

Mola di Bari , 2 novembre 1804

Ho ricevuto, mio generale , la vostra lettera del 7 brumai o(755> Ho sub ito domandato ch iarimenti necessari al comandante della postaz ione d ' Otranto.

752 ; 12 agosto l 804 75 1 ; 12 ago s to 1803 m >, 12 agosto 1803 1755 ; 29 ottob re 180 4

343

Nel l 'attesa posso dire, mio generale, che gli albane s i che s i trovano a Otra nto sono quarantacinque e che il comandante della po staz i one di Brin disi mi a nnun cia l 'arrivo di sessa ntasette a lbane si anche in qu esto porto e che la loro destinazione dopo la quarantena la s i annuncia per Napoli.

Quanto a ll a questione di trabacco ecco, mio generale, le domande che ho pa ssa to a l generale Severo! i:

l 0 a c hi ap p art iene qu esta barca.

2° da quando è stata armata.

3° per o rdine di chi è stata armata.

4 ° per qua l e ordine è stata mes sa a bordo una guarnigione.

5 ° quali erano l 'appro vigioname nto e le istruzioni.

Ne atten do , mio generale, le risposte. Nell'attesa devo dire che le lettere a n·i vate da Brindisi annunciano c he l 'equi paggio e la gua rni g ione di questa barca so no stati catturati nel po rti di Ragusa dagli inglesi e so no stat i impiccati co me pirati.

Io so no , mio generale , co lpito da una simi le li ce nz a che si sono presi di armare e dare una guarn i gione e m ette re arbitrariamente in mare una barca corsara , i pirata, e io reclamo , mio ge nerale, una garanzia, un ese mpio da parte vostra perché s imili abusi e atti arbitrar i non siano permess i e servano da esempio in avven ire per i subordinati.

568

Al ministro della guena<756>

Mol a di Bari, 2 novembre 1804

Da q u anto appare, cittadino ministro, la mia perm ane nza a l comando di qu esta divisione sembra deci sa ed io ne sono conte nt o, quando i movimenti militari mostrino delle ost ili tà, a costo anche della mia sa lute c he non può acclimatarsi.

Il gene ra le coman dante in capo quest'armata mi comm uni ca c he la quinta mezza brigata italiana , il terzo battaglione d'infanteria po lacca ed i due squadroni ulani rimpiazzer a nn o i tre battaglioni i tali ani e i due squadroni ussari che qui si trovano.

Voi, c itt adi no ministro , a cu i troppo chiaramente ho fatto co noscere e lo stato di questi e la neces sità c he s i un issero ai loro co rpi, com prenderete quanto caro mi s ia un tal e avviso , c he co ll a somma anzianit à atte ndo con maggior dettag lio da una vostra uffici a le.

P erm e ttete nello stesso tempo , c ittadino ministro , c he a vo i indrizzi alcune domande.

Voi militare ed avezzo a comanda re corpi italiani nelle a rmate francesi sapete pe r prova che necessitano eli molte cose a pa11e che non possono esser comuni al caso nostro.

Permettete dunque, cittadino ministro, che vi preghi d i vole rmi accordare la scelta di due ufficiali el i co rri spondenza, necessar issi mi a l se rviggio; un medico per lo stato mag giore mentre sia no gio rnalemte esposti o a perire miseramete o a vederci scortic at i dai chi rurg hi de' corpi, l a di cui ig nora nz a abbastanza g ià si co no sce; un veterinario indi s pensabile perc hé s iamo cos tretti a veder perire quantità di cavalli a cui l ' a rte apporterebbe soccorso. Questo resterebbe a l qu a rtier ge nerale, c si porterebbe ove il bisogno lo es igge . Se il vostro antecessore avesse voluto accon se ntire alle mie domande, una tre ntina di cavalli sa rebbero stati sa l vat i nella divi s ione; un commissario di g ue rra almeno che sappia il suo dovere e che faccia o no re alla na z ion e, mentre i due che esistono a ll a divi s ione io posso acc er tarvi , c itt ad ino minist ro , c he so no lo scarto di tutti i com mi ssarj italiani e massime il commissario Severoli capace ad ogni occasione di co mpromette re l ' o nore. Finalmente una com p ag nia zappatori tanto necessaria ad una divisione in og ni incontro.

Io azarde rei ancora pregarvi, c ittadino ministro , di complettare il treno necessario a l se rv izio della division e, se non temessi toccare un punto che non so per qual motivo sia divenuto per me tanto delicato.

<'56 > Domenico Pino 344

Noi siamo costretti per una ventina di cavalli e dieci uomini francesi veder comandanta da un francese l'artiglieria della divisione. La compagnia d ' artiglieria ancora dovrebbe esser rilevata. Io non ho mancato, cittadino ministro, di esporvene ]e ragioni, e di reclamare la vostra giustizia, siccome la cavalleria della divisione va a divenir tutta polacca, e che occupando noi paesi italiani, ed essendo noi italiani in frequentissimi incontri troveressimo de ' grand i ostacoli ed a farsi intendere ed ali' esecuzione di alcune commissioni, così vi pregherei istan taneame nte , cittadino ministro , autorizzarmi a guardare un distaccamento del primo regg im e nto comandanto da un ufficiale e composto almeno di dodici ussari per lo stato maggiore.

Eccovi, cittadino ministro, le mie ist anze, ponderate le quali io spero essere da voi accontentato P.S . Quando il giudicaste a proposito, cit tad ino ministro, il commissario Severoli potrebbe rientrare colla colonna e farne il servizio della medesima.

569

Al medesimo (7 571

Detto [Mola di Bari, 2 novembre 1804]

Io devo, cittadino ministro, prevenirvi di un inconveniente che non potrà a meno di arrecare grave dispiacere al nostro governo.

Il generale Severoli durante il comando della brigata polacca nella sua residenza a Monopoli si arbitrò a mia insaputa e del generale in capo di armare un a barca con due pezzi d'artigl ieria, e di porvi un Sergente, un Caporale e otto uomini della prima mezza brigata polacca.

Quali fossero le istruzioni e la s pecula zione io non ve lo dirò , perché tutto ignoro. Il fatto solo s tà, che da più giorni non s'e bbe più notizia di questa barca e da quattro giorn i a questa parte sappiamo con lettera uffi c iale da Ragusa, da quel console, che presa la suddetta barca dagli inglesi nel mentre questa ins eg uiva un legno e non trovata ne lettera di marca, ne altri ordini che legittimar potessero una tale operazione trattarono come pirati e l'equipaggio e la guarnigione che sub irono il rigor delle leggi, toltone cinque individui, due so ldati e tre marinari che si salvarono colla f uga.

Un caso simi l e che comprometta la nostra coccarda mi trapassa l'anima Esso sta nelle mani del generale in capo ed io non posso a meno di prevenirvene, cittadino ministro, per ogni incidente.

570*

Al luogotenente generale comandante l' armata<75 81

Mola di Bari, 5 novembre 1804

Il cittadino Dombrowsky capo del mio stato maggiore avrà l ' onore di por tarvi questa lettera. L'ho inviata espressa a Barletta dove mi porterò io stesso f ra qualche giorno , se la mia salute me lo permetterà, per avere l'onore, mio generale, di presentarvi i miei rispetti.

Lo incarico di farvi conoscere in dettaglio la quest ione spinosa della barca di Monopoli. Mio generale, l a vostra bontà e assai conosciuta da tutti perché io abbia a ben sperare in questa circostanza.

Vi assicuro che ve ne sarò debitore per la vita e che il bene che farete al generale Severoli lo considererò come se fosse fatto a me stesso

571*

Allo stesso 059)

Pl ' J Domenico Pino

ossJ Laurent Gouvion Saint Cyr

m?J Lau rent Gouvion Saint Cyr

345

Id e m [ Mola di Bari, 5 novembre 1804]

Le vost re lettere del 23 e 28 ve nd e mmiaio' ;601 hann o ri emp ito il mio cuore dì t ri stezza, io posso assicurarvi, mio generale, che d o po c he ho avuto l ' onore di serv ire nell ' armata france e io non sono mai stato così afflitto .

Pot e te g iu d icare voi, mio genera le, se no n m i sono affrettato a co noscere i diso rd ini e a far se ntire il mi o pare re c in f in e il genera le Pey ri è sta to rim osso da l s uo coman do e r i c hi amato a ll a res ponsa bi lità de ll a s ua condotta.

Con le co pie conformi d e i pezzi c he ho l 'o nore di a ll ega re, m io generale, potrete vede re la giustificazio ne d i t utti i rapporti che vi so no s tati in v iati a ca ri co delle truppe italiane e di co lui che le comand ava .

Sarebbe assai desiderabil e, mio ge nerale , che se il co lo nn ello comandante la postazione dì Taranto v i avesse farro ra pp o 11ì divers i da qu e lli che ho la soddisfaz io ne d i i nv iarvi egli non avesse a conservare a l ungo il co ma ndo di questa pos taz ione, pe rc hé le trupp e ita l ia ne e i loro comandant i no n perdano la stima di c ui lo onor ano d 'aver acqu isito du rante il te mpo che hanno se rv i to sotto i vo s tri ord in i e dm·a nte i l tempo in cui es isto no del le a rmate francesi in Italia.

17001 15 e 20 ottobre 1804 346

Repertorio Iconografico

Protagonisti indiscussi di quell'irripetibile stagione, ardente di entusiasmi, di passioni e di speranze, che fu l 'età rivoluzionaria e napoleonica, compresa tra la fulminea campagna d'Italia di Bonaparte nel 1796, e la rovina del Regno ftalico, caduto definitivamente il 25 maggio 1814 , il generale Giusepp e Lcchi c i suoi fratelli- in particolare Giacomo , la " me nt e fi losofica" della famiglia, Teodoro, il "beau général" de ll a Guard ia Reale, e l a seducente Francesca, ri co rd a ti più volte da Stendhal, che ebbe modo eli frequentarli a Milano negli esa ltanti anni della seconda R ep ubbli ca Cisalp ina , con parole d'ammiraz ion e- furono immortalati in tante e ffigi di diversa tipolo g ia, tra le quali spicca no per la loro eccez ionale qualità pittor ica, i capolavori dovuti al pennello dei du e più s tr ao rdinari ritrattisti allora attivi nella città ambrosiana: il g rande Andrea Appiani, che diverrà con la fondazione del Regno Italico "Premier Peintre du Roi", e il ge niale miniaturista bresciano Gi ambattista Gigola, legato alla famiglia Lechi s in dai g iorni tumultuosi della Repubblica Bresciana del 1797 , che meriterà a sua volta il titolo eli " Ritr att ista in Mini a tura " del vieeré d ' Italia , Eugenio dc Beauharnais. Molte eli queste effigi, come pure quelle di tanti a ltri comprima ri bresciani dell'epopea napoleonica, so no state pubblicate in diversi studi apparsi ne l eor o del Novecento, tra cui spiccano qu e ll i del e natore Ugo Da Como, del conte Fausto Lcchi, di Fe rn a ndo Mazzocca e di Gaetan o Panaz za, autori di pagine appassionate e piene d'erudizione dedicate ali 'a rgomento (si veda no , in particolare, Da Como. 1926 e 1940; L ec hi , 1964; Mazzocca, 1978: P anazza. 1979 ) I n tempi più recenti, le ricerche condotte da diver i studiosi in occas ione dell 'a ll es timento di alcune mostre che qui vog lio ricordare , quali Ritratti del primo Ottocento a Brescia (1995), Napoleone Bonaparte. Brescia e la R epubblica Cisalpina (1997-1998). 1 Dandolo e il loro ambiente. Dall'epopea rivolu zionaria allo stato unitario (2000), Dal ritrai/o di corte al ritratto napoleonico. Dom enico leni (200 1) , Napoleone e la Repubbli ca italian a (2002), hanno portato al reperimento e alla pubblic az ion e di a ltro materiale iconografico eli grande ril eva nza ad un tempo storica e artistica. A questi cataloghi va poi aggiunto il lavoro monografico redatto da c hi scrive assieme a Fernando Mazzocca e A nn a Maria Z uccotti, Giambattista Gigola e il ritratto in rniniatura a Bres cia tra Settecento e Ollo ce nto (200 l). Gran parte delle opere selezionate pe r illu stra re l ' inedito copialettere del generale Giu se ppe Le c hi è stata oggetto di studio in queste pubbli caz ioni, a ll e quali s i rimanda, unitamente alle altre voc i prese nti nella bibliografia essenziale seg nalata ne l le schede, per una più ampia trattazione delle singole opere.

Le misure so no esp res se in centimetri (a lt ezza per larg hezza), a eccezione di quelle delle opere realizzate s u carta, che so no espresse in millimetri

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(M ilano , 17 54-1817)

Il !Jenera le Bonaparte e il Genio della Vittoria che incide Le sue imprese alla battaglia del Ponte di Lodi, 1796 olio su tela, 96 x 76 cm Scozia, Th e Earl of Rosebery Bibliografia: M azzo cca, 2002 2, pp. 354,509-510, cat. n. XIH. 2 1.

Questa straordinaria effigie, capolavoro assoluto de lla ritrattistica dell'età neocl assica, realizzata a Milano nel 1796 da Andrea Appiani. all' indomani delremrata in città della v ittorio sa armata repubblicana francese, avvenuta il 15 maggio, a cinque giorni di distanza dalla battaglia di Lodi precede cronolo g icamente il celebre Ritratto del genera le Bonaparte alla battaglia di Arcole (Versaillcs, Musée du C h atea u), destin ato a diven ire, grazie all' incision e che ne trarrà Giuseppe Longhi, l ' imm agi ne ufficial e pill diffusa del grande corso ai tempi della Repu bb li ca Cisalpina. Nell' e dizione del 9 g iugno 1796 d e l foglio giacobino " Jl Corriere Mi l anese ossia il Citt adino Libero. Tradu z ione genuina dei principali fogli d' Italia", un anonimo redattore descriveva " l 'istoriato ritratto'' dove "campeggia sublime della perso na il Generai B onaparte [ ... j decorato della somma sua dignità; e con maestà senza fasto, co' pié premendo le bandiere Imp e riali e Sarde , in mano tiene sguainata la sc iabola, appu ntata al s uolo, piega l'altra verso una F i g ur a a lata che gli sta a s ini stra Rappresenta questa il Genio de ll a Vittori a F rancese che tutto ritto , se non che posa il manco pi ede s u e lmo emblcmato , stassi accanto d'un'a lt a frondosa palma in atto d'incidere su uno scudo appeso a quell'albero vittorio so te insignì imprese eli Montenotte. di M ill esimo, di De go, di Ce va, e di Mondovì. il Passaggio de l Po, delle quali ascolta il racconto con viso atteggiato a stupore misto di compiacenza 1- 1A destra del Comandante presenta il fondo in aerea prospettiva la me morabil battaglia di Lodi con i l Po nt e dell'Adda affollato d'intrepidi Repubblicani , che attraverso lo sco pp io dell'arti g li e ria nimic a si apron la via dell a v itto ria "

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Andrea Appiani ( Milano, 1754- 1817)

IL genera l e Bonaparte riceve da MineJ-vct il pomo della vittoria, 1796 c irca acq uerello , biacca e inchio s tr o bruno, s u carta bianca , 215 x 143 mm Milano , Orsini Arte c Libri Bibliografia: Orsi n i, 2007, pp. 29-30, con bibliografia .

Il disegno è uno s tudio preparatorio per un dipinto ce lebrativo non rea lizzato Il bo zze tto fu utilizzato da Appiani per id ea re l a figura di Napo leone nel dipinto Il generale Bonapa rte e il G e nio della Vittoria che incide le sue imprese alla battag li a del Ponte di Lodi, eseguito nel 1796 (ili . l ) . Nel l ' opera in esame Bonaparte è affiancato da Minerva. dea della guena. che porgendogli il pomo della vittoria, ind ica l'ori zzonte dove fuma un vulcano, spronandolo a comp l etare la liberazione della penisola it alia na.

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Noel Le Mire

( Rouen, 1724 - Parigi, 180 l )

Ritratto del generale La Fa yette all'assedio di Yorktown, 1781- 1782 inci s ione , 515 m m x 34 (impronta); 655 x 51 O m m (foglio) a sinistra: "Peint par J. le Paon Peintre de Bataille de S.A.I. M.gr le Prince de Condè" a destra: " Gravé par N. le Mire cles Academies Imp er ia /es et Royal es et de ce ll e d es Sc i ences et Arts de Rou en l et d e Lille"

t
348

didascalia: "CONCLUSION DE LA CAMPAGNE LIBERTÉ DE 1781 EN VIRGINIE l TO HIS EXCELLENCY GENERAL WASHJNGTON TH!S L!KENESS OF HIS FR!END, THE MARQUESS DE LA FAYErfE, fS HUMBLY DED!CATED, b_v le Mire l celle Estampe se vend avec Privilége du Roy à Paris chez le Mire rue et porte S.t Jacques , a coté du Caffé ci'Aubertin n. 122" collezione privata Bibliografia: Falconi, 1998, pp. 103-104. cat. n. Il.3l , con bibliografia.

L'incisone, probabile fonte di ispirazione per il miniaturista Giambattista Gigola per la realizzazione del ritratto a figu ra intera del generale Giu seppe Lechi (il i. 20), era conservata assieme al ritratto di George Washington eseguito dall'incisore Giuseppe Longhi, nel palazzo Lechi di Calvisano, nello studio del fratello Giacomo, l 'i ntellettuale della famiglia, grande ammiratore della Costituzione Americana. Tra i fondatori negli ultimi anni del dominio veneto del club filo-francese bresciano noto come "Cas ino dei Buoni Amici", Giacomo, nell'immin e nza degli event i rivoluzionari del 1797, effettuò un viaggio d'istruzione in Svizzera per conoscerne l'ordinamento repubblica no

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Giura/1/enlo dei trentarwve congiurati della rivoluzione bresciana del 18 marzo l 797 290 x 203 mm autografo, [l] foglio Brescia, Archivio Lcchi Bibliografia: Biglione d i Viarigi, 1998, pp. 122- 123, cat. n.ll.64.

Il documento reca le firme dci trentanove congiurati che la sera del 17 marzo 1797 si tiunirono in Palazzo P oncaral i, prestando giuramento con la formula ·'Giuriamo di vivere li beli o di morire", e che il giorno seguente guidarono la rivoluzione che pose fine a quasi quartro secoli di dominio della Serenissima sul territorio bresciano. Tra questi, oltre a Giuseppe Lechi- secondo dei firmatari e guida militare della rivoluzione - sottoscrissero il documento anche i suoi fratelli Giacomo, Angelo, Bernardino c Teodoro. Due di questi, Angelo e Teodoro, si a rru oleranno nella milizia repubblicana agli ordì n i del fratello Giuseppe, e diverranno anch'essi generai i del Regno Italico . Il giuramento fu forrnulato s ull a bandiera tricolore , confezionata da Francesca Lechi Ghirardi, sore ll a dei cinque congiurati, che il g iorno dopo svento lerà alla testa dei rivoluzionari. Sa- Sb Jo se ph Sa l wirck (Langen-Argcn, 1759 , o Mollenberg, 1762- Milano, 18 20) M edaglia commemorativa della Presa del Palazzo del Broletto di Brescia, 18 marzo 1797 argento, diametro 6,3 cm diritto, attorno: "PRESA DEL PALAZZO DI BROLETTO'': sotto : " I.S.F." rovescio, attorno: EPOCA DELLA LIBERTA' BRESCIANA; nel campo:" 18 MARZO l 1797" collezione privata Bibliografia: Pialorsi, 1998 , pp. 130-1 31, cat. n. II.79, con bibliografia.

Questo esemplare in argento della medaglia commemorativa della rivoluzione bresciana , siglata dallo svedese J oseph Salwirck, attivo per la zecca di Milano, è appartenuta al generale Teodoro Lechi. Sul diritto è rappresentato l'assalto vittorioso condotto il 18 marzo 1797 dai rivoluzionari guidati da Giuseppe Lechi al Palazzo del Broletto , sede del gove rno veneto. Il giorno stesso veniva istituito il Governo Provvisorio della Repubblica Bresc iana che sarà aggregata otto mesi più tardi alla R ep ubbli ca Cisalpina, in seguito a ll a stipulazione del trattato di Campoformido (17 ottobre 17 97).

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Anonimo

R itratto dei fratelli Giuseppe e Giacomo Lech i, 17 97 c irca acquerel lo e gouache su avorio, ova le, 7,6 x 6 ,3 cm co ll ez io ne privata Bibliog rafia: Zuccotti, 200 l 2 . pp. 48, 170, ta v. Il , ca t. n. 28 l , con biblio grafia.

Il tag li o de ll e corte capigliature, g li orecchini, e in pa rti colare l ' uniforme dagli emb lematici colori naz io na li sfoggiata d a Giu sep pe Lechi, qui raffigurato ass ieme al fratello G iacomo, colloca no cronologicame nte la miniatura all 'e poca de ll a Repubbli ca bresciana, quando Giu se pp e ebbe il comando della ' ·forza nazio nale", con il gra d o di ge nerale di bri gata, mentre Giacomo ri co pri va l a car ic a di membro d el Com it a to di Vigilan za nel Governo Provvisorio.

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Carte intestate del generale G iuseppe Lechi, 1797 - 18 00

7a. R e pubblica B resciana. Brescia, 18 Ma gg io ann o I R e pubblicano (1797)

7b. R e pubblica Cisa lpina , Faenza, 24 Vento so a nn o VI R epu bblicano (14 marzo 1798)

7c. Repub bli ca Ci sal pin a, Fae nza, 26 Germinal e, anno VI R ep ubblicano (15 april e 1798)

7 d. R e pubblica Cisalpina , Faenza, 9 Prati le, anno V I Repubblica no (24 ma ggio 1798)

7e. R ep ubblica Cis alpin a, M o nfo rte , 20 Termidoro anno VI R epubblicano (7 agosto 1798)

7f. Repubblica Francese- Leg ione Italica, Milano , 14 Te rmidoro anno VIII R e pubblicano (2 agosto 1800)

Bresc ia, Archivio Lechi.

Sono qui riprodotte le intes taz ioni eli sei le ttere invi ate da Giuseppe Lechi ai familiari tra il maggio 1797 , quando il generale ricopr iva la c arica di coma nd a n te in ca po de ll a ·'Legione" della neonata R e pub b li ca B resciana, e l 'agosto 1800, dopo la ricostitu zio ne della Repubbli ca Cisalpina . D eg na di nota è in particolare l ' u l tima delle m issive, redatta su carta intes tata " République Française - Légion lta li que", stampata evidentemente in Francia nell 'i mmin e nza della vittoriosa campagna della Legione It a lica, dove il grado di "Généra/ de Brigade" è stato co rretto a penna in "Général de Division", grado cons eg uito da Giuseppe L ech i nel g iugno precedente, al te rmine delle operazioni militari.

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Gi a m ba ttista Gigola (B resc ia, 17 67 - Trem ezzo, Como, 18 41)

Ritratto del conte Gi rolamo Fenaroli Avogadro ll1 uniforme di ufficiale della Guardia Civica Naz ionale di Brescia, 1797-1802 acquere llo e gouache su pergamena, 36,3 x 26 cm fi rm ato su ll'albero a de s tra: "G igola l inv. ed pin. " Bresc ia , Civici Musei d ' Art e e Stor ia , in v. n . 488 Bibliog rafia: Mazzocca , 1978 , pp. 194-195, tav. I , cat. n. 91; Falco n i, 2002, pp. 123, 175 , cat. n. 71, con bibliografia.

La mini at ura raffigura il conte Girola mo Fenaroli Avogadro ( Brescia , 1755-1802), che fu c on i Lechi, e con il f rat e llo Giu seppe , tra i fautori pi ù deci si della rivoluzio ne bresc iana del 1797 . Membro della C ommissio ne Straordinaria Crimù1ale, all ' arri vo degli aus tro- ru ssi, nel 1799 , fu arrestato e depo rtato alla fort ezza di Cattaro. Ri entrato i n pa tria nel luglio del 180 l , minato nella salute, morì nel febbraio dell 'anno success ivo L ' " ex nobile " giacob ino è raffigurato in uniforme eli ufficiale della Gu a rdia Civica Nazionale di Bresc ia , corpo che fu comandato da l luglio al settembre de l 1797 prop r io da Gi a mbattista Gigola, a uto-

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re di questa straordinari a miniatura su pergamena , rientrato da Roma l 'anno prec ede nte, quando , come naJTa il suo primo biografo, Tommaso Castellini, "tardata poco l'invasione france se [ lla sua professione g li divenne tosto proficua perché quei graduati amanti ss imi dei piccoli ritratti le di cu i proporzioni tanto si pres ta no pe r ogn i ge nere d'affetti lo occ u pava no inc essa nt e mente" (Castellini, in Mazzocca 1978 , p 237).

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Anonimo, da Loui s -Simon B oizot ( 1743 - 1809) Ritratto del generale Napoleone Bonaparte , pr im o qu a110 de l secolo XIX busto in bron zo, 22 x 15 x Il cm base in legno lavorato a intaglio e parz ialmente dipinto di nero , 16 x 15 x Il ,5 cm co ll ezione privata Bibliografia: Falconi, 200 0, pp 65 -66, cat. n. 1.16.

Il picco lo b usto in b ronzo , raffigurante B onaparte in u niforme di generale eli d iv is io ne, ne ll a versione a dopp i a bottonatur a, adottata a partire dal 1798 , e con i capelli tagli at i sopra le s palle , che saran no presto definiti vamente acco rc iati in occasione de ll a s pe dizione d'Egitto ( 1798-1799), è in rapport o con un busto modellato nel 1798 da Louis-Simon Boizot , " artiste en chef' de ll a M a nifattura di Sèvres L 'o pera è appanenuta a l ge ne ra le Giu sep pe L echi, a l quale è prob abilme nte dovuta la commissione de l bel basamento ligneo lavorato a intaglio con g li emb lem i repubblicani.

l O

F ra n ço is B onnev ill e Ritratto del general e C hampionnet inci s ione , 125 x 100 mm s otto l'effigie: " B onneville del. Sculp. " didascalia: " CHAMP JO NNET l Général en c hef de I'Armée de Naples ' ' in basso : " A Paris Ru e Ja c ques N . 0 195" Milano, Civica racco lt a delle Stampe "Ac hill e Bertarelli", Rl p 43-59.

Jea n- Eti enne Vachi è r , detto C hampi o nn e t ( 176 2- 1800), a rru o latos i ne i grana t ieri d e ll a G uardia Na z ionale di Va lence ne l 1789, f u nominato nel 1794 ge nera le d i brigata a titolo provviso ri o e ne ll o stesso anno ge nera le di divisione. Dal 20 novembre 1798 al 27 febbraio 1799 fu co m a ndan te in capo dell'Armata di Roma , de no minata, dal 24 gennaio 1799, Armata eli Napoli. Quindi, da l 21 luglio a l 30 dicembre 1799 , fu coma nd a nt e i n capo dell 'Armata delle A lpi che prese il nome, il 2 9 agos to , di Armata d ' Italia. Morì eli ma l attia il 9 ge nnaio 1800 prima dell'i nizio della campagna d' Italia

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Giovanni B attista Bo s io Antoine - Hub er t Lefevre Ritratto deL generale Louis-A i exandre Berthi e r, 1807 circa incis io ne, 685 x 485 mm collezione pri va ta.

Loui s -Alexandre Be rthi er (1753 - 1815 ), tenente -co lonne ll o nel1789. divenne nel marzo 1795 ge nerale di brigata e nel gi ug no dello s tesso anno ge nerale di di v isione. Gen e ra le in capo dell 'Armata d ' Itali a dal dicembre 1797 al m a rzo 1798, fu dall' 11 nov e mbre 1799 al 2 apr il e 1800 Ministro della G uerra , da l 19 aprile a l 2 4 g iu gno 1800 comandante in capo de ll ' A rm a ta di R iserva , e da ll '8 otto bre s uccess i vo a l 9 agos to 1807 a ncora Min istro d e ll a Gu erra. Ne l 1804 sarà c reato da Nap o le on e marescia ll o

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dell'Impero, nel 1806 principe-duca di Neuchatel e Valengin, ne l 1807 vice-connestabile, e nel 1809 principe di Wagram. Morì misteriosamente a Bamberga nell815 , prima dei Cento Giorni. Questa stampa, priva d'iscrizioni, a pp artenuta al genera le Teodoro Lechi, è un raro esemplare avanti lettere dell'opera incis a da Antoine -Hube1t Lefrevre su disegno di Giovanni Battista Bosio "pre.fesseur à l'école polithecnique" , che presenta la didascalia "Alexandre Prince de Neuchiìtel l vice -connétable etc etc "

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Andrea Appiani (Mi lano , 1754-1817)

Francesco Rosaspina (Montescudo, Forlì, 1762 - Bologna, 1841)

Passaggio del Gran San Bernardo l 5 -20 maggio 1800 acquaforte, 226 x 588 mm (impronta); 440 x 624 mm (foglio) in basso a sinistra : "A Appiani inv. et. pinx" Brescia, Civici Musei d'arte e storia, inv. n. 4148. Bibliografia: Mondini, 1998, pp. 217, 220 -221, cat. n. III.53.

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Andrea Appiani (Milano, 1754 -1817)

Francesco Rosaspina (Montescudo, Forlì , 1762 - Bologna, 1841)

Passaggio del Gran San Bernardo 15-20 maggio 1800 acquaforte, 227 x 582 mm (impronta); 433 x 630 mm (foglio) in basso a destra : "F. Rosaspina se." Brescia , Civici Musei d ' arte e storia, inv. n. 4149. Bibliografia: Tittoni, Gorgone, Capon, 1986, pp 48 -49, cat. nn. XXI-XXII; Mondini, 1998 , pp. 217220 -221 , cat. n. 111.53.

I due fogli (ill. 12 e 13) fanno parte della serie completa di 35 incisioni dei Fasti di Napoleone appartenuta al conte bresciano Paolo To sio, uno dei più importanti collezionisti italiani dell'età neoclassica (Mondi n i, Zani , 1981). Le lastre, realizzate a partire da] 1805 so tto la direzione di Giuseppe Longhi, con la supervisione di Andrea Appiani, furono incise dallo stesso Longhi, da Giuseppe e Francesco Rosaspina, Giuseppe Benaglia e Michele Bisi . Le acqueforti, realizzate per ordine del Governo Francese, riproducono il celeb re ciclo di tempere su tela a monocromo dipinto tra ill8 00-1801 e il1807 dal grande pittore milanese come fregio decorativo per la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, andato distrutto nel corso dei bombard amenti alleati ciel 1943.

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Andrea Appiani (Milano, 17 54-1817) Napoleone al Gran San Bernardo, 1802 circa penna, inchiostro nero, su carta bianca , 210 x 292 mm collezione privata Bibliografia: Mondini, 1998 , pp . 224-225, cat. n. III.61.

Il disegno, da ritenersi preparatorio per la scena del Passaggio del Gran San Bernardo, 15-20 maggio 1800 (ill 12-13) facente parte dello straordinario ciclo pittorico dedicato ai Fasti di Napoleone dipinto da Andrea Appiani per il Palazzo Reale a Mi lano, è appartenuto a Teodoro Le chi (Brescia, 1778

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- Milano, 1866). Entrato nella milizia della Repubblicana Bresciana nel 1797 , tre anni più tardi prese parte alla vittoriosa campagna della Legione ltalica al comando del l o Battaglione della l a Mezz aBrigata di fanteria, rinforzato da due compagnie formate da sottufficiali e caporali sopranumerari facenti serv izio di soldati semplici, dette "Compagnie Infernali " , che, come testimonierà lo stesso Lechi in tarda età nelle sue memorie, "veramente erano tali sotto tutti i rapporti " (Lechi, 1933, pp. 255 -256) .

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Basilio La sinio (Treviso , 1766 - Nervesa, Trev iso , 1832) Discesa dell'armata franco -italiana dal valico del Gran San Bernardo , 1800- 180 l tempera su carta, 560 x 870 mm firmato in basso a destra: "Cap.0 Lasinio fecit" didascalia: "L'Armata Francese, e Italiana , condotta dal Primo Console di Francia Napoleone Bonaparte in atto di discendere il g ran Monte S. Bernardo li 27 Fiorile Anno VIII Rep . 0 17 Magg io 1800 l per riconqui stare l'Italia e darle l'indipendenza l Dedicato ai Generali di Divisione Pino , e Lechi illustri Guerrieri" T reviso, Museo Ci vico Lui g i Bailo , inv. n. P361 Bibliografia : Falconi, 2002, pp. 103, 163-164, cat. n. 17.

L'opera, in serie con altre due tempere pressoché coeve dello stesso autore, raffiguranti , rispettivamente, il Passaggio del Mincio e battaglia di Pozzolo (ìll. 44), e la Festa per la pace di Lunéville e posa della prima pietra deL Foro Bonaparte a Milano (ili. 48), rappresenta la discesa dal valico del Gran San Bernardo dell'armata franco-italiana. Bas ilio Lasinio, pittore so ldato , capitano della fanteria leggera cisalpina e partecipe dell'impresa, fissa sulla carta con la lucida precisione che rivela l'occhio allenato del topografo l 'a mpio paesaggio , dove, suJlo sfondo di algide montagne, marciano, minuziosamente descritte , le schiere dell'esercito repubblicano. Alla base dell ' opera il pittore ha posto un 'ep igrafe s ignificativa, dedicata ai due più celebri soldati del rifondato esercito della Repubblica Cisalpina, il bresciano Giu se ppe Lechi , nomina to comandante della Divisione Italica, di stanza a Milano, e il milanese Giuseppe Pino, nominato comandante della Div isi one Cisalpina, di stanza a Bologna . Le due divisioni contavano in tutto 24.000 uomini (Lechi, 1933, p. 260, nota 58). '•

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Giuseppe Pietro Bagetti (Torino, 1764 - 1831 )

Combattimento di Varallo Il generale Giuseppe Lechi conquista la posizione difesa dagli austriaci il 28 maggio l 800 penna bruna, tracce di matita, su carta bianca, 229 x 399 mm in basso al centro: "Combat à Varallo le 28 avril l 800 ." in basso a destra : "d'après nature par Bagett i" Tor in o, Civica Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, inv. n . II/14, fl 16142 BibLio grafia: Bertone, 2000, pp. 151 ,225,253, cat. n . 84; Zani, 2002, pp. 109 , 162 , cat. n. 7, con bibliografia.

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Giuseppe Pietro Bagetti (Torino, 1764-1831 )

Attacco e presa del Castello di Arona . Gli austriaci sono cacciati dal forte dalle truppe italiane il l giugno 1800 penna bruna, inchiostro a pennello, tracce eli matita su carta azzurra , 367 x 827 mm

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in ba so a l cen tro: ' ·auaque et prise du chate au d'Arona le l ju in 1800" in basso a d estra: "d'après nature par Ba getti"

Torino, C iv ica G alleria d'Arte Moderna e Contemp o ra nea, inv. n. I U16, fl 16 144 Bi bli ogr(l{ia: Bertene, 2000, pp. 15 3,227,253, cat. n. 86; Zani, 2002, pp. 109, 162 , cat n. 8 , con bibliografia

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Giuseppe Pi etro B age tti

(To ri no. 1764-1831)

Attacco di Castelleflo e di Sesto Calende . Il generale Giuseppe Lechi occupa Castelletto e insegue gli austriaci che attraversano il fiume presso Sesto Calende il 2 g iugno 1800 pe nn a bruna, inchio stro a pennello, tracce di matita , s u carta azzu rra, 368 x 833 mm in basso al centro : "a aaqu e de Cas t e lletto , et Sesto-Ca l e nde le 2 juin 1800" in basso a destra : "d'après nature par Bagetti " Torino , Civica Gal leria d 'Ar te Moderna e Contemporanea , inv. n. II/17, fl 16145 Bibliografia : B ertene, 2000, pp. 154,228,253-254 , ca t. n. 87; Zani , 2002, pp. l 09 , 162 , cat. n. 9, con bibliog rafia.

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Giuseppe Pi e tro B agett i

(To rin o, 1764-1831 )

Comba ttimento e presa di Lecco il 7 giugno l 800 pe nna bruna, tracc e di matita , su carta azzurra , 502 x 844 mm in basso al centro: " Comh a t , e l prise de Lecco l e 7 juin l 800" in basso a destra : ''cl'après nature par Bagetti" Torino, Civica Galleria d'Arte M oderna e Contemporanea, in v. n. IU2 4 , fl 16 152 Bibliografia: Zani, 1998 , p. 38 . cat. n. 1.49 ; Berte ne, 2000, pp. 16 1 ,254, ca t. n. 94, co n bibliogra f ia ..

L e quattro opere (i li. 16-19), rappresentanti episodi bellici della vittoriosa ca mp ag na della Legione Italica, svo lt asi tra il maggio e il g iugno del 1800, fanno parte dei numero si studi eseguit i a partire dal 1803 da l pittore paesista torin ese G iuseppe Pietro Bage tti , pe r ordine del governo francese, al fi ne di reali zntre una serie di vedute a ll 'acquere llo dedicate all e batta g li e de ll e campagne d'Ital ia di Bonap arte degli a nni 1796 e 1800 , de st in ate in parte a essere co ll ocate ne ll e res id enze dell ' Imperatore. Nel 1830 g li acquere lli , nella loro vers i one definiti va, furono riuniti ne l cas te llo di Versaill es, trasformato per volontà di Luigi Filippo in un museo dedicato a ·'routes !es gloires de la France", c he sarà in a u g urato nel 1837

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Giambattista Gigola

( Bresc i a, 1767 - Treme zzo, Co mo , 1841)

Ritratto del conte Giusepp e Lechi in un{forme di genera le di divisione dell'es e rc il o della Repubblica Cisa lpina, 1800 circa acquerello e gouache s u avorio, 20 x 14 ,2 cm fi rmato in bas so a destra: "G igo l a F." collezione privata

Bibliografia : Mazzocca , 1978, pp. 195, ta v . II , ca t. n. 92; Zuccotti , 2002, p. 125, cat. n. 113 , co n bib li ografia.

La s traordinaria miniatur a, montata in una cornice d eco rata emblematicamente con rami di quercia e d i lauro , immortala il conte Giuseppe Lcchi a figura in tera , s ul teatro dell e s ue imprese alla testa d e lla

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Legione l ta li ca, il valico del Gr an San B ernardo (18 maggio l 800) c la vittoria di Varallo contro gli austriaci de l principe di Rohan (28 maggio 1800) , genia l mente sintetizzate su llo sfondo lontano. Come tes timoniano le in seg ne di generale di divisione che spiccano sulla rutilante unif01me sfoggiata dall'effigiato, la miniatura fu eseguita tra il g i ugno de l 1800, epoca del suo avanzamento di grado, concessogli dal Primo Console in riconoscimento dell'eroica pro va offerta quale comandan te della L egione Italica , e, ve rosimilmente , il dicembre s uccessivo , quando Lech i lasciò Milano per prendere pane alla vittoriosa campagna del Trentino, in seg uito alla quale la sua divi s ion e sarà proclamata con decreto del Go verno Provvi sor io 23 Nevoso Anno IX (13 gennaio 180 l) "be nem er ita della Patria" ( Lechi , 1933, p. 259).

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Giambattista G igo la (Bre sc ia, 1767- Tremezzo, Como, 1841) Ri t ratto de l co nte Giuseppe Lechi in di gene rale d i divisione dell'esercito della Repubblica Cisalpina, 1800 c irca acquerello e gouache s u avorio , tondo, diametro 6,5 cm firmato in basso a destra: " Gigola l F" co ll ezione privata Bibli ografia : Mazzocca, 197 8, p 197, cat. n. 93; Zuccotti, 200 12, p 125 , cat. n. 113, con bibliografia.

La miniatura è in eviden te rapp011o con la versione di grande formato che rappresenta il conte Giu seppe Lech i a figura in tera (i li. 20) . Qui lo spava l do ge nerale è raffigurato con un taglio limitato al mezzo busto e con l'aggiunta di folti baffi , davanti a una balaustra su uno sfondo lacustre Nonostante l'assenza delle vistose spalli ne argentate fregiate da tre stc llctt e d'oro, l'opera è da ritenersi pressoché coeva al la ver ione a figura intera , eseguita plausibilmente tra il giug no e il dicembre del 1800, poiché anche qui il con te Lechi sfoggia già s ull 'uniforme scura l a fascia e la fusciacca di un bel rosso squillante, colore distintivo del grado di generale di divisione. Nell'inverno dell'anno successivo Giuseppe L echi prenderà parte ai Comizi di Lione , venendo eletto, graz ie ai buoni uffici di Murat, a lui le gato da stretti vincoli d'am icizia s in dal 1796, nel Col legio dei possid e nti.

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Consta nt J oseph Des borcles

( Douai , 1761 - Par ig i, 1827)

Ritratto di Pi e tro Teulié in uniforme di generale di d i visione de/L'esercito de l Re gno ftali co, 18061807

o li o s u te l a, 28 x 21 cm

Milano , Mu seo del Ri sorgime nto , deposi to della Pinacoteca di Brcra; Reg. Cron. 968 Bibli ografia : Marelli, 1993, pp. 233-234, con bibliografia .

L a te letta rappresenta P ie tro Teulié (Milano, 1763- Colberg, 1807), una de ll e figure più esemplari dell 'e popea militare d ell'Italia d'età napoleonica. Aiutante generale co l g rado di capo batt aglione della Legione Lombarda nel 1796 , nel febb r a i o 1800 fu nominato , s u proposta di G iuseppe Lechi , aiutante genera le, capo di s tato maggiore e comandante in seconda della L egio ne I talica, e nel luglio successivo gene ra le d i brigata. Ministro della Guerra tra 22 aprile e il 31 luglio de l 180 l , due a nni più tardi ebbe il comando d e lla d ivisione italiana sulla costa d ella M anica, e ne l 1807 ca dd e ferito a morte davanti a Colberg du ran te la ca mpag na d i Germania. All'eroico ge ne ra le è ded icata la Scuola Militare dell ' esercito a Mil ano. Dal dipinto deri vano almeno tre ritratti a stampa. il primo dei quali, disegnato e inciso a g ranit o da Pi e tro Reina , reca un ' iscrizione c he assegna l 'ope ra co n certezza a Constant J oseph Des bo rdes.

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Anonimo

Ritratto del conte Angelo Lechi in uniforme di generale di brigata dell'esercito del Regno ftalico, 181 O circa acquerello e gouache s u avorio, tondo, diametro 2,7 cm collezione privata Bibliografia : Zuccotti, 20012 , pp. 70, 175, tav. 50 , cat. n. 302, con bibliografia

Angelo Lechi (Brescia , 1769-1850), tra i protagonisti della Rivolu zione bresciana del 1797 , si arruolò negli Ussari della milizia repubblicana , prendendo parte a diverse campagne agli ordini de l fratello Giuseppe Ne l 1800 combatté valoro samen te co l grado di capo squadrone addetto allo stato maggiore de ll a Legione Italica, divenendo dopo la promo zi one del fratello, aiutante comandante e capo dello stato maggiore della Di visione Italica. Nel 1810 rientrerà dalla Spagna con il grado di generale di br igata, ricevendo il coma ndo terri toria le dei dipartimenti dell'O lona, Agogna, Serio e T icino . Cavaliere della Co rona di fer ro, Ufficiale della Legion d'Onore , Scudiere del Viceré Eugenio de Beauharnais , negli anni della Restaurazione prenderà parte alle congiure antiaustriache del '14 e del '2 1. La bella miniatura, contenuta in un medagl ione, fu probab il mente eseguita in occas ione delle nozze del generale con la baronessa Ca r meli ta O'Loghlin, celebrate in Spagna nel 1810

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Felice De Maurizio

Euge ni o Silvestri Ritratto del generale di brigata Pietro Viani incisione , 120 x 115 mm in basso a s in istra : De Maurizio dis. in basso a destra : Eug. Silvestri inc. didascalia: "VIANI l Generale comandante la cavalleria della Guardia l nato a Verona il 4 Luglio 1754, morto a Mantova i l 13 Agosto 1811 " M il ano , Civ ica raccolta delle Stampe "Achille Bertare lli ", RI p 186 - 16 Bibliografia : Lombroso, 1843 , pp . 270-271, tav. non numerata.

Capitano de i Dragoni della Repubblica di Venezia nel1793, Pietro Viani nel 1796 abbracciò g li ideali r i vo luz io na ri , o rganizzando la Guardia Naziona le di Ve rona, e d ivenendo capo battaglione nella Legione Veneta Capo squadrone nei Dragoni cisalpini nel 1798, nel 1799 divenne capo brigata, prendendo parte alla campag na della Legione Ita li ca del 1800 al comando di un regg i mento d i Cacciatori a cava l lo . Av uto il comando del l o Reggimento U ssari (poi denom i nato Dra goni Regina), fu addetto nel 1803 alla Coscrizione del Dipartimento del Reno, presiedendo la commissione militare contro i rivoltosi. R imasto in serviz i o sem i- att i vo, fu poi nominato colonnello comanda n te de ll a cavaller ia della G uardia, divenendo nel 1807 ge nera le d i br igata, e ne l 1810 baro ne del Reg no L'anno successivo fu messo a riposo e nominato da Napoleone governatore de l Real Palazzo di Mantova.

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Anon im o Ritratto del generale di divisione Domenico Pino incisione, 170 x 115 m m d idascalia: "PINO l Gen e rale di divis io ne l e P r imo Cap i tano de ll e g uardie l na to in Mi lano il l o ottob re / 1767 Lsicl l morto alla sua villa di Cernobb io li 29 Ls ic.l Marzo 1826" Milano , Civica raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli", RI p 139- 92 Bibliografia: Lombroso, 1843 ,p p . 125 - 179, tav. non numerata.

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Domenico Maria G iovanni Baldassa1Te Pino ( nato 1'8 settembre 1760; cfr. S ioli L egn ani , 1951 , p 33), arruolatosi nel 1796 come comandante di una compagnia della Guardia Nazionale, entrò nello stesso anno nell ' esercito della Repubblica Cis a lpina come gra na ti e re, divenendo presto capo battaglione. Nel 1797 fu promosso capo di brigata, e ne l dicembre 1798 generale di brigata . Nel 1799 prese parte alla difesa di Ancona , riparando in Francia dopo la re s a della città. L ' anno succes sivo fu al seguito della Legione lta lica , sen z a prendere parte atti va alla campagna, essendo prigioniero d i guerra s ulla parola come previs to dalla convenzione stipulata in occas ione della re s a di Ancona. Promosso generale di divisione nell'aprile 1800, ebbe il comando della Divisione Cisalpina di stan z a a Bologna, e in seguito comandò le truppe itaLian e alle coste della Manica. Mini s tro della Guerra dal 1804 al 1806, tornerà in servizio attivo nel 1807 , prendendo il comando de ll a divisione italiana in Pomerania dopo la morte del generale Teulié. Dal 1808 al 1810 combatterà in Spagna e nel 1812 prenderà parte alla campagna di Russia. L' equ i voca co ndotta tenuta, quale comandante militare di Milano , nelle terribili g iornate milanesi de ll 'apri le 1814, culminate col barbaro assassinio del ministro delle finanze G iu seppe Pr.ina , macchierà la sua reputaz ione. Nominato tenen te-mares ciallo cie li ' esercito imperiale austriaco , otterrà pres to il congedo, morendo il 2 marzo 1826 (ibidem, p 37).

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Anonimo

Ritratto del conte Giovanni Maria Maz.z.ucheLLi in un(forme di tenente colonnello di artiglieria dell'esercito del Regno ftali c o, 1806 circa o lio su tela , 60 x 49 cm collezione privata Bibliografia : Mondini , 1998, pp 83, 142 , 144, cat. n. II.ll6 , con bibliografia.

Comandante della batteria di arti g li e ria de ll a milizia della Repubblica Bresciana nel 1797, e sottodirettore de ll a piazza di Mi lano ne l 1799 , il conte Giovanni Maria Maz zuchelli (Brescia, 1767 - 1836) , nel 1800 prese parte alla campagna d e ll a L e gi one Italica, e nell'in verno 1801 -1 802, quale capo battag li one di artiglieria, prese parte , ai Comi zi eli Lione Nominato comandante delle piazze di Mantova e di Pavia , nel 1806 eli venne comanda nte dell 'A rt ig lier ia d i Ve nezia e ispettore dell'Arsenale. In qualità di Aiutante Comand an te, nel 18 l 2 raggiunse l a Spa g na , prendendo parte, come capo dello stato maggiore della Divisione Pal.ombini, all e operaz ioni d urante gli ultimi due anni di guer ra . Rie ntra to in I tal ia fu nom inato comandante dei Forti Adriatici. Nom in ato cava li ere degli ordi ni della Corona di Ferro e della Legion d ' Onore, nel 1814 , a ll a cad uta de l Reg no lt alico , rifiutò il giuramento all'Austria, ritirandosi a vita pr ivata.

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Giovanni Battista Comolli

(Valenza Po, Alessa ndria , 1775 - M il a no, 1830) RUratto del conte Francesco Gambara, 1825 bus to in scag li ola , 62 x 34 x 28 cm firmato e datato sulla b ase, a s ini stra : "G .B. Com o lli l fece l Bresc ia l 1 825 " sulla base, d avanti , a pennello: "ALL' AMlSTADE , OFFRE CO M OL LI UN PE GNO l DI CORTESIA, E DI SU BLIME INGEGNO" collezione privata Bibliografia: Falconi, Perini, 2000, pp 58 -59 , cat. n 1.5 , con bibliografia

Il conte Francesco Gambara (Monticelli d'Ongina, 1771- Brescia, 1848) , già coman d ante della fanteria e ca p o di stato maggiore della milizia della R ep ubblica Bresciana agli ordini d el generale

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Giuseppe Lechi, nell'aprile 1799 riparò in Francia, arruolandosi nella Legione lta l ica . Fu poi ufficiale di stato maggiore del generale Grenier e partecipò con il generale Suchet alla campagna del Varo e alla rioccupazione di Genova, entrando quindi a far parte dello stato maggiore del generale Brune Costretto a rientrare a Brescia per motivi di sal ute, formò un corpo di bersaglieri, assumendo il comando della guardia civica del Dipartimento del Mella . Rientrato in servizio nel 1805 , fu nominato colonnello comandante del battaglione dei Cacc.iatori Rea li Bresciani e quindi eli un reggimento di fanteria leggera, congedandosi nel 1809, per ded icarsi ai prediletti stud i letterari. L'amicizia tra Comolli, scultore g iacobino, e l'ex colonnello del Regno Italico, va fatta risalire agli even ti del 1821, che li vide entrambi inquisiti a Milano come partecipi della fallita cospiraz ione antiaustriaca dei "federati" .

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Luigi Basiletti (Brescia, 1780-1859)

Ritratto del conte Luigi Ma zzuchelli in uniforme di generale di brigata dell'esercito del Regno ftalico, 1811 circa olio su tela , 132 x 94,5 cm firmato in basso a destra: "L. Basiletti" in basso, al centro : " L. MAZUCHELLI l A l CIRONNA" collezione privata Bibliografia: Mondini, 1995, pp. 17 , 28, cat. n. 26.

Arruo l atosi ne l 1797 nella milizia della Repubblica Bresciana assieme ai cugini Giovanni Maria Ma zzuc helli, Giuseppe, Teodoro e Angelo Lechi , il conte Luigi Mazzuchelli (Brescia , 1776- Voslan, Austria , 1868), e divenuto capo-battaglione della fanteria cisalpina , nel 1800 prese par te alla campagna della Legione Italica, ottenendo poi il comando della l a mezza brigata di fanteria nella Divisione Cisalpina, comandata dal generale Pino , di stanza a Bologna . Aiutante comandante capo dello stato maggiore della divisione italiana alle coste della Manica negli anni 1803-1806 , prese poi parte alla campagna di Prussia e della Pomerania Svede se (1807-1808), in qualità di capo di stato maggiore della Divisione Teulié. Distintosi ali 'assed io di Colberg, fu nominato generale di brigata. Negli anni 1808-1813 combatté quasi ini nterrottamente con Pino in Spagna, di stinguen dosi all'asse d io di Gerona , rappresentata sullo sfondo di que sto dipinto, esegu ito da Luigi Basiletti verosimi lmente nel 1811, in occasione del temporaneo rientro a Brescia del generale. Barone militare de l l 'Impero, e capo di stato maggiore ge ne rale cieli' Armata d 'Ita l ia durante gli ultimi giorni del Regno ltalico , fu commissario plenipotenziario per la cessione della Lombardia, pa ssan do quindi al serviz io dell'Austria

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Domenico Zeni (Bardolino, Verona, 1762 - Bresc ia , 1819) Ritratto di Giacinto Lonati in uniforme di maggiore, ufficiale di stato maggiore aiutante di campo dell'esercito del Regno ftalico , 1814 olio su tela, 58 x 41 cm Milano, M useo del Risorgimento Bibliografia: Zuccotti, 20011, pp. 162-163, cat. n. 32 , con bibliografia.

Il ritratto, eseguito a Brescia nel 1814, rappresenta il maggiore Giacinto Lonati (Milano, 17721825), a11ora agli ordini del generale Antonio Bonfanti, comandante di un corpo distaccato nella città lombarda. Arruolatosi nella cavalleria dell'esercito cisalpino, Lonati militò nel corpo italiano del -

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l'esercito franc ese ne l R eg no di Napoli, e nel 1800 comballé ne ll a Legione Itali ca entrando poi a far parte dello s ta to maggiore della Divi sione Pino. Capitano elci Dragoni Napoleone, si distinse nel Re g no eli Napo l i , in Pru ss ia , in Pomer ania e in Catalo g na dove. il 20 febb r a io 1810, nel combattimento di Viquc , meritò la Croce della L egio n d ' Onor e. Di venuto cap it ano dci Dr agon i della Guardia Real e, pre e part e a ll a ca mpagna di Ru ssia, e quindi , come capitano di un Reggime n to eli Cacciatori a cavallo, a ll a campagna deg li anni 1813- 1814 in difesa d ei conf ini oriental i del R egno. venendo promo sso ma gg iore il 27 aprile 1814.

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Anon im o Ritratto di G iovan Battista Manthoné comandante d e lla Pia zz a di Brescia, 1800 acqu e re ll o e go uache su avor io , tondo , diametro 6 ,3 c m a tergo: " Ritr a tto l de l Capo Brigata l Manthon é l Comand:lanltc la Piazza di Brescia l li 23 Prairial l an.[noj 8° rcp. l ubb li ca l 110" Napo li , Mu se o di San Martino, in v n 14617 Bibliografia: P as torelli, 1989, pp 11 4 - 115 , cat. n. 44; Zuccott i , 200 12, p. 171, cat. n. 285, con bibliog r afia.

Come tes timonia l ' is crizione . l ' interessante miniatura, eseg uit a a Brescia il 23 Pr at il e dell 'anno VIII repubbli ca no ( 12 g iugno 1800), due giorni dopo la lib eraz i one de ll a ci tt à da parte della Legione Italica , raffi g ura Giovan B a tti sta Manthoné ( Pescara, 1763 - Napoli. 185 0 ) già Presidente cieli" Alta Commi ss ione Militare della Repubblic a Napoleta na del 1799- c frate ll o di Gabriel e ca po supremo dell 'ese rc ito re pubblicano. vittima della reazi one borboni ca- fre co di no min a a Comandan te della P iazza di Bresc ia . Ri e ntr ato in patria. Manthoné percorrerà una prestigiosa ca rri era ne ll 'esercito napoletano. venendo nominato da Murat nel 1813 barone del R eg no . Ne l 1820 si sc hi e rer à nuovamente contro l ' Austria , combattendo nella battaglia eli Tagliacozzo ag li ord ini del genera le P e pe.

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Anonimo

Ritratto di André Masséna in di f:en e ral e di divisione dell'esercito della Repubbli ca Francese, 1796 c irdt o li o su te la , 164 x 126 cm s ul foglio: "PRJSE DE l CASTEL GENEST BREC ET FIGARETO l DEFAJTE DES AUSTROSARDES A PONTE DI NAVE l SUR TANARO l PRIS E DV FORT D 'O RMEA. ENLEVEVEMENT DE l LA FA MEUSE REDOUTE DE FELT ET COL ARDENTE l ?RISE DE SAORG/0 ET COL DE TENDE l BATA1LLE D U 2 FRIMAIRE ANNO 4" Ni zza, Mu ée Masséna, inv. n . MA H 132 Bi bliografia : Fa lcon i, 2002 , pp. 179 - 180. con biblio grafi a.

La te la raffig ur a André Ma ss éna (N izza Marittima , 1758- P a r igi , 1817), pr otagonista di un a folgorante ca rri e ra nell 'ese rcito repubblicano fra ncese, che lo portò a lla nomina a generale eli divisione nel 179 3 . Tr a i l 1794 e il 1795 prese parte a ll ' in vas ion e d e l Pi e mont e, riportando una serie di brillanti vittor ie, diligentemente elencate dall'anonimo pitt o re s ul foglio impugnato dall 'effigiato , che d eterminarono le condizio n i per la campa g na di Bon aparte de l 1796 , del cui successo egl i fu tra i prin c ipali a rtefic i. Dopo aver guidato il corpo d eli ' Annata d 'E l vezia ne l 1799, sco nfi ggendo g li aust ro - ru ss i , l 'a nno s uccessivo fu protagonista della s tre nu a dife s a di Genova, venendo poi nominato comandante in capo cie li ' A rm ata d ' I ta l ia ( 17 ge nn aio - 2 1 agosto 1800). Durante l'Impero il genera l e Ma ssé na sa rà c rea to d a Na po leo ne m a resc i a ll o (1804) . duca eli R i vo l i (1808) e p r i ncipe di Ess li ng (18 10).

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Basilio La sinio (Treviso, 1766 - Nerve sa, Treviso, 1832)

Figurino di general e di divisione dell'esercito della Repu bblica Cisalpina ('1 800 - 180 1)

te mp e ra su carta, 48 x 35 cm firmato in basso a destra: "Cap. Las inio F." didasc a li a: " Generale D ivi s ionar io Cisalpino"

Providence (Rhod e Is land ), Brown University Libr ary, The Anne S.K. Brow n Military Collection Bibliografia: Croci a ni , Fi orent i no , 20 0 2, pp. 95 , 181 , ca t. n. 92.

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Bas ili o Lasinio (T rev iso, 1766- Nervesa , Trev iso, 1832)

Figurino di generale di briga ta dell'esercito d e lla Re pubblica Cisalpina (1800 - 180 l) te mp e ra s u carta, 48 x 35 c m firmato in basso a de s tra: "Cap Lasinio F." dida sca li a: " G ene rale d i Bri ga ta Cisalp ino" Provide nce (Rh ode ls land ), Brown Uni versity Librar y, The Anne S.K. B rown Military Collection Bibliografia : Croc iani, Fiorentino, 2002 , p . 18 1 , cat. n. 92 (non riprodotto ) .

l due f ig urini ( ill. 32 e 33) ap p ar tengono, come qu e lli a ll e sc he de 56 e 57 , a un a se ri e di sei tavole scio lte, fir mate dal capitano Basilio Lasinio, contenute in una cartella intito l ata Lasinio-Uniforms of Cisalpine and Ligurian R epubli c s- Originai Wat erco lours c. 1804, cons erva ta ne ll e raccolte de lla Brown Un iversity Libr ary (cli c h és della collezione M. F i ore ntino, su concess ion e de l conservatore de ll a Ann e S.K. Brown Milit ary Collection, Pete r H a rrin g ton, DR. ). Q ueste due tav ole , dedicate, rispettivamente, alle elaborate d i v ise di generale di divi s ione e di generale di brigata dell 'ese rci to de ll a Rep ubblica Cisa lpin a s i con nota no , in mancanza d i fonti regolament ari, quali preziose testimonianze unifo rmologi c he Come so ttolinea M assimo Fi o re ntino (che qui rin graz io per la preziosa co llabor az ione) in una comunicazione sc ritta, ri ferendosi a ll e uniformi dei genera li cisa lpini , rappre se n. tati da Lasinio in gran tenuta , s u sfond i paesaggistici c h e evoc ano episodi della ca mpagna del 1800 , " L 'a rc he tipo è quello dei ge ne ra l i della Repubblic a Francese, ma il verde scuro rimpia zz a i l blu transa lpino , come co lore di fond o, e l ' argento prende il po sto dell'oro nei ricami ed accessori . La volumino s a s c ia rpa di seta in vita iden tifi ca il rango (azzurro per il genera l e di brig ata, ro ss o per il gener a l e d i divi s ione), così come l a ri cc he zz a dei ricami , artico lati s u una o due ordini d i motivi di foglie di qu e rcia " .

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Je an-Baptiste Wicar (Lill e, 1762 - Roma, 1834) Ritratto del generale di divi s ione NicoLas-Charl es Oudinot, 1800-180 2 mat ita s u carta, 218 x 2 15 mm in bass o , a matita : "L e Marèchal Oudinot l due d e R eggio" R oma, Mu se o Napoleoni co, in v. n. MN 7668/141 Bi bliografia : inedito.

Il di seg no fa parte , assieme al Ritratto del generale Charpentier (ill. 64), di una serie di ritrattini ripresi da l v ivo , tracciati a m at it a da Wicar, indicativamente t ra il 1800 e il 1802, in due album tra loro comp le mentari, proveni e nti e ntram bi dalla collezion e Ca ra ttoli , oggi conservati ri s pettivamente al Mu seo Napoleonico di Rom a e a ll ' Accade mia di Bell e A rti di Perugia. Il grande pittore francese, anno-

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verato tra i migliori allievi di Da vid, e giustamente ricordato sop ra ttutto per la sua eccezionale abilità nel disegno, fissa sui fogli dei due alb um , con immediatezza e s icure zza di segno , una straordinaria galleria di effigi dei protagonisti degli even ti bellici e della vita politica e culturale dell 'Italia repubblicana dei primissimi anni dell'Ottocento. Come documenta l'iscrizione apografa apposta sotto l 'effigie, il ritrattino in esame raffigura Nicolas-Charles Oudinot (1767-1847), già capitano di fanteria ne l 1789, divenuto ge nerale di brigata nel 1795 e generale di divisione nel 1799 , che ricoprì a lungo, tra il 13 dicembre 1799 e ìl 18 dicembre 180 l, la carica di capo di stato maggiore generale dell'Armata d'Italia. Nominato da Napoleone, negli anni dell ' Impero, conte (1808), maresciallo (1809) e duca di Reggio ( 1809), non prenderà parte ai Cento Giorni.

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Domenico Aspari (Milano, 1745-1831)

Progetto per La colonna commemorativa la Battaglia di Marengo , 1800 incisione colorata, 500 x 333 mm siglato in basso a s ini stra: " D.A.M." Milano , Civica Raccolta delle Stampe "Ac hill e Bertarelli ", AS m 63-74 Bibliografia: Bosi, Canella, 2002 , pp. 48-5 3, cat. n. 235.

Il foglio fu presentato da Domenico Aspari al concorso bandito dalle autorità de ll a rifondata Repubblica Cisalpina il 5 messidoro anno VIII (24 g iu g no 1800) per l ' erezione di una colonna dedi cata alla vittoriosa Battaglia di Marengo che non fu realizzata. Fra i moltissimi progetti proposti , fu prescelto quello dell'architetto bolognese Giovanni Antonio A ntolini, che su ll a scia del successo presenterà il 16 dicembre dello stesso anno al comitato di gove rno un piano per la sistemazio ne urbanistica dell ' area circostante il Castello Sforzesco che sarà denominata Foro Bonaparte con decreto 30 nevoso IX (20 gennaio 1801), piano che sarà ritenuto troppo dispendioso e sostituito con quello proposto da Luigi Canonica. T ra i progetti presentati al concorso per la co lonn a commemorativa- conservati in parte presso l'Archivio di Stato di Milano , e in parte presso la Civica Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli" - oltre a quelli dell' Aspari e dell' Antolini, spiccano quelli del faentino Giuseppe Pistocchi, del torinese Giuseppe Castellano, del bresciano Vincenzo Berenzi, dell'alessandrino Israel Lustro Vitale, del bolognese Vincenzo Magnani e del forlivese Paolo Boraina.

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Andrea Appiani (Milano, 1754-1817)

Ritratto di Claude-Louis Pétiet, Presidente della Commissione straordinaria di Governo della Repubblica Cisalpina con i figli , I 800 olio su te la , 135,5 x. 112 cm firmato al centro, sotto il piano della console: "[A]NDREA APPIAN[I] FECE IN MILANO L' ANNO 1800"

Milano , Galleria d'Arte Moderna Bibliografia: Mazzocca, 20021 , pp. 131, 188-189, cat. n. 114

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Andrea Appiani (Milano, 1754- 1817)

Ritratto di Madame Pétiet con i figli, 1800 olio su tela, 135,2 x 112 cm firmato in basso a sinistra: APPIANI F: IN MILAN"

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Mil ano, G a lleria d ' At1c Mode rn a Bi bliografia: Mazzoc ca, 2002!, pp.l31, 188 -1 89, cat. n. 115

I du e bellissimi ritratti di g rupp o, conservati presso i discende nti degli effi g i a ti s ino a pochi anni or so no , sono stati resi noti da Fernando Maz zocca in occasione dell e due g randi mostre Il N eocla ssicismo in Italia e Napol eo ne e la RepubbLi ca Italiana, tenutesi entrambe a Milano nel 2002. La prima delle due tele , d a l ca r a ttere ufficiale , imm o rt a l a Claude -Loui s Pé ti et, g ià ministro della Gu e rra ( 1796) e membro del Cons i g lio dei Cinqu ecento ( 1799), nella sq uill ante uniforme s carlatta di mini tro plenipotenzi a ri o d e lla R e pubblica Francese e P residente della Comm iss ione straordinaria di G overno della R epubblica Cisalpi na , ass ieme ai due figli maggiori che sfogg ian o s fa v ill a nti di v ise di cavalleria. Sull a pare te di fo ndo della sta n za, decora to con bassorilievi , so no e mblemati cam e nte rappresentate le figure a ll egor iche della Vitt or i a e del l a Repubblica co n isc rizioni inneggianti a lla v ittoria di Maren go e a ll a ricostituzione della R ep ubblica Cisalpina. Il pittore s ceglie invece di rappresentare Madame Péti e t ali ' aperto, seduta in un se reno paesaggio bo sc hivo con il figlioletto più g iovane e con l 'u ni ca fig lia femmina, restitu e ndoci un ' immagin e to cca nt e, collegata "alla sfera più squisita degli affe tti domestici" ( Ma zzocca) . ln un belli ss imo disegno preparatorio del dipint o, co n se r vato in un a co ll ez i o ne pri va ta torin ese, è rappresentat a in primo piano una cartella co n la sc ritta " La madre l amorosa··.

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Giu se ppe Mazzola

(Ivonzio di Valduggia , Ve rce lli , 1748- Milano, 18 38) Ritratto di Sigismondo Ru ga, 1800 -18 01 o li o s u tavo la , 83 x 63 cm Milano , Museo del Ri so rg im e nto Bi b liog rafia: F alconi , 2002 , p p . 126, 184 , cat. n. 102. co n bibliografia.

Nell 'effigiato dall' aria a us te ra, g ià erroneamente id entifica to in Fran cesco Mel z i d'Eri!, va in vece riconosciuto con certezza Si g is mondo Ruga , m emb ro d e lla Commissione s tr aord in a ria di Governo , e quindi triumviro della second a R e pubblica Ci s alpin a La reale identità del ritrattato, che tiene nella de s tra una lettera indiri zzata a l "Com itato Governativ o della Repubblica Cisalpina", datata all'anno IX repubb l icano (settembre 1800 - agos to 1801), è stata in fatt i recentemente svelata g razie a l confronto con un s uo ritratto eseguito da Andrea Appiani (Milan o, co ll ezio ne privata) , espo s to ass ieme al suo pendant , raffigurante la mo g li e, la bellissima Paol a Z a nett i detta la Rugabell a, pro tago ni s ta di una liai so n co n Teodoro Lechi , in occas i o ne della mostra L ' Et à Neoclassica in L ombard ia (Ottino D ella Chiesa , 1959, p. 106 , cat. n. 230 ), m a e ntr a mbi non riprodotti in cata lo go

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Andrea Appia n i ( Mil ano, 1754-1817) Ritr a tto di Gio vanni Bauis ta Somma ri va, 1805 circ a olio s u tel a, 58 x 45 cm isc ri z ione a tergo , s ul telaio, a penna , con g rafia o tt oce ntesca: " Ritra tto del Sg.r l Sommari va l dipinto dal celebre l A nd.[rea] Appiani; l acquistato in l Milano all'asta l tenutasi in l casa Appiani l il g.[ior]no 4 [ ] d i l Giugno 18 30" B e rga mo, Pinacoteca dell'A cca demia Carrara Bibliof?rafia: Falconi, 2000 , pp. 63-64, cat. n 1.1 3; Mazzocca, 2002 1 , pp. 130, 184-185 , cat. n l 04.

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La te la raffigura l ' avvocato lodigiano Giovanni Batti sta Sommariva (1757-1826), messosi in luce sin dal 1796 , qual e membro dell ' amministrazione generale de ll a Lombardia , come uno degli uomini più influ e nti d e l nuovo corso politico. Segretario genera le d e l gove rno d e lla prima R epubb lica Cisalpina, fu dopo la par en t esi au stro-ru ssa tra i dieci componenti de lla Commissione straordinaria di Governo , ve ne ndo nom in ato Pres idente del comitato e quindi trium viro d e lla rifondata R e pubbli ca Ci salpina. Candid a to nel ge nnaio del 1802 alla v ic e pres iden za de ll a R e pubbli ca Ita li a na, dopo la nomina del ri vale Francesco M e l zi d'Eri! s i ritirò a vita privat a, dedicandos i , grazie alrenorme fortuna accumulata a ttraverso un uso s pregiudicato del potere , a una s traordinari a attività di collezionista e mecenate che g li procur ò vasta fama ( Mazzocca , 1981).

40 Anonimo

Ritra !l o d e l c onte Cesare B argnani, 1825 circa

o lio s u te l a, 46,7 x 37 cm Adro (Brescia), P alazzo Comunale "Bargnani D a nd o lo ", in v. n. 3476 Zuccotti , Perini, 2000 , pp. 53-54 , cat. n. 1.2, co n bib li ografia.

Il conte C esare Barg nani ( Bresc ia, 1757 -1 825 ), g ià ne l Gov e rno Provvisorio della Repubblic a Bresciana d e l 1797 , e membro del Corpo legis lati vo e del Cons ig lio degli J uni ori per il Di partimento de l MeJJ a durante la prima Repubblica Ci salpin a, nel g iu g no de l 1800 fu nominato tra i dieci componenti la Commissione straordinaria di G o vern o de ll a rifondata Ci sa lpina c a i Comizi di Lione fu eletto nel C o n sig l io dei Trenta e presidente della terza sess ione del!' As e mblea, d eg Li "ex veneti". Nominato consig li e re di Stato dopo la fo nd azion e del R egno lt alico, fece pa rte dell a segre te ria del mini stro Prin a e f u nominat o direttore ge nerale delle D ogane , ve ne nd o in igni t o da Napo leone dei titoli di conte e di gran di g nitario de ll'Ordin e della Corona diFetTO.

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Giu se pp e Boss i ( Bu s to Ars i zio, Vare se, 1777- Milano, 18 15)

Ritra!lo d e l c onre Giacmno Lechi, 1810 c i.rca olio s u tela , 57 ,5 x '43 ,5 cm collezione privata. Biblio g rafia: Falconi , 2002, pp. 133, 185, cat. n. 105 , con bibliografia.

La t e la raffigu ra il co nte Giacomo L ech i (As pes di San Z e no , 1768- Calvisa no , 1845 ) Nominato ne l novembre 1797 fra gli ottanta Juni or i del Con s ig li o L eg is lativo della Repubblica Cisal pina , nell 'agosto d e l! 'a nno s uccessivo si dimise in segno di protesta co ntro le impo s iz i oni del generale Trouvé , deleg ato plcnipotcnziario del D irettorio france se . Rifu giatosi a Pa ri g i durante la pare nte si austro-russa , rient rò a Mil ano nel gi ugno 1800, ve ne ndo nominato ne ll a Consulta legi slativa del governo dell a sec onda Cisalpin a D ep utato ai Comizi di Lione , fu eletto m e mbro de l Corpo L eg i sl ativo , ma dopo l a fondaz ione delrlmpc ro rifi utò al tre caric he pubblich e. Chi a mato in fam ig lia " il frate llo s enza difetti", suscitò l 'a mmir az ione di S ten dhal che lo ricorda p iLI vo lt e ne l s uo J ouma/ defi ne ndolo " dolcemente volu ttuoso , se mpre pieno di grazia[ ... ] il tipo più s imp atico d'uomo, d i ge ntiluomo e d ' italiano " .

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Giulia Corneo

(M il a no, notizie dal 1800 al 1821 ) Ri tratto di ge n era le di divisione dell 'esercito della Repubb li ca Francese, 1800 circa acq u ere ll o c go ua c he s u avor io , tondo, diam etro 8,8 cm

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Celle, collezion e Lieselotte e Ernest Tansey

Bibliografia: Zuccott i, 2002, pp. 189-190, cat. n. l J 9 (non riprodotto).

La miniatura , in pendant con il ritratto della moglie dell'ignoto effig iato, che ind ossa l'unifonne di genera l e di divisione dell'esercito repubblicano francese nella versione a doppia bottonatura, adottata a partire dall798, fu realizzata plausibilmente nei me s i immediatamente successivi all ' en trata dell"armata vittoriosa di Bonaparte a Milan o. avve nuta il 2 Giugno 1800. L'alto ufficiale è raffigurato con una mappa dei tenitorì lombardi e veneti, nell'atto di indi care la zona dei lag hi a nord di Mi lano, sul confine con la Repubblica Elvetica. probabile scenario di una campagna militare che lo vide protagonista.

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Anonimo

da Antonio Francesco Biondi (Mi lano , 1735-1805)

Ritratto di Giuseppe Antonio Ma,jnoni in un{fòrm e di f?enerale di divisione dell'es erc ito dell'Impero Francese, 1804 - 1805 acquerello e gouache su avorio. tondo, diametro. 7,6 cm sul verso: "S. E. l Don Giu seppe Antonio l Majnoni d' Jnti gnano l Generale di divisione l uno dei Comandanti la l Legion d'Onore l n. 1755 [sic]- m. 12 clic. 1807" collezione privata.

La miniatura, raffi gurante Antonio Majnoni d'Inti gna no (Lugano. 1754- Mantova , 1807) , generale di divisione dell'armata francese in Italia. è in rappor1 o con un dipinto eseguito tra il 1804 c il 1805 dall'anziano pittore milanese Antonio Francesco Biondi (Delcros, 1960, p. 4: Falconi, 2002, p. 179, cat. n. 81 ). Divenuto generale di brigata nel 1798, Majnoni due anni più tardi, a l comando della 28a Mezza Brigata fu tra i protagoni st i della v ittori osa campagna d'Italia , distinguendo si in par1icolare a M::u·engo, dove , ricevuto l'incarico di proteggere il fianco destro dell o sch ieramento francese, fu protagoni sta dell'ero ica resistenza che con il sop raggiungere delle truppe del generale Desaix decise la vittor ia. Nel gen naio 1801 ebbe il comando militare della provincia di Vicenza. l'anno success ivo quello clelia Piazza dì Pavia e quindi del Dipartimento del Lario. Promo sso nell'agosto 1803 generale di divisione, in novembre ebbe l ' incari co di coma ndante della Piaz zaforte di Mantova, e nel giugno dell'anno successivo, in occasione del quarto anniversario della vittoria di Marengo, f u nominato commendatore dell 'ord in e del la Legion d'Ono re.

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Basilio Lasinio (Treviso, 1766 - Nervesa, Treviso, 1832) Passaggio del Mincio e battaglia di Pozzolo, 25 dicembre 1800, 180 l circa tempera su carta, 560 x 870 mm firmato in basso a destra: "Cap.O Lasinio fecit" didascalia: "Passaggio del Mincio fatto dalla colona [sic] del Centro dell'Armata Francese, condotta dal Luogotenente Generale Dupont in v ista dell'Armata Imp e ri ale comandata dal Generale in Capo Bellegarde posto in battaglia fra i colli muniti di ridotti di Valeso, Borghetto l e la pianura di Pozzolo, il qual ultim o posto fu preso e ripreso tre volte da entrambe le Armate nei giorni 4 e 5 Nevoso Anno IX Repubblicano (25 e 26 Dic embre 1801 [sic, in rea lt à l 'anno è il 1800]) l Dedic ato a ll a memoria dci prod i guerri er i morti sul campo della g loria per la Libertà d'Itali a" Treviso, Mu seo Civico Lui gi Ba il o, inv. n. P362 Bibliografia: Falconi, 2002, pp. 103, 163 -1 64, cat. n. 18.

La tempera rappresenta un o dci fatti d'armi più importanti verificatosi alla ripresa delle ostilità co n l ' Au s tri a dopo la rottur a d e ll ' armistizio di Alessandria: il passaggio del Min cio effettuato

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da l generale Dupont il 25 dicembre 1800, con la cruenta battaglia dì Pozzolo, conclusasi il giorno successivo con la sconfitta degli austr i aci comandati dal generale in capo Bellegarde Il 27 dicembre il generale Brune passerà il Mincio a Monzambano e il 3 gennaio 1801 s i impadronirà dì Verona.

45 Anonimo

Presa di Trento, il 17 nevoso IX (7 gennaio 1801 ), 1801 circa acquerello su carta , l 05 x 150 m m didascalia: " PRISE DE TR E NTE, le 17 Nivo s e AN 9." rilegato in un volume manoscritto , illustrato e rilegato in piena pelle intitolato : "Atlas des Cartes & Plans concernan z la Campagne de I'Armée des Grisons commandé par le Géneral en Chef Macdonald, en l'An IX " Trento, Museo storico del Trentino, ìnv. n. 1810 Bibliograjla: Pancheri, 2003, p. 255 , cat. n. 140, con bibliografia .

L'acquerello , contenuto in un volume già conservato nella biblioteca personale del generale Macdonald, rappresenta un'importantissima testimonianza iconografica della presa di Trento da parte delle forze f ran ces i del corpo d ' Armata de i Grigioni , proven ien te dal valico del San Gottardo , e de ll a Divi sione lt al ica comandata da Giuseppe Lechi proveniente dalle valli bresciane , congiuntasi coi francesi dopo aver battuto gli austriaci a Ponte Caffaro, Lodrone e Condino. L' operato delle truppe italiane fu determinante per il successo dell'impresa, tanto da far affermare a Macdonald in un Ordine del giorno, riferendosi alla Divisione ltalica: "Quelle seule avait accompli toutes !es opérations que devaitfaire l'armée de réserve" (cit. in Lechi, 1933, p. 259). Una delle azioni più eroiche fu la presa de l ponte di San Lorenzo. Teodoro Lechi , comandante del primo battaglione dì fanteria, così ricorda l'evento nelle sue memorie: "Trento da quella parte è difeso dall ' Adige sop ra il ponte de l qua le i Tedeschi avevano fatto, alla testa , delle fortificazioni che d ifesero con ostinazione. lo poi co l mio Battaglione attaccai con tanta furia quella testa del ponte, che fu subito superata , malgrado la protezione dell'artiglieria che era posta sulle mura della città e che faceva un fuoco vivis s imo. Seguii l'inimico che fuggiva sul ponte , e framm isti coi fugg iaschi saremmo entrat i in città , se non si fosse alzato avanti d i noi un ponte levatoio, c he c h iud eva l a porta , è c i tagliava la comunicazione, lasciando nelle nostre mani no n pochi prigion ieri" (ibidem , pp. 258 -259).

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Domenico Aspari (Milano, 1745-1831)

Veduta della mina che si diede sotto il Baluardo detto Padiglia del Castello di Milano il giorno 15 marzo ! 801, 1.801 acquerello su carta, 360 x 520 mm fir ma to in b asso a s inis tra : "Domenico Asparj" Mila no, Mu seo di Milan o, depos ito della Civica Racco lta delle S tam pe "Achille Bertarelli", C art. m. 6 -2

Bibliografia: Segramora, 1998 , pp. 50 , 5 2, 69, cat. n . 1.68 .

L'acquerello document a una fase della demolizione delle fortificazioni spag nol e del castello di Milano, decretata da Na poleone il 23 giugno 1800, dopo la ricostituz ion e della Repubblica Cis alpin a, per sistemare l ' ampia s pi anata che prenderà il nome, con la legge 30 nevoso IX (20 gennaio 1801), di Foro Bonaparte , la cui prima pietra s arà posata il l O fiorile IX (30 aprile 180 l) , in occasione della Festa per la Pac e di Lun éville (ili . 47, 48) .

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Giovanni Perego (Mila no, 1776-1817)

Benedetto Bordiga (Varallo, Verce lli , 1768-1847) p e r la pace di Lun évi LLe e della prima pietra del Foro Bonapart e a Milano (30 aprile 180 1)

acquaforte acquerellata a mano, 408 x 585 mm in basso a si ni stra: "G io. Perego dal vero delineò " in bass o a destra: ..B e nedetto Bordiga incise" didascalia: " Pace Celebrata in Milano al Foro Bonapa rt e Li 1O Fiorile anno IX Rep.[ubblica) no in basso a destra, a penna: 'Pro prietà di Carlo Aliprand i" Mi lano, Museo del R isorgimento, deposito de ll a Civica Raccolta delle Stampe "Ac hille Bertarelli ", Cart. g. 16-1 Bibliog rafia : Peco, 1998, pp. 72-73, cat. n. 11; Bos i , 2002, pp. 207-208, cat. n. 250.

La stampa celebrativa , incisa su disegno di Gio vanni Perego dal valsesiano Benedetto Bordiga , attivo a Mil ano col fratello G audenz io si n dal 1785, sopra ttu tto come incisore crutografo , operando in e tà n a poleonica come dipendente del ' ·Deposito d ella Gu erra" , rappresenta la festa te nut asi a M il ano il lO Fiorile IX (30 aprile 1801) per celebra re la pac e di Lun éville, fi rmata il 9 febbraio 1801, con la quale l 'Austria riconosceva la Repubblica C isalpina, e la posa della pr ima pietra del Foro Bonaparte. Sulla spianata con il castello p arz ia l mente demolito so no rapprese ntate l e macchine effimere esa l ta nti le vi rt ù rep ubbLicane erette pe r l'occas ion e su proge tto del!' a rchitetto Pao l o B argig l i, diretto re deg li sp e tt acoli naz iona l i , tra cui spicca , addo ssa to a i bas tioni de l castello, i l ma usoleo alla memoria dei genera l i J oubert, Champio nnet e Desaix.

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B asilio L as inio (Treviso, 1766 - Nerve sa, Treviso, 1832)

Festa per la pace di Lun év il/ e e posa della prima pietra del Foro Bonaparte (30 aprile 1801 ), 1801 te mp e ra su carta, 560 x 870 mm f irmato in basso a destra: "Ca p. ! itan] 0 Las i nio feci t" didascalia: " Disegno de ll a sp ianat a de l demo l ito caste llo eli Milano, nello stato in c ui s i trovava il giorno dieci fiorile anno IX , epoca in c ui l fu celebrata la festa della pace conchiusa a Luneville, e che fu posta da i Cittadini Go verna nti Sommariva, Visconti e Ru ga l la prima pietra del Foro Bonaprute l D edicato a lla mem01ia dei procli Gu errieri morti sul campo della Gloria per la libertà d' Italia" a sin istra: "Annotazioni l l. Govemo Cisalpino , e Stato Maggiore Francese l 2. Antico Castello , e macchine di fuochi d'artifizio. l 3. Rovine delle Fortificaz ioni. 4 . Tomba degli estinti Eroi. l S. Te mpio de ll a Gloria. 6. Colonn a della Pace . 7. Orchestre . l 8. Colonna de l Foro Bon a parte. 9 . B atterie pe r le salve fes ti ve . l 10. Esp losio ne se guit a d u rante la festa d' un a min a a lla l pa rte o ppost a de l Caste ll o verso la campagn a" a destra: " A nnotazioni l L e manovre Militari vennero eseg uite sulla l Spianata, da truppe Francesi, della Guardia l Nazionale Mil anese, da Veterani Cisalpini l dal Battaglione della Speranza , e da Batta= l g li on i P olacchi il di lO Fiorile anno IX. Repub. n° " Trev iso. Mu seo Civico Luigi B ai lo , in v . n. P 363 Bibliografia: Segramora , 1998, p. 52, cat. l. 70.

Ne lla bellissima te mpera rea li zza ta da B as il io L as inio è rappresen tato il mom e nto p i ù sole nn e delle ce lebraz io ni te nut es i a M ilano il 30 aprile 180 l : l a posa de Ji a pr im a p ie tra del Foro Bonaparte, effettua-

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ta dai Triumviri della Repubblica Cisalpina, Sigismondo Ru ga, Giovanni Battista Sommariva e Francesco Visconti Ajmi, al cospetto de ll e massime autorità politiche e militari. Rispetto all'acquaforte del medesimo soggetto incisa da Benedetto Borcliga (ill. 47), l'autore, già alfiere dell'esercito della Repubblica cii Venezia, e allora capitano della fanteria leggera cisalpina , dà maggior rilievo a ll e truppe italiane e tì·ancesi intervenute alla cerimonia , in g ran parte già schierate, e in parte ancora impegnate nelle manovre. Font i del tempo in tegrano quanto riportato nella lunga didascalia sopra riportata: il corteo era aperto da un battaglione di granatieri frances i , seguiti dai veteran i e dagli in validi cisalpini, da un distaccamento della guardia nazionale e dalla banda militare, ed era chiuso da un corpo di carab ini eri della guardia nazionale, da 100 graduati francesi, e da un distaccamento di cavalleria francese (Orefice , 1987 , ci t. in Peco, 1998, pp. 72 -73).

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Roberto Focosi (Milano, 1806- 1862) Il generale in capo Gioacchino Murat passa in ra ssegna le truppe della Repubbica Cisalpina davanti alla Villa Reale di Monza il 17 settembre 180 l, 1845 litografia a colori, 330 x 407 mm didascalia: " Rassegna data alla mi li zia Cisalpina dal generale supremo Murar il 17 settembre 1801 nei dintorni di Monza" in basso a sinistra: R. Focosi dis. in basso al centro : " Milano 1845 presso Borroni e Scotti tipografi-Ubraj. cont. S. Pietro all'Orto N. 893" in basso a destra: "Milano Lit. Corbetta" Milano , Civica raccolta delle Stampe " Achille Bertarelli", Cart. m 14-73 Bibliografia: A . Zanoli, 1845, tav. B

La litografia è tratta dalla monumentale opera Sulla miliz ia cisalpino-italiana Cenni storico-statistici dall796 a/1814, edita a Milano nel 1845, redatta dal baron e Alessandro Zanoli , già pagatore di guerra dell'esercito della Rep ubblica Cisalpina nel 1801 e commissario di guerra dell'esercito del Regno ftalico , documenta diverse uniformi allora indossate dalle truppe italiane: da sinistra: l o Reggimento Ussari , 2o '· Reggimento Ussari, Carabiniere, Cacciatori a cavallo, Artigliere a cavallo , Granatiere, Artigliere a piedi, Operajo, Fanteria, Fanteria leggera , Zappatore, Battaglione degli Ufficiali.

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Anonimo

Figurino della Terza Divisione della Fanteria di Linea dell'esercito della Repubblica Cisalpina, 1801 circa acquerello su carta in alto a s ini stra timbro con l' iscri zione : "MI NISTRO l DI GUERRA" sotto, a penna: "Teulie generai de B.[riga]de , in alto a destra: "Per l La 3. Divisione" didascalia: "Fanteria di lin ea della Repub.[blic]a Cisalpina" Milano , Museo del Risorgimento Bibliografia: l cannoni al Sempione, 198 9, p. 229.

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A nonim o Figurino della Fanteria Leggera dell'esercito della Repubblica Cisalpina , 1801 circa acquerello su carta

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in alto a si ni st ra timbro con l'iscrizione: "MIN ISTRO l DI G UERRA " in basso a destra, a penna: ' 'Teu /ie genera/ de B .[riga;de" didasca li a: "Fanteria Leggera della Repubblic a l Cisalpina" Mil ano, Museo del Risorgime nto Bibliografia: l cannoni al Semp ion e, 1989 , p. 229

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Anonimo

Figurini del Secondo R egg im ento Ussa ri e del Primo R eggimento Ussari dell'esercito della Repubblica Cisalpina , 180 l c irca acquere llo su carta , 460 x 650 mm i n alto: " Ca valleria Cisalpina" in basso : "A. Secondo Regg im e nto d'Usseri" l B. P ri mo Reggimento d'U sse ri " Mil a no , Museo del Risorg im e nto Bibliografia: Bologna, 1975, p. 26, cat. 88, non ripro dotto.

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Ano nim o

Figurini dei Ca cciatori a Cavallo e dell ' Artig li e ria Leggera dell'eserci to della Repubblica Cisalpina, 1801 circa acq ue re llo s u carta, 460 x 650 mm in alto: "Am1ata Cavall e ria Italica Cisalpina" in bass o: "A Cacciatori a Cava llo l B. Artigli e ria Legge ra" Mil a no , Museo del Ri so rg im e nto Bibliografia: Bologna , 1975, p. 26, cat. 87 , non riprodotto.

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Anonimo

Fif?urino di Commissario ordin atore dell'esercito d e lla Repub blica Cisalpina, 1801 circa ac qu ere llo su carta in bass o: " Commissario ordinatorc della l Repubblica Cisa lpina" Milano , Museo del Risorg imento

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Anonimo Figurino di Ispettore alle Rassegne dell'esercito della R epubblica Italiana, 1802-180 4 ac q uerello s u carta in a lL o : " L ' uniforme e le decorazioni sono conformi a i Re go lamenti F rancesi" in bass o: " Ispettore a ll e Ra sseg ne della Repubbli ca It alia na" Milano, Museo del Risorgime nto

I se i figur ini (ill. 50-55), fa nno parte di una se rie conserva ta nelle ra cco lte del Museo del Ri so rg im e nto di Milano. l primi cinque documentan o le unifomti di alcuni corpi dell'esercito della rifon d ata R e pubblica Cisalpina intorno al 1801 , mentre il sesto, di poco più tard o, risa le agli anni della prima Re pubblica Italian a. L a firm a ap posta dal generale di brigata Pietro Teuli é, Mini stro della Guerra tra il 22 ap ril e e i l 31 lu g li o de l 180 l , datano con precis ion e i due fogli con i figurini della fanteria di lin ea c della fanteria legge ra ; a tale data la fanteria e ra orga nizzata in cinque m ezze brigate di linea e in du e mezze brigate leggere. L a Terza Mezza Bri gata di lin e a era comandata da Paolo Sant'Andrea; il Primo Regg imento Ussari (poi Dragoni Regina) era comandato dal capo di brigata Pietro Viani; il

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Secondo Reggimento Ussari (poi Dragoni Napoleone) dal capo di brigata Carlo Balabio; il Reggimento dei Cacciatori a cavallo dal capo di brigata Giovanni Battista Caracciolo; l' A1tiglieria a cavallo dal capo di squadrone Andrea Montebruno (Zanoli , 1845, I, pp . 150-170).

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Basilio Lasinio (Treviso, 1766 - Nervesa , Treviso, 1832)

Figurino dei granatieri della Guardia del Presidente della Repubblica Italiana, 1804 circa tempera su carta, 48 x 35 cm firmato in basso a destra: "Cap.no B.O Lasinio F.e" didascalia: "Granatiere della Guardia del Presidente" Providence (Rhode Island), Brown University Library, The Anne S.K. Brown Military Collection Bibliografia: Crociani, Fiorentino, 2002, pp . 95, 181, cat. n. 92.

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Basilio Lasinio (Treviso, 1766- Nervesa, Treviso, 1832)

Figurino dei cavalleggeri polacchi al servizio della Repubblica Italiana, 1802 - 1804 tempera su carta, 48 x 35 cm firmato in basso a destra: "Cap no Lasinio F.e" didascalia: "Soldato Polacco a Cavallo l al Servizio della Repubblica Italiana" Providence (Rhode l sland), Brown University Library, The Anne S .K. Brown Military Collection Bibliografia: Crociani, Fiorentino, 2002, p. 181, cat. n . 92 (non riprodotto ) .

Databili a un'epoca immediatamente successiva ai figurini dedicati alle uniformi dei generali della seco nda Rep ubblica Cisalpina (ill. 32, 33) facenti parte della medesima serie conservata nelle raccolte della Brown University Library, queste due tavole (ili. 56 e 57) documentano le assise di reparti dell'esercito della Repubblica Italiana, ossia, rispettivamente, l'unifonne dei granatieri della Guardia del Presidente - battag lione comandato da Teodoro Lechi, composto da 8 compagnie di 105 uomini ciascuna (Zanoli, 1845, p. 175), -e l'uniforme dei cavalleggeri polacchi a l serv izio della Repubblica. Come sottolinea Massimo Fiorentino (comunicazione sc ri tta), la "te nuta (avanti e retro) dei Granatieri della Guardia del Presidente de ll a Rep ubbli ca Italiana riflette i cambiamenti operati alle uniformi eli questo battaglione scelto ne l febbraio del 1804, quando l'unità si trovava a Parigi per servire nei ran g hi della Guardia Consolare che Napoleone stava per trasformare in Guardia Imp eriale 11 battaglione Granatieri italiano fu allora rivestito in modo da ass imil arsi all'omo loga unità francese, il verde sostituendo sempre il blu e l'argento l'oro" (si veda, in proposito, Lechi, 1933, pp . 262-263 ). Il reggimento di cavalleria polacca, già inquadrato nell'esercito della Repubblica Cis alpina, fu posto al servizio della neonata R epu bblica Italiana nell'aprile del 1802 Come ricorda ancora Fiore ntino "Alcuni documenti dell'aprile e de l maggio 1802 (Archivio di Stato di Milano) attestano la regolamentazione delle tenute delle truppe a piedi polacche al servizio italiano, mentre un documento del settembre dello stesso anno disciplina le uniformi degli ufficiali dei cavalleggeri".

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Drappo della bandiera tricolore dei granatieri a cavallo della Guardia del Presidente della Repubblica Italiana, 1802- 1804 seta e oro f ila to, 60 x 60 cm al centro: "BONAPARTE l P RESIDENTE/ ALLO SQUADRONE l DI GRANATIERI l A CAVALLO" a sinistra: "DISCIPLINA" a destra: "S UBORDINAZIONE"

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Milano. Museo del Ri so rg imento Bibli ografia: Bologna, 1975. pp. 24, cat. n. 45, non riprodotta; Esercito e soc ietà , 1989. p. 40, eat. n. 19.

La Guardia del Presidente della Repubblica I taliana nel 1804 era cos t ituita da un battaglione di gran atie ri comandato dal colonnello Teodoro Lechi. da un battag li one di cacc iato ri coma ndato dal colonnello Ottavio Corradini, e da un corpo di cavalleria. comandato dal colo nn e ll o Pie tro Vian i, composto, oltre c he dallo sq uadrone di gra n atieri a cavallo, comandato da Giovanni Maria Narboni, da uno squadrone di cacc iato ri a caval lo , co mand ato da Giovanni Villata, da un a compag nia d 'a rtiglieria a cavallo - capit an i Raspi e Pecch io - e da un a compagnia del tren o d'artig li er ia. comandata da Champigny (Za noli , 1845 , I , pp. 175 - I 76 ). Il drappo, ottenuto sovrapponendo tre riquadri in seta con i colori nazionali di diverse dimensioni, è isp irato alla bandiera adottata dalla prima R e pubblica Italiana.

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Andre a App iani (Milano , 1754 - 1817)

Ritratto di Napoleone Bonapart e , Pre s idente della R ep ubbli ca ftaliwza , 1802- 1803 olio s u te l a, l 00 x 70 cm collezione privata Bi bliografia: Bos i. 2002, pp. 11 3, 170 , cat. n. 41.

Il d ipint o raffigurante Bonaparte come Preside nt e della R epu b b li ca It a li a n a, è in pendant con il ritratto di France co Melzi d'Eri! (ili. 60), firmato e datato 1803. conserva to nella medesima collezione. Le due tele furono pe r tanto eseguite fra il settembre 1802, e poca in cui seco ndo il m a no sc ritto Rein a ( P ari gi. Biblio th èq uc Nat iona le, Fondo Custodi ) Appiani realizzò i dipinti, c il 1803, a nno apposto dal pittore sul ritratto di Francesco Melzi. Nell'opera in esame, commiss ionata al grande pittore milane se dali 'effig iato e offerta in dono al futuro Duca di Lodi , Bon apa r te è rappresentato neli 'unifom1e di Pre s id en te, ricamata in oro fi lato con un motivo a foglie di qu e rc ia e di lauro intrecciate. nell'atto di indicare una mappa dcii ' Italia cenrro - sette ntrion a le , con la mano d es tra posata s ulla Corsica , ad evocare, significativamente, le proprie origini italiane.

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Andrea Appian i (Milano, 17 54- 18 17)

Ritratto di Frances co M e l ·z.i d'Eri/, Vice Presidente della R ep ubbli ca It a lian a, 1802-1803 olio s u tela. 98,5 x 73,5 cm firmato c datato in b asso a destra: ' 'A . Appiani, 1803" collezione priva t a Bi bliografia : Pi vctta, 2002, pp. 127, 183, cat. n. 100. co n b i bliog ra fia

L'o pera , commissiona t a ali' Appiani da Francesco Melzi quale pendant del ritratto di B onaparte (i ll . 59), va co ll ocata a un'epoca eli poco successiva. Il ritratto , dall'evidente connotazio ne ufficiale , immortal a l 'a ristocratico uomo di Stato in un ' uniforme simile a quella sfogg iata da Bonaparte , mentre tiene ne ll a m a n o d es tra un documento , forse allusivo alla propri a nomina a Vice Presiden te della Repubblica It al i a n a, avvenuta il 26 gennaio 1802 alla Consulta di Lione. Già membro della Commi ss ion e s traordinaria di Govemo della seconda Repubblica C isa lpin a, e candidato autorevole , tenuto in g rande considerazione da Bonaparte per l 'a lta statura morale, Melzi fu preferito ali 'altro candidato alla vic e pres idenza, i l discusso ex triumviro della seco nda Repubb l ica C isalpina, Giovanni Battista Sommari va.

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Anonimo

Bo zzetto per una medaglia commemorativa co n i profili di Napoleone Bonaparte e Francesco MeZzi d 'Eri!, 1802 circa matita su carta lungo il bordo a sinistra : "BONAPARTE PRESIDENTE" lungo il bordo a destra: "MELZI VICEPRES ID ENTE" in basso: "REP.rUBBLICA] ITALIA NA l ANNO I" ne11 'angolo destro, a matita: "G. Bossi" collezione privata Bibliografia : Capra, Della Peruta, Mazzocca, 2002, riprodotto a p. 17.

Il disegno, datato all ' anno I della Repubblica Italiana, è preparatorio per una medaglia non realizzata, commemorativa della fondazione del nuovo Stato, sorto ai Comizi di Lione il 26 gennaio 1802 , con la proclamazione di Bonaparte Presidente e la nomina di Melzi a Vice Presidente. A sinistra, accanto al profilo di Bonaparte, è raffigurata la folgore, simbolo di forza suprema e invincibile, mentre a destra , accanto all'effigie di Melzi è raffigurato il serpente, emblema della saggezza Già pubblicato con un'attribuzione ad Andrea Appia ni , nono stante un ' iscrizione a matita presente sul foglio sembri voler assegnare l ' opera a Giuseppe Bossi, il disegno è più prudentemente da considerare opera di un anonimo artista che va plausi bi !mente ricercato tra gli altri artisti che , come Appiani e Bossi , collaborarono con la Zecca di Milano.

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Giuseppe Bossi (Busto Arsizio , Varese, 1777- Milano , 1815) Riconoscen z a della RepubbLica ItaLiana a NapoLeone, 1802 olio su tela, 304 x 436 cm Milano, Accademia di Belle Arti di Brera Bibliograjla: Mazzocca, 20021, pp. 152,210-211 , cat. n. 275, con bibliografia.

Il 3 aprile 180 1 "Il R'edattore Cisalpino" pubblicava un bando per un dipinto di gra nde formato avente per soggetto la Riconoscenza della Repubblica Cisalpina verso Napoleone, destinato al comp lesso monumentale di Foro Bonaparte. Il bando prevedeva un premio di mille zecchini e un anno di tempo per la consegna, termine poi prorogato a l 15 maggio 1802 e poi, definitivamente , al 5 giugno. Il concorso, al quale presero parte anche Francesco Alberi , Vincenzo A nto nio Ravelli, Maria Callani e Domenico Aspari, fu vinto dall ' opera di Giu se ppe Bossi, che fu collocata nel Palazzo Nazionale. In un foglio volante destinato alla commissione del concorso , il pittore chiariva l'iconografia del dipinto , rappresentante "Bonaparte 1 ] coronato dell'alloro trionfale dà alla Repubblica italiana un ramo di ulivo frammisto ad uno di quercia, noti simboli della pace l'uno, l ' altro della so lidi tà [ ] si veggono alla destra di lui Minerva, ed Ercole, che gli assoggettano la Fortuna. 1 ] Siede poi alla s ua si ni stra il Genio della Storia, che consegna i di lui fasti alla posterità. f 1La Repubblica Italiana coronata di torri, come g li antichi hanno sempre figurati, o descritti i simulacri delle Provincie, tiene colla sinistra la Cost ituzione [ ]. Il fondo rappresenta il Foro Bonaparte [ ]".

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Andrea Appiani (Mi lano , 1754-1817)

Allegoria napoleonica ( Riconoscenza deLla Repubbli ca Italiana a Napoleone), 1802 circa matita, carboncino , gessetto e tempera g rigia s u carta bianca, 355 x 515 m m

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Milano, Orsi ni Art e e Li br i

Bibliografia: Ors ini , 2006, pp. 10-13, con bibliografia.

Il g ra nd e foglio è identificabile in un disegno citato da Fra ncesco Re in a, primo biog rafo di Andrea A ppiani , c suo intimo amic o, c he ricorda un "quadro de ll a Riconoscenza non eseg uito, di cui v'è un Dis eg no rappresentante Napol eo ne a cava llo, la Vittor ia che chiude la port a a Giano, e la Riconoscenza che s i presenta a Napoleon e" (Ca rte Reina , Parigi, Bibli o th èq ue Nationa le , Fondo Cus todi). L 'opera è pertanto da ritenersi prep arator i a pe r un dipinto destinato in un primo temp o a esse re presentato al concorso della Rico noscen::;a, tenuto s i nel 1802, ma m a i realizzato dali' Ap piani , in seg u ito a lla s ua deci s ione di non partecipare al ce rtame, contribue nd o, come membro della giuria, alla v itto ri a del dipinto d i Giu se ppe Boss i ( ili. 62).

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Jcan-Baptiste W icar (Lille, 1762 - Roma , 1834)

Ritratto del generale di brigata H e nri-François-Mari e Charpentier, capo eli S t ato Ma gg iore , 1802 matita s u carta, 173 x 135 mm in basso, a penna: "Le g.[énérjal Charpentier. Chef de l'etat l major à Milan en 1802" Roma, Museo Napoleon i co, inv. n. MN 7668/91 Bibliografia: Bosi , 2002, pp. 137, 190 , cat. n. 123.

Nel foglio in esame, eseguito a Mi l ano nel 1802, è raffigurato il generale di bri gata H enr i-Fran çoisM ar i e Cha rpentier (1769-1831) , ripreso in profilo e con l 'u niforme definita d a poc hi segni. Allora di s tan za nella città ambrosiana co me capo di stato m agg iore generale dell 'a rm ata francese in Italia , Charpentier, che aveva meritato il g rado di generale di brigata distinguendo s i a Ma rengo, diverrà poi genera le di divisione, segue ndo Napoleone anche nei Cento Giorni.

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J ean- Bapti s te Wicar (Lill e, 1762- Rom a, 18 34) Ritratto di Gioacchino Mura! , ge nerale in capo d e LLe armate d'osserva zion e in Italia, 1802 matita e carboncino rial za to a b iac ca su carta , tondo , di a metro 190 mm in a lt o, lungo il bordo: " Jo ach im Murat G.[én é r}al en chef des l'armées d' observa tion en Italie" in basso, lungo il bordo : "Pe int et dessiné cl'après Nature par 1.8. Wicar à Mil an en 1802 l Décl.[i/ et présenté parl'auteur à M.r Somariva comme un témoignage de sa reconnaissance" co ll ez io ne privata; già collezione Mme la Du chesse De Mouchy (19 11) Bi bliografia : Exposition l nterna t io nale , 1911, p. 40, tav non numera ta tra le pp. 40 e 41 , cat. n. 242; Caracciolo, 2002 , p. 77, cat. n. 15 .

Co me tes timonia la lun ga isc ri zio ne autografa dili ge ntemente tracciata da ll 'auto re lun go il bordo, il ritr att ino fu eseguito da Wi car a Mil a no nel 1802 , qu a ndo G ioacchino Mu rat (17 67-1 815), arru o l atosi in ca v a lleria nel1787 , divenuto gene ra le di brigata nel 1796 e generale di divisione nel 1799 , era generale in ca po de i corpi d 'osservaz io ne in Italia , carica d a lui ricoperta dal 27 nov e mbre 1800 al primo g iu g no 1802 Dal28 agosto 1801 a l primo giugno 1802 Murar fu anche comandante in ca po delle truppe fran ces i staz ionanti ne l territorio della Repubbli ca Cisalpina, poi R epubb l ica Italiana. D opo aver comandato le truppe f ranc es i nel Reg no di Napoli dal 3 settem bre 1801 al primo g iugno 1802, dall5 gennaio 1804 al 30 agosto 1805 ricoprì la carica di governatore di Parigi. Nello stess o anno fu creato da Napol eo ne principe dell ' Imp e ro , nel 1808 re di Napoli e ne l 1814 mare sc iallo. Perd uto il trono dopo la sfortun ata cam pa g na indip enden ti sta del 1815, fu fuci lato a Pi zz o C a l abro il 13 ottob re de ll o s tesso

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anno. La dedica del bellissimo disegno a Giovanni Battista Sommariva. il già potentissimo ex triumviro della seconda Repubbli ca Cisalpina protetto da Murat , rimanda al rapporto c he si andò in staurando proprio in quell'epoca tr a Wicar e Sommariva , per il quale molti anni più tardi, nel 1820, il pittore fra ncese, ormai natur aliz zatos i in Italia, eseguirà uno dei s uoi capolavori, ossia l a grande tela raffigurante La Lettura del VI libro d e l/' Eneide, dove il comm itte nte è rappre se ntato ne ll e vesti di Mecenate e Napo l eone in quelle di Agrippa (Tremezzo, Com o, Villa Carlotta; Mazzocca , 1983, pp. 43 , 49). L 'opera in esame è in stretto rapporto con un dipinto a olio di Wicar rapprese nt a nte il ge nerale Murat a figura intera, sullo sfondo del porto di Ancona ( Lill e. Musée cles Beaux - Arts; Caracciolo, 2002, p. 75. cat. n. 13), e con un carboncino dall'impianto composit i vo molto simil e a quest'ultimo ( Parigi Musée du Louvre; ibidem, pp. 76-77, cat. n. 14), dove pressoché identici appaiono sia il volto che i particolari dell ' uniforme.

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Giusep p e Errante (Trapani, 1760- Roma , 1821) Ritratto della contessa Francesca Le chi Ghirardi con la figlia Carolina, 1800 -180 l o lio su tela, 118 x 81 cm firmato in basso a destra: "E n·ante" collezio ne privata Bibliografia: Falconi, 2002, pp. 134 , 185 , cat. n. 106, con bib liografi a .

Il dipinto, eseguito agli esordi dell'Ottocento dal pittore siciliano Giu se ppe Errante, attivo a Milano dal 1795 al 1810, raffigura la bellissima contessa Francesca L ec hi (Bresc ia , 1773- Milano , 1807), assieme al l a f ig i ia Carolina, nata nel 1794 dal matrimonio con il no bi le bresc i ano Franc esco Ghirarcli, eletto dopo la ricostituzione della Rep ubblic a Cisa lpina nel Co rpo Legislati vo e nel Consiglio dei Seniori. Trasferi ta si a Mi l a no con il mari to nel 1800, Fr ancesca, g ià pr o tagonista di un 'a ppa ss ionata relaz ione amorosa con Gioacchino Murat, esercitò una certa influenza nel mondo politico della città, anche grazie all'amic izia con il ministro plenip ote nz ia ri o f rance se Pétiet , nel cui sa lotto ebbe modo di co nosce rla il giovane Hcnri Bey le, il futuro "Monsieur de Stendhal", diciassettenne sott otenen te dei dr ago ni dcii 'armata francese, che la ricorderà come " M.me Gherardi 1 ... 1 l 'essere più seducente e i più begli occhi che si siano fo rse mai visti" (Napol é on) , in pagine autobiogr afic he e finzioni letterari e, facendone la protagonista del frammento postum o Le Ram.eau de Salzburg ( in De l'Amour).

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Andrea Appiani ( Milano, 1754-1817)

Ritratto della contessa Francesca Lechi Ghirardi , 1803 firmato e datato a s ini s tra s ullo schienale dell a se dia: "A Appiani l 1803" o lio su tela, 59 x 44 c m collezione privata Bibliografia: Monclini , 1998, pp. 128-129 , cat. n. Il. 77 , con bibliografia.

E seguito a breve di sta nza dali 'opera a ll a scheda precedente, il magnifi co ri t ratto, firm ato da Andrea Appian i , immortala Francesc a Lechi Ghirard i ne l 1803. L'affascinante co nt essa bresciana , l a qu a le, anco ra seco ndo Stendhal , ··univa a tutto il genio di s uo padre, una dolce ga iezza, una semplicità vera, non alterata mai dal minimo sospetto d'artificio " (Napoléon), è qui rappre se ntata in atteggiamento mclanconico, tenendo in gre mbo una corona di mirto, s imbolo di fedeltà co niugale. Quattro anni più tard i Francesca Lcchi s i s pegnerà a M ilan o, a ll 'età di soli trentaquattro a nni. Tanto il dipinto

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d e ll 'A ppi a ni quanto qu e llo de ll ' En a nt e potrebbero essere ide ntificati con qu e l "div i n po rtraiT d e M. me Gh era rd i" c ui allude Stendha l in un a nota al man osc ri tto di Hi st o ire d e la p e intu re, in data 29 ottob re 18 16 ( Pin c hcrle , 1967. p. 75 ) .

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Gi a mbattista G igola

( Bre scia , 1767 - Trem ezz o , C omo , 1841 )

Ritra tto di Frances ca e Teodo ro Le c hi con du e f ig ure fe mminili della fa mig lia, J 802 c irca acq ue re llo s u a v orio , 6. 7 x 6,7 c m Bresc ia, Ci v ici Mu sei d 'Arte e S to ria. in v . n. 484

Bi b li oR r afi a : Mazzo c c a, l 978, p. 204 , cat. n. l 0 2; Falco ni , 2001 , pp. 51, 126, tav. 22, ca t. n 116 , co n bibli o graf ia.

In q uesta ce lebr e min i atur a . d ipinta da Giamb att is ta G igo.la vero s imilm e nt e poco prima dell a sua pa r te n z a per Pa rigi , dove sar à att i vo dali' ottobre 180 2 a lla fine del 180 3, Te odor o Lech i è r affi gurato ass ie m e alla sorella Fran cesca, alla figlia di lei. C a roli n a G hi rard i , e , pro babi lm ente , a un 'altra d e ll e so re ll e L echi, Ter esa, c h e d o po l ' annullam e n to d e l m a trimonio con il n ob il e bre s ciano I gna z i o G a n asso ni v is s e per a l c uni a nni co n la fami g lia di F r a n cesc a , tra B r esc ia c Mil a no , dedi c ando s i a l rec up e ro d e ll a colle z i o ne d 'a rt e d i f amiglia s a cc h egg iat a dai controri vo lu z io n a ri a li ' arrivo d eg li a u t r o- ru ss i nel 1799.

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Anon imo

Ritratto del con t e Te odo ro Lec hi in uniforme di ca p o di brigata dell' e s e rcit o d e lla Repubblica i t a li a na , 1803 circa ac qu e re llo e g oua c he s u avo ri o , ova l e, 2 ,9 x 2 .5 cm co ll ez io ne pri v a t a Bi b liog rafia : Falcon i, 20 0 1, p 173, c at. n. 29 3

l p a rticolari dell ' unifo r me qui indossata dal conte Te odoro Lechi datano il ritrattino attorno al 180 3, q uando , poco prim a d e ll a fondazione d e ll ' Im pero napo.leonico , l 'eff ig iato ricopriva la car ica di capo di br iga ta della Second a M ezza Bri ga ta d el l ' ese rc i to della R ep ubbli c a Italiana, dopo esse re stat o, c ol grado di co l onn e ll o, comandante dei du e ba ttagl io ni dci Granati e ri de ll a Guardia del Pr es id e nte

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An o nimo

Ritratto del conte Giuse pp e Lec hi in di ge ne r a l e di divisione, 1801 - 18.14 olio s u tela, 56 x 40,5 cm co ll e z ione privata.

Bibliograjla : Falconi , 2000, pp. 194 -195 , cat. n. 48, co n bibliografia.

Il dipinto fu eseguito probabilm e nte negli anni prece d e nti la fondaz ione del R eg no lt a lico , in un ' epoc a co mpres a tra la nomina d i Giu se ppe Lechi a com a nd a nt e d e lla piaz z a d i M il a n o ( 180 l ) e la partec ipaz io ne d e lla s ua di v i si on e a ll e ca mpagne delle P u g l ie ( 180 3- 1804) . Ri sal g on o in vece agli anni s ucc ess i v i tutte le decorazioni agg iun te, da lui meritate neg li a nni dell ' Impero ( cfr. ili. 82) : Commendatore d e lla Corona di Fe rro , Uffi c ial e della L egion d ' On ore, Gran Di g n i tario dell ' O rdine R ea le delle Due Sicili e (fasc ia turchin a, plac c a d ' a rge nto e stella a ci nq ue pu nte con l a Trina c ri a) , c de ll ' Ordine " Onore e fed e lt à" , istituito da Mur at con decreto l novembre 18 14 .

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Giacinto Maina ( 1772- circa 1850)

Ritrallo del capo battaglione Giulio Ceroni, 1813 incisione, 220 x 135 mm in basso a destra: "G Maina inc. " didascalia: "Giuseppe Giulio Ceroni" Milano, Civica raccolta delle Stampe "Ach ille Bertarelli", Voi M 24.

Giunto a Milano nel novembre 1797 assieme a tanti altri patrioti veneti costretti all'esilio dal Trattato di Campoformido , il veronese Giuseppe Giulio Ceroni (1774 -1813), poeta so ldato , amico di Ugo Foscolo , si anuolò nella fanteria dell'esercito della Repubblica Cisa lpina. Sottotenente nel 1802, fu poi promosso al grado di capitano . Autore di un poemetto dai contenuti critici verso il governo francese , Sciolti di Timone Cimbro, pubblicato con la dedica a Leopoldo Cicognara, allora consigliere legislativo, Ceroni fu fatto arrestare da Murat, a Pavia, il23 febbraio 1802. Accusato di cospirazione e incarcerato nel castello di Milano, assieme a Cicognara, al generale Teulié e al prefetto del Basso Po, Magenta, Ceroni fu poi rilasciato, come pure gli altri sospetti (cfr. Levati, 2005). Capitano dei granatieri nel Terzo Reggimento di fanteria nel 1810, fu poi promosso capo battaglione nel Quinto Reggimento di linea, comandato dal colonnello Bernardo Peri, distinguendosi in Catalogna. Il ritratto fu pubblicato a lato del frontesp izio dell'opera: Poesie di Giuseppe Giulio Ceroni da Verona Capo di Battaglione Cavaliere del Real Ordine della Corona Ferrea e della Legion d'Onore , Mantova, co' t.ipi dell'erede Pazzoni, 181 3

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Felice De Maurizio Domenico Gandini

Ritratto del generale di brigata Carlo Balabio incisione, 148 x l 06 mm in basso a sinistra: De Maurizio dis. in basso a destra: Gandini inc. didascalia: "BALAB IO l Generale di brigata comandante la cavalleria l nato in Milano il 14 Aprile 1759, mento pure irì Milano il 8 Agosto 1837" Milano , Civica raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli", RI p 12- 40 Bibliografia: Lombroso, 1843, pp. 288-298, tav . non numerata .

Arruolatosi nel 1796 ne ll a cavalleria della Legione Lombarda, il milanese Carlo Balabio divenne in pochi mesi capitano e quindi capo squadrone. Aiutante di campo di Moreau e Joubert nel 1799. dopo la rotta di Novi, partecipò con Masséna alla difesa di Genova, venendo nominato sul campo colonnello. Avuto quindi l ' incarico di formare un reggimento di Ussari , lo guidò in Toscana distinguendosi nello scontro di Siena. Comandante degli Ussari della Divisione Pino alle coste della Manica, rientrò in Italia nel 1805 al comando del Secondo reggimento Ussari, poi trasformato nel Reggimento Dragoni Napoleone . Negli anni successivi prese parte a ll e campagne nel Regno eli Napo l i, in Pomerania e in Cata logna, ricevendo quindi i l comando civile e militare del Canton Ticino. Alla caduta del Regno fu messo a riposo col grado eli Generale Maggiore.

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Felice De Mauri zi o Gaetano Bonatti Ritratto del generale di divisione Filippo Severo/i incis ione, 115 x 11 O m m

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in basso a s ini stra: De Maurizio dis. in basso a de stra: Gaet. Bonatti inc. didascalia: "SEVERO LI l Genera le di divisione l nato a Faenza ne l 1767 , morto in patria il6 Ottobre 1823" Milano, Civica raccolta delle Stampe " Ach ill e Bertarelli", Rl p 166- 47 BibliograJì.a: Lombroso, 1843 , pp. 245 -266 , tav. non numerata.

Arruolatosi ne l 1797 nella fanter ia della Repubblica Cisalpina , Filippo Severoli f u protagonista di un a rapida carriera. Capo battaglion e nel 1797 , colonnello nel 1798 e ge nerale di bri gata nel 1799 , l 'anno successivo prese parte alla campagna della Legione ltalica, comandando una delle due mezze brigate di fan teria, e rimase quindi nello s tato maggiore della Divisione Lechi di stanza a Milano. Nel 1803 ebbe il comando della Piazza di Milano, e l'anno successivo seguì Lechi nella campagna in meridione. Ne ll807 fu all'assedio Colberg , a l comando del4 ° di linea e del l o cacc iatori, venend o promosso genera le di divisione dopo la mort e sul campo del generale Teulié. Nel 1809 prese p arte alla campagna di Germania e dal1810 al 1813 combatté in Spag na. Rientrato a Milan o nel genna io 1814 , prese parte agli ultimi fatti d'arme del Regno Italico. Entrato nell'esercito austriaco , fu messo a riposo nel 1817 col grado di tenente-maresciallo, venendo nominato nel 1820 governatore di Pi acenza.

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Giam battista G igo la (Bresc ia , 1767 - Tremezzo, Como, 1841) "Gens Trivultia " . Tableau con i ritrai! i dei marc hesi Alessandro, Margherita, Girolamo e Gian Giacomo Trivul zio , 1804-1805 quattro miniature ad acquerello e gouache su avor io, esagonali, 9 x 7 cm ciascuna, tutte firmate: "GIGOLA" montate in un tableau coevo in leg no intagliato , dipinto e dorato a l centro : "GENS TRIVVLTIA ITHE ODORI G EORG II XIV l A TARANTASIA l DUMBES!l l PRINCIPIS l FIL!f' sotto le effigi , dall'alto, in se nso orario: "TH. ALEXANDER " ; M. MARGARITA; HIER. IO. FIRMVS"; " 10. IA COBVS" F.A .I., Fondo per l 'A mbiente Italiano, Castello di Masino, Caravino Bibliografia: Falconi, 2002, pp. 132, 186, ca t. n. 108, con bibli ografia.

Il prezioso tabl e au co ntien e i ritratti in miniatura dei quattro figli nati dal matrimonio del marches e Giorgio Teodoro Trivulzio con Cristina Cic ogna. La realizzazi one delle miniature da parte di Giambattista Gigo la, legato a uno degli effigiati, il co lti ss imo Gian Giacomo, da uno stretto rapporto mecenatizio, va collocata plausibilmente all'epoca immediatamente s uccessiva a l rientro in patria dell 'ar tista da Pari gi, dove fu attivo tra l 'ot tobre 1802 c la fine dell80 3. In particolare, l 'effigie del generale Alessandro Trivulzio fu verosimilmente eseguita dopo 1'1 1 luglio 1804 , data dell'istituzione de ll ' Ordine della Legion d'Onore , la cui croce, come nel dipinto di And rea Appiani (ili. 75), spicca su ll'uniforme dell'effigiato. Il tableau passò in eredità a ll a celebre fig lia di Girolamo Trivulzio, Cristi na, andata in sposa nel 1824 al principe Emilio Ba rbiano di Belgiojoso , e quindi alla nipote Maria , mogli e de l marchese Loclovico Trotti Bentivoglio.

75 Andrea Appiani (Milano, 1754-1817)

Ritratto del generale di divi sione Alessandro Trivulzio, ministro della Gu erra della Repubbli ca I taliana, 1803 - 1804

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olio su tela , 98 x 73 cm firmato in basso a destra: "Appiani" collezione privata Bibliografia: Pivetta, 2002, pp. 121, 174-175 , cat . n. 69 , con bibliografia.

La splendida tela, firmata da Andrea Appiani, raffigura il marchese Alessandro Trivulzio (17731805), Ministro della Guerra della Repubblica Italiana , in unifor me di generale di divisione. Comandante nel 1796 di una cootte della Legione Lombarda, tra il 19 aprile e il 5 giugno del 1800 fu tra i protagonisti della strenua difesa di Genova, al comando della Guardia Nazionale, e nel settembre dello stesso anno, fu aggregato col grado di generale di brigata alla Divisione Cisalpina comandata dal generale Pino Divenuto generale di divisione, nel febbraio 1802 fu nominato Ministro della Guena della Repubblica Italiana, carica che mantenne sino al settembre 1804, quando fu sostituito dal generale Pino. Il dipinto fu eseguito verosimilmente tra il 1803, anno in cui secondo il manoscritto Reina (Parigi, Bibliothèque Nationale, Fondo Custodi), Appiani eseguì un ritratto del generale, e il 1804 , poiché sul ! 'uniforme del! 'effigiato spicca la croce della Legion d'Onore, ordine istituito da Napoleone con decreto l1 luglio 1804 .

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Andrea Appiani (Milano, 1754-1817)

Ritratto del conte Teodoro Lechi in uniforme di generale di brigata dell'esercito del Regno ftalico, 1805 circa olio su tela, 59 x 44 cm collezione privata Bibliografia: Falconi, 2002, pp . 124, 176, cat. n. 73, con bibliograf ia.

Il magnifico ritratto, raffigurante Teodoro Lechi in bassa uniforme di generale di br igata, fu dipinto plausibilmente tra l'aprile e il luglio del 1805, durante la sua permanenza a Milano in occasione delle celebrazioni per la fondazione del Regno Italico. A epoche successive va invece fatta risalire l'aggiunta delle onorificenze: quella di Commendatore dell'Ordine della Corona di Ferro, ricevuta nel maggio d è l 1806, e quella d'Ufficiale della Legion d'Onore, r icevuta nel febbraio de l 1813 . II dipinto ci restituisce con grande efficacia il fascino del coraggioso "beau général" di Napoleone, ricordato da Stendhal come "l'amabile generale Lechi, il Lovelace eli Milano, e nondimeno uomo di grande naturalezza" (Journal), che negli anni successivi prese parte a numerose campagne a ll a testa dei granatieri della Guardia Reale , venendo creato da Napoleone nel 1809 barone militare dell'Impero Ne l 1812, r icevuto il comando de ll a fanteria della Guardia Reale, combatté in Russia, segnalandosi a Ostrowno, Borodino, Màlo -jaroslàwetz e al passaggio della Beresina

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Giambattista Gigola

(Brescia, 1767 - Tremezzo, Como, 1841)

Ritratto del conte Teodoro Lechi in di generale di brigata dell ' esercito del Regno ftalico, 1806 ( 1802-1806)

acquerello e gouache su avorio, tondo, diametro 6 ,2 cm firmato i n basso a destra: " Gigola" collezione privat a Bibliografia: Mazzocca, 1978, p. 197, cat. n. 94; F alco ni , 200 1 , pp 50, 126 - 127, tav. 20, cat. n 119, con bibliog r afia

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L'opera è in evidente rapporto con la miniatura che raffigura Teodoro Lec hi assieme a tre figure femminili della s ua fam iglia (ill 68). Identica è infatti la resa del volto del conte Te odoro, qui ritratto in alta uniforme di genera le eli brigata, su ll a qua le sp iccano la croce della Legion d' On ore, c l 'onorificenza di Commendatore dell'Ordine della Corona di Ferro, ricevuta nel maggio del 1806. anno c he cos t itu irebbe il termine post quem per l a datazione della miniatura. Sennonché, un attento esame ha rive lato che l'uniforme e le decorazioni sono state sovrapposte da Gigola- divenuto con la fondazione del R egno Italico " Ritrattista in Miniatura'· del Viceré Eugeni o dc Beauharnais (Falcon i, 2008)- a una prees i s tente divisa con pettiglia a doppia bottonatura. La prima s tesura dell'opera dovrebbe pertanto ess ere coeva a quella d e ll a miniatura che lo ritrae con tre figure femmin ili de ll a sua famig lia . real izza t a verosimilmente attorno al 1802. quando Lcchi era capo di brigata della fanteria della R epubblica Italiana, g rado assegnatogli il 12 gennaio dell'anno precedente per il valore dimostrato nella presa di Trento ( Lechi , 1933, p. 259; cfr. ili. 45).

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Andrea Appiani (at tribuito) (Milano.1754- 18 17 ) Ritratto di Napoleone re d'Italia, 1809-1813 olio su tela, 53.5 x 42 cm Milano, Museo del Risorgimento Bibliografia: Fa lco ni . 2 000 , pp. 67-68. cat. n. I.l7. con bib li ografia.

La documentazione relativa alla proven ienza di questo ritratto, conservato nelle raccolte del Museo del R isorgimento di Milano, è andata distrutta nel corso dei bombardamenti a ll eati che colpiro n o la città nel 1943 Tuttavia il testamento della vedova del conte Tullio Dandolo, Ermellina Masclli, a pert o n e l 1908 dopo la sua mo rte, avvenuta ad Adro (Brescia), co nsente di identificarlo con l 'esemplare appartenuto alla patriotti ca famiglia, e più prec isa mente al con te V inc enzo Dando lo , padre di Tu llio, oppure a l conte Cesare Barg nani. padre adottivo della moglie eli Tullio, Giulietta, entrambi tenut i in gra nd e cons iderazione da Napoleone e protagonisti di primo piano della v it a amm ini strativa durante il Regno Italico. La tela fa parte della folta produzione ritrattistiea dedicata a Napoleone come Re d' Italia da Andrea Appiani, nominato l 'otto giugno 1805 ''Premier Peintre du Roi". che ripeteva sc hemi s imili. con leggere va rianti , in un co mplicat o intrecciarsi iconografico di prototipi (Sannazza ro , l 993). Napoleone è qui ripre so a me zzo busto, con il capo la ur eato c l 'abito da cerimonia indossato il 26 M agg io 1805 n e l Duomo dì Milano in occasione dell'incoronazione a re d'Italia. con le insegne eli G ra n Maestro de ll 'Ordine della Lc gion d'Onore databili- per la versione a punte bottonate de ll a Croce- fra il 1809 e il 1813, anno in cui Andrea Appiani fu colpito da colpo apoplettico.

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A nonimo

da A ndrea Appiani (Mi lano. 1754-1817) Ritratto di Napoleone re d'Italia. 1809-1813 olio su tela, l 00 x 75 cm co ll ez ione privata Bibliografia: Lucchesi Ragni , St raclio tti , Zani, 1997, ili. 51 a p. 93.

Databile come l'opera alla scheda precedente agli anni 1809 e 1813, il ritratto, è assegnabile a ll 'ambito eli Andrea Appiani. il qua l e. come testimonia i l suo biografo, Giuseppe Beretta "eb be a dipingere ritratti di Napoleone in mo l te fogge c dimensioni per varj dicasteri. Molti di questi furono totalmente da Lui operati, altri abbozza ti da Lui e condott i a termine da suoi a lli ev i i s ignori [A n ton io l D e Antonj c [Carlo l Pra yer" (Be re tta, 1848 , pp. 229 - 230). Cop ie dei ritratti u ff ic iali di Nap o leo ne eseguiti d a

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Appiani furono inoltre commissionati dalle autorità civili del Regno ftalico anche ad altri pittori , come Giuseppe De A l bertis (Bo lzano, Camera di Commercio; cfr. Zanaella Manara, 1998 , pp. 50 , 98 , cat. n. 6)) e Giuseppe Diotti (Milano, Biblioteca Nazionale Braidense; ibide1n , pp. 51,98-99, cat. n. 7). Il ritratto , dal taglio ampliato a tre quarti d i figura, ripr ende nella resa del mezzo bu s to ogni minimo part icolare dell ' effigie appartenuta alla famiglia Bargnani-Dandolo (ili. 78) , anche se qui i lin e amenti d e l volto appaiono pi ù appesantiti. L' opera , proveniente dalle raccolte della famiglia Fenaroli Avogardo di Brescia , appartenne verosimi lm ente al conte Giu s eppe, già tra i protagonisti, assieme a l ti·atello Girolamo, degli e v enti del triennio giacobino bre sciano , nom inat o da Napoleone, più volte ospite eli cas a Fenaro li Avogarclo, gran maggiordomo maggiore , s enatore, commendatore dell'ord in e della Corona d i Ferro, G rand'A qu ila della Legion d'Onore e conte dell ' Impero.

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Giro

lamo Prepiani

(Ve ne zia l?] , attivo tra la f in e del secolo XVIII e la prima metà del secolo XIX) Ritratto del conte Teodoro L ec hi in di colonnello -generale della fanteria della Guardia Reale dell ' esercito del Regno ftalico , 1813 acquerello e gouache su avorio, rettangolare, 8,6 x 7 ,7 cm firma to in basso a destra: "G irolamo Prepiani f. " collezione privata Bibliografia: Falco ni , 2001, pp. 73 , 154 , tav. 56 , cat. n. 226 , con b ibliografia. Teodoro Lechi è qui raffigurato con l ' alta uni forme di co lonn e llo- generale della fanteria della Guardia Reale dell ' esercito Italico , sulla quale so n o app unt a t e le onorificenze eli Commendatore dell a Corona di Ferro e di Uffic ia le della Legion d'Onore. L'opera venne probabilmente eseguita a Milano tr a il febbraio e il lu g lio del 1813, ovvero nei mesi di p ermanenza dell'effigiato nella capitale, compres i tra il ritorno dalla tragica Campagna di Russia e la pa rt enza per l a Campagna del Friuli e d ' Austria , durante la quale comandò la Divisione della Guardia. Tale data z ione è confortata proprio da ll a presenza della decoraz ion e di Uffic ial e della L eg ion d ' Onore , conferitagli clall ' Imperatore il 12 febbraio 1813. L'anno seguente , dopo la caduta del Regno Ita lico, il generale Lechi r ifiutò il giuramento all'Austria e prese par te alla fallita congiura "dei generali " Ne l 1848, all'età di setta nt 'a nni, il vecchio s oldato di Napol eo ne sarà nuovan1e nte pronto all'azione. Nomina to generale in capo dal Gove rn o Provvisorio, dirigerà le operazion i dei Volontari Lomb ard i nel Bresciano e nel Trentino , e dopo il ritorno degli austriaci s i rifugerà a Torino con la famig lia , mentre i suoi beni veniva no confiscati. Carlo Alberto , al quale l 'anzia no generale clonerà due Aquile degli s t endardi della Gua rdia (Torino, Mu seo del Risorgimento), lo nominerà genera le d'armata a riposo. Da questa miniatura è derivato il ritratto a stampa , inciso da Gi useppe BuccinelJi s u disegno di Fe li ce De Maurizio, in serito nell'opera di Giacomo Lombro so Vite dei prirna;j generali ed ujjtciali italiani che si distinsero nelle guerre napoleoniche dal 1796 a/ 18 15 ( Milano , Coi tipi Borrcmi e Scotti, 1843).

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Lui g i Basiletti

(Brescia, 1780 - 185 9)

Ritratto del conte Gi useppe Lechi in di ge n eraLe di divisione, 181 4 c irc a olio su tela , 60,5 x 48 cm collezione privata Bibliografia: Gianfranceschi , Lucch es i Ragni, Zani, 1998, p . 36, cat. n. I.44.

L'ult i ma effige conosc iut a del ge nerale Giu se ppe Lechi , realizzata plau s ibilm e nt e intorno al 1814, è dov uta al pe nnello de l bresciano Lui g i B as ile tt i, uno dei migliori ritrattisti lombardi d'età neo c la ssi ca .

379

Sull'uniforme da ge nerale di divisione spiccano tutte le onor ificenze da lu i ricevu te negli anni d e ll ' Impero (cfr ili. 82). Dopo div e rse campagne , Giu se ppe Lechi neg li anni 1808 - 1809 prenderà part e a l l ' occupazione de ll a Spagna, ven e ndo c reato conte dc ii ' Impero. Ne l novembre 18 13 e ntrerà nel! 'ese rcito napoletano con il grado di tenente ge neral e e a iut ante di campo di Gioacchino Murat, rimanendo a l s uo fi anco, come governatore della Toscan a ( 1814 ) e delle Pu glie (1814 - 1815), incaricato d'Alta Polizia, e, in fin e, comandan te della III Di visio ne, s ino alla conclusione della sfortunata campag na indipendent ista del 18 15. Catturato d agli a ustriaci , ri e ntrerà in patria dopo tre anni di pri gion ia in Un g heria e in Slovenia.

82

Onorificenze del generale Giuseppe Lechi co ll ezione privata Bibliografia: Gianfranceschi, Lucchesi Rag ni , Zani, 1998, pp. 36, 64, ca t. n. !.45.

La comice contiene tutte le onorificenze ottenute d a l gene r a le Giu se ppe Lechi negli a nni clell 'Impero napoleonico, dapprima nell'e serci to del Regno It alico e q uindi nell 'ese rcito del Regno di Napo li (cfr. ili . 70, 81):

82a: in alto a sin i stra : Ins egna da Commendatore dell' Ordine della Corona di Ferro; 82 b: al centro a s inistra: Barretta con Le minia ture delle insegn e; 82c : in basso a s inistra: Insegn a da Cavaliere dell'Ordine Real e delle Due Sicili e; 82d: in alto a l ce ntro: Placca da Dignitario de ll ' Ordine Real e delLe Due Sicilie; 82e : in basso a l ce ntro : In segna da Dignitario dell'Ordine R eale delle D ue Si ci li e; (so tto alle du e preceden ti inseg ne : Fascia da Dignita rio dell' Ordine Reale delle Du e Sicilie) 82f: in alto a destra: Inse gna da Ufficiale dell ' O rdine della Legion d' O nore; 82g: al centro a destra: Barre tta co n le m iniature delle insegne; 82 h: in basso a d es tra: M edaglia "Onore e Fede ltà"

380

Manoscritti

Anonimo, Diario della presente guerra d'Italia da Maggio usque etc e Documenti comprovanti detto Diario MDCCXCVI, Brescia, Biblioteca Civica Queriniana, ms G. II. 30

Giovan Battista Avanzini , Giornale delL'Armata Imperiale e Francese in Italia di Giovan Battista Avanzini medico, 5 voll., [1796-1812], Brescia, Biblioteca Civica Queriniana, ms. Fe ' 31 A - E

Giovan Battista Balladore, 1796, Zibaldone delli avvenimenti seguiti nel tempo del passaggio delle truppe belligeranti in queslo paese di Chiari, Chiari, Fondazione Morcelli-Pinacoteca Repossi, Arm . Mss . E. I. 14

Adorno Bazzini, Memorie di Lovere dall'anno 1784 al 1825 scritte dal nob. sig. Adorno Bazzini, Brescia, Biblioteca civica Queriniana, ms Fe ' 34m 11

Giuseppe Brognoli, Memorie Bresciane ed epoche dei Principali avvenimenti d'Italia dall'anno 1796 all'anno 180 .. ., 7 vo11 . , Lonato, Fondazione Ugo Da Como, ms. 18/24

Giuseppe Lechi, Memorie riguardanti la mia vita, viaggi ed avventure, Brescia, Biblioteca Civica Queriniana, ms I.VI.24 , Fondo Ducos

Pi e tro Miovilovich, Veridico e tesato Giornale della Ribellione di Brescia 1797, con copie carte comprovati ve tratte da autentiche del Co.llo Pietro Miovilovich era V: Gov: del armi in questa città, Brescia, Bib li oteca Civica Queriniana, ms H. VI. 22

Romelli, Libro Maestro B di noi Fratelli Giulio e D. Stefano Romelli principiato in ottobre 1783

Domenico Giacomò· Stanga, Annotazioni de' fatti successi a tempi nostri, Lonato , Fondazione U go Da Como, ms. 133

Opere a stampa 1797

F. Gambara, Relazione del fatto di Bena co e della prigionia de ' nostri ji·atelli d'armi del cittadino Francesco Gambara ajutante generale, Brescia, Vescovi, Anno Io de ll a Lib ertà Italiana [ 1797]

1800

A Stefani (don), Memorie di alcuni fatti seguiti nella Riviera di Salò nelli tre ultimi anni del secolo XVIII, s.t., 1800

1802

Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi pubblicati in Milano, Milano , Luigi Valadini, 17961802

BIBLIOGRAFIA
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389

Indice dei Nomi

Indice dei nomi (la numerazione adottata si riferisce alla lettera nella quale il nome è citato o al quale la lettera è stata inviata)

Acton Jolm Francis Eclward, primo ministro del Regno di Napoli 416,418 , 426 , 442 Agnel, aiutante comandante 147 Allodi, sottotenente 449

Alquier Dominic, ambasciatore della repubblica francese a Napoli 273 , 361,401,402 , 404,416 , 427 , 442,444,445,454,478

Ange lini Luigi , tenente 245

Argenti, aiutante sottufficiale 271 Arista Spezìale 481 Attila, sottotenente 74, 189

Balabio Carlo, generale dì brigata 278

Balathìer Carlo, ispettore alle rivi ste 418,460,465, 547 Baraguey d'Hillers Loui s, conte generale francese 106 Barberi , luogotenent e 278 Barilotti 293

Batinski, vo lontario 271 Bea uharnais Eugène de , generale , principe d'Eichstaedt , duca di Leuchtenberg, vice re d ' Italia 434 Beauharnais Josephìne 516 , 524

Beccaria Annibale, commissario ordinatore 66 Bellini 478

Bertenini , maresciallo in capo degli alloggi 165

Berthier Louis A lexandre, generale poi maresciallo d'Impero, ministro della guerra 3, 4, 5, 6, 8, 9, 15, 16, 18, 19, 20,21 , 22, 23, 24, 26 , 27, 32, 34, 37, 39, 40 , 41, 42, 44, [62al, 65,71, 73, 92. 190 , 196 , 202 , 221,223,225,226,228,229,232,233,234,239 , 401,402,403 , 404,434 , 476,522,523,525,545,547, 548

Bertoglio, commissario straordinario dipartimento del Crostolo 218

Bertoletti Antonio, capo battaglione 101, 170 ,243 , 271

Bertuccìni , sotto luogotenente 271

Besouzzi Giuseppe 279

Béthencourt Antoine de (Bettencourt), generale di brigata 33

Bialowiski , capo battaglione 467

Bianchi D'Adda Giovanni Battista, ministro della guerra della repubblica cisalpina lO, 11, IO l, 103, 105, 123

Biatowieski, capo battaglione 271

Bignami, capitano 243

Birago , capitano 90

Bonaparte Napoleone 6, 12, 13, 15, 17 , 24, 26, 28, 37, 39, 40, 42 , 44 , 53, 65, 68 , 86, 92, 105, 13 3, 220, 236,252,336,369,377,461,514,518,519,525,542,565

Bonclurand , commissario orclinatore 12, [62a], 557

Boneschi , ufficiale della legione italica 189

Bonicelli , ufficiale della legione italica 31

Bos io Rocco , capo sarto 279

Bru ne Guillaume Marie An ne, generale poi maresciallo cie li 'I mpero 77, 78, 79, 80, 81, 82, 82a, 86, 87,

391

88, 90, 94. 98 , 99, 101 ' 105 , 109, 112 , 115 , 119 , 122 , 124, 125, 126, 127' 128, 138, 141 , 142 , 146 , 148 , 155 , 157 , 159 , 160, 17 3, 179, 185, 192 , 196 , 197 , 199

Brun e t J ean Baptist, generale 163 , 165

Brunetti Ugo , capo battaglione 33, 36 , 56 , 243 ,409,411

Bucchia , capitano 547

Caffarel Claud 372

Cag n a, co mmissari.o di guerra 245

Caim o Barnaba , pag ator e 454a

Calor1 Stremi ti Gio va nni Pa o lo, ge nerale cisalpino 243.441,456

Cambacérès Jean J acques Rég i s, duca di Parma , secondo conso le della repubblica francese 226

C a mpa g nola Luigi, generale 59, 79 , 80,81, 84, 88, 104 , 117 , 245,258,259, 260,268,349

Campagnola fratelli 245

Campanile 540

Can zo li Sisto, seg retario generale della vice presiden za della repubblica italiana 339

Capi , capo brigata 115

Caprara Carlo, consultore di s tato 449

Cara cc iolo Gio va nni Batti s ta , capo brigata 81 , 84. 102 , 15 3

Caranti , so ttotenente 74

Carnot Lazare Nicolas Marg ué ritc , generale 25 , 29.

Casal i, se rgente 271

Casolini , primo luo gotenente 33

Caste ll a n , colonnello napoletano 390

Castellano, co lonnell o 552

Cas te lli Dorino, sottotcnente 74 , 123

Cav e dani Bartolomeo , secondo ispettore 31 , 86, 119 , 409

Ce roni Giu se ppe Giulio , capitano 24 5 ,2 84 , 286 , 287 ,295,296 ,299 , 300 , 303. 3 13,3 15 ,323, 327 ,33 6 , 340

Championnet, Jean Étienne Vachier detto, generale l , 2, 3, 133

Charpentier Hemy-Françoi s- Maric , conte, capo squadrone poi generale 84, 253, 267,450, 496

Ch izzo 1a Enrico, capitano 189, 243

Ch lopicki de Necznia Grégoire Joseph, baron e, capo battag lion e poi generale 271 Cicognara Leopoldo, consigliere di s tato e ministro plenipotenz iario della Repubblica Cisalpina 295 , 296 ,299,3 00 , 301,302,303 ,3 04 ,306,319,320,325 ,332,33 3,335,340

Cl arai, so ttoispettore 190

Clark e H enry Jacque s Guillaum e, conte di Hune bourg poi duca di Feltre , generale mini stro della guerra d e ll a repubblica france se 40

Collini , tenente 267

Colojani l Collojani, colonn e llo 426, 442

Co lombo, capi tano 205 , 222

Comandante il fo rte di Milano 296, 297, 300, 304 , 312

Comandante del foro di Milano 327

Commi ssa rio delle relazioni commerciali della repubblic a francese ad Ancona 372

Commi ss ione di Go verno , Alla 55 , 56 , 63 , 74, 84, 85 , 89, 93, 98 , 99 , 100 , 101 , 108 , 111

Commi ss ione governativa , Alla Straordinaria 46 , 47

Comitato di Governo , Al 118 , 121 , 131 , 134, 135, 140, 157, 159 , 174 , 182

Confa lonieri, sottotenente 74

Cons ig li o Amministrativo d e l primo reggimento Ussa ri 269

Cornu Jean Françoi s marche se di La Poype , generale francese 109

392

Corpo Legislativo 433

Costa, furiere 271

Covillo, capitano 506, 507

Crotti, tenente 74

Dabrowski Jan Enryk, generale polacco 186,187,192,366,367,525,537,547,570

D'Aquino L., ufficiale 190

Daru Martial, sottoispettore 26, 65, 1.90

Davidovich Paul von, generale austriaco 164

Davost, tenente generale 173

De Angeli F ilippo, sergente 170,212,215

Dedovisch Joseph von , generale austriaco 168

Delabrosse Jacque s Louis detto "Flavigny ", aiutante generale francese 133

De Meester Filippo , ispettore alle riviste 190 , 248

De Paoli 533, 534 , 535

Dessolles Jean-Joseph-Paul-Augustin , marchese, generale 394

Disertori dell'ex esercito cisalpino, Ai 43

Duapitani , tenente 243

Dumas Mathieu, conte, generale 167, 168 ,201

Dupont de l'Etang Pierre, conte, generale 33

Duranovski Augusto, s uon atore 279

Du Roe Géraud Christophe Michel, duca del Friuli, generale 434

Dutailly l Du Tailly (Dutaillis) Adrien Jean Baptiste Amable Ramond du Bosc, generale di brigata 371 , 434

Egrard , ufficiale della legione italiaca 189

Eminery, ispettore francese 50 l

Eugène Eugenio Francesco Orsatelli detto, capo brigata 170 Eva]et, sergente dei guastatori 271

Fantuzzi Luigi, capo s quadrone 271

Ferdinando l di Borbone, duca di Parma 212

Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli 391 , 453, 526

Ferrante Scipione, capo batt aglione 245

Ferrari Luigi, capitano 243,263

Fesch Joseph , cardinale 444

Filippi don Andrea, capo dei ribelli della Valsabbia 37, 39, 42

F iorava nt i Z u ane lli Bartlomeo, capo dei ribelli di Salò 37

Fiorella Pasquale Antonio, generale 57, 357, 359, 360, 371, 380

"Flavigny" Delabrosse Jacques Louis, ai utante generale francese 133

Follio, sottotene nte 449

Fontana Carlo, capitano 115, 291

Fontane Giacomo , capo battaglione 19

Fontanelli Achille, capo brigata cisalpino 56, 293 , 299, 307, 31 O, 342

Foresti Pietro, colo nnell o 449

Franceschini, generale 68, 69

Franchi, auditore 464,494, 506, 521, 526

Ga limb erti Livio, capo squadrone cisalpino 243

393

Gall iczyn, sergente 27 1

Gambara Francesco, conte generale 420

G ardanne, Gaspard Amédée , genera le 8, 58, 76

G a rni cr, Pierre Dominiqu e, ge ne ra le 8,

Gasparinetti Anto ni o, capitano 25 1, 254 , 255, 257

G e ntili , cava li ere 389

Gervas i , ufficiale 190

Gervaso ni Lui gi, sottotenente 74

Gheltof Sp iridione, sottoluogotenente 278

Giacomelli Giuseppe , sottotenente 74

Gi annone, sergente napoletano 52 1, 526

Gini Cesare, paga tore 454a

Gio va ne tti Giuseppe, sergente 170

G i rard J ea n Bap ti ste, baron e, ge ne ra le 101 , 170, 189, 342 Giu scpp i ni , s ottoluogote ne nte 33

Gouvion Saint Cyr L aurent. generale poi mare scia ll o dell ' Impero 355, 357, 364, 365, 366, 368, 378, 383,384,385,386,387,388,390 39 1,3 93,394,395,396 ,397,398,3 99,401.402,403 ,404,405 , 406, 407,410,4 13,416,418,420,424.426,427,428,429,430,432.443,445,446,448,451,453,457,458, 462,469,470,471,474,476,480,48 1,485,486,487.488,489,491,492,494,497,498,499,500,513. 517 ,52 1,52 6,527 , 528 ,529,530,53 1,532,533,535,536,537,538,539,543,549,550,552,5 5 3,557, 558,567 , 570,571

Gov e rn o cisalpino 115 , 232

Grabin sk i J oszef, c apo br iga ta po lacc o 271, 362, 382, 392, 490, 533, 566

Graudz in , capora le 271

Gross i , sotto luogotenente 27 1

Gualdi Francesco, lu ogotenente 74, 170, 268,269 . 271

Guizzardi Pi etro, commissario di g ueJTa 415,422

H iller J ohann Karl vo n , gene ra le austriaco 91

Italian i , ag li 2, 7

J ablonowski Ladislas Fran çois Costa ntin , capo s quadrone, ge nerale polacco 38 1

J acopetti Giuseppe, capitano 170

J agcr, capitano 170

Ja quet Giuseppe, primo capo squa drone 74,271,496

Jun ot Jean Andoche , duca d i Abrantès, ge nerale di divisione 434

Ko cha novski, te nente 279

Kon op ka, capo squ ad rone 27 1

Ko s tanc s ki , aiutante mag g ior e 27 1

La cépède conte Bernard-G ermain-Et ie nne de la Ville -s ur- lll o n de, gran cance lli ere de ll ' Ordine della Legion d'Ono re 544, 565

Lahoz Giuseppe, ge ner al e 57, 222

Laffranchi Giu seppe , capi tano l l , 3 1,280,281,42 1 ,422,533

L a nce ll ott i, fattore dell'armata 449

Lan f ra nc hi Pietro, capo squ ad ro ne aiutante di campo , 257

La Poyp e J ea n Fra nço is Cornu marchese eli , gene r a le fran cese l 09

394

La Rose, sergente 189

Laskowski , capitano 271

Laudon Johann Ludwig Alexander von, generale austriaco 37 , 39 , 41 , 42 , 44

Laurent, capitano 74

Le Brune, console della repubblica frances e 226

Lecat François Joseph, aiutante com a ndante 245

Lechi Angelo , capo brigata 33 , 36, 46 , 51 , 52 , 54, 158 , 271,409 , 434 , 520 (? ) , 547

Lechi Giuseppe, generale di divisione [62aJ, 272, 369

Lechi Teodoro, ge nerale di brigata 170 , 174 , 175 , 176,189 , 369,434 , 499

Lelli Bernardino Paolo , negoziante 372

Leonat, sergente 528

Lorot Martino, capo battaglione 189

Lillo Giu seppe 481

Locatelli Luigi Annibale, commissario di guerra 191, 192

Loison Louis Henri, conte, generale 37, 39

Lorg e Jean Thomas Guillaume, barone, generale 42

Lorot Mart i n , capo battagl ione 170

Lugane, capo brigata 100

Luini , prefetto di polizia del dipartimento d ' Olo na 265 Luperta Andrea 481

M. Francesco, prete 481

Maffei Nicola, cap itano 74

Macclonald J acques Étienne Jos e ph Alexanclre , generale poi maresciallo ci e li 'Impero 107, 155, 158 , 160 , 161, 162 , 163, 164, 169 , 170, 179,201 ' 212

Magenta, prefetto 295,296,299,307,308,310 , 321 , 322,326 , 334,340

Magnoni, luogotenente 74, 243, 271

Maj noni Giuseppe Antonio, ge nera le di divisione 58, 97, 106 , 109, 113 , 153

Ma lbo issière Charles Joseph Rado n de , conte di Pully , generale 164 , 167 Manzoni , commissario 557

Maragna , capitano 245

Marangoni, sottotenente 74 Marco 356 , 357

Mare s calchi Ferdinando , ministro p le ni potenziario della repubblica Cisalpina 224, 228 , 403 M arezvek, s ergente 271

Margheriti, v ic e p refetto 344

Marguery Paolo , capitano 417 , 473

Maria Carolina cl ' Asburgo Lo r ena , regina di Napoli 394, 395, 396 , 543, 547

Mariazzi , maggiore 188

Marigliani Giuseppe 481

Mannont Auguste Frédéric Louis Vi esse de , gene r ale poi maresciallo dell ' l mpero 434

Marota P aolo 481

Martin , tenen te 74

Martineau , capitano 7 4

Ma rti nell i, le gislatore 344

Marti ne ngo Carlo, capo sq uadrone 74 , 243

Marulli , capitano napo letano 418,426,433,442,443 , 444 , 445

Masi, pre fetto 344, 345 , 358

Masséna Andrée, generale poi maresciallo d ' Impero 45 , 51 , 53 , 54, 58, 61, [62a], 64, 70 , 72 , 105

395

Mazuoli 533

Mazzucchelli Giovanni Maria, capo battaglione 243

Meci lli er, tenent e 74

Melas Michael Friederich Benedikt von, generale austriaco 41

Melone l Mellone 506, 507

Me lzi d ' Eril Fran cesco, uomo politi co vice presidente della repubblic a italiana 251,256,262,272,336, 344,345,348,350,352,354,355,357,359,365,367,368,371,378,396,407,408,419,420,421,424, 429,444,452,463,465,504,511,512,543

Mesny, pagato re 407

Michaud Claude lg nace Françoi s, barone, generale 181, 184 , 186. 187 , 188 , 192

Michaux, cavaliere 498

Micheroux, cardinale 499, 502

Militari italiani , Ai 13

Moja, capo 42

Moncey Bon Adrien Jannot de , gene ra le, poi mare sc iallo dell'Impero 54, 76, 88, 90, 91, 96, 97, 106 , 109,111,113,122,129,132,133.136,138,139.150,151,152,153 , 155 , 156 ,157. 177 , 178 ,180,211, 515

Montebruni , capitano 36, 68, 69, 70, l 02, 456

Mon trichard Jo speh Hélie Désiré Perruquet de, generale 430

More no, capitan o 239

Moreschi Fran cesco, capitano 245

Moretti Silvio, capitano 264,412 Muller 133

Murat Joachim , generale, maresciallo dell'Impero c re di Napoli 120 , 198,200,204,208,214,226,227, 236,237,250,252,266,27 1 ,274,278,281 ,288 ,289,299,310 ,3 36,338,342,346,347,349,360,363, 364,366, 372 ,373,375,377 ,378,38 1,395,404 ,418,420,42 4 ,476,513,5 15 ,517,519,520,524,525

Nardy, suonatore di tamburo 271

Nclson H oratio , ammiraglio 456 Nicazza 552

Novag lia , sottotenente 74 Nuzzolino 534 , 535

Offenber-g , generale 9 1

Olivieri Alessandro , capitano 278

Omodeo Vincenzo , capita no aiutante di campo 33, 36, 56, 280, 281, 343,4 11 , 412, 533 Onofrio, capo battag li o ne 438

O rsatelli Eugenio Francesco detto Eugène, capo brigata 170

Oudinot Nicolas Charles, generale poi maresciallo ciel i 'Impe ro 51 , 52, 59, 68, 69,71 , 97, 145 , 150, 151 , 152, 156,217

Ozun J ean Antoine, prefetto del dipartimento cieli ' Ai n 30,

P agato re Ge nera le dell'Annata 122, 189, 193 , Pag li ar i , volontari o 528

Paladini 552

Palatino G eorge 549

Panealdi Francesco, ministro delle relazio ni estere de ll a repubblica cisalp ina 215, 224, 225,229 Pannct ier Claude M ar ie Jo seph conte di Valdotte , aiutante comandante poi gene r a le l 09 P apo neau 274 , 345

396

Parascandolo Pasquale 490 , 491, 493

Parilotti , volontario 290

Pedroni , musico 189

Pelengo , volontario 290, 293

Pelisson Luigi , capitano 278

Perin, tenente 74

Petiet Claude Louis, ministro della guerra della repubblica francese 62, 83, 87, 92, 99, 102, 112, 114 , 115, 116,117, 175,193, 194, 198 , 226,231 ' 234

Petrocini 242

Petruni Giovan Battista 481

Peyri Luigi, generale di divisione 33 , 170, 174, 175 , 261, 262, 276 , 277, 278, 284, 286 , 287, 354, 362 , 376,383,386 , 392,397 , 417,423,437,453,468,494 , 501,506 , 510,540 , 541,548 , 553,555 , 556,557 , 560,561,563 , 571

Peyri, madame 541

Pezzi, sottotenente 74

Piella Agostino, colonnello 275

Pietri, medico 249

Pignatelli Vincenzo, generale 7

Pino Domenico , generale di divisione e ministro della guerra della repubblica italiana f62a l, 88, 98 , 126,130,135 , 140,144 , 190 , 197 , 221 , 243 , 268 , 272 , 436,495,511 , 546 , 547,551 , 559,564,568 , 569

Pinotti, ufficiale della legione italica 31

Pinto Francesco Antonio 481

Polfranceschi Pietro, generale , ispettore generale di guena e mini s tro della guena della repubblica cis alpina 137,138,143,144 , 149,153 , 154,161 , 165,166,170 , 172,176 , 183,185,189,191,195 , 200,202, 205,206,207 , 211,212,213,216,218

Politi Giacomo 481

Pongowski (Pangowski ?) , capitano aiutante maggiore 381

Popolo di Bergamo, AI 38

Popolo italiano, Al 35

Poutier, sottoluogoteneÌ1te 271

Prandina Carlo, commissario di guerra l 05 Preissac 282, 283

Pri na Giuseppe, ministro delle finan ze 329 Procida, capitano 273

Provana , sergente maggiore 165

Pully Charles Joseph Radon de Malboissière , conte di, generale 164, 167

Rapana Francesco 481

Rega1 ia 454a

Remagli, tenente 243

Renier, capitano 271

Rey Gabriel Venance , baro ne , generale 27, Rezia, professore e direttore di sanità militare 305

Rini, commissario 105

Ristori, luogotenente 491, 500 , 558

Riva, capitano 74

Robillard François, capo battaglione 74, 170

Rochambeau Donatine Marie Joseph de Vimeur , visconte poi conte, generale 163, 164

397

Rad io Giambattista, march ese 447, 457, 459, 464, 466, 467, 478, 483, 492, 494, 506. 507. 530 , 534 , 536,537,552,554

Rogier Gi li o, capo battaglione 58, 170

R ognoni , te ne nte 74

Ro h an , pr in ci p e di, genera le austr iaco 91, 170

Roma no 552

Romieu, generale 480 , 486

Ro si ne s k i , co lo n ne ll o 381

Rossi Giu sep pe G iro lamo, capo brigata 101, 454b, 479.547

Ro sw ie ski, colonnello 483

Roth , tenente colonne ll o 383,386,391,392,393,394,399,406,407,416

R ougie r (vedi Rogier)

R ovi 506

Ru ffo d i B ag n ar a Fabri z io, ca rd ina le 37 9

Ruga Pao la nata Zan ett i 499

Ruggì, se rgen te 449

Rusca Jcan Baptiste Dominiquc , barone, generale 86

Sacchi , se rgente 189

Sa lis Samaden, colonnello austriaco 106 , 110

Salomoni, ca pita n o 245 , 423

Sal vator i A less andro , capi tano 3 1, 253, 2 80, 281 , 439 , 44 1, 493, 564 Sa l vo 239

Santandrea, ca po battag li one 245

Saponara Giova n B att ista 481

Schecloni Domenico , capitano 243

Schiava de lla , marchese 448,464, 466,469,470, 506, 552

Seri zia t Char les Catherin, generale francese, capo di stato maggiore 122

Severoli Filippo E ustachio Luig i, generale, comandante la piazza di Milano 61, 65, 82, 99, 100, 102, 105,1 13,2 11 ,218,220,282,3 11 ,312,319, 322,327,334.339 ,3 40,3 54,368 ,3 70,382,392,398,425, 467,468,47 2, 474,475 ,48 J , 482,484, 4 9 0,499 ,5 0 1,548,554,55 5 , 55 8, 560 ,562,566 ,5 67, 568 ,569, 570

Si los, cava li e re 389

Si i vestr i , sottoluogotenentc 27 1

Soldati Gaeta no, capitano 541

Soldati, madame 541

Soult J ean-de- D ieu, generale poi maresciallo d' I mpero 386

Spannocchi Giova nn i B onaventura, min ist ro d i giustizia e polizia generale della repubb lica cisalpina 171' 173

Specbcrg he r (Sperkerge r G iova nn i), lu og oten en te 278

S tr o uski, serge nte maggiore 271

Sulam, luogo tene nte 147, 160

Tarasconi, cap i tano 74

Tela Giu se ppe, sottotenente poi capitano 74,440,456, 506, 507

Te ssi ori, sotto tenente 241

Teulié Giuse p pe, tene n te 170, 280, 281

Te uli é, P ietro, ge ne ral e, mi nistro de ll a re pubbli ca cisalp in a 8, 12 , 14, 20 , 3 1 , 40, 42, 47 , 49 , 50, 51 , 52, 54, 76, 97 , 106, 110 , 11 3, 132, 139, 142, 143 , 154 , 158 , 170 , 189 , 195 ,21 0 ,2 18 ,2 19,220 , 222 ,223,

398

226 , 230,233,240 , 244,247,280 , 281,295,296,299 , 300,303 , 340

Tharreau Jean Victor, barone, generale 209, 21 O

Tordorò Giovanni, ministro della guerra ad interim della repubblica cisalpina 218,219,220 , 222 , 228, 230,235,238 , 239,241,242 , 243

Trivulzio Alessandro , generale , ministro della guerra della rcpubbhca italiana 66 , 245 , 246, 248, 249, 254 , 259,262,267,270,277 , 279,280,285,286 , 290 , 291 , 292 ,293,294 , 295,297 , 298,301,302,303, 306 , 307,308,309 ,3 10 , 313,314 , 315,316 , 317,318 ,320,321 , 323,324 , 325,326,327 , 328,329 , 330, 33 1 , 332 , 333 , 335,337 ,3 39,341,343,351,353 , 356,380,381,402,409 , 411,414,4]5 , 416,422 , 435, 436 , 437,438,439,440,451,455 , 465,477 , 479,495,501 ,502 , 503 , 505 , 508,509 , 512,520 , 541,542 , 543 , 547,548

Trouvé Claude Jos eph , ambasciatore della Repubblica francese a Milano 86

Trandoski , brigadiere 271

Trolli Odoardo , capitano 36,211

Trosani Bortolo 481

Turati, tenente 74

Vaccari Luigi, segretario di s tato della repubblica ital iana, 318

Vachier, J ean Étienne detto Championnet , generale l , 2, 3, 133

Vandoni Marco Marcello , capo battaglione 134, 323, 339

Varasdines 164

Vatin , capitano 74

Veneri Antonio , ministro del tesoro 329

Ventura Giu seppe, capitano 271

Verdier Jean Antoine, conte, ge nera le 352 , 359 , 361., 368 , 371 , 418 , 420, 424, 427 , 430 , 431, 442, 443

Vergoli Giovan Battista 481

Verner, segretario del generale Brune 148

Viani Pietro Luigi , capo brigata 44,81, 84, 164, 165, 170 , 269 , 271

Vidon i , monsignore 374

Vignone Martin , generale di divi s ione 12, 42 , 44 , 46, 68, 114, 235

Villa Luigi, ministro deli ' interno 308

Villata, tenente 243 -.

Visconti 95

Wakasovitz , generale polacco 168

Zabazicki , sergente 271

Zanetti Pietro, capitano 278

Zani, ufficiale di sta to mag giore napoletano 390

Zanoli Alessandro , pagatore militare 218, 348,407

Zavara, so ttotenente 74

Zavorisa, tenente 74

Zeni, ufficiale della repubblica italiana 303

Zoppis, sottotenente 455

Zucchi Carlo , capitano 74

399

Indice dei Luoghi

Indice de i luog h i (la num er azion e adottata rig uard a il num e ro della lettera nella qu ale la loca li tà è cita ta o d all a qua le la let ter a è s tata sc ritta)

Adda fiume 36, 11 1, 112

Adige fiume 170, 252

Agogna, di p at1imento dell' 259

Alessandria l, 6 , 58

Ancona 12,204,355 ,359,3 63,364,365,366 ,367,3 68,369,370,371,372 ,373, 374

An no na, lag o eli 36

Ap ri c a , pass o de l 9 1, 97 Arno, fi ume 2 52

Bagno di B ormio 113

Bagol ino 161, 162 , 163 , 165 Barghe 39,44

Bari368,370,377,378,379,380,381,382,383,384,385,386,387,388,389,390,391,392,393,394, 395,396,397,398,399,400,40 1 ,402,403,404 ,405 ,406,407,408,409,410,411,412,413,4 14,415,

Barlett a 3 68, 37 6,379, 383,3 86 , 398 , 42 6,442 , 445,498 , 554,566 ,570 Baselga 170

Bassa no 170 , 180

Bellinzo na 68

Bergamo 28, 36 , 7, 38, 42, 65, 71, 88, 107,122 , 138 , 150 , 155, 156 , 18 1, 184, 190 , 196,245 Berlassina 244

Bernina, passo del 97, l 06, 108, 113

Bitetto 38 7

Bito nt o 38 9

Bolog na 201 , 20 2,203,205,2 07 , 2 22, 346 ,348,355,37 2,415

Bo lza no 109

Bordea ux 266

Borgoforte 188, 189, 190 , 191, 192, 193, 194, 195 , 196 , 197

Bonnio 109,113

Bourg en Bresse 21, 30, 31, 32, 190

Bo rgo Ses ia 33

Trai lo, mo nt e 109

Breno 155 , 156 , 158, 159

Bre nta , fi ume 178

B re nta , valle de l 180

Brescia l, 2 8, 37, 39, 40,4 1, 42, 43, 4 4 , 73, I 20, 122, 15 5 , 184 , 236

B rusio 9 1, 97, 113

Buso d i Vela 170, 189 ,206

Bustoarsizio 15 1, 153,216

Cad ine 170

Ca mp i 458,48 1

401

Campo Maggiore 168

Capo di Leuca 451, 452

Ca rp e(ne)do 178

Carpi 208

Casale 168

Cassano 155 , 156

Castascg na 96 , 97

Caste llaro 186 , 187

Castelletto 164

Castiglione Manto va no (delle Stivi ere) 160, 187

Cattolica 352

Cepina 113

Cerignola 426, 442, 507

Cese na 344, 346, 347, 348

Cesino 481

Chiavenna 58 , 96. 97, 113

Chieti 368, 370 Chiur 91 Cinago 164

C ismo ne 180

Civitavecchia 245 Clever 97

Coburgo 30

Coccaglio 37 Co li co 97

Co lma di San Zeno 161 Coma no 168, 170

Como34,35,52,58,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,75,76,88, 108 ,1 22 ,133, 136 ,14 1 Condino 163, 164, 165 Condino 165

Co ndino 189 Co ni 133

Conversano 467, 472

Corfù 86, 542 , 552 Crevalco re 33

Crostolo, dipartimento del 218 C unego 206

D a ronc , monte 168

Dese nzano 237

Digione 6, 10 , 12 , 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23 , 24,25 Domaso 97

Domaso1 07 , 108 , 109,1 10 , 111 , 1 12, 11 3,114, 11 5,1 16, 117 ,118,119, 120,121, 122, 123 Domodossola 33

Endine 155

Engadina 91, 96, 97

Fasano 482 ,484

402

Feltre 178

Ferrara 296,299 , 344

Forlì 345, 346

Forno 91

Fraele 113

Francavilla 553 , 555

Gallarate 216, 275

Gallipoli 451,452,477 , 491,493,552,553,555 ,5 57

Garda , lago di 237

Gardone Val Trompia 42, 43, 44

Garfagnana 119

Gaudenzo 168

Gavardo 42

Genova 2, 54, 133

Ginevra 31

Giuliamonte 375

Gioja (del Colle) 528, 530

Glarens 109

Glorenza 9 1

Governolo 186, 187

Governolo 188

Gravedona 97, 11 3

Grigioni 58 , 92 , 252

Gro sso 113

Gros so tto 113

Guastagna 178

Idro 44

Im ola 204 , 205 ,206 , 207

Inn , fiume 91, 109 '

Ise o 40,42

I seo, lago 42

Iso la 96 , 97

L ama 481

L anc iano 375

L anc ian o 37 5

Laon e di Sopra 167

Lecce 446,447 ,448,449 , 450 , 451,452 , 45 3,454,455, 456,457 ,458 , 459 ,460,461,462,46 3,464, 465,466,467,468 , 469 , 470,471,472,473,474 ,475 ,476,477,478 ,47 9,480, 481,482,483,484 , 485 , 486 , 487,488,489 ,490 ,49 1 , 492,493,494,495 ,49 6,497 , 498,499 ,500,50 1, 502,503,504,505 ,5 06 , 507 , 508 , 509 , 510 ,51 1, 512 , 513 , 514 , 515 ,5 16 , 517 , 518 , 519 , 520 ,52 1,522, 523 , 524 , 525,526,527, 528 ,529 , 530 , 531 ,532,533, 534 , 535 , 536 ,537,538, 539 , 540,54 1,542,543,544, 545 , 546 ,547,548, 549,550,551 , 552 ,553,555, 557

L ario, dipartimento de l 244

Lecco 36, 39, 52, 68, 69, 70,108, 136 , 190

Led ro , lago di 39

Leg nago 109, 184 , 185, 186, 191, 192,211

403

Lione 266

Lodrino 44

Lodro ne 44

Losa nn a 52

Lovere 15 5, 156

Lucca 208, 209 , 21 O

Lugano 211

Luino 68

Madonna di Tir ano 91 , 97, 113

Malta , isola eli 490

Manduria 521

Manfredoni a 382,425,467, 566

Mantova 1,6, 109,188 , 198,199, 200,205,207, 2 11 ,2 16 ,222 Marsiglia 9, 22, 26

Martina (Franca) 472. 528. 531, 533, 553, 555

Matera 483,491

Mella , dipartimento del 120, 236 Mendri s io 52

Mera no 109

Messagna 52 1

Milano l, 40, 42, 45 , 46,47, 48, 49, 50,5 1, 52, 53, 54, 55 , 56 ,57, 58, 59 , 60,61, 62 , 69, 72, 74, 76,77 , 78, 79 , 80 , 8 1, 82,82° , 83, 84, 85, 86, 87,1 05 , 124, 125, 126, 127 , 128. 129, 130, 131 ' 132, 134, 135, 136,137 .1 38, 139 , 140 , 141' 142.143, 144 , 145 , 146 , 147 , 148, 149, 15 0,151. 152 , 15 3, 154,155,156, 157,176 .1 90,191, 19 2, 194,2 10,211,212,2 13.214,215,2 16,217,218.219,220,221,222,223,231, 236,237,238,23 9, 240,244, 245, 246,247 ,248,249,250 ,25 1,252,253 ,254,255 ,256,257, 258,25 9, 260,26 1, 262, 263,264 ,265 , 266,267 ,268,269 ,27 0,271,27 2,274,275 ,276, 277 , 278, 279,280,281 , 282, 283 ,284,2 85 ,286.287, 288 ,289,290,29 1,292,293,29 4,29 5,296 ,297,29 8 , 29 9,3 00 , 301, 302 . 303,304 . 305,306,307,308.309 . 3 10,31 1,3 12.3 13,314,3 15,316,317.3 18,319,320.32 1,322,323, 324,325,326,327,328,329,330,33 1. 332,333,334,335,336,337,338,339,340 ,341,342,3 43 ,357, 36 6,381 ,407, 408,418.421 , 426, 427,429,430,431,432,433,434, 435,436,43 7 ,438,439,440, 44 1, 443 , 445 ,449, 460 , 47 7,495, 499 ,505,520 , 545. 547 , 559 Mincio , fiume 40

Missaglia 136

Modena 86,208, 216 ,346,349,350

Mo la di Bar i 379, 382 , 540, 553, 555 , 556, 557, 558, 560 , 561. 562, 56 3, 564, 565 , 566 , 567, 568 , 569, 570,571

Molfetta 376

Monopoli472,473,481,482,484,489,499,552,554,555,556,558,50,56l,569,570

Mon za 235

Morb egno 89, 90, 91 , 92, 93, 94, 95 , 96, 97, 98 , 99, 100, 101. 102 , 103 , 104, 105 , 106, 158 Morea 552

Napoli 194 ,273,359 ,36 1,3 66,367 ,3 68,369 ,375,3 79,384, 397,401,40 2, 404,406 ,407,408,414 , 4 16,418 , 419 , 420 ,427,43 0 , 431, 432,43 6 , 441 ,442,443 , 444 , 445,461 ,463 , 495 , 502 Narvese 180

Na ud ers 9 1, 109

Nizza 133 Nogara 186

404

Novalesa 133

Novara 261

Novoli 481

Ofen , monte 109

Oglio , fiume 111 , 112

Olanda l 60, 274

Olgiate 36

Olona, dipartimento dell' 259

Ortona 375

Ospita letto 177, 178 , 179

Ostiglia 188

Ostuni 469 , 471 , 472, 48 2

Otranto 451,452, 477,480,481, 486 , 492, 497, 498. 552 , 553 , 555, 557 , 567

Panaro , dipartimento del 218

Paré 133

Parigi 3, 4, 5, 7 , 8, 9 , 10 , 11, 12, 13 , 14 , 26, 27, 28, 29 , 133 , 224, 225, 226, 227, 228 , 229, 230, 23 l , 232,233,234,250 ,266,401 , 402,420,513 , 523

Parma 212 , 215

Pavia 275

Pergine 169, 170, 17 4, 175, 176

Pesaro 355, 359

Pescara 368, 370, 375

Peschiera l, 43, 109 , 181

Pieve di Bono 163 , 164, 165, 166, 167

Pisogne l 60

Pizzighettone l

Po, fiume 127, 285, 296

Poja 168

PoÌignano 368,382,40 1

Ponte 91 , 97, 113

Ponte Bovino 483

Ponte de l Caffaro 163, 165

Ponte di Cimego 165

Ponte di Cingo 164

Ponte di Legno 109

Po nte San Martino 91, l 09

Ponte Treso 261

Pontresina l 09

Poschiavo 113

Premolano 180

Procida 493

Provaglio 42

Provezze 42

Ragusa (Dalma zia) 567 , 569

Ravenna344,345,346,347 , 348

405

Reggio Emilia 208

Reno, d ipartimento del 218

Rimini 344,345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356,357,358,359,360,361,362 , 363 , 364,365,366 , 367,370,435,478

Riva 97, 164

Rocca d'Anfo 39, 40, 44

Roma 245,444, 483

Romagna 252

Ronco ne, lago di 166, 167, 168

Rubicone, dipartimento del 218 Rustano 481

Salicetti 188

Salò 40 , 43

Samada 109

San Benedet to Po 188

San Cataldo 469, 4 70

San Gallo 107

San Gottardo, passo del 68

San Pietro Vernati co 469

S.angro 370

Santa Maria 91 , 109

Santa Maria d i Leuca 552

Santo Domingo , isola di 525

Santo Eusebio , coste di 44

Sarca, valle del 168, 269 · Saronno 261

Schuttz 110 Scodello 33 Secchia 188

Se r io, dipartimento del 65 Sesto 216

Sondrio 91 , 97, 11 3

Sonico 42

Spluga, passo dello 96, 97, 108

Storo 160, 161 , 162, 163, 164, 165 Suze (?) 133

Svizzera 58

Tara nto 368 , 393 , 374,447,451 , 452,456,459 , 484 , 491, 495,498 , 553, 555, 557 , 560, 56 1 , 562, 563

Tauffers 91 , 109

Teglio 113

Tenda, colle di 133

Ti ci no, fi ume 52, 69,70

Tione 166 , 167

Tirano 97, 113

Tirolo 160, 184 , 202, 252

Telone 2

Tona le, passo de l I l O

406

Torino 6

Torri di Frael l 09

Tremolano 178

Trento 109,166, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 176, 179,189,206,268,269

Trepuzzo 481

Treviso 181, 182,183

Trieste 188, 552 Tronto 370

Val di Sole l 09

Val Mal eneo 91 , 97, 108

Val Venosta l 09

Valgegna 261

Valle Camonica 39, 42, 91, 97,171

Valle di Leder (Ledro) 44

Valle di Levico 109

Valle di Livigno 113

Valle diLuvino 106

Valle di Poschiavo 91, 97 , 106

Valle Grossina l 06

Valle Pederos l 06

Valle Sabbia 39, 42, 160

Valle Sorda 42

Valle Trompia 39, 42, 161

Valsassina 36

Valtellina28,58,89,92,97, 103,105,108,111,113,138

Vaprio d'Adda 244 Varallo 33

Varese 68, 76, 151, 153, 216, 241, 242,243, 261

Versailles 12, 232 Vestone 44

Vezzano 170 Vignolo 170

Villa 91, 97, 283 Voltri 245

Zernetz 91 , l 09

Zuf, monte 161, 162

407

INDICE

PRESENTAZIONE pag. 7

PREMESSA » 9

IL GENERALE GIUSEPPE LECHJ

E IL PRIMO ESERCITO "ITALIANO" » 13

CORRISPONDENZA SEGRETA DEL GENERALE DI DIVISIONE LECHI » 59

REPERTORIO ICONOGRAFICO » 347

BIBLIOGRAFIA » 381

INDICE DEI NOMI » 391

INDICE DEI LUOGHI » 401

409

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