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CkMILITAQE FASCICOLO
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Ottobre I930..JX
IX
LA COMPAGNIA DI FANTERIA NEL COMBATTIMENTO (con 28 illustrazioni)
Prezzo
Lira
7° migliaio ====ROMA lmnrro
PouG11A1Ico DILLO STATO -
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1930-IX
'' ESERCITO E NAZIONE _" RIVISTA PER L'UFFICIALE ITALIANO ll'i SERVIZIO ATI'IVO ED IN CONGEDO
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ALBERTO BALDINI
Esce in fascicoli mensili riccamente illustrati, di oltre 100 pagine a formato speciale, con copertina a colori e tratta i seguenti argomenti:· ·Storia generale e militare • • • Ordinamento dell'Esercito • Formazione ed impiego delle varie armi e specialità nella battaglia • Tecnica dei materiali bellici e loro uso • Rifornimenti dei mezzi di vita e di lotta alle forze combattenti • • • Cenni su le altre forze armate • • • Statistica, Economia politica e Politica generale • • • Questioni coloniali • • • Geografia e topografia • • • Le Belle Arti e la guerra • • • Avvenimenti politici del mese • • • Educazione fisica e Sports • • • Notizie su gli Eserciti · esteri • • • Chiarimenti circa l'interpretazione di leggi e regolamenti militari a richiesta degli abbonati • • • Riassunto di quanto si scrive di importante nelle principali riviste nostrane e straniere • • • Miscellanea • • • Bibliografia • • • In una rubrica speciale è · raccolto quanto riguarda la vita degli Ufficiali in congedo ~
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MANUALETTI DI TECNICA MILITARE a cura della Rivista
"ESERCITO E NAZIONE"
LA COMPAGNIA · DI FANTERIA NEL COMBATTIMENTO (con 28 illustrazioni)
ROMA ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO S TATO
1930 - IX
INDICE
10 F.eempio - La compagnia fucilieri nell'avvicinament o ... . ............ , ....
Pag.
3
- La compagnia fucilieri nell'attacco ............ . .............. .
16
- La compagnia fucilieri in d ifensiva ............•... ... . ... •. ...
37
' Proprietà riservata . Proibita la riproduzione, anche parziale
(1771) - ROMA, 1030·1'.8: - ISTITUTO POIJORAFJCO Ol!LLO STATO -
G. C .
LA COMPAGNIA DI FANTERIA NEL C.OMBA TTIMENTO· <I) I n questo manualet to si esamineranno tre casi : la compagnia fuci lieri , inqua,drata, nell'avvicinamento, nell'atta cco e nella difesa.
1° Esempio. LA COMPAGNI.A. F UCILIERINELL'AVVIOI~AMENTO. -La i a compagnia del 15° fanteria è testa di avanguardia (2) del proprio battaglio1~e, che marcia lungo la rotabile Bilisani, C. Loreto, Bivio C. Manzoni, per avvicinarsi al nemico in posizione sulle alture di Poggio Lascone (v . fìg. I). La sua formazione di marcia alle ore _9 del 20 aprile risulta dalla figura 2, e· cioè: Il 1° plotone, che costituisce la punta, ha le squa,d re fucilieri distese a cavallo della direttrice di marcia e la squadra mitragliatrici leggere indietro acl esse, in modo da potere eventualmente aiutare col fuoco la loro azione; Il grosso della compagnia incolonnato sulla strada a 700 -:- ~00 metri dietro il I O plotone. Giunto, verso le ore 9.15', al quadrivio di c.·Loreto, il comandante della compagnia, che marcia in testa al grosso del proprio reparto, riceve dal comandante del battagUone i seguenti ordini (:fig. 1): (1) La compagnia è costituit-0. da 3 plotoni fucilieri e da un plotone comando.
Il plotone comando comprende (per la composizione del plotone fucilieri vedi manualetto « IL p lotone di fanteria nel combattimento») l 'ufficiaJe subalterno comandante, w1a s quadra comando (21 uomini), una squadra rifornitori (7 uomini), una, squadra salmeria ( 18 uomini · 16 muli). La compagnia quindi; ha la forza di 5 ufficiali, 220 uomini tra sott.ufficia.li e truppa , 16 quadrupedi da salma. (2) A un dato m omento della m a rcia al nemico quando cioè entra in funzione l'csplora:2\Ìone vicina, o al più tardi quando i g rossi delle opposto esplorazioni avrlJ1Zat.o vongono a contatto, le colonne in movim en to si fanno pi·eccdore da dist accamenti di sicurez:Ga , di for:Ga non supe1·iore ad un terzo della fanteria d ella colonna, che prendono il nome di ava.ngua.rclio. Le avanguardie si suddividono in due scaglioni, grosso e testa, dist anziati fra lol'O in m odo che entrambi non vengano contemporaneamente colpiti dal fuoco delle mitràglia t rici avversarie che s i svelassero all'improvviso. Il r epar to di t est a con analogo criterio, spinge innanzi dolle punto cor;tituite di re· gola di forza non inferiore al plotone. 2 -
La compagnia ài fanteria nel com bat(imen i o.
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(( La compagnia abbandoni la strada ed assuma formazione di avvicinamento (1), continuando l'avanzata lungo la direttrice C. Loreto Casello 88 (sulla ferrovia) - C. Villani - Poggio Lascone. Obiettivo da raggiungere: il costone di q. 165, dove riceverà ulteriori ordini. Limite del settore di azione (2): a destra (ove agisco il I/166 (3) fante1;ia) la linea (compresa) C. Monna Felice - q. 135 - fosso del Termine, - q. 317; a sinistra (dove operano truppe di altra Divisione)
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(1) Le formazioni di avvicinamento sono assunte quando si riconosca l'eventualità di dover combattere da un momento all'altro e in ogni modo quando si manifesti la possibilità di subire perdite a causa. del fuoco delle artiglierie nemiche. Le formazioni che la compagnia. fucilieri può adottare nel corso dell'avvicina.mento sono: a) un plotone avanzato e due di rincalzo (risponde in genere ad una situazione poco chiara); · b) due plotoni avanzo.ti e uno di rincalzo (situazione tattica meno incerta, fronte ampia); · e) tre plotoni avanzati (da. considerarsi eccezionale, fronte molto a.mpia); d) tre plotoni uno dietro l'altro (fronte ristretta, reparto di ala.). (2) È la zona. di terreno sulla. qua.le si svolge l'avvicina.mento. Poichè la compagnia che prendiamo in esame è l'unica avanzata del battaglione, il quale alla sua. volta. costituisce l'avanguardia. della colonna., ne consegue che il settore di azione della compagnia s'identifica con quello del battaglione e della. colonna. (3) Il numeratore, in cifra. romana., indica. il numero del battaglione, il denominatore, in cifra. a.ra.bica.,:quello del reggimento.
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la congiungente, - bivio di M. 6 - C. Barbieri - q. 252 di Poggio del Guardiano - selletta fra le quote 310 e 313 della dorsale di Poggio Lascone ». Il comandante del battaglione conferma inoltre che il nemico occupa con i suoi elementi avanzati le pendici nord-ovest di P oggio Lascone, e che la nostra esplorazione vicina si t rova sul costone di Poggio del Guardiano, già in contatto con l'avversario. I
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Contro di essa, comunica infine il comandante del bat taglione, il nemico sta svolgendo notevole attività esplorativa e combattiva di forti pattuglie. Da tali comunicazioni il comandante della compagnia desume: 1° che il suo reparto può essere colpito da tiri delle ar tiglierie nemiche di lunga gittata; 2° che da questo momento non è da escludersi l'incontro con elementi avversari passati attraverso le nostre t ruppe in esplorazione vicina. Necessità quindi di mettere la compagnia in condizione di evitare il più possibile le ·perdite derivanti dal tiro dell'artiglieria avversaria e impedire che il grosso retrostante subisca qualche sorpresa.
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Il terreno sul quale marcia la compagnia è costituito da un'ampia distesa prativa (v. fig. 3) molto bene osservata dal nemico dalle altuoo di Poggio Lascone, ma che viceversa non offre all'avversario probabilità d'insidia sino al fosso della Fornace, ove tali condizioni si invertono . Di là infatti il terreno sale con successive groppe e valloncelli al soprastante pianoro di C. Medici e in questo tratto la compagnia si t roverà al coperto dai tiri nemici, perchè non più in vista dei suoi osservatori, non son o R.tnra però da escludere insidie o o o o o nelle anfrattuosità del o o 6 o o o :·o g o terreno (v. fì.g. 4). o 6 o 6 g o o o Da' quindi ai coJf J9/u<,l Jf''IJ'·w l mandanti del 2°e 30 ploP,c,m '',,,1. tone e del plotone co6 mando, coi quali già si ••• i ~ .Jr ' ,.,.;~r11gl leg,v,, trova , i seguenti ordini &g verbali: << 2° plotone esca dalla strada serrando gradatamente la distanza dal l ~ 1° plotone. Quando questo si arresterà sul fosso della Fornace, lo sorpassi alla testata dell'impluvio di q. 61 e si diriga a un centinaio cli metri • .J';,t a sinist ra del casello della ferrovia, che si veFig. 2. de di fronte sull'altura. Forma zione di marcia della compagnia o.Ile ore O del 20 o. prlle. Appena oltrepassato 1o plotone, distacchi sul davanti, a 300-:--400 metri, una pattuglia costituita da un caporale e tre soldati, che, oltre ad informare di ogni indizio di eventuale presenza del nemicot.riconosca e friferisca sui punti di più fa vorcvolc passaggio attraverso il fosso della Fornace (1).: :. n,· , it ~fll~ ~!af$'~; 0 0000°
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(1) Le pattuglie di ricognizione del terreno, costituite di regola d a un graduato e due o tre soldati, vengono dal comandante di compagnia spinte itmanzi a distanze variabili (da qualche centinaio di metri al chilometro) per completare i risultati dell'osservazione svolta personalmente (punti più favorevoli all'avanzata, ostacoli del terreno, ecc.)
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30 plotone lasci anch'esso la strada, scavalchi elementi del 1° plotone all'altezza del pozzo con aeromotore sul fosso delia Fornace (lo indica), e raggiunga la ferrovia nei pressi dell'altura di q. 85, altura che vediamo in direzione della Cava (1). Appena ,sorpassati gli elementi del 1° plotone, si facci?, precedere da una pattuglia di un graduato e tre soldati perché riconosca ed in-
Flg . 3.
Terreno d'azione da O. Loreto o.I Fosso dello. Fornnce.
dichi quei tratti che maggiormente facilitano l'avanzata attraverso i vari imphn-ri, e riferisca sull'e ventuale presenza del nemico. Distacchi una ,pat tuglia di un graduato e qua,ttro soldati p er la sicurezza del fianco destro; questa seguendo la sponda destra del fosso delle Mortelle, dovrà raggiungere il fonta,rrile che si t rova poco prima cli arrivare alla ferrovia . La stessa, pattuglia provvederà ancora al collegamento col repart o laterale di destra (2). (1) L a fronte della compagnia avanzata in formazione d i a vvicinamento può variare dai 500 ai 300 metri, ma il suo settore cli azione, specie quando la comp agnia avanzata del bat t aglione sia una sola, può essel'e più ampio. (2) Le pattuglie di sicurezza., di forza, val'iabile a seconda dell'estensione del terreno da sorvegliare, possono essere distaccate dal comandante clella compagnia (al quale fanno capo) sui fianchi esposti alle offese nemiche ed anche sulla fronte. Le pattuglie dist accate eventualmente sulla front e sono costit uito da un graduato e · due o tre sotdati e sono spinte a circa 300 + 400 metri dai plotoni avanzati. Quelle distaccate sui fianchi disirnpognano il loro sel'vizio sorvegliando il tenano tla punt i dominanti o muo· vondo parall ·'•1Jnente al repal'to, a llo scopo di segna.la re in t empo ' a p resenza di elementi n emici. P ossono essere incaricato di segnauue anone ia ma rcia e ie soste del reparto v1c1110.
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Assegno al 3° plotone una bandiera a lampo di colore (1). Notizie pattuglio mi saranno recapitate presso 2° plotone (di direzione), col quale avanzerò, assieme alla squadra comando. Salmerie di combattimento del 2° e 3° plotone invertano anch'esse carichi e sostino al coperto nei pressi di O. Loreto per unirsi quindi alle altre del battaglione. Squadra rifornitori muova col rincalzo >>. Il capitano raggiunge quindi, in bicicletta, il comandante del 1o plotone (çli punta) e gli ordina di continuare il movimento sino al fosso della Fornace, ove si arresterà per essere scavalcato dagli alt ri due plotoni.
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Flg. 4. Tertt110
d'nzione dnl tosso delln Fornace nlla ferrovll\.
La compagnia giunge così al fosso della F ornace senza aver sofferto perdite dai pochi colpi che l'artiglieria avversaria· dirige, a quanto sembra, sul quadrivio di C. Loreto. (1 ) I m ezzi di collegamento a disposizione clel comandante della coµipagnio. (plotone comando) sono: 2 bandiere a. lampo di colore (opp ure 4 bandiere da segnalazione). 1 ciclista. 2 porto. ordini. I lancia razzi o pistola da segnalazioni. Con questi mezzi egli d eve collegarsi con i comandi di ploton e ; i collegamenti nell'interno dei p lotoni dovono essere assicurati coi mezzi a loro disposizione {vedi manualetto « plotone di fa,1teria nel <:ombattimento •), quelli col comando di battaglione coi mozzi d el b attaglione stesso. · E ssi non sono numol'osi, m a sufficienti p er tenol'si collegato coi comandi dipcndent,i. I nfatti a l capitano, che sta col plotone avanzato di sinistra, riesco possibile collegarsi a mezzo portaordini col plotone di rincalzo, il qua lo segue la. stessa direzione e dal quale dista 300-HOO metri. Non ugunle facilità di oollegnmento egli ha nei riguardi del plotone avanzato di destra; a ciò sopperisce n~segnondo a doUo plotone t1n a bancliem a lampo di colore.
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Sulla destra del fosso il 1° plotone sosta; gli altri due plotoni serrano sotto e lo scavalcano. Il comandante della compagnia ordina quindi al 1° plotone, che si trova disteso su ampia fronte, di raccogliersi, avanzando, e di seguire in posizione centrale i plotoni avanzati, ad una distanza di 300-:-400 metri da essi (1). (Fig. 5). La compagnia continua nel suo movimento in avanti, risalendo gli impluvi che scendono da est. Essa è fatta bersaglio a pochi colpi di artiglieria nemica di me' dio calibro, che non danno però al capitano molta preoccupazione in quanto cadono presso la strada, già abbandonata dai plotoni. La formazione assunta consente intanto di a,anzare agevo1mente ~ Jy-,• a'ra/ur1h ;n. Q miin.fl. l,Jlyr~. e di sfruttare la coper, /'t,IIUJ'lt(I r(/r1f-.y ,,:ui1tr , ,11f:ltv(~tt tura che i vari fossatelli Ffg. i;. -0ffrono. :@ idonea inolFormazione della cp. all'lnlzlo dell'avvicinamento. tre ad affrontare nelle migliori condizioni elementi nemici · che eventualmente fossero sfuggiti alla nostra esplorazione vicina. Giunta ad un centinaio di metri da q. 73, la pattuglia di ricognizione di destra è arrestata dal tiro di una mitragliatrice nemica appo.s tata nei pressi della quota . Il fuoco della mitragliatrice inchioda a terra anc·he il plotone avanzato di destra, che sta risalendo appunto il -costoncino di q. 73. (Fig. 6). (]) La situazione a.vversaria tutt'altro che chiara poteva consigliare a l comandante d ella compngni1t di continuare colla formazione meno impegnativa, di mantenere cioè il più a lungo possibile un plotone avanznto e due plotoni di rincalzo. Dntn però l'nm· piezza del settore d'azione (circa 1250 metri all'altezza. di C. Loreto e poco mono del ehilometro sull'obiettivo raggiunto dalla esplora'lio11e vicina) il capituno na dovuto rinum'.iare a - una siffatta formazion e, facendone invece assumere alla. compagnia un'altra meno raccolt a , ma piu rispondente al còmpito di sicurena affidatogli, senza peraltro rinunziare alla disponibilitù di un reparto in funziono di rincalzo per frontcggia1e qunlsiasi nuova siluazione dw·ante l'avanzata.
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La pattuglia di sinistra, invece, che ha quasi raggiunto la ferrovia, non ha indizio alcuno di presenza del nemico. Il comandante della compagnia dal complesso arguisce trattarsi di resistenze poco rilevanti: probabilmente pochi uomini con una mitragliatrice che tentano di ritardare l'avanzata. Decide guindì di continuare nel movimento in avanti senza attardarsi. di fronte al piccolo elemento avversario. Poi ché il fuoco della mitragliatrice nemica impedisce al plotone avanzato di destra (3°) di procedere olt re, e il plotone a vanzato di sinistra (2°) per poter intervenire nella azione dovrebbe sensibilmente deviare dalla direzione assegnat agli, il capitano ordina al plotone· di sinistra di continuarenelsuo movimento fino alla ferrovia ; al plotone di rincalzo ( 1°) di obliquare a sinist ra, per non essere preso anFig. 6. ch'esso sotto il t iro della Fonnnzlone delln cp. oltrepassato il fosso della Fornace. ~tragliatrice nemica, e, al coperto della groppa che scende da Casello, cadere sul fianco destro dell'avversario; al plotone. di destra di attaccare il nemico davanti a s·é (:6.g. 7). L'azione combinata dei due plotoni 1° e 3° agevola la riuscita della piccola manovra, che si svolge come è rappresentato schematicamente nelle figure 7 e ~ (1). Appena oltrepassata la ferrovia, la compagnia, per ordine del suo comandante, fa una breve sosta al coperto, mentre il capi tano dà un (I) Poichè nel manualetto« IZ plotone il-i fan teria nel combattim ento • venn ero messi in evidenza i procedimenti di azione del plotone fucilieri nell'avvicinamento, nell'attacco e n ella. d ifesa, l'attenzione d el lettore sarà in questo opm;colet to p ar ticolarmente chiamata sull'azione di comando del capitano, azione coordinatrice d 'imp iego dei plotoni ohe da, lui dipendono.
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rapido .sguardo al terreno : esso fino al co..stone di C. Manzoni si presenta come una brulla piana· che sale molto dolcement<~ verso il costone stesso.
1'fg. 7
Jcala .I: ./0.-000
Nella parte destra del pianoro il movimento della compagnia difficilinente potrà sfuggire all'osservazione nemica; verso sinistra invece la
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Fig. 8. La compngn!n nell'episodio di q. 73
groppa di q . 211 dà sufficieRte copertura alla vista dell'avversa.rio (fig.9). Perciò il capitano ordina: « 20 plotone pe~ C. Medici raggiunga al coperto groppa q. 211. A
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La c01npagni<t di fa11teria nel combattimento.
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1° plotone segua l'impluvio del muretto, quindi con formazioni largamente intervallate è distanziate e con andatura celere si porti a C. Manzoni; distacchi 300...;-400 metri avanti pattuglia di ricogniziop.e e di sicurezza costituita da un graduato e tre soldati. 3° plotone segua in rincalzo il 1° plotone. Pattuglia sicurezza di destra per impluvio.q. 95 raggiunga rotabile C. Manzoni nei pressi krp.. 5. StaziÒne bandiera lampo di colore assegnata _3° plotone raggiunga subito 1° plotone >>. · Per tali ordini la compagnia può cçmtinuare l'avanzata vista iÌ meno possibile dal nemico; non si attarda nel movimento in quanto
F'ig. 9. I
Terreno d 'azione llno n <1. 211. C. Jllaozonl.
il 1 o plotone, che è venuto .a t rovarsi innanzi, diventa_ nuovamente ~vanzato ed il 3° passa in rincalzo; provvede alla ricognizione del terreno ed alla sicurezza sulla fronte del nuovo plotone avanzato di destra; for~isce a quest'ultimo il mezzo per collegarsi col comandante la compagnia. Appena i plotoni avanzati giungono all'altezza di C. Villani, sono avvistati alcuni aeroplani nemici. I comandanti di plotone di loro iniziativa ordinano alla truppa di buttarsi a terra fintanto che l'aereo non sia scomparso; il migliore occultamento dall'osservazione aerea è dato dalla.. jromobilità assoluta, qualunque sia la formazione in cui si trova il reparto. Poco dopo gli aerei si allontano e la compagnia può quindi riprendere l'avanzata.
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.Il nemico però intensifica il tiro di artiglieria: le pattuglie di ricognizione giungono appena alla strada di C. Manzoni che su questa cominciano a cadere con frequenza gruppi di colpi di piccolo calibro. Il capitano ordi~a allora: « jl 1° plotone, con andatura celere, oblib'qi verso sud di C. Manzoni, in modo da sfuggire ai colpi dell'artiglieria nen,.ica; il 3° plotone anziché seguire il 1°, si sposti obliquando al coperto del decl.ivio di C. Villani dietro il 2° plotone e lo segua in · rincalzo (v. fìg. 10) ».
[F lg. 10. La compagnia noll 'episo:l io d ?l tiro di a rt ì;;li,irì., s u C. ] Man zoni.
Con tali disposizioni la compagnia può continuare nel movimento in avanti sfuggendo in parte agli effetti del tiro avversario. Ma, quando i plotoni avanzati stanno per giungere al costone di C. Manzoni, si sente innanzi intenso fuoco di mitragliatrici, e subito dopo il capitano riceve dal comandante del battaglione, t enuto costantemente informato dell'azione che la compagnia svolge, i seguenti ordini e comunicazioni: « Truppe celeri impegnate combattimento contro forze_ tuttora crescenti; infiltrazioni nemiche. sempre più frequenti. Compagnia raggiunga costone di q. 165, dove si anesterà per essere scavalcata dalle due compagnie di rincalzo. Assegno compagnia un plotone mitraglieri già in movimento. per raggiungere groppa q. 211 ». Breve sosta fa ora il capitano sul costone di C. Manzoru per riordinare la compagnia: il fuo co nemico sempre più preciso ed intenso ha
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prodotto diverse perdite, obbligando i plotoni a prendere formazioni più diluite ed a eseguii·e il movimento a sbalzi. E gli intanto giudica che ora anche due plotoni avanzati non sono sufficienti date le informazioni avute dal comandante del battaglione sulla situazione delle truppe celeri. Non v'è dubbio, egli pensa, che la compagnia preponderando per l'alto riuscirebbe a battere con le armi automatiche il declivio sulla destra, lasciando a pochi uomini soltanto la vigilanza di essa.
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Ma, date le numerose infiltrazioni ·segnalate, e l'ampio settore d'azione, sembra al capitano che mantenendo due soli })lotoni avanzati, elementi nemici potrebbero insinuarsi t ra i plotoni stessi e dare molestia al grosso del battaglione che segue. Ordina quindi: « il 2° plotone da q. 211, mantenendosi per l'alto raggiunga la mulattiera sul costone di fontanile; la pattuglia di sicurezza che trovasi sul costone di q: 210 lo preceda nell'avanzata. Il 3° plotone distacchi subito una pattuglia di un graduato o 3 soldati su q, 165; ne segua quindi il movimento appena essa avrà segnalato la posizione sgombra del nemico. Il 1° plotone attraversi la zona
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cespugliosa che còpre il declivio sud-occidentale del costone di q. 165 e preceduta~dalla pattuglia di ricognizione, attualmente ferma nell'impluvio di q. 131, raggiunga la mulattiera sullè pendici sud di q. 165. La pattuglia di sicurezza sulla destra percorra il fosso del Termine e si fermi all'incrocio della mulattiera di q. 165 col fosso stesso .. Raggiunte tali posizioni i plotoni vi sostino in attesa di essere scavalcati dalle altre due compagnie del battaglione. (F ig. 11). Io sarò col 1° plotone i>.
no a quota 211.
Le pattuglie di ricognizione e di sic~ezza riprendono l'avanzata, ma appena raggiungono il fosso dei Ruderi vengono arrestate dal tiro di mitragliatrici appostate sull'altura di q. 165. . Il capitano, che si trova r:i.ei pressi di q. 2ll. , cerca di individuare le mitragliatrici avversarie; ma queste hanno sospeso temporaneamente il tiro nc;m offrendosi ,loro, pel momento, alcun bersaglio da battere. Le pattuglie profittano deUa sospensione del fuoco avversario per compiere un nuovo sbalzo in avanti. La loro avanzata provoca una nuova re.azione di fuoco da parte del nemico; il capitano può così rendersi conto dell'entità della •resistenza avversaria; Infatti egli riesce a pre~
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cisare una mitragliatrice nemica appostata fra le roccette di q. 165 e movimenti carponi di qualche uomo fra i cespugli a sud di essa. Il capitano ritiene trattarsi sempre di nuclei avversari che cercano di ritardare il più possibile l'avanzata della colonna, ordina quindi che i plotoni avanzino senz'altro accompagnati dal tiro del plotone mitraglieri già appostatosi fra le roccette a sud-est di q. 211. I plotoni profittando di una pausa di fuoco dell'artiglieria avversaria e dell'azione del plotone mitraglieri, che riesce a neutralizzare la mitragliatrice nemica, con sbalzo rapido si buttano nel fosso dei Ruderi; quindi lentamente raggiungono il costone di q. 165 ove si dispongono in posizione di attesa per essere scavalcate dalle due compagnie di rincalzo. La compagnia, appena scavalcata dalle altre due compagnie fucilieri del battaglione, riceve ordine di raccogliersi, avanzando, e di seguire~ in rincalzo, la compagnia di sinistra. Sul rovescio del costone di q. 170 essa deve sostare in attesa di ulteriori ordini; il plotone mitraglieri] deve invece unirsi alla propria compagnia appena questa raggiungerà la groppa di q, 211. La 1 a compagnia ha così ultimata la sua azione di ·compagnia avanzata in fase di avvicinamento.
2° Esempio. LA COMPAGNIA FUCILIERI NELL'ATTACCO. - La ia co~pagnia fucilieri del 75°reggimento fanteria; rinforzata da un plotonemitraglieri (1), trovasi? all'alba del 22 aprile, in posizione di attesa (2) sul costone ad ovest del fosso Fiumicino (v. fig. 12) pronta per l'attacco che deve iniziarsi alle. ore 7,45, dopo un'ora e mezza di preparazione di artiglieria (3). (1) Le mitragliat,rici pesanti costituiscono un mezzo di fuoco a disposizione del comandante cli battaglione. Questi p erò, difficilmente potrà. sempre con la compagnia riunita (4 plot oni: 12 armi) e da posizione arretrata accompagnare efficacemente col fuoco l'azione delle compagnie avanzate. Sarà quindi frequentemente costrett-0 ad assegnare qualche plotone a d ette compagnie, tenendo i rimanenti a sua diretta disposizione. (2) Come a vvertimento nel mo.mm-letto "Il plot01w di f anteria nel c,nnbattimento », si chiama posizione di attesa quella su cui si sistema.no le truppe prima dell'attacco e nelle soste durante e dopo l'attacco. · (3) La preparazione di artiglieria si itùzia prima dell'attacco collo scopo di rendere tempomneamente o definitivamente innocui gli elementi avversari nocivi alle truppe attaccanti. Vi prendono parte tutte le artiglierie. Quelle divisionali svolgono prirrcipalmente azione cli spianamento. Lo.spiauamento contro centri attivi nemici ha di r egola carattere di neutralizzazione; contro ostiwoli materiali {esempio reticolati) ha. carattere di distruzione. La ·distruzione {esempio àpe1'tura di varchi) è fatta di massima dai gruppi eia 100/17 o dagli obici 149/12 assegnati per lo scopo alle. Divisione.
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Dalla citata figura 12 risulta: a) che la compagnia ha due plotoni avanzati ed uno in rincalzo, mentre il plotone mitraglieri trovasi postato sulla piccola altura senza indicazione di quota che si trova sulla sinistra. della compagnia; b) che la linea di resiste~1za nemica (1) corre immediatamente ad ovest delle quote 165 e 151, coperta da un reticolato speditivo, profondo in media dai due ai tre metri ; e) che centri di resistenza nemici sono stati individuati a q. 165, a ~ . W. ed a S. W. di q. 151, e sul costone che da Poggio Ornello scende sul Fiumicino. I suddetti centri sono contradistinti nella figura coi numeri 1, 2, 3, e 4. La compagnia costituisce compagnia avanzata di sinistra del I /75. 0 Essa deve attaccare nel settore d'azione indicato nella figura, con obiettivo ~e quote 262 è 252 di Poggio Rosati; la compagnia avanzata di destra, ha per obiettivo il costone che, staccatosi da q. 252, degrada verso q. 208. Alla compagnia laterale di sinistra (di altro battaglione) è assegnato come obiettivo di attacco la q. 230 (2). 1 dati suddetti, forniti dal comandante del battaglione potrebbero appa~·ire, a prima vista, sufficienti per inquadrare il comandante di compagnia e p er mette~lo in grado di intonare le sue disposizioni agli ordini superiori. Gli è stato infatti chiaramente detto, nella parte che lo interessa, tutto quanto si sa del nemico e gli sono stati fissati: scopo da raggiungere (obiett ivo), settore d'azione e dirett rice d'attacco facilmente individuabile sul terreno. Di più ancora lo si è orientato sull'azione dei reparti laterali. Senonché se noi teniamo pre~entè che qualu_n que attacco non preparato, non appoggiato e non accompag!lato dal fuoco è destinato al sicuro insuccesso ci accorgiamo subito che i dati finora forniti al comandante della compagnia sono ancora incompleti. · ( 1) Il m9,rgine anteriore di una HOsizione di r esistenza chiamasi « l inea di resistenza».
(2) Al comandante di unità che opera inqua dmta non bastn assegnare l'obiettivo che deve raggiungere ; 09corre sempre comunicargli anche , gli obiettivi asseg11ati ai reparti laterali. Ampliando così la visione dell'azione da svolgere, il cni complesso esula certo dai limiti.di settore impostigli, lo si mette in grado di efficacemente cooperare, quando necessario e possibile, all'azione dei repar ti contigui e di giudicare in giusta m istua quale cooperazione potrà in caso ricevere da essi. · Si rammenta al riguardo che il combattimento si compone di un insieme di episodi apparentemente isolati e stacca.ti, i qua.li trovano la loro coordinazione sia nell'azione esercitata dal com~ndo superiore sia nella reciproca coopera.zìone tra i va.,·i reparti.
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Data l'efficacia del fuoco odierno noi non possiamo ammettere che un reparto di fanteria muova contro un elemento attivo nemico senza che questo non venga mantenuto sotto il nostro fuoco neutralizzante, di artiglieria o di fanteria. Ne consegue che in qualunque attacco occorre predispolTe per lo meno la neutralizzazione sia degli elementi attivi nemici, che per essersi in precedenza rivelati ci sono noti, sia di queUi che si riveleranno poi durap.te il corso della azione. In ciò consiste l'organizzazione del fuoco dell'attacco. Questa organizzazione che costituisce uno dei compiti principali dei comandi vari, a cominciare da quelli.delle grandi unit à per finire a quelli dei più piccoli reparti, plotoni e squadro (1), deve necessariamente essere comunicato ai comandi dipendenti prima dell'attacco, nella parte che loro interessa. Ciò per ragioni spirituali e per ragioni tattiche. Per ragioni spirituali perché chi attacca deve avere viva la sensazione che altre energie convergono verso di lui a sostegno della sua lotta; per ragioni tattiche perché l'organizzazione del fuoco di un dato reparto è fatta sempre sulla base dell'organizzazione del fuoco del comando superiore, della quale costituisce anzi la necessaria integrazione (2) . Non ci sorprende quindi che ai dati già comunicati il comandante di battaglione faccia seguire quelli di cui appresso : <e Durante la preparazione due batterie obici da 149/12 sono incaricate di aprire due varchi, ampi ciascuno 20-25 metTi sulla fronte della compagnia (3). I varchi saranno in rispondenza ai dùe segnalati centri di resistenza nemici n. 2 e n. 3. (l} Nel manualetto « Il plotone di fanteria nel combattimento • abbiamo già visto come nel p lotone debbano coordinarsi l'azione di fuoco delle mitragliatJ'ici leggere con la manovra delle squadre fucilieri e come, nella stessa squadra fucilieri, debbano alle minori distanze coordinarsi l'azione di fuoco dei moschetti e dei tromboncini con l'ava nzata a gruppi della squadra. ( 2) Ammettiamo ad esempio che quatt ro centri nemici si oppongano au·avanzato. di una data unita di fanteria c che il comando superiore comunichi che solo due di essi potranno essere neutralizzati dal t,iro di appof!gio dell'artiglieria. È evidente allora che il comandante di quella. data unità dovrà. neutralizzare coi suoi mezzi di fuoco gli altri due centri. Con ciò viene ad integrare l'azione cli appoggio predisposta Clal comanào superiore. Ammettiamo ancora che all'otto pratico si verifichi invece che solo uno dei due cent,ri che l'artiglieria doveva battere risulti neutralizzato. E evidente allora che il comand ante di fanteria dovrà neutralizzare anche questo cent ro coi suoi mezzì. Se ciò gli sarà impossibile dovrà richiedere allora un nuovo intervento del tiro di appoggio. (3} Ciò spiega la dist,anza (circa 4.00 metri} a cui si trova la compagnia dall'antistante r eticolato. La compognia non potrebbe ridune tale distanza, senza correre il pericolo di essere colpita. dai tiri di distruzi9ne delle batterie sudd ette. Si rammenta qui che la distanza di sicurezz~ rispetto al tiro degli obici da 14.9 è ci1·ca il doppio di quella rispetto al tiro dei piccoli calibri. 4. -
La compagnia di fanteria nel combattim~nto.
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Alle ore 7.25' il tiro delle due batterie da 149/12 si sposterà sul versante est del fosso Tina mentre i centri 2 e 3 verranno battuti dal tiro di neutralizzazione di artiglieria divisionale. Alle ore 7 .38' il tiro degli obici dal versante est del fosso Tina si concentrerà ancora sui reticolati per allungarsi poi definitivamente alle ore 7,45'. I centri avversari 2 e 3 saranno neutralizzati fino a quando la compagnia, a mezzo di ripetuto lancio di razzo r osso, non segnala di essere giunta a distanza di sicurezza delle artiglierie divisionali che li battono. Tale neutralizzazione acquisterà. particolare violenza allo ore 7,45'. Alla neutralizzazione dei successivi centri avversari che si rivelassero in seguito provvederà la compagnia con mezzi propri; in caso di forte resistenza richiederà, pel tramite del comando di battaglione, l'intervento di artiglieria. Per tali richieste di fuoco e per il lancio di razzi di cui dianzi si è fatto cenno è messa a disposizione del comando di compagnia un'aliquota della pattuglia di collegamento d'artiglieria che trovasi presso il comando di battaglione (1) >>. Inquadrato così, il comandante di compagnia deve ora dare le sue disposizioni per l'assolvimento del còmpito affidatogli. Mettiamoci al suo fianco e cerchiamo anzitutto di tradurre in iscritto il suo pensiero allo scopo di ben comprendere gli ordini che egli darà in conseguenza. Io, - pensa il capitano, - mi trovo ora con la compagnia a distanza di ·quasi 400 metri dai reticolati e di circa 500 metri dai centri 2 e 3 che devo attaccare e mettere fuori causa per primi. Tale distanza da percorrere sotto il fuoco ben predisposto della difesa; il quale per quanto neu tralizzato non mancherà di far sentire i suoi effetti, è nòtevole. Non potrei, approfittando del tiro di preparazione, serrar sotto ed iniziare così l'attacco più d a vicino?
( I ) Un gruppo di a rt iglieria. dostina.to a.d appoggiare un battaglione invia presso il comando d el battaglione stesso una pattuglia di oaservazio,ie e collegam.e-nto. Quosta pattugli n. comandata do. un ufficiale, è composta. di specialisti poi· il tiro o di sp ecialisti per le t ra. emissioni. E ssn invia nuclei di personale o.i comandi delle compagnie avanzo.te per il concorso a.Ilo. ricerca d egli obiettivi, per l'osservazione del tiro d el gruppo e per le t rasmissioni delle n otizie a.I ca.po pattuglia. di collega.mento. Per ulteriori p ar ticolori sull'argomento vedansi i monualetti e IZ tiro delle artiglierie • ed e Il battaglione di fanteri a 11ei con1battimento • di prossimo. pubblicazione.
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Ma a questo suo primo quesito egli purtroppo deve rispondere negativamente, in quanto, come abbiamo già accennato, durante la preparazione l'apertura dei varchi è fatta da due batterie di obici da 149/12~ E:l egli sa bene che la distanza di sicurezza rispetto al loro tiro si aggira in media dai 350 ai 400 metril(l). Ed allora, visto che durante la preparazione non potrò ~ anzare senza correre il rischio di essere colpito dalla mia stessa artiglieria, approfitterò del tempo disponibile per ben organizzare l'azione che devo svolgere. All'uopo io dovrò perfezionare le misure già prese, completare la ricognizione del terreno e del nemico, rilevare gli effetti dello spianamento sull'antistante reticolato. Esaminiamo, è sempre il capitano che ragiona, particolarmente questi tre punti. Che cosa vuol dire perfezionare le misure prese? Evidentement e migliorare la formazione d'attacco ed organizzare, per quanto mi compet e, il fuoco ed i collegamenti. Ma per far ciò io devo anzitutto fissare le modalità dell'azione da svolgere, le quali, a loro volta, sono in istretta r elazione col concetto d'azione che al presente non ho ancora ben definito. All'uopo sarà necessario che io proceda prima alla ricognizione del terreno e del nemico (2). Il comandante di compagnia nell'impossibilità di spingere avanti pattuglie che sarebbero colpite dal tiro delle batterie da 149/i2 si apposta in un cespuglio nei pressi di C. Pia e, sporgendo appena la testa, guarda col cannocchiale il terreno d'attacco (vedi fig. 13). Delimitato anzit utto il settore d'azione che gli è stato assegnato, egli rileva che esso, dopo l'antistante costone compreso tra i fossi Fiumicino e Tina, si present a come uno spalto pressoché privo di vegetazione, dominato non solo dalle due quote 262 e 252, ma anche dalla q. 438 di M. Calvino la quale pot rebbe costituire ottimo osservatorio arretrato del nemico. ·s olo verso la parte sinistra del set tore, l'impluvio che rimonta verso il Poggio del :Biosati consente un'avanzata più defilata all'osservazione avversaria.
( 1) In ta.l .caso, essendo il terreno in salita, la distanza di sicurezza si riduce a lquanto.
(2) Ricordiamo che a volte l'attacco segue subito l'avvicinamento senza 01sogno di sosta in posizione d i attesa. Allora le operazioni p reliminari dell'attacco dovranno compiersi avanzando, verso la fine dell'avvicina.mente.
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Per quanto si riferisce al nemico, i risultati dell'osservazione del -capitano sono davvero scarsi: di risultato. Sia pel fumo intenso provocato dagli scoppi dei proietti nostri e nemici sia per l'evidente cura con ·cui l'av-versario si è occultato e mascherat o egli non è riuscito a vedere nè un'arma nè un uomo. Non v'ha dubbio che i centri segnalati si sono rile~ati nella giornata ·di ieri quando col loro fuo co hanno arrestate le nostre avanguardie (1). Io non ho mezzi, ossen ra il comandante della compagnia, per riconoscere il nemico meglio di quanto non abbia fatto ieri il combatti.mento della nostra avanguardia. E ovvio infat ti che solo il combatti-
Flg. J3. Terreno d'nzlonef:,dclÙ\~compagnia visto da ,Cag.-.1Pi
mento, obbligando l'avversario a reagire e quindi:'a svelarsi, può dare precise informazioni sulla situazione nemica. · . Ma, i centri 2 e 3 individuati durante l'attacco, sono ancora là dove furono..,.accertati ieri sera? Essi, sapendosi ormai riconosciuti da noi, non"avranno nella notte cambiato posizione? -· ).I} questo che io devo in ogni modo accertare e segnalare in caso al mio comandante di battaglione. · Precisate così le idee nei riguardi del nemico, il capitano dà senz'altro i seguenti ordini: << Alle ore 7,25 precise- quando cioè il tiro delle due batterie obici si sarà allungato e non v.'è più pericolo di essere colpiti da esso - tre pattuglie di 4 o 5 uomini ciascuna, fornite dal plotone di rincalzo, su· larga fronte rispondente all'intervallo tra i centri 2 e 3, · scava1cheranno i plotoni avanzati, e, ripassando il Fiumicino, si porte(1) L'attacco della posizione di r esistenza è preceduto dall'attacco d ella. zona. di si• curezza nem.ica, atta.eco di massima eseguito da lle avanguardie divisionali rinforzate o no da elementi del grosso ed appoggiate dalle artiglierie della Divisione.
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ranno a circa metri 150 dalla linea di resistenza nemica (1) dove apriranno intenso fuoco di moschetti e di tromboncini contro il centro 3. Alla stessa ora il plotone mitraglieri aprirà il tiro contro il centro 2. Alle ore 7~38 (ripresa del t iro di distruzione sul reticolato antistante) le pattuglie dovranno avere ripiegato nel fosso Fiumicino, dove poi, ad attacco iniziato, si riuniranno al rincalzo>>. L'azione rapidissima delle pattuglie, messa in relazione al tiro del plotone mitraglieri, a quello delle batterie leggere che, come ha comunicato il comandante di battaglione, si inizierà alle ore 7,25' contro i centri 2 e 3 ed all' allungamento delle traiettorie delle batterie da 149/ 12, dovrebbe dare al nemico la sensazione dell'inizio d ell'attacco e quindi provocare la sua reazione di ~uoco e fornire al comandante di compagnia i dati di cui abbisogna. <e I due plotoni avanzati, ordina ancora il capitano, approfitteranno dell'allungamento del t iro delle batterie obici per const at are gli effetti dello spianament o dei reticolati (2). Questo accertamento è della massima importanza perché, ove i varchi non fossero stati apert,i (3), io non solo non potrei attaccare, ma sarei arrestato dal reticolat o sotto l'efficace azione di fuoco nemico (4). All'uopo ciascun plotone avanzato comanderà una pattuglia di tre uomini agli ordini di un sottufficiale ritenuto idoneo a ben assolvere il particolare compit o. A ciascuna delle suddette pattuglie si aggregherà un graduato del nucleo della pattuglia di collegamento inviato presso questo comando ». Le disposizioni suddette trovano il loro conforto nel seguente ordine pervenuto alle ore 6,30' dal comando di batt aglione : « Le compagnie avanzate approfitteranno dell'allungamento del tiro (ore 7,25' ) per riconoscere effetti spianamento reticolato e per inviare pattuglie allo scopo di provocare reazioni del nemico e accert are meglio sua ant istante sistemazione )). (1) Le patt uglie non potrebbero sermre più sotto senz-0, correre il pericolo di essere colpite dal tiro delle nostre artiglierie leggere diretto contro i centri nemici antistanti. (2) Si chiama spianamento non solo il tiro di distruzione esegtùto contro i r eticolati, ma anche il tiro di neutralizzazione degli elementi attivi nemici eseguito dalle artiglierie divisionali in fase di preparazione. (3) Si calcola che una. b atteria da 149/12 (od anche una b at teria obici da 100/ 17, la qua.le compensa la minore effica-0ia dei suoi colpi con la maggiore rapidità. del t iro) possa aprire in u n'ora e un quarto (compresi gli aggiusta.menti) un va.reo d el!' ampiezza di 20/25 Amet ri. (4) I reticolati sono sempre disposti lungo le direttrici principali di fuoco delle armi automatiche (vedi manualetto « n pl?l?ne lli fanteria nel combattim en to •).
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Deve il capitano aspettare le notizie delle pattuglie per concretare le modalità con le quali dovrà condurre il suo attacco, per formulare cioè il suo concetto di azione ? Evidentemente no. Tali notizie non potrebbero pervenirgli che pochi momenti prima dell'attacco. Egli deve quindi prendere subito le sue disposiziqni, calcolando i varchi già aperti e non variata la situazione avversaria. In caso, in base alle informazioni dell'ultima ora, egli potrà apportare qualche variante alle disposizioni emanate, o attendere ordini superiori. (1). In base all( considerazioni ed alle osservazioni finora fatte, il comandante di compagnia può formulare un concetto d'azione. All'uopo occorre tener sempre stretto conto della ·sistemazione nemica e del terreno. Della sistemazione nemica, perchè l'attacco deve poter defluire lungo le direzioni di maggior cedimento avversario; del terreno in quanto meglio consente la copertura e la manovra. Nel caso·in esame, molto poco il capitano conosce del nemico. Egli sa solò che incontrerà sulla sua strada numerosi centri di resistenza avversari non ancora individuati. E evidente quindi che in tale stato di cose, da ritenersi pressoché normale in guerra, acquista particolare importanza l'elemento che meglio si conosce e cioè il terreno. Non v'ha dubbio però che ove l'attacco precisi poi le parti più sensibili e più deboli della sistemazione antistante, il comandante dovrà adattare ad esso lo svolgimento dell'azione, scostandosi anche, quando necessario, dal primitivo concetto d'azione. Dato quanto sopra il comandante della compagnia, tenendo pre:. senti le caratteristiche già rilevate del terreno d'attacco e considerato che la conquista di q. 262 agevolerebbe quella di q. 252 che verrebbe ad essere minacciata sul fianco e sul tergo, decide di concentrare lo sforzo principal,e per l,a, sua sinistra lungo la direttrice C. Pia, versante nord di q. 151, q. 262 di Poggio Rosati. Precisato il concetto d'azione, le successive disposizioni per l'attacco derivano agevolmente da esso. Il capitano infatti stabilisce senz'altro che la formazione di attacco sia quella già assunta sulla ;posizione di attesa e cioè con due (1) Nel caso, ad esempio, che i due varchi non fossero stati a.perti, il comandante di batta-glione gli dovrà comunicare se dovrà usufruire di v archi aperti lat-eralmente al settore della compagnia o se aspettare ancora i tisultati di un'ultima azione di distruzione dell'artiglieria.
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plotoni avanzati ed uno in rincalzo (1) dietro il plotone avanzato di sinistra. Una formazione siffatta menti-e è in relazione all'ampiezza del settore assegnato alla compagnia che si aggira tra i 250 ed i 300 metri, rispecchia fedelmente il concetto d'azione sopra riportato, in quanto, col posto stabilito al plotone di rincalzo, le maggiori forze della compagnia gravitano sulla sinistra (2). A rendere più strette le relazioni t ra concetto d'azione e formazione d'attacco il comandante della compagnia potrebbe assegnare al plotone avanzato di sinistra un settore di azione più ristretto di quello del plotone avanzato di destra (3). All'uopo potrebbe essere fissata una linea di contatto tra i due plotoni avanzati, ma di massima non conviene farlo per i piccoli reparti perchè riesce difficile precisarla sul terreno e d'altra parte per ripartire la fronte sono sufficienti le direzioni di attacco. Anche in questo caso lo due quote (262 e 252) costituenti l'obiettivo della compagnia sono così caratteristiche e così facilmente individuabili sul terreno che, dirigendo a ciascuna di esse uno dei due plotoni avanzati, si eviterà indubbiamente il pericolo di un loro reciproco disturbo durante l'azione. Fissata la formazione di attacco, il comandante di compagnia deve assegnare a ciascuno dei plotoni avanzati l'obiettivo dell'attacco e la direzione da segmre per raggiungere l'obiettivo. P er quanto si riferisce all'obiettivo dell'attacco il problema non è complesso, in quanto occorrerà ripartire tra i plotoni avanzati l'obiettivo stesso fissato alla compagnia. Questo obiettivo, l'abbiamo più volte ( I ) Altre formazioni d'attacco della. compagnia sono: a) un plotone avanzato e duo in rincalzo (formazione da adottarsi quando il settore sia molto ristretto e la situazione sia mollo incerta.); b) un plotone dietro l'altro in tre linee successive (plotone avanzato, primo rincalzo, secondo rincalzo: formazione da adot tarsi o quando la compagnia sia. di ala. o qua~do il settore sia molto ristretto o lo. compagnia. sia chiamata ad esercita,re un note~ole sforzo in profondità); e) tre plotoni, tutti avanzati (formazione da adottarsi nel caso ecceziona,Je che il settore d'azione sia molto ampio e che le forme separatrici del terreno non consentano l'impiego del rin calzo riuni to) . (2) È da t en er p resente che, st abilita un11, direzione principale di attacco, non sempre il 1·incalzo deve seguire q uesta direzione. Ciò perchè l'andamento della lotta p otrà esigere spesso che il rincalzo sia do. impiegarsi in direzione diversa. Converrò. quindi sovente tenere ilTincalzo al centro della, fo1 mazione cc o.U,acco. Nel caso in esame lo si è voluto tenere alla sinistra dato che l'avanzata. da questa parte si present a più agevole. (3) Col rliminuiro la fron te d i un reparto gli si consente di accentuare l'intensità del fuoco sullti fronte e in quoJche caso anche lo scaglionamento in profondità e di aumentare cosi la capacìtà di p enetmzione.
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ripetuto, è costituito da due quote. ~e consegue che la quota di sinistra (232) costituirà l'obiet tivo del plotone avanzato di sinistra, mentre l'altra (252) costituir à quello del plotone avanzato di destra. Ma basta fissare ai plotoni avanzati solo l'obiettivo delJ>attacco ?' Non è qui il caso di fissare loro anche uno o più obiettivi intermedi? (1). In sostanza, pensa il comandante della compagnià, il mio vero attacco comincerà dopo aver superato gli antistanti due centri di resistenza avversari. Sulla sinistra del fosso Tina non mancheranno allora di rilevarsi altri cenj;ri. E bene, prima di procedere con la testa ne(~acco, che io, ed i comandanti dei plotoni avanzati ci orientiamo alquat).tO sulla lorn dislocazione ed efficienza. , J?.,a ciò l'opportunità di stabilire un obiettivo intermedio immediatament~ ad est della zona di q. 151, sul versante ovest cioè del fosso Tina. Successivamente il terreno è tale da non consentire l'individuazione precisa di altri obiet tivi intermedi. P er quanto ha tratto alle direzioni d'attacco da fissare ai due plotoni, la questione si riassume nella precisa ed inequivocabile individuazione di esse. Allo scopo la carta topografica non serve; occorre riferirsi a punti chiaramente riconoscibili del terreno. E ne bast ano pochi. La quistione è della massima importanza. Le direzioni d'attacco rappresent ano il binario a cava.Ho del quale i vari reparti devono agire e sul quale debbono agevolmente riportarsi dopo le inevitabili deviazioni imposte dall'andamento dell'attacco . Quando non siano state stabilite in modo ben preciso, le singole azioni dei reparti ristùtano slegate t ra loro e spesso divergenti; l'intervento in tal caso del comando superiore durante il combattimento riesce inefficace e nullo. ( 1) Gli obiettivi intermedi ra.ppresentA.no, sostanzialmente, le diverse tappe che un reparto di fanteria intende di compiere procedendo verso l'obiettivo dell'attacco, per COOl'· dina.re utilmente .il movimento con il fuoco di accompagnamento e di appoggio. A secon da dell'andamento dell'azione sarà necessario sostare o pur no su questi obiettivi e la sost a potrà servire sia per migliorare l' ot·i;anizzazione del fuoco per la preparazione dell'atta.eco, sia per riordinare i reparti e per riassicurare i collegamenti. In m et·ito è da rilevaro che mentre nell'avvicinamonto il comandante della compagnia deve indicare qual'è il p lot one di d irezione sul quale, senza preoccupazion e di collegamenti, di intervallo o di d istanza, devono regolarsi gli altri, dura nte l' attacco non esiste un re• parto di direzione in quanto il migliore collega.mento cons iste nel procedere diret tament~ verso i p ropri obiettivi. Ne conseguo la nece.ssità, di tanto in tanto, cli r iprendere i reparti alla man o con brevi: soste su obiettiYi intermedi.
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Più che riferirsi allo schizzo noi ci riportiamo quindi alla ~ :fig. 14 per precisare le direttrici di attacco assegnate dal comandante della, compagnia ai due plotoni avanzati. La direzione di attacco del plotone di sinistra è individuata cioè dalla casa Pia, dal versante nord di. q. 151 e dalla q. 262 di Poggio Rosati, la stessa fissata dal comandante di. compagnia nel concett~ d'azione (1); quella del plotone di destra dalla casa S01Tiso, dal versante sud di q. 151 e dalla q. 252 di Poggio Rosati.
Fig. J.I.
Terreno d'aziono dcllti compagnia
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Limiti settore della compagnia
- - - - - ~,.. Direttrice d'attacco.
Ad ultimare le disposizioni per l'attacco, il capitano deve ancora. precisare gli ordini inerenti all'organizzazione del fuoco, all'azione clel rincalzo, all'esplorazione e sicurezza, ai collegamenti, al funzionamento, dei servizi. Fortunatamente però gli argomenti suddetti, nell'ambi~o di una. compagnia, non richieggono una soluzione complessa. Dell'organizzazione del fuoco già si è fatto cenno in principio. All'appoggio dell'artiglieria, come abbiamo visto, ha pensato il comandante del battaglione. L'accompagnamento delle squacfre fucilieri avanzate deve essere fatto a mezzo delle mitragliatrici leggere di plotone. Non rimane quindi che dare ordini al plotone mitraglieri che la com-· pagnia ha avuto in rinforzo. Questo, dalla posizione in cui trovasi, è perfettamente in grado di battere, all'inizio dell'azione (ore 7,45) (I} Il comandante della compagnia che attacca con duo plotoni avanzati e uno in rincalzo non è tenuto sempre, come nel caso esamina.t,o. ad as.5egnare a uno d.ei due plotoni la direzione di attacco della compagnia. Potrà invece assegnare a ciascuno dei due plotoni una propria direttrice che muoverà quindi all'incirca parallela ed esterna a quella, d ella compagnia.
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l'obietliivo intermedio. Ma non è necessario che inizi subito il tiro in quanto i centri n. 2 e n . 3 saranno neutralizzati dall'artiglieria. Comunque si terrà pronto a battere il centro 2 ove, per la sua reazione di fuoco, dimostrasse di non essere ben neutralizzato. I n ogni caso, esso aprirà il fuoco contro detto centro non appena sarà lanciato il segnale di razzo rosso per l'allungamento del tiro di artiglieria. Raggiunto l'obiettivo intermedio il plotone si sposterà, a scaglioni di arma (1) , a q. 165 col còmpito particolare di accompagnare col fuoco l'avanzata del plotone di sinistra. Successivamente, quando detto plotone si troverà a metà strada tra il fosso Tina ed il suo obiettivo d'attacco, si sposterà con analoghe modalità sul costone compreso tra il fosso anzidetto e l'impluvio che corre lungo la sinistra del settore (vedi fig. 15).
Fig. \6,
:\ucccssivc postazioni dol plot. rnltragllcri.
In tal maniera occupando, lateralmente e nel settore della compagnia contigua, successive posizioni, il plotone mitraglieri sarà in grado di accompagnare da vicino, passo passo, col fuoco, il plotone avanzato di sinistra. Non v'ha dubbio che le posizioni laterali scelte fuori settore rappresentano un inconveniente. Il plotone mitraglieri infatti potrebbe correre l'alea di seguire più le vicende della compagnia laterale di sini. stra che non quelle della compagnia cui è dato in rinforzo. Di più i collegamenti con detta ultima compagnia divengono più complessi e difficili. Ove il plotone foss~_t~nuto nel settore d'attacco della compagnia e dovesse occupare successive posizioni retrostanti ai plotoni avanzati gli inconvenienti suddetti verrebbero ad essere senz'altro eliminati . (1) Vedi manualetto • Le armi della fanteria 3° esempio» .
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Si incorrerebbe però in un inconveniente ancora pm grave, quaie è quello di compromettere la sincronia Ltra l'azione di fuoco delle mitragliatrici pesanti e quella di movimento delle squadre fucilieri avanzate. Queste infatti, per ragioni di sicurezza, dovrebbero tenersi distanti dal tiro del plotone mitraglieri che passa al di sopra di esse almeno 4007500 metri (1). Tra i due mali, il capitano ha giustamente scelto il minore, anche nella considerazione che se venissero a mancare i colleg3'.menti col plotone mitraglieri, il comandante di questo dalle posizioni indicategli, potendo seguire a vista l'azione del plotone avanzato di sinistra, sarebbe perfettamente in grado di agire d'iniziativa. - - Per quanto si riferisce all'azione del rincalzo, non v'ha dubbio che il comandante della compagnia non può ora precisarla. Essa evidentemente sarà in relazione all'andamento dell'attacco. Il capitano quindi dovrà limitarsi a disposizioni che conse11tano al rincalzo, qualunque sia l'andamento dell'azione, di ben assolvere al suo còmpito (2). Egli stabilisce pertanto che il rincalzo muova dall'attuale posizione solo quando i plotoni avanzati, oltrepassati i varchi aperti nel reticolato, muovono all'attacco dei due centri antistanti. Esso, ad ampi sbalzi (3) lungo la direzione di avanzata del plotone di sinistra, si terrà distante da questo in modo da poter intervenire in giusto momento nell'azione senza esservi coinvolto prematuramente. Come criterio di massima il plotone di rincalzo si t errà inizialmente distante da quello avanzato di circa metri 300; tale distanza sarà gradualmente ridotta a circa metri 200 ed eventualmente modificata in relazione alla copertura otterta dal t erreno. Comunque, poichè il rincalzo rappresenta, nell'ambito della compagnia, l'elemento decisivo pel conseguimento degli obiettivi assegnati ed il mezzo più efficace col quale il capitano può fare sentire la sua effettiva azione di comando durante il combattimento, il comandante di compa(1) E cioè ad una distanza notevolmente superiore (più che doppia) di quella rispon• dente al margine di sicurezza delle artiglierie leggere. Ad evitare questo inconveniente il comandante di compagnia potrebbe precisare che i plotoni avanzati muovano molto intervallati tra di loro e che le mitragliatrici pesanti sparino nell'int ervallo (corridoio di fuoco) . Tale prescrizione peraltro, facilmente at tua.b ile in difensiva, non ).~ è altrettanto in offensiva, p oichè nel corso dell' attacco gli intervalli t ra i plotoni avanzati potr ebbero facilmente ridursi od anche armullarsi. (2) I còmpiti -del rincalzo possono cosi riassumersi: a) respingere contrat tacchi nemici; b) rinforzare o scavalcare uno dei reparti antist.anti. . (3) Que.sti sbalzi debbono coincidere in quanto possibile alle coperture che offre il terreno.
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gnfa s1 nserva egli stesso d~ regolarne l'azione ed avverte senz'altro che, durante l'attacco, il suo posto di comando sarà presso il plotope di rincalzo. Le disposizioni da dare per l'esplorazione e sicurezza sono di poca entità. All'esplorazione (ridotta d'altra parte a ben poca cosà all'inizio dell'attacco) pensa il comandante del battaglione il quale si serve, all'uopo, del plotone esploratori ai suoi ordini. Alla sicurezza deve pensar0 il comandante della compagnia. Egli non crede necessa,rio spingere ora pattuglie sulla fronte. Quello che ha immediatamente davanti lo sa e gli sarà confermato o meno dalla ricognizione ordinata per le ore 7,25'. E prudente salvaguardarsi sui fianchi dove potrebbero verificarsi delle soluzioni di continuità tra la sua compagnia e quelle laterali. Prescrive quindi che ciascun plotone avanzato mandi sul fianco esterno una pattuglia di pochi uomini (1) avente còmpito di sicurezza, e nel contempo, di collegamento coi reparti laterali. I mezzi di collegamento a disposizione del comandante della compa,gnia non sono numerosi, ma sufficienti per collegarsi coi comandi dipendenti e con la compagnia di destra. Egli infatti, stando col rincalzo, può inviare ordini al plotone avanzato di sinistra, dal quale al massimo disterà 200-:-300 metri, distanza che un porta ordini svelto può percorrere in pochi minuti. Maggiori difficoltà offre il collegamento col plotone avanzato di destra e a meglio assicurarlo il comandante della compagnia assegna a dett o plotone una bandiera a lampo di colore (2). Analogo collegamento ottico dovrà essere assicurato tra il comando di compagnia e quello del plotone mitraglieri (3) . Il collegamento con la compagnia laterale di d estra sarà fatto dal comandante di compagnia· a vista ed a mezzo delle pattuglie già ordi'nate al plotone avanzato di destra - sia sull'obiettivo intermedio sia sull'obiettivo dell'attacco .
(1) Quando per le esigenze della lotta, venissero a verificarsi notevoli intervalli coi reparti laterali, le pattuglie di sicLuezza dovrebbero avere maggiore forza e potrebbero essere costituite da una intera squadra. (2) Le due bandiel·e a lampo di colore che ha il p lotone fucilieri gli sono necessarie per assicurare i colleo:amenti con le squadre avanzate. Quella assegnata al plotone di destr a dovrà mettersi in comunicazione con la bandiera. rima.sta. presso il comando di compagnia. (3) Il plotone mitraglieri dispone cli una bandiera a lampo di colore. Poichè però la postazione delle sue tre armi avviene in uno spazio relativamente ristretto, la suddetta bandiera può essere destinata ad assicurare il collegamento col comando di compagnia..
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La pattuglia di artiglieria presso il comando di battaglione si collega con gli specialisti inviati presso la compagnia. Le modalità inerenti al funziona,m ento dei servizi saranno precisat e dal comandante di compagnia, non appena perverranno gli ordini che il comandante di battaglione si è riservato di emanare in foglio a pa.rte (1). Con ciò il capitano ha dat o tutte le disposizioni di sua competenza. Ci siamo dilungati in questa prima parte in quanto le disposizioni iniziali del comandante di compagnia rappresentano sostanzialmente l'inipianto dell'az1·one da svolgere, impianto, che se potrà subire modificazioni o varianti derivanti dall'opposta volontà e dalla resistenza anche t enace del nemico, non · muterà certo nelle linee generali ed essenziali. In sostanza, con le disposizioni iniziali, il comandante di compagnia mette in azione lo strumento ai suoi ordini che, nella spinta ricevuta, deve trovare il germe del successo. Passiamo ora brevemente ad esaminare lo svolgersi dell'attacco. Alle ore 7,40 giungono al capitano le prime informazioni dei comandi dipendenti. Il tiro di distruzione ha assolto il suo · còmpito eJ in rispondenza ai centri av\Tersari 2 e 3 sono stati riconosciuti due varchi ampi ciascuno una trentina di metri. La ricognizione ordinata ha provocato solo la reazione di un centro nemi?o posto all'altezza di q. 171 dell'impluvio che corre lungo il lato sinistro del settore. Nessun a reazione da pa,r te dei centri 2 e 3. J?a queste informazioni il comandante della compagnia· deduce che i detti centri non si sono spostati nella notte, come egli temeva: il loro silenzio è evidentemente dovuto alla neutralizzazione del nostro tiro di artiglieria. Il capitano non ha quindi da apportare varianti agli ordini già dati. Si limita a comunicare al comandante di battaglione, a mezzo del nucleo specialisti di artiglieria che ha presso d~ sè, la posizione del centro nemico riveiatosi e ad esprimere il desiderio che esso-venga battuto dopo che il tiro di artiglieria si sarà spostato a tergo dei centri 2 e 3. L'azione comincia. I centri 2 e 3 fortemente neutralizzati dall'intensificarsi del nostro tiro di artiglieria tacciono. P rima ancora però di giungere al reticolato, il comandante di comp~gnia, per ragiQni di sicurezza, fa il segnale di allungamento del tiro. (1) In apposito manualet.t-0 si tratterà del funzionament-0 dei servizi nelle. unità di fanteria..
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Il centro 2 Yiene ·bat tuto dalle mitragliatrici pesanti; il centro 3 dalle mitragliatrici del plotone di destra. Pochi minuti dopo i centri suddetti si riprendono ed iniziano il fuoco che gradualmente aumenta di efficacia. Le mitragliatrici del plotone avanzato di sinistra aprono anch'esse il fuoco sul centro 2. Su tutta la fronte della compagnia si vedono le squadre avanzate muovere a gruppi accompagnate anche dal tiro di tromboncino e di moschet ti (v. fìg. 16). Il plotone avanzato di sinistra alle ore 8,30 riesce ad impossessarsi del centro 2, agevolando così l'azione del plotone avanzato di destra che, dopo pochi m?menti, mette fuori causa il centro 3. fl!!!_l'O resist .lf2
Cenl1t1res,st.lY:3
~ ' .
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~~
F!g. 16.
Episodio d'attacco del cent ri di resistenza nemici N. 2 e N. 3.
Nessuna reazione di fuoco si è aYuta dei c<:intri 1 e 4 attaccati dalle compagnie laterali. Si è intaccata così fa linea di resistenza avversaria e si inizia quella particolare fase dell'attacco detta di penetrazione, caratterizzata dalla lotta nell'interno della posizione di resistenza nemica. Poco dopo la compagnia, secondo gli ordini ricevuti, sosta al di là dell'obiettivo intermedio nella formazione indicata dalla fìg. 17. Il plotone mitraglieri inizia, a scaglioni di arma, lo spostamento su q. 165. Sull'opposto versante del fosso Tina si rivelano a questo punto due nuovi centri avversari, prontamente battuti dalle·~:mitragliatrici dei plotoni avanzati, mentre il centro di q. 171, per quanto sotto il ti!o neutralizzante della nostra artiglieria, riesce ad eseguire fuo co efficace contro il plotone avanzato di sinistra. E prontamente battuto anche dal plotone mitraglieri di q. 165.
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Il comandante della compagnia ordina la ripresa del movimento. I plotoni avanzati, dopo aver avuto ragione anche d ei successivi centri nemici di riva sinistra del fosso Tina, p rocedono verso il loro obiettivo d 'attacco. La compagnia laterale di sinistra, gi_u nta al fosso Tina, ha urtato contro tenace resistenza a,7 versaria e non riesce per ora ad avanzare; la compagnia laterale di dest ra invece, sfruttando la maggior copertura. del terreno, trovasi all'altezza di q. 208 (v. fig. P). Il comandante di compagnia appena il plotone avanzato di sinistra è giunto a 150 metri circa dal centro di q. 171 (linea A della :figura P) ripete il segnale di allungamento del t iro . A questo punto però si delinea sul fianco esposto del plotone avanzato di sinistra e lungo la direttrice,indicata nella figura un contrattacco ·nemico forte di circa un plotone, mentre due nuovi centri di resistenza si rivelano sulle falde occidentali d elle due quote 262 e 252. F l g. 1i . Questi due centri Formazione della compagnia durant e la sosta al di là dell'obiettivo Intermedio. sono stati evidentemente individuat i anche da altri ; il comandante di compagnia arguisce ciò dal fatto che essi vengono. prontamente battuti dalla n ostra artiglieria. Il tiro del plotone mitraglieri del centro di q. 171 si sposta,. d'iniziativa d el suo comandante, sul bersaglio più minaccioso rappre-· sentato dalle truppe nemiche contrattaccanti. Contro le stesse truppe si sferra anche, d 'ordine del comandante di compagnia, il tiro delle mitragliatrici leggere del plotone di rincalzo, appostate sui rovesci nord orien-tali di q. 151 nel mentre il plotone stesso stava per ripassare il Fiumicino. Il comandante del rincalzo riceve ordine di p roseguire nell'avanzata. e di respingere il contrattacco nemico, puntando sul fianco dell'avver-
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sario quando, passato l'impluvio che sale a Poggio Rosati, rimonterà sul costone dove opera la compagnia. La direzione del contrattacco del plotone di rincalzo appare dalla figura P; formazione: due squadre avanzate ed una, lungo l'impluvio, di rincalzo. Nel frattempo il plotone avanzato di sinistra, aperto il fuoco delle sue mitragliatrici leggere procede, con le squadre avanzate all'avvolgimento del centro di q. 171, mentre il plotone avanzato di d,estra arriva a circa 250 metri della q. 252. Il èomplesso dell'azione sopra descritta appare schematicamente dalla figura 18. L'azione del rincalzo, ben preparata ed accompagnata dalle armi automatiche del rincalzo stesso e del plotone mitraglieri ed energica mente condotta, provoca il frettoloso ripiegamento dei nemici contrattaccanti, nel mentre che il plotone avanzato di sinistra, sorpassato il centro di q. 171, proced-e . verso q. 262, edil plotone avanzato di destra serra ancora sotto q . 252. Il rincalzo si sistema sulla linea A, mantenendo due squadre avanzate in formazione distesa ed una squadra di rincalzo in _1~ 07' formazione in fila, nell'impluvio. Le sue mit raglia tric i da q. 151, seguendo l' impluvio suddetto, si portano in posizione sul- Elg. p_ la sinistra delle squadre avanzat e. La compagnia laterà le di sinistra è ormai all'altezza della linea A, mentre quella laterale di destra, procede all'attacco dell'obiettivo assegnatole (costone sud di q. 252). 0
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Il plotone avanzate> di sin_istra, oltrepassato di c,irca 250 m. il centro di q. 171, viene battuto improvvisamente da efficacissimo fuoco .Proveniente da un centro arretrato nemico che il comanda11te della· compagnia riesce ad individuare sul terreno ed a riportare sulla carta topografica (vedi crocetta sulla figura P). Detto centro, appostato dietro un mu- . ,,,,...,, - . .,.9 retto, al riparo del tiro _ - ~ ~\ di moschetto e delle armi - ,,... ;. automatiche e, perragio\. ni di distanza, anche da A quello dei tromboncini, .,.,, deve indubbiamente, daFig. J8 ta l 'entità del suo tiro, essere costituito da più mitragliatrici. Il plotone avanzato di sinistra, per le perdite subite è incapace ormai a proseguire nella sua azione di attacco. Il comandante della compagnia non ha mezzi per melitere fuori caus_a · questo centro. Si rivolge perciò al comandante di battaglione, (avvalendosi sia del nucleo specialisti di artiglieria, sia di un porta ordini del comando di battaglione stesso) cui fa le seguenti richieste: ((spostare biro artiglieria da q. 252: mantenerlo ·su q. 262; battere centro nemico si,ppostato: 0737 x 35 y 65 >> (1).
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(1) Abbiamo già visto in precedenza come il comandante cli compagnia sia riuscito a t·Jportaresulia carta topografica la posizione del nuovo centro nemico. Per designare questo nuovo cent ro· al comandante di battaglione egli ricorre al m etodo delle coordinate cartesiane riferite o.I vertice sud-ovest del quadretto dove si trova il centro, quadretto che è costituito dall'incrocio dei meridiani .e~çlei paralleli. Il quadretto dove si trÒva il centro è costituito (figura P . e figura X) d all'incrocio dei paralleli 42° 07' 42° 08' coi meridiani 0° 37' e 0° 36': P er brevità, dovendosi riferire, come si è detto a l vertice sud-ovest di esso, lo si individua solo col parallelo 42° 07'. e col meridiano oo 37, il cui incrocio costi,tuisce appunto il vertice. in parola. Per brevità ancora si omette il ·numero d ei gradi e si individua il quad1·etto col solo numero dei primi (nel· nostro éaso 0737). Riassumendo, col primo gruppo di quattro _numeri il comandante cli compagnia,inclica il qu~retto; col secondo gruppo di due numeri indica in millimetrif~scissa x (orizzontale); col terzo gruppo di due numeri l'ordinata y (verticale) anch'essa in millimetri. Vari sono i metodi di designazione degli obiettivi; qui si fa appena· cenno di \Ilio; poichè l'argomento sarà più ampiamento trattato nel manualetto "Il battagl'ione nel combattimento » •
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In attesa che le sue richieste siano esaudite if capitano emana, a mezzo port~ ordini, seguenti ordini: « Non appena tiro nostra artiglieria cesserà su q. 252 plotone avanzato destra proceda occupazione suo obiettivo. Plotone mitraglieri .occupi, a scaglioni d'arma, posizione tra i due impluvi e . batta centro 262. Quando nuovo centro nemico sulla nostra sinistra sarà· battuto nostra artiglieria, plotone rincalzo scavalchi. plotone avanzato di sinistra e proceda attacco q. 262; plotone avanzato sinistra, scavalcato, segua a circa 200 metri · riordinandosi e costituendo mio rincalzo» (1). Il comandante di compagnia~ dopo pochi minuti, ha la sensazione netta che i suoi ordini sono pervenuti a destinazione e che sono stati compresi. Egli vede ino·J1· o•:;r,· fatti un'arma del plotone mitraglieii spostarsi 4.2° 08' - --1-- -- -- ---l--- - - ~2• 08 • verso la nuova posizione e gruppetti del plotone di rincalzo spingersi avanti, a carponi, verso il plotone avanzato di sinistra. Questi gruppetti hanno l'evidente incarico di prendere col plotone avanzat o i necessari - - - +- x=·,, ...,. .ss,,----'-----1----- 42•01· accordi inerenti allo scavalcamento. Subentra, subito doO' M ' o• S8' po, una relativa calma ~' lg. X. sulla fronte della compagnia. Tutti infatti sono con l'animo teso, distesi al suolo e confondendosi anzi con esso per sottrarsi agli effetti .del tiro avversario, in attesa del nuovo appoggio d'ar tiglieria che dovrà · significare la ripresa, con nuovo slancio, dell'avanzata. E la voce del cannone amico non srfà·aspettare. Il centro nemico segnalato al comando del battaglione preso sotto un intenso concentramento di fuoco, tace, mentre cessa il tiro su q. 252.
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(1) ComeJsi vede gli ordini da emanarsi duran~ il éombattimento sono molt o brevi. Questa brevità è dovuta al fatto che essi si riferiscono ad une. situazione nota.
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Si vedono allora nitidamente i fanti del plotone di destra procedere all'occupazione di detta quota; mentre quelli del plotone di r·incalzo, scavalcato l'antistante plotone, avanzano rapidi e decisi verso il loro obiettivo. Giunti a poco più di 100 metri da esso, il comandante d~lla compagnia, col solito lancio di razzi rossi, richiede ancora l'allungamento del tiro. Non sono trascorsi tre minuti che un intenso lancio di bombe a mano assicura che anche la q. 262 è ormai in: potere dei nostri. Il capitano, assolto così il suo còmpito, procede alla sistemazione della compagnia al di là del raggiunto obiettivo d'attacco.
3° Esempio. LA COMPAGNIA FUCILIERI IN DIFENSIVA. - La 2a compagnia del 30° fanteria, inquadrata, deve sistermarsi a difesa, fronte a nord ovest, nel settore indicato nella figura 20. Gli ordini ricevuti al riguardò sono, per quanto principalmente interessa, i seguenti : L a linea di resistenza si svolgerà sulla riva sinistra del fosso delle Volpi lungo le pendici delle alture di q. 561 -- Serra dei Corvi - q. 560. S-q. di esse la compagnia si sistemerà a difesa con due plotoni avanzati ed uno in rincalzo; collegandosi col reparto di destra a C. Sancito, con quello di sinistra alla biforcazione del sentiero che dal fosso delle Volpi sale a q. 560. Alla compagnia è assegnato, in rinforzo, un plotone mitraglieri. Orientati sommariamente sul còmpito della compagnia, accompagniamoci al suo comandante nelle varie operazioni che andrà man mano compiendo per mettere a posto il suo repàrto. Anzitutto egli giustamente pensa che è necessario compiere la ricognizione del settore assegnatogli; quindi lascia la compagnia presso Sorgente Ferrata - ove lo ha . raggiunto l'ordine del comandante del battaglione - agli ordini del comandante del plotone comando, e con gli altri tre suba~terni inizia la ricognizione. · · Con questa egli si propon·e di stabilire: "1° la distribuzione più opportuna dei due plotoni fucilieri sulla linea di resistenza; 2° il numero e la forza dei centri di resistenza che essi dovranno fornire ; 3° il posto ~di settori d'azione di tali centri; 4° le loro azioni di fuoco normali ed eventuali;
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50 l'im.piego del plotone mitl'aglieri ;_ 6° la posizione ed i còmpiti del plotone di·l'incalzo; 7° i collegamenti ed i primi la:vori da farsi; so il funzionamento dei servizi.
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D ISTRIBUZIONE DEI PLOTONI FO'CILIERI SULLA LINlTIA, DI RESI-
Per stabilirla occorre per il momento considerare la posizione nel suo insieme, anziché particolareggiatamente, allo .scopo di rendersi conto delle sue caratteristiche salienti e delle eventuali diffe-. STENZA. -
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li settore della cc
renze esistenti fra tratto e tratto che· possono esercitare qualche influenza sulla distribuzione delle forze. Il comandante della compagnia, ·quindi, raggiunge prima Sei'ra dei Corvi, che-trovandosi quasi al centro del sett'Ore si presta molto bene allo scopo, poi si porta sull'antistante altura di' q. 555, oltre il fosso delle Volpi, per rendersi conto di come si presenterebbero al nemico le sue posizioni (v., fig. 19). Queste sono costituite dall'altura centrale di Serra dei Corvi e da, due groppe,, ad essa laterali, che si protendono verso il fosso delle Volpi dalle alture di q. 561 e 560. Ripida, cosparsa di qualche quercia sulla parte orientale, e coperta di fiorente vegetazione erbacea sul· rimanente, la prima; meno
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ripide, ma nude e rocciose le seconde. Fra l'una e le altr·e, due depressioni: ad oriente vi è una larga soglia attraversata da una carrareccia che da nord conduce verso sud; ad occidente l'angusto impluvio di un torrentello senza nome che cinge ad arco, da sud, Serra dei Corvi. In complesso un ampio tratto centrale e due tratti estremi abbastanza forti naturalmente, specie il primo; fra essi due tratti deboli, in particolare quello orientale che essendo più ampio e pretandosi a '7'eni.r battuto profondamente dai fuochi dell'avversario lo invoglierebbe certamente a dirigere in quella direzione i suoi sforzi.
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servati e battuti senza difficoltà; salendo in alto si lascerebbero innanzi alla linea di resistenza forti angoli morti e si ridurrebbe assai, in corrispondenza di Serra dei Corvi che scende ripidamente anche verso sud, la profondità della sistemazione difensiva. La miglior soluzione, secondo il comandante della compagnia, non sta tanto nel tenersi in basso o verso l'alto che presentano ugualmente vantaggi ed inconvenienti, ma nel seguire le linee del terreno che consentono, coi minori svantaggi, il più efficace impiego del fuoco; ossia, nel nostro caso, quasi a mezza costa, con che si evitano angoli morti, ci si sottrae alquanto al dominio dell'avversario, si acquista profondità, ma soprattutto, si assicura molto bene il fiancheggiamento di fuoco reciproco (rivedere fig. 19).
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Tali considerazioni sono sufficienti al comandante della compagnia per decidere: egli disporrà i due plotoni a cavallo degli impluvi dando però a quello di destra una fronte minore da guardare per contrapporre una maggiore densità di mezzi alla maggiore facilità di attacco nemico (v. fig: 20). II. NUMERO E FORZA DEI CENTRI DI RESISTENZA. - Noi sappiamo che ogni centro è costituito normalmente da un'arma automatica e da una squadra fucilieri; qualche volta, ·nei punti particolarmente importanti,. anche da un intero plotone. Nel nostro caso, a motivo del còmpito loro assegnato, i plotoni dovranno necessariamente disporsi a . _cavallo di ciascun impluvio, ossia coprire una fronte tanto ampia da consigliare naturalmente la loro scissione in due centri di resitenza: uno al di qua, l'altro al di là dell'impluvio. Pertanto ogni centro avrà la forza di una mitragliatrice leggera ed una squadra fucilieri e la terza squadra fucilieri, che resterà disponibile, costituirà rincalzo dei plotoni. Inoltre il comandante della compagnia dà senz'altro a detti centri, per facilità e rapidità ili reciproca.comprensione, una numerazione progressiva incominciando daµa destra : centro N° 1 - centro N° 2 - (plotone di destra) ~entro N° 3 - centro No 4 (plotone di sinistra). III. - POSTO E SETTORE D'AZIONE DI CIASCUN CENTRO. - Numerose domande si presentano a questo proposito al Comandante della ·c ompagnia. Collocherà i centri in basso? Li terrà in àlto? Ne terrà parte in alto e parte in basso? ' Dal comandante del battaglione egli ha ricevuto una semplice indi-· cazione: la linea ili resistenza dovrà svolgersi lungo le pendici delle prime alture di riva sinistra del fosso delle Volpi e la compagnia si collegherà col reparto di destra a C. Sancito, con quello di sinistra alla biforcazione del sentiero che dal fosso delle Volpi sale a q. 560. Fermi restando tali punti, egli ha dunque una certa libertà di scelta concessagli per la necessità di sfruttare il terreno nel ·miglior modo possibile. Scendere in basso significherebbe portarsi proprio ai piedi delle alture di riva destra del Fosso delle Volpi e quindi essere dominati, os-
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Per determinare i settori d'azione ossia i tratti di fronte che ciascun centro deve occupare e direttamente difendere, il, comandante della compagnia parte del criterio : 1° di dare una fronte più ristretta ai centri che hanno un tratto più difficile da difendere, come ha già fatto per i plotoni; 2° di non far coincidere i limiti dei settori d'azione con i punti più deboli o che maggiormente si prestano ad un'irruzione nemica. Pertanto il centro N° 1, che .è meno favorito dal terreno, avrà una fronte più ristretta del centro N° 2 che si estenderà quindi dalla carrareccia, compresa, al limite di sinistra del settore di plotone ; nel plotone di sinistra il centro N_"0 4, per quanto in condizioni di terreno _ meno favorev·oli del centro N° 3, dovrà comprendere anche l'impluvio, che svolgendosi, nell'ultimo tratto, obbliquamente innanzi_ ad esso, lo interessa più strettamente (v. fig. 20).
IV. -
AZIONI DI FUOCO NORMALI ED EVENTUALI DI CIASC UN
OEN'rRo - E noto (1) che i centri di resistenza di ogni plotone debbono incrociare i fuochi fra loro e quindi sembrerebbe ovvio che, costituendo tale incrocio l'azione di fuoco normale di ogni centro, l'intervento del comandante della compagnia dovesse limitarsi a dare ordini soltanto circa le azioni eventuali. Egli invece non la pensa così ;_ come ha .Ì voluto determinare personalmente posto e settore d'azione dei vari centri, così, e a maggior ragione, vuole ora o'rganizzare il sistema dei! fuochi che dovranno costituire, fuor di dubbio, l'elemento fondamentale della difesa del suo settore. Con tale sistema egli intende armonizzare i fuochi tanto fra centro e centro qua.nto fra plotone e plotone, valendosi all'occorrenza di altri mezzi, in modo da avere su tutta la, fronte un'azione piena continua ed efficace di fuòco che gli sarebbe imposs{bile conseguire qualora lasciasse i suoi comandanti di plotone liberi di regolarsi a proprio piacimento. Potrebbe avvenire, infatti, che il plotone di destra sistemasse i fuochi delle armi automatiche molt o aderenti ai c'entri; quello di sinistra giungesse invece ad una soluzione opposta (v. fig. 21). Balza evidente agli occhi del lettore che il comandante della compagnia non potrebbe restar tranquillo con una simile organizzazione
(I) Vedasi il manualet to
« Il
plotone di . fanteria nel co~ibatt imento » 3° esempio.
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che è ben Intana dal costituire quella linea continua di fuochi incrociati indispensabile per anestare in qualsiasi punto l'attacco nemico. Egli, pertanto, preciserà i punti dove i centri dei singoli plotoni dovranno incrociare i propri fuochi stabiléndo così implicitamente anche le Le.9_9enda ,O
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tenlro d1'rNùlem:c, ..
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1
..Scola ./:5.ooo Fig. 20.
Numero, posto e settori d'azione di ciascun centro
direzioni normali di ciscuno di essi; direzioni che dovranno aderire il più possibile ai centri stessi, ma non tanto da permettere all'avversario, specie in un attacco di notte, di serrar molto sotto e di raggiungere col lancio delle sue bombe i difensori.
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Certamente la scelta dei punti d'incrocio non deve partire da un semplice criterio di simmetria né essere determinata a casaccio, ma., cadere sulle vie più probabili d'irruzione o là dove si ritiene di poter battere con maggior rendimento l'avversario, come punti di difficile o obbligato pa,ssaggio o su linee naturali di ostacolo che \ obblighino l'avversario a se\ gnare un tempo d'arresto. \ Nel nostro caso l'incrocio \ può opportunamente avve\ \ nire per i centri del plotone \ di destra sulla carrareccia im\ ' mediatamente a, sud del fosso i J \ delle Volpi; per i centri del I I '\ l)lotone di sinistra nel fosso I \ I \ I I . stesso che svolgendosi in quel I \ I \ tratto con ampie sinuosità si I I . presta ad essere infilato dalle ]'!g. 21 . armi automatiche della difesa (v. fig. 22). Stabilite così le direzioni normali di tiro, il comandante della compagnia deve determinare le azioni eventuali, ossia quelle che le armi dei vari centri potranno svolgere verso altri tratti del fronte. A tale scopo egli:tiene ben presente che l'assolvimento di tali nuovi còmpiti è subordinato sempre alla assoluta necessità di non ritardare o ostacolare in alcun modo l'immediato ed efficace intervento delle armi stesse verso le direzioni normali di tiro loro assegnate. In conseguenza, ferma restando l'esplicita condizione che le azioni eventuali potranno essere svolte solo quando il centro contiguo da proteggere non venisse direttamente attaccato, come nel caso di colpi di mano o attacco parziale diretto contro qualcuno degli altri centri vicini, egli ordina che ciascun'arma si metta.in condizione di: 1° battere il nemico che si presentasse, lungo la propria direzione normale di tiro; al di là del centro contiguo da proteggere sino al limite di gittata efficace dell'arma; 2° di agire anche in favore dell'altro centro contiguo del plotone vicino (v. fig. 23). Il comandante della compagnia, inoltre, non dimentica di rammen'. tare ai comandanti cli plotone che l'apertura del fuoco dei vari centri
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dovrà essere da essi ordinato allo scopo di non svelar prematuramente e senza riconosciuta necessità le postazioni delle armi automatiche e di disciplinarne il fuoco contro i vari obiettivi che si presenteranno. ......
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Fig. 22. Direzioni di tiro normale dei vari centri.
Ciò fatto, prende in esame l'insieme delle direzioni di tiro. normali assegnate ai vari centri per assicurarsi che effettivamente esse costituiscono quella linea continua di fuochi incrociati che egli si propo-
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neva di conseguire e che è indispensabile entri in gioco automaticamente qualora l'avversario attacchi su tutta la fronte o di notte o con tempo nebbioso. ~ Avon/e/; &oco é'J/é'/llt1a/i: o'; Cl8SCt//J Cé'flLl'O ' - --/);'rez1ooi dt Lt'ro oorma!t: ·· .....
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Fig. 23.
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Egli infatti, nota: _ 1 o che tra plotone e plotone esiste un grande intervallo che non viene direttamente difeso da alcuna arma automatica; 20 che i centri estremi (1° e 4°) sono i meno favoriti dal terreno:
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30 che i punti deboli costituiti dai due impluvi potrebbero, facilmente cadere in mano al nemico qualora l'azione di uno dei centri laterali venisse ad attenua,rsi od a mancar del tutto. Per sopperire a tali manchevolezze egli dispone del plotone mitraglieri datogli in rinforzo dal comandante del battaglione. ·
V. - hIPIEGO DEL PLOTONE M:ITRAGLIERI. Con questo il comandante della compagnia può : . 1° o rinforzare direttamente parte dei centri di resistenza. assegnando loro qualche mitragliatrice; 2° o, tenendolo a propria disposizione, disporlo in modo da. sopperire egualmente alle manchevolezze sopra accennate. Egli propende per la seconda soluzione perchè si propone : 1° di sfruttare la maggior gittata e precisione delle mitraglia- . trici p esanti appostandole su posizioni alquanto arretrate, coperte il' più possibile alla vista ed al tiro, così da poter fare assegnamento sulla loro azione di arresto anche quando quella dei centri fosse, per avventura, compromessa; 2° di assicurarsi un certo sca,glionamento in profondità allo scopo di contrastare ed arginare il successo dell'avversario conseguito contro qualche centro cli resistenza; 3° di mettersi possibilmente in grado di manovrare il fuoco di tutto il plotone per rivolgerne, all'occorrenza, il fuoco contro l'at:taccante che si presentasse più pericoloso. Per scegliere le postazioni delle varie armi egli giudica che il modo più rapido e conveniente sia quello di portarsi proprio sul davanti dai tratti che dovranno essere protetti. Le conclusioni alle quali egli arriva sono le seguenti: (V. fi.g. 24} Il centro n. 1 può essere fiancheggiato appostando un'arma o sulle pendici settentrionali di Serra dei Corvi o sul suo sperone sudorientale. ~el primo caso, però, l'arma dovrebbe essere assegnata. al centro 2 o al centro 3, ma il comandante della compagnia, comesi è visto, non lo ritiene conveniente. L 'a.rma quindi sarà appostata sullo sperone anzidetto, che si trova alquanto arretrato rispetto ai centri di resistenza, ed ha quindi la possibilità di sistemarsi bene al coperto (mitragliatrice n . 2). · I nnanzi all'intervallo esistente fra i centri 2 e 3, l'arresto non è possibile che appostando l'arma sulle pendici sud occidentali di q. 561 ove l'arma si troverà r.ispetto ai tiri nemici anche protetta
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perché in forte angolo morto ed aYrà la possibilità di battere.d'innanzi ai centri 2, 3 e 4 (mitragliatrice n. 1). Il centro n . 4, che si trova un p6 arretrato rispett o a quello n . 3, può essere fiancheggiato o appostando un'arma sulle pendici
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meridionali di Serra dei Corvi o alla testata dell'impluvio che scorre ai piedi di tale altura, presso l'alturetta di q. 534. La prima postazione però non consente altri còmpiti; la 2a invece permette di concorrere eventualmente al fiancheggiamento dei centri 1 e 2 e di battere con tiri .radenti dal basso verso l'alto il nemico che superati i centri 2 o 3 si affacciasse alla sommità di Serra dei Corvi (mitragliatrice n. 3). Inoltre il centro n . 4 potrebbe, eventualmente, fare assegnamento anche sul concorso di fuoco della mitragliatrice n. 2 che con un leggero arretramento avrebbe modo di agire innanzi ad esso (v. fìg. 25).
Fig. 25.
Particolare dell'organizzazione dl fuoco. Le mtrp. 2 e 3 concorrono dal rovescio dello posizioni all'arresto Innanzi al centro N. 4. (La mitragliatrice 3 dà. anche il suo concorso bat tendo le pendici sud-occidentali di <l· 555).
In tal modo il plotone mitraglieri, le cui armi saranno anche tanto vicine da consentire una facile azione di comando, sarà in grado di eseguire quella piccola manovra di fuoco a massa che il comandante della compagnia si proponeva di ottenere. Provveduto così alla difesa immediata della posizione, il comandante della compagnia pensa che sarebbe un errore non appro-
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:fittare della lunga gittata delle mitragliatrici pesanti per non impiegarle in tiri lontani aillo scopo di logorare il nemico mentre si avvicina. alla posizione stessa. Ma in tal modo si può correre il rischio di svelare anzitempo le postazioni delle armi e richiamare su di esse il tiro dell'avversario, sottraendole anzitempo al loro còmpìto normale di eseguire tiri ·di arresto innanzi alla linea di resistenza. Concilia allora le due · necessità ordinando che il plotone ricerchi altre postazioni più elevate su Serra dei Corvi e su q. 561, e si tenga pronto a battere l'avversario dietro ·suo ordine, quando starà per giungere al quadrivio di q. 557. Riprenderà, a moment o opportuno, la dislocazione precedentemente ordinatagli.
VI. - POSIZIONI E CÒMPITI DEL RINCALZO. - Il terreno nel nostro caso è la miglior guida per il comandante della compagnia ;perché il rincalzo non può t rovare posto che sul rovescio di Serra dei Corvi. Di là esso si troverà perfettamente in grado di contrattaccare sul :fianco il nemico che cercasse avanzare seguendo gli impluvi laterali o di affrontarlo con vantaggio, muovendo dall'alto verso il basso, qualora avesse conseguito qualche successo contro i centri 2 e 3. _. Il comandante della compagnia ordina perciò a quello del rincalzo di riconoscere coi propri graduati tutto il settore della compagnia con particolare riguardo alle anzidette prevedibili . direzioni di contrattacco. Inolt re, poichè il terreno vi si presta, gli ordina pure di mettersi in grado, apprestando gli appostamenti necessari, di agire eventualmente con .le sue mitragliatrici in concorso con ambedue i plotoni avanzati. VII. - COLLEGAMENTI E LAVORI DA ESEGUIRE. - P er stabilire i collegamenti, il comandante della compagnia fissa prima il suo posto di comando che, è ovvio, sarà sul rovescio di Serra dei Corvi presso il rincalzo. Ma poichè di là egli non vedrebbe nulla, impianta nello stesso tempo un osservatorio su Serra dei Corvi ove si trasferirà. m caso di at tacco. Collegamenti. - P er attuare i collegamenti con i reparti dipendenti il comandante della compagnia dispone soltanto di due bandiere a lampo di colore, di 1 ciclista e di due porta ordini, 1 lancia-
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razzo . Non potrà, perciò, che assegnare una bandiera al plotone di sinistra col quale gli sarà possibile comunicare, valendosi di tale mezzo, non visto dal nemico. Con gli altri reparti invece (come del resto anche col plotone di sinistra) dovrà collegarsi con porta ordini, ma anziché procedere alla assegnazione dei pochi di cui dispone li terrà presso di sé per mandare i propri ordini. I reparti dipendenti per. mandargli avvisi e notizie si varranno, a loro volta di personale proprio .
.Lavori. - La compagnia non ha ancora ricevuto filo di ferro per la costruzione del reticolat o e pertanto il suo comandante darà per il momento ì seguenti ordini : per og~i mitragliatrice, pesante o leggera, siano costruiti appostamenti multipli procedendo di pari passo al loro mascheramento ed occultamento; che i lavori necessari per lo sgombero del campo di tiro e per dar riparo alle armi ed agli uomini siano tali da non alterare le linee apparenti del terreno così da essere facilmente rilevabili dal nemico; che la sponda sinistra del fosso delle Volpi sia slabbrata in modo da non offrire al nemico angoli morti ; che all'allacciamento tra i plotoni avanzati concorra il plotone di rincalzo ; che ogni centro di resistenza si allacci, tempo permettendolo, col rovescio delle posizioni con un camminamento. Inoltre, in attesa. che gli giunga il filo di ferro spina.te occorrente . per la costruzione del reticolato, egli provvede al suo tracciamento col criterio : 1° di adattarlo opportunamente al terreno ; 2° ·di dargli un andamento irregolare a salienti e rientranti sia per ostacolare l'aggiustamento del tiro di distruzione nemico, sia per adattarlo ai tiri delle armi automatiche in modo che ognuna di queste ne batta uno o più trat ti con tiri radenti e d'infilata ; 3° di procedere anzitutto ad una prima posa del reticolato stesso dandogli per il ·momento una profondità di soli due o tre metri salvo a dargli, col tempo, una maggiore profondità specie nei punti più sensibili della fronte, ossia in corrispondenza dei due impluvi e dell'intervallo fra i plotoni avanzati. Dispone inoltre che i piccoli angoli morti ed il fosso delle Volpi siano ostruiti da grovigli di filo cli ferro solidamente ancorati al terreno ;
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40 che ogni centro di resistenza ed ogni mitragliatrice pesante
si circondi con reticolato ; 5° che per impedire al nemico l'esat t a identificazione della sistemazione difensiva e per indurlo in conseguenza a disperdere i suoi tiri, ogni plotone avanzato costruisca fuori dei propri centri qualche postazione simulata per mitragliatrice (1). Dal complesso di t ali disposizioni e di quelle precedentemente prese la sist emazione della compagnia nella linea di resistenza a organizzazione compiuta risulterà la seguente: (v. fìg. 26). VIII. ..- FuNZIONAlVIEN'l'O :OEI SERVIZI. - Interessano particolarmente la compagnia i servizi di sanità, munizioni e vettovagliamento. Al servizio sanitario essa vi provved e cÒl pacchetto di medicar.ione di dotazione individuale e con i 6 porta feriti in organico al plotone comando; per il vettovagliamento con i 3 cucinieri. Partico-· larmente i due servizi si ingranano in quelli di competenza di organi direttamente dipendenti d a comandanti di reparto superiore alla compagnia; quello munizioni invece, data la sua ~oro.ma importanza durante il combattimento, richiede da parte di t utti le predisposizioni più meticolose e previggenti. Poichè il comandante del reggimento non ha ritenuto di ordinare la costit uzione di posti di munizioni di compagnia il comandante di · compagnia d eve : I O assicurarsi che le dotazioni delle armi e d egli uomini siano al completo ; 2° ric?,iedere al comandante del bat taglione il munizionamento da stabilire per ciascun centro ; 3° t ener pronta la squadra rifornitori per reint egrare, durante le pause del combattimento, le munizioni consumate dai vari centri.
Terrà infine presente, riwrdandol.o ai propri dipendenti, che le rriim,i,zioni per qiianto possa esserne larga la clisponibilit;à e ben organizzato il rifornimento, saranno sempre insufficienti , se i comandi di 1·eparto non fa ranno itn razionale impiego del fuoco e non citreranno la più scrupolosa disciplina. (1) P er maggiori particolari vedasi il 2° manu aletto • Il plotone di fanteria n el combattimento • 3° esempio. , ·
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